Il sogno continua!

di chia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** James Cooper ***
Capitolo 2: *** Rivedersi ***
Capitolo 3: *** Facciamo un patto ***
Capitolo 4: *** Settimana a distanza ravvicinata ***
Capitolo 5: *** Come è andata? ***
Capitolo 6: *** Ritono alla normalità...o quasi! ***
Capitolo 7: *** Prove sorprendenti ***
Capitolo 8: *** ...Elly però li vide... ***
Capitolo 9: *** Grazie di tutto ***
Capitolo 10: *** tutto cambia in fretta ***
Capitolo 11: *** Doveva finire così ***
Capitolo 12: *** Nuovamente a Chicago ***
Capitolo 13: *** Perchè questa reazione? ***



Capitolo 1
*** James Cooper ***


James cooper

James cooper

 

 

Robbie, il suo splendido ragazzo, portò gli ultimi bagagli sul pianerottolo, poi dopo averla  salutata si diresse verso la sua scuola che fortunatamente distava solo pochi isolati dalla Chicago Royal Ballett.

Elly era ora sola.

Una nuova vita le si prospettava davanti…ora non era più una liceale oppressa dal volere dei genitori, no adesso poteva veramente considerarsi adulta.

Finalmente avrebbe avuto l’occasione di ricominciare, senza pregiudizi, senza falsità e bugie.

Avrebbe come sempre lottato per la “sua danza” ma questa volta a cielo aperto, a testa alta con un sogno ancor più importante…divenire una professionista.

E ci sarebbe riuscita…ne era sicura…

Distolto il pensiero dai seri cambiamenti che la sua esistenza stava subendo, la giovane si guardò finalmente intorno.

Ancora  non riusciva ancora a capacitarsi di quello che era avvenuto…di dove si trovava:

 

-         Sono Eleonore Berfield – disse con voce alta e chiara.

-         Bene – rispose la segretaria guardando il computer con espressione concentrata – le è stata assegnata la stanza 77, secondo piano a destra.

-         Grazie – sorrise.

 

Salì le scale e percorsero il lungo e largo corridoio con il cuore in gola per l’eccitazione, fino a raggiungere la destinazione.

 

-         E’ questa- esclamò con un filo di eccitazione la ragazza, accorgendosi di aver detto ad alta voce quello che aveva pensato. Con ansia aprì la porta in legno ed entrò

-         Permesso…? – disse

 

Nessuno l’accolse…fortunatamente…Elly voleva osservare quella che sarebbe stata la sua dimora per vari anni senza gli occhi puntati addosso, senza fretta…sola.

La ragazza si guardò intorno: due letti come previsto.

Uno, il suo, spoglio e ancora da sistemare, l’altro decisamente sfatto.

Lo stile di quest’ultimo, notò, si avvicinava spaventosamente ad uno stile maschile.

Sulle pareti proprio intorno al letto erano appese modelle in pose provocanti e diverse fotografie che ritraevano uno stesso gruppo di ragazzi divertiti tra la neve!

Avrebbe avuto un compagno di stanza “maschio”?

 

 

 

-         Ti piacciono i miei poster? – nella stanza fece irruzione un giovane piuttosto alto e ben messo fisicamente

-         Ah, si…carini! – esclamò Elly presa alla sprovvista- soprattutto quello dove c’è la ragazza vestita da diavoletto… veramente provocante!- ironizzò riacquisendo la sua aria sarcastica.

-         Bene, tu devi essere la mia nuova compagna di stanza, vero? – domandò lui per nulla in soggezione

-         A quanto pare…piacere Eleonore…o meglio, Elly! – disse tendendo la mano.

-         Io sono James, o meglio… James! Molto piacere!- rispose l’altro stringendo energicamente la presa .

 

La ragazza sorrise gentilmente, poi cominciò a disfare tranquillamente le valigie senza osservare troppo il compagno e senza nemmeno assillarlo con domande che lui avrebbe trovato sicuramente stupide o infantili.

Improvvisamente un rombo sovrastò la stanza.

Era una musica assordante e decisamente orrenda…che razza di gusti aveva quel James?

Tuttavia continuò a sistemare vestiti  e scarpe dentro l’ampio armadio, ignorando quel frastuono infernale.

 

-         Allora da dove vieni?? – urlò il ragazzo da dietro senza degnarsi minimamente di abbassare la musica.

 

Elly si avvicinò, spense la radio e rispose:

 

-         Vengo da Boston, te?

-         Pure! – esclamò l’altro riaccendendo lo stereo – e senti, che scuola di danza frequentavi prima di venire qua?

 

La ragazza spense di nuovo:

 

-         L’Elizabeth Jordan School…

 

Il ragazzo, riaccendendo lo stereo, gridò:

 

-         La conosco, anche se non l’ho frequentata… invece che liceo?

 

 Lei spense di nuovo.

 

-         Se ti azzardi a riaccenderla elimino ogni contatto con te, chiaro? – disse tutto d’un fiato Elly con un sorrisino stampato forzatamente in viso

-         Ok calma! – sorrise l’altro divertito.

-         Frequentavo la Jeoffrey School

-         Mmmh… il terribile professor McGregor era uno dei tuoi insegnanti?

-         Si…lo conosci?

-         E come no! Mi ha dato filo da torcere per cinque lunghi anni… non sopportavo ne lui, ne i suoi personaggi storici!!

-         Che anno frequenti? – chiese Elly incuriosita.

-         Devo fare il terzo, novellina!

-         Novellina!?

-         Ti piace come soprannome? Bene, ora è il tuo!

 

E con questo riaccese la musica e concluse il discorso.

Elly rimase a bocca aperta, non disse nulla e si voltò scotendo la testa: quello spavaldo avrebbe avuto vita dura d’ora in poi..assicurato.

Quando finalmente la stanza fu sistemata e James uscì per una sigaretta, Elly si poté stendere sul letto per chiamare Robbie.

Gli raccontò le novità che in poche ore si erano accumulate…passando con lui il resto di quella prima serata!!

 

 

Un paio di mesi velocemente trascorsero.

 

Elly, di ritorno dalle lezioni salutò velocemente Nicole,sua compagna e fidata amica e si accostò alla porta della sua camera…numero 77.

Bussò tre volte.

Aspettò.

La porta si aprì e ne uscì una biondina mozzafiato con i libri in mano e… la camicetta  male allacciata.

Questa la salutò con un sorriso di circostanza: non l’aveva mai vista prima.

Poi entrò.

La solita musica riprese a echeggiare nell’aria, proprio come ogni pomeriggio.

Salutò il suo compagno di stanza con un cenno e dopo aver appoggiato i numerosi volumi usati quel giorno sulla scrivania, si buttò sul letto proprio accanto a lui.

 

-         Il signor Casanova ha dato lezioni oggi! – ironizzò guardandolo dritto negli impenetrabili occhi scuri.

-         Come sempre… sono un maestro in quest’arte- rise l’altro scompigliandosi i capelli biondi – com’è andata oggi?

-         Uhm… la  professoressa Simmons ci ha distrutto… ha ideato una coreografia assurda e non so nemmeno da dove cominciare per impararla!

-         Ti aiuto io più tardi…ora vuoi sapere chi è l’ultima bionda?

-         E me lo chiedi pure? – rise di gusto lei

-         Si chiama Carmen… ah a proposito, ha chiamato Robbie! Ha detto di richiamarlo…

 

Elly rifletté un attimo.

 

-         Non puoi lasciarmi sulle spine, alla chiamata ci penso dopo! – gli rispose

 

E così James cominciò a raccontare la sua nuova ed esilarante avventura pomeridiana..

 

 

* ciao a tutti!! non faccio nessun commento altrimenti non mi trattengo e vi svelo nuovi particolari!! spero che il cap vi sia piaciuto anche se so che creerà un pò di malscontento... un bacione a tutti e grazie!! chia*

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Capitolo 2
*** Rivedersi ***


RIVEDERSI

RIVEDERSI

 

Elly davanti allo specchio tentava di decidersi su che vestito indossare per l’uscita di quella sera.

La porta del bagno si spalancò e ne uscì un James veramente carino.

Il fisico perfettamente scolpito,come gran parte dei ballerini,era particolarmente evidenziato dagli sportivi jeans larghi  decisamente bassi e da una delle sue immancabili felpe.

 

-         Wow novellina sei veramente splendida….

-         Dici? Non è troppo striminzito questo abito?

-         Io direi che calza a pennello…allora dove ti porta il tuo principe azzurro?

-         In un ristorante italiano…. “da Gino” mi pare…

-         Se è quello sulla venticinquesima ho capito…cosa si festeggia?

-         Il superamento di un suo esame…voi altri dove andate?

-         Da Tommy come quasi tutti i sabati sera…ci mancherai novellina lo sai?

-         Eh lo so…non ci si diverte senza di me…

-         Si soprattutto quando bevi! Non credi che farai tardi se continui a guardarti allo specchio?

-         Hai ragione…oltretutto lo devo passare a prendere io perché ha la macchina dal meccanico…quindi mi conviene sbrigarmi. Piuttosto sta sera c’è pure Melissa?

-         Forse...

 

Melissa…l’ultima fiamma di James che tardava a spegnersi…

Elly dopo questa ultima domanda si affrettò  verso la porta,ma poco prima di potersela chiudere alla spalle una voce la fermò:

 

-         Aspetta….Elly devo per caso lasciarti la camera libera? Se vuoi vado a dormire da Chris,tanto il suo compagno di stanza è tornato a casa per il fine settimana…

-         No,non occorre…

 

Era il primo sabato dopo vario tempo che Elly non trascorreva con il suo nuovo gruppo di amici: erano tutti ragazzi simpatici, alla mano e presenti…per lei erano veramente formidabili.

Il rapporto creato con loro era proprio quello che le era sempre mancato…sostegno, attenzioni gratuite, divertimento e affetto.

Un affetto indiscusso, non dettato da secondi fini, da convenienza…bisogno reciproco di potersi sfogare, piangere, soffrire ma pure divertirsi, cantare a squarcia gola, rincorrersi nei corridoi e ballare, ballare fino alla perdita di ogni forza, fino a cadere stremati a terra con un o sfavillante sorriso stampato in viso.

 

Non sempre tutto è perfetto, nella vita di una coppia.

Elly aveva parcheggiato sotto il college del suo ragazzo, aveva spento il motore.

Era in attesa di Robbie: come al solito d’altronde…le uscite insieme erano sempre più rade, lui non aveva mai tempo…doveva studiare, doveva uscire, socalizzare.

Non dovette aspettare molto che il ragazzo era già salito in macchina, con il volto più sorridente che mai.

Le prese il viso e dopo il rituale bacio Elly si apprestò a partire.

Il ragazzo accese le radio,e una musica molto famigliare avvolse  Elly rabbiosamente, senza lasciarle respiro.

 

-         Cos’è sta porcheria?- chiese lui quasi con disprezzo

-         E’ un gruppo che non conosci….e poi non è così male! – sorrise la ragazza continuando a guidare

-         Non è male?Non eri te la ragazza amante delle musiche romantiche e contro questo…come posso chiamarlo…casino?

-         Beh, i gusti possono cambiare- rispose semplicemente alzando il volume.

 

Arrivarono “da Gino” e il cameriere li accompagnò in uno dei tavoli più appartati della sala.

L’uomo prese le ordinazioni e finalmente li lasciò soli.

Elly si accorse, mentre stavano mangiando e bevendo del raffinato vino, che per la prima volta non si sentiva a proprio agio, tranquilla, davanti a Robbie.

Continuarono a mangiare in silenzio fino a quando lo squillo del cellulare ruppe il gelo che si era creato.

 

-         Pronto? – rispose Elly – ah, ciao Sarah. No, James non ti ha detto che non vengo? Stasera sono a cena fuori. Si, salutami tutti. A proposito, dì a Luka di non bere troppo che stasera non posso guidare io!! Ok, ciao, un bacio.

 

Chiuse la comunicazione e infilò il ricevitore nella borsetta.

 

-         Era Sarah –disse a Robbie, che continuava a mangiare la sua bistecca.

-         Ho sentito.

-         Giusto…sei qui- sussurrò l’altra un po’ rassegnata.

 

-         Oggi  abbiamo montato una coreografia difficilissima! – provò Elly per cominciare una conversazione.

-         Interessante…e sei riuscita a ballarla?

-        

-         Bene, meglio così.

-         Perfetto – sospirò lei guardando le patate rimaste nel piatto – tra meno di un mese avremo il primo saggio aperto al pubblico!

-         Davvero?

-         Si, dovremo preparare un sacco di pezzi e lavorare in ogni momento libero.

-         Così vuoi dire che non uscirai più con me?

-         Così volevo informarti di quello che sto facendo a scuola!- rispose irritata

-         Ottimo pretesto, non ti credevo così in gamba.

-         In gamba per cosa?

-         Per raccontare stronzate.

-         Wow, mi sembra che hai le idee proprio chiare. Io sono qui per dirti che fra poco mi esibirò e tu prendi questo come una scusa?

-         Dillo che non vuoi essere qui.

-         Si lo dico… non voglio stare qui con una persona che mi tratta in questo modo! Ora sai che faccio? Me ne vado, sarai più felice di gustarti il tuo bel piatto di fiorentina da solo!

 

Si spinse bruscamente indietro con la sedia, si alzò, raccolse tutte le sue cose e uscì dal ristorante in fretta e furia.

 

 

Elly si svegliò, aprendo lentamente gli occhi.

La stanza era buia, ma il letto di James era vuoto.

Improvvisamente si ricordò della sera precedente.

La rabbia le riaffiorò immediatamente e l’unico modo per placarla era…

Si vestì in fretta, uscì per i corridoi completamente vuoti del college.

La domenica mattina nessuno si svegliava prima delle undici.

Spinse con fatica la grande porta di una delle palestre.

Gettò il borsone a terra, accese lo stereo e iniziò a scaldarsi per poter poi ballare.

 

Quel  passo per quanto ci provasse, proprio non le riusciva.

Non si accorse neppure che qualcuno la stava osservando.

Dalla penombra ne uscì un ragazzo alto e slanciato che senza dir nulla afferrò la mano della ragazza e la aiutò a superare proprio quel problema.

Continuarono a provare e riprovare, finché Elly ci riuscì.

Da lì proseguirono il balletto, che in effetti era un passo a due.

Quando la musica terminò, anche i due corpi si fermarono.

La ragazza, raggiante, sorrise alla figura.

 

-         Grazie…James!

-         Di niente novellina – sorrise a sua volta il ragazzo.

 

Rimase un po’ sorpresa nel vederlo sorridere così.

Non lo aveva mai fatto, o perlomeno non a lei.

 

-         Devo ammettere che anche se sei al primo anno non balli niente male!

 

Sorrise.

Non sapeva che dire.

Quei suoi occhi…

 

Improvvisamente un rumore lì attirò.

Elly si voltò e intravide la corsa unica di un ragazzo che si allontanava.

 

-         Era Robbie? – domandò James

-         Si

-         Mi dispiace….

-         A me no…

 

Non sempre tutto è perfetto, nella vita di… una coppia?

 

 

** ciao ciao!! Eccomi qua!! Eh eh mi sa che in questo momento mi vorreste uccidere vero??? Abituatevi alla cosa…lo dico per il vostro bene! Cmq eccomi qua come al solito e ringraziarvi!! Piuttosto non so se avete visto la nuova fic “Noi due”! se vi è piaciuta la storia di Robbie ed Elly quella di Katie e Chris vi farà impazzire…io e la mia amica l’abbiamo scritta apposta per i cuori romantici…anche se non sarà sempre tutto rose e fiori! **

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Capitolo 3
*** Facciamo un patto ***


Facciamo un patto

Facciamo un patto

 

 

I lunedì erano veramente stressanti.

Elly li odiava proprio,due lunghe ore di matematica seguite da 4 massacranti ore di pratica classica e moderna.

Amava ballare,ma il solo pensiero che quel pomeriggio lo avrebbe passato a provare ancora una volta il pezzo del saggio,la mandava in pezzi.

Quel giorno,arrivata alla sua stanza,non bussò.

Spalancò la porta soprappensiero.

 

James era steso sul letto, seduta al suo fianco una morettina stava gesticolando provocando in lui una rumorosissima risata.

 

Elly di colpo chiuse la porta. Solo una volta fuori si chiese il perché di quel gesto,in fondo i due non stavano assolutamente facendo niente di male.

Poteva tranquillamente rientrare.

Non lo fece,o meglio non ci riuscì.

Fu solo il successivo riaprirsi della porta e la comparsa di James a spingerla ad entrare.

L’altra ragazza se ne era appena andata,così Elly si poté comodamente stendere sul suo letto.

 

-         Scusa se ti ho disturbato… Non volevo interrompere niente- si scusò la ragazza

-         Infatti no l’hai fatto – rispose semplicemente lui

-         Mi sembravate molto presi…

-         Lo eravamo

-         Quindi vi ho disturbato?

-         No

-         Ma vi stavate divertendo…

-         Si

-         E se io non aprivo la porta avreste continuato a farlo

-         Si

-         Vedi,questo vuol dire disturbare?

-         No

 

Ad Elly irritava profondamente l’atteggiamento di James.

Lui era il tipo di ragazzo che odiava i lunghi discorsi.

Tra loro si era instaurato un bel rapporto,ma era lui a dettare le regole.

Parlava solo quando si sentiva”ispirato”.

Il suo volto solare era in contrasto con la sua reputazione di “cattivo”ragazzo.

Era molto ammirato nella scuola  per le sue doti artistiche ma la sua cerchia di amici era piuttosto ristretta: Elly era contenta di farne parte…però a volte lo detestava proprio!

 

-         Come è andata la giornata? – chiese lei rassegnata al comportamento distaccato dell’altro

-         Male

-         Non mi sembri molto abbattuto?

-         Infatti

 

Elly alzò gli occhi al cielo.

Questo le  impedì di accorgersi della rincorsa che il ragazzo prese prima di gettarsi proprio accanto a lei.

Le sorrise.

 

-         Oggi pomeriggio hai le prove? – chiese lui tornato di buon umore

-         Si,tu?

-         No,però volevo fare un salto a vedere come procedono i preparativi per lo spettacolo

-         Se non hai altro da fare…

-         Eh eh, non vuoi che ti veda ballare! Paura di una critica? – disse ridendo

-         No…e poi una critica tua che vuoi che sia…

-         Furbetta…lo so che ti interessa il mio parere, vengo apposta

-         Mi dovrei sentire onorata?

-         Chiunque si sentirebbe così

-         Lasciamo perdere…. – si voltò lei

-         Piuttosto….ho finito di leggere il libro che mi hai prestato

-         Quale? – Elly riprese immediatamente la posizione originaria per poterlo guardare negli occhi

-         L’ultimo

-         Ma se te l’ho dato ieri?

-         Sai l’ora di francese era stressante

-         Ma è un libro enorme!

-         Beh…tra i ritagli di tempo…

-         Ti è piaciuto? – chiese Elly sorridendogli

-         Si,soprattutto il personaggio di Christine,così limpido e…

-         Determinato?

-         Che stai cercando di fare? Vuoi togliermi le parole di bocca?

-         Forse…

-         Sai che potresti rischiare grosso?

-         Vuoi decapitarmi?

-         Ci avevo pensato, poi mi sono detto: “troppo spargimento di sangue”

-         Allora vuoi tagliarmi entrambi i piedi per impedirmi di ballare?

-         No…non sono così crudele…rovinerei lo spettacolo a tutta la scuola…

-         Giusto….solo per lo spettacolo…

-         E per cos’altro? – domandò con aria provocatoria

-         Ci sono! Volevi buttarmi giù dalla finestra?

-         No,una fine troppo veloce.

-         veloce?

-         Si,avevo intenzione di torturarti a lungo…tanto per rendere la cosa più coinvolgente

-         E sei giunto alla conclusione che il metodo più efficace è….

-         …è il solletico – e finita la frase prese a stuzzicare Elly con più foga possibile.

 

Quando la lotta terminò entrambi erano sfiniti. Fu nuovamente James a rompere il silenzio.

 

-         Che libro mi presti adesso?

-         Ma li hai letti tutti. Io non ne ho più….

-         Mi stai dicendo che la tua cultura è limitata solamente a 20 libri?

-         A parte che venti libri non sono pochi e poi non ho mai detto questo

-         Ma se hai appena dichiarato di avere solo quelli

-         Intendevo dire che qui ne ho solo 20

-         Allora la prossima volta che vai a Boston me ne porti altri. Quando vai a Boston?

-         Non vado

-         E io come faccio senza libri?

-         Scusa sei riuscito a sopravvivere senza per tutti questi anni e adesso ne hai un bisogno impellente?

-         Ho un bisogno impellente dei tuoi

-         Perché?

-         Perché sono belli

-         Molti libri sono belli

-         Si…ma io fino ad ora ho letto solo generi fantascientifici o comunque paranormali

-         Scusa ma non puoi comprarteli?

-         No

-         Se vai nei mercatini non costano mica molto

-         E a me che me ne frega?

-         Scusa?

-         Cosa mi importa se costano poco….io voglio i tuoi

-         E perché?

-         Perché mi piacciono i tuoi gusti

-         Ah – Elly rimase a guardarlo un po’ sorpresa ma compiaciuta – comunque dato che io a Boston non ci torno, ti posso accompagnare a uno dei mercatini che ti dicevo.

-         Sarebbe fantastico.

-         Ok

 

Qualche minuto di silenzio diedero la possibilità a Elly di accorgersi come lei e James fossero vicini.

 

-         E perché non torni a casa? Non ti va di vedere come tutto si evolve anche senza di te?

 

Elly non rispose

 

-         Non vuoi fare un salto nella tua scuola di danza? Penseranno che non ti ricordi più di loro. E poi tu non avevi amici là?

-         Hai finito?

-         Per il momento

-         È naturale che ne ho voglia,ma non posso tornare

-         Credi che non ti facciano passare alla dogana?

-         Ma non c’è nessuna dogana….

-         Giusto….allora niente ti impedisci un ritorno trionfale

-         James tu non sai tutta la storia

-         Se è complessa come quella dei tuoi libri sono tutto orecchie

-         Sei odioso - disse Elly un po’ esasperata ma comunque divertita – diciamo che non sono in ottimi rapporti con i miei

-         Ci hai litigato l’altra settimana per telefono perché la tua paghetta non è abbastanza alta?

-         Veramente saranno ormai sette mesi che non ci parlo

-         Quanto? – il ragazzo smise di scherzare

-         Hai capito…

-         E perché?

-         Loro non erano d’accordo che io frequentassi questa scuola

-         E perché?

-         Sai la figlia di un avvocato che fa la ballerina non è molto decoroso

-         Tutto qui?

-         Si…o stavo alle loro regole o me ne andavo

-         E scommetto che hai seguito la secondo opzione

-         Complimenti, che intuito – Elly si sforzava di scherzare

-         Ma come vai avanti? Intendo con i soldi

-         Da parte avevo un bel patrimonio, in più ho lavorato duramente nell’estate e ho una borsa di studio

-         E riesci a pagare la retta?

-         Per ora si…poi mi hanno aiutato un po’ i miei nonni

-         All’insaputa dei tuoi?

-         Certamente

 

James che fino al quel momento era stato steso a pancia in alto al fianco di Elly, si sollevò per poterla guardare negli occhi.

 

-         Facciamo un patto

-         Sentiamo

-         Tu mi porti a comprare qualche libro e io ti porto a Boston

-         A Boston?

-         Si sai,questo fine settimana mi aspettano i miei

-         I miei nonni abitano abbastanza distante da casa mia e non avrei posto per dormire

-         Si che lo hai, stai da me!

-         No….non posso…

-         Mica dormiamo insieme

-         Non per questo

-         Allora è deciso, partiamo sabato mattina

-         Ma per i tuoi non sarà un problema?

-         Problema? Ma scherzi? I miei genitori sono le persone più ospitali e gentili che io abbia mai conosciuto….e non dire che sono di parte….allora?

-         Allora…va bene…

Bussarono alla porta ripetutamente.

Dopo pochi secondi Nicole con la sua naturale forza, trascinò Elly alle prove.

 

** Eccomi qua!grazie 1000 perchè continuate a recensire...sono felice per chi ha apprrezzato l'intruduzione di un nuovo personaggio...anche perchè James sarà determinante! continuate a leggere e a recensire! un salutone grande con la speranza che questo benedetto Cooper possa far breccia nei vostri cuori come sta facendo in quello di Elly! chia**

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Capitolo 4
*** Settimana a distanza ravvicinata ***


Una settima a distanza ravvicinata

Una settima a distanza ravvicinata

 

Lunedì pomeriggio.

Elly aveva appena finito con uno tema, i compiti del giorno.

Era ancora presto.

Nella camera non c’era proprio nessuno così decise di stendersi per un breve riposino.

Non ci riuscì.

Il pensiero di Robbie la tormentava.

Non si era comportata bene con lui,ma questa volta non era lei nella parte del torto.

Non lo avrebbe cercato,toccava a lui fare la prima mossa.

 

-         Sei pronta? – una voce la distolse dai quei pensieri

-         Per cosa? – chiese la ragazza a James che era appena entrato

-         Oggi mi devi portare a fare compere

-         Compere? Non hai abbastanza vestiti?

-         Ti sei dimenticata…immaginavo

 

Elly ci dovette riflettere sopra.

 

-         I libri…giusto?

-         Esatto….ma se non ne hai voglia facciamo un’altro giorno

-         No,oggi è perfetto – si tirò su dal letto,sistemò con una mano i suoi abiti un po’ sgualciti, si infilò il cappotto e presa la borsa continuò – andiamo?

-         Non aspettavo altro

 

Fuori era veramente freddo.

Chicago era una città decisamente fredda ma in dicembre lo era ancora più.

Chiusi nei loro cappotti e con un caffè caldo in mano,si inoltrarono tra e bancarelle disposte lunghe le stradine strette di quel quartiere.

 

-         Da dove iniziamo? – chiese James guardandosi davanti

-         Qui ci sono gli autori dell’800,cominciamo con loro

-         Ok,ci buttiamo nella mischia allora?

-         Certamente

 

Circa due ore e mezzo dopo,i due ragazzi riuscirono ad allontanarsi dalle bancarelle.

Entrambi erano pieni di borse a loro volta colme di libri.

 

 Solo quando riuscirono ad arrivare nella loro camera del college, poterono finalmente appoggiare i loro “pesanti” acquisti.

 

-         Dove mettiamo tutta questa roba? – chiese la ragazza maniaca dell’ordine

-         Avrei voluto dire “dove ci capita” ma il tuo sguardo non mi sembra molto propenso – rispose James

-         Esatto….solo che non abbiamo nemmeno un ripostiglio…

-         A questo problema ci penso io domani…promesso…ora però andiamo a letto,sono stravolto.

 

 

 Martedì pomeriggio.

 

Elly era appena uscita dalla camera di Nicole,quando vide James trascinarsi dietro un enorme scatolone.

Correndo lo raggiunse poco prima che lui potesse entrare nella loro stanza.

 

-         Cosa stai facendo? Cosa c’è lì? – la ragazza dopo avergli aperto la porta cominciò a tempestarlo di domande

-         C’è una libreria

-         Una cosa?

-         Non ti esaltare diciamo che è una micro libreria. Non potevamo tenere tutti questi libri sotto il letto

-         Tu hai comprato una libreria?

-         Mi sembrava di avertelo già detto

-         Una libreria con tutti gli scaffali?

-         Mi sembra logico altrimenti dove li appoggiavamo

-          Fammi capire, tu sei andato in un negozio e l’hai comprata?

-         Ho provato a cercarla in strada,sai in quelle più deserte, ma purtroppo non ne ho trovata nemmeno una…

-         Che fai?

-         Sto cercando di capire come si monta

-         Perché tu ora la monterai?

-         Beh non nel vero senso del termine… - sorrise ammiccando - …anche se non trovo il libretto delle istruzioni…

 

Elly cominciò a ridere di gusto.

 

-         Ma sei scema o cosa?

-         Sei troppo carino….

-         L’ho sempre saputo di essere strepitoso,ma se smettessi solo per un secondo di divertirti e mi aiutassi te ne sarei grato…

-         E mi chiedi anche aiuto?

-         Elly ti senti bene?

-         Sta succedendo qualcosa di veramente di strano

-         Stai impazzendo ma per il resto tutto bene

-         Questo giorno è da segnare sul calendario!

-         Novellina smetti di prendermi per il culo o….

-         Ok ok. Mi devi scusare ma vedere James Cooper prendersi cura della sua stanza è veramente un miracolo.

-         Mi arrendo. Il cero di ringraziamento magari lo potresti accendere dopo ora dammi una mano altrimenti questa sottospecie di mobile torna dritto dritto al negozio.

 

Giovedì:ora di cena.

 

-         Eccomi!!- gridò James entrando nella stanza dove Elly, comodamente stesa sul letto, stava terminando gli ultimi esercizi di algebra.

-         Era ora stavo morendo di fame!

-         C’è mancato poco che il sorvegliante non mi beccasse con tutto questo cibo

-         Certo che ci sono regole molto stupide in questo college! Chi può proibire a poveri studenti di sfamarsi nelle proprie stanze? Sicuramente chi ha imposto questa direttiva doveva essere molto crudele…

-         ….o molto a dieta…tieni! – disse il ragazzo lanciando due confezione di cibo cinese verso l’amica

-         Grazie!

-         Di niente. Piuttosto tu ti sei ricordata della videocassetta?

-         Certo che si, ecco qua…Erin Brocovich…

-         Immaginavo,i soliti film con la donna supereroe

-         Lei non era una donna supereroe, era solo molto in gamba e…

-         Lascia stare il seguito lo conosco gia….mettila nel video

-         Si,tu intanto spegni la luce…

-         Certo signor capo!

 

Venerdì pomeriggio.

 

-         Ma non è giusto James!

-         Ma si che lo è

 

I due ragazzi, raggiungendo la palestra principale,conversavano tranquillamente.

 

-         Ma io faccio il primo anno!

-         Appunto ti dovresti sentire onorata

-         Onorata per cosa? Ciao ragazzi – Melissa una ragazza piuttosto minuta frequentante il terzo anno e compagna di corso di James si unì ai due.

-         Sarà stupida questa ragazza? – chiese lui alla nuova arrivata

-         Non sono stupida è solo che… - sussurrò Elly

-         Se mi spiegate posso darvi il mio giudizio – li zittì Melly

-         La Jonson ha voluto,per il saggio, mettere Elly tra le ballerine del terzo anno – spiegò il ragazzo

-         Ma una cosa grandiosa! – sentenziò l’amica

-         Lo so pure io che dovrei essere contenta ma le ballerine sono tutte più preparate di me e io ho paura di non farcela – si giustificò Elly

-         Se la Jonson ti ha dato fiducia non c’è motivo di preoccuparsi, ce la farai -  disse Melissa

-         Ci pensi,ti allenerai con quelli più grandi…con noi! – urlò euforico James

 

Sabato mattina.

 

-         Pronta novellina? – chiese James mettendo in moto l’auto

-         Si,possiamo andare

 

Così dicendo la macchina nera del ragazzo partì diretta verso Boston.

Le lunghe code, il bucarsi di una gomma e le varie soste permisero l’arrivo dei ragazzi solo a tarda sera.

James parcheggiò nel giardino di una bellissima casa coloniale perfettamente ristrutturata.

 

-         Sei sicuro che per i tuoi vada bene la mia permanenza qui? – chiese Elly sistemandosi i capelli

-         Ma sicuro…e poi se così non fosse ti avrei fatto venire fino a qua? – le rispose il ragazzo suonando il campanello

-         Penso di no… - sorrise lei attendendo l’aprirsi della porta

 

Dopo qualche secondo davanti a loro comparve una donna di mezza età,particolarmente elegante e ancora molto bella.

Li guardò pochi secondi poi dopo un bellissimo sorriso,si gettò con slancio sul ragazzo

 

-         Tesoro!!- gridò la donna attaccandosi al collo del figlio

 

Pochi istanti dopo comparve anche un uomo alto e slanciato che sostituì l’esile figura che prima abbracciava il ragazzo.

Finiti i saluti, i tre si girarono verso Elly che tremendamente imbarazzata,invidiava quell’amabile atmosfera che si era creata.

 

-         Tu devi essere Eleonore,accomodati cara – disse la donna facendola accomodare in salotto – io sono Lauren,la madre di James

-         Piacere

-         Sono felicissima che tu sia qui,finalmente conosciamo un’amica del nostro ragazzo. Sai solitamente è piuttosto restio a farci conoscere il suo mondo

 

Elly sorrise solamente

 

-         Io invece sono Richard – il padre allungò la mano verso la ragazza

 

-         Allora vi siete presentati? – chiese James arrivando da dietro i tre dopo aver riposto le valige al piano superiore

-         Si,i tuoi genitori sono splendidi.

 

I quattro si accomodarono sui divani.

 

-         Allora Eleonore – cominciò il signor Cooper

-         Meglio Elly – suggerì la ragazza

-         Elly,sei tu la famosa compagna di stanza di James?

-         Non so se sono famosa ma si, sono la sua compagna

-         Qui a casa nostra lo sei, è da quando sei arrivata che James non fa latro che parlare di te

-         Papà  non esagerare….potrebbe montarsi la testa

-         Come ti trovi nella scuola cara? – chiese la signora

-         Bene, è dura lo devo ammettere però con un po’ di impegno si va avanti bene

-         Hai trovato buoni amici?

-         Si…è un bell’ambiente. Poi è naturale che non si può andare d’accordo con tutti…comunque con la maggior parte degli studenti che ho conosciuto ho instaurato un buon rapporto

-         Insidiato dalla rivalità scenica?

-         A volte – sorrise la ragazza

-         Quindi il saggio che a breve verrà rappresentato è il primo per te?

-         Si

-         Noi ci saremo sicuramente e faremo il tifo per te – sentenziò il signor Cooper

-         Ci conto – Elly si sentiva veramente protetta

-         Sapete, lei si esibirà con gli studenti del terzo anno

-         Ma è grandioso,allora sei proprio brava come diceva James – disse sicura la donna

-         Questa sera non starò ricevendo troppi complimenti? – chiese Elly voltandosi verso il ragazzo

-         Ti ci devi abituare, loro sono così… - le rispose sorridendo

 

Continuarono la conversazione fino a notte fonda,quando tutti si diressero verso le proprie stanze.

Elly si era appena seduta sul letto della stanza a lei adibita,che bussarono alla porta .

 

-         Posso? – il volto di Lauren fece capolino

-         Si,entri pure

-         No, per favore dammi del tu, mi fai sentire vecchia – disse sorridendo la donna dopo essersi seduta accanto alla ragazza

-         Ok,dimmi

-         James mi ha detto del rapporto burrascoso con i tuoi

-         Burrascoso è dir poco…

-         Volevo solo dirti che mi dispiace tanto….e che ti capisco perfettamente. Sai quando ero giovane neppure io avevo ottimi rapporti con i miei

-         Un’altra incompresa?

-         Si,sai loro non volevano che frequentassi Richard…

-         E perché? Mi sembra un uomo così perfetto…

-         E secondo me lo è…

-         E allora quale era il problema?

-         A quel tempo io ero la figlia di un ricco banchiere e lui il povero figlio di un muratore

-         Capisco, e dopo come ha fatto a fargli cambiare idea sul conto di suo marito?

-         Non l’ho fatto

-         Come?

-         Ho continuato a frequentarlo di nascosto e poi un giorno,sempre in segreto, l’ho sposato e me ne sono andata

-         Ma non è stata dura?

-         Come no…

-         E come è finita?

-         Loro hanno ripreso a rivolgermi la parola solo quando è nato James e quando Richard ha fatto carriera

-         Mi dispiace

-         Pure a me, ed è per questo che sono qui: ora che sei a casa vai a trovarli….

-         Ci avevo pensato.

 

 

 

 

Domenica mattina.

 

-         Sul serio? –chiese Elly ridendo

-         Te lo giuro,sono caduto come uno stupido proprio davanti a tutti

 

I due ragazzi si sedettero su una panchina del grande parco.

 

-         Adesso che facciamo? – chiese lui dopo qualche momento di silenzio – siamo andati sia alla mia che alla tua vecchia scuola di danza,siamo passati a trovare la tua amica Lucie ed Erik nonché i miei amici, abbiamo visto pure tutti i negozi nuovi che hanno aperto…allora? Idee?

-         Io una ce l’avrei. Però è un posto dove dovrei andare sola… - Elly fattasi seria guardò gli occhi dell’amico

-         Non ci sono problemi,ti accompagno e poi magari torni a casa con la metro – le sussurrò lui con un leggero sorriso – sono felice di questa decisione?

 

I due si erano capiti al volo e ora,finiti i loro caffè,si diressero a braccetto verso la macchina del ragazzo.

** ciao! spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perchè secondo me è veramente carino!! di nuovo a Boston eh? Vedremo come sarà rivedere i genitori e come loro si comporteranno dopo tanto tempo! continuate a recensire 1 bacione chia**

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Capitolo 5
*** Come è andata? ***


COME è ANDATA

COME è ANDATA?

 

-         Ma io mi chiedo perché non torna? – sbuffò James stendendosi sul divano

-         Sicuramente staranno parlando di questi mesi trascorsi distanti – rispose con calma la madre

-         Si ma l’ora di pranzo è ormai passata ed Elly ci avrebbe informato se avesse deciso di fermarsi li

-         Non ci avrà pensato

-         Non è da lei

-         Queste non sono cose che succedono tutti i giorni. E ora smettila di lamentarti. Piuttosto, io vado in camera,avvisami quando arriva.

 

Erano da poco passate le due del pomeriggio.

Casa Cooper era insolitamente silenziosa.

Tutti, tranne James, erano a riposare.

Il campanello suonò.

Il ragazzo si precipitò ad aprire e si ritrovò davanti una Elly veramente distrutta.

 

-         Come è andata? – chiese lui, pentendosi subito della domanda

 

Non ricevette risposta, la ragazza si gettò tra le sue braccia e si lasciò andare in un disperato pianto liberatorio.

 

-         Cosa ti hanno fatto piccolina? – sussurrò lui

-         Ora ti racconto – disse tra un singhiozzo e l’altro Elly

-         Vieni a sederti – prendendole la mano la fece accomodare sul divano

-         Mi hanno fatto entrare,sembravano abbastanza felici. Mi hanno chiesto come stavo e con chi ero venuta. Sorridevano,era da tanto che non li vedevo così. Poi improvvisamente mi hanno chiesto se ero lì perché avevo cambiato idea. Io gli ho spiegato che volevo fare pace con loro ma continuare a frequentare la scuola e loro mi hanno semplicemente cacciata. Ecco qui tutta la storia.

 

Elly era a letto da circa mezz’ora quando James uscì di casa.

Arrivò in men che non si dica alla grande villa Berfield e una volta lì,suonò con prepotenza il campanello.

 

-         Mi dica? Cercava qualcuno? – chiese una donna che al ragazzo sembrò la madre di Elly

-         Lei è la signora Berfield? – chiese gentilmente

-         Si,posso esserle utile?

-         Veramente si. Io sono James Cooper,un amico di Eleonore. Vorrei parlarle

-         Guardi giovanotto,non è il caso

-         Non le ruberò molto tempo

-         Tra poco devo uscire

-         Sarò brevissimo. Le giuro che è veramente importante che io le parli.

-         Se proprio insiste – la signora lo fece accomodare in veranda.

 

-         Allora,sentiamo cos’ha da dirci – disse il padre di Elly unitosi alla moglie

-         So dei rapporti che avete con vostra figlia e del litigio di oggi

-         Quindi?

-         E non sono qui per tentare di convincervi che state sbagliando tutto con lei

-         Ragazzo arrivi al dunque?

-         Certo signor Berfield, ma lei cechi di essere così gentile da non interrompermi continuamente

-         Certo, prosegua pure

-         Io sono il compagno di stanza di vostra figlia al college, nonché un suo amico.

Sapete all’inizio dell’anno è arrivata tutta spaventata nella nostra stanza.

Inizialmente era taciturna,poco cordiale e certe volte abbastanza isolente,ma poco alla volta ho imparato a conoscerla ed a apprezzarla.

Elly è una ragazza veramente formidabile: è intelligente,solare e una gran lavoratrice, è sempre pronta a farsi avanti ed a aiutare chi è meno forte di lei.

La cosa più importante nella sua vita è danzare e per questa sua passione ha fatto veramente di tutto.

In questi anni ha lavorato duramente per acquisire una tecnica quasi perfetta, l’estate scorsa ha lavorato come un mulo per potersi permettere un’ottima scuola e durante questo anno ha dato tutta se stessa per migliorare e imparare.

Io so cosa pensate, che fare il ballerino non sia una professione abbastanza rinomata, ma vi sbagliate.

Si,avete torto e non ho nessuna paura di dirvelo.

La danza è un’arte e chi riesce a praticarla è sicuramente un’artista che va rispettato.

I grandi dirigenti studiano e si impegnano per aver successo, lo stesso fanno i ballerini.

Gli avvocati proteggono la gente, i ballerini la rallegrano,la divertono e la intrattengono.

I medici usano i loro costosi strumenti i ballerini invece le loro gambe,i piedi e l’animo.

Anche i ballerini possono passare alla storia per doti innate sapete?

Ed è questo che Elly vorrebbe farvi capire.

Lei ha bisogno del vostro amore, del vostro sostegno.

Lei ha bisogno di voi perché vi ama, vi rispetta e vi ammira.

 

Il ragazzo fece un lungo sospiro e si alzò dalla sedia

 

-         Tra meno di un mese al college ci sarà il primo saggio con i cento ballerini più dotati.

Anche vostra figlia è stata scelta: impersonerà un angelo…la parte le si addice…e lo farà insieme ai ragazzi che frequentano il terzo anno.

Si,la nostra professoressa ha deciso di cambiargli categoria perché tra i ragazzi del primo era veramente sprecata…

Sono sicuro che lei vi vorrebbe in prima fila. Questo è il volantino. Ve lo lascio qui – disse appoggiano un foglio sul tavolino – decidete voi se degli stupidi pregiudizi sono abbastanza importanti da rovinare per sempre il rapporto che avete con vostra figlia.

 

Così dicendo il ragazzo si allontanò e uscì da quella casa

 

 

Quando Elly si svegliò sentì la macchina di James parcheggiare.

Decise così di vestirsi e scendere di sotto.

 

-         Ehi, gia sveglia?

-         Si, dove sei stato?

-         Sono andato trovare alcuni amici….vieni,ti devo fare vedere una cosa

 

Il ragazzo la prese per mano e la accompagnò in una delle stanze a pian terreno.

Appena spalancò la porta ad Elly mancò il fiato.

Una libreria immensa occupava tre delle quattro pareti della stanza.

 

-         E’ una cosa magnifica!

-         Ti piace? Immaginavo

-         Scusa e a te servirebbero i miei libri?

 

James non rispose, si limitò solo ad un sorriso

 

-         Posso guardare? – chiese Elly intimorita dalla quantità di volumi

-         Certo…e puoi prenderne in prestito pure alcuni

-         Sul serio?

-         Sicuro,mentre tu guardi io vado a preparare i bagagli

-         James… - il ragazzo si voltò - …in questo periodo te lo sto dicendo un po’ troppo spesso…comunque grazie

 

Non rispose ancora.

 La guardò.

Uscì.

 

** Eccoci di nuovo qua! Con un po’ di ritardo purtroppo! Il tanto atteso incontro con i genitori è arrivato ma l’esito non è quello che ci si aspettava…però James gli ha fatto un bel discorsino a quei pazzi dei genitori di Elly!!!! Non trovate?? 1 bacione!! Continuate a leggere mi racc J**

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Capitolo 6
*** Ritono alla normalità...o quasi! ***


RITORNO ALLA NORMALITà … o quasi

RITORNO ALLA NORMALITà … o quasi

 

James era appena uscito dalla doccia.

Saranno state circa le sette e mezza di sera.

I suoi allenamenti era terminati da quasi un quarto d’ora.

Si strinse l’asciugamano in vita e uscì dal bagno.

Elly era ancora in palestra.

Stanco si stese sul letto e afferrato il libro appoggiato sul comodino, prese a leggerlo.

Il bussare alla porta lo distolse dal suo impegno.

Sorrise.

 

-         Dovresti imparare a portarti dietro le chiavi...non puoi mica disturbarmi sempre – gridò aprendo lo porta

-         James… - davanti a lui un ragazzo

-         Robbie?– strillò quasi

-         Pensavo ci fosse Elly, ma a quanto pare…

-         Si anch’io pensavo di trovare Elly – disse per togliersi dall’imbarazzo – comunque entra pure lei sarà qui a momenti

-         Sei sicuro che non ti disturbo?

-         Assolutamente – mentì James – entra…

 

Robbie entrò e si accomodò sul letto della ragazza.

 

-         Finalmente io e te ci conosciamo personalmente – iniziò quest’ultimo

-         Eh si…è proprio una fortuna…sai in foto non vieni molto bene! – rispose l’altro

-         Scusa?

-         Era una battuta…sai sono abituato a vederti nelle foto di Elly e dal vero sei meglio

-         Ah

-         Come va il college? – chiese James quasi per scusarsi dopo la pessima figura

-         Molto bene grazie

-         Sono felice che sei venuto per chiarirti con Elly!

-         Anche io

-         Certo…sai abbiamo in programma un nuovo saggio

-         Lo so

-         Giusto…ci sarai?

-         Si

-         Logico…Elly è migliorata molto ultimamente. È veramente bravissima

-         Normale…con tutto l’allenamento che fa – disse piatto Robbie

-         Perché non ci avevo pensato? – sussurrò sotto voce l’altro

-         Vuoi qualcosa da bere? Abbiamo un frigorifero – riprovò James

-         Si può in camera? – chiese di rimando

-         No

-         ….. - silenzio

-         Immaginavo… un tipo che rispetta le regole

-         ….. – ancora silenzio

-         Facciamo così, mi vesto e vado a vedere se la trovo – ultima idea che James aveva

-         Non occorre

-         Per me non è un problema – disse chiudendosi in bagno e uscendone poco dopo con dei pantaloncini a quadretti ma ancora senza maglia – allora vado e te la riporto qui – concluse avvicinandosi alla porta.

 

Questa di colpo si aprì e una Elly euforica si gettò di peso su un impreparato James che schiacciato dal peso della ragazza cadde a terra con lei tra le braccia

 

-         Ce l’ho fatta!! Ce l’ho fatta! Avevi ragione!! Avevi ragione! – la ragazza atterrata sull’amico canticchiava tutta allegra non accorgendosi della situazione.

-         Sono contento. Ora però alzati – disse contenuto e frastornato lui

-         Non sei felice per me?

-         Si da morire… ma alzati

-         Non mi sembri assolutamente convito – continuò imperterrita lei

-         Ti sbagli lo sono…ora alzati e saluta il tuo ragazzo

-         Ragazzo? – chiese titubante

-         Si,in questo momento è accanto a noi e ci sta guardando incredulo

-         È qui? – chiese senza voltare lo sguardo – e siete stati insieme fino adesso?

-         Eh si…non è molto loquace… mi sa che non gli sto molto simpatico…e credo che se tu non ti alzerai in fretta potrei avere seri problemi

La ragazza si alzò di scatto trovandosi faccia a faccia con Robbie.

 

-         Ciao – sussurrò timorosa

-         Ciao – disse impassibile lui

-         Mi cercavi? – domandò spaesata lei

-         No…. era qui per me – disse James rialzandosi e uscendo

-         ero qui per scusarmi con te – continuò Robbie

 

Elly non gli fece dire altro.

Lo abbracciò solamente.

 

** scusate infinitamente per il ritardo!!! Ma il mio computer ha dei piccoli problemi!! Sarebbe da buttare sinceramente!! Allora, sono ritornati a casa e sempre che sia tornato pure Robbie…che cosa avrà in serbo il destino? Elly e Robbie o Elly e James? Non dico niente continuate a leggere!!! Chiara.**

 

***devo anche chiedere scusa perchè il capitolo è un pò corto ma mi serviva un pò di stacco e ritorno alla normalità prima di nuovi avvenimenti sconvolgenti! 1 bacio e grazie a tutti***

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Capitolo 7
*** Prove sorprendenti ***


PROVE sorprendenti

PROVE sorprendenti

 

Le settimane passavano veloci e ormai allo spettacolo mancava veramente poco.

James rientrò in camera solo nella tarda sera.

Era un po’ che i due non si confidavano o passavano del tempo insieme.

 

-         Ciao uomo? – disse lei alzando la testa dal libro e guardando la figura del ragazzo appoggiarsi sul letto dall’altra parte della stanza

-         Ciao

-         Come è andata?

-         Bene grazie. A te?

-         Bene

-         Ottimo – disse James stendendosi sul tutto

-         Che c’è? – chiese Elly accendendo la luce

-         Che c’è cosa?

-         Perché questo atteggiamento?

-         Quale atteggiamento?

-         Sei strano

-         Non sono strano

-         Non mi caghi nemmeno più

-         A parte che non è vero e poi non puoi sempre essere al centro dell’attenzione

-         Ma cosa dici?

-         Niente

-         Allora perché sei così strano?

-         Elly ho solo sonno

-         D’accordo ti lascio dormire

-         Grazie. Buona notte

-         Si,anche a te

 

La ragazza appoggiò la testa sul morbido cuscino,ma passò tanto prima che riuscisse a prendere sonno.

La mattina seguente quando si svegliò, lui se ne era già andato.

Non capiva cosa stesse succedendo.

Ultimamente si erano allontanati parecchio l’uno dall’altro.

Decise di evitare il pensiero almeno per la mattina,così si vestì,mangiò un paio dei biscotti che avevano comprato in caso di “fame acuta” e si diresse correndo,perché leggermente in ritardo,verso la palestra grande per le prove del saggio.

Riscaldatasi si unì alle ragazzo che insieme a lei impersonavano gli angeli.

Erano tutte sedute sotto il palco e sembravano attendere qualcosa.

-         Ciao – disse piano sedendosi accanto a Linda

-         Ciao – gli rispose questa

-         Sono molto in ritardo? La prof se ne è accorta?

-         No,non ti preoccupare

-         Bene,che state aspettando? Non ci esercitiamo oggi?

-         Si,dopo però – rispose una delle altre compagne – questa è la prova generale,ricordi?

-         Oggi è venerdì?

-         Già

-         Me ne ero dimenticata…quindi stiamo aspettando il nostro turno?

-         Si

-         E chi c’è dopo questo balletto? – chiese indicando un corpo maschile del secondo anno

-         Dopo c’è …. – iniziò Alexis guardando nel programma – Sarah McChenzie, Judy Lidon, Melissa Gordon, Mary Connor e James Cooper

-         James?

-         Si

-         Ma lui non faceva un assolo e due balli di gruppo maschili?

-         Si ma fa anche questo. Il ragazzo che c’era prima si è rotto una gamba

 

Quando la ragazza smise di parlare,la musica cambiò lentamente ed entrarono in scena il gruppo da poco annunciato dall’amica.

Elly non poté fare a meno di notare l’innata classe e la straordinaria bellezza del ragazzo.

Si muoveva leggero sul palcoscenico accerchiato da altrettanto brave ballerine travestite da diavoletti.

Estremamente concentrato faceva passare tra le mani i corpi sinuosi e perfetti delle compagne.

Elly non riusciva a distaccare gli occhi da lui.

 

-         Forza andiamo! – le sussurrò una delle sue tre compagne – tocca a noi tra poco!

 

Senza nemmeno pensare seguì le altre.

Solo quando fu dietro al palco e pronta per entrare in scena si rese conto che dopo la sostituzione, avrebbe dovuto ballare con James.

Con classe le quattro diavolette uscirono,per lasciare posto agli angeli.

Le nuove si disposero nelle posizioni predefinite e cominciarono i loro passi noncuranti del ballerino che al centro della pista continuava la sua coreografia.

Lentamente la musica variò e le compagne di Elly si accasciarono lentamente a terra lasciandola emergere tra loro.

In piedi e immobile come previsto Elly aspettò ansiosa il tocco della mano del ragazzo che con dolcezza lo trascinò al centro della pista .

Dopo passi decisamente complicati,ora il braccio del ragazzo stava stringendo la vita di Elly e la alzava leggermente da terra.

Ballarono insieme ancora per qualche minuto,poi dopo un inteso sguardo previsto dal copione ma decisamente reale, le due figure si staccarono e abbandonarono la scena dirigendosi uno dalla parte opposta dell’altro.

Quando Elly si poté finalmente sedere per riprendere fiato,il suo cuore iniziò a battere all’impazzata.

Non riusciva a capire se questo era provocato dall’agitazione per la prestazione, dalla fatica o da altro.

La sua mente si fermava sempre sulla stessa scena: quello sguardo.

E anche se tentava di distogliere il suo pensiero,proprio non ci riusciva.

Spaventata da questi strani sentimenti si alzò di colpo.

Uscì correndo dagli spogliatoi in cui si era rifugiata per raggiungere la palestra.

Arrivata ansimante lì,trovò per uno strano scherzo del destino, ciò che la rendeva così nervosa: James.

 

-         Ciao Novellina

-         Ciao

-         Cosa ci fai qui? E perché correvi così?

-         Ti sei messo a parlare in rima adesso? – chiese Elly tentando di sfuggire dalle domande rivoltegli

-         …bella performance!

-         Grazie

 

La tensione fu spezzata dall’arrivo dell’insegnante.

 

-         Ragazzi siete stati splendidi! Ma l’avevate già provato quel passo a due?

-         No – risposero all’unisono

-         Allora posso constatare che siete dei veri professionisti,soprattutto tu Eleonore…sei solo al primo anno e hai potenzialità straordinarie. Io e te dovremo lavorare!

 

**Ciao a tutti!! Il momento del saggio è quasi arrivato…chissà cosa accadrà quella tanto attesa e sospirata serata?? Cmq…qualcosa nell’atteggiamento, o meglio nel cuore,  di Elly è cambiato. Cosa farà ora? 1 grazie immenso perché continuate a recensire e a leggere la storia! 1 bacio chiara**

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Capitolo 8
*** ...Elly però li vide... ***


…Elly però li vide…

 

    …Elly però li vide…

 

-         Lo spettacolo è domani sera! Ci sei vero? – chiese Elly stendendosi sopra Robbie

-         Te ne volevo proprio parlare – disse il ragazzo tirandosi su dal letto del suo dormitorio

-         È alle 8, però se vuoi trovare un posto per sederti dovresti arrivare almeno mezz’ora prima

-         Elly… - tentò di bloccarla lui

-         Comunque la mia parte di spettacolo inizia verso le 10,quindi hai tempo

-         Tesoro,non posso venire – le dichiarò tutto d’un fiato

-         Come? Perché? – domandò sconsolata

-         Io e i miei compagni di corso abbiamo un dibattito

-         Proprio domani sera?

-         Si,inizia il pomeriggio e si conclude a tarda notte

-         Capisco…ma non l’hai saputo fino ad ora?

-         Non te l’ho detto perché ho tentato di spostarlo,ma non c’è stato modo.

-         Non fa niente – cercò di convincerlo lei – Lucie sicuramente farà molte foto

-         Viene pure lei?

-         Si…

-         Piccola mi dispiace – provò Robbie vedendola alquanto triste

-         Lo so

-         Al prossimo saggio non mancherò sicuramente. Piuttosto quando è?

-         Non lo so…

-         Stai pur certa che per quella data misteriosa io non mancherò

-         Spero…

 

Il ragazzo abbracciò Elly,che nascosto il viso,lasciò scendere alcune lacrime.

 

 

 

 

-         Carol infilati il costume di scena!! Mark cosa stai facendo? Ti vuoi riscaldare? E tu Paul smetti di mangiare tra poco ti esibisci. Jane! Dov’è Jane? Jane! Jane!

 

Una delle tante professoresse correva dietro le quinte ammonendo tutti gli alunni presenti e cercando i mancanti.

Un’aria piuttosto tesa si era insidiata dietro le quinte dello spettacolo.

Un via vai di persone occupava gli spogliatoi mentre i primi a dover entrare in scena già si riscaldavano.

Elly era seduta su uno sgabello: completamente vestita e truccata guardava dritto davanti a se senza avere una particolare espressione.

 

-         Ehi novellina, tutto ok? – le domandò James avvicinandosi a lei da dietro

-         Boh…

-         Non temere, andrà tutto bene…tu poi non dovresti proprio preoccuparti…sei bravissima!

 

A quel punto Elly si voltò e si ritrovò davanti una “creatura” assolutamente perfetta.

Il ragazzo che  portava solo larghi pantaloni neri, le sorrideva tentando di tranquillizzarla.

 

-         Ok…grazie!

 

In quel momento le luci si spensero e la musica cominciò.

I primi ballerini entrarono in scena: lo spettacolo era appena cominciato.

 

-         Angeli….è il vostro turno! – la voce della signorina Collins spronò le ragazze ad entrare in scena.

 

La tensione che fino a quel momento aveva fatto da padrona su Elly, scomparve non appena la ragazza mise piede sul palco.

La musica, a lei ormai ben nota, la allontanò da tutti i pensieri,le preoccupazioni: perfetta e leggera cominciò la sua coreografia.

Ballava come non mai. La sua tecnica pareva schiacciare quella delle sue compagne più grandi, il suo volto sembrava esprimere tutta la sua gioia.

Il ballo in gruppo terminò velocemente. La mano di James la trascinò al centro della scena per cominciare con lei un passo a due che stravolse tutti i presenti.

L’armonia,la complicità e quegli sguardi resero veramente sorprendente l’esibizione.

Saltò un’ultima volta tra le braccia del ragazzo che con tutta la sua forza la sollevò verso l’alto come se volesse restituire quello splendido angelo al suo mondo.

La musica terminò ed a Elly non rimase che scendere dall’alto.

Solo quando fu finalmente a terra il suo sguardo cadde tra il pubblico.

Il teatro del college era colmo di spettatori che sbracciavano e gridavano.

Elly però li vidi.

Erano seduti in terza fila.

Stavano applaudendo.

La stavano guardando commossi…se ne accorse.

Non poté rimanere ad osservarli ancora per molto perché fu costretta ad uscire di scena.

 

 

Lo spettacolo era appena finito.

Elly era al colmo dell’eccitazione: l’esibizione era stata grandiosa e a guardarla c’erano loro.

Tolto l’abito da angelo si infilò in fretta una maglietta e dei pantaloni della tuta.

Uscì di corsa verso platea.

Gli spettatori erano tutti in movimento,tutti alla ricerca dei loro beniamini.

La ragazza si fermò un attimo scrutando con attenzione la sala.

Eccoli.

Stavano fermi in un angolo leggermente nascosto e più tranquillo.

Parlavano insieme con la loro consueta calma.

Elly li guardò ancora un po’ prima di dirigersi verso di loro.

 

-         Mamma…. Papà… - fu tutto quello che riuscì a dire

-         Elly… - sussurrò la donna prima di abbracciare la sua bambina – scusaci….

 

All’abbraccio estremamente commovente si aggiunse anche il signor Berfield.

Quando i tre si staccarono Elly aveva gli occhi gonfi.

 

-         Cara io e tua madre volevamo chiederti scusa – iniziò il padre di Elly  - …scusa per non aver capito cosa per te fosse veramente importante

-         Ma ora lo sappiamo – lo interruppe la moglie – e siamo fieri di te. Tu così piccola sei riuscita con le tue forze a raggiungere il tuo obbiettivo … spero che non sia troppo tardi: Eleonore ci puoi perdonare?

-         Si

Seguì un nuovo abbraccio al quale però parteciparono solo le due donne.

 

-         Sei migliorata molto! – esclamò la signora Berfield quando finalmente i tre si poterono sedere su alcune poltroncine

-         Abbastanza

-         Non essere modesta,hai avuto un miglioramento veramente straordinario – sentenziò il padre

-         Credete che qualche fine settimana potrò tornare a casa, magari per farvi un salutino? – chiese Elly timorosa

-         Naturalmente…siamo stati distanti per troppo tempo e ora dobbiamo recuperare – rispose la madre con un’insolita espressione di dolcezza

-         Bene…avrei una domanda

-         Avanti… - la incitò l’uomo

-         Come avete fatto a sapere che ci sarebbe stato lo spettacolo?

-         Ce lo ha detto il tuo ragazzo. È venuto da noi e ci ha intrattenuto con una lunga predica

Elly sembrò alquanto incredula.

 

-          Chi Robbie? Quando sarebbe venuto?

-         Saranno ormai due settimane, proprio il giorno della tua visita….era un ragazzetto alto, muscoloso, con un gran portamento e una certa parlantina,però non mi sembrava si chiamasse Robbie – rispose il padre

-         Caro non era il ragazzo che ballava con lei? Dai Je…. – tentò di dire la donna prima di essere bruscamente interrotta dalla figlia

-         James? – urlò la ragazza

-         Si

 

- Eleonore! Ciao! – una voce squillante raggiunse la ragazza da dietro.

 

Quando si girò trovò di fronte a se i signori Cooper.

 

-         Ciao Lauren!

-         Piccola, sei stata veramente splendida!

-         Grazie…piuttosto vi volevo  presentare i miei genitori?

-         Allora avete fatto pace? – le chiese la signora Cooper raggiante

-         Si…e volevo chiedervi pure un favore, potete accompagnare i miei a fare un giro del college

-         Certo, noi ormai lo conosciamo a memoria…dopo tre anni…

-         Grazie – disse rivolta ai genitori di James – e per voi va bene? Scusate ma mi devo assentare un attimo? – chiese invece rivolgendosi ai suoi

 

Questi acconsentirono e lasciarono andare la ragazza che però, prima di allontanarsi, si fermò per rivolgere un’ultima domanda al signor Cooper.

 

-         Richard sa dov’è suo figlio?

No cara, mi dispiace, lo stavamo cercando anche noi.

 

 

** Ciao a tutti!!! Piaciuto il capitolo?? Visto finalmente si sono riappacificati il che è grandioso a mio parere!! Anche questo problema è risolto…! Continuate a leggere xkè ancora non è tutto finito!! Grazie a tutti x le recensioni e grazie 1000 poiché continuate a leggere e seguire la storia. 1 bacione chiara**

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Capitolo 9
*** Grazie di tutto ***


GRAZIE DI TUTTO

 

 

GRAZIE DI TUTTO

 

Elly tentava di farsi spazio tra la folla.

Sapeva dove trovarlo.

A fatica aprì la grande porta antincendio che dava sul grande cortile dell’università.

Le luce stranamente erano spente, ma Elly sapeva dove andare.

Camminò lungo il vialetto asfaltato, poi  noncurante dell’erba bagnata cominciò a correre sul prato intenzionata a raggiungere la vecchia quercia che ormai da secoli custodiva il giardino.

Come prevedeva ai piedi di questa trovò un ragazzo.

 

-         Hai ancora abbastanza forza per correre? – le domandò lui senza neppure girarsi

 

Elly però, preferì non rispondere.

Si avvicinò lentamente a lui e senza pensarci troppo lo abbracciò da dietro, appoggiando il capo sulla sua schiena calda.

Rimasero fermi ancora per un po’, poi il giovane si girò guardandola:

 

-         Questo è per ringraziarti – disse lei mollando la presa

-         Di cosa? – chiese James

-         In terza fila c’erano i miei genitori…sono venuti per merito tuo, per merito della tua predica…

-         C’erano veramente? – chiese con un gran sorriso lui

-         Si. Ma come hai fatto?

-         Non lo so…io gli ho detto solo quello che pensavo. Sono contento per te novellina.

-         Anche io – sorrise lei – ora vieni con me. Non voglio che lei signorino faccia l’eremita come al solito. E poi ho lasciato i tuoi genitori con i miei non hai paura che gli facciano il lavaggio del cervello?

 

Così dicendo Elly si incamminò verso la scuola, stringendo la mano del compagno che le stava affianco.

 

 

Quando la ragazza rientrò nella sua stanza al dormitorio, erano ormai le due.

James era steso sul letto ma non dormiva ancora.

 

-         Dove sei stata fino adesso? – le chiese con la voce un po’ impastata

-         Ho accompagnato i miei genitori alla stazione. Dovevano ripartire subito

-         Beh comunque hai chiarito con loro, no?

-         Si si…

-         Allora dai raccontami bene tutto – disse James

-         Ma è tardi….

-         Che cosa ti importa, poi domani è sabato!

-         Si…ma non hai sonno?

-         Un po’ ma ora voglio ascoltare tutto quello che hai da dirmi

-         Sicuro?

-         Certo

 

Elly, dopo essersi seduta sul letto del ragazzo, cominciò il suo racconto.

 

Quando la ragazza si svegliò guardò di scatto il suo orologio: le quattro.

Si guardò intorno.

Era stesa accanto a James: si dovevano essere addormentati.

Tentò di riprendere sonno ma l’impresa fu pressoché impossibile, una strana agitazione la pervase.

Rassegnata a questo sentimento decise di cambiare letto.

Lentamente scostò le coperte.

James di scatto si girò verso di lei senza però svegliasi.

Era bellissimo.

Più Elly tentava di allontanarsi da lì, più il suo cuore batteva.

Non riusciva a distaccargli gli occhi di dosso.

Immobile com’era poteva permettersi solo di guardarlo.

Dopo qualche minuto passato immobile, quasi trattenendo il respiro, Elly decise di muoversi. Lentamente si accostò al viso del ragazzo e con delicatezza appoggiò le sue labbra su quelle di lui che una volta svegliatosi rispose al bacio.

Quando finalmente si staccarono James la guardò con quel suo dolce sguardo e le sussurrò:

 

-         E questo invece per che cos’era?

-         Non saprei… - deglutì Elly – forse per ringraziarti nuovamente di tutto il tuo aiuto? – concluse

-         Ottima risposta – mormorò lui – e questo è per dirti che lo faccio con piacere….

 

Un altro bacio ancora più dolce seguì il primo.

 

 Alle 10 qualcuno bussò alla porta e svegliò i due ragazzi abbracciati nel sonno.

 

-         C’è qualcuno? Elly sei lì? Sono Robbie! Sveglia!!!

 

 

 

-         Robbie –gridò quasi la ragazza

 

Velocemente i due che fino a poco prima erano stati stesi uno accanto all’altro, si staccarono bruscamente.

Mentre Elly si vestiva, James si fiondò ad aprire la porta.

 

-         Ciao – mugugnò una volta davanti a Robbie

-         Era ora – sorrise forzatamente l’altro

-         Scusaci, stavamo dormendo

-         Dormendo?

-         Si…separati si intende…ognuno nel suo letto… - si agitò James

 

-         Beh certo, vuoi che dormiamo insieme? Ciao tesoro! – Elly si intrufolò nel discorso

-         Ciao! Ha provato pure a chiamarti…ricordi dobbiamo partire… - puntualizzò subito Robbie

-         Giusto..la gita in montagna… - ricordò lei

-         In montagna? – domandò spiazzato James

 

Il silenzio più totale invase la solitamente confusionaria stanza.

Mancava poco meno di un mese alla fine della scuola...perché partire proprio ora?

Si domandò il biondo ancora in stato confusionale.

Dopo qualche minuto la situazione riprese movimento: Robbie, raccolta la borsa di Elly scese in cortile per riporla in macchina mentre lei e James rimasero nuovamente soli:

 

-         Allora te ne vai con lui? – domandò il giovane

-         Sto via solo 4 giorni…

-         Perché proprio ora?

-         Stiamo insieme da un anno, voleva festeggiare

-         E tu vuoi festeggiare?

-         James giuro non lo so…sono così confusa…e Robbie

-         Hai ragione… Robbie… non devi farlo soffrire, non puoi…ciao Novellina!

 

E così dicendo si allontanò da lei entrando nel bagno della camera.

 

 

**Ciao a tutti!! Anche questa storia sta giungendo alla fine, ma ancora mancano un paio di colpi di scena J ! finalmente si sono baciati…ma lei è partita con Robbie! quali sono le sue intenzioni? Boh!! Continuate a leggere mi racc!! 1 baco chiara**

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Capitolo 10
*** tutto cambia in fretta ***


TUTTO CAMBIA IN FRETTA

TUTTO CAMBIA IN FRETTA

 

Quattro giorni, quattro lunghi e interminabili giorni.

Elly stanca dallo spossante viaggio entrò in camera accorgendosi subito dalla triste sorpresa: il letto di James era vuoto, le sue cose erano scomparse.

La giovane si precipitò di corsa all’altro dormitorio dove abitava Nicole.

Bussò imperterrita finché non ottenne risposta:

 

-         Dov’è? – urlò all’amica che non ebbe assolutamente bisogno di ulteriori spiegazioni

-         È partito… - disse piatta abbassando gli occhi a terra

-         …ma la scuola non è finita! – sentenziò non abbassando il tono di voce

-         Gli studenti del terzo anno possono usufruire di un viaggio studio, che dura tre settimane, quindi fino alla fine delle lezioni…e lui è partito con Collin, Chris e Melissa… - terminò consapevole del duro colpo per l’altra

-         Ma aveva già programmato tutto ? – le chiese rassegnata entrando nella camera dell’amica e sedendosi sul comodo letto

-         Si, era dall’inizio dell’anno che aveva deciso…poi poco tempo fa so che ci aveva ripensato ma poi d’un tratto ha deciso anche lui di partire con gli altri…

-         Capisco…e immagino che finito il viaggio non tornerà al campus ma si dirigerà direttamente a casa…

-         Non proprio…si è vero non tornerà qui all’università ma neppure a casa sua a Boston, i suoi passano l’estate in Europa e lui, come ogni anno, andrà con loro.

-         Ok

 

 Il viso di Elly era triste e deluso.

Se ne era andato, non l’aveva aspettata, non l’aveva salutata.

Tornò tristemente in camera.

Delle lacrime meschine le cominciarono a rigare il viso alquanto pallido: si sedette sul letto e mille pensieri, o meglio …ricordi le invasero la mente!

Lo vedeva entrare di corsa nella stanza, gettare i libri a terra e cominciare a raccontare le entusiasmanti novità; lo poteva osservare, accovacciato in fondo al letto e immerso nella lettura; il ricordo delle sere passate a guardare un film con la solita donna eroina era nitido, le lunghe ore passate sotto la grande coperta  a fiori, tipico modello da nonna, a chiacchierare del più o del meno erano indelebili.

Tutto nella stanza ricordava lui…ogni singolo oggetto era legato a una sua particolare abitudine, ad un vizio…a un avvenimento buffo o irritante.

Bussarono alla porta.

Elly, asciugatasi il volto e alzatasi dal letto andò ad aprire.

Era Nicol.

 

-         Scusa prima me ne sono dimenticata…se ti può consolare mi ha detto di dirti che ti saluta e che ti ha lasciato qualcosa nel cassetto della tua scrivania

-         Grazie Nikky.

 

Detto ciò la ragazza che era appena arrivata presto se ne andò mentre Elly raggiunse impaziente la scrivania.

Aprì il primo cassetto ed in questo, come previsto, troneggiava una custodia gialla contenete un bel malloppo di fogli battuti al computer.

Il romanzo!

La giovane capì subito.

James le aveva lasciato il romanzo che durante l’anno aveva scritto…si era sempre rifiutato di mostrarglielo.

Aprì la custodia attenta a non perdere nemmeno un foglio di quell’importante regalo e lesse la dedica scritta a matita, con la solita calligrafia illeggibile, sulla copertina improvvisata:

 

 Ciao  Novellina… quando leggerai tutto questo io sarò già lontano.

Mi dispiace di non averti salutata e soprattutto avvisata della mia partenza…lo so mi ritenevi un tuo amico e io l’ho fatta proprio grossa.

Passerò l’intera estate in Italia, dove i miei hanno casa, e quindi non ci vedremo ma non dimenticarmi d’accordo?? Io ti assicuro che non lo farò anche perché mi risulterebbe impossibile…gia mi manchi sai? Mi manca tutto di te…

È meglio stringere con questo saluto vero?

Allora 2 raccomandazioni:

ü    A settembre vedi di essere di nuovo in camera ad aspettarmi!

ü    Prenditi cura del mio racconto, è l’unica copia, e leggilo attentamente…non saltare nemmeno una virgola…confido in te, scopri il vero senso nascosto

A presto James

Era sempre il solito…con poche righe aveva detto un’infinità di cose senza però soffermarsi su nessuna, senza dare le giuste spiegazioni…

Ma d’altronde lui era fatto così.

Perché era partito?

Perché lo aveva fatto…proprio ora che…

Il cellulare di Elly squillò più volte…

La ragazza non rispose.

Si sedette sul letto e cominciò a leggere il romanzo che James le aveva affidato non saltando neppure una sola virgola…come lui le aveva raccomandato.

 

**Ciao a tutti! mi dispiace per il ritardo! volevo informarvi che d'ora in poi, per circa due settimane, non potrò aggiornare perchè vado in vacanza! ma non temete la storia sarà sicuramente terminata al mio arrivo con ancora qualche capitolo! 1 bacio a tutti! chiara **

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Capitolo 11
*** Doveva finire così ***


DOVEVA FINIRE COSI’

DOVEVA FINIRE COSI’

 

Quando Robbie arrivò davanti alla stanza numero 77 trovò la porta socchiusa e quindi, senza prendersi la briga di bussare, scostò l’uscio ed osservò all’interno della camera.

Elly era seduta sul suo letto.

Il suo cellulare era visibilmente poggiato accanto a lei.

“Perché allora non aveva risposta alle 10 telefonate fattele da lui?”

Aveva gli occhi gonfi per il pianto, Robbie se ne accorse subito.

Tra le mani teneva un mucchio di fogli.

Entrò.

 

-         Elly – disse il suo nome sussurrandolo, sapendo che forse non avrebbe mai più avuto l’occasione di farlo

 

La ragazza lo guardò.

Nessuna espressione si formò sul suo volto.

Altre lacrime continuarono a scendere lente.

Robbie sapeva che fare…ma sapeva anche come tutto ciò sarebbe finito.

Si avvicinò a lei.

L’abbracciò.

La tenne stretta a se.

Respirò il suo profumo alla pesca.

Accarezzò i suoi morbidi capelli e poi finalmente si staccò per poterla guardare.

Uno sguardo.

Bastò solo uno sguardo.

Solo il suo sguardo.

Elly ricominciò a piangere.

 

-         Smetti tesoro. Piangere non serve a niente – le disse dolcemente

-         Lo so…ma non ci riesco!

 

 

Robbie sapeva.

Ormai la conosceva alla perfezione.

Robbie aveva capito

 

-         Doveva finire prima o poi… - la rassicurò lui stringendole la mano

-         Ma non doveva essere per causa mia!

-         Elly se siamo giunti a questo punto non è solo per colpa tua, sono anche io che l’ho permesso.

-         Non è giusto…io ti sto facendo soffrire – riprese lei

-         Piccola lo so che mi vuoi bene…e poi stiamo soffrendo entrambi! Doveva finire così. Doveva finire ora. Non sarebbe stato giusto continuare questa farsa. Ci siamo amati veramente, ci siamo aiutati e siamo cresciuti insieme…è logico che ci sembrava ingiusto chiudere tutto così ma era il momento.

-         Lo so ma non posso dimenticarmi di tutto quanto!

-         Infatti non lo devi fare…non lo farò neppure io. Il tempo che abbiamo passato insieme è stato magico, insostituibile…

-         Ma ora finirà tutto?

-         Ma scherzi per caso? Io non rinuncerò mai a te! Prima di diventare la mia ragazza tu sei stata la mia migliore amica…e questa figura rimarrà sempre di tua proprietà…

-         Speravo lo dicessi – sorrise lei – perché per me è la stessa cosa!

-         Vedi? Stiamo facendo progressi.

 

I due si stesero uno di fianco all’altro non mollandosi la mano.

 

-         Posso chiederti una cosa? – domandò lei un po’ insicura

-         Vai..

-         Perché sei venuto qui?

-         Perché era il momento di prendere questa decisone!

-         Dici sul serio?

-         Si…anche se tu ora non avessi avuto qualcun altro io avrei preferito che tra noi fosse finito tutto ugualmente…non è che non ti amo più…assolutamente, io ti amerò per il resto dei miei giorni, è solo che io e te non siamo fatti più per stare insieme…siamo cambianti…entrambi…io non ero più il ragazzo con la battuta sempre pronta e tu non eri più la dolce sbruffona che mi aveva fatto innamorare, siamo cresciuti e soprattutto i nostri ambienti sono cambiati!

-         Robbie?

-         Si?

-         Anche io ti amerò sempre, lo sai vero?

-         Certo…

-         Non si può cancellare il passato…non uno come il nostro almeno!

 

* Ciao a tutti!!! Finalmente sono tornata…e di conseguenza la storia ora potrà continuare…la dura decisione (ma secondo me anche la più giusta) è giunta a conclusione! Ora che succederà? Certo è ovvio ma…leggete leggete!! 1 bacio a tutti con la speranza che vi ricordiate ancora di questa fic*

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Capitolo 12
*** Nuovamente a Chicago ***


NUOVAMENTE a chicago

NUOVAMENTE a chicago

               

L’estate, come ogni anno era passata veloce, ma non aveva esonerato Elly dai cambiamenti.

La giovane si trovava nella sua camera, la sua vecchia camera…

Quella dove aveva trascorso praticamente metà della sua vita con l’intento di sfuggire all’assedio della madre.

Come era tutto diverso dall’anno precedente.

Ora con i suoi genitori andava tutto a gonfie vele…non si ricordava un momento in cui era stata particolarmente felice…oppure si…quando loro avevano deciso di abbassare l’ascia di guerra per poterla osservare al saggio.

 

-         Elly, tesoro, sei pronta? Le valigie le hai finite di preparare? – la voce della madre la raggiunse dal piano inferiore

-         Si…tutto apposto! – le rispose lei

-         Va bene allora vieni giù per i saluti che tra poco arriva Robbie!

 

Il grande ritorno.

Chicago la stava aspettando.

Un nuovo e appassionante anno era pronto a ricominciare, come lo era anche lei.

Raccolse le ultime cose lasciate in giro per la stanza infilandole a forza nel borsone che portava a tracolla e poi con più cautela sollevò, da una mensola, il famoso contenitore giallo.

Un sorriso le si stampò sul viso un po’ più colorato…

Ora era pronta per partire.

 

Il viaggio in macchina fu lungo e movimentato.

I continui e divertenti  battibecchi tra lei e Robbie le crearono una sorta di strana serenità.

Avevano passato tutta l’estate insieme!

E ne erano successe!!!

Gite, pic nic, feste…sempre insieme…come un tempo…o quasi!

L’amore che li legava non li avrebbe mai separati, ma era ora di ricominciare… questa volta soli, con le proprie forze.

Quando arrivò al campus scaricò i bagagli.

Robbie scese dalla vettura e si posizionò proprio davanti a lei.

I due si guardarono.

Intensamente.

Forse come non facevano da tempo, tanto tempo.

Un abbraccio e le solite raccomandazioni furono di rito.

Poi un bacio delicato a fior di labbra…un addio.

Naturalmente si sarebbero rivisti nel corso dell’anno ma niente più sarebbe stato lo stesso.

Sola prese la via dell’accettazione.

I dormitori e la scuola erano pressoché identici… solo la sua vita era completamente cambiata.

Lei e Robbie non stavano più insieme.

Lucie, la sua eterna migliore amica, si era trasferita in Francia per studiare.

Erik era tornato a vivere a Boston dopo aver lasciato un’università che non gli piaceva affatto e che aveva deciso di frequentare solo per compiacere il padre.

La sua vecchia scuola di danza aveva definitivamente chiuso poiché Mary a causa di un incidente aveva perso la possibilità di danzare.

Il professor McGregor era andato in pensione…e James….

Non sentiva il ragazzo da quando era partito per le vacanze.

Per quanto ne sapeva poteva persino essersi sposato con una bella italiana ed essere rimasto là.

 

Elly smise di fantasticare e riflettere.

La signora dell’accettazione la guardava in modo arrogante quindi decise di sbrigarsi.

 

-         Eleonore Berfield – disse la giovane ad alta voce

-         Si lo so chi sei… - rispose seccamente l’altra - …con tutto il casino che ho dovuto fare! Figurati se mi dimentico! – proseguì scocciata

-         Casino? – Elly era perplessa

-         Ora non staremo mica qui a raccontare vero? – chiese in modo retorico l’altra con un viso particolarmente accigliato

-         No no…mi scusi!

-         Ah sarà meglio ora vai – concluse la donne seduta dietro la scrivania

-         Si me ne vado….ma avrei bisogno di sapere dov’è la mia stanza, con chi sono e mi servirebbe la chiave… - provò Elly alquanto calma e ancora inconsapevole

-         Signorina lo sa che mi sta proprio facendo perder tempo? – disse indicando la fila dietro di lei - …mi hanno detto di dirle che lei sa già cosa fare! – si spiegò momentaneamente più ragionevole la donna.

 

Elly cadde dalle nuvole.

“Mi hanno detto di dirle che lei sa già cosa fare!”.

Ripeté l’ultima frase nella sua mente.

“Cosa dovrei sapere?”

Ad un tratto tutto le fu chiaro.

Semplice.

Prese a correre.

Corse via.

In fretta, senza esitazioni, senza fermarsi!

Sapeva dove andare.

Perché mai non ci aveva pensato prima??

 Era stanca ma anche se mancava poco non mollò.

Di scatto si fermò.

Stanza 77.

La porta era chiusa.

Il cartellino poggiato appena sotto il numero, in cui si scrivono i nomi degli inquilini, era ancora bianco.

Ora che era lì un po’ di esitazione la raggiunse.

Bussò.

Nessuna risposta.

Magari aveva capito male…

Decisa provò ad aprire.

Nella stanza apparentemente non vi era nessuno.

Il suo letto…

Quanto le era mancato!

Si girò subito verso il giaciglio del secondo inquilino.

Sorrise.

Era lui.

Ne era certa.

Sul letto già accuratamente fatto, era poggiato un maglione.

Un maglione bianco.

Il suo maglione bianco.

Lo metteva spesso…soprattutto nelle occasioni importanti…lo rendeva così dolce ma allo stesso tempo attraente.

Un rumore la raggiunse dal  lato destro della stanza, più precisamente dal bagno.

Da lì ne uscì una figura.

Era un poco più alta da come se la ricordava…o almeno le sembrava.

Si girò completamente e finalmente lo guardò in volto. Era lui.

Bello come sempre.

 

-         Novellina! – strillò il ragazzo – allora sei arrivata eh? – le chiese

-         James… - sospirò

 

I due si abbracciarono.

Era tanto che non lo facevano più.

 

-         Perché la signora dell’accettazione ha detto che ci sono stati vari casini?  - chiese

 

James rise.

 

-         Inizialmente non ci avevano messo in camera insieme…per un errore; quindi ho dovuto insistere per sistemare tutto…poi ci avevano assegnato la stanza 4. no ti rendi conto? 4 è un numero brutto! E poi io ti avevo promesso che ci saremmo rivisti qui…stanza 77…quindi… - sorrise nuovamente

-         Wow…ora prendi il respiro però…ho capito! – disse semplicemente lei

-         E non sei contenta? – le chiese alquanto deluso

-         Si certo! – rispose con più enfasi che poteva

 

Eccitazione che non bastò però a James che con un sorriso di circostanza uscì dalla camera con la scusa del caldo.

 

** Ragazze siamo ormai giunte alla fine! Godetevi gli ultimi capitoli!! 1 bacio chiara e grazie 1000***

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Capitolo 13
*** Perchè questa reazione? ***


PERCHE’ QUESTA REAZIONE

PERCHE’ QUESTA REAZIONE?

 

Erano ormai un paio di minuti che Elly era rimasta sola.

James era uscito per un’assurda boccata d’aria dopo il poco entusiasmo da lei dimostrato.

La ragazza si sedette sul letto.

Aveva aspettato una lunga estate ansiosa di rivederlo ed ora che lui era davanti a lei in carne ed ossa, si sentiva agitata.

O meglio bloccata.

Si stese sul letto, guardando il soffitto.

Tra loro c’era qualcosa?

James provava qualcosa per lei?

Erano molte le domande a cui non sapeva trovar risposta.

Lei lo voleva…ma lui?

Era trascorsa una lunga estate da quella sera… da quella notte…quella maledetta notte in cui le loro labbra si erano toccate.

E ora?

Decisa si alzò e lo andò a cercare.

Come previsto, e come d’abitudine, lo ritrovò sotto la quercia intento a leggere qualcosa.

Gli si sedette affianco.

Non trovava le parole per cominciare un discorso che potesse apparire sensato.

 

-         Ehi! – disse pensando “bell’inizio non c’è che dire”

-         Dimmi – rispose lui freddo

-         Anche se prima non sono sembrata entusiasta è stato davvero bello quello che hai fatto! – provò a convincerlo

-         Grazie

-         Veramente….sono felicissima! Nuovamente in camera insieme! Nuovamente tu ed io… - tentò lei di sembrargli convincente

-         Si….tu ed io! – ironizzò lui con un ghigno strano e per nulla divertito

-         Io e Robbie ci siamo lasciati…. – disse tutto d’un fiato lei – all’inizio dell’estate – puntualizzò aspettando anche una minima reazione

-         E con questo? – rispose lui sempre più impassibile

-         James che hai? – domandò a quel punto Elly

-         Che cosa ho mi chiedi? Te lo dico…per tutto lo scorso anno ho provato strani sentimenti per te…sentimenti che ho decifrato quando TU mi hai baciato…Tu capisci? Credevo che finalmente ti fossi decisa…e invece che fai? Parti con il tuo ragazzo per festeggiare un anno insieme. Mi sono sentito uno straccio…poi arrivo qui felicissimo di poterti riabbracciare, mi faccio in quattro per sistemare tutto e tu mi accogli con un gelo ingiusto…

-         Ma tu te ne sei andato James!

-         E questo che c’entra?

-         Come facevo a rintracciarti e dirti che appena tornati dal viaggio io e Robbie ci eravamo lasciati? Come facevo a farti sapere che ti volevo…che volevo solo poter stare con te? – la giovane non si accorse neppure di quello che aveva appena detto

-         Ma allora perché non mi hai cercato per un’intera estate? Non era così difficile…bastava che mi chiamassi a casa…lì c’era il numero in cui mi avresti potuto trovare…

-         Non ci ho pensato…

-         Elly se davvero lo volevi sarebbe stata la prima cosa a venirti in mente!

-         Va beh può essere che avessi paura…ma ora sono qui…

-         Si lo so…- disse silenziosamente lui

-         Sono qui per te…e basta!

 

James tacque.

Fu solo dopo pochi minuti che lei lo prese per mano e lo incitò con lo sguardo a seguirla.

Non una parola.

Silenzio.

I due camminarono mano nella  per metà campus.

Solo giunti alla biblioteca, stranamente aperta per quell’orario, la ragazza aprì bocca.

 

-         Siediti! – gli ordinò gentilmente

 

Il ragazzo seguì le indicazioni ricevute e si sedette su uno di quei massicci tavoli di legno impiegati dagli studenti che devono consultare qualche libro.

Elly lo lasciò un attimo solo e si diresse dalla bibliotecaria.

Quando tornò aveva in mano un foglio scritto al computer che porse immediatamente a James:

 

-         Cos’è? – domandò il ragazzo non riuscendo a capire

-         Leggi! – lo incitò la ragazza sorridente

-         Elenco pubblicazioni studenti? – chiese leggendo il titolo – continuo a non capire… - proseguì lui

-         Ma quanto sei tonto…sai che la scuola in biblioteca ha un piccolo spazio per le pubblicazioni di ogni genere dei suoi studenti, no?

-         Si…bisogna far leggere il manoscritto ad una commissione che decidere se è degno – iniziò ad insospettirsi il ragazzo

-         Ecco appunto…ora segui con gli occhi l’elenco degli “scrittori”

-         Atton, Bell, Bunter, Carter, Cester, Cooper …. – James smise di leggere, ripeté un’altra volta l’ultimo nome rivolgendosi questa volta a Elly – Cooper? – il suoi sguardo era perplesso ed emozionato

-         Si…durante l’estate ho portato qui il tuo racconto ed è risultato meritevole….quindi se ora vai alla sezione G25 sotto “Cooper James” lo troverai…

 

Il giovane si catapultò nella sezione indicata dalla ragazza e lì, rilegato e con tanto di copertina, anche se il tutto un po’ artigianale, trovò il suo manoscritto.

Era emozionato.

Lo sfogliò con foga, rilesse velocemente la pagina finale, poi si bloccò ricordandosi di qualcosa.

Posò il libro che tanto conosceva a memoria e si voltò a guardarla: sorrideva.

Era troppo che non la vedeva, era troppo che non vedeva il suo sorriso…ora tutto per lui.

Le si avvicinò:

 

-         Grazie! – le sussurrò una volta vicino

-         Di niente…

-         Veramente…hai fatto una cosa speciale, unica…grazie ancora!

-         Non sarai tu ora ad usare in maniera sproporzionata questo vocabolo? – domandò lei ricordando l’anno precedente

-         Forse…ma è indispensabile!

 

Si guardarono, profondamente.

Erano passati tre lunghi mesi ma in quel momento, per loro, sembrò che il tempo si fosse fermato in quella camera del college, la numero 77, quella particolare notte in cui tutto apparve, per qualche minuto, più chiaro e semplice.

Elly prese la mano del ragazzo davanti a lei, e dopo averla appoggiata sul petto , per lasciargli sentire con che velocità il suo cuore battesse, gli domandò:

 

-         Ora posso baciarti?-

 

James alla domanda, o meglio al modo in cui era stata fatta, sorrise:

 

-         Allora lo hai letto attentamente il libro? – le chiese riconoscendo in quei gesti una scena da lui narrata

 

La risposta più che ovvia di Elly non arrivò mai.

Delicatamente si avvicinò al volto del ragazzo e lo baciò.

Un bacio diverso dal precedente.

Un bacio…libero.

Si libero, perché ora non dovevano più nascondersi…ora potevano vivere questo amore nato lentamente senza rimorsi o sensi di colpa ma liberi.

 

 

* La storia è così terminata! Spero che vi sia piaciuta…anche se mi dispiace che dopo essermi assentata quasi più nessuno abbia recensito i nuovi capitoli…in ogni caso ringrazio vivamente i più assidui dei lettori che con le proprie recensioni ma hanno stimolato nella pubblicazione!! Non faccio nomi altrimenti potrei dimenticare qualcuno…ma a tutti una grandissimo Grazie!

Ps: aspettatevi un mio ritorno, più avanti con una nuova fic scritta in collaborazione con una mia grande amica….vi piacerà! Un bacio chiara ciao ciao *

 

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