Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli: Capitolo 1: *** 27 dicembre *** Capitolo 2: *** Gran Consiglio Chunin *** Capitolo 3: *** Vestiti bianchi e guance rosse *** Capitolo 4: *** Regalo inaspettato *** Capitolo 5: *** Scherzi e giochi *** Capitolo 6: *** Operazione inseguimento Kunoichi *** Capitolo 7: *** Dentro e Fuori *** Capitolo 8: *** Outtake 1- In segreto (ShikaIno) *** Capitolo 9: *** De gustibus *** Capitolo 10: *** Aggiustamenti e rotture *** Capitolo 11: *** Outtake 2-In camera di Hinata (ShikaIno) *** Capitolo 12: *** Nuovi arrivi *** Capitolo 13: *** Tra gioco e verità *** Capitolo 14: *** Outtake 3 - All'esterno (TemariShino) *** Capitolo 15: *** Grandi paure e grandi speranze *** Capitolo 16: *** La forza delle kunoichi *** Capitolo 17: *** Sorrisi e lacrime *** Capitolo 18: *** Outtake 4 - In prospettiva (TemariShino) *** Capitolo 19: *** Chiarimenti di mezzanotte *** Capitolo 20: *** Outtake 5 - In attesa (SasuSaku) *** Capitolo 21: *** Outtake 6 - In salita (NejiTen) *** Capitolo 22: *** Outtake 7 - In vetrina (ShikaIno) *** Capitolo 23: *** Titoli e disposizioni *** Capitolo 24: *** Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di contorno) *** Capitolo 25: *** Sognando *** Capitolo 26: *** Separazioni e appuntamenti *** Capitolo 27: *** Pettegolezzi al femminile *** Capitolo 28: *** Chiacchiere al maschile *** Capitolo 29: *** Outtake 9 - All'alba (ShikaIno) *** Capitolo 30: *** Outtake 10 - Stretching (NejiTen) *** Capitolo 31: *** Domande e risposte *** Capitolo 32: *** Colazione *** Capitolo 33: *** Fughe velate e battute improprie *** Capitolo 34: *** Scommesse *** Capitolo 35: *** Carezze e strangolamenti *** Capitolo 36: *** Nuovo arrivo con dimostrazione *** Capitolo 37: *** Riflettere e capire (l'aiuto degli amici) *** Capitolo 38: *** Outtake 11 - Inseguimenti (NejiTen) *** Capitolo 39: *** Organizzarsi *** Capitolo 40: *** Shopping e piani alternativi *** Capitolo 41: *** Svenimenti *** Capitolo 42: *** Strategie e azioni *** Capitolo 43: *** In due si è in compagnia *** Capitolo 44: *** Conversazioni imbarazzanti e approcci diretti *** Capitolo 45: *** Di diverse genialità *** Capitolo 46: *** Pensieri forzati e visite mattutine *** Capitolo 47: *** Trasformazione *** Capitolo 48: *** Arrivi mancati e arrivi inaspettati *** Capitolo 49: *** Outtake 12 - Tout se tient (ShikaIno) ***
Ecco, era
successo un’altra volta: una data che gli ronzava in mente, e guai che
riuscisse a ricordarsene il perché. Del
resto, è quello che capita quasi ogni giorno, sorrise il ragazzo scuotendo
quel pensiero col suo abituale buonumore.
“Naruto?”
“Hm?” il ragazzo si girò
verso la sua interlocutrice simulando un fare interessato.
“Non mi stavi ascoltando,
vero?”. Tentativo fallito.
Per sua fortuna Sakura non
fece altro che sorridergli. E quant’è carina quando sorride!
“Dimmi mia dolce Sakura!”
la invitò a continuare Naruto, nonostante davvero non avesse la minima idea
dell’argomento in corso.
Sakura alzò
gli occhi al cielo “Verrai alla festa di Hinata,
vero? Ci abbiamo messo tanto a organizzarla…Ino ha
voluto scegliere persino la sfumatura dei tovaglioli, ci credi? Solo che lei
propendeva per il viola, e io le ho detto: non sarebbe
meglio rosa? Perché vedi, il rosa…”
Dio, è carina per lo meno quant’è
noiosa! Ma parlano davvero di queste cose tra loro le
ragazze? Non si stancano dopo un po’?
“…e allora io le ho detto: ‘Ino…’ ma lei no, non ha voluto sapere ragioni…”
continuava imperterrita la ragazza.
“…comunque:
vieni o no?” concluse con un sorriso.
“Be’,
direi che…” si trovò a rispondere impacciato Naruto.
“Sakura, sei ancora lì?”.
Ino era incredula: i capelli legati nella sua solita coda e una minigonna
mozzafiato, stupido Sasuke.
“Dobbiamo prepararci!
Mancano due ore!” proseguiva intanto la bionda che,
rivolta a Sakura, non si era accorta dello sguardo ammirato di Naruto.
“Due ore?!”
ribatté quella incredula.
Brava Sakura mia, digliene quattro! Due ore per…
“Solo due ore!?” ripeté Sakura “ Andiamo!” terminò poi decisa prendendo
Ino per mano.
Naruto scosse il capo: Stare con Ino le fa proprio male.
“Ah…Naruto?” Ino si voltò
all’ultimo con tono gentile. Troppo
gentile forse.
“Sì Ino?” rispose il
ragazzo con un sorriso preconfezionato stampato in faccia.
“Hai preso qualcosa per Hinata, vero?” chiese Ino mordendosi il labbro inferiore,
la sua mossa ‘x’, quella che faceva capitolare la maggior parte dei ragazzi.
“Ehm…certo!” sorrise
Naruto imbarazzato. Ovviamente non me ne ero ricordato. Se non ricordavo
nemmeno della festa come potevo…
“Naruto?” riprese Ino con
un sorriso talmente forzato da battere il suo “per lo meno muoviti, mancano due
ore alla festa, e tra una i negozi chiudono!”
Dannazione! Ma le donne
non hanno di meglio da fare che spiare nei pensieri altrui?
Shikamaru era steso sulla sua solita collina a godersi la pace della
sera che scendeva, quando sentì un’ombra irrompere nella
Shikamaru era steso sulla
sua solita collina a godersi la pace della sera che scendeva, quando sentì
un’ombra irrompere nella sua calma: “Vai via, Ino” cominciò senza nemmeno
aprire gli occhi “mancano ancora due ore…”
“Ah, Shikamaru, che
dolce!”. Decisamente non la voce di Ino.
“Che
seccatura!” mormorò il ragazzo per tutta risposta, ma prima che potesse
proseguire sentì la voce di Choji: “Naruto, ora ci
vuoi dire perché siamo qui?”
“Già, che ci fate tutti
qui?” puntualizzò Shikamaru scrutando uno a uno i costituenti
della componente maschile dei Chunin di Konoha.
Naruto invece di
rispondere alla domanda sogghignò: “Non ci vuoi…aspettavi la
tua Ino, vero?”
Shikamaru sbuffò:
“Finiscila, cretino, e dimmi che tipo di aiuto ti
serve questa volta.”
L’interessato se la prese:
“E cosa ti fa pensare che abbia bisogno di qualcosa?”
Shikamaru si limitò ad
alzare un sopracciglio.
“Ok,
ragazzi” sospirò Naruto “sono qui perché…sono una
persona molto generosa. Siccome stasera c’è il compleanno di Hinata e nessuno di voi ha sicuramente pensato di comprarle
un regalo…”
“Parla per te!” fu la
risposta collettiva.
Naruto era contrariato:
“Volete dire che voi…”
Tutti annuirono.
“Ognuno di voi…?” ritentò
il biondino.
Tutti annuirono
nuovamente.
“Cioè,
proprio…”
“Sì, idiota!” confermò Sasuke “Tutti vuol dire tutti!”.
Gli occhi di Naruto
diventarono supplichevoli mentre si inginocchiava
teatralmente davanti ai presenti: “Ragazzi mi dovete aiutare! Cosa le posso prendere?”
Sasuke scosse il capo e lasciò il campo,
maChoji sorrise:“Io le ho regalato un buono per un
ristorante!”
Kiba rilanciò: “Nah…Potresti
prenderle un animale da compagnia, che dici?”
Questa volta fu Naruto a
scuotere il capo: “Dico che non può tenerlo. Per la buon’anima
del terzo Hokage, Kiba, e
tu saresti un suo compagno di squadra?”
Rock Lee
impostò la posizione Gai e intonò: “Il maestro Gai
dice sempre che nel fiore della giovinezza un fiore è sempre dono indicato per
una gentil pulzella!”.
Naruto cercò di rifiutare
gentilmente: “Ehm…Lee? Grazie per il consiglio, ma
non le piacciono i fiori…Neji” fece poi rivolgendosi
al ragazzo dagli occhi bianchi “Tu sei suo cugino, avrai un’idea di cosa…”
“Onestamente Naruto?”
ribatté l’interessato “Le basterebbe un po’ della tua attenzione”.
“Sì, Naruto” intervenne
Shikamaru “Portala fuori a cena”
L’espressione di Naruto
diventava sempre più interrogativa: “E tu dovresti essere il genio, eh?” fece
con Shikamaru, che durante l’intera ‘riunione’ era rimasto
steso per terra a rimirare le nuvole. “Dev’essere
qualcosa che le piace…” proseguì cercando ispirazione.
“Un gioiello. Alle ragazze
piacciono i gioielli” tutti si voltarono sbigottiti. L’indicazione era venuta
da Shino.
La festa era come non
l’avrebbe mai sognata. Le ragazze, tutte, si erano date da fare e Hinata non poteva chiedere di più per il suo compleanno.
Eccetto forse…no, non doveva essere pretenziosa: i suoi amici erano tutti lì,
e…tutti meno uno.
“Ehi, Hina,
tutto bene?” la risvegliò la voce squillante di Ino.
Nonostante le apparenti differenze le ragazze erano
diventate amiche in breve tempo, e ora Ino la chiamava così, un po’ per
simpatia, un po’ perché l’aveva presa sotto la sua ala protettrice come aveva
fatto anni prima con Sakura, quella stessa Sakura che ora risplendeva nel suo
abito nero, e che attirava gli sguardi ammirati di molti, compreso Sasuke. Ma a Ino ora non importava
più di tanto.
“Hina?”
La ragazza interpellata si
limitò ad annuire.
“Eh no che non va bene” ribatté Ino “La conosco quell’espressione…e
non giocare con me signorina!” fece al cenno dell’amica “Se…”
“Ino” la interruppe Tenten “Sai dove sono finiti gli
stuzzichini? Non riesco a…”
Ino annuì e prima di
sparire con Tenten lanciò un sorriso a Hinata: “Comunque” fece con nonchalance “Ho per caso sentito Shikamaru poco fa. Sembra
che lui e Chojiabbiano
avuto qualche problema, ma mi ha detto che tra poco dovrebbero essere qui con
Naruto”
Hinata avvampò: “E…e allora?” tentò di ribattere.
“Nulla” rise
Ino “Pensavo ti facesse piacere saperlo visto che sei la festeggiata e tutto…”
e se ne sparì facendole l’occhiolino.
“Non crederle” sentì alle
sue spalle la voce di Temari “E’ solo che ti vuole sistemata; hai un’età ormai…”
Le guance di Hinatasi imporporavano ora a una
velocità impressionante.
“Ehi…sto scherzando…” fece
Temari leggermente intimorita.
“Sì, lo so…” sorrise Hinata.
“Arriverà” ricambiò il
sorriso l’altra “Piuttosto: quel vestito ti sta un incanto”.
Hinata prese il tempo di osservarsi nel riflesso della
finestra: sì, Temari aveva avuto davvero un gusto
impeccabile; il vestitino bianco che le aveva regalato
la abbracciava nei punti giusti, e lasciava intuire parecchio senza scoprire
nulla.
La
serata intanto procedeva meravigliosamente: Sakura era al suo terzo ballo con Sasuke, Tenten e Tamari discutevano rilassatamente dell’esame di selezione Chunin ora che entrambe erano passate di rango, e Hinata era persino stata costretta da Kiba
a mettere piede sulla pista da ballo quando scorse Ino all’entrata: “Shikamaru
ti sembra l’ora? Anche tu Choji…pensavo avessi un po’ più di
criterio…”
“Allora che c’è da
mangiare?” fece il ragazzo più robusto con un gran sorriso, al che Ino si
sciolse: “Serviti!” disse indicando il buffet e scuotendo il capo con un
sorriso. Poi quel sorriso cadde quando il suo sguardo
tornò sul suo altro compagno di squadra: “Shika, ma
come diamine sei vestito? Sei arrivato in ritardo di un’ora e ti presenti
così?”
“Ino…” tentò di
argomentare il ragazzo, ma quella non voleva sentire ragioni: “Voglio dire…”
L’attenzione di Hinata però a questo punto si allontanò dai due per
piombare sul biondino che aveva appena fatto il suo ingresso e…si stava
dirigendo sparato verso di lei: “Buon compleanno Hinata!”
fece andando verso di lei con un gran sorriso. Lei fece appena in tempo a
notare che il ragazzo era completamente fradicio quando
si sentì avvolgere in un caloroso abbraccio.
“Auguri” le sussurrò poi
più piano all’orecchio.
Hinata si sentì avvampare, ma non le importava più di
tanto: avrebbe potuto rimanere in quell’abbraccio
per un altro secolo o due.
Poi, non appena questo
pensiero le sfiorò la mente, la presa di Naruto si fece più lieve fino a
scomparire del tutto.
“Questo è per te” aggiunse
con un sorriso alla RockLee
porgendole un pacchetto.
Ora doveva essere sul
viola andante: Naruto le stava offrendo un regalo davanti a tutti, nel centro
perfetto della sala. “Naruto, non dovevi…” fece piano, e la faccia del ragazzo
cadde d’un tratto “Cioè…per me è già importantissimo
che tu…che tutti siate qui… ” ma questo non parve risollevare il morale di
Naruto, la cui espressione divenne pensierosa.
“Naruto?” chiese Hinata sottovoce. Poi non ebbe più tempo
di pensare, perchè si trovò nuovamente le
braccia del ragazzo intorno alla vita, stampato contro di lei.
“Naruto…” ripeté la
ragazza imbarazzata.
“Andiamo in camera tua, Hinata, è meglio” fece lui non mollando al
presa.
Hinata non capiva, e per l’ennesima volta in quella
serata si trovò a pronunciare il nome del ragazzo con fare interrogativo.
“Ecco, cambiati” disse il
ragazzo accompagnatala all’ingresso della camera di lei.
“Non…?” cominciò lei, ma
il ragazzo fu più rapido: “Hinata, sei
splendida…forse un po’ troppo per farlo vedere a tutti, no?” terminò paonazzo
ma con un ghigno divertito fissandola in un punto imbarazzante. Fu allora che
lo sguardo della ragazza scese, e Hinata si rese
conto del motivo per cui Naruto l’aveva trascinata via
con tanta fretta: il suo bel vestito bianco era diventato il suo bel vestito
trasparente, grazie alla quantità assurda di acqua che Naruto le aveva
trasmesso nel loro abbraccio.
“Oh” fu tutto ciò che la
ragazza riuscì a dire prima di avvampare vistosamente
e sparire dietro la porta della sua stanza.
Riapparve pochi minuti
dopo con una maglia dal collo largo che le lasciava scoperta una spalla: “per il look sexy e sbadato…i ragazzi impazziranno!” le aveva
detto Tenten.
Quando uscì, Naruto era ancora lì, seduto per terra,
tanto che quasi non lo pestò.
“Naruto, scusa…non pensavo
mi avessi aspettata!”
Il ragazzo non fece che
sorriderle, per poi camminare con lei verso la grande
sala del clan Hyuuga.
Author’s note:
arwen5786: grazie! Sono contenta di farti “sopportare”
le shikaino! E comunque
tranquilla, non è il pairing principale! Come ho scritto, la ff è per il
compleanno di una mia amica (e il regalo dovrebbe essere lo stesso che Naruto
fa ad Hinata), una sorta di biglietto esteso! :D
InoYamanaka: Grazie dei complimenti…sì, beh,
indubbiamente la partenza non è delle più originali, ma come ho detto sono
legata a uno scopo! :P
layla the punkprincess: Grazie anche a te! E tranquilla, in un modo
tutto suo lo farà…;)
AyumiYoshida: Grazie
e…per la velocità faccio quello che posso!
Non appena misero piede in sala, tutti i presenti si girarono a
guardarli, e mentre Hinata arrossiva, Naruto si limitò a esibi
Non appena misero piede in
sala, tutti i presenti si girarono a guardarli, e mentre Hinata
arrossiva, Naruto si limitò a esibire il suo migliore
sorriso. Hinata lo ringraziò sommessamente, ma quando
fu sulk punto di allontanarsi da lui si sentì
chiamare: “HeyHinata!”.
Ancora lui.
“Non pensi sia educato
aprirlo?” fece mettendole in mano un pacchettino. Hinata
sorrise sfiorando il laccetto di seta che teneva
chiusa la scatola, mentre le ragazze le si chiudevano
intorno per spiarne il contenuto. Quando la scatola
finalmente si aprì, Hinata avrebbe potuto giurare che
il cuore le avesse mancato un battito.
Le ragazze sospirarono
coralmente e i ragazzi trattennero il respiro. La magia del momento durò circa
tre secondi, poi Hinata fu sommersa dalle ragazze in
visibilio e Naruto fu assalito dai ragazzi:
“Un anello?” fece Choji meravigliato.
“Perché
mai le hai preso un anello?” chiese Kiba stranito.
Dunque
rifletteva Naruto mentre si aggirava per le strade di Konohauna collana ha
molto materiale, il che significa molti soldi, cioè meno peso nelle mie
tasche…un braccialetto è un po’ più piccolo, quindi forse costa di meno…
Un largo sorriso conquistò
il volto di Naruto: ci sono! Un
anello...meno di così!
“Bè,
che c’è di male?” chiese Naruto sulla difensiva.
“Ora penserà…chissà che
diavolo penserà…” puntualizzò Shikamaru.
Naruto appariva
sconcertato: in fondo erano stati loro a consigliargli quell’acquisto,
e ora…che diavolo aveva quell’anello per non andare? D’accordo, non era il più caro
del negozio, ma…dov’è finito il detto ‘è il pensiero che conta’?
MentreHinata brillava
indossando l’anello di perla, Naruto sussurrava: “Mi ricordava i suoi occhi”.
“Ehi…” Temari
alzò un sopracciglio “Che è successo in camera tua?”
Hinata avvampò ulteriormente, se possibile: “Ma…niente…mi
sono cambiata e…”
“Davanti a Naruto?” Tenten era sconvolta.
“No, no, che dici Ten?” la
voce di Hinata era ridotta a
un sussurro.
Intanto, dall’altra parte della sala…
“Ma
perché?” chiedeva Naruto ai suoi amici “Voglio dire, che c’è di male?”
“Perché un anello non si
regala a una ragazza” disse Shikamaru semplicemente “a
meno che tu non sia in cerca di guai. Grossi guai”. Naruto fissò l’amico senza
capirlo, e intanto Neji sorrise, una strana visione:
“Aspetta che lo veda mio zio…”.
I ragazzi scoppiarono a
ridere.
“Chissà che hanno tanto da
ridere?” Tenten si riprese osservando Neji. “E’ stata una cosa carina…strana ma carina…che c’è da
ridere?” chiese confusa.
“Oh, un argomento glielo
troviamo noi” fece Ino con aria di sfida.
“Ino?” chiese piano Hinata “Cos’hai in mente? Lo sai
che un po’ mi fai paura quando fai così?”
“Credimi Hina” rispose Sakura “Fa paura
anche a me…del resto, non vorrei essere un maschio per nulla al mondo, ora…”.
Le ragazze la guardarono
con aria interrogativa. “Ino potrà pure sembrare una ragazza superficiale, o
tutta d’un pezzo” spiegò mentre quella rapidamente
spariva, scrivendo maniacalmente qualcosa di
indecifrabile su un pezzo di carta “Ma prova a toccare le persone che ama, o i
suoi ideali…e sei morto”.
Ino tornò in quel momento,
determinazione nei suoi occhi azzurri.
“Allora?” chiese Sakura
con l’intesa che avevano sviluppato negli anni.
“È molto semplice” disse
la ragazza bionda con un sorriso sulle labbra, e in pochi minuti le rese
partecipi del suo piano.
Detto, fatto.
Nel giro di dieci minuti
le ragazze erano sparite, e al loro posto era rimasto un biglietto.
Missione di Livello A
Destinatari: i Chuunin di Konoha
“Ohi, Neji, vieni
qua!” lo riprese Kiba mentre il ragazzo dai capelli lunghi si allontanava,
apparentemente disinteressato: “Tecnicamente, essendo io un Jounin
sono escluso, no?”
Lo sguardo degli altri
ragazzi gli fece chiaramente intuire che no, non era escluso se teneva alla sua
pelle.
“D’accordo, continua a
leggere, Choji” fece allora con sufficienza.
Retroscena: Le kunoichi sono sparite alla festa di
compleanno
di HinataHyuuga,
primogenita della Casata Principale.
Obiettivo:
Ritrovarle in mezz’ora e riportarle alla base, in questa sala.
Se la Missione non venisse portata a termine, i suddetti Chuunin
Passeranno senza il
genere femminile il tempo che intercorre fino
Al prossimo compleanno.
“Sai che perdita!” sbuffò
Shikamaru “Io dico di lasciarle nascoste; passata mezz’ora si stancheranno e
torneranno qui di loro spontanea volontà”
Tutti stavano annuendo quandoChoji interruppe
nuovamente: “Aspetta Shika, ti conviene sentire il
resto, prima”
Questo omettendo la
parte in cui i signori Hyuuga, Yamanaka,
Haruno,
Sabaku e Shen la
prenderebbero sicuramente sul
Personale vedendo tristi
le proprie bambine.
A quel punto Shikamaru
sbiancò.
“Ehi, sì, mi pare
un’ottima idea, Shikamaru! Mi ricredo, sei il genio!”
fece Naruto battendogli una mano sulla spalla. “io non ci avrei mai pensato…”
aggiunse subito dopo.
“Ma
dopotutto, conviene giocare…” saltò su Neji, con aria
stranamente convinta. “Ci sarà da divertirsi, no?” fece con un sorriso forzato.
Per la seconda volta in
una serata sola. Doveva essere un record.
“Già” assentì
Shikamaru “Ho proprio voglia di muovermi un po’…”
“Shikamaru? Neji? Che diavolo…?” Naruto era stranito,
maChoji sorrise mormorandogli all’orecchio:
“Mai avuto a che fare col signor Yamanaka, eh?”
Eccomi qua! Dopo un po’ di tempo sono tornata!
Spero che questo capitolo vi abbia fatti sorridere…
E ora spazio alle graditissime recensioni!
Elfetta93: Sì, Naruto è un po’ tardo ma
in fondo ci piace così, no? ;) Eccoti un intermezzo in
cui, prima della sentenza finale, ci si diverte un po’ nel buon vecchio stile
Femmine contro Maschi!
Ayumi: Che bello vedere sempre il tuo nome tra le
recensioni, sei carinissima! Concordo, Naruto è dolcissimo nel senso che quello
che fa, lo fa con estrema innocenza e con le migliori
intenzioni…anche se poi alle volte le cose si complicano! E grazie per avere messo questa storia tra i preferiti!
Roby:
Non ho corso, ma ho continuato: sperando sia di tuo gradimento!
Sonja: Grazie per il WOW! Eccoti qua una lettura fresca fresca, e spero che il
nostro Naruto sia all’altezza delle tue aspettative!
Alla prossima, state sintonizzati su questo canale! ;)
E così eccoli i Chuunin più brillanti di Konoha, intenti a
setacciare casa Hyuuga e i suoi dintorni in cerca delle kunoichi nascoste
chissà dove
E
così eccoli i Chuunin
più brillanti di Konoha, intenti a setacciare
casa Hyuuga e i suoi dintorni in cerca delle kunoichi nascoste chissà dove.
“Lo
dicevo io che era meglio stare a casa!” sbuffava
Shikamaru a nessuno in particolare.
“E
dai, Shika, che ci si diverte!” ribatté Kiba con un sorriso sornione.
“Soprattutto
se ne becchi una da sola, vero?”
ridacchiò Choji leggendogli la mente.
“Sì,
più o meno il piano è quello” rispose Kiba.
“Allora
dividiamoci” sentenziò Sasuke.
“Ah,
allora anche tu ne vuoi trovare una da sola, eh?” fece Kiba avvicinandosi a lui.
“No,
idiota. Voglio solo finire questa sottospecie di gioco il prima possibile.”ribatté quello
impassibile.
“Va
bene, io vado fuori!” esclamò Naruto col suo solito entusiasmo.
“Sì,
tanto è solo il 27 dicembre…” mormorò Shikamaru.
“Anche
io” fece Neji sorprendendo i ragazzi. Ma questa
volta, stranamente, nessuno ebbe alcunché da ribattere.
Il
ragazzo, una volta elusi gli sguardi degli altri, si diresse sicuro verso un
cespuglio di rose, oltre il laghetto.
“Eccoti
qua” sussurrò Neji accovacciandosi
accanto alla ragazza.
“Non
vale” ribatté lei “Il byakugan non
vale”
Lui
scrutò i suoi occhi cerulei: “Chi t’ha detto che l’ho
usato?”
“Hai
forse negato d’averlo fatto?” ribatté lei istantaneamente.
Neji s’azzittì. Non era abituato a certe
risposte. Con Tenten era tutto allenamento, intesa e parole strettamente necessarie. Questa parlava per
il gusto di farlo.
“Dai,
dillo” lo incoraggiò Ino “Avanti, non mi offendo”
continuò convinta.
Neji la guardò stranito: “Hai il byakungan anche tu?” chiese
estremamente serio.
Ino
lo osservò per un secondo, poi scoppiò a ridere
mentreNeji tentava di non fare altrettanto.
Decisamente la serata si rivelava interessante.
La
sua compagna di squadra intanto non aveva miglior fortuna.
Aveva
giusto giusto trovato il
nascondiglio perfetto quando si voltò di scatto sentendosi osservata, e
cercando di cogliere di sorpresa l’intruso finì per cadergli
dritta dritta tra le braccia.
“Oddio,
scusa Sasuke! Non volevo…” fece
rialzandosi e sistemandosi i vestiti.
Maledetta quella volta
che si era fatta convincere per la gonna!
“Forse in primo luogo non volevi che ti trovassi” commentò
lui “Oppure” continuò contando le soluzioni sulla punta
delle dita “speravi lo facesse qualcun altro” terminò roteando
gli occhi.
Tenten si sentì avvampare: come si
permetteva…?
“In
ogni caso ti ho trovata, e ti riporto alla base” il ragazzo non fece in
tempo a finire la frase, che si era caricato Tenten
in spalla.
“Eh,
no, sai? Mettimi giù immediatamente!” gli intimò lei.
“Con
Neji funziona?” chiese Sasuke
con tono annoiato.
“Neji non mi ha mai presa in braccio” rispose la
ragazza, in modo stranamente fievole.
“Tecnicamente,
ti ho in spalla” ribatté il ninja.
“Tecnicamente,
non più” sbuffò lei mentre con un
colpo d’anca roteava all’indietro, oltre la sua presa.
“Che
fai?” Sasuke era disorientato “Ti ho
trovata, ora devi tornare…”
“Se
riesci a prendermi!” rispose lei, sparendo tra le ombre.
Temari osservava divertita la scena “E brava Tenten” pensò con l’ombra di un sorriso
sul volto. Poi ghiacciò sul posto.
Perché
se c’era una cosa che la compostissima Temari
non poteva sopportare…beh, erano gli insetti.
Un
branco dei quali si stava allegramente arrampicando in comitiva su per la sua
gamba. Il suo respiro si fece più veloce, mentre le sue pupille si
dilatavano.
“D’accordo:
Calma e sangue freddo.” Sussurrò a se stessa. “Che direbbero
gli altri se ti trovassero così?” domandò al nulla.
“Se
è il giudizio degli altri che ti preoccupa, non devi. Non lo
sapranno.”
Temari non alzò gli occhi, troppo impegnata a
focalizzarsi sul cammino degli insetti.
“Non
bisogna vergognarsi delle proprie paure” mormorò nuovamente quella
voce, e magicamente gli insetti si ritirarono.
“Sono
semplici Pyrrhocorisapterus, quelle che volgarmente vengono
chiamate cimici del fuoco”
Solo
allora, dopo aver ben controllato che i Pircoriso come diavolo si chiamavano fossero
per lo meno a un metro da lei, Temari si decise ad
alzare lo sguardo.
“Non
li togli mai quegli occhiali?” fece con tono distaccato.
“E
tu non la togli mai quell’aria di
supponenza?”
Touchée.
Temari non conosceva molte persone che le rispondessero a tono, ma tra tutte quelle presenti alla
festa, ShinoAburame era
l’ultimo col quale si aspettava di condividere un momento del genere.
Bene,
restano da trovare Sakura e Hinata…ma
chi le scoverà?
A voi le
supposizioni!
E siccome
non ho scritto che brandelli di testo…magari la soluzione verrà
davvero da voi! ;)
Giocano
ancora con noi Kiba, Rock Lee (anche se è stato
un po’ quieto finora), Shikamaru, Choji e
Naruto! E chissà, forse anche i fratelli della sabbia, Kankuro e Gaara!
Il televoto è aperto!
Angolo delle recensioni:
Roby: Come vedi ho continuato, e anche abbastanza
velocemente direi! Spero questo capitolo ti sia piaciuto…alla prossima!
Elfetta 93: ecco qua la prima parte dell’operazione
“Inseguimento kunoichi”…anche se
per Naruto e Hinata bisogna aspettare la seconda! J
Suscystar: Grazie mille, per i complimenti e per aver
aggiunto la storia tra i preferiti! Sono stata abbastanza veloce ad aggiornare?
Stai collegata e vedrai che Naruto e Hinata
emergono…nel prossimo capitolo!
Ayumi: Felice di “non liberarmi di
te!” Grazie, grazie, ora vedrai gli sviluppi, della missione! E non ti
scusare per la recensione-papiro, sono le mie preferite! ;)
Spero di averti consolata per la fine de “Il
sapore delle Nuvole” con questo aggiornamento rapido!
Non era possibile: Hinata sarebbe stata pronta a giurare che la sfortuna aveva
una creatività infinita, e che aveva deciso di giocarsela tutta su di
lei.
Proprio
ora che stava cominciando a
divertirsi, era stata costretta a un dietro front clamoroso da un familiare mal
di pancia accompagnato ben presto da una sensazione di calore tra le gambe,
anticipato e imprevisto.
Così si era
ritrovata a correre in casa, prendendo la via più impensata e strana,
per evitare di farsi vedere dai ragazzi. Aveva appena completato la sua
missione con successo quando una voce alle sue spalle
la fece gelare sul posto: “Hey, Hinata, sei qui?” fece Naruto scorgendola, con un
sorriso che gli occupava tutto il viso.
“Io,
veramente…stavo…” la ragazza non sapeva che dire
“Non ti devi scusare,
anzi…sono io che devo chiederti scusa.”
Cominciò lui “Sono stato uno stupido e i ragazzi non hanno tardato
a farmelo notare” aggiunse massaggiandosi la nuca.
“Oh, no, tu…mi
è piaciuto moltissimo il tuo regalo, Naruto” wow, un’intera frase senza balbettare!
“Davvero? Beh sono
contento perché sai, ho avuto un po’ di problemi a sceglierlo, ma
poi vedi, mi è bastato pensare a te che le cose mi sono venute
spontanee…”
Tutto il contrario di
quello che succedeva a lei: quando lo vedeva sembrava che di tutte le figuracce
possibili, non ne potesse scampare una. Quando c’era lui le cose si
complicavano enormemente, perché si sentiva in dovere di essere la
persona più perfetta al mondo, quando sapeva benissimo di non esserlo.
Ma naturalmente non disse nulla di tutto questo.
“Sai, Hinata, mi succede spesso con te…con te non ho paura
di sbagliare, o di fare la figura dell’idiota…è strano, ma
è così!” concluse col suo solito sorriso.
Hinata non disse nulla.
“E questa festa
è meravigliosa.” Continuò lui “Sai, hai avuto una
grande idea: di solito nessuno fa più feste a quest’età; i
ragazzi erano tutti scettici e invece si stanno divertendo come pazzi”
Hinata pensò di parlare, ma Naruto continuava:
“E poi io ho trovato la festeggiata, quindi mi spetta un premio doppio,
no?” sorrise.
“Dai, Hinata stavo scherzando, mica m’aspetto davvero un
premio, sai?”
Lei sorrise di rimando.
“La sai una
cosa?” continuava intanto lui “Potremmo fare così:
perché non ce ne stiamo nascosti, io e te, finché non scade il
tempo? Così facciamo prendere un infarto a tutti…che dici?”
“Bè,
io…”
“Lo prendo per un
sì?” sorrise Naruto.
E come dirgli di no?
“Anzi, sai che cosa
facciamo ora, io e te? Per ingannare l’attesa andiamo a prenderci un
gelato, ti va?”
Hinata assentì, mentre Naruto la prendeva per mano
e silenziosamente la guidava fuori da casa sua per le
vie di Konoha.
“Tenten!”
urlava intanto Sasuke all’esterno inseguendo la
ragazza.
“Pendimi, se ci
riesci, o potente Uchiha!” rideva lei correndo
veloce giù per il sentiero, deviando poi in mezzo al boschetto e
riemergendo all’altezza dello stagno. Sasuke le
stava dietro, attento e determinato a non perderla di vista, talmente
concentrato su di lei da non accorgersi che quella a cui
prese contro nel suo inseguimento non era affatto una roccia.
Splash!
Ino era caduta, completamente vestita, nella pozza d’acqua.
“Diamine Uchiha, potevi starci più attento?”
urlò Neji, ma quello già non
c’era più.
“Idiota”
sbuffò Shikamaru osservando la scena dalla poltrona sulla quale si era
seduto e alzandosi lentamente, mentre Neji aiutava
Ino a rialzarsi.
“Be,
che c’è da guardare?” fece lei come niente fosse. Neji e Shikamaru la fissavano, rossi in volto, un primo
nella storia di Konoha.
“Oh, credimi
dolcezza, c’è parecchio da guardare!” fece Kiba con tono d’apprezzamento squadrandola dal basso
in alto.
Solo allora Ino si accorse
di come i vestiti le aderissero al corpo: “Beh…”
“Neji,
pensi che Hinata possa avere dei vestiti che le
vadano?” chiese Shikamaru riprendendosi momentaneamente
“Neji?”
ripeté assestando un colpo al Jounin.
“Eh? Sì, ma
non ho le chiavi di casa”
“Cosa?”
“Non ho le chiavi.
Questa è una dependance e io ho lasciato le chiavi in casa. Le ha Hinata, ma chissà dov’è.” Rispose
Neji, ripresosi.
“Che
seccatura!” ribatté Shikamaru, sfilandosi la giacca
“Andiamo” fece poi a Ino, mettendole la giacca sulle spalle.
“Andiamo dove? E poi
non voglio la tua giacca, è freddo anche per te, sai?”
“Ino, per favore non discutere” rispose lui con estrema calma
“prendi questo maledetto giubbotto, ti accompagno a casa, ti cambi poi
torniamo se proprio ci tieni, va bene? Non voglio sorbirmi la predica di tuo
padre se ti riporto malata…” terminò affondando le mani
nelle tasche dei pantaloni.
Ino stava per ribattere,
ma poi un sorriso si fece strada sul suo viso, si morse il labbro inferiore e
sussurrò: “Va bene” infilando le sue braccia tra quelle del
ragazzo e premendosi contro di lui. Shikamaru prontamente arrossì:
“Che fai?” chiese, come se le azioni della ragazza non fossero
evidenti.
Ino alzò il capo
dalla sua spalla solo per mormorare: “Non vuoi che papà mi veda
malata, no?”
“Mendokuse…”
mormorò Shikamaru, e strettole il giubbotto attorno alle spalle,
lasciò che il suo braccio riposasse lì, mentre con un cenno della
mano salutava gli amici.
Sakura come vedete non è ancora saltata fuori…ma
lo farà, non vi preoccupate!
Piccolo
spazio per le recensioni:
Ayumi: *arrossisco* Ma grazie! E’
che quando l’ispirazione mi prende ho bisogno di buttare tutto giù
il prima possibile, quindi scrivo a più non posso! Ammetto che con Shino e Temariho
fatto un bel salto nel buio...comunque il risultato non dispiace neanche
a me, mi fanno abbastanza ridere insieme! E Sasuke e Tenten…idem! Non li abbiamo mai visti molto
interagire, no? E lei non è neppure nel suo fanclub…quindi mi sono
divertita un po’ con loro! La stessa cosa con Ino e Neji…mi
piace esplorare le possibilità che Kishimoto
lascia aperte!
Naruto e Hinata, la coppia principale di questa ff…eccola
qua! In effetti più Naruto che Hinata…ma si riscatterà anche lei, se solo
Naruto le lasciasse un secondo per parlare! Spero ti piaccia, anche se non
posso garantire un ritmo d’aggiornamento così mozzafiato…ma
prometto che ci proverò! ;)
(ps come vedi, nonostante non sia un pairing a tutti gli effetti, non ho saputo esimermi da uno
scorcio di ShikaIno!)
V@le: Come vedi Hinata
(forse l’unica in questo) è stata trovata proprio da chi
desiderava…magari non nelle condizioni ideali, ma nella vita raramente
succede così!
Suscystar: Grazie per avere aggiunto la
storia ai preferiti! Ora avrai al notifica degli
aggiornamenti! Per Naruto e Hinata come vedi i
presupposti ci sono, per Rock Lee e Sakura…chi
può dirlo? Alla prossima!
Capitolo 8 *** Outtake 1- In segreto (ShikaIno) ***
Avviso:
Avviso:
questo capitolo è un outtake esclusivamente pensato per gli ShikaInolovers.
Questo significa che non è essenziale allo
sviluppo della storia, è una specie di one-shot
collegata agli eventi di Buon Compleanno Hinata, ma che non fa parte del plot principale.
Pertanto se non vi piace la coppia ma amate la storia sentitevi liberi di saltare a pié
pari questo capitolo.
Se invece ShikaIno vi
aggrada, buona lettura!
Ps se avete il buon cuore di lasciare una
recensione per questo outtake, fatelo per cortesia in riferimento a questo capitolo, cosicché nessuno
abbia informazioni non gradite. Grazie per la collaborazione e buona lettura!
Lasciarono l’enorme
residenza Hyuuga mentre Ino ancora grondava acqua, e Shikamaru la stringeva
a sé.
Non avevano voltato l’angolo
che la ragazza sbottò: “Diamine Shika, potevi essere anche un po’ meno plateale,
sai?”
Il ragazzo la
guardò contrariato: “E lasciarti mangiare con gli occhi da quei
due pervertiti? Grazie, non ci tengo”
“Shikamaru Nara”
un sorriso si fece strada sulle labbra della ragazza “non sarai mica, per
caso…geloso?” terminò furbescamente.
“Io? No. E’
solo che ci tengo al tuo onore. Forse più di te” rispose il
ragazzo in modo più secco di quanto intendesse.
Error! Error! Allarme rosso! A tutte le
unità! La mente del genio
aveva appena attivato il dispositivo di sicurezza che lo condusse
in automatico a pararsi la guancia in attesa di un colpo che non arrivò.
Arrivò invece un bacio appassionato, profondo e fradicio mentre anche i
suoi vestiti si bagnavano per tutta la lunghezza, data la ragazza premuta
contro di lui.
In qualche secondo (minuto?)
Shikamaru riprese controllo del suo corpo: “Donna, mi vuoi vedere
morto?” la rimbrottò respirando affannosamente. Ma sorrideva.
“Che
c’è?” chiese lei sbattendo le ciglia.
“Non fare la civetta
con me, Ino, sai perfettamente che c’è” fece lui tentando di
suonare distaccato.
Lei lo guardò con
un’aria da cucciolo sperduto: “Ce l’hai
con me, Shika?”
Il ragazzo sospirò
esasperato: “Ino, non ce l’ho con te.
E’ che così mi fai impazzire” ribatté, e intuendo la
risposta della ragazza la zittì con un bacio a fior di labbra
“Sarai la mia fine, donna!” mormorò sorridendo.
Ino gli prese la mano mentre riprendevano a camminare verso casa sua:
“Dici che gli altri se ne sono accorti?”
“E di che? Di te che
non sai starmi lontana per più di un’ora? Kami,
Ino, so che sono irresistibile, però potresti cercare di contenerti ogni
tanto…”
Ino lo colpì
scherzosamente dietro la nuca: “Preferivi che mi lanciassi tra le braccia
di NejiHyuuga?”
Shikamaru sospirò
annoiato.
“O di Kiba? Sono sicura che lui non mi avrebbe chiamata
‘seccatura’ se mi fossi gettata tra le sue, di braccia” lo
stuzzicò nuovamente.
“Senti Ino” le
fece lui di rimando “Abbiamo già stabilito che tu sei quella bella
e io quello intelligente, per cui…”
“Shikamaru
Nara!” ovvero: guai. Quando nome e cognome venivano fuori insieme o si
trattava di una promozione, oppure di Ino. In ogni caso, guai.
“Ehi, Ino”
fece lui, poco in vena di litigare “Siccome io sono un genio ti sei mai
chiesta perché abbia scelto proprio te?”
“Un corpo da favola?” fece lei sorridendo e mettendosi in posa: non
sarebbe affatto stonata sulla prima pagina di qualunque giornale.
“No.” Rispose
Shikamaru “Bè, anche
quello…” ammise poi squadrandola mentre
lei di nuovo lo colpiva. “Perché…”
Ecciù!
Shikamaru la guardò
con aria sconcertata.
“Dicevi?”
chiese lei.
“Che ora ci muoviamo
e andiamo dritti dritti a
casa tua”
“No, intendevo la
parte in cui decantavi le mie lodi…”
“Ino…hai presente quando dicevo che non volevo entrare nelle grinfie
di tuo padre? Ecco, quello.”
Puntualizzò “Non era una farsa. Muoviamoci, ti prego”. Lo
sguardo del genio era davvero preoccupato.
Proprio in quel momento i
due scorsero altrettante figure voltare l’angolo.
“Shika,
sembrano anche a te Naruto e Hinata? Come mai…?”
Shikamaru le tappò la bocca e costrinse il corpo di lei contro il muro,
facendole prontamente scudo col suo.
“Ehi, Shikamaru!
Ino!” giunse la voce di Naruto, ben presto seguita dal rumore dei suoi
passi. I due si separarono all’istante.
Fare finta di niente e andare avanti faceva proprio
schifo, eh? Scosse il capo
Shikamaru, che subito rispose: “Il tuo compagno di squadra ha ben pensato
di inseguire Tenten senza curarsi di dove andava, e
ha finito per infradiciare la mia
compagna di squadra” concluse “Quindi la accompagno a casa a
cambiarsi”.
“Ino-chan…tutto
bene?” le fece Hinata preoccupata.
“Bè,
sì più o meno…” rispose l’interpellata “a
parte il fatto che vado a sorbirmi una predica di mio padre…” la
sua voce era leggermente annoiata.
“Ma non devi…”
le fece Hinata “Voglio dire, se vuoi lo
chiamiamo e diciamo che resti a dormire da me…e ti presto dei miei
vestiti”
Naruto sorrise largamente
indicando Hinata: “Shikamaru, è lei il
genio, non tu!”
Hinata arrossì: “Tieni Ino, queste sono le
chiavi, camera mia lo sai dov’è,
giusto?”
La ragazza assentì:
“Ma voi…” cominciò, e immediatamente si morse il
labbro.
“Andiamo a prendere
un gelato e torniamo” fece Naruto “All’inizio era per
scombussolare un po’ il gioco, ma le promesse vanno mantenute…”
“Naruto, non devi per forza” lo scusò Hinata.
“Oh sì che
deve!” riprese Ino con forza. “Buon
gelato!” fece poi spingendo l’amica.
Le risposero due
“grazie” gemelli.
“Dimmi una
cosa” fece Shikamaru circondandole la vita da dietro quando
i due furono spariti “L’hai fatto per loro o per…”
“Per loro,
ovviamente!” rispose Ino fin troppo scandalizzata.
“Va bene,
vorrò dire che a noi ci penserò
io…” replicò Shikamaru piantandole un bacio sul collo.
Così si
conclude il primo outtake di Buon Compleanno Hinata…
“Dimmi che non hai intenzione di prendermi in spalla per
riportarmi alla base” gli occhi di Temari brillavano di sfida
“Allora Hinata, che gusti prendi? Offro io, naturalmente!”
fece Naruto sorridendo non appena varcarono la soglia del negozio.
“Nocciola,
stracciatella e panna montata per piacere” sussurrò la ragazza al
gelataio.
“E’il suo
compleanno oggi, glielo faccia più grande!” tentò di
sussurrare Naruto, ma Hinata sorrise pensando che la
parola ‘sussurro’ fosse evidentemente esclusa dal suo vocabolario.
Lui era rumoroso, si
faceva notare in tutto quello che faceva. Al contrario di lei, che per quanto
si sforzasse non veniva notata. C’era sempre Neji, o Kiba, o Shino: e lei…
“Hinata
dove sei?” le chiese Naruto osservandola con entrambi i gelati in mano.
“Eh? Qui, sono qui
con te Naruto…” sorrise poi. Qui
con te, Naruto…suonava così bene, come fosse stato così
da sempre! Anche se in realtà…non lo era mai stato.
“Vedi? Lo hai fatto
di nuovo!” esclamò il ragazzo indicandola “Si può
sapere dove vai?” ma il suo tono non era
inquisitore; semplicemente, curioso.
“Io,
non…” tentò di giustificarsi la kunoichi.
“Hinata,
non sono un tribunale, non ti devi scusare…” sorrise lui porgendole
il suo gelato.
“Hai ragione, scusa.”
Si sentì dire Hinata. E a quel punto
scoppiarono a ridere insieme.
“Scusa, è
che…” riprese la ragazza, che subito si bloccò.
“Ancora!” la
riprese Naruto, ridendo di nuovo.
“E’
che…” ricominciò la ragazza.
“’E’ che’ va molto meglio” conciliò il ninja.
“Mi perdo. Nei miei
pensieri” lo disse piano, quasi si sentisse
molto stupida.
“E come sono i tuoi
pensieri?” il tono del ragazzo era soffice, affascinato.
Hinata arrossì: “Davvero ti interessa?”
davvero l’ho detto? “Scusa…”
riprese.
Il ragazzo le agitò un dito davanti al viso: “Ricordi? c’eravamo accordati che non l’avresti più
detto. Per tutta la sera almeno.”
“Va bene”
assentì lei “E’ che un pensiero…o anche solo una
parola, me ne evoca altri, e poi altri, e altri ancora…”
“Non ti seguo”
scosse il capo Naruto.
“Prendi ad esempio
il tuo gelato.” Cominciò Hinata “A
che gusti è?”
“Nocciola,
stracciatella e panna montata. Mi piacevano i tuoi” si giustificò
lui.
“Pensa che di solito
è a me che piacciono i tuoi” sussurrò Hinata.
“Come?”
“Niente”
“No, tu hai detto
qualcosa, cos’hai detto?”
“Nulla.” Ripeté la ragazza, poi riprese: “Dicevo: i gusti del
gelato, ti portano a pensare a…”
“Te” rispose
semplicemente Naruto.
“Me” ripeté
Hinata a bassa voce, sentendosi arrossire. “E
io ti faccio pensare a…” fece un gesto per indicargli di
proseguire.
“Esame di selezione Chuunin. C’eravamo tutti, ma solo Shikamaru è
stato promosso in quell’occasione.”
“Vedi?”
sorrise Hinata “Lo stai facendo da solo. Sei
partito dal gelato e ora sei a Shikamaru.”
“E cosa
c’entra il gelato con Shikamaru?” l’espressione di Naruto era
persa.
“Appunto!”
sorrise lei divertita “E’ proprio questo che mi capita. Inizio a
collegare pensieri, e…”
“Caspita” fece
Naruto ammirato “tu sei proprio forte, Hinata”
La ragazza rise: “Di
solito forte è l’ultima parola che mi si abbina”.
Naruto sembrò d’un
tratto più serio: “Senti, me la fai una promessa?”
“La seconda?”
“Per favore”
le chiese.
Hinata non era mai stata capace di dire di no. A Naruto, poi…
“Cosa devo
fare?” acconsentì la ragazza.
“D’ora in poi
me lo dici tutto, quello che ti passa per la testa, anche la cosa più
stupida, ok?” disse serio il ragazzo.
Hinata si sentì avvampare, ma lui continuava a
sorriderle.
“Va bene.
Andiamo?” riprese “Sono passati tre quarti d’ora buoni, credo
sia ora di tornare alla base” disse incredula.
“Dimmi che non hai
intenzione di prendermi in spalla per riportarmi alla base” gli occhi di Temari brillavano di sfida.
“Perché farlo
quando mi basta qualche insetto per ottenere lo stesso risultato?” gli
occhi di Temari brillavano ora di timore. “Non
lo farò, tranquilla.” Mormorò Shino
porgendole la mano, che la ragazza accettò, se non altro perché
lui possedeva un’arma letale nei suoi confronti.
“Comunque dovresti
imparare a conoscere gli insetti, sono creature affascinanti…”
riprese il ragazzo.
“… e
sgradevoli” completò Temari.
“Sono come le
persone” continuò lui “esistono anche persone sgradevoli ma
innegabilmente affascinanti”.
La ragazza non sapeva
perché, ma si sentiva scrutata. E si sentiva arrossire sotto uno sguardo
che non era neppure certa fosse diretto a lei. Così rimase sorpresa quando, quasi contro il suo volere, si sentì
proporre: “Gli altri non sono ancora arrivati…che dici, ci sediamo
a bere qualcosa?”
E questa volta ne fu
certa: quello che intravide sotto l’espressione stoica di Shino fu un sorriso.
Intanto fuori
dalla dependance le cose continuavano a ruotare pericolosamente
“Avanti, Uchiha, sono sicura che sai fare di me…uh!” Tenten aveva avuto la presunzione di girarsi durante la
corsa, e questo errore le era stato fatale: era inciampata su una radice come
una stupida.
“Meglio che
inciampare? Me lo auguro Tenten!” sorrise il
suo inseguitore porgendole la mano.
Già, anche Tenten era sconvolta. SasukeUchihaera in grado
di sorridere.
“Oh, avanti, mica ti mangio” la rassicurò il ragazzo
“E prometto persino che se fai la brava non ti carico in schiena come un
sacco di riso”.
A quel punto Tenten accettò il suo aiuto, ricambiando il sorriso.
Intanto, dal suo
nascondiglio in cima all’albero, Sakura osservava tutto.
Spazio alle recensioni!
Kilkenny: Hiashi non è ancora arrivato,
come puoi vedere, ma aspettiamo avvenimenti maggiori per farglielo prendere,
l’infarto!
V@le: eccola la scena da soli! Shika e
Ino…se hai voglia di vederli insieme leggi il capitolo precedente, se no lascia stare! 3 capitoli in un giorno non credo di
riuscire a batterli, ma mi accontenterei di mantenere un buon passo! ;)
Ayumi: Il Naruto dolce mi piace un sacco! Spero che anche il precedente
Shika-Ino ti abbia soddisfatta, e che Temari e Shino ti siano ri-piaciuti!
E Sakura, eccola lì…sola?
Elfetta 93: Eccolo qua il nuovo capitolo, spero ti aggradi! J
“Sai Hinata, dovremmo farlo più spesso…”
disse Naruto cingendo con un braccio le spalle della ragazza.
Hinata subito arrossì: “Che cosa?”
“Uscire insieme, io
e te…ci sono un sacco di cose che non so di te, e ho scoperto solo ora
che mi interesserebbe saperle” spiegò il ragazzo in tutta
semplicità.
Il rossore delle guance di
Hinata aumentò: “Va bene…”
“Che dici, domani
hai da fare?” propose il ragazzo massaggiandosi la nuca.
“D- Domani?” maledizione! Era
riuscita a non balbettare fino a ora, e adesso…bè,
volendo essere precisi fino a ora non le aveva mai chiesto di uscire, loro due,
soli…perché quello che avevano appena fatto cos’era?!
“Sì
domani…” rispose lui, poi corresse il tiro: “forse è un po’ presto, eh? Scusa, è che
mi faccio prendere da…”
“No…No!”
disse Hinata a voce un po’ più alta di
quanto avrebbe voluto “Domani sarebbe fantastico” mormorò
poi.
“Ramen?”
fece lui
“Non ti stanca
mai?” sorrise lei.
“Le cose che ti piacciono non ti stancano mai. E il Ramen
è la mia cosa preferita. Non trovi che sarebbe
perfetto condividerla con la mia persona preferita di oggi?”
“E se non lo fossi
più domani?” chiese Hinata, ma il suo
tono era scherzoso.
“Scommetto che
domani lo sarai di nuovo” le fece l’occhiolino lui. Hinata lo guardò negli occhi,
d’un tratto seria, ma la vivacità di lui l’aveva
già portato a scrutare altrove: “Ehi Sakura, che ci fai su quell’albero?” chiese alzando lo sguardo e
portandosi le mani alla bocca per amplificarne il suono.
Ecco, era successo. Le sembrava di essersi smarrita
in un sogno, una grande illusione dalla quale non avrebbe mai
voluto essere tirata fuori. E invece eccolo lì, l’elemento
di disturbo.
Hinata si vergognò subito di aver pensato alla sua
amica come ‘elemento di disturbo’, e si
rimbrottò mentalmente per averlo fatto.
“Eddai,
scendi!” la incoraggiava intanto Naruto sorridendo “Il gioco
è finito da un bel po’….”
Hinata sapeva che non doveva pensarlo, sapeva che avrebbe
dovuto ringraziare per il solo fatto di aver avuto quel tempo prezioso da
condividere con Naruto…sapeva che alla fine lui sarebbe tornato da lei.
Il biondino aveva avuto qualche storia, nel corso degli anni, ma niente di
serio. Ogni volta la sua relazione finiva perché la ragazza di turno era
innamorata della sua fama, della sua volpe…in ogni caso non di lui. E lui
soffriva, ma alla fine si rimetteva in piedi. E tornava sempre da lei.
Sakura.
Forse era giusto
così, forse lei era l’unica che lo conoscesse
intimamente, forse…
“HeyHinata, che fai, non vieni?” fece Naruto
prendendole un braccio “Su ragazze, non fatevi trascinare in
due…” seguitò conducendole all’interno della sala.
Quando il terzetto fece il
suo ingresso, tutti i presenti si voltarono: “Ben tornati!” fece Kiba allegro. Un po’ troppo allegro forse.
“Avete fatto prima voi in tre che Ino e Shikamaru in due.” Un sorriso malizioso si fece spazio sul volto delninja “E dire che non avrei mai scommesso un soldo su
quel perdigiorno…”
Sasuke gli tappò la bocca: “Taci, Inuzuka. Ben tornati, voi” disse. Ma il suo tono era tutt’atro che cortese.
Hinata, rossa in volto, era a andata a prendere da bere quandoChoji, più
maldestro del solito, si era fatto scivolare dalle mani la bottiglia che stava
passando alla ragazza.
Il ninja
arrossì a una velocità impressionante. Stava per balbettare le
sue scuse quandoHinata lo
anticipò: “Che stupida! Scusami Choji,
è stata colpa mia!”.
Il ragazzo la
guardò stupito ma lei si chinò a
raccogliere i cocci sotto il tavolo.
“Almeno ora,
lasciati aiutare” mormorò Choji,
chinatosi anche lui.
Hinatagli sorrise, e lui di
nuovo arrossì.
Sakura intanto era stata
presa d’assalto da Rock Lee: “Ma dove ti
eri nascosta? Voglio dire ti ho…ti abbiamo cercato in lungo e in
largo…”
“Su un albero Rock Lee, su un albero”
rispondeva una Sakura divertita da tanta veemenza.
“Ma potevi prendere
freddo! Voglio dire, è inverno, e hai visto anche tu che Ino è
caduta in acqua…”
“Appunto, dovresti preoccuparti per lei, non per me” sorrise allora
la ragazza dai capelli rosa.
“Beh…”
temporeggiò lui “Mi preoccupo. Per Ino intendo. Ma anche per te.
Soprattutto per te.” Mormorò.
Sakura, imbarazzata,
cercò lo sguardo di Naruto, ma gli occhi del ragazzo erano fissi
altrove. Fissi a tentare di indovinare cosa mai potessero
dirsi di tanto interessante Hinata e Choji.
La ragazza si era appena
rialzata e, buttati i vetri, tentava di risollevare il morale di Choji, che pareva sinceramente mortificato: “Che vuoi
che sia” mormorò lei in modo che solo loro potessero sentire
“A me capita di continuo, quando…spesso” si corresse
“Davvero. Non ti devi scusare. Piuttosto, come ti sembra
la festa?” fece tentando di cambiare argomento.
Choji le rispose con un sorriso pieno:
“Fantastica. E anche tu sei…stai davvero bene stasera, Hinata” mormorò impercettibilmente.
“Grazie”
rispose lei sorridendo “Sono contenta, molto.”
“Anche io” sorrise
Choji, e così, apparentemente senza motivo, le
piantò un bacio sulla guancia.
Hinata si sentì avvampare di nuovo, pregando che
nessuno avesse testimoniato la scena.
In
effetti erano tutti impegnati a
parlare nella sala, tutti tranne uno. Che alla vista di quel bacio innocente e
inaspettato decise improvvisamente di intrufolarsi nella conversazione tra
Sakura e Rock Lee.
Recensioni!
Per il capitolo scorso:
Kilkenny: Thanks! E
chissà che non mi orienti nella direzione che mi hai suggerito? Per la
verità non ho ancora deciso, ma mentre per Rock Lee
non èuna
novità preoccuparsi per Satura, Sasuke non
sembrava proprio felice della sua entrata in scena con
Nasuto…chissà!
Ayumi: Ti piace proprio Shino,
eh? Ti dirò che anche a me non dispiace per nulla…mi diverto a
scoprirlo, visto che come personaggio è molto misterioso!
Qui ho un
conflitto di interessi tra te e Kilkenny, ovvero tra Sasuke e Rock Lee… e forse,
in effetti, lo avrà anche la nostra Sakura!
Spero ceh gli sviluppi ti aggradino!
V@le: Mah…Sasuke
è un mistero un po’ per tutti, no? Staremo a vedere! Alla
prossima! ;)
Per l’outtake:
Ayumi: Ciao cara!
Grazie per avermi detto che ti ho creato astinenza da ShikaIno…ora
mi sento in colpa! Scherzo: in realtà mi sento estremamente
lusingata…*blush* Grazie delle tue sempre
presenti e sempre gradite recensioni, chissà che non mi stimolino a beccare questi due in un altro momento
solitario! ;)
V@le: A me ha fatto sorridere scrivere
questo pezzo, perché me li immagino proprio così, teneri ma
sempre dietro a punzecchiarsi! J Grazie!
Capitolo 11 *** Outtake 2-In camera di Hinata (ShikaIno) ***
Questo breve outtake è dedicato ad Ayumi Yoshida, che è
stata una delle maggiori sostenitrici di questa storia e di tutte le mie altre
storie…del resto, condividiamo una passione sfrenata per la coppia
Shika-Ino
Questo breve outtake è dedicato ad AyumiYoshida, che è stata una delle
maggiori sostenitrici di questa storia e di tutte le mie altre storie…del
resto, condividiamo una passione sfrenata per la coppia Shika-Ino!
Goditela,
baby!
“Sai da dove si
entra?” sussurrò Shikamaru una volta ri-raggiunta
l’enorme residenza degli Hyuuga.
“Non certo dalla dépandance” mormorò Ino per tutta
risposta trascinandolo verso l’entrata principale e destreggiandosi nel
mazzo immenso di chiavi che Hinata le aveva lasciato.
“Ma Ino sei sicura?” si accertò lui “E se i
suoi…”
“Buonasera” li
interruppe una voce imperiosa mentre la porta si ariva magicamente. I due alzarono lo sguardo: HiashiHyuuga.
“Posso
aiutarvi?” fece quello in tono cortese e distaccato a un tempo.
I ragazzi si guardarono
per un attimo, studiando uno stratagemma per tirarsi fuori daquell’incontro assai strano.
“Bè”
rispose Ino sfoggiando il suo sorriso più smagliante “Vede signor Hyuuga…Sono stata tanto distratta da inciampare e
cadere nel vostro meraviglioso laghetto, e vostra figlia Hinata
è stata così cortese da darmi le chiavi di casa vostra per
permettermi di cambiarmi.”
L’uomo la
squadrò: “E perché non è qui con te lei, ma lui?”
Grazie tante per la stima pensò Shikamaru.
“Perché stavo
andando a casa, ma poiché mio padre…”
“Suo padre è
fuori città” la interruppe Shikamaru con un’occhiataccia.
“E sua madre da un’amica. Solo che lei non si ricordava, quindi
l’ho inseguita per dirglielo e portarle le chiavi di casa vostra. Sa
com’è” proseguì guadagnando fiducia “Non
è bene che una ragazza cammini sola per le vie di Konoha
con questo freddo. A quest’ora, poi…”
“Bravo” assentì
il signor Hyuuga, cercando poi di ricordarne il nome
“Shika…ti devi chiamare qualcosa del
genere, essendo un Nara” terminò poi facendoli entrare in casa e
ritirandosi nel suo studio.
“Sai
dov’è la camera di Hinata?”
sussurrò Shikamaru una volta accertatosi che il vecchio fosse fuori scena.
“Di qua” fece
Ino prendendogli la mano e dirigendosi sicura verso la stanza dell’amica.
Una volta raggiunta la porta, afferrò la maniglia e
chiuse lesta la porta in faccia a Shikamaru. Si appoggiò alla
porta una volta dentro, e sorrise: Tre,
due, uno…
“Ino?” un
tempismo impeccabile.
“Sì?”
rispose lei togliendosi l’abito che indossava.
“Mi lasci
qui?” fece Shikamaru sottovoce “Così?” ritentò
con un tono che voleva sembrare smarrito.
“Sei un ninja” ribatté lei “Di che hai
paura?” terminò mentre apriva il cassetto
di Hinata per scegliere qualcosa da indossare.
“Del signor Hyuuga” sussurrò lui. Ino scoppiò in
una risata. “E io che pensavo che avessi paura solo di mio padre”
terminò aprendo la porta e tendendo le braccia al ragazzo.: “Bè, che
c’è?” chiese vedendo la sua faccia che tradiva scontento.
“E io che pensavo
che non avessi ancora finito di cambiarti…” la riprese Shikamaru
alzando un sopracciglio. Ino rise di nuovo prendendolo tra le braccia:
“Ho fatto presto, no?” chiese col sorriso ancora sulle labbra.
“Tanto presto che forse potrei permettermi di perdere un po’ di
tempo con te” sussurrò dandogli un bacio sulla guancia.
“Perdere un
po’ di tempo, eh?” fece Shikamaru prendendola di peso e sbattendola
giocosamente sul letto di Hinata. “Investire
è la parola giusta, Yamanaka”
mormorò, e detto questo prese a baciarla con trasporto.
“Allora, stavamo
dicendo?” il sorriso di Naruto pareva forzato, mentre tra Sakura e Rock Lee era sceso il silenzio da tempo.
“Ehm…Naruto, fossi in te cambierei bicchiere. Quello che hai in mano
perde” fece Rock Lee leggermente divertito.
Il ragazzo si guardò
la mano, che effettivamente aveva stritolato il bicchiere di saké preso poco prima. Ma che diavolo gli stava succedendo? Perchè mai quell’innocente bacio di Choji…Choji, Kami! Gli dava alla testa
in quel modo? Perché non avrebbe dovuto. Punto.
Mentre Naruto litigava coi
suoi pensieri il campanello di casa Hyuuga suonò.
Neji si affrettò ad aprire, e fecero il loro
ingresso il Kazekage in persona e suo fratello.
“Buonasera a
tutti” sussurrò Gaara “E buon
compleanno” aggiunse sorridendo in direzione di Hinata.
Ma il suo sguardo vagava altrove. Una volta raggiunto
il suo obiettivo, però, esitò.
A quel punto si fece
sentire Kankuro: “Temari?”
chiese con aria interrogativa. L’interpellata si voltò, per la
prima volta da quando i suoi fratelli avevano messo
piede nella sala, e solo perché Shino aveva
smesso di parlare di colpo, e con la mano le aveva fatto discretamente segno
verso i nuovi arrivati.
La ragazza,
inaspettatamente, arrossì: “Sì?” chiese in tono
soffice.
“Andiamo”
mormorò Gaara “Se volete
scusarci…” fece poi ai presenti trascinandosi dietro la porta.
“No!” si
udì dal fondo della sala. Tutti si volsero straniti verso Hinata, che di colpo divenne rossa in volto “Voglio
dire, non dovete.” Si corresse
in modo più pacato mordendosi il labbro inferiore “Ho…”
riprese guardando Temari, che annuiva speranzosa
“Ho chiesto alle ragazze di restare questa notte, per fare una specie
di…”
“Pigiama
party” si intromise Tenten pensando di correrle
in aiuto “Un pigiama party” ripeté convinta
mentre lo sguardo di Gaara indugiava sui
ragazzi “Coi ragazzi” concluse sorridente.
L’espressione di Gaara, prima incuriosita, era di colpo mutata in severa e inquisitoria,
mentre anche Tenten si rendeva conto delle
implicazioni della sua affermazione e arrossiva violentemente.
Kiba scoppiò in una risata fragorosa: “Ten…forse
non è stata la tua uscita migliore” continuò a ridere.
“Voleva
dire…” riprese la parola Hinata,
violentandosi un poco nel farlo “Che io ho invitato le ragazze a restare
da me questa notte, e Neji intanto ha invitato i
ragazzi, quindi noi staremo in casa, e i ragazzi in dependance” concluse
trionfante.
“Separati?” inquisì
Gaara alzando un sopracciglio.
“Separati”
assentì Hinata.
Proprio in quel momento si
udì alle sue spalle una risata cristallina.
Vatti a fidare del tempismo di Ino.
Dall’angolo della dépandance fecero il loro ingresso una ragazza
bionda dai capelli sciolti e vaporosi, con una maglia troppo stretta per essere
sua e un paio di leggings che lasciavano ben poco
all’immaginazione, con alla spalle un vagamente
divertito Shikamaru, che scuoteva il capo. I capelli della ragazza danzavano
sulla sua schiena, e le sue guance erano rosse, mentre il ragazzo tratteneva un
sorriso e si rifaceva la coda che portava immancabilmente da anni.
A quella vista i presenti
tacquero e Kiba alzò il bicchiere:
“Tu” cominciò alzandosi con aria poco stabile e indicando
Shikamaru “Sei il mio nuovo idolo, Nara!” terminò con
un’espressione d’ammirazione dipinta sul volto e tentando un goffo
inchino in direzione del ragazzo. Poi di nuovo alzò il bicchiere:
“Alla tua e a quella della tua splendida scelta!” terminò
scoccando a Ino uno sguardo che la fece arrossire alla grande. Choji intanto avanzava verso Shikamaru, ma quello non gli
concesse udienza e si parò davanti alla compagna: “Sì,
perché siamo stati fino ad ora a fare follie in camera da letto, Inuzuka, e ti dico che se avete già mangiato la
torta è valsa la pena perdersi un dolce…” rispose l’interessato
con sarcasmo.
Poi si accorse dello
sguardo di Gaara. Poi.
Ovvero, troppo tardi.
Shikamaru abbassò gli
occhi, abbattuto: “Non dovevo parlare, vero?” mormorò tra
sé e sé. Choji, che gli si era avvicinato lungo il suo discorso per tappargli la
bocca, optò per una pacca sulla spalla: “Ino ti ha contagiato:
pessimo tempismo, ragazzo mio”.
“Ma che sono queste
facce?” fece poi Kiba dalla poltrona sulla
quale era ricaduto date le sue gambe instabili “La notte è
giovane!” sorrise “Perché non restate anche voi?” chiese
ai nuovi arrivati “Data la situazione, ci sarà da
divertirsi!”rise alzando il bicchiere in direzione dei fratelli della sabbia.
Recensioni:
V@le:
eh sì, è un po’ un caos, lo ammetto…d’altronde,
lo svilupparsi di una storia si chiama intreccio proprio perché porta
con sé una serie di vicende e punti di vista pari almeno ai protagonisti
dell’azione…Tanto per complicare ulteriormente le vicende, ho
pensato di buttare in pista anche i fratelli della Sabbia! Vediamo un po’
che te ne pare! (e sono felice di averti irretita
nella mia trama! J )
Ayumi:
Ciao bella, e grazie per i tuoi puntualissimi
commenti! Eh sì, il povero Naruto si sta rendendo conto tutto d’un
tratto che negli anni s’è perso molto pur non sapendolo…e
per quanto concerne Choji sì, possiamo dire
che ha un debole per la festeggiata, ma come sappiamo tutti, ahimè, non
sempre le simpatie sono ricambiate e questo era per dare un tocco di
realtà al tutto! Anche perché io narratrice e voi lettori abbiamo
un accesso privilegiato ai pensieri di Hinata, e
sappiamo bene a chi sono rivolti, no?
Sasuke…sai
che mi risulta molto difficile scrivere di lui cercando di mantenerlo IC? Ma
sono molto felice di sapere che per ora ci sto riuscendo! Ah…spingi la
freccia indietro, c’è una sorpresina per te! ;)
Talpina
pensierosa: Wow, una nuova recensitrice, che bello!
Benvenuta nel club ;) e grazie di aver messo la storia
tra i preferiti! Spero che anche questo capitolo ti vada a genio…alla
prossima!
Gaara alzò un sopracciglio divertito in direzione
dell’Inuzuka
Gaara alzò un sopracciglio divertito in direzione
dell’Inuzuka.
Poi si girò verso Kankuro che mormorò: “Perché no?”.
Il rosso allora si
lasciò andare a un sorriso, e voltosi nuovamente, annuì.
“Allora che si
fa?” chiese Kiba in direzione di Hinata, ma non la lasciò partire perché si
era illuminato d’un tratto: “Gioco della bottiglia?” propose.
“Quanto sei
infantile, Kiba?” sorrise Ino scompigliandogli
i capelli come si fa a un bambino.
“Posso esserlo molto
di più, se ti piace così” le sorrise lui a trentasei denti,
al che il buffetto di lei mutò in una spinta giocosa. Ma il ragazzo fu
svelto ad afferrarle il braccio e a trascinarla sulla poltrona con lui,
stringendola a sé.
“E ora che
facciamo?” le chiese malizioso.
“Dai, Kiba” fece Ino imbarazzata
divincolandosi un poco. Il suo sguardo indugiò su Shikamaru, che si
voltò dall’altra parte, ad osservare Temari
impegnata in una conversazione con Shino. Anche se
per la verità, stranamente, sembrava fosse Shino
a condurre la conversazione.
“Un torneo?”
fece Sasuke alzando le spalle.
Ti voglio bene, ma sai essere estremamente noioso, Sasuke,
pensò Sakura sorridendo, e rilanciò: “Giochiamo a Chakra”. Ino sorrise: “Che vuoi sapere, fronte
spaziosa?”. Sakura sbuffò: quella ragazza la conosceva troppo
bene.
“Come si fa a
giocare a Chakra?” chiese Naruto stranito.
“Oh, è molto
semplice” rispose la ragazza dai capelli rosa “Ma
uno di noi deve uscire.”
“Choji”
supplì prontamente Naruto.
“Noi lo conosciamo
già” fece Ino al posto suo “Quindi niente team 10. Ah, e dev’essere qualcuno di sveglio”
“Con Shika non ci sarebbe stato comunque
divertimento allora” sorrise Temari, al che
prontamente Sakura propose: “Perché non lo fai tu? Tu e Shino, per rendere la cosa più divertente” suggerì.
Temarisospirò maShino le fece cenno con la testa.
“D’accordo”
rispose poi la ragazza, e lanciando uno sguardo torvo al ragazzo, uscì
con lui.
“Vado con loro,
spieghi tu?” fece Sakura a Ino.
“Puoi farlo tu
comunque Sakura” sussurrò Hinata “Tanto basta che glielo spieghiamo quando tornano” fece
sorridendo a Shino.
“D’accordo”
asserì Sakura “Dunque, innanzitutto bisogna disporsi in
cerchio”.
Gaara e Kankuro si
accomodarono alla destra di Ino che già sedeva vicino
aKiba, mentre gli altri presenti spostavano
le loro sedie.
“Ora” prese a
spiegare Sakura “a Temari e Shinoverrà detto che il nostro chakra
è impazzito e che le forze spirituali si sono rimescolate, di modo che
agiamo come pazzi. Loro porranno delle domande a ognuno di noi in ordine
sparso, e ciascuno dovrà rispondere non per sé, ma per quello
alla sua destra. Ad esempio, se chiedessi a Ino quanti fratelli ha, lei
risponderebbe…”
“Due”
terminò l’interpellata “Questo perché Gaara, che è alla mia destra, ha due fratelli. Se io
avessi risposto in maniera errata, Gaara avrebbe
dovuto dire ‘Chakra’, e tutti ci saremmo
alzati e scambiati di posto, in modo da rendere più difficile il
decifrare la situazione da parte dei due”.
Sakura sorrise:
“Domande?”.
Sasuke alzò la mano: “Posso non
giocare?”
“Domanda respinta, Uchiha. Ne hai un’altra?”
“Ne avrei
tante…” asserì lui “Ma le
farò in privato” le fece l’occhiolino.
Sakura arrossì
prontamente: “Facciamo un giro di prova prima che arrivino?” chiese
cercando di nascondere il suo imbarazzo.
“Per esempio se
chiedessi a Kiba: come si chiama il tuo cane?”
Il
ragazzo sorrise: “Facile: Akamaru!”
Sakura lo guardò disarmata mentre Ino scuoteva il capo: “Chakra!” proclamò, mentre protestava con Kiba: “Io non ce l’ho un cane!”
“Va
bene, prova numero due” fece Sakura una volta che si furono mescolati:
“Tenten, sei innamorata?” la ragazza
guardò rapidamente alla sua destra, e scorgendo Neji
sbuffò: “No”.
Il ragazzo sembrò
esitare, tentennò un istante, poi si convinse: “Chakra”.
Scusate se non
rispondo ai vostri commenti in questo capitolo, ma ho giusto giusto il tempo di postare!
Erano usciti da una decina
di minuti, eppure il ragazzo era rimasto muto.
Ma guarda te se devo stare qua a fare questi giochi
infantili e imbarazzarmi davanti a questi…che per giunta sono più
piccoli di me e se non dovessi indovinare mi riterrebbero una cerebrolesa…pensava
Temari
mentreShino si dilettava a guardare gli
insetti che gli scorrevano sulla mano.
“Ma non ti stanchi
mai di tutti quegli insetti?” sbottò d’un tratto la ragazza.
Oddio, l’aveva detto sul serio.
Contrariamente a quanto si
aspettasse, però, le parve di scorgere un
sorriso sotto il collo alto di Shino “E tu non
ti stanchi mai di quel ventaglio? Tirarselo dietro dev’essere
impresa non da poco…e poi perlomeno io posso parlare con gli insetti quando mi sento solo. Senza passare per pazzo per di
più. Puoi dire lo stesso del tuo ventaglio?”
Lei non rispose.
“Direi che quindi
hanno il loro perchè” affermò il ragazzo soddisfatto.
Temari osservò un suo sopracciglio alzarsi
divertito al di sopra degli occhiali, e le venne la tentazione fortissima di
sapere come fossero, i suoi occhi: che colore avessero,
che forma celassero…
Shino smise di parlare e la fissò. Per lo meno,
questo fu quello che la ragazza immaginò.
Diamine, davvero non poteva toglierseli quegli
occhiali? Magari aveva una malattia rara, o forse era una specie di
vampiro…
“Temari?”
chiese lui divertito.
E poi non l’aveva
mai sentito parlare così tanto.
A dire il vero, non
l’aveva proprio mai sentito parlare prima che le ragazze
l’invitassero alla festa. Ma a ben pensarci non era per nulla
male…per un diciottenne, ça va sans dire.*
Shino si rassegnò a non ricevere risposta,
così si accomodò sulla poltrona.
“Forse in effetti un diciottenne non dovrebbe fare questi
discorsi.” Sussurrò. “Mio padre mi diserederebbe se mi
sentisse parlare così con una ragazza. Più grande,
poi…”.
Eccolo il problema: lei
era più grande. Certo, con Shikamaru questi problemi non se li era fatti, ma Shikamaru era un’altra cosa: anzi, da tempo
sospettava che il ragazzo fosse nato con un’età mentale di circa
otto decadi. Forse di più.
Poi sentì un
formicolio su per la mano.
Kami, tutto ma non quegli
stramaledettissimi insetti.
Desiderio semi-esaudito:
la causa del formicolio non erano gli stessi insetti di prima,
ma calabroni. Giganteschi calabroni. Calabroni di quelli che pungono.
Assai.
Ecco perché non si
sarebbe mai messa con lui. Mai.
“Non sono
calabroni” puntualizzò il ragazzo senza che lei vocalizzasse i
suoi pensieri.
Maledizione! Si corresse. Questo è perché non si sarebbe mai
messa con lui.
Temari si passò la lingua sulle labbra per
mantenere la calma e riprendere compostezza, evitando di urlare e sembrare a tutti una pazza maniaca. Deglutì socchiudendo gli
occhi e sentì Shino ridere. Ridere, per
davvero. E di gusto.
“Sei buffa”
scosse poi il capo il ninja.
Buffa? A lei? Crudele,
sadica, perversa…sì, gliel’avevano detto in molti, ma buffa
mai.
Nessuno. Si. Era. Mai.
Permesso.
Mai. E questo chi era per…?
“Ah, non aver
paura” fece lui poggiando la mano su quella della ragazza e richiamando
gli insetti. “Sono bombi”.
“Ah,
allora…” fece lei con falso sollievo. Quel ragazzo la conosceva da
una sera eppure era già riuscito a scoprire quali bottoni pigiare per
farla uscire di testa, per farla infervorare in un secondo.
“I bombi non pungono” asserì lui “E sai una
cosa?” le chiese.
Certo che non la so, Uomo ragno, non mi interesso
di lepidotteri.
“I bombi, anatomicamente parlando, non sono in grado di
volare”
Che sciocchezza…e questo che diavolo centra
col fatto che io mi senta impotente, che una cosa stupida come questi cosi mi
paralizzino, che mi impediscano di fare qualunque cosa ghiacciandomi il sangue
nelle vene prima ancora che possa anche solo pensare di reagire in qualche
maniera?
“Ma”
puntualizzò lui “lo fanno lo stesso. Semplicemente perché
non sanno che non sarebbe loro possibile, data la mole del loro corpo,
sollevarsi con le esili ali che si ritrovano. Ma lo
fanno lo stesso, perché ci credono”.
Oh.
“E questo cosa centra?”
“Nulla, Temari, nulla.”
* in
francese: non c’è bisogno di dirlo, usato in sostituzione del
nostro “naturalmente”. Questo perché credo che Temari sia una persona altera, qualche volta
superba…anche se nonposso dire che lo sia senza
motivo!
Rispondo
velocemente alle recensioni (che mi fanno sempre tantissimo piacere!)
Per l’outtake 2 :
Ayumi:
Dovere! ;) Sì, Shika,
è un tenerone alla fine!
V@le: Wow, thanks!
Confesso che mi diverto di brutto a scrivere di loro ! Alla prossima!
Per il
capitolo precedente :
Ayumi : Che bello, sono contentissima
di riuscire a farti visualizzare la scena, è un grandissimo complimento
quello che mi fai!
Ti confesso
che Kiba che alza il calice e proclama Shikamaru il
suo nuovo idolo...ridevo mentre la scrivevo,
perchè lui è diventato
il mio nuovo idolo personale!
Il povero Shika non ci fa una gran figura, lo ammetto, ma è
solo questione di tempismo : in un altro momento la sua ironia sarebbe
stata sicuramente la benvenuta...anche se chi ha letto
l’outtake sa che in realtà
l’ironia...cmq!
E il piccolo
Naruto sì, se ne rende conto un po’ alla volta, povero, e forse
non capisce nemmeno lui fino in fondo come vanno le cose...che ci vuoi fare,
capirà al momento opportuno!
(Addirittura una statua? *me profondissimamente
onorata* Per la tua astinenza...ti consiglio di aspettare lunedì, quando
finisce il concorso di CocoLee...allora
finirà anche la tua attesa! ;)
E se ti senti
in astinenza...sai che in me hai sempre una valida spacciatrice!)
V@le: ecco qua il seguito! E ora vediamo
che esce da questo gioco...(giuro che non lo so nemmeno io ! Mi metto al pc e le parole scorrono...impressionante! Mi sento una
medium...)
Mart:
Sì, Narutino fa tanta tenerezza anche a
me ! Wow...dipendente? Sono contenta! J Alla prossima!!!
Talpina : Grazie mille! Per la mail...lo faccio semplicemente perchè a me
piacerebbe sapere quando le mie storie preferite vengono aggiornate, nel caso
non me ne accorga! Però in effetti ora siete davvero
in tanti...grazie a tutti!
Capitolo 15 *** Grandi paure e grandi speranze ***
“Ok, dieci minuti sono passati e fuori si gela…”
annunciò Temari aprendo la porta
“Ok,
dieci minuti sono passati e fuori si gela…” annunciò Temari aprendo la porta.
I
presenti si girarono, mentre Sakura incitava i due di rientro:
“D’accordo ragazzi: davanti a voi avete persone le cui forze
spirituali sono state mescolate…il vostro compito è determinare in
base a quale criterio il chakra di una persona
contagia quella di un’altra.
Per farlo potete porre tutte le domande che volete alle persone presenti, e in
base alle risposte tentare una diagnosi.”
“Tutto qui?” chiese dubbiosoShino.
“Se ti pare
poco…” rispose Sakura un po’ infastidita. Ora avrebbe voluto
essere lei al loro posto, e sperava ardentemente che Shino
non fosse tanto brillante quanto dava a mostrare.
“Va bene”
cominciò Temari, indicando Shikamaru e
sorridendo: “Abbiamo avuto una relazione noi due?”. Ino si
sistemò involontariamente nella sedia come se la sua posizione fosse
diventata d’un tratto scomoda, mentre gli occhi di Shikamaru si mossero
impercettibilmente verso destra: Tenten. Il genio
sorrise: “Sicuramente sarebbe stato interessante…ma no”.
Kiba rise annuendo vigorosamente, mentre anche gli
altri scoppiavano a ridere.
Temari si volse verso Shino. Il
ragazzo non alzò le mani, poi si rivolse a Sakura: “Sakura, mi
potresti dire il tuo cognome?”.
La ragazza sapeva
benissimo chi stava alla sua destra: “Uchiha”
mormorò sentendosi arrossire. Seguì qualche fischio,
maShino annuì tutto serio registrando
chissà quali connessioni.
“Vado io” si
ripropose Temari “Ino: hai mai baciato una
donna?”
Proprio a me queste domande? Comunque Gaara l’avrà fatto di certo: “Sì” rispose l’interpellata
a denti serrati.
“Rifallo!”
propose entusiasta Kiba.
Shino scosse il capo: allora non erano quelli il cui
nome iniziava con la S
a rispondere senza che fosse pronunciata la parola d’ordine del rimescolamento.
Ma così non sarebbero arrivati da nessuna parte: forse facendo domande
più personali… “Choji, qual
è il tuo passatempo preferito?”
Facile,
pensò l’interrogato. “Guardare le nuvole”
“Chakra”
Tutti si mossero andando a
formare un nuovo cerchio mentre parecchi guardavano
straniti l’autore del caos: Shikamaru.
“Kiba”
fece allora Temari “Non so…Slip o
boxer?”
“Slip”
Kankuro scosse il capo: “Chakra”
Shino si avvicinò a Temari:
“Proviamo a fare domande più facili, di cui conosciamo la risposta
per ogni partecipante”. La ragazza annuì, mentre Shino si avvicinava a Naruto: “Naruto, chi di noi
compie gli anni?”
“Hinata”
D’accordo, risponde il vero. Forse i chuunin rispondono il vero e gli altri no.
“Hinata”
fece allora Temari “qual è la tua
più grande paura?”
La ragazza non ebbe
bisogno di controllare con uno sguardo fugace chi stesse
alla sua destra, ma con una sicurezza innata cominciò: “Rimanere
solo. Rimanere solo senza l’affetto, l’approvazione o la stima
degli altri. In particolare delle persone a cui voglio
più bene. Perché mi impegno da morire, a volte oltre quelli che
so essere i miei limiti, per forzarli e arrivare ancora più in
là, per stupire tutti, per dimostrare loro che valgo qualcosa, come ninja e come persona. Non è facile partire da zero,
eppure a volte ci si trova così. E se si è in una situazione che
non ci piace è stupido non tentare di fare qualunque cosa in nostro
potere per migliorarla. Io ci provo, ogni giorno. A volte non ci riesco, ma ci
provo.”
Arrossì di colpo convinta di aver detto troppo, arrossì
ancora di più sentendosi osservata da due grandi iridi azzurre. Quelle
stesse iridi che lei, per anni, aveva osservato.
A chi guardava
dall’esterno la scena doveva sembrare piuttosto comica: Hinata, la ragazza timida, aveva tenuto un discorso lungo
eterno per una domanda così piccola e senza pretese, e Naruto, il vero
oggetto della domanda, la osservava a bocca aperta, il viso che si avvicinava sempre
di più a quello della ragazza, per ogni parola che usciva dalla sua
bocca.
Poi a qualcuno che
guardava la scena dall’esterno, la scena parve davvero comica. Kiba scoppiò a ridere incontrollabilmente,
poi collassò sul divano.
Ino e Sakura si
precipitarono al suo fianco, mentre Hinata, ancora
rossa in volto, fece per andarsene.
“Hinata?”
si sentì trattenere per un polso.
Poi sentì il suo
battito accelerare: basta, per piacere,
è troppo per questa sera. Perché Naruto, perché di punto
in bianco ti interesso così tanto? Perché sei ovunque io vada
ora? Devo esserti sembrata una ragazzina stupida che ti idolatrava, che ti
spiava, che ti rincorreva da lontano senza mai correrti incontro. Ho sbagliato,
ho sbagliato, ma perché devi farmela pagare così? Perché
adesso tutto quello che vorrei è essere lontana da te, non essere esposta
al tuo giudizio? Perché ho una paura tremenda di quello che pensi di me?
Perché la mia più grande paura sei tu?
Aveva tutte queste
domande, Hinata, nella testa e nel cuore, ma Naruto parlò
per primo. E fu disarmante. “Come fai?” le domandò
sinceramente interessato.
Era la seconda volta che
glielo chiedeva quella sera. La seconda volta con lo stesso tono di stupore,
meraviglia, volontà di comprensione.
“Che cosa?”
chiese la ragazza, non capendo.
“Come fai a sapere tutte quelle cose di me?”
Perché ti ho osservato, Naruto, ti ho guardato
per anni, ho assorbito i tuoi sentimenti, le tue paure…
Perché la persona che ti conosce di
più a questo mondo, che si prendeva cura di te nei suoi pensieri, che
vegliava le tue attività e i tuoi entusiasmi…ero io.
Hinata abbassò lo sguardo, e
persa nei suoi pensieri non sentì Naruto mormorare:“Perché
io non so nulla di te.”.
Poi il ragazzo
allentò la stretta: “tu invece mi leggi
dentro” sussurrò. Hinata fece per
andarsene. Era davvero troppo, troppe emozioni, troppa gioia, troppa
frustrazione tutte in una serata. Non poteva reggerle, il suo cuore non era
abituato.
“Hinata”
sussurrò il ragazzo
Non dirlo più, ti prego, non così
“Mi hai fatto una
promessa, ti ricordi?”
Commenti:
Ayumi: Data di scadenza del concorso posticipata
a giovedì 20, che tra l’altro è il mio compleanno! ;P
Sulla mia fic ho numerosi dubbi, nel senso che è un po’
un esperimento, e non so bene come sia riuscito, comunque…sono sempre
felice di provare qualcosa di nuovo!
Grazie per i
complimenti sull’outtake, Shino
e Temari sono una coppia inesplorata ma con buone
potenzialità, secondo il mio punto di vista…e ti dico che infatti mi diverto sempre una caos a scrivere di loro!
Per quanto
riguarda la fic “normale”, invece…Chakra è
un gioco che ho fatto una volta con degli amici, anche se me l’hanno
presentato come Psychology,
poi come puoi intuire l’ho riadattato perché obbligo o
verità mi sembrava molto scontato e questo invece mi sembrava potesse
essere simpatico e adatto alla serata! Spero solo di riuscire a seguire tutti i
fili della trama che sto spargendo, perchè senza che me ne accorga si sta allargando a dismisura! Alla prossima ;)
Talpina: strana coppia ShinoxTemari,
eh? Bè, anche secondo me lo è…ma
mi intriga un sacco!
Mart: grazie dell’approvazione, ed
ecco gli sviluppi!
HinataHyuuga: (la protagonista! *.*) Grazie per i
complimenti…Sì, la tendenza alla ShinoxTemari
c’è, ma è più che altro un esperimento, nel senso
che non ho ancora deciso che farmene…vedremo che ne esce! Cerco di
aggiornare il prima possibile, compatibilmente coi miei impegni! ;)
Elfetta93: Anche a me intriga tantissimo Neji, anche se ora ho un timore reverenziale a scrivere di
lui!!!
V@le: Eh lo so, sono un po’ crudele…ma spero di avere colmato per lo meno un
po’ la tua curiosità con questo capitolo! Non ti preoccupare per
gli aggiornamenti, sarò felice di salutarti al tuo ritorno! Buone
vacanze!
Elfetta93: Naruto è innocente e tenerissimo, e Hinata…mi
sembra di non aver messo in nessun punto quanti anni compia nella fic…ma
potete provare a indovinare voi
Hinata guardò Naruto, e mentre lo fissava sentiva
le lacrime salirle inesorabilmente agli occhi: “Naruto potresti,
gentilmente…per cortesia…” disse con quel poco fiato che le era rimasto “Lasciar perdere?” terminò
in un sussurro.
Il ragazzo la osservò mentre stringeva gli occhi tentando
inutilmente di fermare il corso delle lacrime che le salivano dal cuore:
“Perché?” domandò, semplicemente.
Hinata si coprì la bocca mentre
si lasciava sfuggire un singhiozzo.
“Scusami
Naruto!” disse andandosene via.
Raggiunse camera sua e si
gettò sul letto, sbattendo la porta senza per questo allentare la
tensione che aveva in corpo.
Naruto guardò la
ragazza correre via, semplicemente. Rimase un minuto buono a osservare il punto
in cui era sparita, senza dire nulla.
Poi qualcosa si mise in mezzo.
Meglio, qualcuno.
Tenten.
“Vai” disse la
ragazza indicando il corridoio che portava a casa Hyuuga.
“Che cosa
aspetti?”. Sakura, in piedi, di fianco a lei.
“Ora”. Ino.
Stessa espressione, stessa posa.
“Naruto? Ora vuol
dire subito”. Temari. Idem come sopra.
Era una vista strana,
atipica: tutte le kunoichi si paravano davanti a lui,
con le mani sui fianchi e uno sguardo minaccioso. Tempo di andare.
Perché?
Pensava Hinata stringendo le coperte.
Perché?
Si ripeteva affondando la
testa nel cuscino.
Perché quando tutto sembrava andare bene,
lei doveva attrarre l’attenzione di tutti su di sé e far capire
quanto disperatamente amasse quel ragazzo che fino a quella sera non
l’aveva mai guardata? Perché ora che aveva il suo interesse non riusciva
a sopportarlo e si sentiva ineluttabilmente sotto giudizio, condannata a essere
esaminata e messa da parte come un oggetto troppo costoso per quello che vale?
Perché quando finalmente aveva cominciato a convincersi che non
c’era nulla da fare, che lui non l’avrebbe mai guardata col suo
stesso sguardo, lui le regalava un anello, un anello di perla dicendo che gli
ricordava i suoi occhi?
Quanto a lungo li aveva osservati? Quanto guardati?
Con disprezzo? Con pietà? Con…
“Hinata!”
la ragazza sentì la voce di Naruto chiamarla, ben presto seguita dal
battito dei suoi pugni sulla porta.
Lei pianse ancora
più forte, cercando di soffocare i singulti nel cuscino.
Non puoi andartene? Per favore, Naruto…
“Hinata,
vuoi aprirmi?” ripeté il ragazzo.
“Perché?”
questa volta fu lei a chiederglielo.
Attese. Non avrebbe saputo
dire quanto: un attimo, un minuto, un’eternità.
Nessuna risposta.
Davvero non ne valgo la pena?
Nella dépandance
intanto Kiba si era ripreso giusto in tempo per
godersi lo spettacolo che avrebbe pagato oro per avere: le ragazze arrabbiate
nere pararsi davanti a uno di loro, con le mani sui fianchi e
un’espressione che aveva ben poco di caritatevole. Kami,
quanto amava le donne autoritarie!
Se si fosse trovato lui in
quella situazione…
Poi, troppo tardi, vide
Sakura voltarsi verso di lui, come se si fosse ricordata solo in quel momento
che giaceva lì, senza sensi. Fino a poco prima per lo meno. Prontamente
finse un ri-svenimento.
“Kiba!”
urlarono le ragazze in coro.
“Non ci pensare
nemmeno!” puntualizzò Sakura incrociando le braccia.
Poi, tutto si
acquietò in un silenzio inquietante.
I ragazzi non
distoglievano lo sguardo dalle ragazze, intimoriti e curiosi a un tempo.
Le kunoichi
si scrutarono per un momento, mentre un contatto elettrico sembrava legarle in
qualche modo. Si guardarono a vicenda indecise sul da
farsi: Sakura alzò le sopracciglia, Ino si morse il labbro, Temari si addentò una guancia e Tenten
alzò le spalle. Poi con un solo cenno della testa in perfetta sincronia,
si sedettero come nulla fosse successo.
“Allora, che proponi
Neji?” chiese Tenten con
naturalezza.
Sicuri che sia legale l’uso della telepatia?!
Herewe go: on to the reviewers!
Hinata: Mille grazie per gli auguri, sei
stata dolcissima! E grazie anche per tutti quei complimenti che fanno davvero
piacere perché non sono solo sulla mia storia, ma anche su di me! (*arrossisco*)
E tu, essendo
la protagonista, potrai correggermi se sbaglio a leggerti in qualche modo! ;)
Mart: Sì, Naruto è un
po’ così, tardo su certe cose! Ma questo a mio parere lo rende
anche estremamente tenero, no? Carino!
Sono contenta
che il gioco ti sia piaciuto, ma come dice Kiba:
“La notte è giovane!” (*si precipita al capezzale di Kiba senza sensi*)
Ayumi: Ciao fedelissima
e grazie ancora per gli auguri!
Ma veniamo
alla storia: il gioco ha fatto ridere anche me, e mi sono divertita a scoprire
con voi i segreti dei vari personaggi!
Per il
concorso, CocoLee ha un
po’ di problemi col pc, quindi non so come
finirà…se vuoi tenerti aggiornata spia sul forum, alla sezione
“Concorsi di ff”!
Talpina: Hinata
è una grande, è dolcissima! Solo un po’ timida, ma ha
dentro tante cose…che col tempo usciranno!
Elfetta93: Naruto è innocente e
tenerissimo, e Hinata…mi sembra di non aver
messo in nessun punto quanti anni compia nella fic…ma potete provare a indovinare voi!(perché io lo so! ;P )
In ogni caso
è un bel po’ di anni che la nostra eroina osserva il nostro
eroe…e poi ha una naturale empatia che la mette subito in sintonia con
gli altri!
Neji guardò Tenten di
traverso: quella ragazza riusciva sempre a trascinarlo nelle questioni
più imbarazzanti.
“Perché non
finiamo il gioco?” fece allora compito riprendendo il suo posto a sedere.
“D’accordo”
mormorò Tenten dopo essere arrossita sotto il
suo sguardo.
Piano piano
ognuno riprese la propria collocazione in silenzio.
“Allora, dove
eravamo rimasti?” fece Ino con naturalezza.
“Posso dare la
soluzione e farla finita?” chiese Shino a bassa voce.
“Certo”
rispose Sakura “Ma se sbagli, tu e la tua compagna sarete soggetti a
penitenza”.
“A me non piacciono
le penitenze” mormorò Temari, e Shino sembrò in un qualche modo rilassarsi:
“Allora tocca a me” sussurrò con un cenno del capo.
“Ino”
cominciò sorridendo “Che mi direbbe il
ragazzo alla tua destra se gli chiedessi se ha mai baciato la sua compagna di
squadra?”.
La ragazza guardò Shino incredula, poi sorrise: “Ti risponderebbe che
sì, l’ha fatto” terminò con tono soffice. Temari sgranò gli occhi, mentre Shino
le mormorava all’orecchio: “Sapevo che questa sarebbe stata
divertente”. Alla destra di Ino, infatti, sedeva Kankuro,
e alla sua destra, Shikamaru.
“Hinata,
apri per favore!” Naruto era ancora fuori dalla
porta della festeggiata, e sbatteva
i pugni contro la porta.
“Perché?”
ripeté Hinata con voce fioca.
“Perché non
ti devi vergognare di aver detto quelle cose.”
Non la risposta che volevo, mai la risposta che
volevo.
Hinata strinse gli occhi, asciugandoseli con la manica.
Non ce la faceva, le veniva da piangere, singhiozzare e disperarsi. E Naruto era
lì, fuori dalla porta, incredibilmente ignaro
che quelle lacrime, come tante altre in precedenza, fossero per lui.
“Ma non è
vero!” sbottò Temari arrossendo
“Io e mio fratello…”
“Ehi, ehi”
fece Shino avvicinandosi a lei “Davvero non hai
ancora capito?”
“Capito
che…?” fece la ninja con aria
interrogativa. Il ragazzo la prese per mano e la condusse in un angolo della
stanza: “Ognuno di loro non risponde per sé, ma per colui che sta
alla sua destra. Altrimenti Sakura non avrebbe risposto col cognome di Sasuke e Ino non avrebbe detto d’aver baciato una
donna se alla sua destra non ci fosse stato tuo fratello. La mia teoria ha
vacillato momentaneamente quando Shikamaru ha detto
‘chakra’ alla risposta di Choji, ma con quest’ultima domanda direi di aver
scoperto il suo nuovo passatempo preferito” terminò.
Temari lo fissava a bocca aperta.
“Beh, vogliamo
divertirci ancora un po’?” fece lui abbassando gli occhiali quel
tanto da mostrargli un occhiolino. Temari scosse il
capo e sorridendo lo seguì.
“Hinata”
“Lascia perdere
Naruto” fece lei sussurrando “Per piacere”
“Hinata
non devi vergognarti. Sono le cose più belle che
qualcuno abbia mai detto per me. Le più vere”.
A queste parole le si strinse il cuore: non capiva che così la
accarezzava e la uccideva al tempo stesso? Perché non si rendeva conto
che ogni sua parola era una pena e una gioia tanto grande per il suo piccolo
cuore?
“Naruto” fece
la ragazza avvicinandosi alla porta “Devi andartene”
sussurrò “Non ho bisogno di qualcun altro che mi commiseri”
aggiunse cercando invano di fermare le lacrime che continuavano a rigarle le
guance, imperterrite.
“Voglio solo starti
vicino”.
“Sono io che non
voglio”. Hinata si maledisse
dicendo ciò che in un qualche modo era vero: non lo voleva solo vicino, lo voleva intorno e
accanto, e dentro, per sempre. Per sempre come in ogni suo sogno, in ogni sua
illusione.
“Bene” riprese
Temariuna volta riconquistato
il centro del cerchio “Tenten, di che colore
sono gli occhi del tuo compagno di squadra?”
Tenten lanciò una rapida occhiata a Kiba, che sedeva alla sua destra, e si domandò per
la prima volta di che colore fossero gli occhi di Shino.
“Ehm…verdi?” Kiba la guardò:
“Chakra!” esclamò.
Shino allora si rivolse a Rock Lee,
che stava alla sinistra di Kankuro: “Che taglia
porta la tua compagna di squadra?”
L’interpellato
arrossì, mentre Rock Lee tentava:
“Ehm…seconda?”
I ragazzi risero in coro,
quasi da non udire Kankuro che diceva: “Chakra”.
“D’accordo”!
risposeTemari scoccando a Shino un’occhiata sinistra. “Choji” fece al ragazzo che sedeva ora alla sinistra
di Kiba: “Qual è stato il momento
più imbarazzante nella vita del tuo compagno di squadra?”
Il ragazzo scoppiò
a ridere, e non sapendo che rispondere, optò per il momento più
imbarazzante del suo compagno di squadra, o per lo meno, per qualcosa di
credibile: “Eravamo in camera della nostra compagna di squadra. Lei
voleva per forza farci vedere le divise del padre, così mi
obbligò a seguirla in cantina mentre
l’altro nostro compagno di squadra, annoiato, dichiarò che ci
avrebbe aspettati in camera. Beh, diciamo che quando siamo tornati non era certo annoiato, anche se la nostra compagna non ha
apprezzato totalmente il fatto di averlo beccato con le mani nel suo cassetto
della biancheria intima.” Tutti risero mentre
Shikamaru si tingeva di scarlatto e Kiba mormorava
“Chakra”.
“Hinata”.
Aveva perso il conto del
numero di volte in cui lui aveva chiamato il suo nome quella sera. Sino ad
allora erano state cinquantaquattro. Cinquantaquattro in sette anni. Era
patetico, ma le aveva contate tutte, e per ognuna si ricordava la situazione e
il tono.
E poi era arrivata quella
sera, quella sera in bilico tra sogno e incubo, tra la gioia più
impensata e la paura più sfrenata.
“Hinata”.
La ragazza rispose con un
singhiozzo, facendo perno sulla mano che aveva appoggiato alla porta per
volgere le spalle al ragazzo e adagiarsi sullo stipite.
“Hinata”.
“Naruto,
perché non te ne vai?”
“Perché
voglio vederti”
“Vedermi
piangere?”
“Vederti”.
Temari stava per formulare un’altra domanda quandoShino le
poggiò la mano sul braccio: “Se permetti stava a me”. Si
rivolse quindi a Neji, alla cui destra sedeva Sakura.
La
ragazza dai capelli rosa si imporporò: “E’ evidente che
abbiate già la soluzione” cominciò “Quindi
perché non ce la dite?”.
Temari
si impietosì alla veemenza della ragazza e guardò Shino in cerca di conferme.
“Chi
te lo dice?” fece quello per tutta risposta.
“Avanti
Shino, se vuoi sapere la mia taglia la avrai dopo, in
privato…” gli fece l’occhiolino Temari,
che non perse tempo a concludere: “Ognuno di voi risponde per la persona
che sta alla sua destra, e se ciò che dice non corrisponde a verità,
l’interessato dice ‘chakra’. Allora?”
concluse con un gran sorriso.
“Geniale,
Temari”.
Per
tutta risposta, la ragazza inarcò un sopracciglio in direzione di Shino.
Hinata gelò a quell’unica
parola, quell’unica parola che poteva avere
così tanti significati.
Poi, incerta, con una fatica irreale, si
alzò senza far rumore, e con altrettanta esitazione posò la mano
sulla maniglia della porta: quanta paura, ancora una volta, del suo giudizio. Che
cosa avrebbe detto alle sue lacrime? Quante ancora ne avrebbe causate?
Con queste domande che le rimbalzavano in testa,
aprì in silenzio la porta.
Davanti a lei c’era Naruto, sorridente.
E con le lacrime agli occhi.
Prima di
passare alle recensioni volevo scusarmi del tempo in cui non ho postato, ma
sono stata in montagna coi miei amici, e perciò niente aggiornamenti…spero
di farmi perdonare!
Le recensioni
(in realtà solo parte di esse, al resto
rimedierò nel prossimo capitolo, promesso!!!)
Talpina: Grazie cara!
Kiba è il mio nuovo idolo, mi fa sbragare dalle risate solo pensare a lui!
Ayumi: Sì, le ragazze sono
formidabili! Hinata, povera, non è nel suo
momento migliore, ma si sa, per aspera ad astra! E le
ragazze, giustamente, hanno pensato che se la dovessero vedere loro due…però le kunoichi
restano fenomenali! Naruto purtroppo…non capisce, non ancora per lo meno:
per lui è tutto nuovo, e lei gli rimane un mistero…per quanto non
si sa! Kiba… ** (sospiro)
Mart: Grazie!!!
Spero di non deluderti! Naruto e Hinata…eccoli qua!
Hinata: Dankeschon, miss Freud! :D Grazie davvero della tua lettura, che non è mai
superficiale! Per quanto riguarda le ragazze non è che non creda che tra
loro possano nascere dissapori, anzi, soprattutto visto e considerato i
caratterini che si ritrovano…però sta
tutto nel tono della fanfiction, che ho voluto
scegliere come leggero e in un qualche modo scanzonato…in effetti se noti
cerco sempre di intercalare le parti di tensione emotiva (tipo Naruto e Hinata nello scorso capitolo) a momenti di rilievo comico (Kiba e le ragazze), in modo da alleggerire il tono della
storia! Spero di riuscirci perché ho scritto storie tristi e drammatiche
(ShikaIno), ma a questa volevo dare
un’impostazione diversa! Grazie ancora e alla prossima!
Tutti quelli che leggono la storia: Buon Natale e buon anno nuovo!
Capitolo 18 *** Outtake 4 - In prospettiva (TemariShino) ***
Shino si era allontanato per prendere qualcosa da bere, quando
Outtake 4
In
prospettiva
(TemariShino)
Shino si era allontanato per prendere qualcosa da bere,
quando sentì un movimento alle sue spalle e una
voce soffice sussurrargli all’orecchio: “Quarta”.
Gli venne da sorridere, ma non si voltò,
continuando pretestuosamente a bere il succo che si era appena versato.
Temari emise un leggero sbuffo scocciato, al che il
ragazzo si voltò.
“Ciao Temari”
annunciò.
“Ciao” rispose lei, e per qualche
motivo, si sentì in difficoltà. Kami,
che diavolo era che la spingeva a giocare alla grande seduttrice con questo
ragazzino, che per giunta non abboccava? Conosceva un sacco di ragazzi nel
paese della sabbia che avrebbero fatto cose folli solo per ottenere un minuto
della sua attenzione, mentre lui….lui che
l’aveva sembrava non sapesse che farsene.
Temari si riscosse dal trauma
momentaneo, tornando all’attacco: la ragazza di Suna
non era certo tipo da mollare tanto facilmente: “Visto che ti ho detto la
mia taglia, ora potresti pure mostrarmi i tuoi occhi” rilanciò con
aria di sfida.
Shino sorrise: “Lo farei, ma poi dovresti mostrarmi la tua taglia”.
Temari arrossì violentemente.
Il ragazzo scosse il capo: “Sono azzurri,
comunque”
La ragazza si riprese: “Davvero?”
“No” rispose lui divertito.
Temari sbuffò scocciata: quel ragazzo riusciva a
farla agitare più di chiunque altro.
“Temo che tu debba rassegnarti e
fidarti” sospirò Shino “Oppure puoi
sempre trovare un modo per farmi togliere gli occhiali. Evento che
probabilmente ha le stesse possibilità di verificarsi di quante ne abbia io di farti togliere il reggiseno per verificare
la tua taglia”.
“La possiamo finire con questo
parallelismo?” fece Temari scocciata. Non
sapeva perché, ma questo la rendeva vulnerabile. “Le chances sono minime comunque” terminò con
decisione, pregando che il ragazzo non sottolineasse il fatto che la sua frase non
aveva escluso del tutto la possibilità.
“Vedi Temari, ti
sei risposta da sola” puntualizzò Shino.
Temari strinse i pugni, eppure quelle che le uscirono successivamente
non furono parole di stizza. “Senti Shino”
cominciò con la ferma intenzione di cambiare argomento “mio
fratello dà una festa per Capodanno. Una palla mortale, tutta
formalità e rappresentanza. Ma se venissi a Suna,
almeno avresti una valida giustificazione per indossare perennemente quegli
occhiali con una certa disinvoltura” terminò. Questo era il suo
tono, quello che era abituata a gestire.
Shino indugiò qualche momento sul volto di lei
indagandone la sincerità.
“Dici sul serio?”
Ecco, ora
arriva il momento in cui ride. Ho follemente fantasticato tutta sera su come potesse essere la sua risata e ora la sentirò qui, in
diretta, rivolta a me.
La risata, però, non arrivò.
Arrivò invece la voce del ragazzo, provocatoria e pacata: “Ti
interessa così tanto sapere qual è il momento più imbarazzante
della mia vita?” chiese dal nulla, con sincero interesse.
“Se non vuoi…” tentennò
lei.
“Questo” concluse Shino.
“Ora, qui, con te”.
Bom.
Più pesante di un kunai
in pieno petto.
“E comunque, è un sì”
puntualizzò il ragazzo allontanandosi mentre si
tingeva di scarlatto.
“Tanto per chiarirci, non ho mai baciato una donna
“Tanto per chiarirci, non ho mai baciato una
donna!” sbottò Ino a gioco terminato. Tutti scoppiarono a ridere.
“E io non ho la più pallida idea di
quale sia stato il momento più imbarazzante della vita di Shino” rinforzò Kiba,
soddisfatto della sua prima frase completa della serata. Il che suscitò di
nuovo l’ilarità generale.
Poi Ino sorrise ampiamente di quel suo sorriso che
non prometteva nulla di buono: “Sakura, non vuoi aggiungere che il tuo
cognome non è Uchiha?”.
“Hinata”
La ragazza non sapeva cosa dire: tra le tante cose
che si sarebbe aspettata, quelle lacrime erano l’ultima cosa che avrebbe
immaginato. Ed erano per lei.
“Scusami” dissero simultaneamente i due
ragazzi, ed entrambi sorrisero.
“Dimmi” ripresero in perfetta
sincronia, e di nuovo scoppiarono a ridere. Hinata si
sedette sul pavimento a gambe incrociate, mimando la posizione di Naruto.
Il ragazzo le riportò una ciocca di capelli
dietro l’orecchio e per un secondo lasciò che la sua mano
indugiasse sulla guancia della ragazza.
“Non voglio che tu abbia paura di me, Hinata” sussurrò.
La ragazza abbassò lo sguardo.
“Ehi” fece lui alzandole il capo. Non
sapeva perché ma quella sera sentiva lo spasmodico bisogno di toccarla,
di sfiorarla, di accertarsi in qualche modo, contro ragione, che lei fosse
ancora lì, con lui.
Hinata si sforzò di sorridere, e radunò la
forza per guardarlo negli occhi, quegli occhi che al contrario dei suoi non
vacillavano, ma la guardavano fissi, dentro.
Sakura si riprese in fretta, rossa in volto ma con
un’aria di sfida negli occhi: “Di certo
non si può dire che questo gioco non riveli cose interessanti, visto che
quando Shino ti ha chiesto se…” lo
sguardo implorante negli occhi di Ino la fermò, e la ragazza dai capelli
rosa lasciò cadere l’argomento.
“Se…?” rincalzò Rock Lee.
“Nulla” sussurrò Sakura. Poi si
sentì chiamare: “Sakura?”.
Aveva sentito, cercato e voluto quella voce troppe
volte per non riconoscerla all’istante: SasukeUchiha.
“Bè, Lee, che dici di una partita a Go?” tentò di
distrarlo Tenten.
“Dico che, mia giovane compagna, è
tempo ch’io doni riposo alle mie stanche membra se domani voglio
allenarmi”.
Tenten lo guardò stralunata.
“Perciò” continuava intanto Lee “Mi appresto a salutare la padrona…”
“Te la saluto io!” urlò Tenten accompagnandolo alla porta e porgendogli la giacca.
“Buona notte!” sorrise poi forzatamente appoggiandosi allo stipite
della porta.
“Tenten” si
sentì chiamare poi “Tutto bene?”.
“Scusa” fece Hinata
guardandolo negli occhi.
Il ragazzo scosse il capo: “Era la tua prima
promessa, Hinata, ricordi? Niente più scuse. E
la seconda era che mi avresti detto tutto”.
La ragazza sorrise e si maledisse.
Sorrise perché anche lui ricordava quello che si erano detti quella
sera, e si maledisse perché ora avrebbe dovuto
dirgli tutto. Ma prima, prima di svelarsi completamente, voleva con tutta se
stessa capire una cosa: “Naruto, perché piangi?”
Mentre Sakura usciva con Sasuke,
Ino si premurava di soccorrere Choji:
“Ehi” fece porgendogli un cestino di patatine.
“Ehi” rispose lui.
“Come va?” chiese Ino con un sorriso.
Il ragazzo sospirò: “Doveva succedere
prima o poi, eh? Hinata se lo merita, se lo meritano
tutti e due”.
Ino si morse il labbro: perché le cose
dovevano essere così dannatamente difficili? Perché non poteva
essere tutto disegnato, dall’inizio, in modo che ognuno avesse la sua
anima gemella?
“Bè, hai
sempre me” cercò di sdrammatizzare la bionda abbracciandolo.
“Ehi Shika”
fece poi al ragazzo che li fissava da un po’ “Vieni anche tu:
abbraccio di gruppo!”. Shikamaru scosse il capo, si avvicinò mormorando
‘Mendokuse’ e dopo aver porto un mezzo
sorriso a Choji si allontanò come nulla fosse.
“Piuttosto, Ino” interloquì Choji con ritrovato vigore: “Tu e mister
Estroversione?”
Ino scoppiò a ridere.
“Non lo so” scosse il capo Naruto.
“La verità è che non lo so, Hinata.
Ti è mai successo di vedere una cosa tanto bella da non riuscire a
descriverla, nonostante dentro scoppi di emozioni? Ecco, io mi sento
così; elettrico e inespresso…commosso. Non so se tutto questo
abbia senso”
Hinata lo guardò negli occhi:
“Ne ha, per me: più di quanto potesse averne ogni parola”
terminò gettandosi tra le braccia del ragazzo e rilassandosi in quell’abbraccio mentre i singhiozzi diminuivano e le
lacrime si trasformavano in caldi rivoli disseccati lungo le sue guance.
Naruto la tenne tra le braccia, poi lentamente
cominciò a carezzarle la schiena con timore e riverenza, come maneggiasse una statua di cristallo.
Poi il grande orologio di casa Hyuuga
scandì i rintocchi della mezzanotte.
“Buon compleanno, Hinata”
fece Naruto stringendola a sé.
La ragazza si riscosse e alzò il capo:
“Non è più il mio compleanno”
Lui le sorrise: “Ma sei ancora la mia persona
preferita, anche oggi”.
Per farmi perdonare del lungo periodo
in cui non ho postato, ho pensato di allegare non uno ma ben quattro outtake (uno prima di questo capitolo, e tre dopo)
che verranno postati nell’arco della giornata: a
ognuno il suo gusto!
E ora, le recensioni!
V@le: Sì, sono stata un po’
crudele sul terminare dello scorso capitolo, ma spero di farmi perdonare con
questa super dose di aggiornamenti! Spero ti piaccia ancora!
Ayumi: Grazie, le mie vacanze sono andate
benissimo! E come vedi mi hanno portato anche parecchia ispirazione! Sono
commossa io quando leggo che le mie parole riescono a
muovere qualcosa dentro le persone…credo sia il complimento più
bello che mi potessi fare, grazie infinite! Come vedi la saga del reggiseno Temari-Shino continua…mi divertono un sacco quei due!
Auguroni anche a te e grazie della tua presenza
costante!
Suscystar: Ancora nulla, sorry!
Ecco a te il nuovo capitolo: spero ti piaccia!
Mart: Non ti considero una lecchina,
tranquilla! Sono solo contenta che apprezzi la mia storia, mi sprona a
scrivere!
Sana_chan: Il tuo ragazzo virtuale?! Beh, almeno siete in due! :D
Kilkenny: Ben ritrovato! Shino
mi piace di brutto e Shika…beh sì,
è un po’ andato… ;)
Capitolo 20 *** Outtake 5 - In attesa (SasuSaku) ***
Outtake 5
Outtake 5
In attesa
(SasuSaku)
“Sasuke?”
la voce di Sakura si era fatta piccola, insicura mentre
il ragazzo la conduceva all’esterno.
Sasuke si appoggiò alla casa e lei involontariamente
rabbrividì. Il ninja sembrò accorgersi
solo allora della ragazza che lui stesso aveva preso da parte. Sospirò.
Sakura lo guardò
ancora.
“Allora, che mi dici
di stasera?” le chiese lui con tono pacato.
Sakura sgranò gli
occhi: l’aveva portata fuori, al freddo, solo per chiederle che ne
pensasse di una festa che aveva impiegato settimane a organizzare? Di tutte le
stranezze di SasukeUchiha,
questa stava per scalare ogni classifica per conquistare con rapidità il
primo posto assoluto.
La ragazza continuò
a fissare con aria interrogativa il suo compagno, senza rispondere.
Sasuke si passò una mano sul volto con fare
affaticato. Poi, di nuovo, sospirò.
Da quando era tornato al
villaggio della Foglia, l’Uchiha era stato
intrattabile. E questo per il semplice fatto che non parlava. Sakura aveva
fatto i doppi turni all’ospedale pur di stare con lui, pur di essere la
prima a salutarlo il mattino, l’ultima ad augurargli la buona notte;
eppure non era successo nulla. Solo lunghe settimane di lenta guarigione e
l’ombra di qualche sorriso qua e là, sorrisi che spesso dubitava
essere frutto della sua immaginazione, della sua ostinata volontà di
vedere qualcosa nell’Uchiha, qualcosa di
diverso, qualcosa di vivo.
E così lo aveva
aspettato, sempre al suo fianco, sempre lì per lui, mentre lui non
accennava a rispondere, o a parlare, o a reagire, in qualsiasi modo. Qualsiasi
modo sarebbe stato meglio di quell’apatia.
Poi, un giorno, di punto
in bianco, il ragazzo aveva ripreso a uscire, aveva ripreso a frequentare
gente; sconosciuti per lo più. Quella festa era il primo evento
veramente sociale cui attendesse, coi suoi veri amici.
E Sakura si vergognava a pensarlo, ma lei l’aveva organizzata anche per
lui. Non poteva negare che parte dell’impegno infervorato che aveva
investito nell’organizzazione di quella festa non fosse stato per lui,
per fargli vedere che valeva qualcosa, per…solo che lui non se ne
accorgeva.
Lo fissò a lungo,
scrutandolo, ripassando mentalmente ogni lineamento del suo splendido volto.
E allora si sentì
impotente. Ino era riuscita ad andare avanti, a ricostruirsi una vita, mentre
lei…lei come al solito si era buttata sui libri
e ora piangeva ancora dietro al suo amore infantile.
Sasuke deglutì e questo bastò a scuoterla
dai suoi pensieri.
Questo è il potere che hai su di me, SasukeUchiha.
“Grazie”
mormorò piano il ragazzo.
Le pupille di Sakura si dilatarono mentreSasuke fissava
insistentemente il laghetto. Le pupille di Sakura si bagnarono di lacrime mentreSasuke lentamente ruotava
il volto e la guardava negli occhi. Le pupille di Sakura videro la notte e la
sua anima le stelle mentreSasuke
le posava una mano sul volto, e in una specie di carezza mozzata, si
allontanava da lei.
Capitolo 21 *** Outtake 6 - In salita (NejiTen) ***
Outtake 6
Outtake 6
In salita
(NejiTen)
“Eh?” rispose Tentensovrappensiero “Sì,
tutto bene…” continuò poi poco convinta.
Si girò per
trovarsi faccia a faccia con Neji, che la scrutava
dubbioso.
Si sentì arrossire
sotto quello sguardo: Cavolo, cavolo,
cavolo! Inventati qualcosa Ten, avanti, non stare lì impalata come
una…
“Sicura?”
puntualizzò Neji alzando un sopracciglio.
“E’ solo che..” cominciò lei, ma
di nuovo tacque.
Neji non aggiunse nulla. Solo, continuò a
fissarla.
“E’ che a
volte con Lee faccio fatica” concluse la
ragazza.
Neji la guardava. Ancora.
Si sentì in obbligo
di continuare: “Con tutta la storia della giovinezza, e…”
Ora non sapeva davvero
più cosa inventarsi, così fece come le raccomandava sempre sua
nonna: Se non sai che dire, prova con la
verità.
“E col maestro Gai, faccio fatica. E anche con te…faccio
fatica” terminò non guardando il ragazzo negli occhi.
“Voglio dire Neji, tu sei geniale, dotato di un’abilità
innata che tutti ti invidiano; e Lee ha una
volontà di ferro, una conoscenza perfetta del suo corpo e delle sue
possibilità, che amplia ogni giorno. Il maestro lo adora. Vi adora, entrambi. E per me…per
me cosa resta?” terminò con gli occhi rossi di lacrime inespresse.
Ottimo Tenten. Geniale,
davvero, complimenti. Ironizzò
con se stessa.
“Hai bevuto troppo,
eh?” fece Neji guardandola di sottecchi.
Tenten annuì: Geniale,
Neji. Io ti confesso la mia più grande
insicurezza e tu mi credi ubriaca, Semplicemente perfetto.
Tenten fece per andarsene, ma continuava a sentire lo
sguardo di Neji penetrarle la schiena.
“Sono ubriaca Neji,
lasciami smaltire la sbornia in pace” rispose lei alla sua muta richiesta.
“Tu sei quel che resta.”
Mormorò Neji alle sue spalle. Poi
abbassò ancora di più, se possibile, la voce, tanto che Tenten dovette, contro volontà, tornare sui suoi
passi e accostarsi al ragazzo.
“Sei
l’intelaiatura che non si vede eppure regge tutto”
Oh.
Le labbra della ragazza si
dischiusero a formare un cerchio perfetto.
NejiHyuuga, ti
odio. Una volta che riesco a darti del cretino tu ti trasformi senza preavviso
nell’essere più meraviglioso della terra…così non ti
dimenticherò mai…
Rimase lì,
inebetita, l’orecchio più vicino alla bocca di Neji
di quanto probabilmente fosse mai stata. Doveva sembrare parecchio stupida in
quella posizione, il capo proteso e in equilibrio su una gamba, le braccia a
bilanciare la sua stabilità precaria. Si destreggiò per qualche
secondo, aggiustando l’assetto del suo corpo, ma la verità era che
a non collaborare era il suo cervello.
Infatti, cadde.
In braccio a Neji.
Maledizione, maledizione “Maledizione!” esclamò alzandosi
di scatto.
Il ragazzo la
guardò stranito.
“Scusa, Neji, è solo che io, forse…sono ubriaca.”Terminò mentre
scappava a gambe levate per nascondere il volto in fiamme.
Capitolo 22 *** Outtake 7 - In vetrina (ShikaIno) ***
Outtake 7
Outtake 7
In vetrina
(ShikaIno)
“Smettila di
fumare” si lamentò Ino chiudendo la porta dietro di sé e
fissando di traverso Shikamaru.
“Sì, lo so,
non fa bene…” rispose annoiato lui.
“In realtà
è che baciarti diventa sgradevole” scrollò le spalle la
ragazza tentando di nascondere un sorriso.
“Tante grazie per la
gentilezza” sorrise ironico lui a sua volta.
“Di nulla tesoro” completò lei con
voce saccarina.
Poi il silenzio gelato,
ritmato dalle nuvole bianche dei loro respiri.
“Shika?”
la voce di Ino era piccola, incerta mentre il suo
piede disegnava linee incoerenti sul pavimento.
“Che cosa
vuoi?” chiese il ragazzo, e subito si pentì del tono scocciato che
aveva usato. Quando Ino gli si rivolgeva così, significava che aveva un
problema. Meglio, che un’inezia turbava la sua bella testolina. Ma se era un problema per lei lo sarebbe diventato ben presto anche
per lui. E questo non perché Shikamaru fosse un ragazzo particolarmente empatico, ma perché Ino era una ragazza parecchio
enfatica.
Ino allacciò lo
sguardo a quello del ragazzo. Ci siamo.
“Choji
mi ha chiesto…” cominciò incerta. Shikamaru le fece cenno di
continuare “Insomma” esplose lei agitata “io non riesco a tenere
nascosto tutto alle ragazze, ma se tu non l’hai detto neppure al tuo
migliore amico…”
Il viso di Shikamaru si
distorse un tantino nel tentativo di comprendere le parole della ragazza , che continuava: “Shika,
non so come faccia tu, ma so per
certo che io non ce la faccio! Voglio
dire: che vuoi che sia se lo vengono a sapere, se alla fine ci vogliamo bene a
noi non importa, no? Oppure il fatto è che ti vergogni e…”
“Ino”
Shikamaru aveva già tentato di fermarla diverse volte, ma la ragazza non
lo ascoltava “Ino, fermati, diamine!” sbottò d’un
tratto scuotendola.
La ragazza tacque
mortificata. Shikamaru scosse il capo e le sollevò il mento: “Senti
zuccona, si può sapere chi mai ha detto che la nostra relazione dev’essere un segreto?” fece dandole una spinta
sulla fronte con un dito.
Ino inarcò le
sopracciglia cercando di ricordare.
“Risparmia quelle povere sinapsi, la risposta è: nessuno.
Semplicemente, hai ben pensato di baciarmi e dichiararmi il tuo imperituro
amore in questo periodo che più incasinato non si può, e la cosa
ci è sfuggita di mano, tutto qui” concluse il ragazzo guardandosi
le scarpe.
Ino lo osservò per
qualche istante, poi ritentò con voce minuta: “Davvero non ti
vergogni di me?”
“Davvero me lo stai
chiedendo?” fece il genio esasperato avvicinandosi a lei e poggiando le
mani sui suoi avambracci. Ino lo guardò negli occhi per indagare la
sincerità delle sue parole e decise che sì, se la stava per
baciare davanti alla vetrata di casa Hyuuga
attraverso la quale tutti i loro amici potevano vederli, effettivamente poteva
essere che non si vergognasse né di lei, né della loro relazione.
Shikamaru le sorrise facendole l’occhiolino, poi chiuse del tutto gli occhi avvicinandosi al suo volto. A quel
punto, il ragazzo sentì una mano sulla bocca:
“Magari ora stanno cominciando a chiedersi dove siamo” fece Hinata, d’un
tratto imbarazzata
“Magari ora stanno
cominciando a chiedersi dove siamo” fece Hinata, d’un tratto imbarazzata.
“Già, forse è meglio che
torniamo in sala” rinforzò Naruto, non troppo convinto.
“D’accordo”
“D’accordo”.
Naruto tese la mano a Hinata, che l’accettò volentieri; si alzò e tenendogli la
mano lo guidò al salone dove gli altri li attendevano.
“Codice marziale 4 - Il rinnegato!” urlava Kankuro.
“Non abbiamo visto i primi
tre” ribatté Temari mentre il fratello le rispondeva: “Parla per te!”
“…anche
se ho la sensazione che la trama non conti molto” terminò la ragazza scoccando
uno sguardo al fratello.
“KarateKiba!” urlò Kiba
alzando il bicchiere.
“Accidenti, tu sei uno che
non si mischia mai emozionalmente con i personaggi,
eh?” ironizzò Shino mentreTemari sogghignava complice.
“Perché
non guardiamo Le parole che non ti ho
detto?” chiese Tenten speranzosa.
“Perché
è un film terribilmente melenso” rispose Neji.
“Allora l’hai visto…”
insinuò Tenten, ma lui a
ignorò: “Che dite de L’invincibile ninja?”
“Diciamo che sei monotematico”
ribatté la kunoichi castana.
“Perché voi donne no, eh?”
si intromise Shikamaru, zittito da Ino che, per nulla
interessata alla discussione, aveva appoggiato la testa sulle sue gambe e i
piedi su quelle di Choji.
“Insomma” insistette Tenten “guarda la tua videoteca personale: Chen - il pugno che uccide, China
Strike Force, Cinque dita di violenza, Il clan del Loto Bianco…”
“In
effettiNeji è meglio che non parli di
monotonia” interruppe Hinata sorridendo.
“E’ tornata la
festeggiata!” esultò Choji, il cui sorriso scomparve
non appena notò la mano della ragazza in quella di Naruto.
“Senti Hina,
perché non scegli tu?” chiese Ino alzandosi a sedere.
“Perché
sceglierebbe SweetNovember”
rispose Kiba per lei “E l’abbiamo già visto col Team
otto. Quattro volte” sottolineò il ragazzo con le dita
della mano.
“DaiHinata, vediamo che film propone la tua, di videoteca
personale” la incoraggiò Sakura avvicinandosi allo scaffale di film della
ragazza.
Si inginocchiò quel poco che bastò a qualche ragazzo
per notare il suo spacco e prese ad elencare: “SweetNovember…”
“Te l’avevo detto che
c’era!” rimarcò Kiba.
Sakura lo ignorò: “I passi dell’amore…”
“Piuttosto la morte”
proclamò Sasuke.
“Le parole che non ti ho detto…”
“No” impose Neji con ostentata convinzione mentre
lanciava un’occhiata divertita a Tenten.
“MoulinRouge…”
“Ecco, questa può essere
una buona idea!” esclamò Kiba
immaginando chissà quali visioni paradisiache.
“E’ sempre un film
d’amore, Kiba” lo rimproverò Sakura sorridendo, per
poi continuare: “Serendipity
no, vero Neji?”.
Il ragazzo
le sorrise, e Sasuke d’un tratto s’incupì. Più
del solito, per intenderci.
“Dieci cose che odio di te!” esclamò poi Sakura entusiasta.
“Cos’è?” domandò Gaara.
“Parla di una ragazza e un
ragazzo che non si sopportano…” cominciò lanciando un’occhiata ad Ino “Ma poi litigando litigando
scoprono che sono fatti l’uno per l’altra…”
“La colonna sonora”
puntualizzò allora la ragazza dai capelli dorati, sentendosi chiamata in causa
“in realtà parla di una ragazza che vuole disperatamente
che l’oggetto del suo desiderio la degni di uno sguardo…”
Sakura arrossì.
“E
lui dovrebbe” terminò Ino con voce soffice sorridendo all’amica. Seguì un breve
silenzio imbarazzato, al termine del quale si udì la voce di Naruto: “Quindi
cosa guardiamo?” chiese “Hinata non l’hai mica detto!”
“Che dite di Edward mani di forbice?” chiese
la ragazza timidamente.
“Ed…che?”
domandò Kiba contrariato.
“E’ un film carino” supplì
Tenten “Parla di un ragazzo che è nato con…ma lo scoprirete!” terminò sorridendo.
Ci fu un “ok” collettivo, e Sakura cominciò ad armeggiare con la
videocassetta.
“Sakura, siediti” la
interruppe allora Sasuke “Ci pensa Neji visto che è casa sua” e detto questo, procedette a prendere la ragazza per i fianchi e a farla
accomodare a suo lato.
La ragazza arrossì ma non si azzardò a ribattere. Le sembrava troppo
bello per rischiare di scoprire che fosse un sogno.
Si voltò giusto in tempo
per vedere Ino sorriderle, e non poté fare a meno di ricambiare notando come,
dietro la sua testa, la mano dell’amica stringesse
quella di un suo compagno di squadra intento a fare di tutto pur di non dare
importanza a quel contatto.
Intanto Kankuro aveva preso posto a fianco di Choji,
e Gaara si era seduto accanto al fratello. L’altro
divano era stato conquistato da Kiba, Shino e Temari che
fiancheggiavano Sakura e Sasuke.
Tenten si fiondò allora sulla
prima poltrona che trovò libera mentreNeji scoccava un’occhiata di sfida a Naruto, che per tutta
risposta cominciò: “Hinata, siediti tu”. Infatti era rimasta una sola poltrona.
“Sei tu l’ospite” ribatté
dolcemente la ragazza, ma lui non volle sentire storie: “Sei tu la festeggiata”
rispose con un occhiolino.
La ragazza allora si
sedette, e su segnale di Ino, Sakura e Temari sorrise a Naruto battendo lo spazio tra le sue gambe
e invitandolo a sedersi ai piedi della sua poltrona. In cambio ricevette un
sorriso smagliante dal ragazzo e tre pollici alzati dalle ragazze.
Neji sbuffò: “Siete pronti?”.
All’annuire di tutti il ragazzo fece partire il film, e voltosi verso Tenten la prese senza tante cerimonie per il braccio,
costringendola ad alzarsi. Poi, sedutosi sulla poltrona, procedette
a riprendere la ragazza e farla accomodare sulle proprie ginocchia.
Tenten arrossì, ma si guardò bene dal lamentarsi
mentre lo schermo si illuminava e compariva la prima scena del film.
Hinata ora cominciava a maledirsi: ma perché mai aveva
scelto quel film ben sapendo come Naruto potesse interpretarlo? Diamine, poteva
stare zitta e lasciare che fossero gli altri a decidere, invece…
Sentì Naruto tremare
leggermente alla vista dei paesani che esiliavano Edward
perché era diverso, così si sentì in dovere di fare qualcosa: raccolse tutto il
coraggio che aveva e poggiò la mano sulla spalla del ragazzo.
Naruto respirò più
profondamente a quel contatto, e allora Hinataprese confidenza tanto da massaggiargli lievemente la
spalla, fino quando non sentì la mano del ragazzo posarsi sulla sua.
In quel momento, sullo
schermo, Kim era l’unica ragazza ad accogliere Edward, a non isolarlo per quello che era, e Hinata allora sentì la mano di Naruto accarezzare
dolcemente la sua e, in una strana mossa, intrecciare le loro dita. La ragazza
si sentì avvampare e si ritrovò a ringraziare l’oscurità che li circondava,
celando il suo imbarazzo.
Non fece in tempo a
formulare quel pensiero che la luce si accese e un autoritario HiashiHyuuga tuonò: “Non è ora
di andare a letto?”
Rispondo con
enorme ritardo (e me ne scuso!) alle recensioni del capitolo
19, “Chiarimenti di mezzanotte”:
Talpina Pensierosa: Purtroppo non ho
aggiornato prestissimo, ma come vedi non ho lasciato perdere questa storia: non
ne ho proprio intenzione!
Sachikochan: Ciao, sono molto contenta che la ff ti
piaccia e ti ringrazio per averla messa tra i preferiti! Ecco qua la saga che
continua…
AyumiYoshida: Ayumi! Ciao, ti ho fatta
aspettare un po’ ma ho aggiornato, visto? Sono felice
che ti siano piaciute anche le altre ff! Ora la
storia si sviluppa, e ci stiamo addentrando nella notte…
DREEM: Sono
felice che la storia ti piaccia, ecco un nuovo capitolo!
Le risposte ai
commenti degli outtake arriveranno nel prossimo
capitolo!
Capitolo 24 *** Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di contorno) ***
Dedicato a MillyMalfoy, che si è convertita alle Temari-Shino
Dedicato a MillyMalfoy,
che si è convertita alle Temari-Shino!
Un
capitolo un po’ diverso, un outtake “pensieroso”
dedicato alle coppie che si sono delineate nel corso
della storia…
Una
piccola intrusione nei loro pensieri che (spero) troverete divertente,
romantica o solamente…diversa.
Tanto per
stare sullo sperimentale ho messo solo pensieri, occasionalmente interrotti da
parole o azioni. Niente descrizioni. A voi il giudizio sul risultato!
Buona
lettura!
*Tenten*Oddio, mi avrà
sulle gambe da un’ora…e magari sta pensando che sono
pesante…che figura! Ecco, se mi muovo un po’ più a destra
forse riesco a spostare il carico più sulla poltrona che sulle sue gambe, così
non sente il mio peso più di tanto…
Ma
cos’è questo? La sua mano sul mio braccio…Ecco, ora potrei morire, adesso, e
sarei felice. Perché questo momento non tornerà mai più, perché Neji è ubriaco, se no non si sognerebbe neppure di tenermi
sulle gambe un’intera serata, se no non penserebbe
neppure lontanamente di sfiorarmi con la grazia con la quale lo sta facendo, se
no non si chinerebbe a sussurrarmi all’orecchio…
“Non ti agitare, Ten”
*Neji* Quanto è buffa.
Ora trema come un topolino in gabbia, e probabilmente sta pregando che io non
me ne accorga. E’ strano come una
frase possa sortire tanti effetti. L’ho lasciata così, volutamente in
sospeso, perché non sappia esattamente se mi riferisco alla scena del film, o a
lei che si muove sulle mie gambe e…beh, provoca non pochi effetti collaterali,
o a chissà cos’altro possa partorire la sua piccola,
bella testolina. Se solo…se solo riuscissi a riprendere il controllo del mio
corpo e scioglierle quegli chignon che ha perennemente
in testa, scoprirei un lato di lei che ancora non conosco. E
potrei farlo, ora, potrei raggiungere i suoi capelli, a pochi centimetri dal
mio viso, e scioglierli, e poi passarci le mie mani, e intrecciarle con le sue…
Poi, domani, potrei dare la colpa di
tutto questo all’alcool.
*Temari* Forse se riuscissi a farlo ubriacare ce la farei a non sentirmi imbarazzata. Forse se
gli facessi bere qualche bicchiere…meglio, bottiglia (tanto per essere sicuri)
di troppo riuscirei a farlo parlare e a sapere cosa
gli passa per la testa, a capire se ci sono io nella sua testa.
Almeno un po’.
Diamine, Temari,
datti un contegno! Possibile che tu ti sciolga per un nonnulla? Perché è questo
che è successo tra di voi.
Nulla. Meglio, hai fatto tutto tu: tu l’hai
invitato a Suna…
Ma lui
ha accettato!
Tu gli hai detto la tua taglia di
reggiseno…
Ma…
Ecco, già non so più rispondere. A me
stessa. Patetica.
Poi una mano, di Shino, sul ginocchio, di Temari.
Allora anche lui fa una mossa, ogni
tanto…
*Shino*
Chissà cos’è che la turba tanto…E’ da quando è iniziato il film che non si dà pace: guarda a
destra, a sinistra, me…ovunque ma non lo schermo…E non metterei nemmeno in
questione il fatto che Temari della Sabbia abbia
paura di un film. Come questo, poi…chissà in che mondo sono,
ora, i suoi occhi acquamarina. Forse sono tra le dune del suo deserto,
tra i granelli di quella che chiama casa; forse con un ragazzo, uno che non
sono io…in fondo sarebbe solo naturale; questa attrazione,
questo…è illogico, non è razionale. Sarà la serata, saranno le coppie che
sembrano spuntare come mosche, sarà l’atmosfera…
Tutto quello che posso fare, ora, forse…è stare
qui, vicino a lei. Così poggio la mano sul suo ginocchio. Mano che, sono certo,
rifiuterà perché ha ben altro a cui pensare: ha il suo ragazzo del deserto che
la aspetta. Alto, possente, maturo…e una ragione buona per
indossare gli occhiali da sole.
Il fatto è, che mentre elucubro nei miei pensieri,
lei non respinge la mia mano. Potrei sbagliarmi, ma mi
sembra arrossisca.
E per la prima volta dall’inizio del
film, guarda lo schermo.
*Ino*
Per fortuna che il film l’ho già visto
parecchie volte, perché con la sua mano che vaga tra i miei capelli…i miei
pensieri costruiscono il loro, di film, dove i protagonisti – e gli unici
attori – siamo noi, solo noi. Non so
quando ho cominciato a pensare così di Shikamaru, quando ho cominciato a
sentire eccitazione nello sfiorarsi delle nostre mani, quando…oh.
Mi alzo, perché non sopporto più le
sue mani nei miei capelli, il suo corpo nelle mie
fantasie…Mi alzo e mi appoggio su di lui, lievemente, il braccio sulla sua
spalla e il capo a riposarvi sopra. Poi prendo coraggio e gli mormoro
all’orecchio:
“Se
io fossi la Bella, e tu la Bestia” sorride “Accetteresti che fossi io a salvarti?”
*Shikamaru*
Sorrido. Come le vengono certe idee? Mi
giro lievemente e la vedo lì, a pochi centimetri dal mio volto, gli occhi
brillanti di chi è innamorato. Ed
è innamorata di me. Non ha senso chiedermi se lo meriti, perché lei ha già scelto.
E ha scelto me. Ora tocca a me scegliere se essere tanto codardo da lasciarla
lì, mentre le sue labbra si rincorrono invitanti, o riconoscerle quello che le avrei dovuto dire da tempo, quello che so da una decina
d’anni oramai, e che sono stato troppo confuso, timido o spaventato per fare.
Come al solito, ha
fatto tutto lei.
Quantomeno, a questo punto, mi pare
doveroso rispondere.
“L’hai già fatto”.
*Sakura*
Lo stanno facendo. Dio, non ci credo,
lo stanno facendo. Si stanno baciando
mentreChoji, addormentato, li ignora. E io
non posso fare a meno di distogliere lo sguardo, perché mi sembra di intrudermi
in una cosa che è solo per loro, e che si meritano,
entrambi. E’ stata una strada in salita la loro, o in discesa, dipende dai punti di vista. Sicuramente non sarebbero
d’accordo neanche su questo. Ma ora, qualunque fosse
il loro cammino, sono arrivati.
Sospiro.
Potessi
dire la stessa cosa. Ora Sasuke, il mio lui di
sempre, è qui, di fianco a me, ma è come se non ci fosse. Tra
di noi non c’è la tenerezza sbadata di Tenten,
non c’è la frivolezza pensosa di Ino, non c’è la determinazione imbarazzata di Temari né la dolcezza pacata di Hinata.
Tra di noi non c’è il ghiaccio bollente di Neji, non c’è l’ironia infuocata di Shikamaru, non c’è il
silenzio pregnante di Shino né la tenerezza
inaspettata di Naruto.
Tra di
noi c’è solo un grande muro.
Sospiro.
*Sasuke*
Se solo ce la facessi, se solo riuscissi,
una volta a violentarmi…se riuscissi, solo questa volta a fidarmi di lei…Forse non
funzionerebbe, ugualmente, perché è di me stesso che non mi fido.
Io sono un vendicatore, uno che distrugge, uno che rompe e devasta tutto quello
che tocca.
Non sono capace di accarezzare, di
sfiorare, di immaginare. Sono io il mostro in questione, sono io l’Edward di Konoha e come lui finirò: in isolamento e disgrazia, perché altri possano
essere salvati da me, da quello che non posso evitare di essere. Quando te lo
metterai in testa, Sakura, che non posso essere quello
che vuoi?
Non posso amarti, non
ne sono capace.
Non posso proteggerti,
finirei per farti del male.
Non posso…
“Non sei tu”.
O forse sì. Forse, per te,
potrei.
Tre parole e hai messo in discussione il
muro dei miei pensieri...
Posto qui le
risposte ai vari outtake!
Outtake
4 - In prospettiva (TemariShino)
AyumiYoshida: Ciao, sono felice che anche questo outtake ti sia piaciuto!Questa coppia è strana, e forse per questo mi incuriosisce
particolarmente…Anche io vorrei essere una mosca (preferibilmente bianca! XD)
per sapere che succede a Suna a Capodanno...e chissà
che non mi venga lo schizzo di farlo!
Outtake
5 - In attesa (SasuSaku)
Kunikaya: Ciao, sono sempre contenta di avere nuovi lettori e ti ringrazio per
il tempo che hai dedicato per lasciarmi la recensione…A presto allora!
AyumiYoshida: Ayumi, sei il mio mito
personale! Nelle recensioni noti sempre i particolari,
cosa che fa davvero piacere a un autore e che serve tantissimo a capire quando
una cosa funziona o no, quindi GRAZIE!
DREEM:
Sono contenta che tu abbia notato la gamma di emozioni
di Sakura, vuole dire che la mia scrittura riesce a trasmetterlo, quindi grazie
di averlo notato! Naruto e Hinata sono i protagonisti
della storia, quindi hanno il ruolo preponderante nella fic…gli
outtake li tengo per queste coppie “di contorno”!
Sachikochan: Ciao, sono molto soddisfatta che il capitolo ti
sia piaciuto tanto! Su Sasuke…non garantisco nulla,
ma può darsi che quando le altre ff che ho in corso
mi daranno tregua penserò ad aprire la parentesi che
hai richiesto!
Outtake 6 - In salita (NejiTen)
DREEM: Ciao! Sì, come vedi di outtake ne ho fatto uno per coppia! ;)
AyumiYoshida: Grazie mille per i complimenti sulla caratterizzazione: fanno tantissimo
piacere! J
Talpina Pensierosa: Direi a questo punto che ho
compensato i cinque aggiornamenti con questo, lentissimo! Spero ora di marciare
veloce!
Outtake
7 - In vetrina (ShikaIno)
Talpina Pensierosa: ciao e grazie della recensione! Spero che anche
questo piccolo outtake collettivo sia di tuo
gradimento!
AyumiYoshida: Che bello, i tuoi commenti sono sempre puntuali
ed emozionanti! Sì, il bello del rapporto tra Ino e Shikamaru è, a mio avviso,
il brio che c’è tra i due, che riescono ad essere a un
tempo passionali, innamorati e ironici…A presto!
Mart: Wow, che bello, io adoro le classifiche! Grazie per averne fatta una
degli outtake! E sono molto
felice che ti piacciano Temari e Shino,
sono una coppia un po’ improbabile che personalmente trovo adorabile! Poi sono
soddisfatta del fatto che ti piaccia soprattutto la parte di Naruto e Hinata, visto che non ho molta
dimestichezza con questo pairing (di solito scrivo
principalmente ShikaIno!)…Alla prossima!
Suscystar: Non ti preoccupare per le recensioni, sono già felice che tu abbia
letto tutto! Certo, il commento fa molto piacere perché mi aiuta a capire cosa
azzecco e cosa sbaglio, per cui mi è utile per
migliorarmi, ma non ti preoccupare, anzi, grazie per aver rimediato! Bene: è
una bella cosa che io cominci a farti piacere Shika e Ino, essendo la mia coppia preferita! Ma sono anche molto contenta di riuscire a descrivere Naruto
e Hinata, protagonisti di questa storia!
V@le: E’ bello vedere come ognuno di voi abbia le proprie preferenze in
merito di outtake, e ciò mi
rende orgogliosa perché così riesco a dare spazio alle vostre richieste!
DREEM:
Ecco, NaruHina servita nel capitolo precedente…e
anche in quello successivo…aspetta un po’ e sarai premiata!
Hinata arrossì violentemente scosatndo la mano da quella di Naruto,
mentre Neji in una mossa fluida si alzava in piedi
Hinata arrossì violentemente scostando la mano da quella
di Naruto, mentre Neji in una mossa fluida si alzava
in piedi riuscendo a rimettere Tenten sulla poltrona
come fosse stata lì da sempre.
“Zio, manca davvero poco
al termine del film…tra un quarto d’ora avremo finito…potremmo per favore terminare
di vederlo?” domandò cortesemente.
“D’accordo, Neji, ma poi tutti a letto” replicò duro
il signor Hyuuga. “Avete mezz’ora”.
Il ragazzo annuì,
inchinandosi allo zio e mentre l’uomo spariva oltre la soglia
Hinata si volse d’istinto verso Naruto, incontrando i
suoi occhi azzurri che la scrutavano meravigliati.
Sembrava l’espressione
persa di un bambino che vede le cose per la prima
volta, quando ancora non sa cosa siano, quando ne viene assorbito,
completamente.
Poi la luce si spense e Hinata si costrinse a guardare lo schermo, nonostante gli
occhi di Naruto indugiassero ancora su di lei.
Poi sentì il ragazzo
allora le divaricarle gentilmente le gambe sistemandosi tra
di esse e portando le braccia oltre i piedi di lei, lasciando che lì esitassero,
nel contatto con lei.
Hinata respirò a fondo, cercando di ricomporsi e di non
farsi rapire dalle sue fantasie; quelle fantasie che troppo spesso avevano
finito per scontrarsi con una realtà ben diversa, ben più forte di ogni sua illusione. Stava ancora tentando di scuotere
ogni pensiero dalla mente quando avvertì le mani di
Naruto sui suoi polpacci, posarsi dolcemente su di essi e poi scorrere in su e
in giù, in un massaggio lieve. Quello che avrebbe dovuto avere un effetto rilassate non fece che iniettare fuoco nelle vene di
Hinata, che subito si sentì pervadere da
un’eccitazione mai provata, e sentiva tutto il suo corpo in tensione. Si
appoggiò le mani sulle ginocchia per calmarsi in un gesto di autocontatto istintivo, ma poco dopo che l’ebbe fatto sentì
il tocco di Naruto spostarsi più in su, fino ad arrivare alle sue rotule, a
stringere le mani della ragazza nelle sue eportarsele sulle spalle in una mossa fluida che sembrava stranamente
naturale.
Come se l’avessero sempre
fatto, come se fosse sempre stato così tra di loro… come
se niente fosse più giusto delle loro mano congiunte, intrecciate e un po’
sudate che dopo essersi cercate tutta sera riposavano ora sul cuore di lui, a
trovare la pace.
Poi, come in un sogno, tutto
finì e lo schermo si spense.
Ecco, il mio piccolo film personale. Finito. Sospirò Hinata
preparandosi a lasciare le mani di Naruto. E’
stato bello però…
Tuttavia nessuno accennava
ad alzarsi.
Hinata si guardò attorno e nell’oscurità vide Choji dormire abbracciato a un
cuscino mentre Shikamaru avvolgeva la vita di Ino che se ne stava col capo
poggiato sulla sua spalla.
Kankuro e Gaara fissavano ancora
lo schermo in uno stato quasi catatonico, mentre sull’altro divano loro sorella era più interessata al suo compagno silenzioso
che al film. Kiba faceva a gara con Choji, spinto nel sonno dall’alcool, mentre Sakura e Sasuke sedevano impettiti, quasi a cercare di evitare ogni
contatto fisico, imbarazzati. Infine Neji se ne stava
abbandonato sulla poltrona mentre il suo braccio
riposava sulle gambe di Tenten.
Era una scena rara vedere
gli shinobi di Konoha in
quello stato rilassato, e in fondo confortava un po’ Hinata il fatto che
potessero essere anche così, in pace l’uno con l’altro.
“Chi va ad accendere la luce?”
chiese Neji dopo qualche minuto di silenzio.
“Di chi è la casa?”
replicò Shikamaru poco più in là.
“Di Hinata”
ribatté Neji discolpandosi.
“Ora vado” mormorò lei mentreNeji si correggeva:
“Dai, non devi!”.
MaHinata stava già per
alzarsi, quando sentì la stretta di Naruto alle mani: “Vado io” sussurrò il
ragazzo, poi, voltosi, si alzò facendo perno sulle ginocchia della ragazza e
fermandosi un istante a sorriderle.
“Hinata!”
si udì in quell’istante la voce di Kiba. La ragazza si volse sentendosi chiamata.
“Lo dicevo io che sotto
quella divisa d’allenamento doveva esserci…” sorrise lui soddisfatto.
La ragazza lo guardò attonita mentre tra le tenebre si tirava pudicamente su la
scollatura.
Naruto accese la luce scocciato, per vedere Kiba
sorridere nel sonno e il resto degli shinobi
sorridere divertiti.
“Dai, dammi
un bacio, un bacino…” implorava Kiba protendendo le
labbra “Ino? Ino, caspita che gambe…avevo immaginato,
ma…wow, vediamo come le fai funzionare…”.
Ino arrossì di colpo mentre Shikamaru la stringeva a sé per non strozzare Kiba e Choji, risvegliatosi
all’accensione della luce, guardava omicida il ragazzo che sognava.
“A me sono sempre piaciute
le bionde” continuava intanto quello imperterrito “E anche quelle più grandi, Temari…”
“Può bastare” sentenziò Shino scuotendo il compagno di squadra e chiamandolo ad
alta voce.
“Ehi, che c’è?” si lamentò
Kiba guardando torvo in direzione dell’amico.
“Vuoi chiederlo a Gaara e Kankuro?” fece quello con
naturalezza.
In
effetti i volti dei fratelli
della sabbia non promettevano nulla di buono.
Ecco qua
ragazzi! Non è un capitolo lunghissimo ma ho tentato
di aggiornare prima di partire per il weekend! Buona lettura a tutti, ci
sentiamo prossimamente!
Ed
ecco le vostre risposte, grazie mille dei commenti, mi fanno sempre un gran
piacere!
I commenti al capitolo 23: Titoli e
disposizioni
hinatahyuuga: Ciao e grazie mille dei complimenti!
Spero di continuare a piacerti…
celiane4ever: Ma dai, che bello, davvero ci sono
praticamente tutti i tuoi pairing preferiti? Sono
contenta, davvero! Ma tutta d’un botto vuol dire 23 capitoli filati?!
V@le: Eh già, di solito quando tutto è
perfetto ci mette lo zampino il destino (oddio, comincio a sembrare Neji!) o per meglio dire, qualcuno…ma vedrai che Naruto e Hinata si riprenderanno la loro intimità! Addirittura il
capitolo più bello? *arrossisco*
Talpina Pensierosa: Spero che tu dica “bellissimo” anche di questo! Scherzo, a
presto!
Elfetta93: Il romanticismo è appena iniziato! ;)
AyumiYoshida: Ciao! Sono contenta di poter essere
il tuo “sfogo” nei momenti più impegnati! ;) Sì,
“teneri” mi piace: aggiudicato! E mi sono divertita a
scrivere della sfida a suon di titoli tra ragazzi e ragazze: in fin dei conti è
quello che avviene sempre anche solo per andare al cinema, no? E poi anche a me Tenten fa morire
dal ridere, è talmente dolce e impacciata! Sono felice ti sia
piaciuta anche la Naruto Hinata! Per il film devi
complimentarti con MillyMalfoy che *grande spoiler* è
la persona per la quale ho cominciato a scrivere la fic,
nonché grande appassionata dei film di Burton!
DREEM: Ciao omonima! J No, confermo che assolutamente non ti
devi preoccupare: la coppia centrale è NaruHina, e NaruHina rimane!
Killkenny: Hiashi
quando c’è da mettersi in mezzo risponde sempre all’appello!
Soprattutto quando c’è di mezzo sua figlia…I presenti si impucciosiscono col calare delle tenebre, ma tra poco
dovranno sgomberare… grazie per il voto!
I commenti al capitolo 24: Outtake 8 - Pensieri tra le poltrone (tutte le coppie di
contorno)
hinatahyuuga: Ma certo che puoi dirmi che è
stupendo, con grandissimo piacere, grazie! Grazie mille anche per i complimenti
su Sasuke: su di lui non ho scritto molto quindi non
sono sicurissima sulla caratterizzazione…alla
prossima!
V@le: Ciao
Vale, grazie mille per la recensione così dettagliata e per avere trovato le
parole! J Anzi, per averne addirittura trovata
una per ognuno di loro! Mi hai fatto morire dal ridere sulla “mano lesta” di Shino! Sasuke e Sakura…bè, lo sai che Sasuke ha il
complesso dell’eroe inverso, ovvero dell’orribile creatura senza futuro! E non scusarti per la ripetitività, non guasta affatto!
Bacio, Silvia
miss_ka: Ciao e grazie del gradimento! Sasuke, povero,è un bel po’
impacciato, perché come ho detto nell’outtake suo e
di Sakura è tornato da poco a Konoha, ed è da poco
reintegrato con gli altri, anzi, è la sua prima “uscita ufficiale” con quelli
che erano i suoi amici, quindi è ancora molto insicuro…E non ri scusare, sono felice che tu abbia lasciato le tue
impressioni!
AyumiYoshida: Roby, se i
miei esperimenti sono graditi, sappi che lo sono almeno altrettanto
le tue recensioni! Sì, “Mr. Hyuuga” (XD) è un
bel bricconcello, abbastanza furbo da cavarsela egregiamente in qualsiasi
situazione, riuscendo per di più a fare ciò che vuole! Povera
Ten, mi sento quasi male per lei! (sottolineo
il quasi, Neji
me lo sorbirei volentieri!). Eh sì, Ino si è rassegnata a darsi una mossa, maShika risponde sempre a
tono poi! Hinata e Naruto…aspetta un poco e la ficchi
sarà tutta loro! Per l’aggiornamento…te l’avevo promesso e te lo dovevo! ;) A presto, Silvia
DREEM: Grazie, sono davvero contenta di riuscire a coinvolgerti
nei pensieri di ognuno…alla prossima, Silvia!
Talpina Pensierosa:
Grazie! Ci sentiamo presto!
HinaNaru: Ciao e benvenuta!
Sono felice che tu non ti sia pentita di aver passato la serata in compagnia
della mia ff, e ti ringrazio per la costanza: 24
capitoli non sono pochi! Grazie dei complimenti, a presto!
Hinata arrossì violentemente scosatndo la mano da quella di Naruto,
mentre Neji in una mossa fluida si alzava in piedi
“Ehm…mmm…non
è ora d’andare a letto?” chiese Kiba imbarazzato e
speranzoso.
“Sì, in
effetti è ora, e credetemi, non vi piacerebbe la reazione di mio zio
quand’è contrariato” accordò Neji.
Sakura guardò Hinata con fare suggestivo.
“Io…” cominciò
quella “Volevo ringraziarvi, tutti, di essere venuti alla mia festa e…”.
“Basta anche così” le fece
cenno Tenten con un gesto della mano.
“Grazie” ripeté Hinata, semplicemente.
“Grazie a te” rispose Gaara, “è stata una
serata…interessante. Noi però ora vi dobbiamo lasciare. E’ arrivata una
convocazione del consiglio da Suna e…dobbiamo andare
sul serio”.
“D’accordo, allora…grazie”
disse Hinatascioccata mentreGaara la baciava sulle guance sussurrandole
all’orecchio: “La prossima volta prometto che ti porto un regalo”.
La ragazza arrossì,
incerta sulla risposta. Kankuro si limitò a
sorriderle, e Temari…Temari
sembrava immersa in un suo mondo, data la vacuità del suo
sguardo che sembrava scrutare con attenzione un punto preciso dell’infinito.
“Sembra che tu debba andare” fece Shino
avvicinandosi non udito a Temari. La ragazza non ebbe
bisogno di voltarsi per sapere chi le parlava. In una sola sera era giunta a
conoscere tanto bene quella voce…
“E’ un arrivederci” sussurrò lei senza voltarsi, tentando di
mantenere la sua solita compostezza. Poi, in attimo di esitazione,
si morse il labbro inferiore: “Vieni, vero?”.
“Non ho mai passato un capodanno lontano dalla Foglia. Ma questo potrebbe essere il primo” disse il ragazzo inclinando
leggermente il capo. Espressione che, forse, nascondeva un
sorriso. Poi Temari sentì una mano nella sua,
che aveva lasciato vagare in tasca, entrare discreta nella fessura, stringerla
e uscirne lievemente come vi era entrata.
“A Suna” sentì sussurrare
mentre la mano del ragazzo lasciava la sua e lei riprendeva coscienza
che il mondo, oltre quell’istante, andava avanti.
“Noi allora andiamo” fece Kankuro imbarazzato guardando alternativamente Temari e Gaara. “Vero?” chiese
conferma spostando il peso da un piede all’altro.
“Sì” rispose
Gaara annuendo “Andiamo” ripeté in direzione
di Temari.
“Io ero pronta da un bel
po’!” disse la ragazza sbuffando, poi si precipitò da Hinata:
“Grazie di tutto, piccoletta!” fece scompigliandole affettuosamente i capelli.
“Ci sentiamo” fece poi in
direzione delle altre, che annuirono.
Così i tre fratelli della
sabbia si congedarono.
“Bè,
sospetto che questa sia la fine” sentenziò teatralmente Ino
“Buonanotte ragazzi” fece con un’alzata di spalle.
Sakura guardò stranita
l’amica: “Tutto qui?”
Ino si limitò ad annuire, poi mentre si voltava sembrò aver ricordato di colpo
qualcosa. Prese la rincorsa e si lanciò addosso a Choji:
“Buonanotte orsacchiotto!” fece coccolandolo esattamente come avrebbe fatto con un animale di peluche. Shikamaru la guardò di
traverso, con uno sguardo più annoiato che geloso. Ino alzò un sopracciglio,
lasciando Choji e dirigendosi verso di lui.
“Beh, buona notte Shika” fece assestandogli un buffetto sulla guancia.
“Sognami” compose con la
bocca senza tuttavia emettere suono. Poi, voltatasi sui tacchi, si allontanò
ancheggiando.
Buonanotte il cavolo! Pensò Shikamaru mentre la
sua testa oscillava involontariamente al ritmo della camminata della compagna e
le sue sinapsi si imprimevano quell’immagine che
lentamente svaniva e che, lo sapeva, gli avrebbe fatto passare la nottata in
bianco. Sotto più di un punto di vista.
Tenten intanto osservava Neji,
l’unico suo compagno di squadra rimasto, dato che Lee
s’era congedato parecchio tempo prima, e si chiedeva
se sarebbe stato opportuno dargli la buonanotte, in qualche modo. Ad esempio saltandogli addosso e accaparrandosi tutto ciò che
poteva, approfittando del suo stato leggermente allegro, quella sera. Si
rimproverò da sola rubando uno sguardo al genio del clan Hyuuga.
Solo che, il genio clan Hyuuga non era più nelle
vicinanze. E neanche nelle lontananze: proprio non si
vedeva.
“Notte, Ten” si sentì sussurrare
all’orecchio mentre una mano le sfiorava delicatamente
il fianco.
Poi, più nulla.
Era tanto chiedere di avere il byakungan?
Sakura intanto
sperimentava per la prima volta qualche non indifferente problema di focalizzazione. Lo
guardo o non lo guardo? Ma
lui mi sta guardando? E se vede che lo guardo?
“Io vado” fece Sasuke cacciandosi le mani in tasca e alzando le spalle.
“Ci vediamo” fece più
forte, rivolto a tutti. Ma il suo sguardo si era
fissato in quello di Sakura. Che per tutta risposta
non seppe fare altro che replicare le sue stesse parole.
“Ci vediamo”.
Ma la sua non era un’affermazione, era più una
richiesta, una speranza.
Il ragazzo abbassò lo
sguardo e fece una strana strada per recuperare il suo giubbotto. Strada che,
stranamente, passava di fianco a Sakura.
“A Capodanno?” chiese la ragazza quando si sentì sfiorare (inavvertitamente?) da lui.
Il ragazzo parve sospirare, soppesare quelle due parole che gli erano state
rivolte, come fossero una condanna e una speranza allo
stesso tempo.
“A Capodanno” assentì, e buttandosi il giubbotto in spalla, sparì oltre la
soglia.
Hinata stava osservando la scena intorno a lei quando si sentì chiamare: “Hinata!”.
Naruto.
“Mi devi…anzi, ti devo una ciotola di ramen, domani,
ti ricordi?”.
Come potrei scordarmene?
Hinata annuì.
“Sì” ripeté Naruto con un
cenno del capo. “Allora…buona notte” sussurrò.
Hinata annuì nuovamente, e mentre un silenzio
imbarazzante si intrometteva tra i due, Naruto lasciò
che l’istinto prendesse il sopravvento e la abbracciò.
“Scusa” disse sottovoce. Anche se nemmeno lui sapeva esattamente a cosa si riferisse.
Forse al fatto di averla ignorata per tutto quel
tempo, forse alla serie di figuracce che le aveva causato quella sera, forse…forse
sentiva solo il bisogno di dirlo. A lei.
Hinata non parlò, e per un attimo si irrigidì
nel suo abbraccio. Era già successo quella sera: erano stati abbracciati, a
lungo, in camera sua, eppure…eppure questo era diverso, era…
Poi sentì le labbra di
Naruto sfiorarle la guancia una, due, tre volte, come
se fosse indeciso sul da farsi.
Lo faccio? La bacio?
Che ti prende, idiota! Hai baciato
Sakura?
No.
E allora? E’ lei il nostro obiettivo.
No.
Eh?
Non lo so, non lo so più.
Intanto le sue labbra si
alternavano in un curioso andirivieni tra l’orecchio della ragazza e la sua
guancia, creando una strana frizione…piacevole.
D’un tratto sentì il volto di Hinata
caldo, caldissimo contro la sua bocca e allora si distanziò in tempo per
vederla arrossita, ansimante.
Questo si chiama danno.
Ma da quando in qua Naruto
ascoltava il cervello prima di agire?
Lui era uno che prima
agiva, poi pensava.
Così fece quello che
l’istinto gli suggeriva, poi ci avrebbe pensato. Poi.
La guardò a lungo negli occhi mentre lei osservava il pavimento, poi alzò una mano e
la portò dietro la nuca di lei, la accarezzò lievemente, e si avvicinò sempre
più al suo volto, sempre più rosso…
Hinata
non ci poteva credere.
Naruto le aveva appena stampato un bacio in
fronte.
Eccomi qua!
Grazie a tutti coloro che leggono (siete tantissimi!),
e in modo particolare a chi recensisce, siete fantastici!
V@le: Beh, sono solo contenta che tu ADORI
questa ff! XD Per Kiba ti
posso dire che è un tipo esuberante, e quindi mi immagino
che ubriaco possa dare il “meglio” di sé! E poi lo amo
troppo per non prenderlo sempre in mezzo! Neji, non
si sa come, riesce sempre a fare girare le cose come pare a lui…benedetto
genio! Grazie mille per i complimenti, faccio quello che posso!
Celiane4ever: Beh, fare arrivare Matsuri dalla sabbia a questo punto sarebbe un po’ arduo,
spiacente! Kiba, povero, non sa quello che fa ma rischia di prenderle comunque, povero cuccioletto! Io
l’adoro! Forse su Sakura e Ten non ha detto nulla perché non ha avuto tempo… XD
Ayumi: Ciao bella!
Sono felicissima di farti sognare! Sì, Naruto e Hinata
sono molto teneri, e spero di aver soddisfatto chi chiedeva di più riguardo
loro due! E l’ironia è arrivata con Kibuccio, my love, che è
carinissimo…e incasinatissimo! Credo che Shika si sia
trattenuto solamente perché ha ben valutato (da genio qual è) che l’abbraccio di Ino era meglio della vendetta su Kiba!
A presto!
HinaNaru: Ehi, grazie! Sono veramente felice
che vi sia piaciuto il pezzo NaruHina! EKiba…ah, povero cuccioletto,
mica l’ha fatto apposta!
DREEM: Ciao, che bello che ti sia piaciuto così tanto, dai aria al mio orgoglio di scrittrice! Grazie ancora della
recensione! A presto, Silvia!
Kilkenny: Kiba,
poveretto…riesce a mettersi nei guai persino da addormentato! E Naruto...forse in questo caso l’aiuterebbe volentieri, Gaara. In questo capitolo invece ho la sensazione che non gli stia troppo simpatico…
Elfetta93: Ciao, sono contenta che la fic ti piaccia! Alla prossima!
hinatahyuuga: Bene, sono molto contenta anche
perché ti dirò che gestire tutte queste persone in una volta non è per nulla
facile! Grazie della recensione!
Talpina Pensierosa:
Naruto è carino da morire, sì, e anche Kiba sta
cominciando a piacermi tanto!
Non ebbe il tempo di processare pienamente quel che era appena accaduto,
che Hinata si sentì trascinare via da Ino, seguite a
Non ebbe il tempo di
processare pienamente quel che era appena accaduto, che Hinata
si sentì trascinare via da Ino, seguita a ruota da Sakura e Tenten,
che sbraitava: “Ino, si può sapere perché tutta quella fretta?”
“Il signor Hyuuga ci uccide” fu la risposta laconica di Ino.
“Ma non volevi stare un
po’ di più coi ragazzi?” interloquì Tenten.
“Forse quella eri tu” sorrise maliziosa la bionda. “Comunque”
continuò “Non vedo dove sia il problema” disse come niente fosse mentre
chiudeva la porta della camera di Hinata.
“Tanto” riprese guardando
l’orologio e appoggiandosi allo stipite “Li rivedremo tra cinque ore”.
“Cosa?”
chiese Sakura apparentemente contrariata. Ma
sorrideva. “Tu” fece poi piantando un dito con fare accusatorio e giocoso sul
petto di Ino.
“Sì, probabilmente sono la
persona migliore che tu conosca, fronte spaziosa” minimizzò la ragazza con fare
teatrale.
“L’hai detto a Choji mentre
l’abbracciavi!” sorrise Hinata.
“Elementare Hyuuga” concesse la bionda. Poi si sedette e scoppiò in una
risata fragorosa con le amiche.
“Non avrei mai pensato di
dirlo, ma ti adoro!” fece convinta Tenten.
Ino ebbe la grazia di
arrossire: “Non so se ritenermi offesa o lusingata, comunque
ora possiamo...” fece infilandosi la camicia da notte
e cacciandosi sotto le coperte.
“Ehi signorinella,
aspetta un secondo!” fece Sakura scoprendola giocosamente “Tu
non me la racconti giusta!”.
Ino si rannicchiò facendo
finta di non sentire, mentre Sakura la fissava divertita.
“Caspita Sakura, ma perché
devi conoscermi così bene?” chiese la ragazza piagnucolante.
Tutte scoppiarono a
ridere.
“Perché non s’è mai visto
che la mia amica Ino lasci passare un pigiama party
tra amiche senza ripiegare nel buon, sano pettegolezzo…” rispose Sakura.
“A meno che…” introdusse Hinata divertita.
“A meno che non abbia
qualcosa da nascondere” terminò Tenten.
“E
con le amiche non si fa!” sentenziò Hinata.
Ino era ora in perfetta
tinta con la sua camicia da notte lilla.
“Vi odio tutte!” fece
allora la ragazza, ma sorrideva.
“Anche
noi ti vogliamo bene” fece Tenten.
“Ed
è per questo che ci dirai, alle tue amiche che ti vogliono tanto bene…”
introdusse Sakura.
Ino scosse il capo
ridendo: le sue amiche erano impossibili!
“Stiamo insieme” sorrise
timida.
“No” fece
Tenten sconvolta “Stai con Choji?”
fece sgranando gli occhi. Poi non resistette e si mise a ridere.
“Stupida!” la spinse Ino
ridendo a sua volta. “E’ stato dolcissimo” si ammorbidì poi.
“Oh, ma guarda quanto le
brillano gli occhi!” fece Sakura ridendo.
“Pensavo sarebbe stato lui
ad andare, e invece sembra che sia tu quella andata…”
sorrise Hinata “Sono contenta per te”.
“Ma
parliamo di te, signorina!” la riprese Sakura. “Passi da gigante questa sera,
eh?”.
Hinata divenne rossa d’un colpo.
“Bè, ecco, io…”
“Oh su Hina,
non fare la modesta” la riprese Tenten “Se n’è
accorto persino Lee!”
“Lee?”
chiese Hinata stranita
“Beh, sì” confermò Tenten “volevo dire Choji, ma…”
“Ma?”
“Lascia perdere, Hina”.
“Ohi, Ten, se non sapessi
che il tuo interesse è altrove comincerei a sospettare che ne
avessi per il mio compagno di squadra…” la canzonò Ino.
“Bè, Shika in effetti non è
male, con quell’aria…”
“Quello libero!” esclamò Ino tirando un cuscino all’amica.
Tenten lo afferrò al volo e ne approfittò
per accoccolarvisi sul suo letto.
“Allora Hina?” chiesero le tre ragazze in coro.
Hinata arrossì: “Che volete che vi dica…”
“Tante cose” rispose prontamente Sakura “a giudicare da come vi siete salutati
questa sera”.
“E’ stato un bacio sulla
fronte” disse Hinata con un filo di voce, guardando
in basso.
“Durato più di tre minuti”
si intromise Ino. Sakura la guardò di traverso. Ino
alzò le spalle: “Beh, sì, forse ho un po’ esagerato, ma questo non toglie il
fatto…”
“…che
vi siete salutati in modo speciale” terminò Sakura per lei. Ino le sorrise.
“Siete fastidiose
quando vi completate le
frasi” sentenziò Tenten con un mezzo sorriso.
“Quindi?”
chiesero in perfetta sincronia Ino e Sakura, ignorando il commento della
ragazza castana.
“Così forse lo siete di
più” mormorò Tenten tra sé e sé procurandosi due paia
d’occhi a metà tra il minaccioso e il divertito.
“Non lo so” tentò di articolare Hinata “E’ stato
tutto così strano, e veloce…e lento…”.
Tentenle si avvicinò dandole un
colpetto confortante sulla spalla “Hina” cominciò
“sei andata pure tu, ragazza mia”.
“Beh, all’inizio nonsi presentava alla
festa, e ho avuto paura…poi quand’è arrivato con quella foga, per me, mi sono
sentita importante, ma allo stesso tempo non sapevo gestire la situazione. Non sono come voi” sospirò.
Nessuna delle kunoichi parlò, così Hinata si
sentì in dovere di continuare: “E lui è stato così dolce…mi ha detto delle cose
che mai avrei pensato, e mi ha abbracciata…”
“Quindi non era la prima
volta!”esclamò
trionfante Tenten.
“Sakura…” fece Hinata guardando l’amica, che se ne stava in silenzio,
rannicchiata “Tu…ti scoccia?”
“Eh?” chiese l’interessata alzando lo sguardo. Si inumidì
le labbra prima di parlare, poi cominciò: “Io…no.
Voglio dire, era bello avere tutte le
sue attenzioni, tutti i suoi sguardi, al sua ammirazione…ma non era giusto, per lui. Tu puoi farlo felice, Hinata. Puoi dargli quello che io non posso”
terminò sorridendo e specchiandosi nel sorriso dell’amica.
“E
poi lei ha sempre Sasuke, ma è una cosa che non
centra, vero Sakurina?” sorrise Tenten.
“Magari” sospirò la
ragazza dai capelli rosa “Ma parliamo di te, Tentennuccia!”
rilanciò.
“Che
c’è da dire?” scosse le spalle l’interpellata.
“Bè,
se dopo due ore passate in braccio a NejiHyuuga non hai nulla da dire, comincio ad avere dei dubbi
sulle tue preferenze sessuali!” si intromise Ino.
“Ino!” la rimbrottò Tenten arrossendo alla grande.
“Voglio dire, Ten, l’avrai
visto mentre vi allenate, è un dono degli dei al
genere femminile!” rincarò la dose Ino.
“Senti, tu non eri già
innamorata?” chiese allora Tenten dubbiosa.
“Certo, ma mica mi hanno
cavato gli occhi…e poi Shika rivaleggia alla grande con
Neji
quando ha i capelli sciolti…”
“Ma
non se li scioglie mai…” ribatté Hinata.
“E
non vogliamo sapere come l’hai convinto!” rise Sakura.
“D’accordo, d’accordo, quindi…Neji?” fece Ino
rivolta a Tenten.
“Neji…”
rispose quella “Non sai mai quello che pensa, quello che gli interessa…alle
volte è difficile interagire con lui”.
Ino alzò un sopracciglio e
Ten scoppiò a ridere, per poi incupirsi nuovamente: “Ho visto come ti guardava,
sai? E come ti ha difesa quando Sasuke
ti ha spinta nel laghetto” aggiunse con uno sguardo serio.
“Ma questo non significa
nulla” le fece Ino per tutta risposta “Allora Sakura potrebbe dire lo stesso di
te, mentre Sasuketi inseguiva…sembrava
spensierato, è vero?” fece rivolta verso l’amica, che annuì. “Ma non bisogna guardare a queste cose: io sono io e tu sei
tu, non puoi compararci, siamo persone diverse” sorrise la bionda
incoraggiante. “E lui vuole te” aggiunse.
Poi si voltò in tempo per
vedere Sakura fissarla orripilata.
“Che
c’è?” fece ingenua.
“Shikamaru, esci da questo
corpo!” urlò Sakura ridendo.
“Saku…”
Ino non capiva.
“Dio mio, Ino, sei decisamente andata…” commentò Tenten.
“E
sapete qual è la cosa più triste?” commentò Sakura.
Le ragazze la fissarono
con aria interrogativa.
“Chesiamo andate. Tutte noi”.
Ci fu un sospiro generale,
poi una grossa risata, e vari ‘buonanotte’ che si rimpallarono tra i letti.
Quella notte, ognuna di
loro avrebbe avuto parecchio a cui pensare.
Che
dite, aggiornato abbastanza in fretta? Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Grazie a tutti coloro che leggono, e in modo
particolare a chi commenta!
EroSennin425: No, no tranquillo, non è finita! Non
manca molto, ma qualcosa sì! Sono felice tu ti sia
appassionato, e hinaxnaru sarà sicuramente la
coppia protagonista!
miss_ka: Grazie! Eh sì, un po’ di suspence ci vuole ogni tanto, no? Non ancora questo chappy, aspetta un altro pochetto… ;-)
V@le: Già solo un bacio sulla fronte…devi calcolare che il nostro Naruto si è accorto di Hinata da…tipo dieci ore e adesso sta processando il
tutto…E Hinata è sconvolta già dall’aver ricevuto
tante attenzioni che non si aspettava, e, sì, un po’ confusa mentre ha anche
paura di starsi facendo un grandissimo castello in aria che poi le farà un male
tremendo se cade…
Concordo, Shino è fantastico, e ti dico che mi stuzzica parecchio
l’idea di scriver una shot sul capodanno a Suna…vedremo! Shika lo adoro, non
c’è che dire, e Ino mi fa morire dal ridere! Neji è
carino da matti, e anche Sasuke, a modo suo! A prestissimissimo!
Talpina Pensierosa:
Sì, Naruto è dolcissimo! Alla prossima!
celiane4ever: Tranquilla, succede, succede….non si chiude qui, tranquilla…attendete un po’ e vedrete
cosa gira per la mia testa!
AyumiYoshida: Naruto l’impacciatissimo
non può che fare tenerezza! Anche a me Ino piace da matti (come tu ben sai) soprattutto in un’atmosfera del genre, dove può sfogare tutta la sua esuberanza e la sua
voglia di vivere! E la piccola Ten…sì, forse impazzirà
dietro al bel tenebroso…certo che anche lui non gioca a semplificarle la vita! Sasuke, povero…si sta riprendendo, o per lo meno ci prova anche se per lui è parecchio difficile…
Sai che anche
a me Temari e Shino, questa
coppia nata un po’ per caso e un po’ per necessità, cominciano a piacere un
sacco? E vedo che anche in giro per il sito,
quietamente, stano cominciando a sorgere fic sui due…
No, no, non finisca ancora, tranquilla! Bacioni!
HinaNaru: Naruto è un piccolo idolo, carino al
punto giusto e una frana su certe cose! Alla prossima!
Killkenny: romantiche sì, anche se ho provato di stemperare un po’ con la Ten Neji
e la ShikaIno, che credo siano due delle coppie a più
alto potenziale comico…A presto!
Inoooo:
Ciao e grazie per i (graditissimi) complimenti!
“Shika…Shika…” Choji agitava divertito una mano davanto agli occhi in
trance del compagno
“Shika?
Shika…” Choji agitava
divertito una mano davanti agli occhi in trance del
compagno.
“E dire che Ino se n’è andata da un po’…” mormorò Neji
vagamente divertito.
Questo sembrò risvegliare
il genio di Konoha.
“Stavo pensando” si
giustificò.
“Lo sappiamo bene a cosa stavi pensando” incalzò Kiba con un sorriso sornione.
Shikamaru lo guardò di
traverso.
“Mica
ti biasimo, sai!” rinforzò Kiba “Proprio il
contrario…”
“Sai, Kiba”
si intromise Shino
“l’avevamo, come dire…intuito dal tuo
discorso sull’amore platonico mentre
dormivi”.
“Merda”
sentenziò Kiba.
“Precisamente” puntualizzò
Shikamaru.
“Erano anni che aspettavo
questo momento” sospirò Choji estatico “Shikamaru
conquistato dal genere femminile. Ora manca che tu sia battuto a una partita a Go…”
“Cho, non sta accadendo nulla di tutto questo”
ribatté Shikamaru.
“Già, Choji,
non è stato conquistato da una donna, ma da Ino”
canticchiò Naruto divertito.
“Ridi,
ridiUzumaki” fece
superiore il ragazzo dal codino “Intanto io, diversamente da qualcun altro, ho
visto quel che volevo e me lo sono preso”.
“E
per fortuna che Ino non c’è” sussurrò Choji piano.
“Che
vuoi dire?” chiese intanto Naruto.
“Che
ha ragione Uchiha, sei una testa quadra che non sa
guardare davanti a sé” scosse il capo Shikamaru.
“Che
vuoi dire?” domandò nuovamente il biondo.
“Ti si è incantato il
disco?” chiese Shikamaru ironico.
Kiba rise.
“Vuole dire” incalzò Shino “Che Hinata è una vita che
ti sta dietro, e tu non hai fatto altro che guardare in altre direzioni: forse
è ora che tu riveda le tue priorità. Se no lasciala
stare, non illuderla. In quel caso te la vedi con me e Kiba,
nonostante lui possa non sembrare molto intimidatorio” aggiunse
con un mezzo sorriso. Era una delle frasi più lunghe che
chiunque gli avesse sentito dire.
Poi si sentì qualcuno
schiarirsi la voce.
“Pensavo che Neji l’avessi già messo in calcolo” mormorò Kiba. “Sai Hyuuga” fece poi
volgendosi verso il ragazzo in questione “Credo sia
per questo che nessuno di noi ha mai tentato nulla con Hinata.
Sei-troppo-dannatamente-protettivo.”
Sulla saletta calò il
silenzio.
Quelle parole di un Kiba ancora un po’ alticcio forse non si discostavano tanto
dalla realtà.
“Voglio dire” caspita,
l’alcool gli scioglieva davvero la lingua e ora l’Inuzuka
non sembrava in grado di fermare le parole che gli rotolavano sulla lingua “Hinataè carina, ma per Kami, manco fosse
la tua ragazza! Sei troppo esagerato, caro mio, uno
desiste ancora prima di tentare!”
Desiste? Da dove veniva quel termine?
“Lascia che viva, che si
faccia le sue esperienze…”
Gli occhi di Neji erano di ghiaccio e i suoi pugni stretti: “Lascerò che
si faccia le sue esperienze quando sarò certo che non
si farà male” sentenziò il ragazzo.
Poi si volse verso Naruto:
“Uzumaki, so che quello che sto per dire magari sarà
la mia condanna…ma mi fido di te” sussurrò.
Il biondo si lasciò andare
a un sorriso genuino: “Grazie”.
“Ma falle qualcosa di male
e ti spezzo l’osso del collo. Chiaro?”
“Cristallino”.
“Ecco” piagnucolò Kiba “Hinata si fidanzerà e io
rimarrò solo”.
“C’è Shino”
puntualizzò Choji.
“Solo!” ripeté convinto Kiba drammatizzando il tutto. Poi si volse verso Shino: “Almeno tu non ce l’hai, la
ragazza”.
“Io vado” sentenziò Shino.
“Non ce
l’hai vero la ragazza?” chiese Kiba
interdetto.
“Resta qui, dai” lo
incoraggiò Choji, ma ripensando agli eventi della
serata sorrise: “A meno che tu non debba essere da qualche altra parte…”
“Ohi, Shino,
non avrai mica la ragazza?” Kiba ritentò, sempre più
sconvolto.
“Non domani” alzò le
spalle Shino “Ma non aspettatemi a capodanno” e detto
questo, prese le sue cose ed uscì, salutando con un gesto della mano.
“Ha la ragazza?” chiese Kiba disperato, rivolto agli altri ninja.
Choji si era affrettato a sussurrare qualcosa a
Shikamaru che sorrise: “Hai capito la vecchia Tem…”.
“No!” Kiba
fece drammatico portandosi le mani ai capelli. “Shino,
l’amorfo Shino e quella bomba del sesso?”.
Se ci fosse
stata una ragazza qualsiasi l’avrebbe rimproverato, ma gli astanti si
limitarono ad annuire.
“Il mondo finirà domani!”
fece l’Inuzuka devastato “Oppure è già finito e
questo è l’inferno! Cos’ho
fatto per meritare questo?”.
Non vedendo arrivare
risposte di sorta, Kiba proseguì nella sua pantomima:
“Ma
dico, l’avete vista quella?” urlò in faccia a Shikamaru.
“Meglio di parecchi di
voi” annuì il ragazzo dal codino.
“Voglio dire: ha due…gambe
da urlo” continuò entusiasta Kiba.
“Non pensavo dicesse
gambe” sorrise Choji, e Neji
ghignò.
“Per non parlare delle
tette” proseguì Kiba.
“Ah, ecco, mi sembrava
strano” si corresse il ragazzo paffutello.
“E
poi avete notato come incrocia le gambe? Kami, la adoro quando incrocia le gambe!” e detto questo, collassò.
“Eh, Kiba,
Kiba…” sospirò Naruto battendo una mano sulla spalla
dell’incosciente “Per fortuna che eri tra amici perché se ci fosse stato Gaara non so come l’avrebbe presa questa descrizione della
sorella”.
“Ah, non vi ho detto la
cosa più importante” saltò su Choji appropriandosi dei rimasugli dell’ultimo cestino di patatine.
“Che
c’è?” fece curioso Naruto.
“Avevo fame, sono già
passate due ore dall’ultima volta che ho mangiato…” si giustificò Choji.
Neji lo guardò di traverso: “Non quello!”.
Allora ti interessa? pensò Choji. Tuttavia non lo disse. Nonostante
l’atmosfera amichevole della serata, serbava ancora un timore reverenziale per NejiHyuuga. E
per la sua tecnica delle 128 chiusure.
Choji deglutì accuratamente prima di parlare: “Ino m’ha detto che il signor Hyuuga
esce di casa alle sei. E che alle sei e mezza ci vengono a
trovare”.
Shikamaru sorrise: “Ne sa
sempre una più del diavolo”.
“E
poi dicono che la mente del team sia tu” sbuffò Naruto divertito “Sembra che la
tattica sia lei”.
“Ci sto insieme solo per
rubarle le idee” assentì Shikamaru “In realtà amo Choji” aggiunse con un sorriso voltandosi verso il
compagno. Che si era addormentato rovesciandosi sulla pancia tutte
le patatine.
“Suppongo sia ora di
dormire” si intromise Neji
“Visto che la tua copertura ci verrà
a svegliare tra poche ore” aggiunse quasi sorridendo in direzione di Shikamaru,
che a sua volta gli concesse un sorriso mozzo.
Naruto invece sorrideva a
piena bocca: era estremamente felice di come si fosse
svolta la serata, di come si fossero succeduti gli eventi, e di quel clima che
si era venuto a creare. Sì, Hinata aveva avuto
davvero un’ottima idea…e lui aveva parecchio a cui pensare. In un qualche modo,
i suoi pensieri sembravano sempre tornare a lei in un modo o nell’altro, e
questo forse voleva dire qualcosa…
“Spengo la luce” annunciò Neji. “Dormite bene” aggiunse con un tono quasi protettivo.
Da veri shinobi, ne seguì un silenzio di tomba, ognuno avvolto nel
suo futon e nei suoi
pensieri.
“Naruto?” la voce di
Shikamaru perforò brevemente il silenzio.
“Sì?”
“A volte bisogna anche
piantarla di cercare e ringraziare per ciò che si ha già. Spesso è tutto ciò
che ci serve per essere felici”.
“Mhmh”
“Naruto?”
“Sì?”
“Hai capito cosa volevo
dire?”
“No”
“Hinata.
Lei può farti felice. Riflettici.”
“Shikamaru?”
“Buonanotte”.
Ciao ragazzi/e!
Eccomi qua con
un aggiornamento veloce veloce.
Non si tratta
di un capitolo lunghissimo, ma volevo dare un po’ di
spazio anche ai baldi giovani! (Kiba,
al solito, è il mio idolo personale!).
Ora, se tutto
va come deve, vi prometto l’aggiornamento a giorni alterni, per lo meno fino a
lunedì perché ho già in mente due outtake e un
capitolo tutto per Naruto e Hinata…a giovedì!
Naturalmente,
ringrazio tantissimo chi ha lasciato una recensione e rispondo volentierissimo!
miss_ka: No, per il “decisivo” dovrai
aspettare ancora un po’…amo farvi soffrire! No, scherzi a parte, lasciamo a
Naruto un pochetto di tempo per processare il tutto:
ricordatevi che in venti e rotti capitoli è stata
descritta una serata! (Dio, sembra l’Ulisse di Joyce!).
Sono felice di farti stare simpatica Ino, a me piace molto anche perché ha un
grande potenziale comico! E sono contenta di farteli
piacere, lei e Shika! ;-)
Killkenny: Ciao! Già, che non si combina ai
pigiama party tra ragazze…Morino tremerebbe, per me!
celiane4ever: ciao! Compatibilmente coi miei impegni provo di aggiornare il prima possibile!
EroSennin425: Direi che il capitolo scorso era di lunghezza standard…forse sembrava più corto perché
non essendoci stacchi di spazi, tempi o attori non ho paragrafato! Alla
prossima!
V@le: Pora cocca,
Hinata, è tanto tenera! Sì, Ten è fenomenale, e Hinata…beh con le sue amiche si sente decisamente
apprezzata, e non ha tanta paura di dire quello che pensa! Spero di soddisfare
sempre le tue aspettative!
Talpina Pensierosa:
Sì, le ragazze sono…ragazze! Grazie per i complimenti
sulla frase, è quello che dico sempre alle mie amiche in certe circostanze, e
ho pensato che in bocca ad Ino non sarebbe stonata!
Mi prendo queste righette iniziali per ringraziare Ayumi, che è stata
tanto carina da dedicarmi una fic deliziosa
Mi prendo queste righette iniziali per
ringraziare Ayumi,
che è stata tanto carina da dedicarmi una fic
deliziosa!
Questo è solo un povero outtake senza
pretese, ma spero tu te lo goda!
Hinata stava dormendo beatamente quando
sentì un rumore costringerla ad aprire le palpebre. Era sempre stata una
persona dal sonno leggero, ottima dote per una kunoichi,
e si allertava davvero per ogni piccola cosa, come ad
esempio una finestra che si apriva e un uomo che balzava nella sua stanza. Ma questo doveva essere un sogno, perché nessuno si sarebbe
mai permesso di farlo col padre che si ritrovava…così la piccola Hinata sospirò alla sua stessa ingenuità e con un sorriso a
fior di labbra si voltò dall’altra parte riprendendo pacificamente a dormire.
“Ehi, Ino!” sussurrò
l’intruso chinandosi sul letto della bionda.
“Mmmm?”
fu tutto ciò che ottenne in risposta.
“Svegliati piccola” le
fece Shikamaru passandole una mano sul volto.
Ino aprì gli occhi e lo
osservò stranita, ma non ebbe il coraggio di chiedergli che ci facesse lì a quell’ora indegna della notte.
“Andiamo a vedere l’alba”
affermò lui accarezzandole dolcemente la guancia “Ti aspetto fuori” e detto
questo, provvide a prepararsi a saltare nuovamente
oltre la finestra.
Ino ne approfittò
per voltarsi dall’altra parte.
“Dannazione, donna!”
esclamò allora il ragazzo sottovoce riapparendo al suo fianco.
“Ho rischiato la morte per
venire a chiamarti, quindi ora vieni con me” sentenziò.
“Dov’è finito il ‘piccola, voglio condividere con te la nascita del nuovo
giorno nel trionfo delle tonalità che popolano il cielo e che non sfiorano nemmeno
lontanamente le sfumature del mio amore per te?’” chiese Ino scuotendo il capo
mentre si infilava i leggings di Hinata
sotto la camicia da notte.
Shikamaru scosse il capo a
sua volta saltando dalla finestra.
Solo Ino poteva passare
dalla più completa incapacità verbale a uno sproloquio
di parole. Così, nel giro di un minuto.
Non aveva neppure
terminato il pensiero che se la ritrovò accanto, mentre
si stringeva le braccia per ripararsi dal freddo invernale di Konoha.
Shikamaru le passò un braccio attorno alle spalle, poi, facendolo scendere
all’altezza della vita della ragazza, la condusse alla sua collinetta
preferita.
Si sedettero in silenzio,
stringendosi l’uno all’altra e assaporando la quiete della mattina. Sì, anche
Ino.
Che, a
un certo punto, naturalmente, parlò:
“Shika?”
“Mmm?”
“Va bene il romanticismo e
tutto, però è il ventotto di dicembre e sto un attimo
gelando”.
“Mmm”
approvò Shikamaru.
“Shika?”
“Mmm?”
“Chi è tra
di noi la persona poco mattiniera?” chiese la ragazza con un pizzico di
ironia nella voce.
Il suo compagno parve
improvvisamente rianimarsi: “Te lo faccio vedere io quanta energia ho la
mattina!” disse prima di gettarsi su di lei per coprirla di
baci.
Rotolarono sull’erba
finché i loro vestiti non si furono impregnati dell’odore umido della rugiada, poi
stettero un po’ stesi così, uno di fianco all’altra, a contemplarsi a vicenda.
Era come se d’un tratto l’alba, tutto, non importasse più, e
importassero solo loro due, stesi su un prato bagnato nel mezzo dell’inverno.
Shikamaru la scrutava,
attento a ogni curva del suo viso, a ogni guizzo dei
suoi occhi azzurri. E Ino gli sorrideva, e si leccava le
labbra incapace di stare ferma, lei.
Mentre lui la contemplava, immobile.
Poi la mano
di lui, con una lentezza infinita, si mosse per sfiorare leggermente la
pelle candida e fredda, di lei.
Le accarezzò la guancia
col dorso della mano poi scese a solleticarle il mento e sfiorarle le labbra,
che si dischiusero in un bacio.
“Shika?”
chiamò lei mentre la mano di lui continuava a vagare
per il suo viso.
“Mmm?”
domandò pigro il ragazzo, quasi fosse stato disturbato
in un momento sacro.
“Mica
l’abbiamo vista, l’alba” rise Ino gettandosi su di lui.
Shikamaru rise a sua volta
prendendola saldamente per i fianchi mentre i lunghi
capelli di lei gli carezzavano il viso.
L’ho vista, Ino. Nei tuoi
occhi. Pensò guardandola ridere.
Naturalmente, Shikamaru
Nara non avrebbe mai detto una frase del genere. Avrebbe aspettato ancora un
po’ prima di dichiararsi definitivamente andato.
Oddio, ma
quanto è pucciosa questa coppia? E’
definitivo, li adoro con tutta me stessa!
Risponderò
alle recensioni del capitolo scorso nel prossimo capitolo “vero”, cioè in quello di lunedì, visto che in programma sabato c’è
un outtake: altra coppia, altro regalo!
Tenten si svegliò con un leggero, fastidiosissimo sole che
Tenten si svegliò con un
leggero, timido sole che le sfiorava appena
gli occhi.
Che fastidio! Pensò. Tenten non era mai stata una grande romantica.
Così dischiuse le
palpebre, giusto per studiare un modo per togliersi da quella scomoda
posizione.
Aprì pigramente un occhio,
poi l’altro, e subito la sua fronte si corrugò: Ino non era nel suo letto.
Magari è andata a fare colazione pensò, e immediatamente si smentì da sola,
girandosi dall’altra parte e continuando a dormire.
Per lo meno, dormire era
ciò che avrebbe voluto fare, perché il sole del primo mattino, il fastidiosissimo sole del primo mattino,
si ostinava a volere salutare lei, in una delle poche giornate in cui quel
pazzo del suo insegnante non la costringeva a farlo per allenarsi.
Forse se mi concentro abbastanza posso fingere che
il sole non ci sia…pensò la
ragazza argutamente. Poi si schiaffeggiò mentalmente: Tenten! Stai cominciando a parlare come Gai!
Provò a rigirarsi ancora
nel letto, senza risultato.
Quindi, frustrata, gettò
le coperte al vento, si vestì in fretta e uscì dalla finestra.
Balzata a terra, si
stiracchiò pigra ricadendo inconsciamente nei primi esercizi di stretching che
il maestro li obbligava a compiere prima di ogni allenamento.
Sentì con piacere i
muscoli guizzare, il sangue scorrere più veloce e i tendini alternarsi tra
tensione e distensione.
Questo era il motivo per
cui adorava essere una kunoichi.
Si sentiva incredibilmente
viva, incredibilmente in contatto col suo corpo e con tutto quello che la
circondava.
Giunta all’ultimo,
inconscio esercizio, aprì gli occhi per puntarli sul laghetto che le stava di
fronte. Una piccola cascata lasciava scorrere l’acqua fresca che si buttava con
grazia nella calma del lago.
La ragazza si riportò
dietro le spalle i capelli, ancora sciolti, facendone d’istinto uno chignon non
fermato in alcun modo.
Si avvicinò al laghetto e
si spruzzò il viso di quell’acqua congelata, poi alzò il capo respirando l’aria
fredda del mattino, sentendone l’acume e sospirando seduta sui talloni, le mani
sul viso e il capo teso all’indietro, mentre i capelli le ricadevano sparsi,
mossi, lunghi sulla schiena.
Lasciò che i palmi le
scorressero sul collo e in mezzo ai seni, per andare a riposarsi sulle
ginocchia e rimanere ancora un po’ in quell’equilibrio precario, a contatto con
la natura.
Oscillò la testa a destra
e a sinistra, per sentire i muscoli dei trapezi stirarsi nella tensione, e fu
allora che avvertì qualcos’altro: un asciugamano posarsi sulle sue spalle,
filtrare il tocco morbido eppure fermo di due mani sui suoi muscoli, per poi
passare ad accarezzarle il collo e giungere al suo viso, asciugandoglielo
lentamente.
“Buongiorno” sentì dire
mentre l’asciugamano scivolava distrattamente sul suo collo e due pollici le
massaggiavano inavvertitamente le guance.
Oh.
La ragazza aprì
immediatamente gli occhi perché sì,
il masochismo era nel suo DNA e sì,
questo non poteva che essere un sogno.
E invece, sopra di lei,
stava la faccia capovolta di Neji Hyuuga.
Che visto da così era
ancora più bello. Anche se la ragazza pensava questo più o meno ogni volta che
lo vedeva.
Un dono degli dei al genere femminile. Kami, cominciava ad adorare Ino. Quella ragazza
aveva assolutamente ragione.
Dovevano essere passati
parecchi secoli in quel paradiso terrestre, perché a un certo punto Neji si
lasciò andare a un mezzo sorriso: “Ti prenderai un colpo a restare così. Con
quell’acqua gelata, poi. Rischi la cervicale a vent’anni”.
E detto questo, insinuò
l’asciugamano sotto la maglia della ragazza, facendo scorrere le mani (per
sbaglio?) sulla sua pelle nuda, sfiorandole le scapole e la colonna vertebrale,
per poi tornare verso il suo collo su e insaccarle l’asciugamano anche sul
davanti, sulle sue clavicole, come una sciarpa ben assicurata al collo.
Sono morta
pensò Tenten nel frattempo. Sono morta e
questo è il paradiso. Assentì con se stessa.
“Io vado ad allenarmi”
sentenziò intanto il ragazzo.
Tenten reagì
istintivamente: “Vengo anch’io”.
Non era così che aveva
sempre fatto? Aggregarsi continuamente a lui, nei suoi devastanti allenamenti
pur di vederlo, di stare con lui, di osservare la sua fronte corrugata
dall’impegno e il sudore scorrergli lungo le tempie che custodivano il genio di
quel ragazzo…
Kami, ora si sentiva
Jiraya – sama.
Tenten, controllo! Si ordinò da sola mentre in lontananza sentiva la voce di Neji:
“Così? Non credo di averti mai vista allenarti con la gonna” continuò notando
l’abbigliamento della ragazza, lo stesso della serata precedente.
“Ma c’è sempre una prima
volta” ghignò.
“E…Tenten? Forse sarebbe
meglio che ti legassi i capelli” disse accarezzandole le ciocche castane e
avvolgendole intorno alle sue mani.
La ragazza arrossì. Chissà
perché, il suo commento sui suoi capelli sciolti la toccava di più di quello di
poco prima, sui vestiti provocanti.
“Anche se ora che li ho
visti, forse li preferisco giù” continuò Neji torcendo i polsi e lasciandole
ricadere sul davanti le due ciocche in cui soleva partire la testa.
Tenten – l’ero kunoichi, come oramai aveva deciso
di autonominarsi – non mancò di notare che nel fare ciò, il dorso delle mani di
Neji le aveva carezzato lievemente il collo, sfiorandole appena il petto.
“Ti aspetto al campo
d’allenamento dietro casa” sentenziò il ragazzo interrompendo bruscamente quel
contatto.
“Arrivo” sussurrò Tenten
in risposta mentre lui si allontanava.
Quel ragazzo l’avrebbe
fatta morire, decisamente.
Ma di una morte favolosa.
Eccomi qua! Al solito mi prendo un piccolo spazio – autrice per
dire due cose, anzi, affibbiare un aggettivo a ciascuno dei partecipanti a
questo outtake:
1-Tenten è spassosissima.
Giuro, simpatica all’inverosimile da scrivere, riesce a incarnare una
personalità simpatica e una semplicemente adolescenziale, emozionata.
2-Neji è sensualissimo.
Non ho altre parole.
Un breve messaggio: il prossimo capitolo descriverà l’alba di
Naruto e Hinata: Kilkenny, chiama il
dentista e prenota!
Ps alle recensioni risponderò nel prossimo capitolo, visto che
non so chi di voi legga quali outtake…grazie comunque, siete tantissimi! Baci
Naruto , dopo essersi girato e rigirato nel letto (va bene, divano
Naruto ,
dopo essersi girato e rigirato nel letto (va bene, divano...) almeno un
migliaio di volte, decise che avrebbe abbandonato ogni tentativo di prendere
sonno per quel giorno. Anzi, per quella notte.
Per quella notte che si
stava trasformando in giorno.
Sollevando il capo notò
oltre le grandi vetrate della dépandance la luce
pallida del sole che sembrava farsi strada oltre l’imponente staccionata che
circondava casa Hyuuga. Così sospirò e decise che
avrebbe potuto pensare anche fuori, e magari si sarebbe
perlomeno svegliato del tutto così, senza indugiare in quel dormiveglia
irritante.
Si scoprì velocemente, si
rimise la camicia bianca che aveva indossato la sera precedente, convinto di
affrontare il freddo di fine dicembre, convinto che forse almeno quello lo
avrebbe aiutato a chiarirsi le idee.
Uscì, felice di
abbandonarsi alle spalle il russare di Choji e Kiba, e mosse i primi passi verso il mattino.
Si stirò felice della sua
rinnovata speranza, della fiducia che riponeva in se stesso: dopotutto si trattava
di lui, quindi era solo questione di esaminare le cose dalla giusta angolatura,
e sicuramente ci sarebbe riuscito.
Dunque, la cosa era molto semplice, articolò guardandosi
attorno.
La tenuta di casa Hyuuga era spettacolare. Il laghetto dava un estremo senso
di pace e la collinetta…la collinetta mostrava Hinata,
seduta sui talloni, che osservava l’orizzonte.
Kami, quant’è
bella!
Il pensiero si
materializzò nella mente di Naruto prima ancora che potesse
formularlo. Il ragazzo corrugò la fronte stupito: da
quale angolo remoto del suo cervello se ne era uscita?
Pensò un po’, mentre
rimirava il sole pallido riflettersi sulla pelle candida di Hinata;
lasciò che le supposizioni vorticassero nella sua testa, facendosi e disfacendosi, mentre osservava come i suoi capelli corvini
assumessero le tonalità del blu e del viola, risplendendo nel mattino; si
risolse infine quando sorridendo (e notando come Hinata
sorridesse anche lei, forse alla semplicità della cosa) si rese conto che quel
pensiero era spuntato così, non notato dal suo cervello, perché veniva dal
cuore.
Si era talmente abituato
al pensiero di Sakura, alla sua presenza fantastica a costante al suo fianco,
da non aver mai neanche lontanamente preso in considerazione l’ipotesi che
forse i suoi sentimenti non ricambiati erano andati via via
trasformandosi in un confortevole senso di fiducia assoluta e di amicizia impregiudicata.
E come questo pensiero si formò nella sua mente,
come un’epifania, il suo corpo mosse automaticamente un passo.
Il primo passo verso Hinata.
Chissà quanti ne aveva fatti lei, non vista, alle sue spalle! Chissà
quanto aveva cercato, non notata, di avvicinarsi a lui mentre
lui era troppo preso da altro per vederla…
Così, prima inconsciamente e poi con sempre più decisione, Naruto prese a
camminare verso Hinata, che se ne stava seduta sulla
sua collinetta, ad aspettarlo, come faceva da tanto, troppo tempo.
Quando la raggiunse, non visto (lui, per la prima volta,
non notato da lei) ebbe quasi paura.
Paura di toccarla, di
romperla, di rovinarla.
Poi la vide tremare: per
il freddo, per la paura, per i suoi pensieri…Naruto non lo sapeva come non
sapeva perché il suo istinto avesse ancora una volta preso
il posto dei suoi pensieri razionali, mentre si inginocchiava dietro la ragazza
e intrecciava le mani in quelle di lei, sulle sue ginocchia.
Vide la pelle d’oca
formarsi sugli avambracci di Hinata e allora, non
sapendo come difenderla dal freddo (lui, da offrirle, non aveva che la sua
camicia), portò le loro braccia ad incrociarsi sul ventre di
lei, in un abbraccio stretto e confortevole.
Sentì Hinata
irrigidirsi per una attimo al suo tocco, poi
rilassarsi nel suo abbraccio quando finalmente decise di rendere nota la sua
presenza: “Hinata, sono io”.
Non c’era bisogno che lo dicesse: Hinata aveva già
respirato il suo odore, aveva già distinto da tempo l’aria che sapeva di lui:
vicino, sempre di più, e poi a contatto con la sua pelle.
La ragazza non sapeva
perché tutto questo stesse succedendo, perché proprio oggi: che mai avesse di
tanto speciale quel giorno per regalarle tanto.
Ma
decise che, come le avevano detto le ragazze, se lo meritava. Lo aveva voluto con tutta se stessa e non poteva
tirarsi indietro ora, proprio no.
Così si abbandonò a quell’abbraccio che aveva voluto per troppo tempo per non
goderselo appieno: per non sentire i muscoli di lui
oltre la sua camicia leggera, per non assaporare il suo calore, e la tenerezza
di quel gesto.
Poi il viso di Naruto si
poggiò leggero sulla sua spalla, scoperta dalla vestaglia che la celava alla
sua vista, e lì rimase, a contemplare l’orizzonte.
“E’ bello, vero?” mormorò
il ragazzo sulla sua pelle.
Stare qui?
“Dà…un senso di pace”
continuò Naruto.
Questo abbraccio?
“L’alba è magica” sussurrò
Hinata.
“Io parlavo di te, di questo, qui” rispose lui
mentre il suo mento scendeva ad accarezzare la pelle di lei e le sue
parole si perdevano in quel gesto.
Hinata non osò guardarlo negli occhi, ma sentì il suo
volto volgersi verso l’orecchio, e il suo respiro caldo sulla gota: “Da quanto
aspetti, Hinata?”
Che cosa?
Il sole sorgere?
La primavera arrivare?
…te?
Non trovando risposta
adeguata a una domanda che non sapeva qualificare, la
ragazza trattenne il respiro. Si volse un secondo, e scorse il volto del
ragazzo a pochi centimetri dal suo, guardarla sorridendo.
“N-Naruto…”
Lui sorrise, ancora. Lei
si morse il labbro, indecisa sul da farsi.
“Ti amo!” un urlo squarciò
l’aria del primo mattino.
Vatti a fidare di Choji per lasciare dormire gli altri.
Spazio autrice: sì, lo so che questo capitolo, così come i due outtake precedenti, sono molto
descrittivi, ma volevo comunicare la calma del primo mattino, quando è tanto
facile perdersi nei proprio pensieri…
Ora, so di avervi fatti arrabbiare un po’ a
interrompere i piccioncini, ma…la colpa è di Choji! XD
Ed ecco qua, come promesso, le risposte alle vostre
recensioni!
Capitolo
28 – Chiacchiere al maschile
Killkenny: Ciao! Devo dire che
aspettavo il tuo commento sul capitolo: essendo un maschio, ero ansiosa di
sapere se i discorsi tra i ragazzi potessero essere azzeccati, e sono molto
contenta che lo siano!
hinatahyuuga: Grazie mille anche a
te! Devo dire che per la parità tra i sessi mi sembrava doveroso lasciare
spazio anche a loro, e sono contenta che la cosa vi abbia divertiti!Kibuccio… *.*
AyumiYoshida: Ayumi,
don’tworry, non c’è problema! Sono felicissima che anche
lo scorso capitolo ti sia piaciuto: questa fic l’ho
pensata come leggera, e voglio un po’ rappresentarci un’amicizia serena e
divertente…sono solo contenta se è quello che effettivamente passa! Le ragazze
erano più complici e i ragazzi giocano un po’ di più a
punzecchiarsi…Shika è attaccato da tutte le parti, ma
direi che si difende bene, e poi è uno dei miei personaggi preferiti quindi non
lo torturerei mai eccessivamente! Kiba è caruccio da matti e non nascondo che mi serve parecchio per
dare al tutto una vena comica…lo vedo perfetto nel
ruolo! MrBaka…ora lo vedi
il piccoletto all’opera!
Shinoè una forza della natura,
mi piace da impazzire!
A prestissimo! Silvia
EroSennin425: Ciao, sono contenta
che Kiba ti piaccia perché fa impazzire anche me! A
presto, dunque!
Talpina Pensierosa: Bene, sono felice che concordiamo! A
prestissimo!
celiane4ever: Sorry!
Spero che tu ti sia goduta gliouttake!
miss_ka: Ciao e grazie! Sì, Kiba è ermejo…un
po’ sconsiderato, ma fantastico! E Shika
è il solito: svogliato ma decisamente saggio! Aggiorno
il prima possibile e…ricordati che aspettare un pochetto
significa solo godersi maggiormante il momento
finale! Alla prossima!
V@le: Ciao e super grazie!
Non so quanto corrisponda a verità la chiacchierata
tra maschi, ma ho preso spunto dalle interazioni tra i miei amici…che a volte
sanno anche essere teneri, a modo loro! Choji è un
grande (in più di un senso XD), Shino…(un pensierino
sul capodanno a Suna lo sto facendo seriamente), Kiba è solo soletto perché dovrei
(e vorrei) trovargli qualcuna, ma…in primo luogo non adoro particolarmente gli originalcharacter, e in secondo
luogo vorrei tenere la cosa un po’ realistica, nel senso che nella realtà non
succede quasi mai che una compagnia di amici si metta
insieme al/la ragazzo/a dei suoi sogni, e lo facciano tutti contemporaneamente!
Per questo Ino e Shika li ho
messi insieme da prima, e altre relazioni non so ancora se fioriranno
pienamente (SasuSaku ad esempio)…Scusa, mi sono
dilungata tantissimo!
Inochan: Kiba
è fantasticissmo, e Shino…mi
scioglierei se non fosse per gli insetti…A presto!
HinaNaru: Ciao e grazie
davvero! Alla prossima!
Outtake 9 – All’Alba (ShikaIno)
HinaNaru: sì, teneri teneri…sarà l’atmosfera
della mattina presto…
Talpina Pensierosa: Ho messo gli outtake
in modo che si potessero saltare senza che ci andasse di mezzo la storia…però sono molto contenta che una ShikaTemaabbia letto una ShikaIno
solo perché l’ho scritta io! *me felice* grazie!
Killkenny: Già, già, il mattino
m’ispira proprio mielosità…
EroSennin425: Ciao e grazie di
aver letto la storia sulla parola! Apprezzo veramente tanto!
Inochan: Scommetto che a te
invece non è dispiaciuta la ShikaIno… ;-) Il “donna” di Shika, come la
battuta finale di Ino, mi sono serviti per stemperare un po’ i toni, perché amo
il fluff, ma con moderazione! A presto!
V@le: Grazie, grazie,
grazie! Felice che tu abbia gradito! E grazie per la
fiducia!
AyumiYoshida: Ciao cocca! Ma scherzi? Questo ed altro per te…Addirittura 10 volte…che
bello, tu sì che fai crescere il mio ego di autrice!
Sì, ho cercato in ogni caso di tenerli un minimo IC, anche e pucciosi e innamorati…spero di aver fatto un buon lavoro! Shika penso sia un romanticone,
in fondo, anche se non lo ammetterà mai…A prestissimo!
hinatahyuuga: Oh, wow, una persona rara a cui piacciono entrambi i pairing con Shika…complimenti!
Grazie mille per i complimenti, sono sempre graditissimi!
miss_ka: Ciao, sono molto felice cha anche
questo outtake ti sia piaciuto! Spero ti piacerà
anche il prossimo! Ehm…NejiTen…Sì, vi faccio penare
parecchio…sorry!
Outtake 10 – Stretching (NejiTen)
celiane4ever: Ciao e grazie! Sono
felice che NejiTen ti abbia soddisfatta!
Sì, sì, sono sicura che si divertiranno…spero ti sia piaciuto anche questo
capitolo! A presto!
Talpina Pensierosa: Ciao, sono felice che concordi con
me…che dici allora della NaruHina: abbastanza dolce?
EroSennin425: Sono davvero onorata
che tu legga anche gli outtake di pairing
che non ti fanno impazzire, davvero! In effetti
all’inizio li avevo pensati apposta per togliere di mezzo i pairing
che non erano principale rispetto alla storia, ma vedo che comunque in base al
numero di letture, leggete tutto! Beh, non può che farmi piacere, grazie!
Killkenny: Ah ah, se già la NejiTen ti ha fatto
effetto, che mi dici di questa NaruHina??? Sono felice che però la metà degli ego abbia approvato!
Alla prossima!
BAbyDany94: Ma ciao! Grazie,
sono molto felice che la storia ti piaccia…provo sempre di aggiornare il prima
possibile!
miss_ka: Dai, sono contenta
che anche tu la pensi come me…che dici del NaruHina,
mi ammazzi per il bacio mancato? Oramai per lo meno è nell’aria…
V@le: Oh mygod, thanks
a lot! Anche se vai di fretta
mi fa sempre piacere che tu lasci anche solo un segnetto
del tuo passaggio! Spero ti sia piaciuto anche questo!
HinaNaru: Non chiederlo a me, Neji mi sta piacendo di brutto! Alla prossima!
AyumiYoshida: Ciao! Ho paira che un po’ mi odierete per aver interrotto così
bruscamente questi due…però sono contenta che vi sia
piaciuta la narrazione lenta com’è stata quella di Neji
e Ten, perché anche questo capitolo era parecchio calmo! Grazie dei complimenti
sulla caratterizzazione, mi fanno sempre tantissimo
piacere! Che dici allora del NaruHina?
Baci!
“Choji, tante grazie per la discrezione!” mormorò Ino soffocata dall’abbraccio dell’amico.
“Ino,
ti ho mai detto che sei la mia compagna preferita?” continuava intanto a urlare il ragazzo in preda all’estasi.
“E
dire che ieri ti ho anche fatto una dichiarazione coi
fiocchi” sospirò Shikamaru in tono fintamente drammatico sbucando dietro alla
ragazza. E detto questo provvide a lanciare una maglia
addosso a Kiba, che dormiva in boxer. “Copriti” mormorò, poi domandò in direzione dell’amico: “Gli altri?”.
“Neji è andato ad allenarsi” rispose Choji.
“Con
Tenten immagino” fece Shikamaru con parecchia
malizia. “Naruto?” inquisì poi.
“Non
so”, rispose Choji “Mi sono poi
svegliato al fragrante odore di questo ben di Dio” fece indicando le
sporte da poco posate da Ino.
“Ah,
Cho” fece quella “tu puoi chiamarmi Ino”. Poi scoppiò
a ridere mentre il ragazzo le si inginocchiava davanti
e le baciava le mani.
Shikamaru
soppresse un ghigno mentre la ragazza continuava a
ridere, poi quando Choji si fu rialzato, lei gli si
avvicinò appollaiandosi sulle sue spalle: “Vedi Cho”
fece la ragazza “Che la tua Ino ti pensa sempre?”
“La sua Ino era in
giro con qualcun altro” fece Shikamaru “o ha bisogno che qualcuno glielo ricordi?” chiese prendendola per la vita e
tirandola possessivamente verso di sé.
“Oh
oh! Hinata non ha mai
acconsentito a queste cose…” feceKiba
riscuotendosi dallo stato comatoso in cui versava.
“Pervertito!”
fece Ino tirandogli un cuscino. Ma rideva.
“Perché a lui abbracci e a me cuscini?” si lamentò l’Inuzuka “Non è giusto!” protestò.
“Che
è successo?” fece Neji entrando di
corsa seguito a ruota da Tenten.
“Non
ti facevo così da gossip, Hyuuga” fece
Ino squadrandolo da capo a piedi.
“Ma che dici” rispose quello “Ho sentito urlare e…”
“Sì,
sì, siediti pure” fece Ino mentre sorrideva a Tenten e disponeva le paste che lei e Shikamaru avevano
acquistato poco prima.
“La
colazione è servita! Vado a chiamare Sakura” si scusò
poi.
“EHinata…e Naruto?” chiese Tenten contrariata.
“Quelli
possono stare da soli ancora un po’” le fece l’occhiolino Ino.
La
bionda non fece in tempo a sparire che sulla porta comparvero i due, uno
sguardo stranito e interrogativo per Hinata e uno
sbadiglio che neppure tentò di coprire per Naruto.
“Cos’era tutto quel baccano?” chiese il ragazzo assonnato
grattandosi la testa.
“Ecco
perché Hinata non ha mai acconsentito…” mugugnò Kiba abbracciando il cuscino.
“Prendo
qualcosa da bere” mormorò Hinata prima di dileguarsi,
seguita subito da Tenten.
“Allora,
che è successo?” domandò la ragazza castana estraendo ogni sorta di bevanda dal
frigo.
Hinata non rispose, ma sorrise.
“Hina?” chiese di nuovo Ten.
“Potrei
chiederti la stessa cosa” alzò un sopracciglio la Hyuuga.
“Chi
sei tu e che ne hai fatto della piccola e dolce Hinata?”
domandò Tenten contrariata “Stare
con Ino e Sakura ti fa male…” scosse il capo poi.
“Comunque” soggiunse “ci siamo allenati, niente di che. Ma
direi che non si può dire la stessa cosa di te e Naruto, visto che ve ne stavate accoccolati sulla collinetta…”
Hinata arrossì di colpo: “C- ci hai
visti?”
“Tesoro,
eravate su una collina…” fece Tenten con ovvietà.
“Beh…” fece Hinata
sistemando nervosamente i bicchieri “in realtà, tecnicamente, non è successo
nulla…”
“Ragazze,
urge riunione femminile!” urlò Sakura con un sorriso enorme entrando in cucina.
“Come
diavolo fai a essere così prolissa la mattina appena
sveglia?” chiese Tenten stranita.
Sakura
la ignorò: “Mi dispiace Hina” fece poi rivolta
all’altra “Maial-Ino è così maldestra alle volte!”.
Ino
le fece la linguaccia.
“Risparmiala
per Shikamaru” ribatté la rosa, e Ino, per la prima volta, non seppe che rispondere
mentre arrossiva violentemente.
“Molto
bene” riprese Sakura in tono professionale “Perché ho paio di cose da
comunicarvi”.
Sia
Tenten che Hinata si guardarono bene dal ribattere.
“Pensavo…”
cominciò la rosa
Quando? Ha dormito fino alle undici…pensòTenten
senza ovviamente chiedere nulla.
“Mentre dormivo” puntualizzò Sakura.
Ora
Tenten aveva davvero paura.
“…Che siccome questa festa è stata un successo, potremmo farne
un’altra a Capodanno, che dite?” domandò con un ampio sorriso.
Nessuna
di loro osò rispondere.
“Ora
potete parlare” esplicitò Sakura.
All’istante
le tre ragazze annuirono.
“Bene,
ora possiamo tornare di là” sentenziò la rosa soddisfatta. Ma non fece in tempo
a prendere il succo all’arancia che si sentì Ino appollaiata
sulle spalle: “Lo fai per Sasuke, vero?”.
“Io…”
ora Sakura era imbarazzata, e sembrava avere difficoltà a trovare le parole.
“Siamo
tue amiche Saku” sottolineò
Ino “Non vediamo l’ora che accada” sussurrò sparendo con una bottiglia di
latte.
“A
tal proposito…” si riprese Sakura “Io e te dobbiamo
parlare, Yamanaka!”. Ma la
bionda era già sparita oltre la porta.
“Succo
d’arancia?”
“Latte?”
“The?”
“Caffè?”
le ragazze si paravano in fila con un sorriso smagliante davanti ai ragazzi
increduli.
Shikamaru
le scrutava diffidente: “Vogliono qualcosa…”sussurrò tra i denti; Neji annuì, Choji faceva ambarabaciccìcocò tra latte e caffè e Naruto si stava
addormentando sul tavolo. Solo Kiba, oltremodo
entusiasta, annuiva a tutte accerchiandosi di bicchieri e chiedendo il bis solo
per avere, a turno, una delle ragazze sporgersi su di lui.
“Tu
non bevi il latte” fece Ino contrariata versando il
latte a Shikamaru.
“Ino,
che cosa state architettando?” chiese lui facendole scorrere una mano sul
fianco. Questa era corruzione bella e
buona!
“Ora
lo saprai da Sakura” mormorò arrossendo.
“Non
so perché, ma ho l’impressione che non mi piacerà” borbottò Shikamaru.
“Non
so perché, ma ho l’impressione che lo farai lo stesso” mormorò Ino per tutta
risposta, impostando la sua ‘faccia da richieste’.
Shikamaru
scosse il capo.
“Latte
e caffè!” si decise infine Choji.
“Ten?”
chiedeva intanto Neji toccandole leggermente l’incavo
del ginocchio.
Non fare così! Implorò Tenten sentendo il sangue affluirle velocemente alle
guance.
“Sì?”
rispose in tono strangolato.
“Non
mi terresti mai un segreto, vero?” la voce del ragazzo arrivò in un sussurro,
caldo e avvolgente.
“Sì…”
ripeté Tenten inebetita.
“Sì?”
chiese Neji contrariato.
Ma quanto sono messa male? Sono riuscita a fregarmi con un
monosillabo di due lettere! Si lamentò Tenten
tra sé e sé.
“No”
provò allora.
“Allora
mi dici che…”
“Allora
ragazzi” li interruppe Sakura posando il succo d’arancia “Io
e le ragazze” Ino rigirò gli occhi “abbiamo pensato di organizzare una
festa per capodanno”.
“Ma
c’è già il festival!” si intromise Choji.
“Sì,
ma noi faremo una cena, poi andremo
al festival” sottolineò Sakura “Noi ragazze ci
occupiamo del cibo e voi ragazzi delle bevande, che dite?” terminò con un sorriso
smagliante che rivaleggiava quello di Kiba, già perso
in mille fantasie.
“Dico
che ci sarà da divertirsi!” ribatté l’Inuzuka alzando
il suo bicchiere di latte per brindare all’evento.
Shikamaru
scosse il capo, Neji accennò l’ombra di un sorriso, Choji scrollò le spalle e Naruto…Naruto giaceva beatamente
addormentato sulle gambe di Hinata.
Eccomi di nuovo qua! Che dite? Sakura sembra abbastanza determinata, e quando si
mette in testa una cosa…lascio a voi i commenti!
Per quanto invece riguarda lo
scorso capitolo grazie a chi segue da sempre, a chi ha scoperto da poco la fic, ha chi ha recensito!
Killer Queen 7: Ciao e benvenuta! Son ben
felice di stuzzicare la tua curiosità…a presto!
AyumiYoshida: Ciao! Concordo con
te, povero Choji! Sono felice d’aver contribuito alla
causa del tuo relax personale, e…dai non ucciderlo! ;-P
Elfetta93: Spero che ora sia tutto più chiaro, il “colpevole” è proprio stato Choji, che oltretutto si rivolgeva a Ino!
miss_ka:Grazie! Anche a me
spiace un pochetto per Choji,
ma d’altronde…c’est la vie! Ecco qua!
V@le: Non ti preoccupare,
la fine era apposta per disorientarvi come poi è capitato a Naruto e Hinata che non hanno ben capito cosa
stesse succedendo, sentendo solo un urlo nell’aria! A prestissimo!
BAbyDany94: dubbio amletico che
è venuto a molti…”Ti amo” l’ha detto Choji, per
ragioni che sono state spiegate in questo capitolo, a
Ino…per Naruto direi che è ancora un po’ presto! ;-)
celiane4ever: Povero Choji, lo vogliono tutti morto…già, Naruto è diventato
piuttosto audace da quando ha capito cosa vuole…
Talpina Pensierosa: Grazie, spero che questo capitolo ti abbia
fatta sorridere!
Killkenny: Almeno qualcuno di
“voi” approva, sono felice!!Ps vuoi un po’ di insulina? Potrei darla in omaggio ai miei lettori…
EroSennin425: Ciao e grazie! Choji si è preso abbastanza nomi, direi…E no, Naruto non è
così stupido…certe volte perlomeno!
VenTu: Ma ciao! E’
bellissimo che qualcuno si avventuri a leggere di
botto una storia con più di 30 capitoli…grazie! E grazie anche per i
complimenti: m’hai fatta morir dal ridere col “Chakra” urlato per la classe! Sono anche felice che ti
piacciano le coppie: per me alcune sono intoccabili (ShikaIno),
alcune abituali (NaruHina) e alcune sperimentali (TemariShino)! Kiba è
tremendamente accattivante, son d’accordo con te, ma
con chi me lo metto…con Anko?!
XD Wow, venerare è una parola grossa…*me iper
lusingata*
Vabbè, lascia qualche cesto di frutta davanti alla
statua che ha fatto costruire Ayumi, poi riparleremo
più avanti dei sacrifici umani…scherzo naturalmente, ma sono assolutamente
elettrizzata dalla tua recensione! A presto!
Capitolo 33 *** Fughe velate e battute improprie ***
“D’accordo: noi ragazze ci vediamo domani pomeriggio, allora, va bene
“D’accordo: noi ragazze ci
vediamo domani pomeriggio, allora, va bene?” domandò Ino avvolgendosi la
sciarpa attorno al collo.
“Ino, dov…”
cominciò Shikamaru, ma la ragazza lo interruppe: “Io e i ragazzi riaccompagnamo a casa Kiba, non
mi sembra ancora in formissima” affermò
mentreKiba annuiva vigorosamente elemosinando
un suo abbraccio.
“Grazie di tutto Hina, è stato spettacolare” fece Ino avvicinandosi alla
festeggiata e dandole un bacio sulla guancia.
“Tu Saku
vieni con noi?” la rosa annuì mentre prendeva un libro
e lo piazzava tra le mani di Hinata.
“Ten?” fece poi in
direzione della castana.
Quella scrollò le spalle:
“Io e Neji andiamo ad allenarci”. Neji
la guardò con aria contrariata, ma quella confermò convinta: “Me l’ha chiesto Lee ieri sera”.
“Fortuna che non siamo il
team nove” sussurrò Choji in direzione di Ino, che annuì sorridente.
“Bene, grazie di tutto, è
stato fenomenale” rinforzò Sakura. Hinata fece per
alzarsi a salutarla ma quella l’arrestò: “Vengo io!”
esclamò convinta.
“Sì, e io e Neji andiamo…” fece Tenten
prendendo lo Hyuuga per un
braccio e trascinandolo verso l’uscita.
In men
che non si dica erano spariti tutti, lasciando una
stranita Hinata a chiedersene il perché.
Mentre la ragazza si
guardava attorno calcolando mentalmente le cose che avrebbe dovuto mettere in
ordine, sentì qualcosa muoversi sulle sue gambe mentre
le braccia di Naruto le si avvolgevano attorno alla vita e il ragazzo si
accoccolava sul suo ventre.
La ragazza sentì il sangue
correrle alla faccia: fortunatamente Naruto non era sveglio per vederla a quel
modo, e…fortunatamente Sakura le aveva lasciato
qualcosa da leggere.
“Mi spieghi adesso cos’era
tutta quella fretta?” chiese Shikamaru mentre ancora
si infilava la giacca.
Ino lo guardò e scosse il
capo: “E io che credevo di averti in squadra per l’intelligenza…”.
Lui la guardò accigliato mentreChoji scoppiava
a ridere.
“Ora lei e Naruto sono
soli” sussurrò Ino con aria sognante mentreKiba sbadigliava: “Questa è casa mia”.
“Ci vediamo a capodanno!”
gli ricordò Choji. Intanto l’Inuzuka
s’era sporto per ottenere un bacio da Ino, che non capendo l’aveva guardato contrariata mentre Shikamaru lo respingeva palesemente:
“Ciao, Inuzuka”.
Kiba ritentò con Sakura, ugualmente senza successo.
Affranto, si diresse verso
casa.
Sakura sospirò: “Quanto
vorrei essere a casa Hyuuga in questo momento…”
“Non ti preoccupare fronte
spaziosa, oggi pomeriggio stesso sapremo ogni succosissimo dettaglio…” la
rincuorò Ino.
“La potreste gentilmente
finire di parlare in codice? Io e Choji ci sentiamo un po’ esclusi…” si lamentò Shikamaru.
“Povero piccolo…” fece Ino
tirandolo vicino a sé. Il viso del ragazzo assunse una sfumatura vagamente violacea mentre Sakura sorrideva sorniona e annuiva verso Choji.
“A quando le nozze?”
chiese il ragazzo ridendo.
“22 settembre, a
mezzanotte. Sai, a metà tra il mio compleanno e quello di Ino,
pensavamo fosse particolarmente romantico…” disse ironico Shikamaru.
Sakura strabuzzò gli
occhi. E non fu la sola. Choji
guardava il suo migliore amico con lo stesso sguardo che avrebbe riservato a un ninja a quattro teste, e Ino
aveva la bocca aperta da parecchi minuti oramai.
“Che
c’è, non si può più fare una…?”.
Choji sorrise forzatamente, mentre la fronte di Sakura
si corrugava e il viso di Ino si piegava in un sorriso
forzato: “Ciao papà…signor Nara…”.
Le pareva d’essersi addormentata da poco, quando i
primi raggi di sole le solleticarono il viso e una voce matura e possente
mormorò: “Buongiorno…”
“Buongiorno. Che roba è?” fece Naruto fissando Hinata da
sotto in su e indicando il libro che aveva in mano.
“Eh?” Hinata
fece un piccolo balzo all’udire la sua voce. Quasi si era
scordata che il ragazzo che le piaceva da una vita dormiva accoccolato sulle
sue gambe da più di un’ora. Quasi. Se ne ricordava solo ogni due secondi
circa.
“Un libro che mi ha
passato Sakura” rispose arrossendo “Ma non mi piace granché”.
“Perché
lo leggi allora?” fece lui con aria interrogativa, e a Hinata
venne da pensare a come la sua espressione somigliasse a quella di un bambino curioso.
“Perché
piace a Sakura” spiegò Hinata “E se le piace, e lei
piace a me…dovrà pur esserci qualcosa di buono”.
Naruto sorrise alzandosi a
sedere: “Che ore sono?” domandò grattandosi il capo.
“Quasi l’una” sorrise Hinata.
“Potevi svegliarmi”.
“Non volevo” rispose lei
d’istinto, poi subito si corresse, arrossendo vistosamente:
“Scusa”.
“Se
è la verità non ti devi scusare” le fece Naruto sorridendo. “Senti,
mi dai dieci minuti? Poi sono da te” le disse
poi. “Ti devo una ciotola di ramen, no?”.
“S-sì”
sussurrò Hinata. Se
ne ricordava?
“Ma
se devi…” cominciò poi la ragazza, finendo per mordersi un labbro.
“Se…?”
“Niente, scusa”.
“Hinata,
niente più ‘scusa’, ricordi?” sorrise lui. “E poi non
devo essere da nessuna parte oggi, e mi fa piacere stare con te”.
“D’accordo” annuì lei “Se
mi dai dieci minuti mi cambio e arrivo”.
“Sei sicura che Lee abbia detto al campo 4? Mi sembra strano…” cominciòNeji
guardandosi attorno.
Tenten annuì.
“Tenten?
Sicura che Lee t’abbia detto
qualcosa in generale a proposito degli allenamenti?”.
Tenten aveva preso a fare cerchi coi
piedi nel terreno. Forse per non guardarlo negli occhi.
“Se
volevi stare da sola con me bastava dirlo” ghignò Neji
scrutandola di sottecchi.
Tenten si sentì avvampare: naturalmente non l’aveva fatto
per quello, insomma, voleva solo lasciare soli Naruto e Hinata
e…e forse stare da sola con Neji. Ma
lui, ovviamente, non era interessato, quindi…
“Senti, Neji, volevo lasciare soli Naruto e tua cugina, va
bene? E siccome tu vivi lì e tendi ad essere un po’ iperprotettivo…beh,
l’allenamento è l’unica cosa che poteva tirarti fuori da
casa, ok? Ma se sei così scettico e annoiato dalla
mia presenza puoi pure tornartene a casa, tanto loro
due per quest’ora dovrebbero già essere usciti…” fece
la ragazza voltandosi per andarsene.
“Tenten”
si sentì afferrare per un braccio.
“Bastava dirlo” le
sussurrò Neji all’orecchio.
Perché a me? Imprecò Tenten: dalla
ferma volontà di ucciderlo, era passata alla ferma volontà di saltargli addosso
con una sua sola frase.
Hinata si precipitò in camera sua con la ferma
determinazione di lasciare la camera nel massimo disordine, ma di riuscire a
trovare in brevissimo tempo qualcosa di elegante ma
non formale, carino ma non volgare…aprì la porta mentre mentalmente aveva già
provato diverse combinazioni di vestiario, scartandole tutte per una ragione o
per l’altra…eppure avrebbe dovuto muoversi o Naruto forse si sarebbe stancato
di aspettarla…
Chiuse la porta dietro di sé e improvvisamente sorrise: sul letto c’era
una gonnellina a fiori che aveva sempre invidiato a Ino,
una camicetta carinissima di Sakura e le ballerine preferite di Tenten.
Di fianco, un biglietto:
“Buona fortuna!” contornato dalle impronte rosa, lilla e dorate dei lucidalabbra delle sue amiche.
Prima di rispondere
alle recensioni e poiché già in tanti me l’avete chiesto…sì, direi proprio che
un outtake in diretta da Suna
ci sta a capodanno! Ed ecco le vostre risposte
(grazie, siete tantissimi!)
Elfetta93: Già già, capodanno…sto meditando di celebrarlo in un’altra fic, giusto perché questa sta raggiungendo dimensioni
ragguardevoli!
celiane4ever: Bene, sono contenta di averti fatta ridere! A che ti
riferisci, alla risposta di Sakura? Quella è abbastanza tagliente… XD
V@le: Ciao e grazie! Sì, Shika si
sentiva molto “preda” in quella situazione! E concordo col “povera
Ten”, non sa che pesca si è scelta! (o forse lo
sa e sa anche che ne vale la pena?!)
Killkenny: Kiba-Hinata…giammai! Sakura? Mah,
non mi convince, e Ino…off limits! Ci si penserà…E
Naruto è andato, sì. Definitivamente direi.
Wildheart: Ciao! Ma che bello trovarti anche qua! Dunque,
premetto che mi sento onorata che tu legga le mie fic
“sulla parola”! Grazie mille per la recensione dettagliata e lusinghiera! Gestire tutti i personaggi insieme non è per nulla facile,
perché si tratta di trovare un equilibrio locale che cambia di volta in
volta…ma come fanfic mi diverte molto, e mi rilassa
tra un (estenuante da scrivere) capitolo di Treason e l’altro! Kiba piace un botto anche a me, mi fa morire, e Sasuke è davvero una sfida! Neji…bè, sai che ne penso di lui da Treason, mi affascina tantissimo!
Sono felicissima anche che ti piaccia la coppia Temari-Shino,
che a me intriga tantissimo! E anche per me funziona
di brutto…Per quanto riguarda Ino e Shika…bè, sono loro, e io li
adoro, tu lo sai bene! A presto e grazie ancora!
EroSennin425: Eh sì, un pochetto durerà ancora…se non vi stancate di leggerla!
Grazie per avermi detto degli errori grammaticali: ogni tanto, pur rileggendo ogni capitolo prima di postare, qualcosa mi sfugge…se me li segnalate
provvedo a correggere!
BAbyDany94: Già, Shino sarà il grande assente, perché per capodanno va a Suna! Alla prossima!
AyumiYoshida: Sì, sì, era Choji, ma se tutto va bene Naruto e Hinatarimarranno soli per un po’…La povera Ten,
sfortunatamente per lei, non capisce davvero più nulla…aiutiamola ragazzi!
Grazie mille della recensione e a presto! Besos…
VenTu: Ciao! Giuro che mi fai morire dalle risate…Kiba
aspettiamo capodanno e anche se ancora non ho deciso…ci sarà da divertirsi!
Tranquilla, non mi spaventi! I cocomeri vanno benissimo, grazie, per il
sacrificio umano aspettiamo la fine della fic che poi
celebriamo tutti insieme! A prestissimo!
HinaNaru: Ciao e grazie dei
complimenti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!
miss_ka: Sì, Sakura è
fortissima! Kiba: povero cocco, è così dolce… *.* Grazie
ancora della recensione, fenomenale come al solito! A
prestissimo!
“Sono pronta” affermò Hinata davanti allo specchio
“Sono pronta” affermò Hinata davanti allo specchio. Se avesse dovuto aspettare di
rendersi perfetta, non ce l’avrebbe mai fatta, così decise per lo meno di essere
puntuale. Gettò un’ultima occhiata al biglietto che le avevano
lasciato le ragazze, e d’improvviso le comparvero i loro volti in testa. Hinata si trovò a sorridere e ad avere stranamente fiducia
in se stessa.
Aprì la porta e si ritrovò
dinanzi Naruto, una mano alzata per bussare alla porta.
Mano che in realtà era
alzata a quel modo da cinque minuti buoni.
Il ragazzo la guardò e le
sorrise: “Pronta?” chiese. Poi: “Quella camicia assomiglia a quella di
Sakura…”.
Hinata arrossì prontamente, ma non ebbe il tempo di
ribattere che si trovò a chinare il capo.
“Tu che ci fai qui?” chiese imperiosa la voce del signor Hyuuga
fissando Naruto.
“Beh, signore” fece
l’interpellato “Io…col suo permesso…porterei fuori a pranzo Hinata”.
“E’ un appuntamento?”
chiese l’uomo alla figlia.
Ora Hinata
era davvero in imbarazzo.
Lo era? Era un appuntamento?
“Da quant’è
che hai messo gli occhi sulla mia bambina, Nara?” il volto di
InoichiYamanaka non
era per nulla sorridente.
Dov’erano finiti i tempi in cui lo chiamava per nome?
“E spero, per te, che tu le abbia
messo solo quelli addosso…”
“Papà…” tentò di mediare
Ino. Shikamaru era troppo terrorizzato per dire
qualcosa. La sua mente già disegnava scenari in cui, vittima dello
sconvolgimento spirituale, si strangolava da solo, o magari si buttava nel
fiume, oppure veniva sottoposto a chissà quali lente e
micidiali torture…
“E’ una faccenda tra
uomini, principessa”.
Ecco, nella sua furia InoichiYamanaka non aveva
calcolato una variabile: il caratterino che aveva trasmesso alla figlia.
“Papà!” questa volta il
tono della ragazza non era dolce e tentativo, ma
minaccioso e perentorio.
Ino si era parata davanti
a Shikamaru, con le braccia allargate, quasi a volerlo proteggere. A Sakura
venne da ridere: quanto sapeva essere
teatrale la sua amica!
“Primo: io e Shikamaru non
stiamo per sposarci” fece Ino alzando un dito “Secondo” proseguì levando
l’indice: “e se anche fosse?” chiese con un poco di
esitazione nella voce.
Il signor Yamanaka non sapeva come rispondere, incerto tra il consolare la sua bambina e strangolare quel maledettissimo
figlio di…un suo amico.
Shikaku Nara intanto si godeva divertito lo spettacolo
masticando qualche patatina offertagli da Choji,
quando per sbaglio incontrò lo sguardo disperato e implorante del figlio.
Allora la pietà ebbe la meglio. Abbozzò un sorriso e propose: “Stavamo andando
a mangiare insieme, vi unite ragazzi? Cho, tuo padre
ci aspetta dentro…”
“Dove?” chiese il ragazzo mentre Ino continuava a sostenere lo sguardo del
padre, il quale fissava imperterrito Shikamaru.
“Ichiraku,
naturalmente”.
A quel punto la tensione
scomparve dal volto di Ino, che guardò Sakura con aria
complice.
“Stiamo…uscendo” rispose Hinata sotto voce.
Lo sguardo di Hiashi vagò tra la figlia e il ragazzo parecchie volte,
prima di fermarsi in pianta stabile su di lui: “Suppongo che il figlio del
defunto Hokage possa portare a pranzo la discendente
degli Hyuuga”.
Naruto strinse i pugni, e Hinata si ritrovò a pregare silenziosamente che non facesse
qualcosa di stupido.
“Grazie” rispose
semplicemente Naruto “E’ importante per me avere la sua approvazione”.
Grazie
si ritrovò a sussurrare Hinata alla più vicina forza
celeste, notando ancora una volta come Naruto fosse cambiato in tutto quel
tempo, come quei tre anni lontano da casa l’avessero
plasmato, come gli anni in patria al servizio dell’Hokage
l’avessero reso più maturo e responsabile.
“Quindi
che facciamo?” chiese Neji scrutando Tenten. Erano fermi al campo d’allenamento, e nessuno dei
due aveva proferito parola per lunghi minuti. Per una volta, miracolosamente, sembrava fosseNeji a voler
condurre una conversazione.
La ragazza non rispose,
tenendo lo sguardo ostinatamente fissato al terreno.
“Ten?”
Il suo cuore mancò un
battito. Non era abituata ad essere chiamata così da Neji,
non con quell’abbreviazione, non con quel tono. Deglutì a vuoto, sentendo il sangue affluirle al
viso.
“Ehi…” il ragazzo osservò
la sua stessa mano posarsi sotto il mento di Tenten,
carezzarle dolcemente la guancia col pollice e alzarle leggermente il viso, a incontrare il suo sguardo: “Tutto bene?” domandò in un
sussurro.
Lei non aveva la forza di
rispondere, non quando gli occhi chiari di lui erano
fissi a quel modo nei suoi. Aprì la bocca parecchie volte, senza emettere
tuttavia suono.
Semplicemente, lo guardò
negli occhi, persa.
Neji la scrutò contrariato, poi scosse il capo e
accarezzatole ancora una volta il viso la baciò con foga.
Hinata non ci credeva. Suo padre l’aveva fermata sulla
soglia e le aveva dato il permesso di uscire con un
ragazzo! Ancora meglio: il ragazzo,
Naruto.
Si ritrovò a guardarlo camminare mentre lui se la trascinava dietro quasi
saltellando, la sua mano calda e avvolgente sicura nella presa sulla sua, molto
più piccola e fredda.
“Ehi, Hinata”
si fermò lui d’un tratto, volgendosi per incontrare il
suo sguardo.
“Sicura che il ramen vada bene?” chiese timoroso.
Hinata sorrise. Era così maturo su certe cose e così
immancabilmente insicuro su altre…
“Certo” sorrise fiduciosa.
Non sapeva perché, ma
Naruto ora le dava la forza di essere migliore, per
lui. Per la prima volta le sembrava che fosse lui ad aver bisogno della sua
approvazione. Che avrebbe avuto senza riserve, con
tutto il cuore.
“Ciao ragazzi!” la voce di
Choza suonava allegra, al solito.
“Beh, Inoichi,
Shikaku, che sono quelle facce?” chiese poi rivolto
agli amici. Oramai i tre non avevano segreti l’uno per l’altro.
“Niente” risposero i due
in coro.
Fu allora che ChozaAkimichi ebbe la netta
certezza che fosse successo qualcosa.
Shikaku e Inoichi non
concordavano. Mai. Su nulla. Esattamente come i loro figli, che ora si
guardavano complici e silenziosi.
Un attimo: complici e silenziosi,
Ino e Shikamaru?SeChozaAkimichi
era certo di una cosa, era che Ino e Shikamaru non erano complici. E soprattutto non silenziosi. Mai. Il che forse spiegava il
perché del silenzio dei genitori.
Choza allora scoppiò a ridere,
cacciando una manata sulle spalle esili di Shikamaru: “Complimenti
ragazzo! Principessa, potevate aspettare un altro po’, però…” fece poi rivolto a Ino.
“Un mese di barbecue per
me!” esclamò trionfante Choji sorridendo al suo
vecchio, che non poté fare a meno di correggerlo: “Spiacente deluderti,
figliolo, ma ci è andata più vicina Yoshino…E tra l’altro la somma è considerevole…”
Ino sgranò gli occhi:
“Scusa, scusa…tenevate le scommesse?”.
“Naruto!” lo fermò Hinata d’istinto mentre avevano
ripreso a camminare.
Il ragazzo si volse con
aria interrogativa: “Dimmi, perla”.
Hinata sgranò gli occhi: perla? Nessuno mai l’aveva chiamata così…
Abbassò gli occhi e lo
sguardo le cadde sull’anello che il ragazzo le aveva regalato:
d’un tratto sorrise.
Naruto arrossì
prepotentemente: perla? Da dove diavolo
gli era saltato fuori un nomignolo del genere? Aspetta: nomignolo? Nomignolo
come quello che si danno i…fidanzati?
“Grazie per prima”
Il ragazzo la scrutò, non
comprendendo.
“So che mio padre non è
una persona facile…lui è…autoritario, ecco, e può fare paura…”
“Hinata”
la interruppe lui, dolcemente “Io…io non lo posso sapere com’è, avere un padre…ma sono sicuro che nonostante tutti i difetti che
possa avere, tutti i rimproveri ti possa fare, tutto ciò che possa dire…è
sempre tuo padre”.
Naruto non sapeva se
quello che aveva appena detto avesse un grande senso,
ma sicuramente ebbe un grande effetto su Hinata, il
cui respiro prese ad accelerare. D’un tratto se la
ritrovò tra le braccia, e non avrebbe saputo dire chi dei due si era mosso
verso l’altro.
Tentenera in paradiso, era
definitivo. Oddio, quanto erano forti le braccia di Neji…premuta
contro il suo petto sentiva ogni suo muscolo guizzare
impazzito, mentre il braccio, saldo sulla sua vita, la teneva in piedi…Kami, se avesse dovuto fidarsi delle sue ginocchia sarebbe
già stata a terra!
Poi non ne
ebbe più bisogno, perché Neji la prese in
braccio, direttamente, avvolgendole la vita e facendola poggiare su una roccia
mentre con una mano le proteggeva la nuca…Kami, non
c’erano altre parole…il paradiso…
Poi, il tocco di realtà.
Quella cosa che ti riporta dritta a terra, quando credi di essere nella
beatitudine assoluta.
Che, naturalmente, proveniva da lei.
Il.suo.maledetto.stomaco.
Brontolava.
Neji lo ignorò una, due, tre
volte, poi non resistette: sorrise sulle labbra della ragazza, rosse dalla foga
dei suoi baci, e senza scostarsi di tanto dal suo volto annunciò: “Ti porto a
mangiare qualcosa”.
“Con quel tono potresti
portarmi anche all’inferno, ci verrei” sorrise ebete Tenten.
Davvero l’aveva detto ad alta voce?
Neji scosse il capo, ma sorrideva.
Al diavolo, se quella era la sua reazione, era
fiera di averlo detto ad alta voce!
Shikamaru scosse il capo e
sogghignò, godendosi lo spettacolo. Lasciò che il suo braccio riposasse sulla
spalla di Ino, tanto a questo punto non aveva più
nulla da temere.
Poi incrociò lo sguardo di Inoichi, e d’un tratto cambiò
idea, ritirando fulmineamente il braccio dalla spalla della ragazza.
Ino intanto continuava
esterrefatta: “Sakura, ti rendi conto?”
“Oh certo” rispose la ragazza dai capelli rosa annuendo “Ho sbagliato
d’una settimana!”.
A Ino caddero le braccia, ma Shikamaru si guardò
bene dal consolarla. Per lo meno finché c’era suo padre nei dintorni.
Ino stava per obiettare qualcosa quando un sorriso riprese forza sul suo volto. Tirò
una gomitata a Sakura che sogghignò complice mentre Naruto e Hinatafacevano il loro ingresso
nel locale.
“Signori” annunciò la ragazza dai capelli rosa“Si riaprono le
scommesse…”
Eccomi qua! Scusate il
ritardo, ma ho avuto esami e una fic da completare
per il concorso NaruHinadi Ayumi e Ferula! E’ stata una faticaccia, ma ce l’ho fatta, e se vorrete la potrete leggere tra qualche
tempo (date tempo ai giudici, hanno un sacco di fic
da correggere!)
Intanto rispondo alle
vostre magnifiche recensioni…
Un bacione
a tutti, alla prossima!
Elfetta93:Che mi dici
questa volta di Ten? XD
EroSennin425: Sono felice di non stancarti! Che
dici di questo capitolo?
V@le: Ten stava per impazzire, ma al solito il
buon Nejistupisce tutti!
Tranquilla per l’outtake di Suna,
con un po’ di calma prometto di fare tutto! Ciau!
HinaNaru: Sì, al capodanno a Suna
saprete tutto, di Gaara e di Shino,
tranquilli! Kiba poveretto non ha ancora trovato
l’anima gemella…
VenTu: Eccomi qua, dopocvarie
peripezie, a postare! Mi scuso per il ritardo tremendo, ma è un po’ un caos! Kiba, lo sai, piace un sacco anche a me! Ino e Shika…diciamo che si destreggiano, più o meno bene! (una ventata della loro vita matrimoniale, che un po’ segue
la fuga romantica da te prospettata, l’ho inserita in una raccolta di drabble!). Fai gli auguri alla tua amica
quando verrà il 22 settembre, mi raccomando! Dille anche che dovrebbe
sentirsi onorata, dato che è il compleanno di Shika!!! Sakura ha dato a Hinata un
libro Harmony, mi spiace di dire…E per il
bacio…concordo, sarebbe terribilmente romantico alla mezzanotte, e chissà che
tu non ci abbia preso! Tranquilla per i cocomeri, andare avanti così finisco la
fic che sono di stagione! ;P
celiane4ever: Che dici, Neji è
passato abbastanza all’azione? XD A presto!
miss_ka: Sì, anche per me è
bello che le ragazze siano amiche! In effetti
concordo: nella storia di Kishimoto questo legame non
c’è o comunque non è evidente, ma a me piace immaginarle così! Su Kiba ci lavoreremo, tranquilla! Inoichi…l’hai
visto abbastanza arrabbiato?
AyumiYoshida: Ciao! Sì,
le ragazze sono parecchio perspicaci! Beh, ora direi che l’aggettivo “povera”
la assocerete in poche a Tenten,
no? Ino e Shika mi piacciono da impazzire, ma questo
tu lo sai bene! Hinata e Naruto…ci siamo quasi…tu quando punti che si metteranno insieme? Potremmo aprire
le scommesse come Sakura… Baci!
BAbyDany94: Eccomi qua, con un po’ di ritardo ma ci sono! Già,
mancava qualcosa di Tem, ma lei è a Suna a prepararsi per il capodanno…
Talpina Pensierosa: Non ti preoccupare per la
recensione, è bello comunque che tu legga! Com’è
andata la vacanza?
Wildheart: Ciao, che mi dici di Neji
ora? I genitori…eccoteli serviti, mi piccione sempre
un sacco! Sono divertentissimi da scrivere, e il trio InoShikaCho…*_*
Sì, la fragilità di Hinata fa bene a Naruto, e direi, forse, anche il contrario! A presto!
KanaChan: Ciao e scusami per il ritardo, ma ho avuto
davvero da fare! Spero che comunque ti sia piaciuto
questo capitolo!
“Dove ci mettiamo?” chiese
Naruto con un gesto della mano.
“Dove
vuoi tu” lo assecondò Hinata.
Il volto del ragazzo
improvvisamente si illuminò quando, vagando con lo
sguardo, incrociò quello di Shikamaru. Stava per indicare il tavolo dei loro amici quando il ragazzo dal codino cominciò a sbracciarsi
facendo segno di ‘no’; poi procedette a indicare un tavolino all’angolo.
“Qui va bene?” fece allora
Naruto accennando alle sedie individuate dall’amico. Hinata
annuì sorridendo, mentre Shikamaru alzava un pollice in segno d’approvazione.
Poi, con lo stesso pollice, il ragazzo indicò il bagno.
“Hinata,
io…vado a lavarmi le mani, va bene?” chiese il biondo.
Lei annuì.
“Anche
voi qui?” chiese Naruto meravigliato mentre Shikamaru gli faceva segno di
abbassare la voce:
“Devi sempre essere così
rumoroso?” domandò infastidito mentre anche Choji
faceva il suo ingresso.
“Complimenti” fece il ragazzo castano entrando “non l’hai ancora fatta
scappare…”
“Beh, a dire il vero è
stato più facile del previsto…” spiegò Naruto.
“Certo che Ichiraku…” sbuffò Shikamaru.
“Che
c’è? A Hinata non dispiace” scrollò
le spalle Naruto
“Ha gusto la ragazza”
aggiunse poi sorridendo.
Shikamaru scosse il capo:
“In fatto di cibo, forse…”
“Non le dispiace nulla, fintanto che ci sei tu” spiegò una nuova voce.
I ragazzi si voltarono per
vedere Neji appoggiato allo stipite della porta.
“Che
ti porta da queste parti?” chiese Choji stupito.
“Ten aveva fame” scrollò
le spalle il ragazzo dagli occhi pallidi.
“Ten, eh?” alzò il sopracciglio Shikamaru “Comunque”
riprese volto verso Naruto “Vedi di non fare cavolate ora”.
“O
Ino lo uccide” rise Choji in un angolo. Shikamaru lo guardò di traverso, anche se quella, in effetti, era la
ragione principale.
“Eh, ma come…” cominciò il
biondino, ma subito fu interrotto dal moro: “Ti metti tu nell’angolo, in modo
che Hinata ci dia le spalle…e di tanto in tanto
guardi verso di noi, capito?”
“Sì, perché tu sei un
famoso latin lover, Nara…” sghignazzò Neji.
Shikamaru sbuffò: “E’ uno
sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo, Hyuuga…ti
stai forse offrendo?”
“Io ho da fare” rispose Neji, e detto questo, senza aver
usato il bagno, sparì.
“Andiamo?”
“Non so, magari si imbarazza…”
“Andiamo!” si intromise una nuova voce.
“Ten, che ci fai qui?”
chiesero Ino e Sakura in coro scorgendo l’amica dal volto arrossato avvicinarsi
a loro.
“Niente allenamento?”
chiese Sakura interdetta.
“Ben meglio
dell’allenamento!”rispose Tenten entusiasta.
Ino si stampò un sorriso
prefabbricato in faccia indicando suo padre: “Non qui” sussurrò scuotendo
leggermente il capo, indicando il genitore e mimando una morte veloce tutto in
una volta.
Sakura e Tenten scoppiarono a ridere.
In quel preciso istante Hinata si voltò, e d’istinto le tre amiche si precipitarono
al suo fianco:
“Hina?”
“Tutto bene?”
“Come si sta comportando?”
A Hinata venne da ridere a tutta quella premura: scosse
leggermente il capo e cominciò: “Tutto bene, è stato un vero gentiluomo”.
Ino annuì entusiasta, Tenten sembrava avere i pensieri altrove e Sakura inarcò un
sopracciglio: “Stiamo parlando della stessa persona?”.
Di nuovo scoppiarono tutte
a ridere.
Poi si volsero verso la
porta del bagno, dove uno a uno uscivano i ragazzi.
“Andiamo là, Ten?” fece Neji prendendo la ragazza per un braccio e indicando il
tavolino più lontano dagli altri. La ragazza annuì senza proferire parola e lo
seguì.
Shikamaru fece cenno a Ino e Sakura di allontanarsi da lì mentre anche Choji usciva dal bagno e Ino borbottava: “E poi dicono che
siamo noi femmine ad andare insieme al bagno…” e così brontolando tornò al suo
posto con l’amica dai capelli rosa.
“Proprio dove ci sono
tutti, eh?” alzò un sopracciglio Neji in direzione di
Tenten.
“Beh, fanno il ramen migliore della zona…” tentò la ragazza.
“Il fatto che ci fossero
Naruto e Hinata non centra nulla, vero?” fece lui
ironico.
Tenten ebbe la grazia di arrossire, mentre Neji scuoteva il capo con l’ombra di un sorriso sul volto.
“Cosa
ordinate?” li interruppe la cameriera.
“Una bottiglia di sakè, dieci
porzioni di ramen, quattro di…” erano circa tre
minuti che Choza ordinava, e non sembrava essere che
a metà. Sakura lo fissava allibita. Si volse per chiedere a
Ino se tutta quella lista fosse normale,
quando vide l’amica irrigidita e rossa in volto.
“Tutto bene, principessa?”
domandò Inoichi passandole una mano sulla fronte.
“Sei calda…”
“Benissimo papà!” rispose la ragazza con una voce
stranamente acuta sull’ultima sillaba.
Sakura allora si volse per
osservarla bene, e notò che l’amica in effetti stava iperventilando.
“Ino?” tentò sottovoce
“sicura che vada tutto bene?”.
La ragazza
le sorrise nervosamente e annuì silenziosamente, non fidandosi delle
proprie parole.
“Mah…” sospirò Sakura, e
detto questo fissò la sua attenzione su Naruto e Hinata.
“Allora, che prendi?”
chiese Naruto col sorriso migliore che conoscesse.
“Quello che prendi tu”
sorrise Hinata. In
realtà non so se riuscirò a mangiare, con te che mi fissi in quel modo pensò intanto.
“Allora due ramen alla Naruto, Ayame” fece il
biondo con un sorriso sornione.
Hinata lo fissava incuriosita: “Ramen
alla Naruto?” chiese alzando un sopracciglio.
Il ragazzo si grattò la
nuca sorridendo: “Beh, sono un cliente abituale e…”.
Scoppiarono a ridere
insieme, poi lo sguardo di Naruto fu attratto da Shikamaru che schioccava le
dita da una decina di minuti.
Quando finalmente il
biondo gli diede udienza, il ragazzo dal codino procedette ad
afferrare la mano di Sakura sul tavolo, accarezzandola lievemente con il
pollice in modo che Naruto vedesse ciò che stava facendo.
Allora, con più
naturalezza possibile, Naruto prese la mano di Hinata mentre ancora la
ragazza rideva di gusto, e gentilmente la accarezzò.
Hinataarrossì di colpo, ma invece di
ritirare la mano, ribaltò la sua, e abbassando il capo, strinse quella
di Naruto. Poi tentò di guardarlo negli occhi, ma subito saltò sulla sedia per
le urla che provenivano dall’altra parte del locale.
“Dannato Nara! Che fai, stai con mia figlia e poi ci provi con la sua
migliore amica? Qui davanti a tutti? Sfacciato e ingrato…”.
Naruto si distrasse quel
poco che gli bastò per vedere Shikamaru fluttuare a parecchi centimetri da
terra, il capo incollato al muro e tenuto ben fermo dalla salda presa del
signor Yamanaka.
“Signore, io…” tentava di
giustificarsi il moro, ma Inoichi non sembrava
volerlo stare ad ascoltare.
“Papà! PAPA’!” Ino
chiamava il padre, che al sentirsi interpellato lasciò bruscamente il ragazzo.
“Principessa, non posso
permettere…”
Shikamaru intanto si
massaggiava il collo mentre Ino era corsa al suo
fianco “Non stava facendo nulla di male…” insinuò la ragazza mentre Shikamaru
guardava con aria di sfida Inoichi.
“Ma
se stava…”
“Papà!” riprese Ino,
indicando Naruto e Hinata “Lo vuoi
o no un mese di fornitura barbecue?”.
“Beh, non…non farlo più.
Non c’è bisogno” borbottòInoichi
burbero grattandosi il capo per l’imbarazzo.
“Shika,
perdonalo, è un po’ protettivo…” fece Ino mentre lo
aiutava ad alzarsi e gli accarezzava dolcemente una guancia.
“Un po’?” chiese il ragazzo ironico.
Ino per tutta risposta lo
baciò sulla guancia sostando più del dovuto con le labbra a contatto con la
pelle del ragazzo. Inoichi stava per scoppiare quando quasi si commosse alle parole che la figlia
pronunciò: “Ma è il mio papà, Shika, lo fa perché mi
vuole bene…”.
“Patetico” commentò Shikaku guardando gli occhi di Inoichi inumidirsi a quelle parole.
“Almeno ha riconosciuto
che stiamo insieme, è un passo avanti” mormorò Shikamaru ricambiando il bacio di Ino, al che Inoichi ritornò
severo: “Non ho detto che puoi prenderti certe libertà, Nara!”
“Ora sappiamo da chi ha
preso quel caratterino, la tua amica…” fece Neji
guardando divertito Tenten.
La ragazza sorrise: “E’ da
tanto che si cercano, se lo meritano…” disse appoggiando il capo al palmo della
mano con fare sognante.
Neji le accarezzò la guancia lentamente: “Anche noi ce lo meritiamo” sussurrò facendo arrossire ancora di più la
ragazza che aveva di fronte.
E che in questo momento lo adorava con tutta se
stessa.
“Sembra che anche tuo
cugino si sia sistemato” sorrise Naruto rivolto a Hinata.
“Già” sospirò la ragazza.
“Sono felice per loro”.
“Hinata…”
cominciò Naruto con tono stranamente timido e incerto.
“Sì?” rispose lei,
mordendosi un labbro.
Proprio in quel momento Ayame servì loro ciò che avevano ordinato.
L’espressione di Naruto
cambiò completamente alla vista del cibo: “Buon appetito!” completò entusiasta.
Hinata scosse il capo e si buttò sul suo ramen: il ramen
‘alla Naruto’.
Questa volta ho aggiornato più velocemente…che ne dite?
Un bacione e un grazie a tutte le
persone che leggono, e in particolare:
AyumiYoshida: Sì, Sakura
era la tesoriera delle scommesse…non per nulla è
allieva di Tsunade! Ma come, speri che non si mettano
insieme Hinata e Naruto?!
Scherzo ovviamente, anzi, ti ringrazio per l’affetto col quale segui questa fic dall’inizio! Inoichi fa
morire dal ridere anche me, e credo che sia proprio così con la sua bambina!
Per quanto riguarda Neji, ti dirò che anche io
all’inizio non pensavo di farlo agire così
velocemente, ma mentre lo scrivevo, ecco…si è scritto da solo! E poi l’ho
riletto e ho pensato che ci stesse a pennello! E Ten, ora, è una bella fortunella!
HinaNaru: Kibuccio
ritornerà, promesso! E’ uno dei miei cavalli (cani?) di battaglia! Spero ti
abbia fatta ridere anche questo capitolo!
EroSennin425: tre capitoli dici, eh?
Terrò il conto! Certo che ti dirò, è una coppia che ho messo lì per caso, e che
mi sta piacendo parecchio!
miss_ka: Spero tu sia felice
di questo aggiornamento più rapido! E grazie mille epr
gli auguri per il concorso: spero vada bene ma so che
ci sono dei bravi autori in circolazione…beh, che vinca il migliore! Inoichi sì, si scalda facilmente se gli i
tocca la sua Ino…Sasuke e Sakura torneranno fuori più
avanti, promesso!
BAbyDany94: Ciao, sono contenta che ti sia piaciuto, e spero che ti abbia fatta sorridere anche questo capitolo!
Eccoti il seguito!
VenTu: Come al solito mi
fai sorridere con le tue recensioni! Sono contentissima che la ff ti piaccia, e concordo: Neji è
un grandissimo figo! E il povero Shika
ogni tanto ha le sue vittorie…a costo di atroci
sofferenze! Postato dopo poco, visto?
hinata93: Ciao, sono molto contenta che la fic ti piaccia! NaruHina sempre
se posso!
Slice: Sono felice che la fic
si legga bene, è un grande complimento per me! E sono felice che ti piaccia la ShinoTema,
che ho cominciato per scherzo e invece mi sta cominciando ad appassionare…accidenti,
tutta d’un fiato! Complimenti!
diana88: Ciau! Che bello che la fic ti piaccia
così tanto, e sappi che la ShikaIno è anche la mia
coppia preferita! Grazie anche quindi per il commento sul loro outtake, questi due mi ispirano
sempre tantissimo, infatti la maggioranza delle mie storie sono su di loro!
V@le: Tranquilla, sono contenta che anche se di
fretta lasci un segno del tuo passaggio! Neji e Ten restano, tranquilla! A presto!!!
Killkenny: Sì, sì, scommesse a gogo!
Grazie mille della recensione!
celiane4ever: Wow, addirittura il capitolo migliore! Che bel complimento! Inoichi è un
idolo, e le scommesse continueranno…Ten non è poi tanto sfortunata se guardi i
risultati… ;)
Lady_and_Baby: Ciao Talpina! Felice per la tua
vacanza! Grazie per i complimenti sulla frase di Ten! Non vedo l’ora di leggere
tutte le fic del concorso!
Capitolo 36 *** Nuovo arrivo con dimostrazione ***
Recensione di VenTu, fatta il 17/04/2008 - 11:47PM sul capitolo 35:
Carezze e strangolamenti - Firmata
“Sai,
Naruto? Non è male…” sorrise Hinata raddrizzando il
capo e sorridendogli.
“Non
è male?” chiese il ragazzo fingendosi sbalordito. “Anni e anni di ricerche,
signorina Hyuuga!” sorrise a sua volta.
Hinata
non poté fare a meno di scoppiare a ridere.
Non
c’era nulla da fare, quel ragazzo non poteva fare a
meno di trasmetterle allegria: che fosse triste o felice, l’effetto che aveva
su di lei era il medesimo, le alzava l’umore indefinitamente, la faceva
sorridere e ridere, tanto, di continuo, ora più che in passato. Perché ora aveva avuto la splendida opportunità di
conoscerlo, per davvero.
Naruto
intanto si era ributtato sul suo adorato ramen, e lo
divorava a una velocità assurda mentre Hinata non riusciva a staccargli gli occhi di dosso:
l’ingordigia, la passione e l’entusiasmo che ci metteva erano gli stessi che
usava nella vita, in qualunque situazione. Nel giro di pochi minuti Naruto alzò
il capo dalla ciotola soddisfatto, con un larghissimo sorriso: “Allora Hinata, che te ne pare?”.
Sul
suo volto si fece strada un’espressione perplessa quando
notò che la ciotola della ragazza era ancora piena.
“Hinata?” domandò spaesato.
Lei
arrossì di colpo abbassando il capo, e fu allora che Naruto, d’istinto, le
prese il volto in una mano e la costrinse a guardarlo negli occhi.
Nel
tavolo affianco Sakura si sporgeva con gli occhi spalancati, Ino continuava ad
arrossire a una velocità impressionante e Shikamaru
sembrava particolarmente impegnato in chissà quale pensiero mentre Choji era particolarmente impegnato a divorare ogni
pietanza gli passasse davanti.
Choza
mimava con sorprendente precisione ogni movimento del figlio, ingozzandosi a
più non posso, mentre Inoichi osservava preoccupato
la figlia e Shikaku fissava la porta. All’improvviso
un sorriso illuminò il suo volto: “Sakura, quanto è il premio?”
“2000
ryo, signore” rispose professionale lei.
Il
signor Nara gliene allungò 20: “Entro la prossima ora” affermò convinto.
Sakura
lo guardò stranita, ma accettò la scommessa riponendo
la banconota nella borsetta.
“Ten,
andiamo?” chiese Neji scrutando il volto della
compagna.
Lei
nascose uno sbadiglio sotto la mano prima di chiedere a bocca aperta: “Perché?”
“Perché sei stanca e alle quattro devi vederti con le
ragazze” affermò lui con naturalezza.
“Non
sono stanca” alzò le spalle lei mentre un altro
sbadiglio le faceva spalancare la bocca.
Neji
alzò un sopracciglio e lei si mise a ridere. “Quando
sei diventato così perspicace, NejiHyuuga?”
“Lo
sono sempre stato, Tenten”
“Non
è vero”
“Sì”
“No”
“Non
mi metterò a fare questo stupido gioco infantile con te” affermò lui con il
massimo distacco.
“E invece sì!” ribatté la ragazza divertita.
“Ho
detto di no!” sbuffò Neji annoiato.
“L’hai
appena fatto!” esclamò Tenten facendo segno di
vittoria con due dita e mostrando la lingua allo Hyuuga.
“Infantile”
ripeté Neji.
“Tanto
ti piaccio lo stesso” alzò le spalle Tenten.
Neji
la guardò di traverso mentre lei già esultava: “E’ un
sorriso quello?”.
Neji
alzò un sopracciglio.
“Oh,
sì, è decisamente un sorriso”.
Neji
la guardò incerto. Effettivamente le sue labbra si stavano
leggermente piegando all’insù. Effettivamente il genio del clan Hyuuga, questo, non l’avrebbe mai ammesso.
Tenten,
non avendo la pazienza di aspettare, provvide a
curvargli le labbra all’insù con le mani: “Eccolo qua Neji,
lo vedi? Questo è un sorriso” sorrise a sua volta.
“Ed è tutto per me” mormorò.
Ancora non ci credo…pensò poi lasciandosi andare sulla sedia. Le veniva da abbracciarlo, da
baciarlo, da dimostrargli il suo affetto in qualsiasi modo…ma
non lo fece. Certo, Neji aveva fatto enormi passi
avanti da quando si erano conosciuti, ma forse non era
ancora pronto per certe manifestazioni d’affetto.
Così
ci rimase di stucco quando il ragazzo si alzò
dall’altra parte del tavolo, le arruffò affettuosamente i capelli, e datole un
bacio sulla fronte le prese la mano: “Andiamo? Se fai la brava prometto di
tenerti la mano mentre ti addormenti…” fece malizioso.
Tenten
non fece in tempo a chiedergli se dicesse sul serio, che lui l’aveva già
trascinata fuori dal locale.
Perché
lei mica avrebbe detto di no!
Hinata
ora guardava Naruto. Naruto guardava Hinata. E le sorrideva, mentre lei non sapeva fare altro che
arrossire.
La
stasi del momento fu rotta da un distinto borbottio: “Dannazione, Shikaku Nara! Arriva un messo dell’Hokage
e tu dove sei? A bere al bar coi
tuoi amici, come al solito!”
“Buongiorno anche a te, Yoshino!” esclamò Choza alzando per un attimo il naso dalla sua ciotola di ramen.
Inoichi
sorrise divertito, preparato a ciò che sarebbe seguito.
In effettiYoshino stava continuando la sua ramanzina,
quando Shikaku fece uno strano gesto in direzione di
Naruto, poi velocemente afferrò la mano della moglie e in una mossa fluida la
attirò a sé, la fece velocemente sedere sulle sue ginocchia e mentre lei non
cercava le parole per rimproverarlo provvide a tapparle la bocca con un bacio
appassionato.
Beh,
non esattamente quello che Inoichi si aspettava.
Per
un minuto buono non volò una mosca per il locale, poi si udì
piano e distinto un battito di mani ammirato provenire da Sakura. In pochi
secondi il locale scrosciava di applausi mentre Ino,
momentaneamente ripresasi, urlava estasiata: “Lei sì che sa come trattare le
donne, signor Nara!” mentre Sakura annuiva vigorosamente e Hinata
e Naruto fissavano la scena allibiti.
“Cavolo,
papà, era proprio necessario?” domandava intanto Shikamaru disgustato,
scuotendo il capo.
Poi
piano piano gli applausi andarono scemando e
nell’eccitazione generale si udì un distinto: “Questo è perché non voglio che
tu vada vicino a mia figlia, Nara!”.
“Ehi,
Inoichi, non c’è bisogno di scaldarsi” fece Nara non
appena si fu distaccato dalle labbra della sua signora “Noi Nara ce le abbiamo nel sangue, certe cose”.
“Appunto!”
urlò Inoichi “E quant’è
vero che tuo figlio è pigro come te, se il sangue non mente non voglio neppure
pensare cosa ha in mente di fare alla mia candida e pura…”
“Papà…” tentò di interromperlo Ino.
“Troppe
informazioni” commentò Shikamaru.
Persino
Choji smise di mangiare disgustato: “Ci sono cose che
un figlio non vuole sapere dei propri genitori” sentenziò convinto “Tipo che
preferiscono i pistacchi alle patatine…” continuò con uno sguardo di
disapprovazione al padre che si serviva da una ciotola degli antipasti
piuttosto che dall’altra.
Hinata
nel frattempo non aveva distolto lo sguardo dai due, mentre Naruto cercava in
ogni modo di guardare da un’altra parte.
Questa
volta fu lei a cercare il suo sguardo: “Qualcosa non va?” gli chiese.
Naruto
si grattò la nuca incerto: “Tutto bene” sorrise
distratto.
“Naruto?”
domandò nuovamente Hinata.
Lui
la guardò sorridendo più fiducioso.
“E’
bellissimo, no? Quello che hanno” si espresse a bassa
voce Hinata.
Naruto
deglutì annuendo. Lui aveva avuto tante storie, ma tutte brevi, brevissime. Non
appena le cose sembravano farsi serie…di colpo si ritirava,
come se dopo tutti quegli anni di solitudine si fosse abituato a stare da solo,
come se in un qualche modo avesse bisogno di farlo. Hinata
invece…non sapeva molto di lei; solo che in tanti la desideravano e che a
tutti, puntualmente, aveva detto di no.
E anche se quello che aveva detto suo cugino fosse stato vero…chi era lui,
Naruto Uzumaki,E per cambiare le cose? Cos’aveva lui
per convincerla a dire di sì?
Perché
d’un tratto gli importava tanto?
D’istinto
si alzò in piedi: “Io vado” fece “Ci vediamo in giro, ok?”.
Aveva
assolutamente bisogno di chiarirsi le idee, di capire da dove cominciare, cosa
volere e come raggiungerlo. Non era mai stato un gran pensatore, ma questo…di
colpo tutto sembrava così importante, così prezioso…
Si
alzò e si allontanò, gettando a Hinata un ultimo
sorriso di commiato mentre vedeva gli occhi della
ragazza intristirsi di colpo.
E dopo una vita…rieccomi qui!
Chi di voi ha fatto un salto nel profilo prima
di chiamare “Chi l’ha visto?” per questa storia, sa che ho avuto parecchio da
fare in questo periodo…in ogni caso mi scuso per l’attesa: non mi sono ancora
laureata, ma avendo consegnato la tesi, per lo meno riesco a scrivere più
serena!
Ringrazio di cuore quanti ancora leggono la storia, ecco le vostre
risposte (mi fanno piacerissimo tutte le recensioni!)
PikkolaFEDDY 182: Ciao e grazie
mille! Che bello, una new entry! Sono felice che ti
sia piaciuto ogni pezzo, moltissimo! E sono felice che
ti piacciano i pairing di cui scrivo! Eh lo so, ma la
storia di Sasuke e Sakura è in qualche modo la più
difficile, dato che ci sono tante ferite da sanare…di conseguenza bisogna avere
moltissima pazienza! Grazie mille per i complimenti sullo stile, a presto!
AyumiYoshida:
Ayu-chan, cara! Sono felice di
averti fatta sorridere, per me è una cosa bellissima! Che
mi dici ora del vecchio InoShikaCho? Io li adoro, ho deciso! Ino non ha fatto una gran figura, ma tranquilla che si riprende alla grande! Inoichiè un mio idolo, su questo non si
discute! Dai, sono felice che ti sia piaciuto il NejiTen: non sono molto pratica con questi due, ma sono
felicissima se mi dici che sono IC: spero lo siano stati anche in questo
capitolo! Naruto e Hinata…sembra che le cose
si siano messe un po’ in salita per loro, ma continuate a sperare!!!
diana88: Ma ciao! Grazie
ancora!!! Già, Shika e Ino
non si molleranno mai! Muaaaaahhhh!!!
Non ti preoccupare per il ritardo nella rece…guarda il ritardo con cui ho
aggiornato io! Comunque spero che mi capirete, e
soprattutto spero di non avervi delusi!
miss_ka: Ehilà, grazie! Inoichi, Inoichi…è inutile, è un
mio idolo! E che dire di Shikaku???
Mitici! Che mi dici di Neji
in questochappy?
A presto!!!
VenTu: Ciao mitica! Non ti
preoccupare per la fretta: ora come mai ti capisco benissimo! Grazie per aver
lasciato una rece anche se eri di corsa! Ps ti saluta Neji!
Wildheart: Ma che piacere!Ì, con Neji ho
sempre una paura maledetta di finire OOC, e magari qualche volta capita…ma ho
come il sentore che se si mette in una certa prospettiva possa persino
diventare un genio del male…in senso positivo, si
intende…soprattutto per Tenten! Poi sì, in effetti forse anche io sto solo subendo l’effetto Treason, nella
quale Neji è…intossicante!
A proposito, per Treason mi vuole un po’
di tempo, è moooolto più impegnativo da scrivere…L’iperventilazionedi Ino l’hai
letta benissimo, e tra un po’ tornerà fuori, stanne
certa!A prestissimo!!!
hinata93: Tranquilla, Hinata
è ancora viva! Un po’ triste ma viva…ma in fondo, per aspera
ad astra! Tenete duro ancora un po’, dai!
Killkenny: Ma ciao! Certo, si accettano scommesse di
tutti i tipi! Spero d non essermi troppo sdolcinata…
HinaNaru: Ciao e grazie!!!
Spero ti sia piaciuto anche questo chappy!
EroSennin425: Il classico “brava continua così” va benissimo!
Grazie mille!
celiane4ever: Ehi scozzesina! Che mi dici dei tuoi Ten e Neji? E il teatrino Shika-Inoichi? Spero
ti sia piaciuto anche questo!
V@le: Vale cara, spero anche io che Ten non sia gelosa, perché mi sa che siamo in parecchie ad
adorare Neji…Spero vivamente di riuscira
a mantenerlo IC, a partire da questo capitolo!
A prestissimo!!!
BAbyDany94: Eh sì, le coppie si stanno lentamente
profilando…eccoti il seguito!
Lady_and_Baby: Grazie per i complimenti, spero vivamente che ti
sia piaciuto anche questo capitolo!
Eilinn: Ti ho già detto che hai un nick meraviglioso? Sono felice che la ff
ti piaccia. Che mi dici in questo chappy
di Neji e Ten? Spero di non avervi deluso! EShino e Temari
torneranno fuori, non ti preoccupare!
Capitolo 37 *** Riflettere e capire (l'aiuto degli amici) ***
“Hina, tesoro, tutto bene
“Hina, tesoro, tutto bene?”. Ino d’improvviso era tornata del suo colore naturale, precipitandosi al fianco
della mora.
Hinata
si morse un labbro tentando di trattenere le lacrime: erano lì, seduti, in
compagnia…e lei non era stata capace di farlo rimanere. Evidentemente non era abbastanza interessante, abbastanza intrigante,
abbastanza bella, abbastanza…non riuscì a finire quei pensieri che scoppiò
a piangere tra le braccia dell’amica.
“Naruto
Uzumaki, fermati in quest’istante!”
la voce di Sakura si udiva distintamente fin dentro il locale, mentre la
ragazza raggiungeva il compagno di team all’esterno. Naruto si congelò sul
posto all’udire quella voce, ma poi riprese a correre a perdifiato, verso dove
non sapeva neppure lui.
“Naruto!”
ritentò Sakura cominciando a correre anch’essa.
Lo
raggiunse in qualche balzo, costringendolo a
incontrare il suo sguardo: “Naruto, dannazione, guardami!” urlò prendendogli il
volto tra le mani.
Il
ragazzo non alzò lo sguardo: “Che vuoi, Sakura-chan?”
intonò a bassa voce.
“Mi
spieghi che diavolo sta succedendo?” gli chiese allora la rosa.
Che ironia. Lui, Naruto Uzumaki,
avrebbe dovuto spiegare al suo sogno di sempre, alla ragazza che desiderava da
anni, perché di colpo una morettina tutta sorrisi e timidezza gli metteva più
paura delle minacce e dei pugni della rosa.
“Lascia
perdere, Sakura-chan” scrollò le spalle voltandosi di
nuovo, incamminandosi ancora.
“Eh
no che non lascio perdere, Naruto!” protestò Sakura posandogli una mano sulla
spalla e volgendolo a lei con prepotenza. “Non lascio perdere finché non mi
spieghi tutto per filo e per segno” replicò ostinata cercando il suo sguardo.
Che
seccatura, le donne. Aveva proprio
ragione Shikamaru. Solo che la regola valeva per tutto il
genere femminile, meno che per la sua,
di donna. E ora Naruto si trovava a pensarlo di
Sakura. Che stranezza.
“Avanti
Naruto, ora mi spieghi” fece con più dolcezza Sakura, invitandolo a sedersi su
una panchina vicina. Il suo tono pacato nascondeva
tuttavia un ordine. Hinata non era così: Hinata era gentile, nei toni e nelle parole, era timida,
certo, ma quando ottenevi la sua confidenza scoprivi un’altra sfumatura di lei,
che sapeva della sua fragile determinazione, del suo
vellutato consenso, del suo profumo di gigli selvatici…
“Naruto?”
Sakura lo scrutava interdetta.
Shikamaru
aveva dovuto suo malgrado interrompere una delle sue attività preferite: imbarazzare la sua normalmente supponentissima ragazza, per vedersela andare via a
consolare una sua amica: del resto, era per questo che gli piaceva. Ino era
così terribilmente sbruffona e supponente, ma crollava miseramente davanti alla
sofferenza degli altri, con una compassione che pochi conoscevano.
Così il chuunin si ritrovò a sorridere suo malgrado,
quando Ino alzò la testa e dopo aver sussurrato qualcosa all’orecchio di Hinata, si congedò da lui con uno sguardo e un sorriso
costernato.
“Vanno
via?” intervenne Choji con disappunto.
“Immagino
che la riunione ragazze cominci prima delle quattro” piegò la testa Shikamaru,
portandosi le braccia dietro la nuca e sbadigliando sonoramente.
“Nara,
non pensare di avermi distratta!” sbraitava intanto sua
mandre: per un attimo Shikamaru scattò sull’attenti, ma poi capì che la donna
si riferiva al capo famiglia.
“Il
messo dell’Hokage ti aspetta a casa!” continuava
intanto quella.
“Peccato,
speravo di passare un po’ di tempo con te, a
casa…” rispose suggestivoShikaku.
Il che riuscì effettivamente a zittire Yoshino.
A
quanto pareva imbarazzare la compagna era un passatempo di famiglia.
Ino
e Hinata intanto erano uscite dal locale, e Ino conduceva
la Hyuuga a casa sua mentre
la mora continuava a piangere. Quando si fu calmata, davanti a
un the caldo e qualche biscotto, Ino le fece cenno di parlare.
“Sono
così stupida…” cominciò Hinata.
“Hina, guardami: non sei
stupida, cominciamo da qui” fece Ino prendendole il viso tra le mani e
asciugandole le lacrime “E poi oggi sei stra-carina:
non è il caso di sbavare il mascara, non credi?” aggiunse facendole
l’occhiolino. “Avanti Miss Hyuuga, pulisciti quegli occhioni
glaciali che ti ritrovi, e cominciamo dal principio” terminò passandole un
fazzoletto.
“E’
facile, Ino: non mi vuole!” singhiozzò nuovamente la Hyuuga, riprendendo a piangere. “Mi ha invitata a pranzo
fuori e non siamo arrivati nemmeno alla fine del primo che già era annoiato da
me!” si disperò. Ino non la interruppe.
“Ma che ci posso fare, eh? Non sono bella come te, non sono
sicura come Sakura, né divertente come Tenten…ora che
ci penso, che ci potrà mai trovare qualcuno, chiunque, in me? Io sono solo Hinata…” proseguì senza accennare
di domare i fremiti che le percorrevano tutto il corpo. “Sono solo un’illusa
che a diciannove anni crede ancora nelle favole, ecco cosa sono! Una che crede
ancora che i sogni si avverino, che spera ancora che una persona, la sola persona
che lei abbia mai guardato da quando si è accorta che
era un uomo, la noti. Cosa che, come abbiamo appena visto, è
impossibile!”.
Ino
la scrutò silenziosa per qualche secondo, poi la prese
dolcemente per le spalle: “Cominciamo a non allungare il the con le lacrime,
signorina Hyuuga, che poi diventa salato” sorrise. Hinata continuava a piangere, benché l’ombra di un sorriso
si fosse fatto largo sul suo volto provato.
“Bene”
riprese Ino “Questa è la Hinata
che mi piace” proclamò accarezzandole il volto “E sai una cosa, Hina? Hai ragione: non sei bella come me, né sicura come
Sakura, né divertente come Tenten. Infatti
a Naruto non piace nessuna di noi”.
“Ma non gli piaccio nemmeno io!” ora Hinata
stava sfogando tutta la sua inadeguatezza: anni di sentimenti repressi che di
botta tornavano a galla.
“Tu
sei Hinata, e forse, questo, potrebbe bastare a Naruto” disse semplicemente Ino.
“E allora perché se n’è andato così?” sussurrò Hinata, nuovamente vicina alle lacrime.
“Forse
ha paura” alzò le spalle Ino. Hinata la guardò con
aria interrogativa.
“Sai
come sono andate le cose tra me e Shikamaru?” domandò poi con ritrovato spirito.
Hinata
scosse il capo.
“Era
Natale, e nonostante fosse festa, ero triste, e sai
perché?”.
Di
nuovo, Hinata fece segno di no.
“Perché
mi mancava qualcosa, e da un po’ di mesi avevo realizzato
che era lui quello che mi mancava. E pensavo
esattamente: per lui le donne sono tutte una scocciatura, e io la più
scocciatura di tutte. Come potrei piacergli? E
piangevo. Sì, piangevo, e tanto” ripeté all’espressione sconvolta di Hinata. “Beh, è successo che Shikamaru è capitato proprio
durante uno dei miei piagnistei, e io ho detto che non me ne fregava niente del
suo regalo, che non m’importava niente di lui…ovviamente erano
fesserie. A quel punto Shika si è svegliato, e mi ha
abbracciata. Beh, quello era il
regalo che volevo. Lui, niente di più” terminò Ino lasciandosi andare ad un
sorriso.
Hinata
le fece compagnia, sorridendo a sua volta al lato morbido di Ino
Yamanaka.
“Naturalmente,
l’ho dovuto baciare io perché se ne rendesse conto, ma che vuoi pretendere,
sono sempre uomini!” rise Ino alzando gli occhi al cielo. Hinata
si mise a ridere.
“Naruto?”
Sakura ritentò di intavolare un discorso col suo compagno di squadra, che
sembrava non volerle dare spiegazioni mentre stringeva
i pugni sui suoi pantaloni. “Naruto, che c’è?”.
“Posso…non
volerne parlare, per una volta, Sakura?” fece con tono più aspro di quanto
avrebbe voluto.
“Sì,
certo…magari non sono io la persona con la quale ne vuoi parlare…” alzò le spalle Sakura, di colpo intimidita. “Però…Naruto?”
lo richiamò alzandosi. “Parlane con qualcuno. Gli amici servono
a questo” affermò prima di congedarsi. Si morse un labbro
mentre si dava per vinta, poi sorrise quando incrociò all’uscita del
locale Shikamaru e Choji. Senza bisogno di parole, si intesero.
“So
che non sono ancora le quattro, ma non sapevo…” quando
Sakura entrò, di colpo l’atmosfera parve raggelarsi, e il riso morì sulle
labbra di Hinata.
“Sakura,
puoi andare a comprare dei biscotti al cioccolato?” le chiese allora Ino
“Senza, non si può progettare nulla” terminò con un sorriso andando verso
l’amica e mettendole in mano una banconota. “Ho bisogno di un’altro
po’ di tempo, per favore” sussurrò al suo orecchio.
Sakura
annuì e se ne ripartì.
Quando
Ino si girò, prevedibilmente, Hinata
era tornata seria. E disperata.
Sospirò
pesantemente sotto lo sguardo di Ino: “Lo so che non
posso avercela con lei, lo so che non è giusto, e poi Sakura è mia amica e…”
affondò la testolina tra le mani. Ino la accarezzò: “A Sakura non è mai
interessato Naruto, ed è tesa quanto te per questa storia. E poi pensa: lei,
con Sasuke, manco ci è
uscita!” fece una linguaccia Ino.
“Non
ti dà fastidio?” le chiese allora Hinata “Nonostante
tutto…Sasuke ti piaceva”.
“Sasukeè stato la causa di tanta
distanza, per anni, tra me e Sakura. E se avessi avuto
la possibilità di scegliere, avrei scelto lei, mille volte. Ma
ha scelto lei per me” si stringeva la gonna ora, Ino, nervosa.
“Ma
ora siete di nuovo amiche…” tentò di consolarla Hinata.
“Ora
siamo cresciute” annuì Ino “E Sasuke non mi interessa più”.
“C’è
Shikamaru adesso…” assentì Hinata.
“Ed è molto più divertente, sai?” sorrise Ino, poi scompigliò
i capelli di Hinata. “Magari anche Naruto è
cresciuto”.
“Mendokuse…”
Naruto
alzò gli occhi per incrociare quelli di Shikamaru e, poco più in là, quelli di Choji: “Ciao Naruto” affermò il castano sedendosi.
Shikamaru
lo imitò. Naruto si trovò circondato. Ma
che diamine volevano tutti oggi da lui? Ahimè, lo
sapeva molto bene.
“Se
non parlo non ve ne andate, vero?” chiese allora
sconfitto.
“Da
qui si vedono bene le nuvole” affermò Shikamaru portandosi le mani dietro la
testa. E Shikamaru sarebbe stato per ore a guardare le
nuvole. Choji invece di rispondere tirò fuori un
pacchetto di patatine e prese ad assaporarle lentamente, il che segnalava che
era pronto a gustarsi lo show.
“Non
ti viene da vomitare? Abbiamo appena mangiato…” fece
stranito Naruto. Choji alzò le spalle e il biondo
sospirò: “E va bene”, cominciò “Anche se non so perché
lo faccio…”.
“Perché se no Ino ammazza Shikamaru e tu gli vuoi bene”
assentì Choji. “E poi lo
vuoi come tuo braccio destro quando diventerai Hokage,
quindi è tuo interesse tenerlo in vita” continuò gustandosi l’ennesima
patatina.
Shikamaru
si complimentò con Choji senza dire una parola.
“Perché stai con Ino?” domandò allora Naruto.
“Perché non ti fai gli affari tuoi?” fu la risposta-domanda
di Shikamaru.
“Giuro
che centra. Perché stai con Ino?” domandò di nuovo
Naruto “Voglio dire: è tua compagna da una vita, è noiosa e teoricamente non
andate d’accordo, litigate sempre e vi uccidereste ogni due secondi. Perché state insieme?”.
“Siamo
innamorati” fu la semplice, sincera e sconcertante risposta di Shikamaru, che
ebbe la grazie di arrossire lievemente, mentre lo diceva, guardando altrove. “E quando sei innamorato non conta molto altro che la
felicità dell’altro. Cosa che tu non fai con Hinata, quindi lascia perdere” terminò Shikamaru deciso.
Naruto
lo fissò attonito: “Chi ti dice che io non sia innamorato di lei?” domandò
quasi arrabbiato.
“Guarda
come la tratti…” rispose Shikamaru. Choji faceva
avanti e indietro con lo sguardo tra i due, senza osare proferire parola.
“Che centra come la tratto? Io a Hinata
la…la stimo, ecco”.
“Quindi non la ami” proclamò candidamente Shikamaru.
“Non
lo so” sussurrò Naruto. “Fino a poco tempo fa ero certo di amare
Sakura, non era un segreto, ma adesso…adesso Hinata
ha un non so cheche
mi attira…mi ritrovo spesso a pensarla, a pensare cosa stia facendo, se mi stia
pensando…”
“Dunque pensi a te stesso, non a lei” infierì Shikamaru.
“Sì,
ma…in relazione a lei” mormorò Naruto “E non capisco
perché”.
“Se non lo capisci tu, non pretendere che lo faccia lei”
sibilò Shikamru, che sembrava davvero contrariato
“Non prenderla in giro” continuò poi.
“Ma non lo sto facendo!” reagì con forza Naruto. “Non voglio
farlo” aggiunse piano. “Prima…è per quello che me ne sono andato così, prima. Perché ho paura di ferirla, di non essere in grado, di…ho
paura di farle del male, ed è l’ultima cosa che voglio. Preferisco che pensi
che sia un cretino, che mi lasci perdere piuttosto che farle del male, perché p
l’ultima cosa che voglio. Voglio che sia felice, perché se lo merita, con me o
senza di me” terminò il biondo rendendosi conto che
involontariamente aveva appena fatto eco alle parole del moro di poco prima.
“Allora
sei innamorato” sorrise Choji.
Shikamaru
cominciò a ridere e Naruto con lui, mentre il ragazzo grassottello si univa
alla compagnia.
“Ha
ragione Choji, sei un eccellente stratega” si
congratulò Naruto quando ebbero finito di ridere, e
Shikamaru scosse le spalle: “Cos’hai intenzione di fare?” domandò.
Lo so che mi avevate dato
per dispersa, ma non lo sono, e il nuovo capitolo di Buon compleanno Hinata è online! Mi scuso con tutti quelli che lo stavano
aspettando, ma infine è qui! Ringrazio davvero tutti coloro che leggono e recensiscono, e in particolare:
BAbyDany94: Il proverbio dice “tale padre, tale figlio!” e come vedi, per lo meno per la famiglia Nara,
è azzeccato! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
PikkolaFEDDY 182: Scusa per il
ritardo, osceno! SasuSaku
dovrà aspettare ancora un pochetto, precisamente per
il capodanno! Neji e Ten invece, se tutto va bene,
avranno un loro outtake nel prossimo capitolo! Naruto..beh,
ha bisogno di riflettere un pochetto, ma, con i suoi
tempi, ci arriverà!
AyumiYoshida:
Ayu-chan! Le tue recensioni mi mandano sempre in
visibilio…chiedo perdono per l’aggiornamento ritardato, ma ho avuto parecchio
da fare! Il team InoShikaCho, come tu
ben sai, è uno dei miei preferiti, anche se questo capitolo si è incentrato
maggiormente su Naruto e Hinata, i veri protagonisti
di questa storia, che ora sono di fronte alla seria possibilità di mettersi in
gioco l’uno nei confronti dell’altra, naturalmente, con l’ausilio degli amici!
Come vedi Naruto è un po’ un cretino, ma le sue motivazioni non sono del tutto sbagliate…certo, in questo modo la povera Hinata non sa mai cosa pensare, poveretta! Ma anche lì, per fortuna, ci sono le amiche…Neji è sexyssimo, concordo, e
come ho detto probabilmente il prossimo outtake sarà
proprio NejiTen! A presto e grazie mille per la
recensione e per l’affetto che mi dimostri sempre!
Fuuko: Ci ho messo un po’,
ma l’ho ripresa in mano! Ancora un po’ di pazienza, e le cose succederanno…
V@le: Ebbene sì, siine
orgogliosa: questo aggiornamento è tutto merito tuo
che mi hai incitata a riprendere in mano questa ff
alla quale sono affezionatissima, quindi grazie! Già, Naruto non è stato
educatissimo, ma deve risolvere prima dei dubbi suoi se vuole essere onesto e
giusto nei confronti di Hinata, e sembra che questa
volta abbia intenzione di prendere le cose in mano, e di farlo sul serio…forza Narutino, ce la puoi fare! Per il NejiTen..aspettati un regalino a breve!
Eilinn: Grazie mille! Hinata e Naruto sono pucciosissimi,
concordo, e per Neji e Ten…prossimo capitolo!
Aggiornerò e finirò, promesso! Ps la laurea tutto benone, grazie!
celiane4ever: Vale, l’ultima volta
recensivi dalla Scozia! XD Sono cntenta di riuscire
sempre a strapparti un sorriso, e anche se questo capitolo è un po’ più
riflessivo, spero ti sia piaciuto comunque! Sì, Naruto
in questa storia ha proprio avuto un sacco di ragazze, ma sono state tutte
storielle, al contario di Hinata
che se ne sta a secco: ma chissà alla fine chi sarà il più saggio dei due…Sai ceh hai ragione? Tendo sempre a far fare delle figuracce a Tenten…questo forse perché ho l’impressione che se non si
muove lei, Neji sarà pure un genio
ma su certe cose proprio non ce la può fare! Alla prossima!
miss_ka: Sì, rieccomi qua! Sì, per fortuna di Naruto, Hinata è molto paziente, ma come vedi ogni tanto cede anche
lei! Naruto invece…chissà, seguirà i consigli di Shikamaru e Choji?
diana88: Il “ghiacciolino” Neji avrà da fare
nel prossimo capitolo, promesso! Naruto e Hinata
avranno la loro rivincita, promesso! Sì, è bene che Inoichi
non sappia molto del rapporto tra Shikamaru e Ino, lo credo anche io! XD
EroSennin425: Laureata! Tadan!
Sì, non ho aggiornato per un bel po’, ma dopo la laurea mi sono
presa un po’ di vacanze! Grazie della recensione cmq
e a presto!
VenTu: La mia beniamina,
ciao! Mi prostro ai tuoi piedi per il ritardo, spero
mi perdonerai! Neji avrà la sua rivincita, e presto!
Sì, può darsi che per il bacio Naruto Hinata vi
tocchi davvero aspettare l’anno nuovo, ma nella ficchi,
tranquilla, mica nella vita reale! Ora ho ripreso in mano la ficchi ed è mio
obiettivo finirla, anche perché sono affezionata a questa long! Kiba è a casa a ronfare, e Sasuke
a pensare…ma che penserà la sua bella testolina? Lo
scoprirete, promesso! A presto, prestissimo, spero! Ps
ancora crisi sulla donna per Kiba…
ALLELUIA!!!!!!!!!!!!!!!! Stavo andando in crsidi astinenza... se nn aggiornavi sarei andata in
jess_elric: Vedere le tue
recensioni mi fa sempre un piacere immenso! Sì, la storia è pucciosa:
penso che ci voglia, dopo certe ficcyangstose! Confesso che è la mia dose di miele nel mondo
delle ficcy…Mi spiace che le coppie non siano tra le
tue preferite, ma sono onorata del fatto che tu le legga comunque!
(che coppie ti piacciono?) Come puoi intuire anche io
adoro letteralmente il trio InoShikaCho, nuova e
vecchia generazione! Grazie, ancora, di tutto! Silvia (ovviamente, puoi
chiamarmi così: è il mio nome, e ti assicuro che la stima è reciproca! *.*)
“Beh, ci siamo…” annunciò Tenten una volta che furono davanti a casa sua
“Beh,
ci siamo…” annunciò Tenten una volta che furono davanti a casa sua.
“Lo
so” confermò Neji.
Perché quel
ragazzo aveva l’abilità innata di troncare brillantemente qualunque tipo di conversazione?
“Dunque, sono le due…” fece Tenten
scrutando l’orologio a voce alta “ho ancora due ore….”.
Neji
non disse nulla.
“Hai
sete?” domandò poi lei scrutandolo.
“Sto
bene, grazie” rispose lo Hyuuga.
“Beh,
i miei smettono di lavorare alle cinque…” ritentò Tenten.
Oddio, non è che
è sconveniente, no?Si interrogò mentalmente la kunoichi.
“Hai
bisogno di compagnia?” domandò allora Neji, l’ombra
di un sorriso sul suo volto.
Doveva sempre farle dire tutto, Neji?
Tenten
indugiò: “Beh, bisogno no, però…”
Neji
la guardò di traverso, divertito: “Andiamo” fece poi mettendole una mano sulla
schiena.
Entrarono
a casa di Tenten nella penombra: la ragazza non
accendeva la luce apposta per non far notare a Neji
il colorito acceso che le sue guance avevano assunto a quel breve contatto.
Sarò stata troppo veloce?
Troppo insistente?
Troppo sfacciata?
Non
rispose alle sue stesse domande come non rispose Neji,
la sua mano ancora sulla schiena di lei, il suo
sguardo ancora dritto davanti a sé.
“Ti
va se guardiamo un po’ di tv?” domandò allora la padrona di casa. In fondo era
con la televisione che era cominciato tutto. E Tenten, senza nemmeno sapere il perché, si trovava di colpo intimidita dallo Hyuuga.
Di colpo aveva paura di fare la cosa sbagliata, di non essere all’altezza delle
sue aspettative; di annoiarlo, o, viceversa, di
vessarlo.
Lo
sguardo le cadde fatalmente sul volto di lui, che
ignaro di tutti i suoi dubbi aveva stranamente un’espressione serena e
rilassata. Annuì impercettibilmente, sedendosi senza indugi sul divano. Tenten si sedette accanto a lui, rigida, accendendo la tv.
Poi si lasciò sopraffare da uno sbadiglio.
“Non
dovevi dormire, tu?” la riprese Neji, in un tono
quasi preoccupato.
“Sì,
ma…” Tenten non fece in tempo a protestare che si
ritrovò a contemplare il volto dello Hyuuga da sotto in su: Neji
l’aveva presa saldamente per una spalla, poi l’aveva accompagnata a stendersi
sopra di lui, la testa della kunoichi sulle sue
ginocchia.
Il
ragazzo si soffermò a studiarne le fattezze, a memorizzarne gli occhi; si
sorprese, per la seconda volta in quella giornata, a
immaginare come sarebbe stata coi capelli sciolti.
Era chiaro, a nessuno dei due la televisione
interessava più di tanto.
“Dormi”
sussurrò Neji, e come al
solito Tenten non seppe decidere se si trattasse di
un ordine o di un sussurro gentile. In ogni caso, le piaceva quel suono. Le
piaceva la voce di Neji. Le piaceva che quel tono
soffice fosse rivolto a lei.
Come diamine faccio a dormire se sto
già sognando?
Si
ritrovò a domandarsi. Alzò una mano a mezz’aria, poi la lasciò cadere, come fosse troppo faticoso alzarla, come fosse troppo difficile
ammettere che voleva NejiHyuuga,
in ogni senso di quella parola. Il ragazzo le afferrò la mano senza preavviso e
se la portò alla bocca: “Dormi, non me ne vado”. Sussurrò semplicemente baciandole
il palmo. Poi strinse la mano della ragazza nella sua e la riportò all’altezza
del viso di lei. Tenten lo
fissava ipnotizzata.
“E
poi non eri obbligata stamattina ad allenarti” sussurrò il ragazzo “E’ vacanza,
dopo tutto” scrollò le spalle.
“Volevo”
ribatté Tenten, prima di cedere sotto
il suo sguardo indagatore “Volevo stare con te. Sei sempre così cupo, Neji. Anche ieri che era il
compleanno di tua cugina…dovresti rilassarti ogni tanto”. Terminò in un
sospiro.
Stupida! Si maledisse. Era tutto così perfetto e tu hai rovinato
tutto. Stupida, stupida, stupida! Si maledisse mentalmente.
Contro
ogni sua aspettativa, Neji
alzò un sopracciglio divertito, facendo scorrere tra le dita i fili setosi dei capelli di Tenten, che
fremeva sotto quel semplice tocco.
“Davvero?”
domandò sarcastico il ragazzo lasciando scivolare le dita lungo il collo della
ragazza, fino a sfiorarne lievemente le spalle: “Perché a me sembri molto più
tesa tu…” sogghignò sommessamente.
Tenten
si sentì avvampare.
“Dovresti
rilassarti…” continuava intanto Neji premendo ritmicamente i polpastrelli sui muscoli sempre più tesi
della ragazza “…ogni tanto”. Concluse abbassandole la maglietta per toccarla
davvero, pelle a pelle.
Tenten
si lasciò andare a un gemito di piacere chiudendo gli
occhi e socchiudendo le labbra. Si lasciava cullare dalle mani sapienti di Neji e dal ritmo regolare del suo respiro, quando percepì
un lieve scarto di pressione, un leggero ritardo nella cadenza del massaggio, e
immediatamente pensò a dove quella mano fosse diretta.
“Maledettissimo
Hyuuga!” imprecò balzando in piedi. Scrutò Neji in cagnesco mentre il ragazzo
fingeva disinteresse, lo fissò indagatrice, piegò la testa di lato e infine
urlò la sua frustrazione: “Sei mio, maledetto!” gridò gettandosi su di lui.
Naturalmente,
NejiHyuuga non c’era già
più.
Tenten
si concentrò, sospirò concedendosi qualche attimo per pensare, indagò il campo
visivo senza muovere il capo e infine lo scorse oltre la porta del salotto.
Prese a correre frenetica verso di lui, mentre un guizzo d’eccitazione
percorreva i lineamenti dello Hyuuga,
che girandosi veloce scattò un balzo verso il piano di sopra, la ragazza alle
calcagna.
“Fermati, codardo!” gli urlava dietro Tenten
mentre correva a perdifiato e Neji faceva i gradini
quattro a quattro, senza esaudire la sua richiesta.
“Neji!” ritentò Tenten cercando di
colmare la distanza tra di loro con le sue ben più
esili gambe.
“Sei
mio!”. Concentrò il chakra per muoversi meglio,
sebbene quella, si sapeva, era la specialità di Neji;
forte della determinazione di sempre balzò con decisione verso il ragazzo…anzi,
addosso al ragazzo. Neji infatti, arrivato in cima alla rampa in poco tempo, si era
girato di scatto, accogliendo inaspettatamente la ragazza tra le sue braccia
per evitarle di cadere dopo l’impatto contro il suo petto, tenendola saldamente
per la vita: “E’ una promessa?” chiese sottovoce. E,
prima di darle il tempo di rispondere, la baciò con ardore.
Tenten,
presa alla sprovvista per l’ennesima volta, non poté che arrendersi all’ardore
del ragazzo, ricambiando il bacio con tutta se stessa. Non aveva mai calcolato
questo lato di Neji, non aveva mai messo in conto che
il gioiello serio della casata cadetta volesse essere inseguito, addomesticato,
amato. Si lasciò stringere dalle sue braccia forzute, si lasciò accarezzare dalle
sue mani delicate eppure decise, si lasciò incantare da quella bocca che
esprimeva tutto quello che non si erano mai detti, in
tutti quegli anni di conoscenza. Soffocò tra le braccia del compagno
mentre sentiva le mani di lui vagare sulla sua schiena, poi più in su a
carezzarle il collo, e ancora dritto verso la nuca e i capelli che stava
sciogliendo…Tenten si liberò improvvisamente di quell’abbraccio con fare accusatorio: stava per imprecare
verso il compagno di squadra quando sentì l’equilibrio abbandonarla
improvvisamente. Neji fu pronto a riafferrarla
mentre la ragazza cadeva poco cerimoniosamente, bloccata a mezz’aria
dalla presa sicura del ragazzo.
Neji
la riportò in sul pianerottolo premendola contro di
sé, cosa che non dispiacque affatto a Tenten finché ancora non sentì le mani di lui tra i suoi
capelli.
“Insomma
Neji, la vuoi piantare?” protestò la kunoichi impuntando i pugni sul petto muscoloso del ragazzo
e mettendo su un’espressione fintamente imbronciata.
“Non
capisco perché tu non ti faccia mai vedere coi capelli
sciolti” scosse le spalle Neji contrariato.
“E
io non capisco la tua fascinazionecoi
miei capelli” ribatté annoiata Tenten, benché sotto sotto sorridesse.
“Non
li ho mai visti sciolti” si limitò a dichiarare sardonico il ragazzo.
“Beh,
nemmeno io ti ho mai visto nudo se è per questo” alzò le spalle la ragazza
sorridendo maliziosa.
“Che c’è, vuoi che ti proponga lo scambio?” Neji alzò gli occhi al cielo, annoiato.
Tenten
gli passò una mano sul petto, ricevendo non meno piacere di quello che
provocava: “Non vuoi?” domandò sbattendo volutamente le palpebre.
“Non
sarebbe equo, non credi?” domandò Neji fingendo
indifferenza alle sue provocazioni. O forse
provocandola a sua volta.
“Tenten? Tenten sei in casa?”. Una
voce conosciuta spezzò repentinamente l’atmosfera che si era creata.
Ora,
Tenten voleva molto bene a Sakura, ma le spiaceva
molto starsene a casa sua ogni tanto?
“Ten?”
il tono di Sakura si era fatto incerto, mentre l’interpellata meditava
seriamente l’ipotesi di fingersi assente.
“Tennie?”
La
ragazza dagli chignon guardò inalto il volto imperscrutabile di NejiHyuuga, che sembrava non
volerle dare indizi sul da farsi.
“Tenchan?”
Tenten
corrugò le sopracciglia nel tentativo di venire a patti con la sua coscienza, mentre
il respiro regolare di Neji e il calore del suo corpo
(decisamente troppo vicino al suo, o forse troppo poco vicino) non la aiutavano di certo.
“Vabbè, non ci sei…”
Tenten
sospirò esasperata decidendosi a fare quel che era giusto: alzò lo sguardo
verso Neji che già alzava le spalle
rassegnato, mentre si trovava a mormorare: “E poi non dire che non sono
una brava ragazza!”. Gli piantò un bacio a fior di labbra e scese.
A
quanto pareva, aveva fatto bene, visto che la sua amica sembrava alquanto tesa:
“Per fortuna che sei in casa!” esclamò sollevata la rosa correndole incontro ed
abbracciandola brevemente. Poi, senza attendere oltre, si lanciò sul divano:
“Sono andata da Naruto e mi ha cacciata via malamente,
e io volevo solo aiutarlo!” cominciò sospirando. “Certo” proseguì poi come un
treno “capisco che magari ha scoperto finalmente che è
il caso di lasciar perdere e rifarsi una vita con Hinata,
ma non può certo prendersela con me se
lui capisce sempre dopo, no?”.
Tenten
stava per ribattere qualcosa che ovviamente non era necessario, tipo “ho la
pentola sul fuoco, ti lascio un attimo” prima di precipitarsi su per le scale
da Neji, che senza parlare avrebbe sicuramente saputo
trovare argomenti più interessanti. Riflettendoci, forse era stato meglio
tacere, visto che la cucina era nella stanza di fianco.
Sakura
intanto continuava: “E vabbè, certo, magari io non
ero la persona più adatta con cui parlarne perché alla fine…dai…” gesticolò un
po’ con le mani cercando la parola adatta, mentre Tenten
pensava a un possibile, fittizio allagamento del
bagno. Sì, forse avrebbe potuto funzionare.
“E ci può stare, per carità…” Sakura era ripartita. Non che
fosse una novità, lo faceva di continuo. Ma a Tenten,
abituata a ore in compagnia di Neji
mentre il maestro Gai e il suo allievo prediletto si isolavano nella loro
personale oasi della giovinezza, la cosa destava ancora qualche stupore.
“Però,
il punto è: me ne vado, perché è giusto, alla fine…così vado da Ino, la mia
amica Ino, presente, sì?” senza aspettare risposta, Sakura continuava imperterrita mentreTenten accennava
ad aprire la bocca.
“Bè, la mia amica Ino stava con Hinata! Che voglio dire, fa beneperchè
povera Hinatina anche lei, però…la sostanza è che mi
hanno cacciata in due!”. Ora Tenten non ebbe più il
coraggio di parlare. Sospirò rassegnata. Neji avrebbe capito. Forse. Speriamo.
“Ten?
Mi stai ascoltando?” la voce di Sakura mozzò i suoi
pensieri.
“Certo,
Saku, è che non volevo interromperti!” cinguettò Tenten, sperando di levarsi dall’impiccio.
“Ten!”
in un attimo l’umorale Sakura si era gettata tra le sue braccia e la castana
non aveva potuto fare altro che prendere a carezzarle la testa in modo alquanto
impacciato.
“Dai,
Saku, prova di capirli…”
“Io
li capisco tutti, Ten, ma…chi capisce me?!” cominciò
bambinescamente la rosa.
“Beh..”
Tenten cercava di trovare le parole giuste, quando
d’improvviso Sakura si separò da lei, di colpo ricomposta:
“Grazie Tenten, tu sì che sei una che sa ascoltare”
proclamò solenne, rincuorata dalle parole che la castana non aveva detto. Tenten abbozzò un sorriso imbarazzato.
“Non
ti ho disturbata, vero?” fece poi Sakura alzandosi di
scatto, e ispezionando visivamente la stanza. “Non ti ho nemmeno chiesto…che
maleducata…” borbottava sommessamente tra sé e sé.
“Sakura,
non fa niente…” rispose Tenten alzando le spalle,
sinceramente colpita.
“Davvero?”
gli occhi di Sakura si illuminarono di botto. Bastava
davvero poco a farla felice. E in fondo a lei non era
costato tanto. Beh…
“Davvero”
rispose una voce maschile alle loro spalle.
“Mica
sono geloso” alzò le spalle Neji superando le due
ragazze che lo fissavano a bocca aperta.
Il
ragazzo si voltò per un ultimo sguardo, poi sparì silenziosamente
oltre la porta.
“Me
lo potevi dire che eri occupata” mormorò Sakura continuando a fissare il punto
oltre il quale Neji era sparito.
Che
poteva rispondere, Tenten? “Ci ho provato
ma mi interrompevi?”.
Si
limitò ad alzare le spalle scuotendo il capo.
“Comunque” sorrise maliziosa Sakura “complimenti per la
scelta. Non è da tutti conquistare il Mister fondoschiena del Villaggio”.
“Mister
che???”.
Dai non ci ho messo così tanto, no?
…e così ho scritto di
una delle coppie che mi riescono più difficili in assoluto, quindi vi chiederei
gentilmente di farmi sapere che ne pensate, perché ho una paura tremenda di
farli OOC, soprattutto Neji! Anche
se un po’ di dolcezza ce la vedo in fondo al suo animo, no?
Aspetto con ansia i vostri giudizi, e nel
frattempo ringrazio di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo:
__JUN__: Ma che bello, una new entry! Grazie
per esserti letta tutta la storia fino a qui, e spero che questo capitolo ti
sia piaciuto! Grazie ancora, della lettura e della recensione, ne sono onorata!
BAbyDany94: Sono felicissima che ti sia
piaciuto, e spero che anche Neji e Ten ti aggradino! Abbastanza presto?
AmyGoku: La
mia seconda new entry: non immagini quanto sia bello sentirti! Non ti preoccupare
se hai scoperto la fic ora: spero che il prosieguo ti
piaccia!
AyumiYoshida: Ayu-chan, le tue
recensioni mi fanno sempre arrossire da quanto sono affettuose e dettagliate:
GRAZIE! Mi affido al tuo giudizio come esperta (sicuramente più di me)
di NejiTen!!! Nel frattempo
grazie, grazie, grazie!
Eilinn: Sì, la fic avanzerà, statene certi! Sì, Sasuke
e Sakura saranno proprio i più lenti, anche se come vedi la povera Sakura si
sta già esaurendo! XD A presto!
miss_ka: Ciao e grazie! Sono
stracontenta di farti piacere i Nara e gli Yamanaka, perché io li adoro letteralmente! A prestissimo
(spero!)
diana88: Naru
e Hina arrivano, tranquilla! Che
ne dici di Neji allora? Sono ansiosa di sapere il tuo
parere!
Killkenny: Ma chi si rivede, il
maestro Kilkenny! E’ davvero bello rivederti su
questi lidi, e grazie mille della recensione! Voto per questo capitolo? XD
EroSennin425: Eh già, perdonatemi ma ho
aggiornato veramente dopo tanto tempo! Spero solo di metterci un po’ di meno
prossimamente! Grazie per i compliementi per la
laurea, sono davvero graditissimi! ;)
V@le: Eccoti il capitolo NejiTen! Non sono per niente esperta su questa coppia,
quindi spero davvero di averli descritti per bene, ma mi saprai dire, no? E
grazie, per me è un onore contribuire alla tua bianchezza!!!
celiane4ever: Sì, è stata dura ma
ho aggiornato!!! E ora a breve, non trovi? Spero che, da specialista NejiTen, questo capitolo ti risulti
gradito, ma se c’è qualcosa che non va dimmelo tranquillamente! Grazie dei tuoi
commenti, sempre puntuali e divertenti!
“Si può?” i codini castani
di Tenten spuntarono fugaci dalla porta di casa Yamanka, da cui proveniva un gradevole odore di fiori, the
e biscotti al cioccolato.
“Ciao!” in un secondo Ino
era alla porta, spalancandola e rivelando dietro di sé Hinata,
le guance leggermente arrossate e gli occhi brillanti.
“Ciao Hina!”
la salutò Tentensorridendo mentre
Sakura si avvicinava spudoratamente a Ino.
“Mi dispiace per…”
cominciò la bionda, ma la rosa la zittì: “Sai chi ho
visto da Tenten?”
“Mister fondoschiena?”
fece Ino interessata.
“Mm” annuì Sakura “E
sembrava quasi umano”.
“Non lo sarà mai” proclamò
decisa Ino “E’ una divinità, quell’uomo”.
“Quell’uomo?”
“Quel sedere” proclamò Ino
con aria solenne.
“Ehi! State parlando del
mio ragazzo!” si intromise Tenten
arrossendo, avendo origliato la conversazione sino a quel punto.
“È mio cugino!” rinforzò Hinata, sorridendo.
“Ed
è un gran pezzo di ragazzo” constatò Sakura.
“E poi…” continuò Tenten rivolta alla bionda, senza badare alla rosa “Come ti
sentiresti se parlassimo così di Shikamaru?”.
“Sarei lusingata” scrollò
le spalle Ino.
“Peccato che Shikamaru
abbia solo doti intellettuali…” appuntò Sakura, ridendo.
“Continua a pensarlo” le
fece Ino lisciandole la testa come si fa con un
animaletto da compagnia.
“Eddai,
non ti può piacere fisicamente!” si lamentò Sakura, palesemente contrariata.
“Che
ha che non va?”
“Tanto per cominciare è magro, troppo magro” incentivò
Sakura.
Ino scrollò le spalle.
“Poi ha una pettinatura
orribile”
“Parla quella che si fila culo di gallina!” rispose Ino
ridendo.
“Culo di gallina, come lo chiami
spavaldamente ora, è stato la luce dei tuoi occhi fino a qualche anno fa, se
non vado errata” ribatté Sakura, rossa in volto.
“Errori di gioventù”
commentò Ino bevendo the.
“E
poi…” Sakura sembrò non trovare più parole.
“È intelligente, però”
azzardò Hinata.
“Anche
simpatico, a modo suo” rinforzò Tenten.
“Guardate che non mi
dovete convincere, a me va bene così!” rise Ino.
“Certo, se avesse il
sedere di Neji…” commentò poi scostando la testa
dalla mano di TenTen, che sapeva sarebbe
arrivata.
“Eddai,
Tentennuccia, non far finta di non sapere che hai
un’opera d’arte tra le mani!”
Per tutta risposta, la
castana arrossì alla grande: “Beh, sì, lui è…”
“Guarda, io e Ino ci proviamo da anni: non ci sono davvero parole”
sentenziò Sakura, carezzando i capelli di Tenten.
“Piuttosto, quel baka di Naruto…vuoi che lo faccia a pezzi?” domandò Sakura
rivolta a Hinata. Per un attimo le due si guardarono
negli occhi, una scusa reciproca. “Non mi dà fastidio” aggiunse la rosa sotto
voce “Sono contenta per voi se…se dovesse succedere”.
“Succederà” mormorò Tenten stringendo la mano di Hinata
“Ne sono convinta”.
Ino sorrise, e Sakura con
lei.
“Ma sapete che vi dico?” riprese Ino “Ci sarà un finale coi botti anche per Sakura.
Alla festa di capodanno ti innamorerai, così come Sasuke si innamorerà di te”.
“Ino…”
“Siete con me, vero ragazze?”
Tenten assentì: “Sicuramente”, e anche Hinata annuì timida.
“Nel frattempo, facciamo
qualcosa di produttivo, pargole?” domandò Sakura
rinvigorita.
“Naruto?”
“Eh?” il biondino si
riebbe in un attimo dallo stato di trance in cui era
caduto.
“Cos’hai
intenzione di fare?” ripeté Shikamaru.
“Io…non
ne sono sicuro”.
“Senti
Naruto, è ora di finirla” si inserì Choji, il suo solito sguardo bonario d’un tratto assente
“Decidi: o la vuoi o non la vuoi, Hinata. Non provare
a farla soffrire”.
Shikamaru
abbassò lo sguardo, mentre Naruto scrutava Choji
interessato.
“Mi
piace” dichiarò il rosso “Mi piace Hinata, e molto.” Ripeté convinto “Ma lo so che lei
non mi ama, né potrà mai amarmi perché la verità è sempre stata solo una, che
lei non ha mai guardato altri che te. Quindi ora è il
momento di decidere: o la ami o non la ami. E se la
ami, fai l’uomo e trattala di conseguenza”. L’aveva detto tutto d’un fiato, Choji, per toglierselo
dal petto.
“Mi…mi
dispiace” cincischiò Naruto “Non lo sapevo”.
“Nessuno
lo sapeva” alzò le spalle Choji “E forse è solo che Hinataè stata l’unica ragazza a
interessarsi a me, dopo Ino. E io me ne sono
innamorato come uno sciocco, ma non ho mai sperato tanto. So benissimo dove sta
il suo cuore. Hai questa fortuna, Naruto, non sprecarla”.
Il
biondino alzò il capo convinto: “Grazie Choji. Ora lo
so cosa devo fare”.
Shikamaru
lo guardò di traverso.
“Hinata è una persona meravigliosa: devo solo farglielo
capire” annuì il biondo.
A
quel punto sorrisero tutti e tre.
“Hai
tutta la festa di capodanno, per questo. Hastaluego biondo, rosso!” salutò poi Shikamaru prima di alzarsi
e abbandonare i due amici.
“Arrivo
subito” si alzò Ino udendo il campanello.
“No
problem. Noi abbiamo argomenti importanti da
discutere” replicò Sakura mentre con aria
professionale estraeva un taccuino dalla tasca.
“D’accordo”
approvò Ino “Ma non venite al clou senza di me!”
sbiascicò la bionda mentre si allontanava.
Tenten
le rispose: “Tanto tu fai la torta, è già deciso. Nejiimpazzisce per la tua specialità, dovrai passarmi la
ricetta”. Ino la guardò di traverso, poi si riebbe:
“Io
parlavo dei vestiti”.
Le
presenti si scambiarono uno sguardo afflitto mentre
Ino si allontanava.
“Non
so perché ma ho come l’impressione che abbiamo fatto male a lasciare le bevande
in mano ai ragazzi…ho uno strano sospetto…” riprese Sakura.
“Allora?”
Ino se ne stava con le mani sui fianchi quando, aperta
la porta, aveva scorto Shikamaru con una mano appoggiata allo stipite e una,
pigra, tra i capelli. Il ragazzo non la degnò di una risposta verbale,
limitandosi ad alzare un sopracciglio.
“Oh,
Shika!” Ino si buttò tra le sue braccia,
costringendolo effettivamente a cambiare posizione. “Che
ha detto precisamente?” domandò prima di stampargli un bacio sulle labbra.
Shikamaru stava approfondendo il bacio portando le mani sulla schiena di lei, quando Ino se lo scollò di dosso.
“Allora?
Voglio sapere i dettagli, Nara”.
“Non
mi fai entrare?” domandò allora lui, facendo la mossa
di varcare la soglia.
“Ci
sono le ragazze” mormorò Ino.
Shikamaru
alzò le spalle: “La volpe è nell’ovile, entro la fine dell’anno capitola”.
Ino
ridacchiò piantandogli un bacio sulle labbra, poi di colpo chiuse la porta e
svanì.
“Che razza di messaggio è la
volpe è nell’ovile?” urlò Sakura, una volta che Ino si fu seduta.
“Messaggi
tra innamorati…” la liquidò Tenten.
“Errore,
Topolina. Linguaggio tecnico”
specificò Ino con aria superiore.
“Sarebbe
a dire?” la incitò Sakura.
“Poi
non sarebbe più divertente, cagnolina!”.
“Eh
no, Ino, ora me la spieghi!” inveì Sakura.
“Beh,
non puoi negare che quando c’è Sasuke scodinzoli…”
Tutte
scoppiarono a ridere.
“E quale sarebbe il tuo, Ino-pig?
No, forse non lo voglio sapere….”
“Passiamo
alle cose serie…” la ignorò Ino.
“Giusto,
cosa mi metto?” la imitò alla perfezione TenTen.
Perfino
Ino scoppiò a ridere.
“Dai,
decidiamo che cosa cuciniamo” si riprese Sakura.
“Italiano?”
Propose Tenten “A Neji fa impazzire, e poi tanto io non so cucinare, quindi
per me è la stessa cosa!” rise.
“Ah,
adesso ruota proprio tutto intorno a Neji, eh?”
sorrise Sakura.
Tenten
arrossì.
“Io…io
so cucinare un po’ d’italiano” si fece avanti Hinata
“Di solito cucino io per Neji”.
“Davvero?”
gli occhi delle tre ragazze si spostarono sulla mora.
“Beh…sì…”
“Bene,
allora tu pensi al primo!” annotò entusiasta Sakura “Mentre
al secondo pensa…”
“…Hinata” completò Tenten; Sakura
scrisse senza battere ciglio.
“E l’antipasto va a…”
“…la Hyuuga” terminò Ino.
“Ehi!”
si lamentò fievolmente Hinata.
“Dai,
Hina, scherziamo!” risero le ragazze.
“Però tu sarai il capo-cucina…ah, i ragazzi ci ringrazieranno
a vita!” sospirò Tenten.
“Già…a
proposito” intervenne Ino “Non so mica quanto bene abbiamo
fatto ad affidare loro l’approvvigionamento delle bevande…”.
“È
stato lo stesso pensiero che abbiamo avuto anche noi” annuì Sakura.
“Kiba è un po’ un pericolo pubblico da questo punto di
vista” annuì Hinata.
“Sguinzaglia
Shika” fece
con naturalezza Sakura rivolta a Ino.
“Non
è un cane!” protestò la bionda.
“Il
cane sei tu” puntualizzò Tenten ridendo, mentre
indicava Sakura.
“Cagnolina, per cortesia” puntualizzò
Sakura.
“Il
che farebbe di Shika il mio partner ideale, se fosse
un cane…”
“…e
per questo non lo è” terminò Ino leggermente infastidita.
“Però il cane potrebbe essere Kiba…”
aggiunse Hinata meditabonda. Sakura la guardò orripilata.
“Voi
come vi chiamate, gattino
e gattina?” scoppiò a ridere Tenten mentre Ino arrossiva a una velocità impressionante.
“Dai ragazze…” cercò di farle desistere Hinata.
“Dì
che non sei curiosa anche tu!” la provocò Tenten.
“Beh,
sì, ma…ce lo dirà quando sarà pronta” terminò convinta
la mora. “Perché ce lo dirai, vero, Ino-chan?”.
Ino
la squadrò per un attimo, poi sibilò: “L’ho sempre detto che in te c’è una piccola,
potenziale dittatrice!”. Le ragazze scoppiarono a ridere.
“Troppe donne” replicò
quegli, con un ghigno “Mi fanno venire il mal di testa solo a vederle.
Come va il paziente?” chiese poi indicando Naruto, che se ne stava da una
mezz’oretta buona a fissare l’orizzonte.
“Non
parla” alzò le spalle Choji.
“Se sta pensando è già un bel passo avanti” rise Shikamaru.
“Guardate
che vi sento” replicò il biondo, di colpo riscosso dai suoi pensieri.
“Che risultati ha dato la tua intensa sessione meditativa?”
chiese allora Shikamaru, di colpo interessato.
“Dunque
il trentuno ci troviamo qui a cucinare, bene” segnò Sakura sull’agenda “Ma prima dobbiamo andare a fare la spesa…domani, per
forza” disse seriosa.
“Così
compriamo anche qualche vestito” annuì Ino.
Sakura
la guardò di traverso.
“Ho
due amiche da sistemare” replicò la bionda con una naturalezza disarmante.
“E io un’autostima da conservare, se per questo” replicò
Sakura, imbarazzata.
“Dopo
Capodanno, avrai molto più che un’autostima” le fece l’occhiolino l’amica.
“E anche tu, Hina” rafforzò Tenten.
“Perché non avevo dubbi?” sorrise la mora.
Sì, potete insultarmi, ma potete anche
scegliere di ringraziare Vale (celiane4ever) che mi istiga
a continuare! Ecco qui un altro capitolo, incentrato maggiormente sulle ragazze
e su qualche decisione di Naruto (finalmente, direte tutti!XD)…che dite,
proseguiamo?
Intanto mi prendo un po’ di spazio per
rispondere alle recensioni!
miss_ka: Ciao e grazie mille!
Già, Mister fondoschiena si lascia andare ogni tanto, ma le ragazze sono
davvero tremende! La povera Sakura, suo malgrado, è stata un
po’ in mezzo a tutti! XD Sasuke c’è, nelle ombre, ma
ritornerà alla grande per Capodanno! Anche perché il grande
piano delle ragazze, a questo punto, è far concludere due coppie al prezzo di
una!
diana88: Hinata
e Naruto arrivano, tranquilla, ma prima ci sono un po’ di preparativi e qualche
risata (spero!). Sì, anche nella mia visione delle cose Neji
si sente a proprio agio con Tenten, quindi si concede
cose che in pubblico non farebbe mai! Sakura,
poveretta, era sempre in mezzo, vero, ma come vedi ha ripreso dominio di sé! Tenten può provare ad essere gelosa,
ma come hai letto Ino e Sakura non si risparmiano di certo in commenti su Neji! XD
Killkenny: Sì, direi che a
questo punto, in qualche parte della remota Konoha, è
sicuramente nato un Nejifanclub!
Ah, le scommesse…chissà che non tornino…XD
EroSennin425: Sono contenta di averti stappato
un sorriso! Spero di aver continuato decentemente!
celiane4ever: Vale, vedi che alla
fine ti ascolto sempre? Ecco qua l’aggiornamento che hai
chiesto…naturalmente spero che ti piaccia, dato che la storia converge
verso il capodanno…Baci!
AmyGoku: Grazie mille!
Purtroppo ultimamente sono un po’ impegnata, quindi non riesco ad aggiornare
spessissimo, ma ci provo!
V@le: V@le,
grazie mille, le tue recensioni sono sempre fantastiche! Grazie anche per la
dovizia di particolari che hai usato: come ho già detto, non sono una grande esperta di NejiTen, quindi
i vostri commenti, oltre che farmi piacere, mi servono tantissimo! Tenten è comprensibile, no? Chi non capirebbe più nulla
davanti a uno come Neji? Anyway, eccotelo qua il chappy successivo, spero ti piaccia!
Si trovarono il giorno
seguente all’entrata del centro commerciale. C’erano tutte, tranne…
“Scusate, scusate, scusate!” cominciò Sakura a cinquanta metri da
loro.
“Il gatto ti è già morto due volte questa settimana, fronte spaziosa” protestò
Ino sorridendo.
“Beh, al mio cane voglio
troppo bene per mandarlo al creatore ogni due per tre”
replicò la rosa con fare brioso. Ino scosse la testa sogghignando di nascosto.
“A proposito, dentro ci
sono gli sconti, cosa aspettiamo?” domandò poi Sakura con una strana luce negli
occhi. Ino ricambiò l’intesa.
Tenten e Hinata quasi tremarono
di paura mentre si inoltravano nel locale con quelle
due assatanate.
“Proprio alle due di
pomeriggio dovevamo trovarci?” protestò Shikamaru mentre
si trascinava a passi lenti verso il centro commerciale, entrata nord.
“Hai di meglio da fare?”
chiese Sasuke scrollando le spalle, fingendosi
indifferente.
“Con a
mano la Yamanaka so per certo che io avrei di meglio da fare” annuì
entusiasta Kiba, perdendosi in una delle sue
fantasie. Shikamaru scelse di ignorarlo, Neji sbuffò
e Chojisi infilò una
patatina in bocca.
“Ehi, ragazzi!” arrivò
Naruto baldanzoso, saltellando di piede in piede.
“Eh?” domandarono
all’unisono i tre mori.
“Sapete la novità?”
“Eh?” ripeterono i tre
senza nemmeno l’ombra dell’entusiasmo dell’Uzumaki.
“Le ragazze sono al centro
commerciale, dalla parte opposta. Le ho viste arrivando!”.
I tre non si scomposero;
solo, Sasuke non poté evitare di alzare un
sopracciglio interessato, per poi nascondersi abilmente dietro la sua apatia
abituale. Chojicontinuava a
mangiare le sue patatine, Kiba sorrideva
sornione.
“L’idea di farti la
ragazza e piantarla di sbavare dietro a quelle degli altri non ti ha ancora
sfiorato, eh Inuzuka?” domandò secco Neji.
Il ragazzo dai segni rossi
rispose imparadisato in chissà quale contemplazione
mistica: “Oh, Neji, non sai quante ragazze mi vorrei
fare…”.
Il genio del clan Hyugascosse il capo, domandandosi per
l’ennesima volta cosa ci facesse in compagnia di gentaglia simile.
“Bisognerebbe proprio trovarti
una donna, così magari la smetti di provarci con quelle degli altri” sbuffò
contrariato il Nara, facendo eco allo Hyuga.
“La fai facile, tu, hai la
Yamanaka…l’hai ubriacata per farti dire di sì?”
domandò l’Inuzuka.
“Secondo te?” rispose
scocciato Shikamaru.
“…perché
se funziona dimmelo, che ci penso subito!”
“Kiba,
ci sono altre cose nella vita…” intervenne Naruto.
“Sì, come Sakura-chan ad esempio…” blaterò Kiba
facendogli segno di continuare a parlare anche se lui
di certo non l’avrebbe ascoltato.
Sasuke alzò un sopracciglio irritato.
“OHinatachan” terminò il
biondo.
“Cos’hai detto?” Kiba ora era scattato sull’attenti, prendendo l’amico per
il bavero.
“Hi-hi-hinata” tentò Naruto, d’un tratto spaventato.
Neji li guardava compiaciuto, sogghignando.
“Se
ti becco da solo con Shino…” minacciava intanto l’Inuzuka. “A proposito, dov’è Shino?”
domandò poi scordandosi di botto la sua arrabbiatura.
“Ma
ti sei rincretinito del tutto?” domandò Sasuke
annoiato.
“Sta andando a Suna, da Temari” informò Choji tra una patatina e l’altra.
“State scherzando?”
“Non ti chiederemo quanto
hai bevuto, Inuzuka” constatò Neji.
“Ma
non vi parlate tra compagni di squadra?”. Tutti guardarono Choji:
del resto, chi aveva mai parlato per più di cinque minuti di argomenti
che non fossero le missioni con ShinoAburame? Beh, sì, una persona forse c’era…Temari della Sabbia.
“D’accordo, ci serve un
piano” cominciò Sakura estraendo un taccuino.
Hinata alzò gli occhi al cielo e Tenten
sorrise. “Prima il cibo o prima i vestiti? Ino, non lo sto chiedendo a te”
tagliò corto prima che l’amica potesse ribattere.
“Comunque”
intervenne la bionda “avrei detto prima il cibo. Così poi avremo più tempo da
dedicare ai vestiti, logicamente”.
Sakura, che per un attimo
si era illuminata, sbuffò sonoramente.
“Non c’è bisogno che tu mi
dia ragione a voce alta, fronte spaziosa, lo so che mi stai ringraziando” fece Ino. “Tappatemi gli occhi fino all’entrata” fece poi con
voce melodrammatica mentre prendeva sottobraccio Tenten “Non voglio vedere nulla che il mondo della moda
offra senza poterlo afferrare”. La castana scosse il capo ma
la condusse.
“D’accordo, ci serve un
piano” esordì l’Inuzuka una volta
entrati.
“Non ci vedo nulla di
difficile” intervenne Sasuke “entriamo, prendiamo
quello che ci serve e usciamo”.
“Caspita, dev’essere davvero triste, la tua vita” ribatté Kiba, guadagnandosi in cambio uno sguardo ben poco
amichevole.
“La volete finire?”
sospirò suo malgrado Neji “Entriamo e facciamo quello
che dobbiamo fare”.
“Giusto” assentì Kiba, poi procedette a prenderlo
sottobraccio: “Senti un po’, Hyuga: che ne dici di Tenten in intimo?”.
“Riso?”
“Preso”
“Sugo di pomodoro…”
“Ce l’ho
io!”
“Farina…”
“Presente”
“Piselli”.
Ino soffocò una risata.
“Non dirmi che sei così
infantile” protestò Sakura.
“Nient’affatto” alzò le spalle Ino “Vado a prenderli io,
i piselli” trillò allontanandosi.
Sakura alzò le spalle:
“Come fate a sopportarla?”
Le altre due ragazze
alzarono un sopracciglio.
“Comunque,
coi piselli abbiamo finito” scribacchiò soddisfatta Sakura sul suo taccuino. “Dopodiché…shopping!”
proclamò sollevata.
“V-voi
come vi vestite?” domandò Hinata con un tono
bassissimo.
“Potremmo fare una
sorpresa ai ragazzi…” cominciò Tenten “Ho visto
all’entrata degli abitini deliziosi”.
“Allora ci guardi, alla
moda!” rise Sakura.
“Beh, di tanto in
tanto…voglio essere carina per Neji”.
“Mi pare sacrosanto”
concordò Sakura.
“E
tu lascerai Sasuke di stucco” concordò Hinata carezzandole una spalla.
“E Naruto non se ne accorgerà neanche, perché avrà occhi solo per te” sorrise
la rosa.
Sì, erano innegabilmente
familiari gli occhi che aveva incontrato poco prima
attraverso gli scaffali. E anche quel riso squillante, che sfiorava
paurosamente l’irritante gli era assolutamente
conosciuto, senza dubbio. Così non fu sorpreso quando un
paio di mani fredde gli oscurarono la vista. Stava per protestare
quando un paio di labbra si attaccarono alle sue: mugugnò qualcosa che
assomigliava a “Ino” mentre stringeva un corpo che
ben conosceva e respirava il profumo di violetta che sentiva sempre in presenza
di lei.
“Buongiorno anche a te”
sussurrò la ragazza interrompendo il bacio.
“Mmm”
rispose Shikamaru rifugiandosi nel suo collo.
“Ehi, quei cattivoni hanno interrotto il tuo sonnellino pomeridiano
per trivialità come una festa?” mormorò Ino piantandogli
un bacio sulla guancia, mentre lui ancora si lamentava.
“Bastardi iperattivi” lo sentì protestare in un suono indistinto. Ino sorrise.
“Per fortuna che qui c’è la tua Ino…” lo coccolò.
“Mi mancava l’autoelogio” la schernì Shikamaru riprendendosi per
guardarlanegli
occhi.
Ino rise: “Evidentemente mi fai troppi pochi
complimenti, così rimedio da sola”.
“Strega”.
“Esattamente ciò che sostenevo”
alzò un sopracciglio lei “Avete finito con la spesa?” domandò
poi.
“E che ne so?” protestò
Shikamaru “penso stiano ancora cercando di portare viaKiba dal reparto alcolici. Non si è ancora ripreso
alla notizia di Shino e Temari”
“Chi l’avrebbe mai detto”
sospirò Ino “Senti…ma che ne
pensi se a capodanno invito Shiho?”
“Vuoi proprio fare piazza
pulita, eh?” sogghignò Shikamaru.
“Non è colpa mia se d’un tratto sei diventato l’uomo più ambito del Villaggio”
scrollò le spalle Ino “Io mi difendo come posso”.
“Sei diabolica” constatò
il ragazzo.
“E tu un
ninfomane” ribatté lei togliendogli la mano che si era abilmente
intrufolata sotto la sua maglietta “Ma ti tengo lo stesso” sospirò. “Ora vado a
prendere i piselli” aggiunse.
Shikamaru alzò un
sopracciglio.
“Ma
che avete tutti da essere così maliziosi?” protestò Ino
“Io ridevo per te. L’aria delle feste
vi fa male…” concluse mentre Shikamaru se la rideva.
“E
devi ancora vedere quanto” fece tirandola a sé e piantandole un bacio sul
collo. “Vai pure” aggiunse morsicandole giocosamente la pelle e piantandole un
bacio dietro l’orecchio.
“Me la pagherai, Nara”
mormorò lei stringendolo a sé.
“Quanto e quando vuoi, Barbie”.
“Oh, Nara ci hai messo un secolo per due confezioni d’acqua!”
“Non rompere Inuzuka”.
“Se
fossi nella Yamanaka…”
“Senti Kiba, la puoi gentilmente piantare di menzionare Ino ogni tre per due? Perché se non la pianti gentilmente te la faccio finire io, ma in altro modo” Shikamaru sembrava
davvero scocciato.
“Abbiamo tutto?” domandò
allora Neji per rompere la tensione. Sasuke annuì.
“Bene” concordò Kiba “Ma
non avevo preso due casse di vodka?”.
“Oh, avanti Inuzuka, una sarà più che sufficiente” lo persuase in una
frase lo Hyuuga. Il suo
sguardo era sempre oltremodo convincente. Per fortuna che c’erano Choji e Naruto (nonostante quest’ultimo
sembrasse il fantasma di se stesso), o Kiba non era
convinto che sarebbe sopravvissuto tra Shikamaru, Neji
e Sasuke.
“Occhei,
ora che abbiamo finito…” cominciò l’Inuzuka senza
terminare la frase.
Choji si stupì della rapidità con la quale l’amico aveva
lasciato perdere la discussione, dato che l’alcol occupava il secondo posto
nella sua personalissima classifica di “cose importanti nella vita”. Seguendo
la traiettoria dello sguardo di Kiba, si rese conto
in un baleno che la seconda ragione di vita era stata soppiantata dalla prima:
in un flash di capelli vistosamente rosa, Kiba aveva preso a seguire le ragazze come un sonnambulo.
“Dove credi di andare?”
fece Sasuke prendendolo per il bavero.
Kiba si dimenò ancora in preda all’estasi mistica,
mentre Sasuke lo tirava a sé. “Le cose vanno fatte
con metodo” sussurrò. “Andiamo” fece poi rivolto a tutti. Tutti, egualmente
stupiti.
“E
Se uno di voi fa casino, gli spezzo una gamba, intesi?” domandò Sasuke, secco.
“Deve proprio piacergli,
Sakura” mormorò Choji a Shikamaru
mentre il moro sbuffava: “A me non pare per nulla una buona idea”.
In fondo, Naruto se ne
stava insolitamente quieto.
Tadan! Che
dire, i ragazzi non ce la possono fare! Però ora mi
piace molto l’idea del magico trio dei
mori dalle occhiate che uccidono, alias Neji,
Shikamaru e Sasuke! Il povero Kiba
non naviga certo in buone acque con quei tre, e Choji
la scampa solo perché è amico di Shikamaru e sceglie saggiamente di starsene buono buono…e Sasuke,
sarà il disperato ninfomane che sembra? (se non altro,
ragazzi, è un interessato, almeno un po’!XD) Alla prossima a grazie mille a
tutti coloro che hanno recensito: siete la luce dei miei occhi! *.*
BAbyDany94: Ma ciao e grazie! I nomi in codice
di Ino e Shika
sono spassosi, concordo, e il cagnolino lo diventerà presto…non so perché, ma
ho l’impressione che una volta rotto il guscio, Sasuke
sappia essere dolcissimo…vedremo insieme che ne esce!
goldr31: Beh sì, prima o poi
dovrà pensare pure Naruto, no? Poi ora ha 19 anni, tempo che si metta la testa a posto e cominci a riflettere, prima di
agire! L’amore fa fare proprio strane
cose! Il seguito arriva in un baleno…spero!
celiane4ever: Vale, hai mica
notato che le tue pressioni funzionano sempre? Sì, mi sa che hai visto qualche sbarluccichioSasuSaku, hai visto bene! …e la festa arriverà a
breve, nel frattempo lavoro in parallelo al capodanno a Suna!
(Sil medita sogghignando sul
segreto di Vale *.*)
diana88: Ciao! Provo di aggiornare quando posso e ringrazio immensamente tutti
voi che continuate a seguire la ff! Ora, come ben
vedi, i maschietti sanno esattamente dove guardare! Sperando che nel frattempo
non facciano un patatrac… A prestissimo!
Killkenny: Scommesse, scommesse, scommesse! Che qualcuno
sia vicino alla data fatidica? Mi spiace dire che per capirlo bisogna per forza leggere!
AmyGoku: Ciao e grazie!
Eccoti il seguito, il resto arriverà!
AyumiYoshida:
Ayu-chan, le tue rece mi
fanno sempre scaldare il cuore *.* Sono felicissima che Neji
e Tenten ti siano piaciuti, mi sono impegnata molto
per scriverli! Sakura e Ino mi fannosbragare, sono convinta che al di là della rivalità e
delle incomprensioni, tra loroci sia una profonda
intesa, che coinvolge appunto tutti i soprannomi più strambi del mondo! E sì, Ino di dare soprannomi
proprio non ne può fare a meno! Poi sono proprio contenta che tu trovi naturali
i dialoghi tra le ragazze: è proprio quello che volevo rendere con questa ff (se non l’ho già scritto altrove; nel caso, perdonami),
un’armonia che ci può essere, al di là di tutto. A
presto!
EroSennin425: Grazie! Sì, anche a me dispiace
un pochetto per Choji, ma
chissà…forse Ino nelle sue manie di invitare mezza Konoha potrebbe chiamare la ragazza del ramen
(Ayame) per lui? Sicuramente avrebbero un punto in
comune: tutti e due vivono per il (o grazie al) cibo!
V@le: Oh, grazie mille V@le! *.* Cho…sai che sto pensando
seriamente di accoppiarlo? Alla fine adoro
gli happy ending… e adoroCho, quindi mi pare sacrosanto che abbia un finale disney anche lui!
I maschi pagarono mantenendosi
a una certa distanza dalle ragazze mentre mandavano Choji e Shikamaru a portare via il contenuto (alcolico)
della loro spesa. Chojine approfittò
per aprire le nuove patatine che aveva appena acquistato e Shikamaru se ne andò
scuotendo il capo: “Il segreto di un buon stratega è che sa quando è il momento
di ritirarsi…” borbottò voltandosi.
A quanto pare, nessuno dei rimasti lo era, a giudizio del genio di Konoha.
“Eddai
Nara, ci sarà da divertirsi…” tentò di convincerlo Kiba,
ma il moro non ne volle sapere: “Ci tengo ancora alla vita” rispose. “E poi,
per lo meno per quanto mi riguarda, certe cose basta chiederle” sorrise
sornione.
Il sorriso di Kiba mutò in una smorfia: “Maledetto bastardo…” mormorò.
“Tu Naruto rimani?” domandò
poi.
“Beh…”
Shikamaru lo osservò con
fare speranzoso. Forse non tutti erano così…
“Certo, sono allievo di
mastro Jiraya, no?” fece riguadagnando un sorriso non
troppo sicuro.
Shikamaru sbuffò, e Choji non poté fare a meno di scoppiare in una fragorosa risata,
che fece sussultare le ragazze.
Sakura si voltò di scatto:
“Che ci fanno loro qui?” domandò mentre il suo sguardo
si soffermava involontariamente su Sasuke.
“Suppongo facciano la
spesa” suggerì Tenten.
“Oh” Sakura arrossì
incontrando lo sguardo di Sasuke.
“Noi…” cominciò
mentre i ragazzi si avvicinavano “Noi stavamo per andare a fare
shopping” concluse.
“Sakura, dolce
fiorellino…” si udì allora la voce gioviale di Lee,
appena arrivato da chissà dove “Vuoi che…”.
“Ti do una mano” interruppe
una voce glaciale. Tutti si voltarono. Non era da SasukeUchiha fare certe affermazioni. Non era da lui
offrirsi alla tortura maggiore per il genere maschile di sua spontanea volontà.
I presenti si sentirono di colpo trasparenti. Sakura
si leccò un labbro, indecisa sul da farsi. “Avevo…”.
Se dici avevo promesso alle ragazze che le avrei aiutate, ti ammazzo, scintillavano gli occhi di Ino.
È il tuo momento, sorridevano quelli
di Tenten.
Ti voglio bene, si leggeva chiaramente nello sguardo di Hinata.
“Beh, io vado” le prese
allora in contropiede Ino “Grazie Sasuke, non sai che
peso mi levi” sospirò “Ho un milione di cose da fare a
casa…” mentì sorpassando l’amica con un occhiolino. “Vieni Tenten?
Shika e Cho sono da qualche parte qui fuori, vero?”. Domandò poi ai ragazzi
e, senza attendere risposta, si incamminò.
La castana alzò un sopracciglio, poi annuì. “Allora io
e Ino andiamo…Vieni anche tu, Lee?” domandò
prendendo sotto braccio il compagno. “Tu Hinata stai
qui?” domandò poi mentre prendeva sottobraccio anche Neji, che si irrigidì senza tuttavia sottrarsi a quel
gesto.
“Io…”
“Tu devi ancora comprare
qualcosa di decente” la ammonì Ino.
Hinata sgranò gli occhi quando
incontrò le offerte congiunte di Kiba e Naruto: “Ti
aiuto io” mormorarono insieme.
“Beh…”
“Cosa
vuoi di più dalla vita?” chiese allora Tenten.
“Due uomini che si offrono
di accompagnarti a fare shopping: dico io!” approvò Ino. “Ciao gentaglia!”
terminò poi allontanandosi con l’amica dai capelli castani
mentre per scherzo si chinava ad apprezzare il sedere di Neji, non vista dal ragazzo. Tenten
sussultò, arrossì e sospirò: “Sei diabolica, lo sai?”
“Sì, me lo deve aver già
detto qualcuno…” sorrise.
“Allora, Hinata, da dove vogliamo cominciare?” domandò Kiba, d’un tratto dissuaso dal
piano di spiare le ragazze. Spiare Hinata sarebbe
stato come guardare sua sorella, solo che la Hyuga era meglio, per lo meno non picchiava.
Si ritrovò suo malgrado a guardare di traverso l’Uzumaki:
in quanto fratello maggiore avrebbe dovuto…
“Sì, Hinata,
dove vuoi andare?” chiese questi a bassa voce.
Hinata si sentì svenire: davvero due ragazzi le
chiedevano dove voleva andare? Doveva…sentì due braccia forti sostenerla mentre gli occhi di Kiba
brillavano di sfida.
“Ti senti bene, Hinata?” domandò Naruto alle sue spalle, il petto a farle
da schienale.
“Io…” mormorò la mora.
“Vieni” propose
allora il biondo con una gentilezza innata “Sediamoci a prendere
qualcosa, ti va? Sei tutta rossa, sicura di non avere la febbre?” le domandò mentre con una mano le percorreva il volto,
sfiorandole il collo in una carezza.
Sentì mormorare un
“idiota” a Kiba prima che tutto diventasse nero.
“Oh, che cosa
emozionante!” trillò Ino “Team 10 e 7 uniti nell’ennesima
missione!” sospirò. Neji alzò un sopracciglio
da dietro la sua tazza di the;
Tenten rise: “È curioso, no?” fece abbracciando Rock Lee.
“No, papà l’ha sempre
detto, anche se non lo apprezza particolarmente” fece Ino stringendosi al
braccio di Shikamaru, che per tutta risposta sbuffò: “Tuo padre non
apprezzerebbe nessuno. Chi è degno della sua principessa?”
sospirò ironico. Ino lo ignorò, togliendo il sacchetto di
patatine a Choji: “Ora, all’opera” incitò. “Abbiamo
un sacco di cose da fare, e poco tempo per farle;
quindi voi ci aiuterete” terminò
guardando i ragazzi.
“Si può dire di no?”
chiese Neji. Shikamaru lo ringraziò con lo sguardo. Choji rise.
“Certo, caro” fece Tenten
stringendo una guancia a Neji. Lo Hyuga sospirò.
“Allora, cos’è che
dobbiamo fare?” domandò Choji, più rassegnato che
entusiasta.
“Naturalmente, aiuteremo!”
ingiunse Rock Lee, più entusiasta che rassegnato.
“Sasuke,
potresti gentilmente…” domandò Sakura destreggiandosi tra il coprirsi il petto
altrimenti in biancheria intima e il vestito che stava ripiegando. Quel
camerino era decisamente troppo angusto.
Sasuke invece di rispondere aprì la porta: “Che co-…” si bloccò al vederla così, uno sguardo impaurito e
ansioso sul volto.
Si bloccò
mentre solo la sua lingua percorreva le labbra in un fare quasi
animalesco. Sakura lo fissava senza fiatare, terrorizzata eppure abbagliata
dalla luce che veniva da dietro di lui, rendendolo quasi un dio ai suoi occhi.
Aveva paura persino di respirare. Sasuke la guardò
ancora: pallida, bianca e bellissima. Gli era sempre apparsa
così Sakura, nonostante non l’avesse mai ammesso. E
nonostante non avesse mai pensato di farlo, si ritrovò a mettere piede in quell’angusta cabina di negozio femminile, a varcare quello
spazio che aveva già violato anche solo con gli occhi, anche solo con il
desiderio. Si lasciò spingere dal suo istinto vicino a
Sakura, vicinissimo, tanto da sentirne il respiro sulla pelle. Lei era
arrossita di colpo, paralizzata, speranzosa ogni oltre
ragionevole certezza. SasukeUchiha
era lì, di fronte a lei, il suo respiro nel proprio, i suoi occhi sulla sua bocca mentre lei si leccava un labbro, pregando. Pregandolo.
“Non…” deglutì Sasuke “non dire niente” sussurrò a pochi centimetri dalle
sue labbra in un tono di voce appena udibile, in una preghiera che non era da
lui.
E il bacio fu come mai se l’era sognato. Fu tenero
all’inizio, fu il chiedere il permesso di entrare di nuovo nella sua vita, dopo
anni di silenzio, dopo anni di assenza, dopo il
tradimento. Fu la preghiera in punta di piedi di chi ha il peso di un destino
addosso, l’etichetta di malvagio in fronte e l’anima in pezzi dentro; di chi,
quei pezzi, aveva deciso a chi affidarli. Poi fu
fuoco, fuoco allo stato puro: l’elemento di Sasuke, il bisogno di Sakura. Fu un attaccarsi l’uno
all’altra, un implorarsi a vicenda e uno sfidarsi poi. Fu Sakura che si
aggrappava a lui mentreSasuke
affondava le mani tra i capelli rosa, mentre le carezzava la nuca e la schiena
e la sollevava verso di sé, prendendola in braccio mentre le gambe di lei gli
circondavano la vita. Furono anni e giorni che passavano davanti a quegli occhi
chiusi che si curavano solo del presente e di quello che erano loro due in quel
momento perfetto, fuori dal mondo.
“Ehm…scusate” la commessa
arrossiva come una pazza mentre cercava in qualche
modo di fermarli. Sasuke chinò il capo accompagnando
Sakura a terra. La rosa si portò la frangia davanti alla fronte, cercando in
ogni modo di nascondere il suo imbarazzo.
“Apprezzo il vostro
entusiasmo, però ecco…non è il luogo più appropriato per…” non terminò la frase
per gentilezza. ‘Saltarsiaddosso’
non sarebbe stato molto fine, in effetti.
“Io…prendo questo” fece
Sakura allungando il vestito alla commessa e ritirandosi nel camerino mentre Sasuke se ne usciva silenzioso e pagava a sua insaputa.
“Eccomi” riemerse la rosa
dopo poco.
Sasuke annuì prendendo la borsa. “Devo…” protestò lei.
“Ha provveduto il suo
ragazzo” mormorò la cassiera “Buon divertimento” ridacchiò
poi.
QuandoHinata si riprese, sentì
ballonzolare sotto di sé.
“Hey,
Hinata, stai meglio?” le domandò Naruto, al suo
fianco.
“Si è svegliata?” chiese
una voce sotto di lei. Kiba. La ragazza si sfregò gli
occhi: “Sì, sto…sto bene, grazie”.
“Adesso ti portiamo a
casa” proclamò Kiba con uno spirito protettivo che in
pochi sapevano possedesse “E ti riposi, chiaro?”
domandò.
“Sissignore!” rispose Hinata ridendo. Kiba rispose con
un sorriso, e Naruto d’un tratto s’incupì. Non ebbe
tempo di elaborare che furono dinanzi a villa Hyuuga.
“Puoi mettermi giù”
sorrise Hinata mentreKiba seguiva incerto le
sue istruzioni: “Non so se sia il caso, Hinata…”
“Sto bene, Kiba” fece poi appoggiandosi leggermente a Naruto mentre pensava di perdere l’equilibrio. Quel semplice
contatto bastò a rinsaldare i suoi nervi.
“Che ore sono?” domandò
poi la Hyuuga.
“Quasi le tre” rispose Naruto “Hai mangiato qualcosa, Hinata?”
domandò poi.
“No, può essere che…”
“Per la barba dell’Hokage, non ho dato da mangiare ad Akamaru!”
Kiba si colpì la fronte “Sarà
furioso…” pensò a voce alta.
“Vai Kiba,
l’accompagno io” disse allora Naruto.
“Sicuro?” domandò Kiba, uno sguardo apprensivo sul
volto “Per te va bene, Hinata?” domandò poi
alla compagna.
La mora annuì. Il ragazzo
le fece una carezza e sparì mentreHinata
si appoggiava involontariamente a Naruto: “Perdonami…” mormorò prima di sentire
la testa che vorticava paurosamente. Naruto la prese in braccio senza tante
cerimonie e la condusse in casa. Hinata gli porse
timida le chiavi: era il giorno libero dei domestici e neppure suo padre era in
casa, e sembrava che Naruto stesse portando la sua sposa il giorno delle nozze.
“Lo so dov’è camera tua”
mormorò il ragazzo, e Hinata per poco non svenne di
nuovo.
La posò sul letto con una
grazia inaudita mentre mormorava: torno tra pochissimo, e spariva oltre la soglia con un occhiolino. Hinata si lasciò andare sul cuscino con una leggerezza mai
provata: era questo essere innamorati? Era questo ricevere un barlume di
speranza in cambio di anni d’attesa? Se era davvero così, si ritrovò a pensare, assurdamente, che
sarebbe stata in grado di aspettarne altrettanti. Chiuse gli occhi sorridendo,
e sorridendo fece quello che faceva ogni sera:
immaginò.
Immaginò che Naruto la
invitasse a ballare quando lei era una principessa
aggraziata e forte, simpatica come Tenten,
determinata come Sakura e sicura come Ino; immaginò che lui la prendesse per la
vita e insieme ballassero tra le stelle tra l’odore di mille…ramen?!Hinata tentò
più volte di continuare la sua fantasia, ma l’odore di cibo si faceva sempre
più forte, tanto che non riusciva più a evitarlo.
Mormorando sommessamente aprì gli occhi: davanti a lei c’era Naruto, lo sguardo
vagante tra la ciotola di ramen che aveva portato e la
ragazza: “Ma allora sei sveglia!” esultò al vederla “Avevo paura che fossi
svenuta di nuovo…penserai che sia noioso, maIchiraku era ancora aperto e…devi mangiare qualcosa ecco” terminò
mentre il suo stomaco brontolava rumorosamente.
“Naruto…hai fame?” domandò
allora lei, divertita.
“Io…no” negò i ragazzo mentre il suo stomaco emetteva un secondo ruggito.
Hinata rise divertita, e Naruto rise
con lei grattandosi la nuca: “Un po’”, disse.
“Possiamo dividerlo”
suggerì allora lei.
“Non se ne parla” rispose
lui “È tutto tuo, ti devi rimettere in forma”.
“Non fa nulla, poi ho una torta in cucina” concluse lei alzandosi a sedere.
“Davvero?”
“Davvero. Ti piace il
cioccolato?”
“Altroché!” sorrise lui
porgendole le bacchette. “Prima le signore” si inchinò.
Hinata rise.
Ciao a tutti! Dai, questa
volta non sono stata male ad aggiornare, no?
Dunque, come avrete notato
in questo capitolo ho cercato di dare un po’ di spazio alla dolcezza di Kiba, che se no mi finisce per sembrare solo un pervertito!
XD Poi Naruto…l’ho fatto stare un po’ buono lo scorso capitolo, ha bisogno di
riorganizzare un po’ i pensieri e decidere come agire…ma se si vede qualcun
altro che gli ruba il posto di fianco a Hinata…scatta!
Beh, detto questo, spero vi sia piaciuto…largo alle recensioni!
Kimly: Ma ciao! Complimenti
per lo sforzo titanico, apprezzo molto! E ti ringrazio
per tutti i complimenti, spero di restarne all’altezza! *.*
AyumiYoshida:
Ayu, ma cosa avrò mai fatto per meritarmi recensioni
del genere? Grazie, grazie grazie.
Sono commenti come i tuoi che non mi fanno mai passare la voglia di scrivere!
Ino è anche il mio idolo, non si era capito, eh? XD
Spero che il SasuSaku ti abbia soddisfatta,
e anche il NaruHina! EShikaIno…beh, tu sai quanto li adori, punto. Naruto è in
shock poveretto, non sa come comportarsi, ma come Sasuke
non è così scemo da passare le occasioni! Spero di aver postato abbastanza in
fretta!
Finleyna 4 Ever:
Ciao e grazie! Eccoti il prossimo capitolo, sperando che ti sia piaciuto!
EroSennin425: Kiba è
mitico, sì! Naruto calmo nemmeno io me lo immaginavo,
ma mi piace pensare che a volte lo sia! XD Che mi dici di Sasuke
ora?! Alla prossima!
hachi92: Beh, rece
velocissima ma puntuale e davvero dettagliata, grazie! Grazie anche per aver
commentato ora, mi fa davvero piacere! Eh lo sto cercando un diversivo per Kiba, ma non è per nulla facile! Che
sia Shiho? *si scompiscia dalle risate* In questo capitolo però l’ho un po’ redento, no? Che
ne dici poi dell’”attività” di Sasuke? XD Sono
felicissima che tu, da buona MB, apprezzi il rapporto tra Shika
e Ino: essendo i miei beniamini, ci tengo proprio! E
grazie anche per Neji e Ten, perché ho sempre un po’
paura di scriver di loro e il tuo commento mi conforta! Ecco il tuo
aggiornamento, spero ti sia piaciuto! ;)
Killkenny: Povero Kiba, quasi mi fa pena dal gran che lo torturo….XD
E Shika e Ino…sono i miei preferiti, sì. Si vede
molto? Grazie della rece, come vedi Naruto è tornato
in scena da solo, mica poteva farsi portare via Hinata
così: vabbè che Kiba la
considera una sorella, ma in astinenza com’è…XD
V@le: V@le,
che belle le tue recensioni! Kiba non si smentisce,
vero, ma spero di avervelo fatto vedere anche sotto un’altra luce! C’è solo una
cosa che ama più delle donne probabilmente…Akamaru! E per fortuna che c’era lui, se no Naruto e Hinata col piffero che restavano soli! Giusto, evviva
l’happy ending nelle fic,
ti appoggio! I maschietti come vedi ci hanno provato ma
non è andata secondo i loro piani…per qualcuno però (leggasi Sasuke) è andata addirittura meglio! XD Bacione!
Slice: grazie mille! Sono
contenta di farvi ridere, è bellissimo quando me lo
sento dire! I nomignoli di Shikamaru e Ino arriveranno, tranquilla! Davvero
adori Temari e Shino? Wow, avevo una gran paura a scrivere di questa coppia, ma
stanno piacendo anche a me! A presto!
celiane4ever: Hai ragione, la
prossima volta farò più attenzione a non alludere a segreti di stato! Che mi dici del SasuSaku ora? ;P Grazie ancora e sempre, Vale, spero proprio che questo
capitolo ti sia piaciuto! E il capodanno a Suna arriverà, come promesso!
Naruto
e Hinatadistolsero il loro
sguardo dalle tazze di the che tenevano in mano e si voltarono all’udire quella
parola. Si stupirono ancora di più realizzando a chi appartenesse
quella voce.
“Konohamaru, che ci fai qui?” domandò il biondo, stranito.
“Sono
venuto a prendere la mia ragazza” alzò le spalle lui, con tono ovvio.
“La
tua ragazza un corno!” si sentì tuonare dalle scale,
dalle camere della sorella minore del clan Hyuuga.
“Quando te ne vai?” sorrise con astio malecelatoHanabi, facendo le scale di quattro in quattro.
“Dopo
che mi dici di sì, mademoiselle”
rispose con tono melenso Konohamaru, afferrando la mano di lei e baciandola in men
che non si dica. Hanabi arrossì all’istante,
sottraendo di scatto la mano alle effusioni del ragazzo.
Hinata
nascose un risolino, mentre Naruto non riuscì a trattenersi, e proruppe in una
fragorosa risata.
“D’altronde”
continuò Konohamaru “Anche il capo
è qui con la sua donna” affermò solenne. “Quando
facciamo un’uscita a quattro?”.
Questa
volta nessuno ebbe nulla da ridere. “A proposito” continuò poi il bambino sgomitando
Naruto in maniera non troppo subdola “gran bella pollastrella, capo!”.
Questa
volta ad arrossire fu Hinata, mentre Hanabi sorrideva divertita.
Prima
che Naruto potesse ribattere, il nipote del defunto Hokage continuò: “Certo, se fossi un po’ più grande sarebbe
stata anche la mia prima scelta, ma sono contento che sia tra le tue braccia
capo: tu sì che sai come trattare le donne!”.
“Grazie
tanto, Konohamaru” si lamentò Hanabi.
A
Naruto invece, naturalmente, non fu concesso di ribattere.
“E
come l’hai conquistata, capo, come l’hai conquistata?” chiese Konohamaru
mentreHanabi fingeva di non essere
interessata.
Prima
che Naruto potesse esplicitare che si trattava di un
equivoco e che non era successo nulla tra di loro, Konohamaru
continuò: “No, non me lo dire! È giusto, è giusto che ognuno abbia i suoi
segreti e, come diceva il grande Jiraya, acqua in
bocca e zampe avanti! Oh, che grande maestro!”.
“Magari
lui e Hinata vogliono stare da soli, Konohamaru. Magari devono fare cose da grandi” lo interruppeHanabi, prendendolo per un braccio. “E,
Hinata?” domandò poi. La sorella la guardò, facendole
cenno di proseguire “Gran bella scelta” fece Hanabi
lasciando scorrere lo sguardo di sotto in su, ignorando
completamente il pudore e apprezzando a lungo il corpo ben tonificato di
Naruto. Detto questo, e lanciato uno sguardo di sfida al suo degno compare, strattonò
il braccio di Konohamaru e sparì con lui.
Tra
Naruto e Hinata calò il silenzio per un po’, poi
Naruto mormorò piano: “Buona la torta, complimenti”.
“Allora,
mettetevi comodi che vi porto un po’ di torta…” attaccò Ino.
Shikamaru
alzò gli occhi al cielo: “Le cose si fanno lunghe…” mormorò per nulla
entusiasta.
“Com’è
andato lo shopping?” intonò complice Tenten, recepito l’occhiolino dell’amica.
Nessuno
dei ragazzi la degnò di risposta.
“Si
dice ‘compere’ per loro” le sussurrò Ino all’orecchio, offrendole uno sguardo
di simpatia.
“Allora?”
domandò Tenten, quasi scocciata.
“Sono
andate” risposero in sincronia Neji e Shikamaru, ai
quali decisamente non piaceva la piega che stava
prendendo la conversazione, precisamente per il fatto che non riuscivano a
capire dove la kunoichi castana volesse andare a
parare.
“Che avete comprato?” provò di nuovo Tenten.
“Le
bevande” scrollò le spalle Choji.
“E…” cominciò la castana.
I
ragazzi la guardarono con aria interrogativa. Eppure
erano loro i marziani.
“Oh,
insomma, Ino, io ci rinuncio!” sbottò Tenten
“Vieni tu per piacere!”.
Ino
arrivò ridendo, servendo un pezzo di torta e una tazza di the fumante a
ciascuno. “Ora possiamo cominciare” sentenziò quandoChoji si mise in bocca la sua porzione.
“Mi
sembra chiaro” esordì la bionda “Che se Sakura e Sasuke
non sono così tardi, sarà oramai successo qualcosa tra di
loro, mentre per Naruto e Hinata…cosa possiamo fare
per loro? Kiba si mette in mezzo come fosse un cane da guardia…”
“Yamanka, ti ricordo che io sono suo cugino” la interruppe Neji.
“Di
Hinata, mica di Kiba!”
replicò quella, del tutto convinta.
“Appunto.
Sono suo cugino” ripetéNeji.
“Appunto,
Neji, non sei suo padre, dai” si intromise
Tenten, che sapeva come prendere il suo compagno di
squadra mentre gli posava una mano sul braccio “Che avresti detto se qualcuno
ti avesse impedito di…” tentò timida.
Shikamaru
annuì, intuendo che il suo intervento era davvero inevitabile, se non altro per
la buona pace della sua bionda seccatura. Cosa non gli
faceva fare quella donna.
Così,
controvoglia, intonò: “Hyuuga, credimi, non è facile
vivere con qualcuno contro. Già uno si mette le pare per conto proprio; se poi
ti si aggiunge un famigliare iperprotettivo finisce
che non ci provi mai” dichiarò. Neji lo fissò
disarmato: era stupefacente quanto Nara non avesse problemi ad ammettere le sue
difficoltà.
Lo Hyuuga
sospirò: “Non sono suo padre”.
“Bene”
sentenziò il Nara “Abbiamo finito, Ino?”.
La
ragazza trillò di un suono affatto rassicurante: “Siamo all’inizio, tesoro”,
squittì eccitata.
“Grazie,
Sasuke” Sakura annuì prendendogli dalle mani il
vestito che lui le aveva comprato. Erano davanti a
casa di lei, ed erano a corto di argomenti. Forse, necessitavano entrambi di pensare.
“Ci
vediamo” tagliò corto lui mentre un’espressione di
disappunto si disegnava sul volto di lei. Poi, a sprovvista, le prese la mano e
l’attirò a sé, unendo le loro labbra.
“Mi
sei mancato da morire” sussurrò Sakura quando si
separarono, sentendo le lacrime salirle agli occhi. “Sei stato via per così
tanto tempo…” si sciolse mentre lui le riportava una
ciocca di capelli dietro l’orecchio: “Basta” sussurrò il ragazzo.
“Anche
quando sei tornato, e non c’eri…non eri tra noi, anche quando eri lì…il tuo
corpo c’era, ma tu…ho avuto una paura tremenda, Sasuke”
mormorò la ragazza nascondendosi sul collo di lui,
crollando in quella confessione, ammettendo tutte le sue sofferenze e le sue
pene con quella frase.
“Non
piangere Sakura” sussurrò lui, e si odiò di non essere in grado di dirle
qualcosa di più convincente, di più consolante, ma già gli pareva un miracolo
stringerla tra le braccia, già gli pareva un miracolo che lei fosse lì per lui,
ci fosse sempre stata, dall’inizio e avanti e avanti
ancora. Lui non ne sarebbe mai stato capace, senz’ombra di dubbio. Si sforzò di
stringerla senza troppa forza, si impedì di
avvicinarla violentemente a lui perché sentiva la necessità impellente,
inspiegabile, di sentirsela contro il più possibile; dentro, quasi. Sakura era
l’unica cosa che lo scaldasse dentro, davvero, e ora
ne sentiva un bisogno quasi viscerale.
“Mi
dispiace Sasuke” tirò su col naso lei, e lui
resistette all’impulso di assaltarle di nuovo le labbra, di stringerla più
forte a sé, di sfregare la sua pelle diafana su quella perlata di lei, di
sentirsela vicina in ogni modo possibile. Nemmeno la vendetta era così
viscerale, nemmeno Orochimaru aveva scoperto quel posto
della sua anima che Sakura dominava senza saperlo; nulla, prima di allora, gli
era parso così allettante e irresistibile come quella ragazza, che aveva sotto
gli occhi da sempre, che l’amava da sempre, di cui si era permesso di
accorgersi da così poco.
“Non
voglio che tu pensi che sono debole” sussurrò Sakura mentre
con foga lo stringeva a sé, non credendo ancora a quello che le stava
accadendo. Sasuke respirò a fondo, cercando di
trattenersi eppure mordicchiando trepidante il collo di Sakura, e sorprendendosi
a sussurrare sulla sua pelle: “Ti voglio, Sakura”.
La
merenda di Naruto e Hinata fu interrotta dallo
scampanellio della porta.
“Oh,
signorina Hyuuga, la trovo davvero in forma!” si
complimentò la fornaia consegnandole il pane che evidentemente qualcuno aveva
ordinato.
“Come
sta suo padre? Spero bene…”
“Benissimo,
grazie” sorrise Hinata con grazia.
“Ah,
ma vedo che c’è il suo ragazzo” si interruppe allora
quella scorgendo Naruto oltre la soglia.
“Non…”
tentò di smentire Hinata, ma la vecchia non la fece
parlare: “Signorina Hinata, già l’anello?” esclamò
deliziata afferrandole la mano.
“I
miei complimenti, ha scelto uno shinobi un po’ irruento, forse, ma deve avere uno
fuoco dentro…” ammiccò la signora facendo l’occhiolino a Hinata,
che prontamente arrossì.
“Tutto
bene?” si avvicinò allora Naruto notando l’immobilità di Hinata,
e appoggiandole una mano sulla guancia.
“Eh?
Sì, grazie Naruto” rispose quella, afferrando la busta del pane e guardando in
basso, imbarazzata.
“Io
vado: buona giornata!” si dimise allora la fornaia, sorridendo sorniona.
“Tutto
bene, Hinata?” ripeté allora Naruto con aria
vagamente preoccupata, continuando a far passare la mano sul volto della
ragazza, portandolo ad incrociare il suo sguardo.
“Sì…”
mormorò Hinata leccandosi le labbra
senza avere saliva, tanto la vista del ragazzo così vicino le bloccava
qualsiasi funzione vitale.
Naruto
sentì l’impulso inarrestabile di baciarla, così mentre
lei lo guardava con occhi speranzosi si chinò a sfiorarle le labbra con le
proprie.
Si
carezzarono una, due, tre volte, mentre le mani di
Naruto le circondavano il volto e quelle di Hinata si
stringevano a pugni cercando di non rovinare il momento, pregando che tutto
andasse bene, che nulla deturpasse quel loro primo, desiderato, agognato bacio.
Naruto
non sembrava voler affrettare le cose, appoggiando la fronte su quella di lei e
concedendosi il tempo di guardarla negli occhi, di accarezzarla, di studiarne
le fattezze. Portò la bocca in prossimità dell’orecchio di
lei, sussurrando lievemente il suo nome: “Hinata…”.
La
kunoichi tremò a quel suono, si morse un labbro sospirando mentre la guancia di Naruto sfiorava la sua e le
labbra del ragazzo tornavano a cercare quelle di lei, molto più carnose, molto
più rosee.
Naturalmente,
nessuno dei due aveva fatto caso al fatto che la porta era rimasta aperta.
“Amore”
chiamò senza imbarazzo Shikamaru. Choji strabuzzò gli
occhi, Neji distolse lo sguardo schifato, Leefissò curioso il soffitto e Tenten sospirò conquistata mentre Ino guardava Shikamaru
sorpresa.
“Giustappunto
per il fatto che non è giusto che ci siano ostacoli tra Naruto e Hinata” continuò il Nara senza cenno di stranimento
“forse non è giusto nemmeno che li si spinga, no?”.
“MaShika!” protestò allora la
ragazza “Loro hanno bisogno di noi!”.
“Noi
non abbiamo avuto bisogno di nessuno” sussurrò allora lui piano, fissandola
sincero “e nemmeno Neji e Tenten,
no?”.
“Ma…”
“Sakura
se la caverà, no?” domandò, e la ragazza annuì “E Hinata
cos’ha meno di tutte voi? Non ti fidi di lei?”.
“Non
è questo Shika, è che…” si lamentò Ino, con il
broncio sul volto.
“E allora dov’è il problema?” domandò Choji,
andando in soccorso all’amico.
“Non
c’è” frignò Ino “però…”.
“Ino”
esclamarono insieme i suoi due compagni di squadra.
“Capisco
la tua buona volontà” rafforzò Choji “ma non devi sempre preoccuparti per gli altri, sai?”
intonò in un ritornello che la ragazza conosceva bene.
“C’è
tanta giovinezza in noi che possiamo dedicare il pomeriggio ad attività più
piacevoli!” esclamò Rock Lee, alzando un pugno al
cielo.
“Già”,
interferì Choji, “quindi perché non…”
“…ci
guardiamo un bel film?” terminò Shikamaru. Poi spiegò: “Così Lee può fare le flessioni di fianco al divano, Neji può amoreggiare con Tenten
senza vergognarsi perché tanto non c’è luce, Cho ha
una scusa per sgranocchiare schifezzee io posso dormire!” terminò
soddisfatto portandosi le mani dietro la nuca.
“Shika?” protestò Ino contrariata.
“Sì?”
le concesse udienza lui.
“E io? A me non ci pensi? Che faccio io?”
“Mendokuse, Ino-chan” si lamentò Shikamaru “Vorrà dire che non dormirò
nemmeno io”.
Pochi
isolati più in là, un urlo rompeva l’aria: “Uzumaki! Tu-sei-morto!”.
Ciao a tutti! Eccomi di nuovo qui! Purtroppo
ho la connessione morta, dunque posto dal pc di un amico e non riesco a
rispondere ai commenti! Spero che riusciate a perdonarmi, promettendovi comunque che risponderò a tutti al prossimo capitolo!
Naruto si staccò a forza da Hinata, tenendo le mani sulle spalle di lei
e stringendola d’istinto a sé, come a volerla protegge
Naruto
si staccò a forza da Hinata, tenendo le mani sulle spalle di lei e stringendola d’istinto a sé, come a volerla
proteggere da una furia omicida. Il che in effetti non
era troppo lontano da quello che era KibaInuzuka in quel momento, stando alle sue parole.
Avvicinò
ancora di più Hinata al suo petto con un braccio,
mentre con l’altro spiegava la mano per fermare Kiba.
O, per lo meno, per rimandare ancora un po’ la sua esecuzione.
“Kiba…” cominciò tra il perplesso e il ragionevole, senza
avere la benché minima idea di dove andare a parare.
“Uzumaki, tu-sei-morto”
ripeté l’Inuzuka, per niente distratto dal suo piano
iniziale.
“Kiba…” mormorò Hinata, ma quello
non la stette a sentire.
“Hai
capito Uzumaki?” ripeté il castano “Sei morto”.
“Abbiamo
capito tutti Inuzuka, abbiamo capito”
arrivò una voce alle loro spalle.
“Uchiha?” domandò Kiba,
stralunato.
“In
persona” rispose il ragazzo dai capelli corvini, alzando un sopracciglio.
“Che ci fai qui?” domandarono all’unisono Kiba
e Naruto.
“Io?
Niente, passavo…”
“Da
casa di Hinata?” chiesero di nuovo il castano e il
biondo, insieme. Poi procedettero a guardarsi in
cagnesco. Il che, era da dire, riusciva molto meglio a Kiba.
“Sapete
com’è, è sulla traiettoria di casa mia…” ragionò Sasuke.
“Non
dal centro commerciale” ghignò Kiba.
“No,
da casa di Sakura” rispose senza problemi il moro.
A
quel punto Kiba lo guardò
stralunato, poi cadde in ginocchio.
“Kiba?” domandò perplesso Naruto, impressionato da quel
repentino cambiamento d’animo.
“Vattene
Uzumaki, prima che ti uccida” lo respinse quello con
fare melodrammatico, tirandosi malamente su dalla
posizione che aveva mestamente assunto. “Per oggi hai la vita salva” decretò
aggrappandosi a Sasuke, che gli lanciò uno sguardo
assassino. Kiba non se ne curò, appoggiandosi di
forza al moro, come fosse la sua fonte di sostegno. Sasuke provò a intensificare lo
sguardo, senza risultati. Quando finalmente Kiba,
dopo aver tentato di soffiarsi il naso arrossato da un pianto inesistente sulla
maglia dell’Uchiha alzò il volto su indicazione di
Naruto e Hinata e diresse il suo sguardo su Sasuke, decise improvvisamente – chissà perché -che era giunto il momento di camminare con le proprie gambe.
“Bene,
come mai qui, Uchiha?” tentò di domandare con
distacco cambiando ancora espressione.
Sasuke
lo ricambiò con cipiglio annoiato: “Come mai non ti fai mai i fatti tuoi, Inuzuka?” rispose con una domanda.
“Volevo
solo fare conversazione…” si lamentò Kiba.
“…minacciando
di morte Naruto” completò cambiando argomento Sasuke.
“Sì,
minacciando…non cambiare argomento Uchiha” si riprese
l’Inuzuka “E tu non ti muovere Uzumaki!”
urlò dietro a Naruto, che si stava ritirando in casa con Hinata.
“Uchiha?” riprese con fare accusatorio.
“Vado
a casa” decretò quello.
“Perché
non sei rimasto da Sakura, visto che tu ce l’hai, una
donna?” domandò contrariato Kiba.
“Piccoli
inconvenienti” scosse il capo il moro, facendo per andarsene.
Mezz’ora prima davanti a casa Haruno…
“Sakura,
ti voglio…”.
La
ragazza si sentì infiammare a quelle parole, che si irradiavano
calde in tutto il suo corpo come una colata inarrestabile di desiderio. Strinse
il ragazzo a sé per sentirselo addosso, per sentirlo reale contro di sé, sulla
sua pelle, poi fece scorrere le mani lungo le braccia del ragazzo e intrecciò
le loro mani mentre a stento alzava lo sguardo
fissando le pupille in quelle di lui, chiedendogli tacitamente se lo volesse
davvero. Sasuke continuò a fissarla col suo sguardo
pieno e determinato, facendola quasi vacillare di intensità:
allora Sakura si decise, lasciò una delle mani del ragazzo e tenne stretta
l’altra, per condurlo rapidamente all’interno della sua abitazione.
“Amore,
sei già a casa?”.
Fu
in quel momento che Sakura Haruno si ricordò che le
era sfuggito qualcosa, anzi, qualcuno; sua madre. Maledisse la sua genitrice
con tutto quel che aveva in testa, chiedendosi se lasciare o
meno la mano di Sasuke, se invitarlo a entrare
o spingerlo via con un calcio. Ebbene, Sakura Haruno aveva i riflessi ben allenati, ma mai quanto quelli
di una madre curiosa.
“Ma chi c’è con te?”
“Mamma…”
tentò di mediare Sakura mentre la madre squadrava il
ragazzo con fare indagatore.
“…lui
è Sasuke” terminò sconsolata la ragazza, pregando che
il ninja la perdonasse.
“Ma lo so, cara, siete stati in squadra assieme” puntualizzò
la madre con voce saccarina “Poi camera tua è piena di foto…”.
Lo
sguardo di Sakura bloccò prontamente la madre, che ne ebbe
compassione: “…dei tuoi amici e del tuo team. Come potrei non
conoscerlo?” terminò sorridendo.
Sasuke
abbozzò un leggero e insicuro alzarsi di labbra in cambio.
“Visto
che siete già tornati dalle compere, volete un the? Ti
faccio qualcosa, Sasuke?” domandò
con voce gentile. A Sasuke si ghiacciò il sangue
nelle vene. Guardò Sakura con fare scioccato, ma la rosa non aiutava molto,
quindi si scusò impacciato: “No, io ho promesso a…”.
Mamma? Papà? Fratello? Diamine, ma perché per lui anche le scuse più
banali dovevano essere un problema?
“…A
Naruto che sarei andato fuori con lui, oggi pomeriggio. Ho solo accompagnato
sua figlia a casa”.
“D’accordo”
annuì la madre della rosa tentando di non scoppiare a ridere “Grazie, Sasuke” si inchinò mentre il
ragazzo tagliava l’angolo.
“Sei
sicuro di non voler tornare a cena?” gli gridò dietro mentre
quello aumentava il passo fingendo di non aver sentito.
La
donna sorrise sorniona, poi guardò la figlia con l’aria di chi ha paura di prendersi un rimprovero, anche se forse avrebbe
dovuto essere il contrario. Quell che si trovò
dinanzi era la figlia che fissava beata il vuoto.
“Sakura,
tutto bene?” domandò allora la donna, sorridendo.
“Benissimo”
sospirò quella, continuando a fissare il nulla con una strana fascinazione. “Devo chiamare Ino!” esclamò poi entusiasta
saltando qua e là.
“E
tu Uzumaki?” domandò allora Kiba
“Non pensare che mi sia scordato…”
“Io
che?” domandò Naruto. Il suo sguardo era molto meno intimidatorio di quello di Sasuke.
“Che
scusa hai per giustificarti?”
“Gius…Scusa un attimo Inuzuka,
perché mai dovrei giustificarmi?” domandò Naruto, sinceramente perso.
“Perché per esempio hai il braccio intorno alle spalle di Hinata?” chiese Kiba con fare
retorico.
“Perché forse sono innamorato di lei?” lo scimmiottò Naruto
prendendo a fare strane mosse.
“C-che cosa hai detto?” questa volta la vocina proveniva da
dietro di loro, e non era quella profonda di Sasuke o
quella attualmente umorale di Kiba,
ma quella tentativa e timida di Hinata.
I
tre ragazzi si voltarono a guardare la kunoichi che
aveva parlato, che prontamente arrossì alla grande, domandando
però nuovamente ciò che aveva appena chiesto mentre fissava i suoi occhi
in quelli di Naruto.
“Che
cosa ho detto?” ripeté il biondo stupito quasi di se stesso; poi lentamente,
come gli stesse riaffiorando alla mente un ricordo d’infanzia, le sue labbra si
aprirono a un sorriso. “Che
sono innamorato di te” sussurrò piano, appoggiando la sua fronte a quella della
ragazza.
“Sono
innamorato di te” ripeté sfiorando le labbra di Hinata
con le sue. Sentì la ragazza tremare tra le sue braccia, sentì le lacrime
scorrere placide sul suo volto, sentì un sospiro sfiorargli la guancia mentre il respiro le si faceva più concitato e
infine non resistette a sfiorarle le labbra una, due, tre volte, per poi
avvolgerla in un abbraccio mozzafiato e poi toglierle quell’ultimo
sospiro che le rimaneva sulle labbra con un bacio pieno, coinvolgente, loro.
“Questo
film è noioso”.
Ino
si voltò a guardare stranita Shikamaru, non credeva
alle sue orecchie: “Che cosa?”
“EChoji ha finito le patatine.
Perché non vai a fare dei pop corn?”
terminò il moro porgendole una ciotola vuota.
“Che c’è adesso, che…” al sentire la mano del ragazzo
intrufolarsi sotto la sua maglietta e disegnare pigri cerchi sul suo fianco,
Ino d’improvviso capì.
“Ah…”
disse cercando di celare il mugugno di piacere “Quel…sì…va bene, ok”. Terminò la ragazza mentre
Shikamaru le si avvicinava all’orecchio e mormorava: “Ino? Non giustificarti ad
alta voce, sembra più un mugugnare equivoco che lo scusarsi di una cuoca” e
piantandole un pizzicotto sul fianco, sorrise sornione mentre lei si
allontanava arrossendo a ritmi vertiginosi.
“Tutto
a posto?” domandò Rock Lee.
“Credo
di sì” fece spallucce Shikamaru.
“Vai
per lo meno a vedere se ha bisogno, no? Con quello che mangia Chojinon ce la farà a portare
tutto da sola…” lo incitò Neji mentre Shikamaru lo
ringraziava mentalmente. Naturalmente, ciascuno dei due geni aveva capito che
l’altro non stava facendo altro che creare a se stesso un’occasione per stare
un po’ con la propria ragazza.
Altrettanto
chiaramente, nessuno dei due geni ebbe il tempo di pensare ad altro, perché Tenten aveva preso il braccio di Neji
portandolo a circondare le sue spalle, e Ino era sempre stata
eccellente nell’attirare gli sguardi anche solo da dietro.
Quando
quell’unico respiro non bastò per tutti
e due, Naruto e Hinata si separarono mentre la
ragazza inspirava affannosamente e, rossa in volto, guardava l’erba sotto i
loro piedi. Naruto allora sorrise, le prese il mento tra le dita e le sollevò
lo sguardo finché non poté tuffarvicisi col suo, poi
di nuovo le sfiorò le labbra con le proprie, abbracciandola con tenerezza mentre lei si accoccolava sul suo petto,
stringendo tra le mani la sua maglia arancione e ringraziando Dio per quel
momento di assoluta perfezione nella sua vita.
Tenten
intrecciò la propria mano con quella di Neji mentre lui ostentava attenzione verso il film che stavano
guardando. Ora, Tenten non avrebbe mai perso contro
una pellicola. Fece scorrere la mano libera dietro la schiena del ragazzo, per
passargli le dita fredde in prossimità dell’osso sacro, e ottenendo un brivido
da parte di lui, che con sguardo interrogativo si girò verso di lei. La ragazza
sorrise con fare innocente, stringendolo improvvisamente a sé e baciandolo
rapidamente mentre lui prima si irrigidiva interdetto,
poi si lasciava andare a quella nuova tenerezza.
“Hai
paura che bruci i popcorn?” fece Ino alzando un sopracciglio in direzione di Shikamaru mentre lui chiudeva la porta dietro di sé
leccandosi un labbro.
“Devi
avere proprio voglia di…” cominciò lei mentre tirava
fuori dall’armadietto la scatola di mais, ma Shikamaru non la fece finire: “Non
sai quanto” sussurrò stringendola a sé mentre lei si lasciava andare a un
risolino: “Shika…”
“Ino…”
“Eh?”
domandò lei girandosi tra le sue braccia e piantandogli un bacio sulle labbra.
Lui non rispose, ma l’attirò ulteriormente a sé, stringendole la vita per
invitarla contro di lui, lasciando scorrere le mani lungo la sua schiena e più
giù, prendendola in braccio e facendola appoggiare sul tavolo mentre le sue
mani non le davano tregua, intrufolandosi sotto la maglietta viola smaniose mentre la sua bocca la ricopriva di baci e lei
ricambiava sorridendo, premendo le sue mani sulla nuca, stringendolo a sé con
le gambe, avvicinando i loro bacini.
Improvvisamente
un impetuoso bussare alla porta interruppe le loro manovre.
“Ino…”
la avvertì Shikamaru mentre reclutante si staccava per
un attimo dalla sua pelle.
La
ragazza lo guardò con espressione innocente, mentre allungava il collo verso la
porta.
Infine
si risolse e riprese a baciarlo mentre riprendevano
anche i colpi alla porta.
Shikamaru
emise un mugugno di protesta mentre baciava la ragazza
con più foga, sperando di soffocare quel baccano con il rincorrersi dei loro
sospiri.
“Ino!”
questa volta era sicuro di non essere stato lui a parlare. In
effetti la voce era femminile. Guardò la ragazza negli
occhi stranito, mentre lei lo squadrava con sguardo interrogativo.
“Ino!”
Shikamaru
pregò che la voce e i battiti si volatilizzassero all’istante.
“Ino!
Lo so che sei dentro, devo dirti una cosa! È urgente!” né la voce, né i battiti
sparirono, anzi, si moltiplicarono. Non dovevano
amarlo molto ai piani alti.
Ino
guardò Shikamaru disarmata, poi alzò le braccia in segno di resa e andò ad
aprire: “Sakura?” domandò.
L’amica
fece per entrare, ma Ino la respinse: “Scusami, scusami,
lo so che non rispetto mai quella degli altri, ma a volte ho bisogno anche io
di privacy!”. E senza guardare l’amica negli occhi,
chiuse la porta.
Shikamaru
ci ripensò, ringraziando accuratamente Dio per la cortese attenzione
accordatagli, e ripromettendo un cero in chiesa quando Ino gli si volse
saltandogli in braccio con sguardo malizioso. Stava per avventarsi di nuovo su
di lei quando il bussare alla porta riprese: “Ino!”. E sì che questa volta la voce era maschile.
“Ino,
apri ti prego!”
“Kiba?” domandò lei stranita.
Shikamaru
alzò le spalle e riprese a baciarla.
Al di là della porta, Kiba si lasciava scivolare contro il
vetro mentre Sakura salutava Sasuke come si doveva.
Eccomi qua! Grazie a tutti, vi rispondo
subito!
celiane4ever: Vale! Addirittura sensei? Sono contenta che ti sia piaciuta la SasuSaku: io tendo a vederla come coppia principalmente angst, ma in questo capitolo ho anche provato a renderli un
po’ comici tentando mi mantenerli in carachter!
Naruto e Hinata sono una fonte continua di sorprese e
qui, seppure non ci sia un pericolo mortale imminente, è stato lui a
dichiararsi per primo! Beccati questa Kishimoto! E Kibaporello, quasi quasi fa pena anche a me…XD
Hachi 92: Ciao! Come vedi
questa volta Hinata non è svenuta e Ino ha imparato a
farsi i fatti suoi per una volta! Sì, Shika e Ino sembrano già una coppia di vecchi sposi, ma come vedi hanno
anche un giovano fuoco dentro! (ma perché parlo come
Gai???). Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, grazie di seguire la
storia!
V@le: Come vedi Kiba è tornato in azione anche se
un po’ mi fa pena, porello! Che
mi dici adesso di Naruto e Hinata? Ora si sono dati
anche il secondo bacio, e il terzo…Come vedi, Shika
non ci ha messo molto a stancarsi del film, nonostante l’avesse proposto lui!
XD Ma come si dice, avrà trovato qualcosa (meglio, qualcuno) di più
interessante XD
Kilkenny: Hia
ragione, servirebbe proprio una InnerHinata anche a lei, e chissà, magari quando avrà un
po’ più di confidenza in se stessa sorgerà anche in lei! Come vedi ho inserito Hanabi e Konohamaru in versione piccoli-grandi! Come vedi non era Hiashi, ma Kiba…ohmamma, manca ancora Hiashi…ma non so se sarò così cattiva, poveri! XD
Kimly: Kiba
è anche dolce, ma non c’è nessuno che recepisca questa
sua dolcezza! Con chi lo metto?!Anche
io adoro Shikamaru e Ino, sono la mia coppia preferita! E
sì, ci hai preso, era proprio Kiba!
EroSennin425: Eh sì, Naruto è proprio fissato
col ramen, ma presto si fisserà anche con una moretta
di nostra conoscenza! Come vedi in questo capitolo si
“divertono” tutti! O quasi! Il povero, solito Kiba manca!
Bleachnaruto: grazie, grazie
mille, quanti complimenti! Spero che ora che ti sei letta tutti i capitoli d’un
fiato, tu non abbia problemi a continuare uno alla
volta!
diana88: Macché, tranquilla
se perdi qualche capitolo, l’importante è che tu mi perdoni per i miei
aggiornamenti così sporadici! Anche io amo tantissimissimoShika e Ino e
direi che in questo capitolo si nota! E che mi dici di Ino
altruista questa volta? Massì, è tropp
carina comunque! Tantissimi auguri per il tuo
compleanno, dunque!!! Allora, ci avevi preso con
l’autore dell’interruzione? A presto!
BAbyDany94: Grazie mille, spero davvero che ti
sia piaciuto anche questo capitolo! Sì, l’autore dell’interruzione era proprio Kiba, complimenti per averci azzeccato! E
sono d’accordo: Hanabi e Konohamaru
sono troppo carini! Alla prossima!
VenTu: Ma bentornata! Come
vedi le cose non vanno sciolte nemmeno per Sakura e Sasuke,
ma questa è la vita! E il capodanno arriverà,
tranquilla!
Finleyna 4 Ever:
Ciao! Come vedi Naruto questa volta se l’è cavata egregiamente, con una mini
lavata di capo e tanta consolazione che lo aspetta da parte di Hinata…<3 Al prossimo capitolo!
Nemeryal: Sì, nuovo capitolo!
Naruto non se l’è cavata così male, no? Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ci sentiamo!
Slice: Bravissima, era
proprio Kiba che ha spiato dalla porta aperta!
Povero, in effetti non ha altro da fare, essendo
“scoppiato”! Che mi dici di Naruto e Hinata adesso? Spero che ti siano piaciuti anche qui i
pezzetti comici, in mezzo a tanta dolcezza! Grazie a te della recensione, alla
prossima!
Capitolo 44 *** Conversazioni imbarazzanti e approcci diretti ***
Sasuke “Piccoli inconvenienti” scosse il capo il moro, facendo per
andarsene
“Ino!!!”
Kiba credeva di impazzire: era sicuro
di intuire la sagoma della bionda oltre le tende della cucina, mentre dalla sua
destra non smettevano di prevenire strani mugugni: dannate siano sempre le coppiette di cui un elemento non sono io,
pensò il ragazzo lanciando un’ultima occhiata a Sasuke
e Sakura che continuavano a baciarsi appassionatamente. Fece il giro della casa e si ritrovò a
scampanellare all’ingresso. Quando qualcuno finalmente
lo aprì, non era la bellezza eterea della padrona di casa, ma l’infinita saltellosità di Rock Lee: “Kiba, che piacere! Entra!” disse entusiasta,
al solito.
Kiba
sospirò, ma persino Rock Lee era meglio di Sasuke e Sakura che recuperavano gli anni di distanza di
fianco a lui. Questo per lo meno fu il suo pensiero finché non vide Neji e Tenten avvinghiati sul
divano.
“Hinata…”
La
ragazza alzò il volto arrossato nascosto tra le pieghe del maglione di Naruto.
“Ci
vieni con me a Capodanno?”
Lei
sorrise: “Credevo che non me l’avresti mai chiesto”. Poi, piano piano, si mise a ridere.
“Che c’è?” domandò allora Naruto grattandosi il capo senza
capire.
“A
volte i desideri delle candeline si avverano” mormorò Hinata “Anche se bisogna
esprimerli dieci volte prima che avvenga!”. E allora
Naruto rise con lei.
Una
voce però interruppe le loro risate: “Hinata-sama?”
domandò una delle serve di casa Hyuuga “Suo padre è
rientrato e desidera vederla” le fece presente.
“Arrivo
subito Hagumi, grazie” piegò il capo la ragazza. Poi
si rivolse a Naruto: “Io devo andare da mio padre, se vuoi…”.
“Ci
vediamo domani, ok?” fece invece Naruto baciandole piano
la fronte. “Ciao, perla”. E agilmente balzò sulla recinzione della villa, dopo
aver salutato con una mano la ragazza mentre le faceva
l’occhiolino. Hinata ci mise cinque minuti buoni
prima di distogliere lo sguardo dal punto in cui il ragazzo era scomparso e
rincasare.
“Ehi…”
mormorò Sakura staccandosi lievemente da Sasuke,
all’esterno di casa Yamanaka “Non pensavo di mancarti
così tanto…” sorrise maliziosa.
“Finiscila
Sakura, ho parecchi anni da recuperare” protestò Sasuke mentre la attirava
nuovamente a sé.
Lei
si tolse le sue mani di dosso, d’un tratto imbarazzata:
“Certo, ma…”. Il ragazzo la guardò contrariata: eppure fino a
poco tempo prima avrebbe giurato che…
“Buongiorno
Signor Yamanaka!” esclamò Sakura con voce quasi
troppo allegra.
“Sakura,
ciao. Che ci fai qui? Buon giorno, Sasuke.
Ino non è in casa?”. InoichiYamanaka
disse tutto d’un fiato, e Sasuke finalmente scoprì da
dove provenisse l’incessante parlantina della figlia.
“No,
Ino…” tentò Sakura con fare incerto.
Non c’è?
Non mi interessa
perché c’era Sasuke e voglio bene a sua figlia ma
questo lo amo?
Probabilmente è all’interno che ci dà
sotto con Shikamaru?
“Siamo
appena arrivati e ci siamo messi a discutere prima di entrare” concluse Sasuke sardonico.
Forse andava bene
“lo amo”, sospirò Sakura conquistata.
“Beh,
ho una consegna ingente da fare e mi serve il suo aiuto. Spero
proprio che sia in casa. Volete entrare?” fece allora
l’uomo con fare bonario.
Sakura
cominciò a valutare l’opzione tre sudando freddo.
Oltre che la riserva pressoché infinita di parole, Ino Yamanaka
aveva preso un’altra cosa dal padre: l’ira incontrollata e funesta. E quando Ino era arrabbiata faceva paura persino a Sakura.
Figuriamoci suo padre che era grande il doppio.
“Forse
siamo maleducati se entriamo da dietro” deglutì la rosa.
“Ci
sono io, Sakura, non farti problemi” sorrise affabile il signor Yamanaka mentre
apriva la porta.
Neji
sorrise: incutere timore aveva i suoi lati positivi.
Così aveva spedito Kiba e Rock Lee
a procurarsi una ragazza per la sera successiva, perché non potevano
presentarsi senza, secondo la regola centoventi del codice Hyuuga.
Codice che, naturalmente, era stato inventato sul momento.
Tenten
osservò curiosa i due allontanarsi ballonzolando
finché non sentì le braccia di Neji avvolgerla alla
vita e trascinarla sul divano con sé.
“Puoi
ringraziarmi dopo” sussurrò prima di baciarla. La ragazza sorrise nel bacio e
riguadagnò la distanza: “Per cosa?” domandò divertita.
“Mi
accontento del pagamento in natura” alzò le spalle Neji
reprimendo un sorriso ironico: stare con l’Inuzuka
gli faceva male…e stare a quella distanza da Tenten
ancora peggio, decisamente. La ragazza si scandalizzò
per mezzo secondo, prima di decidere di approfittare della
situazione.
“Oh,
per fortuna che Shikamaru mi ha presa!” trillò quasi ad ultrasuoni Ino,
staccandosi forzatamente da Shikamaru nel vedere il padre entrare dalla porta
sul retro.
“Perché
stavo per cadere dal tavolo!” aggiunse con un sorriso troppo largo per essere vero, in direzione del genitore.
InoichiYamanaka alzò un sopracciglio. Pessimo segnale.
Sakura
cominciò a pregare. Sasuke si appoggiò allo stipite
della porta osservando la scena divertito. Shikamaru
lasciò andare il capo all’indietro, vinto.
“Principessa…”
cominciò allora Inoichi “che ci
facevi sul tavolo?” domandò lasciandole il beneficio del dubbio.
Ino
sorrise. Di nuovo.
“Aspettavo
che si facessero i popcorn?” domandò con fare più
rilassato possibile, data la situazione.
“I
popcorn che sono ancora nella scatola e vicino ai fornelli, spenti” annuì Inoichi con fare ragionevole, mentre il suo sguardo cercava
quello di Shikamaru.
Così se ne va lo
stratega di Konoha, pensòSasuke. Anche Shikamaru pareva avere d’un tratto caldo, dato come
sudava. Oh, beh, almeno lui era stato più furb…
“Amore,
mi puoi lasciare parlare un attimo con Nara?” domandò Inoichi
alla figlia con fare fin troppo calmo “Tu fai pure
accomodare Sasuke e Sakura di là” terminò con un
sorriso che rispecchiava quello della figlia poco prima.
“Non
ucciderlo, per favore” mugolò Ino prima di piantare un
bacio sulla guancia del padre e sgattaiolarsene
fuori. Mandò un bacio a Shikamaru – non appena fu alle spalle del padre – e
sparì, invitando Sasuke e Sakura a seguirla.
“Buongiorno!”
fece Ino entrando in salotto e sedendosi praticamente
su Neji e Tenten. “Oh,
scusate, non vi avevo visti!” rise nervosa.
“Ino
che c’è?” Tenten si staccò da Neji,
controvoglia. “Vabbè che è casa tua, però…” tentò di
scherzare.
“Suo
padre sta ammazzando Nara, probabilmente” rispose caustico Sasuke.
“Sai
Sasuke, ti amavo proprio perché sei sempre così
delicato” sbottò Ino. “Nella mia cucina si sta consumando una tragedia
familiare e tu non aiuti!”.
Il
moro alzò le spalle mentre Sakura si concentrava per
guardarlo di traverso. Tutto quello che le usciva però
era uno sguardo adorante.
“Ok” interruppe forzatamente la cosa Tenten “Urge riunione per domani sera” mentì
alzandosi di malavoglia dal divano. “Ci vediamo domani, Neji?”
gli fece piano implorandolo di capire con gli occhi. Il ragazzo sospirò in
segno d’approvazione, mentre lei gli si lanciava tra le braccia e lo baciava
con foga “Grazie” fece poi staccandosi dalle sue labbra.
“Metto
tutto sul conto” sussurrò lui staccandosi da lei e facendo per andarsene: “Vieni
con me, Uchiha?”.
Tenten
sorrise. Adorava quel ragazzo.
Hinata
se ne stava di fronte al padre, in silenzio.
“Hai
intenzione di uscire domani sera?” le domandò a un
tratto lui, brusco.
“A-Abbiamo
organizzato una cena con gli altri, poi pensavamo di andare al festival
insieme” sussurrò la ragazza, piano.
“Viene
anche l’Uzumaki?” chiese allora Hiashi,
con sguardo inquisitore.
“S-sì, Naruto mi ha…mi accompagnerebbe
lui, se…”. Ora Hinata aveva abbassato lo sguardo, non
ritenendo di poter sostenere quello del padre. Prima che potesse
terminare, entrò Neji, che si scusò per
l’interruzione, ma il padrone di casa lo convocò: “Neji?”.
“Vai
anche tu, domani sera al festival?” chiese lo zio.
“Sì,
direi di sì” chinò il capo il ragazzo.
“E credi che questo Naruto sia un ragazzo affidabile?”
inquisì Hiashi ulteriormente.
Neji
squadrò per un attimo Hinata, che aveva lo sguardo
fisso a terra: “È un ottimo ragazzo. E poi è forte, il
degno erede del Quarto” sentenziò guardando lo zio negli occhi “Poi ci sarò
anche io” aggiunse “Per Hinata, intendo”.
Hiashi
parve valutare a lungo le parole del nipote, disegnando ipotetici scenari
nell’aria col pensiero, poi alzò impercettibilmente le spalle: “Credo che
oramai siate grandi, fate quello che ritenete più onorevole” sentenziò infine.
“Grazie
padre” e chinando il capo, Hinata sparì in camera
sua.
“Ancora
vivo?”.
Non
avevano neppure avuto il tempo di cominciare la chiacchierata tutta al
femminile che Shikamaru era uscito dalla stanza con una strana espressione sul
volto.
Ino
gli si avvicinò cauta mentreTenten
mormorava: “Gli ha fatto il lavaggio del cervello con lo sconvolgimento
spirituale” e Sakura annuiva.
Shikamaru
le ignorò, dirigendosi verso Ino, circondandole il collo con un braccio e
facendola chinare a casquet per poi baciarla con
passione.
“Ora
siamo ufficialmente fidanzati, quindi bada bene di
fare in modo che ne sia valsa la pena” mormorò riportandola in posizione
normale per poi cacciarsi le mani in tasca e avviarsi alla porta con un cenno
di saluto in direzione di Sakura e Tenten che lo
seguivano stupite con lo sguardo.
“Shikamaru!”
tentò di chiamarlo Ino. Niente, andato. La bionda sbatté gli occhi,
ipnotizzata.
“Questo
si chiama essere chiari!” rise Tenten battendo le mani mentre si lasciava sprofondare sul divano di casa Yamanaka.
“…disse
Temari dopo la tinta” annuì Sakura. Le altre
scoppiarono a ridere.
“Eh,
chissà come va a Suna…” interloquì Ino, riprendendo
coscienza “Vorrei essere una mosca e spiare Temari e Shino…sapete che
spettacolo? Poi andrei da Naruto e Hinata…”.
“A
proposito” la interruppe Tenten
“chissà Naruto e Hinata!” trillò deliziata.
Sakura appoggiò il mento alla mano: “Kiba era qui, il
che significa che comunque per un periodo di tempo
sono rimasti soli…”.
“Sì,
e chissà se si sono svegliati!” intervenne Ino.
“Per
me sono molto più svegli di quanto vogliano fare
intendere, sai?” rispose Tenten.
“EKiba e Rock Lee
dove sono, a proposito?” domandò nuovamente la bionda.
“Eddai, esci con me…” tentò per l’ennesima volta Kiba. L’ennesima ragazza si allontanò arrossendo. Altra
occasione sfumata.
“Ma cosa c’è che non va nel mio approccio?” si lamentò allora
l’Inuzuka con Rock Lee, che
se ne stava ad osservarlo di fianco.
“Non
ho un bel sorriso?” domandò il castano mostrando una sfilza perfetta di denti.
Rock
Lee continuò ad osservarlo scrupoloso.
“Non
ho un bel fisico?” gli si parò davanti Kiba,
scoprendosi gli addominali.
“Non
ho forse uno sguardo ammaliatore?” continuò avvicinandosi d’un
tratto a Rock Lee per fargli l’occhiolino.
“Voglio
dire, tutte mi lasciano avvicinare fino a un certo
punto, poi quando mi sono vicine
arrossiscono e scappano!” alzò le braccia l’Inuzuka,
esterrefatto.
“Kiba…” tentò poi Rock Lee, con
quanto più tatto potesse “forse il fatto di dire a
ognuna di loro che è la prima a cui hai pensato quando hanno appena visto
un’altra allontanarsi non aiuta…”.
Kiba
sembrò pensarci su, poi stava per fare cenno di rifiutare l’ipotesi dell’amico quando Rock Lee continuò:
“Quello, e il fatto che tu abbia la cerniera dei pantaloni abbassata, ecco”.
Lo so, lo so, lo so che vi ho fatto aspettare
tantissimo e mi dispiace un sacco: spero che mi perdonerete
ma gli esami non mi danno tregua.
Un grazie particolare a tutti quelli che dopo
aver letto si sforzano di lasciare un commentino,
siete meravigliosi!
elysa_chan: Ciao e grazie mille,
che belle parole! Anche io sono tutta per lo ShikaIno,
e per quanto riguarda il NejiTen mi sto impegnando,
dato che li conosco di meno…ma ci sto lavorando! Lo so,
povero Kiba, è proprio ora che gli trovi una donna,
anche se lekunoichi scarseggiano…Comunque sì, credo proprio che Kiba sappia essere molto dolce quando vuole. Sono
contentissima che con questa fic tu ti sia
interessata ai Coleotteri dorati (ShinoTemari) e non
ti preoccupare, a Capodanno ci sarà anche il pezzo loro che sto già scrivendo! A
presto!
EroSennin425: Grazie mille! Per fortuna ora Hinata sta bene, nel manga, e ha avuto anche un coraggio
indescrivibile! Mitica! *.*
hachi92: Anche io pregustavo,
ma la fic è a rating verde ! Ok,
ok, forse giallo XD Ma se vuoi la scena hot possiamo accordarci per il tuo compleanno (che c’è già
stato…vabbè, un regalo in ritardo XP). È vero però, nelle mie fic rompe
qualcuno ogni due per tre e in questo momento non vorrei essere Shikamaru…Ma il
31 avranno tutta la privacy che vorranno, mi auguro! Sono contenta che questa ff ti faccia sorridere, spero proprio di continuare così!
Usa pure la ficcy come e quando vuoi, a me fa solo
piacere dato che alla fine scrivo per voi! <3
Nemeryal: Grazie mille, spero
proprio che ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche perché col Capodanno
ci avviciniamo alla fine!
BAbyDany94: Lo so, poveraccio Kiba, fa tenerezza anche a me! Naruto e Hinata
si preparano per il gran finale e Sasuke alla fine
sta riscoprendo (anche se piano piano e con qualche
esitazione) la bellezza dei rapporti umani! (e anche
fisici XD). A presto!
diana88: Ma ciao! Sai che in
quasi tutte le recensioni c’è un “povero Kiba”? Sto
seriamente cominciando a pensare di essere un mostro XD. Tra l’altro si stanno
offrendo tutte di consolarlo! Metterò ben un OC alla fine…Sempre per la serie
“i genitori...sempre in mezzo”, è entrato in
scena Inoichi, che come Ino sa essere molto dolce e
molto rude, e chissà quale lato toccherà a Shikamaru! È vero, Naruo e Hinata sono troppo
carini! ENeji come vedi sta
facendo parecchi passi avanti: mi piace pensare che una volta scattata la
molla, possa essere quasi l’uomo perfetto! A prestissimo! (mi
auguro!)
Killkenny: Sono contenta di
risollevarti il morale, anche se alla fine pure Kishi
non è stato così bastardo, no? Poteva fare molto di peggio (e sappiamo tutti
che ne è dannatamente capace -.-). Poverissimo Kiba, concordo, anche se sono io la bastarda che scrive di
lui in questi termini! Alla prossima!
Kimly: Kibuccio
mio, tutti lo vogliono! Sono contenta che ti abbiano convintaSasuke e Sakura, almeno Sasuke
è riuscito a dileguarsi: non si può dire lo stesso per il povero Shika…E non parlarmi di ShikaIno:
io li adoro, punto. A prestissimo!
celiane4ever: Vale! Eh sì, ho aggiornato mentre tu eri via, ma spero mi perdonerai e
apprezzerai questo mio regalino di ben tornata! Concordo, Sasuke
forse finirà un po’ OOC ma per lui manco le classiche
scuse possono funzionare, poveraccio! Su Kiba,
esattamente quello che penso io: è esagerato di suo, quindi può benissimo fare
il melodrammatico! Naruto…ah, Naruto finalmente si è svegliato (forse XP) e Hinatina ne ha da raccontare! Sono contenta che il NejiTen ti sia piaciuto, tenendoci tu tanto, quindi aspetto
commenti anche se questa scena! Insisti pure, che come vedi ogni tanto
aggiorno! Baci!
V@le: Eh sì, vedi che non
è impossibile innamorarsi? Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, o
ti abbia divertita almeno un po’! Le giornate sono
così uggiose che c’è bisogno di un po’ di risate, che dici? Io Shika e Ino li amo, li adoro come ben sai! Ma sto cercando di fare venire fuori anche le altre coppie,
se riesco…speriamo bene! Alla prossima allora e grazie per la tua presenza costante
nelle fila delle recensioni!
Slice: Ma ciao! Sono
proprio contenta che ti siano piaciuti Naruto e Hinata:
anche se in questo capitolo non si vedono tanto, si riprenderanno il loro posto
alla grande, promesso! E grazie mille per i
complimenti che mi fai sempre, davvero! Ma perché tutte voleteKiba? XD basta, prima o poi
farò una ff tutta per lui! XD Spero proprio che ti
sia piaciuto anche questo capitolo, besos!
“Bene” sentenziò Sakura portando le mani sui fianchi e sedendosi sul
divano
“Bene”
sentenziò Sakura portando le mani sui fianchi e sedendosi sul divano.
“Che c’è?” domandò Tenten,
interdetta.
“Niente,
sono un po’ stanca” rispose la rosa passandosi una mano sulla fronte.
“La
paghi per essere così pimpante la mattina” rimarcò Ino con un sorriso,
sedendosi accanto a lei e passandole un braccio attorno alle spalle. “Ma a tal
proposito...non è che anche qualcos’altro ha contribuito a toglierti le energie,
Sakurina?”domandò con fare sospettosamente
interessato.
“…qualcosa
tipo SasukeUchiha?”
terminò Tenten con un largo sorriso
mentre prendeva posto dall’altra parte della rosa e scrutava la bionda, complice.
“Siete
due streghe!” inveì Sakura prima di lasciarsi andare a
un largo sorriso e abbandonarsi sullo schienale del divano, coprendosi il volto
con le mani. “È stato favoloso!” strillò sbattendo i piedi in aria.
Ino
e Tenten si guardarono scuotendo il capo. Poi, dopo
due secondi, le saltarono addosso.
“Avanti”
Hinata sussurrò piano in
risposta al bussare alla porta della sua camera.
“Hinata-sama?” domandò Neji prima
di entrare.
“Vieni
pure, Neji” acconsentì quella, sorridendo.
Il
ragazzo entrò con passo leggero nella stanza della cugina, fissandola a cavallo
della soglia.
“Puoi
entrare” soggiunse la ragazza, passandosi una mano tra i capelli e mettendosi a
sedere sul letto. Neji fece altri due passi,
continuando a fissarla.
“Volevo…”
“Grazie”
dissero allo stesso momento. Il ragazzo fece cenno alla
cugina di proseguire.
“Grazie,
per prima” mormorò allora Hinata “Significa davvero
tanto per me”.
Neji abbassò il capo, scuotendo le spalle. Era un
chiaro ‘prego’, ancora velato da un imbarazzo che solo Tenten
pareva saper fare scomparire.
“Volevo
sapere se va tutto bene con Naruto. Ci ho messo la mia
parola” disse allora il ragazzo dai capelli corvini, tutto d’un fiato.
Hinata alzò il capo: “Va…va a meraviglia.” Mormorò arrossendo e con un sorriso enorme. Poi si alzò,
dirigendosi a passo sicuro verso il cugino: “Hai mai…hai mai trovato un momento
della tua vita in cui pensi ‘ecco, è questa la perfezione’?”.
Neji annuì impercettibilmente, non fidandosi delle sue
parole.
“Sembra
stupido” rise Hinata “Perché è goffo, qualche volta
inopportuno e decisamente rumoroso” disse
affettuosamente “ma quando sono con lui…è quella la perfezione” mormorò piano,
buttandosi tra le braccia del cugino. “Grazie Neji”
ripeté “Grazie”.
Neji non poté fare altro che appoggiare lentamente la
mano sulla schiena della cugina, e muoverla piano, su e giù, in un moto che per
la prima volta sapeva d’affetto.
“Sono
o non sono un genio?” il sorriso di Rock Lee non
rispecchiava quello di Kiba, che da mezz’ora si
faceva complimenti esagerati sulla sua presunta superiorità di mente.
“Se non sei elencato tra i geni di Konoha
forse c’è un motivo…” argomentò Rock Lee. Kiba lo ignorò: “La faccio vedere io a NejiHyuga!” urlò trionfante tirando un pugno per aria.
“Comunque” intervenne Rock Lee,
pregando di essere ascoltato per lo meno quella volta “Non ho capito perché
devo essere io la femmina”.
“Beh…Perché
io sono indubbiamente maschio!” sorrise Kiba,
compiaciuto della sua risposta. “Poi oh, già che ti accetto come mia dama non
mi lamenterei, se fossi in te: se nessuno ti vuole da uomo, non ti resta che diventare
donna, Lee!” rise Kiba.
Lee non sembrava per nulla ilare allo stesso modo:
“Senti Kiba” tentò di ragionare “Vuoi mai che siamo
messi così male da dover andare alla
festa insieme, spacciandoci per una coppia? Che non ci
siano ragazze a Konoha? Io ho da parte qualche
risparmio, se magari li mettiamo insieme…”.
“Cioè” lo fermò Kiba “tu vorresti
pagare una donna perché si presenti a capodanno con te?” domandò interdetto.
“Se non c’è altra soluzione…” interloquì Lee.
“Siamo
proprio caduti in basso” decretò l’Inuzuka sedendosi
di fianco all’amico. “Ma scusa un attimo” riprese poi “Choji
con chi ci va?”.
“Allora
ci vediamo domani, sì!” saltellò Tenten
“Non vedo l’ora!”.
“Lo
so io di cosa non vedi l’ora…” rise Ino.
“Screanzata!”
scherzò Tenten.
“Oh
finiscila, Minnie” ribatté Ino “Non ho mica detto che fai
male eh!”. Sakura le guardò, scosse il capo, e a uno
sguardo accusatore delle due alzò le braccia: “Non dico niente!” rise.
“Vabbè io vado, esimie compari…”
argomentò Tenten appendendosi alla porta.
“Ciao
Minnie!”, “Ciao Ten!”.
La
castana uscì allegra da casa Yamanaka, prendendo a
saltellare e ricordandosi d’improvviso di dover passare per l’Ichiraku, così da procurarsi qualcosa per cena. Giunta a
destinazione, stava per salutare uno degli abituali frequentatori, Choji, quando qualcosa la fermò. Decisamente
stare con Sakura eIno le faceva male.
Ciononostante, si sistemò fingendo di aspettare qualcuno sulla soglia del
locale, dove il membro del team 10 conversava giovialmente
con la figlia del proprietario, a quanto pareva assente: “Allora, piani per
domani, Choji?” domandò quella
mentre preparava una porzione di ramen.
“Sì,
ci troviamo con gli altri e…perché?” domandò il ragazzo scrutando il volto
deluso della ragazza.
“Nulla”
si affrettò a sorridere lei. Choji la fissò.
“È
che i miei amici sono fuori città a festeggiare, ma io avevo promesso a mio
padre che l’avrei aiutato, e così se non avevi da
fare…”
“Vieni
anche tu” alzò le spalle Choji sorridendo, come fosse la cosa più naturale del mondo.
Ayame sorrise di rimando, scuotendo il capo: “Sei sempre
troppo gentile, Choji, e io non lo merito. Grazie per
il pensiero, però”.
“Perché no?” chiese il ragazzo, sinceramente incuriosito.
“Perché
non conosco nessuno e sarebbe imbarazzante…” ribatté lei, di
colpo intimidita.
“Ma se vengono tutti a pranzo da te!”
Ayame rise: “tecnicamente io
conosco loro, ma loro non conoscono me”.
“Nemmeno
io ti conosco allora?” domandò lui perplesso. Quasi ferito.
“Con
te è diverso, Choji. Tu sei
diverso” rispose lei, con una naturalezza velata d’imbarazzo.
“È
quello che mi dicono sempre le ragazze quando mi vogliono
scaricare” ridacchiò lui, senza amarezza.
“No,
non…” si affrettò a giustificarsi Ayame, imbarazzata.
“Lo
so” la fermò Choji prima che si mortificasse “è solo che ci tengo davvero che tu venga, dai. E mal che vada – siccome cucinano le ragazze – possiamo
sempre fare del ramen!”.
Tenten rise dall’esterno del locale. Non c’era dubbio: Choji era davvero uno spasso.
Sakura
aveva deciso di starsene un po’ a spasso per il paese prima
di rientrare a casa: il pomeriggio si stava trasformando in sera, e i colori
del tramonto non le erano mai parsi così belli. A dire il
vero, nulla le era mai parso così bello come Sasuke,
ora che era il suo Sasuke, il suo sogno d’improvviso mutato in realtà.
E lei non riusciva ancora a crederci, non riusciva ancora a capacitarsi dell’immensa
fortuna che aveva avuto, dell’immenso paradiso che stava vivendo, della gioia di essere tutti lì, insieme, come dei veri amici.
“Sakura-san!” si sentì chiamare d’un
tratto.
“Lee!” sorrise felice. Poi le venne in mente qualcosa. Le
venne in mente che per Lee non era lo stesso, come
non era stato lo stesso per Naruto. Ma Naruto aveva Hinata ora, l’aveva sempre avuta, e ora la voleva come lei
voleva lui. MaLee?
“Lee, senti…” fece allora piano la rosa, senza pensarci
troppo.
“Scusa
se ti disturbo, Sakura-san” la interruppe Lee, che non aveva sentito quell’abbozzo
di scuse da parte della ragazza “ma non è che avresti
un’amica da presentarmi?”.
Forse,
pensò Sakura, era giunto il momento di farsi meno pare e godersi
di più la vita: dopotutto, non tutto ruotava attorno a lei, grazie a
Dio.
Grazie, Dio.
Sasuke si ritrovò a contemplare il significato di quell’espressione. Non aveva mai creduto in altro che nella
vendetta, e in se stesso, il che non l’aveva condotto a risultati esaltanti, doveva ammetterlo. Così incrociò le braccia
dietro la testa e si ritrovò a testa in su a
contemplare il cielo. Chissà se c’era davvero qualcuno lassù.
E dannazione, i suoi amici cominciavano ad avere
effetti nefasti su di lui: ora era steso come il Nara, ad esempio. Oddio, stava
pensando a Nara come a un amico. Beh, per lo meno doveva
ammettere che gli aveva tolto di torno la Yamanaka, quella eminentissima scocciatura. Oddio, stava addirittura
pensando come Nara. Oddio…aveva di
nuovo invocato Dio.
Che cosa stava diventando?
Forse,
ma solo forse…qualcosa di simile a un essere umano? Storse il naso e si alzò
in piedi, rifiutando del tutto l’ipotesi.
Umano, troppo umano.[ndA:
È il titolo di un libro di Nietzsche]
Com’è che si chiamava?
Nice? E si scriveva come? Una roba strana, occidentale, pensò Ino. Ecco, suo
padre era così: decisamente troppo umano. Umano che a
volte si lasciava andare a sprazzi di umanissima rabbia, e umano come uomo,
quindi…
“Ino,
principessa” si sentì chiamare.
“Sì,
pà?” domandò curiosa, scendendo i gradini quattro a quattro.
“Vieni
qua un attimo” le chiese lui in tono pacato.
Quando
Ino lo fece, il padre la strinse a sé: “Dio quanto stai
crescendo, Ino…”.
“Papà…”
mormorò lei, non sapendo cosa dire.
L’uomo
si staccò da lei sedendosi sul divano, al che la ragazza ne approfittò
per accoccolarsi sulle sue ginocchia: “Resterò sempre tua figlia, anche se
adesso sono cresciuta” disse prima di buttarsi tra le braccia del padre.
Inoichi la strinse a sé: “E nonostante tutto, e con tutto
intendo Shikamaru, sarò sempre il tuo uomo preferito, vero?”.
Ino
rise e si accoccolò maggiormente tra le braccia del padre.
Mio padre è un
dannatissimo rompicoglioni.
Decretò
Shikamaru Nara sprofondando sulle coperte del suo letto non ancora rifatto.
“Shikamaru!”
Anche mia madre. Si corresse poi.
“Mendokuse, che c’è?” domandò devastato. Era pomeriggio,
aveva appena avuto un incontro ravvicinato con InoichiYamanaka, e tutto quello che voleva era un po’ di
(peraltro meritata) quiete.
“Non
ti rivolgere con quel tono a me, screanzato!” lo rimproverò Yoshino “E scendi subito” strepitò.
“Seh, arrivo” mormorò Shikamaru ben poco convinto.
“Shikamaru,
hai sentito cos’ha detto tua madre? Scendi subito!”.
Ecco, se c’era una cosa che Shikamaru odiava più
dell’essere costretto a fare qualcosa, era che qualcun altro lo fosse. Nella fattispecie, suo
padre, lo schiavo personale della madre.
“Che c’è?” domandò scendendo di malavoglia le scale.
“C’è
che tuo padre ti vuole parlare” decretò Yoshino. Ma se era lei che strillava come un’ossessa…
Lo
sguardo di Shikamaru si spostò alternativamente dalla madre al padre, poi di
nuovo alla madre. Tanto lo sapeva benissimo chi comandava.
“Che cosa mi volete dire?” domandò allora concedendo la
cortesia del plurale al padre.
“Siediti,
Shikamaru” ordinò allora il padre in tono bonario.
Il
ragazzo obbedì, per amore della pace. Poi alzò un sopracciglio.
“Allora,
tu e Ino…” cominciò la madre.
“Io e Ino” confermò Shikamaru, abbassando il capo
imbarazzato. Lui era della vecchia scuola: di certe cose semplicemente non si
parla ai propri genitori.
Quando rialzò lo sguardo, confidando che il colore
delle sue guance fosse tornato normale, incontrò due ghigni identici sulle
facce dei suoi genitori: la madre in un impeto devastante lo abbracciò: “Lo
sapevo che avresti fatto la scelta giusta! E soprattutto, nei tempi giusti” rise maniacalmente mostrandogli un gruzzoletto ben consistente
“E ho pensato che siccome tuo padre è in ferie…io e lui ce ne
andiamo in vacanza”. Sentenziò lanciando uno sguardo perfettamente
decifrabile al marito.
Shikamaru
sprofondò nel divano.
Doveva
essere la quindicesima volta che si alzava e si risiedeva sul divano: Temaridecisamente non aveva pace.
“Ohi,
Tema, ti vuoi calmare? Manco aspettassi qualcuno…”
sogghignò Kankuro prima di ricevere un’occhiata
glaciale dalla sorella.
“Voglio
solo che tutto sia pronto per domani” tagliò corto quella. “E
non ho ancora avuto il ragguaglio del cuoco” sbuffò.
“Non
mi sembra ti sia mai importato tanto di simili quisquilie” rise Kankuro, sempre più sicuro di dove volesse
andare a parare.
“Non
mi sembra siano affari tuoi, in ogni caso” rispose lei, infastidita.
“Che c’è Temari” fece allora lui
trattenendo una risata “Avrai mica le farfalle nello stomaco?”. La ragazza lo
guardò di traverso.
“O forse è solo che non ci cavi un ragno da un buco?” ghignò Kankuro alla sua stessa arguzia.
“Credi
di essere simpatico?” domandò allora Temari sbuffando.
“No”
alzò le spalle il fratello. “Credo solo di essere il tuo grillo parlante”
scoppiò a ridere. Temari non vide altra soluzione che
prendere il cuscino più vicino e cominciare una delle più proverbiali battaglie
del deserto.
Shino camminava da due giorni in mezzo al pieno,
desolato deserto. Non che a lui desse particolare noia, dopotutto era abituato
alla solitudine. Gli piaceva, anche, e parecchio più degli urli di Kiba, era da dire. D’un tratto si irrigidì
percependo uno strano suono: gli pareva che a pochi centimetri da lui volasse
una cetonia aurata, il che era praticamente
impossibile, dato che quella razza si faceva vedere da giugno a settembre e nei
verdi campi di Konoha. E in quel momento era dicembre
ed era deserto, il che rendeva la sua ipotesi decisamente
impossibile. D’un tratto, ShinoAburamesi irrigidì quando vedendo
la cetonia aurata gli venne da formulare un’altra
ipotesi: che stesse avendo le visioni?
Donne
non se ne vedevano da nessuna parte, il 30 di dicembre. Così, per KibaInuzuka, fu come un’apparizione quando una ragazza dai capelli rossi se ne uscì
goffamente dal palazzo dell’Hokage, esattamente in
consonanza coi suoi pensieri.
“Shiho!”. Kibasi
illuminò letteralmente.
“Shiho, vero?” chiese poi conferma cercando lo sguardo della
ragazza. Di colpo le caddero tutti i libri che teneva tra le braccia. La sua
bocca si aprì in una “o” di sorpresa e imbarazzo, e subito Shihosi inginocchiò per raccogliere tutto, mentre mille
foglietti (segnalibri minuziosamente disposti) volavano nell’aria come
coriandoli. Shiho era sempre stata una ragazza
pratica, così non si era mai disturbata a comprare segnalibri o post-it, riciclando i foglio ormai
inutili come segnalibri. Con la conseguenza che ora il suo atto di estrema praticità le pareva d’un tratto un’immensa
sciocchezza. Sentì la frustrazione riempirle gli occhi: aveva avuto una pessima
giornata, sgridata dal capo e non calcolata dai colleghi, aveva provato a
rimediare con il solo risultato di espandere il danno, e come se non bastasse
si apprestava a tornare a casa per rimediare ai casini di sua sorella. Davvero
una giornata grandiosa. Ed ecco, a contribuire all’abbassamento della sua
autostima già pressoché inesistente, uno dei cinque di Konoha,
KibaInuzuka, che la guardava dall’alto al basso. Probabilmente
pensando che fosse una deficiente. Che peccato non poter essere tutti eroi.
“Ti
chiami Shiho, vero?” domandò invece gentile l’Inuzuka, chinandosi a darle una mano.
La
ragazza annuì, piano.
“Io
sono Kiba” sorrise quello stendendo la mano. Per
stringergliela, la ragazza si sbilanciò facendo cadere nuovamente tutto quello
che era riuscita a impilare: “Che disastro!” si lasciò
scappare portandosi una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. “Scusa” fece poi rivolta a Kiba, cercando
disperata un po’ di contegno “Non è per te. Piacere” fece poi “Anche se ti conoscevo già, di nome” aggiunse piano.
“Beh,
anche io…” fece Kiba mentre raccoglieva i libri cacciando segnalibri ovunque. Shiho non ebbe il cuore di correggerlo
mentre quello continuava: “Shikamaru parla benissimo di te”. All’Inuzuka non sfuggì il rossore
delle guance della ragazza al sentire nominare il Nara.Ma che gli farà quello alle donne?
“Ascolta
Shiho” proseguì poi il ragazzo
prima di perdere il filo “hai qualcosa da fare domani sera?”.
Shiho arrossì ancora di più, se possibile: “D-domani sera?” domandò, sperando ardentemente di
scomparire all’istante per come si stava comportando.
Kiba annuì, sorridendo: “Sai, facciamo una festa coi ragazzi, per capodanno”
“Ah”
rimarcò Shiho.
“E
mi chiedevo se ti andasse di venirci con me. Come amici, si intende”.
Kiba pregò che la ragazza sorvolasse
il fatto che quella era la prima volta che si parlavano. “Se non hai altro da fare, certo…” si affrettò ad aggiungere.
“No”
disse subito lei “No, non…non ho altro da fare” proclamò
a bassa voce.
“Bene.
Sono contento sai, perché non c’è quasi frequentazione tra ninja
e civili e invece credo che…” continuò Kiba,
prendendo i libri di Shiho in braccio e cacciandoli
nello zaino che si portava appresso da quella mattina: “Ecco” si interruppe porgendole lo zaino. “Questo me lo ridai
domani sera, così sono sicuro che vieni” fece sorridendo. “L’appuntamento è per
le otto a casa Hyuga, sai dov’è?”
Shiho annuì.
“Bene,
allora perfetto” fece lui “Se vuoi ci vediamo un po’ prima e…Shiho?” domandò poi.
La
ragazza lo guardò con fare interrogativo.
“Hai
mica un’amica da portare?”.
Nel
suo percorso di ritorno a casa, Shiho si domandò un
migliaio di volte perché mai avesse accettato quell’invito.
L’aveva invitata, l’aveva invitata! L’aveva anche baciata e
abbracciata, e…Hinata pensava di non riuscire più a
contenere tutte le emozioni di quei giorni troppo belli, troppo speciali…era
come se in fondo al suo cuore ci fosse una vocina che le sussurrava che non
poteva essere vero, che doveva accadere qualcosa per rovinare quello stato di
grazia in cui si trovava dal suo compleanno, che non poteva essere tutto così
bello per lei, HinataHyuga.
Abbracciò il cuscino pensando più ardentemente, sperando più forte. Strinse la
sua maglia che ancora sapeva di lui, del suo odore fresco ed energico, proprio
come lui, delle sue risate e dei suoi scherzi, del
sole che aveva dentro. Sospirò in quei pensieri soffici, si accoccolò negli
immaginari fatui e infine le sovvenne ciò che forse la vocina interiore voleva
suggerirle: non aveva comprato niente per il giorno successivo.
Naruto
se ne stava passeggiando comodamente col solo pensiero in testa di procurarsi
una cena per quel giorno, e stomaco e cuore puntavano in una sola direzione: Ichiraku. In parecchi gli avevano suggerito di sposare la
figlia del proprietario, dato che oramai aveva residenza fissa al locale, ma
ora Naruto sul fronte sentimentale, quasi a parimerito
col Ramen, ci metteva Hinata.
Chi l’avrebbe mai detto. SeHinata avesse imparato a cucinare il ramen,
l’avrebbe chiamata Perfezione.
BAbyDany94: felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Kiba e Lee sono una combinazione inedita ma credo che possano davvero divertire, che dici?
Ora si sono un po’ tutti separati, ma nel prossimo
capitolo (che sarà poi il capodanno) li ritroveremo tutti insieme! Stay tuned!
hachi92: Beh dai, spero che comunque l’aggiornamento
ti abbia fatto piacere, anche se eri assente quando l’ho fatto! XD Kiba e Leeson
da spasso, concordo, e ora mi ingegnerò a trovare una
donna anche a quest’ultimo! Ah, anche se non è poi
detto che Shiho e Kiba
combinino! Per Shika e Ino...beh, sai benissimo che
sono anche i miei preferiti, dunque non è per nulla uno sforzo scrivere di
loro! Per la hot...ci si può lavorare, don’t worry! Magari proprio uno spin off della scena della cucina, che ne dici? Intanto, un
bacio e alla prossima!
celiane4ever: Vale! Avevo paura che la battuta su Temari fosse troppo cattiva, ma infine le ragazze lo fanno
in amicizia e comunque direi che qui la ragazza del
deserto non è trattata male, anzi: avrà anche il suo capitolo outtake a capodanno! Hai notato il riferimento ai
coleotteri dorati? Werule!!! Bacio!
HinaNaru: Ciao e grazie mille! Spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto, anche se era un po’ lungo,
devo ammetterlo! Spero mi perdonerete!
Killkenny: Ciao, sono contenta che lo scorso capitolo
ti abbia fatto ridere: questo è un po’ più serio, ma mi serviva per concludere la giornata! E
ora…capodanno!
diana88: Ma ciao! Hai visto che questa volta ci ho messo meno tempo? XD Ho dato un esame ieri… :P Sono proprio felice che Sasuke
ti piaccia, perché con lui e con MrHyuga ho sempre timore di andare OOC! Hinata
e Naruto avranno altri momenti di gloria, anche se questo capitolo era un po’
più introspettivo per ognuno dei personaggi…Eh, sai che mi sono chiesta anche
io che potessero dirsi Shikamaru e Inoichi? Alla fine
ho deciso di non scriverlo. Ma per calmare la tua
curiosità: penso sinceramente che Shika abbia
semplicemente detto al signor Yamanaka che ama sua
figlia, tutto qui. E che questo sia bastato a calmare le ire di
Inoichi e a fargli capire (per lo meno fino
alla prossima volta che li beccherà) che è solo amore. Poi sì, si aggiunge il fatto che Shikamaru gli abbia detto (prima a lui
che a Ino XD) che sono fidanzati, quindi che nonostante tutto intende fare le
cose sul serio, per lui e per Ino, e credo che questo a un padre basti, anche
al più geloso. E…che mi dici qui di Kiba? XD ps La tua recensione era
la numero 300, un numero assai caro alle MB! *.*
slice: Dai, sono
contentissima che il capitolo ti sia piaciuto! Questo è più lungo e forse meno
ilare, ma sono d’accordo: Hiashi (e anche Inoichi) fanno tanto i difficili perché non hanno visto Kiba all’opera! Il quale, nella disperazione, invita la
prima che incontra XD [Shiho: Buonaseeera!]
Dai, davvero ti piace “l’assatanato Sasuke”? Beh, me
lo ci vedo tutto allupato! XD Spero che ti piaccia anche questo capitolo!
V@le: Maddai, davvero
BCH è quasi la tua biografia? °.° I casi della vita…Sì, Neji
e Sasuke sembrano davvero in astinenza XDD Sì, direi che tutti i ragazzi sono abbastanza terrorizzati dai
genitori, poveracci! Naruto è riuscito a filarsela (per ora),
maShika c’è rimasto, poveraccio XD Alla
prossima e grazie mille per la tua presenza costante!
Kimly: Lee e Kiba forever! Confesso che l’idea di
una LeeSexyNoJutsu/Kiba mi
è ronzata parecchio in testa, ma almeno una donna vera gliela dovevo all’Inuzuka! Alla
prossima!(speriamo
presto!)
Capitolo 46 *** Pensieri forzati e visite mattutine ***
Recensione di eleanor89, fatta il 08/05/2009 - 05:37PM sul capitolo 45:
Di diverse genialità - Firmata
Spostò
il solito ciuffo rosso insolente che le si parava davanti agli occhi – come
ogni mattina, per poi passarsi la mano sul viso e cercare a tentoni gli
occhiali che aveva messo sul comodino la sera prima, e facendoli cadere – come
ogni mattina. Per questo li aveva comprati così spessi, in modo che potessero
resistere alla sua irrimediabile sbadataggine. Shiho era un genio nel suo
piccolo mondo fatto di codici, ma non appena ne varcava i confini si trovava
goffa e impacciata a ogni movimento. Come volevasi dimostrare, alzandosi inciampò
sulle ciabatte, cadendo irrimediabilmente a terra.
Kiba
si alzò dopo l’ennesima leccata di Akamaru: il suo cucciolo proprio non ne
voleva sapere di lasciarlo dormire. Si trascinò contro voglia sulla schiena del
cane, che per tutta risposta lo portò in bagno e lo sbatté nella vasca da
bagno, aprendo pure l’acqua.
“Quando
ti ci metti sei peggio di Shino!” gli urlò dietro Kiba mentre il cane batteva
in ritirata e gli abbaiava in risposta.
“Kiba,
ma Shino è davvero a Suna?” Hana entrò senza troppi complimenti, prendendo il
pettine e cominciando a lisciarsi i capelli, lanciando uno sguardo sorpreso al
fratello. “E posso sapere anche che ci fai vestito nella vasca, già che ci sei?”
“Akamaru” rispose semplicemente il ragazzo, spalancando gambe e braccia e
rilassandosi. “Comunque sì,” proseguì “il maledetto pare avere una torbida
storia con Temari della Sabbia…”
“Chi?”
Hana si volse, un’espressione interrogativa sul volto.
“L’ambasciatrice
di Suna, dai” fece Kiba levandosi la maglietta. Già che c’era, un bagno non
glielo levava nessuno.
“Non
stava con Nara?” lo interrogò la sorella.
“Nara sta con la Yamanaka” alzò le spalle Kiba, di malumore.
Sua
sorella rise: “Ah! Sembra pigro ma è attivo, il ragazzo…”
“Seh,
gli va dietro pure quella che porto alla festa, stasera” sbuffò ancora il
fratello, mentre lei gli porgeva un bagnoschiuma: “Siete dagli Hyuga?”
“Sì perché?” domandò lui, accettando la proposta di pace.
“Voglio casa libera. Ah, e Kiba…” continuò mentre se ne usciva dalla porta.
“Sì?”
“Portale un fiore, a quella disgraziata”.
“Sì,
certo, come no?” e battendo le mani sull’acqua, il ragazzo sprofondò nella
vasca.
Dieci
minuti dopo, lavato e profumato, era davanti al negozio di fiori Yamanaka.
“Ehi, Kiba, qual buon vento?” Ino si drizzò
interessata al vedere il ragazzo fare il suo ingresso nel locale.
“Eh,
qual buon vento porta te…” fece Kiba apprezzando la ragazza “la tua bellezza
non ha bisogno di riposare?”
Ino rise: “La mia bellezza forse, ma il mio portafoglio ha bisogno di avermi in
piedi e sveglia!” trillò.
“Oh
beh, bella sei bella lo stesso” sorrise lui, ammiccante.
“Grazie”
rispose lei con un grande sorriso “anche se non credo che tu sia qui per la mia
bellezza”
Kiba
alzò le braccia: “Potrei fingermi offeso, ma in effetti devo prendere dei fiori
a una ragazza…”
“Quale
ragazza?” d’un tratto Ino parve molto interessata.
“Gelosa?” auspicò Kiba.
“Curiosa”
lo segò Ino.
Il
ragazzo si portò una mano al petto: “Avrai sempre il posto d’onore nel mio
cuore, Ino”, il che la fece ridere: “Sono lusingata. Comunque dicevamo...i
fiori?” chiese prendendo a volteggiare tra gli scaffali.
“Perché
stai con Nara?” domandò Kiba, vinto.
“Mh?” fece lei voltandosi.
“Perché
stai con Nara?” ripeté il ragazzo.
Questo
fece arrossire Ino Yamanaka, che si riportò dietro al bancone: “Per chi sono i
fiori? Perché sai, dipende dal tipo di ragazza e….” domandò piano.
“Per Shiho. L’ho invitata alla festa e…” Kiba non fece in tempo a finire la
frase che Ino aveva già pronto un mazzo meraviglioso. “Se li merita” sussurrò
porgendoglielo.
“Ino…sarei
stato un po’ meno generoso, voglio dire…”
“Se li merita” rimarcò Ino. “Una ragazza deve sapere di essere apprezzata”.
“Tesoro,
non lo metto in dubbio, ma bisogna anche…”
“Oh, offre la casa” lo dimise Ino.
Kiba
scosse il capo, ferito nel suo orgoglio maschile: “No, Ino, non posso
permetterlo”
“Non
ti preoccupare” insistette la ragazza.
“Ma…”
“Ho
detto che va bene così, Kiba, per piacere prendi ed esci, ok?” la voce di Ino
era alta, e Kiba non seppe se di irritazione o di cos’altro. Anche se forse se
avesse avuto le sue cose sarebbe stato un buon contrappasso per quel diavolo
d’un Nara.
Quando
uscì dal locale sperando che Shiho non fosse volubile come la bionda, Ino esalò
un sospiro: “Sei un deficiente”.
Shikamaru
si alzò da sotto il bancone, con un ghigno sbilenco: “Ami questo deficiente,
anche se non sai spiegare il perché”.
Ino
sbuffò, voltandosi dall’altra parte per sentire subito le mani di Shikamaru
afferrare i suoi fianchi: “Non così veloce, Ino” le sussurrò all’orecchio, dopo
averla attirata a sé.
“Che
vuoi?” chiese lei fingendosi offesa, ma celando un sorriso.
“Non
saprei da dove cominciare se la metti così” sorrise Shikamaru passandole una
mano sull’addome, e Ino non riuscì a trattenere un riso soffocato. “Ci sono i
miei di là” ammonì.
“Non
mi interessa” mormorò lui in risposta.
Ino
si voltò verso di lui, oltraggiata: “Sarà meglio che ti interessi, Nara, se hai
intenzione di vedermi ancora ed essere ancora uomo mentre lo fai, perché…”
Shikamaru
aveva assunto l’espressione che gli riusciva meglio durante il monologo della
ragazza: impassibile, fissa, inalienabile noia. Ino lo fissò scocciata: “…e se
non ti interessa nemmeno quello che dico, allora….”
Shikamaru
la fermò, prendendole entrambi le mani tra le sue: “Ho detto che non mi
interessa, Yamanaka, semplicemente perché la prossima settimana avrò la casa
tutta per me” affermò alzando un sopracciglio e baciandole i palmi.
Ino
lo guardò, imperturbabile, mentre lui continuava a fissarla, sfidandola a
cedere.
“Non
dici nulla?” domandò allora Shikamaru, stranito.
“Certo
Shika” mormorò Ino al suo orecchio “dico che hai sbagliato…perché la prossima
settimana avremo la casa tutta per noi”. E ridendo, gli diede un bacio e lo
cacciò dal locale: “Devo lavorare, diavolo tentatore!”
Tenten arrivò a casa
Hyuuga un po’ prima del previsto. Circa dodici ore prima del previsto. Erano le
sei e venti del mattino quando si era svegliata: da allora aveva fatto
esercizio, il giro a zoppogalletto di tutta Konoha in vera modalità Gai,
colazione, scelto i vestiti, lavata i capelli e preparato i vestiti per la sera.
Alle otto di mattina, Tenten non aveva altro da fare che appostarsi davanti a
casa Hyuuga, chiedendosi lei stessa cosa ci facesse lì a quell’ora.
“Tenten!” si sentì
chiamare da una vocina allegra e intimidita a un tempo.
“Hinata!”rispose allora
con calore camminando verso la morettina che usciva in quell’istante dall’ampio
giardino della villa. “Che ci fai qui?” la anticipò la castana, onde evitare che
la mora le facesse la stessa domanda.
“Esco a comprare le ultime
cose” sorrise Hinata.
“Cosa ci siamo scordate?”
Tenten pareva terrorizzata all’idea. Terrorizzata all’idea che Ino e Sakura lo
scoprissero, in realtà.
“Oh, niente di che, solo…”
Tenten non riuscì a udire oltre.
“Solo il mio vestito”
mormorò Hinata, più forte.
“Oh”. Fu tutto quel che la
castana riuscì a dire. “Hinata, lo sai che i negozi sono chiusi, oggi, sì?”
disse con più tatto possibile.
“Credo…suppongo di non
averci pensato” fu tutto quello che la mora riuscì a rispondere, prima di
abbassare il capo e fissare ostinatamente il terreno.
“Ma…” propose Tenten
“Possiamo andare da te, metterci avanti col cibo e poi aspettare Sakura e Ino per
le tre e vestirci tutte insieme, che dici? Loro hanno sicuramente qualcosa che
hanno comprato e non hanno mai messo e che a te starebbe divinamente…” fece
passando un braccio intorno alle spalle della mora e dirigendosi verso villa
Hyuuga.
“Ten…”
“Sì…”
“Il fatto che in casa mia
ci sia mio cugino non c’entra niente con questa veemenza di cucinare, vero?”
sorrise candidamente Hinata, al che Tenten non poté trattenersi dallo scoppiare
in una ben più fragorosa risata.
“Buongiorno tesoro!” la
madre di Sakura fissava la figlia sorridendo. La ragazza se ne stava coi gomiti
appoggiati alla tavola, fregandosene clamorosamente della tazza di the fumante
che le stava davanti.
“Amore?” ritentò la madre.
“Saku saku?”. Niente, nemmeno quel nomignolo che aveva sempre odiato
risvegliava Sakura dal suo stato di grazia.
“Ah, raccontami tutto!”
trillò la madre deliziata, sedendosi di fronte alla figlia e assumendo la sua
stessa posizione.
“C’entra quel Sasuke,
vero? È molto, molto carino, Sakura, e ti capisco perché…” la madre continuò il
suo discorso compiaciuto mentre Sakura non accennava a collaborare alla costruzione
del discorso.
“Oh, tesoro?” riprese
ancora, qualche tempo dopo. Attimi, eoni? Era la stessa cosa, per Sakura. “C’è
una visita per te”.
Sakura continuò a fissare
con una certa fascinazione il muro, mentre un sorriso le graziava i lineamenti,
i pensieri dispersi in ricordi piacevolissimi del giorno prima. Era strano come
tutto potesse cambiare così nel giro di ventiquattr’ore, un anno distinguersi
dall’altro con tanta spiccata audacia…
“S-sakura-san?” la ragazza
alzò lo sguardo quando si rese conto che la voce non era quella della madre.
Alzò gli occhi seccata: era solo la ventiseiesima volta che arrivava ai saluti
davanti a casa di Ino e…Shiho. Shiho,
come quella dei codici. Shiho come quella che aveva visto sì e no una volta.
“Sakura-san” ripeté quella,
arrossendo a velocità impressionante.
“Shiho” rispose la rosa
con espressione indecisa. “Buongiorno” tentò poi di mediare.
“Buongiorno…disturbo?”
chiese la rossa, prendendo a torturarsi le mani. “Lo so che disturbo” disse poi
prima che l’altra potesse pronunciarsi “Ma Kiba mi ha invitata stasera a casa
Hyuuga e tu sei l’unica che conosca oltre a Shikamaru-san…” caspita, arrossiva di brutto anche solo a
nominarlo, Shikamaru… “e mi chiedevo se potevi darmi qualche indicazione” …stradale? “su cosa portare stasera,
sai, come ospite” …di Kiba. Sakura,
che aveva completato mentalmente ogni affermazione della rossa, si trovò
spiazzata.
“Se puoi, ecco” rimediò la
rossa, trovando d’un tratto le sue scarpe estremamente interessanti.
“Oh” riprese poi prima
ancora che la rosa rispondesse “Scusami, lo so che ti ho importunata per una
scemenza a quest’ora, e…”.
“No” la fermò Sakura
mentre quella già si muoveva in direzione della porta “No” ripeté “Non
disturbi, Shiho” cercò di sorridere. “E chiamami solo Sakura, d’accordo? Non
devi portare nulla stasera, davvero. Siamo tutti amici…”
“…voi” completò Shiho,
piano. Sakura d’un colpo si sentì male per lei. “Beh, tu conosci me e…Shikamaru”
disse piano e sbrigativamente, osservando il rossore passare sul volto di Shiho
come le nuvole d’estate. “E sei la benvenuta, davvero. Dio solo sa quanto
abbiamo bisogno di parlare di qualcosa che non siano kunai e jutsu ogni tanto!”
rise.
Shiho le rispose con un
timido sorriso.
“E…senti, se vuoi io e le
ragazze ci troviamo alle tre da Hinata, per cucinare e farci belle, se ti va…”
“Non potrei” si schernì la
rossa, ma Sakura non ne volle sapere: “Saranno entusiaste di conoscerti” trillò,
prendendole le mani in un’ondata di trasporto. Decisamente, pensò mentre Shiho
se ne andava saltellando, dal giorno prima la vita le sorrideva.
“Negozio
di fiori Yamanaka, cosa posso fare per lei?”
Un ghigno “Ascoltarmi”
“Maniaco
stupratore o Sakura? Aspetta, forse sono la stessa persona…forse dovrei
informare Sasuke”
“Oh
beh, magari lui è d’accordo con me”
“Ok,
non aggiungere altro. Ci sono segreti che devono rimanere tali”
“Bando
alle ciance, bionda, ho una notizia bomba”
“Spara”
“Boom”
“Divertente,
Sakura, veramente…”
“Kiba
viene alla festa con Shiho”
“COSA?
Shiho…Quella Shiho?”
“Hai
capito benissimo, Yamanaka. Gelosa?”
“Con
un corpo come il mio, come potrei, fronte spaziosa? È solo che pensavo…che
associazione è?”
“A
delinquere, direi”
“Sei
una deficiente”
“E
tu mi ami per questo”
“Sempre
detto di avere la vocazione al martirio.”
“Ci
vediamo alle tre?”
“Certo
signora, due mazzi di fresie, glieli porto subito!”
“…lo
prendo come un sì.”
“La
ringrazio, buona giornata anche a lei!”
Ok, annuncio con gioia e tripudio (forse solo
mio ;P) che ho finito il capodanno a Suna!
Nel frattempo, la luce dei miei occhi, le
vostre recensioni!
eleanor89: Donna, spesso temo che le tue
recensioni siano più divertenti delle mie storie XD Ma andiamo con ordine: son
contenta che ti piacciano le “panoramiche” che esaminano un personaggio per
volta: ho sempre il timore che diventino noiose, ma ogni tanto ne sento
l’esigenza! (come momento artistico che si alterna a quello sociale) Poi girls
rule, per forza: mi diverto troppo a scrivere di loro, e devo dire che mi esce
anche abbastanza naturale! La parte di Sakura…beh, volevo metterla: tante volte
ci sentiamo il centro del mondo quando non lo siamo, e ogni tanto è giusto
ricordarlo! Poi, che i pianeti gravitino attorno a qualcosa che non è il
centro, è un altro discorso… XD (molto Re Sole questo discorso!) Per quanto
riguarda Kiba, devo dire che su di lui sfogo tutta la mia stupidità, anche
perché qui lo bistratto amabilmente pur adorando ogni cosa che fa: uno così mi
farebbe spataccare dalle risate dalla mattina alla sera, se l’avessi nei
paraggi. Shika mi diverte sempre un casino, soprattutto nella relazione coi
genitori: mi piace pensare che quei due, che litigano sempre, sotto sotto si
amino da impazzire, e che a Shikamaru tuttavia questo piaccia molto, anche se
davvero non ci tiene a saperne di più XD. Poi Ino…beh, un po’ mi ci sento, un
po’ la amo, ergo il connubio è fatto! Kankuro è un idiota, concordo, ed è anche
il Kiba della situazione per quanto mi concerne, sebbene ancora più bambino,
del tipo che si diverte a fare le prese alla sorella, che già non è tenera di
suo XD Shino e il nulla cosmico mi ispirano leopardianamente, sai? Ma lo trovo
molto azzeccato in effetti, e complimenti per l’occhio: i coleotteri dorati
stanno arrivando! Choji è un grande, e ricorda: lui SA, sempre ù.ù Per quanto
riguarda (di nuovo) Kiba…ero perplessa anche io sull’accoppiata con Shiho, ma
ho voluto provare lo stesso, per amore (?!) del crack. E poi, mica è detto che
debbano combinare! (Eh sì, presto sarà in commercio il gioco “tortura Kiba!”).
E grazie comunque per i complimenti sulla caratterizzazione, mi fanno sempre
molto piacere! So già, so già che con Kiba e Shiho mi divertirò da matti! XD
Baci e Ferrero Rocher!
Slice: No, da Yoshino non si scappa, è così
adorabilmente diabolica! Ino piace anche a me come ben sai, e Hinata
carinissima! In effetti da questa carrellata sono rimasti un po’ esclusi i
maschi al di fuori di Kiba e Shikamaru, ma riappariranno tutti in tutto il loro
splendore! Grazie per i complimenti su Kiba e Shiho, ora vediamo che ne esce!
Shino tornerà presto, promesso! Tenten è pettegola, sì, come ogni ragazza che
si rispetti: sono konoichi, ma in fondo sono ragazze e qui nello specifico
ragazze in ferie, con nient’altro a cui pensare se non le loro vite: niente
missioni, niente pericoli di morte imminente: solo tanto divertimento e
spensieratezza. Poveri, dopo tutto quello che accade nel manga ci vuole! Alla
prossima!
V@le: Sakura è rimbambita, sì, ma qui ho
provato di farla riprendere in qualche modo, anche se solo alla fine ;P Kiba e
Lee sono grandi, e in effetti non sappiamo ancora chi sia la ragazza che Lee
porterà…scommesse? Nel frattempo, spero che questo capitolo ti sia piaciuto!
Alla prossima!
celiane4ever: Vale, visto che ce l’ho fatta?
Consideralo un capitolo di “buona partenza”! Sì, come dicevo prima le kunoichi
sono un po’ ninfomani, principalmente perché in questa ff non hanno altro a cui
pensare! Kankuro è un idolaccio, lo vedrai nel capodanno a Suna! E a tal
proposito: coleotteri dorati rulez, ora e sempre. Shiho e Kiba…boh, vedo un
grande potenziale comico all’orizzonte, anche se ancora non so
come…GaaraMatsuri? Chissà se riesco a inserirlo…oddio, già il capodanno a Suna
sta diventando una fic a sé XD Ciao Timon, buon viaggio!!!
Killkenny: Ehssì, almeno per capodanno
dobbiamo accoppiare tutti, data l’Inesistente Regola del Codice Hyuuga! Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto, nonostante l’aggiornamento non sia
stato rapidissimo…grazie della tua sempiterna presenza!
Kimly: Massì, Shiho/Kiba! Sullo strano
concordo, ma voglio proprio vedere che ne salta fuori…sì, non lo so ancora
neppure io! Temari e Shino li vedrai presto, promesso! E prometto anche (dato
che l’ho già scritto) che saranno pagine praticamente dedicate solo a loro!
HinaNaru: Naruto è un grande, dai! È così
scemo e dolce a un tempo che non si può non provare tenerezza per lui! Grazie
della recensione e alla prossima!
Caraiby: Ciao e grazie della recensione, fa
sempre piacere vedere nomi nuovi! Hai fatto bene ad iscriverti, spero tu possa
trovarti bene su efp!
hachi92: Hachi, non ti preoccupare, fai già
tanto per il mio orale lasciando sempre traccia del tuo passaggio! Sono proprio
contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, e spero tu possa dire
altrettanto per questo! Anzi, sono io ad essere molto contenta che pur essendo
tu KibaHina, continui comunque a leggere questa storia. Shika and parents mi
piacciono un sacco, come del resto Ino and family…forse il fatto è che adoro il
trio InoShikaCho: prima, seconda e fino alla n generazione! Oh beh sul
KibaShiho che ha stupito tanto ci lavorerò, promesso!
Superkirby: Wow, così tanti capitoli tutti
insieme? Sono io che devo fare i complimenti a te, credo! Sono contenta che la
ff ti piaccia, ma purtroppo hai incontrato un’avida mosca bianca, che non
riesce proprio a prescindere dallo ShikaIno! Però apprezzo davvero tanto il
fatto che tu legga lo stesso, grazie! A presto, e concordo: w NaruHina!
diana88: Ma ciao! Tutto bene i tuoi esami?
Forse sono andati già da un po’, dato il mio (lo ammetto, scandaloso) ritmo di
aggiornamento…Innanzitutto quindi grazie per la recensione, dato che eri
impegnata! Lee in effetti non sappiamo ancora con chi sia abbinato, ma arriverà
anche lui, promesso! Le nostre kunoichi sono andate tutte, dalla prima
all’ultima, concordo! Sakura soprattutto, ultimamente…I genitori di Ino e Shika
sono completamente diversi, esattamente come Ino e Shikamaru, ed è per questo
che sarebbe divertentissimo vederli interagire come suoceri! Purtroppo non
inserisco ancora original character (per Kiba dico): Kishimoto ce ne ha dati
così tanti che ce ne sono ancora da sfruttare! Grazie ancora, a presto!
Shiho si guardò allo specchio senza riconoscere la ragazza che la
osservava con identica sorpresa di fronte a lei: lei era cos
Shiho
si guardò allo specchio senza riconoscere la ragazza che la osservava con
identica sorpresa di fronte a lei: lei era così incantevole, così carina pur senza ostentare nulla, che Shiho rimase spiazzata.
“Esattamente
la reazione che ci aspettavamo” batté le mani Sakura. Shiho
allora si girò, guardando le quattro kunoichi con
aria devastata: “Come avete fatto?”
“Sei
una meraviglia” rinforzò Hinata con un sorriso gentile mentre Ino annuiva vigorosamente.
Shiho
tornò a fissare lo specchio incredula, mentre il suo
riflesso copriva parzialmente Sakura, che indossava un vestitino blu delizioso,
Hinata che risplendeva nel pervinca dei suoi abiti e
Ino, bella da mozzare il fiato, come sempre. Mentre ancora ponderava come la
ragazza dello specchio non stonasse poi così tanto in
compagnia di quelle kunoichi così carine, udì il
campanello suonare.
“Devono
essere i ragazzi, ma manca ancora mezz’ora…” sussurrò Hinata,
sentendo le guance avvampare.
“Naruto
non saprà come dirti che sei più bella di sempre” le sussurrò Ino all’orecchio,
facendole un occhiolino: la mora sorrise a sua volta, e si diresse ad aprire la
porta. Davanti a lei c’era proprio Naruto, un sorriso enorme sul volto e un
mazzo di fiori in mano: “Per te…” disse mentreHinata abbozzava un sorriso e le mani di lui le carezzavano
una guancia: “Tuo padre è in casa?”.
Hinata
fece in tempo a scuotere il capo che si sentì trascinata in un bacio
mozzafiato: “Sei bellissima” sussurrò Naruto non
appena si staccò lievemente da lei. Improvvisamente applausi e fischi li
interruppero, prima che Hinata potesse mormorare:
“…però ci sono le ragazze”.
“Non
sapevo avessimo un pubblico” commentò perplesso Naruto mentre
si grattava la nuca imbarazzato. “Ero venuto prima per…”
“Tronca
quella frase Uzumaki, qualunque cosa tu dica non ti
crederà nessuno!” rise Ino sguaiatamente, mentre Sakura le batteva un cinque.
“A
proposito di cose che non si possono nominare, dov’è finita Tenten?”
chiese poi la rosa alla compagna.
“Ad
apparecchiare con Neji”
alzò un sopracciglio Ino.
“Ma
su quel tavolo ci dobbiamo mangiare!” replicò schifata la Haruno.
“Beh,
per lo meno ho chiuso a chiave la cucina” alzò le spalle Ino. Sakura sospirò
sollevata.
La
mano di Naruto intanto era scesa ad afferrare quella di Hinata:
“Tutto bene?” le aveva sussurrato all’orecchio.
“Benissimo,
grazie” rispose lei, vinta dalla dolcezza di lui.
“Non
si sa mai, con queste pazze per casa…” cominciò il ragazzo, prima di beccarsi
una sberla amichevole da Sakura: “Queste pazze” lo riprese “sono quelle che ti danno la licenza di
andartene a fare un giretto per il parco con Hinata,
prima che arrivi la baraonda” rimarcò “Quindi ringrazia e vattene con la santa
donna che – non si sa come -non solo ti
sopporta, ma ti ama anche. Fuori!” lo spinse poi con un ghigno. Hinata rise salutandole con una mano.
“Ten,
i bicchieri vanno a destra, vicino al tovagliolo, non in centro, a sinistra, o
addirittura sotto il tavolo” la rimproverò Neji con
un sopracciglio alzato.
Tenten
alzò lo sguardo sarcastica: “Scusa se non so il
galateo a memoria, principe della formalità” fece inchinandosi con fare
teatrale. E Neji si rese conto che decisamente
non disdegnava quella prospettiva. In un lampo era dietro di lei, mentre Tenten, non aspettandoselo, si sentiva afferrare alla vita
e sollevare da terra, per poi atterrare sulle gambe di Neji,
che si era seduto sul divano con lei sulle ginocchia, immobilizzata tra le sue
braccia. Tenten sentì il cuore partire a mille:
“Idiota, mi hai fatto prendere un colpo!” lo rimproverò facendo
per percuoterlo, per scaricare in qualche modo la tensione che gli creava
sempre stare vicino a lui. Nulla, non riuscì a muovere un dito.
“Esatto”
lo Hyuuga fece eco ai suoi pensieri “Sei in trappola,
cara. E ti conviene essere molto gentile con il tuo
rapitore…non vorrai che si arrabbi, vero?” fece con tono conciliante.
Tenten
si sentì arrossire, ma decise di rispondere a tono: “Non ti facevo così
perverso, Hyuuga. Hai le manette nascoste da qualche
parte in camera tua?”
“Pensavo
fossi tu la maestra delle armi” rispose lui con noncuranza
mentre portava la mano sinistra di lei a far compagnia alla destra,
stretta nella sua, e prendendo far scorrere l’altra con una delirante calma sul
braccio della ragazza.
“Sei
un pervertito!” sbuffò allora lei, cercando di non farsi prendere dalla sua
vicinanza.
“A
voi ragazze piacciono i pervertiti. E sono convinto
che a stare con la Yamanaka e l’Haruno
abbia imparato qualcosa anche tu sull’argomento…” fece lui per tutta risposta,
facendo seguire le labbra al tocco leggero della sua mano. Oramai la stretta su
di lei si era allentata, dato che era chiaro fin dall’inizio che Tenten non avesse la benché minima idea di scappare da
quella dolce tortura, e le mani del ragazzo avevano preso a cercare quelle di lei,
per avvicinarla ancora di più a sé: rannicchiata sul suo corpo, aderente a
quello di lui. D’un tratto Tenten
sbuffò: “Non la smettono di parlare di te” si giustificò poi.
“Chi?”
chiese Neji senza seguire più di tanto il discorso.
“Sakura
e Ino” rinforzò Tenten.
Questo
distrasse Neji dal suo compito: “Ah sì? E che dicono?” domandò alzando di botta il capo, d’un tratto
interessato.
“Narciso.
Non lo ripeterò” annunciò convinta Tenten.
“Certo
che lo farai” rispose conciliante Neji. Tenten lo guardò di traverso.
“Magari
le manette ce le ho in tasca…” scherzò lui.
“Non
è divertente, Neji. Ti chiamano Mister
fondoschiena del Villaggio!” piagnucolò come una bambina, spalancando le
braccia con fare melodrammatico.
Neji
alzò un sopracciglio prima di reprimere a fatica una
grossa, genuina, fresca risata. Tenten pensò che non
l’aveva mai sentito ridere a quel modo, anche se pure
nella sua risata c’era qualcosa di contenuto e dignitoso, qualcosa che era
distintamente suo. E si ringalluzzì nella coscienza di
essere stata lei la fonte di tanto divertimento.
“Pensavo
amassero alla folliaUchiha”
riprese poi, ricomponendosi immediatamente.
“Oh
beh, evidentemente hanno un debole per i geni di Konoha”
fece Tenten, non ancora consolata.
“Beh,
sì” concordò Neji “In effetti
se li sono spartiti: Uchiha l’Haruno
e Nara la Yamanaka…”
Tenten
lo guardò torva, poi d’improvviso un sorriso illuminò i suoi lineamenti
mentre si curvava verso di lui: “Facciano quello che vogliono, ma questo genio di Konoha…”.
La frase rimase in sospeso, perché le labbra di Neji
si abbatterono su quelle della ragazza con rinnovato vigore. Decisamente,
il genio numero tre di Konoha concordava.
“Buonasera!”
il sorriso di Choji illuminò la stanza
mentre faceva il suo ingresso entusiasta in casa Hyuuga,
con Ayame al seguito.
“Cho!” trillò deliziata Ino mentre
Sakura si occupava dei loro cappotti e Shiho salutava
cortesemente la nuova arrivata.
“Ayame ha voluto per forza portare qualcosina
da mangiare…porto in cucina?” fece il ragazzo con la sua solita bonarietà.
“Non
te lo consiglio” rise Ino.
“Beh,
sono un ninja, posso cavarmela…” fece Choji con un pizzico d’orgoglio mentreAyame lo guardava ammirata.
“Va
bene, questa è la chiave” fece Ino battendogli una mano sulla
spalle “Ma poi non dire che non ti avevo avvertito. E,
Cho? Magari prima di entrare in sala, bussa” suggerì.
“Certamente”
rispose gioviale lui, poi porse il braccio ad Ayame:
“Mi permetti? Prometto che in caso di pericolo, ti proteggo io”. La ragazza
rise e accettò la proposta.
“Ma quanto sono dolci? Il mio orsacchiotto e la ragazza del ramen!” fece Ino in tono svenevole mentre
quelli si allontanavano. “Piuttosto” fece poi con ostentato entusiasmo
girandosi verso Shiho “Kiba?”.
La
rossa andò direttamente in tinta coi suoi capelli.
“Sei
bellissima”
Hinatasussultò quando le parole di Naruto carezzarono le sue
orecchie. Camminavano nel parco, la mano di lui
confortevolmente appoggiata sul fianco di lei, al ritmo cadenzato dei loro
passi.
“Ti
ho disturbata? Voglio dire, venendo
prima” domandò Naruto, d’un tratto preoccupato.
“Naruto”
si sforzò allora di dire lei, interrompendo la loro passeggiata e parandosi
davanti a lui. Non arrossirgli davanti era ancora un’impresa titanica, ma a Hinata non importava perché voleva dirgli a tutti i costi
quello che significava stare con lui, per lei.
“Quando tu sei con me…” disse piano, passandosi una mano
sulla fronte.
Naruto
chinò il capo di lato, per guardarla meglio.
“Non
mi importa cosa sto facendo: le cose diventano belle
per il solo fatto che tu ci sei” mormorò con sempre meno voce, sentendo il
volto andare in fiamme con le sfumature del tramonto e il cuore vacillare. Si
sforzò di alzare gli occhi per vedere la reazione del ragazzo, il cui volto
ospitava il sorriso più largo della terra. Naruto non si fece scrupoli ad
abbracciarla, e sollevarla mentre lo faceva e a fissarla intensamente così, il volto di lei sopra il suo, gli occhi leggermente velati
d’emozione e le gote arrossate. Fece una piroetta con lei in braccio, facendo
scorrere le mani lungo il fondoschiena della ragazza che arrossì ulteriormente
portandogli le mani dietro la nuca e accarezzandolo dolcemente mentre le labbra di lui si schiudevano invitanti e Naruto inciampava
clamorosamente su una roccia della quale non si era curato, avendo Hinata tra le braccia. Strinse inconsciamente la ragazza a sé mentre lei si nascondeva sul suo collo e chiudeva gli
occhi. Fortunatamente, cadde sul morbido. Naruto scoppiò a ridere
mentre non accennava a mollare la presa sulla ragazza, che dopo lo shock
iniziale prese a ridere con lui.
“Quanto
sono stupido!” rise il ragazzo.
“Solo
un po’” concesse Hinata con un breve sorriso, e mentre
questa volta erano le guance di Naruto a tingersi di rosso per il modo in cui
il petto di Hinata si schiacciava sul suo e la
conseguente visione permessa dalla scollatura del suo abito, altre parti di lui
reagivano di conseguenza mentre Hinata,
senza badarci più di tanto, appoggiava delicatamente le labbra sulle sue per
terminare quello che lui aveva iniziato.
“Siamo
tornati indenni!” rise Chojitornando
con Ayame e, dietro di lui, Neji
e Tenten. Trovarono Ino, Sakura e Shiho
già in compagnia di Sasuke e Rock Lee,
mentre Choji continuava: “E non ci crederete mai, ma
avevano addirittura apparecchiato!”.
“Tenten, siamo orgogliose di te!” cinguettarono in coro
Sakura e Ino.
La
ragazza le ignorò, salutando i nuovi arrivati: “Ciao Lee!
Sasuke…” proseguì poi.
“Ehi,
Lee, ma tu non hai portato nessuno!” esclamò Choji contrariato, al vederlo non accompagnato.
“Questo
perché è in squadra con Neji” alzò le spalle Tenten, sorridendo “e sa che non
esiste alcun codice Hyuuga, se non nella testa di Neji…”
Il
ragazzo protestò: “Esiste” disse dignitosamente.
“Sì,
certo, certo…!” annuirono in coro Tenten e Rock Lee. Shiho li guardò stranita,
chiedendosi se davvero essere in team insieme facesse nascere così tanta
intimità tra le persone, mentre un grossissimo mazzo di fiori faceva il suo ingresso
dalla porta di casa Hyuuga, e dietro di esso, Kiba sorrideva sornione:
“Per la ragazza più bella della festa” fece porgendo il mazzo a Shiho, con gli occhi spalancati dalla sorpresa. Non c’era
che dire: Shiho non era una bellezza lampante, ma quella sera era decisamente adorabile.
“Oh,
oh, anche Kiba l’ha notato!”.
Sakura si avvicinò a Ino, sgomitandola. “Sicura di non
avere paura della reazione di Shikamaru, bionda? A
volte le creazioni si ribellano contro il creatore…” la prese
in giro.
Ino
reagì stizzita, inaspettatamente: “Ma io non sono gelosa! È Shika
che è un idiota, quindi al massimo me la prendo con lui!”
“…il
che si tramuta in una scusa in più per fare pace.” Completò
Tenten con un sorriso sornione. Sakura le schioccò un
cinque mentre Ino arrossiva vistosamente. Shiho distolse lo sguardo dal mazzo di fiori, fissando le
ragazze:
Shika…Shika come Shikamaru Nara, il suo Shikamaru Nara…Dio, si
poteva essere più patetici? Chiamare proprio qualcosa che non lo era mai stato,
investendo sogni e illusioni su un sorriso di cortesia, una parola gentile, una
sporadica collaborazione?
Shiho
si sentì morire, si sentì colpire tanto più forte
perché se c’era una cosa al mondo della quale non dubitava era la sua
intelligenza, la sua capacità logica, che si era appena scontrata contro il
muro dell’ovvietà. Come aveva potuto essere così cieca da non vedere che quei
due si amavano? Aveva pensato, magari, carpito qualche sguardo non troppo
annoiato di Shikamaru nei confronti di Ino, ma credeva
fosse solo affetto fraterno, e Ino…beh, come poteva Ino Yamanaka
innamorarsi di un genio modesto come lui, che era tutto il contrario di quello
che lei rappresentava?
Che
stupida. Stupida, non intelligente. E nemmeno tanto
bella, nonostante il trucco.
“Shiho? C’è qualcosa che non va?”
La
ragazza si voltò per trovarsi faccia a faccia col suo
accompagnatore di quella sera, KibaInuzuka, che la guardava lievemente preoccupato. Ci mise
qualche secondo a scuotere il capo conficcando gli occhi nel terreno e
mormorando con poca convinzione: “No”.
“Tempo
scaduto, c’è qualcosa che non va”. Questa volta non era una domanda, quella di Kiba. Shiho fissò più
intensamente il terreno mentre lui la trascinava in giardino.
Nemmeno in grado di sostenere una
conversazione civile. Aggiunse alla sua lista di difetti personali.
Kiba
intanto si era sporto all’interno della casa, urlando
giocosamente: “Signore, la vogliamo finire di fare tanto baccano? Mi
spaventate il cucciolo!”. Shihoavrebbe
voluto sprofondare. Poi sentì il braccio di Kiba
circondarle la spalla e trascinarla lontana dal baccano, e, fortunatamente,
dalla luce.
“Avanti
cucciolo, racconta tutto a papà…” cominciò il ragazzo con fare affabile mentre si sedeva con la compagna su una panca,
senza mollare la presa.
Decisamente, non era l’approccio giusto. Shiho si
ritrasse sul suo lato della panchina, rannicchiandosi impercettibilmente su di
sé, lottandocontro
l’istinto di scappare via da quel mondo che non era il suo e che forse non lo
sarebbe mai stato. Respirò profondamente, raccolse quel poco coraggio che le
era rimasto e sorrise in direzione di Kiba: “Non c’è
niente che non vada, Kiba, davvero. È solo che avevo
voglia di prendere un po’ d’aria. Le ragazze sono
stata fantastiche con me, davvero…”
“Sicuramente
ti hanno consigliato bene l’abbigliamento. Sei incantevole” sorrise Kiba abbandonandosi sullo schienale della panca e lasciando
andare il capo all’indietro. Poi lo sollevò, scrutandola di traverso: “Ma c’è
qualcosa che ti irrita, lo so. Anche i cuccioli hanno
la stessa reazione quando stanno male. Si rannicchiano tutti, proprio come te” disse accennando un
sorriso. “E sappi che come tuo accompagnatore ho il
dovere morale di farti stare bene, stasera, quindi dimmi di che si tratta. Ho
imparato a uccidere per questo”.
Shiho
si mise a ridere, sentendosi davvero sollevata, per un attimo. Forse i ninja non erano così diversi dalle persone normali.
“Vedi
Kiba” cominciò con enorme difficoltà, sentendosi
stranamente in confidenza col ragazzo “non voglio che tu te la prenda, perché
tu sei stato veramente gentile anche solo a invitarmi,
ma a volte…stasera…mi sento un po’ fuori: voi siete amici da tanto tempo, siete
quasi una leggenda in questo paese. Io chi sono per pretendere anche un minimo
della vostra attenzione? In effetti…”
“Alt,
alt, alt.” Kiba la fermò con un palmo aperto “Ho capito. Posso sembrare
stupido, ma non lo sono, non sempre per lo meno” sorrise. Shiho
si ritrovò a rispecchiare la sua espressione.
“Nara,
no?” domandò allora lui.
Shiho
arrossì violentemente, chiedendosi come avesse fatto a capire.
“Ci
sono già passato con Hinata, riconosco i sintomi”
fece drammaticamente il ragazzo, portandosi una mano al cuore.
“Ma no, sono…sono felice per loro…” cercò di argomentare la
ragazza.
“…un
po’ meno per te.” Completò lui.
Shiho
tacque.
“Shiho, è legittimo” le alzò il mento lui, guardandola negli
occhi.
“È
stupido” lo corresse
lei, scuotendo il capo. “Non cambia le cose” alzò le spalle.
Ci
fu un breve silenzio, con Kiba che rivolgeva gli
occhi alle stelle, per non farla sentire troppo in imbarazzo, e Shiho che giocava col lembo della gonna, nervosa. “Kiba?” domandò poi piano. Il ragazzo girò il capo,
facendole cenno di continuare. “Pensavo che a te piacesse Ino…non ti dà
fastidio?” mormorò.
“Ino
è bellissima” rispose il ragazzo senza pudore “Ma in
fondo sapevo che sarebbe finita così. Si accoppiano tutti ultimamente, sai? Neji e Tenten, Sakura e Sasuke, Naruto e Hinata…sarà il
cambio d’anno che ispira. Oh, Shino…hai presente Shino?” la ragazza annuì.
“Ecco, quello, e non dirmi che è
bello perché fa paura – e te lo dice uno che ci condiviso la tenda…è a Suna, dalla sorellonatettona del kazekage!” urlò
sconsolato alzando le braccia. “Scusa la parola” si corresse
poi “Ma se non è follia questa…”.
Shiho
rise e Kiba, rinfrancato, continuò: “Comunque no, non sono devastato dal dolore: voglio dire, le
donne sono importanti, parecchio
importanti” sottolineò ostentando virilità “ma non credo ancora nello stupro. E prima che tu lo chieda, sì, sto scherzando, non lo farei
mai, davvero”.
Shiho
gli si avvicinò piano, mentre anche la sua postura assumeva un atteggiamento
più aperto: “In fondo mi piacciono”.
“Chi?”
“Shikamaru
e Ino, devono essere divertenti. E anche Neji e Tenten, sono così intimi, e sono contenta per Sakura, col
suo sogno di sempre…e non potrei essere più contenta per Hinata
e Naruto: loro sono come…come…”
“Come
il tuo sogno realizzato” completò lui piano. “Ma”
riprese con ritrovata allegria “Tu sei la donna del mistero, cara mia, la
ragazza che nessuno conosce e che incuriosisce tutti gli invitati, e sarai
l’anima della festa” fece alzandosi di scatto in piedi e offrendole la mano
dopo un rapido inchino.
Shiho
scosse il capo non rifiutandogli l’invito, e non appena appoggiata la mano su
quella di lui, si sentì tirata di forza in piedi, stretta contro Kiba che con sorriso animalesco le mormorava: “Pronta alla
serata più folle di tutta la tua vita?”.
Eccomi qua! Ora sono indecisa se mandare
avanti le cose a Konoha o postare il Capodanno a Suna, che ne dite? Nell’attesa, rispondo alle recensioni!
Killkenny: Ino e Sakura sono diaboliche, sì, ma quando ci sono le loro dolci metà si
quietano d’improvviso…buon antidoto?
Slice: Grazie, grazie,
grazie! Lo ShikaIno tornerà naturalmente nel prossimo
capitolo, e Kiba mi sembra così dolce
con Shiho…a modo sua, ovvio.
Cavolo se ci vuole XD!!
Adorabili come sempre, lo Shika Ino fa scintille, la KibaShiho si delinea
piano piano e che voglio di più?, un tucano! Okok qui manca qualcuno, ma mica
si può infilare ottocento personaggi in un capitolo, a volte, si sa, ne resta
fuori qualcuno... pace, sarà per la prossima, che io aspetto in trepida attesa!! Bellissima la scena con Hinata
e Tenten e anche quella con Sakura imbambolata in un loopdi effusioni di Sas'ke, lol, continua così che la
stampo... un baciottolo! Grazie topina, caiuuu
Ale_Alix: Ciao! Non credo
esista un “modo corretto” di fare le recensioni, quindi non ti preoccupare:
lasciarle è sempre un ottimo modo per partire! Anzi, ti ringrazio di aver
cominciato proprio da questa storia! Come vedi la KibaShiho,
anche se non sono ancora sicura di farne una coppia, qui progredisce molto:
dopotutto li trovo davvero interessanti! Una specie di NaruHina
con un Naruto malizioso e un’Hinata cervellona! XD
Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, allora, fammi
sapere!
BAbyDany94: Ciao e grazie! Spero di essere
stata abbastanza rapida nell’aggiornamento, e mi auguro che questo capitolo ti
piaccia!
celiane4ever: Visto Val? Un
capitolo pre-campo e uno
post! XD Shiho ti piacerà sempre di più, credo:
infine ho scoperto che a me, personalmente, sta molto simpatica! È un po’ la
tipica nerd insicura di ogni
cosa che esuli da formule matematiche e codici a corrispondenza biunivoca…la
vita insomma! Dai Kiba è stato carino caruccio con lei, no? Sera è sera, e Sakura e Sasuke saranno nel prossimo capitolo (in
questo consolati col NejiTen ;)), così come lo
ShikaIno…oramai questff si scrive da sola e non riesco a scrivere tutte le volte
di tutti i pairing! Il capitolo del capodanno a Suna è bello pronto, e sto
meditando se postarlo come prossimo o aspettare ancora un capitolo…alla
prossima!
EroSennin425: Ciao, mi auguro che i tuoi
debiti procedano bene e che ti permettano anche di svagarti, ogni tanto! Comunque non ti preoccupare delle recensioni, spero solo che
la storia continui a piacerti! In bocca al lupo e a presto!
Kimly: Aggiornato di nuovo,
contenta? So che io lo sono, molto, per tutti i complimenti che mi fai…grazie,
grazie, grazie: mi fai venire voglia di scrivere! Mi
auguro che il capitolo ti sia piaciuto!
Nightwishgirl: Che bello leggere
nomi nuovi anche così avanti! Mi lasci quasi a bocca aperta: leggere tutti i
capitoli in una volta non penso sia una passeggiata,
anche se riconosco che non è una fic così impegnativa…Grazie
mille, comunque, per lo sforzo e per i complimenti. Vediamo,
non ti piaccionoShikaIno e ShinoTema…ShikaTema per caso?
Come avrai capito io sono mosca bianca, ma mi fa
davvero piacere trovare qualcuno che legga comunque la storia, anche se non
concorda su tutti i pairing: anzi, più piacere di chi
concorda: prova che la storia è comunque godibile e che esistono persone aperte
da questo punto di vista! Il SasuSaku arriva al
prossimo capitolo, promesso: qui non riuscivo a farci stare tutti! Alla
prossima dunque!
Capitolo 48 *** Arrivi mancati e arrivi inaspettati ***
in sala, bussa” suggerì
Le ragazze guardarono Shiho sfrecciare fuori
dal soggiorno in un secondo, poi si guardarono l’un l’altra perplesse, senza
parole. Tanto che fu SasukeUchihaa
cercare di rompere quel silenzio prolungato: “Così, tu e Tenten…”
fece per far conversazione, rivolto a Neji.
“Così, tu e Sakura.” Affermò lo Hyuuga, che
non aveva molta voglia di conversare.
“Neji” lo ammonì Tenten,
riappropriandosi della parola e appoggiandosi poi in maniera affettuosa alla
sua spalla. “Sì, comunque Sasuke, io e Neji” fece schioccando un bacio sulla guancia del suo ragazzo.
L’Uchiha guardò altrove imbarazzato,
incrociando lo sguardo della compagna di squadra, che gli offrì un sorriso
incerto avvicinandosi.
Dio,
quant’era bello.
“E io e Sasuke” sorrise Sakura fino all’orlo
del viso. Ah, come suonava bene…
Tenten sorrise complice, mentre Ino guardava Rock Lee,
che non era stato minimamente toccato dall’uscita repentina della rossa, e
continuava a mettere a posto cose sul tavolo.
“Andiamo a tavola?” alzò le spalle la bionda.
“Ma…” tentò di chiedere Sakura, che fu freddata dall’amica: “Si
arrangia”. E prese a sistemare le cose sul tavolo con Rock Lee. Che Sakura
volesse chiedere un’altra cosa, era fatto del tutto irrilevante.
In quella, rientrarono Kiba e Shiho, lui che la tirava e lei rossa in volto, cosa che
fece meritare lo sguardo malizioso dei presenti.
“Ino, quello che ti volevo dire prima è che manca la padrona di casa”
suggerì Sakura con più tatto possibile, dato che l’amica era chiaramente
sull’orlo di una crisi di nervi.
“Beh, chi la va a chiamare?” domandò allora la bionda, scocciata.
“Andiamo noi” affermò Choji prendendo Ayame per mano.
“Sì, ma non perdetevi in…particolari”
ammonì Ino inacidita.
Ayame arrossì prontamente, e Choji
si avvicinò a Ino dandole un bacio su una guancia. “Saremo qui in un secondo.”
Sapeva che con Ino alterata, non c’era molto da scherzare.
“Ah, Hinata…” la voce di Naruto
era imbarazzata e concitata insieme.
“Ok, sono dietro il cespuglio e vi do dieci secondi per finire di fare
qualunque cosa stiate facendo” arrivò nascosta dalle fronde la voce di Choji, insieme con una risatina femminile.
“Poi, per piacere” continuò l’Akimichi
“rientrate in casa, o Ino mi scuoia”.
“Arriviamo subito” rispose calma la voce di Hinata,
mentre si ricomponeva e si alzava con un sorriso, offrendo una mano a Naruto
che invece di usarla per alzarsi, la baciò.
“…cinque…quattro…” vociferò il cespuglio.
“Ci siamo!” esclamò Naruto comparendo alle spalle di Choji,
mentre Ayame faceva un saltino, spaventata. “Non ci
sono ancora abituata” commentò sorpresa.
“Beh, questo è perché è davvero difficile che io arrivi di soppiatto,
con la mia stazza…” sorrise Choji.
“Oh, Cho, tu vai benissimo così…” rispose lei
in tono affettuoso.
“E poi questa ciccia è tutta per vedere te” sorrise lui passandole un
braccio attorno al collo. Ayame sorrise e annuì.
“…e per ingraziarsi tuo padre” continuò Naruto “Che comunque
preferirebbe me come genero, eh Cho, mi sa che sono
comunque il suo migliore cliente…”
“Che ci vuoi fare, per portarla fuori a cena poi dovremo andare al
barbecue, io e lei…ti va, Ayame?” chiese piano Choji.
“Ohi, Hinata, io che devo fare per piacere a
tuo padre?” domandò poi Naruto, assorto.
“Non ho ancora scoperto come fare a piacergli io…” mormorò piano Hinata, stringendosi nelle spalle.
Naruto la abbracciò: “A me piaci già un sacco così, invece… come fanno a
non adorarti tutti?” chiese con ovvietà. “Andiamo?” aggiunse poi piantandole un
bacio sulla fronte.
“Bentornati!” fece Ino con un largo sorriso di circostanza.
Hinata cercò con gli occhi le altre ragazze, che le
mimarono mute un ‘Shikamaru’. Hinata comprese al
volo.
“Ma come sei stata brava Ino, è tutto meraviglioso!” si complimentò.
La bionda le riservò un sorriso genuino. “Lo so. Sono una persona
fantastica, vero? È bello Hinata che tu te ne
accorga, perché c’è chi invece…” cominciò. Inutile, se Ino Yamanaka
aveva in mente una cosa, era quasi impossibile distoglierla da quel pensiero.
In un modo o in un altro, tutte le strade portavano a Shikamaru, in quel
momento. E il problema era precisamente che Shikamaru non era ancora arrivato.
“Dunque, di antipasto abbiamo…” cominciò Sakura, per spezzare
l’atmosfera.
“…preparato da Ino”. La bionda
sorrise ancora nella sua direzione mentre i presenti, seduti, le facevano un
applauso.
Ma se lo
becco…lascia solo che abbia la faccia tosta di presentarsi alla festa come un
idiota…lo lascio, ho deciso! Lo lascio!
Il primo, d’altronde, le offrì un’ottima scusa per tacere e affogare i
suoi dispiaceri nel cibo.
Stavano per portare in tavola il secondo, quando Hinata
buttò un occhio fuori dalla finestra e squittì deliziata: “Nevica!”. I presenti
seguirono il suo sguardo, contemplando i grossi fiocchi bianchi che si posavano
delicatamente sul terreno. Tenten si alzò subito in
piedi, con un sorriso che non prometteva nulla di buono: “E questo significa…”
“No” provò di ghiacciarla Neji.
“Guerra!” dichiarò Rock Lee alzando un pugno all’aria e sfidando Tenten con gli occhi.
“Con me o contro di me, Lee!”
“Sempre con te, Ten, se questi hanno fegato!” rispose il ragazzo con entusiasmo.
“Vorrei farvi notare che la terra è ancora brulla, e ci vorranno ore perché
ci sia abbastanza neve da divertirsi”
sottolineò Sasuke, con una strana pronuncia dell’ultima
parola. Certe cose in bocca a lui sembravano cose aliene, ma Sakura non esitò a
prendergli la mano, ringraziandolo per lo sforzo.
“Andiamo comunque a fare un’ispezione!” propose Lee, cercando l’approvazione
degli altri.
“Rimetto l’arrosto in forno” sbuffò Ino
procedendo verso la cucina, mentre Naruto prendeva Hinata per mano e la conduceva fuori.
“Ino…” Sakura sorprese l’amica esitare in
cucina. La bionda si voltò pronta a ribattere, ma l’amica la anticipò: “Non…”
“No, Sakura, non ha giustificazioni: non si fa vivo e nemmeno si prende
il disturbo di avvisare, ti sembra un comportamento?”
“Sono sicura che ha una giustificazione più che valida”
“Sa…grazie, ma lascia perdere e vai da Sasuke, ve lo
meritate” rispose Ino avvicinandosi e dandole un
bacio sulla guancia “A proposito…com’è a letto?”
In risposta si meritò un urlo nell’orecchio: “Yamanaka!”
“Scherzo, scherzo…quanto sei suscettibile…” rise.
“Vieni?” propose allora la rosa mentre sui allontanava con una
linguaccia.
“Arrivo” rispose Ino cercandosi qualcosa da
fare.
Sakura la guardò scettica.
“Arrivo, davvero…!” terminò Ino “Però tu
vattene che non ti sopporto più”
“Ti voglio bene anch’io!” rise Sakura uscendo dalla porta. Sulla soglia,
l’aspettava Sasuke.
“Non sei uscito?” Sakura si strinse nelle spalle, improvvisamente
timida. Sasuke non rispose, ma l’avvolse nella
mantella nella quale era arrivata, mentre la ragazza arrossiva: “G-grazie” balbettò. Quando rialzò gli occhi, Sasuke la guardava con un sopracciglio sollevato: “È tutto
quello che mi merito? Mi sto sforzando molto questa sera, Haruno”
sottolineò.
“Me ne sono accorta” rispose lei. Per tutta risposta, Sasuke la prese per la vita e la sollevò, premendola contro
il muro e contro di sé. Sakura strinse le gambe attorno alla vita di lui,
sospirando: “Ma questo per me non è uno sforzo!” prima di baciarlo con
passione.
“Ecco, non dovevo uscire!” la risata di Ino
interruppe i due che – malvolentieri, ritornarono in posizione decorosa, mentre
Sakura passava un braccio dietro le spalle di entrambi e rideva.
Naruto pensava a quante cose fossero cambiate mentre
stringeva Hinata tra le braccia: “Non è che hai
freddo, Hinata? Tremi…”
“Che coglione!” rispose Kiba per lei, ad alta
voce. Non esattamente le stesse parole che avrebbe usato la ragazza, certo.
“Oh, parla per te Inuzuka!” ribatté Naruto, infastidito.
“Ma perché io, che sono l’unico che ci capisce qualcosa di donne, non
vengo mai interpellato?” mugugnò Kiba in risposta,
avvicinandosi a Naruto: “Trema d’emozione, coglione” ripeté, giusto per il gusto di
dirlo due volte.
“E perché?” sussurrò Naruto in risposta,
mentre Hinata arrossiva alla velocità della luce. Kiba si allontanò indignato, mentre Naruto
osservava Hinata ed esclamava: “Non avrai mica caldo,
adesso!”.
Shiho rise per tacere istantaneamente quando Kiba le prese la mano e gliela baciò: “Ah, uomini che non
sanno trattare le donne…” si lamentò “Tutto bene, rossa?” chiese poi.
“Benissimo” rise lei stringendosi nelle spalle mentre Kiba le faceva scivolare un braccio come un drappo caldo
sulla schiena.
“Se facessimo un grande imbuto per convogliare la neve in quel punto, ce
la potremmo fare!” concluse Rock Lee estasiato. Tenten
lo scrutò con fare dubbio. Forse non avrebbe dovuto dargli corda. L’idea però
non era male. Era stare con Gai che le faceva male. Dava persino corda a Rock
Lee!
“Ehi bambini, abbiamo finito di progettare guerre anche in periodo di
pace?” si lamentò Neji prendendo Tenten
per una mano. La ragazza ci pensò un po’ su, scosse il capo e guardò desolata
Lee: “Vince lui” alzò le spalle. Lee non si scoraggiò: “Ah, giovani, innamorati
amici, vi lascio al vostro piccioneggiare, anche se
forse Choji…” si voltò a cercare l’amico, che già non
c’era più: lui e Ayame erano rientrati al caldo, e
scherzavano nel tepore del soggiorno.
“Come, noi siamo appena usciti e già dobbiamo tornare dentro?” si
lamentò Sakura, che aveva appena varcato la soglia con Sasuke
e Ino. “E va bene, solo perché il secondo l’ho fatto
io…”
“Allora io resto fuori…” tentò di svicolare Ino.
“Tu vieni dentro come gli altri, scema. Dai ragazzi, che voglio sapere cosa
ne pensate!” li richiamò la rosa.
Tra il secondo (passato in qualche inspiegabile modo indenne) e il
dolce, il campanello suonò, e tutti i presenti tremarono alla sola idea: non
sapevano se sperare che fosse Shikamaru, per la salvezza almeno parziale del
suo corpo, o sperare che non fosse lui, per la medesima ragione.
Stavano ancora dibattendo l’amletico dubbio, quando Ino sbatté il
tovagliolo sulla tavola con violenza malcelata e una strana luce negli occhi,
affermando perentoria: “Vado io.”
Il chiacchiericcio non riprese mentre tutti trattenevano il fiato.
La porta si aprì.
“Ben arrivato” arrivò dal corridoio la voce di Ino con aria di sfida. Poi,
il silenzio.
Niente scenate isteriche, niente rimproveri materni, niente di niente.
Solo, silenzio. Poi, il rumore della porta che si richiudeva.
“Dunque…” fece Choji, sentendo in qualche modo
il dovere di coprire i due compagni di squadra, che a questo punto si stavano
probabilmente uccidendo o sfinendo di baci, il che il più delle volte
coincideva comunque.
“Dobbiamo preoccuparci?” chiese piano Shiho,
intimidita.
“Se dicessi di no, mentirei” annuì Choji “Ma
sono così, eh, normale amministrazione. All’inizio ti sciocchi, ma poi ti
abitui…e poi è così che ho conosciuto Ayame” sorrise
“Se no sai che noia stare a guardare quei due battibeccare tutto il tempo?”
“Alla fine, è romantico” sospirò Tenten
appoggiando il viso su una mano con fare sognatore.
“Beh, sì, se ne escono vivi, e con escono
intendo Shikamaru” alzò le spalle Kiba “…Ino è
davvero una dominatrice” scosse il capo. Sakura lo guardò con aria riprovevole.
“Che ho detto?” alzò le mani Kiba in segno di
difesa.
“Lo sai benissimo” strinse gli occhi la rosa.
“So benissimo di aver detto che Ino tende a comandare, e so benissimo
che l’Uchiha qui presente pare averti traviata in più
di un senso, Haruno. Non ho capito perché tu debba
pensare male”
“Perché sei tu, Inuzuka”
puntualizzò Sakura, restituendo cognome per cognome.
“E io non posso che essere il buffone ignorante che pensa solo al sesso
e che fra parentesi ne fa meno di tutti voi messi assieme?”.
“Basta” la voce era quella di Sasuke. “Questa
è una festa e noi dovremmo essere qui per divertirci,
no?” la perentorietà del tono venne meno col finire della frase, che prese una
piega decisamente incerta.
Due volte
in una sera notò Sakura stupita, senza proferire parola.
“Sante parole!” alzò il calice Lee. Sasuke
fece un’espressione schifata. Che cosa aveva combinato.
“All’amicizia!” continuò entusiasta l’uomo dai capelli a scodella.
Gli altri si guardarono poco convinti, ma sotto lo sguardo ammonitore di
Neji cedettero rapidamente: “All’amicizia!”
esclamarono con ben poca sicurezza.
Eccomi qua! Scusate il ritardo, ma sono ancora viva! Buon Compleanno
a Hinata, dato che è passato, e buon anno a tutti!
Un grazie particolare a:
Nejisfan 94: Ok,
buongiorno! Prima di tutto grazie, grazie,
grazie per la tua stupenda
recensione. Che sia ora, tra un giorno o mille anni hai ragione, fa sempre un
piacere immenso. Non ti preoccupare perciò di fare nessuna scusa, non hai fatto
altro che regalarmi una bellissima sorpresa. Ora però so che a leggere tutta la
fic ci vogliono circa tre ore: grazie del dato
statistico! E, tra parentesi, auguri per il tuo compleanno, sono contenta che
tu abbia trovato il tempo di leggerla quando la festeggiata eri tu, e sono contenta
che ti abbia allietato la giornata. È uno dei complimenti più belli che si
possano ricevere, quando ti si dice che non si riesce a smettere di leggere una
fic, davvero. E di questo ti ringrazio, ancora, è
davvero magnifico sentirselo dire. Poi sono contenta che tu ami il NaruSaku, ma sopporti il mio NaruHina,
anche questo è un segno di stima non indifferente. Shikamaru e Ino, come ben
sai, sono i miei preferiti, e non ce la faccio a non mettere un pizzico di loro
ovunque, quindi anche qui si ritrovano piuttosto spesso! E grazie per i
complimenti sul NejiTen: quando si tratta di scrivere
di Neji o Sasuke mi pare
sempre di camminare sui cristalli, cercando di non farli andare OOC. E…wow,
addirittura farti rivalutare dei pairing è davvero
una conquista. Ah, e a parte quelle un po’ più canoniche…beh le altre coppie
sono strambe, lo so, ma mi divertono un sacco, e sono felice di spere che anche
a te fanno lo stesso effetto! Grazie ancora, davvero, spero che continuerai a
seguire la fic!
HinaNaru: Non
ti preoccupare per le recensioni: mi fanno sempre un gran piacere ma sono
contenta anche solo di sapere che segui la storia! Ah, mister fondoschiena
torna alla ribalta! XD Alla prossima!
celiane4ever: Vale, il tuo spoiler di notte a Suna l’hai avuto, e ora ti confesso che sono tentata di spinoffare lo ShikaIno di questo
capitolo! Naruto e Hinata sono teneri, sì, e si amano
un sacco, davvero. Neji e Tenten…beh,
direi che si tengono testa a vicenda, in qualche modo, e Kiba
mi piace un sacco, davvero! Stay tuned, sweety!
Killkenny:
Grazie! Non so ancora come si svilupperà il ShihoKiba
per dirla tutta, ma mi sono sempre divertita a mettermi in scacco da sola per
vedere come ne esco…non so che dire se non: stiamo a vedere! Grazie della
recensione, come sempre graditissima.
EroSennin425: Sì, Kiba mi fa tanto
tenero, anche perché tutti lo considerano un maniaco solo perché lui non ha uno
straccio di donna…ma sa essere anche molto sensibile e comprensivo…almeno, a me
piace pensarlo così!
Suna è ufficialmente
pronta, non aspetta che il brindisi di Konoha per
svelarsi! Alla prossima!
Slice: Sì,
Kiba è proprio dolcerrimo
quando vuole! Choji e Ayame
invece sono soffici, data la stazza
dell’Akimichi! CheccarinoCho! Shiho e Kiba
incuriosiscono anche me, vediamo come se la caveranno! Grazie della recensione,
alla prossima!
Nightwishgirl: Ma
dai, ogni ragazza che si curi un tantino è carina! E poi (se segui Harry
Potter) Shiho me la vedo un po’ come un’Hermione (versione libro) al Ballo del Ceppo: tutti si
stupiscono non perché lei sia una gran bellezza, ma perché di solito non bada
al suo aspetto, proprio come Shiho, e non appena
invece lo fa, sembra tutta un’altra persona! Cercherò di tenere dietro a tutte
le coppie, comunque, anche se non è per nulla facile! A presto!
__JUN__ : Ciao e scusa per il ritardo! Sono contenta che Hinata e Naruto ti piacciano,
spero sempre di muoverli decentemente, dato che non è facile far dire qualcosa
a tutti in modo equilibrato! Grazie della recensione, alla prossima!
Kimly:
Ciao e grazie mille! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, e prometto che
sarò più veloce ora perché i prossimi due outtake
sono già scritti! Shikamaru arriva, anzi, è arrivato,
ma… per la spiegazione del suo ritardo ti tocca aspettare ancora un capitolo
soltanto; ti dico solo che alla fine, come sempre, finirà comunque per
guadagnarci, l’adorabile genio… A presto!
BAbyDany94: Sì dai Kiba può essere
anche dolce ogni tanto, no? Solo che a fare il tombeur de femmes si trascina dietro questa fama
un po’ caustica e approfittatrice… anche se sono sicura che sotto sotto è un tenerone! A
prestissimo e grazie della reensione!
Ale_Alix : Le
coppiette mi divertono tantissimo, anche se non è facile gestirle tutte
assieme! Neji ci nasconde un bel po’ di sé, direi, e
Sakura e Ino le adoro, insieme e separate. Ciò che
voleva fare Naruto a Hinata
è e resterà segreto, temo, ma oramai è cotto, questo è ufficiale. Come
vedi, proseguo con Konoha, ma Suna
ci sarà molto, molto presto! Grazie mille e a presto!
Capitolo 49 *** Outtake 12 - Tout se tient (ShikaIno) ***
“Ino, aspetta, Ino
“Ino,
aspetta, Ino!”
Quando Ino
si girò, avendo ritrovato il coraggio di parlare, lo fece con voce rotta e le
lacrime agli occhi: “Sai Shikamaru, ti credevo tante cose, ma meschino…” Non
riuscì a proseguire oltre, voltandosi di scatto e facendo volare i capelli
nell’aria fredda di fine dicembre, prendendo a correre in maniera scomposta
verso nemmeno lei sapeva dove.
Shikamaru
prese fiato prima di correrle dietro.
“Ino, vuoi dirmi che ti prende?” fece afferrandola per un
braccio e costringendola a voltarsi verso di sé. “Mi dispiace, non l’ho fatto
apposta…”
“Non l’hai fatto apposta?” Ino ora piangeva apertamente, le lacrime che le
rigavano il mascara sul volto.
“Non- non
intendevo…” Shikamaru non sapeva da che parte cominciare. Vederla in lacrime
l’aveva sempre lasciato in quello stato d’impotenza.
“A me pare
che intendessi, invece” rispose la ragazza con astio, prendendo a singhiozzare
contro la sua volontà. Shikamaru le prese le spalle, e lei si scrollò le sue
mani di dosso: “Non mi toccare!”
“Ino…”
“Non mi
toccare, ho detto!” urlò lei, in mezzo alla strada. Due passanti si voltarono.
Shikamaru
sospirò: “Va bene, ma… ascoltami, d’accordo?” fece piano.
Ino scosse
il capo: “Hai veramente intenzione di spiegarmi nei dettagli perché mi hai
fatto questo?” singhiozzò.
“Ino,
sediamoci per piacere” chiese lui con tono ragionevole.
“Credo
proprio che ne avrò bisogno” rispose lei accomodandosi sulla panchina indicata
dal ragazzo e affondando la testa tra le mani. “Parla” disse poi.
“Non puoi
guardarmi mentre lo faccio?” chiese Shikamaru.
“Sto
facendo uno sforzo enorme anche solo a stare qui, Shikamaru, la mia pazienza ha
un limite”
“Va bene”
acconsentì Shikamaru “Anche se mi sembra che tu stia facendo una scenata…”
“Una
scenata? Una scenata?” ripeté incredula Ino, guardandolo con tanto d’occhi.
“Sì”
confermò Shikamaru. Ino riprese a piangere, e lui fece la mossa sbagliata di
prenderle la mano.
“Ho detto
di non toccarmi!” sibilò lei, pericolosa.
“Scusa”
fece Shikamaru radunando la poca pazienza che gli era rimasta. Quella serata
era cominciata male, malissimo, e ora ci si metteva pure Ino coi suoi capricci
sul ritardo.
“Spiega” lo
freddò lei.
“Non volevo
arrivare in ritardo” argomentò lui “è solo che…da dove comincio?”
“Se non lo
sai tu” il tono di Ino era glaciale.
Shikamaru
sospirò e Ino fece altrettanto, solo che la sua esalazione parve molto più
minacciosa.
“Mi sono
preparato per venire, mi sono messo i vestiti consigliati da mia madre perché
pensava ti piacessero, sono uscito di casa e per strada ho incontrato questa ragazza…”
Ino rise
istericamente.
Shikamaru
decise di ignorarla e continuò: “Camminava davanti a me, per un tratto, l’ho
notata perché aveva una camminata davvero distintiva…”
“Possiamo
saltare questi particolari? Non mi interessano e non so neppure perché io sia
ancora qui…”
Shikamaru
evocò tutta la pazienza che aveva in corpo: “Per farla breve, l’ho vista
accasciarsi a terra, e ho fatto appena in tempo a prenderla al volo prima che
sbattesse la testa…”
“Il che
continua a non spiegare il rossetto rosso che hai sulla camicia!” tuonò Ino,
incapace di trattenersi ancora a lungo.
“Quale… cosa?”
chiese Shikamaru, confuso.
“Non fare
il finto tonto!” fece lei, prendendolo per il bavero e mostrandogli il tessuto
incriminato.
“Beh,
quello…” fece Shikamaru.
“Non era previsto,
eh?” domandò Ino, saldando la presa.
“No, dev’essere stato quando…”
“Risparmiami!”
urlò Ino lasciandolo e alzandosi con tutta l’intenzione di andarsene.
Shikamaru la
guardò un secondo, poi scoppiò a ridere: “Stupida, stupida donna…” rise di
gusto.
Ino si
voltò indignata, pronta a rispondere con un insulto che ancora non le giungeva
alle labbra.
Shikamaru
però fu più veloce, si alzò, le afferrò la vita e la attirò a sé, prendendo a
baciarla con vigore.
“Bastardo!”
si negò Ino prendendo a colpirlo sul petto: “Lasciami andare, Nara, o giuro che
non rispondo delle mie azioni!”
“Nemmeno io,
con te vicina e in queste condizioni” sussurrò Shikamaru prima di prendere a
baciarle il collo. “Non pensavo che potessi essere più sensuale di quando sei
arrabbiata, ma arrabbiata e gelosa è
un’accoppiata che non avevo mai provato…” le sibilò all’orecchio.
“Nara!”
ripeté Ino, isterica.
Shikamaru
nonmollò la presa, dandosi il tempo
però di guardarla negli occhi: “Non c’è niente di cui essere gelosa, Ino: ho aiutato una ragazza che era in preda alle
contrazioni, che era per strada e incinta di un altro uomo: l’ho accompagnata in ospedale e mi sono fiondato a
chiamare i parenti perché quel bambino non nascesse davanti a me che ero uno
sconosciuto, ma l’operazione ha richiesto un po’ di tempo.”
Ino si gelò
sul posto.
“E ripeto:
non pensavo potessi essere ancora più sexy: continui a dare nuove definizioni
al termine, Yamanaka” fece prima di avvolgerla
completamente tra le sue braccia e trascinarla in un bacio appassionato cui
questa volta la ragazza rispose con uguale fervore.
“Ah, buon
capodanno” fece poi Shikamaru privandosi delle sue labbra e porgendole un
pacchetto. Ino squittì di gioia, poi gli saltò di nuovo al collo: “Non avresti
dovuto!” trillò deliziata.
“Adori i regali”
alzò le spalle Shikamaru.
“Ma tu odi
capodanno” puntualizzò Ino.
“Adoro te”
replicò Shikamaru, ben cosciente di essersi guadagnato altri cinque minuti di
paradiso.
Scusatemi tantissimo, ma sono di
corsa e non ho tempo di rispondere decentemente alle recensioni… spero che
comunque apprezziate il capitolo! Un bacione, alla prossima!