Doll

di harua_96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo anno, Nuove emozioni! ***
Capitolo 2: *** Sei Mia ***
Capitolo 3: *** Qui Comando Io ***
Capitolo 4: *** Ribellione e Armonia ***
Capitolo 5: *** Quello Che è Veramente ***
Capitolo 6: *** Il Dispettoso ***
Capitolo 7: *** Il Maniaco ***
Capitolo 8: *** Il Gentile ***
Capitolo 9: *** L'Ambito Glaciale ***
Capitolo 10: *** Il Malizioso ***
Capitolo 11: *** L'Amante ***
Capitolo 12: *** Rivelazioni & Segreti ***
Capitolo 13: *** Maestro d'Amore ***
Capitolo 14: *** Litigi & Vendette ***
Capitolo 15: *** Amami & Fatti Amare ***
Capitolo 16: *** Io Non Sono Una Bambola ***
Capitolo 17: *** Situazioni Imbarazzanti! ***
Capitolo 18: *** I Soliti Masters! ***
Capitolo 19: *** Tutti Sul Ghiaccio ***
Capitolo 20: *** Preparazioni ***
Capitolo 21: *** Kisses and Passions ***
Capitolo 22: *** Kisses and Passions 2 ***
Capitolo 23: *** La Vacanza Continua ***
Capitolo 24: *** Svago ***
Capitolo 25: *** Siamo Sempre Noi ***
Capitolo 26: *** Vendette ***
Capitolo 27: *** Incontri notturni & Nido d'amore ***
Capitolo 28: *** Incontri notturni & Nido d'amore 2 ***
Capitolo 29: *** Incontri notturni & Nido d'amore 3 ***
Capitolo 30: *** Dolce Addio ***
Capitolo 31: *** Un Turbolento Ritorno ***
Capitolo 32: *** Pace? ***
Capitolo 33: *** Tranquilli, ci pensa Jakotsu! ***
Capitolo 34: *** Ti Dirò Tutto ***
Capitolo 35: *** Ora Con Te ***
Capitolo 36: *** Intrighi ***
Capitolo 37: *** Trasgressioni ***
Capitolo 38: *** Dolls e Masters ma che combinate?! ***
Capitolo 39: *** Scoprirti ***
Capitolo 40: *** Perché il buongiorno si vede dal mattino ***
Capitolo 41: *** Senza Te ***
Capitolo 42: *** Goodbye my Lover ***
Capitolo 43: *** Destinazione Amore! ***
Capitolo 44: *** Destinazione Amore! 2 ***
Capitolo 45: *** Croissant et Bignè ***
Capitolo 46: *** Il Patto ***
Capitolo 47: *** Momenti d'Incertezza ***
Capitolo 48: *** La Manipolatrice ***
Capitolo 49: *** Dentro di me ***
Capitolo 50: *** Il mio sentimento per te ***
Capitolo 51: *** San Valentino ***



Capitolo 1
*** Nuovo anno, Nuove emozioni! ***


Bambola
Doll

Ciao a tutti, mi chiamo Francesca e questa è la mia prima ff.
L’idea è saltata fuori dopo aver guardato l’anime “Honey x Honey Drops”.
In sintesi, parla di un gruppo di ragazzi, piuttosto ricchi (ok ricchi sfondati xD Nda), il cui carattere verrà profondamente mutato da sei ragazze.
Per favore, siate clementi! *.*




1. Nuovo Anno, Nuove Emozioni!



Quindici Settembre.
Giorno normale per i più, o meglio, per gli adulti, ma non di certo per i ragazzi.
Infatti, per loro questo giorno voleva dire solamente: “Ritorno in Prigione”.
Malgrado “l’ottimo” umore di tutti, era complessivamente una giornata stupenda!

-fantastico! Ecco che ricomincia un altro anno in questa prigione! Il mio livello di felicità è alle stelle!- borbottò un ragazzo

-su su botolo, vedrai che quest’anno a ragazze andrà meglio!- rispose uno al suo fianco

-quante volte ti ho detto di non chiamarmi botolo, lupastro?!-

-e tu come osi chiamarmi lupastro?!-

Entrambi i ragazzi si guardarono con astio, facendo scintille e ringhiando.

-piantatela di fare i bambini, siete in quarta- li rimproverò un terzo, simile al primo, senza ammettere repliche.

Ma nonostante questo uno rispose.
-e piantala Sesshomaru, non stavamo facendo nien...-

Inuyasha si zittì immediatamente dopo l’occhiata glaciale del fratello.

-ahah cuginetto! Ti ha messo proprio a tacere eh!- lo canzonò Koga

-grr!-

Sesshomaru li guardò malissimo entrambi, così alla fine si zittirono del tutto.

Inuyasha e Sesshomaru erano fratelli, mentre Koga era loro cugino.
I due si assomigliavano nei capelli argentei e negli occhi dorati, ma sicuramente non nel carattere, il primo attaccava briga facilmente, ma sapeva anche scherzare, il secondo invece era freddo e non gli serviva niente per farsi rispettare.
Il più piccolo frequentava la quarta e l’altro la quinta.
Koga, infine, aveva i capelli mori legati in una coda alta e gli occhi azzurri come il cielo, di carattere assomigliava molto ad Inuyasha, infatti si punzecchiavano sempre. Fortunatamente, però, nonostante avessero la medesima età, non erano in classe insieme.

-ahah ragazzi! Siamo solo al primo giorno di scuola, ma siete già a litigare voi due!-

-che fai? Sfotti Miroku?!- rispose acido Inuyasha

-ma come ti permetti?!- disse anche Koga alzando un pugno

-eh dai! Stavo solo scherzando, non scaldatevi per così poco!- disse alzando le mani in segno di resa

Il quarto ragazzo che era arrivato si chiamava Miroku, era nella stessa classe di Inuyasha, infatti, anche insieme a Koga, erano migliori amici.
Miroku aveva i capelli mori legati in un codino basso e gli occhi blu scurissimi, tanto che arrivavano a diventare viola o neri.
Nella scuola era conosciuto come il ragazzo più libertino di tutti e non si faceva problemi a palpare le ragazze, per questo il più delle volte loro cercavano di evitarlo.

-ma guardate un po’, vedo che siete già tutti arrivati- fece un’ennesima voce

I quattro si girarono e videro che un ragazzo camminava verso di loro.
Lui era Naraku, era in classe con Sesshomaru ed era uno dei suoi migliori amici.
Aveva capelli mori, scurissimi, lasciati liberi e occhi rosso fuoco, che facevano colorare le guance delle ragazze.
Come ragazzo era simpatico e socievole, ma era uguale a tutti i suoi amici.
Guardava dall’alto al basso gli studenti che non erano ricchi sfondati come loro.

-strano, tu che sei uno che arriva sempre per primo, oggi sei il penultimo ad arrivare- constatò Koga

-già, ma almeno non sono in ritardo come Bankotsu, lui è imbattibile!- rispose facendo l’occhiolino

-ah! Eccolo là!- indicò Miroku.

Un ragazzo scese dalla limousine ed entrò nel giardino della scuola.
Era abbastanza alto e aveva un fisico invidiabile, come gli altri.
Camminava guardando avanti, fiero e composto, mentre le ragazze morivano per lui.
Sfoggiava un sorrisetto da sbruffone e da uno che la sa lunga sull’altro sesso ma, infondo, era così per lui e i suoi amici.
Aveva l’età di Inuyasha e co. Ed era in classe con Koga.
Ma nonostante questo, i suoi migliori amici erano Naraku e Sesshomaru. Infatti nel gruppo erano in sei, ma tra migliori amici erano divisi in due gruppi formati da tre persone.
Bankotsu era rispettato da tutti, come anche Naraku e Sesshomaru, solo che era stato l’unico ad aver ricevuto la stima di quest’ultimi.
Aveva un carattere socievole, ma tra tutti era, insieme a Sesshomaru e Inuyasha, il più snob.
Era un gran playboy e non si faceva scrupoli a usare le ragazze solo per interessi personali.
Aveva capelli mori e lunghi, legati in una treccia stretta, e occhi blu intensi, che ricordavano l’oceano.

-ciao ragazzi, come va?-

-bene- risposero uno per volta

-ehi, avete notato che ora che siamo al completo, tutte le ragazze e i ragazzi ci stanno guardando?- chiese Miroku

-beh mi sembra ovvio!- rispose Inuyasha

Loro sono i ragazzi più invidiati della scuola, loro sono i migliori!



Quella mattina la temperatura era mite e si stava bene.
Una ragazza camminava in silenzio.
Era il primo giorno di scuola, in un liceo nuovo e in una città nuova.
Si era trasferita da poco, aveva avuto brutte esperienze all’ex liceo e così i suoi genitori avevano deciso di cambiare tutto, tanto il posto in cui lavoravano non era lontano e ci si poteva arrivare facilmente.
Kikyo era una ragazza seria e silenziosa, ma non le dispiaceva la compagnia, tutt’altro; aveva un corpo invidiabile, era alta e aveva i capelli mori lunghissimi, con occhi nocciola, accesi e freddi, ma allo stesso tempo rincuoranti.
Non aveva più di tanto paura di cominciare la quarta in un nuovo liceo, non la spaventava affatto, era felice di cominciare una nuova vita e fare nuove conoscenze.



Una ragazza era ferma che aspettava il suo turno per salire sull’autobus che l’avrebbe portata a scuola.
“Se riesco a sopravvivere alla folla di gente, sono un mito”
Senza paura salì e immediatamente, venne schiacciata come una sardina dal turbinio di gente.
“Dai Kagome”
A forza di gomitate e spintoni, riuscì a sopravvivere e quando si mise a sedere, tirò un sospiro di sollievo.
Ormai era diventata un’esperta di autobus, dato che l’aveva sempre dovuto prendere.
L’unica cosa nuova era il liceo che stava per frequentare.
Non si era affatto trovata bene in quello che aveva scelto, il clima era sgradevole, sapeva che c’era un po’ dappertutto competizione tra le ragazze, sia per i ragazzi, che per lo studio, ma quel liceo era davvero il massimo.
Se per una volta non avevi studiato e chiedevi suggerimento alla tua compagna di banco, lei ti suggeriva sbagliato, se non avevi le qualità giuste, non ti voleva nessuno ed i gruppi erano formati da persone troppo snob, e lei era molto timida ma soprattutto, odiava gli snob.
Però almeno non si trovava brutta, però neanche bella, si considerava normale.
Aveva capelli d’ebano e occhi color nocciola, dolcissimi, da cerbiatta.
Aveva scelto quel liceo perché era uno dei migliori e lei aveva sempre preso 10 in qualsiasi materia ma... lì era andata in depressione e aveva cominciato a non studiare più, così l’anno scorso, in seconda, aveva raggiunto il limite ed ora che doveva andare in terza era felice, ma al contempo spaventata.
Doveva farsi coraggio e sperare che quest’anno sarebbe andata meglio, anzi, sarebbe sicuramente andato benissimo.
Con gli occhi pieni di sicurezza ritrovata, non temette l’arrivo a scuola.



-dai papà muoviti, muoviti!!- urlò una ragazza sul sedile posteriore della macchina

-Rin stai calma! Siamo quasi arrivati e poi non è colpa mia, è tuo fratello Kokei che si alzato e ha detto di non star bene e di aver mal di testa!-

-ma papà!!! Perché non capisci che era una balla per non portarmi?! E poi non si chiama Kokei, si chiama cocaina- fece la finta offesa.

Rin aveva diciassette anni e doveva fare la quarta.
Si era trasferita quest’estate in quella città.
Suo padre aveva trovato un buon lavoro lì da tempo, ma anche i nonni abitavano lì, quindi non era rimasto altro da fare che trasferirsi.
Il motivo era anche un altro, sua nonna era caduta dalle scale e l’avevano operata d’urgenza.
Ora si muoveva sulle stampelle, stava meglio, ma aveva bisogno non solo del nonno, ma anche del resto della famiglia.
Sua madre non c’era più da molto tempo ormai, era morta per un tumore quando lei aveva tre anni e suo fratello sei, quindi Rin non se la ricordava molto bene, ma tutti le dicevano che le assomigliava molto.
Lei aveva capelli lunghi e una parte della frangia legata in uno strano codino, che però le donava molto. Gli occhi color cioccolato, erano profondi e capaci di riscaldare chiunque.
Aveva una figura esile, per questo suo fratello la prendeva sempre in giro chiamandola “piccoletta” e lei rispondeva chiamandolo “cocaina” per via del suo nome.
Si punzecchiavano sempre, ma infondo, si volevano molto bene.
Rin si sentiva un po’ agitata, era il primo giorno in una nuova scuola, piena di ricchi, ma anche la migliore della città, quindi era il liceo più giusto da frequentare e questo, oltre a suo padre, lo pensava anche lei.
“Fatti coraggio Rin, ce la farai”



Sango, una ragazza di terza liceo, percorreva tranquillamente la strada per andare a scuola in bici.
Aveva un fisico allenato e non era affatto stanca.
Il vento le pizzicava le guance che erano diventate rossicce e gli occhi color caffè le bruciavano un poco, ma non si faceva certo intimidire.
I capelli bruni, raccolti in una stretta coda di cavallo alta, svolazzavano sensualmente.
Sospirò, era quasi arrivata nella sua nuova scuola.
Era un po’ nervosa, ma non più di tanto, l’aveva dovuta cambiare perché quella che aveva scelto prima era fin troppo facile per il suo potenziale, lei andava bene per il livello del nuovo liceo.
Non ne era stata subito particolarmente entusiasta, quel posto era pieno di ricconi che credevano di poter avere tutto, ma almeno era prestigiosa e le avrebbe garantito un gran futuro.
Quindi ora doveva solo pensare a farsi nuove amiche e al suo futuro, dei ricconi non doveva importargliene una cicca!
“aspettami nuova scuola, sto arrivando!”



La strada che stava fiancheggiando una ragazza dai capelli rossi, era piuttosto trafficata, anzi, lo era così tanto che le macchine non si muovevano quasi e lei era in un RITARDO PAZZESCO!!!
Quella mattina non aveva assolutamente voglia di andare a scuola, lei odiava la scuola!
Solo che era costretta ad andarci, non poteva proprio rinunciarci.
Scosse la testa, muovendo i codini rossi.
Ma a che pensava?! Ora l’unica cosa che doveva avere in testa era CORRERE CORRERE CORRERE!!!
Maledetta lei e la sua pigrizia!
Ayame, che doveva andare in terza liceo, aveva un fisico da paura, era sempre stata un maschiaccio e lo era tutt’ora, non aveva un seno enorme, ma comunque giusto, gli occhi ricordavano gli smeraldi e in tanti glieli invidiavano e lei, sinceramente, non ne capiva proprio il perché, avevano un colore normale, assolutamente normale, non avevano niente di più, niente di meno degli altri!
Bah! Valla a capire la gente!
Arrivò davanti alla scuola, ora doveva solo attraversare la strada... facile a dirsi! C’era talmente traffico che nessuno faceva passare.
Strinse i denti.

-fanculo a tutti! Io passo!-

E senza paura alcuna, si fiondò nel traffico, schivando alcune macchine per pura fortuna!
Quando fu di nuovo sul marciapiede, guardò il suo nuovo liceo e sgranò gli occhi.
Era davvero imponente e il giardino era super elegante, le sembrava di essere diventata straricca!
Si guardò attorno e vide che alcuni ragazzi la stavano fissando.
Subito non capì, poi spalancò gli occhi e arrossì, sicuramente mentre schivava tutte le auto, quella maledetta gonna, così corta, si era alzata e si era visto qualcosa.

-beh? Che avete da guardare? Andatevene o giuro che vi faccio fare una brutta fine!- ringhiò e all’istante tutti si dileguarono.
Ayame era una ragazza sicura di sé stessa e non aveva mai avuto alcun problema ad imporsi e di questo, ne era fiera!



Una limousine nera percorreva le trafficate strade della città.
Una ragazza, seduta dietro, guardava i suoi coetanei correre verso la scuola perché erano in ritardo e la sua macchina, non passava di certo inosservata. Tutti la guardavano e ammiravano quell’auto e la persona che vi era al suo interno. Lei.
Quanto avrebbe voluto essere una ragazza normale e andare a scuola a piedi, ma suo padre non voleva.
“Kaname, tesoro, non disprezzo le persone meno ricche o importanti di noi, ma sai che lavoro faccio, tutti mi conoscono e molti conoscono almeno il tuo nome, non posso lasciarti andare a scuola a piedi, o almeno, non sempre. Potrebbero rapirti, ma non preoccuparti, qualche volta ti farò anche andare a piedi, da sola”
Queste erano le consuete parole di suo padre.
Lo capiva, e aveva ragione, era un politico e lo conoscevano tutti, ma per colpa di ciò, lei non poteva andare a scuola a piedi.
D’accordo, il primo giorno ci stava, era il suo nuovo liceo dove avrebbe cominciato la quarta.
Ovviamente era una scuola piena di ricchi e snob.
Certo, lei era ricca, e molto anche, ma non le importava, avrebbe preferito di gran lunga andare a scuola come persone normali.
Sospirò.
Kaname si era trasferita in quella città qualche giorno fa.
Alcuni conoscenti di suo padre abitavano nelle vicinanze e, guarda caso, i suoi genitori avevano acquistato una villa quando lei non era ancora nata.
Già... i suoi genitori... sua madre le avrebbe lasciato molte più libertà del padre.
La mamma era morta per un tumore al seno quando lei aveva solo sei anni.
Da allora, suo padre era diventato estremamente protettivo nei suoi confronti, glielo diceva sempre: Sua madre era l’unico amore della sua vita ed ora non voleva perdere anche l’unica figlia.
Peccato solo, che papà non ci fosse mai, lavorando in politica, dormiva raramente a casa, così lei rimaneva sola con il suo maggiordomo, con cui aveva un ottimo rapporto, e le decine di cameriere.
Era trattata come una principessa, tranne da Philip, il maggiordomo, che le dava del tu e spesso giocavano a carte o a scacchi.
Ma lei non era guardata solo per la ricchezza che aveva, anche per il suo corpo.
Sua madre era un’attrice e lei aveva preso il suo fisico da modella, perfetto e proporzionato, con un seno prosperoso, fin troppo per i suoi gusti.
Da lei aveva anche preso gli occhi blu, simili a luccicanti e rarissimi zaffiri, rari come la sua bellezza.
Dal padre invece, aveva preso i capelli corvini, che teneva solitamente sciolti, oppure legati in una coda alta, con una frangia che copriva la maggior parte della fronte, ma che non le copriva gli occhi.
Sempre da lui aveva anche preso il carattere, forte e deciso, entrambi non si faceva mai imporre da nessuno, ma aveva anche un carattere dolce, uguale a quello della madre.
Più cresceva e più assomigliava a lei e sia suo papà, che Philip, le lo dicevano.
Ne era contenta, aveva sempre ammirato sua madre.
Aprì i bellissimi occhi blu e guardò fuori.
Era arrivata, ora doveva solo cercare di sopravvivere nella sua nuova scuola.
Scese dalla macchina ed entrò nel grande giardino, forza e coraggio.



ANGOLINO:

Grazie a tutti per aver almeno dato una letta!^^
Mi scuso inizialmente per la poca descrizione della maggior parte dei personaggi maschili e femminili.
Se avete un po’ di tempo, vi pregherei di lasciare un commentino.
Grazie ancora, Ciao a tutti e un Bacione!
harua_96

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Capitolo 2
*** Sei Mia ***


Bambola 2 Eccomi qua, sono tornata!
Sono contentissima che la mia ff sia stata così gradita^^
In questo capitolo, avverrà il primo “incontro” e potremo notare quanto i ragazzi siano “simpatici” alle ragazze.
Ed ora, buona lettura!



2. Sei Mia



Quando la campanella suonò, tutte le prime e i nuovi arrivati, si diressero verso l’aula magna.
Era una stanza veramente enorme, e i nuovi erano tantissimi, eppure, rimanevano ancora posti liberi.
Era veramente impressionante per i più.

Quando tutti furono seduti, sei ragazzi si incamminarono verso un palco basso.
Tutti guardavano avanti, seri e decisi, senza paura.
Quando vi furono sopra, si misero davanti ad una lunga scrivania, con i loro posti contati, e si sedettero, tranne uno che cominciò a parlare.

-buongiorno, io sono Sesshomaru Taisho e sono il presidente del comitato studentesco. Alla mia destra vi è Bankotsu Baikou, il vice presidente. Alla mia sinistra c’è Naraku Inoguchi e accanto a lui c’è Inuyasha Taisho, mio fratello minore. Di fianco a Baikou c’è Miroku Kawabata e infine c’è Koga Tsuruya. Questi sono gli altri componenti e hanno il compito di aiutare il presidente e il vice. In questa scuola, noi del comitato, svolgiamo compiti importanti e ognuno di noi ha bisogno di un aiutante. Per questo, come ogni anno, tutti noi scegliamo un proprio aiutante che dovrà fare tutto ciò che il suo capo, o Master come ultimamente ci chiamiamo, gli dirà di fare. Alla fine delle lezioni siete tutti pregati di tornare qua per la scelta degli aiutanti. Auguriamo un buon anno a tutti-

E dopo questo, i membri del comitato se ne andarono e gli studenti poterono recarsi nelle classi.

Ayame, ovviamente, non aveva ascoltato quasi niente di quel discorso, le sembrava inutile, anzi, ERA inutile.
Si diresse subito verso la bacheca per vedere la sua classe.
-sono nella 3D... mmh... va beh vado!-
Ayame, allegra come al solito, corse nella sua classe, fortunatamente non era ancora arrivato nessuno, tranne una ragazza che si trovava in fondo alla classe e che si stava sistemando.
Aveva un viso simpatico.
La rossa si avvicinò subito.

-ehilà ciao!- salutò con la mano :-io mi chiamo Ayame, posso sedermi accanto a te?-

-eh? Co... cio... cioè... si, si certo accomodati pure- riuscì a dire con un sorriso

-ehi stai calma, va bene che tutti mi considerano un lupo, ma non ti mangio mica, stai tranquilla! E poi mi stai già simpatica- e rise

“che bello, questa scuola non è affatto come me la immaginavo! Sono appena arrivata e ho già fatto amicizia con qualcuno! È fantastico”

-grazie, anche tu. Sediamoci pure!-

E Ayame annuì contenta “Che bello, ho fatto subito amicizia”


Kaname stava camminando per il corridoio che l’avrebbe portata alla 4A, la classe a cui era stata assegnata.
Subito si ritrovò a giudicare la divisa scolastica.
Questa era molto meglio della vecchia.
Quella femminile dei primi 3 anni era diversa da quella degli ultimi due.
Era composta da una gonnellina, forse un po’ troppo corta, ma comunque bella, azzurra per i primi tre anni e per gli altri era blu notte.
Una maglietta alla marinara bianca con fiocco rosso e con il coletto azzurro e l’altra una camicetta bianca, piuttosto stretta, con un taschino a sinistra su cui era incisa una R corsiva, rifinita in oro, iniziale del liceo Royama.
Infine, un maglione abbastanza aderente, con scollo a V, blu, più chiaro rispetto alla gonna.
Quella dei ragazzi era composta da maglia a maniche corte bianca, con tre bottoni, felpa azzurra e jeans alla moda blu.
Probabilmente si era messa a pensare a questo perché aveva adattato subito la divisa al suo rango.
A differenza delle altre ragazze, aveva legato il maglione non alla vita, ma attorno al collo e le ciocche davanti, che solitamente lasciava sciolte, le aveva tirate indietro e fermate con una piccola molletta.
Quando passava le ragazze la guardavano con un po’ di terrore, avevano capito subito la sua classe sociale.
E la cosa non le faceva proprio molto piacere, ma doveva rassegnarsi.
Quando arrivò nella sua classe, notò che c’era solo la metà degli alunni.
Fortunatamente i posti accanto alle finestre non erano tutti occupati, quindi ne prese uno in quarta fila, la penultima.
I due banchi davanti a lei erano già occupati da due ragazze.
Entrambe avevano i capelli mori, ma quella accanto alla finestra li aveva più lunghi.
Improvvisamente una di loro si girò.
Spalancò gli occhi e si rigirò subito.

-che c’è Rin?- chiese Kikyo

-abbiamo una, probabilmente ricchissima, dietro, mi fa paura-

-non preoccuparti, non sono una snob come le altre-
Rin sussultò e insieme a Kikyo, si girò.

-ehm... scusa-

-e di che?- disse sorridendo solare :-non devi preoccuparti, io sono Kaname-

-io sono Rin-

-Kikyo- rispose la seconda, accanto alla finestra

-io sono nuova di questa scuola, voi?-

-anche noi, ci siamo entrambe trasferite da non molto- rispose Rin

-capisco, vi va se per la ricreazione stiamo insieme?-

-oh si che bello!- rispose contenta Rin

Kikyo annuì e fece un sorriso adulto e uguale lo fece Kaname, cosa che fece sentire tremendamente piccola Rin, ma alla fine tutte e tre risero.


Sango appena suonata la campanella dell’intervallo, era uscita di corsa dall’aula per correre verso le macchinette delle merende, ma nello svoltare un angolo...

SBAM!

Andò a scontrarsi con qualcos’altro, ma stranamente non cadde indietro.
Aprì esterrefatta gli occhi nocciola e si ritrovò davanti due perle blu come le profondità marine.
Il ragazzo aveva i capelli mori tenuti in un codino basso.
La teneva con un braccio dietro la schiena e l’altra mano accanto alla spalla.

-ehi, stai bene?-

-s... si...- rispose Sango mentre il viso le bruciava
Non passò neanche un minuto, che l’imbarazzo di Sango si tramutò in rabbia.
Quel ragazzo le stava palpando il sedere!
-ma come ti permetti!?-
E in un attimo, Sango, gli stampò le cinque dita sulla guancia e se ne andò stizzita.

Miroku rimase imbambolato per qualche secondo, poi si riprese.
-cavolo... quella ragazza è un vero uragano... è la prima volta che ricevo uno schiaffo...-


Kagome e Ayame uscirono tranquillamente dalla classe e se ne andarono in un posto tranquillo accanto alla finestra.

-uff... io sono già stanca!- si lamentò la rossa

-non sei una gran studiosa eh?-

-no, direi proprio di no, ma sono figlia unica e i miei contano molto su di me, per questo appena siamo venuti qua, mi hanno iscritto a questa scuola piena di ricchi. Come mai sei qui, tu?-

-non mi sono trovata bene nel liceo di prima, erano tutti troppo snob e io non li sopportavo, si faceva a gara per tutto, era un ambiente orribile, ma dato che sono molto brava a scuola, mia madre mi ha messa qua e fin ora sta andando bene-

-ahah! Io di questa scuola, oltre ai ricchi, non sopporto i maglioni che ci danno, sono troppo da ragazze modello, io sono una sportiva-

-già, l’avevo notato, però ti sta bene-

-davvero? Grazie Kagghy! Oh...-

-cosa?- chiese Kagome vedendo che gli occhi brillanti dell’amica, erano cambiati

-guarda là chi c’è- rispose indicando, con lo sguardo serio, due ragazzi

-ma... quelli sono...-

-due rappresentanti del comitato studentesco, io non li sopporto-

-neanch’io, trovo stupida questa cosa, che se li facciano da soli i loro compiti, no?-

-appunto, noi non c’entriamo niente- continuò Ayame

-quelli mi sembrano che siano il cugino e il fratello del presidente del comitato-

-sinceramente non ne ho proprio idea e non mi interessa, stupidi snob-

-sai, dovremmo chiamarci le anti-snob- propose la mora

-hai ragione!- esclamò la rossa :-anzi, le anti-master dato che si sono chiamati così!-

-già, è proprio vero- e le due si misero a ridere


Inuyasha e Koga intanto si stavano recando sul tetto ed erano stati raggiunti da Miroku.

-allora ragazzi, avete già adocchiato le possibili aiutanti?- chiese Koga

-no, non le possibili aiutanti, le possibili “Doll”; se ci pensate bene, le nostre aiutanti sono diventate nostre fidanzate, anche se spesso le abbiamo usate, quindi, dato che sono nostre, sono le “Dolls”- disse Miroku

-bello, mi piace “Doll”, ma si, chiamiamole così!- affermò Inuyasha :-comunque ne ho viste parecchie di ragazze, ma c’è una che mi è interessata particolarmente-

-chi?- chiesero gli amici

-segreto, lo vedrete più tardi-

-io invece, ne ho vista una dai capelli rossi, ha degli occhi meravigliosi, penso che sceglierò proprio lei, e tu Miroku?-

-ne ho vista, anzi, mi sono scontrata con una con un bel caratterino!-

-spiegati meglio, cosa è successo?- chiese Inuyasha

-mi è venuta addosso senza volere, io le ho palpato il sedere e lei mi ha dato uno schiaffo-

-oh ho! Questa è nuova, sei sicuro di volerla scegliere?- chiese Koga

-si, voglio proprio vedere cosa succede con una “Doll” come lei- e tutti risero alla parola “Doll”.


Sesshomaru, Naraku e Bankotsu camminavano per i corridoi.
In mezzo stava l'albino, alla sua destra Bankotsu e a sinistra Naraku.

-avete già visto qualche ragazza interessante?- chiese Naraku

-no- rispose Sesshomaru :-tu?-

-neanche io. Ci sono troppe belle ragazze, non si sa proprio quale scegliere, e tu Bankotsu?-

Senza rispondere, l’interessato fece un cenno a Rin e Kikyo, che stavano mangiando accanto ad una finestra.
Naraku fece un fischio di approvazione.

-ehilà! Niente male-

-a quale ti riferisci?- chiese il moro

-a quella là, non mi sembra proprio niente male- rispose guardando una delle due :-penso proprio che sceglierò lei! Ehi ragazzi, perché uno di voi non sceglie la sua amica?-

Sesshomaru guardò Rin, sembrava una bimba, era così minuta.
Come fisico non era per niente messa male, anzi, superava di gran lunga molte altre ragazze.

-venite- disse Bankotsu e gli altri lo seguirono, girarono l’angolo e il ragazzo si fermò di nuovo

-perché ci siamo fermati?- chiese Naraku

-fate silenzio ora-


-ehi gli hai visti quei due?- chiese Rin

-sì, uno era il presidente del comitato studentesco e alla sua destra c'era il vice, mentre l’altro ne fa parte-

-wow! Sei ben informata Kikyo-

-è per il semplice motivo che mi sono sembrati tutti dei pagliacci-

-si, anch’io ho avuto la stessa impressione, se non di peggio. Mi sembrano solo degli sbruffoni, snob e pieni di sé. Ma chi si credono di essere?! Solo perché sono più ricchi di altri!-

-ti do perfettamente ragione, non sono altro che palloni gonfiati-

-ahah hai proprio ragione!-


-forza, torniamo indietro- disse Bankotsu con un sorrisetto sulle labbra, uguale a quello degli altri due che avevano inteso il piano.

I tre girarono l’angolo e passarono accanto alle ragazze, Sesshomaru guardò Rin sorridendo.
Le guance della ragazza si imporporarono, sia per l’imbarazzo, che per aver capito che, probabilmente, avevano sentito.
Rin strattonò la maglietta dell’amica guardando avanti con gli occhi a palla.

-che c’è?-

-il... il presidente... mi ha sorriso... secondo me ha sentito ciò che abbiamo detto- finì guardandola

-ne sei sicura?-

-almeno al 90%!-

-beh meglio, guarda sta arrivando Kaname- indicò con un dito Kikyo

Kaname si stava dirigendo verso di loro, chiunque avrebbe capito che era ricca: camminava a testa alta e non guardava nessuno.
Improvvisamente, un ragazzo, spinto da un altro, le andò addosso.

-guarda dove vai maleducato-

-maleducato a me?! Ma se sei tu che non ti sei spostata-

Lei lo fulminò con gli occhi.
-come ti permetti di trattare in questo modo una persona della mia classe sociale? Cerca di portare rispetto alle persone più importanti di te- e detto questo, Kaname se ne andò, lasciando esterrefatto il ragazzo e tutti i presenti nel corridoio. Dopo tutto avere la scusa di essere ricchi tornava utile delle volte.

I ragazzi si fermarono un attimo e nel mentre, lei passò accanto a loro.
Bankotsu la guardò arrivare e andare dalle sue amiche.
Non era niente male quella ragazza, sembrava un tipo aggressivo, ma era soprattutto bella.
Sorrise compiaciuto.
-possiamo andare-
E i tre se ne andarono per la loro strada.

Ci furono altre due ore di scuola, poi, alla fine, ci fu l’ultima campanella, ma purtroppo tutti gli studenti dovevano recarsi in aula magna, per la scelta del comitato.

Rin, Kikyo e Kaname entrarono nell’aula.

-sono già entrata qua, ma mi stupisce sempre di più questa stanza, è veramente enorme!- notò Rin stupida, alzando gli occhi incredula e guardandosi intorno

Kaname sorrise :-questa stanza è grande più o meno come il salone di casa mia, quello per le cene importanti-

-stai scherzando vero Kana!- urlò Rin

-cosa? Non ci credo- disse Kikyo, anche lei incredula

-no, è la verità. Vedete, vengo da una famiglia molto ricca e capita che qualche volta ci siano cene importanti-

-fantastico!- Rin era assolutamente estasiata

-venite ragazze, andiamoci a sedere, prima lo facciamo e prima possiamo andarcene- e Kaname e Rin diedero ragione a Kikyo

Poco dopo, nella sala c’era solo il silenzio, i ragazzi del comitato studentesco erano saliti uno ad uno sul basso palco, e si erano seduti negli stessi posti dell’inizio scuola.

-bene, ora che ci siamo tutti, vi chiediamo cinque minuti che ognuno di noi scelga il proprio aiutante e poi, tranne gli interessati, potrete andare a casa. Per primo comincerò io, poi si partirà da Tsuruya- spiegò Sesshomaru, fece scorrere lo sguardo sulle ragazze e finalmente la vide. La ragazza che dimostrava al massimo sedici anni e che sembrava una bimba.
Le puntò contro il dito :-tu-

Rin, piuttosto sorpresa si alzò in piedi e si indicò con l’indice :-io?-

Lui annuì.

-sono Rin, frequento il 4° anno- entrambi si risedettero

Toccò a Koga che si alzò in piedi, vide la ragazza dai capelli rossi che aveva notato per l’intervallo.
-tu. Chi sei?-

-mi chiamo Ayame, sono del 3° anno- rispose scocciata

-bene, io voglio te-

Miroku le guardò una ad una. Erano bellissime e avrebbe voluto averle tutte quante, ma quella che desiderava davvero, era solo lei.
-come ti chiami?- chiese indicandola

-Sango, 3° anno-

Bankotsu, che fino ad ora era stato con braccia e gambe incrociate e occhi bassi, si alzò e mise una mano sul fianco.
Guardò chi aveva davanti.
Come i suoi amici prima di lui, le studentesse lo guardavano imploranti e speranzose.
Solo una sembrava completamente disinteressata.
Notò subito che era messa come lui prima di alzarsi.
Fece un sorriso sicuro di sé.
La indicò.
-chi sei?-

Tutti gli occhi si posarono sulla diretta interessata, più che altro perché guardava in basso.
Alzò il viso e si mise in piedi :-io sono Kaname, 4° anno-

-perfetto. Tu sei mia-

“che sbruffone!” pensarono Kikyo, Rin, Kagome, Ayame e Sango.

Naraku era il penultimo ed indicò la ragazza che aveva adocchiato all’istante quella mattina.

-Kikyo, 4° anno-

Ora mancava solamente Inuyasha.
La tensione fra le ragazze cresceva e si scambiavano sguardi di fuoco, cosa che alzò alle stelle la moralità di lui.
Si accorse che l’amica della “Doll” che aveva scelto Koga, non lo guardava di certo bene, ma lei, subito, spostò lo sguardo altrove.
-tu. Come ti chiami?- chiese indicando proprio la moretta

Come Ayame, si alzò scocciata :-sono Kagome, 3° anno-

Quando Inuyasha si fu riseduto, Sesshomaru prese parola.

Le sei ragazze non erano affatto entusiaste di ciò che era capitato, ma ritirarsi non era possibile, purtroppo.
Ironia della sorte, erano le più invidiate e famose della scuola.
Ma poco importava perché, nella loro testa, aleggiava una sola frase: “cominciamo bene!”.



Angolino:
spero che anche questo sia piaciuto come il primo.
Mi avete lasciato delle recensioni bellissime e piene di bei complimenti, mi avete commossa! ç.ç
Grazie mille!!!

milu96: mi auguro che il 2° sia stato bello quanto il 1° e sono felice che ti sia piaciuto, sappi che alle ragazze aspettano ancora tante avventure, perché i Masters, sono tutt’altro che angeli!

Dolce Kagghy: eccomi qua, spero di non essere troppo in ritardo^^ grazie 1000 dei complimenti, sono molto contenta che ti sia piaciuta la trama e spero che il 2° sia stato all’altezza delle tue aspettative. Mi raccomando allora, ci conto sulle tue recensioni fino alla fine della ff^^ e grazie per averla messe nelle seguite!

marrion: ç.ç tu sei fantastica a scrivermi cose del genere, vuoi per caso farmi morire dai complimenti?? Sono super felice che ti sia piaciuta così tanto e grazie per averla messa già da subito nelle preferite!^^ aspetto il tuo commento su questo nuovo cap!

sandy23: grazie tante anche a te per gli apprezzamenti! Sono contenta che il mio stile ti sia piaciuto, spero che questo cap sia stato di tuo gradimento^^

Suikotsu: wè fratello! Alla fine, ho cominciato! xd Vergognati! Cosa sbavi davanti a Kaname?!?!?! (parlo io con Nemesis...) grazie del complimento e di averla messa nelle seguite. In quanto a te... avevo le idee un po’ confuse, poi, però, questa mattina a scuola, ripensando a te che avevi detto del “professore”, mi si è accesa la lampadina, ma non dico altro!

Kaggy95:  ecco a te il continuo^^ mi auguro che ti sia piaciuto, aspetto il tuo commento! Grazie!

nebo_95: Piana!!! Mi hai lasciato il commento!! Ti confesso che anche a me era venuta voglia... *.* grazie del consiglio, nonostante l’abbia riletto più volte, a quanto pare, mi erano sfuggite, starò più attenta capo! Lo so, tutti si sentirebbero fieri di essere miei commentatrici personali U.U però... non la finirò mai!! Mancano solo due settimane e sono ancora mooooooolto indietro!! Va beh... al massimo ti racconterò una bugia! Grazie mille comunque!^^ aspetto di leggere anche il tuo prossimo cap!

Inoltre, ringrazio vivamente anche Nicole221095 per aver messo la ff nelle preferite!^^
E, ovviamente, chi legge.
Aspetto i vostri commenti!
Grazie ancora a tutti!
A presto, baci, ciauu

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Capitolo 3
*** Qui Comando Io ***


Bambola 3 Scusate il ritardo, volevo aggiornare qualche giorno fa, ma non ero sicurissima del risultato, per cui, dato che mancava poco al mio compleanno, ho aspettato fino ad oggi^-^
Comunque sia, eccovi il 3° capitolo con i compiti delle Dolls, e un primo assaggio della simpatia e bontà dei Masters.
Buona lettura!



3. Qui Comando Io



Dopo che gli altri studenti se ne furono andati, le sei ragazze erano avanzate, sedendosi davanti al tavolo dei Masters.

-dunque, quest’anno, rispetto a quelli precedenti, abbiamo apportato una piccola modifica- cominciò Sesshomaru

-dato che avevamo bisogno di un nome per chiamare tutte e voi sei, durante l’intervallo a Miroku è venuto in mente un soprannome- continuò Bankotsu

-che io e il vice presidente abbiamo approvato. Da oggi, voi sarete le prime “Dolls”-

La reazione fu immediata.
Kikyo fece un’espressione accigliata, Rin, Ayame e Sango rimasero a bocca aperta, sbigottite, Kagome li guardò come per dire “ma questi sono tutti matti” e, infine, Kaname alzò un sopracciglio.

-noto con piacere, che il vostro entusiasmo è più grande di quel che ci aspettavamo- da alcuni Masters si sentirono dei risolini :-chiudendo questa parentesi- disse il presidente facendosi serio :-ognuna di voi sei, dovrà aiutare il proprio Master in ogni cosa che riguarda la scuola, senza potersi opporre. Non sono nostre le regole, ma della scuola, quindi vi preghiamo di rispettarle.  Inoltre, noi possiamo anche farvi uscire dalla scuola, ma è una decisione drastica, a cui non abbiamo mai dovuto ricorrere, anche perché il Master deve avere un valido motivo-

Le Dolls erano attente e confuse in egual modo.
Possibile, che avessero un ruolo così importante nella scuola?
Se avessero sbagliato troppo, rischiavano di essere sbattute fuori.
Nonostante quella fosse, come detto da Sesshomaru, “la decisione più drastica”, avevano sicuramente altre punizioni e, alcuni di loro, non sembravano nemmeno molto pazienti.

-ognuno di noi, ha un simbolo che lo contraddistingue dagli altri membri del gruppo e dai normali studenti, anche se tutti sanno chi ne sono i componenti. Voi riceverete gli stessi simboli domani, a scuola. Domande?- chiese Bankotsu

Kagome alzò prontamente la mano.

-si, Doll?- rispose subito Inuyasha, marcando la parola “Doll”.
Aveva capito immediatamente, che non le andava giù l’idea di essere una Doll, per questo aveva deciso di giocare con lei fin da ora.

Il sangue le ribollì nelle vene, ma cercò di trattenersi.
-per “aiutare il Master in ogni cosa che riguarda la scuola”, cosa si intende esattamente?-

-oscillano dalle piccole cose, come andare a comprare la merenda, a quella di fare i compiti- rispose Sesshomaru

-cosa?!?! È una pazzia! Non ha senso!- strillò la mora

-per te sarà così, ma queste sono le regole della scuola ed ora, per favore, siediti- disse freddo, la ragazza ubbidì

-comunque, tra i doveri riguardanti la scuola, abbiamo anche quelli delle richieste al comitato. Ne abbiamo sempre molte e le Dolls ci aiutano a metterle a posto- continuò Bankotsu

Alzò la mano Sango.
-scusate- cominciò educatamente :-prima avete detto che tutti avete un simbolo che vi caratterizza, a cosa servirebbero a noi?-

-innanzitutto, per identificarvi come Dolls, in secondo luogo, a specificare a quale Master appartenete. Li riceverete sottoforma di braccialetto o collana, per esempio-

-un’ultima domanda- parlò Kaname, senza alzare la mano :-avete detto che come punizione, c’è quella dell’espulsione dalla scuola, ma, ovviamente, ce ne saranno altre minori, in cosa consisterebbero?-

Bankotsu fece un sorrisetto.
Sveglia la Doll!
-questo lo saprete a tempo debito Dolls-

Insieme a lui, anche gli altri fecero il medesimo sorriso.

-ora potete andare, ci vediamo domani, mi raccomando, siate puntuali, siete Dolls e gli errori non sono ammessi-


Il giorno dopo, Rin, arrivò a scuola in orario, portata dal suo “amato” fratello Kokei.
Ancora scossa dagli avvenimenti del giorno prima, salì al secondo piano.
Quando entrò in classe, Kikyo e Kaname le vennero in contro.

-buongiorno Rin!- la salutò solare la seconda

-come va?- chiese invece Kikyo

-ciao ragazze, io bene e voi?-

-anche noi, però l’idea dell’essere Dolls ancora non ci va a genio- spiegò Kaname

-sono dei ragazzi così pieni di sé, non sopporto quel genere di maschio-

-concordo con entrambe- annuì, poi cambiò discorso :-oggi dovremmo ricevere i loro simboli, ammetto che sono un po’ curiosa!- disse facendo la linguaccia

-noi tutt’altro, credici!- rispose Kaname

-mi domando che simboli possano essere...-

-ieri Bankotsu ha detto che li riceveremo con un braccialetto o una collana, l’idea mi sembra assurda...-

-anche a me, però è romantica!- saltellò Rin con le mani unite, poi riprese contegno e tossicchiò :-cioè, sarebbe romantico ricevere una cosa del genere dal proprio fidanzato...-

-in effetti hai ragione- sorrise Kikyo :-forza andiamo a sederci, è appena suonata la campanella e il prof starà arrivando...-

La neo-Doll, venne interrotta da una voce.
Un ragazzo dai capelli corti e castani, era appena sbucato dalla porta della classe.

-scusate, siete voi le nuove Doll: Kaname, Kikyo e Rin?-

-sì siamo noi- rispose la prima citata, a nome di tutte

-scusate il disturbo, volevo comunicarvi che i Masters mi hanno detto di dirvi che, questa sera, dovrete recarvi alle 22 alla discoteca YoungNight -

-cosa?!- esclamarono in coro


Durante la ricreazione...
Kagome marciava a passo sicuro per i corridoi, più infuriata che mai, con ai lati Sango e Ayame, che faticavano a starle dietro.

-ti prego Kagome, aspetta!- allungò una mano verso di lei la bruna

Dopo che quello strano ragazzo, che non si era neanche presentato, era venuto a dire alle ragazze la comunicazione dei Masters, la mora non aveva aspettato altro che la ricreazione, per andare a dirgliene quattro a quel pallone gonfiato che l’aveva scelta.

-vai così Kaggy!!- la incitò con espressione decisa l’altra.

-ma che dici?!?!- la rimproverò :-pensa bene a ciò che vuoi fare! Magari il fine è un altro, per esempio quello di conoscerci meglio!-

Ma non l’ascoltò minimamente, anzi, appena vide Inuyasha, ridere e scherzare insieme agli altri in mezzo al corridoio, si avvicinò con ancor più decisione.

-ehi tu!- lo chiamò da dietro battendogli l’indice sulla spalla.

-eh? Oh Doll! Ma ciao, che ci fai da queste parti? Sei venuta da me perché hai capito di non potermi resistere??!- a quell’affermazione domanda, gli altri Masters si misero a ridere.
Nel mentre, Kaname e le altre, che passavano di lì, si avvicinarono.

-non potrai godere di questo privilegio nemmeno tra cent’anni! Comunque, il motivo che mi ha spinta a dover venire da te, è il cosiddetto “invito” in discoteca di sta sera-

-questo è da vedere baby!- disse Inuyasha, riferendosi alla prima parte delle parole di Kagome.
Le prese il mento tra le dita e la guardò sensualmente.
Lì, Kagome, si bloccò, boccheggiando.
Una vocina nella sua testa, la incitava a tirargli uno di quelli schiaffi che non si scordano facilmente, ma il suo corpo, era completamente bloccato, in balia di quelle iridi dorate.

-perdonate la mia intromissione: Inuyasha, Kagome è venuta a chiederti una spiegazione e credo che, non solo lei, ma tutte noi, meritiamo delle risposte- disse con calma e naturalezza Kaname, guardando le altre Dolls, che annuirono.

L’albino, allora, mollò la presa sulla ragazza, che si scostò bruscamente.

-beh? Che avete da guardare?!-

-meglio andare nella nostra stanza- disse Bankotsu, dato che praticamente tutto il corridoio aveva gli occhi piantati su di loro.
E così fecero.


-innanzitutto, il ragazzo che è venuto da voi si chiama Hojo, è uno studente di 3^ a cui chiediamo di sbrigare alcune cose per noi- spiegò Sesshomaru :-invece, l’appuntamento di questa sera è stato pensato per conoscerci meglio, sia tra Masters e Dolls, che tra voi ragazze- spiegò Sesshomaru.

-te l’avevo detto!- bisbigliò Sango all’amica.

-inoltre, ci sembra l’occasione migliore per darvi i nostri simboli. Comunque, se qualcuna di voi è impegnata, possiamo sempre cambiare serata-

-allora?- chiese Bankotsu.

Le sei si guardarono.
-per noi va bene- dissero in coro.

-perfetto, allora fatevi trovare là davanti alle 22, penseremo noi a portarvi a casa più tardi. Tornate nelle vostre classi ora, a più tardi-


-ciao ragazze!!- salutò con la mano Kagome, scendendo dall’auto.

Sango, Ayame e Rin, erano davanti alla discoteca, tutte belle vestite e truccate, così come lo era la mora.

-i Masters non sono ancora arrivati?- chiese dopo essersi avvicinata

-no, e noi stiamo gelando!- esclamò Ayame tremante

-lo sapevo che non erano tipi affidabili... Kikyo e Kaname invece?-

Questa volta fu Rin a rispondere :-fai senza guardarti attorno, quelle due sono già dentro a divertirsi!-

-hanno preferito non aspettarli, a differenza di noi- continuò Sango

-e hanno fatto bene!-

-dai Aya, è giusto aspettarli-

-sarà- sbuffò la rossa

-eccoli- disse Rin facendo un cenno col capo

Kagome si girò e sgranò gli occhi.
Uno per uno, stavano scendendo da una lunga limousine nera.

-guardate, ci sono delle ragazze dentro- notò sempre la moretta.

-cosa?!- esclamò Sango allibita.

-e noi cosa siamo? Gli scarti?- disse Kagome col viso corrucciato

-buonasera Dolls- ammiccò Miroku

-che piacere vedervi, in particolare per gli occhi- continuò Koga osservando da capo a piedi ognuna di loro, in particolare la sua rossa.

-tsk- borbottò lei di rimando.

-sbaglio, o ne mancano due?- notò Naraku.

-hai ragione... dove sono le altre?- chiese Miroku.

-Kaname e Kikyo sono già dentro da un bel po’, avevano freddo e hanno deciso di andare a riscaldarsi- spiegò Rin.

-andiamo- ordinò Bankotsu entrando affiancato da Naraku.

-wow, trovare quelle due sarà un impresa!- esclamò Ayame.
Tutt’intorno era buio e l’unico posto che aveva un minimo di luce era il bar, inoltre, era pieno di gente.
Non sarebbe stato affatto facile trovarle.
A meno ché, Kikyo non fosse salita sul cubo, e Kaname non si fosse seduta a bersi qualcosa.
Entrambe, erano circondate da ragazzi, cosa che non le infastidiva assolutamente.

-ahia! Io la vedo male per i ragazzi attorno a Kaname!- esclamò Koga.

-che intendi fare Naraku?- chiese serio Bankotsu.

L’amico ghignò :-divertirmi, a modo mio!-

-giusto- disse facendo il suo stesso sorrisetto, ed entrambi si avviarono dalle ragazze.

-noi che facciamo?- chiese Miroku.

-io vado a sedermi, poi fate voi-

-simpatico come sempre- commentò con una goccia alla testa.

-beh, non so voi, ma io vado a ballare. Vieni con me rossa?- ammiccò sfacciatamente.

-certo che vengo!- rispose scontrosa.

-quei due sono come cane e gatto!- rise Kagome.

-guarda che neanche tu sei messa meglio!-

-lo so, ma non m’importa!- disse gonfiando il petto :-vieni a sederti?-

Sango annuì :-tu Rin che fai?-

-ehm... penso che verrò anch’io-
Le tre, andarono verso i divani, ma la voce di Inuyasha le fermò.

-ehi Doll, dove credi di andare?-

-a sedermi non vedi??-

-è fuori discussione! Io voglio ballare!-

-trovati una ragazza! Tanto ne hai molte ai tuoi piedi, no?-

Era un offesa o un elogio?
Questo Inuyasha non se lo seppe spiegare.
Forse voleva solo liberarsi di lui...
Comunque sia, la lasciò andare e lui scese in pista con Miroku.


Naraku, nel frattempo, si era confuso con i ragazzi che ballavano attorno a Kikyo.
Lei era l’unica sul cubo e lui, con tutti gli altri, servivano solo a rendere ancora più meraviglioso un quadro di per sé stupendo.
Dopo essere stato qualche minuto ad osservare le sue forme, decise che era il momento di ricordarle chi era e da chi era stata scelta.
Salì quindi dietro di lei, cominciando a seguire i suoi movimenti.
Ad un certo punto, le strinse i fianchi.
Kikyo, come si aspettava, fece per girare il viso e vedere chi era quello alle sue spalle che si permetteva di toccarla.
Ma Naraku, poggio le labbra fredde nell’incavo del collo.
La sentì sobbalzare, quando cominciò a baciarle la pelle diafana.

-non credi, che avresti dovuto aspettare il tuo Master invece di entrare?-

-io faccio quello che voglio- rispose sicura, senza essere acida.

-allora da sta sera si cambia- la girò con uno scatto e si lasciarono trasportare dalla musica.


Bankotsu, invece, non agiva nello stesso modo di Naraku, anzi, inizialmente, era partito con l’idea di dare un pugno a tutti quei ragazzini che stavano intorno alla sua Doll, ma poi sarebbe finita che i buttafuori l’avrebbero cacciato, quindi, doveva ricorrere per forza a qualcos’altro.

-ehi vi conviene girare al largo dalla mia ragazza!- disse fermandosi davanti a loro.

-e perché dovremmo farlo?!- ringhiò uno piuttosto robusto.

-perché altrimenti rischiate di fare una brutta fine- rispose con un sorrisetto altezzoso, parlando come se il perché fosse ovvio.

-ma sentilo...-

-aspetta, io conosco quel tipo- disse un altro più magrolino :-è Bankotsu Baikou, uno dei ragazzi più ricchi e famosi del liceo Royama! Nonché vice-presidente del comitato studentesco. È un personaggio importante, non ti conviene fare rissa con lui-

-ha ragione!- intervenne un terzo :-pensaci bene, siamo venuti qua per divertirci, non per farci sbattere fuori, poi quei due stanno insieme, cosa ottieni se anche riesci a mandarlo al tappeto?-

-ehi! Bada a come parli!- tuonò il moro con un sopracciglio alzato.
Non sopportava chi lo sminuiva.

-va bene, va bene. Ragazzi andiamocene, non abbiamo niente da fare qua-

Bankotsu sbuffò, poi andò a sedersi accanto a Kaname, ordinando una birra.

-cosa sarebbe questa storia che io sono la tua ragazza?- chiese acida.

-era solo per non fare rissa e, comunque- bevve un sorso e fece un sorrisetto :-tu resti la mia ragazza come Doll-

Lei corrugò la fronte, poi sorseggiò un po’ di mojito.

-non saresti dovuta entrare senza il mio permesso-

-non m’interessa-

-dovrebbe invece. Qui comando io, ricordalo Doll-
Si voltò verso di lei, e rimasero in silenzio a guardarsi.
Lui con occhi decisi, lei con chiara collera.
Quella ragazza non si sarebbe facilmente lasciata domare, ma lui ce l’avrebbe fatta comunque.

-è ora di andare dagli altri- disse alzandosi.

-io non vengo-

-Doll, non è una richiesta, ma un ordine. A tua scelta, o vieni con le tue belle gambe, oppure, dovrò portarti io e, te lo assicuro, non sarà piacevole-

La mora, senza dire niente, si alzò anch’essa e lo precedette.
In quel momento, fu sicura che non sarebbero mai andati d’accordo.

Poco dopo i dodici erano in una saletta della discoteca, dove la musica era lontana, e si poteva parlare senza dover rimanere senza voce.
I Masters erano seduti su un divano, divisi dalle Dolls da un tavolino basso in vetro, su cui erano poggiati, davanti ad ognuna di loro, un cofanetto in velluto blu.

-è arrivato il momento di darvi i nostri simboli, sia chiaro che, dopo che li avrete indossati, dovrete sempre averli quando uscite da casa. Queste sono le regole, intesi?- chiese Sesshomaru.
La risposta era ovvia.

-sì-

-allora comincio io- annunciò Koga.
Aprì il cofanetto e, ad Ayame, si presentò una spilla a forma di pianticella, di medie dimensioni, decorata con delle pietre verdi.
Era di media grandezza e gli occhi della ragazza brillarono.

-ma... queste... che pietre sono?- chiese indicandole.

Koga incrociò le braccia al petto soddisfatto.
-smeraldi!-

Tutte guardarono affascinate la spilla.
Ayame la prese in mano e, dopo averla osservata ancora un po’, la indossò.
Doveva ammettere che non le dispiaceva, ma solo quello, tutto il resto la faceva schifo!

Miroku aprì il suo.
Conteneva un paio di orecchini a forma di rosa rossa.
Composto da delle sfere piccole rosse, divise l’una dall’altre da altre più piccole in argento, terminavano con la forma di una rosa, di un rosso vivo.
Sango lo indossò senza fare storie.
Lei era più una ragazza sportiva, però tutte queste sciccherie non la sdegnavano affatto.

-sei bellissima mia dea!- disse Miroku ammirato.

Inuyasha lo guardò con una goccia alla testa, poi ritornò al proprio cofanetto.
Lo aprì e mostrò una cavigliera in oro. In mezzo c’era un simbolo più grande che si contraddistingueva, era un cerchio in argento.
Lo porse a Kagome, ma lei voltò il viso da un’altra parte, alzandolo un poco.
Il ragazzo levò un sopracciglio, contrariato.

-ehi Doll, indossa la cavigliera-

-non ci penso neanche! Io ho un nome sai? E poi non voglio essere né la tua di Doll, né di nessun altro-

-cooosa?! Ragazzina impertinente!- disse a bassa voce :-io ti ho scelta e adesso tu indosserai questa maledetta cavigliera!-

-no-

-e invece si-

-ti ho detto di no-

-ed io di si, non discutere gli ordini del tuo Master!-

Kagome non rispose, ma alzò ancora di più il viso in segno di superiorità.

La collera nel ragazzo aumentava, ma perché aveva scelto quella ragazza?! Cosa diavolo gli era saltato in mente?
Sorrise.
-d’accordo Kagome, non mettere la cavigliera, ma sta pur certa che non finirà come hai progettato tu-

Lei lo guardò per un secondo indecisa, la voce e il suo sguardo l’avevano intimorita, ma si riprese subito.
-lo vedremo!-

-bene, ora tocca a me- esordì Naraku che mostrò un bellissimo anello con una pietra rossa.

-ma... ma quello non è un...- disse Rin incerta, non poteva credere ai propri occhi.

-esatto, questo è un rubino- il ragazzo lo tirò fuori dalla scatolina, allungò la mano e Kikyo, mise la sua sul palmo di Naraku che, con delicatezza, lo infilò nel medio.

-è bellissimo- commentò Sango.

-assolutamente stupendo- continuò Rin.

-spero che tu allora non sia troppo triste per il tuo oggetto- disse la voce gelida di Sesshomaru.

Rin si girò verso di lui, incontrando le sue iridi color oro e arrossendo lievemente.
La ragazza rimase di stucco, quando le si presentò davanti un braccialetto fatto in pietre di quarzo citrino.
Quella pietra era la sua preferita, ecco perché le piacevano tanto gli occhi di Sesshomaru, erano uguali.
In mezzo c’era uno zaffiro a forma di mezzaluna.

-è... è... il braccialetto più bello che abbia mai visto...- allungò il braccio, poggiando il polso sulla mano di Sesshomaru, che le allacciò il prezioso e brillante bracciale.

-bene, suppongo che ora sia il mio turno- disse Bankotsu.
Prese tra le mani il cofanetto in velluto blu, tutte le ragazze erano attente, tutte tranne Kaname che mostrava indifferenza.
Lo aprì lentamente e alcune aprirono la bocca stupite.
Dentro c’era un collarino fatto con raso nero, nel mezzo c’era un gancino che teneva legato il collarino ad una croce verticale.
Fatta con ametiste viola non troppo scure.

-quella in mezzo, che pietra è?- chiese Ayame rimasta basita. Quell’oggetto era troppo elegante per lei, ma alla persona a cui era destinato, sarebbe andato benissimo.

Bankotsu sorrise.
Oltre all’ametista, in mezzo spiccava un’altra pietra luccicante e rotonda, di medie dimensioni, che risaltava perfettamente.
-questo è un diamante-

-un diamante?!- urlarono in coro tutte, meno che Kikyo e Kaname.

-io non indosserò mai quella roba- si oppose tranquillamente Kaname.

Rin la guardò sconcertata.
Va bene che nel complesso l’idea era bizzarra, però... come si faceva a non indossare oggetti come quelli?! Era da pazzi!

-non penserai davvero di fare come la Doll di Inuyasha? Ti avverto, io sono diverso e perdo la pazienza facilmente-

-sinceramente non mi importa e non è affar mio, non sono stata io a decidere di diventare la tua aiutante-

-ok, dì quello che vuoi, ma non sperare che ti lascerò andare con così tanta facilità-

Kaname lo guardò seria e sicura di sé.
Lui fece altrettanto, solo che sul viso era dipinto il solito sorriso da sbruffone.

Sesshomaru guardò Bankotsu, poi parlò :-ora possiamo tornare di là, penseremo noi più tardi a portarvi a casa in limousine-

Tutti uscirono, l’ultima ragazza che era rimasta, era Kagome e Inuyasha l’aveva aspettata apposta.
Prima che uscisse, le afferrò un polso.

-ehi! Si può sapere che vuoi?!-

-tu indosserai il mio simbolo-

-e da cosa deriva tanta sicurezza?-

Le si avvicinò all’orecchio.
-perché io vinco sempre-




Angolino:
come sempre, grazie delle recensioni e dell’aggiunta alle seguite e ai preferiti ^^

Dolce Kagghy: grazie ancora dei complimenti, scusa per aver aggiornato solo ora, ma non è stato facilissimo da scrivere questo cap, spero che sia venuto bene e che ti sia piaciuto ^^ ne vedremo delle belle!xd

marrion: grazie, sei sempre gentilissima ç.ç ho fatto un salto alla tua pagina e ho letto le varie trame, sono molto interessanti! Appena ho un po’ di tempo, faccio un salto a leggerle

kaggy: grazie anche a te dei complimenti, se dovessi commettere troppe uguaglianze, fammelo notare ^^

milu96: sono molto contenta che anche questo cap ti sia piaciuto ^^ mi auguro di non essere troppo in ritardo, continua a seguirmi!

nebo95: lo so lo so Piana, sono molto brava u.u skerzo xddd grazie, come sempre sei gentilissima ç.ç mi commuovi amore!! Merciiii
ps: ormai è andata, sono ferma al 16° perché mi sembra giusto aspettare u.u pardooon

sandy23: eccoti il 3° cap! Grazie mille per i complimenti!^^ spero che anche questo ti sia piaciuto!

Suikotsu: certo che ho imparato dal migliore!xd grazieeee! Per quale motivo devo metterti come prof di scienze?? Eeee?xddd va bene ti accontenterò! Che ci vuoi fare? Io amo Nemesis! *.* è un figoooo

Inoltre, ringrazio:
Preferite: shari19   miru_chan   leloale   DolceSherry_Eris95
Seguite: miru_chan   laretta   KagomeChan_   DolceSherry_Eris95    arianna31

Molte grazie ancora a tutti per le bellissime recensioni!^^
Mi auguro che sia stato di vostro gradimento!
Cercherò di aggiornare il prima possibile ^^
Spero abbiate passato una buona Pasqua e delle vacanze piacevoli.
Ciaooooo!
Kiss

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Capitolo 4
*** Ribellione e Armonia ***


Bambola 4 E, dopo una settimana esatta, sono tornata con il 4° capitolo! (questa volta sono stata puntuale, come sono bravaaa *.*).
Buona lettura!




4. Ribellione e Armonia



Quella mattina, Kaname era di ottimo umore!
Un po’ perché Philip l’aveva lasciata andare a scuola da sola, ma, soprattutto, perché aveva trovato delle buone amiche.
Non erano come quelle che aveva nell’altra scuola, un liceo esclusivamente per ricchi, dove o ti facevi rispettare con le unghie, o venivi schiacciato dagli altri, non c’era altra via.
La nuova scuola sì, aveva molti ricchi, ma anche ragazzi più “normali”, che andavano d’accordo tra loro e vi era una sincera amicizia.
Probabilmente, era tutto ciò che aveva sempre sognato.
Era sempre stata contro all’essere troppo snob, si sentiva estranea al SUO mondo.
Certo, di tanto in tanto guardava dall’alto al basso quelli meno ricchi, ma era anche stata abituata così, non poteva cambiare completamente e diventare una di quelle ragazze d’oro, com’erano le altre Dolls, ma si sentiva molto più integrata e serena in loro compagnia, senza alcun codice da rispettare.
Finalmente, poteva far vedere ciò che era alla luce del sole!

Fece un giro su sé stessa.
Si sentiva così libera.
Aveva appena cominciato, ma era già felicissima, le sembrava di essere una bambina di cinque anni, ma per lei era una sensazione nuova e bellissima.
Non aveva mai potuto fare le cose che i bambini della sua età facevano.

Cominciò a correre sorridendo.
Ora voleva essere libera!
Ora era libera!

Si fermò di scatto e sgranò gli occhi.
Davanti all’ingresso della scuola c’era Bankotsu.
Era fermo e guardava verso il liceo con una mano sul fianco.
Gli occhi di zaffiro si fecero seri e impenetrabili, e avanzò.

-buongiorno- lo salutò indifferente.

-buongiorno Doll- la squadrò da capo a piedi e alzò un sopracciglio :-come mai ora tieni il maglione alla vita?-

-perché mi andava-

Lui sorrise.
-sempre scontrosa eh?-

Kaname si avvicinò.
-non sono scontrosa. Mi sto comportando normalmente, ho espresso il mio disappunto per tutto ciò ieri sera. Spero non te ne sia già dimenticato-

-e come potrei essermi dimenticato delle parole che la mia Doll ha detto e che ho deciso di rimettere a posto a modo mio?-

-pensala come vuoi, ma io non cambierò idea, ed ora, se vuoi scusarmi- Kaname fece per andarsene, ma Bankotsu la richiamò.

-ehi Doll, devi portare la mia cartella-

Lei si girò :-scordatelo- e ricominciò a camminare.

Bankotsu fece un passo, le prese il polso e l’attirò a sé, circondandole la schiena con l’altro braccio.
La ragazza in un secondo si ritrovò a due millimetri di distanza dalla bocca di lui, ad occhi sgranati.
-ricordati che qua decido io, e che devi ancora mettere il mio simbolo-

Le fronte di Kaname si corrugò e con uno strattone si liberò :-lasciami!-
Finalmente riuscì ad andarsene.
Non sopportava quel ragazzo!
Chi era lui per imporsi?

Dal canto suo, Bankotsu si leccò un labbro soddisfatto.
Quella ragazza non era proprio niente male.
Chissà quanto avrebbe resistito.


Kagome correva più veloce che mai.
Erano le 7 e 50 e non era ancora arrivata a scuola.
Ma perché non aveva sentito la sveglia?!
-DANNAZIONE!- imprecò fuori di sé
Ma proprio il secondo giorno di scuola doveva succederle?
Non poteva capitare tra qualche mese?
No! Certo che no! Perché tutte le sfortune andavano a lei!
Era lei la sorda, la pigrona, la goffa e quant’altro, del villaggio!
Grr! Che rabbia!
In quel momento avrebbe voluto prendere a botte qualcuno.
Le ritornò in mente il volto di Inuyasha.
Colui che l’aveva scelta come sua Doll, e che era uno dei più ricchi tra gli studenti.
Proprio lei che odiava gli snob, doveva scegliere!
Gli aveva già detto che non voleva essere una Doll e così sarebbe stato!

“eccomi finalmente” pensò con il fiatone, ma subito sgranò gli occhi.
Lì davanti c’era proprio Inuyasha! E in più la guardava.

-finalmente sei arrivata-

-beh che vuoi?-

-mi sembra logico, tu ora appartieni a me ed è tuo dovere fare ciò che ti dico io. Da oggi voglio che tu arrivi a scuola alle 7 e 30, poi mi accompagnerai in classe portando la cartella-

-non lo farò mai!-

-scommettiamo?- Inuyasha fu davanti a lei in un secondo, le prese il volto, stringendolo con una mano, e la baciò.
Kagome Strinse gli occhi.
Cavolo!
Si era lasciata cogliere di sorpresa!
Si divincolò e fece per dargli uno schiaffo, ma anche questa vota lui fu più veloce.
Le fermò il braccio e, schioccandole un ultimo bacio sulle labbra, si staccò.

-spero che ora la situazione sia più chiara. Ci vediamo per la pausa- disse veloce :Ciao, Doll- finì con un ghigno e se ne andò.

Kagome crollò a terra.
Quel bacio le aveva risucchiato tutte le forze e la cosa più orribile, era che lui aveva vinto.


La campanella dell’intervallo era appena suonata e Sango si alzò con uno scatto dalla sedia.

-ragazze vado a prendere la merenda ciao a dopo- disse la frase in un soffio e, come un fulmine, fu fuori dalla classe.

-che ha detto?- chiesero in coro le altre due.

Appena la bruna fu fuori, sentì qualcosa sul suo fondoschiena.
Si bloccò e si girò.
Dietro di lei, con aria da pervertito, c’era Miroku che le palpava il sedere.

-ma che fai brutto maniaco?!- strillò mollandogli un ceffone in pieno viso.

-ma tu sei sempre così aggressiva?- chiese lui massaggiandosi la guancia.

-non ha importanza ora, vieni con me!- lo prese per mano e corse per il corridoio con lui.
-SPOSTATEVI!!!!!- urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Frenò bruscamente, inserì i soldi, digitò il numero e cominciò a mangiare tranquillamente la merenda.

-dì un po’, tutto questo casino solo per la merenda?-

-solo? Beh se tu questo lo chiami solo-

-sai, ti stanno bene gli orecchini- disse Miroku guardandoli.

-tu dici? Sinceramente a me piacciono-

-davvero? Oh mia dea! Sei la migliore-

-si lo so. Forza andiamo-
Così Sango prese il posto di Miroku.
Lei diventò la Master e lui, da bravo Doll, la seguì sbavando.

-ehi, ma che fate voi due?- chiese divertita una voce.
I due si girarono e videro Kaname che rideva.

-oh ciao Kana! Non stavamo facendo niente, lui mi ha accompagnato a prendere la merenda-

-diciamo pure che mi ci hai portato tu...- lo sguardo di fuoco di Sango fece tacere immediatamente il ragazzo.

-vedo che tra di voi va tutto bene. Mi fa piacere-

-beh, non è proprio così, infatti lui non fa altro che toccarmi il fondoschiena-

-ecco perché hai il segno delle cinque dita Miroku...-

-Sango!! Kaname!!!- urlò una voce. Tutti si girarono e videro Ayame correre verso di loro salutando con una mano.

-Ciao Aya!- la salutò subito Kaname e le due si abbracciarono.

-buongiorno ragazze- salutò Koga dando un pizzicotto ad Ayame sul braccio.

-ma che fai?!-

-ti punzecchio, problemi?-

-sì!- in un attimo, Ayame gli fu addosso e gli scompigliò tutti i capelli.

-grr! Come hai osato!? Ora me la pagherai- i due cominciarono a rincorrersi dappertutto come bambini.

-siamo proprio messi male- esclamarono i rimanenti.


Rin, appena suonata la campanella, era corsa in bagno rifarsi il trucco.
Lei, su questo, era una maniaca, alle medie, quando poteva, si metteva la matita anche durante la lezione.

Nella poca luce che c’era in bagno, il braccialetto restava luminosissimo.
Sentì il viso colorarsi.
Aveva di nuovo pensato a quei meravigliosi occhi ambrati.
Erano così belli, freddi e caldi allo stesso tempo. Ma com’era possibile?
Si portò le mani attorno alle guance, sorridendo.
Come faceva il suo master a procurargli quella sensazione?
Si appoggiò al muro, portando una mano sul cuore.
Batteva, batteva all’impazzita.
Ehi! Non era che gli piaceva il suo Master?
No, non era possibile, non poteva essere così!
A Sesshomaru lei non interessava per niente e poi era come la sua schiava.
Basta! Doveva toglierselo dalla testa e doveva farlo il prima possibile!

Uscì dal bagno e tornò in classe.
Si chinò sulla cartella e prese i soldi per la merenda.
Improvvisamente sentì dietro di lei una presenza.
Si voltò di scatto.
Davanti c’era Sesshomaru che la guardava freddo.
Freddo e irraggiungibile.
Le sembrava così lontano...

-ciao-

-c... ciao- balbettò lei afferrando la mano offerta.

-non ti ho vista arrivare questa mattina-

-è perché appena aperta la scuola sono entrata-

-ah capisco- disse con voce suadente, strisciando delicatamente le dita sul braccio della ragazza, che sussultò.

-ch... che fai?-

-shh- rispose mettendogli un dito sulle labbra.

Con una mano cominciò a salire dal fianco e con l’altra dalla coscia.
Rin era paralizzata.
Perché non riusciva a muoversi? Perché?! Perché!!?
Sentiva il viso bruciarle terribilmente e il corpo era teso.

Sesshomaru aveva ormai una mano sotto la gonna, l’altra invece era alla base del seno.

-fer... fermati... ti prego-

In quell’istante entrò Kagome in classe.
Era venuta a cercare Rin e, quando vide cosa stava facendo Sesshomaru, diventò carica di rabbia e lo guardò malissimo.
Dal canto suo, lui si limitò a osservarla.
Volse per un ultima volta gli occhi sulla sua Doll, poi se ne andò.

Rin si lasciò cadere pesantemente sulla sedia e inspirò a pieni polmoni.
Ancora un secondo, e sarebbe morta soffocata.

-Rin! Rin stai bene?- chiese preoccupata Kagome mettendosi in ginocchio a terra.

Rin annuì, poco convinta.
Kagome, furiosa, si alzò in piedi con un pugno alzato.
-basta! Questi qua devono piantarla di approfittarsi di noi!-

-perché? Cosa è successo?- chiese Rin e Kagome gli raccontò ciò che a lei e Kaname era capitato quella mattina e che poi avevano spiegato alle altre ragazze.

-cosa?! Ti ha baciata??-

-sì hai capito bene! Ma chi si credono di essere questi qua!? Dobbiamo fare qualcosa. Presto, raggiungiamo le altre-


Kikyo era sul tetto della scuola.
Aveva lasciato le ragazze poco fa.
L’episodio che era accaduto a Kaname e Kagome quella mattina, l’aveva scossa profondamente.
Aveva cambiato città e scuola per rifarsi una nuova vita, ma ecco che il passato ritornava a galla.
Aveva lavorato tanto per dimenticare tutto, eppure, un semplice accenno di una delle due storie, avevano mandato in frantumi ogni convinzione.
Scosse la testa, muovendo i lunghi capelli.
Ora non doveva pensarci, avrebbe affrontato l’argomento una volta giunta a casa... ma perché non ci riusciva?
Basta!
Doveva tornare dalle ragazze per occupare la mente.

Si diresse verso la porta e fece per appoggiare la mano sulla maniglia ma, evidentemente, qualcuno era stato più veloce.
Alzò il viso e fece un passo indietro, senza però far vedere che era tesa... no... non tesa.
Lei era spaventata.
Era questa la verità.

-Kikyo- disse stupito Naraku nel vederla :-che ci fai qua? Ho visto tutte le altre Doll giù tranne te-

-niente. Mi ero solo allontanata un momento, ma ora stavo tornando giù- detto questo, lo superò.

-aspetta!- la richiamò.

Kikyo si voltò.
Naraku sorrise.

-sono contento di aver scelto te come Doll-

Aprì un poco la bocca stupita.
Guardò a terra seria.
Infine se ne andò senza dire niente.

Il ragazzo chiuse la porta e vi si appoggiò.
Le sue parole, erano sincere.




Angolino:
grazie delle nuove recensioni!^^ Mi fa molto piacere che questa ff piaccia.
Vedo che i gioielli e Kagome hanno spopolato *o*
Un grazie speciale a Suikotsu, che ultimamente sto maltrattando dimenticandomi di ringraziarlo e aggiungere le mie recensioni :p

Dolce Kagghy: ti piace allora questa Kagome?? Ti confesso che anche a me piace tantissimooo *.* infatti preferisco il suo lato aggressivo, anche perché la rende buffa e divertente. Non ho idea da dove mi sia spuntata fuori l’idea di quei regali, ma ci ho messo una vita a pensarli (e a cercare idee su google... xd)

Higurashi91: Ciao! Sono felice che ti abbia incuriosita, spero che sia stato così anche per questo cap!^.^

sandy23: Kagome per me è fantastica quando non si lascia sottomettere! Chissà se alla fine lo indosserà il simbolo di Inuyasha... non dico niente! :p

icetta_tigrotta8: grazie mille per aver messo una recensione e aver aggiunto la ff nelle preferite! Eccoti il seguito, spero ti sia piaciuto^^

elenasama: grazie^^ spero che anche questo cap sia stato bello

milu96: non scusarti per il ritardo, dato che è stata mia la colpa^^ grazie come sempre, cercherò, d’ora in avanti, di essere più puntuale

Suikotsu: e che prof di scienze sia! (anch’io adoro scienze *.*) con in più la fidanzata dai capelli biondi con, casualmente, un fiocco rosso tra i capelli!! Pian piano i ragazzi si daranno una regolata, ma non dopo averne fatte passare di tutti i colori a quelle povere ragazze! Grazie mille per averla messe nelle seguiteeeee!!!!!!!! Lo sai che gente più sbadata di me sulla terra non esiste ç.ç (sulla Luna sì)

Inoltre, un grazie a Crisan e inukag4ever per averla messe nelle Seguite e a icetta_tigrotta8 per averla aggiunta nelle Preferite.
Prometto che sarò più puntuale la prossima volta!
Ciao a tutti!
Kiss.

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Capitolo 5
*** Quello Che è Veramente ***


Bambola 5 Dato che, sembra che questa ff sia identica ad una già scritta e poi tolta da efp, ho deciso di aggiornare prima per vedere se, anche il 5° capitolo, resta uguale all’altra.
Comunque, ci saranno più sviluppi al prossimo.
Ho mandato 2 e-mail all’autrice  ran ugajin92, aspetto risposte per decidere cosa fare.
Buona lettura!^^




5. Quello che è veramente




Quando Naraku raggiunse la sua Doll e gli altri, notò che c’erano tutti.

-come mai tutti qua?-

-volevamo fare compagnia alle ragazze che abbiamo soprannominato “Doll”- rispose Koga

-si... certo- rispose guardando tutti i suoi amici, in particolare Bankotsu. Poi scrollò le spalle e andò vicino a Kikyo.

-oggi, a fine lezione, noi Masters vi verremo a prendere nelle vostre classi- disse Sesshomaru.

-e perché?- chiese acida Kagome

-perché oggi dovete aiutarci a mettere a posto alcuni documenti, nell’aula del comitato studentesco!- rispose prontamente Inuyasha

-beh, io non verrò-

-e invece sì!-

-no!-

-dai Kaggy, non fare così, anche Kaname viene con noi. Vero?- chiese timorosa Rin

Alla domanda, l’interessata scrollò le spalle :-se proprio devo-

Poi tutte riguardarono Kagome speranzose.

-e va bene. Verrò-

Poco dopo, i Masters erano in una stanza diversa da quella delle ragazze, che si erano messe al lavoro, senza fare obiezioni.

-beh ragazzi, cosa ne pensate delle vostre Dolls?- chiese Miroku.

-la mia è una sclerotica! Non fa altro che lamentarsi, però...- cominciò Inuyasha.

-però?-

-ammetto che ha un certo fascino-

-sbaglio, o oggi l’hai baciata?-

-sì, è vero, ma come fai a saperlo?-

-ho sentito che Sango ne parlava con le altre. Tu invece Naraku?-

-mah... Kikyo è un tipo particolare, non ho molto da dire, aspetto di conoscerla un po’ di più-

-Koga?-

-è sclerotica come quella di Inuyasha e mi diverte troppo farle gli scherzi, anche se ammetto che è vendicativa, oggi mi ha spettinato tutti i capelli!!!- disse furioso Koga, facendo ridere i ragazzi e strappando un sorriso a Sesshomaru :-ma Sango com’è?-

-mi picchia sempre perché le palpo il sedere. Ma che ci posso fare? È così morbido...- rispose sognante

-e della tua, che ci dici fratellone?- chiese Inuyasha

-oggi l’ho toccata e non ha opposto resistenza-

-ah... Ban?- continuò Inuyasha. I ragazzi si fecero particolarmente attenti, sapevano bene cosa ne pensasse delle ragazze Bankotsu.

-ho sentito che oggi l’hai avvicinata particolarmente- disse Miroku

-sì, è vero. Non mi dispiace quella ragazza- sorrise e spostò il viso sugli amici :-da ieri, è il mio giocattolo preferito-


Le ragazze stavano lavorando da un’ora ormai.
Kaname e Rin avevano finito, così, avevano chiesto il permesso delle altre ed erano andate nella loro classe a chiacchierare.

-...mi capisci Kana? Ogni volta che lo guardo il cuore mi batte all’impazzata, e succede lo stesso quando lo penso-

-non è che comincia a piacerti Sesshomaru?-

-ma che sei pazza?!-

-no- e si mise a ridere :-però... dì la verità, almeno un po’ Sesshomaru ti interessa-

Rin abbassò lo sguardo imbarazzata e rispose con un fievole “sì”

-come? Non ho sentito?-

Alzò il viso e le mani chiuse a pugno, stringendo gli occhi :-SI!-

-eh brava la mia Rin-

-solo che... adesso non so che fare. Vedi, Sesshomaru non mi sembra tanto snob come gli altri...-

“il contrario di Bankotsu” pensò Kaname che poi sorrise :-sì, lo penso anch’io-

-cosa?- chiese sgranando gli occhi, incredula.

-lo penso anch’io!- ripeté

-Grazie Kaname! Mi sento già meglio!- e le due si abbracciarono.

Quando tutte ebbero finito, finalmente, poterono andare a casa e, lo stesso, fecero anche i ragazzi.

La mattina dopo...

Kagome si era alzata prestissimo, non sapeva il perché, ma non aveva voglia di litigare ancora con quel rompi scatole del suo master.
Così ora si ritrovava sulla strada, al freddo, e a correre come un ossesso.
Aveva le guance arrossate e le mani ghiacciate, era una fortuna se la cartella non le scivolava per terra.
Inoltre, era altamente irritata!
Le sembrava di avere il corpo trapassato da mille spilli.
Si era lavata i capelli solo ieri sera e, ora, erano tutti umidi.
Diede un occhiata veloce all’orologio e sbarrò gli occhi!
Cinque minuti! Mancavano solo cinque maledettissimi minuti!!!
Kagome imprecò e corse il più veloce che poteva.
Ma, alla fine, ce la fece, e alle 7 e 30 fu davanti all’ingresso.
Passò quindici minuti al freddo, da sola, e solo alle 45 Inuyasha arrivò in limousine, col fratello e il cugino.

-alla buon ora!- commentò sarcastica Kagome.

-vedo che oggi sei puntuale-

-tsk! Sì, e sono anche tutta infreddolita per colpa tua, e i miei capelli sono un disastro-

Koga e Sesshomaru, intanto, erano andati avanti lasciandoli soli.
Inuyasha le si avvicinò all’orecchio.
-non preoccuparti, sei comunque bellissima- poi se ne andò.
Kagome rimase paralizzata da quelle parole.
Fin ora nessuno glie le aveva mai dette, o meglio, nessuno glie le aveva mai dette in faccia e non si sarebbe mai aspettata di sentirle proprio da lui.
Le gote, erano leggermente imporporate, e non poteva essere solo il freddo.
Si portò il palmo di una mano sul petto.
Inuyasha aveva vinto di nuovo, ma questa volta l’aveva lasciata senza parole.


Miroku arrivò a scuola in limousine e, appena scese, si guardò in giro.
I due fratelli e Koga erano già arrivati, e così anche Kagome e Rin.
Ma Sango? Perché la sua adorata Sango non era ancora arrivata?
Ad un tratto, eccola!
Stava parlando con un’altra ragazza.
Yura Arakawa, del 5° anno.
Una ragazza bella, ma soprattutto molto sexy.
Un fisico pazzesco e atletico, ovvio, era il capitano della squadra femminile di palla volo.

Quando Yura se ne fu andata, Miroku si avvicinò alla Doll.
-buongiorno Sango-

-oh, buongiorno Miroku!- rispose sorridendo, lasciandolo di stucco, mai gli aveva sorriso in modo così radioso!

-sembri felice, è successo qualcosa di particolare?-

-sì! Ho appena parlato con Yura Arakawa, la conosci?-

-e come potrei non conoscere una ragazza del genere?!-

-che intendi?- lo guardò sospettosa

-no, niente, niente, la conosco solo perché quando eravamo in seconda, stava con Bankotsu. Beh, stavi dicendo?-

-oh già, le ho chiesto come fare per entrare in squadra e mi ha detto che al prossimo allenamento, farò una partita con loro e, se sarò brava, mi prenderà in squadra. Che bellezza!-

-non credevo facessi pallavolo, però si vede che sei una sportiva-

Sango annuì :-faccio pallavolo dalle elementari, è uno sport che adoro e spero ardentemente di entrare in squadra-

-vedrai che ci riuscirai sicuramente- la sua voce aveva perso il tono felice e rassicurante, ora, sembrava assorbita da qualcos’altro.

-grazie... che c’è Miroku?- chiese la ragazza.
Era diventato improvvisamente serio e aveva spostato lo sguardo altrove.
Sango fece lo stesso e capì tutto.
Alcuni ragazzi la stavano guardando e, Miroku, forse... ma no! Che idee si stava facendo?
Il ragazzo, cogliendola di sprovvista, le circondò le spalle e insieme se ne andarono.
Sango lo guardò imbarazzata.
Era serio e non si stava facendo problemi, sembrava quasi arrabbiato.
Però... dopo tutto, non si stava così male.
E un fievole sorriso felice, colorò il suo viso.


Kaname, come la mattina precedente, arrivò a scuola a piedi.
Aveva legato indietro le due ciocche come il primo giorno, solo che, questa volta, aveva fatto le trecce e, a suo parere, non stava male.
Si stava dirigendo verso le amiche, quando le si parò davanti Bankotsu.

-che vuoi?- chiese calma senza guardarlo in faccia

Con una mano, le alzò il mento :-Doll, ora è il momento di addomesticarti una volta per tutte-
Lei strinse i denti.
-dovresti sapere che è contro il regolamento, non ubbidire al proprio Master. Una ragazza della tua classe sociale, non può far certe figure. Che mi dici? Preferisci continuare così, o cambiare facendo ciò che ti dico io, e non portare così vergogna su di te e la tua famiglia?-

Kaname si morse un labbro.
Calma, spostò la mano di Bankotsu e rispose.
-d’accordo, farò come vuoi tu, ma è solo perché sono una ragazza dell’alta società-

-brava la mia Doll, così si ragiona. Ci vediamo dopo- la salutò prendendole il viso in una mano e sfiorandole le labbra con il dito.

Kaname, però, non mostrò segni di cedimento, neanche quando lui se ne andò, e, sfoggiando un meraviglioso sorriso, andò dalle amiche.

-buongiorno ragazze- salutò.

-ciao Kana!- risposero insieme.

-come mai non vieni più a scuola in limousine?- chiese Rin.

-preferisco non farmi troppo notare, non voglio che la gente mi individui come una persona ricca-

-giusto!- annuì la mora sorridendo.

Le ragazze accennarono una risata.

-ehi ma... quella è Sango e...- cominciò Kaname

-Miroku cammina con lei circondandole le spalle!!!- urlò Kagome

-SHH!!!- la rimproverarono le altre due

Sango e Miroku si divisero, andando nei rispettivi gruppi.

-uhuh Sango! Cosa ci facevi con Miroku in quel modo??- chiese Kagome dandole delle leggere gomitate.

-non fraintendete ragazze- rispose Sango in evidente imbarazzo, tenendo il capo chino e sorridendo :-mi ha circondato le spalle, solo perché alcuni ragazzi mi stavano guardando-

-ohh!!! Era geloso!- esclamarono tutte in coro

-ma che dite?-

-non sarete ancora innamorati, ma io tifo per voi e...-

-che c’è Kaggy?- chiese Rin

-quello... non è Bankotsu?- chiese indicandolo

-sì è lui, ma lei...- rispose Rin

Bankotsu non era con gli amici, ma con una ragazza e parlavano tranquillamente.
La ragazza in questione, aveva lunghi capelli d’ebano, che le arrivavano fino a metà schiena.
Gli occhi rossi, così come il viso, erano perfettamente truccati e la divisa aderiva in modo sublime sul corpo snello e dalle forme perfette.
Quella lì rideva come una civetta, pensò Kaname e lui...
Lui aveva un sorriso diverso dal solito freddo o malvagio. Era tranquillo, solare, sembrava proprio che si stesse divertendo...
Quando si girò verso Kaname, ecco che riprese il sorriso che le rivolgeva sempre, poi si rigirò e continuò a parlare.
Gli occhi blu della ragazza, quando si incrociarono con quelli profondi come l’oceano di Bankotsu, si fecero impenetrabili, non voleva fargli cogliere che per un attimo si era sentita triste.

-Ka... Kaname...- disse Rin

-ehi, è tutto a posto. Non dovete preoccuparvi, se quella ragazza diventasse Doll al posto mio, per me andrebbe più che bene-

Le ragazze la guardarono incerte, ma alla fine Kaname riuscì a convincerle che non gliene importava niente, e, infatti, era questa la verità...

Quando i gruppi furono al completo, maschi e femmine si unirono e, le Dolls, presero, alcune contro voglia, le cartelle dei loro Masters.

-Kaggy, perché Kana ha preso, senza opporsi, la cartella di Bankotsu?- chiese Ayame sottovoce

-non ne ho idea. È molto strano comunque, a noi non ha detto niente questa mattina-

-ehi ragazze, avete visto Kaname?- chiese Kikyo avvicinandosi, lasciando la ragazza in questione e Rin da sole.

-sì, è molto strano, lei è sempre stata molto battagliera e non ha mai ceduto...- cominciò Ayame

-è vero, in più questa mattina è arrivata sorridente, non aveva niente che non andava...- continuò Kagome, le altre annuirono.
Passarono qualche secondo in silenzio, poi, Kagome, sgranò gli occhi :-un attimo! Forse ci sono! Prima di venire da noi stava parlando con Bankotsu, deve essere sicuramente successo qualcosa-

-grr! Io, quel ragazzo, se fa del male a Kaname, lo impicco, lo butto giù da un ponte, lo faccio schiacciare da un autobus, lo...-

-dai Aya calmati- disse Kikyo divertita :-comunque più tardi, se vorrà dirci cose è successo, sono sicura che lo farà, intanto con Rin ha legato molto, quindi probabilmente le spiegherà-
E le altre annuirono.


Durante l’intervallo...

Kikyo era uscita dalla classe per andare dalle altre.
Kaname e Rin erano diventate inseparabili, certo, anche lei aveva stretto una grande amicizia con entrambe, ma preferiva lasciarle sole.
Prese un corridoio in cui c’erano pochi ragazzi, avrebbe raggiunto le amiche più velocemente.
Poi, però, si fermò ad una finestra e guardò il cielo.
Fuori sembrava che ci fosse caldo, come nella scuola, ma sapeva bene che, invece, c’era molto più freddo.
Sorrise.
E pensare che fino a ieri poteva starsene sul tetto...

-di nuovo da sola, eh Kikyo-

La ragazza si girò e vide che era stato Naraku a parlare.
-ciao- rispose semplicemente

-perché fino a poco fa sorridevi? Non mi piace che sia proprio io a spegnere il tuo sorriso-

Restò spiazzata per un attimo, ma si riprese.
-stavo solo pensando che, fino a ieri, fuori si stava bene anche in maniche corte, a differenza di oggi-

-già è vero- rispose avvicinandosi :-come mai non sei con le altre?-

-ho lasciato Kaname e Rin parlare da sole-

-è forse successo qualcosa?-

Kikyo lo guardò semplicemente.

-ti riferisci al fatto che Kaname oggi ha...?- lasciò la frase in sospeso

-sì, esatto- poi tornò a guardare fuori dalla finestra

-se vuoi che parli con Bankotsu...-

Kikyo si girò di scatto stupita :-lo faresti?-

Chiuse un occhio :-penso che, per una volta, potrei fare un’eccezione alla regola-

-mh... no. Ora voglio sapere come stanno le cose- fece una pausa e alzò il viso verso Naraku :-grazie-

-prego-
Fu un attimo.
Avvicinò il volto a quello di lei e annullò le distanze tra le loro labbra.
Kikyo non si oppose.


La ragazza scrollò le spalle e andò dalle amiche.

Naraku si appoggiò al termo.
“Kikyo... perché sei così?”
Sorrise e si toccò le labbra.


Koga e Miroku stavano camminando tranquilli per i corridoi.
Al loro passaggio, tutte le ragazze li guardavano maliziose.

-certo che qua le belle ragazze abbondano- notò Miroku

-beh, come gli altri anni del resto. Ma... cambiando argomento... ho visto che oggi hai circondato le spalle si Sango, è successo qualcosa di particolare?- chiese Koga ammiccando

Il moro si fece subito serio.

-ehi, tutto bene?- chiese corrugando la fronte, capendo che era successo qualcosa.

-sì-

-a me non sembra. Dai Miroku, sono uno dei tuoi migliori amici, a me puoi confidarlo-

-questa mattina, io stavo parlando con Sango, poi, però, ho intravisto che dei ragazzi la stavano osservando. Non vorrei sbagliarmi ma... sono quasi sicuro che volessero fare una scommessa...-

-una scommessa? Di che genere?-

-quelle del tipo: scommettiamo che in meno di cinque giorni riesco ad andarci. O cose simili insomma-

-e chi sono ‘sti qua?-

-i soliti ragazzetti ricchi sfigati-

-se hai bisogno per fare a botte, basta che chiamiamo gli altri-

Miroku sorrise divertito :-no, non preoccuparti. Per ora non ce ne sarà bisogno. Scusa ma devo un attimo andare via. Ci vediamo dopo-

-ok. Ciao- e Koga rimase da solo.


-guarda che se continuerai a mangiare queste schifezze, diventerai una balena- disse una voce.

Kagome si girò, aveva già capito di era quella voce.
-ma quante balle che hai! Ho solo preso una brioche al cioccolato!-

-appunto. Al cioccolato. Così ingrassi- rispose Inuyasha da grande intenditore.

-mi sembra impossibile dato che al mattino devo partire da casa prima delle sette, per riuscire ad arrivare puntuale a scuola!- rispose stizzita.

-un po’ di attività fisica non fa mai male- continuò lui calmo.

-tsk! Va al diavolo-
La ragazza sgranò gli occhi.
Le stava toccando il viso.
-che... che fai?- chiese balbettando, con le gote arrossate.

Inuyasha si portò il dito davanti alle labbra e lo leccò.
-niente. Eri sporca. Cerca di non mangiarne troppe di queste cose. Non voglio pulirti sempre. Forza, raggiungiamo gli altri-
E Kagome, senza dire niente, lo seguì a capo basso.


Kaname e Rin, stavano parlando davanti alla loro classe.
Quest’ultima, era piuttosto preoccupata per l’amica e, non solo lei, ma anche le altre, erano sicure che fosse successo qualcosa.

-ciao ragazze-

Le due si voltarono e salutarono sorridendo :-ciao Miroku-

-ehi Rin, guarda chi sta arrivando- le sussurrò Kaname all’orecchio.

Si girò e... Sesshomaru, da solo, stava venendo verso di loro.

-oh, ciao Sessho!-

-ciao Miroku. Ciao Rin e Kaname-

-c... ciao- rispose le prima.

-ciao- salutò la seconda sorridendo.

-beh! Allora noi vi lasciamo da soli un attimo. Vieni Kaname, devo parlarti-

E i due se ne andarono.

-che cos’ha Kaname oggi?- chiese Sesshomaru.

-non ne ho proprio idea. Fino a ieri non avrebbe mai fatto niente per Bankotsu, oggi invece...-

-sei preoccupata?-

-sì, molto-

-secondo me per certi punti non devi. Kaname è una ragazza forte-

-tu dici?-

-sì- fece una pausa :-Hai visto? Stiamo parlando normalmente-

-è... è vero-
Rin si bloccò e diventò rossa come un pomodoro!
Santo cielo! Ma perché le l’aveva fatto notare?! Ora era andata nel pallone!
Oh mio dio! Oh mio dio! Oh mio dio!!!
Stavano parlando normalmente, come se ieri non fosse successo niente e come se si conoscessero da un sacco di tempo.

Sesshomaru sorrise divertito.
-comunque ti confesso che, anche se con Kaname non ho mai parlato, mi sembra una cara ragazza e ammetto di essere un po’ preoccupato-

Rin riacquistò la calma.
-perché?-

-Bankotsu è un mio amico, uno dei miei migliori amici ma... ha il vizio di usare le ragazze solo per compiacersi. Usarle come bambole e poi buttarle via-

Alla ragazza vennero le lacrime agli occhi e si portò le mani sulla bocca.
No, non voleva che succedesse questo a Kaname.
Kaname, che ora era la sua migliore amica...
Le lacrime le solcarono le guance.

Sesshomaru si stupì molto della reazione e gli si strinse il cuore.
L’abbracciò.
-ti prego, non piangere-
Rin si aggrappò alla camicia di lui e si sfogò.


-cos’è successo Miroku?- chiese Kaname
Ora erano in un corridoio in cui c’era meno gente.

-Kaname, stai attenta a Bankotsu. Tu sei appena arrivata e non lo conosci e...-

-se ti riferisci a ciò che è successo questa mattina, non devi preoccuparti. Prima di andare da Rin e Kagome, abbiamo parlato e mi ha convinto, senza minacciarmi, a fare quello che vuole lui-

-ora mi sento più sollevato, ma il problema rimane comunque-

-cioè?- chiese corrugando la fronte

-vedi, Bankotsu è un tipo che pensa solo ai suoi amici e a sé, dei sentimenti delle ragazze non glie ne importa niente. In altre parole, lui è capace di usarti e buttarti via se qualcosa non gli va a genio, o semplicemente ha trovato di meglio. Gli altri anni cambiava aiutante ogni tre, al massimo quattro giorni-

Kaname abbassò il volto :-fantastico, sono stata scelta dal ragazzo migliore-

-mi dispiace tanto Kaname-

-fa niente... torniamo dagli altri- rispose scura in volto.

Quando tornarono, videro che c’erano tutti quanti.
Le ragazze corsero da lei e la riempirono di domande su come stava.

-Kaname, Kaname stai bene?? Ti prego dimmi di si- la implorò Rin

-sì, sì non preoccuparti- la rassicurò con un sorriso

-ehi Doll- disse una voce alle loro spalle

Kaname ebbe un tuffo al cuore.
Quella voce...
Si girò immediatamente.
Sì, era proprio lui...
Solo ora, si era accorta che mancava solamente lui.
-vieni, devo parlarti-
Senza fare storie, lo seguì.
Tutti si erano zittiti e li guardarono andare via.

Rin si girò verso Sesshomaru preoccupata.
Lui la guardò un attimo, poi alzò il viso senza più fare niente, rattristando ancora di più la Doll.

-di che volevi parlarmi?- chiese indifferente Kaname, quando si fermarono in un corridoio completamente deserto.

-tu sei la mia Doll e, come le altre, devi mettere il mio simbolo-

-cosa?! Non ci penso neanche!- rispose fuori di sé :-va bene fare i tuoi lavori e altro, ma non sarò mai tua!-

In un momento di rabbia, Bankotsu la fece girare e, in un batter d’occhio, Kaname si ritrovò schiacciata contro il muro e con la croce di Bankotsu, adesso legata al collo.
Teneva gli occhi chiusi e stretti.
Il seno le faceva male da morire e, lui, continuava a pressarla contro il muro, tenendola ferma per i polsi contro alla parete, stringendoglieli convulsamente.
Kaname era al limite della sopportazione e non poté non lasciarsi sfuggire un gemito di dolore.

-quand’è, che capirai che io sono più forte di te?- le chiese girandola verso di sé e guardandola diritto negli occhi.

La ragazza ansimava, il seno le faceva ancora male, ma i polsi erano stretti dalle mani di lui.
Odiava quel sorriso di vittoria che aveva ora Bankotsu.
-lasciami!- gridò, cercando di divincolarsi.

-no, non lo farò. Non ora che ti ho in pugno-

Quelle parole lasciarono spiazzata Kaname, e lo fu ancora di più, quando Bankotsu la baciò.
Era un bacio prepotente, senza sentimenti e con il solo volere di dominio.

-lo sapevo- commentò lasciandola andare.
Lei crollò a terra, piegò la schiena, tenendosi il seno, il dolore era ancora forte e non accennava ad attenuarsi.
Non poteva vederlo, ma sapeva che la sua figura, ora, era imponente e incombeva su di lei.
Fece qualche passo per andarsene, poi, girò il viso e la guardò.
-lo sapevo che eri perfetta-
Quelle parole risuonarono nella mente di Kaname
Non voleva piangere, non voleva farsi vedere senza forze, completamente vinta da lui.

Quando Bankotsu ritornò, tutti lo guardarono interrogativamente.
Poi, Rin, sgranò gli occhi spaventata, e corse, seguita dalle ragazze e Miroku, nella direzione da cui il ragazzo era venuto.
Bankotsu, invece, si appoggiò al muro con la schiena e con un piede, incrociando le braccia al petto, godendosi il momento.

-KANAME!- urlò Rin spaventatissima inginocchiandosi al suo fianco :-Kaname! Kaname come stai?-

-sto... sto bene- rispose con un filo di voce

Le amiche le raggiunsero, mentre i ragazzi erano rimasti all’inizio del corridoio, alcuni spiazzati.
Non dal pensiero di quello che l’amico aveva potuto fare, ma, più che altro, nel vedere una ragazza come quella, piegata per terra.

-ma che le hai fatto?- chiese Naraku, girando il viso verso Bankotsu.

-oh niente, l’ho solo schiacciata contro il muro- rispose con un ghigno.

-Kana che ti ha fa...- Ayame, non riuscì a finire la frase, che tutto le fu chiaro.

La mora alzò il viso e qualcosa sul petto brillò.
Ragazzi e ragazze sgranarono gli occhi.
Il collarino di Bankotsu ora era al suo posto, e lo sarebbe stato finché non si fosse stancato di lei.




Angolino:

ringrazio Elfosnape, marychan89 e aquizziana per averla aggiunta tra le seguite, e Riza Hawkeye per averla, invece, messa tra le preferite, oltre che seguite!^^
Un grazie ulteriore, anche a DolceSherry_Eris95 per averla messa tra le ricordate, e icetta_tigrotta8 per aver aggiunto me, tra gli autori preferiti! *.*

LaNana: grazie nuova commentatrice!^^ Ammetto che, purtroppo, anch’io li trovo affascinanti ç.ç seppur non sia un bene. Sono contenta che Kaname ti sia piaciuta, in effetti, anch’io l’ho basata un po’ sul mio carattere, mi piace questo suo lato di testardaggine e di non lasciarsi sottomettere. Spero che questo cap ti sia piaciuto, purtroppo, Bankotsu ha avuto la meglio, ma avrà vita facile? Mmh... Grazie anche di averla messa tra i preferiti!^^

icetta_tigrotta8: eheh certo che succederà qualcos’altro, Inuyasha è un maniaco e avrà modo di dimostrarlo, Sesshomaru, invece, come hai potuto leggere, ha dimostrato subito di essere gentile nei confronti di Rin! Per me, la scena in cui è andata nel pallone, è stata troppo divertente da scrivere! Ahahah.

Dolce Kagghy: si un po’ si nota, ma giusto un po’ eh! xd se riuscirò a far continuare questa ff, potrai notare che, tra non molto, Kaname abbraccerà per fino Bankotsu o_o  ma non dico nient’altro! Per me, una ragazza dovrebbe essere orgogliosa come loro, per far vedere a questi maschi chi siamo! Miroku, è proprio una brava Doll, non trovi??

Nicole221095: lo sai, avrei dovuta intitolarla: HoneyxHoney Drops 2. *.* invece di Doll! Grazie per aver recensito!^^ Mi auguro che questo cap ti sia piaciuto.

ran ugajin92: come già detto nelle e-mail, non era mia intenzione scrivere una ff simile, comunque, aspetto risposte. Mi scuso.

nebo_95: Dinny piantalaaa!! Così mi viene fame, ed io la cioccolata non posso mangiarla, altrimenti non smetto più e mi si brucia la gola! >.< ecco! Ora mi hai fatto venir voglia di gelato -.- comunque, grazie dei complimenti mia cara! xd Tintarelaaa!

Avverto che in questi giorni ospiterò una mia amica francese e che ci saranno giorni in cui sarò fuori dal mattino alla sera, per cui, non assicuro che l'aggiornamento avverrà lunedì prossimo.
Chiedo scusa.
Aspetto ardentemente i vostri pareri!^^

Ciao!!
Kiss.

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Capitolo 6
*** Il Dispettoso ***


Bambola 6K Ho deciso di fare dei capitoli (che non credo saranno troppo lunghi) sulle singole coppie, come mi aveva chiesto BabyAngel94, per cui alla tua domanda se ne facevo, la risposta è: Sì!
La prima coppia sarà KogaxAyame.
Buona lettura!




6. Il Dispettoso



Era passata una settimana dall’inizio della scuola.
Come le altre mattine, la rossa Ayame si era alzata presto, per arrivare a scuola.
Cominciava a fare freddo, ma, finché non nevicava, nient’altro le avrebbe impedito di andare a scuola a piedi, lo considerava il suo allenamento mattutino! Nemmeno la pioggia, che già dalla mattina preannunciava una giornata senza sole.
La pioggia le bagnava le gambe scoperte.
Purtroppo, non aveva acuto la cortezza di mettersi delle calze alte, la solita sbadata.
Sì, ma mai quanto Kagome!
Quella ragazza, a volte, era sia sbadata, che molto imbranata, ma era anche una persona fantastica!
Arrivò al cancello e si fiondò subito dentro la scuola.
Scosse la testa, cercando si strizzare i codini fradici, aiutandosi poi con le mani.
Aveva ancora venti minuti prima dell’inizio delle lezioni.
L’aveva fatto apposta a partire così presto da casa.
Si tolse la giacca bagnata mentre camminava nel corridoio, poi passò a strizzare la gonna, attirando l’attenzione maschile. Appena se ne accorse, li fulminò con lo sguardo, tornando, poi, ai suoi poveri capelli, completamente fradici.

-uffa!!! Avrei dovuto tenere il cappuccio, invece che abbassarlo!- si lamentò.

-ehi Doll, ma che fai?-

Guardò davanti a sé.
Poco lontano, c’era Koga.
Fermo e con una mano sul fianco, che la guardava stupito.

-come mai sei tutta bagnata?- chiese avvicinandosi e fermandosi dinanzi a lei.

-sono venuta a piedi, per cui mi sono tutta bagnata- rispose.

Ma Koga non l’ascoltava già più, troppo intento ad osservare le goccioline che, dalla parte interna delle cosce, scivolavano giù.
-ok, vieni con me- disse, senza distogliere lo sguardo da esse.

-eh?- lo guardò interrogativa.
Che voleva dire: “vieni con me” ?

-tu fidati-

Se!
Come se di lui ci si potesse fidare!
Tra tutta la gente che conosceva, lui non era nemmeno l’ultimo della lista di persone affidabili.
Non c’era proprio.
Ayame, però, lo seguì ugualmente, infondo, che poteva succederle?
A quest’ora del mattino, c’erano tutti in giro per la scuola, l’avrebbero sicuramente sentita urlare, anzi, avrebbero sentito urlare lui dal dolore, se solo avrebbe osato toccarla!

I due arrivarono davanti ad una classe.
Lei la riconobbe subito, era quella destinata al comitato.
Aprì la porta e la face entrare, poi la richiuse.
Koga andò verso alcuni armadietti.

-siediti pure intanto- le disse, mentre cercava qualcosa, girato di spalle.

Ayame annuì, ma prima, si guardò intorno.
Era diversa rispetto alla settimana scorsa.
Il tavolo non era infondo alla classe, messo in modo orizzontale, anzi, ora era proprio al centro e messo verticalmente.
Vi era una sedia per entrambi i capotavola e su entrambi i lati.
La Doll si sedette a quella più vicina, cioè una di quelle dei capotavola.
Com’era comoda...
In più era una di quelle girevoli, le adorava.
Senza pensarci due volte, si allontanò un po’ dal tavolo, spingendosi con le braccia, poi, cominciò a farla girare.
Chiuse gli occhi, rilassando il corpo.
Quando li riaprì, vide la figura i Koga apparire, e sparire subito dopo.
Piantò i piedi per terra  si fermò, esattamente davanti a lui.
Rialzò il viso, che si era proteso in avanti a causa della brusca frenata.

-ti piacciono queste sedie?- disse, con in mano un asciugamano.

-ehm... si... sono le mie preferite...- rispose, con le guance leggermente imporporate.
Ok, era ufficiale, aveva appena fatto una figuraccia, ora l’avrebbe presa per una bambina.

Koga non disse nient’altro, ma le andò dietro.
-ehi, dove vai?- chiese con un’espressione interrogativa, cercando di seguirlo con lo sguardo, per vedere dove andava.
Quando non le fu più possibile, qualcosa le cadde in testa, subito dopo, cominciò a sentire un peso sulla sua testa.
-ma che fai?!- si lamentò.

-niente, ti asciugo i capelli-

-eh? A... aspetta-
Koga le tolse l’asciugamano, così lei poté sciogliersi i codini, poi ricominciò a strofinarlo.
I suoi capelli, alla fine, sarebbero di sicuro stati orribili!

Improvvisamente, la porta si aprì.
-che fate qua, a quest’ora?- chiese una voce stupita.
I due si girarono, Bankotsu, con una mano sulla maniglia, li guardava.
Sottobraccio, teneva delle cartelle in plastica.

-ciao Ban, la mia Doll è venuta a scuola a piedi, senza ombrello o cappuccio, e si è completamente bagnata-

-capisco- fece una pausa e chiuse la porta :-hai avuto un bel fegato- notò appoggiando sul tavolo il materiale.

-per me è una cosa normale, non è certo un po’ di pioggia, a impedirmi di venire a scuola a piedi!- rispose altezzosa e con un pizzico di acidità.

-ok, comunque quella è la mia sedia-

Ayame scattò in piedi, tutta rossa.
Ecco la sua seconda figuraccia!
Maledizione! Non erano neanche le 8 di mattina!

Bankotsu si sedette e aprì una busta azzurra.

-che progetti sono quelli, Ban?-

-dei tornei scolastici di pallavolo, una vera seccatura!-

-dai non dire così!- esclamò l’amico ridendo.

-sai una cosa, quasi, quasi, li rifilo a Miroku, so che Sango entrerà nella squadra-

-ah davvero?-

-sì, deve fare qualche allenamento e alla fine, forse la prenderanno- confermò la rossa.

-bene- e il ragazzo scrisse il nome del moro sulla busta :-così, questa roba me la sono tolta. Ora vado in classe, tu vieni Koga?-

Il Master annuì, così, anche Ayame uscì e si diresse verso la sua classe.


Più tardi...
La ragazza stava mettendo a posto alcuni moduli per Koga.
Lui non faceva altro che prenderla in giro, ma lei faceva lo stesso.
Odiava quel ragazzo, la stava facendo lavorare durante la ricreazione!
Abbassò gli occhi e si fermò...
No... nonostante stesse lavorando durante la pausa... quelle parole non erano vere, infondo, Koga la meravigliava, non sapeva come faceva, ma a volte, sentiva la sua mancanza, inoltre, quella mattina era stato così gentile... quasi dolce!

-ehilà Doll! Hai finito di mettere a posto i moduli?- le chiese entrando nella stanza e lanciandole una pallina in testa.

Ecco, quello non era uno di quei momenti.
-secondo te?- chiese sarcastica.

-da quanto vedo, no. Ahia! Non va bene Ayame, di questo passo finirai sta notte. Sei così lenta!- la canzonò sbuffando.

-ma va a quel paese! Impara a fartele tu le tue cose! E poi, ‘sti cosi, sono almeno duecento!- rispose alzandosi in piedi, furiosa.

-meglio, così fai un po’ di movimento!-

-questo è troppo!- Ayame si avvicinò pericolosamente a Koga e fece per mollargli un pugno, ma lui le prese il polso e lo deviò.

-ehi, forza della natura! Calmati!- disse divertito, mentre Ayame, al contrario, ribolliva di rabbia.

-lasciami!- ordinò divincolandosi, sicura che l’avrebbe lasciata.

-no, non lo farò- continuò, mantenendo il sorriso sulle labbra.

-cosa hai detto!?- esclamò incredula.

-che non lo farò-
L’attirò a sé e fece aderire perfettamente i corpi.
Ayame arrossì per la stretta vicinanza.
Koga intrecciò le loro mani, mentre con l’altra le teneva fermo il braccio sul fianco di lei.
Lentamente, avvicinò le labbra e...
Le diede un bacio a schiocco.
Subito dopo, un pizzicotto sul sedere.

-aaah!!! Brutto pervertito! Ma come ti permetti!?- urlò imbarazzatissima e fuori di sé.

Lui non ci pensò due volte e la lasciò libera.
-scusa Ayame ma avevo proprio voglia di farlo!- rispose, già fuori dalla stanza.

-grr! Ti conviene scappare Koga!-

-mi sa anche a me!-

Lui cominciò a correre divertito per la scuola con Ayame che lo rincorreva, arrabbiata come non mai!




Angolino:
come di consueto, ringrazio chi ha aggiunto questa ff nelle seguite e nelle preferite.
Seguite: aquizziana  kiss88  Riza Hawkeye  sHe_
Preferiti: LaNana  Riza Hawkeye

elenasama: Bankotsu cambierà, ma tra moooolto tempo! xp

icetta_tigrotta8: già poverina, non se lo meritava proprio (e allora perché hai fatto sì che le succedesse questo? -.- ndTu) Anche a me piace molto Sesshomaru così, se fosse stato troppo serio, non sarei riuscita a combinare niente tra loro, che apra un po’ il cuoricino il ragazzo!xd

Elfosnape: mmh... non sarebbe una buona idea vedere Kaname che picchia il suo Master. Non è molto facile aggiornare spesso, la scuola è piuttosto pressante, dato che sono in 3^ media, e gli impegni sono tanti, ma cercherò di darmi da fare!

Dolce Kagghy: anch’io non vedo l’ora, per una coppia sarà facile, ma per le altre, sarà un’ardua impresa! Bisognerò aspettare ancora a lungo, purtroppo!

Nicole221095: non preoccuparti se aggiorni in ritardo, perché anch’io faccio lo stesso!xddd spero che anche questo sia stato bello^^

LaNana: non preoccuparti, Kaname avrà la sua rivincita! Muahahah!!! Ma lui le ne farà passare ancora tante, poveretta! Sono molto felice che ti piaccia!^^

BabyAngel94: ed ecco il primo capitolo su una singola coppia! Spero ti sia piaciuto!^^

nebo_95: ti piace proprio eh Miroku? E per tenerlo a bada, basta picchiarlo!xd Glie le farà pagare tutte a Bankotsu, un giorno! Puoi contarci!
Ps: oggi Cri mi ha chiamata e ne abbiamo parlato, forse va da Lucas, io però voglio vedere anche Thomas!!ç.ç non voglio che sia negli Stati Uniti quando andiamo là ):
ciao mon amour! Tintarella!!

Riza Hawkeye: concordo con te, quando fa lo stronzo, ha lo sguardo deciso e il suo sorrisetto strafottente, è un figooooo!!*ç* eh Sì, Sessho dovrebbe proprio vergognarsi (e non hai ancora visto il fratellino...), per Kikyo, bisognerà aspettare ancora un bel po’ di capitoli, stuprata non lo è stata, però le è stato spezzato il cuore, ma mi cucio subito la bocca! Ancora tra lei e Naraku non si intravede niente, sono sicura che lascerò di stucco quando si saprà cosa c’è tra loro. Ammetto che all’inizio ero molto scettica sulla ff, mi chiedevo se andando avanti ce l’avrei fatta a gestire tutti, fin ora sta andando relativamente bene! (harua_96 si mette a ballare perché si sente realizzata) grazie anche dei complimenti!

Suikotsu: guarda oggi come Koga ha fatto il bravo, certo, in confronto agli altri, è niente u.u mi sa che devo smetterla con le molestie o tu andrai di matto! Ahahah! Lo sapevo che con quel capitolo saresti andato fuori di testa!


Allora, questo era il primo cap sulla coppia singola, volevo chiedervi quale preferireste leggere nel prossimo, io pensavo a MirokuxSango, ma sono molto indecisa, per cui, lascio decidere a voi (in sintesi lascio a voi il problema!:D).
Grazie a tutti e anche a chi legge soltanto!^^
Al prossimo cap!
Kiss.

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Capitolo 7
*** Il Maniaco ***


Bambola 6I Salve gente!
Da quanto ho potuto constatare, l’annuncio dei capitoli per le varie coppie, è stato molto gradito, ma non ringraziatevi e complimentatevi con me, ma piuttosto con BabyAngel94!^^
Allora, le coppie che maggiormente sono state richieste sono: InuyashaxKagome e MirokuxSango.
Ho deciso di mettere la prima coppie, date le iniziali recensioni, ma non preoccupatevi, appena avrete recensito, posterò subito il nuovo cap con la seconda, visto che, oramai, è pronto!
Buona lettura!




7. Il Maniaco



Sfortunatamente, in quella mattina piovosa, Kagome, nel vano tentativo di mettersi a posto i capelli, aveva perso l’autobus, così, non solo si era dovuta far portare in macchina ed era arrivata in ritardo, ma i suoi capelli si erano tutti arricciati a causa dell’umidità.
La cosa buona, era che, in questo modo, non aveva incontrato quel rompi scatole di Inuyasha!
Dopo che Kaname “era stata obbligata”, a mettere il collarino, anche lei aveva ceduto, era palese che i Masters avevano il potere e loro erano delle semplici pedine, o, meglio, bambole, nelle loro mani.
Comunque sia, non era il momento però di festeggiare il non-incontro, non tanto perché, a suo malgrado, più tardi l’avrebbe visto e l’avrebbe messa ai lavori forzati, più che altro, perché era in ritardo, questa volta, il prof l’avrebbe di sicuro uccisa.
Si fermò un attimo a controllare l’orario sull’orologio appeso al muro del corridoio.
Fortunatamente, era in tempo, poteva anche prendersela comoda!
Kagome sorrise compiaciuta, non le era mai piaciuto dover essere di fretta!
Un pensiero, però, si fece largo nella sua mente e la ragazza sgranò gli occhi.
Se non si fosse mossa, avrebbe incontrato il master!
Okay, a questo punto, doveva proprio muoversi!
La Doll ricominciò a correre, ma, svoltato l’angolo, andò a sbattere contro a qualcosa.
Cadde a terra.
-ahia che male!- mormorò massaggiandosi il fondo schiena.
Alzò il viso, con l’espressione arrabbiata.
Appena vide a chi era andata addosso, sgranò gli occhi.
Era una ragazza!
Era piuttosto alta, dai capelli molto lunghi color notte.
Gli occhi erano rosso rubino, dalla forma affusolata e sensuale.
Le labbra dipinte di un rosso ciliegia, spiccavano, insieme alle pupille, sul viso dalla pelle lattea e liscia.
Aveva un fisico pressoché perfetto, con le forme al punto giusto e il seno prosperoso.
Data la divisa, doveva essere una o di 4^, o di 5^.
Cavolo... era nei guai!

-ehi tu! Guarda dove vai!- disse la sconosciuta con voce arrogante.

-mi spiace, non ti avevo vista-

-motivo in più per prestare maggiore attenzione, o, forse, hai bisogno degli occhiali?- chiese arrogante.

Era chiaro che la voleva fare innervosire, e c’era riuscita.
Kagome balzò in piedi.
Non le importava più, ormai, se quella tipa era più grande e alta di lei, nessuno si doveva permetterle di parlarle in quel modo, specie se non la conosceva!
-come ti permetti!? Impara a portare rispetto verso gli estranei! Sei solo una snob!-

-cosa?!- strillò la mora, ribollendo di rabbia.
Nessuno si era mai permesso di parlarle così e con un tale tono!
Strinse i pugni convulsamente, imbiancando le nocche con le lunghe unghie laccate di rosso.
Si morse un labbro, era fuori di sé.
-tu, non sai chi sono io, vero?-

-dovrebbe interessarmi?-

-ovvio che sì! Io sono una delle tre ragazze più popolari della scuola- fece una pausa e sorrise beffarda :-inoltre- la guardò dritta negli occhi :-ho un rapporto speciale con il tuo adorato Master-

Kagome sgranò gli occhi.
-ra... rapporto... speciale?- mormorò.
Un rapporto speciale? Quella ragazza con... il suo Master? Con Inuyasha?
Cos’erano? Fidanzati? Ex?
-che intendi dire?- le chiese, riprendendo il controllo e corrugando la fronte.

-lo capirai da te. Ho già perso troppo tempo, è ora che vada- disse altezzosa, superandola.
Poco più avanti, voltò il viso.
Anche la Doll era girata e la stava guardando.
-sono certa, che lo scoprirai molto presto, Kagome- poi, ridendo, svoltò l’angolo.

La mora strinse un pugno e i denti, stizzita.
Sapeva per fino il suo nome! Mentre lei, invece, non l’aveva neppure mai vista!
Accidenti!
-questa qua mi procurerà non poche grane-

-buongiorno Kagome!- squillò una voce cordiale alle sue spalle.
Si girò, e si trovò di fronte Miroku che la salutava con una mano, accompagnata da un sorriso gentile.
Ahhh! Sango era davvero fortunata!

-ciao Miroku-

-tutto bene?-

-sì, sì, perché me lo chiedi con quella faccia?-

-beh, ho visto la ragazza con cui stavi parlando...-

-ah... quella là...- rispose di malavoglia :-le sono sbattuta contro senza volere poco fa, sai chi sia?-

-come? Non la conosci?-

-ehm... no...- sorrise con una goccia alla testa e ridendo :-chi sarebbe?-

-fa parte del trio delle ragazze più belle e popolari della scuola! Il suo nome è Abi, è di 5^ come le altre. Come avrai certamente notato, è piuttosto arrogante e altezzosa-

-piuttosto??! Io direi molto! Anzi, molto è quasi dire poco!- rispose Kagome.
In un attimo, tutto quello che la racchia di prima le aveva detto, era tornato nella sua testa, mandandola in collera.

-dai calmati- disse divertito.

-e, dimmi, in che rapporti è con Inuyasha? Mi ha detto che tra loro c’è qualcosa di speciale...-

-oh, beh, lei è la sua migliore amica!-

-COSA?!?!?!?!-

Durante la ricreazione...
Inuyasha e Abi stavano camminando per il corridoio.

-allora Inu, come va con la tua Doll?- chiese facendo un sorrisetto beffardo, quella ragazza e Inuyasha non erano affatto compatibili, era palese che lei non amava gli snob, tutt’altro!

-cosa vuoi che ti dica? È piuttosto ribelle, pensa che all’inizio non voleva nemmeno indossare la cavigliera!-

-perché non la cambi allora?-

-perché, nonostante sia così incline a farmi faticare, quando vinco su di lei, cioè sempre, provo un gusto e un piacere enormi! È un vero peccato che abbia questa caratteraccio, è così carina-

La mora, corrugò per un attimo la fronte.
C’era il rischio che quei due potessero diventare amici e, lei, odiava enormemente le Doll.
I motivi erano due:
1°- i Masters non erano degli stupidi, sceglievano sempre le più belle, automaticamente, così, le Dolls entravano in conflitto con il suo gruppo, formato dalle ragazze migliori della scuola, e, ovviamente, non potevano permettere che loro fossero considerate più belle!
2°- appena scelte, le più si montavano la testa. Ci voleva poco per capire che sarebbero state sotto i riflettori per tutto l’anno! Solitamente lei e le sue amiche, erano solo dovute intervenire per diminuire lo stupido entusiasmo, l’anno dopo nessuno si sarebbe più ricordato di quelle Dolls! Erano i ragazzi che ci pensavano a farle soffrire!
Ma questa volta non era come le altre, le nuove Dolls erano differenti da tutte quelle degli altri anni.

Abi sorrise maligna.
Anche se erano diverse, alla fine, le avrebbero annientate, dalla prima all’ultima!

Kagome, Rin e Kikyo stavano ridendo e scherzando come al solito, almeno quando erano sole, potevano non pensare a quei pervertiti dei loro Master! Peccato solo che, le altre, invece, erano andate via con i propri Masters.

Inuyasha, dopo aver salutato Abi, arrivò proprio il quel momento.
-Doll, vieni qui, ho bisogno di te- Kagome si girò e sbuffò.
Ma proprio ora quel rompiscatole aveva bisogno?
Sembrava che ultimamente lo facesse apposta a torturarla durante la pausa.
Ad ogni modo ubbidì, salutò le ragazze e andò.

Non mancava molto alla fine dell’intervallo, per cui poté fare ben poco, del grosso lavoro che le era stato assegnato.

-è suonata, dobbiamo tornare in classe- disse Kagome.

-sì, andiamo- uscirono e camminarono per il corridoio.

Il ragazzo faceva vagare gli occhi per tutto lo spazio che lo circondava.
Lui era dietro alla Doll, così poteva anche osservarle il fondoschiena.
Improvvisamente, le sue iridi color miele brillarono.
Aprì di scatto una porta, prese il polso della ragazza, e si infilò nello sgabuzzino con lei.

-ma che cavolo fai?!- sbraitò, colta di sorpresa.
Lui la teneva stretta a sé, con le mani che le stringevano gli avambracci.
Quel posto era angusto e buio, non si vedeva molto bene.
-allora, mi rispon...-
Inuyasha non le lasciò finire la frase e la baciò.
La ragazza sgranò gli occhi.
Quel bacio non era privo di ogni emozione, freddo e senza significato, tanto per divertimento.
Era... era dolce...
Oltre a baciarla non faceva nient’altro, quindi decise di fidarsi e rispose.
Pian piano, le lingue si incontrarono.
Si toccavano e rincorrevano.
Senza che se ne accorse, la mano di Inuyasha cominciò ad accarezzarle la coscia.
Fu solo quando la sentì sotto la gonna, che un sonoro schiaffone fu calato sulla guancia del ragazzo.
Lo scansò via e uscì dallo sgabuzzino.
Con ancora lui dentro e il viso rosso come un pomodoro, Kagome gli urlò contro con tutto il fiato che aveva in gola.
-SEI UN BRUTTO PERVERTITO, APPROFITTATORE E MANIACO!!!-
Detto questo, imbarazzata e a dir poco furiosa, Kagome corse via.
Inuyasha rimase immobile con gli occhi sgranati, dentro allo stanzino.
Nessuno gli aveva mai dato uno schiaffo!

Appena entrata in classe, si scusò col professore e andò a sedersi accanto a Sango.
Ayame si girò.
-tutto bene Kaggy?-

-no!- fu la rabbiosa risposta.

-che è successo?-

Kagome scandì bene ogni cosa che disse :-Solo. Quattro. Parole... INUYASHA È UN MANIACO!!!-



Angolino:
grazie ad Hanyou per aver aggiunto Doll alle seguite.^^
Mi scuso se i cap non sono troppo lunghi, ma mi è più facile scrivere capitoli con le varie coppie, quando sono tutti insieme, non smetterei mai di scrivere xd.
Ed ora passiamo alle recensioni.

Dolce Kagghy: Grazieee!:D eccoti il cap con la tua coppia!! Perirà Kagome a causa di Abi?? Mah!

 Riza Hawkeye: chissà perché, ma me ne sono accorta che ti piace prevedere quello che succederà, ma io ti darò del filo da torcere!! Muahahah!! Questo ragazzo sarà gentile nei confronti di Sango, ma, comunque, vedrai come si conosceranno i due, e non parlo solo del prossimo cap! Magari essere come Aya, che non le importa un tubo della femminilità, io quando non sono a posto, anche per una piccola cosa, mi rifiuto di andare a scuola ç.ç
ps: a mio modesto parere, il cap su Sango e Miroku è venuto bene u.u

Nicole221095: sono molto contenta che ti sia piaciuto il cap!^^ Eccoti il nuovo, il prossimo, ci sarà presto!

LaNana: allora è venuto bene il cap su Ayame e Koga?? Essendo Bankotsu e Kaname la mia coppia preferita, sono terrorizzata dall’idea di fare dei cap troppo superficiali sulle altre coppie. Comunque, Mi fa molto piacere che Kaname ti piaccia così tanto!^^

icetta_tigrotta8: lo so lo so, sono molto brava! u.u scherzooo! Grazie mille, i tuoi complimenti mi commuovono ç.ç il mio obiettivo è farli diventare teneri quando saranno insieme *.*

BabyAngel94: beh, non so se il cap è proprio bellissimo, ma spero che almeno sia venuto bene^^ Un grazie enorme a te, che mi hai suggerito di fare questi cap!^^

milu96: grazieee *.* allora sto procedendo bene ^^ spero che anche questo sia stato bello.

Suikotsu: ancora non si vede, ma nella coppia NarakuxKikyo, ci sarà un grande cambiamento che ancora non si nota affatto. Il mio scopo, per Miroku, è proprio di renderlo un ragazzo dolce e, soprattutto, gentile, come si noterà nel prossimo cap. Non preoccuparti, provvederò io, prima o poi, a castrare Inuyasha! Vedrai che, alla fine, Kaname avrà la sua rivincita, e che rivincita!

nebo_95: porta pazienza Dinny, il prossimo e su M ed S, Aao!!xd

Non ho idea di come sia venuto il cap su questa coppia, penso che avrei potuto fare meglio, comunque, aspetto i vostri pareri!
Come avrete potuto notare dai recenti cap, cominciano ad aggiungersi i problemi dati anche dagli altri studenti.
Prossima coppia: SangoxMiroku!
Ciaooo!
Kiss.

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Capitolo 8
*** Il Gentile ***


Bambola 6M Finalmente, anche l’8° capitolo è pronto!
E su che coppia è?? Ma la MxS ovviamente!:D
Ho voluto delineare la gentilezza di Miroku in questo cap, ovviamente, però, andando avanti le sue bravate non mancheranno!xD
Bene, buona lettura!
Ps: la recensione di nebo_95 non sarà apprezzata, poiché in classe cercava di sbirciare il quaderno dove stavo scrivendo il capitolo!è.é




8. Il Gentile



Sango e Miroku erano sul tetto.
Entrambi appoggiati alla ringhiera.
La prima guardava il cielo, il secondo invece guardava il cortile.
Il ragazzo, girò gli occhi blu notte, verso la sua Doll.
Aveva sul viso un’espressione serena, sorrideva.
Il vento le muoveva sensualmente la coda bruna.
Quei suoi occhi erano così belli... lo accendevano.

-tutto bene Miroku?- chiese Sango, voltandosi verso di lui.
Si era accorta che la stava guardando mentre si metteva a posto una ciocca sfuggita alla coda.

Lui sorrise e annuì.
-si-
Staccò le braccia e si alzò.
-come mai sembravi così felice guardando il cielo?-

-beh...- arrossì poco :-ecco, dopo la pioggia di questa mattina, è venuto fuori un sole stupendo-

-già, si è aperta una giornata magnifica!-
Sango annuì.
Era diversa dalle altre Doll.
Aveva accettato la sua situazione a differenza di Kagome.
Non balbettava come Rin, anche se lei lo faceva perché probabilmente le piaceva Sesshomaru.
Non se ne stava zitta come Kikyo.
Non pizzicava come Ayame, che poi era uguale a Koga.
E non aveva quel comportamento serio e regale di Kaname.
Effettivamente tutte erano diverse, ma Sango, aveva, per lui, qualcosa in più.
Qualcosa che le altre non avevano, e quel suo sorriso, puro e semplice, era così bello.
Sentiva un’emozione fortissima quando gli sorrideva.
Inoltre si faceva rispettare.
Se ripensava a tutti gli schiaffi che si era beccato, palpandole il sedere, gli veniva da ridere.
Se li era meritati tutti, dal primo all’ultimo, però, non ne poteva fare a meno.
Era nella sua natura toccare le ragazze.
I primi giorni che aveva avuto Sango, quando quel gruppetto di ragazzi ricchi l’avevano puntata, si era sentito geloso.
Sì, proprio geloso.

-ehi, Miroku! Ci sei?- chiese Sango divertita, sventolandogli una mano davanti al naso.

Lui si riprese :-sì, sì, scusa. Ero immerso nei miei pensieri- sospirò.
Meno male che Sango non poteva leggergli nei pensieri, o si sarebbe vergognato da morire.
-per me è ora di tornare giù- annunciò, girandosi verso la porta.

-e perché?- chiese, girandosi a sua volta, ma per guardarlo.

-ho alcuni lavori da sbrigare e devo andare subito o tornerò troppo tardi in classe- spiegò.

-capisco...- rispose abbassando un attimo il viso, in compagnia di Miroku si stava davvero bene :-allora a dopo!- esclamò, facendogli un bellissimo sorriso, accompagnandolo con le mani unite dietro la schiena.

-si!- annuì guardandola :-a dopo Doll- le sorrise di rimando, per poi avviarsi.

Lei, alla parola Doll, gli fece la linguaccia.
Era sicura che Miroku l’aveva chiamata in quel modo per scherzare e farla arrabbiare, d’altronde, lei aveva avuto la fortuna di essere stata scelta dal migliore dei Master, certo, era un po’ troppo libertino, ma, almeno, la trattava bene e la chiamava per nome, cosa che non era da poco!

Miroku rise e sparì dietro la porta.

Sango si voltò verso il cielo, riappoggiando le braccia sulla ringhiera.
Sì, era proprio fortunata!

Non passò molto, che la porta del tetto si aprì, lentamente e silenziosamente.
Quella persona dai capelli corvini e gli occhi di un grigio intenso, non aveva intenzione di farsi vedere prima che fosse arrivato il momento giusto.

-ehi bella Doll! Che fai qua tutta sola?-

Sango si girò di scatto.
-e tu chi sei?- chiese velenosa, dopo essersi ripresa dallo stupore iniziale.

-calmati! Non voglio farti niente-

-e che vuoi allora?-

-niente, solo presentarmi. Piacere, io sono Goryoumaru- disse, facendo un inchino.

La Doll si mise dritta, possibile che questo ragazzo volesse solo conoscerla?
-io sono Sango- rispose, ora con voce meno diffidente e il viso più tranquillo.

-oh ma questo lo sapevo già-

-che intendi?-

-sei una Doll, tutti nella scuola conoscono te e le tue amiche-

-siamo così famose?- chiese basita.

-certo, non te n’eri accorta?-

-no, non sono una persona a cui interessa molto essere conosciuta-

-capisco, sono rare le ragazze come te, complimenti- disse lui facendole un dolce sorriso.

Le gote della ragazza si imporporarono leggermente.
Oddio, che le stava succedendo?!

-scusa, devo andare, arrivederci Goryoumaru- lo salutò frettolosamente.
La campanella era suonata appena in tempo, salvandola da quella odiosa situazione.
In un momento, scese le scale, tornando in corridoio e, velocemente, si diresse verso la classe.


Durante le 4^ e la 5^ ora, Miroku andò in bagno.
In genere, lo faceva per vedere ragazze diverse da quelle della sua classe e per vedere gli altri Masters.

-Miroku aspettami, vengo con te! Voglio vedere che cavolate fanno oggi in bagno quei due là!- disse Inuyasha raggiungendo l’amico.

-vedere tra virgolette amico mio, alla fine, ti fai sempre contagiare da Ban e Koga!- specificò ridendo.

-dettagli! Dai andiamo!- esclamò prendendolo per mano e cominciando a correre.


Intanto Bankotsu e Koga...

-bene, abbiamo finito, ora vediamo chi sarà il malcapitato!- disse orgoglioso Koga, con le mani sui fianchi.

L’altro non fece nemmeno in tempo a rispondere, che la porta del bagno si aprì e due furie entrarono correndo.
Il resto, avvenne in un attimo.
Il sapone liquido, cosparso in abbondanza sul pavimento, fece scivolare l’albino e il moro, che andarono dritti a schiantarsi contro il muro, entrambi, poi, caddero a terra, con il viso rosso e spiaccicato, e gli occhi a palla.

-ma sono Miroku e Inuyasha!- esclamò Koga, sorpreso.

-ops!- fu l’unica cosa che disse Bankotsu.

Si avvicinarono per aiutare gli amici ad alzarsi.
Poco dopo, i due ideatori, stavano facendo una ramanzina a Inuyasha e Miroku.

-...insomma! Ma non vi vergognate?!- continuò Koga.

-e noi che ne sapevamo che l’avevate già preparato lo scherzo?!- si difese Inuyasha.

-beh, data l’ora, avreste dovuto immaginarlo!- ribatté Bankotsu.

-infatti! Così avete rovinato il nostro perfettissimo piano!-

-nostro?!- chiese Bankotsu, girandosi verso l’altro :-vorrai di il mio! L’idea è stata mia, non tua e nemmeno nostra!-

-che cavolo dici?!- ringhiò.

-la verità!-
I due si lanciarono fulmini e scintille con lo sguardo.

-ok ragazzi, ora calmatevi, avrete modo di rifarlo questo scherzo, dato che chi l’ha scoperto siamo noi-

I mori si girarono verso di lui e, insieme e con espressione stupita, esclamarono :-tu sei un genio Miroku!-

A Inuyasha e al diretto interessato, scese un gocciolone sulla testa.

-mi sa che ormai è ora di tornare in classe- notò quest’ultimo.

-io non vengo, ho alcune cose da sbrigare- spiegò Bankotsu.
Calò il silenzio.

-sapete che vi dico?- ruppe il ghiaccio Inuyasha :-che nemmeno io torno in classe!-

-ti tengo compagnia- decise Miroku :-sarà faticoso e a tratti noioso, ma essere del comitato ha anche i suoi bei vantaggi-

-beati voi che potete permettervelo, io mi sono assentato con questa scusa ieri, se non torno in classe neanche oggi, sarà chiaro che me ne vado per saltare le lezioni-

-peccato... ciao Koga- salutò.
Seguirono i saluti dell’albino e dell’altro moro.

-Miroku, ho saputo che oggi tu e Sango eravate sul tetto- cominciò il secondo.

-sì-

-mi hanno detto che, appena te ne sei andato,  Goryoumaru è salito-

-cosa?!- strinse i denti.

-era prevedibile che prima o poi, qualcosa si sarebbe smosso- commentò Inuyasha.
Bankotsu annuì.

-dannazione! Che diavolo vogliono dalle nostre Dolls?!- disse un Miroku furente.

-è chiaro, come tutti gli anni, vogliono cercare di rubarci le Dolls per prendere una posizione nella scuola-

-probabilmente, stanno approfittando del fatto che abbiamo qualche problema a livello relazionale, che non avevamo mai avuto- ipotizzò Bankotsu pensieroso, e a braccia incrociate.

-è vero. Miroku- Inuyasha si girò verso l’amico :-l’unica cosa che devi fare, è cercare di tenerti vicino Sango, non è facile dividervi. Sango è una ragazza molto buona e fedele, inoltre, tra voi c’è molta sintonia, tienitela stretta, e niente potrà dividervi!-

-Inuyasha ha ragione- disse sciogliendo le braccia dal petto :-ora devo andare, ci vediamo quando usciamo- detto questo, superò gli amici e andò verso l’uscita del bagno.

-ciao Ban, a dopo- salutò l’albino.

-un’ultima cosa- lo fermò :-chi ti ha detto tutto questo?-

Il moro si voltò per metà e fece un sorrisetto :-secondo te?- poi, se ne andò.

Miroku guardò serio il punto dove Bankotsu stava fino a un secondo prima.
Quel maledetto Goryoumaru, se avesse solo osato toccargli Sango, avrebbe fatto una cosa che raramente faceva: alzare le mani.
Non doveva nemmeno provarci, o sarebbe stato peggio per lui!
Sango era davvero una ragazza dolcissima, che si meritava ogni bene, e sentiva che solo lui l’avrebbe potuta trattare nel modo che più le spettava!

Inuyasha si mise a ridere.
-Miro non te la prendere, lo sai che a Bankotsu piace lasciare quelle frasi che hanno già una risposta, in sospeso. Forza andiamo-

Già... né Bankotsu, né nessun’altro dei Masters, lui compreso, sarebbero mai cambiati, infondo.



Angolino:
Grazie jessycullenhale e Pikkola Rin per aver aggiunto la ff alle seguite.
A Jiada95 e piccolakate per aver aggiunto la ff, invece, alle preferite.
Grazie di nuovo! (:

elenasama: non preoccuparti se nell’altro non hai recensito^^ Miroku avrà molte altre occasioni, però, di prenderle da Sango!

Riza Hawkeye: in effetti, la parte dell’amante piace molto anche a me, solo che Inuyasha, non ce lo vedevo tanto, così, ho preferito mettere Abi come sua migliore amica, ma Inuyasha è anche un casinista, quindi... per le altre 2 ragazze... o.o metto solo questa faccia e, probabilmente, capirai da te! Spero che il cap ti sia piaciuto e aspetto le tue previsioni sul corso della ff xD

nebo_95: sono contenta che ti sia piaciuto!! Non ho specificato le emozioni di Kagome, perché non voglio ancora lasciar trapelare troppo le emozioni. Allora, ti è piaciuto questo cap?? Sul tuo amato Miroku xD, e non dirmi che l’avevi già letto in classe!! è.é Tintarelaaa

Nicole221095: mi piaceva il fatto che, voi, leggeste questa Abi sicurissima di avere la meglio e, poi, vedere Inuyasha che si rinchiude in uno sgabuzzino con Kagome xD

BabyAngel94: già, piaceva moltissimo anche a me l’idea di HoneyxHoney Drops, io, purtroppo, ho visto solo l’anime. Purtroppo, ho la sfortuna di abitare in una città molto piccola e non mi è facile trovare i manga che mi piacciono, oltretutto, l’unico negozio che li vende, il proprietario ha una faccia che mi fa paura ç.ç mi auguro che anche questo cap sia stato billo!

icetta_tigrotta8: sì! Esatto! Inuyasha è solo di Kagome, e se alla sua migliore amica non le va a genio, dovrà farsela andare bene!u.u peccato che così non sarà -.-“ grazie del complimento!!*.*

LaNana: non preoccuparti se non avevi tanto tempo, sono certa che ti rifarai^^

Mi auguro che alle seguaci di Miroku, il cap sia stato gradito!
Grazie delle bellissime recensioni che ogni volta mi lasciate (:
Spero che a Dolce Kagghy il cap sulla sua bella coppietta sia piaciuto!^^
Ciaoo!
Kiss.

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Capitolo 9
*** L'Ambito Glaciale ***


Bambola 6S Ciao a tutti! Perdonate il ritardo, il capitolo era pronto da un bel po’ ormai (ultimamente sono gonfia di idee, l’unico problema è il mese in cui ci troviamo, pieno di impegni, soprattutto quest’anno che ho l’esame di 3^ media ç.ç), purtroppo, però, a causa della scuola e di una prof che mi odia (ma io sono buonaaa *.* ndHarua), i miei genitori mi avevano staccato internet -.-
Ma, bando alle ciance, finalmente eccovi il capitolo su Sesshomaru e la piccola Rin!^^




9. L’Ambito Glaciale



Rin non riusciva a non pensare a Sesshomaru, era più forte di lei, ma la preoccupazione per la sua migliore amica era aumentata.
Da quando Bankotsu le aveva legato quel collarino, a volte faceva fatica a sorridere, e questo la rattristava molto.
Le cose tra lei e il Master non andavano affatto bene, sembrava che Kaname non avesse più la forza di reagire ai suoi comandi.
Meno male, però, che Sesshomaru la consolava. Ultimamente non era così freddo e di tanto in tanto le sorrideva, su questo era al settimo cielo, non c’era che dire.


Erano quasi le 8 e 30.
Sesshomaru si trovava nell’aula del comitato.
Seduto a capotavola, scribacchiava  su di un foglio.
Aveva l’aria molto concentrata e, infatti, lo era.
Quando svolgeva i suoi compiti di presidente, neanche la più sexy delle ragazze, l’avrebbe potuto distrarre!
Tra lui e Rin andava tutto liscio, una vera fortuna se si pensava alle relazioni che dovevano fronteggiare i più dei Masters.
Scrollò le spalle.
Un problema in meno.
Ora doveva solo pensare ai soliti lavori da Master, con l’inizio della scuola, come ogni anno, si era ritrovato pieno di impegni, ma, fortunatamente, oggi avevano la 1^ e la 4^ ora buche, per cui poteva dedicarsi interamente al suo ruolo.
Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta.
L’albino tirò immediatamente su il capo.
-avanti- disse sbrigato.

Un ragazzo dalla chioma nera come la pece e gli occhi rossi, aprì la porta.

-Naraku sei tu. Mi stavo appunto chiedendo che fine avessi fatto-

Il moro venne avanti.
-bugiardo- disse ridendo :-sono sicuro che, impegnato com’eri, non hai neanche pensato dove fossi finito. Di questo passo, se un membro sparisse, non te ne accorgeresti neanche- continuò in tono scherzoso.

-probabilmente hai ragione-

A Naraku scese una goccia sulla testa.
-guarda che io stavo scherzando, infondo, lo sanno tutti che senza i tuoi cari amici non potresti vivere!-

-ovviamente!- sorrise Sesshomaru.

-soprattutto, poi, senza il tuo caro fratellino!-

-ti prego, non parlarmi di quell’idiota-

-qualcuno dovrebbe fare una storia d’amore su di te e Inuyasha!-
(Lo farò io!! Ndharua  se ci provi sei morta ndSesshomaru che le punta contro Tokijin  Ho cambiato idea ^.^” ndharua)

-ci manca solo questa!-
I due si misero a ridere.

-comunque- disse Naraku ricomponendosi :-essendo solo le otto passate, ho pensato di andare a prendere un caffè- spiegò appoggiando quello di Sesshomaru vicino a lui e bevendo, poi, un sorso del suo.

-grazie Naraku-

Annuì, poi si sedette alla sua sedia, che stava alla sinistra di Sesshomaru, proprio accanto a lui.
-a proposito Sessho, ho sentito in giro una cosa interessante-

-cioè?-

-Kagura è tornata proprio oggi dalle vacanze!-

-così ora il trio delle arpie è al completo...- commentò pensieroso.

-già, e la tua rovina ha avuto inizio anche quest’anno-

-non me ne parlare. Se non altro, questo è l’ultimo, l’anno prossimo ce ne andiamo fuori dalle scatole-

-sì. Un po’, però, mi mancherà il liceo-

-e perché?- chiese interessato Sesshomaru.

-beh, sai, il ruolo di Master... l’avere una Doll... l’avere una posizione importante nella scuola, e non parlo solo dell’essere membro del comitato. Poi anche gli altri ragazzi mi mancheranno. L’anno prossimo non sarà lo stesso, non li rivedremo più così facilmente- spiegò nostalgico.

-ma saremo universitari- gli ricordò.

-sì, ma la compagnia degli amici non te la dà nessun’altra cosa!-

-hai ragione... tutto questo mancherà molto anche a me...-

-non potremo neanche più fare tutte le nostre cavolate- ricordò con le lacrime agli occhi.

-quella è la sfortuna maggiore!-
E risero nuovamente.

-tornando a Kagura, ora che è tornata dalle vacanze, che hai intenzione di fare?-

-niente. Non stiamo più insieme da due anni e mezzo ormai, è solo un ricordo passato-

-che te lo fa sempre tornare in testa però!- esclamò Naraku sorridendo.

-lo so, lo so- rispose con la faccia di uno che ha assaggiato la più grande delle sfortune.

-a parte questo, io intendevo per Rin. Lo sai bene come si comporta il trio delle ragazze più belle della scuola. Anche se, secondo me, Kikyo le supera- commentò a voce bassa :- non penso che lei si arrenderà, anzi, sono dell’opinione che darà del filo da torcere alla povera Rin-

-in che senso?-

-è semplice: comincerà dallo starti attaccata, poi, passerà al farle fare figure tremende-

-mh...- mormorò pensieroso e un dito piegato sotto al mento. Girò il viso, tornando a guardare l’amico :-e quindi, cosa pensi che dovrei fare?-

-e lo chiedi a me?- chiese Naraku con un sorrisetto divertito.

-ovviamente-

-amico mio, dipende dai tuoi sentimenti per le ragazze, io non li conosco-

-smettila. Siamo amici da quando siamo bambini, dovresti saper bene cosa provo-

-non dici mai i tuoi sentimenti eh?- continuò Naraku sorridendo, ricevendo un occhiataccia da Sesshomaru.

-mi sembri Bankotsu quando fai così, non vi sopporto in queste occasioni!-

-questo perché non vuoi sentire la verità su di te- si fece serio :-ascoltami bene, se vuoi divertirti ancora con Kagura, fallo, ma se vuoi aprirti finalmente a nuove avventure, molla tutto e corri da Rin-

Doveva correre?
Bene, l’avrebbe fatto subito.
Tra Kagura e Rin, non aveva il minimo dubbio su quale scegliere!

Si alzò dalla poltrona e si diresse verso la porta.

-ehh, i giovani d’oggi!- commentò Naraku, per poi appoggiare i piedi sul tavolo, e cominciare a ridere.


Sesshomaru passò per i vari corridoi, fino ad arrivare al piano della 4A.
Bussò e, senza aspettare una risposta, entrò.
Lui era così, freddo e autoritario.
La classe si alzò in piedi.
Con la coda dell’occhio, intravide l’espressione stupita dipinta sul volto di Rin.

-buongiorno prof, volevo chiederle se, per quest’ultima mezz’ora, poteva far venire con me Rin, la mia Doll, ho bisogno del suo aiuto-

-certamente, vai pure- diede il suo consenso il prof.
Così, Rin salutò Kikyo e Kaname, e uscì dalla classe con Sesshomaru.
Andarono in un corridoio dove, lui, sapeva che i bidelli non passavano mai.

-di cosa hai bisogno?- chiese gentilmente e flebilmente Rin, a volte, l’aria imponente di Sesshomaru la faceva sentire piccola e senza difese, intimorendola un poco.

-di questo-
Rin, si ritrovò, come per magia, a contatto con le fredde e sensuali labbra del Master, che la portò verso il muro, facendola aderire perfettamente.


DRIIIIIIIIN!
La campanella di fine intervallo suonò.
Rin e Kikyo, si erano ritrovate da sole.

-Rin, Naraku ha la 4^ ora buca, e mi ha detto di andare nell’aula del comitato, ci vediamo più tardi-

-ok Kikyo non preoccuparti, a dopo!- esclamò sorridendole.

Si divisero.
La moretta, dopo la 1^ ora, era decisamente di ottimo umore.
Pian piano Sesshomaru la affascinava sempre di più e non riusciva ad impedire questo aumento! Le era praticamente impossibile!

Stava correndo per i corridoi.
Purtroppo, si era allontanata molto dalla classe, ed ora doveva assolutamente correre per non arrivare in ritardo alla lezione di chimica.

-Rin!-

La Doll si fermò di scatto e si girò.
La voce forte e decisa che l’aveva chiamata alle sue spalle, apparteneva ad una ragazza, appoggiata con la schiena e un piede al muro.
Non c’era alcun dubbio che fosse di 4^ o 5^, e non si capiva solo dalla divisa, ma, in particolar modo, dal portamento: snob e fiero.

-ti chiami così, non è vero?- le chiese avanzando, con una mano sul fianco; sulle labbra di un rosso ciliegia, un sorriso altezzoso.
I capelli mori avevano un riflesso bruno, ed erano legati in un elegante chignon.
Gli occhi, a differenza di quelli di Naraku, erano di un rosso scarlatto.

-chi sei?- chiese con una punta di scontrosità nella voce.

-ehi stai calma, non voglio di certo mangiarti! O sei così spaventata dall’arrivare a pensarlo?-

-mi spiace, ma non vedo proprio il motivo per cui dovrei temerti-

L’altra alzò un sopracciglio.
“che impertinente”
-io sono Kagura, probabilmente, non hai mai sentito parlare di me perché sei nuova e sono appena tornata. Faccio parte del trio di ragazze più popolari di questo liceo-

-e con ciò?-
Insomma, si poteva sapere che diavolo voleva quella Kagura da lei?
Non le aveva fatto niente, manco la conosceva!

-volevo solo informarti che, anche se ora sei la Doll di Sessho, non devi esaltarti troppo, è famoso per usare le ragazze, in particolare le novelline. Inoltre, devi girarci alla larga e bada a come ti comporti fuori dai tuoi compiti di assistente, nella scuola io sono dappertutto!-

Rin sgranò gli occhi.
Ora cominciava a interessarle davvero questa discussione.
Chi era quella ragazza? Perché le stava dicendo di non avere altri rapporti, oltre a quello di Doll? Era forse la sua ragazza?
A quella domanda, il suo cuore perse un battito.
In effetti, Sesshomaru non dava l’idea di essere molto fedele e se ne sarebbe potuto facilmente approfittare dell’assenza di questa Kagura, per spassarsela un po’... e l’aveva fatto con lei.
In più, se lei e il Master si fossero messi insieme, non era da escludersi affatto l’ipotesi che la potesse tradire, infondo, a chi poteva interessare una bambolina così fragile come lei?
Le altre ragazze, avevano tutto quello che a lei mancava.
Non era niente in confronto alle altre Dolls.

-mi sono spiegata? Ci vediamo presto, Doll!- finì, e, ridendo, girò sui tacchi, sparendo dietro l’angolo.

La ragazza, dopo quella discussione, era letteralmente a pezzi.
Non voleva piangere, non voleva nemmeno che, anche se Kagura non l’avrebbe mai saputo, fosse stata battuta con così tanta facilità.
Ma le lacrime spingevano sempre più, era quasi impossibile trattenerle!
Rin si mise a correre verso la sua classe, ora, aveva bisogno di distrarsi da quel dolore così insopportabile.



Angolino:
povera Rin!!ç.ç la sua felicità, in una giornata, da massima è scesa al di sotto dello zero!

Jiada95: grazie di aver commentato!^^ mi fa molto piacere che Kaname ti piaccia! Nel prossimo cap la vedremo all’opera con quel bullo del suo Master!xp

icetta_tigrotta8: qua esige che voi la smettiate di riempirmi sempre di così tanti complimenti!!>.< Miro e Sango sono davvero carini insieme, e lei è fantastica quando lui fa il pervertito!xD spero che il cap su SxR ti sia piaciuto!

Dolce Kagghy: ahah, tu sei mitica! Sia per le recensioni che mi lasci, che per i voti che hai preso, complimenti!^^ ce lo vedresti tu Sessho con Inu in una yaoi? O quest’ultimo è solo di Kaggy?xD

LaNana: sono molto contenta che siano venuti bene quei 2 cap^^ l’ho pensato anch’io che, così tranquillo e, appunto, gentile, fosse adorabile!!** di tanto in tanto ci vuole!u.u ma è presto per cantar vittoria per Sango! Nel prossimo cap, avrai il piacere, finalmente, si leggere Kaname! (alleluia! ndTu)

Suikotsu: Goryoumaru, alla fin fine, è un bravo ragazzo, ma sarà praticamente un burattino, poi si capirà perché. Ce lo vedevo troppo bene Inu finire contro al muro! Infatti quando l’idea mi è venuta in mente in classe, stavo per scoppiare a ridere durante l’ora di italiano!xD

Sesshy_91: grazie mille per aver commentato, di aver aggiunto la ff nelle preferite e, soprattutto, dei complimenti!^^

nebo_95: lo so che vorresti Miro-chan! E, invece, ti ritrovi un i****a! Guarda il lato positivo, entrambi i loro nomi, iniziano per “M”!:D

BabyAngel94: allora, in questi cap sto presentando queste 3 misteriose ragazze che formano un trio molto popolare. Ognuna di loro, avrà a testa 2 Dolls, e cercheranno di dividerle dai Masters, o di mettere i bastoni fra le ruote. In effetti, ci sarà un altro ragazzo, che si scoprirà tra non molto, che punterà ad una Doll, ma quella coppia avrà una storia piuttosto complicata anche a causa di lui, ma non svelo nient’altro! Tu non hai ancora idea di tutti i casini che verranno fuori -.-“ (di questo, devi ringraziare la mia mente contorta).
Ps: oggi sono riuscita a trovare il manga di HxH Drops!! Ora mi sento realizzata!!

Grazie a tutti, come sempre, delle bellissime recensioni!^^
Il prossimo cap riguarderà Bankotsu e Kaname.
Comparirà la rivale di quest’ultima, cominciate a pregare per l’ultima ragazza del trio, perché io la vedo mooolto male per lei!
Ciao ciao!
Kiss.

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Capitolo 10
*** Il Malizioso ***


Bambola 6B Ed eccoci arrivati al 10° capitolo! Un grazie a tutti quelli che mi hanno seguita fino ad ora!^^
Con questo capitolo, si conclude la presentazione del trio composto dalle più belle e l’inizio di nuovi guai per la nostra Kaname.
Come sempre, Buona lettura!^^




10. Il Malizioso



Quel giorno, durante la pausa, sia la rossa che Kaname erano state chiamate dai propri Masters per mettere a posto alcuni lavori.
Sfortunatamente, però, furono subito divise, così, la mora si era ritrovata chinata su migliaia di fogli e in una stanza che avrebbe avuto proprio bisogno di una bella risistemata.

Ormai, tutte loro avevano fatto amicizia con ognuno dei Master.
Ma nessuna ce l’aveva fatta con Bankotsu e Sesshomaru, lo stesso, era anche per Kagome, che Inuyasha non lo poteva proprio vedere.
Lei, invece, con Bankotsu non parlava, ma faceva tutto quello che le diceva.
Non sopportava quel ragazzo.
Era troppo snob! Le aveva pure fatto i complimenti, per essere la prima ad essere riuscita ad arrivare ad una settimana.
“Che onore!” aveva pensato subito, chiaramente sarcastica.
Ma chi si credeva di essere quello là?!

Kaname sospirò e si legò i capelli in una coda di cavallo.
Perché faceva così caldo in quella stanza?
Va bene che era una giornata piovosa e relativamente fredda, ma lì la temperatura era decisamente troppo calda e lei odiava essere sudata.

-hai caldo?- le chiese Bankotsu, seduto davanti ad una pesante scrivania.

-sì- rispose, continuando a infilare fogli nei vari cassetti.

-sai, se portassi gli occhiali, saresti ancora più sexy- commentò, leccandosi un labbro.

Si girò fredda.
-smettila di dire certe cose-
Poi, tornò al suo lavoro.

Lui continuò a sorridere.
Quanto lo faceva eccitare quella sua espressione seria e decisa, che non ammetteva repliche!
-tra non molto dovremo tornare in classe- commentò guardando il soffitto.

-sì finalmente- rispose con tono naturale, senza preoccuparsi di quello che aveva appena detto.

Lui fece un sorriso divertito.
-mi spiace per te Doll-

-perché?-

-oggi non ho proprio voglia di fare le ultime due ore, quindi, alla quinta, chiedi al professore il permesso di venire nell’aula del comitato, poiché sei stata richiesta dal tuo Master, capito?- spiegò.

Lei annuì.

-bene- sospirò facendo una breve pausa :-allora andiamo- decise alzandosi.

Kaname si alzò anch’essa, e lo seguì fuori dalla classe.
In quel momento, passarono correndo Koga e Ayame.

-ehi, che state facendo?- chiese un Bankotsu stupito con una mano sul fianco. (è troppo cucciolo con quel visino** ndharua)

-questo...- la rossa prese fiato :- questo maniaco, mi ha pizzicato il fondo schiena!!- finì strillando e con il viso del medesimo colore dei capelli.

-eh beh? Che c’è di male?- continuò, senza capire.

-ahia!- sobbalzò Kaname, appena ricevette il pizzicotto.

-siete tutti uguali voi- sbuffò, con il viso rosso di vergogna, dato che il Master le aveva infilato la mano sotto la gonna.


Durante la 4^ ora, Kaname aveva osservato Rin tutto il tempo, aveva capito fin dall’inizio che c’era qualcosa che non andava: il suo sguardo non aveva quella vivacità che la differenziava da tutte le altre ragazze.
Questo la fece intristire parecchio; la moretta era la sua migliore amica e vederla in quello stato, era veramente brutto.
Si ripromise che, appena avrebbe avuto tempo, le avrebbe chiesto cosa aveva.
E se non se la sarebbe sentita, allora avrebbe aspettato, infondo, cosa non si fa per le amiche?
Alla fine dell’ora, Kaname si avvicinò a Rin.

-Rin, ora devo andare, Bankotsu mi aspetta nella sala del comitato, ci vediamo fuori, ok?-

-ok, ciao Kana- salutò con voce triste.

-ti prego, non fare così- le disse cercando di farle un sorriso incoraggiante.

-oh Kana, non hai idea di quello che sia successo!- rispose con le lacrime agli occhi.

L’abbracciò.
-dai non fare così, oggi ti chiamo e ne parliamo insieme, va bene?-

-grazie! Non so che farei senza di te!- esclamò.

-non ringraziarmi, lo faccio perché ti voglio bene. Forza, ora fammi un bel sorriso!-

E la mora fece quello che le aveva detto.
-bravissima, a dopo Rin!-

-ciao Kana!- e si abbracciarono, poi, con il permesso del prof, poté andare.

Nell’uscire dalla classe, incontrò Kikyo.

-ciao Kana, vai da Bankotsu?- chiese sorridendo.

-si purtroppo, tutto bene con Naraku?-

-sì, lo tengo al guinzaglio!-

L’altra si mise a ridere.
-fai bene-

-già, ora vai, altrimenti quel rompiscatole del tuo Master si arrabbierà. Divertiti!- finì in tono scherzoso.

-senza alcun dubbio!-

Poi, Kikyo entrò in classe.

La ragazza stava camminando per il corridoio.
Questo, sarebbe stato deserto se, stranamente, non ci fosse stata una ragazza in piedi a braccia incrociate, vicino alla finestra.
Kaname, da lei, tornò a guardare davanti a sé, senza più farci caso.
Infondo, che le ne doveva importare di quella ragazza?
Come si sbagliava...

Infatti, quando mancava un metro di distanza tra loro, questa si mise in mezzo al corridoio, davanti a lei.

-sei tu la Doll del vicepresidente?-

-beh non saprei, tu che dici?-

L’altra, quelle poche parole le interpretò come :-ovvio che sono io. Secondo te, chi avrebbe potuto scegliere, Bankotsu, oltre a me?-
Alzò un sopracciglio.
Non doveva innervosirsi, o avrebbe fatto il suo gioco.

-io dico che sei tu. Ti chiami Kaname?-

-vedo che ti sei informata. Posso ritenermi privilegiata?-
Bene, ecco che ora ci si mettevano anche le ragazze snob.
Si poteva sapere in che liceo era finita?
Pazienza, non sarebbe di sicuro stata lei la sua rovina, no?

-se sapessi chi sono io, non mi parleresti in questo modo-

Ecco che cominciava con le minacce.
Odiava già quella sua vocina e tutto quello che la raffigurava.
Portava i capelli mori di un riflesso verde, a caschetto, e su di essi, spiccava un nastro rosso.
Oltre al fisico perfetto, vantava bellissimi occhi di un rosa acceso, fucsia.
Eppure... l’aveva già vista da qualche parte...
-e chi sei? Biancaneve per caso?- rispose, riferendosi il nastro rosso.

-ma come diavolo ti permetti?! Io sono Yura! Una fra le tre più belle del liceo!- sbottò quella ragazza che, evidentemente, doveva essere sua coetanea.

-oh, ben per te allora- rispose calma e impassibile. Cercava in tutti i modi di non farsi mettere i piedi in testa da Bankotsu, figurarsi se se li sarebbe fatti mettere da una come quella!

-ascoltami bene Doll, ti conviene portarmi rispetto, o la tua vita in questa scuola sarà un inferno!-

Mise le mani sui fianchi.
-per favore, risparmiami queste bambinate. Se speri di intimidirmi con certi argomenti, sei completamente fuori strada. E ora dimmi che vuoi da me-

Yura si morse un labbro, poi sorrise.
Era perspicace la Doll!
-Kaname, tu sei una ragazza ricca, inoltre, hai avuto la fortuna di essere diventata Doll, ma questo non significa che puoi considerarti superiore a me e alle mie amiche. Inoltre, ti proibisco di avere altre relazioni al di fuori di quelle scolastiche tra te e Bankotsu-

-io non ho motivo di temere te e le tue amiche e non sarete certo voi a dettarmi regole-

-ti conviene ascoltarmi invece. Io e il tuo Master siamo buoni amici, se non vuoi la mia vendetta, l’avrai da lui, e sai bene a cosa mi riferisco-

La mora corrugò la fronte.
Certo che lo sapeva.
Bankotsu avrebbe potuto dire al preside false voci su di lei e, in un attimo, la sua famiglia avrebbe avuto dei problemi.
Che doveva fare? Sottomettersi?
No, non l’avrebbe mai fatto.
-arrivederci Yura- finì fredda
Poi, se ne andò.
Infondo, lei non ne aveva intenzione di farsi vedere, ne quella di avere delle relazioni con Bankotsu, il fatto che fosse la sua Doll, le bastava e avanzava!
Sorrise a quel pensiero, poi tornò seria.
Okay, questa volta, Yura aveva leggermente prevalso, ma non sarebbe finita come aveva pianificato.

L’altra sorrise ancora, malvagia.
Aveva raggiunto il suo scopo: Kaname era in trappola.

Un dubbio si fece largo tra i pensieri della Doll.
Chissà se quella ragazza la stesse aspettando...?
Come faceva a sapere che sarebbe passata di lì?
Non c’erano molte spiegazioni, Yura era una ragazza comune e, a quell’ora, sarebbe dovuta essere in classe.
Eppure non era stato così.
Qualcosa non quadrava...

Raggiunse l’aula del comitato e bussò.

-avanti- le rispose la voce del Master.

Entrò; era seduto a capotavola, al posto di Sesshomaru, chino su alcuni fogli, che analizzava e su cui scriveva.
-ciao Doll, siediti pure- disse senza alzare il capo.

Lei fece come detto e andò a sedersi vicino a lui.
-cosa devo fare?-

Il moro andò a prendere una pila di fogli, poi, li appoggiò sul tavolo.
-devi dividere le richieste sullo sport, da quelle della normale vita di ogni studente- spiegò, per poi tornare al suo lavoro.

Ormai non c’era più niente da dire, così, si mise all’opera.
Ultimamente, dopo essere riuscito a prevalere, la trattava sempre male e qualsiasi cosa volesse, la otteneva.
Per ora, non l’aveva ancora toccata, era arrivato solo ai baci, da quelli leggeri a quelli profondi, lei aveva sempre risposto, ma questo perché la teneva in trappola.
Accidenti, se non fosse stata ricca e non avesse dovuto mantenere una bell’immagine della sua famiglia, ora sarebbe stata ancora libera!
Era rinchiusa in un circolo vizioso da cui voleva uscire ma... non poteva.
Lui l’avrebbe tenuta legata a sé per tutto l’anno e, forse, anche il prossimo.
Dopo una buona mezz’ora...
Bankotsu aveva finito da un po’.
Di tanto in tanto si strofinava gli occhi e sbadigliava.
Possibile che fosse così stanco anche alla 5^ ora?

-uff!- sbuffò :-che facciamo?- si lamentò come un bambino.

-trovati qualcosa, io ho già i miei impegni- rispose brusca.

Il Master, sembrò neanche ascoltarla.
-Doll, lo facciamo?- chiese con totale naturalezza.

-ma che dici?!- esclamò girandosi, con un'espressione stupita dipinta sul viso.

-eh dai! Ne ho voglia-

-beh io no, quindi sono affari tuoi!- disse distogliendo lo sguardo da lui.

-ah, quindi se ne avessi voglia, lo faresti con me?!- chiese ad occhi sgranati e ben attento.

-no!!- strillò la mora avvicinando le mani chiuse a pugni, vicino al petto.
Il viso leggermente imporporato, in un chiaro imbarazzo.

-ma tu hai detto...-

-scordati quello che ti ho detto Bankotsu!-

-uff, va bene. Come sei suscettibile mia cara- finì appoggiandosi pesantemente al morbido schienale, con le mani congiunte dietro alla testa.
Poi, si girò verso le finestre, dandole le spalle.

Dopo poco.

-Doll, hai finito?- ricominciò.

-se, purtroppo-

-vieni qua a sederti-

Lei si alzò e andò a sedersi nello stesso posto di prima.
Bankotsu girò il capo da un’altra parte.
L’espressione seria e il viso voltato verso i vetri.
-solitamente non mi interesso di certe cose ma...- la guardò :-cos’è per Rin, Sesshomaru?-

-posso non rispondere?-

-ovviamente no- rispose accennando un sorriso divertito.

-perché questa domanda?-

Lui sospirò :-te lo dirò solo perché ultimamente sei stata brava. A Sesshomaru interessa Rin e sembra che non abbia proprio voglia di usarla come una Doll. Capisci cosa intendo?-

-sì, il rapporto che c’è tra me e te-

Sollevò un sopracciglio, poi sorrise.
Kaname sapeva come colpirlo e lo sguardo fiero che aveva adesso, lo faceva sempre di più impazzire!
Sorrise malizioso.
Si alzò e, quando le fu davanti, si chinò alzandole il viso con due dita.
-hai capito perfettamente- sussurrò, per poi baciarla.

Kaname strinse gli occhi e chiuse le mani a pugno.
Quando sarebbe finita?

Le mani di Bankotsu si appoggiarono sulle sue sue, poi una le accarezzo la guancia.
Continuarono a baciarsi e, anche se lei non lo sopportava, quel bacio era diventato un po’ più dolce.




Angolino:
lo ammetto, del cap sono soddisfatta solo in parte, penso che avrei potuto dare di più, ma posso dire di averci provato, anche perché, dopo aver fatto il capitolo, arrabbiata com’ero con me stessa, ci ho ripensato per giorni e giorni e, alla fine, l’ho rimesso a posto, spero che, almeno, sia stato carino.

Grazie a:
hina per aver aggiunto la mia ff alle seguite
a _nejixten_ per averla messa tra le preferite
e a sesshi91 per, invece, aver aggiunto me, tra gli autori preferiti!:D

LaNana: grazie mille per avermelo detto^^ cercherò di stare più attenta d‘ora in avanti u.u

sesshy_91: spero di non aver aggiornato troppo tardi!ò.ò Hai ragione, Abi, Kagura e, ora, anche Yura, sono delle arpie, anzi, peggio! Ma la pagheranno, oh si che la pagheranno!! Muahahahah!!! Mille grazie per avermi aggiunto tra gli autori preferiti ** me è orgogliosa!:D

icetta_tigrotta8: oddio! Ti prego, dimmi che non ti ho delusa con il nuovo cap!!!ò_ò in effetti, anch’io sono molto affezionata alla coppia di Rin e Sessho, tanto che Kagura e lui non ce li vedo proprio... chissà perché...?
ps: io non ho occasione di entrare su msn perché ho avuto qualche problema con la nuova versione, ma dovrei riuscire ad utilizzarlo a breve (spero!) intanto se vuoi aggiungermi tu, il mio contatto è: fra.t-96@live.it

Dolce Kagghy: pensa, io comincio ora ad essere stressata e mi sveglio ogni santa mattina alle 5 per ripassare ç.ç Chiudendo questa brutta parentesi, quando Kagura ci si mette in mezzo, non la sopporto! Già di natura mi stanno antipatiche le persone che si mettono in mezzo, per cui... Beh, allora, tra Inu e Kagghy le cose si evolveranno tra mooolto tempo xD, anche perché per le vacanze di natale sarà tutto normale... Ops! Ho spifferato troppo ò.ò

_nejixten_: grazie per aver commentato!^^ sono molto felice che ti piaccia Doll e che tu l’abbia aggiunta tra le preferite, cerco di impegnarmi molto (:

Allora, cosa ne pensate di Kaname?
Alla fine Yura l’ha incastrata, ma non si può non dire che lei non le abbia dato del filo da torcere u.u
Bene, il prossimo è l’ultimo cap sulle varie coppie: KikyoxNaraku.
Chissà cosa voleva dire lei con la frase: “sì, lo tengo al guinzaglio!” ?
Forse Naraku è diventato un cane? Hanno scoperto che è parente dei due fratelli? Oppure qualcos’altro?

Un grazie, ancora, a tutti, ma proprio tutti!!!
Ciaooo.
Kiss.

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Capitolo 11
*** L'Amante ***


Bambola 6N Ed eccomi tornata con l’11° cap, l’ultimo  sulle coppie, dal prossimo, li rivedremo tutti insieme.
Buona lettura!




11. L’Amante



Kikyo finì di abbottonarsi la camicetta bianca della divisa scolastica.
Avevano appena finito la 2^ ora, quella di educazione fisica.
Il prof, l’aveva elogiata per la suo ottima prova di resistenza.
Ma lei odiava motoria.
Non sopportava dover correre e lasciar che i capelli si scompigliassero e che i maschi le guardassero le forme, quando poi cominciava a sudare e anche il trucco dava i primi segni di cedimento, diventava intrattabile.
Peccato che dovesse portare pazienza, dopo tutto, doveva farla comunque.

-ehi Kikyo, lo sai che hai dei capelli davvero bellissimi?- notò Kaname che aveva appena finito di risistemarsi il trucco.

-grazie, ma sono normalissimi- sorrise.

-ma che dici? Averli io dei capelli lunghi come i tuoi e di una morbidezza e brillantezza simile!- disse Rin con gli occhi luccicanti davanti ai capelli corvini dell’amica.

-suppongo sia una cosa di famiglia- continuò ridendo.

-hai avuto proprio una bella fortuna-

-non lamentarti Kana! Tu, e anche Kikyo, siete bellissime, perfette! Guardate me invece, sono così minuta...- commentò a occhi bassi.

-ed è per questo che sei bella Rin!- esclamò Kaname sorridente.

-ma se vuoi chiediamo conferma a Sesshomaru- le strizzò l’occhio Kikyo.

-oh no, no, no!! Vi prego!!! Non fatelo!- le implorò con il viso paonazzo, la moretta.

Le due scoppiarono a ridere.
-non preoccuparti, Kikyo stava scherzando-

Rin sospirò.
-uff, meno male-


Durante la ricreazione, Kikyo si stava avviando dalle amiche dopo aver preso la merenda.
Quando le vide, notò che c'erano solo Rin e Kagome.
Sango se n'era andata presto in compagnia di Miroku.
Era palese il suo interesse per la bruna, chissà perché allora non le lo chiedeva... infondo, che aveva da perdere?
Non poteva credere che avesse paura di un rifiuto!
 
-Aya e Kana?- chiese la mora addentando la sua merenda.
 
-sono state entrambe chiamate dai loro Masters. Poverette, anche durante la pausa- rispose Kagome con le mani sui fianchi.
 
-già, io devo andare da Naraku l'ora dopo, non vedo l'ora di mettere a posto una bella pila di fogli!- esclamò sarcastica, facendo ridere le altre due :-a proposito di Masters: Rin, che è successo alla prima ora tra te e Sesshomaru?-
 
-eh? Mi sono persa qualcosa?- chiese curiosa l'altra.
 
Rin abbassò il viso leggermente rosso.
-beh... Siamo andati in un luogo tranquillo e...-
Spiegò tutto quello che era successo.
 
-cosaaaaaa?!- strillò Kagome imbarazzata :-wow, è proprio vero quello che si dice in giro!-
 
-ovvero?- domandarono all'unisono Kikyo e Rin.
 
-che i fratelli No Taisho siano completamente diversi- spiegò.
 
-beh... in effetti- rifletté Rin.
 
-ehi ragazze guardate- disse Kikyo accennando con la testa un trio di ragazze.
Tutte avevano i capelli mori, le labbra rosse e truccate col medesimo ombretto rosa.
 
-grr!!!- si infuriò Kagome :-io conosco una di quelle! Si chiama Abi, mi sono scontrata, nel vero senso della parola, con lei, questa mattina-
 
-sai chi sia?- chiese la Doll del presidente.
 
-sì. Miroku mi ha spiegato che è la migliore amica di Inuyasha e che fa parte del trio di ragazze di maggior importanza nella scuola... credo che siano molto amiche con i Masters-
 
-questo è sicuro- commentò Kikyo guardandole :-mmh... mi informerò da Naraku-
 
-grande! Poi facci sapere!- esclamò la moretta.

-ehi Doll, vieni qui, ho bisogno di te- fece una voce in lontananza.
Le amiche videro Kagome sbuffare prima di girarsi, il ché, le fece sorridere: non c’era niente da fare, Inuyasha non lo poteva nemmeno vedere!

I due se ne andarono, lasciandole da sole.
Il resto dell’intervallo passò in fretta, troppo in fretta.
Le Doll si divisero e Kikyo si avviò verso l’aula del comitato, dove Naraku le aveva detto di recarsi.
Quando arrivò, era seduto al tavolo, alla sinistra della sedia del presidente, che si mangiava tranquillamente un panino.
Lo appoggiò sul ripiano e prese la bottiglietta d’acqua, fu in quel momento, che si accorse della sua presenza.

-oh, ciao Doll, non si usa bussare alla porta prima di entrare?-

-sì, ma tu sei l’eccezione- rispose con un sorrisetto malizioso.

Il moro sollevo un sopracciglio, per poi fare un sorrisetto.
-ah davvero?-

-già. Veniamo a noi, cosa devo fare?- chiese facendosi seria.

-le solite cose, vedi quei fogli posti sulla scrivania?- chiese indicando il mobilio davanti a lui, contro il muro :-sono già divisi in blocchi, sopra c’è il nome del cassetto in cui vanno infilati. Ovviamente, devi metterli nei soliti cassetti dell’armadio dietro di me- spiegò.

-d’accordo-

Dopo un venti minuti, la ragazza aveva già finito, così, si sedette davanti al Master.

-già fatto?- chiese stupito, alzando gli occhi dal libro che stava leggendo.

-certamente. Posso chiederti, come mai non sei a lezione?-

-adesso avrei scienze, non mi dispiace come materia, ma la professoressa è davvero insopportabile, soprattutto in questo periodo che è rimasta incinta-

-ho capito chi è, l’abbiamo anche noi-

-quanto siamo simili!- esclamò Naraku con un sorriso a 32 denti.

A lei, scese un gocciolone sulla testa :-‘na roba!-

-comunque, non vedo l’ora che se ne vada!-

-ti ricordo che il sostituto potrebbe anche essere più insopportabile di lei-

-peggio di così!- e il ragazzo rise, mentre Kikyo, accennò una risata divertita.
-beh, che si fa ora?-

“ah se non lo sai tu che sei il Master!” si disse Kikyo.
-ecco, io volevo chiederti una cosuccia...- cominciò con fare innocente.

Lui corrugò la fronte, quando le ragazze dicevano così, c’era aspettarsi di tutto, meno che qualcosa di buono!
-dimmi- rispose attento.

La Doll era sicurissima che non avrebbe ottenuto informazioni facilmente, di conseguenza, si alzò e gli andò di fianco.

Naraku girò la sedia in modo da averla di fronte.

-volevo sapere qualcosa in più di un trio formato da ragazze, sono sicura che hai già capito a chi mi riferisco-

-cosa sai di loro?-

-una si chiama Abi ed è la migliore amica di Inuyasha-

Era di sicuro stato Miroku a sganciare l’informazione sull’amicizia tra Inuyasha e Abi.
“Sempre il solito” pensò, con una goccia alla testa.

-le altre due si chiamano Kagura e Yura, di più, non posso dirti- rispose serio abbassando gli occhi freddo.

Ma la ragazza sapeva perfettamente che quel suo fare distaccato, era solo una maschera per non cedere.
-voi Masters le conoscete, è ovvio, dimmi qualcosa in più su di loro-

-no, davvero Kikyo, non pos...-
Non fece in tempo a finire la frase, che se la ritrovò a cavalcioni su di lui.

-prometto che non te ne pentirai- gli sussurrò all’orecchio con voce sensuale.

A quelle parole, vacillò.
Certo, i Masters si erano ripromessi di non svelare mai e per alcuna ragione, qualcosa di importante su quelle tre, ma ora la posta in gioco era troppo allettante.
“maledizione!” imprecò mordendosi un labbro.
In passato, non avevano mai avuto problemi di quel genere, ma quest’anno era tutto diverso.
Mai si erano ritrovati Dolls così ribelli e furbe, erano abituati ad averle ai loro piedi e, adesso che non era così, si erano ritrovati impreparati.

-eh dai Master, non dirmi che vuoi rifiutare la mia proposta- continuò guardandolo con occhi ipnotici.

Il “Master” gli stava facendo venire in mente pensieri davvero poco casti.
-ok, ma ti dirò solo alcune cose che teniamo segrete-

-perfetto- sorrise la Doll.

-Abi, Kagura e Yura, hanno il compito di raccogliere richieste e comunicazioni al comitato studentesco, in questo modo, sono in rapporti molto stretti con noi-

-un po’ come Hojo-

-sì, capisci bene, però, che essendo ragazze, l’amicizia è diversa-

Lei annuì :-quindi, se ho capito bene, loro vi fanno da segretarie-

-esatto- sospirò e abbassò il volto serio :-mi uccideranno per avertelo detto-

Lei sorrise maliziosa e gli alzò il viso con una mano :-ti meriti un premio-
Lo baciò, facendo entrare subito la lingua.
Naraku la avvicinò a sé maggiormente, in modo da farla sedere sulle gambe.
Kikyo sapeva bene l’effetto che faceva sugli uomini e lo usava interamente.
Si alzò tenendola in braccio e, lei, si avvinghiò con le gambe, poi, la appoggiò al tavolo.
Continuando a baciarsi, fece scivolare la mano sui bottoni della camicetta, all’altezza del seno.

Kikyo gemette.
-vai dritto al sodo, eh Master?-

-non ha senso aspettare- rispose, baciandola con foga

Sentì la mano del ragazzo salire per la coscia, così, si staccò.
-aspetta-

-che c’è?- chiese duro, infastidito dall’esser stato interrotto.

-e se qualcuno ci sentisse?-

-hai ragione... per oggi mi limiterò- detto questo, si riattaccò alle sue labbra e con prepotenza la stese sul tavolo.
Oggi aveva fatto una bella scoperta su Kikyo, non la credeva così audace.
Ne era sicuro: in futuro si sarebbe di sicuro molto divertito.




Angolino:
Okay, ammetto che il titolo “L’Amante” non è appropriatissimo per il cap, ma lo capirete più avanti del perché ho scelto questo titolo.
Allora, che ne dite di questa Kikyo così audace?
E dei Masters che non volevano dire niente alle Dolls? Bah!
Grazie a goldenfish per aver aggiunto la ff alle seguite!
E a Kagome96 per le ricordate!
^^

icetta_tigrotta8: lo so, Bankotsu in effetti si sta dimostrando davvero odioso! È difficile anche per me, farlo così, poiché è un personaggio che adoro, ma il tempo per il romanticismo non è ancora giunto, purtroppo! Allora, hai capito il perché della risposta “lo tengo al guinzaglio” ? Eheh.

sesshy_91: davvero ti piace la mia Kikyo?? ** ne sono contenta! Ammetto che non me la cavo benissimo con le persone troppo fredde, dopo un po’ mi rompo le scatole e mi sembra anche piuttosto monotono -.- per cui, qua ho deciso di fare una Kikyo un po’ diversa e anche un Sesshomaru più sorridente, dato che, a mio parere, per come me lo immagino, Sessho ha proprio un bel sorriso ** ma Bankotsu resta il mio preferito *ç*

LaNana: ahahah ma no dai!^^ anzi, ti ringrazio nuovamente! Mi dai modo di migliorare e perfezionare i miei punti deboli^^ fidati, Bankotsu cambierà, eccomi se cambierà! Anche perché, essendo io una persona caratterialmente orgogliosa, non potrei sopportare che alla fine lei cadesse ai suoi piedi u.u

_nejixten_: sono molto contenta che anche questo sia stato bello!^^

milu96: figurati, ti capisco bene, anch’io ho davvero poco tempo uff è.é
Bankotsu bisognerebbe legarlo ad una sedia, ma poi direbbe una delle sue battutine -.-“

BabyAngel94: non preoccuparti, la scuola è la scuola, purtroppo! Sono contenta che siano venuti fuori bene, ero molto preoccupata perché non mi sembravano un granché. Ti dirò, sto facendo una lista con tutti i ragazzi che potrebbero andar bene, ma comunque c’è tempo, i problemi verranno fuori nel 2° quadrimestre.

Dolce Kagghy: ciauuu!!! (anche harua si mette a saltellare e va ad abbracciare forte Dolce Kagghy e le due, finiscono per stritolarsi) davvero Kaname ti piace?? Ora sono happy ioooo!!!:D

Sinceramente, non vedo l’ora che arrivino i capitoli del 2° quadrimestre, più che altro, per la bella stagione!
Comunque, nel prossimo cap, le ragazze si ritroveranno tutte e 6 per fare il resoconto della complicata situazione.
Riusciranno a contrastare le terribili arpie? Ma, soprattutto, che fine farà il nostro povero Naraku? Verrà ucciso brutalmente, o i Masters avranno clemenza?

Buona fortuna a chi, quest’anno, come me, ha degli esami!^^
Ciao a tutti!
Kiss.

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Capitolo 12
*** Rivelazioni & Segreti ***


Bambola 7 Beneee!
Probabilmente, a causa di anche questo cap, vi sarete stancate di tanti problemi, ma non è colpa mia, la trama è così u.u (e chi l’ha pensata? ndVoi  dettagli, dettagli ndMe) comunque, per cercare di alleggerirlo un po’, ho messo una scenetta divertente dei Masters, spero vi piacerà!^^
Scusate per non aver aggiornato prima, il capitolo era pronto da un po’, ma per mancanza di tempo non ho potuto riguardarlo e fare in tempo a rispondere alle recensioni.
Buona lettura!




12. Rivelazioni & Segreti



La campanella annunciò agli studenti che anche un altro faticoso giorno scolastico era giunto al suo termine.
Bankotsu si staccò dalle labbra di Kaname.

-che peccato, la 5^ ora è già finita- commentò con, però, un sorrisetto compiaciuto.

-io direi il contrario- disse la Doll sospirando e muovendo il collo a destra e sinistra, scrocchiandolo, per poi passare alla schiena indolenzita.
Così facendo, però, sporse il petto.

Bankotsu non si fece ripetere due volte l’occasione di dire una delle sue amate battutine.
-oh, se vuoi possiamo rimanere a scuola per il pomeriggio-

-sei sempre il solito- rispose con il viso leggermente imporporato.

-è meglio che vai ora, ci vediamo in giardino tra poco, dì alle Dolls di venire da noi, ok?-

-d’accordo- disse scostandosi dal muro a cui lui l’aveva fatta aderire, per andare a prendere la cartella poggiata sul tavolo :-a dopo-

Lui la guardò andar via.
Nella testa, un solo pensiero “certo che ha proprio un bel fondoschiena...!”.

Kaname corse per i corridoi per raggiungere le sue amiche.
Arrivò appena in tempo per vederle scendere dalle scale.

-ehi Kana-chan!- esclamò contenta Ayame.

“odio questo nomignolo” pensò con una goccia alla testa.
La rossa corse giù e l’abbracciò, o, meglio, la travolse.
“ma penso che mi ci potrei anche abituare” finì sorridendo.

-ciao Aya- rispose abbracciandola a sua volta :-ti prego, non stringere così-

-Aya sei sempre la solita- sorrise Kikyo dandole un leggero buffetto sulla testa.

-eri con Bankotsu?- chiese Kagome.

-sì, mi ha fatta lavorare- rispose massaggiandosi una spalla :-e quando dico “lavorare”, intendo in tutti i campi-

-ti capisco bene-

-dai ragazze, non fatene una tragedia- sorrise Sango.

-tu dici così solo perché sei stata maledettamente fortunata!- continuò Kagome

-giusto- annuì Rin.

-ragazze, dobbiamo parlare al più presto tutte insieme- si fece seria Kikyo.

-sì, ma come?- chiese Rin :-siamo sempre circondate dai Masters!-

-ho un’idea, perché oggi non venite a casa mia?- propose Kaname.

-a casa tua?!- esclamarono tutte in coro.

-ma certoooo!!- rispose invece Ayame con le stelline agli occhi.

-mi sembra una buona idea- disse poi Kikyo, guardando le altre, che annuirono.

-bene, allora fatevi trovare davanti a scuola alle 16 e 30, ok?-

-perfetto-

-direi che possiamo anche uscire da questa prigione ora- disse Kagome.


I Masters era già usciti da un po’ e, ora, aspettavano le loro Dolls.
Bankotsu stava ridendo a una stupida battuta di Inuyasha, quando alcune voci, fin troppo conosciute, catturarono la sua attenzione.
Voltò il viso verso destra per guardare e, subito, corrugò la fronte.

-che succede Ban?- chiese Miroku, stupito dello strano cambiamento d’umore dell’amico.

-guardate-

Un gruppo di ragazzi erano vicino alle aiuole del giardino.
Alcuni erano in piedi, altri, seduti su una panchina in legno.
I Masters ci misero poco a farsi seri.

-loro sono quei ragazzi che all’inizio della scuola guardavano Sango, giusto?- chiese Naraku mantenendo l’espressione imperscrutabile.

-non sbagli. Odio quelli lì! Non è certo la prima volta che guardano le nostre Doll, succede ogni anno!- rispose Miroku, stringendo un pugno.

-ehi, calmo Miro- gli mise una mano sulla spalla l’hanyou.

-guardate, c’è anche Goryoumaru tra loro- notò Naraku.

-ovvio, lui fa parte del gruppo- disse Bankotsu.

-dannazione!- imprecò imbiancando le nocche.

-lasciateli perdere, dubito fortemente che avranno mai il coraggio di toccarcele- continuò Sesshomaru.

-questo è sicuro!- affermò Koga, con una punta di altezzosità nella voce.

Nello stesso momento, le ragazze uscirono dalla scuola, attirando l’attenzione generale.
Altro che Kagura, Abi e Yura!
Ultimamente, erano loro le più popolari e belle della scuola!
Nonché le maggiormente invidiate.

Kikyo e Kaname, non avevano problemi a camminare sotto gli sguardi di tutti.
La prima per il suo carattere, la seconda perché abituata.
Ayame, invece, era entusiasta.
Sango camminava a sguardo basso, sorridendo, ma il suo imbarazzo era palese.
Infine, Kagome e Rin, si guardavano intorno spaurite, era troppa per loro quell’attenzione.

Improvvisamente, Kaname si fermò.
Aveva il viso voltato verso qualcuno.
Le altre la guardarono con aria interrogativa.
L’espressione dipinta era seria.
A poca distanza da loro, c’era un gruppetto di studenti.
Uno di loro, la fissava con lo stesso sguardo di Bankotsu, il ché le diede particolare fastidio.

-ehi Doll, che stai facendo?- sentì la forte mano di Bankotsu stringerle il polso.
Dovette chiudere un occhio a causa del dolore.

-lasciami! Non stavo facendo niente!- esclamò, cercando invano di liberarsi.
Non gli avrebbe mai dato il piacere, di essere riuscito a prevalere su di lei!

-davvero? A me non sembra!-

-invece ti dico che è così!- rispose.

Le prese il viso con una mano e lo avvicinò al suo.
-ricorda: tu appartieni a me!-
La lasciò e lei poté raggiungere le amiche.
Il moro rimase fermo a guardare con odio, il ragazzo che aveva osato fissare in quel modo la sua Doll.
Poi, girò sui tacchi e se ne andò.


-che hai intenzione di fare?- chiese un ragazzo, Goryoumaru, al giovane che stava fissando Bankotsu andarsene.

-vedrai- e ghignò.


Nel pomeriggio...

Rin arrivò davanti al cancello della scuola alle 15 e 30.
Si guardò in giro alla ricerca di Kaname.
Le due, si erano date appuntamento un’ora prima per parlare, dato che la moretta era piuttosto provata.

-ehi Rin, sono qui!- esclamò una voce.

La Doll vide l’amica dentro la sua limousine, nel parcheggio.
Corse verso lei ed entrò in macchina.

-wow Kana, sei proprio fortunata!- disse guardando lo spazio circostante con espressione stupita.

-non esagerare- nel contempo, la limousine partì.

-stiamo andando a casa?-

-no-

-e dove allora?-

-lo vedrai presto!- rispose strizzandole l’occhio.

Quando si fermarono e scesero, si ritrovarono davanti ad una cioccolateria.
Gli occhi di Rin si Illuminarono.
-cioccolato!!!- urlò unendo le mani vicino al viso sognante, poi, si voltò verso l’amica che la guardava sorridente :-oh grazie Kana!- esclamò abbracciandola.

-per te questo e altro! Forza, entriamo!-

Dopo aver preso posto e ordinato, ora le due amiche si gustavano la cioccolata calda parlando di quello che era successo.

-sai Kana...- cominciò Rin a occhi bassi.

La Doll si fece attenta, non le aveva chiesto niente per non essere invadente e voleva che Rin fosse pronta a parlarne.

-oggi, dopo ricreazione, mentre tornavo in classe ero da sola perché Kikyo era andata da Naraku e... ho incontrato una ragazza. Mi ha detto che si chiama Kagura e che fa parte di uno strano trio formato da delle ragazze molto in gamba, cosa che mi aveva già detto Kikyo quando l’avevamo vista durante la pausa insieme ad altre due ragazze, di cui una si chiama Abi. Sai, anche Kaggy ha fatto la conoscenza di una di loro, ovvero di quest’ultima. Kagura mi ha detto che devo stare lontana da Sesshomaru e non avere relazioni con lui-

-capisco...-

-inoltre, mi ha anche detto che è appena tornata dalle vacanze e che Sesshomaru usa le ragazze, soprattutto quelle nuove... Kaname!- esclamò alzando il viso :-Io ho paura che lui mi stia usando e che Kagura sia, in realtà, la sua ragazza-

-Rin, calmati ora- cominciò, vedendo che la moretta aveva le lacrime agli occhi :-ti confesso che, anch’io, come te e Kaggy, oggi ho avuto il piacere di incontrare una di queste ragazze, si chiama Yura e mi ha dettato più o meno le stesse condizioni. Io credo che vogliano solo tenerci sotto controllo. Penso che non vogliono che le rubiamo la loro posizione nella scuola-

-lo credi davvero?- chiese con un barlume di speranza nella voce e negli occhi malinconici.

Kaname annuì sicura.
-in quanto a Kagura... non credo sia la ragazza di Sesshomaru, più che altro, suppongo che sia attratta da lui. Ma non preoccuparti, ci informeremo, ok?-

-grazie-

-non preoccuparti!- esclamò sorridendole dolcemente.

Verso le 4 e mezza, tornarono davanti alla scuola per aspettare le amiche.
Kagome, Kikyo e Sango erano già arrivate, ora, mancava solo Ayame.
Le due si avvicinarono a loro.

-ciao ragazze- salutarono insieme Kaname e Rin.

-ciao!-

-vedo che manca solo Ayame- commentò Kaname.

-eh già- disse Sango.

-che strano!- esclamò Kagome facendo ridere tutte.

-eccomi ragazze! Scusate per il ritardo!- urlò Ayame correndo.

-non preoccuparti, non sei tanto in ritardo- la tranquillizzò Kikyo.

-uff, meno male!- sospirò sollevata :-allora Kana, ci porti a casa tua?-

-certo venite-

Tutte la seguirono verso la limousine.
Quando arrivarono, l’autista le fece scendere nell’enorme giardino, andando poi a parcheggiare.

-WOW!!!- esclamarono in coro tutte quante.

-questa non è una casa! È una villa! Ma che dico?! È un palazzo!!!- strillò Ayame ad occhi sgranati.

-beh dai, non esagerare, sono sicura che le ville dei vostri Masters sono uguali a questa-

-sarà anche così, ma non so se sono belle come la tua- commentò Rin guardandosi intorno.

-ahah! Dai forza entriamo-

Per le cinque ragazze, la “casa” di Kaname era come un piccolo paradiso.
Tutto era bellissimo e raffinato.

-guardate che mobili!- esclamò Kagome.

-sono sicura che l’arredamento l’ha scelto tua madre! È così raffinato-

La mora,  che era davanti a tutte, abbassò un attimo gli occhi, poi, con un finto sorriso, rispose :-eh sì, è stata proprio lei, ti ringrazio-

Salirono in camera.

-venite, sediamoci- disse.

Nella stanza c’era anche un divano e tre poltrone, vicino ai quali c’era un tavolino lungo e basso, fatto in legno.

-qua nessuno ci disturberà-

-chi c’è in casa?- chiese Sango, dato che non aveva visto nessuno.

-i maggiordomi e le donne delle pulizie-

-e i tuoi genitori?- intervenne Kagome.

Alzò il viso verso il soffitto :-sono entrambi a lavorare, sono persone molto impegnate- finì guardandola sorridendo.

Kagome annuì seria e le amiche si guardarono.
Sicuramente, Kaname ne soffriva di questa assenza.

Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta.

-avanti-

Un maggiordomo entrò.

-Philip!- esclamò la mora balzando in piedi e correndo verso di lui per abbracciarlo.
-è tutt’oggi che non ti vedo!-

-lo so, scusa, sono stato fuori a prendere alcune cose. Immagino che queste siano le tue amiche- disse vedendo le cinque ragazze :-le famose Dolls!- aggiunse.

-salve- salutarono sorridendo.

-loro sono: Kagome, Ayame, Kikyo, Sango e Rin. Ragazze, lui è Philip, il personale maggiordomo della famiglia Kawashi-

-piacere!- esclamarono in coro le ragazze.

-lieto di fare la vostra conoscenza. Sono quasi le cinque, preparo il tè?- chiese a Kaname, che annuì.

-voi volete il tè?- domandò rivolta alle altre.

-sì grazie-

Più tardi, le ragazze stavano bevendo il tè, accompagnandolo con dei biscotti e pasticcini.

-bene Kikyo, ci racconti cosa è successo oggi?-

Tutte, alle parole di Kaname, si fecero attente.

-immagino che, ormai, tutte voi abbiate capito che c’è questo trio di ragazze a cui proprio non stiamo simpatiche e che i loro nomi sono: Abi, Kagura e Yura. Oggi queste ultime due hanno minacciato Rin e Kaname, mentre Abi si è scontrata con Kagome. Oggi ho provato a parlarne con Naraku, sembra che i nostri cari Masters, si siano messi d’accordo per non dirci nulla riguardo a queste ragazze, ma io sono riuscita a levargli qualche informazione- spiegò Kikyo finendo con un occhiolino.

-grande!- esclamò Kagome.

-sei forte Kikyo!- continuò Ayame.

-e che hai scoperto?- chiese Sango.

-ascoltatemi bene: Naraku mi ha detto che loro si occupano di raccogliere problemi e richieste da parte degli studenti, per poi riferirli al comitato, praticamente fanno da segretarie. Per cui, basta fare due più due per capire che rapporti ci possono essere stati, o ci sono-

-non ci posso credere- disse senza parole Kagome.

-non è possibile- continuò Rin a pugni stretti e viso scuro.

-no, mi rifiuto di crederci!- esclamò Ayame.

-ragazze- richiamò l’attenzione Sango :-oggi per ricreazione ero sul tetto con Miroku, come sapete. Quando lui se ne è andato, poco dopo mi ha raggiunto uno strano ragazzo, mi ha fatto dei complimenti e si è presentato col nome di Goryoumaru, a questo punto, ho motivo di credere che siano state loro a mandarlo-

-ormai, Sango, lo penso anch’io- l’appoggiò Rin.

-ragazze che facciamo?- chiese seria Kikyo.

­-è semplice- disse Kaname decisa :-l’unica, è non farci prevalere-


Il giorno dopo...

Sango arrivò a scuola in bici come di consueto, ma, questa volta, trovò Miroku accanto al cancello.
Che la stesse aspettando?
Subito, la salutò con una mano, accompagnandola ad un felice sorriso.

-buongiorno Sango!-

-ciao Miroku- rispose, fermandosi accanto a lui, con l’espressione chiaramente stupita.


Naraku scese frettolosamente dalla sua limousine e corse all’interno della scuola.
Dannazione era in ritardo!
C’era da sperare che gli altri non fossero già entrati in classe, o sarebbe stato un bel casino.
Fortunatamente, li trovò tutti al 1° piano davanti alla classe sua e di Sesshomaru, dove andavano sempre quando c’era troppo freddo per stare al mattino in giardino.

-ciao Naraku- lo salutò per primo Inuyasha che l’aveva visto.

Il moro, senza lasciarlo salutare dagli altri, con il fiatone disse :-ragazzi, dobbiamo fare una riunione speciale del comitato, è urgente!!!-

Dopo aver informato i professori che alla prima ora sarebbero stati assenti, i Masters si ritrovarono nella loro aula.
Ognuno era al proprio posto.
Sesshomaru a capotavola e dalla parte opposta Bankotsu.
Il primo, aveva alla sinistra Naraku e alla destra Koga.
Il secondo, invece, alla sinistra Inuyasha e alla destra Miroku.

-allora Naraku, vuoi dirci del perché ci stai facendo saltare la prima ora di scuola?- chiese il presidente serio e a braccia incrociate.

-nonostante non ci dispiaccia- aggiunse Bankotsu completamente serio, facendo scappare un sorrisetto a Inuyasha.
Il demone rifilò a entrambi un’occhiataccia, a cui non fecero, però, caso.

-ragazzi ho combinato un disastro!- esclamò disperato Naraku.

-così cominci a preoccuparmi, che è successo?- chiese allarmato Miroku.

-ieri, ho detto a Kikyo del rapporto tra noi, Abi e le altre!-

-CHE HAI FATTO?!- urlarono tutti, escluso Sesshomaru, con gli occhi fuori dalle orbite.

-Naraku sei un idiota!- disse semplicemente il presidente.

-io ti uccido!!- lo minacciò Inuyasha alzando un pugno.

-ohh! Esagerato! Che vuoi che succeda ora?!- lo prese in giro Koga.

-ma dico, ci sei o ci fai?-

-ci faccio!- rispose il moro.

All’albino scese una goccia, poi rispose con voce rabbiosa :-non capisci che, sapendolo, forse ora avrò 0 possibilità con Kagome!!!?-

-perché prima ne avevi?- chiese Bankotsu ad occhi sgranati.

-grr!!!- ringhiò :-si può sapere perché diavolo hai fatto una cavolata simile!?- tornò a rivolgersi a Naraku.

-non è colpa mia! Cioè, sì, lo è! Ma ho un valido motivo-

-e quale sarebbe?- chiese Sesshomaru, pronto a qualsiasi risposta.

-Kikyo mi ha detto che, in cambio, mi avrebbe ricompensato! E in effetti così ha fatto- aggiunse a bassa voce ripensando al giorno prima.

-oh beh, quand’è così. Per me è assolutamente passabile- annuì Bankotsu a braccia incrociate.

-ma che cavolo dici?!- urlarono Inuyasha, Koga e Miroku.

-e non urlate così! Insomma, pensateci bene, tu per primo Inuyasha! Se una ragazza ti avesse promesso questo, e per di più fosse stata terribilmente sexy...-

-stai dicendo che la mia Kikyo è sexy?- chiese inquisitore Naraku.

-oh beh! Sfido chiunque a dire il contrario-

-ci vuoi provare??-

-no, idiota, io ho Kaname- rispose con una goccia :-stavo dicendo- riprese :-non credo che voi avreste fatto il contrario di Naraku-

-sì...- annuì Koga.
Bankotsu aveva ragione.

-beh... in effetti- ragionò Inuyasha.

-a pensarci bene...- mormorò Miroku.

-comunque sia, ormai la frittata è fatta ragazzi- finì Sesshomaru.

-perché la frittata? A me non piace!- borbottò Koga.

-ormai il danno è fatto- si corresse mentre una vena gli pulsava sulla fronte :-ragazzi, cercate di fare i seri, almeno per una volta, soprattutto perché, in questo modo, non mi incitate certo a pensare che l’anno prossimo andrà tutto bene, dato che sarà Ban a prendere il mio posto-

-ci sarà da divertirsi!- esclamò Koga.

-lo penso anch’io!- continuò Miroku.

-infatti, contiamo su di te Ban!-

-vai tranquillo Inu! Sto già progettando che farne di questa aula! Eheh-

-posso capire il vostro entusiasmo, ma ora provate a stare zitti, cerca di dare l’esempio Bankotsu-

Il moro mise il broncio, ma, insieme agli altri, si fece attento.

-okay Masters, il danno è fatto, ma abbiamo molti altri segreti da mantenere. Sono sicuro che prima o poi le Dolls l’avrebbero scoperta questa informazione, ma è molto importante che, da questo momento, ognuno di voi si impegni a non dire niente. Non ve lo chiedo solo in qualità di vostro superiore, ma come amico, ne va anche di voi, quindi dovrebbe interessarvi-

-che ne dite, possiamo dare la fiducia a Sessho?- incitò Bankotsu.

I ragazzi di 4^ annuirono verso il demone.

-bene, sono quasi le 9, è ora di tornare in classe. Ci rivediamo per la pausa. La riunione del comitato si è chiusa, tenete a mente ciò che oggi è stato detto. A dopo-

Sesshomaru, seguito da Bankotsu, uscì.
Dopo di loro, anche gli altri poterono andare in classe.
Iniziava così, un’altra faticosa giornata scolastica.



Angolino:
allora?? Che ne dite? Sono piuttosto soddisfatta di questo cap, soprattutto della parte dei Masters, dietro a tutta la loro cattiveria (e stupidità u.u) sono ragazzi normali (?). La casa di Kaname non l’ho troppo spiegata poiché sono più brava a descrivere le persone, che una pila di mattoni :D
Ringrazio:
animalcrossing94   Didyme  e  Sorrow_Writer  per aver aggiunto Doll alle seguite^^
LaNana: ahahah, la tengo in vita solo perché è utile xD

_nejixten_: graaazie del complimento ^//^

icetta_tigrotta8: grazie, sei sempre gentilissima!!^//^ Sono contentissima che Kikyo ti piaccia, per me la gente troppo seria (Kikyo e Sesshomaru) a lungo andare diventano una noia

sesshy_91: davvero ti piace?? Fantastico! Grazie di avermi segnalato l’errore, non ero sicurissima di doverci mettere la S o meno, poi tra una cosa e l’altra mi sono dimenticata di ritornarci sopra, grazie ancora^^

nebo_95: mais J’adore toi mon amour! Je t’aime, tu es ma vie!! xD Io adoro le storie tra amanti, e non potevo non fare almeno una coppia così!*.*

Spero che anche questo cap sia stato gradito!
Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma avverto che da lunedì prossimo mancherò per più o meno 3 settimane, chiedo scusa per il disagio.
Anche se le scuole non sono ancora finite, vi auguro di passare una bellissima estate!
A presto!^^
Kiss.

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Capitolo 13
*** Maestro d'Amore ***


Bambola 8 E dopo almeno 2 settimane, eccomi tornata a torturarvi!! Muahahah!!!
Oltretutto, per voi ho scritto anche durante il periodo d’esame, sono brava eh??^^
Okay, ora la pianto di esaltarmi -.-“
In questo cap si faranno vedere due personaggi, tra cui il “Maestro d’amore” del titolo. Avviso, comunque, che aiuterà le nostre Dolls soprattutto più avanti.
Scusate gli eventuali errori.
Buona lettura!^^




13. Maestro d’Amore



Altre tre settimane erano passate.
La campanella di inizio lezione non era ancora suonata.
Nel corridoio del 2° piano si stavano alzando gridolini d’ammirazione e tutte le ragazze parlavano fitto fitto tra loro con gli occhi a cuore.
La persona al centro di tutta quell’attenzione, era un giovane sui venticinque anni, dai capelli mossi, di un castano scuro e lunghi fino alle spalle.
Gli occhi, leggermente a mandorla, erano di un marrone misto al grigio.
A tracolla aveva una cartella nera.
Mentre camminava, salutava e sorrideva gentilmente a tutte le ragazze che lo guardavano e che, a quel gesto, arrossivano.
I ragazzi, invece, gli lanciavano sguardi di fuoco.

-iniziamo bene- mormorò a denti stretti mentre sorrideva.


Bankotsu arrivò ultimo come quasi sempre accadeva.
Scese dalla limousine e fece per dirigersi verso gli amici quando, improvvisamente, qualcuno gli diede un pizzicotto fondo schiena.
Si girò di scatto, adirato.
Ma chi aveva osato!?
Si bloccò quando vide un ragazzo a pochi centimetri dal suo viso che gli sorrideva.

-ehilà fratellone!-

-Ja... jakotsu- rispose incredulo.


-ehi ragazzi, ma chi è quello che si è fermato da Bankotsu?- chiese Rin indicando i due.

-boh, non ne ho idea, tu lo sai Sesshomaru?- domandò Inuyasha.

-mi sembra sia suo fratello-

-chi??? Il fuori di testa?!- esclamò Naraku e l’albino annuì.

-ma che state dicendo!?- esclamò frastornata Ayame.

-no, no niente- sviò Naraku.

-che si fa allora?- chiese Miroku

-io devo andare comunque da Bankotsu, venite con me?- disse Kaname.

-yes!- acconsentì Koga.

E il gruppetto si avviò verso l’amico.


Ora Bankotsu e Jakotsu stavano parlando allegramente, il Master sembrava quasi un’altra persona agli occhi delle ragazze, che non l’avevano mai visto sorridere in quel modo così solare.

-ehh? Ma chi è quel super figo!?- esclamò ad un certo punto Jakotsu.

L’altro si girò e sorrise :-parli di Inuyasha? È un mio amico, entrambi facciamo parte del comitato studentesco, lui è il fratello del presidente. Ti avevo parlato no di come funzionano le cose in questa scuola, giusto?-

-sì, sì, ricordo tutto e mi piace moltissimo!!! Oltretutto avevo già conosciuto una volta Sesshomaru e Naraku... mi sembra si chiamassero così-

Annuì :-ehi ragazzi venite, vi presento mio fratello!- disse contento.

-suo fratello?!- esclamarono le ragazze che, anche se l’avevano già detto i due Masters, non ci potevano ancora credere.
Davanti a loro c’era un ragazzo che doveva avere, più o meno, la loro età.
I capelli mori, con riflesso castano, raccolti in uno chignon e gli occhi neri scintillanti.

-ciao, io sono Jakotsu, il fratello di Bankotsu- fece una pausa per poi arrossire :-wow! Avevo visto giusto, tu sei proprio un bel tipo!-

-che??? Io?!- urlò Inuyasha incredulo.

-ecco... il mio fratellino... diciamo che è... è sull’altra sponda. Eheh- rise Bankotsu con una mano dietro la testa.

-fratellone, chi è la tua Doll???- chiese guardando incuriosito tutte le ragazze.

Il maggiore allungò una mano a Kaname, lei la strinse leggermente e venne avanti, poi fece un inchino :-piacere, io sono Kaname-

In un attimo, il ragazzo le fu addosso e la osservò in ogni minimo particolare, facendola arrossire.
Le ragazze rimasero di stucco nel vederla in difficoltà, da Kaname, sempre sicura di sé e composta, non se lo sarebbero mai aspettato.

-mmh... veramente una bella ragazza, non c’è che dire... chissà se sei quella giusta per il mio fratellone...?-

Al Master e alla Doll scese una goccia.
Loro compatibili? Ma quando mai!

-scusa Jakotsu ma... posso sapere come mai sei qua? Se non sbaglio non fai parte della nostra scuola- disse titubante Inuyasha che, dopo i complimenti di prima, si era fatto piuttosto timido.
Il ché, fece sorridere Kagome.

-certamente! Tutto per te!- esclamò con un occhiolino :-oggi, alcuni ragazzi del liceo Okumura, sono stati mandati qua per partecipare ad una riunione della 3^ ora con il comitato sugli scambi interculturali con scuole di altri paesi, poiché queste scuole sono gemellate con entrambi i nostri licei-

-avresti dovuto ricordartelo idiota- disse freddamente Sesshomaru, rifilandogli un occhiataccia :-d’ora in avanti, finché non ti farai bello agli occhi miei e di Bankotsu, dovrai fare i lavori più seccanti-

-che due- disse a bassa voce il fratello minore.


Alla fine della 2^ ora, Kagome aveva chiesto il permesso di andare in bagno.
Dopo essersi rimirata allo specchio per un po’, decise che era il momento di andare.
Quando uscì, trovò Miroku e Inuyasha.
Sembrava che i due stessero andando da qualche parte.

-ehi Kagome!- sorrise radioso Miroku vedendola.
I due si fermarono e si avvicinarono alla ragazza.

-perché stai bighellonando Doll? Non dovresti essere in classe?-

-non credo che esista ancora il divieto di andare in bagno durante i cambi d’ora!- rispose acida.

-presenterò questa nuova regola al comitato. Giusto per farti dispetto!-

-grr, sei odioso! Brutto cagnaccio!-

Miroku dovette tapparsi la bocca per non ridere all’esclamazione della Doll.

-e tu una vecchia befana!- i loro sguardi lanciavano fulmini colmi d’odio.
Mentre il viso dell’altro Master stava diventando bordò, ma non poteva scoppiare a ridere, o quei due pazzi si sarebbero arrabbiati da morire, e allora si che sarebbero stati guai!

-vedi di non farmi arrabbiare Doll, o potresti pentirtene amaramente! Molto amaramente!- la minacciò.

-ah si? E che potresti farmi?- chiese spavalda.

-lo vedrai- sorrise riacquistando la calma :-ci vediamo più tardi- finì con un cenno della mano per poi andarsene.

-ciao Kaggy-

-ciao Miroku- sbuffò la mora.
Era proprio insopportabile quando ci si metteva.
-meglio lasciarlo perdere e tornare in classe- e così fece.
Se doveva scegliere tra la scuola e Inuyasha, avrebbe di sicuro optato per la prima scelta ma, tanto, non sarebbe servito a nulla.
Scuola=Master.
Peccato che non si poteva stare sempre in casa... un vero peccato.


Nel contempo, nella classe di Kaname, Kikyo e Rin...
Il preside entrò e andò alla cattedra.

-ragazzi, da oggi la prof di matematica e scienze ha cominciato il suo periodo di ferie, quindi, ecco che vi presento il vostro nuovo professore: Suikotsu Matsumura-

Alcune ragazze sgranarono gli occhi, altre, rimasero folgorate da ciò che avevano davanti.
Quell’uomo non poteva avere neanche trent’anni! Era quasi un loro coetaneo!

-buongiorno ragazzi, io sono il vostro nuovo prof, spero che ci troveremo bene...-

Nella testa delle ragazze: “ci troveremo di sicuro splendidamente!”

-...e che passeremo insieme un piacevole anno scolastico- finì con un sorriso che fece letteralmente scogliere ogni ragazza.

-mica male il tipo, vero ragazze?- chiese Kikyo maliziosa, girandosi indietro per parlare con le altre due Dolls.

-è davvero carino...- commentò Rin assorta.

-e ha anche un gran lato B!- esclamò Kaname.

Poco dopo cominciò la lezione con matematica.
Rin non la poteva proprio sopportare, amava molto di più italiano!
A Kikyo non dispiaceva, ma era decisamente più interessata ad usare interamente quei 55 minuti per ammiccare al prof.
Kaname, al contrario, semplicemente l’adorava, quindi, ad ogni domanda che si faceva per vedere a che punto erano gli studenti, lei alzava la mano, pronta a rispondere.
In primo luogo lo faceva perché sapeva le risposte, ma non negava che lo facesse anche per farsi notare, infondo, chi non l’avrebbe fatto?

L’ora volò, con gran dispiacere delle ragazze che, fino a quel giorno, non avevano mai amato tanto la matematica.

Quando le tre stavano per uscire, Kaname fu richiamata da Suikotsu.

-scusa Kaname, potrei rubarti cinque minuti di intervallo?-

-mi dica pure prof- si rese disponibile.

Suikotsu fece un lieve sorriso. Gli piacevano le ragazze con un carattere così aperto e gentili e, quella Kaname, sembrava proprio un’ottima studente, una di quelle da amare e stimare per il lavoro che svolgeva e l’attenzione e partecipazione che dimostrava.
-voi ragazze andate pure, farò prestissimo con la vostra compagna-

Rin sorrise allegra.
-si figuri, faccia con comodo prof- e le due andarono.

-mi dica: di cosa aveva bisogno?- chiese quando si fu avvicinata.
Intanto, la classe si era svuotata e la porta era stata chiusa, lasciando completamente soli professore e studente. (oddio ò.ò ndVoi  ehh già u.u ndHarua)

-Kaname tu mi sei sembrata un’alunna molto studiosa, è così?-

-sì... beh faccio quello che posso- rispose facendo un dolce sorriso.

-inoltre, mi sono informato di come funzionano le cose in questa scuola, del comitato studentesco e delle Dolls, quindi so che sei una di loro. Immagino che tu abbia molto da fare-

-sì-

-eppure trovi il modo di studiare...-

-sì, mi programmo dalla mattina quello che ho da studiare e se, a fine giornata non riesco a fare tutto, vado avanti fino a sera tardi-

-davvero?- chiese stupito :-beh complimenti-

Cavolo si sentiva così in imbarazzo! Il prof era così carino e gentile nei suoi confronti e lei, la prima cosa che aveva fatto quando era entrato, era stata guardargli il lato B.
Che vergogna!!!
-grazie. Sa, lei a prima vista mi è sembrato subito un ottimo professore, sono sicura che ci farà passare piacevoli lezioni-

-ti ringrazio, ed io sono sicuro che ci troveremo bene insieme-

Kaname restò per un attimo incantata dai suoi occhi magnetici e dal suo così bel sorriso, poi si riprese e, annuendo, sorrise a sua volta.

-volevo chiederti un piacere: uno di questi giorni potresti farmi vedere le parti più importanti del liceo? Non sono mai venuto e mi sento un po’ perso- confidò ridendo come un ragazzino.

-ma certo! Non c’è alcun problema. Se vuole potremmo farlo anche subito-
“Okay, quest’ultima risposta era un po’ ambigua...” pensò la ragazza.

-sarebbe perfetto, mi faresti un gran piacere-

-sarebbe un piacere per me prof. Andiamo?-

-certamente- rispose con un sorriso seducente, al quale Kaname perse un battito.
Nello stesso momento pensò a Bankotsu.
Anche lui sapeva fare sorrisi del genere, senza quella punta di maliziosità e altezzosità e, senza alcun dubbio, avrebbe guadagnato qualche punto in più ai suoi occhi.
Peccato che li facesse a “tutti”, meno che a lei e, doveva ammetterlo, la cosa la rattristava.

Kaname aveva fatto vedere al nuovo insegnante le parti più importanti della scuola e l’aveva fatto sotto gli occhi di tutti.
I ragazzi la guardavano stupiti, per loro Kaname non aveva paura del Master e non ne era nemmeno attratta, per una volta, erano contenti che Bankotsu non l’avesse avuta vinta, soprattutto perché era da anni che si divertiva a rubare le ragazze.
D’altro canto, vedevano anche la Doll come una ragazza irraggiungibile, se veniva attratta da un professore.
Le ragazze, invece, le rifilavano occhiatacce  e, di tanto in tanto, sentiva delle forti offese uscire dalla loro bocca.
Se solo non ci fosse stato Suikotsu...

-e questa è l’aula del Comitato studentesco. Qui è dove i Masters si occupano dei loro lavori e, solitamente, dove fanno sgobbare le Dolls-

-ah, il famoso Comitato. Beh, se sono in “carica”, vuol dire che sono bravi ragazzi-

-no prof, io direi più che altro che svolgono bene i loro doveri, per il resto, sia io che le altre Doll avremmo molto da dire-

Il ragazzo rise :-sono proprio curioso di andare in 5A, mi hanno detto che ci sono due ragazzi del comitato, tra cui il grande presidente. Che tipo è?-

-più freddo del ghiaccio del polo nord- rispose seria, poi sorrise :-non si preoccupi però, è un ragazzo gentile e disponibile, ha l’aria da leader-

Prima che potesse rispondere, la porta della classe si aprì e ne uscirono due ragazze, seguite da Inuyasha e Bankotsu; due ragazze che Kaname identificò subito come Abi e Yura.

-Kaname!- esclamò l’albino :-che ci fai qua?-

-buongiorno Doll, che piacere vederti- disse Bankotsu senza, stranamente, sorriderle maliziosamente, spostando subito lo sguardo su Suikotsu.

-buongiorno. Stavo facendo fare una visita rapida del liceo al nuovo professore della 3^, 4^ e 5^ A-

Inuyasha stava per dire qualcosa, ma Bankotsu lo precedette :-solitamente di queste cose se ne occupano gli altri insegnanti o il comitato-

-si ma...-

-saresti dovuta venire da me. Eppure non l’hai fatto, hai una scusa plausibile da darmi?-

“Che ragazzo duro...” pensò Suikotsu.

Dietro ai Masters, le nostre simpaticissime amichette sghignazzavano gustandosi la scena.

-certo- ribatté sicura :-il professore mi ha chiesto gentilmente se potevo aiutarlo, ed io non rifiuto un piacere-

Il moro alzò per un attimo un sopracciglio.
-d’accordo. Inuyasha andiamo. Kaname, professore, arrivederci- salutò frettolosamente anche l’altro e fecero per andarsene.
Yura ed Abi stavano ancora guardando vittoriose la Doll, quando il vice-presidente le richiamò :-voi due, muovetevi!- ordinò.

-che galline!- ringhiò sottovoce Kaname, vedendole rispondere immediatamente al comando andandosene.

Suikotsu sorrise divertito, poi si fece un po’ preoccupato.
-Kaname ma... il tuo Master è sempre così?-

Lei diventò perplessa :-no, raramente a dir la verità. Solitamente è un ragazzo malizioso, ma comunque sempre sorridente, non così freddo e inflessibile. Solo una volta che uno studente mi guardava ammiccandomi, si era fatto quasi cattivo e si era arrabbiato con me-

-ho capito. È geloso- commentò tranquillamente.

Si fece rossa :-no ma che dice?! Bankotsu geloso? Ma quando mai- abbassò il viso :-sicuramente, poi, non per me-

-direi che ne abbiamo passate fin troppe insieme, ti lascio passare spensieratamente questi ultimi minuti, ci vediamo domani Kaname-

-grazie prof, a domani- salutò con un inchino.

Se ne stava andando, quando si girò un attimo sorridendole :-ah e, quando siamo da soli, dammi pure del “tu”, ma mi raccomando, deve restare un segreto- finì con un occhiolino.

Inizialmente stupita, sorrise solare annuendo.
Poi si divisero.


Era la 4^ ora, ciò voleva dire inglese per la 3H, e Ayame non lo poteva sopportare!
Non ci capiva dentro niente, poi una bastarda come la sua prof (che dal primo giorno che si erano incontrate ce l’aveva avuta con lei) non l’aveva mai vista!
Ma la Doll era furba! Oh sì che era furba! Soprattutto quando entrava in gioco la scuola.

Inizio flash-back

La sua adorata prof sarebbe arrivata da un momento all’altro e lei non aveva finito i compiti.
Ma la nostra Aya, non si stava dando da fare per copiarli da qualcuno, per fino copiare i compiti di inglese era terribile.
Quindi, spendeva il tempo pensando a quanto orribile sarebbe stata quell’ennesima lezione, quando, ad un certo punto, un’idea geniale le balzò in testa!
Era così semplice!
Anche se si odiavano reciprocamente, la prof non avrebbe potuto contestare un ordine di un Master, di conseguenza, le bastava informarla che Koga aveva bisogno di lei e l’avrebbe lasciata andare. D’altronde, da sempre potevano dire loro ai prof che i Masters avevano bisogno.

Fine flash-back

Ed ora, eccola lì a camminare senza meta per la scuola, mangiandosi una barretta di cioccolato in totale tranquillità.
Rise sadicamente dentro.
Gliela aveva fatta a quella maledettissima prof!!!
Un punto in più a suo favore!
Bisognava ammettere che questa volta aveva proprio avuto un colpo di genio.

Peccato solo, che non avesse tenuto conto di una possibilità.

Koga prese le sue fotocopie calde calde ed uscì dalla sala stampa.
Le controllò un attimo sulla soglia, poi si girò verso sinistra per andare nella loro stanza ma... incredibilmente, in mezzo al corridoio, stava Ayame.
I due rimasero fermi in palati, a guardarsi con espressione più che stupita.
Insieme sgranarono gli occhi e si indicarono :-ma tu che ci fai qui?!-
-eh? Perché dici le mie stesse cose?!-
-mi stai prendendo in giro?!- continuarono alzando un pugno.

Si zittirono.

-ehi Doll, che ci fai qua, nella 4^ ora, a mangiarti del cioccolato?-

-ehm... come dire...- cominciò a sudare.
Ed ora che si inventava?

Il moro fece un’espressione da sapientino.
-non dirmi che hai usato la scusa di dover venire da me, per saltare una lezione?- più che una domanda, quella era un’affermazione.

-nooo! Ma che vai a pensare!- esclamò con una goccia alla testa.
“Cavolooo ci ha beccato in pieno!”

-puoi ingannare chiunque, ma non me! Eheh-

-e va bene. Avevo la lezione di inglese, ma io inglese l’odio a causa della mia prof che semplicemente mi detesta, quindi ho deciso di saltarla...-

-ahm... capisco...- continuò con un sorrisetto.

Passarono qualche minuto in silenzio, poi, Ayame fece ciò che Koga stava aspettando.
-ti prego, ti prego! Non riportarmi in classe!-

Lui scoppiò a ridere :-bene Doll, dato che mi hai perfino pregato- cominciò marcando le ultime parole :-non ti riporterò- la tranquillizzò o, meglio, canzonò, avvicinandosi e fermandosi davanti alla rossa.

-grazie- rispose di malavoglia guardando da un’altra parte.

-solo che io non ho niente da farti fare-

-ah...- disse riportando gli occhi smeraldini su quelli celesti.

-quindi, bisogna trovare un modo per far passare quest’oretta- disse alzandole il mento con due dita.
Lei sgranò gli occhi.
-ed io avrei qualcosa in mente- sussurrò a, ormai, distanza zero tra le labbra.
La baciò passionale, spingendola verso una porta, che richiuse una volta dentro.




Angolino:
eheh, anche Koga ci da dentro, visto?? Sono così cariniiii! **
Mi fa molto piacere che lo scorso capitolo sia anche stato divertente!^^ Di tanto in tanto un po’ di ironia non guasta mai!

Grazie mille a:
kaggy95   debs96  e  Janika Criselle    per aver aggiunto la ff alle seguite
Kihan   Serin88   e   ReikoeAkiko per le preferite
A nefertade, invece, per le ricordate
^^

_nejixten_: sono contentissima che ti sia divertita xD ti assicuro che le Dolls non si arrenderanno di certo!

Dolce Kagghy: eccome se ti posso capire -.-“ io ho l’orale mercoledì e sto per avere un infarto come il primo giorno degli scritti ò.ò
In effetti avevo pensato di farne di Philip un gran figo, poi però mi sono detta: Kaname, essendo spesso da sola, ha bisogno di qualcuno che le faccia un po’ da genitore. E quindi ecco il vecchio maggiordomo xD Entreranno più in gioco i sentimenti dopo il secondo quadrimestre, penso, adesso vedrò se mettere qualche scenetta prima, ci sto lavorando u.u però per Bankotsu ho provveduto grazie a Suikotsu e nel prossimo cap si vedrà bene. Ti prometto che mi darò un gran da fare per dare a te e a tutte le fan di Inu e Kagghy delle belle scene^^

icetta_tigrotta8: mi sa tanto che Goryoumaru rischierà la vita mooolte volte, anche perché per loro sarà inevitabile stare vicini... eheh

LaNana: scusa per il ritardo, è stata brava vero Rin?xD

Sesshy_91: no, Kaname è un personaggio di mia invenzione, solo che ha lo stesso nome della protagonista di Full Metal Panic: Kaname Chidori. Sono contenta che la scena comica di sia piaciuta^^ e non farti problemi, chiedi pure se hai qualche interrogativo u.u

nebo_95: puf! Tu mi vorrai bene quando gli asini voleranno (ò.ò  ndMe che vede un asino volare sulla sua testa   Maledettissima Redbull! Grr ndMe). Dai Dinny, piantala di fare la depressa u.u su su! È passato così tanto da quando ho aggiornato, che non mi ricordo neanche cosa avevo... era la tonsillite? Ò.ò

serin88: sono molto contenta che la mia ff ti sia piaciuta, grazie mille dei complimenti!^^

come sempre, ringrazio chi legge e commenta!^^ Mi fate sempre felice!
Ma ora, che accadrà con l’entrata in scena di Suikotsu? Bankotsu è davvero geloso?
E Inu e Kaggy riusciranno mai ad andare d’accordo, o litigheranno fino all’ultimo giorno di scuola?
Me mentre questi due sembrano su due pianeti completamente diversi e opposti, la rossa Aya e Koga si stanno avvicinando... che si nasconda qualcosa dietro al comportamento che lui ha con la Doll?? Mah...
Avviso, però, che non aggiornerò almeno fino ai primi di luglio, poiché il 27 parto per la montagna! (che ci vado poi a fare che c’è la neve non lo so -.-“ ndMe)
Quindi, mi spiace dovervi deludere dopo avervi incuriosito xD
Ma la buona notizia sta che gran parte del prossimo cap è pronto e che mi darò da fare anche quando non sarò a casa^^
Per cui, a presto!
Kiss.

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Capitolo 14
*** Litigi & Vendette ***


Bambola 9 Salve a tutti!^^
Mi scuso per non aver aggiornato prima ma, nonostante abbia scritto in vacanza, non è bastato a finire il 14° capitolo, poiché ero con una mia amica e abbiamo conosciuto 3 ragazzi.
Avviso che, inizialmente, questo il prossimo capitolo erano uniti, ma non mi andava di postarvi 15 pagine di word xD
Mi scuso per gli eventuali errori, ma domani parto nuovamente per una vacanza xP (ma starò via solo per il week end, tranquilli)
Buona lettura!^^



14. Litigi & Vendette



Ayame arrivò a scuola, come tutti i giorni, alle 7 e 40.
Ma quella mattina, non era bella pimpante come al solito; camminava lentamente e a testa bassa.
La spilla di Koga scintillava alla luce fredda del sole.
Quella ragazza che camminava nel giardino non poteva essere Ayame.
La rossa alzò lo sguardo.
Kagome e Inuyasha si scambiavano degli sguardi e, lei, arrossiva quando i loro occhi si incrociavano.
Naraku ammiccava a Kikyo, che gli sorrideva sensualmente.
Rin osservava affascinata e rossa in volto Sesshomaru, e lui di tanto in tanto le sorrideva.
Kaname guardava in basso, chissà che aveva, forse era successo qualcosa con Bankotsu, dato che lui aveva un’espressione gelida, dipinta sul volto.
Sango e Miroku scherzavano tra di loro e con gli altri... sembravano così in armonia...
Secondo Ayame, quei due erano fatti per stare insieme...
Ed ecco Koga, allegro come sempre... aveva un sorriso stupendo...

Kaname alzò lo sguardo e vide l’amica.
Si sentì improvvisamente sollevata di poter andar via dal gruppo, anche per un solo momento.

-ehi Aya ciao!-

-ciao- rispose con voce bassa.

-che hai?-

-niente Kana, è che...-

-finalmente sei arrivata Doll! Mancavi solo te!- Koga si avvicinò, sorridente come al solito, cercando di sfotterla.

-scusa, mi sono alzata tardi-

La risposta lasciò spiazzati i due ragazzi.
Mai si sarebbero aspettati di sentire quelle parole da Ayame, teoricamente avrebbe dovuto rispondere con un’altra provocazione...
Lei, invece, raggiunse gli altri.

Koga guardò con aria interrogativa l’amica, che rispose con una scrollata di spalle.


Alla seconda ora, Rin doveva raggiungere Sesshomaru.
Si sentiva piuttosto agitata, quel giorno, sarebbe stata lei la persona su cui le amiche avrebbero fatto affidamento, e non l’astuta Kikyo.
Le Dolls avevano deciso che una di loro, durante i propri impegni, avrebbe dovuto sbirciare nei vari registri per raccogliere informazioni su Abi, Kagura e Yura.
Ovviamente Kikyo per un po’ non poteva.
Aveva già ottenuto molto da Naraku e, d’ora in avanti, in Masters sarebbero sempre stati all’erta.
Su Kaname e Kagome era fuori discussione.
I loro Masters non le lasciavano mai sole.
Ayame e Sango, invece, non se la sentivano proprio.
L’unica che aveva le possibilità per farcela, era proprio lei: Rin!
Sesshomaru, essendo il presidente, capitava che dovesse lasciarla per un po’ sola.
Chissà... forse si fidava di lei...
“questa è una cosa positiva!”
Pensò felice la ragazza.
Poi, però, si dovette ricredere.
Se Sesshomaru l’avrebbe scoperta, si sarebbe arrabbiato da morire e sarebbe anche potuto arrivare a cambiare Doll!
Ma doveva farlo, sarebbe stata attentissima!
Sì! Avrebbe trionfato!

Sicura, bussò alla porta e, quando poté, entrò.

-ciao!- salutò con un sorriso solare la moretta.

-ciao Rin- salutò l’albino facendole un piccolo sorriso.
Era già tanto!

-cosa devo fare oggi Master?-

-oggi hai molte cose da fare, per questo ho chiesto che tu venissi qua. Infatti noi e tutti gli altri si tratterranno anche dopo le lezioni-

-uff, che giornata intensa!- sbuffò Rin già stanca.

Lui fece una risatina :-allora è meglio cominciare subito, non ti pare?-

-non ti do neanche risposta!-

La Doll si mise all’opera e, finalmente, dopo una buona mezz’ora, Sesshomaru dovette assentarsi, dicendo che sarebbe stato fuori per ben 10 minuti, perché doveva recarsi dal preside che, detto tra di loro, era un gran chiacchierone!
Comunque, appena uscito, Rin mollò tutto.
Gli aveva detto che era solo a metà ma, in realtà, aveva quasi finito, quindi poteva comodamente saltare i 10 minuti.
Andò verso gli scaffali e aprì i cassetti delle classi quinte.
Successivamente, prese un foglio e scrisse le cose più importanti.

Al suo ritorno, il ragazzo trovò la sua Doll accanto ai fogli messi sul tavolo.
Un sorriso da segretaria stampato in faccia e le mani dietro la schiena.

-hai già finito?- chiese sorpreso.

-sì! Prima ho lavorato come una lumaca, poi mi sono decisa a muovermi e ho finito subito-

Il dubbio che lei gli avesse raccontato una bugia sparì e si avvicinò.

-sei diventata veloce-

-già!- sorrise inclinando la testa da una parte.

-allora adesso passiamo piacevolmente gli ultimi 15 minuti-

Rin lo guardò perplessa, con quel suo sguardo di bambina che lui amava tanto.
Le prese il viso tra le mani e lo avvicinò al suo.
-in questo modo- sussurrò, prima di legarla in un dolce bacio.


Sango, alla stessa ora di Rin, si era assentata dalla classe.
Ormai era da un po’ che giocava nella squadra di pallavolo e Yura, il suo capitano, le aveva detto che era una ragazza molto promettente e che, se avesse continuato ad allenarsi con lo stesso impegno, l’avrebbe sicuramente presa come titolare!
Era già novembre, i campionati sarebbero cominciati a febbraio e a gennaio sarebbe stata annunciata la squadra, quindi Sango era tesa e allo stesso tempo si sentiva piena di forze ed allegria, al solo pensare di poter giocare!
Il giorno prima, Yura, aveva comunicato che alla seconda ora del giorno dopo, tutte le pallavoliste sarebbero dovute venire in palestra per una comunicazione importante.

Sango arrivò negli spogliatoi dove c’erano più o meno tutte, si salutarono con baci e abbracci e velocemente si cambiò.
Poco dopo, erano tutte disposte in fila in base alla squadra in cui giocavano e, davanti a loro, stava il capitano.

-buongiorno a tutte ragazze. Oggi vi ho fatte venire così presto per una comunicazione. Come sapete, a febbraio cominceranno i campionati, di conseguenza gli allenamenti, d’ora in avanti, si faranno sempre più tosti! Non so se ne siete a conoscenza, ma la nostra scuola vanta anche una squadra di pallavolo maschile; dovete sapere che ogni anno, in vista delle partite, maschi e femmine si allenano insieme, poiché pensiamo che si possa imparare di più. Ovviamente- lo sguardo di Yura si fece sicuro di sé e sul viso comparve un sorriso :-non lasciatevi intimorire. Avete tutte le qualità e le esperienze per essere al loro pari! Quindi forza squadra femminile!- finì alzando un pugno e facendo esplodere un urlo di “Sì” da parte delle ragazze.

-sarete anche forti e preparate, ma state pur certe che lo siamo anche noi!-

“Ma io questa voce la conosco!” pensò Sango sgranando gli occhi.
Si voltò, come le altre, verso l’entrata della palestra.
Lì, stavano oltrepassando la soglia la squadra maschile e, indovinate chi come capitano?
Niente di meno che Goryoumaru!

-ma guarda, è arrivato lo spaccone!- esclamò acida Yura.

-ti sbagli, capitano. Io non sono uno spaccone, sono semplicemente realista- spiegò avvicinandosi, seguito dai ragazzi.

-tsk. Ragazze, suppongo che almeno una volta avrete visto Goryoumaru, anche perché è considerato uno dei ragazzi più belli che il nostro liceo vanta- disse a bassa voce :-ebbene, lui è il capitano-

-salve ragazze, è un piacere fare la vostra conoscenza- salutò facendo un dolce sorriso, di cui Sango rimase ammaliata.

-non lasciatevi incantare dal suo comportamento solare, in realtà è più perfido di quel che credete-

-dici così solo perché sei innamorata di me-

-ma fammi il piacere di stare zitto e lasciami spiegare-

Che strano... era sicura che fosse stata Yura o un’altra ragazza, a mandarlo da lei, ma ora, a vedere il comportamento scostante della mora, non ne era più così sicura... che si fosse sbagliata? Beh... a questo punto probabilmente sì.
Quindi, forse, a Goryoumaru interessava veramente...
Doveva ammettere che un po’ quel ragazzo la interessava, era come avvolto da un mistero, ma se le fosse piaciuto, sarebbe stata malissimo, sarebbe stato come un tradimento verso Miroku e lei a quel ragazzo voleva davvero bene, nonostante fosse un po’ troppo libertino!

-allora- richiamò l’attenzione Yura :-d’ora in avanti faremo gli allenamenti insieme, ognuna delle ragazza sarà assegnata a un ragazzo, in modo da formare delle coppie, vedrete che sarà anche molto divertente!-

Goryoumaru cominciò a chiamare le coppie.
Alla fine, erano rimaste solo lei e una sua compagna a dover essere assegnate.
-Kimiko con Daisuke e... Sango con me- disse sorridendole con una punta di malizia, che la fece leggermente imporporare le guance :-bene, abbiamo finito. Ci vediamo qua domani alle 16, siate puntuali!-

Ragazzi e ragazze andarono a cambiarsi e, mentre anche Sango se ne stava andando...
-Sango! Che bello vederti, non sapevo che anche tu facessi pallavolo!- esclamò Goryoumaru, palesemente felice di vederla.

-ehm... sì, è così. Faccio pallavolo fin da piccola- rispose nervosa.

-capisco... sono sicuro che ci divertiremo insieme!- disse solare.

-lo spero anch’io- annuì Sango. Quel suo comportamento la metteva a proprio agio :-ora devo andare. A domani-

-sì, a domani Sango-


Kikyo, alla 3^ ora, bussò alla porta del comitato, ma nessuno rispose.
Che strano, solitamente Naraku e tutti gli altri Masters, le aspettavano...
E allora quell’idiota dove diavolo era finito?!
La mora si stava alterando!
Un ritardo voleva dire che, più di tanto, a lui non interessava! Ma come era possibile!? Era impensabile che lui si fosse stancato del suo corpo! Lei era perfetta! Forse un po’ troppo orgogliosa si sé, ma questi erano dettagli.
Lei e Naraku si divertivano da quando aveva dovuto rubargli qualche informazione.
Erano diventati amanti.
Questo, però, nessuno lo sapeva, né Dolls, né Masters, solo loro due.
E la cosa, bisognava ammetterlo, era decisamente intrigante e maliziosa.

Kikyo sorrise.

In ogni cosa che facevano, Naraku era davvero bravo, esperto in tutto.
Chissà con quante si era esercitato...?
Beh, poco importava, ora c’era lei! Solamente lei tra tutte quelle della scuola.
Inoltre, era l’amante ideale, quella che faceva impazzire gli uomini con l’accenno di un sorriso sensuale.

Nel frattempo, la Doll era entrata.
Ovviamente non aveva trovato nessuno.
Smise di elogiarsi e si guardò intorno.
Vide “l’armadio” in cui si trovavano tutte le informazioni e le formicolarono le mani.
“Speriamo che Rin ce l’abbia fatta... se ha corso qualche rischio, mi sentirei troppo in colpa, dato che sono stata io a puntare su di lei... dannazione! Perché non ho pensato all’opzione che Naraku, o qualche altro Master, poteva non essere già arrivato?!”

Improvvisamente, la porta si aprì e, la Doll, immersa nei suoi pensieri, sobbalzò.

-oh Naraku, sei tu!- esclamò con voce tremante.

La porta si aprì di più e rivelò un’altra persona.

-visto Master Naraku? Non puoi fidarti proprio della tua Doll- commentò con sorriso malvagio, Abi.

-ma che stai dicendo?!- disse incollerita

-è ovvio che era davanti ai cassetti perché stava pensando di frugarci dentro-

-lo so bene Abi. Non ci si può affatto fidare di nessuna delle Dolls- rispose con lo stesso sorriso.

La mora sgranò gli occhi.
Non poteva credere a ciò che aveva appena sentito!
Naraku che pronunciava quelle parole? Impossibile! Si rifiutava di crederlo!
Deglutì.
Questo, però, poteva anche dire che, forse, avevano scoperto Rin!

-non le si può lasciare sole un momento, che già pensano a pugnalarti alle spalle-

Kikyo si fece decisa.
Non sopportava venir umiliata, lei non falliva, mai!
E, sicuramente, non sarebbe stata con le mani in mano, a farsi deridere da quei due idioti!
Si mise, quindi, una mano sul fianco e parlò :-dovete raccontarvela ancora per molto, o possiamo metterci al lavoro?-

Naraku inarcò un sopracciglio e Abi si accigliò.

-sei solo una Doll, la tua posizione è infima, in confronto a noi, quindi, vedi di tacere quando siamo occupati!-

-non lo dico per me, ma soprattutto per te, Master. Non credo che farà molto piacere agli studenti, e tanto meno al preside, sapere che bighelloni insieme ad una gallinella. Ma, comunque, non sono affari che mi riguardano, sei liberissimo di scegliere-

-ma come...-

Naraku mise una mano davanti alla mora, facendole segno di tacere.
Kikyo era acuta come sempre, nonostante il primo stupore, si era ripresa velocemente e aveva girato la situazione in suo favore.
“Eh brava la mia Kikyo”.
Accennò una risata che diede piuttosto fastidio ad Abi, vista la sua espressione sempre più adirata.
-hai ragione, meglio cominciare-

La Doll, come sempre, doveva ordinare dei fogli e guardava con una certa riluttanza e dispiacere i due.
Abi  spiegava a Naraku le richieste, lui, poi, valutava se firmarle o meno.
A lavoro finito, quella massa di fogli sarebbero arrivati a lei, che li avrebbe messi negli appositi cassetti, non prima di aver fatto le medesime azioni che stava facendo ora.
Ma dentro... dentro Kikyo si sentiva strana...
Di sicuro, ciò che stava provando era rabbia, ma non era solo per l’affronto iniziale.
Che fosse... gelosia?
Poteva anche essere, ma, senza alcun dubbio, era gelosia per la paura di perdere l’appoggio del ragazzo.
Figurarsi se era gelosa perché le piaceva!

Abi, con i fogli in mano, si sedette sul tavolo.
Lentamente, si accarezzò una coscia, scoprendo un po’ di pelle dalla gonna.
-Naraku mi è venuta una bella idea- cominciò sorridendo e con un pizzico di malizia negli occhi :-che ne dici se oggi, dopo che hai finito qui a scuola, andiamo a berci qualcosa insieme. Penso che sarebbe divertente- disse con voce suadente, accarezzando i bottoni della camicia.

“Toglili le mani di dosso! Togli quelle tu luride manacce da Naraku!!!” si disse Kikyo, sempre più infuriata.
Quello era un affronto, lo sapeva, ma vederli così le faceva una tale rabbia!
Il Master era solo suo e Abi non doveva permettersi di toccarlo!

Il moro fece un sorriso malizioso.
-sì Abi, non male come pensata, ma io ne avrei una ancora migliore-
La Doll sussultò.
-invece di andare da qualche parte e aspettare lunghi minuti per avere ciò che abbiamo chiesto, non sarebbe meglio che tu venissi da me? Sarebbe sia divertente, che molto più piacevole-

-mi sembra perfetto, a che ora?-

-diciassette-

-bene, così avrò il tempo di vestirmi appropriatamente- sussurrò accarezzandogli il petto, coperto dal tessuto bianco, con un dito.

-se volete tanto restare da soli, potete farlo anche adesso e non preoccupatevi della mia presenza, io me ne sto andando!- esclamò Kikyo, ormai fuori di sé, sbattendo i fogli sul tavolo e avviandosi verso la porta.

-Doll torna indietro!- la richiamò con voce potente Naraku, tornato serio.

-no Master, ci vediamo dopo scuola- salutò uscendo, senza voltarsi :-se avrò voglia di venire- finì mormorando e andandosene, non preoccupandosi di chiudere la porta.

Abi aveva stampato in faccia un sorriso compiaciuto.
La prima vendetta era giunta al termine e con un esito più che positivo!


Così come Sesshomaru, anche Bankotsu, seduto al posto del presidente, aveva molte cose da far fare alla sua Doll e non voleva né trattenersi troppo a scuola, né portare del lavoro di oggi a domani.
Di conseguenza, alla 5^ ora l’aveva fatta venire.
Era da un po’ che entrambi si stavano occupando delle loro cose.
Ma lui non riusciva a concentrarsi, proprio non ce la faceva, aveva la testa chissà dove e non riusciva più a trovarla.
Sbuffò spazientito.
Niente, era inutile.
Forse era davvero giunto il momento che si lasciasse meno andare alle frivolezze e ai divertimenti, e pensare più alla scuola.
Sia in qualità di vice-presidente, che di studente.
Comunque, dato che per ora aveva rinunciato a darsi da fare, decise di parlare di qualcosa con Kaname.

“Forse dopo...” pensò potendo ora guardarle il fondo schiena, poiché si era alzata.

Eppure, il ragazzo corrugò la fronte, nemmeno quello lo distrava dal pensiero di doversi impegnare!
Non poteva permettere che dei prof si lamentassero di lui... già... dei prof.

Strinse un pugno.

Aver visto, il giorno prima, Kaname con un professore e vederli andare d’amore e d’accordo, come se si conoscessero da una vita, gli aveva fatto ribollire il sangue!
Quel Suikotsu, era prima di tutto un uomo, ma di venticinque anni!
E le adolescenti cadevano ai loro piedi e, infondo, Kaname era uguale, “leggermente” più ribelle, ma uguale.
Ed era palese che il prof, caratterialmente, fosse il contrario di lui.
Perfetto, ormai aveva perso la partita, ed era bastato pochissimo, si era fatto rubare la Doll da sotto il naso!
L’unica cosa che li legava ancora, era il loro rapporto.

-Master ho finito-
Kaname destò il Master da suoi pensieri e, lui, sembrò come se si fosse appena risvegliato.

Alzò lo sguardo.
Lei era lì, accanto ai fogli appoggiati sul tavolo, con un’espressione calma e tranquilla, eppure c’era qualcosa, nei suoi occhi, che la tradivano, un qualcosa che si poteva leggere come tristezza...

Senza dire niente, il moro si alzò e si avvicinò alla Doll, che era dall’altra parte del tavolo rispetto a dov’era seduto.
Quando le fu davanti, senza fermarsi, le strinse le spalle e la portò velocemente contro il muro.

-Bankotsu ma che...-

Non poté finire, perché il ragazzo la baciò con prepotenza e foga.
La Doll aveva gli occhi sgranati, a differenza di lui.
Era strano da quella mattina e, ora, questo... ma che diavolo aveva?!
Velocemente, senza che potesse rendersene conto, le sbottonò i bottoni più bassi della camicia, accarezzandole con forza il ventre e la pelle liscia del fianco sinistro, mentre con l’altra mano le teneva la spalla.
Dopo di ché, fece scendere la mano fino alla coscia, accarezzando quella e il fondoschiena.
Compresse i loro corpi e alzò un poco la gamba di Kaname.
Con l’altra le sbottonò quelli superiori, abbastanza da poterle baciare la pelle del seno scoperta.
Da lì, lasciò una scia di baci sul petto, sul collo, fino ad arrivare alla bocca, poi una mano le accarezzò il seno, infiltrandosi, poco dopo, nel reggiseno.

-Bankotsu ma che fai?!- esclamò allontanandolo con una forte spinta.

-ehi, tu sei una Doll e fai fare ciò che il tuo Master vuole-

-e tu cosa vuoi da me?- chiese velenosa, accorgendosi subito dopo, di aver fatto una domanda che avrebbe dovuto tenere per sé.
-scu... scusa... non volevo- disse abbassando il viso imporporato.

Non gli piaceva la faccia che aveva ora Kaname.
Così imbarazzata... non sembrava neanche lei... era come se pensasse a qualcun altro... come se... come se fosse innamorata!
Corrugò la fronte e strinse un pugno.
Dannazione!
Kaname non poteva... non... DOVEVA essere innamorata di qualcuno!
Ma quel qualcuno, non poteva essere altro che quel professucolo da quattro soldi, quel maledettissimo Suikotsu!
Bankotsu sentì la collera prendere il sopravvento su qualsiasi altra emozione.
Kaname era sua! Era SOLO SUA!

-quello che voglio lo so io, e qualsiasi cosa sia, è sicuro che a te non piace, ma, sai Kaname, è strano, dato ci sono centinaia di ragazze che vorrebbero tutto quello che io riservo a te e, ancor più strano, è il fatto che io non sia ancora andato da loro, perché mi sto accorgendo che sarebbe la scelta migliore-

La ragazza l’aveva osservato ad occhi sgranati, non poteva credere che il Master fosse così incollerito con lei... ma perché poi... non poteva credere che era solo perché lo respingeva, non era tipo, neanche dopo 3 mesi dall’inizio della scuola, da arrendersi... c’era qualcos’altro!
-Bankotsu... io...-

-non dire niente- rispose freddo :-ora vai via, ci vediamo dopo-

-okay... a dopo Master- salutò con voce triste, richiudendo la porta.

Aveva fatto bene? No, era ovvio ma, senza capire il perché, aveva agito d’impulso, dicendole un motivo qualunque che poteva giustificare la sua rabbia.
Infondo, però, Bankotsu sapeva perché era talmente frustrato, era perché non poteva sopportare di vederla tra le braccia di un altro.
Il suo orgoglio era a pezzi e lo sarebbe stato ancora di più, se tra lei e Suikotsu sarebbe successo qualcosa.



Angolino:
e così, Sango e Goryoumaru si sono avvicinati; Rin l’ha fatta a Sessho; Kikyo ora è arrabbiatissima con Naraku e prova qualche istinto omicida verso Abi, mentre Bankotsu e Kaname, questa volta, hanno davvero litigato, ma, soprattutto, che ha Ayame?

Ringrazio   sa chan   Irix87   EffyLover  e  Fe   per aver aggiunto Doll alle seguite^^

_nejixten_: ahah povera Ayame, ha avuto davvero una bella sfortuna ad incontrare Koga proprio in quel momento! Era mia intenzione farvi pensare “male” quando Kana e Sui si sono ritrovati da soli e, a quanto pare, ha funzionato!xD
Quello che succederà, lo vedrai tra 2 capitoli ;)
Sììì!! Il potere della giovinezza è con me, è in me!! Lo sento scorrere nelle mie vene! Ce la farò!!! (Harua alza un pugno alla Rock lee con le fiamme negli occhi).

icetta_tigrotta8: ahah povera te, spero che ora anche le tue altre ff preferite abbiano aggiornato xD Già, finalmente, anche quei due cominciano a darci dentro, ma chissà che avrà Ayame...? Io lo adoro Jakotsu! Mi sta troppo simpatico :D ti confesso che anche io, la prima volta che l’ho visto, ho creduto fosse una ragazza... ò.ò ma diciamocelo sotto voce, che, magari, poi ci scopre e ci fa fuori! In quanto al professore... sì, è proprio un altro dei fratelli di Bankotsu, lui è Suikotsu, quello con la doppia personalità e che usa degli artigli come arma. Per Inu e Kaggy, vedrò se mettere qualcosa su di loro nel prossimo, ma sarà più centrato su una coppia in particolare, però vai tranquilla, nel 16° la vostra attesa sarà ampiamente premiata! (o almeno lo spero :P)

LaNana: eho, sai com’è, io lo dico sempre: nel dubbio, scegli il maggiore! (che è poi riferito ai ragazzi e preso dal “Nel dubbio, accelera! xD) Kana e Sui non starebbero male, in effetti, ma credi davvero che Ban permetterà il loro fidanzamento?? Mmh...

serin88: penso che la gelosia di Ban, servisse per sbloccare il loro rapporto ù.ù sono felicissima che ti piaccia la mia ff!^^

nebo_95: ta net mia capì ve te!ù.ù è un flash-back perché Ayame ripensa a quello che è successo prima tet capì adesa?? Baah! Certa gente! Sto scherzando ovviamente xD è che suona un po’ strano dire che si studia la lingua madre (giapponese) quando si scrive in italiano, dicendo che avevano la ora di italiano, si dovrebbe capire che, in realtà, si studia la lingua del paese. Quanto piacerebbe anche a me avere un prof figo ç.ç
Per l’ombrello ci metteremo d’accordo xD

Suikotsu: sei sempre il solito!xD nella prossima ff sarai così sfigato che risulterai quasi invisibile! Sto scherzando!

sesshy_91: ma lo sai che mi hai dato proprio una bella idea?? Peccato che, appunto, sarebbe troppo bello falle cadere dentro al tubo del wc ç.ç *sigh* quello che succederà, lo vedrai tra due capitoli!;)

Dolce Kagghy: in effetti non sono andati malissimo, peccato che su alcuni scritti il mio voto sia stato cambiato e agli orali alcuni prof mi hanno tartassato ç.ç non è giusto!! Io sono stata brava ): va beh, passando a cose decisamente più belle; che carino davvero Ban gelosoooo ** è chiederti troppo, aspettare ancora due capitoletti?? Please! Ti giuro che non ti deluderò!! Già già, Koga è stato davvero forte! :D Davvero è bello quell’anime?? Mmh... mi informerò! Grazie!

A questo punto, che accadrà?
Rin verrà scoperta? Ban e Kana faranno pace? Perché Naraku si è comportato in quel modo con Kikyo? Ma, soprattutto, che avrà Ayame??

Grazie a tutti quanti! Mi rendete sempre felicissima quando vedo che qualcuno ha letto Doll ^^ siete fantastici!
Spero che gli esami di tutti siano andati bene (:
Mi auguro di aggiornare presto, ma non ne sono sicurissima... la vostra autrice questa volta si è davvero presa una bella cotta, ma il suo amore abita lontano ):
Ora non vi rompo più.
Il prossimo cap, per vostra fortuna (e anche mia suppongo ^^” ndHarua minacciata con coltelli, fucili, ecc.), è quasi pronto, quindi, più di tanto, non dovrete aspettare (:
Kiss.

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Capitolo 15
*** Amami & Fatti Amare ***


Bambola 10 Ehilà! Miei adorati!
Come va? Spero bene!
Io non tanto, trovo che questa estate stia passando troppo velocemente ç.ç
Eccoci, comunque, arrivati al 15° capitolo!
Mi auguro che ai fans della coppia AyamexKoga, piacerà questo cap, eheh!
Buona lettura!



15. Amami & Fatti Amare



Lo stesso giorno, dopo scuola...

I Master avevano deciso che si sarebbero ritrovati tutti alle 15, davanti al liceo.
I ragazzi, però, dovevano fare una riunione, di conseguenza erano andati a scuola un’ora prima.

-forza Naraku, dicci: com’è andato il piano?- cominciò Sesshomaru con i gomiti appoggiati sul lungo tavolo e le dita incrociate.

-secondo me Kikyo ha abboccato in pieno!- esclamò Inuyasha sorridente.

-anche secondo me, aveva una faccia arrabbiatissima! Era nera!- continuò Miroku con espressione stupita, ricordando la Doll.

-eh dai, state zitti e fatelo parlare!- sbottò Bankotsu nervoso.

I due si silenziarono e lo guardarono un po’ perplessi.
Quella sua faccia, voleva dire che aveva perso un poco del suo famoso autocontrollo, cosa che, praticamente, non accadeva quasi mai! O, per lo meno, non in quel modo.
Se era arrabbiato, faceva del gran casino, ma non sbuffava e rispondeva in quel modo.

Sesshomaru intervenne prima che la situazione potesse degenerare :-Naraku- lo chiamò facendogli cenno con la testa di cominciare.

Gli occhi del moro trapelavano tristezza e, guardando in basso, parlò :-sì, Kikyo è completamente caduta nella tua trappola Sessho-

-perfetto, in questo modo capiranno che non possono fare quello che vogliono e, soprattutto, che noi possiamo andare con qualsiasi ragazza-

Inuyasha annuì, osservando poi anche gli altri Masters :-dobbiamo dimostrare che teniamo saldamente in mano la situazione e che non ci sfugge nulla-

-già...- disse Miroku.

Calò il silenzio nella stanza.
Nessuno parlava.
I fratelli guardavano gli amici cercando di capire che avevano.
Miroku guardava il soffitto, Naraku e Koga il tavolo e Bankotsu era voltato verso il muro. (wow! Certo che questi ragazzi osservano delle cose veramente interessanti! ndHarua)
Il più strano era sicuramente Koga.
Era sempre così allegro e solare, con la battuta pronta, mentre, da quando si erano seduti, non aveva ancora proferito parola!

-si può sapere che diavolo avete?!- urlò ad un certo punto il più giovane dei due, alzandosi in piedi e sbattendo le mani sul legno.

-vuoi sapere che abbiamo?! Vuoi proprio sapere che diavolo abbiamo?!- si alzò anche Naraku, usando un tono aggressivo.

-sì! Forza illuminami!- continuò mettendosi una mano sul fianco.

-c’è che io tengo molto alla mia Doll ed ora ci ho litigato! Kikyo è un tipo difficile e non so se riuscirò a farci pace tanto facilmente! Quindi sono preoccupato e frustrato! Ti va bene?-

L’albino, ora, era palesemente mortificato.
Non credeva che l’amico avesse questo genere di problema...

-scusami...- mormorò.

-no, fa lo stesso, scusami tu per il mio tono di voce-

-sedetevi ora- ordinò il presidente :-Miroku, a te che è successo?-

-i pallavolisti hanno cominciato il loro programma speciale, ovvero la squadra femminile e maschile si allenerà insieme...- spiegò continuando a fissare il soffitto e sospirando.

-e quindi? Aspetta!- Inuyasha sgranò gli occhi :-Sango fa pallavolo e anche Goryoumaru!-

-esatto... ho sentito una voce di corridoio che diceva che Sango era stata messa con il capitano, ovvero... lui...-

-ragazzi, qui c’è sotto qualcosa, senza alcun dubbio- capì Sesshomaru.

-che sia stata Yura?- chiese Naraku.

-probabilmente sì...- disse Inuyasha.

-ragazzi, è ovvio che è stata lei- sospirò nervosamente Bankotsu, come facevano a non arrivarci?! :-sappiamo benissimo tutti, che quelle tre hanno sempre fatto le bastarde con le nostre Dolls-

Calò nuovamente il silenzio e, come sempre, fu il presidente a salvare il discorso :-comunque Miroku non preoccuparti, vedrai che troveremo un modo per far rigar dritto Goryoumaru. Ora vuoi dirci che hai, Bankotsu?- chiese voltandosi verso il compagno.

Il moro sbuffò.
-ho litigato con Kaname-

-e perché?- chiese Inuyasha.

-ho paura che si sia innamorata di Suikotsu, il nuovo professore di cui tutti parlano. Si sono avvicinati un po’ troppo per i miei gusti e, la faccia imbarazzata che ho visto oggi, quando era con me, mi ha mandato su tutte le furie. Sono stato un idiota!- spiegò a volto basso e scuro.

-dai Ban, non fare così, Kaname ti perdonerà senza alcun dubbio- lo rincuorò Miroku, che con le Dolls aveva instaurato una bella amicizia.

-senza che io le chieda scusa? Non credo...-

Il ragazzo vacillò.
Kaname, senza che si scusasse, difficilmente l’avrebbe perdonato...
-intanto prova a vedere come sarà oggi il vostro rapporto, poi ti aiuterò io, vedrai che, insieme, riusciremo a rimettere tutto a posto- finì con un sorriso e uno sguardo deciso.

-davvero?- chiese stupito guardandolo.

-certo! Gli amici servono a questo, vai tranquillo!-

Anche lui sorrise :-grazie Miroku-

-bene! Il morale di quasi tutti i Masters, ormai è sollevato, Koga, è il tuo turno- annunciò Sesshomaru.

-va bene...- sospirò :-dovreste aver notato tutti, il comportamento di Ayame questa mattina...-

Annuirono.

-praticamente non era lei! Era tutt’altra persona!-

-magari era la sua gemella...- pensò Inuyasha.

-ma come ti vengono in testa certe stupidate?!- sbraitò Koga.

-ehi, ehi! Sta calmo!-

Incrociò lo braccia al petto, cercando di riprendere un po’ di contegno.
-comunque, come Bankotsu, vedrò il suo comportamento oggi pomeriggio e, se sarà come questa mattina, ci parlerò-

-è la soluzione migliore- annuì Naraku.

-okay, abbiamo finito. Finisco col dirvi che penso che, oggi, Rin, abbia frugato nei cassetti alla ricerca di qualcosa, quindi, Naraku, ciò che hai fatto a Kikyo servirà molto- spiegò il presidente.

-se non altro questo...- disse con un sorriso amaro.

-ora andiamo-

Perché non era arrabbiato con Rin?
Semplice.
1. Non era certo che lei avesse veramente approfittato della sua assenza.
2. Non voleva litigare con lei, non con la ragazza che, ormai da un po’, gli interessava.


Le Dolls stavano svolgendo i loro compiti, mentre i ragazzi, tranquillamente, chiacchieravano.

-allora Miroku, parliamo di te e Sango- lo guardò maliziosamente Bankotsu :-tra di voi c’è un’intesa che si accresce di giorno in giorno e i discorsi di questa mattina ne sono la prova-

-eheh, ma che dici?- chiese ridendo forzatamente.

-Ban ha ragione, ridevate e scherzavate come se vi conosceste da una vita, inoltre, vi facevate dei sorrisi super smielati! Proprio come se foste una vera coppia!- lo canzonò Inuyasha.

-parla per te! Tu e Kagome non facevate altro che guardarvi!- rispose il moro.

L’albino diventò rosso come un peperone.
-tsk!- si appoggiò allo schienale della sedia e incrociò le braccia :-probabilmente ci vedi male-

-se, se, come no. Ti abbiamo visto tutti- disse Naraku.

-che???- esclamò spalancando gli occhi.

-secondo me stareste bene insieme-

-tsk, piantala di dire cazzate Sessho, e poi Kagome non mi piace, è troppo imbranata per me e non si fa fare niente-

Bankotsu incrociò le braccia al petto :-non sei l’unico, anche Kaname mi da questi problemi-

-ahah! Non penso sia quella giusta per te amico!- commentò Koga

-io invece dico di sì-

Tutti guardarono sorpresi Sesshomaru, Bankotsu compreso.

-penso che per te sia l’ideale avere accanto una ragazza che non si concede così facilmente-

-già forse hai ragione- sorrise il moro :-ma tornando su Miroku e Sango. Dicci la verità, ti piace Sango, non è vero?-

-d’accordo lo ammetto. Sì, Sango mi piace, è la prima che mi risponde con uno schiaffo... lei è speciale, mi piace tutto di lei!-

-non è che ti stai innamorando?- chiese Naraku sospettoso

-ma a che vai a pensare!? Lo dici proprio tu che non fai altro che lanciare sguardi seducenti alla bella, e sexy direi, Kikyo!-

-appoggio Miroku- annuì Inuyasha.

-invidiosi??-

-ma figurati!- esclamarono insieme i due.

Koga sorrise alla buffa scena :-tu con Rin?-

-niente-

-come niente?!-

-niente- continuò scrollando le spalle
Ma quel niente voleva dire molte cose.
Rin gli era piaciuta fin dalla prima volta che l’aveva vista.
Quella ragazza così minuta, che arrossiva per qualunque cosa, gli era stata irresistibile.
Avrebbe voluto baciarla davanti a tutti, ma non poteva, lui aveva una posizione e un carattere freddo.
Eppure Rin riscaldava quel cuore, che per troppo tempo aveva solo finto di amare.

-beh, e tu con Ayame?- finì Miroku

Sospirò :-Ayame sinceramente mi affascina, per ora mi piace solo, ma penso che lei non corrisponda i miei sentimenti, per questo la prendo sempre in giro-

-ma cosa ci trovi di bello in lei? È un maschiaccio!- commentò Naraku

-ehi non offenderla!-

-e chi la offende!-

-ognuno ha i propri gusti- ricordò Sesshomaru.


La situazione, nelle Dolls, invece, non era altrettanto vivace e solare.
Kikyo lavorava fredda e seria, con un’espressione dura.
Rin, invece, andava molto lentamente. Si vedeva chiaramente che era preoccupata.
Ayame, Sango e Kaname, infine, erano tristi e avevano uno sguardo malinconico.
L’unica a stare bene, era Kagome che, però, osservava le altre stupita, proprio non capiva che avevano!
Solo Sango le aveva confidato ciò che era successo e non era certo una bella cosa...
Sospirò.
Non era giusto che, proprio adesso che stava bene e Inuyasha non rompeva in modo eccessivo, tutte, ma proprio tutte le altre ragazze, erano tristi!
Basta!

Alzò un pugno accompagnandolo con uno sguardo deciso. (Stile me e _nejixten_ ndHarua)

Ora avrebbe risollevato la situazione!
Già...
Ma come??
Ma certo! Avrebbe messo in scena un balletto!
Dopotutto, nella sua vecchia scuola aveva fatto la cheerleader!

Prima che potesse anche solo alzarsi, Koga canzonò la propria Ayame.
-ehi Doll! Ti sbrighi? Non abbiamo tutto il pomeriggio! Bah, sei così lenta!-

La rossa appoggiò i fogli su tavolo accanto e così anche le mani, che strinse a pugno.

-Aya...- Rin allungò una mano verso di lei.

Lentamente, sulle guancie della ragazza, scappò qualcosa.
Qualcosa dai suoi occhi verdi come smeraldi, qualcosa che, normalmente, non accade a una ragazza forte.
Ma prima o poi, una lacrime scappa a tutti.

Tutti la guardarono sorpresi e Koga, quando vide quella calda lacrima, seguita da altre, al suo cuore mancò un battito.
Ma che aveva fatto?!

Ayame in un attimo fu fuori dalla stanza.
Koga uscì immediatamente, ma una mano lo fermò.

-lasciami!-

-Koga sta fermo!- ordinò Naraku

-perché?! Hai visto che ho combinato?! Dannazione!-

Koga era fuori di sé.
Aveva ferito Ayame! La sua Ayame!
Come poteva essere stato così cattivo e... cieco?
Cieco a tal punto da non essersi accorto minimamente che aveva oltrepassato il limite!

-sta calmo, lascia andare Kikyo, sono migliore amiche, penso che Ayame sarà molto più contenta di vedere lei, in questo momento-

La Doll passò accanto a Naraku che le rivolse uno sguardo speranzoso, ma che, lei, ricambiò con un’occhiata gelida.
E non a Koga, ma proprio a lui, proprio al suo Master!
Sgranò gli occhi, ma non fece in tempo a dire niente, che se ne era già andata.
Abbassò il volto tristemente.

-dai Naraku- mormorò Miroku mettendogli una mano sulla spalla.

Koga si liberò con uno strattone e lasciò che Kikyo corresse dalla rossa al posto suo.


Ayame era scappata nella sua classe e si era messa in un angolo in fondo, ma questo non era sufficiente a nasconderla e a soffocare i suoi incessanti singhiozzi.

Le sfuggivano senza controllo.
Avrebbe voluto tapparsi la bocca, ma non sarebbe stato sufficiente.
Troppo grande era la valle di lacrime e troppo era il dolore che, come schegge di ghiaccio, le trapassava il cuore.
Maledetto Koga! Tutta colpa sua!
Lo odiava!
Lo odiava con tutto il cuore!
Se solo non l’avesse mai scelta...
Lei non si sarebbe di certo mai innamorata di lui.
Perché... infondo... era questa la verità...
Lei si era innamorata di Koga, ma lui non poteva provare niente.
Non faceva altro che prenderla in giro, non ce la faceva più...

Kikyo entrò nella classe e le si avvicinò.
-Ayame...- disse in tono dolce e con il viso preoccupato.

La rossa cercava in vano di asciugarsi le lacrime, che non accennavano a fermarsi, scendendo su un viso che era sempre stato pieno di vita e che, ora, non poteva far altro che piangere.
-io... io... è tutta colpa di Koga... perché non posso essere come voi? ... se solo fossi più bella...- singhiozzò.

L’amica negò con il sorriso sulle labbra :-no Aya, tu sei già bellissima così, ognuna di noi è diversa dalle altre e tu sei la più solare del gruppo. Nessuna, nessuna, è allegra e vitale come te! Sono sicura che anche Koga pensa lo stesso- cominciò rassicurandola con un dolcissimo sorriso.
Cosa strana per lei.

-sì ma io... io amo Koga!- urlò a pieni polmoni e guardandola in faccia.
Ecco, sì, l’aveva detto, aveva detto ciò che aveva sempre tenuto nascosto a tutti.

-e allora? Non lo vedi davvero Aya? Eppure se ne sono accorti tutti-

-di... di che parli?- chiese titubante.

-Koga ti stuzzica in continuazione perché pensa che sia l’unico modo per starti vicino-

-ma... non capisco... perché fa tutto questo? Dopotutto non dovrebbe avere problemi a starmi vicino, sono la sua Doll...-

-perché lui ti ama, ha solo paura che se mostrasse di più i suoi sentimenti, tu lo rifiuteresti-

-ma... io non potrei mai...-

-ma lui questo non lo sa, non preoccuparti Aya, vedrai che, in qualche modo, riusciremo a farvi stare insieme-

-davvero? oh grazie Kikyo- la rossa abbracciò l’amica; tutta la tristezza era sparita, ed ora, sul suo dolce viso, era disegnato un sorriso semplicemente bellissimo.


-eccole che tornano- annunciò Kaname
Tutti, mentre le due erano assenti, si erano avvicinati per rimediare il disastro di Koga.

-dai vai!- spinse Bankotsu, Koga.

-ma sei sicuro che funzioni?-

-ma certo! L’ho fatto con la maggior parte delle mie Doll ed ha sempre funzionato-

-ok... allora vado!-

-bravo!- dissero contente tutte le ragazze.

-aspetta!-

-cosa?- chiese Koga al moro.

-ricordati, quando siete seduti faccia a faccia, ammiccale, è importante!!!-

-ok!-

Il ragazzo si avvicinò; Ayame abbassò lo sguardo, leggermente rossa in volto.

-ecco Ayame... io volevo chiederti scusa- cominciò un po’ imbarazzato e con una mano dietro la nuca.

Lei alzò lo sguardo stupita.

-e per farmi perdonare, dopo scuola, volevo portarti al centro commerciale, faremo quello che vuoi tu, se vuoi fare shopping lo faremo, se vuoi andare al bar ci andremo... oh! Tutto pagato da me, ovviamente...-

La ragazza aveva mantenuto la testa bassa e Koga si stava spaventando.
L’aveva combinata grossa, Ayame non l’avrebbe mai perdonato.
Ma improvvisamente, lei fece un bellissimo sorriso e lo abbracciò.

-certo che voglio andare! Non vedo l’ora, grazie, grazie Koga!- esclamò felicissima.

Subito, Koga rimase paralizzato, senza capir bene cosa stava succedendo, ma appena lo realizzò, rise assieme a lei e la abbracciò.
Tutti sorrisero e risero, era veramente una scena dolcissima.


Per la gioia di Koga e Ayame, le ragazze avevano finalmente finito di mettere a posto tutto, la rossa ci aveva messo un attimo, così aveva aiutato anche le amiche e anche loro avevano finito presto, era stata una scena buffissima vedere Ayame correre da tutte come un fulmine e, questa volta, era stato divertente svolgere le proprie mansioni!
Masters e Dolls uscirono da scuola e si fermarono nel giardino.
Kikyo, Rin e Kagome erano aspettate dai genitori in macchina, così erano andate via subito.
Anche Naraku e i due fratelli avevano preferito andare.

-sono proprio una bella coppia- commentò Sango contenta, mentre i due si allontanavano insieme verso il cancello.

-già, sono perfetti insieme- annuì Miroku.

-ciao ragazzi, noi andiamo!!!- urlò Ayame, salutando con un braccio.

-ciao e divertitevi!- urlò di rimando Kaname alzando anche lei un braccio, in segno di saluto.

La rossa annuì e corse da Koga, che sorrise agli amici.

-centro commerciale eh!- disse Kaname con una goccia alla testa.

-già- sorrise Bankotsu con le mani sui fianchi, soddisfatto di sé, tenendo fermo lo sguardo sul punto dove i due piccioncini erano scappati.

-ammiccare quando si è al bar, giusto?- continuò lei col corpo tremante di rabbia.

-oh yes!-

-ma si può sapere che hai in quella testaccia?! Dev’essere un appuntamento normale! Koga non deve far colpo su Aya!-

-non puoi mai sapere!- annuì saccente.

-un caso disperato-

-ahah- rise di gusto il moro.

Kaname lo guardò stupita.
Era la prima volta che rideva con lei.
-sai caro, sei un po’ lunatico- disse con un mezzo sorriso.

-e perché?- chiese con espressione infantile.

-beh...- cominciò a capo chino e con viso leggermente imbarazzato :-questa mattina, eri molto arrabbiato con me e, ora... stiamo scherzando-

Quell’espressione...
Ancora l’espressione di quando si erano visti alla 5^ ora.
Possibile che... possibile che era rossa in volto a causa sua?
Ma certo che era così!
Che idiota! Si era arrabbiato per un qualcosa che aveva combinato lui stesso!

-già... hai ragione- rispose guardandola con un sorriso :-mi spiace per il mio comportamento-

La mora negò con la testa :-vai tranquillo- lo rassicurò guardandolo con il medesimo sorriso :-sono contenta che abbiamo fatto pace-

-anche io-

Rimasero in silenzio a guardarsi sorridendo.
Nessuno fiatava.
Blu nel blu.
Zaffiro nell’oceano.
Fu Miroku a spezzare l’incantesimo.

-non vorremmo disturbarvi ma... noi andremmo, voi che fate?-

Il Master si ridestò :-sì andiamo anche noi ora, vuoi un passaggio?-

-no!- esclamò contento :-accompagno a casa Sango a piedi-

-te l’ho detto Miroku, non devi farlo per forza, a piedi di metteremo un po’...- intervenne la ragazza.

-lo faccio con piacere-

“Bravo Miroku” pensò felice il moro.

-allora ci vediamo domani, le nostre limousine sono arrivate- salutò Kaname abbracciando l’amica, per poi correre verso il cancello.

-ciao- salutò l’altro.

-ciao ragazzi!- esclamarono Doll e Master.

-andiamo?- chiese voltandosi verso di lui.

-ai tuoi ordini principessa!-

-scemo!-

E, ridendo, si allontanarono dall’amata scuola, che li aveva fatti incontrare e conoscere.


Ayame e Koga, passarono il resto del pomeriggio al centro commerciale, ovviamente a fare shopping.
Per quanto una ragazza potesse essere una maschiaccia, non poteva odiare lo shopping, ed è il massimo se poi ci vai con la persona che ti piace.
La rossa, si provò qualsiasi cosa che trovava e rimaneva sempre indecisa, così Koga era costretto a comprarle tutto...
Beh, non proprio costretto, dato che alla fine decideva sempre lui di prendere entrambe le cose.
Ma dopo tutto, cosa non avrebbe fatto per Ayame, e poi vederla uscire dal camerino, a volte sicura di sé e ad altre timida, la rendeva irresistibile e poi, a suo parere, le stava bene ogni cosa.
Alla fine, i due si fermarono al bar.
La ragazza ordinò una cioccolata calda, e Koga un tè caldo e ad entrambi furono portati dei pasticcini e biscotti.
La gente, subito, al loro ingresso, li aveva guardati allibita, il moro infatti portava un sacco di borse, ma poi avevano notato Ayame e di come erano felici insieme, così alla fine, avevano riso ed avevano portato l’attenzione su altro.

-ecco il tè, la cioccolata ed i pasticcini- disse il cameriere.

-grazie- risposero in coro.

-di niente- e l’uomo se ne andò.

-sempre il tè, vero?- lo canzonò la rossa.

-certo, sono le cinque!-

-guarda che sono le sei- rispose con una goccia alla testa.

-piccoli dettagli irrilevanti- rispose bevendo un sorso.

Lei sorrise, doveva sempre aver ragione.
-sai Koga... sono contenta di essere qua con te- disse con il viso basso e le gote arrossate.

-Ayame...- rispose stupito staccando le labbra dalla tazza.
Sorrise.
-anch’io e mi scuso per il disastro di oggi, non avrei voluto farti piangere-

-non preoccuparti, sei già stato perdonato e poi, mi sembra che con tutto quello che mi hai comprato, non avrei potuto non perdonarti- finì con un bel sorriso inclinando la testa da una parte.

-grazie, sei veramente unica-

-lo so!-

-non ti smentisci mai vero?-

-già-

-a parte questo... Ayame- alzò il viso deciso :-tu mi piaci moltissimo, provo un sentimento molto forte per te, e soprattutto sincero. Ayame, vuoi essere la mia ragazza? Ti prego, dimmi di sì-

Il cuore le batteva fortissimo e quelle parole, erano tutto ciò che avrebbe sempre voluto sentire.
Erano tutto ciò che desiderava.

-sì Koga-

-davvero?!- esclamò senza riuscire a contenere la sua felicità.

-sì... sì!-

Koga si alzò e andò ad abbracciarla, davanti a tutti, senza la minima vergogna.
Non gli importava delle persone attorno perché, Ayame, era la ragazza che gli faceva battere il cuore e che lo rendeva felice più di qualsiasi altra cosa al mondo!
La sollevò e fecero un giro su di loro.

-ti amo Ayame!-

-ti amo anch’io Koga!-

E i due, in mezzo agli applausi di tutti, che si erano alzati in piedi, si baciarono, felici di aver finalmente detto ciò che provavano veramente.



Angolino:
che cariniiii <333
Assolutamente adorabili!
Finalmente una coppia si è unita! Chi l’avrebbe detto, proprio quei due lì!** Per me stanno splendidamente insieme, voi che ne dite??
Ahh ci voleva qualcosa di dolse dolse, in mezzo a tutta questa confusione!
C’è solo da sperare che, ora, Kikyo perdoni Naraku e Goryoumaru non riesca a far breccia nel cuore di Sango.

Grazie mille a
KaDe   e   lolle23  per aver aggiunto la ff alle seguite
Jiada95  e  serin88  per avermi aggiunto tra gli autori preferiti
^^

_nejixten_: hai capito che aveva Ayame? Era innamorata <3 tra qualche giorno (ho intenzione di aggiornare il prima possibile questa volta ù.ù) vedrai che intendeva Inu!

icetta_tigrotta8: in effetti, alla fine qualcosa di male Koga l’ha fatto ad Aya, ma involontariamente, poi si è fatto perdonare con una delle più belle cure che possano esistere per una ragazza (ma anche donna e “anziana” [non dico bambina perché da piccola odiavo fare shopping xD]), quindi lo possiamo far restare in vita?? Fallo per Ayaa ** (fallo per meee!! ndHarua e Ayame che ti pregano in ginocchio). Bisogna dire che questa volta Rin ha superato sé stessa!**

Dolce Kagghy: ti posso capire è.é anche a me la prof di inglese ha abbassato il voto e nell’orale mi ha umiliata (per la 100^ volta) davanti a tutti e fatto domande che non erano nel programma (così come quello di musica), ma non capisco perché!! Sigh io sono gentile con i prof!!
Beh, ora sai che aveva Ayame e, fortunatamente, il suo problema è già stato risolto, e più che positivamente direi!^^

Sesshy_91: non preoccuparti se non potrai sempre recensire^^ ti capisco perfettamente. Si spera che, prima o poi, Kaname riesca a far imparare a Bankotsu ad essere un po’ più calmo e ad analizzare meglio la situazione (mi riferisco all’ultima scena di loro due, dove ha avuto un’illuminazione improvvisa!xD)

serin88: sono contentissima che ti stia facendo piacere Kikyo! Sembra che il carattere che le ho fatto adottare, piaccia a molti^^ grazie dei complimenti **

nebo_95: grazie Anadì! :D adesso vado ad aggiungere il tuo amato su fb ;) ciaoo xD

Allora, fans di questa bella coppietta, vi è piaciuto? Spero proprio di sì!
Che le fans di Inu e Kaggy si preparino perché, finalmente, la loro pazienza è stata premiata e qualcosa comincerà a smuoversi!
Vi lascio sulle spine e vi mando un bacio.
A prestoo!

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Capitolo 16
*** Io Non Sono Una Bambola ***


Bambola 11 Ciao a tutti!
Il capitolo che i fans di Inu e Kaggy aspettavano tanto impazientemente (perché è così, vero??è.é ndHarua che vi minaccia con un fucile puntato)
C’è anche un’altra sorpresina per tutti, quindi, vi lascio al cap^^
Buona lettura!



16. Io Non Sono Una Bambola



Tra un’avventura e l’altra, era finalmente arrivato il primo periodo di vacanze, quello natalizio!
Quello in cui si poteva stare a casa, davanti ad un bel caminetto acceso, a gustarsi una dolce cioccolata calda, avvolti da una coperta.
Magari al buio, con la tv accesa ed un film d’amore, con le sole luci del fuoco ardente, delle lucine dell’albero di natale e della televisione.
Questo era ciò che tutte le ragazze sognavano, chi in questo modo, e chi con il proprio fidanzato accanto.


Rin scese dalla macchina e si fiondò dalle sue amiche.

-buongiorno ragazze!- appena realizzò la temperatura circostante, diventò una statua di ghiaccio :-aaaaaah!!! Ma che diavolo di freddo fa?!-

Negli ultimi giorni, infatti, la temperatura era scesa molto, fino ad arrivare ai -10°.

-e pensa che io sono qui dalle sette e trenta!!!- urlò Kagome per poi rimettersi a battere a denti.

-e perché?- le chiese la rossa, rifilandosi un’occhiataccia.

-ricordi Aya? Inuyasha vuole che lei venga sempre alle sette e mezza, nonostante lui arrivi un quarto d’ora dopo- le rispose Kikyo.

-e tu perché fai come vuole? Potresti anche venire dopo no?- continuò.

-lui me l’ha ordinato e alla fine ho ceduto. Solitamente arriva alle 7 e 45, ma di tanto in tanto viene anche prima, quindi sono costretta-

-povera te- disse Sango.

-già- mormorò sconsolata la mora.

-eccoli là- notò Kaname.

Ayame corse subito verso Koga e lo abbracciò.
-Koga!!! Sto morendo di freddo!!!- piagnucolò

Lui ricambiò l’abbracciò.
-non preoccuparti, adesso ci sono io- la consolò per poi baciarla

-che carini che sono!!!- dissero in coro Rin, Kagome e Sango, mentre le altre due ridevano.

Nonostante stettero insieme da circa una settimana, erano già attaccatissimi.
Si vedeva chiaramente che si amavano.
Ovunque andassero, le persone non potevano non sorridere vedendoli insieme e non solo per l’amore che sprigionavano, ma per la loro allegria e vitalità, che accumunava entrambi.

-buongiorno Doll- salutò Inuyasha.

“Grr quanto lo odio!!!” pensò Kagome :-quante volte ti ho detto che ho un nome?!-

-abbastanza perché io non me ne ricordi-

“Prima o poi lo impicco!” la mora si limitò a sbuffare e a girarsi da un’altra parte.

Rin, nel frattempo, era intenta ad osservare ogni minimo movimento di Sesshomaru.
Cavolo, quanto le piaceva.
Ogni volta che la baciava, si sentiva al settimo cielo, solo... che a volte lui osava troppo.
Più di una volta aveva cercato di infilare le mani sotto la maglietta o la gonna, e questo la intristiva parecchio.
Probabilmente se faceva così, voleva dire solo una cosa...
Dio quanto faceva male ammetterlo, ma era la verità.
A Sesshomaru interessava solo il suo corpo, nient’altro.
L’aveva detto anche Kagura, che lo conosceva da molto più tempo...

-buongiorno- salutò l’albino

-guardate hanno aperto le porte, entriamo?- chiese la moretta.

-si, andiamo- rispose Kaname, capendo che qualcosa non andava.

-ehi ma... che hanno?- chiese Sango.

Kikyo scrollò le spalle.
In quel momento arrivarono anche Naraku, Bankotsu e Miroku.

-come mai stanno andando dentro?- chiese il secondo vedendo le due Dolls entrare nell’istituto.

-non lo sappiamo- rispose Ayame.

Bankotsu guardò Sesshomaru.
Era serio e osservava Rin andarsene.
Chissà cos’era successo...

Intanto due persone dai medesimi occhi, vedevano tutto da posizioni diverse.
La prima era una ragazza.

-bene, ancora un po’ e Sesshomaru sarà mio-

L’altra persona era un ragazzo dai capelli mori legati in una treccia e dai simili occhi rossi.

-brava, stai lontana dal tuo Master; non lo sai, ma sei sempre più mia- rise.


Kagome e le altre, alle prime due ore avevano attività fisica.
Sango e Ayame erano entusiaste, ma la mora non era dello stesso parere.
Odiava quella materia, non le piaceva affatto scompigliarsi i capelli, mettersi pantaloncini corti e correre per ben due ore.
La loro prof era super cattiva, e subito dalla prima lezione, aveva preso male Kagome ed ogni scusa era buona per farle fare del lavoro extra.
Ed ora eccola là che faceva, insieme ai suoi compagni, i giri di pista.

-forza alzate quelle gambe!!!- urlò la prof :-brave Ayame e Sango!- loro due erano le cocche :-dai Kagome! Mettici più impegno! Guardati come sei lenta!-

-ma come si permette quel brutto pinguino!? Voglio proprio vedere lei correre!- bofonchiò Kagome.

-hai detto qualcosa?!- strillò l’insegnante.

-no no!- rispose spaventata.
Non capiva proprio come quella donna potesse dirle dietro in quel modo!
Proprio lei che era grassa e bassa.
Dagli studenti era stata soprannominata pinguino e diceva sempre su a tutti ma, meno male, c’era il bidello Alfonso, che sparlava di lei, quindi diventava tutto un po’ più divertente.

Kagome cominciava ad accusare la fatica.
Non voleva rimanere indietro rispetto agli altri, avrebbe fatto una figura orribile ed era l’ultima cosa che voleva!
Eppure, oggi si sentiva terribilmente stanca.
Gli occhi le si chiudevano come niente e faticava a tenerli aperti.
Le gambe erano pesanti e le sembrava uno sforzo immane portarle avanti.
Ma non poteva fermarsi, la prof le avrebbe detto subito qualcosa, l’avrebbero chiamata pigrona in tutta la scuola ed Inuyasha l’avrebbe presa in giro a vita.
No, non poteva! Non poteva. Non poteva...
Kagome barcollò, e cadde a terra, stremata.


La campanella della ricreazione trillò e gli alunni si riversarono nei corridoi.

-ragazze io vado un attimo da Aya, vi spiace?- chiese Kikyo.

-ma figurati, vai pure- rispose Kaname con un sorriso.

-ehm... Kana io devo andare in bagno un attimo, giuro che ci metto pochissimo!-

-non preoccuparti Rin, io vado dalle altre intanto-

-ok, grazie, a dopo-

Kaname sospirò vedendo la sua migliore amica andarsene.
Sapeva che adesso Rin aveva bisogno di stare un po’ da sola e rispettava questa sua idea, le avrebbe detto più tardi cos’era successo.

Si girò e cominciò ad incamminarsi verso l’aula delle altre ragazze.
I corridoi erano pieni di ragazzi e qualche volta bisognava stare attenti che non ti venissero addosso.
Improvvisamente, Kaname scorse un viso e degli occhi fin troppo conosciuti.
Per un attimo sentì qualcosa di strano dentro di sé.
Era paura.
Sì, quel ragazzo, Hiten, le faceva paura.
Ogni volta la osservava da capo a piedi e si soffermava sempre sui punti che più odiava.
Si vergognava terribilmente quando lei camminava e lui non le staccava gli occhi di dosso.
La prima volta che l’aveva sorpreso, l’aveva guardato piuttosto male, ma non si era intimidito per niente, anzi, era sembrato perfino divertito della situazione.
Poi... era arrivato Bankotsu, che aveva preso con forza il suo braccio.
Ricordava bene il dolore provato in quel momento e lui che non aveva intenzione di lasciarla, che la sgridava e le urlava contro, a dir poco infuriato.
Ed ora, ecco di nuovo quegli occhi rossi su di lei, per l’ennesima volta, e che ardevano di desiderio.
Avrebbe voluto correre, ma così avrebbe capito che aveva potere e non poteva permetterlo.

Con un terribile groppo alla gola, passò davanti al gruppo e subito cominciarono i fischi e apprezzamenti sul suo corpo.
Perché?! Perché facevano tutti così?!
Lei non era una bambola!

Girò al primo angolo e si mise a correre spaventata.
Ora voleva solo raggiungere in fretta le sue amiche.

-Kaname!- urlò Rin da lontano, che dopo essere andata in bagno, aveva incontrato le amiche.

La mora si girò e le vennero incontro.

-presto, dobbiamo andare in infermeria-

-perché?- chiese confusa.

-Kagome si è sentita male durante motoria-

-cosa?! Andiamo-


Kagome aprì lentamente gli occhi.
Il corpo era indolenzito, ma comunque riuscì a portare una mano sulla testa, le faceva male.
Si guardò intorno.
Era in un letto bianco e attorno c’era una tendina.
Sbatté gli occhi più volte per mettere a fuoco le immagini.

-finalmente ti sei svegliata- disse una voce, sembrava una presa in giro.

-Inuyasha...- rispose con voce fievole :-che... che mi è successo?-

-sei svenuta durante motoria, l’infermiera ha detto che è stato per gli eccessivi sforzi-

-ah...- sgranò gli occhi “vuoi vedere che...” :-non dirmi... che è perché alla mattina mi alzavo presto, vero?!-

-se vuoi proprio saperlo, sì è per quello. E ti dirò- il suo viso assunse un’espressione malvagia :-ti ho sempre fatta venire presto perché tu svenissi. Sapevo che primo o poi avresti ceduto. Ed io ne avrei approfittato-

-co... cosa?- chiese impaurita.
Che voleva dire “ne avrei approfittato”.
Non poteva proprio dire quello.
Si rifiutava di crederlo!

Ma Inuyasha si alzò e le tirò via la coperta.
-che stai facendo...?- ora aveva veramente paura.
Non voleva che la toccasse di nuovo.
Le era già bastata l’ultima esperienza.

Come una bambola, la mise seduta e si posizionò tra le sue gambe.
Con uno strattone, la avvicinò.
Cominciò a baciarla e con le mani le tenne fermi i polsi.
Kagome cercava di spostare il viso, ma appena ci provava, Inuyasha aumentava la presa.
Cominciava a disperarsi.
Perché Inuyasha era così?!
Perché gli interessava solo il suo corpo?!
Lei era di più di una bambola!

-ti... ti prego, lasciami- sussurrò con le lacrime agli occhi, mentre una sua mano era già sotto la gonna e le sfiorava gli slip.

Alla vista di quelle lacrime sincere, Inuyasha esitò.
Che fare?
Continuare e ignorare le sue suppliche o avere pietà?

Scorse in lontananza le voci delle altre Doll.
Chiuse gli occhi un attimo.
Avrebbe avuto pietà, ma la prossima volta, sarebbe arrivato fino in fondo.

Riaprì gli occhi e la lasciò.
-ci vediamo dopo, Kagome- finì con un sorrisetto.

L’albino si incamminò verso la porta, fece appena in tempo a schivarla, che le ragazze entrarono.

-Inuyasha...- disse stupita Ayame che fu la prima ad entrare e che se lo ritrovò davanti.

-ciao ragazze- salutò prima di uscire e andarsene.

-ma... che ci faceva qua?- chiese Rin mentre tutte lo guardavano.
Tutte tranne Sango, che era corsa preoccupata da Kagome.

-Kaggy come stai? Ti ha fatto qualcosa?-

-ecco... io... no, va tutto bene- rispose a capo chino :-preferisco parlartene dopo- le disse a bassa voce.

-oh bene, vedo che ti sei svegliata, Kagome vero?-

La ragazza annuì alla donna che era appena entrata.

-io sono l’infermiera, mi chiamo Linda. Scusami se al tuo risveglio non ero qua, ma dato che hai dormito due ore e mezza, sono andata a prendermi un caffè-

-due ore e mezza?!- urlarono in coro, Kagome compresa.

-eh già- rispose Linda con una goccia alla testa :-ma comunque, ero piuttosto tranquilla, dato c’era quel ragazzo con te-

-come lo sapeva? Io quando mi sono svegliata, credevo che fosse appena arrivato, poiché avevo visto l’ora...-

-oh no, lui appena ha saputo che non eri stata bene, è stato con te tutto il tempo, saltando le lezioni. Quando gli ho chiesto se voleva tornare in classe, ha negato subito. È un gran caro ragazzo, è il tuo fidanzato giusto?-

-ehm... no- disse la mora un po’ rossa :-io sono una delle aiutanti dei ragazzi del comitato studentesco-

-ah ora è tutto chiaro. Beh allora sei fortunata, non si trovano tanti ragazzi della vostra età, che non mollano una ragazza per tutto questo tempo. Ora comunque è meglio se ti riposi. Il tuo corpo è piuttosto affaticato-

-grazie... ragazze ci vediamo dopo-

-sì, ciao Kaggy- la salutarono per poi andarsene.

Appena furono fuori.
-ehi, avete sentito? Inuyasha le è stato accanto per ben due ore e mezza!!!- urlò Ayame.

-SHH!!!- dissero assieme.

-scusate eheh-

-comunque, è veramente strano che lui abbia fatto tutto ciò. Solitamente non vanno mai d’accordo...- disse Kikyo.

-è vero, ma da quanto mi ha detto Kaggy, deve essere successo qualcosa, era piuttosto turbata-

-Sango ha ragione, ha dato anche a me la stessa impressione- annuì Kaname.

-e poi avete visto il sorriso che aveva lui quando è uscito? Sembrava vittorioso e compiaciuto- ricordò Rin.

-comunque lei mi ha detto che me ne parlerà dopo. Adesso torniamo in classe. Ciao ragazze- salutò Sango.


Come al solito, dopo scuola erano tutte a svolgere i loro compiti di Doll ed i ragazzi parlavano in disparte.

Naturalmente avevano già saputo che Kagome era stata male e di quello che poi Inuyasha aveva cercato di fare, per la verità, loro sapevano già tempo il piano dell’amico, ma chiaramente non ne avevano fatto parola con nessuno.
I Masters erano un gruppo terribilmente unito.

-...e quindi alla fine non ce l’hai fatta- commentò Naraku.

-sfortunatamente no, stavano arrivando le altre Dolls e me l’hanno impedito-

-se mi fossi trovato nella tua situazione, ora come ora, avrei chiuso la porta e non avrei permesso a nessuno di entrare- spiegò Bankotsu guardando Kaname con desiderio.

-tanto la tua Doll è forte, fidati, non sverrà mai- disse Miroku.

-sei proprio sicuro? Mi verrebbe voglia di portarla in uno stanzino come ha fatto Inu, quella sì che era stata una trovata geniale-

-già, è l’unico modo per farti qualsiasi ragazza- annuì Naraku.

-ultimamente voglio anch’io qualcosa in più da Rin-

-anch’io...-

Naraku, Bankotsu e Sesshomaru fecero un lungo sospiro.
Insieme ad Inuyasha, erano quelli che facevano più fatica a tenere le mani a posto e che non si fermavano solo ai baci, quando erano decisi.

-e a te come va con Kikyo? Ultimamente mi sembrate distanti- chiese Koga.

-già...- rispose fattosi triste :-è dalla settimana scorsa, quando è successa quella cosa, che non mi parla più e se deve, lo fa molto freddamente-

-io penso che sia l’unica persona che possa tener testa a Sessho- commentò Miroku.

Il moro accennò un sorriso.

-almeno stanno arrivando le vacanze, vi basta trovare una qualsiasi ragazza- disse rivolto a Bankotsu e Sesshomaru :-e tu Naraku puoi cercare di farci pace uscendo insieme, nessuno vi disturberà e potrete chiarire-

-speriamo davvero-

-forse non hai ancora capito- cominciò Sesshomaru.

-noi vogliamo le nostre Dolls- continuò Bankotsu.

-idea!- si illuminò Koga :-Dolls venite qua!- esclamò felice.

-illuminaci Koga- disse poco entusiasta Bankotsu, con braccia e mento appoggiati sul tavolo.

Ayame si sedette sul proprio ragazzo, che cominciò a parlare -ascoltate, mi è venuta in mente un’idea per passare tutti insieme le vacanze natalizie, in un modo divertente-

-continua- acconsentì il moro facendosi serio, ma senza cambiare posizione.

-se per te non è un problema, Ban, potremmo passarle nella tua villa in montagna, non è molto lontana e possiamo starci tutti-

-buona idea Koga!- esclamò Miroku.

-a quanto pare, anche a te vengono dei colpi di genio lupastro-

-grr! Stai zitto cane rognoso!-

-quindi si va in montagna?- chiese ansiosa Sango.

-per te è un problema Ban?- chiese Sesshomaru, senza essersi scomposto e con le braccia incrociate, in realtà l’idea di passare due settimane con i suoi amici e Rin, lo faceva fremere.

-no, assolutamente. Oggi dirò di farle dare una spolverata e poi sarà pronta-

-perfetto, quindi si va in montagna!- urlò Inuyasha.

-siii!!!- gridarono tutti in coro, tranne Kaname, Kikyo, Bankotsu, Naraku e Sesshomaru, che però sorrisero.
Ognuno di loro ne era sicuro, sarebbe stata una vacanza bellissima!



Angolino:
allora, soddisfatti??
Inuyasha ere davvero lì solo per approfittare di Kagome?
Ha aspettato veramente, tutto quel tempo solo per questo?? Mmh...

Grazie a sara_sessho per aver aggiunto Doll tra le seguite!^^

_nejixten_: sììì sono carinissimi quei duee ** hai ragione! Ormai questo è diventato il nostro stile, il migliore <3 e per Kaggy facciamo uno strappo alla regola! ;)

serin88: sono felicissima che ti sia molto piaciuto il capitolo, e ancor di più il fatto che apprezzi Ban e Kaname (soprattutto quest’ultima, poiché è un personaggio di mia invenzione). Fidati, dal 17° cap, ci saranno sorprese a non finire!^^
non sai quanto sono contenta di essere una delle tue autrici preferite!!

nebo_95: sono felice che ti sia piaciuto così tanto^^ dai su, porta pazienza, ti capisco bene, a me sembra che un mese sia un’eternità. Beccata xP non lo aggiungerò xD ciao Dinny ti voglio tanto bene anche io!

Ed ora che staranno tramando Hiten e Kagura?
Kikyo e Naraku faranno pace?
Mentre Rin e Sesshomaru, riusciranno ad avvicinarsi mettendo da parte freddezza e paura?
Tutto ciò lo scopriremo nei capitoli:

Vacanze in montagna
Ovvero scherzi, coccole e battibecchi continui!

Ciaoo ;)
Kiss.

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Capitolo 17
*** Situazioni Imbarazzanti! ***


Bambola 12 Sono di nuovo qua!
Ditelo che ultimamente sono veloce ;)
Non abituatevi però xD
Ultimamente in pochi commentano... spero che sia per le vacanze! ò.ò
In questo 17° capitolo, ci sarà una scena un po’ spinta... spero che non vi darà troppo fastidio.
Avviso, quindi, che in questa “serie” di Doll ce ne saranno parecchie, probabilmente, se vi daranno qualche problema, fatemelo sapere e le alleggerirò.
Buona lettura!^^

Vacanze in montagna

Ovvero scherzi, coccole e battibecchi continui!




17. Situazioni Imbarazzanti!



Dal giorno della decisione di andare in montagna, era passata una settimana.
Una settimana in cui tutti non facevano altro che pensare alla meravigliosa vacanza.
Dopo tutto, era molto meglio passare un periodo con i propri amici, che con i genitori.
Per i due fratelli e Koga da una parte non cambiava molto, dato che comunque sarebbero stati tutti “felicemente” insieme, ma, se non altro, c’erano anche i loro coetanei ed erano decisamente più contenti.
Per Koga, poi, era un sogno, nel gruppo lui e Ayame erano gli unici fidanzati quindi per entrambi era una specie di sogno, poter passare ben due settimane insieme.
Spesso, nei pomeriggi che la ragazza doveva utilizzare per i suoi impeni di Doll, Koga la portava in un’altra aula, costringendola o, meglio, facendola cedere ad utilizzarli come due fidanzati, di conseguenza, i lavori venivano puntualmente rimandati!
Da quando stavano insieme, il loro rapporto era notevolmente migliorato, si dicevano più o meno tutto.
Era bellissimo stare insieme.

Per gli altri Masters e Dolls, le cose procedevano come una settimana fa.
Rin, ogni volta che Sesshomaru la baciava, non aveva mai la forza di reagire, anche se sapeva che non era giusto che facesse come gli pareva, lei non era una bambola, non si faceva fare ciò che gli altri volevano!
Ma... con lui... non aveva proprio la forza di reagire.
La verità è che le era sempre stato difficile ferire qualcuno, in particolare i ragazzi.
Ogni volta che un suo fidanzato non le piaceva più, faceva una fatica tremenda a lasciarlo, e la maggior parte delle volte, alla fine era lei quella ad essere lasciata e doveva subirsi tutti i “mi dispiace” delle sue amiche, nonostante lei ne fosse felice.
Quindi ora, non sapeva proprio che fare con Sesshomaru, ed ogni volta, cadeva sempre nella sua trappola e mai, riusciva a liberarsi.


Kaname aveva appena finito di preparar le valigie.
Beh, in realtà, le domestiche avevano appena finito.
A lei era bastato decidere cosa portare (due quinti del suo guardaroba che occupava una stanza intera), e le domestiche avevano preparato il tutto: 5 valigie e 2 beauty.
Ed ora, con il suo cappotto lungo, si accingeva a uscire di casa.
Chiuse la porta dell’enorme villa e percorse il vialetto in mezzo al prato.
Alle 9 di quel primo giorno di vacanza, in giro non c’era nessuno.
Le imposte delle case erano chiuse e intorno c’era solo una fitta nebbia, che faceva passare a stento i deboli raggi del sole.
Tutto ciò, faceva sì che i passi della ragazza avessero un effetto piuttosto sinistro.

Philiph la fece entrare nella limousine e subito partirono.
Il luogo dell’incontro era la scuola e il viaggio fu piuttosto veloce.
Quando arrivò, notò che mancavano solo lei e Rin.
Scese e andò incontro alle amiche.

-buongiorno!- salutò con un sorriso.

Tutti gli altri la salutarono di rimando.

-ora manca solo Rin- commentò il capo dei Master.

-speriamo arrivi presto, non ho voglia di congelare in questo postaccio, per di più il primo giorno di vacanze natalizie!- borbottò Inuyasha.

-quanto la fai lunga! Vedrai che tra poco sarà qua- lo rassicurò Koga.

-ehi Doll, dove sono le tue valigie?- chiese Bankotsu.

-sono nella limousine, vieni-

Appena il maggiordomo aprì il baule, la mascella del ragazzo toccò terra.

-ma sei fuori?! Quanta roba hai portato?-

-due quinti del guardaroba- sorrise tranquilla.

Lui cascò con un tonfo.

-eh dai, non è poi così esagerato, non me ne sono nemmeno accorta. Io tiravo fuori i vestiti, e le domestiche mettevano dentro- rise con una mano sulla guancia :-guarda arriva Rin!-

Subito la mora si avvicinò ai due.
-ciao ragazzi, ehi Kana quante valigie!- disse sorridente, senza sorprendersi affatto.

“Ah le donne!” pensò Bankotsu sconsolato.

Poco dopo...
Dato che Kaname e Rin erano state le ultime ad arrivare e mancavano solo le loro valigie, si ritrovarono in macchina con i loro Masters.
Gli altri invece, erano in una macchina da otto posti e a guidare era Naraku, dato che aveva già la patente come Sesshomaru.

-se non altro, siamo solo in quattro, tra cui il tuo bel Master- sussurrò Kaname all’orecchio di Rin, che arrossì immediatamente.

-mhpf, tutta colpa vostra! Se solo foste arrivate prima, ora saremmo con gli altri e ci sarebbe qualcun altro qua!- borbottò Bankotsu come un bambino, a braccia incrociate.

-scusa se una persona che è qua presente, ha fissato l’orario per le 9 e 15!- rispose velenosa

-ehi Miss Perfezione, se lei avesse portato meno vestiti, ce l’avremmo fatta-

-coosa?!

-sei anche sorda adesso?-

-aaah! Bankotsu io ti strangolo!- esclamò prendendolo per il collo.

-dai ragazzi piantatela, posso capire un comportamento del genere da Bankotsu, ma da te Kaname no- disse Sesshomaru divertito.

-ma come ti permetti?!- ringhiò il moro attaccandosi al collo dell’amico.

-state fermi o faremo un incidente!- continuò Rin, cercando di staccare le mani di Kaname e Bankotsu, ma senza risultato.

In sintesi: Kaname strangolava Bankotsu, che strangolava a sua volta Sesshomaru, con Rin che cercava, seriamente preoccupata, di salvare la situazione e, possibilmente, non finire nel fosso!

-okay adesso basta!- urlò alterato :-Sesshomaru, appena arrivati, mi vendico e tu, Kaname- intimò puntandole un dito contro :-dopo vedi-

Tra uno scherzo e l’altro, le due ragazze si addormentarono, mentre Sesshomaru e Bankotsu continuarono a parlare.

Dopo un’ora e mezza di viaggio, i ragazzi si fermarono in un autogrill.
Tutti scesero, tutti tranne Kaname, che Rin aveva preferito lasciar riposare.

Nell’altra macchina non era successo gran ché.
Le solite litigate tra Inuyasha e Kagome, le toccatine insistenti di Miroku, i silenzi di Kikyo, accompagnati dagli sguardi di Naraku che di tanto in tanto le lanciava, distaccando gli occhi dalla strada.
Ayame si era addormentata tra le braccia di Koga, e per lui era stato bellissimo poterla coccolare ed accarezzarle i capelli.

Bankotsu, dopo aver salutato gli altri, stava tornando in macchina, quando Sesshomaru lo fermò.

-Ban mi fai un piacere? Potresti metterti dietro? Vorrei avere Rin al mio fianco-

-ma certo!- detto questo tornò in auto.

Il ragazzo si sedette e sospirò.
Dopo la notte passata, era piuttosto stanco.
Accanto a lui c’era Kaname che dormiva beata, con le gambe piegate sui sedili. Si era messa comoda la ragazza!
Chissà... forse, poteva divertirsi un po’...
Improvvisamente, il cellulare gli vibrò nella tasca dei jeans, destandolo dai suoi bei pensieri.
Lesse il messaggio e, con un ghigno, rispose alla provocazione che gli era arrivata.
Guardò l’ora.
Mancavano ancora più di 20 minuti prima che gli altri tornassero.
Il tempo sufficiente per...

Click!

Le porte della macchina si chiusero con la serratura.
Si tirò via il giubbotto e lo buttò dietro.
Tolse poi gli scarponi e si avvicinò a Kaname.
Lentamente le aprì le gambe, avvicinando i loro corpi con le mani che le aveva appoggiato dietro alla schiena.

-Kaname- sussurrò il suo nome.

La ragazza aprì gli occhi assonnati, per poi sgranarli quando capì la loro posizione.

-lascia Bankotsu! Lasciami!- esclamò dimenandosi immediatamente, cercando di liberarsi spingendo con una mano contro il suo corpo.

-stai calma- continuò con il sorriso sulle labbra, apparentemente divertito e calmo.
La baciò con trasporto, facendo vagare la mano per il suo corpo.

La Doll era in chiara difficoltà, voleva che la liberasse, ma non l’avrebbe fatto e non ci sarebbe riuscita da sola.

Quando si staccò, le sollevò il maglioncino rosa, togliendolo e lasciandola con addosso una canotta.
Le baciò il collo, scendendo sul petto.

-a... aspetta!-

-mh?- chiese guardandola, ma mantenendo il viso sul seno, facendole il solletico con il respiro.

-gli altri potrebbero arrivare da un momento all’altro!-

-no, torneranno tra più di un quarto d’ora. Come vedi, abbiamo tutto il tempo-

-per... per che cosa?-

-uff! Kaname mi stai facendo passare la voglia sinceramente. Okay, okay, va bene-

-cosa?-

-sarò velocissimo e non sarà niente di ché-

-che vuoi fare?-

-alla fine non potrai non dire che sono un amante eccezionale!-

-piantala di fare il narcisista!-

-dai basta con le parole-

Le alzò la canotta e il reggiseno.

-AAAH! Cosa fai?!- urlò colta alla sprovvista, coprendosi con le braccia.

-shh- mormorò a fior di labbra, lasciandole un bacio a stampo, abbassandosi, poi, sul seno.


-ragazzi io vado a vedere se Kaname si è svegliata, così mangia qualcosa e non avrà problemi per il resto del viaggio- disse Rin.

Masters e Dolls erano divisi e parlavano per conto proprio.

-aspettate... ma in macchina non c’è anche Bankotsu?- chiese Miroku.

-sì- rispose Sesshomaru bevendo un sorso di succo di frutta dalla cannuccia.

-e quindi è probabile che...- continuò Naraku.

-già- rispose ancora calmo.

-ma che cavolo la mandi là, allora?!- urlò Inuyasha, attirando l’attenzione generale.

-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!- Rin lanciò un urlo.

-accidenti!- imprecò l’albino.

-invece di rimanere qua come delle donnette a preoccuparvi, muovetevi e andiamo alle macchine- disse freddo il presidente, lasciando tutti senza parole.

Ragazzi e ragazze corsero subito là e la situazione era piuttosto imbarazzante.
Bankotsu teneva stretta a sé Kaname, che aveva la schiena scoperta.
La Doll non aveva neanche il coraggio di guardare gli altri e teneva il viso premuto sul petto del Master.

-che avete da guardare?! Spostatevi!- urlò rosso in volto il moro, dall’interno dell’auto.

I ragazzi si allontanarono e Kaname, imbarazzatissima, poté rimettersi a posto.

-ehi voi due! Si può sapere che ci combinate?- chiese Inuyasha divertito, quando uscirono.

-tsk, sta zitto!- rispose guardando da un’altra parte, mentre Kaname, con le guance imporporate, aveva il viso basso.

-uh hu! Ban è arrabbiato non perché non ha potuto concludere, ma perché si trova in una situazione imbarazzante!- lo schernì Koga.

-che diavolo stai dicendo?!- esclamò rabbioso, guardandolo incollerito.

-beh, Ban, se fossi in te io appoggerei ciò che sta dicendo Koga, non vorrai che si sappia che il grande Bankotsu non è riuscito a portare a termine qualcosa, vero?-

-Inuyasha io, invece, se fossi nei tuoi panni starei attento con le parole perché potresti beccarti un bel pugno da un certo vice-presidente-

-va bene, va bene, perché mai prendersela tanto?- continuò mettendosi le mani dietro la nuca.

-vogliamo riprendere questo maledetto viaggio?- più che una domanda, era un ordine.

-ai suoi ordini!- si mise in posizione da soldato, Naraku.

Borbottando, rientrò in macchina e le ragazze, dopo essersi accertate che Kaname stesse bene, entrarono anche loro.

Quando i ragazzi arrivarono, erano appena le 14:00.
I raggi del sole facevano scintillare la neve caduta la scorsa notte, rendendo il paesaggio semplicemente bellissimo.
Gli occhi di Sango brillarono.
Le era sempre piaciuta la neve, e quello sembrava un paradiso.
Ma fu ancora più felice, quando entrarono nella villa in cui avrebbero alloggiato per due settimane.
Era accerchiata da un giardino curato.
Aveva tre piani, e molte finestre davano su un balcone.
Solo l’ingresso era enorme e le scale in marmo sembravano perfettamente lucidate.
Il lampadario poi era il massimo.
In oro, adornato da tanti piccoli cristalli luccicanti.

-ma questa villa è immensa!- urlarono in coro Sango, Rin, Kagome e Ayame.
Kikyo non disse niente, ma era rimasta a bocca aperta dalla bellezza della casa.
Anche Kaname stette zitta, ma ammise che il padre di Bankotsu, non aveva badato a spese.

-andiamo di sopra a scegliere le camere, ci penseremo noi a portarvi le valigie- disse Bankotsu.

Le ragazze annuirono.

Quando arrivarono in cima alle scale, lo spazio era diviso in due corridoi, e accanto alla prima scalinata, c’era un’altra rampa.

-di sopra c’è la mansarda dove festeggeremo il natale e capodanno, qua invece ci sono le camere. Il corridoio a destra sarà delle ragazze e quello a sinistra sarà nostro. In ogni corridoio ci sono tre bagni già pronti-

-passiamo all’assegnazione delle camere?- chiese Inuyasha con un sorriso malizioso, facendo annuire gli altri.
-allora... io voglio che la mia Doll sia in una camera singola- continuò.

-cosa?!- urlò Kagome :-io non voglio stare da sola!-

-che c’è? Hai paura del buio?-

-figuriamoci! L’unica cosa di cui ho paura, è che tu mi molesti durante la notte!-

-l’idea non mi ha neanche sfiorato- rispose, si capiva perfettamente che era una bugia.

-ad ogni modo sono i Master a decidere- finì la discussione Sesshomaru, facendo arrendere la mora.

-Koga, io posso stare con Kikyo? Ti prego!!!-

Il ragazzo guardò Naraku, che annuì, tanto sarebbe stato lui in camera da solo.
Ayame saltò di gioia e andò ad abbracciare l’amica.

-Ban, che ne dici se a Rin e Kaname diamo le stanze attaccate?-

-direi che va bene. Dolls, voi avrete una camera singola, però avrete il balcone in comune, quindi potrete vedervi quando volete-

-sii!- urlò Rin abbracciando l’altra, che ricambiò felice.

-Sango a te va bene stare da sola?- chiese premuroso Miroku.

-si, nessun problema- sorrise.

-oh mia dea, sei sempre così disponibile- e subito dopo le palpò il sedere.

-brutto maniaco!!!- Sango gli diede un pugno in testa e lo mise K.O.

Dopo mezz’ora tutte le camere erano assegnate.
Sesshomaru e Bankotsu erano insieme.
Koga e Naraku in stanze singole ed Inuyasha e Miroku insieme.
Le Dolls erano andate in camera ed aspettavano le loro valigie.

Ayame stava già facendo casino.
Metteva le mani ovunque.
Gli armadi avanzavano per due persone ed i letti erano abbondanti.
C’era un bel tappeto rosso accanto al camino.
C’erano anche due comodini con specchio.
Kikyo la osservava ridendo, Ayame era troppo buffa quando ci si metteva!

TOC TOC.

Naraku e Koga entrarono con le valigie e finalmente Ayame si fermò.
Beh più o meno dato che saltò addosso al fidanzato.

-Koga!!! Queste camere sono bellissime!!!-

-sono contento che ti piacciano piccola- sorrise scompigliandole i capelli.

-e tu cosa ne dici, Kikyo?-

-piacciono molto anche a me, è stata proprio una bella idea venire qua-

Pronunciò quelle parole freddamente, guardandolo in modo glaciale, cosa che rattristò il master.

-modestamente!- disse Koga facendo ridere la fidanzata e sorridere Kikyo.

Avrebbero mai fatto pace? Cominciava ad avere dei dubbi...


Sesshomaru aprì la porta della camera e trovò Rin sul balcone.
Il vento le spettinava i capelli e la luce del sole la investiva.

-ecco le valigie- disse freddo.

-ehi, solitamente si bussa prima di entrare- sorrise divertita, entrando nella stanza.

-solitamente-

-già...-
Ecco che l’imbarazzo del silenzio tornava e con Sesshomaru, ce n’era fin troppo!
Ma non sapeva mai cosa dire, e neanche adesso.

-ti piace il posto?-

-oh... sì, sì tantissimo!- rispose contenta, con una ciocca di capelli neri arrotolata, nervosamente, al dito.

-bene... io vado in camera, ci vediamo più tardi-

-o... ok-

Il Master era sulla soglia della porta, quando si girò improvvisamente.
-e ricorda, anche se sei in vacanza, i tuoi doveri di Doll restano, quindi preparati a lavorare-

-sissignore!- disse a gambe unite e con una mano sulla fronte.

Gli fu impossibile non sorridere.
-a dopo- salutò divertito.

-ciao...-

Richiuse la porta e si avviò verso la camera.
Possibile che Rin riuscisse sempre a farlo sorridere?

“sissignore!”

Evidentemente sì.
E sorrise di nuovo.


Kaname era sdraiata sul letto, si era tolta le scarpe ed ora era in maglione e jeans.
Quasi, quasi, andava a cambiarsi e restava in canottiera, i jeans poteva tenerli.
Si mise seduta sul letto, stava per appoggiare le mani sul maglione, quando, improvvisamente, la porta si aprì e fece capolino Bankotsu con tutte le valigie.

-ciao, ti ho portato le tue cose- disse entrando e portando tutto dentro.

-gra... grazie- rispose.
Mio Dio...
Se solo si fosse alzata prima, Bankotsu l’avrebbe trovata in canottiera!
Il ricordo di ciò che era successo prima, la mandò in palla, facendola diventare rossa come un pomodoro.

Lui, notando il viso basso e le guance arrossate, non aspettò un secondo.
-che hai?- chiese con il solito tono distaccato.

La ragazza sobbalzò.
-no, niente, niente-

-ehi Kaname-

-cosa?-

-che ne dici di lasciarmi finire ciò che avevo iniziato questa mattina?-

La ragazza si morse un labbro e strinse i pugni, cercando di trattenere la collera.
Alla fine esplose.

-tu te ne devi andare a quel paese! Fuori da camera mia!!!- urlò sbattendogli addosso un cuscino.

Il ragazzo corse fuori e chiuse la porta della camera, prima che lo beccasse.

-ma sei proprio sicura?- chiese divertito, ma allo stesso tempo serio.

-SIII!!!!- strillò, lanciandogli un altro cuscino, che finì sulla porta.

Lo doveva immaginare: in quella vacanza non si sarebbe di certo rilassata!



Angolino:
oookay... ammetto che non sono molto convinta su certi punti di questo capitolo... è molto centrato sulla coppia BankotsuxKaname, spero che per i fans delle altre coppie, non sia stato motivo di delusione ):

Si ringrazia Scorpioncina per l’aggiunta alle seguite!

_nejixten_: siii hai ragione!! Sia su Inuyasha (xD) che è tutto merito alla miracolosa giovinezza!!! *accompagna nejixten ad con la loro personalissima e fantastica alzata di braccio!*

serin88: ahah che carino il tuo cane!** è stato davvero dolce, da parte di Inuyasha, aspettare il risveglio di Kaggy. Già, penso anche io che Kikyo faccia bene ù.ù
Chissà se hai ragione su Sessho... beh, questo avremo modo di capirlo più chiaramente in vacanza! ;)

Dolce Kagghy: non chiamarmi tesoro! Sono molto offesa con te, quindi d’ora in avanti non farti più sentire! Sto scherzando ovviamenteee!!! Tranquilla teso, il tempo passa davvero troppo velocemente e questa estate sta già sfumando!! ç.ç
Davvero ti è piaciuto?! Ohh benissimo, allora sono all’altezza di continuare a scrivere sulla coppia InuxKaggy!^^

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Capitolo 18
*** I Soliti Masters! ***


Bambola 14 18° cap! Il 20° si avvicina di giàà ** e siamo solo a dicembre (quasi gennaio) ò.ò
Sarà tipo: la Storia Infinita! xD
Dai su, senza rompervi ulteriormente, vi dico: Buona lettura!



18. I Soliti Masters!



-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!!!!-

Un urlo si propagò in tutta la casa.
I ragazzi che erano nella sala da pranzo a fare colazione, si girarono verso la direzione dell’urlo.
Rin, spaventata, era anche sobbalzata sulla sedia.

-ma che è stato?!- chiese Ayame sconcertata.

-c’è solo una persona che può aver urlato- disse Kikyo.

-Kagome!- dissero in coro Sango e Kaname.

-e guarda caso, manca anche Inuyasha- notò Rin.

Senza dire niente, le Dolls salirono di sopra, seguite dai Masters, che non proferirono parola.
Quando arrivarono davanti alla porta, l’aprirono subito e la scena che si presentò, era a dir poco assurdamente divertente!
Kagome che prendeva a cuscinate il proprio Master.

-Kaggy ma... ma che succede?- chiese Kikyo senza parole.

Si fermò e, arrabbiata come non mai, prese fiato e spiegò :-questo...- indicò Inuyasha :-questo maniaco, si è infilato nel mio letto e questa mattina l’ho trovato accanto a me!!!- urlò fuori di sé.

-ed hai anche russato- accennò col capo l’albino.

La mora diventò bordò :-ma che cavolo dici?! Io non russo! Ah Inuyasha, se ti prendo...!!!- e riprese a rincorrerlo per tutta la stanza.

-io ne avrei approfittato- disse Naraku.

-già anch’io- annuì Miroku.

-che volete farci? Inuyasha è un povero scemo- affermò Bankotsu.

-non per niente è mio fratello- Sesshomaru alzò una mano e Bankotsu gli diede il 5.

-ma vi siete visti voi?!- urlò Inuyasha, che aveva ascoltato perfettamente il loro discorso.

-vieni qua!- ordinò Kagome.

In un attimo, la casa si riempì di risate serene, accompagnate poco dopo, anche da quelle di Kagome e Inuyasha.

Erano le 9:00 quando si radunarono in salotto per decidere cosa fare.

-io propongo di fare i compiti, facendo sgobbare le Dolls- disse il più giovane dei fratelli.

-guarda che io non conosco i vostri argomenti- rispose acida la Doll.

-e qual è il problema? Li studierai! Secondo il tuo curriculum scolastico, sei una secchiona-

-secchiona a chi?!-

-non ricominciate a litigare- li fermò Sesshomaru :-e comunque no, facciamoli domani alcuni compiti-

-e se scendessimo giù in paese a vedere qualche negozio?- propose Koga

-io non vengo, odio andare in paese. Alla fine non si trova mai nulla di interessante- rispose Kaname e le ragazze annuirono.

-a sciare?- chiese poco convinto Miroku.

-troppa fatica- dissero in coro tutte, escluse Ayame e Sango.

-ma a voi non va mai bene niente!- affermò Naraku.

-siamo ragazze difficili- rispose Kikyo.

-e se stessimo a casa, poi ognuno fa quel che vuole?- chiese Sesshomaru.

-buona idea!- annuirono contente le Dolls.

-ma come fa a convincere sempre le ragazze?!- disse a bassa voce Inuyasha, mentre era in un angolino con Koga, Miroku e Naraku. Tutti depressi, mentre Bankotsu li guardava perplesso.

Poco dopo...

Inuyasha e Sesshomaru giocavano alla play.
Il primo sgangherava col joy-stick e tra poco lo rompeva, il secondo invece era calmo e composto, con una faccia annoiata, che mandava k.o. il fratello, ogni volta che gli andava.
Cioè sempre.

Sango allenava Miroku a far flessioni e addominali, e tra poco lui sarebbe stramazzato al suolo.

Ayame stava tra le braccia di Koga, comodamente messa tra le sue gambe, distesi sul divano che facevano i fidanzatini.

Kikyo e Naraku giocavano a carte in un tavolino basso da salotto.
Quando la mora aveva accettato, nel ragazzo si era acceso un barlume di speranza che tutto potesse tornare come prima ma... si era subito dovuto ricredere.
Il modo in cui giocava, gli fece capire che era ancora molto arrabbiata e che aveva accettato di giocare a carte solo per il gusto di vincere ogni volta.

Kaname e Rin erano sedute a tavola, che parlavano annoiate, praticamente sdraiate sul tavolo.

-ehi Kikyo, chi sta vincendo?- chiese Kaname.

-io, per 5 a 0- rispose, presa dalle carte che aveva in mano.

-oh guarda Kana, Bankotsu ha preso il posto di Inuyasha-
Quest’ultimo, infatti, si era stancato di perdere sempre, e aveva ceduto il posto al moro, ed ora guardava la scena che gli si presentava nel salotto.

-già, hai ragione...- disse sbattendo le palpebre più volte e stiracchiandosi.
Anche Rin si tirò su.

-tutto bene con lui?- chiese la morettina con voce dolce e preoccupata.

-si sopravvive... anche se la figuraccia di ieri poteva risparmiarmela!- esclamò ricordando il giorno prima.

Rin si mise a ridere vedendo la faccia dell’amica.
-mamma mia Kana! Dovevi vederlo! Era tutto rosso! Secondo me, nei tuoi confronti, inizia ad aprirsi, prima avrebbe risposto in modo molto più scocciato e freddo-

-tu credi?-

-sì! Ma a te Ban piace?-

-no, ma se comincia ad essere più carino, non mi fa di certo schifo-

-ovviamente!-

E le due scoppiarono a ridere.


La giornata trascorse serena, tra uno scherzo di Inuyasha a Kagome e tra i baci di Koga e Ayame.
Arrivò la sera e, dopo un poker dei ragazzi, con il supporto delle Dolls, si erano già fatte le 23:30, così, come primo giorno, preferirono andare a letto.


La mattina seguente, dopo colazione, i ragazzi si divisero a coppie per i compiti scolastici.

-che cosa devo fare?- chiese Rin, nella camera di Sesshomaru, quando si furono seduti ad un tavolino circolare in legno.

-hai preso i tuoi compiti?-

-sì-

-bene, allora fai i tuoi, io invece farò i miei-

-ah... ma quindi non te li devo fsre?- chiese frastornata.
Ieri dicevano che loro avrebbero dovuto fare i compiti dei Masters...

-se ci tieni-

-ehm... no grazie- rispose sorridendo con una goccia alla testa.
“pazzesco” fu l’unica cosa che riuscì a pensare.


Intanto, Kaname e Bankotsu erano andati nella stanza di lei e si erano subito seduti.

-cominciamo con i compiti o lo studio?- chiese lui, a braccia e gambe incrociate.

-per me è indifferente- rispose, legando i capelli in una coda di cavallo.

-te l’ho mai detto che così diventi ancora più sexy?-

-sì- disse voltandosi da un’altra parte.

-che ne dici se... invece di metterci al lavoro, non facessimo qualcos’altro?-

-no, sinceramente l’idea che qualcuno entri e ci veda, nuovamente, non mi alletta-

-già neanche a me!- esclamò il ragazzo, ridendo, contagiando anche la Doll.


-dai, cominciamo a fare i compiti- disse Koga.

I due nella camera di lui ed erano stesi sul letto.
Messi su di un fianco, si guardavano negli occhi e si tenevano una mano.

-noo!!! Lo sai che odio la scuola! Non li voglio fare i compiti!!!-

-ah, ah!- disse negando con un dito :-dimentichi che io resto il tuo Master, e come componente del comitato studentesco, tu devi ubbidirmi-

-dai!!! Non fare l’antipatico!-

-ahah- le diede un bacio a schiocco :-comunque la scuola resta e i compiti dobbiamo farli-

-posso sempre chiedere a Kagome o Sango-

-ma io no. Prometto che ti aiuto-

-davvero?!- chiese incredula e strafelice.

-cosa non farei per te!-

-ahh! Grazie amore!- e lo abbracciò.


-non ho intenzione di fare i tuoi compiti!-

-coooooooosa?!-
Doveva immaginarlo che Kagome non glieli avrebbe fatti.
Ma sapete come si dice “tanto vale tentare”, e così aveva fatto.
Ma ora la sua Doll glieli avrebbe fatti veramente!
Poi... se si fosse voluto divertire, non avrebbe avuto il problema di Miroku, dato che non erano nella sua camera.
-e perché non vuoi farli?-

-lo dice la parola! I compiti sono tuoi e te li fai te!-

-è una scusa che non regge!- disse alzando un sopracciglio.
In realtà reggeva eccome, ma Kagome era la sua Doll, e lei doveva fare tutto ciò che le veniva ordinato.

-non m’importa, io non te li faccio comunque!- ribatté decisa.

-d’accordo- disse chiudendo gli occhi.

Kagome lo guardò con aria interrogativa.
Doveva esserci qualcosa sotto, per forza!

Li riaprì :-scegli tu: o me li fai, oppure facciamo ciò che voglio, e tu sai dove voglio andare a parare-

Sgranò gli occhi.
Bastardo!
L’aveva incastrata di nuovo, non le rimaneva altra scelta.
-d’accordo, te li farò-


In quel momento, Naraku aveva ben altri problemi.
Era da quando erano rimasti da soli, che aleggiava solamente un’aria gelida.
Lui avrebbe voluto parlarle, dirle qualcosa, baciarla...
Ma, invece, non gli veniva in mente niente di buono!
Accidenti a lui! Avrebbe anche potuto andarci un po’ più piano, quel giorno!

Erano seduti ormai da un po’, nella stanza di Kikyo, e entrambi facevano i loro doveri.

-senti Kikyo...- cominciò in difficoltà, non ne poteva più di quella stupida situazione!
-io volevo parlarti di quel giorno in cui...-

-in cui mi hai umiliata di fronte ad Abi? Quel giorno in cui mi hai dato dell’inaffidabile?-

-sì... ecco vedi... in realtà sono stato costretto da Sesshomaru a farlo! Lo sai che tengo a te, per me Abi non conta nulla e...-

-“e” cosa? Che avete fatto poi nel pomeriggio?-

-assolutamente niente! Era tutta una messa in scena! Nemmeno ci siamo visti!- rispose con le mani davanti, in segno di giuramento.

-perché hai aspettato tutto questo tempo per dirmelo?- chiese a volto scuro.

-perché sono un idiota- ammise abbassando gli occhi tristi.

-sì, è così, ma ormai non ha più importanza- finì.
Lo prese per il colletto della maglia, e lo baciò.


Sango e Miroku avevano già cominciato a fare i compiti.
Lui, tra tutti i Master, nell’ambito scolastico era quello che prendeva più seriamente la scuola.
Era meravigliata dal proprio Master, non aveva mai conosciuto un ragazzo così studioso e serio... si beh... serio a scuola, si intende.
Alzò gli occhi.
Miroku aveva l’aria di essere perso nello studio.
Sembrava molto concentrato e non distoglieva gli occhi dal libro e dal foglio in cui prendeva appunti.
Com’era bello in quel momento.
Si stupì di sé stessa, però era vero.
Com’era possibile che non si fosse mai accorta, del bellissimo ragazzo che aveva affianco?
Oltretutto, era uno dei più voluti nella scuola, e lei, fino a quel momento, era stata cieca.
Ma non era solo bello, era anche dolce.
Certo, più di una volta, anzi, molte volte, le aveva palpato il sedere, ma mai l’aveva baciata.
In compenso, era di una tenerezza incredibile.
Quando stava male, faceva l’impossibile per renderla felice e la trattava sempre con delicatezza.

-ehi, tutto bene Sango?- chiese Miroku perplesso.
Aveva staccato per caso gli occhi dai compiti, e aveva incontrato le iridi color nocciola di Sango, che lo fissavano imbambolate.

-oh? Si, si! Scusa, stavo pensando ad altro, e senza volere mi sono incantata- rispose abbassando il volto rosso, e mettendo le mani sulle gambe.

Sbatté le palpebre due volte.
Non ci credeva.
E la risposta, era il suo sorriso infantile.
Sorrise anche lui :-non preoccuparti. Come va con i compiti?-

-benissimo- rispose alzando il viso :-ma non riesco a fare questo esercizio di matematica, è la materia che più odio!-

Si alzò, e sotto lo sguardo perplesso della Doll, andò al suo fianco.
Si chinò leggermente, e appoggiò una mano sulla spalla più lontana, facendola arrossire.

-facile, ti aiuto io-

-grazie, come posso sdebitarmi?- chiese sorridente, ma se ne pentì subito quando vide la faccia del Master.
Era maliziosa, poi sorrise e rise.

-non preoccuparti Sango, non mi devi niente ahah-



Angolino:
okay... ammetto che questo capitolo non diceva poi tanto... c’erano solo scene a cui dovrete abituarvi (tipo quella iniziale) ed altre per riscaldarvi un po’ il cuore ** (ma suppongo ci pensi già questa calura estiva -.-“)

Grazie a  kimberlina  e  swety love  per aver aggiunto la ff alle preferite!^^

serin88: sono felicissima che ti sia piaciuto lo scorso cap, non preoccuparti che le scene tra Rin e Sessho non mancheranno ;)

lolle23: grazie ^^

Dolce Kagghy: ma figurati se me la prendo con te! (: nemmeno a me sembrava tanto scontenta Kaname xD vedrai cosa ti preparo nel prossimo cap! ;) eheh
Ho letto le tue note, sai che anch’io farò il liceo scientifico?? ò.ò

Sbadata come sono, l’ultima volta non vi ho fatto i saluti (me che si inchina, profondamente dispiaciuta).
Mi spiace aver aggiunto solo ora questo cap, volevo farlo domenica, ma praticamente sono sempre stata fuori casa e una mia amica ha dormito da me, mentre lunedì ho fatto shopping e alla sera sono andata da lei a dormire xD
A presto!!
Baci.

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Capitolo 19
*** Tutti Sul Ghiaccio ***


Bambola 14 Dopo più di una settimana, sono tornata! Contenti vero?? xD
Comunque ho una giustificazione... no scherzavo (Harua viene sommersa dai pomodori)
Okay, okay, a parte questo, domani parto! Sto via per una settimana e, poiché sarò in Grecia, non potrò portarmi dietro il computer (o meglio, preferisco di no), quindi sarò costretta a scrivere sul mio blocco **
Stavo dicendo, quindi, dato che parto, volevo lasciarvi oggi questo cap!
Bando alle ciance! Buona lettura!



19. Tutti Sul Ghiaccio



Miroku e Sango erano stati mandati in paese a fare la spesa.
I Masters divoravano tutto ciò che le ragazze preparavano.
Ayame, Kagome e Rin erano state bandite dalla cucina, in quanto non erano molto brave...
Diciamo pure che Ayame poteva ridurre la stanza in un mucchietto di polvere.
Kagome sbagliava in continuazione le dosi e Rin, essendo impacciata, si sentiva completamente fuori posto.
Per questo, le ultime due erano prese continuamente di mira dai loro Master, anche se Inuyasha ci andava molto più pesante.
Ritornando ai due.
Erano andati a piedi, la strada non era molta e ci si arrivava velocemente al supermercato.

-ok, ed anche il latte l’abbiamo preso- disse Sango mettendo nel carrello il cartone :-ora i biscotti, andiamo!-

-ai suoi ordini!- esclamò Miroku spingendo il carrello carico di roba

Quando furono arrivati, la ragazza afferrò la scatola e la mise dentro.
Sbuffò.
-finalmente abbiamo finito, non ne potevo più. Appena arriviamo a casa, vado in camera mia a cambiarmi!-

-ed io ti seguo!-

Lanciò al Master uno sguardo fulminante.

-intendevo che vado anch’io a cambiarmi-

-mh, lo spero!- rispose intimidatoria

-eheh...-

Dopo un quarto d’ora, erano tornati alla villa e Sango era andata in camera sua.
La ragazza era davanti al suo armadio, intenta a scegliere una maglietta da mettere.

-ehi Doll ti disturbo?- chiese Miroku facendo capolino dalla porta, con espressione ebete.
Quando realizzò che la ragazza era in jeans e reggiseno, sgranò gli occhi.

-Miroku!! Che diavolo fai qua?! Non si usa buss...- non fece in tempo a finire, che lui, dopo aver chiuso la porta, le tappò la bocca.

-shh!! Stai urlando troppo! Non vorrei che gli altri, sentendoti, corressero qui e ti vedessero in questo stato, e credo che nemmeno tu lo voglia-

La Doll negò con la testa.

-inoltre, ne sarei troppo geloso- finì con un timido sorriso, togliendo la mano.

-saresti... geloso?- chiese stupita.

-beh... sì, insomma, tu sei la mia Doll... sei solo mia, gli altri non dovrebbero vederti così... sempre nel rispetto della tua persona, ovviamente... sei mia nel senso che sei la mia Doll- farfugliò guardando da un’altra parte, imbarazzato.
Cavolo, lo sguardo di Sango lo metteva sempre in agitazione!!

-ho capito, tranquillo- disse sorridendo dolcemente, appoggiandogli una mano sulla guancia.

A quel contatto rovente, come in un sogno, si risvegliò e la guardò intensamente.
Dio... era così bella... anzi, Sango non era bella, era stupenda! Meravigliosa!
Sì... ora più che mai ne era certo, l’amava, l’amava come non aveva mai amato nessun’altra.
Amava il suo dolce sguardo, il suo allegro sorriso, il suo perfetto corpo, i profumati capelli e... più di tutto... il fantastico carattere.
Gentile, solare, disponibile, dolce... Sango era tutto questo! Era tutto quello che aveva sempre desiderato in tutta la sua vita!

Con uno scatto, le circondò la vita, avvicinandola.

-Mi... Miroku- balbettò, imbarazzata dalla stretta vicinanza dei loro corpi, e delle loro labbra.

Con lentezza, si avvicinò al viso di Sango, legandola in un dolce bacio.
Le sue labbra erano morbide proprio come le immaginava.
Non l’aveva mai detto, non l’aveva mai fatto vedere ma... era dalla prima volta che l’aveva incontrata che bramava le sue rosee labbra.
Con ogni ragazza, le cose erano sempre state piuttosto veloci ma... con lei era stato completamente diverso tutto quanto.
In 4 mesi, non aveva fatto che palparle il fondoschiena, ma quello era un bisogno primario, non aveva fatto altro.
Beh... di sicuro non era di certo Inuyasha, Sesshomaru, Bankotsu o Naraku!
Quelli lì erano ragazzi incalliti di emozioni forti, emozioni che solo le donne potevano dare.

Sango gli circondò le braccia al collo e lui, in una vampata d’audacia, intensificò il bacio, lasciando correre freneticamente le mani sul corpo.
Anche lei, sentendo la passione crescere, gli tirò via la maglietta, baciandogli il forte petto.
Le alzò il mento con un dito, baciandola nuovamente.
Scese con una mano per accarezzarle il ventre; la sentì fremere quando slacciò il bottone dei corti jeans, abbassandole la cerniera.
Delicatamente, la spinse contro il davanzale della finestra.
Le baciò e leccò il collo, mentre con una mano aveva alzato il reggiseno.
La ragazza gemeva, in balia di mille emozioni e del suo respiro affannato che le solleticava il collo.
Scese a torturarle il seno, poi, delicatamente, fece scivolare una mano dentro ai jeans.

Tra tutte quelle emozioni, nel cuore della ragazza si fece largo il timore dell’ignoto... fino a dove sarebbero arrivati?

-Mi... miroku...- sussurrò gemendo.

Improvvisamente, qualcosa li bloccò.
-SANGO MIROKU!! VENITE? È PRONTO IL PRANZO!- urlò Kikyo dal piano inferiore.

I due si guardarono ad occhi sgranati, come se si fossero appena resi conto di ciò che stavano facendo.
In un secondo, si staccarono e Miroku retrocedette di un bel po’ di passi.

-ehm... scusa Sango- disse grattandosi la testa, rosso in volto :-ti aspetto giù!- finì uscendo di corsa.

La bruna, con le mani appoggiate sul davanzale, era rimasta allibita dal comportamento di Miroku.
Poco dopo, scoppiò in una sonora risata.
Quel ragazzo era così dolcemente fuori di testa!


Dopo pranzo...
Erano ancora tutti seduti a tavola a parlare.

-scusate ragazzi, oggi cosa facciamo?- interruppe Kagome.

Vi fu il silenzio totale.
Nessuno dei ragazzi sapeva il programma di quel giorno!
Come sempre, però, il presidente aveva la risposta.

-io ho pensato che potremmo andare a fare un salto alla pista da pattinaggio-

-a pattinare?!- esclamò Inuyasha.

Il fratello annuì.

-ma allora lo fai apposta a voler andare là?!-

-forse-

-perché Inu sta facendo tutti questi problemi?- chiese Ayame sottovoce al fidanzato.

-eheh, vedrai! Tu devi solo essere a favore, okay?-

-ci sto!- rispose con un occhiolino la rossa.

-allora, chi è a favore?- chiese Koga.

Un coro di “io” riempì la stanza e Inuyasha, a suo malgrado, dovette rassegnarsi all’idea.

Verso le 15, dopo essersi adeguatamente preparati, si recarono in macchina al palazzetto del ghiaccio.
Era una struttura di forma circolare, simile ad uno stadio, ma ovviamente più piccola.

Pagarono l’entrata e, poco dopo, le varie coppie fecero la loro entrata in pista, cominciando subito, mano nella mano, a pattinare.
Beh... più o meno tutte le coppie...

Inuyasha era ancora davanti all’entrata della pista e guardava con una certa diffidenza e paura il ghiaccio.
Kagome, che aveva già iniziato, si avvicinò al Master, ma lui, che era così concentrato, non se ne accorse.

-ehi, si può sapere perché non entri?- chiese stupita e incuriosita la mora.

-aaah! Che spavento Doll!- esclamò arretrando fino al muro degli spogliatoi.
Vedendo che lei continuava a guardarlo in cerca di una risposta, lui corrugò la fronte e incrociò le braccia al petto.
-semplicemente, non ne ho voglia, preferisco il calcio-

-stai mentendo- disse con semplicità.

Lui sgranò gli occhi, seriamente sorpreso.
-co... come sarebbe a dire?-

-Master Inuyasha, ormai ti conosco meglio delle mie tasche- rispose sapientemente :-non puoi più mentirmi- finì con un occhiolino.

Accidenti!
Questo sì che era un bel problema...
-allora dimmi: perché secondo te ti sto mentendo?-

-perché non vuoi che io sappia che hai paura a pattinare- rispose sicura.

Beccato e affondato!
Eh sì, era proprio vero.
Inuyasha aveva paura del ghiaccio.
Quando da piccolo andava in montagna con Sesshomaru e i genitori, a volte i due bambini venivano portati a lezione di pattinaggio.
Sfortunatamente, durante una di quelle lezioni, un ragazzo che stava facendo lo spaccone aveva perso il controllo e, questo, gli era costata una frattura al gomito.
Era stato portato subito in ospedale e, a 8 anni, il giovane Inuyasha era stato operato.
Ciò aveva fatto sì che non mettesse più piede su una pista di ghiaccio, che fosse stato con i pattini o semplicemente con le scarpe.

-allora ho indovinato?- domandò riportandolo alla realtà, con un sorrisetto sghembo dipinto sul bianco viso.

-è così...- ammise a volto scuro.

Vedendo l’espressione dell’albino, il cuore di Kagome si sciolse un poco.
-ehi Inuyasha non preoccuparti, ognuno ha le sue paure- lo rincuorò posandogli una mano confortante sulla spalla, accompagnato da un timido sorriso, ma anche incredibilmente dolce.
Alzò lo sguardo stupito, per poi ricolgerle il medesimo sorriso.

-dai vieni, ci sono io con te, sono sicura che sei bravo anche a pattinare!- esclamò sorridente, prendendolo per mano e mettendo un piede sul ghiaccio.

-ecco io... Kagome non so se è il caso...-

-ti fidi di me? Ho sempre mantenuto le mie promesse, un briciolo di fiducia nei miei confronti dovresti avercela...-

-hai ragione... mi affido a te, okay?- chiese serio, con una serietà che, per un momento, disarmò la ragazza.

Alla fine, con un sorriso solare, annuì, portandolo sul ghiaccio.


-guarda! Kaggy e Inu sono entrati nella pista- si accorse Rin, mentre pattinava tranquillamente col proprio Master.

-era ora- commentò quasi scocciato.

La moretta scoppiò in una risata a causa del tono di voce.
-eh già, hai ragione! Comunque, a differenza sua, te la cavi bene sulla pista-

-mi sembra ovvio, io sono il presidente, e il presidente deve saper fare tutto-

-ma davvero?- chiese con tono di sfida :-e in cosa eccelli Sesshomaru?-

Lui si fermò alzando un sopracciglio e guardando intensamente la Doll, che gli era davanti.
Lei rimase a bocca aperta, aveva capito perfettamente a cosa stava alludendo... ma sempre di quello bisognava finire a parlare con i Masters?!
L’albino si avvicinò alla sua bocca.
Rin aveva la mani unite sul petto e il viso un po’ rosso.
La stava per baciare lì... al centro della pista e davanti a tutti...!

-il calcio- sussurrò, prima di baciarla.

Sgranò per un secondo gli occhi, poi, senza ripensar più al discorso di prima, rispose al bacio, accarezzandogli una guancia.
Era cotta... sì... era proprio cotta!


Da quando erano arrivati, Miroku non aveva fatto altro che parlare come una radio, come sempre, del resto!
Ma la cosa che più l’aveva stupita, era che lui non aveva provato la minima vergogna stando da soli, si era comportato come suo solito... nessuna atmosfera di romanticismo, di intimità nel pattinare... niente.
Certo, in compenso fin’ora aveva rischiato di morire dal ridere tipo una ventina di volte, però... quel pomeriggio non se l’era aspettato così...
Il suo cuore mancò un battito.
Ciò, voleva dire che a lui era solo importato divertirsi.
Però prima non le aveva dato quell’impressione... che si fosse sbagliata? A questo punto sì.
Si sentiva ingannata, ma era solo colpa sua se non si era mai accorta che, in realtà, Miroku era come gli altri... già... era uguale a tutti gli altri Masters, infondo, era uno di loro...


Kikyo e Naraku si muovevano in perfetta sintonia, come se ci fossero solo loro.
A volte, erano così vicini che sembrava si stessero per baciare, poi, lei, sfuggiva dalle sue labbra con un sorriso malizioso.
Si lasciarono scivolare sul ghiaccio.
Lui dietro con le mani che le circondavano la vita e il viso nell’incavo del collo coperto.

-mi sei mancata Kikyo-

La ragazza, presa alla sprovvista da quelle parole, abbassò il viso.
Strinse le mani del Master tra le sue.
-anche tu-

-non avrei mai dovuto farlo! Mi chiedo ancora come abbia fatto a convincermi!- esclamò scostandosi.

Si girò.
-Naraku sei un Master, gli studenti ti devono obbedire, ma tu devi obbedire al presidente, è così che vanno le cose, non rimproverarti quindi, okay?-

-però ti ho delusa-

-non mi hai delusa, mi hai fatta soffrire-

Sgranò gli occhi.
La... la aveva fatta soffrire?
-cosa...?- disse a fil di voce.

-certo Naraku, è ovvio che io sia stata male, okay siamo amanti, però abbiamo anche una piccola parte di intimità ed io tengo a te-

Lui, con le lacrime agli occhi, le saltò addosso, abbracciandola o, meglio, stritolandola.
-oh Kikyo! Non ho mai incontrato una ragazza speciale come te!!!-

La scena risultava decisamente buffa.
Tanto che, per quello che ci riuscì, fece una risatina.
-Naraku mi stai uccidendo!- esclamò divertita.


Ayame e Koga si stavano decisamente godendo quel pomeriggio!
Come tutti, andavano mano nella mano, ma si vedeva bene che c’era qualcosa in più, un’affinità che gli altri non avevano.
Insomma, era evidente che c’era l’amore nell’aria!

-ti donano i fiocchi bianchi che hai usato per legare i capelli- disse Koga sorridente.

-grazie!- rispose felice.
Si scioglieva sempre quando il fidanzato le faceva un complimento.

-sai principessa, secondo me nasceranno nuove coppie!-

La rossa si guardò attorno e vide Naraku che stava “dolcemente” abbracciando Kikyo.
-se continuano così, dubito che Kikyo riuscirà anche solo ad arrivare a domani- commentò ridendo, con una goccia alla testa.

-effettivamente... comunque prima è scattata la scintilla anche fra Sessho e Rin-

-COSA?! Io non mi sono accorta di niente!-

-eri troppo occupata a contemplarmi!- esclamò orgoglioso.

-no... stavo osservando i primi passi di Inu sul ghiaccio...- rispose cercando nuovamente i due.

Koga per poco non cascò per terra.

-beh che c’è di male? Tu piuttosto stavi osservando Rin!- disse dandogli le spalle e incrociando le braccia, facendo l’arrabbiata.

-dai amore, lo sai che io amo solo te- cercò di convincerla.

-sì sì, certo!-

Le cinse un fianco con un braccio e, appena la girò, la baciò, mozzandole il fiato.

Con l’altra mano intrecciata alle sue dita, Ayame si sentì una principessa e chiuse gli occhi.

Peccato che quel momento magico finì decisamente troppo alla svelta.
-almeno qua potreste evitare pomiciare- commentò una voce brusca poco lontano da loro.

Si lasciarono e, tenendosi per mano, si girarono.

Bankotsu, con espressione corrucciata, li guardava.
Con una mano cingeva il fianco di Kaname alla sua sinistra, mentre lei stringeva la giacca dietro alla schiena del Master.

-la tua è solo invidia!- lo beffeggiò Ayame con una linguaccia.

-baggianate!- si impuntò.

-senti un po’ Ban, è da quando siamo partiti che hai la luna storta, non è che ti sono venute?-

-e non è che tu vuoi un bel pugno in faccia?-

Tra i due c’erano scintille!
Kaname, allora, decise di mettersi in mezzo.

-piantatela di fare i bambini. Dai Bankotsu, lasciamoli stare, infondo, hanno diritto a un po’ di privacy- finì guardando Ayame, che divenne rossa peggio di un pomodoro maturo!

-a dopo- salutarono il vice-presidente e la Doll.

-certo che a volte sei proprio lunatico-

-lo so... è sempre stato uno dei miei peggior difetti- spiegò sconsolato.

-io avrei qualcosa da aggiungere- commentò a bassa voce.

-mh?- chiese con espressione stupita, con la sua unica espressione da bimbo, una delle poche che le faceva venire le farfalle allo stomaco!

-no no, niente!- rispose con una risata nervosa.

-daii dimmelo!- continuò spingendola delicatamente contro il bordo della pista.
Vi ci appoggiò le mani, in modo che non potesse scappare.

-non ho detto niente!- esclamò, questa volta accennando una risata divertita.

-e va bene- si arrese spostandosi, e mettendosi contro il bordo.

Stettero in silenzio.
Un silenzio un po’ imbarazzante per Kaname, ma tranquillissimo per Bankotsu.

-toniamo a casa??- chiese poi, guardandola speranzoso.

-Ban siamo qua con tutti, non facciamo gli asociali e restiamo qua- rispose con voce ferrea, incrociando le braccia.

-non facciamo gli asociali! Cerchiamo solo un po’ d’intimità!-

-questa non me la bevo io, figurati se se la berranno gli altri!-

-ti prego Kana!!-

Lei si girò verso di lui, che si era avvicinato.
Fece un sorriso bellissimo, poi, gli prese una mano e lo staccò dal bordo.

-forza pigrone!-


Angolino:
allora? Che ne pensate? Inizialmente ero un po’ bloccata, ma poi, mi sembra sia venuto fuori un bel lavoro! (:

grazie a  florachan  e  SpitFireScar  per aver aggiunto la ff alle preferite!
Nello scorso capitolo credo di aver commesso un errore (non ci sono più con la testa -.-“), ringrazio swety love per averla aggiunta tra le “seguite”.

_nejixten_: ahahah tranquilla, è successo più di una volta anche a me xD grazie come sempre! Continuo sulla via della giovinezza! ù.ù

BabyAngel94: quanto tempo! è un piacere sentirti!^^ grazie del consiglio ;) e dei complimenti!^^ a presto spero!

serin88: non rompi affatto! Anzi, è normale che tu mi chieda della tua coppia preferita ù.ù beh... spero di averti almeno un po’ accontentata con questo cap!

Dolce Kagghy: non preoccuparti, come vedi, anch’io sono in ritardo xD hai visto che le cose tra Kagome e Inuyasha si stanno evolvendo?? E non hai ancora visto niente! Ho in serbo troppe cose, che però non ti dirò! Muahah xD

nebo_95: lo soooo!! E secondo te a chi ho pensato per fare la prof di ginnastica? (beh fisicamente quella che è andata in pensione, ma caratterialmente... -.-“) eh sperommia! Intanto ho una marea di cose da dirti che nemmeno ti immagini (non abbiamo fatto niente di scandaloso, o meglio, niente che ho fatto con gli altri... ah già! mi è anche arrivata una lettera da una certa persona... -.-“ quando torno ti spiego!) forza Piana! (della serie: Piana alla riscossa) xDDD ti voglio bene!

Bene bene, tra Inuyasha e Kagome sta nascendo qualcosa finalmente! Ma lo stesso tra le altre coppie, in questo cap credo di aver reso più o meno felici tutte le coppie (:
spero sia così!
A tra una settimana! (spero tanto di aggiornare sabato...)
Baciii!

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Capitolo 20
*** Preparazioni ***


Bambola 13 Ciao a tutti!^^
Questo 20° capitolo sarà piuttosto corto, giusto per lasciarvi un po’ in pena in vista della serata.
Beh, buona lettura!



20. Preparazioni



Le giornate erano passate velocemente.
Tra sorrisi, litigate, scherzi, compiti, baci nascosti e una birra alla sera, era finalmente arrivato il tanto adorato Natale!!!
La sera prima, Sesshomaru, Naraku e Bankotsu avevano spiegato le attività il giorno seguente.
Avevano addirittura scritto su una tabella gli orari con ciò che bisognava fare!

7:30 Sveglia per tutti
Dalle 7:30 alle 8:30 Colazione
Dalle 8:30 alle 9:00 Ultimi preparativi per i ragazzi, per poi andare
in paese a comprare i regali e i cibi per la cena
(patatine, birra ed altre porcherie che fanno sempre
bene ndHarua).
Nell'arco di tempo dell'assenza dei Masters, le Dolls
dovranno preparare la casa per la serata e addobbare
l'albero comprato ieri
13:00 Pranzo
Dalle 15:00 alle 17:00 Le ragazze andranno a fare la VERA spesa e a
comprare i regali
Dalle 17:30 Prepararsi per la serata
Dalle 20:30 a tempo indeterminato COMINCIA LA FESTA!!!
 

Le nove persone che avevano letto la tabella, si sentirono leggermente presi in giro in quel momento.
Ma per chi li avevano presi?!
Va bene una tabella per ricordarsi ciò che bisognava fare e gli orari, ma non così dettagliata!!!
Comunque sia, la sveglia suonò in tutte le camere alle 7 e mezza, e a loro malgrado, tutti dovettero alzarsi.

-allora ragazze, siete pronte per la giornata che ci aspetta?- chiese Miroku bello, fresco e pimpante, mentre si beveva un caffè.

Ma non era lo stesso per le Dolls.
Nessuna era abituata ad alzarsi così presto durante le vacanze, in particolare dopo essere andate a letto alle 2!!!
Ayame aveva praticamente il viso nel piatto.
Kikyo stava bevendo il quinto caffè.
Rin e Kaname avevano due occhiaie che arrivavano a terra, colpa loro che sentendosi ancora in forze, erano state sveglie fino alle 3 a parlare.
Sango aveva un’aria da funerale.
Infine, Kagome, agitava una bandierina bianca, in segno di sconfitta.

-wow, siete estremamente vivaci sta mattina, quasi non riesco a starvi dietro- disse Inuyasha.

-nel vero senso della parola- continuò Bankotsu bevendo il succo di pompelmo.

Ma nessuna rispose alla provocazione, mentalmente erano tutte nel regno dei sogni.


Alle 8 e 30, Dolls e Masters andarono a prepararsi e alle nove i secondi partirono.

-ciao- salutarono le ragazze, sventolando una mano davanti alla porta.

Appena la porta fu chiusa dai ragazzi, tirarono un lungo sospiro.

-uff! Non ho voglia di lavorare! Già lo facciamo sempre!- sbuffò Sango.

-È vero- concordarono tutte.

-forza ragazze, so io come svegliarvi!- disse Kikyo.

Si girarono verso lei e, dallo stereo in salotto, partì la musica a palla.

-wow Kikyo! Sei un genio!- l’abbracciò Rin.

-forza ragazze! Mettiamoci al lavoro!!!- incitò Kaname alzando un braccio.

-siii!!!- urlarono in coro.


I ragazzi intanto erano arrivati ai vari negozi di vestiti, profumerie, gioiellerie...
Inuyasha, Miroku e Koga avevano preferito dividersi dagli altri tre.
Subito erano andati a vedere per dei vestiti... beh... più o meno.

-ragazzi che ne pensate di questo??- chiese Miroku.

-sì, bello, ma questo è molto più sexy!- continuò Inuyasha.

-figuriamoci! Questo è molto meglio!!-

-grr ma che dici?! Dì un po’ Miroku, ti è diminuita ancora di più la vista?-

I loro sguardi mandavano fulmini.

-ehm... ragazzi... non penso che alle vostre Dolls faccia piacere ricevere regali come questi...- disse Koga una la goccia alla testa.

-“regali come questi” in che senso?- chiesero in coro gli altri due senza capire.

-come dei tanga!!!- urlò esasperato.
Così forte, che tutti si girarono verso di lui.
Koga arrossì immediatamente e poco dopo capì il perché degli sguardi di fuoco delle donne.
Dicendo così, si era praticamente incolpato di voler prendere dei tanga e, quindi, di essere un pervertito per la sua età.

-ehh furbacchione!- disse Miroku, dandogli leggere gomitate, accompagnato da Inuyasha.

-cosa prendi dei tanga alla tua ragazza??- continuò l’altro.

-e soprattutto-

-ai fini di quale scopo??- finirono insieme.

-aaaah piantatela!!!- urlò esasperato e rosso come un pomodoro, Koga.


Sesshomaru, Bankotsu e Naraku, invece, avevano voluto essere un po’ più seri, infatti erano andati in profumeria.

-io pensavo di andare su Dior- avvertì Naraku

-anche Chanel non è male però...- continuò Bankotsu :-tu che ne dici Sessho?-

-non penso che regalerò a Rin un profumo-

Il più giovane annuì.

-ragazzi se voi volete andare... tanto io ci metterò un po’ per scegliere il profumo-

-ok, se non ci trovi, chiamaci, a dopo- salutò Bankotsu seguito da Sesshomaru

-allora, dove pensi di andare?- chiese il moro

-in bigiotteria- cominciarono a dirigersi verso il negozio :-tu hai già pensato cosa prendere a Kaname?-

-no, non ho uno straccio di idea-

-ti ricordo che Natale è sta sera-

-grazie per avermelo ricordato- rispose con una goccia alla testa, sempre più sconsolato.

-prova a pensare che cosa potrebbe piacere a Kaname e cosa provi per lei-

Bankotsu sgranò gli occhi.
Cosa provava per lei...?
Poi sorrise, un sorrisetto sghembo e triste.
-nulla potrebbe mai perdonare tutto ciò che le ho inflitto-

-non dirmi che sei pentito, non il grande Bankotsu!- esclamò, con una punta di ironia.

-ehi romanticone! Muoviti ad andare a prenderle il regalo e mi raccomando che sia bello, quella ragazza si merita molto solo per averti sopportato!-

-senti chi parla! Comunque ho già qualcosa in testa, torno subito-

-okay- annuì il moro.
Mentre guardava il compagno entrare in bigiotteria.
Proprio in quell’istante, vide una collana con un ciondolo a forma di croce, molto simile al suo simbolo che Kaname portava al collo.
Tutto gli fu chiaro.
Ora sapeva cosa regalarle.



Angolino:
mmh... chissà che avrà trovato Bankotsu...
Vi avverto che per non far la cosa troppo lunga, farò vedere solo i regali di Bankotsu e Sesshomaru (poi capirete perché).

E ora passiamo ai ringraziamenti!
Grazie a   sa chan   e   Fantasy_Mary88  per averla aggiunta alle seguite!
E a   BabyAngel94   e   aurosessho!
Anche a  florachan  per averla aggiunta tra le ricordate! Scusa, non me ne ero accorta, ultimamente sono decisamente con la testa fra le nuvole ç.ç xD
^^

_nejixten_: eccomi tornata! Mi spiace di averti fatto attendere così a lungo! ):

serin88: sono ancora incerta su quello che potrebbe accadere in questa vacanza tra Sango e Miroku sinceramente... si vedrà!;) mi fa molto piacere che ti sia piaciuta la scena! Ahah grande rima!!

BabyAngel94: grazie per aggiunto Doll alle preferite! Beh a me fa piacere ricevere consigli perché mi aiutano a crescere come scrittrice, quindi ti ringrazio nuovamente xD vedrai nel prossimo capitolo come Kagome sta facendo breccia nel suo cuore! ;)

florachan: grazie mille!^^ spero che anche questo ti sia piaciuto, anche se è piuttosto corto, il prossimo sarà decisamente meglio, anche perché sarà diviso in due capitoli, ma di più non svelo :P

Okay so che come 20° cap è piuttosto deludente e, in effetti, anch’io ero piuttosto incerta se postarlo, comunque il tempo di ricevere qualche recensione e vi posto subito l’altro che è già pronto, solo da rivedere ;)
Un enorme GRAZIE a Tutti quanti per avermi sopportata, ma anche sostenuta, fino ad ora!^^
Siete stati fantastici!!!
Detto questo, vi saluto lettori!(:
Ciaoo!
Baci.

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Capitolo 21
*** Kisses and Passions ***


Bambola 16 Ciao a tutti, scusate se mi sono fatta attendere ancora, ma mi è successa una cosa grave in famiglia e non sono riuscita né ho avuto la forza di poter aggiornare.
Chiedo scusa per il disagio.
Buona lettura.



21. Kisses and Passions

1^ Parte




La sera arrivò presto ed ora tutti si stavano preparando.
Kaname e Kagome erano appena uscite dalla doccia.
La prima, si stava mettendo sul corpo una crema profumata, la seconda, invece, pettinando i capelli ancora bagnati.

-tu hai deciso come vestirti?- chiese la mora dagli occhi blu.

-pensavo di optare per una minigonna e una maglietta a maniche corte, ma comunque cercherò di essere il più elegante possibile. Tu?-

-non ne ho proprio idea, vedrò dopo di cercare qualcosa di carino...- Kaname, come l’amica, si legò bene l’asciugamano che le copriva il corpo, poi si avvicinò alla biancheria pulita che si era portata :-ehm... Kaggy...-

-si Kana?-

La mora, livida di rabbia, si girò :-ci hanno rubato la biancheria, e so perfettamente chi sono stati-

Ci fu un attimo di silenzio in tutta la villa poi...

-BANKOTSU!!!-

-INUYASHA!!!-


Dopo un ora e mezza...

I ragazzi erano tutti nell’atrio, che aspettavano che le Dolls scendessero dalle ampie e suntuose scale in marmo.
Erano tutti tirati a lucido.
Miroku aveva indossato uno smoking per l’occasione.
Sesshomaru una camicia bianca e dei pantaloni neri, piuttosto eleganti.
Inuyasha una camicia, sempre bianca, con cravatta nera e jeans scuri, che però non erano affatto trasandati e concordavano perfettamente.
Naraku camicia nera con i primi due bottoni lasciati liberi e jeans un poco più stretti di quelli di Inuyasha.
Koga una camicia azzurra e jeans scuri abbastanza stretti.
Bankotsu, infine, era quello che non aveva affatto abbandonato il suo stile da play boy, jeans chiari, larghi e bassi, infine, camicia bianca che lasciava intravedere il petto.

-uff, ma quando arrivano le ragazze?!- sbottò Bankotsu che, fino a quel momento, non aveva fatto altro che continuare a sbattere un piede per terra.

-ormai sono le 20 e 30- rispose Sesshomaru guardando l’orologio d’oro :-tra poco dovrebbero arrivare-

E infatti, incredibilmente, la voce di Ayame fece capolino dal piano superiore.
-siamo pronte!!-

La rossa fu la prima a scendere.
Koga, ma anche tutti gli altri, rimasero abbagliati e sorpresi alla visione della ragazza.
Aveva delle paperine con lustrini verde scuro, leggins neri con mini-gonna in jeans, maglia a maniche lunghe rosa con scollo a V, da cui si intravedeva una maglietta a maniche corte nera.
Ma la cosa che aveva lasciato di sasso i ragazzi, erano i capelli.
Lisci e lasciati liberi.
Miroku diede una gomitata a Koga, che, riprendendosi dallo stato di trans, si affrettò ad andare incontro alla fidanzata.
Si mise davanti alle scale e, quando gli fu davanti, si inginocchiò, facendo il baciamano.
Lei rise dolcemente.
-sei bellissima stasera-
Le si mise di fianco e l’abbracciò per la vita, portandola dagli altri ragazzi.

Subito dopo arrivò Sango.
Indossava delle scarpe nere con tacco medio, calze velate e sopra una maglia morbida, grigia, lunga fino a metà coscia.
I capelli erano sciolti, con due ciocche legate dietro e arricciate.
Il moro non si fece di certo attendere.
Le baciò le guance.
-sei incantevole-

-grazie Miroku, anche tu- rispose con un felice sorriso.

-lo so- rispose facendole l’occhiolino :-ci ho messo tutto il mio impegno per piacerti- le sussurrò all’orecchio.

Sango rise divertita, lui la prese per mano e andarono dagli altri.

Naraku osservò l’amico e sorrise, era proprio cotto!
Improvvisamente, gli arrivò una gomitata da parte di Inuyasha.
-ehi amico, guarda chi c’è!-

Il moro si voltò verso le scale e rimase impietrito dalla bellezza di Kikyo.
Aveva un vestito lungo fino alle caviglie, rosso fuoco, con sottili spalline e con spacco laterale a mezza coscia.
La schiena era lasciata scoperta fino a metà.
Ai piedi indossava sandali a tacco a spillo di un bordò luccicante, alti almeno quindici cm.
I capelli corvini erano lasciati liberi e ricadevano dolcemente.
Il rubino che portava al dito, scintillava come non mai.
Naraku si avvicinò incantato.

-posso avere l’onore?- chiese il ragazzo con voce sensuale, avanzando una mano.

Kikyo sorrise appena, ma chiaramente contenta :-certamente-

Appoggiò la sua sul palmo del moro che, senza staccarle gli occhi di dosso, la portò dagli amici.

Inuyasha li guardò.
Quei due erano fatti per stare insieme, eppure, si lanciavano solo degli sguardi... sinceramente, cominciava a sospettare qualcosa... che Kikyo e Naraku fossero amanti?

“non sarebbe certo i primi” pensò, voltandosi verso un Master.

Comunque fosse, era meglio che pensasse anche un po’ a lui.
Kagome era una bella ragazza solo che... era cocciuta! Cocciuta ed ostinata!
Il vero problema era che lo era anche lui, e molto, così non riuscivano mai a trovare un punto d’incontro e finivano, irrimediabilmente, per litigare ogni volta!
Sospirò e girò il volto verso le scale.
Sgranò gli occhi e il suo cuore perse un battito.
Kagome era là...
In cima alle scale, in mano una borsetta con paillettes argentate che stringeva fortemente.
I capelli sciolti e mori, sembravano più belli del solito.
Portava un vestito rosa fragola decorato con veli.
Sotto al seno aveva un nastro a ‘mo di cintura argentato.
Lasciava le spalle libere e, dopo essersi allargato in una gonna, lasciava anche libere le cosce dalla metà in giù.
Non era semplicemente bellissima... lei... lei... così... in cima alle scale, che si guardava attorno sperduta... era stupenda.
Scese dai gradini con le paperine rosa con un fiocchetto sull’estremità.
Si avvicinò e fece un inchino, porgendo in avanti la mano, per poi baciare quella della Doll.
Senza guardarla, disse :-mi hai lasciato di stucco, Kagome-

-ehm... ehm... ecco... io... cioè...- la ragazza cominciò a balbettare in preda all’ansia, rossa come un pomodoro.

Inuyasha la guardò e, come lei aveva previsto, rise.
Ma la sua risata non era di scherno, tutt’altro, era semplice e cristallina.

-andiamo dagli altri- rispose dandole il braccio che Kagome afferrò, ancora imbarazzata, ma sorridendogli solare.

Sesshomaru non ce la faceva più.
Sperava che Rin fosse una delle prime e invece non era ancora arrivata!
Magari si stava ancora preparando...
Era troppo curioso!
Doveva assolutamente vederla o sarebbe impazzito.
Fortunatamente, la sua esasperata attesa, dopo Kagome, fu premiata.
Rin era finalmente arrivata e, Sesshomaru, non poté fare a meno di allargare più del solito gl’occhi.
Indossava un abito che le stava a pennello.
Giallo, senza spalline, stretto fino ai fianchi, allargandosi poi in una gonna decorata con veli, fino a metà coscia.
Ai piedi aveva scarpe a tacco medio a spillo, d’argento.
Sulla spalla destra, vi era un filo argentato, che teneva una borsetta in paillettes gialle.

Sesshomaru si avvicinò dopo aver ritrovato il controllo.

-complimenti Rin, questa sera sei molto bella-
Ecco lo sapeva, a causa dell’emozione, si era fatto nuovamente freddo!

La Doll era rimasta un po’ delusa, ma che poteva farci?
Sesshomaru era pur sempre un ragazzo freddo e distaccato, doveva ritenersi fortunata, dato che aveva ricevuto quel complimento!
-grazie Sesshomaru, anche tu-

Lui annuì e le porse il braccio, che accettò volentieri.

Bankotsu incrociò le dita mentalmente, sperando che, quella sera, lui si sarebbe sciolto un po’.
Sbuffò spazientito.
Dannazione a Kaname!
Perché non era scesa subito?
Voleva vederla!
Conoscendo il suo buon gusto, era certo che l’avrebbe fatto impazzire.
Girò gli occhi blu ed eccola comparire.
Sorrise compiaciuto.
Sperava proprio che indossasse un vestito del genere, era più facile da togliere.
Era blu intenso, senza spalline.
Una fascia morbida le copriva il prosperoso seno, mettendolo in evidenza.
Sotto di essa, era legato un nastro di raso nero, da lì in poi, il vestito era tutto largo, decorato con vari strati che lo rendevano più ampio, terminando sopra la mezza coscia.
Ai piedi portava scarpe a tacco piuttosto alto e a spillo, nere.
Ed ecco che, almeno una volta, un suo mezzo desiderio era stato esaudito!
Kaname aveva legato i capelli in una coda alta.
Certo, mancavano gli occhiali, ma in quelle circostanze, era molto meglio senza.
Andò INCONTRO alla Doll e avvicinò la mano alle sue labbra, guardandola in modo sensuale.
-noto con piacere, che non ti sei coperta molto sta sera- le fece il baciamano poi si avvicinò al suo orecchio :-scherzo, sei bellissima-

Kaname alzò un sopracciglio, ma la sua espressione mutò un attimo dopo, quando Bankotsu le porse la mano.
Lei accettò e furono mano per mano.
Il solo pensiero, la rendeva felice, era uno dei primi contatti veramente dolci che avevano.

-ora che ci siamo tutti, propongo di andare a cena finalmente- propose con un sorriso Koga.

Ed i ragazzi, insieme alle Doll, entrarono nell’ampia sala, addobbata come il resto della villa.
Le ragazze si erano veramente superate questa volta con i primi.
Ma anche i Masters non erano rimasti con le mani in mano.
Infatti, i secondi furono semplicemente sublimi.
Tanto che ogni ragazza si complimentò con il proprio Masters.
Perfino Kaname, Rin e Kagome riuscirono ad avere un discorso piacevole e senza intoppi.
Era arrivata l’ora del dolce.
Il piatto che Kagome ed Ayame preferivano e, per questo, erano state bandite la cucina, in quanto grandi golosone.
Le altre quattro avevano preparato un Tiramisù coi fiocchi e fu divorato in quattro e quattr’otto.
Più tardi si divertirono col karaoke e, ridendo e scherzando, le undici arrivarono in fretta.

-vado a riempire le ciotole di patatine e pop corn, poi apriamo i regali, ok?- chiese Rin.

-ok Rin, ti aspettiamo- le sorrise Ayame.

La mora prese due ciotole e si diresse verso la cucina.
Kaname sorrise, mentre Sesshomaru si avviava anch’esso, senza essere notato dagli altri.
“incrociamo le dita...”


Rin prese un pacchetto di patatine Rustiche, le sue preferite, da un armadietto posto in alto.
Aprì il pacchetto e le versò in una ciotola.
Le guardò un attimo, poi, senza potersi fermare, allungò un mano, mangiandone una.
Versò i pop corn ed altre patatine nelle ciotole.
Ne prese due e fece per girarsi, ma sobbalzò, quando davanti si trovò il forte petto di Sesshomaru.

-Se... Sesshomaru... che... che ci fai qui?-

-sono venuto a darti una mano, non posso?- chiese appoggiandosi ai fornelli.

-ce... certo, grazie- rispose abbassando il viso.
Perché doveva sempre fare domande stupide ed alterarlo?
Era proprio una idiota ed un’incapace!

Sgranò gli occhi, quando una mano del ragazzo afferrò una patatina, portandosela alla bocca.
-sai, adoro le Rustiche- disse con un mezzo sorriso.

Rin si illuminò, forse c’era ancora qualche speranza di risollevare il discorso.
-davvero?- chiese, forse con troppa enfasi :-anche io-

-bene- continuò Sesshomaru, le prese le due ciotole, appoggiandole sul bancone in legno.
Ne prese un’altra e l’avvicinò a Rin, imboccandola.
La ragazza chiuse gli occhi mentre la mangiava.
Avrebbe voluto stare con Sesshomaru per sempre.
“Fa che qualcuno di chiuda dentro la cucina! Please!”
Uno strattone improvviso, le fece sgranare gli occhi, trovando le braccia di lui dietro la sua schiena e le sue mani contro il petto di Sesshomaru.
Alzò gli occhi, sorpresa, ma felice del contatto.
Come sempre, l’espressione del Master era seria, ma non fredda e distaccata, aveva in mente qualcosa, poteva leggerglielo negli occhi!

Si avvicinò lentamente alle labbra di Rin e la baciò.
Inizialmente fu un contatto lieve, poi sempre più profondo.
Le sua bocca era calda e accogliente, così come la lingua che si incrociava con la sua.
La girò verso i fornelli, appoggiando una mano sul metallo e tenendo su Rin con l’altra, mentre lei si teneva saldamente con le mani dietro la sua schiena.

“Non saremo chiusi dentro, ma questo, è molto di più di quello che mi aspettavo!”

Improvvisamente, sentì qualcosa di freddo contro il petto che si muoveva.
Aprì li occhi e Sesshomaru si staccò, lasciando che Rin si guardasse.
Al collo, ora, portava una catenina dorata, legata ad un ciondolo in... oro.
Era un cuore d’oro, e splendeva! Splendeva così tanto, che Rin si incantò a guardarlo.
Ma... non è che quello era...
Si destò dai suoi pensieri e alzò il viso, sciogliendosi quando si accorse che gli occhi di Sesshomaru erano del medesimo, brillante colore.

-Sesshomaru ma... questo è il mio regalo?-

Lui annuì sorridendole dolcemente :-sì, piccola, questo è il tuo regalo-
Le accarezzò il cuore e il petto delicatamente, per poi avvicinarsi nuovamente e baciarla.


-uff, ma che fine ha fatto Rin?!- chiese Ayame non vedendola più tornare da un po’.

-vedrai che adesso arriva- cercò di rassicurarla Kaname con un gocciolone alla testa, avendo intuito cosa stavano facendo i due.

-io voglio aprire i regali!!-

-vado a chiamarla io adesso- disse Inuyasha, che invece voleva sgranocchiare qualcosa.

-aspetta!!- Kaname gli si parò davanti, sulla soglia del salotto.

-e perché mai??-

-ehm... beh... perché...- “oh Dio, che mi invento ora?!”

Inuyasha alzò un sopracciglio, Kaname dovette arrendersi e si spostò.
Passò qualche secondo e poi...
-ma che state facendo?!?!- la voce di Inuyasha risuonò per tutta la casa

Sesshomaru si voltò contrariato e Rin diventò rossa come un pomodoro.

-noi aspettiamo le patatine e, intanto, voi state qua a sbaciucchiarvi! Ma bravi, almeno andatevene in camera no?!-

-taci botolo!- ringhiò Sesshomaru, dandogli una spallata per tornare in salotto, odiava essere interrotto, in particolare dal fratellino.

L’albino si girò verso Rin, la quale, arrossì ancora di più e corse in salotto con le ciotole, alle altre ci pensò Inuyasha a portarle.

Più tardi, verso le dodici e mezza...
Kaname stava ridendo con Miroku, quando si guardò intorno.
Bankotsu non c’era ed era l’unico da cui non aveva ricevuto niente...
Tristemente, abbassò il viso.

-ehi, che hai Kaname?-

-Bankotsu non c’è, credevo che almeno per natale mi avrebbe regalato qualcosa, invece...-

-veramente, da quanto ne so, ti dovrebbe aver fatto un regalo-

Lei sgranò gli occhi, guardando l’amico :-da... davvero?-

-si, prova a cercarlo sul balcone della sala da pranzo, spesso va là-

-ok, grazie Miroku-

-non c’è di che, intanto io mi fiondo su Sango-

-ahah si, però non osare troppo!- rise facendogli l’occhiolino e uscendo dalla stanza.

Si avviò verso la sala da pranzo e, subito, scorse la figura del bel moro, appoggiato sul davanzale.
Si avvicinò alle ampie porte in vetro, mentre le tende sventolavano sotto il vento gelido.
Un brivido le percorse la schiena.

-che ci fai qui?- chiese Bankotsu, senza girarsi.

-sono venuta a cercarti-

Vedendo che il Master non si muoveva, si avvicinò e si appoggiò anch’essa sul davanzale, tenendosi su con le mani.

-non hai freddo a stare qua?- chiese con voce più dolce.

-no- fece una pausa, durante la quale sospirò :-torniamo dentro-
Senza attendere una risposta, si avviò verso l’interno.

Kaname lo guardò andarsene e, quando fece per spostarsi, lui si fermò.
Le sembrò che stesse riflettendo su qualcosa.
Si girò e, con una punta di insicurezza nella voce, che non gli era mai mancata, le diede un ordine :-vieni qua-

Un po’ sbigottita dalla situazione, si avvicinò.

Quando furono l’uno davanti all’altra, si guardarono intensamente.
Bankotsu sospirò ancora, allungando le mani dietro di lei, che si immobilizzò.

Click...

Quel suono le rimbombò nella testa e nel cuore.
Il... il suo collarino... era stato tolto... e da lui...

Abbassò gli occhi e sorrise amaramente.
-so quanto odi essere una Doll e, soprattutto, essere la mia, quindi, ho pensato che questo fosse il regalo più bello che potessi farti. Sarai libera fino a mezzogiorno e mezzo, prima di pranzo, poi, dovrò rimetterti il mio simbolo-

L’espressione della ragazza si fece seria.
Appoggiò le mani sulle spalle di Bankotsu, che sgranò gli occhi.
Lentamente, si avvicinò alle sue labbra.
-non è solo un regalo-
E le loro labbra si unirono.
Le labbra della ragazza, erano così calde e accoglienti, ma Bankotsu restò fermo, non era stata una sua iniziativa questa volta, voleva darle fiducia.
Così, non fece niente, godendosi quel momento intenso e intimo, solo loro.
Quando Kaname si staccò, lo guardò per un momento, poi camminò verso l’entrata.
Appoggiò una mano sul muro, voltando il viso verso Bankotsu guardandolo nuovamente.
Si girò e se ne andò.
Il ragazzo rimase lì, fermo, mentre il ticchettio si allontanava.



Angolino:
Spero che vi sia piaciuto (:
Un grazie a tutti quelli che hanno letto, commentato, aggiunto la mia ff tra preferiti e seguiti ^^
Ciao!
Baci.

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Capitolo 22
*** Kisses and Passions 2 ***


Bambola 17 Scusate il solito ritardo -.-“
Purtroppo, non è un bel periodo per me, quindi vi chiedo di essere pazienti ):
Allora! Eccovi la 2^ parte di “Kisses and Passions” **
Non anticipo niente >.<
Buona lettura!



22. Kisses and Passions

2^ Parte




Erano ormai le tre e mezza ed i ragazzi in salotto erano pian piano sempre più stanchi.
Avevano girato tutto il giorno ed ora non ne potevano più.

-io vado su un attimo- disse Kikyo alzandosi dalla poltrona ed uscendo.

-ok- rispose Ayame, teneramente accoccolata tra le braccia di Koga sul divano.

-ragazzi io sto crollando- si lamentò Rin.

-non dovresti occupare l’intero divano- la rimproverò Sesshomaru.

-oh, si scusa- rispose mettendosi seduta.

-fortunato Inuyasha che è già a letto- sospirò Ayame.

-già, ma domani avrà un mal di testa pazzesco e non mi romperà per almeno 24 ore- sorrise Kagome facendo l’occhiolino.

Tutti risero.

-sapete dove è andato Naraku?- chiese Bankotsu, seduto su una poltrona a gambe e braccia incrociate, con l’espressione seria.
Da quando era tornato, lui e Kaname non si erano più parlati, qualche sguardo si sfuggita, ma niente di più.
Era rimasto terribilmente sorpreso dalla sua reazione, ma non voleva darlo a vedere.

-penso sia andato in cucina a bere- rispose Sango, che era seduta vicino a Miroku.

-e che voleva? Le birre qua ci sono già- continuò con voce aspra.

Sango, che non aveva molta confidenza con Bankotsu, non seppe che dire, fortunatamente, ci pensò Kaname.

-non tutti trangugiano alcool come fai tu-

-che hai detto?!-

-la verità- disse la ragazza tranquillamente.

Se avesse risposto, avrebbe solo fatto il suo gioco, ma non voleva dargliela vinta.
-io me ne vado, buonanotte-

-ma che è successo?- chiese sbalordita Kagome, da quando quei due erano tornati, tra loro era calato un vento freddo...

-niente-

-come niente? Kana, all’inizio della serata eravate in perfetta sintonia- ricordò Ayame.

-si vede che non siamo fatti per andare d’accordo-

Nella stanza calò il silenzio in cui solo Sesshomaru pareva non avere problemi. (chissà perché?? Ndme)

-ehm... chi vuole fare un’ultima partita alla Wii??- propose Miroku.


Kikyo uscì da camera sua e fece per tornare giù, quando vide Naraku in cima alle scale.

-che ci fai qui?- chiese lei.

-stavo facendo un giro...- rispose con una finta faccia da angelo.

“angelo dannato” pensò la ragazza.
-e per caso mi hai incontrata- alzò il viso, guardandolo maliziosamente.

-già-

-l’ironia della vita!-

-come mai eri andata in camera?- chiese avvicinandosi.

-era sceso il vestito- resse perfettamente il suo sguardo.

-e non è una cosa positiva?- sussurrò, alzandole il mento con due dita.

-affatto. Preferisco che sia tu a farlo scivolare-

-e dovrei crederci?- sul viso apparve un ghigno.

-vuoi che ti dimostri... quanto ti desidero?- lo strattonò per la camicia, avvicinandolo terribilmente al suo viso.

-vediamo se ci riesci-

Sorrise ancora.
Kikyo aveva il completo controllo della situazione e, seppur entrambi volessero la stessa cosa, i suoi occhi non ardevano come quelli del Master.
Si avvicinò e gli leccò le labbra, mentre la sua mano, percorreva il collo di Naraku, graffiandolo con le unghie affilate.
Gli diede un piccolo morso sul labbro inferiore, per poi baciarlo.
Una mano gli slacciava lentamente i bottoni, mentre l’altra gli accarezzava il forte petto sotto al tessuto.
Scese a baciargli il collo, poi il torace, fino a scendere agli addominali.

Dannazione.
Kikyo era troppo, maledettamente brava!
Stupido lui che, solo per giocare, le aveva dato il via libera!
Era ora di riportare la situazione alla normalità.
Da una parte gli dispiaceva ma, si sa, non sapeva mai stare fermo! Soprattutto quando aveva davanti una ragazza come lei.
Benedetto il giorno in cui l’aveva scelta.
Le portò una mano dietro la nuca e le la alzò.
I loro occhi si specchiarono gli uni negli altri.
Si abbassò, mettendosi in ginocchio come era lei.

-oh... già finito Master Naraku?- chiese, facendo la finta dispiaciuta e sembrando una alle prime armi.

-sì, piccola Doll, ora tocca al tuo Master-
Lentamente si avvicinò, poi, con uno scatto, unì le labbra.
Senza indugio, entrò con la lingua.
Si alzarono e la fece aderire al muro, appoggiando le mani sui fianchi.

La mora aveva le mani sul suo viso.
Alzò una gamba, appoggiando il tacco contro il muro.
Come previsto, poco dopo Naraku la accarezzò.
Intanto, il bacio si stava facendo sempre più veloce e intenso.

Percorse la pelle nuda della coscia, giungendo fino al fianco.
Arrivò fino al seno, accarezzandolo.
Entrambi sentivano che il tempo che potevano dedicare al corridoio era finito, ora, serviva altro.

Kikyo allungò una mano verso la maniglia della sua porta, aprendola.
Appoggiò le mani sui fianchi del ragazzo, come stava facendo con lei, guardandosi maliziosamente.
Naraku chiuse la porta.


Davanti alla propria stanza, intanto, c’era qualcuno che aveva osservato ciò che bastava per capire come sarebbe andata a finire.
-questa sarà una notte molto lunga- disse Bankotsu, e andò a “dormire”.


-beh, io penso che andrò a letto, voi che fate?- chiese Sango.

-io ti seguo!- rispose prontamente Miroku.

-non in quel senso- disse dandogli uno scappellotto sulla testa.

Kaname sorrise :-vengo anch’io, tu Rin che fai?-

-mi aggiungo-

-sì, pure io- disse sbadigliando Kagome.

-vengo con voi ragazze-
Sango, Kaname, Kagome, Rin e anche Sesshomaru, lo fulminarono, Koga e Ayame invece risero divertiti.

-voi state qua?- chiese Kaname.

-sì, ma penso che tra poco vi raggiungeremo- rispose la rossa.

-mi raccomando- li schernì Kagome, facendo ridere tutti, poi se ne andarono.

-non hai sonno?- domandò Ayame al fidanzato che negò, col sorriso sulle labbra

-tu?-

-un po’...-

-va beh, allora sta notte non faremo niente-

La ragazza divenne un tutt’uno con i suoi capelli.
-che... che intendi?-

Rise divertito :-niente, niente, lo sai che non ti toccherei per nulla al mondo!- disse alzando le mani.

-ma se nel primo periodo mi hai sempre molestata?!-

-eh dai, ti ho solo toccato il culo qualche volta!-

-qualche volta??-

-ok ok, scusa, però devi ammettere che sono stato bravo rispetto agli altri-

Ayame si calmò e rise :-si hai ragione, devo dartene atto!-

-ma c’è un motivo se non lo facevo-

Si fece seria e lo guardò negli occhi azzurri.
Lui la fissava dolcemente, sorridendole e facendola arrossire un poco, si sentiva così piccola stando nelle sue braccia e vedendo il suo sguardo.

-sai piccola- cominciò accarezzandole una guancia :-ognuno di noi vi ha scelte per un motivo o per l’altro, ma io ti ho scelta perché mi sei piaciuta da subito. Appena ti ho vista, ho capito che avrei scelto te-

-Ko... Koga...- e fu in quel momento, che Ayame si sentì per la prima volta terribilmente in colpa, l’aveva trattato male molte volte, facendolo soffrire; le lacrime le pizzicarono gli occhi smeraldini.

-ehi, non piangere, non è colpa tua, sono stato io ad aver sbagliato, lo sai, alla fine ho toccato il fondo-
La abbracciò.
-perdonami Ayame- le sussurrò.

-no, perdonami tu-
Si staccarono e si guardarono, Ayame con ancora le lacrime agli occhi.
Si baciarono.
Koga la portò sotto di lui e, a giudicare la bacio passionale, era chiaro che il ragazzo volesse qualcosa di più, quella notte.

Abbandonò le sue labbra e scese a torturarle il collo, strappandole piccoli mugolii.
Le alzò leggermente la maglietta nera, che si trovava sotto al maglioncino tolto in precedenza da Ayame.
Le baciò lievemente il ventre, alzando sempre più la maglia man mano che saliva.
Si fermò, quando solo il seno era rimasto coperto.
La guardò e, con suo grande stupore, fu lei a togliersela e a gettarla per terra.

-Ayame... vuoi?- chiese timidamente.

-sì, amore mio- rispose, prima di accoglierlo fra le sue braccia e baciarlo.


-credi che sta notte Aya e Koga...- fece intendere Kagome a viso basso, leggermente imbarazzata.

Sango e la mora erano nella camera di quest’ultima.
Dopo essersi andate a preparare, la bruna era stata invitata a parlare un po’.
Quella sera, seppur un po’ di stanchezza l’avessero, c’era qualcosa che le teneva sveglie.
Ed ora eccole lì, sedute sul letto a parlare.

-io credo di sì... infondo, si vedeva benissimo quali erano i progetti di Koga...-

-e se la volesse solo usare?- chiese, improvvisamente colta da un orribile dubbio.

-ma no Kagghy, è impossibile! È chiaro ad un kilometro di distanza le occhiate cariche d’amore che le lancia. Ci sta che poi non riesca a tenere le mani a posto, li conosciamo ormai i nostri Masters, ma, personalmente, lo trovo impossibile-

-sì, sì, hai ragione! Che stupida, a volte mi faccio prendere da certe idee...!-

Le due risero divertite.

TOC! TOC!

Si guardarono allarmate negli occhi!
Le avevano scoperte sveglie e sapevano benissimo come, alcuni dei ragazzi, si infuriassero se svegliati.
Si nascosero sotto le coperte, spegnendo la luce.

-AAH!- urlò Sango, limitando il volume della voce.

-che c’è?!-

-Kagome mi hai dato un calcio!-

-cosa? Ma non è vero!-

-sì invece!!!-

-e tu allora?-

-cosa?!-

-mi hai dato un pugno nello stomaco!-

-non lo fatto apposta, mettendomi sotto, ti ho urtata per sbaglio!- cercò di giustificarsi la bruna.

-nemmeno io allora!-

-forse, ma sei sempre così maldestra!-

-piantala di parlare, qua si muore di caldo!-

-anche tu parli...-

-AAAAAAAAAAH!!!- urlarono entrambe, quando qualcosa o, meglio, qualcuno, levò la coperta, lasciandole allo scoperto.
Guardarono il loro scopritore e assunsero una faccia più che stupita, quando constatarono che non era una persona, ma due!
Una ridente Kaname con codini e una divertita Rin con una coda bassa, le osservavano.

-Kaname! Rin!- esclamarono in coro.

-si può sapere che state facendo?- chiese la prima, buttandosi sul letto.

-avevamo paura che fosse un Master venuto per sgridarci perché l’avevamo svegliato- spiegò Kagome.

-sapete bene come sono se viene interrotto il loro preziosissimo sonno- continuò l’altra.

-sono molto suscettibili, effettivamente...- commentò Rin.

-suscettibili? No, no, mia cara! Quelli là sono solo dei burberi!- dichiarò Kaname, scatenando l’ilarità.

-state benissimo voi due, con quelle acconciature!- esclamò Sango.

-Kaname sembra la tipica ragazza infantile fuori e intrigante dentro, mentre Rin dolce, timida e...-

-e?- domandarono in coro alla mora.

-vergine!-

Rin diventò peggio di un peperone, mentre le altre Dolls scoppiarono a ridere, tenendosi stretta la pancia e rotolandosi sul letto.

-ma che dici Kagome! Io non sono vergine!-

-vuoi dire che... tu e Sessho...-
Ora avevano gli occhi sgranati.

-ma no!!! Che hai capito!- rispose, sempre più imbarazzata :-non sono più vergine dall’anno scorso, ormai. La mia prima volta è stata con un ragazzo che amavo molto...-

-come mai vi siete lasciati?- chiese Sango.
Si erano fatte serie ed erano pronte ad ascoltare l’amica.

Sospirò :-è abbastanza lontana la città in cui vivevo prima... mi sono dovuta trasferire perché mia nonna aveva avuto un incidente ed era stata operata. Mio padre ha trovato un buon lavoro qua e, non essendo più giovani da tempo, i miei nonni avevano bisogno della famiglia. Sapete, mia madre è morta quando avevo tre anni per un tumore e, i suoi genitori, sono gli unici nonni che ho. Anche mio padre ci tiene molto a loro, così come mio fratello, quindi ci siamo trasferiti... come ho detto all’inizio, questa città è lontana dall’altra, l’unica cosa da fare era lasciarci, anche perché non credo nei rapporti a distanza-

-oh Rin mi spiace, scusa per aver risvegliato brutti ricordi- farfugliò la mora, evidentemente dispiaciuta.

-no, tranquilla Kagghy- rispose sorridendo.

Si abbracciarono tutte.

-ci spiace moltissimo, Rin- le sussurrò Kaname.

-l’importante è avervi vicine-

-e ci saremo sempre, è una promessa!- esclamò Sango.
Kaname e Kagome annuirono.

-sì, per sempre-


Koga e Ayame erano rimasti nudi.
Abbandonò le labbra color fragola e la guardò intensamente con i suoi cristallini occhi azzurri.
-sei così bella...- mormorò, donandole un casto bacio sul petto, facendola tremare.

Ancora ansimante da poco prima, gli accarezzò una guancia con dolcezza.
Aveva ancora un po’ la vista annebbiata, ma, pian piano, si stava calmando.
Deglutì, nessun ragazzo avuto in precedenza, era mai stato così dolce e, allo stesso tempo, eccitante, quanto Koga.

Le aprì lentamente le gambe.
Teneva le mani sul divano, in modo da sorreggersi e da non appoggiarsi a quel corpo così perfetto.
-sei pronta?- chiese.

-e... ecco...-
Si coprì  con le braccia e voltò il viso, fattosi lievemente color porpora.

Alzò un sopracciglio.
Credeva che l’imbarazzo tra loro, ormai, fosse solo un ricordo lontano.
-cosa succede?-

-Koga... io... ehm... come dire...-

-Aya, c’è qualche problema?- chiese stranito.

-sì... io...- l’avrebbe odiata per quello che stava per dire, ma prima o dopo se ne sarebbe accorto :-per me è la prima volta- ammise, abbassando gli occhi tristi.

Inizialmente, il suo viso era stupito, poi, diventò dolce, quasi divertito.
Le accarezzò una guancia.
-non dirmi che avevi paura che mi sarei arrabbiato o che non avrei accettato di prendermi una tale responsabilità...- non la lasciò rispondere, gli occhi sgranati rispondevano per lei.
Si avvicinò :-vorrà dire, che mi prenderò cura di te-

Si posizionò bene e incrociò le loro dita.
Ayame strinse fortemente le mani.

-non essere spaventata, durerà poco-

-sarai delicato?-

-è una promessa, mia dolce Ayame- disse dandole un bacio.

Molto più tranquilla, non si spaventò quando entrò in lei.
Improvvisamente, sgranò gli occhi, colpita da un dolore acuto.

-Koga...- lo chiamò, stringendoli e facendo per chiudere le gambe.

-calma, abbi pazienza, ho quasi finito-

Un'altra scossa di dolore e, poi, più niente, solo piacere.
Gemette.
Ora erano una cosa sola e, quando lui la baciò, mentre facevano l’amore, fu sicura che Koga stesse pensando la medesima cosa.



Angolino:
allora??? Che ne pensate??
Spero davvero che vi sia piaciuto!

Grazie a Superkirby e The White Lotus23 per averla aggiunta tra i preferiti!
A   luna di ghiaccio   Elly 11   arualga91   __sakura___   e   The White Lotus23   per le seguite!
E a  morkia90, infine, per le ricordate!
Grazie mille!!!^^

kAgOmE_InNamOraTa 96: grazie infinite!!! (:

serin88: siii è vero! Pian piano qualcosa sta cambiando in Bankotsu! Ma, purtroppo, è ancora presto per cantar vittoria... ma non spiffero niente dei capitoli dopo la vacanza ù.ù sono contentissima che ti sia piaciuta quella parte!^^ Beh sì, Inuyasha ha un tempismo e, soprattutto, una dote davvero impressionante, per far irritare il fratello! Ahahah
davvero grazie, le cose purtroppo non sono ancora del tutto risolte e, in mezzo, ci si mette anche l’amore -.-“ peggio di così! xD ma continuerò a scrivere per te e per tutte le persone che mi seguono ^^ tvb e grazie ancora!

nebo_95: quell’errore della “n” maiuscola faceva parte di una “ndA”, nella fretta di rileggerlo, non mi sono accorta, ultimamente ho poco tempo.
mmh... mi ricorderebbe troppo una sfilata di moda xD no è che volevo mettere più in gioco i sentimenti, che la bellezza fisica delle ragazze, comunque grazie! Un grazie anche per i complimenti e mi scuso per non aver recensito la tua ff, ultimamente sono indietro con tutto ç.ç

Beneee!
Ora aspetto solo i vostri commenti! ù.ù
Ciaoo
Baci!

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Capitolo 23
*** La Vacanza Continua ***


Bambola 18 Ciao!
Questo cap non sarà nulla di speciale, probabilmente sarà migliore il prossimo, ma vi tocca xD
Vi lascio qua sotto il link di un anello molto importante, sappiate solo che la pietra che vi è al centro non è di quel colore (ogni spiegazione durante la storia ù.ù)
Non dico altro!
Buona lettura!^^


www.google.it/imgres?imgurl=http://www.myluxury.it/img/dior_1.jpg&imgrefurl=http://www.myluxury.it/articolo/da-sarkozy-per-carla-bruni-un-anello-dior-coeur-romantique-/1288/&usg=
__vdN5NTbIZtDGKInMifXeavZh1FQ=&h=187&w=250&sz=15&hl=it&start=95&zoom=1&tbnid=3w-v1KH4-usqyM:&tbnh=83&tbnw=111&prev=/images%3Fq%3Danello%2Bdi%
2Bfidanzamento%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D707%26gbv%3D2%26tbs%3Disch:10,2280&itbs=1&ei=srB-TP27OdCNjAeHl_jTDg&biw=1280&bih=707 

(copiatelo interamente, l'ho diviso unicamente per motivi di comodità)




16. La Vacanza Continua




La mattina dopo la serata...

-ahh! Che mal di testa!- si lamentò Inuyasha urlando da camera sua.

Nello stesso istante, in un’altra camera...
-muahah!!-


-cos’è stato?- sobbalzò sul letto Kikyo.

-cosa?- domandò di rimando Naraku.

-quel urlo...-

-penso Inuyasha, ieri sera si è ubriacato-

-sempre il solito- commentò accennando una risata.

-beh non mi dai nemmeno il bacio del buongiorno?- chiese facendo l’offeso :-dopo la notte che ti ho fatto passare, sarebbe il minimo!-

-come se fosse tutto merito tuo! Ma comunque...- si abbassò e gli diede un casto bacio sulle labbra :-buongiorno Master- sussurrò staccandosi.

-ciao Doll. Che ore sono?-

-le nove, è meglio che mi vesta- disse uscendo dal letto e recuperando gli indumenti.
Andò all’armadio e tirò fuori una maglietta e un paio di jeans lunghi.

-devi proprio?-

Lo guardò male :-sì- rispose secca.
-uscirò prima io per andare in bagno, dopo uscirai tu, controlla bene che non ci sia nessuno-

-dimenticavo che non stiamo insieme- ricordò a volto basso.

Kikyo lo guardò, dapprima stupita e poi dispiaciuta :-Naraku io non me la sento di fare niente... c’è una parte del mio passato che mi tormenta tutt’ora-

-lo so Kikyo, ma spero che un giorno potrai confidarti con me-

Nel frattempo si era vestita ed avvicinata alla porta.
L’aprì.
-lo spero anch’io- gli rivolse un’ultima occhiata, poi uscì.

-quando arriverà il giorno... Kikyo?-


Più tardi...

Ragazzi e ragazze si stavano avviando verso la sala per la colazione.

-sta notte ho dormito proprio bene- disse stiracchiandosi Kagome, fulminata da Inuyasha.

-buongiorno ragazzi- salutò allegramente Ayame, seduta a tavola mentre si mangiava un toast, con davanti Koga.

-ma... che ci fate voi qua?- chiese Miroku.

-abbiamo dormito sul divano...- rispose il moro.

-uh uh, ma guarda, state da poco insieme, e già andate dritti al sodo!-

-dobbiamo parlare di te, Naraku?- lanciò una frecciatina Bankotsu, appena sedutosi a tavola.

-che... che intendi??- disse il moro sbalordito e sull’attenti.

-niente, niente; beh, restate lì in piedi, o cominciate a fare colazione?- domandò Bankotsu, bevendo un sorso di caffè nero.
Tutti si sedettero e, pian piano, cominciarono a parlare.
Tranne Sesshomaru, che guardò sospettoso l’amico, annotandosi di doverci parlare più tardi.

Masters e Dolls passarono il resto della mattinata e rimettere a posto la casa, data l’enorme confusione che vi era.
Le ragazze si occupavano di ripulire il piano superiore, mentre i ragazzi il piano terra.
Il quel momento, Kikyo e Ayame stavano sistemando la camera della prima.

-ehi Kikyo!- esclamò, come se si fosse improvvisamente ricordata di una cosa importante.

-sì?- chiese voltandosi.

-non mi hai ancora detto che ti ha regalato Naraku ieri sera!-

-mi ha regalato Chanel n° 5-

-wow!!!- strillò con le stelline negli occhi.

Inizio flash-back

-ecco il mio dono per te, mademoiselle-

La mora lo aprì e sgranò gli occhi.
Lo guardò :-Naraku non dovevi!-

Si avvicinò e le sussurrò all’orecchio.
-sì invece, questo profumo rappresenta l’eterna femminilità e non esiste altra donna al mondo in grado di possederlo-

Fine flash-back

-e a te, invece?-

-mi ha regalato un anello-
Prese dai pantaloni larghi un cofanetto blu, lo aprì e mostrò all’amica un meraviglioso anello in argento con vari, piccoli, diamanti incastonati.
Nel mezzo c’era uno smeraldo tagliato in modo da formare un cuore.

-è davvero bellissimo, complimenti-
“un anello così bello per natale? Qualcosa non quadra...”


Rin e Kaname stavano pulendo i pavimenti del corridoio al primo piano.

-abbiamo finito, se Dio vuole!- esclamò Rin esausta, appoggiandosi al bastone della scopa.

-sì, finalmente!- fece lo stesso Kaname :-non avremmo dovuto andare a letto così tardi questa notte-

-concordo, meglio non farlo più-

-già, ma che ore sono?-

-non lo so, ho lasciato il cellulare nella mia borsetta di ieri sera...- rispose la moretta facendo la linguaccia.

-scusa in più per andare a stenderci sul letto!- ridacchiò quella dagli occhi blu, chiudendone uno.

-giusto- e, dandosi il cinque, corsero in camera di Rin.

Arrivate, Kaname si buttò sul letto, mentre l’altra andò a prendere la borsetta, posta sulla scrivania.

-sono le undici e mezza-

-tra poco devo andare a cucinare...- sospirò Kaname stesa sul letto.
In realtà, tra un’oretta, sarebbe anche ritornata la Doll di Bankotsu.
Nessuno aveva notato che era senza collarino perché, quella mattina, aveva indossato una maglia a collo alto, come se si vergognasse di non avere al collo la croce.
L’idea di riavere il gioiello, non le dispiaceva così tanto.
Da quando quella storia era iniziata, il suo unico desiderio era sempre stato uno solo: essere libera.
Ma ora che l’aveva ottenuta, anche solo per dodici ore, sentiva che qualcosa le mancava.
Ormai era chiaro che non poteva fare a meno di essere una Doll.
Tra lei e Bankotsu era nato qualcosa a loro insaputa.
L’aveva capito il giorno della partenza e col bacio di quella notte, aveva voluto provare a farlo capire anche a lui.
È proprio vero che, quando una cosa la desideri così ardentemente, quando poi l’hai ottenuta non la vuoi più.

Il silenzio che si era creato nella stanza la riportò alla realtà, perché Rin se ne stava in silenzio con in mano la borsetta?

-ehi, tutto bene Rin?- chiese tirandosi su.

-Ka... kaname...- cominciò con uno strano tono, che mise all’erta l’altra.

-cosa succede?- si avvicinò, e vide che l’amica teneva in mano una piccola scatola di velluto bianco, chiusa da un fiocco arancione :-ma... di chi è?-

-non lo so, non c’era nulla di simile ieri sera-

-hai controllato la borsetta prima di andare a dormire?-

-no, è un vizio che ho, non la controllo mai quando torno da una festa-

-aspetta! Rin! Sesshomaru ieri sera cosa ti ha regalato?-

-Sesshomaru...?- la mora parve pensierosa, poi si voltò verso Kaname, mentre gli occhi le brillavano :-no! Lui non mi ha regalato niente ora che ci penso! In più, una scatolina così può essere solo sua!-

-offendi?-

-no, scusa Kana- e le due si misero a ridere.

-su, guardiamo cosa ti ha regalato- prendendole la mano, la trascinò a sedersi sul letto.

Rin guardò la scatolina e, con trepidante emozione, la aprì lentamente.
Le ragazze sgranarono gli occhi.
Davanti a loro vi era una collana con catenina e ciondolo d’oro.
Il ciondolo, non era altro che un cuoricino di medie dimensioni, che risplendeva sotto la luce del sole.

-è bellissima Rin! Non è vero?- chiese guardandola.
La sua espressione era più che stupita, boccheggiava, non sapeva che dire di fronte a un tale splendore.

Deglutì a fatica, poi rispose con un debole :-si- annuendo.

-dai, te la lego al collo- disse ridendo un po’.
Rin non era abituata a questo genere di regali.
La prese con delicatezza e le la legò.

La mora si portò  le mani al ciondolo, guardandolo.
“Grazie Sesshomaru”


Più tardi...
Kikyo, Sango e Kaname, erano in cucina a preparare il pranzo.
L’ultima si girò a guardare l’orologio posto al muro, leggendone l’orario.
“Dodici e venti”
Si era ripromessa di andare a pensare un po’ prima dell’arrivo di Bankotsu, così, si slacciò il grembiule.
-ragazze io vado un attimo in camera, ormai il pranzo è pronto, quindi non penso ci siano problemi...-

-sì sì, vai pure- rispose Sango sorridendo

-vado anch’io, se per te va bene Sango- continuò Kikyo.

-nessun problema ragazze, solo, una di voi porti questi ultime posate in tavola, per favore-

-ci penso io, a tra poco- disse Kaname.

Poco dopo.

Kaname si dondolava su un’altalena, nel giardino della villa.
L’aria era pungente e le scompigliava i capelli, cosa che lei odiava.
Le era stato insegnato ad essere sempre composta e in ordine, non sopportava essere in quelle condizioni, d’altro canto, l’atmosfera tranquilla e silenziosa che c’era in montagna, e in alcune ore, al mare, l’aiutavano sempre a calmarsi e a ragionare.
Solo che ora non c’era niente a cui pensare, aveva già ragionato troppo prima, l’unica cosa da fare, era tranquillizzarsi.
Quella mattina, Bankotsu si era svegliato male, neppure con gli altri ragazzi era stato molto simpatico.
E lei non gli aveva certo dato una buona notte coi fiocchi, tutt’altro, ci aveva litigato e mandato a letto col nervoso.
Perché l’aveva trattato così?!
Era stata una sciocca, non avrebbe dovuto rovinare ciò che poche ore prima aveva costruito.
Stupida, non avrebbe dovuto cedere all’impulso di dirgli quelle cose, il fatto che la stanchezza l’avesse resa irritabile, e irritante a sua volta, non era una buona giustificazione!

Intanto...
Bankotsu entrò in cucina e, col suo solito tono indifferente, chiese :-sai dove sia Kaname?-

-è andata in camera sua, non so a fare cosa però- rispose cordiale come sempre, Sango.

-ok, grazie- detto questo, uscì dalla cucina, poi, a grandi passi, senza che nessuno lo vedesse, salì di sopra.
La porta della camera, però, era mezza aperta.
Così, sbirciò l’interno.
Non vi era nessuno.
Decise di entrare.
Di Kaname nessuna traccia.
Ma che fine aveva fatto?
Si avvicinò alla finestra.
Quella camera gli era sempre piaciuta.
Aveva una vista fantastica.
Assorto dal paesaggio, diede un veloce sguardo al giardino e, lì, notò finalmente la ragazza.
Si dondolava lentamente sull’altalena.
Il vento, le passava fra i capelli lisci e rendeva rosse le sue guance.
Aveva l’aria assente, come se con la testa non fosse davvero lì.
Abbassò un po’ il viso, oscurando gli occhi con il ciuffo.
Ora sembrava triste...
Anche l’espressione di Bankotsu si tinse di un po’ di tristezza.
Riscossosi, abbandonò la stanza.
In testa, un solo pensiero: raggiungerla.

In un baleno, fu a pochi metri dall’altalena.
Indeciso sul da farsi, dato l’umore che sembrava avere Kaname, decise, comunque, di andare da lei come stabilito.
Nell’istante in cui mosse un passo, il primo rintocco che segnava le dodici e trenta, batté forte e deciso.
“Che ironica coincidenza” pensò Bankotsu..

-sei qua- disse laconica, col viso leggermente voltato.

-non sono il tipo da farsi attendere-
“non mi farei attendere da te”

Lei sorrise con espressione triste.

Subito dopo la sentì sospirare e, in un attimo, fu in piedi, con la sua solita espressione decisa che tanto gli piaceva.

-sono pronta-

Lui sgranò gli occhi.
Era certo che avrebbe tirato fuori delle storie e che avrebbe dovuto sudare per riaverla e... invece...

-si...- rispose a fil di voce, avvicinandosi.
Quando le fu davanti, abbassò lo sguardo un attimo.
-mi spiace doverlo fare-

-non preoccuparti, ma fallo in fretta-
Dio, si sentiva soffocare senza quel maledetto collarino.
Aveva come paura, che lui potesse decidere ora, su due piedi, di liberarla.
Lei voleva essere una Doll, e non una qualunque, ma la SUA Doll! Ma pregarlo di esserlo nuovamente, sarebbe stato troppo difficile.

Rialzò il capo e, senza farsi pregare, allacciò nuovamente il suo simbolo al collo di Kaname.
-bene, torniamo dentro ora-

-sì, il pranzo è pronto-
    
Come sempre, lui la precedette ad entrare.
Anche se per un giorno, le era mancato questo suo modo di fare.
Sorrise, ormai essere una Doll era diventato quasi un piacere.


Dopo aver finito di pranzare i ragazzi erano ancora seduti a tavola, che pianificavano il pomeriggio.

-dunque- disse Koga a braccia incrociate :-in questi giorni siamo stati parecchio indaffarati, quindi, dovremmo fare qualcosa di divertente-

Inuyasha, Bankotsu e Naraku gli lanciarono degli sguardi maliziosi e, subito, l’espressione seria e concentrata del ragazzo cambiò in un enorme gocciolone sulla testa.

-possibile che non pensiate ad altro?!- sbottò.

-la colpa è tua, non abbiamo detto noi di fare “qualcosa di divertente”- rispose Naraku facendo il segno delle virgolette con le dita, mentre gli altri due annuivano.

-io proporrei di fare un po’ di sport e so che anche ad altri piacerebbe, ma io odio allenarmi dentro le palestre- disse Bankotsu.

-giochi di società?- propose Rin.

-no, è durante tutte le vacanze che ne facciamo- sbuffò Ayame.

-dovremmo finire i compiti- ricordò Kaname, guardata malissimo da quasi tutti.

-e se mandassimo le ragazze a fare shopping?- chiese Sesshomaru.
Tutti si zittirono.
Per le Dolls era diventato il loro paladino, il loro supereroe!
Per i Masters era diventato la sciagura dei loro portafogli.

-stai scherzando vero?! Io dovrei dare i miei soldi a questa qua?! Ieri sera le ho perfino regalato un braccialetto di Guess!- esclamò Inuyasha paonazzo, indicando Kagome.

Inizio flash-back

-ehm... Kagome... questo è il mio regalo per te...- disse un po’ imbarazzato, porgendogli un sacchettino di velluto nero.

-grazie Inuyasha!- rispose con un bellissimo sorriso.

Lo aprì e fece scivolare sulla mano il contenuto.
Era un meraviglioso braccialetto con un cuore come ciondolo, il cui bordo era tempestato di piccole pietruzze luccicanti.
Per chiuderlo bisognava infilarci una freccia, anch’essa decorata con le medesime pietre.

-santo cielo Inuyasha... ma... ma... ma è stupendo! Ti prego, aiutami ad allacciarlo!- gli chiese porgendoglielo.

L’albino mise la freccia nel cuore.
Un secondo dopo, la ragazza lo stringeva forte a sé.
-oh grazie! Grazie mille! Inu non potevi farmi regalo più bello!-

Fine flash-back

-e con ciò?? Una ragazza non smetterebbe mai di fare spese- disse con viso da angelo.

-vedilo come un buon pretesto per passare un pomeriggio tra maschi, scommetto che abbiamo tutti molte cose da raccontarci- commentò Miroku, convincendo tutti i ragazzi.

-sì, io dico che Miro ha ragione. Diamo i soldi alle Dolls e che li spendano come più preferiscono. Di sicuro non siamo al verde, quindi...-

-il grande Bankotsu ha parlato, rispettiamo la sua idea e portiamo onore al nostro amato presidente!- scherzò Naraku.

-AVE O’ SESSHOMARU!- esclamarono tutti, compreso Bankotsu, facendo il segno di inchino con le braccia.

Le ragazze scoppiarono a ridere.
-voi invece che farete?- chiese Ayame.

-Bankotsu, all’ultimo piano c’è la mansarda, in cui però non siamo ancora andati, giusto?- domandò Sesshomaru.
Il moro annuì.
-e hai anche da giocare a pin pong e biliardo. Potremmo fare un torneo, intanto ascoltare un po’ di musica e concludere la giornata guardando un film che andranno a prendere le ragazze-

-Sessho oggi sei particolarmente intelligente- ridacchiò Koga.

-no Koga, nel caso non l’avessi ancora capito: io sono il PIù intelligente. Di conseguenza ho SEMPRE brillanti idee-

-di questo dobbiamo dartene atto- annuì Miroku.

-dai genio, andiamo a prepararci- sorrise Naraku e tutti si alzarono.



Angolino:
spero che i regali delle altre ragazze vi siano piaciuti! Ma per questo dovete ringraziare la mia affezionata lettrice e commentatrice icetta_tigrotta8!^^
So che manca il regalo di Miroku, ma abbiate pazienza (a chi interessa, ovviamente ù.ù).

Grazie a  valuzza92  per aver aggiunto “Doll” ai preferiti!^^

_nejixten_: tranquilla!^^ grazie di aver commentato cara ù.ù spero che questo cap ti sia piaciuto, anche se non era nulla di ché (:

serin88: sì è vero, mi piace questo lato trasgressivo, se così si può definire, di Kikyo! Infondo ogni ragazza è un po’ così, peccato che spesso veniamo bloccate dai pregiudizi che le persone possono avere su di noi. Per Rin ancora non so, devo pensare. Perché dal ritorno a scuola ci saranno molti più problemi, li ho già pensati per tutti, tranne che per quella coppia... so che piacerebbe a te e a tutte le altre fans di questa coppia che filasse tutto liscio, ma non ho intenzione di farvi sfuggire! Muahah xD
Grazie a te dei continui complimenti!^^

kAgOmE_InNamOraTa 96: ti chiedo infinitamente scusa per non aver scritto niente su di loro, purtroppo, a parte una scena che ci sarà verso la fine delle vacanze (che sarà tra 2/3 cap), non mi è venuto in mente nient’altro... proverò comunque a pensare a qualcosa, comunque se tu hai qualche idea da propormi dimmi pure!^^

icetta_tigrotta8: sei tornataaaaaaaaa! ç.ç credevo mi avessi abbandonata!! Non sai che tristezza quando non commentavi più i cap! Ormai mi sono affezionata a te come ad altre commentatrici che da tempo mi lasciano recensioni!
Sono contentissima che ti siano piaciuti i cap che hai perso! E spero che il regalo di Inu ti sia piaciuto!^^

Un grazie generale!
A questo punto non mi resta che dirvi: al prossimo capitolo!
Ciaooo!
Baci.

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Capitolo 24
*** Svago ***


Bambola 19 Ciao a tutti!
Scusate l’attesa, ma ho avuto una settimana davvero impegnativa! (come se non bastasse il mio bel Jack si Sailor Moon mi è appena stato “annientato” che disperazione!!! ç.ç ndHarua  e questo che centra? ndVoi  . . . ndHarua)
Sono sicura che questo capitolo vi piacerà, non sarà romantico, ma io non lo trovo affatto male! ;)
Buona lettura!



24. Svago



Alle 15 e 30 i ragazzi erano radunati davanti all’ingresso.
Ogni Master stava parlando con la propria Doll.

-eh dai Inu!! Dammi qualche soldo in più!- esclamò Kagome facendo gli occhi dolci.
L’albino sbuffò, passandole altre banconote.
Come se non le ne avesse già date abbastanza!
“è proprio vero che le donne non si accontentano mai!” pensò scocciato, guadagnandosi, in compenso, un abbraccio.


-mi raccomando Sango, scegli un buon film!-

-mmh... per “buon film” che intendi?- domandò inquisitrice.

-secondo te??- chiese con sguardo ambiguo.

-mah!-

-beh romantico, ovvio!-

-ovvio- marcò con una goccia alla testa, la bruna.


-ma non preoccuparti Sessho! Non sono una spendacciona!- sorrise Rin.

-questo lo vedremo quando tornerai- sogghignò.

“Beccata in pieno!” pensò, ridendo forzatamente.


-fai attenzione alle altre, non voglio poi che ci siano incontri segreti nella mia villa con degli sconosciuti, ci siamo intesi??- chiese autoritario Bankotsu.

-stai tranquillo, infondo, siamo solo innocue adolescenti più o meno diciassettenni, che fanno shopping! In sei tutte solette, chi vuoi che ci provi mai con noi?- commentò con viso da angelo, ma con una scintilla maliziosa nelle pozze blu.

-Kaname, potrei arrabbiarmi molto se ti dovessi mai scoprire con un altro- disse serio.

-dai stavo solo scherzando-

-mh, lo spero- mormorò burbero :-a sta sera- si abbassò e le diede un bacio sulla guancia.


-allora, a che ora ci diamo appuntamento per sta notte? E, soprattutto, dove?- chiese Naraku, fermamente convinto in ciò che diceva.

-uff! Sei incontentabile Master!- lo sgridò Kikyo :-un’ora dopo la fine del film in salotto- finì autoritaria.


Infine Ayame e Koga... beh, Ayame e Koga si sbaciucchiavano. (ci stava xD ndHarua)


-a dopo ragazze!- salutarono con una mano i Masters davanti alla porta della villa, mentre le sei si stavano avviando a piedi verso la vicina fermata dell’autobus.

Bankotsu chiuse la porta e...

-SE NE SONO ANDATE!!!!!!!!!!!!!!- urlarono in coro, chi facendo un salto (Inuyasha, Koga e Bankotsu) e chi alzando un pugno in segno di vittoria (in segno di libertà, vorrai dire ndSessho  giusto, giusto xD ndHarua).

Come dei fulmini corsero in mansarda.
Questa, era una stanza rettangolare tutta in legno.
Per arrivarci c’era una scala a chiocciola e vicino a questa un tavolo da biliardo.
Infondo alla stanza si trovava un tavolo da ping pong. Accanto mobili bassi e, sopra, attaccate al muro, le stecche per il biliardo.
Contro ad una parete c’era una scrivania bianca e sopra un computer portatile, appartenente a Bankotsu.
Dall’altro lato della stanza rispetto al ping pong, vi erano due divani rossi davanti ad un televisore al plasma gigante.
Dietro ai divani, si trovava anche un carrellino dome mettere pop corn, bevande, ecc.
Tra i divani e la tv, per terra, stava un tappeto decorato in verde, bordò e bianco, di forma ovale.
Infine, due enormi casse stereo erano vicine alla scrivania del computer.

-wow!- esclamò Inuyasha.

-che inizi il casino!!!- urlò Koga.


Mooolto più tardi...

Pop corn e patatine erano sparsi per tutta la stanza.
I ragazzi, tutti in boxer, svolgevano varie attività.
Miroku e Naraku giocavano a ping pong... sì, ma non un ping pong qualunque, infatti si divertivano a colpire le parti più intime.

Sesshomaru e Bankotsu erano intenti in una serissima partita a biliardo.
Ora toccava all’albino colpire.
Tra i due regnava il silenzio, nessuno toccava più le due birre sulla scrivania, e non era perché ne avevano bevute troppe (la scrivania era piena di lattine vuote), ma proprio per la tensione.
Comunque, c’era il silenzio più assoluto (come già detto, solo tra loro, è chiaro ndHarua), non una mosca volava o qualcuno fiatava.
Sesshomaru era piegato a osservare la pallina.
Bankotsu era appoggiato con i palmi delle mani sulla stecca.

-burp!-

Improvvisamente, al moro scappò un rutto.
L’altro alzò subito il viso, scocciato.
Era da cinque minuti che si concentrava al massimo su quella stupida pallina, e ora era andato tutto in fumo per colpa di un rutto!!!

-eho, capita!- cercò di sdrammatizzare.

Il presidente appoggiò una mano sul tavolo, mentre una vena gli pulsava sulla fronte e Bankotsu lo guardava curioso.

-Ban, se ti prendo, sei finito!!!- urlò saltando sul tavolo e alzando la stecca al cielo!
Detto ciò, saltò giù e cominciò a rincorrere l’amico, cercando di colpirlo con la stecca.

Inuyasha e Koga, infine, giocavano a Sing Star, abbracciandosi e toccandosi, facendo finta di essere gay.

-E SARAI PER MEEEEEEE!!! IL MIO AMORE UNICOOOO!!!- strillò Koga, buttandosi ai piedi dell’altro.

-mmh... amore come ti amo!!!- urlò Inuyasha buttandosi tra le sue braccia.

Inutile dire che, ormai, non c’erano più con la testa.


Le ragazze nel frattempo...

-BELLISSIMO!!!- strillò Kagome, attirando su di sé l’attenzione di tutto il negozio.

Le altre risero nervosamente, imbarazzate.

-ops!-

-sempre la solita!- la rimproverò Ayame dandole un buffetto sulla testa.

-ehi, ma sai Kagghy che è davvero bello?- commentò Kikyo, che le era affianco :-e io te ce lo vedrei proprio, dai vai a provarlo!-

-va bene! Chi viene con me?- chiese solare.

-ti accompagno io- si offrì Sango.
E si diressero verso ai camerini.

-guardate questa maglia che carina!- esclamò Kaname.

-ohh sì!!- rispose Rin mentre le luccicavano gli occhi.

-ehi ragazze guardate! È uscita Kagome!- indicò Ayame.

La mora indossava uno splendido abito rosa, col busto senza spalline e stretto.
La gonna era piuttosto ampia e aveva varie pieghe piuttosto marcate.

Tutte erano rimaste senza fiato.
La loro amica era semplicemente bellissima.

-Kagghy devi assolutamente comprarlo!- ordinò Kaname.

-ma costa molto... vorrei avere qualcosa anche per dopo-

-se non lo compri ti ammazzo!- la minacciò Ayame.

-cassa! Arrivo!- esclamò la mora filando nel camerino a cambiarsi.

Le ragazze scoppiarono a ridere.

Più tardi ognuna aveva almeno tre borse a testa e si stavano dirigendo verso la gioielleria.
Mentre camminavano, però, ecco che tra la gente, si stava facendo largo un gruppo di cinque ragazzi.

-ehi, guardate là!- fece cenno con la testa Kaname, con voce maliziosa.
Ayame fischiò, mentre Kikyo si immaginò ogni possibile cosa che avrebbe potuto fare con uno di loro.

-niente male!- esclamò Kagome.

-che fighi!- disse Sango, senza peli sulla lingua, lasciando così allibite le amiche.

-Sango! Non ti facevamo così!- la prese in giro Rin.

-ognuno ha i suoi lati nascosti- commentò facendo l’occhiolino.

-okay, scatta la trappola “avvicina e colpisci”!- decise Kaname.
Tutte la guardarono stupite ma, Kikyo, aveva capito fin troppo bene.

-amica mia, non sono mai stata così d’accordo con te fino ad oggi!-

Si scambiarono una breve occhiata, poi ognuna prese per mano due delle altre e corsero a seguire i ragazzi nel negozio dove erano entrati.

Ecco, erano nuovamente in un negozio di vestiti, ma poco importava!
Infondo quei cinque erano così belli, che era impossibile non tentare in qualcosa!

Kikyo stava facendo finta di osservare i vestiti e, nel momento in cui stava per spostarne uno, una mano si appoggiò sulla sua.
La ritirò di riflesso, ma sorrise compiaciuta ed enigmatica, quando si ritrovò davanti uno di quei ragazzi.
Aveva corti capelli castani con ciuffo e vantava scintillanti occhi azzurri.

-oh, perdonami, non volevo spaventarti, ma quando ti ho vista, intenta a osservare questi abiti, non ho potuto resistere al pensiero che ti sarebbero stati benissimo-

Elegante... raffinato... bello e decisamente gentile.
Ma bastava a superare Naraku?
No.
Lui aveva qualcosa in più... qualcosa, nei suoi occhi infuocati, che facevano sentire una donna unica.
Come se fosse la sola, in tutto l’universo, amabile da ogni uomo.

Decise comunque di metterlo alla prova.
-e quale, secondo i tuoi indiscutibili pareri, mi starebbe meglio?-

-beh, sicuramente questo- disse, prendendo un elegante vestito azzurro.

Kikyo trattenne a stento un’espressione di disgusto.
“indiscutibili mica tanto!” pensò.
A lei e, in particolare alla sua personalità, l’azzurro non stava affatto bene! Tutt’altro.
Quasi rabbrividì, nel immaginarsi con quell’abito!
Inoltre, era troppo da ragazza per bene... dolce... timida... no, no e no! Lei non era affatto così!
Lei era piccante, maliziosa, indomabile!
No, non c’eravamo affatto!
Naraku non avrebbe mai commesso quel madornale errore!
MAI!!!
Lui l’avrebbe scrutata, fin da prima di avvicinarsi!
Avrebbe osservato ogni centimetro del suo corpo! Senza preoccuparsi di essere casto o meno!
Ah Dio! Stava diventando isterica!

-lo credo anch’io- mentì senza problemi :-allora... come ti chiami?- chiese percorrendogli il torace con l’indice.

Poco più tardi...
Dalla bocca di Kikyo sfuggivano vari gemiti, che la mano di Hidetoshi sopprimeva sempre.
Doveva ammettere che non era così appagante farlo nei bagni... probabilmente con Naraku sarebbe stato tutto diverso, ma ora lui non c’era, quindi, tanto godersi quella trasgressione.


Sango si stava guardando attorno da un po’.
Le amiche erano tutte occupate o a guardare vestiti o flirtare, tipo Kaname, con quei tipi.
Solo in quel momento si accorse che Kikyo non c’era... magari si stava provando qualcosa, infondo, non poteva che essere così!
Fece per svoltare l’angolo del negozio, quando gli apparse davanti uno dei ragazzi.
Era piuttosto alto.
Capelli bruni e occhi color pece.
Aveva uno sguardo piuttosto dolce.

-ehi ciao, scusa ti stavo quasi per venire addosso- disse imbarazzato, guardando da un’altra parte.

-no, no, tranquillo, anzi, è stata colpa mia-

Fece un sorriso timido, porgendole poi una mano :-piacere, mi chiamo Momoru-

-piacere mio, io sono Sango!- esclamò sorridendo, stringendogli la mano.

-ehm... che ne pensi... ti va andare a mangiare qualcosa?- propose, con le guance lievemente imporporate.

Inizialmente la ragazza non seppe cosa rispondere, da una parte, sentiva che stava tradendo Miroku, ma, infondo, era solo una chiacchierata... sì, con uno sconosciuto!
Al diavolo tutto!
-certamente, andiamo-


Kagome si avvicinò a Rin.
-e un’altra l’abbiamo persa!- borbottò la prima.

-che intendi?-

-guarda- indicò con un dito la bruna che si allontanava.

-ooh...-

Kagome la guardò con una goccia alla testa.
-nel caso non l’avessi notato, nemmeno Kikyo c’è più e, guarda caso, quelli là sono rimasti in tre!-

-oh Dio! Conoscendo Kikyo potrebbe anche...-

Le tappò la bocca.
-non dirlo! Se Naraku la scoprisse, come minimo la ucciderebbe!-

-ma che dici Kagghy?!- accennò una risata, togliendosi la mano :-e poi perché mi hai tappato la bocca?-

-per non farti sentire da Naraku! Lo sai che quelli hanno spie ovunque!-

-anche in montagna? Non credo sai... mica siamo a scuola- le ricordò sapientemente.

-non puoi MAI essere sicura!-

-ma dai!- esclamò scoppiando a ridere :-a proposito, chissà che stanno combinando...?-


Nella villa...

TATATARATATÀ TATATATARATTATTÀ TATATARATATÀ TATATATARATTATTÀ

I ragazzi, messi a trenino, vagavano per la casa ballando o, meglio, sculettando, e canticchiando sempre lo stesso motivetto del CD.

-QUESTA Sì CHE è VITA!!!- urlò Koga, ubriaco come gli altri.

-TE LO DICO AMICO MIO!- rispose Naraku bevendo l’ultimo sorso di birra, per poi mettere la bottiglia su un mobile a caso.


Verso le 19 le ragazze tornarono.
Kaname aprì la porta di casa grazie alle chiavi che le aveva dato il Master.
La scena che li si propose, fu più che bizzarra!
La reazione delle ragazze fu automatica: aprirono bocca e sgranarono occhi, lasciando cadere a terra le borsine.

-ma... ma che succede qui?- balbettò Kagome.

-si sono proprio dati alla pazza gioia...- mormorò Ayame.

I mobili erano sotto sopra, per terra era pieno di bottiglie e patatine. C’era perfino della panna!

-vi... vi rendete conto che... noi ora dovremo pulire tutto questo macello?!- strillò una Kikyo disperata.

-e cucinare, anche!- ricordò Sango.

-per non parlare del mettere tutto a posto...- continuò Rin sconsolata.

-non ce la faremo mai! Finiremo sta notte!- disse Kagome, in preda all’ansia.
Sì perché tutte sapeva bene che, senza alcun dubbio, quei pelandroni dei Masters non avrebbero mosso un muscolo e avrebbero inventato una miriade di scuse!

-okay ragazze, calma!- esclamò Kaname, mettendosi davanti al gruppo.
-lavorando in squadra ce la faremo-

Rin alzò gli occhi, mentre un nuovo barlume di speranza le illuminava gli occhi.
-hai un piano, Kana?-

-certo!- continuò sorridente :-e vedrete che finiremo in tempo per cenare e vedere il film! Siamo o non siamo le mitiche Dolls?- finì incoraggiante.

Nuovamente pronte a scendere in pista, urlarono in coro :-SÌ!!!-



Anglino:
Harua ricominciando a parlare di Sailor Moon: nooooooo!!! Perché Jack mi hai lasciata?!
Bankotsu con sguardo di fuoco: ma non ero io il tuo personaggio maschile preferito??
Harua: ehm...
Bankotsu: non era per me che quasi ti eri messa a piangere quando Inuyasha mi aveva sconfitto?!
Harua: no! Non dirlo! Ancora mi vengono le lacrime agli occhi!!! ç.ç il mio Ban!!! *Harua comincia a rincorrerlo*
Bankotsu: forse era meglio prima...!

Okay, facciamo le persone serie ora!
Visto come se la spassano i ragazzi?? Ehh ma anche le ragazze non si smentiscono! Soprattutto Kikyo eheh

Grazie a  lovlygirl  LittleSango  e  DivinaKagome  per aver aggiunto la ff ai preferiti!
Grazie a  lovlygirl  luna di ghiaccio  _larchylarcheex_  Lenita  e  DivinaKagome  per le seguite!
E a  lovlygirl  per le ricordate!
^^

kAgOmE_InNamOraTa 96: ho una bella notizia per te! Finalmente, ho avuto l’illuminazione per la coppia di Inu e Kagghy, ciò che succederà nel prossimo capitolo, è l’inizio di quello che li porterà a fidanzarsi!** Ti lascio con piacere il mio contatto di msn: fra.t-96@live.it (chiunque mi voglia aggiungere è liberissimo di farlo ù.ù)

lovlygirl: grazie mille per apprezzare così tanto la mia ff ^^ mi spiace che su di loro non ci siano molte scene, ma il bello comincerà dal prossimo capitolo! Dopo il ritorno dalle vacanze, poi, vedrai un Inuyasha completamente diverso! Sono contenta che ti piaccia questa Kikyo (:

serin88: ciao cara! Bisogna ammettere che essere Doll ha decisamente i suoi vantaggi! Pian pianino, incredibilmente (direi ò.ò) Kaname sta capendo che c’è qualcosa tra di loro *me che stappa lo spumante per la sua coppia preferita*
confesso che non ho ancora deciso quando far sapere a Naraku il passato della Doll, per ora, solo Ayame ne è a conoscenza.

nebo_95: nebo-chan!! Per Inuyasha faceva capire che non aveva speso poco, poi non ricordo ora se l’ho scritto per qualche altra coppia.
Tranquilla, scusami tu per non aver ancora commentato nessuno dei nuovi cap, ma, come già detto, ho avuto un’intensa settimana e il mio genio artistico sta scrivendo mille e più cose xD (però su Naruto, hai presente Sasori, quello dai capelli rossi tanto figo?? No?! è.é vallo subito a vedere su google!)

icetta_tigrotta8: tesoro!! Sei sempre carinissima! ç.ç grazie!
Vorrei poter rispondere alla frase “non è che il nostro Inuyasha si sta innamorando?”, ma dopo ti rovino ogni segreto, troppo spoiler xD farò giudicare a te dal prossimo cap! E non preoccuparti di ringraziarmi, l’ho fatto con piacere quello dei regali! Ti svelo, però, che i regali di Rin e Ayame nascondo qualcosa! Del regalo di Sango si saprà tra 2 capitoli! E per Kikyo, come ho detto a serin88, non so ancora quando farvi scoprire il tutto, ma è una cosa piuttosto brutta ):
scusa il ritardo e spero che anche questo ti sia piaciuto! ;)

_larchylarcheex_: grazie!!!^^ sono felicissima! Confesso che anch’io mi sono sempre immaginata la scena di loro due alla play, con il maggiore che vinceva xD

_nejixten_: ti prego! Ti prego non uccidermi!!! >.< (Sasori salvami!!! ndHarua mettendotelo davanti) ahahahah grazie di cuore! Sono contenta che ti sia piaciuto e, soprattutto, che tu non sappia dove abito per uccidermi.
Domanda: a te piace Naruto, no? Quali personaggi preferisci?

E dopo tanto tempo, ho avuto altre 7 recensioni! Si sente che l’estate sta finendo ç.ç (sì, questa frase l’ho presa da “l’estate sta finendo” dei Righeira xD)
Nel caso non riesca ad aggiornare prima, buon inizio scuola a tutti!^^
Baciii <3

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Capitolo 25
*** Siamo Sempre Noi ***


Bambola 20 Scusate per il ritardo!!!
La scuola mi sta riempiendo molto e come se non bastasse ho avuto un problema di tasti, ora comunque è tutto a posto e quindi eccomi tornata con 25° capitolo!
Suppongo che le fans di Kagome e Inuyasha faranno, finalmente, i salti di gioia xD
Buona lettura!



25. Siamo Sempre Noi



Rin alzò gli occhi, mentre un nuovo barlume di speranza le illuminava gli occhi.
-hai un piano, Kana?-

-certo!- continuò sorridente :-e vedrete che finiremo in tempo per cenare e vedere il film! Siamo o non siamo le mitiche Dolls?- incoraggiò.

-SÌ!!!- urlarono tutte in coro.

-perfetto! Allora, come prima cosa, ci divideremo per trovare i ragazzi. Sono più che sicura che stanno dormendo da qualche parte. Se una di noi trova il Master di un’altra, chiama la giusta Doll. Dopo di ché, Rin, Kagome e Ayame metteranno a posto il piano terra, in modo che io, Kikyo e Sango possiamo venire a preparare la cena. Ci occuperemo sempre noi del piano di sopra. Forza, andiamo!- spiegò.

Le ragazze non fecero nemmeno in tempo ad allontanarsi che, Kagome, entrando in salotto, urlò.
Le altre arrivarono in un attimo.
In mezzo ai cuscini per terra spuntavano dei boxer, che coprivano una pelle abbastanza scura.

-sarà Koga o Bankotsu?- chiese ad occhi sgranati Kikyo.

-Kana vai tu, se fosse Bankotsu mi vergognerei da morire!- esclamò Ayame con le guance imporporate.

-è Koga, Ban ha la pelle più scura-

-e come lo sai!?- chiese Sango spalancando gli occhi.

-si vede benissimo- rispose, con un tic all’occhio :-vado a cercare il mio- disse, girando sui tacchi e andandosene.

-vado anch’io- annuì Rin ridendo sotto i baffi per l’evidente imbarazzo dell’amica.

Sango andò, come prima cosa, a portare la spesa in cucina.
Poco lontano dall’entrata, però, scorse un corpo riverso per terra.
Allarmata, appoggiò a terra le borse di plastica.
Arrivata, non poté che scenderle una goccia alla testa.
Distesa, non c’era nient’altro che quel pirla del suo Master!
Miroku, con una bottiglia di birra in mano, dormiva placidamente sul marmo freddo.
Provò a chiamarlo più e più volte, alzando anche il tono della voce ma, quello, niente! Continuava a dormire!

-Miroku! Svegliati!!!- urlò, dandogli un calcio sul fianco.

Questo spalancò gli occhi, lanciando un urlo.
-cazzo Sango! Ti sembra questo il modo di svegliarmi?! Stavo perfino sognando che stavamo facendo se...- si tappò la bocca immediatamente, guardandola impaurito.

-sai cosa ti farò sognare io, invece?- chiese, mentre un ghigno che non presumeva niente di buono appariva sul volto.

Il moro negò con la testa.

-le stelle!- rispose, dandogli poi una padellata in testa, facendolo svenire.

-così la prossima volta riga dritto!- si disse, pulendosi le mani.


Kikyo salì al primo piano, dove c’erano le camere, i bagni e altre sale.

-avete trovato Naraku, per caso?-

-no, di lui niente- rispose Kagome, ritornando nel corridoio da una sala con un’immensa vetrata.

-prova a salire quella scala a chiocciola, ci sono varie bottiglie e resti di cibo per terra e su di esse. Da quanto mi ha detto Ban, c’è la mansarda e Sesshomaru ha detto che avrebbero passato là il pomeriggio...- consiglio Kaname.

-okay, vado a dare un’occhiata-

-Kagghy, qua c’è Inuyasha- la chiamò Rin.

-oh grazie!- esclamò, chiudendo la porta della camera di Naraku.

La moretta le sorrise e la fece passare
Richiuse la porta lentamente e si guardò intorno.
Le tende erano leggermente tirate e lasciavano entrare la flebile luce della strada.
La stanza di Sesshomaru e Bankotsu era completamente in ordine, solo una cosa non quadrava: che ci faceva Inuyasha in quella camera e sul letto di Bankotsu?
L’albino, infatti, aveva metà corpo sul letto vicino alle finestre, mentre l’altra era per terra.
Aveva una gamba e un braccio a penzoloni e la testa era adagiata sul materasso, l’altro braccio, invece, si trovava sotto il cuscino.

Kagome si avvicinò a passo deciso, pronta a rinfacciargli tutte le cavolate che, sicuramente, quel pomeriggio aveva fatto.
Vicino a lui, però, si bloccò.
Le orecchie da hanyou erano abbassate e a vedere quel viso dalla pelle d’avorio addormentato, era rimasta stregata.
Sembrava un angioletto.
Un meraviglioso angelo addormentato.
Inuyasha era bellissimo...
Scosse la testa, stupita per quello che aveva appena pensato.
Nonostante si facessero sempre dei dispetti e lo trovasse insopportabile, che Inuyasha fosse un bel ragazzo era innegabile.

“Kagome ma cosa ti perdi, ora, in questi pensieri?! Invece di elogiarlo, vedi un po’ di darti da fare!”

Con delicatezza, gli alzò la gamba, mettendola accanto all’altra.
Inutile dire che per la ragazza fu piuttosto imbarazzante, infondo, lui era a gambe aperte e in boxer...!

-ehi, Inuyasha- sussurrò, cercando, inutilmente, di svegliarlo.

-Inuyasha svegliati. Eh dai Inuyasha!-

Per tutta risposta, il mezzo demone si girò dall’altra parte.
La mora si accigliò e, senza pensarci due volte, salì sul letto.
Quando gli fu seduta accanto, però, le uscì solo un verso strozzato.
Era rimasta abbagliata dalla dolcezza di quel viso perfetto.
Inevitabilmente, lo sguardo le cadde sulla muscolosa schiena.
Arrossì fino alla radice dei capelli, quando scese ancora più in basso.

Abbassò gli occhi.

-dai Inu, svegliati- continuò, poco convinta.
Lo osservò nuovamente.
Senza quasi accorgersene, gli appoggiò teneramente una mano sulla guancia, accarezzandogliela.
La sua pelle era così morbida, così calda... e i suoi occhi aveva un così bell’oro...
Occhi?!
Belli?!
Oro?!
Strabuzzò gli occhi.
Il Master la stava guardando e lei faceva lo stesso.
Si sentiva talmente cretina in quel momento.

-Kagome...- mormorò, con voce impastata dal sonno

Con le guance leggermente rosse, ritrasse la mano, ma prima che l’allontanasse completamente, le la bloccò.
Nuovamente il silenzio calò.
Passarono secondi e secondi... momenti nei quali gli occhi cioccolato sembrarono perdersi in tutto quell’oro scintillante.
Tenendo la mano stretta nella sua, con fatica, Inuyasha si alzò e le si inginocchiò davanti.
Si avvicinò lentamente, appoggiando la mano della Doll sulla propria guancia.
Poi fu un attimo.
Si attaccò alle sue labbra, legandola in un dolce bacio.
Kagome sgranò gli occhi.
Ma che gli prendeva a Inuyasha?!

Le spostò la mano sulla spalla e portò le braccia dietro alla schiena di Kagome.
La ragazza, invece, gli circondò il collo.
Ma perché faceva così? Non aveva mai avuto nessun particolare riguardo nei suoi confronti... e allora perché... ora?

L’albino la strinse più a sé.
Fece entrare la lingua, che quella calda della Doll accolse.
Le cinse i fianchi e la distese sul letto, posizionandosi tra le sue gambe.

Si guardarono intensamente negli occhi, poi, lo prese senza paura tra le sue braccia.
E continuarono a baciarsi.


Nel contempo...
Rin aveva trovato Sesshomaru e, poiché Kikyo non era più scesa, era ovvio che aveva trovato Naraku.
Giù non c’era, in mansarda non c’era, al primo piano aveva guardato ovunque... ma dove diavolo era finito Bankotsu?!
Il cuore di Kaname batteva a mille e cominciava veramente ad essere preoccupata.
Era da mezz’ora che lo cercava e ancora niente.
Eppure, doveva essere in casa!
Ormai rassegnata e sconfitta, decise di andare in camera, almeno per calmarsi.
A viso rabbuiato, aprì la porta.
Con un sospiro la richiuse e accese la luce.
Fece per andare verso il letto ma si bloccò.
Sgranò gli occhi.
Il moro, era sdraiato a pancia in giù sul suo letto.
Come gli altri, indossava solo i boxer, ma l’importante era averlo trovato!
Sì... però che ci faceva in camera sua?
Un terribile dubbio la assalì.
Corse verso l’armadio e lo spalancò.
Guardò tra i suoi vestiti e cassetti.
Tirò un lungo sospiro di sollievo: c’era tutto.

-tranquilla, non ho sbirciato le tue cose-

Si voltò di scatto, sussultando.

Bankotsu era sveglio e seduto sul letto che si massaggiava la tempia, tenendo un ginocchio alzato.
Bisognava ammettere che, anche se aveva il viso stanco e i capelli scompigliati, restava sempre figo... figo?! Da quand’è che pensava questo del suo Master?! Era dall’inizio della scuola che pensava fosse solo un pallone gonfiato e pieno di sé e, ora, pensava questo di lui.
Scosse la testa!
Non era possibile! No, no, no!

-che hai Kaname?- chiese stupito.

-niente, niente- rispose sorridendo :-come stai tu?- domandò, sedendosi accanto.

-insomma, ho bevuto troppa birra-

Rise leggermente.

-che hai da ridere ora? Mi prendi in giro, per caso?!- scherzò, buttandola sul letto e mettendosi sopra, sostenendosi con le mani.

-chi? Io?? Ma quando mai!- esclamò ridendo.

-guarda Kana che ti conosco bene!-

-vorrei dire altrettanto, ma non riesco a capire perché sei venuto in camera mia- rispose, spostandogli teneramente i ciuffi di capelli dal viso.
Mamma mia... Bankotsu aveva un fisico pazzesco.
Il sogno proibito di qualsiasi ragazza.
Ora capiva perché in così tante gli correvano dietro.
Bankotsu non aveva solo un bel fisico.
Anche il viso era stupendo.
Gli occhi erano profondi, fatti da annegarci.
Il suo sorriso era semplicemente magnifico, quanto avrebbe voluto che le ne facesse sempre...

Si abbassò, lasciandole un casto bacio, per poi coricarsi al suo fianco.

-quando ero piccolo, questa era la mia stanza. Mio padre l’aveva riservata solo a me perché adoravo la vista che si poteva ammirare. Mi prenderai per un bambino ma... beh, volevo rivivere certi ricordi dell’infanzia- spiegò, donandole un timido sorriso.

-ma... ma allora perché l’hai lasciata a me?-

-ci sono cose che un Master preferisce tenersi per sé- le sussurrò, avvicinandosi al suo volto.
Si alzò e le tese una mano.
-che ne dici di andare giù, ora? Immagino dovrai preparare la cena-

-e se mi dessi una mano?- propose mettendosi in piedi.

-te la darei ma...-
La portò con uno scatto contro il muro.
Appoggiando una mano sul seno.

Kaname strinse gli occhi, riaprendoli, poi, lentamente.

-perché batte forte, Doll?-

-mi... mi hai spaventata-

-già... deve essere così- commentò, con un lieve sorriso :-andiamo!- esclamò, aprendole la porta e facendola passare, per dirigersi poi verso il piano terra.


Era cominciato tutto così...
L’aveva vista al suo risveglio, e un senso di possesso l’aveva invaso.
Ma non era come tutte le altre volte, non voleva il suo corpo questa volta, voleva qualcosa di più...
Aveva cominciato a baciarla ed era stato corrisposto per giunta!
Kagome era così bella da mozzare il fiato.
Lei era dolce e premurosa... aveva mille altre caratteristiche che lui nemmeno sognava!
Era diversa da Abi, la sua migliore amica, e tutte le altre ragazze con cui era stato.
Lo faceva volare leggiadro, ogni suo sorriso gli riscaldava il cuore e lo faceva battere all’impazzata.
Era cominciato tutto quel giorno in infermeria.
Quando l’aveva vista dormire... non aveva potuto resistere!
Era stato con lei per tutto il tempo e non l’aveva fatto per aspettare il suo risveglio, sarebbe potuto tornare un’ora dopo, che lei sarebbe ancora stata immersa tra le braccia di Morfeo.
Chissà se l’aveva mai sognato...?
Beh, lui sì.
Da quel maledetto giorno, la sognava spesso, troppo spesso e la cosa peggiore era che nei suoi sogni non c’era nulla di sconcio.
Aveva capito di provare qualcosa da un po’.
Ma, ancora, non sapeva quanto gli piacesse.

Kagome si fece aiutare a togliersi la maglietta e, lentamente, lui scese a baciarle il seno.



Rin aveva trovato il Master sul suo letto.
L’albino era proprio in mezzo e a pancia in su.
Le braccia erano aperte e guardava assorto il soffitto.

-ce ne hai messo di tempo- fu la prima cosa che le disse.

Si avvicinò e coricò di fianco a lui, osservando il soffitto e tenendo le mani sul grembo.

-si può sapere che avete combinato?- chiese con tranquillità dopo un po’.

-ci siamo dati alla pazza gioia, ma non abbiamo invitato nessuna ragazza, purtroppo- sospirò, senza distogliere lo sguardo.

Abbassò gli occhi.
Non poteva darle risposta peggiore.
Certe volte Sesshomaru era davvero un ghiacciolo.
Si rifiutava di credere che, ancora, non avesse capito che le piaceva!
Un tipo come lui conosceva fin troppo bene le ragazze!
Ma, tanto, a che gli serviva saperlo?
Perché avrebbe dovuto interessarsi a una come lei?
Poteva avere qualsiasi altra, perfino Kagura, una delle più belle della scuola e decisamente più formosa di lei.
E... poi, che se ne faceva di una Doll come fidanzata? Niente.
A Sesshomaru piaceva avere un certo tipo di privacy e, sicuramente, era fin troppo impicciona nei suoi confronti.
Per non parlare poi della sua allegria!
Il Master non l’avrebbe mai voluta!
Era molto meglio una che si faceva gli affari suoi, che non lo metteva in ridicolo (e lei era così imbranata delle volte!) e che era pronta a soddisfare i suoi bisogni in qualunque momento.
Ma Rin, non era niente di tutto ciò, purtroppo.
Quanto avrebbe voluto...

Non poté finire il suo pensiero, che si ritrovò Sesshomaru seduto, intento a osservarla.
Le accarezzò lievemente una guancia, facendola arrossire.
Era bella anche rossa in volto.
In qualsiasi situazione, Rin non perdeva mai la sua dolcezza.
-perché arrossisci? Ormai siamo legati da cinque mesi-

-e... ecco... io...-
Abbassò gli occhi da un lato.
Non ne poteva più di avvampare ad ogni suo minimo gesto!
A questo punto era così chiaro...
Si mise sulle ginocchia, riuscendo così a leggere una punta di curiosità nei suoi occhi.
Con le mani appoggiate sul materasso, si avvicinò lentamente al suo viso, guardandolo negli occhi.
Poteva rispecchiarsi.
Gli spostò un ciuffo di capelli argentei, che gli era finito sulle iridi ambrate, percorrendo poi la forma del viso.
La pelle di Sesshomaru era liscia e morbida.
Era d’avorio e semplicemente perfetta.
Con dolcezza lo baciò.
Fu un bacio a fior di labbra.
Rin si staccò, ma restandogli vicina.

L’albino le appoggiò entrambe le mani sulle guance.

-ti prego, non lasciare le mie labbra-
La legò ad un meraviglioso bacio, intriso di emozioni.
Il tempo si era fermato e c’erano solo loro.

-Rin...- cominciò lui quando si staccò per riprendere fiato.
-starei qua ancora per molto, forse per sempre, ma non possiamo. Gli altri probabilmente avranno bisogno di noi, sono le sette passate e ancora non abbiamo cenato- disse guardandola.
Nella voce, un pizzico di amarezza

-sì... hai ragione purtroppo. Meglio se andiamo- annuì alzandosi.

-mi accompagni a mettermi qualcosa addosso?-

Si voltò nuovamente rossa, come se si fosse accorta solo in quel momento in che stato il Master era messo.

-certo- rispose veloce :-andiamo- ed uscì.

Lui rise piano e la raggiunse.
Andarono nel corridoio maschile e Sesshomaru aprì la porta.
Fece un passo ma si arrestò.
Tenendo una mano sulla maniglia, assunse un’espressione più che stupita.
Gli occhi di Rin, che era al suo fianco, diventarono a palla.
La situazione che avevano davanti era più che imbarazzante!
Ed era più che ovvio che avevano interrotto qualcosa di molto intimo!
Kagome, sopra ad Inuyasha, aveva solo il reggiseno e i jeans erano slacciati.
I due si erano voltati di scatto e, subito, Inuyasha si era seduto e coperto la Doll.

-scu... scusate!- esclamò Rin e richiusero immediatamente.
Si appoggiarono al muro, ancora shockati per ciò che avevano visto.
Inuyasha e Kagome?! Quel Master e quella Doll che non si potevano nemmeno vedere?! Era assolutamente pazzesco!!!
-hai visto?- sussurrò Rin.

Sesshomaru annuì, deglutendo.
-non posso credere di aver visto mio fratello con Kagome!-

-santo cielo... ma... secondo te stavano per...- lasciò in sospeso Rin.

-io non credo, conoscendo Kagome, però... senti, facciamo finta di non aver mai visto niente e non parliamone mai con nessuno, okay?-

-sì, questo non è mai successo*- assentì.


Angolino:
allora?? Com’era? *Harua viene sepolta da pomodori e cose varie*
nella frase dove ho messo l’asterisco, è perché è presa dal film “Hai impegni per venerdì 17”, scrivendo questa situazione, non ho potuto non pensare a quella scena, che si ripete almeno 5 volte nel film xD

Grazie a vsbs88 per aver aggiunto la ff ai preferiti!^^

Sono rimasta sorpresa dal numero di persone che hanno commentato questo cap, ben 9! Davvero non me l’aspettavo!
Grazie di cuore!^^

nebo_95: Dianaaa!! Complimenti, hai vinto il premio della prima recensione! Un abbraccio da me!!!^^ appena ci vediamo ti stritolo! xD
non chiedermi come mi è venuta fuori la scena del bagno, ma mi piaceva troppo ** a volte un po’ di trasgressione di sta, in più, Kikyo comincia a capire cosa significa Naraku per lei!
Lo sapevo che lo sapevi xD è un gran figo! *ç*

Lenita: sono contenta che ti sia piaciuto! Scusa per il ritardo ):

kAgOmE_InNamOraTa 96: come è stato il capitolo?? Spero di aver reso bene le azioni e le emozioni dei due, insomma, spero di averti soddisfatta :D

_larchylarcheex_: io credo che, a volte, per le donne la trasgressione sia una cosa idilliaca! xD guarda, i maschi non si finiscono mai di conoscere, poi quel giorno ero in vena di un po’ di comicità xD
Già è vero... ma se non altro comincia a capire di provare qualcosa!^^
Beh non tutti, ma Miroku una bella padellata se l’è presa xD
Sono contenta che ti sia piaciuto (:

icetta_tigrotta8: e io dovrei prenderti per pervertita?? Dovresti essere tu e tutti quelli che hanno letto lo scorso cap, a prendermi per pervertita, infondo, è stata la mia insana mente a scrivere tutto quello xD però, bisogna ammettere che sono davvero dei fighi i nostri Master!
A chi lo dici! Dai facciamo in modo di avere le loro carte di credito e andiamo a fare shopping!!! **
I problemi per la coppia SxM sono cominciati dallo scorso capitolo, anche perché io non ho scritto cosa hanno fatto xD beh e della Kagome di questo capitolo che te ne è parso??
Sì, lo guardo ora perché da piccola non mi appassionava molto xD sono troppo triste per Jack!!! ç.ç

_nejixten_: condivido la tua passione per Neji! È proprio bello! Io però lo preferivo nella prima serie. Allora... beh il mio personaggio preferito femminile è solo Temari, mentre maschile... beh al primo posto Sasori, poi Hidan, Itachi (e tutto il resto dell’Akatsuki) poi anche Gaara, tempo fa la mia coppia preferita era proprio Temasi e Gaara **
Lo so lo so, ci sono state mille scene shockanti xD sono contenta che ti abbia anche divertita!^^

serin88: sìiii Jack è bellissimo!! ** le ragazze si sono decisamente divertite, lo stesso anche i ragazzi ma... credo che le nostre Dolls di più ;)

BabyAngel94: credo che Inuyasha abbia avuto un buon risveglio :D

visbs88: sono molto contenta che ti sia piaciuta la mia ff xD sì è vero, quello non era proprio da Sesshomaru, però un po’ di svago ogni tanto ci sta! Oh Dio, se questo è l’effetto di alcune parti, allora è meglio che d’ora in avanti non scriva più cose divertenti xD felice che Kikyo ti piaccia! È vero, in questo cap ha osato molto, ma almeno ha fatto chiarezza nella ragazza (:

Che succederà nel prossimo capitolo?
Ce la faranno i nostri eroi a preparare la cena in tempo e a guardare il film?
Come sarà guardare il film?
Ma, soprattutto, cosa succederà dopo??
Più o meno tutto nel prossimo capitolo!^^
Non aspettatevi un aggiornamento molto veloce, purtroppo la scuola mi impegna molto ):
Ciaoo!
Baci

ps: volevo spiegarvi il significato del titolo: in questo cap i Masters sono stati piuttosto dolci, cosa non sempre da loro, forse ero anche un po' a corto di idee... comunque sia, spero vi sia piaciuto ^^

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Capitolo 26
*** Vendette ***


Bambola 21 Ciao a tutti!
Scusate per questo ritardo che, ormai, sta diventando un’abitudine, la scuola mi stanca da morire, se solo al mattino non mi alzassi alle 5:30, riuscirei a postare con più frequenza (e non ho ancora cominciato il corso di nuoto! -.-“).
Passando al capitolo, è solo di transizione, nel prossimo ne vedrete delle belle, intanto, buona lettura! :D



26. Vendette


Rin, insieme ad Ayame, stava apparecchiando la tavola.
Nel mentre, Sango, Kikyo e Kaname stavamno cucinando e i Masters, incredibilmente, stavano finendo di ripulire tutto quel macello.

-è stata proprio una bella trovata quella di minacciarli con gli attrezzi da cucina!- ridacchiò Kaname.

-sì, ma è stato un po’ meno bello per Miroku, l’abbiamo dovuto lasciare in salotto tra le grinfie dei ragazzi... chissà che gli hanno fatto!- continuò Kikyo.

-è quello che si meritava, ha fatto un sogno sconcio su di me!- ribatté la bruna.

-ma dai Sango! Non è stata colpa sua e, comunque, se è successo è perché prova qualcosa per te-

-sarà...- annuì alle parole di Kaname.
Cielo si sentiva così in colpa adesso!

Le altre si guardarono negli occhi confuse.
Quella risposta era molto strana, soprattutto se data da Sango.


Anche Ayame stava pensando che Rin era strana.
Non spiccicava una parola!
Sgranò gli occhi.
Non poteva essere diventata muta all’improvviso!
Nel dubbio, stava per chiederglielo, poi, riflettendoci, capì che era praticamente impossibile.
Ma il problema rimaneva; la moretta era sempre stata allegra, come lei d’altronde, quindi che aveva?

-Rin, va tutto bene?-

Si paralizzò e alzò la testa dal piatto, tremante.
-s... ss... ssì... va... va tutto bene- rispose cercando di fare un sorriso, ma ottenendo solo una smorfia.

In risposta, la rossa le lanciò uno sguardo accusatorio, che ebbe l’effetto di irrigidirla ancor più.

Aveva pregato tutto il tempo che l’amica non le chiedesse niente e, ora, quegli occhi, le stavano per far venire un infarto!
Ma perché aveva dovuto assistere a quell’imbarazzante scena?! Con Sesshomaru per di più!
Ohh... com’era bello Sesshomaru quando con l’espressione stupita! Anche i suoi occhi magnetici quando le aveva detto di tener tutto nascosto...

-ehi Rin- la chiamò, assottigliando maggiormente gli occhi.

-tra... tranquilla Aya, non è successo niente!- rispose.
Non avrebbe mai potuto tradire Sesshomaru, nemmeno per una cosa del genere!
Poi erano cose di Kagome e non voleva fare la spiona.

-eccomi ragazze! Scusate l’attesa!- cinguettò una voce entrando in sala.

-ah Kagghy!- esclamò sorridendo Ayame :-è stato difficile trovare Inu?-

-insomma... più che altro è stato difficile svegliarlo, è un tale prigrone... ah ciao Rin! Non ti avevo vista- disse, senza mutare espressione.

Kagome era così contenta...
Non è che si stava innamorando dell’albino?!
Nooooooooooooooo!!! Non poteva assolutamente crederci.

-sai che, secondo me, Rin nasconde qualcosa?- commentò la rossa.

-ancora?! Aya ti ho detto che non nascondo niente!- rispose, cercando di essere convincente.

-beh dalla tua espressione non si direbbe. Avanti Kagghy, dammi una mano che sono curiosa!-

Doveva assolutamente aiutare Kagome! Non poteva permettere che tutta la sua fatica fosse mandata in fumo così!
Ma come?! Come diamine poteva?!
Poi, per Rin, e probabilmente anche per Kagome, avvenne il miracolo.

-ragazzi! Tutti a tavola!!!- urlò Kikyo dalla cucina.

Mentalmente ringraziò la compagna e cominciarono a sedersi a tavola.

La cena passò, incredibilmente, in armonia, tra risa e scherzi innocui.
Con stupore di Sesshomaru e Rin, Inuyasha e Kagome si parlarono normalmente, senza vergogna, anche se lui era ancora mezzo intontito.

Ritornando a noi, quella sera toccava alla prima coppia, a lavare i piatti, così, ora tra un cumolo di schiuma e piatti, i due, armati di guanti e grembiuli (a fiori quello di Sessho ndHarua  perché scusa?! ndSessho  perché lo dico io, poi così sei più dolse *.* ndHarua  maledetta autrice ndSessho)

-allora, io ti passo i piatti e tu li lavi- dettò l’albino.

Rin si impuntò.
Già le chiedeva di mantenere tutto il segreto e adesso pensava di farle fare tutto il lavoro?! Eh no! Non le andava affatto a genio.
-no! Mi rifiuto!- esclamò, girandosi dall’altra parte.

Strabuzzò per un attimo gli occhi.
La moretta non gli aveva mai rifiutato niente! Anzi, nessuna ragazza gli aveva mai rifiutato qualcosa!
-ehi Doll, qua sono io a decidere- si ricompose.

-sarà anche così, però sto già mantenendo quel cavolo di segreto, e tu non hai idea di quanto mi costi, inoltre, dopo aver sgobbato tutto il giorno, mi chiedi anche di fare il lavoro pesante?! Mi spiace, ma sono tenuta a rifiutare- spiegò saccente, annuendo di tanto in tanto e con le mani sui fianchi.

-allora ne pagherai le conseguenze-

Rin sgranò gli occhi e uno spruzzo d’acqua bollente e detersivo, le bagno l’intero volto e i capelli.
Gli strabuzzò, completamente disarmata dalla reazione di Sesshomaru.
-ma... ma... brutto antipatico ora vedi!- esclamò bagnandolo a sua volta.

-ma che screanzata!- ribatté ripetendo la medesima azione.

Poi fu la volta di Rin e ancora quella dell’albino.
La ragazza si strofinò gli occhi.
Era il momento che aspettava: allungò una mano afferrandole un polso e portandola alle sue labbra con uno scatto.
Cercò di aprirli, ma il bruciore era troppo fastidioso e li tenne chiusi, abbandonandosi al bacio.
Le cinse la vita, facendo entrare la lingua, mentre lei gli posò le mani sulle guance.
Era la seconda volta, in un giorno, che la baciava... ed era ancora un bacio dolce, romantico!
Più che romantica, la situazione sarebbe stata passionale: capelli fradici... visi e grembiuli bagnati...

-possibile che voi vi approfittiate sempre della cucina?!- li schernì una voce.

Rin si staccò e si voltò, colta di sorpresa.
Sesshomaru, d’altro canto, riservò a Koga una delle sue occhiate più fredde.

-scusateci tanto ragazzi!- rispose Ayame con un sorriso forzato e dando una gomitata al fidanzato :-non volevamo disturbarvi, cercavamo solo i salatini da mangiare durante il film- spiegò, aprendo un’anta, mentre Koga si accingeva a prendere le ciotole.

-mh, okay- rispose freddo :-noi abbiamo quasi finito, non cominciate senza di noi-

-oh tranquillo Sessho! Abbiamo ancora molto da fare- li rassicurò la Doll, sparendo dietro l’angolo.

-a qualunque cosa ti riferissi, amico, credo che foste solo all’inizio- sogghignò correndo via, prima di prenderle.

-forza, sbrighiamoci e poi andiamo a vedere il film-

-d’accordo, ma ad una condizione!- rispose facendo l’occhiolino.


Più tardi, più o meno tutte le coppie erano in mansarda.
L’ultima arrivò proprio in quel momento.

-eccovi finalmente! Vi davamo per dispersi!- esclamò Miroku.

-beh... più o meno- commentò a bassa voce Naraku, ridacchiando con Bankotsu.
I due erano stravaccati su un divano e accanto avevano le Dolls, schiacciate contro i cuscini.
Koga era seduto su una poltrona e teneva sulle ginocchia Ayame.
Sull’altro divano, c’erano Miroku e Inuyasha. Sicuramente gli altri due posti erano per le Dolls, che in quel momento stavano prendendo il film da vedere.
Rimanevano solamente due poltrone e Doll e Master dovettero accontentarsi di quelle.

-tacete e ricordatevi chi sono- disse Sesshomaru al culmine della pazienza.
Ormai, nessuno rispettava più la sua posizione, doveva aspettarsi che tornando a scuola, l’avrebbero trattato come un normale studente?

-ehi Sesshuccio non te la prendere!- esclamò Ayame facendo ridere i ragazzi.

-stimo troppo la tua ragazza Koga!- rise Inuyasha.

-e io la amo troppo!- rispose, dandole un bacio.

-vogliamo cominciare a vedere questo film?!- urlò al culmine della pazienza l’albino.

-certo- sorrise Sango, mentre si avvicinava con Kagome.
Lo inserì nel lettore e lo fece partire.

-che film è?- chiese i ragazzi curiosi-

-eheheh- riseso maligne tutte insieme.

Subito dopo, sullo schermo apparse un titolo.

Eclipse

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!-



Angolino:
ora voi direte :-e noi abbiamo dovuto aspettare ben 2 settimane, SOLO per questa schifezza?!- la risposta è: sì xD
*Harua viene sommersa, di nuovo, da pomodori e oggetti vari*
Lo so, lo so, non era il massimo e devo confessarvi che la voglia di scrivere, quando si è stanchi, è quasi pari a 0, ma ce la sto mettendo tutta e vi prometto che appena potrò, mi metterò sotto con lo scrivere :D anche perché è una mia passione ù.ù *Harua che parla mentre le si forma un bernoccolo enorme*
Rispetto al film che ho scelto, invece, è perché la maggior parte dei miei amici lo odia, quindi, dato che non avevo molte idee, ho optato per questo; ovviamente, non voglio offendere i fans, ognuno ha i suoi gusti ed è giusto così ^^

Passando alle recensioni, se no mi morite da tutta sta tiritera xD
Era dal 5° capitolo che non ricevevo 10 recensioni!!!**
Grazie mille a queste persone e a DivinaKagome! <3

visbs88: beh... la padellata ci stava troppo xDDD qua ho stravolto maggiormente Sessho e, probabilmente, nel prossimo ne vedrai di ancor peggio xD lui e Rin stanno diventando *la coppia del gossip*! Già, Bankotsu per una volta è stato davvero dolce **

kAgOmE_InNamOraTa 96: felice che ti sia piaciuto (: ora sono un po’ incerta se mettere qualche altra scena su di loro prima dell’inizio della scuola... ci penserò comunque :D

sesshy_91: ciao!!! Quanto tempo!^^ sono contentissima che tu abbia recensito! Tranquilla, sei assolutamente scusata :D
Come hai detto, l’imbarazzo è troppo classico, punto più su un ragionamento dei loro sentimenti ;)

serin88: eh sì, finalmente tutte le coppie stanno facendo un po’ di chiarezza! Manca solo Sango e Miroku... e anche che Sesshomaru si riscaldi giusto un pochino :D

_LarchyX_: penso anch’io che sia stato abbastanza shockante... però Koga non ha di certo un brutto fondoschiena ù.ù
Sì, Inuyasha, grazie ad una padellata di Sango nel sonno, sta capendo! Ma tra poco comincerà un brutto periodo per il nostro mezzo-demone, non dico nient’altro però!
Ahahah spero che non sia bruciato l’arrosto xD
Secondo la mia mente malata, si sono dispersi un po’ tutti mentre ballavano e forse (mi collego a quanto ha detto Bankotsu), alcuni stavano davvero cercando la biancheria delle ragazze ;)

BabyAngel94: ahahah sì era decisamente l’ora! :D grazie ^^

_nejixten_: sono contenta che ti abbia divertita xD spero che tu non ti sia spaccata la testa però nel cadere (in caso di ciò ti prego di non farmi causa, glassie :D)
L’hai visto il film? A parer mio fa ancor più morir dal ridere!

icetta_tigrotta8: figurati! Ci voleva proprio una svegliata da parte di Inu, non ne potevo più nemmeno io (tsk, ammettilo che ti piaceva farci litigare ndInu  chi?? Io?!?! Ma figurati!^^” ndHarua)
Anche la Rinetta è stata brava, ma ora tocca a Sessho_chan *occhia omicida da parte di Sesshomaru* a farle capire che anche lui prova qualcosa :D (sì, sto pensando di ingaggiare Sango ndHarua)

nebo95: eh no, sta volta non sei la prima xD  ma Rin non può non far tenerezza, è così puccia poi **
ps: ti avevo detto di non prendere lo zaino nero! è.é

Mei91: ehi ciao!^^ già è passato un po’ ma non importa, sono ugualmente contenta che tu abbia commentato. Sono molto felice che ti piaccia così tanto (:
cercherò di aggiornare il prima, anche se la scuola mi impegna molto >.<

Grazie a tutte dei complimenti!
Mi fate sempre mooooolto contenta!^//^
Vi annuncio che il prossimo sarà un bel capitolone e suppongo che farà felici tutti i fans delle coppie :D
Ciaooo!
Baci.

ps: perdonate gli eventuali errori, non ho avuto il tempo di revisionare ):

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Capitolo 27
*** Incontri notturni & Nido d'amore ***


Bambola 22 Perdonatemiiii >.< sono in immenso ritardo! Un mese! Un mese dico io! Ma che vergogna sigh... ):
Purtroppo con la pressione della scuola mi è difficile scrivere, le idee le ho... ma faccio fatica poi a realizzarle ):
Spero solo di farmi perdonare con questo capitolo.
Innanzitutto premetto che si dividerà in due parti perché coinvolgerà tutte le coppie in una folle nottata in cui ne succederanno di tutti i colori!
Buona lettura! (:



27. Incontri notturni & Nido d’amore

1^ parte




Sullo schermo della tv apparve una scritta:

Eclipse

-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!- esclamarono i ragazzi.
Non proprio QUEL film!!!

-ma... ma perché?- ebbe la forza di chiedere Koga con gli occhi piangenti.

-per vendicarci, ovviamente- rispose Ayame.

-avete fatto un bordello mentre eravamo via. Ciò che vi spetta è giusto- continuò Kaname.

-ci sono altri milioni di film che non possiamo vedere: Amore 14, Scusa ma ti voglio sposare e scusa ma ti chiamo amore...- fece degli esempi Miroku.

-è vero, ma ci credete così stupide?- chiese Sango saccente.

-ci siamo informate e abbiamo scoperto che, questo, è quello che potete meno sopportare!- spiegò Rin.

-in realtà, io non ho mai visto la saga di Twilight, e non mi interessa nemmeno. Ma va bene qualsiasi cosa, pur di farvi un dispetto- disse Kaname, mentre Kikyo, nella sua stessa situazione, annuiva.

-ma che bastarde!- esclamarono nuovamente.

Risero compiaciute e lasciarono, con enorme dispiacere dei ragazzi, iniziare il film.

Durante quegli interminabili e orribili minuti, i ragazzi svolsero le seguenti azioni: Bankotsu, Inuyasha e Koga tenevano gli occhi sbarrati come due fanali; Sesshomaru aveva una vena pulsante sulla tempia e Miroku e Naraku si erano addormentati.

Era mezzanotte e mezza quando il film, per la gioia dei nostri Masters, finì.

-io... io...- mormorò Bankotsu quando le luci furono accese.
I tre, continuavano a osservare ad occhi sgranati il televisore.

-è... è...- continuò Inuyasha.

-cio... cioè...- fu il turno di Koga.

-è stato terribile- riassunse Sesshomaru con un occhio tremante.

-Dio mio... il peggior film per cui abbia mai dormito- disse Naraku.

-vero- annuì Miroku sconcertato come tutti gli altri.

-oh dai ragazzi! Non è stato poi così male!- sorrise Kagome.

-nooo!!!- disse in risposta Kikyo, che non le era affatto piaciuto.

-scherzi Kikyo? È stato bellissimo! Edward è così figo!!!- urlò Ayame saltando sul divano.

-è Jacob il migliore!- esclamò Sango alzandosi sul divano brandendo un cuscino.
La rossa fece lo stesso.
Le Dolls si lanciarono sguardi di fuoco.
Poi su un attimo!
Si scagliarono l’una contro l’altra, prendendosi a cuscinate.

-okay, la prossima volta guardiamo “Mordimi”- annuì Kaname convinta, mentre nella sala volavano cuscini.

-mi sa che ci conviene- l’appoggiò Kikyo.
Rin scoppiò a ridere

Koga e Miroku, erano seduti a gambe incrociate in un angolino.
-amico, siamo stati rifiutati, non ci resta altro che berci insieme una bella birra e andare a farci un giro sulla strada- disse il primo alzando una lattina di birra.

-mi sembra giusto- rispose l’altro brindando.

-smettetela di bere!!!- strillarono in coro le due litiganti, buttando addosso ai loro Masters i cuscini, atterrandoli.

-forza ragazzi calmatevi tutti quanti- ripristinò la tranquillità Sesshomaru, ripresosi :-per oggi penso che ne abbiamo passate abbastanza. È l’ora di andare a letto- disse come un padre.

-noooo!!! Noi non vogliamo andare a letto!- esclamarono gli altri Masters mettendo il broncio.

-poche storie e muovete quel culo! Avete diciassette anni ormai!- perse le staffe, dimenticando la sua rinomata freddezza e le buone parole.

-uff... andiamo ragazzi- incitò Bankotsu, alzandosi di malavoglia :-Dolls lasciate tutto così. Ci vediamo più tardi per la buonanotte- disse le ultime parole con non molta convinzione, sicuro che qualcuno non avrebbe fatto il bravo.


Era ormai l’una quando Miroku si accasciò sul letto della camera che condivideva con Inuyasha.
Quella era stata una giornata decisamente piena!
Ne aveva passate di ogni!
Ma non era stata di certo la faticosa pulizia a ridurlo in quello stato, bensì la padellata ricevuta da Sango.
Ahh Sango!
Era bellissima sempre, sempre!
Non importava con quali abiti, quale pettinatura o con quale stato d’animo!
In ogni minuto, in ogni stupido secondo, non riusciva a non far cadere il pensiero su di lei. Era diventata una fissazione! Una terribile e adorabile fissazione!
Non si era mai sentito così vivo con nessun altra ragazza.
Il solo vederla gli faceva battere il cuore in petto talmente forte, che gli pareva potesse uscire.
Forse era davvero giunto il momento di parlarle... ma se poi la Doll l’avesse rifiutato?
Non poteva nemmeno pensarci! Sarebbe stato orribile!

Si stupì di star provando quei sentimenti...
Mai si era preoccupato di un rifiuto! Anche perché nessuna l’aveva mai respinto. Le ragazze erano attirate da lui come api sul miele. Il problema era che Sango non era come le altre.
Certo, l'altra volta lo aveva accettato senza problemi e si era lasciata andare, ma se fosse stato solo per semplice piacere?
Quanti, troppi “ma” vi erano nella sua testa.
Stava impazzendo, o forse lo era già.
L’unica soluzione, era quella di andarle a parlare.
Mentre fuori urla e risa si acquietavano, Miroku si alzò lentamente e si avviò verso l’uscita.
In corridoio, incontrò Inuyasha di ritorno dal bagno con un asciugamano sulle spalle.

-che è successo?- chiese il moro accennando una risata.

-ohh niente di ché, solo una lotta generale tra maschi e femmine in bagno-

-ancora?! E chi c’entrava sta volta?-

-io, Koga, Ayame e Kagome-

-capisco- concluse ridendo :-torno tra poco-

-dove vai?-

-secondo te?-

-amico, vai e colpisci!- esclamò facendo il segno della pistola accompagnato dall’occhiolino, per poi andarsene.

TOC TOC

Dalla camera di Sango non si udì nulla.

-se cerchi Sango, è in mansarda- disse una voce dolcemente.

Si girò e vide Kagome che lo osservava teneramente.
-ah... grazie Kagghy- rispose lievemente in imbarazzo grattandosi il capo.
Così, mentre la tensione aumentava, Miroku si avviò verso le scale.
Quando fu di sopra, si stupì di ciò che la ragazza stava facendo.

-ma... Sango... perché stai mettendo tutto in ordine? Bankotsu ha detto che...-

-che potevamo lasciare la mansarda in questo pietoso stato ma, sai, io odio il disordine-

“Sango sì, che è una donna da sposare!”

-vuoi una mano?-

-dici sul serio?!- esclamò sbalordita. Non poteva credere che un Master, accettasse di fare quel lavoro!

-certo, perché no?- disse sorridendo.

-beh a... allora, okay!- rispose felice.


Circa mezz’oretta dopo, in camera di Koga...
Il ragazzo si accingeva a mettersi la maglia del pigiama, quando qualcuno bussò alla porta ed entrò.
Si voltò e vide che, sulla soglia, c’era Ayame con le guance imporporate.
-ciao piccola- la salutò con un sorriso ammaliante.

La ragazza era rimasta paralizzata. Vederlo con i capelli sciolti che gli ricadevano sensualmente sul torso nudo, le aveva completamente tolto le parole di bocca!
-Koga! Che fai senza maglia?!- esclamò ripresasi.

-mi sto vestendo e poi sei tu che sei entrata senza chiedere il permesso- rispose con semplicità.

-non è vero! Ho bussato!- borbottò avvicinandosi e puntandogli l’indice contro.

Il moro sorrise e, con uno scatto, la distese sul letto, mettendosi sopra.

-Ko... Koga... che fai?- sussurrò sempre più in imbarazzo.

-tesoro hai visto molto più di me di questo...-

-Koga!- lo richiamò interrompendolo.

Sorrise nuovamente per poi baciarla.
Ayame sgranò gli occhi, poi gli circondò il collo e lasciò che il moro le alzasse la camicetta da notte.


Nel frattempo, Naraku era seduto su un divano del salotto che aspettava Kikyo.
I due si erano dati appuntamento nel pomeriggio per passare insieme un’altra folle nottata.
Bisognava ammettere, che ci stava prendendo gusto! Peccato che, quando sarebbe ricominciata la scuola, avrebbe potuto dire addio a tutto ciò e soprattutto quando a marzo la scuola sarebbe stata ancor più pesante per via degli esami!
Sospirò rassegnato guardando in basso.
Il suo pensiero volò a Kikyo e sentì la sua eccitazione crescere e, insieme, anche il battito del suo cuore.

-ehi Naraku-
Una voce suadente, lo fece voltare verso la soglia.
Sgranò gli occhi.
Lì, appoggiata all’entrata, c’era Kikyo.
I capelli lisci erano come sempre sciolti, ricadendole elegantemente sul corpo, coperto solo da una sottile camicetta di raso viola, decisamente molto corta.
Deglutì, alzandosi.
Lei si avvicinò e gli appoggiò le mani sulle spalle.

-allora? Come ti sembro?- chiese guardandolo maliziosa, con i loro visi vicini.

Riprendendosi, le cinse i fianchi, stringendola contro il suo corpo.
Inspirò il suo dolce profumo socchiudendo gli occhi.

-sei assolutamente perfetta- sussurrò, guardandola con i suoi occhi rosso fuoco.

-l’ho fatto per te- rispose accarezzandogli una guancia per poi baciarlo.

Rimasero lì, in mezzo al salotto, ad approfondire sempre più il bacio.
Kikyo, con la sua solita audacia, lo buttò sul divano, montando sul Master e stringendo la maglia nera del pigiama a maniche corte.

-a... aspetta- ansimò lui.

-che c’è?- chiese contrariata aggrottando la fronte.

-non stiamo qua in salotto, andiamo in un’altra stanza-

-cioè?- domandò nuovamente, ma sta volta incuriosita.

Si alzarono e le fece cenno di seguirlo.
-vieni con me-

Conoscendo Naraku, sarebbe sicuramente stato un posto adatto per la loro notte di fuoco.
Quasi rise all’idea: avrebbero fatto l’amore nella villa di un loro amico a sua completa insaputa, una trasgressione bella e buona!


Dannazione! Perché diavolo non riusciva ad addormentarsi?!
Un infuriato Bankotsu si rigirò nel letto seccato.
Proprio non ci riusciva! Ormai era sveglio da quasi due ore.
Aveva provato di tutto: dall’ascoltare musica soporifera al contare le pecore, ma non c’era stato nulla da fare.
Si mise seduto e guardò Sesshomaru che, placidamente, dormiva sotto al morbido e caldo piumino.
Lanciò un’occhiataccia al suo. Anche quello iniziava ad infastidirlo.
Magari poteva svegliare l’altro Master, giusto per fargli qualche dispetto, e chiedergli di cantargli una ninna nanna...
Escluse immediatamente quella possibilità:
1. l’amico era stonato come una campana
2. lo avrebbe di sicuro buttato giù dalla finestra
Le prospettive non erano di certo le migliori per un dispetto.
Il moro sospirò, ora calmatosi.
Lentamente si scostò la coperta e scivolò giù dal materasso.
Forse una camomilla l’avrebbe aiutato.
Si passò una mano tra i capelli corvini, leggermente mossi a causa della treccia permanente.
Forse doveva proprio tagliarseli... solo che gli piaceva così tanto la lunghezza della sua treccia.
Però era anche vero che cominciavano a dargli qualche problemino a letto.
Immerso nei suoi pensieri, silenziosamente uscì dalla camera, ritrovandosi nel corridoio immerso nel buio.
Scese le scale in marmo, fredde.
Quando fu giù, accese la luce per illuminare la sala e vi entrò.
Andò verso la cucina, quando si ritrovò davanti all’ingresso, restò lì impalato, con l’espressione incredula.


Com’erano finiti così, Dio solo lo sapeva!
Ma ora non era questa la cosa importante, ciò che davvero contava, era che adesso lei fosse fra le sue braccia.
La baciò dolcemente, facendosi accogliere da lei.
Entrambi nudi, l’unica cosa che li riscaldava, era la coperta adagiata su di loro o, forse, era la loro passione crescente.

-oh, Miroku- ansimò con le gote arrossate, accarezzandogli lievemente la guancia.

Le emozioni che le aveva fatto provare, erano assolutamente indescrivibili.
Miroku ci sapeva proprio fare con le donne, avrebbe dovuto immaginarlo fin da subito che, nel bene o nel male, sarebbero finiti così.
Ma lui provava qualcosa? No... sicuramente no.
La conferma l’aveva avuta quando il Master era venuto in camera sua e, entrambi, avevano osato troppo...
Ma c’era un motivo se era così uscita dagli schemi.
Il punto era che Miroku... Miroku lo amava!
Il sentimento che provava per lui era così forte, puro, dolce, che non poteva che essere amore!
In sua compagnia stava benissimo, lui era così tenero nei suoi confronti e allo stesso tempo focoso... erano perfetti insieme!
Ma, tanto, a che serviva sognare una loro storia d’amore?
Era assolutamente ovvio che la usava solo come strumento di piacere.
Quel pensiero, le procurò una fitta al cuore.
Cielo quanto le faceva male!

-Sango io... devo dirti una cosa-

Strinse gli occhi.
Ecco, ora le lo avrebbe detto!
Le avrebbe detto che, quella notte, sarebbe stata indimenticabile ma, anche, che poi non avrebbe avuto conseguenze per loro.
Tutto sarebbe iniziato e tutto sarebbe finito, semplice no?
Eppure non riusciva proprio ad accettare quell’idea, era più forte di lei.

-sai Sango... ho pensato molto a noi due... ormai per me sei diventata un pensiero fisso, non riesco a stare senza di te. So già come andrà a finire però... avevo bisogno di dirtelo, non riuscivo più a tenertelo nascosto e a vedere il tuo magnifico sorriso, senza poterti baciare liberamente... Sango ti amo! Sei l’unica ragazza che mi abbia mai fatto provare un sentimento del genere! Lo so che per te...- non poté finire il discorso.
A Sango bastava.
Si aggrappò al suo collo, scoppiando in lacrime.
Non poteva crederci, non poteva proprio! Le sembrava di essere in un sogno!
Tutto quello che aveva desiderato e sperato, finalmente, si era avverato!

-Miroku amore mio! Ti amo! Ti amo con tutta me stessa e non posso credere che tu provi lo stesso. Oh sono così contenta-

Il moro era al settimo cielo.
Quella risposta, era giunta assolutamente inaspettata.
Quasi si stava per mettere a piangere!

Si spostò leggermente per poterla vedere in viso.
La sua espressione era dolce e, anche se le lacrime che le rigavano le guance, causando quegli occhi rossi, rimaneva bellissima!
-dimmi che, dopo questa notte, resterai al mio fianco non solo come Doll, ma anche come fidanzata-

-te lo prometto- rispose felice :-e ora fammi tua-

-va bene, ma prima smetti di piangere- disse sorridendo, asciugandole le lacrime.

Una delle cose che amava più del suo Miroku, era proprio l’indiscutibile dolcezza.
Gli circondò il collo e gli diede un lieve bacio.
Lui la guardò teneramente, cercando un segno.
La bruna annuì.
Si avvicinò alle sue labbra ed entrò in lei, cominciando a fare l’amore.



Angolino:
Spero davvero che vi sia piaciuto e di essermi fatta perdonare, almeno in parte.
Ma guardate un po’ Sango e Miroku... credevano entrambi di non essere corrisposti e invece...!
Ayame e Koga ormai ci stanno facendo l’abitudine a darci dentro xD
E poveretto Bankotsu che non riesce a dormire... saranno i bollenti spiriti?? (davvero divertente ndBankotsu  modestamente ndH  -.-“ ndB)

Coomunque, grazie mille a:
lalex che ha aggiunto Doll ai seguiti!^^
kAgOmE_InNamOraTa 96  e  ale_chan88  per i preferiti!^^
<3

visbs88: sono troppo contenta che si sia piaciuto così tanto!** grazie mille dei complimenti! Ehh sì, povero Sesshuccio, sta lentamente ma inesorabilmente perdendo il suo potere! E pensa quando l’anno prossimo non ci sarà più, come farà la scuola senza di lui?? (staremo tutti benissimo!:D ndStudenti) Il titolo (continuo ad avere questo blocco sui titoli, tranne questa volta che mi sembra abbastanza azzeccato per entrambe le parti) Vendette l’ho messo per evidenziare il dispetto di Eclipse e gli scherni delle ragazze verso i Masters. Ahah tranquilla! Sai è stata proprio quella ff a farmi scoprire efp **io non so se è stata proprio abbandonata o meno, però ho visto che nella sua pagina, l’autore, ha lasciato solo quella e ha eliminato le altre, quindi io spero in bene ): anche perché è così bella ^^ tu invece hai letto “Astri rinnegati”? (:

Larcheex: ahah mi sembra di aver capito che la saga di Twilight non ti piace eh? (nemmeno a me, confesso xD) chissà se alla fine Rin vuoterà il sacco! Ehh sì, è un miracolo che quei due parlino così normalmente xD sembra che stiano proprio cambiando! Ormai la privacy non esiste più ù.ù infine... sii Ayame è stata grande! Quella ragazza è troppo forte xD

serin88: ehh si, povera Rinuccia! Sarà difficile per lei mantenere il segreto eheh sinceramente... essendo una persona piuttosto solare, non riuscivo più a mantenere questa sua freddezza xD in effetti sono stata mooolto impegnata ç.ç alla fine se non altro ce l’ho fatta! Sono felice che ti piaccia :D sei la 3^ a cui non piace Twilight ahahah <3
già anch’io, è un bene che quei due non abbiano problemi :D

kAgOmE_InNamOraTa 96: scusa tanto per il ritardo! Inuyasha e Kagome ci saranno nella prossima parte... avresti qualche idea, intanto lo chiedo anche a tutti gli altri fans di questa coppia, se hanno qualche su cosa far accadere tra quei due nel prossimo... potete usare anche le mail (:

Misey_Hime: *me ti stringe calorosamente la mano contenta che non le farai causa* e lo dici a me? In 1^ media tutti i miei compagni di classe maschi erano spaventati da me perché li picchiavo xD
Sisi è proprio quello xD io ho visto solo il primo e “Mordimi”, la parodia

ale_chan88: grazie mille per averla aggiunta alle storie preferite!^^ Sono molto contenta che ti piaccia così tanto :D e grazie di aver soprattutto commentato!^^ <3

Spero di cuore che vi sia piaciuto quest’ultimo cap e spero di essere più veloce nel postare il prossimo (:
Mi scuso per gli eventuali errori.
A presto gente! :D
Bacii

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Capitolo 28
*** Incontri notturni & Nido d'amore 2 ***


Bambola 23 Ciao a tuttiii!!^^
Ce l’ho fatta ad aggiornare abbastanza in fretta questa volta *si compiace del suo operato*
Senza indugi, vi lascio al capitolo! :D
Buona lettura!!!



28. Incontri notturni & Nido d’amore

2^ parte




Quell’idiota del suo amico... ma perché diavolo doveva alzarsi alle 3 di notte?!
Che rimbecillito!
Oltretutto, orgoglioso com’era, nemmeno si sarebbe sentito in colpa quando glielo avrebbe rinfacciato!
Ma dannazione! Ora non si sarebbe più riaddormentato! Eppure lo sapeva benissimo che, una volta sveglio, non riusciva più a dormire!!!

Sesshomaru, in collera più che mai con Bankotsu, prese  in mano il suo cellulare per leggere l’orario o vedere se qualcuno gli aveva mandato un messaggio.
Niente.
Nemmeno uno da Kagura... il solo pensare a lei gli faceva venire mal di testa!
L’aveva torturato per tre anni interi!
Gli aveva mandato in frantumi decine di relazioni, che gli stavano anche andando bene, per la sua sola gelosia!
Una volta gli aveva fatto una scenata chiedendo che cosa non andasse in lei.
Ricordava ancora che, quel giorno, le erano venute le lacrime agli occhi e, a causa di quella sua risposta fredda, era scappata in lacrime.
Forse era una delle poche volte in cui si era davvero sentito in colpa per una ragazza.
Tutt’ora si chiedeva come diavolo avesse fatto!
E meno male che il loro discorso era stato assolutamente privato, lontano da occhi indiscreti, anche se il giorno dopo lo sapeva l’intera scuola...
D’un tratto, il ragazzo fu distolto dai propri pensieri.
Nella camera dietro di lui, riusciva a percepire chiari e ambigui rumori.
Sgranò gli occhi...

-oh no...- ebbe la forza di sussurrare.
Se poi ci mettevano anche Ayame e Koga...!
Maledizione a Bankotsu, a quei due e al suo finissimo udito!
Ormai, il nostro povero, vecchio (ma figo) Sesshomaru, stava perdendo le staffe! (no comment ndSesshuccio)
Era davvero arrivato all’apice della sopportazione!


2 orette prima, Kikyo si era lasciata condurre da Naraku in un salone bellissimo e dalle immense vetrate che davano su uno splendido paesaggio innevato.
Fare l’amore lì, sul divano, era stato semplicemente magnifico!
Ora erano coricati su di esso e la mora aveva la schiena appoggiata al forte petto del ragazzo, riscaldati da una coperta.

-non è splendido quel lampadario?- chiese lei osservando le scaglie di cristallo luccicanti.

-tu sei splendida- rispose.

Si girò a sorridergli e si scambiarono un leggero e tenero bacio.

-oh, guarda! Sta nevicando- notò con viso dolce.

-che spettacolo...- mormorò col capo rivolto verso le vetrate.
La Doll osservò attentamente la sua espressione rapita da quei fiocchi ghiacciati.
Naraku era bello... no! Non era solo questo! Lui lo era molto, ma molto di più!
Sentì l’improvviso moto di baciarlo e, non riuscendo a contenerlo, si inginocchiò davanti a lui, impossessandosi delle sue labbra.
Le accarezzò delicatamente una guancia, come se avesse paura di rovinare la pelle della sua bambolina.
Lei si staccò, ma il moro parlò, contrariato :-no, Kikyo...- e riprese a baciarla, con foga.
Inginocchiati sul materasso, con i corpi premuti l’uno contro l’altro, si lasciarono cadere per terra.
Un risolino di entrambi, fu soffocato sul nascere.
Si rotolarono sul grande tappeto rettangolare bianco.

-aspetta- la fermò alzandosi.
La Doll lo guardò corrucciata; perché i maschi dovevano sempre rovinare tutto sul più bello?!
Quando, però, lo vide spegnere la luce e tornare fra le sue gambe, non poté non scapparle un sorriso divertito.
-che c’è?- chiese incuriosito.

-no, no niente. Ti sei alzato per rendere l’atmosfera più romantica?- chiese, alzando leggermente il capo verso il camino dietro di loro, che ora era l’unica luce.

-no, affatto!- esclamò scherzando, posandosi sulle sue labbra.


Bankotsu accese la luce per illuminare la sala da pranzo e vi entrò.
Andò verso la cucina ma, quando si ritrovò davanti all’ingresso, restò lì impalato, con l’espressione incredula.
Non poteva credere ai suoi occhi e, probabilmente, nemmeno la persona davanti a lui poteva credere che fosse realmente lì.
Kaname, l’ultima persona che avrebbe creduto di incontrare, era seduta sul ripiano della cucina, vicino ai fornelli.
Indossava solo una canotta azzurra scollata, che evidenziava il prosperoso seno, e dei pantaloncini cortissimi.
Entrambi gli indumenti erano attillati e le fasciavano perfettamente il bel corpo.
Ma non era quello il punto.
In bocca, aveva il pollice e l’indice, mentre nell’altra mano, tenuta a mezz’aria, teneva una scatoletta di forma cilindrica piuttosto bassa.

-Ba Ba Ba Bankotsu!- esclamò balbettando il suo nome.
A quanto pare, nemmeno lei credeva di ritrovarsi proprio il suo Master.

Aguzzò la vista e lesse cosa c’era scritto: “Tonno Rio Mare”! (eh sì gente! Il Rio Mare è arrivato per fino in Giappone!! ndH)
-Kaname ma che cazzo...- cominciò per poi bloccarsi. Il suo cervello non connetteva più! Tutte le cose che gli erano appena capitate, erano decisamente troppo strane e, pensare, a quell’ora della notte, gli provocava un gran mal di testa!

-non mi guardare ti prego!- lo pregò.
Ma perché, proprio quella notte, doveva incontrare uno dei ragazzi, in particolare lui?!
Buttò la scatoletta da una parte e nascose il viso, rosso come un pomodoro maturo, dietro alle ginocchia che aveva alzato.

-eh no Doll. Io ora esigo una spiegazione!-

-non c’è niente da dire! Ti prego, Bankotsu, vattene!-

-non ne ho intenzione-

Alzò leggermente il volto.
Gli occhi erano imploranti e il rossore era coperto dal leggero ciuffo.
-per favore. Farò tutto quello che vuoi!-

-okay allora andiamo in camera- rispose serio.

Di tutta risposta, lei cominciò a lanciargli tutto quello che trovava, urlando un “Bankotsu sei un idiota!!!”
Il ragazzo dovette fare i salti mortali, ma riuscì a sopravvivere.
Ripristinata una certa calma, si avvicinò a Kaname, che era tornata nella stessa posizione di prima.

-ehi Kana- la chiamò dolcemente, cercando di farla sentire più a suo agio possibile.
Certo, lui non era sicuramente una delle prime persone a cui si potesse spiegare qualcosa che la vergognava (anche perché, a pensarci bene, era lui la sua prima fonte di vergogna. Infondo, le ne aveva combinate così tante che era un miracolo se non l’aveva ancora ucciso!) ma per tranquillizzarla e fare in modo che non attentasse alla sua vita, non c’erano altri modi.
Le prese delicatamente le braccia, senza spostarle.
-va tutto bene. Qualsiasi cosa, prometto che non ti giudicherò-

-me lo prometti?- chiese sottovoce.

-te lo prometto-


Da quando Miroku se n’era andato da Sango e lui si era messo a letto, non era ancora riuscito ad addormentarsi.
Da una parte, si chiedeva dove fosse finito l’amico e perché non fosse ancora tornato.
In realtà, sapeva bene cos’era successo, ma aveva bisogno di distrarsi, e sperava tanto che prima o poi tornasse. Cosa alquanto improbabile.
Dall’altra... dall’altra pensava troppo a Kagome.
Non riusciva a togliersela dalla testa.
Non poteva non pensare a quello che era successo nel pomeriggio.
Ma ancora non capiva che cos’era stato quell’impulso che l’aveva portato a baciare Kagome.
L’aveva vista lì... al suo risveglio... così dolce... premurosa nei suoi confronti...
Come sarebbe stato avere la Doll come fidanzata?
Sarebbe stato bellissimo... la mora era un po’ isterica e se la prendeva facilmente però... era una ragazza d’oro!
E se le avesse chiesto di...?
No, era troppo presto!
Non voleva chiederle di mettersi con lui, senza sapere esattamente cosa provasse... non voleva rischiare di scaricarla dopo una settimana, anche perché non se lo meritava...
Sgranò gli occhi, alzando il busto.
Ora aveva capito... ecco cosa voleva veramente!
Voleva che la storia con Kagome sarebbe stata unica!
Si alzò di scatto e si diresse verso la porta, uscendo.


Koga si accasciò sul letto, affianco alla fidanzata, entrambi ansimanti e con le gote arrossate.
-tu... tutto bene?- si accertò il moro.
Ormai non era più la prima volta per Ayame, ma lui si preoccupava sempre.
Lei era una delle cose più belle che gli fossero mai capitate e, di conseguenza, era piuttosto apprensivo.

-e smettila di chiedermelo!- esclamò soffiando sulla frangetta a mo’ di sbuffo, per togliersela dagli occhi, dandogli poi un leggero e decisamente debole pugno sulla spalla.

Koga, conoscendo perfettamente la forza della Doll, non poté trattenere un commento :-stanca, eh?- mentre un sorrisetto soddisfatto gli increspava le labbra.
Per lui, alla fine, sentire una ragazza così ansimante era decisamente molto gratificante!

-perché, tu no?- rispose impuntandosi.

-chi, io? Ma figuriamoci!-

-se, se. Come no! Guarda come stai ansimando!- lo accusò puntandogli un dito contro.
Koga, delle volte, faceva troppo il galletto!
Ma restava sempre così adorabile!!!
Ovviamente, non gliel’avrebbe mai ammesso!

Tirò su anche lui il busto, guardandola soddisfatto :-è vero ma, sentimi bene, mi sono quasi ripreso. Sembra che tu abbia appena fatto il giro del mondo!-

Cazzo che orgoglio, il ragazzo!
-io ti riempio di botte!!!- urlò (svegliando mezzo vicinato ndH) cominciando a tirargli i capelli e a riempirlo di pugni.


-me lo prometti?- chiese Kaname, con voce quasi infantile, facendogli tenerezza.
Non l’aveva mai vista così... indifesa, avrebbe osato definirla.
La Doll era una ragazza orgogliosa!
Non avrebbe mai immaginato che, un giorno (o meglio: una notte), si sarebbero trovati in quella situazione a dir poco assurda.

-te lo prometto!- rispose con un sorriso bellissimo.

Kaname allargò leggermente gli occhi, staccando il petto dalle ginocchia e portandolo indietro.
Ritrasse un braccio dalla leggera stretta del ragazzo e portò la mano sul cuore.
Ancora... stava accadendo ancora!
Il suo cuore, come prima di cena, batteva all’impazzata!
E quel sorriso... quel maledetto ma stupendo sorriso... era quello che aveva sempre sperato! Quello che rivolgeva solo ai suoi amici e che, così sincero, mai le aveva riservato! Non che le piacesse Bankotsu, che fosse chiaro, ma era semplicemente che ci teneva andassero d’accordo, per non avere problemi.
Ovviamente, questi c’erano ancora, meno stressanti, ma rimanevano.
Tra loro c’era una specie di alchimia... ma non avevano senso quelle palpitazioni! Dannazione!

-allora, vuoi spiegarmi che ci facevi qua a mangiare del tonno, nel cuore della notte?-

Lei inspirò profondamente, riuscendo ad eliminare il rossore sulle guance che il Master le aveva procurato :-a volte, ho una strana voglia di tonno che mi prende e non riesco a contenerla! L’avevo già quando guardavamo il film, ma ho cercato di trattenerla, solo che poi non sono riuscita ad addormentarmi, così, sicura che non avrei incontrato nessuno, ho ceduto...-

-non va bene cedere ai peccati di gola, Kaname. Ti cade la linea-

-idiota- commentò a bassa voce, allungandosi per riprendere la scatoletta.

-sarò anche un idiota, ma resto pur sempre un Master e il vicepresidente. Non voglio non essere più orgoglioso della mia bella Doll-

-sei orgoglioso di me solo per il mio corpo- rispose senza badargli troppo.
Bankotsu era così, ormai l’aveva capito e non se la prendeva più per nulla.
-se vuoi istigarmi, ti consiglio di indirizzarti verso altri punti- rispose mettendosi in bocca un pezzi di tonno, soddisfatta del gusto.
Non le importava molto, ora, di mangiarselo con le mani. Per quella volta, voleva godersi quel buonissimo tonno (Rio Mare u.u ndH  e basta! Abbiamo capito ndKaname e tutti).

-lo sai, vero, che hai appena detto una cosa decisamente ambigua?- domandò alzando un sopracciglio.
Le scese una goccia sulla testa: sì, Bankotsu era un maniaco.


Se Dio voleva, quei due avevano finalmente finito.
Dopo averlo torturato, nel vero senso della parola, adesso non si sentiva più nulla, solo la pace notturna.
Sì, magari!
No, non era ancora finita per il povero Sesshomaru.
Adesso, qualche altro rompi scatole si era alzato!
A giudicare dal passo, doveva trattarsi del suo adorato fratellino.
Di sicuro, lui non doveva essere molto più intelligente di Bankotsu.
Probabilmente, quei due erano sulla stessa onda!
Chissà come, delle domande si fecero largo nella sua testa: perché anche Inuyasha era in piedi?
Aveva capito che il moro non riusciva ad addormentarsi, ma lui?
Non è che si stavano organizzando per fargli uno scherzo?
Sicuramente, un’idea del genere sarebbe potuta balzare nelle loro testoline bacate, ma non sarebbe accaduto nulla per due motivi:
1. non erano abbastanza intelligenti per tendergli un’adeguata trappola
2. sapevano bene che la sua vendetta sarebbe stata terribile
Okay, poteva ritenersi salvo.
Ma allora perché?!
Che stesse andando da Kagome? Beh, effettivamente, la cosa non era da scartare... Soprattutto dopo quel pomeriggio.
Magari si erano dati appuntamento...
Si diede dell’idiota.
Lui, il grande Sesshomaru, che si faceva delle domande da gossip come una ragazza.
Accidenti, era davvero caduto in basso.
Pregò con tutto il suo cuore che fosse solo la stanchezza.


Kikyo gemette, mentre si teneva al collo di Naraku.
I visi dei due erano vicini e si guardavano negli occhi ardenti di passione.
Arrivarono all’apice e il Master si lasciò cadere sul corpo di lei.
I respiri affannati facevano sì che i toraci si scontrassero tra loro.
Naraku si dovette spostare anche per il calore e si mise su un fianco, guardandola con espressione stanca.

-senza...- cominciò la mora, prendendo fiato :-senza alcun dubbio... questa è stata la nostra volta migliore-

-concordo in pieno- affermò convinto.
Si guardarono per un po’, poi scoppiarono a ridere.
Così, senza un motivo preciso, eppure, lo trovavano divertente!
Naraku l’accolse tra le sua braccia e restarono lì, fermi, a coccolarsi.


Si fermò davanti alla sua porta, indeciso se bussare o entrare direttamente.
Ovviamente, l’idea di tornare indietro non esisteva, anche perché non avrebbe potuto aspettare oltre.
Va beh, tra le 2 opzioni, avrebbe fatto entrambe.
Inuyasha, dunque, bussò alla porta di Kagome.
I secondi che passarono, gli sembrarono lunghi ed interminabili minuti.
Nessuno rispose e il ragazzo si sentì invadere da un senso di panico.
Che doveva fare ora? Entrare, svegliarla e dirle che non riusciva a dormire perché pensava troppo a lei?
Come minimo, Kagome l’avrebbe sbattuto fuori dalla camera a calci!
Provò a ribussare e, questa volta, pregò più intensamente che poté e, fortunatamente, fu ascoltato.
Un’assonnata Kagome sbucò fuori dalla porta, massaggiandosi un occhio.
Quando capì chi aveva davanti, li sgranò.

-ciao Kagome- disse con una sicurezza che si stupì di avere.

-Inuyasha...- rispose con la voce ancora impastata dal sonno.

-scusami per averti svegliata...- cominciò, titubante :-è che non riuscivo a dormire... speravo di trovarti ancora in piedi- continuò abbassando gli occhi :-scusa ancora, me ne vado subito- finì, facendo per voltarsi.
Era proprio un idiota!
Era ovvio che stesse dormendo!

Ma Kagome lo prese per il braccio, volgendogli un flebile sorriso.
-Inuyasha, aspetta. Vieni dentro. Ormai sono sveglia e non credo riuscirò a riaddormentarmi- gli occhi dell’albino scintillarono nell’oscurità.
Con ancora l’espressione rammaricata, entrò con la Doll.


Koga finì sopra ad Ayame.
Entrambi avevano i capelli ancor più scompigliati di prima.
Lui la baciò con passione, sicuro che finalmente si sarebbe calmata e lasciata andare.
Ma Koga aveva completamente sbagliato i suoi calcoli.
La rossa, infatti, si ribellò mordendogli il labbro inferiore.
Il Master si ritrasse immediatamente, lanciando un grido.
Si coprì il labbro dolorante, guardando sofferente la fidanzata, che aveva ora dipinto sul viso un sorriso sadico.

-così impari a portarmi rispetto!- e scoppiò in una fragorosa risata.


Bankotsu appoggiò le mani sulle cosce scoperte della Doll.
Lei alzò gli occhi zaffiro; avevano una nota curiosa.
Si scontrarono con quelli blu oceano del ragazzo, che la guardavano penetranti.

-che fai Doll? Nemmeno me ne offri un po’?-
Le prese la mano che teneva a mezz’aria.
Kaname teneva tra l’indice e il pollice un pezzo di tonno.
L’avvicinò alle sue labbra, poi, lo mise in bocca, masticandolo lentamente.
-non male- commentò dopo averlo mandato giù.
Fece scendere la presa sul polso e si avvicinò lentamente.
Il cuore di Kaname continuava a battere a mille.
Che gli prendeva al Master? E che voleva fare?
La risposta non tardò ad arrivare.
Il Master socchiuse gli occhi e prese in bocca l’indice e il medio della ragazza.


Inuyasha e Kagome erano sdraiati sul letto.
I due, con totale naturalezza, parlavano del più e del meno.

-cooosa?!- esclamò la ragazza incredula, voltando il viso verso il Master.

-è la verità! Eravamo tutti in discoteca, Naraku aveva bevuto troppo ed è caduto dal cubo!!! Mamma mia dovevi vederci! Tutta la sala è calata nel silenzio e ognuno di noi guardava gli altri per sperare che, prima o poi, qualcuno andasse ad aiutarlo. Volevamo affondare quella volta!-

La mora scoppiò a ridere.
Non si ricordava neanche più come avevano cominciato a parlare delle scene divertenti del passato ma, entrambi, si stavano divertendo un mondo!
-ma c’erano anche le vostre Dolls?-

-no, fortunatamente no. Però il giorno dopo lo sapeva l’intera scuola. Pensa che Bankotsu e Sesshomaru, troppo imbarazzati, sono venuti più tardi apposta e hanno passato l’intera giornata nella nostra aula a fare ogni lavoro possibile ed immaginabile! Si sono messi avanti per almeno un mese così!- e anche Inuyasha rise.

-ma poveri presidente e vice-presidente!- li schernì :-Inuyasha, questa è una cosa che non mi sono mai chiesta- cominciò, cercando di contenere le risa.

-cosa?- chiese con un sorriso.

-prima di noi, voi avete avuto molte altre Dolls... ma come vi siete comportati con loro? Voglio dire... sono diventate vostre fidanzate... le avete scaricate...- ipotizzò.

-beh... per la verità, non si potrebbe cambiare Doll. Quando l’hai scelta, è la stessa per tutto l’anno. Ci sono casi particolari, però, in cui un Master può chiedere al preside di cambiare. Per esempio la Doll non si impegna, oppure non vanno affatto d’accordo, o ancora la Doll ha offeso il Master...- elencò.

-ma la Doll non può chiedere di assolversi dal proprio compito?-

-eh no. La Doll nella nostra scuola non conta molto. È il Master quello davvero importante. Ovviamente, essere Doll ti dà una certa popolarità e invidia verso le altre ragazze. Comunque, è capitato qualche volta che diventassero nostre fidanzate. È successo a Koga, a Miro... qualche volta anche a Naraku. Io, Ban e mio fratello, non abbiamo mai avuto una fidanzata fissa. Solitamente la nostra Doll era una specie di amante, in quanto tale, potevamo trovarci anche un’altra ragazza. Ammetto che, in questo ambito, io e Ban ci siamo dati piuttosto da fare-

-ma che playboys!- lo prese in giro ridendo e mettendosi seduta.

-non lo nego, hai ragione!- esclamò ridendo anche lui.


Con una totale naturalezza, Bankotsu si era allontanato e andato a farsi una camomilla dai fornelli lontani.
Lei era rimasta in silenzio, cercando di rimuginare sul comportamento del Master.
Dio solo sapeva che gli frullava in mente, delle volte.

-vuoi una camomilla?- chiese senza voltarsi.

-no, grazie-
Nel frattempo, avevano acceso la luce nella cucina, eliminando il buio.

-uff!- sbuffò sonoramente.

-che succede?-

-niente, niente!- si affrettò a rispondere.

Kaname, capendo che c’era qualcosa che non andava, scese e si accostò al Master.
Lui si voltò immediatamente, coprendo i fornelli dalla sua vista.

La ragazza, allora, alzò un sopracciglio, increspando le labbra in un sorriso furbo.
-che c’è Master? Non sai farti una camomilla?-

-ma figurati!- esclamò distogliendo lo sguardo, mentre le guance cominciavano a prendere un colore purpureo.

-spostati, uomo- ordinò marcando l’ultima parola :-guarda si fa così-
Kaname iniziò a spiegargli come si preparava la camomilla.
Il ragazzo, però, troppo preso a guardarla, non stava riuscendo ad ascoltare una cicca di quello che diceva.
Era una strana situazione... non gli era mai capitato di dover imparare qualcosa da una ragazza...
Sentì crescere dentro di lui un irrefrenabile impulso di baciarla.
Si sentiva così strano in quel momento... avrebbe voluto baciarla, accarezzarle i soffici capelli e la liscia pelle.
Un senso di panico, però, si fece largo in lui.
E se Kaname, un giorno, l’avrebbe lasciato da solo?

-ed ora aspettiamo qualche minuto...- d’improvviso, sentì la presa del ragazzo sulla sua mano.
Non fece in tempo a voltarsi, che si ritrovò il viso del ragazzo davanti.
Appoggiò le labbra sulle sue, baciandola.
Sgranò gli occhi. Le sembrava incredibile.
Quel bacio fu dolce, dolcissimo; le loro mani unite si tennero saldamente ed entrambi non aprirono mai gli occhi.
Fu lui ad interrompere quel momento.

-resterai con me, Doll?- le sussurrò, continuando a tenerla stretta.

-sì, Master-
E, facendogli un sorriso, quasi commosso, si alzò sulle punte dei piedi per poter affondare il viso sulla sua spalla.



Angolino:
Beh? Che ne dite? Le coppie si stanno ben smuovendo :D
Mi scuso con i fans di Miroku e Sango, ma in questo capitolo non ho potuto aggiungerli.
Ho deciso di mettere una 3^ parte (che sarà l’ultima ù.ù ndH  finalmente!! ndVoi  ç.ç ndH), e poi si andrà avanti con la storia.
Non ci saranno molti altri capitoli, anche perché ho voglia di farli tornare a scuola, così potranno provare anche loro il dolore del ritorno! Muahahah! (quindi Sango e Miroku ci saranno nel prossimo ù.ù)
A questo punto: il povero Sesshomaru, che deciderà di fare? E Ayame riuscirà ad imporre per sempre il potere femminile? Inuyasha continuerà a far sbellicare Kagome? E Naraku e Kikyo, andranno avanti per tutta la notte, o Bankotsu (che l’autrice è riuscita a scollare da Kaname) li scoprirà e butterà fuori dalla villa al freddo?
Questo e altro, nel prossimo capitolo xD
Ciaooo ^^
Bacii

ps: ho risposto alle vostre recensioni utilizzando il nuovo modo da poco ideato su efp.

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Capitolo 29
*** Incontri notturni & Nido d'amore 3 ***


Bambola 24 Sono tornata!^^ e con il 29° capitolo e la 3^ parte di “Incontri notturni e Nido d’amore”, l’ultima (finalmente ndvoi)
Questo sarà probabilmente l’ultimo capitolo sulle vacanze, nel prossimo tratterò l’ultimo giorno, anche se non ne sono del tutto sicura ù.ù
Va beh!
Buona lettura! :P



29. Incontri notturni & Nido d’amore

3^ parte




Sesshomaru, stanco di starsene in camera a girarsi i pollici e meditare l’assassinio di Bankotsu, si alzò ed uscì dalla camera.
Voleva proprio vedere dov’era finito e perché non tornava.
Il corridoio era completamente buio, ma i suoi occhi, già abituati, riuscivano a distinguere gli oggetti.
Sentì delle flebili voci provenire dal sala in fondo, quella dalle grandi vetrate.
Incuriosito, si avvicinò.
Si fermò davanti alla porta.
Socchiuse gli occhi, cercando di distinguere le voci.
Erano Naraku e Kikyo!
Ma perché erano insieme?
Insomma... quei due sembravano avere un rapporto normale, certo un po’ malizioso, ma a parte i baci non era mai successo nient’altro...
Perso nei suoi pensieri, non sentì l’avvicinarsi di qualcuno.
Improvvisamente, quel qualcuno sbatté contro la sua schiena, rischiando di farlo andare contro la porta.
Si voltò e riconobbe una figura femminile, piuttosto esile.

-Rin!- sussurrò.

-ahia!- esclamò lei a terra, cercando di tollerare la voce :-Se... Sesshomaru- riconobbe la sua voce :-sei tu?- chiese poi.

-sì, sono io- rispose :-che ci fai sveglia?- le domandò alzandola.

-non riuscivo a dormire. Ho sentito dei rumori e mi sono alzata per capire che stava succedendo- spiegò :-tu?-

-Bankotsu si è alzato nel cuore della notte svegliandomi. Ho sentito Ayame e Koga nella stanza accanto alla nostra...- tralasciò i dettagli :-ho pensato che ci fossero altri svegli e ho deciso di andare a cercare Ban- raccontò :-vieni!- esclamò prendendola per mano ed entrando in uno sgabuzzino, richiudendolo immediatamente.

-che succ...- lui le tappò la bocca.

-tutto bene?- chiese una voce femminile.
Rin sgranò gli occhi, capendo che doveva essere Kikyo.
Sesshomaru, invece, continuava a guardarla impassibile, ascoltando.
I loro visi erano vicinissimi, tanto da respirare la medesima aria.
Rin se ne accorse e arrossì.
Quella vicinanza calda, era così intima...
Non che avrebbero potuto starsene lontani, quel luogo era troppo angusto.
Però, di sicuro non le dispiaceva.
Che Sesshomaru le piacesse non era certo una novità.

-sì, non c’era nessuno- rispose qualcuno.
Naraku.

-vieni- disse lei, ritornando nella sala.

-ma che...?- parlò Rin, quando il Master la lasciò libera.

-erano Kikyo e Naraku. Secondo me non ce la raccontano, anzi, non ce l’hanno mai raccontata giusta- giunse ad una conclusione.

-tu credi che abbiano una storia segreta?-

-conoscendo quei due, soprattutto Naraku, lo vedo provabilissimo. Che resti tra noi due, però-

-ahh Sesshomaru! Io non ne posso più di tutti questi segreti!- sbottò la ragazza.

-so che non ti piace averne, ma sarò convincente-
Le prese il viso tra le mani e la baciò con dolcezza.
Ovviamente, non era il fatto di essere convincente o meno, ma quello di essere lì, vicini.
Sarebbe stato uno spreco imperdonabile non baciarla in quel momento.
E poi... cavolo se Rin era bella.
Per lei sentiva di provare qualcosa di sincero.
Non gli era mai capitato, ma non aveva paura.
Se avrebbe capito di amarla, le lo avrebbe detto, non era il tipo di tenersi tutto dentro, non lui.
Inoltre, che anche Rin provasse qualcosa ne era certo.
Vedeva i suoi sguardi e le guance rosse in sua presenza.
Ed era proprio la sua timidezza, a renderla così affascinante agli occhi del demone.


Il viso di Sango era appoggiato al petto di Miroku, dormendo serena.
Le accarezzò delicatamente i capelli e la guancia.
Poverina, chissà quanto aveva sgobbato quel giorno a causa sua e dei ragazzi. Bisognava ammettere che erano proprio incorreggibili.
Beh... non a caso loro erano i Masters!
Delle volte, però, c’era davvero poco di cui vantarsene, come in questo caso.

-mi dispiace- le sussurrò.

In quel momento, Sango aprì gli occhi e lo guardò penetrante.
Lui li sgranò, colpito che fosse sveglia.

-e di che cosa, Miroku?- chiese, per poi disegnare sul delicato viso un sorriso.

Spostò lo sguardo, imbarazzato.
-di avervi fatte lavorare anche oggi. Doveva essere una giornata di pausa e... invece...-

Lei allungò una mano sulla sua spalla, guardandolo teneramente.
-non ti preoccupare, l’importante di oggi è esserci finalmente messi insieme-

Il moro le cinse un fianco e la portò sotto di sé, mentre Sango gli circondava il collo.
Tirò la coperta che era scesa, in moda da riscaldarli.
Si avvicinò poi al suo viso, facendo toccare le loro fronti.
-ti amo Sango. Ti amo, ti amo, ti amo-

-anche io Miroku, lo giuro- rispose, poi lo baciò.
Non poteva essere più contenta di così e, forse, non lo era mai stata con nessun altro ragazzo!
In quel momento, sentì che quel Master era il ragazzo giusto per lei, non potevano essercene altri e non sarebbero mai potuti essercene altri.


Inuyasha e Kagome erano ancora sul letto, coricati su un fianco.
Tenevano le dita incrociate e si guardavano.

-domani cosa faremo?- chiese quest’ultima, con un lieve sussurro.

-intenderai oggi-

-ah già, mi ero quasi scordato l’orario!-
Ecco, aveva fatto una delle sue solite figuracce.
La sua sbadataggine colpiva ancora!

-comunque non lo so... innanzitutto, credo che dormirò almeno fino a mezzogiorno, quindi non chiamatemi- rispose sorridendo divertito.

-io non lo farò di sicuro! Credo che anch’io me ne starò a letto. Mi chiedo come faccia ad essere ancora sveglia dopo questa giornata-

-perché?- aggrottò le sopracciglia.

Dimenticava che Inuyasha e gli altri prendevano sempre male certe frasi.
Nonostante il loro rapporto stesse migliorando, certe cose non gliele avrebbe mai tolte nessuno.
Si doveva per forza rassegnare.
Infondo, però, andava bene così... Inuyasha le piaceva così com’era.
No! Cioè, non è che le piaceva... era una specie di cotta, ma nulla di più...
Per Inuyasha poi! Che oltre ad essere un bastardo, era anche un antipatico.
“Un bastardo e un antipatico molto figo, però” Le disse una vocina nella sua testa.
Maledizione, maledizione, maledizione!
Non poteva cadere in un qualsiasi sentimento per lui, non proprio per Lui!
“...oltretutto in questo momento potrebbe sembrare tutto, meno che un bastardo ed un antipatico” Ecco che c’era di nuovo! Quella stupidissima vocina del cavolo...!
-semplicemente perché siamo state in giro tutto il pomeriggio e alla sera ho dovuto mettere a posto la casa- rispose con voce timida. Ritrasse la mano e le portò entrambe al petto, abbassando poi gli occhi.

Inuyasha distese il viso e sorrise pentito.
L’aveva spaventata, proprio ora che cominciavano ad andare davvero d’accordo, doveva fare un passo falso del genere!
Se l’avesse raccontato agli altri, gliene avrebbero dette tante!
Si avvicinò di più al corpo della ragazza.
Le prese il mento con due dita e le lo alzò.
Kagome sgranò gli occhi, ma non ebbe il tempo di capire cosa stesse succedendo, che Inuyasha le stava accarezzando le labbra con le sue.
Appoggiò le mani sulla maglietta azzurra del mezzo demone e la strinse, chiudendo anche lei gli occhi.
Avrebbe tanto voluto che quel momento non finisse mai.


Bankotsu la baciò nuovamente.
Le labbra di Kaname erano droga, una droga irresistibile.
Lei continuava a cingergli il collo e lui la vita, c’erano solo loro in quel momento, solo loro.
Fece scendere le mani tremanti sui fianchi.
Sentiva il bisogno di andare oltre. Un desiderio prorompente cominciava ad insinuarsi in ogni fibra del suo corpo.
Spense il fornello e le strinse saldamente il busto.
Fece aderire bene le dita e la sollevò, mettendola sul ripiano bianco.
Le aprì le gambe e si posizionò tra di esse.

La Doll cominciava ad essere un po’ titubante.
Se inizialmente l’aveva avvolta in un dolce bacio, ora stava diventando sempre più passionale e irresistibile.
Sì, irresistibile.
Perché i baci di Bankotsu erano fuoco sulla sua pelle.
Qualunque punto che aveva la sfortuna di venire a contatto con quelle labbra bruciava sotto al contatto.
Ora, finalmente, capiva il perché in così tante gli correvano dietro.
Ma Bankotsu era pericoloso e quando voleva una cosa la otteneva e, a giudicare dal respiro eccitato che aveva ora, il suo obiettivo era facilmente individuabile.
Accidenti a lui! Perché non se ne stava mai buono?
Aveva rovinato quell’atmosfera romantica che si era creata!
Non che volesse chissà cosa da lui, però era tutto così bello... già, prima!

Il Master si staccò per riprendere fiato e la guardò ardente di passione.
Con il pollice le accarezzò le labbra, prima delicatamente e poi in modo più rude.
Appoggiò una mano sulla guancia e si chinò a leccarle il collo.
La sentì irrigidirsi e spostarlo leggermente, come se volesse sottrarsi.
Dalla guancia percorse il corpo della ragazza, fermandosi alle ginocchia piegate.

-fino a dove vuoi arrivare?- l’udì sussurrare.
Portò la mano dietro la nuca, portandogliela indietro, avendo spazio per baciarla sotto il mento.
Lei, che si teneva stretta alla stoffa sulla schiena, aumentò la presa.
Riportarono i visi all’altezza iniziale e si fissarono.
Il loro intreccio di sguardi, però, durò poco.

-non lo so- rispose e prese possesso delle labbra di Kaname.


-hai sentito?- scattò seduta sul letto Ayame, lasciando stare Koga.

-che cosa?- chiese dolorante, massaggiandosi una spalla.
Ma che diavolo aveva quella ragazza nelle braccia?! Gli era sembrato di far rissa con un suo coetaneo!

-qualcuno in corridoio ha parlato...- spiegò continuando a fissare il muro, mentre cercava di cogliere ogni più piccolo rumore.

-sicura?-

Lei si limitò ad annuire.

-chi può esserci sveglio a quest’ora della notte?-

-beh di sicuro qualche coppia-

-da cosa lo deduci?- domandò Koga alzando un sopracciglio, scettico.

Si voltò , sicura di quello che stava per pronunciare :-perché voi Masters siete dei depravati-

Sgranò gli occhi a quella risposta secca.
Ciò voleva dire che l’opinione di Ayame su di lui era quella!
Non poteva crederci! Quello era veramente un colpo basso!
-e che c’entra questo?!-

-c’entra eccome!- rispose convinta :-poiché non avete tendenze omosessuali, non credo che gli altri si alzino nel cuore della notte per andare da un altro, caso mai per andare a stuprare una Doll-

-ehi con calma! Mica siamo stupratori! Saremo anche un po’ libertini...-

Alle parole “un po’”, la rossa lo guardò male.

-okay, okay. Molto libertini, ma comunque nessuno di noi stuprerebbe una di voi, questo è sicuro. Magari è nata qualche altra coppia...-

-ahh così non saremo più soli!!!- strillò con gli occhi euforici, dimenticando tutto il resto.

-shh!!!- le tappò la bocca scaraventandola sul letto e finendo sopra alla fidanzata.

-scusa!- mormorò a bassa voce :-ma l’idea mi eccita troppo!- continuò felice.
Infondo, non poteva che essere così! Cosa si faceva di notte tra un ragazzo e una ragazza, se non l’amore? E sapeva per certo che nessuna delle altre Dolls si sarebbe concessa senza prima provare dei sentimenti. (beh... sul “nessuna”, qualcuno avrebbe qualcosa da ridire xD ndH)

-non sai quanto eccita me- rispose con voce suadente, alludendo alla posizione.
La Doll, però, troppo contenta per anche solo pensare alle parole del ragazzo, si alzò e rivestì di tutta fretta.

-forza Koga muoviti!-

-eh? Perché?!- chiese strabuzzando gli occhi, vedendo il suo corpo sparire sotto al pigiama.
Gli si strinse quasi il cuore.

-come perché? Dobbiamo andare a scoprire chi è la nuova coppia!- e spiccò un salto.
Ma come diavolo faceva ad avere tutta quell’energia?!
A malincuore, abbandonò il letto e si rivestì.
Due minuti dopo, Koga aveva definitivamente dovuto dire addio al loro nido d’amore.


Sesshomaru si sentiva fremere di passione.
I loro corpi erano pressati l’uno contro l’altro e il pensiero di poter fare l’amore con Rin lì, lo mandava in estasi.
Certo, in quello spazio così angusto, più che amore sarebbe stato solo, semplice e appagante sesso, e forse era davvero questo a ribollirgli il sangue... però ora come ora non ne poteva fare a meno!
Lasciò scivolare la mano sul fondo schiena della Doll.
Lei strabuzzò gli occhi dal gesto inaspettato.
Appoggiò le mani sul forte petto del Master e si spinse via.
-maniaco!- urlò stringendosi su sé stessa.

Lui rimase fermo, immobile.
Non si aspettava una reazione del genere.
Probabilmente non l’aveva mai presa in considerazione perché non aveva mai subito rifiuti. Al contrario, le ragazze, se si fosse comportato così con tutte, come minimo sarebbero svenute.
Il suo tocco era un privilegio e Rin non aveva idea di quale fortuna avesse!
Sospirò e socchiuse gli occhi.
Peccato solo che, nonostante se lo dicesse tutte le volte, Rin era diversa e sembrava che ciò non gli volesse entrare in testa.
Quello però era l’ultimo anno e, effettivamente, era ora che cominciasse a svegliarsi e a dare una svolta a quella vita, che oltretutto ai genitori non era mai andata a genio... non che avessero torto!
Quando era in 3^ superiore si portava a casa una ragazza quasi tutte le sere... malgrado ciò, era sempre stato uno studente modello, sia nello studio, sia nel dare l’esempio (a parte quei piccoli nei, che un po’ tutti avevano).
Ed era stato proprio per quel motivo, che era stato scelto come candidato a Master e, successivamente, a presidente. (ma questa è un'altra storia ndSesshuccio  ahh sì u.u *sospiro* ndH)
Riaprì di scatto gli occhi, guardandola con le profonde iridi ambrate.
Lei alzò leggermente il viso e le guance divennero purpuree.
-scusa. Non credevo ti desse fastidio-

La moretta si ritrovò spiazzata.
Non credeva che le desse fastidio? Ma non le aveva dato fastidio!
Accidenti che stupida che era! Perché doveva sempre essere così timida con qualsiasi ragazzo!
Fin ora, solo con un ragazzo si era veramente lasciata andare...
No, non voleva, non doveva pensarci.
Gli mandò uno sguardo triste.
-ma no, io non volevo dire...-
La prese per mano e aprì la porta dello stanzino.
-ma... Sesshomaru...- mormorò confusa.
Lui le mise un dito sulle labbra, lasciandola di stucco.

-basta ma, Rin. Andiamo a capire cosa succede in questa casa-
E si avviarono per il lugubre corridoio.


La prese per i fianchi e con un gesto secco l’attirò verso il proprio corpo, facendola aderire.
Lo sentì sussultare quando gli allacciò le gambe alla vita.
Erano vicini, troppo vicini per i suoi gusti. Avrebbe dovuto staccarlo, dirgli che era sbagliato, ma non ce la faceva.
Le alzò la canotta e le strinse i seni tra le mani.
Erano morbidi e sensuali, ma allo stesso tempo delicati, come ricordava da quella volta in macchina.
La Doll non poté che gemere, inarcando la schiena.
Improvvisamente, Bankotsu abbracciò il busto tra le sue braccia e la riportò a terra, finendo direttamente con la schiena contro il muro, tappandole la bocca.
Lo guardò stranita e ancora ansimante.
Capendo che aveva bisogno di respirare, spostò la mano dietro alla nuca e le fece appoggiare la guancia sul torace.
Kaname strinse la maglietta di stoffa bianca.
-che... che succede?- riuscì a chiedere.
Alzò il viso e vide che lui era concentrato a sentire chissà quale rumore osservando la porta aperta.

Il Master si voltò a guardarla.
Sospirò, come rassegnato, e le abbassò la maglietta.
-qualsiasi fossero i miei piani, dovrò buttarli al vento. Sta arrivando qualcuno- spiegò a bassa voce.

-cosa?- domandò incredula.

-si può sapere dove stiamo andando?!- domandò una voce maschile spazientita, mantenendo a stento un tono basso.

-ma boh! Cominciamo a cercare la coppia di fidanzatini al piano terra, poi cercheremo per il resto della casa- spiegò un’altra voce, questa volta femminile.

Bankotsu e Kaname si guardarono negli occhi, increduli per ciò che avevano appena sentito.
Lei osservò meglio il viso del ragazzo, notando un certo rossore.
Sì sentì piena di potere per la prima volta nei confronti del moro e, senza farselo ripetere due volte, attuò la sua piccola, personale vendetta.
-ehi Master, perché sei arrossito?- nel sussurrare si alzò sulle punte dei piedi.
Il ragazzo stava per ribattere, ma le parole gli morirono in bocca e sgranò gli occhi.
Se Kaname lo stava davvero baciando, allora stava sognando.

-cooosa?! Tu sei pazza Ayame! La villa è immensa, ci metteremo tutta la notte!-

-eh beh? Qual è il problema, ormai siamo svegli- ribatté con nonchalance la ragazza, continuando a guardarsi attorno nel grande corridoio del ingresso e sbirciando dietro alle varie porte, per poi fare un’entrata teatrale e accendere la luce.

-il problema è che potremmo fare qualcosa di meglio-

La rossa si girò e si avvicinò al ragazzo, che ora la osservava incuriosito.
-senti Koga, la parte più piacevole della serata è finita, nulla dura per sempre, quindi ora aguzza la vista e tendi bene le orecchie che abbiamo una missione da compiere-

-va bene...- rispose sconsolato.
Ayame era davvero un generale.

-hai sentito?!- esclamò sgranando gli occhi di cioccolato.

-sì- disse l’altro freddo :-sono Ayame e Koga-
Rin e Sesshomaru stavano scendendo le scale ma, quando avevano sentito i due amici, si erano fermati.
Lei teneva una mano sul corrimano per paura di cadere e finire addosso all’albino, prospettiva fantastica, per la verità, ma non aveva intenzione di farlo arrabbiare, ne aveva già combinate abbastanza! (e tutto in poco tempo, come se non bastasse)

-che facciamo?- gli domandò.

-niente, li spiamo- affermò sicuro. Che nel sonno avesse sognato di essere un paparazzo?
Anche questa se la sarebbe segnato sulla lista di tutto quello che Bankotsu gli aveva provocato in quella maledettissima notte.
Sì, Bankotsu, col sorgere del sole, sarebbe morto.

-o... okay-


Inuyasha e Kagome si rotolavano nel letto, continuando a baciarsi e facendosi scappare qualche risatina di tanto in tanto.
-sei ancora dispiaciuto di essere venuto da me?- chiese con voce dolce sotto di lui, mentre si teneva al suo collo e le loro bocche erano ancora vicine.
Le scappò quasi da ridere quando lo vide spalancare gli occhi.
L’aveva capito sin dall’inizio che Inuyasha era seriamente dispiaciuto di essere venuto da lei, però le era sembrato che non ne avesse potuto fare a meno in quel momento... e, per una volta, si era permessa di crederlo.

Il mezzo demone sorrise e le diede un bacio a stampo, socchiudendo le iridi ambrate.
-affatto-
Ripresero a baciarsi.
La mora gli accarezzava il viso e i morbidi capelli argentei.
“Inuyasha, cos’è questo sentimento che cresce in me, minuto dopo minuto, attimo dopo attimo? Perché, con un solo sguardo, sei capace di far battere il mio cuore a mille? Io non volevo, davvero, non volevo, ma all’inizio. L’avevo giurato a me stessa che non sarebbe mai accaduto ma... ora... non riesco più a nascondere i miei sentimenti per te”

Il ragazzo le tirò indietro con una mano la maglietta, scoprendole la pelle.
Abbandonò le labbra per cercare un consenso e gli balzò il cuore al petto quando la vide annuire.
Alzò le braccia per farsela sfilare...
Si sentì uno strano suono per tutta la casa e la fievole luce della lampada si spense di colpo.
L’atmosfera da sogno che si era creata, andò in frantumi.
Inuyasha si sarebbe volentieri messo le mani nei capelli e cominciato a urlare come un pazzo, ma si contenne.

-che succede?!- chiese allarmata la ragazza.

-forse è saltata la luce...- ipotizzò mettendosi seduto sulle ginocchia, eguagliato da Kagome.

-so che le lavatrici sono accese... forse sono state quelle...-

-probabile... però non basta così poco...-

-black-out di tutta la zona?- chiese allora la Doll con voce sarcastica, alzando un sopracciglio.
Lui non lo poté notare quest’ultimo dettaglio, ma il tono bastò per capire che era una presa in giro.

-ma che ne so io!- esclamò scorbutico.

-non urlare, che gli altri dormono!!!- lo rimproverò. (seee convinta! ndTutti)

Sbuffò sonoramente e si alzò.

-dove vai?-

-a cercare un modo per ripristinare la luce, mi sembra ovvio-

-aspetta, ho una torcia nella valigia- si alzò e corse a prenderla.
Si avvicinarono alla porta.
-e perché avresti preso su una torcia?- domandò alterato, voltandosi a guardarla.
A che cavolo le sarebbe servito portarsela dietro?!
Delle volte Kagome gli rendeva così facile ribollirgli il sangue. Già che gli ci voleva poco per attaccar briga...

-nel caso avessi avuto un possibile stupratore in camera e nessuna lampada da accendere, avrei potuto avere una luce- spiegò con fare innocente.

-tsk!- fece solamente, uscendo dalla camera :-forza muoviti- comandò precedendola.
La mora si affrettò a raggiungerlo.
Nonostante Inuyasha fosse una testa calda ed un piantagrane, a lei piaceva lo stesso!


-Miroku, la luce si è spenta!- si accorse Sango staccandosi dal petto e osservando lo spazio circostante.

-che strano... un black-out forse?-

-non lo so... andiamo a cercare il contatore? Oppure potremmo svegliare Bankotsu...- propose la bruna.

Lui fece una smorfia; la seconda idea della Doll era assolutamente orribile.
-meglio cercare il contatore, Bankotsu odia essere svegliato da qualcuno...- rispose alzandosi, pallido in volto.
Brutti ricordi tornavano a galla.
“e Sesshomaru è anche peggio!”

Lasciò cadere quel curioso comportamento del fidanzato e ognuno si mise a cercare i propri indumenti.

Quando il ragazzo ebbe finito, brancolò nel buio, cercando Sango a mani tese.
Esse toccarono qualcosa di morbido. Tastò stranito, non capendo cosa fosse.
E un urlo terribile si espanse in ogni angolo.


Era successo tutto in così poco tempo.
Senza lasciargli nemmeno un secondo per realizzare cosa davvero stesse accadendo.
Prima quell’acuto suono, seguito dal buio pesto, successivamente un urlo e Rin che si era attaccata a lui.
Abbassò il viso.
Lo teneva stretto e aveva la faccia premuta.
La sentì tremare.
Il demone fu come risvegliato da una scossa e, automaticamente, mosse le braccia, andando a stringerla.

-Sesshomaru ma cosa succede?!- disse frastornata ma, soprattutto, spaventata.

-va tutto bene piccola, vieni con me-
Detto ciò, scesero qualche gradino e imboccarono l’altra rampa di scale.*


-ma quelli sono Sesshomaru e Rin!!! Sono loro la coppietta che stavamo cercando!- esclamò Ayame.
-forza Koga! Muoviti!- lo prese per un braccio e lo trascinò all’inseguimento, con suo enorme dispiacere.


-cosa sono tutte queste voci?- chiese, più a sé stesso, Inuyasha.
Kagome, dopo l’urlo, si era attaccata al suo braccio.
Passo dopo passo, intanto, i due ragazzi erano arrivati in cima alle scale.

-provengono da giù- notò la mora.

-ehi guarda! Sono Koga con Ayame!- si accorse.

“che grande Aya! Lei si che riesce ad imporsi sul suo Master!” pensò con gli occhi luccicanti lei.

-dai vieni!- decise, distogliendola dai suoi pensieri e fiondandosi giù per le scale.

-dove vuoi andare?- domandò incuriosita.

-tu seguimi- disse solo.

“allora siamo a posto” e, suo malgrado, andò a raggiungerlo.


-oh Dio che è stato?!- Kikyo si alzò dal petto di Naraku, voltandosi a guardare la porta in legno.

-non ne ho idea, però è meglio vestirsi e andare a controllare-
Lei si limitò ad annuire.


-sei un brutto maniaco Miroku!!!- esclamò Sango arrabbiatissima, mollandogli uno schiaffo da record.

-non l’ho fatto apposta!- ribatté, sentendosi trattato ingiustamente.

-cavoli tuoi!-
Si diresse verso le scale dopo essersi infilata la maglia a maniche lunghe rosa.
In quel momento era così arrabbiata che nemmeno voleva parlargli! Era sempre il solito, non sarebbe mai cambiato dannazione! Perché doveva sempre rovinare tutto?!
E la tristezza prese possesso del suo corpo... possibile che le ci volesse così poco per passare da cielo alla terra? Magari era solo lunatica e Miroku non c’entrava veramente...
-dai andiamo giù-

-sì-
Non poteva credere che stessero litigando per quella stupidaggine! Sango però questa volta aveva esagerato!
Ah... dimenticava: era una donna.
“doh!” (alla Homer Simpson xD ndH)

Una volta scesi, videro a metà corridoio Kagome.
L’amica sembrava parlare con qualcuno e, poco dopo, sparì dietro all’angolo.
-ma che succede?-

-ah non chiederlo a me, forse stanno andando anche loro a ripristinare la corrente-

-lo scopriremo solo seguendoli!- disse temeraria.

-dobbiamo proprio?-

-muoviti, o li perderemo-

-okay, okay!- e il moro sbuffò, la sua adorabile Sango... (sì, questa era sarcastica ndMiroku)


-ah ah! Vi abbiamo scoperti!- Ayame fece irruzione, nel vero senso della parola, nella stanza in cui il presidente e la propria Doll erano entrati.

I due, abbracciati su di un divano, sussultarono.
-come mai siete svegli?- chiese gelido, mantenendo la calma.
Fortuna che non stavano facendo niente, sarebbe morto di vergogna in caso contrario!
Chissà come aveva fatto Bankotsu a reggere la situazione quando gli era capitato...? ricordava ancora, però, la sua faccia, il cui colore non avrebbe avuto problemi a tener testa al rosso di Ayame.

-potremmo farvi la stessa domanda! Per quanto ci riguarda, io e il mio adorato Koga...-

Il ragazzo, diventato rigido come un blocco di marmo dopo aver visto l’espressione del capo Master, ora cominciava anche a sudar freddo.
Era certo che Sesshomaru l’avrebbe sormontato di una marea di incarichi e toltogli la Doll, assolvendola dal suo compito per un po’.
Era l’unico che aveva il potere di ritirare la posizione della Doll o impedirle di aiutare il proprio Master.
Di conseguenza gli altri erano costretti a rivolgersi a lui se avessero avuto un qualsiasi problema con la partner, che avrebbe poi deciso se accettare o meno la richiesta (supplica).
Bankotsu era l’eccezione. Egli, infatti, poteva scegliere di assolvere e aveva anche l’opportunità di cambiare ragazza per un massimo di 2 volte dopo la scelta della prima Doll.

-volevamo trovare la nuova coppia ed è palese che siate voi!-

-ma di che stai parlando?- domandò l’albino confuso.

-no Aya, stai fraintendendo- smentì Rin :-io e Sesshomaru non stiamo insieme...-

-cos’è che sentono le mie orecchie?- una voce sorniona provenne dal corridoio e, ben presto, Inuyasha, seguito da Kagome, apparve sulla soglia, illuminati dalle luci dell’esterno.

-Rin non l’avrei mai detto che vi sareste messi insieme durante le vacanze di natale!- esclamò Kagome con un allegro sorriso dipinto sulle labbra.

-ma vi state sbagliando!-

-eh bravo il mio fratellino!-
Una vena adirata pulsò sulla fronte del demone.
Ecco una cosa che non sopportava: essere chiamato fratellino da Inuyasha.

-è nata una nuova coppia!?- squillò ora una voce femminile.
Questa volta, dallo scuro tunnel ne uscirono Sango e Miroku.

-non stiamo insieme e tra noi non è successo niente!- sbottò il ragazzo abbandonando un po’ di sangue freddo. Era troppo anche per lui.

-ma se è la verità, perché ti dà tanto fastidio?- chiese il minore, provocatorio.
Cominciarono a litigare e, quando sembrava stessero arrivando alle mani, qualcun altro arrivò.

-presi a litigare per queste sciocchezze, non vi siete nemmeno accorti dello spettacolo oltre quelle finestre-

Tutti si voltarono stupiti e rimasero incantati.
La soffice neve cadeva a grandi fiocchi sul paesaggio.
Rin si avvicinò meravigliata alla finestra, con le mani chiuse sul petto.
Si girò e guardò Naraku, che aveva al suo fianco Kikyo.
-avevi ragione Master!- e sorrise con dolcezza.
Quel piccolo ma tenero sorriso, riscaldò il cuore di ognuno di loro.
Quella ragazza, così piccola e minuta, riusciva sempre a rendere una persona allegra.
Sesshomaru si avvicinò e si fermò davanti a lei, che lo guardò mantenendo l’espressione felice, ma i suoi occhi tradivano una nota di curiosità.
Il cuore della Doll prese a galoppare, quando capì che la voleva baciare.
Eccolo... ecco che Sesshomaru si stava lentamente chinando...

Le luci si accesero senza preavviso, spezzando l’atmosfera magica.

-si può sapere che ci fate tutti in piedi a quest’ora?- un timbro duro provenne alle loro spalle.
Dei passi lenti risuonavano e si avvicinavano.
Era ovvio chi fosse, mancavano solo due persone all’appello e quel tono era inconfondibile.
-non dovreste forse essere tutti quanti a letto?- chiese di nuovo.
Dall’ombra, finalmente, uscì Bankotsu e, subito dietro, Kaname.

-che vuoi che ti dica. Non riuscivamo a dormire- rispose Inuyasha, insolente, ma scherzoso, come sempre.

-i bollenti spiriti- disse invece il fratello.
Naraku, Koga e Miroku, seguiti dalle loro Dolls, balzarono sull’attenti.
Anche Kagome assunse uno sguardo un po’ preoccupato.

Il moro abbassò il viso e fece un leggero sorriso malizioso.
-e io che speravo che vi sareste contenuti- commentò riferendosi ai ragazzi :-ora basta però- alzò il capo, cercando di essere il più serio possibile :-adesso è veramente l’ora di andare a letto, buonanotte gente! E che sia l’ultima volta che debba ripeterlo- finì con voce bassa, al ché, Kaname non poté trattenere un sorrisino divertito.

-buonanotte!- esclamarono in coro gli altri e, finalmente, quella folle notte volgeva al termine.



Angolino:
e così si chiude non solo questa nottata, ma anche la serie delle vacanze natalizie! Ma di sicuro non Doll, anzi!
Ci sono ancora amori da far sbocciare, tradimenti da attuare (io non ho detto niente), cose da scoprire sull’essere una Doll o un Master ecc. :D

Ma ora passiamo ai ringraziamenti (già, quelli che l’altra volta ho dimenticato -.-“)
Quindi, grazie a:
Elfosnape, Ne_chan e Hartee per averla aggiunta alle seguite
MikoKagome96 per le preferite
DivinaKagome e ran ugajin92 per le ricordate
Grazie mille ancora!^^

Come ho già detto, sono un po’ indecisa sul prossimo cap, ma prometto che ci metterò tutta la mia testolina per pensarci ù.ù
Non mi resta che salutarvi ora, ciaoo! (:
Baci

*mi sono dimenticata di dirvi che la scala si divide in due rami: la rampa a sinistra conduce al corridoio delle camere e successivamente al piano della mansarda, mentre l'altra ad un altro corridoio con altre camere
chiedo scusa u.u

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Capitolo 30
*** Dolce Addio ***


Doll 25 E siamo arrivati anche al 30° capitolo ^^
Non credevo di riuscire ad aggiornare oggi, ma ce l’ho fatta invece, volevo farvi un regalino anch’io per Natale (:
Sarà un capitolo alquanto corto, ma volevo farvi un’introduzione alla seconda parte dell'anno.
Non ho specificato di che personaggio sono i pensieri, siete liberi di scegliere voi il vostro personaggio ^^
Buona lettura!!



30. Dolce Addio



Quelle due settimane coi Masters erano passate.
Volate via come quel freddo pungente.
Consumate come i candelotti di ghiaccio.
L’ultimo giorno in montagna, l’ultimo insieme.
L’indomani si sarebbero ritrovati, ma non sarebbero più stati solo loro, sarebbero stati a scuola, in mezzo a un’altra miriade di ragazzi.
E quell’intimità che si era formata sarebbe andata in frantumi.
Non impossibile da ritrovare, la scuola era piena di sgabuzzini, bagni o aule dei Masters... ma cos’altro sarebbe potuto essere se non semplice desiderio carnale?
E forse era questo che più spaventava le ragazze.
La perdita di quel carattere dolce che avevano acquisito i loro ragazzi o, meglio, ragazzacci, da domani.
La consolazione era che avrebbero rivisto i compagni e i famigliari, tutti coloro che, fin ora, avevano potuto scaldare i loro cuori con la sola voce dal cellulare.
Ma cosa si aspettavano da quel nuovo anno?
Beh... le risposte erano alquanto confuse.
Nessuna sapeva cosa voleva veramente.
A parte la bruna e la rossa.
Loro sì che avevano le idee chiare, per loro era così facile...
Ma le altre rimaste? Che dovevano fare? Cosa avrebbero dovuto desiderare?
Rin ora lo sapeva.
Kikyo cominciava a bramare qualcosa di differente dal fuoco.
Kaname e Kagome, però, che come Masters avevano due amanti delle donne, il minimo che potevano volere era andare d’accordo.
Infine, c’era il problema del trio delle cosiddette segretarie, che comprendevano: Abi, Kagura e Yura.
La prima era la migliore amica dell’albino mezzo demone e stata per qualche tempo con Miroku.
La seconda era stata fidanzata del presidente.
L’ultima, infine, era la capo squadra delle ragazze del volley e stata fidanzata di Bankotsu, una delle poche, da quanto ne sapevano.
E tutte e tre erano amiche dei Masters.
No, non sarebbero state al loro posto.
La Doll alzò lo sguardo alla villa per l’ultima volta, ricordando tutti i momenti dolci con lui, le risate e gli scherzi, ma anche i battibecchi e le urla.
Si voltò, facendo ondeggiare i capelli.
Sul volto disegnato un sorriso rubato.
La vacanza era davvero finita adesso e mille ostacoli le si sarebbero parati davanti, ma lei li avrebbe affrontati!
Corse colma di gioia dalle amiche che la aspettavano.
Si abbracciarono.
Non erano unite dalle braccia, bensì da un saldo e forte legame: l’amicizia.

-ragazze un’ultima foto!- esclamò un Master, pronto con la macchina fotografica.

Finché non sarebbe stata sola, cosa doveva temere?


Erano in viaggio.
In viaggio verso le famiglie.
Verso la scuola.
Verso gli amici... e le passioni.
Sarebbe tutto tornato come prima.
Non che loro ne avrebbero particolarmente sofferto.
Anzi, per alcuni sarebbe stato addirittura meglio tornare a scuola.
Non disprezzavano la romantica villa, però adoravano la posizione privilegiata, libera e al di sopra di tutto e tutti che in città avevano.
E poi le Dolls sarebbero rimaste con loro, contro la loro volontà o no, non se ne sarebbero potute andare.
Era quindi chiaro che non c’era alcuna differenza tra il rimanere là o tornare a casa... no... forse non era veramente così... durante quelle due settimane ognuno aveva scoperto un lato di sé che non credeva di possedere.
Tutti, dal più allegro al più freddo, dal più dolce al più bastardo, avevano portato a galla qualcosa.
Ed era tutto merito loro: delle Dolls.
Quelle ragazze, così belle ma che inizialmente erano delle vere scocciature e che avevano aggirato o, meglio, distrutto tutte le insidie che avevano tessuto, erano riuscite a raggiungere un livello che nessuna aveva mai fatto.
Avevano scavato nell’animo dei Masters.
Ma ora che sarebbero tornati, cosa sarebbe successo al loro rapporto? Cosa sarebbe successo ai Masters?!
Questa era la domanda che più li scombussolava e forse spaventava.
Ma se si fossero innamorati, con Yura, Kagura e Abi come sarebbe andata a finire?
Erano amici da così tanto oramai... nessuno voleva spezzare quel rapporto.
Amore o amicizia?
Amore o amicizia?
Cosa fare?
Cosa scegliere?
Confusione.
Tanta confusione c’era nei loro corpi.
Ma era inutile pensarci ora, a meno che non trovassero una sfera magica che predisse il futuro, erano costretti ad aspettare.
E l’avrebbero fatto.
Perché se c’era una cosa in cui erano bravi i Masters, era proprio aspettare.



Angolino:
dato che siamo arrivati al 30°, colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno seguita fino ad ora commentando, aggiungendo alle preferite, seguite e ricordate “Doll” e ovviamente anche a chi mi ha aggiunta tra gli autori preferiti, ma anche coloro che mi seguono semplicemente leggendo!^^
Un enorme e speciale grazie!!!
Inoltre vi auguro un felice Natale a voi e alle vostre famiglie e delle bellissimi e rilassanti vacanze!
Pronti per il ritorno a scuola di Masters e Dolls? Pronti a casini infernali? Pronti a dolcezze infinite? (oooh esagerata ndvoi)
Al prossimo capitolo allora!^^
Ciaooo Bacioni
Harua

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Capitolo 31
*** Un Turbolento Ritorno ***


Bambola 26 Ciao ragazziiii!
Buon 2011 a tuttiiiiiiiiii!!!^^
Avete passato un bell’ultimo dell’anno? Io decisamente sì! :D
Premetto che sarà un capitolo felice per alcune coppie e decisamente triste per altre, oh non è colpa mia, io seguo il copione u.u
Dai buona lettura!



31. Un Turbolento Ritorno



Era una gelida giornata di gennaio.
Nuvole grigie ornavano il cielo e Tokyo era in preda alla frenesia.
Gli studenti percorrevano la strada che li avrebbe portati al prestigioso liceo Royama.
Ed era tra loro che spiccava la chioma lucente di Kikyo.
Sembrava che il freddo pungente nemmeno la sfiorasse, mantenendo intatta la sua delicata bellezza.
Ma quel giorno la Doll non appariva fredda e fiera come al solito.
Di tanto in tanto perdeva la compostezza e si stupiva di essere l’argomento principale dei discorsi dei ragazzi che le camminavano accanto.
Possibile che la sua posizione l’avesse portata così in alto? E senza che se ne accorgesse?

-Kikyo!- una voce la risvegliò dai propri pensieri e alzò lo sguardo.
Poco lontano, davanti al magnifico cancello in ferro, c’era Kagome.
-finalmente sei arrivata! Ero stanca di stare da sola- si lamentò, mentre gli studenti le sorpassavano.

-ciao Kagghy- salutò :-non è ancora arrivato nessuno?- chiese con una nota stupita.

-no purtroppo, eppure orma sono le 7:40...-

-vedrai che arriveranno- la rassicurò la più grande.

-ehi ragazze!!!-

-che ti dicevo?-

L’uragano, chiamato anche Ayame, attraversò la strada a salti mortali e si aggiunse alle due.

-Aya! quanto tempo- esclamò Kagome accompagnata dall’accenno di risata dell’altra.

-un’infinità! Siete cambiate moltissimo da... vediamo... ieri pomeriggio! Col morosino?-

-ma smettila!- rise ancora Kikyo dandole una spintarella.

-buongiorno bellezze! Avete riposato bene?- Miroku, sceso dalla limousine, era andato a cingere i fianchi delle more.
Le Dolls salutarono in coro il primo arrivato dei Masters.

-noi benissimo, e tu Miro?- chiese l’ultima rimasta.

-divinamente- e nel mentre palpava il sedere delle ragazze.
Emisero un grido e, dandogli uno schiaffo, gli urlarono contro del pervertito.
Sango scese dall’auto proprio in quel momento e salutò felice il gruppetto :-ciao ragazzi!-
Il moro non ci pensò due volte ad abbandonare il trio e raggiungere la fidanzata :-Sanguccia! Mia Dea! Sei più bella del solito!-
Lei arrossì per il complimento, ma soprattutto perché l’aveva abbracciata davanti a tutti.
Ora, mano nella mano, i piccioncini tornavano dalle amiche.

-guardateli sono così carini!!!- esclamarono Kagome e Ayame stritolando le braccia di Kikyo.

-eh sì, devo dire che Miroku innamorato è uno spettacolo anche per me- irruppe una voce da dietro, scoppiando poi a ridere.
Si voltarono e trovarono un divertito Bankotsu con una mano poggiata sul fianco, mentre l’altra reggeva la cartella. (e il vento gli muoveva sensualmente la treccia e i suoi occhi blu scintillavano e... sposami Ban!! *.* ndA)

-ciao Ba... non fecero nemmeno in tempo a salutarlo, che una cerchia di studentesse gli si strinsero intorno.
Alle Dolls scese un gocciolone.

-scommetto che là in mezzo c’è un Master- disse Miroku.

-sì, c’è Bankotsu. Ma come lo sai?- domandò Ayame.

-i Masters sono sempre in mezzo alle ragazze nei ritorni a scuola. A parte dopo le vacanze estive. Rimangono folgorate dalla nostra bellezza all’inizio e non riescono neanche ad avvicinarsi!- rispose orgoglioso.

La rossa diventò del medesimo colore dei capelli :-se solo una di loro prova a toccare il mio Koga, le spezzo una ad una!- minacciò.

-conoscendoti, sono certo che nessuna oserà avvicinarsi-

-ah! C’è Naraku- sorrise Kikyo correndogli in contro.
Appena l’aveva visto, aveva sentito il cuore riempirsi di felicità e non aveva resistito ad andare da lui.

-ehi Doll! Ben ritrovata- disse socievole uscendo dalla limousine.

-buongiorno Master, dormito ben....- e di nuovo le parole le morirono in gola.
Decine di ragazze l’avevano assalito e lo stavano letteralmente sommergendo.
Rimase paralizzata, con gli occhi sgranati.
Avrebbe tanto voluto fare come Ayame, ma loro erano troppe e, cosa più importante, la parte della gelosa non faceva per lei.
Assunse l’aria più indifferente (o, meglio, falsa) che in quel momento le era possibile, e fece marcia indietro.

-vedo che non hanno risparmiato nemmeno lui- rise il ragazzo, beccandosi un’occhiata di sbieco.
Quella mattina sarebbe potuta cominciare meglio.

Kaname scese elegantemente dalla limousine e raggiunse gli amici.
-buongiorno ragazzi!- esclamò.
Loro la salutarono.

-hai visto dov’è il tuo caro Master?- domandò sornione Miroku.

-no, perché?- chiese frastornata.

L’amico gli indicò  un gruppone di ragazze.
In mezzo a loro, poté scorgere il dolce sorriso di Bankotsu verso le sue ammiratrici.
Come potevano resistere a quel sorriso, quello sguardo ammaliante o semplicemente al bel viso?
Accidenti perché le dava fastidio che avesse così tante attenzioni?
Che stizza!
-eh beh? Perché mai me ne dovrebbe importare?- rispose mostrando tutto il suo orgoglio.

-ma... Kana...- cercò di dire Kagome.

-io concordo con lei- annuì Kikyo, che si trovava nella medesima situazione.

Rin arrivò in quel momento a sciogliere la tensione che si era creata nel gruppo.
“meno male che la Rinetta è arrivata!” pensò Ayame levando gli occhi al cielo.

-ragazze!!! Sesshomaru, Inuyasha e Koga sono arrivati!!!- urlò una voce.
E via che un’altra miriade di studentesse si fiondavano sui Masters.
Ma ecco anche che la gelosia della rossa di era risvegliata.
Come un fulmine si parò davanti al fidanzato e le guardò con puro odio, scacciandole col solo sguardo.

-uff, meno male che c’eri tu amore- sospirò Koga, prendendola per mano e avviandosi dagli altri.

-non credevo ti desse fastidio...- disse stupita, mettendosi al suo fianco.

-non è questo... è che delle volte la cosa diventa quasi soffocante, senza contare che...- e lì le cinse la vita portandosela di fronte :-sei tu e solo tu la mia donna-
Ayame arrossì imbarazzata, non se lo aspettava da lui proprio lì.
La guardava intensamente.
La sua Ayame.
Era sempre incantevole.
Le spostò amorevolmente un ciuffo di capelli che le copriva gli occhi smeraldini.
Socchiuse gli occhi e si avvicinò lentamente al suo viso...

-si può sapere che succede qui?- una voce tuonò dal cortile.
Tutti, nessuno escluso, si voltarono.
Le ragazze più belle dell’intera scuola avevano appena fatto la loro prima comparsa.
Una Yura sogghignante, affiancata da Abi e Kagura, osservava la scena che le si presentava.

-ragazze, non credete sia meglio lasciar respirare i vostri adorati Masters?- domandò Kagura divertita.
Quella frase bastò per farle sloggiare all’istante.

-Yura, Abi, Kagura!- esclamò Bankotsu, dirigendosi felice verso le amiche.

-ragazze! Che bello rivedervi!- Inuyasha seguì il moro ed entrambi abbracciarono una ad una le amiche.

-ehi, allora tutto bene?- domandò Naraku, avvicinatosi anch’esso.

Koga e Miroku si scusarono sia con le loro fidanzate, che con le altre Dolls, e le abbandonarono.
Incredibilmente, anche Sesshomaru andò da loro.
Quest’ultimi, però, si limitarono ad un bacio sulla guancia, rispetto al resto dei Masters che le avevano abbracciate calorosamente, e a uno scambio di parole, tornando poi dalle Dolls.

-gli altri non vengono?- chiese tristemente Sango.

-ah... non lo so, credo di sì- rispose a fatica Miroku, grattandosi la nuca.
Abi, così come Kagura e Yura, erano loro amiche, e non poteva non andare a salutarle, però non condivideva il comportamento adottato da quei farfalloni là.
Anche Naraku abbandonò le amiche per andare dalle Dolls.

-buongiorno ragazze! Scusate sono stato un po’ indaffarato- spiegò il moro beffardamente.

-non avresti dovuto prenderti la briga di venire da noi, allora!- rispose acida Kikyo.

Alzò un sopracciglio :-contrariata Doll?- la istigò, non ricevendo alcuna risposta.

Kagome e Kaname guardavano tristemente i loro Masters ridere con quelle maledette ragazze.
Non le avevano degnate di uno sguardo quella mattina... perché? Non se lo meritavano affatto.
Sentirono il loro stomaco contorcersi.
Vederli addentrarsi con loro nella scuola fu come una pugnalata in pieno petto.
Eppure fino a ieri andava tutto meravigliosamente... forse fin troppo.
La prima abbassò gli occhi afflitta.
Dopo tutto quello che avevano passato, dopo gli enormi passi che erano riusciti a fare... questo!
No, non poteva accettarlo.
Che lo chiamassero orgoglio, tristezza o che altro, non le importava!
Ora stava male ed era arrabbiata con Inuyasha! Quel... bastardo!

L’orgoglio di Kaname, d’altra parte, era ferito, a pezzi.
Come aveva solo potuto credere che contasse qualcosa per Bankotsu?
Era proprio il ragazzino viziato che le era parso all’inizio di tutto e non sarebbe cambiato.
-entriamo?- domandò lapidaria.

-sì, entriamo- rispose Sesshomaru, che aveva perfettamente capito l’aria pesante che si respirava.
Quegli idioti del suo migliore amico e del fratello!


Seguiva la lezione della 3^ ora distrattamente, anzi, si poteva dire che non la seguisse affatto.
Non che fosse preso da chissà quale attività, semplicemente, con il viso appoggiato sul palmo di una mano, guardava fuori dalla finestra.
Il giardino sembrava così triste e spoglio, incolore.
Il cielo era diventato più scuro rispetto a quando era arrivato e anticipava un acquazzone.
Il freddo del vetro arrivò sulla sua pelle e, questo, bastò per fargli balenare l’idea di stare tutto il giorno a scuola.
Effettivamente, con tutto quello che si era certamente accumulato sulla sua fetta di tavolo, gli sarebbe ben convenuto.
Si stropicciò un occhio.
Era stanco, quella notte non aveva praticamente quasi dormito se non un’oretta o due e dopo una giornata passata a finire di mettere a posto la villa e in macchina e, ammettiamolo, dormire in macchina non era mai stato il suo forte, conseguenza? Si stava addormentando sul banco.
Sì... aveva tirato fin troppo avanti.
Come se non bastasse un fastidioso mal di testa gli stava martellando le tempie.
Maledizione!
Abbassò il viso il modo che la mano coprisse la fronte e chiuse gli occhi.

-Ban sei un coglione- la voce bassa del suo compagno di banco arrivò alle sue orecchie.

Controvoglia, il moro puntò gli occhi blu in quelli azzurri di Koga, ma senza cambiare posizione.
-mh?-

-questa mattina non sei venuto a salutare le Dolls e soprattutto Kaname- gli spiegò, cercando di farlo ragionare.

-e quindi?-

La sua freddezza e cocciutaggine in certi casi erano impressionanti!
O forse aveva solo mal di testa.
A Bankotsu veniva spesso quando non dormiva abbastanza, come più o meno tutti del resto, e in quei casi diventava più irascibile e permaloso.

-sai quanto sia orgogliosa Kaname! Io l’ho vista, era con me e non era affatto contenta, sono più che sicuro che sia arrabbiata con te-

Il ragazzo, di tutta risposta, sbuffò mormorando un “okay”.

-hai sonno, vero?- chiese cambiando discorso.

-se...- rispose sfinito.
Voleva solo andarsene a casa o chiedere al professore di andare nell’aula del Comitato.
Perché poi non l’aveva ancora fatto, non lo sapeva.

-sei un coglione- detto ciò, Koga ricominciò a seguire la lezione.


Era appena suonata la campanella.
Non ne poteva più.
Il ritorno a scuola era sempre traumatico per Kagome.
Ora stava camminando per il corridoio per raggiungere la macchinetta e prendere l’agognata merenda.
Si era divisa poco prima dalle altre che avrebbero raggiunto i Masters.
Abbassò lo sguardo.
Ma lei no, non ne aveva proprio voglia di andare con loro e vedere quel pallone gonfiato di Inuyasha!
Se pensava a tutti i momenti passati assieme in quella vacanza, tutti gli abbraccia e baci... le veniva da piangere.
Strinse i pugni e corrugò la fronte.
Non doveva pensarci! Non doveva!
Alzò lo sguardo verso le macchinette e impallidì.
Era meglio che fosse andata con le altre.
Lui era lì... in fila dalle macchinette.
Questa era sfiga accidenti!!!
E, come se non bastasse, Inuyasha sembrò accorgersi della ragazza perché alzò lo sguardo e le fece un sorriso sghembo.

-ma buongiorno Doll, perché non sei venuta a salutarmi oggi?-

Coooosa?!
Ora la colpa era sua?!
Kagome non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
“trattieniti, trattieniti!” pensò mentre le orecchie le fumavano dalla rabbia.

-beh? Non mi rispondi? Guarda che non è educazione e lo è ancor meno non venire a salutare-

Ma allora lo faceva apposta!
No, non poteva tollerare quel comportamento!
-Inuyasha sei un brutto idiota! Non capisci un emerito tubo! La colpa sarebbe mia?! Sei stato tu che appena sceso tutte quelle ochette ti sono saltate addosso e non mi hai nemmeno degnata di uno sguardo! Neanche quando quelle tre streghe sono arrivate! Io non ti sopporto Master da strapazzo e giuro che se osi istigarmi un’altra volta ti butto giù dalla finestra!!!- urlò in mezzo al corridoio attirando l’attenzione generale.
Ma Inuyasha, che ammetteva che l’attacco della ragazza lo aveva scandalizzato, non se ne stette zitto.

-ma come ti permetti Doll buona a nulla?!-

-Inuyasha non mettere alla prova la mia poca pazienza perché ci metto un attimo a darti un calcio dove so io!-

Si ritrasse impallidendo.
Poi le ringhiò contro :-non ci proveresti neanche cicciona!-

-COSA HAI DETTO?!?!?!?!?!?!-

Sì... aveva esagerato.
Vide Kagome avvicinarsi pericolosamente con una faccia imbestialita e livida di rabbia e una mano alzata chiusa a pugno.
-SEI MORTO!!!-


-dai Kana vieni fuori- cercò di desisterla Rin.
La ragazza era decisa a stare in classe e non aveva alcuna intenzione di uscire e vedere quell’insopportabile di Bankotsu, il suo stupido Master.

-no resto qua- rispose china sui compiti.

Kikyo e Rin si guardarono.
-Kana noi andiamo, ci vediamo dopo- disse tristemente la prima.

-okay a dopo- accennò un sorriso e ritornò sui libri.

Era rimasta da sola.
Sola coi suoi compiti e coi suoi pensieri.
Odiava come lui le fosse entrato in testa e le la stesse tormentando e odiava come si era comportato quella mattina.
Strinse vigorosamente la biro.
Che rabbia aveva addosso!

-qualcuno, qua, è di malumore oggi!- esordì una voce.

-Suikotsu!- esclamò la mora alzandosi e correndogli incontro.

-felice di rivederti Kaname- le sorrise il professore :-hai passato delle belle vacanze?-

-bene, tu?- chiese sorridente.

-io molto bene. Il ritorno come è andato invece?- rispose mentre tirava fuori dalla cartella che portava a tracolla i libri e un astuccio.

Ecco la domanda che preferiva evitare.
Il tasto dolente.
-speravo in qualcosa di meglio- ammise scura in volto.

-perché? Che è successo?-
Lei gli spiegò tutto brevemente.
-Bankotsu è un ragazzo difficile, dovresti provare a parlargli-

-vedrò come si comporta-

Il bruno annuì sorridendo :-dai Kaname fatti forza- la incoraggiò appoggiandole una mano sulla guancia.
Proprio  in quel momento Kikyo e Rin entrarono in classe e la campanella suonò.
I due si staccarono immediatamente, squadrati dalla faccia da pervertita della prima e incredula della seconda.
Suikotsu tossicchiò :-bene ragazze, ai posti che si comincia la lezione-
Le tre andarono verso i banchi e, prima di sedersi, Kikyo non poté trattenersi :-uuh col professore! Kana ci devi mooolte spiegazioni!-


Angolino:
che ve ne pare?
Un ritorno decisamente mooolto turbolento.
Sì, Inuyasha e Bankotsu sono stati dei bastardi, anche Naraku però u.u ma lui e Kikyo li vedremo nel prossimo! E ci sarà da ridere!
Intanto è tornato anche il nostro maestro d’amore: Suikotsu.
E il nostro caro ragazzo è sempre carino con Kaname, forse fin troppo... eheh

Come sempre grazie a:
Ishimaru per le seguite
Hisu_Soledad sia per le seguite che le preferite
daffyna per le ricordate
^^

Nel prossimo capitolo vedremo invece, nello stesso giorno, come si ritroveranno gli altri ragazzi.
Kagome avrà ucciso Inuyasha? O le sue fan lo avranno salvato dalla furia della Doll?
Kaname metterà definitivamente una croce su lei e Bankotsu?
E Kikyo? Farà l’offesa per sempre nei confronti di Naraku?
Tra Rin e Sesshomaru, invece? Lui riuscirà a mettere da parte la freddezza e mostrare davanti a tutti il debole per la nostra ragazza?
Infine, le dolci coppiette vivranno la loro dolce favola per sempre?
Ora ho finito! Non vi assillo più xD
Spero di aggiornare il prossimo week end!
Di nuovo vi auguro di passare un fantastico 2011!!!

Bacioni.

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Capitolo 32
*** Pace? ***


Bambola 27 Ciao :)
Vi ho portato il 32° capitolo, mi è venuto un po’ più corto, ma non sapevo proprio cos’altro metterci xD e, ammetto, che ho avuto problemi d’ispirazione...
Va beh, buona lettura!



32. Pace?



Avrebbe dovuto immaginarselo che sarebbe stata costretta ad adempiere ai suoi doveri fin dal primo giorno.
Solo sperava in un po’ di misericordia del Master... macché... Naraku era irremovibile in certe questioni.
Entrò nell’aula del comitato.
Di tutte le cose presenti nella scuola, quella non le era affatto mancata!

-oh Doll ben arrivata- sorrise il moro seduto al suo posto e chino su alcuni fogli.
Kikyo aveva la mania di non bussare mai.

-ciao- rispose secca spostando lo sguardo.

-si può sapere che ha sua beltà?-

-non prendermi in giro Naraku, non sono in vena- lo ammonì.

-okay, d’accordo- dettò ciò, le spiegò cosa doveva fare e lei cominciò.
Lavorarono per più di mezz’ora, in completo silenzio, un silenzio in cui ognuno, però, si trovava bene.
Ad un certo punto il Master lanciò un’occhiata all’orologio.
-Kikyo mancano dieci minuti, puoi smettere-

Annuì e avanzò qualche passo in direzione della porta.
-io allora vado...-

Si alzò di scatto e la raggiunse.
Le accarezzò una guancia e la guardò dolcemente.
-mi spiace per il mio comportamento di questa mattina-
Non le diede nemmeno il tempo di rispondere, che si fiondò sulle sue labbra.
Kikyo gli allacciò le braccia intorno al collo e finirono contro il muro.

-sei un bastardo- lo offese staccandosi un attimo, per poi baciarlo di nuovo con foga.
Dio quanto amava le sue labbra!
Naraku era droga, droga pura!
-non ti sopporto- disse e ancora un bacio.
-ti odio- e un altro bacio.

Ad ogni frase al ragazzo scappava un sorrisetto.
Poteva dirgli tutto quello che le pareva, ma tanto...
-lo so che non mi resisti- e fece un sorriso furbo.

-ed è proprio per questo che mi stai antipatico!- esclamò senza timore, accogliendo di nuovo la sua lingua nella bocca.
Forse avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa... ma come resistergli?


Toc toc
Quinta ora.
L’ultima per quel giorno.

-avanti- risuonò la voce del Master da dentro.

Rin sbucò timidamente dalla porta :-ciao Sesshomaru-

-ciao Rin-
Perse un battito vedendo il meraviglioso sorriso che le aveva rivolto.

-vieni avanti, tutto bene?- domandò cordiale.

-sì... sì, tu?- disse imbarazzata, tenendo gli occhi incollati a terra.

-sì. Mi spiace per il comportamento mio e degli altri ragazzi- non mostrò un’espressione dispiaciuta, ma il suo tono lo era davvero.

-no, non preoccuparti, sono le vostre amiche ed è giusto che siate andati a salutarle, però ho trovato il comportamento di Inuyasha e Bankotsu molto scorretto- ammise.
In quel momento, sentiva che avrebbe potuto confidare a Sesshomaru qualsiasi cosa, qualsiasi.

L’albino sospirò.
-quei due sono sempre stati degli insensibili, non è proprio un fuggire dalle emozioni, perché credo che anche tu abbia capito che qualcosa stia crescendo, più che altro è una specie di menefreghismo verso le ragazze. Kagome e Kaname non sono state certo le prime, ma spero davvero siano le ultime...-

-credi davvero ci sia una speranza?!- domandò con degli occhi dolcissimi.
A Sesshomaru si sciolse il cuore.
Come riusciva a mettere davanti a tutto le sue amiche?
In un batter d’occhio, la ragazza si ritrovò stretta tra le braccia del Master.

-sì... piccola mia- sussurrò.
Odiava essere così smielato, ma Rin gli faceva sempre così tenerezza che, alla fine, gli era impossibile non diventarlo.
Allentò lentamente la presa abbassando il viso sulla moretta.

-Sesshomaru- sentì in un soffio di vento.
E, per una volta, fu lei a baciarlo.
Fu un bacio veloce, appena accennato, ma il ragazzo poté provare mille emozioni.
-scusa...- disse imbarazzata, guardando in basso.

-sai Rin, dovresti farlo più spesso- commentò sorridendo.
Anche lei sorrise appena ma, pian piano, sul viso si dipinse un’espressione triste e strinse la maglia del Master.
-ti prego... ti prego...- marcò più forte, con la voce incrinata :-non farlo mai più. Non mettere mai più lei davanti a me!-

Ma a chi si riferiva?
Il demone sgranò gli occhi: Kagura.
-perdonami, per me esisti solo tu, piccola-
E si scambiarono un dolce bacio.


Poco prima del suono della 5^ ora...

-d’accordo... vediamo un po’ che c’è qui...- disse Bankotsu varcando il bagno e guardandosi intorno, seguito da Koga.

-speriamo che questa volta non entrino Miroku e Inuyasha- ridacchiò.

-tranquillo, mi sono raccomandato dell’orario, saranno qui a momenti- rispose assorto :-ah guarda!- si illuminò, facendo un sorriso infantile :-i bidelli hanno lasciato qua un secchio e uno spazzettone!-

-ho capito perfettamente il tuo piano- disse Koga assottigliando lo sguardo, mentre sul suo viso si formava uno splendido sorriso maligno.

Come aveva detto il moro dagli occhi blu, gli altri due diciassettenni arrivarono poco dopo.
TOC TOC.
-avanti, avanti- rispose Koga.

-questa volta siamo giusti!- esclamò Miroku solare.

-ehi amico stai lontano da me! Tutta questa felicità mi fa venire il volta stomaco- scherzò Bankotsu mentre riempiva d’acqua il secchio azzurro.

-qualcuno, qua, ha fatto le ore piccole!- rispose di ripicca.

-che due, ma andate a scassare ad Inuyasha, è lui che è stato picchiato davanti a tutti dalla sua Doll- commentò acido.
Non era mattinata, quella.

Gli altri due si voltarono increduli.
-grazie Ban!- esclamò sarcastico.

-dai, dai raccontaci!-
Quando Miroku e Koga ci si mettevano, erano peggio delle ragazze!

-ehi voi due innamorati, calmatevi e, soprattutto, non toccatemi! Sono ancora tutto dolorante per colpa di quella pazza! Mi ha riempito di pugni e calci, e per calci avete anche capito dove-

Scoppiarono in una fragorosa risata e finirono per fino per rotolarsi per terra!

-basta, io mi accendo una sigaretta. Ne vuoi una Ban?- domandò all’amico ancora sano di mente.

-in altre circostanze ti direi di no... ma questa non è proprio giornata, dai sgancia-
E i due si misero a fumare, mentre l’albino aveva cominciato ad aiutare l’altro a preparare la trappola.
Finalmente la campanella suonò e i ragazzi attesero impazienti la loro prima vittima dell’anno.
Non dovettero aspettare molto, che la porta si spalancò.
Il secchio d’acqua volò su una figura in gonnella che, un secondo prima, aveva pronunciato un “in”.
La ragazza, poi, avanzò di qualche passò e incespicò contro la scopa appoggiata ad una parete, cadendo rovinosamente a terra.

-ma che caz...- si interruppe Koga.

-brutti idioti!!!- urlò una più che incazzata voce sbattendo il secchio da una parte.
Con il trucco sciolto e il chignon cadente, Kagura li guardava furente. (nooo ho fatto rima o.o ndH)

-ops-

-ma non hai mai altri commenti da fare?- sussurrò Inuyasha a Bankotsu, che anche quella volta che era toccato a loro aveva detto la medesima parola.

-non mi spreco- rispose, alzando poi il tono :-ma che bel corpo che hai Kagu, potrei farci un pensierino-

-Bankotsu vaffanculo! Scommetto che siete stati voi due dementi a fare questo scherzo!- esclamò furente, prendo per il colletto lui e Koga.

-ma dai, ti ho pure elogiata!-

-sì, vediamo poi che fine fai se lo dico ad una certa persona-

-tsk... non lo farai- rispose guardandola con un sorrisetto sghembo e sguardo malizioso.

-lo sai che con me non attacca, Bankotsu- disse guardandolo serio.

-ah già... il grande amore per Sesshomaru- la colpì nel vivo.

Era un bastardo Bankotsu.
Certo, erano amici, e molto, ma delle volte si divertiva a prenderla in giro, delle volte anche ferendola.
-comunque ero venuta per Inuyasha- tagliò corto la demone :-è vero che ti sei fatto picchiare da Kagome davanti a tutti?- domandò soffocando una risata.

Sbuffò, facendo uscire dalla bocca un soffio di fumo.
Quella era davvero una pessima giornata!


La campanella era suonata e gli studenti si apprestavano ad uscire da scuola col sorriso sulle labbra, felici che il primo giorno fosse finito.
Sango vide Miroku in lontananza e decise di raggiungerlo.
Fece per correre, ma una ragazza le si parò davanti.

-oh, Yura!- esclamò.
Ogni volta che si trovava vicino al suo capitano, si sorprendeva sempre di quanto fosse raffinata la sua bellezza.
Il caschetto moro, gli occhi fucsia scintillanti e il corpo atletico.
Cavoli... era così perfetta anche nelle forme...

-Sango, mia cara- le sorrise la mora :-domani ricominciano gli allenamenti, spero che la nostra giovane stella non mancherà-

Nonostante fosse una sua “nemica”, era sempre carinissima con lei, per questo non provava alcun tipo di odio.
Certamente le dispiaceva di come facessero soffrire le sue amiche, però doveva anche essere giusta, inoltre avere il capitano contro, non era proprio il massimo...
-ovvio che ci sarò! È alle quattro come sempre, no?-

-esatto, a domani allora Sanguccia-

Annuì sorridente e andò dal Master.

Davvero comodo avere dalla propria parte una Doll.


Kaname marciò spedita verso l’uscita, cercando di passare per i lati del giardino, dove sapeva non avrebbe incontrato Bankotsu e rischiato di menarlo di botte.
“invece di scappare come una ragazzina, dovresti affrontarlo! Prendi esempio da Kagome: non è mica scappata quando ha visto Inuyasha. Ahh mia cara stai davvero cadendo in basso”.
Scosse energicamente la testa mentre correva e i capelli le si annodavano.
Finalmente scorse il cancello!
Si fece spazio tra la folla ma, sballottata di qua e di là, finì contro la schiena di un ragazzo.

-scusami...- disse massaggiandosi il naso.
Che botta!!!

-ma guarda chi c’è: la Doll dagli occhi blu- commentò una voce maschile, facendola sussultare.
No, era solo la sua immaginazione.
Alzò lo sguardo e sgranò gli occhi: Hiten!
Noooooo!!! Non l’aveva visto per tutta la mattinata!
Proprio ora che era così di fretta, non beccava Bankotsu, ma la sua copia!
Se non altro non era con i suoi amici.

-che vuoi Hiten?- domandò con sguardo superiore e tono acido.
Non aveva tempo da perdere con quell’altro coglione.

-ma come siamo cattivelli oggi. Brutta giornata bambola?- si rispecchiò nelle sue iridi infuocate e maliziose.

-pessima- borbottò :-e ora che ti vedo è anche peggio-

-che c’è? Quel cattivone di Bankotsu ti ha trattata male?- domandò per punzecchiarla.
Hiten non sapeva cosa era successo, ma aveva comunque centrato il punto.

Strinse i pugni alterata.
-arrivederci Hiten- rispose a denti stretti, andandosene.

Ma che le era successo?
Poco importava perché, intanto, aveva parlato con quella bella bambola!
-arrivederci Kaname- e sorrise sghembo.

Arrivò alla sua limousine.
Non poteva credere che finalmente era tutto finito.
Che ora sarebbe potuta tornare a casa, senza vedere nessun rompi scatole.
Appoggiò la mano sulla maniglia.
Speranza vana.

-ehi Doll, te ne vai di già?-
Si voltò corrucciata verso colui che era appoggiato alla macchina.
Blu nel blu.
Zaffiro nell’oceano.

-non credo sia un problema per te- rispose voltando il viso e alzandolo.

-e perché?- domandò senza capire, con quella maledettissima e dolce faccina infantile.

-non mi hai nemmeno avuto in nota, Bankotsu. Cosa vuoi che pensi?-

-dai ma lo sai che sei la mia dolce bambolina!-

-smettila di prendermi in giro- e, fulminandolo, entrò in macchina, partendo immediatamente.

-bah! Le donne!- mormorò il Master, facendo poi un sorriso divertito.

Da lontano, un ragazzo dai capelli bruni legati in un semplice chignon aveva assistito a tutta la scena.
-non permetterò che il mio fratellone litighi con Kaname! È il momento che io entri in scena!-
E fu così, che super Jakotsu decise di intromettersi nelle vite dei nostri dodici protagonisti.


Angolino:
beh credo che dopo questa magnifica entrata in scena le fans di Jakotsu non vedranno l’ora di vederlo all’opera!
Allora siete tutti pronti per tornare a scuola? Io preferirei buttarmi da un ponte ^^ ma dopo come fareste senza di me?! (tu stai tranquilla ndvoi)

Okay meglio passare ai ringraziamenti che vanno a:
__gIuLiNa__   iwill_be  e  LaNana  per le seguite
kik_ketta per le preferite
:)

Ora la grande domanda è: cosa ci combinerà il nostro Jaky??
Eheh, io lo so già perché il capitolo è quasi finito xD
Indi, lasciandovi sulle spine, vi auguro un fantastico ritorno a scuola (ora posso andare a vomitare, no, vado a vedermi l'Ispettore Barnaby u.u) e non come quello delle Dolls :P
A presto ragazzi ^^
Bacii

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Capitolo 33
*** Tranquilli, ci pensa Jakotsu! ***


Bambola 28 Sììì eccomi tornataaa! (noooo ndVoi)
Ammetto che speravo di aggiornare prima, ma non l’ho fatta, chiedo scusa.
Beh dal titolo immagino che non abbiate bisogno di anticipazioni, buona lettura allora.



33. Tranquilli, ci pensa Jakotsu!


7:45 ingresso liceo Royama.

Bankotsu uscì dalla limousine e si fermò un attimo a sbadigliare, mentre la macchina ripartiva.
Si era svegliato tardi e si sentiva tutti i muscoli indolenziti dopo che era andato a letto alle 21, piuttosto presto rispetto al suo standard.

-fratelloneeeeeeeee!!!- un grido si levò nella nuvolosa giornata invernale.
Il ragazzo per poco non faceva un salto per lo spavento.
Eppure lo sapeva che le urla di prima mattina lo infastidivano!
-ciao Jakotsu- lo salutò guardandolo di sbieco.

-sicuramente ti starai chiedendo perché sono qua e non alla mia scuola- cominciò con il sorriso felice di sempre.

“no, affatto...” pensò con faccia da ebete “aspetta... ma perché Jakotsu è qua???” si illuminò, come se non avesse ascoltato le parole dell’altro.
-Jako ma che ci fai qua?!?!- chiese stralunato.

Ma c’era o ci faceva allora?
“lasciamo perdere... con Bankotsu al mattino è impossibile ragionare o porgergli domande come: cosa fa due più due?”
In realtà era già tanto che rispondesse a un misero –come va?-
-questo è il tuo giorno fortunato, mio caro! Sono qua per mettere le cose a posto tra te e Kaname!-

-eh? E per cosa?-

Se non lo conoscesse e non vivesse nella stessa casa, avrebbe pensato che Bankotsu lo stava prendendo in giro.
Invece, ahimè, era più che serio.

-ieri vi ho visti bisticciare fuori da scuola, quando lei doveva andare!!!- rispose agitando le braccia. (la faccia di Jaky: >.< ndH)

-ahhh!-
Poi realizzò.
-spiegami perché diavolo ci stavi spiando!!!- lo minacciò con le mani al collo. (stile Homer! ndH)

-passavo di lì per casooo!!!- spiegò con la voce strozzata.

Il moro si ricompose :-okay. Comunque non ho bisogno del tuo aiuto, so cavarmela benissimo da solo. Kaname non è la prima Doll- sviò spavaldo.

-sarà- continuò Jakotsu facendosi serio :-ma è la prima che non cade ai tuoi piedi e per la quale...-

Troncò le sue parole :-va bene, va bene. Per oggi hai il mio consenso di restare qua, ma ce l’hai il permesso?-

-certamente!- esclamò col sorriso sulle labbra mostrandoglielo.
Avrebbe dovuto controllarlo, in quanto membro del comitato, ma Jakotsu era pur sempre suo fratello e non ne aveva voglia :-andiamo allora!- esordì col sorriso.
E i due ragazzi si addentrarono nella scuola.


Sango, con i mano delle fotocopie, stava tornando in classe.
Come ieri, Miroku l’aveva trattata benissimo e avevano camminato mano per mano fino alla sua classe e, quando si erano dovuti separare, le aveva regalato un piccolo ma tenero schioccò sulle labbra.
Non poteva essere più contenta di così!
Le sembrava di vivere una meravigliosa fiaba con il suo Miroku.
Così all’improvviso, la porta di una classe si aprì.
Due occhi grigi si posarono su di lei.

-ciao Goryoumaru- sorrise la bruna.

Anche sul viso del ragazzo si formò un sorriso :-ciao Sango! Ieri non ti ho vista a scuola, c’eri?- domandò avvicinandosi e mettendosi poi le mani sui fianchi.

-sì, ma nemmeno io ti ho visto-

-beh qua è pieno di ragazzi... poi ora sarai impegnatissima con i doveri di Doll e fidanzata-

-ah, allora l’hai saputo!- esclamò e lui annuì radioso.

-certo, l’intero edificio non fa che parlare di voi! Secondo me perfino il preside ne spettegola con gli insegnanti- scherzò facendola ridere :-comunque, ci sei oggi ad allenamento?-

-sì, ci sono, anche tu, vero?-

-yes! Ti voglio pronta oggi che ricominciano gli allenamenti a due!-

Verso l’inizio di dicembre, la squadra maschile si univa a quella femminile e venivano formate coppie di un ragazzo e una ragazza e Sango era stata assegnata al capitano Goryoumaru.
Si erano trovati benissimo e poi lui aveva la gentilezza pari ad un gentleman! Come Miroku, solo che lui spesso si dava a qualche toccatina.
-ovviamente, saremo sempre io e te?-

-sì, ora è meglio che ti lasci andare. Ci vediamo questo pomeriggio, ciao Sango-

-ciao Goryoumaru!-
Eh sì, loro andavano proprio d’accordo!


Era l’intervallo e Inuyasha si stava dirigendo verso la classe di Kagome. Non poteva perdonarle l’affronto di ieri e doveva ricordarle chi comandava. Si era lasciata un po’ andare dopo le vacanze!
Ma non aveva fatto i conti con un piccolo inconveniente.
Arrestò di colpo la sua avanzata. Non poteva credere ai suoi occhi.
Poco distante, accanto ad una finestra, c’era Jakotsu!!! Il fratello squilibrato di Bankotsu.
Oh cazzo, doveva subito scappare!
Si guardò attorno cercando un rifugio, ma la voce di Koga gli giunse fin troppo chiara e forte alle orecchie.
-ah ecco! Inuyasha vieni un po’ qua, stavamo parlando proprio di te!-
A suo malgrado si avvicinò e Jakotsu gli saltò letteralmente addosso, facendolo cadere per terra.

-ohh mio dolce Inuyasha! Che felicità vederti!- esclamò guardandolo malizioso e ardente di passione.
L’albino rabbrividì.
Non solo per quelle parole e per i suoi chiari pensieri, ma anche per il fatto che fosse a cavalcioni su di lui.
Oddio! Stentava a credere che fosse parente di Bankotsu! Erano totalmente diversi.
E infatti i due non erano fratelli in piena regola, bensì fratellastri.
Chissà se il bruno aveva mai tentato di molestarlo... impallidì ancora di più.

-e levati!!!- esclamò contrariato, scrollandoselo di dosso e rimettendosi in piedi.
Ed ecco un’altra figuraccia davanti a tutti! Ma quanta sfortuna aveva?!
Linciò il cugino con lo sguardo, gliel’avrebbe pagata!

-beh, io allora vi lascio soli, la mia dolce Ayame mi attente e, dato che tu Inuyasha sei assolutamente single... ciao ragazzi!-

-ciao Kogaccino!-
L’albino non si sprecò nemmeno a salutarlo, era troppo arrabbiato.

-a proposito di fidanzate!- il bruno si illuminò :-con la tua Doll... Kagome? Come va?-
Inuyasha sospirò, forse poteva intavolare un discorso sensato con Jakotsu, quindi gli raccontò un po’ delle vacanze e del giorno prima, stupendosi in primis di come il loro rapporto fosse mutato.

-lasciatelo dire Inuyasha, come Bankotsu, anche tu sei un’idiota- commentò convinto.

-eeeh?! E perché?!- domandò con gli occhi fuori dalle orbite.

-ti sembra normale, dopo tutto quello che avete passato, non salutarla nemmeno al mattino?!-
Beh... effettivamente...
Abbassò gli occhi, incapace e forse troppo orgoglioso per dare una risposta.
-dai retta a me, Inuyasha- alzò lo sguardo :-da come me ne hai parlato, a Kagome piaci e sono certo che piace anche a te. Senza alcun dubbio lei è rimasta ferita dal tuo comportamento, quindi cerca di farti perdonare-

-io sono orgoglioso... non mi sarà facile chiederle scusa. Poi non mi sento ancora pronto a far un passo come quello di...-

-posso capire perfettamente... Bankotsu è come te- ridacchiò :-ma tu spiegale come stanno le cose, fallo dolcemente e vedrai che capirà-

-okay... d’accordo. Ma dove le potrei parlare?-

-invitala dopo scuola in qualche bar, in questo modo l’atmosfera tra di voi sarà più sollevata-

-grazie mille Jakotsu!-

-figurati Inu!- sorrise solare :-ora ho un’altra coppia che ha bisogno del mio intervento. Se non ci rivediamo... beh, buona fortuna!- esclamò andandosene.

-ciao Jako!- salutò sventolando la destra.
Ce la poteva fare!
Sia a mettere le cose a posto con la Doll, che a instaurare un’amicizia con Jakotsu!
Però chiedere a Bankotsu se il fratellastro aveva mai allungato le mani, doveva proprio farlo.
Molto più sereno, si avviò verso la propria classe.


Nel frattempo, un impegnato Sesshomaru era preso dal leggere alcuni fogli che il preside gli aveva mandato: un resoconto del loro lavoro di Masters dall’inizio dell’anno.
Come sempre, lui aveva svolto un lavoro impeccabile.
Non sapeva se poteva dire altrettanto degli altri, non si era mai permesso di darci una sbirciata. A parte una volta al curriculum del fratello...
Il bussare alla porta lo destò dai suoi pensieri e si affrettò a pronunciare un freddo “avanti”.
Sulla soglia, inaspettatamente, apparve Kagura.
Alzò un sopracciglio :-si?-

-ciao Sesshomaru. Volevo chiederti se sapevi dove la squadra delle cheerleader doveva collocarsi per le partite di calcio- disse la ragazza.
Nonostante lo amasse ancora, non poteva mantenere una certa diffidenza verso di lui.
Dopo tutte le volte che l’aveva respinta, ormai cominciava a perdere le speranze, per fortuna però che c’erano Abi e Yura che la sostenevano.
Vide il ragazzo alzarsi e andare verso i cassetti di metallo.
Il Master aveva sempre così tanta classe e bellezza in ogni suo movimento...
-per il basket ci siamo già organizzate, ma sul campo da calcio è un po’ più difficile-

-sì, è vero. Però manca ancora tempo... per voi fuori c’è ancora troppo freddo- rispose continuando a cercare.

-lo so, solo che molte delle mie compagne me l’hanno chiesto e volevano tutte venire a chiedervelo. Ho pensato potesse darti fastidio, quindi sono venuta direttamente io...- spiegò.

-hai fatto bene- rispose lasciandosi sfuggire un sorrisetto. Kagura lo conosceva piuttosto bene, in effetti :-comunque non li trovo, credo che nessuno se ne sia occupato. Mi sa che dovrò venire direttamente io, gli altri ragazzi sono degli scansa fatiche a volte- borbottò scocciato.
*Eppure era certo di aver dato a qualcuno i fogli sullo sport... Bankotsu! Li aveva certamente dati a lui!
Il sangue cominciava a ribollirgli nelle vene. Ma perché doveva sempre farlo infuriare così?!
-senti Kagura, uno di questi giorni ci andiamo insieme e vediamo di mettere a posto le cose- sempre tutto lui doveva fare, sempre!
Come poteva dare la scuola in mano a Bankotsu?!

-okay, va benissimo, poi ci mettiamo d’accordo. Ora devo tornare in classe, ciao Sessho- salutò accennando un sorriso e uscendo dopo il suo “ciao”.
Forse, la scintilla poteva ancora scattare!


La mattinata scolastica era giunta al termine.
Inuyasha aveva invitato Kagome ad uscire ed ella aveva accettato di buon grado.
Bankotsu invece, dopo aver spiegato tutto a Jakotsu, sul suo preciso ordine aveva detto a Kaname che quel pomeriggio avrebbero lavorato a scuola e, secondo il diabolico piano, si sarebbero spiegati e si sarebbero lasciati andare al loro amore e alla travolgente passione.
Probabilmente Jakotsu non aveva ben capito di che pasta era fatta la Doll, ma l’importante era fare pace.


“calmo...calmo e rilassato. Un solo passo falso e con Kagome va tutto a monte... sì ma come faccio a non litigare con lei?!”
Inuyasha si mise le mani tra i capelli e scosse energicamente la testa.
“litighiamo sempre accidenti! Non ce la farò mai!!!”
I complessi nel suo cervello lo stavano tormentando! Rischiava seriamente di diventare pazzo!
Si guardò attorno... secondo le sue informazioni doveva essere quasi arrivato.
Cominciava a pensare che, forse, sarebbe stato meglio andare in macchina, ma sapeva quanto la Doll odiasse i riccastri e presentarsi da lei con una limousine non era l’inizio migliore per rimettere tutto a posto...
Si compiacque di esserci arrivato da solo senza l’aiuto di Jakotsu o qualche altro suo amico e, finalmente, scorse Kagome appoggiata ad un muretto giallo ocra.
Guardava in basso, assorta dai suoi pensieri; le braccia incrociate al petto e una ciocca di capelli raccolta dietro l’orecchio.
Ne rimase abbagliato. In quel momento era talmente bella, che avrebbe voluto immortalarla in un dipinto.
Si riscosse e diede un’occhiata all’orario sul display del cellulare: 16:01. Per un minuto non l’avrebbe ammazzato.
S’avvicinò.
-ciao Kagome-

Si voltò e il suo viso prese un’espressione stupita.
-come mai non sei venuto in macchina?-

-avevo voglia di fare due passi...- rispose vago.

-capisco... allora, dove mi porti?- domandò, cercando di mantenere un certo distacco.
Se Inuyasha voleva farsi perdonare, avrebbe dovuto sudare parecchio!

-ti va di andare a fare un giro in centro?- propose con le dita incrociate mentalmente.

Non poté trattenere un sorriso.
Se si faceva vedere davanti a tutti con lei, voleva dire che non se ne vergognava e poi fare un giro insieme faceva tanto pensare ad una cosa di coppia!
-va benissimo!-
Forse le sarebbe stato molto più semplice di quel che credeva perdonare Inuyasha.


Ore 16:30 palestra del Royama.
Sango prese col bagher una schiacciata di Goryoumaru.
Avevano cominciato solo da mezz’ora, ma il moro sembrava non avesse nemmeno avuto bisogno di riscaldarsi, era subito partito con una forza prorompente.
Così facendo, però, aveva spronato anche la ragazza, che ora riusciva finalmente a tenergli testa.

-complimenti Sango, nonostante le vacanze sei in splendida forma!- esclamò lanciandole la palla attraverso un palleggio.

-Bankotsu aveva una palestra nella sua villa in montagna e di tanto in tanto andavo ad allenarmi con Ayame- rispose rimandando la sfera al mittente.

-Ayame? Parli della Doll dai capelli rossi che eccelle nell’atletica?- domandò.

-sì e sinceramente mi sono stupita quando è riuscita a parare una mia schiacciata-

-quella ragazza è un talento naturale-

-come dice il suo fidanzato: è una forza della natura!-

Scoppiò a ridere.
Loro passavano gli allenamenti così, a parlare!
-ehi voi due volete allenarvi seriamente?- li riprese severa Yura.

Risposero con un “scusa” e ripresero a giocare.
-eh Sango, fa’ silenzio!- prese in giro la mora, facendola ridere fragorosamente.

Nel frattempo...

Bankotsu era accanto al cancello chiuso che aspettava Kaname.
Non si sentiva molto a suo agio al pensiero che tra poco la ragazza sarebbe arrivata e, in tutta sincerità, non sapeva nemmeno da dove cominciare.
Doveva ammettere che in queste cose non era molto bravo...
Si morse un labbro nervoso.

Sentì il rombo del motore di una macchina e si voltò; quando accostò scese la Doll.
-sono in ritardo?- domandò preoccupata, cercando qualcosa nelle tasche della giacca :-no accidenti ho lasciato a casa il cellulare!- la sentì imprecare.

-no, no tranquilla- più che altro era lui che era arrivato un quarto d’ora prima perché a casa stava diventando logorroico con tutte le sue preoccupazioni.
Le diede le spalle, cercando di non dare a vedere l’ansia, e infilò una chiave nel cancello, chiudendolo di nuovo una volta dentro.

-abbiamo molto da fare?- chiese Kaname.

-beh sì, questa mattina non ti ho chiamata...- rispose grattandosi la testa.

-nemmeno ci siamo visti- commentò indifferente.

-ah... già-
Ma che diavolo gli succedeva?! Perché non riusciva a formulare una frase intelligente?!
In quel momento avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro al muro...


Erano le 17:15 circa e Inuyasha e Kagome stavano facendo un giro per il centro.
Fin ora avevano incontrato molti studenti del loro liceo che li avevano guardati allibiti.
La Doll era al settimo cielo, soprattutto dopo aver visto che Inuyasha non faceva nulla per non farsi vedere e parlava con lei tranquillamente.
-io ho un po’ fame... entriamo in un bar?- domandò l’albino.

-sì buona idea- acconsentì.

Dopo aver mangiato e bevuto, i due si erano messi a parlare e a lei era tornato in mente quella notte in montagna nella sua camera...
Subito una grande malinconia l’aveva investita. Non voleva darlo a vedere, ma per Inuyasha soffriva tantissimo.

-Kagghy io... devo parlarti di una cosa...- le iridi dorate sfuggirono a quelle nocciola.

-ti ascolto-

-innanzitutto volevo dirti che non mi sono dimenticato di tutto quello che abbiamo passato in montagna e non so davvero cosa mi sia preso al ritorno a scuola... trovo giusto essere andato a salutare Abi e le altre- la guardò negli occhi :-ma ammetto che ho fatto una cazzata a non venire da voi... da te-

-Inuyasha... non so che dire...- rispose con gli occhi lucidi.

-non voglio che tu soffra per quello che sto per dirti- e a Kagome mancò un battito. Certe frasi le facevano sempre uno strano effetto.
-ma sappi che è solo colpa mia- fece una pausa e inspirò ed espirò :-sinceramente, non me la sento di chiederti se vuoi stare con me, ho paura che finirei per farti soffrire e voglio capire cosa provo davvero per te. Raramente ho vissuto emozioni come l’amore, ma nessun sentimento era così forte come quello che provo per te... non fraintendere, tu mi piaci, ma è proprio per questo e perché tengo molto a te, che non voglio commettere sciocchezze-

Sorrise e si asciugò una lacrima sul nascere.
-vorrà dire che aspetterò-

Sgranò gli occhi :-ma... quindi tu...-

Annuì :-sì, anche tu mi piaci Inu-
Le prese le mani fra le sue e, in un solo attimo, le diede un dolce bacio.


Bankotsu e Kaname erano in una classe, entrambi occupati nei loro lavori; lui seduto alla cattedra e lei impegnata con un armadio posto accanto ad una parete.
Nessuno fiatava.
Lui non si era ancora del tutto calmato e la maggior parte delle volte alzava il volto sulla Doll, con la conseguenza di non riuscire più a concentrarsi.
Era così odiosamente vulnerabile!
Che fine aveva fatto il Bankotsu arrogante e spavaldo, quello che non si lasciava intimorire da niente?
Strinse convulsamente la biro nella mano.

-tutto bene Bankotsu?-

Guardò la ragazza ritornando lucido.
Si passò una mano sulla fronte.
-sì... sì tutto bene. Sono solo un po’ stanco-

-mi hanno detto che ieri avevi mal di testa-
Anche se continuava a provare un forte sentimento negativo nei confronti del Master, non poteva non essere gentile con qualcuno... o forse era perché non poteva dimenticare gli attimi passati in sua compagnia.
Quando le aveva tolto il suo simbolo.
Quando aveva ascoltato il suo cuore battere all’impazzata.
E quando le aveva chiesto di rimanere con lui.
I ricordi erano come fredde lame che trapassavano le sue carni, dilaniandola da dentro.

-è così, ma ora sto bene-

-bene... io ho finito-

-okay- il moro si alzò e mise in una busta una specie di registro.
-dato che sono le sei, credo sia il momento di tornare a casa... abbiamo lavorato abbastanza-
Anche lei mise a posto le sue cose, mentre il ragazzo spegneva la luce.

-sei pronta?- domandò avvicinandosi a Kaname, che era vicino alle finestre e che annuì.

Si guardarono per lunghi ed interminabili secondi.
Bankotsu sospirò, poi la guardò con i suoi bei occhi blu.
-scusami-


Sango uscì dalla palestra e rabbrividì.
Si moriva dal freddo!!!
Ma quanti gradi c’erano?!

-brr! Mamma mia che freddo!- esclamò una voce maschile.
Si girò e si trovò davanti Goryoumaru.

-credevo fossi già andato-

-no, sono rimasto per mettere a posto la palestra-

-ah... capisco-
Uscirono da sotto il tettuccio che proteggeva la porta l’uno accanto all’altra.
I lampioni aprivano uno squarcio nell’oscurità.

-mi stanno per venire a prendere, vuoi un passaggio?- chiese lui, mettendola in difficoltà.
Sango aveva la bici, ma c’era un freddo che, in tutta sincerità, non se la sentiva tanto di prenderla e avviarsi verso casa.
Ma, d’altra parte, si sarebbe sentita in colpa con Miroku.
Infondo stavano insieme da poco più di una settimana e non voleva che pensasse male.

-no, grazie, non vorrei che Miroku si arrabbiasse-

-ah, sì capisco. Non c’è problema però sta...- Goryoumaru si bloccò, vedendogli cadere davanti una pallina bianca.
Sgranò gli occhi, mentre il viso di Sango si addolciva.

-credo che accetterò molto volentieri la tua proposta-
E il moro accennò una risata.


Inuyasha e Kagome uscirono dal bar a braccetto.
Nei loro occhi si poteva leggere un’infinita felicità.
Anche se non stavano insieme, Kagome era ugualmente contenta.
Appena furono sul marciapiede si bloccarono.
Qualcosa di bianco e freddo cadde sul naso del mezzo-demone e i due alzarono il viso verso il cielo.

-nevica!- esclamò lei allegra.

-mi ricorda tanto la nostra vacanza- commentò Inuyasha tornando poi a guardarla.
E il loro scambio di sguardi valse più di qualsiasi parola.
Kagome appoggiò le mani sul petto e, alzandosi sulle punte, incontrò le labbra dell’albino.
Si baciarono lì, davanti a tutti e sotto la neve, ma non importava, esistevano solo loro due, adesso.


-co... come?- balbettò Kaname incredula.
No... non poteva averlo detto.
Non quella parola.
Non Bankotsu!
Si sentì afferrare una mano e stringere saldamente contro il suo corpo.

-scusami- le sussurrò all’orecchio, tenendo gli occhi chiusi.

Le sembrò che le gambe cedessero, ma c’erano le sue forti braccia a sorreggerla.
C’era lui.
C’era Bankotsu.
Automaticamente, strinse la felpa blu del Master, ma la sua espressione rimase immutata: occhi sgranati e gote arrossate.

Inspirò il suo dolce profumo, che lo inebriò.
L’aveva fatto... c’era riuscito: le aveva chiesto scusa.
Il viso di Kaname si nascose tra il tessuto dell’uniforme.
Quando era imbarazzata diventava così carina.
Continuò a voce bassa :-non volevo farti soffrire. Sono stato un insensibile, lo riconosco, ma sono fatto così-

-sei stato un bastardo- ammise stringendogli la felpa tra le mani e con la voce un po’ rotta :-ma ti perdono-

Si staccò tanto da poterla vedere in faccia :-non credo riuscirò a cambiare, ma posso prometterti che d’ora in avanti starò più attento- e nel mentre sorrideva.

Rimase incantata dalle sue iridi che, nonostante l’oscurità, risplendevano.
In quel momento erano solo per lei... non c’era nessun altra.
Abbassò gli occhi lucidi, limitandosi da annuire mentre ancora la cingeva.
La croce viola si appoggiò dolcemente alla sua fronte e rimasero così, immobili e con le palpebre socchiuse.
Immersi nei loro pensieri e nel calore dei corpi vicini.
D’un tratto, l’attenzione del moro venne catturata dalla città oltre i vetri.
Gli era parso di vedere qualcosa cadere.
Si staccò voltando il viso.
Kaname alzò la testa, potendo così guardarlo in faccia.
La pelle ancora abbronzata era illuminata dalle luci esterne e l’espressione era stupita e al contempo rapita.
Finì coll’ammirarlo, ma durò poco, perché Bankotsu si girò di nuovo.
La osservò dolcemente e, ancor più dolcemente, disse :-guarda-

Kaname sgranò gli occhi, vedendo la soffice neve cadere su Tokyo.
Portò le mani sul petto facendo un sorriso sereno, mentre il Master le cingeva la vita.
Senza accorgersi, appoggiò la testa sulla sua spalla e si lasciarono andare a quello spettacolo fatto di neve e di luci variopinte.


Angolino:
ahh la magia della neve ** come per Sessho e Rin, non ho potuto resistere e ho dovuto riusarla. (anche se la nostra cara coppietta non è riuscita a baciarsi)
Beh questa volta, ammettiamolo, il capitolo era lunghino eh u.u


Ringrazio Desyree92 per aver inserito la storia tra le seguite.
Alla fine siamo anche arrivati a 200 commenti ** 204 per la precisione!
Grazie a tutti quelli che hanno lasciato una recensione fino ad ora :D

Non riesco a dilungarmi molto perché il letto mi sta chiamando, ma spero proprio che il capitolo vi sia piaciuto e che, finalmente, i fans della coppia IxK siano rimasti soddisfatti :)
Ciao ragazzi!
Kiss


Nota:
*nel 6° capitolo “Il Dispettoso”, che parlava di Ayame e Koga, Bankotsu dice che ha tra le mani il torneo di pallavolo da organizzare, beh, ho pensato di inserirci gran parte dello sport dell’anno scolastico, tanto perché mi andava di far infuriare Sesshomaru.

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Capitolo 34
*** Ti Dirò Tutto ***


Bambola 29 Ciaoooo scusate il ritardo, volevo aggiornare qualche giorno fa ma non ero sicura su alcuni punti e mi sono spinta fino a oggi xD
Premetto che non mi piace molto il titolo, ma non mi veniva in mente niente...
Beh vi lascio al capitolo così capirete u.u buona lettura!


34. Ti Dirò Tutto



Arrivò a scuola in limousine come ogni giorno ma, proprio oggi, era particolarmente nervosa.
Sapere che Inuyasha e quella sua Doll del menga avevano fatto pace e praticamente dichiarati la infastidiva parecchio.
La sera prima avevano massaggiato fino a tardi come quasi ogni giorno e lui le aveva raccontato di tutti gli avvenimenti che gli erano accaduti dall’inizio della scuola, cioè di due giornate.
Erano talmente tanti che l’aveva pure dovuta chiamare.
E ad Abi rodeva.
Rodeva che avessero fatto pace.
Rodeva soprattutto che Inuyasha fosse così felice!
Avevano quasi solo ed esclusivamente parlato di Kagome, tanto da farle venir l’ulcera.
Guardò male alcune ragazze che stavano evidentemente sparlando di lei, dopo di ché entrò a scuola.
Fuori c’era troppo freddo e non voleva assolutamente vedere il suo migliore amico e quell’odiosa insieme.

Ma per la fortuna di Abi, una bella notizia stava per arrivare.

Arrivò davanti alla sua classe, la 5^ C, si tolse la giacca e mise sul banco la cartella, poi uscì e si appoggiò dal termo per riscaldarsi, aspettando che le altre arrivassero.
Kagura non ci impiegò molto e quando arrivò l’abbracciò sprizzante di buon umore.

-ehi Kagu sembri piuttosto contenta- notò la mora.

-già, a differenza di te che hai una faccia da funerale!-

-non parlarmene nemmeno- sbuffò Abi :-ieri sera sono rimasta attaccata per chissà quanto al cellulare perché Inuyasha doveva spiegarmi la sua giornatina con anti-snob. Da quanto mi ha spiegato si sono dichiarati- spiegò con un’espressione indecifrabile, mista tra il shockato, arrabbiata e decisamente stravolta.

Kagura non poté trattenere un risolino :-ma si sono messi insieme quindi?-

-no, Inuyasha vuole capire cosa prova per lei veramente-

-siamo ancora in tempo quindi- disse seria.

-sì, almeno questo- finì pensierosa Abi.

-almeno questo davvero, ragazze- si intromise una nuova voce.

Le due salutarono Yura, poi Abi domandò :-è successo dell’altro?-

Lei annuì :-Bankotsu mi ha detto che anche lui e Kaname hanno fatto pace-

-noooo! E io che credevo che miss-perfettina non lo avrebbe mai perdonato. Chissà che diavolo è successo in vacanza. Tutti sono tornati molto più legati di prima-

-purtroppo hai ragione. Ma se non altro abbiamo sempre una posizione privilegiata rispetto alle Dolls e quel che è certo è che l’amicizia coi Masters non finirà- ricordò Kagura :-comunque sia, ragazze, ieri sono andata a trovare Sesshomaru e...- spiegò il loro discorso e le altre non poterono trattenere un “sì” urlato a pieni polmoni con tanto di saltelli.

-dai Kagu è la tua grande occasione per riprendertelo!-

-lo sai che Rin non può niente contro di te! Tra non molto Sessho si stancherà di lei, è timida e sicuramente incapace a letto, vedrai che ti pregherà in ginocchio!- continuò Abi.

Entrambe avevano le fiamme negli occhi e tenevano avanti un pugno, determinate più che mai.

-e le ragazze più belle della scuola schiacceranno definitivamente le Dolls!- concluse Kagura abbassando un pollice vittoriosa.

-siii!-


-allora Kagghy sei pronta a vedere il tuo moroso???- domandò eccitata Ayame mentre si accingevano a riunirsi con le altre Dolls e Masters durante l’intervallo.

-Aya per l’ultima volta: Inuyasha non è il mio fidanzato!- sbottò la ragazza.

-per ora!-

-uff ti ci metti anche tu Sango?!-

-sono solo obbiettiva- rispose saggiamente.

-se, se-

-così alla fine saremo ben in tre coppie! Metà delle Dolls e Masters fidanzati! Ci pensate?! Ahh che bellezza! Vi siete accorte che noi abbiamo tutte il ragazzo? Muahahah chissà quanto stanno rodendo le tre galline più brutte della scuola!- rise sadicamente la rossa, tanto da far paura.

Scoppiarono tutte a ridere.
-dai non chiamarle così, Yura è sempre il mio capitano e andiamo molto d’accordo. Mi tratta benissimo- la pregò Sango.

Di risposta, Ayame la guardò di sbieco :-io non mi fiderei troppo se fossi in te. E poi si vede che è un po’ una puttanella-

Aggrottò la fronte contrariata :-e perché scusa? Noi siamo amiche, quindi non parlare di lei così quando ci sono, per favore!-

-ti sto solo mettendo in guardia, se non vuoi ascoltarmi sono problemi tuoi, a me non interessa! La vita è tua, fai quello che ti pare, ma se poi ci rimani male non venire a piagnucolare da me!- rispose accigliata.
Tutti gli altri arrivarono in quel momento e osservarono la scena allibiti.

-io non piagnucolerò di certo, stai tranquilla, e comunque sei l’ultima persona dalla quale andrei a lamentarmi!- pronunciò l’ultima frase con quanta rabbia aveva in corpo.
Ayame era un’insensibile!
Non la conosceva nemmeno Yura, magari non aveva neanche mai avuto modo di scambiare due parole con lei, come poteva giudicarla solo guardandola?!

Entrambe tremavano dalla collera.
L’aria era carica di elettricità e chiunque avesse osato avvicinarsi, ne sarebbe stato investito.
Miroku e Koga si lanciarono un’occhiata, e quella bastò.
Si avvicinarono e misero in mezzo.

-ragazze ora basta-

-non vogliamo vedervi litigare, soprattutto in mezzo a tutti-

Si scambiarono un ultimo sguardo, poi Ayame diventò come una statua di ghiaccio, fredda e imperscrutabile.
-avete ragione. Koga andiamocene, non voglio stare con lei- e se ne andò, senza aggiungere altro.
Le ragazze sgranarono gli occhi, Sango compresa.
Nessuna si sarebbe mai aspettata una reazione del genere.
Il ragazzo, non potendo fare altro, la seguì.
La bruna si conficcò le unghie nella carne, tanto da farsi male, ma quel dolore non era nulla confrontato a quello che cresceva al passare dei secondi nel suo cuore.
Si lanciò sul fidanzato stringendolo disperatamente, soffocando sul petto il viso e un silenzio tombale calò nel gruppo.


Una Kikyo in pigiama aprì la porta del salotto.
Ayame, che indossava come lei il pigiama, era stesa a pancia in su sui divani che avevano unito per formare un letto.
La vide alzare il viso per guardarla e poi sorriderle.
-allora hai finito?-

-sì, scusami sono un po’ lenta-

Rise :-lo so, lo so Kikyo-chan!-

-dai non chiamarmi così!- rispose accennando anch’essa una risata e raggiungendola sui divani.
Entrambe si sedettero, così da vedersi faccia a faccia.

-e perché? È così carino!-

-perché non mi piace!- ribatté divertita :-ma non siamo qua per parlare di me-
In quel momento, pensò che fosse quasi stato un caso del destino che giorni prima avessero scelto proprio quella serata per dormire insieme.
La rossa abbassò il viso, sembrando triste, ma poté notare che aveva corrugato la fronte.
Decise di continuare :-Sango ci ha spiegato come avete iniziato a litigare. Credo che...-

-no! Non dire niente Kikyo... ti prego- la sua voce si fece più morbida e flebile :-Sango ha ragione... non dovevo chiamare puttanella Yura, ma sinceramente è quello che penso di lei e poi non credevo le potesse dare così fastidio-
Nascose il volto fin sopra al naso dietro alle ginocchia.
Si sentiva maledettamente in colpa e il fatto che chiunque, anche Kikyo, potesse ricordarle che era veramente a causa sua che avevano litigato, stava ancora più male e percepiva il suo orgoglio sgretolarsi sempre più.

-lo so Aya, non sei una ragazza cattiva. Tra di voi c’è stata un’incomprensione, ma vedrai che domani farete pace- la incoraggiò con un sorriso.

-ne sei sicura?- domandò con le iridi smeraldine che trasparivano un barlume di speranza.

-sicurissima, Sango capirà-
La ragazza le si buttò addosso, cadendo entrambe sui cuscini.

-grazie Kikyo, meno male che ci sei tu!!!-

-lo sai che sei la mia migliore amica, lo faccio con piacere-

-la mia Kikyo-chan!-
Scoppiò a ridere, così, senza senso, mentre si asciugava una lacrima che stava per scendere.
A prima vista la Doll mora poteva non sembrare una grande amica, ma in realtà era una ragazza fantastica, capace di ascoltarti anche per ore ed ore e consigliarti su qualunque cosa.
Solo in quel momento, capì di quanto fosse davvero fortunata ad averla al suo fianco.
“grazie, amica mia”.

Più tardi le ragazze erano sotto le coperte a parlare delle loro cose.

-secondo me dovresti dirlo a Naraku. Siete diventati molto intimi ed escludo che dirà mai qualcosa-

-non lo so... io te l’ho raccontato perché sei la mia migliore amica e so che non mi giudichi, ma al pensiero di parlarne con le altre e Naraku quasi mi terrorizza. Sai che sono anche molto orgogliosa...- rispose la mora abbassando gli occhi preoccupata.

-sì, ma così continuerai ad avere questo peso sul cuore. È da un po’ che ti lamenti di questo ed è giunto il momento di mettere da parte il tuo maledetto orgoglio-
Ayame le parlò con calma ma con un tono che la fece molto riflettere e se ne stettero in silenzio per qualche minuto.

-sì... hai ragione Aya!- esclamò infine la mora puntandole contro gli occhi nocciola.


Il giorno dopo a scuola...
Già dal mattino presto quando si erano ritrovati c’era ancora tensione e nessuno riusciva ad essere allegro e sciolto nel parlare come sempre. (a parte Sesshomaru u.u ndH)
Era la terza ora e 3 Masters nullafacenti erano nella loro aula a parlare, stravaccati sulle poltrone con i piedi sul tavolo.
Se solo il presidente lo avesse saputo, chissà a quale terribile punizione li avrebbe assegnati.
Ma a loro non importava.

-cavoli ragazzi, mettere questo divano è stata proprio una genialata!- esclamò con un sorriso a 32 denti Inuyasha.
Il ragazzo era coricato su un divano color porpora sul lato sinistro della stanza, dove non c’erano gli archivi.

-già immagino a quante cosa potremmo farci lì sopra...- pensò Naraku con faccia da pervertito.

-mi sembri Miroku!- esclamò Koga liberandosi una risata divertita.
Entrambi erano seduti ai loro posti.

-ma a cosa vai a pensare! Ovviamente intendevo a tutti i pisolini che potremmo farci- rispose fattosi incredibilmente convincente.

-sì non ci credo nemmeno morto!- continuò Inuyasha spanciandosi dal ridere.

-ah sì?- il moro si alzò e avvicinò all’hanyou.
Lui guardò confuso l’amico nella sua posa da figo.

-amore che ne dici di divertirci un po’ su questo bel divanetto?- domandò con voce suadente e sguardo fattosi da malizioso ad innocente.
Divenne pallido come un cencio spalancando letteralmente gli occhi e quasi soffocò quando il moro si mise su di lui a gambe divaricate.
Rabbrividì al pensiero di Jakotsu.
Non era che quello là si era impossessato di Naraku?!
Nel frattempo Koga si teneva la pancia dal ridere.
Quando Naraku si comportava da effeminato era davvero mitico!
Nessuno di loro riusciva ad eguagliarlo.
Il demone per poco non svenne quando il moro cominciò a dire parole decisamente spinte e a fare finta di gemere.

-LEVATIII!!!- urlò paonazzo Inuyasha buttandolo per terra :-non sei divertente!- lo rimproverò.

-dovresti vedere com’è carina la tua dolce faccina adesso! E quelle orecchie sono così carine!- esclamò imitando Jakotsu e facendo gli occhi languidi con la mano chiusa a pugno vicino al viso.
Poi non si trattenne più e scoppiò in un’incontenibile risata.

Un quarto d’ora dopo, i Masters si erano finalmente decisi di darsi un contegno e si erano messi a parlare seriamente (per quanto potessero), ma stando sempre come se fossero a casa loro.

-... speriamo che Ayame e Sango facciano pace, ne va del gruppo delle Dolls, ma anche di noi- commentò l’albino.

-Sesshomaru potrebbe scegliere di toglierle sia a me che a Miroku- disse tristemente Koga.

-ehi amico stai tranquillo, vedrai che se dovesse scegliere la via peggiore, al massimo toglierà alle ragazze l’incarico finché non si saranno attenuate le acque-

-spero tu abbia ragione Naraku, ma anche il solo pensiero di non averla più al mio fianco, mi fa sentire malissimo. Con tutti gli impegni che abbiamo in questo periodo non sarà facile passare tanto tempo insieme-

-lo sai com’è fatto mio fratello. È un testone che non vuole guai e che soprattutto non ama essere al centro dell’attenzione per qualche problema. Sai che gli piace essere sotto ai riflettori per dei meriti- sbuffò Inuyasha :-però posso provare a parlarci- sorrise incoraggiante.


Il demone cane si guardò in giro.
-tutto bene Sessho?- domandò Yura a bassa voce per non farsi sgamare dal prof.

-sì...- chissà come mai gli fischiavano le orecchie...?


-te ne sarei molto grato, amore mio-
All’altro scese un grosso gocciolone sulla testa.
Come poteva fare così il serio/scherzoso anche dopo essersi appena lamentato?!
Suo cugino non l’avrebbe davvero mai capito!

-a me più che altro spaventa che quelle due non facciano pace. Avete visto che atmosfera c’era oggi?-

-hai ragione, non è piaciuta per niente anche a me- concordò l’altro moro :-però Ayame mi è sembrata disponibile a fare pace, più che altro è Sango che all’apparenza pare ancora molto arrabbiata...-

-sì, anch’io ho avuto la stessa percezione...- concordò Inuyasha.

-non ci resta che incrociare le dita, ragazzi!- finì Naraku.


Durante l’intervallo.
Ayame si fermò, incerta se andare da Sango che rideva con Miroku accanto ad un termosifone.
Si era comportata in modo orribile con lei e, forse, era proprio questa consapevolezza che tanto le faceva male, insieme poi a tutto quello che aveva causato all’amica e alle parole che lei stessa aveva usato.
Era davvero stata una sciocca e, non sapeva perché, forse istinto femminile, ma aveva il timore che Sango non l’avrebbe perdonata. Sembrava talmente arrabbiata il giorno prima... e non aveva tutti i torti in effetti.
Ma era proprio per questi motivi che doveva farsi forza e vincere ogni paura per riuscire ad andare da lei.
Alzò lo sguardo, ora più sicuro, e si avvicinò alla coppietta.

-ciao Miroku, ciao Sango- cominciò.

-ehi ciao Aya!- la salutò solare come sempre Miroku.
Era contenta che non avesse preso le parti di nessuna.
I ragazzi, ovunque fosse andata, erano sempre stata unitissimi e se litigavano in quattro e quattro otto facevano pace.
Quanto avrebbe voluto che anche loro femmine ci mettessero cinque minuti a rimettere tutto a posto.

-ciao- rispose solamente la Doll, guardandola di traverso.
Lo sapeva, era ancora arrabbiata con lei.

-Sango potresti venire con me sul tetto? Vorrei parlarti- chiese alla ricerca di coraggio.

-sì, certamente-
La sua voce era fredda, tanto da eguagliare quella di Sesshomaru, ma tradiva un qualcosa di indefinibile: forse rabbia, ma non ne era certa.
Così si avviarono verso l’ultimo piano della scuola, mentre Miroku le guardava andarsene.

“spero solo che Sango sia ragionevole” pensò preoccupato, corrugando un poco la fronte.

Fecero il percorso in rigoroso silenzio e quando arrivarono, lontano finalmente da occhi indiscreti e orecchie dall’udito troppo raffinato, la rossa prese parola.
-ti chiedo scusa per il mio comportamento di ieri, hai avuto tutte le ragioni del mondo per arrabbiarti con me, sono stata ingiusta verso Yura, è pur sempre una tua amica e non avevo alcun diritto di giudicarla-

-va bene, accetto le tue scuse- rispose semplicemente.
Subito la ragazza rimase spaesata.
Solo questo aveva da dire?
Poi però l’euforia scacciò via ogni domanda o perplessità, e si lanciò verso l’amica.
-aspetta!- esclamò.
Si arrestò di colpo sussultante, mentre il suo cuore cominciò a galoppare.
-ho detto di accettare le tue scuse, tuttavia non ho intenzione di perdonarti- spiegò dura.
Le mancò un battito e fece fatica a sentire le parole che vennero dopo.
-non mi va giù il pregiudizio che hai dimostrato su Yura e ho scoperto questo lato di te che, sinceramente, non avrei mai creduto. Quindi, per ora, mi spiace Ayame, ma non me la sento di fare totalmente pace-
Fu come una lama affilata che la trafisse in pieno petto, aprendo uno squarcio terribilmente doloroso.
Non poteva, non voleva crederci!


-ho finito finalmente!- esordì Kikyo spostandosi una ciocca dei setosi capelli corvini dietro l’orecchio.
Prese una sedia e andò a sedersi dalla parte opposta del banco a cui il Master era seduto, porgendogli poi un foglio.

-cos’è?-

-a differenza degli altri, su questa scheda non c’è scritto niente e mi chiedevo se dovessi ancora guardarla- spiegò sorridente.

Lo analizzò concentrato :-cavoli hai ragione Kikyo. Grazie mille! Sarei andato nei casini se non te ne fossi accorta- ridacchiò.

-meglio così!- disse accennando una risata, la sua bellissima risata.
Ormai non poteva più mentire a sé stesso.
Non poteva più mentire dicendosi che provava solo un’attrazione fisica oppure un sentimento lieve, no, dalle vacanze l’affetto e le emozioni per lei si erano intensificate.

-io volevo dirti che...- entrambi si bloccarono.
Avevano detto le medesime parole e nello stesso momento.
Era la situazione che più la ragazza odiava, perché dopo avvenivano i ripensamenti su ciò che si voleva dire, non si capiva più chi doveva parlare, eccetera. Insomma, una confusione assoluta!!!

-parla pure!- esclamò Kikyo.

-no, no non preoccuparti, dì pure!-

“per l’appunto!” pensò lei.
-okay...- non voleva altri giri di parole e, cosa più importante, non voleva per nessun motivo tornare sui suoi passi, aveva deciso di farlo e l’avrebbe fatto! Punto e stop.
-quello che stavo per dirti è che...- fece una pausa, scegliendo le parole migliori :-voglio raccontarti di un episodio del passato a causa del quale sono diventata così audace coi ragazzi. Di sicuro non avrai una buona impressione di me...- parlò con calma e lasciò volutamente in sospeso.

-ma no Kikyo che dici- provò a rispondere con espressione dispiaciuta.

-non mi offendo, non preoccuparti- disse accennando un sorriso e tornando a guardarlo.

-sì, ammetto che inizialmente mi avevi colto molto alla sprovvista col tuo fare seducente e il tuo sguardo magnetico e malizioso, però poi ho imparato a conoscerti, e ho capito che non eri affatto una che ci prova col primo a disposizione- spiegò con sincerità, e lei parve credergli perché la vide addolcire lo sguardo.
-ad ogni modo, mi sembra di capire che è una cosa piuttosto privata e con la quale non te la sei passata bene, quindi sappi che non sei affatto obbligata a dirmela-

-lo so, ma ho deciso di farlo perché non riuscivo più a tenerla nascosta a te- lo guardò così intensamente, che la gola di Naraku si prosciugò letteralmente e la lingua si attorcigliò, impedendogli di dire una qualsiasi frase.
La mora proseguì :-ognuna di noi Dolls si è trasferita in questa scuola o in questa città per un motivo e il mio è legato a questo fatto del passato che mi ha cambiata radicalmente-

Il ragazzo deglutì pesantemente.
Allora aveva ragione, era veramente una cosa seria.

-in terza superiore avevo un fidanzato di nome Soichiro con cui mi ero fidanzata quando facevo la seconda. Lui era fantastico e andavamo d’accordo, insomma la nostra era una fiaba, ma solo all’apparenza. È con lui che ho perso la mia verginità. Allora non avevo alcun dubbio che fosse quello giusto per me, che fosse quello giusto per la prima volta- raccontò con la voce che iniziava a spezzarsi :-mi sbagliavo alla grande. Soichiro il giorno dopo è venuto insieme ai suoi amici, a coloro che credevo fossero anche miei amici, e lì, in mezzo a tutta la scuola, ha urlato che l’avevamo fatto e che finalmente, nonostante avesse dovuto aspettare un anno, aveva vinto la scommessa: andare a letto con una delle ragazze più volute della scuola, nonché molto brava in ogni materia-
Tremò dalla rabbia, dalla vergogna e dalla tristezza, mentre le prime lacrime le sfuggivano copiose sulle guance, infrangendosi sulla divisa scolastica.
-da quel giorno, da quell’umiliazione e tradimento, non sono riuscita più a fidarmi di nessun ragazzo e ho deciso di essere io quella ad illuderli e a volte umiliarli. È diventata la mia vendetta personale verso i maschi-

Il Master era rimasto di sasso.
Non avrebbe mai e poi mai immaginato che la sua amata Kikyo avesse dovuto passare una simile sofferenza.
Improvvisamente, sentì una morsa terribile allo stomaco.
Quante volte aveva illuso ragazze, lui?
Quante volte le aveva portate a letto.
Quante volte aveva sussurrato loro dolci parole nel cuore della notte.
Troppe... troppe volte.
E si sentì maledettamente in colpa, come se fosse stato lui stesso a fare del male a Kikyo.

-è stato un bastardo. Un lurido bastardo che non avrebbe mai dovuto permettersi di farti soffrire!-
E poi la rabbia.
Quella forte e dirompente, che ti avvolge senza che tu possa opporti.
Che ti inebria la mente e fa perdere il controllo delle tue azioni.
Conficcò le lunghe unghie nella pelle, sbiancandola, e stringendo vigorosamente i denti.
-giuro che se ora fosse qua, gli staccherei la testa senza pensarci due volte-
Un pensiero si insinuò nella sua mente, donandogli una certa calma e permettendo al suo cuore di allentare le pulsazioni :-ma lui non c’è, non c’è più- alzò gli occhi vermigli che aveva momentaneamente abbassato nell’atto di rabbia :-non so quanto possano servirti le mie parole e non so nemmeno se sono giuste da dire, ma io ti prometto- il suo sguardo serio la fece fremere e una scossa la pervase quando le strinse una mano lattea :-che non ti farò mai soffrire mia dolce Kikyo. Tu mi hai rapito, mi hai fatto tuo e dal momento in cui l’ho capito non ho più potuto amare o solo desiderare una qualsiasi altra donna- si avvicinò al suo orecchio :-sei l’unica per me-

Lei boccheggiò.
Nessuno le aveva mai dedicato parole così belle e intrise d’emozione come Naraku, ma soprattutto così vere.
Perché lo leggeva nei suoi occhi.
Sapeva che si poteva fidare e sapeva che lui ci sarebbe stato.
Lo abbracciò disperatamente, tremando contro il suo corpo e afferrando il tessuto della divisa tra le dita affusolate.
-stai con me, con me! Ti prego!- urlò con voce strozzata.

-non ti lascerò mai! È una promessa!- e la strinse fortemente.



Angolino:
e così il segretone del passato di Kikyo è venuto a galla!
Giuro che non avevo proprio idea di quando metterlo e così mi sono detta: e se lo scrivessi nel 34° cap? O.o
E così ho fatto :P
Spero che vi sia piaciuto, nonostante il litigio di Ayame e Sango e l’apertura del capitolo con le nostre 3 amiche del cuore! <3
Ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la mia ff alle seguite e preferite!!!^^
Un’ultima cosa: la settimana prossima non potrò aggiornare perché ho in primis impegni scolastici (yeee -.-“) e nel week end sono in montagna. Spero però di riuscire a finire il prossimo in fretta dato che l’ho già iniziata a causa di una noiosa lezione di italiano...
A presto!!
Bacioni <3

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Capitolo 35
*** Ora Con Te ***


Bambola 30 Chiedo umilmente scusa! Volevo aggiornare già giovedì, ma c’erano alcuni punti su cui non ero sicura e, come se non bastasse, ho avuto problemi di connessione, ma finalmente eccomi qua! (yeeee -.- ndvoi)
Senza aggiungere altro vi lascio al capitolo che è meglio xD buona lettura!



35. Ora Con Te


Più di una settimana era già volata via e la Doll correva a perdifiato per i corridoi della scuola.
Nella mano teneva una busta di plastica con dentro alcuni fogli.
Accidentaccio al Master! Perché non stava mai attento ai suoi dannati fogliacci! Poi toccava a lei andare a portarglieli, perché se qualcuno li avesse spostati non solo lui sarebbe andato nei guai, ma anche lei stessa ed era l’ultima cosa che voleva! Di conseguenza era costretta a fargli anche da balia.
“dove andremo a finire?” pensò esasperata.
Si fermò appoggiando una mano ad una parete grigia, riprendendo fiato.
Se pensava che ora avrebbe imboccato le scale e sarebbe dovuta uscire al freddo, senza giacca, le veniva voglia di fingere uno svenimento.
Lo sapeva, prima o poi i suoi nervi sarebbero saltati a causa di quel mica normale!
Si fece coraggio e imboccò la lunga e ardua rampa di scale.
In poco tempo attraversò il giardino e giunse davanti alla palestra.
Vi entrò.
Era deserta, completamente deserta, non c’era nemmeno il professore.
Al ché, alla mora scese un goccione sulla testa.
Proprio quando stava per mettersi ad urlare, sentì degli schiamazzi provenire dagli spogliatoi.
Adirata andò verso di essi e, quando fu davanti alla porta maschile, non ci pensò due volte e l’aprì con uno scatto, facendola sbattere contro il muro e provocando un casino bestiale.

-MALEDIZIONE A TE MASTER DA STRAPAZZO! DAL 3° PIANO, E RIPETO: TERZO!!! SONO DOVUTA VENIRE FIN QUA PERCHÉ TU E LA TUA TESTA BACATA NON VI SIETE RICORDATI DI PRENDERE DIETRO QUESTI ALTRI STRAMALEDETTI FOGLI!!!!!!!!!!!!- urlò in preda ad un attacco isterico.
Tutti i ragazzi la guardarono basiti e con una faccia che diceva: ma questa è normale?
Solo in quel momento la Doll realizzò: il suo Master e gli altri studenti erano o a petto nudo o con i soli boxer addosso.
E dire che la sua faccia diventò rossa come un peperoncino piccante, è un’offesa!


Bankotsu sedeva al posto di Sesshomaru voltato verso le finestre, alle spalle del tavolo.
Era una bella giornata. Il cielo era limpido e abbracciato solo da qualche nuvoletta di zucchero; il sole splendeva luminoso ma poco caldo e il vento tormentava i nudi alberi.
C’era veramente tranquillità quella mattina e il moro ascoltava piacevolmente la musica dell’i-pod, che poco avrebbe accompagnato l’atmosfera circostante.
Sempre più inevitabilmente, si lasciò andare a quella serenità e, senza che potesse sottrarsi, né volendolo in primis, abbassò le palpebre.

Sesshomaru tornava ora  dall’aula stampa e si stava dirigendo con la sua normale imperscrutabile espressione verso la stanza del comitato. Si sentiva in pace con sé stesso e quasi nulla avrebbe potuto innervosirlo.
Quasi, appunto.
Sarebbe stata una giornata assolutamente perfetta, se Bankotsu non avesse combinato a suo tempo quel casino con l’organizzazione dello sport.
Sospirò mentre nella sua testa girava già la lavata di capo che non gli avrebbe risparmiato e magari anche una possibile punizione, ma a quella ci avrebbe pensato più attentamente dopo.
Cominciava ad essere seriamente preoccupato però. Il moro era colui che avrebbe preso il suo posto l’anno prossimo e sempre lui avrebbe dovuto guidare Masters e studenti, sarebbe diventato una colonna portante dell’intero Royama, ma Bankotsu sembrava che non se ne rendesse conto...
Forse era il caso di anticipare il periodo di preparazione che da sempre ogni prossimo presidente doveva fare e “superare”, per modo di dire.
E d’un tratto si sentì triste.
L’albino invece avrebbe cominciato l’università e imparato a portare avanti l’industria del padre, un sogno insomma, ma come ogni sogno, anche quello comportava dei sacrifici, ed essi erano davvero molti e dolorosi.
Non passare più tutti i suoi giorni con gli amici e amiche delle superiori e con i Masters, ma anche essere un Master (“lavoro” che adorava).
E poi fare cazzate a scuola e divertirsi ogni sabato e quasi tutte le altre sere!
Infine le Dolls.
Le ragazze con cui aveva ormai stretto una salda amicizia e tra loro c’era Rin, la sua dolcissima Rin.
Al solo pensiero di non averla più al suo fianco, si sentiva vuoto.
Lei riempiva le sue giornate e scioglieva il suo cuore di ghiaccio come nessun’altra ragazza aveva mai fatto.
Come nemmeno Kagura aveva mai fatto.
Non voleva pensare alla mora dagli occhi infuocati ora.
Aprì la porta del comitato e, una volta entrato, la richiuse.
Alzò un sopracciglio chiaro nel notare che la sua poltrona era voltata.
Questa girò proprio in quel momento e su di essa si rivelò esserci Bankotsu.

-ma guarda, sfaticato come sempre eh-

-avevo sonno- proferì svogliato lui.

-immagino- continuò sarcastico :-comunque Bankotsu hai combinato un bel casino-

-a che ti riferisci?- domandò, questa volta attento.

-tempo fa ti avevo detto di organizzare le attività sportive, dentro alla busta che ti avevo dato c’erano gli sport femminili, tra cui il cheerleading. Le ragazze devono sapere dove collocarsi durante le partite ma tu non hai fatto nulla- finì duramente.

-hai ragione sono stato un incompetente, ma solo perché non mi andava di fare quella roba noiosa, è così lunga e mi avrebbe tenuto impegnato per almeno due settimane intere, così l’ho passato a Miroku. Non ho idea di che fine abbiano fatto i moduli del cheerleading- spiegò sostenendo lo sguardo e ammettendo le proprie colpe.

-dannazione Bankotsu! Se ti do da fare una cosa tu la porti a termine, non la puoi passare così come se nulla fosse! In questa scuola, come in tutte le altre, serve ordine e bisogna che ognuno faccia la sua parte. A quanto pare tu però non l’hai ancora capito-

Abbassò gli occhi davanti all’evidenza, davanti a Sesshomaru.
-la verità è che sono un fannullone e nonostante mi ripeta che devo mettere la testa a posto, non ci riesco- si alzò di scatto :-Sesshomaru aiutami, preparami e fammi diventare un buon presidente, degno di prendere il tuo posto e essere almeno abbastanza all’altezza di te!-
Nel suo sguardo l’albino notò una determinazione che poche volte aveva visto in quelle iridi blu.

-d’accordo. Cominceremo la preparazione a marzo invece che ad aprile, ma devi promettermi che ti impegnerai al massimo-

Sul bel viso comparve un sorriso :-puoi contarci! E oggi pomeriggio per festeggiare organizziamo una partita di calcetto!!!- urlò prendendo l’amico sottobraccio.

-ma tu domani non avevi una verifica?-

-ma chi se ne frega!-


Kikyo e Naraku camminavano fianco a fianco durante l’intervallo.
Parlavano, ridevano e scherzavano, lanciandosi dolci occhiate.
Dopo che la mora era riuscita a rivelargli il suo doloroso passato, come un fiore che sboccia, loro si erano aperti e si erano raccontati le cose più improbabili che erano mai accadute.
Si mostravano come due perfetti fidanzati che andavano d’amore e d’accordo, nonostante non stessero insieme.
A loro andava bene così, però.
Forse un giorno si sarebbero fidanzati, ma non era ancora giunto il momento.

-oh ecco gli altri!- esclamò il ragazzo.
I due si congiunsero agli amici e si salutarono.

-ma guarda i due fidanzatini- disse derisorio Koga.

-sei davvero simpatico!- esclamò l’altro simulando una risata :-sei solo geloso perché Ayame è a casa ammalata mentre la mia Kikyo è qua. Inoltre si sono accorti tutti che ormai la tua Doll è più famosa di te e quindi vuoi farti vedere con lei per cercare di restare popolare- spiegò convintissimo.
In effetti la rossa si era ammalata due giorni dopo aver litigato con Sango ed era tutt’ora a casa con una brutta influenza.

-ma figurati!- ribatté rabbioso.

-tra poco la sposteranno dall’atletica femminile a quella maschile e sarà lì che batterà perfino te, che sei il migliore- poi abbassò la voce canzonatorio :-anche se quel giorno non lo sarai più- finì accennando una risata sotto i baffi.

-Naraku dacci un taglio non è vero!!!- e gli saltò letteralmente addosso.

-io credo che dovremmo smetterla di esibirci così in pubblico- commentò Bankotsu con una goccia alla testa.

-ma se tu in primis fai figuracce- lo guardò male Kaname.

-ragazzi non vorrei interrompervi ma... dove sono Inuyasha e Kagome?- intervenne Miroku.
E i Masters ridacchiarono.


-Higurashi non posso davvero credere che lei sia entrata nello spogliatoio maschile durante una lezione di educazione fisica!- tuonò ancora la voce del preside.
Era da almeno mezz’ora che le stava facendo la ramanzina per quel piccolo incidente accadutole e non ne erano ancora venuti a capo.
Kagome stava davvero cominciando a perdere la pazienza.
Gli aveva ripetuto almeno un centinaio di volte che non era sua intenzione e che aveva dovuto adempiere al suo compito di Doll, ma le sue parole sembrava che gli entrassero da un orecchio e uscissero dall’altro.
Che doveva fare? Dirglielo in arabo?!
-le ho già spiegato che è stato un errore e che non intendevo farlo e soprattutto che mi dispiace- rispose pacatamente e veramente dispiaciuta, quando dentro non lo era affatto, anche perché i compagni di Inuyasha avevano un fisico...
Nonostante ciò, non era da lei rispondere male ad un adulto, soprattutto se poi era il preside!

-suvvia si calmi ora signore. La Doll Higurashi non voleva entrare nel nostro spogliatoio, tuttavia è stata costretta dalla richiesta che le avevo fatto, quindi la colpa è solo mia-
Inuyasha, entrato nell’ufficio del preside, si era affiancato alla mora e aveva parlato convincentemente.

-ne è sicuro Master Taisho?- chiese incrociando le dita davanti al viso, mentre gli occhi grigi brillavano dietro le lenti dalla forma rotonda.
Il preside era un uomo di circa cinquant’anni e dall’aria molto autoritaria.
Aveva un taglio semplice di capelli grigiastri col viso che iniziava a mostrare i primi segni del tempo, ma malgrado ciò era ancora piacente.

-certamente. Le chiedo quindi di passare sopra a questo inconveniente-

-d’accordo, ma che non si ripeta più. Soprattutto sappiate, Higurashi, che se fosse stata un’altra persona e nemmeno una Doll, questo avrebbe avuto gravi ripercussioni sulla sua condotta-
Lei sbiancò di brutto e annuì con la gola secca.

I due, dopo un breve inchino, uscirono dall’ufficio.
Kagome si portò le mani davanti al viso, terribilmente imbarazzata.
-ma come è potuto accadere?! E perché proprio a me?! Che vergogna!!! Non posso nemmeno immaginare a cosa sarebbe potuto accadere alla mia condotta!-

-dai calmati Kagome, ti è andata bene. Vedi che essere una Doll ha i suo vantaggi? Ritieniti molto fortunata- sorrise Inuyasha appoggiandole una mano sulla spalla.

-dopo di oggi mi sono totalmente ricreduta- rispose guardandolo in volto, ancora un po’ rossa :-ma perché sei venuto?-

-beh, qualcuno doveva pur tirarti fuori, no bambolina?-

Si avviarono per il corridoio alla ricerca dei compagni.
D’improvviso, Inuyasha sgranò gli occhi, per poi ringhiare aggrottando le sopracciglia.
-che succede là?-

Kagome volse lo sguardo nella stessa direzione e si perse in un sorriso.
-tranquillo, Sango e Goryoumaru sono insieme per l’allenamento di pallavolo e hanno fatto amicizia-

-non credo che a Miroku piacerebbe vederli così-
I due ragazzi infatti sembravano quasi essere una coppia, tanto che alcuni studenti si sorprendevano e bisbigliavano qualcosa.

-penso anch’io, ma Miroku deve imparare a farci l’abitudine. Sono solo amici, e di questo ne sono certa perché lei è la mia migliore amica, e ogni ragazza ha diritto ad avere anche amici maschi-

-okay, però quel tipo fa parte del gruppo di ragazzi con cui litighiamo sempre!-

-dovrete tutti abituarvi all’idea- continuò imperterrita, ma mantenendo un tono calmo.

-ehi non ci penso nemmeno!- l’attirò a sé :-tu sei solo mia!- e la legò in un dolce bacio.


Alla 4^ ora, Sesshomaru e Kagura, armati di giacca, erano andati nel retro della scuola dove vi era un ampio giardino decorato da cespugli, alberi, panchine, aiuole e una fontana al centro di esso.
Procedendo oltre, si arrivava al campo da calcio curato e circondato dagli spalti.

-come stanno andando le partite?- chiese lei ad un certo punto, rompendo il silenzio.
Le sembrava di essere tornata ai vecchi tempi.
Quando spesso il silenzio regnava ma nessuno aveva problemi con esso e di tanto in tanto si abbandonavano in un lungo bacio.
Lei aveva amato profondamente il demone bianco, e sapeva che anche lui aveva provato qualcosa di molto intenso, eppure con Rin si comportava in tutt’altro modo ed era certa che lei gli piacesse.
E la Doll era maledettamente diversa! Quasi l’opposto! L’opposto di lei stessa e di lui.
Non capiva come ci potessero essere affinità tra loro due.
Non capiva come Sesshomaru così freddo e Rin così solare potessero trovare un punto d’incontro.
Possibile che nel loro caso gli opposti si attraessero veramente?!
Ecco un altro dubbio che d’ora in poi l’avrebbe tormentata, ma questa volte sulle intere leggi dell’amore.

-per ora il torneo è sospeso, ricominceremo verso la fine di febbraio. E tu capitano?-

Le scappò un risolino :-come se anche tu non fossi il capitano della squadra di calcio-

-beh per me è scontato-

“il solito narcisista”
Sospirò.
Ma in effetti aveva ragione :-già, le più alte cariche a cui uno studente del Royama poteva aspirare tu le hai raggiunte. Sei il modello da seguire per i ragazzi di Tokyo-

-non esageriamo-
Nonostante avesse detto ciò, nella sua testa incitava Kagura a continuare ad elogiarlo.
Con Rin non accadeva spesso sia per via del suo carattere timido, e poi non era una cosa da lei, sia perché era il primo anno lì con loro (ovvio, altrimenti l’avrebbe fatta sua fin dall’inizio).

-infondo è la verità. Comunque con la squadra è tutto okay, stiamo andando bene- rispose con un sorriso.
Lo sguardo ora stranamente perso in chissà quali pensieri.

Ma lui la conosceva bene :-ti piace molto il tuo sport, vero?-

Annuì :-sì è così. Non potrei fare altro, il cheerleading è tutta la mia vita. Essere una cheerleader è la mia vita!-
Ed era la pura verità.

-ricordo che due anni fa mi dicesti le stesse parole-
Nel frattempo i due ragazzi si erano fermati.
“e fu in quel momento che mi sentii terribilmente vicino e uguale a te. Avevamo le stesse ambizioni e, soprattutto, eravamo accumunati dal nostro reciproco sentimento. Quello che ora non c’è più Kagura”
Nonostante i suoi sentimenti verso la ragazza fossero per la maggior parte ostili, ora sentiva la mancanza di qualcosa.
Era la mancanza di lei. La sua bella demone dagli occhi scintillanti come rubini.

-già... e tu fosti d’accordo con me. Sono ancora quelli i tuoi obiettivi?- si voltò mettendosi faccia a faccia con l’albino.
“sei ancora quello di una volta, Sesshomaru?”

C’era qualcosa di insolito, lo sguardo era diverso da quello di ogni giorno.
Sembrava trapelasse qualcos’altro di custodito gelosamente e che non voleva portare alla luce del sole, che non voleva dirgli, ma solo trasmettergli.
Colse un’altra nota, più nascosta, ma che ora riusciva a vedere più chiaramente: erano le speranze della ragazza; come se non si riferisse più allo sport ma... al passato.
Se non fosse stato lui, qualsiasi altro ragazzo avrebbe boccheggiato, ma non il grande demone bianco.
-è tutto più complicato ora- disse a voce più bassa, ma mantenendo il tono duro, il suo tono normale.

La Yasha si avvicinò, senza poter distogliere le sue iridi da quelle color miele.
-lo immaginavo...-
“purtroppo”

E vide la sua espressione diventare triste e un sorriso malinconico affacciarsi sul viso.
Non erano più quelli di una volta.
Non erano più in 3^ superiore e non facevano più le stesse cose di un tempo.
Erano cambiati.
Inevitabilmente.
Senza che potessero mettersi contro al destino.
È naturale.
Si cresce e si cambia.
Si diventa grandi, ci si prende le proprie responsabilità e si comincia a capire come va davvero la vita.
Non è più sesso, droga e rock and roll, come facevano credere.
E spesso questo veniva schiaffeggiato in faccia. Ma era la realtà e, per quanto dura o dolorosa, bisognava accettarla.
Perché dopo la scuola, veniva l’università e spesso il matrimonio immediato e o combinato per i ricchi e pian piano ci si faceva prendere dalla noia e monotonia, dal corso della vita insomma.
Tutto diventava sbiadito e senza senso.
E ci si sentiva maledettamente impotenti! E chi voleva ribellarsi prendeva una brutta strada!
Ma accidenti lui non poteva, non poteva permetterselo!
Era come un cane in gabbia, incatenato contro la sua volontà che non poteva far altro che sottomettersi e nemmeno ringhiare, altrimenti sarebbe stato duramente punito.
Doveva forse arrendersi allora?
-si cresce e si cambia, Kagura. È nell’ordine delle cose e noi non possiamo fare nulla, ma almeno possiamo cercare di dare un senso e vivere la nostra strada nel migliore dei modi-

E prima non lo sapevano.
Si facevano prendere dal presente e il pensiero non andava mai al futuro.
Ad un futuro insieme.
Mai ci avevano pensato in un anno e mezzo di fidanzamento, nonostante avessero conosciuto reciprocamente le famiglie.
E ora che era troppo tardi, avrebbe felicemente buttato la sua vita al vento.
Perché senza Sesshomaru cosa valeva lei?
-ma arriva il tempo in cui è troppo tardi per tornare indietro. Irrimediabilmente ti giri e ti accorgi ti aver spezzato sogni che per averli adesso faresti qualsiasi cosa-
Si avvicinò alle sue labbra, tanto da poterle sfiorare.
-qualsiasi- e, sussurrandolo un’ultima volta, baciò il suo unico amore.


-secondo me l’unico motivo per cui non hai voluto tornare amica come prima con lei, è per il semplice motivo che eri ancora arrabbiata-
Miroku e Sango stavano tornando a casa da scuola insieme.
Quel giorno la coppietta felice aveva deciso di mangiare a casa di quest’ultima, che ora teneva accanto la bici e camminava a pari di lui, ma senza guardarlo in faccia, mentre pensava al suo ragionamento.
In effetti doveva ammettere che aveva beccato le cose in gran parte.

-già... è così. Sapevo che dovevamo riappacificarci, perché era stato un litigio di quelli che si dimenticano in poco tempo e che si sanno perdonare, ma il comportamento di Ayame mi ha lasciata di stucco e...-

-non è una ragazza superficiale, tutt’altro, solo dice le cose senza pensarci, ma non voleva offendere te. Che Yura sia un po’ spinta da subito nell’approccio coi ragazzi, è vero però- finì ridacchiando il moro.

-e tu come fai a saperlo?- chiese con sguardo inquisitore.

E il Master sbiancò di colpo, cominciando a sudare e non sapendo che dire.
-beh siamo amici da quattro anni ormai, è ovvio che la conosca bene!-
Se avesse solo saputo che ci era andato a letto, chissà cosa avrebbe pensato di lui! Ovviamente era stato tempo fa, quando Yura non stava più con Bankotsu.
Il ché l’avrebbe fatto totalmente salvo, il problema era che Sango era una ragazza e lui il suo fidanzato libertino.
Accidentaccio!
Era meglio tappare fin da subito le bocche di tutti i Masters.
Stava perdendo il conto di tutti i segreti che tenevano nascosti alle Dolls.

-comunque credo tu abbia ragione... sì! Appena Aya tornerà le chiederò scusa per il mio comportamento e spero che lei non mi scansi come ho fatto io-

-ehi tranquilla! Sono certo che è dispiaciuta anche lei per quello che è successo e non se lo farà ripetere due volte di tornare amiche!- esclamò con la sua solita allegria circondandole le braccia con un braccio.

-grazie amore!- rispose contagiata donandogli un bacio sulla guancia e accennando una risata :-ma com’è che riesci sempre a sapere tutto di me?!- domandò fermandosi.

Miroku si scostò dalla bruna, mentre le sue gote divenivano improvvisamente purpuree.
-nei mesi in cui eravamo semplicemente Doll e Master, io spendevo il mio tempo a guardarti- e posò i suoi magnetici occhi blu abisso nei suoi :-e in silenzio ti conoscevo. Ogni tuo movimento o espressione ha un perché e sono tutti scolpiti nella mia mente-

-oh Miroku perché non ho ricambiato da subito i tuoi sentimenti. Tu sei sempre stato dolce e premuroso con me, sempre disponibile e al mio fianco. Mi sento così stupida- disse abbassando le iridi cioccolato, ora triste.

Le raccolse il viso fra le mani :-non devi. Io ero lì con te ma non ti chiedevo nulla, aspettavo solo il giorno in cui avrei potuto confidarti i miei sentimenti e tu avresti potuto ricambiarli. Ero lì perché ti amavo Sango, la tua unica colpa è avermi fatto innamorare di te con un solo sguardo-

Lasciò cadere la bicicletta con un tonfo e si buttò su di lui, abbracciandolo teneramente.
-ti amo Miroku!- esclamò più felice che mai tornando a guardarlo.

-anch’io amore mio- e lì, sul marciapiede, sigillarono il loro amore con un bacio.



Angolino:
beh, direi che me ne vado subito prima di prendere una tonnellata di pomodori dalle fans di Sessho e Rin xD
Scherzi a parte, io seguo solo il copione u.u che in effetti ho scritto io... accidenti...
Purtroppo non ho molto tempo per ringraziarvi uno ad uno, quindi grazie a coloro che hanno aggiunto la mia ff tra seguiti e preferiti!^^ davvero grazie mille.
Spero di riuscire ad aggiornare tra una settimana e preparatevi, perché gli shock non sono ancora finiti!
Ciaooooo
Bacio <3

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Capitolo 36
*** Intrighi ***


Bambola 31 Scusatemi scusatemi scusatemi!!! È passato più di un mese dal mio ultimo aggiornamento e non sapete quanto mi spiaccia ):
È stato un mese terribile con la scuola, verifiche su verifiche, ma ora finalmente sono qua e vi ho portato un capitolo bello lungo che vi terrà impegnati per un bel po’!
Beh spero che vi piacerà, buona lettura!



36. Intrighi



Si sedette pesantemente sul divano aranciato in compagnia di una ciotola di pop corn dalla grandezza spropositata e una confezione di sei lattine di birra.
Alle 21 Bankotsu cominciava finalmente la sua seratona del martedì all’insegna della televisione!
Quello era un appuntamento fisso a cui non poteva mancare e a cui non poteva fare a meno, era certo che se solo per una volta gli avessero cambiato i suoi programmi sarebbe andato in escandescenza.
Niente e nessuno poteva dividerlo dal martedì sera!
Anche perché era completamente solo.
Per i domestici era giorno libero, suo padre o lavorava o altrimenti ne approfittava per andare in qualche ristorante con la sua nuova fidanzata e come finale andare in qualche hotel extra lusso, mentre il fratellone Jakotsu rinunciava a tentare di mettergli le mani addosso e se ne andava al suo appuntamento di amici gay.
Cosa facessero non era affar suo né tanto meno era interessato a saperlo, anche se qualche idea se l’era fatta.
Eccitato prese in mano il telecomando, pronto ad iniziare.
Calò il dito su un canale ma un suono fastidioso si propagò per l’intero villone, facendolo dapprima sobbalzare, poi sbuffare sonoramente e guardare il soffitto come a chiedere qualcosa al cielo.
Chi poteva essere che rompeva a quell’ora?!
Incazzato nero si alzò e avvicinò minaccioso ad una delle finestre vicine al balcone circolare e che dava sul giardino.
D’improvviso l’arrabbiatura gli era completamente passata e il suo viso aveva preso dei lineamenti preoccupati.
Si affrettò ad uscire dal salotto del secondo piano e a scendere i vari scalini.
Col fiatone aprì il cancello e poi la porta di casa con il primo campanello trovato e si precipitò giù ancora.
Quando fu a metà scala si fermò appoggiato al corrimano scuro, mentre una furia entrava in casa.

-cazzo come è potuto succedere?!- ringhiò chiudendo con un tonfo la porta.

-Sesshomaru!- esclamò stupito il moro :-cosa succede?-

-succede che sono un emerito idiota!- rispose sbattendo un pugno contro al muro.

-calmati o mi sfascerai la casa- disse Bankotsu cercando di alleggerire un po’ l’atmosfera, speranza vana, come immaginava.

-non scherzare Bankotsu, non è il momento!- e gli rifilò una delle occhiate più fredde che avesse mai fatto.
L’altro rabbrividì dalla testa ai piedi, poi, capendo quanto la situazione fosse  preoccupante, si fece serio.

-dai, vieni- i due entrarono in una stanza, che si rivelò essere la cucina, e si sedettero ad un tavolo in marmo rettangolare.
Il moro si diresse verso la cucina poco più avanti del tavolo :-vuoi qualcosa da bere? A parte alcolici...- domandò prendendo due bicchieri.

-acqua, solo acqua per favore-
Lui si fermò un attimo a guardare l’amico.
Gli occhi spalancati e persi chissà dove, le mani sui capelli chiari e i gomiti appoggiati sul ripiano.
“Sesshomaru, Sesshomaru, che hai combinato?”
Aprì l’anta del frigor ed estrasse una bottiglia d’acqua.
Versò il liquido e si sedette accanto all’amico, porgendogli il bicchiere.
L’albino lo mandò giù in un sorso, lasciando che questi gli rinfrescasse la gola e raffreddasse un po’ il suo animo, cosa che, purtroppo, durò una manciata di secondi.

-perché tu ti bevi della birra?- domandò contrariato ma con uno sguardo spento.

-perché io di cazzate ne combino tante, ma non oggi, a differenza di te-

-giusto...- e il suo sguardo ritornò fisso.

-allora Sessho- il moro portò indietro il busto :-vuoi raccontarmi che è successo?-

Esitò.
Era venuto da lui perché sapeva che sarebbe riuscito a capirlo e che era a casa, ma ora... l’idea di dire la verità lo intimoriva, come se avesse avuto paura di ammettere ciò che era successo e soprattutto di ammettere...
Ma allora che fare? A Bankotsu poteva dirlo! Erano amici da prima delle superiori! Da piccoli giocavano insieme lui, Inuyasha e perfino Koga.
Non l’avrebbe giudicato, o forse sì?
-ho baciato Kagura- sputò fuori la voce roca, non voleva più tartassarsi con pensieri stupidi, ma che ora più che mai gli affollavano la mente.

Il silenzio era calato, così come la mascella dell’altro, che ancora non riusciva a capacitarsi della notizia, né a comprendere fin in fondo quelle parole che ora gli sembravano assolutamente senza senso.
Sesshomaru... Kagura... bacio...
“Sesshomaru... Kagura... bacio... Sesshomaru è un Master e il nostro presidente, è uno dei miei migliori amici, è il fratello di Inuyasha e cugino di Koga, anche loro Masters... Kagura è una delle tre segretarie dei Masters, è amica di Yura... e anche di Abi ora che ci penso. Bacio? Che vuol dire bacio? Forse intendeva che le ha regalato un bacio Perugina...? Ma che senso avrebbe darle un cioccolatino? A parte che fanno schifo, forse a Sesshomaru interessava più la frase che c’è dentro... che fanno schifo anche quelle... ma poi non mi sembra che sia interessato alle poesie e mi sembra anche che bacio l’abbia usato come verbo... ma non esiste il verbo e allora...”
-che hai detto scusa?- strabuzzò gli occhi.

-accidenti Bankotsu sei sordo?! Ho detto che io e Kagura ci siamo baciati!!!- urlò questa volta infilandosi le dita fra i capelli.
Perché quello stupido doveva rendere le cose più difficili di quanto già non fossero? Maledetto lui e il suo scarso comprendonio.

Il moro ricominciò a pensarci su, ma questa volta collegò in fretta le parole e il loro significato, che fosse stato grazie a Sesshomaru che aveva pronunciato una frase diversa o per altro, non riusciremo mai a scoprirlo.
-CHE HAI FATTO TU?!- urlò potente alzandosi in piedi facendo sbattere la sedia per terra con un tonfo.
Nessuno fiatò più, l’uno perso nei propri pensieri con le palpebre strette per non guardare in faccia la realtà, l’altro con gli occhi sgranati ad osservarlo e le braccia lungo i fianchi.

Perché? Solo quella parola osava vagare nella testa del moro.
Come era potuto succedere? Eppure a Sesshomaru Rin piaceva, perché l’aveva fatto? Perché aveva deciso di rischiare di perderla?
-perché?- domandò quindi, dopo essersi rimesso a sedere e passato una mano sulla faccia.

-io... io non lo so- rispose spostando le braccia dal viso per mostrarlo :-stavamo parlando... dei vecchi tempi in particolare, e Kagura si è avvicinata e poi mi... cazzo ma perché?!-

Deglutii prima di cominciare il suo discorso, il discorso che si preparava dal giorno in cui quei due si erano lasciati.
Bankotsu lo sapeva.
Sapeva che, prima o poi, Kagura avrebbe tentato un nuovo approccio, alla fine era stata lei stessa a dirglielo in una notte di alcool.
Ma cosa più importante sapeva che Kagura non si sarebbe mai e poi mai arresa se avesse voluto qualcosa, anche la più infima (cosa che Sesshomaru non era).
-sappiamo benissimo tutti che lei ti ama ancora, avresti dovuto prevedere che sarebbe accaduto- lo riprese.

L’albino abbassò le palpebre quel tanto per dare una nota triste e di colpevolezza che non aveva mai mostrato.
Strinse i pugni, ora sul tavolo, vigorosamente, mostrando un poco i denti bianchi.
-Bankotsu... a me è piaciuto-

Sgranò gli occhi mentre ogni convinzione si sgretolava.
Come era possibile? Sesshomaru odiava Kagura, in teoria sarebbe dovuto essere tutto meno che bello! Ma questo voleva dire che negli ultimi tempi con lui non si era aperto... lui che era il suo migliore amico!
-ma... come...?-

-non lo so, non lo so, ma era come se fossimo tornati ai vecchi tempi. A te non capita mai con Yura?-
Il ragazzo si tranquillizzò, capendo che era stata una cosa momentanea, del tutto imprevista.
Il problema era: quel bacio avrebbe portato ad altro?
-ti capisco bene... molto bene- forse gli capitava fin troppe volte.
Negli anni aveva pensato di tentare di rimettersi assieme, ma era inutile, loro non ne erano capaci, oltretutto ora c’era Kaname, la ragazza per cui provava qualcosa di piccolo sì, ma sincero.
-hai intenzioni serie?-

-no, è stato solo un momento di debolezza-

-se fossi in te non ci andrei così leggero e poi dovresti sapere come sono le ragazze: allunghi loro una mano e stai certo che ti prenderanno tutto il braccio!- (solo il braccio amore?? *ç* ndH)

-che stupido!- esclamò sbattendo il pugno :-come ho potuto non pensarci!? Bankotsu non so davvero che fare- disse sconsolato.

-devi dirlo a Rin-


Mercoledì mattina.
Liceo Royama.

-ragazzi guardate c’è Ayame!!!- urlò Rin facendo i salti di gioia.
Tutta la combriccola le corse in contro ed uno ad uno l’abbracciarono, chiedendole come stava o quant’altro, mentre Koga le aveva dato un bacio sulla guancia accompagnato da un “bentornata amore”.
Solo una persona non l’aveva ancora salutata: Sango.
La bruna si avvicinò cercando di non dar troppo a vedere l’insicurezza.

-ciao Aya, come stai?- chiese mantenendo gli occhi bassi.

-ciao Sango!- esclamò l’altra, vitale come tutti gli altri giorni :-io ora sto bene, tu invece?-

-bene anch’io, grazie...-
E intanto avevano gli occhi addosso degli amici che si erano accerchiati attorno.
-mi dispiace di averti respinta... ho sbagliato io e non tu. Ti chiedo davvero scusa!- disse guardandola dispiaciuta.

-tranquilla- rispose calma e con un lieve sorriso :-avevi tutte le ragioni del mondo e so come sei fatta. Per me da ora la cosa è acqua passata! E ora vieni qua ragazza!- esclamò aprendo le braccia.
Le due ritornate amiche si abbracciarono scoppiando in un’inevitabile e contagiosa risata.


Sango stava correndo verso l’aula dove l’aspettava Miroku.
Il ragazzo l’aveva chiamata per una mezz’ora a fare alcune cose urgenti dicendo che aveva assolutamente bisogno di lei e così era stata costretta ad accettare.
Inizialmente aveva creduto che fosse una delle sue scuse per metterle le mani addosso, ma non era stato così.
E pensare che proprio quel giorno ci sarebbe stata!
Era felice, le sembrava di poter toccare il cielo con un dito!
Andava tutto perfettamente con gli amici, con Miroku in veste di fidanzato e Master e pure con Goryoumaru, che era comunque solo un amico.
Sì, sentiva che qualcosa di trasgressivo, come piaceva a quei farfalloni dei Masters, l’avrebbe volentieri fatto.
Aprì la porta allegramente e la richiuse, poi saltellò verso il banco del moro appoggiandogli un registro che era andata a prendere.
-ecco fatto amore!- esclamò schioccandogli un bacio sulle labbra.

-grazie Sanguccia- rispose sorridendo, aprendo poi il registro e abbassando il capo.
Facendola restare lì a sorridere stupidamente ferma impalata e con le mani unite dietro la schiena.
Possibile che con il nuovo anno quei 6, o meglio, 5 (perché Sesshomaru era sempre efficiente) si erano davvero messi d’impegno?!
E non solo con il comitato, ma anche con loro Dolls, beh non proprio con tutte.
Lei e Rin erano state quelle a cui il nuovo anno non aveva portato forti emozioni.
La situazione tra quest’ultima e il ghiacciolo era... come dire... instabile? Sesshomaru sembrava proprio un iceberg che galleggiava sull’acqua, una volta pendeva a destra e una a sinistra.
E chi era quest’acqua? Ma Rin, ovvio!
Secondo Kikyo ormai Mr. Ice era ai suoi piedi, ma la moretta era troppo timida per fare qualcosa e gli impegni di presidente ultimamente li tenevano spesso distanti.
Se non altro lui sapeva farsi perdonare.
-ma uffa ricominci già a lavorare?! Non ne posso più di un ragazzo che sta costantemente piegato su dei fogli! Che mi sono fidanzata a fare?!- strillò Sango guardandolo con occhi di fuoco, non riuscendo più a trattenere la collera.

-eheh ora calmati Sanguccia!- rise nervoso rischiando di cascare dalla sedia.

-no che non mi calmo!!!- continuò mentre la coda ondeggiava ad ogni movimento.

Fece un sospiro.
Le ragazze! Quando non davi loro abbastanza attenzioni, si lamentavano subito.
Ciò che frustrava Sango era una carenza di affetto, però infondo era più che giustificata.
Avevano avuto pochi momenti tutti loro e quasi nessuno come ieri pomeriggio passato a casa sua.
E che pomeriggio!
Inizialmente in salotto a guardarsi un film romantico, si erano poi lasciati andare sul letto! Davvero memorabile! Tranne quando erano stati bruscamente interrotti senza neanche riuscire a concludere a causa del fratellino dodicenne di ritorno dall’allenamento di calcio.
Miroku si alzò e le andò di fianco, cingendole le spalle con fare di chi se ne intende.
-mia cara Doll. Vedi, è normale avere delle carenze d’affetto, ma devi anche capire che può capitare che l’uno non dia all’altro ciò che vuole. Insomma possono esserci alti e bassi in una coppia, l’importante è- abbracciò la bruna ma continuò a tenersi sul suo fianco :-pensare positivo e volgere lo sguardo al futuro!- finì con gli occhi sbarluccicanti.

-che sei uno psicologo?- chiese crucciata.

-uff siamo proprio di malumore- disse ora che l’atmosfera rose e fiori (solo per lui) era svanita.

-il fatto è che tu mi tocchi solo quando ne hai voglia, credo che dovremmo assecondarci a vicenda...- spiegò a viso basso e con le gote arrossate.
Ma allora la voglia d’intimità non era solo da parte sua, ma anche da parte di lei!
Questa scoperta lo gonfiò di felicità!
Insomma, sapere che i suoi ormoni impazziti poteva lasciarli sfogare ed essere accolti da quelli di Sango era fenomenale u.u
Era così dolce in quel momento che non poté resistere dal prenderle il viso fra le mani.

-hai ragione, scusami. È un periodo incasinato questo come ogni anno e non è facile, ma vedrai che passerà presto- la rassicurò sorridendole.

-me lo prometti?- domandò insicura.

-certamente! Lo sai che sei la ragazza più importante della mia vita!-
Stava per concludere con uno dei suoi sorrisi affascinanti, ma lei non gli diede il tempo e lo accolse fra le sue braccia e labbra.


Il demone cane buttò indietro la schiena sulla sua sedia lasciando cadere le braccia a penzoloni e concedendosi un attimo di pausa dopo quella pesante ora di storia.
Era stanco, stanco e stressato per gli avvenimenti della sera prima.
Bankotsu gli aveva suggerito di dire la verità Rin, ed era anche sua intenzione, ma qualcosa lo bloccava.
Lei come l’avrebbe presa? Che domande! Male, ovviamente.
Però quanto male? Tanto da non parlargli più? Se lo sarebbe meritato, in fin dei conti l’aveva illusa.
Si sentiva un mostro!
Mai aveva sperimentato un senso di colpa così grande.
Era abituato a fare tutto alla perfezione ad essere perfetto, per una volta aveva capito che non lo era.
L’aspetto positivo era che non aveva ancora incontrato Kagura e sembrava che nessuno fosse venuto a sapere del giorno prima, ma chissà per quanto sarebbe stato un segreto e per quanto sarebbe riuscito a sfuggire agli occhi rossi, soprattutto con Yura in classe e oltretutto col banco davanti al suo.

Proprio in quel momento la mora si voltò mettendosi a cavalcioni sulla sedia e appoggiando gli avambracci sullo schienale.
-Sessho ti vedo un po’ trasognante- commentò con espressione furbetta.

-sono solo stanco-

-per favore non venire a prendere in giro proprio me. Tu non sei certo come una persona di nostra conoscenza che le notti le passa insonni- ridacchiò.
È vero... Yura non la poteva ingannare così.

-giusto. Se vuoi che ti dica che pensavo a Kagura ti risponderò così-

-in questo modo andrò a dirlo a lei e si illuderà-
Illudere... illudere... illudere...
Quella parola lo stava torturando e tormentando.
Ma la pugnalata peggiore era sapere che era quello che meglio gli si addiceva.
Qualsiasi cosa avrebbe fatto e tutto quello che aveva fatto, non aveva che illuso entrambe.

-senti lasciami stare, non è giornata-

-lo dirai a Rin?-
Non rispose.
Non avrebbe risposto sia perché non lo sapeva, sia perché non era affar suo.
La ragazza continuò beffarda :-povera bimba il suo cuore si spezzerà!-
Strinse i denti, ma non volle cadere nella provocazione.
-ma infondo è così timida che non ti dirà e soprattutto darà mai nulla. È davvero quella bambolina che vuoi, Sesshomaru?-

No! Questo era troppo per i suoi nervi tesi! Non le avrebbe permesso di insultare Rin, la SUA Rin!
-ora piantala Yura!- sbottò alzandosi in piedi e sbattendo le mani sul tavolo.
La classe calò in un silenzio tombale e l’attenzione si concentrò sul duo.
-non osare più offenderla. Le scelte che faccio sono mie e se le faccio c’è un motivo e nessuno può dirmi cosa fare!-
Detto ciò si avviò verso la porta.

-Sesshomaru aspetta! Non volevo offenderti!- cercò di rimediare :-dove stai andando?-

-affari miei- e sparì dietro l’angolo.


-mi vuoi dire di cosa avevi bisogno questa volta di grazia?- domandò una Kaname esasperata e con gli occhi al cielo entrando nell’aula del comitato.
Il Master l’aveva chiamata nuovamente per qualche lavoretto stupido che il signorino non poteva fare da solo per paura di rovinarsi e non essere più attraente agli occhi degli delle ragazze!
E, quindi, mentre lui si divertiva lei sgobbava ogni giorno.
Stava seriamente pensando di scappare in Europa, il più lontano possibile.
Puntò gli occhi sul ragazzo e li spalancò subito dopo.
Bankotsu, d’altra parte, aveva la sua stessa espressione, solo più esagerata.
Nessuno dei due osava fiatare e si guardavano shockati.
Lui non poteva credere che Kaname fosse realmente lì e l’avesse sgamato.
Ahh se solo avesse messo via quella roba prima!
Lei, invece, non poteva credere che Bankotsu fosse realmente lì seduto, bello bello, a leggersi un giornalino... “spinto”.

-eheh Kaname! Mia piccola e dolce Doll!- esclamò ridendo istericamente buttandolo sopra all’archivio :-te l’ho mai detto che sei davvero molto sexy con la coda?- continuò con il suo viso dal sorriso tirato.

-per favore, sexy è l’ultima parola che tu ora possa usare. Quindi, fammi un piacere, dimmi cosa devo fare, che prima finisco, prima potrò andarmene-
La Doll si mise al lavoro e lo stesso fece lui e da lì più nessuno parlò.
Ma che razza di Master l’aveva scelta?!
Era così stupido!
L’unica cosa in cui non sbagliava era con il genere femminile.
Deficiente!

Il moro sobbalzò quando Kaname sbatté per l’ennesima volta un cassetto di metallo.
Era proprio arrabbiata.
Ma infondo che aveva fatto di male? Tutti i ragazzi leggevano quelle riviste, anche Sesshomaru!
Ahh quante ne avevano combinate insieme lui e i Masters?
Scosse energicamente la testa.
Non era il momento di rivangare il passato! Però che bello quando quella sera si erano ritrovati tutti a casa di Naraku e... NO!
Doveva riconquistare Kaname, era quella la cosa più importante ora.
Si alzò dal tavolo e si diresse silenziosamente verso di lei.
Sapeva che non ci avrebbe neanche fatto caso.
-sei arrabbiata?- le chiese sorridendo lieve e cingendole la vita da dietro.

Lei, che stava per chiudere un altro cassetto, si fermò, stringendo le mani sul petto.
Il viso del moro era all’altezza della tempia e premuto delicatamente su di essa.
Aveva gli occhi zaffiro sgranati e il viso leggermente purpureo.
Non sapeva dove guardare, cosa dire.
Non credeva che Bankotsu sarebbe stato così dolce da venire ad abbracciarla.
-sì- sussurrò imbarazzata, mentre sempre più la stringeva.

-perché?-

-perché sei uno stupido- questa volta la risposta arrivò chiara e sicura, tanto da fargli sfuggire una risatina.

-lo so- fece una pausa :-ma non mi importa- scese sul collo a torturarla.
Kaname alzò la testa e fu l’ultima cosa che riuscì a fare.
Avrebbe voluto dire di no, che non poteva fare quello che voleva e soprattutto che non gliel’avrebbe permesso, ma il suo corpo non rispondeva più ai comandi, era solo capace di fremere, percosso da scariche che la bocca del moro gli provocava sul solo collo.
Sentì le sue mani posarsi prepotenti sui seni e stringerli, pressandola contro di lui.
E poi i bottoni che si slacciavano e il suo tocco che si intrufolava sotto al reggiseno.

Boccheggiò alla ricerca d’aria mentre gli occhi che si aprivano sempre più.
-fermati- lo pregò ansimante continuando a guardare in alto, mentre la vista si faceva  meno nitida.
Sentiva le sue dita stringerle il seno e le punte, scaldandola contro la sua volontà.
Le strusciò contro di esse per poi stuzzicarle, facendo uscire dalla sua bocca un suono roco.
Kaname e si morse un labbro, imponendosi di trattenere qualsiasi lamento, ma era così difficile.

-lo sai che non lo farò-

Le sue parole le diedero la forza di alzare le mani e stringere i suoi polsi che si muovevano frenetici, nella speranza di riuscire a liberarsi.
Inutile.
Lui era troppo forte.
Non poteva nulla.
Il suo gesto, però, sembrò avere effetto e, Bankotsu, con uno scatto si liberò dalla presa e afferrò i suoi polsi.
Poco delicatamente la fece voltare e sbattere contro l’armadio, catturandole subito le labbra.
Tenendole i polsi sul metallo, fece entrare la lingua per giocare con quella di Kaname che, stranamente, lo accolse.
Si staccarono poco dopo.
-perché hai risposto al mio bacio?-

-non avevo molta scelta- rispose ansimante.
“bugiarda” pensò tra sé e sé.

La lasciò finalmente andare, così che potesse riallacciarsi la camicetta.
Quando l’ebbe fatto, le accarezzò una guancia, beccandosi un’occhiata diffidente.
Non che gli interessasse molto.
Con le ragazze faceva quello che gli pareva, con Kaname ci andava semplicemente più leggero.
Ma comunque se la meritava.
Si abbassò nuovamente per darle un casto bacio.
Gli circondò il collo ma, in quel momento, la porta si aprì.
Bankotsu arretrò immediatamente di qualche passo ed entrambi  si voltarono per vedere chi li aveva interrotti.

-ah, Hojo. Hai bisogno di qualcosa?-

Quel tono brusco che utilizzò il Master le fece tremendamente piacere, perché significava che avrebbe volentieri continuato.

-ehm... scusate...  Master Bankotsu ho una comunicazione del preside per chi deve recuperare delle materie- balbettò un Hojo rosso in volto.

-leggi- ordinò con noncuranza.
Che sarebbe potuto essere di tanto sconcertante?
A chi aveva materie sotto venivano assegnati dei tutor solitamente, i quali avrebbero dovuto aiutare lo studente a rimettersi in pari.
Questi tutor erano anch’essi studenti e sperava ardentemente fosse una ragazza.

-il preside ha cominciato ad assegnare i tutor per i recuperi e il tuo è: Kaname-

-COSA?!- esclamarono in coro sgranando gli occhi per poi guardarsi.

-vi lascio il foglio sul tavolo con i dettagli. Arrivederci- finì Hojo uscendo e richiudendo la porta.
Il moro si precipitò a leggerlo.
Kaname.
Proprio Kaname.
La sua Doll!!!
Strinse il foglio tra le mani come impazzito.
Nel frattempo la ragazza si era avvicinata.
-tranquillo Bankotsu- disse appoggiandogli una mano sulla spalla, facendolo sobbalzare.
Lui si girò e tremò come una foglia vedendo la sua faccia assatanata.
-ci divertiremo sicuramente insieme!-
L’ora della vendetta era finalmente giunta!!!


Dei passi risuonavano per le scale illuminate dalla luce delle lampade.
Calmi le salivano e non si fermavano mai.
Appena finita una rampa, imboccavano l’altra, seguendo una meta precisa.
Una mano piccola e candida si appoggiò sulla maniglia.
Presso su di esso facendolo rientrare e la porta si aprì.
Arrivata sul tetto un vento fresco l’avvolse ma il sole caldo la protesse.
Lui era là, appoggiato al davanzale.
Un tonfo si alzò dalle sue spalle, destando il ragazzo dai propri pensieri e facendolo voltare scocciato, sicuro di sapere chi avrebbe trovato.
Poi un colpo al cuore.
-Rin, che ci fai qui?-
La moretta lo guardava con un sorriso lieve, circondata come sempre dalla sua aurea allegra.
Si avvicinò fino a fermarsi davanti a lui.

-i ragazzi mi hanno detto che oggi eri di umore nero e che non si sapeva che fine avevi fatto, così sono venuta a cercarti-

-come hai fatto a trovarmi?-

Abbassò gli occhi da un lato, mantenendo il sorriso :-ormai ti conosco, ero sicura che fossi qua-

Sesshomaru si voltò, mentre un’espressione contenta appariva sul volto.
La ragazza andò al suo fianco, appoggiando le mani al davanzale.
-allora mi vuoi dire che è successo?-
L’albino la fissò con la coda dell’occhio, ora nuovamente appoggiato con gli avambracci.
-dai Master non guardarmi così male! Non sei obbligato a dirmelo- disse ridendo.

Fece cadere la testa a penzoloni, ridendo poi anche lui, seppur piano.
-hai ragione, scusami. È un periodo in cui sono stressato. Gli impegni col comitato sono tanti e mi tolgono via energie-

-vedrai che passeranno presto-

-lo spero, a causa loro non riesco più a passare il tempo con te come vorrei e mi infastidisce-
Uno dei motivi per cui non aveva pensato molto a Rin quando era accaduto con Kagura, era proprio perché quei maledetti impegni gliela stavano allontanando, sempre di più.
E non aveva senso rincorrerla, perché avrebbe allungato i tempi per essere nuovamente libero.
Si era dovuto arrendere, seppur riluttante.

-non preoccuparti, lo capisco, infondo sei il presidente! È normale che sia quello più carico di lavoro, ma sappi che io aspetterò, perché ciò che mi importa è che torni da me, con me-
Quelle parole gli fecero sgranare gli occhi e il cuore cominciò a galoppare.
Non era dalla timida Rin.

-parli sul serio?- le chiese, non potendo ancora crederci.

Gli prese il viso fra le mani, guardandolo intensamente.
La pelle d’avorio era fredda come sempre, in contrasto con le sue mani calde.
-a te non mentirei-

Lei non gli avrebbe mentito?
Ecco che i sensi di colpa tornavano a galla, sempre più forti a infilzargli il cuore come tante lame affilate, provocandogli dolori insopportabili.
Perché l’aveva fatto?! Era uno stupido, uno stupido.
Come aveva potuto farle ciò? Rin oramai era l’unica ragazza per lui! Come aveva potuto non accorgersene prima?
L’abbracciò fortemente a sé, chiudendo gli occhi.
Aveva bisogno della Doll, non poteva e non voleva andare avanti senza lei.
La mora rispose al suo abbraccio appoggiandogli teneramente la testa sul petto.
-aspettami, prometto che tornerò presto-


Nel frattempo nell’ufficio del preside.
-è strano che lei debba recuperare qualche materia, è sempre andato molto bene- disse l’uomo sfogliando il registro per analizzare l’andamento scolastico del ragazzo che gli era di fronte.

-ne sono consapevole, ma purtroppo quest’anno ho avuto più impegni del previsto e alcuni problemi famigliari che mi hanno portato a trascurare alcune materie- spiegò con voce ferma e sicura, avendo la padronanza della situazione.

-capisco. D’accordo, le assegnerò lo studente che mi aveva chiesto, il suo tutor per il recupero sarà: Kagome Higurashi-
Un sorriso beffardo increspò le labbra sottili.


Il sole era sparito da un bel po’ e la luna regnava sovrana nel cielo affiancata dalle figlie stelle che, finalmente, dopo notti e notti, potevano mostrarsi senza essere nascoste dalle nuvole.
La città era come sempre un insieme di luci variopinte.
Quel venerdì sera c’era un gran fermento e la maggior parte delle strade erano bloccate e punteggiate da macchine gialle.
E dentro ad una di quelle c’era lui: Bankotsu.
Il ragazzo sbuffò sonoramente mentre si torturava ormai da minuti e minuti il labbro inferiore.
Era da mezz’ora che era bloccato in quell’ingorgo che sembrava non dar cenno di volersi sciogliere e ne era veramente stanco.
Avrebbe dovuto prendere la limousine e partire prima, ma proprio quella maledetta sera l’autista era malato!
Accidenti che sfortuna aveva!!!

-purtroppo oggi c’è più traffico del solito- commentò il taxista, che aveva cominciato a battere le dita sul volante.

-ho notato- rispose spazientito.
Se solo fosse stato vicino, si sarebbe volentieri fregato del freddo e del resto e sarebbe andato a piedi.

-è in ritardo?-

-sì... di mezz’ora più o meno- disse il moro buttando un’occhiata sul display del cellulare.

-beh i suoi problemi sono finiti!- esordì con un sorriso sulle labbra e l’uomo premette vigorosamente l’acceleratore.

“grazie a Dio!”

Scese dall’auto ritrovandosi sul marciapiede, mentre quella ripartiva veloce, alla ricerca di nuovi clienti.
Nel quartiere composto da villette a schiera non c’era molto traffico e il rumore dei motori era ormai un ricordo lontano, così come le luci del centro.
Si avvicinò al campanello di una esse e suonò.
La serratura scattò e Bankotsu poté entrare nel giardinetto e percorrere una corta stradina circondata dal prato che lo distanziava dall’entrata.
Quando fu a pochi passi, un’anta della massiccia porta in legno si aprì e spuntò una figura in accappatoio che, a braccia incrociate al petto, si appoggiò contro al muro.

Il moro fece un sorriso di scusa, ma sotto sotto un po’ gli scappava da ridere nel vedere la sua faccia.
Non che avesse torto! Questa volta era davvero in ritardo e, conoscendo il suo carattere permalosetto, non sarebbe stato perdonato facilmente.

Lei lo osservò dapprima con espressione scocciata, ma poi sul viso apparve un sorrisetto indecifrabile :-sei arrivato finalmente-
La figura aveva corti capelli mori e un fiocco rosso.



Angolino:
oh oh! Ma che succede alle nostre coppiette? Sesshomaru incasinato più che mai e con terribili sensi di colpa, Kagome che ora sembra stata scelta come tutor da chissà quale ragazzo e infine Bankotsu che va a casa di qualcuna.
Chi sarà questo ragazzo? E questa ragazza? Beh probabilmente avrete già capito chi è la seconda incognita.
Ma ci sono anche le belle notizie: Ayame e Sango hanno fatto pace!
Povera Sango che ha carenze d’affetto e un fidanzato così idiota, ma anche così dolce **

Ringrazio (e qua parto con tutte le persone che non ho citato in precedenza):
lamoon  kik_ketta  rossanadaipensaciunpotu  lillixsana  Lilith9  sara1996  milan010  per le seguite
lamoon  Vale_Veronicas  ylex98  lillixsana  _Cate  rossanadaipensaciunpotu  per le preferite
lil_aluz  Eynys  per le ricordate
Grazie di cuore a tutti! <3

A questo punto posso solo dirvi che questa volta dovrei riuscire ad aggiornare prima [in realtà mi sono prefissa una data 20/03, quando la mia ff compirà un anno :’)] poiché pian piano ho esaurito le verifiche, finalmente!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, nonostante queste novità decisamente poco rassicuranti, ma io ve l’avevo detto che avrei combinato disastri u.u lo so lo so ora state rimpiangendo il giorno in cui avete visto “Doll” nella pagina di Inuyasha e avete premuto quel terribile tasto che, con un semplice “click”, segnò la vostra sventura.
Ora la smetto di dire cavolate e finisco di rompere (prima che pomodori, uova e altra roba mi finisca addosso), a presto miei cari!
Bacioniii

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Capitolo 37
*** Trasgressioni ***


Bambola 32 Come sempre vi chiedo umilmente scusa per questi cavoli di ritardi, però l’idea di lasciarvi con un capitolo davvero schifoso e pieno di errori, non mi allettava molto.
Anche questa volta iniziamo coi Masters (quella sottospecie di ragazzi).
Vi lascio a questa specie di capitolo e, come sempre, buona lettura! (:



37. Trasgressioni



Erano le 7:50 e i Masters erano tutti, o meglio quasi tutti, nell’aula del comitato intenti a organizzare o preparare qualche impegno, oppure a mettere un po’ d’ordine nell’archivio.
Sesshomaru e Miroku erano seduti a tavola, chini su dei fogli; Naraku coricato sul divano a fare dei conti e Inuyasha e Koga in piedi.
Solo uno mancava: Bankotsu, perennemente in ritardo per motivi che non aveva mai specificato ma che agli amici erano ben chiari.

-ehi Miro hai fatto i compiti di storia?- domandò Inuyasha fermandosi un attimo.

Il moro alzò il viso :-sì, perché? Devi copiarli?-

-come l’hai capito?!- esclamò spalancando gli occhi e infilando le mani tra i capelli, facendo il finto shockato.

-mistero. Certo che qualche volta potresti anche farli- disse facendo il sapientino.

-non sono mica sfigato come te. Io quando sono a letto con una donna non vengo di certo interrotto dal fratellino- rispose lanciandogli una frecciatina accompagnata dall’assottigliamento degli occhi.

-tzè, ho avuto solo sfortuna!-

-accidenti che sfortuna Miroku!!!- saltò su Naraku tirandosi a sedere.

-non ti ci mettere anche te che per mesi ti sei fatto Kikyo senza dircelo! Amante del cavolo-

-EEEEEEEEEEEEEEH?!- urlarono in coro i ragazzi increduli, mentre gli occhi diventavano della grandezza di una palla da bowling e la mascella crollava a terra.
Sesshomaru, invece, alzò il viso tradendo un certo stupore.
Com’era possibile che anche Miroku lo sapesse? Lui non aveva detto nulla a nessuno.
Possibile che li avesse scoperti da solo?

-ma cosa dici? Non è vero!- ribatté nel tentativo di difendersi.

-sì, sì come no, le ragazze stesse me l’hanno detto-

“Rin” pensò il demone.
Doveva immaginarlo che non sarebbe riuscita a tenere la bocca chiusa.

-cio... cio... cioè tu non ci hai detto che...- balbettò Inuyasha.

-TU E KIKYO ERAVATE AMANTI?!?!?!?!?!- urlò Koga segnandolo con un dito.

-uff quanto la fate lunga! Non è poi così grave, mica sono il primo!-

-ma almeno potevi dircelo brutto furbastro!- esclamò grattandogli la testa con un pugno.

-dai Koga mi fai male!- rise Naraku :-che deficiente-

-eh? Deficiente a chi?! Io ho come fidanzata la più bella delle Dolls- disse con un certo orgoglio posando le mani sui fianchi.

-eh no ragazzi, non entriamo su questo argomento perché la miglior Doll è senza alcun dubbio la mia Kagome- rispose Inuyasha all’affronto.

-ma che Kagome o Ayame! Sango è una vera Dea! Lei è la più bella-

-ma figuriamoci! Kikyo è dolce, sexy, provocante, maliziosa e bella oltre misura! Non c’è alcun confronto!-
I quattro si guardarono in cagnesco, lanciandosi terribili fulminate.

-tsk, siete proprio degli illusi se credete che una qualsiasi delle vostre Dolls possa essere minimamente paragonata a Rin- continuò con un sorriso beffardo Sesshomaru.

-no! Kagome è meglio!-

-Sango è meglio!-

-Kikyo!-

-Ayame!-

-ho detto Rin! Io sono il presidente e io ho ragione-

-tanto resta Ayame le migliore!-

-Kikyo!!!-

-Sango!-

-Kagome!!!-
Proprio in quel momento la porta si spalancò e sulla soglia apparve un affannato Bankotsu che si reggeva con una mano al muro.
La sua faccia sfatta e i capelli scombinati gli davano un aspetto piuttosto buffo.
I Masters si voltarono e zittirono, divertiti dall’aspetto stravolto del nuovo arrivato.
-è arrivato il ritardatario- sorrise il mezzo demone.

-ma dai non è così tardi- rispose il moro tirando fuori il cellulare che segnava le 7:58 :-oh... acciderbolina-

-acciderbolina?- (faccina stranita O.o)

-già... beh ragazzi ma che stavate facendo? Si sentiva un casino infernale da in fondo al corridoio!- domandò chiudendo la porta.

-stavamo decidendo chi era la Doll migliore- spiegò Sesshomaru.
Si lanciarono un breve sguardo di sfida poi, in un mezzo secondo, tutti gli furono addosso con faccia assatanata.
-vero che è meglio...- e lì partirono tutti i nomi delle sfortunate ragazze che dovevano badare ai Masters pazzi.
Bankotsu spalancò gli occhi e fece una faccia mista tra lo spaventato e lo shockato, mentre si accalcavano su di lui e gli impedivano sempre più di ricevere ossigeno.
Alla fine il moro, preso da una crisi di claustrofobia e ormai ansimante al suolo alla ricerca d’aria, sbottò.

-ZITTI!!!!!!!!!!!!- gli amici si ammutolirono all’istante, mentre Bankotsu poteva ricominciare a vivere e respirare aria, correre per i prati verdi della Pianura Padana (dove vivo io!! Amore vieni da me!!!), sfrecciare fra i campi di grano con il vento solleticante fra i capelli e saltare coi conigli e i cerbiatti (ci siamo spostati in montagna nel frattempo).
Chiudendo parentesi, il nostro caro e affidabile ragazzo aveva appena ricominciato a respirare regolarmente e aveva disegnato sul volto un’espressione da intenditore e alquanto orgogliosa.
-cari amici miei, la Doll in assoluto migliore è...-
Gli altri si stavano mangiando le dita, grattando le mani e quasi strappando i capelli nell’attesa di sapere il verdetto finale.
-Kaname!- esordì :-nessuna è al suo livello!-
E lì cominciò la terza guerra Mondiale.
(ora dovrei raccontare cosa accadde durante questa guerra, ma dato che dovrei alzare il rating a causa dell’alto contenuto di violenza, preferisco sorvolare).


La 3^H stava finendo di prepararsi per cominciare la lezione di educazione fisica.
Kagome, Ayame e Sango erano già pronte e stavano facendo un po’ di stretching come alcuni loro compagni.
-che bello dobbiamo passare due fantastiche ore con questa bastarda della prof pinguino!- borbottò la mora che, mal volentieri, si allungò per andare a toccare la pianta del piede.
Le due non erano mai andate d’accordo, il loro rapporto era rimasto tale e quale a quello di dicembre, anzi forse era peggiorato.
Quella simpaticona aveva perfino insinuato che Kagome avesse fatto apposta a stare male! E ancora una volta di chi era la colpa? Ma di Inuyasha, ovvio! Che rabbia le veniva se poi si ricordava che era stato tutto un suo piano.

-sei sempre a lamentarti!- rise Ayame.

-sì! Almeno quel cavolo di Master si degnasse di chiamarmi qualche volta durante queste ore, invece mai! Mai accidenti!-
Le altre scoppiarono a ridere.

-tu Sanguccia come stai?- scherzò ancora Ayame ricevendo una gomitata.

-meglio, non sono più così stanca e il mal di testa mi è passato-

-forza ragazzi tutti in piedi che cominciamo!- gracchiò la professoressa.
Kagome non poté trattenere un’imitazione della sua voce, facendo sì che le Dolls si tappassero la bocca per non scoppiare inevitabilmente a ridere.
La classe si riunì in gruppo per sapere che esercizio avrebbero dovuto svolgere, quando si alzarono dei mormorii.

-ehi  guarda chi c’è!- esclamò Sango.
Inuyasha si stava avvicinando sorridendo amabilmente.

-scusi l’interruzione, avrei bisogno di Kagome in ruolo di Doll per alcune cose, potrebbe lasciarmela?-

-per entrambe le ore?- domandò assottigliando gli occhi.

-almeno per un’ora dovrei averne bisogno e dato che è già un po’ tardi non so se Higurashi potrà fare fisica- spiegò cercando di essere convincente.

-mh, va bene d’accordo, per questa volta è libera Higurashi-

Il cuore della ragazza perse un battito dalla contentezza, avrebbe saltato quelle due odiatissime ore!!!
Tutta saltellante e trionfante andò verso Inuyasha e si diressero, sotto lo sguardo indispettito della prof pinguino, verso gli spogliatoi.

-sai potrei prenderci gusto a questi tuoi salvataggi- commentò una volta lontani da occhi indiscreti.

-già, ma solo se mi dai un bacio!- la prese in giro il mezzo demone.
La Doll strinse le sue spalle e, alzandosi sulle punte, baciò uno stupito Inuyasha.


-non credevo mi avresti mai portata qui- ammise Kikyo con un pizzico di contrarietà appoggiata ad una parete verde con la camicetta completamente slacciata.

-non è il momento di fare la schizzinosa, sai che se avessi avuto altre possibilità il bagno l’avrei scartato- rispose il Master guardandola ansimare mentre lavorava con le mai sul prosperoso seno.

-non mi sembra nemmeno che fosse l’unica, Inuyasha una volta si è chiuso in uno stanzino con...-

Alzò gli occhi prendendo parola :-d’accordo la prossima volta ti porto in uno di quelli e ti ammanetto anche, okay?-

-non ti ho detto che voglio essere ammanettata!- esclamò accigliata facendo sfuggire subito dopo un gemito che maledisse in tutte le lingue che conosceva.
Questa situazione le ricordava tanto quando per le vacanze di Natale si era concessa una scappatella con quel ragazzo di nome Hidetoshi.
Il posto ora non le piaceva molto, però finalmente poteva metterli a confronto e, ovviamente, il Master era molto, molto meglio.

-ma sembra che non ti vada mai bene niente! E comunque io non sono come Inuyasha che porto la mia ragazza in uno stanzino-

-non che il bagno dei maschi sia molto migliore-
Alla sua nuova protesta, Naraku scese con una mano sotto la gonna e dentro le mutandine.
L’azione ebbe l’effetto sperato e la mora cominciò a gemere sonoramente.
-sappi che non sono nemmeno la tua ragazza-

“Ma quanto cavolo parla oggi?!” pensò mentre stava perdendo la pazienza.
Sperava che farlo nel bagno della scuola fosse eccitante, insomma non doversi far scoprire, beffarsi degli altri che facevano lezione mentre tu avevi liquidato l’insegnante con una scusa stupida e, accidenti, in un posto dalle pareti così strette!
Gli elementi c’erano pressoché tutti per fare del buon e sano sesso! Invece no, a Kikyo non andava bene!
-e se io te lo chiedessi?- domandò con sguardo ambiguo.

-ti risponderei che potrei pensarci- disse con altrettanta malizia.
Ora poteva ritenersi soddisfatto e non solo per la risposta, ma anche perché sapeva che, da quel punto in poi,  di parola non ne avrebbe spiaccicata più nemmeno una, a parte quelle che si sarebbe aspettato.
La Doll trattenne un attimo il respiro, poi gemette ancora e questa volta più forte.


-ehi Ban!- esclamò una voce da dietro il ragazzo con la treccia.
Si fermò in mezzo al corridoio e voltò per vedere chi lo stesse chiamando, anche se conosceva già la risposta.

-ehi Miroku!- rispose facendo un cenno del capo e sorridendo.

Il moro si avvicinò fino a quando non gli fu davanti :-Dio quel tuo sorriso sexy mi fa così eccitare!- disse palpandogli il petto scolpito.

-per favore mi sembri mio fratello Jakotsu- commentò per nulla turbato dalle parole e dalle mani dell’amico.

-non dirmi che ti palpa anche?!- gridò indietreggiando e sgranando gli occhi.

-shh abbassa la voce!-

Miroku boccheggiò un attimo non sapendo che dire, poi riprese un mezzo contegno, si riavvicinò e cominciò a dargli qualche gomitata.
-no perché io e gli altri ci siamo chiesti qualche giorno fa se lui ti avesse mai molestato- spiegò con faccia ambigua. (ovvero da idiota ndBan)

L’altro spalancò gli occhioni blu in modo eccessivo e lo spinse via :-ma che cavolo andate a pensare?!-

-o... oddio Ban perché sei arrossito?-

-non sono arrossito!- ribatté voltandosi dall’altra parte.

-invece sì! Guarda che guance rosse che hai- insistette parandosi davanti.

-secondo me tu invece hai la febbre- disse appoggiandogli sulla fronte una mano :-eh si hai proprio la febbre!-

-non cambiare discorso!-

-e chi cambia discorso- sviò ancora con espressione noncurante e sorriso furbetto.
I due presero a camminare, in un modo o nell’altro era riuscito a tirarsi fuori da quell’imbarazzante discorso.
Arrivarono davanti alla loro stanza e il vice-presidente appoggiò una mano sulla maniglia :-bene, io sono arrivato. Devo vedere una cosa e poi torno in classe-

-d’accordo, io invece torno adesso a fare lezione-

-okay a dopo-

-a dopo- rispose al saluto e si avviò verso la propria classe, mentre l’altro apriva la porta.
Miroku, però, ricordatosi di una cosa, si fermò :-ah Ban-

-sì?- domandò voltandosi verso l’altro che lo stava guardando.

-non mi sembri più così stanco come questa mattina- disse con un sorrisetto divertito.

Il moro sorrise anch’esso :-non è la prima volta che vado a letto con Yura- e sparì dietro la porta.


-allora Inu che vogliamo fare?-

-perché continuare così non ti piace?-

Kagome sorrise lievemente mentre ancora le loro bocche erano vicinissime e una mano poggiava sulla candida guancia del compagno.
-non sei ancora soddisfatto?- rispose con un’altra domanda alquanto divertita.

-di te? Mai!-

Il suo cuore cominciò a galoppare più velocemente.
Amava tremendamente quando le diceva quelle parole dolci che ultimamente le dedicava così numerose.
Mise i palmi delle mani sul banco sopra al quale era seduta, mentre lui la guardava dolcemente dalla sedia.
Kagome era sempre talmente bella da mozzargli il fiato.
Cosa le avrebbe fatto in quel momento...!
Lo sguardo in quel momento così provocante gli fece perdere la ragione
Si alzò, le circondò i fianchi e l’attirò a sé, impossessandosi ancora delle sue dolci labbra.
Si baciarono con passione, in un intreccio di lingue e sentimento, mentre ognuno chiedeva sempre più.
Erano coinvolti entrambi, non era un gioco quello, erano caduti insieme in un mondo solo loro dove regnavano sovrani parole non dette e sentimenti nascosti.
Non volevano staccarsi, non volevano lasciarsi, l’unica cosa che ora volevano era stare vicini, uniti.


-Sango! Sango come stai?!- esclamò una voce preoccupata entrando nell’infermeria.
La bruna si voltò e trovò Kaname e Rin con una faccia preoccupatissima.
Abbassò il libro sul grembo e sorrise.

-tranquille, va tutto bene ora-

-ma cosa è successo?- domandò questa volta quella dagli occhi blu, dopo che si erano sedute.

-è da qualche giorno che non sto molto bene e oggi avevo già un po’ di mal di pancia e mal di testa...-

-perché cavolo allora hai fatto ginnastica?!- saltò su Rin senza poter contenere lo spavento che aveva preso quando Ayame le aveva detto cosa era accaduto.

-lo sai che Sango non può rinunciare a queste lezioni- le ricordò l’altra ridendo insieme alla diretta interessata.

-Sango cosa è successo?!- gridò Miroku spalancando la porta preoccupatissimo e seguito da Sesshomaru.

-nulla di grave amore, tranquillo- sorrise radiosa :-ora è tutto a posto-

-sei sicura?- chiese ancora preoccupato :-se vuoi posso andarti a prendere qualcosa da mangiare oppure...-

-davvero non devi preoccuparti, Ayame sta già arrivando con la merenda-

Sesshomaru appoggiò le mani sulle spalle di Rin, poiché aveva notato che era stata piuttosto in pensiero.
Lei alzò il suo candido viso e gli sorrise.
Fece lo stesso.
Meno male che c’era Sesshomaru, sempre pronto a confortarla.

Kaname se ne stava in disparte guardando la scena dolce e divertente allo stesso tempo... dolce... una profonda tristezza le attanagliò il cuore, facendole abbassare lo sguardo.
Dov’era Bankotsu in quel momento?
Perché non era anche lui lì con lei?
Evitò di rispondersi, la verità le avrebbe fatto troppo male e l’avrebbe sempre più convinta che il Master le piaceva.

D’altro canto, Sango tranquillizzava Miroku che per lei avrebbe fatto i salti mortali!
Dirgli che andava tutto benissimo era la cosa migliore.
Già, peccato non fosse così.


In quell’ultima ora del giovedì la classe di Kagura era senza insegnante e i ragazzi si erano messi a far baldoria, tutti tranne lei.
Lei se ne stava seduta al suo banco con le braccia appoggiate su di esso e il viso basso.
E a cosa o, meglio, chi pensava? A Sesshomaru, era sempre lui la risposta a gran parte dei suoi problemi.
Più volte le avevano consigliato di metterci una pietra sopra, ma non si era mai arresa, forse per cocciutaggine o forse per amore, la risposta non la sapeva, quel che certo era che se non aveva mai mollato prima, perché farlo ora?

-pensi ancora a lui?-
La Yasha alzò il volto dagli occhi malinconici, sapendo già chi si sarebbe trovata di fronte.

-sì- rispose con voce da bambina.
Il suo interlocutore prese una sedia e si sedette davanti al banco col suo sorriso caldo e incoraggiante che da sempre le rivolgeva.
-io non so più cosa devo fare Juuroumaru. È dall’altro giorno che non lo vedo, sono certa che mi sta evitando- spiegò al giovane dai lunghi capelli dal riflesso lilla.
Tornò con la bocca nascosta dietro le braccia e lo sguardo fuori dalla finestra, sempre più triste.

-a Sesshomaru piace farsi desiderare, non corre dietro alle donne, come farebbero più facilmente gli altri. Ti sei scelta proprio quello giusto eh- scherzò mostrando la bellezza delle sue intense iridi indaco.

Di tutta risposta Kagura assunse un’espressione imbronciata :-non l’ho scelto, me ne sono innamorata-

-che è più o meno la stessa cosa-

-no! Non è vero!-

Lui rise di gusto :-va bene mia cara, va bene-

-uffa perché mi prendi sempre in giro Juurou?-

-perché è divertente e perché sono l’unico maschio che può senza che tu gli spacchi la faccia, nemmeno il grande Sesshomaru rimarrebbe immune-
Anche lei prese a ridere, poi però entrambi si ricomposero.

-cosa credi che debba fare?-

-trovarlo-

-ma come faccio se non si fa trovare e nemmeno Yura riesce a fargli spiccicare parola?!-

Juuroumaru le fece l’occhiolino :-ho la soluzione che fa al caso tuo-


Gli studenti si riversarono uno dopo l’altro nel giardino della scuola, stanchi ma felici di poter tornarsene a casa.
-finalmente un’altra terribile giornata è giunta al termine- commentò un esausto Miroku.

-e un’altra giornata passata a sfuggire a Kagura-

-una passata a divertirsi nei bagni- continuò Naraku stanco come gli altri, ma comunque con un sorriso compiaciuto.

-e una a dormire sui banchi- disse questa volta Koga.

-dai ragazzi non è stata una mattinata così male!- esortò raggiante Inuyasha.

-parla per te!- affermò burbero Bankotsu :-una notte passata in bianco e ora sto per cadere dal sonno!- (della serie: a pranzo un panino al volo e adesso non ci vedo più dalla fame!)

-e meno male che ti eri ripreso!- scoppiò a ridere Miroku facendo borbottare all’altro qualcosa di incomprensibile.

-ma... le Dolls?- chiese Naraku.

-non ne ho idea- tagliò corto il presidente :-Inuyasha è arrivato il nostro autista, muoviamoci-

-ehi Masters eccoci!- esclamò Ayame.
I sei si girarono e sgranarono gli occhi: le ragazze, l’una accanto all’altra, li stavano raggiungendo.
Tutte stupende e a modo loro perfette, con i capelli danzanti, gli occhi solari e il sorriso incantevole.
Le osservavano con la bava alla bocca, incapaci di dire o fare nulla.

-ragazzi un po’ di contegno prego- roteò gli occhi il demone.

-tu sei pazzo Sessho- disse semplicemente Miroku senza distaccare lo sguardo.

Non lo stette nemmeno a sentire e prese il fratellastro per un braccio :-dai andiamocene-

-ma dai aspetta che arrivino!- protestò.

-se Kagura mi vede sono fritto- gli mormorò all’orecchio.
Ma era ormai troppo tardi.

-scusate se vi abbiamo fatto aspettare- disse Kagome con sorriso ammaliante.

-ma no tranquilla...- rispose completamente perso il Master.

-ragazze scusateci ma noi siamo di fretta, ci vediamo domani a scuola- spiegò Sesshomaru defilandosi con l’altro che salutò frettolosamente la mora.

-tanto lo verrà presto a scoprire ed è meglio che lo sappia da te, che da qualcun altro- lo punzecchiò mentre sedevano in macchina.

-finché non ho la situazione sotto controllo, è inutile fare qualcosa-


Angolino:
se penso che un anno e pochi giorni fa pubblicai la mia primissima ff “Doll” un po’ mi viene da piangere... è passato già un anno ed è stato un anno stupendo e pieno di soddisfazioni per me, un anno in cui sono cresciuta, cresciuta anche nello scrivere. Sono grata a tutti quanti per gli appoggi che mi avete dato!


Grazie a quelle 29 persone che hanno aggiunto Doll tra le preferite:

AgehaChan
ale_chan88
ANNA_ROXY_3
aurosessho
BabyAngel94
florachan
Hisu_Soledad
icetta_tigrotta8
Jiada95
kAgOmE_InNamOraTa 96
Kihan
Knife
lamoon
lillixsana
Michiyo_Asuka
MikoKagome96
piccolakate
ReikoeKeiko
rossanadaipensaciunpotu
serin88
shari19
SpitFireScar
Streghetta_Eris95
Superkirby
The White Lotus23
valuzza92
visbs88
ylex98
_Cate

Grazie a quelle delle seguite che sono 54:

AceMoon
angelseyes81
animalcrossing94
ANNA_ROXY_3
aquizziana
arianna31
Crisan
DaMnEdQuEeN
Desyree92
Didyme
DivinaKagome
Dolce Kagghy
EffyLover
Elfosnape
Elly 11
Fantasy_Mary88
Fe
Hanyou
Harte
hina
Hisu_Soledad
inukag4ever
Ishimaru
iwill_be
Kade
kaggy95
kik_ketta
kiss88
lalex
lamoon
LaNana
LarcheeX
laretta
Lenita
Lilith9
lillixsana
lolle23
marychan89
Michiyo_Asuka
milan010
queen of demon
rossanadaipensaciunpotu
sara1996
sara_sessho
Scorpioncina
sHe_
shiroganegirl
Sorrow_Writer
Streghetta_Eris95
swety love
The White Lotus23
yuki san
__gIuLiNa__
__sakura__

Infine grazie alle 10 delle ricordate:

Akkattappara
ANNA_ROXY_3
daffyna
Eynys
florachan
Kagome96
lil_aluz
nefertade
ran ugajin92
Streghetta_Eris95

Ma ovviamente anche quelle persone che mi hanno aggiunta tra gli autori preferiti!
Spero che continuerete a seguirmi ma soprattutto che non vi stia annoiando. I consigli sono sempre ben accetti u.u
Bene, non mi resta che sperare che questo terribile 37° capitolo vi sia piaciuto (cosa difficile) e salutarvi!
A prestoooo <3
Baci

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Capitolo 38
*** Dolls e Masters ma che combinate?! ***


Bambola 33 Salve bella gente! Sono tornata :D (noooooooooo ndtutti  bah sempre la stessa storia -.- ndH) avevo promesso di aggiornare prima, ma ho avuto qualche problema ai polsi e sono stata “tristemente” bloccata.
Premetto che non sarà un capitolo molto divertente, purtroppo le cose cominciano a mettersi male u.u ma preferisco non dire nient’altro, buona lettura!



38. Dolls e Masters ma che combinate?!



-fatemi indovinare: siete depresse perché ieri i vostri Masters vi hanno avute poco in nota-
Kikyo era in piedi a braccia incrociate che guardava le sue compagne di classe sedute al loro posto con l’espressione affranta.
Sospirarono, per la decima volta da quando avevano messo piede a scuola, quella maledetta scuola che le aveva incastrate, fisicamente e sentimentalmente, purtroppo.

-siamo così trasparenti?- domandò Kaname accennando un sorriso che tradiva una certa tristezza.

-lasciamelo dire, mia cara, Ban ha colpito-

-figuriamoci, quello stupido? Impossibile!- rispose convinta alzando orgogliosa il viso e spostandolo da una parte.

-ammettilo che da quando siamo andati in montagna, nella sua villa, ti ha rubato il cuore-

Deglutì amaro. Kikyo aveva ragione, sfortunatamente! Non era più stata la stessa da quando erano partiti. Ma per quanto fosse convinta che entrambi erano cambiati, a voltare pagina era stata molto più lei, Bankotsu rimaneva distante, irraggiungibile.
E odiava sentirsi così scoperta.
Doveva ricostruire quel muro impenetrabile che aveva eretto e che il ragazzo stava sgretolando, o sarebbero stati dolori.
-il giorno in cui mi innamorerò di lui sarà quello in cui gli asini voleranno, e sta pur certa che Bankotsu non volerà mai!-
La mora rise alla similitudine che l’amica aveva fatto sul moro.
Kaname orgogliosa e cocciuta la divertiva troppo!

-io non capisco...- mormorò la piccola Rin con lo sguardo basso e davvero tristissimo :-ieri, ma anche l’altro ieri, stava andando tutto meravigliosamente, mi ha perfino sorriso! E all’uscita da scuola se ne è corso via con Inu... mi ha solo fatto un cenno! Io non capisco perché faccia così...-

-io non sono molto brava in problemi amorosi, Rin- cominciò Kikyo sedendosi sul suo banco :-ma, credimi, parlarne è sempre la cosa migliore da fare-
“e dovrei farlo anche io...” pensò tra sé, ricordando quello che aveva fatto con Hidetoshi.
No, non era stata corretta nei confronti di Naraku, ma che ne sapeva se anche lui, da quando erano diventati amanti, era andato con qualcuna?

-sì hai ragione... ma Sesshomaru è un ragazzo così difficile- era sempre la solita storia, infondo.

-devi importi Rin! C’è poco da fare!-

-o... okay, ci proverò- rispose poco sicura.

-ehi Doll!- richiamò l’attenzione una voce sulla soglia della classe.

-ma guarda chi si vede- borbottò mentre Bankotsu si avvicinava.

-oggi cominciano le lezioni di recupero, ti aspetto a casa mia, ecco l’indirizzo indirizzo- spiegò porgendole un pezzo di carta.

Kaname lo osservò sbattendo le palpebre più volte, finché non alzò lo sguardo :-a casa tua?-

-certo, cosa credevi, che saremmo rimasti a scuola?- chiese emettendo un risolino divertito, ma maledettamente affascinante.
Si morse un labbro per l’effetto che aveva su di lei e assunse un’espressione torva.
-beh a oggi-

-non vedo l’ora- disse tra sé e sé.

-ciao ragazze-
Gliel’avrebbe fatta vedere a quel pallone gonfiato, si disse mentre ad essere gonfiate erano le sue guance.


Kagome uscì dalla propria per classe per dirigersi nell’ufficio del preside.
Poco prima una bidella era venuta in classe e le aveva comunicato che lui stesso doveva dirle una cosa importante.
Forse voleva darle un’altra strigliata in merito a quando era entrato nello spogliatoio maschile... ancora arrossiva a quel ricordo!
E questa volta non ci sarebbe stato il Master a salvarla, avrebbe dovuto cavarsela con le sue stesse forze.
Rabbrividì, prima non era mai stata sgridata dal capo della scuola... era sempre stata una studentessa eccellente e ora... era così caduta in basso!
Tremante, aprì la porta e la richiuse, trovandosi sola con quell’uomo che ora la spaventava più di qualunque altro.

-ah Higurashi, buongiorno. Si sieda pure- disse con un lieve sorriso.
Dovette lottare con tutte le sue forze per non muoversi a scatti sembrando una poco normale.

-mi hanno detto che doveva parlarmi di qualcosa-

-esattamente. È in questo periodo che cominciano i corsi di recupero per gli studenti che hanno problemi a scuola e i recuperi avvengono in modo del tutto diverso qui al Royama. Prendiamo gli studenti migliori e li affibbiamo a questi ragazzi come tutor, così che, quando dovranno sostenere l’esame, abbiano davvero recuperato. Tu Higurashi sei stata assegnata a Juuroumaru Tsuami-
La mora sgranò gli occhi.
Sapeva questo progetto dei tutor, ma era rimasta stupita dallo scoprire che ora era diventata una di loro.

-quindi io ora sarei la tutor di questo ragazzo?-

-proprio così. Fa la 5^G e deve recuperare storia, anche se lei ora è in 3^ non avrà particolari problemi ad aiutarlo. Comincerete domani-

-ma ha due anni in più di me!- protestò.

-Higurashi questo sarà il suo compito per due settimane nei giorni che preferite, non discuta oltre!-

Richiuse la porta dietro di sé e abbassò lo sguardo confusa.
Alla fine si era dovuta arrendere, non poteva sottrarsi ai suoi ordini... cavoli che brutta situazione.

-ehi tutto bene?-
La Doll alzò la testa di scatto, persa com’era nei suoi pensieri quella voce le aveva fatto prendere uno spavento!
Si voltò alla sua destra e vide un ragazzo che la osservava con un’espressione come per dire “ma questa qua è pazza?!”.

-sì... sì più o meno-

-hai una faccia- scherzò cercando di alleggerire l’atmosfera.
Kagome si avvicinò a lui che era appoggiato ad una finestra e lì poté osservarlo meglio.
Quei capelli lunghi che inizialmente le erano sembrati così simili a quelli di Inuyasha, ora notava che assomigliavano più a quelli del fratello: lisci e setosi.
Non avevano nemmeno il bianco dei bucaneve, ma un delicato riflesso lilla come quello delle campanule.

-è che sono appena stata dal preside- cominciò appoggiandosi anch’essa, tirando poi un lungo sospiro.

-non c’eri mai stata?- chiese stranito.

-beh sì, una volta, ma mi fa uno strano effetto...-

-ahh sei una di quelle studentesse eccellenti a scuola che mai e poi mai penserebbero di ritrovarsi nel suo ufficio e che, magari, è anche il suo peggior incubo?-

-non esageriamo ora!- esclamò ridendo :-va bene ammetto che c’eri quasi! Ma quasi!-

Anche Juuroumaru rise, poi chiese :-come mai eri da lui?-

-indovina un po’: mi ha fatta diventare una tutor!- esclamò con falsa gioia.

-ma dai davvero? Scusami non mi sono ancora presentato, io sono Juuroumaru Tsuami-
Kagome sgranò gli occhi e boccheggiò.
-tutto a posto? So che sei una Doll ma di nome...-

-pi... piacere- rispose avanzando una mano :-io sono Kagome Higurashi, tua tutor-

-tu sei la mia tutor?!-

-eh già... proprio così-
Entrambi non potevano credere chi avessero di fronte.

-beh... piacere- disse stringendole la mano :-è davvero una sorpresa...-

-anche per me. Scusami ora devo andare in classe, poi ci troveremo da qualche parte, okay? Ciao Juuroumaru- salutò passandogli oltre.

-ciao Kagome- salutò usando una voce traballante e osservando il suo lieve ancheggiare.
Kagura non le aveva detto che la Doll fosse così simpatica, per la verità gli aveva detto tutt’altro.
Ma infondo che gli importava? Aveva recitato bene, fin ora il piano stava funzionando e non gli restava che portarlo avanti.
Certo era simpatica e davvero molto carina, si sarebbe trovato bene.


Baciare con avidità le sue labbra, accarezzare la pelle olivastra, intrecciare le dita tra i capelli scuri scompigliandoli... nulla di ciò le bastava più, il suo corpo sentiva il bisogno di andare oltre.
Ironico se pensava che prima fosse tutto ciò che potesse desiderare.
Abbassò le mani per stringergli la maglia bianca dell’uniforme per poterla alzare.
La aiutò prontamente, facendole capire che provava lo stesso bisogno, ed essa finì ad un lato della stanza.
Si staccarono e guardarono ricchi di passione.
Le iridi rosa acceso lo eccitavano così tanto che, prendendola per il capo, la fece riavvicinare, ma non riuscì ad assaporarle le labbra, perché lei appoggiò le mani sul petto caldo per fermarlo.

-hai chiuso la porta?- infondo erano entrati frettolosamente mentre si baciavano ed era più che possibile che non l’avesse fatto. Non voleva assolutamente che qualcuno vedesse lei sopra di lui sulla poltrona del presidente.

-chiudo sempre la porta Yura- rispose uno scocciato Bankotsu per poi avvicinarsi, ma di nuovo non glielo permise :-che c’è ora?!-
Stava davvero perdendo la pazienza, se Yura gliel’avesse impedito ancora una volta non avrebbe più risposto delle sue azioni.

-sei sicuro? Ban non voglio che ci vedano-

-nemmeno io lo voglio ed è per questo che ho chiuso a chiave quella dannata porta!-

Sorrise compiaciuta circondandogli le spalle e si strinse a lui -e allora vieni qui-

-non aspettavo altro!- e ricominciarono a baciarsi con impeto.
E coi baci ricominciarono anche le carezze che, ben presto, divennero più audaci.
L’atmosfera si stava surriscaldando e i due ragazzi con essa, incapaci di fermarsi o di pensare. Sapevano che una volta che cominciavano, difficilmente sarebbero riusciti a smettere.
Era un’attrazione più forte di loro che li portava a finire sempre in situazioni come quelle, situazioni che erano già successe un milione di volte, ma che ognuna di esse sembrava la prima.
Il Master insinuò una mano sotto la gonna e le abbassò le mutandine.
Aprì un occhio per godersi quello spettacolo di lei che alzava le gambe per liberarsene.
S’infiammò e le strinse i fianchi con forza, facendole quasi male, con uno scatto si mise in piedi e la portò sul tavolo. Non le diede neanche il tempo di fare qualcosa che le prese i polsi e l’immobilizzò sul legno, pressando i loro corpi l’uno sopra all’altro.
Possibile che di Yura non riuscisse proprio a fare a meno? Sentiva sempre l’irrefrenabile impulso di possederla; per il suo corpo era come una droga, ne aveva bisogno sempre più e costantemente.
Non poteva scordare quella magnifica serata passata a casa sua dopo le vacanze di Natale, accidenti come si erano divertiti.
Appena era entrato in casa della ragazza si erano praticamente saltati addosso e, se non avessero avuto un pizzico di razionalità che li aveva portati in camera da letto a gustarsi meglio il ritrovo, si sarebbero dati da fare direttamente nell’ingresso.
E meno male che i genitori erano ancora in vacanza e la sorella pure! Incredibilmente durante il rapporto si erano pure sussurrati delle parole dolci, cosa che non accadeva spesso. Di solito erano il secondo piatto che gustavano.
Yura spostò il viso da una parte, lasciandogli baciare il collo morbido mentre le palpava un seno da sopra la camicetta.
Con sensualità la mano di Bankotsu strisciò fino alla sua intimità per stuzzicarla.
La ragazza gemette spostando il capo all’indietro mentre lui continuava quella dolce e piccante tortura. Non attese molto ed entrò con due dita, facendola sussultare.
Si attaccò al collo del compagno, che nel frattempo era ritornato dritto, ed emise lunghi e soffusi gemiti di piacere.

-se lo sapesse Sesshomaru... non sarebbe molto contento-
Lui sorrise pensando che l’amico imbufalito l’avrebbe preso a calci e messo ai lavori forzati per come minimo un mese, dicendogli che non era assolutamente adatto a fare il presidente.
Ma tanto non l’avrebbe mai scoperto, oltretutto con e per Yura aveva fatto di peggio.
-Ban non so se me la sento...-
Di colpo non la toccò più e la guardò con un sopracciglio alzato.
-beh sì... Sessho è nostro amico e mio compagno di classe, lo stiamo per fare qua sul tavolo e probabilmente continueremo sulla sua sedia. È una persona a noi così vicina che mi sento in imbarazzo- spiegò con le gote un po’ arrossate e gli occhi da una parte.

-e ti preoccupi di questo? Dai non lo verrà a scoprire nessuno- cercò di convincerla.
Sapeva che non sarebbero bastati quei motivi per impedire al ragazzo di fare sesso e, proprio per questo, doveva giocare quella carta.

Alzò gli occhi, ora maliziosi, puntandoli nei blu.
-però se io non mi sentissi imbarazzata potremmo godere entrambi molto di più-
Lui parve pensarci perché assunse un’espressione pensierosa. Yura incrociò le dita mentalmente nella speranza di avercela fatta.

-d’accordo- disse infine, sollevandola :-ma ad una condizione- lo guardò perplessa. Si avvicinò al suo orecchio per sussurrarle qualcosa di sicuramente poco casto, datò che ella sgranò gli occhi.

-ma questa è un’ingiustizia bella e buona!- protestò prontamente.

-e perché? Infondo quella che si divertirà maggiormente sarai tu-

“non ha tutti i torti”
-okay Ban, ci sto!-


Era l’intervallo.
Ayame, Kikyo e Sango parlavano tra loro in corridoio.
-uff sono così stanca, non ho proprio voglia di andare ad allenamento oggi- si lamentò quest’ultima stiracchiandosi, attirando così l’attenzione della parte maschile.

-ehi ragazza contieniti o Miro si incazzerà non poco- fece l’occhiolino Ayame.

-se sapesse quello che abbiamo combinato io e Sango in montagna in quel pomeriggio libero, non ne rimarrebbe affatto contento!- esclamò Kikyo pavoneggiandosi.

-eh già...- rise nervosamente la bruna.
Probabilmente quel dannato pomeriggio aveva commesso la stupidaggine più grande della sua vita.
E, quel che peggio, non l’aveva mai rivelato a Miroku.
Tra loro dalla dichiarazione era filato tutto così liscio ed era stato tutto così perfetto, che aveva avuto paura che dicendoglielo il loro rapporto si sarebbe rovinato. E non voleva! Amava quel ragazzo e, proprio per questo motivo, se l’era tenuto dentro.
Ma era stato difficile, molto difficile.

-non me la raccontate giusta... che avete combinato??- domandò sospettosa la Doll.

-indovina un po’: mi sono divertita nei bagni con uno di loro!-

-tu hai fatto che?!?!?- urlò sconvolta.

-abbassa la voce!- esclamarono in coro le altre.

Deglutì pesantemente. Non avrebbe mai creduto che la sua migliore amica si sarebbe spinta a tanto con uno sconosciuto pur di divertirsi :-e... e tu Sango che hai fatto?-

-beh io...- cominciò timorosa :-in realtà io non sono arrivata a tanto, però... io e lui ci siamo baciati-
Quella rivelazione la lasciò completamente spiazzata. Credeva che, dopo Kikyo, con l’altra sarebbe stato più semplice, e invece era stato perfino più sconvolgente.

-ma Sango la sera stessa vi siete messi insieme!- le fece notare, in realtà lo fece più a sé stessa.

-lo so Aya, lo so, e ti chiedo di non dirgli niente perché io amo Miroku e non voglio che tra noi finisca. Tante volte sono stata sul punto di rivelarglielo, ma non l’ho mai fatto, ed ora è troppo tardi. Quindi ti prego Aya-

La rossa rispose prontamente, non aveva dubbi :-tranquilla Sango, questa cosa resterà tra noi, nessun Master, né nessun altro lo verrà a sapere, puoi fidarti di me!- finì con una mano sul cuore, in segno di giuramento.

-ti ringrazio!- esclamò abbracciandola.
Infondo per le amiche cosa non si faceva?
La campanella suonò in quel momento e le Dolls si salutarono e divisero.
Nessuna avrebbe mai immaginato che, qualcuno, dalle scale accanto, aveva sentito l’intero discorso di nascosto.
Questo qualcuno era un ragazzo di diciott’anni, dalla corporatura massiccia e corti capelli neri.
Goryoumaru sorrise :-le ragazze avevano ragione: le Dolls non sono gli angeli che vogliono far credere-


Bankotsu uscì dal bagno con solo dei pantaloni grigi a cavallo basso indosso, mentre un asciugamano gli circondava le spalle sotto alla treccia appena fatta; era appena uscito dalla doccia e ora era tutto lindo e profumato.
Camera sua era spaziosa e molto luminosa, dalle pareti bianche e pavimento in marmo anch’esso bianco con striature sottili grigie.
Davanti al letto matrimoniale azzurro c’era un tappeto a forma di ovale blu scuro.
Per il resto in giro c’erano poltrone di forme strane, televisore al plasma, scaffali di videogiochi, CD e DVD e altri oggetti elettronici e decorativi.
Si portò davanti ad uno specchio rettangolare che lo rifletteva fino al busto, e si osservò.
Se Yura, o qualsiasi altra ragazza, ora lo avesse visto così, non avrebbe esitato a saltargli addosso.
Un sorrisetto ironico gli increspò il volto: tutte tranne Kaname, lei non l’avrebbe fatto o perché davvero non era interessata a lui, o, molto più probabilmente (e non era per vantarsi), perché enormemente orgogliosa.
Si sistemò un poco i ciuffi sulla fronte, poi prese una boccetta di profumo e se lo spruzzò sul collo, ma poco! Non voleva fare come suo fratello che era capace di finirne una nel giro di 7 giorni!
Sospirò al pensiero di Jakotsu.
Casualmente, lo sguardo gli cadde sull’orologio digitale che aveva sul comodino accanto al letto e gli occhi si spalancarono di colpo!
Erano le 15 e mezza passate! Kaname era sì in ritardo, ma ciò voleva anche dire che sarebbe arrivata da un momento all’altro e lui doveva finire di prepararsi! Non che dovesse ancora fare chissà che cosa, ma la maglietta che voleva mettere si era volatilizzata!
Din Don!
Accidenti ecco il campanello di casa che suonava! Senza pensarci oltre, uscì dalla stanza e si precipitò giù.
-ohh ma c’è la fidanzatina di Banky!- sentì esclamare dal fratello.
Un terribile presentimento gli invase la mente! No, Jakotsu non avrebbe osato...
Vide un tornado tagliargli la strada e correre giù per le scale.
-Jakotsu non osare!!!- tuonò prendendo a saltare i gradini a 3 a 3.
No, no, no e ancora no! L’altro stava per finire l’ultima rampa! Non poteva permetterglielo!
Con un salto da spaccarsi tutte le ossa, Bankotsu atterrò su di lui, facendolo cadere rovinosamente a terra.

-ehi ma ti sembra il modo?!- protestò schiacciato dal suo peso.

-che volevi fare checca?!-

-non chiamarmi checca play boy! Alzati subito mi stai facendo male!-

-impossibile dato che non hai petto- sogghignò cosciente di aver toccato un tasto dolente.

-e invece mi stai facendo un male boia! Dai togliti treccione!-

-cosa hai detto?!?!?!- urlò imbufalito.

-trec...- Jakotsu non finì mai la frase perché un “ehm” accompagnato da un colpo di tosse, fece alzare lo sguardo di entrambi.
Kaname, che era stata aperta alla fine dal maggiordomo, li guardava con uno sguardo indecifrabile e con le gote leggermente arrossate.
Quella posizione (il Master sull’altro, oltretutto senza maglietta), era davvero molto ambigua e imbarazzante; per fortuna che era Jakotsu quello gay!


Angolino:
beh da dove cominciare? xD casini su casini, ecco cos’è sto capitolo! Bankotsu che se la fa con Yura, mentre Kaname è bella che cotta per lui; Kikyo che dovrebbe dire la verità a Naraku ma non lo fa; Sango che, birichina, abbiamo, o meglio avete, scoperto che cosa ha combinato e ha oramai deciso di non dire la verità a Miroku, ma, sfiga (me) vuole che Goryoumaru si sia rivelato per quello che è e abbia ascoltato tutta la conversazione, mi sa tanto che Naraku e Miroku non rimarranno al buio ancora per molto, chiamatelo presentimento xD
Poi c’è la povera Rin alle prese coi suoi problemi di cuore... mi fa così pena ): e Kagome, infine! Ahia Juuroumaru sarà il suo tutelato e qual cosina mi dice che abbia chiesto di esserlo al preside per far piacere al nostro simpaticissimo trio ^^ (Yura ti uccido! è.é ndH con un forcone tra le mani)

Ringrazio moltissimo ChibiRoby, CrazyV  e  Kagome_  che hanno aggiunto la mia ff alle seguite! :D
E anche sta volta ho finito, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi saluto, al prossimo aggiornamento (:
Bacioni

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Capitolo 39
*** Scoprirti ***


Bambola 34 Ciao a tutti! Qualsiasi cosa vogliate fare, non fatela! Ho qui con me un carretto pieno di scuse e di spiegazioni per cui non ho potuto aggiornare prima, ma meglio che spieghi dopo. Dunque, eravamo rimasti a una Kaname che andava a casa di un Bankotsu mezzo nudo intento in atteggiamenti ambigui col fratello, beh ecco il seguito (: buona lettura!


39. Scoprirti



Gli occhi di Bankotsu sembravano due pesce palla gonfi e pronti a scoppiare tanto li aveva sgranati.
In vita sua, non gli era mai capitato di fare una figura con suo fratello e una ragazza come quella che ora gli stava accadendo.
In un attimo fu in piedi :-Kaname non è come pensi!-

-ah davvero?- domandò con sorriso malizioso, aveva voglia di punzecchiarlo un po’; rosso come un pomodoro Bankotsu era uno spettacolo!

-lo sai benissimo che mi piacciono le donne-
Chissà perché, ma quella frase le diede un senso di malessere, ma si impose di non darlo a vedere.

-beh ora non si direbbe...-

-dovresti vedere come si dà da fare quando siamo soli in casa!- montò su Jakotsu scoppiando a ridere, contagiando anche la Doll.

-vattene deficiente prima che ti castri!-

-e che mi importa? Tanto sei sempre tu a...-

Kaname spalancò gli occhi blu intenso mettendosi una mano davanti alla bocca, mentre le guance le si imporporavano.
D’altro canto, però, il moro era diventato paonazzo :-fuori da questa casa!- e, tirandogli i capelli, lo spedì in giardino con un calcio nel fondoschiena, chiudendo subito dopo la porta.
-santo cielo quant’è insopportabile!- disse irritato andando nel salotto a destra della porta e buttandosi sul divano, indossando una maglietta che aveva trovato lì.
Appoggiò i piedi sul tavolino basso rettangolare in vetro e accese la tv per sbollire un po’ la rabbia e la fonte primaria che gliela faceva provare: l’imbarazzo.
Sì, perché Jakotsu l’aveva messo in ridicolo, in ridicolo davanti a quella ragazza così speciale per lui e che già abbastanza lo prendeva in giro. Per colpa sua l’avrebbe sfottuto a vita!

-Ban c’è tuo fratello che sbatte i pugni contro la porta e chiede di entrare- gli fece sapere pacatamente Kaname ancora all’ingresso. Sentiva benissimo il nervosismo di lui, conoscendo il suo spropositato ego, era sicuramente arrabbiato col fratello. Eppure qualcosa le diceva di continuare...

-dì che se ne vada a fare un giro, non me ne frega niente-

-non dire “non me ne frega”, non è educato- lo rimbeccò, continuando ad usare un tono calmo.

-non m’importa- calcò bene le parole, mentre sulla fronte era comparso un tic nervoso.

-e non mettere i piedi sul tavolo-

No, questo era troppo! :-senti Kaname se sei venuta qua per farmi la paternale, sappi che te ne puoi anche andare!- il suo sguardo era minaccioso e sentiva che la frustrazione stava crescendo impetuosa.

Lei si avvicinò e sedette accanto :-vedo che hai tolto i piedi- il moro spostò lo sguardo su di essi e notò che, incoscientemente, li aveva effettivamente rimessi sul tappeto.
Si lasciò cadere all’indietro pesantemente portando le mani a coprire il viso che, ora, tradiva un sorriso :-ti prego smettila-

-non mi sembra che tu abbia mai ascoltato i miei “ti prego”-

Accidenti... aveva ragione, ma chi è che se lo sarebbe aspettato che un giorno si sarebbero ritrovati in quella situazione?!
-sbaglio, o stai tentando di vendicarti?-

-può darsi, ma ora il modo migliore è sederci su questo tappeto e iniziare con una materia che ti piace tanto-
“ma perché?!” pensò lui
-la matematica!- e gli stampò il quaderno sulla faccia.


Kagome era seduta sul letto in quella camera piena di medaglie, trofei e poster di pallavoliste e, giustamente, pallavolisti.
Guardava il soffitto pensierosa, mentre nervosa si rigirava le mani madide di sudore.
Ora sarebbe dovuta essere al cinema con Inuyasha... il suo amato Inuyasha.
A... Amato? Già... amato. Incredibile come in poco tempo fosse letteralmente caduta ai suoi piedi. Il cuore le batteva così forte in sua compagnia che pareva poteva scoppiarle, si sentiva nervosa ma eccitata allo stesso tempo, la sua vicinanza le faceva dire le prime cose che le passavano per la testa, così che quando le aveva chiesto se anche lei aveva una squadra di calcio preferita, aveva risposto “Roma”, per il banale motivo che in estate ci era stata in vacanza. Dio solo sapeva dove cavolo aveva la testa! Inutile dire la faccia del Master presentava due occhi strabuzzanti. Certo che avrebbe potuto rispondere qualcosa di romantico come “la mia squadra preferita è la stessa tua”, oppure “la mia squadra preferita è quella in cui giochi tu” chi se lo immaginava infatti che Inuyasha giocasse nella squadra di calcio della scuola? Come vice-capitano, oltretutto (chi fosse il capitano, era presto detto).
Eppure prima non era così, la lingua non si intrecciava, il suo cervello non andava in pappa e il cuore non faceva i tremila km all’ora.
Ma prima provava le stesse cose di adesso? No, semplicemente no, e fin qua ci era arrivata benissimo. Incredibile ma vero (e seriamente non l’avrebbe mai creduto che sarebbe successo), Kagome stava iniziando a pensare che si stesse innamorando di Inuyasha.
Il suono dello sciacquone del bagno la destò dai suoi pensieri. Fu come una terribile scarica elettrica che le pervase corpo ed anima. Tremante si alzò e, mentre quel suo cuore batteva sempre più forte, urlando, andò davanti al bagno.
Vide la maniglia della porta muoversi; deglutì con fatica un groppone che altrimenti l’avrebbe fatta soffocare.
Apparve Sango che la guardò indifferente, mentre richiudeva dietro di sé la porta.
-Sango... allora?- domandò sentendosi tutta rigida col cuore che galoppava ogni secondo di più.
Aprì la bocca, ma non riuscì a dire nulla, solo un suono si propagò nell’aria: un oggetto dalla forma di un termometro che cadeva a terra.
Una lacrima silenziosa scese sulla guancia pallida della ragazza.


Da quanto si era perso ad osservarla di nascosto? Di quella spiegazione ascoltava solo la sua voce di miele ormai, che gliene poteva fregare della matematica, con Kaname affianco?
Nulla, assolutamente nulla. Il viso bastava per ipnotizzarlo e impedirgli di distaccare gli occhi.
Quella pelle soffice era fatta per essere baciata, baciata da lui.
Si morse il labbro inferiore, imponendosi di restare fermo, non sarebbe stato bello vanificare tutti gli sforzi che la Doll stava facendo solo e unicamente per lui. Infondo era stato il preside a dirglielo, non sarebbe stata pagata per questo, e allora avrebbe dovuto stare attento.
Si voltò verso il quaderno dove Kaname gli stava facendo un esempio.
La mano bianca... dalle dita affusolate e curate. Avrebbe voluto toccarle, avrebbe voluto che fosse lei ad accarezzarlo, accarezzarlo con dolcezza per tanto tempo. *Forse lei sarebbe riuscita a dargli le carezze che da sua madre non aveva mai ricevuto.*
-hai capito tutto Ban?- domandò voltandosi per la prima volta a guardarlo, ma i suoi occhi erano rimasti fissi sul quaderno.
Osservava quei numeri, quei segni che ora non avevano il ben che minimo senso.
Non aveva bisogno di un tutor, le cose le aveva studiate, le sapeva bene, solo non aveva fatto abbastanza esercizio, troppo tempo passato a fare il Master e a divertirsi, divertirsi con Yura, in ogni momento della giorno.
Non aveva bisogno di studiare matematica.
Aveva bisogno della ragazza dagli occhi blu.
Quando si girò, la guardò penetrante e poté notare le gote arrossarsi.
-Bankotsu che c’è?- domandò fievole; la gola si era improvvisamente prosciugata.
Bastò un attimo per trovarsi in piedi sulle ginocchia, abbracciata dal ragazzo.
Tutto quello che pochi secondi il suo fisico aveva richiesto, ora ce l’aveva.
I loro corpi erano completamente aderiti l’uno all’altro, tanto la stringeva per la vita.
Il viso sulla spalla di lei teneva gli occhi chiusi assaporando il suo profumo dolce e avvolgente; la sensazione del seno morbido sul petto era troppo piacevole e sentiva che qualcosa, a sinistra, si era scaldato.

Le emozioni di Kaname erano confuse. Le braccia che la tenevano saldamente attaccata a lui, il profumo sensuale e intenso che l’inebriava e la sensazione dei loro corpi che quasi si fondevano, tutto ciò la confondeva. Ma ciò che la stupì di più, fu il notare che ogni fibra di sé era accesa e pronta a qualsiasi passo che Bankotsu avrebbe deciso di compiere. Era sbagliato, tutto sbagliato! Lei era lì per insegnargli, solo per quel motivo! Probabilmente fu proprio quello che l’aiutò a tenere le braccia lungo i fianchi.
Si, ma quanto sarebbe riuscita a resistergli? Resistere a quello che Bankotsu era e, soprattutto ora, al suo corpo.
Ebbe un fremito quando lo sentì abbandonare la sua spalla per guardarla in volto. Che avrebbe fatto?
Lentamente, vide le sue labbra avvicinarsi, un attimo solo e si ritrovò avvolta in un bacio.
Fu forse l’azione di Bankotsu di insinuare la lingua nella sua bocca, che la fece surriscaldare come mai.
Gli circondò il collo con le braccia e lo baciò con più audacia. Non le servì molto per prendere il controllo della situazione e finirono per terra l’una sopra all’altro.
Dal proprio canto, il Master non poteva che essere felice di questa “Kaname” così audace.
Continuarono a baciarsi e ad accarezzarsi con grande passione fino a quando...
-Bankotsu ora spiegami perché hai lasciato fuori tuo fratello!- esclamò una voce di rimprovero.
Kaname si staccò di colpo, rimanendo però su di lui, con il cuore che batteva a mille.
Alzò lo sguardo così come il moro ed entrambi sgranarono gli occhi: sulla soglia c’erano suo padre e Jakotsu che li guardavano allibiti quanto loro.


Il giorno dopo a scuola...
Sabato! Finalmente l’adorato sabato!!! Tutti gli studenti, seppur stanchi, facevano i salti di gioia nell’entrare a scuola. Tutti tranne Yura.
Dire che era preoccupata era una parola fin troppo piccola! Insomma chi non lo sarebbe stato nel sapere che il giorno prima a casa del suo amante non c’era lei ma un’altra stupida e insulsa ragazza!? E nonostante Bankotsu non lasciasse trasparire niente del rapporto con Kaname, la mora era certa che ci fosse qualcosa tra loro, se lo sentiva! Istinto femminile.
Come se non bastasse gli altri Masters sembravano sempre più lontani, intenti a pensare alle Dolls. Solo Sesshomaru sembrava ancora un po’ distaccato, ma questo solo perché si trovava in una situazione difficile... accidenti quello stupido! Come poteva far soffrire Kagura? Rin era quasi un’estranea, mentre la sua migliore amica... ahh insomma! Si conoscevano tutti da una vita lì! Era sempre andato tutto a gonfie vele finché... la ragazza si fermò nel corridoio e strinse pugni e denti. Finché quelle 6 non erano arrivate!
Si sentiva a pezzi... incapace di ragionare, si mise a correre verso un qualsiasi posto dove potesse stare sola, sola con i suoi pensieri, sola con lei stessa. Non voleva perdere i suoi amici e nemmeno lui!


Durante l’intervallo le ragazze erano tutte insieme occupate a chiacchierare, solo Sango mancava all’appello.
In quel momento stavano parlando del pomeriggio di Kaname passato a far “lezione” al Master, una lezione che si era rivelata un disastro.
-ragazze non potete immaginare che vergogna! Loro erano lì e io e Bankotsu...- si coprì il volto rosso con le mani.

-ti è andata proprio male Kana!- esclamò Ayame.

-dai sono cose che capitano, la prossima volta starete più attenti- la rassicurò Rin guardando male la rossa.

-non ci sarà nessuna prossima volta!- affermò sicura.

-ma come non ti è piaciuto sperimentare un Bankotsu alquanto focoso?- domandò maliziosa Kikyo.

-no, affatto! Ma cambiamo argomento, tu Kagghy ieri eri con Inuyasha?-

La ragazza presa in questione diventò dura come una statua.
Il pomeriggio prima non era certo andata in giro con Inuyasha, non si era divertita con lui... tutt’altro, era stato un pomeriggio triste e cupo, pieno di lacrime.
Sango le aveva solo chiesto di non dire assolutamente nulla a nessuno dei Master, aveva bisogno di tempo per riflettere, ma per informare le ragazze non le aveva detto nulla a riguardo... forse doveva, infondo erano molto unite e l’amica ora aveva un gran bisogno di aiuto, il più possibile.

-allora vuoi dirci che avete fatto?- chiese Ayame con malizia.

-ragazze venite tutte con me!- e, prendendo per mano Ayame e Rin, fece strada correndo fino alla sua classe.
Una volta entrare, la mora chiuse accuratamente la porta accertandosi che nessuno volesse origliare. Dopo di ché andò a sedersi in fondo.

-vuoi dirci cosa succede?- domandò Kikyo.

-sentite... non riguarda me e nemmeno Inuyasha...- prese un profondo respiro :-è per Sango-
Le Dolls rimasero un attimo perplesse da quella frase.

-raccontaci, cosa è successo?- la esortò Kaname.

-come sapete, per educazione fisica non si è sentita affatto bene e quando siamo andate a trovarla, ha detto invece che era tutto a posto, ma io avevo notato nel suo sguardo un certo turbamento! Per Sango non era normale! E infatti... infatti più tardi, lei mi ha rivelato di essere stata male negli ultimi giorni, mal di testa e giramenti continui... nausea...-

-no... non dirmi che...- lasciò in sospeso Rin mettendosi una mano davanti la bocca. Nessuna poteva credere a ciò che stava udendo.

Kagome fece un leggero cenno del capo per poi riprendere :-al pomeriggio sono andata a casa sua per parlarne e per fare un test...-

-e? Avanti Kagghy non puoi tenerci così sulle spine!- esclamò Ayame preoccupata.

-il test è risultato positivo-

-oh no!-

-no, no, no e no! Eppure Sango diceva che usavano sempre le giuste precauzioni...- disse Rin.

-magari si è rotto il preservativo- ipotizzò Kikyo.

-non saprei ragazze, è da circa un mese che risulta incinta, ciò vuol dire che...-

Kaname la interruppe capendo :-vuol dire che è successo quando eravamo in montagna! Sono quasi certa che la prima volta non avessero il preservativo-

-già, Inuyasha mi ha confidato che Miroku era andato da lei per parlare e di certo non si aspettava che accadesse- spiegò Kagome.

-accidenti che sfortuna...- mormorò tristemente la rossa.

-a parte la sfortuna, Sango ha già deciso cosa fare?- chiese Kikyo.

-no, oggi è rimasta a casa per pensare e per trovare il coraggio di dirlo ai suoi e, soprattutto, a Miroku-

-secondo voi come la prenderanno?-

-la sua famiglia è piuttosto aperta, non credo che si arrabbierà- disse Kagome.

-Miroku è poi un ragazzo gentile e disponibile, secondo me, a parte lo shock iniziale, non la prenderà troppo male, insomma non lascerà Sango...- continuò Rin.

-ricordati però che prima che arrivassimo noi i Masters erano dei gran farfalloni. Sono più che certa che Miroku è molto preso, ma ha pur sempre diciassette anni e il suo passato non lo aiuta molto...- prese parola Kaname.

-dici che farebbe meglio ad abortire?-

-non lo so Kikyo, questo devono deciderlo Sango, Miroku e le loro famiglie, infondo entrambi sono ancora minorenni-

-cavoli che gran pasticcio- disse Rin affranta.


Appena finita scuola.
Abi, Kagura e Goryoumaru stavano parlando tra loro.
-no! Non posso crederci! Quella santarellina di Sango che tradisce così Miroku?!- esclamò la prima sgranando degli occhi luminosi, le si poteva leggere la più grande felicità nelle pozze rossastre.

-frena Abi, non stavano ancora insieme quando è successo-

-Kagura ha ragione, però è accaduto lo stesso giorno in cui si sono fidanzati e Miroku non ne sa niente, non credo gli farà molto piacere quando lo saprà- disse il ragazzo con un sorriso ambiguo.

-fantastico! Miroku non potrà rimanere impassibile e si lasceranno! E lo stesso accadrà tra Naraku e Kikyo, che ultimamente sono così sdolcinati da sembrare fidanzatini- commentò Abi con disgusto.

-bravo Goryou hai scoperto queste cose in tempo, ancora qualche giorno e credo che si sarebbero messi insieme-

-cosa aspettiamo a dirglielo?- domandò eccitata.

-aspetta, ora sono insieme alle Dolls, a Miroku glielo diremo questa sera, mentre a Naraku lunedì, sicuramente preferirà trovarsi con Kikyo che venire con noi-

-perché dove si va sta sera?-

-ma come Abi non te lo ricordi più?!- Kagura sgranò i suoi grandi occhi rossi :-questa sera avevamo programmato di andare in discoteca! Noi tre e i Masters!-

-l’avevo completamente dimenticato! Sarà contenta Yura!- esclamò ridendo.

-ora non mi sembra molto felice però- la contestò Goryoumaru vedendo la ragazza camminare a grandi passi verso la macchina.

-meglio che andiamo, ciao Goryou e grazie!- salutò Kagura accompagnata da Abi.

La sera stessa, a casa di Kagura.
Abi e Yura erano da lei per finire di prepararsi per la serata in discoteca solo e soltanto con i Master! Inutile dire che Kagura era felicissima e Yura la vedeva come un’opportunità di riconquistare Bankotsu, sempre che lui fosse venuto (cosa di cui era quasi certa) e che gli fosse andato di finire in bellezza la serata, magari con quell’idea perversa che le aveva sussurrato.

-spero che sta sera potrò avere un’altra chance con Sesshomaru...- commentò Kagura mentre si metteva un po’ di rimmel.

-tesoro sei stupenda, nessuno potrà resisterti- la tranquillizzò Abi che, al suo fianco, si metteva invece la matita.
Rivolse uno sguardo a Yura che era seduta sul letto pieno di vestiti e guardava a terra.
-Yura che cos’hai? Non sei contenta delle novità di Goryoumaru?-

-sarei più contenta se qualcuno liquidasse definitivamente Kaname- rispose con rabbia nella voce.
A quel punto, fu Kagura ad avvicinarsi e inginocchiarsi davanti a lei.

-tu e Bankotsu state insieme da anni e vi conoscete a meraviglia, il vostro rapporto è sempre andato a gonfie vele, non pensi che serva qualcosa di più che una Doll apparsa solo qualche mese fa per rovinarvi?- la consolò cercando di usare un tono dolce.

-se la cosa ti preoccupa, parlane a lui, saprà certamente darti una risposta e dirti “mia amata Yura, tu sei l’unica donna per me!”- esclamò Abi imitando la voce e la faccia del moro, facendo scoppiare a ridere le altre.

-okay, gli parlerò, ma ad una condizione: che tu Kagu ti prenda Sessho questa sera- disse facendole l’occhiolino, al ché l’altra arrossì impercettibilmente.

-allora siamo d’accordo! Forza andiamo a divertirci!- esclamò Abi.



Angolino:
lo so, lo so, fate senza dirmelo che questo capitolo è orribile! Ora capite perché ci ho messo così tanto?! Va beh consideratelo come un capitolo di passaggio, il prossimo sarà ben più importante.
Tra le altre cose ho avuto e sto avendo un brutto periodo scolastico che mi sta facendo venire una crisi di nervi O.O e *rullo di tamburi* durante le vacanze ho avuto la varicella! Più sfortuna di così non si può avere -.-“
Il colmo è stato quando poco fa ho aperto la pagina di word e... word si è bloccato!! Tralascio tutte le imprecazioni che gli ho lanciato o rischio di finire dopo le vacanze estive (adorate vacanze **)
Passando ai ringraziamenti, invece:
grazie a Ivanoe  AgehaChan  SailorOfHeart  per aver aggiunto la ff alle seguite
grazie a _Cate  rossanadaipensaciunpotu  CrazyV  rafxsulfusxsempre  SailorOfHeart  sakura_chan_  DaMnEdQuEeN  per invece le preferite
grazie a Eynys  e  ylex98  per, infine, le ricordate
un grazie dal profondo del cuore a tutti :’) <3
E per finire ho una buona notizia^^ (almeno quella -.- ndVoi con in mano ancora delle mazze): il prossimo capitolo l’ho già iniziato e ho intenzione di postarlo all’inizio delle vacanze che quest’anno io sto bramando con grande desiderio xD
Spero ugualmente che questo cap vi sia almeno un po’ piaciuto, al prossimo aggiornamento :D
Bacio <3

ps: nel caso ve lo foste chiesto, il titolo si riferisce a Sango

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Capitolo 40
*** Perché il buongiorno si vede dal mattino ***


Bambola 35 Salve a tutti! Okay so che mi merito un’enorme quantità di botte, ma vi prego in ginocchio di non farlooo t.t ho il corpo tutto bruciacchiato!
Dato che so che me la farete passare liscissima (fidati ndvoi), passiamo al capitolo: avevamo lasciato i Masters impegnati in una serata in discoteca con il trio delle simpaticone. Beh ecco a voi la mattina dopo! Buona lettura



40. Perché il buongiorno si vede dal mattino



I raggi del sole colpirono le palpebre della ragazza che, troppo assonnata, si voltò dall’altra parte.
Ancora, però, questi si posarono sul suo viso, costringendola ad aprire le iridi rosso vermiglio.
Si stropicciò gli occhi mettendo a fuoco la vista.
Guardò prima il soffitto chiaro, poi, alzandosi sui gomiti, osservò il suo corpo avvolto nelle candide lenzuola bianche.
Ancora intontita, si risdraiò facendo molleggiare il materasso e, chiudendo gli occhi, tornò alla sera prima in discoteca.
Quando erano arrivate, i ragazzi erano già lì da un pezzo e, ovviamente, ci stavano dando giù con l’alcool non potendo divertirsi in altri modi.
Ricordava bene lo sguardo di fuoco che Yura aveva lanciato a Bankotsu che, mezzo ubriaco, era l’unico che stava ballando.
-siete arrivate finalmente!- aveva esclamato Inuyasha abbracciando ognuna di loro, Abi con particolare calore.
Sesshomaru che, come sempre, era il più lucido, l’aveva guardata in un modo strano, indefinibile. Qualunque fosse stato quello sguardo, le l’aveva rivolto durante tutto il tempo che erano rimasti in discoteca, ogni volta che si girava per osservarlo, infatti, trovava ad accoglierla le sue pozze ambrate.

Kagura più tardi era andata in bagno, quando uscì nel corridoio buio illuminato solo da luci blu e rosse che si muovevano, rimase molto stupita nel trovarlo appoggiato ad una parete.
Decise di non darlo a vedere e fece per tornare nella sala.
-sei più bella del solito sta sera- commentò il demone osservando la sua snella e formosa figura quando gli passò davanti.
Lei si fermò poco più avanti. Le facevano piacere tutte queste attenzioni, ma non capiva perché questo interessamento così di botto. Negli ultimi giorni, da quando si erano baciati, lui non aveva fatto altro che cercare di evitarla e ora...

-quali sono le tue intenzioni Sesshomaru?- domandò quindi dura voltandosi. Nel farlo, scoprì che il ragazzo era già lì davanti a lei, ma non si scompose e mantenne lo sguardo serio.

-già, questa sera sei davvero molto bella- continuò e fece vagare lo sguardo per tutto il suo corpo.
A quel punto la yasha capì dove voleva andare a parare l’albino e lo guardò maliziosa.
Bastò quell’ultimo scambio di sguardi per prenderla fra le sue braccia e baciarla con passione, portandola presto contro il muro.

Il resto era storia.

-sei sveglia?- chiese una voce destandola dai suoi pensieri.
Kagura aprì gli occhi e guardò verso l’entrata della camera che era già stata richiusa.

-buongiorno Sesshomaru- lo salutò con tono ancora mezzo assopito mettendosi su un fianco.

-buongiorno- rispose lui sedendosi sul letto, mentre un senso di malessere e senso di colpa lo pervadeva.
La sera prima non era riuscito a tenere a bada gli impulsi e aveva combinato proprio un bel disastro, poi diceva a Bankotsu... (eh! u.u ndH ma taci ndS)

-che ore sono?-

-le 9 passate-

-perché non mi hai svegliata?- domandò per pura curiosità.

-ho pensato fossi stanca-

-con te non sono mai stanca- e in un istante si impossessò delle sue labbra.
Di malavoglia, il ragazzo si fece stendere, permettendo a Kagura di baciarlo meglio.
Era sbagliato.
Eppure le lo lasciava fare.
Lui, il grande Sesshomaru, avrebbe dovuto avere essere più autoritario, dirle che non voleva, che non era convinto di tutta quella storia, ma non ci riusciva.
Non ci riusciva sicuramente perché era affezionato comunque alla ex fidanzata e, conoscendosi così bene, non voleva ferirla così...
-che ne dici se continuassimo da dove eravamo rimasti?-

A salvare il ragazzo, per sua grande fortuna e anche sfortuna, fu il fratello.
-Sesshomaru io esco!- lo avvertì entrando nella sua camera.
Gli bastò un attimo per rimanere di sasso, quella posizione voleva dire che aveva appena interrotto qualcosa di molto intimo...

-mi fa piacere, adesso te ne vai?- domandò glacialmente, mentre Kagura lo guardava imbarazzata.

-ehm sì, meglio. Ciao!- chiuse la porta e corse giù velocemente.
Prese la giaccia e uscì turbato di quello che aveva appena visto, suo fratello con Kagura?! No, non era possibile!
La sera prima era talmente ubriaco che erano stati Koga e Miroku a portarlo a casa e di certo non aveva immaginato una cosa simile!
Uscì anche dall’ampio giardino e si avviò per il marciapiede.
Non se ne era ancora accorto, ma adesso che ci faceva caso, quel fastidioso mal di testa se ne era andato! Forse qualcosa di utile Sesshomaru l’aveva fatta... okay no aspetta! Fermi tutti!
E nel momento stesso in cui lo pensò, anche i suoi piedi si fermarono lì in mezzo facendo schiantare un vecchietto contro di sé.
Un altro vecchietto si schiantò contro quello che aveva sbattuto contro Inuyasha, poi un altro, un altro ancora, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro, un altro e un altro!!! (sì, già dopo la prima riga ho fatto copia-incolla ndH sfaticata! ndI :D ndH)
Insomma, tutta una serie di vecchietti sbatterono uno dopo l’altro tra di loro.

-i giovani d’oggi!- esclamò uno.

-dovrebbero vergognarsi a fermarsi qui in mezzo!-

-capita sempre che tutti noi ci spostiamo dalla casa di riposo per andare al circolo delle bocce a giocare a carte!- (se ogni giorno! -.-“ ndH brutta giovincella disgraziata!!! ndVecchietta *ombrellata sulla testa di Harua* cry ndH)

(ora pregate che Inuyasha non sia intelligente come me u.u).
Inuyasha, da mezzo demone furbo quale era e assolutamente suscettibile, non poté trattenere un commento :-come no succede tutti i giorni-
(e ora pregate che rimanga vivo)
Molte ombrellate, bastonate e morsicate di dentiera dopo... il ragazzo pieno di graffi e lividi (le dentiere se le è tolte prima di tornare in scena, si vergognava *.* ndH) decise finalmente di darsi una mossa e di tenere i pensieri nella sua testolina bella, maledicendo in tutte le lingue che conosceva quei maledetti vecchiacci isterici. (per chi creda che questa sia una storia impossibile, cambierete idea ora che vi svelerò che sono stati a lezione dal Maestro Gai ;D ndH)
Riprendendo il filo del discorso, non poteva davvero credere che suo fratello fosse realmente andato a letto con Kagura!!! Poteva capire un bacio, ma non più di quello, non era da lui arrivare a tanto! Chissà che gli era preso... forse avrebbe dovuto chiederlo a Kagome che era decisamente più riflessiva... forse era meglio di no, se le altre l’avessero saputo, Sesshomaru non si sarebbe di certo risparmiato sul suo corpo, in particolare in un certo punto in basso.
Rabbrividì.
Ogni pensiero brutto, però, scomparve quando vide la ragazza con la quale aveva un appuntamento.
Kagome era appoggiata ad un lampione, sembrava avesse freddo dato che si stringeva nella giacca scura.
Si diede dell’idiota per starla ad osservare come uno alle prime armi la ragazza che gli piace e si avvicinò.

-ciao Kagome, spero di non essere troppo in ritardo ma... ho avuto un contrattempo...- spiegò ripensando ai vecchietti che lo volevano morto.

-non preoccuparti, spero solo non fosse un’altra ragazza!- scherzò sorridendo. Quel suo sorriso così solare lo incantò, c’era una sola parola per definire la Doll: bellissima.
Altro che grassa come le aveva detto un giorno!

-no affatto, se lo vuoi sapere ieri sera in discoteca ho bevuto così tanto che non mi reggevo più in piedi-

La mora si mise a ridere :-allora posso stare tranquilla! Allora dove mi porti a fare colazione?-

-in un posticino che ti piacerà- le rispose con un sorriso per poi porgerle il braccio che lei accettò.

-allora mi faccia strada signor Inuyasha!-


E se una coppia ora era felice, un’altra non poteva essere più in crisi.
Era ancora lì, fermò nello stesso posto, fermo a guardare lo stesso punto.
Quanto tempo era passato? Non lo sapeva, l’unica cosa che sapeva era che la mattina era arrivata dietro a quelle tende bianche, dietro a quelle tapparelle abbassate per non permettere alla luce di disturbarlo. Ma che gli importava della luce infondo? Se anche fosse entrata prepotentemente non se ne sarebbe accorto.
I suoi occhi più bui delle profondità marine erano apatici, privi di quella splendente scintilla che li aveva da sempre contraddistinti, che contraddistingueva lui da tutti gli altri, lui: Miroku.
Si sentiva... non lo sapeva nemmeno lui come si sentiva, forse uno straccio era l’aggettivo che più gli si accostava ora.
Il ricordo della sera prima in discoteca era come una lama affilata che premeva sul suo cuore martoriato.
Quando... quando Abi gli aveva rivelato quella “faccenda” di Sango, dire che il suo mondo era totalmente crepato, era davvero dire poco! Aveva sentito la nausea e un terribile colpo al cuore; accaldato e mezzo incosciente, decisamente scosso, se ne era andato.
Aveva vagato per chissà quanto tempo per la città, col lo sguardo perso, i vestiti mezzi stracciati e l’aria fredda che circolava nei suoi polmoni.
Si era perso in un mare troppo sconfinato e troppo profondo per tornare a galla, e quando stava per cadere dalla barca, lei non aveva impedito che le onde trascinassero quel corpo vuoto chissà dove.
Le sue labbra secche si aprirono e pronunciarono delle parole che, solo ora, si erano davvero affacciate nella sua mente :-è davvero finita, Sango?-


Nel frattempo in un’altra casa...
La luce delle 11 di mattina copriva quei corpi seminudi dei due ragazzi addormentati.
Entrambi avevano i corpi completamente rilassati e il viso sereno, persi in chissà quale sogno. Perfino lei che, nonostante fosse tra le braccia di Morfeo, aveva le coperte blu che appena le arrivavano al ventre e la testa dell’amante adagiata sotto al seno, mentre una mano ancora le stringeva delicatamente un fianco, come a volerla proteggere e a dare un senso di possesso a quel corpo incredibilmente esile all’apparenza ma dal carattere di una tigre.
La ragazza sembrò ridestarsi. Allungò le gambe nel tentativo si sgranchirsi un po’ ma si ritrovò in parte bloccata. Aprì gli occhi di un rosa intenso, si sentiva confusa ed era strano poter muovere una sola gamba.
Voltò il viso da una parte e poi dall’altra sbattendo le palpebre più volte per mettere a fuoco le immagini; le sue braccia erano appoggiate ai cuscini bianchi. Si fermò per inspirare un po’ d’aria, tutto quel pensare l’aveva stancata; fu nell’inspirare che si accorse si avere qualcosa di pesante sulla pancia.
Facendo leva sui gomiti alzò faticosamente il capo e quella che trovò fu una scena piuttosto buffa: Bankotsu che dormiva con la bocca semiaperta e i capelli arruffati.
Le scappò un sorrisetto; era chiaro che lui le teneva la gamba bloccata con le sue.
Sentì il forte impulso di doversi muovere, sgranchire il corpo, ma come poteva con il dolce peso dell’amante su di sé?
Tentò di spostarlo facendo pressione con le mani sulle sue spalle, ma il moro, invece di scostarsi, si avvinghiò a lei ancora di più.
La prima cosa che le venne in mente fu... “alga”, sì un’alga appiccicosa e rompiscatole che mentre ti fai il tuo rilassante bagnetto in mare ti tocca e ti fa rabbrividire come se fosse un mostro gelatinoso!
“Brrr che schifooo!!!” pensò rabbrividendo tutta.

-mmmh... mmh...- sentì mormorare dal ragazzo che aveva chiuso la bocca.
No! Ma come?! Adesso avrebbe dovuto paragonarlo a qualcos’altro!

-Bankotsu le alghe non parlano!- si lamentò la yasha  sbattendo i piedi sul materasso.

-sta’ zitta...-

Si alzò nuovamente, vedendolo questa volta con gli occhi leggermente schiusi. Cioè quel polpo le diceva di stare zitta mentre lei soffocava sotto il suo “dolcissimo” peso?!
-Bankotsu, accidenti, spostati subito!!!- urlò cercando ancora di smuoverlo.

Il moro allora si voltò e la guardò truce :-Yura non rompere o ti stupro- e si rimise come prima smorzandole il fiato.
Ma come faceva, ogni volta, ad essere così carino??


Angolino:
so bene che questo capitolo è davvero corto, ma prendetelo come un altro capitolo di transizione, il prossimo sarà veramente molto molto meglio, promesso u.u
Passiamo a ringraziare... :D
JennyChibiChan  Ellis_chan  elleforever4  per le seguite
Aryka90  per le preferite
lillixsana  per le ricordate

per questa volta ai miei recensori risponderò qua (dato che sono in montagna e devo condividere la chiavetta coi genitori -.-):

SailorOfHeart: oddio mi hai fatto morire con la pubblicità! Sono assolutamente d’accordo con te e se c’è ancora posto mi iscrivo :D purtroppo la sfortuna di Sango non è ancora finita... ma lo vedrai nel prossimo cap ;)

rossanadaipensaciunpotu: ciao rossyyy (: secondo me il trio delle simpaticone hanno fatto una scuola di perfidia perché ce ne vuole a essere così bastardi! (o forse è il mio cervello a partorire idee così malsane xD). Beh se hai letto il 40° capitolo, avrai certamente capito quanto Miroku se la sia presa e che in arrivo ci sono notizie che sono tutto meno che buone, purtroppo. I giovani sfortunatamente non pensano mai molto alle conseguenze di fare l’amore senza preservativo, quando invece se non sei pronto il preservativo è una delle prime cose che devi procurarti!
Sarei d’accordo con te su quanto dici per Bankotsu, ma dimentichi una certa persona: Yura, l’amante rompi-cavolo! E la loro situazione si protenderà ancora per diverso tempo nella storia -.- va beh ho detto tutto, ti saluto rossy ciaoo (:

rafxsulfusxsempre: sono decisamente d’accordo con te! Quelle tre vanno non solo stese, ma eliminate definitivamente xD

serin88: purtroppo serin hai ragione, il fatto che quelle tre streghe hanno scoperto il gravissimo peccato che Sango ha commesso, non semplifica affatto le cose... ehh mi sa che la nostra cara coppietta dovrà vederne delle belle! Io personalmente non sarei voluta essere nei panni di Kaname nel trovarsi davanti quell’imbarazzante situazione xD ora come ora devo anche resistere allo studio estivo, ti prego dammi forza perché non so se arriverò a settembre ahah! Però tranquilla che il prossimo, sta volta, arriverà presto veramente (:

icetta_tigrotta8: ahh la mia cara Iceee! È sempre un piacere leggere le tue recensioni :D spero che questa volta tu non abbia attaccato volantini in giro e non abbia contattato la polizia per ritrovare una scrittrice degenerata scomparsa ahahah! Devo dire che mi hai fatto un bel po’ di domande su Sango e Miroku xD beh credo che in questo capitolo avrai trovato delle risposte, ma tranquilla che il prossimo arriverà presto (:
Sono così felice che Ban e Kana ti piacciano così tanto T.T mi commuovo così! Anche io avrei voluto poter vedere le loro facce quando sono stati beccati in *tosse* atteggiamenti intimi eheh
Ecco una domanda interessante: cosa succederà in discoteca? Oh beh in questo capitolo l’hai potuto vedere, che delusione Sessho eh?
Io dico di allearci e fare fuori quelle 3 e i loro tirapiedi per sempre! 4eveeeeeeeer!!xD a presto mia cara :D

lillixsana: certo che puoi chiamarmi francy ^^ scusami per il ritardo di questo capitolo ma purtroppo mi sono ritrovata dello studio per quest’estate -.-“
ahahah sì! Posso dirti che si vede davvero che sei curiosa! (: ma tranquilla che nel 41° alcuni dei tuoi dubbi avranno risposta. A presto Ila (:

LarcheeX: no! Non sei affatto l’unica pirla a cui si blocca word -.-
Fai una concorrenza spietata a Sesshomaru, attenta che non venga a trovarti la notte xD devo dire che mi hai fatta sbellicare con le “Spice Girls” ce le vedo proprio con questo nome, potrei inserirlo nella ff ahahah puoi stare tranquilla che Sessho tornerà presto dall’Alaska dopo questo orribile cap dove lo vediamo con Kagura -.-“
Sfortunatamente non ci sono buone notizie all’orizzonte per Sango, che ora di brutte cose non ne ha proprio bisogno ): allora spero che Miroku lo farai picchiare anche nella tua ff ^^
Scolliamo Yura da Ban perché lo deve lasciare in piace! Poi ce la mangiamo per cena, una bella grigliatina ci sta (:
Scusa per aver recensito tardi anche alla tua ff, ma il tempo è sempre troppo poco ):

Ringrazio i lettori silenziosi e soprattutto chi ha recensito :D
E ora andate tutti quanti a scaricarvi, se non le avete già, le canzoni:
Eppure sentire Elisa
L’ultimo bacio Carmen Consoli
Perché fidatevi di me, saranno perfette per il prossimo cap u.u io stessa è da tempo immane che mi immagino il prossimo cap con la canzone di Elisa ** si beh non c’è da essere contenti, ma io sono felice di essere finalmente arrivata a quel benedetto cap xD
Finisco col dire che spero, nonostante sia stato alquanto corto, vi sia piaciuto il 40° cap e che, questa volta seriamente -.-, il 41° arriverà presto.
Ciaoooo <3

ps: perdonate gli eventuali errori

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Capitolo 41
*** Senza Te ***


Bambola 36 Ed eccomi di ritorno col 41° capitolo! Questa volta vi ho portato un cap bello lungo che vi terrà al computer per un po’ (:
Allora avete scaricato quelle canzoni? Beh che l’abbiate fatto o meno non importa, buona lettura!:D

    

41. Senza Te



Un Bankotsu molto più che semplicemente assonnato camminava tra gli studenti del liceo per raggiungere la sua classe.
C’era poco da dire: il lunedì era sempre un trauma.
Per cui, quando qualcuno rischiava di venirgli addosso lui non si spostava di un cm e si limitava a lanciare una occhiata che di intimidatorio non aveva praticamente nulla. Ma che volete farci? Alle 8 di lunedì cercare di cambiare l’espressione di coma è davvero chiedere troppo. E ricordate che stiamo parlando di Bankotsu. (sottolineiamolo bene ndH)
Fortunatamente, un certo albino che stava richiamando l’attenzione del moro da tipo un’ora, riuscì finalmente a fargli prendere coscienza di essere sul pianeta Terra.

-alleluia! Se Dio vuole mi hai sentito alla fine- disse scocciato Inuyasha raggiungendolo.

-che vuoi? Sto dormendo. Non sai che è pericoloso svegliare i sonnambuli?- domandò con una postura da zombie.

-da quando sei sonnambulo?- chiese sgranando gli occhi.

-non lo so, ma il mio fisioterapista dice che è meglio che vada in Perù a lanciarmi da un albero all’altro della foresta Amazzonica con le liane-

-hai sognato di essere Tarzan?-
“E ‘te pareva” si ritrovò a pensare il Master. Ogni volta che Bankotsu veniva svegliato mentre stava facendo un sogno, per minimo un’ora continuava a parlare sempre dello stesso sogno e non gli importava affatto di tutte le stupidaggini che diceva, effettivamente Inuyasha pensava che proprio non se ne accorgesse. Fortunatamente poi ci pensava Sesshomaru con i suoi modi da fratellone a rimetterlo in sesto.
Come avrebbero fatto l’anno prossimo con un degenerato del genere come presidente?? Lui si che era adatto! Già si vedeva sul tetto della scuola in stile Mussolini a dare ordini a tutti.
E come un ebete nemmeno si accorse di avere della bava che gli colava dalla bocca, chi è che non avrebbe detto che Inuyasha, in quel momento, era un perfetto prossimo presidente?

Ripresero a camminare.
Bankotsu con la sua affascinante andatura da zombie e Inuyasha con una mano dietro la spalla a tenere la cartella e sempre la bava che gli colava.
-se... devo smetterla fare strani sogni e poi parlarne-

-concordo amico, o l’anno prossimo sceglieranno qualcun altro come presidente- sogghignò il mezzo demone.

-lo so- e sbadigliò :-che hai detto?!- si risvegliò d’un tratto :-non ti darò mai il mio posto!- gli ringhiò contro.

-beh pensaci faresti meno fatica e poi diventeresti lo zimbello della scuola con un 4 in geografia-

-non ho 4 in geografia! Ho 4 in matematica! Oh cazzo...- bisbigliò subito dopo. La sua sonnolenza gli aveva fatto spifferare il suo brillante voto.

-hai 4 in mate?!- urlò l’altro.

“ecco il solito deficiente” si ritrovò a pensare il moro :-ma no, va là stavo scherzando. Poi ho Kaname che me la farà recuperare...-

Nelle sue ultime parole notò un tono strano e lì rizzò le orecchie :-mi era sembrato ti piacesse che fosse lei la tua tutor- disse alzando un sopracciglio e guardandolo curioso.

-infatti è così, ma pensa se dovesse saperlo Yura, mi romperebbe fino alla morte e io sono così stanco- spiegò stiracchiandosi.

-tu ti crei problemi che non vorresti avere- rispose saccente stile “vecchio saggio con pipa in bocca e lunga barba”.

-se sei venuto al regale cospetto del vice-presidente del potente comitato studentesco del liceo Royama per rompermi le scatole, allora mi spiace ma ti devo chiedere di andartene, anzi, ti ordino di andartene!-

-oh no! Tu intendi dirmi che l’anno prossimo non diventerò io il vice-presidente?!- urlò melodrammatico.

-no, ho deciso che la mia persona vestirà entrambe le cariche-

-ma questa si chiama monarchia-

-si... beh dettagli-

-bah! Tornando al discorso di prima, no, devo parlarti di Sesshomaru-

Allora il moro si fece attento :-l’ho visto andarsene con Kagura ieri sera-

-appunto. Andiamo nella nostra classe-


Gli avevano detto dove si trovava.
Gli avevano detto che era insieme alle Dolls.
Gli avevano detto che stava ridendo.
Come se nulla fosse successo, come se nulla fosse mai accaduto.
Ed effettivamente non poteva immaginare che lui l’aveva scoperto, ovviamente non si era mai preoccupata di dirglielo, aveva dato per scontato che ciò che era successo quel giorno sarebbe rimasto nell’ombra... per sempre.
Invece no! Yura e le altre l’avevano scoperto e gliel’avevano svelato e mentalmente le aveva ringraziate. Se non fosse stato per loro, non avrebbe mai capito che la faccia dolce e rassicurante di Sango fosse invece una maschera di porcellana, una maschera che ora si era crepata, perché la persona falsa e bugiarda che era adesso era venuta a galla. Smascherata dalla sua maschera.
Camminava sicuro verso la sua meta, sicuro in quello che stava per fare, ma allora perché sentiva quei passi come tonfi pesantissimi?
Che forse stesse sbagliando, che dovesse prima chiederle spiegazioni? No! non c’era alcuna spiegazione da dare, era tutto molto chiaro! Lei gli aveva dato una delusione che non aveva mai provato prima, che fosse quella che chiamavano “delusione d’amore”?
Un tuffo, un’incredibile scossa che gli fece perdere un battito. Era là, là in fondo.
Ormai solo qualche metro separava i loro corpi... no, erano qualcosa di più di una distanza fra due corpi... era la fine di qualcosa, il capolinea. Capolinea a cui lui, Miroku, sarebbe arrivato.
Vide che, quando fu abbastanza vicino, alcune delle Dolls fecero girare Sango che gli dava le spalle. La vide anche assumere uno sguardo preoccupato e sentì un “Miroku cosa succede?”. Sicuramente il moro non immaginava l’espressione cupa che aveva sul volto.
-Sango devo parlarti- disse senza voler sentire repliche.

E questa volta a mancare un battito fu il cuore della ragazza. Ecco la fatidica frase che nessuna persona innamorata avrebbe mai voluto sentire. Quella che ti fa sudare freddo, palpitare il cuore. Domandare “ma io cosa ho fatto? È colpa mia? Cos’è successo, quale può essere il problema tra noi? Non mi ama più?”. Nonostante si sentisse improvvisamente pesante e confusa, probabilmente un calo di pressione, abbandonò le amiche lanciando loro un’occhiata triste e seguì quello che in teoria doveva essere il suo fidanzato.
Andarono in un corridoio isolato, dove potevano parlare con calma, o almeno questo era quello che lei pensava.
Miroku si voltò e il suo sguardo la fece impallidire: freddo, scostante e quasi di ribrezzo.
E senza alcuna pietà pronunciò :-Sango tra noi è finita-
Un istintivo passo indietro e le mani che si chiudevano la bocca.
Non c’era spazio per il cervello, solo il suo cuore che sembrava precipitare in un baratro infinito, buttato giù con indifferenza da colui che amava.
E poi gli occhi che bruciavano, la vista che si appannava e un singhiozzo che a stento riusciva a soffocare.
-perché?- trovò la sua voce ancor più tremolante e fievole di quello che pensava, del tutto uguale ad una fiamma pugnalata dal vento.

-sai bene cosa hai fatto-

Sgranò gli occhi.
Non poteva essere.
-stai parlando di...-

-sì, di quel ragazzo con cui ti sei baciata lo stesso giorno che...- la interruppe per poi, però, abbassare gli occhi, come se quel ricordo ora facesse male.
Allora teneva ancora a lei...

-ma Miroku io...-

-non c’è bisogno che tu mi dia qualche spiegazione, io ho già deciso, arrivederci Sango- dopo averla salutata la sorpassò, ma si fermò subito dopo.
-per ora sei esonerata dal compito di Doll, poi ti farò sapere. Per un po’ non voglio vederti-
Quelle ultime parole le risuonarono nelle orecchie, dure e incessanti.
Non poteva davvero essere finita così!
Le ragazze la raggiunsero subito e la accerchiarono.
Sentì che qualcuna la scuoteva e che le parlavano insieme.
Ma lei era da tutt’altra parte “e adesso cosa farò io?”


La porta del comitato sbatté all’improvviso e sulla soglia apparve un inferocito Bankotsu che senza troppi convenevoli urlò :-cosa hai fatto tu brutto scellerato?!-
Sesshomaru gli rivolse il suo immancabile sguardo freddo e in un attimo si ritrovò sbattuto contro il muro dal compagno.
-allora? Perché non rispondi?!-

-veramente non me ne hai dato il tempo-

Effettivamente ora che ci pensava dalla sua prima “domanda”, alla seconda erano passati si e no 2 secondi. Quindi si staccò e con aria pensierosa disse :-mmh... effettivamente...-

-sei troppo impulsivo- affermò andandosi a sedere.

-no, solo qualche volta- rispose calmo sedendosi accanto al presidente :-Inuyasha mi ha detto che ti ha beccato con Kagura ieri mattina- disse andando subito al punto della faccenda.

L’albino socchiuse gli occhi e, impercettibilmente, respirò a fondo :-non ci sono andato a letto- pronunciò alzando le palpebre.

-e allora perché eravate insieme?- domandò aggrottando le sopracciglia scure.

-l’ho portata a casa mia, ma me ne sono pentito nel momento in cui ci siamo stesi sul letto. Fortunatamente Inuyasha è tornato ubriaco fradicio con Miroku e Koga ed è finita lì-

Certamente che non avessero fatto sesso era una buona cosa ma... Sesshomaru aveva portato ugualmente Kagura a casa, per quale motivo? Il caso per Bankotsu Holmes si faceva sempre più arduo. Tuttavia era meglio accantonare quella domanda a più tardi, prima ce n’era un’altra che gli premeva di più, forse era il suo fiuto di detective a spingerlo, o forse, e più probabilmente, la fame di gossip :-ma alla mattina Inuyasha vi ha trovati in atteggiamenti... come dire... intimi?-

-lei voleva continuare, ma sempre grazie- quel “grazie” lo pronunciò a bassa voce e coi denti stretti :-a Inuyasha non c’è stato niente-
Quel discorso stava diventando sempre più un interrogatorio, ma lui no! Non sarebbe finito in galera per un qualcosa che non aveva commesso! Il piccolo imputato avrebbe dimostrato al piccolo detective che era innocente!

-finalmente fa qualcosa di buono Inuyasha!- esclamò ridendo, poi passò alla fatidica domanda, facendosi serio :-e perché l’hai portata da te?-

Sesshomaru parve riflettere un attimo sulle parole da usare, non voleva né fare la figura del debole né andare in prigione! Il prossimo Presidente degli Stati Uniti d’America non poteva avere certi trascorsi! :-non lo so-

-come non lo sai?- chiese ancora alzando un sopracciglio, non porti una ragazza a casa tua e poi non sai il motivo, il motivo c’è sempre! È che vuoi s********a. (e perché questa censura?! ndB perché sei troppo volgare ndH non è vero t.t ndB)

-non so cosa volevo fare- e si alzò andando verso la macchinetta delle bevande calde; inserì la chiavetta e selezionò un caffè e mentre il liquido scuro e profumato scendeva, lui parlò :-credo di essermi pentito-

-ovvero ti sentivi in colpa- collegò Bankotsu girando la sedia a rotelle verso l’amico; se l’albino si fosse girato avrebbe potuto notate un sogghigno sul suo viso, ma non lo fece, a quelle parole aveva alzato le iridi dorate: si era sentito davvero in colpa? Possibile che non riuscisse a darsi una risposta?

-e ciò vuol dire che...- parlò lasciando la frase volutamente in sospeso.

Sesshomaru si voltò :-cosa vuol dire?- chiese duro.

L’atmosfera si era fatta più pesante, il maggiore si sentiva come preso in giro e l’altro pensava che la risposta era così ovvia che era fiato sprecato dirla.
Bankotsu socchiuse gli occhi e quando anche l’ultima goccia di caffè si immerse, disse :-che la ragazza che vuoi è Rin-


Il buio era progressivamente calato nel salotto del primo piano di casa Baikou.
Che quei due ragazzi sul divano se ne fossero accorti o meno, era superfluo.
I loro compiti erano stati abbandonati quasi subito quando si erano messi a tavola e inevitabilmente erano finiti come la prima volta, con la differenza che avevano provveduto a chiudere la porta a chiave e che il modo in cui si accarezzavano, si stringevano, si baciavano, era dolce e non travolgente.
Trovava incredibile il fatto che quando era con Kaname riusciva a provare sentimenti contrastanti come la forte passione e la dolce emozione.
Abbandonò le sue rosee labbra per guardarla negli occhi.
-allora Kaname, quali informazioni volevi estorcermi?- domandò con totale naturalezza.

-non mi permetterei mai di prenderla in giro Master- rispose con un sorriso a metà tra il dolce e il furbo.

-ovviamente- disse mettendosi seduto con una gamba sul divano :-perché secondo te io non ho immaginato che tu sei venuta più tardi perché eri da Sango, giusto?- chiese ancora usando lo stesso sorrisetto di lei.

Le gote della mora arrossirono un poco per il fatto di avere ancora le gambe aperte, gambe dove prima vi era Bankotsu.
Si alzò anch’essa e sistemò la gonna spiegazzata.
-Sango è molto triste, ma ora non mi va di parlarne-

-è comprensibile, credo che lei e Miroku si fossero realmente trovati. Forse se lei glielo avesse detto subito, non sarebbe finita così- disse guardando verso le finestre.

-quindi tu pensi che sia tutta colpa sua, non è così?- doveva immaginarlo che Bankotsu, maschilista com’era, non avrebbe fatto altro che dar ragione al compagno. Nemmeno un minimo di elasticità per poter supporre che Sango avesse avuto paura di rovinare tutto quanto.

Il ragazzo si voltò con un’espressione dolce, seppur non stesse sorridendo. E vide il suo viso, scuro, dai lineamenti tirati :-non sto affatto dicendo questo. Forse Sango ha avuto paura di farlo soffrire... chissà... non sono così bravo a capire le donne- finì con una risata bassa.
Con suo enorme stupore, dopo un secondo che aveva detto quelle parole, si era ritrovato le mani di Kaname sulle guancie e le labbra premute contro le sue.
Chiuse gli occhi come lei e rispose al bacio, appoggiando una mano sul fianco della Doll, godendosi quel tenero momento.
Quando lei si staccò, la guardò con una strana luce negli occhi. Sembrava felicemente sorpreso :-e questo bacio a cosa lo devo?-

-a te- rispose semplicemente sorridendogli.

-a me?- chiese senza capire.

-sì perché sei incredibile- chi avrebbe mai pensato che sotto quel caratterino che Bankotsu si ritrovava, vi era un ragazzo profondo? Forse le donne le capiva più di quel che credeva.

Sorrise a sua volta.
-la mia Kaname...- pronunciò e si avvicinò per legarla in un nuovo bacio, ma prima che potesse, la suoneria di un cellulare si levò nell’aria, facendola sobbalzare.
La ragazza lanciò una veloce occhiata di scusa al Master e si alzò per andare a rispondere.

-Ehi Rin ciao, hai bisogno?- la sua espressione mutò appena sentì l’amica singhiozzare.

-Kaname... potresti venire da me? Io... ho bisogno di parlarti...-

-d’accordo arrivo tra 5 minuti, aspettami ok?- non aveva intenzione di chiederle cosa era successo in quel momento.
1 perché sentiva che era accaduto qualcosa di grave e parlarne al cellulare non è mai il massimo e soprattutto 2 perché probabilmente riguardava Sesshomaru e non era il caso con uno dei suoi migliori amici lì.

-devi andare?- chiese Bankotsu accortosi che la ragazza si era persa in chissà quali pensieri.

-sì... scusami... la prossima volta non accadrà- promise voltandosi.

-non preoccuparti, so quanto siate amiche tu e Rin...- e sorrise convincente.

-grazie- rispose sorridendogli grata.
Quindi Kaname prese la cartella e si avviarono al piano terra.
-scusami ancora, ci vediamo domani!- salutò facendo per andarsene.

Ma lui la bloccò :-aspetta, prendi un ombrello almeno, non voglio certo che ti ammali- le allungò l’oggetto e si avvicinò al suo volto :-dopo come faccio senza la mia maestrina preferita?-

-ma smettila!- esclamò fintamente stizzita dandogli una spintonata :-a domani-

-a domani- salutò con un cenno della mano mentre lei si allontanava.
Chiuse la porta alle sue spalle e sospirò profondamente
Aprì gli occhi blu, ora volti verso un pavimento che non vedevano veramente.
Ma cosa gli era preso? Perché era tutto così strano con Kaname? Perché lui era così strano con Kaname?
Sentì un rumore verso la cucina che lo fece scattare sull’attenti, poi, però, riconoscendo colei che ora lo stava guardando, Bankotsu si aprì in un’espressione maliziosa :-guarda chi c’è-


In quel pomeriggio di fine gennaio il cielo si era annuvolato e nessuno si sarebbe stupito se si fosse messo a piovere.
Nel giardino sempre curato del Royama due ragazze di 4^ erano appena uscite da scuola e ora si accingevano a raggiungere il cancello.
Avevano finito da poco le pulizie nella loro classe e ora potevano tornarsene a casa e studiare per la verifica del giorno dopo.

-uffa ma perché proprio oggi che toccava a noi, doveva esserci una brutta giornata e per giunta domani una verifica?- si lamentò quella un po’ più alta dai capelli castani e mossi.

-effettivamente Momoka hai ragione, non abbiamo avuto fortuna. Sabato che toccava ai maschi c’è stata una giornata stupenda e pure ieri!- continuò l’altra dai capelli di un moro misto a bruno, che le arrivavano poco sotto le spalle.

-ma perché in questa scuola i maschi sono così fortunati Caitlin?- disse Momoka con le lacrime agli occhi-

-abbiamo sbagliato scuola!- esclamò l’altra mettendosi a ridere.

-hai ragione- e anche la castana rise fermandosi :-ehi guarda... quello che sta entrando è il Master Naraku- fece notare alla compagna.

-è vero... ma che ci fa qua? Kikyo io non l’ho vista...-

-già nemmeno io... com’è bello però!-

-ma smettila!- la rimproverò scherzando Caitlin, dandole una leggera gomitata.

-salve Master Naraku- salutarono in coro facendo un inchino quando il ragazzo fu vicino.

-buon pomeriggio ragazze- rispose gioviale il moro tirando dritto.

-chissà perché è venuto...- disse nuovamente Caitlin.

Rimasero in silenzio per un attimo, poi Momoka si ricordò di un dettaglio :-ehi, ma io ho visto Abi qua a scuola, prima-

-oddio... stai dicendo che forse... Master Naraku e Abi...-

-è meglio avvisare Kikyo!-

-giusto, adesso la chiamo- annuì Caitlin.


Piccole gocce fredde venivano abbandonate da nuvole grigie sull’asfalto, sul cemento, sull’erba.
E in un attimo, tutte insieme, come se fosse stato dato un ordine, le strade di Tokyo si colorarono di cerchi. Ma chi ne era sprovvisto? Beh doveva arrangiarsi con cappucci o cappelli, sarebbe stato stupido correre per qualche goccia, no?
Ma qualcuno che correva, invece, c’era. Era una ragazza che faceva lo slalom tra i passanti, creando scompiglio in quelle file di persone così ben ordinate.
Chissà in quanti, fin ora, le avevano detto qualcosa oppure imprecato. Ma Kikyo non ne aveva alcuna idea, le sue orecchie sentivano altro, sentivano le parole che Caitlin le aveva pronunciato al cellulare. Non ricordava qual era stata l’ultima volta in cui aveva sentito una frase così angosciante, che le aveva smosso l’anima, facendola seriamente barcollare.
O forse sì, se lo ricordava... era stato quel maledetto giorno, quello in cui il suo cuore aveva rischiato di cessare di battere.
Ma dopo un anno, grazie a lui aveva ritrovato la forza di amare. Anche se lei stessa l’avesse detto alla Kikyo di mesi prima, questa non ci avrebbe mai creduto.
Era una corsa contro il tempo per lui, per avere lui!
Il fiato caldo e affannato si infrangeva contro l’aria gelida; le gambe le dolevano e sentiva i polpacci bruciare anche a causa del freddo; i capelli lisci e morbidi erano ormai solo un ricordo, ma tutto ciò non importava, se questo era il sacrificio per avere Naraku, allora che ben venisse!
Sentì le gote rosse bruciare con maggior intensità e gli occhi cominciare a pizzicarle. Se non avesse fatto in tempo... se non avesse fatto in tempo avrebbe perso Naraku per sempre, e questo non doveva accadere! Non doveva accadere perché lei amava Naraku!
Improvvisamente sul volto provò una sensazione fredda, di bagnato. Per un attimo pensò di star piangendo, ma no, lei non aveva ancora perso la speranza. Era lì, vicino alla scuola, poteva farcela! In quel momento, si accorse della pioggia che cadeva.
E la disperazione la pervase. Perché era stata così stupida in montagna, perché aveva dovuto tradirlo così?! Era interamente colpa sua, colpa sua, colpa sua!
Quando Miroku, quella mattina, aveva lasciato Sango e quando Momoka le aveva detto che a scuola c’era Naraku con Abi, non era stato difficile capire che, sicuramente, qualcuno aveva sentito la confessione sua e dell’amica bruna e che, poi, le tre arpie l’erano venute a sapere.
Dannazione! Sarebbe dovuto rimanere un segreto... infondo una coppia può andare avanti anche se non tutto è svelato, no? No... non può. Se entrambi non sono sinceri, è stupido stare insieme.
Inutile era pensare che Naraku non si sarebbe arrabbiato, era troppo orgoglioso per non farlo dopo aver saputo che lei l’aveva tradito.
Uno stupido sorriso affiorò nel momento in cui vide davanti a sé la scuola.
Naraku era lì dentro... da qualche parte... con Abi. Si ma dove? E se non li avesse trovati?
Entrò nel giardino e si precipitò all’interno. Non era il momento di perdersi così d’animo, non ora che era finalmente arrivata.
In un attimo di lucidità, Kikyo pensò che probabilmente erano nell’aula del comitato.
Imboccò le scale e, mentre sentiva i muscoli tirare per quei troppi scalini che stava saltando, si ritrovò al piano giusto.
Riprese a correre e, se era possibile, il suo cuore accelerò il battito quando notò la porta semiaperta e le luci accese all’interno.
Senza fermarsi, andò diritta contro di essa e l’aprì con un tonfo.
Si fermò sulla soglia.
Cercò di mantenersi in posizione eretta, per quanto poté.
I suoi occhi nocciola, sebbene fossero sgranati, non erano sorpresi.
Vedeva tutto piuttosto offuscato a causa della corsa estenuante, ma due figure accanto al tavolo erano ben distinte.

-Kikyo-



Angolino:
beh direi che questa volta non potete lamentarvi u.u si beh forse non c’è molta felicità... però se togliete il fatto che Bankotsu e Yura sono amanti, tra lui e Kaname va tutto bene, no?^^” Poi ricordate che tra Inuyasha e Kagome e tra Ayame e Koga le cose vanno bene (chissà per quanto, però |-) eheh)
Ora che ci penso questi ultimi due li sto trascurando un sacco o.o okay devo farmi venire in mente qualcosa!
Comunque, chissà perché Rin stava piangendo... chissà se qualcuno di voi c’è arrivato :D
So già che probabilmente mi vorrete male perché ho finito così il capitolo, ma un po’ di suspence ci vuole sempre, giusto?? (no! ndvoi che mi prendete a sassate)

Chiudiamo parentesi e passiamo ai ringraziamenti ^^”
quindi, grazie a BabyMarie  kariri97  Shapira  per le seguite
e grazie a Momoko Uchiha  love_anime  19g  DRACOMALFOY4EVERV  per le preferite
grazie mille davvero :D

Bene, a questo punto spero di riuscire ad aggiornare abbastanza presto (ce la metterò tutta! ndH  sarà meglio per te ndvoi).
A presto!
Bacii


ps: perdonate gli eventuali errori ma non ho avuto molto tempo per rileggerlo, se più tardi li noterò metterò a posto il cap (:

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Capitolo 42
*** Goodbye my Lover ***


Bambola 37 Dopo tanto taaanto tempo, eccomi tornata! Siete contenti??? (affatto ndVoi e io che speravo in un bel “sì” urlato in coro ndH)
Per ora vi lascio al capitolo, le mie scuse a dopo!
Buona lettura (:



42. Goodbye my Lover




Era tutto così poco nitido, così insensato, solo due persone riusciva chiaramente a vedere, purtroppo.

-Kikyo-

Non aveva mai sperato, in tutto il tragitto, che Naraku e Abi fossero insieme per un altro motivo, qualsiasi altro motivo.
E il suo nome, detto proprio da lui, ora pareva così strano sentirlo. Naraku le sembrava così lontano in quel momento, come se nulla fosse mai accaduto, come se fosse stato il loro primo giorno insieme, quello da Master e Doll.
Poi c’era lei, lei che, al suo fianco, sogghignava vittoriosa. Quel sorriso malvagio, quel sorriso le era ben famigliare. Era come se fossero tornati a quel giorno, quello in cui Naraku e Abi l’avevano derisa e ingelosita. Ma questa volta era diverso, lei non avrebbe tenuto il muso lungo, non avrebbe potuto volere delle scuse, sarebbe stato tutto il contrario, con un’altra differenza, però: Naraku non l’avrebbe perdonata. Essere andata con un altro durante le vacanze era stato il secondo più grande errore che aveva fatto nella sua vita e, ovviamente, ne avrebbe pagato le conseguenze.

-Naraku io...- si affrettò a parlare, ma lui la bloccò all’istante.

-no, non dire niente Kikyo- ora la sua fronte era corrugata e l’espressione del viso poco rassicurante.

-ma Naraku io... io non...-
Io cosa? Cosa avrebbe potuto dire?

-tu cosa? Tu non volevi? Non credo proprio- e fece particolarmente attenzione a marcare quelle parole.

La mora abbassò gli occhi e il capo.
Aveva sbagliato tutto con Naraku. Tutto.
Dall’essere sua Doll a sua amante, né sarebbero mai dovuti diventare così intimi e sentimentali come negli ultimi tempi.
Nessuno parlava, entrambi non sapevano cosa dire.
Naraku aspettava che fosse lei.
Kikyo aspettava che le venisse qualche parola per aiutarla...
Ma era tutto così inutile...

-basta, me ne vado- annunciò infine il Master.
Lo vide venire verso di lei, ma non era lui, era scostante, era un altro Naraku.
Non la guardò, non notò il suo sguardo triste che sperava ancora in un miracolo.
Andò semplicemente dritto.
-sappi- Kikyo sobbalzò per la sorpresa e per il tono ancor più duro :-che non mi fido più di te-
Nessuno dei due si voltò e Naraku abbandonò la stanza, sparendo dietro l’angolo.


Kaname era arrivata da poco e ad accoglierla aveva trovato una Rin dagli occhi rossi e gonfi, segno che di lacrime ne aveva versate davvero tante.
Per non essere sentite dai genitori della Doll, erano andate in camera, dove la ragazza dagli occhi blu stava aspettando di capire cos’era successo.

Sedute entrambe sul letto, Rin cominciò a sguardo basso :-oggi... a scuola...- ma appena aperta bocca, i singhiozzi erano ricominciati.

-calmati Rin, fai un bel respiro e spiegami cosa è successo-

La moretta annuì e fece come detto, poi proseguì, ma senza alzare il volto :-ero andata in bagno un attimo e... e...- stava nuovamente per bloccarsi, ma questa volta riuscì a mandare giù il groppo che aveva :-per caso ho visto Bankotsu entrare nell’aula del comitato, sembrava piuttosto arrabbiato e infatti ha urlato contro qualcuno-

-contro qualcuno? Cosa ha detto?- domandò.

-tipo “cos’hai fatto”. Mi sono avvicinata, Bankotsu aveva lasciato la porta socchiusa così ho potuto sentire il discorso...-

-che discorso?-

Rin rimase un attimo in silenzio, con la vista che si appannava sulle sue mani che torturavano un fazzoletto.
-di Sesshomaru che sabato notte è stato con Kagura- sputò tutto d’un fiato.

Kaname sgranò gli occhi. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
Sesshomaru a letto con Kagura? Non era possibile, doveva esserci per forza un equivoco.
-ma sei sicura? Insomma mi sembra un po’ strano...-

La Doll annuì solamente, mentre calde lacrime cominciavano a scendere sul viso di porcellana.
-dopo tutte le promesse... tutti i momenti passati insieme... io... io credevo che ci tenesse davvero a me. Evidentemente sono solo un’illusa...-
Inconsciamente si era aggrappata a un filo che teneva su le sue speranze di piacere a Sesshomaru.
Ma si era accorta che era un filo che vedeva unicamente lei.

-Rin ora smettila!- gridò una Kaname con le lacrime agli occhi. Basta! Basta, basta, basta! Era stufa di vedere la sua migliore amica darsi addosso per Sesshomaru! Per un coglione che di sua iniziativa le aveva fatto passare momenti magnifici e che poi tornava sui suoi passi, ma questa volta era tornato un po’ troppo indietro.
Chi diavolo si credeva di essere per far soffrire così qualcuno?
Il presidente eh? Beh per lei il presidente poteva allegramente andare a quel paese!
Guardò incollerita la moretta che ora aveva gli occhi sgranati :-non ne posso più di vederti commiserare per lui! Quando è stato lui in primis ad illuderti! Tu non ti sei illusa di proprio un bel niente. I momenti che hai passato in sua compagnia sono stati dettati da lui e se fantasticavi su di voi, è semplicemente per colpa sua- affermò senza nemmeno un barlume di insicurezza.

La ragazza lasciò cadere la testa fra le braccia tese.
I pugni erano serrati e il suo corpo sembrava tremare.
Per la prima volta Rin stringeva i denti.
Per la prima volta Rin reagiva contro le sue più profonde paure.


Il giorno dopo, a scuola erano presenti solo Ayame, Kagome e Kaname.
Il morale delle tre era a pezzi.
La metà di loro era a casa, troppo tristi per venire a scuola, con problemi troppo grandi per riuscire ad affrontarli subito.
Una falsa malattia o una madre troppo buona avevano permesso di continuare a bagnare il cuscino di lacrime salate.

-è tutto così triste senza le altre...- mormorò Ayame appoggiata al vetro della finestra mentre guardava in basso con aria triste.

-triste è anche quello che è successo...- continuò Kagome seduta sul suo banco.

Kaname alzò il viso dopo aver annuito, pareva perplessa :-ragazze ma non vi sembra strano?-

-che cosa?- chiese la rossa mentre l’attenzione ricadeva sulla compagna.

-che sia venuto tutto quanto fuori insieme! Posso capire Sesshomaru e Kagura, ma Miroku e Naraku? Kikyo ci ha detto che c’era Abi con lui, quindi io credo che Miroku l’abbia scoperto attraverso una di quelle tre-

-tu stai dicendo che ci avrebbero teso una trappola?!- strillò Kagome tramortendo le altre.

-penso tu abbia ragione Kana. Kikyo e Sango me l’hanno rivelato durante un intervallo la settimana scorsa e quelle tre maledette arpie devono averci sentito. Ahh io lo sapevo che non potevamo fidarci di nessuna di loro!!!- gridò la demone stringendo i pugni.

-Yura potrebbe non strettamente c’entrare...- intervenne Kagome.

-io dico di sì, invece. Se tenesse davvero a Sango non avrebbe permesso che le altre lo dicessero a Miroku, chissà magari è stata lei in persona a dirglielo. Fidatevi, quelle lì non fanno niente da sole-

-che perfidia!- esclamò indignata Kagome.

-okay e i misteri li abbiamo risolti. Ora rimane come risolvere questa valanga di problemi-

-secondo voi Sango lo dirà a Miroku?- chiese un po’ incerta la rossa.

Le altre non seppero rispondere. Avrebbero voluto affermare “sì!”, certe che sarebbe andata così, che tutto si sarebbe sistemato non appena Miroku l’avesse saputo. Ma se invece non sarebbe andata in quel modo? Ma, prima di questo, se davvero Sango non avesse detto la verità?

-prima o poi... tutti noteranno che lei aspetta un figlio e ancora più chiaro sarà che è di Miroku...- riuscì a dire Kaname, anche se con voce lenta e insicura.
Le altre non poterono che annuire a viso basso.


Sango, seduta sul divano, guardava fuori dalla finestra del salotto.
Il suo sguardo era triste e vago.
Le parole della tv che aveva acceso per non pensare, sembravano parole prive di senso, che non riusciva a capire, e senza potersi opporre, senza nemmeno rendersi conto, il suo cervello era tornato a posarsi sull’immagine e su tutto ciò che riguardava quel ragazzo dagli occhi più intensi delle profondità marine.
Miroku.
Il suo Master.
Il suo ragazzo... ex ragazzo.
Il padre di suo figlio.
La mano scivolò sotto alla coperta rossa e arancione, ad appoggiarsi sul ventre... caldo.
Subito dopo la testa cadde sul grosso cuscino che l’affiancava; era troppo pesante da sopportare, troppo pesante anche per solo sfiorare quella realtà.
La ragazza emise un lungo sospiro; gli occhi erano evidenziati da due scure occhiaie, che spiccavano sulla pelle bianca. Troppo bianca.
Come avrebbe fatto a dirlo ai suoi? Come avrebbe fatto a dirlo a Miroku?!
Avrebbe accettato il loro figlio, ora che il loro rapporto si era totalmente rotto?
-nostro figlio-
Come stonavano quelle parole.


Avrebbe tanto voluto andare dalla sua migliore amica, quel pomeriggio. Ora più che mai aveva bisogno della sua presenza però... non poteva sottrarsi ulteriormente al suo impegno di tutor, e fino a quel momento lei e Juromaru si erano incontrati una sola volta.
Quel ragazzo era incredibilmente disponibile e gentile nei suoi confronti. Il fatto che fosse più grande di 2 anni, che fosse la reincarnazione di un principe azzurro e che la trattasse come una regina, le dava molto da pensare. Già il solo fatto che fosse stata affibbiata a uno più grande la insospettiva, poi dopo quello che era successo a Kikyo e Sango era in massimo stato di allerta.
Scosse la testa. Accidenti perché nulla di nulla le quadrava?!

-ehi Kagome è tutto okay?- domandò Juromaru guardandola stupito.

La ragazza arrossì e sciolse del tutto :-si si non devi preoccuparti- della serie “sto attenta ma solo per scherzo”.

-non so...-

Alzò le sopracciglia, assumendo un’espressione stupita :-in che senso?

-hai la faccia di una che ha una gran confusione in testa...- commentò dubbioso :-ma forse mi sbaglio- e la conquistò con un sorriso da super figo.
Ma come poteva resistergli?
Il ragazzo intrecciò le dita davanti al volto, appoggiando i gomiti sul tavolo della biblioteca della scuola :-comunque se hai qualche problema puoi parlarmene apertamente- continuò, abbozzando un sorriso enigmatico.

Kagome si mise dritta sulla sedia, mentre le sue gote ancora portavano il colore dell’imbarazzo :-beh... ti ringrazio- rispose, non cogliendo quella piccola scintilla che per un attimo aveva attraversato le iridi lilla.


Mercoledì 29 gennaio, liceo Royama.
Rin si dirigeva a passo di marcia verso l’aula del Comitato.
Era certa, anzi certissima, che avrebbe trovato Sesshomaru lì.
E l’avrebbe preso a pugni! Certo che l’avrebbe fatto... oh ma che stava dicendo?! Stava solo cercando di nascondere l’insicurezza con quei pensieri da dura, ma lei non era un dura, non lo era affatto cavoli!
Però... forse non l’avrebbe preso a cazzotti, forse era ancora piuttosto confusa su cosa fare, ma di una cosa era sicurissima: avrebbe messo le carte in tavola! E l’avrebbe costretto se necessario.
Arrivò davanti a quella porta che aveva visto così tante volte, quella porta che l’aveva divisa sempre dal demone.
“forza Rin” sussurrò una vocina in lei, tanto piccola quanto ferma.
Alzò la mano e bussò.
Il cuore le martellava nel petto, mentre quei secondi le parevano andare un po’ troppo lenti.
Nessuno rispose, ma stranamente si aprì.
La moretta rimase un attimo stupita, quando sulla soglia apparve Abi.

-e tu che vuoi?- domandò questa scocciata.
La demone era ben più alta di lei e avvertiva chiaramente il timore di Rin, per cui le labbra vermiglie si incurvarono in un sorrisetto.
Ma fu proprio questo suo gesto a riscuoterla.

-io sono la Doll di Sesshomaru e devo parlare con lui-

Abi alzò un sopracciglio, non le era piaciuta la risposta, ma Rin pareva incredibilmente determinata quel giorno.
Si preparò a ribattere, ma la voce fredda che la Doll tanto conosceva si levò pronunciando :-Abi esci e lasciaci soli-
La demone, infastidita, lasciò la maniglia e, nell’uscire, urtò la ragazza.

Una volta all’interno, furono solo loro due: Rin e Sesshomaru.
Lui, come sempre, era seduto al suo speciale posto e le rivolgeva il suo solito sguardo, ma c’era anche qualcosa di diverso, qualcosa chiamata “curiosità”.
Si era accorto subito del diverso comportamento della Doll.
-allora, di cosa dovevi parlarmi?- domandò, non sarebbe stata quella stranezza a incrinare il suo glaciale carattere.

-Sesshomaru so tutto- disse in un fiato. Forse era stata un po’ precipitosa, ma non le importava più di tanto, ciò che ora le importava davvero era sostenere il suo sguardo.
E non esisteva nulla di più complicato.

Le sopracciglia albine guizzarono in su, tornando subito come prima.
Intendeva che...
-a cosa ti riferisci?-

-non provare a fare il finto tonto!- esclamò. Sapeva benissimo che si sarebbe offeso con quella risposta e lo lesse chiaramente dalla sua espressione, ma non si arrestò :-ho scoperto la tua relazione con Kagura-

A quel punto, con le carte scoperte, alla luce del sole, Sesshomaru non poté non allargare, seppur lievemente, gli occhi d’oro.
Sospirò impercettibilmente, socchiudendo le palpebre, mentre le mani non si erano mosse, ma avevano stretto un poco i braccioli.
-come?-

La fronte corrugata, il volto determinato, non cambiarono :-ho sentito tu e Bankotsu parlarne-

Le lanciò uno sguardo terribile, che riuscirono benissimo a farla sussultare.

-non stavo origliando, se è quello che stai pensando! Per chi mi hai presa?!- esclamò indignata :-stavo passando di lì per caso e la porta era semi aperta- almeno 2/3 della verità era!

“dannato Bankotsu, sempre colpa sua” pensò il demone.
-cos’hai sentito?-

-Bankotsu ha urlato che sei stato a letto con Kagura sabato-

-capisco-

Capisco? Che razza di risposta era quella?!
Rin si infiammò.
-“capisco”? Solo questo sei capace di dire?!-

-non sono stato a letto con Kagura, anche se inizialmente lo scopo era quello-

Si sentiva la gola secca e il cuore infilzato da una lama, una lama che racchiudeva in essa tanto dolore ma anche tante domande.
-che vuoi dire?-

-qualche settimana fa ho baciato Kagura. Sabato sera l’ho portata a casa mia, ma poi me ne sono pentito e non è successo niente- non era molto, ma ci era riuscito: aveva detto che si era pentito e l’aveva detto a lei.

Rin strinse gli occhi lucidi e i denti.
-dimmi una sola cosa- pronunciò con voce strozzata.

La osservò un poco esitante... spaesato.
-sì-

-l’hai baciata prima o dopo la vacanza in montagna?-

Ora capiva... ma non poteva mentirle, aveva già fatto abbastanza :-dopo- e lo disse.

Non c’era più nulla da fare :-io me ne vado Sesshomaru, non voglio più essere la tua Doll- con quasi esasperazione si tolse il braccialetto che lui le aveva dato all’inizio dell’anno e lo buttò a terra.
-addio Sesshomaru!- urlò e scappò via.
“addio Sesshomaru, addio per sempre!”


Intervallo.
Kikyo guardava con una tristezza infinita fuori dalla finestra seduta al suo banco.
Era una brutta giornata che rispecchiava quasi perfettamente come si sentiva dentro, se ci fosse stata una bufera, un temporale o un tornado, allora sì che sarebbe stata ottima.
Scuri e densi nuvoloni invece coprivano il cielo, non presagendo nulla di nuovo, mentre il vento scuoteva gli alberi e le aiuole del cortile.
Avrebbe voluto sospirare, come in segno di un’evidente rassegnazione che se l’era andata lei a cercare, ma non lo fece... non ne ebbe nemmeno la forza.
Si sentiva così male... le sembrava che il suo cuore le stesse scoppiando in petto dal dolore e gli occhi erano costantemente rossi, in contrasto con la pelle pallida.
Inutile dire che aveva dormito poco in quelle ultime due notti; la prima non aveva chiuso occhio.
Quel tremendo malessere le lacerava l’anima e uccideva il suo corpo, ormai totalmente privo di forze.
Appoggiò la testa e le braccia sul freddo ripiano.
Lo amava.
Lo amava con tutta sé stessa e non poteva vivere con la consapevolezza che lui la odiava e l’avrebbe odiata per sempre.
Non poteva vivere senza lui!
-Naraku...-
Strinse i denti, mentre pronunciare il suo solo nome la faceva sentire indegna e la uccideva con una lentezza esasperante, infinita.


Piangeva a dirotto, senza poter riuscire a fermarsi, senza poter nemmeno pensare di fermarsi.
Era più forte della sua volontà, coperta da quelle lacrime di dolore.
Miroku. Miroku. Miroku.
Quel nome, l’immagine, ogni particolare di lui la struggeva e le ronzavano nella testa, in una tormenta che non le dava pace.

-Sango calmati ti prego- disse Kagome, quasi supplicante, che oramai aveva anch’essa gli occhi lucidi.
Ayame, Kaname e Rin stavano lì, sulla soglia del bagno, davanti a una Sango disperata seduta sul water con un fazzoletto bagnato e Kagome che, ai suoi piedi, tentava di starle vicina il più possibile, sentendosi impotente, inutile.
Nessuna sapeva cosa dire.
Non potevano offendere Miroku, sarebbe stato inutile e non avrebbe che peggiorato la disperazione.
D’altro canto non potevano neanche elogiare quel coglione di un Master!
C’era un’unica soluzione: fargli sapere del bambino e sperare che, se ancora aveva un po’ di buon senso, avrebbe ascoltato la ragazza e avrebbe deciso di perdonarla e rimettersi insieme.

Inizio flash-back.

-prof posso andare in bagno?- domandò Sango, dopo aver alzato la mano e ricevuto il consenso di parlare.
Chiuse la porta alle sue spalle e, socchiudendo gli occhi, sospirò un momento.
Non c’era alcun forse, avrebbe dovuto convincere sua madre che stava ancora male e rimanere a casa. Era stato un errore voler andare a scuola... e ancora non aveva incontrato Miroku.
Tra l’altro quella sensazione di malessere interiore, fisica, si univa alla leggera ma costante nausea che non facevano che farla stare peggio.
Si guardò il ventre.
Per quanto ancora sarebbe rimasto così piatto?
Ricacciò indietro le lacrime, stanca di piangere, e si incamminò verso il bagno, per concedersi un attimo di pausa.
Camminò un po’ per il corridoio affiancando le finestre, tra le luci e le ombre, finché non vide il bagno femminile.
Si ritrovò sollevata per poter fermarsi e sedersi, senza ascoltare nulla.
Non avrebbe mai potuto immaginare ciò che le sarebbe successo da lì a un attimo.
Una porta si aprì e qualcuno uscì.
Sango spalancò gli occhi, sentendosi cadere in un baratro senza fine.
Quel qualcuno era proprio lui, Miroku!

Il ragazzo si voltò nella sua direzione, dopo aver richiuso la porta dietro di sé, mentre ogni movimento si imprimeva nella mente della bruna.
-Sango- pronunciò, tradendo un po’ di stupore e sofferenza.
I suoi lineamenti, tuttavia, si indurirono immediatamente e acquisì un’espressione d’indifferenza.
Abbassò lo sguardo per non vederla e le passò accanto... oltre.

Si impietrì, ma non poteva rimanere lì così, senza fare nulla! Era un’occasione d’oro e non doveva sprecarla!
-Miroku!- esclamò, voltandosi di scatto.

Lui si girò in parte e, freddo, disse :-che vuoi?-

Quelle parole e il tono la intimidirono, ma non si diede per vinta.
Fece per aprire bocca, ma fu bloccata.

-mi era sembrato di essere stato chiaro sul fatto che non volessi vederti. E con ciò intendevo dire che non voglio avere nulla a che fare con te. Per me non esisti-

Il mondo le crollò addosso per la seconda volta e, se era possibile ripeterlo, il suo cuore si ruppe.

Fine flash-back.

A quel punto vi era un’unica via d’uscita, un’unica soluzione adottabile.

Quella sera Sango parlò a sua madre, ella la abbracciò e cercò di consolarla il meglio che poté, nonostante si sentisse ancora sconvolta dalle troppe notizie.
Prima di andare a dormire, la ex Doll chiuse l’ultima valigia.


Angolino:
so che vi avevo promesso avrei aggiornato presto... ma non solo sono stata letteralmente travolta dalla scuola che ha occupato l’intero tempo libero, questo 42° capitolo si è rivelato più ostico da scrivere di quel che avrei immaginato. Mi dicevo “ma no così è troppo corto” “ci aggiungo anche questa coppia?” “ci metto che succede sta cosa o no??” insomma, avevo un enorme confusione in testa. Poi è arrivato il titolo, e lì sono stati dolori!
Alla fine ho optato per “Goodbye my lover”, ispirandomi anche alla canzone di James Blunt che ne porta il titolo, e sono molto soddisfatta del mio cervellino che non poteva certo far di meglio.

Vorrei soffermarmi a parlare del capitolo come sempre, ma questo angolo autore non finirebbe mai, quindi lascio a voi tirar le conclusioni xD

Passando ai ringraziamenti... devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita, se non davvero commossa, nel vedere che, nonostante sia da agosto che sono data per dispersa, nessuno abbia rimosso la mia storia dalle preferite, ricordate o seguite :’) grazie davvero a tutti quanti, non andrei avanti né ci riuscirei se non ci foste Voi!

Ora dico grazie a:
rpnzl  Ananami  blue_rose  Lady_Masen  lol_lina  per le seguite
NiGhTwIsH_AmArAnTh  Queenala  rpnzl  Ananami per le preferite
Ancora grazie! :D

Dunque ho finito, purtroppo non riesco a dirvi quando riuscirò a postare il prossimo capitolo, che almeno ho già in testa grosso modo.
Purtroppo gli impegni scolastici sono molti quest’anno e alzandomi sempre presto arrivo alla sera sfatta, ma negli ultimi giorni ho ritrovato un po’ di regolarità nella scrittura.
Voi incrociate le dita, che non si sa mai!
Un salutone a tuttiii :D
Baci.

ps: continuo a tralasciare Kagome e Ayame, ma prometto che farò in modo di metterli nel prossimo capitolo!
ps2: ho messo la data quando Kikyo, durante l'intervallo, guarda fuori dalla finestra e pensa a Naraku. Se vi state perdendo coi giorni chiedete pure a me, che mi sono fatta un bello schemino.

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Capitolo 43
*** Destinazione Amore! ***


Bambola 38 Ciao a tutti! Ammettetelo, pensavate che fossi sparita per sempre, e invece no! Diciamo che ho avuto voglia in questi mesi di imbarcarmi come clandestina per la Siberia (è un paese che mi affascina, soprattutto come luogo per non farmi rintracciare), ma alla fine sono rimasta nel mio bel paesino in pianura.
Vi avevo abbandonati con una depressione tale da buttarsi giù da un ponte; un capitolo in cui andava ben poco per il verso giusto e una Sango che aveva finito le valigie... diretta per dove? Questo lo lascio scoprire a voi, buona lettura!



43. Destinazione Amore!



Ayame, quella mattina di fine gennaio, si era alzata presto in modo da arrivare a scuola in orario.
Faceva freddo, come sempre, ma la ragazza pareva essere indisturbata, anzi i suoi occhi verdi erano vacui e persi nei suoi problemi.
Non era mai stata mattiniera, mai, ma la preoccupazione per le sue amiche cresceva sempre più e quella notte aveva avuto un sonno agitato: si era girata e rigirata nel letto in un tormento senza fine, mentre gli incubi la tenevano saldamente ancorata ad essi.
Ancora si sentiva scossa e, di tanto in tanto, il suo corpo veniva percosso da tremori.
Tra lei e Koga andava tutto splendidamente, ma ora si sentiva egoista, senza nemmeno un motivo preciso. Perché lei doveva avere la felicità, mentre le sue migliori amiche no? Era profondamente ingiusto! Cos’aveva lei in più delle altre, da meritarselo? In più aveva solo il sangue demoniaco e l’eccellenza nello sport... e poi? Poi basta.
Nel frattempo, Kikyo, la ragazza alla quale si era più legata, ora aveva un cuore ridotto in frantumi e lei, più di starle vicino, non poteva fare altro. Si vedeva inutile.
L’altra sera avevano dormito assieme, ma Kikyo non aveva fatto altro che essere assente, disperarsi e infine piangere, promettendosi ogni volta che sarebbe stata l’ultima.
Ayame l’aveva abbracciata, rincuorandola, ma a poco era servito. Oramai tutto l’amore che l’amica poteva provare era rivolto a Naraku, e quel bastardo se ne fregava altamente di tutto. Non diceva certo che Kikyo non avesse sbagliato, ma quante volte il ragazzo aveva fatto la stessa cosa?! Almeno mille, non aveva dubbi. E non si sarebbe stupita se la risposta fosse stata :-anche mentre avevo una relazione con Kikyo- perché forse non lo era stato negli ultimi tempi, ma all’inizio ne era certa.
Diede un’occhiata al display del cellulare: 7:40. Non mancava molto, ma aveva allentato il passo; era meglio affrettarsi, c’era una cosa che doveva assolutamente fare!


Gli sbottonò con frenesia la camicia, mentre ancora assaporava le sue labbra e finiva con la schiena contro al muro, succube di lei.
-lo sai che ora non ho tempo- le ricordò con un lieve sorriso allontanandosi, con le mani ancora poggiate sui suoi fianchi.

-credi che mi interessi?- gli domandò corrugando la fronte.

-e tu credi che non voglia rimanere qua con te, se solo non avessi delle cose da mettere a posto?-

Lo osservò bene nelle iridi blu rilucenti, mentre quel sorrisetto vagamente malizioso e rilassato gli incurvava le labbra.
Yura strinse la camicia, ormai aperta, con forza all’altezza delle spalle, graffiando la pelle sottostante, con lo sguardo che si era indurito maggiormente.
Lui non mosse un muscolo, rimanendo esattamente com’era un attimo prima.
-smettila di rispondermi con altre domande-

In quel momento proprio una domanda gli sorse spontanea, ma evitò di dirla per non rimanere sbranato e si limitò a pensarla con molta rassegnazione “perché mi sono fatto portare qui?”.
E in effetti il posto non era nemmeno dei migliori: era una di quelle classi piene di banchi e sedie mezzi rotti, con armadi messi nelle medesime condizioni e nemmeno complessivamente troppo pulita.
-Yura devo andare da Naraku e Sesshomaru a causa dei casini che tu e le altre avete combinato- disse, ora più seriamente.

La ragazza allentò la presa e stirò il tessuto bianco, assumendo un’espressione da angioletto :-io e le altre? Bankotsu pensi davvero che sarei capace di far litigare altre persone e dividerle probabilmente, anzi sicuramente, per sempre?-

Avvicinò il viso, soffiandole a un cm di distanza :-io non lo penso, ne sono certo-

Yura si scostò velocemente e indietreggiò di qualche passo, dopodiché mise su il broncio e incrociò le braccia al petto :-mi ritengo molto offesa-

-oh lo so bene, quindi ora torna in classe e rimugina sugli errori che hai fatto- rispose camminando in direzione della porta e risistemandosi la camicia.

-e chi sei tu per ordinarmelo?- chiese, voltandosi verso di lui.

Bankotsu fece lo stesso e sorrise :-il tuo Master-

Le sopracciglia di Yura guizzarono all’in su :-mi pare che la tua Doll non sia io, ma Kaname-

Il moro dovette concentrarsi per mantenere la stessa espressione e il sangue freddo, invece che agitata. Non voleva che anche quel giorno finissero per litigare e poi non adesso che aveva delle cose da fare, tra l’altro guai creati proprio da Yura e le altre :-Yura ne abbiamo già parlato, non dirmi che ora vorresti diventare la mia Doll-

-non ho mai desiderato essere la tua Doll, ma non ho intenzione di farmi rubare il posto da lei!- esclamò stringendo denti e pugni, tremando di rabbia.

-ti ho anche già detto che non accadrà, dovrebbe bastarti- continuò, ora serio ma sempre, all’apparenza, tranquillo.
Le tornò davanti, davanti al suo corpo e ai suoi occhi fiammeggianti.
Consapevole del rischio a cui stava andando incontro, Bankotsu appoggiò le mani sulle sue spalle e si abbassò sfiorandole le labbra gentilmente, nel bacio più casto che si erano mai dati.
Quando si staccò e riaprì gli occhi, constatò che anche la ragazza li aveva chiusi e ora pareva più calma :-se ti va puoi venire a casa mia sta sera. Mio padre e Jakotsu non ci sono, potremmo mangiare qualcosa insieme-

-va bene, ma sappi che il nostro discorso non finisce qui- affermò decisa.

-lo so, lo so- rispose andando verso la porta “un po’ di alcool e si scorderà di sta mattina e io potrò godermi la notte in pace”.
-a dopo mia cara- la salutò strizzandole l’occhio, prima di sparire.
L’unica cosa che sentì fu :-idiota!-


Sesshomaru era in piedi davanti alla finestra dell’aula del comitato.
Uno spesso strato di nubi scure incombeva sulla città, rendendola più grigia e triste di quanto già non fosse.
Come si sentiva? Esattamente come quello che pensava di Tokyo: grigio e triste.
Per il demone grigio era l’esatto sinonimo di vuoto, perché erano quelle le sensazioni che il colore gli faceva provare e le stesse che gli erano rimaste dopo la discussione con Rin.

-dunque... fammici supporre un po’ su...- una tempia cominciò a pulsargli insistentemente; dal riflesso del vetro poteva scorgere quel poco sano di mente di Bankotsu picchiettarsi la mascella, tenendo su il braccio con la mano dell’altro per il gomito.
La sua aria era... beh, avrebbe voluto pensare assorta, ma no, era solo quella di un rincretinito.
-ahh Sesshomaru Sesshomaru- se ne saltò fuori dopo qualche minuto. Le braccia erano cadute nuovamente lungo i fianchi e il volto si era abbassato.
-lasciamelo dire amico, hai combinato proprio un bel guaio- disse puntando gli occhi blu, che aveva momentaneamente socchiuso, sulla sua schiena.

L’albino si voltò furente :-ma che scoperta!- andò a sedersi al divano sorpassandolo, borbottando nel mentre frasi come “ma guarda che imbecille! Ma dimmi te se devo avere a che fare con un tipo del genere...”

-a parlare così sembri un vecchietto-

Il ragazzo si beccò un’occhiataccia che, tuttavia, gli fu indifferente :-Bankotsu non volevi aiutarmi?- domandò oramai esasperato, con le mani fra i capelli.

-e poi quei capelli sono così... così... così bianchi!-

-smettila di blaterare!!!-

-ah giusto, giusto hai ragione- il moro si avvicinò e si mise di fronte ad un Sesshomaru diffidente, che diventò stupito quando, senza opporsi, si fece stendere sul divano.
L’amico si allontanò e tornò un attimo dopo con una sedia, sul quale si sedette incrociando le gambe, e un blocco di appunti con biro.
-forza Sesshomaru, parlami dei tuoi problemi amorosi-

Dare un unico aggettivo alla faccia che fece il demone in quel momento sarebbe totalmente sbagliato, quindi accontentatevi di un “inclassificabile”.
-e tu chi saresti? Jakotsu improvvisato psicologo?-

Questa volta il tic nervoso apparve all’altro. Tra tutte le persone, proprio al suo fratellastro doveva compararlo?
-muoviti e parlami di Rin-

-ma se non ho fatto altro da quando sei entrato mezz’ora fa?!-

-si ma non avevo preso appunti, quindi ora fai ciò che ti dico-

“come se prima non mi avesse obbligato. Io nemmeno ci volevo parlare con questo disgraziato”
A suo malgrado (sapeva che non l’avrebbe mollato finché non avrebbe ottenuto ciò che voleva), dovette cedere e rispiegò tutta la pappardella dall’inizio, mentre lui scribacchiava qualche cosa su quei fogli.
-... e questo è quanto-

-ah si, si molto interessante...- commentò continuando a scrivere.

Incuriosito da ciò che stava scrivendo il moro, si aiutò ad alzarsi con le braccia fino a mettersi seduto ed allungò il collo.
-ma che stai facendo?!- gridò strappandogli il blocco dalle mani.
Sul foglio vi erano vari disegnini senza senso e alcuni non troppo casti.

-dai, dai ridammelo!!!- si lamentò con le braccia allungate e saltellando per riprenderselo, mentre Sesshomaru ancora cercava di capirci dentro qualcosa tenendolo abbastanza in alto da non farglielo prendere.

-prima cresci, poi potrai permetterti di ordinarmi qualcosa- sentenziò senza prestargli troppa attenzione, tutto concentrato.

-nel caso non te ne fossi accorto negli ultimi mesi mi sono alzato di quasi 10 cm, mentre voi siete rimasti lì. Un giorno vi supererò puoi starne certo! D’altronde è risaputo che i Baikou crescono più tardi- annuì convinto a braccia conserte.

Sesshomaru si girò e sbraitò :-ma ti sembra normale fare disegnini senza senso mentre ti parlo per la centesima volta dei miei problemi! E dire che ti avevo confidato altre cose, scommetto che non ti ricordi un cazzo!-

Affilò lo sguardo, acquisendo un’espressione seria e sicura di se. Beh, in realtà non aveva ascoltato nulla davvero e ricordava poco solo di quello che Sesshomaru gli aveva spiegato all’inizio... ma doveva vincere! C’era troppo in ballo.
Spremendosi ben bene le meningi, alla fine parlò :-pensi di essere un coglione perché hai sbagliato tutto con Rin e ora non sai come fare per rimediare né sai se lei potrà mai perdonarti-
SDISH!
Un pugno dritto in un occhio lo mandò al tappeto.

-coglione a me?- disse a viso scuro con una strana aurea che gli aleggiava attorno.

Il moro alzò le mani per tranquillizzarlo, mentre sul volto sudato vi era un sorrisetto :-dai, Sesshomaru calmati. Io dicevo solo per dire, figurati se ti do del coglione sul serio-

Non aveva voglia di mettersi a picchiarlo, anche perché, per la verità, Bankotsu era abbastanza forte da tenergli testa per un po’, inoltre buttare giù la scuola non era una buona idea, senza contare che aveva ben altri pensieri per la testa.
L’aura inquietante sparì e Sesshomaru andò a mettersi sulla sua poltrona.
-Bankotsu-

-si?-

-cosa mi consigli di fare?-

Qualche minuto dopo... :-tu sei un idiota e io non ho alternative-


Era l'intervallo al Royama e, mentre i corridoi erano pieni di frasi che si sovrapponevano, Naraku se ne stava da solo in un'aula dell'istituto; gambe appoggiate ad una cattedra mezza rotta e un quaderno fra le mani, il moro si era gettato a capofitto nel suo impiego di Master.
Ora che era senza Kikyo era tutto molto più complicato, per fare quello che prima faceva con lei in un'ora ci metteva minimo il doppio.
Ma, ovviamente, non era solo quello il motivo per cui era diventato così impeccabile nella sua condotta. Era logico che lo facesse per non trovarsi davanti la ragazza per la scuola, per non pensare a lei, per non ricordarsi di quanto il cuore gli dolesse.
Sarebbe potuto tornare sui suoi passi, un giorno forse ma non ora... il suo orgoglio era ancora troppo ferito.
Si fermò di scrivere, mentre il suo sguardo si era già perso: c'era già dentro.

Nel frattempo, il povero Naraku non poteva certo immaginare che di lì a poco qualcuno sarebbe piombato a scassargli i cosiddetti.
    

-guarda chi c'è!- -oh è davvero bellissimo!- -sì ogni giorno di più!- -quanto vorrei essere io la sua Doll!- -chissà dove sta andando!-

Inuyasha camminava a passo così lesto che stava quasi correndo, in effetti non si capiva il motivo per il quale stesse facendo una maratona anziché correre semplicemente e sembrare un demente con un palo dove non si può dire, ma tralasciamo.
Aveva dovuto abbandonare la sua disinvoltura e fighezza per una vera e proprio cazzata, ma a lui non interessava quanto potesse essere stupita! Lui era un vincente e avrebbe vinto! Era come una guerra, anzi era come 300! I suoi uomini erano tutti andati (non che ne avesse avuti), sul campo di battaglia erano rimasti solo lui e il suo rivale a spade sguainate e pronti a scannarsi. Se Kagome fosse venuta a conoscenza di quei pensieri lo avrebbe paragonato ad un gorilla e poi replicato che un gorilla era un centinaio di volte più intelligente. Tornando sulla retta via, comunque, nulla aveva più importanza ora, ciò che davvero contava era vincere quella benedetta scommessa!
"non posso neanche fermarmi a flirtare con queste ragazze!!!" piagnucolò tirando su col naso e gli occhi lucidi.

Un po' di maratona dopo e... SBADABUM! Avete presente quella canzone che fa badabum badabum cha cha? Diciamo che la scena la identifica piuttosto bene.
La porta della stanza dove si trovava Naraku sbatté contro il muro, il resto si svolse in un secondo: Inuyasha inciampò tra i suoi piedi, prese contro coi polsi alla superficie della cattedra e si stampò con la faccia su uno dei lati.

-ma che cazzo fai?!- proferì Naraku a tono mediamente alto, indeciso se essere incazzato, sbalordito o divertito e beffeggiarlo.
Il povero mezzo demone scivolò lentamente contro il legno mugugnando un "uuuhmmm" e finendo K.O. a terra con un tonfo e per giunta col sedere per aria.
-oh cielo!- -poverino!- -starà bene?- -si sarà fatto male?-
Il moro, ai commenti e domande delle ragazze fuori, si affrettò a rassicurarle e chiuse la porta cigolante.

-ehi amico tutto a posto?-

Inuyasha, che si era rimesso in piedi, si mise ad urlare come una donna col ciclo :-tutto bene? tutto bene!? Certo che va tutto bene! Ho solo dato una spallata contro ad una porta non chiusa a chiave, mi sono mezzo fracassato i polsi e spiaccicato la mia bellissima faccia! Ma io dico Naraku, sei scemo per caso?!-

-è colpa mia adesso? Ah scusa è vero che tu sei solo un mezzo demone e ti fai la bua facilmente, anzi, più che un mezzo demone sembri solo una vecchiaccia in meno pausa!-

-e tu sei soltanto un...- Inuyasha si bloccò di colpo, uno slogan grande come una casa era passato per tutta la circonferenza della sua testa e questo slogan diceva “fai il tuo dovere, nella vita conta solo una cosa: VINCERE!”
Si voltò e, sotto lo sguardo sorpreso dell’altro, andò a sedersi su una delle poche sedie non rotte.

-e ora che ti prende?-

-mi sono prefissato un obiettivo, Naraku- cominciò una volta accavallate le gambe e incrociate le dita :-e ho tutta l’intenzione di portarlo a termine con successo- “per la vittoria e la gloria”

-e quale sarebbe questo fantomatico obiettivo?- domandò decisamente poco convinto unendo le braccia al petto.

-l’ho chiamata “operazione riconquista la bellissima Kikyo!”-

Il moro lo osservò stupito, poi corrugò la fronte :-e fammi indovinare: tu mi aiuterai a rimettere le cose a posto con la bellissima Kikyo?-

Sbarrò gli occhi incredulo :-e come hai fatto ad indovinare?! Hai per caso quale potere paranormale? Sei forse uno stregone? Dimmelo Naraku, dimmelo!- lo pregò sporgendosi in avanti.

-no è un segreto!-

“devo ricordarmi di aggiungere un altro obiettivo... si chiamerà ‘operazione scopri il mistero misterioso che avvolge il misterioso Naraku!’”.
-senti Inu, mi fa davvero piacere che tu voglia aiutarmi, ma non credo ci sia nulla da fare ormai- mormorò rimessosi dietro la cattedra.

Le mani dell’albino sbatterono nuovamente contro quel legno, facendo sobbalzare il demone che, alzati gli occhi cremisi stupefatti, si ritrovò davanti due iridi piene di grinta.
-non lascerò andare a monte le cose fra voi due! Io so che non hai mai provato alcun sentimento paragonabile a quello che senti per lei!-
Richiuse la bocca stringendo le labbra e abbassò la testa da un lato; l’espressione dell’amico era assorta e pensierosa e la fronte corrugata gli dava un aspetto triste. In quel momento Naraku gli faceva davvero pena... se non avesse fatto quella scommessa con Bankotsu probabilmente ora non sarebbe stato lì a tendergli una mano, non era per menefreghismo o altro, era solo che nessuno quasi sicuramente si era accorto di quanto ci stesse male per la storia di Kikyo, se lo avessero immaginato, se lui avesse dato modo di far intravedere il suo animo, sarebbero tutti accorsi ad aiutarlo, ma Naraku, così come suo fratello, non erano tipi da chiedere aiuto o farsi compatire. Vedendo il moro, era certo che anche suo fratello stesse soffrendo allo stesso modo. Perché non ci aveva pensato? Perché?!

-grazie Inuyasha...- disse in un sussurro il Master, guardandolo.
E con quelle parole, sentì il cuore gonfiarsi di qualcosa di così bello e forte che era impossibile da descrivere. Era ciò che si provava quando si soccorreva qualcuno.

-figurati amico- rispose sorridendo.

-allora cosa proponevi di fare?-

La domanda lo spiazzò e fu evidente, perché prima dilatò gli occhi e subito dopo inclinò la testa da una parte :-mmh non lo so-

L’altro cascò giù dalla sedia, Inuyasha era incorreggibile! Non ne combinava una giusta! Lo caricava di tante belle parole e poi non sapeva nemmeno da dove iniziare! Cose da pazzi.
-e allora perché sei venuto da me?!- sbraitò tirandosi su.

-ma boh, io volevo solo agire subito!-

Lo sguardo del moro si assottigliò: quella frase era decisamente sospetta, ma decise di non indagare.
-anzi, no! Mi è venuta in mente un’idea formidabile che non potrà fallire! Tu ti farai investire, finirai in ospedale e sono certo che Kikyo verrà da te! Ti rimarrà accanto tutta la notte fino al tuo risveglio e quando infine riaprirai gli occhi lei ti guarderà e chiederà “Naraku stai bene?” con le lacrime agli occhi- e mentre spiegava faceva gesti ed espressioni di quei momenti così commoventi e drammatici, sotto lo sguardo sconvolto di Naraku :-tu debolmente dirai “Kikyo sei qui... perché?” e lei “Come perché? Non potevo restare a casa dopo che ho saputo cosa ti è successo. Quando Inuyasha mi ha avvisata dell’accaduto, sono subito accorsa” e tu “potevi rimanere a casa, tanto mi hai già dimostrato quanto ti interessa di me”- oramai Inuyasha era diventato Shekspeare in versione moderna e faceva su e giù da un banco per prendere le parti dei due protagonisti della sua commedia, distendendosi e rimettendosi in piedi :-lei ti appoggerà una mano sulla guancia e, sorridendo, ti rivelerà i suoi sentimenti “non l’hai ancora capito mio trottolino amoroso? Io ti amo!” e tu, incurante delle ferite sanguinanti e mortali, la abbraccerai piangente “anch’io mia dolce zolletta macinata!” e piangerete insieme abbracciati!- concluse abbracciandosi da solo.

-ma di che ti sei fatto prima di venire da me?!-

-eh? Non ti piace la mia idea?-

-ma certo! Rischio solo di rimetterci la pelle!-

-sì ma io avviserò per primo Kikyo e mi prenderò i meriti per la vostra riappacificazione- rispose soddisfatto :-ah guarda che se vuoi posso sempre investirti io così magari non muori-

-magari non muoio?! Dio che imbecille! Basta me ne torno in classe- concluse prendendo quaderno e astuccio e avviandosi alla porta malmessa.

-aspetta Naraku!- esclamò afferrandogli una mano prima che prendesse la maniglia :-ho un’altra idea fantastica! E questa ti giuro che è perfetta e non fallirà!-

-Dio aiutami!- implorò il moro, prima di doversi sorbire la nuova idea di dubbio successo finale.


-...amore sei sicura di non volere un passaggio?- domandò per l’ennesima volta alla fidanzata.
Koga e Ayame, dopo aver salutato gli amici, erano usciti l’uno affianco all’altra dal giardino. Il sole splendeva nel centro del cielo azzurro, lucidato dal vento dei giorni prima.
Ora il moro, vicino alla sua limousine, fregandosene altamente del traffico di quell’ora, guardava la ragazza con un’aria quasi speranzosa, forse perché dentro lo era davvero. Avrebbe potuto invitarla a pranzare a casa sua, passare il pomeriggio insieme e rilassarsi un po’, magari nella nuova vasca con idromassaggio che avevano comprato...

-no è una bella giornata e ho voglia di farmi una passeggiata- rispose col sorriso.

-in mezzo allo smog?- la riprese poco convinto.

Aveva compreso che vi erano secondi fini dietro la proposta di Koga. Incredibile come sapevano diventare carini e disponibili i ragazzi quando volevano qualcosa... e malgrado in altre circostanze se ne sarebbe servita, ora non le andava.

Si alzò sulle punte e, schioccandogli un bacio sulla guancia, lo salutò :-ci vediamo domani amore!- e corse via coi codini al vento.

Ayame stava risalendo la strada che l’avrebbe condotta a casa; in breve arrivò alla curva a destra che avrebbe dovuto girare, ma con lo sguardo percorse il marciapiede dall’altra parte che continuava dritto. Rimase ferma un attimo con un’espressione dai pensieri indecifrabili, infine attraversò i pochi metri che la distanziavano da quel marciapiede e continuò il suo cammino.
Non sarebbe arrivata a casa dai suoi che l’aspettavano per pranzo procedendo per quel verso, ma ad una destinazione portava: la casa di Sango.
Come le altre, era preoccupata per le condizioni dell’amica, era tutto meno che semplice la situazione in cui si trovava e il fatto che non fosse venuta a scuola non la faceva stare tranquilla... in fin dei conti la Doll non abitava molto lontano da lei e forse, anzi sicuramente, ne sarebbe valsa la pena andarci
E mentre pensava ciò, notò finalmente l’abitazione della bruna: una casetta a schiera con un piccolo giardinetto curato e un vialetto che collegava la porta e il cancello.
Fece per suonare il campanello esterno ma, per caso, vide che era già aperto, così avanzò oltrepassando il giardino e spinse il campanello accanto alla porta.

-chi è?- domandò qualcuno una manciata di secondi dopo.

-sono Ayame, una compagna di classe di Sango- spiegò abbassandosi al citofono.
Sulla soglia della porta apparve una signora che aveva visto una volta che era andata dall’amica :-salve signora Ruko, ci siamo incontrate quando ero venuta a casa sua a fare i compiti, ma forse non si ricorda di me- disse con un sorriso cordiale; anche la donna sorrideva, ma di una felicità che Ayame classificò come spenta.

-si si certo che mi ricordo di te, immagino cerchi Sango-

Alzò la cartella :-esatto, le ho portato i compiti!- in parte era vero, no?

-ah grazie sei stata molto gentile, però...-

Il vento freddo le schiaffeggiava il viso purpureo, rosso come i capelli di fiamme, magari fosse stato imbarazzo!
Fanculo al suo non voler mai portarsi dietro quel diavolo di un cellulare! Fanculo a tutto, soprattutto a Miroku!
Ma perché doveva abitare così lontano, in quei quartieri alti di Tokyo?!
Le lacrime le accarezzavano gli occhi, freddo, paura e angoscia. Strinse i denti “corri Ayame, corri!”

Miroku buttò senza troppa cura dei pantaloncini nella borsa da sport e la richiuse; si diresse verso il salotto, aveva intenzione di riposarsi guardando la tv prima di andare ad allenamento.
Non aveva visto Sango quella mattina... meglio così, non voleva nemmeno vederla! Si era divertita abbastanza a giocare col suo cuore.
Sbuffando, si sfilò la maglia bianca della divisa appoggiandola sul corrimano delle scale, dopodiché varcò il salotto. Era appena entrato nella stanza, che il campanello prese a trillare, qualcuno di molto impaziente e scassa palle era arrivato a interrompere l’inizio del suo riposo.
Tornò a prendere la maglietta, ma quel tipo insistente continuava a martoriargli i timpani. “voglio proprio vedere chi è che rompe!” si disse nervoso, decidendo di presentarsi a torso nudo, almeno questa persona (che già odiava) sarebbe stata al corrente di averlo interrotto!
Come aprì la porta, qualcuno gli saltò addosso; sbalordito e infreddolito da quelle mani gelide appoggiate al suo petto, Miroku rimase interdetto nel trovarsi a pochi cm di distanza Ayame, un’Ayame che sembrava disperata.

-Miroku presto! Devi correre!- urlò questa a voce scemata, che si era tramutata in un soffio di vento e nel mentre stringeva le mani a pugno.

-correre? Ayame ma che...-

-muoviti devi andare a fermare Sango! Sta tornando a casa dai suoi nonni, dove viveva prima! Devi impedirglielo, il treno parte tra 20 minuti neanche!-

-eh? Che stai dicendo?- disse ancora, mentre la sua espressione stranita passava ad una quasi infastidita, dagli occhi affilati e la fronte corrugata :-io e Sango non stiamo più insieme, per cui non vedo il motivo per cui debba andare a fermarla- spostò lo sguardo :-anzi, se ha deciso di andarsene forse è meglio, almeno potrò dimenticarla più facilmente...-

Stroncò le sue parole, che la frase fosse finita o meno non le ne fregava niente!
Miroku si toccò la guancia rossa sulla quale aveva ricevuto lo schiaffo di Ayame, la osservò incredulo. Davanti a lui si trovava una Ayame decisa, arrabbiata; solo a Sango aveva permesso di picchiarlo, solo ad una ragazza...
-smettila di fare il bambino! Piantala di dire cazzate! Sango è incinta e tu la ami!-



Angolino:
innanzitutto spero che il cap vi sia piaciuto e che non ve la prenderete se l’ho lasciato in sospeso così; poi volevo scusarmi, avevo promesso che avrei aggiornato in fretta e, effettivamente, speravo davvero di riuscire a farlo magari durante le vacanze, invece non l’ho fatto e ora eccomi qua, agli ultimi di febbraio.
Non è stato per pigrizia o altro, ma ho avuto un brutto periodo, sia con la scuola, che con la famiglia, che con me stessa; ho provato a mettermi lì, con quella benedetta pagina di word già titolata e con un riassunto delle idee che avevo... le idee c’erano, ma l’ispirazione per metterle giù mi sfuggiva ogni volta. Come se ciò non bastasse, quando finalmente è tornata ed ero pronta, cosa succede? Il caricatore del portatile si rompe e non posso più utilizzare il computer, se non è sfiga questa! Ovviamente non è finita, perché quando (e qua ci sta un alleluia) ho avuto un caricatore riparato mi sono ammalata (e per la cronaca lo sono tutt’ora). Sono a casa, bloccata a letto da lunedì e con già 3 verifiche perse ç.ç
Insomma, in conclusione, mi spiace per aver aggiornato così tardi! Almeno spero che vi siate divertiti un po’ (: volevo spiegare il perché Inuyasha si è buttato a tutta carica contro la porta: pensava fosse chiusa, voleva entrare a tutti i costi e, chiaramente, voleva fare un’entrata teatrale. Ehh povero cucciolo.

Grazie a:
mikan98  NiGhTwIsH_AmArAnTh  yuna_gullwing86  _Lady Cassiopeia_  nadya_chan  per le seguite
e ovviamente a chi recensisce e ai lettori silenziosi!:D

Non mi resta che salutarvi, come sempre a presto! Spero (:
Baci!

ps: so che non è proprio una "destinazione amore" questa, infatti anche il prossimo capitolo si chiamerà così

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Capitolo 44
*** Destinazione Amore! 2 ***


Bambola 39 Buon salve a tutti!(niente ultimamente sono fissata con questo saluto) nell’ultimo capitolo vi avevo detto che volevo emigrare in Siberia... beh vorrei emigrare ancora ma sono costretta in stampelle, per cui devo rimanere nel mio paesino disperso in pianura e sopravvivere al terremoto; già, è proprio una vita dura!
A parte gli scherzi, volevo scusarmi con tutti e dire che mi spiace davvero molto per non essermi fatta sentire per molti mesi; la scuola è sempre un mio grande problema e nel pentamestre è stata davvero pesante, dai alla fine sono riuscita a completare questo 44° capitolo! Ora voglio un brindisi in mio onore! Ahah
Buona lettura



44. Destinazione Amore!


2^ parte




L’ora di punta era passata da un po’, fortunatamente, e i dipendenti della stazione potevano tirare finalmente un po’ fiato, ciò però non voleva dire che non ci fosse nessuno, il fatto che fosse la stazione di una grande città era praticamente impossibile che fosse vuota.
Tra tutte quelle persone c’era una giovane; stava seduta su di una panchina con la valigia affianco e lo sguardo basso, assorto.
Non pensava più alla decisione che aveva preso, sapeva che per nove mesi (otto in realtà) era molto meglio andare lontano, via da Miroku. Ma anche via dalle sue amiche? Già le mancavano ora, non le aveva nemmeno salutate per paura che alla fine sarebbero riuscite a farla desistere, ma doveva farlo, doveva!
“perdonatemi amiche mie, perdonatemi tutti” e una lacrima silenziosa le scivolò sul viso.


Doveva fare in tempo, doveva riuscire ad arrivare prima che quel maledetto treno se ne andasse per sempre con lei sopra!
Diede una fugace occhiata all’orologio al polso e strinse i denti. Cinque minuti, cinque minuti neanche per arrivare in stazione.
-maledizione!- imprecò sbattendo una mano sul manubrio quando dovette rallentare e fermarsi di nuovo, sta volta per il semaforo rosso.
Diavolo, perché doveva sempre andare tutto storto quando c’era poco tempo?! La situazione pareva quasi quella di un film, solo che nei film il protagonista supera mille difficoltà, dal traffico caotico ad un esercito armato fino ai denti, e alla fine riesce a riprendersi l’amata, ma quello purtroppo non era affatto un film, lì non c’era alcuna certezza, lì, nella vita reale, poteva andargli bene come andargli male, e Miroku ancora pregava intensamente che gli andasse bene, seppur sapesse che c’erano poche speranze per lui, per loro.
Ma no, no, no, no! Non poteva perdere Sango! Cazzo che idiota era stato! Era stato solo un bacio, uno stupido bacio quando ancora non stavano insieme! Con quante ragazze era stato lui, facendo ben peggio, quando Sango era ancora la sua Doll? Sarebbe dovuta essere lei quella arrabbiata.
Inoltre ora lei aspettava loro figlio e, per quanto fosse una situazione difficile, si sarebbe preso le sue responsabilità e lo avrebbe cresciuto con la ragazza... certo, se lei avesse deciso di tenerlo e tornare insieme, ma Miroku era ottimista, se gli avesse detto di no, avrebbe fatto qualunque cosa per riconquistarla!
Sgranò gli occhi quando vide l’ingresso della stazione e il suo cuore pompò sangue con maggior forza.
Frenò lasciando strisce nere sull’asfalto e, incurante delle proteste della gente lì attorno, la abbandonò davanti all’entrata.
Mentre correva verso i treni, Miroku aveva un solo pensiero: l’avrebbe riportata indietro!
Osaka, Osaka... ma dove accidenti era il treno per Osaka?!

-avviso a tutti i passeggeri diretti a Osaka: il treno partirà tra pochi minuti. Si prega di salire a bordo il prima possibile. Grazie-

Finalmente un colpo di fortuna! Allora i Kami erano dalla sua parte!
Corse verso il mezzo e vi entrò, fermato subito da un uomo che gli domandò il biglietto.
-no, sto cercando una persona, è una ragazza di sedici anni, alta e coi capelli bruni, l’ha vista?-

-no, mi spiace. Signore le devo chiedere di scendere, il treno partirà fra poco-

Un moto di rabbia lo assalì: afferrò il pover’uomo per il colletto della divisa e lo sbatté contro al muro :-mi ascolti, si dà il caso che questa sia la ragazza che amo e se ora non la trovo la perderò per sempre! Lei è incinta, capisce? Se non la trovo non me lo perdonerò mai! Quindi ora mi lascerà cercarla nei vagoni e se il treno partirà prima che sia sceso le pagherò il biglietto, sono stato abbastanza chiaro?-

Annuì istericamente come se fosse un robot impazzito :-s... si, si, vada pure-

Non perse un secondo di tempo e lo mollò lì e spalancò la porta entrando nel vagone.


Alla fine era arrivata, l’ultima chiamata per il viaggio di sola andata ad Osaka.
Sango si alzò dalla panchina, si sentiva pesante e un groppo in gola le dava un’orribile sensazione di malessere.
Afferrò il trolley viola e si avviò verso la prima entrata. Voleva solo mettersi le cuffiette dell’i-pod nelle orecchie e chiudere gli occhi, dimenticandosi di tutto ciò che stava lasciando nella grande metropoli.
Salì sul primo gradino ma un uomo la fermò subito :-scusi signorina, qua è tutto pieno e nei corridoi si fa fatica a passare, mi faccia vedere il biglietto per favore-

-sì, certo- con un flebile sorriso fece come detto.

-il suo vagone è l’altro, ma le conviene salire dalla prima entrata perché c’è davvero molta confusione-

Riprese il biglietto :-va bene, la ringrazio-

-signorina, scusi se mi permetto...- Sango si fermò nuovamente :-sta bene? Mi sembra un po’ pallida-

Chissà che pena doveva fargli :-sì, sì, grazie non si preoccupi. Arrivederci- lo salutò con un altro sorriso, cercando di essere convincente, e si allontanò velocemente.
Doveva avere un aspetto orribile... che pietà, una ragazza di soli sedici anni che scappa dall’amore. Le sembrava di essere in uno di quei film strappalacrime in bianco e nero, ma lì le protagoniste erano donne adulte, che facevano la loro bella figura anche scappando da un amore difficile o tradito, lei invece faceva solo una gran pena.
Rallentò, dovendo riprendere fiato, e a occhi bassi camminò fino alle porte aperte.

Non l’aveva trovata, aveva guardato ovunque, perfino nei bagni delle donne e si era beccato così tanti schiaffi che aveva perso il conto.
Stava malissimo, aveva voglia di sbattere i pugni contro un muro, urlare e sfogare tutta la sua disperazione.
Aprì la porta sbucando sull’uscita e l’uomo di prima, vedendolo, si fece piccolo piccolo, quasi tentando di non farsi notare. Lasciò scivolare la porta sulla mano, che ricadde lungo il fianco.
Alzò gli occhi sugli scalini che l’avrebbero lasciato su quel freddo cemento a salutare quel treno che si portava via Sango.
Ma perché non c’era alcun grigio, quel grigio non troppo scuro tipico del cemento, ma due scarpe? Fece vagare lo sguardo su un trolley viola, poi sulla persona alla quale stava affianco: figura femminile, alta, lunghi capelli bruni legati in una coda e spaesati occhi cioccolato fondente che spiccavano su un viso troppo pallido per... lei.

Poi un sussurro flebile :-Miroku-

-Sango- fu solo in grado di rispondere.

-Miroku sei proprio tu- mormorò con un nodo in gola, mentre le tremava lo sguardo.

Si precipitò giù stringendola fra le braccia e lei si attaccò alla sua schiena disperatamente.
-sei venuto da me...- tratteneva le lacrime a stento e a causa di ciò il suo corpo veniva scosso.

-Ayame ha saputo che stavi per partire e mi ha raccontato tutto- Sango sgranò gli occhi, quel tutto voleva dire che...?
La strinse di più :-non potevo lasciarti andare per qualunque ragione al mondo-
Si guardarono intensamente negli occhi.
Come amava quelle iridi blu oltremare, ogni volta le sembrava che l’avvolgessero e la facevano sentire al sicuro.
-non importa quanto sarà dura, se sceglierai di tenerlo io ti appoggerò e, te lo prometto- come quella notte le loro fronti si sfiorarono :-ti amerò per sempre-

Lacrime di dolore, commozione, gioia scesero sul viso della ragazza :-anch’io Miroku, per sempre-

Si scambiarono un tenero bacio :-andiamo a casa ora- disse prendendo la valigia.

Non desiderava altro in quel momento che stendersi tenuta fra le braccia del ragazzo, finalmente felice :-sì- annuì e, stretti mano nella mano, si avviarono verso la loro destinazione.


Il manto blu della notte aveva avvolto il cielo e, anche se erano le undici passate, Rin era seduta alla scrivania di camera sua, impegnata a leggere una rivista femminile che si era fissata a comprare da quando era arrivata a Tokyo.
Nelle orecchie aveva gli auricolari bianchi collegati all’I-pod su legno chiaro dove era sparso di tutto, dalle matite ai quaderni, dalle foto al bracciale di Sesshomaru.
L’ambra luccicò e attirò il suo sguardo, come le api sul miele.
Sesshomaru era proprio il miele, non per la dolcezza, anzi se si doveva parlare della sua emotività allora quella andava paragonata ad un’ameba, ma se invece si pensava a quante ragazze cedessero al suo fascino allora il paragone era inequivocabile.
E lei e Kagura erano certamente le più stupide di tutto quello stupido gruppetto ammaliato dal Master.
Almeno Kagura era stata fidanzata ufficialmente con lui, le ricordò una vocina.
Ed era così, l’addolorava doverlo ammettere, ma lei, più che la sua Doll della quale usufruire, non era nulla di più... qualcosa di meno invece sì, dal momento che aveva avuto la temerarietà di piantarlo in asso.
Eppure, nonostante sapesse che avesse fatto bene, l’irrazionalità del suo cuore le urlava in petto. Era sicura, sicurissima che fosse la scelta giusta, ma non poteva negare che l’ultima notte non aveva dormito affatto, girandosi e rigirandosi nel letto alla ricerca di pace, ma i suoi sentimenti l’avevano tenuta incollata a terra, come un castigo.
Aveva pensato a cosa sarebbe cambiato d’ora in avanti e l’idea di vedere due occhi dorati totalmente indifferenti a lei, non aveva potuto che inghiottire a forza un boccone troppo amaro.
Richiuse la copertina del giornale deponendolo sulle gambe e sfilò gli auricolari; allungò un braccio a prendere il bracciale e lo portò davanti a sé, osservandolo attentamente.
-è finita Rin? Finisce davvero così?- si domandò, mentre quelle parole le inumidivano gli occhi.
“che stupida” pensò asciugandosi con un polso quelle lacrime birichine, non poteva aver già dimenticato il modo in cui Sesshomaru l’aveva trattata, illusa, presa in giro.
Eppure, che fosse possibile o meno, ora pareva non importarle più. Amava Sesshomaru, lo amava incondizionatamente, ma per quanto potesse amarlo non l’avrebbe mai avuto, era questa la realtà.

Alzò lo sguardo spaventata, quando vi fu un improvviso ciocco contro il vetro della finestra lì accanto.
Si alzò titubante, cosa poteva essere stato?
Si avvicinò e aprì l’infisso che dava su un piccolo balcone dove c’era un sasso.
Fece correre le iridi nocciola per il davanzale e poi giù sul prato verde del giardino
Sgranò gli occhi.
-no, non è possibile...-
Lui era lì, proprio lì.
-Sesshomaru- sussurrò il suo nome al vento, quello stesso vento che le scosse i capelli :-che ci fai qui? E quel mazzo di fiori...?- continuò, ancor più confusa nel vedere quei tulipani rosa, i suoi preferiti.

-Rin- e il suo nome la fece sussultare :-sono venuto qui per chiederti scusa. Mi spiace per averti illusa, per tutto il dolore che ti ho arrecato, non era mia intenzione, te lo posso assicurare, ma sono un uomo e gli uomini commettono stupidaggini, ne commettono così tante fino a che è troppo tardi per tornare indietro e, quando lo capiscono, è ormai troppo ovvio che non potranno avere ciò che davvero desiderano. Non ti sto chiedendo di perdonarmi, né tantomeno me lo aspetto, ma ammetto di aver sbagliato tutto con te e mi dispiace veramente-

Lei era allibita.
Sesshomaru le stava facendo una dichiarazione d’amore? Che fosse così o meno, aveva confessato gli errori fatti e questo proprio non era da lui, forse poteva fidarsi...
-perché sei andato a letto con Kagura?-

-non l’ho fatto, ma è vero che l’ho portata a casa con me e abbiamo dormito insieme. Mi sentivo frustrato, i miei sentimenti nei tuoi confronti mi stavano sfuggendo di mano, stavano crescendo troppo, avevo paura di non riuscire più a controllare loro e me stesso. Il giorno dopo mi era chiaro che avevo sbagliato ancora e che non potevo cancellarti dal mio cuore, ma il danno era già stato fatto-

Avrebbe voluto dire qualcosa, ma era bloccata, non ci riusciva; ogni frase, ogni parola che le veniva in mente non andava bene e comunque non sarebbe riuscita a dirla lo stesso.
C’era un solo pensiero nella sua testa: anche lui l’amava, allora?
-cosa desideri veramente, Sesshomaru?-

E non ebbe dubbi :-tu, Rin, tu e nessun altra. Ti amo, ti amo con tutto me stesso-

Copiose lacrime le lambirono le guance purpuree e le sue mani tentarono si fermarle, ma era inutile.
-Sessh... Sesshomaru... anch...-

-si può sapere che succede qui?!- una voce maschile ruppe l’incantesimo e la ragazza si rese conto che erano stati beccati.

Dall’angolo della casa comparve infatti un omino non molto alto dai capelli scuri e in pigiama, che tra le mani teneva una vanga.
-e tu chi sei? Parla! Sei per caso uno spirito maligno venuto qui per impossessarsi della mia Rin e distruggere Tokyo?!-

Sia a Sesshomaru che a Rin scese una grossa goccia sulla testa :-scusa mio padre, da giovane era un mangaka dalla fervida immaginazione-

Dietro l’uomo comparve un ragazzo dai capelli ingellati, anch’esso in pigiama :-ma no cosa dici paaa! Lui è il moroso di Rin!-

“ecco, ci mancava solo quell’idiota di Kokei!” pensò sbattendosi una mano in faccia, pronta alla reazione del padre.
Lì si andava di male in peggio.

-e così tu saresti il presunto ragazzo di mia figlia? Ah! Giammai! Non ti lascerò toccare la mia bambina-

-ben detto padre, ben detto- annuì Kokei a braccia incrociate.

Sesshomaru, dopo aver osservato un’ultima volta quei due svitati, capì di essere stanco di tutto ciò, o forse era l’imbarazzo per essere stato interrotto mentre dichiarava i suoi sentimenti per la Doll.
Comunque sia, con un balzo raggiunse il balcone e prese la ragazza fra le braccia, facendola arrossire.
-che fai Sesshomaru?- gli domandò titubante, accorgendosi solo in quel momento, in cui era tornata “coi piedi per terra”, di essere in pigiama.

-mi permetti di requisirti? Ho la macchina parcheggiata qua davanti-

La mora prese il profumato mazzo di fiori, inspirando il loro profumo :-te lo concedo, ma solo per questa notte-
La sua risata cristallina gli giunse più bella che mai alle orecchie e senza indugiare oltre, col padre che aveva cominciato a minacciare di chiamare la polizia se la pala non l’avesse fermato, spiccò un altro salto.

Rin afferrò la felpa di Sesshomaru per tenersi stretta e, sporgendosi per vedere il padre e il fratello, urlò :-tornerò prima di domani mattina, promesso!- e Kokei, per quanto imbecille fosse, sorrise.


Kikyo guardò fuori dal finestrino oscurato della limousine.
Aveva smesso di torturarsi le mani solo qualche minuto fa, quando avevano abbandonato il traffico di Tokyo.
Dove la stava portando l’autista? Perché era venuto a prenderla?
Naraku, c’entrava lui in quella faccenda, aveva riconosciuto l’autista, altrimenti col cavolo che sarebbe entrata in quell’auto quando era venuto a casa sua.
Le venne da ridere, ma la soppresse.
Bisognava ammettere però che la situazione era ironica. Insomma, quel tipo era venuto a casa sua e, quando se l’era ritrovata davanti, le aveva aperto la porta dell’auto e ordinato di entrare sotto gli occhi sbigottiti di sua madre.
Per fortuna che non c’era suo padre, lui non sarebbe stato così accondiscendente come la madre una volta spiegato che quell’uomo veniva per conto di Naraku.
E quindi ora eccola lì, seduta in limousine per una meta sconosciuta (l’autista non aveva voluto parlare).
Aveva visto la natura sostituirsi gradualmente alle tonnellate di cemento, la luce fioca dei lampioni al posto di quella colorata.
Vedeva la sua immagine riflessa nel finestrino, vedeva i suoi lunghi capelli corvini luminosi in netto contrasto con la pelle lattea del volto, gli occhi nocciola che cercavano al di là del vetro quelli cremisi di Naraku.
Fu come una scarica elettrica quando la macchina si fermò, le parve di essere tornata alla realtà, e ora cosa le riservava il presente?
Prima che potesse scendere, l’autista le aprì la portiera e il freddo vento della notte le sferzò contro il volto, facendola rabbrividire.

-il signor Naraku l’aspetta là dentro- le disse indicando una piccola casetta arancione, circondata da uno steccato di legno scuro e un piccolo giardino.

-lei va via?- domandò confusa vedendo l’uomo risalire in auto.

-sì, il mio compito è finito- e, con un flebile sorriso, richiuse la portiera e se ne andò.
Kikyo si strinse nel cappotto scuro, attonita sugli ultimi eventi e con tante domande in testa, ma certo non sarebbe rimasta lì al freddo a congelare, dunque aprì il basso cancello e cammino sul sentiero di pietre fino alla porta marrone, anch’essa in legno, che trovò aperta.
Allungò una mano per entrare, ma una dolce melodia la bloccò. Il suo cuore batté più forte, il respiro bloccato, gli occhi sgranati che pian piano si tingevano di calde trasparenti lacrime.
Sfiorando la porta con la mano candida, essa si aprì rivelando l’interno.
Quel corpo si voltò e nelle sue iridi riconobbe quelle che tanto amava, quel fuoco che l’accendeva dentro e fuori, quei preziosi rubini che l’avvolgevano e che sapevano di amarla.

-Kikyo sei venuta!- la sua voce, la sua voce stupita, la sua potente e famigliare voce.
Corse verso lei e la ragazza si ritrovò stretta fra quelle forti braccia che non aveva fatto altro che desiderare per giorni.
Lentamente, anche le sue andarono ad abbracciare il busto e le lacrime sgorgarono sul volto etereo che nascose sul suo petto, inspirando a pieni polmoni il suo profumo pungente.
-perdonami Kikyo- le sussurrò all’orecchio :-sono stato un idiota insensibile- parlò lentamente, una parola dopo l’altra :-ero così accecato dal mio orgoglio da non capire quanto sei importante, da non riuscirti a dire la verità: ti amo Kikyo-

:-anche tu...- strinse con vigore la maglia scura trattenendo un singhiozzo :-anche tu sei importante per me- si scostò leggermente raccogliendo il viso di Naraku :-ti amo- gli confessò, notando che anche i suoi occhi erano lucidi.
Avvicinarono entrambi i volti e unirono dolcemente le labbra, perdendosi in un bacio che neanche credevano ci sarebbe mai più stato.

-permettimi di amarti sta notte Kikyo, tutta notte- le disse soffiandole sulla bocca.

Sorrise delicata facendo toccare le loro fronti :-amiamoci-


Sesshomaru aveva parcheggiato la macchina in uno spiazzo della strada sterrata che avevano percorso per un po’ e successivamente avevano abbassato i sedili fino a essere semi distesi.
Fuori c’era la desolazione, solo un benzinaio poco più in là illuminato da un lampione che poco aveva a che fare con le luci di Tokyo lontane lontane. Rin tuttavia non aveva paura, col Master non ne aveva mai, sapeva che era ben più forte di molti demoni e che avrebbe fatto di tutto pur di difenderla.
Era già passato qualche minuto da quando si erano fermati e a colmare il silenzio fra loro ci pensava la radio con qualche canzone dalla melodia lieve, ma la cosa più... tremenda? Sì, tremenda, era che si era accorta solo una volta in auto di avere addosso un pigiamino in pail azzurro con nuvolette bianche; semplicemente orribile!

La ragazza si stava torturando le mani e sentiva le guance arrossate, ma oramai quella sensazione di vergogna non la disturbava più perché non era vero imbarazzo, affatto, erano anzi le emozioni che la sola presenza di lui faceva crescere dentro al suo corpo, erano amore, semplice e splendido amore :-Sesshomaru... tu le pensavi veramente le cose che mi hai detto prima?-

-se non le avessi pensate, non le avrei mai dette Rin- la risposta giunse veloce e sicura :-so che hai perso la fiducia che nutrivi per me, ma cercherò di riacquistarla- si voltò e, quando lo fece, il suo cuore perse un battito: lei lo stava osservando, sulle labbra aveva un sorriso così dolce... fiducioso. Come poteva essere così bella, dentro e fuori? Come poteva essersi presa il suo cuore senza che se ne accorgesse?
I loro occhi si incatenarono, o forse furono le iridi ambrate a incatenarsi irrimediabilmente a quelle caffè, perché Rin allungò un braccio a prendergli una mano, inondandolo del calore del suo corpo.
-ti amo Sesshomaru e, anche se avrei voluto dirtelo prima dal balcone, penso che essere sola con te, lontano da tutto e da tutti, sia molto meglio-

Un sorriso si aprì sulle labbra pallide dello youkai, che strinse la mano della ragazza :-accetti di stare con me? Ufficialmente?-

-una Doll e il suo Master, non lo trovi un po’ scontato?-

Le si avvicinò, fino a respirare la stessa aria, fino a respirare ognuno il profumo dell’altro :-potremmo scappare da Tokyo se ti sembra che la nostra storia sia troppo monotona-

-e perdermi tutti i vantaggi di avere il presidente del comitato e tutti i suoi soldi? No grazie, credo che mi accontenterò-
Lui trattenne una risata, mentre le loro dita si accarezzavano e i loro occhi si cercavano, osservandosi intensamente, pieni d’amore.
-baciami Sesshomaru- e si avvicinò, sfiorò le sue labbra piano, lentamente, come ad assaporare ogni parte di quella bocca rosea, poi dischiuse la sua e si lasciarono trasportare da un vortice di emozioni che fece tremare ogni cellula dei loro corpi.
In poco, anche seguendo le sue mani, il ragazzo salì su di lei, lasciando che gli cingesse il collo, poi passarono dalle carezze, sempre più intime, a sfilarsi i vestiti e Rin emerse dal pigiamone sbuffando. Si sentiva così accaldata e imbarazzata e, ricordatasi di non avere il reggiseno, si portò le braccia a coprirsi, voltando lo sguardo ad un lato, ma Sesshomaru continuò scendendo a baciarle il collo.
Delicatamente le prese i polsi e... poi nient’altro; la ragazza tornò a guardarlo confusa, non capendo cosa stesse succedendo, ma rimase ammaliata dalla pelle lattea come la luna e i muscoli perfetti.
Avanzò una mano liberandosi dalla sua presa e spostò i capelli lucenti, lunghi e sottili, sfioravano il suo corpo come fossero gocce di pioggia; sfiorò la larga mascella con le dita, poi aprì la mano e accarezzò la guancia. Sesshomaru era davvero bello, non vi erano altre parole per descriverlo.
Lui intrecciò la sua con la mano di Rin e la portò alle labbra baciandola.

-non vergognarti del tuo corpo, sei perfetta così come sei-

Decise di fidarsi, sapeva che non le avrebbe mai mentito su questo; alzò anche l’altro braccio e strinse le spalle dell’albino, ora così lontane da lei. Voleva sentire ancora il calore del suo torace nudo sul suo, le gambe intrecciate non le bastavano; lo spinse verso di sé, unendosi in un nuovo bacio.
Il tempo passava veloce e inesorabile, passava ma non per loro e quando il lontano lampione si fu spento e le iridi d’oro brillarono nel buio, seppero che era venuto il momento di amarsi all’infinito.
Sentirono le loro intimità vibrare al contatto e gli occhi offuscati di Rin, con le palpebre ben più basse del solito, tradirono una scintilla.
Si tirò indietro issandosi sulle braccia e quando si distese una scarica elettrica le attraversò il corpo, una scarica mandata dal suo stesso corpo che le chiedeva di essere soddisfatto.
Attanagliò la schiena di Sesshomaru facendo sfiorare le loro labbra gonfie e, quando in un tacito accordo di sguardi lui entrò in lei, trattennero il respiro.
Non c’era più nessun ex fidanzato, non c’era più nessuna Kagura, non c’era più nessun Master e nessuna Doll, ora esistevano solo Sesshomaru e Rin, uniti in un essere solo.


-come? Inuyasha ripeti non ho sentito!- disse Bankotsu mentre, attaccato al cellulare, camminava avanti e indietro per il salotto al primo piano dell’ala ovest di proprietà esclusivamente sua e di Jakotsu.

-Ban si può sapere che succede?! È la quarta volta che devo ripetertelo!- protestò l’albino dall’altra parte della cornetta iniziando ad alterarsi “se non altro so già che gli regalerò Amplifon per il prossimo compleanno”.

Nel frattempo, Bankotsu urlò al fratellastro :-Jakotsu cazzo vuoi spegnere quella cazzo di tv?! Cazzo!- imprecò indicando l’enorme televisore al plasma perfetto per guardare partite o giocare coi videogiochi, ma che ora gli era solo d’intralcio coi suoi immensi amplificatori :-e che cazzo stammi lontano che non respiro!- lo sgridò ancora scostandolo infastidito con una mano.

-ma uffa voglio sentire anch’io la voce soave di Inuyasha!- protestò come un moccioso piegandosi in avanti coi pugni serrati :-e poi mi interessano le vostre scommesse- continuò, questa volta con un sorrisetto perverso.

-se speri che abbia scommesso una serata tra te e Inuyasha da soli sei fuori strada- “però non sarebbe una brutta idea come vendetta...”

-ma daiii, dovresti essere più collaborativo e gentile col tuo fratellino! E poi ora sono in crisi ormonale!-

-hai le mestruazioni?- lo canzonò.
-non prendermi per il culo che posso benissimo intrufolarmi tra le tue coperte mentre dormi!-
Bankotsu e Inuyasha sbiancarono entrambi, Jakotsu era pericolosamente pericoloso!

-Bankotsu?- lo chiamò l’altro Master, nel sentire tonfi, urli e imprecazioni :-Bankotsu ci sei?!- chiese nuovamente, allarmato. Forse a quell’ora l’omosessuale l’aveva già acchiappato e immobilizzato a terra, strappato i pantaloni e con sguardo famelico... :-Bankotsu ti prego rispondimi!!! Dimmi che non è ancora troppo tardi! Papà qual è il numero della polizia, dei carabinieri, dell’ambulanza, della guardia di finanza, dell’FBI, della CIA, della NSA, della mafia, dell’avvocato, del...-

Qualcosa sbatté e un ansimante Bankotsu rispose :-tutto ok Inu, mi sono rinchiuso nello sgabuzzino. Sono in salvo-

-meno male...- sospirò sollevato :-stavo già per chiamare il KGB!-

-figliolo hai bisogno di qualcosa?- domandò Inu no Taisho con faccia da ebete spuntando nel salotto con tanto di cappello da cuoco alto 1 m e grembiulino rosa con faccine di gatto sorridenti.

-no, no papà, è sopravvissuto!-

-perché cosa state combinando?-

-ma niente pà, lascia stare!- rispose voltandosi da un’altra parte e facendogli un gesto in segno d’andarsene.

-no, ora mi hai chiamato e ora voglio sapere cosa sta succedendo, o niente tiramisù domani!-

-nuoooooo il tiramisù lo voglio!!!- si lamentò facendo gli occhi dolci.

-e allora spiega al tuo caro papi!-

-io e Bankotsu abbiamo fatto una scommessa e mentre ne parlavamo al cellulare Jakotsu...- cercò il termine giusto :-lo importunava- incrociò le braccia al petto annuendo :-e a quel pervertito bisogna stare attenti, non ci si può distrarre neanche un momento-

-sì, sì, molto bene- rispose dalla cucina nella quale il mezzo demone non si era accorto fosse già tornato, leggermente disinteressato alla storia.

-ma che cazzo mi rompi le palle se poi nemmeno mi ascolti!- esclamò incazzato.

Inu no Taisho riapparve magicamente da dietro all’angolo del salotto :-mi raccomando non mangiare dolci prima di andare a letto che poi ingrassi. Torno a fare il tiramisù!- e sparì nuovamente tutto contento canticchiando.

-non ti sembra di raccontare un po’ troppo a tuo padre?- chiese Bankotsu con un gocciolone.

-lui mi estorce informazioni col tiramisù, non è colpa mia!- rispose piagnucolando :-Jakotsu?- domandò poi facendosi serio.

Tese le orecchie in ascolto, mentre alzava gli occhi al soffitto poco più in alto della sua testa :-non lo so... non si sente più niente, forse è uscito con la sua ultima fiamma, comunque ci sono novità di Naraku? Sesshomaru è da qualche un po’ che non mi risponde al cellulare, ormai è dalle nove che non lo sento-

-se pensi che Sesshomaru abbia chiesto scusa prima di Naraku ti sbagli di grosso, ho sicuramente vinto io la scommessa!-

-ah! Sei solo un povero illuso se pensi questo, cane! Sia mai detto che il grande Bankotsu perda una scommessa!-

-l’ultima volta ho vinto io e mi sono accaparrato quella bella barista bruna che tanto ti piaceva, ricordi?- domandò canzonandolo :-perché io la parte dopo me la ricordo piuttosto bene!-

Strinse un pugno “bastardo!” l’ultima volta aveva dovuto rinunciare a quella gran pezzo di... bellissima ragazza, ma quella non sarebbe andata a finire così! Aveva previsto ogni minima possibilità, aveva organizzato tutto il discorso con l’albino e grazie ai suoi perfetti calcoli, che aveva ricontrollato migliaia di volte, non poteva aver fallito!
La porta della stanzetta si aprì improvvisamente facendolo sobbalzare, sicuro che fosse Jakotsu e, invece...
-Inuyasha scusa ti devo lasciare, comincia la partita tra poco!-

-la partita? Quale partit... ahh! Sì, sì, certo, la partita! Ci vediamo domani e ricorda: ho vinto io!-

-se, illuso!- rispose prima di chiudere la telefonata.
Bankotsu si aprì in un sorriso radioso :-Yura! Zuccherino mio!-
CIAFF!
Non era neanche riuscito ad abbracciarla che un poderoso schiaffo l’aveva colpito in piena faccia.


Inuyasha riguardò il cellulare pensieroso. Ora sì che Bankotsu si sarebbe divertito con Yura, e lui che gli stava per far saltare la copertura! La ragazza non doveva venire a sapere della scommessa, si imbufaliva ogni volta che ne facevano e, probabilmente, fare scommesse con altri era l’unica cosa che incrinava il rapporto fra lei e Bankotsu.
-bah, le donne sono strane!- infondo non c’era niente di male a scommettere! E presto la biondina sarebbe stata sua :-eheh, ho già vinto!-


-ehi! Yura aspetta, torna indietro!- la richiamò correndole dietro con un braccio proteso verso lei e l’altra mano che si massaggiava la guancia rossa e dolorante.
Corsero giù, fino alla porta d’ingresso che la ragazza aveva già aperto e se ne stava andando, quando il moro riuscì ad afferrarla.
-vuoi dirmi che hai?!-

-non toccarmi!- ringhiò strappando il suo arto dalla presa del ragazzo :-se credevi che non avrei scoperto della scommessa ti sbagliavi!-

Corrugò la fronte e assottigliò lo sguardo blu :-come l’hai saputo?-

-ne ho sentito parlarne da Koga- rispose stringendo i pugni :-devi smetterla con queste stupide scommesse! Io non le sopporto!-

-non sono affari tuoi Yura!-

-pensi davvero che non mi sia accorta di come la guardi?! Non sono stupida riconosco i tuoi sguardi!-

La osservò confuso, attento a ciò che diceva :-ma di che parli?- o meglio, di chi stava parlando?

-di quella biondina dell’altro giorno!-

Si sporse un po’ in avanti alterato :-è solo una ragazza!-

-ma a te vanno bene tutte le ragazze! Io...- i suoi occhi divennero scuri e abbassò il viso :-basta, non voglio vederti per almeno una settimana!- urlò e, girando sui tacchi, se ne andò in fretta e furia, lasciandolo solo sulla porta.



Angolino:
un capitolo direi davvero molto felice e smielato ahah dai dopo tanta sofferenza il sole!
Tutte le coppie stanno bene, Naraku e Kikyo, Sessho e Rin, Miroku e Sango... e Bankotsu e Yura che hanno litigato si apre una possibilità per lui e Kaname, soli soletti!
Cooomunque... io stavo pensando che ultimamente (o forse sono solo i mesi passati) ci sono poche scene hot, insomma boh... mi pare che i nostri cari Masters stiano perdendo la loro condotta da playboy o maniaci sessuali, per cui sto facendo alcuni progettino, spero di non fare su un casino come mio solito!

Volevo chiarire un punto nella storia fra Ban e Yura, perché l’avevo già fatto in altri capitolo. Quando lei parla di una “biondina”, fa riferimento ad un personaggio che in realtà è già apparso e posso dirvi anche in quale capitolo, ovvero il numero 41, quando Kaname se ne va da casa di Bankotsu, lui si volta e dice un –guarda chi c’è-, beh si riferisce proprio a questo pg.
Quella di mettere qualche indizi è una cosa che avevo già fatto proprio tra Ban e Yura, per far sospettare che il Master potesse avere una qualche amante, per esempio quando lui una mattina ha un gran mal di testa perché aveva dormito poco e Koga gli dice –sei un coglione- questa frase aveva anche il significato di rimproverarlo di continuare a stare con Yura; oppure quando nei tre capitoli della vacanza in montagna il ragazzo nota che ha i capelli troppo lunghi e cominciano a dargli fastidio a letto. Ok stop, pappardella finita!

Passando ai ringraziamenti...
CobaltRedQueen  bellina97  Saruccia  Animeforbidden  Anevrasi  per le seguite (:
CobaltRedQueen  _Dela_  la_bella_  Didichan  per le preferite (:

Bene, spero che il capitolo vi sia piaciuto! Mi auguro di riuscire a scrivere in fretta il prossimo!
Ciao e buona Estate in anticipo!:D

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Capitolo 45
*** Croissant et Bignè ***


Bambola 40 Buon salve bella gente! Sì, come sempre sono in ritardo e come avevo previsto da gennaio la scuola per me non è finita neanche quest'anno, pazienza -.-
Ma ora basta pianti e disperazioni (?) basta fare scorte di fazzoletti e rinchiudersi in casa (?) davanti al computer sperando in un impossibile aggiornamento, perché (se Dio vuole) sono quaaaa! E fidatevi dovete ringraziare Kramizi se avete attenuto questo capitolo, perché dopo averlo quasi del tutto finito mi ero nuovamente bloccata e non riuscivo più a scrivere nulla, ma Kramizi mi ha contattata e sono riuscita a portarlo a termine! Per cui, grazie anche da parte mia cara!
Senza ulteriori indugi, Buona lettura!



45. Croissant et Bignè




Inizio flash-back

Ansimò alla ricerca di un appiglio inesistente sul muro umido, contro al quale il suo corpo nudo scivolava. Il vapore acqueo si mischiava al sudore che imperlava il viso dalle gote rosse e da quei fastidiosi capelli scuri che, anche scostati, tornavano sempre al loro posto.
Gemette piano sentendo un piacere crescere in lei dal basso ventre, un piacere idilliaco che spingeva ogni attimo di più; le sembrava che le gambe potessero cederle in qualunque momento, ma non voleva che smettesse, per qualsiasi motivo.
Inarcò la schiena provando per un solo secondo la freschezza di alcune piastrelle della doccia; gradualmente ma inevitabilmente udiva il suono delle gocce d’acqua farsi sempre più lontano, fioco.
Strinse i denti aprendo gli occhi rosa offuscati dal piacere, poi urlò raggiungendo l’apice e attaccandosi spasmodicamente al portaoggetti, unico appiglio che la sua mano era riuscita a trovare.
Respirò forte a bocca aperta, riconoscendo a stenti una mano risalire fino a stringerle un seno e, subito dopo, la bocca che si univa alla sua in un bacio bagnato, intenso.
Gli graffiò le spalle dalla pelle abbronzata spingendolo via, e lui dovette cedere.

-mi sembri un po’ affaticata- commentò sogghignante, lambendo con gli occhi il suo corpo nudo e bagnato.

Il petto si alzò e abbassò per l’ennesima volta :-fa caldo-

-anche tu sei calda Yura- la stuzzicò alzandole il mento con un dito, mostrandole le scintillanti iridi blu; prese nuovamente possesso delle sue labbra e le strinse il sedere e questa volta la ragazza rispose con ardore.
Le mani di Bankotsu, in poco, andarono a posarsi sulle cosce e, piegandosi, la sollevò pressandola poi contro al muro e, dopo un ultimo breve sguardo, entrò in lei senza dolcezza alcuna.
Affondò le unghie nella carne rivestenti le scapole e lasciò uscire soffusi gemiti verso il soffitto, permettendo all’amante di occuparsi del collo.
Aumentò il ritmo spingendo in lei con più vigore, concedendosi di ansimare sulla sua pelle arrossata e facendosi inondare le orecchie dal piacere di lei.
La lasciò scivolare a terra muovendola come una bambola e sbrigativamente la premette contro la parete, avvolgendole i polsi con forza e tornando a possederla da dietro.
Percepì le mani di lui salire sulle sue, le dita si strinsero e una scarica elettrica percorse le loro spine dorsali nel momento in cui vennero insieme.


Bankotsu uscì dal bagno e si avviò verso la sua camera allacciandosi l’accappatoio; si portò una mano alla spalla sinistra per sciogliere un po’ il muscolo dolorante.
Aprì la porta della stanza e si fermò sulla soglia, stupito di vedere qualcuno all’interno e accanto al suo letto.
Gli occhi blu osservarono sensuali quella ragazza che indossava un’uniforme da cameriera e che, imbarazzata, lo guardava in silenzio, come se fosse stata scoperta.
-Giselle, che ci fai in camera mia?- domandò naturale con un sorrisetto, facendole colorare le gote.

La giovane abbassò gli occhi nocciola a terra e, inchinandosi, i boccoli biondi le sfiorarono il volto :-scu... scusi, mi avevano detto di riordinare camera sua!-

-con chi parli Ban?- domandò una voce femminile e, in breve, dal corridoio apparve Yura avvolta da un candido asciugamano bianco. Non appena vide la cameriera il sorriso rilassato sulle labbra le si spense e fece una smorfia; avvicinandosi all’amante si fece spazio tra le sua braccia e si strinse a lui :-e tu saresti?- chiese acida.

Giselle, capendo di essere capitata in un momento di coppia, arrossì fino alla punta dei capelli e, nervosa, mandò giù un groppo in gola e strinse le mani sudate :-ehm... i... io sono una domestica-

Una domestica? Come aveva fatto a sfuggirle una ragazza così carina?
-e perché sei qua?- incalzò.

-mi avevano detto di riordinare questa camera...-

Yura si mise a ridere, anche se sapeva bene che c’era poco da ridere ora. Era ovvio che lavorava lì da poco e non sapeva che la camera di Bankotsu veniva sempre riordinata quando lei se ne andava :-ah si eh? E posso sapere come ti chiami?-

Sentiva il suo sguardo affilato su di sé, come se le perforasse l’anima :-Gi... Giselle, lavoro qui da poco- spiegò agitata.

-non preoccuparti Giselle- la rassicurò Bankotsu avanzando con Yura verso il letto :-capita sempre a tutti-

La giovane si affrettò ad andare alla porta e, inchinandosi, mormorò :-mi scusi, non capiterà più!- e corse via, lasciandosi dietro il suono dei tacchi bassi delle scarpe.

Il ragazzo la guardò andarsene via frettolosamente coi ricci baldanzosi e una goffaggine che faceva sorridere.
Chissà come sarebbe stato affondare il viso fra quei capelli biondi.

La mora, intanto, lo osservava di sottecchi.
Quello sguardo intenso, malizioso che ora aveva Bankotsu, la faceva rodere dentro.
Odiava quello sguardo, perché era quello che comunemente riservava solo a lei.

Si voltò a prenderle il mento e, avvicinandosi a lei, la rimproverò :-hai visto Yura? L’hai fatta scappare-

-non sarà una grave perdita- rispose secca e concluse quella vicinanza con un bacio.


Fine flash-back
Bankotsu osservava imperscrutabile la pioggia cadere fuori dalla finestra della sua classe.
Non l’aveva combinata grossa, non aveva fatto nulla di male, lui e Yura non stavano insieme, erano amanti che passavano molto tempo insieme, che avevano questa relazione da un anno e mezzo o poco più, ma potevano fare ciò che pareva a loro.
No, non era colpa sua.


Una mano diafana si strinse un poco su un petto altrettanto chiaro, sul quale erano cosparsi dei capelli corvini.
Il braccio si mosse avvicinandosi al suo corpo e due occhi assonnati si aprirono lentamente.
Ci mise un po’ per capire dove si trovasse (quel letto dalle coperte immacolate e quella stanza dalle pareti in legno non le erano famigliari), ma poi il bel volto di Naraku le fece ricordare gli ultimi avvenimenti.
Kikyo si mise seduta piegando le ginocchia e si soffermò a osservarlo dormire per la prima volta: era disteso a pancia in su, rilassato, inerme; mai l’aveva potuto guardare in un frangente così intimo come l’abbandono al sonno, ben lontano dal ragazzo al quale aveva donato il suo corpo e il suo cuore quella stessa notte.
Il petto si alzava e abbassava con movimenti regolari, poteva udire il suo caldo respiro e vedere quel braccio che l’aveva avvolta fino a poco prima.
Qualcosa attirò l’attenzione della giovane, che si voltò verso la finestra: il cielo era plumbeo, pioveva, ma dietro quelle nuvole grigie si intravedeva la luce del sole.

Bellissima, stupenda e meravigliosa in tutta la sua umana bellezza.
Pelle lattea, divina, capelli mori e lisci come la seta in contrasto coi seni che ricoprivano, labbra rosee e scintillanti occhi color mandorla.
Questo aveva pensato Naraku aprendo gli occhi e ritrovandosi una Dea seduta di fronte a sé che osservava chissà che cosa a sinistra.
Sorrise rilassato, soddisfatto, innamorato :-amore-

La voce roca la richiamò a lui; Kikyo si voltò e, con espressione dolce, pronunciò :-buongiorno amore- e gli carezzò la guancia.


Nel frattempo, a casa Kawabata...

Miroku stava appoggiato alla testiera del suo letto mentre teneva Sango tra le gambe che, a occhi chiusi, riposava contro il suo petto e si lasciava accarezzare il ventre.
Dopo che era riuscito a impedire a quel treno di portarsela via, i due ragazzi erano tornati a casa di Sango per depositare le valigie e parlare coi suoi genitori... la situazione non era semplice, anche se avevano già parlato insieme con la famiglia di lei quella di lui invece era ancora all’oscuro di tutto, non sapeva se avrebbero accettato la loro decisione di tenere il bambino, non sapeva come l’avrebbero presa, come avrebbero trovato Sango e, come se non bastasse, Miroku avrebbe dovuto organizzare un incontro tra la sua famiglia e quella della Doll... si lasciò sfuggire un sospiro da nervosismo e volse gli occhi al soffitto, sarebbe stata tutta una strada in salita, anzi, già lo era.

-amore che hai?- chiese Sango, accortasi che il fidanzato aveva anche smesso di coccolarla.

-niente- le baciò una tempia :-sono solo preoccupato per come la prenderanno i miei... non conoscono neanche te ancora...-

La bruna si mise in ginocchio davanti a Miroku e lo guardò con espressione dolce, fiduciosa :-non devi preoccuparti, pensiamo solo a dirglielo al più presto-

-pensiamo?- domandò stupito.

-certo- annuì decisa, raccolse entrambe le mani di lui e le strinse fra le sue :-lo faremo insieme Miroku, non riguarda solo te questo problema, riguarda tutti e due, per cui sappi che non ti permetterò di restar solo!- e gli rivolse uno splendido sorriso.

Il ragazzo, rimasto a bocca aperta, si protese verso la giovane e la strinse fortemente a sé, lasciandola sbigottita :-lo sapevo che eri la donna della mia vita-

Sango rimase immobile, non sapendo come reagire a quell’affermazione, ma gli occhi le si velarono di lacrime :-Miroku... io...- d’improvviso il suo volto divenne rosso come un peperone :-io trovo che tu sia un grandissimo idiota!!!- strillò e un sonoro schiaffone si depositò sulla ex guancia nivea del ragazzo.
“Ahhh avrei dovuto saperlo che Miroku rimane sempre il solito in ogni occasione!”

-ma Sango cara...- il ragazzo la guardò con un gocciolone mentre la sua espressione furiosa non dava cenno di volersi calmare :-cosa vuoi che sia una carezza sul sedere? È una cosa normale! Soprattutto fra fidanzati, non trovi?- le spiegò il più convincente possibile, ma un minaccioso ginocchio sbatté sul materasso proprio tra le sue gambe e decisamente fin troppo vicino a un certo posto.

-stai attento a ciò che fai Miroku, perché una donna incinta è ancora più terrificante di una col ciclo!-

E Sango era già abbastanza terrificante col ciclo...
-NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!-


L’odore di unto misto al profumo  caldo delle brioches appena sfornate gli solleticavano le narici e impregnavano abiti e capelli :-non potevi scegliere un autogrill peggiore Rin- sentenziò Sesshomaru annoiato mentre i suoi occhi dorati vagavano per l’autostrada trafficata.

-uffa!- esclamò Rin :-non sono stata io a sceglierlo ma il mio stomaco!- continuò imbronciata.

Lo youkai si portò alla bocca l’albume dell’uovo fritto e le puntò contro la forchetta :-sono tutte scuse, assumiti le tue responsabilità- disse pacato.

Di tutta risposta Rin gonfiò le guance indispettita :-ti ho già detto che è stato il mio stomaco a scegliere!!!-

Appoggiò un gomito al tavolino e il mento sul dorso della mano :-beh allora lasciati dire che hai un pessimo stomaco- le lanciò l’ennesima frecciatina, che per l’ennesima volta Rin accolse a braccia aperte.

-non ti permetto di dire ciò! Lo senti? È offeso! Mi scusi, dell’altro pane e dell’altra marmellata!- interruppe il discorso per ordinare nuovo cibo, non era tipo da ammettere certe cose, ma quell’ultima notte era stata parecchio impegnativa e ora aveva bisogno di calorie! Non immaginava che Sesshomaru avesse tanta energia, ma evidentemente la sua fama e il suo sangue demoniaco non mentivano.

-mi farai spendere tutti i soldi che ho nel portafoglio- la rimproverò senza vero interesse.

-meglio!- affermò di ripicca facendogli una linguaccia :-e comunque, tornando al discorso di prima...- mentre parlava agitava la forchetta in modo stravagante :-sei tu che volevi trovare un posto poco trafficato perché non ci vedessero!- esclamò offesa.

-perché nessuno ci rompesse le scatole!- la corresse mentre una cameriera portava le cibarie richieste dalla fidanzata :-inoltre- sospirò :-nel caso tu non te lo ricorda, oggi dovremmo essere a scuola- Rin si portò alle labbra il pane ricolmo di marmellata alle fragole :-anche se diventerai maggiorenne quest’anno, 18 anni non li hai ancora fatti e non voglio avere problemi coi tuoi...- guardò da un’altra parte con un gocciolone alla testa :-soprattutto con tuo padre che ieri sera ha minacciato di spararmi-

-oddio oddio Sesshomaru!-

L’albino scattò sull’attenti :-che succede?!- ma invece di trovare chissà quale calamità, si ritrovò stampato sulla bocca il pane strapieno di marmellata di Rin.

-assaggia questa marmellata è super iper fantastica!!!- strillò con le lacrime agli occhi.

-e c’era proprio bisogno di buttarmela in faccia?!- urlò di rimando, cosa che non faceva quasi... cosa che non faceva mai in pubblico! Ma non c’era nulla da fare, Rin tirava fuori la parte di lui più estroversa e se la teneva, non le permetteva di ritornare a nascondersi.
Assaggiò un po’ riluttante :-mh, non c’è male-

-ma che dici è fantastica!- rispose ingozzandosi.

La guardò con un sorriso stupido stampato sul viso e non poté che sentirsi l’uomo più felice del mondo perché lui aveva un’adorabile pasticciona al suo fianco, lui aveva Rin!


Inuyasha tamburellò con fare annoiato le dita sul banco, mentre l’altra mano reggeva il viso imbronciato.
Quel giorno di scuola era una palla... proprio una palla! E la lezione di storia non aiutava per niente a tirarlo su di morale... per fortuna c’era Kagome a smuovergli un po’ quella giornata, si insomma più o meno...
Il display del cellulare si illuminò nuovamente e l’hanyou frugò nell’astuccio per risponderle.

-Taisho anche se la lezione non le interessa è pregato di stare attento!- tuonò la voce sempre seria e composta della professoressa :-suo padre non paga la scuola affinché lei scaldi una sedia- e, dopo essersi sistemata gli occhiali dalla montatura allungata e avergli rivolto un’ultima occhiata, la donna si voltò ricominciando a spiegare.

Ecco ci mancava solo quella rompi scatole! Ma cosa avevano tutti oggi?!
Prima Bankotsu, con un muso lungo fino a terra e con nessuna voglia di parlare, poi Koga, preso più che mai da Ayame e anche lui intenzionato a non avere nessuna relazione con una persona dello stesso sesso per quel giorno, poi Naraku, Sesshomaru e Miroku spariti nel nulla! Uno dallo scorso pomeriggio e due dalla sera prima, quelli stessi due che avrebbero dovuto fargli sapere se aveva vinto la scommessa! La curiosità lo stava corrodendo sempre di più ad ogni minuto, ma d’altra parte si sapeva che lui non era un tipo paziente...
Sbuffò piano per non farsi sentire e compose il messaggio “vieni da me oggi?(:”
Almeno c’era Kagome che non lo lasciava solo e non faceva la misteriosa come quei deficienti dei suoi amici, ed era bene specificare: migliori amici.
Eccola aveva risposto, già pregustava il pomeriggio insieme... “mi spiace non posso...:( oggi riunione fra Dolls!(:”
Come si dice? Ah già, ultime parole famose!
E la testa di Inuyasha sbatté sul banco.


-chissà dove si sono cacciate Kikyo e Rin... tra tutte risponde solo Sango- mormorò Kagome, seduta al suo banco.

-il fatto che siano assenti anche Naraku e Sesshomaru fa ben presupporre- commentò Kaname con un sorriso, posta sul banco della rossa.

-ah ecco mi ha risposto finalmente!- squillò Ayame alzandosi di scatto dalla sedia; le amiche si avvicinarono per leggere il messaggio :-dice che ha una sorpresa ma che ce la dirà solo oggi pomeriggio quando saremo tutte insieme-

-se saremo tutte assieme, dal momento che quelle due non rispondono- borbottò Kagome.

-dai abbi un po’ di fiducia!-

La rossa cominciò a dare piccole gomitate :-dì la verità Kagome- smise e i suoi occhi si riempirono di cuori :-sei solo invidiosa perché i loro principi azzurri le hanno portate nel loro castello dove i sogni sono realtà e non c’è campo per i cellulari!-

L’altra mora scoppiò a ridere :-scusa Ayame ma Sesshomaru e Naraku sembrano proprio tutto meno che dei principi delle fiabe! Insomma come principe Naraku coi suoi occhi rossi è un po’ inquietante e l’aria glaciale di Sesshomaru farebbe congelare qualsiasi momento romantico!- anche le amiche risero divertite :-a mio parere l’unico che sembra un principe è proprio il tuo Koga-

-lo penso anch’io Aya! Inuyasha è troppo scorbutico, sarebbe un principe viziato ma buono a nulla!-

-sì il mio Koga è perfetto- annuì soddisfatta :-ma certamente neanche lui incarna un principe, conoscendolo bene anche lui ha mille difetti ed è un attaccabrighe pazzesco!- spiegò allargando gli occhioni verdi :-a mio parere invece ad essere un principe è Bankotsu, coi soli occhi ti fa sentire l’unica principessa al mondo!-

-non è che ti stai innamorando di Bankotsu?- la guardò sospettosa Kaname, colpita da tanta ammirazione.

-no, no figurati! Non dico che Koga non mi faccia sentire così, anzi io mi sento davvero una principessa e unica donna ai suoi occhi, ma quando ancora non lo conosci e Bankotsu ti guarda... boh ha un qualcosa che non so spiegare!-

-fidati Aya è tutta apparenza- ribatté la Doll con un gocciolone :-ammetto che per il modo in cui ti guarda e ti tratta può sembrare un principe, ma è solo apparenza! Lo fa semplicemente per assicurarsi che tu vada a letto con lui o per esser certo che striscerai ai suoi piedi per il resto dei tuoi giorni-

Le amiche la guardavano ad occhi spalancati :-accidenti Kana hai proprio una visione negativa di Bankotsu!- esclamò Kagome.

-come? Ma no non è vero, Bankotsu è davvero così e non lo dico per cattiveria-

-sarà ma quando vi vedete per... “ripassare” vi divertite sempre un sacco- le ammiccò, facendola diventare rossa come un peperone.

-Kagome!- la riprese imbarazzata.

-non mentirlo Kana, lo dici anche tu che alla fine vi concedete sempre... 5 minuti...- Ayame sghignazzò un attimo; 5 minuti? Ma a chi voleva darla a bere! Caso mai 5 minuti li dedicavano allo studio :-...per coccolarvi-

-smettetela di lasciar sottintendere!- sbuffò la ragazza alla quale tra poco usciva il fumo dalle orecchie.
Le amiche risero di gusto per la sua espressione paonazza.

-a proposito quando ci sono gli esami?-

-la settimana prossima- rispose Kagome alla rossa :-i tempi cominciano ad essere stretti, domani vedrò Juuroumaru.

-e tu Kana quando vai da Bankotsu???- chiese curiosa la rossa.

-dovevo andarci oggi, ma non è di buon umore il signorino e quindi abbiamo rimandato chissà quando... e così devo anche preoccuparmi dei suoi esami io per lui!-

-ahh è la maledizione di noi donne, ragazze mie!- fece melodrammatica Ayame :-provare pena per i nostri uomini ci accompagnerà per tutta la vita!-

-per l’ultima volta: Bankotsu non è il mio uomo!!!- strillò Kaname strippando definitivamente.


Kikyo si stiracchiò sulla sedia davanti al piccolo tavolo rettangolare, facendo così intravedere il seno dall’apertura tra un bottone e l’altro della larga camicia di Naraku :-ho dormito proprio bene questa notte! Non mi sento per nulla stanca-

-mi sembra ovvio, con un cavaliere come me che veglia sul tuo sonno, quale donna potrebbe mai avere qualche preoccupazione?- si pavoneggiò l’ormai fidanzato, seduto dall’altra parte della tavola.
La ragazza appoggiò il gomito sulla tovaglietta da colazione e sistemò il viso sul palmo pensando a quanto fosse scemo.
-ehi cos’è quel sorriso?- chiese con una scintilla negli occhi rossi, ricambiando quel sorriso felice.

-sono felice di essere qua con te- disse allungando la mano verso lui, che intrecciò le dita :-anche se dovremmo essere a scuola-

-anche se ci fossimo stati ti avrei requisita tutta la mattinata- rispose mentre l’accoglieva fra le braccia e la lasciava sedere su di sé.

-chi ti dice che sarei venuta?- domandò sempre con quel suo sorriso irresistibile.

Fino a poco prima aveva gli occhi incollati a quelle gambe stupende e sensuali e le mutandine erano appena coperta dalla camicia decisamente troppo larga ma... ora Kikyo aveva incatenato i suoi occhi ai propri e non riusciva a fare a meno di guardarli.
-ti avrei presa con la forza- disse piano, sensuale e prepotente e lei percepì quella forza quando le sue braccia le strinsero il busto.

Senza che Naraku se ne accorgesse, una mano di Kikyo era corsa a difendersi sulla tovaglietta della colazione ricca di cibo :-strozzati amore!- e gli ficcò in bocca una brioche.


Angolino:
grazie, grazie ora potete pure applaudire u.u e invece Harua si becca una valanga di pomodori! (ohh dai era una battuta! ndme  see certo! ndvoi)
in realtà, ammetto che non sono del tutto soddisfatta del risultato, o forse mi aspettavo qualcos'altro? (se non lo sai tu! ndvoi) Voi che ne dite??(:

Dunqueee.... grazie a:
lola 2  Harmony95  lolly97  lunedi74  amailove  per le seguite!:)
e Kramizi  harry and louis love  Sango chan  lola2  per le preferite!:)

Good, vi lascio e come sempre spero in un "a presto"!
Ciao ciaoo :)

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Capitolo 46
*** Il Patto ***


Bambola 41 Dai non fate queste facce sconcerte! Lo so anch'io che probabilmente quando avete visto l'aggiornamento avete pensato "no dai... è uno scherzo..." oppure "ecco, ha deciso di lasciare la ff"
E invece no! Sono riuscita davvero a scrivere in due settimane il 46° cap!
Ma prima devo avvertirvi di una cosa: quando l'ho riletto per trovare errori stavo ascoltando le sigle dei pokemon quindi non vi garantisco affatto di non trovare errori!
Ahah buona lettura!




46. Il Patto

Una nemica da non sottovalutare





-come come?? E tuo padre l’ha minacciato con una pala?!- ripeté Ayame sconcerta, rimbalzando sul grande letto di Kaname e stringendosi di più al cuscino che teneva fra le braccia.

Rin, accanto alla rossa, rise ancora al ricordo di quella scena :-sì, sì ti giuro che è andata così!-

Anche Sango rise :-però poi Sesshomaru ti ha preso in braccio e siete scappati insieme!- esclamò sognante.

-ahh che cosa romantica!- continuò la rossa :-me lo vedo proprio Sessho con te in braccio e la luna piena in sfondo!-

-un vero principe!- commentò Kikyo, seduta su quell’enorme pouf rosa pastello.

Kaname e Ayame si lanciarono uno sguardo d’intesa e scoppiarono a ridere.

-ehi cos’avete da ridere tanto?- domandò Sango.

-cos’ho detto di così buffo??- incalzò la mora che proprio non se lo spiegava.

-questa mattina, mentre non c’eravate, con Kagome ci siamo messe a parlare su chi fosse il più reale fra tutti i Masters-

-wow ma che argomenti interessanti!- le prese in giro con una linguaccia, beccandosi immediatamente un cuscino in faccia, scatenando l’ilarità di tutte :-ah si eh? Allora beccati questo!- e il cuscino venne rispedito al mittente  in faccia :-colpita e affondata!- esultò Kikyo.

-Kagome hai finito??- domandò a voce alta Rin all’amica che si trovava dall’altra parte della stanza, intenta a parlare al cellulare.

-devo lasciarti Juuroumaru, ti chiamo più tardi d’accordo?... ok a dopo bacio!- chiuse la telefonata e tornò dalle amiche :-eccomi ragazze! Scusatemi ma Juurou aveva bisogno di me!- spiegò accoccolandosi su una poltrona vicino a Kikyo.

-ah tranquilla Kaggy!- le sorrise Kaname :-avete deciso quando vedervi?-

-sì, ci siamo messi d’accordo per tutta la settimana, devo andare da lui...-

-Juurou eh?- mormorò dubbiosa Ayame mentre l’amica continuava a parlare.

-ti prego non parlarmi di lunedì Kaggy- si lamentò Sango.

-e perché??- chiese curiosa.

-Miroku ha parlato coi suoi genitori per far incontrare le nostri famiglie ad una cena e l’hanno decisa per dopodomani e l’ansia mi sta uccidendo!!!-

-non hai mai incontrato i suoi?- le domandò Kaname.

-no e questo mi preoccupa non sono... e se non dovessi piacergli?-

Rin le prese le mani :-Sango non devi preoccuparti, tu piaci a tutti!-

-ha ragione! Su stai tranquilla, vedrai andrà bene!- la rassicurò Ayame appoggiata da tutte le altre.

-ne siete sicure ragazze?- chiese con gli occhi lucidi.

-più che sicure!- affermò Kaname.

-fatti abbracciare!- esclamò Kagome avvicinandosi con Kikyo e tutte si strinsero.

“grazie ragazze! Se non ci foste voi sarebbe tutto diverso!” pensò felice Sango.


Lunedì mattina, 3 febbraio.
Ore 8:30, temperatura esterna di 10,5°C, giornata piovosa.
Sì, appena si era alzata Ayame aveva capito che era la giornata giusta per attivare il suo piano.
Aveva quindi finto di non aver sentito la sveglia e si era recata a scuola presto senza che i genitori le chiedessero nulla, poiché entrambi uscivano alle 8.
Ed ora eccola lì a sgattaiolare tra un corridoio e l’altro, nascondendosi dietro a scope e termosifoni.
“uffa non poteva essere un po’ più vicina quella dannata aula?!” sbottò nella sua testa, mentre si sporgeva da un angolo per vedere se ci fosse qualcuno.
In realtà il posto in cui stava andando non poteva che essere più vicino, poiché era al piano terra, ma sfortunatamente vi si aggiravano sempre insegnanti o bidelli, neanche ci tenessero segreti di stato!
Sbuffò quando, col cuore in gola, raggiunse il sottoscala del primo piano.
In fin dei conti era colpa loro, di loro Dolls, se ora le cartelle di tutti gli studenti erano state spostate dalla sala del comitato a quella degli archivi giù, al piano terra.
Perché? Perché Rin aveva frugato in quei cassetti, perché Kikyo aveva cercato di estorcere informazioni a Naraku (e c’era riuscita) e quindi i Masters avevano ritenuto d’obbligo fare un cambiamento.
Era questo che Ayame aveva collegato unendo i vari tasselli fino a formare un puzzle ben definito.
Ancora inginocchiata a terra, si alzò fino a raggiungere l’angolo che l’avrebbe condotta al corridoio della famosa aula archivi.
Erano stati intelligenti i Masters, doveva ammetterlo, ma avrebbero dovuto saperlo meglio di loro che a scuola le voci girano (e nel Royama forse più delle altre) e alla rossa era bastato chiedere a Yuki, una ragazza della 3A che sapeva tutto di tutti (una gossip girl giapponese °o°), ciò che il comitato aveva deciso di approvare.

-allora Aya c’è qualcuno???-
Piccola pecca del piano: naturalmente una pettegola del genere aveva voluto sapere a tutti i costi il perché di quelle informazioni e alla fine non solo aveva dovuto rivelarle ciò, ma aveva dovuto anche acconsentire al farla venire con lei! Doveva dare un’occhiata ad alcune cartelle e, secondo Yuki, era meglio essere beccati in compagnia che da soli.
Infondo era in debito dopo ciò che le aveva rivelato e aveva preferito togliersi subito di torno quel favore, che aspettarne uno più oscuro.
“E invece magari alla fine mi avrebbe chiesto di pagarle un frappé al cioccolato! Bah...”

-signor preside poco fa mi è arrivato per e-mail il compito di matematica di Matsumura (Suikotsu per chi non se lo ricordasse (: [io non lo ricordavo!]), dice che oggi non ha potuto consegnarlo di persona per un’influenza e che domani sarà nuovamente a scuola-

Ayame tappò velocemente la bocca dell’amica e si appiattirono contro al muro.
“Matsumura? Ma non è il professore di Rin e le altre?” sgranò gli occhi “oddio quello che ha la love story con Kaname!!!”

-molto bene signorina Tanaka- “oh mamma mia sono il preside e la vice preside” pensarono insieme mentre i due passavano proprio davanti al loro nascondiglio :-sa, credo che alla fine darò un posto fisso a Matsumura, si è rivelato un eccellente insegnante, gli studenti lo adorano e la Fujikage* pare abbia trovato un altro posto più vicino a casa e se dovesse accettarlo non esiterei a prendere Matsumura-

-mi sembra un’ottima idea signore-

Le due ragazze tirarono un sospiro di sollievo quando finalmente i due furono lontani. Essere scovati dal preside era un conto e certo non era bello, ma dalla signorina Tanaka era ancora peggio! Se poi si mettevano ad andare in giro in coppia c’era proprio da sparire dalla circolazione!
La vice preside era una giovane donna sui trentacinque, single, bella e letale come lame di ghiaccio! Andava sempre in giro per la scuola a rimproverare i poveri alunni che non facevano nulla di male e si presentava sempre con un rigido chignon di capelli bruni, tailleur scuri, tacchi vertiginosi e rossetto rosso sulle labbra carnose che spiccavano su quel viso magro e pallido.
“sembra proprio una strega!” si ritrovò a pensare Ayame con brividi che le percorrevano la schiena.

-e così Matsumura resterà eh?- Yuki sogghignò in modo sadico.
“ma che fa questa pazza?!” la guardò stranita mentre scribacchiava qualcosa su un taccuino.
-ora sono certa che tra lui e la Doll Kaname succederà qualcosa e quando accadrà ci sarà da vederne delle belle!-

-ma che dici? Tra Kaname e il prof Suikotsu non accadrà mai nulla! Anzi, presto lei e Bankotsu si metteranno insieme!- affermò decisa stringendo i pugni.

-dici davvero?- chiese mantenendo quell’espressione sogghignante da chi ne sa molto più di te :-l’ultima fidanzata ufficiale del Master Baikou è stata Yura e questo ai tempi in cui lui era in 2^ superiore. Da allora ha avuto solo storielle con Dolls e altre ragazze, ma ti dirò di più...- si avvicinò al volto della rossa e mise un dito davanti alle labbra per farle capire che era un segreto :-una settimana fa ho visto proprio loro due entrare soli soletti nell’aula del comitato- si riallontanò e incrociò le braccia :-come vedi sarà dura per la tua amica!-

-questo non vuol dire niente! Yura è una delle segretarie del Comitato e Bankotsu il vice presidente, probabilmente aveva qualcosa da riferirgli!- si ostinò.

-forse, ma ognuno la pensa come vuole, e adesso è meglio che ci sbrighiamo o suonerà la campanella senza che abbiamo ancora messo piede nell’aula archivi- decise alzandosi e uscendo allo scoperto, seguita subito dalla Doll.
Ma chi si credeva di essere Yuki per fare affermazioni del genere?! Va bene che sapeva tutto di tutti, ma non poteva basarsi solo perché in una normale giornata di scuola aveva visto Bankotsu e Yura entrare normalmente nella normalissima sala del Comitato! Insomma era più che normale! No?

La ragazza dai corti capelli castani infilò una forcina nella toppa della porta e la serratura scattò :-fatto!- esultò.

Ayame prese due piccole torce dalla cartella ed entrò nella stanza, mentre Yuki chiudeva dietro di sé la porta :-tieni- le disse passandole una delle torce.
Illuminarono lo spazio circostante: sembrava una grande biblioteca, con scaffali in metallo che formavano lunghe fila come in un labirinto e, in fondo a una di questa, Ayame era riuscita a vedere una scrivania, sarebbe stata perfetta come nascondiglio.
Si addentrarono in uno dei corridoi e la Doll si guardò attorno :-accidenti qua è pieno di cassetti...- “come farò a trovare ciò che cerco?”

-si chiama archivio per questo- le ricordò Yuki che si era già messa a frugare in uno :-stai cercando qualcosa relativo al passato o di qualcuno che è ancora in questa scuola?-

-la seconda opzione-

-bene, vieni con me- estrasse una cartella e, dopo aver richiuso il cassetto, proseguì verso la fine della sala.

-toglimi una curiosità Yuki...-

-si, che c’è?- acconsentì continuando a camminare.

-questa non è la prima volta che vieni qua, non è vero?-

La castana si voltò a guardarla :-non ho mai detto che non ci fossi mai venuta e comunque...- rialzò gli occhi su di lei :-sì, molte altre volte sono venuta qua dentro-

-ora capisco perché sapevi a che ora era meglio entrare, come fare, dove cercare e...- indurì il suo sguardo :-perché hai insistito tanto per venire con me: hai usato la mia posizione per infiltrarti-

Yuki fece un mezzo sorriso :-sì, è così. Come saprai sono nel club del giornale della scuola e in un modo o nell’altro alla fine c’è sempre bisogno di entrare in...- fece una pausa :-...in questa miniera e quando sei venuta da me chiedendomi come accedere alle cartelle degli studenti io ho colto al volo quest’occasione. Conosco bene la posizione di voi Dolls e so altrettanto bene che siete intoccabili! Soprattutto tu, Ayame, che da mesi hai un solido rapporto con Tsuruya-
Era così, sfortunatamente, e se avesse voluto incastrarla per un qualsiasi motivo le sarebbe bastato dire al suo caro Master che lei l’aveva costretta ad entrare negli archivi, quindi... :-ascolta, ti propongo un patto: io non pubblico l’articolo in cui affermo di aver visto Baikou e Yura e tu in cambio non dirai nulla né a Tsuruya né a nessun altro. Come vedi mi sembra un patto ragionevole- avanzò una mano :-allora, accetti?-

Guardo quella mano diafana e esile protesa verso di sé e non poté non pensare che, se avesse avuto le unghie più affilate, la bruna sarebbe sembrata la reincarnazione del diavolo e, per un momento, si ritrovò a chiedersi se non ci fosse un qualche tranello sotto, tuttavia... se ciò poteva salvare Kaname dal venire derisa da tutte quelle ochette e di non rattristarsi allora... :-d’accordo, accetto- e suggellarono il patto.

-bene, amiche come prima allora! Dai vieni ti mostro ciò di cui hai bisogno- e, con un sorriso, la portò fino agli scaffali degli studenti attuali del Royama :-ecco qua! Tu cerca, io intanto sto attenta che non arrivi nessuno- diede una rapida occhiata all’orologio :-il tempo è quasi scaduto!- le strizzò l’occhio e si allontanò.

Okay, doveva agire in fretta!
Aprì un cassetto a caso e lesse le lettere che le cartelle riportavano, ma non c’era quella che cercava. Passò allora a quello a destra, ma niente! Dalla M era passata alla E!
“eccolo finalmente!” esultò dopo averne aperto uno più in basso.
L’estrasse e richiuse senza fare troppo rumore.
Accarezzò la ruvida carta blu e l’osservò, la targhetta adesiva riportava un nome: Juuroumaru Tsuami.

-Yuki ho finito- le disse una volta raggiunta :-possiamo andare-


-Baikou... ah!- la giovane affondò le unghie nella carne della schiena e inarcò il busto.
Avrebbe voluto stringersi di più a lui, nascondere il viso sul petto, ma la sua mano le avvolgeva la nuca e stringeva i capelli mossi sparsi sul cuscino.
Sentiva il piacere crescere ad ogni spinta di più, sempre più irruente dentro di lei e ad un certo punto si ritrovò a gemere più forte di prima, a gridare.

Il ragazzo riemerse dai seni della compagna e, prima che un qualsiasi suono potesse uscire dalle sue labbra, la baciò con foga, assaporando per intero l’interno della bocca.
Come lei, cominciava a sentire vicino il culmine del rapporto e quando, dividendo i loro visi, si spinse più in profondità, lei gli graffiò la schiena e Bankotsu strinse con forza le lenzuola bianche.
Avvertì le gambe della bruna stringersi di più e più in alto dei suoi fianchi, dandogli più libertà di movimento.
-sto per...- le parole le morirono in gola, perché un attimo dopo sentì il piacere invaderla ed entrambi inarcarono la schiena gridando.

Il Master si buttò pesantemente a lato facendo rimbalzare il materasso; ansimante si mise a fissare il soffitto.
Era totalmente sudato e si sentiva stanco e spossato anche per la notte passata, ultimamente non dormiva bene...
-wow Baikou...- disse a fil di voce la ragazza :-è stato... è stato stupefacente- riuscì a dire con un sorriso soddisfatto.

Si tirò su e, appoggiando un braccio sul ginocchio alzato, la guardò :-te l’avevo detto che non te ne saresti pentita, Ayako-chan-

Anche la brunetta si mise seduta e si avvicinò al suo viso; con un dito gli accarezzò il torace scolpito :-non ricordavo fossi tanto focoso-

Le prese il mento con una mano e le puntò le iridi blu nelle sue verdi :-se ci tieni tanto potrei anche pensare di darti un secondo assaggio- la baciò passionalmente incontrando subito la sua lingua vogliosa.
Ayako gli strinse le spalle per portarlo a sdraiarsi sopra di lei, ma Bankotsu fece resistenza e lo guardò stranita.
-prima di ricominciare però ho bisogno di una sigaretta- spiegò e, afferrata la vestaglia di raso bordò sulla testiera, scese dal letto dalla parte sinistra, dove stava la ragazza, e afferrò il pacchetto sul comodino.

Lo vide andare verso la finestra coperta dalle tende :-ma guarda- commentò lei stesa su un fianco :-allora hai ancora il vizio di fumare dopo aver fatto sesso-

Lui sorrise e aprì le tende che prima facevano entrare solo qualche spiraglio di luce :-solo qualche volta-
Fuori il cielo era plumbeo proprio come quando si era svegliato e prometteva pioggia. Insomma un’altra noiosa giornata invernale...
Aprì la porta finestra ed uscì sul balcone appoggiandosi poi contro la ringhiera e accendendosi una sigaretta.
Aspirò dal filtro cominciando finalmente a sentirsi più rilassato e buttò fuori la boccata di fumo :-quindi avevo ragione a pensare che non mi avevi del tutto dimenticato- sentenziò con un sorrisetto.

Ayako si lasciò scappare una smorfia e si ridistese a pancia in su con il ginocchio destro alzato :-beh io sono stata la tua prima Doll, non è un’esperienza che si dimentica facilmente- commentò fredda.
Dimenticare Bankotsu? Non era stato facile e probabilmente, anzi sicuramente, aveva ragione lui: non l’aveva del tutto lasciato perdere.

-non fare così Ayako-chan- riaprì di scatto gli occhi verdi e se lo ritrovò seduto sul materasso.

-smettila di chiamarmi con questo nomignolo, lo sai che non mi è mai piaciuto-

-ma guarda, sono sempre stato convinto del contrario- continuò beffardo.

Irritata si puntellò sui gomiti :-smettila! Sono cresciuta anch’io come te, la piccola e innocente Doll che ero non esiste più-

Le si avvicinò col viso :-perché, è mai esistita?- le soffiò sulle labbra allontanandosi subito dopo per girarsi verso il comodino e afferrare qualcosa :-credo sia venuto il momento di questa- e le mostrò una delle canne che lei gli aveva portato quella mattina stessa.

La bruna la prese fra le labbra :-mi sembra un’ottima idea- e mentre la sigaretta ancora bruciava un’altra ne veniva accesa.


Era l’intervallo e Kaname, sola, si stava dirigendo verso la classe del Master.
Non capiva cosa gli stesse succedendo, sabato le aveva mandato un messaggio dicendole solamente che quel giorno non si sarebbero visti e per tutta la mattinata l’aveva intravisto una volta sola con dei suoi amici... e inoltre non si era ancora fatto sentire per quando studiare, cavoli c’erano gli esami quella settimana e, dopo tutta la fatica che lei aveva fatto, voleva che gli andassero bene!
Oh! Senza neanche accorgersene era arrivata!
Si sporse all’interno dell’aula “Bankotsu non c’è...” constatò, ma era possibile che fosse andato a prendersi qualcosa da mangiare.
-ragazze scusate...- iniziò rivolgendosi al gruppetto seduto  sui banchi :-sapete per caso dove sia Baikou?-

-questa mattina non è venuto a scuola- rispose una sorridendole.

Kaname rimase di sasso, ora si metteva pure a marinare la scuola?
-ah capisco, grazie, ciao!- salutò andandosene.

Sbuffò, possibile che si dovesse preoccupare anche di cosa avesse?! Beh, in quanto Doll era suo compito assicurarsi che come Master desse il meglio e ora che doveva aiutarlo a studiare era anche responsabile del recupero di matematica ma... presto l’avrebbe fatta impazzire!

-Kaname! Era da un po’ che non ti incontravo da sola...-
Quella voce... Kaname si bloccò di colpo ad occhi sgranati. No, non lui, non ora!
Si voltò di scatto e colui che vide confermò i suoi pensieri.

-Hiten...- pronunciò solamente, con un’espressione indefinita sul volto.

-mi sembra passato un secolo dall’ultima volta che ci siamo incontrati- disse con un sorriso sghembo mentre le si avvicinava, parandosi poi davanti a lei.

-invece è passato meno di un mese!- “purtroppo!” aggiunse mentalmente spostando il volto da un lato, come offesa.

Il moro si abbassò alla sua altezza e le prese il mento fra le dita :-non fare così Doll, dovresti averlo capito ormai che mi interessi-

La costrinse a guardarlo in faccia e solo allora si rese conto di quanto lui fosse vicino, terribilmente vicino!
I suoi occhi rossi la osservavano penetranti e divertiti e le sue labbra... era una sua immaginazione o si stavano avvicinando sempre più? Perché? Perché non riusciva a spostarsi?!

-ehi che stai facendo Raiju?!- si alzò una voce rabbiosa e nello stesso istante il ragazzo venne spinto via, finalmente lontano da lei.

Kaname guardò verso il suo salvatore :-grazie Koga- gli disse sinceramente grata, ricevendo un segno col capo e un sorriso, che si spense un attimo dopo.

-la devi smettere di importunare Kaname! Lei è una Doll e appartiene al suo Master e tu- sottolineò quel “tu” :-non puoi toccarla-
Il demone lupo era di una serietà quasi disarmante e la ragazza ne rimase colpita, forse aveva dimenticato quanto fossero dure le regole che legavano Master e Doll.

-non mi pare stessi facendo nulla di ché- rispose per nulla intimorito :-anzi, senza Baikou le stavo facendo compagnia io-

L’altro ringhiò e rabbioso proferì :-vattene, non voglio più vederti attorno a lei, intesi?-

-come vuoi Tsuruya- e lanciando un ultimo sguardo alla ragazza :-a presto Kaname-

-stai bene?- le chiese voltandosi a guardarla.

-sì... grazie ancora Koga, se non ci fossi stato tu non so proprio come sarebbe andata a finire...-

-non preoccuparti, piuttosto dovrebbe essere Bankotsu ad assicurarsi che non ti accada niente e invece...-

-...invece oggi non è nemmeno a scuola- completò la frase per lui; fece un mezzo sorriso :-lo so, sono venuta nella vostra classe proprio per sapere dove fosse, ultimamente si comporta in modo strano-

“cazzo, Kaname se ne è accorta... il litigio con Yura ha fatto più danni di quanto pensassi” :-me ne sono accorto anch’io, ma non c’è da preoccuparsi- la rassicurò cercando di essere il più convincente possibile :-è solo stressato per la scuola, per l’esame, per essere già a metà anno e dover cominciare a prendere sul serio il fatto che l’anno prossimo diventerà presidente del comitato e, per un lavativo come lui, capisci anche tu che non è facile- ridacchiò.

-me ne ero quasi dimenticata... farò come dici tu allora, cercherò di capirlo e gli resterò vicino-

-sì, brava Kaname- disse sorridente “e speriamo che quel coglione finalmente apra gli occhi e si renda conto di quanto questa ragazza possa essere importante per lui”


Yura stava girando per la città in limousine senza una meta precisa... in realtà un posto in cui sarebbe voluta andare c’era, ma il suo orgoglio e la sua mente le dicevano che era meglio lasciar perdere; ma ora quelle strade che stava percorrendo, quelle strade che aveva detto all’autista di percorrere per raggiungere un altro posto, le stavano ricordando di tutte le volte che le aveva usate per arrivare a casa sua.
Non poteva mentire a sé stessa che, nonostante non provasse più un sentimento come l’amore nei suoi confronti, il non parlarci, il non sentirlo più la stava facendo soffrire.
Avevano passato così tanto tempo insieme, condiviso così tanto che si rifiutava di credere che il legame che li univa si fosse distrutto per sempre per una semplice e stupida discussione.
Svoltarono l’angolo e si ritrovò nella strada dove abitava Bankotsu. Stava per dire all’autista di fermarsi quando si accorse di una macchina scura che aveva accostato proprio davanti al suo cancello.
Curiosa si fece più attenta e il suo cuore mancò un battito quando si accorse chi era la persona appena scesa dall’auto: Kaname.
Che ci faceva lì? L’aveva forse chiamata lui?! Quel che certo era che non si sarebbe potuta fermare ora. Maledetta Doll, maledetta Kaname...!
La limousine passò oltre e Yura dovette tenersi la rabbia dentro.


La mora suonò al campanello e la voce di un maggiordomo rispose :-residenza Baikou, chi è?-

-sono Kaname, Doll di Bankotsu-
Il grande cancello si aprì e la ragazza percorse l’intero giardino fino a raggiungere le scalinate che conducevano alla porta sulla quale l’uomo che le aveva risposto l’attendeva.
-salve, cercavo Bankotsu, è malato?-

-buongiorno signorina Kaname- la salutò con un sorriso il maggiordomo, che ormai si era abituato alla sua presenza in quella casa :-il signor Bankotsu ha chiesto di non essere disturbato per tutta la giornata, vado a chiedergli di riceverla-

-si, grazie- rispose sorridendo a sua volta.

-Kaname!- esclamò una voce dalle scale :-sono proprio felice di vederti!- e le fu addosso con un abbraccio :-ma che ci fai qua?-

Ancora intontita da quell’accoglienza, gli rispose :-è da giorni che non ti vedo ed ero preoccupata che ti fosse successo qualcosa-

-ma va là, non vedi che sto meravigliosamente?- le chiese con un sorrisone. Addosso aveva una vestaglia bordò intrisa di un odore che aveva già sentito...

-già eheh- rise poco convinta “così meravigliosamente che non sembri tu”.

-dai vieni di sopra che ti faccio vedere una cosa!- continuò entusiasta trascinandola su per le scale fino al salotto al primo piano di proprietà esclusivamente sua e di Jakotsu.
Lì, le lasciò la mano e andò a stravaccarsi sul divano dove riprese in mano il joystick, ma prima di riavviare il gioco la guardò :-beh non vieni?- le chiese con una punta offesa nella voce; si rialzò :-dai, dai devo farti vedere una cosa e... mi gira un po’ la testa- proferì con un sorriso ubriaco cadendo pesantemente indietro.

-Bankotsu!- strillò la ragazza accorrendo subito ad aiutarlo e, mentre gli stava vicino per accertarsi che stesse bene, sentì nuovamente quell’odore e capì. Si mise in posizione eretta e, con una mano sul fianco, alzò un sopracciglio rivolgendogli uno sguardo severo :-ti sei fatto una canna, Bankotsu?-

La fissò con occhi da depravato :-come sei sexy!-

Una vena prese a pulsarle furiosamente sulla tempia e Kaname dovette ricorrere a tutta la sua pazienza per non dargli un bel pugno su quella testaccia vuota; si abbassò e gli circondò la schiena con un braccio :-su, ti aiuto ad andare in camera-

-andiamo a scopare?- domandò ancora con un’ingenua espressione infantile, e nuovamente la Doll dovette respirare molto profondamente.

-sì, Bankotsu, andiamo a scopare-

-ah! Lo sapevo!- esultò trionfante.

“calmati Kaname. Ricorda: ci vuole pazienza e costanza, ma soprattutto tanta tanta pazienza!”


Kagome camminava su un marciapiede con gli occhi fissi su un pezzo di carta, dal quale alzava lo sguardo per pochi secondi solo per leggere i numeri delle case.
La via era quella giusta, eppure il numero che cercava sembrava non arrivare mai e il suo corpo cominciava ad avvertire il freddo pungente di febbraio.
Spostò nuovamente l’attenzione dal basso e i suoi occhi si illuminarono: ecco, era arrivata!
La sua gioia durò poco perché per un attimo non le venne un infarto! Dinnanzi a lei si erigeva un grande cancello in ferro battuto dietro al quale si innalzava una ancor più grande villa.
La mascella quasi le cadde a terra per la sorpresa, non aveva idea che la famiglia di Juuroumaru fosse tanto ricca!
Accidenti ma possibile che al Royama andassero tutti i riccastri?! Si chiese sconsolata.
Suonò il campanello con la preoccupazione che una voce formale le avrebbe chiesto chi era e anche lei si sarebbe dovuta comportare bene, e invece... :-Kagome sei tu?-

“è Juuroumaru!” e si sentì incredibilmente sollevata.
-sì, sì sono io!-

-bene ti apro subito!-

La Doll arrivò fino alla soglia della porta dove l’attendeva il ragazzo che, salutatala  calorosamente, la fece accomodare in sala da pranzo.

-gli esami si avvicinano- commentò con falsa nervosità scostandole una sedia per farla accomodare.

-sono sicura che andrai benissimo- rispose con un sorriso sincero Kagome; lui rimase stupito, quella ragazza si era impegnata veramente in quegli studi e nutriva una cieca fiducia nei suoi confronti... quella fiducia, purché rivolta ad altro, non se la meritava...
-forza! Cominciamo con l’interrogazione!- esclamò piena d’entusiasmo.

Più tardi...
La mora chiuse il libro con muta soddisfazione, poi si rivolse verso Juuroumaru :-sei stato impeccabile!-

Dopo essere stato in piedi e lontano da lei tutto il tempo, si avvicinò e s’appoggiò al lungo tavolo rettangolare :-beh, è tutto merito tuo Kagome che mi hai tenuto sui libri- si congratulò con un grande sorriso.

-non è vero!- rise piano :-sei bravo, prenderai un ottimo voto!-

-se prendo la lode la dedico a te- decise strizzandole l’occhio, al ché la mora arrossì e abbassò lo sguardo.

-g...grazie- pronunciò a bassa voce.

-figurati! Sarebbe merito tuo davvero!- continuò e, questa volta, rimase incantata dal suo splendido sorriso.

-m...ma non... non è vero Juuroumaru, io ti ho solo seguito nello studio e...- balbettò e nel mentre lui aveva preso una sedia e, messosi a cavalcioni, si era avvicinato di molto al suo viso.
Averlo così improvvisamente vicino le fece seccare la gola e per un attimo Kagome si dimenticò come respirare; quando i suoi polmoni reclamarono aria, il suo olfatto rimase dolcemente stupito dal buon profumo del giovane e si lasciò cullare da esso.

Non era come quello di Inuyasha, forte e pungente, ammaliante e suadente, da farle girare la testa alla minima percezione, quello era zuccherino, mellifluo come miele.
E gli occhi, gli occhi di Juuroumaru erano calamite di viola ametista, profonde come l’universo o forse di più e Kagome si sentiva risucchiare da esse, ma quello sguardo l’avvertiva di qualcos’altro...

La sua bocca si aprì sensualmente :-sei un’eccellente insegnante Kagome- le parve di sentirlo accostarsi maggiormente a lei, ma i suoi occhi erano ancora persi in quello sguardo magnetico, così familiare e...

“oh mio Dio, mi sta per baciare!”




Angolino:
ora immagino vorrete uccidermi per il finale con cui vi ho lasciato, ma prima ricordate: se mi uccidete non potrete sapere come andrà a finire tra Kagome e Juuroumaru!
E Bankotsu? Se continua a disperarsi per Yura perderà di vista Kaname e Hiten aspetta solo questo.
Poi abbiamo Miroku e Sango e questa sera! Come quale sera? Ma quella in cui la famiglia di Sango andrà a cena a casa Kawabata! Cosa aspetta ai poveretti?

Sinceramente spero abbiate gradito il capitolo un po' più lungo rispetto ai precedenti ahah avevo voglia di sperimentare!(:

Passando ai ringraziamenti...
nigni11  love_anime  fiordicampo  Nicole221095  per le seguite!^^
Mitsuni  per le preferite!^^

Spero davvero di riuscire a postare in fretta, ma gli esami mi attendo fra 2 settimane e dubito di avere molto tempo, comunque tentar non nuoce, giusto?(:

Ciaooo bacioni!




*la Fujikage è l’insegnante di scienze e matematica che avevano Kikyo, Kaname e Rin prima che prendesse il suo posto Suikotsu

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Capitolo 47
*** Momenti d'Incertezza ***


Bambola 42 Mi scuso immensamente con tutti per questo mio ritardo da fine del mondo! Sono davvero dispiaciutissima ma quest’anno ho cambiato scuola e sono stati mesi d’inferno e mi era sembrato di aver perso ogni capacità di scrivere e la mia autostima era finita ben più sotto dei miei piedi.
Ora comunque sono di nuovo qua, non so se e quanto riuscirò a scrivere durante queste vacanze, vi chiedo sono di avere un po’ di pazienza.
Prendete questo capitolo 47 come un regalo di Natale e colgo l’occasione per farvi tanti auguri di Natale e anche di un buon anno nuovo :) perciò... Buona lettura!




47. Momenti d’Incertezza



Accompagnandolo fino al 3° piano e seguendo i suoi movimenti, Kaname e Bankotsu giunsero davanti alla porta della camera di quest’ultimo.
-siamo arrivati?- domandò mentre già l’apriva con la spalla.
Mugugnò qualcosa e, senza attendere ulteriori rispose, lo accompagnò fino al letto dove lo fece sedere.
-come ti senti?- chiese ancora scostandogli i capelli dalla fronte, mostrando la croce viola.

-perché siamo venuti in camera?- disse spostando gli occhi da una parte all’altra.

-perché ti sei fatto una canna- poi aggiunse a bassa voce :-cretino-

Si lasciò cadere pesantemente indietro a braccia aperte e dalla vestaglia si intravide il torace scolpito.
“non lo guardare Kaname” si impose voltando il viso lievemente purpureo; poco dopo lo sentì sbuffare :-non potevi lasciarmi giocare alla play eh?-

-non ti lascerò uscire da qui finché non starai bene e quegli occhi non saranno più rossi- proferì autoritaria poggiando le mani sui fianchi.

Di tutta risposta Bankotsu mise il broncio :-e io voglio farmi la doccia!-

-hai un bagno collegato a questa stanza, vai- disse avendolo scorto con la coda dell’occhio.

Si mise su un fianco in posizione fetale :-non so come svestirmi!-

A quel punto, con le orecchie fumanti, la mora gli prese un braccio e lo strattonò per farlo mettere in piedi, dopodiché afferrò la cintola per cercare di slegarla :-ma che razza di nodo hai fatto?!- borbottò mentre lottava contro di essa.

Lui ridacchiò soddisfatto sotto ai baffi :-eheh è un nodo a prova di donna! Nessuna è mai riuscito a scioglierlo!- disse soddisfatto.

Ma Kaname era troppo impegnata in quella guerra per ascoltarlo e mormorò :-si, si, un nodo alla Baikou, è ovvio- Niente, possibile che più di allentarla non riuscisse a fare altro?! Le tremarono le mani dalla rabbia; era inutile, doveva accontentarsi.
-dai, ti aiuto a togliere questa cavolo di vestaglia-

Le sue mani gli sfiorarono la pelle all’altezza del petto e, mentre lei continuava a svestirlo, un brivido lo scosse. Possibile che ogni volta gli facesse quest’effetto?
Ogni giorno si rimembrava dei momenti passati con lei e non poteva che sentire il bisogno di affondare il viso fra i suoi capelli corvini, baciarle le labbra, la pelle, avvertire i loro corpi sfrusciare l’uno contro l’altro.

Era oramai arrivata a scostare la stoffa al ventre quando le sorse spontanea una domanda: perché non vedeva ancora l’elastico dei boxer? Insomma non era proprio un’esperta, ma certe cose pensava di saperle...
La ragazza impallidì come un cencio quando le fu chiaro che i boxer non erano solo bassi...
La ragazza si tirò indietro con uno scatto e, rossa come un peperone, gridò :-pervertito!- gli tirò un ceffone e mandò Bankotsu k.o. sul letto.

-ma sei impazzita?!- urlò tenendosi una guancia e rimettendosi in piedi :-mi hai quasi fatto sputare tutti i denti!!!-

-beh forse così impareresti a metterti le mutande!- dopo aver esclamato ciò, la Doll si girò da un’altra parte e, a bassa voce, disse :-che vergogna, una ragazza del mio calibro che dice certe cose...-
Sbalordito dallo strambo comportamento della mora, Bankotsu allungò una mano ma, prima che potesse sfiorarle la spalla, ella si girò :-tu spogliati e fatti la doccia, io aspetterò fuori!- ordinò paonazza e, senza indugiare oltre, marciò spedita verso l’uscita.
L’espressione stupita del ragazzo mutò quando la porta si chiuse, ora sul suo viso appariva un sorrisetto piacevolmente divertito. Kaname non era abituata ad occuparsi di lui e, nonostante fosse ancora fumato, capiva che l’aveva spinta al limite quel giorno.
Sospirò piano, aveva ancora tante cose da imparare come Doll.

La ragazza, nel frattempo, era appoggiata alla parete più scura del corridoio, dove il Master non avrebbe potuto vederla.
Si era appiattita talmente al muro che quasi ne faceva parte, quasi se non fosse stato per le gambe tremanti e il cuore in tumulto che, uniti al rossore simile alle lampadine rosse di un Night Club, la smascheravano.
Una mano poggiava sul suo petto, come a pregarlo di calmare quell’organo che batteva impazzito.
Si coprì il volto e scosse energicamente la testa “ahh ma perché ogni volta che vado a casa sua i nostri incontri diventavano un film porno?!”
-eppure sembra che tutto ciò non ti dispiaccia- le disse irrisoria una vocina. Le iridi blu spuntarono tra le dita e fissarono il vuoto: era così? Era davvero così...? Le piaceva davvero che... che Bankotsu le rivolgesse tutte quelle attenzioni, unisse la bocca alla sua e fossero solo loro due?
Un improvviso suono, un fruscio, attirò la sua attenzione e Kaname si avvicinò silenziosamente alla porta, spiando dalla piccola fessura; la scena che le si presentò la immobilizzò del tutto e il tempo le parve fermarsi: Bankotsu che, girato in parte di spalle, si stava lasciando scivolare sulla schiena muscolosa la seta bordò.
Si voltò nuovamente come una scheggia e gli occhi a palla parevano esploderle. Non sarebbe mai, mai, mai più salita fino alla camera del Master! Ancora un attimo e avrebbe visto il suo corpo nudo!
Afferrata la maniglia, chiuse la porta e si lasciò scivolare contro di essa, sedendosi a terra scombussolata, e, stringendo le ginocchia, si chiese cosa le stesse succedendo.


Distese un braccio sul letto e vi lasciò cadere la vestaglia, dopodiché si avviò verso il bagno.
L’acqua bollente gli scivolò sul corpo statuario, facendolo fremere un attimo per l’improvviso cambio di temperatura.
Abbandonò la testa all’indietro mentre ancora sentiva gli effetti del fumo dentro di sé.
Kaname non sarebbe dovuta venire quel giorno, dopo gli ultimi avvenimenti si sentiva così vulnerabile, e dopo la mattina passata avrebbe potuto dirle cose che era meglio tenersi dentro.
Sbatté il mignolo della mano chiusa a pugno contro il muro e lo sguardo sottile si perse nelle piastrelle gialle della doccia; Kaname non doveva stare in pensiero per lui poiché sapeva benissimo di non meritarsi quelle preoccupazioni, non meritava di averla al suo fianco eppure... eppure la desiderava così ardentemente!

Uscì dal bagno e fu piuttosto sorpreso di non trovarla, anzi la stanza era esattamente come prima... si voltò verso la porta ancora chiusa della camera, che fosse ancora là fuori?


Con la testa a penzoloni nascosta dalle gambe, Kaname aveva chiuso gli occhi da un po’, cercando e ricercando di non pensare a quell’imbarazzante pomeriggio che stava vivendo, di dimenticare che Bankotsu fosse di là, in bagno, a fare la doccia.
Rialzò il capo.
Cos’era scattato in lei? Da quando aveva cominciato a sbavare dietro al Master come una delle sue tante piccole, sciocche ammiratrici? Era forse diventata una di loro?
Fu durante questo pensiero che la ragazza sentì il sostegno della porta venire meno e, con un tonfo, ricadde all’indietro sulla moquette, ritrovandosi sotto al moro. Il suo sguardo incontrò quei profondi quanto tersi occhi blu che, in meno di un attimo, mutarono in divertiti.
-Kaname si può sapere che stai combinando?-

Si rimise in piedi in fretta e lo guardò imbarazzata :-niente, ero appoggiata alla porta e quando l’hai aperta...- si fermò di colpo, arrossendo vistosamente. Di fronte a lei il ragazzo non indossava altro che un asciugamano intorno alla vita, che appena copriva il ventre, e gli arrivava poco più giù della metà coscia.

Gli ci volle un attimo per decifrare l’espressione di Kaname, perché era l’espressione che tante volte aveva letto sui volti delle ragazze e che, se l’alcool non l’aveva tradito, era anche quella che si era accennata sul bel viso della Doll quella sera in montagna.
Fece un passo in avanti con un sorriso malizioso e occhi sogghignanti, al ché lei indietreggiò, finendo contro la porta che si chiuse un attimo dopo a causa della mano che lui vi aveva appoggiato, facendola sobbalzare.
Si sentiva in trappola, lo capiva dagli occhi sgranati, ma da sempre il Master amava quello sguardo nelle ragazze e, con uno scatto, le afferrò entrambi i polsi e li puntellò sopra di lei con una mano; si abbassò al suo livello e parlò :-avresti dovuto dirmelo mesi fa che per farti ammutolire mi sarei dovuto presentare in asciugamano-
Non avrebbe mai saputo se fossero state più veloci le sue guance ad arrossire, o Bankotsu a baciarla, ma ancor più in fretta si perse in quel bacio. Lui era sempre così passionale e, forse, era proprio questa sua particolarità a far sì che cedesse sempre così/altrettanto facilmente, e poi... perché in quel momento le piaceva che la tenesse in scacco? Che avesse il controllo della situazione?
Le liberò le braccia e le labbra, ma solo per un breve istante Kaname poté credere che fosse tutto finito, poiché immediatamente si abbassò e avvertì le sue mani stringerle le cosce e portarla su, facendo sì che queste le si stringessero attorno al bacino.
Si osservarono per un attimo, un solo attimo che parve eterno, e attorno a quelle iridi oceaniche poté chiaramente vedere il rossore adombrarle. Non capiva... Bankotsu era del tutto cosciente delle sue azioni o...
Non poté terminare né rispondere a quella domanda che il letto l’accolse e, posizionandosi sopra e tra le sue gambe, rimbalzarono sul materasso; questa volta il nuovo bacio che le diede durò poco e lo vide scendere sulla pelle del collo niveo: la baciò, la succhiò, la morse e, involontariamente, il respiro della mora si fece affannato e il suo corpo iniziò a riscaldarsi. Le lunghe unghie graffiarono la nuda epidermide della schiena, venendo subito dopo accarezzata dai polpastrelli, che assaporavano avidi la sua morbidezza e rimanevano incantati da quel vellutato momento. In testa le si affacciò un’altra domanda: fin dove voleva spingersi? Un’idea, una terribile idea, le venne nel momento in cui una sua mano le circondò e strinse un seno e, in profondità, il suo cuore perse un battito; l’altra scese a definirle il busto, fino ad arrivarle al fianco, dove la strinse prepotentemente.
Tornò sulle sue labbra mentre le slacciava la camicetta dell’uniforme e, mentre le accarezzava la nuda pelle del seno, sentì un respiro più forte degli altri e il petto si gonfiò d’aria.
La guardò negli occhi appena dischiusi e non poté pensare a quanto fosse bello il suo volto “Oh Kaname, perché non posso dirti ciò che veramente provo?”
Si fece strada fra il tessuto del reggiseno e le accarezzò un capezzolo, facendole uscire dalla bocca un lieve gemito. Non si sarebbe fermato lì. Con la mano che ancora aveva sul fianco, le sfiorò la coscia, poi l’interno coscia, arrivando all’inguine.

Un gemito soffocato le uscì dalle labbra :-Bankotsu no- mormorò mentre lo graffiava più in basso, fino a toccare l’asciugamano... era un’impressione o era sceso?
Lui non alzò il capo e continuò a lambirle il seno con la bocca :-ti prego, tu non sei cosciente di ciò che fai...- riuscì a dire quasi sforzandosi.

Eppure il moro si bloccò ad occhi sgranati e Kaname trattenne il respiro. Cosa... cosa stava facendo? Da... davvero non era cosciente?
Velocemente si alzò dal suo corpo e si sedette sulla sponda del letto, piegato in avanti.

Per un attimo lei pensò che si fosse sentito male, anche data l’improvvisa reazione, poi, ricompostasi frettolosamente, si mise in piedi e gli andò davanti: il Master, piegato in avanti, si copriva gli occhi con le mani.
-Bankotsu... che hai?- chiese stupita, protendendo un braccio verso lui, ma, prima che potesse toccarlo, parlò :-ti prego, va’ via-
E questa volta fu lei a sgranare gli occhi; non si fece molte domande e, prima di chiudere la porta, biascicò un distaccato :-ciao Bankotsu-

Afferrò un cuscino e, distesosi a pancia in su, se lo buttò in faccia, bloccandolo con le braccia. Fece un lungo sospiro, odiava l’effetto che gli facevano le canne alla fine.

Kaname non si voltò a guardare la casa un’ultima volta, ma più tardi, accovacciata al suo letto, avrebbe pianto lacrime amare.


La sua bocca si aprì sensualmente :-sei un’eccellente insegnante Kagome-
“oh mio Dio, mi sta per baciare!” pensò la mora, stregata dai suoi occhi.
Una vocina le gridava -spostati Kagome, spostati! Prima che sia troppo tardi!- ma in tutta quella situazione Inuyasha non era mai apparso, sapeva solo che, forse, doveva spostarsi, ma... perché?
Infondo Juuroumaru si era sempre dimostrato disponibile con lei, come un cavaliere.
“che faccio? Che devo fare?!”
Mancavano solo pochissimi millimetri e poi le loro bocche si sarebbero unite

-Juurou Onii-san!- una vocina e subito dopo un tornado si abbatté sul ragazzo che si era scostato immediatamente dalla Doll; ella, stupita, si fermò ad osservare la scena: un bambino,
dai lunghi capelli dello stesso candido lilla di Juuroumaru, stava sulle sue ginocchia e gli aveva buttato le braccia al collo.
Le iridi lavanda si posarono su di lei in senso di scusa e con una nota vagamente imbarazzata, mentre ricambiava l’abbraccio :-Kageroumaru, piccola peste!- lo riprese scherzosamente, ma mai prima d’ora l’aveva pensato così tanto :-sei tornato così presto dalla nonna?- domandò spostandolo dolcemente e guardando quel viso paffuto e sorridente di bimbo di 6 anni.

-si! La nonna era impegnata, ma mi ha promesso che domani mi porta al parco con Shiba!- esclamò felice.

-e come sta il cane della nonna?-

-bene Onii-san! Shiba è bellissima!-

-bene, sono contento- rispose con un sorriso paterno :-ti voglio presentare una persona- disse poi rimettendolo a terra e alzandosi.
Capendo che stesse parlando di lei, anche Kagome si alzò velocemente :-lei è Kagome, una mia amica. Dalle la mano-

La ragazza si abbassò un poco e, sorridente, si presentò :-ciao piccolo, come ti chiami?-

-Kageroumaru- rispose soltanto, osservandola con sguardo indecifrabile, sembrava la stesse analizzando.

-avanti dalle la mano, sii educato!-
Seppur controvoglia, il bimbo avanzò la manina che la Doll strinse.

-tanto piacere Kageroumaru!- esclamò cercando di essere il più aperta possibile, ma il loro contatto durò poco e il piccolo si allontanò velocemente da lei, attaccandosi alle gambe del fratello.

-non ti lascerò portare via il mio Onii-san!- affermò poi gonfiando le guance.

Kagome sbatté più volte le palpebre perplessa :-come?-

-Kageroumaru!- tuonò la voce del maggiore; lui sobbalzò e gli rivolse uno sguardo a metà tra l’intimorito a metà fra l’imbarazzato :-chiedi subito scusa a Kagome!-

-no! Non permetterò a questa strega di portarti via da me fratellone!- gridò ancora con ormai i lacrimoni agli occhi :-non lasciarmi per questa ragazza!- continuò scoppiando infine a piangere.
Il ragazzo si abbassò e cercò di calmarlo sotto un’attonita Kagome. Okay, forse non aveva capito bene... quel bambino credeva che loro stessero insieme e Juuroumaru l’avrebbe messo da parte per stare con lei? Oh santo cielo.

-dai, dai va tutto bene- lo rassicurò tenendolo in braccio e accarezzandogli i capelli :-Kagome è meglio se vai, in queste condizioni non credo riusciremo a...- le sue guance diafane presero un vago color porpora :-...continuare a studiare-

-ehm... si, si infatti!- rispose velocemente imbarazzata, raccogliendo frettolosamente le sue cose.
L’accompagnò alla porta con ancora il piccolo fra le braccia.

-allora, ci vediamo domani a scuola, Kagghy. Saluta Kageroumaru-

-ciao Kagome- disse con un lieve sorriso, convinto ormai che la ragazza non fosse una minaccia.

-ciao Kageroumaru! Ciao Juurou, a domani- e, dopo un ultimo sorriso, uscì da villa Tsuami.
Si voltò un solo attimo prima di andare, immaginandosi il ragazzo accompagnare il fratellino a fare qualche gioco. Era proprio una bella scena, pensò sorridendo.
Abbassò il capo mentre aveva preso a camminare, che le era saltato in mente? Baciare Juuroumaru? Perché? Cavoli... beh, non che l’avesse proprio pensato ma si sentiva comunque colpevole, dato che non si era spostata. La verità era che non era riuscita a dire di no e ora si sentiva una traditrice.
-ti senti una traditrice perché la sei- la rimproverò una vocina crudelmente, ed era vero, se non ci fosse stato Kageroumaru lei non si sarebbe spostata e il bacio ci sarebbe stato comunque, tradendo così la fiducia di Inuyasha... quel ragazzo che le aveva promesso avrebbe imparato ad innamorarsi di lei, a cui aveva giurato che l’avrebbe aspettato, di non preoccuparsi... gli occhi le si velarono di lacrime, eppure perché non riusciva a ritirarsi da Juuroumaru? Possibile che gli piacesse? Ma anche se fosse il mezzo demone le piaceva molto, molto di più. Cos’era questo vortice di emozioni che l’aveva inghiottita? Perché ora non riusciva a controllarlo?!
Si mise a correre mentre le prime gocce di pioggia cominciavano a cadere “perdonami Inuyasha”.


Sango si rimirò al grande specchio che rifletteva l’intera sua immagine; storse le labbra, cosa pensava veramente del suo vestito a gonna morbida lunga fino alle cosce e dei capelli legati nella solita, rigida coda? Pensava che era un vero schifo!
A passi pesanti, tanto che nessuno si sarebbe stupito di trovare l’impronta dei tacchi a spillo nel parquet, la ragazza tornò in camera sua e, irritata, si spogliò buttando tutto sul letto e mettendosi addosso una maglia lunga.
-Sango, tesoro mio, cosa succede?- chiese premurosa la madre, Emiko, sbucando dal corridoio.

La bruna sbuffò, era già pronta, non aveva tanti problemi a vestirsi, quella!
-c’è che non ho idea di che cosa mettere! Non ho nulla che vada bene!-

-ma sei hai l’armadio pieno? E la confusione che è nella tua stanza lo dimostra-

-se, se certo- borbottò raccogliendo alcuni capi finiti sul pavimento.

-vedi di mettere a posto tutto prima di domani, non voglio essere io a dover sistemare le tue cose!- la ammonì la donna allontanandosi e Sango le fece una linguaccia. Non era affatto un suo tipico comportamento, ma come poteva dirle cose così futili in un momento come quello!

-ah, ho visto che non hai ancora aperto il pacco che è arrivato mentre eri fuori con le tue amiche oggi pomeriggio-

Le si drizzarono subito le orecchie e in un attimo fu dalla madre :-pacco? Che pacco?-

-ma come, non te l’ha detto tuo padre?- chiese rivolgendole un breve sguardo mentre decideva che profumo usare :-eppure gli avevo detto che era arrivato un pacco per te e che l’avevo sistemato dietro il divano perché io ero...-

-ahh! Possibile che in questa casa nessuno mi dica mai niente?!- sbraitò correndo giù per le scale e dirigendosi dietro al divano e, effettivamente, c’era una scatola piatta rettangolare, rivestita da una carta da regalo bianca e un grande fiocco rosa.
La prese e aprì il biglietto allegato al nastro “Nella speranza che possa farti capire quanto sei bella. M”
Un sorriso spontaneo le fiorì sul volto candido e gli occhi di nocciola luccicarono un attimo prima di chiudersi “oh Miroku...” lui lo sapeva, sapeva che avrebbe passato l’intero pomeriggio a scegliere cosa mettere e che, alla fine non avrebbe trovato nulla che la compiacesse, per questo motivo le aveva comprato quello che probabilmente immaginava fosse un vestito, solo un regalo avrebbe messo a tacere i suoi dubbi. E anche il modo in cui aveva scritto il biglietto non era un caso: la sua mano, la sua calligrafia elegante che a lei tanto piaceva... in quel momento a Sango parse tanto di essere una principessa delle fiabe e decise che, per i prossimi trenta minuti che avrebbe impiegato a prepararsi, non si sarebbe lasciata intristire da brutti pensieri.

L’undicenne Kohaku, che fino a un attimo prima era tutto preso dalla tv, si voltò verso le scale richiamato dal suono dei tacchi della sorella :-wow Sango sei bellissima!- esclamò estasiato.

-oh mio Dio Seito! Guarda tua figlia!- parlò la madre a occhi lucidi.

-dai mamma non esagerare- disse la ragazza una volta scesa e mostrandosi in tutto il suo splendore, non nascondendo uno spontaneo sorriso.
Sapeva che sua madre era sempre esagerata nel giudicarla e che il fratellino l’adorava così tanto che per lei era sempre bellissima, ma quella volta anche la Doll si sentiva bella davvero.
Il vestito era nero e tutto ricoperto di pizzo, con una gonna lunga fino a metà coscia piuttosto vaporosa ma per nulla esagerata. Sotto al seno la stringeva una fascia rosa e la parte invece al di sopra di essa era ricoperta di lustrini rosa che evidenziavano la scollatura a cuore, così come donavano luminosità anche alla gonna.

Il padre si alzò, ora era il suo turno di giudicarla e s’irrigidì un po’ nel notare quegli occhi critici. Sapeva che non sopportava Miroku nonostante non lo conoscesse, ma i motivi c’erano e forse erano in parte validi: lui l’aveva messa incinta ed era pure un riccastro, se poi ci si aggiungeva che i ricchi non li sopportava, il signor Aoki ci aveva messo davvero poco a fare due più due, la sua teoria infatti era che Miroku si era approfittato di lei e credendosi chissà chi non aveva usato il preservativo e quella sera si sarebbe discusso se la sua famiglia voleva aiutare loro Hirai a crescere questo bambino. Ovviamente di amore tra sua figlia e il giovane riccastro non ce n’era l’ombra.

Quando la famiglia arrivò alle 20:30 a villa Kawabata la madre di Sango non poté trattenere un gridolino d’ammirazione e Kohaku spiaccicò la faccia contro il finestrino dell’auto per guardare meglio.

-wow! Ma è davvero una villa fantastica!- esclamò Emiko.

-accipicchia i genitori di Miroku devono essere davvero molto ricchi- constatò invece il figlioletto, che il quel momento pendeva dalle luci, dal giardino e dalla magnificenza di quell’ambiente da sembrar surreale.

-mphf! Non ha nulla che un’altra qualsiasi villa di Tokyo debba invidiare!- borbottò il capo famiglia mentre il maestoso cancello si apriva automaticamente.
Fermò la macchina accanto alle gradinate dove in cima sostava un uomo vestito di tutto punto.
“il maggiordomo personale dei Kawabata” pensò Sango mentre uscivano dall’auto.

-buonasera signori Aoki, io sono il maggiordomo personale di questa famiglia e sono lieto di darvi il benvenuto nella residenza dei Kawabata- si presentò con un lieve inchino, lanciando poi un fugace sguardo alla ragazza, felice di vederla.

La bruna poi rivolse la sua attenzione alla bella porta decorata, una porta dietro la quale c’era il suo futuro.
Respirò a fondo, cercando di farsi coraggio “andrà tutto bene Sango, non c’è nulla di cui preoccuparsi”
Aprì la porta e il quartetto entrò nel largo ingresso, spazio in cui sostava un uomo, una donna e un ragazzo dagli intensi occhi blu.
Le bastò incrociare quelle iridi oltremare per capire che la serata non si sarebbe svolta come sperava, proprio no...




Angolino:
sì, me ne rendo conto: non è il finale che vi aspettavate, non è nemmeno quello che mi aspettavo io! Volevo continuarlo ma poi ho capito che l'avrei tirata molto per le lunghe con la cena tra i Kawabata e gli Aoki ed ero già a 8 pagine di word per cui mi sono data uno stop ahah
Volevo ringraziare tutti coloro che hanno aggiunto la ff tra le preferite e le seguite e in particolar modo coloro che hanno recensito!^^
Io mi auguro davvero di riuscire a combinare qualcosa di concreto in queste due settimane, ad ogni modo lo scopriremo presto :) abbiate pazienza ve ne prego...
Ancora un felice Natale e buon divertimento per il capodanno!
Ciao a tutti ragazzi :)
Bacioniiii

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Capitolo 48
*** La Manipolatrice ***


Bambola 43 E dopo molti mesi di inattività eccomi tornata sulla scena! *gioia complessiva*
Spero che questo 2013 fin ora sia andato bene a tutti e che ora possiate finalmente rilassarvi con le vacanze estive (come sto cercando di fare anch'io del resto!)
Voglio fare una piccola premessa prima di lasciarvi al capitolo: come già detto sono stati mesi di inatività per me e spero di non aver perso il mio smalto...eheh
Buona lettura!




48. La Manipolatrice
    


-mio figlio non avrà più alcun contatto con la sua famiglia, signor Aoki!- il cuore di Sango sobbalzò per lei, incredula per le parole appena udite dal padre di Miroku, parole che erano uscite fuori dure, severe, irremovibili :-dalla nascita di questo bambino riceverete ogni mese una cospicua somma, il bambino potrà anche stare in questa casa, ma nulla più di ciò-

La bruna voltò lo sguardo in direzione di Miroku, cercando un conforto, un aiuto, una qualunque cosa che potesse ribaltare la situazione, ma negli occhi dell’amato c’era solo sconcerto, persi in quel goccio di vino cremisi davanti a sé.
-come sarebbe a dire?! State dicendo che il bambino sarà diviso fra le due famiglie?- ribatté a dir poco furioso il padre di Sango che, dall’altra parte del tavolo, si era alzato in piedi.

-caro!- cercò di fermarlo preoccupata la moglie stringendogli la mano.

-quel bambino ha bisogno di un padre!- e Miroku sembrò risvegliarsi; sarebbe diventato padre, quella piccola creatura nel grembo di Sango era... suo figlio!

-padre il signor Aoki ha ragione- cercò di spiegare evidentemente in difficoltà ma con una certa convinzione :-quel bambino...- e qui guardò fisso negli occhi grandi di Sango :-è il nostro bambino e ha bisogno di entrambe le famiglie. Inoltre...-

-taci- asserì l’uomo raggelando l’atmosfera.

-ma io...- lanciò un’occhiata alla madre, alla ricerca di una qualche spiegazione, ma lei... lei sapeva già tutto! Non c’erano né ma né forse, loro avevano già deciso tutto ben prima di quella sera e il giovane l’aveva capito troppo tardi.

-io non permetterò- cominciò freddo :-che il mio secondogenito, il mio unico figlio maschio, il futuro della famiglia Kawabata, si ritrovi un neonato a neanche diciott’anni!- poi con uno scatto si levò e sbatté forte le mani sul tavolo :-non permetterò che questo figlio sia l’unione di un Kawabata con una famiglia inferiore!- quasi urlò, infuriato.

-una famiglia inferiore?!- ripeté, col sangue che gli ribolliva nelle vene, Seito :-cosa crede?! Che solo perché lei è ricco possa decidere e credere di essere migliore di noi?! Questi due ragazzi si amano e, anche se hanno commesso un’imprudenza, sono pronti alle conseguenze che ne verranno, dovrebbe essere fiero della maturità dimostrata da Miroku!-
Sango rimase allibita dal discorso del padre; aveva infranto ogni sua convinzione, lei credeva fermamente che per suo padre Miroku l’avesse solo usata ma era lei ad aver sbagliato!

-quella che lei chiama maturità per me è solo sconsideratezza, e ora Seito Aoki mi ascolti attentamente perché le farò un’offerta che non potrà rifiutare-

Il ragazzo guardò il padre con occhi sgranati e... quel sorriso sghembo voleva dire che... :-no padre!-

-stanne fuori Miroku, ora sono cose che non ti riguardano!- esclamò duro evitando la mano del giovane diretta al suo braccio; si rivolse nuovamente all’altro uomo, l’unico che considerasse tale in quella stanza :-noi ci occuperemo di tutte le spese e i bisogni del bambino, considerate ogni cosa futura già pagata, voi non dovrete pagare nulla, in cambio i nostri figli non si dovranno rivedere mai più- e i loro cuori si spezzarono in un “crack” all’unisono. Non rivedersi... mai più? Anche gli altri componenti della famiglia Aoki non potevano credere ad una simile richiesta :-se sarà necessario pagherò anche l’iscrizione di Sango al Royama per evitare che si vedano- le iridi nocciola si velarono di lacrime, Miroku non sarebbe stato nemmeno più il suo Master? “Oh no vi prego”.

-perché fai così?!- i sentimenti di Miroku strariparono in tutto il loro dolore; i pugni sbatterono sul tavolo e lo sguardo furente non stupirono il padre che rimase quieto, ma nelle sue parole si sentì quella rabbia che in realtà stava reprimendo :-zitto Miroku e lascia parlare gli uomini-

-ma state parlando di me! Credevo che mi avreste ascoltato in questa faccenda così delicata e invece anche questa volta entrambi...-

-adesso basta Miroku- lo stroncò la signora Kawabata, che fino a quel momento era stata in silenzio :-conosci bene le tradizioni di famiglia e non sarà una gravidanza indesiderata a stravolgere tutto. Tu sposerai la donna che tuo padre riterrà più adatta agli interessi della famiglia- gli Aoki erano sempre più sconcerti.
“è così dunque che si infrangono i nostri sogni?” si chiesero Miroku e Sango, guardandosi avviliti.


Il giorno dopo...
-devo ammettere che mi sento un po’ stressato...- ridacchiò il ragazzo che, affiancato da una bella Kagome con la coda alta, camminava per i corridoi gremiti di studenti pronti chi per andare a casa e chi per rimanere alla mensa della scuola.

-tu Juuroumaru?- rise anche lei :-non devi preoccuparti di nulla, storia non è una materia difficile, andrai benissimo, inoltre abbiamo studiato accuratamente- lo rassicurò :-a che ora ce l’hai?-

-alle 15, rimango qua a mangiare direttamente-

Rimaneva in mensa? Cavoli... avrebbe anche potuto fargli compagnia...
Si fermarono a un bivio :-allora hai tempo di ripassare, ci conto eh!- esclamò facendogli l’occhiolino.

-tranquilla era già nei miei piani- le rispose con un sorriso ammaliante, facendola incantare.

-già beh... adesso è proprio ora che io vada, mandami un messaggio per dirmi com’è andata, d’accordo?-

-sicuro, ci sentiamo più tardi Kagome- e, stringendole la mano, le baciò una guancia.

Lei lo guardò stordita andarsene... che stava succedendo?
E in quell’insieme di emozioni nessuno dei due si era accorto di essere osservato...


Juuroumaru camminava guardando a terra assorto nei suoi pensieri, pensieri che giravano tutti attorno ad un’unica ragazza di nome Kagome.
Qualcosa però lo destò ed alzò il capo :-oh... Abi, ciao-

-ciao Juuroumaru, ti stavo aspettando- mormorò con la sua voce sensuale, staccandosi dal muro.

-hai bisogno?- chiese passandole accanto, facendosi seguire.

-che domande, a questo punto è ovvio che io abbia bisogno di te. Pensi di riuscire nel tuo esame?-

Lui sbuffò, lo stava canzonando, fin dalla 1^ era uno dei migliori studenti del Royama :-ovviamente, storia è una dei miei punti forti-

-ma io non mi riferivo a storia- commentò con un sorrisetto, al ché il ragazzo sgranò gli occhi :-hai fatto e stai facendo davvero un ottimo lavoro, non mi sarei potuta aspettare di meglio da te, mio caro Juuroumaru-
Entrambi si erano fermati e sostavano l’uno di fronte all’altra.
-ti faccio i miei complimenti, presto potrai trovarti sulla prima pagina del giornale della scuola-


La mattina seguente Kaname stava accompagnando Kagome e una Sango più depressa che mai. Non solo era incinta, ma la famiglia del suo Master e fidanzato avevano proibito che si vedessero. Ah! No forse fidanzato non era il termine giusto, perché per i Kawabata i fidanzati erano solo coloro che si stanno per sposare.
Alzò lo sguardo per evitare che le lacrime le scivolassero sul volto e fu allora che i loro occhi si incontrarono.
Non fu gioia, né felicità, fu solo amore... e dolore.
Non poteva guardarlo un secondo di più e Sango fece l’unica cosa che ancora le era concessa: scappò.

-Sango dove vai?!- le urlò Kagome, ma era già tardi :-ma che le è preso...?-

-guarda- disse Kaname con un cenno e l’altra vide Miroku.

-Miroku fa qualcosa! Ti prego va da lei!-

Il ragazzo stava già per correrle dietro, sarebbe andato ovunque per trovarla, per stringerla fra le braccia, ma lo sguardo della vicepreside Tanaka lo bloccò all’istante.
Lo tenevano sotto controllo dannazione!
-perdonatemi ragazze...- e corse via anche lui.

-no aspetta...- disse Kagome allungando un braccio :-ma perché?-

Kaname sospirò, sembrava che appena qualcosa andasse a posto qualcos’altro dovesse andar storto “che brutta storia...”


Non doveva essere in giro alle 14 del pomeriggio, sarebbe dovuta essere in classe a fare il suo laboratorio di lingua spagnola solo che... era già mercoledì e lei aveva prelevato la cartella personale di Juuroumaru due giorni fa, se qualcuno si fosse accorto che era sparita sarebbero stati cavoli amari, per non dire altro.
Doveva non solo muoversi e rimetterla a posto, ma anche non farsi scoprire.
Velocemente arrivò davanti alla porta dell’archivio e, estratte le chiavi, vi sgattaiolò dentro.
Con una pila si fece luce e in men che non si dica aveva perfettamente risistemato il fascicolo. Sospirò richiudendo il cassetto, era decisamente il tipo da fare questo genere di cose però... era anche una Doll e non era un comportamento adeguato; almeno ne era valsa la pena, ora aveva scoperto che non c’era alcun motivo per cui Juuroumaru dovesse avere una materia sotto come storia, poiché era una di quelle in cui da sempre eccelleva.
C’era qualcos’altro sotto... che c’entrassero forse Abi, Yura e Kagura? Non voleva continuare a sospettare di loro eppure ogni volta che le vedeva non riusciva a convincersi del tutto.
Uscì e chiuse l’archivio, poi mantenendo il suo sangue freddo, seppur sentisse una certa adrenalina, si avviò verso l’aula dove il  laboratorio era già iniziato da un po’.
Senza volerlo, diede un’occhiata fuori dalle finestre che davano sul giardino e là, dal cancello, notò una cosa curiosa: un ragazzo e una ragazza che litigavano... chissà cosa gli era capitato.
Stava già per non importarsene più quando notò un particolare del ragazzo, lui aveva una lunga treccia scura.
Si attaccò al vetro e osservò meglio, lei aveva i capelli corti invece e... un fiocco rosso!
“Oh no” Ayame si chiuse la bocca con le mani e indietreggiò sgomenta, quelli... quei due ragazzi che stavano litigando erano Yura e Bankotsu! “Yuki aveva ragione”.
L’impegno del laboratorio ormai non la sfiorava neanche più, doveva solo cercare di capire il più possibile.
Ora Bankotsu l’aveva afferrata per un braccio e Yura si divincolava, gli urlava contro inferocita, ma lui non si arrendeva e pareva rispondesse a tono, cercando di spiegarsi. Senza preavviso, con la mano libera gli mollò uno schiaffo in pieno volto.
-cavoli deve davvero averle fatto qualcosa di brutto...- commentò mentre una macchina accostava all’entrata.
A quel punto la rossa si sarebbe aspettata una reazione furiosa da parte del Master ma, sotto lo sgomento sia suo che di Yura, Bankotsu la attirò a sé e l’abbracciò.

-cosa ti avevo detto Ayame?-

La Doll trasalì e si voltò di scatto: dinnanzi a lei sostava Yuki; nella mano destra protesa in avanti teneva una fotografia, una fotografia di quelle istantanee.
-Yuki...-

Con un sorriso furbo riprese parola :-ho idea che dovremo rivedere il nostro patto- e le sventolò quella foto.

Impallidì, in quella foto c’era lei che entrava nell’archivio!


Continuava a girare, e girava, girava, girava quella sedia che il prossimo anno sarebbe diventata sua.
Eppure, con il viso rivolto a quelle luci che lo accecavano, Bankotsu non vedeva alcun futuro. L’unica cosa che aveva davanti era un bivio: Kaname e Yura, con la quale il giorno prima si era riappacificato, ma nonostante ciò, questo non aveva alleviato il peso che sentiva sul cuore.
Era stato terribile... prima le era saltato addosso e nella sua testa c’era lei, solo lei e soltanto lei e poi...

-ti prego, tu non sei cosciente di ciò che fai...-

La scena in cui la Doll lo pregava mentre stava sotto il suo corpo... no, quella non riusciva a togliersela dalla testa.
Ma se Kaname avesse avuto ragione? Ancora non si dava pace, pensava e ripensava se era giusto ciò che aveva detto o se le sue azioni invece erano state dettate solo... dal cuore.
Perché gli stava facendo questo? Come aveva fatto ad entrargli così sotto pelle, senza che lui se ne accorgesse? Quel che certo era che oramai era troppo tardi per cancellarla, ma di sicuro la Doll aveva cancellato lui...
E domani avrebbe avuto quell’esame di matematica per cui si era tanto impegnata perché lui raggiungesse un buon risultato... ma aveva sputtanato tutto e Kaname non gli avrebbe dato sostegno, questa volta...

-BANKOTSU!- la porta della sala del comitato si spalancò sbattendo rumorosamente contro il muro.
Il moro scattò in piedi e si voltò per l’imprevisto e trovò davanti a sé la rossa Ayame.

-che c’è?- le domandò perplesso, sia per il modo in cui era arrivata sia perché... era proprio sicura di star cercando lui?

La Doll fece lunghi respiri profondi, poi chiuse la porta e si avvicinò al ragazzo :-Bankotsu tu... conosci una certa Yuki di 3A?-

Annuì lentamente senza cambiare espressione :-sì, fa parte del club del giornale della scuola se non sbaglio. Perché?-

Ayame deglutì scura in volto :-ora sii sincero con me: hai una storia con Yura?-

Lui si irrigidì all’istante. Dannazione come...?
Chiuse gli occhi per un attimo e sospirò, poi :-Ayame, io e Yura stavamo insieme due anni fa e siamo rimasti in buoni rapporti-

-non mentirmi! Ieri vi ho visti discutere e poi abbracciarvi davanti al cancello e Yuki vi ha scoperti a entrare da soli nell’aula del...- si tappò immediatamente la bocca, non era così che voleva dare la notizia.

-cosa?!- urlò facendola sobbalzare :-quella maledetta manipolatrice...- commentò avvicinandosi alle finestre per poi tornare a guardare la ragazza :-se sei venuta qua così preoccupata deve avere qualcosa contro di te, allora?-

Si morse un labbro e assottigliò lo sguardo “accidenti allora il cervello lo sa usare” :-e va bene... avevo bisogno di... controllare una cosa nell’archivio ma non sapevo come entrare, ne aveva bisogno anche lei e mi ha usata per entrarci. Mi ha fatto promettere che se io non avessi detto nulla sul suo giro nell’archivio lei non avrebbe pubblicato nulla su di te e Yura, però poi...-

-poi?- la incalzò.

-ieri pomeriggio ci sono tornata da sola e lei mi ha sorpresa e mi ha scattato una foto. Inoltre vi abbiamo visti entrambe in giardino e a questo punto è lei che ha in pugno il gioco...-

Il Master si sedette accavallando una caviglia sopra al ginocchio e si morse il polpastrello del pollice.
Una soluzione c’era ma... era quasi sicuramente drastica, rischiare così tanto per mantenere il segreto della relazione tra lui e Yura poteva valere così tanto? Sì, assolutamente.
In fin dei conti a parte delle fotografie su di loro Yuki non aveva niente di certo, ma se le avesse pubblicate allora sarebbero stati guai...
Non c’erano altre soluzioni.
Si rialzò e le poggiò una mano sulla spalla :-sistemerò tutto io, non preoccupartene più Ayame-


Una notte piovosa, temporalesca. I tuoni facevano tremare la città e i fulmini squarciavano il cielo.
La pioggia batteva contro  quelle finestre che circondavano una sala circolare che pareva staccarsi dal resto della grande casa.
All’interno sei ragazzi avevano tirato le tende cremisi e si apprestavano a sedersi davanti a un basso tavolino di legno.
A illuminare lo spazio vi erano solo candelabri con lunghe candele accese e il crepitio del fuoco ricordava la presenza di un camino.
Uno di loro, Bankotsu, scostò il vecchio tessuto della tenda per vedere il grande pino opporsi alla tremenda forza del vento di quella notte.

-ragazzi possiamo smetterla con questa atmosfera da Yakuza*?- sbuffò Inuyasha buttandosi contro i cuscini purpurei del divano rifinito da decorazioni di color oro.

-o da film dell’orrore- commentò Miroku seduto sul divano di fronte e con un braccio sulla gamba a sostenere il viso stanco.

-tanto vale mettere su gli Evanescence- ridacchiò Koga :-c’è per caso uno stereo in questa vecchia stanza?- e vecchia era il termine adatto poiché sembrava che gli ultimi cinquant’anni non avessero influito sull’arredamento. Mentre il mondo era andato avanti, lì tutto era rimasto immutato.

-c’è un motivo se Bankotsu ci ha riuniti proprio qua, mostrate un po’ di serietà- ricordò Sesshomaru seduto su una delle uniche due poltrone, uguali ai sofà.

Naraku annuì in silenzio, solo per occasioni veramente importanti loro sei si trovavano in quella stanza di casa sua. Doveva esserci qualcosa di grosso in ballo.

-riderai meno tra poco, Koga- asserì Bankotsu voltandosi verso gli amici, dopo di ché lui e Naraku, da due lati diversi, si avvicinarono e sedettero rispettivamente uno sulla poltrona dinnanzi a Sesshomaru e l’altro affianco a Miroku.

-che vuoi dire?-

Il moro accavallò le gambe :-sono sicuro che almeno tu ti ricordi di questo nome: Yuki Sasaki-

Gli occhi cristallini si spalancarono e Koga balbettò quel nome che da tempo era sinonimo di problemi.

-Sasaki? Forse mi dice qualcosa ma non ne sono del tutto sic...-

Sesshomaru interruppe il fratello :-Yuki Sasaki è stata la Doll di Koga l’anno scorso e attualmente si occupa del giornalino scolastico-

-vai avanti Ban- lo esortò Naraku mentre Koga guardava verso il basso con espressione dura.

-cos’ha fatto?- chiese ora il ragazzo.

-ci sei dentro Koga, Yuki ha incastrato la tua ragazza-
Una serie di “cosa”, “com’è potuto succedere” e “cosa sarà capitato” si levò fra i ragazzi e Bankotsu continuò :-Yuki e Ayame volevano entrambe entrare nell’archivio e Yuki si è servita di lei per farlo, a questo punto per essere certa che non rivelasse niente le ha proposto un patto: Ayame non avrebbe detto nulla per qualsiasi ragione del fatto che Yuki si era infiltrata nell’archivio e in cambio non avrebbe pubblicato la notizia di aver visto me e Yura andare insieme nell’aula del Comitato-

-dannazione!- imprecò a denti stretti Koga.

-ma perché Ayame è voluta infiltrarsi nell’archivio?- domandò Miroku.

-abbiamo già abbastanza problemi, su questo ho sorvolato, se vorrà glielo chiederà Koga-

-no scusa ma a me non piace il fatto che siate andati a farlo proprio nell’aula del Comitato!-

-Inuyasha per favore...- gli rispose con una vena che già gli pulsava :-l’hai fatto anche tu quindi concentriamoci sul problema maggiore- si schiarì la voce e riprese :-sfortunatamente l’accordo è saltato quando ieri pomeriggio Ayame è tornata nell’archivio da sola e Yuki le ha scattato una foto e, purtroppo, io e Yura siamo stati visti dalle ragazze mentre ci abbracciavamo...-

-siete proprio caduti a fagiolo...- commentò Miroku.

-e quindi ora la tiene, anzi vi tiene in scacco- concluse Sesshomaru.

-ragazzi è chiaro come il sole cosa vuole- disse Naraku.

-eh si infatti... però dillo prima tu!-

-vuole riavere Koga, è ovvio Inuyasha- rispose con una goccia alla testa.

Il preso in questione si alzò in piedi e Sesshomaru lo osservò con sguardo tagliente :-che farai ora? Lascerai che Yuki pubblichi quell’articolo su Yura e Bankotsu o  farai qualcosa? Ti ricordo che c’è anche Ayame di mezzo-

Il moro stringeva i pugni e aveva lo sguardo basso “si ma se io andassi da lei non potrà che chiedermi altro che...”

-Ayame e Yuki sono una tua responsabilità!- lo richiamò il presidente.

-senza contare che hai alimentato tu l’astio di Sasaki nei nostri confronti- ricordò Naraku.

Tutti lo guardavano e si aspettavano una sola risposta :-io... parlerò e convincerò Yuki-




Angolino:
il capitolo diciamo che mi soddisfa in parte, ci sono stati degli sviluppi ma non mi piace molto il modo in cui li ho presentati poiché risulta il tutto piuttosto frammentato in vari giorni e momenti, inoltre ho dovuto lasciare in sospeso la questione tra la famiglia Kawabata e Aoki per dare degno finale, comunque non preoccupatevi perché avrete loro notizie già nel prossimo ;)
Ringrazio tutti coloro che continuano a seguirmi aggiungendo Doll tra le loro storie preferite, seguite, ricordate e chi commenta.
Un bacione a tutti quanti!
Buon proseguimento estivo :)



*Yakuza=mafia giapponese

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Capitolo 49
*** Dentro di me ***


Bambola 44 Ciao a tutti! Sono da poco tornata dalle vacanze e indovinate cosa mi è capitato appena mi sono messa a scrivere? Alcuni pezzi della tastiera sono venuti via! Dopo mesi senza il computer a causa del caricatore rotto, adesso comincia a rompersi anche la tastiera, baah ahah
Ad ogni modo sono riuscita a scrivere questo capitolo che non è molto lungo, ma il prossimo è già in preparazione :)
Buona lettura!




49. Dentro di me


Era mattina presto e una sottile nebbiolina ricopriva Tokyo.
In mezzo all’umidità e al grigiore, un aereo venuto da New York stava per atterrare.
Una ragazza dal trucco appena rifatto si stava rimirando allo specchietto del blush; si sistemò una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio, poi ripose l’oggettino nella borsetta e si voltò al finestrino. Mentre il velivolo planava poteva vedere gli edifici più alti della città il cui colore poco si discostava dal cielo plumbeo e dalla nebbia sottostante.
Infondo era sempre lei... socchiuse le palpebre, poi riaprì i grandi occhi blu oltremare :-kon’nichiwa Tokyo-


Sembrava una giornata come le altre al Royama, ma appena messo piede nell’edificio Inuyasha aveva annusato subito un’aria diversa e qualcosa non andava.
Al suo passaggio ragazzi e ragazze lo osservavano e le loro occhiate erano... di pietà, compassione per lui.
Aveva già provato su di sé il freddo brivido della compassione per essere un mezzo demone in una famiglia di demoni e quella situazione, ora, gli stava facendo perdere la calma.

-ma che hanno tutti oggi...?- mormorò pensieroso Miroku, che gli camminava affianco.

L’aria di tensione fu improvvisamente spezzata :-Master Inuyasha, Master Inuyasha!- un trafelato Hojo che correva verso di lui attirò l’attenzione dei due.

“la risposta alle mie domande” pensò.
Il ragazzo gli si fermò davanti e si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato.
-avanti sputa il rospo Hojo- incalzò.
L’altro si tirò su e gli piazzò davanti al muso la prima pagina del giornalino scolastico.

Dapprima perplesso, afferrò la carta tra le mani e Miroku lesse ad alta voce il titolo :-amore tra i banchi di scuola o qualcos’altro?-
E sotto recava una gran foto di Juuroumaru piegato a baciare la guancia di Kagome, poi altre foto più piccole di loro al bar insieme e a scuola.

Il mezzo demone sentì il legame con la ragazza sgretolarsi lentamente, dolorosamente sotto i suoi occhi.
-che... significa tutto ciò?- la voce roca, come se non avesse la forza di capire. Un tradimento...? Un tradimento a lui, Inuyasha no Taisho? Macché, era un tradimento da Kagome, la ragazza che si era fatta spazio nel suo cuore, colmando il vuoto che sentiva da sempre, e ora? Che era rimasto adesso?
Era tutto chiaro, ecco il perché delle occhiate che l’avevano accompagnato da quando aveva messo piede a scuola.
A malapena sentì la mano di Miroku toccargli la spalla, che Inuyasha era già sfrecciato via.


*SBAM*
La porta sbatté all’improvviso facendo trasalire tutti i presenti, tutti a parte una persona che, seduta a una scrivania posta al limite dell’aula, gongolava sulla sedia girevole.
-Yuki!- ringhiò Koga alla vista di colei che cercava.
Gli occhi carichi di rabbia, le zanne sporgenti e i muscoli tesi provocavano una sensazione di paura negli studenti del giornale scolastico, eppure la castana lo osservava con espressione tranquilla. Ovviamente si era aspettata una reazione del genere dal Comitato e Yuki sapeva che avrebbero mandato Koga. Lei era affar suo! Alla fine era tutto calcolato.
Il demone avanzò imbestialito e fermò le mani sulla scrivania con tale forza che questa scricchiolò, dando cenno di volersi rompere.
-perché l’hai fatto?!-

Sorrise e tolse i piedi dal mobile :-beh gli studenti del Royama hanno diritto di sapere cosa succede a voi Masters e Dolls- poi il suo viso prese un’espressione tagliente :-infondo sembra che tutta l’attenzione della scuola ricada su di voi-

E tagliò il suo animo; Koga si morse il labbro per un momento poi riprese una certa “lucidità” :-non mettere in mezzo noi Yuki! Tra noi è finita da tempo, mettiti l’anima in pace e piantala di tormentarci-

Socchiuse gli occhi e ordinò ai presenti di uscire, quando la porta fu richiusa riaprì bocca :-anche tra Yura e Bankotsu era finita, eppure scopano ancora-

-sei gelosa?- azzardò alzando un sopracciglio.

Scoppiò in una fragorosa risata :-di quei due? Oh no...- tentò di ricomporsi, anche per non farlo innervosire ulteriormente :-ma tu mi hai buttata come fossi carta straccia, ero solo una delle tue tante Doll! Ti ho dato il mio cuore, ti ho dato la parte più intima di me e tu...- con uno scatto salì sulla scrivania, afferrò Koga per il colletto e intrappolò la bocca alla sua.

Sentì la lingua accarezzarlo con avidità e le labbra premere sempre di più, ma si era ormai ripreso dallo stupore iniziale e, seppur con forza, la costrinse ad allontanarsi.
-che diavolo...-

-torna con me Koga! Io ti amo! Prendimi e amami come solo tu sai fare, ancora una volta-

Lasciò le sue mani e fece qualche passo indietro :-mi dispiace, non mi piacciono più quelle cose, ho trovato una persona che mi ha cambiato- e le girò le spalle.

No, non poteva accettarlo... lei, lei, lei...!
Saltò giù e lo rincorse, parandosi tra lui e la porta :-che cos’ha lei in più di me? Dimmelo!-

-lei...- nessuna esitazione :-Ayame è diversa da tutte-

Fu come una schioppettata. Quella ragazza era una normalissima ragazza, un sorriso odioso e un carattere insopportabile, cosa accidenti...?

Koga la scostò :-non importunarci più Yuki, domani pubblicherai una smentita su Kagome e Juuroumaru e che sia finita qua- se ne andò.
Yuki crollò a terra sbattendo i pugni. Perché? Perché lei? No, non poteva fermarsi, se voleva Koga non poteva lasciar perdere tutto, c’era ancora speranza.


Era tutta una menzogna! Nessun amore tra i banchi di scuola, nessun sentimento vagamente simile all’amore e null’altro più di un’amicizia.
Nella sua mente solo lui.
Nel suo cuore solo lui.
Lui che aveva un nome.
Lui che era Inuyasha.
Lui che non poteva essere altro che Inuyasha.
“dove sei? Ti prego, fatti trovare. Dimmi dove sei inuyasha!”
Gli occhi le pizzicavano e a stento tratteneva le lacrime, Kagome, ma non si sarebbe fermata finché non l’avrebbe trovato, finché non avrebbe chiarito, o almeno finché il preside non l’avrebbe dovuta riportare in classe a forza.
Aprì ancora una volta l’aula del Comitato, ma continuava a non esserci nessuno dentro, la richiuse e fece per voltarsi, ma due potenti mani la inchiodarono alla porta e Kagome si trovò davanti dei penetranti e spaventosi occhi rossi cremisi.
-Na... Naraku- balbettò presa alla sprovvista.

-che ti è saltato in testa? Che volevi fare con Juuroumaru?!- disse furente.

-io...-

-gli hai spezzato il cuore lo sai? Non ha mai amato nessun’altra come te!- la accusò

-adesso taci e fammi parlare!- esclamò indispettita :-io non ho fatto nulla, sono quelli del giornale che si sono inventati tutto, tra me e Juuroumaru non c’è nulla-

-beh di sicuro non da parte sua...-

Questa volta fu Kagome a stroncargli le parole con gli occhi gonfi :-ma insomma lo volete capire che io amo Inuyasha?!-

-tu lo ami?- ora il moro pareva stupito e Kagome si sentì terribilmente in imbarazzo.

-scusa... sono stata un po’ diretta. Il fatto è che è tutta mattina che lo cerco senza risultato e conoscendolo avrà di sicuro pensato al peggio, è una tale testa calda...- si tappò la bocca subito dopo :-oh scusa Naraku, non volevo offenderti!-

Ma il Master si lasciò scappare una risatina :-no, hai ragione, ho sbagliato anch’io, immagino di essere stato l’unico ad essere venuto a cercarti-

-beh si...- confermò ad occhi bassi e le guance ancora purpuree.

-è un buon segno Kaggy, vuol dire che gli altri si fidano di te- la rassicurò con un ampio sorriso :-avanti continua a cercarlo, ti darò una mano io-

-ma tra poco devo tornare in classe e... ah certo, ecco a cosa servono i Master- Naraku le rispose con un occhiolino. Avrebbe giustificato la sua assenza.


-non pensi sia arrivato il momento di tornare in classe?-
Il freddo pungente schiaffeggiò il volto marmoreo di Sesshomaru.

-stavo pensando di cambiare scuola- Inuyasha fece una breve pausa; gli occhi vacui :-oppure potrei lasciarla. Potrei viaggiare per il mondo e lavorare con papà-

-non essere melodrammatico. Sai cosa potresti fare? Fidarti di Kagome-

A quelle parole la rabbia scattò in lui e si scostò violentemente dalla ringhiera.
-quello che c’è tra loro è chiaro! Non c’è bisogno di spiegazioni! Hai visto le foto? Sono molto esplicite Sesshomaru. I suoi sorrisi- e la voce si incrinò :-sono quelli che prima dedicava solo a me-

-Kagome è un’anima gentile e in quelle foto non c’è alcun bacio a cui lei risponda perciò dovresti piantarla di fare il rammollito-

-Inuyasha non è un rammollito- una voce femminile arrivò alle orecchie di entrambi e Kagome comparve alla vista di entrambi :-ha solo bisogno di essere rassicurato-

-che fai qua?- chiese l’hanyou a volto scuro.

-cercavo te, volevo chiarire-

-non c’è nulla da chiarire Kagome, va’ via-

“che testa calda...” pensò tentando di mantenere il più possibile la collera :-no non me ne vado! Non finché non mi avrai ascoltata!-

-e se io non volessi?-

-Inuyasha non lo capisci che non c’è nulla di vero in quell’articolo? È tutta una balla architettata da Yuki Sasaki per metterci nei casini. Non c’è stato nulla da me e Juuroumaru, lui è solo il ragazzo a cui ho dovuto dare ripetizioni-

E questo agli occhi di Sesshomaru era molto sospetto: una ragazza di terza che aiuta uno studente di quinta? Poco quadrava.

-sarà anche così, ma non cambia ciò che c’è stato tra noi nelle ultime settimane. Forse non lo ami, ma provi qualcosa per lui, ti sei allontanata da me da quando stai con quel tipo e io questo l’ho notato. Non ho più nulla da dirti, ma stammi lontano Kagome, non voglio parlare con te- Inuyasha se ne andò, mentre un’atmosfera pesante ricadeva su Kagome e Sesshomaru.

-ma perché non vuoi capire?- sussurrò flebilmente.


Miroku guardava con astio le pareti dell’ingresso di casa sua mentre si toglieva le scarpe, solo stare lì gli procurava il vomito.
Mentre lui era incatenato in quel posto magari la sua adorata Sango aveva bisogno di lui proprio in quel momento... no, non doveva pensarci, tutto ciò gli procurava un tale dolore al cuore.
-sono tornato- urlò :-c’è qualcuno?-
Entrò in salotto e vi trovò una donna dai lunghi capelli ricci e castani sdraiata sul divano a leggere un libro :-ciao mamma-

-bentornato a casa, tesoro. Com’è andata la giornata?-

La guardò con astio, ma lei non poté accorgersene, poiché teneva gli occhi fissi sulla carta :-una meraviglia!- esclamò buttando la cartella ai piedi della poltrona; afferrò il telecomando e vi balzò sopra :-papà?-

-in giro- rispose vaga, lasciandosi a un leggero sospiro.

-in giro?- ripeté confuso.

-sì, tua sorella è tornata dall’America-

Balzò sul materasso mentre una lieve speranza si faceva largo nel suo cuore -Nana è tornata?- quasi balbettò dalla gioia.

-già e ha portato tuo padre a farsi un giretto in centro- e finalmente la donna rivolse gli occhi blu al figlio, sul volto un sorriso.


-ti confesso Nana, mi sarei aspettato di essere portato in un negozio per l’infanzia- commentò Josuke Kawabata.

Sorseggiò il caffè e successivamente sorrise riappoggiando la tazza sul piattino :-e io ti confesso che era una delle mie opzioni, ma poi ho deciso di affrontarti papà-

-anche Miroku l’ha fatto quella sera, ma non ha ottenuto nulla, come tu ben sai-

-che figli sfrontati che hai- lo punzecchiò guardandolo dritto nelle iridi scure.

-già, ho paura che Miroku abbia acquisito il tuo carattere ribelle-

Nana si lasciò andare ad una risata raccogliendo attorno all’indice una ciocca riccia :-direi che posso essere soddisfatta del mio fratellino. Ma tornando alle cose serie- e si mise composta, come quando diventava difficile far firmare un contratto :-perché non vuoi che Miroku e Sango stiano insieme? L’ho avvertito che questa ragazza è diversa, non è come tutte le altre per lui e tuo figlio non desidera altro nella vita che poterci stare insieme-

-appartiene a una famiglia inferiore-

-e quindi? È una Doll, la sua Doll. Non è la prima volta che un Master sposa la sua Doll, non è così?-

-tra me e tua madre le cose erano diverse-

-solo perché anche lei apparteneva a una famiglia benestante? Avanti, se ti avessero proposto una ragazza più ricca, o te l’avessero imposto tu non avresti lasciato la mamma per nulla al mondo, perché sotto la tua scorza dura l’hai sposata per amore. Tuo padre è stato indulgente con te, perché ora tu non vuoi esserlo con Miroku?-

Josuke rimase in silenzio. “già... perché?” perché voleva far soffrire così suo figlio? Gli unici momenti in cui era stato presente nella sua vita era quando era ancora piccolo e da allora per lui Miroku non era mai cresciuto, era rimasto il bambino capriccioso di un tempo. Adesso aveva diciotto anni... non era più un bambino, era diventato un adulto responsabile di sé stesso e del Royama, ce l’avrebbe fatta anche nella vita, ma questa volta si sarebbe dovuto degnare di stargli accanto.
E nel guardare fuori vide passare una coppia. Dovevano avere sui venticinque anni, lei reggeva tra le braccia un neonato e lui giocava col figlio, entrambi sorridevano nell’osservarlo.

-guardali papà, guardali come sono felici-

-pensi che possa farcela?-

Nana rispostò lo sguardo su di lui, senza essere ricambiata :-a cosa ti riferisci?-

-Miroku, pensi possa riuscire a... diventare come loro?- domandò speranzoso.

La ragazza gli strinse la mano :-se darai il tuo consenso, Miroku e Sango possono fare tutto- Josuke strinse la mano della figlia sorridendole appena :-e poi lo sai che se non avranno questo bambino ora, lo avranno in futuro. Il loro destino è stare insieme- rise piano, come se avesse fatto una gran predizione, come se potesse davvero saperlo, ma forse era così.

Angolino:
Santa Nana! Ha convinto il paparino Kawabata a non interferire più negativamente tra Sango e Miroku! *coro angelico*
Invece quanto è ostinata Yuki? Mmh speriamo che Ayame non venga mai a sapere di questo bacio strappato dal suo fidanzato, o forse lo speriamo?

è da un po' che non ringrazio per nome chi ha aggiunto la ff tra le preferite e le seguite, perciò grazie a...
Magnolia45  yuki_22  fineEshade96  giada1999  rin_chan_07  Lena_chan  Anime_97  bellissime pazze  la_piccola_magica_Rin  ArienneMartell_  Marie_  sesshomaru4ever  Noa_Yoshi
E ovviamente ai recensori e lettori silenziosi!
Buona continuazione delle vacanze estive bella gente!
Ciao a tutti un bacio :)

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Capitolo 50
*** Il mio sentimento per te ***


Bambola 45 Lo so, mi sono fatta attendere questa volta!
Sfortunatamente il blocco dello scrittore mi ha piegata, ma mi sembra di starmi riprendendo un poco.
Spero che ciò che mi è uscito vi piaccia, nonostante non tratti molti personaggi e non sia lungo come al solito.
Buona lettura!




50. Il mio sentimento per te




Poteva non volerla vedere, poteva non volerle parlare, ma non si sarebbe arresa, non questa volta! Questa volta Kagome avrebbe lottato per avere Inuyasha, non sarebbe stato più il contrario.
Amava, voleva, desiderava Inuyasha con ogni fibra del suo corpo e non gli avrebbe permesso di scacciarla via.
Suonò il campanello della grande villa Taisho e presto dovette presentarsi.
Batteva un piede nervosamente, Kagome, intanto che attendeva una risposta :-mi spiace il signorino Inuyasha non è in casa- e proprio mentre il maggiordomo diceva queste parole, vide una tenda blu scostarsi, una tenda in netto contrasto con un manto argentato.
-Inuyasha lo so che ci sei!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo :-avanti aprimi!- aspettava, aspettava e continuava ad aspettare, ma nessuno pareva volerla far entrare, eppure non si era arresa; da dieci minuti buoni la ragazza attendeva lì al freddo appoggiata al muro, finché finalmente non avvertì il cancello scostarsi silenziosamente.

-cocciuta ragazzina!- inveì Inuyasha contro di lei appena ebbe messo piede in casa.

-che bella accoglienza!- esclamò sarcastica, non riuscendo a contenersi.
Il Master sbuffò un attimo, poi con un cenno le fece segno di andare in camera sua al piano superiore.
Solo in un altro paio di occasioni era stata lì ed era stato semplicemente per occuparsi di faccende legate alla scuola, anche se ovviamente lui non si era mancato di infilarle le mani sotto la gonna.

-allora, che vuoi?- le chiese serrando la porta.

-parlare Inuyasha, so che non vuoi farlo con me, ma non ti permetterò di scappare-

-scappare? Ma che stai dicendo?!-

-ho imparato a conoscerti, so che quando le cose si fanno dolorose tendi ad andartene e lo capisco, il dolore fa paura a chiunque- gli si avvicinò e, seppur al primo contatto tremò, le permise di accogliere una mano fra le sue :-ma devi imparare ad affrontarlo e io voglio aiutarti, voglio esserti affianco, stringerti la mano ogni volta che avrai paura. Io sono qua Inuyasha, sono la tua Doll e non lascerò mai questa mano-

-Kagome...- mormorò stupito dalle sue parole. La ragazza conosceva in parte il suo passato di solitudine e il suo gesto ora gli faceva dimenticare tutto ciò che era successo, come se non fosse mai accaduto nulla. Qualcuno stava ora riempiendo il vuoto.

-devi credermi, tra me e Juuroumaru non c’è nulla e se ti sei sentito trascurato o allontanato da me ti assicuro che non è così. Non è cambiato nulla, questa faccenda degli esami mi ha occupato molto tempo ma è finita e non desidero altro che poter tornare da te. Per favore Inuyasha non mandarmi via, permettimi di continuare a camminarti affianco-

L’afferrò per le spalle e la spinse contro il suo torace. La strinse con vigore perché voleva sentirla, voleva sentire che lei era sua.
-sono uno stupido-

Dolcemente gli accarezzò i capelli :-no, non lo sei, è normale temere di perdere qualcuno- si guardarono :-ma il mio cuore appartiene a te- sentì il proprio nome affiorargli dalla bocca :-fammi tua Inuyasha-
La baciò e lentamente la portò verso il letto privandola della giaccia e della maglietta e Kagome faceva lo stesso. Le accarezzò la pelle scoperta dei seni, provocandole un tremito, ma si impose di fermarsi; sfiorandola scese sui fianchi fino alla gonna che scivolò ai piedi. Si strofinò al suo collo, soffiando, baciando, leccando tenendole su la testa e tirando con delicatezza i capelli scuri.
Lei si sedette sul materasso soffice e si spinse più indietro seguita dal ragazzo che le sfilò le calze; protendendosi l’uno verso l’altra, si baciarono giocando con le lingue e in breve si ritrovò senza reggiseno. Facendosi spazio fra le sue gambe, s’abbassò sul quel corpo perfetto di cui amava ogni singolo millimetro, le leccò un seno e accarezzò con la mano l’altro facendola gemere e mentre lui faceva ciò Kagome avvertì la sua eccitazione spingere contro di lei. Quei preliminari la stavano facendo impazzire e le dita che ora lavoravano nel suo punto più intimo la stavano portando al limite troppo presto.
Un altro movimento e, affondando le unghie nella schiena, la Doll venne reprimendo un grido.

L’albino salì a lasciarle un bacio sulla guancia :-non credi fosse troppo presto?- oh Dio... era bellissima. La chioma scura scompigliata, le guance arrossate dall’affanno, le labbra di ciliegia così gonfie... non poteva più aspettare, voleva Kagome.
Le sfilò gli slip e, un attimo dopo, era nudo come lei. Si allungò per prendere un preservativo, poi tornò vicino al viso della Doll :-sei pronta piccola?-

Si aggrappò alle sue forti spalle :-si amore-

Affondò in lei. Piano, cercando di non farle male, accarezzandole i capelli.
Tremarono entrambi alla loro unione. Si sentivano così vivi in quel momento.
Gradualmente aumentò le spinte, e insieme ad esse crescevano i loro respiri e i battiti del cuore.
Inaspettatamente raggiunsero l’apice insieme e Inuyasha urlò il nome dell’amata, lasciandosi poi cadere su di lei, riprendendo fiato accarezzato da lei.
Raggiunse le sue labbra depositandovi un casto bacio :-ti amo Kagome. Non ho più paura di ciò che provo per te, hai dissipato ogni dubbio che avevo, adesso siamo solo io e te-

Gli sorrise raggiante :-non sai da quanto aspettavo questo momento, ti amo anch’io Inuyasha- e forti del loro amore, si baciarono ancora, ancora e ancora.


Era da giorni che non lo vedeva, nemmeno a scuola. Bankotsu sembrava essersi volatilizzato dopo quel litigio. Non che lei avesse intenzione di tornare indietro, però quell’ansia di non vederlo la struggeva; aveva sempre bisogno di lei, come Doll, e non aver ricevuto alcuna convocazione le faceva pensare che forse si era già trovato una sostituta e perderlo così... per una discussione finita senza potersi parlare, senza spiegazioni da parte di entrambi... ma forse davvero valeva così poco per lui, infondo non era altro che una delle sue tante Doll, cosa poteva renderla diversa?
E comunque, se non aveva ricevuto ordini da parte del moro, le aveva ricevute da parte di Sesshomaru; “il grande presidente in persona!” aveva pensato con sarcasmo, ma come per farsi forza. Se non era più importante per Bankotsu, forse poteva ancora tornare utile a Sesshomaru.
Perciò ora eccola lì, una affaticata Kaname che si faceva spazio tra gli studenti durante l’orario più brutto: l’intervallo.
Ma poiché i guai non vengono mai da soli...
Ecco anche apparire un simpatico gruppetto di amici, tra i quali spuntava un moro appoggiato alla finestra, un demone che portava il nome di Hiten.
“mh andiamo di male in peggio”
Ovviamente aveva scartato subito la possibilità di passare inosservata e non appena passò davanti a loro Hiten non si fece mancare di chiamarla.
-ehi Doll Kaname!-

Sbuffò mentalmente e quelle scartoffie che si portava cominciavano a pesare e avrebbe volentieri tirato dritto se lui non le avesse sbarrato la strada.
-ciao Hiten-

-ma guarda, tutti quei documenti devono essere pesanti, li stai portando al tuo Master? Non trovi che sia molto stupido che una serie di ragazzi palestrati facciano lavorare delle ragazze?-

-smettila, sono perfettamente in grado di tenerli senza l’aiuto di nessuno e ora me ne vado-
Fece per sorpassarlo ma lui la bloccò nuovamente e con un gesto fluido le prese il mento fra le dita, avvicinandosi poi pericolosamente al suo viso.
Ora il cuore le batteva più forte, stordita da quella reazione inaspettata e dall’espressione malevola che distava da lei solo pochi centimetri.

-e perché? Ci stiamo divertendo tanto-

Provò a divincolarsi ma la strinse più forte, provocandole dolore al volto :-Hiten noi non...-

-avanti Kaname, potremmo divertirci molto insieme se solo tu mi permettessi di...- e fu un secondo quello in cui Hiten venne scaraventato lontano da lei e sbatteva con un gran tonfo mentre i fogli della ragazza le svolazzavano attorno.
Una figura le passò davanti velocemente, riscuotendola dal suo stato di catalessi; girandosi Kaname poté vedere Bankotsu afferrare per il colletto Hiten dal suolo e sbatterlo ancora contro la finestra.

-cosa cazzo pensavi di fare? Eh brutto bastardo?!- urlò inferocito, totalmente fuori controllo; ma quello stava zitto, osservando con astio il volto furente del Master e fu forse il fatto che si ostinasse a non parlare e a sostenere il suo sguardo che fece montare più forte la collera che sentiva. Strinse maggiormente la camicia e con la destra gli mollò un poderoso pugno in piena faccia.

La Doll represse un grido di terrore coprendosi la bocca. Oddio, possibile che stesse facendo tutta quella scenata solo per... lei? Che l’altro giorno l’aveva mandata via.
Lo notò caricare un altro pugno, ma questa volta non stette immobile.
-fermati Bankotsu!- lo implorò aggrappandosi all’intero braccio :-per favore lascialo perdere, non ne vale la pena!-

E lentamente la stretta si allentò. L’odiato rivale aveva lo zigomo gonfio e rosso e dal naso perdeva sangue.
Si distaccò da lui come se ora lo ripugnasse toccarlo, ma gli rivolse un’occhiata minacciosa :-oggi ti va bene che c’è lei, ma la prossima volta non sarò così benevolo. Raccogli quelle cose Doll, ce ne andiamo-
Lei mentalmente ringraziò il cielo e s’affrettò a riprendere le schede.
-avvicinati ancora a lei e finisci in ospedale, mi sono spiegato?- chiese con occhi ormai ridotti a fessure :-mi sono spiegato?- tuonò ancora.

Hiten dovette stringere i pugni mentre ammetteva di aver perso :-sì!- ma quella era una guerra e una guerra è composta da tante battaglie.

Il Master s’avvicinò a Kaname; senza guardarla prese la carta dalle sue mani e, circondandole le spalle con fare protettivo, tuttavia rude, si allontanarono insieme.


Fu spinta dentro l’aula del Comitato e non ebbe il momento per un gesto o una parola, perché Bankotsu la imprigionò tra il suo corpo e la tavola e le labbra scure la reclamarono in un bacio violento, possessivo, un bacio da Bankotsu.

-Master no!- gli negò scostando il volto, ma non demorse e, trattenendole i polsi con una mano sola, la costrinse a schiudere la bocca, infiltrando la sua lingua calda, ma quella della Doll era ben più bollente.
Si arrese, davanti all’impeto di quella lingua che così forzatamente la richiamava, lei si arrese e rispose con altrettanta voracità.
Percepì il suo tocco lungo il busto, ma era una sensazione lontana, perché lui la stava portando via, e ad ogni bacio a Kaname sembrava di sprofondare, sprofondare con lui nel peccato, poiché infondo ciò era Bankotsu.
Così, senza rendersi conto, si ritrovò il suo bacino fra le gambe, che le spingeva contro per via dei loro movimenti dai respiri spaccati.
Il ragazzo si staccò mentre una scarica di adrenalina ancora veniva pompata nelle sue vene; accidenti aveva perso il controllo, e se ne era accorto troppo tardi, eppure lei stava lì, sotto di lui, così peccaminosa. Gli occhi offuscati da quella sensazione adrenalinica che probabilmente le aveva attaccato, la bocca dischiusa contornata da quelle labbra rosse e gonfie; lo stava aspettando, ma lui non poteva, oddio lo voleva da morire, ma un altro contatto del genere lo avrebbe portato a toccarla in punti che...
Si impose di allontanarsi, e ci riuscì.

Si mise seduta non capendo il perché, e nel mezzo di ciò si sentiva... eccitata.

-scusami- mormorò con voce dal tono spezzato, sistemandosi il colletto :-mi sono lasciato trasportare troppo-
“ora lo vedi che effetto mi fai?”

-Già...- e, dannazione, non le dispiaceva nemmeno un pochino, sarebbe dovuta essere arrabbiata e invece... :-e tutto nel giro di mezz’ora-

-scusa, non volevo spaventarti con Hiten- poi aggiunse a voce più bassa :-quell’idiota non tiene mai le mani a posto-

“e nemmeno tu, vero?” in ogni caso era due scuse in un minuto, si era bevuto troppa Red Bull? Probabilmente non l’avrebbe mai saputo.

-l’intervallo è già finito, meglio che ti lasci tornare in classe- seppur con rammarico, sapeva che era la cosa giusta in tutte le direzioni.

Kaname si avviò verso la porta che le stava tenendo aperta, ma prima di andarsene :-dimmi Bankotsu, sono ancora la tua Doll?- domandò con uno sguardo affilato.

Sospirò, lei era sempre la stessa :-mi spiace per l’altro giorno, ma a questo punto dovresti esserti già risposta-

Sorrise, un sorrisetto di vittoria :-a presto, Master-

A quel punto, era davvero solo lui a tenere le redini del gioco?


Angolino:
tutti pronti per il prossimo capitolo? Indizio: è una festa di più o meno questo periodo, a voi risolvere l'enigma!
Come sempre ringrazio tantissimo chi continua a seguirmi e recensirmi, spero abbiate passato tutti buone feste e, anche se in ritardo, felice 2014 a tutti!
Un bacione

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Capitolo 51
*** San Valentino ***


Bambola 46 Dopo taaaaanto tempo (come succede ultimamente) eccomi di nuovo qua con Doll!
Senza ulteriori indugi vi lascio alla festa che vi avevo enigmaticamente proposto nello scorso capitolo:




51. San Valentino




Non era un giorno come gli altri.
Si sentiva nell’aria, nei versi degli animali, nello smog di Tokyo!
Ebbene sì, gente! Questo è il giorno in cui si amano anche le zanzare, questo è il giorno di San Valentino!

-Buongiorno amore!- cinguettò allegramente Sango entrando in bagno.

Miroku sputò nel lavandino il dentifricio e, con la bocca tutta sporca, ribatté :-ehi dovrei essere io ad accarezzarti il ventre!-

-Beh ma non ha importanza, infondo è come se lo portassi anche un po’ tu nostro figlio- commentò.
Lui la guardò con un’espressione ebete e infine scoppiarono a ridere, Miroku col pancione che se ne andava in giro per negozi per bambini e magari con un bel vestitino premaman faceva decisamente ridere.
-Dai, muoviti dobbiamo andare a scuola!- lo spronò fra le risa.
Si pulì la bocca e le andò incontro; la avrebbe voluta caricare su una spalla, ma non era saggio, perciò si limitò a una presa più “cavalleresca”.
-Ehi no, Miroku che fai??-

La buttò sul proprio letto, mettendosi sopra :-No mia bella, oggi ce ne stiamo a casa io e te!- sorrise.

-Cosa? Dai Miroku abbiamo la scuola e poi dobbiamo andare a pranzare con tutti gli altri per...-

-Sì, lo so, per festeggiare l’adesione di mio padre al nostro rapporto, me ne ricordo e infatti ci andremo, ma solo dopo una mattina passata a letto-

-Come? No io non voglio dormire tutta mattina- borbottò.

-E chi ha detto che voglio dormire?- domandò con uno sguardo malizioso. Scese a baciarle il collo e, con leggerezza, sfiorò la sua parte più intima sotto la gonna della divisa, causandole un intenso brivido.

-Già, beh... se la metti così- mormorò fissando il soffitto, lo sguardo già perso.


-Buongiorno a tutti!- Rin entrò trionfante nell’aula del Comitato, dove erano presenti gli altri Masters e Dolls, beh a parte Sango e Miroku...

-Ehi Rin, che hai lì?- domandò Kaname piegata su Bankotsu, invece seduto, intenti a guardare un foglio. I capelli legati in una coda alta.

A Sesshomaru sfuggì una risata bassa :-non posso credere che tu l’abbia davvero fatto-

-E invece siii!- esclamò facendogli una pernacchia :-antipatico-

-Insomma, possiamo sapere che hai in quella borsa?- chiese Inuyasha, impaziente come al solito.

La moretta si avvicinò al tavolo e ve la appoggiò :-Ta daaan!- la aprì e dall’interno spuntarono undici sacchettini pieni di cioccolatini.

-Oddio che cosa fantastica!- a Naraku brillarono gli occhi :-Tutti miei!- e con uno scatto degno di uno scippatore quale era, si prese la borsa e fece per scappare.
Sfortunatamente la sua golosità non gli giocò a vantaggio e finì steso a terra sulla soglia del corridoio con addosso Koga e Inuyasha.

-Dove pensavi di andare coi nostri dolcetti?!- disse il primo.

-Credevi di farla franca? Hai fatto male i conti bello!-

-E ci risiamo con le scemenze!- commentò una Kikyo disperata.

-E dai, lasciali fare per oggi- rise Kaname che si era avvicinata alla scena.

Bankotsu si alzò per andare a raccattare i tre, ma per un motivo ben preciso. Passando accanto alla Doll le sfiorò un fianco e all’orecchio, prima di passarle oltre, le soffiò :-Ti ho già detto quanto sei sexy?-
Lo guardò alzare da terra i compagni con degli strattoni, piuttosto buffa come scena.
Dopo lunedì, non si erano più toccati, si limitavano a lanciarsi occhiate a volte furtive altre più palesi e, da quegli sguardi, percepivano l’alchimia che c’era tra loro.
Lui non la toccava e non ne capiva il motivo, era strano da parte sua...
Lei non lo toccava perché... beh perché era troppo orgogliosa, ma non poteva nascondere a sé stessa quanto volesse saltargli addosso.

Sesshomaru si avvicinò a Rin e l’abbracciò da dietro :-Non cambieranno mai-

-Proprio no!- rise cristallina lei.

-Sei stata bravissima- e le scoccò un bacio sulla guancia.

-Su, adesso ognuno prenda il proprio sacchetto- esordì Kagome mettendosi a distribuirli.

-Ma per Sango e Miroku? Non credo che a questo punto arriveranno- commentò dubbiosa Ayame.

-Ci penso io!- ma prima che Naraku potesse mettere le grinfie sui poveri orfanelli, due gomitate ben assestate sulla sua zuccaccia lo misero k.o.

-Tu non vai da nessuna parte!-

-Bel lavoro Kikyo!- e lei e Inuyasha si scambiarono il cinque.

-Sarà meglio che questi li tenga tu, Rin- rise nervosamente Kagome.

-Penso anch’io- rispose con un gocciolone.


-Ehi, insomma ma si può avere che avete in mente?- protestò Ayame, spinta fuori da scuola dal Master come stava accadendo alle compagne.

-Siamo stati a scuola solo un’ora! Non voglio perdere lezioni- si lamentò Kagome.

-Non verrai bocciata perfettina, per una giornata che vuoi che sia!- la “rassicurò” un Inuyasha sbuffante.

-Sango- disse Kikyo vedendola appena fuori i cancelli.

-Sango, anche tu qui! Sai dove ci stanno portando?- chiese Rin.

-Non ne ho proprio idea ragazze. Miroku mi ha fatto uscire da casa con una scusa e invece siamo venuti qua in macchina-
Effettivamente oltre alla macchina del ragazzo ce ne era un’altra.

Sesshomaru e Bankotsu si misero davanti alla combriccola
-Ricordate le disposizioni di quando siamo andati in montagna?- domandò il vice.

-Se no, vi rinfrescherò la memoria. Naraku, Kikyo, Inuyasha, Kagome, Koga, Ayame, Miroku e Sango in quella da otto posti, io, Rin, Bankotsu e Kaname nell’altra-

-E ora Doll giratevi!-

-Come? Che volete farci?- disse interrogativa Kaname, non potendo nascondere lo stupore per quella stramba situazione.

-Avanti mia piccola Doll, puoi fidarti di noi, lo sai-
Obbedienti, infine si voltarono e ognuno bendò gli occhi alla propria Doll.

-E ora forza, tutti in macchina!- esclamò Miroku.

-Non posso crederci- riuscì solo a dire Kikyo.


Qualche ora più tardi...

-Uffa... ma quand’è che arriviamo? Mi scappa la pipì!- si lamentò Ayame strusciando le cosce.

-Qua dentro non si respira!- si lagnò Sango.

-Io ho la nausea...- continuò Kagome tappandosi la bocca.

-Ragazze tacete, non vi si sopporta più- sbuffò Inuyasha.

-Santo cielo Naraku, ma sai guidare?!- sbottò Kikyo.

-Silenzio!!!- esasperato, il moro si mise a fare slalom tra le macchine.

-Ahhh, che schifo Kagome!!!-


Insomma, con un viaggio all’insegna dell’armonia, i 12 ragazzi giunsero a destinazione.
-Non ci credo!- esclamò Rin a bocca aperta.

-Ragazzi, ora volete spiegarci?- domandò Kaname alquanto perplessa :-che ci facciamo nella villa di Bankotsu?-

-Beh...- esordì il moro :-Non so voi, ma a noi ragazzi risulta che abbiamo qualcosa di molto importante da festeggiare- e, spalancando la porta, una miriade di coriandoli esplosero nell’ingresso, investendo i dodici amici appena entrati.
Un grande telo bianco si srotolò dal soffitto recante la scritta “Congratulazioni Miroku e Sango. Buon san Valentino a tutti!”.

-Wow ma... è fantastico- mormorò piano la giovane mamma, totalmente senza parole. I Masters avevano fatto tutto quello in loro onore, avevano addobbato completamente il primo con tanti nastri colorati e cuori rossi ovunque. Certo, si notava che era un lavoro creato da dei ragazzi, ma si vedeva quanto impegno ci avevano messo.
-Oh grazie!- esclamò abbracciando Miroku, con le lacrime agli occhi.

-Sono contento che ti piaccia. Volevamo festeggiare il san Valentino tutti insieme, allo stesso tempo organizzare una festa premamam-

-Allora amore ti piace?- chiese Koga.

-È qualcosa di molto semplice... ma grazie!- esclamò scoppiando a dire, per stampargli poi un bacio sulla guancia, che lo rinfrancò.

-Forza andiamo in salotto, ci sono i regali per tutte!- incoraggiò Sesshomaru, felice anche lui in quel giorno di gioia.

-Dai ragazzi, dovevate avvisarci! In questo modo avremmo potuto prendere anche noi dei regali per Sango- si lamentò Kagome.

-Oh, non lamentatevi! Avrete tutto il tempo del mondo!- la rimbeccò Inuyasha.

-O almeno altri sette mesi e mezzo!-

-Ma che simpatico- e Koga si beccò una linguaccia da Rin.


Angolino:
so che ci sono errori, ma dopo avervi fatto tanto aspettare non mi andava di ritardare la pubblicazione di un altro giorno.
Questo è solo un capitolo di transizione, diciamo, le cose si faranno più interessante dal prossimo capitolo in poi (ci saranno nuovi sviluppi fra Kaname e Bankotsu, ma non dimenticherò tutte le altre coppie!).
Grazie a tutti coloro che hanno recensito e aggiunto fra preferite e seguite.
Alla prossima! :)
Un bacio.

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