Star Trek Ardito - La Fine del Sogno

di lames76
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sela entro’ nella saletta tattica del capitano con passo deciso ma con sul viso un’espressione raggiante... che contrastava con l’espressione glaciale di Deran che non aveva ancora digerito le ultime rivelazioni.
“Ho trovato una breccia nelle difese del Dominio in questo settore!", la sua voce era euforica e carica di auto-incensamento, "Ora potremo sferrare un attacco decisivo dietro le loro linee!"
Il bajoriano annui’ distrattamente.
"Tutto qui?", ora la romulana era tornata ala solito tono rude.
"Mi scusi", finalmente Deran si ridesto’ dal suo torpore, "Gli ultimi avvenimenti mi hanno sconvolto", le volto’ le spalle e si mise a scrutare lo spazio dal suo oblo’.
Sela gli si avvicino’ e la sua mano si sollevo’ fino quasi a porsi sulla sua spalla in un gesto di comprensione... quasi. Prima di compierlo la abbasso’ e scrollo’ il capo, poi si giro’ ed usci’ dalla saletta.

Interludio
L’agente del Servizio Segreto Federale entro’ nel Ponte Ologrammi e, quando la porta scomparve alle sue spalle, si avvio’ verso la casa.
L’interno era buio ma lui sapeva che all’interno c’era una persona. Sali’ le lunghe scale ed entro’ nella stanza al piano di sopra, una grande camera da letto in stile vittoriano.
"Sei arrivato finalmente Richard", disse la voce.
Fine Interludio

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Nos arrivo’ nell’Hangar navette con passo deciso ed ancora soprappensiero. Era stato contattato dal capitano Kartok.
"Che cosa c’e’ ora!", ringhio’ il bajoriano all’altro.
"Ho scoperto cosa non andava!", fu la ruggente risposta del klingon.
Deran annui’ distrattamente cercando di calmarsi, non era da lui alterarsi in quel modo.
"Ci hanno messo questi!", continuo’ Kartok mostrandogli dieci oggettini insanguinati, "Sono stimolatori sinaptici"
Il bajoriano si blocco’. Aveva letto cosa servivano gli stimolatori sinaptici tempo prima mentre prestava servizio vicino al confine con lo spazio Angosciano. Gli scienziati di quel pianeta li avevano usati per aumentare il tasso di reazione dei loro soldati alterati geneticamente. Studi scientifici della Federazione avevano portato a scoprire che negli altri umanoidi l’inserimento di quegli strumenti portava a degli effetti collaterali, un considerevole aumento, o diminuzione, dell’auto-controllo.
"Prima di salire sul suo vascello non li avevamo!", protesto’ Kartok, "Solo voi potevate metterceli addosso!"
Nella mente di Deran improvvisamente si accese una luce.
"Resto e Loro ora capiscono... NB clingon sbagliato", la nota di Erika! Ma certo!
La chiave di lettura era la Nota Bene finale! La ‘C’ e’ sbagliata, deve essere una ‘K’ e quindi: "Resto E Loro Ora Kapiscono"... Relok!

Interludio
Il dottor Relok sorrise al nuovo venuto.
"Ce ne hai messo di tempo a scoprire la mia vera identita’", la sua voce sembrava provenire da lontano. Molto lontano.
"Tu sei stato molto piu’ abile", gli rispose Richard Hawiland spostandosi per la stanza cercando di avvicinarsi all’altro, "Mi hai scoperto molto presto"
"Oh non e’ stato difficile", anche il romulano inizio’ a spostarsi, "Le tue "capacita’" ti rendevano facilmente riconoscibile"
I due agenti segreti sembravano due leoni dominanti rinchiusi nella stessa gabbia. Il loro "balletto", come quello di due belve, non era un gioco.
"Sai cosa ti succedera’ ora vero?", la domanda era stata posta da Relok.
"Sei troppo sicuro di te", gli rispose l’altro.
Ci fu un improvviso bagliore verde, poi l’umano cadde a terra colpito dal raggio di un disgregatore romulano.
"Non sono "troppo sicuro di me"", mormoro’ il romulano sorridendo, "Conosco solo molto bene le mie capacita’"
Fine Interludio

"Computer individuare il dottor Relok", ordino’ il capitano.
"Il dottor Relok si trova sul Ponte Ologrammi Uno", rispose la macchina.
Il bajoriano attivo’ il suo comunicatore, "Deran a Sito prepara una squadra di sicurezza e raggiungimi sul Ponte Ologrammi Uno", poi si rivolse alla guardia di sicurezza che gli stava accanto, "Liberi questi klingon e li porti in infermeria...", si fermo’ a pensare un attimo, "...li faccia curare dal MOE e solo da lui"
Detto cio’ usci’ dall’Hangar con passo rapido.

"Rilevato un contatto", la voce del computer rimbombo’ all’interno della vecchia casa.
Relok sbuffo’. Sapeva che prima o poi il capitano l’avrebbe scoperto e per questo aveva creato un piccolo programma che monitorava le comunicazioni interne. Se il capitano avesse prima chiesto la sua posizione al computer e poi avesse chiamato il capo della sicurezza il suo programma lo avrebbe avvertito... proprio come era successo pochi istanti prima.
Il romulano fece per uscire dal Ponte quando vide una persona che aspettava che la sala si liberasse.
Con un sorriso Relok si avvicino’ al Tenente O’Connor.

"Hai scoperto qualcosa?", chiese Sito appena lei e la sua squadra della sicurezza raggiunsero il capitano.
"E’ Relok la spia romulana!", sibilo’ Deran.
Raggiunsero il Ponte Ologrammi ed entrarono. Il programma che stava girando paralizzo’ per un istante il bajoriano. Si trovavano in un programma che aveva creato lui ed era stata la prima ambientazione olografica che aveva provato quando era salito su una nave stellare con un Ponte Ologrammi. Una grande casa si affacciava sul buio boschetto. Era quasi notte e le ombre disegnavano strani mostri sui muri.
"Ma cosa diavolo significa...", penso’ stupito.
Improvvisamente un lampo di comprensione raggiunse la mente del capitano che rapidamente sfioro’ il suo comunicatore, "Computer posizione del tenente O’Connor"
"Il tenente O’Connor e’ sul Ponte Ologrammi uno", rispose la macchina.
Immediatamente il ragazzo si lancio’ di corsa verso la casa. Sito, dopo un istante di stupore disse agli altri membri della squadra della sicurezza di pattugliare il giardino e poi si affretto’ a seguirlo.
Deran corse a perdifiato, non curandosi di controllare dietro gli angoli la possibile presenza della spia. Imboccando sicuro ogni corridoio ed ogni svolta. Ormai una paura cieca si era impadronito di lui.
Arrivo’ in brevissimo nella camera da letto semibuia ed il cuore gli parve spezzarsi.
Sdraiata in terra, vicino al grande letto a baldacchino stava il corpo del tenente O’Connor.
Nos le corse accanto e le sollevo’ la testa sul suo grembo. La pelle era fredda e non si sentiva alcun battito cardiaco.
"Deran ad infermeria, emergenza medica sul Ponte Ologrammi Uno", grido’ dopo aver schiacciato il comunicatore.
"Non possono sentirla", la voce proveniva dalle sue spalle, "Ho interrotto le comunicazioni"
Il capitano impugno il suo phaser e si giro’ di scatto sparando.
CLICK! L’arma non produsse nessun effetto.
"Ho anche inibito l’uso dei phaser", continuo’ la spia, "Pero’ questo funziona", fece notare il disgregatore che aveva in mano.
"Maledetto!", sibilo’ il bajoriano.
"Oh suvvia capitano non potevamo far si che questo esperimento funzionasse", inizio’ a spiegare, "Pensi se si arrivasse ad una pace tra la Federazione, i Klingon e noi... sarebbe la rovina della Tal Shiar!"
Nos non capi’ piu’ nulla, una furia cieca ed animale gli offusco’ ogni senso. Non aveva speranza, la distanza che lo separava dal romulano era troppa e lui era disarmato, ma non era in condizioni di capirlo. Guardo’ il corpo esanime della donna che amava e poi si lancio’ verso Relok.
La spia tentenno’ solo un istante e poi fece fuoco ma, incredibilmente, nonostante il capitano fu colpito in pieno dal raggio, non si fermo’ e lo raggiunse.
La rabbia e la furia cieca che l’avevano pervaso non gli permisero di capire, sentire o men che meno fermarsi.
Quando riprese il controllo, quando il "velo rosso" scomparve da davanti ai suoi occhi, Deran si ritrovo’ inginocchiato a terra con le mani serrate attorno al collo del romulano. Sotto di lui, stava il corpo senza vita di Relok...

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


"E’ incredibile quello che e’ successo", erano in infermeria mentre il MOE stava operando l’ultima medicazione sul capitano Sito stava cercando di spiegare a Melixa l’accaduto.
"Allora, il tenente Hawiland era una spia del servizio segreto federale. Ha scoperto Relok che pero’ l’ha scoperto per primo e l’ha ucciso. Per fortuna Hawiland, prima di morire e’ riuscito ad attivare un campo inibente che ha reso inefficace il disgregatore del falso medico cosi’ Nos ha potuto...", fece una pausa imbarazzata, "Ha... potuto difendersi"
"Si difendermi", penso’ Deran senza alzare lo sguardo da terra, "L’ho ucciso... aveva gia’ perso i sensi, ma io non mi sono fermato finche’ non l’ho ucciso"
"Capitano in plancia", la voce di Sela era arrivata improvvisa trasportata dall’interfono.
Il bajoriano fece per alzarsi ma fu bloccato dal MOE.
"Mi spiace ma il capitano non puo’, sono certo che se la puo’ sbrigare da sola...", disse con il suo solito "tatto".
"Certo che posso farlo ma credo che lui sarebbe molto interessato a queste notizie...", chiuse la comunicazione la mezza romulana.
Deran si alzo’ non prestando orecchio alle proteste dell’ologramma.
Pochi minuti dopo entro’ in plancia seguito dall’ufficiale tattico e dal capo ingegnere.
"Abbiamo appena captato questa comunicazione dalla Terra", disse il primo ufficiale facendo un gesto al sostituto capo operazioni.
Sullo schermo apparve un giovane ammiraglio che portava la fascia del Comandante in Capo della Flotta Stellare, "In Data Stellare attuale dichiaro formalmente che la Flotta Stellare e di conseguenza la Federazione Unita dei Pianeti si arrende senza condizioni alle forze del Dominio. Tutti i capitano sono pregati di tornare sulla Terra o di arrendere le proprie navi alle piu’ vicine forse del Dominio"
Rimasero senza tutti senza fiato... soprattutto Nos.
"Sito a rapporto nella mia saletta tattica", disse solamente avviandosi con passo pesante nella stanza. La bajoriana lo raggiunse pochi istanti dopo.
Quando le porte si chiusero alle sue spalle lasciandoli soli il primo a parlare fu il capitano, "Jaxa ma che cosa hai fatto!"
"Mi dispiace Nos io...", non riusci’ a sostenere lo sguardo del fratellastro.
"Quell’ammiraglio, che ha appena dichiarato la sconfitta era David Forrester !", ruggi’ il ragazzo, "Quindi questa non e’ la nostra linea temporale o..."
"L’ho cambiata", mormoro’ la ragazza.
Il capitano vide che Sito era sul punto di crollare cosi’ gli si avvicino’ e la prese tra le braccia.
"Perdonami Jaxa, tutto quello che ci e’ capitato mi ha distrutto ed io me la sto prendendo con te", la tenne stretta ancora un lungo istante confortandola.
"Eravamo nel passato Nos", cerco’ di spiegare la ragazza tra un singhiozzo e l’altro, "Ed io ho pensato che potevo salvare David... cosi’... si ho mandato una sonda con delle informazioni poco prima di partire... mi spiace tanto Nos..."
"Jaxa, stai tranquilla", cerco’ di calmarla Deran asciugando le lacrime della sorella, "Rimettero’ a posto tutto... come sempre", Sito smise di piangere e riusci’ a guardare di nuovo il ragazzo, "Ora torna in plancia mentre decido come fare"
La ragazzo si stacco’ da lui e si avvio’ verso l’uscita. Si fermo’ prima che la porta si aprisse.
"Nos so che stai soffrendo per Renae ma...", cerco’ di trovare altre parole da dire al fratello.
"Non ho tempo di pensare a Renae ora", rispose, fin troppo seccamente il capitano, "Anche perche’ se ci pensassi impazzirei", aggiunse mentalmente.

Impiego’ solo un’ora per capire cosa era successo. In quella linea temporale David Forrester non era andato a liberare Sito, ma era andato solo Deran. David aveva fatto carriera ed ora era diventato Comandante in Capo della Flotta Stellare. Solo che non era lo stesso David che lui conosceva. Questo era molto piu’ pavido e molto piu’ prudente. La loro nave non era cambiata come il resto della linea temporale a causa delle particelle cronotoniche che saturavano ancora la superficie esterna del vascello.
Convoco’ un’assemblea e descrisse il suo piano. Disse che il MOE avrebbe operato sulla memoria dell’ingegnere Haret per farle ricordare le modifiche ai motori e rendere possibile tornare indietro nel tempo. Una volta tornati l’Ardito avrebbe atteso che il suo doppio lanciasse la sonda e l’avrebbe intercettata. Dopo di che sarebbe potuta tornare al suo tempo. Nonostante l’assurdita’ del piano nessuno protesto’, erano ancora troppo scioccati dalla resa.
Quando il capitano rimase solo sospiro’.
Quello che aveva detto ai suoi ufficiali era solo la prima parte del suo piano.
Per loro, sarebbero tornati indietro per rimettere a posto il futuro.
Ma la seconda parte del piano che sapeva solo lui, prevedeva il modificare di nuovo il passato per evitare la morte di Renae.

L’operazione di reintegro della memoria di Melixa ando’ a buon fine e la ragazza si mise subito al lavoro sui motori. In meno di sette ora tutto era pronto e la nave balzo’ indietro nel tempo. Apparve nella stessa zona di spazio che aveva lasciato solo pochi giorni prima e riusci’ quasi subito ad individuare il suo doppio. L’altra Ardito stava preparandosi a tornare nel suo tempo.
Con un lampo di luce la nave gemella scomparve dal punto di spazio che precedentemente occupava, ma un istante prima della transizione lancio’ una sonda.
"Intercettiamola", ordino’ Deran alzandosi e prendendo il posto di Sito alla consolle tattica.
Si era gia’ accordato con la sorella di quella sostituzione, spiegandole che lui si sarebbe fidato di lei ma Sela no.
Era solo una scusa.
Attivo’ i phaser e fece fuoco sulla sonda distruggendola.
Nello stesso momento disattivo’ un campo di forza della sezione rifiuti e lascio’ che la sua sonda venisse espulsa nello spazio.
"Bene ora possiamo tornare indietro", Sela si sedette sulla sua poltroncina sorridente.
"Timoniere, attivare la procedura di ritorno", ordino’ lui tornando al suo posto.
La nave apri’ un altro varco temporale e vi entro’.
Stavolta pero’ ci fu un lampo abbagliante durante la transizione...

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Capitolo 4
*** Epilogo ***


"Capitano Deran, siamo quasi arrivati", la voce era quella di un giovane ragazzo leggermente deformata dall’interfono.
Nos si alzo’ e si accorse di essere disteso su di una cuccetta in quella che sembrava una navetta. Ma se un istante prima era sulla plancia dell’Ardito pronto a tornare nel suo tempo...
Si riassetto’ la divisa ed usci’ dalla stanzetta raggiungendo immediatamente la parte anteriore della navetta. Un ragazzo, dell’eta’ approssimativa di vent’anni, che portava i gradi di guardiamarina sulla sua uniforme rossa, lo saluto’ con un sorriso.
"Dove siamo?", chiese il bajoriano incerto.
L’altro gli lancio’ uno sguardo interrogativo.
"Mi scusi ma tra il sonno ed il viaggio non capisco piu’ nulla", cerco’ di difendesi Deran.
"Capisco signore deve essere stato un viaggio stressante", gli sorrise amichevolmente, "Siamo arrivati ai cantieri spaziali di Utopia Planitia su Marte"
"E cosa diavolo ci faccio qui?", penso’ il capitano.
"Capisco che sia confuso", continuo’ il ragazzo, "Anche io lo sarei se stessi per prendere il comando della mia prima nave!"
Il bajoriano rispose all’affermazione con un sorriso poi si volto’ per controllare una consolle. Attivo’ alcuni comandi e controllo’ la data stellare attuale: 51207.1
"Ma e’ la data in cui ho preso il comando dell’Ardito... subito dopo che il capitano Texton rimase ferito", penso’ Nos, "Ma io non presi il comando nei cantieri di Utopia Planitia ma sulla Base Stellare 17".
"Se vuole dare un’occhiata, prima di portarla nel complesso di uffici le faccio fare un giro panoramico attorno alla sua nave", chiese il guardiamarina interrompendo i suoi pensieri.
"Certamente", rispose Deran sedendosi al fianco del ragazzo.
La navetta passo’ al fianco a diversi bacini d’attracco ed alla fine si infilo’ dentro il piu’ grande.
Nos rimase senza fiato alla vita della grande nave. Fu una vista che lo riempi’ di emozione.
"Eccola, U.S.S. Ardito, NCC 74702, Classe Galaxy"

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