.L'elefantino
azzurro.
L'orologio
ticchettava nel silenzio della stanza, facendo fremere di impazienza la
mano di Ringo. Era dalla mattina che se ne stava da solo in camera, e
per tutto il giorno non aveva visto nessuno; nemmeno l'ombra di uno
stramaledettissimo cameriere con qualcosa da sgranocchiare.
Senza nemmeno
voltarsi, tese una mano verso il comodino e, tastando, trovò il
pacchetto di sigarette.
Ne sfilò
febbrilmente una e riuscì ad accendersela con non poca difficoltà.
Aspirò una volta, e la nicotina entrò in circolo riempiendo i polmoni;
la testa prese a pulsare terribilmente, tanto che un senso di nausea lo
prese allo stomaco, costringendolo ad alzarsi a sedere.
Si sentiva
sudaticcio, e di certo non aveva un buon odore: storse il suo "enorme"
naso, aspirando ancora con difficoltà. Fissò lo sguardo al muro; una
macchia blu a forma di elefantino galleggiava come nell'aria,
muovendosi a ritmo con le lancette.
Ringo
strabuzzò gli occhi, per poi tornare a fissare la figura che muoveva la
proboscide lentamente.
Era...
ipnotizzante.
L'improvviso
aprirsi della porta non lo scosse nemmeno un po'. C'era il suo
elefantino azzurro e niente altro. Che altro si può volere quando si ha
un elefantino che ti saluta con la sua proboscide?
- Che stai
fissando?-
La voce di
George lo scosse, e lo spinse a guardarlo negli occhi neri e
preoccupati.
- L'elefantino
azzurro.- mormorò come sovrappensiero Ringo, volgendosi verso il muro.
George sgranò
gli occhi e avanzò nella stanza dove fu travolto dall'odore stagnante
di fumo. Iniziò a tossicchiare, sebbene fosse abituato all'odore
Scosso da
tremiti, si avvicinò al letto di Ringo tanto da riuscire a fregargli la
sigaretta, buttarla a terra e pestarla col piede.
- Hai bruciato
la moquette!- esclamò sconvolto Ringo, gettando lo sguardo alla macchia
nera.
George mugugnò
qualcosa, come era abituato a fare quando si arrabbiava.
- Non capisco
perché cazzo tu ti debba sempre comportare da superiore! Hai tre anni
in meno di me!- protestò Ringo, strepitando fra le coperte.
Si zittì
quando un'occhiata gelata lo investì.
- Copriti.-
disse statuario l'altro.
- Sono già
coperto.- borbottò Ringo, senza riuscire a guardarlo.
Ben presto si
ritrovò sommerso da coperte.
Iniziò a
battere i denti, quando l'aria fredda - ma pulita - entrò dalla finestra.
- Woooo! Che
cos'è tutto 'sto freddo?-. Quella era sicuramente la voce di Paul. -
George stai per caso tentando di ammazzare Ringo?!-.
- Avrei modi
di certo più veloci.- borbottò l'altro.
- Come mai
quel muso lungo, Georgino?-.
Oh, c'era anche John.
- Ringo non ha
fatto altro che fumare!- scattò allora il chitarrista. - E' un
masochista! Tutti sanno che non si deve fumare se si sta male.-
Ringo,
sentendosi chiamato in causa, lottò per riaffiorare da sotto le coperte
e quando riuscì a spuntarla, sbottò: - Beh, mi annoiavo! Avete idea di
quanto sia rimasto qui da solo?!-
Gli altri tre
Beatles si scambiarono uno sguardo. Ringo notò una sfumatura di intento
suicida negli occhi di Paul, la noia in quelli di John ed infine una
sorta di risentimento in quelli di George.
- Ok, che mi
sono perso?- domandò infine curioso.
- Vado a
prenderti qualcosa da mangiare.- disse George, spezzando il silenzio e
uscì.
Se non fosse
stata una scusa palese per andarsene immediatamente dalla stanza, Ringo
gli avrebbe urlato dietro: "Oh, mio salvatore!".
John si
sedette su una sedia, imbracciando la chitarra di George, e Paul si
accomodò ai piedi del letto.
- John, ti
sconsiglio di prendere quella chitarra.- lo avvertì Ringo. - George
andrà su tutte le furie.-.
- Beh, tanto
peggio di così...- borbottò quello, assorto.
- Allora?-
chiese sempre più curioso il batterista. Cercò nuovamente il pacchetto
e ne sfilò l'ultima sigaretta. - Non lo direte a George, vero?-.
- Macché, fai
pure.- rispose John, alzando le spalle. - Anche se ha ragione.- precisò
Paul.
John gli fece
il verso, ma si zittì quando gli occhi verdi del bassista si
assottigliarono in sua direzione.
- Quindi.-
iniziò Paul, soddisfatto. - Tutto è andato bene. Beh per la prima ora,
magari. Poi una giornalista ha chiesto a John: "Come va' la sua vita
sentimentale?".-.
Paul scosse la
testa, sconfortato; Ringo si limitò a deglutire rumorosamente,
aspettandosi il peggio.
- Non l'avesse
mai fatto. La risposta di John è stata: " Mah, tutto bene, scopo come
un tricheco!"-.
La bocca di
Ringo si spalancò.
- E non è
finita. La giornalista, per la sorpresa, si è fatta sfuggire di mano il
microfono, che è caduto giusto sul piede di George. E George ha
lanciato un bestemmione assurdo fra gli "Ohhhh!" generali. Ma aspetta!
Ancora non ho finito. John si è messo a sghignazzare, e si sa che non è
mai un buon segno quando si mette a sghignazzare. Così, prendendo il
microfono, ha dichiarato testualmente: " E questo uomo, questo che ha
appena imprecato allegramente...
Io me lo porto a letto!"-.
Ringo iniziò a
tossire spasmodicamente, tanto che Paul fu costretto a dargli qualche
pacca sulla schiena per farlo rinsavire.
- Mi divertiva
l'idea.- si giustificò John con un'alzata di spalle.
- Ti divertiva
l'idea di farti George?!- sbottò Ringo con voce stridula.
- Posso
continuare?- chiese Paul, imbronciato per essere stato tagliato fuori.
- Io, ovviamente, ho
tentato di calmare le acque, ma, ovviamente, questo - e
puntò il dito contrò John, - questo cretino
patentato ha inziato a dire: "Beh, non dategli ascolto, tanto
lui è morto. E poi è solo geloso perchè vorrebbe essere al posto di
George."- finì di raccontare, urlando istericamente. Incrociò le
braccia, il viso rosso di vergogna.
Il silenzio
calò nella stanza. Piano piano, Ringo riuscì a trovare il lato comico
della situazione e cominciò a ridacchiare, trascinandosi dietro John
ed, infine, pure Paul.
- E dopo
l'ennesima figura da idioti perché non siete tornati qui?- chiese
Ringo, asciugandosi le lacrime.
John sbuffò. -
Non capisco perché se la siano presa così tanto.-.
In quel
momento la porta si aprì, rivelando un George funereo con in mano un
vassoio.
- Perché, ti chiedi John?-. La sua
voce era incredibilmente bassa. - Perché ora tutti crederanno che mi
faccio scopare da un cretino!-.
sibilò, lasciando cadere il vassoio sulle gambe di Ringo.
- Avanti,
avresti avuto la stessa reazione se l'avesse detto Paul.- controbatté
John. - O forse no?- insinuò divertito.
George si
lanciò verso di lui urlando, iniziando a prenderlo a cazzotti. Paul
tentò di separarli, ma ricevette solo due sberle che lo scioccarono di
sdegno.
- Ma come?- si
lagnò il batterista, ancora intento a fissare il suo piatto. -
Minestra?!-
George lo
fulminò, fermandosi con il pugno alzato.
John ne
approffittò per buttarlo a terra, e sistemarsi di nuovo sulla sedia.
Paul si
riprese dallo shock temporaneo, e borbottò la fine della storia.
- Neanche a
dirlo, dopo due secondi ci hanno travolti di domande. E, non si sa
come, ci siamo ritrovati dentro ad un taxi. E' stato orribile. Non
sapevo se avere più paura di George o di Brian.- rabbrividì. - Ci hanno
portati ad Abbey Road, e siamo rimasti in silenzio per un'ora. Poi
Brian ce ne ha dette tante, ma tante...
Non ce la facevo più!-
- Non appena
ci hanno lasciati andare, siamo tornati a casa.- borbottò a mo' di
scuse George.
Ringo passò lo
sguardo da un membro all'altro, poi lo abbassò mestamente sulla
minestra. - It's been a hard day's night.- mormorò.
La camera si
riempì di borbottii d'assenso.
- Sentite...-
cominciò, guardandoli uno ad uno. - Stasera uscirete, ok? Vi coprirò
io. Dirò che siete andati a prendermi qualche medicinale, o che so
io.-.
Gli occhi di
John si illuminarono. - Ti amo,
Ringo.-
Paul sbuffò
infastidito. - Direi che per oggi bastano le dichiarazioni d'amore.-
John gli mise
un braccio intorno alle spalle con fare complice. - Su, non essere
geloso, Paulie.-
Il bassista si
scostò leggermente, tutto impettito. - Grazie, Ringo.- rispose infine.
- George?- lo
chiamò Ringo. Certo, non gli andava di rimanere da solo per altre ore,
ma capiva il bisogno degli altri di uscire.
L'ultimo dei
Beatles rimaneva nel centro della stanza a fissare il pavimento.
- No.- mormorò
infine. - Io rimarrò qui. Ci deve essere qualcuno nel caso tu stia
male.-.
- Chiamerò
Brian, non c'è problema.- lo rassicurò il batterista, sorridendo.
George mugugnò
stanco. - No, non mi sembra il caso di uscire. Sono distrutto. Mi farò
una doccia e poi andrò a letto.-.
Di nuovo il
silenzio.
- Oooook. Noi
andiamo allora! Ciao!- e detto questo, John trascinò via Paul che tentò
di protestare, invano.
Nessuno
riusciva a vincere contro John Lennon
in uscita.
Ringo
ridacchiò, mentre George si lasciò sfuggire un sospiro.
Sarebbe stata
una lunga serata.
°°°
Ok,
gente... scusate per il capitolo mi rendo ampiamente conto che sia
totalmente inutile. Inutilissimo,
direi! Beh, comunque mi serviva. Perché mi sto preparando a John e Paul in uscita. *.*
(muhahahahahahahah!) Ok, devo smetterla di farmi i trip mentali mentre
scrivo.
Volevo
dire qualche cosuccia (come sempre!) tipo:
La
storia dell'elefantino azzurro è mia. Nel senso che è successo a me,
mentre stavo male. Più che male, ripensandoci. Beh, comunque capisco
Ringo quando dice che è felice perché l'elefantino lo saluta.
Poi,
non spaventatevi per il temporaneo burberismo di Georgino: è
momentaneamente mestruato.
No, scherzo, non linciatemi! Tutto si spiegherà, ovviamente! u.u
Ultima
cosa: ora si spiegherà lo schifo di questo capitolo. Bye bye, gente. Farewell. Adios. Hasta pronto. Au revoir. Me ne vado in Inghilterra
per una settimana! (Inizia a ballare per la stanza come una scimmia
complessata) ( ?? ma che ca...??)
Esatto! Me ne vado via per una settimana proprio nella patria dei Beatles ( lo schifo di questo
capitolo è quindi dovuto a: il neurone rimastomi è già partito,
lasciandomi qui senza un briciolo di intelligenza)! La scuola serve a
qualcosa allora... XD.
Ringrazio
chi ha letto, ma anche chi ha recensito (mi scuso già per le risposte,
oggi sono sclerata!), ovvero:
Zazar90: Mi sa che Ringo verrà
trattato male ancora per molto. E' più forte di me. Io devo trattare male le persone che
amo! XD Veramente. Sono contenta che ti piaccia lo vecchio zio Paul, ma
soprattutto John. Povero uomo. Sarà costretto a sclerare ancora per
molto. Per fortuna che c'è George di sano (??). ... Già. I Beatles sono
proprio nella merda. XD Alla prossima!
xSakuChanx: Sono contenta che
a qualcun altro faccia pena il povero Rings. Pensa che io, dopo averlo
trattato malissimo, mi sento in colpa! ( Sono proprio pessima, eh?) E
Paul... Paul... No, scusa, stanno riniziando i trip mentali, meglio se
non continuo la frase! XD Spero continuerai a seguire! Kiss
The :D: Certo, tutte le
superfici lisce sono perfette per specchiarsi. Quando hai scritto la
recensione mi è venuto in mente Paul che si specchia nella pelata di
Turk (Scrubs). XD Ma dico io... -.-" Ah, e George è stato nominato
"bullo dell'anno" per aver buttato giù dal letto Ringo! Beh, spero che
continuerai a seguire, alla prossima! :)
The Thief__: Donnie Darko??
*-* Se inizi a parlarmene non finisco più. E' il mio film preferito in
assoluto. Pensa che ho chiamato il mio amico immaginario Frank, in
onore di quel film (sembro una sociopatica, ma sono più normale di
quello che sembro! XD). Comunque sono contenta che ti piacciano le
perifrasi, credo che ne userò molte! E grazie davvero, mi ricopri
sempre di complimenti. Poi me la tiro, eh! XD Spero di risentirti, bye!
Clafi: Ohohoh! Un'altra amante delle
perifrasi diaboliche... >:) Se ne hai qualcuna da consigliare, è ben
accetta! Volevo metterne qualcuna nel discorso di John alle interviste,
ma alla fine ci ho rinunciato per colpa della partenza del mio unico
neurone ( vedi sopra). Ok, mi sento una guida turistica. Spero che
l'aria dell'Inghilterra faccia bene per la mia salute mentale.
Ripensandoci però, vedendo i quattro tizi che ne sono venuti fuori
negli anni Sessanta... XD Grazie per la recensione, spero seguirai
ancora, anche perché arriva la parte interessante ;)! Kiss.
Marty_youchy: Le "y" nel tuo
nick name mi mandano in crisi! XD (sì, sono estremamente
rincretinita!). Grazie per l'incoraggiamento nelle slash, ora sono
molto più decisa (faccia convinta). Solo che la GeorgexPaul mi sta
tentando. No, devo pensare a John e a Paul. E a Ringo e George. ...
Wahhhh! La coppia GeorgexPaul mi perseguita! ç.ç Ok, la finisco di
sclerare. Grazie ancora! Alla prossima, kiss!
Andry Black: Fondiamo il
club "scompigliamo i capelli a Paul" ? >:) Sono felice che qualcuno
abbia capito il mio intento di mostrare John come un pidocchioso
bambino ( I love you John!). Alla fine, il suo animo era come quello di
un bambino. Comunque sono stata veramente contenta per la tua
recensione! *.* Forse perché adoro le recensioni lunghe, o per qualche
altro oscuro motivo. Ah, e ho preso la descrizione del risveglio di
George dalla mia mattinata-tipo. Caffè è l'unica parola che capisco
alle 6 e mezza. XD Spero che seguirai ancora! Kiss!
Beh, posso solo salutarvi con un grosso (metaforico) abbraccio! Kiss!
Vostra Beatlemaniaca (in partenza)
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