Il futuro ci attende

di Neko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una nuova avventura ***
Capitolo 2: *** La quarta guerra ninja ***
Capitolo 3: *** Attacco e sorpresa ***
Capitolo 4: *** la fine della guerra ***



Capitolo 1
*** Una nuova avventura ***


Eccomi tornata con una nuova storia che di sicuro concluderò. Come faccio a esserne tanto sicura? Bhe l’ho già scritta.

Sarà composta solo da 4 capitoli e non aspettatevi chissà quali intrecci all’interno della storia. Mi sono voluta tenere sul semplice. spero che comunque che sia di vostro gradimento.

Ps: verso l’inizio ci sarà un piccolo accenno alle fanfic “Ad ognuno il suo Naruto” e “l’importanza di un piccolo gesto!”

Buona lettura =^.^=

 

CAPITOLO 1: Una nuova avventura

 

Era successo di nuovo, senza una spiegazione, tre dei ninja più famosi di Konoha si ritrovarono a…bhe a Konoha.

“Eh no! Non ditemi che c’è stato nuovamente uno sbalzo temporale! Non ne posso più!” disse Sakura incrociando le braccia e sbuffando.

La ragazza, come anche i suoi compagni Naruto e Kakashi, si era ritrovata circondata da numerosi ambu che sembravano non riconoscerli.

“Purtroppo temo che le tue paure siano fondate Sakura, guardate il monte degli Hokage!” disse Kakashi indicando le famose montagne, simbolo del villaggio della foglia.

“Uno, due… sette? I volti di pietra sono aumentati!” disse Naruto stupito, strofinandosi gli occhi per accertarsi che ciò che i suoi occhi vedevano, non fosse un’allucinazione.

“Sembra che siamo capitati nel futuro!” disse Kakashi sospirando.

Si domandava il perché fosse sempre lui a finire in quelle situazioni assurde, sempre con le stesse persone per giunta. Cominciava a pensare che uno dei suoi allievi in realtà fosse una sorta di porta del tempo e a quanto pare non era l’unico a vederla in questo modo, perché un secondo dopo sentii un lamento di dolore provenire dal ninja più imprevedibile di Konoha.

 “Ahi, Sakura-chan, perché mi hai colpito?” chiese il ragazzo massaggiandosi il punto in cui aveva ricevuto un  sonoro pugno dalla rosa.

“Mi chiedi anche il perché? Sei sempre tu la causa di questi misteri. La prima volta il te stesso neonato è arrivato nel nostro tempo dal passato, perché nel suo mondo rischiava di essere ucciso. La seconda volta sono finita io nel passato al momento della tua nascita, così chè potessi conoscere i tuoi genitori e svelare finalmente il mistero delle tue origini!” disse Sakura incrociando le braccia.

“E dai per scontato che il filo conduttore sia io?” chiese Naruto stupito.

“Non c’è due senza tre no? quindi per forza di cose, centrerai tu! Spero solo di non vedermi da vecchia!” disse Sakura diventando blu, immaginandosi piena di rughe e con i capelli bianchi.

“Non sappiamo quanto il sesto e settimo hokage siano rimasti in carica…potrebbe anche darsi che noi non esistiamo più in questo tempo, non conosco nessuno di questi ninja!” disse Kakashi tranquillo, osservando uno ad uno i ninja accanto a lui.

“Ma seguendo il ragionamento di Sakura, almeno io sono vivo e vegeto!” disse Naruto come uno che la sa lunga.

“Se vuoi rimedio io a farti fuori seduta stante!” lo minacciò la rosa caricando un nuovo pugno.

“Basta parlare!”disse un ambu mentre puntava un Kunai nella schiena del copia-ninja per farlo avanzare.

“Parlerete solo e quando vi sarà richiesto!” disse un altro ambu che indossava una maschera da gatto.

 

Era già da diversi minuti che i tre ninja provenienti dal passato, camminavano ininterrottamente sotto la stretta sorveglianza di quegli ambu e capirono subito dove sarebbero stati portati: al palazzo dell’hokage. Era sempre li che finivano i prigionieri che venivano catturati, anche se era insolito vedere dei ninja di Konoha fare le veci di prigionieri.

Arrivarono sotto l’imponente palazzo del capo villaggio pochi minuti dopo. Non c’era molta differenza tra la costruzione che si innalzava davanti ai loro occhi e il palazzo del passato. L’unica differenza era che si poteva notare come il tempo si era fatto sentire e con esso, probabilmente le numerose battaglie che Konoha aveva dovuto intraprendere.

Per quanto potessero sperarci, né Kakashi, né Naruto, né Sakura, avevano pensato che il loro villaggio, nello trascorrere del tempo, avesse goduto di pace e tranquillità.

Infatti le guerre erano sempre esistite e avrebbero continuato a disseminare terrore in quel loro mondo basato principalmente sull’odio.

Quando gli ambu varcarono l’entrata del palazzo, vennero fermati da una voce di un uomo, che si avvicinò loro.

Indossava una tuta da Jounin, come era di moda tra i ninja, i capelli castani legati in una coda alta, l’aria annoiata e il copri fronte legato al braccio sinistro.

“Cosa state combinando?” chiese il ninja, cercando di sorvolare le domande che gli affollavano la testa dopo aver notato i prigionieri.

“Questi tre ninja sono stati trovati che giravano tranquillamente nel villaggio e dato che uno di loro in particolare ha sbagliato camuffamento, abbiamo pensato che si trattassero di spie, mandate dai villaggi nemici! Li stavamo portando dall’hokage!” intervenne un ambu con una maschera da corvo.

“Sarà contento di avere un problema in più da risolvere!” disse sarcasticamente l’uomo appena giunto “Lasciateli andare, ci penso io a loro!”

“Ne siete sicuro signore? anche se due di loro sono solo ragazzini, o almeno così sembra, potrebbero causare parecchi guai!” chiese rispettosamente un ambu.

“Non preoccupatevi, sono sicuro che staranno buoni! Vero?” chiese l’uomo che ricevette tre risposte affermative dai tre ninja.

Quando gli ambu se ne andarono, Naruto si stiracchiò.

“Finalmente! Avere dei kunai puntati contro la schiena non è il massimo della comodità! Grazie per averci liberato!”

L’uomo non disse niente e si incammino facendo segno ai tre di seguirlo.

“Hai una faccia famigliare! Uhm…chi puoi essere?”  si chiese Naruto, ma in realtà anche Sakura si stava domandando la stessa cosa, mentre Kakashi era già arrivato alla soluzione dell’enigma.

“Davvero non lo riconoscete? Non è cambiato poi molto!” disse il copia-ninja, mentre veniva guardato dai suoi allievi con un punto interrogativo stampato sulla faccia.

“Che seccatura! Possibile che non riconosci nemmeno i tuoi amici? Sei la solita testa quadra!” disse l’uomo.

 “Quel modo di  parlare lo conosco…Shi-Shikamaru?” disse incredula Sakura.

L’uomo annuì “Si può sapere cosa diavolo ci fate qui? So bene che non siete spie di altri villaggi, perché non avrebbe senso trasformarsi in voi…soprattutto in te Naruto, quindi siete per forza autentici!”

“Ehi! ti sembra tanto strano che qualcuno voglia essere me?” disse incrociando le braccia e mettendo il broncio.

Si sentiva offeso.

Vediamo…infanzia difficile, braccato come un animale, Jinchuuriki della volpe a nove code…si direi che chi ha un po’ di cervello preferirebbe avere una vita normale!” affermò Shikamaru.

Naruto sospirò, non poteva dargli torto.

“E poi c’è un altro motivo per cui non avrebbe avuto senso trasformarsi in te! Tutti conoscono il tuo aspetto da ragazzino a causa di vari eventi che si susseguiranno nel vostro tempo e quindi chiunque avrebbe potuto scovarti! Kakashi è molto conosciuto e rispettato a Konoha e non essendo cambiato di molto, non vi sembra strano che abbiano preso come prigioniero anche lui? Semplicemente hanno pensato a un impostore quando l’hanno visto insieme a te!” spiegò Shikamaru con un sorriso appena accennato.

“Vedi? Alla fine è sempre colpa tua!” disse Sakura. “Shikamaru, di quanti anni in avanti siamo?”

“a giudicare dal vostro aspetto direi una quindicina!”

“Sarei curioso di vedermi sulla trentina! Sicuramente sono il ninja più forte e affascinante di tutto il paese del fuoco!” disse Naruto provando a immaginare il se stesso futuro.

Shikamaru accennò un sorriso per poi fermarsi davanti alla porta con sopra scritto “settimo hokage”.

“Bene, siamo arrivati. Pronti a scoprire chi si cela dietro a quella porta?”chiese l’uomo facendo l’enigmatico.

Tutti annuirono, tranne Sakura che volle vedere esaudita una sua curiosità.

“Aspetta! Io avrei una domanda! Il sesto volto sulla roccia, non ha praticamente viso…si tratta di Kakashi-sensei per caso?”

Kakashi sussultò. Non aveva mai pensato a una sua carriera come hokage, né avrebbe desiderato diventarlo, ma purtroppo per lui il destino gli aveva riservato proprio questo.

“Non è giusto! Dovevo essere io il sesto hokage!” si lamentò Naruto guardando storto il suo maestro che gli aveva fregato il posto.

Ma…se Kakashi-sensei è diventato sesto hokage…vuol dire che Tsunade è…” cominciò a dire Sakura senza avere il coraggio di pronunciare la parola “morta”, ma non gli passò inosservato la reazione di Shikamaru, il quale si era fatto silenzioso ed aveva abbassato la testa.

Sia Sakura che Naruto strinsero i pugni.

“Come è successo?” ebbe il coraggio di chiedere il biondo.

“Nonostante il suo aspetto, era piuttosto anziana e uno scontro per difendere il villaggio, le fu fatale. Fu allora che prese il suo posto Kakashi, il quale però si è sbarazzato del compito appena possibile!” spiegò in parole povere il Nara.

“Quindi io sono ancora in circolazione! Il settimo Hokage mi ha sostituito dato che io mi sono ritirato!” disse Kakashi per aver conferma di aver capito bene.

Shikamaru sorrise e annuì “Sono proprio curioso di vedere la tua faccia quando scoprirai cosa ti è successo.”

L’uomo mise addosso ai tre ninja un’enorme curiosità, ma non rivelò loro niente, si limitò ad aprire la porta e dicendo loro di attendere un attimo, entrò all’interno della stanza.

 

L’interno non era cambiato  molto. Era sempre una stanza abbastanza spoglia, con la differenza che le pareti erano state ridipinte per dargli un aspetto apparentemente più nuovo, Il parquet di legno era stato rifatto completamente, così che i fastidiosi cigolii di quando ci si passava sopra non ci fossero più, e appese al muro si trovavano tutte le foto degli hokage che si erano susseguiti nel tempo.

C’era anche una sostanziosa libreria con libri di vario genere e del solito disordine che era presente ai tempi di Tsunade non c’era  nemmeno l’ombra.

Al centro si trovava una scrivania piena di fogli e sulla sedia, sedeva un uomo dai capelli lunghi biondi legati in una coda, con addosso una tuta da jounin e  una mantella di colore arancione. Gli occhi erano azzurri, ma non sembravano volersi staccare dalle pratiche sulle quali l’uomo era concentrato.

Shikamaru tossì per richiamare l’attenzione, ma l’uomo alzò la mano in segno di attendere un attimo.

Pochi secondi dopo appoggiò il foglio sulla scrivania e sospirò sconsolato, lasciandosi andate stancamente sulla sedia.

“Problemi?” chiese Shikamaru.

“E quando non ce ne sono? A proposito di problemi, hai notizie dei nostri ninja ai confini col paese del fuoco?” chiese l’hokage speranzoso di avere, almeno una volta dopo tanto tempo, una buona notizia.

Shikamaru scosse la testa “Al momento non ancora!”

“Dovrebbero essersi già messi in contatto, che staranno facendo?”si domandò l’uomo.

“Saranno impegnati nella missione come giusto che sia!”disse obbiettivo Nara.

“Dovevano solo assicurarsi che fosse tutto apposto. Il fatto che non abbiano ancora dato notizie, mi fa pensare al peggio!” disse l’hokage alzandosi e andando ad affacciarsi alla finestra.

Era tutto il giorno che era rinchiuso in quella piccola stanza e sentiva l’esigenza di prendere un po’ d’aria, ma da qualche tempo, le sue esigenze passavano in secondo piano.

Konoha aveva bisogno del suo intervento… non se la stava passando molto bene.

“Non essere  così pessimista! Comunque dato che i problemi non mancano, non farai caso a un altro in più, vero?” disse Shikamaru rivelando all’uomo il perché della sua visita.

L’uomo lo guardò confuso “Di che stai parlando? Ho parecchio da fare, non so nemmeno se riuscirò a rincasare oggi, non riesco a occuparmi anche dei casini che combinano i nuovi genin, a quello pensaci tu!” gli disse girandosi a guardarlo, mentre i suoi capelli erano leggermente mossi dal vento che entrava dalla finestra.

Era inverno, ma quell’aria gelida che gli arrivava addosso, non era un fastidio. Gli sembrava quasi di rinascere dopo una lunga giornata a lavoro.

“Non centrano i genin…bhe forse uno, ma il genin in questione sei tu!” disse Shikamaru sorridendo all’espressione imbambolata dell’amico, che non capiva il significato delle parole appena pronunciate dal Nara.

Quest’ultimo fece segno ai tre ninja, che aspettavano fuori dalla porta, di entrare e quando entrarono lo stupore calò in sala.

L’hokage si stupì e subito pensò a uno scherzo.

“Nessuno scherzo! E chi ha voglia di architettare qualcosa del genere in questo periodo. E poi secondo te io partecipo a scemenze del genere?” gli fece riflettere Shikamaru.

L’hokage si portò una mano sulla fonte e scuotendo la testa cominciò a pensare di aver fatto l’errore più grande della sua vita ad accettare l’incarico di capo villaggio.

Rialzò lo sguardo e lo passò sui tre presenti, che erano sorpresi quanto lui. Solo Sakura ebbe il coraggio di pronunciare il suo nome.

N-Naruto?” disse sorpresa più che mai.

Sospirò “Si, sono io!” disse preparandosi a essere invaso da mille domande.

“Wow, sono davvero diventato Hokage?” disse felice come una pasqua Naruto che cominciò a saltellare di qua e di là, finchè Sakura non lo rimise al proprio posto con un pugno sulla testa.

L’hokage sorrise “Frena l’entusiasmo, il tuo futuro può sempre cambiare!”

“Sei stato tu a farci arrivare qui?” chiese Kakashi riprendendosi dalla sorpresa, anche se aveva sempre creduto che Naruto primo o poi avrebbe seduto a quella scrivania e avrebbe seguito le orme del padre.

“Perché avrei dovuto farvi venire fin qui?” chiese sorpreso l’uomo.”Non ne vedo il motivo!”

Bhe non è la prima volta che ci capita qualcosa del genere e fino ad ora tutto era collegato a te…hai qualche problema da risolvere?”

L’hokage la guardò e sospirò “più o meno un migliaio! Comunque dubito che siano i miei problemi la causa del vostro arrivo qui!”

“e allora quale sarebbe?” chiese Naruto.

L’uomo scosse la testa. “Lo sapremo col tempo forse, per ora mi domando dove sistemarmi finchè resterete qui!”

A konoha tutte le locande che offrivano stanze per i turisti erano chiuse. Non c’era tempo per il turismo in tempo di guerra e trovare una sistemazione per i tre non era facile.

“Al mio futuro me stesso dispiacerà se gli piombiamo in casa?” chiese Kakashi.

“La tua casa non è abbastanza grande per ospitare altre tre persone oltre a...” L’hokage si fermò e guardò Shikamaru, il quale capì cosa stesse pensando l’amico “Con tutto il tempo che resteranno qui, pensi che non lo vengano a sapere? Dobbiamo solo sperare che non combinino casini e modifichino il nostro presente, che per certe cose potrebbe anche cambiare!”

L’uomo biondo sospirò “Va bene! Kakashi ora sei sposato e hai due figli, dubito che troviate un posto dove sistemarvi a casa tua!”

Kakashi sgranò gli occhi, mentre Sakura e Naruto scoppiarono a ridere, non si immaginavano il loro maestro corteggiare una donna per poi sistemarsi a vita.

“come è possibile? io adoro la vita da single!” disse il copia-ninja con una nuvola nera in testa.

“Ce lo ripeti fino alla nausea Kakashi, ogni volta che tua moglie ti fa disperare!” disse Shikamaru alzando gli occhi al cielo.

Naruto continuò a ridere.

“Invece di ridere, guarda cosa c’è all’anulare sinistro del futuro te stesso!” disse Kakashi.

Esattamente al dito indicatogli da Kakashi, l’hokage aveva un fede.

Sakura diede una gomitata al ragazzo “Anche tu ti sei sistemato! Chissà io! Ho sempre pensato a come potesse essere mio marito o i miei eventuali  figli!”

“Tuo marito non dovrebbe avere capelli scuri e occhi neri freddi come il ghiaccio?” chiese Naruto infastidito al pensiero che la sua Sakura si fosse messa con quel tipo di persona.

“Se ti riferisci a Sasuke, mi pare di aver detto che non mi interessa più! Era solo una cotta da ragazzina. Gli voglio bene solo come amico, ti è chiaro il concetto?” disse per l’ennesima volta al biondo, il quale continuava ad avere come idea fissa, il fatto che l’Haruno fosse innamorata dell’Uchiha.

“Invece sono curiosa di sapere con chi ti sei sposato tu!” disse la ragazza.

I due ragazzi si girarono a guardare l’hokage in attesa di una risposta.

“Lo scoprirete prima o poi!” disse sorridendo imbarazzato.

“Tornando al problema della sistemazione! Casa tua e grande, perché non li ospiti tu? Così si tolgono la curiosità di scoprire chi è tua moglie!” disse Shikamaru divertito.

“Quindi non vivo più in quel buco in cui vivo ora!” disse Naruto felice e allo stesso dispiaciuto, in fondo era pur sempre il luogo dove era cresciuto.

“quel luogo è stato distrutto anni fa a causa di una bomba nemica!” ammise l’hokage “E poi non era il luogo migliore in cui costruirsi una famiglia!”

In quel momento un ninja aprì la porta di scatto “Hokage-sama, è arrivata una comunicazione da parte dei ninja che si trovano ai confini del paese del fuoco e…la situazione è grave, sembra che…” non potè finire di parlare che l’uomo lo azzittì.

“Arrivo subito, dammi qualche minuto!” disse per poi rivolgersi a Shikamaru “Dimentica i tuoi doveri per oggi e accompagna loro tre a casa mia! Di a mia moglie che rientrerò tardi!”

Shikamaru annuì e svolse il compito che l’hokage gli aveva affidato.

 

L’appartamento di Naruto si trovava nel vecchio quartiere Uchiha, il quale non esisteva più a causa della scarsità  di persone appartenenti in quel clan. Ora quelle costruzioni un tempo appartenenti ai parenti di Sasuke, erano state rimesse in sesto e vendute a abitanti del villaggio di qualsiasi clan.

Quando entrarono in quel territorio, si videro diversi bambini giocare e alcuni di loro avevano sulla maglia il marchio degli Uchiha.

“Ma quelli…” cominciò col dire Sakura.

“Sono figli di Sasuke e anche quella bambina con i capelli rossi che se ne sta in disparte a guardare i fratelli!” ammise Shikamaru.

Kakashi  e Naruto rimasero sorpresi “è tornato al villaggio?” chiese il copia-ninja.

“dov’è? Voglio parlargli!” disse il ragazzo, ma Shikamaru lo dovette informare che al momento l’Uchiha era in missione e che non sarebbe tornato per qualche giorno.

Sasuke era tornato al villaggio e aveva ripreso a servirlo al meglio delle sue possibilità. Le sue malefatte erano state perdonate e ora era a capo della squadra ambu. Aveva compiti gravosi sulle spalle e inoltre, l’hokage avendo piena fiducia in lui, gli affidava missioni complicate, che poche persone avrebbero potuto portare a termine.

“Ecco qua, siamo arrivati!” disse Shikamaru davanti a una grossa villa.

 

 

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Capitolo 2
*** La quarta guerra ninja ***


CAPITOLO 2: La quarta guerra ninja

 

Davanti a loro si alzava una costruzione di due piani, con un giardino sia davanti che dietro la casa. Era di colore bianca con marcapiani di legno. Era una tipica casa giapponese e il giardino dietro casa era fatto in stile zen, con un piccolo laghetto e piante sistemate in maniera armonica.

Nel giardino davanti invece…l’erba cresceva in modo disordinato e ad un ramo di un grosso albero di ciliegio, si trovava appesa una piccola altalena. Inoltre era presente anche una piccola casa sull’albero dove all’interno sembrava esserci qualcuno, ma quella persona passò inosservata ai presenti, davanti alla bellezza di quella casa.

“Nemmeno nei miei sogni ho mai avuto una casa del genere!” disse Naruto “è fantastica”

Giunsero davanti all’entrata e Shikamaru, togliendosi le scarpe, chiese il permesso di entrare.

Una voce di donna lo accolse calorosamente, esso era sempre ben accetto a casa Uzumaki.

“Non sono solo!” disse l’uomo avvisando la donna che aveva ospiti.

La donna uscì dalla cucina e mentre si toglieva il copri fronte di colore bordeaux, che le teneva i lunghi capelli rosa raccolti in alto, disse “Scusa, stavo preparando dei medicinali per il lavoro e…ma cosa…?” disse la donna sorpresa di vedere da ragazzini se stessa e suo marito.

Sakura e Naruto spalancarono in modo anormale le mandibole, che arrivarono a toccare terra.

“Ecco risolto il mistero della moglie di Naruto!” disse Kakashi divertito riconoscendo in quella donna, la futura Sakura.

Naruto e Sakura si guardarono e arrossirono. Si sentivano imbarazzatissimi e non riuscivano a guardarsi negli occhi.

Shikamaru, mi vuoi spiegare?” chiese la donna, che si toglieva il grembiule sporco di verde a causa delle erbe che aveva dovuto usare.

“Non so cosa sia successo! sappiamo solo che arrivano dal passato, ma ignoriamo il motivo della loro presenza qui!”

Sakura li guardò pensierosa “Non sarà un problema rivelare loro il nostro futuro? Potrebbero sempre cambiare le cose! NARUTO cosa ne dice?”

“Non sa nemmeno lui cosa pensare!Però si è offerto per ospitarli a casa vostra!” disse Shikamaru tranquillo.

Una parte di se era sollevato dal fatto che l’hokage, non lo aveva obbligato a portarsi qualcuno a casa sua…come minimo Temari lo avrebbe ucciso.

Eh si…Alla fine dopo anni che si incontravano per organizzare esami chunin e per garantire un buon rapporto tra foglia e vento, Shikamaru e Temari non avevano più potuto fare a meno uno dell’altro e la sorella del kazegake, aveva deciso di trasferirsi a Konoha per poter stare con lui.

Ma nonostante si volessero bene, Temari aveva sempre l’ultima parola in casa e Shikamaru doveva sopportarla.

 

“Vorrei che NARUTO nel prendere decisioni mi consultasse!” disse seccata la donna.

“Se disturbiamo, possiamo arrangiarsi in un altro modo!” disse Sakura dispiaciuta di recare disturbo.

La donna sorrise “Non preoccuparti. Non lascio la me stessa del passato a dormire sulla strada!”

SAKURA mostrò loro la casa e le stanze in cui essi potevano sistemarli e durante il tour, si sentì il rumore di passi accelerati e dalle scale si videro sbucare due bambine.

Una era di circa sei anni con capelli lunghi castani e due occhi azzurro/verdi. Il suo nome era Miiko.

“Papà! Che bello vederti!” disse correndo incontro al padre.

Shikamaru prese in braccio la piccola e le scompiglio i capelli.

“ La mamma ti sta cercando da ore! Ha detto che appena avessi messo piede in casa, ti avrebbe fatto a pezzi!” disse la bimba divertita.

Shikamaru divenne blu dalla fifa.

“Cosa hai fatto sta volta? Temari ce l’ha sempre con te!” disse SAKURA sospirando.

Temari?” dissero Sakura e Naruto all’unisono a causa della sorpresa.

“Cosa non ho fatto vuoi dire! Dovevo lavare i piatti e me ne sono dimenticato a causa di tuo marito che mi ha convocato d’urgenza, ma ovviamente lei questo non lo capisce!” disse Shikamaru sconsolato.

 

SAKURA vide che la seconda bambina era rimasta nascosta e le fece cenno di avvicinarsi.

Era una bambina di 5 anni con capelli rosa legate in due buffe treccine disordinate, che ricadevano davanti, e occhi azzurrissimi. Indossava una maglia arancione, con sopra una salopette di jeans sporca di terra.

Nonostante si comportasse da maschiaccio, quando c’era qualcuno che non conosceva, diventava molto timida.

“Vi presento Naoko! Dovreste aver già capito, ma nel caso vi fosse sfuggito, è figlia mia e di NARUTO!”

Kakashi si abbassò all’altezza della bambina che si nascondeva dietro le gambe della madre e scompigliandole i capelli, la salutò.

La bimba non rispose, ma continuava a guardare fissi i due ragazzi che erano davanti a lei. Per lei il copia-ninja era lo stesso del suo tempo, dato che l’unica cosa che li differenziava erano le rughe, ma con la maschera era impossibile notare la differenza.

Naruto e Sakura erano rossi come peperoni, ma allo stesso tempo non riuscivano a togliere gli occhi di dosso dalla piccola Naoko, che sentendosi osservata cercava maggiore protezione dalla madre.

“Non aver paura! Loro sono Sakura e Naruto! Ti sembrerà strano, ma siamo io e tuo padre da ragazzi!”

La bimba alzò il volto per guardare la madre, la quale facendole un sorriso la tranquillizzò, ma mantenne comunque le distanze di sicurezza.

“Non si finisce mai di scoprire! Abbiamo scoperto che Shikamaru ha una figlia e che voi due non sarete da meno…chissà come sono i miei figli!” disse Kakashi

“Veramente Miiko non è l’unica, ha un fratello gemello di nome Eichi!” disse Shikamaru, mentre posava a terra la figlia.

I tre lo guardarono, poi una domanda venne in mente a Sakura “Lei è…

“Non ho altri figli…per ora!” Disse SAKURA sorridendo. “ Non è il momento giusto per far nascere altri bambini, infatti le nascite sono calate in questi anni!” ammise la donna.

“Ho notato una certa tensione, soprattutto in NARUTO! Posso sapere cosa sta succedendo?” chiese il copia-ninja.

“la quarta guerra ninja è in corso da più o meno quattro anni!” lo informò  Shikamaru facendo sussultare gli altri “Vedendo il villaggio oppure semplicemente i nostri figli giocare, non si direbbe, ma ci aspettiamo un attacco da parte dei villaggi nemici a giorni.  Fino ad ora siamo riusciti ad evitare che le battaglie si svolgessero vicino o a Konoha, ma per quanto  riguarda Suna…ha già subito gravosi danni a causa di questa inutile guerra!”

“Ma qual è il motivo di questa guerra?” chiese Sakura preoccupata.

“Non lo immagini?” disse Shikamaru rivolgendo il suo sguardo verso Naruto “La maggior parte dell’Akatsuki è stata sconfitta, ma non  è scomparso con loro, il desiderio di rivoluzionare il mondo con il potere di tutti i bijuu messi insieme! Madara Uchiha non si è ancora arreso dopo questi anni e purtroppo il tempo che passa non sembra indebolirlo.”

Naruto abbassò la testa e strinse i pugni.

“L’hachibi l’hanno già catturato?” chiese Kakashi, ma sapeva già qual’era la risposta.

SAKURA annuì “Esattamente quattro anni fa. Per questo si è arrivati a questo punto. I paesi alleati con Konoha si sono schierati contro i villaggi nemici per proteggere NARUTO o meglio dire, noi per proteggere NARUTO mentre gli altri paesi per proteggere loro stessi, ma poco importa quali siano le motivazioni di uno o dell’altro, l’importante che collaborando insieme si arrivi a qualcosa!”

Sakura intervenne “Non capisco. Cosa ci guadagnano i villaggi nemici a combattere per mettere le mani sul Kyuubi, se poi potrebbe accadere qualcosa di brutto anche a loro?”

“Basta che l’artefice di questa guerra abbia promesso ai capi villaggi, chissà quali  vantaggi e  che loro si siano fatti abbindolare come scemi!” disse Naruto arrabbiato.

Kakashi gli mise una mano sulla spalla come a volerlo tranquillizzare.

 

La sera trascorse abbastanza serenamente. La cena preparata da SAKURA era squisita e gli ospiti mangiarono con gran gusto. Solo Naoko fece capricci.

SAKURA cercò di imboccarla quando aveva visto che la piccola si rifiutava di mangiare, ma essa non fece una piega. Si rifiutò di aprire anche solo una volta la bocca e ingoiare il cibo e questo non perché non le piaceva ciò che c’era nel piatto.

“Non mangio finchè non arriva papà!” disse mettendo il broncio e allontanando il piatto davanti a se.

SAKURA sbuffò. Era già qualche sera che la bambina faceva così, ma la donna non diceva niente al marito per non farlo preoccupare. Sapeva che NARUTO avrebbe preferito stare con loro, piuttosto che lavorare e se non rincasava doveva esserci un motivo serio e la guerra non era certo qualcosa da poco.

I nemici continuavano a procedere e presto o tardi, Konoha sarebbe stata il campo di battaglia. Avevano evitato il più possibile che ciò avvenisse, ma i ninja cominciavano a scarseggiare e la resistenza cominciava a farsi ogni giorno più debole.

Naoko te lo già spiegato! Tuo padre è al lavoro e non tornerà tanto presto! Quindi per favore fai la brava e mangia. Altrimenti lo dico a tuo padre e tu non vuoi che lui si arrabbi, dico bene?”

La bimba incrociò le braccia “tanto lo so che non gli dici niente! altrimenti mi avrebbe già sgridato!”

La piccola non era a conoscenza di quello che si stava svolgendo al di fuori della sua casa e dei suoi giochi, ma aveva intuito che c’era qualcosa che preoccupava i suoi, soprattutto il padre e aveva capito che la madre cercava di fargli pesare il meno possibile i suoi capricci.

Naruto vedendo la scena volle provare una cosa. Si alzò dal suo posto e si avvicinò alla piccola e afferrando il cucchiaio in mano a SAKURA, provò a dare egli  stesso da mangiare a Naoko.

“Non avrò l’età di tuo padre, ma se ti accontenti di un papà più giovane…” il ragazzo sembrava imbarazzato a dire quelle cose “mangi qualcosa per me? per il tuo “piccolo” papà?”

Naoko lo guardò un po’ perplessa, ma quando guardò gli occhi del ragazzo, l’immagine di suo padre si sovrappose a quella di Naruto e cominciò a mangiare senza più lamentele.

Sakura e Kakashi guardavano Naruto stupiti, incapaci di credere che quel ragazzo che stava dando da mangiare a “sua” figlia, fosse lo stesso shinobi spavaldo e pasticcione di sempre.

Come al solito il ninja più imprevedibile di Konoha aveva agito.

Sakura continuava a guardare sia lui che la bambina e dopo un po’ di ritrovò con la testa abbassata per nascondere il rossore, mentre Kakashi la osservava divertito.

 

Le 9.30 di sera arrivarono in un baleno e mentre i tre ninja del passato discutevano fra loro, SAKURA  si era recata a mettere a dormire la bambina. Le raccontò una storia e le rimboccò le coperte. Naoko doveva essere davvero esausta, perché si addormentò in fretta e quando SAKURA si girò per tornare dai suoi ospiti, si accorse che qualcuno la stava osservando.

“NARUTO! non ti ho sentito entrare!” disse avvicinandosi a lui.

“Ho fatto pianissimo per non svegliare nostra figlia! Tutto bene oggi?” le chiese dandole un bacio sulla fronte.

SAKURA si abbandonò alle sue braccia e annuì “Sentiamo molto la tua mancanza sai? Soprattutto Naoko!”

L’hokage le accarezzò i capelli e ne odorò il profumo “mi mancate molto anche voi. Scusa se ho fatto tardi anche oggi!”

La donna sciolse l’abbracciò e lo colpì in testa “Baka, credi che sia arrabbiata per questo? Lo so che stai  lavorando per il bene del villaggio, nessuno te ne fa una colpa…solo non ti trascurare troppo.”gli passò una mano sul volto sfiorando la barca che accennava a crescere “Guardati, sei così pallido, hai mangiato almeno qualcosa?” le chiese preoccupata.

NARUTO le accennò un sorriso e scosse la testa.

SAKURA sospirò e si fece seguire in cucina. Prevedendo che il marito non avrebbe mangiato niente fino al suo rientro, gli aveva lasciato qualcosa da parte e ora si accingeva a riscaldargli il pasto.

“Salve!” disse l’uomo salutando i presenti “Vi trovate bene qui?”

“Eccome, questa casa è fantastica!” disse Naruto, appoggiato da Sakura.

“concordo con loro, ma mi sento di peso. C’è qualcosa che posso fare mentre sono qui? Svolgere qualche missione ad esempio!” chiese Kakashi.

NARUTO non acconsentì così velocemente che tutti lo guardarono stupito.

“Scusa e che…penso ti abbiano messo al corrente della situazione e se ti lasciassi partecipare a qualche missione e sfortunatamente in una di queste perdessi la vita, la storia cambierebbe…di parecchio anche!”

“Ma se si evita di arrivare alla quarta guerra mondiale dei ninja non è meglio? Perché non provare a cambiare questo aspetto del vostro presente?” chiese Naruto.

SAKURA mettendo davanti al naso del marito i piatti pieni di cibo rispose “Perché non solo le cose brutte cambierebbero, ma anche quelle belle e non sapendo esattamente cosa e dove abbiamo sbagliato, correremmo un rischio enorme!”

“E comunque la quarta guerra dubito che si possa evitare!  Alla fine che sia io o un altro jinchuuriki a rimanere l’ultimo,le terre che non vogliono che il mondo che conosciamo sia distrutto, si alleerebbero contro quelle che non hanno idea di cosa possa capitare!” disse serio l’hokage.

SAKURA sbuffò “NARUTO non è colpa tua!”

“Indirettamente si! in qualsiasi modo si concluderà questa guerra, la causa sarà sempre mia. Se vinciamo noi questa guerra,  sarà mia la colpa di tutte le vittime che ci sono state, che hanno combattuto affinchè il demone che mi porto dentro, non finisca in mani sbagliate  e se invece mi catturano e riescono ad ottenere il potere del Kyuubi, sarà mia la colpa della distruzione del mondo che conosciamo, colpa la mia incapacità di proteggere me stesso e quello che amo!” disse l’uomo a testa china, mentre giocava con il cibo con le bacchette. Aveva detto tutto questo non con rabbia o tristezza, ma con rassegnazione. Sapeva che era così e se tutti gli dicevano il contrario per farlo stare meglio, era convinto della sua colpevolezza, anche se non aveva potuto scegliere il suo destino.

SAKURA non disse niente. sapeva che era guerra persa cercare di fargli cambiare idea. A differenza sua Kakashi provò a opporsi, ma la donna gli fece cenno con la testa di non proseguire la conversazione.

Aveva bisogno di non pensare alla guerra e alla sua condizione di Jinchuuriki almeno quando era a casa.

Si misero a discutere di altro e a ricordare i tempi passati.

Naruto, abbassa la voce!” disse Sakura mettendo un dito davanti alla bocca del compagno, indicandogli con l’altra mano il futuro se stesso, il quale incrociando le braccia sul tavolo e appoggiandoci la testa sopra , si era addormentato.

Ma il suo sonno durò poco, perché un forte boato fece sussultare tutta Konoha.

NARUTO si alzò di scatto e uscì in giardino insieme agli altri, per vedere cosa stava succedendo.

Verso il centro di Konoha si alzava un denso fumo.

“Cosa sta succedendo?” chiese SAKURA agitata.

“Non lo so, ma potrebbe trattarsi di un incidente avvenuto in qualche casa. Se i nemici attaccassero, dubito che riuscirebbero ad inoltrarsi così tanto nel villaggio, senza che nessuno avesse dato l’allarme! E poi non avverto nessuna minaccia” disse l’hokage “Io vado a controllare! Se vedi che le cose si mettono male, prendi Naoko, avverti gli altri e mettetevi al sicuro! D’accordo?”

SAKURA lo guardò preoccupata “Sta attento!”

NARUTO corse verso il luogo dove era avvenuta l’esplosione e Kakashi lo seguì nonostante il suo allievo gli avesse chiesto di tenersi alla larga.

“Starò attento a non farmi uccidere, farò combattere i miei cloni se necessario!”

I due arrivarono sul posto in pochi secondi e quando arrivarono videro alcuni ninja che si allontanavano dal luogo. Alcuni di loro si avvicinarono a NARUTO e lo rassicurarono.

Quell’esplosione non era dovuta a un attacco nemico o altro, semplicemente un genin e un chunin che volevano allenarsi, scontrandosi fra di loro, avevano provocato quell’esplosione.

Due ragazzi si trovavano davanti a un uomo dai capelli grigi e una maschera sul volto, che non la smetteva di ricoprirli di insulti.

Hikaru, Haru! Possibile che ogni volta che ci sono dei casini, siete sempre voi gli artefici?” li rimproverò l’hokage avvicinandosi a loro “Non è il momento di giocare! Il villaggio è in allerta e c’è già abbastanza tensione senza che voi facciate spaventare la gente!” disse con voce grossa.

“non stavamo giocando, ma allenandoci!” dissero all’unisono i due.

“State zitti se non volete aggravare di più la vostra situazione!” disse KAKASHI prendendo parola “Cosa vi è saltato in mente? Vi sembra questa l’ora adatta per andare ad allenarvi? senza nemmeno un adulto che vi controlli?”

KAKASHI si accorse solo allora del suo passato se stesso e spalanco l’unico occhio visibile

Kakashi ti presento i tuoi figli! Ti avverto che non daranno vita facile a te né a me!” disse NARUTO guardando ancora storto i due ragazzi.

L-loro s-sono i…i miei figli?” chiese il copia-ninja stupito.

Haru, il più grande di 15 anni, aveva i capelli neri/viola scuro e due occhi molto simili al padre, quasi annoiati.

Hikaru di 12 anni, aveva i capelli grigi lunghi e legati in una coda che gli cadeva davanti e due occhi furbi, che ricordavano quelli della madre.

“Cosa cavolo sta succedendo? Perché quel tizio si è trasformato in nostro padre? Ce ne basta uno!” dissero i ragazzi beccandosi un’occhiataccia dal padre.

“non è un jutsu, ma è vostro padre a 30 anni! Viene dal passato e sarete contenti di sapere che non avete  fatto una bella figura!” l’hokage fece una pausa poi rivolgendosi al giovane copia-ninja “Posso consigliarti di non fare figli? O almeno se proprio vuoi, fai delle femmine, sarebbero più tranquille!”

Kakashi lo guardava perplesso

“tranquille? Con la madre che si ritrovano? Non c’è da meravigliarsi se questi due sono cresciuti così!”disse KAKASHI “ Comunque me stesso, se posso consigliarti, stai lontano dalle donne!”

Si sentii uno schianto al suolo. I due ragazzi giacevano a terra con due bernoccoli enormi sulla testa.

“non ti conviene parlare male di me, con il tuo te stesso del passato, se non vuoi fare la fine dei tuoi figli!”disse una donna dai lunghi capelli viola scuro lasciati sciolti e due occhi neri molto arrabbiati. Essa prese i due ragazzi per il colletto delle loro tute e disse ”Razza di idioti! Cosa vi è saltato in mente? Vi insegno io a disobbedire gli ordini di vostra madre!”

A-Anko?” disse Kakashi incredulo “è lei la mia futura moglie?” Kakashi era sotto shock. Il futuro se stesso gli si avvicinò e dandogli qualche pacca sulla schiena e disse “Segui il mio consiglio, stalle alla larga e non sposarti mai!”

Purtroppo per lui Anko l’aveva sentito e anche al copia-ninja sarebbe aspettato un brutto rientro a casa.

 

“Cosa è successo?” chiese Sakura vedendo NARUTO e il suo maestro, alquanto sconvolto, rientrare.

Haru e Hikaru hanno avuto la brillante idea di allenarsi a quest’ora e di far scontrare le tecniche che stanno creando, una contro l’altra per vedere quale era la migliore!” rispose NARUTO

“sono sempre loro!” disse rassegnata SAKURA.

“Quei due prima o poi finiranno in ospedale. Far scontrare due tecniche ancora incomplete, di cui non si conosce ancora gli effetti che possano avere. È una cosa da pazzi! Se non avessero una mente brillante come il padre e l’astuzia di Anko, col cavolo che li facevo diventare ninja, ma ora come ora sanno fare solo pasticci!” disse sbuffando l’uomo.

Quando Sakura e Naruto scoprirono il perché il loro maestro era come in trans, rimasero sconvolti. Non avrebbero mai immaginato che una donna come Anko potesse piacere a Kakashi.

 

L’indomani NARUTO si alzò ancora prima dell’alba per poter continuare  a creare strategie da utilizzare in battaglia. Alcune di quelle passate si erano dimostrate efficaci, ma il loro numero era quasi pari a quelle che erano state un totale fallimento.

Shikamaru arrivò verso le otto e trovò NARUTO già indaffarato, il quale per stare sveglio aveva già bevuto tre caffè.

“Non ti fa bene tutto quel caffè. Sei già abbastanza nervoso di tuo ultimamente, non hai bisogno di un incentivo!” lo prese in giro il ragazzo.

“Di un aiuto per essere ancora più nervoso no, ma se non prendo qualcosa che mi tenga sveglio, mi addormento… e non è il momento adatto!” disse serio l’hokage.

Shikamaru sospirò “NARUTO, da quanto tempo non ti fai una dormita decente? Insomma sei sempre rinchiuso qui dentro!”

“Sarà una settimana se non di più!” rispose facendo alzare un sopracciglio a Shikamaru “Non posso riposarmi, mentre rischiamo di essere attaccati da un momento all’altro! I ninja che avevo mandato in missione al confine del paese del fuoco, sono stati sterminati dai paesi nemici…potrebbero arrivare qui a momenti. Devo fare in modo di preservare più vite possibile. So bene che non posso evitare vittime, ma devo almeno lavorare affinchè questi morti siano il meno possibile!” disse serio l’uomo passandosi una mano stancamente sul viso.

“su questo hai ragione, ma se continui così potresti ammalarti e andare a far compagnie alle tante vittime di questa guerra!” disse Shikamaru.

“Almeno non ci sarebbe più motivo per continuare questa guerra. Con me se ne andrebbe anche kyuubi!”

Quella frase fece arrabbiare Shikamaru, il quale sbattè i pugni sulla scrivania.

“Ti rendi conto di quello che dici?” lo rimproverò

L’hokage sembrò come risvegliarsi e si abbandono sulla sedia a testa bassa “Si, scusa! È stato un momento di debolezza, non dirlo a SAKURA per favore! Non voglio che si preoccupi anche di queste  uscite fuori luogo!”

Shikamaru sorrise “Non lo farò. È la  stanchezza che ti ha fatto parlare e questa schifosissima situazione! Senti un po’, ti può servire una mano?”

NARUTO gli fu davvero grato e accettando il suo aiuto, lo mise al corrente delle ultime notizie che aveva ricevuto dai paesi alleati. I nemici erano proprio alle porte e ormai uno scontro era inevitabile.

 

 

 

 

Salveeeeeee. Ecco il secondo capitolo. Mi sembra scritto un po’ male e anche se ho corretto certe cose, mi dà ancora quell’impressione…spero appunto che sia solo una sensazione.

Fatemi sapere se vi piace o no. anche le critiche sono accettate per sapere dove migliorarmi.

Sono contenta che questa ff sia piaciuta…bhe almeno a quelli che me l’hanno fatto sapere.

Grazie mille a Fiore-di-ciliegio; cleo92;brave soul e Avis. Grazie per le vostre recensioni, spero che anche questo capitolo vi piaccia.

Ciao

A presto

Neko =^_^=

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Capitolo 3
*** Attacco e sorpresa ***


Capitolo 3: Attacco e sorpresa

 

Naruto, Sakura e Kakashi erano andati a fare un giro per il villaggio, con l’intento di recarsi a uno dei campi di allenamento e fare esercizio, dato che in altro modo non potevano rendersi utili.

Però durante la strada non mancarono le sorprese.

Passarono davanti al negozio di fiori Yamanaka dove al bancone si trovava un uomo pallido dai capelli scuri con in mano un bambino di appena 5 mesi, che non smetteva di strillare.

“Sai?” disse Naruto sorpreso, riconoscendo l’amico.

L’uomo alzò la testa a rimase stupito di trovarsi davanti il suo vecchio compagno si squadra, tanto che si dimenticò del figlio che piangeva e questo fece arrabbiare la moglie che stava servendo dei clienti.

“Sai, i clienti non entrano più in negozio se continuano a sentire Akihiro piangere! Sai fare il tuo mestiere di padre?” la donna vedendo che non rispondeva e che si era imbambolato, guardò nella stessa direzione del marito.

“Sakura? Naruto…ma cosa?”

Ino?” disse Sakura sorpresa nel vedere la sua rivale, in splendida forma come sempre.

“Ci sono anche io comunque!” disse Kakashi che solitamente passava inosservato.

“Ci siamo visti cinque minuti fa Kakashi! Anko ha gradito le rose?” chiese la donna.

Kakashi sbiancò, non aveva ancora digerito la notizia, ma riprendendosi dal colpo, informò la donna della situazione “Veramente come loro due, vengo dal passato, quindi non sono ancora sposato!” disse facendo una smorfia pensando ad Anko come sua promessa sposa.

Ino e Sai ci misero un po’ a credergli e non furono gli unici ad avere problemi ad accettare questa faccenda.

“Si certo, e sperate che io ci creda?” disse Kiba con la stessa aria strafottente di quando era un teenager. Lo avevano incontrato davanti a un negozio di vestiti femminili, mentre aspettava qualcuno.

Sakura e Naruto faticarono a convincerlo. Mentre Kakashi non ci provò  nemmeno.

“Io ci credo!” disse una donna uscita dal negozio, appena in tempo per sentire la strana storia. Essa era molto bella, tanto che Naruto arrossì a vederla, beccandosi una gomitata nello stomaco da parte si Sakura. Aveva lunghi capelli corvini e due occhi lilla chiarissimi.

“Tu credi a tutto Hinata! Ma dai come può essere?” disse Kiba scettico più di prima.

Naruto mise il broncio “Proprio tu che dovresti sentire gli odori, non ci riconosci?”

Kiba si sentii in imbarazzo e si portò una mano alla testa. Non aveva nemmeno pensato ad annusarli e quando capì che non era uno scherzò, si scusò.

“E così tu e Hinata siete sposati? Avete anche voi qualche figlio in giro da qualche parte?” chiese Sakura guardandosi intorno.

Hinata diventò rossa come un peperone e per poco non svenne. Kakashi riuscì ad afferrarla in tempo.

“Certi aspetti non cambiano mai eh!” disse il copia-ninja divertito.

“Almeno ora non sviene più per Naruto!” disse Kiba accompagnato da un guaito di Akamaru, che scodinzolava accanto al padrone.

“per me? perché dovrebbe svenire per me?” chiese il ragazzo non capendo.

“E già, sei proprio il solito baka che non capisce niente! Comunque per rispondere alla tua domanda Sakura, non siamo sposati. Siamo fidanzati e aspettiamo che la guerra finisca per mettere su famiglia!”spiegò.

Più avanti incontrarono Rock Lee e Gai, i quali si allenavano insieme. Scoprirono che il primo era sposato con Tenten e avevano una figlia di 9 anni, molto somigliante a Lee, ma con sopracciglia normali, mentre il secondo era ancora single. Era stato un duro colpo per lui sapere che il suo rivale KAKASHI si era trovato una donna…ora aveva poco tempo per le sue sfide giornaliere.

non ebbero il piacere di incontrare Neji, Shino e Chouji, ma vennero a sapere da terzi che Neji era diventato il patriarca del clan degli Hyuuga, dopo la morte di Hyashi a causa di un infarto. Shino e Chouji invece erano stati uccisi in missione due anni prima.

I tre rimasero sconvolti alla notizia. Sapere che due dei loro compagni erano periti, non era facile da digerire.

 

Anche quella sera l’hokage tornò tardi, ma Naoko, essendo ancora sveglia al rientro del padre, appena lo vide gli corse incontro saltandogli in braccio.

NARUTO se la coccolò un po’ cercando di pensare solo a lei e dimenticare la faticosa giornata appena trascorsa. Mise velocemente qualcosa nello stomaco, dopo di chè, andò nella stanza della figlioletta e, come promesso poco prima, le raccontò una favola.

Non trascorse molto tempo che Naruto vide la bambina, con un pigiama arancione con tante piccole volpi blu, affacciarsi in cucina

“Ehi Naoko,come mai sei lì?” chiese il ragazzo addentando subito dopo un biscotto.

“Non riesci a dormire?” chiese Sakura.

La bimba li guardò e scosse la testa, dopo di chè si avvicinò alla madre.

“Cosa c’è? Vuoi un bicchiere d’acqua tesoro?” chiese accarezzandole la testa.

La piccola scosse la testa “Papà si è addormentato nel mio letto mentre mi raccontava la storia di quando ha incontrato la prima volta nonno Jiraya, lui è grosso e non c’è spazio per me!”

“voi vedere che ora lo devo portare pure a letto?” disse SAKURA sospirando.

“Posso pensarci io!”disse Kakashi.

“No, non disturbiamolo! Il letto è piccolo, ma è talmente stanco che  dormirebbe comodo anche per terra!” rispose la donna, poi con un dito accarezzò il nasino alla figlia “Per stanotte,dormirai con me, va bene?”

La piccola fu felicissima a quella notizia, adorava dormire nel lettone, anche se preferiva quando c’erano entrambi i genitori. Le sembrava di essere protetta in mezzo a loro due.

 

L’hokage si svegliò verso mezza notte di soprassalto, si sentiva caldissimo e di corsa scese dal letto e si recò in camera di SAKURA e, spalancando la porta, fece spaventare lei e la bambina.

“SAKURA prendi Naoko, sveglia gli altri  e andate nei sotterranei! I ninja della pioggia saranno qui a momenti!” disse per poi dare l’allarme anche ai vicini.

Shikamaru lo affiancò mentre si recavano verso le porte del villaggio per prepararsi all’attacco.

“NARUTO sei sicuro che attaccheranno sta notte?”  chiese l’uomo.

L’hokage gli porse la mano e toccandogliela il Nara rimase quasi ustionato “Sei bollente!”

“Lo sai cosa significa questo! Più sono caldo, più Kyuubi è in allerta e ciò può significare solo che i ninja nemici sono vicini!”

Fece appena in tempo a finire la frase che i due si videro piombare addosso una pietra infuocata, che riuscirono a schivare appena in tempo.

 

“Cosa sta succedendo?” chiese assonnato Naruto sentendo le grida di SAKURA.

“i nemici saranno qui a momenti! Venite con me!” disse facendosi seguire verso la cantina, dove al suo interno c’era una botola che andava in profondità.

“Questo corridoio vi porterà al sicuro verso le montagne. Prendete Naoko e dirigetevi là!” disse porgendo la bambina in braccio alla passata se stessa.

“Io sono un ninja medico e là fuori hanno urgente bisogno di me! Kakashi, Naruto, Sakura, lo so che per voi è dura dovervi nascondere, piuttosto che dare una mano, ma per favore non fate mosse avventate e proteggete mia figlia!” disse supplichevole la donna, prima di chiudere la botola e andare verso la battaglia.

“SAKURA!” la chiamò Ino durante il tragitto “Ci sono già vari feriti, io mi occupo di questa parte del villaggio, tu vai a nord!” le disse l’amica e la donna dai capelli rosa obbedì.

La battaglia non era molto accesa come l’hokage e gli altri ninja si sarebbero aspettati. La maggior parte dei nemici attaccavano per lo più a distanza lanciando bombe verso il villaggio.

Gli scontri che avvenivano ravvicinati, non sembravano voler stabilire chi delle due fazioni era in vantaggio.

NARUTO vedeva cadere a terra prima un nemico, poco dopo un suo alleato.

Lui era stato cerchiato da una decina di ninja molto potenti e preparati, probabilmente addestrati con il solo scopo di vedersela con lui.

“Consegnati a noi e smetteremo di assediare il tuo amato villaggio!” disse uno di loro, il quale però non ricevette la risposta che tanto desiderava.

L’hokage afferrò un kunai, facendo capire che avrebbe posto resistenza “Se mi consegnassi ora, sarebbe solo questione di tempo e Konoha sarebbe rasa al suolo comunque!”

“Cosa pensi di fare? Sei da solo contro dieci e non ti conviene sottovalutarci!”disse un altro che afferrò la sua Katana.

“Ho imparato con l’esperienza che il nemico non si sottovaluta, ma non mi preoccupa il fatto che siate in dieci o in mille, lotterò fino alla fine per salvare quello che amo!” disse NARUTO scagliandosi contro di loro.

Cominciò una lotta senza esclusione di colpi tra l’hokage e i ninja della pioggia, i quali si avventavano su di lui, senza lasciargli un attimo di respiro.

La loro tecnica era quella di sfinirlo, perché una volta esausto, la sua fama di ninja più imprevedibile di Konoha, sarebbe diventata solo un nome.

L’Hokage parava inizialmente con grande destrezza i colpi dei suoi avversari. Riusciva anche a schivare i colpi di katana con un semplice Kunai, ma per quanto i suoi sensi fossero maggiormente sviluppati rispetto a una volta, grazie a Kyuubi, non riusciva a stare attento a tutti i nemici contemporaneamente.

Riuscì a farne fuori cinque prendendoli alla sprovvista e colpendoli con il rasengan.

Incompleta o no, la tecnica di suo padre, insegnatagli da Jiraya, rimaneva sempre il suo Jutsu preferito…comunque aveva sempre un grande effetto.

Successivamente il biondo colpì uno dei nemici con l’elsa del Kunai sul collo, facendogli perdere i sensi, mentre un altro venne trafitto dalla katana del suo compagno tramortito a terra, di cui NARUTO si era impossessato.

Ora gli rimanevano tre nemici da combattere,ma la stanchezza del combattimento, la stanchezza dei suoi cloni sconfitti in battaglia e quella  dei giorni passati cominciava a farsi sentire.

Dormire poco poteva dargli la possibilità di elaborare piani di difesa di Konoha, ma in combattimento la mancanza di sonno, si rivelava una perfida alleata.

Venne colpito più volte da dei kunai alle spalle e solo per un pelo era riuscito a schivare le carte bombe che i nemici gli lanciavano.

Non si arrese e rialzandosi sempre in piedi, riuscì a parare altri colpi che gli sarebbero stati fatali.

Di sicuro i ninja avevano avuto l’incarico di catturarlo vivo,ma nella frenesia della battaglia, potevano anche dimenticarsene.

In tal caso la guerra non avrebbe più avuto ragione di esistere.

Un forte colpo allo stomaco lo fece cadere e sputare sangue e per un breve momento la sua vista lo abbandonò, ma anche un piccolo istante come quello lo fece cadere prigioniero.

Shikamaru lo teneva sotto controllo, ma nonostante avesse visto l’amico in difficoltà, non riuscì a intervenire, perché altri nuovi ninja gli piombavano addosso.

 

NARUTO si trovava con le mani dietro la schiena, il volto a terra, un ginocchio del nemico che lo teneva fermo e un Kunai puntato contro la gola.

“Adesso sei innocuo, mio caro Kyuubi! Sei stato bravo a sbarazzarti di sette di noi, ma come vedi…abbiamo vinto n…” il ninja nemico non riuscì a finire la frase che cadde a terra privo di vita.

“Non ti ricordavo così debole dobe!” disse un uomo con la katana sguainata ricoperta di sangue del ninja che aveva appena colpito per salvare l’hokage.

S-Sasuke! Ottimo tempismo!” disse il biondo provando ad alzarsi, ma una forte fitta lo fece cadere nuovamente a terra. Aveva perso parecchio sangue e aveva delle costole rotte.

“Tu riposati, a loro ci penso io!” disse l’Uchiha buttandosi nella mischia.

Nonostante la frase del compagno, NARUTO non poteva starsene lì senza fare niente e dopo aver fatto profondi respiri per riprendere un po’ coscienza di se stesso, si alzò nuovamente in piedi e chiamò a se il potere della volpe.

Tsè! Deve sempre mettersi in mostra!” disse Sasuke divertito, notando cosa avesse intenzione di fare il suo vecchio compagno di squadra.

Libero semplicemente tre code, ma esse bastarono per fargli guarire le ferite più superficiali e per aumentare potenza e velocità.

I nemici non avevano tenuto in considerazione una cosa, il fatto che il jinchuuriki ricorresse ai poteri del bijuu. Non gliel’avevano mai visto fare e erano convinti che a differenza dell’hachibi, lui non ne fosse in grado di usufruire di una tale quantità di chakra.

Fu un grosso errore che costò loro la vittoria.

I ninja sopravvissuti scapparono e Konoha potè tirare un sospiro di sollievo.

“NARUTOOOO!”

L’hokage si girò verso il luogo dove proveniva la voce: era SAKURA

“NARUTO, stai bene?” chiese la donna controllando le sue condizioni.

L’uomo annuì “sono solo un po’ ammaccato! Sasuke…grazie per avermi salvato!” disse l’uomo con gratitudine.

“La prossima volta vedi di cavartela da solo dobe!” disse cercando di mantenere la sua freddezza “Se non fossi arrivato saresti stato spacciato e non solo tu!”

L’uomo abbassò la testa e non rispose. Sasuke alzò un sopracciglio sorpreso. Il suo intento era quello di provocarlo come al solito, ma aveva scelto l’argomento sbagliato per farlo e cercò di rimediare “Ben fatto! se non fossi ricorso al potere del kyuubi staremmo ancora combattendo e le vittime e i feriti sarebbero stati di più!” disse distogliendo lo sguardo dall’uomo.

“Probabile! Ora pensiamo a riposarci tutti quanti, non è finita con questo attacco!” disse il biondo provocando i sospiri si tutti.

 

NARUTO il giorno dopo si prese un giorno di “vacanza”. Glielo aveva imposto SAKURA, la quale gli ordinò riposo assoluto. Grazie a Kyuubi era uscito abbastanza bene dall’incontro, ma se voleva riprendersi completamente doveva riposarsi decentemente.

Per quanto provasse a rilassarsi, si sentiva nervoso e soprattutto molto accaldato. Non riuscendo più a stare sdraiato nel letto e a prendere sonno, si alzò e si recò a fare colazione.

In quella giornata faceva particolarmente freddo e tutti rabbrividirono quando videro l’hokage entrare in cucina a torso nudo, tranne per le fasciature.

“NARUTO cosa ci fai fuori dal letto!” lo sgridò SAKURA.

“sono le undici, mi sembra di aver riposato abbastanza!” disse l’uomo sedendosi al tavolo.

“Non avrai intenzione di andare a lavorare!” chiese la donna fulminandolo con lo sguardo.

Era proprio quella la sua intenzione, ma dovette ripensarci o sarebbe stato messo fuori combattimento da sua moglie.

“NARUTO, non hai freddo conciato così?” chiese Sakura cercando di nascondere il rossore sulle sue guance, provocato dal vedere la muscolatura del torso nudo dell’uomo.

L’uomo si accorse del suo imbarazzo e si mise una leggera maglia per coprirsi “No, in realtà sto morendo di caldo!” disse facendo voltare SAKURA preoccupata.

L’hokage la guardò con la stessa espressione e i tre ninja dal passato si domandarono il perché di quegli sguardi.

“Se avete freddo avvicinatevi a me…sono una stufa umana!” disse sforzandosi di sorridere.

La donna poggiò una mano sulla fronte dell’uomo…era molto caldo e si preoccupò.

“Non è influenza vero?” disse la donna con una voce carica di tensione.

L’uomo scosse la testa “No, il termometro segnerebbe non so quanti gradi in più rispetto alla norma se fosse solo febbre! Ho timore di credere che l’attacco di ieri sia stato solo un avvertimento!” disse l’uomo.

Cooosaaa?” gridò NarutoMa…ci hanno detto quello che è successo e se quella strage di ieri era solo l’avvertimento…quando i nemici fanno sul serio cosa accadrà?” chiese preoccupato.

L’hokage scosse la testa, nemmeno lui poteva saperlo.

“Posso farti una domanda? Il tuo emanare calore…è collegato al Kyuubi vero?” chiese Kakashi

L’uomo annuì. Erano successe un sacco di cose in quegli anni e una di queste era il fatto che il potere di Naruto e di Kyuubi si erano fusi, dando all’uomo sensi più sviluppati e una capacità straordinaria di percepire in anticipo il pericolo.

Quando la sua temperatura corporea cominciava a salire, significava che presto sarebbe successo qualcosa di spiacevole e purtroppo per lui, quella sensazione non aveva sbagliato.

In quel momento sentiva molto caldo, annuncio che qualcosa sarebbe accaduto…probabilmente un altro attacco, ma non era ancora così bollente da dire che l’evento sarebbe caduto a momenti…comunque manteneva sempre bene all’erta i sensi.

 

Successivamente SAKURA andò nella stanza della figlia per svegliarla.

“Mamma, mamma…cos’hai?” gridò dall’altra stanza la piccola Naoko all’armata.

NARUTO,sentendo le urla della piccola e seguito dagli altri, si precipitò nella stanza della piccina, dove trovarono la donna a terra priva di sensi.

L’hokage si avvicinò immediatamente a lei e la soccorse. La richiamò più volte e dopo l’ennesimo richiamo, la donna cominciò a reagire, aprendo leggermente gli occhi e sussurrando il nome del marito.

L’uomo la prese in braccio e la portò nella loro camera da letto, dove la pose e la coprì gentilmente con le coperte.

“SAKURA riesci a sentirmi?” chiese l’uomo accarezzandole delicatamente i capelli.

La donna ancora stordita gli sorrise e accennò con il capi un sì.

“Vuoi che ti porti in ospedale?” chiese NARUTO, ma la donna rispose scuotendo la testa.

“Posso controllare io le sue condizioni!” disse la piccola Sakura, ma la donna mettendosi lentamente a sedere, rispose che non c’era bisogno.

“Cosa fai? Rimettiti giù! Devi riposare!”disse l’hokage preoccupato.

SAKURA sorrise “Non ti preoccupare, sto meglio!” disse la donna distogliendo lo sguardo dal marito.

L’hokage accorgendosi dello strano comportamento le chiese “C’è qualcosa che mi stai nascondendo?”

SAKURA dopo un po’ di esitazione annuì “So a cosa è dovuto lo svenimento…NARUTO io…noi…aspettiamo un bambino!” disse quasi in un soffio, quasi temendo la reazione del marito.

Avevano deciso di non avere figli finchè non si sarebbero calmate le acque e pensava che l’hokage non avrebbe voluto il bambino, ma contrariamente a quello che pensò lei, NARUTO le si sedette vicino e abbracciandola le baciò ripetutamente la testa e le accarezzò il ventre.

Naruto e Sakura erano nuovamente in imbarazzo soprattutto quando i due ricevettero i complimenti dal maestro “E bravi i miei due allievi!” disse mettendo ad entrambi una mano sulla spalla e facendoli avvicinare. I due ragazzi invece si girarono per non guardarsi in faccia.

“Da quanto lo sai?” chiese NARUTO.

“Da circa tre settimane…sono al terzo mese!” disse la donna “Volevo dirtelo prima, solo che…avevamo deciso di non avere più figli per il momento e…

Non terminò la frase che l’uomo l’allontanò dalle sue braccia per guardarla in volto.

“Pensavi che non avrei accettato questo bambino? SAKURA, tu sei la cosa più bella che mi sia capitata e i nostri figli sono per me un miracolo, ero convinto che io non meritassi una famiglia, non potrei mai non accettare un figlio da te!” disse cercando di tranquillizzarla.

SAKURA cominciò a piangere e l’uomo la cinse nuovamente con le braccia cullandola dolcemente.

Solo…sai cosa significa questo vero? Fino ad ora hai fatto la furba, ma scordati di partecipare a qualsiasi battaglia o di continuare il tuo lavoro come medico usando il tuo chakra. Ora devi pensare solo a te stessa e al bambino, ok?” le disse guardandola seriamente negli occhi.

“Ma io…voglio aiutarti. Non voglio che ti accada qualcosa e…

“C’è Ino e gli altri medici ninja, nel caso mi accadesse qualcosa e se vuoi davvero aiutarmi, promettimi che starai al sicuro. Non riuscirò a concentrarmi se saprò che sei in mezzo a questa stupida guerra!”

SAKURA accennò a un sorriso sforzato e promise al marito che non sarebbe intervenuta.

E così fu.

Purtroppo per i ninja di Konoha, il tempo per riposare e preparare una difesa verso il nemico, non fu sufficiente, ma grazie all’hokage riuscirono almeno ad impedire che l’attacco avvenisse all’interno del villaggio.

 

 

 

Eccomi tornata con un solo giorno di distacco.

Questo è il penultimo capitolo e se tutto va bene, internet e pc permettendo, venerdì sera dovrei postare l’ultimo capitolo.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e seguito e spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento. Fatemi sapere

A presto

Ciao

Neko =^.^=

 

 

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Capitolo 4
*** la fine della guerra ***


CAPITOLO 4: la fine della guerra

 

La battaglia si svolse a pochi kilometri da Konoha e ci fu uno spargimento di sangue.

Molte furono le vittime, fra le quali anche numerosi genin.

NARUTO non avrebbe mai voluto far combattere dei ragazzini inesperti in una guerra di tale portata e anche se non aveva scelto i genin appena usciti dall’accademia, questi erano troppo poco preparati. Si sentiva in colpa, ma la guerra portava a certe scelte.

Molti genin, che erano poco più che dei bambini, davanti al nemico scapparono, altri per dimostrare il loro coraggio si erano buttati nella mischia, per poi non uscirne più.

I loro maestri non potevano salvaguardarli, dato che anche loro erano impegnati a fermare i ninja nemici.

Questa volta non furono solo quelli della pioggia ad attaccare, ma anche il paese della neve, della cascata, dell’erba e del fiume avevano contribuito all’attacco, mentre Konoha aveva ricevuto rinforzi solo dal paese del fulmine e della sabbia. Erano in netto svantaggio e le sorti per i villaggi che volevano impedire una strage a causa del potere dei bijuu, erano segnate.

“NARUTO, qui le cose si stanno mettendo male!” disse Shikamaru sgozzando un altro nemico che cadde a terra con un rumore sordo.

“Odio ammetterlo, ma qui serve una soluzione drastica! Nemmeno con il mio sharingan riesco a tenere sotto controllo tutti!” disse Sasuke, mentre sferrava altri colpi di katana.

Il campo di battaglia era seminato di cadaveri, alcuni dei quali sembravano guardarti e incolparti della loro morte, dato che i loro occhi erano rimasti aperti, senza però quella scintilla che li rendeva vivi.

L’hokage ci pensò su un secondo e decise di usare la sua tecnica segreta. Non l’aveva mai usata in battaglia ed in quel momento era necessario testare la sua potenza.

“Allontanatevi tutti!” ordinò l’hokage con voce ferma e decisa.

Sasuke lo guardò preoccupato “Non avrai intenzione di usare quella tecnica!” chiese e ricevette un si con il capo.

Subito l’Uchiha mise al corrente tutti i ninja di Konoha, Suna e del fulmine cosa stava per succedere e per i nemici sembrò che ci fu una ritirata di massa. Infatti gli alleati dell’hokage si erano allontanati da lui per parecchi metri e avevano cercato riparo dietro agli alberi.

“Cos’è? I tuoi amichetti hanno avuto paura e se la sono data a gambe levate?” chiese un ninja nemico con un sorriso sfrontato “Ben venga per noi, ora sarà un giochetto da ragazzi acciuffarti stupida volpe!”

NARUTO era talmente concentrato a comporre i numerosi sigilli che la tecnica richiedeva, che non sentì nemmeno le parole pronunciate da quel ninja.

Il suo corpo cominciò a diventare incandescente e intorno a se si formò un alone rosso.

“Che chakra straordinario!” disse un nemico sbalordito. “è il chakra della volpe a nove code!”

Quell’energia, dalla potenza straordinaria, era concentrata in maniera smisurata in una piccola parte…compressa…pronta ad esplodere da un momento all’altro.

NARUTO cominciò a rilasciare il chakra che a una velocità sorprendente, cominciò ad espandersi a in tutte le direzioni, arrostendo tutto quello che incontrava, persone, vegetazione e animali compresi.

I ninja nemici che venivano anche solo sfiorati da quel potente chakra, non avrebbero avuto modo di salvarsi.

I ninja di Konoha guardavano la scena stupiti e c’era chi si allontanava perché troppo vicino all’hokage.

Nessuno di loro, tranne casi eccezionali, tipo Sasuke e KAKASHI, avevano mai visto quella tecnica.

Qualcosa però andò storto.

“Oh no! Haru spostati da li!” gridò KAKASHI.

Il figlio del copia-ninja era rimasto in mezzo al campo di battaglia. A quanto pare le urla di togliersi dalla traiettoria dell’hokage, non erano giunte alle sue orecchie e ora rimaneva imbambolato a guardare il terrificante spettacolo che a momenti avrebbe colpito anche lui.

KAKASHI si precipitò dal figlio e cercò di allontanarlo, ma era troppo tardi e anche il copia-ninja sarebbe stato colpito dal potente chakra della volpe a nove code.

I ninja di Konoha cominciarono a gridare ai due di togliersi da lì e quelle grida giunsero alle orecchie di NARUTO, il quale cercando di capire il perché di tanta agitazione da parte dei suoi alleati, si rese conto del pericolo che stavano per correre due dei suoi preziosi amici.

Molti nemici erano stati annientati e provò quindi a fare una mossa disperata.

KAKASHI gli aveva insegnato che la missione veniva prima di tutto, ma lui con quella stupida regola non era mai stato d’accordo. Per lui vigeva una sola regola. Portare a termine la missione proteggendo allo stesso tempo i compagni. Era convinto che si potessero fare entrambe le cose e fino a quel momento era riuscito a dimostrare la sua teoria.

Fece uno sforzo enorme e richiamò dentro di se quel chakra concentrato che richiedeva di uscire. KAKASHI cercò di fare scudo con il suo corpo, con la speranza che almeno il figlio potesse salvarsi.

Quando il chakra rosso era a pochi centimetri dai due, il suo avanzamento si bloccò, per poi tornare a velocità spropositata verso il proprietario, che subì gli effetti collaterali per non aver dato libero sfogo a tutta quella potenza.

NARUTO era ancora in piedi. Era impregnato di sudore, aveva bruciature in più punti del corpo. La testa gli girava vorticosamente e faceva fatica a respirare, tanto era lo sforzo che aveva dovuto subire il suo corpo, per bloccare qualcosa “impossibile” da fermare…la volpe.

Aveva salvato i suoi amici, ma ora era tremendamente vulnerabile tanto che i ninja avversari, vedendolo cadere a terra in ginocchio e i suoi alleati ancora troppo lontani per correre in suo aiuto, ne approfittarono per attaccarlo.

Gli lanciarono diversi kunai che a fatica riuscì a schivare o a farsi colpire solo di striscio, ma non si accorse che a uno di essi era legato una carta bomba che esplose investendo l’hokage.

Non lo colpì in pieno, ma l’onda d’urto lo scaravento lontano un paio di metri, facendolo sbattere rovinosamente contro un albero.

Ormai i ninja di Konoha erano prossimi a raggiungere il loro amato hokage e un ninja della pioggia si vide costretto a ricorrere a una tecnica di acqua, combinata a una tecnica di fulmine di un suo compagno, così da creare una specie di recinzione ad alta tensione.

I ninja nemici sapevano che quella tecnica sarebbe durata poco contro dei ninja abili come quelli di Konoha e si accinsero a catturare NARUTO ormai stremato.

 

SAKURA era al sicuro con sua figlia, Naruto, Sakura, Kakashi e gli altri abitanti del villaggio,nelle gallerie scavate nella roccia delle montagne degli hokage, che serviva da rifugio nei momenti più bui del villaggio.

Essa stava cullando la figlia  per calmarla, dopo che era scoppiata a piangere senza una motivazione valida.  Era tranquilla in braccio alla madre, quando una brutta sensazione le attraverso la schiena.

Quella sensazione l’avevano avvertita tutti, soprattutto SAKURA, che temette che fosse successo qualcosa di brutto al marito, ma per farsi forza e dare coraggio alla piccola Naoko, continuava a ripetersi che non era successo niente, che NARUTO era forte e avrebbe salvaguardato il villaggio e se stesso.

Ma se solitamente riusciva ad auto convincersi ripetendosi in continuazione una frase che smentisse quello che sentiva, quella volta non vi riuscì.

Passò un’ora da quel momento e i primi ninja arrivarono ad avvertire che ognuno poteva tornare a casa propria, ma il volto scuro che segnava il volto di ogni ninja, non passo inosservato a nessuno.

SAKURA diede Naoko ai suoi “genitori” del passato e si apprestò a raggiungere Sasuke, il quale l’attendeva da una parte della grotta, lontana dagli altri abitanti.

D-dov’è NARUTO?” Chiese la donna con una voce carica di tensione.

Sasuke le posò le mani sulle spalle. Sapeva delle condizioni della donna e non voleva farla agitare, cosa impossibile, dato quello che aveva da dirgli.

“SAKURA stai calma, NARUTO non me lo perdonerebbe mai se dovesse succedere qualcosa a te e al bambino che ti porti in grembo!” disse con una voce gentile, del tutto innaturale per l’Uchiha.

SAKURA si scostò dalla presa del compagno e guardandolo negli occhi furente, gli chiese nuovamente di dirgli dove era suo marito.

Ormai anche Naruto, Sakura e  Kakashi l’avevano raggiunta.

Sasuke passò lo sguardo su tutti loro. Vide la bambina spaventatissima, come se già avesse intuito cosa era successo.

“C’è stato un incidente! Due dei nostri alleati erano sulla traiettoria della nuova tecnica da lui architettata e…se non si fosse fermato li avrebbe uccisi!”

SAKURA spalancò gli occhi, aveva capito di quale tecnica parla. Non l’aveva mai vista adoperarla in una battaglia a massima potenza, ma si ricordava che anche in allenamento non era uno scherzo.

“La tecnica del vulcano!” disse in un sussurro la ragazza.

Era stata Naoko a dargli quel nome. Aveva visto anche lei usare quella tecnica dal padre in allenamento e alla bambina quel chakra che si espandeva velocemente bruciando tutto quello che incontrava, gli ricordava tanto la lava di un vulcano in eruzione.

“è impossibile fermare quella tecnica, non può essere!” disse SAKURA afferrando Sasuke per il colletto.

“Non so come, ci è riuscito, ma…Sasuke fece una pausa durante la quale si chiuse i pugni fino a farli sanguinare “…è rimasto parecchio danneggiato da tutto quel chakra che non ha potuto sfogare e i nemici hanno colto l’occasione per catturarlo!”

Alla donna il tempo sembrò come fermarsi. Si fece cadere sulle ginocchia. Era in uno stato catatonico, dal quale si svegliò con un potente urlo che si sentì su tutto il villaggio.

“perché non siete intervenuti per salvarlo? Dovevate fare qualcosa…insomma lui è l’hokage, deve difendere il villaggio, ma non deve fare tutto da solo!” disse Sakura accusando praticamente tutto il mondo di quanto avvenuto.

Naruto le poso una mano sulla spalla per farla voltare “Sono sicuro che hanno fatto del loro meglio! È inutile piangere sul latte versato, ora è meglio architettare qualcosa per  riportare a casa il futuro me stesso!”

 

Vicino al palazzo dell’hokage Shikamaru, stava ideando un piano per andare a riprende NARUTO e stava valutando le potenzialità di ogni ninja che era ancora in grado di combattere.

Avevano subito molte perdite in quello scontro, ma le vittime sarebbero state molto di più se non fossero riusciti a liberare il loro hokage prima che l’estrazione del demone volpe avvenisse.

Contando tutti i ninja presenti, compresi quelli della sabbia e del fulmine, erano si e no un centinaio.

Si era già a conoscenza del nascondiglio dell’Akatsuki e così tanti ninja non sarebbero passati inosservati. Dovevano agire in pochi e architettare un piano.

I ninja di Suna e del fulmine vennero rispediti ai loro paesi, dando loro un messaggio ai rispettivi kage per metterli al corrente di quanto avvenuto e chiedere loro di intervenire  solo in caso di estrema necessità e quando avrebbero chiesto rinforzi.

Fra i ninja di Konoha disponibili al 100% erano pochi, se poi veniva messo in conto che alcuni di loro erano solo dei chunin, essi divenivano ancora meno.

“Tutti i chunin presenti e i jounin che ora chiamerò, si disporranno in posizioni strategiche e terranno d’occhio il villaggio. I rimanenti aiuteranno la gente a sgombrare le macerie e aiutare i feriti!” disse il Nara

Shikamaru aveva già pensato chi avrebbe partecipato al salvataggio di NARUTO, ma voleva tenere in considerazione anche altri ninja se era possibile. Il problema e che non conoscendo bene le tecniche di ognuno non poteva architettare un piano di battaglia.

Di sicuro avrebbero partecipato lui, Sasuke e KAKASHI. Essi erano i ninja più forti del villaggio e anche coloro sui quali NARUTO riponeva maggiormente la sua fiducia.

Neji si volle unire a loro e Kiba non fu da meno inoltre esso grazie al suo olfatto poteva tornare utile.

Serviva per scrupolo anche qualche medico e venne chiesto a Ino di partecipare, dato che SAKURA doveva stare attenta a non sforzarsi troppo, ma Sai non lasciò la moglie andare ad affrontare il capo dell’Akatsuki da sola e si aggiunse anche lui.

“Voglio venire anche io!” disse una voce di un ragazzo.

KAKASHI lo guardò severo “Scordatelo Haru! Hai già combinato guai per oggi!”

“Mi dispiace. Non volevo che finisse così. So di non essere un ninja esperto e di non essere un genio come te papà, ma sono io il colpevole del rapimento dell’hokage e come tale voglio rimediare!” disse il ragazzo convinto

KAKASHI si avvicinò a lui “Figliolo, tutti commettiamo degli errori,che possono costare la vita alle persone a cui vogliamo bene, l’importante e capirlo e rimediare se è un fatto possibile. Noi stiamo andando ad affrontare un nemico che da anni ci perseguita, che ha eliminato molti ninja forti e valorosi. Non sappiamo nemmeno se  torneremo vivi da questa missione. Non voglio perdere un figlio!”

“Ma io…

“Niente ma! Questi sono gli ordini e per una volta tanto stammi ad ascoltare!” disse KAKASHI con uno sguardo severo che non ammetteva repliche.

 

Sasuke mise al corrente SAKURA delle intenzioni di  Shikamaru e dell’intero gruppo.

Sarebbero partiti immediatamente per il covo dell’Akatsuki per trarre in salvo NARUTO.

“Voglio venire anch’io!” disse la donna.

“No!E sai anche il perché! La conversazione finisce qui!”disse severamente Sasuke.

“Non lotterò, voglio solo esserci in caso di bisogno!” disse determinata SAKURA.

“SAKURA, non posso prometterti che riusciremo a portare NARUTO in salvo, lo sai. Nel caso tuo marito non dovesse farcela, devi essere tu a occuparti di Naoko e del bambino in arrivo. Se venissi anche tu e disgraziatamente rimanessi uccisa, tua figlia sarà da sola. Te ne rendi conto?”

SAKURA abbassò la testa. Sasuke aveva ragione, ma come poteva restarsene indietro senza poter fare nulla, quando l’uomo che amava rischiava di lasciarla per sempre?

 

Shikamaru era andato ad avvertire Temari della sua imminente partenza a capo di una squadra e la possibilità di non tornare al villaggio vivo.

“Se ti azzardi a farti uccidere, ti ammazzo!” gli disse Temari.

“Sempre carina tu! Ti dico che forse è l’ultima volta che ci vediamo e tu mi rispondi così…che seccatura che sei!” disse l’uomo sbuffando.

“Papà dove stai andando? Posso venire con te?” chiese un bambino di 6 anni dai capelli castani e gli occhi della madre

Shikamaru si abbassò e gli accarezzò la testa “No Eichi, il papà va in missione ed è pericoloso!”

“Quando torni mi prometti che mi allenerai a diventare un ninja potente come te e la mamma?”

“Prometto, ma finchè non ritorno, sarai tu a dover proteggere la mamma e tua sorella ok? Sarai l’ometto di casa!”

Successivamente si rivolse alla bambina “E tu fai la brava, non far arrabbiare la mamma!”

Miiko annuì.

Shikamaru si girò e quando aprì la porta, Temari lo afferrò per un braccio costringendolo a  girarsi.

La donna aveva la testa china ricoperta dalla frangia.

Shikamaru la guardò stranito, non era la solita Temari.

La donna alzò lo sguardo e si potevano vedere i suoi occhi lucidi e Shikamaru si sorprese. Mai l’aveva vista debole come in quel momento e gli venne l’istinto di abbracciarla.

“Posso essere d’aiuto anche io! Non lotto da molto tempo, ma sono ancora una tipa tosta!”

Shikamaru scosse la testa “No, tu pensa ai bambini, hanno bisogno di un genitore che stia loro vicino, non possiamo permetterci di morire entrambi” disse per poi darle un bacio sulla fronte.

“Ti prego, torna tutto intero!” chiese la donna, la quale ricevette un sorriso dal marito.

 

La squadra di recuperò partì, ma non furono soli.

Naruto fai attenzione, vuoi farci scoprire?” chiese Sakura sgridando il compagno.

“Io non ho fatto niente, non sono stato io a fare quel rumore!” disse il ragazzo.

“Abbiamo compagnia!” disse Kakashi.

“E tu cosa ci fai qui?” chiese SAKURA vedendo che il figlio di KAKASHI li inseguiva.

“Voglio aiutarvi. È colpa mia  se l’hokage è in pericolo!” disse Haru a testa china.

La donna lo fulminò con lo sguardo “Ringrazia che non dobbiamo farci scoprire, se no ti avrei già riempito di botte.”

“L’ha già fatto mia madre! Ne ho avute abbastanza per adesso!” disse

“Quello che Anko ti ha fatto, non è niente a quello che ti farò io se mio marito dovesse morire, sia chiaro!” disse SAKURA non guardandolo negli occhi talmente era la rabbia che provava in quel momento.

“Avremo fatto bene a far venire anche lei? Se NARUTO lo scopre ci ammazza!” disse Naruto a Kakashi.

“Probabile, ma saresti riuscita a  fermarla?” chiese il copia-ninja.

“Certo che no!  e le do pienamente ragione!” disse Sakura difendendo se stessa.

“Questo significa che rischieresti la vita pur di salvarmi?” chiese Naruto speranzoso di sentire un si, anche se non avrebbe mai permesso che una cosa del genere potesse avvenire.

“Certo che no, baka! Tu ti ficchi nei guai e tu ti ci liberi!” disse Sakura andando avanti.

 

Non fu difficile per la squadra di soccorso giungere a destinazione e il nascondiglio non era nemmeno protetto da sigilli. Probabilmente Madara non aveva paura che qualcuno potesse ostacolargli i piani.

Poco dopo anche la seconda “squadra” giunse a destinazione e come i primi non ebbero problemi ad entrare, ma trovarono qualcuno ad attenderli all’entrata del nascondiglio.

“Dovevamo scommetterci che ci avreste seguiti!” disse Shikamaru sbuffando.

“Come avete fatto a scoprirci?” chiese ingenuamente Naruto “Abbiamo fatto pianissimo!”

“Non ti sembrerebbe strano che nonostante NARUTO sia stato rapito, il suo odore fosse esattamente dietro di noi e seguisse i nostri movimenti?” disse Kiba.

“Non ci avevo pensato!” disse Naruto.

“Non importa, ho un piano! Dobbiamo attaccare  di sorpresa e converrebbe farlo mentre è in corso l’estrazione di Kyuubi e…” cominciò a dire Shikamaru.

“Ma sei impazzito? NARUTO era ridotto male, rischierebbe di morire praticamente subito!” disse  Neji.

“Ed è qui che entra in gioco Naruto!” disse il Nara, guardato dal biondo con aria confusa.

“Io? Come?”

Shikamaru sospirò “che seccatura,  se la smetteste di interrompermi, mi fareste un favore! Come accennato prima dovremmo attaccare a rito iniziato per coglierli di sorpresa e inoltre servirà il rasenshuriken per fermarli!”

“Ma non sono ancora in grado di usarlo perfettamente, rischio di rimetterci un braccio!” disse Naruto.

“Lo so…infatti per te ho un altro lavoretto, ma dovrai soffrire un po’, se tutto va bene, in caso contrario il rischio è la morte!” disse Shikamaru “te la senti?”

Naruto deglutì, ma non si tirò indietro.

Il piano venne attuato. Gli unici impedimenti furono alcune guardie, che però vennero messe ko senza nessun problema.

 

In un salone enorme si trovava una statua con nove occhi, dove un solo occhio era privo di iride e pupilla, che si mostrava in tutta la sua maestosità. Vicino si trovavano due mani giganti sopra le quali si trovavano alcuni ninja pronti a compiere il rito di estrazione dell’ultimo bijuu e fra questi si trovava Madara.

“Portatemi il jinchuuriki del Kyuubi!” ordinò l’Uchiha ad alcuni suoi sottoposti, i quali pochi minuto dopo, tornarono con un NARUTO ferito che invano cerava di dimenarsi, perché a ogni tentativo di fuga, gli veniva dato una ginocchiata nello stomaco che gli toglieva il fiato e gli impediva di muoversi.

Esso venne sistemato fra le due mani e successivamente Madara diede il via alla tecnica di estrazione.

NARUTO cominciò a sollevarsi dal suolo e a essere circondato da un alone che lo collegava con la bocca della statua e qualche secondo dopo, dalla bocca e dagli occhi dell’uomo, cominciò a fuori uscire il chakra rosso della volpe. Tutto filò lisciò per circa un minuto, dopo di chè NARUTO sembrò scomparire in una nuvola di fumo.

“Accidenti era un clone!” disse un nemico.

“Ma come è possibile? Non può essere, la tecnica non si è interrotta e Kyuubi sta continuando a essere assorbita!” disse un altro.

Madara sorrise “Interessante! Sembra che il Jinchuuriki del passato, abbia preso il posto di quello del futuro! Voi!” disse riferendosi ai ninja che erano presenti in sala ad assistere al grande evento della sigillazione dell’ultimo bijuu! “ci devono essere degli intrusi. Eliminateli e impedite loro di giungere fino a qui!”

“Troppo tardi!” disse Sasuke avanzando ed eliminando con la sua katana due ninja in un colpo solo.

Sakura guardò il compagno che era ancora in preda alle mani di quei mostri “è orribile, dobbiamo salvarlo!” disse la ragazza preoccupata, non badando ai nemici che le si stavano accanendo contro. Se non fosse stato per Haru, che con prontezza di riflessi lanciò tre kunai oltre la ragazza, Sakura sarebbe stata colpita mortalmente.

“Sta attenta e attieniti al piano!” disse il ragazzo, dando un calcio ad un altro nemico.

Nella battaglia contro le forze nemiche, stavano partecipando tutti, tranne: Ino, che si prendeva cura di NARUTO e che correva in aiuto appena qualcuno si faceva male; SAKURA che aveva promesso di non fare niente e che fino a pochi secondi prima teneva il marito in piedi; Shikamaru che nascondendosi nell’ombra, aveva attuato la tecnica dell’imprigionamento dell’ombra senza che i nemici posizionati sulle due mani da dove effettuavano la tecnica dell’estrazione, se ne accorgessero; NARUTO stesso che aiutato da due dei suoi cloni, stava creando un rasenshuriken, dato che a differenza del suo passato se stesso, non aveva problemi a maneggiare la tecnica.

Il rumore della tecnica dell’hokage però, fece intuire a Madara cosa stesse per accadere, ma a causa della tecnica di Shikamaru che lo aveva colto impreparato, non riuscì a fermare in tempo il jutsu, prima che essa tagliasse le dita di entrambe le mani, in modo tale che tutti i ninja concentrati nella tecnica di estrazione,  perdessero l’equilibrio e sciogliessero la tecnica stessa.

Kakashi con velocità si  diresse verso l’allievo svenuto e lo portò da Sakura per farlo curare.

“Il suo polso è debolissimo!” disse la ragazza spaventata.

“Anche se non completamente, parte del potere della volpe è stato assorbito, è queste sono le cause!” disse SAKURA.

“dobbiamo fare in modo che la parte che è stata risucchiata torni in lui, se no dubito che si riprenderà!” disse Kakashi facendo congelare Sakura che lo guardò impaurita.

KAKASHI le mise una mano sulla spalla “Non ti preoccupare, troveremo un modo!” poi guardando se stesso disse “sei pronto?”

Kakashi annuì e entrambi caricarono un potente raikiri sul palmo della mano destra cercando di attaccare la statua e distruggerla.

I due copia-ninja non riuscirono nel loro intento dato che Madara Uchiha si mise in mezzo.

“Credete che io sia così debole da permettervi di procedere con il vostro piano di mettermi i bastoni fra le ruote?” disse dopo di chè, senza che i due potessero evitarlo chiudendo gli occhi, caddero in un illusione.

“Accidenti, riesce sempre a metterci in difficoltà con estrema facilità!” disse Sasuke che cerco di colpire il nemico, ma come al solito esso appena prima di essere colpito, diventava intangibile e niente era in grado di scalfirlo.

Era a causa di questa sua abilità che Madara era riuscito a non farsi uccidere per così tanto tempo.

Neji aveva il byakugan attivato per cercare un punto debole in Madara. Ormai i ninja a disposizione del nemico erano pochi e  kiba e Akamaru bastavano per tenerli a bada.

Gli altri provarono invano a cercare un modo per fermare Madara, anche se non era eliminare lui lo scopo della missione.

Tutti erano impegnati e mentre Neji continuava a indagare sul corpo del nemico, il suo byakugan venne attirato da qualcos’altro.

Sorrise.

“Ti conviene arrenderti, il tuo sogno sta per essere distrutto!” disse lo Hyuuga.

Quella frase mise sull’attenti Madara, il quale sentì sulla sua testa uno sbattere di ali.

Alzò la testa e vide sopra di lui, un uccello fatto di inchiostro dove Sai e Haru erano seduti.

Essi si stavano dirigendo troppo pericolosamente vicino alla statua e Madara, lanciò un paio di Kunai che andarono a colpire l’animale, il quale si sciolse, e il braccio di Sai, che cadde a terra.

Haru invece con un ultimo salto,  fatto prima che la creatura creata dal suo compagno sparisse, lanciò tre kunai in direzione degli occhi della statua e ognuno di loro andò a colpire tre occhi esattamente al centro. Due occhi che erano completamente formati, diventarono bianchi e da essi si poterono vedere un chakra azzurro e uno color sabbia volare via. I bijuu del nibi e dello Shukaku erano, dopo tanto tempo, nuovamente liberi.

Il terzo occhio che il kunai andò a colpire, non era ancora del tutto formato e da li si liberò un chakra rosso che rientrò nel corpo di Naruto.

Madara si infuriò.

“Ragazzi, l’odore di Madara è scomparso!” disse Kiba allarmato.

“Quindi questo  qua è un clone!” disse NARUTO che ormai aveva ripreso quasi del tutte le forze, sia perché il suo passato se stesso non rischiava più di morire e lui con  esso, sia perché Ino lo aveva curato al meglio delle sue possibilità.

Una voce dal nulla disse “Voi mi avete portato via tre dei miei bijuu, io porterò via tre dei vostri compagni, anzi 5, disse guardando prima Sakura e successivamente SAKURA!”

NARUTO sgranò gli occhi capendo quali erano le intenzioni.

Madara apparve improvvisamente dietro le spalle di Kiba e senza permettergli nemmeno di fare un gemito, gli tagliò la gola con un kunai e e contemporaneamente stava torturando KAKASHI nella sua illusione…arrivando ad ucciderlo.

Subito dopo fu il turno di Sakura. La ragazza era confusa.

Vedeva NARUTO che la chiamava e correva verso di lei come a volerla proteggere e un momento dopo sentì una presenza alle spalle che stava per colpirla a tradimento.

Madara stava per affondare la sua arma nelle carni della ragazza, eliminando così oltre che a lei, la moglie e il futuro figlio del Jinchuuriki, ma un istante prima che l’uomo potesse compiere la sua vendetta qualcosa accadde.

Sakura scomparve nel nulla e con lei anche il Naruto e Kakashi del passato.

Tutti i presenti shoccati per quanto stesse accadendo, non si resero subito conto di quanto accaduto.

“La ragazzina mi è sfuggita, pazienza, due vittime possono bastare e poi che gusto c’è ad eliminare qualcuno che non è nemmeno in grado di difendersi. Vi avverto, sta volta avete vinto, ma sia chiaro che non mi arrenderò!” e rivolgendosi a un NARUTO incavolato nero disse “Ci vediamo presto Kyuubi!” poi scomparve dalla loro vista e con lui anche quello che rimaneva della statua.

Il nuovo scopo di Madara era rimettere in sesto il contenitore dei bijuu, che bene o male aveva perso i bijuu più deboli e quindi catturarli nuovamente,  sarebbe stato un problema di poco contro. Successivamente avrebbe nuovamente tentato di impossessarsi del Kyuubi e portare a termine il suo piano.

 

Haru era a terra accanto al corpo del padre e lo chiamava, sperando che esso potesse risvegliarsi, ma ciò non avvenne.

SAKURA e Ino provarono ognuna delle due ad assicurarsi delle condizione dei loro due compagni, ma sia KAKASHI che Kiba, li avevano abbandonati.

 

Non ci fu una festa per il ritorno a casa sano e salvo dell’hokage, ma solo un funerale per le vittime di quell’inutile guerra, che purtroppo non si era ancora conclusa.

Hinata, Anko, Hikaru, Haru e NARUTO erano in prima fila.

Hinata aveva perso il suo futuro sposo e con lui la possibilità di costruirsi una famiglia.

Anko aveva perso un marito che la faceva diventare matta, ma che amava con tutto il cuore e Hikaru e Haru avevano perso un padre severo, ma che teneva a loro più della sua stessa vita.

Haru era arrabbiato. Odiava il padre per averlo abbandonato, ma soprattutto odiava se stesso, per non essere mai riuscito a dimostrare di essere un ninja degno di questo nome. Era riuscito a essere un chunin, solo perché la guerra lo richiedeva, ma non si sentiva pronto a esserlo. Infatti lo aveva dimostrato con tutti i pasticci che combinava in battaglia, l’ultima quella di far catturare l’hokage, condannando a morte Kiba e il padre.

Le lacrime gli uscivano copiose.

Una mano si posò sulla sua spalla. Era NARUTO.

“Sono sicuro che tuo padre è orgoglioso di te!”

Haru scosse la testa“Non ho fatto niente! Non sono mai riuscito a renderlo fiero di me!”

“Scherzi? Tuo padre era sempre fiero di te e di tuo fratello. Mi parlava in continuazione di come fosse orgoglioso di voi e inoltre sei stato tu a impedire a Madara di non portare a termine il suo piano, liberando tre bijuu. Se questo non è renderlo fiero di te!”

Haru sorrise tristemente “Forse hai ragione, ma…avrei voluto che mi vedesse fare di più---magari diventare hokage!”

“Ti vedrà, perché sarà sempre al tuo fianco!” gli disse NARUTO.

 

“Che cosa è successo?” chiese Sakura quando si risvegliò nel campo di allenamento, lo riconobbe immediatamente. Era il luogo dove si trovava prima di essere catapultata nel futuro.

Vide Kakashi e Naruto accanto a lei e controllò le loro condizioni.

Stavano entrambi bene. Naruto era solo un po’ scombussolato per quello che è avvenuto.

“Ma dove siamo? Abbiamo vinto?” chiese Naruto, che rimanendo privo di conoscenza per tutto il tempo e non aveva visto niente.

“Io direi di si, ma…” Sakura abbassò la testa.

“..Kiba e KAKASHi non ce l’hanno fatta! E Sakura si è salvata per un pelo. Se non fossimo tornati nel nostro tempo nell’istante in cui Madara stava per sferrare il suo attacco, a quest’ora Sakura sarebbe morta.”  Lo informò Kakashi.

Naruto spalancò gli occhi e si fece raccontare tutto.

“Capisco!” disse stingendo i pugni.

“adesso che sappiamo queste cose possiamo fare in modo di cercare di evitare certi eventi!” disse Kakashi “Cercando di non stravolgerli troppo!”

“Ma come abbiamo fatto a tornare a tornare proprio in quel momento!” chiese Sakura.

Naruto era concentrato ad ascoltare qualcosa, dopo di chè sospirò “è stata Kyuubi. Essendo in grado di avvertire il pericolo delle volpi di altri tempi, passati o futuri, fra di loro si aiutano in modo tale che non vengano eliminate! E dato che mi sono offerto volontario per sostituire NARUTO, durante l’estrazione del bijuu, appena Kyuubi è tornata completamente nel mio corpo, ci ha fatto tornare nel nostro tempo, perché li ormai, non avevano più bisogno di noi!”

“Quindi avevo ragione a dire che la colpa è sempre tua!” disse Sakura.

“E voi cosa ci fate qui? Lo sapete che l’hokage vi cerca da ore?” disse una voce di donna.

Kakashi sentii dei brividi percorrergli per tutta la schiena “A-A-A-Ankoooo?”

La donna lo guardò stranito.

“Che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma!” disse facendo l’occhiolino.

In copia-ninja divenne blu, dopo di chè scappò via.

“Ma che gli è preso?”

Naruto e Sakura sogghignarono “è una lunga storia!” dissero all’unisono.

Kakashi, Sakura e Naruto decisero di tenere per se gli eventi dei giorni appena trascorsi, per non cambiare troppe cose del loro futuro, perché volenti o no, essendo a conoscenza di troppe cose, avrebbero sicuramente portato qualche modifica nel loro avvenire…chissà, magari sarebbero riusciti a impedire proprio la quarta guerra ninja tanto temuta.

 

Erano trascorsi un paio d’anni e nel futuro la pace era tornata a splendere sul paese del fuoco.

Il nibi e lo shukaku vennero catturati da ninja esperti nella tecnica della sigillazione di  bijuu, i quali compirono il rito su loro stessi, diventando Jinchuuriki e morendo subito dopo a causa della tecnica. Con la loro morte scomparvero dalla terra anche i due bijuu così che Madara non potè più compiere il suo piano di sete di potere. Si poteva restare tranquilli, finchè Madara non avesse nuovamente architettato qualcosa per mettere in subbuglio il mondo dei ninja.

 

A Konoha tutto era tranquillo.

Shikamaru non avendo più la scusa della guerra, doveva svolgere commissioni per Temari, la quale essendo in dolce attesa, era diventata più insopportabile di prima.

Sasuke aiutava i suoi due figli maschi a sviluppare lo sharingan e la più piccola a fare le prime esperienze con le armi, dato che aveva solo 5 anni.

Hinata aveva deciso che non avrebbe mai tradito Kiba e scelse di rimanere single a vita e di dedicarsi in tutto per tutto nel lavoro di medico.

Ino era indaffarata con il negozio di fiori, mentre Sai poteva dedicarsi liberamente alla sua arte e il loro bambino si divertiva invece a impiastricciare tutti i muri con i colori del padre.

 Infine NARUTO poteva finalmente godersi la tranquillità che aveva sempre desiderato e passare molto tempo con SAKURA e le sue due figlie.

La secondogenita, che aveva due anni, era bionda con occhi verdi e sembrava emulare in tutto per tutto la sorella di 7  anni. Il suo nome era Shiori e già da quell’età NARUTO e SAKURA prevedevano che crescendo quella bambina, avrebbe creato loro non pochi problemi.

 

FINE

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Come promesso, ecco l’ultimo capitolo! Volevo farla un po’ più tragica, ma alla fine non ci sono riuscita. Per me è già stato complicato far morire il mio adorato KAKASHI, anche se alla fine ce n’era sempre un altro. Va bhe, mi è uscita fuori cosi, spero che vi piaccia lo stesso. Anche sta volta datemi la vostra opinione.

Arigatou a tutti coloro che hanno recensito e messo la ff tra preferiti e seguite.

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