The true story of James and Lily

di dana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E se sbatto! ***
Capitolo 2: *** Alla destra del vostro manico di scopa... ***
Capitolo 3: *** Dove sei.... ***
Capitolo 4: *** Ke schianto quando schianta ***
Capitolo 5: *** Spiacevole incontro... ***
Capitolo 6: *** Colpa di una fetta di torta di mele... ***



Capitolo 1
*** E se sbatto! ***


Premessa: è la mia prima storia su James e Lily. Chiunque non sia interessato a questa coppia è pregato di non andare oltre. A chi invece come storia dovesse interessare, chiedo di lasciare una recensione.

Alex

Capitolo 1

*Flash back*

-- Mamma… e… se sbatto! -- una ragazzina dai lunghi capelli rossi e dai grandi occhi verdi guardava con terrore il muro che le si parava di fronte

-- Bhè non lo saprai mai se non ci provi no? -- fece ridendo la madre accarezzandole la lunga chioma tenuta su da una coda alta. La ragazzina rivolse uno sguardo implorante al padre che fece di no con la testa. Tirò un sospiro e corse verso quel muro aspettandosi di andarci a sbattere, eppure non era successo niente. Riaprì gli occhi e “magicamente” si trovò nella stazione del binario nove e tre quarti, proprio quello che le serviva. Si guardò intorno ancora per qualche minuto e si diresse verso il treno. Non le sembrava ancora vero: lei era una strega. E non quelle brutte e cattive dei libri! Nel treno prese posto in uno scomparto vuoto e si mise a guardare fuori. Il treno cominciò a muoversi e un grande sorriso le si stampò in faccia. Stava andando ad Hogwarts. La migliore scuola di Magia e Stregoneria del mondo magico, a quanto ne sapeva.

-- Shhh! --

-- State zitti! --

-- Si sta svegliando per colpa vostra! --

-- Nostra? Ma se sei tu quello che parla di più! --

Lily si svegliò di soprassalto e si ritrovò di fronte la faccia di tre ragazzini. Uno era il più alto con i capelli e gli occhi neri, un altro aveva i capelli e gli occhi marroni e sembrava piuttosto stanco, l’ultimo invece pareva allegro con i capelli neri e spettinati e due grandi occhi nocciola coperti da un paio di occhiali ancora più grandi.

Si mise seduta e li squadrò per bene.

-- Chi siete? -- domandò con un filo di voce la ragazza

-- Chi sei tu? -- fece di rimando quello più alto

-- L’ho chiesto prima io… -- rifilò Lily. Non sembravano voler rispondere, poi però quello spettinato sorrise e disse

-- Ok. Lui è Sirius Black -- indicando quello alto, che nonostante tutto sembrava molto diffidente.

-- Lui invece è Remus Lupin -- fece indicando quello sciupato che sorrise timidamente.

-- Mentre io sono James Potter. Ora tocca a te -- fece lui sempre sorridendo e porgendo una mano per stringergliela

-- Io… mi chiamo Lily Evans… -- fece confusa e stordita la piccola rossa

-- Piacere Lily… siamo qui per il nostro primo anno, anche tu vero? -- chiese nuovamente alla ragazzina che annuì con la testa.

-- Ma che ci fate qui? -- chiese dopo un po’ lei. Il ragazzo però le aveva fatto una buona impressione, sembrava simpatico.

-- Non ti avevamo visto, perché ti eri addormentata sul sedile, e pensavamo che fosse vuoto, gli altri non ci potevano neanche vedere… -- fece James. Nel frattempo il treno si stava fermando.

-- Ti conviene prepararti tra poco si scende. -- continuò poco dopo.

-- Ehm… -- fece guardandoli tutti e tre.

-- Oh… si, noi… andiamo… -- James si rese conto che loro tre erano di troppo e spinse fuori gli amici. Dopo un paio di minuti la ragazza uscì fuori con la divisa scolastica, e tutti e quattro si diressero verso il grande omone che chiamava tutti i ragazzini del primo anno.

*Fine flash back*

-- Sono nei guai… sono in guai molto grossi! -- una giovane ragazza del quinto anno di Grifondoro correva lungo i corridoi per raggiungere la lezione di incantesimi. Era in grosso ritardo. Quando entrò nell’aula il professor Vitius la squadrò con aria di rimprovero e le fece segno di andare a sedersi al suo solito posto.

“Maledetto Potter! Questa me la paga!” nonostante Lily Evans fosse la più brava del quinto anno in quasi tutte le materie non riusciva a stare attenta alla lezione. Vide un ragazzo piuttosto carino con i capelli neri e grandi occhi nocciola voltarsi per mostrare un sorriso vittorioso. Lily invece rimase impassibile, anche se dentro sentiva ribollire il sangue nelle vene. Quel ragazzo era una cosa incredibile! Più volte le stava facendo rischiare una punizione!

-- Signorina Evans, vuole provare a fare l‘incantesimo di appello davanti alla classe? -- la voce del professore la fece sobbalzare.

“Incantesimo di appello? Pensa Lily pensa!” rimase qualche secondo in silenzio in piedi

-- Allora signorina Evans? -- fece impaziente il professor Vitius.

-- Accio occhiali! -- fece senza riflettere troppo. Gli occhiali di Potter volarono per tutta l’aula fino ad arrivare dritti dritti nelle mani di Lily. Un piccolo coro di applausi arrivò alle orecchie della ragazza che arrossì lievemente. Poi portò lo sguardo su James e sorrise.

-- Bene signorina Evans… ma la prossima volta scelga qualcos’altro da richiamare. -- fece nascondendo un mezzo sorriso il professore.

-- Per oggi la lezione è finita… e, signorina Evans, veda di non fare più ritardi o sarò costretto a levare punti alla sua casa… --. Lily annuì e si affrettò ad uscire dall’aula. Fuori c’erano i Malandrini che ridevano di qualche battuta. La ragazza sentì il sangue ribollirgli nuovamente nelle vene. Era una cosa incontrollata. Si avvicinò ai quattro (perché ai tre si era unito anche Peter Minus) e sfoderò la bacchetta dal mantello per puntarla dritta alla gola di James che indietreggiò di qualche passo fino al muro.

-- Cosa vuoi? -- chiese James senza mai lasciare andare il suo solito sorriso.

-- Lo domandi anche?! -- fece Lily acida.

-- Non credo che sia quello che voglio io… -- fece a bassa voce con uno strano sorriso in viso l’altro abbassando di poco lo sguardo su di lei. Lily fece una smorfia e strinse ancora di più la bacchetta che teneva in mano.

-- Ora però smettila con questa buffonata e abbassa la bacchetta -- continuò nervoso James.

-- Spiegami perché l’hai fatto -- fece Lily impassibile in volto.

-- Cosa? --

-- Non fare il finto tonto parla --

-- Se mi dici cosa ho fatto forse! --. Lily sospirò e guardò per un attimo il soffitto. Quel piccolo arco di tempo bastò perché lui potesse rubarle la bacchetta e puntargliela addosso

-- Smettila cretino --

-- Di fare cosa? -- continuò lui sotto lo sguardo degli amici. Lily era stufa.

-- Dammi la mia bacchetta --

-- No --

-- Ora! --

-- No… -- fece ridendo lui. Lily non ne poteva più alzò di scatto la mano e gli mollò uno schiaffo in pieno viso davanti ai suoi amici. Vide Sirius muoversi per andare dall’amico. La bacchetta cadde immediatamente dalle mani di James e Lily la raccolse facendo per andarsene

-- Fermati! -- James le prese un braccio.

-- Non ti basta aver fatto una figura di merda davanti ai tuoi amici? -- fece impassibile Lily

-- Ieri sembrava che ad aver fatto la figura di merda fossi tu.. -- un altro dei suoi soliti sorrisi. La mano di Lily scattò nuovamente verso il viso di James, ma questa volta lui la bloccò appena in tempo.

-- No mia cara, non di nuovo -- fece lui

-- Mollami -- fece calma lei, anche se sentiva delle lacrime di rabbia annidarsi dietro ai suoi occhi, ma non avrebbe mai pianto davanti a Potter e ai suoi amici. Lui allentò un po’ la presa ma non accennò a volerla lasciare.

-- Ehi Ramoso, cos’è successo ieri che noi non sappiamo? -- chiese Sirius. Come odiava quel ragazzo. Molte delle sue amiche gli andavano dietro da secoli, per la sua aria indifferente.

-- Ah già voi non c’eravate! -- fece James. Lily era sicura che glielo avesse già raccontato mille volte, ma pur di metterla in imbarazzo era sicura che avrebbe fatto questo ed altro.

-- Eravamo nella sala grande e l’ho baciata di fronte a tutta la scuola… -- fece con un ampio sorriso in volto. Lily a questo punto strattonò con forza il braccio e lui mollò la presa.

Corse nel dormitorio femminile di grifondoro e si buttò pesantemente sul letto lasciando andare le lacrime represse. Poco dopo sentì la porta aprirsi e una ragazza dai lunghi capelli biondi un po’ ricci entrò nella stanza. La vide sedersi di fronte a lei e sospirare.

-- Ancora lui? -- chiese. Lily annuì con la testa ed Angy si sporse un po’ in avanti per abbracciare l’amica.

-- Sai che non devi dargli retta… -- fece a bassa voce.

-- Che ci posso fare! È stupido! E io sono anche fortunata! -- fece Lily.

-- Cos’ha fatto questa volta? -- chiese Angy staccandosi un po’ dall’amica.

-- Stamattina… tu non c’eri… -- fece strofinandosi gli occhi Lily -- Mi ha baciata… -- una lacrima gli uscì dagli occhi verdi come due smeraldi.

-- E piangi per questo? Non dovresti essere felice?! -- fece un po’ confusa l’amica

-- Lo sarei se non sapessi che lui aveva scommesso con tutta la scuola che sarebbe riuscito a baciarmi questa mattina! -- fece Lily

-- Oh Lily… -- l’amica si sporse nuovamente in avanti per abbracciarla.

-- Perché deve sempre essere così?! --

-- Così come? --

-- Mi innamoro sempre delle persone sbagliate… --

-- Ma che dici? Sono gli altri che non ti meritano vali troppo! --

-- Bhè allora io devo valere miliardi! -- scattò Lily

-- Ma sei cretino! -- Lunastorta sembrava essere uscito di se

-- Perché che ho fatto? -- Ramoso sembrava invece annoiato

-- Lo chiedi anche?! Come hai potuto scommettere su di lei! Sirius aiutami tu! -- fece rivolgendo un’occhiata supplichevole all’amico che era rivolto alla finestra.

-- Ha ragione Moony… -- fece semplicemente Felpato

-- Dai ragazzi! Era un semplice scherzo! Non l’ha neanche presa male! -- disse sorridendo

-- Non l’ha presa male, eh? Angy dice che non ha fatto altro che piangere stanotte… -- fece Remus serio

-- Ehi! Aspettate un attimo, chi è Angy ?-- chiese Sirius, improvvisamente interessato alla conversazione

-- La sua migliore amica. Ramoso mi sa che l’hai combinata grossa questa volta… -- continuò Remus. James si passò una mano tra i capelli, com’era solito fare o davanti alle ragazze o quando era nervoso.

-- Non ho ancora capito come fai a conoscere questa Angy -- Sirius continuò imperterrito

-- Smettila con queste scenate Felpato --

-- Perché dovrei smetterla? --

-- Ora basta tutti e due! -- Ramoso irruppe nella discussione

-- Cosa dovrei fare allora? -- chiese dopo un po’

-- Dimenticala, c’è ne sono tante ragazze al mondo… -- fece Sirius con aria indifferente beccandosi un’occhiata raggelante da Remus

-- Stronzo. Devi chiarire Ramoso, senza scherzi ne battute. Evidentemente non le piacciono.. --

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Fine primo capitolo

^-^ la mia PRIMA ff su James e Lily… cosa ne pensate?

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Capitolo 2
*** Alla destra del vostro manico di scopa... ***


Capitolo 2

*Flash Back*

-- Bene ora posizionatevi alla destra del vostro manico di scopa e dite “su”, la scopa dovrebbe salire immediatamente verso di voi… -- Mr Knight stava spiegando la prima lezione di volo per i giovani Grifoni che guardavano la scopa che c’era accanto a loro straniti. Si sentirono molti mormorii e qualche scopa fare qualche leggero movimento per terra.

Solo un ragazzino dai capelli corvini e perennemente arruffati era riuscito nell’intento di far alzare la scopa al primo tentativo.

-- Molto bene signor Potter! -- Mr Knight sorrise -- Ora monti sopra la sua scopa e punti il manico verso l’alto per salire e verso il basso per scendere… -- continuò la sua spiegazione il professore. Il ragazzino alzò di un po’ il manico e sentì il terreno mancargli sotto i piedi. Per qualche istante una strana sensazione di vuoto si impadronì di lui, ma dopo un po’ guardandosi bene intorno questa sensazione fu rimpiazzata da uno strano senso di libertà e divertimento allo stato puro, era come se l‘aria fosse il suo vero elemento, si sentiva sicuro di sé ed era sicuro di poter fare ciò che voleva. Cominciò ad andare sempre più in alto senza badare molto al professore che gli ordinava di scendere subito a terra. Quando arrivò molto in alto volse uno sguardo indecifrabile al terreno e ai suoi compagni di corso ormai dei semplici puntini e prendendo quanto più fiato gli era possibile scese giù in picchiata.

“Una cosa unica!” questo si ripeteva mentalmente mentre sentiva il vento schiaffeggiargli la faccia con forza. Quando fu a pochissimi metri di distanza dal suolo virò completamente cercando di addolcire l’atterraggio al suolo.

Immediatamente tutti i compagni di casa si fiondarono su di lui per congratularsi mentre il professore era ancora immobile a fissare la scena incredulo.

-- WOW! Come Hai fatto! -- Sirius sorrideva raggiante, ma mai come faceva James in quel momento.

-- Sei stato incredibile Ramoso! -- Remus da dietro le spalle sorrideva e chiedeva spiegazioni all’amico, ormai completamente travolto. I Serpeverde erano rimasti in disparte guardando la scena con odio e disgusto.

-- Lasciatelo respirare per favore! -- Mr Knight sembrò risvegliarsi improvvisamente dal suo stato di trance e si diresse a passo veloce verso il giovane ragazzo.

-- Dopo io e te dobbiamo fare una bella chiacchierata. Passa nel mio ufficio -- fece guardandolo con aria seria. L’espressione di James mutò immediatamente. Non era poi tanto sicuro di voler essere un idolo, se doveva essere cacciato dalla scuola…

-- Jamie! Ma dove hai imparato? Non ci avevi detto di saper volare… -- Sirius gli aveva portato un braccio intorno alle spalle e cercava di usare un tono molto professionale causando le risate nel gruppetto.

-- Io non so volare -- fece James arrestando immediatamente l’attacco di risa che c’era intorno.

-- Senti, puoi dire quello che vuoi, ma ti abbiamo visto tutti su quella scopa! Sei sceso giù in picchiata ad una velocità! E poi all’ultimo secondo hai cambiato direzione e sei planato piano a terra. Cose del genere non le vedevo da secoli!! -- continuò Sirius gesticolando per mostrare la mossa di cui parlava. James sorrise

-- Ti dico che non so volare, o almeno non ci avevo mai provato prima di adesso… -- ammise il moretto.

-- Hai un talento naturale, ecco cos’hai! Anche il professore l‘ha notato!-- continuò Sirius battendogli una pacca sulla spalla. Il sorriso di James si spense in un secondo

-- Anche se avessi un talento naturale stai certo che domani mi rispediscono a casa con tutti i bagagli… -- fece con aria avvilita mentre si dirigevano verso la lezione di Trasfigurazione con la professoressa McGranitt.

-- Dai non prenderla così male! Chi sa magari vuole solo farti i complimenti… --

-- SIGNOR POTTER MA SI RENDE CONTO DELLA GRAVITA’ DELLA COSA? -- quello che gli si era parato d’avanti era un professore di volo piuttosto alterato. Abbassò lo sguardo senza rispondere.

-- LEI RISCHIAVA DI CADERE DA QUELLA SCOPA DA UN’ALTEZZA QUANTO MENO CONSIDEREVOLE E DI ROMPERSI TUTTE LE OSSA DEL CORPO! PER QUESTO DOVRO’ LEVARE ALLA SUA CASA COME MINIMO 50 PUNTI! -- fece tutto d’un fiato. James ancora una volta non rispose. Il professore si passò una mano tra i capelli e guardò il ragazzino che aveva di fronte.

-- Ho parlato con la direttrice della sua casa -- continuò dopo un po’ abbassando il tono. James strinse gli occhi il più possibile: era certo che quella sarebbe stata la sua fine.

-- La professoressa McGranitt, ed è stato deciso che lei sarà il cercatore della squadra di Grifondoro… -- concluse questa volta con un sorriso in volto che stava a dire “vedi di recuperare i punti che hai perso però!”. James non era sicuro di aver sentito bene. Cercatore della squadra di grifondoro!!! Si alzò di scatto dalla sedia e dopo aver salutato il professore andò subito a cercare Sirius e Remus.

-- Ehi! Ragazzi! -- li richiamò vedendoli in fondo al corridoio del terzo piano.

-- Guarda chi si fa vivo! La star del momento! -- fece con un largo sorriso Sirius

-- Com’è andata con Knight? -- chiese invece Remus

-- Bene… -- fece trattenendo un sorriso James

-- Ovvero? Non ti hanno sbattuto fuori da Hogwarts no? -- fece Sirius

-- Esatto --

-- Allora cos’è successo? -- continuò Remus sempre più curioso.

-- Ho fatto perdere 50 punti a Grifondoro… --

-- COSA?! DOVE LI RECUPERIAMO NOI 50 PUNTI SU DUE PIEDI?! -- fece Sirius con voce strozzata.

-- Non preoccupatevi… credo che ne recupereremo anche più di 150... -- fece misterioso Jamie. Remus intanto lo guardava sospettoso

-- Cosa nascondi Ramoso? -- domandò a bruciapelo

-- Sono diventato il cercatore della squadra di Grifondoro!! -- fece James mentre un sorriso a trentadue denti si impossessava del suo volto. Gli occhi dei due amici che aveva di fronte sembrarono uscire completamente fuori dalle orbite.

-- INCREDIBILE! -- Fu l’unica parola che riuscì a dire Sirius prima che si gettasse insieme a Remus addosso per arruffargli ancora di più quei suoi capelli neri.

*Fine Flash Back*

-- Paddy dovresti pararla la pluffa sai? -- la squadra di Quiddich di Grifondoro sembrava essere finita nel caos totale.

-- Lo so ramoso! Non fai altro che ripetermelo! -- fece alterato un ragazzo dai lunghi capelli neri tenuti legati da una coda bassa.

-- Allora perché non provi a prenderla?! -- fece altrettanto arrabbiato un altro ragazzo dai capelli corti e neri spettinati dal vento.

-- Io la prendo la pluffa! Solo che non dovresti passarmi davanti ogni secondo! --. James per poco non perse l’equilibrio dalla scopa quando scoppiò a ridere.

-- Dunque dovrei lasciar perdere il boccino per farti prendere la Pluffa? -- domandò seccato.

-- Cretino, non intendevo questo! --

-- Allora cosa intendevi? -- lo stuzzicò James

-- Ragazzi basta così! Forse è meglio che andiate a farvi una doccia gelata adesso! -- una ragazza dai capelli biondi e leggermente ricci si era intromessa nella conversazione per farli tacere entrambi. Sirius guardò la ragazza riluttante poi cominciò a calare di quota fino a raggiungere il terreno. Poco dopo James fece lo stesso.

-- Senti… non voglio litigare -- fece James con aria stanca. Sirius gli rivolse una delle sue classiche occhiate indifferenti che avevano colpito molte persone.

-- E’ solo che la partita che avremo tra pochi giorni contro quei maledetti Serpeverde mi sta distruggendo -- concluse con un sospiro. Sirius per un attimo non lo degnò di uno sguardo poi si girò e sorridendo fece

-- Ok amico, ma la prossima volta scarica la tua “rabbia” sugli avversari e non sugli alleati.. -- fece dandogli una pacca sulla spalla

La sala comune dei Grifondoro era quasi completamente deserta per la cena in corso giù in sala grande, ad eccezione di quattro ragazzi seduti sui divani accanto al fuoco.

-- Ramoso, hai chiarito con Lily? -- la voce di Lunastorta ruppe quel silenzio quasi forzato che vi era tra i quattro malandrini.

-- Non mi può neanche vedere. -- fece neutrale l’interessato

-- Sarà, ma tu non fai niente per andarle incontro… -- continuò Remus

-- Moony non mi sembra il caso. È capace di tagliarmi la testa se sorpasso la linea dei tre metri… -- rispose James con un sospiro mentre giocava con quel boccino tra le mani.

-- Ti credevo più intelligente sai Jamie? Devo ricredermi invece… tu le devi parlare. Non ti staccherà la testa a morsi non preoccuparti… -- fece Remus

-- Lo dici tu! Fortunatamente le maledizioni senza perdono sono appunto “senza perdono” altrimenti io ne sarei infestato! Non la conosci quella li! -- fece irritato Jamie

-- Non è vero so che non è così. Secondo me accetterebbe di buon grado di parlare se tu la finissi per qualche secondo di fare il cretino. -- fece serio Moony.

-- E come lo sai? -- chiese curioso Peter che fino a quel momento si era estraniato dalla conversazione

-- Anya, la sua amica, mi ha detto che Lily ti considera cretino perché --

-- Cominciamo bene! -- fece con un sorriso malinconico sulle labbra James.

-- Perché non fai altro che giocare con quel boccino e spettinarti i capelli facendo il gallo. -- concluse Moony

-- Allora amico mio non hai proprio speranza… -- fece Sirius e Remus lo incenerì con lo sguardo

-- Sentite, forse è meglio che smettiamo di parlarne, ok? Forse è meglio che me la levo dalla testa. Ce ne sono tante che pagherebbero per avere le attenzioni che ha lei! -- fece con un ghigno James

-- Ora si che ti riconosco amico! -- fece Sirius sorridendo

-- Lily, per quanto tempo credi di dover rimanere chiusa qui dentro? -- fece Anya con un sospiro

-- Anche per sempre se è necessario… -- fece Lily prendendo a stringere convulsivamente il cuscino tra le mani. La bionda sospirò nuovamente

-- Non fare la bambina, dai vieni giù devi pur mangiare qualcosa, no? -- cercò di convincerla invano

-- Se vuoi mangiare vai, io però non vengo giù. Se scendi puoi dire a tutti che non mi sento tanto bene? --

-- Io non dirò nulla a nessuno. Ora tu vieni giù con me e mangiamo tutt’e due come si deve.. -- fece prendendola per un braccio e tirandola verso la porta.

-- No, non voglio… -- fece strattonando un po’ l’amica

-- Lily, sai che non potrai evitarlo per sempre! -- fece esasperata Anya

-- Per sempre non posso è vero… ma ancora non mi va di vedere la sua viscida faccia… -- fece con una smorfia Lily riprendendo a strangolare il cuscino ormai deformato.

-- Lilian Evans! Ora tu scendi con me in sala grande a cenare o ti ci devo portare io con un incantesimo?! -- fece isterica la bionda. Lily la guardò scettica.

-- Neanche se volessi riusciresti a portarmi giù con un incantesimo… -- disse facendole la linguaccia

-- A si? È cosi che la pensi? -- fece l’altra cadendole addosso per farle il solletico -- Allora signorina ho trovato il tuo punto debole? Ora tu scenderai con me vero --. Lily si stava contorcendo dalle risate ed era a poco a poco finita sul pavimento

-- Si, si, ma smettila di torturarmi! -- fece

-- Ora si che mi piaci! -- fece l’amica smettendo improvvisamente di farle il solletico e cercando di alzarsi

-- Dove credi di andare? Anche io so qual è il tuo punto debole… -- fece Lily cominciando a sua volta a farle il solletico. Pochi minuti dopo erano entrambe a terra che ridevano di gusto.

-- Scendi con me? -- chiese speranzosa la bionda. Lily scosse il capo

-- Non è facile convincermi… --

-- Ti prego! Fallo per me!!! -- disse Anya facendole gli occhi da cucciolo. A quella vista Lily non poté fare a meno di ridere

-- Che c’è da ridere? -- chiese fintamente offesa la bionda

-- Niente, niente… -- fece ricomponendosi la rossa

-- Allora vieni? -- continuò imperterrita Anya. Lily la guardò un secondo e dopo un largo sospiro fece un segno di assenso all’amica che le balzò praticamente addosso.

-- Però non posso venire così! -- fece indicando il largo pigiama rosa e le pantofole larghe.

-- Muoviti però! --

-- Si si! -- fece falsamente esasperata la rossa.

Pochi minuti dopo stavano scendendo le scale del dormitorio e il sorriso sulle labbra di Lily si gelò istantaneamente.

I malandrini erano seduti comodamente sui divani davanti al camino.

James stava parlando con Sirius e Remus. Ormai aveva deciso. Avrebbe dimenticato Lily.

Se solo non gli fosse apparsa davanti in quel momento…

“E’ bellissima” solo questo riusciva a pensare mentre lasciava la frase a metà facendo girare i compagni verso il punto che fissava lui.

-- James? -- la voce di Remus ormai gli appariva lontana, distante.

-- Ehi! Amico stai bene? -- anche Sirius sembrava lontano.

-- Cosa? Eh? Si.. Non preoccupatevi. -- fece senza mai distogliere lo sguardo da quello della ragazza

“Perché mi deve fissare così!!!”

Quegli occhi nocciola erano come magnetici, sembravano attirare a se quelli di Lily, che non riusciva proprio a distogliere lo sguardo e sembravano volerle trasmettere sicurezza e dolcezza.

-- Lily? -- sentiva la voce di Anya parlarle, ma non comprendeva bene cosa le stesse dicendo.

-- Non preoccuparti ora vengo a mangiare… -- fece automaticamente.

Il giovane intanto si era alzato e si stava avvicinando lentamente alla ragazza. Aveva dei bellissimi occhi verdi, sembravano due smeraldi. Il suo sguardo passò dagli occhi della ragazza alle sue labbra, e automaticamente si inumidì le sue. Tra loro non vi erano state parole, ma sembravano capirsi benissimo. Dagli occhi di lei, James riusciva a leggere timore di essere ferita come da una sottile lama.

Proprio mentre le loro labbra si stavano per sfiorare qualcosa scattò d’improvviso in Lily che si allontanò di scatto facendo cadere in avanti il ragazzo…

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Fine secondo capitolo

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Capitolo 3
*** Dove sei.... ***


Capitolo 3

*Flash Back*

È il terzo anno di Hogwarts per una giovane ragazza che si coprì con le coperte fino alla punta dei capelli quando i raggi del sole la colpirono in pieno viso

-- Sveglia dormigliona!!! -- una voce allegra e squillante la chiamò

-- Mmmm… non voglio… -- fece con voce impastata dal sonno la rossa da sotto le coperte

-- Non vuoi?! -- fece incredula l’amica

-- No --

-- Guarda che oggi c’è la partita Grifondoro Serpeverde… non vorrai mica perdertela… -- continuò misteriosa la bionda sveglia. A quelle parole Lily diede un’occhiata veloce alla sveglia magica e vedendo l’orario balzò praticamente fuori dalle coperte.

-- NON POTEVI SVEGLIARMI PRIMA?! -- fece ad alta voce la rossa

-- Ci ho provato, ma tu sei un vero e proprio sasso quando dormi! -- rispose facendo una faccia imbronciata l’amica. La rossa sbuffò e lanciò un’occhiata supplichevole al soffitto.

-- E’ meglio che non parlo… non voglio dirti brutte parole! -- fece correndo verso il bagno per darsi una sistemata.

-- Ah è così?! Tu saresti capace di dirmi brutte parole?! E io che non ti facevo così cinica!!! -- fece falsamente offesa l’amica.

-- Io non sono cinica! Vendicativa forse, ma non cinica! -- fece da dentro il bagno l’altra.

-- Ok, ok, ma ti converrebbe muoverti! La partita sta per iniziare! -- continuò la bionda osservando dalla finestra della camera (che dava precisamente sul campo da quiddich) le scope sollevarsi per aria.

-- COSA?! -- fece uscendo di corsa dal bagno completamente vestita e per l’occasione con un filo di trucco.

-- WoW! -- fece strabiliata l’amica -- Come hai fatto a vestirti in così poco tempo! -- chiese mentre scendevano le scale del dormitorio femminile.

-- Magia! -- rispose con una linguaccia la rossa scappando verso il campo ormai gremito di gente.

*Fine Flash Back*

“Quanto sono stupida! Quanto sono stupida!” una giovane ragazza dai lunghi capelli rossi e da due grandi occhi verdi stava correndo lungo il corridoio del settimo piano.

Cercò un po’ in giro finché non arrivò dove voleva. Camminò tre volte avanti e indietro davanti a quello che all’apparenza era un semplice muro, e per “magia” comparve una porta.

Era certa che non fossero molte le persone a sapere dell’esistenza della stanza delle necessità e fece un grande sospiro di sollievo notando che la camera non era occupata da nessuno.

Era adornata esattamente come ogni volta che vi entrava: una finestra che mostrava la vista sul mare, una piccola scrivania proprio sotto la finestra e un letto a una piazza e mezzo con accanto un comodino.

Tutto rigorosamente di un colore rosa chiarissimo.

Era come la sua vera camera, che aveva a casa dei genitori.

Le piaceva venire in quella camera per restare da sola a pensare, a volta anche per tutta la notte e tornare poi la mattina al dormitorio inventandosi una scusa.

Con un altro grande respiro si avvicinò alla finestra, che naturalmente non poteva aprire come avrebbe fatto a casa sua. Si vedevano le onde del mare infrangersi delicatamente sulla sabbia, che all’occhio appareva calda e fina.

Si intravedeva metà sole di un bell’arancione rosato, perché l’altra metà era apparentemente accolta tra il blu profondo delle acque. Fece un piccolo sorriso.

Tutto il nervosismo e la rabbia di poco prima erano svaniti alla vista di quel paesaggio a dir poco mozzafiato. Si avvicinò alla scrivania, su cui erano comparsi dei quaderni e delle penne babbane, e si sedette sulla sedia.

Prese in mano una biro blu scura e cominciò a scrivere sul piccolo quaderno dalla copertina verde su cui era scritto il suo nome e che usava da tempo come un diario.

Sapeva che comprarne uno magico e certamente più sicuro allo sguardo indiscreto di molta gente, ma le piaceva essere un po’ “fuori dagli schemi” abituali.

In più quel quaderno glielo aveva regalato una persona per lei molto importante, prima che partisse per Hogwarts due anni prima…

*Piccolo Flash Back*

-- Dove credi di andare ragazzina -- una voce piuttosto profonda per l’età del ragazzo raggiunse le orecchie di Lily, che voltata di spalle non lo vide arrivare.

-- Josh! -- fece strabuzzando gli occhi e correndo per abbracciare il ragazzo. Era alto, biondo e con due splendidi occhi verdi, ancora più belli di quelli che aveva lei, ed era anche un suo caro amico.

-- Ciao piccola! Credevi di potertene andare senza prima salutare?! -- fece fingendosi offeso

-- Co… come fai a sapere…?! -- chiese dopo qualche secondo rendendosi conto solo in quel momento di avere sotto la giacca la bacchetta.

-- Non ti preoccupare. I tuoi genitori mi hanno detto tutto… ti puoi fidare non dirò niente a nessuno. Anche perché mi crederebbero completamente fuori di testa! -- fece con una nota ironica nella voce senza mai staccarle gli occhi da dosso. La ragazza cominciava a sentirsi vagamente a disagio e si passò nervosamente una ciocca di capelli dietro all’orecchio.

L’ultimo avviso suonò, il treno stava per partire…

-- Io… dovrei andare… -- fece arrossendo non poco in volto.

Il ragazzo parve non notarlo molto, e poco prima che la ragazza si voltasse nuovamente per andarsene si ricordò

-- Lil! Aspetta! -- fece prendendola da un braccio

-- Quando ti sentirai sola, o anche quando non saprai con chi confidarti… bhé… tieni… -- fece porgendole con la mano sinistra un piccolo pacchetto, incartato malamente e probabilmente anche di fretta con della carta di giornale. Lily lo guardò stranita e si avvicinò per dargli un lieve bacio su una guancia.

-- Grazie… ma non ti devi preoccupare, non credo mi sentirò troppo sola… -- disse a pochi millimetri dalla sua guancia, ma proprio in quel momento il ragazzo spostò il volto così ché, anche se solo per pochi attimi, le loro labbra si sfiorarono.

Lily arrossì violentemente e fece per andarsene accennando ad un saluto, ma il ragazzo la bloccò nuovamente.

-- Lil… non dimenticarmi… -- fece serio prima di andarsene.

-- E come potrei! -- fece di rimando lei con un sorriso malizioso sulle labbra

*Fine Piccolo Flash Back*

A questi pensieri la vista le si appannò leggermente. Aveva le lacrime agli occhi.

Proprio l’estate prima aveva avuto uno stupido incidente stradale, che però gli era costato veramente caro.

Ora le lacrime le scivolavano silenziose bagnandole le guance arrossate.

Prese a stringere il piccolo quaderno tra le mani fissandolo ripetutamente con un sorriso triste e malinconico sul viso.

La porta della stanza delle necessità si aprì improvvisamente, e James si sorprese a vedere la stanza tramutata in una camera rosa con un letto, un comodino e anche una piccola scrivania, tutto prettamente “rosa”…

l’unico colore che non riusciva a digerire.

Solo in un secondo momento notò però la piccola figura rannicchiata in un angolo stringendo qualcosa tra le mani.

Era Lily… e stava piangendo.

“Oh no! L’ho davvero combinata grossa se sta piangendo per me!!” pensò allarmato il ragazzo avvicinandosi lentamente alla ragazza.

Lily dal canto suo non aveva notato affatto la porta aprirsi presa com’era dai suoi pensieri e si lasciò sfuggire un piccolo singhiozzo alla vista di James, dopodiché il suo pianto si fece maggiore.

-- No… non piangere Lily! -- fece avvicinandosi in modo impacciato alla ragazza per rincuorarla.

-- Mi… Mi… manca… -- fece tra i singhiozzi la ragazza appoggiando la fronte sulla spalla del ragazzo che si era inginocchiato di fronte a lei. James rimase per qualche minuto in silenzio

-- Chi? -- domandò poi vinto dalla curiosità.

--…Josh…-- fece poi in un soffio. L’altro sentì il sangue gelare nelle vene.

-- E… chi è? -- domandò cercando di rimanere dello stesso tono di un attimo prima, non riuscendoci pienamente

-- Era il mio unico amico… -- fece tra i singhiozzi riprendendo a piangere più forte di prima. Lui la strinse ancora di più e fece un largo sospiro.

-- Non è vero che non hai amici! Guarda Anya! E tutti gli altri? Ti ammirano! -- fece cercando di farle tornare il sorriso

-- No, Anya è mia amica, ma gli altri mi detestano! Sono una secchiona… -- affermò la rossa.

-- Non è vero… e poi lo puoi sempre vedere durante le vacanze Josh… no? -- fece con tono allegro. Mossa sbagliata. L’altra si allontanò di scatto dal moro guardandolo come se fosse ammattito di colpo.

-- Non posso. -- fece secca tornando rigida come sempre

-- Perché scusa? Anzi… perché non gli mandi una lettera? -- fece sorridendo quasi forzatamente.

-- No… non capisci… lui -- fece ma la sua voce fu rotta ancora una volta da un singhiozzo.

-- Andiamo non farla così tragica! Non è mica morto! -- fece ironicamente. Vedendo l’espressione della ragazza diventare ancora più cupa, e abbassare lo sguardo capì di non aver detto la cosa giusta.

-- Vero? -- chiese per rassicurarsi. L’altra alzò lo sguardo mentre l’ultima lacrima le scivolò via dalla guancia. James la guardò mortificato per un minuto poi fece una cosa che non faceva ormai da tempo. L’abbracciò con affetto.

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Fine terzo capitolo

^-^ grazie per i bellissimi commenti, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto dunque… alla prossima

Alex

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Capitolo 4
*** Ke schianto quando schianta ***


Capitolo 4

Una ragazza dai capelli rossi sonnecchiava sul suo letto… sentiva del calore, probabilmente quello di una coperta, sulle spalle e sulla vita. Non aveva ancora aperto gli occhi, e sentiva di non aver neanche la forza per farlo. Fece per voltarsi dall’altro lato ma sbatté contro qualcosa di duro, che per certo non era il suo letto visto che dopo pochi secondi cominciò ad imprecare a destra e a manca. Nella mente tutta la scena le si formò. Aprì gli occhi di scatto per trovarsi davanti quelli nocciola e incuriositi di James Potter. In un modo impressionante scattò in piedi e scese da quello che poté constatare non si trattasse del letto del suo dormitorio. Anzi non era neanche uno dei letti di Grifondoro, visti i merletti rosa che vi erano intorno alle coperte. Quello era il suo letto, e James Potter vi era sdraiato… tra l’altro poco prima la sta anche abbracciando.

“Ma cosa mi è passato per la mente!!!” si ritrovò a pensare la rossa passandosi una mano tra i lucenti capelli infuocati, in quel momento spettinati per aver dormito.

-- Alzati immediatamente da li! -- ordinò al ragazzo che la guardò torvo per un attimo prima di rispondere

-- E perché dovrei? -- chiese divertito dalla reazione della ragazza.

-- Perché quello è il mio letto… -- fece in risposta Lily. Il ragazzo parve concentrarsi per qualche secondo e subito dopo le coperte cambiarono colore e da rosa divennero blu scuro

-- Ecco… adesso non è più il tuo letto, ma il mio… -- fece girandosi dall’altro lato. Aveva ancora la voce impastata per il sonno ma il piccolo ghigno che portava spesso sulle labbra non accennava a sparire in quel momento. Era evidente che godeva della rabbia della ragazza.

-- Smettila e alzati da quel letto.. Ci staranno cercando! -- fece buttandolo dal letto e facendogli battere il fondoschiena sul pavimento duro. L’altro la guardò indispettito ma si alzò e disse

-- Già… chi sa quali pensieri si sono fatti di noi… -- fece lasciando trasparire volontariamente la nota maliziosa che vi era nella sua voce.

-- E smettila! E’ veramente tardi! -- rispose l’altra senza degnarlo di uno sguardo e passandosi una mano tra i capelli come faceva spesso lui.

-- Ok Miss-Perfettina andiamo… -- fece con un sospiro che celava un sorriso il ragazzo. Uscirono dalla stanza delle necessità e a Lily sorse un dubbio.

-- Come facevi a sapere di quella stanza? -- chiese con fare inquisitorio.

-- Ci vado quando voglio stare in pace, e credevo non la conoscesse nessuno a parte me… -- fece guardando sempre avanti.

-- Anche io… -- fece l’altra camminando più veloce.

-- Ma guardate un po’ chi c’è per i corridoi a quest’ora!! -- una voce canzonatoria li colse di sorpresa alle spalle. D’istinto James si voltò velocemente prendendo la bacchetta. Lucius Malfoy era lì dietro di loro con un ghigno stampato in faccia e un sopracciglio arcuato dalla curiosità. Era considerato uno dei più bei ragazzi della scuola dopo Sirius e James. Aveva lunghi capelli biondi che portava perennemente in una coda, era molto alto, quasi quanto Sirius e aveva due grandi occhi grigio fumo che mandavano in tilt il cervello di molte ragazze. E ora era lì ad aspettare una risposta da Potter

-- Malfoy. Sei solo tu… -- fece James posando la bacchetta nella tasca della divisa e rilassandosi un po’.

-- Cosa vorresti dire con “Malfoy sei solo tu”? -- chiese l’altro rimanendo impassibile in volto, anche se James fu sicuro di aver visto saettare per un secondo i suoi occhi.

-- Che di te non mi devo preoccupare. -- fece l’altro voltandosi per andarsene.

-- Vedo che sei in bella compagnia Potter. Ti sei fatto anche la Evans adesso? -- chiese mentre il suo ghigno aumentava vedendo la ragazza, che aveva iniziato a camminare, irrigidirsi di colpo. La vide voltarsi di colpo e avvicinarsi minacciosamente al biondo che arcuò un sopracciglio come aveva fatto poco prima. La ragazza sorrise malignamente

-- La sai una cosa Malfoy? -- disse mentre tutto intorno a lei si era immobilizzato a guardare la scena, anche James che non l’aveva mai vista reagire in quel modo

-- Cosa sporca Mezzosangue? -- chiese come per sfidarla a rispondere

-- Di me dovresti avere paura… -- fece l’altra mentre il sorriso maligno, inusuale su quel viso sempre allegro e sorridente. Ci furono un paio di secondi di silenzio poi Malfoy e la sua banda, composta da Severus Piton, il suo fedele aiutante nelle pozioni per combinare guai, Tiger e Goyle, scoppiarono in una sonora risata. Lily rimase a guardarli per un paio di secondi finché non sentì una voce accanto al suo orecchio

-- Lily non esagerare adesso… -- fece James che, probabilmente, per una volta nella sua vita la pensava come Malfoy.

-- Non ti preoccupare. Faccio da sola. -- fece la rossa allontanandolo da se.

-- Dunque dovrei avere paura di te Mezzosangue? -- fece Malfoy non appena si fu ripreso dalle risate.

-- Esatto --

-- E per quale motivo? --

-- Oh, non ti preoccupare lo scoprirai presto… -- fece l’altra mentre gli occhi le brillavano di cattiveria.

“Questa non è la Lily che ho conosciuto ieri!” si ritrovò a pensare James. Le si avvicinò nuovamente e la prese per un braccio trascinandola via.

-- Mollami! -- gridò infuriata lei mentre una mano partiva per colpire il viso del giovane, che rimase di stucco da quel gesto. Nel frattempo Malfoy e la sua banda si ridevano di gusto la scena appena vista.

Gli occhi della ragazza erano infuocati, come i suoi capelli quasi, e per un attimo Malfoy temette veramente quella ragazza. Ma durò poco più di un secondo. Si girò e i suoi amici lo seguirono. Lily non ci vide più dalla rabbia e con quanta voce aveva in gola urlò

-- STUPEFICIUM! -- l’incantesimo colpì in piena schiena il giovane Serpeverde che volò per aria per circa una ventina di metri. James aveva guardato a bocca aperta la scena

-- Come… -- cominciò ma le parole gli morirono in bocca vedendo l’altra girarsi e mostrandogli un sorriso dolce e dirgli

-- Scusami per lo schiaffo… ma ero un po’ alterata… -- fece arrossendo vigorosamente e incamminandosi verso l’aula di trasfigurazione, dove avevano la prima ora di lezione e lasciando di stucco James.

-- E’ tutta una questione di polso… signor Potter vorrebbe ripetere quello che ho appena spiegato? -- la voce della professoressa McGranitt lo fece sobbalzare dalla sedia e risvegliare dai suoi pensieri.

-- Ehm… -- cominciò bloccandosi a mezz’aria. Non aveva capito niente di quello che aveva spiegato la professoressa, o meglio, non era stato ad ascoltare.

-- Cinque punti in meno a Grifondoro. Stia ad ascoltare la lezione invece di perdersi come al solito tra i suoi pensieri signor Potter. -- fece severa la professoressa

-- Si professoressa -- assentì il ragazzo mentre la testa cominciava a vagare nuovamente tra i suoi pensieri, i quali erano sempre rivolti verso Lily… era più strana di quello che pensava.

Certo sapeva dei suoi strani casi di “alterazione” che un giorno l’hanno anche portata a fare una fattura a Mocciosus, ma non aveva mai visto con i suoi occhi una scena del genere.

Neanche lui aveva mai schiantato Malfoy e la sua banda.

Ma questo invece di intimarlo a lasciarla perdere, lo affascinava sempre di più, era sempre più affascinato da Lily Evans… Guardò dall’altra parte dove erano sedute le schiere di Serpeverde, più cupi del solito.

Ghignò tra se e se e sentendo la campanella segnare la fine della lezione prese i suoi libri ed uscì dall’aula.

-- Ehi Ramoso! L’hai sentita l’ultima? -- la voce di Sirius lo affianco.

James non voltò nemmeno lo sguardo ma fece cenno di diniego con la testa

-- Ebbene sembra che la Evans abbia schiantato Malfoy al corridoio del settimo piano… incredibile vero? Io non è che ci credo molto infatti… -- fece con aria assente l’altro accennando appena ad un sorriso qualora passavano dei gruppetti di ragazzine svenevoli.

Ramoso non disse nulla, anche se sotto i baffi se la rideva di gusto.

-- Ehi?! Terra chiama Jamie! Ci sei? Ma hai sentito una parola di quello che ho detto? -- chiese Sirius volgendogli appena un’occhiata a metà tra il nervoso e il divertito

-- Si Paddy, ti ho sentito -- fece l’altro continuando a camminare

-- E allora? Non dici niente? --

-- E che dovrei dire?! -- fece l’altro alzando un po’ il tono della voce

-- Che ne so.. Qualcosa, dopotutto e a te che piace la Evans, mica a me --. James sospirò e si fermò di botto. Sirius seguì l’esempio di James e si fermò qualche metro più avanti.

-- Dico che ne sarebbe capace. -- chiuse riprendendo a camminare sotto lo sguardo interrogatorio di Felpato

-- Andiamo amico! Non puoi veramente pensare che abbia schiantato Malfoy! È troppo santerellina per fare una cosa del genere! Non troverebbe mai il coraggio, e poi Malfoy gliela farebbe pagare molto cara… -- fece riprendendosi dalle risate Sirius

-- Oh, non è del coraggio che devi preoccuparti, di quello ne ha in abbondanza… e comunque se ti dicessi che io ho visto tutta la scena? -- fece ammiccando ad un sorriso (che fece quasi svenire molte delle ragazzine presenti nei corridoi a quell’ora) James e guardando l’amico negli occhi che aveva smesso rapidamente di ridere.

-- COSA?! -- fece in uno strilletto strozzato Sirius

-- Io ero lì quando lo ha schiantato… e devo dirti che è uno schianto quando si altera… -- fece con aria trasognata James

-- TRADITORE! E tu ti consideri un amico?! Non ci hai detto niente… -- fece Sirius cercando di prendere per il collo l’amico che prontamente si spostò

-- Non ne ho avuto il tempo, è successo stamattina dopo che ci siamo svegliati. --

-- Perché vi siete svegliati INSIEME? --

-- E’ una storia troppo lunga e noi non abbiamo il tempo, abbiamo doppie pozioni ancora con i Serpeverde. Quindi muoviamoci -- chiuse la discussione James incamminandosi verso i sotterranei di Hogwarts.

-- ANYA!!! -- Lily stava correndo per tutto il dormitorio femminile alla ricerca della sua migliore amica, che sapeva aveva saltato le lezioni perché diceva di non stare molto bene.

-- ANY… -- ma la frase le si bloccò a mezz’aria.

Anya era a stretto contatto con Remus Lupin, un Malandrino della bada di Potter e Black.

La bionda parve accorgersi solo in quel momento dell’arrivo dell’amica.

Allontanò violentemente Remus come se si fosse scottata e guardò con occhi sporgenti la rossa che era rimasta ancora sulla soglia a cercare di capire qualcosa.

-- Lily! Posso spiegarti… -- cercò di giustificarsi la bionda seguendo la rossa che stava scendendo le scale

-- Non ti preoccupare Anya, non c’è niente da spiegare… scusa se ti ho disturbata…-- fece la rossa sorridendo e scendendo sempre più velocemente le scale.

-- LILY! Mi stai ad ascoltare?! -- fece irata la bionda

-- Che c’è da spiegare Anya?! Ti stavi divertendo no?!-- fece sbuffando la rossa fermandosi in fondo alle scale.

-- Ehi Lily! -- questa era un’altra voce poté constatare la rossa. Quella di un ragazzo.

Si girò e vide il volto alquanto imbarazzato di Lupin.

Non disse nulla.

Non sapeva cosa dire

-- Non devi pensare male… -- fece dopo pochi attimi di silenzio sempre il ragazzo

-- No infatti… io non devo proprio pensare… -- fece in risposta Lily con voce acuta e sarcastica.

Brutto segno…

Si disse tra se e se la bionda

Si sta innervosendo

-- Ma cos’è che ti da tanto fastidio?! -- chiese spazientito il ragazzo.

La ragazza per qualche secondo rimase interdetta… non sapeva di preciso cosa le dava fastidio del fatto che Remus e Anya avessero una storia…

Spostò lo sguardo sull’amica che la guardava come per implorarla di finirla con quella scenata.

Chiuse gli occhi e prese un respiro, dopodiché salutò a mala pena ed uscì dalla sala comune dei Grifondoro.

Senza dare una risposta.

Neanche a farlo a posta, mentre si dirigeva verso i sotterranei si imbatté in Malfoy e la sua combriccola, che la guardavano con più odio del solito… ma in Malfoy c’era qualcosa di particolare.

Non era semplice odio, ma anche voglia di far del male…

Tremò impercettibilmente a quel pensiero, ma continuò a camminare cercando di oltrepassarli.

Passò proprio accanto a Malfoy che la prese per un braccio e la fece voltare

-- Non ti conviene provare a scherzare troppo con me mezzosangue… sono o non sono il famoso “lupo cattivo”… e qualche volta potrei anche non badare al fatto che tu abbia sangue sporco… e mangiati comunque… -- fece il biondo che per i gusti di Lily si stava avvicinando un po’ Troppo…

-- Allontanati da me schifoso Serpeverde… -- fece la rossa spingendolo lontano da se.

-- E per quale motivo dovrei farlo? Abbiamo appena cominciato a divertirci… -- fece con un ghigno Lucius attirandola a se.

-- Mollami. Subito. -- fece impassibile la rossa

-- Peccato che te ne vuoi già andare…-- fece il biondo aspirando il profumo di vaniglia che emanavano i capelli della rossa.

-- Se non vuoi trovarti con i gioielli di famiglia rovinati ti conviene finirla. --

-- Malfoy! Non credevo che tu potessi arrivare a tanto… stuprare una Mezzosangue, come dici tu, per di più di Grifondoro… ti sei veramente abbassato come livello. -- fece una terza voce che non era indifferente alle orecchie di entrambi.

-- Potter, cosa vuoi? Altri guai? -- lo aggredì Malfoy.

James camminò per un paio di secondi con aria pensosa e si fermò proprio accanto alla ragazza

-- Mi sa che sei tu che cerchi guai Malfoy. Lasciala stare -- fece tranquillo James.

-- E sentiamo perché dovrei farlo. -- fece con un ghigno Malfoy. Il ghigno fu prontamente ricambiato da James

-- Sai, la storia di stamattina, si, quando la ragazza qui presente ti ha schiantato… sta girando piuttosto velocemente. Non credi di aver fatto abbastanza figure di merda per oggi? -- fece sempre con lo stesso tono, mentre i suoi occhi erano fissi sul ragazzo biondo che aveva di fronte, che nel frattempo era diventato livido di rabbia. Lo vide spingere brutalmente via Lily che cadde a terra.

-- La sai una cosa Potter. Per una volta, e sottolineo per l’unica volta, hai detto una cosa giusto. Tienitela cara la tua bella mezzosangue… ma proteggitela veramente bene… -- fece il biondo e poi voltandosi verso Lily

-- Lei lo sai già. A scherzare con il lupo prima o poi ci si rimette la pelle, vero bella pecorella? -- continuò con un ghigno, prima di incamminarsi verso i sotterranei.

A questo punto non resistette più all’impulso di avvicinarsi a lei e aiutarla ad alzarsi.

Lei accettò di buon grado la mano che lui le aveva porto e quando fu in piedi si stirò i vestiti alla meglio con le mani.

-- Grazie mille, ma potevo benissimo farcela da sola. -- fece incamminandosi anche lei verso i sotterranei.

James strabuzzò gli occhi.

Possibile che fosse tanto cretina alle volte?!

-- COSA? Se non c’ero io lì pronto a salvarti la pelle q quest’ora ti troveresti rintanata in un qualche angolo della scuola con un verme simile. -- fece cercando di contenersi.

-- Si come no, cosa credi che mi facessi mettere i piedi in testa per così poco? -- fece lei continuando a camminare e ignorando volutamente lo sguardo allibito che James le stava rivolgendo.

-- Ti dico che non saresti stata capace di reggere ancora per molto. -- fece trattenendosi all’impulso di mollarle uno schiaffo per farla rinsavire.

-- Ah già, tu sei un esperto, anche perché tra di voi c’è molta somiglianza, non trovi?! -- fece bloccandosi di botto e fissando gli occhi di lui con aria furente.

James la studiò per qualche minuto.

Una rabbia incontrollabile si stava impossessando di lui, ma la trattenne e disse

-- La sai una cosa? Sei l’essere più insopportabile che abbia mai conosciuto. Sei tanto orgogliosa che non riesci neanche a dire un semplice “grazie” --

-- Parli proprio tu, che non fai altro che atteggiarti quando vedi un gruppetto di oche starnazzanti caderti ai tuoi piedi per il semplice fatto che si il cercatore di Grifondoro e perché non ti pettini mai quei dannati capelli! -- scaricò Lily

-- Mi sa tanto che con te ho solo perso tempo. Perché nel caso non lo avessi notato prima, io ero innamorato di te, veramente, ma ora mi devo ricredere. -- fece James fissandola con amarezza e dirigendosi verso i sotterranei.

Lei rimase lì immobile mentre delle lacrime le rigavano il viso, calde come lava… adesso lo aveva perso realmente…

Intanto la scena si era svolta sotto lo sguardo compassionevole di due persone che ormai non sapevano più cosa fare…

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Fine quarto capitolo

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Capitolo 5
*** Spiacevole incontro... ***


Capitolo 5

 

Passeggiava nel grande parco della scuola.

Era entrata in una zona che non sapeva neanche esistesse…

Ma non le importava…

Stava riflettendo…

Ora era sola… completamente sola…

Non c’era più neanche quello stronzetto di Potter a farle compagnia…

Aveva smesso da un po’ di versare lacrime, anche perché sapeva che non sarebbero servite a niente.

Ma non poteva fare niente contro i sensi di colpa che l’assillavano da tempo…

Non faceva altro che darsi della stupida dalla mattina alla sera, e Anya, la sua migliore amica, non poteva darle in conforto che cercava…

Non che non ci provasse, ma non ci riusciva comunque…

Ma quello che più le faceva male era vedere come lui e la sua combriccola dei Malandrini si divertivano…

Ridevano, scherzavano, facevano i duri… come se non fosse successo niente…

Si sarebbe aspettata almeno che per qualche tempo fosse un po’ più lugubre…

O una cosa del genere…

Invece niente. Si divertiva, e sfruttava ogni occasione per dimostrarlo in giro.

-- Ehi, guarda un po’ chi si rivede! La mezzosangue cotta di Potter -- fece una voce anche troppo familiare risvegliandola dai suoi pensieri.

-- Cazzo Malfoy! Non si può mai stare in pace! Dovunque vado ci sei tu che rompi! -- fece acida la ragazza agitando le mani furiosa

-- Che paroloni grossi per una ragazzina come te… -- fece l’altro abbassando lo sguardo a terra per nascondere un ghigno

-- Oh, non immagini neanche cosa sono capace di dire con questa bocca… se non stai attento uno di questi giorni potrebbe scapparmi una maledizione senza perdono… -- fece amara l’altra

-- Vero… ma posso ben immaginare cosa sai fare con quella bocca… -- assentì il biondo

-- Ma di cosa… oh! -- fece la rossa lasciandosi sfuggire un gemito capendo in ritardo il significato delle parole del biondo che davanti a lei sghignazzava apertamente.

-- Vedo che siamo un po’ tonte oggi… --

Lily lasciò passare su quest’ultima osservazione del biondo e riprese a camminare facendo finta che non esistesse…

Era stufa marcia di quel ragazzo.

-- Ehi! Cosa pensi di fare Evans? Te ne vai? -- fece il biondo riprendendola per un braccio

-- Senti non sono in vena di discutere con te oggi. -- fece secca la rossa strattonando il braccio per liberarsi dalla morsa che lo stava trattenendo.

Per tutta risposta il biondo strinse ancora di più il braccio della ragazza

-- E chi ha detto che dovrai parlare. Silencio -- pronunciò queste a bassissima voce.

Lily mosse le labbra a formare le parole “Vaffanculo Malfoy”

-- Non c’è di che Evans… -- rispose lui prima di unire i loro visi in un bacio che non aveva nulla di dolce, ma che esprimeva piuttosto uno strano desiderio

-- Sai… credo che tutto questo sarebbe stato meno “doloroso” per te, se solo tu non mi avessi schiantato davanti a Potter… e no piccola mezzosangue… questo proprio non dovevi farmelo… -- fece lui dandole un piccolo morso sul collo

Lily trattenne un gemito e ne approfittò per cercare nella sua tasca la bacchetta

-- Stai cercando questa? -- chiese lui facendole volteggiare davanti un pezzo di legno scuro che Lily cercò di afferrare

-- Credo che per adesso la terrò io… -- fece con un ghigno lui.

Nella mente della rossa si materializzò un solo pensiero

Paura

 

______________________________________________

-- Bravo James… --

-- Complimenti Jamie! --

-- Di questo passo la coppa è assicurata… --

Era appena terminato un allenamento di quiddich, che era finito a tempo di record.

James Potter era riuscito ad individuare quasi subito il boccino.

Si era reso conto che quando si è arrabbiati si riesce meglio…

E ora tutta la squadra si stava congratulando con lui.

-- Ehi Jamie.. Ma che ti prende? --

-- Niente Sirius… sono solo stanco. -- fece l’altro cercando di chiudere l’argomento invano.

-- No amico, qui c’è qualcosa che non Va…-- fece l’altro

-- Senti Paddy, non mi va di discutere. Sono semplicemente stanco. -- fece serio l’altro.

Sirius arretrò di un passo

-- Ma lo sai che cominci a farmi paura.. Stai diventando troppo serio -- fece ironico Sirius

-- Sirius. Lasciami in pace. -- fece secco James montando in sella alla sua scopa e cominciando a sorvolare un po’ il castello.

Immediatamente cominciò a rilassarsi.

Il vento che gli scompigliava più del normale i capelli e che sbatteva con forza contro il suo viso lo tranquillizzavano e lo facevano riflettere.

Forse era stato troppo duro con Lily…

Se l’è cercata

Forse non avrebbe dovuto ignorarla così apertamente…

Non ha fatto niente per farmi fare il contrario

Forse non avrebbe dovuto dirle che l’amava…

Non i quel modo per lo meno

Forse avrebbe dovuto scusarsi…

Mai

Stava sorvolando il grande parco di Hogwarts, e si era sorpreso mentalmente di vedere quanto fosse grande.

Quando gli capitò di volgere lo sguardo in una zona un po’ appartata, che non aveva mai notato.

Abbasso un po’ il manico in modo da scendere di quota e vide due figure piuttosto attaccate accanto ad un albero.

Scese completamente a terra e capì chi era il ragazzo (perché aveva notato che erano un ragazzo e una ragazzo)

-- Ehi Malfoy! -- fece con voce ironica l’altro si irrigidì ma non si voltò

-- Cosa vuoi? -- fece semplicemente l’altro con voce bassa e strascicata

-- Dimmi un po’, chi è la sfortunata che ti stai facendo adesso? La Parkinson? O magari la Steel? -- continuò con lo stesso tono canzonatorio James.

L’altro intanto stava ghignando in modo incredibile

-- Se te lo dicessi non lo crederesti possibile. -- fece con un tono altrettanto ironico Malfoy

-- Mettimi alla prova. --

-- Bene. Ma ricorda che l’hai chiesto tu -- fece spostandosi e spingendo davanti a James una ragazza che subito cadde in ginocchio.

I capelli, di un rosso acceso, le coprivano gli occhi, e il moro non capì di chi si trattasse

-- Allora chi è? -- domandò seccato

-- Controlla tu stesso -- fece con il solito ghigno in faccia

-- Non sono disposto neanche a sfiorare una delle tue sgualdrinelle Malfoy… dimmi chi è -- fece James con aria disgustata.

Proprio in quel momento la ragazza in questione alzò lo sguardo, dipinto dal terrore e dalla rabbia, verso Malfoy, poi verso l’altro ragazzo.

-- Lily -- fece in un sussurro che si disperse nell’aria velocemente.

Il volto della ragazza era rigato dalle lacrime, gli occhi di solito di un verde brillante erano arrossati e cupi, il collo era pieno di morsi quasi fosse stata un pezzo di pane da mangiare, i vestiti erano sporchi e piuttosto spiegazzati e non spiccicava parola.

Automaticamente si chinò verso la ragazza che gli gettò le braccia al collo come gratitudine.

-- Non sai quanto ce la siamo spassata io e la Evans… -- fece Malfoy.

James, che non gli aveva più badato, alzò gli occhi verso il biondo che stava comodamente appoggiato all’albero di prima con le braccia incrociate al petto.

-- Brutto bastardo, come hai potuto! -- fece in un sibilo, mentre i suoi occhi saettavano furibondi.

-- Calma Potter, non lo sai che fa male al cuore arrabbiarsi in questo modo? -- lo canzonò l’altro.

James in un lampo fu in piedi.

Lo prese per il colletto della camicia e lo sbatte contro l’albero su cui stava appoggiato

-- Azzardati ancora a fare una cosa del genere e non vivrai abbastanza a lungo per raccontarlo in giro -- fece a bassa voce in modo che solo il biondo lo potesse sentire.

-- E questa cosa sarebbe? Una minaccia? -- fece l’altro in tono di sfida

-- Prendila pure come ti pare, ma non ti azzardare a sfiorarla neanche con un dito, o dovrai fare i conti con me. -- fece con tono minaccioso

-- Non ti preoccupare, tienitela pure cara la tua bella mezzosangue. Dopotutto non era un granché -- fece spostando lo sguardo sulla ragazza che si stava asciugando le lacrime.

James lo lasciò andare e presa la ragazza in braccio se la caricò sulla scopa prima di scomparire verso la torre di Grifondoro.

Prima di entrare nella scuola, nei pressi del grande portone si fermò

-- Allora mi vuoi spiegare cos’è successo? -- fece duro. L’altra cominciò a muovere le labbra e le braccia cercando di spiegare.

-- Aspetta un attimo Finite Incantate -- fece il ragazzo estraendo la bacchetta magica

-- Io non centro niente, stavo passeggiando e mi sbuca quello lì davanti, comincia a minacciarmi e cose del genere, poi mi morde e… Oh… meno male che sei arrivato tu… altrimenti non so proprio cosa sarebbe successo… -- fece la rossa, mentre le lacrime cominciavano a sgorgarle dagli occhi.

-- Scusami… -- continuò in un sussurro poco dopo.

L’altro non disse niente, ma la strinse forte a se finché non la sentì smettere completamente di piangere, e si accorse che si era addormentata con la testa sulla sua spalla.

 

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Fine quinto capitolo

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Capitolo 6
*** Colpa di una fetta di torta di mele... ***


Capitolo 6

-- MA NON CAPISCI ANYA?! HO LASCIATO CHE QUEL BASTARDO DI MALFOY “GIOCASSE” CON ME!! --

-- Dai, calmati Lil. E poi sei stata anche fortunata… se non fosse arrivato James riesco neanche ad immaginare cosa ti avrebbe fatto quel porco… -- fece con una smorfia una ragazza bionda seduta al bordo di un letto.

La rossa che fino a quel momento stava urlando a gran voce agitandosi per la stanza si fermò di botto e guardò l’amica con una strana espressione in viso.

-- Già… lui… -- fece con aria pensierosa sedendosi sul letto di fronte a quello della bionda e prendendo fiato con calma.

L’amica davanti la guardò con aria concentrata, probabilmente stava riflettendo su tutta la faccenda.

-- Sai cosa dovresti fare adesso, vero Lil? -- fece con il tono di voce che di solito usano le madri per rimproverare i bambini…

Lily la guardò con aria interrogativa prima di comprendere e negare violentemente con la testa

-- No, no, e ancora no! Io non dirò mai “grazie” a Potter! Mai! -- fece con aria risoluta incrociando le braccia al petto.

Anya alzò teatralmente gli occhi al soffitto con espressione esasperata.

-- Lily, per una volta potresti mettere da parte questo tuo smisurato orgoglio e ringraziare quella persona che ti ha salvato dalle grinfie di Malfoy?? -- fece con la voce leggermente stridula.

La rossa la guardò prima di sorridere, mettendo in mostra un leggero ghigno.

-- Anya, è per questo che sono una Grifondoro. Sono molto orgogliosa… e testarda… -- fece alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza, sotto lo sguardo allibito e sconfortato dell’amica.


Camminava per i corridoi della scuola tranquillamente, con la sua solita aria leggermente strafottente di tutti i giorni.
Anche se nella mente gli tornava continuamente il ricordo di Lily e di Malfoy…
Gliel’avrebbe pagata parecchio cara questa, non c’era problema… James Potter non lasciava mai dei conti in sospeso…
Trattenne a stento un sospiro davanti a un gruppetto di ragazzine.

Le guardò una per una velocemente, nessuna era come Lily, tutte erano belle, si, ma non erano Lily… non avevano quel modo di fare, il carattere… ecco… si, il carattere di Lily era una cosa veramente unica, introvabile in una qualsiasi ragazza.
Era dal giorno prima che non la vedeva, probabilmente lo stava evitando… o forse era lui ad evitare lei…

Andava ovunque tranne che nei soliti posti, dove era facile trovarlo, e adesso era nei pressi della torre nord ovest del castello, un luogo quasi sempre deserto, ma comodo per stare tranquilli una buona mezz’oretta.

Conosceva una stanza, che non aveva rivelato neanche quando lui e gli altri malandrini avevano creato la mappa.

Sibilò la parola d’ordine a bassissima voce, e vi entrò. La stanza era ampia, dentro vi era una specie di appartamento, arredato in stile antico, probabilmente era in quel modo da parecchi decenni…

Una finestra affacciava proprio sopra il confine che vi era tra il lago e la foresta proibita.

Si avvicinò a quest’ultima prima di affacciarsi e guardare il panorama che gli si parava di fronte.

Nonostante a tutti quanti apparisse un ragazzo orgoglioso, vanitoso e molto sfacciato, ogni tanto gli piaceva allontanarsi dal resto del mondo per riflettere sulle cose realmente importanti, prima di ritornare alla sua “realtà” e prima di ritornare ad essere il Potter che tutti conoscevano.

Fece uno sbadiglio prima di dirigersi verso una piccola stanza alquanto nascosta per fare un pisolino.

Non aveva dormito molto quella notte, con in mente il pensiero di Lily.

Era uscita dalla sala comune di Grifondoro e si dirigeva con un largo sorriso stampato in volto verso non sapeva neanche lei dove. Camminava, salutando di tanto in tanto qualcuno con un cenno del capo. Di colpo si fermò.

Ehi Lily, ma che diavolo stai combinando?? Cosa credi di fare? Non puoi camminare così per i corridoi senza sapere neanche dove andare!

Si diede mentalmente della scema e proprio in quel momento le venne in mente un posto, che era sicura di conoscere solo lei.

Camminò a lungo prima di arrivare alla sua meta. Un grande quadro, delle dimensioni di una porta, in cui era raffigurato il dipinto di una donna dall’aria bonaria, ma seria.

-- La parola d’ordine -- chiese tranquillamente la donna

-- Prima guerra dei Goblin -- fece la ragazza, e il quadro subito le fece spazio per entrare. Era una stanza grande, parecchio grande, che considerava quasi come una seconda stanza delle necessità. Era provvista di tutto per poter tranquillamente sopravvivere al suo interno. Vi era una piccola cucina in un angolo, un bagno in una stanza a parte, un mini salotto con tanto di camino ed infine una camera da letto con un grande letto a baldacchino. Era quasi come avere una casa dentro Hogwarts. Lì sarebbe stata tranquilla per un po’.

Si avvicinò alla cucina.

Che ne dici di una torta Lily?

Si chiese mentalmente mentre da un cassetto prendeva ciò che le serviva per il preparato. Con qualche tocco di bacchetta il tutto fu pronto per essere infornato.

Non restava altro che aspettare adesso. Si avvicinò alla finestra che dava uno splendido panorama. Il sole stava iniziando a calare e questo fece capre alla rossa che si stava facendo tardi.

Fece un sospiro.

Dopo sicuramente avrebbe dovuto spiegare tutto ad Anya… le faceva quasi da mamma da quando era arrivata in quella scuola.

Uno scampanellio da parte del forno le fece capire che la torta doveva essere pronta.

Non era passata neanche un’ora da quando si era sdraiato a letto che un fastidioso campanello gli entrò nelle orecchie quasi a volergli bucare il cervello.

Si alzò dal letto e con un’espressione che non prometteva bene si avviò verso il luogo da dove proveniva il suono: la cucina.

-- Ma cosa diavolo c‘è che non va… yawn -- fece stropicciandosi gli occhi, con una voce più burbera di quanto fosse in realtà.

Attimi di silenzio.

Questi furono seguiti da un urlo che svegliò completamente il ragazzo.

-- COSA CI FAI TU QUI?? -- fece un’altra voce. Di colpo James si irrigidì e spalancò gli occhi.

Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

-- Lily?! -- domandò sconcertato avvicinandosi lentamente

-- NON TI AVVICINARE! -- fece la rossa prendendo sotto mano la prima cosa che le era possibile afferrare, in quel caso una padella di medie dimensioni.

-- Lily?! Ma cosa diavolo ci fai qui??! -- domandò lui guardandola stranito.

-- Te l’ho domandato prima io -- fece Lily calmando il tono della voce ma tenendo la padella sempre alta e pronta ad attaccare. Il ragazzo la guardò ancora con la sua espressione stranita prima di trattenere a stento una risatina.

-- Per prima cosa abbassa quella padella, cosa credi di farmi con quella?? Sono abbastanza veloce per schivare i colpi… -- fece James mentre Lily si rendeva finalmente conto di cosa stringesse con forza nella mano sinistra e l’abbassò leggermente.

-- Grazie… per quanto riguarda cosa ci faccio qui… ci vengo ogni tanto… quando non voglio avere nessuno tra i piedi -- continuò lasciando chiaramente intendere che in quel nessuno anche lei era compresa.

-- Adesso tocca a te. Cosa ci fai in casa mia?! -- domandò

-- Per prima cosa, questa non è casa tua. È da anni che ci vengo, quindi è casa mia caso mai. Per seconda cosa, anche io ci vengo quando non voglio nessuno intorno, o semplicemente quando voglio riflettere. -- fece lei decisamente più calma.

-- Ok… adesso che ci siamo chiariti… posso sapere cosa diavolo era quel campanello terribile?! -- domandò con aria infastidita il moro.

-- Oh… quello… il forno -- fece lei diventando improvvisamente rossa in volto. Non le piaceva mettere in mostra le sue doti in cucina.

-- Il forno? -- chiese lui di rimando

-- Esattamente. Il forno. -- fece lei ritornando alla sua naturale freddezza e compostezza.

-- Ah… -- fece lui cominciando a camminare intorno al tavolo con le braccia incrociate al petto.

-- E cosa avresti cucinato? -- domandò con un ghigno lui mentre poggiava le mani sul tavolo. Lily prese nuovamente colore.

-- Niente per te… -- fece prima di bloccarsi e trattenere il fiato rendendosi improvvisamente conto di qualcosa, che nella rabbia precedente non aveva notato affatto.

-- Ah proposito… potresti… andare a metterti… qualcosa addosso? -- continuò poco dopo facendogli un leggero cenno con il capo.
Solo in quel momento si rese conto di essere in boxer.

-- Oh, certo -- fece mettendo in mostra un ghigno prima di voltarsi e di camminare in modo molto “sensuale” verso la camera da letto, sotto lo sguardo truce della ragazza che si copriva gli occhi con una mano per l’imbarazzo.

Dieci minuti dopo James era di ritorno dalla stanza, con indosso un paio di pantaloni della tuta e una maglietta nera piuttosto aderente. Lily fece volutamente finta di non aver notato nulla, anche per non darla nuovamente vinta al ragazzo. Gli fece segno di sedersi prima di porgergli su un piatto una piccola fetta di torta alle mele.

-- E questa cosa sarebbe? -- chiese il moro sedendosi dove gli era stato indicato. La ragazza lo fulminò con uno sguardo.

-- Se non la vuoi non devi mangiarla -- fece acida lei sporgendosi per prendersi nuovamente indietro il piatto. Ma fu bloccata dalla mano di lui sul polso.

-- Non ti preoccupare, voglio proprio vedere come te la cavi in cucina… -- fece il moro.

Lily non rispose, ma ritrasse la mano, e si sedette dalla parte opposta del tavolo.

Da qui un silenzio tombale li avvolse entrambi. Si sentiva semplicemente il tintinnare della forchetta nel piatto.

Dopo alcuni secondi James prese nuovamente parola.

-- E’ buona sai? -- fece sorridendo.

-- Grazie -- rispose semplicemente la rossa mentre si portava alla bocca un altro pezzo della torta che aveva preparato.

-- Di mele se non sbaglio -- continuò imperterrito lui.

-- Esatto -- fece lei dopo aver ingoiato

-- Sei proprio brava in cucina --

-- Grazie --

Silenzio.

A questo punto James mollò la forchetta che batte contro il piatto e attirò l’attenzione della rossa che lo guardò con aria interrogativa.

-- Insomma, non vuoi neanche parlare? -- chiese alquanto esasperato il giovane.

-- Non vedo di cosa dovremmo parlare -- rispose lei guardandolo in faccia.

-- Che so, qualsiasi cosa! Insomma, non mangio mica io! -- fece nuovamente

-- Trova un argomento e parliamo allora -- fece tranquillamente la rossa riprendendo a mangiare la famosa fetta di torta (che tra parentesi sembrava non finire mai NdAlex)

-- D’accordo. Non mi hai ancora detto grazie -- fece il moro guardandola dritta in faccia.

A queste parole Lily mollò anch’essa la forchetta che batté sul piatto e lo guardò con occhi furenti.

-- Come scusa? --

-- Hai capito bene. Non solo ieri ti ho salvato dalle mani di Malfoy, ma non mi hai ancora chiesto scusa --

-- Questa poi… -- fece a bassa voce la ragazza volgendo gli occhi verso la finestra alla sua destra.

-- Un minimo di gratitudine potresti pure mostrarla sai? -- fece mentre iniziava ad alterarsi il moro.

-- Adesso basta… questa discussione non ha senso -- fece la rossa alzandosi dal suo posto e poggiando il piatto sul piano della cucina.

-- NO -- fece James bloccandole un braccio.

-- MA FINISCILA! -- fece lei strattonando con forza.

-- NON TI è BASTATO VEDERMI IN QUELLE CONDIZIONI IERI? NO, EH? NON CREDO DI DOVERTI SCUSE. ORMAI HAI VINTO. CAPITO? HAI VINTO! -- fece urlando la rossa mentre si voltava per andare verso l’uscita dell’appartamentino.

James la raggiunse e le si parò davanti all’uscita del quadro.

-- Ma cosa diavolo stai farneticando?! -- fece lui abbassando il tono della voce.

Ormai le lacrime rigavano il viso di Lily.

-- Insomma tu non vuoi capire vero? Non capisci proprio… ti converrebbe dimenticarmi… trovati un’altra ragazza… io sono inaccessibile -- fece prima di spintonarlo di lato e aprire il quadro.

Ma nuovamente James l’acchiappò per i fianchi questa volta e la fece voltare.

-- Non siamo in una gara Lily… sei tu che non vuoi capire… -- fece fissandola negli occhi con aria enigmatica prima di avvicinarsi con cautela e posare delicatamente le sue labbra su quelle di lei.

Si allontanò quasi subito da lei, quasi si aspettasse uno schiaffo per il gesti che aveva compiuto.

Invece lei parlò.

-- Io non voglio essere una delle tante ragazze che hai intorno -- fece a bassissima voce.

-- E non lo sei -- fece prima di avvicinarsi nuovamente e di darle un bacio vero, non come il precedente.

James si allontanò nuovamente e la guardò negli occhi.

Stava chiedendo conferma, che un cenno del capo da parte di lei gli diede.

La prese per mano ed insieme si diressero verso la camera da letto.

Si buttarono così come si trovarono su quest’ultimo e presero a baciarsi con dolcezza e passione misti insieme.

Lentamente si spogliarono e James ammirare le forme della ragazza, perennemente nascoste dall’ingombrante quanto larga divisa scolastica. Le rivolse uno sguardo di puro desiderio che la fece avvampare velocemente.

Ma nonostante ciò anche lei poteva ammirare i muscoli, realmente scolpiti, che anche prima era riuscita ad intravedere, nonostante fosse più incentrata sulla rabbia.

Il resto come potete immaginare venne da se…

Incredibile cosa porta a fere una fetta di torta di mele.

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Fine sesto capitolo

Ahhhh l’amour!!! Avete visto cosa porta a fare una fetta di torta di mele??? Quindi vi consiglio di stare vivamente attenti quando la mangiate!! Testato dai nostri due piccioncini. Comunque, mi pareva pure ora di instaurare un qualche contatto tra i due, no???? Forse ho esagerato… fatemi sapere se il rating va bene… Ah, ma poi si capirà tutto… per adesso sono trascinati via dall’adrenalina… ma tutto questo porterà a delle conseguenze, no??? Ok… sto zitta che è meglio. Ma non prima di aver ringraziato tutti quanti coloro che mi hanno recensita!!

Bel Black: ti giuro che da come l’hai scritto mi hai quasi fatto venire un infarto!! Pensavo stessi per dirmi che era del tutto schifosa… ma sono felicissima che ti piaccia!!! Finalmente mi sono decisa ad inserire questo capitolo… che a parer mio è un po’ più piccante di quel che dovrebbe essere… fammi sapere che ne pensi ok??

Marghe (o Lily Evans Potter): sono felicissimissima che questa mia storia (che a parer mio è quasi un groviglio di parole) ti piaccia così tanto! Per quanto riguarda il libro, ti auguro buona fortuna! E ti farò sapere subito via mp… contaci! ^-^

Kia: Visto???? Finalmente dopo varie peripezie (e soprattutto mancanza di ispirazione) sono riuscita a mettere il tanto agognato sesto capitolo!!! Che ne pensi??? Fammi sapere prestissimo!!! Please!

Casinara91: Eheh… ecco qui il continuo!! Cosa ne pensi?? Un po’ esagerato?? O forse poco esagerato?? Insomma fammi sapereeee!

Ellie: lo so, i capitoli sono un po’ cortini, ma questo ho provato ad allungarlo un po’… nn è comunque granché, ma in futuro vedrò di fare sempre meglio. Grazie per avermelo fatto notare!! Cmq sn contentissima che la storia ti piaccia, fammi sapere come ti sembra questo capitolo… ^-^

MATILDE: WoW! Non mi aspettavo tanto entusiasmo!! Mi hai veramente lasciata quasi sconvolta!!! Sono felicissima del fatto che tu pensi che da grande sarò una scrittrice… in effetti ci spero… forse un giorno troverai un libro a mio nome ^-^!! Cmq… mi pare un po’ esagerato dire che è la ff migliore… ma grazie mille dei complimenti!!

Mary89: Scusa il ritardo… lo so… ho esagerato… e per un po’ è anche sembrato che non volessi continuare a scrivere, vero?? Ma il fatto è che non arrivavano le idee, gli spunti e quant’altro… ho riscritto 3 volte questo chap prima di scegliere il capitolo giusto… Cmq fammi sapere com’è questo capitolo tramite recensione, ok???

Bacissimi

Dana

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