Al sorgere del sole 2 Il ritorno

di Serena Van Der Woodsen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Al cinema ***
Capitolo 3: *** Un magnifico incontro ***
Capitolo 4: *** Sogno o realtà? ***
Capitolo 5: *** Scegli me ***
Capitolo 6: *** Demone Bianco ***
Capitolo 7: *** Scusa ma ti chiamo amore ***
Capitolo 8: *** Annuncio ***
Capitolo 9: *** Sorpresa ***
Capitolo 10: *** Lei ***
Capitolo 11: *** Incontro ***
Capitolo 12: *** Che sto facendo? ***
Capitolo 13: *** Me la pagheranno ***
Capitolo 14: *** Primo giorno di vacanza ***
Capitolo 15: *** Il piano ***
Capitolo 16: *** Shopping ***
Capitolo 17: *** Cosa mi devi dire? ***
Capitolo 18: *** L'esercito ***
Capitolo 19: *** Copertina ***
Capitolo 20: *** Incontro ***
Capitolo 21: *** AVVISO ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


ripropongo come prologo l'ultimo capitolo dell'altra storia baci posto preso promesso XD grazie a gotica, noe_princi89 e DarkViolet x i commenti

Renesmee’s POV

Mi sono ripresa abbastanza in fretta. La piccola Elena mi aveva fatto dannare. Ma non ho assolutamente rancore verso di lei, anzi. È proprio una bella bambina come il suo fratellino. Vanno d’accordo lei e Nelly. Adesso Nelly ha nove anni e gli altri due ne hanno quasi otto. Ora niente può andare storto. Ho tre figli magnifici un marito che mi ama ed una famiglia che non mi abbandonerà mai. L’unico intralcio può essere il fatto che Jane stia cercando chi ha ucciso Aro, suo fratello e gli altri, ma non sospetterà mai di Jake, spero. Non era al corrente del fatto che mi avessero rapita, Aro non gliene aveva parlato, e l’aveva mandata via, perché lei era innamorata di lui e non mi avrebbe sopportato come rivale, e di conseguenza forse mi avrebbe uccisa. Il capo dei Volturi ne parlava con Alec, io ero in camera, ma potevo ascoltare cosa stavano dicendo appena fuori dalla porta.

“Alec, mio diletto, sicuramente saprai che Jane, tua sorella, ha un debole per me” disse Aro.

“Sì mio signore, ne sono al corrente” rispose lui.

“Molto bene. Io l’ho mandata appositamente in missione, poiché non volevo che sapesse della nostra ospite” disse.

“Sì mio signore”rispose.

“Tu non dovrai mai rivelarglielo, per nessuna ragione, altrimenti la ucciderebbe, e tutti i nostri sforzi sarebbero vani. E poi io sarei comunque costretto ad uccidere Jane, e questo mi creerebbe non poco dolore” concluse.

“Non rivelerò niente maestro” concluse Alec.

Ora visto che anche Alec è morto, nessuno potrà dire più niente e io e la mia famiglia siamo al sicuro. I nostri vicini sono sempre disposti a darci una mano, loro riescono a stare con noi senza desiderare il nostro sangue. Luca ogni tanto, quando qualcuno sta male, allevia il dolore con il suo potere, che ci è utile soprattutto con bambini.

Adesso ci stiamo preparando per un altro trasloco, perché mio padre ha visto i pensieri della gente, e qualcuno comincia a sospettare, sono troppi anni che siamo qui e che nessuno cresce. Non mi importa tanto, in questi anni non ho legato quasi con nessuno, mi sono completamente dedicata alla casa, ai miei figli e a mio marito. Nelly, Elena e Massimo hanno cominciato la scuola e vogliamo andarcene ora così non si legano troppo ai compagni di classe e ne soffriranno meno. Abbiamo anche pensato che nel prossimo luogo in cui ci trasferiremo i miei non andranno a scuola, così nessuno li noterà e potremo risiedere stabilmente, tanto sanno già tutto! Nuovo posto, nuova casa, nuova vita. I nostri vicini si sono affezionati a noi, e poi Marco ha fatto amicizia con i miei figli,  e allora ci hanno chiesto di poter venire con noi. Noi entusiasti abbiamo allargato la famiglia.

Mio marito mi ama alla follia, i miei figli si vogliono bene e me ne vogliono, la mia famiglia, ora allargata, mi aiuta in ogni cosa, non potrei desiderare di meglio. Sono felice, finalmente niente e nessuno potrà disturbarci mai più, fino alla morte.

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Capitolo 2
*** Al cinema ***


ciao eccomi con il primo capitolo! è abbastanza lunghino, ma meglio così. spero che come idee vi piacciano. Grazie mille a DarkViolet per i commenti e anche a noe_princi89 bacioni

Elena’s POV

“Mamma dove hai messo il mio vestito blu?” grido per farmi sentire.

“Quale amore?” mi chiede.

“Quello nuovo, che mi  regalato Alice” grido.

“è nell’armadio appeso” mi dice. Lo cerco tra i mille vestiti che ho. Alice, la mia prozia, mi fa sempre un sacco di regali! Diciamo che più che essere una prozia è quasi la mia migliore amica. Abbiamo la stessa età più o meno! Ho anche la stessa età dei miei nonni, e questo mette un po’ di ansia! Quando vado in giro dico sempre che  mia nonna è mia cugina e mio nonno il suo ragazzo. La mia non  è proprio la vita di una normale liceale. Diciamo che oltre ad avere dei nonni e prozii vampiri ho una madre ibrido e un padre licantropo! Io sono un po’ di tutto. Posso diventare lupo quando voglio, posso bere sangue, le mie ferite si rimarginano in fretta e ho i sensi più sviluppati.

Trovo il vestito e lo indosso. Segue bene le mie forme. Sono abbastanza magra, e tutti continuano a dirmi di mangiare, ma io voglio mantenere la linea! Anche mia sorella ha il fisico come il mio, e anche lei è della mia opinione. Nelly ha solo un anno e mezzo più di me e andiamo molto d’accordo.

Bussano alla porta.

“Avanti” dico. La porta si apre e da dietro spunta mia sorella.

“Allora sei pronta?” mi chiede.

“Sì, solo un momento” le rispondo. Lei indossa un vestito dello stesso colore del mio. Alice ce li ha comprati insieme. Ma a lei sta molto meglio, perché è in tinta con i suoi occhi blu. I miei occhi sono banalmente castani!

“Eccomi” le dico afferrando una borsa. Usciamo dalla mia camera e andiamo in salotto, dove ci aspetta mio fratello gemello.

“Alla buon ora!” ci dice “Sei sempre in ritardo sorellina, anche nell’uscire dalla pancia” aggiunge per provocarmi. Io cerco di mantenere la calma. Sono superiore! Entra mio padre nella stanza, come al solito senza la maglietta, tanto lui ha sempre caldo!

“Ragazze, come siete belle!” dice a me e a Nelly.

“Grazie papà” rispondiamo in coro.

“Dove andate di bello?” ci chiede.

“Al cinema con Massy e Marco” rispondo io.

“Ah vai anche tu?” chiede voltandosi verso mio fratello.

“Sì, mi hanno convinto e allora ho invitato Marco” risponde.

“Andiamo o faremo tardi” dico io.

“Ok, ciao papà” dice Nelly.

“Ciao” risponde lui.

“Ciao” diciamo in coro io e Massimo.

Attraversiamo l’immenso cortile per andare a casa di Marco. Suoniamo il campanello e aspettiamo.

Ci apre la porta Luca.

“Ciao ragazzi, Marco arriva subito stava prendendo il portafoglio” ci dice cordiale “Volete entrare?” aggiunge.

“No grazie lo aspettiamo qui”. Dice Nelly.

“D’accordo” ci risponde.

Da dietro di lui in quel momento appare Marco. Ha i capelli corti, lunghi circa due o tre dita, castano ramati, come quelli di Nelly e i suoi occhi sono azzurro cielo, tendenti al blu, lui e Nelly sembrano quasi fratelli, molto più che io e lei.

“Ciao ragazzi” ci saluta.

“Ciao Marco” diciamo tutti in coro. Massimo e lui si battono il cinque, poi bacia sulla guancia Nelly ed infine quando arriva a me, come sempre, fa finta di baciarmi le guance e poi mi carica sulle spalle tipo sacco di patate! Secondo me ha una cotta per Nelly! La guarda con rispetto e ammirazione. Perché con lei è sempre gentile e invece con me no!

“Mettimi giù” grido cercando di coprirmi il sedere, visto che ho il vestito corto.

“Manco morto” mi risponde. Cominciando a camminare.

“Ciao papà” dice salutando suo padre.

“Ciao Luca” senza poterlo vedere in faccia.

“Ciao” dice Massimo a lui.

“Ciao Luca” dice Nelly.

“Ciao ragazzi divertitevi” risponde ridendo per la mia posizione. Vorrei uccidere Marco!

“Lasciami ti prego” lo imploro mentre cammina.

“No no” mi dice.

“Nelly aiutami tu!” le chiedo implorante.

“Dai Marco mettila giù” dice mia sorella.

“Va bene” risponde lui. Visto! È cotto! Fa tutto quello che vuole lei! Devo chiedere più spesso aiuto a mia sorella. Funziona.

Finalmente mi fa scendere dalla sua spalla e mi sorride. Forse spera di evitare la mia sfuriata, ma non è così semplice calmarmi.

“Io ti uccido” grido cominciando a rincorrerlo. Corre veloce, più di me, ma anche io non sono male per essere una ragazza. Ho preso dalla mia famiglia.

“Tanto non mi prendi” mi dice con tono canzonatorio.

“Vuoi vedere?” gli rispondo aumentando la velocità. Continuiamo a correre per il giardino. Poi io mi nascondo dietro un cespuglio. In fretta mi sfilo il vestito, le mutande e il reggiseno. Appena lui si ferma per vedere dove sono mi trasformo in lupo con il manto castano chiaro, colore dei miei capelli, e salto fuori. La sua faccia è divertita, ma allo stesso tempo sa che sta per perdere. Finisce sempre così alla fine, ci ha fatto l’abitudine.

“Va bene, hai vinto. Però così non vale” dice. Mentre si avvicina a me. Io lo tengo d’occhio. Ad un tratto scatta e sparisce dietro al mio cespuglio di prima.

“Ma ti sei dimenticata questi cara!” mi dice mentre sventola i miei vestiti. No cavoli, e ora! Guardo Nelly con sguardo implorante.

“Dai basta ragazzi, faremo tardi” dice mia sorella.

Marco viene verso di me e mi porge i vestiti. Che potere che ha! Ce l’avessi io. Non riesco a farmi rispettare. Io gli faccio segno con la testa di posarli dietro il cespuglio. Poi mi ci nascondo e mi ritrasformo. In fretta, prima che possano vedermi mi infilo mutande, reggiseno e vestito. Po mi dirigo verso di loro con il sorriso.

“Non vale, tu imbrogli” mi dice Marco. Io gli rispondo con una linguaccia. Saliamo sull’ Audi tt di mia sorella. Lei guida e Massimo è davanti, io sono dietro con Marco. Appena seduta comincio a prenderlo a pugni per vendicarmi, ma lui rimane impassibile. Continuo, e dire che io sono forte, ma niente!

“Ele basta” mi dice mia sorella guardandomi dallo specchietto. E io mi interrompo. Ma proprio mentre sono distratta e guardo fuori dal finestrino, Marco comincia a farmi il solletico.

“No basta ti prego” lo imploro tra le lacrime per le risa. Non respiro quasi più.

“Basta basta” grido ridendo a crepapelle, ma lui continua imperterrito.

“Nelly aiuto!” grido. Non ce la faccio più. Ho le guance bagnate e mi fanno male gli addominali.

“Marco, basta!” gli dice e lui si ferma. Io mi asciugo le lacrime con la mano e gli lancio uno sguardo omicida. Lui ride e guarda fuori dal finestrino.

Mia sorella è molto brava a guidare e ama l’alta velocità, come me d’altronde. In dieci minuti siamo al cinema multisala.

“Hey cosa guardiamo?” chiede Massimo.

“New moon” gli rispondo io.

“Oh una roba romantica, che bello” dice sarcastico.

“Venite con noi o guardate altro?” chiede Nelly a lui e Marco.

“No, veniamo con voi” risponde Marco.

“Ok, vado a prendere i biglietti” dico io.

“Ti accompagno” mi dice Nelly.

Andiamo a metterci in coda alla cassa e intanto guardiamo gli orari.

“C’è alle cinque e alle sei. A quale andiamo?” mi chiede mia sorella.

“Che ore sono?” chiedo. Lei si guarda l’orologio.

“Sono le cinque meno dieci” mi dice.

“Facciamo così, visto che c’è coda andiamo a quello delle sei, e poi ceniamo insieme” dico io.

“Ok” mi risponde.

Dopo circa mezz’ora arriviamo davanti alla cassa. C’era una coda infinita, d’altronde New moon è appena uscito.

“Quattro biglietti per New moon lo spettacolo delle sei” dico e intanto tiro fuori il portafoglio.

“Che posti preferiscono due belle ragazze come voi?” ci chiede.

“Se ci sono più o meno a metà” dico cercando di tralasciare le sue lodi e i suoi sguardi.

“Perfetto” dice mente scrive qualcosa al computer “Sono trentadue” aggiunge lanciandoci occhiate continue.

Gli consegno i soldi giusti e prendo i biglietti.

“Grazie e arrivederci” diciamo io e Nelly.

“Grazie a voi” ci risponde.

Ci dirigiamo verso i ragazzi che sono in un bar.

“Ciao” diciamo in coro.

“Ciao” ci rispondono.

“Andiamo allo spettacolo delle sei”. Dico io

“Ok” risponde Marco, mentre mio fratello fa sì con la testa.

“Volete qualcosa?” ci chiedono.

“No, grazie” rispondo io.

“Neanche per me” dice Nelly.

“Allora andiamo” dice Massimo.

Usciamo dal bar e ci sediamo su una panchina appena fuori dalla sala dove andremo a vedere New moon. È un posto grande, ci sono almeno venti sale cinematografiche, più negozi e bar, sembra un enorme centro commerciale.

“Ragazzi, io esco a fumare una sigaretta” dico io. Non è da tanto che fumo, ma soprattutto fumo poco, però quando devo aspettare mi viene voglia.

“Ok” mi dicono.

Cerco l’uscita, che non è tanto distante. Le porte scorrevoli si aprono al mio arrivo ed una ventata d’aria mi assale. Esco e cerco nella borsa le sigarette e l’accendino. Sono solo le cinque e mezza e già non si vede niente. Mi metto sotto ad un lampione e finalmente li trovo. Accendo e mi rilasso.

“Hey piccola, cosa ci fai qui sola?” sento una voce maschile alle mie spalle. Mi giro sperando che non stia parlando con me. E invece sì! E non è solo uno, ma sono tre.

“Dai, offrici una sigaretta, la fumiamo insieme” dice l’altro.

“Si, e poi ci divertiamo” aggiunge il terzo. Non ho paura, tanto so che posso batterli, credo. Butto a terra il mozzicone e lo pesto con il piede.

Il ragazzo più alto, quello che credo sia il capobanda viene verso di me.

“Hey” mi dice. Io gli tiro una sberla. Lui si volta per il colpo.

“Ragazzi, questa è una con le palle” dice ridendo. Non mi piace, non si arrendono facilmente.

Mi prende i polsi e mi trascina in un vicolo buio sbattendomi contro il muro. Non riesco a trovare la voce per gridare.

“Avete visto che bel vestitino” dice hai suoi amici, che intanto si avvicinano.

“Sì, ma io direi che starebbe meglio senza” risponde un altro.

Non riesco a muovermi, vorrei tirargli un calcio, ma i suoi piedi tengono fermi i miei.

“Hai paura?” mi sussurra all’orecchio. Io non gli rispondo, ma gli sputo in faccia.

“Ah, sei coraggiosa” mi dice.

“Venite ragazzi, è ora di tirarle via il vestitino” dice ai suoi amici. Loro si avvicinano.

“Aiutooooo” riesco a gridare sperando che mi sentano. Uno dei suoi amici mi tappa la bocca con la mano. L’altro invece comincia a passare le sue luride mani sulle mie cosce. Cerco di liberarmi, ma sono troppo forti per me. Le sue mani mi percorrono i fianchi, fino a che non arrivano ai seni. Lì si soffermano toccandomi con veemenza.

Da ora non capisco più niente, vedo il capobanda cadere a terra colpito da qualcosa e gli altri due scappare. Io mi accascio a terra spaventata. Vedo Marco che sta picchiando il mio aggressore, mentre cerca di scappare. Tutto sanguinante sale sulla macchina che i suoi amici hanno recuperato e scappano. Il mio cuore è a mille. Non ho mai avuto così tanta paura, tremo.

“Ele, Ele stai bene?” mi chiede Marco correndo verso di me. Io non riesco a rispondergli.

“Cosa ti hanno fatto? Cos’hai?” mi chiede preoccupato chinandosi per abbracciarmi. L’unica cosa che riesco a fare è stringermi a lui e scoppiare a piangere. Lui mi accarezza la testa e non mi fa domande, ma cerca di consolarmi. Piango tutte le lacrime che ho e gli inzuppo la maglietta. Quando sto un po’ meglio mi alzo e lui con me. Mi asciuga le guance con le dita e mi sorride.

“Grazie” riesco a dirgli. Lui mi stringe in un abbraccio e io ricambio.

“Vuoi andare a casa?” mi chiede. Io sciolgo l’abbraccio e lo guardo.

“No, torniamo dentro, ma non dire niente a nessuno” gli dico. Punto uno non voglio rovinare la serata ai miei fratelli, punto due se la notizia arriva ai miei non mi faranno uscire da sola per il resto della vita.

“Ma tu sei pazza! Sei appena stata aggredita e vuoi entrare là dentro come se niente fosse?” mi dice.

“Sì, preferisco così, e ti prego non parlarne con nessuno” aggiungo.

“D’accordo, se è questo che vuoi” mi dice.

“Promettimelo” gli dico.

“Te lo prometto” mi risponde.

“Come hai fatto a trovarmi?” gli chiedo.

“Ero venuto fuori a cercarti, perché per una sigaretta ci stavi mettendo un po’ tanto, e poi ti ho sentita chiedere aiuto”. Mi risponde.

“Grazie” gli dico ancora e lui mi sorride.

Entriamo e vedo i mie fratelli seduti dove li avevo lasciati. Lancio un’occhiata a Marco e lui mi sorride, spero non dica niente.

“Dove siete finiti?” chiede Nelly “Il film sta per cominciare, entriamo” aggiunge.

Tutti e quattro entriamo in sala, le luci si spengono e le immagini colorate vengono proiettate davanti a noi. Sono contenta che sia stato Marco a trovarmi, ora con lui ho un segreto da custodire, e spero che non infranga la sua promessa.

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Capitolo 3
*** Un magnifico incontro ***


ragazzi si torna a scuola :( ciò significa che posterò più raramente mi dispiace! :( non mi abbandonate. grz a noe_princi89 e DarkViolet92 per le recensioni XD BAci

Elena’s POV

Driiiin la sveglia. La spengo con la mano. Il primo giorno di scuola. Voglio ancora le vacanze! Voglio l’estate!

Mi alzo e vado in bagno. Mi butto sotto la doccia e apro il getto freddo per svegliarmi. Esco e mi infilo l’accappatoio. Torno in camera e cerco un vestito nell’armadio. Prendo un paio di jeans e una maglietta lunga rossa, l’indosso e sopra la maglietta, in vita, metto una cintura alta bianca. Cerco nel mio beauty la mia collana bianca  rossa lunga e la infilo ed ai piedi metto un paio di ballerine rosse.

Scendo in cucina per fare colazione e ci trovo Nelly e Massimo.

“Ciao” dico assonnata.

“Buongiorno”mi dice Nelly molto sveglia, al contrario di me.

Mio fratello grugnisce. Io e lui al mattino siamo degli zombie. Mangio qualcosa di fretta e poi usciamo tutti e tre insieme.

“Ragazzi io vengo in moto” dico io.

“Va bene, ci vediamo là” mi dice mia sorella.

Io entro in garage e lì che mi aspetta c’è la mia Yamaha nera in tutto il suo splendore.

Mi metto il casco e metto in moto. In meno di cinque minuti sono a scuola, parcheggio ed entro. Vedo subito i miei fratelli e Marco

“Ciao ragazzi” dico. Loro si voltano.

“Ciao Ele” mi dice Marco.

“Ciao” mi dicono i miei fratelli.

Io e Marco abbiamo la prima lezione insieme. Abbiamo letteratura. Che palle, si comincia bene!

“Come stai? Ti sei ripresa da ieri sera?” mi chiede, forse preoccupato.

“Abbastanza” rispondo.

Appena entro in classe Carol, una mia amica mi viene incontro.

“Ele, ciao, come stai? Passata bene l’estate?” mi chiede affettuosa. Non è mai stata una grande amica, la usavo solo per le feste e lei mi usava per arrivare ai ragazzi che voleva. Tutto procedeva così: io invitavo il ragazzo che mi diceva, e con me, non so perché, uscivano tutti poi lo facevo ubriacare e lei se lo portava a letto. Io in tutto questo ci guadagnavo una festa.

“Bene grazie e a te?” le chiedo.

“Bene, ma mi sei mancata. Cosa fai stasera?” mi chiede.

“Niente” dico io.

“Ti va di invitare quel ragazzo laggiù ad una festa?” mi chiede indicando uno biondino, il classico tipo che piace a lei.

“D’accordo, ci vediamo stasera alle dieci. Solito posto?” le dico avviandomi verso di lui.

“Certo cara a stasera” mi risponde.

Mi trascino Marco fino al biondino.

“Ciao” gli dico.

“Ciao Elena” mi dice lui alzando la testa. Io non so neanche il suo nome e lui sa chi sono. Mah.

“Ti va di accompagnarmi ad una festa stasera?” gli chiedo diretta.

“Io? Sul serio?” mi chiede.

“Certo”. Rispondo io.

“Va bene, a che ora?” mi chiede.

“Alle dieci al pub Infinity” dico io.

“Ok, ci vediamo là” mi dice.

“Certo” gli rispondo sorridendo. Povero illuso. A volte mi sento una stronza a fare così, ma mi piace.

Mi siedo accanto a Marco in ultimo banco.

“Ele?” mi chiama.

“Sì?” gli chiedo.

“Non mi piace che tu faccia queste cose” mi dice.

“Cosa?” chiedo io.

“Che inviti i ragazzi illudendoli solo per andare ad una festa” mi dice. Cioè ma adesso deve farmi da paparino? Non è perché mi ha salvato una volta che diventa il mio protettore!

“Marco, è la mia vita sono io che decido” gli rispondo acida. Mi dispiace trattarlo così, ma non si deve intromettere.

“Scusa, ti dicevo solo un parere” mi dice.

“Non te l’ho chiesto” gli rispondo e mi metto a guardare il professore scocciata.

Per il resto della giornata non ci parliamo e alla sera io vado all’Infinity.

Alle dieci in punto sono davanti all’ingresso. Indosso un vestitino cortissimo blu notte, con una scollatura molto provocante. Questo vestito lo tengo per queste serate. Mi sono dovuta cambiare perché mio padre non mi avrebbe fatta uscire così. Ai piedi porto un paio di sandali blu con un tacco vertiginoso.

Vedo Carol che mi fa l’occhiolino ed entra, io aspetto il mio “cavaliere”. Lo vedo arrivare da lontano. Indossa un paio di jeans scuri e una maglietta nera che esalta i suoi muscoli.

“Hey baby, come sei sexy” mi dice. Tutta questa confidenza al primo appuntamento, ma siamo pazzi.

“Grazie” gli dico.

Mi prende per la vita e insieme entriamo. C’è molto casino, non si sente niente perché la musica è altissima. Io devo trovare il bar, così lo faccio ubriacare subito. Lo vedo, è infondo al locale.

“Vieni, andiamo a bere qualcosa” gli grido per farmi sentire. Lui annuisce e mi segue.

Appena siamo al bar ammicco al barista, che ormai mi conosce e ordino.

“Per me una vodka” dico e poi guardo lui.

“Anche per me” risponde. Tutti fanno sempre così. Io per non ubriacarmi la butto nella pianta affianco perché non se ne accorga, e vada avanti a bere. Continuiamo a bere per circa un’ora o non so quanto, ho perso la cognizione del tempo. Ormai ci so quasi, il suo alito comincia a puzzare di alcool. Ancora solo un bicchiere e poi raggiungo Carol.

“Ancora due” dico al barista.

Appena finito mi avvicino al mio accompagnatore.

“Vieni con me?” gli sussurro all’orecchio provocante.

“Certo bambola” mi dice lui squadrandomi.

Carol mi aspetta nel retro del locale, dove io le consegno sempre i ragazzi ubriachi persi. Quando arrivo lei non c’è ancora. Effettivamente è solo mezzanotte, ci ho messo poco stavolta.

“Hey, cosa stiamo aspettando” mi dice il mio accompagnatore avvicinandosi.

“Aspetta” gli dico togliendomi le sue mani di dosso. Ma sta diventando invadente, le sue mani scorrono sotto al mio vestito.

Prima che possa farmi qualcosa vedo una luce bianca alle sue spalle e qualcuno che trascina via il mio assalitore.

Non capisco chi sia. È un ragazzo, alto, ha i capelli neri come l’ebano e la pelle bianca. La sua pelle è perfetta  e cento volte più chiara di quella dei miei nonni e famigliari. Indossa uno smoking bianco come la camicia e la cravatta. Sembra un perfetto fiocco di neve, ad esclusione dei capelli. Sul viso indossa una mascherina bianca sfavillante, che gli copre parte del volto.

Mette in fuga il mio accompagnatore e poi mi si avvicina.

“Stai bene?” mi chiede con una voce soavissima, degna di un dio. Io rimango spaesata.

“Sì, sto benissimo adesso” gli rispondo.

Quando mi si avvicina noto dalle fessure della mascherina i suoi occhi. Sono grandi e blu come il mare, ci annegherei dentro.

“Vieni, ti porto a casa” mi dice. Fosse stato un altro sarei rimasta alla festa, ma come si fa a dir di no ad un dio.

Io mi alzo e lui mi aiuta. Poi mi prende in braccio delicatamente. Le sue braccia sono forti e sicure e mi sollevano come fossi una piuma.

In un lampo siamo nel giardino di casa mia. Non mi ha chiesto nemmeno dove abito! Certo, è un dio, non ne ha bisogno.

Mi adagia a terra con dolcezza. È bellissimo, non ho mai visto niente di simile, mi sembra di sognare.

“Chi sei?” gli chiedo curiosa allungando una mano verso la mascherina.

Lui me la prende e mi bacia la punta delle dita.

“Io sono il Demone Bianco, e rimango misterioso” mi dice con voce sensuale sorridendomi.

“D’accordo” gli dico ridendo anche io “Io sono Elena” aggiungo.

“Buonanotte Elena” mi dice lasciandomi la mano e indietreggiando.

“Buonanotte Demone Bianco” gli rispondo e lui in un attimo sparisce nell’oscurità.

Entro in casa piano per non svegliare nessuno. Vedo mia sorella alzata che guarda la tv.

“Già qui?” mi dice.

“Sì, avevo voglia di tornare a casa” le dico mentendo.

“Ok, buonanotte” mi dice.

“Buonanotte” le rispondo.

Vado in camera mi metto il pigiama e mi infilo sotto le coperte. Chissà chi è il Demone Bianco? E poi perché Demone, lui è un angelo. Ripenso a lui, al suo profumo di quando mi teneva tra le braccia in cui mi sono sentita al sicuro, al suo viso magnifico, ai suoi occhi in cui sarei volentieri annegata e con questi pensieri mi addormento beata.

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Capitolo 4
*** Sogno o realtà? ***


Ciao eccomi qui con la continuazione... fino a lunedì non potrò postare xk non ho internet... però continuerò a scrivere! :P grazi a noe_princi89 e DarkViolet92 per i commenti... si scoprirà chi è il demone bianco... più avanti. :D sperò vi piacerà baci

Elena’s POV

Driiin, di nuovo la sveglia. Mi ci vorranno mesi per riabituarmi. La spengo, mi alzo, mi lavo e mi vesto. Oggi scelgo un paio di pantaloni bianchi a sigaretta, una camicia mezza manica blu e le ballerine blu. Scendo e faccio colazione con i miei fratelli e insieme andiamo a scuola. Non sono sicura che il Demone Bianco esista davvero, ho paura di averlo sognato, ma sembrava tutto così reale! La sua pelle bianca, i suoi capelli neri, i suoi occhi blu, la sua dolcezza infinita,le sue braccia forti, la sua voce soave.

Appena entro in classe vedo Carol che furiosa viene verso di me.

“Dove sei sparita ieri sera?” mi chiede un po’ alterata.

“Il tuo amico mi ha aggredita e un ragazzo mi ha salvata, poi me ne sono andata a casa” le rispondo anche io arrabbiata. Ma scusa come si permette di essere arrabbiata con me.

“Quando sono arrivata nel retro non c’eri, ti ho cercato dentro e niente, ho pensato che avessi deciso di fartelo tu il biondino” mi dice come per scusarsi.

“Carol, io non uso una mia amica solo per andare a letto con un ragazzo. Io vado a letto con qualcuno solo quando mi piace veramente” le grido e non so perché mi viene in mente il Demone Bianco.

“Calmati bella” mi dice.

“No, non mi calmo, perché per colpa tua ieri sera quel tizio ubriaco perso mi ha aggredita!” le grido “e poi da adesso in poi i ragazzi te li conquisti da sola, perché io ho chiuso” aggiungo.

“D’accordo, allora scordati di entrare gratis all’Infinity” mi dice.

“Troverò di meglio da fare oppure pagherò come fanno tutti” le rispondo.

“Bene” mi dice.

“Bene” le rispondo andando a sedermi al mio posto.

Guarda tu questa qui. Voglio vedere adesso come passa le serate. Tutti i miei compagni sono stati attirati dalle nostre grida e adesso ci fissano.

“Ehi” mi volto e c’è il biondino di ieri sera davanti al mio banco. Di scatto indietreggio con la sedia.

“Cosa vuoi?” gli chiedo.

“Sapere perché ieri sera te ne sei andata” mi dice sicuro di sé.

“Perché si dà il caso che tu mi abbia aggredita” gli rispondo.

“Io l’ho fatto perché pensavo lo volessi, con quel vestito non potevo pensare altro” mi risponde.

“Pensavi lo volessi anche quando ti ho detto di andartene?” gli chiedo acida.

“Ehm…” risponde.

“Ecco infatti. E comunque per la cronaca ti ho invitato solo perché dopo averti fatto ubriacare saresti dovuto finire sotto le lenzuola di Carol” gli dico per allontanarlo.

“Cosa?” mi chiede.

“Mi spiace doverti informare che io e Carol avevamo fatto un patto. Io ti invitavo perché a me non avresti detto di no, anche se non so il perché, io ti facevo ubriacare e poi ti lasciavo nelle sue mani” gli dico.

Lui rimane senza parole davanti a me. Per fortuna entra il professore e lui si allontana.

Marco, che è in ritardo si viene a sedere vicino a me.

“Ciao” mi dice.

“Ciao” gli rispondo un po’ arrabbiata ancora per prima.

“Che hai?” mi chiede.

“Niente ieri sera è successo un casino” gli dico.

“Cosa?” mi chiede, forse preoccupato. Da quando mi hanno aggredita non è più lo stesso, è diventato assillante.

“Ma niente” gli rispondo.

“Ele, dimmelo dai, lo sai che a me puoi dirlo” mi dice.

“Il ragazzo che mi ha accompagnata mi stava aggredendo, ma mi hanno salvata” gli dico.

“Allora le attiri le aggressioni” mi dice.

“Sì, però attiro anche chi mi salva” dico facendogli la linguaccia.

“E chi ti ha salvata ieri?” mi chiede.

“Non so chi sia, un ragazzo” gli rispondo sfuggente. Non voglio dirgli niente di più.

“Ok, non vado oltre” mi dice.

La mattinata corre veloce, cerco tra i volti dei ragazzi della scuola quello del Demone Bianco, ma nessuno assomiglia neanche lontanamente a lui.

Spero proprio di non averlo sognato. Per tutta la settimana successiva lo cerco per la città, ma niente. Quando vado all’Infinity chiedo ai clienti abituali se l’hanno visto, ma nessuno sembra aver notato il mio dio.

Non posso aver immaginato. L’unico che lo ha visto, ma soprattutto ha sentito i suoi pugni è il biondino. Lui è l’unico a cui posso chiedere, ma non voglio farlo, potrebbe vendicarsi. E perché dovrebbe farlo? Chiedo solo un’informazione! Se neanche lui l’ha visto allora come ho fatto ad andarmene di lì? O ho picchiato una testata oppure non lo so! Ormai sono decisa, parlerò con biondino.

Lo cerco a scuola, e non sapendo come si chiama è difficile. Vedo Carol che si pavoneggia davanti ad un gruppo di ragazzi. Mi faccio spazio tra di loro e la raggiungo.

“Carol ti devo chiedere una cosa” le dico acida.

“Dimmi” mi dice.

“Non qui” le rispondo.

“Vuoi chiedermi di poter tornare mia amica?” mi chiede altezzosa.

“Non mi abbasserei mai tanto” le rispondo fredda.

La sua espressione muta e mi passa davanti facendosi largo tra i ragazzi. Io la seguo.

“Ragazzi, aspettatemi torno subito” dice lei.

Appena siamo abbastanza lontane si volta verso di me.

“Che vuoi?” mi chiede distante.

“Come si chiama il biondino che mi ha aggredita?” chiedo.

“Oh adesso ti interessa portartelo sotto le lenzuola” mi dice.

“No cara, io non sono come te. Mi serve solo sapere se ha visto o conosce chi mi ha salvata” le rispondo.

“Perché vuoi fare una statua al tuo salvatore?” mi dice ridendo.

“Sai di solito la gente che ti aiuta si ringrazia, ma tu questo non lo sai” le dico cercando di evitare l’argomento Demone Bianco.

“Si chiama Thomas” mi risponde acida.

“Bene, grazie” le dico fredda allontanandomi.

“Prego” mi risponde lei con cattiveria.

Bene ora che ho un nome forse lo troverò più facilmente. Vedo un ragazzo che ricordo essere il suo compagno di banco. Mi avvicino.

“Ciao” gli dico.

“Ciao” mi risponde guardandomi dalla testa ai piedi. Mi disgusta quando i ragazzi fanno così.

“Ti devo chiedere un piacere, sai per caso dov’è Thomas?” gli chiedo.

“Sì piccola, è andato verso la mensa cinque minuti fa” mi dice.

“Grazie” gli rispondo andandomene in fretta.

“Prego, magari usciamo insieme una sera di queste” mi dice, ma io sono già troppo lontana per rispondergli.

In mezzo al corridoio vedo Thomas che sta parlando con una ragazza. Mi avvicino e gli do un colpetto alla spalla. Lui si volta.

“Chi si vede” mi dice.

“Ciao” gli dico distante.

“Ciao piccola” mi dice.

“Voglio solo sapere una cosa” gli dico.

“Per te quello che vuoi” mi risponde.

“Chi mi ha salvata l’altra sera?” gli chiedo diretta.

“Forse sarebbe meglio dire chi mi ha picchiato” dice ridendo  “Comunque non lo so, non l’avevo mai visto, pensavo fosse un tuo amico. Sembrava irreale talmente era bianco” mi risponde.

Questo mi fa capire che non ho sognato, che lui esiste davvero.

“E non ti ha detto il suo nome?” gli chiedo.

“Secondo te tra un cazzotto e l’altro gli chiedevo: Scusa come ti chiami?” mi dice sarcastico.

“Ok, grazie” gli dico.

“Prego baby, magari mi ricompenserai un giorno” mi dice.

“Sogna” gli dico andandomene.

Allora è tutto vero! E adesso come lo trovo?

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Capitolo 5
*** Scegli me ***


Scusate questo capitolo è un po' corto, ma dovevo per forza spezzarlo... spero vi piaccia lo stesso grazie a noe_princi per le recensioni :D la canzone l'ho sentita mentre scrivevo e allora ce l'ho messa xk ci stava bene :D baci

Elena’s POV

Ma dove lo cerco? Dove posso trovarlo? Dove si nasconde un Demone? Ho bisogno di lui, devo dirgli che deve restare con me che mi deve proteggere. Forse mi crederà pazza, ma io ho davvero bisogno di lui. È comparso dal nulla nella mia vita ed ora non posso farlo scappare.

Lui, i suoi occhi mi fanno venire in mente una canzone dei Finley: scegli me. Prendo il mio i-pod e la cerco. Eccola. Play.

Quasi blu metallici
Quasi come elettrici
Quegli occhi che
Ricordo anche se
Non li ho visti mai

Forse solo dentro ai miei
Sogni che forse dovrei
Spiegarti se
Non fosse che tu
Non ci crederai

Perché nemmeno io
Riesco a credere che un Dio
Si sia un po' distratto
Perdendo un angelo
Davanti a me
Ma ormai già che sei qui
Ma ormai già che è così
Non ritornare a casa
O almeno portami con te
Scegli me...

Quasi blu metallici
Quasi come elettrici
Quegli occhi che
Ricordo e forse
Non rivedrò mai

Ma non volare via
Ti prego, cambia idea
Non ritornare a casa
O almeno portami con te
Scegli me...
Tu, dal cielo un angelo
Ascolta il mio respiro
E scegli me...

Mai, nemmeno un attimo
Ti pentirai se adesso
Scegli me...
Stai sentendo il battito
Di un cuore che ti chiede
Scegli me

È la canzone perfetta! Lui è un angelo e io spero che scelga me! Ha gli occhi blu e voglio che mi porti con se.

Ho un’idea, forse se mi metto in pericolo lui verrà! Verrà a salvarmi ed allora potrò stare con lui.

Salgo le scale e mi precipito in camera. Cerco qualcosa da mettere. Trovo una minigonna di jeans, ci abbino una maglietta molto scollata verde e un paio di scarpe col tacco verdi. Poi prendo la borsa e scendo le scale.

“Mamma torno tardi” grido per farmi sentire.

“Dove vai?” mi chiede.

“All’Infinity” rispondo.

“Ma sono già le undici” mi dice.

“Lo so, ma devo fare una cosa importante ciao”.

Sono le undici e non volevo andare fuori stasera, ma adesso ne ho bisogno. Mi sa che mia madre non è tanto d’accordo, ma ormai.

Arrivo all’ingresso prendo un bel respiro ed entro.

Appena nel locale punto subito al bar. Stasera mi ubriaco.

“Due bicchieri i vodka” dico.

“Ma stasera non hai una vittima?” mi chiede il barista.

“No, stasera mi voglio ubriacare, dammi tutti i superalcolici che hai, fino a che non sarò persa” gli dico.

“Va bene bella” mi dice e mi serve subito il primo bicchiere. Lo ingoio tutto d’un fato e sento che mi brucia le pareti dell’esofago. Ne arriva un altro e di nuovo lo butto giù. I miei pensieri cominciano a non essere più chiari. Quando sono al quinto comincio a vedere tutto sfuocato e i miei sensi sono inebriati. Non ricordo più il motivo per cui sono qui. Ne bevo ancora cinque e poi quando mi sento andata mi alzo per cercare il pericolo. Trovo dei ragazzi che sono forse più ubriachi di me e mi avvicino.

“Ciao belli” dico come una scema.

“Ciao piccola” mi dice una, forse il capo di quelli.

Io gli sorrido e li viene verso di me. Non capisco più niente quasi non lo vedo.

“Vuoi venire con me?” mi chiede.

“E me lo chiedi? Certo” gli rispondo senza pensare.

Mi prende per mano e mi porta in una saletta isolata dove comincia a baciarmi. Io mi lascio trasportare. Le nostre lingue danzano insieme. Io incrocio le gambe al suo bacino saltandogli in braccio.

“Hey sei passionale” mi dice staccandosi dalla mia bocca.

“molto” gli rispondo e poi ritorno a baciarlo.

Le sue mani si infilano sotto la mia maglietta e si soffermano sui seni. Io gli sbottono la camicia e lui mi sfila la maglietta. La testa mi gira parecchio e non riesco a controllare i miei movimenti. Continuo a ridere come una scema.

Ad un tratto vedo una luce.

Il ragazzo che un attimo prima era sopra di me ora non c’è più. Vedo solo il Demone Bianco cacciarlo via, lontano da me.

Ha funzionato, è venuto a salvarmi, è qui con me. Ora so il motivo che mi ha spinto a cercare il pericolo, quel motivo che con l’alcool avevo dimenticato. Grazie Demone bianco, grazie di essere qui, con me. Non mi lasciare, o almeno portami con te… Scegli me.

Non ragiono più, l’unica cosa che so è che ho bisogno del Demone Bianco, della sua presenza, del suo aiuto. La testa mi gira veramente tanto e ad un tratto vengo inghiottita da un buco nero.

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Capitolo 6
*** Demone Bianco ***


Ciao eccovi il capitolo... chi sarà il demone bianco??? uuuu XD scusate se posterò più di rado, ma devo trovare l'ispirazione, che in questi giorni manca! :D grz a DarkViolet92 e noe_princi89 per i commenti Bacioni

Elena’s POV

Sento morbido sotto di me, sento un materasso, un cuscino e sopra di me delle lenzuola. Sono in un letto, ma allora è stato tutto un sogno? Non voglio aprire gli occhi. Non voglio sapere se il letto è mio o di qualcun altro. Soprattutto se ho sognato il Demone Bianco vuol dire che questo è il letto di quel ragazzo di ieri sera. Oddio, speriamo di no.

Non ricordo più nulla. Sento una presenza accanto a me. Posso sentire il suo cuore, il suo respiro, tutto. Ma chissà chi è? Non me la sento di scontrarmi con la realtà, voglio sognare ancora un po’. Vorrei poter dormire ancora, e forse non svegliarmi mai, ma continuare a sognare.

Se questo letto è del ragazzo di ieri sera, allora vuol dire che ci sono andata a letto, e questa è una cosa gravissima, soprattutto perché ero ubriaca persa e non ricordo niente. Ricordo solo il mio scopo: far tornare il Demone Bianco da me. E ci ero riuscita. Almeno credo, o forse è stato tutto un sogno.

Se questo letto del Demone Bianco, la cosa è meno grave, ma comunque brutta, perché vuol dire che la notte non l’ho passata a casa, e i miei andranno su tutte le furie. Forse è il caso di alzarsi per limitare i danni.

Apro un occhio e sopra di me vedo il soffitto, bianco, come lui. Ma questo non mi fa capire molto. Abbasso un po’ lo sguardo verso desta e mi accorgo con sollievo di essere in camera mia. C’è lo stereo, la televisione e i miei libri. Menomale, ma allora chi c’è accanto a me? Mi giro lentamente e proprio qui, sul mio letto che mi osserva, c’è lui, il Demone Bianco in persona.

È magnifico, la sua pelle chiarissima risalta sulle lenzuola blu, che invece richiamano i suoi occhi. Non è più tutto vestito di bianco, ma indossa una maglietta grigia e un paio di jeans, ma sul viso porta sempre la mascherina. Come ha fatto lui ad entrare in casa mia? Ha suonato? Gli avranno aperto i miei genitori? Non ci voglio pensare. I miei che vedono un ragazzo magnifico portare tra le braccia la loro figlia completamente fatta. INCUBO.

“Ti sei svegliata” mi dice con voce delicata.

Che ora sono? Mi volto verso il comodino e vedo che è notte fonda, sono le quattro e mezza.

“Cosa è successo?” chiedo. È la domanda più stupida che potessi fargli, ma l’unica che mi viene in mente.

“Ti sei ubriacata per bene poi hai sedotto un ragazzo che ti stava per portare tra le sue lenzuola” mi dice sorridendo. Ma cosa ci sarà da ridere? L’ho fatto per vedere lui, ma forse non lo sa.

“Ah” riesco a dire.

“E come hai fatto ad entrare qui? A sapere dove abito e tutto il resto?” chiedo.

“Beh, sono entrato dalla finestra, e in quanto al sapere dove abiti, mi sono informato” mi risponde. Si è informato su di me? E poi come ha fatto ad entrare dalla finestra con me in braccio?

“E come hai fatto ad entrare dalla finestra?” chiedo.

“Beh come puoi notare, io, come te, sono speciale” mi dice sorridendo. Sa cosa sono io? E come? Ma soprattutto cos’è lui?

“Come sai cosa sono io?” chiedo.

“mi sono informato” risponde sorridendo.

“E tu cosa sei allora?” chiedo.

“Il Demone Bianco” dice.

“Sì, lo so, ma come io sono un ibrido, tu cosa sei?” chiedo.

“Anche io sono un ibrido, ma in forma diversa” dice.

“Ah” dico aggrottando la fronte.

“Ma perché l’hai fatto?” mi chiede.

“Cosa?” chiedo.

“Ubriacarti e cercare di metterti nei guai?”chiede

“Perché volevo rivederti” dico sincera.

Lui si fa serio e rimane di stucco.

Mi si avvicina e mi abbraccia forte. Quel contatto è meraviglioso, non potrei desiderare di meglio. Mi stringo anche io a lui e appoggio la mia testa nell’incavo del duo collo

“Per favore, non mi lasciare mai” gli chiedo. Non so perché gliel’ho chiesto, eppure mi viene spontaneo.

“Non ce la farei” mi risponde. Non ce la farebbe? Non vuole starmi lontano, che dolce. Ma io perché non riesco a stargli lontana? Forse perché tra le sue braccia mi sento al sicuro? E sarà lo stesso per lui? O forse è qualcosa di più grande a legarci?

Mi stringo di più a lui e lui mi bacia la testa. Forse so cosa provo, ma non ne sono sicura. Sarà amore? Ma come posso amare una persona che conosco appena e che non so neanche chi sia realmente? Eppure mi sembra di sapere tutto di lui, tranne il suo nome.

“ti devo chiedere una cosa” gli dico.

“Dimmi” mi dice.

“Chi sei veramente?” gli chiedo diretta.

“Sai, vorrei dirtelo, ma ho paura, paura che quando lo saprai non potrò più starti vicino, abbracciarti come adesso e parlarti” mi dice incupendosi.

“E perché mai dovrei rifiutarti?” chiedo curiosa.

“Perché vedi tu mi conosci già, e quando saprai chi sono in realtà non mi vorrai più” mi dice triste.

“Non lo farei, quello che conta è quello che hai dentro, non come appari” dico.

“Sì, ma come sono normalmente non credo di piacerti” mi dice.

“Sai perché ho scelto il nome Demone Bianco?” mi chiede.

“no? Perché?” chiedo.

“Perchè è parte del titolo di una canzone d’amore”. Mi dice. Che canzone d’amore contiene il nome Demone Bianco?

“A White Demon love song” dico proprio mentre mi viene in mente.

“Esatto, la tua canzone preferita” mi dice. È vero, ma come lo sa? Mi alzo sui gomiti per vederlo bene in faccia. Lui mi guarda ed è sdraiato come un dio. Magnifico, ma non assomiglia a nessuno. Mi alzo e metto bassissima la canzone A White Demon love song. Play.

White Demon love song:

White demon love song down the hall
White demon shadow on the road
Back up your mind, there is a call
He isn't coming after all
Love this time
She likes the way he sings
White demon love song's in her dreams

Mi risdraio sul letto vicino a lui e con la mano arrivo al suo viso, mentre le note della canzone riempiono la stanza. Lo accarezzo delicatamente e mi perdo nel blu dei suoi occhi. La canzone risuona nella stanza. È la mia preferita… l’adoreo

White demon, where's your selfish kiss?
White demon sorrow will arrange
Let's not forget about the fear
Black invitation to this place that cannot change
While strangely holy, come for a rain

Arrivo alla mascherina e la prendo tra due dita. Lui non sembra opporsi. Lentamente gliela sfilo, ma lui non si ribella, ha troppa paura di una mia reazione. Appena gliel’ho tolta i suoi capelli cambiano colore, come la sua pelle. La carnagione diventa normale, tendente al pallido e i capelli sono castano ramati. Lo riconosco subito. Lì sul mio letto davanti a me c’è Marco.

White demon, widen your heart's scope
White demon, who let your friends go?
White demon, widen your heart's scope
White demon, who let your friends go?

Non sono per niente delusa. Sono felice che sia lui, che finalmente io abbia scoperto chi si nascondeva dietro quella maschera. Lui ha chiuso gli occhi. Forse ha paura di vedere la mia espressione. Pensa che sia delusa, ma non lo sono. Mi avvicino al suo viso, e quando sono a pochi centimetri da lui, sente il mio respiro e apre quegli occhi color del mare. Io poggio le mie labbra sulle sue, lentamente, ma convinta.

Let us be in love
(let us be in love)
Let's do old and grey
(let's do old and grey)
I won't make you cry
(I won't make you cry)
I will never stray
(I will never stray)
I will do my part
(I will do my part)
Let us be in love tonight

Lui è spiazzato dalla mia reazione, ma si lascia trasportare. Mi abbraccia e mi stringe a sé. Le nostre labbra si muovono in perfetta sincronia le une sulle altre. Sento la sua lingua che cerca un passaggio tra i miei denti. Dischiudo la bocca e gli permetto di entrare. Le nostre lingue danzano insieme,ed io sono felicissima. Lo stringo forte a me, ho bisogno della sua vicinanza. Mi fa star bene.

Dopo poco ci stacchiamo e lui mi osserva felice e confuso.

White demon, widen your heart's scope
White demon, who let your friends go?
White demon, widen your heart's scope
White demon, who let your friends go?

Io mi rannicchio tra le sue braccia e appoggio la testa sulla sua spalla. Intanto la canzone è quasi al termine.

(stand it anymore, darling)
(stand it)

(I can't stand it anymore, darling)
(stand it)

“Ti amo Marco” gli dico. Lo sento rabbrividire a queste parole.

“Anche io ti amo Elena” mi dice. “ti amo più di me stesso, ed era tanto tempo che aspettavo di dirtelo” aggiunge.

“Io ero convinta che ti piacesse mia sorella” gli dico “Ed è per questo che non ho mai pensato alla cosa, perché tanto sapevo che non andavo bene per te”. Aggiungo.

“Io ho sempre pensato solo a te. Infatti gli scherzi che ti facevo erano per vederti ridere, per poter tenerti vicina. E poi, come potrebbe piacermi tua sorella? È cresciuta con me e per me è come una sorella appunto” mi dice.

“Non lo sapevo” dico “E come fai a diventare il Demone Bianco?” chiedo.

“Vedi, come tu puoi diventare lupo, io posso cambiare colore di capelli in nero e della pelle in bianco. Però forse vedendomi senza mascherina mi riconosceresti” dice.

“Ma perché ti sei mascherato?”chiedo.

“Perché non mi piacevano le cose che organizzavo con Carol, così ti seguivo per evitare che ti facessero del male. Mi sono tradito la sera al cinema. Lì non potevo mascherarmi davanti a tutti, soprattutto perché non c’era tempo, e così sono venuto io normale. Abbracciarti in quel momento è stata la cosa più bella che potesse succedermi” mi risponde.

Io non dico più niente, e nemmeno lui. Rimaniamo abbracciati tutta la notte, finalmente insieme e finalmente felici.

 

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Capitolo 7
*** Scusa ma ti chiamo amore ***


Ciao a tutti, grazie a DarkViolet92, noe_princi89 e moira_chan per i commenti. Moira_chan, sono contenta che ti sia piaciuta! :D spero di non deluderti come di non deludere gli altri. Ci sono delle frasi che ho preso dal film scusa ma ti chiamo amore, ma ci stavano troppo bene. come il titolo. Baci

Elena’s POV

 La luce mi acceca. È già mattina. Apro un occhio e sono costretta subito a richiuderlo. Ad un tratto la realtà mi piomba addosso. Marco dovrebbe essere accanto a me. Allungo il braccio, ma sento solo il lenzuolo. Mi volto e apro gli occhi. Non c’è, sono sola nel mio letto. Ma io sono sicura che ci fosse, non era un sogno, era tutto vero, è tutto vero! Non posso aver sognato, no, era tutto troppo nitido, ma anche troppo bello.

Eppure qui lui non c’è, non c’è nemmeno un segno di lui. Mi alzo per andare a controllare in giro. Mi affaccio alla finestra, ma è chiusa e giù non ci sono segni di arrampicata. Guardo l’i-pod e c’è una canzone stoppata. È “A White Demon Love Song” quindi tutto è vero… oppure l’ho ascoltata ieri sera e poi ho sognato tutto. L’unica cosa da fare è vedere come si comporta Marco.

Mi lavo e mi vesto. Indosso un abito estivo lilla a metà coscia. Me l’ha regalato Alice, ha le spalline sottili e si arriccia sul seno, poi scende morbido. Mi passo la spazzola tra i capelli che ricadono morbidi sulle spalle. Sono pronta.

Scendo e trovo Nelly con Massimo che fanno colazione. Oggi non c’è scuola, è Domenica.

“Ciao” dico.

“Ciao, dormito bene?” chiede mia sorella.

“Sì, benissimo tu?” chiedo euforica.

“Bene, ma… è successo qualcosa?” mi chiede. Mi capisce al volo, ma per adesso devo stare zitta.

“No, no niente” le dico mentre afferro un biscotto.

“Io esco, avvisa la mamma” dico masticando.

“Ok, ciao” mi dice.

“Ciao, ciao anche a te Massy” dico. Ok che al mattino è rintronato però almeno un ciao!

“Ciao, ciao” mi dice.

Esco dalla porta e attraverso il giardino: devo parlare con Marco, devo sapere.

Arrivo davanti alla porta, ma sono indecisa se suonare o meno. Tanto Luca ed Eleonora ora avranno sentito la mia presenza, non facciamo figure.

Suono.

Mi apre la porta Marco in persona. Che bello che è, non me ne sono mai accorta sul serio. I suoi occhi mi fanno venire dei colpi al cuore. Io muoio per il suo sorriso.

“Ciao” mi dice sorridendo. Adesso svengo. Non può parlarmi e sorridermi insieme, non lo reggo, potrei morire adesso felice.

“Ciao” gli dico riprendendo il controllo.

“Dimmi” mi dice.

Sembra che non sappia niente, ma io devo sapere. Al massimo mi dichiaro se ho sognato tutto.

“Dovrei parlarti, puoi uscire?” chiedo.

Non voglio che i suoi genitori ci sentano.

“Cero, aspetta che avverto” mi dice.

“Certo” gli rispondo.

"Mamma esco" grida lui.

"Sì, certo, saluta Elena" dice Eleonora.

"Sì" risponde.

"Ciao Eleonora" grido io, anche se mi sentirebbe lo stesso se parlassi sottovoce.

"Ciao Ele" mi dice.

Appena Marco chiude la porta io attraverso il cortile e continuo a camminare. devo allontanarmi abbastanza in modo che non ci sentano più. lui mi segue in silenzio.

Arriviamo in un ampio parco deserto. è perfetto, nessuno ci deve disturbare.

mi volto di scatto e lo guardo neglio occhi. Annego in quei mari blu, sono bellissimi, lui è bellissimo.

"Marco... io ti devo parlare" gli dico.

Lui di scatto mi cinge i fianchi e poggia le sue labbra su di me. Sono in paradiso. Allora è tutto vero. Lui mi ama.

Il mio cuore non può reggere a tutte queste emozioni insieme. Sento le ginocchia molli e mi sento debole. Ad un tratto mi cedono le gambe e cado, ma lui mi stringe a sé prima che mi faccia male. Mi riprendo non volendo mai staccarmi da lui.

“Ele? Cos’hai?” mi chiede preoccupato.

“Sei tu che mi fai questo effetto!” gli dico ridendo.

Lui mi sorride e il mio cuore salta un battito. Ci sdraiamo sull’erba e lui mi tiene la mano.

“Quindi è tutto vero?” chiedo.

“Cosa? Che io ti amo?” mi chiede lui.

“Sì e anche la cosa del Demone Bianco?” chiedo.

“Sì, tutto, ma perché?” mi chiede.

“No, è solo che quando non ti ho visto stamattina pensavo di aver sognato tutto” dico sincera.

“Me ne sono dovuto andare perché se no i miei sospettavano, e poi tua madre e tuo padre non sarebbero stati felici di trovarmi nel tuo letto” dice sorridendo.

“Beh ovvio” dico io “Ti amo” aggiungo.

“Anche io”  mi dice lui. Poi si avvicina al mio viso e poggia le sue labbra sulle mie. Il suo alito fresco mi invade la bocca. Io dischiudo le labbra e la sua lingua comincia a giocare con la mia. È un bacio bellissimo, pieno di emozioni, le emozioni di due ragazzi appena innamorati.

L’ho sempre amato, eppure non me ne sono mai resa conto. Ero sempre accecata dal fatto che lui fosse innamorato di mia sorella, invece.

Non ci posso credere che uno bello, dolce e gentile voglia una come me. Io ho una doppia faccia. Con i miei amici di scuola sono diversa rispetto a casa, e questo lui lo sa perché mi vede in entrambi i contesti. A casa cerco di fare la brava ragazza, di fare la buona, l’ ingenua, la docile, mentre fuori sono più aggressiva uscivo con un ragazzo solo per andare ad una festa, mi ubriaco. Spero che lui mi possa accettare anche con i miei difetti.

Io lo amerò per sempre, me lo sento. Lo conosco più di me stessa, siamo cresciuti insieme e lui per me è la vita, l’aria per respirare, tutto quello che mi serve ce l’ho di fianco.

“Andiamo?” mi chiede quando ormai è ora di pranzo.

“Sì amore” dico, intanto entrambi ci alziamo in piedi per andare.

“Cosa?” chiede.

“Sì, ho detto” dico.

“No, no, come mi hai chiamato?” chiede sorridendo.

“Ah, sì ho deciso: scusa ma ti chiamo amore!” gli dico ridendo.

Lui mi cinge i fianchi mi stampa un bacio sulle labbra e poi si avvicina all’orecchio.

“Ti amo amore” mi sussurra.

“Anche io, più della mia stessa vita” dico.

 

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Capitolo 8
*** Annuncio ***


Ciao a tutte... eccomi di nuovo con un capitoluzzo. ma xk nex recensisce... grz noe_princi89 di seguirmi sempre! :D baci a tutti voi

Marco’s POV

Nei miei pochi anni di vita non ero mai stato così felice. Avevo temuto la sua reazione, ma poi mi ero accorto che non ce n’era motivo, perché lei, inconsapevolmente, è sempre stata innamorata di me come io di lei.

Se mi avesse rifiutato quella notte non so come avrei potuto fare, certamente non avrei rinunciato a starle accanto e ad esserle amico. Ma per fortuna non è successo!

Stare con Elena mi fa sentire completo, come se parte del mio cuore fosse contenuto in lei ed io debba starle vicino per avere un cuore intero. In questi anni mi sono sempre sentito un mostro. Stimavo moltissimo Nelly, perché pur avendo la mia natura riesce ad accettarla. La rispetto come fosse un punto di riferimento, ma per lei non provo amore come ne provo per Elena.

Ho sempre odiato essere un ibrido, mi fa sentire diverso, da tutti, dalla mia famiglia e dai miei amici. In parte sono diverso anche da Elena, Nelly e Massimo perché siamo tipi diversi di ibridi. Io sono come Renesmee.

Lei è proprio una bella persona, è gentile, amabile, servizievole e soprattutto si dedica interamente alla sua famiglia.

Ma adesso quello che più è importante è il fatto che io stia con Elena.

“Marco? Stai bene?” mi chiede con la sua foce delicata. È bellissima.

“Sì, scusa ero soprappensiero” le dico.

“Sei pronto allora?” mi chiede.

“Prontissimo” le rispondo.

Sono pronto? Non lo so. Dobbiamo annunciare alle nostre famiglie che stiamo insieme, così saremo più liberi. Abbiamo deciso di farlo insieme e non ognuno per sé, almeno la reazione magari sarà più contenuta. Mia mamma non sopporta il fatto che io abbia una ragazza, perché dice che così rimpiazzerei lei. tutte baggianate. E stesso Jacob con Elena. È molto legato a lei, perché ho saputo che quando è nata, Renesmee stava per morire a causa sua e quindi non vuole farla sentire in colpa. Speriamo in bene!

Lei apre la porta di casa. Sono tutti schierati davanti a noi.

Per primo c’è mio padre. La sua faccia quando ci vede la dice lunga. È visibilmente eccitato e felice e i suoi occhi sembrano dire  -lo sapevo- . Subito accanto a lui mia madre, non le ho mai visto quella espressione. È felicità mista ad eccitazione ed anche un po’ di paura, però sempre meglio a quello che mi aspettavo.

Poi parte la schiera dei parenti di Elena, primi tra tutti i suoi genitori. Jacob ha l’aria di uno che ha appena visto un cagnolino tenerissimo. Gli sembriamo dolci? Renesmee sembra compiaciuta, mentre Nelly e Massimo sono shockati. Non avevamo detto niente nemmeno a loro e quindi erano spaesati, ma spero felici per noi.

Passiamo ai nonni. Edward, beh lui sapeva già tutto. Legge nei miei pensieri quindi… in quelli di Elena però non può vedere perché lei come Bella, Nelly e Massimo hanno uno scudo mentale.

Bella penso sapesse tutto attraverso suo marito, perché loro si dicono tutto.

Alice ci aveva sicuramente visti insieme perché la sua faccia esprime soddisfazione, come quella di Jasper che sta, con il suo potere, allietando tutti noi

Emmett mi fa l’occhiolino. Io adoro quel ehm quel ragazzo, se si può definire tale visto che per gli anni che ha dovrebbe essere il mio tris tris nonno.

Rosalie non ha nessuna espressione particolare, ci ammira e sorride.

Ed ora per ultimi i bis nonni. Esme abbraccia Carlisle e lui le circonda i fianchi con il braccio. Sono il simbolo della coppia felice. Loro ci sorridono come per spronarci a proseguire.

Questo è il quadro completo della famiglia al nostro ingresso.

“Oh, finalmente!” dice Alice saltellandoci incontro.

Abbraccia Elena e poi me.

“Come finalmente?” chiede lei ad Alice.

“Vi avevo visti insieme, ma non sembravate decidervi!” ci dice sorridendo.

“Oh, Marcuccio mio vieni e fatti abbracciare” mi dice mia madre, smielata quanto basta. Mi stringe forte a sé.

“Sono felicissima che tu abbia scelto Elena!” mi dice. Uh beh, questa reazione proprio non me l’aspettavo.

Mio padre mi dà una pacca sulla spalla, così come tutti gli altri uomini nella stanza.

Massimo mi si avvicina.

“Potevi almeno avvisare, in qualità di tuo quasi fratello per non dire migliore amico mi sarebbe piaciuto molto saperlo prima” mi dice.

“Scusa Massy, ma è successo tutto in fretta” gli dice, ed è vero. Anche lui mi dà una pacca.

“Marco, tu sarai giusto per lei” mi dice Nelly abbracciandomi “Mi raccomando non farla soffrire” aggiunge.

“Certo che no” le dico.

Dopo tutte le congratulazioni, abbracci e auguri e figli maschi, finalmente io ed Elena ce ne possiamo andare.

Appena fuori casa mi prende la mano.

“Dai, non è andata male” mi dice.

“è andata benissimo” dico io.

Lei sorride. Mi fa impazzire quando fa così. Le stampo un bacio sulle labbra.

“Ho una sorpresa per te” le dico.

“Cos’è?” mi chiede.

“Lo vedrai presto amore” dico.

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Capitolo 9
*** Sorpresa ***


Scusate l'imperdonabile ritardo, ma ho un sacco di cose da fare. non è bellissimo questo capitolo, però speriamo vi piaccia! :D Grazie per le recensioni a moira_chan, noe_princi89 e DarkViolet92 vvb

Elena’s POV

Una sorpresa? Chissà cosa mi ha preparato. Sicuramente una cosa bellissima, tutto quello che fa lui è bellissimo.

“Amore ti devo bendare” mi dice.

“Oh, ok” dico. Uuu la cosa si fa interessante.

Sento le sue mani fredde sul viso, li occhi vengono coperti da una fascia nera e lui fa un nodo stretto dietro la nuca.

Mi solleva da terra prendendomi in braccio.

“Ma che fai?” chiedo.

“Niente, ti porto all’aeroporto” mi dice.

“Aeroporto?” chiedo. Dove si va? Non ho nemmeno un cambio, e poi i miei non sanno niente.

“Lo sapevo mi sono lasciato sfuggire troppo” mi dice ridendo. La sua risata mi fa perdere dei battiti al cuore.

“Dove andiamo?” chiedo curiosissima.

“Non te lo dirò mai” mi risponde.

“Allora voglio un bacio” dico maliziosa.

Sento le sue labbra sulle mie inaspettatamente e il mio cuore si ferma. Vorrei rimanere così per sempre.

“Ok? Adesso non chiedi più?” dice.

“Per i prossimi cinque minuti no, ma poi ne voglio un altro” dico sorridendo.

“Ok piccola” mi dice.

 Siamo in aeroporto lo so perché sento gli annunci di arrivi e partenze.

Passano circa due ore tra check in, controlli vari ed imbarco. Ma come avverto i miei?

“Marco?” gli chiedo mentre siamo seduti non so dove.

“Sì” mi dice.

“Ma io devo avvisare i miei” dico.

“Ho già pensato a tutto io” mi dice.

“Davvero? E miei vestiti?” chiedo non sapendo quanto staremo via.

“Presi” mi dice.

“Quindi staremo via qualche giorno!” dico.

“Sei perfida, mi hai beccato. Basta niente più domande” mi dice.

“Ma…” non riesco a finire la frase che le sue labbra sono sulle mie.

“Andiamo che dobbiamo salire a bordo” mi dice.

“Quando toglierò questa benda maledetta?” chiedo.

“All’arrivo” mi dice.

“Oh cavoli” dico sbuffando.

Lui ride e mi riprende in braccio. Mi mette le cuffie dell’i-pod elle orecchie fa partire una musica ad alto volume. Non sento niente, capisco solo che siamo sull’aereo quando mi fa sedere su un sedile comodo.

La musica mi sta rompendo i timpani. Sento che stiamo decollando, lui mi allaccia le cinture, ma non sento il capitano che parla, o le hostess che spiegano le misure di sicurezza. Dopo dieci minuti mi toglie la musica e finalmente un po’ di silenzio.

“Scusa, ma non volevo che sentissi la meta” mi dice.

Io lo cerco con le mani e lui me le prende baciandomi le dita.

Mi avvicino a lui e appoggio la testa sul suo petto. Comincia a carezzarmi e io mi addormento.

Vengo svegliata da un suo bacio, il risveglio migliore.

“Amore siamo arrivati” mi dice.

Io mi stiracchio e quasi mi ero dimenticata di essere bendata. Lui mi riprende in braccio e scendiamo dall’aereo. Un’aria fresca mi colpisce in viso. Quest’aria mi sembra di averla già sentita, è aria di casa, mi fa aprire il cuore. Perché? Dove siamo?

Sento le mani di Marco sciogliermi il nodo e la benda cade. Mi trovo davanti un cartello enorme con scritto Italia. Siamo in Italia. Perché? Cosa c’è di romantico qui? Ma soprattutto perché mi sento a casa?

Mi volto e lo guardo con sguardo interrogativo.

“Lo sapevo che non avresti capito” mi dice “Vieni con me adesso” aggiunge.

Mi porta verso un taxi e insieme ci saliamo.

Dice un indirizzo al conducente e ci mettiamo in viaggio. Circa un’ora dopo arriviamo davanti ad una casa immensa affiancata da una altrettanto grande con un giardino che sarà grande come quello che abbiamo a casa.

Questo posto mi è famigliare, ma non mi ricordo niente!

“Cos’è?” chiedo smarrita.

“Non so se ricordi, ma queste sono le nostre case prima che ci trasferissimo, il luogo in cui ci siamo visti per la prima volta” mi dice.

Davanti ai miei occhi vedo quattro bambini, due più grandi e due invece più piccini che giocano nel giardino e i genitori sotto la veranda di una casa. Quell’immagine svanisce. Eravamo noi. Ora ricordo. Comincio a camminare per il giardino e annuso i profumi, ora ricordo tutto.

Quindi… di colpo mi ricordo un segreto che avevamo io e mia sorella.

Ricordo quando lei è corsa da me dicendomi che aveva trovato due anellini, che però per noi erano troppo grandi. Così io le avevo detto nascondiamoli, e quando saremo grandi e ci andranno bene li indosseremo.

Mi metto a correre verso il retro della casa. Eccola, la mia pietra, la nostra pietra. Un ciottolo sollevabile dove li avevamo nascosti.

Marco mi ha raggiunto.

“Che fai?” mi chiede.

Io alzo la pietra ed eccoli, brillanti quasi come quando li avevamo trovati. Ne provo uno, ma è enorme, probabilmente apparteneva ad un uomo. L’altro invece mi calza a pennello. Ammiro la mia mano e ad un tratto un’idea mi passa per la testa.

“Marco, dammi la mano” dico.

Lui me la porge e gli infilo l’anello ed anche a lui va perfetto. Sembrano fatti su misura.

Lui mi abbraccia ed io incastro la testa appena sotto la sua. Rimaniamo lì per un po’ di tempo, ed io vorrei restare per sempre. L’amore è una cosa bellissima!

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Capitolo 10
*** Lei ***


Ciao a tutti sono ancora viva! XD solo senza molta ispirazione XD però mi sono imposta di scrivere e questo è ciò che ho prodotto... grazie a DarkViolet92, noe_princi89 e InftuazioneCronicaLetale per le recensioni. spero mi seguiate ancora anche se sono un pò più lenta a postare! XD bacioni

 

Marco’s POV

L’anello che il mio amore mi ha regalato è stupendo, probabilmente per lei significa tanto.

Questi ultimi due giorni li abbiamo passati in giro per la città. Le ho fatto visitare i posti in cui andavamo da piccoli, i nostri nascondigli, le sue giostre preferite e tutto quello che ci può riportare al passato.

Ora siamo in albergo, lei si sta facendo un doccia.

Ho scelto l’hotel più lussuoso della città, per pagarlo ho dovuto tirar fuori tutti i miei risparmi, anche se mio padre voleva aiutarmi. Però ne è valsa la pena. Quando ha visto dove alloggiamo è quasi svenuta, non smetteva più di ringraziarmi. Saltellava su e giù, mi girava intorno come una bambina il giorno di Natale.

È veramente bellissima, è il mio angelo, non so come avrei fatto se lei non avesse accettato di stare con me quella notte.

Che notte!

La ricorderò per la vita intera. Il momento in cui mi ha tolto la maschera, io avevo chiuso gli occhi, forse per la paura di una sua reazione e non dovevo averne, lei mi aveva baciato, con passione, ero rimasto spaesato, ma ero felice. Ero al settimo cielo.

Il giorno seguente lei pensava di aver sognato, ed io avevo ceduto baciandola. Sapere di essere ricambiato è bellissimo.

“Marco?” mi chiama uscendo dal bagno.

“Sì?” chiedo.

Ha i capelli gocciolanti che le ricadono sulle spalle, e indosso solo l’asciugamano. È una dea. Appena mi vede arrossisce, non so per quale motivo, o forse si vergogna di me.

Mi avvicino le cingo i fianchi. Con la mano le prendo il mento fino ad alzare il suo viso portando i suoi occhi nei miei.

Le mie labbra si poggiano delicatamente sulle sue. Subito le sue braccia si allungano verso la mia testa per abbracciarmi e l’asciugamano cade ai suoi piedi.

Non sono abituato a vederla così, in tutto il suo splendore. È una dea, non può essere vero quello che sto vivendo, non è reale. 

Le mie mani corrono lungo la sua schiena, e all’improvviso una domanda mi colpisce. Ma io cosa sarei senza di lei? potrei vivere?

Cos’ho io oltre a lei, oltre alla mia Elena?

Niente. Ok, ho la mia famiglia, pochi amici, ma vale veramente la pena di vivere solo per loro?

Le sue labbra bollenti mi lambiscono il viso. Anche lei mi vuole per sé.

Sento il suo cuore perdere qualche battito quando le sorrido, succede sempre e probabilmente anche il mio fa lo stesso e anche lei può sentirlo.

Le sue labbra si impossessano della mia bocca e mi ritrovo sdraiato sul letto con lei sopra.

Mi accorgo che anche se abbiamo grande resistenza a trattenere il respiro, entrambi stiamo per morire soffocati. Poggio la mia fronte sulla sua staccandomi. Lei mi sorride ed io di rimando.

Lentamente e con sguardo ammaliante mi sfila la camicia sbottonandola piano. Mi perdo nei suoi occhi castani bordati di scuro. Quando si espone ai raggi solari le viene qualche sfumatura verde deliziosa. Mi perdo nelle sue pupille profonde credendo di essere su un altro pianeta. Non so se qualcuno l’ha mai notato, ma gli occhi di tutti noi sembrano pianeti, colorati di differenti tonalità. Forse i nostri occhi ci rispecchiano, guardandoli si può vedere dentro qualcuno.

Lei lascia una scia di baci sul mio collo fino al petto ormai nudo. Sento caldo, un caldo non normale, non il solito caldo afoso d’estate, ma il caldo della passione.

In poco tempo tutto quello che avevo desiderato si avvera. Io sono nudo assieme a lei, insieme alla mia dea, alla mia musa, all’unica persona con cui voglio trascorrere il resto della vita.

Lentamente ci uniamo in un unico corpo.

Capisco che anche lei  è felice perché la vedo sorridere.

Vorrei farle provare quello che sto provando io, vorrei che si sentisse come me adesso.

“Ti amo” le sussurro ad un orecchio.

“Anche io, più della mia stessa vita” mi risponde.

 Da qui in poi ci lasciamo trasportare dalla passione, la stanza diventa sfuocata, i nostri gemiti la riempiono.

Io la bacio per far si che le sue grida muoiano nella mia gola.

Al culmine della passione ci stacchiamo ed io la abbraccio tenendola stretta per scaldarla. I suoi capelli sono ancora umidi e li sento sulla mia spalla.

L’unione che c’è stata tra di noi stanotte è veramente importante per me. Significa molto. Finalmente so che entrambi non possiamo fare a meno l’uno dell’altra.

Io credo che una persona cerchi per tutta la vita una parte mancante del suo cuore, quella che lo renda completo. C’è chi la trova e chi invece no. Io credo si essere fortunato, perché l’ho trovata e sono ricambiato.

Sento il suo respiro rallentare e capisco che si è addormentata.

La stringo ancora di più a me come per non farla scappare, inspiro il suo profumo.

È buonissimo. Sa di tutti i fiori più belli.

Mia madre mi dice sempre: “Marco sappi che la persona giusta si riconosce dal profumo. Se inspirando proverai piacere e vorresti quell’odore nelle tue narici per sempre, allora è quella giusta. Se invece credi di aver trovato la tua anima gemella, ma il suo profumo ti disgusta, allora vuol dire che o indossa una maschera e che quindi non è ciò che pensi o semplicemente non è giusta per te”.

Come ha ragione.

Mi beo del suo respiro, del suo profumo, della sua vicinanza e mi lascio cullare da Morfeo.

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Capitolo 11
*** Incontro ***


Ciao a tutte... non mi convince granchè qsto cappy, però lo posto lo stesso... grz a InfatuazioneCronicaLetale per la recensione XD grazie davvero un bacio

Marco’s POV

Ormai il nostro viaggio in Italia sta per terminare, ma nessuno può dire che non ce lo siamo goduto.

Abbiamo visitato ogni singolo luogo che ci ricordava l’infanzia, abbiamo passato bellissime giornate insieme, serate romantiche e nottate piccanti.

Ora si può proprio dire che stiamo insieme ufficialmente.

Sono in giro per Milano, visto che è vicina alla città dove stiamo. Le strade sono gremite di gente, non si riesce quasi a camminare.

Elena ha deciso di fare shopping in un negozio di firme e mi ha detto di fare pure un giro, perché altrimenti mi sarei annoiato.

Svolto in un vialetto meno popolato, anzi si può dire quasi deserto, se non per qualche persona qua e là.

Meglio, non amo il chiasso, preferisco la solitudine e la tranquillità.

“Ehi” sento una voce alle mie spalle, ma di sicuro non parla con me.

“Ehi tu, scusa” sento che dice. Mi volto curioso e quello che vedo mi atterra.

Una ragazza magnifica sta correndo verso di me con qualcosa in mano.

Penso che se fossimo in un cartone avrei gli occhi a forma di cuore.

È alta, molto alta, ma io comunque lo sono più di lei.

Ha i capelli color mogano leggermente ondulati che con due boccoli più grandi le ricadono sulle spalle. I suoi occhi hanno un colore strano, sono quasi d’orati, ma più tendenti al marrone.

La sua pelle è chiarissima e sembra quasi una statua talmente è bella.

Indossa una vestito corto rosso che le fa risaltare le curve. Parte sopra il seno e appena sotto si allaccia una cintura nera. Da qui poi scende aderente.

“Ehi, questo è tuo?” mi chiede mostrandomi un portamonete.

Lo riconosco, ma come è caduto?

“Sì è mio grazie” dico allungando la mano.

In quel secondo in cui la mia pelle sfiora la sua sento come una scossa elettrica e il freddo delle sue dita mi fa rabbrividire.

Sono come quelle dei miei genitori!

Vengo attirato dal fatto che il suo cuore non batte. È una vampira, lo so, ne sono sicuro.

“Di niente” mi dice con voce soave.

La guardo corrugando la fronte.

“Che c’è?” mi chiede dubbiosa.

“No, niente è che, so cosa sei, ma non ne sono certo” le dico.

“Oh, beh, anche io so cosa sei, e ne sono certa” mi dice sogghignando.

“Sei quello che penso?” le chiedo come un deficiente.

“Se intendi una vampira sì se no ti devo deludere” mi dice.

“Oh, non mi hai deluso” dico sorridendo.

“non mi inviti a bere qualcosa?” mi chiede.

“So che non bevi niente a parte il sangue” le dico sarcastico.

“Allora offrimi quello” mi dice.

“Vuoi venire con me a bere un bicchiere di sangue…” dico interrompendomi visto che non so il suo nome.

“Heidi” mi dice.

“Heidi?” chiedo.

“Certo …” mi dice.

“Marco” rispondo.

“Certo Marco” mi risponde.

“Però dovresti dirmi tu dove lo troviamo perché io non ne ho idea” le dico ridendo.

“Sicuro, tu seguimi” mi dice ed io incantato cammino dietro a lei.

Mi porta in un vicolo stretto e buio, si capisce che è il luogo più adatto per dei vampiri.

A destra c’è una insegna in legno un po’ trasandata con scritto “True blood” e direi che dice tutto.

Appena entriamo veniamo invasi da ondate di fumo e un profumo di sangue freschissimo.

Io posso berlo, mi rimette in forze, ma non l’ho mai fatto per principio, un po’ come per l’alcool.

Penso che oggi lo proverò per la prima volta. A me non fa l’effetto che fa agli altri vampiri ossia di far venire gli occhi color cremisi, ma mi dona energie.

Vedo gli occhi indiscreti di molti fissare Heidi e questo mi fa innervosire.

Ma il peggio è che tutti guardano me, visto che sono mezzo umano, ma intanto so già che il mio sangue non gli piace.

Ci sediamo in un angolo riservato e lei mi porge un menù.

“Cosa prendi?” mi chiede.

“Non ne ho idea tu?” chiedo.

“Io direi un bel frappè di sangue fresco” mi dice.

Io scorro con gli occhi la lista e vedo che c’è anche sangue animale, penso che sceglierò questo, non potrei mai bere sangue di uno come me.

“Io prendo sangue di puma” dico.

“ottima scelta” mi dice sorridendo.

Ordiniamo e in fretta arriva il tutto.

Lei comincia a bere ed i suoi occhi si fanno di un rosso intenso.

“Penso che queste si possano togliere” mi dice sfilandosi le lenti a contatto. Ecco cosa creava quella sfumatura marrone.

“Io assaggio il mio e di colpo mi sento rinvigorito, mi sento invincibile, un po’ come bere la pozione nel cartone di Asterix e Obelix.

“Ti piace?” mi chiede.

“Buonissimo” dico sorridendole.

Lei di rimando. Mi fa uno strano effetto questa ragazza, mi sento terribilmente attratto da lei, eppure qualcosa mi dice di non lasciarmi andare.

Beviamo tutto il sangue e poi mi avvio a pagare ammiccandole.

“Grazie” mi dice appena siamo fuori.

“Di  niente” le rispondo.

“Bene” mi dice.

“Bene” rispondo.

Sento una scarica elettrica attraversarmi. È come se qualcosa mi attirasse a lei, come una calamita con il ferro.

Le sue labbra mi attirano, tutto di lei mi attira.

Di colpo è arrivata questa elettricità che mi percorre, di colpo ho voglia di lei.

 

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Capitolo 12
*** Che sto facendo? ***


Ciao a tutte, rieccomi qui... un grazie a InfatuazioneCronicaLetale, DarkViolet92 e a Silvia(via posta. grazie anche per gli spunti XD) per le recensioni XD grazie ragazze bacioni vi lascio al cappy

Marco’s POV

Non so cosa sia questa sensazione, ma da quando siamo usciti dal locale mi ha invaso ed ora non desidero altro che lei. è strano, non mi era mai capitato, di solito riesco a controllarmi se mi succede, ma questa volta è una sensazione forte.

Lentamente mi avvicino e anche lei fa lo stesso. Le cingo i fianchi con le mani portando i nostri corpi a contatto. Sento il suo bacino freddo e marmoreo contro il mio. Lei chiude gli occhi. Il mio viso è a pochi millimetri dal suo e posso sentire il suo profumo nella mia bocca.

Driin

Driin

Il mio cellulare. Che cavolo proprio adesso!

Mi allontano da lei e lo sfilo dalla tasca. Sul display appare il nome Elena.

Oh cavoli mi ero completamente dimenticato di lei. All’improvviso mi crolla addosso la consapevolezza di cosa stavo per fare e ringrazio il cielo di avermelo impedito. Io amo Elena, non Heidi che conosco da solo pochi minuti. Elena è il mio raggio di sole, Elena è la mia fonte di vita, sempre Elena è colei con cui voglio passare il resto della mia vita, se lei lo vorrà.

Mi allontano da lei e rispondo.

“Pronto?” dico tranquillo.

“Pronto amore, come va? Cosa stai facendo?” mi chiede lei felice e ignara.

“Ciao raggio di sole. Sono in giro per Milano e tu?” chiedo rimanendo vago.

“Io ho finito con le compere, dove ci troviamo?” mi chiede.

“Troviamoci tra un’ora in piazza del duomo” dico io.

“Ok va bene a tra poco. Mi manchi già” dice lei.

“Anche tu amore” dico io.

“Ti amo” mi dice.

“Anche io, ciao” dico e chiudo il telefono.

“Chi era?” mi chiede Heidi avvicinandosi e muovendosi in modo molto sensuale. Fa oscillare lentamente da destra a sinistra il bacino e il vestito che indossa si muove con lei donandole un aspetto veramente sexy.

“La mia ragazza” dico io deglutendo.

“Oh, scusa, mi dispiace, non sapevo fossi fidanzato. Ho sbagliato a chiederti di uscire, davvero scusami” mi dice lei.

Io non so che cosa ho addosso, ma appena non sento la voce di Elena qualche forza mi attrae verso di lei.

Sembra come se io fossi una calamita e Heidi fosse ferro.

“Non dispiacerti, io ho accettato, è colpa mia” dico io in tono sensuale, che non so da dove venga.

Lei abbassa lo sguardo e mi avvicino prendendole il mento con la mano e posando il mio sguardo nei suoi occhi color cremisi.

Le mie labbra si posano sulle sue gelide e marmoree. Le sue dita sottili si infilano tra i miei capelli tirandomi di più a sé. Le mie mani scendono sui suoi fianchi e avvicino le nostre intimità.

Poi lei fa un gesto che mi ricorda Elena, facendo scendere le sue mani sulla mia schiena proprio come fa lei. Allora di colpo mi stacco capendo la cavolata che sto facendo.

“Scusa Heidi, io non so ancora cosa voglio” le dico allentandomi.

“Oh, scusami” mi dice lei ricomponendosi.

“Per adesso ti dico addio e perdonami” le dico correndo via prima che mi venga qualche nuovo impulso.

“Comunque penso che sarà l’ultima volta che ci vedremo, perché io non sono di qui” mi grida lei mentre io me ne sto andando.

Non sto nemmeno a sentire di dove è o altro su di lei.

Corro a più non posso fino alla metropolitana.

Salgo e vengo schiacciato dalla folla. Uno strano odore di sudore impregna l’aria rendendomi difficile respirare.

Ad ogni fermata scende qualcuno, ma ne salgono di più, tanto che ormai non dobbiamo più rimanere attaccati per non cadere.

Finalmente raggiungo piazza del Duomo. Fa freddo qui. Il mio respiro forma cerchi di fumo che si disperdono nell’aria.

Non so sinceramente cosa mi ha preso con Heidi, ma era come se la conoscessi da sempre, e ad un tratto avessi scoperto che lei era la donna della mia vita.

“Amore?” mi sento chiamare.

Mi volto è c’è la mia Elena carica di pacchi, probabilmente il risultato dello shopping. Appena la vedo correre verso di me, con quel suo passo delicato per un umano, ma forse un po’ impacciato per un ibrido, dimentico Heidi e la sua bellezza mozzafiato e per me c’è solo Elena.

Apro le braccia e la accolgo stingendola forte a me. Quanto mi è mancata, quanto mi è mancato il suo profumo, tutto di lei.

Quando mi guarda negli occhi io poso le mie labbra sulle sue. Quanto mi sono mancati i suoi baci. Mi pento immediatamente di aver baciato Heidi, io non potrei mai far soffrire Elena, non potrei mai lasciarla, la amo troppo.

Mi stacco da lei e la guardo negli occhi. È così bella e dolce.

“Amore? Che cos’hai?” mi chiede corrugando la fronte.

“Niente, mi sei mancata” le dico io sorridendo.

“Anche tu” mi risponde e mi abbraccia.

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Capitolo 13
*** Me la pagheranno ***


Ciao a tutti, eccomi qui ancora. volevo ringraziare noe_princi89 e DarkViolet92 per le recensioni. Grazie, per tutte le belle cose che mi scrivete un bacione.

Heidi’s POV

Mi ha lasciata qui sola. A piantato in asso me, la vampira più bella. Ci sono uomini che pagherebbero milioni solo per potersi avvicinare, e lui, che era ricambiato, mi ha piantata in asso. Persino i vampiri si squartano per poter passare una notte con me. Ovviamente io non mi sono mai concessa così facilmente, eppure questa mi sembra quasi una sfida.

Io ho deciso che lo voglio, voglio Marco e lo avrò! Non è possibile che un comune umano, anzi mezzo vampiro non mi voglia. Preferisce quella Elena, quella che non è né cagna, né umana, né vampira!

 È difficile fare la parte della santarellina dispiaciuta per il fatto che lui abbia una ragazza, ma giuro che mi prenderò la mia rivincita. Otterrò Marco, lo porterò via a quella Elena e distruggerò la sua famiglia anche a costo di finire bruciata.

“Che è successo Heidi?” la voce di Jane mi rende ancora più nervosa. Quella vampiretta è molto crudele, non si capisce come possa una bambina così dolce all’apparenza avere in corpo tanto odio e rabbia. È capace di stenderti con un solo sguardo.

Ovviamente è lei che comanda, ma quella sua vocina da “so tutto io” mi mette addosso un nervoso che la farei a pezzi e metterei al rogo.

È malefica, ma ovviamente tutte queste cose me le tengo per me altrimenti sarei punita molto severamente.

“Chiedilo a quella incapace di Chelsea” dico io fissando un luogo buio al lato della strada.

Quella smidollata non è stata in grado di mutare i sentimenti di Marco e di creare un legame profondo tra lui e me. È proprio una incapace, ho un potere e non lo sa nemmeno usare!

“Io non so cosa è successo” dice lei uscendo allo scoperto. Lei non è molto forte, anzi è abbastanza fragile per una vampira. Ha i capelli lunghi biondi che le ricadono delicatamente sulle spalle le incorniciano il viso. Chelsea è molto impaurita sia da me che da Jane. Da me perché sono più forte, più grande e più agile di lei e da Jane… beh di Jane hanno paura tutti.

“Cosa non ha funzionato Chelsea?” chiede Jane piuttosto irritata.

“Il suo legame con quella Elena è molto forte, è difficile da spezzare. Appena le ritorna in mente il mio potere non ha più effetto” risponde sottomessa.

“Lo sapevo che c’è sempre qualcosa che non va quando non prendo in mano io la situazione. Non posso lasciare una missione del genere a due incapaci come voi” dice Jane con disprezzo nella voce.

Caso mai l’incapace sarà Chelsea, perché io la mia parte l’ho fatta come si deve.

“Heidi, non ci dobbiamo arrendere. Lo seguiremo fino a dove abita e casualmente noi abiteremo lì. Sei stata molto intelligente a dire che tu non sei di qui, questo ci ha offerto una possibilità in più” dice Jane con voce malefica.

“Grazie del complimento” dico io quasi in tono canzonatorio.

Mi pento subito perché un dolore atroce mi percuote il corpo.

Cado a terra e vengo percossa da spasmi. Mi manca il respiro, devo urlare, ma il dolore quasi me lo impedisce. Fa male, malissimo. Chelsea è china su di me che mi tiene le mani, ma sa di non poter far niente per me, altrimenti verrà punita anche lei.

Poi di colpo la pace, la serenità, niente più dolore, solo ancora l’impressione, ma quella ormai lo so ci mette qualche istante ad abbandonarmi.

“Che ti serva di lezione per quando la prossima volta tenterai di nuovo di rispondere in quel modo” mi dice Jane quasi schifata.

“Come stai Heidi?” mi chiede Chelsea china su di me che mi accarezza il viso piegato ancora in una smorfia di terrore.

Poverina, è debole di carattere, non sa essere spietata, ma solo sottomessa, ma in fondo mi vuole bene.

“Meglio grazie” le dico alzandomi a sedere.

“Dobbiamo seguirli subito” dice Jane con tono severo.

“Heidi, devi essere più seducente e tu Chelsea devi sforzarti di più” ci rimprovera.

“Jane, non possiamo rischiare di prendere decisioni o comunque di avvicinarci troppo a casa Cullen. C’è quella specie di folletto malefico che vede nel futuro e Edward che legge nel pensiero” dico io.

“Hai ragione, ma non credere che non ci abbia già pensato. Prima di tutto non prenderemo mai decisioni sicure, ma terremo sempre aperte varie possibilità e secondo non avvicinatevi mai ad Edward, o se proprio dovesse succedere pensate ad altro” ci dice lei.

“Va bene” le rispondiamo in coro io e Chelsea.

“Perfetto, non ci resta che pianificare varie modi di agire e poi metterli in pratica senza però decidere per uno in particolare, ma rimanendo nel dubbio. Allora faremo così. Appena Marco e quella Elena prendono il volo per partire noi li seguiremo, non decido ancora come, ma li seguiremo. Arrivati là con loro prenderemo una casa lontana da quella dei Cullen e accidentalmente tu Heidi incontrerai di nuovo Marco. A quel punto Chelsea dovrai essere al pieno delle tue forze, perché non dobbiamo fallire” continua Jane.

“Stai certa che mi desidererà anche senza il potere di Chelsea” dico io sicura di me.

“Non possiamo rischiare” dice Jane.

“Certo mia signora” dice Chelsea.

“Devo farla pagare anche a quella Renesmee. Lei è statala causa di tutto, per lei Aro mi ha tradita, lei poteva dargli un figlio, io no. A causa sua sono morti tutti” grida lei quasi in preda una crisi.

“Jane calmati, ce la pagherà non ti preoccupare” dico io.

“I Cullen e quel Black me la pagheranno per aver ucciso Aro e gli altri” dice lei con voce malefica.

 

Allora volevo chiedere a voi un parere su chi potrebbero essere gli interpreti di Elena, Marco, Nelly, Massimo,Luca, Eleonora, Chelsea e Heidi... fatemi sapere... un bacione

 

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Capitolo 14
*** Primo giorno di vacanza ***


Ciao eccomi qui XD voglio ringraziare kekka cullen per la recensione che mi hai lasciato... grazie mille anche per aver consigliato un personaggio, e direi che è perfetto. vi posto qui sotto i primi tre personaggi che ho deciso... mancano ancora Heidi, Chelsea, Luca, Eleonora e Nelly. spero che per ora questi vi piacciano. Ciao a tutti buona lettura.

Marco

http://imstars.aufeminin.com/stars/fan/chace-crawford/chace-crawford-20080623-427921.jpg

Elena

http://www.spettegola.com/wp-content/uploads/2009/07/emma-watson.jpg

Massimo

http://www.lumos.it/harry-potter-news/wp-content/immagini/2010/01/alex_watson_burberry_01.jpg

Elena’s POV

Ormai è da un po’ di tempo che sto con Marco e lui non fa altro che stupirmi. Continua ad organizzarmi sorprese, a portarmi in giro per posti romantici, mi fa tantissimi regali. Io non so come ricompensarlo di tutto ciò. Quando glielo dico lui mi risponde sempre che solo guardandolo e sorridendo gli faccio un regalo.

Sarà, ma io vorrei dimostrargli di più che lo amo. Lui è veramente così premuroso e dolce e gentile, non potrei desiderare di meglio.

Oggi purtroppo non c’è, perché doveva andare fuori città per comprare alcune cose a sua madre, e quindi io me ne starò a letto ancora un po’.

Abbraccio il cuscino e inspiro forte sentendo ancora qualche traccia del suo profumo. È stato qui ieri sera ed è stato magnifico. Chiudo gli occhi godendo ancora del tepore delle lenzuola e inebriandomi del suo profumo rimasto.

“Ele” qualcuno mi chiama.

Io rispondo con qualche monosillabo.

“Sveglia” dice mia madre.

Ma possibile che mi debbano sempre svegliare? Io voglio dormire, è il primo giorno di vacanza!

“Perché? voglio dormire” rispondo con voce impastata dal sonno.

“Perché? È quasi mezzogiorno dormigliona” mi dice mia madre entrando in camera e aprendo la finestra facendo filtrare la luce forte.

i raggi del sole mi abbagliano facendomi chiudere forte gli occhi per il fastidio.

“Arrivo, ancora cinque minuti” dico mettendo la testa sotto il cuscino.

È il primo giorno di vacanza, perché non vogliono lasciarmi dormire.

“Forza su su” dice mio padre entrando anche lui.

Perfetto, cos’è una riunione di famiglia in camera mia? Non lo so si sono messi d'accordo.

Stufa mi alzo lanciando le lenzuola e trascinandomi verso il bagno sbuffando e lasciandomi alle spalle mia madre che non perde tempo e mi rifà il letto e mio padre che la sbaciucchia!

Mi butto sotto la doccia e faccio partire il getto. Mentre mi lavo penso a cosa fare oggi. Sicuramente un po’ di shopping con Nelly, questo mi manca. È mesi che non andiamo più  per negozi. E chissà a che ora tornerà il mio amore?

Esco e mi asciugo per bene. Scelgo con molta cura cosa indossare, e alla fine opto per un paio di short di jeans e una canottiera blu molto carina. Ai piedi indosso un paio di sandali con il tacco blu anch’essi. Non sono molto consoni, ma mi piacciono da morire.

“Nelly?” la chiamo.

“Sì?” mi risponde dalla sua stanza, ma sento i suoi passi, segno che sta per arrivare in camera mia.

Apre la porta ed entra con espressione angelica.

È sempre bellissima. Indossa un paio di short neri e una specie di vestitino, ma corto, diciamo più una maglietta lunga, verde acqua con dei ricami neri. È senza spalline e parte dal sopra il seno allargandosi. Ai piedi porta un paio di sandali con il tacco anch’essi verde acqua.

 

http://www.polyvore.com/nelly_ed_ele/set?id=17109258

 

“Dimmi?” mi dice sorridendomi.

“Ti va di fare un po’ di shopping?” propongo io.

“Certo, è da tanto che non stiamo un po’ insieme. Prendo la borsa e andiamo” mi dice raggiante.

"Ok, idem" rispondo.

"Ah Ele?" mi chiama lei.

"Mi sei mancata. Non che non sia felice che stai con Marco, ma mi sei mancata tanto" mi dice sorridendo.

"Anche tu" le dico e lei esce per andare a prepararsi.

Finalmente un pomeriggio con mia sorella. Mi ci voleva.

 

Marco’s POV

Cavoli ci mancava anche mia madre che voleva il vestito di Gucci che aveva visto in una vetrina fuori città. Proprio il primo giorno di vacanza voleva che andassi a prenderglielo. Volevo stare con Ele oggi uffa!

Cammino per le strade affollate della città con le mani in tasca cercando il negozio che maledirei volentieri.

La gente sembra avere sempre fretta, tutti corrono, il traffico è lento, sembra che tutti siano nervosi. Non ce n’è uno che non sia al cellulare o che si stia rilassando un attimo.

È il primo giorno di vacanza, è estate, rilassatevi!

Avevo progettato una bella gitarella al mare, oppure un pic nic con il mio amore, con questo splendente sole si poteva fare di tutto, e invece no.

Cerco il negozio e finalmente vedo l’insegna. È molto grande, ci sono tre vetrine con vari abiti solo maschili, poi c’è l’ingresso e dopo di esso altre tre vetrine con abiti femminili. Tutto è curato nei minimi dettagli comprese le luci.

L’ingresso consiste in una porta a vetri che dà direttamente nell’ingresso davanti ad un enorme bancone che presuppongo essere la cassa. In alto, sopra la porta c’è una grandissima scritta Gucci dorata.

Entro guardandomi intorno e subito mi si avvicina una commessa.

“Buongiorno ha bisogno di qualcosa?” mi chiede con aria molto gentile e zuccherosa.

“Buongiorno, beh ecco sì dovevo ritirare un abito” dico io non sapendo cosa dire.

“Oh, lei è il figlio della signora Eleonora?” mi chiede.

“Sì, esatto” rispondo stupito, cioè qui conoscono mia madre e per di più per nome!

“Perfetto, ci aveva avvisato che sarebbe venuto lei. mi segua glielo porto subito” mi risponde molto professionalmente.

La seguo e noto che molte commesse mi guardano con desiderio. Ma che vogliono da me?

“Aspetti qui” mi dice facendomi attendere davanti al bancone d’ingresso mentre lei sparisce chissà dove.

Mi appunto mentalmente di non accettare più incarichi da mia madre.

Dopo circa cinque minuti ritorna con una grande busta di carta in cui penso ci sia il vestito.

“Ecco a lei. Lo ha già pagato sua madre. Buona giornata” mi dice lasciandomi il sacchetto.

“Grazie anche a lei” dico uscendo al più presto da quell’orrore.

Comincio a camminare sul marciapiede rilassato, dirigendomi verso la macchina. Forse riuscirò a fare una sorpresina ad Elena arrivando prima del previsto.

Mentre passeggio sento una macchina suonarmi il clacson, per la precisione un taxi giallo. Ma che vuole da me, sono qui tranquillo che cammino, sul marciapiede!

Si ferma accostandosi e la portiera si apre lentamente. I vetri sono oscurati e non vedo chi c’è all’interno. Vedo una scarpa rosso fuoco con un tacco altissimo uscire dall’abitacolo. Subito dietro a quella ecco l’altra scarpa. I tacchi sono talmente alti che solo a guardarli perdo l’equilibrio. E poi chi vedo uscire dalla macchina? Mai avrei potuto immaginare: Heidi.

Indossa un vestito rosso fuoco molto corto, cosa da far girare la testa. In mano porta una borsetta dello stesso colore. È bellissima, da togliere il fiato.

 

http://www.polyvore.com/heidi/set?id=17108650

 

 

Ps: consigliate gli attori ... ciaoooo

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Il piano ***


Ciao a tutti... eccomi qui. Vorrei ringraziare tantissimo i miei lettori.

Risposte alle recensioni:

kekka cullen: ciao, grazie mille per i tuoi commenti ad entrambe le mie ff. Avevo pensato per Heidi di utilizzare la stessa attrice di New Moon, ma non rispecchia il personaggio secondo me. Heidi io me la aspetto più tentatrice. Hai presente Jessica Rabbitt? ecco me la immagino un po' come lei, ma formato umano, non cartone. Solo che Heidi ha i capelli biondi se non mi sbaglio. Avevo pensato ad Annalynne McCord, però non lo so... chiedo aiuto XD grazie ancora un bacione

Jake_Me: ciao, grazie mille per le belle parole che mi hai scritto XD non ti preoccupare, fino a che non sarà finita non intendo mollare questa storia. solo che ho avuto una crisi, nel senso che non sapevo + cosa scrivere... ma adesso mi sono sbloccata XD spero ti piaccia questo cappy... se ti va consigliami qualche personaggio famoso che interpreti i personaggi... graze un bacio.

per quanto riguarda i personaggi... avevo pensato a lei per Nelly, non so se va bene, ditemi che ne pensate. se avete idee migliori dite pure...

http://familiarface.files.wordpress.com/2008/04/liv-tyler.jpg

Mancano all'appello Eleonora, Luca, Heidi e Chelsea... consigliate XD baci e buona lettura

Heidi’s POV

“Ciao Marco” dico io con molta sensualità nella voce.

“Heidi, cosa ci fai qui?” mi chiede lui venendo verso di me.

Gli stampo un bacio sulla guancia lasciandogli un po’ di rossetto.

“Ti potrei fare la stessa domanda” dico io fingendo indifferenza.

“Beh io abito qui vicino” mi dice lui.

“E io invece abito qui! Ma guarda tu, ci conosciamo a Milano quando poi abitiamo vicini!” dico io recitando la mia parte.

Sento il potere di Chelsea, sento che lo sta usando al meglio. L’allenamento è servito.

“Cavoli veramente” mi dice lui mentre passeggiamo.

Perfetto ora si passa alla seconda parte del piano, che è suddiviso in quattro: farsi invitare a bere qualcosa.

“Allora dimmi un po’ di te? Cosa hai fatto in questo periodo? Stai ancora con la tua ragazza di Milano?” chiedo io maliziosa.

“Sì sono ancora insieme a lei” mi risponde.

Vedo Chelsea che ci precede e fa finta di osservare le vetrine. Le faccio segno di intensificare il suo potere e all’improvviso sento una scarica dentro che mi fa desiderare Marco, allora capisco che ha obbedito.

“Senti ma vuoi che ci sediamo da qualche parte a bere qualcosa?” mi chiede lui.

BINGO! Perfetto parte due completata.

“Ok, grande” dico io entusiasta.

“Bene dove andiamo?” mi chiede lui.

“Andiamo in un bar normale, ordinerò del vino, che almeno nel sapore non è poi così diverso dal sangue” dico io.

“Ok, allora andiamo in quello” mi dice indicandomi un bar appena accanto a noi.

Ci accomodiamo e anche Chelsea fa lo stesso, ma in un tavolo a parte.

“Cosa prendete signori?” ci chiede.

“Io del vino rosso. E tu?”chiedo a Marco.

“Io una coca cola” dice lui.

“Perfetto, vele portiamo subito” ci informa il cameriere scrivendo su un foglietto.

Si passa alla parte tre: scopri più cose possibili sulla famiglia.

“Allora? Parlami un po’ della tua famiglia, descrivimi tutti, con pregi, ma anche difetti,punti deboli e punti di forza, tutto, voglio sapere tutto. Non solo dei tuoi famigliari, ma anche amici” dico io accavallando le gambe e lasciando intravedere le cosce.

“Beh, mia madre e mio padre sono comuni vampiri, mio padre, Luca ha un potere, lui può portare sollievo a chi prova dolore. Mia madre invece si chiama Eleonora. La mia ragazza, Elena, è un ibrido come me. Lei però è più strana, nel senso che i suoi genitori non sono vampiri. Sua madre è un ibrido, mentre suo padre è un licantropo. È una cosa complicata” dice lui sorridendo.

“Spiegami. Fammi una specie di albero genealogico” dico io incitandolo a parlare.

“Ok, allora in cima ci sono Esme e Carlisle. Loro sono comunissimi vampiri. Hanno come figli adottivi Edward, Alice, Jasper, Emmett e Rosalie. Alice, vede nel futuro e sta con Jasper, che invece controlla le emozioni. Emmett sta con Rosalie e a parte rispettivamente forza e bellezza non hanno doti. Edward invece ha sposato Bella e quando lei era ancora umana ha avuto una figlia: Renesmee. Edward legge nel pensiero, mentre Bella ha uno scudo mentale. Renesmee invece con un tocco trasmette i suoi pensieri, ma anche lei come sua madre ha lo scudo. Lei ha sposato Jacob, il licantropo e hanno avuto tre figli: Nelly, Elena e Massimo. Tutti e tre possono diventare lupi. Ed ecco il quadro completo” conclude soddisfatto.
”Wow, stupefacente” dico io fingendo stupore. Di quelli sapevo già più o meno tutto.

“Cavoli con tutte le doti che avete di sicuro non avrete mai problemi” dico io sperando di trovare punti deboli.

“Beh in effetti, ma una cosa su cui ci puoi colpire è la famiglia. Se a qualcuno di noi succede qualcosa diventiamo tutti tristi e preoccupati” mi dice lui.

Ho fatto centro!

“Oh davvero, che cosa bella. Anche a me piacerebbe vivere con qualcun altro al di fuori delle mie sorelle” dico io per attutire il colpo in caso avessi dovuto agire con Jane e Chelsea.

“Le tue sorelle?” mi chiede aggrottando la fronte.

“Esattamente. Non sono sorelle di sangue, ma adottive. Si chiamano J… Jasmin e Ch… Charlotte” dico io. Chissà mai che dovesse raccontare qualcosa e i nomi portino i suoi famigliari a ricordarsi di noi.

“Fantastico. Le voglio conoscere allora” mi dice.

Perfetto eccoci alla ultima parte del piano: organizzare un incontro.

“Beh si potrebbe organizzare un incontro. Tu mi presenti la tua famiglia ed io la mia” dico cercando di sembrare vaga.

Vedo che esita a rispondere, forse non vuole.

“Ehm, ok” mi dice.

“Perfetto. Quando?” chiedo.

“Non so, decidi tu” mi dice.

“Ok, ehm dopodomani? O è presto?” chiedo. Non posso fare già domani, devo un minimo organizzare un piano con Jane e Chelsea.

“Ok, per me va bene. Dove?” mi chiede.

“Oh conosco un posto qui vicino molto bello, è un parco poco visitato, ma veramente bello, almeno potremo stare lontano da gli umani di modo che non capiscano cosa siamo” dico ed intanto penso al parco in questione. È sempre deserto, non ci va mai nessuno, posto perfetto per fare una guerra.

“Ok, allora è perfetto” mi dice lui sorridendomi.

“Che emozione, non vedo l’ora di incontrare la tua famiglia!” dico io fingendomi eccitata.

“Anche io le tue sorelle” mi dice forse fingendo un sorriso.

“Ok, però mi devi giurare di non pensarmi, non vorrei che Edward mi vedesse prima del tempo, mi dispiacerebbe che sapesse già tutto di me. E poi chiedi ad Alice di non guardare il futuro del nostro incontro, così sarà una sorpresa per tutti” dico io spianandomi la strada.

“Ok, lo farò” mi dice lui.

“Bene, si è fatto tardi, mi sa proprio che devo andarmene” dico io cercando di fingermi dispiaciuta.

“Ok, mi sa che anche io devo tornare a casa” mi dice e entrambi ci alziamo.

Entriamo nel bar per pagare, e lui paga per entrambi, anche se io protesto un po’.

“Eddai, finiscila, mi ha fatto piacere” mi dice ridendo.

“Grazie mille” gli dico mentre ci dirigiamo in una stradina un po’ isolata.

Vedo Chelsea con la coda dell’occhio e le faccio un cenno.

Di colpo tra noi due cala il silenzio e sento solo un’attrazione fisica verso di lui. Chissà se anche lui la percepisce.

Mi sembra di capire che è così, perché mi prende per i fianchi facendo scontrare i nostri corpi. Le mie labbra sono a pochi millimetri dalle sue e posso sentire il suo respiro sul mio viso. La mia bocca si posa sulla sua e insieme si modellano perfettamente. Le nostre lingue cominciano a danzare delicatamente e a me sfugge un sorriso vittorioso. Le sue mani percorrono veloci la mia schiena scendendo sui miei glutei. Le mie dita vanno ad infilarsi tra i suoi capelli e lo attiro di più a me. Con foga lui mi spinge contro il muro di una casa continuando a baciarmi. In un momento aggancio le mie gambe al suo bacino facendo toccare le nostre intimità. La sua bocca lascia la mia per depositarmi piccoli baci sul collo e giù nella scollatura.

Poi di colpo sembra risvegliarsi e si stacca da me indietreggiando. Io sciolgo la presa sul suo bacino staccandomi da lui.

“Scusami, io non volevo” gli dico fingendo.

“No, non importa, è colpa mia” risponde lui “Ora però devo andare” mi dice.

“Ok, sì certo. Ci vediamo dopodomani allora” dico io facendo la finta innocente.

“Va bene, ciao. Ci vediamo” mi dice lui andandosene via.

“Ciao” lo saluto e lo vedo sparire nel tra la gente.

 

Vicolo in cui Heidi e Marco si baciano:

http://www.donnalucata.it/non_solo_donnalucata/foto/Modica/Modica-vicolo.jpg

 

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Capitolo 16
*** Shopping ***


Ciao scusate se vi ho fatto attendere, ma non sapevo che POV fare... Grazie mille  kekka cullen, Jake_Me e DarkViolet92 per le recensioni... grazie davvero xD poi vi volevo dire che devo fare un sondaggio per i personaggi:

Per Nelly abbiamo 2 opzioni:

Liv Tyler

http://familiarface.files.wordpress.com/2008/04/liv-tyler.jpg

Bonnie Wright

http://www.girlslife.com/image.axd?i=6131

Poi per Heidi ne abbiamo ben tre:

Paris Hilton

http://www.instablogsimages.com/images/2007/12/29/paris-hilton-s-new-beau_191.jpg

 Annalynne McCord

http://images.starpulse.com/Photos/Previews/AnnaLynne-McCord-c02.jpg

 Heidi Montag

http://www.clevelandleader.com/files/heidi-montag-bikini-grey.jpg

E questi sono i sondaggi... votate quello he preferite...

invece gli altri personaggi già stabiliti ve li lascio qui sotto. ditemi se vi piacciono oppure se volete cambiarne qualcuno...

Luca

http://www.zenazone.net/press/wp-content/uploads/luca-argentero-2.jpg

Eleonora

http://www.cinetivu.com/wp-content/uploads/2009/04/ele.jpg 

Chelsea

http://socialbutterflies.files.wordpress.com/2009/03/chelsea-staub.jpg

Marco

http://imstars.aufeminin.com/stars/fan/chace-crawford/chace-crawford-20080623-427921.jpg

Elena

http://www.spettegola.com/wp-content/uploads/2009/07/emma-watson.jpg

Massimo

http://www.lumos.it/harry-potter-news/wp-content/immagini/2010/01/alex_watson_burberry_01.jpg

Spero vi piacciano. Buona Pasqua a tutti e buone vacanze. Vi lascio al capitolo baci e a presto 

Elena’s POV

“Muoviti Ele! È un’ora che sei lì dentro” grida Nelly al di là della tenda del camerino.

“Arrivo, ancora un secondo, mi sto sistemando il vestito. E poi non è vero che sono qui da un’ora, esageri sempre. Lasciami il tempo di provare un vestito” mi lamento ammirandomi allo specchio ed infilandomi le scarpe beige che ho preso coordinate alla cintura del vestito.

Apro la tenda per far vedere a mia sorella come sto.

“Sei uno schianto tesoro” mi dice lei squadrandomi da capo a piedi. Indosso un vestito blu notte con in vita una cintura beige. Le scarpe che ho infilato poco fa hanno un tacco da far paura,ma Nelly ha insistito perché io almeno le provassi.

“Guarda che ho trovato” dice Nelly mostrandomi un paio di orecchini blu.

“Fanno pandan con il vestito” mi dice lei con entusiasmo.

Io mi osservo allo specchio girandomi e rigirandomi.

“non so se lo compro” dico io.

“Cosa? Ma tu sei pazza! Certo che lo compri, ti sta d’incanto” mi dice lei mettendosi alle mie spalle e sistemandomelo guardando nello specchio.

“Va bene” dico infine.

“Vai a cambiarti che io vado a pagare” mi dice mia sorella.

 

http://www.polyvore.com/ele/set?id=17386203

 

Mi svesto velocemente e le passo le cose da comprare, poi con calma mi rivesto.

Appena esco la trovo sull’uscio del negozio che mi aspetta con mille pacchetti in mano. Questo non è il primo negozio in cui entriamo oggi.

“Danne qualcuno a me” le dico caricandomi anche io di borse.

“Certo che ne abbiamo comprata di roba” dice lei ridacchiando.

“Sì” le rispondo io ridendo con lei.

“Ehi bellezze? Non è che posate quei sacchi e venite con noi” ci grida un ragazzo dall’altro lato della strada.

Noi lo ignoriamo e proseguiamo.

“Ti va un gelato?” chiedo io.

“No guarda, preferirei qualcosa di caldo, perché ho un po’ di mal di pancia” mi risponde lei.

“Oh, come mai?” le chiedo preoccupata.

“Sai, anche io divento donna ogni mese” mi dice lei strizzando l’occhio.

Un sorriso mi spunta sulle labbra.

Poi il panico. Uno, due, tre… oh no! Sono in ritardo di quasi un mese! Ma come ho fatto a non accorgermene.

Un mese che non ho il ciclo! Perché?

Lo stress, di sicuro. No non è possibile, non sono per niente stressata, o almeno prima di adesso.

“Ele tutto bene?” mi chiede Nelly, probabilmente vedendo il mio cambio d’umore improvviso.

No che non va bene, sono nel panico.

“Nelly, aiutami” dico io sentendo le lacrime che piano piano scendono dai miei occhi.

“Ele che c’è?” mi chiede lei preoccupatissima lasciando per terra i sacchetti.

Ci sediamo su una panchina lì accanto e lei mi tiene le mani, mentre io ormai sto singhiozzando.

“Elena, cos’hai? Che ti è successo?” chiede di nuovo.

“Nelly, forse sono incinta” dico con un filo di voce.

“Come incinta Ele? Sei sicura?” chiede ansiosa.

“Non lo so, sono in ritardo di quasi un mese” cerco di spiegarle io.

“D’accordo facciamo così, andiamo in farmacia e compro dei test, almeno prima di disperarti vedi se sei realmente incinta” mi dice lei alzandosi.

Si allontana e la vedo entrare in farmacia. Io ho una sorella d’oro, senza di lei non so come farei. La adoro.

Dopo cinque minuti ritorna con un sacchetto di plastica bianca in mano.

“Ecco, ora andiamo a casa e proviamo con calma” mi dice lei accarezzandomi i capelli.

Prendiamo tutte le buste e ci dirigiamo alla macchina. Carichiamo tutto e sfrecciando ritorniamo a casa. Il tragitto è silenzioso, nessuna delle due apre bocca. Forse perché non c’è niente da dire, o forse perché la testa di entrambe è piena di troppi pensieri.

Ripensando a quella unica notte con Marco mi si attorciglia lo stomaco. Non può essere vero.

“Sai Ele, io ti ho sempre invidiata un po’. Tu sei sempre stata migliore di me, tu eri quella che si divertiva, che andava fuori la sera e tornava tardi e mamma e papà te lo lasciavano fare. Io invece ero la maggiore, dovevo essere il modello da imitare, dovevo studiare, non fare tardi la sera e molto altro. Tante volta avrei voluto essere te. Quando ti sei messa con Marco io ero felicissima per te, però volevo anche io un ragazzo, volevo anche io uscire a divertirmi, ma non l’ho mai fatto. Io assolutamente non provo alcun rancore verso di te, anzi io ti voglio un bene infinito, ma invidio tantissimo la tua vita. E se anche adesso dovessi essere incinta, sappi che non la devi prendere come una disgrazia, piangere e disperarti, perché avere un figlio è un dono. E non ti nego che anche adesso vorrei essere al tuo posto” mi dice mia sorella rompendo il silenzio e lasciandomi di sasso.

Tutto quello che mi ha detto deve farmi riflettere. In fondo ha ragione, niente nel suo discorso fa una piega.

“Grazie” le dico in risposta a tutto.

Lei mi sorride e spegne la macchina, poiché siamo arrivati.

Scarichiamo i mille sacchetti e ci dirigiamo in casa, che per fortuna è deserta.

“Ok, dai prima i test. Le cose le mettiamo a posto dopo” mi dice Nelly prendendomi a braccetto e trascinandomi su per le scale.

Mi porta fino nel bagno di camera mia dandomi poi il sacchetto con i tre test di prova.

Lei esce e chiude la porta dietro di sé.

Il bagno è come l’ho lasciato stamattina, si vede che mamma ha deciso di uscire con papà.

Ok, ora a noi due. Siamo solo io e i test.

Abbasso i pantaloni e le mutande sedendomi sul water.

Li faccio tutti e tre, per essere sicura dell’esito. Dopodichè esco per chiamare mia sorella e la trovo sdraiata sul mio letto che gioca con una ciocca di capelli.

“Hai fatto?” mi chiede.

“Sì” rispondo.

“Bene, mentre aspettiamo vieni qui con me” mi dice battendo una mano sul materasso.

Io mi avvicino e mi sdraio accanto a lei.

“Se sono incinta come lo dico a mamma e papà?” chiedo fissando il soffitto.

“Intanto cominciamo a vedere se è così, poi glielo diremo con calma. Vedrai che ti comprenderanno, ne sono certa, e poi tu non devi preoccuparti, non è un dramma”mi dice Nelly prendendomi la mano.

“Sai per un attimo ho pensato di non tenerlo. Stavo già pensando a dove andare per abortire senza farne parola con nessuno, ma poi mi sono vergognata di me stessa. Cavoli! Lui è un essere vivente e per di più mio figlio, non posso fargli del male. Mi sento un verme anche per averlo solo pensato” le dico in tutta sincerità.

“Ehi, non devi sentirti un verme, l’importante è che tu l’abbia solo pensato e che poi te ne sia pentita” mi risponde accarezzandomi i capelli.

Io la abbraccio stringendola forte.

Io e mia sorella non ci eravamo mai parlate così sinceramente. Il nostro rapporto prima non era così intimo, diciamo che ci limitavamo a parlare qualche volta di ragazzi e shopping, ma non più di tanto. Sono felice di averlo approfondito. Avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e sfogarmi.

“Grazie” le dico tenendola ancora stretta.

Lei si stacca e mi guarda negli occhi dandomi una carezza sul viso.

“Di nulla” mi dice.

“Dai  andiamo a vedere” mi dice saltando giù dal letto.

Io la seguo agitatissima nel bagno.

Eccoli sono lì, sul bordo della vasca da bagno che aspettano solo di essere guardati.

“Guardo io o guardi tu?” chiede Nelly vedendomi titubante.

“Uno io e uno tu, poi il terzo sarà quello che decreta il tutto” dico io prendendoli e porgendogliene uno.

Guardo il test e poi guardo lei che mi sta guardando negli occhi.

Nello stesso istante ci voltiamo verso quello sulla vasca e guardiamo il risultato anche di quello.

Torniamo a guardarci negli occhi in silenzio.

“Congratulazioni mamma” mi dice lei sorridendomi.

Io scoppio a piangere, ma non più di paura come prima, questa volta piango lacrime di gioia.

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Capitolo 17
*** Cosa mi devi dire? ***


Ciao a tutti XD eccomi... questo capitolo non è un granchè, ma ho preferito non farvi attendere troppo XD

Risposte alle recensioni:

kekka cullen: ciaooo, purtroppo il sesso del bambino si scoprirà tra un po'... adesso bisogna combattere per far nascere questo bambino... e sarà dura... ce la faranno? mah XD grazie di recensire sempre... un bacio

Jake_Me: ciaooo, adesso che me lo dici, non ho ancora dato un cognome a Marco! XD se hai idee dimmi pure XD il nostro Marco non lo sa ancora del bambino/a chissà sein questo cappy lo scoprirà XD grazie mille per le belle parole che mi riservi sempre... un bacio

DarkViolet92: ciaooo, mi dix ma per vedere il piano di Heidi, Jane e Chelsea dovrai attendere il prossimo cappy XD comunque quelle tre sono spietate, sopratutto Jane XD grazie mille per le recensioni che lasci sempre... un bacio

per quanto riguarda i personaggi:

Per Nelly la maggioranza ha votato Bonnie Wright, Heidi invece la maggioranza ha votato Annalynne McCord e quindi ecco elette le nostre attrici XD

ps: se avete voglia non è che passate a dare un'occhiata alla mia one shot Per sempre tuo, per sempre mia, per sempre insieme <3 e mi lasciate un commentino? grazie buona lettura

Marco’s POV

Non so cosa mi prende, quando sono con Heidi la desidero ardentemente, ma appena mi allontano non sento più nulla e mi do dello stupido da solo per quello che ho fatto. Spero vivamente di non rivederla mai più dopodomani, non potrei sopportarlo. Io amo Elena, e non posso tradirla, non voglio.

Parcheggio la macchina davanti a casa Black, che poi è accanto alla mia. Scendo e chiudo a portiera delicatamente. Spero che Elena sia in casa.

Percorro il vialetto e suono il campanello.

Attendo e sento dei passi che si avvicinano.

“Ciao amore” grido quando mi si para davanti agli occhi lo splendido viso di Elena.

“Ciao” mi dice lei buttandomi le braccia al collo.

Io le bacio le labbra con passione beandomi di quel contatto. I baci di Elena non hanno niente a che vedere con quelli di Heidi. Con lei ho delle scariche e dei brividi che mi percorrono il corpo, mentre con Heidi non sentivo niente.

“Allora? Com’è andata? Hai trovato quello che voleva tua madre?” mi chiede lei facendomi entrare in casa.

“Sì, certo e tu? Che hai fatto oggi?” le chiedo vedendola felice.

“Sono uscita a fare shopping con Nelly” mi dice facendosi seria all’improvviso.

“Che hai amore?” le chiedo abbracciandola.

“Niente, è solo che… ti devo dire una cosa” mi dice lei indietreggiando e guardandomi fisso negli occhi.

“Cosa?” chiedo con tono dolce.

Sento la porta di casa aprirsi.

“Ciao siamo a casa” grida Jacob carico di sacchetti della spesa.

“Ciao ragazzi, come è andata la giornata” chiede Renesmee materna vedendoci, anche lei carica di sacchi.

“Bene grazie e a te vuoi una mano?” le chiedo prendendole dei sacchetti

“Benissimo, grazie caro” mi risponde.

“Elenina che cos’hai?” le chiede Renesmee avvicinandosi e accarezzandole il viso.

“Niente mamma, sono solo un po’ stanca” risponde lei.

“E lo so, lo shopping distrugge. Marco caro ti fermi a cena?” mi chiede distogliendomi dal pensare a cosa volesse dirmi Elena.

“No grazie mille, ma devo andare a casa, sono fuori da stamattina” rispondo io cordialmente.

“Va bene, come vuoi. Stasera dopo cena veniamo tutti da voi, ci hanno invitato i tuoi per stare un po’ tutti insieme” mi dice lei.

“D’accordo, allora a dopo” dico io avvicinandomi a Elena.

“A dopo amore” le dico dandole un bacio a fior di labbra.

“A dopo” mi risponde lei.

“Ciao Jake” lo saluto.

“Ciao” mi dice lui intento a sistemare con sua moglie la spesa.

Esco di casa, percorro il vialetto e apro la macchina per prendere il sacchetto con l’abito di Gucci di mia madre.

Attraverso il giardino e suono a casa mia.

“Ciao” mi dice mio padre facendomi entrare.

“Ciao papà” dico io sorpassandolo e dirigendomi verso mia madre che sta rammendando dei calzini, mentre mio padre molto probabilmente stava guardando la partita.

“Ciao tesoro” mi dice lei vedendomi.

“Ciao mamma, ecco il vestito” dico porgendole il sacchetto.

“Grazie mille, non sai che favore mi hai fatto” mi dice afferrando il sacchetto.

“Di nulla. Beh io vado in camera mia” dico.

“Ok, vuoi qualcosa da mangiare?” mi chiede, dato che loro non mangiano.

“No grazie, non ho fame” dico io salendo al piano superiore.

Mi accuccio sul letto ripensando a come era strana Elena. Non so, voleva forse dirmi qualcosa, ma non ne ha avuto il tempo. Meglio non pensarci, piuttosto pensiamo a come dire dell’incontro con Heidi. Spero che Elena non si ingelosisca. Ma no, io amo solo lei, spero solo di non fare stupidaggini.

“Marco” grida mia mamma chiamandomi dal piano di sotto e distogliendomi dai miei pensieri.

“Sì?” chiedo io.

“Sono arrivati gli ospiti” mi dice riferendosi alla famiglia Black più la famiglia Cullen.

“Arrivo” dico e mi alzo dal letto.

Scendo le scale di corsa e trovo Elena in fondo ad esse che mi aspetta.

“Ciao amore” le dico con tono suadente abbracciandola e dandole un bacio sulle labbra.

“Ciao” mi dice lei ricambiando il bacio.

Raggiungiamo gli altri che sono in salotto seduti sui divani che chiacchierano amabilmente.

“Ciao Marco” mi dice Massimo venendomi incontro.

“Ciao bello” dico ricambiando la pacca sulla spalla.

Lui è il mio migliore amico.

“Ciao Marco” mi dico gli altri.

“Ciao a tutti” rispondo.

“Ah, vi volevo chiedere una cosa” dico e cerco di non pensare ad Heidi per evitare Edward.

“Dicci tutto ed evita di pensare ai verbi di latino” mi dice Ed sorridendo.

“Lo faccio perché non voglio rovinarti la sorpresa” dico e sorrido.

“Dunque, una mia amica, che ho conosciuto in Italia, e poi ho scoperto abitare qui, ha detto che vorrebbe conoscervi tutti. Lei è una vampira e quando gli ho detto della mia famiglia è rimasta impressionata” dico io stringendo la mano di Elena.

“Oh, beh d’accordo. Sarà bello conoscere qualcuno di nuovo” dice Alice saltellante.

“Sì, ma tu mi devi giurare che non sbircerai il futuro” dico io.

“Va bene” dice lei sbuffando.

“Perfetto, allora dopodomani facciamo una gita tutti insieme ad un parco e lì ci incontreremo con lei” dico io sorridendo.

“Ok, fantastico. Sarà divertente” dice Esme tenendo la mano a Carlisle.

Io ed Elena appena data la notizia saliamo in camera mia, come sempre in quelle riunioni.

“Allora che mi volevi dire prima?” le chiedo chiudendomi la porta alle spalle.

“Ehm, veramente io…” mi dice balbettando.

“Ehi, che hai?” chiedo avvicinandomi ed abbracciandola.

“Vedi ecco io…” mi dice.

“Tu…?” chiedo.

“Io volevo farti vedere come mi stava il vestito che ho comprato oggi con Nelly” mi dice lei.

“Oh, e perché non me lo hai detto subito?” chiedo abbracciandola.

“Forza fatti vedere in tutto il tuo splendore” dico io.

“Va bene, torno tra poco” mi dice e va nella sua casa, accanto alla mia per cambiarsi.

Dopo circa dieci minuti riappare bellissima, con un vestito blu con una cintura beige.

“Sei stupenda” le dico e facendo partire la musica comincio a ballare con lei.

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Capitolo 18
*** L'esercito ***


Ciao a tutte... scusate il ritardo pauroso, vi chiedo umilmente perdono, ma ero presa dall'altra fan fiction e non riuscivo a finire il capitolo di questa... non mi convince molto, ma spero vi piaccia :D un bacione e buona lettura.

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

Jake_Me: ciao scusami per il ritardo, spero tu mi stia seguendo ancora... grazie mille per i complimenti e spero ti piaccia la storia... :D un bacione e  grazie ancora.

kekka cullen: Ciao! chi non muore si rivede! :D sono finalmente arrivata :D grazie mille per i complimenti, sono felie che ti piaccia la storia, spero che anhe questo capitoloti piaccia :D un bacione e a presto.

DarkViolet92: Ciau! scusami per il ritardo... Elena non ha detto che è incinta perchè non ce l'ha fatta ancora... ma presto glielo dirà :D spero ti piaccia questo capitolo :D un bacio e grazie per la recensione

Jane’s POV

“Allora?” le chiedo spazientita.

“Allora abbiamo l’incontro con l’intera famiglia” mi dice con un pizzico di acidità nella voce.

Stai attenta ragazzina, non giocare con il fuoco, è molto pericoloso.

“Bene, hai badato bene a ricordargli di non farsi leggere il futuro e la mente?” chiedo nervosa.

“Certo” mi risponde Heidi con ovvietà, come se lei non sbagliasse mai.

Mi sta facendo spazientire e se va avanti così potrei non reggere.

“Perfetto” dico camminando qua e là per la stanza buia “non ci resta altro da fare che organizzare l’attacco” aggiungo pensando.

“Jane, se mi è permesso…?” chiede Chelsea.

“Dimmi pure”  le rispondo.

Lei è una ragazza debole, sempre sottomessa… ha il terrore del mio potere.

“Noi siamo solo tre, loro sono molti di più e tra l’altro c’è un licantropo!” dice lei.

Io mi lascio andare ad una risata malefica. Che stupide che sono, pensano che io non ci abbia pensato. Io, il loro capo, cento volte migliore di loro che non pensa a queste cose di vitale importanza.

“Ragazze, voi non sapete ancora niente” dico ridendo sadicamente.

Loro due mi guardano interrogative.

“Ogni cosa a suo tempo, prima devo presentarvi una persona” aggiungo facendomi seria.

“E chi?” mi chiede Heidi curiosa.

“Venite con me” dico e mi dirigo verso la porta.

Il posto che abbiamo trovato per alloggiare è perfetto, buio, lontano da tutti, nei sotterranei.

Apro la porta e mi dirigo per gli stretti cunicoli di pietra che si diramano in tutte le direzioni.

Se fossi umana sicuramente mi perderei, ed ogni tanto mi è capitato di trovarci qualcuno che non trovava l’uscita. Diciamo che io li ho aiutati… ahahah.

Sento i passi leggeri di Chesea e Heidi dietro di me. Loro sono ignare della mia arma segreta, ignare del mio piano, ignare di tutto!

Sento già la vittoria in pugno, la vendetta verrà compiuta, finalmente potrò ucciderli tutti per vendicare le persone che amavo di più al mondo: mio fratello Alec e Aro.

Aro era tutto per me, il mio amante, l’unico che mi faceva sentire viva e per colpa di quella Renesmee l’ho perso per sempre.

Alec invece, il mio fratello adorato, colui con il quale avevo più intesa di tutti… quei Cullen credono di essere al sicuro, credono che io non sappia che è stata colpa loro… poveri illusi, capiranno presto chi comanda.

Imbocco l’ultima deviazione e mi ritrovo davanti una porta il legno pesante con delle rifiniture d’orate.

“Eccoci arrivate ragazze… mi raccomando fate le brave” dico in tono maligno.

Apro la porta e nella stanza ci trovo lui: Caleb.

Appena mi vede mi si avvicina e mi cinge la vita con fare possessivo.

“Jane” mi sussurra all’orecchio.

Con irruenza e passione mi bacia le labbra stringendomi al suo corpo. Il mio corpo è attraversato da scariche elettriche che mi fanno rabbrividire. Mi dona delle sensazioni nuove il contatto con il suo corpo, ma adesso non devo perdere la concentrazione, devo concentrarmi sulla vendetta.

Mi stacco dalle sue labbra e mi volto verso le mie due alleate.

“Ragazze lui è Caleb, la nostra arma” dico.

“Ciao Caleb” dice Chelsea.

“Ciao” saluta lui tenendomi stretta.

“Ciao…” dice Heidi “Scusa Jane, ma con lui cosa ci facciamo?” mi chiede.

Quanto è oca questa ragazza. Cosa facciamo con lui? Ti pare che io non abbia un piano… è troppo presuntuosa e questo non va bene. Non l’ha nemmeno chiamato per nome. Bisogna portare rispetto

dolore

Heidi si accascia a terra e comincia a dimenarsi gridando.

“Come sei vendicativa tesoro” mi dice Caleb ridendo maliziosamente e sfiorandomi le labbra.

Chelsea è curva sulla sua amica. Povera illusa, non può aiutarla in nessun modo. Il mio potere è invincibile, non per altro ero tra i Volturi e non per altro qui il capo sono io.

Di colpo mi fermo e Heidi si riprende più velocemente delle prime volte. Direi che ormai c’è quasi abituata.

“Cara Heidi, lui ci serve perché comanderà il nostro esercito di neonati” dico sogghignando.

“Ma non si possono creare eserciti di neonati, è contro la legge” dice Chelsea.

Ma con che gente mi tocca lavorare! Guarda tu di che gente mi circondo! Una più oca dell’altra, bisogna sempre spiegare tutto.

“Chelsea chi fa rispettare la legge? … Noi… Chi punisce chi non rispetta la legge?... Io… E dato che  io non mi punisco da sola…” le dico sprezzante.

“Oh, hai ragione!” dice lei.                 

Mi sembra di parlare con una senza cervello!

“Io ho sempre ragione” dico ghignando.

“Quindi da adesso ragazze ogni umano che trovate dovete trasformarlo e portarlo qui. Appena farete ciò Caleb li addestrerà e entro dopodomani avremo il nostro esercito” dico ridendo sadicamente.

“Sei un genio del male amore mio” mi dice Caleb.

“E tu sei la mia Musa” gli rispondo baciandogli l’angolo della bocca.

“Bene al lavoro ragazze… si va a caccia!” dico ghignando e lasciando delicatamente Caleb.

Tutte e tre con la velocità che ci contraddistingue scattiamo fuori dai sotterranei. Ormai fuori è buio, perfetto per i nostri scopi.

Senza nemmeno darci indicazioni o parlarci ci dividiamo per radunare un esercito di neonati pronti ad distruggere la famiglia Cullen e compagnia.

***

Durante la notte abbiamo trasformato moltissimi umani in macchine da guerra. Caleb li ha addestrati a dovere, pronti per distruggere migliaia di vampiri centenari.

Mi sento invincibile in questo momento e nessuno mi potrà sconfiggere, me lo sento.

“Jane, noi siamo pronte” mi dice Heidi.

Io sto osservando il nostro esercito.

Ci sono vampiri dagli occhi iniettati di sangue che i dimenano per la sete, che cercano di uccidersi l’un l’altro ed in mezzo a loro Caleb, che gli insegna a non farsi del male tra di loro, ma a colpire solo il nemico.

Caleb è la mia salvezza, se penso a quando l’ho conosciuto un brivido mi trapassa la schiena.

Poco tempo fa vagavo per i boschi in cerca di qualche idea che mi potesse far vincere questa guerra, quando ad un tratto l’ho trovato, sperduto che cercava cibo.

L’ho preso con me e l’ho nutrito facendomi raccontare la sua storia.

Lui è stato un addestratore di vampiri con scopi di guerra contro gli uomini per dominare il mondo, ma l’esercito si era rivoltato contro al suo comandante e lui per non essere punito è stato costretto a scappare.

Il nostro è stato amore a prima vista e dopo il suo racconto ho deciso di tenerlo con me e tirerei nuovo fuori quell’arte dell’addestramento nascosta in lui.

“Perfetto Heidi, possiamo partire!” rispondo con voce maligna.

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Capitolo 19
*** Copertina ***


 

Ciao a tutti! ok non mi uccidete, giuro che posto presto! :D però intanto vi volevo far vedere la copertina che ho fatto per la storia... che ve ne pare? vi piace? fatemi sapere :D giuro che posto presto :D un bacione atutti voi che mi seguite e avete la pazienza di sopportarmi :D baci e abbracci vvb

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Capitolo 20
*** Incontro ***


Marco’s POV

Non so il perché, ma ho una strana sensazione. Sento come se oggi tutto il mondo mi debba cadere addosso… può sembrare strano, ma so che qualcosa oggi mi sconvolgerà la giornata.

“Marco andiamo” grida mia madre dal piano di sotto.

Stiamo per andare tutti all’appuntamento con Heidi e le sue sorelle, sono tutti molto curiosi di conoscerle, perché la mia famiglia è sempre propensa ad accettare nuovi membri, anche se non penso rimarranno con noi.

“Arrivo mamma” le rispondo infilandomi le scarpe.

Scendendo trovo tutti pronti che si affrettano a disporsi in file per la partenza.

“Amore!” esclama Elena vedendomi.

“Ciao” la saluto abbracciandola e posandole un bacio sulle labbra.

Lei circonda il mio collo con le sue braccia.

“Ti devo parlare…” mi dice incupendosi.

“Dimmi…” le rispondo corrugando la fronte.

“Ragazzi dobbiamo andare…” ci chiama  Bella disponendosi con gli altri.

“Dopo?” le chiedo e lei annuisce.

Ci posizioniamo ognuno insieme al proprio “compagno di viaggio” se così si può definire.

Io salgo in spalla a mio padre, mentre Elena a Bella e quando tutti sono pronti parte la corsa verso il luogo d’incontro con Heidi.

Spero veramente che non mi succeda come quando la vedo di solito, mi sento veramente assalito da una forza strana che mi attira verso di lei come una calamita.

Ogni volta che poi ci penso mi ucciderei, sto solo ferendo Elena e non voglio, non me la sento!

Il vento agita i miei capelli e li fa sbattere come fruste sul mio viso.

Ormai ci sono abituato, all’inizio mi veniva la nausea a correre così veloce, ma ci ho fatto l’abitudine.

Sono anche felice che Edward non mi legga nella mente, me lo ha promesso…

In pochi istanti arriviamo al parco, luogo d’incontro tra noi e Heidi con le sue sorelle.

Abbiamo scelto un luogo abbastanza desolato, ormai non ci viene più nessuno qui.

Scendo dalle spalle di mio padre e barcollo leggermente, ma riprendo subito il controllo.

Mi guardo intorno, ma non la vedo, probabilmente deve essere in ritardo.

“Hey ciao” sento la sua voce alle mie spalle.

Io e tutta la mia famiglia ci giriamo e la vediamo: Heidi vestita in modo molto provocante che ancheggia verso di noi.

“Ciao Marco” mi dice e mi posa un bacio sulla guancia.

“Heidi?!” sussurra Edward quasi ringhiando.

“Oh ciao Edward che piacere rivederti” esclama lei tutta sorridente.

“Ma … ma voi… voi vi conoscete?” chiedo confuso.

“Esatto eravamo ottimi amici non è vero Edward?” chiede lei ancheggiando verso di lui.

Bella si frappone tra Heidi e suo marito ringhiando.

“Cosa vuoi da noi?” ringhia Emmett.

Oh cavoli qui si conoscono tutti e non sembrano essere buoni amici.

“Niente, solo farvi un salutino… ah e volevano farvelo anche loro… ragazze?” chiama Heidi.

Da dietro un siepe appaiono due ragazze: una avrà quindici anni, bionda, con lo sguardo penetrante e crudele, mentre l’altra sembra più vecchia, con i capelli biondi e dall’aria ingenua. Entrambe come Heidi hanno gli occhi color cremisi che contraddistinguono i vampiri non “vegetariani”.

“Ciao a tutti” saluta la bionda più giovane con una voce malefica.

“Jane” ringhia Rosalie.

“Esatto proprio io! Ma come sei cresciuta Renesmee, ti sei proprio fatta una donna… e guarda qui… tre figli, complimenti” esclama Jane.

Io non riesco a capirci più niente.

“Che cosa volete da noi?” domanda Jacob ringhiando.

“Uh niente, solo capire da che parte sta Marco” esclama Jane.

A questo punto mi sento chiamato in causa… ma cosa centro io? Io sto con la mia famiglia ovvio.

Sento Elena abbracciarmi da dietro.

Io la stringo forte a me e devo ammettere che ho paura.

“In che senso? Io sto con loro” esclamo indicando la mia famiglia.

“Oh non si direbbe…” risponde di nuovo Jane.

“Che vuoi dire?” chiedo corrugando la fronte.

L’altra bionda che non so ancora come si chiami lancia in aria delle foto verso di noi…ce ne sono tantissime.

Ognuno di noi ne prende una e ciò che vedo mi gela il sangue.

Sono foto del bacio tra me e Heidi e devo dire che mi vergogno veramente da morire… non ero io quello che la stava baciando in quel momento.

Tutti mi guardano con sguardo deluso come fossi un traditore, ma non ho il coraggio di guardare colei che ho tradito, colei a cui ho fatto più male: Elena.

Mi volto lentamente e la vedo che osservala foto guardandola nei dettagli e scuotendo la testa come a non voler credere a ciò che vede.

Poi, con gli occhi colmi di pianto, mi guarda, come se cercasse la verità, come se sperasse che io gli dica che è tutto falso.

“Elena io…” comincio.

“No… risparmiati parole inutili … come hai potuto?” mi chiede e scoppia in singhiozzi.

Si volta e comincia a correre via lanciando la foto.

“Noooo” grido e sopra il mio grido sento Jane che grida.

“Ora!” e poi un dolore atroce mi inchioda sul posto.

Non sento niente, solo dolore immenso che mi avvolge… dolore fisico, ma quello che fa più male è il dolore interiore.

Cado a terra dilaniato da un dolore che mi fa desiderare la morte.

Vedo solo mia madre china su di me che mi accarezza il volto e molti vampiri, con gli occhi iniettati di sangue e completamente impazziti scagliarsi sulla mia famiglia.

Sono tanti, tantissimi, non ce la faremo mai a sconfiggerli tutti… sono troppi ci faranno del male.

Poi vedo Edward scagliarsi contro Jane che mi fissava e all’improvviso il dolore svanisce.

Ora posso sentire tutto, ora posso sentire le urla e Edward che dice qualcosa a Jane mentre il branco Quileute arriva in nostro soccorso… ma come lo sapevano?

Arrivano anche altri vampiri ad aiutarci, vampiri che non ho mai visto, ma siamo comunque in netta minoranza… ci uccideranno.

“Marco” mia madre mi chiama preoccupata.

Io la guardo negli occhi dorati.

“Marco va da lei” mi dice.

“Ma mamma, lei non mi vorrà più” dico cercando di mettermi seduto

“Marco tu non hai baciato Heidi per tua volontà!” esclama lei.

“Come?” chiedo confuso.

“Vedi, quella ragazza bionda, Chelsea, è in grado di controllare le relazioni tra due persone… era lei a manipolarti” mi spiega mentre mi aiuta ad alzarmi in piedi.

“Davvero?” chiedo incredulo e capendo finalmente ciò che è successo.

“Sì e ora va, va da lei e spiegale tutto” mi dice incitandomi a correre.

“Ma mamma, non posso lasciarvi qui!” esclamo.

“Tanto qui siamo già troppi e poi tu potresti farti più male di noi… quindi vai” mi incita.

Così la bacio sulla fronte e comincio a correre verso il bosco abbandonando la mia famiglia.

Ma sono seguito… è un vampiro neonato che mi segue.

Lui è molto più veloce di me, mi prenderà di sicuro, devo trovare una soluzione.

Così mi fermo di colpo pronto ad affrontarlo.

Io non sarò un vampiro, ma per lo meno non sono umano e la forza ce l’ho.

Mi salta addosso atterrandomi quasi subito.

 I suoi occhi color cremisi accesso virano in un colore nero scuro e profondo… ha sete.

Apre la bocca pronto ad affondare i suoi canini nel mio collo, ma io lo spingo via.

Velocemente sfrego due legnetti tra di loro per accendere un fuoco che mi premetta i bruciarlo e ucciderlo.

Per fortuna a differenza di quando ero piccolo si accende subito.

Il neonato mi salta addosso ed io mi sposto in tempo in modo che finisca direttamente nel fuoco e bruci lasciando questo mondo per sempre.

Spaventato rincomincio a correre seguendo le tracce di Elena.

Devo trovarla, devo spiegarle tutto, devo dirle che la amo.

 

Ciao a tutti! Chiedo umilmente perdono per il mio immenso ritardo! :D spero possiate perdonarmi, ma la scuola mi ha ucciso :D comunque ora sono qui… piaciuto il capitolo? Spero di sì :D  grazie a tutti voi che mi seguite :D un bacione

 

RISPOSTE ALLE RECENSIONI:

kekka cullen: Ciaooo! Scusa il ritardo osceno! :D spero che questo capitolo ti sia piaciuto… grazie per i complimenti del precedente, spero di non deluderti. Un bacione e a presto.

DarkViolet92: Ciauuu! Mi scuso veramente per il ritardo! :D allora ti è piaciuto il capitolo? Hai visto cosa è successo! :D un bacione e grazie per i complimenti :D un bacione e a presto.

Jake_Me: Ciaoooo! Grazie mille per i complimenti :D sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo :D questo non voleva uscire :D mi scuso per il ritardo… spero che ti piaccia anche questo :D un bacione e a presto  :D

Ps: fatemi sapere anche della copertina del capitolo precedente :D un bacio :D

 

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Capitolo 21
*** AVVISO ***


Ciao a tutti! scusate, questo non è un capitolo ma un avviso... purtroppo dato che per un po' non avrò più la connessione internet, non credo di riuscire a postare fino a Settembre... spero non mi ucciderete... sicuramente continuerò a scrivere e tornerò con tanti nuovi e curiosi capitoli :D un bacione a tutti e buone vacanze!

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