Coeternity

di elizadaemon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Violet. Neo-vampira. ***
Capitolo 2: *** Dust. Vampiro biondo. ***
Capitolo 3: *** Violet. Mezza vampira. Mezza umana. ***
Capitolo 4: *** Currant. Il suo segreto mai svelato. ***
Capitolo 5: *** The End. ***



Capitolo 1
*** Violet. Neo-vampira. ***


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primo cap.jpg
primo cap

“Violet! No!! CHE HAI FATTO!?!?!?”.

Sjara fissava sconcertata le macchie di sangue accanto ai piedi di Violet.

Era l'ennesima notte da vampira, per Sjara, ma tutt'altro per la neo-vampira Violet.
Violet aveva gli occhi iniettati di sangue, spalancati.
Era terrorizzata.
Socchiudeva la bocca per dire qualcosa, ma non riusciva a parlare.
Guardava quel corpo squartato e macchiato completamente di sangue che era ai suoi piedi.
Non si capacitava del fatto che i suoi istinti avessero prevalso sulla sua mente e sulla sua idea di essere una vampira buona.
“Vio!!!”, le urlava l'amica. “Violet, SVEGLIATI!!”.

Bianco.
Violet aprì gli occhi e vide davanti a se una figura familiare che riconobbe come Sjara.
“Come... chi.... cosa è successo?”, borbottò la vampira mora.
“Eri svenuta! E non ti svegliavi più!”. Prese fiato. “Poi hai iniziato a dimenarti come un'impazzita! Mi hai fatto prendere un colpo!”.

Era un incubo, dunque.

Violet si riprese e fece un lungo respiro profondo per calmarsi.
L'aria le entrò nei polmoni pietrificati, donandole un dolce solletico.
“comunque...”, aggiunge Sjara. “un vampiro che non conosco, mi ha chiesto di te”.
“che??”, domandò incredula Violet.
“e mi ha dato questa”, affermò l'amica, porgendo a Violet una busta sigillata con la cera. Ciò che era impresso sulla macchia la sconvolse.
"Da parte di Currant" c'era scritto.

"E adesso che vuole questo?", pensò Violet un po' stizzita.
Sjara, come se l'avesse letta nel pensiero le rispose: “Te l'avevo detto io che era meglio non fidarsi! Ma tu non mi dai mai ascolto!”. “Eh!?”, bofonchiò Violet.
“Quando un vampiro chiede a Currant di allenarlo, quest'ultimo si sente in dovere di assegnare missioni ai suoi allievi”, ammise Sjara.
“Ma che palle~!!”, gridò Violet, buttandosi di sasso sul divano su cui era seduta.
“Beh... non la apri?”, Sjara indicò la busta che se ne stava immobile sulle ginocchia di Violet.
Violet si guardò intorno, poi osservò la busta in tutti i suoi particolari, fissò Sjara e tornò di nuovo con lo sguardo sulla lettera sigillata.
“E va bene! La apro, la apro”, sbuffò.
La prese tra le mani, strappo senza alcuna fatica la busta e sfilò la lettera di pergamena al suo interno.
“Wow! Molto antiquato questo Currant”, scherzò l'amica.
Violet osservò, per un secondo, la lettera chilometrica. Si alzò dal letto e senza dare spiegazioni mise la lettera nel caminetto acceso della casa di Sjara, sotto lo sguardo allucinato di quest'ultima.
“No~! Ma che fai????”, urlò.
Violet prese la busta e gli fece fare la stessa fine della lettera.

Aveva letto tutto ciò che era scritto, senza dubbi o imprecisioni.

“Scusa, Sjara. Ora è meglio che vada”.








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Dopo un lungo periodo di mancanza, eccomi ritornata col botto! :D
Ehssì, miei cari... festeggio il mio ritorno con una nuova fiction, originale stavolta :)
Devo puntualizzare, comunque, che questa fiction è ispirata al libro "Eternity", in attuale ..scrittura. (xD)
Ma da chi? (E qui arriva il bello *w*) Da, nientepopodimeno, che la sottoscritta (wow xD) e la mia migliore amica.
Dopo anni e anni di libri scritti come hobby al pc, mi è presentata l'occasione di poter pubblicare finalmente un libro!
Non è meraviglioso? *O* E il bello è che "Eternity" è quasi alla sua conclusione. ^-^
Vi terrò aggiornati :)

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Capitolo 2
*** Dust. Vampiro biondo. ***


Violet_Gyivas_and_Sjara_Bailey_by_mad_kitten - Copia.jpg
ecc.jpg
sec cap Violet rifletté rapidamente sul da farsi e, con una velocità inumana, corse verso il Bosco Nero.
"Vecchia villa abbandonata", pensò Violet.
Dopo pochi minuti di ricerca si trovò davanti ad un'imponente stabile diroccato.
Alzo lo sguardo per essere consapevole della grandezza dell'edificio.
“E' questo”.
Si piegò leggermente sulle gambe, sentì una scarica energetica percorrere il suo corpo, e in quell'istante fece un balzo.
Superò il primo, secondo e terzo piano della villa malandata.
Eccola sopra il tetto, guardandosi intorno.
“Su, vieni fuori. Sono la vampira che ti deve scortare da Currant”, disse quasi impaziente.
Lei non era fatta per lavorare, ma per pacchiare piuttosto.
“Non ho tutto il mio tempo prezioso da regalarti, su! Vieni fuori!”. Alzò il tono della voce.
Da dietro il camino avvolto dall'edera apparve un bambino che avrà avuto all'incirca undici anni. Gli occhi puntavano fisso per terra e quasi tutta la pelle era semi-nascosta da giubbotti, sciarpe e un berretto invernali.
“E tu chi sei?”, chiese Violet dubbiosa.
Il bambino, dopo aver passato tre minuti a fissare un punto indefinito del tetto su cui si trovava, si levò le sciarpe e il berretto sensualmente.
Violet era incredula.
Quel piccolo bimbo che sembrava indifeso pochi secondi prima si era rivelato per quello che era realmente. Un vampiro.
I capelli biondi e corti ondeggiavano sinuosamente a ogni minimo soffio di vento. La pelle argentea brillava a contatto dei delicati raggi della luna.
Il vampiro biondo guardò Violet... e la ammiccò.
Violet sgranò piano gli occhi.
Il rosso vivo e splendente degli occhi dell'altro la lasciò senza parole.
Fu lui a parlare: “Tu sei Violet, quindi. Quella che è stata mandata per scortarmi fino a Sua Eccellenza Currant... ”, la sua voce era calda, sensuale, adulta.
Violet era attratta fortemente da quel ragazzino che dimostrava pochi anni e non rispose nulla. Annuì.
“Ops, che maleducato. Non mi sono ancora presentato. Io mi chiamo Dust e ho 381 anni”. Sorrise.
Dust, il vampiro biondo, si avvicinò quasi impercettibilmente a Violet, la quale se lo trovò di fronte a quasi cinque centimetri dal suo viso, senza nemmeno accorgersi.
“Trece....tre...cen..”, balbettò Violet in balia del potere di attrazione di Dust.

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Capitolo 3
*** Violet. Mezza vampira. Mezza umana. ***


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piscina

Violet sentì qualcosa pungerle la gamba, come un piccolo ago.
Abbassò lo sguardo ma tutto quello che vide fu nero.

Aprì gli occhi. Quanto tempo aveva passato incosciente?
La stanza in cui si trovava era un enorme spazio pitturato di bianco.
Al centro della stanza si trovava un'enorme piscina quadrata che la riempiva quasi tutta.
Sì alzò dal pavimento a fatica, e per poco non scivolò dentro l'acqua.
“Accidenti!”, affannò Violet.
“Tutto okei?”, chiese qualcuno.
Dove aveva già sentito quella voce?
Si guardò intorno, ma solo quando si voltò indietro si accorse che un vampiro bellissimo e biondo la stava osservando accucciato per terra.
“Dust?”, sospirò lei.
Dust sentì il suo sussurro e le rispose: “sì, Violet. Sono io”.
Le sorrise dolcemente.
“Che ci faccio qui? Mi hai portato tu?”, iniziò a chiedere un po' spaventata.
Dust accennò un gesto di negazione col capo, prima di avvicinarsi a lei pericolosamente.
Uno spazio di quasi tre centimetri separava i loro visi di porcellana.
Lei sgranò gli occhi, incapace di fare qualsiasi cosa.
“Non fare più domande, ora”, le sussurrò.

In quel momento lei si sentì al sicuro, protetta.
L'ordine che l’era stato imposto con il potere persuasivo di Dust non creava alcun istinto di scappare o di ribellarsi.
Il "non fare domande", lei l'aveva assimilato come "sei al sicuro con me, non c'è nulla di cui preoccuparsi", e lei lo sentiva dentro il suo cuore, la sua mente e la sua anima.
L'effetto che le aveva procurato Dust, le fece credere perfino di amarlo.

Violet lo guardò con uno sguardo felice, molto felice, quasi euforico.
Il vampiro biondo le si avvicinò ancora, accogliendola in un abbraccio.
"Quand'è che è cresciuto così sproporzionatamente dalla vicenda del tetto?", le venne in mente di chiedere, ma un impulso del suo cervello le cancellò subito la domanda dalla testa, lasciando solo un'emozione di gioia e tranquillità.

Quell'abbraccio, però, non era per nulla un gesto d'affetto.
Quell'abbraccio aveva il suo scopo.
Infatti, Dust appoggiò le sue labbra schiuse sul collo di Violet e la morse.
Violet, incapace di provare alcuna emozione di pericolo, continuò a tenerlo stretto tra le sue braccia.
Un altro morso. E un altro ancora.
La stava dissanguando.
“Non puoi essere una vampira...!”, disse Dust, rimanendo esterefatto dopo aver soddisfatto il desiderio di sangue.
Riprese maggiore lucidità dopo essersi pulito quella goccia rossa e solitaria che gli usciva dalle labbra pallide.
“Oh dio, Violet. Scusami”, disse a quel corpo privo di vita steso a terra.
"Devo averla dissanguata", pensò toccandosi i morbidi capelli biondi. "Accidenti ai miei incontrollati istinti di bere. E poi lei è una vampira, come è potuto accadere?".

Dopo pochi istanti, Violet si alzò da terra un po' intontita.
“Che-che è successo?”, disse stranita Violet.
“Oh, lascia stare”, le disse Dust restando sul vago.
“Dove siamo?”, chiese la vampira guardandosi intorno curiosa.                                  

Dust continuò a ignorare le sue domande.

“Tu sei mezza umana e mezza vampira, vero?”.
"Non c'è altra spiegazione!", si rispose mentalmente.
“Io? Ehm? Cosa?”, balbettò lei.
"Come non detto... Non sa nulla", pensò lui contrariato.
“Non saprei. Ecco.. io non credo”. Violet fece un respiro profondo.

“Una vampira mi ha morso mentre ero agonizzante, quindi credo di essere una vampira anch'io!”, raccontò, evitando i particolari dell’evento per non ricordare.
“Il mio cuore non batte più, ma io vivo ancora. Questa non è la prova che io sia una vampira a tutti gli effetti?”, disse cercando di chiudere l’argomento, ma Dust sembrava interessato.
“Impossibile!”, affermò Dust. “E’ vero che hai tutte le caratteristiche di un vampiro: il cuore non batte, la pelle è dura come il diamante e bianca come la porcellana, ti nutri di sangue e i gli occhi sono rosso brillante...”.
"E non muori se sei dissanguata", aggiunse ancora, mentalmente.
“... ma.. tu svieni, dormi, provi emozioni, hai il sangue e il profumo simile ad una dolce fanciulla umana”, aggiunse Dust.
“Cos'ho io?!? E tu come lo sai?!?!?”, gli chiese Violet, urlandogli in faccia.
“Non l'avrai mica assaggiato?! Depravato! Come ti salta in mente di succhiare sangue a una ragazza della tua specie???”.
“Appunto”, affermò cercando di calmarla. “Tu non sei una ragazza della mia specie”.
Violet sgranò gli occhi.

 

 

 

 

E anche questo capitolo è concluso. JJ

Qual è la vera natura di Violet? Chi è veramente Dust? E Currant?

Perché Violet tenta in tutti i modi di non ricordare il giorno della trasformazione?

Tutto nei prossimi chappy =^u^=

 

Le recensioni sono sempre gradite  u_ù

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Capitolo 4
*** Currant. Il suo segreto mai svelato. ***


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litigio

“Smettila di molestare quella povera ragazza”.
Un rumore sordo di passi.
Dust e Violet voltarono i loro visi verso quella voce apatica che li avevi sorpresi.
Quando la vampira comprese chi era appena apparso, s’irrigidì.
“Currant?!”, chiamarono in coro, sorpresi.
“Grazie per aver compiuto la tua missione, Violet. Puoi liberamente andare ora”. La voce sicura del vampiro nascondeva un velo di preoccupazione.
“Ma io...”.
“Tranquilla. Ora vattene”.
Violet fissò Dust con uno sguardo sottomesso, il quale non la notava nemmeno mentre osservava ogni movimento di Currant, ogni muscolo contrarsi e rilassarsi, ogni flebile respiro.
... Respiro?
“Non gliel'hai detto, vero? Currant? Povera ragazza”, accusò.
Il vampiro biondo guardava l'altro con sguardo inquisitore a mo' di sfida, mentre ritornava lentamente alla sua forma originale d’infante.
"Dev'essere un mutante", pensò Violet.
Osservò la scena, indietreggiando di alcuni passi, stando ben attenta a non rischiare di cadere in acqua.
Sapeva cosa sarebbe successo in caso contrario. E non era di certo il momento adatto di annegare, quello.
“dirmi cosa?”, chiese. Stupita.
“Violet, ho detto di andartene!”, sbottò Currant, visibilmente alterato.
“Devi sapere, cara la mia vampira, che qualcuno ha messo le sue inesperte mani dove non doveva...”.
Violet spostava ritmicamente lo sguardo tra i due vampiri con aria interrogativa.
“Non serve che aggiungi altro. Ti prego, Violet, vattene via”.
La vampira non capiva molto bene l'argomento di cui stavano parlando i due ragazzi, ma di una cosa era certa. C'era di mezzo lei.
“No. Io voglio sapere!”, azzardò.
“Ah ah. Vedi, Currant? Lei vuole sapere. Su, diglielo che hai interferito nella sua trasformazione, diglielo che ha... ”. La voce si fermò, lasciando Violet in uno stato di trans.
... Che cosa aveva appena sentito?
No. No. Non poteva essere possibile.
Che cosa era successo davvero quella notte di pochi mesi prima?
Non lo ricordava bene nemmeno lei.
Pochi attimi sfuggenti le ritornavano alla mente.
Il demone Richard* che si scagliava contro di lei. Un vortice di fiamme che le stringeva la gola, soffocandone il respiro. Il buio freddo e apatico dell'agonia. E un morso. Un morso, nulla più.
Poi il ricordo più limpido di quando si era finalmente svegliata a casa di Sjara, con quest'ultima che le raccontava l'accaduto con le lacrime agli occhi.

Ma cos'era successo quando lei era rimasta incosciente, in seguito al morso?
No, non poteva sopportare oltre.
Senza accorgersene, le lacrime avevano iniziato a uscire copiosamente dai suoi occhi rossi come il sangue. Le gocce salate accarezzarono quel viso di marmo color confetto.
Fu la situazione che le si precipitò davanti a forza, a svegliarla da quei ricordi del passato.

“No! No! Smettetela, vi prego!”, urlava.
Un'emozione d’impotenza e nostalgia, la invase prepotente chiudendole il cuore.

 

 

 

 

 

Il demone Richard*: questa persona è uno dei principali personaggi del libro ‘Eternity’. Per sapere altro su questo personaggio vi prego di acquistare il libro, una volta in vendita. ^^

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Capitolo 5
*** The End. ***


the end

Currant non avrebbe mai voluto intervenire così drasticamente, ma fu costretto.

"Violet... vattene... subito", le ripeté senza guardarla, con voce calma.
Si voltò a guardare la ragazza, come se aspettasse vederla andar via.
"Non c'è niente che devi sapere... Non è il momento... Ti ripeto: vattene”.

Violet guardò con uno sguardo disilluso il vampiro che le aveva appena dato l'ordine.
Lei voleva sapere. Subito. Ma...
"Daccordo. Non ditemi niente! Ma almeno... vi prego, non affrontatevi se è per colpa mia! Per favore..!", disse con voce quasi stridula dalla disperazione la vampira castana.

“Questo... la fine di tale vampiro non ti riguarda... La tua missione è conclusa. Ti farò avere la ricompensa tramite un mio seguace sta notte“, dichiarò Currant.
Osservò, inquietante, la figura del vampiro bellissimo e dalle sembianze infantili di fronte a lui.

Cosa vuoi fargli? Perché devi ucciderlo? Perché?, pensò di chiedere, Violet.
Ma proprio in quel momento, Dust fissò i suoi occhi spaventati color rubino.
"Non fare più domande, ora", la voce del vampiro biondo le entrò nella mente, facendola restare ammaliata.
Cosciente del fatto che dopo pochi secondi sarebbe stata persuasa dalla voce ipnotica di Dust, accennò un lieve "Perdonami..".
Ed ecco. Un'ondata di euforia, pace e gioia la sommerse, come già successo in precedenza in presenza del vampiro.

Il pericolo non esisteva più. O meglio, non lo percepiva in alcun modo.
"Fai come dice Currant. Non preoccuparti per me", spiegò Dust, con un sorriso decisamente forzato.

E Violet se ne andò.

Mentre camminava verso l’uscita dell’edificio, col sorriso in volto, una parte minuscola del suo cuore si dimenava e contorceva nel dolore.

“Ti amo, Dust. Ti prego, perdonami”.

 

 

The End.

 

 

 

 

 

 

Lo so, lo so, questo capitolo è davvero stra-corto. u.ù

Beh, e poi…, finale straziante O_O Non è da me, insomma..! >w<

Spero che abbiate comunque apprezzato questa fiction e vi invito (faccio pubblicità xD) a leggere la mia nuova fiction Soul Palsy.

Nonostante questo sia l’ultimo capitolo (e non ce ne saranno altri), vi prego ugualmente di recensire. Mi farà felice ^^

E ora mi dileguo, alla prossima ragazzi <3

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