Star Trek Ardito - Visioni Future

di lames76
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota: seconda storia del trittico. Scoprima cosa e' successo all'equipaggio dopo i fatti dell'ultima storia ed alcuni di loro si imbarcano in una missione personale.


"Possibile che pensino che non li sento?", si chiese Deran, "Probabilmente non gli importa...", si rispose sconfortato.
Il bajoriano prestava servizio a Capitol City, su Bajor gia’ da sei mesi, ma non si era ancora abituato.
"Sono fatto per viaggiare su una nave stellare non per camminare su un pianeta", pensava, "Anche se e’ la mia patria"
Inoltre c'erano i suoi sottoposti.
Tutti gli esponenti della Flotta Stellare assegnati al suo palazzo, dal piu’ giovane guardiamarina fino ai tenenti, non facevano altro che sparlare di lui. Certo eseguivano tutti gli ordini che impartiva, ma sempre parlandogli solo perche’ era necessario. Lo avevano soprannominato 'Prima Direttiva' e sapevano tutti che era stato degradato.
"E pensare che Kirk e’ diventato famoso per averla infranta piu’ volte", si consolava, "E' stato anche degradato ma mai umiliato cosi’"
Anche ora il tenente Derek, il guardiamarina Erpa e il signor Morix stavano chiacchierando alle sue spalle non lesinando di usare un tono di voce abbastanza alto per consentirgli di sentirli.
"E' l'ora di finirla", si disse alzandosi, "Ora gli e ne dico quattro..."
Non fece in tempo. Nella sala irruppe Sito ed in pochi minuti li aggredi’ verbalmente. "Per fortuna solo verbalmente", penso’ Deran raggiungendola.
"...e non provate mai piu’ ad insultare mio fratello!", stava urlandogli dietro.
"Jaxa grazie ma non ce n'era bisogno", la fermo’ lui calmo.
"Si che c'era!", gli rispose lei riprendendo il controllo, "Comunque e’ stato un piacere", fini’ sorridendo al fratello.
"So che per i bajoriani, appartenendo ad una societa’ matriarcale, essere difesi da una donna e’ un grande onore...", continuo’ lui, "...ma per loro no. Penseranno che non ho il coraggio di affrontarli e..."
"Sai cosa ti dico?", rispose la bajoriana, "Per quel che m'interessa possono andare al diavolo!", fini’ avviandosi verso il suo ufficio.
"Hai sempre ragione sorellina!", penso’ Nos seguendola.

"Ancora pochi secondi ed avremo finito le rilevazioni", disse O'Connor armeggiando ai controlli. Lei ed Erik erano a bordo di una navetta vicino ad una fascia di asteroidi nel settore sette. Dopo la distruzione dell’Ardito erano stati assegnati ad un’altra nave stellare, Renae come ufficiale scientifico e Benson come timoniere.
"Abbiamo finito, possiamo rientrare sulla nave", disse la ragazza.
"Navetta McCoy a Melburne stiamo rientrando", disse il ragazzo impostando una rotta che li avrebbe riportati alla loro nave.
"Sempre silenziosa dal processo", disse Benson.
"Non mi sono ancora abituata all'idea", rispose lei cercando di sorridergli.
"E' stata una vera ingiustizia", replico’ il ragazzo, "Se hanno condannato lui perche’ non noi?"
"Nos ci ha protetti", rispose, "Ha cancellato il diario di bordo dove chiedeva se volevamo intervenire e Terik non ha detto niente"
"E la vostra relazione?", chiese Erik.
Renae rimase in silenzio.

"La simulazione e’ quasi finita...", disse la donna, "...e tutto e’ andato a buon fine"
"Per fortuna", rispose Melixa.
"Qui la fortuna non centra", gli sorrise l'altra, "I cantieri navali di Utopia Planitia hanno ottenuto un enorme guadagno dalla sua assegnazione qui"
"Non pensa di esagerare dottoressa Brahms ?", chiese Haret.
"No", rispose lei, "La classe di nave stellare che ha progettato fara’ sembrare un rudere la mia classe Galaxy ", gli sorrise e la prese sotto braccio, "Ora andiamo a festeggiare!"
Melixa rispose al sorriso e si fece accompagnare da lei fuori della stanza.

"Non e’ possibile!", disse l'infermiera spazientita.
"Sonya qualcosa non va?", chiese il dottor Blair alla sua seconda.
"Ultimamente tutto!", rispose la ragazza e poi continuo’, "Ho avuto varie disavventure con i miei animali. Due mesi fa, sul ponte ologrammi, sono caduta da cavallo riportando un trauma cranico e vari altri inconvenienti, il mio serpente si rifiuta di mangiare da piu’ di tre settimane e l'ultima volta che ho provato a darglielo il topolino mi ha morso su un dito!", fini’.
"Forse e’ il momento che si prenda una bella vacanza", intervenne il dottore.
"Sarebbe fantastico", rispose l'infermiera Sonya, "Ma qui nessun'altro la pensa come lei..."
"Vedra’ che le daranno una licenza", continuo’ Kennet, "Sono o non sono il responsabile di questa stazione medica", fini’ sorridendo, "Doveva dirmi altro?", chiese ancora.
"Si, Relok e’ appena arrivato ed ha detto che vuole incontrarla al piu’ presto", rispose la ragazza.
"Bene, lo chiami", fini’ Blair.

"Capitano tutti i preparativi sono stati fatti", disse l'ufficiale addetto alle operazioni.
"Impostate la rotta per la Base Stellare 275", rispose Terik, "Viaggeremo a curvatura cinque"
"La USS Zukhov e la USS Potemkin ci raggiungeranno tra meno di venti minuti", disse l'ufficiale tattico, "Poi ci seguiranno vero la nostra meta"
Terik annui’.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"E queste a cosa mi servono?", chiese Deran. Sito gli aveva portato due pergamene chiuse da dei nastri colorati e gli e li aveva dato con stampato sul viso uno strano sorriso.
"Domani e’ il giorno del 'Festival della Gratitudine'", gli spiego’ la bajoriana, "E pensavo che dopo tutto quello che ci e’ successo ti sarebbero servite..."
"'Mentre bruciano le pergamene, possano i nostri guai diventare cenere con esse'", ripete’ a memoria Nos, "Forse hai ragione", fini’ prendendo una penna ad iniziando a scrivere, "Ma forse due pergamene non basteranno..."
Mentre la bajoriana usciva Nos non pote’ non pensare che era colpa sua se lei si trovava isolata su Bajor. Dopo la Corte Marziale il capitano Picard in persona le aveva proposto di diventare il suo nuovo capo della sicurezza, nonche’ ufficiale tattico, sull’Enterprise-E, ma lei aveva rifiutato. Deran non ci aveva messo molto a capire che l’aveva fatto perche’ si sentiva in colpa, infatti riteneva che lui avesse deciso di non rispettare la Prima Direttiva perche’ gli e lo aveva chiesto lei. Aveva cercato di fargli capire che non era cosi’, ma non l’aveva convinta.

"Renae sai che cosa sono queste strane letture?", chiese Erik guardando lo schermo di fronte a se’. La navetta era appena ripartita dalla zona dei rilevamenti ed era ancora abbastanza distante dalla nave madre.
"Non capisco", rispose la ragazza, "Sembrano una specie di richiesta di soccorso, ma il segnale e’ molto vecchio", scrollo’ il capo, poi attivo’ una comunicazione, "McCoy a Melburne", disse, "Riceviamo uno strano segnale subspaziale proveniente dal quinto pianeta del sistema, chiediamo il permesso di indagare"
"Affermativo tenente", risposero dalla nave, "Ma non potremo venirvi a prendere per le prossime venti ore abbiamo ricevuto una richiesta di soccorso da Drema III"
"Ricevuto Melburne ci metteremo in contatto con voi alla fine della nostra perlustrazione", rispose O'Connor, "McCoy chiudo"
"Bene, speriamo che non sia un falso allarme", disse Benson cambiando rotta.

L'atmosfera era di giocoso divertimento. A Capitol City tutti erano per le strade ed attendevano l'inizio del festival. Sito si allontano’ dal fratello e si mise a cercare degli stecchi di Jumja. Deran fu avvicinato da una donna.
"Salve Nos", gli disse.
"Scusi ma ci conosciamo?", chiese il bajoriano. Lei era una splendida donna con i capelli corvini e due occhi splendenti. Deran si rese conto che la conosceva, ma non riusci’ a ricordarsi dove l'aveva vista la prima volta.
"Si anche se non se te lo puoi ricordare", rispose enigmaticamente la ragazza, "Ho una proposta da farti", Deran la guardo’ incuriosito, "Non quel genere di proposta!", gli rispose stizzita.
"Sei una telepate", disse il bajoriano arrossendo, l'altra annui’.
"Veniamo al dunque, sono stata incaricata di farti sapere che se vuoi tornare a lavorare per il Servizio Segreto Federale sei il bene accetto", gli disse. Poi si volto’ e si allontano’ nella folla.
"Aspetta!", la chiamo’ lui, "Come faro’ a risponderti!", gli chiese.
"Mi mettero’ io in contatto con te", gli sussurro’ Lissy Dowson nella mente.
Nos era ancora confuso per quell'incontro quando fu raggiunto dal ministro Dinin Alen .
"Peldor Joy comandante Deran!", lo saluto’, "Ha un minuto per me?"
Lo porto’ verso un angolo della piazza meno affollato e poi riprese a parlare.
"So che stai passando un brutto periodo con la Flotta Stellare", gli disse, "Sappi che se vuoi c'e’ un posto per te nella Milizia Bajoriana come capitano. Certo le nostre navi non sono come quelle della Federazione, ma almeno avresti di nuovo un comando...", Nos tentenno’ stupito e la bajoriana lo capi’, "Prenditi tutto il tempo che vuoi per riflettere sulla mia proposta e poi fammi sapere. Buon festival!", lo saluto’ allontanandosi.
"Ma che diavolo sta succedendo?", si chiese il bajoriano, "Improvvisamente sono diventato popolare?". Una mano lo afferro’ e lo trascino’ nell'ombra, poi un phaser gli fu puntato in mezzo agli occhi. Di fronte a lui stava un umano.
"Mi ascolti bene comandante", gli disse e fece una smorfia mentre pronunciava l'ultima parola, "Abbiamo bisogno di persone come lei. Se vuole lasciare la Flotta venga con noi!"
"Un bel modo per fare una proposta di lavoro", ironizzo’ Nos.
"Noi Maquis abbiamo molti nemici", rispose l'altro per nulla colpito, "Mi mettero’ io in contatto con lei per sapere la risposta", fini’. Con calma abbasso’ l'arma e poi si giro’ allontanandosi.
Deran, confuso piu’ che mai si sposto’ verso la piazza, ma inciampo’ e cadde in avanti. Cerco’ di appoggiarsi ad una porta, ma questa si apri’ e lo fece ruzzolare all'interno di una costruzione. Quando si rialzo’ scopri’ che si trattava di un tempio. Un vecchio Vedek lo aiuto’ a rialzarsi. All’inizio lo scambio’ per Vedek Tiras , ma scaccio’ l’idea, quel religioso era morto a Gallitep e non poteva quindi essere lui.
"Grazie, non intendevo entrare cosi’ bruscamente...", inizio’ a scusarsi.
"E' da molto che non entri in un tempio e che non parli con i Profeti", gli rispose il Vedek.
"Come fa a saperlo?", chiese lui ancora piu’ confuso.
"I Profeti mi hanno avvertito della tua venuta e mi hanno chiesto di mostrarti una cosa", gli rispose l'altro accompagnandolo verso una stanza secondaria. Deran rimase a bocca aperta quando vide il contenuto della camera. Al centro di essa era posta una teca dorata.
"Un Cristallo dei Profeti", mormoro’.
Il Vedek lo ignoro’ e lo porto’ di fronte alla reliquia, apri’ i due sportelli e poi lo lascio’ solo. Deran rimase da solo a fissare la 'lacrima dei Profeti' baluginare di una luce blu.
Poco dopo iniziarono le visioni.

"Erik sembra che abbiamo fatto una grande scoperta", disse O'Connor parlando attraverso l'interfono. Era scesa sul pianeta ed era stata teletrasportata in una grotta sotto la superficie. Qui aveva trovato qualcosa di molto speciale.
"Sembra che abbiamo captato il messaggio registrato di una postazione Iconiana sconosciuta", disse con gli occhi che gli brillavano, "Cerco di capire se sono ancora funzionanti", fini’ premendo qualche pulsante sulla consolle che stava di fronte a lei.
"La tecnologia Iconiana e’ estremamente pericolosa", gli disse Benson, "Non dovresti giocarci..."
"Non ci sto giocando Erik", lo fermo’ lei sorridendo, "Sto solo provando..."
Un bagliore scaturi’ dalla sfera posta al centro della stanza e lei avverti’ una leggera scossa alle mani. Poi un lampo colpi’ un portale che si apri’.
"Cosa e’ stato?", chiese allarmato il ragazzo.
"Niente di pericoloso", rispose Renae, "Ho attivato un portale e...", si fermo’ un attimo, "Ricevo delle letture strane, non e’ un portale di teletrasporto come gli altri"
Attraverso il passaggio cominciarono ad apparire delle immagini a velocita’ altissima e poi tutto si spense.
"Ho registrato tutto", disse la ragazza, "Lo guardero’ sulla navetta, puoi teletrasportarmi quando vuoi"

Gli parve di sentire un profumo dolce... e poi Deran non si trovava piu’ nel tempio. Era in una cella di detenzione standard, ma non era della federazione. L'unica cosa che lo provava era la scarsa illuminazione e l'afa. Era solo. Si avvicino’ al campo di forze che sbarrava l'uscita e noto’ un'altra cella di fronte alla sua. All'interno era rinchiuso un umanoide. Non riusci’ a vederlo bene e maledi’ il buio. Era seduto su una specie di panca e sembrava estremamente calmo. Nos cerco’ di raggiungerlo e tocco’ la barriera di energia che emise una luce intensa. Tanto intensa da fargli chiudere gli occhi.
Quando li riapri’ vide lo spazio, come se ci stesse galleggiando. Dappertutto c'erano detriti e lui li riconobbe come pezzi di navi stellari federali. Doveva essere stata una battaglia furibonda, simile a quella di Wolf 359. Aguzzo’ lo sguardo e noto’ un vascello della Flotta Stellare di classe New Orleans, ancora intatto. Cerco’ di leggere il nome, ma riusci’ solo a leggere il numero di registro 'NCC 63102', poi sei navi Jem'Hadar la affiancarono, ma non la attaccarono. La visione svani’. "Maledizione!", urlo’ Deran, "Come faccio ad impedire che questo avvenga se le visioni spariscono cosi’ in fretta!"
Si guardo’ intorno e scopri’ di essere nella cabina di una nave. Ma non una nave federale, questa era buia e illuminata da luci rossastre soffuse. Niente letto, solo un tavolaccio di legno, tipico delle navi klingon. Guardo’ fuori dall'oblo’ e noto’ che si stavano dirigendo verso una stazione spaziale. Lesse le lettere che erano stampate sui lati e si stupi’, perche’ non aveva un numero, come le altre, ma un vero nome. Il nome di un animale della terra nativo dell'Australia...

"Maledizione!", esclamo’ O'Connor, "Non si vede nulla!"
Mentre la navetta era diretta al punto di incontro lei si era dedicata alla visione delle immagini apparse sul portale. Purtroppo aveva scoperto che solo alcuni fotogrammi erano non rovinati.
"Beh, vediamo almeno questi", disse a Benson.
Sul suo computer apparve l'immagine di una stazione spaziale federale, poi l'inquadratura cambio’ e si porto’ all'interno. In mezzo alla folla c'era Deran Nos.
"Ma come e’ possibile?", chiese il ragazzo stupito. O'Connor controllo’ i dati e vide che era proprio la registrazione delle immagini del portale. Improvvisamente sul video apparve un Nausicano che si fece largo tra la folla. Arrivo’ alle spalle del bajoriano e poi lo pugnalo’ alla schiena. Renae trasali’.
"Stai calma e’ solo un brutto scherzo", gli disse Erik.
Intanto nella registrazione, su un terminale, era apparsa la data stellare e lei vide che non era quella odierna.
"Hai visto la data?", chiese Benson.
Renae annui’, "Era quella di dopo domani", mormoro’.

Il Vedek chiuse i battenti della teca e Deran si riprese.
"Spero che ti sia stato di aiuto", disse il vecchio con calma portando via la 'Lacrima'. Prima che il bajoriano potesse parlare era scomparso.
Lui usci’ e subito fu raggiunto da Sito che gli porse uno stecco di Jumja.
"Successo niente mentre ero via?", chiese la ragazza.
"Tutto", mormoro’ lui in risposta. Jaxa lo guardo’ stupita.
"Cosa vuoi dire?", chiese non resistendo alla curiosita’.
"Mi sono stati offerti tre lavori ed in piu’ ho avuto un incontro con il 'Cristallo di Profezia e Cambiamento'", disse, "Ma la cosa piu’ importante e’ che ho scoperto che se voglio evitare una strage devo lasciare Bajor al piu’ presto..."
"Ma non puoi", lo fermo’ Sito smettendo di leccare il suo dolce, "Ti e’ impedito lasciare il pianeta, pena l'espulsione definitiva dalla Flotta..."
"E' per questo che avro’ bisogno del tuo aiuto", gli rispose lui sorridendogli.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


"Deran Nos diario personale, supplemento:
non so se sto facendo la cosa giusta. L'ultima
volta che ho seguito il mio istinto sono stato degradato
ed ho rischiato di essere espulso dalla Flotta Stellare.
Spero che i Profeti mi assistano"



Il mercantile klingon viaggiava a curvatura due. Deran si aggirava per il suo alloggio come un animale in gabbia. I dubbi lo assillavano. Se lo avessero scoperto sarebbe stata la fine della sua carriera, ma sapeva che non poteva rimanere su Bajor proprio ora che aveva qualcosa da fare. "Qualcosa di 'vero' da fare", si preciso’.
"Signor bajoriano", disse la voce di un klingon portata dall'Intercom, "Stiamo per attraccare alla stazione"
"Grazie per l'informazione", rispose lui e si sposto’ verso l'oblo’.
"Si e’ la stazione della mia visione", disse il bajoriano.
In orbita attorno ad un pianeta stava una stazione atipica. Era di forma sferica e portava impresso su un lato il nome, Deep Space Platypus .

"Vi ho detto che il comandante Deran e’ assente perche’ malato", rispose Sito, "Vi faro’ chiamare appena stara’ meglio", fini’ chiudendo la comunicazione.
"Avrei fatto meglio a registrare questo messaggio invece che ripeterlo ininterrottamente", penso’ stanca.
"Comunicazione subspaziale in arrivo", avviso’ il computer. "No, un'altra!", penso’ lei accendendo il visore.
"Ciao Jaxa ho bisogno di parlare con Nos", disse O'Connor.
"Ciao Renae", rispose la bajoriana, "Deran e’ malato..."
"E' gia’ partito?", chiese la ragazza rabbuiandosi.
"E tu come lo sai?", chiese Sito incuriosita.
"E' una lunga storia Jaxa", gli rispose O'Connor, "Per favore dimmi dov'era diretto, e’ molto importante"
"Va bene", gli disse la bajoriana, "Ascoltami..."

"Signor Relok e’ un piacere conoscerla", disse Blair sorridendo al nuovo venuto.
"Sono onorato anche io", disse porgendo la mano all'altro. Kennet la strinse.
"Credevo che voi vulcaniani non amaste i contatti fisici", disse il dottore per scusarsi di non avergliela data per primo.
"Appartenendo ad una razza di telepati di contatto di solito li evitiamo", rispose l'altro, "Ma io preferisco adeguarmi ai comportamenti umani"
I due si accomodarono su un divano l'uno di fronte all'altro.
"E cosi’ vuole prestare servizio su una nave stellare", disse per rompere il ghiaccio l'umano.
"Si, penso che potra’ essere un'esperienza...", fece una pausa come per cercare un termine adeguato, "...affascinate"
"Ne sono convinto", lo fermo’ Blair, "Io ho prestato servizio su astronavi per tutta la mia carriera e, se non fosse stato per quell'ingiustizia, lo farei ancora"
"Come fa a chiamare ingiustizia la distruzione della sua nave", chiese incuriosito il vulcaniano.
"Non quello", gli spiego’ Kennet, "Ma il fatto che il nostro capitano sia stato degradato senza aver commesso nulla di male..."
"Ha infranto la Prima Direttiva, che e’ il fondamento della Federazione...", disse Relok.
"Ma se il 'grande' capitano Kirk ne ha fatto la sua bandiera!", esclamo’ il medico alzandosi, "Per non parlare del capitano Picard..."
"Sono d'accordo con lei", disse lapidario l'altro.
"...e non mi venga a dire che sto sbagliando...", Blair si fermo’ dalla sua arringa e fisso’ il suo interlocutore stupito, "Come ha detto?", chiese.
"Ho detto che sono d'accordo con lei", rispose Relok calmo.
"Non capisco...", disse Kennet rimettendosi a sedere.
"Le volevo parlare proprio di questo...", spiego’ l'altro, "...vorrei prestare servizio sotto il capitano Deran", si fermo’ un attimo e poi riprese, "Quando tornera’ ad essere capitano naturalmente", aggiunse.

Nos scese sulla stazione e si guardo’ attorno. C'era molta gente, di tutte le razze conosciute, che passeggiavano nella zona di sbarco. Si sposto’ tra la folla ed urto’ qualcuno.
"Mi scusi", si affretto’ a dire il bajoriano.
"Ehi tu! Credi di cavartela cosi’ facilmente!", gli urlo’ dietro l'altro con una voce terrificante.
Deran sollevo’ lo sguardo e noto’ che aveva scontrato un enorme Nausicano.
"Ci mancava anche questa!", penso’, "I Nausicani sono famosi per la loro aggressivita’ e la loro violenza"
"Non l'ho fatto apposto", si giustifico’, "Mi spiace", fini’ e si allontano’ tra la folla.
"Ed ora cerchiamo un modo per raggiungere la prigione della mia visione", penso’. Infatti durante il viaggio aveva deciso che avrebbe trovato la prigione cardassiana in cui aveva visto il prigioniero per scoprire qualcosa di piu’. Si sposto’ verso un ufficiale bajoriano.
"Mi scusi", gli disse, "Sono appena arrivato e sono molto interessato alle navi che avete qui sulla stazione, posso sapere quali sono?"
"Per quale motivo?", gli rispose sospettoso l'altro.
"Sono anche io un ufficiale della Flotta e, come passatempo, cerco di aggiornarmi sulle navi stellari", menti’.
"Bene, io sono Lames Brian, tenente", si presento’ il bajoriano.
"Io mi chiamo Deran Nos, comandante", gli fece eco l'altro.
"Come sono stupido!", penso’, "Gli ho appena detto il mio vero nome... Cosa penserebbero quelli del Servizio Segreto se mi vedessero ora"
"Bene comandante, sulla nostra stazione abbiamo due navi di classe Defiant, la USS Typhon e la USS Hurricane, cinque Runabout da trasporto, tre medici e quattro scientifici", gli spiego’ l'altro, "Oltre a piu’ di 20 navette ordinarie"
"Grazie per le informazioni", gli rispose Nos.
"Se non hai nulla da fare, stasera c'e’ una cena tra gli ufficiali superiori", gli disse Lames, "Se verrai sarai il bene accetto"
"Se saro’ ancora sulla stazione ci saro’", gli rispose Deran allontanandosi.
Si sposto’ alla ricerca di un replicatore pubblico e si fermo’ al centro del viavai della gente. Certo che c’era un bell’assortimento di razze. Alcune addirittura gli erano del tutto sconosciute.
"Nos attento!", senti’ urlare da una voce femminile che ben conosceva. Si giro’ giusto in tempo per vedere il Nausicano che lo stava per colpire con un pugnale. Stava per gettarsi a terra quando un raggio phaser colpi’ il suo nemico e lo stese.
Poco dopo diverse squadre della sicurezza intervennero. Deran fu raggiunto da O'Connor.
"Renae che cosa ci fai qui?", gli chiese lui stupito.
"E' una lunga storia", gli rispose la ragazza, "Ma te la spieghero’ dopo...", gli sorrise e poi lo bacio’.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


"Come mai proprio sotto il comando del capitano Deran?", chiese incuriosito il dottore.
"Non so", rispose Relok, "Forse il fatto che lei parli sempre della sua ultima nave ha influito su questa scelta"
"Sarebbe logico pensare che lei abbia preso una decisione cosi’ importante solo per questo?", lo stuzzico’ Blair.
"Certo", rispose calmo il vulcaniano, "Tutte le cose dell'universo vengono influenzate dall'ambiente circostante", si spiego’.
"Lei e’ uno dei migliori medici che abbia mai prestato servizio sotto la mia tutela", disse Kennet, "Al prossimo comando di Deran gli servira’ un ufficiale medico, cosa le fa credere che non voglia essere io quell'ufficiale?", chiese infine.
"Se avesse voluto continuare a prestare servizio su una nave stellare avrebbe potuto farlo anche senza di lui", spiego’ Relok.
"Ha ragione", mormoro’ il dottore, "Va bene, quando Deran chiedera’ di me, perche’ lo fara’, per la sua nave, io gli proporro’ lei"

"Un portale iconiano sconosciuto", mormoro’ Deran, "Ed avete disobbedito a degli ordini per salvarmi"
"Che altro potevamo fare per il nostro capitano", gli rispose Benson.
"Ora che farai?", chiese O'Connor.
"Devo prendere una nave per raggiungere il carcere che ho visto in quella visione", rispose, "A proposito Renae hai cambiato profumo?"
"Te ne sei accorto!", gli rispose illuminandosi la ragazza, "E' un'essenza che producono su Risa"
"E' la stessa che ho sentito nella mia visione...", mormoro’ il bajoriano.
"Allora e’ deciso", gli disse O'Connor, "Io devo venire con te!"
"No, non posso permettere...", inizio’ a protestare Deran.
"Puoi dire quello che vuoi, io verro’ con te", gli rispose decisa la ragazza, "E poi quando mi hai regalato questo...", continuo’ mostrandogli il suo braccialetto , "...mi hai promesso che non ci saremmo mai separati! E lo siamo gia’ stati per troppo tempo!"
"Non provate a lasciarmi qui", disse Benson, "Se lo fate giuro che vi faccio arrestare", fini’ sorridendo.
"Va bene, va bene mi avete convinto", disse, oramai sconfitto, il bajoriano, "Andremo insieme"
"Potremmo usare la nostra navetta", ipotizzo’ Erik.
"No, il viaggio e’ troppo lungo", rispose Deran, "E poi ho visto dei Jem'Hadar, forse dovremmo combattere"
"E allora con cosa andremo?", chiese Renae curiosa.
"Beh, prenderemo in prestito una delle navi della stazione...", fini’ Nos sorridendo.

"Allarme rosso, partenza non autorizzata!", grido’ la voce del computer.
Nella sala comandi della stazione spaziale si erano accese le luci rosse dell'allarme.
"Che cosa succede?", chiese il capitano Tarex.
"Sembra che stiano rubando una delle nostre navi", rispose il primo ufficiale D'Arshan, "La USS Typhon"
"La blocchi con un raggio traente", ordino’ il capitano.
"Ci sto provando, ma rimodulando gli scudi per impedirmelo", disse l'ufficiale scientifico, Voltek.
"Li avverta che se non si fermano apriremo il fuoco", tuono’ D'Arshan con il suo accento klingon.
"Nessuna risposta", riferi’ il consigliere Kendar, "Ed ora sono fuori tiro..."
"Preparate la Hurricane", disse il capitano, "Dobbiamo inseguirli..."
Interludio
Il prigioniero si guardo’ attorno.
L'avevano trasferito un'altra volta, in un'altra cella.
L'atmosfera era afosa, ma a lui non dava fastidio, anzi, per il suo pianeta natale sarebbe stata addirittura freddina!
Non c'era nessuna possibilita’ di fuga, gli avevano detto.
Congiunse le punte delle dita mentre si concentrava.
"C'e’ sempre una possibilita’, nessuno puo’ ritenersi perfetto", penso’.
Certo che nessuno e’ perfetto, pensarlo non sarebbe stata una cosa logica!
Fine Interludio
"Ed ora che facciamo?", chiese Benson.
Erano giunti al confine con lo spazio cardassiano ed avevano spento i motori. Ora erano in attesa.
"Non so", disse franco Deran, "La prigione che ho visto era sicuramente cardassiana, ma non so dove puo’ essere"
"Beh, vicino al confine c'era un campo di lavori", ipotizzo’ O'Connor, "Forse e’ laggiu’..."
"Ma certo!", esclamo’ Nos, "E' lo stesso campo dove e’ stata tenuta prigioniera Jaxa. Deve essere quello...", mormoro’ infine.
"Ho gia’ impostato la rotta", disse Erik.
"Allora andiamo", ordino’ il bajoriano.

"Abbiamo raggiunto il punto di incontro", disse il timoniere.
"Spegnere i motori", ordino’ Terik.
"Capitano tenteremo un assalto contro il Dominio?", chiese il primo ufficiale.
"Si comandante", rispose il vulcaniano, "Quando la flotta sara’ riunita"
"Signore", esordi’ l'addetto ai sensori, "La USS Zukhov e la USS Potemkin ci hanno raggiunto"
"Bene, ancora tre navi e potremo partire", disse il numero uno guardando lo schermo principale.

"Tre caccia Jem'Hadar sono in rotta d'intercettazione!", esclamo’ O'Connor.
"Maledizione e’ troppo presto!", disse Deran, "Renae tu occupati della consolle di ingegneria, Erik manovre evasive, io penso agli armamenti"
"Stanno aprendo il fuoco!", disse Benson azionando i comandi del timone e schivando la prima raffica nemica.
"Maledizione, stiamo cercando di guidare una nave in un combattimento in tre!", si maledisse Nos, "Potevo pensarci prima di imbarcarmi in questa avventura"
Analizzo’ i sensori e si accorse di essere a poca distanza dalla loro meta.
"Erik prendo io il comando del timone", disse sedendosi alla postazione di guida.
Continuando a zigzagare si lancio’ a pieno impulso verso il pianeta.
"Nos che vuoi fare?", chiese la ragazza.
"Mi sembra ovvio", rispose il bajoriano, "Entriamo nell'atmosfera"
"Sto scaricando tutto il plasma dalle gondole", disse Benson.
La Thypon si lancio’ all'interno della ionosfera del pianeta quasi a massima velocita’. Gli smorzatori inerziali iniziarono a ruggire per lo sforzo di compensare l'accelerazione.
"Temperatura dello scafo esterno proibitiva", disse la voce meccanica del computer.
"Se continuiamo cosi’ finiremo con il bruciare", disse Erik.
La plancia tremo’ violentemente sotto i colpi delle armi nemiche.
"Se non ci distruggono prima", aggiunse Renae.
"Ancora un piccolo sforzo", penso’ Deran.
La nave continuo’ la sua corsa e penetro’ nell'atmosfera. Le navi Jem'Hadar rimasero in orbita continuando a sparare sul vascello federale.
"Scusa ma cosa ci abbiamo guadagnato?", chiese O'Connor.
"Lo vedrai presto", rispose Nos.
La Thypon devio’ la sua rotta e si diresse verso un oceano, poi punto’ verso il basso.
"Sei diventato pazzo", disse Renae, "Sei impazzito e non me ne sono accorta..."
"Erik spegni i motori", ordino’ Deran, "Renae sigilla la nave"
"Eseguito", risposero i due dopo poco.
Un istante piu’ tardi la USS Thypon fini’ a sua corsa tuffandosi nel mare.

"Questi motori consentono ad una nave di raggiungere la velocita’ di curvatura 9.998 e consentono di rimanere a questa velocita’ per piu’ di cinque giorni di seguito. Questo grazie all'azione di questi nuovi separatori magnetici", disse la dottoressa Brahms indicando alcuni diagrammi che erano stati visualizzati su un video fissato sul muro alle sue spalle, "Questi separatori ed altre magnifiche trovate sono tutto frutto dei progetti della qui presente Melixa Haret", fini’ indicando l'amica. La ragazza si alzo’ incerta e si mise di fianco alla dottoressa.
"Sii te stessa ed andra’ tutto bene", la rassicuro’ la Brahms, e poi si ando’ a sedere al suo posto di fianco degli ammiragli che stavano assistendo alla presentazione.
"Con le modifiche che ho progettato...", inizio’ incerta Melixa, "...potremo allungare il raggio di tutte le nostre navi e quindi..."

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


"Non voglio sentire neanche una protesta", disse Deran, "Andro’ da solo"
"Non possiamo lasciarti proprio ora...", inizio’ O'Connor.
"Voi dovrete rimanere qui per fornirmi un diversivo", spiego’ il bajoriano, "Io prendero’ una navetta e raggiungero’ il campo di lavori"
"Cosa ti fa pensare che ci cercheranno?", chiese Benson.
"Non ci hanno visto esplodere", rispose Nos.
"Potrebbero pensare che siamo affondati definitivamente", ipotizzo’ Renae, "E' quello che avrei pensato io se fossi stato al loro posto", mormoro’.
"Verranno a controllare comunque", disse Deran, "Anche solo per ottenere qualche informazione sulla tecnologia federale"
"Comandante come faceva a sapere che la nave avrebbe resistito anche sott'acqua?", chiese Benson.
"Non lo sapevo", rispose Nos, "Ma lo speravo... e poi, questo e’ un vascello fatto per navigare nel vuoto dello spazio, era logico credere che potesse navigare anche in acqua..."
"Sei proprio deciso ad andare da solo?", chiese O'Connor.
"Si Renae", rispose il bajoriano, "Ma non ti preoccupare tornero’ da te sano e salvo", gli disse prendendola tra le braccia.
"E' meglio che tu lo faccia", gli rispose la ragazza, "Altrimenti non ti rivolgero’ piu’ la parola", fini’ sorridendogli.

La navetta usci’ dal piccolo hangar della USS Thypon e prosegui’, sotto la superficie dell'oceano, verso la sua meta.
"Spero che Renae ed Erik riescano ad eludere i Jem'Hadar", penso’ Deran, "Sicuramente sulla nave sono piu’ al sicuro di me", guardo’ i sensori e si accorse di essere vicino alla sua meta.
La navetta usci’ fuori dall'acqua ed il bajoriano la diresse verso il campo di prigionia tenendola a pochi metri dal suolo per eludere i sensori nemici.
Non servi’.
Un disgregatore nemico lo colpi’ e lo abbatte’ al suolo.
Quando Deran usci’ dalla navetta ormai ridotta ad un cumulo di macerie ad aspettarlo c'erano gia’ diverse squadre Cardassiane e Jem'Hadar.

"Rilevo delle navette che stanno scandagliando la superficie del mare", disse Renae.
"Cerco di muovermi per seminarle", rispose Benson azionando i comandi del timone e facendo spostare la nave.
"Credi che Nos ce la fara’?", chiese il ragazzo continuando a pilotare.
"Certo che ce la fara’!", rispose O'Connor cercando di convincere piu’ se’ stessa che il suo interlocutore.
"Ma se dovesserlo prendere, per quanto lo dovremmo aspettarlo?", chiese ancora Erik.
"Per tutto il tempo necessario", rispose Renae, "Per tutto il tempo necessario", mormoro’ infine.

"Tutte le navi sono in posizione capitano", disse il comandante della USS Renegade.
"Date ordine alla flotta di muoversi", ordino’ Terik.
"Stiamo avanzando", disse il timoniere.
"Speriamo che tutto vada bene", mormoro’ il primo ufficiale.
Terik, non visto, sorrise.

Deran venne condotto nella prigione.
Percorse, tra spintoni e botte, diverse centinaia di metri di corridoi bui ed afosi. Infine fu spinto all'interno di una cella di detenzione. Quando le guardie se ne furono andate Nos si alzo’ e si guardo’ attorno.
"E' come nella mia visione", penso’ "Solo che non immaginavo di prendere cosi’ tante botte", si disse tossendo.
Guardo’ fuori della sua cella e vide che di fronte a lui c'era quella dell'altra persona che aveva visto nell'ombra. Si avvicino’ all'uscita, stando attento a non toccare il campo di forza che lo bloccava, e cerco’ di scrutare nell'oscurita’.
"Un po' di luce", prego’ Nos, "Cosi’ che possa vedere chi e’"
Dall'esterno un bagliore illumino’ la cella di fronte alla sua e lui pote’ vedere chi era il prigioniero.
"Non e’ possibile...", mormoro’ Deran.
L'altro si accorse della sua presenza e si giro’ verso di lui lanciandogli uno sguardo incuriosito.
"Ma come e’ possibile che tu sia qui?", chiese il bajoriano senza parole.
"Sono prigioniero da diversi mesi capitano", rispose l'altro con estrema calma, "Da quando l'Ardito fu catturata da quei pirati di orione..."
"Terik ma se tu eri prigioniero...", inizio’ Nos.
E poi capi’.


Continua...

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