La saga di Draken, l’ultimo dei draghi

di Lady Moonlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il destino di Naruto ***
Capitolo 3: *** Il lupo e il cacciatore ***
Capitolo 4: *** La bambina dai capelli rosa ***
Capitolo 5: *** La storia dei draghi ***
Capitolo 6: *** I ninja leggendari ***
Capitolo 7: *** L'incontro ***
Capitolo 8: *** Destinazione Konoha ***
Capitolo 9: *** La prova da superare ***
Capitolo 10: *** Kushina Uzumaki ***
Capitolo 11: *** Un favore ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

Il fuoco, quel fuoco che animava l’animo di ogni ninja di Konoha, ora stava bruciando ogni centimetro della foresta che circondava il villaggio. Le nuvole erano tinte di rosso e la notte sembrava essere improvvisamente diventata giorno. Kyubi sedeva immobile su una collina, affascinata dallo spettacolo di terrore che si svolgeva ai suoi piedi. Ringhiò ad un paio di ninja che le s’erano avvicinati. Senza pensarci oltre, i due, scapparono spaventati.
Una delle splendide code della volpe si posò sul suo viso coprendogli i terrificanti occhi rossi.
Il suo ultimo pensiero prima d’addormentarsi fu che quella volta, Draken, l’ultimo dei draghi, avesse esagerato. Erano tre giorni che dalle sue fauci emetteva un enorme quantità di fuoco. Kyubi era sicura…quella volta Konoha sarebbe stata rasa al suolo!
L’ultimo dei draghi sorvolò il Villaggio della Foglia imprecando contro gli abitanti che avevano eretto a protezione di Konoha una forte barriera magica che non riusciva ad abbattere.

Prima o poi, però, ci riuscirò!
Il giorno seguente quando Kyubi osservò il panorama di fronte a lei, un urlo di rabbia fuoriuscì dalla sua gola. Per kilometri s’estendeva una superficie brulla. La terra era diventata nera e degli alberi rimaneva solo cenere. S’alzò in tutta la sua terrificante bellezza ed andò a cercare Draken. Quella volta aveva esagerato!
Come gli altri giorni lo trovò in volo sopra Konoha che tracciava cerchi nell’aria. Draken aveva delle squame azzurre sul petto mentre il resto del corpo era di uno splendente colore verde-smeraldo. Le grandi ali membranose si movevano dolcemente, cullate dal vento mattutino.
<< Draken! >> gridò Kyubi spalancando le sue fauci.
L’ultimo dei draghi si diresse verso di lei, raggiungendola in pochi minuti.
<< Ora basta! Finiscila! >> disse il demone osservando il drago.
Draken chinò la testa di lato, poi emise un lamento straziante, carico di dolore. Odiava gli umani, soprattutto i ninja, che avevano rovinato la sua vita…
<< Sono passati più di cento anni, dimentica la tua vendetta! >>
<< Mai! >> intervenne Draken.
Kyubi si lasciò sfuggire un tenue lamento. << Hai fatto troppi danni! Questa volta hai esagerato! Konoha non cadrà mai ai tuoi piedi! È troppo forte! >>
<< Io ucciderò ad ogni costo quegli ammazza draghi! >> disse Draken mostrandole i denti affilati.
Kyubi ringhiò.
<< Te lo impedirò! >> disse la volpe.
Si lanciò sul drago colpendolo con i suoi artigli.
<< Non puoi sconfiggermi! Non sei abbastanza forte! >> ringhiò Draken lanciando su Kyubi un gettò di fuoco.
<< Forse, ma non è mia intenzione. Ti sigillerò in un luogo segreto, inaccessibile per chiunque…umano e non! >>
Il drago aprì le sua ali alzandosi in cielo. Poi una luce abbagliante avvolse lui e la volpe…

500 anni dopo

Minato Namikaze correva tra i rami degli alberi con in braccio suo figlio. Kyubi, il demone volpe dalle nove code aveva attaccato il villaggio della foglia, e lui, come quarto hokage di Konoha aveva il dovere di fermarla. Mentre evocava Gamabunta, sovrano dei rospi, in lontananza avvistò un tipo sospetto avvolto in un mantello e la faccia coperta da una maschera arancione. Non ci badò molto, troppo impegnato ad osservare lo scontro dei ninja contro Kyubi.
Aveva deciso d’utilizzare la sua nuova tecnica: il sigillo del diavolo. La volpe sarebbe stata sigillata per sempre nel corpo di suo figlio, Naruto.
Il neonato s’agitò tra le braccia del padre, emettendo dei piccoli singhiozzi.
<< Tranquillo, andrà tutto bene! >> disse Minato, ma una lacrima scese sul suo splendido volto. Per un solo istante la sua mano tremò.
Kyubi era dinanzi a lui, gli occhi iniettati d’odio e rabbia.
Lo scontro gli costò la perdita di numerose energie, troppe per poter anche solo pensare di ricorrere alla sua tecnica. Minato Namikaze perse i sensi, cadendo nella radura sottostante. Il piccolo Naruto fu salvato da una coda di Kyubi, che lo recuperò mentre precipitava nel vuoto.
<< Che tu sia maledetto, Madara Uchiha! >> ringhiò la volpe. L’aveva ingannata, s’era preso gioco di lei con lo Sharingan… ma gliel’avrebbe fatta pagare! L’aveva costretta ad attaccare Konoha contro la sua volontà…
Il demone si chinò e saltò, allontanandosi da quel luogo… Non si rese conto d’avere ancora con sé il piccolo Naruto…

 
Ok… starete pensando come mi sia potuta venire in mente una storia del genere…Concordo con voi! Questa storia è… ditemelo voi! Strana, direi…
Spero che come inizio vi sia piaciuto, ma state sicuri di una cosa… vi prometto molti colpi di scena!
Lo so che ho in corso altre ff, ma vi prometto che le concluderò tutte! State tranquilli!
Se la ff piacerà ho in mente di scriverne una ( non subito ) su Kyubi relativa alla sua parte di vita precedente al manga…con le sue avventure, problemi… che ne dite?
Ciao!!!

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Capitolo 2
*** Il destino di Naruto ***


Il destino di Naruto

 

Mentre la volpe s’allontanava velocemente da Konoha, il sole illuminò il villaggio della foglia. Sui volti della gente si vedeva un'unica emozione: paura…
Minato Namikaze camminava affranto per le vie del suo villaggio. Konoha non aveva riportato molti danni, ma il suo cuore s’era spezzato. Non solo erano morti molti ninja valorosi durante lo scontro, ma Kyubi gli aveva portato via suo figlio. Il suo piccolo Naruto. A testa china raggiunse l’ospedale in cui sua moglie, Kushina Uzumaki, era stata ricoverata. Qualche ora prima aveva dovuto affrontare un parto difficile in cui aveva perso molto sangue. I medici avevano assicurato a Minato che Kushina si sarebbe ripresa, ma lui si domandò se sarebbe riuscita a superare la scomparsa di Naruto. Non lo credeva possibile…
Si sedette al bordo del letto e prese tra le sue mani quelle della moglie. Come avrebbe fatto a dargli la notizia?
Accettare che il suo piccolo Naruto fosse, molto probabilmente, nello stomaco di un demone, non era facile. Non lo era per niente.
Minato vide Kushina aprire gli occhi. Prese un bel respiro e iniziò a raccontarle ciò che era successo…

*

Con un ultimo balzo, Kyubi atterrò nel luogo dove viveva. Era una piccola valle verdeggiante, nascosta tra le montagne, in cui gli umani non mettevano mai piede. Era il luogo più bello che lei avesse mai visto in tutta la sua lunga esistenza. Per questo l’aveva scelto come sua dimora. Raggiunse un lago nei pressi di una cascata e si chinò per bere dell’acqua. Lo scontro l’aveva stremata, ma come ogni altra volta, alla fine, era stata lei ad avere la meglio sul suo avversario.
<< Nueee… >> Kyubi si mise subito all’erta. Cos’era il suono che aveva sentito? Non riusciva a capire che cosa fosse.
Quando il suono misterioso cessò, Kyubi decise di riprendere a bere, ma nuovamente venne interrotta da quel rumore.
Concentrò la sua attenzione sulla provenienza del suono. Era strano…le sembrava quasi venisse da se stessa. Ma era impossibile!
Decise di lasciare perdere. Qualunque cosa fosse non la riguardava.
Si sdraiò su un prato, osservando incantata il sorgere di una nuova alba. Sbadigliò.  Esattamente come è abitudine dei gatti, Kyubi, prima d’addormentarsi, iniziò a leccarsi il pelo. Prima s’occupò del corpo, poi passò alle code.
Una, due tre… mentre lisciava il pelo della quarta coda avvertì un odore che conosceva piuttosto bene: uomo!
Possibile che qualcuno fosse riuscita a seguirla fin lì?
<< Nueee…>> Kyubi si paralizzò sentendo nuovamente quel suono. Possibile che?
Allungo il collo per vedere cosa si nascondesse tra il suo brillante manto arancione.
Si fermò, prima che il suo grosso naso, nero, toccasse Naruto.
Il neonato a quel punto cominciò a strillare. Kyubi spalancò i suoi enormi occhi rossi…
S’alzò si scatto mettendosi seduta, facendo attenzione al piccolo umano che piangeva disperato su una delle sue code. Aprì la bocca e ringhiò, come se in quel modo Naruto potesse scomparire o fuggire.
Purtroppo per lei l’unico effetto che ottenne fu quello di far ridere il piccolo. Kyubi trovò quel microscopico ammasso di carne molto carino ed estremamente dolce. Fu catturata irrimediabilmente dai suoi piccoli occhi azzurri.
Si rese improvvisamente conto che quello era il neonato che aveva salvato poco tempo prima.
Abbassò la coda ponendo Naruto sul soffice manto erboso. S’avvicinò nuovamente a lui con il muso e rimase a fissare quel piccolo viso per molti minuti. Era come attratta da lui…così piccolo e indifeso.
Naruto le sorrise nuovamente e lei si commosse nel vedere quel dolcissimo faccino. Probabilmente la sua fu una decisione affrettata, ma nonostante questo decise di tenere il piccolo con sé. L’avrebbe allevato nei miglior modi possibili, lontano dalla cattiveria del resto dell’umanità!
Era inutile per quanto si sforzasse non riusciva a staccargli gli occhi di dosso.
<< Diventerai il ninja più forte di tutti i tempi! >> disse la volpe, orgogliosa delle sue stesse parole.
<< Sì, crescerai forte e bello! Il mio piccolo Naruto… >> concluse prima di riavvolgere il piccolo intorno ad una delle sue code e facendolo addormentare.
<< Io veglierò si di te! >> detto questo, Kyubi chiuse gli occhi.

*

Dalle profondità della terra una voce roca e profonda tuonò tra le pareti di una grotta.
<< Hai fallito! >> tuonò la voce misteriosa.
<< Ho fatto ciò che mi avevate chiesto, Sommo Draken, ma Kyubi non ha distrutto il villaggio! >> disse Madara Uchiha stringendosi nel suo mantello nero con strane nuvole rosse.
<< Idiota! >> ringhiò l’ultimo dei draghi dalle profondità della terra. << Sapevo di non poter contare su di te! Tu sei un Uchiha! Un appartenente a quell’ignobile clan! >> disse Draken alzando il tono di voce.
<< L’unico che però sta cercando il modo di liberarti! >> esclamò Madara togliendosi la maschera arancione che portava sul volto.
<< Voi Uchiha, per me, rimanete solo una stirpe d’ammazza draghi! >> aggiunse il drago.
Madara Uchiha non rispose. Conosceva le leggende che si raccontavano sul suo clan…in passato avevano sterminato l’intera razza dei draghi, tranne Draken, per poter utilizzare le loro magnifiche squame…
Draken, era l’ultimo, ed era anche il più pericoloso ed il più forte!
<< Voglio che Konoha, patria di assassini, venga distrutta ed insieme a lei Kyubi! Quel dannato demone dovrà pagare per avermi intrappolato qui dentro! >> ringhiò il drago.
<< Sarà fatto! >> rispose Madara. Anche lui voleva la distruzione di Konoha, ma per altri motivi…
Avrebbe aiutato Draken, perché una volta che il drago sarebbe stato libero, per lui, sarebbe diventato un prezioso alleato! Troppo forte perché potesse averlo come nemico!
<< Distruggi Konoha! >> ordinò ancora una volta il drago. << Distruggila! >> l’urlo della sua rabbia fece tremare le montagne…

 

Grazie a chi ha aggiunto la ff tra i preferiti e le seguite, in particolare per chi ha commentato il capitolo!

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il lupo e il cacciatore ***


Il lupo e il cacciatore

 

Quel giorno Kyubi fu svegliata dal pianto del piccolo Naruto. Aveva cercato di calmarlo in tutti i modi, ma non era successo niente. Solo quando a Kyubi le venne fame, si rese conto che il piccolo aveva bisogno di latte. Ma come fare per trovarlo?
Preoccupata per Naruto decise di andare in un villaggio che in passato aveva salvato da alcuni briganti. S’assicurò che Naruto stesse bene, poi lo prese delicatamente con una coda e partì.
Gli abitanti del villaggio in principio si dimostrarono intimiditi dalla volpe, ma poi ricordando ciò che in passato aveva fato per loro, decisero d’aiutarla.
A Naruto fu dato del latte in polvere e il bimbo lo bevve tutto d’un fiato. Poco dopo s’addormentò tra il caldo e protettivo manto di Kyubi.
I giorni seguenti, ogni qual volta Naruto aveva fame, la volpe portò il piccolo agli abitanti lasciando che lo sfamassero.
Naruto cresceva forte e sano e con il tempo anche gli abitanti del piccolo villaggio impararono a volergli bene.
All’età di un anno, Naruto era in grado di camminare, abbastanza bene, sulle sue gambe. La notte dormiva sotto le stelle insieme a Kyubi, la quale non poteva fare a meno di volergli bene. I giorni passavano sereni e tranquilli.
All’età di cinque anni, Naruto, era capace di maneggiare un kunai alla perfezione. Fu durante quel periodo che si perse nella foresta.
Kyubi era andata a procurarsi del cibo e durante la sua assenza, Naruto, il cui sguardo s’era posato su una farfalla, aveva seguito l’animale fino all’inizio della foresta. Davanti a lui s’estendevano alberi dai tronchi altissimi con brillanti foglie verdi. Il bambino invaso dalla curiosità, entrò in quella sorta di paradiso terrestre. Ogni tanto c’era stato insieme alla sua “mamma”, ma mai da solo. L’ululato di un lupo lo spinse ad andare in quella direzione.
In cima ad una radura, c’era un magnifico esemplare di lupo grigio. Naruto rimase ad osservarlo con gli occhi spalancati. Lo trovò un animale stupendo e magnificò. Quando provò ad avvicinarsi, però, accadde qualcosa di spaventoso. All’improvviso il lupo s’accasciò a terra e una grossa macchia di colore rosso si sparse sul suo petto.
il bambino sgranò gli occhi spaventato. Perché il lupo non si rialzava?
Ricordò che un giorno, qualche tempo prima, aveva toccato gli aculei di un riccio con il dito indice e la punta aveva cominciato a fargli male. Osservando meglio aveva visto del colore rosso e era scoppiato a piangere.
Kyubi era corsa da lui preoccupata, poi con molta pazienza gli aveva spiegato che quello era sangue. Naruto era rimasto terrorizzato quando la volpe gli aveva detto che se una persona perdeva troppo sangue, moriva e non apriva mai più gli occhi.
Naruto alzò lo sguardo verso il lupo e notò una figura che si chinava su di lui. Il bambino pensando che volesse aiutare il lupo corse verso di lui.
<< Ehi! Signore…>> disse chiamando l’uomo davanti a lui. Inciampò un paio di volte, ma non s’arrese e continuò a correre.
<< Signore! Lei aiuta il l-lupo…dopo lui s-sta b-bene! >> disse ansimando.
Il cacciatore guardò Naruto come se fosse matto, poi, deciso ad ignorarlo, legò l’animale e lo caricò sulla schiena.
Naruto pensò che quella persona era cattiva. Cosa stava facendo al lupo? Il cacciatore indossava una benda sul volto e al fianco portava un lungo oggetto metallico, che Naruto capì essere una spada.
<< Signore? >> lo chiamò tirandogli la giacca. << Dove porta il lupo? >> una goccia di sangue gli cadde sul volto e Naruto non potè fare a meno di mettersi a piangere disperato. Non gli piaceva il sangue e nemmeno il colore rosso!
Gli occhi, neri,dell’uomo si posarono su di lui e infastidito per il baccano provocato dai suoi pianti lo buttò a terra violentemente, facendolo sbattere contro un tronco.
Come se non fosse successo nulla, il cacciatore, proseguì per la sua strada.
Kyubi, attirata dai pianti di Naruto, seguì il suo odore fino a raggiungerlo. Quando lo vide a terra con la testa ricoperta del sangue del lupo emise un grido spaventoso che fece tremare gli alberi della zona circostante. Persino, Draken, rinchiuso nelle viscere della terra, spalancò gli occhi.
<< Uomo cattivo… >> disse Naruto tra i singhiozzi. Alzò il dito nella direzione presa dal cacciatore e Kyubi si mise sulle sue tracce.
Lo trovò chino su un ruscello, intento a pescare dei pesci. Kyubi percepì il sangue del lupo ed emise un ringhio.
Il cacciatore si voltò spaventato e rimase sconvolto quando si ritrovò davanti il demone volpe a nove code. Kyubi gli mostrò le zanne affilate, mentre l’uomo tentava la fuga.
Mentre lo buttava a terra con una zampa si chiese come aveva fatto un essere umano ad entrare nel suo territorio. Lo avrebbe dovuto uccidere. A parte Naruto, nessuno doveva sapere dov’era la sua tana.
Con un gesto rapido mise fine alla sua esistenza e facendo attenzione che Naruto non l’avesse seguita, lo ingoiò.
<< Avevi un pessimo sapore, umano. >> commentò alla fine. Poi veloce com’era venuta, tornò da Naruto che l’aspettava rannicchiato vicino ad un tronco.
<< Sh! Ora è tutto passato… >> lo afferrò, come faceva ogni volta con una delle code e lo cullò finché non lo vide chiudere gli occhi.
Quando Naruto si svegliò era notte fonda e le stelle e la luna brillavano alte nel cielo.
<< Mamma… >> bisbigliò sbadigliando.
Kyubi aprì uno dei suoi occhi e guardò Naruto mentre gli s’avvicinava. Spalancò la sua enorme bocca e aspettò che parlasse.
<< Ho sognato l’uomo cattivo… >> disse con gli occhi leggermente lucidi.
Kyubi assunse delle dimensioni più piccole, divenendo grande quanto un orso. Anche così, vicina a Naruto, sembrava un gigante. S’accucciò accanto a lui, osservando le stelle.
<< … ho avuto tanta paura… >> aggiunse Naruto stringendosi alla sua morbida pelliccia. << Tutti gli uomini sono cattivi? >> domandò.
<< No…solo alcuni… è per questo che tu devi stare lontano da loro! >> spiegò pazientemente la volpe.
<< Ma le persone del villaggio…loro sono buone… >> disse Naruto guardando la luna.
<< Sì, loro sono buone…anche tu lo sei! >> disse Kyubi pulendogli il volto con la lingua. A quel contatto, Naruto ridacchiò.
<< Lo sai mamma…le stelle sono bellissime! >>
Kyubi annuì, pensando che anche lui lo era. Si chiese per quanto tempo ancora avrebbe potuto tenerlo lontano dal resto della sua specie. Sapeva di non potergli impedire di vivere tra gli altri esseri umani, ma saperlo lontano da lei lo rattristava.
Chiuse gli occhi appoggiando il muso sulla spalla di Naruto. Entrambi s’addormentarono sotto lo sguardo vigile degli astri.

 
Lasciatemelo dire…adoro questa Kyubi! La trovo dolcissima! ^.^
Grazie a Neko, Kellyvideomaniacatv, Kyuuby_sennin94, Vodia e Lovy chan per le loro recensioni.

E grazie a tutte le persone che hanno inserito la ff tra i preferiti e le seguite! ho aggiornato abbastanza in fretta? ^_^
Ciao!!!

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Capitolo 4
*** La bambina dai capelli rosa ***


La bambina dai capelli rosa

 

 
I tra anni successivi, passarono altrettanto veloci. A otto anni Naruto era in grado di badare a se stesso. Kyubi gli aveva insegnato le basi delle tecniche ninja e spesso il ragazzo s’allenava al tiro dei kunai. Era diventato molto bravo, e spesso si spingeva da solo nei posti più remoti del territorio della volpe. Non temeva gli animali selvatici, perché Kyubi gli aveva insegnato a comprenderli e a rispettarli.
Fu durante una fredda primavera dei suoi otto anni, che Naruto incontrò Sakura Haruno.
Quel giorno s’era recato fino al piccolo villaggio. che l’aveva visto crescere, per mangiare uno dei suoi piatti preferiti, il ramen. Mentre raggiungeva il chiosco la sua attenzione fu catturata da una bambina della sua età che teneva la mano ad una signora, che Naruto pensò essere sua madre. Naruto si nascose dietro ad un basso cespuglio e la osservò meravigliato.
Era una bambina molto carina con lunghi capelli rosa e due splendidi occhi verdi. Guardandogli a Naruto ricordarono quelli d’un'altra persona, ma più cercava di ricordare più i ricordi svanivano. Così, decise di continuare a guardare quella bambina.
Quando sorrise, a Naruto, parve di poter sentire il suono della sua dolce risata. La madre e la figlia erano sull’uscio di una vecchia abitazione e stavano parlando felici ad un’altra donna. Crescendo, Naruto aveva capito che Kyubi non poteva essere la sua madre naturale, anche se lui la considerava tale, e vedendo la signora di fronte a lui si domandò come poteva essere stringere la mano di una mamma. Una lacrima gli scivolò sul volto. Perché lui era solo? La sua mamma, forse, non gli voleva bene? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Perché lui non poteva avere una mamma ed un papà come tutti gli altri bambini?
Ma lui aveva Kyubi…cosa poteva volere di più? La volpe era la sua mamma e la foresta il suo papà, dolce e premuroso…
Con quei pensieri, sul suo giovane volto comparve un magnifico sorriso.
Saltò sul ramo di un albero e rimase a fissare la strana bambina. La vide mentre s’allontanava dalla madre e saliva su un altalena.
Naruto decise di volerle palare e così s’avvicinò. Si fermò a qualche metro di distanza, salutandola con un timido ciao.
La bambina lo guardò incuriosito, poi rispose al saluto.
<< Ciao, io mi chiamo Sakura Haruno! >> disse sorridente.
<< Io invece sono Naruto! >> rispose << Hai…hai un nome molto carino… >> disse alla bambina.
<< Anche il tuo non è brutto. >> Sakura appoggiò i piedi a terra fermando l’altalena. << Io vengo da Konoha… e tu? Sei di queste parti? >> domandò mettendosi le mani in tasca.
<< Dov’è Konoha? >> intervenne Naruto. Quel nome gli ricordava qualcosa…
<< Ma come? >> disse Sakura sgranando gli occhi. << Tutti sanno dove si trova il villaggio della foglia! >>
<< Bhe io no… >> rispose Naruto mettendo il broncio.
<< Che buffa è la tua faccia! >> intervenne la bambina mettendosi a ridere. << Mi ricordi tanto il nostro Quarto Hokage! Gli assomigli moltissimo! >>aggiunse con le lacrime agli occhi.
Hokage…anche quel nome gli sembrava d’averlo già sentito… Si disse che era probabile che gliene avesse parlato Kyubi.
<< Che cosa fai in questo villaggio? >> domandò curioso. Non erano molti gli stranieri che lo visitavano.
<< Sono venuta a trovare la zia. Presto avrà un bambino! >> disse tutta eccitata, battendo le mani. << Spero tanto sia una femminuccia! >>
<< Secondo me invece sarà un maschio. >>
<< E tu come lo sai? >> domandò la bambina.
Naruto diede una scrollata di spalle.
<< Tu sei un ninja! >> esclamò Sakura vedendo il kunai al fianco di Naruto.
< Oh…ecco…non proprio. >> Naruto si sfiorò i capelli imbarazzato.
<< Sakura! Vieni, dobbiamo andare! >> le gridò sua madre che la stava aspettando.
<< Ci vediamo! Ciao, Naruto! >> terminò Sakura scendendo dall’altalena e correndo tra le braccia di sua madre.
Naruto rimase a fissarla finché la vista glielo permise, poi, felice tornò da Kyubi. Il demone che aveva assunto delle dimensioni più piccole, aspettò Naruto sotto le fronde di un albero. Leccandosi una zampa, pensò che Naruto era in ritardo. Proprio quando aveva deciso d’andare a cercarlo, Naruto l’aveva raggiunta con un sorriso a trentadue denti.
<< È successo qualcosa di bello? >> domandò gentilmente osservando il suo volto felice.
<< Ho incontrato una ragazza di Konoha! È molto carina…>> disse arrossendo.
A sentire il nome di Konoha, Kyubi s’irrigidì. Quel villaggio non aveva fatto altro che portargli guai. Era stata molto attenta a non parlarne con Naruto.Per questo fu presa alla sprovvista dalla domanda successiva.
<< Che cos’è un Hokage? Sakura mi ha detto che assomiglio al Quarto Hok…>>
Kyubi si voltò dalla parte opposta ringhiando. Nella sua mente s’affollarono un sacco di domande. Cos’altro aveva raccontato la ragazza a Naruto? Le aveva parlato di lei? Dei sui veri genitori?
<< Stai bene mamma? >> chiese Naruto che s’era spaventato per il ringhio che aveva emesso.
<< Sì >> rispose Kyubi. << M’era entrata una spina sotto la zampa… >> disse agitando violentemente una delle sue code.
Naruto strabuzzò gli occhi e continuò a parlare. Non l’aveva mai vista così agitata.
<< L’hokage è il capo villaggio di Konoha, è un ninja molto potente e crudele. Promettimi che non crederai mai a quello che potrebbe dire! >> spiegò la volpe.
<< Ma… è così cattivo? >> volle sapere Naruto.
<< Sì! >> rispose la volpe. Pensò al suo scontro con Minato Namikaze e socchiuse un istante gli occhi. Aveva dei ricordi confusi, ma una cosa la sapeva. Naruto, era suo figlio… Sapeva che era egoista da parte sua non raccontare la verità sui suoi genitori, ma non poteva farci niente. Amava quel piccolo e fragile essere umano da non poter fare a meno d’averlo al suo fianco. Era stata lei a salvarlo…lei a sfamarlo, lei ad amarlo come una madre… Però era stata lei ad allontanarlo dai suoi simili, dai suoi genitori… Era colpa sua se…
Scosse la testa. Aveva scelto lei il destino di Naruto, il primo istante che l’aveva sentito piangere e non aveva intenzione di cambiare idea ora!
In ogni caso non passava giorno che non si sentisse in colpa. Ma lei era una creatura egoista, aveva passato troppi anni in solitudine per poter rifiutare l’affetto che Naruto nutriva nei suoi confronti.
E così, Kyubi cominciò a raccontargli le vicende più orribili di cui Konoha si era macchiata nel corso degli anni… a cominciare dallo sterminio dei draghi…

 

Questa ff mi ha preso tantissimo e quindi ho scritto subito un nuovo capitolo! Chiedo scusa in anticipo se forse la prossima settimana non riuscirò ad aggiornare…( anche se credo ce la farò. )
Risposte:

giulia uzumaki
: Grazie mille per il commento! Sono felice che la storia ti piaccia!
Kellyvideomaniacatv
: Già…povero Naruto che ha dovuto assistere a quella scena! Concordo con te, quei due assieme sono tenerissimi!
Neko
: Anche a me piace tantissimo Kyubi come mamma! Poi Naruto è tenerissimo da bambino! Peccato che non sia brava quanto te a disegnare, così avrei potuto inserire un immagine!
Lovy chan
: Sono pienamente d’accordo! Naruto che chiama Kyubi mamma è veramente dolcissimo!
Minato Namikaze
: Grazie…sono contenta che la ff ti piaccia!

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Capitolo 5
*** La storia dei draghi ***


La storia dei draghi

 

Fu così, che mentre Kyubi parlava, Naruto apprese la triste storia dei draghi.
<< La razza più antica di questa mondo. Persino io, il demone a nove code, sono nata molto tempo dopo di loro… Esistevano diversi tipi di draghi. Si distinguevano in base alla loro corazza e ai poteri che possedevano. In totale le stirpi dei draghi erano cinque. C’erano i draghi d’oro detentori del potere della luce, quelli rossi  che dominavano il fuoco, quelli verdi che controllavano l’elemento terra, quelli blu che comandavano le acque e infine i draghi d’argento che avevano il controllo sull’aria. >> spiegò Kyubi. Nei suoi ricordi poteva rivedere quelle immense creature volare, elegantemente, nei cieli. Osservò gli occhi sognanti di Naruto e decise di proseguire.
<< Una sola di queste creature era potentissima e molto difficile da sconfiggere. Un giorno, migliaia d’anni fa, un drago morì a causa di una misteriosa malattia. Era un drago d’oro. All’epoca ero molto giovane, possedevo solo tre code ed osservavo gli eventi da lontano.. senza intromettermi nelle faccende degli altri esseri viventi. >>
Naruto deglutì aspettando con impazienza il resto del racconto.
<< Fu così che un ninja di Konoha trovò il drago e affascinato dalla sue squame dorate, lo portò al villaggio. Il ninja apparteneva ad una famiglia molto importante conosciuta con il nome di Uchiha. Gli Uchiha erano un clan dedito alla guerra ed al potere. Quando videro le squame del drago non poterono fare a meno di volerle per arricchire il patrimonio del clan. Non solo erano particolarmente preziose, ma se indossate in battaglia proteggevano i Ninja dagli attacchi nemici. >>
<< Forte! >> esclamò Naruto. Anche a lui sarebbe piaciuta avere una di quelle corazze utilizzate dagli Uchiha.
<< Accecati dall’avidità, i membri del clan cominciarono a cercare un modo per abbattere altri draghi in modo da potersi appropriare delle loro squame. Nel giro di circa tremila anni, a poco a poco, la razza dei draghi scomparve. >> Kyubi fece una pausa leccandosi una zampa.
<< Decisi d’intervenire, ma ormai era troppo tardi. Gli ultimi dieci draghi erano stati uccisi poco lontano dal luogo in cui mi trovavo. Ugualmente andai a vedere il luogo dello sterminio. Trovai alcuni ninja mentre infierivano sui corpi dei draghi. A quel punto non potei fare a meno di man… >> Kyubi si fermò di colpo. Stava per dire a Naruto che aveva mangiato quegli uomini!
<< Mamma? >> chiese Naruto.
<< Non ho potuto fare altro che mandarli via! >> disse la volpe. << Comunque… mentre camminavo tra i corpi senza vita sentii un rumore. Cercai di capire la provenienza. Proveniva da sotto un’ala dei draghi. M’avvicinai con cautela spostando l’arto senza vita di quella povera creatura. Trovai un cucciolo, l’ultimo superstite di quella razza. >> Kyubi chiuse gli occhi. Ricordava ancora perfettamente il volto impaurito di Draken quando la vide di fronte a lui.
<< Lo chiamai Draken… Mi accorsi fin dal primo minuto che lui era un drago…speciale. Al suo interno possedeva il potere di ognuna delle cinque stirpi. Era in grado di controllare l’acqua, la terra, l’aria, il fuoco e la luce. Era come se il suo destino fosse sempre stato quello di vendicare la sua razza. Quando fu abbastanza grande e gli raccontai la storia del suo popolo fu invaso da una ferocie vendetta. Non chiedeva altro che la distruzione di Konoha e la fine degli Uchiha. >>
Naruto spalancò gli occhi dallo stupore. << Gli Uchiha sono stati tanto cattivi! Povero drago…era rimasto tutto solo! >>
Kyubi annuì. Era vero, Draken era rimasto solo, esattamente come era successo a lei. << Per quasi cento anni, provò ogni modo possibile per cercare di realizzare i suoi piani. A quel punto intervenni io. Non poteva distruggere il mondo ed ogni essere vivente a causa di Konoha! L’ho intrappolato in un luogo segreto dal quale non uscirà mai più! >>
Naruto si sedette al fianco di Kyubi accarezzandole la testa.
<< Sono già passati cinquecento anni… >> mormorò la volpe.
<< Quel villaggio è molto cattivo! >> affermò Naruto con decisione.
<< Esatto! >> rispose Kyubi. << Devi starne il più lontano possibile! I suoi abitanti hanno cercato di catturarmi per cinquant’anni! >>
<< Ti hanno fatto male? >> domandò il ragazzo ingenuamente.
<< Oh! Sì… >> disse Kyubi.
<< Ma ora stai bene! Vero mamma? >>
<< Certo! Ti va di giocare? >> chiese la volpe cercando di cambiare discorso.
<< Sì! >> esclamò il bambino alzandosi immediatamente. << A cosa giochiamo? >>
<< Nascondino? >> propose la volpe.
<< Però conti te, mamma! >> intervenne Naruto.
<< Pronto? Via! >> gridò la volpe cominciando a contare. << Uno, due, tre…cento! >>
Naruto s’era nascosto sotto il getto della cascata, dove c’era una piccola sporgenza. Kyubi, pur sapendo dove si trovasse, grazie al suo udito e al suo fiuto, fece finta di non riuscire a trovarlo.
<< Ehi! Naruto! >> lo chiamava mentre guardava sotto i massi e tra i cespugli.
Naruto si portò una mano alla bocca, ridendo. Era certo che quella volta Kyubi non l’avrebbe trovato.  Aveva passato tre giorni per trovare quel posto! E scommetteva che la sua mamma non lo conosceva!
Mentre sorrideva non s’accorse che due occhi rossi lo osservavano dalla sponda del lago.
Dopo alcuni minuti, che Naruto non sentiva più i richiami di Kyubi, infilò la testa nel getto della cascata e la cercò con lo sguardo. Stava per ritornare sulla piccola sporgenza, quando davanti a lui comparve la volpe che spalancò la bocca per emettere un ghigno di soddisfazione.
Afferrò i vestiti di Naruto, con le zanne e lanciò il ragazzo nel lago circostante. Naruto emerse qualche minuto dopo dall’acqua, prendendo un bel respiro.
<< Ti ho trovato! >> mormorò la volpe nuotandogli intorno.
Naruto si pulì gli occhi, poi imbronciato cercò in tutti i modo di raggiungere Kyubi per fargliela pagare, ma la volpe s’allontanava da lui troppo velocemente.
<< Non riuscirai mai a prendermi! >> gridò la volpe immergendosi completamente nell’acqua e comparendo dalla parte opposta.
<< Non m’arrendo così facilmente! >> disse Naruto starnutendo.
Kyubi scosse la testa. << Torniamo a riva! Non vorrai ammalarti! >> disse avvicinandosi a lui. << Saltami in groppa! >> ordinò il demone.
<< Ma… >> cercò di protestare Naruto.
<< Niente ma. Sbrigati! >> Naruto annuì poco convinto.
Quando arrivarono a terra, Kyubi afferrò alcuni pesci con le sue zampe. Poi, seguita da Naruto, entrarono nella grotta.
In un angolo, circondati da alcuni sassi, c’erano alcuni pezzi di legna. Con un gesto, che Naruto non riuscì a vedere, la volpe accese un piccolo falò e mise i pesci a cuocere. Sarebbero diventati il loro pasto.
Non che a lei piacessero particolarmente… apprezzava molto di più la carne.
Quando i pesci furono pronti, Naruto ne addentò immediatamente uno, finendo per scottarsi.
<< Sta più attento! >> lo rimproverò Kyubi.
Naruto annuì ed in poco tempo finì di mangiare il suo pesce. Due minuti dopo s’addormentò sul manto di Kyubi.
<< Buonanotte, piccolo Naruto… >> bisbigliò la volpe al suo orecchio.
<< Buonanotte, mamma… >> rispose Naruto prima di finire definitivamente nel regno dei sogni.
Kyubi posò il volto sul petto di Naruto, rimanendo ad ascoltare i battiti del suo cuore.
<< Sei così piccolo e fragile… >> disse sospirando. << … ma io ti proteggerò… >> concluse addormentandosi.

 

 
Probabilmente il capitolo non era molto interessante, ma era necessario che vi spiegassi un po’ la storia di Draken e dei draghi.
Grazie a: Hatchin, giulia uzumaki, Kellyvideomaniacatv, Neko, Lovy chan, SATANABAAN e Kyuuby_sennin94 per le recensioni. Scusate se non rispondo, ma vado di fretta! Che ne pensate di questo capitolo?

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Capitolo 6
*** I ninja leggendari ***


I ninja leggendari

 

Al suo risveglio Naruto avvertì un forte mal di testa. Non ci badò molto ed andò ad allenarsi al tiro dei kunai. Il suo sogno era poter diventare il miglior ninja del mondo.
Kyubi se n’era già andata. Tutte le mattine era solita perlustrare il suo territorio da quando aveva visto il cacciatore. A volte Naruto s’era chiesto che fine avesse fatto quell’uomo.
Attirato da una lepre che saltellava nel prato, Naruto decise di provare a prenderla. Già immaginava quanto Kyubi sarebbe stata fiera di lui. La rincorse per un ora, alla fine senza fiato e tutto sudato decise di fermarsi a bere un po’ d’acqua.
All’improvviso si sentì invadere da una tremenda stanchezza. Si lasciò cadere al suolo con il respiro affannoso. Sentì il suo corpo tremare per il dolore e lo sforzo. Cosa gli stava accadendo? Perché si sentiva così male?
Persino chiudere gli occhi fu un gesto che gli risultò difficile. Si rannicchiò su se stesso ed attese che qualcosa o qualcuno gli venisse in soccorso. Aveva come la sensazione che la testa potesse scoppiargli da un momento all’altro. Avvertiva dolori in tutto il corpo ed era insopportabile.
Sentì il frusciò di alcune foglie muoversi davanti a lui ed aprì gli occhi.
<< M-mamma…. >> sussurrò. << Ho male…tanto male… >> bisbigliò con un tono di voce sempre più debole.
Kyubi assunse delle dimensioni più piccole e gli leccò il volto preoccupata.
<< La testa… ho tanto male… >> disse Naruto piangendo. << Morirò come il lupo? >> chiese ingenuamente.
Kyubi spalancò gli occhi e scosse immediatamente la testa. << Certo che no! >> Disse facendolo montare in groppa. Lo portò nella grotta e lo fece stendere delicatamente.
<< Non muoverti! >> ordinò Kyubi. Naruto accennò un sì con la testa. << Adesso vado a cercare un dottore! >>
<< C-Cos’è un dottore? >> chiese Naruto.
<< Te lo spiegò dopo, tu rimani accanto al fuoco e non azzardarti ad uscire! Intesi! >> ringhiò la volpe.
Il bambino annuì e chiuse gli occhi. Nella sua mente c’era un'unica e terribile scena. Un grande e bel lupo grigio steso in una pozza di sangue. Kyubi gli s’avvicinò cercando di confortarlo, poi senza perdere tempo uscì alla ricerca di un medico.
In poco tempo superò i confini del suo territorio.
Naruto era malato e a lei occorreva il medico più bravo che esistesse al mondo.
<< Tsunade! >> mormorò al vento. << Sto venendo a cercarti! >>
Sì fermò al primo villaggio ch incontro. Era molto piccolo, ma Kyubi decise ugualmente di provare a chiedere informazioni. Per non farsi riconoscere utilizzò la tecnica della trasformazione per assumere forma umana.
Divenne una giovane ragazza dai lunghi capelli arancioni e gli occhi di un forte colore rosso. Detestava assumere forma umana. In passato aveva ricorso a quella tecnica una decina di volte, ma non gli era mai piaciuto. in ogni caso per salvare Naruto avrebbe fatto questo ed altro.
Non sapeva molto sulle malattie umane, ma era quasi certa che Naruto avesse preso una bella influenza.
Doveva trovare Tsunade, conosceva la sua fama tra i ninja e a lei occorreva la migliore. Non poteva correre rischi con Naruto.
Entrò in una piccola locanda e si sedette ad un tavolo, aspettando l’arrivo del cameriere.
<< Ehi! Bella fanciulla! >> esclamò un uomo sulla cinquantina con lunghi capelli bianchi. Ordinò una bottiglia di sakè e le si sedette a fianco.
<< Ti va di farmi un po’ di compagnia? >> disse singhiozzando. << Sei perfetta per il mio nuovo libro! >>
Sul volto di Kyubi passò una smorfia di disgusto. << No, grazie! Sono di fretta. >> disse acida. << Conosci una certa Tsunade? >> gli domandò.
<< Se la conosco? Certo che conosco quella vecchiaccia! Siamo stati compagni di squadra… >> spiegò l’uomo bevendo un sorso di sakè.
Kyubi credette d’aver capito male. Possibile che quell’ubriacone fosse…
<< Non dirmi che tu sei… >>
<< Il grande Jiraya in persona! >>
La volpe sospirò. Conosceva la sua fama di donnaiolo e non aveva ne voglia ne tempo da perdere con lui. << Insomma, sa dirmi o no dove si trova Tsunade? >> chiese scocciata.
Jiraya indicò un punto alle sue spalle e Kyubi s’affrettò a raggiungerlo. Al tavolo era seduta una donna che dimostrava circa trent’anni, intenta a fare delle scommesse con la persona di fronte.
<< Ehm! >> disse Kyubi tossendo.
<< Sì? >> Tsunade si voltò verso di lei, rimanendo affascinata dai suoi occhi.
A quel punto, per Kyubi, fu facile fingere la parte della madre preoccupata, che cerca disperatamente di trovare un modo per salvare il figlio.
<< La prego…mi deve aiutare… >> esordì. << Si tratta di mio figlio…è molto piccolo a otto anni e credo che abbia preso una brutta influenza… >> Riuscì persino a versare qualche lacrima.
<< Non, non so cosa fare! >> disse prendendosi le mani tra il volto.
Dentro di se si disse d’essere un attrice nata.
Tsunade s’alzò immediatamente dalla sedia, lasciandola cadere a terra, con in volto uno sguardo assolutamente serio. Prese le mani di Kyubi tra le sue e sorrise.
<< Mi dica dov’è! Farò il possibile! >> aggiunse lanciando delle monete all’uomo che le stava di fronte.
Lanciò uno sguardo a Jiraya che s’era avvicinato all’ennesima ragazza. Sospirò e scosse la testa. << Quell’uomo non cambierà mai! >> bisbigliò a denti stretti.
<< Da questa parte! >> disse Kyubi facendole strada.
<< Vedo che sei un ninja! >> esclamò Tsunade vedendo come correva veloce da un albero all’altro.
<< No…ecco mio padre lo era. >> disse la volpe cercando una storia plausibile. << Mi ha insegnato qualcosa prima che morisse. >>
<< Mi dispiace >> s’affrettò a dire Tsunade.
<< Ormai è una storia vecchia. Non si preoccupi! >>
Kyubi affrettò il passo, ormai era quasi sera e Naruto aveva bisogno di cure. Se avesse potuto riprendere la sua forma normale, sarebbe arrivata molto più velocemente. L’odore di un cervo attirò la sua attenzione. Aveva fame. Per un istante le balenò in mente di cibarsi di Tsunade.
<< Eccoci! >> esclamò indicando la grotta davanti a loro.
Entrarono e Kyubi andò subito da Naruto per vedere come stava.
Tsunade si chinò sul ragazzo, utilizzando il suo chakra per guarirlo. Mentre controllava i suoi miglioramenti, guardandolo in volto non potè fare a meno di pensare a quanto gli ricordasse Minato. Per un istante si chiese se fosse possibile che lui fosse Naruto. No, era impossibile! Eppure…
<< Mamma… >> disse Naruto aprendo gli occhi.
<< Sono qui, Naruto! >> disse Kyubi ancora trasformata in ragazza.
<< Naruto… >> pronunciò Tsunade spalancando gli occhi. Allora lui era veramente il figlio di Minato e Kushina.
E quindi la ragazza era…
<< Kyubi! >> disse Tsunade. Sentendo quel nome la volpe si voltò verso di lei. Ora Tsunade ne aveva la prova quella ragazza era il demone a nove code!
<< Tu sei Kyubi! Tu…maledetta bestiaccia! Dammi il bambino! >> ordinò Tsunade.
<< Ah! Ah! >> disse Kyubi ridendo e riprendendo le sue vere sembianze.
<< E così l’hai capito! Guardami negli occhi >> ordinò. Tsunade non potè fare a meno di obbedirle.
Quegli occhi… erano straordinari.
<< Ora farai ritorno al villaggio e dimenticherai ciò che è accaduto! >> disse Kyubi. << E se qualcuno ti chiederà cos’hai visto, tu risponderai d’aver guarito un neonato di un villaggio vicino. >> aggiunse la volpe. << Dimenticherai me e Naruto… >> proseguì con voce calma continuando a fissarla negli occhi. << Sono stata chiara? >> chiese ringhiando.
<< Sì… >> rispose Tsunade uscendo dalla grotta.
<< Ed ora vattene! >> disse mostrando gli artigli.
<< Sì… >> ripeté Tsunade facendo ciò che gli venne ordinato. In poco tempo sparì oltre gli alberi.
Kyubi s’avvicinò a Naruto stendendosi al suo fianco.
<< Come stai ora? >> chiese gentilmente.
<< Ho sonno… >> rispose con uno sbadiglio.
<< Allora dormi >> disse la volpe coprendolo con le sue code. << Ci sono io a proteggerti >> aggiunse.
Quella notte, la luna splendette più che mai.

 

Risposte:
Kyuuby_sennin94: Hai ragione! Kyubi che gioca a nascondino è veramente carino!
Neko: Eh…Kyubi è proprio una brava mamma! Ciao!
Kellyvideomaniacatv: sono contenta che Kyubi ti piaccia sempre di più! Grazie per la recensione!
giulia uzumaki: Grazie! Eh, sì! Adesso sapete qualcosa in più sul conto di Draken!
Minato Namikaze: Sono contenta che ti sia piaciuta la storia di Draken! Grazie per il commento!

 

Ed ora vi lascio con una magnifica immagine fatta da Neko! Ciao!!!

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Capitolo 7
*** L'incontro ***


L’incontro

 

Naruto stava passeggiando tra le vie del villaggio, quando la sua attenzione venne catturata dalle grida di alcuni abitanti. Una folla di circa cinquanta persone s’era radunata intorno ad un uomo.
<< Grazie per aver scacciato quei briganti! >> urlava la gente. << Lei è un eroe! >> gridavano altri. Naruto s’arrampicò sul ramo di un albero, curioso di sapere chi fosse l’uomo in questione.
Circondato da decine di persone c’era un ninja dai capelli biondi e gli splendidi occhi azzurri. Malgrado la gente intorno a lui fosse estremamente felice, lui non lo sembrava. Naruto scorse nel suo sguardo una profonda tristezza. Si chiese per cosa quell’uomo fosse tanto triste. Aveva appena salvato il villaggio da alcuni ninja traditori…Come poteva non gioire insieme al resto della gente?
Mentre continuava ad arrampicarsi, ad un certo punto, Naruto scivolò finendo per cadere a terra.
La folla si zittì di colpo e si voltò per guardarlo. Naruto arrossì imbarazzato. Non gli piaceva stare al centro dell’attenzione e soprattutto non gli piaceva il modo in cui il ninja lo stava guardando. Cos’aveva da fissarlo tanto?
Dalla folla si levarono nuove voci concitate.
<< Guardate come si somigliano! >> esclamò una donna con in braccio il suo bambino.
<< Sembrano quasi gemelli! >> intervenne un vecchio, avvicinandosi a Naruto. A quel punto anche Naruto osservò meglio il ninja davanti a lui. Era molto giovane e sicuramente era anche bello. Indossava un lungo mantello bianco con dei simboli rossi che sembravano rappresentare il fuoco. Al fianco portava degli strani kunai a tre punte e istintivamente, Naruto si portò la mano sui suoi.
<< Un piccolo ninja, valoroso! >> disse Minato con un sorriso. Chissà perché, a Naruto quel sorriso sembrò estremamente familiare.
Il bambino osservò con molta attenzione il copri fronte che l’uomo portava sulla fronte.
<< Konoha… >> mormorò con il cuore che gli batteva forte. Doveva scappare, fuggire… Konoha era pericolosa. Per quanto ne poteva sapere lui quel ninja poteva essere cattivissimo. chi gli diceva che non avrebbe raso al suolo tutto il villaggio. Doveva avvertite subito Kyubi.
Senza perdere altro tempo s’alzò da terra e cominciò a correre. Per sua sfortuna non s’accorse che Minato lo stava seguendo.
<< Ehi! Piccolo! >> lo chiamò cercando di farlo fermare. Naruto nemmeno si voltò a guardarlo e continuò a correre.
Minato afferrò uno dei suoi speciali kunai e lo lanciò davanti a Naruto. Quando il ragazzo si ritrovò di fronte Minato lo guardò come se fosse una specie di mostro.
<< Tranquillo… non voglio farti del male… >> disse Minato posando i kunai a terra. << Vorrei solo farti alcune domande… >>
Naruto lo guardò male e cercò una nuova via di fuga. Lui non avrebbe mai creduto ad un ninja di Konoha!
Dato che non riuscì a trovare un altro modo per fuggire, Naruto si sedette sull’erba incrociando le gambe e mettendo il broncio.
Minato sospirò e si sedette al suo fianco. Forse era stato un errore fermare quel ragazzino, ma doveva sapere… Erano così simili… perché non poteva essere suo figlio?
<< Posso sapere il tuo nome? >> gli domandò gentilmente.
<< Naruto… >>
Minato spalancò gli occhi e rimase in silenzio fissandolo per molti minuti. << Lo stesso nome… >> mormorò a se stesso.
<< Il nome di chi? >> chiese Naruto che era riuscito a sentire la frase. Minato lo guardò non sapendo cosa dire. Non poteva di certo dirgli che il suo nome era uguale a quello di suo figlio!
<< Posso andare? >> domandò Naruto, vedendo che Minato non gli diceva più nulla.
<< Dove sono i tuoi genitori? >> gli chiese il quarto hokage di Konoha.
Naruto pensò a cosa potesse dirgli. non si fidava di lui! E poi perché gli stava facendo tutte quelle domande assurde? Non aveva senso…
<< Vivo con la mia mamma. Mio padre è morto in battaglia… lui era un ninja molto valoroso! >> spiegò Naruto dicendo la prima cosa che gli era passata per la mente.
Minato rifletté su quanto gli era stato detto e scosse la testa. No, lui non poteva essere il SUO Naruto! Come aveva fatto a pensare che lui…
<< Quanti anni hai? >> gli domandò infine.
<< Dodici! >> fu la pronta risposta di Naruto. << Gli ho compiuti due giorni fa. >> aggiunse con un sorriso.
A Minato gli si bloccò il respiro in gola. “ È nato persino il SUO stesso giorno! ” deglutì a fatica.
<< Sono solo coincidenze…devo smettere di credere che LUI sia vivo! >>
“ È morto… lui è morto… Kyubi non può averlo risparmiato! ” pensò con disperazione.
<< Naruto! >> il bambino si voltò a vedere chi fosse la persona che lo stava chiamando. Davanti a lui c’era una giovane ragazza dai lunghi capelli arancioni e gli occhi dal colore del fuoco. In mano teneva una cesta e camminava a passo sicuro verso di lui. Kyubi fece un breve sorriso, mentre superava Minato e si chinava su Naruto.
<< Quante volte ti ho detto che non devi allontanarti dal villaggio! >> disse prendendolo per mano. << Mi hai fatto preoccupare moltissimo! >> aggiunse.
Minato osservò la ragazza davanti a lui. Le ricordava Kushina, probabilmente per via dei capelli arancioni.  
<< Mamma! >> disse Naruto sorpreso.
<< È stata colpa mia signora. Ho chiesto a suo figlio un paio d’informazioni! >> intervenne Minato.
<< Certo…capisco… Ora però dobbiamo andare. È stato un piacere parlare con lei, Quarto Hokage! >> concluse Kyubi prendendo Naruto. A quelle parole Naruto spalancò gli occhi per la sorpresa.
<< Arrivederci! >>  ripose Minato osservandoli mentre se ne andavano.
Kyubi sospirò. Minato non aveva scoperto nulla su Naruto.
<< Dimmi una cosa Naruto… >>
<< Che cosa, mamma? >> domandò il bambino.
<< Che cosa ti ha chiesto quel signore? >>
<< Come mi chiamo e dove sono i miei genitori… >> ripose Naruto con un sorriso. << Gli ho detto una bugia! I ninja di Konoha sono molto cattivi! >> spiegò il bambino.
<< Hai fatto bene Naruto…molto bene! >> disse la volpe sorridendogli.
Quando fu sicura che Minato non potesse avvertire il suo chakra, Kyubi riassunse la sua vera forma e con Naruto in groppa ritornò nella valle, che da centinaia d’anni, era diventata la sua dimora.
Mentre con un ultimo balzò si fermò ai piedi della cascata, emise un ringhio simile ad una risata. Quanto era stato facile ingannare Minato!
<< Mamma? >> la chiamò Naruto. << Voglio diventare un ninja! >> esclamò il bambino tutto eccitato. Kyubi fu presa alla sprovvista, non si aspettava una simile dichiarazione.
<< D’accordo… >> disse la volpe un po’ confusa.
<< Ho sentito che a Konoha c’è un Accademia per ninja… posso andarci? >>
Kyubi spalancò la bocca e fissò Naruto.
<< Mamma? >> la richiamò Naruto.
In sua risposta ottenne solo il silenzio…

 

 

Grazie mille a giulia uzumaki, Kellyvideomaniacatv, Neko, Lovy chan, e  PGV 2 che hanno recensito! Ciao!!!

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Capitolo 8
*** Destinazione Konoha ***


Destinazione Konoha

 

 
Era da poco giunto l’autunno e gli alberi mostravano di già le prime foglie gialle e rosse. L’estate era finita e s’era portata con sé il dolce calore del sole, lasciando solo vento e pioggia.
Una ragazza dai capelli rosso-fuoco e gli occhi scarlatti, camminava tenendo per mano il giovane Naruto.
Kyubi rivolse uno sguardo dietro di sé e sospirò. Com’era solita fare, anche quella volta, aveva finito per esaudire i desideri di Naruto.
Konoha era di fronte a loro e la volpe constatò che era cambiata parecchio da quando l’aveva vista dodici anni prima, il giorno che aveva salvato Naruto.
Era passato poco più di un mese da quando il ragazzo aveva incontrato il Quarto Hokage e d’allora, Kyubi aveva valutato se fosse il caso di mandarlo al Villaggio della Foglia.
Come aveva fatto da quando Naruto aveva pochi mesi, Kyubi l’aveva convinto sulla malvagità di Konoha, ma il bambino era riuscito ugualmente ad ottenere ciò che voleva, ossia, entrare a far parte dell’Accademia ninja.
<< Diventerò il miglior ninja del paese del fuoco, così potrò oppormi alla malvagità della Foglia! >> le aveva detto.
La volpe aveva provato a fargli cambiare idea in ogni modo possibile, ma i suoi sforzi si erano rivelati tutti inutili.
<< Se non ti va di venire a Konoha con me, andrò da solo, mamma! >> aveva deciso Naruto.
<< Tu non andrai da nessuno parte da solo! >> gli aveva urlato Kyubi.
La Volpe a Nove Code s’era data una leccata alla zampa, aveva preso un bel respiro e aveva annunciato che sarebbe andata con lui.
Naruto aveva sorriso ed era andato a giocare con un pallone che s’era procurato al villaggio di nascosto.
E così, s’erano messi in viaggio. Kyubi aveva assunto il suo aspetto umano, lamentandosi che ciò l’avrebbe resa più vulnerabile e aggiungendo che non le piaceva dover prendere quelle sembianze. Inoltre avrebbe dovuto limitare il suo consumo di chakra per non far insospettire gli abitanti del villaggio. Aveva rischiato di farsi scoprire con Tsunade e non voleva correre un altro rischio.
Quando Naruto ammirò il villaggio della Foglia, lo trovò bellissimo ed ebbe come la sensazione di trovarsi a casa. Spalancò la bocca dallo stupore quando vide la montagna raffigurante i volti degli hokage.
<< È magnifico… >> mormorò osservando l’immagine del Quarto.
Kyubi invece aveva sul volto un espressione neutra, ma non appena varcarono l’ingresso del villaggio, accennò un sorriso ai ninja che sorvegliavano l’entrata. L’ultima cosa che voleva era attirare l’attenzione su di sé o Naruto.
Alle loro spalle c’era una coppia d’anziani con il nipotino.
Pur avendo l’aspetto d’un essere umano, Kyubi possedeva ancora l’olfatto, l’udito e la vista straordinaria che la distingueva da ogni altro essere vivente.
Fu per questo motivo che avvertì l’odore del sangue sulla maglia del bambino di sette anni. S’era fatto un piccolo taglio sul braccio e il sangue s’era riversato sui suoi vestiti. Immediatamente, Kyubi abbassò lo sguardo e strinse maggiormente la presa sulla mano di Naruto. Prese un bel respiro e cercò di non pensare all’odore del sangue.
<< Fermi! >> ordinò uno dei due ninja all’ingresso. << Per quale motivo volete entrare al villaggio? >> domandò.
<< Cerchiamo un posto dove poter alloggiare. >> disse la volpe con un sorriso. << Il mio nome è Kya e questo è mio figlio, Naruto. >> continuò.
<< Sono venuta a Konoha per iscrivere mio figlio all’Accademia ninja! >>
<< E il padre del ragazzo? >> intervenne l’altra guardia con fare sospettoso.
Naruto simulò un finto pianto e disse che suo padre era morto in un combattimento. Kyubi si chinò per abbracciarlo e gli mormorò parole di conforto.
I due ninja, rimasti toccati dalla vicenda, li lasciarono passare senza porli altre domande.
Per prima cosa, Kyubi andò a cercare un piccolo appartamento dove lei e Naruto potessero sistemarsi.
L’unico problema era che per la Volpe a Nove Code, il concetto di “piccolo” era molto relativo. Due ore dopo, la villa più bella ed antica di tutto il villaggio ospitava lei e Naruto.
I soldi non furono un problema, perché nel corso della sua vita aveva accumulato parecchi tesori, uccidendo le persone che s’erano messe sulla sua strada.
E così nel villaggio si sparse immediatamente la notizia che una ricca signora con un bambino, era giunta a Konoha.
Kyubi sapeva che non poteva vivere al villaggio senza fare nulla, dalla mattina alla sera, quindi decise che si sarebbe fatta passare per una kunoichi e che avrebbe partecipato alle missioni ninja.
Per iscrivere Naruto all’Accademia ed ottenere un posto da ninja doveva parlare con l’hokage.
Fu quindi inevitabile, per lei, dover incontrare per la terza volta nella sua vita, Minato Namikaze.
Lo trovò seduto dietro ad una scrivania, intento a firmare quelle che a Kyubi parvero centinaia di carte. Per fortuna era riuscita a convincere Naruto d’aspettarla fuori dalla stanza. Non voleva che incontrasse nuovamente il suo vero padre.
Minato sembrava non essersi accorto della sua presenza e infatti continuò a leggere i rapporti delle missioni per ben venti minuti!
<< Hem… >> disse Kyubi con un colpo di tosse.
Minato alzò lo sguardo e fissò i suoi occhi celesti in quelli rossi della volpe.
<< Salve… >> intervenne l’hokage stringendole la mano. << Come mai da queste parti? >> chiese allontanandosi di qualche passo.
<< Mio figlio vorrebbe iscriversi all’Accademia ninja, perciò sono venuta da lei per domandarle il permesso. >> spiegò Kyubi a disagio.
Minato si diresse verso un mobile e scrisse la sua firma su un foglio che poi consegnò alla volpe.
<< Come sta il piccolo Naruto? >> le domandò gentilmente.
<< Oh! Molto bene…non vede l’ora d’iniziare gli allenamenti! >> disse Kyubi.
<< Sono felice per voi… vi troverete bene qui a Konoha! >> esclamò l’hokage.
<< Ne sono sicura >> rispose la volpe.
<< Che cosa fa nella vita, signora…? >>
<< Kya! Mi chiamo Kya! >> Minato la osservò attentamente poi si risedette sulla scrivania e lanciò uno sguardo al volto della statua che lo rappresentava.
<< Sono una kunoichi… >> aggiunse Kyubi.
Minato la guardò sorpreso, non se lo sarebbe mai immaginato.
<< Immagino vorrà partecipare alle missioni ninja… >> commentò Minato con lo sguardo assente. Guardando la ragazza di fronte a lui gli era tornata alla mente la notte in cui la Volpe a Nove Code aveva attaccato il villaggio. Gli occhi di Kya gli ricordavano quelli rossi-sangue di Kyubi.
<< Sì, vorrei partecipare se mi è permesso. >> rispose.
<< Molto bene, la informerò quando sarà il momento. Arrivederci! >> concluse Minato chinandosi sulle carte dell’ufficio.
<< Arrivederci! >> commentò Kyubi, uscendo velocemente da quella stanza.

 

 
Grazie a:

Neko: Ciao! Sono contenta che hai trovato il capitolo precedente “magnifico”! Ihih! Grazie della recensione! Ci sentiamo!
Lovy chan
: Grazie per i compimenti! hai ragione! Povero Minato… non è riuscito a capire che Naruto è suo figlio! Già, Kyubi è egoista, ma non riesce a separarsi da Naruto!
Minato Namikaze
: Spero d’aver soddisfatto un pò della tua curiosità! Grazie della recensione!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Ciao!!!

 

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Capitolo 9
*** La prova da superare ***


La prova da superare

 

Nel enorme stanza da letto, all’interno della villa, appena acquistata, Naruto si svegliò ai primi raggi del sole. Era la prima volta che dormiva in un letto, perché solitamente si sdraiava sul morbido manto di Kyubi. Si guardò in giro. La sua camera era enorme con grandi finestre, alcune coperte con spesse tende azzurre. Le pareti erano bianche e sul pavimento, al centro, c’era un bellissimo tappeto riccamente decorato. Naruto fece per scendere dal letto quando sentì la voce di Kyubi che lo chiamava.
<< Muoviti! Non vorrai far tardi al tuo primo giorno d’accademia! >> urlò.
<< Arrivo subito! >> rispose Naruto, togliendosi il pigiama ed indossando i vestiti.
Nel giro di due minuti, il ragazzo si presentò in cucina.
Kyubi gli fece un cenno della mano e lui si sedette al tavolo.
<< Hai fame? Ti ho preparato una buonissima colazione! >> esclamò la volpe tutta eccitata. Afferrò un piatto e lo passò a Naruto.
Naruto deglutì. Prima osservò quella che doveva essere la sua colazione, poi cercò gli occhi rosso-fuoco di sua madre.
<< Q-Questa… Questa è… >> non finì la frase perché Kyubi lo fissò stranamente.
Nel suo piatto, c’erano due pezzi di carne cruda, per di più talmente fresca che c’era anche qualche goccia di sangue. Per poco Naruto non vomitò.
Kyubi, invece, prese una fetta di carne dal suo piatto e la ingoiò immediatamente.
<< Deliziosa! >> mormorò. << Tu non la mangi? >> chiese a Naruto.
<< N-No…>> balbettò Naruto. << Non ho molta fame. >>
<< Ti dispiace se la prendo io? Queste fette di manzo sono davvero gustose… >>
Naruto scosse la testa e corse a bere un bicchiere d’acqua.
<< Meglio che vada! >> esclamò lanciandosi verso la porta. La Volpe rimase ad osservarlo finché la sua attenzione non fu nuovamente catturata dall’odore della carne. Non ne rimase una sola fetta…

 
Naruto trovò l’accademia ninja senza molte difficoltà. Il giorno prima l’aveva vista con Kyubi e non vedeva l’ora di conoscere i suoi nuovi compagni di classe.
Il cortile dell’Accademia era pieno di aspiranti ninja, alcuni più piccoli di lui. Si chiese se l’avrebbero inserito nella classe con i ragazzi della sua stessa età o nella classe del primo anno.
Al centro del cortile c’era un grande albero, sotto il quale era stata messa un’altalena. Appoggiato al tronco c’era un ragazzo dai capelli neri e gli occhi dello stesso colore, mentre al suo fianco c’era una ragazzina dai capelli rosa.
Naruto deglutì e spalancò gli occhi per l’emozione. Quella ragazza era la stessa bambina che aveva incontrato alcuni anni prima!
Gli sembrò bellissima e quando per caso i loro sguardi s’incrociarono, abbassò il volto imbarazzato.
Poco più in là, vicino ad un muro c’erano altre due ragazze. Una aveva dei lunghi capelli biondi, l’altra li aveva più corti e di uno strano colore blu - nero.
Gesticolavano nella sua direzione, sorridendo se lui le guardava.
Naruto decise di andare a salutarle.
<< Che carino! >> sentì dire dalla ragazza bionda mentre le andava incontro. La mora si limitò ad annuire e ad abbassare lo sguardo.
<< Ciao! >> le salutò Naruto. << Il mio nome è Naruto! >> disse porgendole le mani.
<< Naruto! >> esclamarono in coro le due ragazze. Entrambe conoscevano la storia del figlio del Quarto Hokage, ucciso da Kyubi, e sentire quel nome le sorpresero.
Ino, fu la prima a riprendersi dallo stupore iniziale e ricambiò il saluto.
<< Io sono Ino Yamanaka! >> rispose sorridente. << Lei è Hinata Hyuga! >> disse indicando la ragazza alla sue spalle.
<< È molto timida… >> bisbigliò al suo orecchio. << Sei nuovo vero? Sono i tuoi genitori che hanno comprato la villa in periferia? >> chiese curiosa, sistemandosi i capelli.
<< Bhe… Sì. La acquistata mia madre, mio padre era un ninja ed è morto in battaglia. >> spiegò Naruto
<< M-Mi d-dispiace. >> balbettò Hinata con il volto nascosto tra i vestiti di Ino.
<< Ehi! Shikamaru! >> gridò Ino in direzione del suo compagno di classe.
<< Che vuoi? >> domandò svogliatamente e facendo uno sbadiglio.
<< Possibile che tu sia tanto svogliato! >> sospirò la ragazza. << Lui è Naruto! È quello nuovo! >>
<< Ah! >> fu l’unico commento che fece Shikamaru.
In quel momento la campanella dell’Accademia suonò, e tutti i ragazzi si riversarono nelle loro aule. Naruto seguì Ino per un certo punto, finché la sua attenzione non fu nuovamente attirata dai capelli rosa di Sakura.
La ragazza s’era, letteralmente, appiccicata al braccio del ragazzo dai capelli neri.
<< Eh, dai Sasuke! >> lo pregava Sakura. << Vieni al cinema con me? >> continuava a ripetere.
Fu allora che Sakura s’accorse del ragazzo biondo, che tanto gli ricordava il quarto Hokage. Lasciò la presa di Sasuke, che se ne andò sbuffando, e s’avvicinò a Naruto.
<< Ciao! >>
<< Ciao! >> fu la stupida risposta di Naruto, troppo preso ad osservare gli occhi verde-smeraldo di Sakura.
<< C-Ci siamo già visti da qualche parte? >> domandò la ragazza.
<< Sì, cioè… ecco… io… >> fu interrotto da un ninja che lo prese per le spalle.
<< Tu sei Naruto? >> chiese. Naruto annuì, notando che Sakura era entrata in classe.
<< Piacere! >> continuò il ninja di Konoha. << Io sono Iruka Umino, verificherò le tue capacità per poter decidere con li altri maestri a che classe assegnarti. >> spiegò sorridente.
Naruto annuì nuovamente, senza aver compreso esattamente cosa dovesse fare.
<< Tranquillo >> proseguì Iruka. << Non è niente di difficile. L’Hokage mi ha fatto sapere che te la cavi con il lancio dei kunai. >>
<< Posso sapere cosa devo fare? >> chiese Naruto sempre più confuso. 
<< Farai alcuni semplici esercizi ed io ti darò un voto. In base al punteggio finale deciderò a quale classe verrai ammesso. >> concluse.
Naruto seguì Iruka fino ad una palestra. Era una stanza piuttosto grande con alcune armi ninja appese alle pareti.
<< Sei pronto per iniziare? >>
<< Sì! >> fu la convinta risposta di Naruto.
Iruka gli indicò alcuni manichini di paglia, posizionati davanti a lui che erano raggiungibili solo attraverso un percorso ad ostacoli. Arrivati ad una linea, segnata con il rosso e concluso il percorso, Naruto avrebbe dovuto centrare con il kunai il finto manichino.
<< Fallo il più velocemente possibile! >> suggerì Iruka guardano il suo orologio da polso. << Ora! >> gridò alzando il braccio destro.
Naruto non aspettò un solo secondo ed iniziò a correre. Doveva assolutamente farcela. Voleva entrare nella classe di Sakura!

 

 
Prima di tutto grazie a chi ha aggiunto la ff tra i preferiti e le seguite.
Piaciuto il capitolo?

 Risposte:
Neko: Sì, Kyubi è un’attrice nata! Ihih
Kellyvideomaniacatv
: Tranquilla, fa lo stesso se non hai commentato lo scorso capitolo. sono contenta che ti siano piaciuti entrambi i capitoli! Ciao!!!
Ansem6
: Ciao! Sono davvero felice che la ff ti piaccia, fa sempre piacere sentirselo dire… dovrai aspettare per scoprire se Minato sospetta qualcosa! Grazie per la recensione! spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Sono_Madara_Uchiha
: Grazie! Sono contenta che ti piaccia! Madara si rivelerà in futuro e sì, farà parecchio casino! Povero Draken… paragonarlo ad un pollo! Ihih… si farà valere pure lui!
Lovy chan
: Eh, sì! Kyubi non può fare a meno di esaudire ogni desiderio di Naruto. La trovo così carina, e dolce….ihih! Grazie del commento! ciao!!!

 

 

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Capitolo 10
*** Kushina Uzumaki ***


Kushina Uzumaki


 
La ragazza dagli occhi di fuoco e dai lunghi capelli arancioni si sedette sul divano dell’enorme villa di cui era diventata la proprietaria.
Kyubi si guardò in giro. Konoha non le piaceva, non le piaceva per niente! Si chiese come stesse andando il primo giorno d’accademia per Naruto, visto che non aveva niente di meglio da fare. Afferrò la lista dei criminali che le aveva consegnato Minato il giorno prima e si domandò come l’Hokage non si fosse ancora accorto che Naruto era suo figlio.
Sfogliò la lista con noncuranza, certa che se avesse incontrato uno di quei malviventi non avrebbe avuto alcuna difficoltà ad ucciderli.
‹‹ Stupidi umani… ›› bisbigliò a bassa voce sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchia. Infastidita per non aver nulla da fare s’alzò dal divano per dirigersi verso la porta di casa. Sarebbe andata dall’hokage facendosi assegnare qualche semplice missione. Doveva essere a casa per cena, non voleva far preoccupare Naruto inutilmente.
Uscì dalla villa di corsa sbattendo violentemente la porta.
Arrivò di fronte all’ufficio dell’hokage in pochi minuti, ma fu costretta ad attendere fuori dalla porta.
‹‹ Maestro, avete litigato ancora una volta con Kushina! ›› sentì dire Kyubi che rimase ad ascoltare interessata la conversazione.
‹‹ Non è il momento per parlare di questo Kakashi! ›› intervenne la voce di Minato.
‹‹ Ma… ›› cercò di replicare l’ex allievo del quarto hokage.
‹‹ Non avevi una missione da svolgere? ›› domandò Minato sedendosi alla sua scrivania. ‹‹ Muoviti! ›› ordinò l’hokage.
‹‹ E va bene, va bene! Ora vado! ›› rispose Kakashi uscendo dall’ufficio.
Velocemente Kyubi si sedette al suo posto e rivolse un sorriso al ninja mentre l’oltrepassava. 
‹‹ Può entrare signorina Kya. ›› disse Minato facendo un segno alla volpe di raggiungerlo.
Kyubi fece qualche passo avanti osservando disinteressata la fotografia che ritraeva l’hokage, sua moglie e il piccolo Naruto.
‹‹ Ha una bella famiglia. ›› commentò con il sorriso sulle labbra. Quanto le piaceva provocare dolore alle persone!
Minato non rispose, distogliendo gli occhi dalla foto che teneva sulla scrivania.
‹‹ Sono venuta a richiedere una missione. ›› intervenne la volpe a nove code.
Minato prese alcuni fogli e li passò a Kyubi.
‹‹ Per ora possa affidarle solo missioni semplici da svolgere all’interno dei confini di Konoha. ››
Kyubi annuì, se lo aspettava. Prese il foglio e sgranò gli occhi per la sorpresa.
‹‹ Ritrovare un gattino di cinque mesi! ›› esclamò inorridita. ‹‹ Ma è un missione adatta ad un Genin! ››
‹‹ Devo mettere alla prova le tue capacità prima d’affidarti missioni d’alto livello. ›› spiegò Minato.
Kyubi sospirò infastidita. ‹‹ Sarà un giochetto da ragazzi! ›› concluse prima d’uscire dalla stanza.
Kyubi allungò per l’ennesima volta il braccio verso il gattino bianco e grigio che la osservava con due enormi occhi spaventati.
Il gatto estrasse li artigli e con un balzo s’arrampicò sull’albero vicino.
‹‹ Dannazione! ›› gridò la volpe. Un bambino le passò davanti correndo e si fermò un secondo al suo fianco.
‹‹ Devi fare proprio paura a quel povero gatto! ›› commentò prima di sparire dietro ad una siepe.
La ragazza lanciò un pugno sul terreno, mentre il volto le si tinse d’un acceso colorito rossastro. Era due ore che inseguiva quell’animale. Era stufa di rincorrerlo per tutto il villaggio.  
‹‹ È ridicolo! ›› esclamò guardando il gatto saltare sul ramo di un'altra pianta. Quell’animale riusciva a percepire il suo chakra demoniaco, mentre i ninja del villaggio non avevano nessun dubbio che lei fosse umana!
‹‹ La situazione sta diventando troppo imbarazzante! ›› disse stringendo i pugni. ‹‹ Scendi da quell’albero o giuro che ti mangio per cena! ›› ordinò Kyubi furibonda.
Stranamente il gatto, come avesse capito il reale pericolo che correva, s’avvicinò a Kyubi con la coda tra le gambe e si lasciò prendere.
‹‹ Un giochetto da ragazzi, l’avevo detto! ›› concluse il demone avviandosi verso la casa del proprietario del gatto.

 
Naruto s’appoggiò al muro per poter riprendere fiato. Era stanchissimo, ma almeno era riuscito a completare la prova senza troppi problemi.
Iruka gli venne incontro con un sorriso.
‹‹ Complimenti Naruto, hai superato la prova! ›› disse avvicinandosi a lui e dandogli una pacca affettuosa sulla spalla. ‹‹ Tua madre né sarà orgogliosa. ›› aggiunse poco dopo.
Naruto annuì con un magnifico sorriso.
‹‹ Ho superato la prova! ›› esclamò contento, passandosi una mano tra i capelli. Era felice, eppure sentiva che mancava qualcosa alla sua felicità. Ripensò alle parole di Iruka. Era sicuro che Kyubi sarebbe stata fiera di lui, ma allo stesso tempo ciò lo rendeva triste.
Chi erano i suoi genitori? Non né aveva mai parlato molto con Kyubi, eppure non sapere la verità lo faceva stare male. A volte gli capitava di pensare a come sarebbe stato vivere con loro.
‹‹ Credo che si ora che tu conosca i tuoi nuovi compagni di classe. ›› disse Iruka facendo cenno a Naruto di seguirlo.
Naruto osservò con attenzione ogni shinobi che incontrò nei corridoi dell’accademia. Chissà se un giorno anche lui sarebbe diventato un ottimo ninja come loro.
Si fermarono di fronte ad una classe ed Iruka bussò un paio di volte sulla porta.
Dall’interno provenne una riposta affermativa e Naruto s’affrettò ad entrare.
La prima cosa che lo colpì fu il viso sorridente di una donna dai lunghi capelli arancioni. Per un istante Naruto la scambiò per Kyubi, ma i suoi occhi, a differenza di quelli del demone, erano di uno splendido colore grigio.
‹‹ Tu devi essere il nuovo arrivato. ›› mormorò Kushina con un sorriso.
Naruto fece qualche passo in avanti indeciso su come comportarsi. Il suo sguardo vagò tra i banchi dell’aula finché non fu catturato dal viso di Sakura.
Kushina lo presentò alla classe, ma Naruto non prestò molta attenzione a quello che disse.
‹‹ Il tuo nome… ›› chiese Kushina chinandosi verso di lui.
Naruto si voltò verso la sua insegnante e bisbigliò ‹‹ N-Naruto ››
Per un istante Naruto fu sicuro d’avere scorto una nota di stupore nello sguardo di Kushina, ma non ci badò molto.
‹‹ Puoi andare a sederti vicino a Sasuke. ›› disse la Kunoichi, salutando Iruka con un cenno.
Naruto fece come le aveva detto. Mentre s’avvicinava al ragazzo dai capelli mori, sospirò domandandosi perché proprio lui doveva sedergli accanto.
Mentre prendeva posto vide, più volte, Kushina osservarlo con un misto di timore e felicità.
Che cosa voleva da lui? Perché lo guardava in quel modo? All’improvviso si ricordò del giorno che aveva visto per la prima volta il Quarto Hokage. Possibile che…?
‹‹ Hanno lo stesso sguardo… ›› mormorò con un filo di voce.
Al suo fianco, Sasuke lo guardò incuriosito.

 

 
Ritardo imperdonabile, ma sono stata occupata per via delle scuola T_T comunque ecco a voi il nuovo capitolo. Spero vi piaccia^^
Grazie a
Neko, Kellyvideomaniacatv, Ansem6, Lovy chan, Vodia che hanno commentato.

Visitami:KanaYuuki

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Capitolo 11
*** Un favore ***


Un favore

 

Per tutta la lezione, Naruto ascoltò affascinato le parole di Kushina. Ogni tanto notava Sakura lanciare qualche occhiata a lui o a Sasuke e Hinata che ogni volta che i loro sguardi s’incrociavano si voltava imbarazzata.
Quel giorno, il suo primo giorno da studente, imparò a distinguere gli effetti dei veleni mortali da quelli che provocavano un effetto temporaneo.
Durante la pausa Naruto decise di presentarsi a Sasuke che era rimasto seduto al proprio banco. Al suo fianco Sakura cercava in ogni modo d’attirare la sua attenzione, ma il ragazzo aveva lo sguardo fissò su quello di Naruto.
Naruto gli porse la mano, ma vedendo che Sasuke la rifiutava, dopo pochi minuti la ritrasse.
‹‹ Io sono Naruto. ›› disse il ragazzo con un sorriso.
Sasuke lo guardò sbuffando.‹‹ Conosco il tuo nome, ti sei presentato prima! ›› rispose indifferente.
In quel momento Naruto fu raggiunto da Shikamaru che lo presentò agli altri compagni di classe, levando Naruto dall’imbarazzo.
La lezione si spostò sulla storia del villaggio della foglia.
‹‹ Come sapete molto bene… ›› annunciò Kushina rivolgendosi alla classe. ‹‹ Tredici anni fa Konoha è stata attaccata dalla volpe a nove code. ››
I ragazzi annuirono e Naruto spalancò gli occhi dalla sorpresa.
‹‹ K-Kyubi. ›› balbettò fra sé. Kyubi gli aveva detto d’odiare Konoha, ma non aveva mai fatto riferimento al fatto che avesse attaccato il villaggio in passato.
I giovani ninja rimasero in silenzio. Tutti quanti conoscevano fin troppo bene quella storia, così come sapevano che quella fatidica notte era scomparso il figlio del Quarto Hokage e di Kushina Uzumaki.
‹‹ Per questo motivo… ›› continuò la kunoichi dai capelli arancioni. ‹‹ Oggi parleremo della storia dei bijuu, i demoni dalle code. ›› annunciò.
Kushina prese un gesso e cominciò a scrivere sulla lavagna i nomi dei nove demoni.
Al suono della campanella che segnava il termine delle lezioni Naruto s’alzò e si precipitò a casa di corsa. Voleva sapere di Kyubi cos’era successo quella notte di tredici anni prima.

 
Naruto arrivò alla villa, trovando la porta spalancata. All’interno si sentiva lo sbattere incessante di alcuni strumenti d’acciaio e il ragazzo v’entrò con estrema prudenza.
‹‹ M-Mamma? ›› chiamò Naruto afferrando un kunai e portandolo davanti al volto.
I rumori si fecero più forti e Naruto capì che provenivano dalla cucina.
Entrò nella sala in silenzio e scoppiò a ridere vedendo che Kyubi era alle prese con i fornelli. Su un ripiano c’erano alcuni contenitori pieni di pasta, verdura e carne. Mentre il volto della volpe era imbiancato di farina.
Sentendo Naruto ridere Kyubi si voltò verso il figlia adottivo.
‹‹ Non è semplice come sembra cucinare! ›› esclamò frustrata. Non solo c’era stato il gatto, che aveva catturato, a rovinargli la giornata, ora ci si metteva pure Naruto prendendola in giro. 
‹‹ Questo è troppo! Non prenderò mai più in mano una pentola! ›› Pensò che era molto più semplice quando poteva cibarsi nella foresta, catturando tutte le creature che voleva. ‹‹ Gli umani sono così complicati. ›› aggiunse infastidita.
Alcuni corvi sorvolarono il giardino dell’abitazione.
‹‹ Credo che dovremmo ordinare la cena. ›› annunciò Kyubi, mandando un domestico che aveva assunto poche ore prime a comprare qualcosa.
‹‹ Come è andata a scuola? ›› chiese la volpe afferrando uno straccio per ripulire la cucina.
‹‹ Bene! Ho conosciuto tanti ragazzi, ma ad uno creo di non essere molto simpatico. Il suo nome è Sasuke Uchiha e… ›› fu interrotta da un ringhio sommesso proveniente da Kyubi.
‹‹ Uchiha hai detto? ›› intervenne la volpe con uno sguardo spaventoso.‹‹ Detesto tutti i membri di quel clan! Pensavo che dopo il loro tradimento l’hokage li avrebbe cacciati dal villaggio, ma… ›› si bloccò di colpo, vedendo che Naruto la guardava con uno sguardo smarrito. ‹‹ Dimenticavo che tu non conosci la loro storia. ››
Naruto annuì e andò a sedersi di fronte a Kyubi.
‹‹ Gli Uchiha rappresentano uno dei clan più potenti di tutta Konoha. Posseggono una straordinaria capacità innata, lo Sharingan. ››
‹‹ Che cos’è? ›› domandò Naruto afferrando un pezzo di pane che era scampato dagli esperimenti culinari di Kyubi.
‹‹ Sono degli occhi con speciali abilità illusorie ed arti magiche. Non fissarli mai negli occhi! ›› disse la volpe con decisione.
‹‹ Circa sette anni fa, il clan ha tentato un colpo di stato. Il quarto Hokage ha fermato l’attacco e da quel giorno il clan vive strettamente sorvegliato dalla squadra Anbu. ››
Kyubi continuò a spiegare la storia degli Uchiha fino a notte fonda e si fermò solo quando Naruto s’addormentò esausto sul tavolo della cucina.

 *

L’ultima cosa che si sarebbe aspettato di vedere Minato, quel giorno, era sua moglie. Kushina entrò nell’ufficio dell’Hokage e si sistemò sulla sedia di fronte a quella di suo marito.
‹‹ K-Kushina! ›› mormorò Minato sorpreso di vederla.
‹‹ Minato. ›› rispose guardandolo negli occhi. ‹‹ Ho bisogno che tu mi faccia un favore! ›› esclamò stringendo i pugni con forza.
Minato la guardò attentamente ed annuì. C’era qualcosa di diverso in lei, brillava una luce nei suoi occhi che non aveva visto dal giorno in cui era nato suo figlio.
‹‹ Cosa ti serve? ›› domandò l’hokage respirando il profumo che emanava Kushina.
‹‹ Devi mandare una spia a spiare la madre del ragazzo che si è iscritto alla accademia questa mattina. So che sembra strano, ma io credo… Credo che sia Naruto! Il nostro Naruto! ›› disse alzando la voce e con gli occhi lucidi.
‹‹ Kushina Naruto è… ››
‹‹ Lui non è morto! ›› gridò Kushina afferrando Minato per le spalle. ‹‹ Io so che è vivo! Lo sento! Una madre le capisce certe cose… ›› aggiunse, avvicinandosi alla finestra.
‹‹ Kushina non… ››
‹‹ Dimmi che lo farai Minato! Almeno questo. ›› Una lacrima scese dal suo volto e Kushina ripensò alla notte che Kyubi aveva attaccato il villaggio. Ricordava, come fosse stato il giorno prima, quando Minato le aveva dato la notizia che Naruto era morto a causa della volpe e che lui non era stato in grado di proteggerlo.
Minato abbassò il volto sul pavimento e lanciò un’occhiata alla fotografia che teneva sulla scrivania, scattata poco dopo la nascita di Naruto.
‹‹ D’accordo, mi occuperò di questa faccenda. ›› concluse Minato. ‹‹ Mi dispiace Kushina io… ››
‹‹ Lo so, ma cerca di capirmi, mi serve ancora un po’ di tempo. ›› Rispose Kushina sfiorando il volto di Minato con il palmo della mano. ‹‹ Ora devo andare. ›› Uscì dalla stanza a grandi passi senza voltarsi indietro.
Era ancora troppo presto, per lei, riuscire a perdonarlo.

 

 
Grazie a tutti quelli che mi seguono!

Puffetta_dolshe: Contenta che la ff ti piaccia. Pure io trovo carinissimi i capitoli in cui naruto da piccolo chiama la volpe "mamma”. Ciao^^
Neko
: Questa volta ho aggiornato abbastanza in fretta! XD Ci sentiamo! Ciaoooo!!!
Fallen Star
: Ciao! Grazie mille della recensione! Sono felice che la ff ti piaccia! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto^^
Ansem6
: Grazie del commento. Ciao!!!

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