50 reasons for us

di Rota
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Perché sono una delle poche coppie canon non shippate dalla massa ***
Capitolo 2: *** 2- Perché, nonostante Kiba, Shino ha ancora un udito ***
Capitolo 3: *** 3- Perché, nonostante Shino, Kiba è ancora vitale ***
Capitolo 4: *** 4- Perché Shino non ha ancora ordinato ai suoi insetti di sterminare il clan Inuzuka ***
Capitolo 5: *** 5- Perché Kiba ha resistito alla tentazione di saltare al collo di Shino ogni volta che questi apriva bocca ***
Capitolo 6: *** 6- Perché si conoscono talmente bene che riescono a sopportarsi ***
Capitolo 7: *** 7- Perché nella prima serie Kiba ha il cappuccio, nella seconda lo ha Shino ***
Capitolo 8: *** 8- Perché Shino parla solo per contraddire Kiba ***
Capitolo 9: *** 9- Perché Kiba è esagitato solo per infastidire Shino ***
Capitolo 10: *** 10- Perché sono l'apoteosi dello Ying Yang ***
Capitolo 11: *** 11- Perché Neji non sopporterebbe neanche la vista di un cane randagio ***
Capitolo 12: *** 12- Perché Kankuro, dopo quello che Shino gli ha fatto, vede gli insetti solo nei suoi incubi ***
Capitolo 13: *** 13- Perché Kiba è troppo violento per una donna ***
Capitolo 14: *** 14- Perché Shino è passionale quanto un pesce morto ***
Capitolo 15: *** 15- Perché solo con Hinata formano il mitico team 8 ***



Capitolo 1
*** 1- Perché sono una delle poche coppie canon non shippate dalla massa ***


50 reasons 1 E voilat, una bella raccolta tutta ShinoKiba ^^
50 reasons for us, ovvero 50 flash fic/one shot/drabble per spiegare i motivi per cui io personalmente li vedo come una coppia meravigliosa :3
Non so chi mi seguirà in questa pazzia, sappiate solo che, chiunque legga anche solo una volta questa raccolta o uno dei suoi capitoli, farà di me la donna più felice di questo mondo.
Io amo lo ShinoKiba, è il mio OTP Narutiano per eccellenza :3

Orbene, ecco a voi la prima piccola One Shot ^^
Spero possa piacervi :3






1- Perché sono una delle poche coppie canon non shippate dalla massa










-Oh, andiamo Sakura! Era così ovvio che accadesse! Non avrai pensato davvero di avere qualche seria possibilità nel conquistare Sasuke, vero?-
Un sospiro parecchio melodrammatico uscì dalle labbra della giovane Haruno, completamente sconfitta; Ino aveva già digerito il colpo nei due giorni addietro, per cui poteva anche permettersi di fare la sbruffona in tal senso – non che la notizia non avesse distrutto a sua volta anche lei, ma quello era un altro discorso…
Sedute al tavolino di un bar, in compagnia della silenziosa e discreta Hinata, stavano assistendo ad una scena che aveva confermato i loro più arcani e dolenti dubbi.
Sasuke Uchiha usciva con Naruto Uzumaki.
O meglio, in quel momento lo stava tranquillamente prendendo a botte in mezzo alla strada – il motivo se l’erano dimenticato persino loro due, ma piuttosto che ammetterlo si sarebbero ammazzati per il possesso di uno stupido lecca-lecca – ma lo facevano in una maniera tale che traspariva l’immenso amore che li legava.
-Teme idiota, ora ti smonto la faccia!-
-Dobe, sarà tanto se riuscirai a mantenerti in piedi, domani!-
Sì, sprizzavano amore da tutti i pori.
Sakura sbuffò ancora, prendendo in mano la sua limonata e bevendone qualche piccolo sorso. Ino, dall’altra parte del tavolo, non aveva ancora cessato di parlare.
-E’ praticamente dai tempi dell’Accademia che si sono puntati, lo si è notato subito. Poi, è anche logico che il fatto che siano capitati nello stesso Team abbia aiutato notevolmente il rapporto che era già nato, così anche la presenza di una femmina alquanto insignificante che li divideva, ma direi piuttosto…-
Persa, Sakura era persa nei suoi pensieri, ma almeno ebbe il buon gusto di sentire il timido intervento di Hinata.
-Sì, beh… è logico quanto lo è ciò che unisce Kiba e Shino…-
A quel punto persino Ino smise di parlare a vanvera.
Le due ragazze le puntarono gli occhi addosso, abbastanza allibite; solo l’Haruno riuscì a spiccicare parola, completamente rintronata.
-Kiba e… Shino?-
Hinata, sorpresa a sua volta della meraviglia dipinta in quei due volti, bevve un poco a disagio la sua bibita, guardando in basso e diventando leggermente rossa.
-Beh, sì…-
Ino e Sakura cercarono di realizzare in fretta.
Kiba Inuzuka, quel cane esuberante ed esagitato che schiamazzava e non sapeva fare altro che baccano assieme all’essere più discreto, riservato e silenzioso sulla faccia della terra – Shino Aburame.
Kiba e Shino, gli altri due componenti del Team 8.
Ino si mise a ridere dopo qualche minuto di ragionamento, senza riuscire a trattenersi; la seguì a ruota Sakura.
-Magari Kiba potrà anche provare qualche sentimento simile al tiepido affetto, ma dubito che Shino si sprechi di farlo a sua…-
Si zittì all’istante, notando una figura scura che si avvicinava a Hinata e quindi al loro tavolino.
Shino Aburame piantò gli occhi addosso alla sua compagna: era visibilmente incazzato.
-Sai per caso dov’è finito quel demente di Kiba?-
La Hyuuga lo guardò sorridendo, scuotendo appena la testa.
-Ti serviva dirgli qualcosa?-
Shino trattenne la rabbia tutta in viso – si poteva notare quanto i muscoli fossero tesi, per quanto poco era possibile – ma riuscì semplicemente a sussurrare qualcosa, grondando veleno dalla bocca.
-E’ un’ora che lo aspetto, quel sudicio cane…-
Il ragazzo appoggiò un oggetto, qualcosa di molto simile ad un pacchetto regalo, sul tavolo, sibilando minaccioso.
-Se lo vedi, consegnaglielo tu, per favore… Io sarò troppo occupato ad ucciderlo…-
Alla fine si allontanò, fumando rabbia dalle orecchie.
E quando Hinata si rivolse nuovamente alle compagne col sorriso più radioso di questo mondo, quelle semplicemente se ne stettero zitte senza commentare alcunché.







Il prossimo capitolo...
2- -Perché, nonostante Kiba, Shino ha ancora un udito

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Capitolo 2
*** 2- Perché, nonostante Kiba, Shino ha ancora un udito ***


50 reasons 2 2- Perché, nonostante Kiba, Shino ha ancora un udito





Lo stava guardando male, Shino, da qualche secondo a quella parte.
E il fatto in sé sarebbe bastato ad una persona quantomeno normale per tremare di paura da capo a piedi, magari anche considerando ogni possibile via di fuga come qualcosa di non così vergognoso da intraprendere.
Ma Kiba Inuzuka non era una persona che apparteneva a quella categoria, per cui – temerario più che mai – si accostò di più al compagno e gli domandò seriamente incuriosito.
-C’è qualcosa che non va, Shino?-
Continuava a guardarlo male, mister Aburame, senonché riuscì anche a sentire il sibilo che uscì a malapena delle sue labbra.
-Potresti anche abbassare il tono della voce, ogni tanto…-
Non era sordo, Shino, ma lo sarebbe diventato presto se Kiba avesse continuato ad usare quel tono che superava di gran lunga la sua capacità uditiva.
Durante la loro passeggiata, avevano incontrato la maestra Kurenai – e Kiba aveva urlato.
Si erano scontrati con un Naruto in ritardo agli allenamenti – e Kiba aveva urlato.
Avevano persino incrociato Shikamaru e Choji che stavano andando in un bar a fare la terza merenda della giornata – e Kiba aveva urlato anche in quell’occasione!
Probabilmente, quasi sicuramente in realtà, Kiba non si rendeva conto di quanto la sua voce fosse alta, ma che almeno si accorgesse degli effetti devastanti che aveva su chi gli stava attorno…
In definitiva, Shino non voleva più portare pazienza.
Era uscito per godersi la giornata col suo compagno, per stare un po’ in sua compagnia, non per farsi massacrare l’udito!
In compenso, Kiba lo guardò a lungo senza capire cosa volesse intendere, ignorando completamente le sue colpe come il più puro e innocente dei monelli, poi sbuffò infastidito dal suo tono saccente.
-Certo che a te non va bene mai nulla! Non capisco di cosa tu abbia da lamentar…-
Neanche finita la frase, capitò per caso che Kiba avvistò alla lontana la figuretta discreta di Hinata.
Subito, senza neanche pensarci, agitò la mano in aria e cominciò a strepitare come un ossesso.
-Hinata! Hinata, di qua! Ehi! Ci vedi?-
Shino assottigliò lo sguardo, tentando di ignorare il dolore alle sue povere orecchie.
Era evidente che al problema doveva porre lui stesso un rimedio, e anche abbastanza in fretta…








Risposte alle recensioni:
-Hu chan: l'accenno SasuNaru era d'obbligo se si parlava di canon <3 D'altronde, la ShinoKiba E' canon esattamente come la SasuNaru, sai che la penso così <3<3 Mi fa piacere sapere di riuscire a divertirti con le mie storielle *°* è sempre una bellissima cosa :)
-Bella: ... SORPRESA! xD Non ti è piaciuta a novità? xD che dici, 50 flash sono troppe anche per me? xD Ma orsù, bastone della mia vecchiaia, fatti forza e coraggio che non ci si ferma qua xD Sono davvero contenta che la prima one shot ti sia piaciuta ** Insomma, rendere bene i litigi di quelle due è una cosa che mi riempie di felicità, sono particolarmente spassose anche loro xD Ino più di tutte, devo dire ù.ù E poi... chi non si sbeliccherebbe davanti a Shino arrabbiato? xD Davvero, devo ancora trovare la persona in grado di farlo xD Spero che anche questa tu l'abbia gradita :)
-Solly: grazie mille di tutti i complimenti <3 è motivo particolare d'orgoglio per me mantenere i miei pg IC, tutti <3 Partendo da Shino per arrivare al più insignificante xD Sono davvero molto contenta, anche, che la mia raccolta ti abbia così tanto interessato ** questo è il mio OTP narutiano, per cui capisci quanto possa essere felice :)
-beat: Shino incazzato è da temere peggio di un uragano xD è troppo divertente quando si incazza xD riuscirebbe persino a urlare, povera creaturina xD e dire che è tanto tenero ** spero che questo capitoletto ti sia piaciuto <3




Prossimo capitolo...
3-Perché, nonostante Shino, Kiba è ancora vitale

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Capitolo 3
*** 3- Perché, nonostante Shino, Kiba è ancora vitale ***


50 reasons 3 3 -Perché, nonostante Shino, Kiba è ancora vitale






La pazienza estenuante con cui Shino era rimasto praticamente immobile per quasi due ore di fila era davvero ammirevole, o forse semplice sintomo di una pazzia mal celata.
Non esisteva, all’interno di Konoha, ragazzo con più controllo di lui – ogni suo singolo gesto era calcolato nei minimi dettagli, mai eccessivo nell’uno o nell’altro senso.
Erano nella serra di Casa Aburame, il rampollo di famiglia e un annoiatissimo Kiba Inuzuka. Il forno alle spalle di questo era stato appena spento, ma ancora l’odore di cera bruciata pizzicava il naso sensibile del Cane.
Con una pinzetta, poggiato sopra un tavolo largo e di legno scuro, il giovane Shino stava modellando quella che doveva essere – a sua detta – la nuova casa per i suoi adoratissimi insetti. Celletta dopo celletta, stava costruendo qualcosa di estremamente simile ad un alveare di dimensioni piuttosto notevoli.
Kiba sbadigliò, non riuscendo proprio a vedere in tutto quello qualcosa di vagamente simile al divertimento.
-Ma perché dobbiamo stare…-
No, non riuscì neanche a finire la frase, l’Aburame lo guardò malissimo prima di tornare al suo lavoro – zittendolo con un cenno minaccioso e un poco omicida.
Kiba grugnì di rabbia, limitandosi ad incrociare le braccia al petto.
Shino aveva detto che costruire alveari e termitai era fondamentale, nella sana e giusta crescita di un Aburame. Lo faceva integrare meglio con i piccoli esapodi con cui poi avrebbe dovuto combattere per tutta la vita, lo faceva sentire parte di essi almeno un poco.
Era una specie di rito di passaggio, insomma. Qualcosa di assolutamente più noioso persino delle apparenze.
Kiba sbuffò, facendo cadere per caso lo sguardo su un curioso attrezzo da lavoro.
Sorrise – aveva finalmente trovato qualcosa con cui distrarsi – ma nel momento stesso in cui aveva allungato la mano, sentì un colpo piuttosto violento alla spalla che gli intimava l’immobilità.
-Provaci e ti butto fuori dalla serra a calci nel sedere!-
Questo sembrava dire lo sguardo cattivissimo di Shino che, senza aggiungere una sola parola al suo gesto, tornò in silenzio alla sua creazione.
Niente e nessuno lo potevano disturbare – neppure quello scemo di Kiba Inuzuka.
Alla fine, anche l’ultima celletta fu posizionata al suo posto, esattamente in cima a tutte le altre.
Spostandosi di un paio di passi indietro, Shino ammirò la sua opera finalmente completata: se non fosse per il collo alto della sua felpa grigia, lo si sarebbe potuto vedere sorridere come mai aveva fatto.
Ripose la pinzetta sul tavolo, sospirando profondamente.
Ma neanche il tempo di ritirare la mano al fianco che subito un peso considerevole gli andò addosso, facendolo rovinare a terra. Kiba Inuzuka non aveva resistito un secondo di più, approfittando del fatto che ormai Shino non aveva davvero più scuse: ora poteva fare quanto chiasso desiderava.
In compenso, Shino riuscì anche ad essere scandalizzato dalla cosa. Dolorante per il colpo alla schiena che aveva ricevuto cadendo al suolo, lo apostrofò con decisione.
-Kiba, che cosa vuoi fare?-
Kiba alzò gli occhi una sola volta, guardandolo con un ghigno davvero poco raccomandabile – prima di scendere su di lui per non rialzarsi più, prima di cominciare a baciarlo come se non facesse altro nella vita.
-Voglio fare finalmente rumore!-








Ecco qua il terzo capitolo :3
Spero vi sia piaciuto <3<3<3
Volevo ringraziare di cuore le persone che hanno recensito lo scorso capitolo e tutte quelle che hanno messo la mia ff tra le seguite/preferite.
Siete la mia gioia <3


Prossimo capitolo...
4- Perché Shino non ha ancora ordinato ai suoi insetti di sterminare il clan Inuzuka

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Capitolo 4
*** 4- Perché Shino non ha ancora ordinato ai suoi insetti di sterminare il clan Inuzuka ***


50 reasons 4 4- Perché Shino non ha ancora ordinato ai suoi insetti di sterminare il clan Inuzuka





Shino non borbottava, non sapeva evidentemente smuovere le labbra più dello stretto necessario.
Non imprecava a bassa voce, non intraprendeva turpiloqui tra sé e sé solo per il gusto di maledire mentalmente una persona. Shino Aburame, quando diceva una cosa, la diceva chiaro e tondo.
Eppure la sua persona – la sua postura come quelle dannate sopracciglia che si piegavano con una naturalezza incredibile – sapeva benissimo far intendere quanto animo lo sconvolgesse dentro.
Se l’Entomologo era incazzato lo si sapeva subito, senza aspettare che lo esplicitasse a parole.
Così come le poche volte che era contento le sue sopraciglia erano rilassate e le sue spalle ben ritte, quanto era arrabbiato, ovvero la maggior parte del suo tempo, assottigliava lo sguardo e si tendeva tutto, quasi fosse pronto a uccidere la prima mosca che gli fosse volata vicina.
In quel momento Hinata poteva scommettere che Shino era incavolato.
Per qualche mistero della fede che la ragazza non si sarebbe mai spiegata appieno, stavano passeggiando l’uno accanto all’altra senza alcuna fretta. Erano finiti gli allenamenti da poco, e Shino la stava semplicemente accompagnando per quel pezzo di strada che doveva percorrere a sua volta per rientrare.
Stavano zitti, semplicemente camminavano.
Eppure la giovane Hyuuga sentiva chiaramente l’irritazione fuoriuscire da tutti i pori della sua persona.
Non si chiese cosa diamine avesse – questa volta – da portarlo a odiare il mondo.
Cose dall’apparenza insignificanti per lui erano grandi quanto un palazzo intero. Si parlava di insetti, infatti, di certo non di giganti fin troppo visibili.
Era stata una sciocchezza quella che l’aveva visto partecipe di uno sbaglio: Kiba doveva sfruttare una sua finta per riuscire ad abbattere la maestra Kurenai, l’avevano pianificato assieme alla stessa Hinata pochi minuti prima. Quello scemo aveva – ovviamente – rovinato tutto, sbagliando l’entrata, facendo lo sbruffone come suo solito.
Era stata una cavolata, perché dopo, grazie a quell’invidiabile autocontrollo che faceva di ogni Aburame un membro onorario del Clan, Shino era intervenuto e aveva ribaltato la situazione a favore suo e dei suoi due compagni. Però l’irritazione rimaneva, e anche cocente.
-Mai che sprechi un’occasione per sembrare deficiente, Kiba…-
Orgoglioso l’uno, testardo l’altro, avevano finito con lo scontrarsi apertamente.
E fumanti ancora di rabbia si erano lasciati, ognuno verso la propria casa.
La povera Hinata aveva solo potuto assistere impotente, temendo anche che un suo intervento potesse peggiorare la situazione.
Per cui, sospirando appena, si era avviata verso casa con a fianco il fedelissimo compagno.
Ogni tanto anche lei ammetteva tra sé e sé che Kiba proprio esagerava. Per quanto fosse un bravo ed efficiente ninja, aveva una spiccata vitalità che lo rendeva un poco individualista – e considerando il contesto della squadra questo proprio non andava bene, per nulla.
Per cui, se c’era da schierarsi, intimamente lo faceva in favore di Shino. Non che lui non avesse le sue colpe, ma quantomeno faceva di tutto per nasconderle, e lo faceva bene.
Ciononostante, poteva tranquillamente affermare che tutto l’astio che Shino provava non era tanto forte da spezzare il loro legame.
Certo, il mattino dopo Shino si sarebbe rifiutato persino di rivolgergli il saluto. Certo, probabilmente avrebbe rivangato la cosa almeno per un mese, rinfacciandogli il suo errore. Certo, probabilmente questo errore prolungava solamente la lunghissima lista di tutti gli errori di Kiba messi assieme.
Ma se, come ogni volta, Shino gli avrebbe teso la mano nel momento del bisogno, e come ogni volta avrebbe messo da parte orgoglio e rabbia per una cosa ben più importante – lo si chiamava legame, a quel tempo, per non dargli altro nome – allora tanto valeva sopportare ogni suo contrariato silenzio.
Sperando, magari, che Kiba arrivasse a non trovare più divertente sinsigarlo a quella maniera indecente.





Eccomi, eccomi col quarto capitolo *O*
L'avevo in cantiere già da tempo, ma in questi giorni sono stata parecchio occupata per cui l'ho pubblicato solo ora <3
Che dire? Il successo di questa raccolta mi fa felice come non lo sono mai stata. Sul serio, ho iniziato il tutto come una semplice scommessa con me stessa, un gioco senza peso. E invece, dopo soli 3 capitoli, mi state commuovendo. Tutti voi. Lettore casuali e non, recensitrici e fedelissimi.
Vi adoro, vi adoro seriamente <3


Prossimo capitolo
5-Perché Kiba ha resistito alla tentazione di saltare al collo di Shino ogni volta che questi apriva bocca

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Capitolo 5
*** 5- Perché Kiba ha resistito alla tentazione di saltare al collo di Shino ogni volta che questi apriva bocca ***


50 reasons 5 5- Perché Kiba ha resistito alla tentazione di saltare al collo di Shino ogni volta che questi apriva bocca





-Potresti fare meno l’Inuzuka…-

Shino sapeva essere odioso, Kiba lo sapeva bene.
Calibrava le parole in maniera tale da rendersi particolarmente detestabile. Istigava alla violenza come nessun altro mai – e benché Kiba si arrabbiasse spesso, l’Aburame aveva una particolare dote per farlo incazzare a morte.
Ma quello che i comuni mortali non avevano, a differenza sua, era anche la capacità di mettere ogni cosa al suo posto – acquietare ogni animo alterato – con una semplice frase innocente, dettata puramente dal cuore.

-Potresti essere semplicemente più Kiba…-

E a quel punto – piuttosto che dire una parola cortese – ci si limitava a prendersi violentemente a pugni, senza aggiungere altro.







Questa drabble è strana, ve lo concendo.
Spero solo che il significato che volevo darle si capisca °° Insomma, orsù... Non dovrebbe essere tanto difficile °°
*paura folle*
Coooooomunque ^^
Volevo ringraziare beat e BloodNyar per le recensioni :3 Thank you, girls <3<3<3
Alla prossima <3

Prossimo capitolo
6- Perché si conoscono talmente bene che riescono a sopportarsi

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Capitolo 6
*** 6- Perché si conoscono talmente bene che riescono a sopportarsi ***


50 reasons 6 6- Perché si conoscono talmente bene che riescono a sopportarsi






Così come Shino odiava i cibi in troppo odorosi – quelli che invadevano le narici con prepotenza e determinazione – così Kiba odiava le regole dell’etichetta e della buona educazione, come se sedersi a tavola richiedesse l’uso di qualcosa che non fosse stomaco e bocca.
Per questo motivo mezza Konoha ancora si stava domandando come mai quei due si ostinassero a uscire assieme, specialmente all’ora dei pasti.
Kiba era solito mangiare qualsiasi cosa, per cui capitava anche – e lui lo faceva capitare spesso – che nel suo piatto si trovassero cibi quali tofu e condimenti parecchio profumati.
Shino sedeva al suo posto più rigido di una scopa, muovendo le proprie mani neanche dovesse uccidere con un colpo secco il nemico – preciso persino nell’angolatura del polso.
A fare a gara a chi infastidiva più l’altro non finivano davvero più.
-Potresti mangiare cose che non invadano con la loro puzza il mio spazio vitale…-
-Potresti occupare la tua bocca col cibo anziché con stronzate incredibili!-
-Potresti chiudere la bocca mentre parli…-
-Potresti concentrarti su ciò che hai nel piatto piuttosto che rompere l’anima al tuo prossimo!-
Pareva quasi si divertissero a sputarsi addosso a vicenda veleno puro.
Ma quello che mezza Konoha non sapeva – e per cui non poteva dare una risposta ragionevole al proprio quesito – era che dei motivi più che validi c’erano, perché quei due si ritrovavano sempre e comunque a mangiare assieme.
Principalmente perché, nonostante tutte le prediche, Shino pagava sempre il conto e seguiva Kiba ovunque lui lo portasse. Che fosse a mangiare un hamburger all’angolo della strada, che fosse in una rosticceria a svuotare i frigoriferi, che fosse in qualche posto dimenticato da Dio e da tutta l’umanità, Shino gli trottava dietro in silenzio e con devozione.
E perché – cosa più importante – Kiba sapeva baciare. E lo sapeva fare bene.
Per questo, tra una parola ostile e uno sguardo omicida, i due non consideravano neppure l’ipotesi di mangiare l’uno separato dall’altro.
Ma ci sono cose che il senso comune non può intendere appieno.









Il prossimo capitolo...
7 -Perché nella prima serie Kiba ha il cappuccio, nella seconda lo ha Shino

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Capitolo 7
*** 7- Perché nella prima serie Kiba ha il cappuccio, nella seconda lo ha Shino ***


50 reasons 7 7- Perché nella prima serie Kiba ha il cappuccio, nella seconda lo ha Shino






Ino guardò l’amico con uno sguardo che non prometteva davvero nulla di buono. Era contrariata, davvero tanto contrariata – e lo si notava anche da come le sue dita erano chiuse sul mento.
Ad un certo punto sbottò, avvicinandosi a lui.
-Non ci siamo, Shino. Davvero no. Passi per tutto il resto, ma questo cappuccio fa davvero orrore! Dovresti toglierlo!-
Shino la guardò spiazzato – alla maniera degli Aburame, è ovvio: rimanendo una statua di pietra.
Ribatté, confuso.
-Perché?-
Lei agitò le mani, rassegnata a doveri impartire di nuovo lezioni di moda all’Entomologo.
-Ma come perché? Perché è di quel colore orrendo che ti rende patetico! Perché ti copre tutta la faccia e ti nasconde! Perché è troppo grande e fa una cappa sulla tua testa! Perché questo dovrebbe bastarti per odiarlo e non metterlo più!-
Shino rimase qualche secondo in assoluto silenzio, rimuginando su quello che gli era stato appena detto.
Poi volse lo sguardo a Kiba – lì a loro imparte: l’Inuzuka stava sghignazzando come non mai.
Alla fine decretò, serio e perentorio come sempre.
-Terrò il cappuccio…-
Ino allargò le braccia ma prima che potesse ribattere il ragazzo si era già allontanato, prendendo Kiba per il colletto e trascinandolo via da lì.
La Yamanaka sbuffò, maledendo Shino e il suo poco buon gusto.
Bastarono pochi passi e Kiba era già addosso all’Aburame, tentando di appiccicare le sue labbra a quelle restie e ancora un poco indispettite del compagno.
Una frase – la promessa di qualcosa di dolce.
-E comunque per me così stai bene…-
E nello sconcerto altrui quello stupido cane ne approfittò subito.







Volevo solo ringraziare Red chan e beat per le recensioni allo scorso capitolo <3<3<3
Grazie di cuore, ragazze <3<3

Il prossimo capitolo...
8- Perché Shino parla solo per contraddire Kiba

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Capitolo 8
*** 8- Perché Shino parla solo per contraddire Kiba ***


50 reasons for us - 8 8- Perché Shino parla solo per contraddire Kiba









In quei giorni Kiba era mancato dall’allenamento. Preso dall’influenza, era stato costretto suo malgrado all’immobilità forzata nel proprio letto, a trangugiare farmaci e cibi insipidi.
Se non fosse stata per la febbre che indeboliva completamente i suoi muscoli, certo quel dannato testardo di un Cane non avrebbe passato i momenti preziosi della sua vita relegato in casa ad aspettare che il tempo passasse.
-Non ho la minima intenzione di ammuffire qui dentro!-
L’aveva detto con energia, scostando le lenzuola dentro le quali sua madre l’aveva imprigionato la mattina stessa dopo che aveva osservato il mercurio del termometro salire oltre il 38. Era balzato in piedi, pronto a nuove sfide ed entusiasmanti avventure – peccato che al primo passo fosse rovinato a terra e da lì non si fosse più mosso se non per rantolare e chiedere aiuto.
Così, agli allenamenti ora c’erano solo Shino e Hinata. Non male, in realtà: senza la distrazione incorporata dall’Inuzuka, la coppia lavorava assiduamente anche senza l’intervento esplicito di Kurenai, procedendo per ore nell’addestramento senza mai stancarsi.
Shino era ormai capace di mobilitare una quantità di insetti fin troppo considerevole – a sua detta, l’ammontare non era tanto distante dal numero di globuli rossi che si ritrovavano nel corpo di un uomo medio adulto; Hinata sviluppava pian piano le proprie capacità e riusciva a esercitare un sempre maggior controllo degli Occhi Bianchi, prolungando sempre più il tempo in cui riusciva a tenerli attivati.
Insomma, tutto assolutamente perfetto. La maestra Kurenai felice e rilassata, la giovane Hyuuga fin troppo concentrata sul proprio lavoro, i timpani di ognuno sembravano riposati in quel momento più che mai, le crisi isteriche dimenticate, Shino…
Ecco, Shino sembrava stonare in quel quadretto decisamente confortante. Non che fosse sua abitudine dilungarsi in sermoni fin troppo corposi, solo che pareva ancora più taciturno del solito – il che, davvero, era tutto dire.
Hinata lo notò in maniera esplicita quando le tolse, senza motivo apparente, il saluto: ora si limitava persino a fare un semplice gesto con la testa e nulla più. Abituata com’era agli sbalzi di umore di Kiba, si sorprese parecchio nel vedere applicata questa legge persino alla figura austera dell’Aburame. E il fatto che continuasse a essere sempre lo stoico intransigente, meticoloso, perfezionista e rompiballe Entomologo faceva accrescere i suoi sospetti.
C’era qualcosa che non andava, persino le sopracciglia inarcuate di mezzo grado in più sulla fronte liscia di Shino lo testimoniavano.
Ne parlò quindi con la maestra Kurenai, cercando consigli sul da farsi.
Ma la donna non fu per niente incoraggiante.
-Sai quant’è orgoglioso Shino. Non penso che mai accetterebbe aiuto da chicchessia… Lascialo stare, risolverà la cosa da sé come sempre ha fatto!-
Sconfortata, la Hyuuga continuò come se nulla fosse, vedendo come – ogni giorno che passava – il compagno si facesse sempre più molesto: dal guardarla male per nessun motivo, dal divenire addirittura violento quando l’attaccava con i suoi insetti, arrivò a riprendere persino lei per il troppo affanno che le scuoteva il petto a fine allenamento.
Pareva isterico, ecco. Per un motivo che ancora sfuggiva alle due donne.
Poi, un bel giorno, Kiba tornò tutto allegro e pimpante – decisamente guarito e in forma. Seguito da Akamaru, aveva ripreso gli allenamenti esattamente da dove li aveva lasciati, unendosi al proprio gruppo com’era giusto.
Hinata a quel punto sospirò, ringraziando il cielo di averle mandato un aiuto per quella situazione fin troppo tesa. Assieme a Kiba avrebbe capito cosa cavolo avesse preso a Shino.
Senonché questi si rivelò da solo senza il supporto di nessuno.
Era bastato poco – davvero poco – perché Shino riacquistasse finalmente l’uso della parola. Quando l’Inuzuka, vedendo Hinata che traballava sulle proprie gambe fin troppo esauste, osò dirle qualcosa che suonava come “Certo che sei proprio una pappamolle, Hinata! Guarda come cammini!” l’Aburame scoppiò, non riuscendo più a trattenersi.
Sfogando quel bisogno impellente che lo animava tutto.
-Non direi certe cose dopo che sono rimasto a letto per più di una settimana…-
Kiba, dopo un momento di stasi per realizzare che davvero Shino aveva parlato solo per rompere le scatole a lui, si incazzò a morte, cominciando a sparare insulti a più non posso al suo indirizzo.

Hinata e Kurenai, allora, capirono ogni cosa. Forse non arrivarono a comprendere il vero motivo che spingeva l’Aburame a ricercare la vitalità intrinseca del proprio compagno con ogni mezzo, quella nostalgia che lo aveva preso nel momento della lontananza forzata, la rabbia di non sapersi sfogare adeguatamente istigato da una cosa così scema. Però compresero qualcosa, qualcosa di indefinito e volubile, ma almeno riuscirono a essere più vicine di quanto fossero prima al giovane uomo.
E immaginare a quel punto un sorriso fin troppo soddisfatto nascosto dall’impermeabile scuro non fu poi così difficile.










Sono arrivata a una conclusione. Shino esiste solo per ROMPERE LE BALLE a Kiba. Ormai mi sono arresa all'evidenza dei fatti XD
E' perfetto per questo ruolo, nessuno è più ferrato di lui XD
Vive per questo, oh sì ù.ù
Comunque, ringrazio le magnifiche beat e Red chan per le recensioni :) Spero che anche questo capitolo vi abbia fatto sorridere <3
A presto :)



Il prossimo capitolo...

9- Perché Kiba è esagitato solo per infastidire Shino

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Capitolo 9
*** 9- Perché Kiba è esagitato solo per infastidire Shino ***


50 reasons - 9 9- Perché Kiba è esagitato solo per infastidire Shino





Casa Aburame – il silenzio avvolgeva ogni singolo oggetto.
Seduto sul proprio tappeto dal pelo spesso e rosso, Shino stava tranquillamente leggendo un manuale che illustrava e spiegava in maniera dettagliata la sottile arte dell’allevamento delle formiche rosse. Una cosa che solo un pazzo suicida, a quanto diceva il testo, avrebbe intrapreso.
Kiba Inuzuka, compagno fedele di quei pomeriggi tediosi passati a far nulla, avrebbe dovuto fare la medesima cosa col manuale base per la pulizia e la conservazione delle armi strettamente necessarie ad un ninja del suo livello – Shino quel testo lo sapeva a memoria, come si era appurato di far notare almeno una dozzina di volta prima di convincerlo a prendere tra le mani quel benedetto manualetto. Invece stava mollemente sdraiato sul letto de proprio compagno e muoveva le gambe in aria, preso da chissà quale giochino scemo a cui lui solo partecipava.
Ad un certo punto, però, resosi conto che Shino era davvero concentrato nel suo intento, avvicinò il viso al suo, sogghignando appena tra sé e sé per aver trovato un nuovo modo per passare i minuti.
Si acquattò a pochi centimetri da lui, cominciando a fissarlo in maniera insistente. L’Aburame, che aveva scrutato le sue mosse attentamente con l’arte degna di un vero ninja, abbassò il proprio libro e lo guardò in faccia senza aggiungere una sola parola.
Kiba sorrise, rotolando lontano sul materasso – Shino riprese la propria attività, trattenendosi dal sospirare pubblicamente.
L’Inuzuka, tuttavia, tornò alla sua postazione nel giro di mezzo minuto, piantando ancora lo sguardo addosso al proprio compagno.
L’altro questa volta si limitò a parlare, senza staccare gli occhi chiari dal testo che aveva tra le mani.
-Una mosca è meno insolente di te…-
Kiba gli fece immediatamente il verso, senza neanche aspettare un paio di secondi.
-Un cadavere è meno soporifero di te!-
Shino grugnì, tornando a leggere il suo manuale, piegando le sopracciglia folte in un chiarissimo segno di totale disappunto.
L’Inuzuka non si scoraggiò – minimamente – a quel gesto, anzi; si avvicinò ancora di più all’altro, arrivando a sbirciare cosa dicesse il libro di così interessante. Per pura e semplice curiosità.
Shino però lo chiuse, di scatto, e lo guardò in viso alquanto minaccioso.
-Posso sapere che cosa vuoi?-
Kiba sorrise, abbracciandogli le spalle e arrivando a sussurrare al suo orecchio con fare più che platealmente lascivo.
-Ti è così difficile comprenderlo? Vuoi che lo scriva da qualche parte a caratteri cubitali?-
Baciò il retro dell’orecchio – sapeva quando Shino fosse sensibile in certe zone del proprio corpo – e tornò a ghignare, aspettando la reazione.
Freddo e distante come una statua di pietra, Shino rispose glaciale.
-Ti è così difficile riuscire a concentrarti per due minuti di fila? Potresti anche prendere in considerazione l’idea che il tempo non scorre solo per il divertimento!-
E riprese la lettura lì dove l’aveva lasciata, scrollandosi dalle spalle le braccia fastidiose del compagno.
Kiba lo guardò intensamente per qualche istante, poi un’altra brillante idea lo colse in pieno.
Riprese il suo libro – e parve che l’Aburame sospirasse di soddisfazione a quel punto – lo aprì in una pagina a caso e cominciò a leggere.
Ad alta voce.
Con evidentissimo intento provocatorio.
La nenia lugubre andò avanti per un paio di minuti, scanditi dalla voce terribilmente acuta di Kiba che districava parole a caso, senza neanche seguire il filo logico di tutto il discorso, mettendo pause dove voleva lui e quando voleva lui.
Shino resistette per qualche minuto interminabile, arrivando a stringere in maniera convulsa quel povero manuale finito per sciagura tra le sue mani. Poi, all’improvviso, lo scagliò via con rabbia, si alzò in piedi, prese in mano il volume tra le mani dell’inuzuka e scagliò via lontano anche quello.
Kiba lo guardò scandalizzato – con quell’espressione tipica dei falsi innocenti.
-Ma scusa! Io stavo leggendo!-
Shino non disse nulla, semplicemente fu tanto rapido che Kiba ebbe difficoltà a seguirlo.
Si mise a quattro zampe sul letto, imprigionando l’Inuzuka sotto di sé. Disse, cercando di essere quanto più minaccioso possibile.
-Dopo stai zitto?-
L’Inuzuka ghignò, vittorioso.
-Potrei provarci, sì…-
Con un’espressione del tipo “Prova a non farlo e ti spezzo in due la spina dorsale, dannato idiota!” Shino scese sulla sua bocca – e cominciò a baciarla per non finire tanto presto.







Ed ecco qua il nono capitoletto <3
Spero abbiate apprezzato anche questo <3
Ogni tanto Shino appare in tutto il suo lato Semoso - ogni tanto, veh. Non credeteci tanto manco voi, mi raccomando XD
Ringrazio di cuore le persone fantastiche che hanno recensito :3 Quelle che mi seguono e mi seguiranno.
Grazie di cuore, davvero <3<3<3<3



Il prossimo capitolo...
10- Perché sono l'apoteosi dello Ying Yang

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Capitolo 10
*** 10- Perché sono l'apoteosi dello Ying Yang ***


50 reasons - 10 10- Perché sono l'apoteosi dello Ying Yang





La superficie dell’acqua era perfettamente piatta, niente la increspava della più misera ondina azzurrognola.
Almeno finché una bomba umana non decise di fare la sua comparsa e di immergersi senza la benché minima traccia di grazia nella vasca da bagno.
Con un urlo spropositato, Kiba Inuzuka fece il suo ingresso trionfale, schizzando qualsiasi cosa nel raggio di tre metri. Compreso il proprio compagno.
Shino Aburame, il cui dorso nudo era stato salvato dal liquido tiepido, si ritrovò fradicio in ogni punto del corpo – persino sugli occhiali scuri, immancabilmente inforcati.
Lo guardò male, davvero molto male, e col suo solito cipiglio da maestrino intransigente lo riprese.
-Potresti anche contenerti, ogni tanto…-
Kiba si girò verso di lui, sentendo in maniera distratta il borbottio che uscì solerte dalla sua bocca: non aveva ascoltato una sola parola di quello che l’altro aveva detto. Così, con un sorriso sornione dipinto in viso, si acquattò immergendosi nella vasca e gattonò verso l’altro senza curarsi delle sopracciglia di Shino che, curvandosi pericolosamente in basso, testimoniavano un pericolo mortale crescente.
Salì dal pelo dell’acqua fino ad avvicinare così tanto il suo viso a quello dell’Entomologo che li divideva solo un soffio. Lì si fermò, guardandolo negli occhi.
-Beh, ti pare una così cattiva idea fare il bagno assieme?-
Shino lo smontò subito, rivelandosi quel che sempre era stato: un perfetto rompipalle.
-Una doccia sarebbe stata molto più veloce e pratica, nonché meno dispendiosa di acqua…-
Il sorriso di Kiba divenne una smorfia – ma solo per un istante furtivo – poi il cane tornò all’attacco, accollando il proprio corpo a quello dell’altro.
C’era un motivo per cui gli aveva chiesto di fare il bagno assieme, e no, non era perché credeva che Shino fosse bravo a spalmare il bagnoschiuma sulla schiena altrui. Proprio no.
Notò gli occhiali scuri, sicuramente fuori posto in un momento del genere. Lui era completamente nudo, non aveva senso che Shino non lo fosse a sua volta. Allungò quindi la mano verso il suo viso, ma l’Aburame lo fermò immediatamente, comprendendo fin troppo bene cosa diamine volesse fare.
-Non ci provare. I miei occhiali restano dove sono ora…-
Kiba si accigliò, facendo il broncio come un bambino.
-Ma neanche per sogno! Quei cosi li levi, e anche subito!-
La sua mano scattò verso Shino, il quale però fu davvero più veloce e gli afferrò il polso, immobilizzandolo a mezz’aria.
E, aggiungendo al danno la beffa, lo riprese senza pietà.
-Con questa velocità certo non puoi fare nulla…-
Kiba ritentò con l’altra mano ma, quando anche questa fu immobilizzata dalla presa ferrea di Shino, decise di risolvere la questione alla radice: gli diede una zuccata piuttosto notevole.
Si rese conto tardi degli effetti che un gesto simile avrebbe comportato; infatti, quando Shino si riprese dalla botta e lo guardò davvero molto male, credette di poter morire mangiato vivo da qualche strano insetto.
-Razza di idiota… Che cavolo ti passa per quella testaccia?-
Kiba fu velocissimo – pensando, giustamente, che oramai il danno era fatto e per cui tanto valeva scavarsi la fossa fino in fondo – prese gli occhiali di Shino con i denti, allontanandosi in fretta e lasciando l’altro senza più la minima protezione.
Completamente nudo.
Sorride soddisfatto, specialmente davanti all’espressione attonita che, lo riuscì a vedere, si dipinse sul volto dell’Aburame.
Quello sospirò, dimenticandosi di essere arrabbiato.
-Ho capito, ho capito…-
Lasciò la presa ai suoi polsi, prendendo con le proprie mani gli occhiali tra le labbra di Kiba e poggiandoli sul bordo della vasca, lontani da loro due.
Si rivolse quindi all’altro, rassegnato e sconfitto.
-Contento, ora?-
Con un balzo – e di nuovo schizzando ovunque e qualsiasi cosa – Kiba gli gettò le braccia al collo, festante quanto un cucciolo.
-Direi di sì…-






Eccomi di nuovo qua, a scassare i maroni a tutti voi con un altro capitoletto ^^
E con questo fanno 10, signore :3
DIECI *ama*
E' una cosa meravigliosa, davvero <3<3
Ringrazio chi recensisce e chi mi segue in silenzio, vi amo davvero tantissimo tutti quanti <3


Il prossimo capitolo...
11- Perché Neji non sopporterebbe neanche la vista di un cane randagio

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Capitolo 11
*** 11- Perché Neji non sopporterebbe neanche la vista di un cane randagio ***


50 reasons 11 11- Perché Neji non sopporterebbe neanche la vista di un cane randagio




Era qualcosa di non troppo discreto, qualcosa di insistente e abbastanza incisivo ciò che stava sinsigando le povere orecchie dei presenti: un abbaiare che non si era stancato di dilungarsi per più di venti minuti di riunione.
Ormai addestrati a dovere e senza alcun bisogno dell’aiuto dei propri sensei, tre chunin si erano riuniti per discutere di cose riguardanti squadre ed esami, missioni e compiti più o meno gravosi, nel tentativo – magari – di riuscire ad organizzare la propria attività di ninja senza dover gravare troppo sull’Hokage e sulla sua evidentissima incapacità organizzativa.
Così, nel bel mezzo di Konoha, in un angolo riservato del campo addestramenti, Shino Aburame, Neji Hyuuga e Shikamaru Nara stavano discutendo. Senonché una presenza non prevista si era aggiunta inaspettatamente.
Shikamaru aveva sbuffato, seriamente scocciato dal tutto.
-Ma quel cagnolino non ha nulla da fare che venire qui ad abbaiare a noi?-
La piccola creatura aveva tentato in tutti i modi di attirare l’attenzione dei ragazzi. Scodinzolando, abbaiando, pigolando, aggrappandosi alle loro gambe – di tutto, davvero.
Ciò che aveva ricevuto era stata solo indifferenza e parecchia irritazione.
Infatti, dopo l’ennesimo attacco al suo ginocchio, Neji aveva abbassato lo sguardo carico di astio e aveva fissato il cagnolino. Quello, dopo un momento in cui aveva risposto felice a quelle attenzioni così miracolosamente riservatagli, aveva guaito di paura ed era andato via, trottando con la coda fra le gambe.
Il giovane Hyuuga era tornato a parlare, come se nulla fosse davvero successo, così anche gli altri due. In compenso l’animale fu abbastanza testardo da non smuoversi più di tanto da quel luogo, cominciando a cacciare farfalle e altri piccoli animali.
Dopo una decina di minuti i tre giovani ninja sciolsero la riunione, constatando quanto in realtà senza ordini dall’alto ben poco si poteva fare.
Un po’ sconsolati – e decisamente irritati di aver sprecato tempo per nulla – si avviarono tutti verso le proprie dimore.
Il cagnolino tornò ad abbaiare, trottando tutto festante verso i tre e guadagnandosi un’altra occhiataccia piuttosto scocciata.
Però, a quel punto, due mani lo sollevarono da terra, avvolgendolo in un abbraccio che sapeva di protettivo. E dopo un attimo di incertezza, il cagnolino torno ad abbaiare per la felicità e a leccare interamente quelle mani che lo stavano accarezzando, nel tentativo reale di calmarlo solo un poco.
Shikamaru guardò scettico la scena, solo per commentare.
-Dove lo vorresti portare? Non dirmi che ti è venuta all’improvviso la passione per i cani?-
Shino lo guardò davvero male, rispondendo con uno sguardo che non ammetteva repliche alle sue domande ingenue.
-So cosa farci, tutto qui…-

Si sentì un urlo espandersi per l’intera grandezza di casa Inuzuka – manco fossero capitati quei tre secondi di silenzio giornalieri sulla dimora.
Kiba, come preso da un’estasi, era corso verso Shino e gli aveva preso il cagnolino di mano, cagnolino che aveva risposto al suo entusiasmo con altrettanto entusiasmo: aveva cominciato ad abbaiare come non mai.
-Oh, ma che bello! Da dove viene? Come l’hai trovato? Oh, ma che bello!-
L’Aburame non si era meravigliato troppo per la reazione esageratamente rumorosa, avrebbe sperato fosse un poco più discreta ma non si lamentò, ben conscio che Kiba poteva ben superare tali decibel se solo si impegnava.
Lo guardò mentre analizzava il nuovo arrivato – se era sano o poco nutrito, cose tecniche e pratiche di primo utilizzo – notando come poco ci avesse impiegato a dimenticarlo totalmente.
Alzò le sopracciglia, cominciando ad arretrare.
Il suo dovere l’aveva fatto. Ora il cane era in buone mani e sicuramente non avrebbe più dato fastidio ai poveri malcapitati che gli si avvicinavano.

Ma benché Kiba fosse occupato a far conoscere ad Akamaru il nuovo compagno e Shino stesse praticamente fuggendo da tutto quello, come a sentirsi improvvisamente di troppo, una parola ben chiara e specifica arrivò alle orecchie dell’Aburame.
Ripagandolo di tutta la poca pazienza che era in grado di provare.
-Grazie…-







Per chi fosse del Sud o del Centro e non sapesse che significhi "sinsigare", come dissi a Bella che mi ha betato questa ff, sinsigare vuol dire "scassare i maroni fino ad ottenere una reazione VIOLENTA" ù.ù
E con questo immagino di aver detto tutto XD
Che altro dire? Sono riuscita ad arrivare alle 30 recensioni con 10 capitoli. QUESTO, per me, è un traguardo IMPORTANTE. Molto importante. Questa mia raccolta è la cosa più bella che io abbia mai intrapreso. Mi riempie di entusiasmo, mi fa sorridere, mi emoziona a me per prima, e poi sta facendo conoscere lo KibaShino all'utenza :3 Ciò mi riempie di orgoglio, davvero.
Sperando che anche questo vi sia piaciuto, io vi lascio <3
Alla prossima <3<3

Il prossimo capitolo...
12- Perché Kankuro, dopo quello che Shino gli ha fatto, vede gli insetti solo nei suoi incubi

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Capitolo 12
*** 12- Perché Kankuro, dopo quello che Shino gli ha fatto, vede gli insetti solo nei suoi incubi ***


50 reasons 12 12- Perché Kankuro, dopo quello che Shino gli ha fatto, vede gli insetti solo nei suoi incubi





La pelle tesa era scossa da mille e più spasmi di puro terrore, un velo sottile di sudore salato la copriva interamente e, di tanto in tanto, i muscoli si contraevano violentemente ad accennare un movimento meccanico dettato dal semplice istinto.
Mille e più zampe si muovevano ad un ritmo forsennato, come in preda a un delirio. Coprivano prima il piede, poi il polpaccio per ad arrivare al ginocchio, e da questo partivano per la coscia larga. Poi il resto del corpo, fino a coprire interamente di nero ogni minimo lembo di pelle tremante.
Insetti, insetti, insetti.

Kankuro ebbe un sobbalzo notevole quando la mano di Kiba si posò non proprio delicatamente sulla sua spalla.
-Ehi, Sabaku! Cosa fai, ti addormenti per strada?-
Konoha, Villaggio della Foglia. Pomeriggio di sole, bar della zona.
Kankuro, ora seduto ad un tavolino di plastica verde e dura assieme a tutta la gioventù del posto, era arrivato qualche giorno prima per accompagnare il fratello ad una riunione tra i vertici massimi dei due Villaggi, perché l’amicizia fosse stipulata con regole più chiare e precise.
Però, nel momento in cui aveva poggiato il piede sul suolo della città amica aveva rinunciato al sonno.
Nella sua memoria erano ben incisi i momenti cruciali che, qualche tempo addietro, l’avevano visto avversario del giovane Aburame. E se non era memoria visiva di sicuro era tattile – cosa che faceva ancora tremare il suo corpo dalla testa ai piedi.
Cercò di sorridere all’Inuzuka, tornando a sorseggiare il suo drink.
Un coro di esclamazioni poco carine si elevò all’uscita del ragazzo, prendendo l’occasione di scherzare piacevolmente al volo.
-Hai fatto le ore piccole, Kankuro?-
-Eh, certe persone sanno come passare bene le loro notti!-
-Per esempio lontano da insetti molesti…-
-Ti stai chiamando in causa, per caso?-
E risa, spietate quanto innocenti risa – specie quelle sguaiate di Kiba che, come al solito, mal si trattenne proprio per nulla.
Il Sabaku vagò con lo sguardo, cercando parole abbastanza taglienti così da poter mettere a tacere chiunque. Purtroppo, così facendo, capitò proprio sulla persona di Shino che, incurante di tutto, lo stava fissando in viso, fin troppo attento ai suoi movimenti.
Kankuro ebbe un brivido di puro terrore, specie quando una mosca – piccola e assolutamente ignara – gli svolazzò vicino al naso.
Si alzò all’istante, zittendo tutti quanti e attirando la loro attenzione.
Farfugliò prima di sparire all’interno del piccolo bar, maneggiando il suo bicchiere mezzo pieno e facendolo traballare tutto.
-Vado a prendere un’altra limonata!-
I presenti lo guardarono straniti, come se avessero appena visto un fantasma corporeo.
L’Inuzuka si voltò verso i propri compagni, notando quanto tutti fossero rimasti assai sorpresi da quella strana reazione, come egli stesso d’altronde. Tutti tranne uno.
L’Aburame stava tranquillamente bevendo il suo succo di melone, lo sguardo rivolto al tavolino a cui erano seduti. Pareva freddo, ancora più indifferente del solito, ancora più distante di quanto non fosse normalmente.
Fin troppo sospetto.
Kiba fece un sorriso furbo, avvicinandosi all’altro e stendendosi davanti a lui sul tavolino del bar.
-Ehi, tutto bene Shino?-
Il ragazzo lo guardò da dietro le lenti dei suoi occhiali, immobile.
-Perché dovrebbe essere il contrario?-
-No, così… Chiedevo…-
Si alzò quasi subito, allungando le braccia in aria e stiracchiando i muscoli come un gatto.
Lo guardò di nuovo, questa volta pieno di euforia.
-Bene. Mi accompagni a casa? Ho del lavoro da sbrigare…-
Shino lo guardò male, davvero malissimo. A differenza sua, lui doveva ancora finire la sua bevanda – non aveva seguito il suo esempio di trangugiare in un sol sorso tutto quanto.
Rispose un po’ piccato, come a cercare un valido motivo per smuoversi e seguire il compagno.
-Lavoro per il Team?-
Quello gli fece il verso, cantilenando un tono infantile.
-Per cos’altro dovrei lavorare in maniera così gratuita e spontanea?-
Shino sorseggiò il suo succo, perdendosi in quali assurdi suoi ragionamenti propri – Kiba fu lì dal prenderlo violentemente a cazzotti. Quella faccia di bronzo infame!
Alla fine l’Aburame riuscì a finire quanto aveva pagato, si alzò dal tavolino e fece un cenno appena visibile con la testa.
-Allora sì, vengo…-
Kiba gli fu subito dietro. Se avesse avuto una coda probabilmente lo si sarebbe visto scodinzolare.
Senza salutare, senza dire una sola parola, senza neanche vedere Kankuro che saltava all’arrivo indebito di un’altra insolente mosca sul suo naso, povera creatura capitata lì per caso.
Si allontanarono, semplicemente, uno parlando per due e l’altro pazientemente tacendo.




Altro capitolo altamente inutile XD
Ma ormai si era capito, questa ff è a puro scopo dilettevole <3 Spero di avervi fatto sorridere almeno un poco *-*
E non odiatemi per la figura che ho fatto fare a Kankuro XD Al posto suo io avrei fatto la stessa, identica fine XD
Comunque, detto questo...
Ringrazio come sempre le carissime donne che recensiscono e mi seguono <3 Questa ff è per voi, solamente per voi <3
Ohi, alla prossima ^^
:*

Il prossimo capitolo...
13- Perché Kiba è troppo violento per una donna

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Capitolo 13
*** 13- Perché Kiba è troppo violento per una donna ***


50 reasons 13 13- Perché Kiba è troppo violento per una donna




La lunga chioma di capelli morbidi ondeggiò furiosamente, seguendo i movimenti della giovane donna che si allontanava con passo deciso dalla stanza.
Fumava rabbia, lo si poteva intendere benissimo anche solo scorgendola da lontano – o forse anche dalla porta che si premurò di sbattere alle proprie spalle.
D’altronde, quello che aveva lasciato le stava ancora fissando la schiena, quasi non si capacitasse di quel che era accaduto. Due secondi netti di silenzio, poi Kiba Inuzuka cominciò a imprecare con furia e rabbia.
-Le donne! Chi le capisce è bravo!-
Silenzioso come una mosca, Shino gli si fece in parte pian piano, guardandolo da dietro gli occhiali in maniera assolutamente passibile.
Eppure, quando Kiba lo guardò astioso – dopo essersi rialzato in piedi e massaggiata la guancia lesa dal colpo appena subito – gli parve fin troppo acceso a un velato divertimento. O forse semplicemente lo volle vedere lui così.
Ringhiò, cattivo.
-Che hai da guardare, Aburame?-
Non ci fu risposta, solo un acuto e duraturo silenzio. Shino continuava a guardarlo fisso, senza far trasparire alcun pensiero od emozione.
Così facendo, però, fece solamente infuriare di più l’altro, che prese a farfugliare sconnessamente e ad agitare le braccia in alto.
-E’ stata lei a insistere d’uscire assieme! Io non le guardo neppure le mie colleghe di lavoro! Ma questa è stata proprio una piattola in queste due settimane! E poi è stata sempre lei a voler portarmi in quel posto assurdo e schifosamente snob! E’ sempre stata lei a offrirmi una cena costosa! Ha scelto lei questa giornata piovosa di merda per la nostra cena! Sempre lei! Non è colpa mia, accidenti!-
Niente, Shino non sembrava smuoversi di un solo millimetro. Proprio nulla, lo zero più totale.
Alché Kiba sboccò, quasi urlando.
-Non guardarmi così! Non è colpa mia neanche se quella se n’è andata via a quella maniera! Non ho fatto nulla di male!-
L’Aburame soppesò quelle parole, arrivando persino a sistemarsi gli occhiali sul naso nel mentre. Fece schioccare le labbra – in un evidente tentativo di non ucciderlo con le sue stesse mani lì e subito.
-Probabilmente, se avessi evitato di comportarti come il solito cane rozzo che sei magari sarebbe stato meglio…-
Si riferiva al pugno che aveva dato al cameriere perché aveva sorriso innocentemente a lei, o al fatto che non riuscisse – nonostante i suoi sforzi in merito – a mangiare con la bocca chiusa, o anche al tono di voce altissimo che non si accorgeva di usare. O anche al mancato omaggio che non le aveva portato quando era andato a prenderla. O l’ombrello dimenticato in macchina all’uscita del ristorante che non le aveva permesso di ripararsi dalla pioggia battente. O le continue imprecazioni che aveva elargito in ogni secondo del loro appuntamento.
Ecco, forse Shino si stava riferendo a tutto quello.
Kiba stava quasi per replicare, cercando una via di fuga, ma Shino continuò, chiudendo così il discorso una volta per tutte.
-E se avessi evitato di omettere che eri gay e già fidanzato magari sarebbe stato ancora meglio…-
Kiba abbassò il capo – come un cane le orecchie – e mugugnò completamente sconfitto.
-Portarla qui non è stata una grande idea, vero?-
Shino si limitò a fissarlo in silenzio, di nuovo. Dopodichè gli voltò le spalle silenzioso e si diresse verso la propria camera da letto.
Quella notte sarebbe stata fin troppo fredda per il giovane Inuzuka.





La si può intendere come una Au. La si DEVE intendere come una AU XD
Dovevo fare una cosetta comica e divertente - per tirare su il morale di una personcina tanto cara (L). Spero di esserci riuscita (L)(L)
Ringrazio tantissimo le persone che hanno recensito lo scorso capitolo (L) Grazie davvero, siete la mia gioia *O*
Indi, alla prossima (L)


Il prossimo capitolo...
14- Perché Shino è passionale quanto un pesce morto

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Capitolo 14
*** 14- Perché Shino è passionale quanto un pesce morto ***


50 reasons 14 14- Perché Shino è passionale quanto un pesce morto



La lunga chioma di capelli morbidi ondeggiò furiosamente, seguendo i movimenti della giovane donna che si allontanava con passo deciso dalla stanza.
Fumava rabbia, lo si poteva intendere benissimo anche solo scorgendola da lontano – o forse anche dalla porta che si premurò di sbattere alle proprie spalle.
D’altronde, quello che aveva lasciato le stava ancora fissando la schiena, quasi non si capacitasse di quel che era accaduto. Due secondi netti di silenzio, poi Shino Aburame si mosse, facendo frusciare appena i vestiti – lento, si tolse la giacca e si accinse ad appenderla.
Una voce canzonatoria raggiunse molto presto le sue orecchie.
-Ehmbé? Com’è andata la cena?-
L’Aburame si premunì di non guardare il proprio compagno d’appartamento, ignorando volutamente e al contempo ogni inflessione ironica nella voce dell’altro.
-Bene…-
Kiba rise, piuttosto sguaiato, indicando la porta con dito indice più che sfacciato.
-A me non sembra proprio, da come quella si è comportata! Ma che le hai fatto, posso saperlo?-
Shino finì di svestirsi, lisciando il proprio cappotto perché fosse perfettamente in ordine.
Sussurrò, senza dare importanza minima a quanto lo circondava – troppo preso dai semplici gesti che stava compiendo.
-Nulla…-
L’Inuzuka lo squadrò – male, molto male – avvicinandosi con una falcata a lui.
Sempre con gli occhi puntati sulla sua persona, provò a formulare alcune ipotesi che giustificassero il comportamento della povera ragazza che aveva lasciato l’appartamento.
Ricordava come, due giorni prima, Shino gli avesse detto di avere un appuntamento con “una donna” – il suo capo-ufficio, per la precisione –, cosa che lo aveva lasciato davvero di stucco considerando il tipo di persona e specie la relazione con cui era legato a lui.
Ma, proprio perché era un Aburame, aveva intuito fin troppo chiaramente di non correre alcun pericolo mortale.
Ipotizzò ad alta voce, a quel punto.
-Le hai almeno parlato?-
Shino si degnò di alzare lo sguardo su di lui, sistemandosi meglio gli occhiali sul naso – diplomatico e serio, come sempre era stato.
-Mi pareva inutile…-
Tombola.
Kiba sorrise, in maniera davvero cattiva.
-Ah, capisco…-
Fu facile per l’Inuzuka immaginare una serata noiosa dove una povera disgraziata tentava ogni tentativo di approccio con il suo “cavaliere” e questi rimanere in un silenzio totale di tomba.
Si divertì a pensarla provocatoria, si divertì a pensarla spudorata, si divertì a pensarla fin troppo interessata… e si divertì come un matto a immaginare Shino davanti a lei. Muto e immobile.
Si lasciò scappare un sogghigno, represso prontamente da un’occhiataccia da parte del compagno.
Allora stirò in aria le braccia, sospirando appena di soddisfazione e circondando poi quelle spalle riottose in un abbraccio stretto – e ghignando, ancora e fin troppo convinto.
-Beh, vieni a letto?-
L’Aburame annuì, semplicemente.




Ordunque, eccoci qua <3<3
Ora, vorrei innanzitutto ringraziare le stupende persone che mi hanno recensita lo scorso capitolo <3
Poi, volevo dirvi... Mi è stato fatto notare - via privata - una cosa su cui non ho mai riflettuto. Temo di essermi presa fin troppe libertà nel gestire Shino, convinta di essere sempre e comunque nel giusto dal momento che POCHISSIMO si sa di lui. Indi, come dire, avrei sfiorato l'OOC e non poche volte, specie in questa raccolta.
Me ne sono accorta io stessa, perché è VERO, sicuramente. Però, ho da dire una cosa.
Per quanto il mio Shino, probabilmente, sia "esagareatamente" emotivo, io non credo che sia OOC. Certo, è portato all'estremo e visto in situazioni particolarmente assurde considerando il soggetto, ma penso di non aver esagerato in maniera tale da poter essere cosiderato pienamente OOC. Questo è il mio punto di vista :3
Che poi, che sia realmente OOC o meno - per cui, nel caso, che io metta l'avviso in un futuro prossimo - non penso che mi porterà a cambiare il tono della raccolta. Questa è VOLUTAMENTE scritta in tono leggero, in modo tale da far sorridere chi legge. Se cambiassi, anche in onore di un IC più rigido, mi allontanerei dalla meta che mi sono prefissa.
Per cui, io con questo ringrazio chi mi ha criticata, ho fatto tesoro della cosa e ci ho DAVVERO riflettuto sopra <3 D'ora in poi starò più attenta, promesso :3

Il prossimo capitolo...
15- Perché solo con Hinata formano il mitico team 8

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Capitolo 15
*** 15- Perché solo con Hinata formano il mitico team 8 ***


50 reasons - 15 15- Perché solo con Hinata formano il mitico Team 8


Kurenai aveva ipotizzato, in quei momenti di placido ozio che caratterizzavano la maternità avanzata, se fosse stato meglio per il Team una diversa componente femminile.
Aveva preso in considerazione Ino, prima di tutto. La ragazza era promettente, arguta, spigliata, senza peli sulla lingua. Sicuramente, sarebbe stata ottima alla finalità da inseguitori del Team. Peccato per quel suo carattere, così vicino a Kiba, davvero poco incline a lasciarsi dominare dagli altri e ascoltare l’altrui opinione. No, decisamente la componente eversiva avrebbe avuto la meglio sul Team.
Indi, la donna aveva preso in considerazione Sakura Haruno, futura ninja medico. Lei era intelligente, di un autocontrollo intransigente, composta e ubbidiente. Ma la sua irrevocabile mania ad essere fin troppo puntigliosa e ad attenersi alle regole del Villaggio la rendevano, certe volte, ancora più pedante di Shino. Cosa che avrebbe reso il Team decisamente squilibrato.
Tenten e Temari erano da escludere quasi a priori: il ruolo originario del Team non era quello offensivo e avere uno di questi due elementi avrebbe completamente stravolto la cosa.
A quel punto, Kurenai aveva sospirato soddisfatta.
Hinata era l’unica scelta, la migliore di tutte.
Perché sapeva calmare la vitalità esuberante di Kiba, semplicemente con la sua dolcezza.
Perché sapeva dare un briciolo di umanità alla severità di Shino, semplicemente parlandoci.
Perché sapeva unire le loro mani in una, facendo loro rinunciare a quella cosa tanto distruttiva e pericolosa come l’orgoglio.
Il Team, così com’era, alla fine era davvero perfetto.






Ed ecco qua il 15° capitolo.
Mi scuso per il ritardo, ma sono andata in vacanza anche io e ho avuto parecchie cose da fare *tra cui 300 contest X°D*
Detto questo, spero che la flash vi sia piaciuta :3

Il prossimo capitolo...
16- Perché Kurenai sensei li ha addestrati per essere inseparabili compagni

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