I "Pensieri" di Elinor Woods di Silice (/viewuser.php?uid=70472)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Savelma ***
Capitolo 2: *** Malfoy, Draco Malfoy ***
Capitolo 3: *** Danze e scioglimenti ***
Capitolo 4: *** Hogsmeade ***
Capitolo 5: *** Falling on a date ***
Capitolo 6: *** Regole e appuntamenti ***
Capitolo 7: *** Avviso!! ***
Capitolo 1 *** Savelma ***
SAVELMA
Salve
a tutti! E
grazie per essere arrivati fin qui, è già tanto.
Ordunque vediamo, che dire...
so che questo argomento è trito e ritrito, ma
quest’idea era nascosta nei meandri
della mia mente già da un po’, dunque era giunto
il momento di tirarla fuori.
Dedico
l’intera fic a
mio fratello, che mi ascolta pazientemente ogni volta, senza lamentarsi
(più o
meno) e che finge di ridere e di trovarla carina anche quando non
glielo chiedo
esplicitamente. Naturalmente ringrazio J.K.Rowling, che ci ha regalato
questi
splendidi personaggi con i quali io sono cresciuta e che continuano ad
accompagnarmi ogni giorno.
Spero
di riuscire ad
aggiornare una volta alla settimana, credo tutti i venerdì,
a partire da
questo. Il primo capitolo è un po’ corto, e serve
come introduzione, ma
prometto che i prossimi saranno più lunghi. Adesso che ci
penso, mi sto
rivolgendo a interlocutori immaginari, puro prodotto della mia
fantasia, dal
momento che non credo proprio che qualcuno sia arrivato fin qui a
leggere… nel
caso siate stati cosi masochisti, buona lettura!! J
Lunedì 30
settembre 1995
Sala
comune
h.
20.46
Eccomi
qui. Ancora non riesco a credere di essere davvero ad Hogwarts.
Cioè. HOGWARTS.
Oh, adesso rende meglio l’idea. Suona
così… così… importante.
Prestigioso.
Altisonante. Eccitante. Terrificante.
Prima
di iniziare con le mie interminabili e interessantissime
divagazioni
vorrei spiegare le ragioni per le quali ho deciso di iniziare questo
diario.
No, non diario. Diario suona così infantile.
Meglio… memorie. Autobiografia
improvvisata. Oppure potrei chiamarli “Pensieri” o
“Sulla natura” come se fossi
un’importante filosofa. Sisi. I
“Pensieri”. Perfetto.
Comunque…
dov’ero rimasta? Ah si. Le ragioni. Allora. Ehm ehm. Meglio
fare un elenco:
1-
Fra
una trentina
d’anni, quando sarò vecchia, sola, cicciona e
senza capelli potrò rileggere i
“Pensieri” e ricordarmi che ho avuto una vita piena
e soffisfacente.
2-
OPPURE:
ipotesi molto
più ottimistica e realizzabile (…) quando
sarò una venerata regina e/o capo di
stato illustre, potrò far studiare a scuola i miei
“Pensieri” e concedere ai
miei fedeli sudditi il privilegio di conoscere i dettagli
più intimi e scabrosi
della mia personalità, perché dovrà
essere molto interessante scoprire come una
persona fantastica ed eclettica come me sia diventata così
importante e potente
partendo dal nulla.
3-
In
questo momento non
ho amici e mi sento sola come un cane, piena di paura per le lezioni
della settimana,
e senza la più pallida idea di come raggiungere la Sala
Grande (ed ecco
spiegato perché ho mangiato un pacchetto di caramelle
gommose vecchio di una
settimana da sola in camera. M. deprimente. E adesso ho pure una fame
terribile).
Ok,
l’ultima ragione è un po’ deprimente ed
estremamente imbarazzante. Devo
ricordarmi di cancellarla se per caso si realizza la seconda ipotesi.
Non
esalterebbe molto le mie capacità di leader, amata da tutti
e lodata fino
all’inverosimile.
Però
c’è da dire che è vero. In questo
momento sono sola, e sinceramente sono terrorizzata.
Ho l’impressione che tutti mi stiano fissando, anche se sono
seduta su una
poltroncina, in disparte da tutto e tutti. In realtà posso
capirli, non deve
essere molto comune che una ragazza entri ad Hogwarts direttamente al
quinto
anno.
Quando
sono arrivata qui è stato terribile. Sul serio. Non tutta la
giornata, in
realtà.
Stamattina,
ad esempio, quando mi sono svegliata nel mio letto caldo a casa mia, a
Londra,
e non pensavo a cosa sarebbe successo, ancora persa nel mondo dei
sogni, andava
tutto benissimo. Dopo si sono complicate le cose. Ho iniziato
lentamente a
elaborare a occhi chiusi, e il mio stomaco si è stretto in
una morsa di paura:
il mio primo giorno di scuola. Fa così luogo comune, aver
paura del primo
giorno di scuola. Cioè, non sono una bambina di sei anni, ma
la verità è che io
non sono mai andata a scuola. Sì. Mai andata. Tutto per
colpa di mamma è papà,
che un bel giorno hanno deciso di viaggiare per il mondo, e di portarmi
con sé,
e dato che 11 anni sono troppo pochi per vivere senza alcuna notizia
dei
genitori, gli ho sempre seguiti diligentemente.
Ora
però che mi hanno insegnato tutto quello che sapevano in
campo magico e non, è
venuto il momento di andare a scuola. All’inizio ero
emozionata all’idea ma
ora…
Insomma,
ho paura. Adesso mi sono tranquillizzata un po’, ma
prima… non so se è stato
peggio indossare quello stupido cappello parlante
nell’ufficio del Preside (è
un po’ strano, ma simpatico. Il Preside, non il cappello. Il
cappello è
profondamente antipatico. Mentre lo indossavo ha cominciato a ridere,
poi è
diventato tutto serio, e mi ha tenuta lì, seduta sullo
sgabello, per circa
un’ora. Bah), oppure quando quella strana strega con il
cappello a punta, gli
occhiali e il naso aguzzo (Mc Graner? Mc Gonitt? La mia assoluta
incapacità di
memorizzare i nomi mi crea non pochi problemi) mi ha portato nella mia
nuova
“casa”, Grifondoro (dicono che sia la migliore, ma
ha una combinazione di
colori assolutamente orrenda: giallo e rosso. Ma dico. Avrei preferito
argento
e blu, e anche verde e nero, al confronto) e mi ha presentato al resto
dei miei
compagni, che mi osservavano in un religioso e inquietante silenzio,
con un
semplice e conciso: “Questa è Elinor Woods.
È appena arrivata a Hogwarts.
Accoglietela con un comportamento degno del nobile spirito
Grifondoro”, e poi
si è voltata e se n’è andata senza dire
una parola, lasciandomi lì da sola. Ho
blaterato qualcosa che suonava come un misto fra un
“Salve” o un “Selma”, al
che tutti avranno creduto che sono vittima di una strana crisi di
identità, o
una grave forma di dislessia, e ho trascinato il mio baule fino alle
scale,
dove l’ho fatto levitare verso quella che la Mc Qualcosa mi
aveva detto che
sarebbe stata la mia stanza. E ora sono qui.
Allora,
facciamo un bel piano di buoni proposito per l’anno venturo.
Direi di
cominciare con
20.57
AAAAAARGH!!!!
Un
idiota con i capelli rossi ha fatto esplodere qualcosa pericolosamente
vicino
alla mia poltrona. Adesso c’è un’enorme
macchia di inchiostro proprio sotto la
parola “con”. Mmm. Dov’ero arrivata?
Ah
già.
LISTA
DEI BUONI PROPOSITI:
1-
scrivere e tenere aggiornato il diario.
2-
non scrivere soltanto boiate.
3-
ambientarsi nella nuova scuola. E smetterla con atteggiamenti da
ansiosa/timida/nevrotica.
È solo una scuola, non una prigione.
4-
imparare correttamente i nomi di tutte le persone che mi vengono
presentate. E
imparare a pronunciare il mio in modo che si capisca.
5-
disfare il baule e tenere in ordine la stanza.
6-
essere carina, cortese, e socializzare con i nuovi compagni. Ma
soprattutto
evitare i commentini sadici e sarcastici da pazza nevrotica su gente
che
nemmeno conosco.
7-
naturalmente, perdere 10 kg.
8-
tenere SEMPRE unghie perfettamente curate e truccarsi tutti i giorni.
9-
non prendersi cotte di alcun tipo. Soprattutto quelle che implicano
ragazzi-belli-che-neanche-ti-guardano e
ragazzi-ti-voglio-bene-ma-solo-come-amica. Soprattutto
quelli.
10-
Studiare. E prendere bei voti.
21.03
Bene,
mi sembra di aver scritto proprio tutto. Sono sicura che
sarà l’inizio di un
anno fantastico.
Ah,
dimenticavo. Devo anche capire dov’è la Sala
Grande.
Aiuto.
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Capitolo 2 *** Malfoy, Draco Malfoy ***
Ebbene,
eccomi qua di nuovo, questa volta con un
capitolo un po’ più lunghetto, che spero possa
piacere. La mia cara Elinor è un
po’ persa nei suoi “Pensieri”, e
finalmente entreranno in scena altri
importanti personaggi… ^^ buona lettura!!
MALFOY,
DRACO MALFOY
Martedì
31
Settembre 1995
Camera
h.04.55
AAAAAAAAA
dove sono??
h.05.15
Disastro.
Mi sono svegliata e volevo andare in bagno, ho fatto per alzarmi, ho
messo un
piede dove non dovevo et voilà, sono caduta dentro il baule.
DENTRO.
Ho
mal di
testa. E non riesco a dormire. E ho paura per le lezioni di domani. Ho
ridato
un occhiata al mio orario, appoggiato sul comodino, e avrò
pozioni, storia,
aritmanzia… il Preside mi ha assicurato che per le prime
settimane non dovrò
fare granchè, solo ambientarmi, ascoltare e prendere
appunti, però ciò non
toglie che sia un po’ (pochettino, eh) spaventata. Le mie
compagne di stanza
sono molto gentili, frequentano i miei stessi corsi, e si sono offerte
di farmi
da guida per i prossimi giorni. Se non sbaglio una si chiama
Calì (come la
divinità indù?), una Lavanda (ahah ho dovuto
impegnarmi per nascondere una
risata. Cioè. LAVANDA. Neanche mi piace, la lavanda) e
l’altra Hermione.
Sembrano simpatiche, ieri si sono presentate e mi sono trovata a mio
agio con
loro. Speriamo che vada tutto bene.
Orsù,
un
po’ di ottimismo. Devo pensare con spirito positivo alla mia
giornata. Insomma,
ho vissuto in Siberia per tre mesi all’età di
sette anni, in un semideserto di
ghiaccio, senza anima viva oltre ai miei genitori, mangiando carne e
verdura in
scatola ogni santo giorno.
Potrò
affrontare anche questo, no? Devo solo ricordami di…
O8.45
Yawn.
Che
ore sono?
Merda.
11.03
Oh,
mamma.
SONO
ANCORA VIVAAA!!!
Ok,
meglio ricomporsi. Ehm ehm.
La
mattinata è iniziata che peggio non si poteva. Prima di
tutto, mi sono
svegliata in un ritardo catastrofico. A quanto pare
mi sono addormentata
senza mettere la sveglia. Quando ho chiesto alle mie care
compagne di stanza perché non mi avessero
svegliata, mi hanno
detto che avevo detto loro che ero perfettamente sveglia e che mi stavo
solo
riposando ancora un po’ prima di scendere. Effettivamente,
potrebbe anche
essere vero. Sono un essere imbarazzante.
Comunque.
Ho saltato la colazione, e mi sono fiondata giù per le scale
con ben poca
eleganza. Avevo infilato solo una calza, non avevo la cravatta e
sentivo che
qualcosa mi stava pungendo la schiena. Lì sotto ho trovato
Hermione che mi
stava venendo a prendere con una tazza di caffè fumante in
mano. La amo già.
Ebbene,
siamo arrivate correndo ai sotterranei con soli cinque minuti di
ritardo.
Insomma, un record. Stavo già per entrare nella puzzolente e
umida cantina dove
abbiamo lezione di Pozioni (un posto orribile, buio, pieno di muffa e
di
sostanze pericolose e non ben identificabili), ero tutta sorridente
(insomma,
essere pronta senza gravi danni in meno di 20 minuti è una
cosa per cui vale la
pena sorridere), quando mi sono accorta che Hermione non sorrideva
granchè.
Anzi. Sembrava preoccupata e serissima, e mentre apriva la porta mi ha
fatto
cenno di stare zitta. Stavo giusto per chiedergli perché,
quando, entrando,
colsi una voce sgradevolissima che proveniva dal fondo
dell’aula.
“Woods,
Granger. Bene bene. Venti punti in meno a Grifondoro.”
Ora,
a
quell’epoca (eheh, ormai sono una studentessa ben navigata,
dopo stamattina),
non sapevo cosa fossero i punti, però sembrava una cosa
abbastanza grave. E
soprattutto quella voce. Così… viscida. Bleah. Mi
fa ancora venire i brividi.
Insomma, sono rimasta lì gelata, sul posto, senza muovermi.
Finchè Hermione,
strattonandomi per un braccio, non mi ha fatto sedere di fianco a lei
all’ultimo banco.
“Ma
professore, Elinor è nuova, e non
sapeva…”
“Altri
cinque punti in meno, Granger. E non si azzardi a ribattere di nuovo,
se no
diventeranno cinquanta”.
Hermione
si è subito zittita.
Credo
che
sia avvenuto in quell’istante. In quell’esatto
momento ho iniziato a detestare
con tutte le mie forze il Professore di Pozioni, tale Professor Piton.
È
odioso,
ha un naso enorme, capelli neri e unticci e una voce viscida (devo
smetterla
con tutte queste ripetizioni. Però, effettivamente
è viscida).
“Allora,
lei deve essere la nuova studentessa.” Ha continuato quella
specie di verme mal
cresciuto, avvicinandosi verso il nostro banco. Poi si è
fermato a fissarmi, in
silenzio.
Ho
biascicato un “sì”, ma devo dire che la
sua espressione mi faceva dubitare
persino della mia risposta. Tutti mi stavano fissando. Di nuovo. Volevo
sotterrarmi, davvero. Ho sentito una risatina provenire da qualche
banco più
avanti, ma ho tentato di non farci caso.
Silenzio.
Non
che
mi aspettassi una risposta, sia chiaro. Ma un qualcosa.
Non tipo “Benvenuta!” o “Come ti
trovi?” ma anche solo
“non presentarti più in ritardo” andava
bene.
Invece
no. Se ne stava lì, a fissarmi come se fossi uno sgorbio,
uno scherzo della
natura finito nella sua classe per puro caso. Mi stavo chiedendo se era
il caso
di uscire dall’aula urlando o di tendergli la mano con un
cordialissimo e
formale “Piacere, Elinor Woods”, ed ero quasi
arrivata alla conclusione di
aggiungere un “Mi scusi per il ritardo” alla non
molto elaborata risposta di
prima quando lui, che sembrava ancora profondamente irritato e
schifato, ha
parlato:
“Affascinante.”
E
poi si
è voltato e, come un pipistrello, ha risalito volteggiando
il breve corridoio
tra i banchi.
Signore
e
signori, ecco un inizio particolarmente promettente.
Allora.
Perché sto scrivendo proprio ora? Eheh. La risposta
è semplice. Mi sono
rifugiata in bagno. Sono fuggita qua prima che finisse la lezione di
pozioni
(Piton non mi sembrava particolarmente scontento di lasciarmi andare),
e ora
Hermione mi sta aspettando qua fuori con quei due suoi amici, Ron e
Harry.
Sembrano simpatici. Dopo che Piton mi aveva trattato in quel modo senza
alcuna
remora, loro mi hanno sorriso, dimostrandomi il loro sostegno. Ron
è simpatico:
mi ha riempito tutta la lezione di domande sul perché sono
qui, come mi trovo
ecc. ecc., e mi ha offerto di stare vicino a loro durante i pasti;
Harry mi è
sembrato più taciturno, ma non per questo meno simpatico: ho
provato una
grandissima solidarietà nei suoi confronti quando Piton si
è avvicinato al suo
calderone e ha sentenziato che la sua pozione faceva pena.
Non era assolutamente vero. Oh.
20.33
Sto
facendo le valigie.
Ok,
non
le sto davvero facendo. Ma se non le sto facendo è solo
perché sono troppo
pigra. Se no, lo farei eccome. Credo che questa giornata sia stata la
peggiore
della mia vita. Forse solo dopo quella in cui mi sono persa nella
Foresta Nera
al in Bulgaria. Sì, lì è stato
tremendo.
Ma
oggi è
stato disastroso.
Dopo
pranzo (PROMEMORIA: cancellare “perdere 10 chili dalla
lista”. Impossibile.),
siamo andati al campo di Quidditch (fantastico. Non sono una
particolare fan
del Quidditch in generale, ma è un campo davvero
spettacolare.). Comunque
ci siamo andati perché Harry, che è
cercatore, aveva il suo primo allenamento. E’ davvero
bravissimo, e da quel che
mi è parso di capire, anche Ron vorrebbe provare a entrare
nella squadra, come
portiere. Non vedo l’ora di vedere la loro prima partita.
Ma
non è
questo il punto. Allora. Ero lì, sulle gradinate insieme a
Hermione e Ron, che
ci gustavamo quell’oretta di pace, dopo tanta Storia della
Magia e Pozioni:
Hermione è davvero bravissima, sa di tutto, e a quanto pare
è la migliore
dell’intero anno, se non dell’intera scuola.
Parlare con lei è fantastico, sono
sicura che diventeremo ottime amiche. Trovo simpatico anche Ron, mi fa
ridere.
Ho scoperto che il ragazzo che ieri sera ha fatto
un’esplosione vicino alla mia
poltrona era suo fratello, Fred. Dice che è una cosa
abituale, e che mi
presenterà i suoi fratelli il prima possibile. Cosa che mi
inquieta non poco.
Ebbene,
eravamo lì, sedute, immerse fra libri e Cioccorane, a
goderci gli ultimi raggi
di Sole di Settembre. La più completa
tranquillità. Mi sentivo bene, anche se
un po’ scombussolata. Il primo momento in cui non desideravo
essere a casa, via
da questa scuola.
E,
naturalmente, non è durato molto.
“Mezzosangue,
Carota. Che
piacere. E l’illustrissimo
signor Potter dov’è?”
Ero
sdraiata a prendere il sole, quando all’improvviso questa
voce è sbucata dal
nulla. Mi sono messa a sedere, e ho rivolto, come Ron e Hermione, gli
occhi
verso un gruppetto di cinque o sei ragazzi che si era avvicinato a noi
senza
farsi sentire. Erano vestiti con divise da Quidditch verde e argento,
che,
grazie alle poche cose apprese oggi, ho subito riconosciuto come
Serpeverde.
“Toglietevi
dalla nostra strada”. Ha detto poi un ragazzo biondo,
pallido, rivolgendosi a
noi.
In
quel
momento non capivo bene se stesse scherzando o cosa. Insomma, in tutte
le
gradinate non c’eravamo che noi. Per giunta, sapevo che gli
spogliatoi non
erano affatto da quella parte.
“Scusa?”
Non
è un
granchè come risposta lo so, ma era il meglio che sono
riuscita a tirare fuori
in quel momento, senza metterci dentro insulti e parolacce.
Perché
io
sono una donna fine e di mondo, che cavolo.
Lui
si è
lentamente voltato verso di me. A quanto pare, non mi aveva neanche
notata.
“Tu
dovresti essere quella nuova. Una nuova Grifondoro. È
davvero una tragedia che quelli come voi
aumentino.”
Mi
sono
alzata in piedi. A volte sono dotata di un notevole spirito battagliero.
“Ma
come
diamine osi??? E chi saresti tu per…”
“Piacere,
Malfoy. Draco Malfoy. E tu chi saresti?”
Non
mi
aveva neanche lasciato finire la frase. Prima di scrivere cosa ho
risposto c’è
da dire che:
a)
ero
notevolmente sconvolta dalle parole di quel…
quel… ah, non ci sono modi per
descriverlo.
b)
avevo
preso tanto sole e ero un po’ annebbiata.
c)
sono
appena arrivata a Hogwarts e già mi sono ritrovata a guerreggiare
con
gente che nemmeno conosco. Insomma, una paladina alle prime armi.
d)
avevo
già sentito parlare di Draco Malfoy. Tutti conoscono suo
padre, Lucius, un po’
perché ricchissimo e molto fiero delle sue origini, un
po’ perché molto vicino
al Ministero, un po’ perché si dice che sia un
po’ più esperto di arti oscure
di quanto dovrebbe.
e)
i
capelli di quella specie di insignificante caccola mi stavano
accecando. Non
sono biondi. Sono un misto fra giallino pallido e bianco. E riflettono il sole. O brillano di luce
propria, non saprei dire.
“Malfoy…
Draco Malfoy….”
(quando
hanno distribuito i cervelli ero evidentemente assente)
“Sono
felice di sapere che siamo omonimi”.
Hanno
riso tutti.
Effettivamente,
sbagliare il proprio nome, e ripetere quello della persona che ti sta
di fronte
(specialmente se quest’ultima è un essere
spregevole e viscido) è un tantino
imbarazzante. Giusto un po’.
“Vattene
via, Malfoy.” È intervenuta Hermione, con un
semplice e chiaro intervento. Lei
sì che è intelligente. E brava a parlare.
“La
mezzosangue ha ragione, Draco, andiamocene”. Ha detto uno dei
compagni del
biondino, un moro che, pur essendo un Serpeverde (ormai ho esteso le
insopportabili caratteristiche di Malfoy a tutta la Casa), sembrava
cordiale e
stranamente tranquillo. Nel suo aspetto e nella sua voce trasparivano
una calma
e una fermezza tali che non ho potuto fare a meno di notarle, anche se
era la
prima volta che lo vedevo.
Malfoy
è
sembrato quasi svegliarsi a quelle parole, e seguendo il consiglio del
suo
amico, se n’è andato, trascinandosi dietro tutto
il gruppetto.
Che
Serpe.
Che
Serpe.
Che
Serpe.
Lo
detesto già.
23.56
Carissimi
“Pensieri”, lo so che è un po’
tardino e dovrei già essere a dormire, ma scrivo
solo questo, poi basta: stasera, a cena, il Preside
ha annunciato
all’intera scuola che (cito quasi testualmente)
“avremo la fantastica
opportunità di ripetere l’esperienza
dell’anno scorso, dal momento che ha
riscosso molto successo ecc.ecc.” e “che la
presenza delle Sorelle Stravagarie
è quasi assicurata ecc.ecc.”. A quel punto ho
alzato gli occhi dalla fantastica
torta lamponi e cioccolato che mi stava davanti (..sbav..) e ho chiesto
a
Hermione di che cosa stava parlando, anche perché un certo
mormorio si era
diffuso lungo tutta la Sala, senza che però io fossi
riuscita a capire se si
trattava di contentezza o di sgomento. Lei, con una faccia molto
preoccupata,
mi ha risposto qualcosa che finiva con “Ceppo” o
“Cerbo”, il che mi lascia
presagire che si avrà a che fare con la legna, con qualcosa
di acerbo o simile
a Cerbero (che dev’essere un personaggio mitologico,
giusto?), e con la musica.
Magari
taglieremo legna mangiando limoni a suon di musica. Il tutto insieme a
Cerbero.
Sto
dando
i numeri, mi sa che è meglio se vado a dormire. Le
preoccupazioni meglio
lasciarle a domani.
01.55
Un
attimo.
“E
l’illustrissimo signor Potter
dov’è?”
Ha
detto POTTER?!?!?!?!
Oh
zeus.
Nota
di Jane93:
sisisi
*applaude e saltella sola soletta*
finalmente sono arrivati anche loro, Draco e Blaize… ho come
l’impressione che
il finale non sia ben chiaro, ma ben presto verrà spiegato
in un modo un po’
più esplicito. Intanto Elinor va avanti, ma non sa che il
futuro le riserva non
poche sorprese…*muhahahaha (risata malvagia)*
Byebye!! J.
|
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Capitolo 3 *** Danze e scioglimenti ***
DANZE
E SCIOGLIMENTI
Hello
people!!! Non avendo molto tempo causa verifica di
Dante e letteratura (sigh) posto semplicemente, e rimando le risposte
alle
recensioni al prossimo capitolo. Però, vi prego,
recensite!!! Soprattutto se vi
fa schifo (ma anche se non ve lo fa eheh)
Al
prossimo venerdì, J. ^^
P.s.
scusate per il titolo, ma come ripeto, NON HO TEMPO di
pensarci come converrebbe. La prossima volta mi inventerò di
meglio, promesso.
Giovedì
2 Ottobre
Camera
07:34
Occhei.
Un
secondo. Cominciare con “occhei” quella che
dovrebbe essere l’entusiasmante e
scoppiettante cronaca della mia vita non è proprio azzeccato.
Ricominciamo.
Ehm
ehm.
Buongiorno!
(così
è NOTEVOLMENTE meglio)
Dato
che
sono innamorata degli elenchi, facciamo il punto
della situazione
elencando le cose più importanti che mi sono capitate in
questi ultimi giorni:
1)
ho
finalmente capito come arrivare ai sotterranei da sola. Senza perdermi.
Notevole.
2)
sono
andata alla capanna di Hagrid, il guardiacaccia, con Harry, Ron e
Hermione. Hagrid
è simpatico, e un po’ buffo, ma credo che mi
apprezzi, già solo perché sono
amica di loro tre.
3)
ho
capito che Harry è HARRY POTTER. Lo so lo so. È
pazzesco, sia che lo sia effettivamente
(cioè, è il ragazzo che è
sopravvissuto, per l’amor del cielo), sia che io
l’abbia capito così tardi, e grazie a Malfoy. In
realtà, non è che questo mi
cambi granchè, mi stava simpatico anche prima, e la mia
opinione su di lui non
è cambiata.
4)
Ho
iniziato a capire qualcosa di più sulle gerarchie, o
comunque rapporti,
all’interno della scuola, grazie anche a Ginny, sorella di
Ron, che mi ha
gentilmente illustrato la situazione: lei sta con un tale, chiamato
Dean
Thomas. Non so perché, ma non credo che sia davvero
innamorata di lui. Tra
l’altro, nessuno lo sa e deve saperlo, rischio linciaggio da
parte di Ron.
Draco
Malfoy, detestato dai miei tre nuovi amici, sembra essere il playboy
della
scuola. Al contrario, il suo migliore amico, Blaize Zabini, che ha
anche lui il
suo notevole stuolo di ammiratrici, sembra un tipo un po’
più… come dire..
romantico? Moderato? Comunque. Anche se i Grifondoro sostengono
(ipocritamente,
a quanto pare) di essere anti-serpi, un numero non indifferente di
ragazze sbava
dietro a entrambi. Basti pensare che quando entrano nella Sala Grande
si
sentono sempre bisbiglii e risatine provenienti da ogni tavolo.
La
superficialità è un male diffuso.
La persona più
detestata di Serpeverde, dopo
Malfoy, è una tale Pansy Qualcosa, che sembra essere la sua
fidanzata storica,
che lui riprende e molla fra una ragazza e l’altra. Mi dicono
che sia
incredibilmente stronza (e davvero, sembra così: fisico da
star, capelli neri,
fluenti eccecc che ti guarda come se tu fossi una cacca o un insetto
particolarmente fastidioso), ma a me sinceramente fa un po’
pena. Si vede che
SBAVA dietro a quell’essere abominevole. Povera.
Comunque,
ho lasciato da parte la peggiore notizia.
L’orrore.
Il
ballo.
Il
ballo.
Il ballo. Il ballo. Orrore.
Praticamente,
sembra che l’anno scorso abbiano fatto un ballo, con quei
vestiti lunghi,
tacchi etcetc, e che quest’anno si voglia ripetere
l’esperienza.
L’ho
già
detto che è
ORRIBILE??
E
io come
farò? Insomma, non so ballare, non so camminare sui tacchi,
non sono quella che
propriamente è definita una stangona, quindi il vestito mi
starà da schifo, e
soprattutto nessuno si sognerà nemmeno per scherzo di
invitarmi.
Sigh.
In
più,
le prove iniziano oggi. Un’ora e mezza di valzer e pestamenti
di piedi, di cui
ho il terrore semplicemente per il fatto che quando dovrò
ballare con qualcuno
nessuno mi chiederà di ballare con lui, sarà
imbarazzatissimo e dovrò ballare
con la Mc Granitt.
Oh,
per
l’amor del cielo.
A
dopo.
Spero.
h.
20.45
Che
giornata.
(AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA)
(urlo
liberatorio)
Voi,
miei
cari sudditi che leggerete i miei “Pensieri” e vi
illuminerete grazie alle mie
fantastiche riflessioni, non crederete mai a quello che sto per dirvi.
È
stato
così.. inaspettato.
Allora.
Ricomincio da capo. Sono andata con gli altri alle sei nella Sala
Grande, dove
i tavoli erano tutti spariti, e erano stati sostituti da un piano, un
giradischi e le pareti erano state completamente tappezzati di specchi.
Un
incubo.
Mentre
scendevamo, Hermione mi ha detto che l’anno scorso lei
è andata al ballo con
Victor Krum, che a quanto pare ha frequentato per un po’. Non
ci potevo
credere, ma poi anche Ginny mi ha confermato la storia. Victor
Krum. Non
riesco neanche a esprimere quale sia la mia reazione a ciò.
Siamo
arrivate, e la lezione è iniziata. La Mc Granitt ha
illustrato i vari passi con
l’ausilio di Gazza (l’unico essere forse
più rivoltante di Piton e Malfoy messi
insieme) e con il Prof. Vicious al piano. E fin qui tutto bene. Eravamo
in
piedi ai lati della Sala, tutti gli studenti del quinto anno, di tutte
le Case.
Finchè
non arrivò il momento. Quel momento.
Quell’orribile, odiato, temutissimo
momento in cui avremmo dovuto ballare.
In
coppia.
In
quello
stesso istante, ho udito la fantastica voce di quella che è
ora la mia
professoressa preferita, che ha detto, con tono autoritario e un
tantino
intimidatorio:
“le
coppie le faccio io”.
·
Reazione
di tutte le ragazze, nonché mia
esteriormente: NOOOOOO!!!! Orrore!! Potremmo finire a ballare che ne
so… con
Paciock o con Goyle!!
·
Reazione
mia (interiormente) : SIIIIIII!!!!!
Almeno qualcuno con cui ballare ce l’avrò, anche
se brutto e antipatico (anche
se è sempre gradito che non corrisponda esattamente a un
orco bruto e rozzo).
La
McGranitt, dunque, con volto arcigno, si è guardata intorno,
e il mormorio che
si era diffuso in seguito alla sua affermazione è calato
improvvisamente,
sostituito da un opprimente clima di puro terrore.
Dopo
un
paio di minuti, molte delle coppie erano già formate, fra
cui Harry-Pansy,
Ernie (di Tassorosso, simpatico, ma un po noioso)-Hermione,
Ron-Lavanda…
Rimanevamo
solo io, un paio di ragazze a me sconosciute, Blaise Zabini, Draco
Malfoy, e
Neville Paciock.
Fra
i
tre, avrei preferito sicuramente il terzo che, anche se un
po’ strano a volte,
sembra gentile e simpatico.
E
invece…
“Signor
Zabini, lei ballerà con la Signorina Woods”.
Dentro
di
me si era formato intanto un miscuglio di emozioni e sensazioni non
indifferenti:
Zabini era di Serpeverde, nonché migliore amico di Malfoy,
quindi sicuramente
paragonabile per moralità a una cacchetta di Sternocorno
Zannuto. C’era però da
dire che non lo conoscevo granchè, e l’unica volta
in cui eravamo venuti a
contatto aveva portato Malfoy lontano e non aveva infierito in alcun
modo.
Tutte
queste mie riflessioni, o meglio “Pensieri”, sono
state subito spazzate via
quando Blaise mi ha preso per il braccio e mi ha trascinato al centro
della
Sala senza che neanche me ne accorgessi (quando sto pensando ho i
riflessi
paragonabili a quelli di un bradipo. Sul serio.).
E,
fra le
varie cose che pensavo di lui, ho dovuto aggiungere
l’aggettivo “bellissimo”.
Non
sto
scherzando. È davvero davvero davvero bello. Ha i capelli
neri, gli occhi
scuri, non è altissimo, ma neppure basso. Possiede una
grazia innata, e un modo
di muoversi così affascinante… ma soprattutto,
cosa molto più importante, non
sembrava totalmente schifato da me, come invece sembrava Malfoy, che,
quando io
e Blaise abbiamo iniziato a ballare, ci osservava con uno sguardo a
metà fra lo
stupore e il disgusto.
Insomma,
mi ha preso, e abbiamo ballato. Ovvero, lui guidava, con una grazia e
una dolcezza infinite, e io
invocavo una
qualche divinità della danza che mi concedesse di non
pestargli i piedi. Io,
come un ebete, mi fissavo i piedi, ma ogni tanto sollevavo lo sguardo,
per
vedere il suo volto e la sua espressione. Lui all’inizio
sembrava impassibile,
assorto fra i suoi pensieri, mentre facevamo i primi passi di Valzer
come tutte
le altre coppie nella Sala.
Poi
sono
successe due cose incredibili: mi ha sorriso
e mi ha parlato.
“Ti
piace
ballare?”
La
sua
voce è così… calda. Ammaliante.
Seducente. Ohhhh
“Si,
cioè, in realtà no… cioè,
non è che non mi piace ballare con te, insomma,
però…”
Mi
ha
guardata come se stessi parlando arabo, e mi sono accorta che dovevo
finire
quella frase sconclusionata.
“No,
non
mi piace ballare. A te?”
“Neanche
a
me. Sono una frana.” ha detto con un mezzo sorriso. Ha un
sorriso sghembo,
semplicemente bellissimo.
Persa
nell’ammirazione
per il suo sorriso, ci ho messo un po’ a elaborare il
significato delle sue
parole. Lui, Blaize Zabini, Serpeverde, uno dei ragazzi con
più ammiratrici di
tutta la scuola, aveva appena detto di non essere bravo a fare qualcosa.
Il
che,
per inciso, non è affatto vero.
Anche
io
ho sorriso, e gli ho detto che non era vero. Ero consapevole del fatto
che
tutti ci stavano guardando, soprattutto Harry, Ron e Hermione, che,
come mi
hanno riferito dopo, si stavano chiedendo come fosse possibile che
Zabini mi
stesse rivolgendo la parola, dal momento che sono una Grifondoro. Ci
siamo
messi a chiacchierare delle lezioni, di Piton, di come trovassi la
nuova
scuola, dell’assurdità del ballo, e non mi sono
neanche accorta che ormai c’eravamo
solo più noi in mezzo alla Sala. Uno strillio acuto di Pansy
mi ha riportato
alla realtà:
“Ma
guarda, si vede benissimo che lei non sa assolutamente
muoversi!”
Allora
mi
sono svincolata dal braccio che Blaize teneva attorno alla mia vita
(…), e mi
sono voltata verso di lei. Lei e Malfoy, si erano fermati da un
po’ e quel furetto
(Harry e Ron mi hanno raccontato una storia troppo divertente su
Malfoy, ma non
ho tempo di scriverla, perché fra un po’ devo
scendere nella Sala Comune) ci
stava fissando con aria omicida. Incapace di dire alcunché,
stavo già per
andarmene quando Blaize mi ha preso di nuovo per il polso e mi ha detto
quasi
sussurrando: “non ti preoccupare per Pansy, vuole solo
attirare l’attenzione di
Draco”, e poi mi ha sorriso di nuovo.
Ho
abbassato
gli occhi, gli ho detto “non importa”, e me ne sono
tornata dagli altri.
In
realtà,
mi stavo sciogliendo.
Mi
sa
tanto che ho appena infranto la regola n°9. Orsù,
basta un po’ di
determinazione e autocontrollo.
NON
POSSO
PRENDERMI UNA COTTA PER UN SERPEVERDE.
NON
POSSO
PRENDERMI UNA COTTA PER UN SERPEVERDE.
NON
POSSO
PRENDERMI UNA COTTA PER UN SERPEVERDE.
NON
POSSO
PRENDERMI UNA COTTA PER UN SERPEVERDE.
NON
POSSO
PRENDERMI UNA COTTA PER UN SERPEVERDE.
Non
funzionerà mai. Oh, merlino.
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Capitolo 4 *** Hogsmeade ***
HOGSMEADE
Mi
dispiace!!! Questa č davvero lunica cosa che
riesco a dire.. sono una frana
totale, non ho aggiornato, ma fra la scuola e unaltra fic
(che, spero,
pubblicherō presto), non cč
lho proprio fatta
ma vi prometto che non succederā
pių. Tenterō di essere molto pių
puntuale, e magari di lasciare capitoli un po pių
lunghi di questo (che č
decisamente corto, ahimč).. le risposte alle recensioni sono
al fondo. Grazie alle
persone che hanno inserito questa storia fra i preferiti e le seguite,
grazie
davvero.
A
presto,
J.
Sabato
4 Ottobre
h.
12.45
Hogsmeade.
Questo
č
il mio programma per oggi pomeriggio.
Bello,
né?
Hogsmeade
č una cittadina vicino ad Hogwarts, che, come mi hanno
riferito, dovrebbe
essere piena di negozi, pub, studenti di Hogwarts e
quantaltro. E cosa cč di
pių bello di passeggiare fra le stradine di una graziosa e
accogliente
cittadina, con un sacco di foglie marroni e rosse per terra, bevendo
una
cioccolata fumante, scherzando e ridendo con i tuoi amici, che portano
tutti
tipici vestiti autunnali, cappotti, sciarpe, guanti, ma tutti abbinati,
con
colori caldi, allegri ma non troppo, tipici di un autunno allegro e
spumeggiante, ma al tempo stesso rilassato?
Forse
vedo troppi film.
Comunque,
vediamo di sfruttare al meglio il mio spirito ottimista e pieno di
iniziativa
(nonché di immaginazione) per mettere a frutto una tattica.
Lappuntamento con
gli altri č alle 15.00 di fronte al cancello. Ordunque
vediamo:
12.45-13.30
= doccia + capelli
13.30-14.00
= mi asciugo i capelli
14.00-14.30
= mi vesto
14.30-14.45
= mi trucco e magari do anche unocchiata alle unghie.
Oh,
che
piano perfetto.
h.12.53
Ora
che
ci penso, perché fare una doccia quando si ha la
possibilitā di farsi un bagno
nella mega vasca del piano (che tra laltro non ho ancora
provato)?
h.13.40
E
stato
fantastico. Sublime. Ora sono tutta pulita e profumata. Ahhhh.
Il
relax.
Oh,
cavolo, sono in ritardo di dieci minuti.
Oh,
chissenefrega. Ora che sono rilassata, perderō molto meno
tempo che invece
userei a incavolarmi o a fare lansiosa alla ricerca di una
cosa stupida, come
lo smalto.
Andrā
tutto liscio
liscio
oh, quanto sono rilassata.
h.14.05
Non
trovo
pių la spazzola. Pazienza, i capelli li
asciugherō dopo. Ora meglio se mi
vesto.
h.14.08
Non
ho
nulla da mettermi.
h.14.10
Ok,
calma
e concentrazione. Cosa si mettono le persone che sorseggiano
caffč nelle strade
di una autunnalissima e graziosa cittadina piena di cottages e piccoli
e intimi
pub?
14.15
Tabula
rasa.
14.35
Ma
dove
diamine ho messo la gonna?? Quella nera a balze, corta. Dove cavolo
č?? Dovč??
Dove si č nascosta quella
14.45
Ok,
ora
sono perfettamente pronta. Se non si conta che ho i capelli bagnati e
non trovo
gli stivali marroni. Ma sono sicurissima che mi basteranno due minuti.
Tutto
ciō che conta ora č ritrovare la pace interiore e
la fiducia in se stessi e
nelle proprie capacitā.
15.05
MERDA!!!!!!
h.
18.45
Camera
I
love
Hogsmeade. Č diventato il mio posto preferito, dopo oggi.
Oh,
non
sto pių nella pelle. Voglio andare a cena,
perché
beh si, perché ho fame.
Ma
a chi
voglio darla a bere??? Insomma, si sa benissimo il vero
perché voglio andare a
cena.
Ohhhhh
(suono onomatopeico che dovrebbe rappresentare un sospiro).
Oggi
č
stato molto molto bello. Se non si conta il fatto che ero in un
catastrofico
ritardo, ma fortunatamente Hermione aveva avvertito tutti di arrivare
una
mezzoretta dopo (se fossi un uomo, la sposerei, sul serio).
Eravamo
io, Hermione, Harry, Ron, Ginny e una sua amica, che credo che si
chiami Luna.
Quando siamo arrivati a Hogsmeade abbiamo incontrato Dean e un suo
amico. A
quel punto Hermione, dicendo che voleva assolutamente
farmi vedere la Stamberga Strillante, ha portato me, Ron e
Harry a fare un
giro, in modo da lasciare Ginny e Dean da soli.
Davvero,
che cosa ne sarebbe del mondo senza di lei?
Comunque.
Prima di andare alla Stamberga siamo passati in un pub, dove abbiamo
preso
delle Burrobirre. Č stato molto carino, mi stavo davvero
divertendo tantissimo.
La
parte
pių, come dire, interessante
della
giornata č stata proprio quando siamo arrivati in quel luogo
buio, lontano e
per nulla allegro (alla faccia della rilassata gioia autunnale) a cui
č stato
affibiato, e non senza un motivo, il nome di Stamberga Strillante.
E
ditemi,
cari sudditi, cari pigri alunni del futuro che avete lobbligo di studiare molto
diligentemente i miei
Pensieri, secondo voi, chi ci troviamo?
Le
Serpi,
naturalmente.
Malfoy,
Blaise, Parkinson, Nott e Greengrass se ne stavano lė,
seduti su qualche pietra
o appoggiati a un albero, a fumare e chiacchierare. Noi stavamo per
girare i
tacchi e andarcene, quando una palla di neve ha colpito Ron sulla
schiena. Con un
po di buon senso avrebbe dovuto continuare a camminare come
se nulla fosse,
invece si č girato e ha scagliato una manciata di neve a
Malfoy.
Non
lavesse
mai fatto. Ron e Harry hanno iniziato una lotta furibonda a suon di
palle di
neve con Malfoy e Nott. Blaise (non cč nulla di
male nel chiamarlo per nome,
no?) invece se ne stava in disparte a osservare la scena. La Parkinson
e la
Greengrass ridevano. La loro risata sembra cosė
argentina. Squillante. Fa venire
i brividi. Hanno denti bianchissimi e sono cosė
belle
la Greengrass
soprattutto: va in giro tutto il giorno a far svolazzare la sua chioma
bionda,
sculettando e mostrando le gambe in tutta la sua lunghezza.
Giā
non
mi piace.
Comunque.
Io e Hermione eravamo lė, che urlando cercavamo di far
smettere Ron e Harry di
continuare quella assurda gara a chi prendeva pių volte in
faccia laltro con
la neve ghiacciata. Non ci ascoltava nessuno, naturalmente.
Ad
un
certo punto si č alzata la voce di Blaise. Aveva un tono
calmo ma deciso. Ha detto
basta cosė, e in un attimo Nott si
č fermato, mentre Malfoy si č calmato solo
quando lamico gli ha messo una mano sul braccio. Un secondo,
e Blaise era
diventato padrone della situazione.
La
lotta
era finita, e Blaise ha alzato lo sguardo verso di me. Ho dovuto
abbassarlo
subito, sperando che non si fosse accorto del fatto che lo stavo
fissando.
Ragazzi,
ora basta. Ha detto, ignorando le proteste di Malfoy. Poi,
calmo, ha fatto un
gesto alle due oche che assistevano ridacchiando allo spettacolo, e
tutti e
cinque se ne sono andati. E mentre si incamminava, mi ha lanciato
unaltra
occhiata e mi ha detto un ciao appena pronunciato
a fior di labbra.
Quel
ragazzo
mi sorprende, davvero.
E
con
questo non voglio assolutamente dire che mi piaccia o cosa.
Semplicemente, mi
incuriosisce, il che č pių che normale, dal
momento che, essendo io nuova in questa
scuola, sono incuriosita da tutto.
Non
cč
nulla dunque.
Ora
perō
corro a cena.
h.
22.04
Blaise
non cera.
Non
cera
porca miseria.
E
con
questo non cč nulla di personale si intende. Ma
come faccio io a analizzare il
comportamento e la psiche delle persone che mi circondano se non ho
lopportunitā
di osservarle? Insomma, la mia attivitā di etnologa
(etnologa? Bah, suona bene)
alle prime armi dovrebbe essere coltivata con un po
pių di impegno e serietā,
ma soprattutto dovrebbe offrirmi spunti e possibilitā
maggiori.
Ma
perché
non cera? Insomma, stava bene oggi pomeriggio, o sbaglio? O
forse quel ciao
era semplicemente una richiesta di aiuto del tipo sto
male o ho mal di
pancia e io non ho capito e ora morirā in
infermeria per una mia stupida
negligenza o cecitā?
Ma
che
sto dicendo?
Se
Blaise
cč o non cč a cena non mi
interessa. Sopravviverō benissimo anche senza
sapere che cosha. Inoltre, non posso pensare a una persona
(come amico, si
capisce) solo perché mi ha salutato una volta e ha ballato
con me, essendo
addirittura obbligato a farlo.
Soprattutto
se questa persona č un Serpeverde. Perciō, basta
pensarci.
h.
11.56
Elinor
Zabini
Suona
cosė
bene!
RISPOSTE
ALLE RECENSIONI:
Shenhazai:
grazie
mille! Sono contenta che ti piaccia
questa
mia storia non ha alcunissima pretesa, e ti capisco bene per quel che
riguarda
quelle fic con presunte figlie di Voldemort e compagnia
bella
se devo essere sincera,
anche io avevo pensato di scriverne una del genere, ma credo che la mia
etā (11
anni) mi giustificasse. Non importa se non recensisci (io sono la prima
la cui
pigrizia le impedisce anche questo piccolissimo sforzo) ma ogni tanto
fammi
sapere se ti piace o no
baci J.
GioH__xX:
sai
che ti dico?? Anche tu mi piaci un sacco!! XD Grazie
grazie grazie!! Finalmente qualcuno a cui piace questidea un
po ingarbugliata
del diario
mi raccomando lasciami qualche piccola
recensione!! Bacioni J.
milka_boh:
risponderti
alla recensione mi sembra inutile e
imbarazzante, dal momento che ogni cosa che scrivo non č
nemmeno lontanamente paragonabile
a ciō che scrivi tu
dunque GRAZIE MILLE (e sta
lontana dalle mie fan fiction mi
raccomando
sono seria.)
renesmee
cullen: grazie!
Lo so che labito non fa il monaco, ma io
(che sono un essere deplorevole, effettivamente) non tocco una fan
fiction se
il titolo non mi incuriosisce.. dunque sono la prima a preoccuparmene
(anche se
gli effetti non si notano pių di tanto). Ho un debole per
Pansy anchio, e
spero di trovarle un posticino nella storia
in quanto a
Blaise, beh, non ho
idea di come siano i suoi occhi, se vuoi immaginarteli blu fa pure, io
ho un
debole per gli occhi marroni.. tanto sono belli lo stesso, no? ;)
volevo
trovarti un altro bel detto o proverbio di quei
babbani per risponderti, ma purtroppo non me ne sono vanuti
in mente,
perciō.. alla prossima! J.
Imperfect_
angel:
thanks!! Tanto entusiasmo mi commuove
J
in quanto alle domande, mi dispiace, ma non posso
risponderti, dovrai per forza aspettare i prossimi capitoli per
scoprire i
sentimenti e le reali intenzioni dei due personaggi.. continua a
leggere e a
recensire, mi raccomando!!! Baci J.
Grazie
mille di nuovo a tutte colore che hanno
recensito o semplicemente letto, e scusate di nuovo per il mio
colossale
ritardo.
A
presto, love ya all!
J.
|
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Capitolo 5 *** Falling on a date ***
Lalalalà
buongiorno!!
Posto
questo
capitolo con allegria,
questa volta,
anche perché non sono in ritardo come al solito; questa
piacevole eccezione
dalla regola mi ha dato il tempo di formulare una trama un
po’ più precisa,
dunque, ecco a voi una svolta decisiva nella vita della nostra
carissima e
imbranatissima Elinor… o più o meno.
Mi
sono
appena accorta che ho dato lo stesso nome alle protagoniste di entrambe
le mie
fanfictions, che peraltro non si assomigliano affatto.
Ho
davvero
molta fantasia.
È
ora
di darci un taglio con tutte queste mie divagazioni e di augurarvi
buona
lettura (e mi raccomando, recensite! Abbiate pietà di questa
povera “scrittrice”
alle prime armi, e lasciatemi qualche consiglio o commento, vi assicuro
che per
me è di vitale importanza…)
A
presto (o meglio, al fondo del capitolo),
J.
FALLING
ON A DATE
Mercoledì
9 Ottobre
13.42
Sto
scrivendo durante la pausa pranzo. Lo so, non è normale, e
anche molto pericoloso, ma oggi Harry e Ron (che tra l’altro
è stato preso nel
ruolo di portiere, anche se credo che Hermione ci abbia messo lo
zampino) hanno
una riunione della squadra, mentre Hermione sta dando una mano a Ginny
per una
ricerca di Erbologia. Mi hanno proposto di andare con loro, ma io ho
rifiutato,
quando ho scoperto che si trattava delle Mandragole. Se
c’è qualcosa che
proprio non sopporto, sono quegli odiosissimi esserini urlanti. E
brutti, pure.
Il
mio fiore preferito è la rosa. Ogni tipo di rosa: bianca,
rossa, gialla… ho imparato ad amare le rose in Francia,
quando io e mia madre
le coltivavamo sul balcone del nostro piccolo appartamentino di Parigi:
avevo
solo sette anni, ma posso ricordare il loro profumo come se fosse ieri.
Ho
amato davvero quella città, e ci tornerei subito, se
potessi. Mi sono sempre
immaginata a bere tè guardando il tramonto
dall’alto di un balcone del mio
appartamentino a Parigi, mentre osservo il paesaggio della
città, in cui spicca
la Tour Eiffel. Magari in primavera, quando fa abbastanza caldo da
poter stare
fuori a guardare il sole scomparire, io che chiudo gli occhi, mi
rilasso, e mi
godo il profumo delle mie amate rose.
Se
devo essere sincera, non credo che accadrà mai. La cosa
più
probabile è che io mi ritrovi a trent’anni a fare
l’impiegata sottopagata in un
oscuro sottodipartimento del Ministero, avendo come ufficio una
minuscola
scrivania in uno sgabuzzino sprovvisto di finestra, e che ogni giorno
io
ritorni nel mio minuscolo e squinternato monolocale di periferia
(magari pure
vicino a una ferrovia) e mi riduca a mangiare broccoli e tonno in
scatola
guardando la TV, il tutto da sola, essendo io single. E niente rose, al
massimo
qualche cactus spelacchiato.
Oh,
mamma.
(devo
ricordarmi di limitare questi interventi senza né capo
né
coda all’interno dei Pensieri, perché potrei fare
brutta impressione sui miei
futuri sudditi).
14.15
Mentre
mi stavo avviando verso l’aula di Trasfigurazione,
Blaise mi ha salutata.
Lo
so che non è un fatto degno di nota, insomma, non
è l’unica
persona che mi saluta qui, ma comunque credo che sia giusto scriverlo
nei miei
Pensieri, dal momento che è assolutamente lecito prendere
nota dei progressi
che faccio nelle relazioni inter-personali.
Cavolo,
devo assolutamente ricordarmi di portare uno specchietto
con me, da domani. E se gli avessi sorriso avendo qualcosa incastrato
fra i
denti?? È necessario prendere provvedimenti.
17.45
Cavolo.
La McGranitt ci ha appioppato una fantastica
ricerca (quattro
rotoli di pergamena, porca miseria!) sul regolamento per la
Trasfigurazione
degli Animagus Non Permanenti, e poi un sottotitolo lunghissimo di cui
non ho
capito una parola. Hermione mi ha offerto il suo aiuto, ma ho
rifiutato. Voglio
dimostrare al mondo che posso essere un’ottima studentessa,
non ho bisogno di
nessuno, io.
Figuriamoci.
Stiamo parlando di me, Elinor Marianne Woods.
18.06
Questa
biblioteca è ENORME. Ci sono un sacco di vecchi libri
ammuffiti, e Ron mi ha addirittura detto che qualcuno morde, e che devo
fare
attenzione.
Chissà
se stava scherzando.
Ok,
mettiamoci all’opera. In che reparto dovrei cercare? Creature
magiche, Leggi e Pratiche sulla Magia, o forse dovrei dare
un’occhiata alla
Storia?
Ho
voglia di una bella tazza di tè fumante.
18.23
Sono
davanti allo scaffale più alto che io abbia mai visto. La
bibliotecaria dagli occhiali più enormi di sempre
(più di quelli di Harry, per
intenderci) mi ha detto che ciò che sto cercando potrebbe
essere sull’ultimo
ripiano. E che devo prenderlo con le mie mani, perché con
questi libri “accio”
non funziona.
Mmm.
Che
faccio, mi arrampico?
Naaa.
Potrei
sempre scagliare un incantesimo di Levitazione su di
me.
Ottima
idea. Sono un genio. Sì, senza dubbio.
19.03
Oh,
per l’amor del cielo.
Elinor,
RIPRENDITI.
Ehm
ehm.
Dunque.
Sono svolazzata verso il ripiano più alto, sperando
che nessuno mi vedesse (ho la gonna, e non avevo alcunissima intenzione
di dare
spettacolo) e ho trovato un volume ricoperto di polvere dal poco
rassicurante
titolo: “Regolamentazioni sull’uso di
trasfigurazioni transitorie e fortuite”. L’ho
afferrato e ho tirato, ma non voleva saperne di venire fuori. Ho tirato
e
tirato finchè… ho perso l’equilibrio e
ho cominciato a cadere.
Il
mio cuore ha smesso di battere e ho chiuso gli occhi, in
attesa di sentire il freddo pavimento battere sulle mie povere ossa.
E
invece…
…
mi sono ritrovata tra le braccia di Blaise Zabini.
E
il colpo che mi è venuto è stato ancora peggio di
quello che
avevo provato quando avevo cominciato a cadere.
“Ciao”
ho blaterato, ancora fra le sue braccia. Lui sembrava
tenermi senza sforzo, nonostante, lo ammetto, io non sia proprio una
piuma.
“Ciao.”
Ha risposto lui, con un sorriso. “Stai bene? Ma che ci
facevi lassù?”
“Ehm…”
sono scesa dalla sua forte presa (a malincuore) e mi
sono rassettata la gonna. “Stavo cercando un
libro… sai, per la ricerca per la
McGranitt”.
“Anche
tu devi fare quella roba?” mi ha chiesto, passandosi
una mano fra i capelli. Mamma mia, quanto è bello.
“Io non ho capito un
accidente della sua spiegazione.” Ha aggiunto. Vedete? Siamo
pure sulla stessa
lunghezza d’onda. A parte il fatto che lui è
sicuramente troppo modesto, sono
sicura che ha capito tutto benissimo.
“Neanche
io” ho detto, con un sorriso. Al diavolo la maledetta
paura di avere qualcosa fra i denti.
Mi
si è avvicinato. Pericolosamente vicino. Non c’era
nessuno
in quella parte della biblioteca, e avevo una paura incredibile che
riuscisse a
sentire il mio cuore che batteva ad un ritmo spropositato.
“Senti…”
ha cominciato lui, con voce suadente. È
così…
affascinante. “Che ne diresti di darci una mano a vicenda con
‘sta ricerca? Potremmo…
collaborare.” Ha conculso, guardandomi negli occhi.
Io
ho abbassato lo sguardo, prudentemente. (leggi: cercando
inutilmente di nascondere il rossore che mi stava facendo diventare un
pomodoro.)
“Allora
che ne dici di domani, nella pausa pranzo? Porto anche
qualcosa da mangiare, sperando che la vecchia non ci veda.”
Ho
aperto la bocca in un’espressione imbecille che mi si
addice benissimo. Sono qui solo da poco più di una
settimana, e un ragazzo
bellissimo e affascinante, anche se di Serpeverde, mi sta chiedendo di
uscire. O
quasi. In ogni caso, stentavo a credere alle mie orecchie.
Stavo
proprio per formulare una risposta coerente, quando una
specie di verme dai capelli biondi è sbucato dal nulla.
Che
Malfoy sia dannato.
“Blaise,
ti stavo cercando…” si è bloccato
quando mi ha visto,
e ha notato che io e il suo amico stavamo parlando. A quel punto non ha
avuto
al reazione che mi aspettavo da lui: nessun commento sarcastico, o
frecciatina
di qualche tipo. Si è limitato a ignorarmi tranquillamente e
a posare uno
sguardo contrariato (ma che dico, FURIOSO)
su Blaise. Sicuramente, il fatto che Blaise Zabini, suo
migliore amico,
uno dei Principi delle Serpi, stesse parlando con me, che, oltre a essere di
Grifondoro, non sono neanche
un granchè per i suoi standard, non gli ha fatto molto
piacere.
Di
nuovo, maledetto Malfoy.
“Arrivo
subito, Draco.” Ha risposto Blaise., con il suo solito
tono tranquillo. Mi ha guardata per la seconda volta negli occhi.
“Allora a
domani, Elinor. Ci conto.”
E
se n’è andato con il suo amico, che mi ha
semplicemente gettato
un’occhiata gelida.
Merlino.
Devo
assolutamente raccontarlo a Ginny e Hermione.
h.
22.34
Ho
raccontato tutta la scena alle ragazze, che, prudentemente mi
hanno consigliato di non dire nulla a Harry e Ron, che sarebbero capaci
di
lanciarmi un Petrificus Totalus pur di non farmi incontare una delle
Serpi. Le reazioni
delle due sono state alquanto differenti: Hermione mi ha detto che, dal
canto
suo ha sempre sospettato che Blaise fosse diverso dalle altre Serpi, ma
mi ha
comunque consigliato di fare attenzione, non ci si può mai
fidare di nessuno di
loro; Ginny invece si è dilungata su una quantità
spropositata di consigli su
come mi devo comportare o su come mi devo vestire domani (come se
avessi
scelta, dal momento che siamo costretti a indossare le uniformi). Ha
anche
aggiunto che trova che Blaise sia un figo da paura, ma credo che Ginny
abbia
quest’opinione della maggior parte della popolazione maschile
di Hogwarts.
Meglio
andare a dormire adesso. Domani devo avere un’aria
riposata, non quella da dipendente-da-caffè che ho di
solito, con le occhiaie e
l’aria svagata.
Domani
è un giorno importante.
Buonanotte,
mondo fantastico.
Rieccomi
qui!!
Dunque,
eccovi le risposte alle recensioni, e mi
scuso in anticipo per la loro modesta lunghezza.
Imperfect_
angel
Carissima!!!
Mi rivolgo a te con la più cordiale
simpatia perché i tuoi commenti sono sempre bellissimi,
dunque GRAZIE. Spero che
questo capitolo ti piaccia, e spero di farti piacere annunciandoti che
nei
prossimi capitoli i rapporti fra Elinor e Malfoy si faranno sempre
più aspri…
ma non ti anticipo nulla, ihih. Bacioni, J.
Shenhazai
Sono
contenta di aver riprodotto una scena di
vita, per così dire, quotidiana. Ahimè, non sei
l’unica. Io stessa inizio a
prepararmi qualche ora prima, per poi capitolare e farmi una coda alla
meglio
per nascondere i capelli che non ho avuto il tempo di lisciare come si
deve, o
arrivo cinque minuti prima a togliere con veemenza i residui dello
smalto della
settimana prima, senza avere il tempo di aggiustarmi le
unghie… ma si sa, c’est
la vie! J
kisses, J.
renesmee
cullen
mi
vergogno immensamente. Sono seria. Non ho
idea di dove cominciare per rispondere alla tua fantastica recensione
con una
risposta di eguale lunghezza. Mmm…. Che dire? Grazie!!
Sicuramente vorrei avere
la tua capacità di far parlare i personaggi dentro la mia
testa, ma non ce l’ho,
dunque ti rispondo con un banalissimo Grazie, al quale ti consiglio di
aggiungere con l’immaginazione una dettagliatissima
conversazione fra me,
Malfoy e Blaise nel quale lodiamo tutti insieme la tua bravura nel
lasciare
recensioni e la mia totale mancanza di capacità di risposta.
Thank you
veryveryveryvery much!! <3
J.
P.s.
ti ho aggiunta su Fb J
__woah
scorps
Hello!
Grazie mille per aver letto e aver
inserito fra le seguite, nonostante non sia il tuo genere…
per rispondere alla
tua recensione, anche io ho notato questa mancanza della struttura del
diario,
e ti assicuro che è estremamente difficile far capire
sentimenti e emozioni,
non soltanto della protagonista, ma soprattutto degli altri personaggi,
al
lettore, e me ne dispiace. Infatti, per provare a scrivere qualcosa di
diverso,
un po’ più completo da questo punto di vista,
avevo intrapreso una Dramione che
è finita nel cestino, semplicemente perché non
sono i personaggi giusti per me.
Il diario, lo so bene, è un genere difficile e impegnativo,
ma che al tempo stesso
mi permette di usare un linguaggio meno formale, e di grande
sincerità, molto
diverso da quello usato nella mia altra fic. Per quanto riguarda
Blaise, anche
io lo ricordavo nero ecc. ( e anzi, di tutto questo fascino e bellezza
nel
libro non c’è traccia), ma a volte è
necessario stravolgere un po’ i personaggi
per adattarli alle proprie esigenze… se stai leggendo questa
fan fiction solo
per Blaise, ti avverto, ci sarà qualche colpo di scena, che,
temo ti
sconvolgerà e ti porterà a odiarmi. In ogni caso,
grazie lo stesso J
J.
Dal
momento che non ho più tempo, prometto a _FrancySoffi_
e
Tzvetana che
risponderò alle loro recensioni a voce. Vi voglio bene. (no,
non è vero, odio Tzvetana per aver recensito e soprattutto
LETTO QUESTA
PORCATA) I lov u!! <3
|
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Capitolo 6 *** Regole e appuntamenti ***
REGOLE
E APPUNTAMENTI
HELLO!!!
Dunque, finalmente ci siamo… l’appuntamento.
Quando lo leggerete sono sicura che rimarrete deluse, ma
ahimè non posso farci
nulla. Fidatevi, è meglio così, e il
perché sarà spiegato in seguito. Vi ho
incuriosito? Che domande, certo che no. Pazienza, dovrò
rassegnarmi all’idea di
non saper scrivere né inventare storie
entusiasmanti… Evviva me.
Beh,
buona lettura. J.
Giovedì
10 Ottobre
h.05.01
Allora,
parliamoci chiaro.
Ho
una paura boia. Sostanzialmente, questa paura deriva dal
fatto che, beh, come dire, mmm.
Insomma,
non ho mai avuto alcun appuntamento con alcun tipo di
ragazzo. Mai.
Mi
immagino già i miei fedeli sudditi che, sghignazzando,
chiudono i miei “Pensieri” con commenti tipo
“Che sfigata” o “Ti pareva”.
Beh,
che vi aspettavate? Ho vissuto in mezzo mondo, insieme ai
miei genitori, in paesi di cui non conoscevo nemmeno la lingua,
figuriamoci
comunicare con l’altro sesso e farmi invitare fuori.
Sfido,
io.
Ma
insomma, questo non è un appuntamento vero e proprio,
giusto? Sì, ecco, dobbiamo solo fare una ricerca insieme,
giusto? E poi,
comunque, anche se io non gli piacessi, o mi trovasse antipatica,
grassa e un
po’ sfigata, perché dovrebbe interessarmi?
È solo un Serpeverde, che diamine.
Un bellissimo, affascinantissimo, gentilissimo Serpeverde.
Oh,
che cavolo.
h.07.45
Dunque.
Se
non conto che lo smalto fresco sulle mie dita si è
trasformato in un orrendo agglomerato di grumi, che i miei capelli sono
dotati
di vita propria, che non sono riuscita a togliermi dalla faccia i
residui di
trucco di ieri (che però ho coperto con una bella passata di
mascara, eheh),
che ho delle occhiaie spaventose (anche qui, il fondotinta mi ha
salvato.
Spero.), che mi tremano le gambe, e che non ho idea di come sia il mio
alito,
sono pronta.
Sarà
una giornata fantastica, e il mio pseudo-appuntamento
andrà benissimo.
Anzi,
di più. Stupirò tutti entrando in Sala Grande con
passo
trionfale, come se fossi una altezzosa, ma in realtà buona,
principessa
misteriosa e bellissima (un po’ come Daphne Greengrass,
ecco), e Blaise rimarrà
così colpito da me dopo pranzo che mi chiederà un
eterno appuntamento con lui
per la vita.
Olè.
h.08.14
Perché
Lavanda e Calì mi hanno detto “in bocca al
lupo”
ridacchiando?? Perché??
h.13.38
Panico.
Le
mie gambe non vogliono sapere di starsene ferme. Ho dei
terribili brividi lungo tutta la schiena, ho già le guance
rosse e il mio
stomaco mi impedisce di mangiare alcunché.
Sono
in Sala Grande, e in teoria dovrei mangiare. Nella
pratica, sto pregando il mio corpo di perdere cinque- sei chili in
un’ora, e
Ginny ha appena finito di ricordarmi le sue quattro R per gli
appuntamenti:
·
Rilassati:
ok, questo ce la
posso fare. Fra un po’.
·
Respira:
mmm. Difficile,
ma credo di poter fare anche questo. Non se lui mi guarda negli occhi,
però.
Ginny in ogni caso, mi ha detto di fare attenzione, una buona
circolazione di ossigeno
alla testa ti permette di rimanere concentrata e di non diventare rossa
(o
blu).
·
Reagisci:
se lui dice
qualcosa, o ti dà qualcosa, o comunque fa qualcosa, tu devi
essere pronta, e
non rimanere a fissarlo inibetita, magari pure con la bocca aperta, o,
peggio,
con un sorriso ebete mentre immagini te e lui mano nella mano in una
fantastica
spiaggia hawaiana.
·
Rifletti:
prima di parlare
chiaramente. Questa è impossibile. Non ce la posso fare, non
ce la posso fare…
Ok,
sono pronta e concentrata. Posso affrontare qualsiasi
Blaise Zabini di questo mondo. Perché dovrei essere
spaventata? Sono Elinor
Marianne Woods, io.
Cari
sudditi, mi dispiace che non possiate leggere i miei
“Pensieri” per la cattiva calligrafia, e voglio che
sappiate che il tremore
alla mano non è affatto dovuto al mio
pseudo-appuntamento. Nossignore.
In
bocca al lupo a me.
h.14.31
E’
in ritardo. È vero, non mi aveva detto un’ora
precisa, ma
mi sono fatta l’idea che fossero le 14.30.
Oddio,
mi ha dato buca.
Ecco,
lo sapevo. Tutta colpa di quei stupidissimi tre chili
che ho messo su senza una ragione (non può essere stato a
causa della
cioccolata calda con Marshmallow che bevo ogni pomeriggio,
perché quella, in
fondo, ha tanto calcio che fa bene alle ossa…). E poi, cosa
mi aspettavo? Cioè,
per i ragazzi d’oggi (in questo momento mi sento una vecchia
e grassa
quarantenne, con le rughe e tanti, tantissimi rotoli di ciccia),
insomma per i
ragazzi d’oggi con “domani”
s’intende un futuro generico, come può essere la
parola “poi” o “la prossima
volta”. Come ho fatto a pensare che
“domani” fosse
proprio oggi, e non un qualsiasi altro giorno? E poi, chi mi dice che
stesse
parlando davvero con me, e non con qualcuno alle mie spalle? Ma se
fosse così,
ora ci sarebbe qualcuno qui come me ad aspettarlo, invece ci sono
soltanto io,
a meno che quel qualcuno non sia stato più intelligente di
me e abbia capito
che con quel “domani” lui intendeva…
h.17.12
Blaise
è appena andato via.
Wow.
Quando
è arrivato stavo scrivendo, e ho dovuto subito chiudere
il diario, lasciando la frase a metà. Spero che non si sia
accorto di questo
diario, e che l’abbia scambiato per un comune quaderno.
Comunque…
era bellissimo. Aveva la camicia leggermente
sbottonata, la cravatta lievemente allentata, i capelli neri
spettinati, e
quando mi ha salutato con un semplice “ciao” e un
sorriso ho creduto che sarei
svenuto lì, sul posto.
Mmm.
Magari mi avrebbe portato in infermeria in braccio. Devo
considerarlo come una possibilità per la prossima volta.
In
ogni caso, ci siamo seduti a un tavolo, abbiamo tirato
fuori pergamene e piume, abbiamo selezionato qualche volume (lui lo
faceva; io
lo guardavo mentre tirava i volumi giù dagli scaffali con
tutta quella sua
forza ed eleganza), poi abbiamo iniziato a fare la ricerca vera e
propria. La R
di “Rifletti” (e, devo ammettere, anche quella di
“Respira”) è stata
particolarmente difficile: quando cercavo di distogliere
l’attenzione dagli
sguardi curiosi e accusatori delle persone che ci vedevano, avevo pure
l’inconveniente
che lui si trovava vicino, maledettamente vicino, a me.
Dopo
un po’ abbiamo smesso di parlare di quella roba
incredibilmente noiosa e ha iniziato a chiedermi un sacco di cose
riguardo a
dove ho vissuto, che cosa mi piace fare, cosa ne pensavo della scuola,
eccetera. Non c’è che dire, lui sembra
complementare a me. Ad un certo punto mi
ha detto che sembro una persona interessante, e che gli piacerebbe
studiare il
mio carattere, cercare di focalizzarlo, ha detto. Allora ha iniziato a
cercare
di indovinare alcuni aspetti del mio carattere: ha indovinato il mio
colore
preferito, il blu, il mio fiore preferito, la rosa, e quando ha tirato
fuori il
cibo aveva portato…torta cioccolato e lamponi!! la mia
preferita, naturalmente.
Quel
ragazzo mi capisce, davvero.
È
anche sulla mia stessa lunghezza d’onda. Come fa a sapere, a
capire così tante cose di me dopo così poco
tempo, soltanto guardandomi? È come
se mi leggesse dentro.
È
poi è così premuroso, così dolce,
così attento…
E
bello, naturalmente.
Comunque,
non è successo niente di che, fra noi. Non per ora,
almeno. Mi ha semplicemente ricordato che fra sue giorni ci sono le
prove del
ballo, e che non vedeva l’ora di vedermi lì (a
quel punto sono quasi caduta
dalla sedia). Ha continuato a farmi complimenti, a parlare con la sua
voce
suadente, e a passarsi le mani fra i capelli neri, fissandomi con quei
suoi
occhi così profondi, fino a qualche minuto fa, quando ha
detto di avere un
impegno, e che doveva scappare. Sembrava dispiaciuto.
Credo
che cancellerò “Non prendersi cotte di alcun
tipo” dalla
lista dei buoni propositi.
NOTE AUTRICE
So,
here I am. Sinceramente questo capitolo non
mi convinceva granchè, ed è più che
altro il capitolo introduttivo alla storia,
che sta finalmente prendendo forma…
Adesso
Elinor e Blaise si metteranno insieme e
saranno sempre felici e contenti.
SCHERZO!!!!!
Eheh
vi piacerebbe… purtroppo le vicende
sfortunate (?) di Elinor non sono mica finite qui…
A
Martedì 20 Aprile.
J.
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Capitolo 7 *** Avviso!! ***
AVVISO
Sono
emozionata. Sto davvero scrivendo un avviso.
Uh.
In
ogni caso, volevo informarvi, gentili lettori, che, così
come non ho postato la scorsa settimana (ahimè per me,
probabilmente non per
voi), non posterò neanche questa, ma si dovrà
aspettare almeno una o due
settimane.
La
ragione? Beh, innanzitutto c’entra il fatto che il capitolo
che avevo preparato è ancora peggiore di quello scorso, e
quello scorso faceva
pietà.
Non
voglio essere accusata di aver ammazzato di noia o di
disgusto tante innocenti, giusto? Inoltre, credo di aver bisogno di un
po’ di
tempo per mandare avanti e migliorare la storia, alla quale, mi
rincresce
ammetterlo, non mi sono mai dedicata con la giusta dose di impegno che
essa
richiedeva. Insomma, Elinor mi sta simpatica, perché dovrei
subordinarla all’altra
Elinor, quella di Artemis Fowl? (eh si, sono un genio con una fervida
immaginazione in quanto a nomi). Dunque, in attesa di un racconto che
sia degno
di questo nome, e che dunque non sia una completa scemenza, mi
dedicherò con un
po’ più di impegno a quello che ho già
iniziato.. e per farlo ho bisogno di
tempo e concentrazione, non di scribacchiare frasi buttate
lì per caso durante
le ore di filosofia (su fogli volanti pieni di circonferenze, per
giunta)
Tra
l’altro, ho intenzione di rispondere alle recensioni
(ovazione, prego) nel prossimo capitolo, che, ripeto,
pubblicherò in quindici
giorni. Al massimo.
Nel
frattempo, au revoir.
Non
vi lascio uno spoiler perché non ce n’è
uno che vada bene.
E poi, chissà, visto il successo che sta avendo Blaise fra
di voi magari potrei
anche decidere di cambiare la trama. Chissà, per
l’appunto.
Tante
care cose,
J.
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