Il Senso & L'Idea di Orihimechan (/viewuser.php?uid=80506)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. Prologo ***
Capitolo 2: *** 02. Sempre e comunque ***
Capitolo 3: *** 03. Pensando a te ***
Capitolo 4: *** 04. Italia ***
Capitolo 5: *** 05. Dolci Sensazioni ***
Capitolo 6: *** 06. Ansia ***
Capitolo 7: *** 07. La Gara ***
Capitolo 8: *** 08. Assetto ***
Capitolo 9: *** 09. Risveglio ***
Capitolo 10: *** 10. Rivelazione ***
Capitolo 11: *** 11. Beffardo è a volte il destino. ***
Capitolo 12: *** 12. Tutto cambia, ma alla fine tutto rimane lo stesso ***
Capitolo 13: *** 13. Non sempre accade ciò che ci si aspetta ***
Capitolo 14: *** 14. Una finestra nel passato ***
Capitolo 15: *** 15. Because change happens - Parte Prima - ***
Capitolo 16: *** 16. Because change happens - Parte Seconda ***
Capitolo 1 *** 01. Prologo ***
01. Prologo
Vedere le cose da una visuale più alta mi faceva stare
bene, mi
dava l'illusione di avere il controllo di tutto, il vento
fresco
mi scompigliava i capelli, ma non me ne curavo! Al contrario, mi
piaceva.
Inspirai, si poteva già sentire l'odore della primavera
ormai alle porte; mi sentivo stranamente sereno.
Ero talmente assorto tra i mei pensieri che non mi accorsi del suo
arrivo.
"Akito.."
"Si?"
Non mi voltai, non ce n'era bisogno! Sapevo già chi fosse
stato a chiamarmi.
"La neve si è già sciolta hai visto?"
"Si.." ero poco interessato al tempo in quel momento..
La vidi avvicinarsi.
"Hai sentito che il prossimo edificio verrà abbuttuto al
massimo entro la fine di quest'anno?"
"Già.. così pare.."
Immediatamente mi tornarono in mente piccoli flashback di me e Sana
incastrati dentro quella finestra, della mia paura quando la vidi
svenire, e del mio sollievo quando i suoi occhi tornarno a riflettersi
sui miei! Ricordai che il pensiero di non poterla più
vedere mi
aveva quasi annientato, e mi fece capire che non potevo più
rimandare! Non potevo più permettermi di far passare altro
tempo.
Cercai di riunire un pò del mio coraggio.
"Ehi Sana" le dissi voltandomi verso di lei.. "Sai che domani
avrò la prova? Quella decisiva.."
"Bene!! Questa volta sarai cintura nera!!" mi rispose con un tale
entusiasmo che quasi convinse anche me.
Sorrise..
uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto!
"Già.." restai imbambolato per una frazione di secondi ma
riuscii a riprendermi cercando di formulare una qualsiasi frase che
per lo meno avesse un pò di senso.
"E poi.. se diventerò cintura nera.. io.. vorrei parlarti.."
Sentii il mio volto avvampare improvvisamente..
Che emerito allocco!! Possibile che quella zuccona ancora non capisse??
Cos'altro avrei dovuto fare??
Ma io ero Akito Hayama, ero molto più bravo con i fatti che
con le parole..
"Ahi.." dissi improvvisamente e portandomi una mano sul volto..
"Che ti succede?" e si avvicinò a me..
Eccola lì la mia
Sana.. pronta a venire sempre in mio aiuto..
"Qualcosa nell'occhio.." le risposi.
Era un incredibile deja-vu per me, ma del resto avrebbe dovuto aspettarselo da
uno come me..
"No non devi sfregarlo ho qui un fazzolettino aspetta.."
Sorrisi mentalmente, ma lei era Sana, ingenua come sempre.. e non
capì..
Vidi la sua mano con il fazzoletto avvicinarsi e ablilmente gliela
presi..
E così come avevo fatto per ben tre volte posai le mie
labbra sulle sue.
Un bacio casto, dolce, bello, che sapeva di lei, sapeva di.. Pesca..
E per un attimo mi dimenticai di tutto e pensai che forse non c'era
bisogno di una dichiarazione esplicità..
Pensai che forse avrebbe potuto capire..
Considerazione ERRATA!
Visto il fatto che mi ritrovai catapultato per terra con un
immenso bernoccolo in testa causato dal suo calcio..
Che diamine..
Ma lei era Sana..
Avrei dovuto aspettarmi anche questo..
"Sei un brutto mostro hai capito??Dai sempre tutto per scontato!!"
Continuava ad urlami...
Cercai di rialzarmi, certo che per essere una ragazzina ne aveva di
forza..
"Akito.." la sentìì chiamare.
Quale altro insulto mi avrebbe rivolto ora?
"Cosa..??"
"Se prenderai la cintura nera.. sappi che anche io vorrei parlarti.."
Ancora frastornato da quelle parole mi girai di scatto, la vidi
lì.. con una mano poggiata sulla maniglia della porta che
mi
guardava sorridendo..
Incredibile! Un secondo fa urlava e sbraitava come una pazza e ora
era lì, tranquilla.. come se nulla fosse successo..
Amavo anche questo di lei..
Immediatamente ripensai alle sue parole..
Una scarica elettrica mi attraverò il corpo..
Che anche lei..
Si insomma.. che anche lei avrebbe voluto dirmi la stessa cosa..?
E Restai lì imbambolato a guardarla..
"Allora in bocca a lupo.. e mi raccomando.."
Continuai a fissarla..
Ancora una volta inebetito..
E l'unica cosa che fui in grado di dire fu un..
"Si.."
"A domani.." e mi salutò facendo un cenno con la
mano..
Non risposi, non ne avevo la forza..
Continuai a fissare il posto che prima era occupato da lei..
La Mia Sana..
Spoiler
prossimo capitolo:
"..nel
senso che mi piacerebbe vederlo spesso.. molto spesso..!!"
conclusi cercando di
mettere molta più enfasi nelle ultime due parole che nel
resto della
frase...
Probabilmente solo in quel momento capì il senso delle mie
parole
perchè divenne rigido..
Ciao a tutti
voi.. lettori e
lettrici.. scrittori e scrittrici..!!! Mi chiamo Lidia e ho 19 anni..
frequento il primo anno di università e adoro leggere e
scrivere.. sono iscritta su questo sito da un bel pò ma
questa
è la mia prima storia.. quì mi dilettavo
principalmente a
leggere storie e a recensire..
poi un giorno mi sono detta... "ehi! perchè no???"... E
così eccomi qua!!! Mi sono fatta prendere dall'entusiasmo e
ho
inziato a scrivere questa roba qua... XD
vedremo ora che ne esce fuori.. avete tutto il diritto di
fucilarmi se volete.. XD sono alla vostra completa mercè...
XD
Puntualizzo che La storia non ha ancora una fine.. sono arrivata al
quinto capitolo per il momento.. diciamo che..quando ricevo
l'illuminazione mi catapulto direttamente sul mio pc e inizio a
scrivere!
Bhè
ora mi saluto.. spero che questa sia stata per voi una "decente"
lettura e spero vivamente di non avervi annoiati..
Aspetto i vostri commenti.. e i vostri pareri..
Un bacione a tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 2 *** 02. Sempre e comunque ***
02. Sempre e comunque
Quella
mattina, un
tranquillissimo giorno di primavera nella mia bellissima Tokyo, potevo
chiaramente sentire il melodico cinguettare degli
uccelli.. il leggero vento che scompigliava gli alberi.. e i raggi del
sole.. che trapelavano dalla mia finestra posandosi sul mio volto...
odiavo essere svegliata in questo modo.. era tremendamente irritante
per me.... si lo ammetto! sono sempre stata una grande dormigliona!! e
con questo..?? dovevo pur concedermi un pò di relax quando il
mio
lavoro estremamente stancante e il mio manager assolutamente petulante
non
occupavano tutta la mia giornata come ormai facevano da ben 13
anni.. a dirla tutta.. non mi sarei mai aspettata che Rei
assecondasse la mia voglia di prendere un piccolissimo periodo di
riposo.. lui che era tremendamente ossessionato dal far bene
il
suo lavoro.. lui e la sua costante idea di sbebitarsi per averlo
accolto in famiglia.. capirà mai che non ce n'è
bisogno..?
Non credo.. ma in fondo.. so che lo fa per il mio bene..
perchè vorrebbe che la sua piccola Sana un giorno.. spero
non
troppo lontano.. diventasse qualcuno.., era sempre lì..
pronto a
farmi forza.. e a proteggermi.. anche quando non ce n'era bisogno.. lui
e sua super iperprotettività e gelosia.. protettivo come un
padre.. geloso come lo è un fratello della sua sorellina.. e
devo ammettere che mi stupiì quando non
chiese il motivo della mia voglia di starmente tranquilla per un
pò... il che è un bene detto sinceramente.. non
credo che
avrebbe "digerito" la mia risposta... anzi.. sono fermamente convinta
che avrebbe rischiato l'infarto, uscendosene poi con la
sua solita frase:
<< Lo Sapevo!! Sempre lui!!! >>
... Ebbe si.. lo ammetto.. sempre e solo lui.. la mia dolce condanna
sin dalle elementari.. la persona che mi ha fatto ridere.. ma anche
piangere.. la persona con la quale condividerei tutto.. il mio
amico-nemico da tutta una vita.. sempre se amico.. lo è
mai
stato.. lui.. Akito Hayama..
la persona a cui penso sempre quando
ho bisogno di un amico.. la persona a cui cerco di dare sempre e comunque
il mio appoggio e sostegno incondizionato.. così come avevo
sempre fatto.. e così come stavo facendo ora, quando poco
meno
di una settimana fa venne da me dicenomi che a breve avrebbe dovuto
sostenere l'esame di cintura nera....
Quel giorno lessi nei suoi occhi la paura e allo stesso tempo la gioia
a causa di quella promessa scambiata sul terrazzo della scuola.. di
quel
bacio.. che sognai e risognai ogni giorno..
Sapevo anche quanto in realtà ci tenesse a prendere quella
dannata cintura.. la sua felicità prima di tutto..
era sempre stato così per me.. da lì ma mia
decisione di
prendere una piccola pausa con il lavoro per stargli vicina.. lui prima
di ogni altra cosa.. Sempre..
Ed era passata una settimana dal giorno in cui Akito mi venne a
trovare.. trascorrevamo insieme ogni giorno.. lui si allenava.. e io lo
osservavo.. in silenzio.. grata anche solo del fatto che mi tenesse
lì con lui.. aspettavo con ansia il giorno in cui avrebbe
vinto
la sua cintura nera.. per lui.. e per me.. perchè
così
finalemente avremmo potuto vivere tutto più liberamente.. in
fondo.. chi più di noi due lo meritava?? dopo tutto quello
che
in passato.. per colpa mia.. e sua.. avevamo dovuto sopportare.. sono
convinta che lui
sapeva benissimo tutto ciò che ronzava nella mia testa..
tutte le domande
silenziose che avrei voluto fargli ogni qual volta mi
guardava.. domande alle quali rispondeva sempre con un sguardo
bellissimo.. e
intenso.. di quelli che solo lui è in grado di fare.. uno
sgurado che avrebbe riservato solo a
me, pensai egoisticamente, e
sorridevo.. perchè.. un giorno.. non molto lontano.. avrei
finalmente potuto gridarglielo questo pensiero silenzioso.... e allora
sorriderà.. come sorrido io ora..
L'irritante
suono della mia
sveglia interruppe il mio turbine di pensieri.. se fosse stata una
normalissima mattina mi sarei tranquillamente girata sul mio fianco
destro mettendomi il cuscino sulla faccia decisa ad ignorare
quell'accessorio assolutamente petulante.. e
incurante del suo suono avrei continuato a dormire.... Quella mattina
però non potevo
assolutamente permettermi di far tardi!! Tra poche ore Akito avrebbe
sostenuto il suo tanto atteso esame.. e io dovevo essere lì!
Non
me lo sarei persa per niente al mondo.. che diamine.. quello sarebbe
stato il più bel giorno della mia piccola vita da
tredicenne!!
Mi decisi quindi a scendere dal mio soffice letto ad una piazza e mezza
e piena di tutte le mie energie scesi giù in cucina.. Niente
e
nessuno sarebbe stato capace di rovinarmi una così bella
giornata.. o per lo meno.... lo credevo....
Inutile dire che già sentivo il baccano provenire dal piano
di
sotto.. udivo perfettamente mia madre ronzare per casa con la sua
macchinina e fare impazzire Oliver a prima mattina.. chissà
se
glielo avrebbe mai consegnato quel manoscritto... sperai vivamente di
si.. vedere quel poveretto praticamente trasferito a casa nostra nel
disperato tentativo di far lavorare mia madre mi dispiaceva...
ancora
un pò assonnata scesi in cucina e vidi il mio infallibile
manager venirmi in contro sorridendo.. conoscendolo.. già ne
immaginavo il motivo... di fatti, ogni qual volta Rei si avvicinava a
me
sorridente e pronto ad assecondare ogni mia qualsiasi richiesta.. anche
la più stramba.. era sinimo di "lavoro in arrivo".. che..
come
al solito aveva accettato di buon grado senza tenermi in
considerazione.. decisi di metterlo alla prova.. giusto per vedere
quanto più in là si fosse spinto questa
volta..
"Buona
Giorno Sana!!" mi disse con un sorriso a 365 denti..
"'Giorno
Rei.."
"Dormito
bene?? sei stanca?? vuoi fare colazione?? hai voglia di qualcosa in
particolare??Vuoi.."
continuò
così per
circa 10 minuti.. in casa solitamente ero sempre io quella che parla a
raffica e che nessuno riusciva mai a capire.. vedere Rei in questa
nuova veste mi fece temere che l'aveva proprio combinata
grossa..
"Rei.."
dissi cercando di
ingorare tutte quelle domande che mi aveva rivolto poco prima.. "sai..
mi piacerebbe non andare a scuola oggi.."
"Ma
certo Sana!! in fin dai
conti sei una ragazzina molto impegnata!! Ti ci vuole proprio un bel
pò di relax sai?? Qui in famiglia sembra quasi che nessuno
apprezzi tutti i tuoi sforzi e i tuoi sacrifici!! E poi per un giorno
di
riposo non mai muore nessuno!!"
Bingo!!
Eh si.. C'era sicuramente
qualcosa che non andava.. quali altri miliardi di lavori mi aveva
appena procurato??? Tentati di valutare quanto grave fosse la
situazione..
"Hai
ragione sai Rei? Lavoro
sempre tanto.. non ho mai tempo per me, per i miei amici.. magari
prolungherò anche il mio periodo di riposo dagli studi
televisivi.." conclusi fissandolo..
Vidi suoi immancabili occhiali scuri cadere sul pavimento.. rimase per
pochi secondi immobili.. ma li raccols
fulmineamente pochi istanti dopo, rimetterdoseli sul volto e
ricomponendosi..
"Riflettendoci.. penso proprio che un pò di relax ti faccia
più che bene! Sei una ragazzina ancora.. tutte queste
pressioni
non ti fanno affatto bene!"
Sgranai gli occhi.. il mio manager che acconsentiva senza neanche fare
una piega alla mia proposta di non lavorare per un pò?????
Assolutamente impossibile!! Se fosse stato tutto realmente normale
avrebbe iniziato a gridare a squarcia gola mettendosi a piangere e
supplicandomi in ginocchio di non fare i capricci perchè ne
andava della mia carriera televisiva!!!
Cosa poteva aver combinato???? Mi immaginai rinchiusa in una cella a
recitare spot televisivi uno dopo l'altro con una palla di ferro
attaccata alla caviglia... o mio Dio!!
Socchiusi gli occhi.. cercando, di rassicurarmi.. non poteva poi essere
una cosa tanto grave.., decisi allora di porgli l'ultima domanda..
quella che io consideravo 'la
prova del nove'.. qualsiasi lavoro mi avesse trovato o
qualsiasi contratto avesse firmato senza il mio consenso.. non sarebbe
stato talmente grave da costringerlo ad essecondarlo anche in questo..
Sorrisi saltellando.."Grazie Rei!!! Mi ci voleva davvero una piccola
pausa!!"
Sorrise anche lui, probabilmente ringaziando il cielo che le mie
assurde
richieste fossero finite lì! Ne andava sicuramente della sua
salute mentale.. Mi arruffò i capelli.. e fece per dirigersi
in
cucina..
"Rei???" lo chiamai.. ridendo già mentalmente
nell'immaginare la sua reazione alla mia prossima domanda..
"Cosa?" rispose girandosi..
"Pensavo.... siccome oggi ti vedo molto accondiscendente..." mi fermai
volutamente.. aspettando di vedere la sua rezione..
Lo vidi inarcare le sopracciglia e corrucciare la fronte.. Sorrisi
ancora, immaginando tutto ciò che poteva vorticargli in
mente..
"Pensavo.." continuai.. riprendendo ciò che stavo dicendo
"che mi piacerebbe molto vedere Akito.."
Il mio menager esitò per qualche secondo.. potevo
perfettamente immaginarmi
il suo sguardo incerto celato dietro i suoi occhiali da sole..
"Sana..che domande.. tra poche ore non andrai ad assistere alla sua
gara..?"
Ecco perchè tanta calma.. evidentemente non aveva colto il
senso della mia domanda.. avrei dovuto riformularla..
"Rei.. nel senso che mi piacerebbe vederlo spesso.. molto spesso..!!"
conclusi cercando di
mettere molta più enfasi nelle ultime due parole che nel
resto della
frase...
Probabilmente solo in quel momento capì il senso delle mie
parole
perchè divenne rigido.. se fossimo stati in un anime
probabilmente sarebbe diventato completamente di marmo per poi
sgretolarsi subito dopo... incriciai le braccia.. sorridendo
leggermente.. aspettando una sua reazione che non tardò ad
arrivare...
"COMEEEE??????? MI STAI DICENDO CHE VORRESTI FREQUENTARE QUEL
TEPPISTA????? LA MIA PICCOLA SANA NELLE MANI DI QUEL BURBEROOOOOOOO!!
NON OSO MINIMANETE IMMAGINARE COSA POTREBBE
FARTI!!!!!!! TU PICCOLA FRAGILE ROSA NELLE MANI DI UN TALE... DI UN
TALE......... SANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA LA MIA PICCOLA
SAAAAAAANAAAAAAAAAA...!"
urlò correndo avanti e dietro per tutta casa... ecco..
questa
era una delle tipiche reazioni di Rei quando in casa si pronunciava il
nome: Akito Hayama.. si.. devo ammetterlo.. tra i due non è
mai
corso buon sangue.. secondo Rei il mio legame con Akito non avrebbe mai
portato niente di positivo.. ma al contrario non avrebbe fatto altro che
causarmi guai e
allontanarmi dal mio lavoro.. a parer suo non avrei mai dovuto
incontrarlo.. lo aveva sempre considerato... mmhh.. qual'è
la frase che dice
spesso...?
" è LA COSA PIù ASSURDA CHE TI SIA MAI POTUTA
CAPITARE NELLA VITAAA!! SANAAAAAAAA!! RITORNA IN TE TI PREGO.."
Ecco.. esattamente questa.. ma io non la vedo affatto come lui.. non
l'avevo mai vista come lui, Akito
è la persona che più di tutti mi è
stata accanto..
mi ha sempre capita.. è sempre voluto stare vicino a Sana..
non
quella che gira spot pubblicitari.. o che appare sempre in tv.. ma alla
Sana che ride.. alla Sana che nonostante i suoi mille impegni va a
scuola.. alla Sana che è una completa frana in matematica,
alla Sana che lo critca.. che ride con lui.. alla vera
Sana... e di questo gliene sarò sempre grata..
"SANAAAAAAAA SANNNNAA TI PREGO DIMMI CHE STAI SCHERZANDO!!!"
Rei interruppe bruscamente i miei pensieri.. aveva iniziato a scuotermi
bruscamente.. ok... ok.. avevo appurato che la situazione non doveva
essere tanto grave..
Improvvisamente però il mio manager iniziò a
starnazzare
e ad agitarsi.. successivamente si immobilizzò.. e abbassò la
testa..
Forse avevo parlato troppo presto...
"Ecco.. magari.... bhè.... si.... se... insomma...
cioè.... se... se.. se proprio vuoi uscirci...." disse
sconfitto...
Sgranai gli occhi... questa volta ero io a dover preoccuparmi della mia
saluta mentale.... quanto grossa l'aveva combinata questa volta????
L'immagine di me rinchiusa in una cella legata ad una palla
di
ferro fu sostituita dall'immagine di me schiava di
qualche pezzo grosso televisivo.. costretta a recirare in 10 film al
giorno con
una palla di per lo meno 500 tonnellate attaccata alla caviglia...
"Rei.. che razza di lavoro assurdo mi hai procurato questa volta???"
domandai cercando di assumere un'aria puttosto tranquilla....
Lui alzò subito la testa... e immediatamente mi si
inginocchiò davanti in una cascata di lacrime...
"Sanaaaa.. ti prego scusaaaaaaaaami!!!! Ma era una buona occasione!! si
insomma.. non potevo farmela scappare!!! Porterà molto
successoooo.. non potevo non prendere la palla al balzo!! C'erano molte
altre attrici in lizza dopo di te!!! Avrebbero preso
qualcun'altra!!!!!!!!! Ti prego Sanaaa!! L'ho fatto per il tuo
bene!!!!!"
Sospirai.. tipico di Rei.. appena aveva per le mani un'occasione troppo
succosa da farsi sfuggire eccolo lì pronto ad agguantarla
per
portare successo alla sua Sana.. sospirai nuovamente.. sapevo che lo
faceva per me.. per la mia carriera.. perchè mi voleva
bene..
come potevo non assecondarlo.. e poi sapevo che tutti i lavori che mi
proponevano non facevano altro che accrescere la
mia carriera di attrice.. ancora in erba..
"Ok Rei.. va bene.. qualsiasi spot dovrò fare.. qualsiasi
film
dovrò girare.. con qualsiasi persona dovrò
lavorare.. per
me va bene..."
Lo vidi staccarsi immediatamente da terra! il suo pianto isterico fu
sostituito immediatamente da urla di gioia.. eccolo che saltava e
risaltava in giro per casa sorridendo.. ci voleva così poco
per
renderlo felice.. sorrisi ancora..
"Oh Sana sapevo che avresti capito.. anche tua mamma lo sapeva!! Sono
così contento!! Preparo subito le valige!! non abbiamo molto
tempo!!!!Pariremo presto!!"
Strabuzzai gli occhi..
Ehi ehi.. Frena Frena!! cosa aveva detto?? Valige?? Non c'era tempo?...
Partire?????
Ehh no!!! Eh nooo!! Questa volta si che lo ammazzo!!!
"Reiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!"
gridai con tutto il fiato che avevo corpo....
Spoiler
prossimo capitolo:
"..a distanza di poche ore dal giorno tanto
atteso.. sono qui come un ebete a pensare a te..
Ci sei sempre e solo tu! Ma non ho mai avuto la forza di dirtelo.."
Ho postato i primi
due capitoli
perchè essendo il primo solo una sorta di introduzione
magari
non vi poteva essere chiara un pò tutto il senso della
storia..
Cercherò
di postare puntualmente un capitolo alla settimana.. esami
permettendo..
Bhè per
il resto.. ditemi un pò.. cosa ne pensate?? Fa proprio
schifo eh..?
Susu.. commenti
commenti!! :-)
Un bacionee a
tuttiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!
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Capitolo 3 *** 03. Pensando a te ***
03. Pensando a te
Quella notte non riuscivo proprio a chiudere occhio, io e il mio
maledettissimo nervosismo.
E perciò mi ritrovavo quì, disteso sul mio letto
con in mano quel maledettissimo cercapersone che lei
mi aveva donato.
Quante volte avevo pensato di premerlo, per chiamarla, per sentirla..
avevo un disperato bisogno di parlare con lei, perchè solo
lei
riusciva a tranquillizzarmi, con la sua voce, con il suo sorriso, con
la sua allegria.
Lo aveva sempre fatto.
Non ricordo neanche più quante volte era corsa in mio aiuto,
contro tutto i tutti, sempre e solo lei!
E non le importava il numero di film a cui avrebbe dovuto
rinunciare o contro chi avrebbe dovuto
schierarsi!
Non le era
mai importato.
Per lei il mio bene
veniva sempre prima di ogni altra cosa.
E invece io?
Io cosa ero stato in grado di fare per lei?
L'avevo lasciata sola quando aveva più bisogno di me!
Mi ero messo con la sua migliore amica quando tutte le riviste e
tutti i telegiornali non facevano altro che parlare della sua
'presunta' storia con quel.. con lui, il mio eterno rivale!
L'avevo giudicata egoista
quando rinunciò a quel film! Si,
perchè neanche lì ero stato in grado di capire
che lo
aveva fatto
per non ferirmi.
Lei sapeva che sentire quelle parole uscire dalla sua bocca sarebbe
stato
come morire per me!
E poi quella sera, quella stupidissima sera in cui venne a
salutarmi dicendomi che sarebbe partita per New York con lui, ed
è proprio lì, in quella piccola stradina che mi
disse addio, e io da stupido quale ero, glielo lasciai fare, credendo
che quella fosse la
scelta migliore..
Quel giorno all'aereoporto una parte di me salì con lei in
quell'aereo e mi maledissi perchè neanche quella volta ero
stato in grado di dirle quello che provavo.
E quando la vidi tornare con lui spiattellando al mondo intero la sua
nuova relazione sentii qualcosa crescere dentro di me, ero geloso!
Geloso del fatto che avesse qualcuno accanto, un qualcuno che non
ero io!
Ma d'altronde, che diritto avevo io su di te Sana? In fondo non avevo anche
io qualcuno accanto a me??
Eppure ogni volta che vi
vedevo insieme, uno accanto all'altra, notando il vostro sorridere
complici con un'aria quasi felice sorgeva in me una inesorabile voglia
di spaccare la faccia a
quell'inutie fatina che ti stava vicino!!!
Cazzo!!
Lui non ti conosceva come ti conoscevo io!!
Lui non ti apprezzava come ti apprezzo io!!
Lui non amava stuzzicarti come lo amavo io!!
Lui..
Lui non era in grado di leggerti dentro!!
Di capire quando fingevi, di distiungue un tuo falso sorriso di
circostanza da un sorriso vero, uno di quelli che mi riscaldavano il
cuore, un sorriso splendido che ti illuminava il visto e che solo tu
eri in grado di fare.
Ma neache di fronte alla paura di poterti perdere davvero ebbi il
coraggio di dirti che solo e soltanto tu
potevi essere la ragazza
adatta a me, anche in quella circostanza il mio coraggio era
letteralmente andato a
farsi fottere!!!
Io, Akito Hayama, il ragazzino che faceva paura agli insegnanti, che
aveva quasi rischiato di far annegare una ragazza, il ragazzino che
era riuscito a chiedere a te Sana di piantargli un coltello dritto al
cuore, il ragazzino che vantava di chissà quanta freddezza e
di chissà quale coraggio si fermava davanti al tentativo di
dirti quanto tu in realtà fossi importante per me..
E quando fosti tu a farlo mi sembrò tutto
così
surreale.
Proprio quando iniziavo a smettere di sperare che tu ti
accorgessi di me..
Frastornato ti costrinsi a dirmi tutta la verità,
guardandoti
negli occhi e sciogliendomi quanto ti sentii dire che in fondo anche
io contavo qualcosa per te.
Ma neanche in quel momento fui in grado di fare niente!
Mi sentivo
troppe responsabilità addosso, una di queste aveva il nome
'Fuka' e non potevo assolutamente permettermi di farla
soffrire.
Ricordi Sana? Fosti proprio tu ad insegnarmi a mettere il bene degli
altri davanti al proprio.
Sono un vigliacco?
Un codardo?
Cosa sono??
Non lo so neanche io.
So per certo però che nonostante tutto tu continuasti sempre
a sostenermi, a
darmi la tua forza, anche quando fui preso di mira da quel
maledettissimo professore!
C'eri sempre e solo
tu accanto a me quando avevo bisogno di aiuto!
Ricordo il giorno in cui ti dissi che io ci sarei sempre stato per te,
che se ti fosse venuta voglia di piangere avresti avuto la mia
spalla!
L'ho mai mantenuta la mia promessa Sana??
Dimmi.. l'ho mai davvero mantenuta??
So! Io So
della mia incapacità nel trasmettere le mie emozioni, so
di
essere taciturno, poco socievole, scontroso, persino sgarbato,
anche con te!
Ma credimi Sana..
Io sono cambiato grazie a
TE!
Io ti sono debitore, perchè mi hai reso migliore, mi hai
dato la
possibilità di poter vivere in una vera famiglia, mi hai
fatto
conoscere l'amicizia e l'amore, non chiedendomi mai niente in
cambio!
Lo hai fatto perchè tu sei Sana, la ragazzina
altruista pronta sempre ad aiutare tutto e tutti, la ragazzina che ha
sempre il sorriso sulle labbra, la ragazzina di cui io mi sono innamorato..
E perciò ora mi chiedo..
Non ho il diritto anche io di essere felice?
Cosa c'è di così strano a voler dividere il
proprio
tempo con un'altra persona, e non
una persona qualsiasi, ma una persona
alla quale tieni e che a sua volta tiene a te??
Ditemi, cosa c'è di strano?
Niente! Assolutamente niente!!
Ed è per questo che ho deciso di dirti tutto! Di
liberarmi da questo peso che mi porto dietro fin dalle elementari.
Probabilmente è proprio questo il motivo per il
quale non riesco a chiedere occhio.
La tua immagine mi tormenta!
Assurdo!
Cazzo Akito sei diventato un pappa molle??
Ricollega il cervello dai!!
Ma non c'è niente da fare, la poca materia grigia che mi era
rimasta è andata farsi fottere!
Sarà l'ora..
Sarà l'ansia..
Sarai tu Sana..
Ecco, ci risiamo!
Dovrei essere preoccupato per la mia gara!
Cioè.. cintura nera!!
Forse non mi sono capito, Akito...: C-I-N-T-U-R-A N-E-R-A!!
Comprendi??
Ho faticato così tanto per arrivare dove sono!
Ho trascorso interi pomeriggi ad allenarmi per arrivare poi la sera
stanco e stremato!
Eppure ora, a distanza di poche ore dal giorno tanto atteso sono qui
come un ebete a pensare a te.
Ci sei sempre e solo tu! Ma non ho mai avuto la forza di dirtelo..
Mi chiedo se finalmente riuscirò a trovare il
coraggio di dirti finalmente tutta la verità..
è questo che fa l'amore??
Ti fa venir voglia di starle sempre accanto?
Ti fa venire il batticuore?
Ti sconvolge l'anima?
Ti fa piangere?
Ti fa ridere?
Ti annulla completamente perchè per te l'unica cosa che
conta è sempre e solo lei?
Ti fa..
Ti fa..
Ti fa semplicemente star bene!
Ditemi, questo che si sente quando si è innamorati..??
é questo??
Si??
Sorrido..
Mi piace..
Spoiler
prossimo capitolo:
"Dove?" fu l'unica cosa che riuscii a dire..
"In Italia.."
Sgranai gli occhi..
Innanzi tutto parto dedicandomi ALL'ANGOLO
RECESIONII:
_DaNgErOuS_ChIlD_
grazie
molto per i complimeti.. sono davvero lusingata.. :-) mi
è
sempre piaciuto scrivere fin da piccina.. poco tempo fa avevo anche
iniziato a scrivere una storia tutta mia ma ancora devo perfezionarmi
molto.. quando mi sono iscritta qui passavo il mio tempo leggendo
storie.. e quando trovavo una storia avvincente e scritta bene ne ero
contenta.. poi un giorno.. (momento di follia pura..XD) mi sono detta:
"Ma daiiiiiiiiii mettiamo su una storia!!" .. ed eccomi qui.. spero di
non deluderti e che mi seguirai... :-)
Per sapere cosa farà la nostra piccola Sana temo dovrai
aspettare il prossimo capitolooo.. no daiii non arrabbiarti con
meeeee!! XD prometto che cercherò di postarlo
presto.. :-)
Ma nel frattempo ti lascio con un bel dilemmaaaaaaaaa... Cosa
farà la nostra protagonista??? Partirà o no?????
Susuuuuuuuuu si accettano SCOMMESSEEEEEEEEE!! :-)
uN BACIONE!! :*********
cicci89
Ringrazio
tantissimo anche te per le bellissime paroleeee!! :-) sono moooolto
mooooooolto contentaaaa!!!!!!!!!!!!!!!! :-) Per quanto
riguarda
il nostro Rei.. bhè siii effettivamente è molto
prevenuto
nei confronti di Akito.... ma d'altronde.... come hai benissimo
già detto tu, se così non fosse non sarebbe
luiiiiiiiii!
In questa prima parte della storia sto cercando di descrivere i
personaggi come relamente sono e quindi ho cercato.. e spero di esserci
riuscita, di renderlo il più verosimile possibile.. e in
questo
caso non solo lui ma anche Sana e Akito che vediamo in questo terzo
capitolo..
Come ho già detto temo che per sapere cosa
risponderà Sana bisogna aspettare il prossimi
capitttttttooooooooooooolooooooooooooooo!! XD daiii non me ne vogliate
male?? Sono cattivella??? Nuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu non mi dite
così!! DAi dai.. cmq ripeto che accetto
SCOMMESSEEEEEEEEE!!!!!!!! :-)
bACIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!
Oo_Stefania_The_Best_Oo
Stefania
allora.. molte molte mooooolte grazie per i complimenti!! Sapere che la
storia per il momento ti sia piaciuta mi rende molto felice.. :-)
Spero vivamente che seguirai la storia e di non deluderti andando
avanti! :-) Ehiiiii guarda che ho ufficialmente aperto LE
SCOMMESSE sul fatto dell'imminente partenza di Sana....... cosa
farà la nostra eroina????? Sarà costretta ad
abbandonare
il suo Akito per buttarsi in un altro nuovo viaggio o questa volta si
opporrà??? E in caso si opponesse REi glielo lascerebbe
fare?? e
Akito?? Cosa ne pensa Akito di tutto questo?????????????
Bhèèèèèèèèèèèèèè
avantiiiiiiiiiiiiii suuuuuuuuuu suuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
Un bacione grande Stefania!!
Deb
Alloraaaaaaaa..
Innanzi tutto devo congratularmi con te per le bellissime storie che
hai scritto!!! Le ho seguite tutte quanti e devo dirti Bravissima
davvero!! Colgo inoltre l'occasione per informarti che
aspetto
ANSIOSAMENTE il seguito!!!!! :-) non farmi aspettare troppo
ehhhhhhhhhhhhh????? XD XD
Oraaaaaaaa passiamo a noi.... effettivamente devo darti ragione sai?
con il tempo ho maturato purtroppo l'abitudine di inserire i punti
sospensivi ovunque!! Il che è un male! Ho ridato un'occhiata
alla storia ed oggettivamente si.. tutti quei puntini rallentavano
orribilmente il tutto! Grazie per avermelo
fatto notare, ormai ne ero talmente abituata da non farci
più caso!! :-) Quindi
vedrò urgentemente di rimediare!! Tanto per cominciare ho
apportanto modifiche anche in questo chappy eliminando tutti i puntini
sospensivi che erano di troppo! Trovo che in questo modo la lettura sia
più fluida Che ne pensi?
Sapere il pensiero di altre persone non può che farmi
piacere! Ti
ringrazio ulteriormente per la recensione lunga e dettagliata,
significa che sei stata molto attenta alla storia facendo caso anche ai
minimi particolari! non posso che esserne contenta!! Spero vivamente
che continuerai a seguire tutta la storia sapere che ne pensi mi fa
piacere!! :-)
Un besoooooooooooosssssssssssssssssssssssss!!! :-)
Alloraaa
mieiii cariiiiiiiiii!! Ben ritrovati!!! :P
Passato un buon week-end???
Vorrei fare
una piccola premessa.. L'idea di inserire a fine capitolo un piccolo
spoiler l'ho presa leggendo le storie di una ragazza che.. a parer
mio.. è una bravissima scrittice di fanfiction... :-)
Cmq..
Ho deciso, come
sicuramente
avrete ben notato, di mettere sia il punto di vista di Akito e sia
quello di Sana, almeno per il momento, perchè volevo che si
potesse capire e percepire tutto quello che i personaggi sentono! penso
che la storia non sarà affatto breve, perchè
vorrei farli
maturare.. quindi forse dovrò aggiungere l'opzione OOC, ma
vedremo..
Non avendo ancora finito la
storia non so se questa cosa (del mettere sia il punto di vista di Sana
ke quello di Aki) andando avanti cambierà..
deciderò in base alle dinamiche della storia.
Spero che la storia vi stia incuriosendo almeno un cincinino
(TRDUZIONE: un pochino..XD)
Aspetto come sempre costri commenti... :-)
Un BEsoooooossssss a tuttiiiiii!!!!!!!!!!!!!
|
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Capitolo 4 *** 04. Italia ***
04. Italia..
L'ira di un vulcano in eruzione non era niente se confrontato a me!!!
Non potevo credere alle mie orecchie!! No anzi, non volevo
crederci!!
Ohh ma ora mi avrebbe sentito!!!!
L'avrei licenziato! Eccome se lo avrei fatto!!
"SEI LICENZIATO!! LICENZIATO! LICENZIATOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
L-I-C-E-N-Z-I-A-T-O!! CHIARO???CAPITO????? COMPRESO????"
"Ma Sana! Era un ottima occasione per te!!"
Continuno a blaterare parole senza senso correndo come una furia
quà e la per la casa!
"Sana! Sana ascoltami per favore!"
Con il mio menager che naturalmente mi veniva dietro...
"NonEsisteAssolutamenteNonPartiròNonVadoDanessunaParte!SeiPazzoComeTièSaltatoInMentePoteviAlmenoConsultarmiCheMenagerDastrapazzo!MaSeiLicenziatoLicenziatoLicenziatoHaiCapito
Licenziato!!"
"Sana! Sana! Ti prego! è tutto pronto ormai, il contratto,
la
partecipazione al film, il volo! Non fare la bambina Sana!"
Come?? Cosa aveva detto?? Bambina?? Non dovevo fare la bambina??
"Ma io sono una bambina Rei!! Ho solamente 12 anni!!"
"No dai piccola! non volevo dire questo! Sarà un'occasione
importante per te questa!"
Arrestai per un attimo la mia furia omicida..
Avrei dovuto partire di nuovo, un altro viaggio, di nuovo lontana da
lui, per chissà quanto tempo..
Nonostante questo però mi rimase un piccolo barlume di
speranza..
In fondo non sapevo ancora niente di questo fantomatico viaggio, magari
mi era stata affidata una piccola parte, magari avrei dovuro
recitare solamente in una piccola parte del film o addirittura avrei
semplicemente dovuto fare la comparsa, un qualcosa che mi impegnava
una o due settimane al massimo, un gioco da ragazzi per me e poi
sarei tornata qui..
Si insomma, magari stavo arrabbiandomi per
niente..
Magari, bhè magari, magari mi sbagliavo..
"Per quanto tempo?" dissi sperando vivamente che Rei confermasse le mie
speranze silenziose.
Non rispose.
Restava lì imbambolato a fissarmi.
"Per quanto tempo Rei?" ripetei alzato di un ottava la voce..
Ti prego.
Fa che non siano molti. Fa che non siano molti.
Ti prego.
Ti prego.
Ti prego!
"Quattro, cinque mesi al massimo..."
Al diavolo!
Era senz'altro un incubo!
Doveva esserlo sicuramente! Probabilmente ero ancora
tranquilla e beata nel mio letto, la mia maledettissima sveglia aveva
suonato e io pigrona come sono mi sono girata dall'altra parte e ho
continuato a dormire! Si.. doveva per forza essere andata
così.
Repentinamente mi pizzicai un braccio convincendomi del fatto che mi
sarei svegliata presto..
Mi guardai intorno,ma non accadde niente.
Non mi svegliai e il mio braccio rosso mi fece capire che quello non
era affatto un sogno!
Sarei dovuta partire.
Ma in quel momento non pensavo a mia mamma, a tutti i miei amici, ad
Aya, a Fuka, no! In quel momento pensavo solo a lui..
L'immagine di Akito si fece prepotentemente spazio tra i miei pensieri.
Sarei dovuta partire.
Ancora..
Avrei dovuto lasciarlo quì..
Di nuovo..
Avevo sviluppato un certo astio per i vaggi..
Immediatamente un'idea mi balenò in testa, e se
davvero fossi partita?
Chissà con quale altra ragazza lo avrei trovato fidanzato al
mio ritorno.
"Dove?" fu l'unica cosa che riuscii a dire..
"In Italia.."
Italia?
Avrei dovuto girare un film in Italia?
Per quel che sapevo l'Italia distava parecchio dal Giappone! Sarebbe
stato impossibile per me riuscire a vederlo.
Chissà cosa avrebbe detto lui, Akito, se gli avessi detto di
questo mio nuovo lavoro..
Anche stavolta sarebbe rimasto a guardare?
Mi avrebbe salutato tenendo la mano della mia migliore amica?
Mi avrebbe chiesto di restare?
O mi avrebbe semplicemente lasciata andare?
E io? Io ero pronta a lasciarmi andare?
A lasciarlo andare?
Ancora?
Improvvisamente mi tornò in mente la nostra breve
conversazione su quel terrazzo..
"Se prenderò
la cintura nera.. io.. vorrei pararti.."
Era sempre stato così tra noi. C'era sempre qualcosa o
qualcuno che prontamente arrivava e rovinava tutto e più di
una
volta questo qualcosa era stato il mio lavoro!
E ora eccomi qui.
Stessa scena e stessa situazione di sempre!
Automaticamente mi portai una mano sulla fronte strofinandomela
prepotentemente.
"Non è tutto.." disse Rei interrompendo momentaneamente i
mei pensieri.
Alzai lo sguardo e puntai dritto verso i suoi occhiali da sole.
"Che altro..?"
Cos'altro c'era?
"Ci sarà Naouzomi Kamura insieme a te.."
Nao?
Fantastico!
Ora si che le cose si mettevano benissimo!
Non che non lo volessi come me, Nao era uno dei miei più
grandi
amici!! Una delle poche persone che mi era sempre stavo vicini ma era
anche la causa di tutti i mei gossip, ogni fantomatica rivista parlava
della nostra "relazione adolescenziale..", si la chiamavano
proprio
così!
Oh insomma possibile che non si possa essere un'attrice famosa
senza che ti affibino una chissà quale relazione con
chissà quale attore???
Il fatto che Nao avrebbe partecipato con me alla realizzazione di
questo film non migliorava di certo le cose!
Girando il film in
Italia non mi era possible tenere a bada la stampa giapponese e
chissà cosa avrebbroe scritto i giornali nei miei 4 o 5 mesi
di
assenza!!
Mi preoccupava il fatto che i miei amici o meglio, che lui avrebbe
potuto credere a tutte quelle idiozie..
Era già successo in passato!
E allora, se lo avesse fatto, sarebbe potuto davvero finire tutto!
Ancor prima di cominciare..
Che casino!
Tutto questo stress non avrebbe di certo fatto bene ad una bambina come
me!
Per quale assurdo motivo avevo deciso di diventare attrice???? Non
riuscivo a capacitarmene!
Che cosa avrei dovuto fare ora?
Sarei dovuta partire e rischiare di perderlo?
O avrei dovuto semplicemente rinunciare al film sprecando forse
l'offerta di lavoro che avrebbe potuto fare di me una star?
Quale delle due scelte sarebbe stata quella giusta per me?
La carriera o l'amore folle di una dodicenne impazzita??
Conoscevo già la risposta..
Spoiler prossimo capitolo:
"Possibile
che quella tonta avesse bisogno di una dichiarazione da film
per capire che le andavo dietro da una vita??
Sospirai..
Si era possibile.."
Salve a
tutteeeee!!!
Come sempre inizio con il mio, ANGOLO RECENSIONI:
_DaNgErOuS_ChIlD_ : Ciaooo!!
Sono contentissima che hai recensito anche questo capitolo!! :-)
Ho recensito un pò in anticipo hai visto?? Spero di averti
fatta contenta un capito e mi auguro che anche questo chappy ti possa
piacere!!! ^_^
Ti posso anticipare, che il prossimo chappy sarà da parte
del nostro bel Akitooooo!!! :-) Bhèè..
per il momento cosa ne pensi di questo??? Fammi sapere eh??? :-)
92titti92
: Benvenutaaaa! :-) Sono
davvero felice che apprezzi questi pochi capitoli.. spero vivamente che
continuerai a seguirmi e che non mancherai a commentare.. ci tengo
eh???? :-)
Di questo cosa ne pensi??? :-) Cmq.. per vedere come
andrà a finire non ti resta che..... seguire la
storiaaaaaaa!! :-)
Un bacione e grazie ancora!!! :-)
cicci89 : Ehiiiiiiii...
ben trovataaa!! :-) Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo.. ho
deciso di farlo dal punto di vista di Aki.. perchè ho sempre
cercato di carpire.. vedendo l'anime tutto quello che poteva passargli
per la testa.. spero di avergli reso onore.. anche perchè..
secondo me,.. nonostante lui non lo dava mai a vedere.. a Sana teneva
parecchio... e quindi.. spero di essere riuscita a descrivere tutti i
suoi pensieri al meglio.. Con questo capitolo si inizia ad
entrare meglio nella storia.. nonostante cmq.. il vero e
proprio imput ci sarà tra altri più o meno 2
capitoli,.. Fammi sapere come ti è parso il capitolo eh???
:-)
Un bacione grandisiimooooooooo!!!
Oo_Stefania_The_Best_Oo : Olaaaaa.. :-)
Allora... sono contenta che questo capitolo che diciamo
cercava di rappresentare tutto ciò che vagheggiava nei
pensieri di Akito ti sia piaciuto!!! :-)
Come ho detto al commento di prima ho cercato di mettere a nudo Akito
ne tentativo di capire tutto quello che avrebbe potuto passargli per la
testa in una situzione simile... In questo chappy invece si vede una
Sana a dir poco infuriata... ma per scoprire la sua risposta vera e
propria mi sa che ci vuole ancora un pochetto!!! Spero che continuerai
a seguirmiiiiiii eh??????? :-)
kisssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssssss!
Deb
:
Ben
ritrovataaaa!! :-) Sono stata contenta di trovare un tuo commento.. :-)
sono felice del fatto che segui con scrupolo la mia
storia!!!Dai tuoi commenti non posso che trarre vantaggio..
:-) Tranquilla non sono una di quelle scrittrice permalose contrarie
alle recensioni costruttive.. al contrario.. non si può che
imparare!! :-)
Cmq,.. vero.. come hai detto tu Il capitolo di Akito era molto
introspettivo.. questi primi capitoli sono molto diversi rispetto a
quelli di Sana.. mentre i suoi sono più dinamici quelli di
Akito sono molto "riflessivi".. ci ho messo un pò a tirarli
giù.. ma spero con tutto il cuore che sia usciti
decentemente... Di questo nuovo chappy invece che ne pensi?? Come ti
è parso? Sono sempre ansiosa di sapere il tuo punto di
vista.. bhè aspetto come sempre una tua
recensione.. :-)
Ub grosso
baciooooo!!
Bhèèè??
Cosa ve ne pare??? Avete visto..? In Italia.. che colpo eh??? Eh sisi..
:P
Cmq.. Avrei dovuto aggiornare lunedì.. ma oggi mi sentivo
stranamente buonaaaaa!! XD e quindi eccomi qui..In questi giorni ho un
pò avuto da fare.. sommersa dai libri per un esame in
arrivo.. sono arrivata al capitolo 7 per il momento.. spero di trovare
il tempo per continuare questa storia.. in questi giorni ho avuto anche una
mezza folgorazione per un'altra possibile ed ipotetica trama
sui nostri 2 beniamini.. ma procedo per gradi.. vedrò di
concludere questa, cercando di non rimanere indietro.. e poi.. se
magari ancora non ne avete abbastanza di me.. tornerò ad
annoiarvi con un'altra storia.. XD Ora non so cmq il prossimo
aggiornamento quando sarà.. credo il prossimo
lunedì..
Un bacione a tutte!! Vi aspetto a commentare numeroseeee eh????? :-)
|
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Capitolo 5 *** 05. Dolci Sensazioni ***
05. Dolci sensazioni
DRINN.. DRINN..DRINN..
Il fastidioso suono della mia sveglia mi avverti che era già
arrivata la mattina.
DRINN.. DRINN.. DRINN..
Non avevo dormito molto quella notte e ora mi sentivo talmente stanco.
DRINN.. DRINN.. DRINN..
Strizzai gli occhi portandomi il cuscino sopra la faccia nel tentativo
di ignorare quell'aggeggio.
DRINN.. DRINN.. DRINN..
Stavo decisamente iniziando ad innervosirmi.
DRINN.. DRINN.. DRINN..
Mi alzai di scatto, istintivamente presi il dannato aggeggio 'melodico'
che si trovava sul
piccolo mobile adiacente al mio letto e lo scaraventai contro un muro!
Ero leggermente irascibile di prima mattina.
Chiusi gli occhi.
Silenzio.
Decisamente meglio!
"Akito hai preso l'abitudine di rompere sempre una sveglia ogni
mattina??"
La voce stridula di mia sorella Natsumi arrivò fino alla mia
stanza.
E per un attimo ebbi l'istinto di porgerle la stessa cortesia che avevo
appena riservato a quel maledettissimo affare!
Sospirai.
Si, ero decisamente irascibile.
Mi alzai immediatamente dal letto e raggiunsi la cucina.
Vidi mia sorella ormeggiare ai fornelli e mio padre seduto a tavola
intento a leggere il giornale e sorseggiando una tazza di tè.
Presi posto anche io e lanciai una rapida occhiata verso l'orologio, a
quest'ora avrebbe dovuto già essere in ufficio.
"Papà niente lavoro oggi?"
"E perdermi la tua gara figliolo?"
Ah già, quasi dimenticavo.. loro sapevano! Sana aveva
già provveduto ad avvisare praticamenti tutti i componenti
del mio albero genealogico!!
"E poi scusa, non verrà anche Sana?"
Sputai quel poco di thè che avevo appena iniziato a
sorseggiare divenendo improvvisamente rosso!
E ora che c'entrava Sana?
"Mi farebbe piacere rivedere quella deliziosa ragazza.."
Mi ricomposi immediatamente, avevo quasi dimenticato la profonda
adorazione che mio padre aveva nei suoi riguardi, per non parlare
poi del modo in cui la trattava mia sorella; era una
specie di
super divintà per lei e non capiva come una come Sana
potesse
perdere tempo dietro uno come me!! Sinceramente non lo capivo neanche
io..
"Akito dai mangiaa!! Non vorrai farmi fare brutta figura oggi!"
Guardai mia sorella di sottecchi..
"Semmai sarò io quello a fare brutta figura!"
"Mangia su!"
Mi parse di leggere una leggera premura nel tono in cui me lo disse.
Li guardai per un istante, osservai mio padre e successivamente mia
sorella, visti così sembravamo davvero una di quelle tante
famiglie felici!
C'era un' atmosfera di.. non so bene come definirla.. di.. di.. calore?
ecco si, forse si.. C'era una tale atmosfera di calore in quella casa
ora..
Sorseggiai un altro pò di thè.
Eppure non era da sempre stato così.
Piccoli pezzi di ricordi mi tornarono alla mente.
Io che ero costretto a mangiare sempre fuori casa, per poi tornare in
tarda notte..
Io che litigavo con mia sorella perchè mi riteneva la causa
della morte di nostra madre..
I silenzi di mio padre.. estremamente fustranti..
La mia tremenda solitudine..
Ricordi che ora mi sembravano tremendamente lontani.. quasi come se non
fossero mai appartenuti a me..
E tutto Grazie a
lei..
Lei che con il suo enorme altruismo ci ha reso tutti migliori, ci ha
reso diversi, ci ha reso una vera
famiglia.
Probabilmente è per questo che mio padre la rispetta e la
venera
così tanto, perchè lei è riuscita a
realizzare
ciò in cui lui aveva fallito..
Non avrei mai smesso di esserle debitore. Era una ragazza
così
speciale, a volte non capivo come faceva il resto del mondo a non
innamorarsi di lei..
Ma forse già lo erano..
Una piccolissima punta di gelosia mi pervarse il corpo, ma la scacciai
immediatamente!
Gettai un'altra occhiata verso l'ora passandomi la mano tra i capelli.
"Sei Agitato?" chiese mio padre.
"Già.."
"Vedrai che andrà tutto bene! La prenderai quella cintura!"
La mia agitazione però era dovuta a tutt'altro.
Il pensiero che quella mattina avrei dovuto sostenere uno dei
più importanti esami della mia ancora precoce carriera di
karateca non mi era neanche minimanete passato per la testa!
Erano rivolti ad altro i miei pensieri quella mattina, o meglio, a qualcun'altro..
Non ero mai stato uno di molte parole e l'idea di dover fare una
dichiarazione a cuore aperto mi agitava e non poco..
Che cosa avrei potuto dirle?
Cosa avrei dovuto fare?
Senti il mio volto colorarsi di nuovo di rosso, un pomodoro al
confronto avrebbe avuto un colore meno sgargiante!
Che diavolo!
Mi alzai dal tavolo di scatto attirando l'attenzione di mio padre e di
mia sorella che avevano iniziato a guardami incuriositi! Ma in quel
momento non mi curai proprio di loro!
Lanciai un violento calcio verso la porta e abbandonai la cucina.
Possibile che quella tonta avesse bisogno di una dichiarazione da film
per capire che le andavo dietro da una vita??
Sospirai.
Si era possibile!
Era tipico di Sana del resto!
Arrestai per un attimo i miei pensieri, incredibile! Stavo
ancora pensando a lei!
Probabilmente mi serviva una strizzacervelli!!
Mi innervosiva il fatto che ogni giorno, ogni ora, ogni
dannatissimo minuto la mia testa fosse perenemmente occupata da Lei!!
Sempre e solo lei!
Da quanto ero diventato così sdolcinato??
"Tzè.." dissi ad alta volce.
E mi dirissi verso il bagno, una bella doccia mi avrebbe sicuramente
aiutato a calmarmi.
Spoiler
prossimo capitolo:
"..lei pensava che io fossi
semplicemente in ansia per il mio amico..
Feci una smorfia non appena finii di pronunciare questa parola..
Amico.. Decisamente non suonava bene.. Non più.."
Ben trovati miei
cariiiiiiiiiiiiii!!!!
ANGOLO
RECENSIONI:
_DaNgErOuS_ChIlD_
Ciaooo!!
Ben trovataaa mia fedelissima lettriceeee!!!!! ^_^ Allora??? Che te ne
pare di questo capitolo... cmqqqq ti voglio dare una piccola
anticipazionee.... allora....... la risposta di Sana si
saprà
nel prossimo capitolo.... :-) Bhèè?? Che ne
dici??? Non
posso dirti però se sarà positiva o negativa...
:P
Sono davvero contenta che anche questo capitolo ti sia
piaciuto e
che ti piaccia come scrivo.. :-) è davvero una grande
soddisfazione per me!! :-) Ti ringrazio ancora!! Un BACIONE
e..
al prossimo chappy!!!!!!! ^_^
Oo_Stefania_The_Best_Oo
OlOla!!
:-) come stai??? Premetto che con tutti quei complimenti mi hai fatto
diventare rossa come un peperone... ^_^ peggio di come è
diventato Akito in questo chappyyy...... XD TI RINGRAZIO INFINITAMENTE
PER TUTTO!!! ^_^ Grazie anche il fatto che segui puntualmente
la
mia storia!! ^_^ Siete delle lettrici veramente meravigliose!!!!! ^_^
Allora... come ho già detto nella risposta alla recensione
precedente ti dò una piccola newssss.. la risposta di Sana
si
saprà nel sesto capitolo.. ossia nel prossimo.... quindi
possiamo dire che è .... imminente!!! ^_^ Dal
prossimo
capitolo la storia inizierà ad avere più sostanza
e ad
essere più dinamica.. Spero che anche questo
chappy ti sia
piaciuto! Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi!! ^_^
KISSSSSSSSSS!!! ^_^
Deb
oHIII
ben ritrovataaa!! Come stai??? Ho letto nella tua fanfic la bastardata
della prof di diritto!!! -.-.... purtroppo queste stronze esistono
ancora sulla faccia della terra... u.u... sono state create apposta per
far venire i capelli bianche a noi studenti.... u.u..........
che
poi, ti guardano con una tale espressione che ti viene voglia di
saltargli addosso e strappargli tutti i capelli!!! allucinente!!
Però sono arrivata alla conclusione che le prof che si
comportano così sono ESTREMAMENTE FUSTRATE!! sisi..
fidati1!!
u.u..... Cmqqqqqqq.. tornando a noiiiii!! Ho visto che quella frase di
Rossana detta a raffica non ti è andata molto a genio eh??
XD
bhè l'ho scritta perchè ho cercato di immaginare
la sua
risposta cercando di essere il più possibile fedele al
personaggio. . e alla fine ho conventuo che scrivendo il quel modo si
potesse capire o meglio.. si potesse intravedere la vera Sana..
poiiii.. allora... questo è l'altro chappy.. Anche
questo
come gli altri è diciamo un capitolo statico.. la vera
dinamicità ci sarà poi dai prossimi..
xkè si
inizierà a faromare la vera e propria storia.. Ahhh.. volevo
dire che sono molto contenta del fatto che segui la mia storia.. :-)
tante grazie!! Aspetto le tue prossime opinioni su quest'ultimo..^_^ Un
bacione grande!!! ^_^
Allora???
che mi dite di bello??? Uhhmmmm ho visto solo 3 recensioni in
quest'ultimo capitolo.... ç_ç. nuuuuuuu! Ha fatto
così schifo??? ç_ç Piango....
ç_ç
Ok Ok... cerco di tornare in me....... ç_ç
Allora..Questo è un altro capitoletto fresco fresco.. vi
anticipo già da ora, come ho detto nelle risposte alle
recensioni che i prossimi saranno più dinamici..
bhè.. in
realtà possiamo dire che è dai prossimi
capitoli
che inizierà la vera e propria storia..
quindiiiii!! Mi
raccomandooo seguite in molti questa storia e Fatemi sapere che ne
pensate! Ci tengo ai vostri pareri!! :-)
KISSSSSSS a tuttiiiii!!! :-) anche a voi che leggete solamente!! :-)
|
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Capitolo 6 *** 06. Ansia ***
06. Ansia
Ore 9.00
Mancava poco meno di un ora all'inzio della fantomatica gara e io era
già bella che pronta..
Io Sana Kurata, inguaribile ritardataria, sedevo su una sedia da
circa 10 minuti fissando ansiosamente il grande orologio di casa mia!
Avevo una tale agitazione.
Non sapevo cosa avrei dovuto aspettarmi da questa giornata.
Pensai ad Akito..
Chissà se aveva dormito questa notte.. doveva
essere sicuramente agitato, era una giornata importante per lui.
Chiusi gli occhi e feci un respiro.
Quella mattina avevo già avuto troppi scombussolamenti.
'Italia'
pensai..
Ancora non potevo crederci!
Sospirai, e sperai vivamente che la giornata potesse prendere una piega
migliore.
"In ansia per il tuo Akito cara?"
Riconobbi la voce di mia madre.
Aprii gli occhi e la vidi arrivare sulla sua mitica
automobilina rossa, con Maro che spuntava tra i suoi capelli, non avevo
ancora
fatto caso alla sua acconciatura oggi..
Imponente sulla sua testa giaceva un ring con tanto di due
pupazzi vestiti da karateki in procinto di combattere.
Non potei fare a meno di sorridere.
Poi
però immediatamente mi tornaro in mente le parole che aveva
appena pronunciato.
"In ansia per il tuo Akito cara?"
Eh?
Sbattei più volte le palbebre.
Mio?
Sentii la pressione aumentare velocemente e riscii a percepire
l'immediato rossore del mio volto.
"Ma che diavolo vai dicendo mamma!! Perchè dovrei essere in
ansia per quello stupido!! Figuriamoci!"
"Ah no??" mi canzonò la mia cara mammina avvicinandosi
pericolosamente a me portandosi il suo solito ventaglio davanti la
bocca.
Odiavo quando faceva così!
"No!" risposi secca e alzandomi repentinamente dalla sedia per
dirigermi altrove.
Incredibile!
Si, mia madre era assolutamente incredibile!
Salii su in camera mia posizionandomi davanti allo specchio, mi
lanciai un'occhiata veloce; quella mattina avevo optato per un
vestitino di seta a bratelline viola e un paio di sandali in tinta,
avevo volutamente lasciato sciolti i capelli, adoravo le mie codine ma
non volevo rischiare di sembrare
troppo infantile, volevo essere perfetta, o almeno, volevo provarci.
Andai a stendermi un pò sul letto, avevo troppi pensieri e
mi
sentivo incredibilmente stanca, perciò chiusi gli occhi per
un
pò..
"Sanaaaaa.." sentì qualcuno chiamarmi dal piano inferiore.
Strizzai gli occhi strofinandomeli con la mano.. mi ero
sicuramente addormentata.. nonstante fossi un pò assonnata
riuscii comunque ad associare la voce che avevo appena sentito
a
quella della mia cara domestica. Adoravo quella donna, era quasi come
una nonna per me, si era amorevolmente accudita di me fin da bambina,
mi aveva curato e coccolato riempiedomi del suo amore. In tutti questi
anni non l'ho mai considerata, neanche per un istante, una mia
dipendente n'è tanto meno come un'estranea, è
sempre
stata parte della famiglia per me, e ho sempre creduto che per lei
fosse lo stesso.
"Sanaaaa.. è appena arrivata Fuka.."
Interruppi i miei pensieri e decisi di aprire gli occhi lanciando
un'occhiata fugace verso la mia sveglia, segnava le 09.40.
Ecco. Mi ero appisolata.
Tipico di me.
Lentamente mi alzai dal letto stiracchiandomi un pò. Sentivo
ancora la stanchezza della notte precedente passata a rimugiare.
"Sana!!!!"
Di nuovo la voce della mia domestica mi riportò alla
realtà.
"Arrivooo!!!!" gridai sperando di essere stata sentita.
Mi diressi di nuovo davanti lo specchio, mi guardai un'ultima volta e
poi uscii.
Scesi velocemente le scale, Fuka era già arrivata,
puntualissima
come sempre. Le avevo chiesto di andare insieme alla gara, avevo
proprio bisogno di un amica nonostante ancora non le avessi rivelato
il motivo per il quale questa giornata fosse tanto importante per me!
Lei pensava che io fossi semplicemente in ansia per il mio amico.
Feci una smorfia non appena finii di pronunciare questa parola:
Amico. Decisamente non suonava bene. Non più.
"Oh mio Dio Sana! Sto sicuramente sognando!" disse la mia migliore
amica non appena mi vide.
L'osservai accigliata, non avevo la benchè minima idea di
cosa
stesse dicendo! Probabilmente lei lo capì.
"Sono a malapena le 10.00 e Sana Kurata è già
pronta???"
La guardai di sottecchi.
Anche se in effetti non aveva poi tutti i torti.
"Andiamo!" le dissi ignorando volutamente la sua domanda.
Uscimmo di casa e vidi Rei posizionato alla guida della macchina.
Solitamente
mi aspettava accanto al mio sportello pronto ad aprirlo per farmi
entrare, ma oggi no e io potevo tranquillamente immaginarne il
motivo.
Dovevo assolutamente parlargli.
"Fuka puoi aspettare quì un attimo?" Le dissi quando fummo
sul ciglio del cancello.
"Si.." rispose guardandomi dubbiosa, non capì il
senso della mia richiesta.
Le faci un cenno con la testa e mi diressi verso l'auto.
Apri lo sportello sedenomi sul sedile. Rei non mi salutò, al
contrario, continuò a tenere le mani sul volante e fissare
dritto davanti a se.
"Rei.."
Dovevo cercare di essere il più gentile possibile.
Non mi rispose.
Decisi allora che avrei parlato comunque! Non mi avrebbe risposto ma
per lo meno avrebbe sentito ciò che avevo da dirgli!
"Rei senti.. lo sai quanto tengo al mio lavoro e quanto ti sono grata
per quello che fai per me, ma.."
Mi fermai un attimo cercando di
valutare bene ciò che potevo dire e ciò che no.
"..ma proprio non posso..!" conclusi alla fine.
"è per colpa sua vero? Per il tuo amico? Quell'Akito giusto?"
'Si!'
pensai tra me e me, ma non glielo dissi! Non gliel'avrei mai detto.
"No! Non per lui, è che non mi sento pronta per un nuovo
viaggio, un nuovo film..."
Cercai di sfoderare tutte le mie doti di attrici per dargli l'illusione
che ciò che gli avevo appena detto corrispondesse alla
realtà.
"Sana è un occasione importante per te lo capisci?"
"Lo so!"
Rei non rispose.
Era veramente arrabbiato, anzi no, dire arrabbiato è un
eufemismo! Diciamo pure FURIBONDO.
Continuai a parlare sperando vivamente di recuparare la situazione che
vedo estremamente tragica.
"Ce ne saranno altre.. di occasioni intendo.."
"Cosa te lo fa pensare?"
"Vedrai.." risposi sorridendogli fiduciosa.
Lo vidi fare un leggero cenno con la testa, segno che probabilmente
avrebbe smesso di tenermi il broncio.
Rei prima di essere il mio menager era il mio più caro
amico. Avrebbe fatto di tutto per me. Questo io lo sapevo.
"Grazie.." dissi semplicemente.
Aprii lo sportello, scesi dalla macchina e feci per chiamare Fuka.
"Sana.." il mio menager mi chiamò.
Non risposi ma lui sapeva che avrebbe potuto parlare.
"Ne vale proprio la pena..?"
Mi girai verso di lui, guardandolo.
Sapevo a cosa si riferisse, non aveva creduto alla balla del "lo faccio
per me perchè non mi sento pronta"
Ci riflettei un attimo.
Pensai a lui,
ad Akito.
Ne valeva la pena?
Valeva la pena rinunciare ad un lavoro così importante per
lui?
Per ridere insieme?
Per poter continuare a prenderlo in giro?
Per stargli accanto?
Per concedermi la possibilità di essere felice con lui?
Sorrisi.
"Si.."
Spoiler Prossimo Capitolo:
< "Sana io.."
"Tu..?" disse cercando di aiutarmi.
Oh al diavolo le paranoie.
"Io.. ecco io.. mi chiedevo se.. "
Forza Akito! Quanto ti ci vuole a dirle che sei innamorato di lei? Ti
serve una dichiarazione scritta? >
BUON INIZIO SETTIMANA A
TUTTE!!
ANGOLO RECENSIONI:
Oo_Stefania_The_Best_Oo
ben
ritrovataa! :-) Qui tutto okkk.. sono reduce da una seratina romantica
con il mio boyyyy *_* (sto gongolando come una scema XD )
Ma passando al capitolo........ ecco la tanto attesa riposta di
Sanaa... a dir la verità questo capitolo non mi aggrada
molto.. mi sono dedicata di più al prossimo..
perchè è abbastanza importante.. volevo
riscriverlo questo. ma non ho avuto tempo.. poi mi sono detta
"vabbè lo lascio così.." ke te ne pare??
Bhè fammi sapere eh???? :-) Spero di
trovarti anche nel prossimo!!!! ^_^ mi fa molto piacere sapere che
segui la storia!! sono molto molto contenta!! ^_^ un
bacione!!!!
Deb
Ciao
Deb!!! Ben trovataa!!! Alloraa ti ringrazio come sempre dei consigli
che mi dai, ho cercato come sempre di seguirli.. ^_^ Questo
è il capitolo in cui finalmente si conosce la risposta della
nostra Sana.. coem ho detto a Stefania non mi soddisfava molto, ma poi
ho deciso di pubblicarlo comunque anche a causa di mancanza di tempo..
il prossimo capitolo invece sarà molto più
lungo.. è un capitolo molto importante...ho cercato di
descrivere tutto nei minimi dettagli e di non trascurare niente..
mmm ce la farà Akito a dichiararsii??? LA risposta
alla prossima puntataaa!! XD XD un bacione!! Aspetto il tuo parere come
sempre!! ^_^ Felicissima che segui questa storia! ^_^
KISSONEEEEEEEEE!!!!
_DaNgErOuS_ChIlD_
Ben ritrovata caraaaa!!!!
:-) Come va????? Ti devo innanzitutto ringraziare perchè
segui con tantissimo entusiasmo questa storia!!! ^_^ E ne sono
felicissima!!!!!!!!!! Perciò... GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIE GRAZIEE!!! :-)
Cmqqqq Eccoti il tanto atteso capitolo dove si scopre la fantomatica
risposta della nostra Rossana............. allora?? che te ne pare???
Ad essere sincera non è che poi mi convinceva molto... ma
l'ho pubblicato cmq... Ansiosa di conscere il tuo
giudizio!!!!! baci baciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!
Inizio col darvi, anche se in leggero ritardo, tanti auguri per un
bellissimo e romantico SAN VALENTINOOOO.. (ormai passato) XD XD....
Cmqqqqq.... mmmmmmmmmmmhhhhh... ho notato che le visite alla storia
sono aumentatissime dalla scorsa settimanaa.... ma le recensioni
nuu.... ç_ç bhè cmqqqq ringrazio
comunque tutte le lettrici silenziose che si prodigano a leggere questa
piccola storiucciola..... Cmq ho già accennato nelle
risposte alle recensioni questo è il capitolo dove
finalmente, e ripeto, FINALMENTE, si scopre la risposta di Sana....
eh??????? che ne dite????? Conoscendo Sana, ho immaginato che in un
momento tanto impotante come quello lei non sarebbe mai partita
lasciando Akito così..... e così..... Ecco che
scrivendo è uscito fuori questo capitolino....
Bhè?? che ve ne pare?? Piaciuto?? Come sempre faccio un
leggera anticipazione sul prossimo capitolo...: Allorsssssssssssss.. il
prossimo è un capitolo 'rivelatorio'.... è molto
importante per la storia.. e sopratutto molto importante per i nostri
Sana e Akito... ho inserito uno spoiler BELLO SOSTANSIOSO.... che mi
dite???? Avete capito di che potrà trattare il prossimo
chappy???????? Susu... fatevi avanti!!!!! ^_^ UN GROSSISSIMO
BACIONE E UN SALUTO A TUTTI VOIII!!!! ^_^
|
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Capitolo 7 *** 07. La Gara ***
07. La gara
Ciao a tutti!!
Buon Inizio settimana!!
Allora so che
generalmente
scrivo a fine pagina ma questa volta devo farvi delle piccole premesse
affinchè possiate capire al meglio questo capitolo. Innanzi
tutto vi anticipo che a differenza degli altri questo sarà
molto
più lungo perchè è un capitolo
importante e avevo
bisogno davvero di scrivere tutto nei minimi dettagli.
Bando alle ciance e andiamo alle premesse:
"Il Senso & L'idea" --> Come sicuramente avete notato
le parti
che troverete scritte così indicano i discorsi dei
personaggi.
' Il
senso & L'idea' -->
Le parti che invece troverete scritte così (e
cioè tra
UNA virgoletta e in corsivo) indicano i pensieri del personaggio.
<<
Il senso & L'idea >> -->
Le parti che troverete scritte così indicano una vocina
immaginaria nella testa del personaggio (A quanti di voi è
mai
capitato di parlare con una vocina immaginaria del cervello?? A
nessuno??? XD a me si!! XD ok sono anche io ufficialmente pazza!!! XD )
<<
Il senso & L'idea>> --> Le parti che
troverete scritte così indicano una seconda vocina
immaginaria nella testa del personaggio.
Detto questo buona lettura.
Diedi una rapida occhiata alla mia palestra ancora deserta. Sembrava
così piccola ogni volta che mi recavo lì per
allenarmi,
eppure ora mi pareva enorme.
Chiusi gli occhi.
Era così silenziosa. Un silenzio che ben presto avrebbe
fatto spazio a urla e ad applausi.
Il tanto atteso giorno era proprio arrivato.
Guardai il ring che avevano disposto al centro della sala e non potei
fare a meno di pensare che tra poco più di mezz'ora ci sarei
stato io lì.
Che fossi stato vincitore o perdente.
Fissai la stanza per l'ultima volta per poi recarmi nello spogliatoio.
Presi la mia divisa e l'indossai.
Alle 9.30 iniziavo già a sentire il vociare
provenire da fuori.
Poi qualcuno bussò alla porta.
'Finalmente è
arrivata!' pensai girandomi immediatamente verso la porta.
"Ehi Akito! Immaginavo fossi quì.."
"Ah.."
Non era lui che mi aspettavo e probabilmente notò la
delusione nella mia voce.
Il mio amico Tsuyoshi aveva appena varcato la soglia del camerino.
"Deluso di vedere me?"
Feci spallucce. Non lo avrei confessato neanche
sotto tortura.
Ignorai la domanda e gli diedi le spalle sedendomi su una piccola panca
lì vicino.
"Chi aspettavi eh??" continò imperterrito avvicinandosi a me
e gettandomi delle gomitate..
Lo sapevo, avevo segnato la mia condanna a morte con quella mezza frase.
"Ahh... io lo so chi aspettavi!! Lo so!!"
Iniziavo ad innervosirmi.
Tsuysoshi sapeva esattamente come farmi perdere il controllo, era un
maestro in questo!
"Aspettavi Sana eh??"
Esattamente!
I miei istinti omicidi presero il sopravvento e gli tirai cazzotto in
testa! Dedussi che probabilmente era stato un pò troppo
violento
dall'intensità in cui si massaggiava la testa.
Se non altro questo lo avrebbe sicuramente calmato.
"Ahia! Akito come sei permaloso!!"
Continuai ad ignorarlo per la seconda volta.
Ormai questa storia andava avanti da non so più quanto
tempo.
Ogni occasione per lui era buona per introdurre l'argomento "Rossana",
mi faceva diventare matto con tutti quei consigli, con le sue proposte!
Ma non poteva andare a fare le fusa alla sua fidanzata? Le stava sempre
appiccicato! Che razza di motivo lo spingeva a venire a rompere proprio
me??
Che poi lo so che nonostante il cazzotto continuerà la sua
paternale..
"Akito.."
Ecco appunto.
"Lo sai che devi parlare vero? Non puoi andare avanti
così'.."
Tsuyoshi era la mia condanna, era.. come definirlo.. il mio Virgilio,
il mio grillo parlante!! Si ma sfrotunatamente io non ero Dante!
Nè tanto meno
Pinocchio!
"Ne vuoi un altro?" risposi alzato il braccio nel
vano tentativo di minacciarlo.
Ma tanto so che neanche questo sarebbe bastato.
Lo so..
"Me ne puoi buttare quanto vuoi ma lo sai che continuerò a
ripetertelo all'infinito!"
A volte questo ragazzo fa sorgere in me un istinto omicida
irrefrenabile!
Non basta il mio cervello che ventiquattro ore su ventiquattro mi
"costringe" a pensare sempre a lei, ora anche lui ci si mette!!
Cos'è si divertono tutti a farmi impazzire??
"Akito ma mi senti quando parlo??"
"Tsu evapora!!"
Andai verso l'armadietto dove avevo depositato le mie robe poco prima
che arrivasse Mr Rompi Palle e lo aprii, non dovevo prendere niente
ma neccessitavo urgemente di tenere occupata la mia mente per
trattenermi dal pestarlo a
sangue, perchè so che a mente lucida me ne sarei pentito.
"Lo sai anche tu che ho ragione!! Glielo devi dire Akito!"
Ok, forse non me ne sarei pentito poi così tanto.
Chiudo bruscamente lo sportello che poco prima avevo aperto e mi girai
a guardarlo sperando di fargli paura e porre fine a quella
conversazione.
Lo sapevo meglio di lui che dovevo fare qualcosa, e il fatto che me lo
ricordasse costantemente non faceva altro che rendermi più
ansioso.
"Ehi non mi guardare così! Ok, la smetto la smetto!!"
rispose
mettendo avanti le mani iniziando a farle sventolare.
In tutti questi anni di amicizia avevo imparato che Tsuyoshi oltre ad
essere un gran rompi scatole era anche un gran
fifone.
Comunque sia sapevo che lo faceva per me. Forse solo lui era
stato in grado di capire quanto in realtà io tenessi a Sana;
avevo sempre
trovato un appoggio in lui, un confidente che ascoltava i miei
pensieri silenziosi.
Gliene ero grato in fondo e questo lui lo sapeva.
"Ora vado, ci vediamo di là Akito.." disse il mio amico
valtandosi le spalle per andare via.
"Ehi.." lo chiamai.
"Si?" e si voltò a guardarmi.
"Lo farò.."
"Fare cosa?" corruciò la fronte e si gratto la testa
fingendo un'aria dubbiosa.
"Si insomma, io... "
"Tu..?"
"Ecco io.."
"Si?"
Per un pò di secondi credetti che lui avesse
capito cosa intendevo dirgli e provasse gusto a torturarmi..
"Le dirò tutto!" dissi tutto d'un fiato e ad una
velocità stratosferica.
"Cosa?"
Aveva un sorrisino sornione stampato in faccia.
Se non si fosse trattato del mio migliore amico probabilmente lo avei
scaraventato contro un muro.
"Hai capito.." risposi arrossendo involontariamente "Non farmelo
ripetere.."
"Ripetere cosa..?" un sorriso a 32 denti gli si stampò in
faccia.
Lo aveva capito il maledetto.
Feci per sollevare la panca dove poco prima mi ero poggiato, situata
esattamente alla mia sinistra.
"Stavolta giuro che ti uccido!"
Lo vidi strabuzzare gli occhi.
"Eddai Akito stavo scherzando!!"
"Ti frantumo!!!"
"Certo che sei proprio permaloso!!"
"Esci immediatamente da qui!!!"
"Ok ok!! sparisco! " disse dirigendosi verso la porta.
Mi poggiai sull'armadietto tentando di riprendere un pò il
controllo.
"Ehi amico.."
'Possibile che ancora
non se ne fosse andato??????Allora voleva proprio
morire!!!!!'
"In bocca a lupo allora!"
'Oh.. '
"Crepi.." risposi ad un fil di voce.
"E non intendevo per la gara.." mi disse facendomi l'occhiolino e
dilieguandosi.
Scossi la testa.
Era incredibile quel ragazzo.
Tornai a sedermi sulla panca, poggiai i gomiti sulle gionocchia e
la testa sulle mani.
Quancunò busso sulla porta per ben 2 volte.
'Questa volta giuro che
lo uccido..'
"Akito è ora.."
Il mio insegnate si era appena materializzato. Aveva un'espressione
calda e le mani sui fianchi.
Tirai un ultimo sospiro e accennai un 'si' con la testa.
Velocemente uscì dalla stanza seguito dal mio istruttore che
mi camminava a
fianco; percorredo un piccolo corridoio riuscivo già a
sentire il vociare della gente che riempiva la sala.
Non mi era mai piaciuto stare al centro dell'attenzione.
"Agitato?" mi disse guardandomi.
"No."
Ero un bravo bugiardo, ma si sà, non ero proprio il tipo
capace di esternare i suoi sentimenti.
"Caraggio.." rispose mettendomi una mano dietro le spalle, quasi come
se volesse tranquillizarmi.
Non sarebbe di certo bastato quello.
Quando il corridoio lasciò lo spazio alla sala, ora piena di
gente, un'inesorabile voglia di darmela a gambe si impadronì
di
me.
"AKITO!! AKITO!!"
Sentìì il mio nome provenire da un punto ancora
indefinito della platea che circondava la stanza. Girai la testa
cercando di localizzare il punto esatto in cui essa proveniva ma con
tutta quella confusione era davvero difficile per me.
"AKITO!! AKITO!!"
Cercai di focalizzare ogni angolo della stanza visionandone, per quanto
mi era possibile, ogni centimetro.
Controllai la parte destra, ma non vidi nulla.
Mi dedicai al centro della sala, e niente.
Rivolsi lo sguardo alla parte sinistra che mi restava e fu allora che
li vidi tutti.
"AKITO!! AKITO!!"
Associai la voce che aveva fino a
poco prima urlato il mio nome al volto di mia sorella Natsumi. La vidi
sbracciarsi nel tentativo di
attirare la mia attenzione, accanto a lei i miei amici:
Tsuyoshi, Aya e Fuka; mio padre che sorrideva
sornione mentre mi salutava e poi lei, stava lì, in piedi, i
capelli che le ondeggiavando davanti il viso, sorriso bellissimo, una
mano poggiata sul suo petto e l'altra alzata intenta a salutarmi, era
così radiosa, sembrava avvolta da un'aurea caldissima e
guardava me, le feci un cenno con la mano
rispondendo al saluto, mi sorrise di rimando.
Seguii il mio insegnante sedendomi su una sedia accanto a tutti gli
altri partecipanti, avevo una miriade di sensazioni dentro di me, ma
non riuscivo a distinguerle nè tanto meno a capirle,
così
optai per la scelta più facile, ignorarle.
Istintivamente misi le mie mani, strette a pugni, sulle gambe, chinai
la testa e chiusi gli occhi cercando di estraniarmi da tutto quel
casino. Facevo sempre così quando mi sentivo a disagio, mi
chiudevo a riccio oppure semplicemente me la davo a gambe, opzione in
quel momento
decisamente fuori luogo.
Non avevo mai amato mostrare agli altri i miei sentimenti, diciamo pure
che non ne avevo mai dato la possibilità.
Ero sempre riuscito, per quanto mi fosse possibile, a cavarmela da
solo, fin da piccolo, anzi no, specialemente da piccolo, quando dovetti
supereare il trauma della morte di mia madre, quando guardanomi allo
specchio vedevo riflesso un assassino; era difficile per un bambino
della mia età distinguere cosa di quello che mi veniva
detto da mia sorella fosse vero o meno, e in mancanza di spiegazioni
mi ero davvero autoconvinto di essere la persona orrenda che lei
descriveva, assorbivo e subivo tutto, senza mai obiettare, senza mai
piangere e dentro di me la mia autostima dimiuiva giorno dopo giorno.
Probabilmente moltissimi lati del mio carettere sono stati forviati
dalla mia infanzia, sono taciturno perchè non ho mai avuto
un
supporto o una spalla su cui poggiarmi, sono freddo perchè
non
mi è stato insegnato l'amore, sono poco espressivo
perchè non esternavo mai le mie emozioni, preferendo tenermi
tutto dentro e soffrire in silenzio; e nonostante io sia cambiato molto
da allora alcune cose di me sono rimaste invariate, come la
volontà di non far trapelare mai le miei emozioni e di
isolarmi
in una campana di vetro esculdendo tutti, un pò come stavo
facendo ora.
Quando interruppi i miei pensieri notai che il fastidioso brusio che
avevo sentito in precedenza era diminuito e che ora erano tutti
seduti ai propri posti.
Alzai lo sguardo e la cercai la tra la folla, non mi fu difficile
individuarla questa volta, immediatamente il suo sguardo
s'incrociò con il mio.
'Chissà da
quanto mi sta osservando..' pensai distrattamente.
Le feci un cenno con la mano.
Era davvero bella.
Sana mi sorrise, si spostò una ciocca di capelli che le
cadeva
sul viso portandosela dietro l'orecchio e mi rispose a sua volta con un
cenno.
Mi dovetti ricredere.
Era
bellissima!
Era così solare.
Così dolce.
Così..
Così Sana.
Si, era Sana.
E a me piaceva.
Anche quando mi ricopre di insulti.
Anche quando è sbadata.
Quando non capisce l'ovvietà delle situazioni.
Quando parla a raffica.
Quando si arrabbia.
Quando mi sbatte il suo fastidiosissimo martello in testa.
Quando..
<< Akito.. ti erano rimasti giusto due neuroni, hai detto
addio anche a quelli? >>
Un saluto alla mia super vocina pronta a minare la mia POCA
pazienza.
Ogni tanto spunta fuori e io mi ritrovo come un cretino ad inscenare
una conversazione assurda con lei.
Probabilmente questi sono i primi segni di squilibrio. Me ne rendo
conto giorno dopo giorno.
<< Akito su riprenditi hai l'espressione da pesce lesso!
>>
Devo dire che seppur fosse solamente una vocina, nonchè
un'entità puramente immaginaria mi faceva arrivare il sague
al
cervello!
'Fottiti'
mi ritrovai a rispondere silenziosamente.
Ci parlavo anche.
Perfetto.
Domani urgente visita dallo psichiatra.
<< Tanto lo sai che ho ragione. Quella ragazzina ti ha
praticamente
rimbecillito. Ma guaradati stai per sostenere un esame e tu stai qui
seduto a rimugiare e a pensare a quanto sia perfetta, bella, dolce e
bla bla
bla!! >>
In effetti non potevo propriamente darle torto.
<< Akito non l'ascoltare! é così
romantico il fatto che tu pensi a lei! >>
Un saluto alla mia seconda vocina.
Ok. Magari il fatto che ne avessi una già rendeva le cose
leggermente preoccupanti. Immaginamo ora che sono due!
Probabilmente dovevo prendere seriamente in considerazione l'idea di
recarmi da qualcuno di competenza per farmi sanare il cervello.
<< Su Akito! Che sarà mai! Guarda
com'è bella! >>
continò la vocina 'buona'.
Lanciai un'occhiata fugace verso di lei. Di nuovo incontrai il suo
sguardo e mi sorrise.
Non potei fare altro che darle ragione.
Era davvero splendida.
<< Ok ci siamo persi Akito! Ehi!! Terra chiama Akito!
Terra chiama
Akito! Santo cielo riprenditi! è solamente una ragazza!
>>
Riecco la vocina rompi cazzo.
Lei
non era una semplice ragazza per me, lei era Sana.
"Akito tocca a te!"
La voce del mio insegnante mi riportò alla realtà
ponendo fine a quell'assurdo monologo interiore.
"Ci siamo Akito!" mi disse.
Tensione.
Ansia.
Paura.
Smarrimento.
Adrenalina.
Sentivo tutte queste emozioni scorrere dentro di me nonappena mi resi
conto che il mio turno era arrivato.
Ma come al mio solito neanche la più piccola delle
emozionì trapelò dal mio volto.
Feci un breve cenno con il capo alzandomi dalla sedia e dirigendomi
verso le scale che mi avrebbero permesso di salire sul ring.
Istintivamente la cerai di nuovo con lo sguardo.
E per la terza volta notai che lei mi stava già fissando.
Mimò lentamente un 'forza' e mi sorrise ancora.
Inspiegabilmente mi calmai.
Era sempre stato così per me, tutte le ansie, i dolori, le
paure, tutte le mie insicurezze svanivano di fronte a lei.
E riempito dalla sua forza mi posizionai sul ring attendendo il mio
avversario, pronto a prendermi questa dannatissima cintura e la mia
Sana.
Ciò che seguì fu così caotico e
improvviso
che a stento riesco a ricordare tutto in maniera chiara e cristallina.
Io che saluto il mio avversario inchinandomi.
Io che lo attacco mettendolo alle strette.
Io ridotto a spalle al muro.
Io che cerco di divincolarmi.
Io che vengo messo a terra.
Io che mi rialzo.
Io che che le prendo.
Io che le dò.
Io che vedo il mio avversario andare K.O.
Io che stringo in mano la mia tanto attesa cintura nera.
Io che guardo lei.
E lei che guarda me.
Mi sorride.
Nonostante la distanza che ci separa noto una leggera lacrima che le
solca il viso.
Bella anche quando piage.
Mi lascio sfuggire un lieve sorriso.
Probabilmente il primo
sorriso di tutta la mia vita.
Mi ricordai quella volta in cui io e lei finimmo giù in quel
dirupo.
Fui costretto a correggermi.
Il secondo.
Vidi Sana venirmi velocemente in contro, avrei voluto fare lo stesso ma
inspiegabilmente i miei piedi non volevano saperne di muoversi.
"Akito!"
L'oggetto dei miei desideri ora era lì di fronte a me.
Le mani dietro la schina, la testa leggermente inclinata verso destra,
un sorriso meraviglioso.
E io non sentivo n'è vedevo più niente.
C'era solo lei.
"Akito sei stato bravissimo!"
Vedevo tanta dolcezza nei suoi occhi.
"Grazie!"
Fu l'unica cosa che risuci a rispondere.
Ero sempre stato uno dalle poche parole.
Specialmente con lei.
Avevo sempre preferito i fatti.
Peccato che non era mai riuscita a capirlo questo.
Continuava a fissarmi, e io fissavo lei.
Non ricordo quanto tempo restammo lì fermi e imbambolati.
Il momento che attendevo da una vita era finalmente arrivato. Io ero
lì, Sana anche. Cosa avrebbe potuto impedirmi questa volta
di
essere sincero come me stesso e con lei?
Pensai che quello non era certamente il posto adatto per affrontare
questo tipo
di discussione, così provai a prendere in mano la situzione.
"Vieni.." mi bloccai un attimo.
"Vieni un attimo di là?" conclusi poi a fatica.
Probabilmente ora Sana avrebbe frainteso come il suo solito, tirando
fuori il suo martello e sfracellandomi la testa mentre mi prendeva a
male parole e mi intimava di sparire per semper dalla sua vita.
Rimasi sorpreso quando notai che no fece niente di tutto questo, ma si
limitò semplicemente a dire:
"Si!"
Mi spiazzò.
Una volta ripresomi l'afferai delicatamente dal polso e la condussi nel
mio camerino, Sana si lasciò guidare.
Una volta entrati non badai a chidere la porta e le diedi le spalle.
La mia testa era bombardata da pensieri, frasi, sensazioni, emozioni
che mi confondevano ancora di più.
Lei non parlava, restava in silenzio, probabilmente aspettava che fossi
io ad iniziare.
Ma le parole non mi uscivano di bocca.
Mi girai verso di lei convinto che questo avrebbe migliorato la
situazione, diventata per i miei gusti piuttosto imbarazzante.
Mi sbagliavo.
La peggiorò e basta.
Vidi il suo volto.
I suoi occhi.
Le sue labbra.
I suoi capelli.
Il suo sorriso.
E mi si formò un nodo in gola.
<< Andiamo Akito! non devi mica confessare un omicidio! >>
mi rimproverò la seconda vocina.
No.
Dovevo solo dirle ciò che sento.
<< Niente di più facile per uno che
è emotivo quanto un koala! >> rispose
la mia prima vocina.
In effetti.
Inspirai leggermente chiudendo gli occhi.
'Ce la posso fare!'
cercai disperatamente di autoconvinermi.
Riaprii gli occhi fissandola.
Lei era ancora lì. Aspettava me.
"Sana io.."
E se poi sarebbe tutto andato a puttane?
"Io.."
Se avrebbe dovuto lasciarmi per seguire gli stupidi film che le
proponeva il suo altrettanto stupido menager come già era
successo in passato?
"Ecco io.."
Se si mettesse qualcun'altro in mezzo tra di noi?
"Si insomma.."
E se lei si fosse stancata di me? E mi avrebbe poi abbandonato?
Cos'avrei fatto io senza di lei?
Abbassai lo sguardo.
Di nuovo solitudine.
Di nuovo sofferenza.
<< Akito andiamo non ti puoi far prendere dal panico! Lei
ci
sarà sempre! Guardala è lì davanti a
te ora! Non
farti scappare questa possibilità! >>
Santa la mia vocina 'buona'.
Proiezione o meno della mia fantasia l'adoravo. E questo mi bastava.
Tornai a guardarla negli occhi.
"Tu..?" disse cercando di aiutarmi.
'Oh al diavolo le
paranoie'
"Io.. ecco io.. mi chiedevo se.. "
Forza Akito! Quanto ti ci vuole a dirle che sei innamorato di lei? Ti
serve una dichiarazione scritta?
Avanti!
<< Si Akito avanti! Suicidati! Saresti perfetto come
kamikaze
sai?Vai!Dille tutto!Così poi quando ti lascerà
per
qualche attoruncolo da strapazzo alla Naozumi sarai a dir poco che
fottuto! >>
Sgranai gli occhi e mi bloccai.
Colpito e affondato.
Non potevo rischiare di perderla.
Non lo avrei sopportato.
Ma lei era lì e io anche.
Era così bella. Non potevo fare a meno di pensarlo ogni
volta
che la guardavo, che fosse in tv, su un manifesto, in una rivista o in
persona.
Volevo
dirle che amavo prenderla in giro solo perchè adoravo quando
si arrabbiava.
Ma c'era qualcosa che mi bloccava.
"Akito.." Sana mi chiamò.
Volevo
dirle che m'innervosiva la sua vicinanza con qualsiasi persona di sesso
maschile che non fossi io.
Ma non riscivo a far uscire le parole di bocca.
"Dimmi.." continuò facendo un passo verso di me.
Volevo dirle
che era sempre stata un punto di
riferimento fondamentale per me.
Ma continuai a stare in silenzio.
"Ehi.." mi disse prendendomi una mano.
Volevo dirle
che quando mi ero messo con Fuka lo
avevo fatto solo perchè accecato dalla gelosia.
Ma niente.
"Akito dai.."
Continuava a fissarmi sorridente.
La situazione mi stava sfuggendo di mano.
Volevo dirle che mi ero innamorato di lei dalla prima volta
che l'avevo vista.
Ma non lo feci.
La sentii tremare leggermente.
Vidi i suoi occhi incupirsi.
Chissà cosa stava pensando in quel momento, di
certo il mio improvviso ammutinamento non la stava aiutando.
Cercai nei suoi occhi la forza per cercare di parlare.
Sperai che mi dicesse qualcosa, qualsiasi cosa, per darmi l'imput e
dirle tutte quelle cose che fino a quel momento ero riuscito solo a
pensare.
Lei lo sapeva che non ero proprio il tipo da spiattellare
così i miei sentimenti!
'Cazzo Sana
dì qualcosa!'
Silenzio.
'Da solo non ce la
faccio!'
Niente.
'Aiutami!'
Nulla.
'Parla!'
Non lo fece.
Probabilmente era troppo delusa da me. Come biasimarla.
La vidi cambiare repentinamente umore.
Lasciò la presa dalla mia mano e improvvisamente mi sentii
così solo.
Abbassò lo sguardo.
'Ma che cazzo sto
fancedo??' mi rimproverai.
Dovevo dire qualcosa! Qualsiasi cosa.
Feci un passo verso di lei, ma si allontanò da me.
Gli occhi ancora bassi, le braccia che ciondolavano inermi.
"Sana io.." mi sforzai di parlare.
In quel momento era così difficile per me quasi quanto
chiedere ad un muto di cantare.
"Ho capito!" disse senza guardarmi.
"Lascia stare.." continò poi atona.
Fissava il pavimento, senza neanche accennare un minimo movimento.
Ed io la guardavo come un ebete.
Me ne stavo lì, fermo e immobile come un perfetto
imbecille,
"Senti.." dissi cercando di raccogliere le mie energie.
Non potevo permettere che lasciassi distruggere
l'unica cosa di bello e di importante che ero riuscito ad avere.
"No io.. " m'interruppe.
"Io.." cercava di dirmi qualcosa.
Forse aveva capito.
Aveva visto il mio imbrazzo.
Aveva notato il mio impedimento.
Forse aveva deciso di parlare lei per prima.
Lentamente iniziai a riprendermi.
Si, forse era così.
"Io.. io.. Akito io.. ho deciso di partire."
E in quel momento fui io ad essere distrutto.
Spoiler
Prossimo Capitolo:
< "Pensi ancora a lui vero?".
Quella domanda inaspettata mi riportò bruscamente alla
realtà.
Smisi di fissare quel bellissimo peasaggio e quasi come fossi stata
colpita da una violenta scossa alzai di scatto la testa rivolgendo lo
sguardo verso di lui. >
ANGOLO RECENSIONI:
Deb:
Ciaoo
Carissimaaaa!! ^_^ buon inizio settimana!! Allora ho rivisionato tutte
le correzioni che mi hai accennato, sorry per que "k"
è
stata una distrazione.. generlamente non uso il cosìdetto
'linguaggio abbreviato' quando scrivo, sarà stata
sicuramente
una distrazione... u.u.. pardonnnn!! :-)
Anche a me piaceva
molto quel
pezzo finale a dirti la verità!! :-) Cmq sono felice che
anche
il capitolo 6 ti sia piaciuto... spero sarà altrettanto con
questo.. come avrai notato la storia ha preso una piega diversa
rispetto a quella che ci si aspettava..... Comunqueeee ti ho
già
detto di quanto sono contenta che segui la mia storia???? Se te l'ho
già detto vorrà dire che te lo ripeto!!!!!!
GRAZIEEEE!!
:-) Un bacioneee!!
miolety:
Benvenutissima!!
^_^ Eccoti il settimo capitolo... spero di non averti fatta
aspettare troppo e spero che questo capitolo ti piacerà!!
^_^
Fammi sapere cosa ne pensi... BACIIIII!!! :-)
_DaNgErOuS_ChIlD_:
Ehiiiiiii
:-) Ben ritrovataa!! ^_^ sono contentissima di avere una
lettrice
come te che segue la mia storia dal primo capitolo e recensisce sempre
facendomi sapere il suo parere!!! Non posso che ringraziarti
enormemente!! :-) Ed eccoti il settimo capitolo dal punto di vista di
Akito.. mmmmm sono stata un pò cattiva vero??? :P
Ma
purtroppo non poteva esseere tutto rosa e fiori.... non sarebbero stati
Sana e Akito altrimenti........... :P E devo dirti che nonostante l'ho
scritto io avrei preso Akito a schiaffi per non aver detto niente a
Sana.... e pensare che la poverina aveva anche rinunciato al viaggio di
lavoro per lui..... u.u..... Cmqqqq fammi sapere come ti è
sembrato questo capitolo eh??? :-) KISSS KISSSSSSSSS
Portgas
D Ace; Benvenuta
anche a teeeeee!!! :-) ho visto che hai lasciato anche altre recensioni
per 3 dei capitolo precedenti.... MA GRAZIEEEEEEEEE!!! Mi hai fatto
arrissire con tutti questi complimenti!!!!!!!!! *_* sei
un'amoreeeeeee!! *_* ho notato che l'hai messa anche tra le preferite..
un ulteriore grazie ancora! Eh si.. Sana è molto
"in love"
come hai detto... XD poverina ha rinunciato anche al suo film....
però.... in questo chappy la storia ho preso una piega
diversa.......... Spero che continuerai a seguirmi e a dirmi il tuo
parere!! ^_^ Come ho già detto nella prima
risposta anche
a me quel pezzo finale della storia è piaciuto molto... era
così... "Sweettttt!!!" :P UN BACIONE E AL PROSSIMO
CHAPPYYYY!!!
:-)
Rieccomi
quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Ben ritrovatiii! Bhè
allora..
come avrete sicuramente letto ho messo una piccola premessa ad inizio
capitolo per potervi facilitare la lettura. Allora...???
Bhèèè??? Non uccidetemi vi pregoooo!!!
XD XD Cosa
mi dite di questo capitolo?? Se devo dirvi la verità a me
piace
molto.. specialmente alcune parti.. sono soddisfatta.. è
stato
un capitolo più lungo rispetto agli altri perchè
era
molto significativo e quindi volevo cercare di descrivere tutto al
meglio e scrivere tutto ciò che ritenevo necessario per
renderlo
così come lo immaginavo io.. ci ho messo un bel
pò a
finirlo se devo essere sincera.. voi che ne pensate?? Vi piace?? Fatemi
sapere come sempre eh????? Inoltre come avrete notato non ho messo lo
spoiler del prossimo capitolo.. questo perchè sono ferma da
un
paio di giorni in cerca dell'ispirazione, momentaneamente assente....
appena avrò l'illuminazione su come iniziare il capitolo
provederò ad inserirlo... Comunque Vi adoro
tutteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee e
grazie a tutti coloro che seguono questa storia!! ^_^
|
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Capitolo 8 *** 08. Assetto ***
08. Assetto.
Molte
volte mi domando che cosa sia in realtà sia
il tempo.
Seneca disse che parte del
tempo ce lo strappano
di mano, parte ce lo sottraggono con delicatezza, e parte, invece,
scivola via
senza che ce ne accorgiamo.
Per quanto mi riguarda,
posso tranquillamente
concordare con l'ultima parte.
Dieci lunghissimi anni sono
passati.
Sono volati
via senza che me ne accorgessi, immersa com'ero nel mio lavoro e nel
disperato
tentativo di dimenticare, o, quanto meno allontanare la mia, seppur
felice,
infanzia.
Getto una rapida occhiata al
panorama bellissimo che posso tranquillamente ammirare dalla vetrata
principale
del mio attico romano.
La prima volta che lo vidi me ne innamorai completamente
e fu proprio per questa sua vantaggiosa, quanto deliziosa
caratteristica, che mi
decisi ad acquistarlo.
Cosa c’è di più bello
nell’ammirare appena svegli
la bellissima alba i cui raggi solari che, lentamente si fanno spazio,
illuminano ogni cosa essi ‘tocchino’?
Si lo ammetto, con gli
anni sono diventata un’inguaribile romantica.
E se proprio volete farmene una
colpa prendetevela con i 7
film
strappalacrime che il mio manager mi ha affibbiato in tutto questo
tempo.
Un
manager che purtroppo, o per fortuna, prende ancora il nome di Rei.
Un Rei che si è sempre contraddistinto per
quel suo atteggiamento austero e noiosamente serio tanto da fargli
scalare la
vetta e piazzarsi bel terzo nella classifica dei ‘manager
più esigenti delle star’.
E se ve lo state chiedendo, si , quì esiste veramente questo
tipo di classifica!
Dal canto mio non mi sono mai
lamentata, ho
sempre adorato la passione e la premura con la quale si occupa di me e
della
mia carriera, che non ha mai trascurato, neanche dopo la nascita del
suo primo
figlio.
Convolato a nozze ben 4 anni fa con il suo unico e grande amore Asako
Kurumi,
i due neosposini quasi 2 anni fa hanno avuto il loro primo figlio,
Hiroshi Sagami, un
angelo di bambino, praticamente un fratello per me, poiché
trascorre molto più
tempo a casa mia che con i suoi rispettivi genitori!
Dettaglio fortemente
trascurabile se consideriamo il fatto che il loro appartamento si trova
esattamente
sotto il mio attico.
D’altronde,
come sarebbe potuto andare diversamente?
Quando arrivai in Italia per il mio primo incarico
alloggiammo per quasi 4 mesi in un costosissimo e lussuoso hotel della
capitale
italiana; subito dopo quel film ce ne fù un altro, e poi un
altro e un altro
ancora.., da qui la nostra decisione di stabilirci definitivamente a
Roma.
Appena
ricevuto il compenso per il mio primo film da protagonista, riuscimmo a
comprare
un piccolo appartamento nel quale io e il mio manager ci trasferimmo.
Non che
non ci trovassimo bene in hotel, ma il comfort di una casa è
quanto di più bello
si possa avere.
Una volta raggiunta la maggiore età, convinsi Rei che
non avevo più bisogno di un mentore che mi seguisse, e nel
suo caso,
perseguitasse 24 ore su 24, esordandolo a farsi avanti con Asako.
Con mio grande
stupore sentì il mio consiglio e chiese la sua
mano.
Una volta composto il
nucleo familiare anche Asako venne a vivere da noi ma io mi sentivo
tremendamente di troppo, in realtà avevo anche bisogno del
mio spazio e così
alla veneranda età di 18 anni comprai l’attico
sopra il nostro appartamento,
rimasto fino ad allora disabitato a causa del suo elevato costo; un
costo che grazie
alla mia brillante carriera riuscii con facilità a
permettermi.
Tutto questo ci riconduce ad ora.
Ho 22 anni e
tutto è più o meno rimasto identico a 4 anni fa.
Ancora un po’ assonnata
sorseggio la ma tazza di caffè e continuo ad ammirare il
panorama che il mio
attico mi offre.
Quella mattina l’alba aveva assunto uno strano color ambra,
niente a che fare con l’ambra della mia infanzia, quel colore
che ancora oggi
mi riportava vorticosamente a quel giorno. Probabilmente ero stata
troppo
avventata, ma ero una bambina all’epoca e l’idea di
non essere ricambiata mi
terrorizzò letteralmente.
Cos’altro mi rimaneva da fare se non l’unica cosa che
da
sempre ero in grado di fare?
E cioè: Fuggire.
La fuga era sempre stata
per me un’irrinunciabile mezzo per evadere dalla
reltà e per non affrontare le conseguenze. Non che adesso
fossi cambiata molto, ma ora vedevo semplicemente le cose sotto
un’altra
ottica, e forse, riepeto, forse, sarei potuta restare.
Incantata com'ero da quel colore, lontanamente simile al mio
color d’ambra, sospirai.
“Pensi ancora
a lui vero?”
Quella domanda inaspettata mi riportò bruscamente
alla realtà.
Smisi di fissare quel bellissimo paesaggio e quasi
come fossi stata colpita da una violenta scossa alzai di scatto la
testa
rivolgendo la sguardo verso di lui.
Spalancai gli occhi quasi come reazione ad un
immaginario pugno nello stomaco che mi era stato rivolto.
Colpevole abbassai la sguardo.
“Non..” mi
fu
impossibile continuare la frase.
“Sana..” nonostante avesse solo pronunciato il mio
nome il suo
tono di voce lo faceva sembrare quasi un brusco rimprovero.
Come dargli torto?.
Cercai di tornare in me e alzai lo sguardo nel
tentativo di salvare il salvabile.
“No!” affermai questa volta decisa.
“Non è come pensi, è che... ammiravo il
panorama!” continuai, più riluttante.
'Diamine!'.
Mi
maledii mentalmente.
“Lo sai che non serve a niente mentire con me..? Ne
puoi parlare se vuoi.. sono qui!”
Istintivamente lo guardai e non potei fare a meno di
sorridergli.
Non era cambiato neanche lui.
Sempre lì pronto ad aiutarmi.
“Nao..” mi limitai a dire il suo nome.
Gli rivolsi
un grazie silenzioso, che lui parve capire e spostando la sedia si mise
a
sedere accanto a me.
Naozumi Kamura, il mio angelo protettore, la mia
ancora di salvezza nonché coinquilino.
Si, convivo con Nao, praticamente da quando ho comprato questa casa.
Quando arrivammo in Italia, come ho già detto io andai a
vivere con
Rei e lui con il suo manager, ma anche per lui la convivenza era
difficile.
Quando comprai il mio attico Nao viveva praticamente con me; arrivava
la
mattina presto e quando non avevamo impegni andava via la sera tardi, a
volte
invece restava a dormire da me, ed è proprio quando scoprii
che condividere una
casa con lui mi faceva star bene che decisi di proporgli questa pazzia;
una
pazzia che lui accettò di buon grado obbligandomi ad
accettare la sua parte di
denaro per l’attico.
Non sopportava l’idea che fossi stata io ad accollarmi
tutte le spese.
Tipico di Nao.
È scontato dire che questa nostra
‘convivenza’
non aveva fatto altro che alimentare il gossip di giornalisti convinti
ormai
delle nostre imminenti nozze.
Noi li lasciavamo fantasticare.
Da parte mia
non c’era il ben che minimo interesse di instaurare una
relazione sentimentale
con chicchessia e il fatto di apparire agli occhi degli altri come la
‘compagna
di Naozumi Kamura’ mi permetteva di vivere liberamente la mia
vita.
Dal canto suo, bhè, se devo dirla tutta,
sinceramente non ero mai riuscita a capire il motivo per il quale
incoraggiava
questa farsa!
Ma, se andava bene a lui io non avevo proprio di che lamentarmi.
‘Ha chiamato Fuka ieri sera, ha chiesto di te, le ho
riferito che eri praticamente nel mondo dei sogni da un paio
d’ore!’
Il nome di Fuka pose fine ai miei ricordi.
Tornai a
guardare il mio amico che armeggiava con fette biscottate e marmellata.
“Ti ha detto cosa voleva?”
“Sentirti! È un’eternità che
non la chiami!”
Ci riflettei un pò su. Ricordando l'ultima volta
che l'avevo chiamata.
“Ma se ci siamo sentite solo 2 giorni fa!”
risposi una volta ripepercosa mentalmente la mia settimana.
“Ecco appunto, un’eternità per
voi!”
Io e Fuka dopo la mia partenza non c’eravamo mai
perse di vista.
Continuavamo assiduamente a sentirci, durante le vacanze estive
o invernali trascorreva qui solo una settimana.
Nel corso
degli anni Fuka aveva iniziato a frequentare la facoltà di medicina,
contava di laurearsi con il massimo dei voti riuscendo così ad inserirsi subito nel
campo
lavorativo. La vedevo già come un primario esigente e severo, senza perdere però la
sua saggezza
e il suo altruismo.
In tutti questi anni era rimasta la solita ragazzina che conobbi alle
medie tantissimi anni prima.
Sebbene la mia amicizia con lei era rimasta intatta
con il tempo, non potevo dire altrettanto di tutti gli altri.
Appena
trasferitami cercai di mantenere i contatti anche con loro, poi
però a causa dei miei
impegni diventò difficile e così giorno dopo
giorno le chiamate diminuirono,
fino a scomparire del tutto.
Nonostante questo chiedo sempre a Fuka di
salutarmeli tutti! Tramite lei sapevo che Tsu e Aya continuavano la
loro rosea
relazione.
Mi aveva raccontato di come progettavano un matrimonio, del negozio
di abbigliamento che Aya era riuscita ad aprirsi e della recente laurea
in
giurisprudenza di Tsu.
Ho sempre
pensato fosse questa la sua strada.
Tra Hisae e Gomi era scoccata la scintilla e un
giorno, mi aveva detto Fuka, si erano presentati da loro mano nella
mano; mi
raccontò lo stupore generale. Effettivamente fui stupita
anche io, non avrei
mai pensato che quei due potessero innamorarsi.
Mi aveva parlato anche di
Nakao; era diventato professore di matematica e continuava ad
uscire con Tsu e il resto della compagnia.
Dai racconti della mia migliore amica mi sembrava
quasi di vivere ancora in Giappone, mi raccontava ogni cosa, ogni
piccola
novità che riguardavano ognuno di loro, tranne di una
persona.
Mai nessun racconto su di lui.
Non le avevo mai detto il motivo della mia partenza e lei si era sempre
ben vista dal domandarmelo.
Sapevo che neanche lui
avrebbe mai detto nulla e non riuscivo a capire se sentirmene sollevata
o meno.
Di lui, comunque sia, non
sapevo nulla.
Niente.
Assolutamente
niente.
Stentavo quasi a credere che fosse realmente esistito.
Fuka sapeva come evitare l’argomento e io mi vedevo bene dal
non domandare niente benché il mio cervello mi bombardasse
di domande.
Lui per me era off
limits.
Lui per me era storia vecchia.
Mi alzai dalla sedia stiracchiandomi, cercando di
scacciare i pensieri malinconici di quella mattina.
‘Cosa c’è in programma per
oggi?’ domandai
svogliata.
‘Ci aspetta un servizio fotografico e un
intervista!’
ripose Nao che finalmente aveva finito con la colazione e che ora si
stava
versando un po’ di spremuta d’arancia nel
bicchiere.
Andai verso il divano posizionato proprio a lato del
tavolo.
Il mio attico comprendeva una grandissima sala da pranzo, grande
abbastanza da farci comprendere anche il salotto. Due bagni abbastanza
confortevoli,
la mia camera da letto, una stanza degli ospiti, un piccolo giardinetto
e una
piscina che io adoravo letteralmente. Stesa nel mio ‘angolo
relax’ accesi la tv
e inizia smanettare con il telecomando prestando poca attenzione alla
tv.
‘Ci vorrebbe proprio una bella vacanza sai Nao?’
Lo sentii alzarsi e venire verso di me,
attraversando la sala mi passò davanti e si sedette vicino a
me, continuando a sorseggiare la sua spremuta.
‘Sono anni che non mi prendo un po’ di vacanza!
Avevo promesso a mia sorella e a mio padre (*) che sarei andato a
trovarli..’
sospirò lasciando cadere la testa sul divano.
‘Perché non prenoti un aereo e non gli fai una
bella
sorpresa?’ proposi subito rianimata dalla conversazione.
Sapevo quando Nao ci tenesse a vederli. Erano anni e
anni che non facevamo che lavorare ininterrottamente e l’idea
di poter
impiegare un po’ di tempo per me mi allettava parecchio.
‘E tu?’
‘Ah io ancora non lo so, magari girerò il mondo,
visiterò il deserto!!” Dissi con fare teatrale e
mettendomi a ridere.
Improvvisamente mi era tornato il buon umore.
Parlare con Nao mi faceva sempre
un buon effetto, aveva sempre avuto un ottimo ascendente su di me,
probabilmente era per questo che lo consideravo fondamentale nella mia
vita.
Rise pure lui. E istintivamente poggiai la testa
sulla sua spalla. Poi continuai.
‘Sul serio, non lo so, sono secoli che non vedo mia
madre, non passa giorni che non mi chiami e mi ricordi che razza di
figlia
degenere sono lamentandosi del fatto che non vado a trovarla da
anni..’
‘Le manchi molto..’
‘E lei manca a me..’
Alzai gli occhi al soffitto osservandolo per qualche
secondo.
‘Il problema sarà convincere i nostri
manager..’
‘Ah, non è un gran problema!’ Risposi io
continuando
a guardare il soffitto e sfoderando una fragorosa risata, tornai a guardare Nao che mi guardava perplesso. Decisi
allora di
continuare il mio discorso..
‘Non sarà un problema perché se
opporranno
resistenza li minacceremo di morte!’
‘Ohh! Questa si che è una gran bella
soluzione!” Mi
canzonò lui continuando a ridere.
‘Se non erro abbiamo la mattinata libera, giusto
Nao?’
‘Uhm si, ho
detto a Maria di non passare oggi visto che non saremo in casa per
niente..’
Maria era la donna che si occupava del nostro
attico. Rappresentava un po’ la mia mamma italiana. Si
prendeva cura
amorevolmente non solo della nostra casa, ma anche di noi e soprattutto
di me.
Era stato Rei a trovarla e ad assumerla. Dopo Rei e Nao lei era il mio
terzo
angelo custode.
‘E di grazia caro coinquilino, senza le Sante manine
di Maria cosa saranno costretti ad ingerire stasera i nostri
stomachi?’
‘Semplice, ordiniamo una pizza e ce la divoriamo
prima di una sfida a monopoli!’
Feci un sorriso a 32 denti!
‘Pizza!’ ripetei già affamata.
‘Ti adoro lo sai??’
Dissi saltandogli addosso.
‘Adori me o la pizza?’
‘Entrambe’ Risposi senza esitare.
‘Sei una brava bugiarda sai?’
Tornai alla mia posizione originale senza smettere
un secondo di ridere.
Avevo ritrovato il buon umore e non avevo nessuna voglia
di farmelo passare.
Nao mi porse la sua spremuta, ne
sorseggiai un pò e posandola subito dopo sul
piccolo tavolino vicino al
nostro divano presi
le carte da gioco che vi erano riposte sopra.
‘Ti va una sfida?’ proposi
minacciosa senza perdere il mio
sorriso.
‘A noi due!’ mi rispose Nao ricomponendosi
immediatamente e dandosi una finta aria da duro.
Pregustavo già la vittoria.
Nao non era mai stato
bravo a giocare a carte, ma per me era in assoluto il migliore!
(*) Per esigenze di storia ho fatto si che la storai di Cicil e del padre di Nao fosse vera!
Ciao a tutte! Ebbene si lo so, sono in un tremendo e spudorato
ritardo!
Vi
prego non linciatemi.. ç_ç
Il fatto
è che tra la mia nuova vita
universitaria, tra il mio pc che rotto per quasi due settimane, tra
l'ispirazione che è letteralmente andata a farsi benedire
non sono riuscita più
ad aggiornare.
In questi giorni
però ho ricevuta un mail di una ragazza che mi
chiedeva notizie sulla mia storia e il suo interesse ha fatto
risvegliare la
scrittrice (seppur ancora in ebra) che è in me ed eccomi qui.
Sono stata per
ben 3 ore davanti al pc con la speranza che l'ispirazione mi
illuminasse ed
ecco che è venuto fuori questo capitolo. Se tutto va bene
tornerò regolarmente
ad aggiornare ogni settimana!
Cavolo, 30
recensioni.. *-* non me lo aspettavo
davvero!!!! *-* siete adorabili lo sapete???
Cmq, passiamo al
capitolo, ci terrei a sottolineare un paio di cose,
innanzi tutto sono passati circa 10 anni dall'ultimo incontro tra Sana
e Akito,
e calcolando che secondo me quella volta aveva pressoché 12
ora ne ha più o
meno 22.
Questo capitolo
è diciamo introduttivo, poiché la vera e propria
storia inizia da qui.
Mi sono quindi
dilungata a spiegare come sono cambiate le
cose e come si sono andate dilungando negli anni.
Spero di non
essermi lasciata
andare troppo e che non vi abbia annoiato durante la lettura ma per me
era
importante spiegare tutto per il meglio.
La scelta del
titolo del capitolo è ricaduta su Assetto. Che significa
ordine e cioè il nuovo ordine delle cose.
Spero che
l’aggiornamento sia di vostro gradimento e ci terrei che mi
facciate sapere le vostre opinioni.
Un bacione a tutte.
ANGOLO RECENSIONI:
Portogas
Di Ace: Inizio prima di ogni
cosa col dirti GRAZIE! La tua recensione mi ha fatto davvero molto, e
dico molto e ripeto molto piacere!! *-*
Sono veramente
contenta che ti sia piaciuta non sai quanto piacere mi faccia sentire
queste cose! Con questo capitolo spero di aver risposto alla tua
domanda riguardo al 'poverino' che ha rivolto a Sana quella domanda e
spero anche che non rimarrai delusa e che mi farai al più
presto sapere cosa ne pensi!!!! =)
92titti92: Grazie anche a te per
aver recensito la mia storia, questo è il capitolo
successivo all'icontro/scontro con Akito. é passato del
tempo e Sana è cresciuta. Da qui inizia la vera e propria
storia, spero che questo capitolo ti sia piaciuto e mi raccomando fammi
sapere che ne pensi! :D
_DaNgErOuS_ChIlD_: Ehii.. =) ispiratrice di
questo capitolo! =) SE non erro sei tu l'angelo che mi ha mandato
l'e-mail vero? Bhè devo ringraziarti davvero molto
perchè dopo la tua e-mail mi sono imposta di farmi venire
l'ispirazione e questo capitolo è il frutto delle mie
meningi spremute! :P Spero che ti sia piaciuta e che tutta la tua
attesa non sia stata delusa! Ovviamente spero che leggerai il capitolo
e mi dirai il tuo parere! =)
Un bacione! :D
Deb: Rieccomi, dopo
una lunga attesa sono ritornata. Ho avuto un periodo decisamente k.o ma
spero di poter continuare e questa volta regolarmente, la storia.
Allora passando al capitolo, mi dispiace davvero che non ti sia
piaciuta la fine.. =( il fatto è che secondo me Sana
è sempre stata molto ingenua e il silenzio di Akito l'abbia
interpretato come un suo 'rifiuto' che a noi sembra assurdo ma a lei
pare estremamente 'plausibile'. La nostra Sana non è mai
stata molto 'sveglia' e pur conoscendo perfettamente Akito in quel
momento, per lei molto importante, la sua insicurezza e allo stesso
tempo ingenuità l'ha portata a reagire in quel modo.. Non so
se sono stata chiara.. :D Cmq questo è il capitolo che ho
appena sfornato dopo aver costretto il mio cervellino a tornare attivo.
Come ho già detto questo capitolo è
più che altro un introduzione della vera e propria storia
che andrà a svolgersi.. Mi serviva per descrivere un
pò di cose e per 'informare' i lettori di tutto
ciò che era successo. Ovviamente spero che leggerai e mi
darai, come sempre, il tuo parere! =)
Un bacio!!!
SanaIno97:
style="color: rgb(243, 60, 243);"> Ciao, sono davvero molto contenta che la mia storia ti piaccia molto, spero di non averti deluso con questo nuovo capitolo. Fammi sapere al più presto cosa ne pensi! =) Un bacio!
Ale69:
Ehii!!
=) Come stai?? Sono contenta che consideri la mia storia come il vero
finale di Kodoka, è un vero e proprio onore per me! =) Spero
di adempiere bene al mio compito! :D Come avrai potuto notare sono
rimasta 'inattiva' per un pò.. ç_ç Mea
culpa!! Quel che conta però + che sono tornata e spero di
finire questa storia anche perchè mi ci sono affezionata
davvero molto! Ah ci tengo a dirti che adoro letteralmente la tua
storia "She is"!!! =)
Delichan123: Ma ciaooooo!!!!
=) Sono rimasta molto felice della tua recensione, devo ammettere che
mi ha dato una carica pazzesca e sono rimasta lusingata di tutte le
cose belle che hai detto!! Spero che questo capitolo sia di tuo
gradimento e che non deluda le tue aspettative! Spero che mi dirai cosa
ne pensi e che continuerai a seguirmi! GRazie davvero
tantoooooooo!!!!!!!! :D Un bacione grandee!!!!! :D
|
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Capitolo 9 *** 09. Risveglio ***
09. Risveglio
"Non ce la faccio più Rei!! Ho bisogno di
tranquillità e voglio una vacanza di almeno sei mesi! Forse
non ti rendi conto
che lavoro ininterrottamente da oltre 10 anni! Non ho diritto a qualche
mese di
libertà? Non torno in Giappone da 10 anni e ormai non mi
rendo conto più se
sono italiana o giapponese”.
Ero
completamente fuori di me.
Dopo
il discorso che avevo fatto con Nao ero
diventata tremendamente nostalgica e pian piano l’idea di una
bella e meritata
vacanza si era saldamente inchiodata al mio cervello. Avevo tanta
voglia di
tornare in Giappone, non ricordavo quasi più la mia terra,
l’odore della città,
che riusciva ad essere così tremendamente trafficata, ma
anche così tranquilla
in quei quartieri dov’ero cresciuta e poi mi mancava mia
madre.
“Rei! Ehi Rei mi senti??”
Il mio manager continuava ad ignorarmi
stravaccato com’era sul divano a guardare la tv con i suoi
immancabili occhiali
scuri.
Odiavo
quando faceva così!
“ Razza di manager incapace ed insensibile vedi
di procurarmi immediatamente un biglietto aereo altrimenti il povero
Hiroshi si
ritroverà senza padre!!” urlai in preda
all’isteria incrociando le braccia
davanti il petto.
Il mio manager mi guardava divertito. Era
evidente che si stesse prendendo gioco di me.
Pazza.
Mi
avrebbe fatta diventare senz’altro pazza.
E il bello era che non mi degnava neanche di
una risposta.
Mi precipitai ad aprire la porta di casa iniziando
ad urlare.
“Hiroshi!! Vieni dalla tua sorellina! Questa
sera assisterai alla morte del tuo povero paparino!!Hiroshi!!!!"
Ritiro tutto.
Ero
già Pazza!
Finalmente Rei si decise ad alzarsi da quel
dannatissimo divano venendomi incontro.
Continuava a ridere.
Sinceramente non capivo cosa ci fosse di
divertente in tutta quella situazione che io avrei definito
‘irritante’ anziché
divertente!
“E Vacanza sia! Te la meriti proprio una
bella vacanza, a dir la verità ci stavo già
pensando da un po’ di tempo. Appena
avrai terminato gli ultimi impegni che ti sono rimasti prepara i
bagagli!
Considerati già in volo!”
disse il mio
manager scombussolandomi i capelli.
Dopo tutti quegli anni ancora non aveva perso
quel vizio.
Ero
come una seconda figlia per lui.
E lui per me era come il padre che non avevo
mai avuto.
Gli sorrisi.
La tensione che c’era svanì
all’istante.
"Mangi con noi stasera?" Domandò prima di
lasciare il mio attico.
"No, io e Nao ordiniamo pizza e ci sfideremo
ad una ardua e assai complicata partita a monopoli questa sera."
Mi sorrise di nuovo.
"Sostieni ancora che non ci sia del tenero
tra di voi?" Indagò sporgendosi verso di me e portando una
mano sui suoi
occhiali per sistemarseli.
Era buffo.
Cercai di nascondere il mio sorriso
portandomi la mano destra davanti la bocca.
"Assolutamente si!" Dissi con tono solenne.
Consideravo assolutamente normale il fatto
che anche Rei
pensasse questo di noi,
d’altronde dividevo la casa con un ragazzo con il quale
trascorrevo oltre che
gran parte della mia vita lavorativa anche il mio tempo libero ed
avevamo un
grande feeling. Ma Nao era il mio amico.
Amico e basta
.
Non c’era posto nel mio cuore per
qualcos’altro.
Non più.
"Sai che non ti credo vero?"
2E tu sai che non ti mentirei mai vero?"
Lo vidi sussultare leggermente, nonostante i
suoi occhiali da sole separavano il suo sguardo dal mio lo conoscevo
abbastanza
bene da sapere che aveva abbassato la sguardo. Si riprese quasi subito
e
scompigliandomi nuovamente i capelli mi sorrise.
"Ok. Niente nozze in arrivo allora!"
"No. Dovrai disdire la prenotazione della
torta temo!"
"Ci vediamo domani Sana."
E lo vidi scendere le scale per recarsi in
quella che ormai era la sua casa.
"Dì ad Hiroschi si salire se vuole essere
stracciato anche lui!"
"Provvederò!" urlò il mio manager prima che lo
sentissi aprire la porta e sparire.
Quando
chiusi anche io la porta di casa mi
recai nella mia stanza nell’attesa che arrivasse Nao. Subito
dopo la conferenza
stampa che avevamo tenuto per un recente film nel quale avevamo
recitato
insieme era stato trattenuto da alcuni giornalisti. Fortunatamente ero
riuscita
a svignarmela.
Circa 15 minuti dopo, sentii il
campanello di casa suonare mi affannai ad aprire sentendo
già il delizioso
profumo della mia prelibata ed adorata pizza.
"Pizza in camera per lei Madame!" mi disse
Nao sorridente. Aveva i capelli scombussolati e l’aria
stanca. L’avevano spennato
per benino quei giornalisti.
"Qual’è la domanda del giorno?" chiesi senza
la ben che minima curiosità fancendolo entrare in casa e
dirigendomi verso il
tavolo.
"Credimi, non vuoi saperla!"
Posò la nostra cena e stremato si lasciò
sprofondare sulla sedia.
"Oh invece si!"
Iniziai ad apparecchiare la tavola e una
volta terminato mi dirissi verso il frigo e rimasi a fissare le bibite
che c’erano
dentro per qualche secondo, tornai a guardare guardare Nao e capii
immediatamente che quella era una delle serate da..
"Si ti prego, tanta, tanta birra!"
Per l’appunto.
Era proprio una serata da tanta birra.
"Da 1 a 10 quanto la reputi brutta?"
Continuai non avendo ancora ricevuto risposta
e dirigendomi verso la tavola con le birre in mano.
"Il 10 è da considerarsi come parametro di
giudizio minimo o massimo?" rispose lui atono.
"Minimo."
Ci fu un attimo di silenzio. Pochi secondi
dopo si ricompose e iniziò a versare la birra dapprima nel
mio bicchiere e
successivamente nel suo.
Galante anche dopo una giornata decisamente
NO.
Finalmente si decise a parlare.
"Bene, in questo
caso opterei per un bel 100!"
Strabuzzai gli
occhi.
"Eh?"
Iniziò a ridere
passandosi una mano tra i capelli.
"E pensa che
ancora non ti ho detto praticamente nulla!"
Era una risata
priva di divertimenti la sua e io iniziavo seriamente a preoccuparmi.
"Santo cielo Nao
sputa il rospo!" urlai
alla fine
esasperata.
Nao per la prima
volta da quando aveva varcato la soglia di casa mi guardò
negli occhi. Finì di
sorseggiare il suo bicchiere di birra, si passò per la
seconda volta la mano
tra i cappelli e sospirò.
"Mi hanno chiesto
se è maschio o femmina."
"Chi?"
La mia fu una
risposta istintiva considerando il fatto che non ero
minimamente riuscita a dare un senso a quelle parole.
Mi
domandai se ero io ad
essere alquanto limitata o semplicemente Nao voleva farmi saltare
completamente
i nervi.
"Chi?" ripetei
ancora più perplessa.
Lo vidi abbassare
il suo sguardo verso il mio ventre.
E poi finalmente
capii.
"Oh.." fu l’unica
cosa che riuscii a dire.
Avevo sempre
pensato all’ipotesi di potermi creare una famiglia, di un
figlio da crescere e
al quale insegnare il più possibile riguardo alla vita.
Immaginavo il mio
matrimonio, la felicità di mia madre nel diventare nonna e
le lacrime di Rei.
Sorridevo al pensiero di portare al dito il pegno d’amore
dell’uomo che amavo,
un uomo che..
Non
era Nao!
E Santo cielo io
non aspettavo un bambino!
"Ma sono
diventati tutti pazzi?? Il mondo sta andando a rotoli e io non me ne
sono resa conto??
Oppure sto dormendo e tutto questo è solo un brutto incubo??
Incinta?? Io
incinta?? E sentiamo di chi dovrei essere incinta?? Hiroshi ha una vita
sessuale molto più attiva della mia!! Incinta! Non ci posso
credere! Incinta! Tra
l’altro, per essere incinta non dovrei dare,
chessò, segni di una qualche
protuberanza al ventre?? A meno che non pensino che sia stata messa
incinta da
un alieno!! Pazzesco! Gravida!! Mi fanno Gravida ora!!"
Ero letteralmente
fuori di me.
Quando finalmente riuscii a capire a cosa alludesse Nao avevo
praticamente scaraventato la sedia sulla quale ero, comodamente, seduta
sul
pavimento prendendo a camminare nervosamente e alquanto velocemente su
e giù,
temevo quasi di consumare le mie scarpe!
"Sana! Sana per l’amor
di Dio calmati!"
"Gravida!
GRAVIDA!" La seconda volta lo pronunciai con un po’
più di enfasi.
Ancora non
riuscivo a crederci. Sapevo che i giornalisti fantasticavano sulla
nostra
storia da un bel po’ ma non pensavo che riuscissero ad
arrivare a tanto. Mi
consideravano non solo ‘promessa sposa’ ora ero
anche ‘futura mamma’!
Mettevano
seriamente a dura prova la mia sanità mentale, che diciamola
tutta era già pressocchè precaria.
Nao che aveva
assistito a tutta la scena, sconvolto – credo –
tanto quanto me, si alzò dalla sedia
venendomi incontro.
"Sana, di che ti
stupisci? Apparteniamo al mondo dello spettacolo, tutto il nostro mondo
è un business
che si arricchisce a scapito nostro. Siamo noi la colonna portante dei
loro
successi, senza scoop, gossip e scandali tutto sarebbe per loro
tremendamente
scontato e banale da portarli alla disoccupazione. Sapevamo a cosa
andavamo in contro
quando abbiamo fatto del mondo dello spettacolo il nostro mestiere. Mi
meraviglio come ancora tu te ne stupisca.."
"Si ma.. incinta!"
"Bhè, quando tra
nove mesi non darai alla luce nessun piccolo Kamura tutto
ritornerà a posto e
gli avvoltoi avranno qualcos’altro di cui parlare.."
Mi aveva
appoggiato una mano sulla spalla, guardandomi sereno. Come
sempre mi calmai, nonostante quella
notizia mi avesse tolto buona parte del mio buon umore.
"Sei ancora tanto affamata?"
Sorridendo gli feci
cenno di si con la testa.
Da gran galantuomo
qual'era mi fece accomodare a tavola e lui si sedette dopo di me.
Quella sera
però fui più silenziosa del solito.
La notizia che avevo
appreso mi aveva turbata e al tempo stesso aveva risvegliato in me
tutti quei desideri e tutte quelle ambizioni adolescenziali che
accuratamente avevo riposto in una scatola in tutti quegli anni.
Nei miei progetti
c'era sempre stata la voglia di crearmi una famiglia. Di diventare moglie e madre, una
prospettiva che ora vedevo lontano da me anni luce.
Non avevo un
compagno, certo, non che mi mancassero i pretendenti, ma per me nessuno andava mai bene.
Chi per un motivo,
chi per un altro.
Ce n'era stato solo
uno nella mia vita di compagno che reputavo giusto per me.
Lui.
Lui che minimamente
mi azzardavo a nominare.
Lui che continuava
tormentarmi, nonostante tutti i miei tentativi di dimenticare che
esistesse.
Lui che orami si era fatto una vita.
Lui che sicuramente
aveva qualcuno al suo fianco.
Un qualcuno
che non sarebbe mai riuscita ad amarlo come avrei potuto fare
io.
"Sai Nao.." Quasi
neanche mi accorsi di aver iniziato una conversazione. "Non ricordo una
sola volta nella mia vita in cui io sia stata veramente felice. O
meglio, ci sono stati momenti in cui mi è parso di aver
raggiunto la felicità, ma sono decisamente troppo pochi e
tutti simili."
Il mio coinquilino
corrucciò la fronte.
"Come può
una donna giovane e bella come te sentirsi così?"
'Tu non ti senti mai
come me?"
Avevo in mano un
calice di vino bianco, e mentre lo agitavo ci guardai attraverso;
riuscii a vedere la figura poco nitida di Nao, anche lui in quel
momento mi guardava. Avevamo due sguardi diversi.
Il mio era assorto.
Il suo interessato.
Appena
recepì la domanda che gli avevo rivolto mi sorrise
dolcemente. Con il busto si sporse verso di me e scosse la
testa.
Avrei dovuto
immaginarmelo. Lui era bello, aveva fama, gloria, successo, era
apprezzato e corteggiato da tutti, aveva una famiglia che da piccolo
gli era mancata e soprattutto, faceva il lavoro che aveva da sempre
desiderato.
In quel momento mi
sentii indifesa e incredibilmente vulnerabile.
"Cosa c'è
che non va in me?" . Fu un leggero sussurro il mio.
In me si stava poco a
poco facendo spazio la convinzione che qualcosa nella mia testa
funzionasse male.
"Io credo che sia
più opportuno dire, cos'è che ti manca Sana!"
Mi mancava
qualcosa?
La mia
infelicità dipendeva da quello?
Tremai
leggermente.
Posai il mio calice
di bicchiere e lo guardai confusa.
"O forse sarebbe
più corretto dire, Chi ti manca!?"
Marcò
quella parola così tanto che mi rimbombò nella
mente così forte da credere di impazzire.
Una voragine stava
pian piano prendendo forma nel mio petto.
Sussultai di
nuovo.
Istintivamente
abbassai gli occhi e mi portai le mani, chiuse a pugno, sulle
ginocchia.
Sentivo gli occhi
gonfi.
Il cuore aveva
iniziato a pulsare velocemente e una miriade di ricordi
s'impossessarono della mia mente.
"Io.."
Tremavo. "Io.."
"Tu sei ancora legata
a lui Sana. E non importa quanti anni passeranno, quante sere
trascorrerai piangendo, quanti sforzi inutili fai tentando di non
pensare a lui. Voi siete destinati. E non c'è niente che tu
possa fare!"
Solo allora lo
guardai e lessi sofferenza nei suoi occhi.
Capii quanto in
realtà gli fossero costate quella parole e in quel momento
mi fu tutto più chiaro: lui mi amava ancora, ma era troppo
generoso e intelligente per dirmelo.
Mi aveva amato sempre
in silenzio, un amore puro e sincero che lo aveva indotto a farmi
aprire gli occhi.
Parole che, ne ero
certa, erano peggio di un pugno in pieno stomaco per lui.
"Sana, un motivo
c'è se dopo tutti questi anni io e te siamo ancora qui a
parlare di Akito."
Akito.
Da quanto tempo non
sentivo pronunciare quel nome.
Akito.
Avevo dimenticato
quanto fosse bello pronunciarle.
Le lacrime che fino
ad allora avevo con forza cercato di trattenere vennero fuori
spudoratamente. Portai le mani sul viso appoggiandomi sul
tavolo.
Piangevo.
Piangevo come non
avevo mai fatto da 10 anni. E Nao stava lì, immobile, con
gli occhi fissi su di me.
Per quanto sofferenza
provassi in quel momento non potevo fargli questo. Stavo uccidendo il
mio migliore amico e non me ne curavo. Mi decisi allora ad alzare la
testa e asciugandomi distrattamente le lacrime, spostai lo sguardo
verso l'enorme finestra. Non avevo il coraggio di guardarlo.
"Sana..'"
Allungò la sua mano verso di me. "Parlamene. Sono qui. Sono
sempre stato qui."
Dalla finestra vidi
il suo riflesso.
Voleva una
spiegazione. Solo una spiegazione.
Dare luce a tutti i
pensieri che mi avevano per anni tormentato mi faceva paura.
Perché fino a quando sarebbero rimasti nella mia testa
potevo illudermi che non fossero veri, ma, condividerli con qualcuno mi
faceva capire quanto in realtà avevo illuso me stessa per 10
lunghissimi anni.
"La verità è che io non ho mai smesso per un solo
istante della mia vita di pensare a lui. E’ il mio tormento!
Lo era quando ero una bambina delle elementari, lo era alle medie, lo
era quando stavo per diventare una ragazza, lo era durante le riprese
dei film,sempre, sempre lui dentro al cervello! Forse farei bene ad
entrare in analisi, in fondo va tanto di moda! Sono anni che il mio
cervello è diviso in due. Una parte cerca con tutte le sue
forze di convincersi che lui non è mai esistito, l'altra
parte cerca disperatamente di immaginare che uomo sia diventato ora e
per quanto io cerchi di sforzarmi Akito nella mia mente continua ad
avere l’aspetto di un ragazzo di tredici anni, cupo, sempre
arrabbiato, talvolta inespressivo ma con slanci di dolcezza infinita
che riuscivo a percepire solo io. Ma ormai ho imparato a convivere col
mio dolore, se dovessi rivederlo sento che non potrei sopportare una
nuova delusione. Preferisco ricordarlo com’era da bambino,
quando veniva a scuola con la camicia sempre sbottonata e con la
cravatta sciolta, quando guardava tutti con fare minaccioso, quando
litigava in bagno per difendermi, quando mi regalava cose
all’apparenza sciocche ma nel profondo importantissime come i
due pupazzi di neve.. E’ questo che voglio ricordare di lui,
nient’altro!"
Parlai velocemente,
guardandomi bene dal non guardare Nao neanche una volta e stupendomi di
quante cose avessi represso e custodito gelosamente nel mio cuore fino
a quel momento.
"Sana ma
così non riuscirai mai ad avere una vita normale!
Continuerai a
paragonare tutte le persone che incontri a quel ragazzino impertinente
che è
stampato nel tuo cervello!"
"Forse si. O forse
no! Sono dell’opinione che non tutti riescano nella vita a
trovare l’amore vero. Le persone fortunate devono tenersi
stretto quello che hanno. Preferisco restare da sola che mettermi con
qualcuno che non amo veramente solo per dimostrare a me stessa che sono
riuscita a scordarmi di lui. Sarò come quelle romanticissime
donne dell’800 che restavano fedeli al loro uomo per tutta la
vita, anche se questo moriva o partiva per lunghissimi anni. Il ricordo
di Akito mi basta! Con un altro uomo sarei davvero infelice!"
Io stessa mi stupivo
di tutte quelle rivelazioni. Non avevo mai parlato con nessuno di tutto
quello, confessare i miei tormenti a qualcuno mi faceva stare meglio in
un certo senso, anche se quel qualcuno era Nao.
"Hai una paura
orrenda di scoprire che lui ti ha dimenticata vero?"
Non risposi. Avrei
preferito restarmene in Italia tutta la vita piuttosto che tornare a
Tokyo e vederlo tra le braccia di un altra.
Per tutta la
conversazione eravamo rimasti seduti, io continuavo a non
guardarlo e nel frattempo tormentavo la mano che era rimasta appoggiata
sulle mie ginocchia. Nao si stava dimostrando più che
comprensibile. Io non sarei mai riuscita a prendere parte ad una
conversazione del genere con la lucidità che stava
dimostrando lui. Forse mi ero sbagliata. Forse non era poi
così tanto innamorato di me.
"Sana
perchè ora che torni a Tokyo non vai a cercarlo? O almeno
prova a farlo cercare da qualcuno!"
"E a cosa servirebbe?
In tutti gli anni che ci siamo frequentati, sono stata sempre io a
tornare da lui! Non è mai venuto lui da me. Sai, in tutto
questo tempo anche a questo ho pensato. Forse diceva di amarmi, ma di
me apprezzava solo la vitalità e un po’
l’aspetto. Ma non Rossana in quanto tale. Avrebbe avuto tanti
motivi per venirmi a cercare anche quando giravamo "La Casa Nel Bosco",
non ero poi così lontana da casa, eppure non l’ ha
fatto. Ha preferito mettersi con Fuka.”
"Eravamo dei bambini
allora. Credi che lui sia ancora così scemo?"
Dovevo sembrargli
così dannatamente scema..
"Sarà
sempre il solito Akito! No desidero soffrire ulteriormente!"
"Sana ma.."
"No niente ma Nao. Ne
abbiamo già parlato abbastanza. Non ho più voglia
di continuare questo argomento. Ti prego!"
Per la prima volta da
quanto avevamo iniziato quella conversazione lo guardai negli occhi.
Probabilmente intuì la mia preghiera silenziosa di lasciar
cadere là l'argomento; infatti si limitò ad
annuire.
Stremata dalla serata
mi alzai dirigendomi in camera mia. Prima di entrarci però
mi rivolsi verso Nao.
"Ti dispiace se
posticipiamo la nostra partita? Sono davvero stanca.."
Lui che nel frattempo
si era gentilmente offerto di ripulire ogni cosa smise di armeggiare
con il lavabo.
E sorridendomi come
solo lui sapeva fare si limitò semplicemente ad un "Notte.."
Dopo che finalmente
riuscii a rimanere sola con i miei pensieri mi gettai sul
letto, con gli occhi ancora arrossati fissai il soffitto e
distrattamente accesi la radio che si trovava sul piccolo comodino del
mio letto.
Una volta un noto
scrittore britannico disse che un uomo coerente crede nel destino, un
uomo capriccioso nel caso.
Per quanto mi riguarda non so se crederci o meno, ma quando una canzone
lentamente si fece spazio nella stanza mi ritrovai a pensare che
probabilmente io appartenevo alla prima categoria di uomini. E mentre
una lacrima solcava dispettosa il mio volto le parole uscivano
melodiose da quell'aggeggio elettronico incatenado la mia attenzione e
conducendomi nel beato mondo dei sogni..
Ansiosamente guardo, in ogni
direzione cerco
e intanto soffro come un
cane perché ormai..
ho perso la mia strada,
non ricordo i miei obiettivi
e poi ripudio tutto
ciò che è uguale a me..
“non devi
disperare” è ciò che dicono i dottori
“un giorno
qualche cosa cambierà vedrai”..
ma per ora mi dimeno,
vivo come un clandestino
e prendo a pugni pure il
mio migliore amico..
e poi silenzi..
chissà se un
giorno mi aprirò e parlerò di me
dei miei insensati
sentimenti
e poi, e poi..
Arrivi tu sulla mia
scia, per farmi credere alle favole
Sei tutto, sei il senso
e l’idea
Sei l’aria da
respirare
Smetto
d’essere chi ero, mi trasformo in ciò che sono
per un attimo ritrovo la
stabilità..
ma poi torno a naufragare
assaporo il mio dolore
conto fino a dieci e
sono a testa in giù..
non controllo i movimenti
sento freddo, stringo i
denti
non esiste terapia per i
miei sintomi..
raccogliendo i miei
sospiri, le mie esili radici
fingo di non esser mai
atterrato qui..
e poi momenti..
che durano
un’eternità
ma a volte attimi, come
la neve sotto il sole..
Rieccomi quiiiii ebbene
siii!!! Ho aggiornato in tempo!!!! =) Ho promesso che sarei tornata a
pubblicare questa storia e così ho deciso di mantenere la
mia promessa! Questo è il nuovo capitolo della storia.
é molto lungo come avete potuto leggere voi stesse ma ne
avevo bisogno per dare un pò di dinamica alla storia per
quanto riguarda la prima parte, e per quanto riguarda invece la seconda
parte della storia era necessario per dar luce a tutti i pensieri
nascosti della nostra protagonista. La canzone inserita alla fine si
intitola 'Il senso e L'idea' ed è proprio ascoltandola che
è nata l'idea di partorire questa storia, da quì
la decisione del titolo. Spero vivamente che questo capitolo
nuovo possa essere di vostro gradimento. Purtroppo vado moolto molto di
fretta, devo uscire e con molta probabilità
tornerò a casa stasera tardi quindi onde evitare di
pubblicare la storia domani, e quindi con un giorno di ritardo, ho
preferito farlo ora, nonstante però non abbia davvero il
tempo di rispondere alle vostre recensioni! Prometto che quando
pubblicherò il prossimo capitolo risponderò anche
a quelle di questo che putroppo sono costretta ora a saltare. Con la
speranza che recensirete in tante vi mando un GRANDISSIMO BACIONE. ^^
|
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Capitolo 10 *** 10. Rivelazione ***
Capitolo 10
Veloce.
Correvo veloce tra le strade di Roma.
Reduce da un lunghissima quanto stressante e noiosa intervista potevo
finalmente dichiararmi in vacanza, e ansiosa di raggiungere casa
spingevo sempre
più l'acceleratore della mia mini.
Quella mattina io e Nao
avevamo impegni diversi, io ero stata mandata nella tana dei lupi, lui
era andato a prenotare i biglietti per New York. Questo spiegava
il religioso silenzio che regnava nella mia auto, anche se,
detto
sinceramente, ero molto contenta di starmene un pò per conto
mio
quella mattina.
Poco a poco, infatti, avevo iniziato ad apprezzare sempre
più il valore della solitudine.
Shopenauer scrisse che la solitudine è la sorte degli
spiriti grandi.
E se questo è vero, quella mattina il mio spirito era
veramente gigantesco.
Veloce.
Fuggivo veloce da una realtà che mi faceva paura, da un
passato
che ancora mi tormentava e dalla consapevolezza di un legame
che non ero riuscita a spezzare, neanche con la lontananza.
Soffocata da
ricordi dolorosi scappavo accelerando sempre di più, quasi
come
se questo mi avrebbe permesso di seminare i miei pensieri.
Veloce.
Evitavo veloce le auto che incontravo lungo la strada. Auto che,
metaforicamente parlando, rappresentavano gli ostacoli che giorno dopo
giorno, anno dopo anno, cercavo accuratamente di scansare. Cosa avrei
fatto se, un giorno, una di queste auto si sarebbe schiantata contro di
me? Sarei riuscita a resistere? O meglio, sarei riuscita a riprendermi?
La risposta fu quasi ovvia.
No.
Non ci sarei riuscita.
Veloce.
Mi allontanavo veloce da una melodia che oramai si era impossessata di
me..
Ansiosamente
guardo, in ogni direzione cerco
e
intanto soffro come un cane perché ormai..
ho
perso la mia strada, non ricordo i miei obiettivi
e
poi ripudio tutto ciò che è uguale a me..
“non
devi disperare” è ciò che dicono i
dottori
“un
giorno qualche cosa cambierà vedrai”..
Veloce.
Velocemente scossi la testa nel tentativo di allontanarmi da tutto, per
l'ultima volta canticchiai velocemente l'ultimo verso.
- 'Non devi disperare'
è ciò che dicono i dottori. 'Un giorno qualche
cosa cambierà vedrai' -
Un sorriso spento comparve sul mio volto.
Mai rivelazione mi sembrò tanto assurda e
inverosimile.
Quando intravidi la sagoma di casa mia fui costretta a
fermare la mia corsa scatenata - e con essa tutti i miei pensieri
- stremata, una volta scesa dall'auto,
mi diressi verso attico.
Il buon profumino che trapelava dalla mia
porta mi fece capire che Maria era in casa. Sollevata e contenta tirai
fuori le chiavi dalla mia borsa e quando entrai la vidi armeggiare in
cucina soddistatta.
"Maria, sono a casa!"
Chiusi la porta e una volta tolta il cappotto mi catapultai in cucina.
Avevo decisamente fame.
Mi ritrovai a convincermi del fatto che pensare
affaticava non solo la mente ma anche il corpo. Maria, che si era
accorta della mia presenza nel momento in cui avevo fatto il mio
ingresso aveva abbandonato i suoi affari culinari dirigendosi in
salotto per accogliermi.
"Signorina stamane le ho preparato il suo piatto preferito. Ultimamente
è troppo pallida e trafelata! Ha bisogno di rigenerarsi un
pò."
"Mi ci vorrebbe proprio un pò di buona e sana cucina questa
mattina. Ho una fame!"
Contenta di ciò che avevo appena detto raccolse il mio
cappotto,
che avevo svogliatamente gettato sul grande divano del salotto, e mi
accompagnò in cucina.
Morta di fame com'ero, non me lo feci
ripetere due volte.
"Rei si è per caso fatto vivo?" chiesi mentre addentavo
l'ennesimo spaghetto intriso di sugo.
Quanto adoravo la cucina italiana!
"Il Signor Rei è passato circa un'ora fa. A quanto ho capito
aveva importanti notizie per lei."
"Notizie? Non ti ha detto di che genere?"
"Non si è trattenuto molto. Ha detto che aveva urgenti
affari da
sbrigare. Mi ha comunque pregato di dirti che sarebbe passato per l'ora
di pranzo."
Sorrisi.
"Lo avrà fatto di proposito. Sono settimane che ha voglia di
assaggiare una delle tue specialità!"
"Oh sarei felice di preparare qualcosa per il Signor Rei!"
mi
disse mentre era intenta a riportare la sala da pranzo al suo ordine
originario.
"Non c'è bisogno che ti affatichi così tanto!
è tutto in ordine qui!"
"Non è mai tutto in ordine Signorina."
"Già.."
Probabilmente diedi un significato totalmente diverso a quelle parole
Restai in silenzio per una manciata di minuti, il tempo necessario per
divorare la prelibatezza giornaliera di Maria. Quando finalmente finii
diedi un'occhiata fugace al grande orologio che occupava parte del muro
del salotto.
Le lancette segnavano le 14.03 e di Nao nessuna
traccia.
"Maria scusa sai che fine ha fatto Nao?"
"No mi spiace. Ho ricevuto solo una sua telefonata nella quale mi
informava che non sarebbe tornato per pranzo."
"E non ti ha detto il motivo?"
"No."
Non era da Nao non avvisarmi. Preoccupata mi alzai dal tavolo e mi
diressi verso la mia borsa. Presi il cellulare e composi il suo numero.
Dopo 5 tentavi rassegnata riposi il telefono.
"Non risponde.."
"Non si preoccupi, probabilmente ha avuto un contrattempo."
Maria era sempre ottimista, gentile e cordiale con tutti. Una signora
di mezza età, 1.50 circa, disponibile e dolce, confidente
preziosa, nonchè cuoca straordinaria. I capelli di un biondo
chiarissimo sempre legati, un sorriso delicato sul volto e un
atteggiamento materno facevano di lei la persona più
speciale che
avevo conosciuto in Italia.
"Piuttosto, perchè non va a trovare lei il Signor Rei, visto
che non si è ancora fatto vivo?"
"Giusto!" dissi schioccando le dita.
Una proposta che mi parse
così ovvia tanto da stupirmi del fatto che non fosse venuta
in
mente a me per prima. Mi precipitai verso Maria stampandole un caloroso
bacio sulla
guancia.
"Cosa farei senza di te Maria!"
La vidi arrossire violentemente e stringere le spalle.
"Lei è troppo buona Signorina!"
"Non lo sono mai abbastanza con te!"
E senza permetterle di replicare uscii dal mio attico, scesi una
sola rampa di scale e mi ritrovai davanti alla porta della famiglia
Sagami.
Suonai una sola volta il campanello e poco dopo sentii piccoli
passi veloci provenire da dentro la casa. Un piccolo folletto dai
capelli scuri mi aprì la porta accogliendomi con un sorriso
talmente grande che pensai gli fosse quasi venuta una paralisi.
"Zia!!!"
Velocemente mi abbassai per poterlo prendere in braccio.
"Ometto! Ma sbaglio o sei cresciuto a dismisura dall'ultima volta che
ti ho visto?"
"Ma se sono solo due giorni che non ci vediamo.."
Inutile, era un bambino troppo intelligente. Certi trucchetti con lui
non funzionavano più.
"Ma non lo sai che i bambini alla tua età crescono a
dismisura giorno dopo giorno?"
Vidi i suoi occhi illuminarsi.
"Davvero?"
"Certo!"
Entusiasta dalla mia nuova 'confessione' mi abbraccio forte forte.
Adoravo quel bambino. Era per me il fratellino che non avevo mai avuto.
"Hiroshi papà è in casa?"
"Si zia! Vieni.."
Feci scendere Hiroshi e una volta chiusa la porta mi feci guidare dal
mio folletto. Mi condusse in salotto e trovai Rei seduto sul divano
intento ad armeggiare con le case e gli alberghi di Monopoli.
"Papà anche se bari vinco lo stesso!"
Colto probabilmente in fragrante poggiò tutte le cose che
avevo
in mano sul piccolo tavolino di vetro adiacente al divano e rivolse lo
sguardo verso di me.
"Sei sempre il solito Rei!" lo ammonii sorridente.
Il mio manager portò la sua mano destra dietro la nuca e
sorrise
mesto. Poi quasi come se si fosse ricordato di qualcosa di importante
si alzò e passo una mano sulla testa di Hiroshi
"Torno subito piccolo." Svelto attraversò la stanza per poi
recarsi in quella che doveva essere la camera da letto, pochi secondi
dopo ricomparve raggiante e mi raggiunse.
"Sana sono finalmente riuscito a procurare due biglietti per Tokyo!"
Così facendo mi sventolò davanti agli occhi due
biglietti aerei sola andata per la mia città natale.
Quanto avevo desiderato poter tornare a casa dopo una così
lunga
assenza e riabbracciare tutte le persone che amavo. Un desiderio che si
frantumò nel momento esatto in cui realizzai che il mio volo
per
Tokyo era ormai stato deciso e che il mio ritorno nella
città
che tanto avevo amato era ormai imminente.
Solo in quel momento fui colpita da una constatazione che mai mi era parsa
tanto ovvia.
Non sarei mai
ritornata in Giappone.
Il connubio Tokyo e occhi
ambra stovana particolarmente a mio avviso.
Se fossi tornata nella mia terra, avrei potuto rivederlo e se
lo
avessi rivisto tutte le mie supposizioni non sarebbero più
state
tali, ma si sarebbero trasformate in un arma a doppio taglio
così affilata da ridurmi in fin di vita.
Mi diedi mentalmente della stupida per non aver mai pensato, per lo
meno fino a quel momento, quanto fosse impensabile e assurda la
possibilità di ritornare lì.
Finalmente nel pieno di tutte le mie facoltà mentali mi
sembrò quasi di essermi risvegliata da un sonno che ormai
durava
da una vita. Trovavo impossibile il fatto di non aver mai collegato la
mia voglia di metter piede nella mia terra natale con la mia assoluta
paura e sdegno nel rivederlo.
Erano proprio i momenti come questi che mi convincevano fermamente del
fatto che nonostante la mia età ero ancora la Sana svampita
e
un pò tonta di sempre.
Mi strizzai gli occhi, che tenni chiusi per pochi secondi, per poi
riaprili successivamente.
Vista l'assurdità della situazione, si era fatta largo
l'idea
che tutto poteva essere frutto della mia immaginazione che ormai vagava
a briglia sciolta. La visuale di Rei fermo davanti a me, con un sorriso
ebete stampato in faccia mentre sventolava ancora quei biglietti mi
convinse che non si trattava affatto di un sogno e che la mia condanna
a morte era ormai già stata decisa.
Un sorriso forzato apparve sul mio volto. Fissai terrorizzata
ciò che il mio manager teneva ancora in mano per poi
distogliere
lo sguardo indirizzandolo verso di lui.
"Sana, non sei contenta?"
Contenta?
Dovevo essere contenta di rivederlo?
Di distruggere la mia poca autostima?
Di realizzare che ho amato e amo
un ragazzo che non mi ha mai corrisposto e che probabilmente si
è costruito una vita con una persona che non sono io?
Dovrei essere contenta di rivedere i miei amici che in tutti questi
anni non si sono fatti sentire?
Di realizzare che tutte le persone a me care mi abbiano dimenticato e
che anzi sono state contente di non avermi più fra i piedi?
Dovrei essere contenta di scoprire che la persona alla quale nonostante
tutto e tutti, ho rivolto i miei pensieri per 10 lunghissimi anni sia
totalmente diverso dall'immagine che ho stampata in testa?
Dovrei essere contenta del fatto che, probabilmente, in tutto questo
tempo l'unica ad essersi pentita di aver abbandonato tutto e tutti sia
stata solo io?
Ditemi, di questo dovrei essere contenta? Perchè in questo
momento non sono esattamente quello che si può definire il
ritratto della felicità.
Furono tutti quei pensieri a darmi la forza di parlare.
"Rei grazie davvero per quello che hai fatto ma.., ho cambiato idea!
Non voglio partire più!" dissi atona. Continuai a guardarlo
dritto negli occhi e lo vidi diventare improvvisamente paonazzo.
"Non vuoi partire più? Hai cambiato idea? Ma dico, sei
impazzita? Inizi a fare i capricci come tutte le altre attricette da
strapazzo? Sei completamente uscita fuori di testa?".
Completamente fuori di se aveva iniziato ad urlare e gesticolare come
un pazzo.
Cercai di formulare una frase di senso compiuto che mi aiutasse a
calmarlo, ma mi uscì solo un semplice "Mi spiace".
"Ti spiace? Non sai che fila ho fatto per avere questi biglietti entro
oggi! Per non far sapere alla stampa che stavi per partire, ho schivato
i giornalisti per due giorni! Ho litigato con mia moglie
perché ho insistito per accompagnarti! Mi sono preso un mese
di ferie fuori programma per accontentare te che dicevi di essere
esausta e adesso? Te ne esci con un semplice 'Mi spiace'?"
Assalita dai sensi di colpa sentivo gli occhi bruciare.
Sapevo quanto si fosse impegnato e quando avesse faticato per riuscire
a procurarsi quei biglietti, ero consapevole del fatto che la sua
reazione era del tutto giustificata, ma io non potevo partire.
Non potevo farlo. Non lo avrei mai
più fatto.
Sentivo le lacrime solcare decise il mio volto e con la vista
un
pò annebbiata vidi Rei cambiare immediatamente
espressione.
"Scusa Rei, lo so mi sono comportata da egoista ma il mio non
è
un capriccio! Io non voglio partire! Non voglio tornare a Tokyo! Non
voglio farlo mai più!"
Istintivamente mi portai le mani sul volto. Avevo accumulato veramente
troppo stress nelle ultime 2 settimane e quello rappresentava la goccia
che aveva fatto traboccare un vaso i cui cocci erano stati ricostruiti,
malamente, più e più volte.
"Sana, ehi! Non fa niente! Non pensavo che l'idea di tornare a casa ti
facesse stare così male! Non importa! Niente Tokyo,
tranquilla!"
Senti una sua mano poggiarsi sulla mia spalla destra.
Alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi a pochi centimetri da me, uno
sguardo dolce faceva capolino sul suo volto. Annuii lievemente mentre
cercai di asciugare le lacrime che non volevano saperne di smettere,
gli feci un leggero cenno con la testa e velocemente fuggi da quella
casa che era diventata particolarmente stretta per me, velocemente
salii le scale e di corsa, senza neanche fare un cenno a
Maria, mi rifugiai nella mia stanza, sola con i miei pensieri sperando
di poter vedere Nao bussare alla mia porta.
Accoccolata ai piedi della mia finestra, perfettamente adiacente al mio
letto, fissai invano la porta.
Quel giorno Nao non tornò a casa.
Lo so lo so, sono consapevole del fatto che se anche solo dico qualcosa
rischio il linciaggio... ç_ç
Mea culpa.
Cosa ho da dire
in mia discolpa?? Il fatto che in questi giorni non ho praticamente un
attimo per respirare, non sono quasi mai a casa e quando lo sono vado
di fretta. Oggi però sono riuscita a scrivere un capitolo.
Questo rispetto a tutti gli altri è molto corto. Si tratta
di un capitolo 'leggermente' di passaggio
nonostante comunque sia un pezzo importante poichè qui Sana
non
vuole più partire per Tokyo. La consapevolezza di rivedere
Akito
la butta in un baratro profondo. Non aveva mai pensato seriamente alla
possibilità di poter tornare a casa sua e quei due biglietti
la
mettono improvvisamente di fronte al fatto compiuto. Ed ecco che la
solita Sana ricompare. Quella che non vuole affrontare le situazioni,
quella che scappa, quella che nega l'evidenza e quella che ha paura,
una fottuta paura di affrontare il presente.
Ho già una vaga idea di cosa scrivere nel prossimo
capitolo.
Non so se avete notato o meno l'assenza di un personaggio particolare
in questo capitolo. Ok, tento di farmi perdonare raccontandovi un
piccolissimo quasi invisivile spoiler. Nao, avrà un ruolo
molto
importante, per non dire fondamentale nel prossimo aggiornamento, per
non dire in tutta la storia.
Posso
comunque sia anticiparvi che il prossimo sarà molto
importante.
Mi scuso
immensamente per il ritardo e nella speranza che questo capitolo sia
stato di vostro gradimento vi saluto.
Un bacione a tutti e al prossimo capitolo.
Ah quasi dimenticavo, mi raccomando inserite un vostro parere. =)
ANGOLO RECENSIONI:
makiolina:
Ho notato il tuo consiglio ed effettivamente era troppo inverosimile la
questione della laurea e del medico, è stata una mia svista
e ho provveduto a rimediare correggendo il capitolo. Mi sarebbe
comunque piaciuto sapere il tuo parere sulla storia.
_DanGeRouS_ChIlD_:
Ma ciaoo!! ^^ Che piacere risentirti e sapere che non hai abbandonato
la storia. Sono molto contenta che questi due capitoli ti siano
piaciuti e spero di non deluderti con questo. Che dire so che il modo
in cui questo capitolo si sia evoluto non sarà di tuo
gradimento ma posso comuque cercare di consolarti dicendoti che , se
tutto va secondo i miei calcoli, tra un paio di capitoli potrete
rivedere Akito, in che modo e in quale situazione non posso
rivelarvelo! Fammi sapere che te ne pare! =)
Nami96:
Rieccotii anche tu! =) Posso dirti che ho quasi pianto leggendo le tue
recensioni? Sono davvero contenta che la mia storia ti piaccia a tal
punto e mi commuovo leggendo tutti i pensieri positivi che hai su di me
e sulla storia. So di averti fatta aspettare parecchio per
questo capitolo, so anche che probabilmente è molto corto ma
nonostante fosse un capitolo importante dove comunque Sana prende una
posizione, si tratta di un capitolo di passaggio. Spero che mi dirai il
tuo parere su questo capitolo. Alla prossima.
Portgas
D Ace: Ed ecco l'altra mia fedele lettrice. Io ti adoro lo
sai? Credo che sia arrivato il momento di conoscerci meglio. =) Nel
caso non lo sapessi o io non lo avessi scritto mi chiamo Lidia. Ho 19
anni e frequento il primo anno di università. Adoro leggere
e scrivere e spero un giorno di poter scrivere e pubblicare un libro
tutto mio.. *-*
Comunque sia voglio assolutamente sapere cosa ne pensi di questo
capitolo. Aspetto la tua recensione. Un bacio.
guid:
Ciao! =) Se non sbaglio questa è la
tua prima recensione, bhè in questo caso ne sono veramente
onorata! =) Mi spiace davvero se ti ho fatto aspettare un pò
più del dovuto ma ho avuto veramente un periodo frenetico.
Stamane ho trovato, non so come, 2 ore libere e ho deciso di impiegarle
per la stesura di questo capitolo. Una volta terminato sono stata
rapita dal mare e successivamente dalle mie amiche, sono rincasata poco
fa e dopo aver cenato ho fatto in modo di ritagliarmi 30 minuti per
rispondere alle recensioni e pubblicare il capitolo. Ora scappo, il mio
boy reclama attenzioni! xD Cmq spero davvero che questo capitolo non ti
deluda, come ho già detto è corto rispetto ai
precedenti. Non mi sembrava corretto allungarlo aggiungendo parte
inopportune, conoscendomi avrei rischiato di essere ripetitiva e non
volevo rovinarlo. Come probabilmente avrai letto il prossimo capitolo
sarà molto succulento e posso anticipare anche a te che che,
se tutto va bene, tra un paio di capitoli comparirà Akito.
Mi raccomando, fammi sapere cose ne pensi. :**
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Capitolo 11 *** 11. Beffardo è a volte il destino. ***
11. Nuovo Capitolo
Accadde tutto in un attimo quella mattina.
Quando il telefono squillò mi sentivo ancora il viso
impastato e gli occhi gonfi, bastarono poche parole, e alle lacrime
della sera prima se ne aggiunsero subito altre.
Feci appena in tempo ad apprendere la notizia che mi ritrovai
già alla guida della mia mini diretta, in preda al panico,
in ospedale.
Ero sempre stata un'automobilista rispettosa delle regole, il mio
limite massimo di velocità rasentava gli 80 km/h. Quella
sera però, l'osservazione rigorosa del codice stradale andò
decisamente a farsi fottere.
Arrivata a destinazione mi catapultai immediatamente dentro l'edificio
bianco, non fu molto difficile trovare il pronto soccorso, ignorando
tutte le occhiate fugaci che pazienti e non mi rivolgevano, cercai
disperatamente qualcuno che potesse darmi le informazioni che volevo.
Ma nessuno pareva darmi ascolto.
"Ma insomma! Si può sapere a chi devo rivolgemi per
un'informazione urgente?" urlai esasperata poggiando con foga le mani
sui fianchi. Improvvisamente in quella stanza calò il
silenzio.
Una sagoma alticcia il cui camice bianco spiccava tra tutte le altre
persone mi si avvicinò lentamente, era un uomo di mezza
età leggermente brizzolato e dall'espressione bonaria.
"Signorina, qualcosa non va?"
Aveva un tono di voce tranquillo e allo stesso tempo
austero.
"Hanno ricoverato un mio caro amico qui la scorsa notte, non
ho sue notizie, non so neanche come sta e io sono disperata! Non so
dove cercarlo!"
Avevo iniziato a gesticolare e parlare a raffica, mi accadeva spesso
quando mi trovavo in una situazione d'imbarazzo o di panico. Mi sentivo
gli occhi arrossati e sicuramente dovevo anche avere un'aria
pressochè sconvolta perchè vidi l'espressione del
dottore che mi stava davanti intenerirsi all'istante.
"Si calmi per l'amore del cielo! Mi dia nome e cognome del suo amico,
vedo se posso aiutarla in qualche modo!"
"Nao. Naozumi Kamura. Ha avuto un incidente d'auto la scorsa notte."
Lo vidi annuire e una volta pregatomi di attendere si allontanò, probabilmente per andare a raccogliere informazioni.
Tornò dopo pochi minuti.
"Da quello che ho potuto capire, signorina, il suo amico, è
ancora ricoverato qui. Ma non si preoccupi è in discrete
condizioni. Qualche frattura e contusioni sparse per il corpo.
Attualmente si trova al sesto piano dell'edificio. Una volta raggiungo
deve solamente svoltare a destra e proseguire dritto, si troverà davanti una porta bianca, è sufficiente che suoni.
L'operatore di turno le aprirà sicuramente!"
"La ringrazio! Grazie davvero per quello che ha fatto! Non era
sicuramente nei suoi compiti prestarmi attenzione! Non so davvero cosa
posso fare per sdebitarmi!"
L'uomo si portò una mano dietro una testa, sorridendo
imbarazzato.
"Veramente, c'è qualcosa che potrebbe fare..."
Esitò per qualche secondo. Io, dal canto mio non avevo la
ben che minima idea di cosa quell'uomo potesse volere da me.
"Potrebbe farmi un autografo? Mia figlia è una sua grande
ammiratrice!"
Un lieve sorriso mi si disegnò sul volto. A volte dimentico
di essere praticamente conosciuta da tutto il mondo.
"Certamente!"
Lo vidi tirare fuori un piccolo pezzo di carta dalla sua tasca e
porgermelo goffamente, grata per quello che aveva fatto per me vi
scrissi sopra una dedica accurata, quando fini glielo porsi gentilmente
e ringraziatolo per l'ennesima volta mi dirissi velocemente
verso il quinto piano.
Il mio
senso
d'orientamento non era mai stato dei migliori, lo dimostra il fatto che
per ben
tre volte sbagliai direzione, e per circa due volte scambiai
l’uscita d’emergenza
per l’ingresso che mi avrebbe portato da Nao, fortunatamente
rintracciai un’anima
pia che mi condusse a destinazione. Un volta arrivata nel reparto fui
trattenuta per mezz’ora da un infermiere impertinente che
continuava a
ripetermi che l’orario di visita era fissato tra
mezz’ora e che di conseguenza
non poteva permettermi di entrare. Vani furono i miei furtivi tentativi
di
introdurmi eludendo la sua ferrea sorveglianza, fui costretta
così ad
accomodarmi su quelle scomode panchine situate lateralmente alla porta
che con
tanta fatica e sforzo avevo cercato di varcare.
Scoccata la mezz’ora
riuscii finalmente ad entrare in quell’agognata stanza
dedicandomi così alla
ricerca del mio amico che trovai quasi subito in una stanza piccolissima
situata
alla fine del lungo corridoio. Quando vi entrai incrociai
subito il suo sguardo e fui colta da
una terribile morsa al cuore.
Aveva i capelli in
disordine, due enormi cerotti gli coprivano il volto, una fasciatura al
braccio
destro e la gamba sinistra completamente ingessata.
Istintivamente gli corsi
incontro abbracciandolo dolcemente.
“Mio
Dio Nao! Ma cosa
diamine hai fatto?”
Alleggerii
l’abbraccio,
scostandomi leggermente, quel poco che bastava per poterlo guardare.
Lo vidi accennare un
leggero sorriso.
“Scusa
se ti ho fatto
preoccupare” mi disse con un filo di voce.
“Ti
ho aspettato tutta la
notte.”
Invano
cercai di
trattenere le lacrime che avevano ripreso a solcare il mio viso. Con
una mano
strinsi la sua maglietta, appoggiando la testa sulla sua spalla e
ritornai ad
abbracciarlo.
“Scusami..”
Restammo
un attimo in
silenzio. Vederlo in quelle condizioni aveva peggiorato largamente il
mio umore
che, per dirla tutta, non era decisamente roseo quella mattina!
“Starai
molto qui?”
domandai labile.
“No,
torno a casa oggi
stesso. Non ho mai avuto un buon rapporto con le strutture ospedaliere,
non
intendo restare qui un minuto di più!”
“Ma
non sei nelle
condizioni di tornare! Devi stare qui! I medici sapranno
curarti!”
“Non
sto così male tanto
da richiedere le prestazioni di un medico, potranno prescrivermi la
cura adatta
che non tarderò a seguire, ma non voglio stare
qui.”
“Ma..”
“Niente
ma. Ho già
firmato i documenti, posso tornare a casa anche ora. Ti prometto che se
dovessi
accusare anche un minimo di dolore non esiterò a chiamare un
dottore! “
Rassegnata
annui. Non
potevo costringerlo a stare lì, neanche io avevo mai avuto
molta simpatia per
gli ospedali e nonostante fossi terribilmente preoccupata per
lui, se farlo
tornare a casa lo avrebbe fatto, almeno in parte, sentire meglio, non
mi sarei
opposta. E poi, per dirla tutta, fui sollevata anch'io di sapere che
sarebbe ritornato a casa quel giorno stesso.
Così una volta sbrigate le pratiche necessarie per poter
considerare Nao
"ufficialmente libero" lo caricai in auto e lo portai a casa. Fu un
impresa ardua riuscire a fargli salire le scale. Ci impiegammo circa 15
minuti per la prima rampa. Quando
finalmente arrivammo
a casa io e Maria lo facemmo stendere sul grande divano del salotto. La
presenza di Nao mi rendeva più tranquilla, mi rilassava
anche solo sapere che
lui era lì con me.
“Che
spavento che ci ha
fatto prendere Signorino!”
Anche
Maria era stata in
ansia per lui. Maria faceva parte di quella nostra bizzarra famiglia da
anni,
era normale che si fosse affezionata particolarmente anche a lui.
“Però,
per festeggiare il
suo ritorno ho preparato un pranzetto con i fiocchi!” Disse
solenne con le mani
sui fianchi, un grembiule verde e un enorme cucchiaio di legno tra le
mani.
Solo
allora feci caso al
forte brontolio che proveniva dal mio stomaco. Dalla cucina si poteva
già
sentire l’appetibile odore delle prelibatezze che Maria stava
amorevolmente
cucinando, e che detta in tutta franchezza, avrei voluto divorare in
quel
preciso istante. Fui trattenuta solo dalla preoccupazione che vidi
negli occhi
di Nao. Decisi quindi che il mio stomaco avrebbe anche potuto aspettare
e mi
andai a sedere accanto a lui.
“Stai
male?”
Il
sussulto che ebbe
quando sentì quelle parole mi fece capire che non si era
accorto della mia
presenza fino ad allora. Immediatamente alzò la testa e un
nuovo sorriso gli
apparve sul volto.
“No,
no. Anzi, sono
sollevato. È bello essere a casa.”
“Non
farmi più uno
scherzo simile! Non sai quanto sono stata in ansia!”
Con la
mano fasciata Nao
mi accarezzò la spalla.
Era ovvio che tutti ci
scambiassero ormai per promessi sposi. Avevamo un atteggiamento che non
si
addiceva proprio a due comuni amici. Per me
andava bene così, il
mio era un comportamento naturale, non c’era mai stato niente
tra di noi che si
spingesse oltre un normale abbraccio o una carezza. Lo accarezzavo come
avrei potuto
accarezzare mio fratello. La natura dei nostri abbracci non era
lontanamente
paragonabile a quella che in passato avevo avuto con Akito. Quella, era
tutta
un’altra storia. Non sentivo nessuna scarica durante i nostri
abbracci. Nessun
cuore palpitare, nessuna guancia arrossire, nessun tremolio, niente. Ma
questo
ovviamente, ero solo io a percepirlo.
La
suoneria di un
telefonino interruppe tutto quel turbine di pensieri. Vidi Nao frugare
nelle
sue tasche, una volta trovato il telefono non impiegò molto
a rispondere.
“Dimmi”
fu la sua
risposta secca.
Immediatamente
contrasse
tutti i muscoli facciali. La sua aria serena e rilassata
sparì.
“Nishida
(*)
ho avuto un
incidente! Non mi è più possibile
farlo!”
Nao aveva
iniziato ad
urlare. Il che fu molto strano per me, in tutti quegli anni lui si era
distinto
tra tutti, me compresa, per la sua calma esemplare e per i suoi modi
dolci e
sempre garbati.
“Non
m’interessa quello
che devi fare, contro chi ti devi scontrare o quante scuse devi
rivolgere, era
un impegno che hai preso a mia insaputa e che avrei fatto se solo non
avessi
avuto quest’imprevisto, ma non posso più! Quindi
disdici tutto!”
Un Nao
decisamente fuori
di se pose fine a quella telefonata scaraventando il telefono contro il
divano. Un
imbarazzante silenzio calò
nuovamente nella stanza. Formulai mentalmente alcune frasi che avrei
potuto
dire per porre fine a quella situazione ma nessuna mi sembrò
consona. Lo
guardai di sottecchi aspettando che fosse lui a fare la prima mossa, ma
se ne
stava immobile, con lo sguardo fisso su non so cosa. Per questo motivo,
e non
solo, mi decisi a parlare.
“C’è
qualcosa che non va?”
Tra tante
frasi, avevo
scelto di dire proprio la più ovvia e scontata. Tipico di
me. Inopportuna
e banale.
“Niente
di cui
preoccuparsi..”
Fu la sua
unica risposta.
Non approfondii più l’argomento.
In compenso la giornata passo velocemente, l’umore di Nao non
era però da
considerarsi dei migliori.
Il telefono squillò altre volte, ma non rispose
mai.
Il pranzo di Maria fu ottimo; una volta terminato fui completamente
rapita da
Hiroshi, riuscii a liberarmi solo nel tardo pomeriggio quando mi offrii
di
andare a comperare i farmaci necessari per
la cura di Nao.
Quel giorno mi lasciai
coinvolgere troppo dal mio ego femminile, sbizzarrendomi con gli
acquisti. Di
fatti una volta terminate le mie commissioni urgenti in farmacia ero
stata
attirare dai saldi che prepotenti occupavano le vetrine dei
negozi.
Una volta
acquistato sei vestitini, due cappelli, quattro paia di scarpe, tre
borse e un
maglione per Nao mi convinsi che per quel pomeriggio il mio portafoglio
era
diventato abbastanza leggero. Orgogliosa del mio bottino battei in
ritirata.
Una volta qualcuno mi disse che lo shopping si rivela sempre un ottima
terapia
contro il malumore femminile, fui costretta a concordare, la giornata
infatti,
seppur in tarda serata, aveva iniziato a prendere una piega leggermente
gradevole, piega che subì una catastrofica discesa quando,
una volta tornata a
casa, sentii delle urla provenire dal mio attico.
“Credevo
di essere stato
abbastanza chiaro stamattina al telefono!”
Riconobbi
la voce del mio
migliore amico.
“Ma
Naozumi il contratto
è ormai stato stipulato!”
E quella
del suo manager.
Silenziosamente
aprii la porta
ritrovandomi davanti i due interlocutori intenti a sostenere una
conversazione
che, di amorevole e pacata ormai aveva ben poco.
“Non
ho intenzione di
sentire altro! Disdici tutto entro domani o sarò costretto a
trovarti un'altra persona
da rappresentare!”
Il tono
duro che aveva
appena usato mi fece sussultare.
“Ma
cosa sta succedendo?”
Nao che
fino ad allora
aveva tenuto gli occhi fissi sul suo manager distolse lo sguardo per
indirizzarlo verso di me.
“Nulla
di cui tu debba
preoccuparti Sana.”
Cercò
di risultare il
più dolce possibile, ma il
risultato non fu dei migliori.
“Non
mi stai dicendo la
verità! Se c’è qualcosa che non va puoi
dirmelo! Io l’ho sempre fatto! Da
quando sei tornato a casa sei nervoso e
teso, il telefono squilla e tu non rispondi e questa è
già la seconda volte che
ti vedo litigare con Nishida! Siete sempre andati d’amore e
d’accordo! È evidente
che qualcosa non va!”
Nishida,
un uomo di
altezza media, snello e dalla capigliatura folta e riccia iniziò a
mordicchiarsi il labbro inferiore,
posò per una frazione di secondo lo sguardo su di me per poi
ritornare a
fissare il pavimento.
Silenzio.
C’era sicuramente qualcosa
che non andava.
“Per piacere, qualcuno di
voi può avere la compiacenza di mettermi al corrente della
situazione?”
Alzai di un ottava il
tono della voce, mi avvicinai leggermente a loro e incrociai le braccia
sul
petto.
Nao, sospirò leggermente
e con l’aiuto delle stampelle mi si avvicinò.
“Nishida,
credo che per
stasera possa bastare. Ora ho bisogno di parlare con Sana.”
Il suo
tono mi parve
molto più dolce rispetto quello che avevo udito pochi minuti
prima, tuttavia
riuscivo ancora a percepire la sua irritazione.
L’uomo, rassegnato,
rispose con un semplice cenno della testa, e rivolgendomi solo una
rapida
occhiata uscì dal nostro attico.
“Qualunque
cosa abbia
fatto non credo c’era bisogno di trattarlo in quel
modo!”
“E
poi..” continuai “..non
è da te!”
“Tra
due giorni devo partire..”
Sbarrai
gli occhi.
“Come?”
“Nishida,
qualche
settimana fa, ha firmato un contratto con un’azienda. Questo
contratto prevede
la mia partenza tra esattamente due giorni. “
“Non
capisco. Non me ne
avevi mai parlato!”
“Perché
non ne sapevo
nulla. Quando ne sono venuto a conoscenza, nonostante non fossi
contento di
prolungare di qualche giorno le mie vacanze, avevo deciso di
assecondare
Nishida. Anche perché, come ti ho già detto il
contratto era ormai stato
stipulato. Ma alla luce degli ultimi recenti avvenimenti, converrai che
mi è
praticamente impossibile partire!”
Scombussolata
da quelle
ultime novità, iniziavo a comprendere l’ira di
Nao. Quante volte Rei aveva
firmato contratti a mia insaputa.
“E
cosa comprendeva
questo contratto?”
“La
bellezza di cinque
spot pubblicitari
per una ditta d’informatica.
Il mio compito sarebbe quello di pubblicizzare i software sulla quale
quest’azienda
si basa, affiancato da uno staff di tecnici e supervisionato dalla
mente
brillante che ha avuto la felice idea di costruirli.”
Eh si.
Era proprio un bel
casino.
“E
sempre secondo questa
contratto, quanti giorni dovrai trattenerti lì?”
“Il
tempo necessario per
la realizzazione di queste pubblicità”
“È
un bel guaio Nao. “
Massaggiandomi la tempia cercavo di
trovare una soluzione
quanto meno credibile e possibile per quel gran casino che si era
venuto a
creare.
“Già.”
“Senti,
tu ora sei
conciato male, non puoi adempiere al tuo obbligo e non per tua
volontà. Il
contratto, viste le ultime vicissitudini non può essere
portato a compimento..
non ci dovrebbero essere problemi no?”
“È
esattamente quello che
sto cercando di far capire a Nishida! Ma non vuole sentire ragioni!
Quell’agenzia
ha già mandato metà del bonifico per il lavoro
che avrei dovuto svolgere. A
quanto dice il mio manager il contratto
poteva essere sciolto entro 5 giorni dalla mia presunta partenza..
Ergo, sono
nella merda!”
“Troveremo
un modo, non
preoccuparti!”
“Lo
spero proprio Sana.”
Lanciai
una rapida
occhiata all’orologio, e alzandomi di scatto mi diressi verso
la cucina.
“Hai
fame? Preparo
qualcosa?”
Il
Venerdì sera Maria aveva
il giorno libero. Suo figlio tornava per il fine settimana e io e Nao
avevamo
insieme deciso che stare a casa e preparare per lui delle prelibatezze
l’avrebbe
resa senz’altro felice. Così, ogni
venerdì del mese, cercavo disperatamente di
affinare le mie abilità culinarie che, ad essere sincera
erano disastrose.
“Credimi,
la fame è l’ultimo
dei miei pensieri.. Non ho voglia di mangiar nulla.”
Prima di
tornare a casa
mi ero volutamente fermata in pasticceria e rapita
dall’avvenente profumo dei
dolci avevo divorato un’enorme brioche gelato ipercalorica,
di conseguenza, il
mio stomaco poteva considerarsi soddisfatto.
Rapita dalla conversazione non mi
ero accorta di aver liberato il bottino del mio pomeriggio sfrenato di
shopping
davanti la porta, e una volta ricordatami del regalo che avevo
comperato per
Nao mi diressi verso le buste sperando che quel piccolo pensiero
avrebbe
potuto, almeno in parte, risollevargli il morale. Rovistando
frettolosamente
tra gli acquisti finalmente trovai quel che cercavo.
"Ti ho preso questo nel pomeriggio.."
gli dissi andandogli incontro e porgendo la busta a cui avevo fatto
attaccare un fiocco rosso.
"È
per me?"
Sorrise.
Il primo sorriso sincero della giornata.
Sorrisi
anch'io.
"Certamente."
Senza
tanti preamboli lo prese e velocemente lo scartò.
"Se non
va bene, se non ti piace, se il colore non è esatto, se la
taglia è troppo grande, o troppo piccola, se.."
"È perfetto!"
Avevo
ricominciato a parlare a raffica. Stamane lo avevo fatto per
nervosismo, ora per imbarazzo. Guardava il maglione con gratitudine e
con affetto.
Averglielo preso era stata la migliore azione della giornata.
"Ti
piace?"
"Molto.
Mi aiuti a metterlo?"
"Volentieri"
Mi
avvicinai a lui e dolcemente lo aiutai a mettere il maglione sopra la
camicia che già indossava. Ero indecisa tra l'azzurro e il
nero. Alla fine avevo optato per l'azzuro, trovavo che s'intonava
perfettamente con i suoi occhi. Avevo decisamente fatto la scelta
migliore.
"Ti sta
bene" gli dissi sorridendo. Annuii mentalmente. Si avevo fatto un
ottimo acquisto.
Nao si
avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia.
"Grazie."
"È solo un maglione." risposi
sinceramente contenta.
"È il tuo maglione per me!"
Notai che
aveva messo un pò troppa enfasi in quest'ultima frase.
Temevo che forse avrebbe potuto fraintendere il mio gesto. Illuderlo
era l'ultima cosa che volevo.
<<
Non è forse quello che stai facendo da anni? >>
Quel
pensiero cattivo mi fece sobbalzare. Scossi la testa. Non era
decisamente la giornata ideale per lasciarsi andare a quei
pensieri.
"È
stata una giornata pesante. Perchè non ci dormiamo un
pò su? Qualcosa in mente ci verrà!"
"Perchè
no, ho proprio bisogno di una bella dormita."
Lo
accompagnai in camera, dirigendomi successivamente nella mia. Esausta,
una volta terminato di cambiarmi mi andai a rannicchiare nel mio
pensatoio personale, nonostante la stanchezza non avevo nessunissima
voglia di dormire, ero preoccupata per Nao. Non sapevo come poterlo
aiutare, mi sentivo inutile. In 10 anni era sempre stato lui quello
pronto a salvarmi, quello dalla parola magica, quello che riusciva a
togliermi dai guai, e ora che finalmente era arrivato anche il mio
turno, me ne stavo seduta lì, ferma in un angolino a
rimuginare. Eppure ci doveva essere qualcosa che avrei potuto fare, una
soluzione ovvia che in quel momento ci sfuggiva.
Sana pensa.
Pensa Sana dai.
Un'idea.
Una buona idea.
Cos'avrei potuto fare per toglierlo dai casini?
"Maledizione"
imprecai sottovoce.
"Se solo
avessero chiamato qualcun'altro!"
E fu
lì. In quel momento. In quel preciso istante che il mio
cervello si decise a funzionare. Le rotelline iniziarono ad ingranare e
io non capii come quell'idea, tanto ovvia, non mi era balenata in testa
prima. Entusiasta, uscii dalla mia stanza e senza neanche bussare o
chiedere il permesso mi fiondai in camera di Nao.
"Ma
cosa..??" lo sentii dire.
"Ho
trovato! Nao maledizione ho trovato! Era così
elementare!"
Ridevo.
Ridevo di gusto. E dall'espressione di Nao dovevo sembrargli anche
leggermente squilibrata. Inarcò le sopracciglia e mi
osservava allibito, poi, quando finalmente riuscì a
riprendersi dal leggero stato di shock in cui era caduto si decise a
parlare.
"Sana ma
cosa.."
"Parto
io!" Dissi trionfante.
"Come?"
"Ma
certo! Hanno bisogno di un volto che pubblicizzi i loro prodotti. In
fondo la mia fama è grande quanto la tua. Me o te non fa
differenza! Ci vado io!"
"Tu sei
pazza."
"Dai! Io
non ho alcun problema a rimandare di qualche giorno le mie vacanze. Non
avevo neanche fatto progetti. E tu sei ridotto in questo stato e credo
che ci resterai ancora per molto! Ergo, l'unica via di salvezza per te
sono io!"
A
giudicare dall'espressione della sua faccia e dall'improvviso mutismo
giurai quasi che fosse caduto in uno stato catatonico!"
"Nao
andiamo! Non sarà poi la fine del mondo! Dov'è
che devo andare?"
"Tokyo.."
In quel
momento fui io a cadere in uno stato di shock irreversibile.
NOTA: (*)
Non avendo trovato il nome del menager di Nao ho deciso di mettergliene
io uno nuovo. xD
Ok. Come sempre vi porgo
le mie più sentite scuse per il colossale ritardo. Ho
iniziato stamane a scrivere questo capitolo e credetemi se vi dico che
l'ho finito praticamente un'oretta fa. In linea con tutti gli altri
capitoli, eccetto quello che ho pubblicato prima di questo, credo sia
abbastanza lungo. Spero di essere stata perdonata. Ho avuto molte
difficoltà a scriverlo e non mi soddisfa pienamente se devo
essere sincera. Ebbene, alla luce degli ultimi avvenimenti la nostra
Sana si è cacciata in un bel guaio, nel tentativo di
"salvare" Nao ha accettato di prendere il suo posto e di partire
per....... Tokyo. xD Ohhh.. com'è crudele il destino!!!!
xD Ma, se posso lascarmi scappare un piccolo, piccolissimo
spoiler, non è tutto oro quel che luccica. (Si lo so che non
è un vero e proprio spoiler, ma vi assicuro che andando
avanti con la storia capirete.) . Nonostante questo il dilemma che ora
sorgerà in tutti voi è: "Cosa farà ora
Sana? Parità oppure batterà nuovamente in
ritirata??" Ehhh.. xD chi lo sa!!!! xD
Comunque, ci tenevo a sottolineare una cosa, una ragazza in uno dei
capitoli che ho pubblicato mi lasciò una recensione nella
quale mi diceva che la mia storia sembrava una rielaborazione di
un'altra e mi chiedeva se la storia fosse mia. Innanzi tutto, ci tengo
a precisare che QUESTA storia è assolutamente scritta tutta
da me. Il modo di scrivere, il testo, i dialoghi sono tutti opera del
mio sacco. Può capitare che esistono storie simili ad altre,
anche perchè il mondo di kodocha ormai è pieno di
scrittrici, in erba o meno, che mettono su storie su di esso. La storia
a cui si riferiva questa ragazza, l'ho letta anche io, ed ero rimasta
colpita dalla trama perchè era esattamente il genere di
trama che avevo in mente io per la mia storia, ovviamente un conto
è scrivere una storia simile ad un'altra e un conto
è appropiarsi di una storia di cui non si è
l'autrice. La storia in questione non ha niente a che fare con la mia,
e andando avanti nella lettura e nell'evoluzione della storia te ne
renderai conto. Ovviamente, essendo quella una trama che verosimilmente
si avvicina a quella che avevo in mente io per la MIA di storia potrete
trovare dei punti leggermente "somiglianti", per il resto, vi assicuro
che tutta la storia è MIA OPERA. Scusate se mi sono
dilungata particolarmente ma ci tenevo davvero a specificare questa
cosa.
Ah, per ultimo, se
tutto va bene, domani dovrei pubblicare il secondo capitolo di
"Abitanti di Saturno".
Un grazie enorme a
chi mi segue, a chi recensisce, a chi ha messo la storia nelle
preferite e nelle seguite, un grazie anche a chi legge soltanto.
Vi adoro tutte.
Lidia.
ANGOLO RECENSIONI:
Lady_Fredda:
Ciao, sono contenta del fatto che hai recensito la mia storia. Onorata
di avere sempre nuove lettrici. Mi fa davvero molto piacere che il
capitolo ti sia piaciuto e spero davvero che questo nuovo non sia stato
da meno. Spero di ricevere un'altra tua recensione nella quale mi
informi del tuo parere su questo nuovo capitolo. Aspetto con ansia. ^^
lilixsana:
Ciao! ^^ Allora, innanzi tutto sono lusingata che la mia storia ti
piaccia e che ti sei appassionata molto. *_* Ti ha trasmesso davvero
così tante emozioni??? *-* *W* Mi fai
arrossire!!!! Troppo gentile, spero di non averti fatto aspettare molto
con il seguito, ma finalmente sono riuscita a postare. Ovviamente sono
ansiosa di sapere cosa ne pensi. Grazie della recensione!
So smile:
Caraaaaa! =) Rieccomi qui. Se te lo stavi chiedendo, no non sono morta!
xD questo capitolo ne è la prova. Occhei, in questo capitolo
c'è un risvolto veramente..... piccante, mentre nel capitolo
precedente Sana si è categoricamente rifiutata di partire in
questo fa praticamente da..... kamikaze!!!! xD xD xD
Bhè, se devo essere sincera non sono del tutto
soddisfatta di questo capitolo ma aspetto che voi lettrice leggiate e
mi date un parere. Tu cosa ne pensi? Comunque, ormai la storia
è entrata nel vivo e temo che se inizierai a sgozzare un
pò tutto non scoprirai mai cosa succede!!!!! lol... xD
Grazie di seguire questa storia! Baciiiiiiiiiiiii!!! :**
Nami96:
Eccomi qui. Ok, se all'aggiornamento dello scorsco capitolo volevi
tirarmi le orecchie non oso immaginare cosa mi farai per questo
ritardo! xD Può bastare un "perdono pietà???" no
eh???? xD *-* ma quanti complimenti!!!!!!!!!!! *-* mi fate
arrossire veramente così!!! Credimi, sono veramente contenta
di trasmettervi tutte queste emozioni, spero vivamente di non deludervi
mai, è una gioia scrivere per voi ed è
un'altrettanta gioia sapere che vi piace ciò che io scrivo.
Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere e spero
di non aver deluso, neanche questa volta, le tue aspettative. Aspetto
con ansia il tuo responso. Baciotti!
Bettinella: Nuova
lettrice!! *-* Onoratissima di sapere che ti sei interessata alla mia
storia! Il capitolo che ti è piaciuto di più
è stato la gara? =) Se devo confessarti
una cosa quello è stato il capitolo che più mi
sono divertita a scrivere. xD con tutte quelle vocine, credimi, Akito
ha fatto tanta tenerezza anche a me!! Ebbene, no Sana ha deciso di non
partire, ma, come avrai potuto notare da questo ultimo aggiornamento i
questo capitolo si è praticamente buttata la zappa sotto i
piedi!!! xD ma poveraaaaaaa, lei era ignara. Il punto è, ora
che sa la destinazione cosa farà?? ehhhhhh.. xD mha....
xD
Portogas D Ace:
Eccotii!!! *-* Ma quanto ti adoro io?? Quanto?? mi fai diventare
rossissima ogni volta! Credimi è un piacere leggere le tue
recensioni, sono sempre così entusiasmanti e bellissime!!!
Mi fai venire le lacrime agli occhi ogni volta!!! MA
com'è possibile????? Ullalaaa, finalmente so i tuo nome.
Piacere di conoscerti Francy (Si,ho deciso di chiamarti così
d'ora in poi.. u.u), Mi trovi LETTERALMENTE d'accordo sulla questione
di amicizia di penna! *-* ho sempre sognato averne una!!! *-* credo che
siamo state predestinate!!! xD xD Cmq, so che ti ho fatto
aspettare molto con questo capitolo e spero di non averti deluso.
Aspettando la tua prossima recensione e la nostra prima e-mail da
"AMICHE DI PENNA" ti saluto! Baciottiiiiiiii! =)
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Capitolo 12 *** 12. Tutto cambia, ma alla fine tutto rimane lo stesso ***
12. Capitolo 12
<<..Grande attesa per le ormai
prossime nozze tra i due attori
internazionali Rossana Kurata e Naozumi Kamura, quest'ultimo vittima di
recente di un
incidente d’auto, dal quale fortunatamente, ne è
uscito quasi indenne. Voci
certe ci assicurano della rapida ripresa dell’attore accudito
amorevolmente
dalla sua futura sposa, d’altronde..>>
Roteai
gli occhi stizzito,
allungai la mano e prendendo il telecomando posizionato accanto a me
chiusi la
televisione.
Un improvviso silenzio calò
in camera e sebbene fosse spenta continuai a fissare lo schermo ormai
nero.
“Che
c’è Akito, non sei
felice per il lieto evento?” disse la voce dal tono
sarcastico dietro di me.
Non mi
girai, non lo ritenevo necessario.
“Tu
no Matsui?”
La sentii
ghignare mentre
il rumore dei suoi tacchi si avvicinava sempre di più.
Quando mi fu di fronte,
piazzandosi esattamente davanti alla mia tv, incrociò le
braccia e sorrise
sorniona.
Ancora seduto sul mio divano continuai a fissare lo stesso punto, quasi come se lei fosse
trasparente.
Conoscevo Fuka abbastanza bene da sapere che stava per intavolare una
conversazione che io, avrei volentieri evitato.
“Sai,
trovo sorprendente
il fatto che dopo tutto questo tempo..”
“Fuka,
risparmiami le tue
perle di saggezza, perché detto con tutta franchezza, non ho
nessuna voglia si
sentirti.”
“Siamo
nervosetti questa
mattina..”
"Non ho proprio idea di cosa tu stia
parlando" le dissi alla fine svogliato.
"Andiamo Akito, ci sono solo tre
argomenti che ti irritano così tanto: tuo padre,
il karate e Sana!"
Solo allora distolsi lo sguardo
rivolgendole un'occhiataccia. Odiavo il suo credere di sapere tutto di
tutto. Di me, in realtà conosceva ben poco.
"Il fatto che tu parli come se mi
conoscessi da una vita mi irrita particolarmete.."
Il tono della mia voce era calmo.
Molti lo avrebbero definito freddo, io preferivo considerarlo pacato.
"Perché, non è
forse così?"
Dal tono di voce che aveva
assunto la risposta alla sua domanda sembrava quasi ovvia.
In quel momento il mio grado di irritazione salì vorticosamente.
Sicura di se ed
evidentemente divertita da quella situazione mi fissava, ancora.
Ho sempre odiato essere
fissato.
"Evito di dirti cosa, o meglio, quale
parte di me conosci bene Matusi. Non vorrei offenderti!"
La mia frase sembrò non
sfiorarla minimamente; si limitò semplicemente a sospirare e
storcere il naso.
“Sinceramente
non capisco
come può una
persona lontana mille
miglia condizionarti ancora la vita..”
Ignorò
volutamente ciò che le avevo appena detto come se
niente fosse.
Continuava
a fissarmi.
La mia pazienza, diminuita vertiginosamente con
il passare degli anni, era
già agli sgoccioli.
Inspirai silenziosamente,
cercando di ritrovare la calma, lentamente - e senza guardarla - mi
alzai dalla
mia postazione, infilai le mani in tasca e sorpassandola mi diressi
verso la
porta.
Sentivo il suo sguardo
trapassarmi le spalle.
Inspirai un’altra volta.
“Akito,
sono solo
preoccupata per te!”
Al
diavolo.
“Fuka,
il fatto che scopiamo
di tanto in tanto non significa che hai il diritto di farti gli affari
miei, o
ancor meglio preoccuparti per me, perché credimi, tra tutti
i ruoli che puoi
avere nella mia vita, quello della fidanzata premurosa proprio non ti
appartiene!”
Mi girai
a
guardarla, e quella volta la vidi sussultare e abbassare lo sguardo.
Non disse niente.
Fuka
Matsui se ne stava lì, inerme con lo sguardo fisso sul
pavimento completamente
in silenzio.
Decisamente
le mie parole l’avevano colpita
più di quanto pensassi, perché diciamola tutta
Fuka è sempre stata quella dalla
battuta sempre pronta.
La conoscevo dalle medie, era l’amica di Sana; era
così che
la vedevo ed è così che la considero
tutt’ora.
Non so spiegare cosa ci
sia tra di noi; non ci
vediamo spesso,
ci sentiamo anche meno, una volta a settimana però bussa
alla mia porta, suona il campanello tre volte, per farsi riconoscere,
io le
apro, lei mi da un bacio e puntualmente facciamo sesso, dove capita,
senza
legami, senza impegni, senza progetti.
Questa storia va avanti da circa un anno, da quando una sera
l'incontrai ubriaca in un bar.
Senza esitare la portai a casa mia, lì mi
raccontò di come il suo ragazzo l'aveva mollata in tronco,
ricordo che mi fece una gran tenerezza.
Tutto il resto venne da se. Tra una parola
e un sorriso, tra una carezza
e un abbraccio ci ritrovammo sul tappeto del mio salotto, senza
vestiti.
Quello fu l'iniziò la nostra routine.
Lei non mi faceva domane e io non
cercavo risposte.
Ero rimasto l'Akito di sempre. In quei dieci anni, dopotutto, non ero
poi cambiato molto.
Avevo abbandonato il karate, mi ero iscritto all'università
e ora avevo un lavoro che mi piaceva e che impegnava gran parte delle
mie giorante.
Non avevo una ragazza.
Non sentivo la necessità di condividere la mia vita con
qualcuno, forse perchè non avevo incontrato la persona che
fosse stata in grado di farmi rinammorare, di nuovo. O
forse perchè non avevo nessuna intenzione di trovarla.
Questo però non toglie il fatto che di tanto in tanto ne
incontravo una che vagamente m'incuriosiva e, puntualmente, l'invitavo
a casa mia.
Le dinamiche di tutte le mie relazioni amorose, se così si
possono chiamare, si svolgevano tutte allo stesso modo:
un sorriso - un bicchiere di rhum - sesso in un qualsiasi luogo
indefinito.
Ovviamente, oltre a tutti questi incontri c'era Fuka.
Lei era, senza ombra di dubbio, la relazione più duratura di
tutta la ma vita sentimentale, sempre se sentimentale sia il
termine corretto.
Effettivamente il mio amico Tsuyoshi l'avrebbe sicuramente definita in
un altro modo.
Una cosa però accomunava tutte: non avevo permesso a nessuna
di loro di entrare nella mia camera.
In un certo senso era una sorta di rifugio per me, farle entrare
avrebbe significato farle accedere al mio cuore, ormai incatentato e
nascosto non so dove.
Cuore a parte, avevo una vita piuttosto normale.
Avevo continuato ad uscire con i miei soliti amici d'infanzia, e quando
non dovevo lavorare o uscire con loro trascorrevo il mio tempo libero
correndo, mi rilassava.
Vivevo ancora nella mia vecchia casa, mia sorella Natsumi si era
spostata e trasferita in una casa che distava circa 20 minuti dalla
mia; mio padre invece, non c'era più da praticamente 8
anni.
"Sana
è mia amica! Non capisco come tu possa pensare che m'importi
qualcosa di te!"
Fuka
aveva ripreso a guardarmi, più determianta, nei suoi occhi
non c'era traccia dello sguardo mortificato che avevo visto in
precedenza.
Vistosamente scocciato mi avvicinai a lei, posizionandomi a pochi,
pochissimi centimetri dalla sua bocca.
"Ne
deduco quindi che la tua amica sappia dei nostri incontri notturni.."
Mi
guardai bene dal pronunciare il suo nome.
"Non
parliamo mai di
te!"
Calcò
così forte quel mai
che quasi mi sembrò che qualcuno me lo stesse con foga,
marchiando a fuoco sul petto.
Pungente e velenosa mi guarò ghignando.
"E poi,
non credo le interessi minimamente sapere della tua vita sessuale,
è già così tanto indaffarata con la
sua!"
Altro
ghigno, altro marchio a fuoco.
A
giudicare dal modo in cui mi guardava nella frase che aveva appena
pronunciata so celava qualcosa che non ero riuscito a
cogliere.
Istintivamente alzai un sopracciglio.
Probabilmente lei capì. Difatti sorrise e dirigendosi verso
la sua borsa , posizionata esattamente sul mobile vicino alla
porta d'ingresso, vi
frugò dentro tirando
fuori una rivista.
Una volta trovata, mi raggiunse velocemente e soddisfatta me la porse.
Accigliato e confuso la presi.
"Pagina
12" mi suggerì.
Lanciandole
un ultimo sguardo gelido feci come mi aveva detto.
Aprii la rivista sfogliando sgarbatamente le pagine fino ad arrivare la
dodicesima.
Una semplice foto e il titolo in prima pagina bastarono a farmi perdere
completamente il lume della ragione.
Inspiegabilmente sentii una voragine aprirsi nel petto,
un istinto, ancora non definito, s'impadronì di me,
ma non mi mossi. Me ne restai immobile continuando a guardare la
rivista, dove una Sana raggiante, usciva da un lussuoso ristorante,
insieme a quella pulce insignificante che ormai tutti chiamano futuro
sposo, uno sguardo complice e la mano di Sana paggiata sul suo grembo
facevano da protagoniste in quella foto con tanto di titolo allegato.
< Piccola star in arrivo.. >
Fuori di
me tornai a guardare Fuka e con una calma che in quel momento non mi
apparteneva minimamente le porsi la rivista.
"Tutto
questo, non è affar mio.."
Rimisi le
mani nelle tasche, stringendo i pugni talmente forte da sentire
dolore.
Sorpresa dalla mia dichiarazione, smise di sorridere, sbattè
le palpebre mentre con una mano si portò un ciuffo di
capelli, che ribelle era andato a depositarsi davanti gli occhi
abbandonando il suo caschetto castano sempre impeccabile.
"Pensavo
semplicemente che potesse interessarti.. Ma dopotutto, se non
è affar tuo.."
Socchiuse
leggermente le labbra.
Fuka stava decisamente giocando con il fuoco. Ed Io ero un fuoco troppo
pericoloso, persino per lei.
Non potevo essere paragonato a tutte le persone di cui lei si prendeva
sempre gioco.
Semplicemente, non glielo avrei permesso.
Il fuoco senza un guardiano
è capace di bruciare tutto quello che ha intorno, giocarci significava sottovalutare la sua potenza.
Ciò che lei non sapeva era che
io non avevo mai avuto un guardiano.
Et
voilà! xD
Si lo so che a stento riuscirete a crederci ma, sorprese delle
sorprese, ho aggiornato!! *-*
Inizio comunque dicendo che questo capitolo non era programmato, mi
è venuto in mente questa mattina e quindi eccolo qui. Non so
voi ma io l'ho praticamente adorato nonostante fosse molto
più corto di tutti gli altri. Come avete notato non ho
descritto il nostro Bello fisicamente, mi sono dedicata a descrivere
altre cose. La sua descrizione, sarà accuratamente descritta
in seguito. Questo capitolo è comunque una piccola finestra,
volevo mettere in evidenza che, così come la vita di Sana e
Nao è andata avanti, così è stato
anche per Akito. In questo capitolo infatti si svelano un pò
di cose di Akito, e si svela anche qualcosa che riguarda Fuka, di
fatti, codesta fanciulla non solo ha continuanto a mantenere l'amicia
con Sana (evitando accuratamente di informarla sulle ultime
novità) ma ha anche una specie di incontri ultra hot con
Akito. Ullalà.... xD Bhè.. comunque sia.. In base
agli ultimi aggiornamenti Sana dovrebbe torare a Tokyo e Akito e Fuka
hanno una relazione di sesso... xD Le cose praticamente sono messe
benissimo! xD Spero di aver fatto felice qualcuna di voi dedicando
finalmente un capito ad Akito. Aspetto come sempre, vostre notizie. I
vostri pareri e le vostre recensioni sono ben accette! *-*
Vi adoro.
Lidia.
ANGOLO AUTRICE:
lilixsana:
Ehi, ovvio che la tua opinione mi interessa! ^^ Come vedi
questa volta sono stata super puntuale! *-* Stento a crederci anche io!
xD Comunque, in questo capitolo hai trovato Aki. Sono proprio curiosa
di sapere cosa ne pensi. Fammi sapere eh! =) Baciiiii.
Bettinella:
Eccomi! Puntuale come un orologio svizzero questa volta!!! *-* spero
che sarai contenta!! Ok, forse volevi sapere come si sarebbe evoluta la
situazione di Sana per questo spero che questo capitolo su Akito non ti
abbia deluso. In effetti come ho già detto non era in
programma. Ma mi è venuto in mente questa mattina e quindi,
eccolo qua. Aspetto come sempre il tuo parere! =)
So smile:
Caraaaaaa! Ecco vedi?? Appena ho letto del tuo suicidio da astinenza mi
sono ben vista dal ritardare l'aggiornamente ed eccolo qua! xD Il
dodicesimo capitolo di questa storia. Ebbene, lo che è molto
corto rispetto a quelli che ho scritto ma a me personalmente
è piaciuto molto scriverlo, l'immagine visiva di questa
scena mi ha convinto molto. spero sinceramente che il capitolo sia
piaciuto anche a te! Ovviamente aspetto con ansia di sapere cosa te ne
pare! Sempre qui a tua disposizione!!! ^^
Nami: Bellissima, è
sempre un vero piacere leggere le tue recensioni. Credimi, è
musica per le orecchie di una scrittrice! *-* Sei sempre gentile e mi
lusinghi moltissimo! Sono davvero molto contenta di avere lettrici come
te, come voi, che leggono e si appassionano alle mie storie. Questo
è il nuovo capitolo. Sono seriamente curiosa e speranzosa di
sapere se anche questo, come gli altri, è stato di tuo
gradimento. Aspetto la tua recensione. Besitos. =)
Portgas
D Ace:
Welàà! *//////* Mi fai arrossire lo sai??? Sono
estremamente felice e contenta di sapere che pensi questo di
me. Sono ancora una scrittrice alle prime armi e sapere che ci sono
persone come te che apprezzano e amano ciò che faccio mi
rende molto felice e davvero contenta. So, dalla tua recensione che
aspettavi il prossimo capitolo per sapere se Sana, sarebbe partita o
meno, spero di non averti deluso e che ti sia piaciuto! Fammi sapere
eh!! ^^ Bacii.. =)
|
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Capitolo 13 *** 13. Non sempre accade ciò che ci si aspetta ***
13. Non sempre accade ciò che ci si aspetta
Ho sempre
pensato che per
amicizia si potesse fare ogni cosa.
Questo però minava
altamente la mia stabilità mentale.
Gettai un rapido sguardo
alle nuvole che facevano capolino dal finestrino ovale.
Le invidiavo.
Riuscivo a percepire in
loro una spensieratezza e liberà che io non avevo
più.
Non avevano vincoli e
della loro esistenza, se così poteva essere chiamata, ne
facevano quel che
volevano, un pò come i bambini, un pò come me un
tempo.
E mentre un'altra nuvola
si schiantava contro l'enorme ala di quella scatola volante pensai che
stavo
commettendo l'errore più grande della mia vita.
Sospirai.
Era decisamente troppo
tardi per farsi assalire dai sensi di colpa.
Chiusi gli occhi e
prestai attenzione alla vocina dell'hostess la quale ci informava di
allacciare
le cinture per l'imminente atterraggio.
Ero appena ritornata in
Giappone.
*
* *
Non
appena le porte
dell'hotel si chiusero dietro di me mi sentì sollevata.
Non avevo la ben che
minima intenzione di far scoprire ai media del mio ritorno e men che
meno che
lo venissero a sapere i miei ormai ex amici.
Avrei trascorso i lunghi
giorni che mi aspettavano dell'anonimato più assoluto e una
volta terminato il
mio lavoro sarei tornata a casa.
Rapido e indolore. Questo
era il piano.
Quando iniziai a dare una veloce occhiata intorno mi resi conto che
l'hotel in cui Nao avrebbe dovuto
alloggiare era veramente lussuoso.
Lui amava la sua vita e
tutti i benefici che da essa poteva trarne.
Notai l'uomo della
reception guardarmi incerto, probabilmente nel tentativo di scoprire se
io
fossi veramente l'attrice famosa che tutti conoscevano o semplicemente
una
sosia. Accennando un leggero sorriso lo raggiunsi, il suo immediato
cambio di
espressione mi fece capire che non avrei avuto bisogno di
presentazione.
“
Buona sera. .” dissi
continuando a sorridere " dovrebbe
esserci una prenotazione a nome di Naozumi Kamura.."
“
Certamente! Siamo stati
avvisati del cambio di programma e ovviamente per noi è un
onore averla quì
signorina Kurata! “ con estrema gentilezza mi sorrise a sua
volta.
Mi
stupivo ancora vedere
l'effetto che facevo alla gente. Mi rendeva enormemente felice sapere
che tutti
gli sforzi e i sacrifici che avevo fatto erano valsi a qualcosa.
“
La ringrazio
infinitamente. Se era possibile avrei un favore da chiederle..
“
Nonostante
fossi abituata
a parlare con centinaia di persone il mio lato impacciato a volte
prendeva inevitabilmente
il sopravvento.
“
Siamo a sua completa
disposizione.. “ L'espressione
bonaria
di quell'uomo mi tranquillizzò.
“
Le sarei veramente grata
se manterrete la massima segretezza riguardo il mio ritorno a Tokyo.
Nessuno
dovrà venire a sapere della mia presenza in questo hotel, è estremamente
importante per il lavoro che
dovrò svolgere. “
“
Certamente. Avrà da noi
la massima discrezione. “
“
La ringrazio
infinitamente! “
Rilassai
finalmente i
muscoli del mio corpo. Mi sentivo improvvisamente più
tranquilla. L'uomo fece
portare subito i miei bagagli in camera e una volta terminato di
compilare gli
ultimi documenti avevo bisogno di un bel bagno caldo per riprendermi.
305. Era questo il numero
della mia stanza d'hotel, sempre se stanza fosse il termine adatto;
aveva quasi
le dimensioni del mio attico romano, di certo non avrei avuto carenza
di
comfort.
Senza pensarci, mi ritrovati con il telefono in mano intenta a
chiamare Nao.
“
Sana? “
Mi
rispose quasi subito.
“
Credo di aver sbagliato
stanza sai. Mi aspettavo una comunissima camera d'hotel e invece sono
capitata in
una vera e propria reggia! “
Lo sentii
ridere di
gusto.
Sorridi anche io.
Sentirlo mi dava l'illusione di essere a casa. La mia seconda casa.
“
Deduco che sei appena
arrivata.. “
“
Oh si. è stato un
viaggio a dir poco massacrante! Non vedo l'ora di farmi un bel bagno e
riposare
un pò! Ma tu piuttosto, come stai? “
“
Molto meglio grazie! Ti
sono veramente grato per quello che stai facendo per me! So che non
è facile..
“
S'incupì
improvvisamente.
“
Ma no! Cosa dici! Non è
affatto un peso per me! E poi era un pò di tempo che pensavo
di tornare a
Tokyo. Ho solo accelerato un pò i tempi! “
Cercai di
risultare il
più naturale possibile nonostante sapessi di non poter
riuscire a prendere in
giro Nao.
“
Per qualsiasi cosa non
esitare a chiamarmi intesi? “
Era
sempre così
premuroso.
“
Intesi “ la mia voce si
addolcì. “ E cerca di non affaticarti molto!
“
“Agli
ordini capo! “
“
Scemo.. “ non c'era
nessuna nota di rimprovero nella mia voce. Al contrario,
suonò quasi come un
complimento.
“
A domani Sana.. “
“
A domani.. “
Riposi il
telefono in
borsa stendendomi sul letto, che, mi ritrovai a pensare, era di una
comodità
sbalorditiva, tutto ciò che vidi prima di addormentarmi fu
il meraviglioso
lampadario di cristallo che adornava il soffitto.
*
* *
In
lontananza percepii un
fastidiosissimo rumore acuto al quale decisi volontariamente di non
prestare
attenzione e benché tenessi gli occhi chiusi potevo
percepire il fascio di luce
proveniente dall'esterno. Semi incosciente cercai di tornare in quel
sogno dal
quale non sarei mai più voluta uscire.
Ma quel maledetto rumore
continuava a tormentarmi le orecchie e la mia fase di semi incoscienza
era
letteralmente andata a farsi benedire.
Strizzai gli occhi
guardandomi intorno assonnata e quando capii che quel frastuono
proveniva dal
mio telefono quasi caddi dal letto nel tentativo di rispondere.
“
Pronto..? “ dalla fretta
non ero riuscita neanche a leggere il nome sul display.
“
Scommetto tutto quello
che ho che ti sei appena alzata! “
Scoppiai
in una fragorosa
risata. Nao mi conosceva più di quanto potessi
immaginare.
“
Più o meno.. ”
risposi ilare.
“
Dormito bene? “
“
Divinamente! Piuttosto, tu cosa
fai? “
“
Che domande! Ti faccio
da sveglia no? considerando il fatto che con molta
probabilità avresti fatto
tardi il tuo primo giorno di lavoro! “
In preda
al panico
sgranai gli occhi e mi sentii incredibilmente debole.
“
Per tutti i Kami!! “
Andai
alla disperata ricerca
di un orologio e quando constatai che tra meno di 40 minuti avrei
dovuto essere
in azienda posi fine alla telefonata con un misero
“ti chiamo io!! “ e mi precipitai in
bagno
nel tentativo di non peggiorare ulteriormente una giornata iniziata
malissimo.
Con un ritardo di soli 13
minuti arrivai nell'azienda in cui avrei dovuto lavorare.
Un enorme edificio in
vetro si ergeva nel posto in cui da piccola mi recavo sempre a prendere
il mio
gelato preferito.
Rimasi colpita dalla maestosità che emanava. Lo fissai per
una manciata di
minuti e una volta sistemata la mia chioma ramata, leggermente in
disordine a
causa della fretta, mi decisi ad entrare.
L'interno era ancora più
bello di quanto io stessa avessi mai potuto immaginare. Era tutto
troppo
tecnologico, ma d'altronde cosa mi sarei potuta aspettare
da un'azienda all'avanguardia come
quella? Certamente dovevano avvalersi di un personale altamente
qualificato. Sperai caldamente di non dover lavorare con un anziano
orrendo e scorbutico,
anche se considerando la mia fortuna mi ritrovai quasi a darlo per
scontato.
“
Mi scusi.. “
Immersa
com'ero nei miei
pensieri non avevo notato l'esile figura di una ragazza accanto a me
che mi
osservava discreta.
In tutta risposta le
rivolsi una sguardo interrogativo.
A giudicare dal suo
aspetto doveva avere più o meno la mia stessa
età. Capelli neri come la notte
che le scivolavano morbidi sulla schiena, un paio di occhi verdi e uno
sguardo
deciso.
“
Lei è la signorina
Rossana Kurata vero? “
“
In persona “
“
La prego di seguirmi
allora, l'ingegner Takajii la sta aspettando ”
Senza
aspettare la mia
risposta mi volse le spalle iniziando a camminare, la seguii silenziosa.
Prendemmo l'ascensore
fermandoci al decimo piano, praticamente l'ultimo dell'edificio, in
assoluto
silenzio.
Stavo iniziando a
sentirmi leggermente a disagio.
Ero da sempre abituata a riempire i silenzi e
il non poterlo fare mi rendeva nervosa.
Quando finalmente il
lungo corridoio, che avevamo iniziato a percorrere una volta arrivate a
destinazione, terminò mi trovai di fronte ad una piccola
porta marrone. Lo sguardo
insistente e silenzioso della ragazza mi fece sorgere il sospetto che
con molta
probabilità sarei dovuta entrare solo io, così
dopo aver preso un profondo e
lungo sospiro bussai.
“Avanti
“ la persona che
mi stava aspettando aveva una voce grossa.
Senza
più pensare ad
altro entrai.
La stanza in cui mi
ritrovai non aveva niente a che vedere con tutto ciò che
avevo visto fino ad
ora.
L'arredamento era antico e questo rendeva l'atmosfera
più accogliente, nonostante fosse
in forte contrasto con la luce che trapelava dalle immense
vetrate.
Quadri di
ogni genere erano appesi sui muri, una libreria di medie dimensioni era
posizionata ad entrambi i lati della stanza nel cui centro c'era una
grande scrivania
con un paio di poltrone in pelle. Una di queste era occupata da un
ragazzo dai
capelli corvini che mi dava le spalle ed al suo fianco c'era un uomo
brizzolato, con dei baffi molto
folti
che mi venne subito incontro non appena mi vide entrare.
“
é un piacere averla qui
signorina Kurata! “ disse porgendomi la mano.
Immediatamente
io gli
porsi la mia.
“
Il piacere è tutto mio “
sorrisi. Un sorriso sincero e non di cortesia.
“
Io sono l'ingegner
Takajii. Il fondatore di questo gruppo. E.. “ si
voltò verso il ragazzo che
fino ad un attimo prima era accanto a lui
e che
ora gli era di fianco “
..questo è Ian Lenz. L'affiancherà in questo
progetto. Potrete considerarlo come il vostro assistente personale.
“
“
é un onore conoscerla “
Ian avanzò di pochi passi.
Lo guardai negli occhi e fu
quasi come
osservare il mare. Il suo azzurro candido mi stregò
completamente.
“
Puoi darmi del tu “
parlai senza pensarci, e quando mi resi conto di ciò che
avevo detto abbassai imbarazzata
lo sguardo. Questo mi permise comunque di sentirlo sorridere.
“
Bene. Ora che sono
state fatte le presentazione la prego di seguirmi. Le farò
conoscere
l'ingegnere che ha dato vita a questo progetto e tutto il nostro staff.
“
Segui il
signor Takajii
senza fiatare. Con Ian al mio fianco uscii dall'ufficio.
“
Il nostro gruppo è nato
da poco, questo progetto sarà il nostro trampolino di
lancio. Puntiamo molto su
di esso, sull'ingegnere che lo ha creato e naturalmente su di lei.
Probabilmente potrà sembrarle una sciocchezza avere
così tante aspettative da
una semplice pubblicità, ma per noi è di estrema
importanza che il
pubblico e di conseguenza i nostri possibili acquirenti
capiscano con che
genere di prodotto avranno a che fare. “
La
naturalezza con cui mi parlava mi stupì.
“
Capisco bene
l'importanza che riveste per lei. Molte volte gli spot pubblicitari
sono
sottovalutati, è proprio grazie a questi che un prodotto
riesce ad essere conosciuto arrivando al successo. Ci
tenevo a farle sapere che ho preso questo lavoro con la dovuta e
massima
serietà, so che aspettavate uno sponsor diverso ma
sfortunatamente il mio collega
ha avuto un incidente.. “
“
Devo ammetterle che
inizialmente ho avuto forti dubbi su questo repentino cambio di
programma ma so
che lei è molto efficiente e preparata nel suo lavoro, di
conseguenza non
potevo mettere questo progetto in mani migliori.. ”
Credevo
sinceramente a
ciò che mi aveva detto, nonostante parlasse senza guardarmi
in volto e
continuando a camminare qualcosa dentro di me mi diceva che potevo
fidarmi. Le
sue parole mi fecero dimenticare tutte le paure e il malumore nati dal
momento
in cui avevo deciso di tornare a Tokyo. Se con il mio lavoro avrei
potuto portare
al successo quest'azienda non avrei esitato ad impegnarmi.
“
La ringrazio per la
fiducia che mi ha dato. L'assicuro che non la deluderò.
“
Il signor
Takajii si
voltò verso di me sorridente.
“
Ne sono certo “
Era
proprio una brava
persona.
“
Siamo arrivati ” disse
poi una volta usciti dall'ascensore.
Una
stanza immensa, larga
circa il triplo di quella che avevo appena visto, mi si parò
davanti.
Gran
parte dello spazio ero occupato da enormi macchinari di cui io non
conoscevo
minimamente la funzione.
“
Tranquilla, la maggior
parte di questi servono solo a fare scena “ tentò
di rassicurarmi la voce di
Ian.
Quando mi
girai per guardarlo il suo
volto era pericolosamente vicino al mio. Colta di sorpresa mi
allontanai
leggermente.
“
Fingerò di crederci. “ sperai che il mio
tono di voce suonasse calmo.
Con la
coda dell'occhio
lo vidi sorridere e mettere le mani in tasca.
Imbarazzata come non mai
cercai di riprendere il controllo di me stessa e del mio cuore.
Scossi
impercettibilmente
il capo e tornai a focalizzarmi sulla stanza.
Nonostante fosse sorprendentemente
grande c'erano moltissime persone che si muovevano frettolose.
“
Bene ” il signor
Takajii riprese a parlare facendomi cenno di superarlo “
Signorina Kurata le
presento il creatore del il prodotto che lei andrà a
pubblicizzare. “
Avanzai
leggermente, quel tanto che mi permise di cogliere due occhi color
ambra che mi
fissavano increduli.
Un brivido di
freddo mi percorse tutto il corpo. Il chiacchiericcio delle persone
intorno a
me divenne lontano, schiusi leggermente le labbra e percepii le mie
pupille
dilatarsi.
“
Lui è l'ingegner Akito
Hayama. Da oggi in poi lavorerete insieme. “
Fu in
quel momento esatto che il mio cuore
riprese a martellare.
Un battito accelerato e
violento che non poteva minimamente essere paragonato a quello di
attimo prima.
E per tutti quelli che mi
hanno dato per dispersa rispondo dicendomi eccomi quì!
xD
Sono secoli che non aggiorno lo so e mi scuso per questo.
Nella speranza che mi perdoniate ecco qui il tredicesimo capitolo! Ho
scritto anche il secondo capito della mia seconda storia. Devo
semplicemente trascrierlo al pc e pubblicarlo cosa che farò
a
breve. Allora, che dire di quest'ultimo aggiornamento.. Finalmente ecco
il tanto atteso incontro tra Sana e Akito. La nostra Sana non
si
aspettava minimamente di potersi trovare di fronte una situazione del
genere sarà addiritturà costretta a lavorarci
insieme..
xD Ne vedremo delle belle! :)
Ovviamente spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento e
non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Un grosso bacio.
Lidia.
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Capitolo 14 *** 14. Una finestra nel passato ***
12. Come back to past.
TATTO:
Sentivo qualcosa solleticarmi gli arti, non riuscivo a percepire cosa
fosse perchè mi resi conto di non avere più
padronanza
del mio corpo. Mossi impercettibilmente un dito ma fu come se questo
appartenesse a qualcun altro e non a me; come se quessto corpo non
fosse il mio.
OLFATTO:
Respirai, affannando, cercando di risucchiare dentro di me quanta
più aria potevo, nel vano tentativo di mostrare un misero
livello di autocontrollo, ma quella stessa aria mi opprimeva. Era
pesante e nauseante.
GUSTO:
Si poteva essere avvelenati dalla propria saliva? O meglio, ci si
poteva rendere conto di non avere più salivazione e nel
contempo
iniziare a pensare che la propria bocca stesse irrimediabilmente
acquisendo un sapore che di squisito aveva ben poco?
UDITO:
Improvvisamente mi ritrovai rinchiusa dentro un'ampolla di vetro. Non
riuscivo a sentire più nulla. Il fastidioso vociare che
aveva
torurato le miei orecchie finì e per quanto mi sforzasi
tutto
intorno a me divenne stranamente silenzioso. Constatai di stare
letteralmente vaneggiando.
VISTA:
La vista, tra tutti gli altri sensi, era indubbiamente quella
che
aveva riscontrato più danni. Perchè, diciamocela
tutta,
la figura che in questo momento mi stava di fronte poteva essere
frutto del mio malsano cervello che nonostante l'età e il
tempo
non aveva smesso di torturarmi, oppure, ipotesi che a mio avviso era
quella più plausibile, avevo urgentemente bisogno di una
visita
oculistica poichè soggetta ad orribili allucinazioni che,
diciamocela tutta, di orribile
non avevano un bel niente.
In sintesi:
Situazione fisica? Devastante.
Situazione psicologica? Ancora più devastante.
Resami conto di aver assunto la tipica espressione da ebete cercai, per
quanto mi era possibile, di salvare quel briciolo di dignità
che
mi era rimasta.
Non so come, nè tanto meno il perchè ma
istintivamente gli porsi una mano.
"Piacere di conoscerla. Sono Sana Kurata."
Mi occorsero tutte le mie capacità interpretative per donare
un minimo di credibilità a quella frase.
Di fronte a me un Hayama bellissimo mi guardava impassibile. Ai miei
occhi risultava molto
più bello che impassibile.
Mi consessi un'altra manciata di minuti che i Kami mi avevano
generosamente concesso per ammirare, silenziosa, ciò che mi
ero persa in tutti quegli anni.
E nonostante dovessi ammettere che gli anni erano passati anche per
lui, per me era rimasto l'Akito Hayama che conoscevo; occhi troppo ambrati,
sguardo troppo
ammaliante, capelli
troppo biondi.
Insomma, era tutto un troppo.
Però, qualcosa di diverso ce l'aveva; l'Hayama adolescente
di un tempo aveva lasciato il posto ad un uomo. Era cresciuto, i
lineamenti gentili che ricordavo erano scomparsi , e dovetti ammettere
che nessun sogno, neanche quello migliore gli avesse reso giustizia.
Desiderosa di scoprire fino a che punto il tempo lo avesse cambiato
desiderai disperatamente di sentire la sua voce, lui quasi come se mi
avesse letto dentro esaudì il mio desiderio.
Una frazione di secondi dopo lui tese la sua mano, stringendo la mia in una
morsa salda, così calda che ebbe la forza di farmi tremare
le gambe.
"Sono l'ingegner Akito Hayama. Piacere."
Fu in quel momento, in quel preciso istante, che dopo tutti queglii
anni, dopo tutta quella sofferenza, dopo tutti i miei sforzi, mi sentii
a casa; in un edificio qualunque di Tokyo, in una giornata qualunque,
con il mio Hayama,
che, dopo tutti quegli anni tanto mio
non lo era più.
"Tutto bene?" l'ingegner Takajii si avvicinò incerto.
"Divinamente!" fu la risposta di un Hayama ancora più
impassibile.
Non era poi cambiato così tanto con il tempo, anzi, ebbi
l'impressione che fosse diventato ancora più taciturno e
scontroso, o forse era solo la mia presenza, che per ovvie ragioni
avevo motivo di credere reputasse indesiderata, a renderlo
così.
Di bene in
meglio.
Tentai di riconquistare, di nuovo, il controllo di me
stessa e finalmente mi decisi a rivogere il mio sguardo verso qualcuno
che non fosse Akito.
"Non potrebbe andare meglio signor Takajii"
L'ingegnere, ancora un pò dubbioso mi rivolse un ultima
occhiata per dirigersi poi verso Hayama.
"Akito, lo sai che in questo esatto momento sei l'uomo più
invidiato del pianeta? C'è chi ucciderebbe per vedere la
signorina Kurata anche solo per un attimo, figuriamoci poi stringerle
la mano."
Hayama rimase impassibile, non un cenno, n'è una risposta.
Sospirai. No, non era cambiato affatto.
"Bene.. " continuò non avendo ricevuto risposta "
..oggi stesso potete iniziare il vostro lavoro. Confido molto in voi!
Entrambi siete molto bravi nel vostro campo e sono sicuro che questo
sarà il miglior progetto dell'anno. Ian vi
affiancherà in queste lunghe settimane e per qualsiasi cosa
sapete dove si trova il mio ufficio. "
Annuii decisa, confortata dal fatto che in quella sorta di missione
suicida in cui mi ero cacciata potevo, almeno, avere l'appoggio di un
volto amico.
Avrei trascorso con Ian quanto più tempo avessi potuto.
" Se non avete domande io avrei una questione urgente da
sbrigare.."
"Tutto chiaro signor Takajii. La ringrazio ancora!" risposi sorridente,
con un cenno di assenso il direttore fece un leggero inchino e si
congedò.
"Sei ancora più bella quando sorridi sai?"
Ian mi colse di sorpresa. Mi girai a guardarlo e imbarazzata abbassai
lo sguardo riportandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Se avere finito con questo patetico spettacolo io avrei un lavoro da
portare a termine."
Akito, gentile e garbato come sempre, aveva finalmente deciso di
spiccicare parola.
"Come
siamo scontrosi questa mattina." Ian, sorridente, gli si
avvicinò ponendogli una mano sulla spalla.
"Dormito male?" disse continuando a punzecchiarlo.
Hayama, che neanche si prese la briga di rispondere, semplicemente si
voltò e iniziò a camminare.
"Dove vai?" questa volta fui io a parlare.
Ovviamente,
non rispose neanche a me. Così decisi di seguirlo e lanciai
uno sguardo preoccupato verso Ian che capì e mi fu subito
accanto. Quando arrivamo davanti una porta con su scritto 'Ingegner
Akito Hayama' capii subito che ci trovavamo davanti il suo ufficio.
L'ufficio di Akito si trovava all'estremità di quella grande
stanza dove ci eravamo incontrati poco prima.
Curiosa mi guardai intorno.
La stanza era spaziosa ed areosa, strutturalmente parlando era molto
simile a quella del signor Takajii, la differenza stava nella mobilia.
Hayama aveva un ufficio molto semplice.
Una scrivania faceva capolino al centro della stazna e due sedue erano
poste esattamente davanti. Una piccolissima liberia si faceva largo
sulla sinistra e un tavolino, di dimensioni minute, con quello che mi
parve essere whisky e qualche bicchierino, occupava la parte destra.
Nessun quadro o foto attaccate alle pareti, lanciai una rapida occhiata
sulla sua scrivania, niente neanche lì.
Mi ritrovai, stranamente,
a tirare un lungo sospiro di sollievo.
"Akito mi spiace dirlo ma non hai affatto buon gusto per quanto
riguarda l'arredamento.."
Ancora una volta Ian ruppe quel silenzio imbarazzante. Grata, mi
avvicinai a lui.
"Tu invece si?" lo punzecchiai.
"Puoi giurarci!"
Rivolgendogli uno sguardo accigliato risi di cuore. Mi piaceva davvero
il suo modo di fare.
"Se vuoi una sera di queste ti invito da me così potrai
constatarlo tu stessa!" continò sorridendo.
"Perchè no..". Sorrisi di rimando.
<< I suoi
occhi sono così blu>> pensai
distrattamente prima di ritornare a guardare Akito che ci dava le
spalle per osservare il panorama che nitidamente si scorgeva
dalle enormi vetrate.
"Allora? Ci hai portati qui per chiederci consigli sull'arredamento o
cosa?" sbottai innervosita dal suo silenzio. "Perchè se
è così la situazione è drastica, devo
dirtelo Hayama, hai proprio un pessimo gusto nel.."
"Ian tu puoi andartene." sentenziò Akito ignorandomi
bellamente.
"Come?"
"Sei sordo? Ho detto che puoi andare!"
"Akito sono l'assistente della signorina Kurata, ho ricevuto ordini
precisi di seguire questo progetto quanto voi."
"Bene. Vorrà dire che quando avremo bisogno di te, te lo
faremo sapere, ora, puoi andartene."
Il sorriso di Ian si spense all'istante e furibondo
uscì dall'ufficio rivolgendomi semplicemente un fugace
sguardo.
"C'era bisogno di trattarlo in quel modo?"
Senza neanche aspettare che Ian fosse, del tutto uscito dalla stanza, a
dir poco furibonda mi avvicinai a lui.
Non rispose.
"Abbi almeno la compiacenza di rispondere!"
"Non è affar tuo il trattamento che riservo ai miei
assistenti!"
"Fino a prova contraria Ian è il mio di
assistente, la prossima volta ti pregherei quindi di avere un minimo di
rispetto!"
Hayama si girò di scatto e lanciandomi
un'occhiataccia, una di quelle che ti fa tremare di paura, si
andò a sedere dietro la sua scrivania.
"Perchè diavolo sei qui?" riprese quasi come se la
conversazione di pochi attimi fa non fosse mai avvenuta.
"Che razza di domanda è? Sono quì per lavoro mi
sembra ovvio!"
"Avrebbe dovuto esserci
qualcun altro, non tu!"
Il modo in cuo marcò quel 'qualcun altro' non
mi piacque per niente.
"Nao ha avuto un incidente e quindi mi sono offerta di sostituirlo!"
"Ma che nobile gesto!"
Notai una leggera punta di ironia in quella frase.
"Che intendi dire?"
"Mi meraviglia che te l'abbia lasciato fare! *"
Continò ignorando, per la
terza volta la mia domanda.
"Effettivamente ho dovuto insistere un
pò per convincerlo.
**"
Andai a sedermi sulla piccola sediolina di fronte a lui.
"Egoista come sempre. ***"
Sbattei le palpebre accigliata.
"E perchè mai sarei stata egoista?"
Alzai leggermente la voce. Pazzesco, ero partita per Tokyo, contro la
mia volontà, esclusivamente per togliere Nao dai casini e
questo scemo si permetteva pure il lusso di chiamarmi egosita??
"Allora?"
"Adesso basta! Se avessi voluto parlare sei tuoi problemi personali o,
ancora peggio, discutere sugli innumerevoli difetti del tuo carattere
ti avrei fatto un colpo di telefono! Ma, non so se te ne sei resa
conto, ti trovi in un azienda per lavoro!"
"So benissimo dove sono e qual'è il mio lavoro,
non ho bisogno che tu me lo ricordi!"
Ero paurosamente, tremendamente ed inverosimilmente irritata.Nono solo
aveva iniziato lui quell'assurda conversazione, ma come se non bastasse
mi stava dando anche della 'poco professionale'? Io? Sana Kurata
sarebbe quella 'poco professionale'?
Pazzo! Ecco
cos'era diventato.
A questo si aggiungeva il fatto che il suo tono di voce fosse
così dannatamente calmo. Così irritante che il
mio livello di calma, maturità e raziocinio aveva superato
il limite massimo di sopportazione.
"Tieni." mi disse dopo aver trafficato con alcune carte per una
manciata di secondi.
"Questo dossier spiega qual'è il genere di prodotto che tu
andrai a pubblicizzare"
Sospirando, nel tentativo di riprendere tutti i buoni propositi e tutta
la calma di cui mi ero fatta carico, lo presi interessata e senza
spiccicare parola iniziai a sfogliarlo.
"Quì dentro troverai ogni tipo di informazione."
Feci un cenno di assenso continuando a sfogliare quel libro. Nonostante
mi sembrasse interessante non capivo cosa avrei dovuto farmene di un
libro quando in realtà sarebbe stato lui ad insegnarmi tutto
quello che avrei dovuto sapere su quel lavoro. Magari, pensai, era un
gadget regalo per la partecipazione.
"Bene, il nostro lavoro insieme può considerarsi finito.
Buona permanenza a Tokyo."
Sconcertata sbattei le palpebre.
"Stai scherzando?"
Presi il suo silenzio per un sonoro No.
"Ho ricevuto ordini precisi di lavorare insieme a te per questo
progetto. Non ho la ben che minima intenzione di fare una pessima
figura agli occhi del direttore e di tutto il mondo per un tuo
capriccio! Quindi, riaquista quel poco di cervello che ti ritrovi e
iniziamo a lavorare!"
"Kurata, mi spiace rendertelo noto ma le mie
facoltà intellettive sono al massimo. Io non ti direi niente
di nuovo rispetto a quanto scritto quì sopra, anche
perchè essendone l'autore sarebbe alquanto strano. E poi,
ritieniti fortunata, sarai la prima a leggerlo visto che ancora non
è stato pubblicato."
"Tu sei pazzo!"
"E comunque, non è a questo che serve il tuo assistente?"
Non chiedetemi di spiegare la miriade di sensazioni che mi coinvolsero
in quel momento, perchè, sinceramente, non ci riuscirei. In
un lasso di tempo velocissimo dovetti decidere tra il fiondarmi addosso
a lui e staccargli la testa a morsi o uscire immediatamente da quella
stanza per evitare di commettere un atroce omocidio sporcando
così la mia fedina penale rimasta cristallina fino ad allora.
Per il mio bene, scelsi la seconda e offuscata dalla rabbia strinsi tra
la mani quel dannatissimo dossier e con un delicatissimo "FOTTITI!"
uscii da quella stanza sbattendo la porta con tanta forza che
non mi sarei affatto meravigliata se si fosse scardinata.
* Akito, pensando che lei sia in
dolce attesa non capisce come il suo "compagno" l'abbia lasciata partire
** Ovviamente Sana non capisce
quello che Akito sta alludendo.
*** L'aggettivo "egoista"
è dovuto al fatto che, sempre pensando che Sana fosse
incinta, ha preferito partire piuttosto che pensare al bene di un
bambino, che non esiste (ma Akito questo non lo sa).
Ebbene
si, con enorme stupore di tutte sono tornata. E prima di ogni altra
cosa vi devo un ernome MI SPIACE.
So di essere sparita da un pò ma ho avuto così
tanto da fare che per poco non riuscivo neanche a ritagliarmi uno
spazio per me.
Ho iniziato a lavorare, nell'agenzia di mio cugino, faccio la
consulente assicurativa, era un lavoro che non avevo mai fatto prima
quindi ho dovuto assorbire ed imparare praticamente ogni cosa.
Nel tempo libero ho l'università e di conseguenza esami da
preparare e sostenere, e, quando sono libera da entrambi gli impegni ho
il fidanzato che, giustamente, reclama attenzioni. Pian piano sto
iniziando ad ambientarmi e a ritagliarmi, quando posso, un
pò di tempo libero.
Oggi ad esempio, sono a casuccia e ho deciso di deciare quel
pò di tempo che avevo ad aggiornare questa storia!
Allora, che dire su questo capitolo, ho immaginato tanto come potesse
essere il loro incontro dopo tutto questo tempo, sinceramente non avevo
idea di come poter prendere i personaggi, poi, non so come è
uscito tutto da se, ho cercato, per quanto mi era possibile, di non
rendere il loro carattere troppo distante dalla realtà, e
spero davvero di esserci riuscita.
Spero che il mio aggiornamento, anche se in ritardo, vi abbia
fatto piacere. Aspetto come sempre vostre notizie e il vostro parere.
Nella speranza di poter aggiornare presto vi saluto!
Un bacione grandissimo! <3
|
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Capitolo 15 *** 15. Because change happens - Parte Prima - ***
L’evidenza degli eventi che rinneghi,
favorisce il trascorrere del tempo
e il logorio che lo pervade.
Probabilmente non esiste nessuno così incosciente da permettere che Sana Kurata e Akito Hayama vivano non solo sotto lo stesso cielo, ma addirittura nella stessa città; e ovviamente, il fatto che Kurata debba soggiornare nella suddetta città solo per poche settimane è solo un piccolo, piccolissimo dettaglio se si considerano i gravissimi effetti collaterali che potrebbero scaturire da un loro possibile incontro.
Effetto collaterale n°1.
"Ma signor Hayama, un gorilla ha per caso scaraventato via la maniglia della sua porta?”
"Credo di si, anche se non lo definirei esattamente gorilla.."
Effetto collaterale n°2.
"Sana da quant'è che hai iniziato a fumare?” - chiese un Rei furente.
“Da ora perché?” - risposi espirando il fumo della mia sesta sigaretta.
“Ovviamente riguarda Akito..”
La nube di fumo proveniente dalla stanza dell’ormai ex-non fumatrice Sana Kurata era una risposta abbastanza esaustiva.
Effetto collaterale n°3
“Akito che diamine, si può sapere cosa può spingerti a telefonarmi alle quattro del mattino?”
“Kurata!”
In quel momento Tsuyoshi capì che solo un bravo psichiatra avrebbe potuto salvarlo.
Effetto collaterale n°4.
“Nao tu lo sapevi?”
“Sana ascolta, l’ho fatto per te!”
“Rispondi, lo sapevi?”
“Si..”
“Non ti azzardare a telefonarmi mai più.”
“Sei solo una codarda..” - mi disse prima di riattaccare.
E quella cornetta muta implicava non solo la fine di una conversazione, ma anche di una delle più grandi amicizie mai esistite.
Effetto collaterale n°5
“Ian non combinare casini!”
“Non si preoccupi signor Takajii, si può fidare di me!”
“Ho come la sensazione che tra quei due ci sia qualcosa, perché devi intrometterti?”
“Credo che potrei piacerle..”
“Più di quanto le possa piacere Akito?”
“Chi le dice che sia così?”
“Oh andiamo Ian, si vede lontano un miglio!”
“Anche se fosse, vedrà che riuscirò a conquistarla!”
“Qualcosa mi dice che Akito non si lascerà battere facilmente..”
“Questa volta vincerò io..”
E una volta che la prima pedina ha fatto la sua mossa tutto il resto è una reazione a catena.
-
Dopo quel giorno, Akito si volatilizzò.
Una volta aver superato il trauma di averlo rivisto avevo passato tutta la notte a convincermi che forse Nao non aveva poi tutti i torti; ero davvero una codarda, una vigliacca che scappava sempre di fronte alle difficoltà. E l’unica cosa che potevo fare era affrontare la situazione prendendomi quel che sarebbe arrivato; certo, non immaginavo che non ci sarebbe stato proprio un bel niente da afferrare visto e considerato che Akito mi aveva bellamente piantata in asso, decidendo di svignarsela e lasciandomi il suo libro come tutor.
Comunque sia, non lo biasimavo affatto. Io stessa avevo stilato un attento e dettagliato piano per tagliare la corda, ma sorprendentemente però non lo misi in pratica.
Il primo e secondo giorno di lavoro furono difficili nonostante avessi Ian che mi seguiva passo per passo, una troupe di professionisti disponibilissimi e il signor Takajii che quotidianamente assisteva alle prove assicurandosi che tutto procedesse per il meglio.
Il terzo giorno fu più facile da sopportare, se non consideriamo il fatto che percepivo la mancanza di Akito più di quanto mi fosse lecito; ovviamente cercai di ignorare questo piccolo ed insignificante pensiero con ogni singola fibra del mio corpo.
Akito a parte, lavorare con quelle persone mi faceva piacere, iniziavo a pensare che questo lavoro non era stato del tutto una cattiva idea, decisi pertanto che avrei dovuto chiamare Nao per scusarmi non appena fossi tornata in hotel, non c’eravamo più sentiti dopo la nostra ultima conversazione, e questo mi turbava.
“La mia star è pensierosa quest’oggi?” - sussultai sentendo una voce che riconobbi quasi subito.
Ian se ne stava fermo davanti a me, braccia conserte e fronte corrucciata.
“Ti preoccupi troppo per me Occhi blu…”
Scosse la testa sorridendo quando sentì il soprannome che gli avevo affibbiato.
“Ed è un male?”
“Potrebbe..” - risposi avvicinandomi a lui.
“Abbiamo già finito per oggi. Avrei quasi voglia di fare un po’ di straordinario.”
“Non credo che gli altri sarebbero d’accordo sai, non tutti hanno una così grande passione per il proprio lavoro!”
“Io faccio ciò che mi piace fin da quando ero piccola, ma sono cosciente che non tutti si possono concedere il lusso di fare ciò che amano..”
“La maggior parte di noi si accontenta.”
“Tu sei il tipo che si accontenta?”
“Cerco di prendere il meglio, ma se devo essere sincero se avessi potuto scegliere non sarebbe stato questo il lavoro che avrei voluto fare.”
“Qualcun altro ha deciso per te?”
“Già, ma è una storia troppo lunga e sicuramente ti annoierai! Piuttosto, hai già deciso che fare questa sera?”
“Sinceramente contavo di rinchiudermi nella ma stanza d’hotel a mangiare popcorn e a guardare un film deprimente dell’orrore.”
“E se invece uscissi a cena fuori insieme a me?”
Esitai un attimo.
Considerando tutto quello che c’era in ballo quì a Tokyo l’unica cosa sensata che avrei dovuto fare sarebbe stata quella di declinare gentilmente l’invito e barricarmi nella mia camera fino al giorno successivo; ma ovviamente ero Sana Kurata e non sceglievo mai la strada più ovvia.
“Dipende..” - risposi fingendomi pensierosa.
“Da..?”
“Accetto solo se prometti che m racconterai tutta quella lunga storia!”
Quando Ian capì dove volessi andare a parere chinò il capo, accennò un breve sorriso e mi si avvicinò ancora di più. Toccò il mio gomito con il suo braccio e solo all’ora si decide a parlare.
“Affare fatto!”
Ad essere sincera non so perché decisi di accettare, probabilmente perché fin dal mio arrivo a Tokyo non avevo avuto neanche un momento da dedicare a me stessa, o forse perché uscire con Ian mi faceva piacere, in fondo era sempre così gentile con me; oppure, deduzione più logica ma che non avrei mai ammesso nemmeno a me stessa, speravo di riuscire a non pensare ad Akito almeno per una misera serata.
-
Quella sera optai per un semplicissimo vestito monospalla color lavanda, un paio di orecchini dello stesso colore, un lieve accenno di ombretto e un tocco di fard per ravvivare il volto.
Lasciai i capelli sciolti e sebbene non avessi ancora molta dimestichezza con le scarpe con tacchi vertiginosi azzardai indossando quella più alta che avevo, era bianca, dello stesso colore della borsa che avrei dovuto utilizzare.
Quando Ian si presentò alla mia porta avevo già ultimato gli ultimi preparativi; la mia concezione di puntualità aveva subìto un netto miglioramento nel corso degli anni.
“Ovviamente sei bellissima” - disse Ian quando mi fù davanti.
Dopo avermi dato un leggero bacio sulla fronte con estrema galanteria mi porse il gomito.
“Ovviamente sei un bugiardo!” - sorrisi prendendolo sottobraccio dopo un leggero istante di esitazione.
“Alla reception ti hanno creato problemi?”
“Non molto, quando voglio so essere molto convincente”
“Interessante” - lo stuzzicai.
Ian mi condusse fuori l’hotel e una volta aperta la portiera della sua auto mi fece accomodare.
Annotai subito un aggettivo nell’elenco delle sue qualità: galante, estremamente ed indiscutibilmente galante.
Il viaggio in auto fu tranquillo, e nonostante si trattasse di un appuntamento, perché si, sebbene lui non lo avesse espressamente ammesso si trattava proprio di quello, non mi sentivo affatto agitata.
Niente nervosismo, impazienza, nessun attacco logorroico, niente sudorazione accelerata, assolutamente nulla; eppure ricordavo bene come mi ero sentita il giorno del mio primo appuntamento, ma nessuna delle sensazioni che provavo all’ora albergavano nel mio stato d’animo in quel momento.
Ero cambiata al punto tale da non sentire più nulla?
Probabilmente mi ero inaridita con il passare del tempo, avevo isolato il mondo così a lungo da non riuscire più a provare sentimenti, e nonostante la veridicità dei miei pensieri non potei fare a meno di pensare che forse non ero io ad essere sbagliata, ma il soggetto che mi trovavo di fronte; questo mi rattristò di più.
“Eccoci finalmente!” - la voce del mio accompagnatore mi risvegliò da tutto quello spiacevole vortice di pensieri.
Di certo quello non era il modo migliore per affrontare la serata.
Sospirai sfoderando il miglior sorriso che avevo e afferrando la mano di Ian, che nel frattempo aveva parcheggiato e aperto la mia portiera.
Ci trovavamo di fronte ad un piccolo ristorantino di Tokyo;una volta entrati mi accorsi che si affacciava sul mare, era un posto raffinato ma al temp stesso semplice; affollato al punto giusto.
Il nostro tavolo distava leggermente da tutti, era situato su una piccola terrazza ed adornato con qualche fiore selvatico, me ne innamorai quasi subito.
“E’ meraviglioso!”
Sorrise fiero.
“Sono contento che ti piaccia”
Dopo avermi fatta accomodare iniziammo ufficialmente la nostra serata.
Toccammo ogni genere di argomento, dalla musica allo sport; dalla letteratura alla televisione; dalle stagioni agli animali; dai colori alla matematica.
“Di certo ora so cosa non avresti mai voluto fare: la matematica!” - concluse con le lacrime agli occhi.
“Non è divertente! Avevo un vero e proprio terrore all’epoca! Non che adesso il nostro rapporto sia cambiato, ancora oggi quando devo aver a che fare con numeri mi prende l’ansia. Evito di piangere solo per puro senso del pudore!”
“Non immaginavo ti terrorizzasse a tal punto!” - si stava prendendo gioco di me.
“Tutto questo ci riposta a te. Sbaglio o hai un patto da onorare?” - azzardai, sperando anche di cambiare finalmente discorso.
Ian cercò di riprendere il controllo di se.
“Non c’è modo di ritrattare vero?” - domandò avendo ancora qualche difficoltà a restare serio.
“Affatto, considerati costretto, anche perché ti starò con il fiato sul collo fin quando non sputerai il rospo!”
“Credo allora di essere con le spalle al muro..”
Abbassò lo guardo per qualche secondo, poi lo rivolse verso la superficie argentea del mare, capii che stava ripercorrendo il suo passato e attesi in silenzio.
“Fin quando ero piccolo ho sempre avuto un debole per gli animali; a casa ne avevo cinque di cui mi occupavo personalmente, all’età di 9 anni, Thor, il cagnolino che mi regalò mio padre si ammalò di una malattia rara, non riuscimmo a curarlo e morì, non ero mai stato il ritratto della felicità, non riuscivo a legare con nessuno, era incredibile come non riuscissi a trovare qualcuno che superasse l’affetto che provavo per Thor, ma non era mai stato un problema per me, io avevo lui, di conseguenza tutto il resto non aveva importanza. La sua morte non migliorò molto la mia situazione, così mi ripromisi che una volta cresciuto avrei fatto tutto ciò che potevo per salvare la vita agli animali..”
Fece una pausa.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Amavo i miei genitori, specialmente mio padre, lui aveva sempre sostenuto il mio sogno di diventare veterinario nonostante volesse che il suo primogenito continuasse il suo lavoro, così come aveva fatto lui in precedenza; non mi fece mai pressioni.”
“E tua mamma?”
Ian sospirò assorto.
“Mamma era di un parere totalmente opposto. Voleva che continuassi il lavoro de mio padre, un volere che raddoppiò quando lui morì..”
“Probabilmente credeva fosse la sua volontà” - conclusi sovrappensiero.
“Ne dubito. Mia mamma conosceva i suoi pensieri. Nella mia famiglia lui era l’unico lavoratore e quando venne a mancare mia madre dovette fare dei sacrifici enormi per badare a me e ai miei due fratelli, la laurea in veterinaria richiedeva tempo e danaro, cose che non potevo permettermi e così dopo le innumerevoli insistenze di mia madre accettai l’incarico che mi era stato offerto dall’azienda di mio padre, restai lì per circa sette anni, un giorno decisi di fare domandina per entrare nella mia attuale compagnia. Alla luce dei fatti devo dire che non sono stato poi così sfortunato, considerando che sono a cena con la star più bella del pianeta sinceramente..”
Fù in quel momento che Ian tornò a guardarmi sorridendo flebile e non potei fare a meno di notare quanto fosse bello.
Non era di certo stata una vita facile la sua, intrappolato in una vita che non gli apparteneva; nei suoi occhi però non c’era traccia di rimorso, sebbene ne avrebbe avuto pieno diritto.
Il desiderio di tendergli una mano si face lentamente spazio dentro di me.
“Perché non tenti ora che la tua vita ha finalmente preso la giusta piega?”
Mi sporsi istintivamente verso di lui, i miei pensieri presero forma e quasi senza accorgermene afferrai la sua mano, un gesto che probabilmente lo colse di sorpresa; di fatti lo sentii sussultare leggermente.
“Ormai è troppo tardi, non ho più la volontà e il tempo di una volta, e poi a me piace il mio lavoro..”
“Ti piace ma non lo ami..” - constati come se forse la cosa più ovvia del mondo.
Conscio probabilmente del fatto che avessi ragione non rispose.
Non riprendemmo più l’argomento.
(Continua..)
SPOILER PROSSIMO CAPITOLO:
<< Quando alzai lo sguardo quell’ accenno di sorriso che aveva poco prima fatto capolino sul mio volto sparì; meccanicamente mi fermai, con la mano sinistra strinsi leggermente il braccio di Ian e con l’altra afferrai un lembo del mio vestito; Ian colto alla sprovvista si rivolse dapprima verso di me e successivamente seguì il mio sguardo.
“Buona sera Akito” - pronunciò serio. >>
Buon Pomeriggio a tutti!
Ebbene si, I’m Back. Della serie: chi non muore si rivede! :D
Ritorno nella terra dei vivi dopo un lunghissimo periodo di assenza. Non mi dilungo spiegandovi il motivo, molti di voi lo sapranno già, purtroppo lavoro, università e fidanzato impegnano quasi tutte le mie giornate, il tempo che mi rimane lo impiego per respirare!xD
Scherzi a parte, riguardo al capitolo ho giusto qualche appunto da fare:
Come potete ben notare s’interrompe nel bel mezzo dell’appuntamento tra i nostri due fanciulli, questo non perché io sia tornata più sadica che mai (oddio, l’intenzione di creare un po’ di suspense c’è tutta! xD), ma considerata l’elevata lunghezza del capitolo, circa sette pagine su Word, ho deciso, per non appesantirvi la lettura, di suddividerlo in due parti. La seconda parte del capitolo verrà postata settimana prossima, salvo imprevisti, nel frattempo conto di iniziare a scrivere il primo capitolo dell’altra mia storia e successivamente dedicarmi a stilare il sequel di questa.
Che dire su questo capitolo?! Come potete vedere la nostra Sana ha accettato l’invito di questo giovine, che a dirvela tutta non è malaccio, ovviamente Akito resta sempre nel mio cuore!
Cosa ve ne pare di questo personaggio? In questa prima parte viene narrata una parte della sua vita, mi sembrava giusto che si sapesse qualcosa su di lui, un qualcosa che andasse oltre la semplice apparenza.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative e di aver fatto nascere in voi la curiosità di continuare a seguire la mia storia.
Dallo spoiler che avete letto a fine capitolo s’intuisce che i nostri due novelli piccioncini incontrino qualcuno nel corso della serata.
Chi sara? :P
Ovviamente è già chiaro a tutti! :D
Un grandissimo bacione a tutti.
Vi voglio bene.
Lidia.
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Capitolo 16 *** 16. Because change happens - Parte Seconda ***
Dopo aver praticamente divorato ogni cosa, proposi di andare a fare quattro passi.
Avevo sinceramente bisogno di muovermi; restare ferma per più di un'oretta mi risultava ancora difficile.
Una volta fuori il mio cavaliere si avvicinò porgendomi nuovamente il braccio che afferrai questa volta senza esitazione.
"Ti va una tazza di cioccolata calda?" - proposi.
"Anche due! Vieni, conosco un bar quì vicino, il servizio è ottimo e possiamo raggiungerlo anche a piedi".
"Fai strada, dopo questa serata mi fido ciecamente dei tuoi gusti, il ristorante era meraviglioso!" - mi rivolsi verso di lui con un sorriso grato.
"Speravo ti piacesse, ho molti altri bellissimi posti da mostrarti, sempre se me lo permetterai.." - rispose Ian cauto
"Contaci, ti ho appena nominato mia personale giuda turistica Occhi Blu, sei spacciato!" - e gli diedi un piccolo buffetto sulla spalla, stringendo leggermente la mia presa sul suo braccio con l'altra mano.
Quanto terminai la mia frase ci trovammo di fronte ad un locale con una particolare insegna luminosa verde, dedussi che si trattasse del bar che aveva menzionato in precedenza.
Effettivamente non era molto lontano dal ristorante, distava si e no due metri.
All'interno era molto affollato considerando l'ora tarda; probabilmente era davvero uno dei bar migliori del quartiere.
Bastò un piccolo cenno di Ian al barista dietro al bancone per far volatilizzare nel giro di dieci minuti un tavolino.
"Ma come fai?" - chiesi sinceramente colpita.
"Ho anche io i miei assi nella manica, cosa credi?" - Ian assunse un tono falsamente ammiccante.
Feci appena in tempo a poggiare la giacca, che lui mi aveva gentilmente offerto, sullo schienale della sedia che il barista visto poco prima all'ingresso era già davanti a noi munito di carta e penna.
"Shin, ti presento Sana Kurata."
Lentamente, Shin il barista, si voltò verso di me. Sembrava quasi avesse visto un fantasma.
"Quella Sana?" - il tono di voce rasentava l'incredulità
"In persona" - dissi offrendogli la mano
"Non ci posso credere!" - velocemente si avvicinò e una volta appurato che si, effettivamente ero proprio io si portò le mani nei capelli sconvolto.
"Per tutti i Kami! Incredibile! Superlativo!!"
"Piacere di conoscerti Shin" - gentilmente gli sorrisi, e mi concessi qualche secondo per osservarlo meglio.
Non era di statura molto alta, probabilmente perchè era ancora molto giovane, gli davo grosso modo vent'anni; aveva la stessa carnagione di Ian, lo stesso colore dei capelli, ma lui li aveva molto più corti; non potevi fare a meno di notare che anche gli occhi erano differenti, non si avvicinavano lontanamente all'azzurro del mio assistente, nonostante ci fosse comunque qualcosa che me li ricordava.
"Fratello, ti sarò debitore a vita promesso!" - disse Shin buttando un sonoro schiaffo sulla spalla di Ian.
"Fratello?" - urlai scioccata - "Non mi dire che.."
"Lui è il mio fratellino più piccolo, si" - concluse Ian per me.
"E sono anche il più bello ad essere sincero" - continuò Shin con aria beffarda
"Ne dubito fortemente, piuttosto ci porti due belle cioccolate calde?"
"Agli ordini. Sarebbe troppo chiederle un autografo?" - speranzoso strappò un pezzo di carta dal suo taccuino porgendomelo.
"Assolutamente no" - firmai l'autografo e velocemente restituii carta e penna.
Shin si dileguò quasi subito; le nostre cioccolate arrivarono poco dopo. Erano davvero ottime; dovetti però ammettere che non superavano affatto quelle che avevo provato in Italia.
La cucina italiana era la migliore in assoluto per i miei gusti.
"Molto simpatico tuo fratello" - dissi dopo aver assaporato il terzo sorso della mia cioccolata.
"Non dirglielo mai, non hai idea come sia spropositata la dimensione del suo ego" - rispose Ian liberando uno dei suoi stupendi sorrisi.
"Non per niente è tuo fratello" - ironizzai io restituendogli il sorriso
Completamente assorta dalla nostra conversazione non badai che le lancette dell'orologio segnavano le 02.00. Rischiai un infarto quando me ne accorsi.
"E' arrivata ora di andare per me, o domani non avrete nessuna presentatrice per il vostro spot"
Era stata veramente una serata piacevole, ma sfortunatamente la stanchezza aveva iniziato a farsi sentire.
"Non ho nessuna intenzione si essere licenziato, quindi tempo che dovremmo continuare la nostra conversazione domani, Shin.." - disse girandosi verso il fratello e facendo cenno di portarci il conto
"Offre la casa" - rispose di tutto punto sventolando la mano.
A causa della troppa confusione però alcune persone mi riconobbero prima che io e Ian potessimo raggiungere l'uscita, fummo trattenuti lì per una frazione di tempo che a me paarve interminabile, ma non mi provocò alcun fastidio. Amavo stare con i miei fan, un autografo e una foto in più non mi avrebbe di certo uccisa.
"Avete una macchina fotografica voi?" - chiesi a Shin quando riuscii a liberarmi dall'orda di fan.
"Si, perchè?"
"Per quanto possibile vorrei ringraziarti per averci offerto la cioccolata! Una foto mi sembra il minimo"
Non finii neanche di terminare la frase che il piccolo fratellino di Ian mi era già di fronte con tanto di macchina fotografica in mano.
Persi letteralmente il conto di quante fotografie scattammo; se le avessi contante mi sarei resa conto che superavano di gran lunga tutte quelle che erano state scattate nel corso della serata.
Una volta fuori dal locale notai che la temperatura si era abbassata notevolmente.
Un vero e proprio attentato alla mia salute considerando il microscopico vestitino che avevo deciso di indossare.
La terribile sensazione di freddo migliorò quando Ian, si tolse la sua giacca nera per depositarla gentilmente sulle mie spalle.
Un gesto così inaspettato da farmi arrossire; non ero più abituata ad accortezze simili.
"Ti ringrazio" - dissi stringendomi le spalle
"Figurati" - mi sorrise gentile.
Automaticamente mi aggrappai al suo gomito e ci dirigemmo verso l'auto.
"Tuo fratello ti vuole bene, si vede" - parlai senza pensarci fissando attentamente i miei piedi.
"Lo so, ho fatto tutto questo anche per lui e per Hichi"
"Hichi?"
"Il mio secondo fratello. Ha ventiquattro anni e studia per diventare un professore di lettere"
"Ti somiglia?"
"Molto più di Shin.."
"Mi piacerebbe conoscerlo.."
Distolsi lo sguardo da terra e lo rivolsi verso di lui. Ian rimase sorpreso dalla mia affermazione, probabilmente non se lo aspettava; a dir la verità neanche io seppi perchè lo dissi.
"Non mancherà occasione.." - rispose sfoderando forse il più bel sorriso della serata.
Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e rossa in volto sorrisi abbassando lo sguardo.
Quando alzai lo sguardo quell'accenno di sorriso che poco prima aveva fatto capolino sul mio volto sparì.
Meccanicamente mi fermai, con la mano sinistra strinsi leggermente il braccio di Ian, con l'altra afferrai un lembo del mio vestito. Ian colto alla sprovvista si rivolse prima verso di me e successivamente seguì la traiettoria del mio sguardo.
"Buona sera Akito" - pronunciò serio.
Akito Hayama se ne stava lì, mani in tasca, sguardo indifferente e un'impermeabile nero a riscaldarlo da quella spinosa temperatura.
"Buona sera"
Merda. Ero proprio nella merda.
Bastò quella parola, quell'unica frase a scombussolare quella poca serenità che faticosamente avevo acquisito durante la serata.
Un 'buona sera' buttato lì fece riaffiorare un turbine di pensieri che mi provocarono mal di testa.
Mi sentii a disagio, non avrei mai voluto che Akito mi vedesse con lui, una volontà abbastanza stupida considerando che Hayama ormai no rivendicava più nessun tipo di diritto nella mia vita.
E fù quando lo vidi puntare i suoi occhi nei miei che capii tutte quelle sensazioni che lamentavo di non provare da tempo non erano sparite, erano solo assopite, gelosamente custodite nel mio cuore; sentimenti che tornavano a galla per lui, sempre e solo per lui.
Questa consapevolezza mi spaventò.
Codarda, abbassai lo sguardo e senza guardarlo accennai un lieve movimento con la testa.
"Come mai ancora in giro a quest'ora?" - il tono arrogante che Ian aveva in presenza di Akito riprese vita.
Stava volontariamente incanalandosi in un discorso che non avrebbe portato a nulla di buono.
"Mi pare di vedere che anche voi siete a spasso." - continuava a tenere lo sguardo fisso su di me, ignorando bellamente Ian.
Adoravo le non-risposte di Akito.
"Stavamo giusto rincasando, non tutti hanno la possibilità di svignarsela dal lavoro.."
Il sarcasmo era un'altra qualità di Ian che apprezzavo e che, non potei fare a meno di notare, riservava solo ad Hayama.
Poco male, serviva qualcuno che fosse in grado di tenergli testa.
"Mi ritengo fortunato allora. E' meglio che vada, non vorrei rubarvi altro tempo.." - odiavo il tono beffardo di Akito, faceva nascere in me una gran voglia di prenderlo a schiaffi.
"Ne abbiamo avuto parecchio di tempo questa sera" - lo interruppe Ian.
Potevo benissimo sentire la tensione camminarmi sulla testa e burlarsi di me. Me ne sarei andata a gambe se solo avessi potuto. Non sopportavo essere fissata, da Akito meno che mai.
"Noi andiamo.." - dissi, o per lo meno credetti di aver detto.
Entrambi si voltarono verso di me. L'uno con un leggero sorriso sul volto, l'altro esattamente con la stessa identica espressione di quando l'avevamo incontrato.
"Ciao" - io e Ian lo salutammo all'unisono
"Buona serata" - rispose, senza scostare lo sguardo da me.
Risposi allo sguardo per una manciata di secondi, ma alla fine lo distolsi sconfitta.
Tutti i buoni propositi della serata erano ovviamente andati a farsi benedire.
Quel poco di buon umore che avevo recuperato a stento si era magicamente volatilizzato.
Stremata, chiusi la porta alle mie spalle, tolsi quei trampoli infernali che mi ritrovavo ai piedi e mi buttai sul letto.
Come poteva farmi ancora quell'effetto?
E con quale diritto s'impossessava dei miei pensieri dopo tutto quel tempo?
Dannato, dannatissimo Hayama.
La suonerie improvvisa del mio telefono mi permise di distogliere i miei pensieri almeno per qualche secondo da quell'idiota. Afferrai la mia borsa e lanciai un'occhiata veloce al display del cellulare, non conoscevo il numero.
Guardai l'orologio della mia camera, le lancette segnavano le 02.45.
Senza pensarci due volte risposi.
"Si può sapere chi diavolo è alle tre del mattino?" - sbottai irritata.
"Sono io"
Inevitabilmente mi mancò il respiro.
SPOILER:
<< "Sei sparito" - non era una domanda la mia
Abbassai lo sguardo indirizzandolo verso le mani che stavo amorevolmente torturando con le unghie.
"Ho avuto da fare" - monosillabico ed evasivo come al solito.
La conversazione più amorevole e coinvolgente dell'universo; eppure, se avessi potuto scegliere, l'avrei fatta durare tutta la vita. >>
Ed eccomiiiii!
Ok, lo so che sono degna di essere messa alla gogna e successivamente uccisa ma vi prego di perdonarmi!
Quando scrissi all'epoca questo capitolo decisi, per la troppa lunghezza di dividerlo in due parti! Sfortunatamente la seconda parte è andata perduta, ho cercato di ritrovarla ma niente; mi sono così arrabbiata ed innervosita da non riuscire più a riscriverla perchè sapevo che per quanto mi sarei sforzata non sarebbe mai venuta come la prima; di conseguenza ho trascurato la storia! Quest'oggi però ho impugnato il pc, aperto word e mi sono auto imposta di riscrivere il capitolo, ed è uscito fuori questo! Non è un granchè lo so ma spero che possa piacervi ugualmente!
In questo capitolo i nostri giovincelli si rincontrano! :DDDD Ebbene, cosa ne pensate? Sono curiosissima di leggere i vostri pareri!
Spero di non avervi deluso, e perdonatae ancora l'attesa. A fine capitolo ho inserito anche un piccolissimo spoiler del prossimo capitolo che ho salvato e stampato onde evitare altri casini!! :DDD Chi saranno mai i protagonisti del dialogo? Oh, io lo so che voi lo già lo immaginate! :))
Ps: ho cambiato nick di rencente, quindi non spaventatevi se anzichè Lorelag leggete Orihimechan. :DD
Un bacione enorme, questa volta a presto sicuramente! :D |
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