Star Trek Ardito - Preludi

di lames76
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Nota: di nuovo un trittico di storie che porteranno ad un cambio totale... allacciate le cinture e non fatevi ingannare dal clima "divertente" di questo episodio...


"Tenente Comandante Sito a rapporto in sala teletrasporto due", la voce del capitano echeggio’ nel corridoio portata dall’interfono, "Dobbiamo ricevere il nostro nuovo addetto alle operazioni"
La bajoriana usci’ dal suo alloggio e si diresse verso la sua meta. Mentre percorreva la strada senti’ un pizzicore alla base del collo. Era una sensazione che provava quando c’era qualcosa di pericoloso che l’attendeva. Si fermo’ a pensare, aveva imparato a fidarsi di quella sensazione, ma ora non c’era proprio nulla di strano.
Sfioro’ il suo comunicatore, "Sito a plancia. Tutto bene?".
"Si tenente comandate", la voce del primo ufficiale era tranquilla, "Qualcosa non va'?"
"No solo una sensazione", rispose la bajoriana, "Sito chiudo"
Scrollo’ il capo, probabilmente stavolta il suo istinto aveva fatto cilecca. Arrivo’ nella sala e trovo’ ad attenderla Renae e Deran, che stavano fissando la pedana.
"Energia!", ordino’ il capitano appena la vide.
Dopo il consueto scintillio si materializzo’ al centro del teletrasporto un uomo. Era giovane ed indossava una divisa federale color ocra. Portava i capelli neri corti ed aveva un pizzetto ben curato, corporatura robusta ma non eccessivamente muscolosa.
"Tenente Richard Hawiland a rapporto", il nuovo venuto sorrise ai tre mettendosi sull’attenti.
"E’ un piacere riceverla sulla nostra nave", rispose il capitano stringendo la mano all’uomo, "Queste sono Sito Jaxa e Renae O’Connor, rispettivamente capo della sicurezza e primo ufficiale scientifico…"
Attese un attimo aspettando che le due donne si facessero avanti per presentarsi. Quando si accorse che non succedeva, si giro’ verso le due ragazze. Rimase a bocca aperta. Entrambe erano con gli occhi sgranati e pieni di uno sguardo sognante mentre fissavano inebetite Richard.
Altro che inebetite, sembravano completamente imbambolate!
Ci fu un lungo ed imbarazzante momento di silenzio che venne rotto dallo stesso tenente Hawiland quando saluto’ il capitano ed usci’ dalla sala per raggiungere proprio alloggio.
Il bajoriano rimase solo con le due ragazze.
"Renae, Jaxa che diavolo avete?", chiese sconcertato Deran scrollando le donne.
La loro risposta arrivo’ in coro e seguita da un sospiro, "E cosi’ bello..."

Deran entro’ in plancia pochi minuti dopo con un passo simile a quello che avrebbe potuto avere un Tirannosauro infuriato. Il modo in cui si erano comportate Jaxa e Renae lo aveva fatto imbestialire, soprattutto perche’, sulla sua nave, erano le due donne a cui teneva di piu’.
Il consigliere non parve accorgersene ed appena lui si sedette al suo posto gli chiese, "Come ti e’ sembrato il nuovo membro dell’equipaggio?", anche Sela lo guardo’ interessata.
"Non so", rispose franco il bajoriano, "Non sono riuscito a capirlo"
Passarono alcuni minuti ed il sempre piu’ irritato Nos, noto’ che sia Renae che Jaxa non erano ancora arrivate in plancia a prendere posto alle loro consolle. Nonostante il loro turno fosse iniziato da parecchio tempo.
Infastidito sfioro’ il suo comunicatore, "Deran a Sito"
Solo il silenzio rispose alla sua chiamata, ma il bajoriano non si arrese, "Deran a O’Connor", ancora nulla dall’altra parte, "Computer dove sono il tenente comandate Sito ed il tenente O'Connor?", stavolta non riusci’ a trattenere la scocciataggine.
"Il tenente comandate Sito ed il tenente O'Connor sono in sala teletrasporto due", la voce della macchina e la sua flemma riuscirono solo ad infastidirlo ulteriormente.
"Capitano a sala teletrasporto due", esplose il bajoriano, "Li’ ci sono Sito e Renae?", ancora poco e non sarebbe piu’ riuscito a trattenersi.
"Si capitano", rispose l’addetto alla sala imbarazzato.
"Mi puo’ dire che stanno facendo?", stavolta il suo tono era piu’ duro.
L’imbarazzo della voce dell’altro era palese, "Ehm... si stanno specchiando..."
"CHE COSA?", urlo’ il capitano, tutti si girarono a guardarlo e lui, cerco’ di riprendere il suo contegno, "Erika mi faresti il piacere di andare a prendere quelle due?", il consigliere usci’ dalla plancia.
Pochi istanti dopo da un altro turboascensore entro’ il nuovo membro dell’equipaggio. Appena lo vide l'espressione sul volto di Sela si addolci’, la romulana si alzo’ per presentarsi e fare conoscenza con il ragazzo. Era una cosa che non aveva mai fatto con nessun federale.
"Ma cosa sta succedendo?", esordi’ il timoniere Benson entrando in plancia ed interrompendo i foschi pensieri del capitano.
Deran sollevo’ il capo verso di lui, "Che altro c’e’?"
"Beh, dal ponte tre fino a qui, avro’ incontrato una dozzina di donne imbambolate e dallo sguardo sognante"
"Un momento!", penso’ Nos, "Sul ponte tre c’e’ l’alloggio di Richard Hawiland..."
"Tenente Hawiland mi raggiunga in sala tattica", il nuovo addetto alle operazioni lo segui’.
Sela storse il naso quando il suo superiore gli strappo’ il nuovo venuto. Sbuffando riprese la sua posizione ma non stacco’ gli occhi di dosso a Richard fino a che non scomparve dietro la porta. Quando entrarono nella saletta tattica, il capitano pote’ vedere che la causa della sua rabbia era solo un ragazzo, venticinque anni circa, con lo sguardo fisso a terra ed enormemente imbarazzato.
"Mi puo’ spiegare che succede?", cerco’ di calmarsi mentre gli parlava.
"Capitano non ha letto la mia scheda personale?"
"A dire il vero non ne ho avuto il tempo"
"E’ tutto scritto li’", rispose Richard, "Ma la prego di credermi quando le dico che mi dispiace molto..."

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


"Diario del capitano, supplemento
E’ davvero strana la situazione che si e’ creata a bordo dopo l’arrivo
Del tenente Hawiland. Sembra che tutto l’equipaggio femminile sia
Completamente ‘fuori fase’. Sembrano tutte innamorate cotte di lui
Adesso capisco quella nota del suo Curriculum Vitae che diceva:
Lieve effetto collaterale dovuto alla sua origine biologica... "



"’Lieve effetto collaterale’", mormoro’ Deran, "Dottore mi dia qualche buona notizia..."
Si trovava nell'infermeria, dove aveva fatto ‘ricoverare’ Renae e Sito dicendo al dottor Relok di controllarle e di trovare una ‘cura’ a quella che lui aveva definito: ‘Influenza Hawiland’.
"Come le ho gia’ detto non c’e’ nulla di anormale in loro", rispose il dottore, "Se fosse una vulcaniana forse potrebbe tenere a freno le sue emozioni ma essendo umana..."
"Ma non e’ possibile che non abbia nulla", Nos ormai era spazientito, "Non puo’ essere che tutte le donne a bordo si siano innamorate completamente di lui al primo sguardo!", in effetti ora provava anche un po' di invidia verso il suo nuovo ufficiale. "Ma per lo meno e’ sotto questo effetto anche Sela", penso’ sorridendo tra se’ e se’, "Peccato non poterne gioire pienamente..."
"In effetti e’ una cosa insolita ma non e’ una malattia", continuo’ calmo il dottore, "Anche se porta a qualche problema", tolse di mano all’infermiera Sonya un DiPAD. La ragazza non se ne accorse e continuo’ a guardarsi allo specchio cercando di mettersi a posto i capelli.
"Ho gia’ parlato con il tenente e dice che non puo’ farci nulla", intervenne il capitano, "Suo padre era betazoide e sua madre deltana... o viceversa, e cosi’ ha questa capacita’. Devo dire che mi ha fatto un’ottima impressione e sembra che sia sinceramente dispiaciuto per questa cosa. Mi e’ parso un ragazzo in gamba che vuole fare bene a bordo di una nave ma che non puo’ per questo problema"
"Cerchero’ di trovare una cura", il dottore controllo’ ancora un lettino diagnostico, "Ma il mio staff e’ composto al novanta per cento da esponenti del sesso femminile e quindi..."
"Usi il medico olografico", rispose il capitano piu’ seccatamente di quanto volesse uscendo.
Stava dirigendosi verso l’alloggio di Hawiland quando il suo comunicatore trillo’.
"Haret a Deran", era la voce dell’ingegnere capo e pareva irritata, "Come mai tutte le mie donne ingegnere non sono al loro posto?"
"Meno male che lei e’ ancora ‘sana’", penso’ Nos sollevando gli occhi al cielo.
"E’ una lunga storia Melixa", gli rispose, "Mi raccomando eviti in ogni modo di incontrare il signor Hawiland"
"E perche’? Mi e’ sembrato una persona a posto..."
"Vuole dire che l’ha gia’ incontrato?", il capitano si fermo’ in mezzo al corridoio sbalordito, "E non si sente attratta da lui?"
"Beh e’ un bel ragazzo... ma no, perche’?", ora c’era curiosita’ nella voce della ragazza.
"Le spieghero’ dopo, lei vada subito in infermeria e dica al dottore quello che mi ha appena detto"
"Ma signore..."
"E’ un ordine tenente!", gli disse secco Nos, "Deran chiudo!"
Giunse sul ponte tre e si diresse verso l’alloggio di Hawiland deciso a trovare una soluzione. Purtroppo non pote’ avvicinarsi alla porta del suo alloggio perche’ l’intera area era occupata da una trentina di donne. Cerco’ di farsi strada fino all’ingresso ma fu cacciato via in malo modo.
"Solo perche’ e’ il capitano non mi passera’ avanti!", gli ringhio’ contro una guardiamarina per nulla intimorita dal suo grado, "Faccia la fila come tutte le altre", ruggi’ una romulana.
Lui si allontano’ prima che la cosa degenerasse. Penso’ al da farsi e poi entro’ in sala teletrasporto uno e fece uscire l'addetto.
Sfioro’ il suo comunicatore, "Deran a Hawiland, e’ nel suo alloggio?"
"Si capitano", rispose l’altro.
"Vorrei parlarle"
"Ehm... capitano e’ un po' difficile per me poter uscire da qui...", era imbarazzato.
"Lo so", taglio’ corto il bajoriano ed intanto armeggio’ con i comandi del teletrasporto. Poco dopo il tenente apparve sulla pedana in un turbinio di luci.
"Andiamo", disse semplicemente il capitano uscendo dalla sala.

Pochi istanti dopo erano entrambi seduti in uno spartano alloggio nella Los Angeles degli anni ’50 del XX secolo. Naturalmente sul Ponte Ologrammi uno. La stanza era disordinata, cuscini fuori posto, bicchieri non lavati nel lavandino, l’unica cosa a posto era una scacchiera che mostrava una partita iniziata.
"Scusi il disordine, ma il mio alter ego olografico non ha molto tempo per le pulizie", si difese Nos, poi porse all’altro un bicchiere pulito e gli verso’ da bere.
"Mi dispiace tanto capitano, ma non e’ colpa mia", comincio’ a scusarsi Richard.
Il bajoriano lo blocco’ subito, "Lo so!"
"Ma se lo sa perche’ siamo venuti qui?"
«Rilevata apertura dell’uscita», disse la meccanica voce del computer.
Deran sorrise e poi ordino’, "Computer attivazione Protocollo Hawiland, autorizzazione Deran Ro-Csi-Omega-otto"
Il ragazzo si alzo’ confuso, ma il capitano gli fece segno di stare in silenzio.
«Rilevata chiusura dell’uscita», disse ancora il computer, «Protocollo Hawiland attivato»
"Computer uscita", ordino’ Nos e la porta del ponte ologrammi si materializzo’ di fronte a loro. Il capitano trascino’ l’imbambolato tenente fuori della porta e solo quando questa si chiuse gli parlo’, "Adesso le spiego. Questo e’ stato solo un diversivo. Ho notato che l’atteggiamento delle sue ‘conquiste’ diventava sempre piu’ geloso e violento e cosi’ ho deciso di confinarle qui dentro"
"Vuole dire che mi ha usato come esca per intrappolarle?"
"Si", rispose Nos, "Computer quanti membri femminili dell’equipaggio sono fuori dal ponte ologrammi uno?"
«Cinque», rispose la macchina, «Il tenente O'Connor ed il tenente comandante Sito sono attualmente in infermeria. Il tenente comandante Haret e’ in sala macchine, il comandante Zarton ed il Sub-Commander Sela sono in plancia»
Quando il computer smise di parlare il bajoriano premette il suo comunicatore, "Deran a tutti gli ufficiali superiori. Vediamoci in riunione tra dieci minuti"

Esattamente dieci minuti dopo si trovarono tutti nella sala riunioni. Il capitano sedeva a capo tavola, alla sua destra stavano in ordine, Erika Zarton, Sela e Melixa Haret; alla sua sinistra Richard Hawiland, Relok e Benson. Deran si ritrovo’ ad ammirare il suo primo ufficiale. Infatti, si vedeva lontano un miglio che era tremendamente attratta da Hawiland, ma riusciva a mantenere il controllo sulle sue azioni in modo lodevole. Le altre due donne invece sembravano stranamente immuni al ‘potere’ del tenente.
"Come sapete la nostra situazione e’ piuttosto critica", esordi’ il bajoriano, "Ho convocato questa riunione per permetterci di affrontarla senza ulteriori problemi", si volto’ verso Relok, "Dottore cos’ha da dirci?"
"Il potere del tenente sembra agire in due diverse maniere e senza la sua volonta’", inizio’ a spiegare, "Agisce sia telepaticamente, come una specie di ‘febbre zanthi’ , e sia ormonalmente, grazie a dei feromoni", si accorse che gli altri non capivano e si spiego’ meglio, "In pratica emette un profumo che eccita le donne", consulto’ un DiPAD e poi fini’, "Sembra che non ci sia una cura per nessuna delle due cose, il solo mio consiglio e’ che il tenente segua un corso per bloccare la sua telepatia con l’autocontrollo ed indossi una tuta isolante che impedisca ai suoi feromoni di espandersi nell’aria"
"E come mai io non ne soffro?", era stata l’ingegnere Haret a parlare.
"Lei ha un nonno betazoide e probabilmente per questo e’ in grado di bloccare la sua telepatia", le rispose il dottore, "Per quanto riguarda i feromoni non lo so", si giro’ verso le due mezze romulane, "Il consigliere Zarton e’ immune a tutti e due i fattori perche’ ha il DNA misto, il Sub-Commander Sela e’ immune alla telepatia per lo stesso fattore, ma non e’ immune ai feromoni perche’, ha differenza del consigliere, ha la madre umana, invece del padre"
"Fino a che tutto non si risolvera’ ho assegnato il compito di ufficiale tattico e capo della sicurezza al centurione Salok", disse il capitano, "Erika, tu sarai il sostituto ufficiale scientifico", fini’ guardando il consigliere, stava per alzarsi quando decise di aggiungere qualcosa, "Faremo rotta verso Betazed, forse li’ qualcuno sapra’ trovare una ‘cura’ per il problema di Hawiland"

Erano appena rientrati in plancia che il romulano che occupava temporaneamente la postazione tattica scopri’ qualcosa. Armeggio’ con gli strumenti per un attimo e poi parlo’.
"Capitano riceviamo una di richiesta di soccorso", disse rivolto al bajoriano, "Solo audio"
"Sentiamola", ordino’ Deran.
"Qui nave federale USS BackStep...", alcune statiche impedirono di sentire le parole, "...soccorso per avaria ai...", altri rumori sovrastarono la trasmissione, "...perdendo energia. Chiediamo aiuto immedia..."
"E’ tutto signore", si scuso’ Salok.
"Rotta verso quella nave", ordino’ subito Nos, "Massima curvatura!"
Mentre la nave federale si lanciava piu’ veloce della luce verso la posizione dell’altro vascello tutti i membri dell’equipaggio si spostarono nelle loro postazioni d’emergenza.
"Ho cercato notizie sulla USS BackStep ma il database della Flotta Stellare non contempla una nave con quel nome", spiego’ il consigliere al suo ufficiale superiore.
"Molto strano...", mormoro’ il bajoriano.
"Sara’ sicuramente una trappola!", fu l’unica cosa che disse Sela.
Deran la guardo’ e non pote’ non ammirarla. Si vedeva chiaramente che stava cercando in tutte le maniere di controllarsi, e per ora ci stava riuscendo abbastanza bene, ma era come in preda ad un Pon-Farr e se non riuscivano i vulcaniani a controllarsi in quel periodo, come faceva a farlo una ‘passionale’ romulana?
Entro pochi minuti arrivarono alla loro destinazione e l’immagine del vascello in difficolta’ apparve sullo schermo principale dell’Ardito. Era una nave strana, sembrava un vascello federale di classe Nova ma aveva tre gondole a curvatura e quella in piu’, posizionata in mezzo alle altre due era notevolmente piu’ grande ed emanava una baluginante luce verde.
"Rapporto!", chiese Deran.
"Il loro nucleo di curvatura e’ spento, sembra che un altro motore sconosciuto stia assorbendo tutte le loro energie", spiego’ il consigliere armeggiando con i comandi della postazione scientifica, "Il loro supporto vitale si esaurira’ fra breve"
"Possiamo portarli a bordo?", Nos stava analizzando tutte le possibilita’.
"Non lo so", ammise Erika, "Non sono addestrata a queste operazioni. La postazione scientifica non e’ la mia assegnazione..."
"Maledizione! Un’emergenza era l’ultima cosa di cui avevamo bisogno ora!", penso’ il capitano.
"Molto strano!", esclamo’ Richard Hawiland, "Ci sono particelle temporali ovunque, quella nave sta fluttuando attraverso una instabilita’ temporale mai vista"
"Possiamo trainarla fuori?", chiese Sela cercando di non posare lo sguardo su Richard.
"Forse si’, ma dovremo modificare il generatore del raggio traente", spiego’ ancora l’addetto alle operazioni.
"Faccia in fretta", ordino’ Deran.

Passarono altri lunghissimi minuti ed infine le modifiche furono effettuate e la nave federale/romulana riusci’ a trainare l’altro vascello fuori dal pericolo. Ma la situazione era ancora critica, si rilevavano diversi incendi e cedimenti strutturali sulla USS BackStep e molti membri dell’equipaggio erano feriti, anche gravemente.
"Ci stanno chiamando", avverti’ Salok passando la comunicazione sullo schermo principale.
Sul visore apparve il volto di un uomo sulla quarantina, aveva diverse scottature sul volto che spiccavano rosse sulla pelle bianca. Indossava un’uniforme simile a quella che indossavano i membri dell’equipaggio dell’Ardito, ma il suo comunicatore era diverso. Era un delta standard della Flotta Stellare ma posto sopra quattro ‘barrette’ dorate. Alle sue spalle filtrava del fumo.
"Qui capitano Rasmussen", tossi’ l’uomo, "Grazie per l’aiuto, ma ora dovete allontanarvi al piu’ presto!"
"Come?", Deran era rimasto confuso da quell’affermazione.
"Dovete andarvene o contamineremo questa linea temporale!", ripete’ l’altro.
Una consolle esplose alle sue spalle e si udi’ un urlo di dolore.
"Capitano il loro nucleo di curvatura sta per esplodere", esclamo’ il consigliere.
"Deran a tutte le sale teletrasporto portate a bordo l’equipaggio dell’altra nave! Infermeria preparate delle squadre mediche!"
"Capitano non capisce...", stava protestando Rasmussen, ma venne interrotto dal raggio dell’Ardito.
"Sala teletrasporto a plancia", riferi’ l’interfono, "Sono tutti a bordo"
Il bajoriano scatto’ in piedi, "Allontaniamoci da qui!"
Mentre la nave federale stava manovrando per andarsene, la USS BackStep esplose e l’esplosione colpi’ anche l’altra nave. Quando la luminosita’ scomparve, non c’era piu’ traccia di vascelli in quella zona di spazio.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ci fu un'abbagliante esplosione che fece chiudere gli occhi a tutti. Deran fu uno dei primi a riprendersi. Anche gli altri membri dell’equipaggio presenti in plancia era confusi quanto lui.
"Cosa e’ successo?", chiese ancora un po' intontito.
"Sembra che siamo stati colti all’interno del perimetro dell’esplosione della USS BackStep, ma non abbiamo subito danni", rispose Hawiland, "Strano..."
"Sui sensori non ci sono tracce di rottami", continuo’ il consigliere, "Non capisco, dovrebbero esserci i pezzi dell’altra nave..."
"Ho la soluzione", intervenne l’ingegnere Haret entrando in plancia, "Non siamo piu’ dove eravamo prima", si fermo’ e guardo’ gli altri, "Siamo stati scagliati a diversi anni luce da quel punto. Siamo nello spazio klingon, piu’ precisamente al confine con lo spazio romulano"
"Confermo", gli fece eco Salok analizzando i sensori.
Il capitano si alzo’, "Bene, penso che andro’ a vedere come stanno i sopravvissuti..."
"Signore rilevo un altro messaggio di soccorso", lo interruppe l'ufficiale tattico, "Impossibile! Sembra che un avamposto klingon sia stato attaccato da delle navi romulane..."
"Rotta verso l’avamposto a massima curvatura", ordino’ Deran tornando a sedersi, "Attivare l'occultamento!"
"Cosa ha intenzione di fare?", gli chiese sotto voce Sela.
"Cercheremo di chiarire la situazione", rispose lui sulla difensiva.
"C’e’ un problema", intervenne ancora il tenente Hawiland, "Non dovrebbe esserci nessun avamposto klingon in quella zona di spazio"
"Ecco spiegato l’attacco!", tuono’ Sela che ora non sembrava piu’ sotto l’effetto del ‘potere’ del tenente, "Avranno posto le basi per un'invasione del nostro spazio e noi li stiamo fermando!"
"E’ solo un’ipotesi", calmo’ i suoi bollori Deran attirandosi uno sguardo carico d’odio.
La voce del consigliere Zarton lo blocco’, "Stiamo entrando nel raggio dei sensori"
Sullo schermo apparve la sagoma di una grande stazione nera che veniva ripetutamente colpita da piu’ di cinque navi romulane.
"Non mi sembra tanto una stazione militare, ma piu’ un avamposto civile", mormoro’ Nos.
"E quelli sono navi di classe D’Rent, vecchie di vent’anni", gli fece eco Sela, "Molto strano, sarebbe bastato un solo falco da guerra classe D’Deridex per distruggerli in pochi attimi"
"Passiamo ad impulso e prepariamoci ad intervenire", ordino’ il capitano, ma la sua seconda gli mise una mano sul braccio.
"Non le permettero’ di sparare su altre navi dell’Impero!"
"Ed io non permettero’ che massacrino dei civili!"
"Signore una nave della federazione sta intervenendo!", grido’ Richard interrompendo quel braccio di ferro psicologico, "E’ l’Enterprise!"
Sul visore apparve una nave federale che sparava con tutti i suoi sistemi d’arma sui vascelli romulani. Sembrava una situazione disperata, era una sola nave contro piu’ di cinque vascelli nemici.
"Un momento", intervenne il consigliere, "Da quando in qua l’Enterprise e’ di classe Ambassador?"
"E da quando in qua ha come numero di registro: NCC 1701-C?", gli fece eco Hawiland.
Deran prese in mano la situazione, "Arresto immediato!"
"Ma non dovevamo intervenire?", chiese il timoniere Benson confuso.
"Non lo faremo", gli rispose il bajoriano, "Penso che non siamo stati catapultati solo nello spazio ma anche nel tempo..."
"Quindi stiamo assistendo all Massacro di Narendra III, che porto’ all’alleanza tra klingon e federazione ", continuo’ Erika.
"Mi spiace per lei ma anche se l’Enterprise sara’ distrutta questa e’ una grande vittoria per la Federazione", disse Deran stuzzicando la sua seconda.
"Non sara’ distrutta", lo blocco’ lei non distogliendo gli occhi dallo schermo, "Ci saranno dei prigionieri ed uno di quelli sara’ mia madre..."

Sei ore dopo era tutto finito. La nave federale era stata abbordata e poi distrutta e i romulani erano andati via. Ora alcune navi klingon stavano soccorrendo i sopravvissuti. Deran aveva convocato nel suo studio il capitano della USS BackStep per farsi dare una spiegazione. Con lui ad aspettarlo c’era anche l’ingegnere Haret.
Quando entro’ nella saletta il capitano Rasmussen sembro’ accendersi e, senza degnare il capitano di uno sguardo, corse a stringere la mano a Melixa Haret.
"E’ un vero piacere conoscerla di persona", gli disse guardandola con occhi sognanti, "Lei e’ uno dei mie...", si interruppe, "Mi scusi capitano, stavo per rivelarvi alcune cose che non dovreste sapere... In piu’ la devo informare che, mi spiace, ma non posso rispondere a nessuna delle sue domande, la Prima Direttiva Temporale me lo impedisce"
"Mi sono gia’ fatto un’idea abbastanza chiara della situazione della sua nave", rispose Deran invitando a sedere il suo ospite, "Secondo i nostri sensori il vostro vascello proveniva dal futuro e, quella terza gondola di curvatura che avevate, doveva essere una specie di motore temporale", si fermo’ a guardare Melixa per vedere se aveva sbagliato in qualcosa, "Quando la vostra nave e’ esplosa noi siamo stati colpiti e siamo stati scagliati indietro nel tempo"
"Questo e’ un problema...", mormoro’ Rasmussen.
"Certo che lo e’!"
"Come ben sapra’ e’ possibile tornare al proprio tempo solo se si e’ artefici del ‘balzo’ all’indietro", inizio’ a spiegare Melixa Haret, "Sia che sia stato effettuato grazie all'attrazione gravitazionale di una stella, sia che sia stato causato da un macchinario. Ma nel nostro caso non siamo noi gli artefici dello spostamento e non possiamo tornare. Se non abbiamo un parametro preciso rischieremmo di arrivare in una linea temporale sbagliata..."
L’imbarazzo dell’altro capitano era evidente, "Non posso fornirvi nessuna informazione..."
"Non le chiedo di infrangere la vostra Prima Direttiva, ma solo di darci una mano a vicenda", intervenne il bajoriano, "Sono sicuro che la vostra Flotta Stellare si sara’ preparata ad un possibile vostro fallimento"
"In effetti c’e’ una procedura di emergenza studiata in caso che il nostro motore temporale non ci avesse permesso di tornare...", anche se era ancora un po' tentennante a parlare continuo’, "...ma era studiata per essere effettuata solo a bordo della BackStep"
"In cosa consiste?", chiese l'ingegner Haret.
"Dovremo inviare un raggio nel futuro che agisca come un radiofaro temporale", rispose Rasmussen, "Ma non posso rivelarle come farlo sarebbe..."
"Ci sara’ qualcuno del suo equipaggio capace di farlo!", intervenne spazientito Nos.
"C’era, ma e’ morto sulla nostra nave", rispose cupo l’altro, "Siamo sopravvissuti in dieci..."
"Mi spiace. Ma non possiamo farci fermare da questo. Istruisca il tenente comandate Haret, sono sicuro che capira’ la vostra tecnologia, per quanto avanzata sia", si fermo un attimo e poi prosegui’ impedendo a Rasmussen di protestare, "Alla fine diro’ al mio medico di bordo di cancellarle i tracciati mnemonici di questo periodo, cosi’ non ricordera’ nulla"
L’umano rimase un attimo in silenzio ponderando quella possibilita’.
"Lo faro’", rispose infine.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


"Diario del capitano, supplemento:
tutto sta procedendo bene, i lavori in sala macchine
sono quasi alla fine ed io non vedo l’ora di poter
tornare al nostro tempo"



"Capitano rilevo un’apertura non autorizzata dell’hangar navette di poppa", esclamo’ improvvisamente il centurione Salok.
Nos si alzo’ dalla sua poltrona e si sposto’ fino a trovarsi al fianco dell’ufficiale tattico.
"Qui dice che il codice di apertura e’ quello del Sub-Commander Sela", mormoro’ il bajoriano premendo il suo comunicatore, "Deran a Sela", nessuna risposta, "Capitano ad hangar!"
"Signore una navetta sta uscendo!", lo avverti’ ancora il romulano.
"La agganci con un raggio traente", ordino’ Deran.
"Impossibile, ha attivato un dispositivo di occultamento", fini’ il suo interlocutore, "L’abbiamo persa..."
Nos sbatte’ con rabbia i pugni sulla consolle.
"Salok, Hawiland trovate un modo per poterla seguire", ordino’ irritato, "E tu Erik stalle dietro!"
"Non possiamo capitano, l’ingegnere Haret mi ha ordinato i non muovere la nave fino a che non fossero finite le riparazioni"
"Allora la inseguiremo con un’altra navetta", fini’ Deran lasciando la plancia.

Uscirono dall’hangar pochi istanti dopo e si lanciarono sull’ultima traiettoria della navetta di Sela. Al timone stava Richard Hawiland mentre ai sensori Deran Nos.
"Ardito a capitano", la voce di Salok parve esplodere nel silenzio che regnava all’interno dell’angusta cabina, "Rileviamo una piccola perdita di plasma dal vascello occultato di Sela, potrete seguire quella per ritrovarla"
"Procediamo", fu la lapidaria risposta di Deran.
Si lanciarono a velocita’ di curvatura all’inseguimento della fuggitiva. Il bajoriano si ritrovo’ a pensare al perche’ la romulana avesse deciso di fare quel colpo di testa. Era strano, proprio ora che sembrava essersi abituata alla sua nuova assegnazione. Pensare che, alla riunione prima che Hawiland salisse a bordo e creasse tutto quello scompiglio, era anche riuscito a farla sorridere con una battuta e, cosa ancora piu’ strana, lei non aveva cercato di mascherarlo.
A disturbare i suoi pensieri udi’ la voce di del tenente, "Capitano siamo arrivati dietro la navetta occultata"
"Bene allora mi preparo al teletrasporto", rispose Deran andando a posizionarsi sulla piccola pedana posta dietro i due sedili.
"Ma capitano non abbiamo un aggancio sul punto di arrivo", protesto’ Richard Hawiland con veemenza, "Rischia di rimaterializzarsi in mezzo ad un oggetto solido..."
Il bajoriano non gli diede il tempo di continuare, "Devo correre il rischio. Si sta dirigendo verso lo spazio romulano e non posso correre il rischio che alteri il corso della storia"
Di malavoglia, il tenente annui’.
"Energia", ordino’ Nos e pochi istanti dopo scomparve.

Il bajoriano si materializzo’ nel retro della navetta romulana. Sela non diede alcun segno di essersi accorta della sua presenza, ma Deran, appena si mosse, scopri’ di essere circondato da un campo di forza.
"Non faccia pazzie", la voce della romulana era gelida ed inespressiva, "La lascero’ andare quando avro’ portato a termine la mia missione"
"Se pensa di poter cambiare il corso della storia si sbaglia di grosso", la apostrofo’ il bajoriano, "Non glielo permettero’ mai"
"Il campo di forza ce la circonda e’ caricato con un’energia tale da disgregarla...", lo avverti’ la donna. Deran si fermo’ pensando come agire.
"Cosa pensa di fare agendo cosi’?", chiese spazientito, "Cosa ci guadagnera’ l’Impero Romulano?"
Segui’ un lunghissimo attimo di silenzio, poi Sela si decise a rispondere, "L’Impero non centra"
"Ma allora cosa vuole fare?", quell’affermazione l’aveva colto di sorpresa.
"Io voglio salire a bordo della nave romulana che ha abbordato l’Enterprise ed uccidere Tasha Yar...", fu la lapidaria risposta della donna.
"Ma e’ sua madre!", esclamo’ Nos, "Se la uccidera’ smettera’ di esistere!"
Rimase un istante a pensare aspettando una risposta, poi capi’.
"E’ proprio questo il tuo scopo...", mormoro’.
Il silenzio continuato della romulana confermo’ la sua ipotesi.
"Non capisco...", Deran era esterrefatto, "Sta cercando di suicidarti?"
Sela si giro’ a guardarlo continuando a rimanere in silenzio.
"Ti sei sempre vantata delle tua origine romulana", Nos ora usava un tono di voce dolce cercando di capirla, "Non credevo che..."
"Che mi odiassi?", esplose la donna improvvisamente, "Che non potessi passare una notte senza svegliarmi di soprassalto dopo aver sognato per l’ennesima volta l’uccisione di mia madre? E sapere senza ombra di dubbia che e’ solo colpa mia? ", si fermo’ ansimante, "Lei era forte e coraggiosa, sarebbe riuscita a fuggire se non mi avesse portato con se’... e soprattutto se io non l’avessi fatta scoprire!"
"Allora tutta l’ostilita’ che hai sempre manifestato nei suoi confronti era solo una scusa per nascondere quanto ti mancava...", riusci’ solo a mormorare il bajoriano.
Sela si era girata per non farsi vedere in volto.
Ancora il silenzio regno’ sulla navetta.
"Non servira’ a nulla", la voce di Deran la riscosse dai suoi pensieri, "Pensi di essere l’unica ad aver sofferto?"
La donna si giro’ di nuovo verso di lui.
I suoi occhi erano rossi di pianto, ma ostentava un incredibile freddezza.
"Ti voglio raccontare una storia...", continuo’ a parlare il bajoriano.
"Non servira’ a nulla", la voce di Sela era un rauco sussurro.
"Visto che ho del tempo e non posso uscire da qui posso parlare tranquillamente...", Deran aveva intuito di aver colto nel segno, "...che serva o no. Allora ti stavo dicendo che molto tempo fa, quando ero ancora un povero tenente comandante avevo un amico. Era come un fratello per me, si chiamava David Forester", si lascio’ cullare dai ricordi di un tempo passato, "Era fidanzato con Sito e stavano per sposarsi. Poi lei fu catturata dai cardassiani e pensammo fosse morta. David si lascio’ andare ed io non fui capace di aiutarlo. Due anni dopo scoprimmo che era viva ed andammo a salvarla. Ci riuscimmo, ma...", il dolore era ancora forte, "David decise di aiutare Sito scendendo sul pianeta ed io mi offrii di andare con lui. Mi disse di no, che gli servivo sulla nave e... fu cosi’ che mori’. Se avessi insistito avrei potuto scendere con lui e salvarlo..."
Il silenzio torno’ a regnare nella piccola cabina, poi la romulana parlo’: "Questo dovrebbe farmi sentire meglio?"
"No", rispose amaramente Nos, "Volevo solo dimostrarti che non sei l’unica ad aver sofferto"
"Questo non mi fa sentire meglio", la voce di Sela ora piu’ calma.
"Non puoi sprecare la tu vita a commiserarti!", gli grido’ Deran, "Devi reagire e continuare! Pensi che tua madre sarebbe felice di vederti cosi’? Da quello che so su di lei era una donna che non si era mai arresa in tutta la sua vita, e non vorrebbe mai che tu lo facessi!"
"Smettila!", ruggi’ lei girandosi verso lo schermo principale.
"E’ cosi’ che affronti le tue sfide?", la voce del capitano era denigratoria, "Scappando come un coniglio?"
"Hai esagerato federale!", sibilo’ Sela alzandosi e puntando su di lui un disgregatore.
"Oh bene ora mi ucciderai e poi andrai ad uccidere tua madre", anche il bajoriano si era alzato e la fronteggiava apertamente, "Bel modo maturo di affrontare la vita!"
Per un attimo il dito di Sela che era posto sul grilletto dell’arma ad energia tremo’ pronto a sparare.
Poi la donna sospiro’, abbasso’ il disgregatore e spense il campo di forza.
Nos usci’ e gli si fece incontro per confortarla in qualche modo, ma lo sguardo che gli lascio’ la romulana lo fece tornare sui suoi passi.
"Torniamo a casa", disse solamente sedendosi al suo fianco e prendendo posto alla consolle di navigazione.
Durante il ritorno non si scambiarono neppure una parola e Deran pote’ mettere a posto i suoi pensieri. C’era soprattutto una domanda che gli frullava in testa: perche’ mai Sela dovrebbe voler uccidere sua madre se in realta’ si sente in colpa per la sua morte?
Ci penso’ bene ed alla fine penso’ di aver trovato una soluzione... una soluzione tutt’altro che logica come ci si deve aspettare da un romulano.
"Prima di tutto Sela si sente completamente Romulana, ma sa che se e’ arrivata dove e’ arrivata lo devo al temperamento che ha ereditato dalla madre umana", si disse il bajoriano, "Questo la deve mandare in bestia! Soprattutto perche’ lei voleva bene a Tasha, ma non riesce ad ammetterlo neanche a se stessa!", un amaro sorriso gli increspo’ le labbra, "Ora che e’ 'grande' e sopratutto ora che sa che noi Federali non 'mangiano i bambini' come gli era stato inculcato fin da tenera eta’, deve capire molto meglio le motivazioni che hanno spinto la madre a cercare di fuggire. Ma, penso, se dovesse tornare indietro... darebbe lo stesso l'allarme e la farebbe uccidere lo stesso...", sembrava una cosa illogica, ma lui la capiva, "Questo perche’ lei si sente Romulana e quindi legata a valori romulani!", sbatte’ le palpebre per cercare di capire appieno i suoi pensieri, "Certo che se e’ questo che pensa i romulani sono davvero complicati!"
"Ma perche’ uccidere sua madre?", non aveva ancora trovati una vera risposta, "Beh forse, trovandosi indietro nel tempo e sopratutto essendo sotto l'influenza di Hawiland che l’ha fatta sragionare, deve aver deciso che avrebbe potuto risparmiare alla madre diversi anni di sofferenza... uccidendola prima che questi venissero. E questo anche a costo di scomparire!", Nos sospiro’ lanciando un’occhiata alla sua seconda che stava sempre silenziosa al suo fianco, "Se e’ questo il tuo ragionamento Sela...", si disse, "...sono fiero di essere il tuo superiore"

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Capitolo 5
*** Epilogo ***


Meno di dieci minuti dopo la navetta romulana atterro’ nell’hangar dell’Ardito. Nos e Sela scoprirono che il tenente Hawiland era ancora in quel luogo e per giunta indossava una tuta spaziale. Prima che potessero chiedere spiegazioni Relok apparve da dietro una navetta e gli parlo’: "Da quando ha lasciato la nave tutte le donne dell’equipaggio sono tornate ‘normali’ e quindi ho pensato di farlo rimanere qui con la tuta fino a che non saremo tornati al nostro tempo", la sua voce era come al solito calma, "Era la decisione piu’ logica"
Deran annui’ e si diresse verso l’uscita, poi si fermo’ e torno’ vicino a Richard.
"Faro’ di tutto per porre fine a questo suo problema", gli disse rincuorandolo.

Tornarono in plancia e per Deran fu un sollievo ritrovare alle loro postazioni abituali sia Sito che Renae O'Connor. La bajoriano era rabbuiata e stringeva nervosamente le mani, mentre Renae era visibilmente imbarazzata.
"Capitano tutto a posto", Melixa Haret era in plancia con al suo fianco il capitano Rasmussen, "Siamo pronti ad attivare il radiofaro"
"Procedete", fui la lapidaria risposta del bajoriano.
Poi tutto si svolse in fretta. Dopo pochissimi istanti che il messaggio fu lanciato, apparve un’altra spaccatura spazio-temporale ed un vascello con tre gondole a curvatura apparve. Il suo nome era USS Premonition ed era capitanata da Jacob Adam. Questi si fece brevemente spiegare dal capitano Rasmussen gli eventi e poi riporto’ l’Ardito nel suo tempo. Lo stesso Adam assistette all’operazione di cancellazione dei tracciati mnemonici del tenente comandate Haret e poi scomparve, portandosi via i superstiti della BackStep in un’altra spaccatura.
"Va bene, ora che tutto e’ tornato normale cerchiamo di porre fine al problema di Hawiland", il capitano si sedette comodamente sulla sua poltrona, "Facciamo rotta per Betazed, massima curvatura"
"Capitano!", esclamo’ Sito attirando tutti gli sguardi su di lei, "C’e’ una comunicazione dalla Flotta Stellare... ma e’ impossibile..."
"Che cosa dice?", chiese incuriosito Deran.
"Dice che Betazed... e’ stato appena invaso dalle truppe Jem’Hadar. Tutto il suo settore e’ considerato sotto il controllo del Dominio", rispose la bajoriana con voce gelida.
"Ed ora che si fa'?", chiese Erik Benson.
Come risposta ci fu solo il silenzio...


Continua...

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