Star Trek Ardito - Una Nuova Prima Missione

di lames76
(/viewuser.php?uid=80131)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota: si ritorna ad una prima missione. Una raccomandazione, gustatevi l'atmosfera giocosa e romantica perche', dalla prossima avventura il tono virerà nettamente sul drammatico...


Sulla plancia dell'Ardito la tensione era palpabile. Ormai erano passate tre settimane, ma ancora i due equipaggi non fraternizzavano. A dividerli c'erano anni di pregiudizi e sospetti. Forse per questo, la Flotta Stellare aveva affidato alla nave una missione di pura routine, la ricognizione su di un piccolo pianeta di classe M. Ma nonostante questo, le cose non andavano affatto bene.
"Siamo in orbita", dichiaro’ il timoniere Benson rompendo il silenzio che si era steso come un sudario sul ponte di comando. Il capitano si trovava in piedi in mezzo alla plancia con al suo fianco Sela.
"Sito, Renae andate in sala teletrasporto", ordino’ Deran, "Signor Salok, signor T'Nek andate anche voi", ora si era rivolto a due romulani che occupavano rispettivamente le postazioni di controlli ambientali e scienze II. I due ufficiali si bloccarono un attimo e fissarono Sela. La donna fece un lieve cenno d'assenso con il capo e solo allora questi si unirono ai due federali nel turboascensore. Il cenno d'intesa non sfuggi’ al bajoriano.
Si avvio’ verso il suo studio poi si giro’ verso la donna, "Sub-Commander mi vuole seguire nella mia sala tattica"
Quando la porta si chiuse alle loro spalle, il capitano si giro’ verso di lei con aria truce.
"Cosa diavolo stava facendo?", si trattenne a stento dall’urlargli in faccia.
"Non capisco", rispose la romulana con aria innocente.
"Poco fa ha messo in discussione la mia autorita’ di fronte a tutti i miei ufficiali", continuo’ Nos infuriato, "Questa e’ una cosa che non transigo!"
"Mi senta bene federale", la donna non pareva affatto scossa, "Questo incarico non piace a lei, come non piace a me", alzo’ anch’essa il tono della sua voce, "I miei uomini non prendono ordini da lei, come i suoi non lo fanno da me, quindi non mi stia a scocciare con queste sciocchezze"
Detto questo si giro’ e senza chiedere il permesso, torno’ in plancia. Deran sospiro’ trattenendo a stento la sua rabbia.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"Datemi qualche buona notizia", chiese Nos ai suoi compagni con aria supplichevole.
Erano nel suo alloggio per una cena informale. Con lui c'erano Renae, Relok, Jaxa e Melixa, ovvero gli ufficiali superiori della Federazione. Tutti parevano rabbuiati in volto, a parte il vulcaniano naturalmente.
"Nonostante i miei sforzi i miei uomini della sezione scientifica ed i romulani, non fraternizzano e formano due diverse e separate e’quipe", spiego’ Renae O'Connor sconsolata.
"Idem per gli ingegneri", gli fece eco Melixa Haret scuotendo il capo, "Pensate che sono riuscita a vedere solo oggi il dispositivo di occultamento... E solo per pochi minuti!"
Subito dopo prese la parola Relok, "Il personale medico e’ solo federale e quindi non ho nulla da riferire"
"Nella sicurezza le cose sono ancora peggiori", si intromise la bajoriana sbuffando, "Ieri per fare allenare con me un romulano ho dovuto prenderlo con la forza... nel vero senso del termine"
"E’ questo che temevo", mormoro’ il capitano, "Rischio di rimetterci la carriera..."
"Perche’?", gli chiese O’Connor.
"L'unione di un equipaggio federale ed uno romulano e’ un tremendo azzardo in questo momento e se qualcosa andasse male io sarei il capro espiatorio ideale... chi meglio di un "degradato gia’ una volta"?", rispose Deran, "Non avete proprio buone notizie", ora sembrava supplicare gli altri, "Possibile che nessuno, in tutto questo tempo, sia riuscito a fraternizzare?"
Renae e Sito si guardarono e celarono a malapena un risolino divertito.
Renae O'Connor si decise a parlare, "Qualcuno c'e’..."
"Erik", aggiunse Sito Jaxa e vedendo che Deran aspettava incuriosito continuo’, "Ieri l'ho visto camminare nei corridoi con una giovane romulana e si tenevano per mano..."
"Affascinante", esclamo’ il dottore.
Rimasero per un attimo tutti in silenzio ponderando cio’ che avevano appena sentito.
"Mi e’ venuta un'idea", disse improvvisamente il capitano alzandosi ed avviandosi verso l’uscita della stanza, "Riuniamo tutto l'equipaggio nell'hangar navette uno"

Una ventina di minuti dopo tutto l'equipaggio era riunito nell'hangar navette principale. Sul palchetto dell'oratore stava Deran con al suo fianco, come al solito, Sela. Il bajoriano si chiese se la sua fosse una buona idea. Di fronte a lui l'equipaggio era diviso nettamente in due schiere, a destra i romulani ed a sinistra i federali.
"Come sapete", inizio’ a dire attirando l'attenzione, "Quest'esperienza sta avendo un inizio alquanto stentato", beh, si disse, forse stentato e’ fin troppo buono come termine per definire la situazione, "A dividerci ci sono anni d'incomprensioni e pregiudizi. Ma per il bene della Federazione e dell'Impero Stellare Romulano dobbiamo andare avanti. Non e’ facile, lo so ma ce la faremo", si fermo’ un attimo a pensare ancora un istante se la sua idea fosse sensata o no, "Per facilitarvi il compito ho deciso di prendere una decisione drastica. Da ora in poi tutto il personale della Federazione, diviso a seconda dei gradi, dividera’ il proprio alloggio con un membro dell'equipaggio romulano"
Appena compresero il significato dell’ordine del capitano dalla folla si alzo’ un mormorio risentito. Anche i suoi amici lo stavano guardando come se fosse impazzito. Il mormorio comincio’ a trasformarsi in una vera e propria protesta da tutte due le parti. Entro breve sarebbe degenerata.
"Il capitano ha ragione!", intervenne Sela calmando gli animi, "Ed io appoggio incondizionatamente la sua decisione!"
Deran si giro’ verso di lei con sorpresa e stupita ammirazione. Possibile che una decisione cosi’ drastica l'avesse 'rinsavita'? Poi noto’ uno strano luccichio negli occhi della donna ed un brivido lo pervase, certamente stava tramando qualcosa.
"Per dimostrarlo...", stava continuando a dire la romulana, con il piu’ dolce dei sorrisi stampato sul volto, "E visto che non ci sono altri comandanti e capitani a bordo; io e Deran divideremo il nostro alloggio"
Si giro’ a guardarlo negli occhi. Per un attimo Nos non riusci’ a comprendere cio’ che aveva detto la donna, poi lo fece. Se avesse rifiutato avrebbe fatto una figuraccia davanti a tutti, se avesse accettato invece avrebbe messo in crisi il suo rapporto con Renae.
"Vero capitano?", chiese Sela lanciandogli uno sguardo di sfida. Deran sospiro’ e poi prese una decisione. Passo’ un braccio attorno alle spalle della romulana e sorrise felicemente.
"Certamente", rispose con calma.
I mormorii terminarono immediatamente sostituiti da degli sguardi allucinati.

"Nos dimmi che non e’ una tua idea!", Renae O'Connor stentava a trattenere la sua rabbia. Si trovavano ancora nell'hangar navette anche se ormai erano rimasti in pochi.
"Non lo e’ infatti", rispose il ragazzo, "Almeno non del tutto..."
La ragazza gli lancio’ uno sguardo torvo e poi gli volto’ le spalle.
Nos cerco’ di abbracciarla, "Renae, so che e’ una situazione... imbarazzante, ma..."
"IMBARAZZANTE!", urlo’ la ragazza allontanando le braccia di Nos, tutti i presenti si girarono verso di loro a guardarli, "Ti rendi conto che mi stai dicendo che accetti di vivere con un'altra?"
"Renae ascoltami!", la blocco’ lui scrollandola e poi conducendola in un angolo della sala dove avrebbero potuto parlare con piu’ calma, "Non capisci? E' quello che vuole lei!"
La ragazza si calmo’ e lo guardo’ in volto. Aveva gli occhi lucidi.
"Se avessi rifiutato avrei dimostrato a tutti, e specialmente ai romulani, che non sono pronto ad affrontare le conseguenze delle mie scelte", spiego’ lui, "Pensi che mi piaccia questa storia?", gli prese le mani fra le sue e poi le bacio’, "Io ti amo Renae"
"Anche io purtroppo", rispose lei sottovoce con un sorriso amaro e poi si allontano’ da lui, "Va bene, fai cio’ che devi..."

Deran, piu’ infuriato che mai entro’ nel suo alloggio pronto ad esplodere contro la romulana tutta la sua rabbia e la sua frustrazione ma appena varco’ la soglia rimase a bocca aperta. Sela era distesa sul suo letto con i capelli bagnati e con indosso solo un asciugamano. E per giunta piccolo!
Nos degluti’ a fatica mentre la romulana gli lancio’ uno sguardo per nulla imbarazzato.
"Stavo facendo la doccia", disse calma, "Ed ora mi asciugo..."
"Questa e’ la goccia che fa traboccare il vaso", gli disse duro il bajoriano, "Sentimi bene perche’ non mi ripetero’. Prova a metterti tra me e Renae e giuro che t'ammazzo. Non sto scherzando!"
"Oh, il federale fa la voce grossa!", rispose la donna sollevandosi agilmente e mettendosi di fronte al suo capitano come per sfidarlo, "Dovrei avere paura?"
"Dovresti!", sibilo’ Nos trattenendosi a stento dal colpirla.
Sela come se non fosse successo nulla disse, "Hai davvero una grande considerazione di te stesso se pensi che io voglia sedurti"
"Credi che non sappia perche’ hai fatto tutto questo?", gli ringhio’ contro Deran, "Mi credi cosi’ stupido?"
L'altra non rispose e si sedette di nuovo sul letto a guardarlo, "Cosa avrei fatto?", chiese innocente dopo aver accavallato ‘ad arte’ le gambe e dopo avergli lanciato uno sguardo malizioso.
Il bajoriano non si trattenne piu’, "Hai capito che la mia 'drastica soluzione' era dannatamente buona ed hai avuto paura che funzionasse; cosi’ hai deciso di agire e devo farti i miei complimenti, in cosi’ poco tempo hai escogitato un piano quasi perfetto..."
"Perche’ quasi?", Sela ora era un po' infastidita.
"Perche’ non hai fatto i conti con me!", ruggi’ il bajoriano, "Tu pensavi che avrei rinunciato per non perdere Renae e quindi avrei perso la faccia, oppure avrei accettato ma perdendo lei, sarei stato 'piu’ malleabile'. Mi sbaglio forse?"
"Per niente", ripose finalmente sincera la donna, "E devo ammettere che mi stupisci per la tua astuzia", Deran non capi’ se lo stava prendendo in giro o no.
"Ma come ti ho detto non hai fatto i conti con me", continuo’ Nos, "Perche’ io ho gia’ pronta una contromossa..."
Non pote’ continuare perche’ l'attivarsi dell'allarme rosso lo interruppe.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Deran giunse in plancia pochi minuti dopo e subito chiese un rapporto.
"Abbiamo ricevuto un SOS dalla USS Challenger", spiego’ Sito lasciandogli la poltrona di comando e raggiungendo la consolle tattica, "Stiamo per intercettarla"
"Sullo schermo", ordino’ Deran accomodandosi.
Sul visore principale apparve una nave. Nos rimase a bocca aperta, era la sezione a disco di una classe Galaxy. Non c'era nessun segno della sezione da battaglia.
Il turboascensore si apri’ ed entro’ Sela. Il bajoriano si stupi’ del fatto che avesse ancora i capelli bagnati, dopotutto apprezzava il suo incarico abbastanza da non curarsi dei particolari estetici durante le emergenze.
"Ci stanno chiamando, solo audio", disse il capo della sicurezza e poi attivo’ la comunicazione.
"Sono il capitano Mellin della USS Challenger", la voce era ferma e calma ma lasciava trasparire una profonda amarezza, "O almeno di quello che ne rimane"
"Altri problemi con il Dominio?", chiese Deran.
L’altro fece un versaccio, "Vorrei parlarle in privato se fosse possibile"
"Va bene", rispose il bajoriano, "Venga pure sulla mia nave..."
"Preferisco che sia lei a raggiungermi", lo interruppe Mellin, "Intanto faremo rotta verso la Base Stellare piu’ vicina"
"Arrivo subito", rispose Nos interrompendo la comunicazione.

La Challenger sembrava essere sopravvissuta a stento ad una furiosa battaglia. Al suo interno c’era ancora del fumo e molte delle paratie erano crollate ed annerite. Oltre a cio’ si vedevano in giro molti meno membri dell’equipaggio di quanti se ne vedessero sull’Ardito ... e l’Ardito era notevolmente piu’ piccola della sola sezione a disco della nave di classe Galaxy.
"Grazie per essere venuto", esordi’ il capitano della Challenger.
"Non capisco il perche’ di questo incontro privato", rispose il bajoriano.
"E’ per via del suo equipaggio e di quello che ci e’ successo", inizio’ l’altro con fare misterioso, "Due giorni fa stavamo pattugliando, con altre un’altra nave, il confine con lo spazio cardassiano. Era tutto tranquillo quando rilevammo una strana scia ionica nelle vicinanze e ci spostammo per indagare. La scia ci porto’ in un sistema lontano da tutte le rotte normali. Una volta giunti la’ ci attaccarono"
Deran si sporse dalla sua sedia, la storia cominciava ad interessarlo ed iniziava a capire.
Mellin fini’ il suor acconto, "Erano tre Falchi da Guerra Romulani"
"Come?", chiese Nos non riuscendo a trattenersi.
"Siamo riusciti a stento ad andarcene perdendo la nave di scorta", continuo’ l’umano, "Ho dovuto separare la sezione a disco per i danni subiti e la sua esplosione ha indotto i Romulani a credere che fossimo tutti morti"
"Ma la Flotta Stellare ha stipulato un’alleanza con l’Impero Romulano fino alla fine delle ostilita’ con il Dominio...", Deran si sarebbe dato un pizzicotto per capire se stava sognando o no’.
"Sembra che i Romulani non lo sappiano", rispose lapidario l’altro.

Deran torno’ sulla sua nave alquanto scosso e subito ando’ in plancia. Tutti gli sguardi erano rivolti a lui ed avevano un che di interrogativo. Piu’ che normale pensando che solo lui sapeva la verita’ e solitamente la comunicava a tutti gli ufficiali superiori appena a bordo.
"Sub-Commander Sela mi segua in sala tattica", disse invece brusco e si invio’ nel suo studio.
Entrarono nella saletta e Deran chiuse la porta con un codice di sicurezza.
"A quale gioco state giocando?", chiese con voce dura alla sua seconda.
"Come dice?", rispose l'altra confusa.
"Credevo che i Romulani rispettassero gli accordi, ma forse ero solo un ingenuo", continuo’ Nos con rabbia, "Credevo foste onorevoli ma invece siete solo dei vili doppiogiochisti!"
"Come osa...", inizio’ a protestare l’altra.
Deran la fermo’ avvicinandola ad uno schermo e facendogli vedere i diari dei sensori della Challenger, "Guardi questi"
Sela li osservo’ impassibilmente e freddamente.
"Allora cosa ha da dire!", gli urlo’ l’altro.
"Non so nulla di tutto questo", rispose calma la romulana dopo aver finito di leggere, "E sono pronta a giurare che neanche il Senato Imperiale lo sa"
"E sai quanto valga la tua parola", penso’ Nos, ma si trattenne, "Ed allora chi sono?"
"Sono curiosa quanto lei di scoprirlo", fu la risposta della donna, "Capitano questa volta collaborero’"
"Capitano?", penso’ sbalordito Deran, "E’ un netto miglioramento rispetto al solito ed impersonale ‘bajoriano’ o ‘federale’"
"E va bene, collaboreremo, ma a due condizioni", mise subito in chiaro Nos, "Uno: nessuno sapra’ nulla dei Romulani fino a che non avremmo scoperto chi sono, ci sono gia’ troppe tensioni su questa nave. Due: faccia collaborare il suo equipaggio con il mio"
"Va bene capitano ma solo fino alla fine di questa missione"
Una stretta di mano suggello’ quella precaria tregua.

Tornarono in plancia poco dopo e Nos diede l’ordine di attivare il dispositivo di occultamento e di dirigersi a massima curvatura nel settore dove la Challenger era stata attaccata, poi attivo’ il suo comunicatore, "Deran a tutto l’equipaggio. Fino al termine di questa missione, di vitale importanza per la Federazione, vi chiedo di collaborare al massimo delle vostre capacita’ con i membri dell’equipaggio Romulani. Loro faranno altrettanto. Deran chiudo"
Il bajoriano si giro’ verso Sela, lei premette lo stemma romulano e pronuncio’ un discorso nella sua lingua, infine si sedette al fianco del capitano.
"La prossima volta", gli sussurro’ Nos, "Eviti di dire: ‘ci tocca aiutarli’, riferito ai miei uomini"
La romulana sgrano’ gli occhi sorpresa, "Lei conosce il romulano?"
"Certo", rispose Deran tornando a guardare lo schermo principale dove le stelle fluivano.
Sul suo viso era stampato un sorriso compiaciuto, gli era piaciuto sorprendere Sela. Ma il sorrise si trasformo’ in una smorfia sorpresa quando vide entrare in plancia Renae. La ragazza aveva tagliato i suoi capelli cortissimi e li aveva tinti di un biondo chiarissimo. Senza degnarlo di uno sguardo si ando’ a sedere alla sua consolle.

"Non c’e’ nulla capitano", riferi’ il tenente O’Connor.
Erano giunti nel sistema piu’ di cinque ore prima ed avevano scandagliato il sistema con tutti i sensori disponibili. Risultato: nulla.
"Tutto entro la norma per questa zona di spazio", continuo’ Renae, "A parte queste distorsioni sulla banda EM"
A quelle parole il bajoriano e la romulana sembrarono accendersi, subito si avvicinarono alla consolle della ragazza ed osservarono meglio le emissioni.
"Capitano so cosa significano queste letture", mormoro’ Sela.
"Lo so anch’io", rispose Deran, "Tal Shiar"
I due entrarono di nuovo nella sala tattica del capitano.
"Come fa a sapere che quello e’ il codice della Tal Shiar?", chiese la romulana.
"Ho lavorato per i servizi segreti", taglio’ corto Deran.
"Allora sapra’ che quel codice non e’ piu’ usato da cinque anni", continuo’ Sela, "Cio’ significa che qualcuno sta cercando di confondere le acque"
Nos annui’, "Ma se non sono i servizi segreti Romulani chi puo’ essere?"
"Non lo so ma puo’ stare certo che lo scopriro’", fini’ Sela uscendo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Rimasero nel sistema a scandagliare lo spazio per due giorni, ma non trovarono nulla.
Deran era soddisfatto del rapporto che si stava creando tra i federali ed i romulani, il lavorare insieme li stava unendo. Anche se non si poteva dire lo stesso del suo rapporto con Renae e Sela. Aveva provato a parlare con la giovane ragazza umana per chiedergli del perche’ del suo nuovo taglio di capelli ma lei era scattata in un impeto di rabbia e gelosia e se n’era andata. Allora aveva parlato con Sito, che gli era molto amica, ed aveva scoperto che l’aveva fatto per ‘fare concorrenza a Sela’, sue testuali parole. Sela d’altro canto aveva smesso di cercare di sedurlo e si stava dedicando anima e corpo a cercare di svelare quel mistero. Una cosa rassicurante e di buon auspicio, pensava il capitano.
Il campanello del suo studio trillo’ e lui distrattamente disse di entrare. Nella sua saletta tattica entro’ la romulana con un DiPAD in mano e con un sorriso trionfante stampato sulle labbra.
"Ho scoperto chi sono!", disse porgendo lo strumento al suo capitano.
Il bajoriano lo afferro’ e lo lesse velocemente. Era un documento segreto dell’Impero Romulano che diceva che alcuni esponenti della Tal Shiar avevano rubato delle navi stellari e si erano dileguati nello spazio.
"Quindi pensa che siano loro?", chiese Nos dopo aver finito di leggere.
"Ne sono certa", rispose con voce convinta, "Mi autorizza ad agire in conseguenza?"
Deran si insospetti’, "In che senso?"
"Se sono qui e’ perche’ stanno cercando di unirsi al Dominio", continuo’ la donna, "Dopo essersi distrutti con la loro alleanza con l'Ordine Ossidiano, gli ultimi membri della Tal Shiar ci avevano sempre suggerito di unirci a loro"
"Forse posso fare in modo che finalmente si senta davvero un membro di questo equipaggio", penso’ Deran, "Come suggerisce di agire?"
"Li scoveremo e poi li distruggeremo!", ruggi’ raggiante la romulana.
"Sara’ pero’ molto pericoloso e dovro’ controllarla fino alla fine", Nos la guardo’ negli occhi, "E’ questo che farebbe se si trovasse su di una nave dell’Impero?"
"Si. Questo e’ il modo normale di condurre un’operazione"
"E va bene. Le lascero’ condurre questa missione", decise il capitano, "Visto che siamo una nave dell'Impero faremo come vuole lei... Ma si ricordi che siamo anche una nave federale"
Sela e poi si diresse verso l’uscita, "Agiro’ di conseguenza"
Le porte si aprirono, ma lei prima di uscire si giro’ per lanciare un’occhiata al capitano. Avendo accettato il suo modo di condurre l’operazione l’aveva enormemente sorpresa... in bene. Forse non era poi cosi’ male lavorare con lui e magari fare qualcosa di piu’ che lavorare...
Lascio’ cadere quei pensieri e, sorridendo, torno’ sul ponte.

Deran torno’ sulla plancia poco dopo e noto’ che Renae non occupava la sua postazione. Lascio’ il comando alla sua seconda ed ando’ a cercarla. Era il momento di mettere le cose in chiaro e lui voleva farla ragionare. Chiese al computer dove trovare la donna e scopri’ che era sul Ponte Ologrammi Due, saputo questo ordino’ al turboascensore di raggiungerla. Quando raggiunse la sua meta scopri’ che nella sala stava ‘girando’ un programma di lotta klingon. A quella scoperta, se fosse stato un vulcaniano, Nos avrebbe sollevato entrambe le sopracciglia, ma essendo un bajoriano rimase solo a bocca aperta. Si mise di fronte alla porta, aspetto’ che si aprisse, poi entro’.
Dentro alla sala stava succedendo il finimondo. Sembrava di essere all’interno di una foresta vergine costellata di varie radure. In ognuna di questa si svolgeva un combattimento. Nos era apparso sopra di una collina e poteva sovrastare quella vista. Noto’ che in mezzo alla mischia si trovava Renae e... stava combattendo contro due enormi klingon. Il bajoriano chiuse gli occhi sicuro di stare sognando, ma quando li riapri’ scopri’ che non lo stava facendo. La giovane donna brandiva con due mani un lungo bastone e stava respingendo gli assalti dei due alieni con una furia cieca negli occhi.
Deran sospiro’ e si diresse verso di lei, ma prima di farsi vedere ordino’ al computer di replicargli un bastone uguale a quello della ragazza. Poi, camminando lentamente entro’ nella radura e disse al computer di togliere tutti gli avversari e mantenere solo l'ambientazione. Renae, ancora nell’impeto del combattimento si scaglio’ irritata verso di lui.
"CHI TI HA DETTO DI FERMARE IL PROGRAMMA!", gli ringhio’ contro con odio.
"Stai combattendo qui per colpa mia", gli rispose con calma il bajoriano avvicinandosi ancora, "Quindi e’ giusto che sia io a combattere contro di te"
"Che gusto c’e’?", la ragazza era infuriata, "I sistemi di sicurezza impediranno qualsiasi danno!"
Nos sorrise, "Computer disattivare i blocchi di sicurezza del Ponte Ologrammi Due. Autorizzazione Deran Ro-Omicron-Csi-Sette"
"Ora va' meglio", Renae gli si avvicino’ roteando il suo bastone, "Non sperare che sia buona con te"
Iniziarono a girarsi attorno studiandosi. Fecero alcune finte a cui nessuno dei due abbocco’, poi iniziarono a combattere. La ragazza era brava ed allenata, di conseguenza il bajoriano si trovo’ da subito sulla difensiva.
"Renae ti amo", respinse a fatica uno dei suoi assalti, "Non e’ cambiato nulla!"
"Non pensare di distrarmi con questi trucchi!", ruggi’ lei colpendolo al fianco con una botta secca, "E poi non e’ vero che nulla e’ cambiato...", continuo’ a colpirlo con forza, "...se non sbaglio dividi il tuo alloggio con un'altra donna!"
Nos riusci’ ad allontanarsi dolorante e si mise in posizione di difesa, "Vivo con lei ma solo temporaneamente e poi se davvero mi ami dovresti capire che lo faccio solo per dovere e non certo per piacere"
"Non dirmi che lei non ti piace!", gli urlo’ l’altra prendendolo alla sprovvista e colpendolo ad una gamba, "E poi per amore di te ho fatto di tutto, compreso rischiare la vita e la carriera piu’ volte, quindi non chiedermi di capirti!", finto’ un affondo all’altra gamba ed invece lo colpi’ ad un braccio con forza, "Se davvero ti importasse di me non avresti accettato! A costo di perdere questo comando!"
Il capitano si fermo’ atterrito. Lui era venuto sul ponte ologrammi per cercare di farla ragionare, ma adesso capiva che era lui a sbagliare e che lei aveva ragione. Renae, da quando si erano messi assieme ed anche da prima, aveva rischiato piu’ volte la sua carriera per aiutarlo, per salvarlo o anche solo per assecondare le sue decisioni, incondizionatamente... e proprio quando lui avrebbe dovuto fargli vedere che lei era piu’ importante di tutto, l’aveva tradita. Senza dire nulla lascio’ cadere il suo bastone a terra e rimase fermo a guardarla. Lei sorrise trionfante e gli si lancio’ contro sollevando la sua arma.
Si fermo’ un attimo prima di colpirlo.
"Scusa Renae ho sbagliato", la voce del bajoriano era bassa ed amara, "Scusami se puoi..."
Lei respirando a fatica e respingendo la rabbia lo guardo’ negli occhi. Deran noto’ che stava piangendo, cosi’ si avvicino’ per abbracciarla, "Scusa, mi dispiace tanto", la prese fra le sue braccia cullandola dolcemente, "Hai tutte le ragioni per essere arrabbiata... scusa"
Lei lo strinse forte e rimasero cosi’ per diversi minuti, senza dirsi nulla.
"Appena usciremo di qui andro’ a parlare con Sela e gli diro’ che non abitero’ piu’ con lei", gli disse il bajoriano stringendola ancora un attimo.
"No. Appena usciremo di qui andrai di corsa dal dottore a farti vedere", gli sorrise Renae asciugandosi le lacrime, "Poi andrai da Sela"
Lui sorrise e si incammino’ zoppicando ed appoggiandosi a lei, verso l’uscita, "Ma toglimi una curiosita’, chi ti ha creato questo programma?"
"E’ un programma ‘rilassante’ di Sito", rispose la ragazza, il bajoriano la guardo’ sorpreso.
"Ricordami che appena avremo un consigliere, fissero’ un appuntamento per mia sorella con lui", sorrise il ragazzo, "Quella ragazza ha dei problemi"
Renae lo guardo’ negli occhi e poi scoppio’ a ridere.
Uscirono dalla sala e Nos noto’ che il bastone di O’Connor non scomparve. Lei vide il suo sguardo e gli spiego’ che era un ricordo di suo padre, che era un campione di lotta con il bastone.
"E poi, anche se fosse stato solo un ologramma sarei andato di corsa a replicarne uno vero", fini’ sorridendogli, "Cosi’ alla prossima tua idea, sarei stata pronta..."

Sela tamburellava con le dita sui braccioli della poltrona del capitano. Era comoda, piu’ comoda di quelle a cui era abituata, sui Falchi da Guerra romulani. Si stiracchio’ e si fece abbracciare dalla morbidezza del sedile, poi si raddrizzo’ e scosse il capo. Le comodita’ della Flotta Stellare stavano rammollendola. Certo in quell'organizzazione c’erano tante cose che non sospettava neppure. I suoi piu’ acerrimi nemici in realta’ non erano cosi’ terribili e brutti come credeva, anzi se avesse passato abbastanza tempo con loro forse avrebbe anche potuto apprezzarli.
"Ma che diavolo sto pensando!", si rimprovero’ aspramente, "Io li odio! Li odio con tutte le forze!"
Si volto’ e noto’ che il signor Salok stava chiacchierando amichevolmente con un addetto ai sensori della federazione. "Maledizione!", penso’ lei, "Scommetto che tutta quella accondiscendenza del capitano mirava a questo!", respiro’ profondamente per calmarsi. A proposito del capitano, era davvero enigmatico. Appena saputo dell’incarico a cui sarebbe stata costretta, aveva parlato con tutti i suoi contatti nei servizi segreti per sapere di piu’ sul suo nuovo superiore ma non era giunta a nulla. Quasi tutte le informazioni prima di diventare capitano della prima nave Ardito erano classificate ai piu’ alti livelli di segretezza. La cosa l’aveva irritata, a lei piaceva conoscere tutto di tutti per poterli manipolare. Ma con il capitano ci era riuscito solo quando lui aveva avuto la trovata di far dividere gli alloggi. Ah, se avesse potuto vedere la sua faccia quando l’aveva sorpresa in asciugamano sul letto... Sorrise compiaciuta, era stata proprio una trovata azzeccata. Mettersi tra lui e la sua donna l’aveva reso vulnerabile, ma lui aveva saputo subito rispondergli... e lo aveva fatto in modo che lei non potesse resistergli, assegnandogli il comando in quella missione. Nonostante l’avesse, momentaneamente, bloccata, i suoi propositi erano sempre gli stessi. Abbandonare quella maledetta assegnazione al piu’ presto!

"E come si e’ fatto tutti questi lividi?", chiese l’infermiera Sonya a Deran.
Erano giunti da poco nell'infermeria della nave ed ora la ragazza stava curando le varie escoriazioni e contusioni del capitano.
"Beh, ho provato un nuovo programma sul ponte ologrammi e...", spiego’ il capitano guardando con aria complice Renae, "...ed ho sottovalutato i rischi della cosa"
"Non capiro’ mai il bisogno di voi ‘maschietti’ di rischiare la vostra incolumita’ per gioco", lo apostrofo’ Sonya, "Per lo meno ha imparato qualcosa da tutto cio’?"
"Si", rispose Nos sorridendo mentre si preparava ad uscire, "Ho imparato due cose, che non bisogna mai sottovalutare l'abilita’ di una donna con il bastone e che devo dire una cosa al mio primo ufficiale"
Mentre usciva con il tenente O’Connor non pote’ vedere che l’infermiera era rimasta con un sopracciglio sollevato per lo stupore. A guardarla si sarebbe detto che aveva molto bene imparato da Relok, il suo ufficiale superiore.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Deran giunse in plancia poco dopo e convoco’ la sua seconda nella sala tattica. Arrivato qui si mise di fronte a lei e la guardo’ negli occhi, "Ho una cosa molto importante da dirle"
"Anche io!", lo anticipo’ la romulana, "Penso di sapere dove di nascondono quei traditori!", condusse il suo superiore al computer posto sul suo tavolo e gli mostro’ una mappa, "Ecco, sono qui!", indico’ una nebulosa, "Anche se non so ancora il perche’"
"Bene, agisca come meglio crede", gli rispose il bajoriano.
Sela si giro’ e fece per uscire ma Nos la fermo’, "Le devo ancora dire il perche’ l’ho convocata qui", la romulana lo guardo’ con aria interrogativa.
"Non sono piu’ disposto a dividere il mio alloggio con lei. Non che mi dispiaccia vivere con lei, e’ una splendida donna, ma il mio rapporto con Renae e’ talmente forte che se dovessi scegliere tra lei e la mia carriera non avrei dubbi", fece una pausa, "Sceglierei lei"
Nella mente dell’agente dell'Impero si susseguirono diverse emozioni. Prima la rabbia, poi la raggiante felicita’ data dalla vittoria, ed infine, inaspettata, la comprensione verso il suo superiore. "Volevo giungere a questo, ma ora che l’ho ottenuto non riesco a gioire del tutto", era costernata, "Non pensavo sarebbe arrivato a tanto... in effetti lo invidio, se e’ disposto a lasciare la sua carriera per quella donna deve amarla molto", sospiro’ indecisa sul da farsi, "Dovrei screditarlo davanti a tutto l’equipaggio e soprattutto davanti ai miei uomini ma..."
"Va bene capitano, ma il cambiamento avverra’ solo alla fine di questa missione", rispose voltandosi, "Poi decideremo il nuovo corso degli eventi"
Detto questo usci’ dalla porta e torno’ in plancia.

Poco dopo entro’ nella sala tattica il tenente O'Connor, "Come e’ andata?"
"Meglio di quanto pensassi", rispose il bajoriano ancora sorpreso della reazione della sua seconda, "Ha accettato a lasciare la mia stanza..."
"Ma..."
"Ma solo alla fine di questa missione. Cosi’ ho prenotato il ponte ologrammi per tutti i miei ‘fine turno’", Renae lo guardo’ confusa, "Andro’ a dormire li’"
Lei gli sorrise e lo abbraccio’, poi si giro’ e si allontano’, ma, poco prima di uscire gli disse, "Se fai il bravo, qualche volta potrei venire a trovarti sul ponte ologrammi..."
Deran si sedette sulla sua poltrona e per un attimo penso’ di essere la persona piu’ fortunata dal mondo ad avere una donna come Renae al suo fianco. Poi si concentro’ sui dati che gli aveva dato il suo primo ufficiale. "Chissa’ perche’ si sono rintanati in quella nebulosa". Chiese al computer di fornirgli i dati delle rotte di tutte le navi conosciute che avrebbero dovuto passare li’ vicino. Scopri’ che solo una nave diplomatica l’avrebbe fatto, la USS Gorkor.
"Ma certo!", penso’ dopo aver letto la missione dell’equipaggio del vascello, "Quelli si sono sempre opposti all’alleanza con noi federali e, visto che quei diplomatici stanno cercando di rendere piu’ saldo il rapporto tra Federazione ed Impero, se loro li uccidessero otterrebbero un raffreddamento tra i due governi"

Interludio
Richard Hawiland sorrise. Era una cosa che faceva spesso, anche se quasi mai con gusto. Il sorriso era la sua arma migliore, la sua arma segreta. La ragazza lo guardo’ spaesata ma gia’ completamente ‘cotta’ di lui. Ancora una volta aveva avuto effetto. Mentre gli si avvicinava ed attaccava discorso con lei, penso’ che, a dire il vero, il sorriso era solo un paravento. Non era lui che aveva il magico potere di sedurre qualsiasi donna, quella era una cosa innata. Certo la sua eredita’ genetica lo aiutava, avere una madre betazoide ed un padre deltano aveva creato un mix incredibile.
Un cameriere gli si avvicino’ e gli mormoro’ che c’era una comunicazione per lui dall’ammiragliato. Si alzo’ senza dire nulla alla ragazza, tanto sarebbe rimasta ad aspettarlo anche per sempre oramai, ed entro’ in una piccola cabina privata, poi digito’ il suo codice d’accesso.
"Salve Tenente Hawiland", un ammiraglio dall’altra parte dello schermo lo guardava serio, "Devo comunicarle il suo nuovo assegnamento su di una nave stellare..."
Richard si gratto’ distrattamente il capo, ma non gli avevano detto che non avrebbe piu’ prestato servizio su di un vascello federale perche’ ‘distraeva troppo’ l’equipaggio femminile?
"...sara’ addetto alle operazioni sulla USS Ardito. Prendera’ servizio tra di una settimana. Dexter chiudo"
Non gli aveva dato il tempo di parlare o di chiedere nulla, ma a lui non importava. Torno’ nella grande sala e si sedette al fianco della donna. Aveva ancora sette giorni di piacere da trascorrere, poi avrebbe cominciato a pensare alla sua nuova casa.
Fine Interludio

Deran giunse in plancia e spiego’ brevemente cosa aveva scoperto. Poi aggiunse che non avrebbe tollerato il rischiare la vita dei membri dell’equipaggio dell’altra nave.
"Ma se cambiano rotta noi li perderemo!", protesto’ Sela.
"La Gorkor non ha neanche un vero capitano", la fermo’ Deran, "Ed e’ di classe Excelsior, non resisterebbe mai ad un attacco di tre Falchi da Guerra"
"Ci saremo noi a difenderla e sapranno dell’attacco!"
"Anche se riuscissimo a distruggere due navi nemiche, e dubito che lo faremo subito, dovrebbe difendersi da sola contro un Falco ed il suo equipaggio non e’ all’altezza...", mentre diceva queste ultime parole gli venne un’idea, "...a meno che..."
Sela lo guardo’ con aria interrogativa.
"...a meno che non ci sia io al comando di quella nave"
"In questo modo potrebbe usare tutta la sua esperienza per tenerla intera fino al nostro intervento", gli fece eco la romulana.
"Finalmente un comandate che non mi blocca appena faccio una proposta rischiosa", si disse Nos, "Non so se esserne felice o no..."
"Preparo subito una navetta per raggiungere la Gorkor", Deran si giro’ avviandosi verso l’hangar.
"Capitano", lo fermo’ Sela, "Porti con lei il centurione Salok, e’ un tattico molto esperto e sapra’ proteggerla"
Nos annui’ ed usci’ dalla plancia, stupito per l’inaspettato atteggiamento protettivo del suo primo ufficiale.

Il viaggio in navetta fu facile e lui scambio’ solo poche parole con Salok, perche’ era troppo intento a preparare alcune tattiche che avrebbe usato sull’altra nave. Sei ore dopo era gia’ a bordo della Gorkor ed era stato invitato alla riunione. Nella saletta della nave della federazione c’erano, oltre a lui, il tenente comandante O’Neil, un ragazzo di circa venticinque anni ed il capo della delegazione diplomatica.
"Manca ancora qualcuno?", chiese il bajoriano.
"Manca solo il consigliere, ma ci raggiungera’ tra poco", rispose il comandante, "Inizi pure"
Deran si sposto’ al fianco dello schermo del computer che era posto sul muro ed inizio’ a spiegare, si fermo’ solo un attimo quando vide entrare la donna. La conosceva e non si sarebbe mai aspettato di vederla li’. Comunque riusci’ a mascherare la sua reazione e prosegui’ dicendo tutto cio’ che sapeva.
"...da questo capirete che e’ di fondamentale importanza riuscire a fermare quei dissidenti ora che ne abbiamo la possibilita’", fini’.
"Ha ragione, ma non riusciremo a resistergli...", inizio’ a protestare il comandate.
"Non conosce l'Ardito, riuscira’ a mettere fuori combattimento due Falchi da Guerra in breve tempo", controbatte’ il bajoriano, "Noi dovremo sfuggire all’ultima nave nemica solo per pochi istanti"
"Se ne e’ sicuro io mi fido di lei", era stato il capo della delegazione diplomatica a parlare.
"Anche per me va bene, ma vorrei che fosse lei a prendere il comando", gli chiese il comandante, "Non sono addestrato per azioni del genere"
Deran sorrise, "Speravo che me lo chiedesse!", annui’ all’uomo. Intanto tutti uscirono dalla sala, tranne il bajoriano ed il consigliere.
La ragazza gli si avvicino’, "E’ un piacere rivederti Nos"
"E’ una vita che non ci vediamo, Erika", rispose sorridendo Deran, "Che cosa hai fatto dopo l’accademia?"
"Ho frequentato la Scuola Militare Imperiale di Romolus", rispose lei sorridendo.
Il bajoriano ancora non riusciva quasi a credere alla possibile esistenza di una donna come Erika Zarton. Era la figlia di un ambasciatore della Federazione e di un’ambasciatrice Romulana; era cresciuta imparando dalle due culture, sempre in bilico tra i due mondi. Sotto la pressione del padre aveva frequentato l’accademia negli stessi anni di Nos poi, obbedendo alla madre, si era trasferita su Romolus. Erika era stata piu’ volte determinante in diversi trattati tra Federazione e Romulani, visto che entrambi i popoli si fidavano di lei. Era l’unica ad avere il doppio grado di Comandante/Sub-Commander e poteva prestare servizio, a sua scelta, sia su navi della Flotta Stellare che su quelle Imperiali.
Ora, inaspettatamente, il bajoriano la rincontrava. Erano diventati amici mentre frequentavano l’accademia. Avevano seguito il corso triennale di ‘Diplomazia Aggressiva’, un corso snobbato dai piu’, tanto che a seguirlo erano solo loro due piu’ Terik!
Parlarono dei tempi passati per un po', poi ripresero le loro mansioni. La ragazza era attache’ delle delegazioni diplomatiche di entrambi i governi, ma confesso’ a Nos di non amare molto quel lavoro e di preferire invece quello di consigliere.

"Come sarebbe a dire che il capitano e’ andato sull’altra nave!", ruggi’ Sito dopo aver appreso la notizia.
"E’ stata una sua idea", rispose Sela, prese l’ira dell’ufficiale della sicurezza come se fosse stata una pioggerellina primaverile.
"Il compito del Numero Uno e’ quello di difendere il capitano ed impedirgli di rischiare la vita!", continuo’ la bajoriana.
"Mi senta bene tenente comandante", la blocco’ la romulana, "Io sono il suo ufficiale superiore ed in questo momento sono al comando della nave e non tollero che mi si parli in quel modo!", lo disse con voce calma ma il suo sguardo riusci’ a spaventare Jaxa e questa era una cosa che non capitava molto spesso.
"Questo non toglie...", cerco’ di riprendere la ragazza ma stavolta con meno convinzione.
"Deran non sa combattere su navi occultate io si e poi l’altro equipaggio non mi avrebbe mai fatto comandare la sua nave. Punto!", gli spiego’ il Sub-Commander, "Ed ora riprendiamo la rotta"

Deran era seduto sulla poltrona del capitano della USS Gorkor, dietro di lui, alla postazione tattica si era posto Salok, al suo fianco aveva a destra il comandante O’Neil ed alla sua sinistra il consigliere Zarton. Il bajoriano tamburellava nervosamente le sue dita sul bracciolo del suo sedile.
Erika lo guardo’, "Nervoso?"
"Lo sono sempre quando sto per combattere", rispose il bajoriano cercando di assumere un’aria sicura, "A dire il vero il non poter fare nulla mi spaventa", gli mormoro’, "Tu non hai paura?"
"Mi fido della tua competenza. Se c’e’ una cosa in cui sei sempre stato bravo e’ sorprendere l’avversario"
"Non credevo mi conoscesse cosi’ bene", penso’ Deran, poi si giro’ verso il romulano, "Signor Salok come crede ci attaccheranno?"
"Ci sono due possibilita’ a seconda che sappiano o no che l’Ardito ci sta seguendo", rispose l’uomo, "Se non lo sanno due falchi si disocculteranno alla nostra poppa e ci colpiranno con un fuoco incrociato mentre il terzo interverra’ solo se sfuggiamo ai primi due", fece una pausa e poi prosegui’, "Se lo sanno, ci attacchera’ uno solo, costringendo l’Ardito a venire in nostro aiuto..."
"...cosi’ dovra’ disoccultarsi e sara’ facile preda degli altri", fini’ per lui Nos. Si alzo’ e si gratto’ il mento pensando, "Comunque vada dovremo difenderci e dovremo reagire immediatamente. Quanto tempo passa da quando un Falco da Guerra si disocculta a quando puo’ sparare?"
"Approssimativamente da 0.5 a due secondi", rispose Salok, "A seconda dell’abilita’ del capitano del vascello e del suo ufficiale tattico"
"Quindi, nel peggiore dei casi dovremo reagire in meno di mezzo secondo", il bajoriano passeggio’ per la plancia cercando di ideare un piano efficace, "Timoniere, quanto impiegheremmo ad effettuare una HET a 180°?"
"Ma capitano un HET a 180° non e’ mai stato provato su una nave di questa classe...", protesto’ il ragazzo.
"Lo so, ma e’ l’unica cosa che potrebbe darci abbastanza tempo per salvarci", rispose Deran, "Se non facciamo nulla i colpi di due falchi da guerra ci distruggeranno comunque, almeno se lo stress strutturale non lo fa, avremo una possibilita’"

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


"Da ora in avanti ogni istante e’ buono per essere attaccati", disse il bajoriano, "Quindi massima allerta"
La Gorkor era appena arrivata a costeggiare il limite della nebulosa. Il fenomeno galattico lanciava raggi color lilla all’interno della plancia della nave stellare federale dando a tutti un aspetto spettrale.
"Capitano alle nostre spalle!", urlo’ il guardiamarina addetto ai sensori.
"Non si sono fatti attendere", penso’ Deran, "Esegua!", ordino’ secco rivolto al timoniere. Il tenente era stato avvertito che non ci sarebbe stato il tempo di dare tutto l’ordine e quindi a quella parola avrebbe effettuato la manovra decisa senza aspettare ulteriori spiegazioni.
Quando il timoniere tocco’ il pulsante della sua consolle che attivo’ la manovra tutti furono sbalzati dalle loro postazioni e la luce si spense. In un istante la grande nave di classe Excelsior aveva invertito la sua rotta. Il bajoriano fu il primo ad alzarsi e mentre aiutava Erika a risistemarsi sulla sua poltrona le luci si riaccesero, "Rapporto!"
"Abbiamo totale mancanza di energia sui ponti dal nove al tredici...", inizio’ l’addetto alle operazioni, "Falla sul ponte otto, tutti gli altri sistemi al cento per cento... abbiamo evitato il primo attacco"
"Il nostro avversario e’ un Falco da Guerra Romulano", disse Salok, "Ci sta per raggiungere"
"Manovre evasive!", ordino’ Deran.

"Dobbiamo intervenire!", disse con tono supplicante Renae.
Sul visore principale della nave federale scorrevano le immagini di un Falco da Guerra romulano che stava inseguendo e colpendo ripetutamente una nave di classe Excelsior.
"Non ancora", rispose Sela, "Dobbiamo aspettare che si disocculti almeno un’altra nave"

"Scudi scesi al ventotto per cento"
La plancia della USS Gorkor stava sussultando continuamente ogni volta che una salva colpiva la nave. Per ora non c’erano state esplosioni, ma del fumo iniziava a filtrare.
"Ci hanno colpito tante volte, ma non ci hanno distrutti", mormoro’ Deran frustrato, "Ma perche’?"
"Non siamo noi l’obiettivo!", intervenne il consigliere Zarton. Il bajoriano la guardo’ sorpreso e lei continuo’, "Pensaci Nos, se distruggessero questa delegazione la Federazione ne manderebbe un’altra, non sarebbe un grande problema. Ma se distruggessero l’Ardito vanificherebbero l’unico vero gesto di fratellanza tra i due governi"
"Ma certo, la mia nave e’ il vero obiettivo!", capi’ improvvisamente il bajoriano, e poi si alzo’ in piedi, "Timoniere continui le manovre evasive", si giro’ indietro verso il romulano, "Salok, scarica tutto il plasma ionizzante dalle gondole a curvatura. Comandante O’Neil, faccia scendere l’energia del cinquanta per cento e disattivi le armi!"
Tutti eseguirono e poi si girarono verso di lui non avendo capito cosa voleva ottenere.
"Ora tocca a te Sela"

"La Gorkor sta perdendo plasma ionizzato dalle gondole, la sua energia e’ scesa del cinquanta per cento e le sue armi sono state disattivate", Sito era agitatissima, "Non resisteranno ancora per molto!"
"Ma perche’ non l’hanno distrutta!", penso’ Sela calma, "Non ha senso che stiano giocando con loro in questa maniera"
"Sub-Commander", intervenne O’Connor, "C’e’ qualcosa di strano. Secondo le mie analisi i motori della Gorkor sono del tutto integri e quindi non dovrebbero perdere plasma ne’ fornire cosi’ poca energia"
"E’ un messaggio di Deran!", esclamo’ Sito, "Ma quale?"
"Che effetto sta avendo il plasma?", chiese la romulana.
"Per ora niente, a parte che si sta attaccando al nostro scafo..."
"Ma certo!", sorrise Sela raggiante, "Tenente comandate Sito esegua una scansione e verifichi se ci sono particelle ionizzate concentrate in una zona e con una traiettoria strana"
La bajoriana comincio’ a scandagliare il sistema, "Si, due concentrazioni in posizione otto punto cinque e sette punto due"
"Punti tutte le nostre armi contro quelle coordinate e faccia fuoco!", ordino’ la figlia di Tasha Yar, "Sono le navi occultate!"

"Scudi al cinque per cento", disse il romulano addetto alle armi con tono sconsolato.
"Beh, ho dato abbastanza tempo al mio equipaggio", penso’ Deran, "Spero che abbia capito il mio piano", si alzo’ di nuovo, "Signor Salok miri tutti i nostri phaser nel punto debole di quella nave"
"Cosa le fa credere che quel vascello abbia un punto debole?"
"Nessuna nave e’ perfetta", rispose il bajoriano, "Se non vuole dirci questa informazione esegua e poi cancelli i dati dal computer, ma stia pronto a colpire la nave nemica al mio ordine"
"Ma non potrei mai distruggerla con queste armi...", continuo’ a protestare il romulano.
"Signor Salok non le chiedo affatto di distruggerla ma solo di fare in modo che le sue armi si disattivino, anche solo per pochi istanti", ripose Deran e pi si giro’ verso il comandante, "Lei riattivi gli armamenti"
"Armamenti di nuovo attivi!", rispose O’Neil.
"Fuoco!", ruggi’ Nos.

La nave di classe Excelsior sparo’ e nello stesso istante l’Ardito usci’ dall'occultamento e fece fuoco. Pochi attimi dopo due falchi da guerra esplosero senza avere il tempo di disoccultarsi, mentre il terzo, trovandosi ormai in inferiorita’ numerica, inverti’ la rotta cercando di scappare. Purtroppo per lui la nave federale color verde bottiglia la raggiunse e la fini’ a colpi di disgregatori.
"Quella e’ la tua nave?", chiese il consigliere Zarton a Deran.
"Si e’ quella", rispose il bajoriano con occhi sognanti.
"Signore ci stanno chiamando", a parlare era stato Salok e Nos gli fece un gesto d’assenso. Sullo schermo principale della USS Gorkor apparve il volto di Sela.
"Ha fatto un ottimo lavoro", si complimento’ Deran.
"Lo so ma ora che la missione e’ finita dobbiamo parlare", fu la brusca risposta della romulana.
"Arrivo subito a bordo", fini’ il capitano leggermente contrariato, si giro’ verso gli altri membri dell’equipaggio della nave stellare di classe Excelsior, "E’ stato un piacere lavorare con voi"
"Nos ti accompagno fino alla sala teletrasporto", gli disse il consigliere raggiungendolo nel turboascensore. Quando furono dentro la ragazza continuo’, "Siete senza un consigliere vero?", aspetto’ che lui annuisse, "Bene, ora ne avete uno!", Deran la guardo’ stupito, "Ho effettuato la richiesta ed e’ stata accettata con favore, pensano che io sia la persona adatta a questo lavoro"
"Beh, allora", gli disse il bajoriano stringendogli la mano, "Benvenuta a bordo!"



Nota: Mi rendo conto che l'aggiunta del nuovo membro dell'equipaggio e' un po' forzata ma mi serviva per gli sviluppi futuri... abbiate pieta'

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Epilogo ***


Il capitano era nel suo ufficio ed stava aggiornando la sua seconda Sela.
"...e cosi’, visto che ora c’e’ un altro comandate sull’Ardito, non c’e’ piu’ problema", sorrise trionfante, "Lei dividera’ l’alloggio con il consigliere Zarton"
La romulana accetto’ la nuova situazione con una scrollata di spalle e si avvio’ verso l’uscita.
"Strano nemmeno una parola", penso’ il bajoriano.
"Comunque e’ lei che ci rimette!", gli disse la donna prima che le porte si chiudessero alle sue spalle.
"Ah, mi sembrava", sorrise lui.
Pochi istanti dopo entro’ Renae e si mise a sedere di fronte a Nos, "Adesso che non sta piu’ nella tua stanza tu con chi starai?"
"Beh, ho fatto in modo di dividere il mio alloggio con il centurione Salok", rispose il bajoriano.
"Beh, staremo sempre distanti, ma almeno non sarai con un’altra donna...", la ragazza si alzo’ preparandosi ad uscire.
"A dire il vero io dividero’ la mia stanza con una donna...", la blocco’ lui, Renae si giro’ e lo fulmino’ con uno sguardo, "Ho scoperto che Salok e’ sposato con T’Mela, ma sui Falchi da Guerra Romulani non e’ consentito che le famiglie dividano gli alloggi..."
"Ma T’Mela non e’ la mia compagna di stanza?", Renae O’Connor stava cominciando a capire.
"Infatti...", sorrise Deran sornione, "Cosi’ ufficialmente io dividero’ il mio alloggio con Salok e tu con T’Mela, ma in realta’ loro vivranno insieme e noi anche", fece una lunga pausa, "Sempre che tu lo voglia"
Renae sembro’ illuminarsi e gli corse incontro sedendosi in braccio a lui.
"Certo che lo voglio!", gli disse baciandolo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=467314