Harry Potter e i Doni della Magia di en86 (/viewuser.php?uid=58949)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo Potere ***
Capitolo 2: *** Una storia di famiglia ***
Capitolo 3: *** Nella mente del nemico ***
Capitolo 4: *** I Dissennatori ***
Capitolo 5: *** Grimmauld Place n 12 ***
Capitolo 6: *** Gli Horcrux ***
Capitolo 7: *** Assoluzioni ***
Capitolo 8: *** Nel Nome degli Eroi ***
Capitolo 9: *** Il Treno Verso Casa ***
Capitolo 10: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 11: *** Il Topo, La Volpe e La Tigre ***
Capitolo 12: *** Il Richiamo Della Natura ***
Capitolo 13: *** L' Eredità Di Harry ***
Capitolo 14: *** La Geniale Idea di Hermione ***
Capitolo 15: *** E' Il Momento di Agire! ***
Capitolo 16: *** Grifondoro VS Serpeverde ***
Capitolo 17: *** Amicizia ***
Capitolo 18: *** Nuovi Maestri per Antichi Poteri ***
Capitolo 19: *** Un Natale Movimentato ***
Capitolo 20: *** Doni di Natale ***
Capitolo 21: *** I Sette Discepoli ***
Capitolo 22: *** Il Canto della Fenice ***
Capitolo 23: *** La Spada di Salazar ***
Capitolo 24: *** La Fuga di Silente ***
Capitolo 25: *** I Ricordi di Piton ***
Capitolo 26: *** I Sussurri dell'Odio e l'Urlo dell'Amore ***
Capitolo 27: *** G.U.F.O. e Serpente ***
Capitolo 28: *** Il Sapore del Sangue ***
Capitolo 29: *** L'Ombra nell' Anima ***
Capitolo 30: *** Decisioni Difficili ***
Capitolo 31: *** Chiarimenti e Rivelazioni ***
Capitolo 32: *** Partenze ***
Capitolo 1 *** Un nuovo Potere ***
1 un nuovo potere
CAP 1 Un nuovo potere
Ormai la scuola era finita da pochi giorni, Harry era sdraiato nel suo
letto, nella soffocante oscurità della sua stanza a Privet Drive
con lo sguardo perso sul soffitto pensava all’ evento che aveva
sconvolto la sua esistenza qualche giorno prima, quell’orribile
giorno in cui aveva visto morire un ragazzo innocente al cui posto
avrebbe potuto trovarsi lui , quel giorno in cui era stato legato e
torturato , quel giorno in cui aveva visto risorgere l’assassino
dei suoi genitori: Lord Voldemort.
Quei ricordi che puntualmente tornavano a tormentarlo in forma di sogno
ogni notte, gli procuravano inizialmente un senso di terrore e disagio
ma dopo pochi giorni quei sentimenti si erano trasformati in un ardente
e bruciante desiderio di vendetta; una sete di sangue, un desiderio di
fare del male accompagnati da una rabbia irrazionale che l’ aveva
addirittura portato a distruggere una delle poche giostre del parco
giochi sopravvissute al vandalismo di Dudley.
Questi strani sentimenti lasciavano Harry un poco confuso, mai prima
infatti aveva provato un desiderio di uccidere così forte, tale
da sopraffare ogni altro pensiero come paura o anche il semplice
dispiacere per la morte di Cedric... non ci pensava quasi più
voleva solo uccidere Voldemort e tutti i mangia morte che quel giorno
erano con lui al cimitero e quelli che presto – Harry ne era
sicuro – sarebbero usciti da Azkaban.
La sua rabbia era alimentata anche dalla gazzetta che non solo ignorava
il ritorno del signore oscuro ma aveva addirittura dato il via ad una
campagna diffamatoria nei suoi confronti. In quel preciso momento
però Harry non pensava nè alla gazzetta nè ai suoi
desideri delittuosi; pensava allo strano sogno che l’aveva appena
svegliato e che si ripeteva uguale da tre notti:
era diverso dai suoi soliti sogni popolati dai suoi genitori o da
Cedric o dal suo nemico, sognava un tunnel di pietra illuminato da
torce che terminava su una porticina nera, oltre la porta c’era
un abisso oscuro dal quale emergeva improvvisamente uno strano,
gigantesco occhio dall’iride rosso sangue e la pupilla nera
circondata da tre piccole pupille virgoliformi, che Harry sapeva
chiamarsi Tomòe, un simbolo orientale di cui aveva sentito
parlare in un documentario in una delle scarse serate tivù cui i
Dursley gli avevano consentito di partecipare.
La cosa strana oltre che il sogno in sè era che Harry non
provava un senso di paura quando vedeva l’occhio ma piuttosto
tentava di raggiungerlo come se lo desiderasse ma ogni volta che
riusciva a toccarlo si svegliava sudato e confuso.
“Ma che diavolo di sogno è...!!??”
Pensò sdraiato sul suo letto mentre il chiarore del mattino cominciava a illuminare la stanza...
“Che io abbia finalmente preso troppe botte in testa?? Bhà..accidenti mi bruciano gli occhi”
stancamente Harry si alzò e si diresse verso il bagno per
sciacquarsi la faccia, dopodiché si asciugò e si
guardò allo specchio... e urlò... (piano per non
svegliare lo zio) e fece un balzo indietro
“Ma che diavolo...??”
Nello specchio c’era il suo solito volto ma..dov’erano i
suoi occhi verdi? Gli occhi di sua madre? Gli occhi che vedeva nello
specchio erano identici all’occhio del sogno solo che le
Tomòe erano due e non tre. Spaventato Harry si guardò
lungamente poi chissà perchè strizzò gli occhi
come si fa quando si cerca di vedere meglio una cosa piccola e
all’improvviso scorse una miriade di piccoli raggi rossi che gli
partivano da tutto il corpo per andare poi a sparire nelle pareti e nel
pavimento.
Ancor più perplesso il nostro eroe provò a toccarli ma
era come se stesse cercando di afferrare aria, spaventato da una
possibile reazione dello zio a quella vista così insolita corse
a chiudersi in camera con il respiro affannoso ma si accorse che la sua
camera era leggermente illuminata da un soffuso bagliore cremisi che
proveniva dalla finestra..
“Ma cos’è oggi? Il festival del mistero?”
Titubante si affacciò alla finestra e contemplò basito
una specie di bolla rossastra che avvolgeva il 4 di Privet Drive, la
cosa ancora più strana era che i pochi babbani per strada non
sembravano proprio accorgersene Harry notò anche che i piccoli
raggi rossi finivano proprio nella bolla...tutti tranne uno che
sembrava proseguire verso il basso.
“Dunque, calma, ragiona Harry: Ipotesi 1 – La follia
causata dai miei traumi personali mi ha finalmente raggiunto dopo 15
anni. Ipotesi 2 – Tommy mi ha lanciato una strana fattura quel
giorno. Ipotesi 3 – Mi sta accadendo qualcosa che Silente aveva
previsto ma che come al solito a preferito tacermi.... mmmmm ..... mi
sa che la terza è la più probabile, se fosse opera di Tom
farebbe più male credo e non mi sento ancora pronto per una
lungodegenza al S. Mungo..”
Perplesso Harry si sedette sul letto e respirò profondamente ad
occhi chiusi per calmarsi, quando li riaprì i raggi e la bolla
erano scomparsi
“Forse ci sono”
pensò il moro e tornò in bagno, si guardò allo specchio ed eccoli lì i suoi occhi verdi come sempre!
“Qualsiasi cosa significhi tutto ciò forse è qualcosa che posso controllare”
Richiuse gli occhi e pensò intensamente che voleva vedere
meglio, li riaprì e i raggi erano di nuovo lì così
come nello specchio il verde era di nuovo sparito dalle sue iridi. Si
osservò lungamente... si sentiva come morbosamente attratto dai
suoi stessi occhi, la prima cosa che pensò fu:
“Con questo sguardo posso spaventare chiunque a scuola, un
pò di rispetto in più per il fottuto eroe del mondo
magico non guasterebbe...”
La seconda cosa che pensò fu invece:
“Probabilmente penserebbero che è la prova che sono il
figlio segreto di Voldemort o qualche altra cazzata del genere almeno
fino alla fine dell’anno quando tornerò ad essere un eroe
per aver rischiato il collo contro qualcosa”
Scosse la testa sconsolato per la stupidità degli studenti di
Hogwarts e del mondo magico in generale e tornò a riflettere
“cosa saranno mai i raggi e la bolla??Forse.. qualcosa che posso vedere grazie a questi strani occhi”
in quel momento si ricordò del raggio solitario che partiva dal
suo petto e finiva nel pavimento a differenza degli altri e
provò a seguirlo, scese al piano inferiore e notò che il
raggio spariva sulla soglia della cucina. A giudicare dai rumori Zia
Petunia era già intenta a preparare la colazione al maiale e al
tricheco – compito dal quale Harry era stato finalmente esentato
dopo anni di schiavitù – quindi doveva fare piano..
socchiuse la porta e guardò.. basito vide il raggio che partiva
dal suo petto finire nel petto di Petunia intenta a tagliare un
pompelmo.
Harry richiuse la porta e tornò di sopra, chiuse gli occhi, si
rilassò, li riaprì ed era tutto di nuovo normale, si
sedette ancora un pò perplesso sul letto, sapeva che sarebbe
stato normale sentirsi spaventato per tutto questo eppure..era come se
una vocina gli sussurrasse all’orecchio che tutto questo era una
cosa normale, un cosa che gli apparteneva, che era parte integrante del
suo essere.
Considerò se fosse il caso di scrivere a Sirius o a Silente per
chiedere consiglio ma si sentiva riluttante come se tutto ciò
fosse una faccenda personale che doveva risolvere da solo e poi era
arrabbiato con il vecchio preside in fondo poteva pure fare qualcosa
per tirarlo fuori dal pasticcio del torneo, dopo 4 anni di silenzi e
bugie Harry era stanco del ‘manipolatore barbuto’ , come lo
chiamava fra sè e sè ogni tanto, Harry sarebbe stato
anche d’accordo a far parte dei piani del preside se lui
l’avesse ripagato con qualcosa di più di una pacata
chiacchierata di fine anno dopo il consueto tentativo d’omicidio
ai suoi danni. Sirius era una creatura del vecchio e gli avrebbe
raccontato tutto subito, stessa cosa per Remus, e Ron e Hermione non ne
sapevano di sicuro più di lui.... già..... Hermione...lei
che sapeva sempre tutto e che....accidenti quant’era cresciuta...
”no, no, hey Harry che diavolo stai pensando!!”
Si disse e tornò a pensare al problema attuale
“si, ho deciso, terrò tutta questa faccenda per me, almeno per il momento”
Dopodichè scese a colazione.
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Capitolo 2 *** Una storia di famiglia ***
2 una storia di famiglia
CAP 2 – Una storia di famiglia
Dopo qualche giorno Harry aveva imparato a governare perfettamente i
suoi occhi speciali, poteva attivarli o disattivarli a piacimento e
aveva anche cominciato a notare alcuni strani particolari: ad esempio
se guardava la televisione, le poche volte che gli veniva concesso,
vedeva alcuni movimenti come se fossero eseguiti al rallentatore e
questi gli si fissavano in mente in maniera perfetta. Non gli ci volle
molto per capire che era in grado di replicarli perfettamente nella
solitudine della sua stanza, era quindi dotato di memoria
mimico-motoria gli capitava anche di riuscire a distinguere particolari
altrimenti indistinguibili per un umano normale ad esempio riusciva a
vedere gli occupanti di una macchina anche se quest’ultima
sfrecciava a tutta velocità.
Aveva infine capito a grandi linee cos’erano la bolla e i
misteriosi raggi rossastri... erano magia! Una magia che proteggeva
Privet Drive n 4 , l’aveva capito osservando con gli occhi magici
la scopa, la bacchetta, il mantello e la mappa del malandrino, intorno
agli oggetti aveva notato una specie di ‘aura colorata’ che
aveva intuito essere aura magica. Si era chiesto che tipo di magia
poteva mai essere estesa intorno alla sua casa babbana ed era arrivato
alla conclusione che fosse un tipo di barriera protettiva,
probabilmente stesa dal vecchiaccio a cui evidentemente era sfuggito di
mente di renderlo partecipe della cosa... sempre più feroci
montavano in Harry l’ira e l’odio per Silente.
Purtroppo il preside era pur sempre il suo più utile alleato
quindi Harry soffocava ira e rabbia cercando di volgerla verso i suoi
veri nemici.
Quella mattina Harry guardava ancora il soffitto perso nei suoi
pensieri, si rendeva conto che per quanto questa sua nuova strana
abilità fosse interessante lui non era in possesso di
informazioni adeguate a riguardo
“Se non voglio chiedere l’aiuto di nessuno devo cavarmela
da solo ma dove trovare ciò che cerco? Forse...Diagon Alley...
ma come ci arrivo?”
Alla fine risolse di prendere armi e bagagli e andare a Diagon Alley
per i fatti suoi, con un’intraprendenza che sorprese anche lui
stesso fregò silenziosamente i risparmi di Dudley dal furbissimo
nascondiglio del cugino ossia sotto il materasso, nascondiglio che
aveva scoperto a 8 anni, poi prese bacchetta, mantello, uno zainetto e
un cappellino annunciò che sarebbe stato fuori tutto il giorno,
ignorò le frasi sconnesse dello Zio Tricheco e si avviò
in stazione.
Mentre si avviava in stazione Harry si sentì osservato e percepì un bruciore leggero agli occhi
“Qualcosa non và, c’è della magia nell’aria”
Harry attivò i suoi occhi speciali e notò subito una
forma indistinta alle sue spalle, poichè le forme non erano mai
indistinte quando usava gli occhi si insospettì subito e
cercò di concentrarsi ulteriormente al tempo stesso fingendo di
contemplare la noiosa e perfetta architettura di Privet Drive e la
forma si fece sempre meno indistinta....era una ragazza sconosciuta,
poco più grande di lui, molto carina e circondata da un’
aura familiare per Harry
“Un mantello dell’invisibilità...all’incirca
come il mio ma non proprio uguale, ma chi diavolo è lei? Non
pare proprio una mangiamorte”
D’improvviso Harry notò una spilla d’argento a forma di A sul suo vestito
“Un Auror?! E che diavolo vuole da me il ministero? Bah..comunque
non mi va giù l’idea di essere sorvegliato la
seminerò sul treno!”
Harry arrivò in stazione, comprò i biglietti e un paio di
panini quando fu il momento di prendere la coincidenza per Londra
sfruttò il suo mantello e la stupidità dei maghi per
qualsiasi cosa fosse babbana per seminare la ragazza, arrivato a Londra
si diresse al Paiolo e a Diagon Alley tenendo lo sguardo basso sotto il
cappello e senza salutare nessuno, non era sicuro di non essere stato
riconosciuto comunque non ci badò e proseguì tranquillo.
Per prima cosa decise di andare alla Gringott a fare rifornimento
monetario mentre aspettava che un folletto si liberasse pensava
“Però, che stupido sono stato...a disinteressarmi
totalmente di eventuali proprietà della famiglia e della mia
discendenza magica in fondo sono figlio di un purosangue e ho un
mucchio di soldi e dato che papà e mamma non sopravvissero tanto
dopo Hogwarts si può desumere che quei soldi provengano da
un’eredità e non dai loro stipendi, magari la mia era una
famiglia nobile e potente e io nemmeno lo so, che idiota che sono...
”
Con questi pensieri in mente, quando fu il suo turno si presentò e chiese al folletto
- Scusi, è possibile avere un rendiconto
completo delle mie proprietà? E devo anche prelevare
Il folletto fece un cenno d’assenso e confabulò un
pò con un altro folletto che si allontanò, e tornò
dopo una mezz’oretta consegnandogli un foglietto
- Questo è il rendiconto che ha chiesto, mi segua prego e l’accompagnerò alla sua camera
Mentre seguiva il folletto e durante la corsa rompicollo sul carrello
Harry esaminò il foglietto, scoprì così
l’esatto ammontare del suo conto, scoprì inoltre che
possedeva ancora il terreno a Godric Hollow sul quale sorgevano i
ruderi della sua casa più un’ antica dimora di famiglia
nel Galles e... una seconda camera blindata contenente ‘oggetti
vari’ secondo la dicitura.
“Quindi possiedo due case, probabilmente entrambe in rovina e una
seconda camera?! Perchè diamine non ne sapevo nulla??!! Ma al
primo anno non potevano mandarmi uno più intelligente di Hagrid
per dirmi tutto ciò? Magari un avvocato?!”
Harry ebbe ancora una volta un travaso di bile e si chiese per un
attimo se tutto questo non gli avrebbe procurato alla fine un cedimento
nervoso
“Non scomodarti Tom tanto creperò di rabbia prima o poi”
Arrivarono alla sua camera ed Harry prelevò un mucchio di
galeoni leggermente superiore al normale poi guardò il folletto
e chiese
- Posso visitare l’altra mia camera blindata?
- Si – rispose il folletto – ma non può prelevarvi nulla fino alla sua maggiore età
- Allora andiamo ma mi dica c’è mai entrato nessun altro?
- Non è possibile, solo un membro della
famiglia Potter può accedervi, nemmeno un beneficiario
testamentario potrebbe, ad esempio se lei lasciasse tutti i suoi beni a
qualcun altro diseredando suo figlio quel qualcun altro non potrebbe comunque
accedere alla camera fino all’estinzione completa della sua
famiglia
Harry s’illuminò
- Quindi Silente non ne sa nulla?
- Solo lei poteva esserne informato in quanto ultimo
discendente dei Potter, avremmo provveduto alla sua maggiore età
“Stavolta l’onnisciente vecchiaccio non sapeva nulla!! Comunque non ci giurerei...”
Il folletto lo condusse all’altra camera e lo lasciò solo,
dopo aver rimosso alcune protezioni magiche dalla porta e avergli
consegnato una strana campanella d’argento da suonare per
richiamarlo.
Harry si aggirò stupefatto nella marea di tesori che
ingombravano la camera e cominciò a frugare eccitato. Per la
maggior parte erano oggetti preziosi in oro e argento con gemme varie
incastonate, una vera e propria fortuna, tra tutti i gioielli Harry
rimase colpito da uno in particolare: uno splendido orecchino
d’argento a pendente dalla forma di fenice ad ali spiegate che
stringeva negli artigli l’elsa di una spada con la lama rivolta
verso il basso intorno alla quale era avvolto un serpente.
Lo osservò con gli occhi magici ma non notò alcuna aura
magica particolare tuttavia gli piacque talmente che se lo
infilò in tasca senza pensarci e continuo a frugare.
Trovò una piccola biblioteca con un intero scaffale dedicato
alle arti oscure più in voga qualche centinaio d’anni prima
“Guarda guarda...i Potter...i Grifondoro per eccellenza tzè...”
Selezionò quattro libri che gli parvero interessanti su duelli e
arti oscure varie, infine si avvicinò ad un angolo in ombra,
semi nascosto dietro al resto della roba c’era un bel baule di
legno rosso con una strana serie di simboli arcani di fattura orientale
incisi sopra.
Sul baule era posato un piccolo libro e uno spesso anello
d’argento a fascia con un rubino al centro sul quale era incisa
una runa nera.
Il libro attirò subito la sua attenzione così si sedette e cominciò a leggere.
Si poteva definire una cronaca di famiglia dell’ XI secolo
più o meno e narrava la scandalosa (per l’epoca) storia di
una donna che allora era l’ultima discendente diretta dei Potter,
questa donna era stata sedotta da un misterioso mago dal nome
impronunciabile giunto da una lontana terra d’oriente e che si
definiva uno ‘shinobi’ (parola che per Harry non aveva
alcun significato), questo mago aveva sedotto la donna con una qualche
arte oscura e l’aveva sposata generando con lei una buona decina
di figli che però portarono tutti il cognome della moglie in
modo da essere accettati dall’altezzosa aristocrazia inglese
dell’epoca.
L’autore doveva essere un cugino della donna che lasciava
ampiamente trapelare tutta la sua disapprovazione per la scandalosa
relazione fra una nobildonna inglese e un mago straniero di dubbia
estrazione.
Ma la storia non finiva lì...
Pareva che ad una festa il mago avesse conosciuto una cugina della
moglie e se ne fosse invaghito al punto che dopo un solo mese aveva
lasciato la famiglia per sposare la cugina che aveva presumibilmente
sedotto con la stessa arte oscura e con lei generò un’
altra tribù di bambini, pare che il cognome di questa cugina
fosse talmente rispettabile all’epoca da mettere a tacere tutte
le chiacchiere sull’evento.
Dopo la morte dello straniero i figli delle due donne diedero il via ad
un’aspra faida di sangue e onore che aveva finito per inaridire
entrambe la dinastie; i pochi sopravvissuti si trasferirono ai due
estremi della Britannia: in Galles e in Scozia.
Harry trovò la storia estremamente interessante ma due
particolari lo inquietarono e lo eccitarono il primo era il nome della
cugina....Elena Serpeverde.
Tom discendeva dai Serpeverde e i Potter erano in qualche modo
imparentati con loro, Voldemort era forse un suo lontano
‘cugino’? Harry sentì le tenaglie del destino che
gli si serravano addosso...
”Sto forse continuando una guerra scoppiata fra le nostre
famiglie un migliaio di anni fa?Chissà se lui conosce questa
storia...mah in ogni caso può essere che discenda da un altro
ramo Serpeverde”
Il pensiero era inquietante ma di scarsa utilità per cui Harry
lo accantonò e pensò all’altro particolare che
l’aveva eccitato: l’arte oscura mediante la quale, secondo
l’autore del libro, l’uomo aveva sedotto le due donne era
una specie di ipnosi indotta dai suoi strani occhi rossi con tre
piccole pupille nere oltre alla pupilla centrale! Harry aveva
finalmente scoperto l’origine del suo potere: era un dono della
sua famiglia, un dono del suo sangue, un dono della magia.
Purtroppo il libro non forniva altri particolari sugli occhi ma narrava
che la famiglia aveva conservato lo strano baule che l’uomo si
era portato dalla sua lontana patria in oriente tale baule era
magicamente collegato ad un anello e aveva la proprietà di
miniaturizzarsi ed entrare nell’anello grazie ad una semplice
serie di strani gesti delle mani fatti dal possessore
dell’anello, si poteva inoltre evocare dal baule un qualsiasi
oggetto in esso riposto grazie ad un’altra serie di gesti con le
mani.
Eccitato Harry osservò il baule su cui era seduto e l'anello che
dovevano essere senz’altro quelli descritti nel
libro, aprì il baule e vi trovò uno strano
assembramento di oggetti che dovevano senz’altro appartenere
all’antenato orientale:
una serie di dischi metallici puntuti a forma di stella , una serie di
pugnali di ferro dalla forma slanciata, delle strane piccole palline
viola e nere e un certo numero di rotoli di carta. Al di là
della strana attrezzatura, era un manufatto magico di indubbia
utilità così Harry imparò i gesti e ripose nel
baule il libro, l’orecchino e i libri della biblioteca
dopodiché si mise l’anello e con pochi gesti fece sparire
tutto e si mise l’anello in tasca.
Mentre stava per uscire però pensò che i folletti erano
troppo intelligenti per non sapere cosa entrava o usciva da una camera
per cui attivò gli occhi e infatti notò una strana
barriera sulla soglia della porta; sospirò si rimise
l’anello al dito e suonò la campanella attendendo il
folletto. Quando quello arrivò non fece nulla per nascondere
l’artefatto ma gli chiese di essere portato da un responsabile,
il folletto guardò dubbioso l’anello ma non
commentò e dopo che furono tornati in superficie lo condusse
nell’ufficio di un vecchio e arcigno folletto di nome Mongi-Mongi
- Posso fare qualcosa per lei signor Potter?
- Si, vorrei ritirare quest’oggetto dalla mia camera blindata
- Come le è già stato spiegato, gli
artefatti magici possono essere ritirati solo alla maggiore età,
per questo le camere dell’oro sono spesso separate
- E qual ’è il senso di questa legge?
- Lo chieda al ministero non le fanno i folletti le leggi magiche
- Già, ma i folletti fanno le leggi della Gringott
- La Gringott ricade sotto la legge magica
Il folletto pronunciò queste ultime parole con profondo
disprezzo, per quel poco che Harry aveva assimilato a Storia della
Magia sui folletti, sapeva che le leggi del ministero godevano di ben
poca simpatia tra di loro per cui capì il sottinteso
‘dammi solo un buon motivo per violare la legge’ Harry
ghignò e disse
- Forse...se fossi un pò meno esoso sul tasso
d’interesse del mio conto lei sarebbe un pò
più...ehm...sensibile alle mie esigenze
Mezz’ora dopo Harry uscì dalla banca con l’anello e
un tasso d’interesse abbassato solo di mezzo punto, a quel punto
poteva tornarsene a casa a rimuginare su tutte quelle sorprendenti
novità tuttavia pensava di non saperne ancora abbastanza
“Sono venuto qui per fare ricerche bibliografiche, ho scoperto
per un incredibile colpo di fortuna l’origine della mia
abilità ma non ne so molto di più, mmm...il libro diceva
che il mago straniero si definiva uno shinobi, che diamine vuol dire?
Forse al ghirigoro troverò qualcosa ”
Mentre si dirigeva in biblioteca passò davanti al negozio di Madama McClan
“Già che ci sono prendo la divisa nuova che la mia si è accorciata”
Ed entrò nel negozio, ma mentre si avvicinava al bancone il suo
sguardo fu irresistibilmente attratto da una strana veste da mago nera
costellata di nuvolette rosse stilizzate, aveva un colletto altissimo
ed era lunga fino al suolo, chiusa e non aperta come la maggior parte
delle vesti da mago, le maniche erano lunghe e ampie
all’estremità come per nascondere le mani di chi la
portava, aveva una strana forma tubolare e sembrava rigidissima seppur
fatta di un tessuto che si intuiva leggerissimo,
era corredata con una bandana nera alla quale era applicata una placca
d’argento con un’ incisione simile ad una spirale.
Harry la contemplò a lungo affascinato poi il suo sguardo
scivolò su un completo appeso poco lontano, era
un’imitazione ridotta di una divisa standard Auror senza
mantello, era formata da pantaloni, stivali e casacca in pelle di drago
e da un sottile cotta di maglia di ferro inanellata usata per
difendersi dai morsi delle creature oscure.
Harry contemplò a lungo i due abiti poi decise: quelle vesti
erano adatte a un guerriero, a un assassino, a un vendicatore, quelle
vesti sembravano essere li per lui, lo chiamavano quasi a compiere un
destino oscuro che ormai sapeva appartenergli.
Si avvicinò al bancone e chiese di poter acquistare le due
vesti; non gli piacque lo sguardo condiscendente che gli lanciò
la sarta quando chiese la divisa Auror, lo sguardo solitamente
riservato ai bambini che chiedono un fucile finto, comunque gli disse
il prezzo e gliela fece provare rendendola magicamente della sua taglia.
A quanto sembrava la sarta non l’aveva riconosciuto ma era necessario camuffarsi meglio per continuare le ricerche
“Quella veste sembra fatta apposta per nascondersi”
Pensò fra se e se come a volersi giustificare per il desiderio
irrazionale verso lo strano abito; quando chiese alla sarta di provare
la lunga veste lei lo guardò sorpresa
- Sai, è una veste da mago orientale speravo
di venderla a qualche collezionista eccentrico ma nessuno l’ha
mai voluta, l’avevo in magazzino da un pò..sei un
appassionato di vesti da
mago?
- No tutt’altro sono un nato babbano ma mi
affascina molto, dato che ce l’ha da tanto tempo confido che il
prezzo non sia elevato
Terminò lui suadente, lei si morse il labbro seccata ma gli fece
un buon prezzo, lui la trovò comodissima e con la bandana in
testa non sembrava davvero più lui
- E’ autoriscaldante credo ma non sono mai
riuscita a manipolarla con la magia non posso accorciarla, posso solo
cancellare le nuvolette
- Va benissimo così
Disse lui, benché la veste gli nascondesse volto e mani e fosse lunga fino al suolo
- crede che io possa usarla come divisa ad Hogwarts?
- Se cancelli le nuvole e fai comparire stemma e nome
si, ti scrivo gli incantesimi, sai anche se al giorno d’oggi le
divise sono omologate nelle sartorie, lo statuto di Hogwarts è
in teoria abbastanza vago
sulla foggia delle divise
- La ringrazio madama, è un argomento interessante
- Sul serio?
Trillò lei contentissima e si lanciò in un lungo concione
sulla storia delle divise scolastiche per Hogwarts, Beaubatonx e
Durmstrang, Harry la interruppe alla prima occasione
- Mi scusi madama, dato che è stata
così gentile con me mi saprebbe dire se nel mondo magico
esistono le lenti a contatto?
Alla sua espressione stupita, Harry le spiegò di cosa si
trattasse, lei gli rivelò che portare gli occhiali era segno di
distinzione nel mondo magico ma gli indicò una botteguccia che
vendeva oggetti babbani incantati e lo salutò affettuosamente.
“E’ facile manipolare i maghi e le streghe capisco
perchè Silente e Tom lo fanno tanto spesso, è facile e da
una soddisfacente sensazione di onnipotenza”
Pensò Harry mentre si dirigeva al negozio.
Il negoziante che Harry credeva una fotocopia del sig. Weasley sembrava
piuttosto un fabbro medievale da quant’era forzuto lo accolse
brusco e scostante ma gli diede esattamente ciò che cercava:
lenti a contatto in un contenitore che si autoriforniva di liquido
pulente e che si autoregolavano sul difetto visivo il che era una
fortuna perchè la sua vista continuava a migliorare da quando
aveva scoperto il suo potere. Prima che uscisse, il negoziante si
scusò per il suo comportamento iniziale lamentandosi del fatto
che la maggior parte della gente che entrava lì lo faceva solo
per insultarlo o prenderlo in giro per la sua attività, aveva
anche subìto tre tentativi d’incendio... Harry gli
manifestò tutta la sua solidarietà e uscì pensando
che presto gli sarebbe potuto capitare di peggio con il ritorno in
attività della’banda di Tom’.
Finalmente arrivò al Ghirigoro e chiese al proprietario
ciò che cercava, ma lui desolato gli rispose che non trattavano
magia straniera gli indicò tuttavia altre tre librerie, Harry
ringraziò, comprò i libri di scuola e ricominciò a
cercare, non ebbe miglior fortuna con le prime due librerie ma il terzo
libraio al sentir nominare gli shinobi s’illuminò di uno
strano ghigno e gli indicò una libreria a Nocturn Alley.
Harry sapeva che era stupido, che poteva essere una trappola, tuttavia
non poteva cedere ora, attivò gli occhi in modo da avere uno
sguardo inquietante e si inoltro nella via dedicata alle arti oscure.
Il suo aspetto scoraggiò chiunque dal rivolgergli la parola e
raggiunse indisturbato la mèta.
Quando entrò, il negoziante lo squadrò da capo a piedi e
poi lo guardò negli occhi in silenzio...sembrava come in attesa
che Harry facesse qualcosa, perplesso il moro gli disse gentilmente
cosa cercava, l’uomo lo guardò un altro pò, poi
disse solo
- Seguimi
E lo condusse nel retrobottega, frugò tra scaffali polverosi, infine gli porse due vecchi libri:
‘Gli Shinobi: l’arte dei maghi-assassini
d’oriente’ e ‘Lo Sharingan: l’arte oculare
insanguinata’, su quest’ultimo c’era raffigurato un
occhio con le Tomòe...
- Sharingan?
Chiese perplesso
- Quello che hai tu!
Rispose tranquillo l’uomo guardandolo negli occhi, poi aggiunse
- Forse faresti meglio a prendere anche questo, ti sarà utile
E gli porse un terzo libro polveroso: ‘Legilimanzia e Occlumanzia: le arti della mente’
- Perchè?
Fece il moro perplesso guardando la copertina
- A quanto pare non sai nulla dello Sharingan, io ho
studiato a lungo l’arte degli antichi maghi-assassini orientali
ma non sono mai stato molto bravo, non voglio sapere chi sei nè
come fai a possedere un’ arte oscura
scomparsa da tempo, non voglio entrarci, pagami e mi oblivierò
Harry lo fissò stupito e lo pagò, mentre si avviava verso
la porta sentì l’incantesimo di memoria che veniva
eseguito.
Mentre tornava al Paiolo pensava turbato a ciò che era successo
il libraio era stato talmente terrorizzato dai suoi occhi da
auto-obliviarsi....
“Sharingan eh?! Un’arte oscura sembrerebbe...come il
serpentese...ma indubbiamente utile, anche il serpentese l’ho
sempre e solo visto come l’ennesimo legame con Tom ma anche
quello può essere utile; sono stato stupido”
Al paiolo chiese una camera per qualche ora e una volta ottenutala
mangiò i due panini, si cambiò e decise di dare una prima
occhiata ai libri che aveva comprato.
Cominciò dal libro sugli Shinobi; a quanto diceva il libro, gli
Shinobi erano nati secoli prima come classe d’ èlite di
maghi assassini per poi svilupparsi in tutte le arti della guerra in
generale reggendo il mondo magico orientale per quasi un millennio,
come tutti i maghi antichi non usavano la bacchetta ma a differenza di
tutte le altre comunità magiche non vollero mai adottarla
neppure dopo la sua diffusione. Secondo la maggior parte delle teorie
era stato questo che aveva causato la loro estinzione, l’autore
tuttavia non era d’accordo e si lanciava in una serie di ipotesi
storico-sociologiche sulla fine della loro società che Harry
saltò a piè pari. Lesse tuttavia una piccola digressione:
l’autore apparteneva ad una corrente di pensiero che riteneva le
bacchette, la causa principale dell’atrofizzazione della magia,
ossia riteneva che lo sforzo supplementare che facevano i maghi antichi
per lanciare incantesimi senza bacchette, stimolasse la loro magia
interna ad aumentare come un allenamento. Harry fu favorevolmente
impressionato da questa teoria sempre più convinto che i maghi
fossero davvero stupidi.
Secondo la filosofia Shinobi anche qualcuno privo di magia che loro
chiamavano ‘Chakra’ poteva essere uno shinobi, bastava che
imparassero ad accumulare il poco chakra che avevano nel corpo, per
loro infatti la magia era presente in tutte le cose: animali, piante,
babbani, solo in misura diversa. Governando i flussi di Chakra si
poteva diventare più forti e più veloci di un umano
standard.
Harry era elettrizzato da questa filosofia magica, lui adorava il mondo
magico ma in cuor suo si sentiva ancora un babbano e odiava la
tracotanza e la superbia dei maghi.
Il libro spiegava anche come richiamare e allenare il chakra,
descriveva le tecniche base di attacco e difese di arti marziali
combattimento con gli shuriken e i kunai ossia gli strani dischi
puntuti e i pugnali come quelli trovati nel baule. Harry imparò
a distinguere le bombe velenose e fumogene e le carte bomba, tutte cose
presenti nel suo baule, le posizioni delle mani come quelle che usava
per evocare oggetti dal baule , che erano chiamati
‘sigilli’ e venivano usati per evocare gli incantesimi
shinobi, infine erano descritte tre tecniche shinobi di base:
Trasformazione- una tecnica che permetteva di assumere un qualsiasi aspetto,molto più utile della polisucco!
Moltiplicazione- una tecnica che permetteva di creare immagini
illusorie di sè stessi per confondere il nemico e alcuni
potevano addirittura rendere fisiche le immagini
Sostituzione- una variante di trasformazione che permetteva di trasformare un oggetto inanimato in una copia illusoria.
Infine erano descritti alcuni degli eccezionali risultati
dell’allenamento shinobi: capacità di camminare in
verticale, sull’acqua e a testa in giù.
Mise giù il libro affascinato ed esaltato e cominciò a
leggere il secondo, lo Sharingan era un’ abilità
ereditaria come il serpentese e apparteneva ad un clan di shinobi molto
antico e molto temuto.
Tanto temuto che alla fine fu radunata una coalizione di shinobi al solo scopo di annientarli.
Lo sharingan si manifestava solitamente tra gli 8 e i 12 anni in
situazioni di vita e di morte, se oltre questa fascia
d’età non si manifestava alcun potere, era evidente che lo
shinobi non era in grado di usare lo sharingan...
“Ma....e allora? Io ho 15 anni....e di situazioni di vita e di morte ne ho vissute a bizzeffe...boh...”
Harry fissò perplesso la pagina ma alla fine scrollò le spalle e continuo la lettura.
Lo sharingan classico si articolava in tre livelli successivi
riconoscibili dal numero di Tomòe nell’iride, tutti i
livelli fortificavano la mente, il primo permetteva di vedere
chiaramente movimenti di solito troppo veloci o indistinti per un
occhio normale, il secondo livello permetteva di fissare in mente
movimenti e incantesimi nemici in modo da poterli replicare e dava la
facoltà di osservare le aure magiche di oggetti, luoghi e
persone.
“E questo è il mio...ho saltato la prima fase..in questa storia ci sono troppi interrogativi ancora...”
Il terzo livello aveva un effetto ipnotico sulle menti deboli, i
portatori esperti di sharingan potevano leggere il pensiero,
estrapolare ricordi, creare illusioni e addormentare.
- Wow!!
Gridò Harry eccitato, sicuro che in questo modo nessuno avrebbe
più potuto nascondergli segreti, a quanto pareva il terzo
livello non si raggiungeva semplicemente rischiando la vita, era
necessario allenare il secondo livello con un gran numero di tecniche,
o incantesimi traducendo in terminologia occidentale, infine gli occhi
sharingan consumavano una forte quantità di magia interna
stimolandone l’aumento, sull’ ultima pagina si accennava a
due tipi misteriosi di sharingan oltre quello classico, lo sharingan
ipnotico e lo sharingan eterno che conferivano grandi poteri. Per
ottenere il primo bisognava sottostare alla macabra condizione di
uccidere qualcuno con cui si aveva un forte legame emotivo, come un
migliore amico, per ottenere il secondo bisognava strappare gli occhi
ad un altro portatore di sharingan.
Per un attimo sfrecciò nella mente di Harry l’immagine di
lui che uccideva Ron... sconvolto si guardò le mani come se
potesse vederle insanguinate, disgustato da se stesso si chiese se non
stesse realmente diventando come Voldemort.
“Ecco perchè è un’arte oscura...è
proprio sanguinaria, forse...forse ha un’influenza sui miei
sentimenti..”
Turbato da tutto questo diede uno sguardo al terzo volume e capì
perchè l’uomo glielo aveva dato e gli fu mentalmente
grato, accoppiando la legilimanzia e l’occlumanzia con lo
sharingan a qualunque livello avrebbe avuto altissimi poteri mentali.
“Forte..!!Ecco perchè il tipo mi guardava perplesso! Si aspettava che lo ipnotizzassi”
Harry attivò lo sharingan come a volersi sincerare di
averlo ancora e osservò il contenuto del baule per vedere se
c’era un qualche aura magica su quegli oggetti con sorpresa ne
notò una sul libro con la storia di famiglia o meglio,
sull’ultima pagina...
La osservò meglio...c’erano delle lettere nascoste...era una scritta in inglese:
‘Nessuno dei miei figli è degno dello sharingan per cui
porrò un sigillo di sangue su di loro e sui loro discendenti, se
qualcuno riuscirà a rompere il sigillo sarà degno del mio
potere e potrà leggere questa pagina segreta, ne ho nascosta
un’altra in un libro simile che si tramanderanno i serpeverde. Ho
lasciato ai figli della mia amata Seline il rotolo di decrittazione del
mio codice segreto e ai figli di Elena lascerò il mio diario
scritto nello stesso codice se riuscirete a rompere il sigillo e a
mettervi d’accordo fra voi potrete leggere i miei segreti e vi
assicuro che diventerete i maghi più potenti del
mondo...ricordate, la famiglia prima di tutto! Componete le vostre
divergenze figli miei e il mondo sarà ai vostri piedi ’
Col cuore che batteva a mille Harry frugò nel baule e tra i
rotoli ne trovò uno con scritte incomprensibili, lo
osservò con lo sharingan e vide le scritte cambiare anche se per
lui rimasero incomprensibili perchè non erano in inglese.
“Devo avere quel diario a tutti i costi! Io ho rotto il sigillo,
io posso!! E Tom non può! Almeno spero...c’è un
altro libro con questa storia in giro e se lui lo trova..bah problemi
inutili, può essere che lui non discenda da quella donna..se non
altro lo spero, altrimenti..non credo proprio che ci metteremmo
d’accordo”
Mentre usciva dal Paiolo eccitato e con la testa ronzante piena di
sogni si soffermò un attimo a considerare ancora una volta
l’incredibile numero di coincidenze in quella giornata..anche la
veste e la bandana secondo il libro erano di chiara fattura shinobi..e
quindi..quale misterioso impulso cosmico lo stava spingendo verso
questo destino? Mentre cercava un negozio a Londra per farsi un
piercing all’orecchio e mettersi l’orecchino, giunse alla
conclusione che la magia (che secondo la religione dei maghi era
assimilabile a una forza divina)l’aveva scelto e lo stava
guidando su un sentiero prestabilito, decise che non si sarebbe
più sorpreso di nulla e convinto ed esaltato della sua assoluta
e sicura superiorità su chiunque altro prese il treno per
tornare a Little Whinging.
Nei pressi di casa sua percepì subito un certa magia
nell’aria e con lo sharingan individuò numerosi maghi
sotto mantelli dell’invisibilità o travestiti da babbani
che si aggiravano agitati intorno al numero quattro compresa la ragazza
auror di quella mattina.
Quando però fra questi individuò un nervosissimo Remus si
tranquillizzò e fece un sorrisetto. Si tolse l’orecchino e
l'anello, rimise gli occhi normali, un’espressione angelica e
rientrò tranquillo in casa, mentre gli pareva quasi di sentire
un coro di sospiri di sollievo notò che riusciva quasi a
distinguere le auree dei vari maghi anche senza sharingan. Appena
entrato fu assalito da un tricheco infuriato
- Dove sei stato? Questa casa non è un albergo!
Ringhiò Zio Vernon con la faccia rubizza. Harry lo fissò
calmo, senza battere ciglio, rimanendo a braccia conserte, appoggiato
allo stipite della porta, inclinando la testa di lato e stringendo gli
occhi verdi in un’espressione malevola.
Vernon lo squadrò da capo a piedi e parve accorgersi solo in
quel momento che suo nipote non aveva più dieci anni..forse
Harry attraverso quei due profondissimi pozzi di smeraldo riuscì
trasmettergli il suo profondo odio o la sua voglia di fargli del
male..qualunque cosa lo zio lesse in quegli occhi si voltò senza
dire più nulla e tornò in cucina borbottando, Harry lo
seguì e consumarono una cena silenziosa senza scambiarsi alcun
commento nè sull’assenza di Harry nè sui suoi
occhiali mancanti, Harry cenò e andò a dormire.
Un grazie a chiunque abbia letto e un ringraziamento speciale a Shiho93
che è stata la prima a recensire e a chi l’ha messo
già fra i preferiti
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Capitolo 3 *** Nella mente del nemico ***
3 nella mente del nemico
CAP 3 – Nella mente del nemico
Fu l’inizio di un mese d’inferno, Harry si allenava tutti i
giorni, ogni mattina si svegliava all’alba e faceva una veloce e
striminzita colazione dopodiché usciva per correre con
bacchetta, mantello, anello, orecchino, bandana e veste.
Correva fino a un boschetto ai margini di Little Whinging e con il
mantello seminava i suoi protettori, dopo i primi due giorni questi
ultimi si erano stufati di dargli la caccia e gli avevano lanciato
addosso incantesimi di inseguimento e allarme per intervenire al minimo
cenno di pericolo tramite materializzazione.
Per il resto lo lasciavano in pace a vagare nel boschetto..
“Chissà cosa pensano che faccia qui...bah..forse credono ancora che non mi sia accorto di loro..”
Nel bosco si allenava sulle basi di arti marziali, lancio di shuriken e
kunai, nelle tre tecniche di base shinobi, imparò a concentrare
il chakra nelle mani, nelle gambe e nei piedi per essere agile forte e
veloce, per camminare sulle superfici verticali, sui soffitti e
sull’acqua (come aveva sperimentato nella vasca da bagno).
Si era seriamente preoccupato di ricevere un gufo dalla Hopkirk, ma per
fortuna queste forme di magia non erano evidentemente rilevabili.
Sentiva che la sua magia interna si era notevolmente accresciuta e
contemporaneamente il suo fisico aveva subito un incremento muscolare
notevole, ogni muscolo già modellato dal quidditch era (con sua
soddisfazione) aumentato di volume, inoltre i suoi capelli si erano
allisciati e allungati fin quasi al fondo schiena.
Harry sapeva che anche tagliandoli sarebbero ricresciuti quindi non ci
aveva nemmeno provato e li aveva acconciati in una lunga coda, gli zii
non erano stati affatto contenti ma le occhiate omicide che Harry gli
lanciava e il fatto che stesse fuori dai piedi tutto il giorno avevano
finito per chetarli anche se riceveva continui sguardi disgustati ad
ogni pasto.
Imparò a usare l’equipaggiamento nel baule e a nasconderlo
nelle molteplici tasche della veste nera, la bacchetta la portava in
caso d’attacco..sapeva che comunque quelle conoscenze non
facevano di lui un mago superpotente, forse sarebbe riuscito a farcela
contro qualche mangia morte imbranato, fidando sul fatto che i maghi
dimenticano spesso di avere mani e piedi oltre la bacchetta, prova ne
era il fatto che pochi scudi magici potevano fermare oggetti solidi..un
kunai avrebbe attraversato un protego come il burro, ma rimaneva il
fatto che mangia morte potenti e maghi adulti in generale avrebbero
fatti di lui un sol boccone, tra l’altro alla sua velocità
loro potevano opporre la materializzazione anche se un mago appena
materializzato non riusciva a lanciare incantesimi troppo potenti e
quindi la sua nuova velocità sarebbe stata di una certa
utilità, comunque Harry si impose di imparare al più
presto sia la materializzazione che la dissimulazione, non poteva
sempre contare sul mantello!
La verità era che il vero vantaggio di tutta questa storia era
solo l’aumento palpabile del suo potere magico, era sicuro che
quando avrebbe potuto sperimentare uno schiantesimo avrebbe
polverizzato un muro, comunque doveva attendere Hogwarts per proseguire
le ricerche genealogiche sul diario e copiare più incantesimi
possibile con lo sharingan anche se era un pò scettico...a
scuola non aveva mai imparato nulla di veramente utile che
l’avesse aiutato a sopravvivere nelle sue varie avventure, non
che i professori non fossero maghi di tutto rispetto ma sembravano
estremamente restii a insegnar loro incantesimi decenti per cui...se la
sarebbe cavata da solo in qualche modo.
Comunque allenarsi era di certo meglio che fare gli stupidi temi assegnati per le vacanze!
La sua vista normale era ormai perfetta e non aveva nemmeno più
bisogno delle lenti anche se le avrebbe portate come alibi di fronte
agli altri per nascondere il suo segreto...già non aveva voglia
di confidare a nessuno i suoi cambiamenti...chissà perchè
poi...
Lo sharingan era diventato una seconda natura per lui, lo attivava
facilmente e ci osservava tutto quello che poteva, ormai distingueva le
auree di quelli che lo pedinavano senza attivarlo, sapeva che maghi
esperti come Silente erano in grado di fare altrettanto ma lui aveva 15
anni! E la cosa lo esaltava parecchio oltre che essergli dannatamente
utile.
A mezzogiorno si cambiava e tornava a casa. Con sorpresa si accorse
presto di non avere bisogno di eccessivo nutrimento nè di sonno,
quindi si sosteneva anche con gli striminziti pranzi di Petunia.
Aveva molta fame ma non si sentiva debole. Di pomeriggio studiava il
codice segreto dell’avo, le arti della mente e i libri che si era
fregato dalla camera blindata, la sua memoria si era accresciuta anche
per queste cose e tutto gli si fissava in mente con una facilità
disarmante. Presto ebbe imparato tutto anche se non poteva sperimentare
gli incantesimi, per cui dedicava i pomeriggi liberi a passeggiare per
la città allenandosi a percepire ciò che accadeva nelle
case dall’esterno, allargando le sue percezioni, grazie allo
scorrere del chakra negli organi sensoriali riusciva anche a sentire le
deboli auree dei babbani dimostrando così la teoria shinobi
secondo cui la magia era presente anche in loro.
Di notte si dava a lunghe meditazioni per l’accumulo e
l’aumento del chakra, a volte nel silenzio della notte andava al
videoregistratore e si metteva a guardare con il muto film di arti
marziali per copiarne le tecniche con lo sharingan. Li noleggiava di
giorno sempre grazie ai soldi del cugino, che essendo un brillante
matematico, non si accorgeva di nulla.
Dopo un mese di intensi allenamenti, una notte mentre meditava si
ritrovò all’improvviso in una specie di sogno ad occhi
aperti....si trovava nel corridoio illuminato dalle torce che finiva
nella porta nera. Dopo la scoperta dello sharingan il sogno non
terminava più con l’apparizione dell’occhio e lo
sognava solo di tanto in tanto...non ci aveva fatto caso e a dir la
verità pensava fosse connesso in qualche modo allo
sharingan...ma ora non ne era più tanto sicuro, specialmente
dato il fatto che stavolta era sveglio anche se in uno stato mentale
particolare.
Istintivamente la sua mente andò in tilt da panico,
attivò contemporaneamente lo sharingan, una penetrazione
legilimantica e una barriera occlumantica.
Non aveva avuto modo di sperimentare l’occlumanzia, ma la
legilimanzia gli era riuscita subito facile non sapeva bene se grazie
ad un talento naturale, allo sharingan, o al fatto di averla testata su
dei babbani microcefali come i Dursley...comunque stavolta chi diamine
stava attaccando con la legilimanzia?
Si chiese per un attimo prima di ritrovarsi immerso nel buio...
“Ma...dove diavolo sono?”
All’ improvviso davanti a lui comparve una nota figura: occhi
rossi, tratti serpenteschi, pelle delicata....Voldemort in tutto il suo
oscuro splendore.
Harry non fu spaventato, come sarebbe stato normale, era furibondo,
solo la forte barriera occlumantica lo mantenne calmo e lucido
“Dunque...calma.....io meditavo nel mio letto poi ho fatto un
sogno...e ora sono qui...ma dov’è qui? E perchè
Tommy mi ignora e guarda in basso?”
Voldemort infatti lo ignorava totalmente e guardava in un punto
imprecisato nel baratro oscuro sotto di loro, Harry seguì il suo
sguardo...
All’improvviso emersero dall’oscurità, una serie di
pianerottoli collegati da scalinate, il tutto sospeso nel nulla, su
ogni pianerottolo scene di torture e uccisioni varie che si ripetevano
all’infinito.
Harry le fissò inorridito
“devo mantenermi lucido cosa diavolo succede qui??”
Voldemort osservava le orribili scene con compiacimento,
all’improvviso su ogni pianerottolo comparve un Voldemort con
bacchetta che compiva le torture varie..Harry capì come se gli
si fosse accesa una lampadina in testa! Ricordi! Stava guardando i
ricordi di Voldemort...
“Ma perchè vedo i suoi ricordi?? Sono nella sua mente? E come diamine ci sono finito? ”
Harry cercò di ignorare le orribili urla di dolore
concentrandosi sul concetto che erano ricordi e non poteva farci
nulla..lanciò uno sguardo al Voldemort accanto a lui che
continuava a ignorarlo totalmente
“Mi ignora...dunque...se sono nella sua mente o mi sta lasciando
fare per un suo oscuro motivo o non mi vede sul serio....forse...la
barriera occlumantica?”
Harry non se la sentiva di fare un esperimento così si tenne
strette le sue barriere sperando di continuare ad essere invisibile e
cercò di passare al problema successivo..che poi era anche
quello principale..ossia cosa ci faceva li?
“tutto è cominciato con il tunnel..”
Si concentrò sul tunnel e all’improvviso questo emerse
dall’oscurità, era piccolo come se fosse un ricordo remoto
o..come se non fosse un ricordo..finiva con la solita porta nera ed era
percorso da un Voldemort in miniatura che arrivava alla fine per poi
ricomparire all’inizio dopo aver aperto la porta.
Harry guardò la scena confuso, la testa cominciava a dolergli
per lo sforzo mentale e ci capiva meno di prima, Voldemort aveva
un’espressione bramosa molto inquietante mentre percorreva il
tunnel
“Cos’è quel posto? Cosa cerchi Tom?”
Sopra il tunnel comparve una scritta ‘Ufficio Misteri’
- Cos’è l’ufficio misteri?
Urlò esasperato all’indirizzo del suo
nemico..all’improvviso tutte le immagini scomparvero e si
trovò catapultato in un vortice di immagini confuse come fosse
in un pensatoio, le immagini si separarono una ad una ed Harry
vide...vide come era stato intessuto il suo fato....
Vide Piton raccontare a Voldemort di aver ascoltato una profezia fatta
da una certa Sibilla Cooman aspirante al posto di insegnante di
divinazione ad Hogwarts:
‘Ecco giungere il solo col
potere di sconfiggere l’oscuro signore, nato allo spirare del
settimo mese, nato da chi l’ha tre volte sfidato...’
Vide Voldemort punire Piton per non averla ascoltata per intero, lo
vide vagliare varie possibilità, lo vide decidere che
l’oggetto della profezia doveva essere Harry, vide Codaliscia e
il suo tradimento, vide la morte di suo padre nell’estremo
tentativo di difendere ciò che aveva di più caro, vide la
morte di sua madre mentre si gettava a intercettare il mortale raggio
verde...poi vide il buio, l’orrore di essere ridotti a uno
spirito incorporeo, la resurrezione, il duello al cimitero, il ragazzo
fuggiva, è fuggito! Come ha fatto? Devo ascoltare tutta la
profezia! Piton è tornato, secondo lui il ragazzo ha un legame
con me, si lo sento!Gli manderò dei sogni! Prenderà lui
la profezia per me! All’ufficio misteri, al ministero della
magia, la profezia...
Voldemort urlò...
Harry urlò...
Si, lui era Harry, non Voldemort..ed era di nuovo nella sua stanza a Privet Drive n 4, Little Whinging, Surrey....
Harry si guardò intorno confuso e sconvolto..e corse in bagno a
vomitare...si sciacquò il viso e si scrutò nello specchio.
“Così è stato Piton..Piton e Codaliscia hanno messo
Voldemort sulle mie tracce..ti ucciderò per questo maledetto! E
Silente! Gli ha permesso di insegnare e gli ha dato il compito di fare
la spia...o Piton ha preso in giro anche lui e fa la spia per Tom? Non
importa...non farà più la spia per nessuno dopo che
finirà tre metri sottoterra”
promise infuriato a se stesso..
“Una profezia..tutto per una profezia..fatta dalla Cooman poi!
Per avere il posto di insegnante ad Hogwarts si richiede forse come
pre-requisito di rovinare la vita di Harry Potter?! Come facevano a
scegliere gli insegnanti prima della mia nascita?”
In realtà, dopo quello che gli era successo in quei giorni, il
fatto di essere cosmicamente destinato a battere Voldemort non gli
pareva poi strano..la profezia non avrebbe cambiato la sua vita
più di quanto non avesse già fatto. Su una cosa
però era d’accordo con Tom..quella profezia andava
ascoltata per intero..ma c’era tempo per quello. Distrutto dalla
fatica si addormentò poco dopo quest’ultima
considerazione...
La mattina dopo si svegliò ancora infuriato, con Voldemort, con
Piton, con Silente, con il mondo in generale.. riflettè tutta la
mattina cercando di calmarsi con l’occlumanzia e si diresse cupo
a pranzo..poco dopo era di nuovo in camera e guardava le lettere
d’auguri di Ron, Hermione e Sirius, tre delle pochissime lettere
arrivategli quell’estate..era stato troppo impegnato e troppo
arrabbiato per fare caso alla cosa, ma ora che ci pensava era una
faccenda maledettamente irritante inoltre Ron e Hermione sembravano
essere insieme...soli...tutto questo tempo...
Harry scosse la testa per reprimere sul nascere quella fitta di gelosia
“Smettila! A te non piace Hermione! O si..? Bah se fossi stato con loro non avrei potuto allenarmi ”
Eppure adesso che non aveva più nulla su cui allenarsi,
perchè aveva imparato decisamente tutto il possibile, si sentiva
frustato, impotente e solo.
Una combinazione pericolosa con tutta la rabbia che gli circolava nelle vene assieme al sangue
“Perchè sono bloccato qui da solo? Perchè non mi
passano notizie? Io me lo merito più di chiunque e invece il
vecchiaccio vuole tenermi fuori dai giochi! Perchè sono troppo
giovane? Perchè teme il mio legame con Tom? Si..dev’essere
per questo..quindi lo sa! E avvertirmi no? Insegnarmi
l’occlumanzia no? Le giovani serpi le imparano a casa stè
cose..poteva insegnarmele lui! Sapeva della profezia! Perchè non
mi ha insegnato qualcosa che mi aiutasse a sopravvivere? Non posso fare
più nient’alto..dovrò passare un altro mese a
rigirarmi i pollici..”
Purtroppo era intimamente convinto che nemmeno a Hogwarts avrebbe
imparato granchè e poi non gli andava di dipendere da qualcun
altro, voleva farcela da solo.
“Certo che il livello si dev’essere proprio abbassato ad
Hogwarts...se no dove le avrà imparate Tom tutte quelle magie?
Ha svaligiato il reparto proibito? Forse dovrei farmi istruire da
lui”
L’idea lo divertì sarebbe stato divertente se Voldemort
gli avesse mostrato i suoi segreti e poi lui li avesse usati per
ucciderlo...
L’illuminazione gli arrivò all’improvviso..era un
gioco pericoloso..una cosa sbagliata..ma una cosa eccitante..
Harry si mise in posizione di meditazione attivò lo sharingan,
una barriera e una penetrazione legilimantica verso la cicatrice
“Non funzionerà mai, sono un idiota”
Quando riaprì gli occhi...era nell’oscuro abisso della mente del suo nemico....
Sbalordito dalla facilità dell’impresa si concentrò
sugli anni a Hogwarts, sulle lezioni di magia in particolare e vide un
fila di immagini del giovane e brillante Tom Riddle che eseguiva
incantesimi, trasfigurazioni, eccetera..Harry fissò tutto in
mente con lo sharingan, purtroppo avrebbe dovuto aspettare il ritorno a
scuola per sperimentare tutto.
Tornò nella sua stanza, semplicemente cessando l’attacco
legilimantico e provò a scrivere ciò che ricordava..con
enorme soddisfazione si accorse di ricordarsi tutto..un sorriso
malvagio si dipinse sul suo volto..il sorriso di chi guarda il proprio
nemico scavarsi la fossa da solo..Voldemort avrebbe tenuto aperto il
canale per mandargli visioni e lui avrebbe comodamente continuato a
rubargli le sue conoscenze..sarebbe stato l’apprendista del
più grande mago oscuro di tutti i tempi..questo avrebbe fatto di
lui un mago oscuro?
“Le arti oscure sono solo armi, è come le si usa ciò che importa”
Pensò prima di rituffarsi nella mente del nemico..
Un grazie a chi ha letto e ancor di più a chi ha recensito!
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Capitolo 4 *** I Dissennatori ***
4 dissennatori
CAP 4 – I Dissennatori
Dopo appena una settimana, le conoscenze di trasfigurazione,
incantesimi, difesa, erbologia e cura delle creature del quinto anno
non avevano più segreti per lui, più vari incantesimi
oscuri che Tom aveva appreso da autodidatta o che aveva inventato
personalmente dal terzo in su.
Harry era rimasto incredibilmente affascinato da aritmanzia e antiche
rune, queste due materie permettevano di elaborare gli ‘schemi
runici’ ossia ciò che permetteva di assemblare e
disassemblare barriere magiche temporanee (disegnando rune in aria con
la magia) e eterne (incidendole su pietra o materiale magico come ossa
di drago o simili..) e creare manufatti magici di ogni tipo come le
foto e i ritratti magici.
Queste due materie (per non aver studiato le quali Harry si era dato
dell’idiota) insieme a pozioni le aveva tralasciate per
studiarle approfonditamente fino a livello M.A.G.O. una volta finite le
altre. Quel caldo pomeriggio Harry era più stanco del solito,
usare le arti della mente e lo sharingan a quel livello era
faticosissimo e cominciava ad accusare fame e sonno; Harry continuava a
scrivere ciò che imparava in rotoli di pergamena che cercava di
rendere artigianalmente il più simile possibile al rotolo
codificato dell’antenato, gli piaceva il design di quei
rotoli..non vedeva l’ora di poter usare un incantesimo di
traduzione e scoprire come criptare i suoi scritti secondo il codice
dell’antenato.
Quella mattina Harry sciacquandosi il volto aveva notato con piacere un
frutto tangibile della sua fatica..i suoi occhi avevano tre
Tomòe! Aveva raggiunto il terzo livello grazie agli innumerevoli
incantesimi copiati da Tom, per questo quel pomeriggio si era concesso
una pausa: passeggiava per Little Whinging sovrappensiero e senza
protezione difatti aveva percepito la smaterializzazione poco prima,
del mago di turno quel giorno
“Strano..ma tanto so cavarmela da solo..”
Pensò con tracotanza scuotendo le spalle. Passeggiando giunse al
parco e si sedette sull’unica altalena sopravvissuta al gruppo di
idioti di Dudley e osservò placidamente i roventi effetti
dell’estate nel Surrey, dopo un pò come se li avesse
evocati pensandoci, apparvero il maiale e il suo branco che
chiacchieravano allegramente dell’ultimo bambino che avevano
picchiato, dopo un pò si separarono e il prosciutto semovente
che rispondeva al nome di Dudley si avviò verso casa.
Harry lo seguì svogliatamente, arrivare dopo di lui era un modo
sicuro per irritare gli zii e lui non aveva alcuna voglia di ascoltare
urla che avrebbero aumentato il suo mal di testa. Era pochi passi
dietro di lui quando percepì qualcosa..
“magia nell’aria”
Pensò e attivò subito lo sharingan guardandosi
attorno...tutto diventò più buio e freddo
all’improvviso..
“Dissennatori!!”
- Dudley! Fermo!
- Che vuoi? Che ci fai qui tu?
- Stà zitto Dud, siamo in pericolo
Harry estrasse la bacchetta
- Cosa fai con quella cosa? Non hai il perme..
La parola morì in gola a Dudley trasformandosi in un rantolo
spaventato e lui si accasciò al suolo piagnucolante e tremante,
il buio innaturale li avvolse, Harry guardò a destra e a
sinistra ma non vide nulla, poi guardò in alto e vide.. vide due
forme più oscure dell’oscurità;
grazie allo sharingan vide anche l’orribile aura malvagia dei
dissennatori, le due forme attaccarono a tutta velocità, Harry
ghignò e attivo una barriera occlumantica poi puntò la
bacchetta verso la prima forma e pensò la prima cosa felice che
gli venne in mente: il cadavere di Voldemort ai suoi piedi e urlò
- Expecto Patronum
Dalla bacchetta non usci nemmeno la nebbiolina d’argento e il
dissennatore gli si avventò addosso ignorando la bacchetta e
stringendogli le mani al collo, mentre il suo compagno faceva lo stesso
con Dudley.
Harry si fece prendere dal panico e le sue barriere crollarono..mentre
l’urlo di sua madre gli riempiva la testa riuscì a
formulare un pensiero coerente
“La sete di sangue non è un pensiero felice ma..non credo di averne più di pensieri felici..”
Mentre già cedeva al potere della maledetta creatura gli
esplosero in mente una miriade di immagini: i visi di tutti coloro che
amava, coloro che doveva proteggere, il vero motivo per cui doveva
sconfiggere Voldemort..vide Molly, la madre che non aveva mai avuto,
Ron suo fratello nello spirito se non nel sangue, Remus, Sirius, tutto
ciò che restava di suo padre, Hermione...
“Hermione”
- Expecto Patronum – ruggì inferocito
La luce d’argento che si sprigionò accecò lui e disintegrò i dissennatori.
Quando recuperò la vista osservò stupito una magnifica,
gigantesca tigre d’argento che gli restituì uno sguardo
deciso prima di dissolversi in una nebbia d’argento.
“Ma cosa...”
Riuscì solo a pensare Harry, prima che una voce agitata gridasse
- Ragazzo! Stai bene?
Era la Sig.ra Figg che passò i seguenti minuti a berciare sul
mago che avrebbe dovuto sorvegliarlo e che invece era sparito per una
faccenda di calderoni rubati.
Nonostante lo shock dei dissennatori e lo shock del patronus cambiato,
il nostro eroe riuscì a fingersi perfettamente sorpreso, ignaro
e un pò indignato del fatto di essere seguito e sorvegliato.
Aveva già sospettato che la vecchia Figg fosse una
maganò, non aveva aura magica ma i suoi gatti si! Era stata
comunque una mezza mazzata per lui.
Ebbe anche modo di conoscere Mundungus, il mago che avrebbe dovuto
seguirlo quel giorno e che sparì in fretta e furia per avvisare
il vecchio.
Alla fine, Harry con il maiale in spalla e la Figg al fianco che
vaticinava catastrofi imminenti riuscì a tornare a casa; appena
entrò gli zii ebbero un attacco isterico e si gettarono sul loro
adorato figlioletto urlando all’attentato e accusando il moro di
averlo reso un idiota
- Gran parte del lavoro l’avevate fatto voi
Replicò lui gelido, prima che potessero rispondere, nella stanza
planò un gufo, Harry prese al volo la lettera che gli notificava
espulsione e rottura della bacchetta
“Tzè, ci devono solo provare”
Pensò lui, per nulla impressionato, e già stava per
correre in camera e fare i bagagli per fuggire nella notte quando
arrivò un gufo dal Sig. Weasley che gli intimava di non uscire
di casa, quindi si sedette paziente sul divano e tentò di
spiegare l’accaduto agli zii che ora strepitavano anche contro i
gufi, dopo qualche minuto di faticosa conversazione arrivò un
secondo gufo dal ministero che contraddiceva il precedente e una
lapidaria lettera di Sirius che gli ordinava di non muoversi
“Poteva pure sprecarsi un pò di più..”
Pensò Harry amareggiato, mentre lo zio sbraitava che era meglio
che se ne andasse di casa per lui arrivò il terzo shock della
serata dopo i dissennatori e il patronus: una strillettera per Zia
Petunia che gli ricordava una qualche lettera precedente; la zia
convinse il marito a tenere Harry e poi lo spedì in camera, il
ragazzo tentò di chiedere informazioni ma lei gli rispose
stizzita di piantarla e obbedire subito.
Stavolta Harry non ci stette..attivò lo sharingan e
violentò letteralmente la mente di Petunia e estrapolò un
ricordo remoto, un bimbo sulla soglia di Privet Drive n 4, una lettera
che annunciava la sorte di Lily e suo marito, l’accettazione da
parte di Petunia di essere il suggello di sangue per un imponente
incantesimo di protezione sulla casa, l’orrore e il dolore per la
morte della sorella, la consapevolezza di quello che era l’unico
modo per chiedere il perdono a Lily per i suoi peccati e il suo odio:
accogliere e proteggere il suo bambino, l’odio per quell’
esserino che rappresentava il mondo che gli aveva strappato sua
sorella...Harry aveva finalmente compreso a pieno la natura della
misteriosa barriera e dei raggi rossi, ma il quarto shock della serata
fu troppo per lui...
Salì silenzioso in camera e si buttò sul letto pensando
al fatto che aveva odiato per 14 anni qualcuno che gli aveva salvato la
vita e che amava sua madre quasi quanto lui..
Un grazie a chi a letto e recensito
Per Shiho93: come vedi Harry non
è così potente..può toppare anche lui, inoltre
Harry ha solo la conoscenza di Voldemort, non i suoi poteri!
Approfondirò il concetto nei capitoli successivi e poi non
vedrai le reazioni di zio voldy e silente che come nel libro della rowl
si terranno alla larga da Harry per tutta la fic lasciandolo libero di
dedicarsi ai suoi strani traffici...
P.S. Scusate per il micro capitolo
|
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Capitolo 5 *** Grimmauld Place n 12 ***
5 grimmauld place
CAP 5 – Grimmauld Place n 12
Per i successivi tre giorni Harry non uscì più dalla sua
camera, ricevendo i pasti dalla gattaiola installata sulla sua porta,
il che gli stava benissimo dato che poteva dedicarsi a continuare il
suo tour nella mente di Voldemort.
Si sentiva molto più calmo di quanto non fosse stato
dall’inizio dell’estate, il ricordo che aveva usato per il
patronus e il pensiero dei sentimenti di sua zia gli ronzavano
continuamente in mente placando la sua rabbia.
“E’ proprio vero che non si finisce mai di imparare”
Il suo patronus modificato però, lo rendeva un pò
inquieto, Tom non era espertissimo in materia, quindi non sapeva dove
cercare.
“I patronus possono cambiare? Mah....forse non è importante..”
La terza sera, mentre fissava assente il soffitto riposandosi
dall’ultima ‘seduta con Tom’, il tricheco
entrò ad annunciargli che la famiglia sarebbe partita di
lì a poco per un impegno, Harry gli dedicò appena uno
sguardo e tornò a fissare il soffitto indifferente alle stupide
raccomandazioni dello zio.
Qualche ora dopo lo sharingan gli si attivò per riflesso
incondizionato e percepì diverse aure magiche al piano di sotto
“Remus”
Pensò sorridendo e riconoscendo l’aura del licantropo e di
alcune di altri che l’avevano già sorvegliato;
con tutta calma disattivò gli occhi e si vestì da babbano
ma si mise gli stivali di pelle di drago che aveva scoperto essere
più comodi delle scarpe da ginnastica, l’orecchino e la
bandana avvolta al bicipite sinistro, liberò Hedwige dicendole
di andare da Ron, poi si avvicinò alla porta, evocò un
kunai dall’anello e la forzò, si affacciò e dopo
qualche bisbiglio un ‘lumus’ lo illuminò in pieno
volto.
Del gruppo di maghi raccolti in cucina, alcuni gli sorridevano gentili
(quelli che l’avevano già visto con i capelli lunghi),
altri come Remus lo guardavano sbalorditi.
Harry scese le scale sorridendo
- Remus, ce ne avete messo di tempo per venirmi a prendere!
- Harry – fece il perplesso licantropo – sei proprio tu?
- Chi vuoi che sia? Un mangia morte che ha sbagliato la ricetta della polisucco?
Un sorriso si dipinse sul volto dei maghi lì riuniti...tranne su quello di Moody ovviamente...
- Siamo sicuri che sia lui? – ringhiò
Remus cancellò lo sguardo stupito, ci pensò un pò su, poi chiese
- Cosa c’era nel mio ufficio la prima volta che ci sei entrato?
- Mmm...un’avvincino in un acquario?!
- Giusto! Sei tu! Ti presento gli altri: Kingsley
Shacklebolt, Elphias Doge, Dedalus Lux, Emmeline Vance, Sturgis
Podmore, Hestia Jones, Alastor Moody e...Ninphadora Tonks
Man mano che venivano nominati, facevano tutti gesti di saluto col capo
ai quali Harry rispose educato mentre quelli continuavano a mangiarlo
con gli occhi, sia per il suo aspetto, sia perchè...era Harry!
- Gli occhi di Lily....
Disse con una punta di malinconia quello nero e alto che si chiamava Kingsley
- Sei proprio un bel ragazzo
Disse la strega dalle guance rosate di nome Hestia
Harry sorrise a entrambi dopodiché stese la mano verso la ragazza auror e le elargì un sorriso malizioso
- Bel nome, Ninphadora...
Lei arrossì e guardò affascinata i suoi muscoli, gli
occhi magnetici e la coda ribelle...pi si diede della pedofila e si
riscosse fingendosi arrabbiata
- Chiamami solo Tonks per favore!
Disse sperando che il suo turbamento passasse inosservato. Harry che
aveva percepito il suo treno di pensieri ghignò bastardamente e
rispose
- Ok, allora si va?
Chiese poi rivolto a Remus, lui sorrise e rispose
- Si, ti vedo impaziente, useremo le scope, va a preparare il baule
- E’ già tutto pronto
Infatti Harry aveva fatto i bagagli subito dopo l’attacco dei
dissennatori, intuendo che stavolta sarebbero venuti a prenderlo.
- Come mai? – Chiese Remus stupito
- Non sono stupido Remus, mi aiuti a portare il baule?
- Si...certo...
Rispose, sempre più perplesso, dalla sua sicurezza e anche dal
fatto che lo chiamasse per nome, non che gli desse fastidio, solo che
non l’aveva mai fatto....
“Sei proprio cresciuto Harry..”
- Remus?
Lo riscosse Harry mentre salivano le scale
- Si..?
- I patronus possono cambiare?
- Perchè me lo chiedi?
- Il mio non è più un cervo..
- Davvero? Bhè...un trauma emotivo a volte...comunque è raro..cos’è ora?
Harry si fermò, si girò, lo guardò negli occhi serio e rispose lentamente
- Una tigre
Dopodichè entrò in camera e prese scopa e un giubbotto
leggero mentre un perplesso Remus muoveva il baule con un incantesimo.
Mentre scendevano, l’adulto fissò pensieroso il ragazzo
“Cosa ti è successo Harry? Sembri portare il peso del
mondo sulle spalle..anche i tuoi sorrisi sembrano falsi e
calcolati”.
Mentre aspettavano il segnale di ‘via libera ’ Harry si
fece una risata al racconto di Tonks su come avevano allontanato i
Dursley e rimase stupito di fronte al suo cambio di colore ai capelli e
alla successiva spiegazione sui metamorfomagus. Moody pose fine alle
chiacchiere con la sua solita allegria e ordinò a tutti di
salire in sella; tutti obbedirono e poco dopo Harry potè
risentire la selvaggia sensazione di libertà che gli dava il
volo
“Avevo dimenticato quanto fosse appagante, ma quest’anno non avrò tempo per il quidditch...pazienza!”
Mentre volavano Harry cominciò a chiedersi dove stavano mai
andando dato che non gli sembrava avessero imboccato la strada per la
Tana, dato che Tonks gli era subito sembrata la più debole
mentalmente, attivò lo sharingan e le estrapolò dalla
mente una massa d’informazioni con la legilimanzia senza contatto
visivo e seppe tutto: l’ordine della fenice, i turni di guardia
al ministero...
“Per sorvegliare la profezia..ma il vecchiaccio non ha detto
quasi nulla in proposito nemmeno a loro...tzè...se chiedi a
qualcuno di rischiare la vita per te almeno dagli tutte le
informazioni”
Non potè però leggere l’ubicazione della sede
dell’ordine, alla quale erano diretti perchè era protetta
dalla barriera dell’incanto fidelius
“E’ proprio utile il fidelius...devo impararlo..è decisamente sulla mia lista..”
Moody fece fare loro, un numero infinito di deviazioni per seminare
nemici immaginari, Harry che non percepiva alcuna aura estranea e non
ne poteva più stava per gridargli di piantarla, quando per
fortuna ci pensò Tonks
“Era ora, nonostante il giubbotto sto gelando”
Quando un’ enorme massa di luci comparve sotto di loro Harry capì qual’era la loro mèta
“Londra!”
Atterrarono vicino ad un parchetto, in una zona disastrata della
città e Malocchio gli porse un bigliettino. Harry lesse e poi
disse
- Fidelius eh?! Spero abbiate scelto un custode segreto migliore di quello che scelsero i miei..
Moody lo guardò compiaciuto
- Sei intelligente ragazzo
- Grazie
“D’accordo che devo essere discreto ma basta fare la figura dell’idiota...”
Harry pensò al contenuto del biglietto e fra i civici 11 e 13
comparve una porticina con un batacchio a forma di serpente. Tutti
entrarono svelti e circospetti, Harry osservò stupito la lugubre
dimora e un brivido gli percorse la schiena..
“Quanta magia qui...e oscura per di più...ma che posto è..?”
- Harry! Che bello vederti! Sei cresciuto...
Bisbigliò la Sig.ra Weasley dalla soglia di una stanza. Aveva un
aspetto più patito e invecchiato di quanto Harry ricordasse,
mentre lo spediva di sopra intimandogli di fare piano le estrasse dalla
mente informazioni su quella strana casa
“La casa di Sirius?!”
Pensò stupito mentre si dirigeva silenziosamente sulle scale
senza darsi la pena di capire perchè dovesse fare piano. Mentre
saliva, Harry osservava la macabra dimora e le teste degli elfi appesi
alle pareti... e si preoccupò...si preoccupò
perchè sentiva una morbosa eccitazione
“Sarà la magia nell’aria...”
Scacciò l’idea che fosse l’oscura magia nera di
quella casa ad eccitarlo ed entrò nella stanza che gli era stata
indicata.
Una massa di riccioli bruni gli oscurarono il campo visivo e
sentì distintamente un paio di floridi e sodi seni schiacciati
sul suo petto, istantaneamente ebbe una naturale reazione fisiologica...
- Harry...
Disse Hermione dopo essersi staccata ma prima di poter iniziare uno dei
suoi soliti discorsi senza pause di respirazione, si bloccò e
sgranò gli occhi, arrossendo fino alla punta dei capelli..
- Ma...Harry...
- Ciao ‘Mione..
Fece lui con un caldo sorriso, Hermione osservò attentamente i
suoi lunghi capelli corvini, l’orecchino a pendente, i muscoli
scolpiti ben intuibili sotto la leggera t-shirt..poi recuperò la
parola
- Ti trovo..ehm...bene
Disse con voce malferma. Harry percepì il suo apprezzamento
sessuale e ne fu profondamente compiaciuto, anche lui si beò per
qualche istante della giovane e fresca bellezza di lei. La ragazzina
con i dentoni del primo anno era decisamente scomparsa lasciando il
posto a una dolce e minuta figura con forme ben sottolineate, splenditi
boccoli scuri e luminosi occhi color cioccolato..anche Harry rimase
ammutolito e affascinato per qualche secondo ....
- Anch’io ti trovo bene..
Disse sorridendo, poi si volse verso Ron che lo guardava altrettanto stranito e lo abbracciò fraternamente
- Ma che hai fatto quest’estate amico?
- Solo un pò di attività fisica e un cambio di look..perchè? Sto male?
- No, no..
Dalla cima di un armadio calò fischiando Hedwige
- Ciao
La salutò lui stendendo il braccio
- Harry sei arrabbiato? Noi volevamo scriverti!
Giuro! Ma Silente ci ha fatto promettere di non dirti nulla! Ero
preoccupatissima! Dobbiamo dirti un sacco di cose e anche tu..i
dissennatori! E il ministero! Ma non possono espellerti! Ho letto...
- Respira Herm!
Disse Ron ridendo. Harry che fino a un minuto prima si sarebbe unito
alla risata di Ron, al nome di Silente si congelò e il suo
sguardo si fece duro e glaciale, accarezzò la civetta tentando
di calmarsi...sentiva la magia agitarsi irata in lui...
- Forse – cominciò lentamente – Silente pensa di non potersi fidare di me...
- No!
Esclamarono Hermione e Ron all’unisono
- Lui era...certo che...fossi al sicuro dai
babbani..era così arrabbiato quando a saputo che Mundungus se
n’era andato durante il turno
- Capisco..
Replicò gelido, poi fece un respiro profondo e tentò di calmarsi..
- Non ce l’ho con voi ragazzi, so che non è colpa vostra..allora che succede qui?
Chiese poi, sedendosi sul letto e tentando di fare un sorriso tirato
Hermione e Ron ancora intimoriti dal suo sguardo cattivo, tentarono di
ravvivare il discorso, lanciandosi in una filippica indignata sul fatto
che non li lasciavano partecipare alle riunioni tenendoli
all’oscuro di tutto, poi con il tono delle grandi rivelazioni gli
parlarono dell’ordine e dei brandelli d’informazione
raccolti con le orecchie oblunghe di Fred e George.
Harry ascoltò tutto distrattamente dato che sapeva già
- Che combina Tommy? Notizie dal mondo magico?
Li interruppe all’improvviso, i due lo guardarono perplessi..
- Voldemort!
Proruppe esasperato alzando gli occhi al cielo, i due trasalirono..
- Non sappiamo nulla, te l’abbiamo detto! – fece Ron
- E voi due che fate tutto il tempo?
Proruppe il moro con una punta di gelosia
- Disinfestiamo – fece il rosso prontamente
– questo posto è disabitato da anni! E’ pieno di
roba strana
All’improvviso, con un ‘pop’ sonoro, apparvero i gemelli al centro della stanza
- Ciao Harry!
Dissero all’unisono...cosa che aveva sempre irritato
visceralmente Harry..comunque, il moro riuscì a fare un sorriso
anche a loro
- Bravi! Avete imparato la materializzazione!
- Siete due stupidi! Dovete piantarla di spaventarmi così! – Proruppe Hermione isterica
I due la ignorarono..
- Certo! – disse George
- Abbiamo passato l’esame con lode! – aggiunse Fred
- Cerchiamo di capire cosa succede di sotto
Dissero all’unisono, svolgendo una serie di fili color carne
- Orecchie oblunghe?
Chiese Harry ammirato
- Già
Ma prima che potessero provarci, la porta si aprì ed entrò Ginny
- Ciao Harry! Niente da fare – aggiunse rivolta ai gemelli – hanno imperturbato la porta
- Accidenti
Dissero i gemelli ancor all’unisono
“Però anche la piccola Gin Gin è cresciuta parecchio..”
Pensò Harry
“E che cavolo! Sto diventando un maniaco..”
Pensò subito dopo. Ginny però, dopo aver dato le informazioni ai gemelli si bloccò congelata a guardarlo.
“Non sono l’unico in crisi ormonale almeno..”
- Non lo fissare così che lo consumi! – Fece Fred sghignazzando
- Stupido! – Strillò lei diventando bordeaux
- Comunque peccato, volevo proprio sapere cosa combina il vecchio Piton – intervenne George
- Piton?
Ringhiò Harry, irrigidendosi immediatamente, gli altri lo fissarono un pò stupiti
- Si, fa parte dell’ordine..
Disse Ginny con voce sottile, Harry la fulminò con uno sguardo
furibondo, poi mollò un pugno sulla parete, facendo un buco
parecchio profondo.
Ora tutti lo guardavano allibiti sia per la reazione spropositata, che per la forza fisica appena dimostrata.
- Scusate
Borbottò mortificato e si fece indicare un bagno dove si sciacquò la faccia
“Calmo! Devi stare calmo Harry! O qui va tutto a puttane! Come
farò tutto l’anno con l’unto bastardo?”
Pensò con disperazione “Ho l’impressione che il
vecchio non me la perdona se gli strangolo un membro dello
staff..”
Tornò dagli altri scuro in volto
- Scusate..sono un pò nervoso in questo periodo
Poi si sedette sul letto e tentò di ravvivare la conversazione
- E i vostri fratelli? Fanno parte dell’ordine?
Gli altri lo guardarono ancora un pò timorosi ma Ron gli rispose
- Si, Bill è tornato dall’Egitto per collaborare...e intanto...se la spassa..
- In che senso?
- Bhè..ricordi Fleur Delacour? Lavora alla
Gringott ora e prende lezioni private d’inglese da Bill...-
terminò sghignazzando
- Anche Charlie fa parte dell’ordine – aggiunse Fred – prende contatti con i maghi stranieri
- Non potrebbe farlo meglio Percy?
Appena Harry pronunciò quelle parole, i Weasley e Hermione si incupirono, alla fine Ron spiegò
- Mi raccomando, sta attento a non nominarlo davanti
a mamma e papà; tutte le volte che lo sentono nominare, lui
rompe qualcosa e lei diventa una fontana
- E perchè? – Chiese Harry confuso
- Bhè..papà e Percy hanno
litigato..appena dopo la fine della scuola, prima di venire qui, Percy
è stato promosso. Ne siamo rimasti tutti sorpresi, sai..per
tutti i guai in cui si era cacciato per via di Crouch..
Harry annuì
- Per cui – continuò Fred – ci
siamo chiesti come fosse possibile tutto ciò; pensa! Addirittura
assistente del ministro! Papà non l’ha presa bene..pensa
che Caramell lo voglia con lui per spiare noi e Silente..essere amici
di Silente vuol dire essere nei guai con il ministero in questo
periodo, perchè pensano che racconti un sacco di frottole su
tu-sai-chi per spargere il panico e il ministro sa che papà
è amico di Silente
- Percy era felicissimo vero?!
- Già – disse Ron lugubre –
è impazzito, ha dato a papà dello stupido senza
ambizioni, gli ha detto che era colpa sua se siamo...ehm...poveri..che
era un idiota a stare appresso a Silente e che lui era fedele solo al
ministero e non voleva più far parte della famiglia,
dopodiché ha fatto i bagagli ed è venuto a Londra
Harry rimase basito per un pò
- Percy è davvero un idiota..non mi crede vero?
Gli altri lo guardarono desolati...
- Crede alla Gazzetta?
Silenzio...infine Ron con un filo di voce rispose...
- Si
Harry sospirò pesantemente poi disse
- Percy è un idiota...per fare politica,
bisogna vedere chiaro e lontano, ma non potevamo certo aspettarci
qualcos’altro da uno che passava il tempo sui fondi di
calderone..ambizione e stupidità non sono affatto una bella
accoppiata, Percy tra l’altro già a scuola era quel tipo
di mago che pensava che essere un secchione equivale a essere un mago
potente...ma non è così e si pentirà amaramente
della sua stupidità..lui e tutti gli altri
Terminò minacciosamente. Gli altri lo guardarono intimiditi, Harry si accorse di aver esagerato...
- Scusate..sono nervoso per via della Gazzetta..
Inventò su due piedi..in realtà aveva una dannata voglia di spaccare la faccia a Percy..
- Già! – esclamò subito Hermione
inviperita – ti trattano vergognosamente e nemmeno una riga sui
dissennatori! E ti convocano a un udienza! Sei preoccupato Harry?
- Un pò
Fece lui. In realtà, l’espulsione non lo preoccupava
più di tanto..voleva solo frugare nella biblioteca di Hogwarts
per trovare il diario e ovviamente voleva mettere alla prova le sue
capacità.
Quanto alla bacchetta, se avessero provato a spezzargliela li avrebbe uccisi con le sue mani..
Mà Weasley venne a porre fine alla conversazione annunciando la
cena, i ragazzi scesero ma quando Harry scorse con la coda
nell’occhio Piton nell’ingresso, in lui si sviluppò
un’ondata di magia negativa ed era sul punto di attaccare
l’unto bastardo se non che, all’improvviso cominciò
un bordello infernale, Tonks era inciampata in un portaombrelli facendo
un dannato baccano e un orrendo quadro aveva cominciato a ululare di
rabbia, tutti ora urlavano finchè non comparve Sirius che pose
fine al delirio schiantando il quadro. Poi si voltò verso di lui
- Harry..
Ma anche lui si bloccò, si illuminò e lo abbracciò stretto sussurrandogli all’orecchio
- Sei proprio cresciuto Harry, a scuola le ragazze si
strapperanno le mutande per te..in fondo devi tenere alto l’onore
dei Malandrini! E ora che cominci a darti da fare!
Concluse sghignazzando..Harry arrossì, poi scoppiò in una
risata silenziosa e diede un colpetto giocoso sulla spalla del padrino.
Mentre si dirigevano in cucina gli chiese
- Ma chi è quella del ritratto?
- Mia madre, questa è casa mia
Disse funereo l’animago canide, Harry si finse sorpreso
- Casa tua?
- Già, l’ho offerta come sede
all’ordine, è piena di protezioni magiche...praticamente
l’unica cosa utile che ho potuto fare
Concluse con amarezza. Entrarono in cucina dove Bill e Arthur Weasley
discutevano ancora, chini su un mucchio di mappe. Quando lo videro lo
salutarono calorosamente cercando di distrarlo e nascondergli le
pergamene che parevano mappe topografiche.
“Bravi..continuate a nascondermi le cose”
Pensò con amarezza..si sedette e scambiò due parole con
Mundungus mentre Tonks faceva danni nel tentativo di aiutare Molly
“Ma è un danno quella ragazza”
I suoi pensieri vennero interrotti da Sirius che chiese ironicamente
- Bella estate?
- Uno spasso
- Di che ti lamenti? Almeno hai avuto un pò d’azione, io sono chiuso qui da un mese..
- Per via del ministero?! E suppongo che con il ratto
in libertà, anche il tuo travestimento sia inutile..
- Già
Rispose lui cupo.
“Dai, vecchio mio hai passato 12 anni ad Azkaban..che sarà
mai un mese in casa?! Ma in fondo ti capisco..una volta riassaggiata la
libertà..povero Sirius”
All’improvviso Sirius gli chiese
- All’inizio dell’estate te ne sei andato
di casa per un giorno intero seminando Tonks..dove sei stato?
Harry notò il tono casuale ma notò anche che molti
allungavano le orecchie fingendo indifferenza..capì che avevano
concordato in precedenza che sarebbe stato Sirius a chiederlo..
- Oh..ho fatto un giro a Diagon Alley..perchè?
- Non avresti dovuto..sei stato imprudente
- Detto da te? Lo prendo per un complimento
Sirius lo guardava serio ma non ce la fece e il suo viso s’illuminò di un ghigno malandrino
- Già, hai ragione
Vennero interrotti dal siparietto dei gemelli che rischiarono di
ucciderli facendo planare la cena e un enorme calderone fino
all’orlo del tavolo, Molly urlò ma quasi tutti ridevano.
Durante la cena Molly discuteva con Sirius sulle pulizie della casa e
lui rispondeva tagliente e sarcastico, Tonks divertiva Hermione e Ginny
metamorfosandosi il naso, Arthur, Bill e Lupin discutevano sui folletti
e Mundungus raccontava i suoi imbrogli a Fred, George e Ron.
Dopo un pò, mamma Weasley con fare da chioccia tentò di spedirli tutti a letto ma Sirius intervenne
- Aspetta Molly, ero convinto che tu avessi delle domande da fare su Voldemort, Harry
L’atmosfera gelò immediatamente, Harry guardò davanti a sè e poi replicò sferzante
- Avrei avuto risposte?
- No, infatti! Sei troppo giovane! – intervenne Molly
- Harry è rimasto intrappolato in quella casa
babbana per un mese, ha il diritto di sapere cosa sta succedendo!
- Hey – intervenne George – perchè se lo chiede Harry, a lui rispondete?
- Non è colpa mia se..
Cominciò Sirius, ma Harry lo interruppe. Con voce pesante e martellando su ogni parola disse
- Perchè...George...non siete stati voi ad
essere stati legati ad una tomba, torturati, inerti spettatori della
resurrezione dell’assassino dei vostri genitori, nessuno di
voi... – Continuò spostando lo sguardo sugli altri
presenti – ha dovuto duellare con il fottuto mago oscuro
più potente dell’ultimo secolo a 14 anni, tornando per un
pelo a casa con il cadavere di un compagno di scuola
Il silenzio che si propagò sembrava quasi una cosa dotata di
vita propria e tutti lo guardavano ad occhi sgranati, Harry
guardò la signora Weasley e disse duramente
- Non ero troppo giovane quando ho dovuto affrontare
un basilisco con una spada o quando ho dovuto proteggere la pietra
filosofale..sono quattro anni che combatto battaglie per Silente e
sinceramente sono stanco di dover sempre scoprire tutto da
solo..metà dei casini in cui mi sono ficcato si potevano evitare
se il signor ‘gran capo del bene’ si fosse degnato di
spiegarmi qualcosa in più sulla morte dei miei e sul mago che
l’ha causata
Parve che ai presenti stessero per uscire gli occhi dalle orbite. La signora Weasley intervenne cautamente e con voce tremula
- Nessuno vuole negare quello che hai fatto tesoro..
- Si, si, certo..allora che combina Voldemort?
Suppongo mi risponderete che dato che il ministero lo ignora lui si
industria a ricostruire il suo esercito senza far troppo rumore. E voi?
Che fate? Cercate di convincere più gente possibile del suo
ritorno? Ma dato che tu – e indicò Lupin – sei un
licantropo e tu – disse indicando Sirius – sei un
ricercato, non credo stiate ottenendo grandi risultati! Se erano queste
le cose che volevate dirmi, grazie tante ma ci sono arrivato anche da
solo, non sono stupido.
Parlando Harry si era infervorato e si era alzato in piedi, ora si
scaraventò sulla sedia e fissò torvo il suo padrino che
lo guardava orgoglioso e ghignante
- Sapevo che ti sottovalutano tutti Harry..
- Harry! Non dovresti dire queste cose del preside!
– intervenne mamma Weasley – lui vuole solo aiutarti
Harry la ignorò totalmente e fissò suo marito
- Perchè Caramell si accanisce tanto su di me
e su questa storia? D’accordo non crederci però
perchè si impegna così?
- Caramell teme che Silente voglia il suo posto e stia usando questa storia per destabilizzarlo
Rispose sospirando il signor Weasley. Harry era a bocca aperta e per
l’ira torse la forchetta che aveva in mano immaginando le torture
che un giorno avrebbe riservato a Caramell
- E Silente?
- E’ nei guai, gli hanno tolto il seggio al
Wizengamot e la presidenza della confederazione internazionale
perchè ha indetto una conferenza per parlare del ritorno di
Voldemort..l’hanno accusato di demenza senile..
Rispose Sirius.
Pur arrabbiato con il vecchio preside Harry si sentì per un attimo solidale con lui, poi chiese provocatorio
- Ha altri piani il vecchio Tom?
Silenzio perplesso. Harry alzò gli occhi al cielo
- Ha altri piani Voldemort?
- Ah! Bhè..c’è
qualcos’altro che vuole..qualcosa che non aveva l’ultima
volta..come un’arma...
- Basta!
Urlò irata Molly coprendo le orecchie di Ginny e accorgendosi
solo in quel momento che tutti i suoi figli erano ancora lì
- Avete detto anche troppo! Ora tutti a letto!
Senza attendere un’improbabile replica di Sirius, Harry si
alzò e si congedò con un secco ‘buonanotte’,
tutti i ragazzi lo seguirono come un gregge che segue il pastore.
Harry fece una panoramica legilimantica sui pensieri dei suoi amici e
colse solo ammirazione per il suo discorso temerario tranne una punta
di rimprovero in Hermione per aver insultato il vecchio preside.
Dopo un’oretta che si era messo a letto, Harry si tirò a
sedere e si immerse ancora una volta nella mente di Voldemort per
ricominciare il suo apprendistato.
“Ancora una volta, a noi due Tom”
Saluto e ringrazio tutti i miei lettori
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Capitolo 6 *** Gli Horcrux ***
6 horcrux
CAP 6 – Gli Horcrux
Note – Attenzione spoiler!
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Il giorno dopo e quelli seguenti Harry fu, come gli altri, impegnato
nella guerra di pulizia e disinfestazione ai danni dell’antica
dimora. Fece così la conoscenza di svariate piccole creature
magiche domestiche e del pazzoide elfo domestico di casa Black, Sirius
gli fornì alcune informazioni sulla sua famiglia: la
torturatrice Bellatrix, il fratello mangia morte Regulus, la cugina
Narcissa (e qui Harry ebbe un piccolo shock), la cugina Meda e sua
figlia ovvero Tonks.
Harry si rese conto di come fossero tutte imparentate le famiglie magiche purosangue
“Chissà se in tutta questa foresta genealogica
c’è qualche altro portatore di sharingan..”
Dopo pranzo continuavano l’opera di disinfestazione.
Ad un certo punto rinvennero, tra le cianfrusaglie che Sirius gettava in un sacco, un pesante medaglione d’oro.
Il medaglione passò di mano in mano e tutti cercarono di aprirlo
dato che era chiuso da due sportelletti su cui era inciso un serpente
con un occhio di smeraldo, ma nessuno vi riuscì.
Quando arrivò in mano ad Harry, lui rimase affascinato dal
serpente scolpito in rilievo e conformato ad ‘S’, a parte
la squisita fattura Harry percepì un’aura magica
fortissima e incommensurabilmente oscura...Harry lo osservò a
lungo imbambolato...non era certo l’unico manufatto oscuro che
avessero trovato ma questo era di certo il più potente, prima
che potesse fare una qualsiasi cosa Sirius glielo strappò di
mano e lo gettò nel sacco.
Quando, qualche ora dopo finirono l’opera di pulizia, Harry vide
l’elfo sociopatico avvicinarsi circospetto al sacco,
avvertì Sirius che lo scaraventò fuori dalla stanza con
malagrazia; nel trambusto il sacco si era aperto e fra le cose che si
rovesciarono in terra c’era lo strano medaglione, Harry lo
raccolse e lo osservò ancora un pò, dopodiché
mentre gli altri erano distratti si avvicinò a Sirius
- Scusa Sirius, potrei tenere questo?
- Perchè? Come mai ti piace?
- Oh...non sembra tanto oscuro sai..e poi ho deciso
che a Hogwarts voglio fare qualche ricerca sui manufatti magici..tipo
il mantello di mio padre..questo dev’essere un medaglione
portafoto..probabilmente si apre con qualche parola magica, mi
piacerebbe studiarlo...
- Boh....fa come ti pare..per me..
Harry gli sorrise contento e se lo nascose sotto la maglietta, ripromettendosi di esaminarlo più tardi..
Quella sera, dopo cena, nell’oscurità della sua camera,
Harry aspettò pazientemente che Ron si addormentasse, poi si
tirò a sedere sul letto e si rigirò pensieroso il
medaglione fra le mani osservandolo..
“Sei indubbiamente un oggetto potente..ma cosa sei?”
Alla fine, si alzò silenziosamente e vagò per la casa
addormentata, raggiungendo un soffitta polverosa, ci si chiuse dentro e
tornò a esaminare il medaglione, attivò lo sharingan e
osservò con un brivido di paura e un pò di morbosa
attrazione, l’aura oscura che circondava l’oggetto..
“Sembra quasi..l’aura di qualcosa di vivo...”
Fissò come ipnotizzato lo smeraldo che faceva da occhio al
serpente, anche lui sembrava quasi vivo alla luce fredda della luna che
filtrava dalla finestrella accanto a lui...e fu come se gli si
illuminassero un migliaio di candele nel cervello..ed ebbe
un’idea..
- § Apriti! §
Ordinò al medaglione in serpentese, all’istante gli
sportelletti si spalancarono ed Harry fissò stupito due occhi,
neri ed eleganti che lo guardavano dalle finestrelle nelle quali ci
sarebbero dovute essere delle foto!
Harry si alzò e quasi urlò di sorpresa, poi dal
medaglione uscì una voce fredda e minacciosa che gli gelò
il sangue
- So chi sei, Harry Potter..tu desideri il potere...ho guardato nel tuo cuore ed esso ora mi appartiene!
La voce che Harry ben conosceva era quella di Voldemort, la cicatrice
gli bruciò furibonda e la paura dilagò in tutto il suo
essere, per arginarla eresse una barriera occlumantica e fissò
con sfida quegli occhi neri, si accorse di essere sotto un attacco
mentale e attivò lo sharingan rinforzando la barriera, Harry di
rese conto di non poter vincere il duello psichico, dato che
l’avversario non era umano così si ricordò di un
frase del libro sullo sharingan
‘Il terzo livello permette di ipnotizzare i nemici e rinchiuderli in illusioni’
Harry non sapeva come fare ma provò semplicemente a desiderare di imporre la sua volontà sull’avversario...
E le Tomòe nei suoi occhi vorticarono velocemente...
Ed Harry cadde in un’illusione...
Era in luogo sconosciuto, un paesaggio desertico di sabbia arancione
puntellata qua e là di nere rocce basaltiche, il cielo era di un
lugubre blu - viola striato di nuvole verde venefico...davanti a lui un
giovane di qualche anno più vecchio che riconobbe immediatamente:
Tom Riddle, leggermente più vecchio e decisamente più pallido..
Dietro di lui, per terra, un orrendo infante del tutto simile al
Voldemort pre – rinascita che Minus aveva gettato nel calderone...
Entrambi lo guardavano con espressione avida..
- Chi siete voi?
- Siamo gli Horcrux
Rispose quello alto
- E cioè?
- Noi siamo frammenti d’anima, parti dell’immortalità del grande Lord Voldemort
- Siete..frammenti d’anima di Voldemort?
Fece lui basito
- Si
- Non capisco..
- Non è necessario..tu ora sei nostro..
Entrambe le creature, una camminando, l’altra strisciando, si avvicinarono e lo afferrarono alle gambe e ai piedi..
Harry sentì un’ira potente scacciare paura e sorpresa e gridò
- No! Voi sarete miei e mi servirete! Tutto
ciò che era di Voldemort sarà mio, la sua mente, la sua
magia..perfino la sua anima!
Le Tomòe nei suoi occhi vorticarono a velocità
vertiginosa e Riddle lo fissò spaventato per un attimo, poi
perse la presa sui suoi polsi e cadde in ginocchio, privo di
volontà;
Harry si volse rapido verso il disgustoso infante e ipnotizzò
anche lui, pi affondò le mani nei loro petti come se fossero di
burro e disse in tono cattivo e autoritario
- Datemi la vostra magia dannate creature!
Un istante dopo era di nuovo nella polverosa soffitta e fissava
ansimante il medaglione con la cicatrice che bruciava ancora come un
ferro ardente, gli occhi dietro le finestrelle ora erano chiusi.
Fece respiri lunghi e profondi cercando di calmarsi e quando finalmente
il dolore alla testa diminuì cercò di schiarirsi le idee
“Due frammenti di magia allo stato puro..forse usandoli posso
aumentare la mia magia...ma forse è meglio cercare altre
informazioni..”
Harry entrò ancora una volta nella mente di Voldemort e
cercò il ricordo ‘Horcrux’, e vide di cosa si
trattava:
vide la sconcia magia nera che Voldemort aveva usato per rendersi
immortale, vide le vite che aveva distrutto per il suo sogno
d’eternità, vide l’anello, il diario, la coppa di
Tassorosso, il medaglione di Serpeverde, la tiara di Corvonero e Nagini
e si sentì schifato dall’aver pensato di usare un
brandello di quell’anima malata per aumentare i propri poteri
“Sto davvero diventando come lui...”
Quando ebbe chetato per l’ennesima volta la sua coscienza gli venne in mente una cosa che non aveva considerato..
“Qui c’è un Horcrux...ma le creature in quella specie di sogno erano due...perchè..?”
Fissò il medaglione e sentendosi molto stupido provò a interrogarlo
- Chi o cosa era l’altro Horcrux? E dov’è adesso?
Con sua sorpresa, gli occhi si spalancarono e lo guardarono tranquilli, poi un voce priva di timbro malefico gli rispose
- Quello che è dentro di te
- Cosa?
Chiese Harry basito
- La tua cicatrice è un Horcrux
Senza parole, Harry si toccò spaventato la cicatrice,
dopodiché attivò lo sharingan e provò a volgere i
suoi poteri mentali verso se stesso per esplorare la sua anima. Ancora
una volta con sua sorpresa funzionò..
Era in un vasto ambiente oscuro e di fronte a lui illuminato da una
luce che proveniva dall’alto c’era la sua esatta copia
"La mia anima.."
Avvinghiata al suo petto, l’orrenda creatura, addormentata e con gli occhi chiusi.
Con un’improvvisa ondata di panico, Harry provò a
staccarla, a prenderla a pugni e a tirarla, a ordinargli di andarsene,
a urlargli che non voleva uno schifoso pezzo d’anima di Voldemort
dentro di sè..ma la creatura immobile e silente non si mosse di
un centimetro...
E fu allora che capì..
Capì da dove derivava il suo legame mentale con Tom, da dove
veniva il suo serpentese e capì anche che finchè quel
frammento non fosse stato eliminato, Voldemot non sarebbe mai morto e
l’unico modo per eliminare quel frammento era...la sua stessa
morte...
“Sono un agnello sacrificale da immolare sull’altare della
causa, sono un morto che cammina, sono un’anima dannata,
finchè non morirò non morirà nemmeno lui, non
avrò mai la mia vendetta, morte è il mio destino e questo
e tutto ciò che posso fare per coloro che amo..non ha senso fare
progetti..amare..odiare...tutto nel nulla..tutto finito.. ”
Uscì dalla sua mente, tornando nella soffitta e scoppiò in una risata isterica
- Bello scherzo davvero!
Gridò alla luna che occhieggiava beffarda dalla finestrella.
Presto la sua risata divenne un singhiozzo e poi un pianto disperato..a
che scopo combattere se il suo destino era già segnato?
In quell’oscura soffitta, quella notte, Harry tornò quel
ragazzino di 15 anni che si era nascosto e seppellito in lui
all’inizio dell’estate, quel ragazzino che voleva vivere,
amare, scherzare con gli amici...invece era giunto il momento di calare
il sipario..sarebbe stato meglio evitare inutili sofferenze.
Decise che l’indomani avrebbe salutato tutti e poi avrebbe
rivolto l’Avada contro se stesso..così sarebbe stato un
attimo..e avrebbe finito di soffrire...chiuse il medaglione, lo nascose
sotto la maglietta e tornò in camera.
Un grazie a chi ha letto, a chi l’ha messa tra i preferiti e specialmente a chi a recensito.
Sono contento che vi piaccia e i vostri complimenti e apprezzamenti ripagano ampiamente!
Grazie a tutti davvero!
Per FunnyPink: Hai proprio ragione
sai? Anch’io mi sono reso conto che il ritmo era troppo
frettoloso. Credo che sia dovuto al fatto che sto usando come impianto
di base HP 5, quindi le parti che rimangono invariate, per non
scriverle uguali le riassumo..credo sia questo che falsa il ritmo. Solo
che non so come rimediare al difetto..quindi temo che si
ripeterà...
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Capitolo 7 *** Assoluzioni ***
7 assoluzioni
CAP 7 – Assoluzioni
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Il giorno dopo, Harry fu uno zombie..sembrava non ascoltare nulla di
ciò che gli dicevano, erano tutti preoccupati ma tutti convinti
che la ragione andasse cercata nell’udienza imminente e a turno
tentarono tutti di confortarlo ma Harry non rispondeva a nessuno e si
chiudeva in un cupo silenzio;
si nascose nella soffitta di Fierobecco e passava il tempo a dar da
mangiare al grosso animale riflettendo su tutto ciò che aveva
fatto nel corso della sua breve vitae chiedendosi quale colpa avesse
mai commesso per avere una tale punizione.
Un paio di giorni dopo, verso sera, sentì un bussare discreto alla porta della soffitta...
- Posso entrare?
Chiese Hermione
- Và via
Rispose brusco lui, ma lei lo ignorò ed entrò lo stesso, richiudendosi la porta alle spalle
- Harry, si può sapere che succede? Cos’hai? Avanti a me puoi dirlo...
Disse con voce dolce
“No, non posso dirtelo, Herm”
Alzò lo sguardo, e lei era li..di fronte a lui, in ginocchio con
lo sguardo pieno di un’infinita dolcezza che gli riscaldò
il cuore
- Sei preoccupato per l’udienza?! Vedrai che andrà tutto bene
- No, Herm.. - Fece lui distogliendo lo sguardo - Niente andrà bene..
Hermione si tirò su e disse con voce irata
- Harry James Potter tirati su immediatamente! Non ti
riconosco più! Dov’è il ragazzo che non si arrende
mai? Quello che fa di tutto per salvare gli altri? Quello coraggioso
che io...
S’interruppe diventando rossa, ma Harry si tirò su di
scatto, l’afferro per le spalle e la baciò, in quel bacio
tentò di mettere tutto quello che provava in quel momento:
paura, disperazione, odio, dolore, voglia d’amare, di vivere e
passione; lei rispose altrettanto infuocata e sembrò durare
un’eternità poi si staccarono, e lei lo guardò
confusa
- Noi...noi...non..dovevamo farlo Harry...è sbagliato e...ti prego...dimentichiamolo...
Harry la guardò negli occhi e le penetrò la mente,
ciò che vi vide lo sconvolse..Hermione era innamorata di lui da
parecchio tempo ma credeva di non essere all’altezza..di non
essere..abbastanza per lui.
Per cui accortasi dell’interesse di Ron aveva sottomesso il cuore
alla ragione, ordinandosi di innamorarsi di lui, per il quale, in
effetti provava un forte affetto.
“Possibile che tu sia così stupida mia dolce Hermione? Come puoi pensare di non essere abbastanza?”
Ma in quel momento prese una nuova decisione, avrebbe proseguito per la
sua strada e fanculo agli Horcrux, a Silente, e a tutti. Perchè
doveva morire? Lui era innocente! E poi aveva delle cose da fare:
l’avrebbe protetta.... lei e tutti gli altri, avrebbe combattuto
fino alla fine e oltre, per restare vivo, per poterla amare..intanto
però doveva sistemare la questione ‘Ron’, lui non si
meritava un tradimento del genere e poi al momento lei avrebbe
rischiato troppo standogli accanto..spettava a lui trovare un modo per
essere felice senza che le due persone più importanti della sua
vita ne soffrissero, in fondo lui era un ‘prescelto’ ci
sarebbe riuscito...
Quando uscì da questo treno di pensieri, la fissò e disse
- Si Herm, hai ragione..su tutto...ora scendiamo a cena
E la superò scendendo le scale.
Lei rimase immobile per un lungo attimo, poi scoppiò in lacrime
“Sono una persona schifosa..cosa direbbe Ginny se lo sapesse? E
Ron? Non voglio che lui e Harry litighino per questo!”
Corse in bagno e si sciacquò il viso, s’impose di dimenticare quel bacio e di non pensarci più
Nei giorni seguenti, Harry assunse un’aria dura e glaciale
qualsiasi cosa facesse, si comportava sempre con cortesia ma rideva
raramente e sembrava sempre furibondo per qualcosa, rifuggiva i
contatti umani e si isolava spesso.
Hermione lo osservava da lontano, troppo imbarazzata per parlargli e
convinta di essere la causa di quel suo comportamento lunatico
“Stupida! Stupida Hermione, ma cos’altro potevo fare?
Sarebbe troppo complicato, non può esserci nulla fra noi! E poi
prima o dopo si accorgerebbe che sono solo una stupida secchiona
rompiscatole e noiosa e si stancherebbe di me”
Ron osservava abbacchiato i suoi due amici, si era subito accorto che
era successo qualcosa fra loro, anche Ginny sembrava essersi accorta di
qualcosa e spesso spiava le reazioni di Hermione.
Ron avrebbe voluto essere arrabbiato con Harry, avrebbe voluto
prenderlo da parte e chiedergli che diavolo era successo fra lui e
Hermione, ma proprio non ci riusciva..lo vedeva così arrabbiato
e scostante e lei così depressa...
In questo plumbeo clima più tutto quello che succedeva nel
mondo, più la tensione degli adulti, Grimmauld Place sembrava
ricoperta da un cortina di nuvole oscure che nemmeno l’allegria
dei gemelli riusciva a disperdere.
La verità era che Harry aveva sempre più
difficoltà a controllare la rabbia, perciò si teneva
lontano da tutti, sentiva che i pezzi d’anima di Voldemort,
benché sottomessi, lo ricolmavano incessantemente di odio e ira
“Sono proprio una creatura dannata..ho due pezzi d’anima di
Voldemort con me..non posso avvicinarmi a nessuno finchè non
avrò scoperto come controllarli”
Harry passava ora il doppio del tempo in meditazione, cercando di
imparare il più possibile da Tom, cercando di estraniarsi dalla
rabbia inoltre studiava con lo sharingan le barriere magiche che
– oltre al fidelius – proteggevano la casa, inoltre si
disinteressava totalmente delle pulizie o dei tentativi degli altri di
carpire informazioni sulle attività dell’ordine
“Io ho la mia battaglia da combattere e sono da solo, nessuno può aiutarmi a combattere contro me stesso”
Ron non sopportava più la situazione, così una sera dopo
essersi rigirato a lungo, insonne, nel suo letto per un’ora,
prese il coraggio a due mani e disse
- Harry? Sei sveglio?
Il moro, che aspettava da un’ora che lui si addormentasse per poter meditare rispose stancamente
- Si Ron...che c’è?
- Senti...ecco...volevo chiederti...
- Entro l’alba – lo interruppe lui
- Hermione
Disse Ron in un soffio aspettandosi una reazione dall’amico che
gli dava le spalle, reazione che non venne, così dopo qualche
attimo di silenzio si buttò
- E’ successo qualcosa fra voi?
- Mi stai chiedendo se abbiamo litigato?
- No Harry, non fare lo gnorri...
Harry emise un respiro profondo e si girò
- Lei ti piace Ron?
- Bhè....ecco...si – fece il rosso arrossendo
- Allora diglielo, ti lascio campo libero per
quest’anno d’accordo? Lasciamo che sia lei a scegliere, io
mi farò da parte se sceglierà te, ma devi sbrigarti,
perchè quando finirà tutta questa storia se io
sarò ancora vivo e lei ancora libera...niente mi fermerà
Pronunciò queste parole con la determinazione di un soldato che
parte in guerra; Ron capì che pur di proteggerla lui era
disposto a perderla, forse avrebbe dovuto metterci una pietra
sopra....ma forse a lei non piaceva Harry...e poi come dicevano i
babbani in guerra e in amore.....
- Va bene amico mio..grazie della
sincerità..promettimi che comunque vadano le cose, resteremo
fratelli per sempre
- Te lo prometto Ron
Si guardarono negli occhi con un sorriso, poi si strinsero la mano a
suggellare il patto più solido del mondo, quello della vera
amicizia.
Dopodichè Ron si addormentò con espressione determinata e
Harry continuò il suo apprendistato sotto il mago oscuro
più potente del secolo che ogni tanto gli mandava visioni
dell’ufficio misteri che Harry ignorava nonostante il dolore alla
cicatrice che non poteva alleviare con barriere mentali altrimenti Tom
si sarebbe reso conto della sua abilità in occlumanzia.
Dal giorno dopo, si vide Ron che era sempre stato impacciato e poco
abile in queste faccende, ronzare continuamente attorno a Hermione, che
all’inizio aveva apprezzato ma ora cominciava a infastidirsi
leggermente.
Ginny acuta come al solito, aveva capito a grandi linee tutto
ciò che era successo e dato che a Harry ci aveva messo una
pietra sopra, nonostante una punta di gelosia desiderava sinceramente
che le cose fra lui e Hermione migliorassero, per cui era decisamente
irritata dal comportamento del fratello.
“loro tre e i loro stupidi giochetti...che cuociano nel loro brodo”
Pensava irritata ogni volta che vedeva Ron e i suoi goffi approcci
oppure ogni volta che Hermione tentava di convincerla ad avvicinarsi ad
Harry.
Così aveva deciso di lasciarli tutti e tre alla loro stupidità e di pensare alla sua felicità futura...
Finalmente un bel giorno arrivò la tanto sospirata udienza che
tutti credevano la causa del malumore di Harry; lui, in realtà
totalmente indifferente, si vestì quella mattina nel modo
più babbano possibile e rinunciò a orecchino, bandana e
anello, nascondendoseli però in tasca, si oppose fermamente al
minaccioso taglio di capelli propostogli da Molly e si avviò con
Arthur al ministero di buon’ora.
Osservò ammirato l’atrium e la fontana dei magici fratelli
e seguì il suo accompagnatore fin nel suo ufficio chiacchierando
amabilmente..finchè non giunse l’anziano collega del Sig.
Weasley ad annunciare che ora e luogo dell’udienza erano stati
cambiati
- Dannati bastardi!
Imprecò ad alta voce guadagnandosi due occhiatacce per poi
precipitarsi dietro la sua guida che con sua sorpresa lo condusse
proprio nel corridoio che Tom gli spediva sempre in visione; ma quando
gli fu indicata la porta dell’aula ignorò la porticina
nera ed entrò deciso dove doveva
- Sei in ritardo
Disse una voce fredda
- Mi spiace
Fece lui inarcando un sopracciglio per nulla sincero e prendendo posto,
senza essere invitato a farlo, sull’orrenda sedia incatenante che
aveva visto l’anno prima nel pensatoio.
Il suo atteggiamento indispose parecchi membri della corte e uno di
loro si chinò appena verso di lui e gli disse tagliente
- Dovresti avere più rispetto per il Wizengamot ragazzino!
- Mi spiace
rispose lui pronto e fintamente innocente
- Non sapevo che per un caso di magia minorile si
scomodasse addirittura l’alta corte di giustizia..per cui non vi
avevo riconosciuto...ora che lo so, starò più attento
Alcuni lo guardarono ancor più accigliati, altri nascosero una risatina, il resto si fissarono imbarazzati le scarpe...
- Basta così! – intervenne Caramell
irritato – dato che l’accusato e finalmente presente,
possiamo cominciare. Sei pronto?
Chiese poi a qualcuno seduto più in basso
- Sissignore!
Rispose il zelante Percy ed Harry fu travolto da un’ondata d’odio controllata a stento.
Caramell proseguì con le formule di rito, aprendo il processo e
presentando sè stesso, lo scrivano Percy ‘idiota’
Weasley, Amelia Bones, capo dell’ufficio applicazione della legge
magica e un’orrenda donna simile a un rospo che aveva nome
Dolores Umbridge ed era sottosegretario anziano.
Il suo concione venne interrotto da Silente che entrò alle
spalle di Harry e si presentò come testimone per la difesa,
Harry nemmeno si voltò perchè aveva già percepito
la sua potente aura da prima che entrasse ed era troppo impegnato a
mantenersi calmo.
Silente e Caramell si diedero ad una breve schermaglia verbale che
lasciò sconfitto il ministro, dopodiché passarono alle
accuse
“finalmente”
Pensò Harry
Caramell enumerò le accuse e cominciò con una sequela di
domande senza lasciare il tempo al ragazzo di formulare risposte
adeguate, così Harry inferocito gli spedì addosso una
massa di energia mentale sperando che oltre che idiota fosse anche un
pessimo occlumante.
Lo era, perchè si ammutolì e lo fissò a bocca aperta confuso e scuotendo la testa come un demente.
Harry non lasciò il tempo a nessuno di accorgersi dell’accaduto e intervenne
- Ringrazio il ministro per avermi concesso la parola
e la facoltà di difendermi...si, è vero, ho eseguito un
incanto patronus, ma l’ho fatto per difendermi da due
dissennatori che hanno attaccato me e mio cugino, per cui ho agito per
legittima difesa, come previsto dall’articolo 7 del decreto sulla
ragionevole restrizione
A quelle parole, tutto il consesso si agitò e la Bones chiese accigliata
- Dissennatori? In un borgo babbano? Non capisco..
- Te lo spiego io Amelia
Intervenne Caramell che si era ripreso anche se si chiedeva ancora cosa mai fosse successo
- I babbani non possono vedere i dissennatori..quindi
è un ottimo alibi..c’è solo la sua parola
Ignorando totalmente il ministro, la Bones chiese scettica
- Hai battuto due dissennatori da solo? Hai creato un patronus corporeo?
- Si – fece lui guardandola negli occhi - L’ho imparato al terzo anno
- Notevole... – fece lei ammirata
- Non è questo il punto – sbottò
Caramell sempre più irritato – comunque senza testimoni..
- Veramente c’è un testimone – intervenne pacato Silente
- Basta con le fandonie Silente!
- Credevo – intervenne Harry innocente –
che secondo la carta dei diritti del Wizengamot, l’accusato
avesse diritto a presentare testimoni..
Harry aveva intuito il gioco del vecchio, solo una persona, quella sera aveva assistito all’attacco...la Sig.ra Figg!
Caramell lo guardò come se volesse cruciarlo ma la Bones intervenne
- E’ proprio così! Dov’è questo testimone?
- Qui fuori
Rispose pronto Silente, e fecero entrare la Figg che descrisse
l’aggressione, ed Harry seppe di aver vinto osservando le
sfumature di colore sempre più scuro sul volto del ministro man
mano che il racconto proseguiva, al termine si scatenò una certa
agitazione..
- Che diavolo ci facevano dei Dissennatori li? Non
sono affatto convinto della validità di questo testimone –
fece il ministro
- Se i dissennatori non sono dove dovrebbero essere,
forse dovrebbe chiedersi come mai ciò accade invece di perdere
tempo qui..o forse questi due dissennatori non erano sotto il suo
controllo?
Fece Harry..stavolta aveva superato il limite...Caramell quasi si stava strozzando...
- Non ci sono dissennatori fuori dal controllo del ministero ragazzino!
- Da ciò devo presumere che è stato il ministero a mandarmeli?
- Come osi?
Scoppiò il ministro, Harry soddisfatto di aver catalizzato tutti
gli sguardi, perfino quello di Silente continuò imperterrito
- Mi scusi ministro..ma è semplice logica
sillogistica..provi a seguire il ragionamento con me – Harry
stava usando un tono calmo e paziente come se stesse provando a far
ragionare un bambino capriccioso, il ministro stava per avere un
attacco alle coronarie, mentre il resto del Wizengamot, poco mancava
che scoppiasse a ridere – se tutti i dissennatori sono sotto il
controllo del ministero e se io sono stato attaccato da due
dissennatori, allora il ministero me li ha mandati..è semplice..
Caramell era ammutolito dall’ira; la rospa accanto a lui chiese
la parola e poi disse a Harry con un orribile vocetta leziosa
- Scusami ragazzo, ma stai forse dicendo che il ministero ha motivo di attaccarti?
- Bhè..se fosse così..ne sarei sconvolto...devo aver per forza usato una logica fallace..
Rispose suadente col tono di chi dice una cazzata rendendosene conto...la rospa lo guardò malissimo...
- Noi siamo qui per discutere delle tue accuse, non per parlare di dissennatori!
Sbottò il ministro tentando di reprimere l’impulso di alzarsi e andare a strangolare Harry con le sue mani..
- Appunto! – fece il moro esasperato –
lei ha presentato l’accusa, io la difesa e un testimone...per
cui..qual’ è il verdetto?
Stranamente, il suo atteggiamento, anziché indisporre la corte
gli procurò parecchie simpatie e in molti sembravano sul punto
di alzarsi e fargli i complimenti...Harry era davvero stufo di quella
grottesca commedia..
Quando la Bones invocò la votazione, ben poche furono le mani ad
alzarsi per la colpevolezza e Caramell, sulla soglia dell’infarto
lo assolse borbottando
- Bene! I miei rispetti!
Fece Harry alzandosi e salutando tutti con un cerimonioso inchino,
dopodiché se ne andò...sentendo il penetrante sguardo di
Silente sulla nuca come se volesse bucargliela.
Fuori dall’aula c’era un agitatissimo Sig. Weasley che gli chiese angosciato
- Allora?
- Assolto
Rispose Harry sorridendo, Silente li superò frettoloso salutando
Arthur e ignorando Harry che lo ricambiò prontamente.
Il Sig. Weasley li guardò entrambi confuso ma poi fu distratto
dall’uscita della corte e del figlio traditore e si rinchiuse nei
suoi pensieri.
Mentre percorrevano un corridoio ebbero la sgradita vista di Malfoy
senior che discuteva con il ministro, il biondo si voltò e li
fissò freddamente
- Bene, bene, bene...Potter! Te la sei cavata anche
stavolta? Incredibile come riesci sempre a sgusciare dai buchi
più stretti...piuttosto...serpentesco...
- Già Signor Malfoy – replicò
caricando di disprezzo le ultime due parole – stia attento..sa..i
serpenti mordono...a proposito come vanno le feste in maschera?
Concluse inclinando la testa di lato e fissandolo divertito...il biondo
impallidì ancora un pò e strinse gli occhi con disgusto
- Stà attento a come parli ragazzino! Il
ministro mi stava proprio raccontando del tuo vergognoso comportamento
all’udienza..questo tuo atteggiamento ti caccerà nei guai..
- Sono bravo a cavarmela...l’ha detto lei..come mai è qui?
- Non sono affari tuoi! Ministro, andiamo nel suo ufficio?
- Si certo
Borbottò Caramell e se ne andarono, Harry scoccò a Malfoy un’occhiata velenosa.
Quando tornarono alla sede dell’ordine, furono tutti molto
sollevati e Hermione lo abbracciò stretto, per poi staccarsi in
fretta e furia imbarazzata...quella sera Harry elargì sorrisi a
tutti sentendosi avvolto dal calore umano come non lo era da tempo..
Grazie a tutti quelli che hanno letto e recensito
Per Shiho93: sono troppo prevedibile
eh?! Allora separerò i due amanti a tempo
indeterminato...Muahahahahah (risata satanica dell'autore)
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Capitolo 8 *** Nel Nome degli Eroi ***
8 eroi
CAP 8 – Nel nome degli Eroi
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Nei giorni seguenti, Harry tornò algido e freddo con tutti,
preoccupando Sirius, che cercò di parlargli ma fu evitato come
gli altri, preoccupando Mà Weasley che reagì soffocandolo
di coccole come sua abitudine e gettando nella disperazione Ron e
Hermione, i gemelli lo bersagliarono di scherzi ma ricevettero solo
occhiate gelide, tanto che alla fine ci avevano perso gusto.
Una sera Harry, si accorse di essere insistentemente spiato
dall’elfo Kreacher, e sospettandone il motivo, lasciò in
giro il suo medaglione e si nascose sotto il mantello, nel momento in
cui l’elfo stese la mano per rubarlo, Harry lo afferrò e
se lo portò ad altezza viso, dopodiché lo
ipnotizzò con lo sharingan ed entrò nella sua mente,
cercò cosa ne sapesse del medaglione, anche perchè si era
chiesto spesso come cavolo fosse finito lì, apprese così
la tragica storia e l’eroico sacrificio di Regulus Black.
Tornato in sè si accorse di avere gli occhi umidi ma se li
asciugò in fretta e provò a parlare dolcemente
all’elfo spaventato
- Kreacher, Padron Regulus è morto combattendo
il signore oscuro...anche noi lo stiamo combattendo..perchè non
ci aiuti? E’ quello che lui vorrebbe..
- Come fa Harry Potter a sapere tutto questo?
- Te l’ho letto nella mente..ascolta..
- Nooooo
Urlò la creatura spaventata e si smaterializzò con un ‘crac’
Harry assillò Sirius perchè ordinasse chiaramente
all’elfo di non riferire alcuna parola che avesse ascoltato dagli
occupanti della casa a chicchessia e dopo quell’episodio, la
creatura divenne isolata e silenziosa quanto Harry, il quale aveva
sempre più problemi a controllare la rabbia che sembrava
esplodere in lui continuamente.
“almeno” pensava “ora sono più potente di Tom...ho due frammenti della sua anima e lui solo uno!”
Ma come scoprì ben presto con rammarico, non era affatto
così...esaminò l’aura di Tom dall’interno
della sua mente e si accorse che un pezzo d’anima non equivale a
un pezzo di potenziale magico..si sentiva ancora come una mosca al
cospetto di un elefante, c’era da dire che la magia era stata
proprio generosa con il signore oscuro, si disse per un attimo che
anche lui aveva avuto doni straordinari e doveva stare attento a non
diventare egocentrico o avrebbe fatto la sua fine..
Le parti di anima di Tom potevano essere consumate per acquisire
energia magica e poichè erano quasi esseri viventi, rigeneravano
la loro magia come fa un tessuto cellulare, ma non era poi
granchè, dato che non poteva consumarli fino a distruggerli (ci
aveva provato una notte rischiando di distruggere il pavimento e
sentendosi poi malissimo per giorni), e lo scotto da pagare era una
continua rabbia repressa a stento.
L’unico vantaggio era che da quando aveva trovato il medaglione, entrare nella mente di Tom era sempre più facile.
Si era dato allo studio accanito di Rune, Aritmanzia e Pozioni
determinato a raggiungere il livello M.A.G.O., perchè era sicuro
che per ovviare ai suoi problemi di autocontrollo barriere, pozioni
calmanti e sigilli erano la soluzione migliore.
Durante tutto questo era ossessionato dal ricordo di Regulus e del suo
sacrificio ignorato da tutti, giunse perfino a sognarlo durante una
delle sue poche sessioni di sonno, gli si era presentato con
l’aspetto di un ‘inferius’ pregandolo di vendicarlo e
far si che non fosse dimenticato...
L’inquietante sogno l’aveva incupito ancora di più, con sempre maggiore disperazione dei suoi amici.
Hermione aveva tentato qualche timido approccio, chiedendogli di fare i
compiti tutti insieme, ma Harry aveva negato, anche perchè li
aveva finiti tutti, qualche notte prima.
Lei aveva deciso di inaugurare l’atteggiamento ‘facciamo
finta di nulla’ con lui...convinta che fosse l’unica cosa
da fare. Conclusa l’udienza, si era persuasa di essere lei la
causa del malumore di Harry
“Se ne farà una ragione”
Pensava. E tentava quanto più le riusciva di essere disponibile
con Ron, credeva che in questo modo ad Harry sarebbe passata più
facilmente, quella che era di sicuro una cotta momentanea
“Non può provare qualcosa di serio per me!”
Così oltre a Ron, pungolava Ginny perchè stesse vicino ad Harry, ma lei sembrava non ascoltarla.
Harry intanto doveva convivere anche con la gelosia che gli esplodeva
dentro ogni volta che vedeva insieme lei e Ron, ma per rassicurarsi
aveva fatto una prova:
un giorno, mentre lei traduceva delle rune le si era avvicinato da dietro silenzioso come un’ombra
- Tutto bene con la traduzione?
Le soffiò con voce calda a un millimetro dall’orecchio
- Harry!
Strillò lei arrossendo come un semaforo e cadendo giù
dalla sedia; lui con un sorriso, l’aiutò a rimettersi in
piedi, lei con il respiro affannoso e totalmente smarrita
biascicò
- Mi hai spaventata
- Si, lo so, faccio quest’effetto alle persone ultimamente..allora? tutto ok con la traduzione?
- B-bhè...veramente c’è un passo difficile...
Harry prese il foglio e osservò il punto dove lei si era arrestata e disse
- Ah! Ma è facile!
E scrisse la traduzione esatta; lei lo guardò ad occhi sgranati
e ancor di più, quando esaminando il foglio si accorse che era
sicuramente giusta.
- Da quando sai tradurre le rune?
- Ho letto dei libri di Sirius..cosa credi che faccia da solo per tutto quel tempo?! Ciao piccola
Concluse scompigliandole i capelli con fare da uomo vissuto piantandola li completamente basita...
Soddisfatto di questa reazione non fece più giochetti del genere
e su questi temi si giunse alla fine dell’estate, Sirius era cupo
quanto Harry e tutt’e due se ne stavano da soli e per i fatti
loro, tanto che i ragazzi furono contentissimi all’idea di
tornare a scuola e fuggire dalla cupezza che avvolgeva Grimmauld Place.
Quando arrivarono le lettere di Hogwarts e Ron fu nominato prefetto,
tutti se ne stupirono compreso l’interessato, Harry gli disse
- Bravo Ron
E non dedicò alla cosa più attenzione di quanta non ne
dedicasse a qualsiasi altra cosa e quando Ron gli disse che pensava se
lo sarebbe meritato più lui, Harry scrollò le spalle con
indifferenza e continuò ad accarezzare Hedwige.
La signora Weasley invece fu contentissima, comprò a Ron una
scopa nuova e organizzò una piccola cena. Harry si unì
con scarso interesse alla gioia generale ascoltando distrattamente i
ricordi di Lupin e Sirius e gli sfottimenti dei gemelli che ammonivano
sottovoce Ron di non diventare come Percy.
Harry era assolutamente sollevato che il vecchiaccio non l’avesse
nominato prefetto, non avrebbe tollerato un’altra inutile perdita
di tempo...già c’era il quidditch...
Mentre tentava di sgattaiolare di sopra, Moody lo fermò e volle
mostrargli la foto dell’ordine della fenice originario, citando
l’infausta sorte dei vari soggetti.
Harry ne restò turbato ma rinsaldò nel suo cuore la
propria determinazione...per Benji Fenwick, per Marlene Mckinnon, per i
Paciock, i Prewett, i Bones, per i suoi genitori e per Regulus il cui
sacrificio era ignorato da tutti..per tutti loro Voldemort e i mangia
morte avrebbero pagato..per tutti gli eroi che avevano combattuto, per
tutte le vittime senza nome, lui avrebbe fatto giustizia.
Harry chiese a Moody di poter tenere la foto e lui gliela consegnò con espressione solenne
- La terrò vicino al cuore
Promise.
E poi se ne andò ancora pieno di rabbia e amarezza, non poteva
dire nulla a Sirius sul sacrificio di suo fratello, tuttavia era lui
quello per cui provava più simpatia, forse per la sua giovane
età
“Vi vendicherò tutti”
Mentre saliva le scale sentì dei lamenti e scoprì la
signora Weasley in lacrime, sul pavimento di una stanza polverosa che
tentava di lottare contro un molliccio che assumeva le forme di tutti i
suoi familiari morti.
Senza perdere un minuto, lui le si avvicinò e la sollevò
fra le braccia come fosse una piuma, ignorando le sue deboli proteste e
la portò in un’altra stanza, nella quale giunsero poco
dopo Lupin e Sirius a consolarla mentre Moody se la vedeva con il
molliccio.
- M-mi dispiace Harry...che tu abbia visto...grazie
per l’aiuto..c-come sei diventato forte..penserai che sono
proprio una sciocca...
Disse con un tremulo sorriso offuscato di lacrime, Harry la
guardò neutro con l’espressione che teneva da giorni
dipinta in volto e che sembrava diventata parte di lui, poi la
guardò con solennità e disse
- Non accadrà assolutamente nulla ad alcun
membro della sua famiglia, non ci saranno più eroi e martiri.
Glielo prometto
Mentre pronunciava queste parole la stanza venne attraversata da una
corrente d’aria, nella quale i tre uomini riconobbero la magia,
poi guardarono timorosi e perplessi Harry che si voltava e se ne andava
rigidamente.
Un grazie a tutti quelli che leggono e specie a chi recensisce!
P.S. Scusate il micro capitolo
|
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Capitolo 9 *** Il Treno Verso Casa ***
9 il treno
CAP 9 – Il Treno Verso Casa
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Il giorno dopo, Harry era pronto già all’alba, dato che
aveva rinunciato alle già poche ore di sonno che si concedeva,
per riposarsi gli bastava usare la meditazione shinobi che aveva
appreso dal libro comprato a Nocturn Alley, un paio d’ore di
sonno di pomeriggio, e mangiare quanto un reggimento.
Nonostante ciò, il suo viso era pallido e affilato ma vedendo
quanto si era alzato e irrobustito durante l’estate, nessuno
avrebbe potuto dire che era sciupato.
Anche Sirius volle accompagnarli alla stazione in forma canina, con
grande scorno della Signora Weasley, e come ad ogni primo settembre
salirono sull’espresso che li avrebbe riportati alla scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Ad Harry si strinse il cuore ad abbandonare li il suo padrino ma sapeva di non avere altra scelta.
Hermione e Ron gli annunciarono imbarazzati di dover viaggiare nella
carrozza prefetti, ma Harry si limitò ad un cenno del capo e si
avviò con Ginny a cercare uno scompartimento libero.
Per strada incrociarono Neville con un’orrenda pianta
sottobraccio e assieme a lui continuarono la ricerca resa difficile dal
fatto che come ogni anno erano arrivato con un ritardo pazzesco..
Mentre Harry passava davanti ai vari scompartimenti si accorse di
essere oggetto di occhiate e bisbigli ma notò con compiacimento
che i bisbigli della popolazione femminile sembravano di tenore diverso
da quelli degli altri..almeno a giudicare dalle occhiate languide che
gli arrivavano..
Anche Ginny parve accorgersene e irritata lanciò occhiate di
fuoco ad ogni ragazza che incontravano mentre Harry ghignava sotto i
baffi.
Alla fine giunsero ad uno scompartimento con una sola persona: Una
stramba biondina che leggeva una rivista al contrario e che gli venne
presentata come Luna Lovegood e che attaccò subito bottone con
lui fissandolo con una strana espressione persa e sognante
- Tu sei Harry Potter?
- Ehm...si
- Ti immaginavo meno oscuro sai?!
Harry la fissò spiazzato, poi chissà perchè
provò a violarle leggermente la mente ma trovò
un’opposizione così forte che preferì rinunciare
sperando che non se ne fosse accorta, lei continuò a fissarlo
sorridente ed Harry intrigato decise di risponderle con un sorrisetto
furbo
- Purtroppo, la gente cambia in funzione degli obbiettivi che si pone..
- Già
Rise lei e tornò a leggere.
Neville e Ginny osservarono smarriti lo scambio di battute,
dopodiché calò il silenzio..che venne rotto poco dopo da
Neville che volle mostrare le qualità della sua magnifica pianta
inondandoli di puzza linfa che Harry fece pigramente evanescere con un
colpo di bacchetta beccandosi occhiate stupite dai due compagni (Luna
continuava a leggere indifferente)
- Far evanescere le cose è programma di quinto! Come hai fatto? – fece stupito Neville
- Mi sono dato da fare quest’estate – rispose il moro scrollando le spalle
- Già, bravo Harry!
Intervenne Luna. Harry la fissò per qualche attimo e poi le chiese
- Ma sei un’empatica?
Finalmente riuscì a strappare anche a lei uno sguardo stupito
- Ma come...?
- Avevo intuito – fece lui scoppiando a ridere
Ginny e Neville non ci stavano capendo proprio più nulla
- Non preoccupatevi ragazzi, sono cose private
Disse loro Harry e con un ultimo sorriso a Luna, chiuse gli occhi e
appoggiò la fronte al finestrino mentre la bionda si
riseppelliva dietro la sua rivista.
Un empatico era un mago che nasceva con un’abilità innata
molto rara (un pò come i metamorfomagus), ossia avevano
particolare talento in occlumanzia e legilimanzia, erano lettori di
aure magiche e intuivano facilmente tutto ciò che riguardava la
sfera emotiva di chi gli stava di fronte.
Harry aveva appreso della categoria da uno dei libri di magia presi dalla sua camera blindata
“Finalmente qualcosa che non ho imparato da Tom”
Harry era eccitatissimo dall’idea di poter sperimentare
ciò che aveva appreso...ma doveva essere più discreto!
Per fortuna aveva borbottato ‘evanesco’ per far sparire la
puzza linfa..se avesse usato un incantesimo non verbale sarebbe stato
davvero troppo strano...
Una mezz’ora dopo la porta si aprì e comparve Cho Chang
che voleva salutarlo ma appena lo vide ammutolì e arrossì
e se ne andò turbata dopo averlo salutato frettolosamente.
“Ma come faceva a piacermi? Herm è più carina e
poi...è decisamente più generosa
nelle....ehm...taglie...”
Tuttavia Harry la classificò mentalmente come
‘passabile’ dato che aveva deciso di darsi da fare
quell’anno, seguendo i consigli del saggio padrino malandrino...
Herm e Ron arrivarono dopo un’altra ora, l’una eccitata e
l’altro stanco come se avesse fatto chissà cosa e
cominciarono a illustrare il sistema prefetti, cosa che Harry
ascoltò distrattamente
- E’ sapete chi è il prefetto di Serpeverde? Malfoy!
Annunciò con enfasi Ron, aspettandosi una reazione da Harry, che
totalmente disinteressato continuava ad accarezzare Hedwige con
lentezza maniacale e una concentrazione snervante che aveva affinato a
Grimmauld Place.
Aveva scoperto che questo inquietava stranamente chiunque lo
attorniasse, ed era un ottimo modo per scoraggiare gli altri dal
rivolgergli la parola.
Ma stavolta Ron non demorse, decisamente stufo dell’atteggiamento tenuto da Harry negli ultimi giorni d’estate
- Non hai niente da dire?
Chiese, quasi in tono d’accusa, Harry lo guardò neutro e poi senza mutare espressione rispose calmo
- Perdindirindina!
Come a voler prendere in giro Ron per una preoccupazione ingiustificata
(il che era proprio suo intento..) e difatti Ron lo prese come un
insulto
- Insomma vuoi reagire a qualcosa?!
- Ron, calma
Intervenne Hermione passandogli una mano sul braccio e fissando tutto tranne Harry, il quale esasperato sbottò
- Ron, ma cosa diavolo vuoi che m’importi, di chi è prefetto?
Detto ciò, si alzò e uscì dallo scompartimento
lasciandovi Hedwige, un Ron infuriato, una Hermione mortificata, una
Ginny preoccupata, un Neville perplesso e una Luna indifferente.
Mentre percorreva il treno cercando di calmarsi fu raggiunto da Luna
- Sai..devi lavorare di più sul controllo emozionale
- Hai ragione – rispose lui serio – ma
sembra che qui nessuno capisca cosa è davvero importante
- Io lo capisco..per te conta solo il tuo nemico e
ciò che devi fare per sconfiggerlo..e tutto il resto..scuola,
amici, quidditch..passerà in secondo piano..ma devi ricordarti
che hai ancora 15 anni..e lo stesso i tuoi amici, non dovresti negarti
di vivere la tua età nè tantomeno dovresti pretenderlo
dagli altri
Harry la guardò colpitissimo
- Possibile che una persona che conosco da poche ore mi capisca meglio di chi mi conosce da una vita?
- Io ti ho osservato spesso da lontano...e poi la tua
mente è straordinariamente ricettiva per me...e la tua aura...ho
provato un brivido simile solo la prima volta che ho visto da vicino
Silente..
Detto questo, gli sorrise e se ne andò, lasciandolo solo.
Mentre rifletteva su quelle sagge parole, un sgradita e conosciuta voce lo apostrofò
- Tutto solo Potter? Litigato con lenticchia perchè lui è prefetto e tu no?
Si girò e fissò glaciale Draco Malfoy che gli
restituì uno sguardo che Harry non gli vedeva dal primo
anno...era un’ occhiata di valutazione come quella che gli aveva
lanciato quel giorno lontano, prima di offrirgli la mano...un
sopracciglio inarcato e un’educata e appena accennata smorfia
d’incredulità sulle sottili labbra aristocratiche..
- Allora? Niente de dire?
- Dove sono i gorilla oggi?
Chiese stancamente il moro, tornando all’espressione neutra e fissando un punto indefinito fuori dal finestrino
- Si stanno abbuffando..dimmi Potter..ti sei dedicato
alla moda quest’estate? Credi che diventare più carino ti
aiuterà contro l’oscuro signore?
Harry sghignazzò..si sentiva stranamente bendisposto verso
Draco..aveva bisogno di umorismo caustico! Qualità che nessuno
dei suoi amici possedeva, inoltre il tono del biondo era stranamente
privo del solito astio
- Che c’è? Sei passato all’altra sponda Malfoy?
Anche il biondo sghignazzò di rimando
- Cos’è? Una proposta? Anche se fosse..mai con te Potter
Entrambi scoppiarono a ridere, all’improvviso Draco sembrò
accorgersi di dov’era e con chi stava ridendo..smise bruscamente
e si voltò per andarsene
- Draco?
Lo fermò Harry....mai....MAI...in quattro anni si erano chiamati
per nome..il biondo si congelò all’istante senza voltarsi
- Hai i vasi sanguigni degli occhi dilatati e ti
muovi rigido....hai letto troppo in una posizione scomoda o ti hanno
cruciato?
Draco rimase sorpresissimo, solo un mago con una certa esperienza
poteva riconoscere gli effetti della cruciatus solo con una misera
occhiata, difatti dei suoi ‘amici’ non se n’era
accorto nessuno..
Era stato suo padre, qualche giorno prima, quando si era incautamente
lasciato sfuggire che della loro guerra e delle loro convinzioni di
sangue a lui fregava poco o nulla.
Draco, da ragazzino era stato sinceramente convinto delle cazzate di
suo padre sui sangue sporco, i mezzosangue, eccetera.....ma non era
cieco...la Granger non era l’unica mezzosangue che otteneva
risultati eccellenti, così a poco a poco, aveva smesso di
crederci.
Di vero c’era che le antiche famiglie si tramandavano conoscenze
antiche e i ragazzi ricevevano a casa un’istruzione supplementare
a quella scolastica e Draco aveva orgoglio di casta...ma era indubbio
che le potenzialità magiche no c’entravano nulla con il
sangue e Draco non se la sentiva di andare in giro ad ammazzare e
torturare certe persone solo per lo status genealogico.
Era inoltre convinto di non essere l’unica giovane serpe, con un
pò di sale in zucca a pensarla così...bastava vedere il
traffico segreto che c’era a Serpeverde di alcool e piccole
droghe di origine babbana..solo che erano cose che rimanevano nei
confini dei dormitori..che non dovevano essere nemmeno sussurrate,
tutti facevano finta di non vedere e nessuno aveva il coraggio di
avanzare la blasfema ipotesi che in fondo forse..i babbani non erano
tanto diversi dai maghi.
Draco si chiedeva se anche suo padre e i suoi amici, da giovani
avessero passato una fase simile ma poi a furia di ripetersi le loro
bugie avevano finito per crederci sul serio..
Comunque erano pensieri inutili...tra le serpi c’era comunque
un’alta percentuale di pazzi sadici e idioti xenofobi e i pochi a
pensarla come Draco non avevano il coraggio di parlarne.
Draco il coraggio (o la stupidità come si ripeteva a volte) l’aveva avuto..e ne aveva pagato il fio.
Sua padre l’aveva sempre punito spesso..era una tradizione..ma da
quando era risorto Voldemort era una cruciatus continua per un
nonnulla, tra le lacrime di sua madre che una volta aveva tentato
perfino di mettersi in mezzo, senza successo.
Malfoy aveva pochi interessi reali: era convinto che l’amicizia
non esistesse o almeno, non per quelli come lui, amava le arti oscure
perchè per lui erano un sinonimo di potere e sperava un giorno
di poterle usare per vendicarsi di suo padre.
Gli unici altri suoi ‘interessi’ erano le ragazze, che
l’anno prima aveva imparato ad apprezzare in maniera più
‘approfondita’ e poi...c’era Potter.
Lui era...il suo rivale! L’unico degno di confrontarsi con lui! E
non aveva nessuna voglia di vederlo fatto fuori dal lord oscuro..lui
doveva rimanere sempre lì impegnato solo a litigare e
punzecchiarsi con lui! Invece il dannato grifone doveva sempre tentare
di salvare il mondo arrivando sempre a un pelo dalla morte...Malfoy si
chiedeva a volte quanto sarebbe stata vuota la sua vita se Potter fosse
riuscito nell’impresa in cui si cimentava imperterrito dal primo
anno, ossia farsi ammazzare!
Quando pensava troppo a queste cose, andava a sfogarsi con Pansy che
era la puttana ufficiale di Serpeverde e per la quale provava un
infinito disprezzo, specie per la sua stupidità e per il suo
sentirsi di un valore più alto di quello che in realtà
era.
Al di là di tutte queste considerazioni un’altro pensiero
teneva Malfoy lontano dal destino che suo padre gli aveva
preparato..Draco amava la vita..la sua non era proprio rose e fiori ma
ci teneva a tenersela! E diventare mangia morte voleva dire sottoporsi
ai continui sbalzi d’umore di quello psicopatico del Lord.
Certo il signore oscuro era da ammirare per il suo potere e le sue
conoscenze oscure...ma Draco non era tagliato per le stragi..proprio no!
Tutti questi pensieri gli frullarono per la mente in
quell’istante, osservando lo sguardo preoccupato di Potter e per
un attimo si chiese se non fosse il caso di raccontargli tutto e
chiedergli di mettere una buona parola per lui con il vecchio barbogio
per potersi sottrarre al controllo di suo padre..ma no..non poteva...il
tutto sarebbe fatalmente ricaduto sulle spalle di sua madre...non lo
avrebbe permesso..
- Non mi guardare con commiserazione Potter! Non ho bisogno della tua pietà!
- Non mi hai risposto..
- E non ti risponderò! Noi due siamo nemici! Te lo sei scordato?!
Harry fece un respiro profondo e rumoroso e si volse ignorandolo.
Se Draco fosse stato in compagnia avrebbe dovuto tirare fuori la
bacchetta e attaccare un nemico che lo offendeva ignorandolo e
voltandogli le spalle...ma..a parte che aveva una sensazione alle
budella che gli suggeriva che attaccare Potter non era esattamente
un’idea intelligente..era da solo per fortuna..e non era
costretto a recitare uno dei suoi soliti teatrini senza i quali, una
volta a casa sarebbe stato duramente punito, dato che suo padre aveva
reclutato tutti i suoi ‘amici’ per una campagna di
spionaggio.
Per questo era sempre circondato da una banda di serpi..non era una corte..erano la sbarre della sua prigione.
Comunque girò i tacchi scuotendo la testa e scacciando quei pensieri, e si avviò verso il suo scompartimento
Harry rimase li, fermo e in piedi per tutto il viaggio pensando alle parole di Luna e allo scambio con Malfoy
“Quello che ha detto Luna è vero, ma lei non sa
l’esatta verità..non conosce il tremendo pericolo che
costituisco...non posso mettere in ulteriore pericolo i miei amici..gia
è sufficientemente pericoloso essere amici miei, se devono
preoccuparsi anche di scatti d’ira ingiustificati..no...meglio
lasciare che le cose continuino così..almeno per un
pò..chissà chi ha cruciato Malfoy..forse quel bastardo
del padre! Ma perchè mi interessa tanto poi?!”
Quando si rese conto che erano quasi arrivati, tornò al suo
scompartimento senza una parola e anche gli altri rimasero in silenzio,
evitando di guardarlo negli occhi, ma tutti dovettero fissarlo stupiti
quando cominciò a spogliarsi, completamente indifferente alla
scarsità di privacy...
- Harry – fece Hermione rossissima, mentre
fingeva di non guardare – ma che diamine fai? Ci potevi pure
chiedere di uscire se dovevi cambiarti!
- E perchè? – chiese voltandosi ghignante.. e con i soli boxer addosso!
- Già Hermione...è molto meglio restare, non credi?
Intervenne Luna sorridente, mangiandolo con gli occhi.
Harry le sorrise mentre si infilava i pantaloni e gli stivali di pelle
di drago, Hermione uscì indignata, tirandosi dietro una
riluttante Ginny
“Sta cercando di farmela pagare è chiaro! Mamma mia
però..no! No, Hermione così non và! Pensa a Ron!
”
Ma quando si figurò Ron mezzo nudo, la sua libido crollò
ai minimi storici e si rese conto che sarebbe stato un anno difficile...
Intanto nello scompartimento sotto gli occhi perplessi di Neville e Ron
e lo sguardo sempre interessato di Luna, Harry s’infilò la
casacca di pelle di drago, la cotta di maglia e sopra camicia e
cravatta; dopodiché si mise la lunga e strana veste orientale,
chiusa fino in cima così da lasciare scoperti solo gli occhi. Si
legò il copri fronte al polso come fosse un braccialetto e
cancellò con la bacchetta le nuvolette facendo comparire nome e
stemma.
- Ma come ti sei conciato? Che roba è quella? – fece Ron
- La divisa si può portare così,
è previsto nello statuto, solo che non lo fa nessuno da anni
perchè le sartorie hanno deciso di
omologarle..l’importante è che sia nera..
- Stai benissimo!
Intervenne Luna ammirata e con Ron sempre perplesso e Neville sempre
confuso, uscirono dallo scompartimento. Anche le ragazze lo guardarono
basite, poi Hermione chiese
- Sei davvero inquietante così, lo sai? Già girano strane voci su di te. Vuoi alimentarle?
- Non mi riguarda
Rispose, senza dedicarle più di uno sguardo e superandola indifferentemente con Hedwige sulla spalla.
In realtà la veste nera non era diversissima dalla
divisa........a parte per l’assenza del cappuccio, il colletto
altissimo, il fatto che fosse completamente chiusa e rigidissima, Harry
era contento che la rigidità della veste e della maglia di ferro
sottostante lo costringessero ad un portamento rigido e impettito..a
dire il vero...si compiaceva di avere un aspetto inquietante...
Inoltre la veste lo costringeva a movimenti lenti e misurati, e lui
aveva un assoluto bisogno di diventare lento e misurato in qualsiasi
cosa facesse..non poteva assolutamente essere agitato o
frettoloso...anche questo rientrava nella ‘terapia
calmante’ che aveva studiato per placare la voce degli
Horcrux...si sedette sulla carrozza, sempre con la civetta in spalla,
accarezzandosi con una mano all’altezza del cuore...dove teneva
la foto dell’ordine..e pensò con un pizzico di gioia
infantile che stava tornando a casa...finalmente.
Un grazie ai miei lettori e (ai pochi) recensori!
Solo....dai ragazzi, ci vuole solo un attimo per recensire! Su! Vi prego!
A tal proposito....vi piace il mio
Draco? Come avrete capito andrà abbastanza d’accordo con
Harry ma non volevo farlo troppo OOC...che ne pensate?
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Capitolo 10 *** Casa Dolce Casa ***
10 casa dolce casa
CAP 10 – Casa Dolce Casa
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
- Ma Hagrid che fine ha fatto? – chiese Ron
- Non so...speriamo stia bene... – rispose Hermione
Ed entrambi guardarono Harry, aspettando
un’opinione che non venne, dato che era ancora impegnato ad
accarezzare Hedwige con il solito fare lento e irritante, lui sapeva
benissimo dov’era Hagrid..ricordava bene, quando alla fine
dell’anno precedente, Silente aveva convocato lui e Madame Maxime
subito dopo che Caramell aveva rifiutato di mandare messaggeri ai
giganti...quindi era ovvio che li avesse spediti da questi ultimi.
Cionondimeno, Harry era preoccupato dal ritardo
“Possibile che gli ci sia voluta tutta l’estate??”
Arrivarono ad Hogwarts e finalmente Harry incitò
Hedwige ad andare alla guferia, con gran sollievo di tutti gli altri,
comunque il giovane aveva notato che era la civetta stessa a non
volerlo lasciare un minuto come a volerlo proteggere da qualcosa e
difatti la sua presenza lo rendeva più tranquillo, per cui la
guardò volare via con una piccola fitta di rimpianto.
Poi seguì gli altri in Sala Grande, quando il
resto degli studenti lo vide si ammutolì e poi partirono
innumerevoli conversazioni e occhiate furtive, in special modo da parte
della popolazione femminile, Harry si sedette ignorando tutto e tutti e
slacciandosi il lungo colletto lasciando in vista la cravatta.
Tutto il tavolo dei Grifoni si volse a guardarlo infastidendo fortemente i suoi amici sedutisi tutt’intorno a lui.
- Ma dov’è? – chiese ancora Ron
Harry capendo che si riferiva ad Hagrid, dato che la
Caporal era appena giunta con i primini, ebbe pietà di lui e si
chinò a sussurrargli
- Dove vuoi che sia? In missione per l’ordine!
- Già – s’illuminò Ron all’improvviso
Hermione sembrava distratta..fissava insistentemente il tavolo degli insegnanti
- E quella chi è?
Disse all’improvviso, Harry fissò il punto che lei indicava e si accigliò furente
- La Umbridge - ringhiò
- Chi? – fece lei
- Il sottosegretario del
ministero...e da quel che vedo dal numero d’insegnanti
sarà anche la nuova professoressa di difesa...Caramell stende le
sue sporche mani su Hogwarts! Dannato bastardo!
Harry torceva la forchetta irato, ora che era tornato
al castello si rendeva conto di quanto era stato stupido a ritenere che
il ritorno ad Hogwarts non fosse una faccenda di soverchia
importanza...La scuola era una roccaforte di antica magia e aveva da
insegnargli più cose di Tom..l’aveva ammirata per qualche
istante con lo sharingan e si era quasi dovuto coprire gli occhi per
non essere accecato dal caleidoscopio di luci emanate dalle barriere
del castello.
Inoltre...Hogwarts era la sua casa....la sua prima e
unica vera casa..lui doveva difenderla! Era decisamente una faccenda
personale...
Ron e Hermione giudicarono un pò esagerata la sua reazione ma furono d’accordo con la sua indignazione
- Devi aver ragione...è inconcepibile
Harry intanto spostò lo sguardo su Piton e se
possibile si irritò ancora di più, ma cercò di
calmarsi facendo respiri profondi.
Entrarono i primini e cominciò lo smistamento,
il cappello cantò una canzone per esortare la concordia fra le
case, Harry pensò che era intimamente d’accordo
“Se Grifondoro e Serpeverde trovassero un terreno d’intesa, la scuola ne guadagnerebbe grandemente...”
Lo smistamento finì e cominciò la cena,
Hermione e Ron litigarono sul concetto di concordia fra le case e Ron
riuscì persino a litigare con Nick, il fantasma di Grifondoro,
Harry li ignorò mangiando in maniera lenta e misurata,
benché questo gli desse un aria aristocratica che gli
attirò parecchi sguardi straniti da molti Grifoni.
Anche Hermione lo guardò un pò basita,
spostando ogni tanto lo sguardo su Ron che si strafocava accanto a
Harry con i suoi soliti modi eleganti....e assunse un’espressione
schifata nemmeno tanto velata...
Al termine della cena, il preside tentò di fare
il suo solito discorso, ma fu interrotto dalla Umbridge che tenne un
lungo concione che non fece altro che confermare i sospetti di Harry.
Al termine, il moro si alzò lasciando gli amici
ai suoi doveri di prefetti nei quali Hermione sembrava già
perfettamente calata.
Sogghignando e pensando che Hermione non sarebbe mai
cambiata, si diresse verso la torre attraverso una serie di passaggi
segreti, giunto al ritratto e non conoscendo la parola d’ordine,
ipnotizzò la Signora Grassa con lo sharingan e la obbligò
ad aprirsi.
Entrò, seguito a breve da Neville, soddisfatto della sua prestazione entrò in dormitorio salutando Seamus e Dean
- Salve ragazzi, tutto ok?
- Io si – rispose Dean – Seamus un pò meno...
- Come mai? – chiese Neville
mentre Harry, già del tutto disinteressato si spogliava
lentamente in un angolo
- Per colpa sua
Fece Seamus in tono astioso indicando Harry, lui lo guardò con somma indifferenza poi chiese
- Cioè?
- Mia madre non voleva che venissi quest’anno, a causa di te e Silente
- Capisco
E riprese a sistemare le sue cose, poi fece per mettersi a letto ma Seamus lo fermò
- Senti ma....cos’è successo veramente quella notte? Con Cedric...?
- Cos’è successo
veramente? Quella che ho già detto è la verità..e
che tu mi creda o no mi lascia completamente indifferente, buonanotte.
- Io credo ad Harry. E anche mia nonna, se Silente dice che è tornato allora è tornato
- Grazie Nev – rispose Harry grato
Qualche ora dopo, quando tutti furono profondamente
addormentati, Harry uscì silenziosamente dalla finestra
camminando in verticale lungo la parete del castello e portandosi
mantello e Mappa del Malandrino, finchè entrò da
un’altra finestra al settimo piano, percorse il corridoio e fece
comparire la porta della Stanza delle Necessità che aveva visto
nella mente di Tom e la fece diventare una palestra.
Si esercitò in trasfigurazioni e incantesimi
vari e tentò due o tre degli incanti più oscuri di Tom
che però non gli riuscirono affatto...
“Non ho abbastanza potere”
Pensò affannato dal pavimento della Stanza sul quale si era accasciato.
Sentiva gli Horcrux premere per fornirgli più
magia ma sapeva che stavano solo tentando di sovvertire il suo
controllo per impossessarsi di lui, così resistette e
passò il resto della nottata, fino ad un’ora prima
dell’alba in meditazione shinobi per aumentare il suo Chakra.
Le sue conoscenze in Trasfigurazione, Incantesimi e
Difesa avevano raggiunto il 6 anno, mentre in Rune, Aritmanzia e
Pozioni era a posto, gli mancavano solo gli anni post – Hogwarts
e Erbologia, Astronomia e Cura delle Creature, solo che...era giunto il
momento di tentare di aumentare la sua magia prima di aumentare ancora
le sue conoscenze, nascose Mappa e mantello nel baule e tornò in
camera.
Al risveglio degli altri lui era già pronto e li
precedette tutti a colazione, quando lo raggiunsero aveva quasi finito
ma prima di potersi alzare fu placcato da Angelina che gli disse di
volerlo alle selezioni per il portiere che avrebbe dovuto sostituire
Baston, Harry assentì con il capo ma pensò
“Quasi quasi mi faccio sbattere fuori dalla squadra...è davvero un’inutile perdita di tempo”
La filippica mattiniera di Hermione, quel giorno era
rivolta ai gemelli che testavano le loro invenzioni su quelli del primo
anno...come diavolo faceva ad avere tutta quell’energia, a
quell’ora?
Dopo un pò si alzarono e andarono tutti a
lezione di Storia, dopo tre quarti d’ora di noia mortale si
avviarono da Piton e Ron e Hermione cominciarono a battibeccare sui
G.U.F.O.
“Certo che se Ron continua così....”
Harry gli diede una pacca sulla spalla e gli sussurrò
- Datti una mossa...
Lui capì..in effetti il suo atteggiamento
gentile degli ultimi giorni d’estate era di nuovo sfumato nei
loro soliti battibecchi
- Ma a te non da fastidio? Perchè mi inciti?
- Perchè sei mio amico
“E anche meglio te che qualcun altro”
Infatti non gli erano sfuggite alcune occhiate ammirate
che certi Grifoni avevano lanciato alle forme procaci di lei...Ron era
un conto...ma avrebbe evirato chiunque altro le si fosse avvicinato...
Cominciarono Pozioni e Piton esordì con un
discorsetto sui G.U.F.O. e stranamente vedendolo Harry non provò
una bruciante voglia di strangolarlo...si chiese come mai...ma poi si
concentrò sulla pozione assegnata: Bevanda della Pace
La preparò con una precisione e sicurezza che
sbalordirono i suoi amici, specie dato che non aveva nemmeno guardato
la lavagna con le istruzioni.
Piton lo guardò come se l’avesse insultato ma non fece commenti e ovviamente non gli diede punteggio pieno..
L’espressione di Harry non mutò ma lo
guardò fisso negli occhi, dopo qualche istante percepì
una lieve intrusione mentale e invece di bloccarla, mostrò al
professore la faccia del Lord così come la ricordava dallo
scontro al cimitero. Piton ebbe un fremito e distolse lo sguardo.
Fuori dall’aula, Hermione sempre sulla riga del
‘facciamo finta che fra noi non sia successo nulla’
cercò di consolarlo per l’ingiustizia di Piton, Harry
scrollò le spalle e si avviarono a pranzo, appena entrati in
Sala Grande, Hedwige gli volò fischiando in spalla e rimase
appollaiata li per tutto il pranzo, ed Harry si sentì
immediatamente più rilassato e tranquillo.
Poi andarono dalla Cooman che fli assegnò uno
stupidissimo diario dei sogni e infine giunsero alla prima lezione di
Difesa.
Harry era preoccupato..la Umbridge lo irritava a vista
e temeva di perdere il controllo, tuttavia si impose calma e
concentrazione e entrò in aula.
La rospa cominciò con una serie di baggianate,
presentando gli obbiettivi del suo corso e poi ordinò loro di
leggere il noiosissimo libro di testo.
Dopo un pò Hermione alzò la mano in un
muto tentativo di attirare l’attenzione ma venne ignorata, quando
però, più della metà della classe la stava ormai
fissando la Umbridge decise di chiederle
- Si cara?
- Vorrei fare una domanda sugli obbiettivi del suo corso...li non si accenna a usare incantesimi di difesa
Tutti guardarono accigliati la lavagna
- Perchè dovrebbe usare
incantesimi nella mia aula? – e fece una risatina stridula
– crede di venire attaccata durante le mie lezioni?
- Non useremo la magia? – sbottò Ron a occhi sgranati
- Voi apprenderete gli incantesimi di
difesa in modo sicuro e privo di rischi e alzi la mano se vuole
parlare, signor...
- Weasley – fece lui prontamente
Harry uscì dalla contemplazione della sua mano destra, la alzò e disse in tono tagliente
- Credevo che questa fosse una scuola
di magia...come ci insegnerà la magia se non ce la lascia usare?
O magari non ne è capace? Magari dovrebbe tornare a scaldare
sedie al ministero sull’esempio del suo capo, quello di sicuro lo
sapete fare molto bene
Un silenzio teso e imbarazzato si dilatò nella classe che per la maggior parte lo guardava ammirata.
Ron e Hermione lo guardavano increduli, la Umbridge lo fissava con un sorriso malvagio.
- Signor Potter, lei si ritiene qualificato a giudicare i suoi professori e l’operato del ministero?
- Chiunque con un pò di sale
in zucca sarebbe qualificato a giudicare l’inerte e idiota
comportamento del ministero...se continuerete ad ignorare il ritorno di
Voldemort condannerete voi stessi e il nostro mondo
Adesso erano tutti a bocca aperta e Hermione se la
copriva con una mano scuotendo la testa come se non ci credesse e
sembrava sull’orlo di uno shock. La Umbridge fumava...
- Basta così, signor Potter! 50 punti in meno a Grifondoro! E porti questa alla professoressa McGranitt
Concluse consegnandogli una pergamena scritta in fretta e furia e sigillata con la magia, poi riprese
- E ora, lasciate che chiarisca
– fece rivolgendosi alla classe – nessun mago oscuro
è tornato in vita e se qualcuno cerca di spaventarvi ancora con
questa fola, venite direttamente da me
Harry prese la pergamena con la calma di uno scoglio
nella tempesta e si avviò alla porta, dopo che l’ebbe
varcata, nell’aula sentirono risuonare dal corridoio la risata di
Harry..terribile, priva di allegria e malvagia...tutti ebbero brividi
lungo la schiena e si fissarono preoccupati, la Umbridge li
fulminò tutti con un
- Leggete!
E tornò a badare a un documento che aveva tratto dalla sua borsetta.
Mentre Harry si dirigeva dalla McGranitt pensava
“Magari ho esagerato...naaaa. Che ci pensi il
vecchio a cavarsela con la Umbridge...comunque è meglio che mi
sbrighi a terminare le mie ricerche prima di venire espulso”
Rise al quel pensiero ma lo stomaco gli si
attorcigliò per un attimo; mentre così rifletteva si
imbattè in Pix che cominciò a sfotterlo, Harry estrasse
la bacchetta e gli spedì un incantesimo che usavano gli
esorcisti ministeriali e che lui aveva trovato nei libri di famiglia e
quello fuggì spaventato.
Bussò alla porta della professoressa e dopo un istante lei aprì e appena lo vide si accigliò
- Che ci fai qui Potter?
Lui non rispose ma le porse la pergamena, lei la lesse
sempre più basita, man mano che andava avanti nella lettura,
alla fine entrò in ufficio invitandolo a fare lo stesso e a
chiudere la porta.
- E’ vero? – esordì
- Cosa?
- Hai deriso il ministero, l’hai insultata e le hai detto che tu-sai-chi è tornato?!
- Si – fece lui semplicemente
Lei sospirò, lo invitò a sedersi e gli offrì un biscotto, Harry lo prese, sempre in silenzio
- Tu devi stare attento Potter
– disse lei dopo un pò – una cattiva condotta nella
sua classe, potrebbe costarti di più di qualche punto in meno e
una punizione..sai da dove viene e a chi riferisce
- Non mi interessa – fece lui
strafottente e fissandola con occhi di fuoco – dato che secondo
voi sono troppo giovane per essere coinvolto a un livello maggiore,
dovrò arrabattarmi con quello che posso fare da solo,
proclamerò la verità a voce alta e forte tutte le volte
che sarà necessario, i bambocci a cui insegnate in questa scuola
non hanno spina dorsale nè opinioni proprie, hanno bisogno di
qualcosa in cui credere, di una guida e quando la verità
verrà fuori, saranno pronti a schierarsi con me se
dimostrerò coraggio in questo frangente; gli ultimi mesi mi
hanno dimostrato quanto siano influenzabili e manipolabili i maghi,
bisogna piantarli ora i semi della resistenza, perchè sboccino
al momento giusto
La McGranitt non riuscì a interrompere il suo
discorso nemmeno una volta, guardandolo come se fosse un alieno, non si
oppose nemmeno quando lui allungò la mano e prese la pergamena
per leggere la punizione: per una settimana, ogni giorno alle 17
nell’ufficio della rospa, con l’altra mano afferrò
un altro biscotto e lo sgranocchiò
- Buongiorno
E uscì senza che lei riuscisse a spiccicare una sola parola
Un grazie grandissimo a tutti i miei lettori, specialmente a chi recensisce e a chi l’ha messa tra i preferiti
P.S. Secondo me, questo capitolo non
è un granchè, ma è solo
un’introduzione/collegamento con il proseguo della trama. Ciao! E
recensite!
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Capitolo 11 *** Il Topo, La Volpe e La Tigre ***
11 il topo la volpe la tigre
CAP 11– Il Topo, La volpe e La Tigre
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Lasciando l’ufficio, Harry non si diresse
nè dai suoi amici nè in Sala Comune, ma in biblioteca, e
si fece dare un modulo per la richiesta indefinita di libri dal reparto
proibito; la Pince lo guardò male...già avere il permesso
di chiedere un solo libro era difficile – a parte se avevi Allock
come professore – ma avere un permesso indefinito, che ti
permetteva di prendere un qualsiasi libro, era praticamente impossibile
per uno del quinto.
Harry si fermò in un androne e ci
riflettè lungamente..dopodichè cominciò a frugare
nella sua borsa e quando vide il libro di divinazione ebbe
un’idea geniale.
Lesse brevemente la biografia dell’autrice in
copertina e con un sorriso soddisfatto si diresse dalla Cooman che lo
accolse con la sua solita aria solenne, Harry le si avvicinò con
sguardo umile e ammirato, come facevano sempre Calì e Lavanda e
le espose la sua proposta
- Professoressa, ho avuto
un’idea per un progetto scolastico, vorrei approfondire i metodi
divinatori sperimentali di Cassandra Vablansky, l’autrice del
nostro libro di testo..il problema è, che sono citati solo in
alcuni testi del reparto proibito ma non so esattamente quali,
però se mi firma questo permesso, potrei presto presentarle una
relazione esauriente
La Cooman lo guardò estasiato
- Oh caro, ho sempre saputo che la
materia ti affascinava, certo che ti firmo il permesso, magari potremmo
vederci fuori orario di lezione per discutere delle tue ricerche
- Certo, la contatterò appena avrò steso un abbozzo
Mezz’ora dopo, presentava il modulo firmato ad una basita Madama Pince e si addentrò nel reparto proibito.
Avrebbe potuto ipnotizzare la Cooman o la Pince o usare
qualche altro incantesimo...ma non se la sentiva ancora di scherzare
così con il fuoco...non aveva ancora provato l’ipnosi su
un umano e un’insegnante non era l’ideale per il primo
test, inoltre era abbastanza soddisfatto di raggiungere i suoi
obbiettivi con l’astuzia..la magia non era tutto...come pensavano
certi maghi.
Per prima cosa cercò informazioni sugli Shinobi
e sulla magia orientale, ma con enorme delusione trovò solo un
libricino e un annesso opuscoletto, annidati in un angolo oscuro e
polveroso, li mise nella borsa ripromettendosi di guardarli più
tardi e comincio a cercare informazioni su Serpeverde e la sua
discendenza, trovò solo un librone che raccontava la sua vita e
descriveva alcuni dei più orrendi incantesimi inventati dal
fondatore – solo gli effetti, non l’incantazione –
verso la fine trovò anche un albero genealogico che però
non arrivava molto in fondo.
Harry si sedette ad un tavolo e si immerse nei ricordi di Tom, per vedere come aveva scoperto la sua discendenza dai Gaunt.
Vide che aveva usato le liste dei vecchi prefetti e una
sezione della biblioteca dedicata alla genealogia, che però
Harry non ricordava di aver mai visto.
Harry si alzò e cominciò a esplorare la
biblioteca come non aveva mai fatto in precedenza, finalmente
trovò una porta sprangata e chiusa da una semplice serratura
senza magia, la forzò con un Kunai ed entrò.
Non era troppo grande, ma era zeppa di libroni polverosi
“Silente l’avrà fatta chiudere per non alimentare il già eccessivo ego dei purosangue..”
Harry rimase li fino all’ora di cena, quando la
Pince lo scoprì e cominciò a ululare inferocita che
quella sezione era chiusa, rendendosi conto di non avere altra scelta,
la obliviò e prendendo esempio da come Tom aveva incastrato suo
zio, le innestò un falso ricordo di lui che se ne andava ore
prima.
Così potè rimanere fino a notte fonda -
sicuro di aver gettato Ron e Hermione nel panico – finchè
non trovò ciò che cercava...il ramo Serpeverde
discendente dall’antenato si era estinto...l’ ultimo ramo
primogenito si era estinto con una donna che aveva portato tutta la sua
eredità in dote al marito, tale McSinnon...l’ultimo ramo
secondogenito...erano i Gaunt.
Harry rimase a lungo prostrato dalla notizia
“Il destino...la magia.....con chi me la posso prendere?”
Harry decise di scacciare quei pensieri...Voldemort
aveva...quanti? 50-60 anni? E in tutto questo tempo non aveva mai
risvegliato lo sharingan, non aveva mai rotto il sigillo...no..non
sarebbe accaduto nulla...a patto che non sapesse mai niente di questa
storia.
Ancora un pò turbato, decise di fermarsi li per
quella notte e richiuse la sezione, ma prima di andarsene si mise il
mantello e frugò ancora nel reparto proibito finchè
soddisfatto trovò un libro sugli Animagus, se lo mise in borsa e
uscì dopo aver segnato sul registro della Pince i libri presi.
Sempre camminando sulle pareti tornò in camera e
prese carta e inchiostro, salì sulla Torre d’Astronomia e
fece i compiti al chiar di luna, dopodichè tornò a letto.
La mattina dopo, appena Ron lo vide, lo prese da parte e gli chiese nervosamente che fine avesse fatto il giorno precedente
- Ho fatto i compiti in biblioteca, se vuoi puoi copiarli
Ron rimase totalmente sbalordito
- Stai diventando come Hermione??? Un topo di biblioteca?!
Harry sorrise ma non rispose. Stessa scena con Hermione
che però gli chiese tagliente se avesse studiato fino a notte
fonda, dato che lo avevano aspettato alzati, lui rispose brusco
- Non sono affari tuoi! Magari avevo un impegno privato..
Lei rimase sconvolta e arrabbiata.
Lui si diresse da solo a Incantesimi, dove Vitious fece
il solito discorsetto sui G.U.F.O. e fece ripassare l’incantesimo
d’appello, a Trasfigurazione, la McGranitt fece la stessa scena e
cominciò a spiegare gli incantesimi evanescenti, quando li fece
provare, Harry fece evanescere al primo colpo la sua lumaca, il banco e
la cattedra per poi rievocarli in sequenza, lasciando la classe
sbalordita e la McGranitt sconvolta anche perchè
l’evocazione non l’aveva ancora spiegata.
La professoressa fu costretta ad assegnargli 30 punti
mentre Ron lo guardava a bocca aperta e Hermione sembrava sul punto di
strozzarlo dalla gelosia.
Fuori dall’aula lo bloccò
- Si può sapere come hai fatto?
- Ho studiato – fece lui secco
- Qui non si tratta solo di studio
Harry, ci stai nascondendo qualcosa? Sei troppo strano in questo
periodo...ti prego dicci cos’hai!?
Terminò accorata. Harry si fermò e la guardò serio, maledicendo mentalmente la sua perspicacia
- Mi preparo a combattere Herm. Nient’altro.
Poi si voltò e si avviarono a pranzo,
mangiò velocemente e annunciò che andava in biblioteca,
invece andò alla Stanza delle Necessità e lesse il libro
per diventare Animagus.
Aveva scoperto che riusciva anche a leggere ad una
velocità maggiore del normale e in breve tutto il libro gli si
fissò in mente, si chiese come mai Tom non fosse un Animagus.
Il processo era lungo, ma per uno bravo in Pozioni e Trasfigurazione, poteva essere velocizzato.
Cominciò a preparare contemporaneamente le 6
pozioni necessarie, poi le lasciò sobbollire e raggiunse la
classe di Cura delle Creature.
Quando passò davanti a un gruppo di Serpi,
questi ultimi scoppiarono a ridere confabulando; Harry si era accorto
che dopo la sua urlata alla Umbridge, i sussurri su di lui si erano
intensificati ma non se ne curò e rivolse a tutti uno sguardo
calmo e glaciale, incontrando per un istante gli occhi color mare in
tempesta di Draco, notò che a differenza degli altri non rideva
e notò anche qualcun altro che non rideva...nella sua banda
c’era un elemento nuovo...una ragazza dal volto bellissimo e il
corpo fantastico, con i capelli biondo scuro e gli occhi chiari, gli
parve di ricordarsela vagamente..era una serpe del 5 che se ne stava
sempre da sola e mentre distoglieva lo sguardo e si avviava dai suoi
amici, gli venne in mente che dietro quella regale bellezza sembravano
celarsi una sofferenza e una solitudine infinite con uno sforzo
notevole riuscì a ricordarsene il mome:
Daphne Greengrass.
La lezione con la Caporal vertè sugli stupidi
asticelli e benché Harry ne sapesse abbastanza lasciò che
fosse Hermione a rispondere alle domande della
professoressa..preoccupato Harry si rese conto che stava cominciando a
condividere la passione di Hagrid per gli animali pericolosi.
Poi si avviarono a Erbologia, quando la classe del 4
anno che occupava in quel momento la serra uscì, Harry
salutò Ginny e rivolse un sorrisone a Luna che per tutta
risposta si avvicinò e lo abbracciò con calore baciandolo
affettuosa sulla guancia.
A Harry non sfuggì il comportamento irritato di
Hermione mentre prendevano posto davanti alle strane piante di quel
giorno.
Durante la lezione Ernie McMillan gli dichiarò
la propria fiducia incondizionata e Harry grato, giunse a fine lezione
con un umore decisamente migliore che andò precipitando quando
si ricordò di avere la prima punizione con la rospa,
salutò mesto gli amici e si diresse verso il suo destino, a
contribuire alla sua irritazione fu anche intercettato da Angelina che
lo accusò di essersi fatto punire e di non poter più
partecipare alle selezioni per il portiere.
Harry la incenerì con un’occhiataccia e proseguì per la sua strada.
Giunse all’ufficio, bussò, entrò e
contemplo schifato le orrende decorazioni feline, dopodichè si
sedette e cominciò a scrivere come ordinatogli.
Quando la penna magica cominciò a incidergli sul
dorso della mano le parole che scriveva non si lasciò sfuggire
un gemito nè di sorpresa, nè di dolore ma il verde nei
suoi occhi assunse una tonalità più cupa.
Quando la Umbridge lo congedò, quasi a
mezzanotte con uno sguardo di malvagia soddisfazione, Harry uscì
tranquillo senza aver detto altro che ‘buongiorno’ e
‘buonasera’ ma appena fuori si voltò verso la porta
chiusa e sussurrò
- Ti ucciderò per questo, te lo prometto
Dopodichè si avviò in infermeria, svegliò la Chips e si fece dare un unguento per la mano.
L’infermiera isterica cominciò subito a
sbraitare contro la barbarie di certa gente, ma Harry che non aveva
alcuna intenzione di vedere la McGranitt o qualcun altro accorrere in
suo aiuto, la obliviò, si fregò una fiala
d’unguento e si diresse alle cucine, svegliò Dobby e si
fece servire qualcosa.
L’elfo psicopatico fu felicissimo della visita e
gli servì una cena sontuosa, quando Harry fu sazio sbrigò
i compiti della giornata e poi guardando l’elfo e chiedendosi se
poteva fidarsi di lui disse
- Senti Dobby, ti andrebbe di aiutarmi con una cosa?
- Certo Harry Potter signore, lei
ordini e io obbedirò – squittì l’elfo
eccitatissimo
- Grazie! Ora seguimi!
Prese in braccio l’elfo nascondendolo sotto il
mantello e lo portò alla Stanza delle Necessità, li sotto
lo sguardo perplesso della creatura, Harry completò le 6 pozioni
e le ingurgitò tutte, una ad una tranne l’ultima, poi
guardò l’elfo
- Dobby, ora proverò una
trasformazione Animagus se noti che non riesco a completarla o a
ritornare alla forma umana, fammi bere questa pozione e fai
quest’incantesimo
Concluse consegnando il calderone, un foglietto e la bacchetta nelle mani dell’elfo
- Elfi Domestici non possono usare bacchette! – strillò terrorizzato
- Te lo ordino – tagliò corto lui
Dopodichè tentò la trasformazione una
dozzina di volte, fallendo ogni volta, alla fine stanco e dolorante
rispedì Dobby alle cucine e tornò nel dormitorio.
Si era accordato con Dobby di riprovarci la notte
seguente, gli dispiaceva che l’elfo non avrebbe dormito
finchè non fosse finita quella storia...ma in fondo....era un
elfo! Era abituato al lavoro duro...ma si vergognò un pò
lo stesso...
Il giorno dopo liquidò le domande di Ron sulla
punizione dandogli i suoi compiti da copiare, cosa che lui fece
entusiasta, confessandogli che ultimamente non aveva tempo di farli
perchè voleva presentarsi ai provini da portiere, quindi passava
il tempo allenandosi.
Harry fu un pò sorpreso della cosa ma gli fece gli auguri.
Intanto aveva trasfigurato un paio delle sue vecchie
scarpe da ginnastica in due guanti di pelle senza dita, sul modello dei
guanti da motociclista che aveva visto su una rivista babbanna, in modo
da coprire la benda imbevuta d’unguento che aveva avvolto sulla
cicatrice.
Nessuno commentò l’ennesima stramberia del suo abbigliamento.
Quella sera, come la precedente, dopo la punizione,
tentò le trasformazioni, fallendo ancora, cominciava a rendersi
conto che per sostenere le trasformazioni continue un’ora di
sonno non bastava e assunse un aria da sonnambulo un pò
preoccupante.
Il giorno dei provini da portiere, la punizione
finì un pò prima così raggiunse la sala comune
invece di andare alla Stanza e trovò Ron che festeggiava
gioioso, Harry si complimentò felice
“Te lo meriti amico mio”
Poi vide Hermione semiaddormentata su una sedia con dei
ferri da calza e della lana, che aveva notato anche in precedenza ma di
cui non aveva chiesto nulla
- Herm cos’è quella roba?
Lei sobbalzò, sia per il sonno che per il fatto
che lui non le rivolgeva la parola gentilmente da un bel pò di
tempo così rispose entusiasta
- Indumenti da Elfo! Gli elfi li raccoglieranno e saranno liberi!
Harry guardò i suoi occhi brillanti
d’eccitazione e convinzione e non gli parve di averla mai vista
così bella.
Le elargì un piccolo sorriso, poi le accarezzò una guancia e disse
- Come sei ingenua ‘Mione..ma sei davvero da ammirare...buonanotte comunque. Ora sono stanco
E le diede un bacio sulla guancia, accarezzandole l’altra, poi se ne andò.
Lei rimase sconvolta...
”Prima non mi calcola nemmeno di striscio...poi fa l’affettuoso....ma a che gioco sta giocando?”
Si alzò infuriata e data la buonanotte a tutti, si avviò al suo dormitorio.
Quella notte Harry continuò i suoi tentativi di
trasformazione, ma dopo l’ennesimo fallimento tornò in
camera e lasciò un bigliettino sul letto dove diceva che era
andato alla guferia di buon’ora dato che era sabato e
tornò nella Stanza, stringendo i denti per la stanchezza e si
mise a vagare per la mente di Tom.
Qualche ora più tardi si ricordò che
quella mattina era previsto un allenamento di quidditch così
tentò qualcosa di ardito e pericoloso: evocò una copia di
se stesso e provò a renderla fisica, ma fallì,
così evocò il potere degli Horcrux e facendo uno sforzo
disumano riuscì nel suo intento e la spedì ad allenarsi
al posto suo.
Ansimante e accasciato al suolo pensò che se ci
voleva sempre tutta quest’energia non avrebbe mai avuto la
possibilità di testare quella tecnica in battaglia.
Comunque dopo aver dormito per un paio d’ore si
risvegliò e continuò la sua istruzione, si fece portare
il pranzo da Dobby e a sera inoltrata aveva finalmente completato la
sua istruzione magica.
Era ufficiosamente un mago diplomato!
Gli mancavano solo gli incantesimi post-Hogwarts, ma
era ancora troppo debole per quelli e aveva qualche problema anche con
alcuni incanti non verbali.
La copia tornò e lui la disperse, gli si
formavano in mente tutti i ricordi accumulati da lei, però gli
calò addosso anche tutta la sua stanchezza, così ormai
allo stremo si trascinò in sala comune e si accinse senza
entusiasmo a finire gli ultimi compiti assieme a Ron, mentre Hermione
li guardava sferruzzando indumenti da elfo, quando lo vide mettere via
tutto, gli chiese sorpresa
- Hai già finito?
- Si...che c’è? Vuoi controllare?
Lei scettica prese le varie pergamene e le controllò; vide che era tutto perfetto
- Però...ti sei dato da fare...e i temi di Astronomia e Trasfigurazione?
- Fatti ieri
- E quando? Sei sempre in punizione!
- Uffa Herm..
Sbottò scocciato, tirò fuori tutti i temi
e glieli mostrò poi li passò a Ron sotto lo sguardo
irritato e un pò geloso di lei.
Poi si avviò con l’ultimo brandello di
forze verso il dormitorio quando arrivò Hermes, il gufo di Percy
che portava una lettera al fratello esortandolo a rompere con Harry e a
schierarsi con la Umbridge.
Harry rise forte quando la lesse ma Ron gliela strappò di mano infuriato e la fece a pezzi.
Hermione intenerita cercò di consolarlo ed Harry
per non vedere la scena augurò la buonanotte e soffocando la
gelosia salì in camera raccomandando a Ron di lasciargli i
compiti sul comodino dopo averli copiati e di non svegliarlo l'indomani
prima di mezzogiorno.
Giunto a letto stese incantesimi di silenzio e un
incantesimo sveglia che l’avrebbe svegliato a mezzogiorno con un
canto di passerotti, prima di perdere conoscenza gli venne in mente il
consiglio di Percy di leggere il giornale lunedì..chiedendosi
cos’altro diavolo avesse escogitato Caramell si addormentò.
Il giorno dopo si alzò a mezzogiorno finalmente
riposato, andò direttamente a pranzo dove mangiò
più di Ron, benché in maniera indubbiamente più
composta, notò irritato che Hermione sembrava voler fargliela
pagare per qualcosa, infatti non gli rivolgeva quasi la parola e
chiacchierava solo con Ron, quando si alzò annunciando che
andava in biblioteca, Ron provò a fermarlo ma lei lo interruppe
distraendolo e facendo a Harry un saluto sdegnoso con la mano come a
dire
‘Ancora qua stai?’
Harry tornò alla Stanza pensando a quanto fosse labirintica la psiche femminile...
Quel pomeriggio scrisse sui rotoli tutto ciò che
aveva appreso da Tom e lo codificò con il codice
dell’antenato che finalmente tradotto si rivelò essere un
incantesimo shinobi che codificava una scritta con una semplice serie
di gesti con le mani.
Una volta che ebbe finito si diresse ai registri dei
prefetti e cercò il nome McSinnon in tempi recenti e ne
scoprì uno, più o meno ai tempi di suo padre che era
stato prefetto di Tassorosso.
“Che carriera! Da maghi oscuri Serpeverde DOC a Tassorosso...”
Pensò....poi scosse il capo...
“Se continua così dovrò andare dal cappello a farmi riassegnare...sto diventando troppo serpe...”
Harry aveva individuato nome e casa dell’ultimo
McSinnon, ma quell’uomo aveva avuto un figlio? E quel figlio era
li a Hogwarts ora? Non sapendo come proseguire le sue ricerche, si
sedette su uno scalino a pensare...finchè a un certo punto non
gli venne in mente che Luna l’aveva più volte esortato nei
giorni passati a trovare un modo per scaricare lo stress...a tal fine
gli aveva indicato un certo numero di ragazze ‘disponibili’
che sbavavano per lui da quando l’avevano visto sul treno.
Harry imbarazzato e un pò irritato le aveva
risposto che se avesse avuto bisogno di questo genere di
‘distrazioni’ avrebbe saputo cavarsela da solo, ma gli
venne in mente che una delle ragazze che gli erano state indicate era
una Tassorosso del 5...sperando che il figlio di quell’uomo
(ammesso che esistesse) fosse finito nella stessa casa del padre,
andò in cerca della ragazza.
La trovò in biblioteca dopo una ricerca di un’ora buona
- Ciao Marlene
- Come sai il mio nome? – fece lei stupita sbarrando gli occhi
“Legilimanzia...”
- Me l’ha detto un uccellino....una bella ragazza come te non si può ignorare...
Disse con un sorrisetto malizioso e carico di
sottintesi, lei capì al volo e gli propose subito una
passeggiata nel parco.
Dopo un’ora di chiacchiere su argomenti vari, lei
lo aggredì letteralmente spingendolo contro un tronco e
baciandolo furiosamente, dopo una decina di minuti, lui riuscì a
staccarsi e mostrandosi più sicuro di quanto non fosse disse
- Non qui...domani sera alla stessa ora, al settimo piano davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo
Lei assentì anche se un pò delusa
“Luna ma dove me l’hai trovata questa?”
Mentre la riaccompagnava in sala comune chiese in tono del tutto casuale...
- Per caso conosci un certo McSinnon?
- Si...Euan...è un ragazzino
timidissimo, un anno più piccolo di noi..pensa una volta io e le
mie amiche gli abbiamo fatto uno scherzo e..
- Si si ok...posso intuire il
resto...me lo potresti indicare? Sai ho scoperto che siamo lontani
parenti...vorrei conoscerlo...sai io non ho parenti maghi
Concluse facendo gli occhi da cucciolo e l’aria
da cane bastonato...lei fece il solito versetto di tenerezza
pietà tipico di alcune ragazze ma Harry ebbe la netta
impressione che fosse ben più intelligente di quanto dimostrasse
e che non avesse creduto a una sola parola, comunque si salutarono e si
separarono.
Quando rientrò in sala comune non trovò
nessuno dei suoi due amici e Ron non era nemmeno in camera, Harry
cercò di non pensarci, lasciò una copia illusoria nel suo
letto e tornò alla Stanza. Quella notte finalmente
completò la trasformazione con gioia sua e sollievo di Dobby che
tremava ogni volta che usava la bacchetta
- Fa veramente paura Harry Potter signore!
Si avvicinò a uno specchio sistemato in
precedenza e osservò stupito la propria forma Animagus:
Un’enorme tigre bianca a strisce nere con una saetta bianca in
fronte e dei profondi occhi verdi, contemplò le sue dimensioni
compiaciuto, costatando che in quella forma poteva fare davvero molto
male.....
Si ritrasformò e tornò a letto dolorante
ma compiaciuto cercando di scacciare quella fastidiosa vocina in testa
che continuava a chiedere
Ma dove sono Ron e Hermione?
Un grazie ai miei lettori e ai miei recensori!
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Capitolo 12 *** Il Richiamo Della Natura ***
12 il richiamo
CAP 12 – Il Richiamo Della Natura
Note - Piccola scena lemon..
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
La mattina dopo Harry era ancora dolorante, ma sapeva che era una conseguenza naturale della trasformazione nei primi tempi.
Quella mattina notò con stupore tastandosi, che
la leggera peluria che da un pò di tempo gli infestava la faccia
si era improvvisamente trasformata, nel giro di una notte, in una vera
e propria barba.
Stupito si avviò in bagno e notò con espressione beota che...era a strisce!
Sapeva che l’animale e l’uomo si
scambiavano alcune caratteristiche, così sospirando pesantemente
trasfigurò lo spazzolino in rasoio e se la sfoltì.
Quando raggiunse la Sala Grande trovò Ron
e Hermione già al loro posto, taciturni e imbarazzati, risposero
a monosillabi ai suoi saluti e evitarono accuratamente di guardarlo e
di guardarsi.
Ma tutto fu presto cancellato dall’arrivo della
Gazzetta che annunciava in prima pagina, la nomina di Dolores Umbridge
a ‘Inquisitore Supremo di Hogwarts’.
Seguì un’irata filippica di Hermione di
almeno un quarto d’ora...Harry si limitò a manifestare il
suo disgusto dando, con calma fuoco al giornale.
Poi si avviarono da Ruf e da Piton aspettandosi ad ogni
lezione di trovare la rospa intenta a un’ispezione, ma per
fortuna così non fu.
L’unto bastardo consegnò loro le prove
della settimana prima e con una smorfia consegnò ad Harry il suo
con una bella ‘O’ in inchiostro rosso scritta sopra, Harry
che era sicuro di meritarsi una ‘E’ gli scoccò
un’occhiata velenosa chiedendosi, ancora una volta senza
risposta, come mai non provasse un desiderio bruciante di ucciderlo,
anche la pozione andò bene e si avviarono con calma in Sala
Grande.
Mentre Hermione berciava sui voti dei G.U.F.O., Ron
annunciò che doveva andare in bagno e chiese a Harry di
accompagnarlo...il moro si chiese per un attimo se il suo migliore
amico avesse qualche rotella fuori posto e stava per chiedergli per
cosa esattamente gli servisse il suo aiuto quando notò Hermione
che si guardava imbarazzata le unghie e capì.
Mentre si lavavano le mani Ron proruppe di colpo arrossendo
- Ieri sera ci siamo baciati
- State insieme? – chiese il moro piatto
- Non so...cioè..non ne abbiamo parlato.... – fece lui improvvisamente preoccupato
Harry gli fece un falsissimo sorriso a trentadue denti e disse
- Bravo! Sono contento per voi! A dire il vero anch’io ho baciato una tipa ieri sera...
Ron lo fissò sbigottito
- Una certa Marlene...ehm...Marlene qualcosa....di Tassorosso...
- Ah...bhè...ok...
E si avviarono verso la sala grande, appena entrarono,
Herm li fissò preoccupata ma Harry si diresse sicuro al tavolo
dei Tassi e diede un buongiorno decisamente ‘non verbale’ a
Marlene davanti a tutta la scuola e la riccia mise su all’istante
un’espressione indifferente.
Marlene fu rapita all’istante dalle sue amiche
che pretesero un resoconto completo, Harry invece si sedette tranquillo
al tavolo dei Grifoni e immediatamente percepì un’aura
magica che si agitava furente...fece finta di nulla...
- E così... –
sbottò infine irritata – stai con Marlene Riping...e non
potevi dircelo? O era un segreto?
Harry la guardò grato e ridente
- Ah! Riping! Grazie Herm! Non riuscivo a ricordarmelo!
E riprese a mangiare con un sorrisetto malizioso in
volto; lei assunse un colorito rosso – violaceo, trascinò
via con sè Ron e annunciò
- Noi andiamo in biblioteca
E sparirono. Harry finì con calma di mangiare e
si avviò a divinazione, Ron lo attendeva entusiasta fuori
dall’aula
- Stiamo insieme!
Annunciò felice, Harry gli sorrise e entrarono
nell’aula della Cooman dove ebbero la sgradita sorpresa di
trovare l’inquisitore supremo che si aggirava malvagiamente
compiaciuta nella stanza.
Harry pensò ai fatti suoi per tutta la lezione,
nonostante il suo odio per la rospa era contento che la Cooman fosse
troppo distratta per ricordarsi della balla del progetto scolastico.
Poi dovettero sorbirsi per la seconda volta la vista
dell’inquisitore alla lezione di Difesa e Hermione tentò
di sottolineare la stupidità del loro libro di testo ottenendo
solo punti in meno.
Harry indifferente si diede alla lettura.
Aveva trasfigurato il libro sugli shinobi e l’opuscoletto in modo che sembrassero il libro di testo di Difesa.
Il libro non diceva niente che non sapesse già ma faceva un
interessante studio sulle Rune Orientali paragonandole alle Rune
Celtiche che si usavano i Inghilterra.
Le Rune delle varie parti del mondo si assomigliavano
un pò tutte per funzione anche se i segni erano diversi,
tuttavia quelle Rune sembravano molto più precise e versatili
delle loro, benché notevolmente meno potenti, Harry si ripromise
di studiarle accoppiandole con uno studio aritmantico, aveva scoperto
di avere un notevole talento per queste cose ed era sempre in cerca di
un modo per mettersi alla prova.
L’opuscoletto invece era una guida all’allenamento del
Chakra, per il suo uso e aumento, anche qui niente di nuovo tranne un
particolare:
secondo gli Shinobi, ogni uomo aveva una o più
‘nature del Chakra’ cioè uno o più elementi
naturali affini con la sua magia interiore.
Generalmente un uomo aveva una sola natura ma non era insolito che ne avesse più d’una.
A differenza dei maghi occidentali che potevano evocare
incantesimi elementali a loro discrezione (come incendio o aguamenti),
gli shinobi non potevano manipolare elementi alla cui natura non erano
affini, però nel caso lo fossero, il loro livello di
manipolazione era molto più alto di quello dei maghi
occidentali, potevano evocare l’elemento in questione e farci
quello che volevano con dei semplici gesti delle mani.
Chi raggiungeva il più alto livello di controllo
e affinità della propria natura interna poteva addirittura
‘aprire le porte’...
Harry si chiese cosa diavolo significasse....
C’era anche descritta una prova da fare per
scoprire quale fosse la propria o le proprie affinità solo che
prima di compierla bisognava raggiungere un certo livello quantitativo
di Chakra, anche la prova per quantificarlo era riportata nel libro.
Infine erano descritte le varie nature: Fuoco, Acqua, Terra, Vento, Fulmini e il più misterioso:
Vita.
A quanto pare il Chakra della vita era innato in
qualsiasi essere umano ma era il più difficile da controllare,
veniva usato dai guaritori e dagli studiosi di piante e animali.
Infine c’erano i due Chakra supremi, quelli
più misteriosi, quelli che potevano essere posseduti solo da un
uomo su un milione: Luce e Tenebra.
Chi aveva una di queste due nature aveva automaticamente anche le altre sei nature ‘inferiori’.
Assorto nella lettura, Harry non si accorse nemmeno del suono della campanella, tanto che fu Ron a scuoterlo
- Trovi tanto interessante quello stupido libro?
- No.. mi ero addormentato
Borbottò lui, Ron rise. Fuori dall’aula si
separò dagli amici dicendo, senza guardare Hermione, che andava
a cercare Marlene.
La trovò nel cortile e appena la vide la baciò con trasporto, lei ridendo lo allontanò
- Ma è presto ancora..l’appuntamento e fra qualche ora
- Non ce la facevo più a starti lontano
Lei rise e lo guardò con un sopracciglio inarcato, poi indicò un ragazzino che leggeva un libro su una panchina
- Quello è Euan McSinnon..è quello che volevi no?!
Harry rise...era proprio intelligente Marlene...forse fin troppo....
Si avviò dal ragazzino e gli comparve davanti
- Ciao – lo salutò, lui lo guardò spaventato..
- C-ciao..
- Posso sedermi?
- Certo..
Fece il ragazzino sempre con aria spaventata, Harry
capì che era troppo timido per essere sincero con lui,
così si guardò intorno e decise di fare il suo primo
esperimento di ipnosi su un essere umano.
Attivò lo sharingan e lo guardò negli
occhi, le Tomòe vorticarono e un istante dopo il ragazzino aveva
lo sguardo vacuo.
- Seguimi
Gli disse Harry soddisfatto, e lo portò fino
alla Stanza, lì lo interrogo sui suoi antenati e sugli artefatti
magici di famiglia.
Apprese così che i McSinnon avevano smesso di
vantarsi della discendenza da Serpeverde da circa un secolo, anche se
nel loro blasone c’era ancora un serpente assieme ad altri
simboli araldici.
Quando Euan aveva chiesto a suo padre il motivo della
presenza di quel serpente nel blasone lui gli aveva raccontato la
storia dell’antenata Serpeverde e aveva aggiunto
‘Il ciarpame oscuro di Serpeverde è in cantina, un giorno o l’altro devo buttare tutto’
Ad Harry si mozzò il respiro, sperando che il padre non avesse dato seguito alla sua minaccia!
Comunque doveva sbrigarsi...ma come uscire da Hogwarts?
Smaterializzarsi da Hogesmeade?
“No troppo rischioso...e le case magiche dei
maghi nobili sono protette da barriere contro la
materializzazione....una passaporta! Mmmm...ma le barriere bloccano
anche le passaporte....però...possono essere aggirate...”
Una barriera poteva essere o aggirata o distrutta ma per aggirarle bisognava conoscerle...
Harry entrò nella mente di Euan fin nel
subconscio, cosa che gli costò una fatica dannata e lesse
l’impronta magica di Euan alla quale le barriere erano allacciate
per permettere ai membri di famiglia di superarle, la trovò, se
la stampò in mente e tornò in sè.
Obliviò Euan, lo lasciò nel mezzo di un
corridoio e si sedette in terra di fronte alla porta della Stanza,
riflettendo su come fare per creare un passaporta che simulasse
l’impronta magica di Euan, mentre pensava arrivò Marlene,
appena lo vide si gettò su di lui senza neanche salutarlo e dopo
un minuto erano avvinghiati in una sorta di wrestling verticale, lei
riuscì a staccarsi il tempo necessario per chiedere
- Perchè nel parco no e qui si?
Lui sorrise e allontanandosi da lei fece comparire la porta per poi condurla all’interno.
Lei entrò con gli occhi sgranati di una bambina
che vede per la prima volta la sua casa delle bambole, ma quando vide
un letto a baldacchino fra i vari mobili comparsi nella stanza, non
fece alcuna domanda e tirò fuori un ampollina da cui bevve un
sorso di pozione
Harry non capiva...
Almeno finchè lei non l’ebbe afferrato e sbattuto sulle lenzuola...
“Ma non è che vuole per caso...”
Riuscì a formulare in un attimo di lucidità prima che lei cominciasse a spogliare entrambi con furia
“Adesso capisco cos’era quell’ampollina...pozione contraccettiva”
Fu il suo ultimo pensiero coerente...
Per Harry era la prima volta e aveva spesso
fantasticato che l’avrebbe fatto con una persona speciale e in
una situazione molto romantica.
Purtroppo non riuscì a opporsi in alcun modo, fu
come se qualcun altro avesse preso il controllo del suo corpo,
ribaltò la posizione e si accanì con foga sul corpo di
lei, usò un blando livello di legilimanzia per scoprire quali
fossero i suoi desideri e tempi.
Fu un amplesso selvaggio ma lento, almeno finchè
riuscì a mantenere le sue barriere occlumantiche, ma al culmine
del piacere cedettero e la sua cicatrice bruciò furibonda.
Evidentemente doveva aver trasmesso per errore una
massa d’emozioni dall’altra parte del suo collegamento
satellitare con Tom e lui aveva risposto irritato con un cumulo di
rabbia che aveva acceso di dolore la cicatrice.
Harry morse Marlene sul collo per soffocare il gemito di dolore e fu lei a gemere, anche se non ne era chiarissimo il motivo...
Harry si rotolò ansimante lontano da lei e la guardò.
Aveva ancora gli occhi chiusi e l’espressione persa.
Lui sentì per un attimo un gran vuoto dentro
fissando il volto quasi sconosciuto della sua compagna, ma provò
anche un’ enorme sensazione di benessere e si rese conto di aver
sfogato in quell’attimo di piacere tutto quel mucchio
d’emozioni che tentava continuamente di reprimere.
Capì cosa volesse dire Luna quando gli consigliava di trovare un modo per sfogare lo stress e divertirsi...
Mentre lui prendeva la bacchetta per curarle il segno
del morso lei si riprese, gli lanciò un sorriso e
cominciò a rivestirsi, Harry si schiarì la voce
- Ehm...senti Marlene....io..cioè...noi...non stiamo insieme...nel senso che.....
- Si, ho capito, calma...però promettimi che ci rivedremo qualche volta
Fece lei sorridendo e per nulla turbata dall’imbarazzo di lui.
- Certo
Rispose più rilassato il moro.
Quando fu da solo e si fu riposato un pò
eseguì la prova quantitativa del Chakra, facendo scorrere la sua
magia in una pergamena incantata sulla quale comparve un numero runico
indicante il suo livello di magia interna.
Aveva bisogno di diventare ancora un pò
più forte prima di scoprire le sue affinità così
meditò per il resto della notte per aumentare il Chakra ma si
stancò ben prima dell’alba e tornò alla torre per
il meritato riposo.
La mattina dopo riportò in biblioteca il libro
sugli animagus dopo averlo duplicato e averne nascosto una copia nel
baule, andò a colazione e vi trovò i suoi amici, Ron
umoristico e ridanciano e Hermione sulle sue, persa in pensieri tutti
suoi.
Poi andarono a Trasfigurazione dove con grande irritazione di Harry trovarono la Rospa in ispezione.
La McGranitt fu indubbiamente un osso più duro
della Cooman ma Harry vide la Umbridge scrivere furiosamente quando
Harry vinse venti punti per aver fatto evanescere perfettamente il suo
topo e aver preso E al compito.
Hermione fumava come una ciminiera nell’angolo....
A lezione di Cura delle Creature Harry fu avvicinato da uno sghignazzante Malfoy che gli sussurrò malevolo
- Ci siamo fatti la ragazza eh
Potter?! Mi sento in dovere d’informarti che gira voce che sia
piuttosto....’usurata’ se capisci che intendo...
- Ti prego, dimmi che non lo sai per esperienza personale se no mi viene da vomitare..
- No Potter, non ti preoccupare...non mi abbasso a certi livelli...
- Lo sapevo che sei gay...
Terminò Harry sghignazzando e poi allontanandosi.
Draco sarebbe scoppiato a ridere se non fosse stato sorvegliato, infatti fu subito avvicinato da Nott
- Che avevi da dirti con Potter?
- Lo sfottevo sulla sua nuova puttanella. Perchè? Hai qualcosa da dire Theo?
Nott battè in ritirata sotto lo sguardo freddo del principe delle serpi.
Draco scuotè la testa con rassegnazione,
stufo di quella situazione, poi lo sguardo gli cadde
sull’elegante figura di Daphne al suo fianco e sospirò.
Daphne era forse l’unica persona che lui potesse definire quasi un’amica.
Proveniva anche lei da un’antica famiglia
purosangue ed era la sua promessa sposa, che Pansy tentava di
soverchiare senza successo da cinque anni provando a convincere Draco a
rompere il contratto.
Quell’anno il padre le aveva ordinato di stare
appresso al suo fidanzato in maniera più vistosa, così
lei aveva obbedito.
Mostrava al mondo una maschera di freddezza e altera
regalità che teneva tutti alla larga ma Draco l’aveva
sempre rispettata e ammirata per la sua intelligenza, la sua bellezza,
la sua nobiltà in ogni minimo gesto e per l’acidissimo
senso dell’umorismo che usava quando era in vena.
Draco aveva scoperto la verità dietro la
maschera un’estate di qualche anno prima, l’aveva trovata
piangente dietro un albero nel parco di Malfoy Manor, lei e suo padre
erano venuti per concludere con Lucius il contratto di fidanzamento, a
pranzo lei si era comportata perfettamente ma in solitudine era
scoppiata in lacrime.
Preso da uno strano impulso cavalleresco di fronte agli
occhi spaventati di quella bellissima bimba, aveva provato con
gentilezza a farsi spiegare cosa c’era che non andava e dopo aver
spergiurato che non avrebbe detto nulla a nessuno, lei gli aveva
raccontato tutto.
Daphne era vittima di abusi e violenze da parte del padre sadico e maniaco.
Nelle antiche famiglie magiche, le punizioni corporali
erano nella norma ma molto raramente erano applicate sulle ragazze e
mai con tanta violenza e anche in casi come questi era la madre a
occuparsene, ma la madre di Daphne era morta di parto...
Draco sospettava che da qualche anno il padre abusasse
di lei anche sessualmente ma non aveva mai avuto il coraggio di
chiederglielo.
Da quell’estate lui e Daphne avevano condiviso
l’un l’altra i segreti di cui era proibito parlare nella
loro società, ma in pubblico lei manteneva la sua maschera di
fredda regalità, teneva lontano anche Draco e gli raccomandava
di non tentare nulla di stupido per difenderla
- Non sei il mio paladino –
diceva sempre – gli eroi non esistono e non puoi fare nulla per
cambiare le cose, al massimo promettimi di essere un buon marito quando
ci sposeremo
Lui non l’amava ma le voleva bene, e
l’affetto era una componente rara nei matrimoni di quelli della
loro condizione e lui era più che disposto a sposarla il
più presto possibile per sottrarla a quel maniaco del padre,
purtroppo da quando il Lord era tornato anche Antonius Greengrass si
era fatto più violento e Draco temeva che non sarebbe riuscito a
salvarla prima che il padre finisse per ucciderla.
Odiandosi per la sua paura e la sua impotenza Draco guardò Harry che gli volgeva le spalle
“Distruggilo...ti prego...l’hai fatto una volta..sono sicuro che puoi farlo ancora”
Scosse la testa scacciando quelle assurde speranze dalla mente....
Grazie a tutti i lettori e recensori!
Per Shiho93 e per tutti quelli che non hanno capito il titolo del precedente capitolo:
Ho passato un sacco di tempo cercando
una balla soddisfacente! Speravo che nessuno lo chiedesse....La
verità è che non sapevo come chiamarlo e alla fine ho
fatto questo ragionamento contorto....il topo perchè fa il topo
di biblioteca e la volpe perchè usa l’astuzia per i suoi
fini...
Scusate...ho una mente malata...
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Capitolo 13 *** L' Eredità Di Harry ***
13 l'eredità
CAP 13 – L' Eredità di Harry
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Nelle settimane seguenti Harry continuò a
dimostrarsi il migliore in ogni materia e perfino un Piton ringhiante
fu costretto a dargli una E, la McGranitt lo fissava orgogliosa
elargendogli i rari sorrisi che un tempo concedeva solo a Hermione.
Tuttavia le voci su ‘ Potter mago oscuro ’
già insinuate dalla Gazzetta si intensificarono sensibilmente,
tutti trovavano lugubre il suo continuo vestire con la strana veste
nera anche quando avrebbe potuto evitarlo per non parlare del suo
sguardo perennemente malvagio e glaciale.
Ron migliorava come portiere grazie alla sicurezza
datagli dal suo rapporto con Hermione e fra lei e il quidditch, era
troppo distratto per notare i cambiamenti dell’amico, ai quali
tra l’altro si era già abituato a Grimmauld Place.
Hermione, al contrario era sempre più
preoccupata, la sua storia con Ron già si trascinava, litigavano
molto meno ma lei si rese conto che era più per apatia che per
amore.
Le capacità che Harry andava dimostrando la
ingelosivano e la sua aria di cupezza continua la preoccupava e la
preoccupava anche il fatto che perfino la maggior parte dei Grifoni
cominciava a sospettare di lui.
Come se non bastasse, Harry era già passato ad
un’altra ragazza, amica di Marlene e quando lei gli aveva fatto
notare quanto questo fosse sbagliato e insensibile, lui le aveva
risposto ridendo che era stata Marlene stessa a presentargliela e a
consigliargli di ‘ farci un giro ’....
Lei lo aveva schiaffeggiato indignatissima ed era fuggita su per le scale inseguita dalla risata di lui.
Quando provava a parlarne con Ron, lui metteva a tacere le sue preoccupazioni con un
‘Ma no...è quello di sempre’
Ma non si poteva negare che si stesse allontanando da loro.
In realtà nonostante il suo strano
comportamento, per ora Harry non aveva fatto nulla di realmente
sospetto o fuori della norma...anzi dava addirittura ripetizioni di
Trasfigurazione a Neville!
E lui stava migliorando sul serio!
Inoltre lo si vedeva spesso scambiare battute agrodolci
con Malfoy invece dei soliti insulti o chiacchierare con la strana
biondina di Corvonero che avevano conosciuto sul treno.
No! Non si poteva più andare avanti così! Gli avrebbe parlato...
Harry aveva passato le ultime settimane a studiare
schemi aritmantici per accoppiare le Rune orientali con quelle
occidentali, aveva creato così numerosa barriere di nuova
concezione potenti e difficili da abbattere come quelle celtiche e
scandinave e difficili da aggirare come quelle orientali.
Aveva inciso sigilli calmanti e rallegranti sul copri
fronte, portandolo come un bracciale al polso destro e andava girando
con una serie di fiaschette di pozione calmante infilate nella cintura.
Inoltre aveva studiato a fondo i metodi che il
ministero usava per tracciare passaporte non autorizzate e soprattutto,
con un senso di selvaggia soddisfazione assoluta, aveva inciso una
spirale runica sulla sua bacchetta che aggirava la
‘Traccia’, l’incantesimo che il ministero usava per
rintracciare la magia minorile.
Tutte queste informazioni le aveva carpite con grande
rischio dalla mente della Umbridge a lezione e in alcuni libri della
biblioteca lasciati lì imprudentemente e che evidentemente erano
stati ritenuti troppo complicati perchè degli studenti potessero
usarli per infrangere le leggi.
Aveva cominciato a preparare la passaporta modificata
che gli avrebbe permesso di superare le barriere di Hogwarts e quelle
di McSinnon Manor, incidendo su un tronco che aveva trovato nella
foresta una serie di Rune.
Ogni notte usava la meditazione shinobi per aumentare
il Chakra e nel poco tempo libero rimastogli, per rilassarsi correva ai
margini della foresta in forma di tigre o correva dietro alle ragazze
che non cercavano rapporti fissi indicategli da Luna o Marlene...
“Chissà perchè si sono prese così a cuore la mia vita sessua...ehm...sentimentale”
Pensava lui senza capire il motivo di tanto impegno, quando gli indicavano o presentavano una nuova ragazza.
La sua fama in questo senso si era sparsa per la scuola
ma per molti ragazzi e per le ‘ragazze per bene’ era solo
un’ulteriore prova di un comportamento un pò troppo da
serpe.
Dopo un lungo e complesso lavoro, il gran giorno era
finalmente arrivato... la passaporta era pronta e quella sera avrebbe
violato le regole della scuola e del mondo magico in generale come non
aveva mai fatto prima.
Soddisfatto e un pò preoccupato si stava
dirigendo verso la biblioteca per restituire il libro sugli shinobi
dopo averlo duplicato, quando si imbattè in Hermione che sedeva
a braccia incrociate sul basamento di una statua
- Devo parlarti
Esordì subito lei, Harry che cercava spesso di
evitarla e ignorarla da quando stava con Ron rimase per un attimo
incantato a guardare la sua bellezza esaltata da un raggio di luce
spiovente da una delle vetrate del castello.
- Ciao Herm. Che c’è? – fece con il tono più gentile che gli uscì
- Harry, mi stai preoccupando, sei
diventato bravissimo in tutte le materie ma sembri sempre freddo e
arrabbiato, non ci racconti più nulla, quasi non ci parli
più, ti si vede in giro sempre con una ragazza diversa ogni
settimana. Si può sapere cos’hai??
Fece tutto questo discorso senza rifiatare, come suo solito, Harry la contemplò un pò in silenzio
- Cosa c’è? Sei gelosa? E di cosa esattamente? Delle mie capacità? Delle ragazze?
- Non essere stupido – proruppe lei arrossendo – sono solo preoccupata per te
- Ron non mi ha fatto un discorso del
genere, forse mi sto allontanando solo da te o sei tu che ti stai
allontanando da me, forse se provassi a trattarmi come un amico e non
come un mistero da svelare...
Lei rimase sbigottita e in silenzio per un pò,
non sapendo cosa rispondere, così dribblò l’ultima
parte della domanda e riprendendo il controllo disse
- Ron non se ne è accorto...lui è...
- Il tuo ragazzo – fece lui
duramente – e se qualcosa del suo comportamento ti infastidisce
ti suggerisco di parlarne con lui
Detto questo la piantò lì e se ne
andò, lei non ebbe la forza di inseguirlo e si trascinò
nel dormitorio senza nemmeno aspettare il suo ragazzo in sala comune.
“Ma che vuole da me? Dovrebbe preoccuparsi di se stessa, della sua felicità...io sto una meraviglia!”
Ma non era vero...la mancanza dei suoi amici e di veri
e propri contatti umani stava cominciando a roderlo dentro come un
acido mortale, spesso faceva lezione a Neville che sembrava
l’unico Grifone a considerarlo ancora positivamente anzi quasi lo
adorava o chiacchierava con Luna, ma non erano veri e propri rapporti
d’amicizia, Harry scosse la testa scacciando quei pensieri e
spedì una sua copia illusoria a letto.
Poi si diresse alla Stanza, al centro su un tavolino
campeggiava il tronco coperto delle iscrizioni runiche destinate a
superare le barriere della scuola e quelle della villa di Euan.
Quelle della scuola si erano dimostrate incredibilmente
facili da aggirare, forse perchè erano grandi e potenti,
difficili da abbattere ma troppo poco precise e facilmente aggirabili,
Harry inoltre aveva il vantaggio di essere uno studente e di dover
uscire anziché entrare.
La guardò soddisfatto e sospirò profondamente dopodiché estrasse la bacchetta e disse chiaro e forte
- Portus
Il tronco s’illuminò di una brillante luce
blu ed Harry lo afferrò con la mano sentendo subito il familiare
strappo all’ombelico, un attimo dopo era atterrato pesantemente
su un freddo pavimento di pietra, in un luogo gelido e oscuro.
Harry si rialzò, si rassettò i vestiti e sussurrò
- Lumos
Potè così ammirare il vasto ambiente che
sembrava proprio una cantina e le numerose cataste disordinate di
oggetti vari che la ingombravano.
“Credo proprio di essere nel posto giusto”
Harry attivò lo sharingan e cominciò a
cercare una qualche aura sospetta, subito notò un debole
scintillo su una parete.
Si avvicinò speranzoso e individuò una debole barriera che proteggeva una stanza segreta
“Speriamo bene”
Stese un incanto di silenzio tutt’attorno e
cominciò ad abbattere la barriera con un canto apposito, la
barriera si ridusse e comparvero le rune che la mantenevano attiva
tutt’intorno.
Ora, una barriera magica perenne era formata da gruppi
di rune di controllo che originavano la barriera vera e propria e
gruppi di rune di caricamento che le fornivano energia. *
Una volta cantato il canto d’abbattimento,
diverso a seconda di ogni barriera, le rune diventavano visibili e
potevano essere aggirate incidendo altre rune di controllo o abbattute
colpendo le rune con vari incantesimi distruttivi, naturalmente il
successo dipendeva ancora una volta dalla potenza della barriera.
Harry distrusse le rune a colpi di Reducto e la barriera e il finto muro che nascondeva la stanza svanirono.
Dietro c’era un ampio vano, grande quanto il bagno di una normale casa babbana e addobbato con velluti verdi in ogni dove.
Era pieno di cianfrusaglie preziose come la sua camera
blindata e fra queste Harry rimase colpito da un pugnale a lama ricurva
incredibilmente larga inguainato in uno splendido fodero di pelle
decorato a motivi serpenteschi e impreziosito da smeraldi.
L’elsa di bronzo verde era finemente lavorata in
forma di due serpenti intrecciati che sembravano baciarsi sul pomolo,
emanava una debole aura.
Harry lo prese e lo estrasse, la lama era d’osso,
di drago a giudicare dal colore e vi erano incise numerose rune poco
potenti che servivano più che altro a mantenere il filo, in
fondo però c’era un gruppo runico che non riconobbe.
Ci pensò un pò ma alla fine se lo
infilò alla cintura, di certo era meglio che lo prendesse lui
piuttosto che lasciarlo li a prendere polvere!
Non potè però evitare di fare un
fastidioso paragone con Tom che aveva fregato il medaglione di
Serpeverde alla vecchia Hepzibah Smith e già che c’era si
era preso pure la coppa di Tassorosso.
“Almeno io non ho ucciso nessuno..”
Scacciando quei pensieri continuò a cercare e
finalmente con il cuore che sembrava volergli uscire dal petto e le
mani sudaticcie per l’emozione trovò un libro adagiato su
un cuscino di velluto verde.
Lo prese con reverenza e lo aprì...ideogrammi orientali!!
Quasi urlò dalla felicità...eseguì
subito i gesti per decrittare la scrittura segreta dell’avo e
eseguì un incantesimo di traduzione, trattenendosi dal mettersi
a leggerlo li, uscì quasi saltellando dalla camera con il cuore
colmo d’entusiasmo e ricostruì rozzamente la barriera, poi
annullò l’incanto di silenzio e riattivò la
passaporta, un attimo dopo era di nuovo a Hogwarts.
Appena arrivato, aprì con entusiasmo il libro e cominciò a leggere
‘Io, Madara Uchiha
sono giunto dalle grandi terre degli shinobi all’isola fredda e
nebbiosa dei Celti per imparare i segreti della loro magia
naturale’
Harry continuò a leggere per tutta la notte, la
prima parte del diario narrava le vicissitudini di Madara: ultimo
sopravvissuto del suo clan sterminato da un’alleanza di shinobi,
l’alleanza era stata orchestrata da un uomo conosciuto come
‘l’eremita Pai-Mei’.
Madara giurata vendetta e trovato Pai-Mei aveva
ingaggiato con quest’ultimo una furiosa battaglia, aveva copiato
con lo sharingan la sua tecnica segreta: la fusione eremitica, tale
tecnica permetteva di usare la magia estratta dall’ambiente
circostante ossia dalla natura invece che la propria magia interiore,
era quindi virtualmente infinita.
Harry stava sbavando...sarebbe stata la soluzione a tutti i suoi problemi...
A quanto pare però, la tecnica non era
riproducibile ed era tremendamente difficile da controllare,
così Madara, ormai allo stremo aveva rubato al suo nemico un
rotolo segreto con la descrizione della sua tecnica ed era fuggito.
“Che onestà..”
Nemmeno con il rotolo però, Madara era riuscito a padroneggiare la tecnica.
A quanto pare la magia naturale era troppo difficile da dosare senza l’aiuto delle creature magiche del monte Fuyoeki.
Queste misteriose creature erano legate da patto di sangue a Pai-Mei, per cui avevano rifiutato di aiutarlo.
Così Madara si era messo in viaggio per il mondo
allora conosciuto, cercando qualcuno che sapesse manipolare la magia
naturale allo stesso livello di Pai-Mei.
Ovunque fosse andato tutti gli indicavano un solo luogo
dove era possibile trovare maghi che praticassero ancora l’antica
arte degli incantesimi della magia naturale: la Britannia.
Madara sbarcò a Dover nel 1142 e cominciò
a cercare i sopravvissuti dei Druidi; durante le sue ricerche aveva
incontrato
‘La mia adorata Seline e la mia amata Elena’
Tramite le due donne era riuscito a entrare in contatto
con gli ultimi Druidi, li aveva ipnotizzati e costretti a rivelargli i
loro segreti.
“Sempre più onesto...”
Nella seconda parte del diario era riportata una lunga
serie di schemi runici e aritmantici, che unendo rune celtiche e
orientali formavano un impressionante e gigantesco rituale che secondo
Madara avrebbe dovuto sostituire la mediazione della creatura magica
del monte Fuyoeki.
Nelle ultime pagine c’era l’ammissione del
suo fallimento, il rito era fallito e il tentativo aveva minato e
indebolito il suo fisico al punto da costringerlo a rinunciare ai suoi
sogni di vendetta.
Visse in pace i suoi ultimi anni in Inghilterra assieme
alla sua seconda famiglia, sigillò nei suoi figli lo sharingan
lasciò il diario ai Serpeverde e il codice ai Potter, aveva
inserito una pagina magica cifrata in due cronache familiari scritte da
due scandalizzati e astiosi cugini e aveva lasciato il suo spirito in
eredità ai suoi discendenti, con la speranza che riuscissero la
dove lui aveva fallito.
Affascinato Harry chiuse il diario e lo contemplò a lungo
“Sono io il tuo erede, io che sono sia Potter che Serpeverde, io che ho rotto il tuo sigillo”
Esaminando gli schemi del diario, si rese subito conto
dell’errore di Madara: le rune di caricamento erano orientali e
quindi troppo deboli per supportare energeticamente un rituale
così potente, al contrario l’unione di rune celtiche e
orientali di controllo era perfetta, tra l’altro aveva preparato
il rito in un posto qualsiasi mentre di sicuro era necessario un posto
con potenti energie magiche come Stonehenge...o Hogwarts...
Avrebbe solo dovuto sostituire le rune di caricamento e
studiare lo schema di Madara che tra l’altro gli avrebbe dato
eccellenti idee per altre barriere.
Però c’erano un paio di complicazioni: il rito era indicato solo per shinobi esperti.
Madara sapeva che i suoi discendenti sarebbero stati
maghi inglesi DOC, così per dare loro un’indicazione di
massima del livello di potere necessario descriveva le caratteristiche
del Chakra e raccomandava che chi volesse eseguire il rito avesse
perlomeno scoperto le sue affinità naturali e spiegava come
trovarle esattamente nello stesso modo descritto dal libro che aveva
letto.
La seconda complicazione era che Madara avvertiva della
pericolosità del flusso di magia che si sarebbe liberato dopo il
rito, quindi consigliava di creare un rosario sigillante di modello
buddista con una runa di sigillo incisa su ogni grano, il rosario
andava immerso in una strana pozione druidica, la cui ricetta conteneva
ingredienti totalmente sconosciuti a Harry.
Comunque non si lasciò abbattere dalla
difficoltà della cosa e con un senso di profondo entusiasmo e
trionfo si rilassò appoggiandosi alla parete della stanza.
In quel momento si ricordò del pugnale e lo
estrasse per esaminare il gruppo runico sconosciuto, dopo averlo
osservato a lungo lo disegnò su un foglio e con un paio di
calcoli capì a cosa serviva:
Serviva a mantenere intatte le caratteristiche del
materiale della lama e disegnato sul fodero gli dava il potere di
resistere a qualunque magia contenuta nel pugnale anche se era fatto di
semplice cuoio.
Dato che l’osso di drago resisteva ad altissime
temperature Harry immaginò che servisse per dei rituali di
fuoco, se lo legò alla cintura, sicuro che gli sarebbe tornato
utile e stanco per le numerose emozioni tornò alla torre e si
addormentò soddisfatto.
*Mi sono ispirato alla fan fiction Bungle in The Jungle, presente tradotta in questo sito
Grazie a tutti i miei lettori e recensori
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Capitolo 14 *** La Geniale Idea di Hermione ***
14 l'idea di herm
CAP 14 – La Geniale Idea di Hermione
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Mentre Harry rubava diario e pugnale, Hermione se ne stava sveglia nel suo letto a baldacchino, preda di mille pensieri.
Le parole che lui le aveva rivolto quel pomeriggio
l’avevano colpita molto, forse era vero che lei si era
allontanata da lui, non aveva cercato di capirlo o di stargli accanto,
non gli aveva fatto domande su come si sentiva in quel periodo....aveva
solo cercato di fargli rivelare i suoi segreti.
Lei, a dirla tutta, aveva in effetti cercato di
evitarlo per dimenticare quel bacio scambiato nella soffitta di
Grimmauld Place eppure pretendeva che fra loro le cose rimanessero come
in passato...una pretesa un pò eccessiva...la verità era
che desiderava fortemente che le cose tornassero come prima...ma non
era possibile.
In più il rapporto con Ron le pesava.
Da fuori sembravano due normalissimi fidanzati ma lui
in pratica voleva solo pomiciare, non parlavano quasi più e lui
era continuamente impegnato a mostrare al mondo quanto fosse macho...
Studiava pochissimo anche perchè copiava tutto
da Harry, era diventato un ottimo portiere e questo unito
all’uscita dalla scena sociale di Harry l’aveva portato
alla ribalta tra i Grifoni.
La fama ‘oscura’ di Harry invece si
diffondeva solo tra un certo tipo di ragazze e soprattutto tra le serpi
che quasi non lo insultavano più, sull’esempio del loro
principe si tenevano alla larga da lui anche perchè a sfotterlo
ottenevano solo occhiate raggelanti e qualche volta una bacchetta alla
gola.
Convincere la gente del ritorno di Voldemort era sempre più difficile ed Harry non faceva nulla per cambiare le cose!
Quello stupido!
Passava il suo tempo a correre dietro alle ragazze!
Quando ci pensò, tutto il suo esame di autocoscienza andò a farsi benedire e fu travolta dalla furia...
Quella scema di Ginny non faceva nulla per seguire i
suoi consigli e cercare di riavvicinarsi a lui e usciva con i Corvonero
che gli presentava Luna, e come se non bastasse le riferiva tutte le
voci che giravano sulle ‘fantastiche prestazioni’ di
Harry....
Ron, al contrario, non era pronto per una relazione più matura....
Solo una volta aveva azzardato una mano verso una
‘zona rossa’, lei gli aveva dato uno schiaffetto sulla mano
colpevole...e lui non ci aveva più riprovato...
Non che lei volesse che lui ci provasse.....o si?....o forse voleva che qualcun altro...?
“No! Basta Herm...certo che a sentire le voci...”
Per tutta la scuola quelle oche non parlavano d’altro!
“Meno male che sono tutte fandonie! Harry non farebbe mai quelle cose...insomma ha solo 15 anni!”
Ma non ne era tanto sicura.... anche questo gli voleva
chiedere con quella conversazione ma lui non gliene aveva data la
possibilità...
A un certo punto decise che doveva trovare una
soluzione per riavvicinarsi ad Harry, per impegnarlo in modo che non
avesse più il tempo di fare il farfallone e per farlo rivalutare
dalla popolazione studentesca in modo che credessero alla sua versione
sul ritorno di Voldemort!
Rimase delle ore a spremersi le meningi e alla fine le venne un’idea geniale!
Si! E avrebbero pure fatto qualcosa per opporsi alla Umbridge e per studiare allo stesso tempo!
“Sono proprio un genio”
Se la sua mente fosse stata una persona, l’avrebbe baciata!
Si addormentò stanca ma felice come una pasqua.
L’indomani Harry si avviò a colazione di
buon’ora, felice e soddisfatto come non lo era da tempo ma venne
presto raggiunto da una sorridente Hermione che pur stanca, era
riuscita ad alzarsi presto
- Ciao Harry, posso sedermi con te?
Disse con un sorrisone a tremila denti...
Harry pensò che o aveva qualcosa in mente o era
più lunatica di Luna Lovegood, comunque le fece cenno di sedersi
e cominciarono a mangiare in silenzio, che però non durò
molto...
- Sai Harry, ho pensato a una cosa...
“Ci siamo..” pensò lui alzando gli occhi al cielo
- Dimmi
- Tu odi la Umbridge come tutti noi e
questo è l’anno dei G.U.F.O. e quella non ci sta
insegnando un accidente...così ho pensato che dovremmo cavarcela
da soli..come hai fatto tu!
Silenzio...
- Una buona idea... – disse lui infine
- Quindi – continuò lei – perchè non ci dai una mano?
Stupito, Harry alzò lo sguardo
- In che senso scusa?
- Harry, tu sei il migliore in Difesa
e sei l’unico che ha affrontato tu-sai-chi in persona! E’
importante saperci difendere con quello che succede là fuori, ti
prego non dire di no! Insegnaci!
Terminò accorata, Harry distolse lo sguardo
“Veramente io non ho tempo...devo preparare il
rito e...mmm...però...come dissi quella volta alla McGranitt, i
semi della resistenza vanno piantati ora. E poi Herm ha ragione...e se
qualcuno di questi ragazzi venisse attaccato? Comunque a meno che non
facciamo una lezione al giorno – e non credo proprio che
sarà così – non potrò insegnare loro
granchè, comunque sempre più della rospa”
- Di quante persone parli esattamente?
Lei fu entusiasta che Harry non si mostrasse da subito ostile alla sua idea
- Non so...farò circolare la
voce con discrezione, sabato c’è l’uscita a
Hogesmeade, potremmo incontrare lì gli interessati
Per un attimo, nella mente di Harry balenò il
ricordo del giovane Tom Riddle che raccoglieva i futuri seguaci fra i
compagni di scuola, ma scacciò per l’ennesima volta il
pensiero
- D’accordo, ma chi vuoi che accetti? Sono un pazzo bugiardo no?!
- Vedrai Harry! Ne resterai stupito!
Concluse lei eccitata e poi se ne andò
Ron arrivò poco dopo sbadigliando
- Hai visto Herm?
- Si, se ne è appena andata. Ti ha parlato della sua idea?
Ron scosse il capo così Harry gli fece un
conciso riassunto. Lui la giudicò un’idea geniale ma si
chiese come mai non ne avesse parlato con lui
- Sai..non sta andando benissimo fra
noi... - ammise imbarazzato – cioè...la sento
distante...mi sembra che non voglia nemmeno...ehm...Harry tu come
hai..cioè..ne hai parlato con Marlene prima di......
Ron arrossì come un pomodoro ma il moro
capì benissimo dove voleva andare a parare e la cosa gli fece
arrivare il sangue al cervello. Per un attimo vide rosso. Fino ad
allora aveva fatto in modo di stare lontano da loro e effettivamente la
loro storia non lo aveva turbato più di tanto, anche
perchè non si baciavano mai in pubblico e lui si era
appropriatamente ‘distratto’...ma il pensiero
delle mani di lui su di lei...
- Con ognuna è diverso Ron – fece brusco – devo andare in biblioteca
Concluse e si alzò in fretta e furia piantandolo lì.
Quel pomeriggio, dopo essersi tenuto alla larga
da tutti era ancora furibondo così per distrarsi decise di
concentrarsi sullo schema runico del pugnale e gli venne un’idea.
Stava meditando nella Stanza e stava riflettendo sul
fatto che ormai ci aveva portato troppe ragazze perchè potesse
rimanere un segreto a suo esclusivo profitto, inoltre dove avrebbe
tenuto le lezioni architettate da Hermione? Dove, se non nella Stanza
per tenere tutto celato alla dannata Rospa?
Aveva considerato la Stanza, quasi una sua
proprietà, ma non era giusto....apparteneva alla scuola! Presto
comunque, l’avrebbero conosciuta in troppi..doveva trovarsi un
nuovo rifugio segreto...uno in cui potesse entrare solo lui...e fu come
un illuminazione:
la Camera dei Segreti!
Seguendo questo treno di pensieri, si ricordò
che il cadavere del basilisco doveva essere ancora lì e il suo
veleno non spariva facilmente....forse al posto della lama di osso di
drago....uscì velocemente dalla Stanza e corse al bagno di
Mirtilla al terzo piano, lei non c’era fortunatamente, e
ordinò alla porta di aprirsi e poi discese il lungo tubo.
Quando arrivò alla frana provocata da Allock, la
fece saltare con una carta bomba, attivandola a distanza con il Chakra
cosa che moriva dalla voglia di provare da tempo, dopodiché
raggiunse l’ultima porta ed entrò.
Era fredda e umida come l’ultima volta ma adesso Harry provava una morbosa fascinazione per quel posto.
Si avvicinò al gigantesco serpentone ormai
ridotto alle sole ossa e staccò una zanna con la magia, la
guardò un pò e poi vi lasciò cadere sopra un
pezzetto di stoffa staccato dalla sua manica, la stoffa sfrigolò
e si consumò.
Harry soddisfatto che il veleno fosse ancora attivo,
incise sulla zanna le rune che erano sulla lama del pugnale e dopo
averla conformata a dovere la sostituì con la lama d’osso
di drago e incise le rune anche sul fodero poi inguainò il suo
nuovo coltello-zanna sapendo che lo schema runico avrebbe mantenuto il
veleno attivo per sempre e nascose il tutto sotto la veste.
Poi fece levitare con rispetto lo scheletro della
bestia fino ad avvolgerlo al collo della statua di Salazar e
guardandola provò un certo rammarico per essere stato costretto
a uccidere una sì imponente creatura magica.
Dopodiché uscì dalla camera e sulla via
del ritorno trasfigurò il tubo all’entrata in una lunga
scalinata.
La mattina dopo si diressero tutti e tre insieme verso Hogesmeade
- Dove dobbiamo incontrare gli altri? – chiese Ron
- Alla Testa di Porco che è più isolata – rispose Hermione
In quel momento Hedwige calò fischiando dal cielo e si posò sulla spalla del suo padrone che le sorrise felice.
Mentre camminavano Hermione si incantò per un
attimo a fissare l’incedere calmo ed elegante e tuttavia veloce
di Harry, sembrava impossibile che qualcuno riuscisse a camminare
così svelto con passi così piccoli...
Lei si chiese dove mai avesse imparato a camminare in
quello strano modo ma poi si disse che doveva essere correlato alla sua
strana forza fisica e alla sua misteriosa genialità in ogni
materia.
Ancora una volta si chiese cosa nascondesse ma dato che lui reagiva stizzito ad ogni domanda preferì non farne.
Harry che sembrava completamente assorto
nell’accarezzare Hedwige, percepì lo sguardo insistente di
lei e sondò pigramente la sua mente, sorrise a quel treno di
pensieri.
Attraversando il villaggio passarono davanti all’ufficio postale
- Aspettate un attimo, devo spedire una cosa
Harry mandò un gufo al Ghirigoro con una
richiesta di libri che parlassero di antichi rituali e antiche pozioni
druidiche, ordinando che gli fossero spediti all’ufficio postale
anziché al castello, dato che sospettava che la sua posta fosse
controllata.
Hedwige fischiò irritata per non essere stata scelta per quella consegna
- Non voglio separarmi da te, tesoro
Disse lui per calmarla, poi uscì.
- Cos’hai spedito? – chiese Hermione
- Una lettera – rispose lui serafico
- Questo è ovvio – fece Ron
- Solo un ordine per un paio di libri ragazzi
- Su cosa? – insistè Hermione dimenticando la politica di discrezione
- Niente d’importante – fece il moro – chi dobbiamo incontrare?
Aggiunse cambiando discorso
- Un paio di persone – fece lei
Harry fu soddisfatto di essere rimasto calmo...ultimamente gli riusciva meglio.
Quando entrarono nel pub osservarono scettici la
clientela striminzita e l’ambiente disastrato, poi ordinarono tre
burrobirre e si sedettero in un angolo, Ron guardò preoccupato
una strega nascosta sotto un velo
- Non mi sento tanto sicuro Herm, non è che sotto quel velo c’è la Umbridge?
- No, lei è più bassa – rispose lei
Harry guardò un attimo dubbioso la strega poi avvicinò le teste dei suoi amici alla sua e bisbigliò
- Quello è Mundungus che ci tiene d’occhio
- Come lo sai? – chiesero loro all’unisono con gli occhioni sgranati
- Ho riconosciuto la sua aura magica – fece lui semplicemente
Loro lo guardarono senza comprendere, lui rise
- Non è difficile...ve lo insegnerò...
Quando la porta si aprì i due amici lo stavano ancora fissando con muto rispetto.
Harry guardò la porta dalla quale stavano entrando non meno di ventisei persone, si sentì smarrito per un attimo
- Alla faccia di un paio di persone...
- Ringrazia che sono riuscita a non
fare arrivare la voce alle tue fan o il pub sarebbe stato troppo
piccolo per tutti
Fece lei stizzita. Lui ignorò la frecciatina
mentre la folla prendeva burrobirre per tutti e si disponeva intorno al
trio. Neville salutò subito Harry con sguardo adorante.
- Ehm.... – cominciò
Hermione – bhè...innanzitutto...ciao...sapete tutti
perchè siamo qui..l’idea è che se vogliamo davvero
imparare la Difesa Contro le Arti Oscure, che non è certo quella
spazzatura che ci fa la Umbridge – fece, calcando con disprezzo
sul nome – dobbiamo cavarcela da soli! E dobbiamo impararla sul
serio e non solo in teoria perchè dobbiamo essere preparati
perchè.... V-Voldemort è tornato
Concluse con un tremito. Harry fu soddisfatto che
riuscisse finalmente a pronunciare il nome. Il gelo si propagò
immediato a quelle parole e tutti fissarono l’imperturbabile
Harry che guardava nel vuoto ad occhi socchiusi e accarezzava Hedwige
con la solita inquietante lentezza.
- Dove sono le prove che è tornato? – l’aggredì un Tassorosso
- Silente.... – cominciò Hermione
- Silente crede a lui – continuò il tasso
- Ma tu chi sei? – Chiese Ron accigliato
- Zacharias Smith e voglio sapere con precisione come fa Potter a dire che voi-sapete-chi è tornato
- Senti – fece Hermione – non è per questo che...
Ma Harry le strinse un braccio e la interruppe
- Hermione, calmati... – disse
tranquillo e suadente.....e pericoloso come un rettile che si prepara a
saltare all’attacco fuori dall’erba
Poi guardò il tasso in modo talmente glaciale e
malevolo, che quello si ritrasse come se gli fosse stata puntata contro
una bacchetta, poi disse
- Non sono qui a perdere il mio tempo
per cercare di convincere un idiota come te della verità, se
qualcuno vuole imparare la Difesa, io la insegnerò, discorso
chiuso
Tutti lo guardarono un pò intimoriti, una
ragazza molto carina con una treccia bionda, lo guardò
tranquilla e chiese
- E’ vero che sai evocare un patronus corporeo?
Harry la guardò e la sua espressione mutò
in un caldo sorriso così velocemente che gli altri ne rimasero
sorpresi
- Si. E’ vero. Te l’ha detto tua zia?
Lei rise annuendo. Hermione li guardò perplessa e Harry specificò
- Sua zia è Amelia Bones che era presente alla mia udienza
- Accidenti Harry, non lo sapevo – disse Lee Jordan ammirato
Dopodichè gli altri cominciarono
l’enumerazione dei suoi successi passati e mentre
l’ammirazione cresceva intorno a lui, Harry li interruppe secco
- Basta!
Tutti ammutolirono
- A dirle così, sembrano tutte
imprese mirabolanti ma tutti voi dovete ricordare che lottare contro
qualcuno, contro la magia nera, non significa imparare qualche
incantesimo e lanciarli a raffica davanti a voi. In un duello contano
molti fattori oltre a conoscenza e potere: tattica, inventiva,
determinazione, riflessi e più di quanto possiate credere
fortuna e aiuto esterno, questi ultimi due soprattutto mi hanno molto
aiutato in questi anni, ricordate....per quanto possiate diventare
forti, potrete sempre essere battuti, per quanto il vostro nemico sia
forte, potrete sempre batterlo, il migliore degli insegnanti è
l’esperienza e tenete sempre a mente che, più importante
della bacchetta è l’amico che vi copre le spalle, che ha
fiducia in voi, che combatte al vostro fianco. Io ho esperienza e sono
bravo, per questo vi insegnerò, ma tenete sempre a mente questi
concetti perchè le arti oscure sono mutevoli e continuamente
cangianti e nessun rigido schema fisso di insegnamenti vi
salverà la vita
Il lungo discorso cadde nel silenzio
- Insomma – intervenne ancora
il tasso – ci stai dicendo che qualsiasi cosa ci insegnerai,
sarà inutile comunque
Prima che Ron o i gemelli che lo fissavano con occhi di fuoco potessero intervenire, Harry continuò
- No. Vi sto dicendo che combattere
nel mondo reale non è come a scuola, non hai seconde
possibilità, se tardi un istante, se ti distrai....sei morto
Concluse lugubre. Tutti rabbrividirono e scese ancora il silenzio, fu Hermione a interromperlo intimidita
- Allora...siamo tutti d’accordo?
Ci fu un mormorio d’assenso
- Bene...dunque...con quale frequenza ci incontriamo? Almeno un volta alla settimana direi...
Naturalmente scattarono subito una serie di proteste
affinchè le riunioni non si sovrapponessero al quidditch; Harry
lasciò che fosse Hermione a occuparsi della logistica mentre lui
rimuginava sul fatto che con una lezione a settimana forse li avrebbe
resi in grado di superare i G.U.F.O. ma di certo non molto di
più.
Poi cominciarono a sparare una serie di posti dove avrebbero potuto riunirsi, Harry non disse nulla.
Aveva notato che oltre a Mundungus c’era qualcun altro che li spiava anche se non riusciva a individuare esattamente chi.
- Troverò io un posto –
comunicò tranquillo – sarete avvisati quando lo
avrò trovato
Tutti assentirono in silenzio, parlare con Hermione era
molto più facile...Harry ormai faceva paura e le poche volte che
parlava con quella voce calma che da qualche tempo si era fatta
profonda e vibrante tutti tacevano e ascoltavano.
Infine Hermione costrinse tutti a firmare una pergamena che, Harry notò subito, era stregata poi la riunione si sciolse.
Mentre camminavano per il villaggio Herm chiese
- Come faremo a trovare un posto Harry?
- Ho già un posto, solo che in quel pub c’erano troppe orecchie indiscrete a parte Mundungus
- Davvero? – fece Ron preoccupato – non mi sono accorto di nulla...allora, di che posto parli?
- Ve lo comunicherò al momento
giusto – fece lui tagliente – a proposito che incantesimo
c’è su quella pergamena?
Hermione rimase a bocca aperta
- Come fai a sapere?
- La magia lascia tracce
Lei ancora perplessa ammise che se qualcuno avesse fato la spia sarebbe stato ripagato con un attacco d’acne fulminante.
Harry si fece dare la pergamena e ci fece una fattura
silenziante che avrebbe ammutolito all’istante chiunque avesse
tentato di parlarne, era stata proibita dal ministero già al
tempo in cui Tom era giovane e non era poi così potente ma non
aveva il potere per farne una più potente che silenziasse tante
persone.
Lei lo guardò con occhi che parevano pluffe
- Come hai fatto? Harry...ti prego...
– e lo afferrò per un braccio – siamo sempre stati
amici..perchè ci nascondi dei segreti? Che succede? Come fai a
conoscere tutte queste magie?
Anche Ron lo guardava sospettoso così Harry sospirò, poggiò una mano sulla spalla di entrambi e disse
- Vi fidate di me?
- Bhè...certo! – rispose Ron – sempre! – aggiunse poi infervorato
Lei si limitò a un cenno
- Allora abbiate ancora un pò di pazienza presto vi dirò tutto...io...voglio solo proteggervi...
Hermione e Ron si guardarono, poi sospirando assentirono e si avviarono verso il castello.
Un grosso grazie a lettori e recensori! Ciao!
Per luca76: Hai proprio ragione su Ron...cercherò di impegnarmi
un pò di più. Credo sia colpa della poca simpatia che
nutro per il personaggio
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Capitolo 15 *** E' Il Momento di Agire! ***
15 il momento di agire
CAP 15 – E’ Il Momento di Agire!
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Un paio di giorni dopo, comparve in bacheca un decreto
didattico che scioglieva tutti i club e le associazioni studentesche,
Harry capì che i suoi sospetti sulle orecchie indiscrete al pub
erano fondati ma rassicurò tutti promettendo che non si
sarebbero piegati.
Era comunque preoccupato che la sua fattura silenziante e l’ incantesimo di Hermione non bastassero.
Cercando di non pensarci, si dedicò alacremente allo studio del diario.
Le rune e i sigilli che apprese studiando il rito gli
diedero un sacco di idee per nuove barriere e perfino 'incantesimi
grafici' come le cartebomba ossia pergamene con scritte magiche che una
volta attivate eseguivano piccoli incantesimi vari.
Creò dei rotoli che erano in grado di evocare
vari pezzi di mobilia, con l’idea di usarli un giorno per
riarredare la vecchia casa di famiglia nel Galles.
Continuava a meditare per aumentare il suo potere ed
era giunto quasi al livello di poter finalmente scoprire le sue
affinità elementari anche se non era ancora in grado di attivare
barriere estesissime o di combattere alla pari con Tom.
Tuttavia continuò ad essere il primo della
classe in ogni materia, compresa Pozioni, con grande rabbia di Piton;
La Umbridge continuava a fare ispezioni e a interferire in ogni affare
interno della scuola ma Harry non si faceva notare nè da lei
nè dagli altri insegnanti, non alzava mai la mano lasciando gli
onori della scena ad Hermione, accontentandosi di stupire gli
insegnanti quando veniva interpellato.
Dopo un paio di settimane era quasi pronto per scoprire
le sue affinità e aveva costruito il rosario necessario per il
rito, solo che la pozione sigillante era un problema.
Aveva mandato Hedwige all’ufficio postale di Hogesmeade a
prendere le cose che aveva ordinato, la civetta gliele aveva poi
consegnate nella foresta proibita ma anche se il viaggio era stato
brevissimo qualcuno aveva cercato di intercettarla comunque ed era
arrivata leggermente ferita.
Harry l’aveva curata in un attimo, ma vederla
ferita l’aveva fatto imbestialire all’inverosimile, ira
aumentata in maniera esponenziale quando aveva scoperto che
l’impresa della civetta era stata inutile.
Gli ingredienti che non aveva riconosciuto a prima
vista semplicemente non esistevano più! Per cui doveva
riprogettare la pozione e sostituire gli ingredienti mancanti con altri
dalle proprietà equivalenti.
Purtroppo Harry aveva un ottimo talento in Aritmanzia e
Rune ma nessun talento in Pozioni. Una vasta conoscenza
sicuramente...ma per creare nuove pozioni serviva abilità e non
è che potesse chiedere l’aiuto di Piton...
Come se non bastasse era assediato dai suoi amici per
cominciare le riunioni del gruppo di Difesa e da Angelina che,
disperata per lo scioglimento della squadra di quidditch lo esortava
continuamente a non provocare la Umbridge,
Quella sera rimuginava preda di una rabbia
fiammeggiante su tutti questi argomenti, seduto sulla sua poltrona
preferita di fronte al camino della sala comune, troppo arrabbiato per
allenarsi, mentre Ron copiava i suoi compiti e Hermione sferruzzava
berretti da elfo, quando all’improvviso nel fuoco comparve la
testa di Sirius...
- Sirius!
Fece Harry con veemenza inginocchiandosi davanti al
fuoco, gli altri due rimasero immobili e sorpresi per un attimo poi lo
raggiunsero
- Ciao – fece lui sorridendo – come vanno le cose?
- Che diavolo ci fai qui?
Fece Harry immediatamente contrariato, Sirius lo guardò un pò stupito e risentito
- Pensavo che ti avrebbe fatto piacere vedermi...
- Si, ma questo non è un mezzo di comunicazione sicuro
Disse il moro, poi però ammorbidì tono ed espressione e disse
- Tu come stai Sir?
- Non pensare a me..come vanno le cose con la Umbridge?
- E’ uno strazio...non ci fa nemmeno usare la magia... – rispose Ron
- Tutto torna...a quanto pare
Caramell non vi vuole addestrati...teme che Silente voglia raccogliere
le forze per impadronirsi del ministero con un esercito di studenti...
Un lungo silenzio fece seguito a queste parole poi Harry sbottò
- Caramell è il solito
idiota...se gettasse uno sguardo alla preparazione media degli studenti
in Difesa, si renderebbe conto che non ha nulla da temere....
Hermione lo guardò inarcando un sopracciglio ma Sirius rise
- E così avete deciso di intervenire...
- Già – fece Harry con un sorrisetto – avevo riconosciuto Dung sai?!
- E come? – chiese lui stupito
- Non importa – rispose con un vago gesto della mano
- Vabbè...comunque devo
comunicarvi un messaggio di Molly, vieta tassativamente ai suoi figli
di farsi coinvolgere in questa storia, dice che per ora non
c’è fretta e avrete tutto il tempo in futuro per imparare
a difendervi inoltre ‘consiglia’ ad Harry ed Hermione di
fare altrettanto
Harry avrebbe voluto dire alla signora Weasley che lo
aveva stufato con questa storia del ‘siete troppo piccoli’
invece chiese
- Tu che ne pensi?
- Io? Penso che sia un’ottima idea!
- Lo sapevo... – fece Harry sorridendo
Anche Sirius ghignò
- Ho sentito che ti sei dato da fare a scuola...in molti sensi....
Fece con aria maliziosa, Harry e Ron sorrisero ma
Hermione si rabbuiò e borbottò qualcosa tipo
‘maschi’, Harry stava per prenderla in giro quando
percepì qualcosa; lo sharingan si attivò per un istante
ma per fortuna nessuno lo notò
- Sirius vattene! Stanno controllando i camini!
Lui lo guardò stranito ma poi parve sentire un rumore e sparì all’istante.
Fra le fiamme comparve una mano tozza e ingioiellata
che sembrava cercare qualcosa, Harry si trattenne dal lanciarle un
incantesimo e tirò indietro i suoi due amici allontanandoli dal
camino.
Quando la mano scomparve Harry stava tremando furibondo come non lo era da tempo...prima Hedwige...poi Sirius....
- La Umbridge mi ha veramente scocciato!
Ringhiò come un cane rabbioso, i suoi due amici furono improvvisamente sbalzati a terra dalla sua aura magica.
Harry li ignorò completamente e si diresse come
una furia fuori dalla torre sotto lo sguardo impotente e sgomento dei
due.
Harry raggiunse la Stanza e in preda all’ira
cominciò ad allenarsi con kunai e shuriken, colpendo bersagli
trasfigurati a forma di Umbridge, quando ebbe sudato le proverbiali
sette camice si sentiva un pò più calmo ma ancora
furibondo.
“Ora basta! Sono stanco! È arrivato il momento di agire...devo acquisire più potere, primo passo!”
Intensificò la sua aura alimentandola con
l’ira ed evocò la pergamena elementare, poi fece scorrere
in essa la sua magia e osservò il risultato.
La prova consisteva nell’evocare la pergamena,
far scorrere in essa il Chakra e vedere la reazione, se la pergamena
bruciava si possedeva l’affinità con il fuoco, se si
bagnava, quella con l’acqua eccetera...se invece si possedeva uno
dei due chakra supremi la pergamena si illuminava o si scuriva.
La pergamena si illuminò.....nella parte superiore......la parte inferiore si scurì....!
Possedeva entrambi i Chakra supremi e quindi anche i sei inferiori...
Harry la fissò lungamente sentendo
l’ira di poco prima scivolargli addosso..poi sospirò
stancamente e chiuse gli occhi...
“Sono un pò stanco che l’universo
cerchi costantemente di dirmi quanto sono speciale.....dovrei essere
contento di poter disporre di tutte queste armi...ma....non so...sono
spaventato”
Purtroppo il libro non spiegava una benemerita mazza su
come utilizzare i poteri elementari, diceva solo che
‘probabilmente’ gli antichi shinobi facevano scorrere la
loro magia nei vari elementi per manipolarli...tutto qui.
“Devo darmi fuoco o appollaiarmi su un parafulmine e farci scorrere la mia magia??”
In realtà non è che a Harry interessasse
più di tanto del controllo elementare...la pergamena aveva
reagito. Fine. Voleva dire che era pronto per il rito che gli avrebbe
permesso di imparare ad usare la magia della natura e quindi di avere
abbastanza potere, tutto quello che gli serviva oltre questo era nella
mente di Tom.
“Secondo passo”
Tornò alla torre e andò a dormire...l’indomani sarebbe stato un giorno difficile.
La mattina dopo si svegliò prima degli altri e
andò a fare colazione in cucina con Dobby, poi si appostò
in cima alle scale che portavano ai sotterranei sperando di non aver
malgiudicato una certa persona e di poter contare sul suo aiuto...
Dopo un pò dalle scale cominciarono a emergere i
Serpeverde che fedeli al nuovo atteggiamento inaugurato lo ignorarono,
tranne Draco che lo apostrofò immediatamente con un ghignetto
- Che c’è Potter? Perso la strada di casa?
- Voglio duellare con te
Rispose lui, Malfoy strabuzzò gli occhi e lo guardò senza parole, ma lui aggiunse ringhiando
- Allontana questi vermi, non voglio testimoni
Tiger e Goyle fecero per farsi avanti ma Harry
tirò fuori la bacchetta e li schiantò non verbalmente con
un movimento così veloce da risultare indistinto, le altre serpi
lo guardarono muti e ammirati
- Sparite! E portatevi i due gorilla
Tutti si affrettarono a ubbidire tranne Daphne che non
si mosse ma Draco tranquillissimo, le fece un cenno per dirle di
andarsene.
Quando furono soli, Draco finalmente parlò
- Posso sapere il motivo di questa sceneggiata?
- Sei sempre attorniato dalla tua corte, non sapevo come fare per parlarti in privato...vieni con me
Lo condusse in un aula vuota e si sedette su un banco guardando il biondo
- Tu non vuoi obbedire a tuo padre e non vuoi diventare un mangiamorte. Perchè non mi aiuti?
- Tu sei pazzo
Proferì subito e fece per andarsene
- Devi solo aiutarmi con una pozione, niente di complicato, sarà un segreto
Draco si bloccò con la mano sulla maniglia della
porta, poi la aprì di scatto e controllò che non ci fosse
nessuno ad origliare, poi la richiuse ed Harry la insonorizzò
- Di che pozione parli? E perchè credi che accetterei di aiutarti?
- Hai paura – constatò il moro
- Come ti permetti? – disse lui indignato estraendo la bacchetta, Harry la ignorò
- Non lo saprà nessuno. Te lo prometto, non lo sa nemmeno Silente
A queste parole il serpeverde si bloccò e con uno sguardo a metà fra il divertito e l’incredulo gli chiese
- Ma tu non sei il cocco del preside?
Quello che non fa nulla senza che l’ombra del vecchio lo segua
passo passo?
- Non più – rispose lui
ridendo – allora ci stai? Si tratta di ricostruire
un’antica pozione, molti ingredienti non sono più
reperibili, tu sei bravo e puoi chiedere a Piton senza insospettirlo
troppo, lavoreremo nel tempo libero o di notte, potresti giustificarti
con i tuoi compagni di stanza dicendo che hai impegni galanti
- Perchè lo chiedi proprio a
me? – fece dopo un lungo silenzio – e se passassi
l’informazione a mio padre?
- Sono sicuro di non essermi
sbagliato su di te e voglio scommetterci, se avrò sbagliato,
sarà stata colpa mia, hai tre giorni per pensarci, se non
riceverò tue notizie supporrò che la risposta è no
Detto questo se ne andò.
Draco si strappò un pò i vestiti e
simulò qualche ferita, poi tornò dagli altri e disse loro
che il duello era finito in pareggio, quella sera Daphne lo prese da
parte e gli chiese
- Cosa voleva realmente Potter?
- Il mio aiuto! Ma ti rendi conto..?!
- Stai attento Draco....non hai la stoffa dell’eroe
- Ma io gli ho detto di no!
- Certo certo....
Concluse lei scettica.
Harry intanto non si fece vedere a nessuna lezione ma
andò nella Camera dei Segreti ad allestire un laboratorio di
pozioni a colpi di trasfigurazione.
Quando finì era esausto, ma la camera era
splendidamente decorata in oro e verde, l’acqua era stata
asciugata e in ogni colonna a forma di serpenti intrecciati era stato
ricavato un camino, aveva preparato tavolini, calderoni, divanetti,
sedie e tutto il necessario per lavorare sulla pozione, gli ingredienti
li avrebbe comprati a Hogesmeade tramite copie illusorie fisiche
camuffate.
Una volta fatto tutto, si stravaccò su un divano
per riposarsi, infine trasferì con una complicatissima
trasfigurazione un paio di sanitari dal bagno di Mirtilla e
tornò in Sala Comune.
- Harry, stai bene? Dove sei
stato tutto il giorno? Ero preoccupatissima! Hai saltato le lezioni.
Ieri sera ti abbiamo aspettato ma non sei tornato, dov’eri?
Harry fu travolto da una bellissima furia dai capelli
ricci e rimase senza parole, riuscì però ad approfittare
della sua prima pausa di respirazione per interromperla
- Herm calmati! Va tutto bene! Sto bene! Ma dov’è Ron?
- In giro a cercarti! –
proruppe lei sempre più isterica – gira voce che ti sei
battuto con Malfoy e poi sei scomparso! Eravamo terrorizzati, abbiamo
provato a cercare la mappa del malandrino per rintracciarti ma non
l’abbiamo trovata e...
Harry le afferrò la testa e se la strinse teneramente al petto e lei si abbandonò ad un pianto disperato.
Harry non capiva assolutamente il motivo di tutta
questa agitazione ma sondando leggermente la sua mente capì che
era solo la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Era da troppo che lei si teneva dentro un cumulo di
sentimenti: la storia con Ron che si trascinava, il comportamento
lunatico e scostante di Harry, in più non riusciva a
concentrarsi sullo studio e lui la superava costantemente e
apparentemente senza alcuna fatica. Tutto questo alla fine
l’aveva fatta crollare.
Harry s’intenerì vedendo come lei sembrava
volersi nascondere sempre più nel suo abbraccio come un
passerotto spaventato, lasciò che si sfogasse e quando i
singhiozzi si fecero meno frequenti la allontanò delicatamente e
le asciugò gli occhi.
In Sala Comune non c’era nessuno, si guardarono
negli occhi, quelli di lei grandi e arrossati da cerbiatto spaventato,
lui sorrise e glieli baciò, poi la fece sedere sulla poltrona e
s’inginocchio davanti a lei prendendole le mani
- Scusa, mi spiace, ero arrabbiato per via di Sirius
- Sei sempre arrabbiato ultimamente – fece lei tirando su con il naso
- Bhè...cosa vuoi che ti dica?
Sono sotto pressione...un signore oscure che vuole farmi fuori, i
G.U.F.O. eccetera....
Lei gli fece un sorriso lacrimoso
- Vado a cercare Ron prima che si scazzotti con Malfoy
Lei assentì.
Una volta fuori dal ritratto, mappa del malandrino alla
mano scovò Ron che si aggirava per i sotterranei come un pazzo,
quando lo vide lo aggredì
- Stai bene? Malfoy ti ha fatto qualcosa?
- Calma Ron, mi dispiace, è
colpa mia, non avrei dovuto sparire senza avvertirvi, Malfoy non
c’entra nulla
Ron lo guardò irato per un attimo ma poi parve afflosciarsi e il suo sguardo divenne di rassegnazione
- Harry, non so più che
dirti..ascolta...lo so che hai tanti pensieri ma ti prego parlaci,
Hermione era isterica e disperata, mi ha attaccato il suo nervosismo e
io...
Harry gli mise una mano sulla spalla
- Lo so Ron, ho già parlato
con lei, prometto che non succederà più, ho già
un’idea in proposito
- Di che parli? – chiese Ron stancamente notando che Harry aveva come al solito sviato qualunque domanda
- Troverò un modo per avvertirvi nel caso dovessi sparire ancora
Non era esattamente ciò che Ron voleva sentirsi
dire ma assentì con il capo e si avviarono insieme in sala
comune, dove Hermione li aspettava ancora preoccupatissima, quando li
vide rilasciò un lungo sospiro di sollievo e chiese
- Malfoy?
- Non l’ho trovato – fece Ron
Poi la prese tra le braccia e la strinse a lungo. Lei
rispose ma, da sopra la spalla di lui, lanciò ad Harry uno
sguardo indecifrabile dopodiché andarono tutti a letto.
Harry meditò un pò e si fece un giro
nella mente di Tom per imparare come mandare messaggi con i patronus e
per vedere se c’erano novità.
Stava ancora cercando di rubare la profezia tenendosi
pronto un piano di riserva nel caso Harry non abboccasse alle visioni
che gli mandava, inoltre brigava per ricostruire il suo esercito
di creature oscure. Per riunire i mannari aveva assoldato un certo
Fenrir Greyback, licantropo pazzo che amava mordere bambini, Harry ne
fu disgustato e richiuse il canale telepatico per poi addormentarsi.
L’indomani chiese scusa ad ogni professore per la
sua assenza del giorno prima, giustificandosi con la scusa di un forte
mal di testa da stanchezza.
Quasi tutti i professori furono comprensivi con il
migliore alunno della scuola, tranne naturalmente Piton che gli tolse
30 punti.
Fuori dall’aula di pozioni qualcuno gli fece
scivolare in tasca un bigliettino a forma di aeroplanino volante, Harry
lo aprì e lo lesse
Alle 23.30 alla torre
d’astronomia
DM
Harry sorrise. Era giunto il momento di iniziare
le lezioni del gruppo di Difesa e disse ad Herm di passare parola
perchè aveva trovato il posto adatto, poi li condusse alla
Stanza delle Necessità, loro la ammirano affascinati. Poi
arrivarono gli altri ed Harry spiegò a tutti le caratteristiche
della Stanza e come attivarla...anche loro ne furono colpitissimi.
Poi Herm volle fare una votazione ufficiale per
designarlo capo, cosa che trovò molto imbarazzante e poi si
passò alla scelta del nome del club...alla fine optarono per ES
cioè Esercitazioni Segrete (lo so sono un autore pigro,
scusate...), finalmente passarono alle cose serie.
Harry guardò desolato i suoi ‘affiliati’ cercando di decidere da cosa si poteva cominciare
- Dunque...credo sia meglio
cominciare dalle basi... – disse infine funereo – partiamo
dall’incantesimo di disarmo
Alcuni protestarono ed Harry inarcò un sopracciglio con irritazione, Zacharias Smith disse subito
- Non credo che l’expelliarmus ci aiuterà contro tu-sai-chi
- Niente che io vi possa insegnare o
che voi possiate imparare vi aiuterà contro di lui ma contro i
suoi leccapiedi si
Affermò con irritazione poi in tono pericoloso disse
- Tira fuori la bacchetta
Tremando, il tasso obbedì ed Harry lo
disarmò spedendolo gambe all’aria con un solo gesto e
senza pronunciare una parola, tutti lo guardarono muti e ammirati,
Katie sua compagna di squadra disse subito
- Ma è magia non verbale! Come hai fatto? Noi l’abbiamo appena iniziata e siamo al sesto anno!
Harry la guardò con sufficienza
- Per questo sono io
l’insegnante, ora obbeditemi, dividetevi a coppie e cominciate a
provare l’incantesimo
Tutti obbedirono ed Harry notò con rassegnazione
che ben pochi lo stavano eseguendo correttamente e notò con
soddisfazione che parecchie ragazze si irrigidivano se lui si
avvicinava a loro per correggerne la postura.
Parecchie o meglio tutte tranne Luna che però gli sorrideva sempre con dolcezza.
Alla fine ci fu qualche progresso specialmente in Neville, tanto che Harry gli diede una pacca sulla spalla e gli disse
- Bravo Nev
Dopodichè li rispedì tutti alle rispettive sale comuni
- Che ne pensi Harry? – chiese Ron raggiante
- Che forse se riusciamo a proseguire
questa cosa fino alla fine dell’anno, saranno tutti in grado di
passare i G.U.F.O. ma in quanto a combattimenti seri...
I due lo guardarono stupiti
- Vabbè lasciamo perdere...vi riaccompagno alla torre
- Ci accompagni? E tu? – fece subito Hermione sospettosa
- Ho un impegno...ehm...privato
E fece un occhiolino malizioso a Ron che rise mentre
Hermione si rabbuiava leggermente, dopo averli accompagnati raggiunse
la torre d’astronomia.
Trovò Draco che fumava una sigaretta babbana seduto sul parapetto della torre
- Ciao
- Ciao Potter
- Un vizio babbano? E dove le hai prese?
- Zabini è appassionato di
queste cose e fra le serpi vanno più in voga di quanto pensi,
ora basta chiacchiere, che vuoi da me?
- Allora avevo visto giusto...non sei come tuo padre
- Potter, non ho intenzione di fare
amicizia con te, chiaro? Le mie ragioni sono affari miei. Ora dimmi
cosa dobbiamo fare
- Certo Mylord, ora ti mostro la ricetta della pozione
Draco studiò a lungo la ricetta, gli ingredienti e la metodologia di preparazione
- Una pozione che sigilla la magia?
Ma lo sai che è una scoperta straordinaria?! Potremmo vincere
premi e riconoscimenti dalle associazioni di pozionanti
- Non prevedo di renderla pubblica.
Allora? É possibile prepararla? Ti ho segnato gli ingredienti
che non esistono più
- Mmmm...non sarà
facile...bisogna preparare la pozione, e provare ingredienti simili a
quelli mancanti, studiarne le reazioni e le interazioni con gli altri
ingredienti, sperimentare...e poi gli ingredienti ancora accessibili
sono rarissimi..dove li troviamo?
- Li ordinerò da Hogesmeade
- E dove lavoreremo? Ho sentito che hai un posto segreto dove ti porti le ragazze..
- Non è più tanto segreto ma c’è un posto migliore...la Camera dei Segreti
Draco lo fissò sbigottito
- Tranquillo...il basilisco non c’è più...ti va di vederla?
Il biondo era mortalmente bramoso di vedere un luogo cosi....Serpeverde e lo seguì immediatamente.
Entrambi sotto il mantello raggiunsero il bagno di Mirtilla che fortunatamente non c’era nemmeno stavolta
- Ecco come facevi a non farti mai beccare...dove l’hai preso questo mantello?
- Era di mio padre
- Davvero? E com’è possibile scusa?
- Che vuoi dire? – chiese Harry sorpreso
Draco inarcò un sopracciglio
- I mantelli dell’invisibilità si esauriscono dopo un pò...non lo sapevi?
- No....non so che dirti...dai vieni
In effetti aveva avvertito una certa differenza
nell’aura del suo mantello rispetto a quella dei mantelli normali
che usavano per pedinarlo a Privet Drive ma non c’aveva fato caso
e anche stavolta liquidò la questione e aprì la Camera.
Draco lo osservò affascinato mentre parlava in
serpentese e lo seguì con rispetto; quando arrivarono, rimase
sbalordito a contemplare la statua del fondatore e lo scheletro del
basilisco, poi osservò la mobilia
- Era già così?
- No, ho fatto tutto io
- Mi spieghi da quand’è
che sei così bravo? I miei compagni di casa hanno tutti paura di
te e gira voce che qualcuno voglia chiederti di cambiare casa
- Non ne ho alcuna intenzione e la mia bravura sono fatti miei, dài mettiamoci al lavoro
Draco ingoiò una risposta sferzante e rispose con un ghigno
- Certo Mylord
E si misero al lavoro....
Un enorme grazie a tutti i miei lettori e recensori
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Capitolo 16 *** Grifondoro VS Serpeverde ***
16 grif vs serp
CAP 16 – Grifondoro VS Serpeverde
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Nelle settimane che seguirono Harry imparò a mandare messaggi
con i patronus per comunicare con Draco o rassicurare i suoi amici
quando spariva.
Harry mandava spesso delle copie illusorie fisiche agli allenamenti di
quidditch ma dato che Draco non poteva fare lo stesso erano costretti a
rispettare gli orari di allenamento di Serpeverde e ovviamente il
bisogno di sonno del biondo.
Malfoy aveva rinunciato a fargli domande sulla pozione, sui suoi
poteri, sulla sua insonnia o su qualsiasi altra cosa...di solito
parlavano di ragazze mentre sperimentavano la pozione.
Harry aveva sospettosamente notato che il suo numero di conquiste tra
le serpeverdi era incredibilmente aumentato...anzi erano proprio loro a
venirlo a cercare.
Per quanto Harry potesse ritenersi un infallibile seduttore, i tanti
anni di lotta contro il male l’avevano reso cauto come una belva
selvaggia e difatti un giorno Draco confermò i suoi sospetti
- Il signore oscuro ha saputo dei tuoi cambiamenti e
del tuo nuovo talento, così ha ordinato ai figli dei mangia
morte di cercare di diventare tuoi amici e carpire la tua fiducia
‘con ogni mezzo’ le giovani serpi di sesso maschile
non riescono ad avvicinarti dato che li geli con le tue occhiate ma le
ragazze si sono prese particolarmente a cuore la missione...
Concluse sghignazzando, Harry alzò gli occhi al cielo
- Mi crede davvero così stupido??
Draco lo guardò sospettoso per un attimo
- Non ti uniresti mai a lui vero?!?
Harry la fulminò con uno sguardo talmente velenoso che Draco incassò il capo e non disse più nulla.
Quando non poteva venire, Draco gli spediva bigliettini volanti con
idee che lui avrebbe potuto mettere in pratica da solo e gli
esperimenti procedevano, il biondo era stato costretto a chiedere due o
tre consigli a Piton che da allora era sicuramente divenuto
incredibilmente sospettoso, Harry era addirittura arrivato a prestare
al suo compagno il mantello dell’invisibilità per lunghi
periodi.
La rabbia aveva lasciato un pò in pace Harry grazie
all’entusiasmo per la pozione e ai suoi sempre più
frequenti incontri galanti.
Quando non lavorava alla pozione e non si intratteneva con qualche ragazza, meditava per fortificare la sua magia.
A parte i membri dell’ ES (e nemmeno tutti), molti studenti si
tenevano ormai alla larga da lui e viceversa le serpi lo adulavano
sfacciatamente, facendo perdere a Malfoy una fetta considerevole del
suo ascendente, cosa che non turbava affatto il biondo.
Quest’ultimo scriveva al padre, previa autorizzazione del moro,
che quest’ultimo si avvicinava sempre più alle arti oscure
e discorrevano spesso sull’argomento, informazione questa che
tramite Piton era probabilmente già arrivata al vecchio....Harry
non avrebbe voluto, ma dato tutto quello che Draco stava rischiando per
lui, si sentiva in dovere di ripagarlo almeno con questo.
Ron e Hermione erano sempre più preoccupati nel vedere Harry
così vicino a Malfoy e alle serpi e litigavano spesso su
quest’argomento, Ron era convinto che Harry avesse le sue
ragioni, lei invece credeva che avesse qualche problema, durante
l’ennesimo litigio, la discussione degenerò in sfoghi di
vecchi rancori e alla fine Ron sbottò
- Sai che ti dico Herm?! Mi sa che la nostra storia
sta giungendo proprio al capolinea, forse è meglio se ci
prendiamo un pò di tempo per riflettere eh?!
Detto questo, senza nemmeno attendere la risposta di lei se ne tornò in stanza.
Harry apprese di questa novità da Neville dato che nessuno dei due interessati gli rivolgeva più la parola
- Rimango dalla tua parte Harry – aveva detto
Ron a Harry quando quest’ultimo gli aveva chiesto com’era
successo – ma se tu non hai intenzione di raccontarmi i fatti
tuoi, non vedo perchè dovrei farlo io
Hermione invece non gli rivolgeva assolutamente la parola nè lo
salutava e se ne stava sola tutto il tempo mentre il suo ormai-quasi-ex
fidanzato prese a frequentare Seamus e Dean, Harry decise che avrebbe
provato ad appianare tutte le divergenze durante le vacanze di natale.
Tra bisticci e segreti si arrivò finalmente alla tanto sospirata
prima partita della stagione di quidditch: Griofodoro VS Serpeverde.
La sera prima della partita Harry e Draco aggiunsero alla pozione il penultimo ingrediente
- Bene, ora manca solo il Pisidium, ma quello lo trovi solo a Nocturn Alley, come te lo procurerai?
- Come ho fatto per gli altri Draco
- E come hai fatto??
- Magia!
Rispose Harry ridendo e Draco sospirò alzando gli occhi al cielo
- Spero che tutta questa fatica risulti utile alla fine
- Fidati di me, a proposito ti devo un favore, se avrai bisogno di una qualsiasi cosa non esitare a chiedere
- Non ho bisogno di te Potter
- Davvero Draco, senza di te non ce l’avrei mai fatta – disse Harry serio
- Mi sto commuovendo Potter...piantala!
Piuttosto...ho avuto un’idea che farà ammattire il tuo
amico pezzente domani – disse con gli occhi brillanti di
cattiveria, Harry sospirò
- Non esagerare...
- Hey! Io sono una serpe....ricordi??
- Già – fece lui – allora a domani, e vinca il migliore
- Non sembri molto interessato Potter...
- Ho altre priorità al momento, ma ti prometto
che domani le metterò da parte e farò di tutto per
batterti – disse con una risata
- Ok, allora a domani
Si salutarono e raggiunsero le rispettive sale comuni.
L’indomani notò che tutti i Serpeverde portavano una
spilla a forma di corona sulla divisa ma non ci badò..almeno fin
quando non scesero in campo e la squadra verde-argento cominciò
a cantare un’orrenda canzone che prendeva in giro Ron e la sua
famiglia.
Come c’era da aspettarsi il suo controllo emozionale cedette subito e cominciò a incassare goal.
Harry sospirò e cominciò a gironzolare per il campo,
più per sentire il vento tra i capelli che per trovare il
boccino, Draco gli si affiancò subito
- Piaciuta la canzone??
- Quanto sei bastardo....
- Hey! Io sono una serpe....te l’ho già
detto...e poi lui non dovrebbe essere così debole emotivamente...
- Non tutti sono stati educati come te, mio lord!
Fece il moro, Draco sghignazzò e lo sorpassò, Harry lo
inseguì e si diedero ad una specie di gara di velocità;
entrambi badavano più a scambiarsi battute bastarde che a
trovare la pallina alata.
Harry, dopo l’insperata riformazione della squadra di Grifondoro
nonostante l’opposizione della Umbridge, era stato molto seccato
dalla cosa.
Volare gli piaceva ma al momento aveva altre cose da fare, in
realtà si era accorto che a parte il desiderio di vendetta, la
magia e l’aumento del suo potere gli procurava una certa
eccitazione.....
Comunque ora che c’era...tanto valeva giocare...anzi volare...
Infatti continuava a giocare con Malfoy senza cercare il piccolo
bagliore dorato, si inseguivano, si scontravano, si scambiavano
battute... finchè Angelina non gli si affiancò e
cominciò a urlargli
- Potter! Ma che cazzo fai? Il boccino è lì!
Harry guardò nella direzione indicata e si lanciò,
immediatamente seguito da Draco, in una picchiata mozzafiato che stava
per concludersi in uno schianto fenomenale, i due allungarono
contemporaneamente la mano....
“Dài..”
pensò Harry e provò perfino a far scorrere la sua magia
nel vento per generare una corrente d’aria e attirare il boccino,
ma non funzionò...non aveva funzionato nemmeno una volta da
quando aveva scoperto le sue affinità elementali...
“Ancora uno sforzo”
entrambi afferrarono la pallina!
E entrambi si schiantarono al suolo...
Harry atterrò agilmente sulle mani e i sui piedi, facendo
scorrere il Chakra sotto la pelle e nei muscoli, come aveva imparato
quell’estate e con ancora il boccino in mano.
Draco invece, si schiantò malamente e perse conoscenza.
Harry si tirò su in fretta e si mise il boccino in tasca,
estrasse la bacchetta e si diresse veloce verso la bionda serpe, fra le
sue conoscenze c’era qualche base di incanti curativi fregati a
Tom, ma Tiger e Goyle che a quanto pare non avevano letto la
‘nota di servizio’ del Lord, ossia tentare di carpire la
fiducia del moro, pensarono che Harry volesse fare del male a Malfoy e
si diressero verso di lui con le mazze da battitore levate, Fred e
George li videro e si affrettarono a farsi avanti anche loro con le
mazze.
Mentre Harry eseguiva alcuni incantesimi di primo soccorso, la
scena si trasformò in un grottesco duello con le mazze.
Prima che il moro potesse fare qualcosa per sedare l’oscena
rissa, intervenne Madama Bumb che li bloccò tutti e li
spedì dai loro capocasa.
La McGranitt era furibonda
- Che diavolo vi è saltato in mente? –
strillò quando furono tutti nel suo ufficio – spiegatevi!
- Professoressa – cominciò calmo Harry
– Fred e George erano in buona fede e strano a dirsi ma anche
Tiger e Goyle
I gemelli lo guardarono basiti
- Hanno pensato che volessi aggredire Malfoy! Ma io volevo solo vedere se aveva qualcosa di rotto!
La McGranitt rimase basita e silenziosa per un pò a quelle
parole ma prima che potesse riprendersi, la porta si aprì e la
Umbridge fece il suo trionfale ingresso nell’ufficio.
Con il suo solito maligno sorriso soddisfatto sciorinò sotto il
naso della McGranitt un ennesimo decreto didattico che le dava il
potere di alterare le punizioni degli altri insegnanti,
dopodiché nonostante le proteste e le spiegazioni dei tre li
squalificò a vita dal quidditch.
Harry fu inorridito che Fred e George dovessero pagare per le sue colpe
ma i due respinsero le sue scuse rassicurandolo sul fatto che non lo
ritenevano colpevole.
L’atmosfera in sala comune era funerea e i rimanenti membri della
squadra erano sull’orlo del suicidio...Ad Harry faceva quasi
piacere essere stato finalmente esentato dal quidditch, dato che era
stufo di mandare copie fisiche agli allenamenti, cosa che lo stancava
oltremodo ma era troppo dispiaciuto per gli altri.
Anche se la maggioranza di loro era furibonda con lui per essere stato la causa di tutto....
Harry rimase davanti al camino con Hermione, quando tutti se ne furono andati.
- Perchè hai aiutato Malfoy? – chiese lei
- Che domanda è Herm?? Perchè poteva essersi fatto male!
Erano la prime parole scambiate fra loro da molto tempo, ed erano state dette con irritazione, pensò Harry con rammarico.
In quel momento fece il suo ingresso un abbattutissimo Ron che appena
li vide fece una smorfia irritata ma si sedette comunque accanto a loro.
Prima che potesse dire qualsiasi cosa Harry gli raccontò
succintamente gli avvenimenti e lui semi-spalancò la bocca per
l’orrore ma rimase in silenzio.
Dopo qualche altro istante di silenzio, alzarono tutti e tre il capo e dissero all’unisono
- Sentite...
S’interruppero e scoppiarono a ridere tutti insieme, quando
smisero avevano quasi le lacrime agli occhi, commosso Harry si
alzò e tirò su anche i suoi due amici per poi
avvilupparli in un abbraccio di gruppo
- E’ tutta colpa mia – disse mentre li
stringeva entrambi – so che è colpa mia, la verità
è che sto facendo qualcosa e mi vergogno a spiegarvi cosa..ma
è una cosa che desidero fare con tutte le mie forze...vi prego
lasciatemela fare..
Entrambi si staccarono e lo guardarono seri poi Hermione disse
- Che cosa stai combinando Harry? Io sono molto preoccupata...
- Lo so Herm – disse lui sospirando e
affacciandosi alla finestra per non guardarla – ma prima o poi vi
dirò tutto! Credetemi!
- Noi abbiamo solo paura che tu faccia un colpo di testa...
- Ma no.....fidatevi di me...
E per l’ennesima volta i due amici si fidarono delle sue parole e fecero un cenno stanco con il capo
Harry tornò a guardare fuori dalla finestra
- Hagrid.... – disse piano
- Hagrid cosa? – chiese Ron
- E’ tornato – rispose con un ampio sorriso – che dite? Andiamo a trovarlo?
Il tragitto sotto il mantello fu un pò penoso, anche se per il
momento avevano accantonato le divergenze con Harry, non altrettanto
avevano fatto tra loro, per cui Ron e Hermione stavano maniacalmente
attenti a non sfiorarsi nemmeno per sbaglio.
Come volle il cielo, riuscirono a raggiungere la capanna del
mezzo-gigante e a farsi raccontare il suo viaggio nel paese dei giganti.
Harry si accorse che mentiva su qualcosa ma non volle sondargli la
mente, quel giorno si era troppo stressato....dopo una visita-lampo
della rospa che li costrinse a nascondersi, tornarono al castello
mentre Hermione annunciava con fermezza che si sarebbe data da fare per
impedire ad Hagrid di farsi cacciare, Harry le augurò buona
fortuna e inchiodò mentalmente un altro chiodo sulla bara della
Umbridge....
Un ciao e un grazie a tutti i lettori e recensori!
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Capitolo 17 *** Amicizia ***
17 amicizia
CAP 17 – Amicizia
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Il giorno dopo Hagrid cominciò subito con una lezione a rischio
sui Thestral, tutti si spaventarono tranne Harry che ne sapeva
abbastanza.
Le serpi, prive del loro principe ancora ricoverato, si diedero
comunque da fare per diffamare Hagrid agli occhi della rospa, giunta
per la sua dannata ispezione, la quale andò uno schifo ed Harry
più furibondo che mai, saltò il pasto e si appartò
con una corvonero di recente conoscenza;
dopo essersi sfogato, andò a trovare Draco.
Appena il biondo lo vide entrare prese la bacchetta e sigillò e insonorizzò la porta dell’infermeria
- Però...sei bravo con gli incantesimi di privacy Malfoy...
- Di necessità virtù Potter...
Rispose lui sghignazzando.
Quando Harry si sedette accanto al suo letto, sentì due parole.....
Due parole che mai......MAI.....avrebbe creduto di poter sentire un giorno uscire dalla bocca di Draco Lucius Malfoy....
- Mi dispiace
Harry lo guardò come se gli avesse appena detto di essere il figlio segreto di Voldemort
- E non guardarmi così...so che volevi
aiutarmi...quindi mi dispiace....mi dispiace anche che alla fine
abbiano assegnato il boccino a te
- Ah ecco! Ora ti riconosco... – fece Harry – comunque come stai?
- Bene! La Chips mi dimette stasera e grazie a te, mi
sono risparmiato l’ossofast..completiamo la pozione stanotte?
Harry esitò..voleva farlo da solo..ma Draco capì
- Ehi! Voglio almeno vedere il frutto delle mie fatiche!
- Bhè...d’accordo...vado a procurarmi il Pisidium e stasera concludiamo
- Harry...
Il moro si bloccò, shockato per la seconda volta nel giro di
qualche minuto...era la prima volta che lo chiamava per nome...
- Si, Draco?
- Ricordi quando hai detto che potevo chiederti un favore?
- Si
- Bene...devo chiedertene uno
- Dimmi
- Ricordi quando ti ho raccontato che il Signore Oscuro ha ordinato alle giovani serpi di circuirti?
- Si
- Bhè...è stato ordinato anche a Daphne...la conosci?
- Si...la tua...
- Promessa sposa
- Non mi permetterei mai...
- E’ mia amica....la mia unica amica...per favore...
- Non la toccherò
- Grazie Harry
Si sorrisero per l’assurdità della conversazione, poi
Harry andò alla Stanza delle Neccessità e spedì
una copia a Nocturn Alley con una passaporta; la copia tornò
dopo un pò con l’ultimo ingrediente ed Harry soddisfatto
uscì dalla stanza.
Mentre si dirigeva verso la sala comune incontrò proprio Daphne “parli del diavolo..”
- Ciao – fece lei in tono piatto – come va?
Considerato che non si erano mai rivolti la parola, era un inizio
quanto mai strano...prima che Harry potesse rispondere una qualunque
cosa lei lo baciò.
Fu un bacio freddo e impersonale, poi lei lo prese per mano e lo
condusse in un’aula vuota, bloccò la porta e
cominciò a spogliarsi, i gesti erano sicuri e precisi tuttavia
Harry notò che le mani le tremavano.
Harry rimase a contemplarla in muta ammirazione finchè non fu nuda.
Era bellissima, la ragazza più bella che avesse mai visto ma i
suoi occhi come aveva già notato in precedenza erano carichi di
dolore.
Tradì un attimo di incertezza quando tentò per un attimo
di coprirsi con le mani ma poi ci ripensò e cominciò ad
avanzare verso di lui con i pugni lungo i fianchi.
- Ferma – gli intimò lui all’improvviso – chiudi gli occhi
Lei obbedì.
Harry le girò attorno e si fermò a guardarle la schiena,
subito comprese cos’era quella strana aura magica che aveva
percepito da quando lei aveva cominciato a spogliarsi: un trucco
coprente magico.
Estrasse la bacchetta e lanciò un ‘Revelio’ non
verbale sulla sua schiena, subito comparvero lividi, tagli, bruciature
e segni di frustate, Harry inorridì.
Lei vide la luce dell’incantesimo e ne percepì il calore, si voltò e capì all’istante
- No – urlò
Poi tentò di fuggire, ma Harry la pietrificò e la distese
prona su un banco, la coprì e cominciò a curarle la
schiena, s’immerse nella mente di Tom e imparò tutte le
sue conoscenze mediche, ma lui era un Signore Oscuro non un
medimago...ed Harry non aveva proprio talento per queste cose!
Una volta che ebbe fatto tutto il possibile la coprì con la sua veste e la sbloccò
- Va meglio?
Daphne era stata disperata all’idea di quel nuovo degradante
ordine, suo padre glielo aveva mandato via gufo tre giorni prima
‘Scopati Potter, puttana come sei non dovresti avere problemi mi raccomando o a Natale faremo i conti’
Aveva pianto disperata tutta la notte.
In cinque anni non aveva mai nemmeno baciato un ragazzo, le bastavano le attenzioni di suo padre...
Solo Draco, in certa misura, era riuscito ad avvicinarsi al suo vero io
ma lei era terrorizzata da ogni tipo di contatto fisico e umano anche
con lui e ora....Potter!
Aveva stretto i pugni ed era andata a cercarlo, quando aveva trovato il
coraggio di farlo e all’improvviso eccolo che spuntava da un
angolo
“Accidenti se è bello”
pensò per un attimo, ma la cosa non faceva alcuna differenza per lei...era un maschio...e tanto bastava a disgustarla...
Totalmente ignara del mondo delle schermaglie galanti, dopo il goffo
saluto aveva deciso di baciarlo d’impeto, l’aveva trovato
viscido...e lui era poco collaborativo....con un coraggio che aveva
stupito lei stessa l’aveva condotto in quell’aula e aveva
cominciato a spogliarsi fingendo con se stessa di essere da sola
davanti a uno specchio, per un attimo il coraggio le era venuto meno ma
doveva stringere i denti...
Però quando lui aveva annullato l’incantesimo di camuffamento, si era spaventata a morte
“No! Non può sapere! Nessuno deve sapere! Che vergogna! E lui mi punirà..”
Aveva tentato di fuggire ma lui l’aveva immobilizzata e distesa su un banco.
Ora era ancora più terrorizzata, pensava che lui volesse
sottoporla a qualche pratica perversa ma quando aveva sentito il calore
e il sollievo degli incantesimi curativi era rimasta basita...nessuno
l’aveva mai curata....suo padre l’aveva espressamente
vietato anche agli elfi di casa, salvo casi particolari, le aveva solo
insegnato come nasconderlo.
Ora era lì, con quel ragazzo semi-sconosciuto, mezza nuda e con
il suo segreto svelato...eppure quando lui la ricoprì
gentilmente con la sua strana tunica e le sorrise con calore...si
sentì al sicuro.
- S-si...grazie
Balbettò.
Lui le si sedette accanto ma lei si ritrasse spaventata. Harry fece finta di non accorgersene poi chiese serio
- Chi è stato?
Lei non rispose ma abbassò lo sguardo, poi le tornò in mente la lettera e fu assalita di nuovo dalla disperazione.
- Non sono affari tuoi – disse precipitosamente – vuoi fare l’amore con me o no?
- No
- M-ma perchè? – chiese smarrita...
“Eppure girava voce che Potter fosse il tipico ragazzo-puttana”
- Non ti piaccio?
- Molto – rispose lui – ma è evidente che la cosa non è reciproca..
- Ma se ti ho portato io qui – fece lei senza capire
- Perchè te l’hanno ordinato – rispose lui tranquillo
Lei spalancò la bocca per un attimo ma poi comprese
- Draco...- sibilò adirata – allora è vero che siete amici!?
- Si, è vero ma anche se non l’avesse
fatto non ci sarei cascato comunque...Tom crede davvero di portarmi
dalla sua parte con queste cazzate? Mi sottovaluta davvero...
- Tom?
- Voldemort! – disse facendo un cenno stanco, lei rabbrividì
- Ti ha detto anche questo? Allora ti ha detto...
- Che non vuole essere un mangiamorte? No..l’ho
capito da solo..e dato che tu sei sua amica suppongo che anche tu sia
dello stesso parere, quindi devo dedurre che ti hanno costretta a
questa sceneggiata...
Lei dribblò la domanda travestita da affermazione e gli chiese
- E tu ti sei fidato di lui? Perchè?
- Capisco quando la gente mi mente – fece lui
con un sorrisetto – e copriti! Che sei una tortura per gli
occhi....
Lei guardò imbarazzata i seni scoperti e si affrettò ad abbottonarsi la veste
- Cosa farai ora? – chiese lui all’improvviso
- In che senso?
- Cosa ti farà tuo padre quando scoprirà che hai fallito?
- M-mio padre..lui...
- E’ stato lui a ridurti così vero?!
Lei voleva negare ma si rese conto che la risposta le si leggeva in quegli occhi spaventati così annuì
- Va bene, allora faremo così...da oggi sei la mia ragazza...
Lei lo guardò basita e lui scoppiò a ridere
- Non preoccuparti..non ti toccherò, scrivi pure a tuo padre che sei riuscita a circuirmi
- M-ma lui no mi crederà mai..quando saprà che altre ragazze...
- Non ci sarà nessun altra ragazza, un fidanzato è fedele!
Lei lo guardò smarrita e totalmente incredula...
- Ma perchè lo fai? Non mi conosci nemmeno,
sono una serpeverde, figlia di un mangiamorte, per quel che ne sai
posso essere una mangiamorte anch’io!
- Sono Harry Potter! L’eroe della situazione!
– disse lui in finto tono pomposo – ma soprattutto ho un
amico che tiene a te. Per cui ci tengo anch’io.
Si alzò e le diede un bacio a stampo, ma lei si ritrasse
- Vedi di abituarti almeno a questi o non saremo molto credibili
E uscì lasciandola totalmente stupita.
Quella sera Harry e Draco erano davanti al calderone, pronti ad aggiungere l’ultimo ingrediente
- Grazie – fece Draco prima di farlo –
per Daphne intendo...anche se è ancora convinta che la vuoi
fregare in qualche modo
- Non è così
- Lo so
- Non eri obbligato a fare tutto questo..io ti avevo solo chiesto di...
- E’ così che si fa fra amici Draco
Il biondo rimase per un attimo paralizzato, ma non sapendo cosa dire
gettò la radice nel calderone e contemplarono la pozione che
fumò, sibilò e divenne chiara e limpida come acqua di
fonte.
- Il colore è giusto – disse Harry – speriamo bene
Tirò fuori il rosario dalla tasca e lo gettò nel
calderone, la pozione si illuminò e poi tornò limpida,
Harry tirò fuori il rosario e fece per metterselo ma Draco lo
fermò
- Lo faccio io
- Perchè?
- Se qualcosa va storto, meglio io! Tu sei la speranza...- disse con un ghigno ironico
E se lo mise al collo sotto gli occhi sgranati di Harry
- Non sento nulla di diverso....e smettila di fissarmi come se avessi due teste!
- Scusa scusa...prova a fare una magia
Draco prese la bacchetta e provò a schiantarlo, ma ottenne solo un’occhiata gelida a cui rispose con un sorrisino
- Funziona!
Disse con entusiasmo. Poi lo consegnò ad Harry
- Ora mi dici che vuoi farci? Dubito che riuscirai a convincere il Signore Oscuro a metterselo
- Non è per lui...è per me
- Cosa?
- Fidati....e non mi fare domande!
- Vabbè....ora andiamo a dormire..ho sonno
Quando furono fuori si strinsero la mano prima di separarsi
- Grazie dell’aiuto Draco
- Mi sono divertito a lavorare con te Potter
Si scambiarono uno sguardo in cui c’erano molte cose non dette e tornarono ciascuno al proprio dormitorio.
Spero che la descrizione della
situazione di Daphne, spesso purtroppo riscontrabile nella
realtà non abbia offeso nessuno.
Se è così me ne scuso
Passando ad argomenti più allegri:
Per Shiho 93 mi sa che dovrai
aspettare un pò per vedere qualche scherzetto ai danni della
rospa....ma alla fine non sarai delusa
Grazie a tutti i miei lettori e recensori!
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Capitolo 18 *** Nuovi Maestri per Antichi Poteri ***
18 nuovi maestri
CAP 18 – Nuovi Maestri per Antichi Poteri
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
Qualche giorno dopo, Hogwarts in preda allo stupore apprese la
stupefacente, e per molte ragazze luttuosa, notizia: Harry Potter era
fidanzato con Daphne Greengras!
Correvano già le voci più assurde...
Si diceva che Harry, Draco e Daphne svessero un perverso rapporto a tre
o che Draco fosse un guardone che si eccitava mentre Harry e la sua
promessa sposa si davano da fare...
Draco raggelava chiunque gli facesse domande sull’argomento e
ignorava le voci incontrollate che imperversavano per la scuola, Daphne
non rispondeva semplicemente a nessuna domanda come aveva sempre fatto,
Harry invece rispondeva evasivo seppur cortese anche se faticava sempre
più a controllare la rabbia che non poteva più sfogare
sulle ‘compagne del momento’.
Li si vedeva sempre più spesso tutti e tre insieme, in giro per i cortili della scuola o nei corridoi.
Questo gli alienò definitivamente l’amicizia dei Grifoni e
dei pochi che gli credevano, Ron e Hermione avevano chiesto spiegazioni
solo una volta ma lui aveva solo risposto
- Non sono cattivi! Non preoccupatevi...
Ma la gelosia in entrambi, specialmente in Hermione aveva dissolto ogni residuo di fiducia in Harry.
Intanto si avvicinava la penultima settimana di Dicembre ed Harry aveva
terminato tutti gli schemi runici e aritmantici quindi era finalmente
pronto per il rito!
Così quel sabato mattina arrancò nella neve verso la
foresta proibita, Draco, Daphne e Ron erano a Hogesmeade mentre
Hermione era con Ginny in biblioteca.
Harry s’inoltrò nella foresta eccitato e al tempo stesso
spaventato, non sapeva esattamente cosa sarebbe successo, ma sapeva di
doverlo fare, non aveva altra scelta, era come se qualcosa dentro di
lui, quello stesso qualcosa che lo ricolmava di rabbia, lo spingesse a
cercare sempre più potere, così proseguì risoluto
pregando la Magia di condurlo per mano lungo il sentiero contorto del
suo destino.
Arrivò ad una radura deserta nella foresta rintracciata in
precedenza, senza incontrare nessuno, sistemò su una pietra
piatta il rosario, il coltello, il coprifronte-bracciale e
l’orecchino.
Poi dispose in circolo una decina di rotoli con rune d’evocazione e li attivò.
Al posto dei rotoli sorsero una decina di monoliti su cui erano
scolpiti vari gruppi runici, poi tracciò un complicato circolo
del potere per terra e si posizionò al suo centro, lo
attivò con la bacchetta e la gettò sulla pietra.
Il circolo s’illuminò e Harry cominciò a cantare un
complesso canto celtico che aveva imparato a memoria componendo al
tempo stesso con le mani una serie di sigilli shinobi.
Le rune sui monoliti cominciarono a brillare sempre più
intensamente emettendo un suono acuto come di bicchieri di cristallo
entrati in risonanza, contemporaneamente il cielo cominciò a
scurirsi, tuoni e lampi scoccarono fra il cielo e la terra e la furia
cosmica si scatenò.
Harry continuò imperterrito il rito cercando di non pensare alla
paura montante, finchè un fulmine colpì un monolito e
cominciò a trasmettersi da monolito a monolito fin quando tutti
i monoliti vennero avvolti dalla luce dei lampi, poi dal circolo al
suolo partì un lampo verde accecante che lo avvolse, a Harry si
mozzò il respiro e poi fu l’inferno......
Fu come se la pelle gli si sciogliesse e così i muscoli e le
ossa, il sangue gli bolliva nelle vene, la magia lo avvolgeva e lo
percorreva in tutto il corpo così forte che non riusciva a
contenerla e si sentiva sul punto di esplodere.
Tentò di urlare ma non ci riuscì, quando il dolore
l’ebbe portato ai limiti della follia si accorse appena che i
vestiti gli si stavano disgregando addosso lasciandolo nudo e che
l’Horcrux al suo collo si agitava come se fosse vivo, in un
attimo di lucidità nel delirio pensò che era stato
davvero idiota a dimenticare di togliersi di dosso l’oggetto
più pericoloso, lo afferrò con tutte le sue forze con
entrambe le mani e lo sentì sciogliersi fra le sue dita a quel
punto sentì la testa spaccarglisi in due e svenne.
Quando si svegliò, sentì subito la magia dentro di lui
agitarsi furiosa e desiderosa di uscirgli fuori da tutte le parti,
così Harry fece in fretta un gesto con l’indice e il medio
davanti al volto e disse
- Sigillo!
Il rosario sulla pietra si divise in una pioggia di palline luminose
che gli si disposero attorno al collo e ritornarono a formare la
collana.
Con sollievo sentì subito la pressione della magia affievolirsi
e appena la testa gli si schiarì si guardò intorno...
I monoliti erano fusi nella parte superiore e tutti i suoi abiti e
stivali erano a brandelli tutt’attorno, e lui era nudo e
dolorante.
“Mi bruciano le mani...”
Si guardò i palmi e con sorpresa assoluta vi vide incise due
rune assolutamente sconosciute e nere come l’inchiostro.
Si accorse che anche il volto, l’addome e la schiena gli
bruciavano intensamente, guardò in basso e vide una terza e una
quarta runa, più grandi di quelle sulle mani incise
rispettivamente all’altezza del cuore e dell’ addome.
“Tutto ciò non era scritto da nessuna parte...ma che diavolo....”
Harry barcollando riuscì a mettersi in piedi e a raggiungere la
roccia su cui aveva posato la bacchetta, evocò due specchi ad
altezza uomo e si guardò, in volto aveva altre tre rune piccole,
una in fronte e una su ciascuna guancia, inoltre le sue spalle e in
parte i suoi bicipiti erano decorati con strisce nere che sembravano
proseguire sulla schiena, usando entrambi gli specchi vide sulla sua
schiena uno stranissimo uccello dal disegno stilizzato e tribale a
strisce nere con una grossa runa al centro e le ali che continuavano
sulle spalle e sulle braccia, alla base, come le piume di una coda,
altre strisce continuavano verso le cosce.
Harry non aveva la più pallida idea di cosa diamine fossero
tutti quei segni, ma accorgendosi di essere ancora nudo eseguì
un ‘reparo’ e i brandelli di vestiti gli si riformarono
addosso, quando però lanciò un’ultima occhiata
nello specchio, prima di farlo evanescere vide con stupore che la
cicatrice era diventata di un fortissimo colore rosso sanguigno....ed
era attraversata da un’altra cicatrice, del tutto simile,
però di color verde venefico che la incrociava
perpendicolarmente a formare una croce.
Harry intuì all’istante che il potente flusso magico non
aveva distrutto l’Horcrux....ma l’aveva trasferito dentro
di lui........
“Un alto prezzo per il potere....speriamo almeno che ne sia valsa
la pena....forse è questo il mio destino...assorbire tutti gli
Horcrux e poi morire assieme al mio nemico...no..non devo pensare a
queste cose...”
Stancamente Harry fece evanescere gli specchi e i monoliti mezzo-fusi
sotto un cielo tornato azzurro chiedendosi se qualcuno si fosse
spaventato per l’improvvisa tempesta magica.
Mentre lasciava la radura dopo aver recuperato le sue cose si
ritrovò d’improvviso davanti a un unicorno emerso dal
nulla....
Harry lo fissò stupito, gli unicorni non si avvicinavano volontariamente ad alcun umano, tantomeno ai maschi...
Ma l’unicorno si avvicinò ancora e lo fissò negli
occhi a lungo, poi avvicinò piano il muso e gli diede un
buffetto sulla guancia per poi mettersi di traverso e inginocchiarsi.
Harry lo guardò ancor più sbalordito...la testa gli
girava e cominciava a chiedersi se non fosse diventato matto...
- Vuoi che ti salga in groppa?
Non aveva mai sentito di nessuno che avesse cavalcato un unicorno...Ma
l’animale nitrì affermativamente....così cautamente
scavalcò la groppa e si sedette.
L’animale si alzò piano e cominciò a trotterellare
per la foresta con un Harry stordito e barcollante in groppa, il
ragazzo era un pò preoccupato ma gli unicorni erano creature
benevole così si lasciò condurre...
Dopo una mezz’oretta di trotto giunsero ad una radura al centro
della foresta, Harry contemplò incredulo l’ incredibile
numero di creature lì radunate come per aspettarlo, in prima
fila i centauri che lo guardavano seri come al solito,
tutt’intorno unicorni e Thestral, e dietro gli alberi, nelle
ombre si intuiva la presenza di Troll e acromantule e altre
creature....in un angolo un groviglio di serpenti.
L’unicorno lo condusse davanti a un centauro vecchissimo con una
lunga barba candida, Harry smontò e si guardò intorno
spaesato, un centauro più giovane si avvicinò e
accarezzò piano il muso dell’unicorno
- Grazie tempesta
Disse e quello nitrì e diede un buffetto con il muso sulla spalla del ragazzo per poi tornare verso i suoi simili.
Harry riconobbe il giovane centauro
- Fiorenzo!
- Giovane Potter...ho sempre saputo che eri
speciale....ti presento il più anziano di tutti i nostri
capiclan: Balerion
Disse indicando il vecchissimo centauro, Harry non sapeva come
comportarsi e a dire il vero non sapeva nemmeno perchè era li,
così si avvicinò a Balerion e gli fece un goffo inchino
offrendogli la mano
- Piacere di conoscerla
La creatura non gli strinse la mano e non disse nulla ma
continuò a guardarlo con espressione fosca e vagamente
inquietante, infine disse con voce profonda
- Sei arrivato finalmente
- Cosa?
Fece Harry spaesato, il centauro gli sfiorò con il dito la runa sulla fronte e quelle sulle guance
- Sai cosa sono queste?
- No..tu lo sai? Me lo puoi dire? – disse immediatamente Harry
- Ne hai altre?
- Si...
- Puoi mostrarmele?
Harry pensò che doveva assolutamente sapere, così si
spogliò e fece un giro su se stesso con le mani aperte e i palmi
protesi in avanti.
I centauri lo guardavano sorpresi.....un’ espressione che Harry pensava non potesse comparire sulle loro facce....
- Queste – disse Balerion riferendosi alle rune – sono le Porte della Magia
- Le porte del Chakra? – chiese immediatamente
Harry ricordando l’espressione che non aveva capito sul libro
degli shinobi trovato in biblioteca
- Non conosco questo termine ma questi simboli
significano che hai aperto le Porte della tua Anima e l’hai messa
in comunicazione con gli elementi
Poi gli indicò la runa in fronte
- Questa è la Porta del Fuoco
Poi gli indicò la guancia destra e quella sinistra e disse rispettivamente
- Queste sono le Porte dell’Acqua e della Terra
Poi gli prese la mano destra e quella sinistra
- Queste sono le Porte del Vento e dei Fulmini
Infine gli indicò il cuore e l’addome
- E queste sono le Porte della Luce e delle Tenebre
Gli girò intorno con espressione perplessa (altra espressione
che Harry non credeva si potesse formare sul viso di un centauro)e gli
passò una mano sulla schiena
- Questa...non la riconosco...quindi dev’essere
il simbolo del patto che la tua razza strinse secoli fa con la madre..
- La madre?
- La magia...la natura...la madre...
- Capisco.... – disse Harry senza capire, poi
si ricordò qual’era l’ottavo Chakra –
sarà la Porta della Vita suppongo..
- Si, credo che voi la chiamiate così...
- Ma...il patto? Di quale patto parlavi prima?
- Siediti giovane mago e saprai
E Balerion cominciò a narrare
‘ Vedi, giovane mago, ci sono
cose che la tua razza ha dimenticato ma i centauri ricordano perche
hanno una lunga memoria...molto tempo fa la magia dimorava solo nella
natura e poteva essere manipolata solo dalle creature magiche figlie
della natura, gli uomini erano creature primitive e litigiose in
balìa delle forze del caos, alcune creature vi vessavano, altre
erano più caritatevoli nei vostri confronti e cercavano di
aiutarvi, ma per la maggior parte vi consideravamo creature inferiori.
Questo finchè non arrivarono
gli uomini delle terre perdute. – le terre perdute? – Non
so se il loro ricordo si sia conservato fra gli uomini e quale sia ora
il nome con cui le designate, le terre perdute sorgevano nel grande
mare tagliato in due da quel grande continente che la tua razza ha
scoperto solo pochi secoli fa – vuoi dire l’America?
– Balerion assentì con il capo ‘
Harry aveva spesso sentito in televisione le storie dei continenti
perduti di cui si ipotizzava l’esistenza sotto le acque del
Pacifico e dell’Atlantico, anche se Zio Vernon bollava sempre
quei documentari come ‘scempiaggini’ e cambiava
canale...all’improvviso ne ricordò i nomi
‘ – vuoi dire
Atlantide e Lemuria? – non so come le chiamate ora, te l’ho
detto ma noi le ricordiamo come Elenna, la terra della stella e Andor,
la terra degli artigiani.
In quelle terre, gli uomini erano
più benevoli e saggi degli altri loro simili, così le
creature magiche strinsero amicizia con loro tanto che li presero come
discepoli e insegnarono loro la magia, così quegli uomini
edificarono grandi imperi e fondarono numerose colonie in ogni angolo
del globo, poi però l’avidità di potere prese il
sopravvento, gli artigiani di Andor costruirono nove oggetti mistici e
i maghi di Elenna con riti e incantesimi sconosciuti vi rinchiusero e
vi sigillarono i Nove Spiriti, i nostri Nove Dèi che ancora oggi
noi veneriamo anche se alcuni li chiamano ancora i Nuovi
Dèi...poi si spartirono quegli oggetti che noi chiamiamo le
Forze Portanti...cinque a Elenna e quattro ad Andor, possedendo e
studiando il potere dei Nove Spiriti gli umani strinsero il patto con
la madre e la magia lasciò per sempre la natura e andò a
dimorare tra gli uomini.
I nove Sannin cioè i guardiani
delle Forze Portanti scoprirono tutti i segreti della magia e li
insegnarono ai loro compatrioti, tra gli altri segreti, in particolare
insegnarono loro ad aprire le porte dell’anima, un potere che
deriva direttamente dai Nove.
Per questo sul tuo corpo sono
comparse quelle rune che non si vedevano su questo mondo da migliaia di
anni, loro furono i primi a usare la magia elementale e così
chiunque oggi scopra lo stesso segreto vede apparire sul suo corpo le
rune Elenniane.
Ma gli uomini non sono fatti per la
pace e dopo un pò gli Andoriani accusarono gli Elenniani di
essersi impossessati di uno spirito in più e fu la guerra...la
guerra degli spiriti combattuta con magie potentissime distrusse
entrambi i continenti e li inabissò nel mare, i pochi
sopravvissuti si sparsero per il globo insegnando agli altri umani la
magia nelle sue forme più elementari e portando barlumi di
civiltà in quelle povere comunità, nascosero le Forze
Portanti sopravvissute alla guerra e non le usarono più e non
insegnarono più a nessuno il segreto delle Porte
dell’Anima.
Con il passare del tempo i maghi
dimenticarono le antiche storie e gli antichi insegnamenti e tornarono
a cercare il potere, alcuni riuscirono a riaprire una o più
porte e qualche volta una delle Forze Portanti rispuntò sullo
scenario della storia, presero a disprezzare le creature magiche
dimenticando quanto avevamo fatto per loro in passato ma ormai anche se
gli antichi segreti erano perduti, la magia dimorava fra gli uomini e
noi non ci potevamo più opporre e gli uomini presero a trattarci
come animali comuni, cacciandoci e discriminandoci, usandoci per
fabbricare le loro bacchette o cercando di strapparci le ultime scarse
conoscenze che ancora ci rimanevano, calpestando ogni nostro diritto.
Poi secoli fa l’ultimo dei
Grandi Druidi, Myrdin che tu conosci come Merlino tentò di
riaprire le Otto Porte della sua Anima per scoprire gli antichi
segreti, fallì e morì nel tentativo ma profetizzò
a un mio antenato che un altro un giorno sarebbe venuto....Il
Muad’dib! E lui avrebbe riaperto le Otto Porte come fecero gli
antichi e avrebbe ripagato l’antico debito contratto dalla vostra
razza con le creature magiche restituendoci il posto che ci spetta nel
mondo io credo che tu sia Muad’dib.’
Quando Balerion concluse il racconto, un pesante silenzio calò
sulla radura ed Harry si sentì incredibilmente accaldato e sotto
esame con la bocca semi-spalancata dallo stupore, il primo pensiero che
gli venne in mente fu
“Stupidi maghi che dimenticano....stupida Storia della Magia dove
l’unica cosa che conta sono le stupide guerre degli ultimi
secoli...in effetti tutta la storia che studiamo noi narra solo dei
conflitti fra gli umani e le altre creature magiche...stupidi
maghi!”
Il secondo pensiero fu
“Ma che si aspettano ora da me questi?? Un’altra
profezia...ma la mia agenda è già eccessivamente
piena...devo salvare il mondo magico...ora devo salvare anche quello
animale?? E che cazzo...”
Tutto quello che riuscì a dire però fu
- Come fai a dire che quello che dici tu sono io? Il
rito che ho compiuto è un’invenzione di un mio antenato
successivo a Merlino, come posso essere quel...
- Muad’dib? Lo sei ragazzo...non importa come
hai riaperto le Porte, ci sono molti modi per farlo e nessuno le ha mai
aperte tutte Otto in passato ed è sopravvissuto. Tu l’hai
fatto quindi hai riscoperto il segreto degli antichi. Sei
Muad’dib.
- Ma sono sopravvissuto solo grazie a questo! – e indicò il rosario sigillante
- Non importa come hai fatto
- Ma... ma...io....cosa vi aspettate che faccia
esattamente? Che ritrovi i vostri Dèi e li liberi? Io ho una
guerra da combattere lo sapete!
- Non so cosa tu debba fare...il cammino devi sceglierlo tu...sei tu Muad’dib
Harry si sentì investito e schiacciato da un altro peso,
un’ altra responsabilità...che come la prima non aveva
chiesto...si vide per un attimo andare in giro a Diagon Alley
distribuendo spille C.R.E.P.A. e quasi scoppiò a ridere in
faccia a Balerion.
Poi però pensò che lui aveva sempre odiato la tracotanza
e la Xenofobia dei maghi e ora gli si offriva l’occasione per
cambiare le cose
- So che hai una guerra da combattere ma proprio per
questo potrebbe farti comodo l’alleanza delle creature magiche,
inoltre se come dici, solo quella collana impedisce alla magia delle
Porte di ucciderti...come pensi di poter usare quel potere? Se togli la
collana rischi la morte, se la tieni non puoi sfruttare il tuo
potere....ma io posso insegnarti...i Druidi furono tra le ultime
comunità magiche ad avere rispetto per noi e noi conosciamo la
meditazione druidica che ti aiuterà a governare quel
potere...vuoi che te la insegni.....Muad’dib? Inoltre sei
già in debito con noi, l’onda magica scatenata dal tuo
rito e che ci ha permesso di riconoscerti è stata assorbita
dagli unicorni e dai Thestral o tutti al castello se ne sarebbero
accorti e qualcosa mi dice che non l’avresti gradito...combatti
la tua guerra...quando avrai vinto...cambierai il mondo.
Harry si alzò barcollante e fece due passi riflettendo...si
avvicinò all’unicorno che l’aveva portato li e lo
accarezzò, sussurrandogli ringraziamenti per quello che lui e i
suoi compagni avevano fatto.
Mentre accarezzava Tempesta, un enorme serpentone rosso-oro si
avvicinò a lui e si rizzò fino alla sua altezza fissandolo
- §Questo ragazzino sarebbe Muad’dib?
Tsk...Salazar era molto più vecchio ed esperto e ha fallito,
come può questo moccioso riuscirci?§ – sibilò
astioso
- §Ehi! §– fece Harry rispondendogli
in serpentese –§ guarda che ti capisco sottospecie di
lombrico...ragazzino a chi?§
- §Parli la Nobile Lingua! §– fece il
rettile sorpresissimo –§ sei forse un discendente di
Salazar?§
- §In un certo senso....ma cos’è
che hai detto prima su di lui? Anche Serpeverde provò ad aprire
le Otto Porte?§
- §Provò ma fallì...e
impazzì...ma tu sei riuscito ragazzino e parli la Lingua! Forse
sei davvero Muad’dib come dice il vecchio uomo-cavallo...§
- §Piantala di chiamarmi ragazzino dannato lombrico! Mi chiamo Harry!§
- §E io mi chiamo Linas e non sono un lombrico, sono un Ashwinder§
Harry lo guardò affascinato, gli Ashwinder, i serpenti di fuoco
erano molto rari e molto apprezzati nelle pozioni per le loro uova, per
quanto avessero un pessimo carattere e tendessero a incenerire chiunque
provasse ad avvicinarli.
- §Sono contento di conoscerti Linas, allora anche tu pensi che io sia Muad’dib?§
- §Lo sei?§
- §Non lo so...§
- §Allora non lo so neanch’io! Credo che
non ci resti che aspettare e chi vivrà vedrà!§
- §Mi sei simpatico lombrico! §– disse Harry scoppiando a ridere
- §Anche tu moccioso, vuoi venire con me dal Sommo Manda? Sono sicuro che vorrà conoscerti§
- §Chi è il Sommo Manda?§
- §Il capoclan del clan dei serpenti§
Harry ci pensò un pò su ma poi giunse alla conclusione
che il serpente era nel giusto....benchè si sentisse stritolato
dalle maglie d’acciao del destino cosmico, lui doveva comunque
andare avanti....
- E chi vivrà vedrà!
Affermò ad alta voce
- Va bene Balerion, accetto. Aiutatemi a combattere
la mia guerra e vi prometto che farò quanto è in mio
potere fino al mio ultimo respiro per il bene delle creature magiche
I centauri non sorrisero....non sorridevano mai...ma fecero tutti dei rispettosi cenni con il capo
- Ovunque andranno, le creature di questa foresta,
spargeranno la voce e presto le creature magiche di tutto il mondo
sapranno che Muad’dib è giunto! Prendi
questo....sarà la prova della tua identità per qualunque
creatura..e vieni da me quando vorrai, per imparare la meditazione
druidica
Concluse il centauro consegnando a Harry un monile a pendente che sembrava un lungo cristallo bianco di forma lanceolata
- In questo cristallo scorre la magia di Merlino...ti sarà utile come carta d’identità
Harry trasfigurò il monile in un orecchino e se l’applicò all’altro lobo, poi disse a Linas
- §Andiamo dal tuo capo§
Il serpente gli si avvolse intorno al collo e gli disse di
‘seguire gli altri’ e così carezzando un ultima
volta Tempesta ed elargendo un pacca a un Thestral, seguì un
nutrito gruppo di vipere e pitoni nel folto della foresta.
- §Senti Linas ma a che razza di serpenti appartiene il Sommo Manda?§
- §E’ un basilisco§
Harry si gelò allarmato immediatamente
- §Cosa?§
- §Non preoccuparti è un basilisco antico§
- §E’ questo in che modo dovrebbe rassicurarmi?§
- §I basilischi più vecchi possono
bloccare il loro sguardo mortale con la volontৠ–
disse lui roteando gli occhi per l’ignoranza di Harry
- §Non sono ancora tranquillissimo a dire il
vero...ehm...Linas c’è bisogno che te lo dica....io ho
ucciso un basilisco una volta....§
- §Davvero?§ – fece lui ammirato – §complimenti!§
- §Come complimenti?? Non pensi che Manda non gradirà?!§
- §Bhè..dipende...dato che sei uno
studente di Hogwarts...non è che parli del basilisco della
scuola?§
- §Si§
- §Allora può essere anche che ti ringrazi§
Harry lo fissò perplesso ma decise di fidarsi e dopo un
pò di cammino giunsero in un luogo umido e scuro...una specie di
palude, dalla quale spuntava improvvisamente un mascherone di pietra
nel quale Harry riconobbe subito le fattezze di Salazar.
Dalla bocca aperta veniva un forte sibilo ma anche tutt’attorno era un mare di sibili sinistri...
Harry provò una fitta di terrore all’idea di essere
circondato da serpenti ma fu nulla rispetto alla paura che provò
quando un gigantesco serpentone cominciò a sgusciare fuori dalla
bocca di pietra.
Abbassò lo sguardo sentendosi per un attimo tornare 12 enne e sperando che Fanny venisse di nuovo in suo aiuto...
“No! Basta! E che cacchio....sono Muad’dib no?! Quindi nessuna creatura mi ucciderà! Spero....”
- §Guardami negli occhi §
Sibilò la bestia come se già sapesse che Harry la poteva
capire, lui timorosamente obbedì e cacciò un profondo
sospiro di sollievo quando si accorse di non essere morto...
Dopo pochi secondi però, fu sotto attacco di una potente
penetrazione legilimantica, troppo stupito che un animale possedesse
tale potere, non fece in tempo ad innalzare alcuna barriera e la bestia
sondò tutti i ricordi della sua vita da 0 a 15 anni in pochi
minuti.
Poi lo lasciò andare...
- §Sei forte e coraggioso ragazzo...e hai ucciso mio fratello...quindi devo ringraziarti§
- §Tuo fratello?§ – chiese lui con un gracchiare rauco e sorpreso
- §Si...Salazar credeva di essere Muad’dib
e anch’io lo credevo, e solo perchè custodiva la
Kusanagi...ma ci sbagliavamo entrambi e quando tentò
l’apertura delle Porte impazzì...verso la fine dei suoi
anni fu tormentato dalle sue idee razziste e io gli ritirai
l’appoggio del Clan dei Serpenti ma quello stupido di mio
fratello gli rimase fedele, mantenendo attivo il Patto di Sangue §
Harry lo guardò smarritissimo...
- §Il patto di sangue.....? La Kusanagi.......?§
- §Ma cosa v’insegnano in quella scuola al
giorno d’oggi?§ – fece lui alzando gli occhi al cielo
– §Salazar Serpeverde era un Asùra§
- §Un che?§
- §Uno sciamano dei serpenti! Conosceva
l’antica magia dei serpenti, una delle poche che non furono
rivelate nemmeno agli Antichi, i serpenti hanno svelato la loro magia,
nel corso dei secoli, solo a coloro che parlavano la Lingua e ne erano
degni...e credimi...sono stati ben pochi...§
- §La Lingua? Il sepentese ?§
- §Si si...come vuoi chiamarlo...la magia dei
serpenti può essere mantenuta attiva solo tramite un patto di
sangue con un basilisco capoclan§
- §Ah! Ho capito§ – fece Harry
impressionato e un pò stordito da tutte quelle informazioni
– §e la Kusanagi cos’è?§
- §Ah ah...non è facile distrarti
ragazzo....ma per quello c’è ancora tempo..rispondi alla
mia domanda...che ne pensi dei serpenti?§
Harry esitò
- §Sinceramente §– lo ammonì Manda
- §Penso che....siano delle creature nobili
ma...spesso associate alla magia nera e...ah! al diavolo! Non importa
quello che penso, vi rispetto comunque e se mi aiuterete ve ne
sarò grato e mi adopererò perchè abbiate il
rispetto che meritate!§
Manda lo guardò compiaciuto poi disse
- §Allora...vuoi stringere il patto di sangue e diventare un Asùra?§
- §Con piacere§
- §Allora prendi il pugnale che hai fatto con la zanna di mio fratello...ottima idea a proposito...§
Harry tirò fuori il pugnale con cautela
- §Feriscimi§
Harry delicatamente, incise la pelle squamosa e lasciò che la
lama si coprisse di sangue, poi Manda pronunciò un incantesimo
incomprensibile e la lama brillò di verde
- §Inciditi il braccio sinistro, appena sopra il
polso, poi fammi leccare la ferita e tu lecca la mia§
Harry eseguì le istruzioni poi entrambi leccarono la lama con entrambi i tipi di sangue.
Il taglio sul braccio di Harry si scurì e si richiuse e assunse
la forma di una linea verticale che partiva dal polso per percorrere
l’avambraccio e terminare con una biforcazione come una lingua
rettiliana, poi si formarono altre tre strisce perpendicolari alla
prima che avvolgevano il braccio come tre bracciali, il tutto in forma
di tatuaggio di colore nero intenso.
- §Ora Muad’dib degli Asùra sei legato ai serpenti con il patto di sangue e sei immune ad ogni loro veleno e puoi dar loro degli ordini§
- §E Nagini?§
- §Sei immune al suo veleno ma non puoi
ordinarle nulla perchè è controllata da un Horcrux,
deploro un simile uso di una nostra sorella..§
- §Capisco...senti Manda ma tu Tom non l’hai mai incontrato?§
- §Un mago deve venire a cercarmi per avere i miei favori§
- §Io non ti ho cercato§
- §Ma tu sei Muad’dib§
- §Ah già... §
- §Ora hai bisogno di un compagno§
- §Un che?§
- §Ogni Asùra ha un compagno serpente...§
Harry si guardò intorno osservando la moltitudine di serpenti di
ogni colore, forma e dimensione che ingombravano il luogo
- §Vuoi venire tu?§
Chiese infine all’ashwinder
- §In effetti io mi annoio a stare sempre in questo buco..§
- §Linas!§ – sibilò furioso il basilisco
- §Perdonami Sommo Manda ma io sono fatto per l’azione!§
- §Ne avrai quanta ne vuoi con me§ – fece Harry ridendo
- §D’accordo§
- §Ora§ – riprese Manda –
§ti insegno il primo segreto: la magia dei bracciali animati§
Ed Harry seppur stanco morto cercò di prestare attenzione alla lezione del suo nuovo, gigantesco maestro....
Muad’dib è una citazione dal libro di fantascienza Dune di Frank Herbert
Andor e Elenna sono termini elfici Tolkeniani
Gli Asùra sono gli dèi della religione vedica
Spero che questo capitolo non sia
risultato troppo confusionario perchè è molto importante
per l’economia della storia e spero di non aver messo troppa
carne al fuoco!
Ciao e grazie a tutti i miei lettori e recensori!
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Capitolo 19 *** Un Natale Movimentato ***
19 natale movimentato
CAP 19 – Un Natale Movimentato
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Manda insegnò ad Harry la magia dei bracciali
animati ossia la trasformazione dei serpenti in bracciali che potevano
essere comodamente indossati ma potevano tornare di carne autonomamente
o con un semplice comando psichico trasmesso attraverso il marchio.
Poi gli insegnò ad evocare i serpenti, ad Harry
bastava far colare una goccia di sangue sul marchio e concentrarsi sul
tipo di serpente desiderato e quello compariva all’istante,
poteva evocare un qualsiasi serpente del Clan di Manda di ogni sorma e
dimensione.
Poi gli insegnò ‘l’ombra della
serpe’ che permetteva di evocare serpenti finti come quelli
evocati dal ‘Serpensortia’.
Potevano essere distrutti dal ‘Vipera evanesca’ovviamente,
ma lui era in grado di materializzarne un numero considerevole che gli
spuntavano dalle maniche e dalla base della veste, per avventarsi sul
nemico, e quest’ultimo stordito dal numero e dalla
rapidità dell’azione, riusciva raramente a contrattaccare
e a farli evanescere tutti in un solo colpo.
Imparò anche a comunicare telepaticamente con
Linas e con ogni altro serpente evocato e a collegarsi con i loro
occhi, cosi che potessero andare in esplorazione per lui.
Tutto questo Manda glielò insegnò di
notte, Harry lo raggiungeva e gli dedicava metà della notte,
mentre l’altra metà la dedicava a Balerion che gli
insegnava la meditazione druidica, Harry faceva ben pochi progressi in
quest’ultima ma non demordeva.
Balerion gli aveva anche promesso di insegnargli un
antico potere druidico, ‘la Trasmigrazione attraverso
Satori’ che permetteva di trasmettere una certa quantità
d’energia verso un’altra persona per un tempo limitato, con
lo scopo di guarirla o aumentarne temporaneamente il potere magico.
Manda gli aveva insegnato a preparare una pozione a
base di veleno di serpente che rafforzava i sigilli del suo
coprifronte-bracciale relegando l’influenza degli horcrux nel
profondo del suo subconscio, grazie a ciò si sentiva più
rilassato, nonostante l’astinenza da sesso lo mandasse ancora un
pò in tilt.
Il coprifronte continuava a figurare sul suo polso
destro come bracciale mentre Linas sembrava un grosso bracciale
d’oro sull’avambraccio sinistro.
Nessuno commentò il nuovo orecchino, nemmeno i suoi amici.
Tutti i segni sul suo corpo, seconda cicatrice compresa
erano nascosti da un incanto dissimulante eterno, mantenuto attivo da
un gruppo runico tracciato sull’orecchino d’argento.
Balerion aveva insistito perchè anche la casacca e i guanti fossero immersi nella pozione sigillante.
Linas si era dimostrato capace anche di inghiottire la
sua bacchetta per tenerla al sicuro, se la voleva gli bastava
desiderarlo e il serpente la sputava fuori pur rimanendo in forma di
bracciale.
La McGranitt gli aveva fatto i complimenti per la
trasfigurazione-animazione del bracciale benché risultasse
chiaro che trovava discutibile il design....
Il bracciale-serpente fu l’ultima goccia per trasformarlo definitivamente agli occhi di tutti in un mago oscuro.
Ron era convinto che la colpa di ciò fosse da
attribuire all’influenza nefasta di Malfoy e quasi non voleva
avere più niente a che fare con lui, persino i gemelli lo
guardavano male e Hermione si sedeva lontanissima da entrambi ad ogni
lezione e alle ore pasti, anche le riunioni dell’ES si erano
fatte tetrissime , Harry passava il tempo libero con Draco e Daphne,
lei si era rivelata molto simpatica, dotata di un ottimo senso
dell’umorismo caustico ma sobbalzava ancora ad ogni finto bacio
che lui le dava in pubblico.
Lei in realtà gli era molto grata per quello che
stava facendo e diventava di giorno in giorno, un pò meno
glaciale.
A parte loro due, Harry si fermava spesso a chiacchierare con Neville e Luna.
Qualche giorno prima di Natale, Harry regalò ai due serpeverdi, un paio di bracciali-vipera guardiani
- Cosa dovremmo farcene? – fece Draco
- Regalo di Natale – rispose Harry
- Oh.... – fecero entrambi imbarazzati
- Non preoccupatevi....voglio solo
una promessa in cambio....non toglieteveli mai, nè per andare a
dormire nè sotto la doccia
- Perchè? – chiese Daphne
- Fidatevi di me...
- Va bene – fece Draco dubbioso
Harry aveva ordinato ai due serpenti di avvertirlo nel caso uno dei due si fosse trovato in pericolo.
Quella notte, il moro rimase in stanza, Balerion e
Manda avevano faccende da sbrigare e gli avevano dato la ‘ notte
libera ’ ed Harry aveva voglia di riposare un pò...il
ragazzo fissava le stelle affascinato, dalla finestra della sua
camera..poi un borbottìo sonnacchioso lo distrasse e
l’occhio gli cadde su Ron addormentato
- Harry....Hermione....no...
Harry sospirò e si perse nella contemplazione della sua chioma rossa...
D’improvviso osservando quei capelli percepì una forte massa d’emozioni che gli arrivavano dalla cicatrice
“Che stai combinando Tom?”
Lasciò cadere le barriere mentali e la cicatrice bruciò furibonda....
Harry si trovò all’istante nella mente del
suo nemico...o meglio...nella mente del suo nemico che era dentro a
Nagini....il serpente strisciava lungo e sinuoso nel corridoio
dell’ufficio misteri, il Signor Weasley era addormentato accanto
alla porticina nera, ma si svegliò, vide il serpente...bisognava
ucciderlo...saltargli
addosso...zanne...veleno...mordere...uccidere...sangue
- Aaaaargh!
Urlò Harry tenendosi la fronte e ritornando improvvisamente in sè
- Harry! – urlò Ron e lo sorresse mentre si accasciava a terra
- R-Ron...vieni presto...
- Cosa? Dove? Harry come stai?
- Aaaargh – ringhiò Harry – da Silente! Vieni! presto!
E afferrò Ron per la manica tenendosi la fronte
con l’altra e sotto lo sguardo basito dei loro compagni di stanza
lo condusse fuori dai dormitori fino allo studio del preside
chiedendosi intanto come fosse possibile che nonostante tutti i suoi
poteri, soffrisse ancora così quando percepiva la rabbia di
Tom...
Una volta arrivati al grifone, Harry sempre ignorando
le proteste di Ron, tirò fuori la bacchetta dal bracciale e
spedì un patronus dal vecchio
- Come hai fatto a farlo senza
parlare? – chiese Ron – e soprattutto perchè
l’hai fatto?
Harry non rispose
Intanto nel suo ufficio, Silente discuteva con i ritratti degli antichi presidi e l’argomento era proprio Harry
- Stai sbagliando tutto Silente
– diceva Nigellus – il ragazzo si sta solo dando da fare,
non sei contento che mostri un maggior talento per la magia?!
- Non è così semplice
Phineas, Harry è legato indissolubilmente a Voldemort, se si fa
corrompere dalle Arti Oscure sarà la fine per tutti noi –
disse il vecchio con aria stanca
- Silente.... – lo
ammonì un altro vecchio preside – da quello che ci hai
detto, il ragazzo è un mago potente e abile per la sua
età e noi sappiamo – aggiunse calcando sulle parole e
fissandolo storto – che tutti i maghi potenti hanno la loro fase
di avvicinamento alle Arti Oscure...
Prima che Silente potesse rispondere, comparve una tigre d’argento che disse con la voce di Harry,
- Preside, sono Harry, io e Ron siamo giù, apra! E’ importante!
E poi sparì
Silente rimase un attimo inebetito dall’ennesima
manifestazione d’abilità e ordinò al grifone di far
salire i due ragazzi, che comparvero poco dopo, Harry ancora con la
mano sulla cicatrice e Ron sempre trascinato e con l’espressione
ebete.
- Preside – urlò subito
Harry – Il Signor Weasley è stato attaccato da Nagini, il
serpente di Voldemort, presto! Bisogna fare qualcosa!
Silente lo guardò
Poi con calma irritante chiese
- Come lo sai?
- Lo sa come lo so preside! Non mi
faccia perdere tempo! L’ho visto nella sua mente, lui era nel
serpente e io ero con lui!
Gli gridò addosso con rabbia velenosa, ben
conscio che il vecchiaccio sapeva benissimo del suo legame mentale con
Tom, Ron intanto era sbiancato paurosamente, Silente assunse solo per
un secondo un’espressione di delicata incredulità poi si
alzò precipitosamente e gridò ordini a un paio di
ritratti che sparirono subito, mandò un patronus dalla McGranitt
dicendole di svegliare gli altri Weasley e mandò Fanny a
sorvegliare la Umbridge.
Di strano ci fu che la fenice prima di sparire
volò in circolo attorno a Harry cantando e becchettandolo, poi
gli strinse per un attimo la spalla con gli artigli e infine
sparì in un lampo.
Silente e Harry rimasero per un attimo perplessi ma
prima che potessero formulare un qualche pensiero, la porta si
aprì ed entrò la McGranitt con i Weasley spaventati e in
pigiama (Harry invece era vestito di tutto punto), il moro intanto
cercava di far cessare il dolore erigendo barriere mentali
- Harry che succe....? – cominciò Ginny agitata
- Silente – la interruppe un
quadro affannato – ho urlato che era successo qualcosa,
finchè non si sono decisi ad andare a vedere, l’hanno
trovato, l’ho visto, non ha un bell’aspetto....
- L’hanno portato al St Mungo – intervenne un secondo ritratto giunto poco dopo
- Grazie Everard, e anche a te Dilys
Poi spiegò la situazione ai Weasley e
spedì Nigellus ad avvertire Sirius dopodiché prese uno
dei suoi strani aggeggi d’argento e cominciò a borbottare
mentre guardava un fil di fumo levarsi da quest’ultimo, poi
lanciò un’ occhiata indagatrice e interrogativa ad Harry,
che gli rispose con un’espressione innocente....era sicuro che
quello strano strumento verificasse qualcosa che aveva a che fare con
gli Horcrux.....Nigellus tornò poco dopo e Silente li
spedì tutti a Grimmauld Place con una passaporta.
- Fuori di qui!
Sentirono dire da una voce ben nota appena arrivarono,
Harry notò con la coda nell’occhio Sirius che scaraventava
Kreacher fuori dalla cucina poi si chinò verso di loro
- Cos’è successo? Phineas mi ha detto che Arthur è rimasto ferito
Cominciò agitato...ma si bloccò subito e fissò stranito i vestiti di Harry e il suo inquietante bracciale.
Harry invece si tirò su e lo avviluppò in
una stretta virile e possente che per un attimo mozzò il respiro
al suo padrino, ma Fred li interruppe
- Chiedi ad Harry cos’è
successo – disse guardandolo storto..come faceva sempre da un
paio di settimane.
- Si, vorrei sapere anch’io – intervenne Ginny con un espressione più neutra
Ma Harry li ignorò entrambi e si diresse alla
dispensa tirando fuori una burrobirra e bevendone un sorso, poi si
sedette e includendoli tutti in un unico sguardo disse
- Il Sig. Weasley è stato attaccato da Nagini, il serpente di Voldemort
I Weasley lo guardarono a metà tra l’inorridito e il sospettoso
- E tu come lo sai? – chiese George
- L’ho visto George – disse semplicemente
Poi si alzò e si avvicinò a Ron che lo guardò sospettoso...
Harry gli pose l’indice e il medio sulla fronte,
poi fece lo stesso con gli altri tre e immediatamente, tutti loro
sentirono un fiotto di calore e fiducia e improvvisamente rilassati,
cominciarono a discutere di cosa avrebbero mangiato per festeggiare il
ritorno del loro padre dall’ospedale.
Harry uscì dalla cucina e si diresse in bagno,
ma Sirius gli fu alle spalle in un secondo e lo afferrò per il
braccio
- Harry, cos’hai fatto ai ragazzi? – chiese turbato
- Una mia versione
dell’incantesimo rallegrante senza bacchetta – rispose
serafico - così non può essere tracciato, sparirà
tra qualche ora, speriamo di avere buone notizie per allora
In realtà era stata una blanda ipnosi con lo
sharingan, era diventato così bravo da poterlo attivare e
disattivare così velocemente che un osservatore non scorgeva
altro che un bagliore rossastro nei suoi occhi, anche se così
non poteva sfruttarlo a dovere..
Sirius però non si accontentò di quella scarna spiegazione
- E come hai fatto a fare un incantesimo senza bacchetta? Solo i maghi più potenti ci riescono..
- Evidentemente lo sono...e mollami il braccio!
Si liberò con uno strattone e si diresse in
bagno a sciacquarsi la faccia, poi andò in camera e si
cambiò, indossando jeans e t-shirt come non faceva da tempo, poi
spedì un paio di patronus da Manda e Balerion per spiegare la
sua improvvisa scomparsa.
Tornò in cucina e si versò un bicchierone
di Firewhisky sotto lo sguardo perplesso di Sirius che però non
disse nulla e Harry cominciò a sorseggiarlo accompagnato dal
borbottare di sottofondo dei Weasley.
Poco prima dell’alba, quando il bicchiere fu
vuoto, arrivò Mamma Weasley ad annunciare che era tutto a posto
e che suo marito sarebbe sopravvissuto.
Tutti si rilassarono e Molly dopo qualche istante si fiondò su Harry abbracciandolo e piangendo
- Grazie, grazie, grazie, grazie... – gli sussurrò all’orecchio
- Le avevo promesso che non sarebbe
successo nulla ad alcun membro della sua famiglia...ricorda? – le
sussurrò lui di rimando
Molly scoppiò in un pianto ancora più
dirotto, abbracciandolo ancora più convulsamente, quando
finalmente si staccò, ringraziò anche Sirius per aver
badato ai suoi figli e fecero tutti colazione.
Passarono la mattinata dormendo e al risveglio erano
tutti più rilassati e affabili e si rivolgevano ad Harry con
cortesia...anche se un pò forzata... anche Sirius sembrava aver
dimenticato l’episodio della notte precedente.
Harry era affabile ma rigido, perchè
benché ne avessero tutti i motivi, il moro non poteva scordare
il loro atteggiamento delle ultime settimane...cominciava a sentire il
peso della solitudine che si era autoimposto...
Quel giorno si diressero tutti verso il St Mungo.
Era la prima volta che Harry vedeva l’ospedale
dei maghi e ne ebbe una buona impressione, entrarono da una finta
vetrina e un’infermiera li diresse dal Signor Weasley, il quale
sedeva tranquillo sul suo letto leggendo un giornale
- Come stai Arthur? – chiese la moglie premurosa..
- Bene! Ma non posso togliermi le bende..
- Perchè? – chiese Ginny
- Perchè appena le tolgono,
comincio a sanguinare, a quanto pare nelle zanne di quel serpente
c’era qualcosa che impedisce di rimarginarle
Harry avrebbe tanto voluto analizzare quel
veleno...Manda gli aveva preannunciato che le prossime lezioni
sarebbero state basate sulle pozioni preparate con veleno di serpente,
ma già si era esposto troppo con il giochetto mentale della sera
prima che aveva insospettito Sirius...sospetto che sarebbe stato
sicuramente riportato al vecchiaccio.
Harry sapeva che Silente era sicuramente sospettoso nei
suoi riguardi e lo faceva imbestialire il fatto che nonostante tutto
non volesse ancora parlargli e si accontentasse di farlo spiare.
Il treno di pensieri di Harry fu interrotto dai gemelli
che cercavano di carpire al padre informazioni sul luogo
dell’attentato, Harry rimase in silenzio.
Poco dopo uscirono e entrarono Moody e Tonks e li
fecero uscire, i gemelli vollero subito estrarre le orecchie oblunghe
per spiare la conversazione e invitarono Harry a unirsi a loro.
Quando però Moody espresse il sospetto che lui
fosse posseduto da Voldemort, tutti lo fissarono spaventati, Harry
lasciò cadere il filo color carne e si allontanò
“Bel lavoro Moody...ora faranno tutti due
più due riguardo al mio comportamento degli ultimi
tempi....accidenti...”
Nonostante Harry si sforzasse di comprendere i suoi
amici e le loro giuste reazioni e si ripetesse che più lontano
stavano da lui e meglio era per la loro sicurezza e che lui era troppo
impegnato per pensare a quisquilie del genere, la facilità con
cui anche i suoi migliori amici avevano cambiato opinione su di lui lo
feriva profondamente.
Così quando vide gli sguardi spaventati e
sospettosi degli altri, montò in collera e si chiuse nella
stanza di Fierobecco rimuginando sulla sua solitudine, aveva inoltre
notato che il ritratto nella sua stanza era di Nigellus, e sicuramente
aveva l’incarico di spiarlo...questo lo fece adirare ancora di
più....
Harry imbestialito, si accoccolò sul pavimento
della soffitta con i soli jeans addosso perchè aveva appena
terminato di fare qualche flessione nel tentativo di rilassarsi.
All’improvviso, com’era accaduto qualche
mese prima, qualcuno bussò e la voce dolce di Hermione si
propagò nella stanza
- Mi fai entrare Harry?
Harry fu sorpreso, sia perchè lei doveva a
essere a sciare con i suoi, sia perchè non gli rivolgeva la
parola da un bel pò.
Aprì la porta di scatto e la fissò
- Ma tu non dovevi essere in vacanza? – disse, un pò busco
Lei rimase pietrificata a vederlo a torso nudo e intriso di sudore e arrossì furiosamente
- H-Harry...puoi metterti qualcosa addosso per favore?
Lui si guardò
- Ah già...scusa - borbottò
Si mise la t-shirt e poi le disse
- Pensavo non volessi parlare nè con me nè con Ron
- Senti Harry – fece lei
abbassando gli occhi – io voglio bene a entrambi e non sopporto
più questa situazione, per cui ti prego vieni e parliamo!
– e fece per condurlo in camera
- No – la fermò lui – in camera tua. Chiama Ron e Ginny, io ti aspetto lì
Lei non capì ma fece come richiesto e poco dopo
furono tutti e quattro in camera delle ragazze, loro tre sul letto di
Ginny e lui su quello di Hermione
- Silente mi ha detto quello che
è successo e sono venuta con il Nottetempo...ero preoccupata per
voi – disse guardando Harry e Ron che però fissavano
direzioni diverse – senti Harry...fra noi le cose non funzionano
più...fra tutti e tre intendo..mi hanno detto cos’avete
sentito ieri con le orecchie oblunghe ma io non ci credo...Ron? Ginny?
Voi che ne pensate?
- Neanch’io – risposero in coro i due Weasley
- Però amico –
intervenne Ron – adesso basta...ti prego...ci conosciamo da tanto
tempo...abbiamo fatto tante cose insieme...sempre insieme e tu ora non
ti fidi più di noi, sono pronto a scusarmi per
l’atteggiamento tenuto negli ultimi tempi
- Anch’io – intervenne Hermione debolmente
- Ma – riprese Ron – ora
ci siamo stancati...non puoi cavartela sempre con un ‘fidatevi di
me’...ti prego Harry...
Harry lo guardò stupito..era raro che Ron si
esprimesse con tanta eloquenza e capì che se non voleva perdere
ciò per cui valeva davvero la pena lottare, doveva vuotare il
sacco...almeno in parte....all’improvviso anche un’altra
idea lo fulminò
“Mi sto comportando come Silente...segreti e bugie...”
L’idea lo disgustò a tal punto che stava per dire tutto
- Ecco, allora...
S’interruppe, impallidendo improvvisamente...
Il marchio bruciava...segno che uno dei suoi serpenti
lo voleva contattare, Linas era fuori a caccia nel parchetto di
Grimmauld Place da quando erano arrivati, forse era in pericolo...
- ^Linas che succede?^ - chiese telepaticamente al suo compagno
- ^Niente....perchè?^ - rispose quello
- ^Perchè il marchio....o cazzo...le serpi-guardiane!^
Senza perdere un istante pronunciò una parola in
serpentese sotto lo sguardo sempre più attonito dei suoi amici
che lo avevano afferrato nel momento in cui aveva cominciato a
comunicare telepaticamente, chiedendosi angosciati cosa gli stava
succedendo...
Ma Harry era altrove....attraverso gli occhi delle
serpi guardiane controllò Draco ma stava tranquillamente
leggendo un libro, poi controllò Daphne e ciò che vide
dipinse sul suo viso una maschera d’odio talmente spaventosa che
Ron indietreggiò impallidendo
- Harry?
Harry tornò alla realtà, estrasse la bacchetta e bloccò e insonorizzò la porta
- Harry ma che fai? Vuoi essere espulso? – gridò Hermione terrorizzata
- Ragazzi, vi prego, state qui e
aspettatemi, torno più in fretta che posso e poi vi
spiegherò tutto, abbiate fiducia in me! Per l’ultima
volta...
- Torni? Torni da dove? – chiese Ginny confusa
Harry la ignorò, afferrò un libro
lì vicino e vi incise le rune per superare le barriere di
Greengrass Manor, analizzate giorni prima leggendo la mente di Daphne
poi disse
- Portus
E sparì in un turbine lasciando i suoi amici turbati e sbigottiti.
Atterrò nei sotterranei della casa di Daphne con
agilità e contemplò inferocito l’orrendo spettacolo
che aveva già visto negli occhi della serpe guardiana ora
poggiata su un tavolino.
Daphne era nuda dalla vita in su e aveva le mani
incatenate al soffitto mentre suo padre era dietro di lei con un lunga
frusta in mano, sulla schiena della ragazza strisce vermiglie....
l’uomo non ebbe nemmeno il tempo di stupirsi per
l’intrusione...
- Crucio
Urlò Harry con tutta la sua ira e l’uomo fu sollevato da terra urlante e si schiantò sul muro.
La maledizione era durata un solo secondo ma senza la
casacca e i guanti sigillanti, la magia fluiva furibonda dalle Porte
dell'Anima nonostante il rosario, e l’uomo quasi morì per
il dolore.
Harry liberò Daphne che semi-svenuta disse solo
- Harry
E perse i sensi
Harry provò a curarla ma non gli riuscì
granchè bene...non era proprio dotato per queste
cose...riflettè velocemente sulla mossa successiva e vide
l’uomo che riprendeva conoscenza lentamente...provava
l’impulso bruciante di ucciderlo ma Daphne non doveva avere
problemi....
- Imperio
L’uomo si tirò su con lo sguardo fisso e vitreo.
La maledizione Imperius era limitata, non si poteva ordinare a qualcuno di suicidarsi....ma Harry....era Harry!
Per cui ordinò all’uomo di fare testamento
in favore di Daphne, scrivere una lettera d’addio e di gettarsi
dal punto più alto che avesse trovato.
Poi evocò un mantello e coprì Daphne,
recuperò con l’incantesimo d’appello la bacchetta di
Daphne, la serpe guardiana e la passaporta, modificò le rune e
portò la ragazza all’infermeria di Hogwarts.
Appena li vide, la Chips cominciò a strillare isterica
- La curi dannazione! A dopo le spiegazioni!
Le ordinò...lei sembrò ricevere una
scarica elettrica e senza perdere altro tempo le curò la
schiena, la svegliò, la imbottì di pozioni e la
riaddormentò con un potente sedativo.
- Dormirà per molte ore...adesso signor Potter...
Ma non finì la frase perchè Harry la
obliviò e la rispedì nel suo ufficio, poi bloccò e
insonorizzò la porta.
“Opss....è già la seconda volta...mi scusi madama..”
- Dobby
Urlò e l’elfo comparve immediatamente
- Harry Potter signore...
Ma anche lui non finì la frase perchè
Harry lo afferrò, lo poggiò su Daphne, modificò la
passaporta e poco dopo erano tutti e tre nei ruderi di Potter Manor,
nel Galles.
Harry entrò con un brivido fra le rovine
dell’antica dimora di famiglia e raggiunse la vecchia camera da
letto padronale, risistemò il letto, pulendo e trasfigurando,
poi accese il fuoco nel caminetto.
- Dobby, questa è casa mia ora
hai visto dov’è, puoi trovarmi qualche buon elfo che si
metta al mio servizio?
- Io, Harry Potter signore!! – squittì subito, l’eccitabile elfo
- No Dobby...tu sei libero e lavori a Hogwarts ricordi...? - esclamò Harry pazientemente
Dobby ci pensò un pò su, poi gli si
afflosciarono le orecchie e annuì mentre due lacrimoni gli
scendevano lungo le guance....
- Harry Potter signore ha
ragione...come sempre....date le dimensioni della casa ci vorranno
almeno cinque elfi signore! Dobby li troverà ma lei deve
denunciarli all’Ufficio delle creature magiche!
- Si, si...tu trovameli!
E l’elfo sparì con un crac.
Harry sollevò una palpebra a Daphne e la
guardò con lo sharingan, agendo sulla sua mente e rinchiudendola
in un meraviglioso sogno ipnotico, incise qualche runa di protezione e
chiese alla serpe guardiana di avvertirlo se fosse successo qualcosa
poi tornò a Grimmauld Place dopo aver modificato per
l’ennesima volta il libro-passaporta.
I suoi amici erano ancora dove li aveva lasciati e quando tornò da loro, i tre lo fissarono come se avesse tre teste.
- Harry... – cominciò Hermione – t-tu...non puoi...fuori da scuola....
La ragazza sembrava sotto shock...Harry attivò
un incanto d’allarme sulla porta e si avvicinò gentilmente
ai tre per poi mostrare loro la bacchetta
- Vedete queste rune sulla mia bacchetta? Impediscono al ministero di tracciarmi...
Hermione le guardò affascinata
- Ma...come...?
- D’accordo – sospirò – guardate
E attivò lo sharingan.
Hermione e Ginny lanciarono un gridolino e Ron emise un suono inarticolato
- Questi occhi particolari si
chiamano 'sharingan'....sono un’abilità ereditaria della
mia famiglia, come il serpentese che è un'abilità
ereditaria dei Serpeverde, l’ho ereditata da un mago orientale
che giunse in Inghilterra molti secoli fa, purtroppo anche Voldemort
è un suo discendente ma a quanto pare non ha mai scoperto di
possederla...
I tre lo guardarono con degli occhi grandi come delle pluffe...
- Questi occhi mi danno la
capacità di imparare molto velocemente, dormo molto poco e sono
molto bravo in Legilimanzia e Occlumanzia
- In che?? – fece Ron
- Le arti della mente...tu per
esempio, ora stai pensando ‘miseriaccia’, Hermione sta
pensando “ecco perchè...” e Ginny...ehm....Ginny?
– guardò l’interessata con uno sguardo obliquo e lei
gli restituì un sorriso, arrossendo un pò
- E’ incredibile Harry...
- Già amico...non hai più bisogno di studiare.... – fece Ron
- Non è così...è
solo che studio più velocemente e facilmente..- disse Harry
ridendo
- Dove sei arrivato? – chiese Hermione con una punta d’invidia
- Bhè...più o meno a livello M.A.G.O.
- Accidenti...quindi tutte la volte che sparivi...andavi a studiare?
- Si
- Ed era così grave da non potercelo dire? – chiese lei con astio
“No...veramente era grave che usassi la mente di Voldemort...e ora che mi invento?”
- Bhè...ecco...la
verità Herm è che questi occhi sono un pò
un’Arte Oscura...vedi hanno una certa influenza negativa sui miei
sentimenti..e poi...questa volta volevo fare da solo...era una cosa
personale! Capite? Perdonatemi vi prego...
Concluse con una faccia così afflitta che tutti
lo perdonarono subito e lo strinsero in un abbraccio collettivo come
avevano fatto in sala comune qualche tempo prima.
- Non c’è nulla che possiamo fare per aiutarti, stavolta...vero Harry?
- No Herm...mi spiace...
- Vabbè...dispiace anche a me
Rimasero in silenzio ancora per un pò poi Hermione chiese
- E perchè non hai chiesto aiuto a nessuno? Nemmeno a Silente...o a Sirius?
- Oh andiamo Herm – intervenne
Ginny – non ricordi il discorsetto che ha fatto la sera che
è arrivato? Mi sembra ovvio che non vuole l’aiuto del
preside e Sirius gli avrebbe raccontato tutto!
Harry fu stupito dalla perspicacia della piccola Weasley...
- Va bene, va bene...ma perchè Harry? Cosa ti ha fatto il preside?
Harry sospirò
“Tanto vale dire anche questo...”
- Io....io so cosa sta cercando Voldemort, qual’è l’arma....
Ancora una volta lo guardarono con stupore e timore
- Lo sai? E come? – fece Ron
- Ron...io non sono posseduto da Voldemort come pensava Malocchio
- Lo so – disse Ron precipitosamente
- Però condivido un legame mentale con lui...grazie allo sharingan posso leggere nella sua mente e...
- Harry! Ma sei pazzo?! No...è troppo pericoloso!
- Ecco perchè non volevo dirti
nulla ‘Mione...non voglio sentire prediche...è una mia
decisione...è la mia mente...è la mia anima...è la
mia magia...capisci?
Aggiunse in tono più dolce, essendosi accorto di
aver usato eccessiva durezza, Hermione lo guardò sull’orlo
delle lacrime, Harry avrebbe voluto abbracciarla ma non era il momento
nè il luogo.
- Hermione ti prego...
Lei fece un profondo sospiro e un tremulo sorriso
- D’accordo...allora cosa c’entra tutto questo con Silente? Cos’è l’arma?
- Una profezia Hermione....quando
avevo un anno, mi attaccò perchè qualcuno fece una
profezia su di me e su di lui ma gli fu riferita solo la prima
parte...ora la vuole ascoltare per intero. Ora, le profezie sono
registrate e custodite in una sala dell’Ufficio Misteri e possono
essere prese solo da coloro che ne sono l’oggetto ma siccome il
bastardo non ha intenzione di farsi un giro al ministero rischiando di
essere riconosciuto, mi manda visioni di quel posto sperando che io ci
vada per lui...
- Oh! – dissero tutti e tre con
una faccia così buffa che Harry scoppiò a ridere, poi
tornò serio
- Come capirete non sono affatto
contento che il vecchio non mi abbia detto nulla di tutto
ciò...eppure mi riguarda direttamente!
- Quindi l’ordine fa la guardia alla profezia?
- Si
- Cosa dice la profezia? – chiese Ron preoccupato
- Ve lo dirò quando la conoscerò per intero
- Vorrei poterti aiutare Harry... – disse tristemente Hermione
Harry la fissò un attimo in silenzio poi disse lentamente
- Potete aiutarmi....imparando a battervi sul serio... – disse fissandoli con occhio penetrante
- Ma noi ci stiamo impegnando al massimo nell’ ES Harry! – protestò Ginny
- Già...ma...forse posso insegnarvi qualcosina in più... – disse titubante
- Di che parli? – chiese Ron
- Devo fare una cosa....poi se
sarà possibile...vi insegnerò cose molto
interessanti...se vorrete impararle...ora però voglio da tutti e
tre un voto di silenzio su ciò che ci siamo detti stasera
- Non ti fidi di noi? – scattò Ron indignato
- Non è questo Ron...ma ci
sono molti modi per strappare un’informazione...tortura, ricatto,
pozioni e arti della mente, ti ricordo che quello che vi ho detto non
deve essere nascosto solo all’Ordine ma anche e soprattutto ai
mangiamorte
Ron rimase perplesso ma Ginny si alzò
velocemente e gli protese la mano, Harry eseguì il voto senza
bisogno di testimoni, dalla bacchetta uscirono tre lingue di fuoco che
avvolsero le loro mani giunte, poi toccò a Ron, ma Hermione non
gli diede la mano, invece disse
- Prima Harry, vorrei sapere un'altra cosa...dove sei andato con la passaporta?
Harry la guardò a lungo seriamente, poi disse
- Da Daphne
Lei lo guardò neutra ma lui percepì i suoi pensieri rabbiosi e gelosi
- Ancora un giudizio affrettato Herm?
Stai pensando che potevo evitare di correre tanti rischi per due
coccole?!
- Piantala di leggermi la mente! – urlò lei colta in flagrante
- Se vuoi ti insegno a schermarla
– rispose rigido – comunque se vuoi saperlo, Daphne non
è la mia ragazza
- Cosa? – fece Ginny stupita
- Avete creduto che il mio strano
comportamento fosse dovuto a Voldemort...non è
così...avete creduto che fosse dovuto a Draco e Daphne...non
è nemmeno così....vi era tanto difficile credere che
tutto accadesse nella mia mente senza influenze esterne? Draco non vuol
essere un mangiamorte anche se ama le Arti Oscure, ho letto la sua
mente, mi fido di lui e mi ha aiutato con una pozione
- E non potevo aiutarti io? – s’inalberò immediatamente Hermione
- Mi serviva un pozionante Herm non
un bravo studente...Daphne invece, è solo una ragazza che ha
sofferto troppo, Voldemort ha ordinato alle giovani serpi di fare
amicizia con me, di circuirmi e sedurmi, Daphne è stata
costretta dal padre con la violenza, mi sono messo con lei per
proteggerla ma non è stato così...la sono andata a
salvare...suo padre la stava...
Harry non terminò la frase ma nei suoi occhi
c’era un tale odio e un tale dolore che Hermione si sentì
all’improvviso piccola, sporca e stupida, una bambinetta
deficiente e sull’ orlo delle lacrime lo abbracciò e gli
sussurrò
- Perdonami....
Lui la guardò e le accarezzò la guancia
teneramente, facendole scorrere brividi lungo la schiena che represse
appena si ricordò dei suoi poteri mentali, lui sorrise malizioso
e lei imbarazzata lo colpì allo stomaco sibilando
- Piantala!
- Sei tu che devi perdonarmi Herm – disse ignorando il suo imbarazzo – ora farai il voto?
Lei gli offrì la mano e Harry eseguì la magia.
Poi prese Ginny per mano e la condusse fuori dalla stanza dicendo a Ron e Hermione
- Ora siete voi che dovete chiarire
Hermione guardò timidamente Ron e ricordò
quella sera di tre mesi prima, quando lui l’aveva baciata, timido
e impaurito, lei gli aveva risposto, perchè gli voleva bene,
perchè era tenero, perchè tutti si aspettavano che il
loro continuo battibeccare fosse una forma di corteggiamento, ma
ora...ora aveva capito la differenza tra amicizia e amore...tra affetto
e passione, ora aveva deciso di lottare, per avere Harry, per
proteggerlo, da se stesso e da coloro che volevano fargli del male e la
sua lotta doveva cominciare lì...da Ron...
- Ron....
- Lascia stare Herm, l’avevo
già capito da tempo ormai, fra te e lui c’è sempre
stato un legame particolare, solo....spero che tu sappia bene quello
che fai, perchè è difficile essere amici di Harry, ma
amarlo...è ancora più difficile. Amarlo vuol dire
sacrificio e dolore, come hanno dimostrato i suoi genitori, spero solo
che non dovrai soffrire così tanto, ti auguro ogni bene
Hermione, io in ogni caso sarò a fianco di mio fratello,
così come ho sempre fatto...anche contro V-Voldemort
Per la seconda volta in pochi minuti Hermione si
sentì piccola e meschina...si ripromise di fare in modo che il
sacrificio di Ron non andasse sprecato, perchè sacrificare
l’amore fa male...molto male...
“Non sarà vano Ron...saremo felici...tutti e tre....e sopravviveremo a questa guerra”
- Come sei cresciuto
Ron....io...spero di essere all’altezza di entrambi un
giorno....siete tutti e due così...
- Ma no Herm...che dici? Tu sei molto più in alto!
Affermò Ron con un sorriso, poi le diede un bacio in fronte e scesero a cena.
Cari lettori spero che questo capitolo
vi basti per un pò. Perchè sarà l’ultimo per
qualche tempo. Gli aggiornamenti riprenderanno qualche giorno dopo il
quindici.
Ciao ciao a tutti e grazie!
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Capitolo 20 *** Doni di Natale ***
20 doni di natale
CAP 20 – Doni di Natale
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Harry non aveva mai visto Sirius così felice.
Deliziato dall’avere ospiti per Natale, si
aggirava per la casa decorando e cantando carole natalizie, il suo
buonumore era contagioso e l’antica dimora dei Black non era mai
stata così piena di vita.
Anche Harry non era così contento da molto
tempo, tutti erano gentili con lui, sia perchè aveva salvato il
Sig Weasley, sia perchè si vestiva in modo meno tetro,
benché portasse sempre quella strana collanina di legno, gli
orecchini e la strana fascia piena di simboli al polso destro....
Almeno aveva rinunciato a quell’orribile bracciale a forma di serpente....
Molly era proprio soddisfatta!
Certo era un pò dispiaciuta che Ron e Hermione
si fossero lasciati....era così contenta quando i gemelli le
avevano mandato quella inaspettata notizia!
Ma Molly era una donna vissuta.....e certe cose le
capiva....aveva notato il gioco di sguardi tra lei e Harry, sia ora che
durante l’estate...
Ma l’importante era che fossero tutti e tre di nuovo amici!
Ron sembrava aver preso bene la rottura e anche lei e tutti e tre stavano sempre insieme come era giusto che fosse!
Si! Molly era proprio contenta....
Harry non si sentiva così leggero da mesi, Ron e Hermione si erano lasciati senza traumi.
Ron sembrava averla presa bene, forse gli era
già passata o semplicemente anche lui aveva l’intimo
desiderio che le cose tornassero come prima fra loro.
Hermione sembrava sollevata come non lo era da tempo
anche se evitava accuratamente contatti fisici o atteggiamenti troppo
affettuosi con entrambi ed Harry era d’accordo: bisognava
aspettare un pò.
Comunque erano tonati il Trio Dorato, come erano sempre
stati e Harry era molto contento di aver condiviso con loro una parte
del peso che gli gravava in petto anche se si era tenuto dentro le cose
più gravi, gli Horcrux, il suo destino di ‘guerriero
leggendario’....
Harry aveva anche passato gli ultimi giorni a elaborare
un sistema di allenamento specifico per i suoi amici, loro erano troppo
giovani e deboli per imparare incantesimi avanzati ma grazie al potere
della Trasmigrazione attraverso Satori avrebbe potuto aumentare
temporaneamente la loro magia per permettere loro di studiare di notte
e imparare gli incantesimi potenti di livello Auror.
Non prevedeva di insegnar loro anche gli oscuri segreti di Tom ma forse lo avrebbe fatto....
Un allenamento del genere avrebbe stimolato a dismisura la loro magia, come lo sharingan aveva fatto per lui.
Doveva solo convincere Balerion a modificare il
programma d’allenamento e Manda a insegnargli le pozioni
equilibranti, senza le quali lo stress magico avrebbe danneggiato i
loro corpi.
Un’unica cosa disturbava il buon’umore di Harry:
Daphne
La notte stessa del giorno in cui l’aveva
lasciata a Potter Manor, era tornato a trovarla e si era ritrovato
davanti cinque elfi mandati da Dobby che pulivano, lustravano e
riparavano i pochi mobili ancora interi.
Gli elfi, di solito si presentavano nelle grandi case
nobili spontaneamente, a seconda della grandezza e
dell’importanza magica della dimora; se l’avesse
restaurata, si sarebbero presentati da soli ma Dobby gli aveva fatto
risparmiare tempo.
I cinque elfi si presentarono: erano figli di elfi
rimasti senza padrone durante la prima guerra magica, tutti gli
giurarono fedeltà e si legarono magicamente a lui, Harry promise
che li avrebbe trattati umanamente e diede loro delle eleganti divise
da indossare con un blasone dipinto sopra.
Non sapeva quale fosse il suo blasone di famiglia o se
l’avesse mai avuto, ma decise di adottare come simbolo lo stesso
disegno del suo orecchino d’argento: la fenice che stringeva la
spada con avvolto il serpente, il tutto di colore dorato in campo
verde. E si scelse persino un motto di famiglia incidendolo sotto il
blasone che aveva dipinto gigantesco, sopra il camino del salone:
‘De Oppresso Liber’
Per abolire l’oppressione....gli sembrò adatto....poi si diede al restauro della casa.
Rassettò, ripulì e ridipinse, usò
i famosi rotoli evocatori di mobili che aveva creato per esercizio
tempo prima, altri mobili li ottenne trasfigurando gli alberi intorno
alla tenuta, altri alberi li trasferì nel giardino che
trasformò in una distesa d’erba lussureggiante, la casa
non era un palazzo ma era una bella e vasta dimora vittoriana dalle
mura bianche, l’interno fu tappezzato in oro e verde, poi
andò alla Gringott, che per fortuna era aperta anche di notte, e
presentò ai folletti l’elfo addetto alle spese di casa,
vietando ai folletti di riferire a chicchessia tutta la faccenda.
Poi fece preparare una colazione abbondante,
spedì una copia a Grimmauld Place e risvegliò Daphne dal
sonno ipnotico.
Appena aprì gli occhi e lo vide, gli si
aggrappò addosso e cominciò a piangere di paura e
vergogna, Harry la strinse a lungo consolandola e accarezzandola, un
pò stupito dal contatto fisico che lei aveva sempre
accuratamente evitato.
Quando si fu calmata si allontanò da lui e disse
- Grazie Harry, nessuno aveva mai fatto questo per me....perchè sei così buono?
- Sono fatto così...- disse
lui con un sorriso – senti Daphne, rimani qui quanto vuoi, sarai
al sicuro, ti lascerò una passaporta che ti riporti a Hogesmeade
alla fine delle vacanze, ma dovrò passare il Natale da
un’altra parte, mi spiace
- Non importa Harry...questo
sarà comunque il miglior Natale della mia vita...anche
se...prima o poi dovrò tornare a casa... - concluse abbassando
il capo
- Tuo padre è morto Daphne e ti ha intestato tutto
Lei rimase impietrita dallo shock per svariati minuti, infine chiese con un filo di voce
- C-come?
- Non importa...aspettiamo assieme la Gazzetta per esserne sicuri
Hedwige lo raggiunse spontaneamente poco dopo e Harry
la spedì a prendere la gazzetta; mentre aspettavano il suo
ritorno Harry si chiese come diavolo era possibile che la sua civetta
fosse così dannatamente intelligente, mentre ci pensava lei
tornò col giornale fra gli artigli e cercarono insieme
l’articolo sul suicidio di Antonius Greengrass.
Lo trovarono fra le pagine centrali e Daphne pianse
ancora per la fine del suo lungo incubo ringraziandolo e baciandogli le
guance in continuazione.
Ma quando lo sguardo di Harry cadde su un altro
articolo lì accanto, la rabbia lo assalì nuovamente, il
tutore legale di Daphne era il padre del suo promesso sposo: Lucius
Malfoy.
Lei impallidì
- Harry...non...non voglio andare a casa di quell’uomo
- Non ci andrai...te lo prometto..non aver paura
- Ma come farai a impedirgli di trovarmi? E poi dove siamo?
- A Potter Manor e....
All’improvviso un gufo reale planò nella
stanza portando proprio un messaggio del biondo mangiamorte che
esortava Daphne a raggiungere Malfoy Manor al più presto, lei
cadde in panico ma Harry si alzò e la rassicurò, poi
uscì in giardino e incise rune di protezione su tutta la
proprietà, estese potenti barriere anti-materializzazione e
anti-passaporte, sigillò il cancello d’ingresso con la
magia di sigillo che il grande Salazar aveva usato sulla Camera dei
Segreti cosicchè si aprisse solo per lui, poi stese barriere
anti-rintracciabilità che la rendevano invisibile e non
individuabile nè da maghi nè da babbani e per concludere
estese un Fidelius agganciandosi come Custode Segreto.
Creò dei sassi-passaporta d’emergenza e disse a Daphne
- Siamo a Potter Manor, contea di Newport, Galles
Dopodiché tornò a Londra e dormì per un giorno intero.
Quando si svegliò, si rese conto di aver esagerato e di aver rischiato un collasso magico
“Devo proprio essere meno presuntuoso....”
Mentre Harry si divertiva al Quartier Generale non
riusciva a dimenticare Daphne, sola con gli elfi in quella grande casa,
Hedwige faceva la spola tra le due case portando lettere dove lei si
mostrava tranquilla e cercava di rassicurarlo, raccomandandogli di non
preoccuparsi e assicurandolo che non c’era bisogno che la andasse
a trovare.
Ma Harry sapeva che quando un grosso cambiamento
sconvolge la tua vita, rimanere da soli, specialmente a Natale non
è una cosa buona.
Così le promise che sarebbe andato a trovarla
almeno alla vigilia e così fece, mangiò poco con gli
altri e annunciò che aveva sonno e infine la raggiunse per
andare a cenare con lei.
Cercò di farla ridere raccontandole le buffonate dei Grifoni, specie quelle di Ron
- Ahahahahahah....dev’essere
davvero simpatico il tuo amico..sai le Serpi devono essere eleganti e
composte anche quando scherzano
E ricominciò a ridere.
Per Harry era un piacere vederla ridere ma ad un certo punto, lei si interruppe e lo guardò serio
- Harry...io ti devo molto più della vita...io..
Non finì di parlare ma si alzò e
andò a sederglisi in braccio, baciandolo piano e accarezzandolo
sul petto, era molto più passionale dell’ultima volta che
ci aveva provato con lui, per cui fu molto più difficile per
Harry fare quello che andava fatto.
- Daphne ascolta... – disse
allontanandola delicatamente – io non voglio che tu faccia un
errore sull’onda della gratitudine
- Harry io..
- No, ascolta...quello che provi per
me è solo amicizia e gratitudine, sono sicuro che un giorno
troverai chi ti amerà come meriti, ma non sarò io..mi
spiace ma..io amo un’altra
Lei lo guardò, poi abbassò lo sguardo un pò delusa.
Dopo lo guardò ancora e gli fece un sorriso
malizioso, si succhiò la punta dell’indice e se lo
passò sul seno con fare sensuale
- Sicuro?
Harry la fissava ipnotizzato, poi lei scoppiò a ridere
- Tranquillo...scherzavo... – e
gli diede un casto bacio in fronte – comunque ti sei dato
abbastanza da fare a scuola...come mai ora quest’atteggiamento
virtuoso?
- Sono meno stressato di prima e ho
capito quanto lei sia importante per me. Ho rischiato di perderla e non
intendo rischiarlo ancora
- D’accordo...quindi niente più finzione a scuola?
- Direi di no
- Ok
E si alzò tornado verso la sua sedia, Harry
guardò per un istante il magnifico fondoschiena ondeggiante e si
prese mentalmente a schiaffi per la sua virtù...
- Allora và...torna da lei
- Grazie Daphne
- No...grazie a te
E lui tornò a Grimmauld Place
La mattina dopo, Harry scartò i regali insieme
ai suoi amici e Hermione volle regalare qualcosa anche all’elfo
sociopatico ma scoprirono che Kreacher da qualche tempo era
introvabile, la cosa turbò un pò Harry ma non ci
badò più di tanto.
La mattina di Natale andarono tutti al St Mungo dove
scoprirono che il Signor Weasley aveva trafficato con la medicina
babbana, così per sfuggire alle urla inviperite di sua moglie i
ragazzi si defilarono cercando un bar.
Si persero nel reparto lungodegenti dove fecero uno
sgradito incontro con Allock, ricoverato in cura dopo che la bacchetta
di Ron gli aveva spappolato il cervello.
Il rosso fu imbarazzato ma Harry fu tentato di
obliviarlo ancora per cancellargli l’ultima briciola di senno,
prima di andarsene da lì però si imbatterono in Neville e
sua nonna e i suoi amici appresero così della sfortunata sorte
dei Paciock, Harry invece giurò ancora una volta che li avrebbe
vendicati e aggiunse Neville alla lista delle persone che avrebbe
sottoposto all’allenamento speciale, guardandolo negli occhi vi
lesse lo stesso desiderio di vendetta e prima che se ne andasse gli
elargì una pacca amichevole sulla schiena.
Allo sfumare delle vacanze l’umore di Sirius si
incupì come da copione e ancora una volta Harry provò
dispiacere nel doverlo lasciare lì ma Hogwarts aveva bisogno di
lui...e lui aveva bisogno di Hogwarts...
L’ultimo giorno di vacanza, mentre giocava a scacchi con Ron, la signora Weasley venne a portargli una ferale notizia:
Piton lo aspettava in cucina per parlargli.
Sorpreso, Harry scese e si accinse a incontrare Mr.
Unto Bastardo, lo trovò seduto al tavolo, intento a guardarsi in
cagnesco con Sirius, una lettera era poggiata aperta fra loro.
Harry si schiarì la gola per annunciare la sua presenza
- Siediti Potter – disse l’unto
- Sai – lo interruppe Sirius – preferirei che non dessi ordini in casa mia
- Dovevi vederti solo Potter, ma Black.....
- Sono il suo padrino
- Commuovente....sono qui per ordine di Silente ma rimani pure Black, so che ti piace sentirti...coinvolto....
- E Questo che vorrebbe dire?
Fece Sirius rosso d’ira ma Harry stanco del loro battibeccare fanciullesco lo ammonì
- Sirius...lascia parlare il professore.... – disse calcando con disprezzo sull’ultima parola
- Potter! – urlò lui e sembrò sul punto di estrarre la bacchetta
- Mi scusi per l’insolenza – disse untuosamente – per quale motivo voleva vedermi?
- Il preside desidera che tu studi
occlumanzia il prossimo trimestre – disse lui, cercando di
scacciare il travaso di bile
“Ah! Finalmente si è deciso il vecchiaccio!”
Pensò ma non disse nulla e si limitò a inarcare un sopracciglio
- Capisco – disse infine
Piton parve sorpreso che non avesse altro da dire ma Sirius intervenne
- Perchè devi insegnargli tu? Perchè non Silente?
Harry non fu sorpreso di sentire che sarebbe stato lui
il suo insegnante, altrimenti non si sarebbe di certo scomodato a
venire fin lì
- Perchè il preside ha il
privilegio di delegare i compiti più noiosi suppongo..ti aspetto
lunedì sera alle sei Potter, nel mio ufficio e se qualcuno lo
chiede stai prendendo ripetizioni di pozioni
- Non mi sembra che io ultimamente
abbia dato dimostrazione di averne bisogno...non mi sembra una gran
copertura...
- Queste sono le decisioni Potter!
Non fare il superbo come al solito e che nessuno sappia! Specialmente
la Umbridge...
Era infastidito ma soprattutto perchè l’obiezione di Harry era pertinente.
Sirius voleva intervenire ancora ma Harry lo bloccò stringendogli il braccio e facendo cenno di ‘no’
con la testa;
Piton se ne andò e dopo poco arrivò il signor Weasley finalmente dimesso.
Quando raccontò agli altri della visita di Piton, Ginny gli chiese subito sottovoce
- Ma tu non ne hai bisogno!
- Già....ma non voglio che lo
sappiano, so come fare, non preoccuparti, sarà solo
un’inutile perdita di tempo, quello è il vero problema!
Il giorno dopo presero il Nottetempo per tornare a
scuola e una volta scesi Ron non provava più alcun trasporto per
il mezzo magico.
Lupin gli raccomandò di studiare Occlumanzia e
li salutò tutti, i ragazzi risposero e si diressero ancora una
volta verso il magico castello.
Ciao! Sono tornato con un nuovo capitolo di ‘passaggio’ spero vi piaccia lo stesso.
Grazie a tutti i miei lettori!
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Capitolo 21 *** I Sette Discepoli ***
21 i sette
CAP 21 – I Sette Discepoli
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Il giorno dopo, Harry lo passò imprecando contro la perdita di
tempo di quella sera, comunque all’ora convenuta si
presentò da Piton.
Il professore si perse in insulti sulla sua stupidità e
superficialità per non aver nemmeno chiesto cosa fosse
l’Occlumanzia, dopodiché gliela spiegò con il tono
usato per i bambini stupidi, nonostante l’irritazione Harry si
mostrò ignaro e affascinato.
Prima della lezione, Piton riversò alcuni ricordi in un
pensatoio e Harry si ripromise di darci un’occhiata prima o poi...
“Cosa mi nasconde il vecchio Piton??”
La lezione cominciò e per mezzo dello sharingan attivato
velocemente e a tratti, Harry riuscì a proteggere i suoi segreti
mostrando al professore una massa di ricordi innocui in modo che fosse
convinto di avere di fronte un pessimo occlumante, Piton lo
congedò sfottendo e insultando.
Harry tornò in sala comune e aspettò finchè non fu
vuota tranne che per i suoi due amici, dopodiché li
salutò e si accinse a uscire dicendo che andava in biblioteca
- Come ti invidio! – fece Hermione
Mentre Harry si girava per deriderla percepì un violento sbalzo
d’umore di Tom, immediatamente si accasciò al suolo sotto
lo sguardo spaventato dei due e si immerse nella mente del Signore
Oscuro.
Quando tornò in sè, disse ai due in tono funereo
- E’ molto felice....
- Perchè? – chiese Ron preoccupato, capendo subito cos’era successo
- Ha liberato dieci dei suoi tra i più fedeli
e pericolosi da Azkaban...anche i torturatori dei Paciock...
Concluse ringhiando, i due impallidirono
- Vado – aggiunse poi, arrabbiato
Imprecando e borbottando sottovoce, si diresse verso la foresta.
Per prima cosa andò da Balerion a salutarlo e riverirlo....i centauri ci tenevano a queste cose....
- Salute Balerion, mi spiace di essermene andato all’improvviso, sono state cause di forza maggiore
- Ne sono sicuro Muad’dib, sei pronto a riprendere il tuo allenamento?
- Certo maestro, ma prima volevo chiederti una
piccola modifica al programma...potresti insegnarmi la Trasmigrazione
attraverso Satori?
Il centauro parve educatamente sorpreso
- Dovremmo concentrarci sulle Porte....quello
è un insegnamento in più che ti avrei dato alla fine
- Mi sarebbe utile per allenare i miei compagni
- Ah..capisco...potrebbe danneggiarli, lo sai?
E’ come una droga...potrebbero non poterne più fare a meno
e potrebbero averne l’equilibrio magico distrutto
- Credo di poter creare una pozione riequilibratrice
con l’aiuto di Manda e se insegno loro la meditazione shinobi,
dovrebbero essere in grado di combattere l’assuefazione
- Sei saggio e cauto Muad’dib e un mago come te ha bisogno di Fedaykin...
- Di che?
- Discepoli....è un termine in Antico Elenniano che Merlino usava spesso
- Ma io non sono Merlino...e non voglio discepoli...solo...
- Puoi chiamarli in un altro modo ma è quello che saranno...comunque accetto, cominciamo.
Harry sospirò, contrariato dalle parole del centauro e per il
resto della notte, Balerion cominciò a insegnargli la
Trasmigrazione fino a poco prima dell’alba, a quel punto Harry lo
lasciò e andò a salutare Manda, chiedendogli di
cominciare gli insegnamenti dalle pozioni mediche anziché dai
veleni e in particolare dalle pozioni equilibratrici di magia.
La mattina dopo, la gazzetta riportava la notizia correlata di foto e nominativi dei dieci evasi da Azkaban.
L’autore dell’articolo avanzava l’ipotesi che i
fuggitivi si fossero raccolti attorno a Sirius Black, Harry contrasse
la mascella ma rimase calmo e osservò le reazioni in Sala
Grande, nessuno parve essere stato turbato dalla notizia, solo in pochi
leggevano il giornale ogni mattina e gli unici che risposero al suo
sguardo furono Draco e Daphne.
Poi volse lo sguardo al tavolo degli insegnanti che discutevano
concitati sottovoce e fissò la rospa che aggrediva infuriata il
suo Porridge, chiaramente infastidita per la magra figura fatta dal
Ministero.
Harry sogghignò...
“Aspetta solo che io sia pronto.......e poi........tu sei sulla
mia lista, insieme a Caramell, a Tom e ai mangiamorte”
All’improvviso Hermione balzò in piedi
- Io...ho un’idea...devo subito andare a scrivere una lettera!
- Che idea? – chiese subito Harry, ma lei lo guardò sorridendo misteriosa
- Ognuno ha i suoi segreti Harry...
E scappò via...mentre Ron e Harry un pò perplessi uscivano dalla Sala Grande, incrociando Hagrid
- Come va a voi due? - fece il mezzo - gigante salutandoli
- Bene..e a te? – chiesero loro osservando
ancora una volta i lividi e i tagli sul volto del loro grosso amico
- Oh...le solite cose....e...sono in verifica... – i due trattennero il respiro
- Sei in verifica!!?? – gridò Ron
- Abbassa la voce! Si sono in verifica...ehm...magari
non ve ne siete accorti ma...quell’ispezione non è andata
tanto bene....vabbè, ci vediamo
I due lo guardarono sconsolati.
Presto i sussurri sull’evasione si diffusero...ma subito
comparve un decreto didattico che vietava ai professori di
trattare con gli alunni di questioni estranee alle loro materie e
intensificò la sua azione repressiva su ogni aspetto della vita
scolastica e ogni lezione di Divinazione e Cura delle Creature si
svolgeva ormai in presenza dell’Inquisitore.
Non che ad Harry dispiacesse se la profetessa levava le tende, ma
sarebbe stata in pericolo per via della profezia se fosse andata
girando per l’Inghilterra e soprattutto non poteva permettere che
Hagrid fosse cacciato.
Intanto aveva imparato le pozioni equilibratrici da Manda ed era
passato allo studio di altre pozioni mediche e dei tonici da guerra
ossia di pozioni che aumentavano temporaneamente la forza fisica e
magica.
Aveva ancora qualche problema con la Trasmigrazione ma si trattava solo
di regolare i dosaggi energetici, che poi era lo stesso problema che
aveva con le Porte...appena fosse stato pronto avrebbe proposto
l’allenamento speciale ai suoi amici.
Le lezioni con Piton andavano come la prima ma Harry ogni tanto dava
segni di leggero miglioramento, tuttavia non ricevette,
ovviamente...alcun complimento dal professore...
Anche le lezioni dell’ ES andavano come al solito e il migliore
era Neville al quale, la liberazione dei torturatori dei suoi genitori
aveva fatto un effetto inquietante, tanto si dedicava a imparare con
costanza e dedizione.
Una sera si avvicinò ad Harry e lo ringraziò
- Grazie Harry, per merito tuo sono diventato molto
più bravo e grazie alle lezioni di trasfigurazione ho preso O
all’ultimo compito! – Harry lo guardò a lungo e
seriamente
- Vuoi vendetta Neville?
Lui rimase in silenzio per lunghi istanti, poi assunse lo sguardo
più duro e determinato che Harry gli avesse mai visto in volto
- Voglio giustizia....e....si...anche
vendetta.....voglio combattere...e...voglio che i miei genitori siano
fieri di me!
- Lo saranno Neville..e anche i miei saranno fieri di me...te lo giuro...
Si scambiarono un sorriso triste e si separarono, Harry spese qualche
istante a pensare a come fosse indissolubile e intricato il filo del
destino che lo legava al quel ragazzino goffo e timido che
nell’ultimo anno aveva subito una trasformazione comparabile solo
alla sua.
“Siamo proprio legati, io e te Nev...”
Quella sera Harry completò la tecnica della Trasmigrazione e Balerion si complimentò con lui
- Bravo...forse ora imparerai meglio anche
l’apertura delle Porte...decisamente ti ci vuole un certo stimolo
per farti impegnare nell’apprendimento....
Harry arrossì, poi sorrise e senza rispondere alle provocazioni del suo maestro lo salutò
- Grazie Balerion e ora scusami ma Manda mi aspetta
E si fecero un reciproco inchino.
Per qualche altro giorno, Harry studiò le pozioni mediche in
caso di qualche emergenza nel corso degli allenamenti, in modo da
poterci pensare da solo senza coinvolgere l’infermiera, poi
dormì tutto il Weekend in modo da riposarsi per la settimana che
sarebbe venuta e quando si arrivò alla prima riunione
dell’ES, Harry era pronto.
Prima della riunione mandò dei patronus a Draco e Daphne e quando lo raggiunsero, diede loro il mantello e disse
- Aspettatemi con questo, in quell’androne, fra un’ora vi farò entrare
- Perchè? – chiese Draco inarcando il
sopracciglio – guarda che non ho intenzione di unirmi a....
- Draco piantala! – sibilò Daphne – grazie – disse poi, rivolta a Harry
Harry le sorrise e poi entrò nella Stanza e cominciò la lezione.
Quando tutti cominciarono ad andarsene, al termine della lezione, Harry trattenne Neville e Luna dicendo
- Aspettate un secondo
- Che fai Harry? – chiese Ginny
- Aspetta anche tu, devo parlarvi
E trattenne anche lei, Ron e Hermione che lo aspettavano sempre al termine di ogni riunione lo guardarono interrogativi.
- Che succede Harry? – chiese Hermione
- Un secondo...
Aprì la porta e fece cenno a Draco e Daphne di entrare.
Dopo qualche istante i due Serpeverde entrarono e apparvero dal nulla, uscendo da sotto il mantello.
- Tu! – esclamò subito Ron
- Calma Weasley....mi ha chiesto Potter di venire, non sono certo qui per vedere la tua brutta faccia...
Daphne e Hermione si fissavano in modo strano e Ron stava già
per riprendere a sbraitare, quando Harry estrasse la bacchetta e li
silenziò tutti con un unico incantesimo.
- Ora ascoltatemi tutti ragazzi... – e tutti si
girarono verso di lui – come già sapete, io sono diventato
parecchio bravo con la magia ultimamente, alcuni sanno perchè,
altri no, ma io mi fido di tutti voi, quindi questa è la
verità
E raccontò a tutti ciò che aveva già detto a Ron,
Hermione e Ginny, tralasciando ancora una volta gli Horcrux e il suo
ruolo di Muad’dib...quelli che non sapevano lo fissarono
reverenziali e ammirati, persino Luna e tutti acettarono un voto di
silenzio.
- Tu vuoi combattere Luna?
- Certo! Siamo noi il futuro!
- E tu Ron?
- Io devo proteggere la mia famiglia....e devo combattere al fianco di mio fratello
- Commuovente – commentò Draco sprezzante
- E tu Draco – lo riprese Harry – vuoi potere e vendetta...
Draco non rispose ma gli restituì uno sguardo intenso
- E tu Daphne?
- Si...nessuno avrà più su di me il potere che aveva mio padre e ho un debito da ripagare
- E tu Neville?
- Vendetta e giustizia...e che i nostri genitori siano fieri di noi
- E tu Ginny?
- Combatterò per i miei amici, per la mia famiglia, per ciò che è giusto
- Hermione?
- Combatterò...per proteggere ciò che amo... – disse guardandolo intensamente
- E allora...volete... – voleva dire
‘volete che vi insegni a combattere seriamente?’ ma gli
uscì.... – essere miei discepoli?
E si schiaffeggiò mentalmente per aver usato quella parola ma nessuno ci badò e lo guardarono tutti seriamente.
- Che intendi dire? – chiese infine Ron
- Posso insegnarvi a duellare da professionisti, la
magia non verbale, i duelli per Trasfigurazione, la materializzazione,
le passaporte, le barriere, ma ci vorrà un impegno costante e
quotidiano...ogni notte
- Ogni notte? – proruppe subito Ron – ma Harry...noi non abbiamo le tue stesse capacità!
- Sta fermo Ron.....
Harry si concentrò e la sua mano prese a brillare di una luce
verde, poi la puntò verso il rosso e gli spedì contro un
fascio d’energia.
Ron urlò terrorizzato ma non riuscì a schivare il raggio
e venne preso in pieno, dopo un pò la sua espressione
mutò in un sorriso esaltato
- Harry! Ma...è....bellissimo! cosa mi hai fatto?? Mi sento...
- Più intelligente? Impossibile... – lo
schernì Draco che tuttavia non potè nascondere uno
sguardo stranito all’indirizzo dell’aura luminosa che
circondava il Weasley
- Questo incantesimo si chiama Trasmigrazione
attraverso Satori e aumenterà per breve tempo la vostra forza
magica e fisica, permettendovi di eseguire incantesimi di livello
elevato e di studiare tutta la notte, sopravvivendo con una sola ora di
sonno al giorno e....moooolto cibo....ogni sera verrete qui e io vi
colpirò con questa magia, studierete e vi allenerete tutta la
notte fino a un’ora prima dell’alba. Berrete questa pozione
– e mostrò loro una serie di ampolline – e andrete a
dormire per un pò. Di pomeriggio dovrete meditare per qualche
ora nel modo che vi insegnerò, per ristabilire
l’equilibrio magico. In stato normale non sarete in grado di
replicare gli incantesimi che vi insegnerò, ma cionondimeno li
imparerete e intanto il vostro potere aumenterà fino a che non
sarete maghi di alto livello, per non parlare del fatto che siete
ancora giovani...quando avrete vent’anni, il vostro potere
sarà pari a quello dei più grandi maghi....accettate?
Tutti si guardarono scambiandosi occhiate determinate, poi annuirono e
Harry creò una copia illusoria che avrebbe fatto loro da
insegnante, sotto i loro sguardi basiti.
Con un’occhiata li ammonì di non fare domande e fu
così che cominciò il loro addestramento...ogni notte e
ogni pomeriggio seguivano gli insegnamenti di Harry nella Camera dei
Segreti, sia che avessero, sia che non avessero riunioni dell’ES,
Draco e Daphne li raggiungevano sotto il mantello e facevano i compiti
tutti insieme per poi dedicarsi a incantesimi e fatture pericolose,
Harry andava dai suoi maestri lasciandoli con la copia e talvolta
Hermione aiutava il loro ‘illusorio’ maestro a fare lezione
base di Rune e Aritmanzia per la creazione di barriere. Tuttavia lo
stress per loro era maggiore che per Harry e nei weekend dormivano
tutto il giorno e ai pasti mangiavano per tre, Harry ogni tanto si
fermava con loro e osservava compiaciuto i progressi dei suoi
discepoli...dei suoi...
Fedaykin.
Io amo moltissimo i miei lettori e recensori!
Ma mi piacerebbe amarne qualcuno in più......
Dai...vi prego.....recensite un pò di più!!
Comunque grazie a tutti e spero che questo capitolo vi piaccia....
Per i sostenitori di HHr....temo dovrete aspettare ancora un pò....
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Capitolo 22 *** Il Canto della Fenice ***
22 il canto
CAP 22 – Il Canto della Fenice
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Fra allenamenti segreti, lezioni e decreti della Umbridge si arrivò al 14 Febbraio......S Valentino.
Harry diede la notte prima libera a tutti, in modo che il giorno dopo
potessero andare a Hogesmeade senza avere attacchi di sonnambulismo
fulminante, benché nessuno fosse fidanzato....
Però Harry sapeva che avevano bisogno di relax, inoltre aveva
notato la formazione di strani legami durante gli allenamenti...
Daphne non faceva che ridere, come a voler rimediare in un colpo solo a
16 anni di lacrime e passava tutto il suo tempo libero con il
più buffo del gruppo ovvero Ron.
- Lo trovo buffissimo!
Aveva detto a Harry quando lui stupito le aveva chiesto il motivo di tanta familiarità...
Draco commentava sprezzante, ogni volta che li vedeva assieme e
sfotteva il rosso sui suoi argomenti preferiti ma prima che lui
indignato arrivasse a estrarre la bacchetta, Ginny lo fermava e
rispondeva al biondo con tagliente sarcasmo, sembrava essersi presa
come missione personale nella vita quella di trovare repliche sferzanti
agli insulti di Malfoy.
Anche ora camminavano vicinissimi insultandosi allegramente...
Neville invece manteneva ormai in ogni occasione
quell’espressione seria e determinata che aveva assunto dalla
liberazione dei Lestrange....almeno finchè Luna non faceva una
delle sue solite strane uscite e lui immancabilmente scoppiava in una
fragorosa risata.
E Hermione.....bhè...Hermione guardava
Harry....continuamente...in ogni momento...sembrava sempre aspettare
che lui dicesse o facesse qualcosa ma Harry si limitava ad accarezzarla
ogni tanto sulla guancia o abbracciarla strettamente nei momenti
più strani senza preavviso e senza motivi apparenti.
Sentiva che non era ancora il momento...e lei capiva e non diceva
nulla, non parlavano mai dei loro sentimenti come se fosse inutile,
come se le cose non dette fossero implicite, anche in quel momento
camminavano verso il villaggio, mano nella mano ma in silenzio insieme
a tutti gli altri.
Harry in quel momento era distratto camminava con la testa fra le nuvole pensando alla notte precedente.
Aveva terminato di imparare le pozioni mediche ma prima di passare ai veleni Manda aveva voluto insegnargli una nuova magia
- § Pensavo § – gli aveva detto
– § che non fossi in grado di imparare questo...sei giovane
e anche Salazar ebbe problemi con questa magia ma non mi ero reso conto
di quanto potere ci fosse nei tuoi occhi...durante il nostro primo
incontro ho letto la tua mente e ho visto le caratteristiche dello
sharingan ma non avevo inteso appieno il suo potere...puoi rinchiudere
le menti in illusioni? §
- § Si §
- § Prova a farlo con me §
- § Ma..... § – provò a protestare Harry
- § Ora! §
Harry si concentrò e provò a ipnotizzare il serpentone ma
dopo un pò si accorse di non potersi più muovere
- § Ma... §
- § Sei ancora debole e inesperto amico mio....le menti forti sono difficili da piegare... §
- § Magari su di te non funziona perche non sei umano! § – rispose il moro piccato
- § Non è così...devi esercitarti
di più con i tuoi occhi....ora ti insegnerò un potere che
rafforzerà le tue doti naturali...la paralisi dell’occhio
del serpente §
E dopo solo un paio d’ore, Harry aveva imparato a paralizzare la
gente con lo sguardo benché non funzionasse su Manda nè
– Harry ne era sicuro – avrebbe funzionato su un nemico
dalla mente potente.
Harry tuttavia, trovava inquietante l’aver assunto un ennesimo tratto ‘serpentesco’....
Magari era per questo che Fanny lo teneva continuamente d’occhio o forse lo faceva per ordine del vecchio.....
Harry era molto seccato per questo...la fenice da un paio di settimane
sembrava seguirlo come un’ombra e ogni tanto scorgeva con occhio
sospettoso lei e Hedwige che volavano assieme o se ne stavano
appollaiate su un ramo della foresta, nei pochi momenti diurni che lui
dedicava al relax, steso in riva al lago.
Harry aveva anche provato a interrogare la civetta e a ordinarle di
stare alla larga dall’animale di Silente, ma lei aveva fischiato
indignata e l’aveva beccato con violenza.
- Harry, che facciamo? – disse Hermione distogliendolo dai suoi vorticanti pensieri
- Ma dove sono gli altri? – replicò lui
uscendo dal suo sogno ad occhi aperti e scoprendo all’improvviso
che erano rimasti soli
- Bhè...hanno tutti preso direzioni diverse ma
tu sembravi così assorto che non ho voluto disturbarti...
- Ah... – disse lui arrossendo – b-bhè....ehm...facciamo una passeggiata?
Lui annuì e come di comune accordo si avviarono verso la Stamberga Strillante
- Dunque... – cominciò Harry cercando un argomento per rompere il silenzio
Venne però interrotto da Hedwige che giunse dal cielo fischiando
e posandosi sulla spalla di Hermione che stupita prese una lettera dal
becco di lei e disse
- Ma cosa...ah! Grazie Hedwige...ma come mai ce l’hai tu?!
La civetta fischiò e andò a posarsi sulla spalla di Harry che le sorrise
- Siamo di nuovo amici? – chiese lui
L’animale lo becchettò affettuosamente
- Cos’è Herm? – chiese poi alla
ragazza che fissava incantata il dolce dialogo fra l’animale e il
suo padrone, da sempre affascinata dalla misteriosa comunione che univa
il moro alla candida civetta
- Oh...ehm...è un’idea che ho avuto
tempo fa...senti andiamo ai Tre Manici a mezzogiorno?! – Harry la
fissò perplesso
- Dài...è importante....
- D’accordo..ma fino ad allora cosa...?
Non potè finire la frase perchè una palla di fuoco scoppiò davanti a loro e apparve Fanny
- Fanny!!! – urlò Hermione spaventata – cosa succede Harry?
Harry e la fenice si guardavano negli occhi in silenzio, poi lui lo ruppe
- Cosa c’è Fanny?
All’improvviso, Harry sentì una voce femminile, incredibilmente dolce nella sua testa
- ^Anch’io sono una creatura magica Harry, mi
spiace di non essere venuta nella foresta da te quel giorno ma Silente
aveva bisogno di me. Comunque ho visto il cristallo di Merlino e so chi
sei...^
- Capisco... – fece lui, per nulla stupito della comunicazione mentale
- Harry che diamine succede? – intervenne Hermione
- Non preoccuparti Herm, Fanny ha bisogno di qualcosa
- Cosa???? E Tu come lo sai?
- Stiamo comunicando mentalmente...di cosa hai
bisogno Fanny? Perchè suppongo tu voglia qualcosa da me se ti
sei fatta viva solo ora
- ^Si, ho bisogno di qualcosa^
- Ti manda Silente?
- ^No, è una mia iniziativa...vorrei portarti in un posto se acconsenti^
Harry rimase un pò spiazzato ma il vecchio non avrebbe mai
chiesto alla fenice di portarlo via da Hogwarts e lei era pur sempre
una creatura magica..così assentì con il capo
- D’accordo – disse
Si era dimenticato che Hermione era ancora attaccata al suo braccio e
la civetta era sempre sulla sua spalla, ma se ne ricordò quando
la fenice gli artigliò i capelli, avvolgendoli nelle sue fiamme
dorate e Hermione urlò
- Harry!!!
- Accidenti!
Imprecò lui ma un attimo dopo si trovavano sulla cima di una montagna....tutt’attorno il deserto...
“Però....comoda la materializzazione via fenice...molto più comoda di quella umana...”
- Dove siamo Harry?
- Niente panico Herm...fidiamoci di Fanny...
La fenice si era appollaiata su una grossa lastra di pietra nera e
lucida che sembrava una lapide, con alcune parole incise in una lingua
che Harry non capiva ma riconobbe: erano lo stesso tipo di rune tatuate
sul suo corpo...
Anche Hedwige si appollaiò sulla pietra accanto
all’uccello dorato e le due creature sembrarono comunicare per
qualche istante, poi Fanny gli disse
- ^Molto tempo fa Harry, le fenici erano molto
più numerose di oggi e molte di loro giuravano fedeltà a
un mago, ma quando la magia abbandonò la natura, di noi ne
nacquero sempre meno, allora le fenici insegnarono ai gufi e alle
civette a portare lettere e a capire le lingue degli uomini, stimolando
la loro intelligenza e poche rimasero fra gli umani. La maggior parte
si ritirò su alte montagne, sui monti di Atlantide viveva la
più grande delle nostre razze, dalla quale sono discese tutte le
altere razze di fenici: le Fenici Helios, gli Antichi non fecero loro
mai del male ma svilupparono degli incantesimi in grado di ucciderle o
catturarle e con la caduta di Atlantide si estinsero.^
- Ma...credevo che le fenici fossero immortali...
- ^Le forze magiche scatenate dalla guerra degli
spiriti colpirono anche loro e solo una di quelle antiche fenici
antenate della nostra razza sopravvisse...finchè non fu uccisa
da un umano^
- Con uno di quegli incantesimi antichi?
- ^Si...mille anni fa un mago oscuro di nome Van Dyke
trovò alcuni antichi incantesimi atlantidei e li usò per
uccidere la nostra Venerata Antenata, che aveva rotto il suo ritiro per
legarsi a una delle più grandi streghe del tempo: Tosca
Tassorosso^
- Perchè lo fece?
- ^Per uccidere la sua protetta^
- Ma non ci riuscì....
- ^No...perchè Tosca fu aiutata dagli altri tre fondatori^
- E dunque cosa vuoi da me?
- ^Qui è sepolta la Venerata Antenata, il suo
nome è Aure...qui giace il suo spirito, perchè separarlo
dal corpo e sigillarlo è l’unico modo per uccidere una
fenice^
- Vuoi che la liberi? E cosa potrà mai fare
senza corpo? E poi perchè non l’hai chiesto a Silente?
- ^Solo tu possiedi il potere degli Antichi...inoltre
c’è qualcuno che ha già accettato di ricevere lo
spirito della Venerata Antenata^
Concluse girando il becco verso Hedwige...Harry fissò sbigottito
la sua civetta, mentre la povera Hermione non capiva più nulla.
- Hedwige...no...perchè?
- ^Perchè così, potrà esserti
più d’aiuto Harry....ti vuole bene...sei il suo
padrone...devi solo poggiare le mani sulla lastra e aprire le Porte
dell’Anima e Hedwige diventerà una Fenice Helios, il suo
spirito si fonderà con quello della Venerata Antenata.^
Harry guardò la sua civetta con occhi lucidi ma lei fischiò infuriata come a dire
‘E sbrigati!’
Harry allora sorrise e rivolse un cenno d’assenso a Fanny poi si volse verso Hermione ancora impietrita e le disse
- Ora vedrai qualcosa di strano Herm...non ti spaventare e non dire a nessuno quello che vedrai...
Troppo sconvolta dall’assurdità della situazione, lei
assentì con il capo, Harry assunse uno sguardo determinato e
poggiò le mani sulla lastra gridando
- Sigillo!
E il rosario cadde in pezzi ai suoi piedi e Hermione osservò
totalmente basita e terrorizzata, i simboli che comparivano sul corpo
di Harry, i vestiti che si disintegravano e i flussi di magia che lo
circondavano furibondi, poi lui cominciò a urlare come se fosse
sotto cruciatus.
- Harry!!! – urlò Hermione terrorizzata
Harry, sotto la guida di Balerion era finalmente riuscito ad aprire le
prime tre Porte e a controllare i flussi di magia, ma rotto il sigillo,
il potere fluiva da tutte le Porte contemporaneamente e anche se
riuscì a non perdere i sensi, il dolore fu infernale.
La magia lo attraversava furiosa, la terra tremava e intorno a lui vi era un caleidoscopio di energia che lo avvolgeva.
Quando stava quasi per cedere e riformare il sigillo, la pietra
cominciò a creparsi e un canto meraviglioso e potente che
parlava di combattimenti e gloria guerresca si diffuse nell’etere.
Quando una figura infuocata ma evanescente si liberò dalla cima spaccata della lapide, Harry urlò di nuovo
- Sigillo!
La collana si riformò e lui svenne.
Quando rinvenne Hermione era china su di lui, con le lacrime agli occhi e terrorizzata
- Harry? Stai bene? – chiese accarezzandogli il viso
- Si...oddio!
Disse quando scorse dietro la ragazza, una gigantesca fenice dorata, al
contrario di Fanny che era scarlatta e delle dimensioni di un cigno, la
creatura che Harry vide era dello stesso colore del miele e misurava
almeno una decina di metri dal becco alla coda.
Hermione si sollevò e disse
- Mi ha già raccontato tutto....è...incredibile Harry...
- Già... – fece lui – Hedwige?
- ^Si, Harry...sono contenta di poter parlare con te
finalmente...ma chiamami Aure...sarebbe difficile per te spiegare come
ha fatto una civetta a diventare una fenice^
- Già – disse lui con un piccolo
sorrisetto e ancora basito, poi finalmente recuperò l’uso
della parola - Non credo che potrai più starmi sulla spalla
sai...?
- ^Lo dici tu^
E si rimpicciolì all’istante fino alle dimensioni di un piccolo corvo, più piccola di Fanny.
- Wow!! – dissero Harry e Hermione all’unisono
Fanny atterrò davanti alla sua simile e per qualche attimo le
due creature comunicarono, poi Fanny fece un piccolo inchino ad Aure e
si volse verso Harry
- ^Harry...io ti ringrazio a nome di tutte le fenici
e torno da Albus...non gli dirò nulla, non preoccuparti....credo
che Aure voglia portarti personalmente...proteggila mi raccomando^
- Certo Fanny
E la fenice scomparve in un lampo.
- Ehm Harry....sei..ehm...ancora nudo – disse Hermione rossissima
- Oh...certo...Reparo – disse lui borbottando e
facendo un gesto con la bacchetta che lei gli porgeva guardando
dall’altra parte
- Harry... – disse quando lui si fu rimesso in
piedi – tu sei...incredibile....non avrei mai creduto di poter
vedere un giorno qualcosa del genere
- Bhè...che cosa ti ha detto esattamente Aure?
- Che hai fatto una magia antica e potente e poi mi
ha raccontato cosa avevi fatto per lei...per sommi capi...io...non
dovrei più sorprendermi ma...tu non la smetti di farlo...
– disse sorridendogli caldamente
- Mi dispiace di averti rovinato il S Valentino... – disse lui con un sorrisetto ironico
- Ma che dici????
- Scherzavo...allora tesoro...? – fece poi rivolgendosi alla piccola fenice
Lei trillò gioiosa e gli si appollaiò sulla spalla. Lui
fece in tempo ad afferrare la ragazza e con un lampo tornarono ad
Hogesmeade e Aure emise un altro versetto di gioia per essere riuscita
a compiere la sua prima materializzazione, Harry le accarezzò
delicatamente il becco e le chiese
- Ma chi sei tu ora? Hedwige o Aure?
- ^Tutt’e due...e entrambe ti vogliamo bene^
– disse lei becchettandolo come faceva una volta la civetta
- Che ha detto?
- Che è entrambe allo stesso tempo
- È stato emozionantissimo parlare con una
fenice!! Ma... – disse guardandolo serio – mi sono
spaventata molto...lo so che sei forte...e speciale...ma...
Harry l’abbracciò d’impeto e le sussurrò
- So che queste cose possono stupire o fare paura
ma...dopo un pò ci ho fatto l’abitudine...io me la
caverò Herm...sono forte e speciale! L’hai detto tu!
– fece con un sorriso
- Grazie – disse lei staccandosi e guardandolo seria
- Di che?
- Di essere così speciale...e di aver
condiviso qualcosa con me...non l’avevi ancora fatto
quest’anno....
- Già...mi dispiace
- Non importa...
Si guardarono a lungo, occhi negli occhi, cioccolato contro smeraldo e
si persero nella contemplazione reciproca...Harry stava già
quasi per allungare il viso verso di lei....
- ^Harry!!!!!^ – l’urlo telepatico gli
rimbombò nella testa e il marchio dei serpenti gli bruciò
violentemente, Harry si allontanò di scatto dalla ragazza
- ^Linas!!! Che vuoi?^
- ^Voglio sapere dov’eri, non ti percepivo più attraverso il marchio idiota!!! Dov’eri??^
- ^Scusa mamma...ero andato in un posto..hai finito di cacciare?^
- ^Non cambiare discorso non ti posso più lasciare solo! Sei troppo imprudente!!^
- ^D’accordo...ora piantala, ci vediamo al castello^
- Harry che succede? – chiese Hermione ancora
un pò rintontita e un tantino inferocita per quello che non era successo
- Ehm...niente...un crampo al braccio...andiamo ai Tre Manici..tesoro tu torna alla guferia ok?!
La fenice trillò e volò via, Hermione lo guardò
per un istante fra l’arrabbiato e il basito poi sospirò
- Si...andiamo...
Si diressero al pub, nel quale Harry scoprì che l’idea di
Hermione era un’intervista con la Skeeter su Voldemort da
pubblicare poi sul giornale del padre di Luna.
La giornalista tentò di stuzzicarli sulla loro relazione,
avendoli visti entrare tenendosi per mano ma lei arrossì e lui
le ringhiò di farsi gli affaracci suoi e proseguirono
l’intervista.
Mentre tornavano al castello lui si complimentò con lei per l’idea
- Tu sei un vero genio Herm..altro che la mia magia...
- Già... – fece lei pensierosa
- Cosa c’è? E’ da quando siamo tornati dal monte che sei strana...
- Sono stanca Harry, rientriamo.
E detto questo accelerò il passo lasciandoselo dietro.
“Scusa Herm...se faccio l’idiota..ma non è ancora il
momento...non con tutti i miei problemi..perdonami...”
E si avviò anche lui fissando pensieroso la sua schiena e
schiaffeggiandosi mentalmente al pensiero di aver quasi fatto quel
gesto che per il momento non doveva ancora essere fatto, poi
sospirò e guardò la torre della guferia, sorridendo al
pensiero della sua nuova e allo stesso tempo vecchia amica...
Ciao a tutti i miei lettori e recensori!
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Capitolo 23 *** La Spada di Salazar ***
23 la spada di salazar
CAP 23 – La Spada di Salazar
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Nei giorni seguenti i ragazzi furono tutti entusiasti per l’idea
di Hermione, l’unico a far udire per principio una voce
discordante sull’inutilità della cosa fu Draco, che
però venne generalmente ignorato.
Aure passava il tempo alla guferia e se ne allontanava quando un qualche studente entrava nella torre.
Lei e Harry si vedevano solo sporadicamente ma erano sempre in contatto
telepatico, comunque questa situazione non poteva durare a lungo e
Harry aspettava solo un’occasione per far conoscere a tutti la
sua fenice e farlo rivalutare come mago ‘bianco’,
altrimenti l’intervista da sola avrebbe avuto ben poco effetto.
Un paio di sere dopo il movimentato S Valentino, Harry si
avvicinò a Ron e Neville con un sorrisino malizioso e
appoggiò una mano sulla spalla di ognuno
- Divertiti a Hogesmeade? – disse in tono ironico e entrambi arrossirono e balbettarono
- C-che vuoi dire Harry? – disse Ron
- N-noi abbiamo solo fatto un giro... – aggiunse Neville
- Certo, certo....allora? Dài parlatemene
- Ehm... – cominciò Ron che era quello
più abituato a discutere dei propri sentimenti con Harry –
tu che la conosci meglio Daphne...che ne pensi? Lei non fa che ridere
quando è con me...
- Sono contento Ron...è quello di cui ha
bisogno ora come ora...solo..stà attento ok?! È difficile
per lei fidarsi di chicchessia, se ha abbassato la corazza con te, vuol
dire che ti trova davvero interessante...ma...vacci piano
- Ok....
- E a te Nev come va?
- Mah...non è facile dire se le cose vanno
bene o no con Luna...sai com’è lei....ma quando stiamo
insieme mi sento...più leggero...e poi mi da l’impressione
di leggermi nel pensiero...
- Già...
Disse lui pensieroso, poi elargendo un’altra pacca sulla schiena a entrambi se ne andò.
Gli allenamenti procedevano bene per tutti, Harry compreso che
procedeva nella conoscenza dei veleni e cominciava a manipolare alcuni
elementi.
Una sera in sala comune era riuscito a manipolare le fiamme del camino,
facendo loro assumere strane forme, solo che non era ancora in grado di
evocare gli elementi, solo manipolarli, per cui ogni tanto entrava
nella mente di Tom cercando incantesimi elementali, ma in fondo non
è che gli importasse più di tanto, lui ci teneva solo a
convertire il potere grezzo delle porte in energia magica per
rafforzare i suoi incantesimi.
Intanto si avvicinava la seconda partita della stagione di quidditch e
Ginny avrebbe sostituito Harry assieme ad altri due imbecilli come
battitori, la squadra non era granchè...i gemelli avevano smesso
di guardare male Harry ma più che altro erano disinteressati a
Hogwarts, come Harry aveva per la testa solo i suoi allenamenti, loro
avevano per la testa solo il negozio di scherzi.
Ron e Ginny non davano il massimo agli allenamenti perchè sembravano sempre stanchi....
Così il giorno della partita i tifosi rosso-oro dovettero patire
quaranta minuti di pura sofferenza, però persero di poco grazie
all’abilità di Ginny che riuscì a prendere il
boccino.
Il giorno dopo la partita, a colazione, Harry ricevette una valanga di
gufi con messaggi da parte dei lettori del Cavillo a proposito della
sua intervista, così Harry e i suoi amici si diedero subito allo
spoglio della posta sotto gli occhi interrogativi dell’intera
scuola.
A un certo punto la rospa si avvicinò minacciosa
- Come mai tutta questa posta Potter?
- Perchè non si può? – scattò subito Ron
- Attento Weasley, stia zitto se non vuole una punizione, allora Potter??
- Questa gente mi scrive perchè ho rilasciato un’intervista – rispose lui calmissimo
- Una cosa??? – urlò la Umbridge strozzandosi
- Un’intervista...sa cos’è...?
In quel momento si materializzò una palla di fuoco sul tavolo
dei grifoni e Aure apparve con una copia del Cavillo nel becco.
La lasciò cadere e si appollaiò sulla spalla di Harry,
sotto lo sguardo compiaciuto di Herm, che prese subito ad accarezzarla
dolcemente, e totalmente basito dell’intera scuola.
Studenti, professori e Umbridge fissarono Harry con tanta
concentrazione e sbigottimento che se in quel momento fosse entrato
Voldemort a cavallo di un drago facendo il giocoliere con delle torte
alla crema l’avrebbero ignorato.
- ^ All’uccellaccio piace mettersi in vista... ^ - esclamò telepaticamente Linas con disprezzo
Harry rise e lo accarezzò discretamente, al serpente non andava
per nulla a genio la fenice che gli era stata presentata poco tempo
prima.
- Grazie cara – disse lui accarezzandola
assieme a Herm e allungando la copia del giornale alla Umbridge
paralizzata
- Harry??? – chiese Ron interrogativo ma Herm
gli mollò un calcio da sotto il tavolo e gli fece cenno di
‘dopo’
- Quando...quando ha fatto questo...? – disse
la professoressa recuperando la parola e riferendosi al giornale
- Nell’ultimo finesettimana a Hogesmeade
- Non...non ce ne saranno più di finesettimana a Hogesmeade per lei....
Disse con voce tremula e continuando a fissare la fenice come se fosse
un drago e arretrando lentamente verso la porta della Sala Grande per
poi fuggire via, di sicuro per contattare il ministro...
Harry fece un sorrisino beffardo al suo indirizzo e già che
c’era lo diresse anche a Silente e agli altri professori non meno
ammutoliti.
Poco tempo dopo, i sussurri correvano per tutta la scuola assolutamente
incontrollati, la Umbridge aveva vietato di leggere il Cavillo ma gli
studenti ignorarono il divieto e in breve fu chiaro che tutti
l’avevano letta.
Ma questo era nulla in confronto alle chiacchiere sulla ‘fenice
di Potter’ , le fenici erano rarissime e secondo una diffusa
credenza, sceglievano solo maghi molto buoni come protetti.
In realtà era una pura credenza popolare come ‘il
serpentese è caratteristica dei maghi oscuri’ ma una cosa
era vera: le fenici sceglievano solo maghi potenti.
E che un mago quindicenne avesse una fenice era inaudito...tutti i
grifoni e la maggior parte della scuola si schierarono di nuovo dalla
sua parte e credettero a ogni parola dell’intervista come se
fosse un testo sacro, i gemelli attaccarono in sala comune un
ingrandimento della pagina del giornale, perfino Seamus si scusò
con lui.
Purtroppo ci fu anche qualche strascico negativo...Draco e Daphne che
già avevano rischiato a farsi vedere insieme qualche volta di
troppo con i Weasley dovettero allontanarsi definitivamente da tutti
loro fingendosi indignati perchè i loro genitori erano stati
annoverati tra i mangiamorte nell’intervista.
La Umbridge aveva tentato di allontanare Harry e la fenice fidando (a
ragione) sull’ignoranza di Harry riguardo alle leggi magiche e ai
regolamenti dell’Ufficio Creature Magiche ma Silente giocando
d’anticipo aveva spedito il Sig. Weasley a presentare regolare
denuncia.
Nonostante Harry avesse provato un ennesimo travaso di bile dovuto al
fatto che il vecchio non gli aveva nemmeno chiesto dove avesse reperito
il magnifico uccello, fu costretto a provare gratitudine nei confronti
del preside per la prima volta da mesi, e la sensazione non gli piacque
per nulla...
Tutto ciò gli venne riferito dalla McGranitt, un giorno, alla fine di una lezione.
La professoressa, come anche altri insegnanti, tranne ovviamente Piton
e la Umbridge che gli aveva assegnato un’altra settimana di
punizione, aveva preso a trattarlo quasi con una specie di timore
reverenziale.
Le ragazze presero ad assediarlo con rinnovato vigore con grande
disperazione di Hermione e tutti volevano vedere la sua fenice che tra
l’altro sembrava godere molto della cosa.
Una sera in sala comune, mentre una massa di grifoni l’accarezzava a turno lui le chiese
- ^ Ma da quand’è che sei così vanitosa? ^
- ^ Hedwige non lo era ma Aure si ^ - rispose lei con un trillo gioioso
- ^ Stupido uccello borioso...ma è una fenice o un pavone? ^
Ancora una volta Harry non rispose e accarezzò la testa del serpente nascosto sotto la manica.
Perfino Hagrid rimase affascinato alla vista della creatura e quando
gli chiese dove l’avesse trovata ricevette la stessa risposta
data a tutti, amici compresi, ‘mi ha trovato lei’.
Hermione tacque ben contenta di condividere un segreto con lui.
Anche il mezzo-gigante aveva imboccato la strada dei segreti, era
sempre coperto di tagli e lividi e non ne voleva rivelare il motivo, a
Ron e Hermione che chiedevano incessantemente a Harry di leggergli il
pensiero lui rispondeva sempre picche, perchè aveva capito che
doveva essere una questione personale.
Un giorno durante l’ennesima e inutile lezione
d’Occlumanzia, lui e Piton sentirono delle urla dalla sala
d’ingresso e incuriositi interruppero e si precipitarono di sopra.
Davanti al portone c’era una Cooman piangente e isterica che
ululava contro qualcuno che Harry non vide al principio, poi
però risuonò nell’aria la voce acuta e fastidiosa
della rospa
- Non aveva capito che questo stava per accadere, mia cara?
- Lei non può cacciarmi, Hogwarts è la mia casa!!! – gridava la Cooman isterica
- Non lo è più, ora si tolga di mezzo, sta dando spettacolo
Benché Harry non provasse simpatia per la Cooman, fu davvero
disgustato dal sorriso di gioia maligna che incurvava le labbra
dell’Inquisitore Supremo.
La McGranitt uscì dalla folla e si avvicinò alla Cooman per confortarla
- Su, su Sibilla....non lascerai Hogwarts!
- Ah no!? – chiese la rospa ironica
- No – disse una voce profonda e gentile alle sue spalle
Gli studenti si separarono come il Mar Rosso davanti a Mosè, lasciando passare l’alta figura di Silente
- Le ricordo preside che secondo il decreto didattico 23 io ho il diritto...
- Di licenziare gli insegnanti – concluse lui
in tono benevolo – non tuttavia il potere di bandirli dal castello
Silenzio....la rospa lo fissò con odio...poi chiese
- E come farà quando il nuovo insegnante di divinazione avrà bisogno dei locali?
- Lui preferisce il pian terreno
La Umbridge già livida di suo rimase a bocca aperta
all’apparizione di un centauro giovane dalla chioma biondissima..
- Le presento Fiorenzo e le ricordo che il ministero può assumere insegnanti solo se io non ne trovo...
La Umbridge ingoiò l’ira e lanciando uno sguardo di puro
disgusto al centauro (cosa che quasi le costò la vita,
perchè Harry infuriato stava per lanciarle una maledizione) se
ne andò.
L’aula dove Fiorenzo faceva lezione era stata resa simile a una
foresta da Silente, e tutti gli studenti si distesero un pò
stupiti sul lussureggiante prato per osservare le stelle.
Nonostante il profondo rispetto che nutriva per i centauri e la
convinzione che i loro poteri divinatori fossero reali, Harry
trovò la lezione ancor più inutile di quelle della
Cooman, benché più rilassante, al termine però il
centauro lo trattenne chiedendo di parlargli e Harry acconsentì
facendo cenno a un curioso Ron di uscire.
- Hai un messaggio di Balerion?
- Si, Muad’dib, volevamo parlarti di una
faccenda che turba i centauri, finora non te ne abbiamo parlato
perchè non volevamo tradire un segreto non nostro ma ora la
situazione sta degenerando..
- Dimmi... – esclamò subito Harry preoccupato
Abbassando la voce Fiorenzo gli raccontò di Hagrid e del gigante.
Harry rimase totalmente basito dall’ incoscienza del suo grosso amico
“Ora capisco molte cose...”
- Cosa volete che faccia?
- Il gigante turba la tranquillità della foresta, molti di noi vorrebbero ucciderlo
Harry ci riflettè...di sicuro Hagrid amava il gigante come tutte
le sue mostruose creature e non poteva dargli questo dolore..inoltre
anche il gigante era una Creatura Magica e che lui ci credesse o no,
aveva una responsabilità verso le creature della foresta.
- Anche il gigante è figlio della Natura...non
lo uccidete, mi occuperò io di lui, farò in modo che
divenga più tranquillo
Come avrebbe fatto ancora non lo sapeva ma Fiorenzo chinò il capo in rispetto e lo lasciò andare.
Mentre la rospa continuava con le sue turpi azioni e Tom continuava a
raccogliere fedeli, Harry e i suoi compagni continuavano ad allenarsi e
giunse infine il giorno in cui Manda non ebbe più nulla da
insegnare al suo discepolo, così al termine dell’ultima
lezione sui veleni, lo fissò compiaciuto e disse
- § Ti ho insegnato tutto quello che so. Ora sei pronto per la tua guerra...e per la grandezza.. §
- § Grazie Manda, non dimenticherò mai
ciò che hai fatto per me, che la Magia ti accompagni §
- § Altrettanto Muad’dib degli
Asùra....ma prima che tu te ne vada...credo di avere un ultimo
dono per te... §
Harry lo guardò sorpreso e ancora di più quando Linas si
srotolò da sotto la sua veste riassumendo la sua forma animale e
si drizzò di fronte a lui spalancando le fauci come se volesse
morderlo...
- § Linas...cosa...? §
Con timore e stupore Harry osservò un serpente di metallo uscire
dalla bocca di Linas...dopo che ne fu uscito per un bel pezzo, Harry
capì che si trattava di un’elsa...un’ elsa scolpita
con il pomolo in forma di serpe dalle fauci spalancate
- § Afferrala § – disse Manda
Harry l’afferrò e la estrasse dal corpo del serpente,
all’elsa era attaccata una lama lunga e stretta che brillava
di un’intensa luce bianca.
- § E’....bellissima.... §
- § Ti ricordi il nostro primo incontro
Muad’dib? Ti dissi che Salazar mi convinse di essere lui il
prescelto, perchè possedeva la Kusanagi...questa è la
Kusanagi.. §
Harry osservò affascinato la lama e tagliò l’aria
con qualche fendente di prova, poi nella sua mente si fece strada
l’idea che quella era la spada di Salazar Serpeverde...non sapeva
se essere eccitato o preoccupato che gli venisse affidata...
- § Cos’ha di speciale questa spada? §
- § E’ una Forza Portante Harry §
Ad Harry quasi cadde di mano...
- § Cosa???? V-vuoi dire che questa spada...contiene lo spirito di un Dio? §
- § Esatto contiene uno dei nostri Nove
Dèi...Yonbi, il serpente a quattro code, signore dei
veleni...questo fa di te un Sannin,
uno dei leggendari guardiani delle Forze Portanti...venne consegnata a
Salazar da un basilisco egiziano in punto di morte, per questo credeva
di essere Muad’dib...la affidò a me in custodia ma io non
gliela restituì più quando la sua mente cominciò a
vacillare dopo la tentata apertura delle Porte...ora l’ho
affidata a Linas...e a te... §
Harry l’ammirò ancora con reverenza poi chiese
- § Ma...tu non vuoi che liberi uno dei tuoi Dèi...? §
- § Sei tu che devi scegliere il tuo cammino
Muad’dib, se tu liberassi solo Yonbi e non gli altri otto, i
serpenti dominerebbero la terra...la Natura esige equilibrio..ma io mi
sono affezionato a te Harry, e mi sento in dovere d’informarti
che non sarebbe una cosa positiva per gli umani se tu liberassi i Nove
Spiriti, ammesso che tu ne sia capace...la Magia degli Antichi e
complicata e tu conosci solo uno dei loro segreti... §
Harry guardò con rispetto e gratitudine il serpentone, chiedendosi cosa mai avrebbe potuto fare per sdebitarsi.
- § Manda..io... §
- § Niente parole vuote...il tuo destino ti
condurrà lontano e il cammino sarà periglioso...avrai
bisogno di tutto l’aiuto possibile...quella spada può
trasformarsi in un serpente e variare di lunghezza oltre che parare e
respingere qualsiasi tipo d’incantesimo, inoltre Salazar
stregò l’elsa, se inserisci la bacchetta tra le fauci del
serpente potrei lanciare incantesimi con la lama §
- § Wow!!! § – esclamò lui entusiasta
- § Ascolta però...i Nove Spiriti non
possono comunicare con i loro guardiani...almeno non tutti, alcuni sono
riusciti nel corso dei secoli a vincere i sigilli che li trattengono e
cercano sempre di comunicare con il guardiano onde possederne la mente
e liberarsi. Non ci sono mai riusciti ma non è detto che non
possano riuscirci un giorno. Yonbi non comunicava con Salazar ma lui
è ancora lì in agguato e tu hai poteri mentali superiori
a quelli di Salazar, se comunicassi con lui, avresti accesso al suo
potere magico, ciò ti renderebbe molto più potente...ma
promettimi che non lo farai mai...per il tuo stesso bene §
Harry rimase stupito dal tono accorato e quasi di preghiera del suo
maestro, ciò lo spaventò così promise solennemente
che non avrebbe mai provato a comunicare con lo spirito di Yonbi.
Manda gli insegnò come ordinare alla spada di allungarsi,
assumere la forma rettiliana e come lanciare incantesimi dalla lama.
Prima di tornare al castello, Harry espose la spada alla luce della
luna e giurò al cielo di piantarla un giorno nel cuore di Tom...
Grazie a tutti, spero vi piaccia il capitolo...ciao!!
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Capitolo 24 *** La Fuga di Silente ***
24 la fuga di silente
CAP 24 – La Fuga di Silente
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Qualche tempo dopo la consegna del ‘dono di fine corso’ da
parte di Manda, Harry stava facendo lezione nella Stanza ai membri
dell’ ES, sui patronus, i suoi amici, ai quali aveva già
fatto questa lezione, non solo riuscivano già a lanciarlo senza
problemi ma sapevano perfino mandare patronus parlanti.
Mentre però Harry tentava senza successo di insegnare a quelle
teste di legno l’incantesimo, nella stanza comparve una splendida
pantera d’argento che parlava con la voce di Malfoy
- La Umbridge vi ha scoperto, fuggite!
Harry ammutolì un istante, poi urlò
- Che aspettate?? Scappate e prendete direzioni diverse: bagni e biblioteca! A piccoli gruppi!
Tutti cominciarono a fuggire in panico, Harry raccolse i suoi amici e
praticò su di loro un incanto di disillusione potentissimo, per
poi spedirli alle varie sale comuni.
Fece mentalmente il conto degli studenti presenti alla lezione e si
arrestò con rabbia appena il pensiero lo fulminò: Cho non
c’era.....
Aveva notato la sua aria sempre più seccata, man mano che i suoi
tentativi di seduzione fallivano, per di più la sorprendeva
spesso a fissare con astio Hermione...ma non credeva che sarebbe
arrivata a....
Fissò la pergamena incantata sul muro e vide con ira che la sua
runa silenziante era stata infranta...si schiaffeggiò per non
averla potenziata quando ne aveva avuta la possibilità
(cioè solo recentemente) e la staccò dal muro
mettendosela in tasca, dopodiché si disilluse e uscì
dalla camera camminando in verticale sulle pareti e osservando il
tafferuglio sotto di lui.
Le serpi della squadra d’inquisizione correvano di qua e di
là cercando di braccare i membri dell’ ES, beccati mentre
scappavano o si riposavano sfiatati.
Harry continuò a camminare finchè non giunse in Sala
Comune ed entrò tornando visibile, Ron e Hermione non
c’erano
“Chissà dove sono andati....certo che se non fosse stato per Draco...”
Draco era stato molto infastidito dal dover tornare a fingere di
odiarli dopo l’uscita dell’intervista, ma ovviamente solo
Harry si era accorto del suo reale stato d’animo, un giorno gli
si era avvicinato alla fine di un allenamento
- Draco...ho salvato Daphne...posso fare lo stesso
anche con te se lo vuoi...non puoi continuare così...
- No Harry...nessuno può salvarmi...lascia...lascia perdere...
Harry lo sondò telepaticamente in un lampo
- Sei preoccupato per tua madre?!
- Piantala di leggermi il pensiero! Non te lo
permetto! Come diavolo si fa a schermare la mente da uno che non ti
guarda nemmeno negli occhi quando usa la Legilimanzia?! –
borbottò indignato..Draco era il migliore con le arti della
mente, ma con Harry e il suo sharingan non c’era storia...Harry
sorrise brevemente
- Posso pensare anche a lei...
- Cosa?? – fece lui incredulo
- Ma certo...che ci vuole?! Lo faccio
quest’estate...la rapisco e la porto in un luogo sicuro...te lo
prometto!
Draco lo guardò a lungo con un misto di serietà, incredulità e gratitudine negli occhi grigi
- Se farai questo...io mi legherò a te
magicamente e ti sarò fedele per tutta la vita... – Harry lo
guardò stupito
- Io voglio solo la tua amicizia Draco...nient’altro...
- Un Malfoy ha una sola parola! – disse lui grave e determinato
- In tal caso... – disse Harry lentamente
– ho una missione per te...la Umbridge sta formando una squadra
d’inquisizione...torna la serpe che eri, torna sul trono della
tua casa e unisciti alla squadra d’inquisizione...sii la mia spia
Draco lo aveva guardato con determinazione e aveva annuito.
Ora si vedevano i frutti della sua idea...mentre rifletteva su tutto
ciò, la McGranitt entrò dal ritratto, si guardò
intorno e individuatolo sospirò
- Potter...devi venire dal preside...
Harry la seguì docilmente.
Nell’ufficio di Silente c’erano lui, il ministro, due Auror
tra cui Kingsley, la rospa e Percy ‘traditore’ Weasley,
Harry li guardò tutti con un tale disprezzo negli occhi che se
lo sguardo potesse uccidere sarebbero morti all’istante.
- Bene!! – esclamò il ministro trionfante – allora Potter sai perchè sei qui?
- Ho smesso di chiedermi le ragioni delle sue azioni
ministro... – rispose lui serafico ma con l’ira a mille che
gli ribolliva nel petto
Caramell contrasse il viso per un attimo ma la sensazione di trionfo
che provava quel giorno prese il sopravvento così fece
riapparire l’espressione soddisfatta e maligna che aveva prima
che Harry parlasse.
- Dunque non lo sai...forse non ti sei reso conto di
aver trasgredito alle regole della scuola, mettendo per di più
in pericolo una compagna, che rendendosi conto della tua pericolosa
predilezione per le Arti Oscure ha deciso di chiedere aiuto alla
professoressa Umbridge
- Davvero ?!? – fece Harry con espressione shockata e innocente
- Potter... – e qui l’espressione di
Caramell divenne d’odio puro poi come se non sopportasse
più la sua vista si volse verso Silente – ma guarda
com’è conciato Silente! È chiaro che questo ragazzo
e pericolosamente attratto dalle Arti Oscure! Va assolutamente fermato!
- Io non noto nulla di particolarmente oscuro in lui Cornelius...di che parli?
Chiese Silente gentilmente, Harry notò che aveva specificato
‘ niente di particolarmente oscuro ’ invece di ‘
niente di oscuro ’ , Harry lo fissò per un istante e gli
sembrò che il vecchiaccio gli lanciasse uno sguardo di
divertimento..nonostante la situazione Harry scosse il capo e
alzò discretamente gli occhi al cielo.
- Ora ti mostro di che parlo!! – sbraitò Caramell
E fece un cenno alla Umbridge che con un sorriso predatorio, introdusse
in ufficio Cho Chang, con il colletto della divisa alzato fino agli
occhi e lo sguardo sfuggente velato di lacrime. Dal modo in cui si
copriva il volto Harry intuì che la fattura di Hermione aveva
funzionato meglio del suo sigillo silenziante.
- Allora cara... – cominciò Caramell in tono paterno – dicci cos’hai...dannazione!
E fece un salto all’indietro..Cho si era scoperta il volto per un
attimo e tutti avevano intravisto la scritta ‘spia’
tracciata sul suo volto con brufoli violacei, all’esclamazione
del ministro era tornata a coprirsi e Harry ebbe un moto
d’orgoglio per l’ingegnosità di Hermione.
- Non si preoccupi di quei brufoli cara...racconti tutto al ministro...
La traditrice scosse la testa e rifiutò di parlare e di scoprirsi ancora.
- D’accordo piccola sciocca, allora glielo
dirò io! E tu – fece poi rivolgendosi a Harry –
dammi la bacchetta! E pericoloso lasciarla in mano a un individuo tanto
instabile
Harry la guardò con ira ma stese il braccio sinistro e Linas
fece capolino dalla manica, l’inquisitore, il ministro e uno
degli Auror gli puntarono le bacchette contro ma il serpente si
limitò ad aprire le fauci e sputare la bacchetta
d’agrifoglio.
Lui la consegnò alla rospa e ricevette una dose di sguardi
schifati da tutti meno che da Silente che lo guardò calcolatore
e dalla McGranitt che lo fissò pensierosa.
- Allora ministro, le cose stanno così –
cominciò la rospa distogliendo lo sguardo dal moro –
stasera la signorina Chang è venuta nel mio ufficio a dirmi che
voleva confidarmi una cosa, ma a quel punto si è ammutolita. Ho
riconosciuto una fattura silenziante proibita e l’ho rimossa!
E’ chiaro che l’autore non può essere che Potter! La
ragazza mi ha confidato di avere paura di lui e che il ragazzo stava
organizzando una società segreta con evidenti scopi sovversivi,
mi ha indicato una certa stanza al settimo piano dove c’era una
riunione in corso ma a quel punto è entrata in azione
un’altra fattura e non ha detto più nulla
- Bene, bene, bene, brava ragazza... – fece ancora una volta il ministro con fare paterno
- Come ricorderà – riprese la rospa
– le avevo fatto un rapporto in Ottobre riguardo a una riunione
fra Potter e altri studenti alla Testa di Porco, secondo la
testimonianza di Willy Widdershins
- Allora è per questo che non è finito
dentro per la storia dei bagni traboccanti! – tuonò la
McGranitt
- Calmati Minerva – fece il preside sempre
pacato poi si rivolse a Caramell – non nego che quella riunione
ci sia stata...ma all’epoca non era vietato riunirsi in
associazioni studentesche...inoltre hai mosso ad Harry la grave accusa
di praticare Arti Oscure...da dove deriva questa tua certezza?
- Ma basta guardare come si veste Silente! E quel
bracciale a forma di serpente poi! E la fattura silenziante proibita!
- Hai prova che sia stato lui a eseguirla?
Caramell si morse il labbro con ira e fece un paio di respiri profondi ma la rospa intervenne
- Ha organizzato un’associazione sovversiva!!
Le riunioni successive a quella di Ottobre sono in aperta violazione
del mio decreto didattico! – disse con voce stridula
- E queste riunioni ci sono in effetti state?
Harry si sentiva un estraneo in quella conversazione e una volta tanto
la sua ira non era rivolta verso il preside, anzi era ammirato dal suo
acume
“Che grande avvocato sarebbe stato se fosse nato babbano!”
Tuttavia Caramell e la rospa lo stavano facendo uscire di senno e Linas
che percepiva la sua ira tramite il marchio, si agitava...gli Ashwinder
erano collerici di natura e la rabbia che fluiva dalle scricchiolanti
barriere occlumantiche del suo padrone lo stava innervosendo sempre
più.
Percepì un incantesimo eseguito alle sue spalle e con un
sorrisetto notò che Kingsley aveva obliviato Cho mentre tutti
erano distratti dal discorso della rospa
- Perche crede che la signorina Chang sia qui?!?
- Credevo le avesse riferito di una riunione in corso
stasera non negli ultimi mesi...una sola violazione alle regole non
può giustificare in’espulsione...
- Cara – si affrettò la Umbridge –
ci racconti da quanto andavano avanti questi incontri...basta che
faccia dei cenni con la testa...queste riunioni si sono tenute altre
volte?
La ragazza negò...la Umbridge rimase basita...
- Forse...forse non ha capito la domanda cara? Si sono tenute altre riunioni negli ultimi sei mesi?
Ancora una volta Cho scosse il capo
- Cosa vuol dire scuotendo il capo ragazzina? – urlò la Umbridge inviperita
- A me sembra chiaro.. – fece la McGranitt – scuotere il capo vuol dire ‘no’
Cho annuì
- Ma stasera c’era! E il capo era Potter! Me
l’ha detto lei! Perchè diavolo scuote il capo?
Esclamò in uno spasmo d’isteria, poi afferò la
ragazza per le spalle per scuoterla, il suo gesto fece scattare
all’unisono Kingsley e Silente ma nessuno di loro fu abbastanza
veloce...
Il brusco movimento della Umbridge aveva agitato una volta di troppo un
rettile già molto agitato, Linas scattò allungandosi e si
fermò a un millimetro dalla faccia della Umbridge sibilando
furioso con le fauci spalancate, lei urlò e fece un salto
all’indietro mentre l’altro Auror spediva un incantesimo
contro Linas che Harry evitò allontanando di scatto il braccio e
ordinando imperiosamente al serpente di tornare bracciale.
- Fermi! – tuonò Silente – non le
permetto di maltrattare i miei studenti Dolores! E lei Dawlish!
E’ forse impazzito??
- Il ragazzo ha attaccato la signora sottosegretario!
- Ho solo reagito d’istinto per protegger una
compagna – disse Harry parlando per la prima volta da molto tempo
- ^ Perchè diavolo l’hai fatto Linas? Sta calmo! ^
- ^ Non sopportavo più che questa feccia ti
mancasse di rispetto!! Ma hai una vaga idea di chi sei tu o te lo sei
scordato?! Muad’dib degli Asùra, Sannin della quarta Forza
Portante?! ^
- ^ Ok, ok...come dici tu ma sta calmo... ^
Il serpente si ri-arrotolò borbottando cose come § idiota
§ e § non è degno §, Harry sospirò.
Mentre pensava che doveva stendere degli incanti di protezione attorno
a Linas e mentre tutti lo fissavano turbati e in parte disgustati la
McGranitt provò a intervenire
- Allora Dolores?? Le tue prove sono tutte qui?
- No, Minerva – disse con astio la Umbridge
– Potter è fortemente sospettato di Arti Oscure e
attività eversive e poi c’è la sua dannata fenice!!
– e tirò fuori trionfalmente un documento – secondo
la testimonianza di molti studenti, Potter ha rubato la fenice e
l’ha asservita con un incantesimo oscuro!!! Devi consegnarci
subito quell’uccello ragazzo!!
Harry ammutolì per l’idiozia di quelle affermazioni e per
l’oscenità della richiesta...il legame tra una fenice e il
suo protetto era sacro!
Harry strappò la pergamena dalle mani della rospa e fissò
i nomi di chi aveva testimoniato quelle cazzate...erano tutti
Serpeverde... Harry capì che la Umbridge aveva aspettato per
poterlo accusare di tutte le cose insieme e espellerlo...una panzana da
sola non reggeva ma molte panzane forse si...
La magia di Harry si agitò furente riempiendo l’aria di pericolo.....
Silente doveva essersene accorto perchè si alzò di scatto
e gli tolse la pergamena dalle mani leggendola e posandogli una mano
sulla spalla come a dire ‘ stai calmo ’ poi assunse
un’aria rassegnata..
- D’accordo – sospirò – sono
stato io a organizzare la riunione sovversiva e sono stato io a dare ad
Harry la fenice, confesso tutto
- Cosa??? – dissero Caramell e Harry all’unisono
- Tu... – proseguì il ministro
- Io... – disse Silente gioviale
- Hai radunato le tue forze per attaccare il
ministero!!! – strepitò Caramell totalmente dimentico di
Harry
- Esatto!! – disse il vecchio preside sempre
più divertito.. – quella di oggi era la prima riunione...
Harry fissò ammutolito il vecchio preside, non gli andava per
nulla giù il fatto che la sua ira fosse stemperata dalla
gratitudine nè voleva che Silente si sacrificasse per
lui...comunque non c’era nulla da fare se non schiantare tutti e
ipnotizzarli...troppo complicato...così rimase a osservare in
tetro silenzio il concludersi di quella stupida tragi-commedia...
- Weasley!! Hai preso nota della sua confessione??
- Sissignore!! – rispose il zelante Percy
- Allora mandane una copia alla Gazzetta...quanto a te Silente, ora andremo al ministero..e poi ad Azkaban!
- Temo ci sia un piccolo problema al riguardo
Cornelius... – disse gentilmente il vecchio – non mi va di
finire in prigione...evadere sarebbe una noia...
Prima che Caramell potesse richiudere la bocca che aveva spalancato a
quelle parole, Silente eseguì tre velocissimi incantesimi che
immersero la stanza in un polverone di calcinacci, quando la polvere si
posò, Harry notò a terra i corpi svenuti del ministro,
della rospa, del rosso idiota e dei due Auror.
Harry, che era balzato all’indietro con l’agilità di
un gatto, evitando sia gli incantesimi che il balzo della McGranitt che
si era precipitata a difendere lui e Cho, vide l’elegante figura
di Silente avvicinarsi con espressione serena.
“E’ proprio pazzo...”
Pensò...
- State bene
- Si – rispose la McGranitt
- Grazie preside – disse Harry tranquillo e
serio, non credeva che avrebbe mai più detto quelle due
parole....
- Di niente – rispose lui facendogli l’occhiolino – mi raccomando! Non cacciarti nei guai!!
E parve dire quelle parole con estrema ironia...dopodichè afferrò la coda di Fanny e sparì in un lampo...
Quando la rospa si svegliò lo guardò malissimo e gli
restituì la bacchetta con estrema riluttanza assegnandogli nel
contempo un mucchio di altre punizioni.
Harry non fiatò e lasciò l’ufficio interrogandosi
sul motivo che aveva spinto Silente a fargli quello strano, criptico,
saluto.....
“Dannato vecchio onnisciente....”
Grazie a tutti i lettori e recensori
P.S. Come avrete capito Silente è (a grandi linee), consapevole
delle capacità di Harry, ma ha deciso di lasciarlo
fare...insomma il mio Silente è manipolatore ma sa quando
fermarsi...e se amate il conflitto Harry/Silente, sappiate che presto
appianeranno le divergenze, Harry diventerà autonomo ma non
nemico del vecchio.
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Capitolo 25 *** I Ricordi di Piton ***
25 i ricordi di piton
CAP 25 – I Ricordi di Piton
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Il giorno dopo in tutta la scuola apparvero gli avvisi che notificavano
la sostituzione di Dolores Umbridge a Albus Silente come preside
di Hogwarts.
Fra gli studenti giravano molte voci ma chissà come tutti
sapevano che Silente aveva battuto il ministro, l’inquisitore, lo
scrivano e due Auror per poi dileguarsi nel nulla.
Inoltre tutti sapevano che Harry e Cho erano nell’ufficio al
momento del fatto e poichè Cho era ancora in infermeria (buon
per lei perchè Harry aveva tutta l’intenzione di
rispedircela appena ne fosse uscita) tutti si rivolgevano ad Harry per
avere un racconto dettagliato dell’accaduto.
Harry era brusco e scostante con tutti e a chi aveva l’ardire di
chiedergli notizie, rispondeva di chiedere ai suoi amici ai quali aveva
fatto un resoconto completo.
Si era perfino infuriato con Draco perchè non l’aveva
avvertito che la Umbridge aveva raccolto testimonianze tra le
serpi...ma era ovvio che Draco non godeva più della fiducia dei
suoi compagni di casa...il biondo gli aveva risposto per le rime
protestando la sua buona fede ma Harry non l’aveva ascoltato ed
era giunto al punto di dargli dell’idiota e di puntargli la
bacchetta contro, prima di girare i tacchi e andarsene...
Aveva spedito Aure da Balerion, dicendogli di non avere più
bisogno di lezioni e pregandolo di prendersi cura della fenice.
Durante una delle sue innumerevoli punizioni, la rospa lo aveva
interrogato sotto Veritaserum ma lui prevedendolo si era immunizzato
con una delle pozioni di Manda e non le aveva detto nulla tranne che
probabilmente la fenice era tornata da Silente.
Dopo la partenza di Silente, la Umbridge si era fatta sempre più
sadica e le punizioni di Harry sempre più dolorose...Harry
inferocito per l’umiliazione era sempre sul punto di attaccarla e
si tratteneva a stento.
Era anche imbufalito per la soppressione dell’ES, aveva tuttavia
‘ordinato’ ai suoi amici di continuare gli allenamenti
speciali, che si facevano sempre più massacranti.
Harry aveva interrotto il suo tirocinio dal centauro perchè
ormai riusciva ad aprire tranquillamente le prime cinque Porte e non
gli interessava altro potere....le apriva e ne convertiva il potere da
elementale a grezzo per poter eseguire i più potenti incantesimi
oscuri.
La notte mentre gli altri si allenavano sotto la guida della sua copia,
lui entrava nella mente di Tom e la setacciava alla ricerca dei
più piccoli oscuri segreti.
Ormai si sentiva quasi all’altezza del suo nemico in tutto e per tutto.
I suoi amici erano sempre più esausti dopo ogni allenamento e si
arrovellavano inutilmente per capire il nuovo cambiamento di carattere
del moro.
A dire il vero nemmeno lui capiva cosa lo rendesse di nuovo così
insensatamente furente, ma stavolta non sprecò un istante
nè a tentare di calmarsi nè a trovare i motivi della sua
‘oscura ira’ come era giunto a chiamarla tra sè e
sè.
Pretendeva anche che i suoi amici imparassero alcuni dei segreti
più oscuri di Tom ma a parte Draco, gli altri inorridivano
all’idea di imparare Arti Oscure, solo Hermione però aveva
protestato vivacemente e alle sue insistenti richieste di dove lui
avesse trovato simili conoscenze, aveva finalmente confessato a tutti
(lasciandoli di sasso) di essere diventato l’apprendista del
Signore Oscuro.
Tutti erano inorriditi ma nessuno aveva tentato di dissuaderlo, troppo spaventati anche solo per provare a parlargli....
Tutti tranne Hermione ovviamente...
Ma anche lei aveva fallito miseramente
- Secondo il ministro sono un mago oscuro no?!
È quello che ha pensato la maggior parte della scuola per tutto
l’anno no?! Tanto vale che lo diventi davvero!
Le aveva detto lui un giorno.
Lei aveva provato a schiaffeggiarlo ma lui bloccandole la mano a
mezz’aria, l’aveva incenerita con lo sguardo per poi
andarsene.
Lei era disperata, lui non era più affettuoso nè loquace
e si chiudeva in silenzi stizziti e cupi ad ogni occasione e si
comportava con i suoi amici come un despota tirannico.
Intanto per la nuova preside le cose non erano brillantissime, si era
formato un movimento di resistenza cappeggiato dai gemelli volto solo a
provocare caos e a farla impazzire, ormai nemmeno i corridoi erano
più al sicuro da scherzi vari ed era quasi pericoloso vagare per
il castello.
L’ufficio del preside le aveva rifiutato l’accesso e il
poltergeist Pix sembrava averla presa in particolare antipatia.
Una sera Harry, infuriato come al solito, si recava all’ormai
consueta lezione d’Occlumanzia, ma pochi minuti dopo il suo
ingresso arrivò Draco ad avvisare il suo capocasa che Montague,
scomparso giorni prima ad opera dei gemelli era improvvisamente
riapparso in un Water...
- Per oggi và pure Potter
Disse l’unto e scomparve con Draco...
“Ah! Una serata libera da questo strazio...grazie al cielo...”
E già stava per andarsene quando l’occhio gli cadde sul
pensatoio che il professore aveva riempito come faceva all’inizio
di ogni lezione ma che non aveva fatto in tempo a svuotare...
Un ghigno bastardo si dipinse sul viso di Harry....
“Allora...cosa mi nasconde il vecchio Piton...?”
Si avvicinò al pensatoio e osservò sconfortato il gran numero di ricordi contenuti..
“Non ho tutto questo tempo...chissà se lo sharingan può...”
Attivò i suoi occhi speciali e si tuffò nei ricordi,
trovandosi subito in un vortice indistinto di immagini, si
concentrò e riuscì a rallentarle e separarle,
cominciò a guardarle per trovare qualcosa d’interessante
quando lo sguardo li cadde su qualcosa che non si aspettava di
trovare...
Una figuretta dai capelli rossi e gli occhi verdi...
“Mamma?!”
Bloccò l’immagine e poi si concentrò su tutti i ricordi che la contenevano...erano tantissimi!!
Decise di visionarli velocemente, ma grazie ai suoi occhi ogni particolare gli si fissò in mente..
E vide...
Vide sua madre e Piton bambini che parlavano e giocavano, Piton
separato da lei allo smistamento che le lanciava uno sguardo di
rammarico, Piton che passeggiava, chiacchierava e litigava con lei, il
loro ultimo litigio, la loro separazione, il suo dolore nel fissarla da
lontano e nel vederla innamorarsi di James piano piano, la profezia, un
incontro con Silente che gli proponeva si diventare una spia, lui che
accettava pur di proteggere colei che amava più della vita.
La sua morte, la disperazione, l’accettazione di una nuova
missione, l’unico senso della sua vita attuale...proteggere tutto
ciò che rimaneva di Lily....Harry.
Completamente sconvolto, Harry uscì dal pensatoio e rimase a fissarlo inorridito...
- Che ci fai ancora qui Potter??
Urlò il professore dalla soglia, lentamente il moro volse il
capo a guardarlo con occhi sbarrati....non sapeva più cosa
provare per quell’uomo che aveva odiato così a lungo e
intensamente....
Ecco cos’era quella vocina interiore che sembrava sempre
dissuaderlo dal mettergli le mani addosso...la voce di sua madre? La
sua coscienza? Una forma di empatia? Non l’avrebbe mai
saputo...ma qualcosa gli aveva impedito di far del male all’uomo
che aveva dedicato la vita a proteggerlo...
Piton notò la sua espressione....poi lo sguardo gli cadde sul pensatoio...e fece due più due...
Il suo volto gelò...poi veloce come un rapace, gli artigliò il braccio e lo strattonò
- Cos’hai visto?? – sibilò con ira
Harry continuò a fissarlo sempre con quell’espressione incredula e shockata...infine disse
- Perchè?
Lui si bloccò e per la prima volta da che lo conosceva, Harry
vide un’ ombra di paura passare sul volto del professore di
pozioni...
- Perchè cosa Potter...??
Ed Harry fece una cosa che sorprese entrambi...e che lui stesso credeva
di non essere più in grado di fare...cominciò a
piangere...silenziosamente....Piton lo guardò sempre più
smarrito...
- Potter..ma che diavolo ti prende...?
Harry sospirò, poi levò la bacchetta e insonorizzò e bloccò la porta non verbalmente...
Piton lo guardò come fosse un alieno...quegli occhi...e quelle
lacrime...cominciarono a metterlo molto più a disagio dei rossi
occhi indagatori dell’Oscuro Signore..
Così provò a penetrare la sua mente dato che il moccioso sembrava aver perso la capacità di parlare...
Completamente sconvolto, Piton barcollò e lo lasciò
andare quando la sua mente venne violentemente respinta da una possente
barriera occlumantica.
- Perchè... – chiese infine Harry – l’hai tradita se l’amavi?
A questo punto Piton assunse un colorito verdastro, serrò la
mascella...la sofferenza ben visibile scolpita in ogni ruga del volto,
gli occhi che non riuscivano a staccarsi da quelli verdi..grandi e
pieni di lacrime...
- Perchè fai tutto questo? Perchè ti senti in colpa?! Vuoi ripagare un debito?!
Il professore fece un passo indietro, ignorando totalmente il passaggio
dal ‘voi’al ’tu’ e per un folle istante
credette di trovarsi di fronte al fantasma di James, tornato per
accusarlo...
- Ovunque lei sia ti ha perdonato...ne sono sicuro
..e anch’io...hai scontato amaramente il male commesso...
Disse infine dopo un lungo silenzio...e a questo punto Piton non ce la
fece più...voleva sbatterlo fuori ma non ne ebbe la forza,
così per nascondersi da quegli occhi così verdi si
girò e si addossò al muro
- Ma io – continuò Harry con tono,
stavolta irato – non posso perdonarti per tutti questi anni di
ira e odio ingiustificati nei miei confronti...perchè? COSA TI
AVEVO FATTO IO??
Terminò urlando e continuò a urlare
- L’HAI FATTO PERCHE’ SONO UGUALE A MIO
PADRE? PER GELOSIA? PERCHE’ QUANDO MI GUARDI NEGLI OCCHI RIVEDI
QUELLI DI LEI E RICORDI LA TUA COLPA? O MAGARI PERCHE’ ANCHE TU
COME PETUNIA VEDI IN ME LA CAUSA DELLA SUA MORTE?! SCUSATEMI PER ESSERE
AL MONDO! PERDONATEMI PER ESSERE VIVO! NON L’HO CHIESTO IO!!
La testa di Piton era vuota e ronzante mentre tutte le emozioni
attentamente sopite e nascoste per così tanti anni gli
esplodevano, riaprendo le cicatrici mai del tutto guarite nel suo
cuore...le urla di Harry lo assordavano e lo ferivano come stilettate
invisibili procurandogli un dolore che nemmeno una cruciatus di
Voldemort avrebbe potuto eguagliare..
- Avremmo potuto essere vicini... –
continuò il moro in tono ora calmo – avresti potuto
parlarmi di lei...avresti potuto...volermi bene...ma tu...no..tu..non
sei capace di amare vero?!
A queste parole anche il cuore di Severus si spezzò e le lacrime
cominciarono a scorrere sul suo viso ma non si volse e il moro dopo
aver sbloccato la porta e essersi asciugato gli occhi uscì dalla
stanza in silenzio, lasciando un uomo distrutto in preda ai suoi
demoni......
Grazie a tutti i lettori e recensori.
Questo cap è un pò fuori
dal mio stile ma spero di averlo scritto decentemente, anche se forse
è un pò corto..ho dei progetti su Severus, quindi era
necessario dedicargli un capitolo.
Harry sembra sempre più
lunatico vero?! Incazzato, calmo,incazzato,calmo...ma c’è
una spiegazione fidatevi...tra un pò...
Per quanto riguarda lo Yonbi, Harry
non ne avrà bisogno per il momento...Tom e i suoi leccapiedi non
sono alla sua altezza...per il momento....
Per quanto riguarda la sostituzione di
Cho a Marietta...bhè è molto semplice...Cho l’ho
messa qualche capitolo fa, mentre Marietta non l’ho proprio
citata...uno scrittore non può tirare fuori un personaggio dal
cappello così...inoltre ho trovato anche un motivo per il suo
tradimento...gelosia...
Ciao ciao
|
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Capitolo 26 *** I Sussurri dell'Odio e l'Urlo dell'Amore ***
26 i sussuri e la voce
CAP 26 – I Sussurri dell’Odio e l’Urlo dell’Amore
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Dal giorno della ‘chiacchierata’ con Piton, Harry
subì un nuovo cambiamento, non era più arrabbiato con il
mondo intero ma cupo e silenzioso, schivo e pensieroso.
I suoi amici, ancora una volta rinunciarono a comprenderlo, ma Hermione
notò presto che Piton si comportava quasi allo stesso modo,
schivo e distratto e che alle lezioni stavano entrambi bene attenti a
non guardarsi nè a scambiarsi parole.
Il che era strano per chiunque conoscesse Piton.
La riccia Grifondoro fece due più due abbastanza in fretta e
capì che i due avevano inaugurato quei nuovi atteggiamenti dopo
l’ultima lezione di Occlumanzia, lezioni che tra l’altro
non si erano più tenute....giunse quindi alla conclusione che
stavolta la ragione delle stranezze del moro andasse cercata in Piton
ma non è che potesse andare dal prof a chiedere lumi per cui un
pomeriggio, più incuriosita che preoccupata, cominciò a
cercare il ragazzo per il parco dove lui aveva annunciato che sarebbe
andato dopo lezione ‘per pensare’.
Lo trovò seduto sotto un albero, in riva al lago nero, non il
loro solito albero ma uno più appartato e anche questo era
strano...era da molto tempo che non lo vedeva oziare.
- Harry? – chiese titubante
Lui riaprì gli occhi uscendo dai suoi pensieri
- Si?
Hermione sentì per un attimo mozzarglisi il respiro:
i suoi occhi erano di un verde così profondo da risultare
innaturale, sembravano contenere tali e tante emozioni da farla
rabbrividire...
“Riscuotiti Herm...”
- Harry cos’hai? Prima eri arrabbiato con il mondo, ora sembri sconvolto...parlami ti prego...
E s’inginocchio accanto a lui, Harry la guardò e le accarezzò dolcemente una guancia
- Sei sempre qui..per me...vero ‘Mione?!
- Sempre...cosa c’è stavolta...? – gli sorrise, riscaldata da tanta tenerezza
- Posso parlare da solo con il signor Potter, miss Granger?
Chiese una voce nota alle loro spalle che li fece irrigidire entrambi.
Hermione fissò sorpresa il professore di pozioni ma annuì, si alzò e se ne andò lasciandoli soli.
Piton si sedette accanto a Harry senza guardarlo, dopo qualche minuto di silenzio disse
- Mi dispiace
- Per cosa? – fece lui tagliente – per i miei o per gli ultimi cinque anni?
Piton parve fare uno sforzo immenso per mantenere la calma ma alla fine disse
- Per entrambi
Harry rimase a lungo in silenzio
- Sai...cosa mi ha tanto colpito...? Sono stati i
tuoi sentimenti...li ho sentiti...come se fossero i miei...se io
perdessi... – e qui si formò nella mente di Harry la
terribile immagine di Hermione morta – ciò che ho di
più caro....impazzirei...mio padre è stato fortunato in
fondo...i morti smettono di soffrire...ma tu...tu ti sei condannato a
una sofferenza eterna
Piton rimase in silenzio ma sul suo volto comparve una lacrima
solitaria...traditrice...che sembrava quasi fuori luogo su quella
maschera dura.
- Io....
- No..no...va bene così...non pretendo che
facciamo amicizia professore, ma perlomeno...lasciamo il passato
sepolto...
- Io vivo nel passato... – sussurrò lui con tristezza
- Quello che c’è nella sua mente
è affar suo professore...mi basta che la smetta di trattarmi da
appestato senza un buon motivo...d’altronde come vede non ha
motivo di lamentarsi di me come alunno...nè in pozioni nè
in Occlumanzia
- Già...a proposito...
- No
Tagliò corto Harry, dopodiché si alzò e se ne
andò e da quel giorno i Grifondoro smisero di perdere punti a
causa dell’odio di Piton nei confronti di Harry....
Il breve intervallo causato dalla scoperta dei ricordi di Piton,
finì presto, l’impressione da questi provocata
nell’animo di Harry fu presto soffocata da una nuova e violenta
ondata di ‘oscura ira’.
Raddoppiò i suoi sforzi nella mente di Tom e pretese allenamenti sempre più serrati dai suoi discepoli.
E diventava sempre più violento...
Un giorno, in biblioteca, per uno stpido litigio, era quasi giunto a schiaffeggiare Hermione.
Lei per fortuna non se n’era accorta e lui era riuscito a far
passare il gesto per un buffetto affettuoso e le aveva chiesto scusa
per il litigio, del quale tra l’altro aveva dimenticato la
ragione...
Non capiva assolutamente cosa gli stesse succedendo...il sigillo sugli
Horcrux che aveva inciso sul copri fronte era potentissimo e
ingurgitava quantità industriali di pozione calmante eppure....
Un bel giorno comparve in bacheca l’avviso dell’orientamento professionale.
Gli studenti del quinto erano invitati ad un colloquio con il loro
capocasa per decidere i corsi da seguire negli ultimi due anni in vista
del futuro impiego lavorativo.
Harry si avviò riluttante all’incontro pensando che
sarebbe stata già una fortuna essere ancora vivo dopo la fine di
Hogwarts...
Quando entrò ebbe la sgradita sorpresa di trovare anche la rospa
nell’ufficio della McGranitt, appena la vide sentì il
sangue andargli alla testa...
- Siediti Potter – fece brusca la McGranitt
Harry chiuse gli occhi un istante e respirò a fondo contando fino a cinque...poi si sedette.
- Allora Potter, lo scopo di quest’incontro
è decidere quali materie seguirai per il sesto e settimo
anno..hai già pensato a cosa farai dopo Hogwarts?
Harry non aveva la minima idea di cosa dire
“Il Ministro della Magia”
Pensò ma disse
- Pensavo di lavorare al ministero...quel posto a
bisogno di riforme....a cominciare da una riforma del personale...
A quest’affermazione il silenzio si propagò....la
McGranitt lo fissava senza fiato e pallida e poteva quasi sentire sulla
nuca il calore dello sguardo irato della Umbridge
- Potter...non è il momento di fare dello spirito!
- Non ne faccio professoressa
- Il ministero non ti assumerà mai Harry Potter – intervenne la Umbridge alle sue spalle
- D’accordo...finiamola con questa
pagliacciata...ne riparleremo in privato professoressa McGranitt
– e si alzò per andarsene
- Tu ne parlerai qui e ora! – urlò la rospa sbarrandogli la strada
- Via dalla mia strada! – sibilò Harry velenoso
Poi tutto accadde in un istante...il potere dell’occhio del
serpente si attivò da solo...la pupilla di Harry si
allungò e la Umbridge fu paralizzata all’istante...fu
sorprendentemente facile e Harry se ne stupì un pò...
- Potter ma cosa....? – cominciò la McGranitt
Ma Harry si volse e paralizzò anche lei, fu immensamente
più difficile e il moro dovette addirittura aprire la Prima
Porta per avere ragione di lei...
Non aveva la minima idea del perchè stesse facendo tutto
questo...sapeva solo che aveva una voglia selvaggia di usare la magia.
Sentiva come una vocina che gli sussurrava all’orecchio di far
del male, schiacciare, sottomettere, era invasato, pervaso da un sacro
furore...
Prese la bacchetta e la puntò contro la Umbridge..simbolo di
tutto ciò che odiava nel mondo magico e fu con una maschera di
puro odio dipinta in volto che cominciò a pronunciare le parole
proibite
- Avada...
“Nooooo”
Urlò una voce nella testa di Harry....
Per un attimo gli sembrò la voce di sua madre che aveva
ascoltato al terzo anno a causa dei dissennatori...poi gli
sembrò la voce di Hermione...o forse era solo la voce della sua
coscienza...
Harry sembrò risvegliarsi da un sogno e contemplò inorridito le due donne paralizzate
“No...ommioddio....cosa sto facendo?? Cosa mi succede??”
rimase immobile per lunghi minuti dopodiché obliviò le
due donne e innestò nelle loro menti un falso ricordo di lui che
chiedeva di diventare Auror e dopo l’indignata protesta della
Umbridge se ne andava calmo e a testa bassa...
Sbloccò le due donne e scappò via spaventato
finchè non giunse alla Camera dei Segreti e lì pianse
calde lacrime sulla sua follia chiedendosi cosa diavolo gli stesse
succedendo..
Tuttavia dopo un’ora di ragionamenti solitari giunse alla
conclusione che la troppa magia gli stava dando un pò alla
testa...tuttavia simili problemi non dovevano turbarlo...un mago
così potente aveva certo il diritto di essere un pò
‘strano’ no?!
“Perchè mi preoccupo? Tanto non ho ucciso nessuno...”
E rise come un folle a quel pensiero e la sua tetra risata riecheggiò per la Camera...
Harry divenne sempre più strano e lunatico...borbottava spesso
come se parlasse con qualcuno e accarezzava la testa di Linas sotto la
manica, fissando al contempo alcune persone come se meditasse di darle
in pasto al suo serpente...
Ancora una volta il suo atteggiamento gli alienò i Grifoni e la
maggior parte della scuola che però in quel periodo erano troppo
distratti per pensare a lui.
La resistenza anti-Umbridge fomentata dai gemelli aveva assunto
proporzioni pazzesche spargendosi a macchia d’olio anche fra i
tassi e i corvi.
La popolazione studentesca convinta o no del ritorno di Voldemort
aderiva unanime e entusiasta a ogni iniziativa volta a fomentare il
caos nella scuola.
La Umbridge poteva ben ritenersi fiera di essere riuscita in un impresa in cui gli stessi fondatori di Hogwarts avevano fallito!
Era riuscita a riunire la scuola! Contro di lei...
Il posto di comando di Fred e George fu presto scoperto e un giorno la
scolaresca potè assistere a quella che sarebbe diventata una
delle più famose leggende di Hogwarts al pari della Camera dei
Segreti:
La rocambolesca fuga dei gemelli Weasley a cavallo delle loro scope.
Nonostante ciò il caos continuò a regnare sovrano nella scuola.
Harry ogni volta che era costretto a stare in compagnia della Umbridge
desiderava ucciderla...poi si ricordava di quando l’aveva quasi
fatto e si vergognava...la sua mente sembrava sempre più
spaccata in due...
Per fortuna Harry scoprì che chissà per quale motivo
c’era ancora qualcosa che riusciva a calmarlo e schiarirgli le
idee....
Hermione
Tenerla per mano lo faceva sentire...normale...tranquillo...
Il problema era che ovviamente non potevano passare tutto il giorno
tenendosi per mano ma Harry sfruttava ogni occasione possibile e lei
era ovviamente ben contenta di partecipare alla ‘terapia’...
Quel giorno erano seduti vicinissimi e mano nella mano sugli spalti
dello stadio di Quidditch a rimirare l’ultima partita della
stagione, ultima possibilità dei Grifondoro di portare a casa la
coppa.
- Non ti manca nemmeno un pò? – chiese lei
- Mmmm...si un pò...ma ho scoperto che ci sono altre cose in grado di...eccitarmi...
Lei lo guardò male e gli diede un colpetto sulla spalla ma lui rise
- No sporcacciona! Cos’hai capito? Intendevo la magia!
Lei alzò un sopracciglio con espressione ironica ma lui si incupì diventando mortalmente serio
- No ‘Mione...dico sul serio...tu..nessuno di
voi sa cosa vuol dire...essere veramente potenti...sentire la magia
scorrere nelle vene assieme al sangue...è come una droga...
Lei lo guardò smarrita e un tantino preoccupata
- Harry...quest’anno ho imparato a convivere
con le tue stranezze, i tuoi sbalzi d’umore e le tue doti
eccezionali...sei così diverso...sei stato così distante
per quasi tutto l’anno da noi...da me..io non capisco bene quello
che dici o quello che provi ma...ti prego non mi allontanare
più...io voglio capire ma...solo se rimarrai vicino a me
potrò farlo...
Il discorso era ingarbugliato e confuso e lei si maledì
mentalmente pensando che una che legge così tanto dovrebbe
essere più eloquente ma lui sembrava aver capito...i suoi occhi
verdi erano vicini...vicinissimi...e anche le sue labbra....
- Harry, Hermione, potete venire un attimo con me?
Il vocione di Hagrid li fece sobbalzare e allontanare...Harry
imprecò mentalmente con un linguaggio che avrebbe fatto
arrossire uno scaricatore di porto e si volse irritato verso il
mezzo-gigante, ma quando osservò con tristezza la moltitudine
delle sue ferite si calmò subito..anche perche stringeva ancora
la mano della ragazza in una presa ferrea nonostante lei avesse
provato a ritrarla...
- Dove Hagrid? – chiese Hermione cauta e con un
autocontrollo ammirevole benché volesse cruciarlo – non
puoi aspettare la fine della partita?
- No, no! Vi prego è importante. Andiamo ora che nessuno vede..
I due ragazzi si scambiarono un’occhiata dopodiché con un
doppio profondo respiro si accinsero a seguire il grosso guardiacaccia.
Hagrid li condusse nel fondo della foresta e rispose evasivo a tutte le
domande ma Harry intuì la destinazione e....e si vergognò
orribilmente...aveva promesso ai centauri di occuparsi del gigante ma
se ne era scordato!!
“Dannazione!! Potevano anche ricordarmelo però...io devo
già pensare a un sacco di cose... dannazione!”
- Hagrid! fermati e spiega prima di arrivare!
Disse Harry in tono autoritario, il gigante si fermò e lo guardò un pò stranito.
Quell’anno erano stati più lontani che mai, Harry troppo
impegnato per andarlo a trovare e Hagrid troppo distratto dal suo
‘grosso problema’...sembrò osservarlo per la prima
volta quando lo squadrò da capo a piedi...ma poi scrollò
le spalle e cominciò..
- Allora...d’accordo....ora vi spiego...voi lo
sapete che presto può succedere che mi buttano fuori vero?!
I due s’incupirono e annuirono tristemente
- In più, la Umbridge pensa che ce l’ho messo io lo snaso nel suo ufficio
Era una storia di qualche giorno prima, qualcuno aveva infilato uno
snaso nell’ufficio della rospa e la bestiola aveva devastato la
stanza e aggredito lei.
- Se non era per quello che vi faccio vedere ora, me
ne andavo da solo ecco...solo che....non posso...non ve lo volevo dire
ma...
- Si tratta del gigante?! – lo interruppe Harry stanco dei giri di parole
Hagrid e Hermione lo guardarono, l’uno basito e l’altra interrogativa
- Come...come fai a....
- Me l’ha detto un uccellino, una cosa
però voglio sapere...perchè l’hai portato qui?
È lui che continua a picchiarti vero?!
- S-si lui è...è...mio fratello Harry!
Si chiama Grop... – disse scoppiando a piangere – non
potevo lasciarlo li...tutti lo maltrattavano..la mamma ha abbandonato
anche lui!!
- Dài non piangere...mi occuperò io di lui ora...non preoccuparti..andiamo
- Harry?! – fece Hermione che non capiva più nulla
Harry gli fece un cenno come a dire ‘ora vedi’ e la
condusse nella direzione dalla quale proveniva un’aura che non
aveva mai percepito con Hagrid che trotterellava dietro di loro ancora
sconvolto.
Quando arrivarono alla radura e lei lo vide, emise uno squittìo
terrorizzato ma Harry la calmò con una carezza e si avviò
verso il gigante saltandogli sul petto.
- Harry no!! – urlò Hagrid – non ti conosce!
- Mi conoscerà ora! GROOOOP!
Urlò nell’orecchio del gigante.
Quello si svegliò bruscamente e si tirò su con Harry che
rimaneva in equilibrio sulla sua spalla, facendo scorrere il Chakra nei
piedi.
Grop lo guardò perplesso ma Harry attivò lo sharingan e penetrò nella sua mente.
La mente incredibilmente semplice del gigante era sorprendentemente
difficile da manipolare, proprio a causa della sua semplicità,
tuttavia Harry riuscì a convincerlo di pochi semplici concetti:
Lui, Harry e Hagrid appartenevano alla stessa tribù, non doveva
allontanarsi dalla radura e doveva rispettare le altre creature magiche
e mangiare solo cervi...
Alla fine il gigante sorrise e con sorpresa dei due rimasti a terra disse
- Io Grop, tu Harry, amici!
- Proprio così bravo Grop
E saltò giù dalla spalla del gigante ritornando da Hermione
- Mi occuperò io di lui Hagrid...gli insegnerò l’inglese e gli farò compagnia
Il mezzo-gigante era sul punto di scoppiare di nuovo in lacrime mentre
Hermione che aveva intuito a grandi linee cosa aveva fatto Harry, lo
guardò con ammirazione.
Hagrid non ricevette alcuna spiegazione ma la sua commozione gli
impedì di fare domande, lo lasciarono e tornarono verso la
scuola dove incrociarono una folla rosso-oro festante che portava in
tripudio un Ron con la coppa in mano, Harry e Herm gli sorrisero felici
e quella sera festeggiarono fino a tardi senza allenarsi.
Ciao a tutti e grazie a tutti i lettori e recensori
P.S. Iniziamo il toto-scommesse sulle
ragioni della follia di Harry? Secondo me non indovinerete mai...ma
è probabile che vi avvicinerete..
|
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Capitolo 27 *** G.U.F.O. e Serpente ***
27 gufo e serpente
CAP 27 – G.U.F.O. e Serpente
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Harry ed Hermione raccontarono agli altri del nuovo abitante della
foresta proibita, ottenendo una dose di facce stupite e una sequela di
battutine acide made in Malfoy...che vennero prontamente ribattute
dalla piccola ma battagliera Weasley.
Si era ormai a Giugno e Harry era sempre più inquieto...
I G.U.F.O. si avvicinavano mandando invariabilmente in panico tutti i
quinto anno, Hermione compresa, tanto che Harry concesse loro di
ripetere anziché allenarsi durante le loro ‘nottate’.
Lui da parte sua aveva ormai svuotato tutta la mente di Tom e la sua
conoscenza della Arti Oscure era profonda quanto quella del suo nemico.
Ogni giorno, Harry era tormentato dall’agitarsi furibondo della
sua magia che pretendeva a gran voce di essere usata e messa alla prova.
Qualche giorno prima degli esami, ne ricevettero il programma e incontrarono l’incartapecorita commissione esaminatrice.
La prima prova fu Incantesimi, di mattina teoria e di pomeriggio
pratica; il giorno dopo toccò a Trasfigurazione e poi a
Erbologia.
Harry non ebbe problemi in alcuna materia e quando toccò a
Difesa, sotto gli occhi della Umbridge e lo sguardo profondamente
affascinato degli esaminatori, eseguì ogni incantesimo e fattura
non verbalmente e riducendo al minimo ogni movimento di bacchetta o
eseguendoli così velocemente che risultavano quasi indistinti.
L’ ammiratissimo esaminatore gli chiese, benché non fosse
in programma, di mostrargli il suo Patronus, Harry lo evocò
(sempre senza parlare) e la magnifica tigre d’argento talmente
luminosa da accecare e talmente potente da risultare fisica
attraversò la stanza sotto gli sguardi esterrefatti della
commissione per poi urtare dolorosamente un’inviperita Umbridge.
Harry si scusò umilmente...anche se l’effetto fu rovinato
dal malefico ghigno soddisfatto a tremila denti che le elargì...
Hermione raggiunse un tale grado di nervosismo e isteria che Harry le
praticò l’ipnosi ‘rallegrante’ che aveva
già usato sui Weasley.
Harry andò ottimamente in ogni prova tranne a Divinazione dove
ammise candidamente di non sapere un tubo e si ritirò
immediatamente sotto lo sguardo deluso dell’esaminatore che si
aspettava le mirabolanti prestazioni descritte dai suoi colleghi.
Il fattaccio avvenne durante la notturna prova pratica di Astronomia.
Harry stava appuntando Orione sulla sua mappa stellare quando il
portone della scuola si aprì e ne emersero sei figure, rospa in
testa che si diressero sicure verso la capanna di Hagrid.
Harry sentì lo stomaco attorcigliarlisi per la tensione,
presagendo che qualcosa stava per succedere, poi vide le ombre bussare
e entrare nella casa del guardiacaccia...poi silenzio.....
Infine un ruggito esplose nel silenzio della notte stellata e un botto
assordante fece voltare le teste degli studenti impegnati
nell’esame.
Completamente dimentico di quest’ ultimo, Harry osservò
sbigottito la porta della capanna che volava fuori dai cardini e una
figura massiccia che ne usciva trafelata, subito circondata dalle sei
figure che cominciarono a lanciare schiantesimi all’impazzata
- Sii ragionevole Hagrid
- Col cavolo Dawlish!
Sentirono urlare...
Harry bruciante d’ira e veleno stava già per precipitarsi
giù dalla torre ma uno degli esaminatori gli posò una
mano sulla spalla
- Ehm...Potter...l’esame...
Harry lo ignorò ma quando incrociò lo sguardo ambrato di
Hermione illuminata dalla luna si calmò, allora guardò il
cielo, si concentrò qualche istante e infine gridò
- Aure!
La fenice apparve con una gigantesca palla di fuoco nella sua forma
completa Helios ossia lunga dieci metri e si lanciò
immediatamente verso i contendenti, afferrò Hagrid e Thor fra
gli artigli e sparì in un’altra palla di fuoco.
E il silenzio regnò sovrano....
Il giorno dopo si svolse l’esame di Storia della Magia.
Nessuno tra studenti e esaminatori andò dalla Umbridge a
raccontare dell’urlo che Harry aveva lanciato nella notte prima
dell’apparizione della fenice.
Nemmeno i serpeverde, che non avevano nessuna voglia di ritrovarsi la bacchetta del moro alla gola.
D’altronde nessuno avrebbe mai riconosciuto la piccola fenice di Harry nell’ enorme bestia apparsa quella notte.
Per cui la rospa con suo sommo dispetto era stata completamente convinta che fosse stata opera di Silente.
Durante quell’ultimo esame avvenne ciò che Harry attendeva
da tempo...mentre era impegnato a rispondere a una domanda sulla
confederazione internazionale dei maghi di qualche secolo prima, la
cicatrice bruciò furibonda...
Harry fece immediatamente cadere le sue barriere mentali e si lasciò sommergere dalla visione.
Con un ghigno di derisione e consapevolezza, Harry osservò la falsa scena di tortura di Sirius all’Ufficio Misteri.
Quando tornò in sè, era esausto e dolorante ma
esaltatissimo, si alzò e consegnò all’esaminatore
la pergamena quasi vuota.
- Hai già finito Potter? – fece quello dubbioso
- Si...si....- disse Harry, tenendosi una mano sulla fronte
Consegnò bruscamente il compito sotto gli occhi interrogativi degli altri studenti e uscì trafelato.
- § Cosa succede Harry? §
- § É arrivato il momento di combattere Linas...un pò d’azione finalmente! §
Il serpente sibilò soddisfatto.
Harry cercò un’aula vuota per calmarsi e riflettere, si sedette su un banco e cominciò a ragionare...
“Tom mi ha mandato una falsa visione molto elaborata e
potente...chissà come mai ha pensato che mi sarei precipitato a
salvare Sirius...”
Ci pensò un pò ma poi capì
“Kreacher!!”
“Fottuto elfo sociopatico....”
“Un piano elaborato Tom....ti se stancato di aspettare eh?! Bhè anch’io....”
E sul suo viso si dipinse un’espressione di cupo piacere e quasi
stava per balzare in piedi e chiamare la sua fenice per farsi portare
subito al Ministero, quando in quell’istante entrarono concitati
Ron, Hermione, Luna, Ginny e Neville
- Harry che succede? Perchè sei scappato via?? È successo qualcosa???
Harry li guardò seccato e per nulla desideroso di condividere i suoi piani con loro
- Niente...non preoccupatevi....
- Harry!! – proruppe Hermione – avevi promesso di non allontanarmi più...
- Si Harry – fece Neville – perchè
ci hai imposto quegli allenamenti massacranti se poi non ci fai
combattere con te?! Sono sicuro che prenderemo E in tutti i G.U.F.O. ma
non era questo il motivo per cui ci siamo fidati di te e delle tue
misteriose ‘pratiche d’addestramento’!!!
Harry rimase colpito da tanta veemenza e ancora una volta una vocina
nella sua testa soppresse la voce imperiosa che gli suggeriva di
combattere e uccidere.
- Avete ragione - sospirò –
allora...Voldemort mi ha mandato una visione: Sirius torturato
all’Ufficio Misteri, vuole che vada lì...ora...è
stanco di aspettare...
Luna e Neville che non sapevano nulla della profezia li guardarono
interrogativi ma gli altri trattennero il respiro spaventati, Ginny si
riprese per prima
- Ma non è vero giusto?! È una trappola?! Cioè..Sirius sta bene?
- Si si...non preoccupatevi
- Ah... – fece Hermione sollevata – quindi non ci andrai...
Harry ghignò in maniera seriamente spaventosa e quasi ringhiò
- Invece gli darò quello che vuole! Sono
stanco di starmene con le mani in mano! È giunto il tempo di
combattere!
Concluse con una luce sinistra negli occhi...Hermione assunse un’espressione davvero terrorizzata
- Harry, ma che dici? Sei pazzo?
- Affatto Herm...guardati intorno...Silente cacciato,
l’Ordine paralizzato dal ministero e Tom sempre più
impaziente! Bisogna agire! Ora!
- Ma....ma....cosa intendi fare?
- Andare lì e prendere la profezia, ci saranno
di sicuro i suoi scagnozzi a tendermi una trappola ma io li
sconfiggerò e allora sono sicuro che si presenterà di
persona...e finalmente potrò affrontarlo!!
Terminò completamente invasato....si era totalmente scordato che
al momento Voldemort era immortale...voleva solo
combattere...uccidere...
- Harry...ti prego...calmati...è
pomeriggio...il ministero è pieno di gente a
quest’ora...non puoi andare ora...ti arresteranno!!
- Già...forse hai ragione.. – disse
calmandosi un pò ma mantenendo sempre quello strano ghigno
selvaggio in faccia – Aspetterò
- B-bene.. – fece lei tremante – allora ti lasciamo con i tuoi pensieri
E uscì in fretta e furia tirandosi appresso gli altri.
Giunti che furono in un’aula in disuso, un agitatissima Hermione
spiegò a Neville e Luna della profezia e di cosa stava succedendo
- Dobbiamo fermarlo!! È impazzito, è impazzito! Come facciamo? Cosa facciamo?
- Calmati – fece Ron – sai bene che
nessuno di noi è in grado di fermare Harry con la forza e dubito
che ci riusciremo con le parole...
- E allora che facciamo? – chiese Neville
turbato – La McGranitt ha accompagnato la commissione non so
dove...servirebbe Silente...solo lui potrebbe fermarlo
- E come lo avvisiamo se non sappiamo nemmeno dov’è?! – fece il rosso ironico
- L’Ordine! Sirius! – esclamò
Hermione illuminandosi – A lui darà retta! Dobbiamo
avvisarlo!
- E come? – fece Ginny
- Harry mi ha detto... – cominciò
lentamente Luna – che il camino della Umbridge è
l’unico escluso dalla sorveglianza ministeriale, se
l’è lasciato sfuggire la rospa in persona...
- Bene! – esclamò la riccia –
allora...Ginny! tu e Luna mettetevi ai lati del corridoio
dell’ufficio della Umbridge e impedite a chiunque di passare! Non
so...dite....
- Che c’è del gas strozzante – disse la rossa con espressione furba
- Ok! Tu Ron, va dalla Umbridge e dille che Pix sta
facendo a pezzi il Reparto di Trasfigurazione, tu Nev sei bravo con la
disillusione, puoi nasconderci entrambi?
- Si
E attuarono il piano...
Poco dopo, Hermione e Neville invisibili entrarono nell’ufficio
della Umbridge e la ragazza infilò la testa fra le fiamme verdi
dopo avervi lanciato una manciata di polvere volante e disse
- Grimmauld Place n 12!
Un breve vorticare e davanti ai suoi occhi apparve la tetra cucina dell’antica dimora dei Black
- Sirius! Sirius dove sei? – gridò Hermione concitata
Ma non ebbe risposta, poi sentì un fruscio e l’elfo Kreacher comparve all’improvviso nel suo campo visivo
- C’è la mezzosangue nel camino...cosa vorrà si chiede Kreacher...
- Kreacher! Dov’è Sirius?
- Il padrone è uscito..
- COSA? – gridò lei sconvolta – e dove diavolo è andato?
Kreacher ghignò malignamente e la ragazza sentì svanire tutto il suo entusiasmo per il C.R.E.P.A.
- C’è qualcun altro? Malocchio? Lupin?
- Nessuno qui...solo Kreacher! – esclamò trionfante l’elfo
A Hermione venne un tremendo sospetto...
- Non sarà davvero andato al ministero?
- Il padrone non torna più dall’Ufficio Misteri! – esclamò ridendo l’elfo
- Ma...
Hermione non potè chiedere altro perchè venne
violentemente e dolorosamente trascinata indietro fra le fiamme e si
ritrovò davanti la faccia orrenda, maligna e ghignante della
Umbridge che la teneva per i capelli e le puntava una bacchetta alla
gola
- Credeva che il mio ufficio fosse così facile
da forzare?! Dopo lo snaso ho messo incantesimi d’allarme
ovunque! Prendetegli le bacchette!
Ringhiò scuotendole dolorosamente la testa e quasi strappandole
i capelli, qualcuno che non vide le sottrasse la bacchetta e fece lo
stesso con Neville
- Con chi voleva parlare? Buffo che stavolta Potter
non sia con lei a violare le regole...voleva parlare con Silente?
- No
- Bugiarda! – strillò lei
Intanto entrarono numerosi serpeverde che trascinavano Luna, Ginny e Ron.
Daphne teneva Ginny contro il muro chiedendole con gli occhi che
diavolo stava succedendo, Draco era seduto sul davanzale della finestra
e faceva volteggiare la bacchetta di Hermione guardandola fintamente
beffardo ma con una chiara ombra preoccupata e interrogativa in fondo
agli occhi.
- Bene, bene....allora signorina Granger...mi vuole
dire con chi voleva parlare? Con l’ibrido stupidone? Con Silente?
- Non sono affari suoi! – ringhiò con coraggio tipicamente grifondoro
- Molto bene...chiamate il professor Piton! – ordinò a un’altra serpe
Hermione si schiaffeggiò mentalmente per non averci pensato!
C’era ancora un membro dell’Ordine a Hogwarts...Piton!
Poco dopo fece la sua comparsa il professore di pozioni, tetro come al solito
- Si, signora preside? – chiese dedicando uno
sguardo distratto alle coppie di studenti che si accapigliavano ai
vari angoli
- Ah! Piton! – esclamò la Umbridge
soddisfatta – vorrei che mi fornisse un’altra boccetta di
Veritaserum
- Ha usato la mia ultima per interrogare Potter...le
avevo detto che bastavano solo poche gocce...non l’avrà
usata tutta?! Sa che ci vuole un mese per prepararla...
- Io devo interrogarli ora! Non tra un mese! – strillò lei sempre più isterica
- Non ho altre pozioni della verità –
fece lui inarcando un sopracciglio in un’espressione disgustata
- Lei si deve ricordare che è in verifica! E mi sta deliberatamente intralciando! Se ne vada!
Piton fece per andarsene e con lui se ne sarebbe andata l’ultima speranza di fermare Harry...
- Felpato è in pericolo! – urlò
Hermione all’improvviso – e lui vuole andare a salvarlo!
Nel posto dov’è nascosta!
Piton si bloccò
- Felpato? Di cosa sta parlando la ragazza Piton?
- Non ne ho idea – fece lui gelido e uscì
- Bene... – fece la rospa livida e ansante di
rabbia dopo qualche istante – bene...allora non mi lasciate altra
scelta...qui è in gioco la sicurezza del ministero!
Con sguardo folle e invasato puntò la bacchetta contro Hermione
- E’ lei che mi ci costringe...la maledizione Cruciatus le scioglierà la lingua!
Hermione la fissò terrorizzata, Draco stupito non sapeva che fare, Ron tuonò
- Ma è illegale!!
- Se Cornelius non saprà, non soffrirà!
– fece lei sempre malvagiamente esaltata – per esempio non
ha mai saputo che sono stata io a mandare i dissennatori da Potter
quest’estate!
- E’ stata lei! – gridò Hermione sconvolta dalla malvagità di quella donna
- Già!! Sono stata l’unica a fare qualcosa! E ora...Cru..
Draco scambiò uno sguardo d’intesa con Daphne, non
potevano più rimanere inermi spettatori, entrambi stavano per
alzare le bacchette verso la professoressa quando Daphne si
bloccò fissando ad occhi sgranati un serpentone rosso e dorato
che era entrato dalla finestra e osservava la scena accanto a Draco....
Strano...assomigliava al bracciale di Harry....
Ma prima che potesse dire o fare una qualunque cosa la porta
dell’ufficio si disintegrò letteralmente in un’
esplosione di luce rossastra e sulla soglia comparve un Harry Potter
che nessuno aveva mai visto...
Un Harry Potter decisamente incazzato...
Sulla sua fronte spiccava una runa nera e il suo corpo era circondato
da un’aura di magia rossastra, l’aria intorno a lui
sembrava rovente, non impugnava bacchetta ma i suoi occhi...rossi con
una pupilla nera e tre altre piccole pupille che vorticavano attorno a
quella centrale esprimevano un odio che aveva del disumano
- Potter...
Ebbe il tempo di dire la Umbridge...
- § Ombra della serpe §
Sibilò in serpentese e centinaia di serpenti usirono volando
dalle sue maniche e dalla base della sua veste avvolgendo saldamente la
Umbridge e i terrorizzati serpeverde. Poi si avvicinò alla donna
e la tirò su avvicinandosela al volto
- Io. Ora. Ti uccido. – disse martellando ogni
parola e guardandola con uno sguardo da pazzo omicida che avrebbe
cagliato il sangue di Jack lo squartatore
- Harry! No! – urlò Hermione aggrappandoglisi al braccio – ti prego! Finirai ad Azkaban!
- Non se non trovano prove! – fece lui con il sangue che gli aveva totalmente invaso il cervello
Le Tomòe nei suoi occhi vorticarono, Harry entrò nella
mente della Umbridge e risvegliò tutte le sue paure più
profonde come farebbe un dissennatore, le trasformò in incubi
terrificanti e rinchiuse la sua mente in un eterno incubo illusorio,
quando la lasciò andare, era una larva...agì sul suo
cervello ormai senza senno nè volontà e le ordinò
di inoltrarsi nella foresta e camminare fino nella parte più
folta con la speranza che incontrasse un vecchio ragno dal pessimo
carattere...
La Umbridge si alzò con espressione vacua e si diresse verso l’ingresso.
Harry obliviò tutte i serpeverde e li schiantò, ordinando
ai serpentoni di condurli in un corridoio (e per il suo personale
piacere, ne schiantò qualcuno più volte).
Dopodichè Linas strisciò verso di lui, gli si dispose
attorno al collo e spalancò le fauci, sotto lo sguardo
ammutolito dei presenti, Harry estrasse la Kusanagi dal serpente e
installò la bacchetta nell’elsa
- H-harry? Co-cos’è quella? – chiese Ron fissando la lama scintillante
- Una spada Ron... – rispose il moro
Poi senza degnare nessuno di uno sguardo, si diresse al camino
- Non mi seguite – disse prima di entrare fra le fiamme – Ministero della Magia!
E scomparve...
Gli altri si guardarono sconvolti per lunghi istanti
- Ma come ha fatto? – chiese infine Draco
- Non so – sospirò Ron – ho rinunciato a capire da dove provengono tutti i poteri di Harry
- Ma non possiamo abbandonarlo così – tuonò Neville
- Non credo che abbia bisogno del nostro aiuto Paciock – fece il biondo – specialmente del tuo...
- Ora Harry... – intervenne Luna nel suo solito
tono solenne – cammina nelle tenebre e i suoi occhi vedono solo
il colore rosso del sangue...se non lo aiutiamo..lo perderemo per sempre
- No! – singhiozzò Daphne che nutriva
per le affermazioni della bionda corvonero, una fiducia incondizionata,
giacchè anche lei conosceva gli empatici
- Dobbiamo andare allora! – proruppe Ginny decisa
Luna si avvicinò a Hermone che sembrava ancora sotto shock e non
diceva più una parola da quando Harry se ne era andato.
La bionda afferrò la riccia per mano e le disse dolcemente
- Ora solo tu puoi illuminare la sua oscurità...andiamo...
E la condusse verso il camino, lei annuì piano e le fece un
debole sorriso e dopo di loro tutti entrarono fra le fiamme e si
avviarono al ministero, anche il riluttante Draco condotto per mano
dalla piccola Weasley.
Ciao a tutti i miei lettori e recensori!
Ah ragazzi...non sono così
scontato....la ragione della follia di Harry sarà
necessariamente più complessa...però FunnyPink si è avvicinata un pò...
Finalmente un pò d’azione...nel prossimo capitolo Harry combatte finalmente!
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Capitolo 28 *** Il Sapore del Sangue ***
28 il sapore del sangue
CAP 28 – Il Sapore del Sangue
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Intanto Harry ossessionato dalla misteriosa voce interiore avanzava,
spada levata e ghigno assassino sul volto lungo le deserte sale e i
corridoi del ministero...non sprecò nemmeno un istante a
chiedersi come mai non ci fosse nessuno...pensò solo che era un
peccato...se ci fosse stato qualcun altro, avrebbe avuto più
gente da uccidere...avrebbe potuto usare più magia...
Giunse infine alla porticina nera, vicino all’aula nella quale si era tenuta la sua udienza
- § Maestro, perchè siamo qui? §
– era la prima volta che Linas gli si rivolgeva con tale rispetto
ma non lo notò
- § Per uccidere § – rispose solo
Superata la porta nera giunse in una sala circolare piena di porte nere.
Harry allargò le sue percezioni e riconobbe 12 auree magiche
raggruppate assieme, fece un risolino ironico e sussurrò a se
stesso
- Si va a caccia!
Si diresse verso la porta dalla quale provenivano le auree e la aprì.
Si trovava in un locale pieno di Giratempo e strani marchingegni
similari, Harry lo attraversò deciso, dirigendosi verso la
prossima porta nera che si apriva sul muro in fondo e oltre questa,
trovò la sua meta: la Sala delle Profezie, vasta come una
cattedrale e piena zeppa di polverosi scaffali contenenti piccole sfere
luminose.
- § Linas, avvolgiti al braccio e riprendi la
forma bracciale e riprenditi la spada fino all’elsa §
Il serpente obbedì e Harry inguainò in lui la spada,
lasciando fuori solo l’elsa, il tutto nascosto sotto
l’ampia manica.
Raggiunse la fila 97 e cercò la sua profezia
‘Harry Potter e Oscuro Signore. S.P.C. a A.P.W.B.S.’
“Eccola la fottuta profezia che ha rovinato la mia vita…”
Digrignò i denti e sentì la magia agitarsi furiosa,
percepiva le presenze ostili che lo circondavano, nascoste da un
incanto di disillusione.
Stese la mano e prese la profezia, portandosela al petto con la mano
sinistra mentre con la destra afferrò l’elsa della spada
che custodiva la bacchetta....
- Molto bene Potter...ora voltati lentamente e dammela!
Forme nere apparvero dal nulla circondandolo, con gli occhi
scintillanti di cattiveria dietro le argentee maschere da mangiamorte.
- Dammela Potter! – ripetè Malfoy, parlando alla schiena di Harry che non si era ancora girato...
Una risata di donna eruppe dal circolo silenzioso...
- Ahahahah...è talmente terrorizzato da non
volersi nemmeno voltare per constatare che tutto questo è
realtà e non sogno....l’Oscuro Signore sapeva che saresti
venuto...lui sa sempre!!
- Sempre!! – fece eco Malfoy
- Non sempre... – fece Harry ironico
E prima che chiunque potesse fare qualunque cosa, stringendo
l’elsa formulò un incanto disillusorio non verbale e
balzò all’indietro atterrando silenziosamente su uno degli
scaffali, in verticale.
E contemplò soddisfatto il tafferuglio
- Dov’è?? – ringhiò la donna – era qui un attimo fa, come ha fatto??
- Dannazione! Trovatelo! – ordinò Malfoy – dividiamoci a coppie e cerchiamolo!
Harry estrasse la spada e formulò un incanto Sonorus e la sua
voce magicamente amplificata risuonò nella sala, tetra e
spaventosa...
- Qui si conclude il
vostro viaggio; avete servito un essere immondo e malvagio e per questo
sarete puniti...Avada Kedavra
Harry pronunciò per la prima volta l’incantesimo proibito
e parve che mille voci e mille echi lo pronunciassero assieme a lui ma
fu solo uno il raggio verde che fulminò uno dei mangiamorte
lasciando gli altri shockati...
- E’ lì! Crucio!! – urlò la
donna ripresasi per prima e spedendo la maledizione verso il punto da
cui era partito il mortale raggio verde
Ma Harry si era già spostato e disilluso di nuovo, la
disillusione spariva eseguendo un incantesimo ma lui era tremendamente
veloce a rieseguirla e nessuno lo vide.
Atterrò come un gatto alle spalle di altri due mangiamorte e
ordinò telepaticamente a Linas di sparare le sue fiamme che
alimentò aprendo la Prima Porta, i due, presi alle spalle furono
carbonizzati in pochi istanti.
Inferociti gli altri scagliarono maledizioni varie e Avada verso i due cadaveri ma il moro si era spostato di nuovo
- Fermi! – ordinò Malfoy – non dobbiamo rompere la profezia!
- Ma qui rischiamo la vita Lucius! Come fa il moccioso a conoscere tutta questa magia?
Appena l’uomo concluse la frase, un lama brillante di una fredda
luce bianca lo decapitò...la testa rotolò fin tra le
gambe di Lucius che fissò per un attimo gli occhi ancora
sorpresi dell’uomo...
- Basta! Organizziamoci e raggruppiamoci! Schiena
contro schiena e erigete barriere! – sbraitò ancora il
biondo
I mangiamorte si radunarono in un unico punto ma prima che potessero
anche solo alzare le bacchette il pavimento sotto di loro esplose,
colpito da un potente Reducto e altri due incappucciati, appena
rimessisi in piedi, ancora barcollanti vennero contemporaneamente
trafitti da una lama che spuntava dal nulla e che affondò
precisa nei loro cuori per poi riscomparire nel nulla.
Urlando di rabbia e terrore la donna cominciò a scagliare
incantesimi anti-disillusione in tutte le direzioni, subito imitata
dagli altri.
Harry saltava di punto in punto evitandoli e talvolta parandone qualcuno con la spada.
Ad un certo punto, dal buio sopra le loro teste calò un orrendo
e gigantesco serpentone bianco che afferrò uno degli uomini
squartandolo, per poi tornare a nascondersi nelle tenebre.
Il serpente bianco tornò a essere spada e Harry la ripose di
nuovo, dopodiché assunse la sua forma animagus balzando addosso
a un secondo mangiamorte spappolandogli la gola, un terzo fu incenerito
dalle fiamme sputate da un Ashwinder avvolto al collo della spaventosa
tigre, che scomparve poco dopo così com’era apparsa.
A questo punto i tre sopravvissuti si guardarono in faccia con il
terrore impresso negli occhi...erano Lucius, la donna che si tolse la
maschera in quel momento, rivelandosi come Bellatrix Lestrange e un
altro uomo che Harry aveva riconosciuto dalla voce...McNair il boia di
Fierobecco.
- Dobbiamo andare via Lucius... – fece
l’uomo terrorizzato – dobbiamo riferire al nostro Signore,
le capacità di Potter! – aggiunse nel tentativo di
mascherare il suo desiderio di fuga
- D’accordo! Via! – fece il biondo, ben felice di aver avuto una buona ragione per scappare
E tentarono di smaterializzarsi....scoprirono però di non
poterlo fare...un incanto anti-materializzazione era stato steso sulla
zona...
- Dannazione! – urlò Bellatrix isterica – Padrone! Padrone! Vieni! Aiutaci!
- Nessuno può aiutarti Bellatrix Lestrange...questo luogo sarà la vostra tomba!
Gridò ancora la voce magicamente amplificata di Harry che sembrava provenire da ovunque e da nessun luogo al contempo...
Questo fu sufficiente per i nervi dei tre che presero a fuggire a gambe levate...
Harry riapparve e cominciò a percorrere lentamente il corridoio,
spada levata e espressione bramosa in volto...l’espressione di
chi ha voglia di spargere altro sangue...
Non si accorse nemmeno che dietro di lui, si addensavano delle
ombre...che lo seguivano come se fossero vive, assumendo forme diverse,
sciogliendosi e ricomponendosi...
Prima di varcare la porta che l’avrebbe riportato nella stanza
del tempo, sentì i rumori di una breve lotta e diverse auree che
prima non c’erano...
Attivò lo sharingan e spalancò la porta...
Stupito fissò i suoi amici, chi schiantato, chi ancora
semi-cosciente, solo tre di loro erano ancora in piedi: Draco ferito
alla tempia e tenuto fermo da suo padre che quasi lo stava strozzando,
Hermione ricoperta di tagli e bloccata da Bellatrix e Ron con il naso
spaccato e la bacchetta di McNair alla gola.
Lucius lo fissò trionfante, anche se l’effetto era un
pò rovinato dal suo ansimare, i capelli arruffati e
l’ombra di terrore nello sguardo...
- Bene Potter! Non so come tu abbia fatto a fare
tutto questo ma ora il gioco e finito! O ci consegni la profezia o
vedrai morire i tuoi amici! Perfino tu Draco...che schifosa delusione
che sei...ti torturerò finchè non implorerai la morte!
Draco se era spaventato non lo dimostrava...nel suo sguardo c’era
solo disprezzo per l’essere abominevole che un tempo chiamava
‘padre’
- Questa è la tua puttanella? Carina...credo che me ne occuperò personalmente...
Fece Bellatrix accarezzando un guancia ad un Hermione spaventata
Ron fu l’unico a dire qualcosa
- Ci dispiace Harry!
Harry li fissò tutti calmissimo....lo sguardo sharingan che
oltre i normali poteri aveva anche l’effetto di mettere in
soggezione chiunque vi si trovasse esposto stava facendo correre
rivoletti di sudore freddo lungo la schiena di ostaggi e
sequestratori...
- Allora Potter?! – urlò McNair che stava decisamente perdendo il controllo dei suoi nervi..
Harry lo fissò per un attimo come se fosse qualcosa di molto sudicio che gli si era attaccato alla suola delle scarpe....
Si portò l’indice e il medio davanti al volto...
Subito tre copie di Harry a spada levata comparvero alle spalle dei
mangiamorte e schiantarono Bella e Lucius, McNair fu prontamente
decapitato...
Il cadavere e i due svenuti crollarono addosso agli ostaggi, in un
groviglio di membra, i tre si liberarono e lo guardarono, Ron
contemplò con orrore il cadavere dell’uomo decapitato che
fino a un attimo prima lo tratteneva..
- Harry... – cominciò Hermione esitante
- Quale parte di ‘non seguitemi’ non era
chiara? – la interruppe lui brusco – risvegliate gli altri
Lui fece sparire le copie e legò gli unici due sopravvissuti,
pulì tutto e trasportò il fluttuante cadavere di McNair
assieme agli altri nella Sala delle Profezie, pulì tutto anche
lì e con un ghigno bastardo trasfigurò i cadaveri in
tante piccole profezie sistemandole negli scaffali che parevano
più polverosi e meno utilizzati, dopodiché tornò
dagli altri.
Erano tutti in piedi
- Tutti bene?
- S-si – balbettò Ron, coperto di sangue
e terrorizzato da Harry, dai suoi occhi e dalle ombre che gli si
addensavano attorno..
- Allora andiamo
Harry eseguì un mobilicorpus e si avviarono verso
l’uscita, nella sala delle porte si girò verso gli altri e
disse
- Ecco Herm..poi dici che non ti dico mai nulla!
E scagliò la profezia sul pavimento, subito una figura
evanescente si levò dalla sfera in frantumi e parlò con
voce fonda e vibrante
‘Ecco giungere il solo col
potere di sconfiggere l’Oscuro Signore, nato da chi l’ha
tre volte sfidato, nato all’estinguersi del settimo mese,
l’Oscuro Signore lo designerà come suo eguale ma egli
avrà un potere a lui sconosciuto e l’uno dovrà
morire per mano dell’altro perchè nessuno dei due
può vivere se l’altro sopravvive’
E sparì...
Tutti lo guardarono con gli occhi sgranati, il primo a riprendersi fu Draco
- Come suo eguale?! Sei sulla buona strada Potter...
E rise ma si capiva che scherzava solo a metà, come per cambiare
discorso accennò ai due corpi fluttuanti e chiese in tono
indifferente
- E loro perchè sono vivi?
- Malfoy! – lo riprese Hermione scandalizzata
- Ho promesso le loro vite a qualcun altro
Disse lanciando uno sguardo significativo a lui e Neville che capendo,
annuirono con un’espressione a metà tra spavento e
determinazione, Harry invece aveva sempre la solita espressione
inquietante con lo sharingan attivo che aveva tenuto da quando li
avevano catturati.
- Uscita!
Urlò, una delle porte si aprì e uscirono dall’ Ufficio Misteri.
Harry camminava in testa alla piccola folla, tutti erano perplessi ma
nessuno chiedeva nulla, i due corpi fluttuavano davanti a loro nel
corridoio
“Capisco perchè a Tom piace tanto uccidere...è...bellissimo...”
Harry pensava che sfogandosi, la sua brama di sangue si sarebbe
chetata..ma non era così e si sentiva sempre più
eccitato...
Hermione lo prese per mano...
- Harry... – disse dolcemente, lui si
sentì immediatamente come uno che si riprende da una sbronza
- S-si...? – balbettò confuso mentre idee e sensazioni gli si accavallavano in testa
- Cosa sono queste...ehm...ombre..che ti seguono?
– Harry si guardò stupito alle spalle e vide le strane
forme d’ombra che si muovevano nella sua scia
- Ma...cosa...? – prima che potesse formulare la risposta le ombre svanirono
- Non..non capisco Hermione...
“Ma...cosa...ho fatto...?”
Harry inorridito si guardò le mani come se potesse vederle lorde di sangue...
Appena lasciò la mano di Hermione, le idee tornarono a
confonderglisi e fu assalito da un assurdo desiderio di fare del male a
tutti loro, specialmente a lei!
Prima che quest’idea si potesse fare strada nella sua mente, Luna
li raggiunse e riportò le loro mani a intrecciarsi, Harry
riprese il controllo.
Hermione guardò perplessa la bionda ma Harry le lanciò uno sguardo terrorizzato
- Luna, che mi succede?
- Non lo so Harry, ma non lasciare la mano di Hermione!
Harry annuì ma prima che potesse ancora ragionare sulla cosa, percepì con terrore assoluto un aura familiare....
- Oh no!!
- Che succede? – chiese Hermione sempre più perplessa
- Correte! – gridò lui di rimando e
prese a correre tirandosela dietro e con tutti gli altri confusi, al
seguito
Raggiunsero l’ascensore, sempre di corsa e Harry premette furibondo il pulsante ‘Atrium’ più volte...
“No....” pensò in panico “Non ora...non sono
pronto....perchè diavolo sono venuto qui? Perchè ho fatto
tutto questo? Ho messo in pericolo i miei amici...devo avvisare
qualcuno...devo salvarli!”
Appena la porta si aprì, scagliò i due svenuti lontano e gridò
- Ora! Andiamo via! Presto!
Gli altri non capivano assolutamente il motivo del suo panico, finchè questo non divenne a tutti manifesto....
- Potter! – gridò una voce acuta e gelida
- No! – disse Harry, e lo sguardo gli cadde
sulla fontana dei Magici Fratelli mentre la sua mente elaborava
freneticamente un piano...
Voldemort incedeva calmo e solenne verso di loro, fissando Harry a
metà tra l’interessato, lo stupito e il
bramoso...soprattutto quest’ultimo...Daphne emise un sospiro
doloroso e si accasciò al suolo, Draco strinse convulsamente la
mano di Ginny e Ron ammutolì e prese una colorazione
bianco-latte, perfino Luna abbandonò l’espressione
sognante, Neville invece trasse un profondo sospiro e venne a pararsi
accanto a Harry e davanti a Hermione
- Sono con te Harry – disse
- S-sempre...f-fino alla morte – disse un tremante Ron dopo un istante, facendo lo stesso
Voldemort fece un sorriso predatorio
- Che amici coraggiosi....bravi...dov’è
la mia profezia Potter? – poi il suo sguardo scivolò su
Lucius e Bellatrix svenuti e ringhiò – Idioti! Battuti da
un branco di ragazzini!
Alla parola profezia qualcosa si scosse in Harry, lasciò la mano
di Hermione sotto lo sguardo preoccupato di Luna e avanzò
davanti ai suoi amici
- Non un gruppo di ragazzini...solo un ragazzino!
Sputò furibondo, con l’ultimo sprazzo di lucidità,
eseguì il piano che aveva febbrilmente architettato pochi
istanti prima, estrasse la spada da Linas e l’agitò verso
la fontana, le statue del folletto e dell’elfo si animarono e
partirono a razzo verso i camini diretti da Caramell e a casa del
caposezione degli Auror, la strega e il mago vennero a pararsi davanti
ai suoi amici e il centauro cominciò a cavalcare attorno ai due
contendenti...
La benda rosso sangue calò ancora una volta sugli occhi di Harry obnubilando ogni pensiero...
- Sei pronto Tom? – urlò invasato
- Questa è l’ultima volta che mi
intralci Potter! – ululò il Signore Oscuro furibondo
– Avada Kedavra
La maledizione mortale fu intercettata dal centauro che perse la testa,
Harry attivò le Cinque Porte e lo sharingan preparandosi al
duello sotto gli sguardi terrorizzati dei suoi amici.
Il centauro caricò Voldemort ma lui si smaterializzò e
ricomparve sul bordo della fontana lanciando un’altra maledizione
mortale contro Harry centrandolo in pieno...
Nessuno riuscì a emettere un verso che Harry si trasformò
sotto gli sguardi basiti di tutti nel tavolo del guardia mago che fino
a un istante prima era a sei metri di distanza...
Se Voldemort era stupito da ciò che vedeva, non lo mostrava, c’era solo ira nei suoi occhi.
Harry ricomparve alle spalle del suo nemico e lanciò in sequenza
un fascio di luce dorata e un Avada, Tom parò il primo con uno
scudo d’argento e intercettò il secondo facendo flittiare
il tavolo del guardia mago che esplose.
Harry cominciò a muoversi a velocità superiore e
Voldemort pensando che si fosse smaterializzato fece lo stesso,
riapparvero quasi di comune accordo dall’altra parte della sala e
l’Oscuro tentò con un’altra Avada che fu ancora
intercettata dal centauro che stavolta esplose.
- La tua ora è giunta! – gridò Harry
Evocò una frusta di fuoco e la manipolò con il potere
della Prima Porta, avvolgendola attorno al suo nemico ma quello la
trasfigurò in un enorme serpente nero
- Sei diventato bravo Potter! – la sua voce non
tradiva incertezze ma Harry percepì un lieve timore e diversi
tentativi di leggergli la mente
- Non funziona Tom, mi spiace! – ringhiò lui
Manipolò ciò che rimaneva della frusta di fuoco,
trasformandola in un serpente di fuoco che si avventò contro il
suo gemello evocato da Voldemort, ma quest’ultimo si
materializzò alle spalle di Harry senza aspettare l’esito
dello scontro
- Sei mio! Avada Kedavra!
Un lampo di luce rossa e una piccola fenice apparve a intercettare
ancora una volta il raggio mortale, trasformandosi in un mucchietto di
ceneri, approfittando della sorpresa, Harry manipolò con la
Seconda Porta, l’acqua della fontana che avvolse Voldemort in una
gabbia, dopodiché stesse in fretta e furia un incanto
anti-materializzazione intorno alla bolla d’acqua.
- Tu sei mio Tom! – urlò al limite dell’eccitazione
In quel momento, con numerosi crack si materializzò mezzo Ordine della Fenice:
Sirius, Malocchio, Tonks, Kingsley, Lupin e ovviamente Silente...
Tutti fissarono a bocca aperta la devastazione, Voldemort prigioniero
nella bolla d’acqua e un Harry a spada sguainata che urlava a
squarciagola totalmente fuori di sè
- Hai visto Silente?! Non sono poi così giovane e inesperto!
E rise come un folle...
In quell’istante Voldemort scomparve e la bolla d’acqua si dissolse di schianto...
- Ma cosa...? – fece il moro
- Attento Harry!! – urlò Silente
“Attento ha cosa? Cosa dici vecch....”
ma non finì il pensiero perchè le cicatrici esplosero
furibonde assieme alla sua testa, Harry urlò per il dolore
insopportabile, si sentiva come avvolto tra le spire di un serpente di
fuoco e udì la propria voce dire
- Uccidimi Silente! Se vuoi sconfiggermi uccidi il ragazzo!
Poi fu l’inferno...
Il rosario sigillante andò in pezzi e le Otto Porte si aprirono
contemporaneamente, i vestiti di Harry si disintegrarono e Harry
urlante cominciò a levitare avvolto da fasci di magia di tutti i
colori, sotto lo sguardo stupito dei presenti
- Harry! Harry? Che succede? Silente che succede? – chiese Sirius in panico
- Io... – cominciò Silente ma non seppe che dire
Il panico di Silente accrebbe quello degli altri che non sapevano
più che fare, Sirius fece per gettarsi su Harry ma fu
preceduto...
Hermione si divincolò da Ron e dalla statua del mago e raggiunse
Harry correndo, si lanciò temeraria tra i flussi di magia,
urlando di dolore e tirò giù il ragazzo a viva forza, lo
chiamò un paiò di volte e infine lo baciò....
Ciao a tutti i miei lettori e recensori!
Per Shiho93: fuochino....quasi giusto,
nel prossimo capitolo faremo una prima conoscenza con la
‘cosa’ dentro Harry, la Umbridge non si riprenderà
più se ti fa piacere...andrà a far compagnia ai
lungodegenti del S Mungo...
Stavolta mi DOVETE recensire!
Altrimenti vi avadakedavrizzo mentalmente....no a parte gli
scherzi...ho bisogno di opinioni sulle scene d’azione...per
capire come impostare le future...per favore!
Ciao ciao e alla prossima!
|
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Capitolo 29 *** L'Ombra nell' Anima ***
29 l'ombra dell'anima
CAP 29 – L’Ombra nell' Anima
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Harry si sentiva immerso in un oscuro abisso di dolore, non sentiva
più Voldemort...solo dolore! Nell’oscurità
però sentì una voce maschile che sembrava chiamarlo
suadente e attirarlo sempre più verso l’oscurità,
all’improvviso senti un’altra voce, stavolta femminile che
lo chiamava disperatamente da un piccolo punto luminoso sopra di lui...
“Hermione”
Pensò in un attimo di lucidità
Ma l’altra voce lo tirava sempre più verso il basso, si sentiva conteso tra due forze...
- Noooo – urlò cercando di raggiungere il puntino di luce – Hermioneee!
Lo sharingan si attivò ed Harry con uno sforzo supremo
concentrò tutto il suo potere negli occhi e il dolore scomparve,
tutto scomparve...
Si trovava ora, in un vasto ambiente buio che andava rischiarandosi
lentamente, guardò sotto di sè e si accorse con
ribrezzo che il pavimento era fatto di carne...o meglio...era una
superficie cerebrale!
“Ma che schifo!!”
Pensò...
- Harry, dove siamo?
- Hermione – gridò voltandosi di scatto
Anche se la voce di lei pareva calmissima, le sue gambe erano avvolte da strati di carne che spuntavano dal pavimento
- Hermione no!
E si precipitò verso di lei ma dopo qualche istante, crollò a faccia in giù
- No, maledizione...ma cosa...?
Si accorse che le sue caviglie erano intrappolate da due lacci di carne
che spuntavano dal pavimento, mentre imprecava per liberarsi una voce
risuonò nell’aria
- Benvenuto
Harry alzò di scatto la testa e fissò basito la creatura
che l’aveva salutato....era...bhè...sembrava una sua
copia...se non fosse stato per gli occhi rossi, le ali membranose da
pipistrello e le corna ricurve...
- Chi diavolo sei tu?
- Sono te
- Non mi assomigli granchè –
ribattè Harry sarcastico per tenere sotto controllo rabbia e
paura
- Già...ma quest’anno sono io che ho fatto tutto il lavoro
- Cosa?
- Io sono l’Harry che brama il potere, che
desidera la vendetta, sono quello forte, quello a cui hai fatto appello
tutto l’anno, sono la tua magia, la tua forza, l’unico che
può darti la vittoria sui tuoi nemici
- Harry non ascoltarlo – urlò Hermione
- Zitta! – sibilò l’essere e con
un gesto della mano avvolse la bocca di lei con un altro tentacolo
carnoso
- Lasciala stare! – urlò Harry
- L’intrepido eroe – lo sbeffeggiò
la creatura – che vuole salvare la fanciulla...ma svegliati
Harry...le fiabe sono morte, senza di me non batterai mai Voldemort,
non hai visto quanto potere hai acquisito quest’anno seguendo i
miei consigli? Se rimani ancorato ai tuoi sentimenti non riuscirai mai
a vendicarti
- Cosa vuoi dire? – chiese Harry lentamente
- Non vedi? Non capisci? Un guerriero, un
vendicatore...non ha sentimenti, i sentimenti ti rendono
debole...vulnerabile...se non avessi dovuto proteggere quegli stupidi
che chiami amici, Voldemort sarebbe morto ai tuoi piedi,
vieni...unisciti a me...lascia che ti aiuti...io solo posso farlo...non
puoi fidarti di nessuno! Nè gli adulti, nè i tuoi amici
possono aiutarti...nessuno ti ha insegnato nulla che possa realmente
mantenerti in vita...hai fatto tutto da solo con il solo aiuto di te
stesso...il mio aiuto! Vieni...lascia che ti aiuti ancora
- Mmmmpfkg! – tentò Hermione...
Ma Harry non l’ascoltava...guardava la creatura ipnotizzato e
stava tendendo una mano verso di lei, mentre quella faceva lo
stesso...le dita quasi si toccavano....ma lo sguardo di Harry si
spostò all’improvviso su Hermione che tentava furiosamente
di divincolarsi, poi tornò sulla creatura e infine vagò,
dietro di lei...le Tomòe nel suo occhio vorticarono
brevemente...Harry la guardò di nuovo tranquillo ma
allontanò la mano
- Ma tu chi sei?
La creatura parve perplessa
- Sono te, te l’ho già detto
- No..non è così...io non farei mai del male a Hermione...la amo...
Lei smise di divincolarsi e lo guardò con due occhioni a forma
di piattino da caffè, Harry aveva parlato in tono tranquillo,
come a sottolineare un dato di fatto evidente e ovvio
- I sentimenti... – cominciò la creatura
- I sentimenti sono ciò che mi rende umano,
ciò che mi ricorda i motivi per cui combatto, i miei amici non
sono un peso...sono la mia forza... - continuò nello stesso tono
tranquillo
- Ma senza di me...
- Credi di continuare a lungo con questa commedia?
- Cosa?
- Tu sei un illusione...il mio sharingan vede oltre le cose...non lo sapevi? Chi ti ha creato?
- Ragazzo..
- E’ stato lui?
Harry indicò alle spalle della creatura
- Ma di che parli?
- Piantala...sottospecie di copia malriuscita...vedo
un’ombra gigantesca dietro di te...ha gli occhi
fiammeggianti...brillano come due fiamme verdi e non ha una forma molto
umana...anche se ne vedo solo il profilo...COSA SEI? –
urlò poi rivolto al profilo nelle tenebre
Dall’ombra provenne una risata che sapeva di demoniaco e fece
correre brividi gelidi sulla schiena di Harry che sentiva scemare
rapidamente l’autocontrollo che aveva ostentato fino ad allora,
poi l’Ombra parlò...con voce profonda e raschiante
- Il tuo sguardo è davvero penetrante
ragazzo....forse ho fatto male ha rompere il sigillo sulla tua
abilità...
Harry si sentì morire, invaso da un terrore che aveva provato
solo in presenza dei dissennatori, poi lo sguardo gli ricadde su
Hermione e fortificò il suo cuore
- Chi sei?
- Ahahahha...piccolo ignorante mortale...credevi
davvero di poter acquisire tutti quei poteri da solo? E tutte quelle
coincidenze? La veste, il diario, la storia di famiglia....io sono la
tua guida marmocchio....credevi di essere un predestinato dalla magia
vero?! Bhè...è così...io sono la Magia..
- Davvero...bhè ti immaginavo diversa....
- Non potrai mai comprendere la vastità di
ciò che io sono...io ti ho scelto e tu devi fare
altrettanto...io sono la fonte di tutta la magia...voi maghi avete
costruito il vostro mondo su un sapere rubato...da me proviene tutto
quello che vedi in quella tua stupida scuola!
- E io dovrei credere che tu sei la magia? Al massimo la magia nera...sento solo malvagità in te...
- La magia nera...la magia bianca....queste sono solo
parole create dall’uomo...il bene e il male sono divisi da una
linea sottile quanto un capello e ogni uomo la attraversa ogni giorno
senza nemmeno rendersene conto...esistono solo due vere forze che si
scontrano incessantemente per stabilire l’equilibrio
dell’universo...non il bene e il male...ma la Tendenza a Creare e
la Tendenza a Distruggere
- E tu sei quest’ultima scommetto...
- Non puoi distruggermi non può esistere luce senza ombra..
- Ti stai spacciando per qualcosa che non sei secondo
me...tu sei una creatura....uan creatura oscura...ma non capisco cosa
sei esattamente
A questo punto l’Ombra ruggì indignata, dopodiché
lei e l’Harry demone cominciarono a parlare all’unisono
- Senza di noi non sei nulla, senza di noi sei
debole, senza di noi sei morto! Senza di noi non avrai mai vendetta!
- Chiunque o qualunque cosa tu sia ti sono grato per
lo sharingan se sei stato davvero tu a darmelo ma ora vattene dal mio
corpo! E libera Hermione!
- E’ tanto importante per te questa ragazzina?
Tanto importante che quando sei con lei dimentichi i tuoi
princìpi? – continuarono all’unisono –
dimentichi chi sei, dimentichi noi! Forse dovremmo ucciderla...
- Voi non le torcerete un capello!! –
urlò imbestialito mentre Hermione aveva ormai superato da un
pezzo la soglia della paura e osservava la scena muta e immobile
- Unisciti a noi e avrai la tua vendetta, unisciti a
noi e avrai la ragazza, unisciti a noi e avrai il potere...
Gli strati di carne presero a ricoprire Hermione ma lei guardò
Harry con tranquillità e fiducia...lo guardò come se
fosse certa al di là di ogni ragionevole dubbio che lui
l’avrebbe salvata...
Lo guardò con amore...
Lo guardò con coraggio...
Ed Harry si sentì colmo di quei sentimenti come se li stesse
provando lui, guardò con rabbia le due creatura mentre gli
strati di carne ricoprivano totalmente Hermione e le Tomòe nei
suoi occhi ricominciarono a vorticare furiosamente
“Un duello mentale si combatte con la mente...”
Harry si concentrò sull’Harry-demone, era di certo la sua
parte malvagia...quella parte che l’aveva allontanato da tutti,
quella parte del suo animo che l’aveva trasformato in un
assassino, non era una normale illusione ma una materializzazione del
suo Io Oscuro, creata dall’Ombra, Harry desiderò con tutto
il suo cuore di distruggerla e improvvisamente i tentacoli che gli
bloccavano le gambe si dissolsero, senza chiedersene il perchè
avanzò verso la creatura con un movimento fulmineo e le strinse
le mani al collo...
- Va all’inferno, figlio di puttana!! – urlò
La creatura rise e nonostante stesse soffocando riuscì a dire
- Puoi....vincere me...ma...l’Ombra Antica...è invincibile...
Harry non l’ascoltò e strinse più
forte....finchè la creatura esplose come un palloncino pieno
d’acqua, Harry si bloccò ansimante e corse da Hermione
cercando di districare i tentacoli carnosi
- Harry....
- Sono qui Herm...ci penso io ora
- Lo so... – sussurrò lei con un dolce sorriso
Ma in quel momento altri tentacoli spuntarono dal nulla e li avvolsero entrambi....
Harry non sentiva nulla...era tutto ovattato e silenzioso
“Ti arrendi cosi Harry?” disse una vocina nella sua testa
“Chi sei?”
“Te stesso”
“Sta diventando una mania...”
“Tu per primo sei ben conscio dei tuoi problemi mentali...la schizofrenia è il minore di questi...”
“Questo mi consola...”
“Hermione sta morendo...”
“Non so come aiutarla...”
“Allora morirà invocando il tuo nome..”
“No...no...”
Harry si ribellò...no non doveva andare così...non ora che finalmente le aveva detto che l’amava
- Aaaargh
Con un urlo belluino, Harry distrusse gli strati di carne e si
avventò su quelli che avvolgevano lei, ormai ridotta a un
bozzolo poco distante da lui, riuscì a liberarla ancora una
volta, lei tossì e sputò per la mancanza d’aria
- Harry??
- Stiamo per andarcene amore mio, te lo giuro
- Davvero?? – fece l’Ombra sarcastica che
continuava a rimanere lontana e indistinta.. – non puoi fare
nulla contro di me ragazzino...rassegnati!!
- Tu dici?? – ringhiò Harry
Poi si levò in piedi e incrociò lo sguardo di lei per un
altro istante, ancora una volta il calore dei suoi sentimenti lo
sommerse, Harry guardò la creatura e disse
- Tu non farai mai più del male nè a me nè a lei...qualunque cosa tu sia...
- Non sarò io..ma tu...prenderò possesso del tuo corpo e la ucciderai con le tue stesse mani!
- Maaaaai!
Harry percepì all’improvviso un potere...un potere antico
che proveniva dagli abissi della sua anima e dal suo sangue...alle sue
spalle sorse l' occhio con le Tomòe, grande e inquietante...le
Tomòe vorticarono...e si unirono alla pupilla centrale
allungandosi....ora sembra che nell’iride ci fosse una sola
pupilla dalla forma di un disco dal quale partivano tre lame ricurve...
Lo stesso accadde negli occhi di Harry che fissava l’Ombra...
Harry come guidato da un istinto primordiale levò le mani in
alto come se impugnasse una spada e all’improvviso una
lunghissima lama evanescente comparve nelle sue mani, Harry urlò
e la calò in un unico fendente contro l’Ombra..
Anche lei urlò...e si distrusse trasformandosi in una nebbiolina nera...
Hermione si alzò e lo abbracciò
- S-se ne è andata?
- Si...credo..
- Ma...cos’era?
- Non lo so...ma non credo di averla uccisa...
- E quella spada?
- Non lo so....
- Non sai una mazza Harry Potter!
Harry rise e l’abbracciò con slancio
- So che ti amo...
E si baciarono....un lungo bacio per esorcizzare la paura e le domande
ancora senza risposta, poi lei lo guardò negli occhi
- Harry...i tuoi occhi hanno una forma diversa...
- Davvero?? – lui scrollò le spalle
– bhè ora abbiamo cose più importanti a cui
pensare...tipo uscire da qui...
- Già...ma dov’è qui intanto?
- Credo...credo che sia la mia mente Herm...
- Davvero?? Affollata e bizzarra? Credo che tu abbia ragione..
Harry rise...
- Ma come ci sia finita tu...rimane un mistero...
- Bhè...io stavo correndo verso di te...e ti ho...baciato e poi....mi sono trovata qui
- Il nostro primo bacio...non credo che lo scorderai mai..
- Già... – e rise anche lei
- Bhè...incamminiamoci...credo ci sia ancora qualcuno che devo incontrare qui..
- Chi?
- Voldemort
- Cosa?
- Credo abbia cercato di possedermi come fece con Raptor...
Non fece in tempo a dire altro perchè la nebbia nera si
concentrò in un punto, il ‘pavimento’
cominciò a tremare e nel punto in cui si era concentrata la
nebbia sorse un orrendo serpente di carne cerebrale con gli occhi
fiammeggianti...
- Potter!! – sibilò lui
- Ehilà Tom!
Disse Harry e quasi rise per la surrealtà della situazione ma non era il momento...
Levò l’enorme spada e la affondò verso il
serpente...ma la nebbia nera lo avvolse e lo trasportò
lontano..un altro terremoto scosse il luogo e Harry e Hermione caddero
urlanti in un abisso oscuro...
Un istante dopo, Harry riaprì gli occhi...era nudo..sul
pavimento dell’Atrium e Hermione era sopra di lui, dietro di lei
ebbe una fugace visione di Voldemort che si smaterializzava portandosi
appresso Lucius e Bellatrix e ancora oltre una massa di maghi che
usciva dai camini, con Caramell in testa
- Sigillo! – disse con voce rauca e con le ultime forze
- ^ Linas, la spada ^
Il serpente si avvicinò portandogli la spada, Harry
guardò dietro di se i maghi dell’Ordine ancora basiti e a
bocca aperta e la agitò verso Sirius disilludendolo, poi
mormorò un Reparo e i suoi vestiti si riformarono, Hermione si
sollevò sul suo petto
- Ciao – disse con un sorriso
- Ciao...puoi occuparti del mio serpente e di Aure? Per favore....
- Certo.. – fece lei – perchè me lo...
Ma non finì la frase perchè Harry fece solo in tempo a rimettere la spada in Linas che svenne.
- Era laggiù.... – sentì gridare
prima di perdere del tutto i sensi – l’ho visto
ministro...le giuro che era lei-sa-chi..
Il sogno era diverso dal solito...tutto era avvolto da una soffusa e dolce luce verde...
- Dove sono?
- Sei nel sogno di smeraldo...
- E cos’è?
- La partenza e la mèta di tutti i viaggi
- Chi sei tu?
- La tua guida
- E cosa vuoi da me?
- Sei morto una volta e risorgerai
- Io non sono morto
- Una parte di te lo è..
- Cosa devo fare?
- Devi continuare il viaggio
- E dove mi condurrà?
- Alla verità... Tsumuruae
- Cosa?
- Tsumuruae
- Cosa significa?
Harry aprì gli occhi di scatto...era in infermeria...
Bene! Vedo che devo minacciarmi
per avere un numero decente di recensioni!!! Perchè non provate
a continuare così?! Per ringraziarvi ho postato in fretta il
capitolo.... :D
Spero vi sia piaciuto....più
domande che risposte vero?! Comunque sono contento che la battaglia
dello scorso capitolo andasse bene!
Per Azzalea: la tua idea mi era
passata per la mente!! Solo che non collimava con il resto dello
trama...comunque la userò in un modo o nell’altro....vuoi
i diritti? :)
E la guerra continuerà...però il sesto anno sarà ben diverso...
Ciao ciao e alla prossima!!
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Capitolo 30 *** Decisioni Difficili ***
30 decisioni difficili
CAP 30 – Decisioni Difficili
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Quando interviene un cambiamento alcune
specie sentono il bisogno di emigrare...
Si chiama "tsumuruae", il richiamo dell'anima
verso un luogo remoto,
inseguendo un odore nel vento,
una stella nel cielo,
l'ancestrale messaggio che induce i simili a
spiccare il volo e a radunarsi...
Citazione dal telefilm Heroes
Harry si guardò brevemente intorno...era nell’infermeria
di Hogwarts e appena aprì gli occhi fu accolto da un pigolio
gioioso, un pulcino dorato gli zampettò sul petto fino ad
arrivargli di fronte al volto.
- Buongiorno – disse il ragazzo sorridendo alla
piccola fenice, che per il momento non poteva rispondere, troppo
piccola per comunicare telepaticamente
Poi guardò alla sua sinistra e il suo sguardo si addolcì istantaneamente.
Hermione era addormentata su una sedia accanto al suo letto con i
boccoli scuri che le ricadevano armoniosi sul viso e un raggio di sole
che la illuminava, immergendola in una pioggia di pulviscoli dorati.
Lui la scosse gentilmente e lei aprì gli occhi
- Harry!!! – gridò e lo abbraccio forte, rischiando di tramortire il pulcino
Lui la accarezzava sulla schiena ma dopo un pò si rese conto che
era scossa da singhiozzi silenziosi, se ne stupì e cercò
di allontanarla il più delicatamente possibile, poi la
guardò negli occhi.
- Che c’è? Perchè tremi?
- Harry.... – disse lei asciugandosi gli occhi
– sei rimasto in coma per quasi due settimane! madama Chips
voleva mandarti al S Mungo ma Silente non ha voluto...noi eravamo tutti
preoccupati ma lui diceva che stavi sognando e...
- Calma Herm! Ora sono qui...ok?! – disse
accarezzandole una guancia – va tutto bene...si in effetti stavo
sognando...
- Cosa...? – fece lei tentando di riprendere il
controllo dei suoi nervi dato che Harry sembrava giudicare eccessiva la
sua reazione
- Un sogno...un sogno di smeraldo... – disse con voce persa e sguardo vacuo
- Eh?!
- Nulla nulla... – fece lui tornando alla
realtà – piuttosto mi sento un pò confuso...
- Cosa ricordi? – fece lei con un’occhiata indagatrice
- Mmmm...è tutto un pò
confuso...ma...ricordo una cosa...tipo...labbra su labbra... –
disse con un sorrisetto malizioso. Lei si imporporò e volse il
capo in un’altra direzione...
“Oddio...la crisi del giorno dopo?!”
Le sondò la mente e sospirò frustrato
- Herm...non starai ancora pensando di non essere ‘abbastanza’ ?
Lei lo guardò arrabbiata
- La smetti di leggermi il pensiero?!
- Ok ok...scusa...però basta con queste
stronzate ok?! Io ti amo, te l’ho già detto e se vuoi te
lo ripeto..
E per sottolineare il concetto la baciò e non contento la
sollevò dalla sedia e la depose nel letto accanto a lui, si
baciarono per lunghi minuti, poi sentendo che stava perdendo il
controllo delle sue azioni si allontanò e la guardò negli
occhi
- Sei la mia ragazza Hermione Jane Granger?
Lei lo guardò con felicità e paura negli occhi ma alla fine fece un cenno d’assenso e lo baciò ancora
- Mi hai salvato laggiù sai?! Se non fosse stato per te...avrebbero vinto loro
Mormorò fra un bacio e l’altro.
- Già... – fece lei staccandosi – a proposito...
- Una cosa per volta – la interruppe lui
rialzandosi e sedendosi sul letto. Lei fece altrettanto – fammi
il resoconto di cosa è successo dopo che sono svenuto
- Bhè..ho preso la fenice e il tuo strano
bracciale-serpente, che però non sembrava molto intenzionato a
lasciarti, ho dovuto usare la forza e ho avuto l’impressione che
stesse per mordermi...l’ho liberato nella foresta....ha proposito
non è un bracciale animato vero?!
- No è un serpente vero che assume la forma
bracciale – lei soprassedette ancora una volta sul fatto che non
conoscesse una magia che potesse fare qualcosa di simile..
- Dunque..Silente ci ha portati tutti qui con una
passaporta, poi non so cosa si sia inventato con il ministro, ah! E mi
ha chiesto di ringraziarti per Sirius..per averlo nascosto...loro erano
tutti troppo stupiti per muoversi...poi ci ha interrogato tutti ma non
abbiamo detto nulla dei tuoi poteri, abbiamo raccontato del tuo duello
ma credo che ci abbia letto nella mente del Mangiamorte che hai ucciso,
quello non rientrava nel voto di silenzio... – e qui fece una
pausa, guardando altrove, era chiaro che fosse ancora scossa dal fatto
che lui fosse un assassino ora...
“Del Mangiamorte che ho
ucciso? Il vecchio è troppo intelligente per non capire che ce
n’erano più di tre...”
Harry sospirò
- Và avanti
- Non ho detto nulla nemmeno di quel posto...ma
sapevo che lui me l’avrebbe letto nella mente, però gli ho
chiesto di farselo spiegare da te...a proposito mi hanno detto che da
quando ti ho abbracciato a quando ti sei svegliato sono passati solo
pochi istanti..
- Il tempo della mente è diverso..
- Harry....?!
- Non sono ancora sicuro delle risposte Herm...prima vorrei parlare con alcuni amici
Lei lo guardò interrogativa ma lui le fece cenno di proseguire il racconto
- Ok... – sospirò lei – comunque
nell’Atrium c’erano anche il ministro e un mucchio di Auror
quando siamo ‘tornati’...e tutto grazie a te! Le statue
animate! È stata un’idea fantastica! E...guarda!
Gli diede una copia della Gazzetta, in prima pagina campeggiava la notizia del ritorno del Signore Oscuro.
L’articolo omaggiava anche l’eroico Bambino
Sopravvissuto....pur soddisfatto per gli imprevisti risvolti di quello
che era solo un piano per chiedere aiuto, Harry si sentì
disgustato, ma non percepì nessuna rabbia furibonda pulsante di
magia...
- La Umbridge?
- Ehm...Silente l’ha recuperata dalla foresta
proibita...era scarmigliata e lacera...non sanno cosa gli sia successo
ma pare che la sua mente sia totalmente assente è stata
ricoverata al S Mungo...Silente vorrebbe sapere cosa le hai fatto in
modo da curarla...
Harry sorrise malignamente
- Non esiste alcuna cura...ha il cervello spappolato...
Lei trasalì e lui si schiaffeggiò mentalmente
- Herm...stava per Cruciarti....se anche esistesse una cura non la rivelerei
Lei lo guardò severa ma capì dal suo sguardo che non ammetteva repliche
- Suppongo che Silente mi voglia nel suo ufficio il prima possibile
- Si...
- Bene...allora devo fare una passeggiata e riordinare un paio di idee, puoi tenere Aure?
- Harry! Ma...sei appena uscito da un coma!! Madama Chips parlava di shock magico!
- Herm...devo assolutamente parlare con qualcuno
- Chi? – fece lei sospettosa
- Con i miei maestri... – fece lui enigmatico
Poi si guardò intorno e individuò i suoi effetti
personali sul comodino, tranne gli orecchini e il rosario che teneva
ancora addosso, perchè non potevano essere tolti se non da lui,
si cambiò dietro una tendina e si accinse a scavalcare la
finestra
- Gli altri...stanno bene?
- Si...ma che fai? – chiese allarmata
Lui rise e scavalcò la finestra cominciando a correre in
verticale lungo la parete del castello, inseguito dalle urla di lei che
si affacciò e lo guardò basito mentre guadagnava il suolo
e spariva nella foresta.
Prima di tutto andò da Manda
- § Ciao Muad’dib §
- § Salve Manda...hai idea di dove sia Linas? §
- § Sono qui! § – annunciò
felice l’Ashwinder spuntando dall’erba e strisciando verso
di lui – § stai meglio maestro? La ragazza mi ha
allontanato...volevo morderla ma ho avuto l’impressione che non
avresti gradito §
- § Già infatti... § – rise
lui – § ma da quand’è che mi chiami maestro?
§
- § Da quando sei diventato spaventoso e potente.. §
- § Addirittura? Continua a chiamarmi Harry per favore.. §
Il serpente assentì e si avvolse al suo braccio tornando bracciale, poi Harry si rivolse a Manda
- § Mi dispiace di non essere più venuto da te maestro §
- § La tua istruzione era terminata.. §
- § Non è un buon motivo...ti ho mancato di rispetto, mi spiace §
- § Non preoccuparti § – disse il
serpente con aria divertita e compiaciuta a un tempo – §
vedo che hai allenato i tuoi occhi...come ti avevo suggerito... §
Harry lo guardò perplesso e interrogativo ma poi ricordò
quello che era successo nella sua mente e la domanda di Hermione,
quindi evocò uno specchio e si guardò, attivò lo
sharingan ed era come sempre, poi provò a rievocare le
sensazioni che aveva provato durante il duello, quando aveva sentito i
suoi occhi cambiare... e vide le tre Tomòe allungarsi e riunirsi
a quella centrale formando un nuovo disegno.
“Ma che diavolo?”
- § Prova a ipnotizzarmi ora § – disse Manda
- § Ma... §
- § Fallo! §
Harry sbuffò ma provò, dopo un pò Manda
cominciò a sibilare furioso scuotendo il capo, Harry interruppe
l’attacco e il basilisco ci mise un pò a riprendersi
- § Bravo... ma non è ancora...abbastanza... §
- § Già..ma...io non ho idea di... §
All’improvviso gli tornò in mente un passo del libro sullo
sharingan, l’evocò dall’anello e lesse
‘Esistono altri due tipi di
sharingan: lo sharingan ipnotico e lo sharingan eterno, il primo si
può ottenere uccidendo qualcuno con cui si ha un forte legame
come il migliore amico/a e il secondo si ottiene strappando gli occhi a
un altro portatore di sharingan’
“Lo sharingan ipnotico....ma io non ho ucciso nessuno...a
parte...quella sottospecie di copia ma mica eravamo amici...”
- § Però era una parte di te e di certo
si può dire che avevate un forte legame § – disse
Manda
- § Piantala di leggermi il pensiero senza permesso... §
- § Non fare la donnicciola Harry... §
- § Comunque...vorrei che visionassi tutti i ricordi del mio duello...vorrei il tuo parere §
- § D’accordo §
Il Basilisco, lesse tutto, il combattimento all’Ufficio Misteri,
il duello con Voldemort e ciò che era successo nella sua mente.
- § Hai combattuto bene ma avevi una sete di sangue davvero inquietante... §
- § Già...ho ucciso nove persone... §
- § Non eri in te... §
- § Impugnavo io la bacchetta! §
- § Una guerra è una guerra...pensi che
non ci saranno altri caduti?! Affronta il prossimo combattimento da
guerriero e non da assassino...uccidere è una di quelle cose che
riescono più facili con il tempo purtroppo, ma tu sei un
guerriero, non dimenticare il peso di ogni vita che sopprimi, evitalo
se puoi, ma se ti dispererai per ogni nemico sconfitto impazzirai..
§
Harry capì cosa voleva dire il suo maestro... ‘Non
è colpa tua, non perderci il sonno’, così
annuì alle sagge parole e chiese
- § Quella...cosa...era la mia parte malvagia? §
- § Si, l’hai sconfitta e hai acquisito un
nuovo potere...non avevo mai incontrato nessuno con
questo...sharingan...ma è un peccato che non ne abbia mai
incontrati altri... §
- § Già...ma ora mi ritrovo punto e
accapo...sono a zero informazioni su
questo potere...comunque...secondo te, ora che ho sconfitto la mia
parte malvagia sono tornato buono come un angelo? Perchè io non
mi sento incline a entrare a far parte di un’associazione
umanitaria.... § - Manda rise a quelle parole
- § Il male è in ogni cuore in diversa
misura....hai sconfitto la manifestazione di quello che era in
te...adesso è come se non fosse più accumulato in un
punto ma sparso in ogni piega della tua anima..com’è per
ogni uomo o creatura... §
- § Capisco... § – Harry prese un bel
respiro e si preparò alla domanda fatidica che lo
tormentava...sentiva ancora i brividi di terrore e l’impressione
di potere che aveva provato stando di fronte all’Ombra –
§ Quell’ Ombra....cosa pensi che fosse..? §
Il serpente si prese del tempo per rispondere infine disse
- § Non lo so...qualcosa di antico e
potente...una creatura senza corpo...era
un’anima...un’anima con il potere di viaggiare nel mondo
fisico e controllare le menti...non so perchè non abbia cercato
di prendere prima il controllo su di te, forse aspettava che diventassi
più potente o forse aveva bisogno di fortificarsi cibandosi di
sentimenti negativi...non so cosa sia o cosa voglia...ma di sicuro
è potente e pericolosa...e ora...è nella mente del tuo
nemico... §
- § Già.. § – rispose Harry
afflitto – § lo supponevo...e ora romperà il sigillo
sullo sharingan anche in lui...ho perso il mio unico vantaggio §
- § Non essere sciocco tu hai molti altri vantaggi su di lui §
Harry lo guardò sconsolato ma poi fece un altro profondo sospiro e un piccolo sorriso
- § Hai ragione...ma devo capire
cos’è quella cosa prima di affrontare di
nuovo Voldemort...un’altra cosa, hai idea di cosa fosse
quella spada? §
- § Un potere dei tuoi occhi § – rispose sicuro Manda
- § Che? E cosa c’entra? §
- § Sento che è così...se avessi
più informazioni sul tuo potere...ma te l’ho detto non
l’ho mai incontrato in tanti secoli in nessun mago... §
- § Ok...allora... §
In quel momento Harry si ricordò dello strano sogno che aveva
fatto mentre era in coma...era uno strano sogno...c’era
un’atmosfera irreale...come...come in un sogno!...solo che nei
sogni di Harry raramente c’era un’atmosfera irreale...e
quella voce femminile...e quelle strane parole...
- § Manda...hai mai sentito di qualcosa chiamato il sogno di smeraldo? §
- § No. Cos’è? §
- § Lascia perdere e hai mai sentito la parola Tsumurae? §
- § No...ma mi sembra idioma Antico...chiedi a Balerion §
- § D’accordo...allora vado da lui... §
- § Harry... §
- § Si? §
- § Quella cosa era intrisa di
malvagità....era oscura come il vuoto celeste...fa attenzione
§
- § Non finisce mai...a volte io... §
- § Tu sei Muad’dib degli Asùra! § – proclamò irato il serpentone – § non ti è concesso arrenderti! §
- Già...che culo...
- § Cosa? §
- § Niente niente...ciao maestro.. §
E abbandonò la palude diretto dai centauri, che avvisò
con un patronus, intanto rifletteva sul fatto che se quell’Ombra
qualunque cosa fosse, poteva essere sconfitta grazie ai suoi occhi,
doveva trovare altre informazioni. Ma dove? Gli shinobi erano scomparsi
secoli fa...e poi cos’era l’Ombra?
E Voldemort aveva lo sharingan? E cosa avrebbe fatto ora? Non aveva
certo altri incantesimi da copiare da qualcun altro! Harry tentò
di leggere il suo pensiero tramite la cicatrice ma fu come cozzare
contro una barriera di mattoni e capì che i suoi sospetti erano
fondati....per resistere ai suoi poteri mentali doveva avere anche lui
lo sharingan...sconsolato si diresse alla radura di Balerion e lo
trovò, riunito con altri centauri. Si scusò anche con lui
e poi descrisse l’Ombra, ma con grande scorno nemmeno il centauro
ne sapeva nulla.
- Non so Muad’dib...ma se Manda la ritiene
tanto pericolosa...devi fidarti del suo giudizio...io non posso
più insegnarti nulla...credo che il tuo viaggio ora debba
portarti in altri luoghi..
Harry lo guardò con sospetto e gli raccontò il sogno e le parole pronunciate dalla voce femminile...
- Hai detto le sue stesse parole..il viaggio...
- I centauri sono principalmente divinatori Muad’dib..forse era una guida spirituale...
- Vuoi dire che ho avuto una visione?
- Probabile...Tsumurue significa ‘Il Richiamo
dell’Anima’, fra gli Antichi stava a indicare il viaggio
dello spirito che alcuni di loro compivano per scoprire loro stessi
- Balerion! Non ho bisogno di filosofia...voglio risposte...
- Il viaggio Muad’dib...devi metterti in viaggio...questo dicono i segni...
- I segni? – Harry ebbe un orrendo sospetto...
– Balerion...mi hai letto il futuro? Che cosa hai visto?
Il centauro non sfuggì al suo sguardo ma non rispose...Harry cedette...
- Un’altra profezia magnifico...okay!
viaggerò! Ma dove vado? Scelgo una direzione a caso e mi
incammino?
- Tu sei Muad’dib...forse dovresti cercare una risposta nella natura...fra le creature magiche...
Harry lo guardò interdetto
- Cosa vuoi dire?
- Qual’è la prima delle tue domande?
Harry riflettè brevemente
- Lo sharingan! Ho bisogno di informazioni sullo
sharingan...il mio primo potere...ciò da cui tutto ha avuto
inizio
- Dove puoi trovare tali informazioni?
- Non lo so! È questo il problema!
- Da dove viene il tuo potere?
- Che c’entra? Dall’orient...Ah!
- Ecco...hai avuto la prima risposta..ora dimmi..ci
sono particolari creature magiche di cui sei a conoscenza laggiù?
- No...
Ma anche mentre lo diceva sapeva che Balerion aveva ragione...la
verità era che non voleva partire...voleva rimanere con i suoi
amici...con Hermione...ma...
- Le creature magiche del Monte Fuyoeki...che rifiutarono di aiutare il mio antenato...
- Hai avuto la seconda risposta....
Harry guardò desolatamente il centauro ma il suo sguardo non
ammetteva repliche e sembrava dirgli ancora un volta ‘Non hai
scelta!’ Harry lo ringraziò e si inoltrò nel fondo
della foresta, andò a parlare con Grop, facendosi raccontare
qualche cosa e instillando nella sua mente un altro pò
d’inglese, poi tornò verso la scuola, quando l’amato
castello spuntò dalle cime degli alberi lo guardò con
affetto e malinconia.
“Per salvarti devo lasciarti...almeno per un pò...ora si tratta di dirlo agli altri...e a Hermione...”
Mentre rifletteva sconsolato e si dirigeva verso il castello incrociò Luna e si bloccò
- Luna...mi...dispiace...per tutto
Lei gli sorrise dolcemente come faceva sempre
- Tu ci hai salvati...hai combattuto davvero bene sai?!
Poi lo scrutò attentamente
- Chi ti ama capirà Harry...ciò che è necessario fare...va fatto a volte...
Harry le sorrise e scosse il capo
- Non so se volerti bene o odiarti Luna...a volte sei così...
Lei fece una risata cristallina e lo baciò con affetto sulla guancia
- Buon viaggio!
- Grazie...ora vado da Silente..
E con il cuore appena un pò più leggero entrò nella scuola...
Lo so..non ho risposto a
nessuna domanda...ma Hey! Come Sherazad, la principessa delle Mille e
una Notte, non getterò tutte le perle in un unico lancio!
Dovrete avere pazienza! :)
Spero che questo cap ‘introduttivo’ vi piaccia lo stesso
Grazie per tutte le recensioni, vi adoro!!
PS anche se Harry si riconcilia con il vecchio, continuerà a fare di testa sua come vedete!
Ciao e alla prossima!
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Capitolo 31 *** Chiarimenti e Rivelazioni ***
31 chiarimenti e rivelazioni
CAP 31 – Chiarimenti e Rivelazioni
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Harry attraversò i corridoi della scuola con malcelato
fastidio...non era cosa nuova per lui essere additato e spiato dalla
popolazione studentesca, ma gli sguardi di venerazione che stava
ricevendo, sicuramente dovuti all’articolo della Gazzetta lo
mandavano fuori di testa...
“Stupidi, influenzabili bambocci...”
Giunse finalmente al grifone e spedì un patronus da Silente, la
statua si spostò quasi subito e qualche istante dopo si
trovò ancora una volta davanti agli occhi indagatori e divertiti
di Albus Silente.
Per Harry fu strano, dopo la rabbia provata per tutto l’anno,
trovarselo davanti e sentirsi al contempo tranquillo e rilassato.
Si sorrisero a vicenda.
- Mi dispiace
Furono le prime parole che gli uscirono di bocca, anche se non era
chiaro, al momento l’esatto motivo per cui si stesse scusando,
per tutto forse, o per l’odio che aveva provato per lui, ma
Silente non chiese, si limitò ad annuire e sospirò
- A me dispiace Harry, di non averti detto della
profezia, del tuo legame con Voldemort, di non averti insegnato
l’Occlumanzia personalmente, di averti considerato un bambino, di
averti allontanato tanto da renderti sospettoso e non incline a
confidarti con me su quello che ti stava succedendo...
Anche Harry gli sorrise come a dirgli ‘non preoccuparti’ e si sedette di fronte a lui.
- Perchè non mi ha parlato tutto l’anno?
- Perchè temevo che Voldemort potesse
possederti se avesse pensato che il nostro legame era più
stretto di quanto dovesse essere il normale rapporto preside-studente...
- Stava cercando di proteggermi
Disse Harry con tranquillità, Silente aveva percepito la lieve
intrusione mentale ma non vi si era opposto, tuttavia un guizzo di
sorpresa animò gli occhi azzurrini.
- Perchè non mi ha detto della profezia?
- Non volevo...
- Caricarmi di un altro peso? Mi creda porto
già così tanti pesi addosso che non avrebbe fatto alcuna
differenza...
Silente lo guardò indagatore, poi non disse nulla, lasciò
semplicemente che le sue barriere mentali crollassero e Harry leggesse
le risposte sincere che si potevano scorgere in quel vecchio stanco
cuore.
Harry capì e non si limitò alla Legilimanzia normale ma
attivò lo sharingan e vide affondo, penetrando ogni più
intima piega dell’anima del vecchio preside, vide la solitudine
che spesso provano i grandi uomini, il rimpianto di non aver mai avuto
una famiglia.
Per Silente, Hogwarts era una famiglia e ogni studente un nipote.
Ma vide anche il sincero affetto che provava per lui, ben al di
là di quello che provava per qualsiasi altro studente, se gli
aveva taciuto delle cose l’aveva fatto solo in un estremo
tentativo di proteggerlo, anche a discapito dei suoi ingegnosi e
complicati piani per la difesa del Mondo Magico.
Vide anche la sincera preoccupazione che aveva provato quando
l’aveva visto cambiare quell’anno e avvicinarsi alle Arti
Oscure, vide il terrore che la storia si ripetesse, un altro Tom
Riddle, un altro fallimento.
- Perchè nemmeno allora mi ha parlato?
- Avevo capito che non sarebbe servito...tu volevi
proseguire sulla tua strada, non mi avresti ascoltato... ma avevo
ancora fiducia in te, fiducia che non accadesse ciò che temevo
di più...
- Temeva che diventassi come lui?! Non sarebbe mai
potuto accadere preside – e gli fece un piccolo sorriso –
io a differenza di lui sono amato... è una ristretta cerchia
certo, ma è già qualcosa...
- Già – disse anche lui con un sorriso
– ora che... evidentemente non ho più segreti per te, mio
giovane e abile amico... che ne diresti di raccontarmi qualcuno dei
tuoi segreti?!
Ed Harry narrò.
Senza omettere nulla narrò dello sharingan e di come avesse
scoperto di cosa si trattava, narrò con vergogna di aver appreso
le Arti Oscure da Voldemort in persona, narrò del furto del
diario e del rito, narrò della sua casa e del salvataggio di
Daphne, dell’amicizia con Malfoy, di Balerion e Manda e della
profezia di Merlino.
Lo sguardo di Silente era sempre più stupito e ammirato, al
racconto del salvataggio dei due serpeverde, i suoi occhi brillarono,
poi lo interruppe
- Sapevo di quella profezia sai?! Ma non avrei mai
creduto di poterne vedere il compimento con i miei occhi...il fato ha
davvero un occhio particolare nei tuoi riguardi Harry...
- Già – disse il moro funereo – professore, lei conosceva le antiche storie su Atlantide?
- In parte si. Se ti stai chiedendo come mai non si
insegnano a Storia della Magia, la risposta è semplice, la
storia più antica della magia viene tramandata solo
all’Ufficio Misteri, per evitare che Maghi Oscuri e avidi di
potere vadano in cerca dell’Antica Magia, c’è
già stato un precedente storico di quanto pericolosa potesse
essere quella conoscenza, un migliaio di anni fa, i Quattro Fondatori
dovettero lottare contro il Mago Oscuro più potente degli ultimi
mille anni, molto più potente di Voldemort, Rufus Van Dyke
- Quello che tentò di uccidere Tosca Tassorosso?
- Si... – fece lui con espressione di somma sorpresa – e tu come lo sai?
E qui Harry gli narrò di Aure e della richiesta di Fanny, il preside lo osservò con immenso stupore e ammirazione
- Quando la tua fenice è apparsa a sconvolgere
la scuola, volevo parlarti... ma Fanny mi convinse, pur senza spiegarmi
nulla, che era giusto così...
La fenice sul trespolo trillò gioiosa e Harry le fece un piccolo
sorriso prima di concentrarsi di nuovo sul volto del preside e
narrargli ciò che aveva fatto per i suoi amici, esternò
anche la preoccupazione che aveva tante volte provato riguardo al fatto
di sentirsi troppo simile a Voldemort
- La tua preoccupazione e i tuoi dubbi, dimostrano
quanto questo non sia vero – gli disse gentilmente il preside
Ma Harry lo fissò con espressione afflitta e con voce monocorde
gli narrò di quello che aveva fatto alla Umbridge e dei dieci
cadaveri trasfigurati in profezie che si era lasciato alle spalle
all’ Ufficio Misteri.
Lo sguardo del preside si incupì e Harry si sentì morire
dentro, ma con una forma di Legilimanzia inversa tentò di fargli
sentire quanto questo lo tormentasse.
Silente capì e sorvolò sulla cosa chiedendogli di
proseguire il racconto e spiegargli cos’era successo dopo il
duello nell’Atrium.
Harry non rispose ma si alzò e andò a prendere il
Pensatoio dal suo armadietto, vi riversò i ricordi del suo
duello mentale e invitò il preside ad accompagnarlo.
Quando uscirono Silente aveva un espressione pensosa e concentrata che
si acuì quando Harry gli narrò delle considerazioni di
Manda e del sogno.
- Vuoi metterti in viaggio da solo... seguendo le istruzioni di un sogno?
- Si – rispose lui semplicemente, Silente sospirò
- Harry... ti stai muovendo in un regno della magia che io non conosco
- Non ha proprio nessuna idea sull’identità dell’Ombra?
Il preside rimase a lungo pensieroso, poi si alzò e
scartabellò tra i suoi innumerevoli volumi, infine tirò
fuori un libro di leggende, lo sfogliò brevemente e ne lesse
una, poi disse
- Un’antica leggenda Sassone, narra che molto
tempo prima che l’uomo giungesse sulla terra, la magia vi fu
portata da una razza di esseri provenienti da un altro mondo... pare
che questi esseri fossero in perenne lotta con una razza nemica...
Harry lo guardò con trepidazione, Silente non rinunciava mai alle sue pause di suspance...
- I demoni...
- I demoni?
- Si, ma non dice altro ed è solo una leggenda
- E cosa le fa credere che quella cosa fosse un demone?
- Io non credo nulla... faccio ipotesi... credo... credo che la verità potresti scoprirla solo tu
- Quindi è d’accordo a lasciarmi fare questo viaggio?
- Ma tu sei convinto di volerlo fare?
Harry esitò
- Balerion lo ha visto nel mio futuro... anche se non
ha detto nulla, so che ha visto questo e altro... non credo di potermi
opporre al fato...
Silente sospirò e si avvicinò al giovane posandogli una mano sulla spalla
- Harry, il futuro è come lo scriviamo noi,
non lascerò che tu ti lasci guidare da queste considerazioni
fataliste, le profezie si avverano solo se i nostri atti seguono
ciò che esse enunciano, sai quante profezie all’Ufficio
Misteri non si sono avverate?
- Stavolta non si tratta di una profezia
professore... è una specie di richiamo... ne sento il bisogno...
- D’accordo allora... non sarò certo io
a oppormi alla tua decisione ma sei sicuro di voler andare da solo?
- È il mio Cammino dello Spirito...si per il momento devo andare da solo
- Allora..va e buona fortuna, Harry quanto di quello
che mi hai detto è un segreto? Perchè i membri
dell’Ordine presenti al ministero mi stanno bombardando di
domande...
- E anche il ministro suppongo...
- Oh non ti devi preoccupare di Cornelius...credo che
abbia problemi più gravi al momento... – disse Silente con
un guizzo divertito negli occhi
- Già – rise Harry – lei continui
a dirigere l’Ordine come ha sempre fatto e dica agli altri di
fidarsi e basta, quest’anno non voglio tornare dai Dursley,
andrò da Sirius... il tempo che Aure ricresca e poi
partirò, chi crede che sarà ministro al posto di Caramell?
- Amelia Bones, sarebbe la soluzione migliore
- Allora darò questo a Susan e anche a lei..
Harry si scoprì il braccio e evocò due vipere e le
trasfigurò in bracciale, ne spiegò il funzionamento a un
sempre più ammirato Silente e il preside in persona promise che
non se lo sarebbe mai tolto, Harry si alzò e fece per andarsene,
poi si ricordò che c’era ancora una cosa di cui non
avevano parlato...era già con la mano alla maniglia e dava le
spalle al vecchio uomo, quando disse con voce inespressiva
- Lei sapeva degli Horcrux?
Potè quasi sentire Silente irrigidirsi alla domanda, anche se
non stava guardando, ma non gli diede il tempo di rispondere
- Sapeva che sono uno di loro?
Ancora silenzio, Harry si voltò lentamente e rimase shockato...
molte lacrime scendevano lungo quelle vecchie guance fin nella barba
candida
- Da quando mi portasti il diario Harry...cercavo, cerco un modo...
“Per distruggerli e trovarli?”
Pensò Harry, ma poi capì che quelle lacrime significavano altro
- Per salvarmi?!
Silente assentì ed Harry fece qualcosa che non avrebbe mai
creduto di fare, si avvicinò al vecchio uomo e gli posò
una mano sulla spalla.
- Troveremo un modo...insieme...
E si guardarono negli occhi, Silente vedeva in lui, il figlio, il
nipote, il successore che aveva sempre desiderato, Harry ritrovò
il maestro, se non di magia, almeno di vita, più grande che
avrebbe mai conosciuto, entrambi sentirono forte il bisogno di
abbracciarsi, benché questo esulasse da un normale rapporto
docente-studente, il loro non era un normale rapporto ma guardandosi
negli occhi si capirono e non ci fu bisogno d’altro, in quello
sguardo erano implicite molte cose che non ci fu bisogno di dire, e
Harry lasciò felice quell’ufficio con la consapevolezza di
essere lo studente più fortunato che Hogwarts avesse mai avuto,
perchè aveva potuto studiare con i due più grandi maghi
del secolo, da Voldemort aveva appreso la magia e da Silente, il
cammino che un mago deve seguire nella vita.
- Ma si può sapere dove stiamo andando Harry? – chiese Hermione
- Vedrete – rispose lui enigmatico
Dopo aver lasciato l’ufficio del preside, Harry aveva individuato
Susan Bones e le aveva dato il braccialetto per sua zia, poi era andato
a trovare Piton e ne aveva dato uno anche a lui, il professore si era
mostrato stupito ma quando Harry gli aveva mostrato la magia, gli aveva
elargito uno sguardo ammirato, naturalmente per non offendere il suo
orgoglio, gli aveva detto che il bracciale gli avrebbe fatto sapere se
Harry avesse avuto bisogno di aiuto e non il contrario... Piton gli
lanciò un’occhiata inteneritrice da professore che sa che
l’alunno davanti a lui mente ma promise di portarlo sempre.
Quella sera mandò patronus a tutti i suoi amici dando loro
appuntamento nella Stanza e una volta che furono tutti li li disilluse
e disse loro di seguirlo, e li condusse fuori dal castello e nel folto
della foresta.
- Harry ma sei sicuro che sia una buona idea? Non
è che le nostre esperienze nella foresta siano state felicissime
finora... – fece Ron
- Weasley...e meno male che i Grifondoro sono coraggiosi..
- Taci Malfoy!
- Già... tanto lo sappiamo che tremi come una foglia – disse Ginny con un sorrisetto
- Hey! Io sono pur sempre un serpeverde!
- Basta bisticciare bimbi – intervenne Daphne divertita
- Guardate! – esclamò Neville sorpresissimo
Davanti a loro, otto unicorni, splendenti nel buio della notte li
attendevano tranquilli e silenziosi, tutte le ragazze emisero un
versetto di ammirazione mentre i maschi guardavano incerti il lungo
corno degli animali.
- Salite – disse Harry balzando agilmente in groppa a Tempesta
- Cosa?? – esclamarono all’unisono più voci
- Andiamo a fare una gita! – fece lui sorridendo
- Ma non si cavalcano gli unicorni! – fece Neville
- Nev, a me sembra che Harry lo stia già
facendo – intervenne Luna con un sorrisone e balzò con
grazia sul primo
Gli altri furono più titubanti e Neville e Ron caddero un paio
di volte, Hermione seppur ammirata dagli animali, sembrava fortemente a
disagio. Quando furono tutti in sella, Harry disse
- Andiamo
E gli animali senza bisogno di alcun comando cominciarono a
trotterellare verso il folto della foresta, Harry li condusse alla
radura dei centauri e li presentò a Balerion
- Questi sono i miei Fedaykin... li lascio alle tue cure, Balerion, io vado a parlare con Manda
E detto questo li lasciò completamente basiti e confusi assieme
ai centauri, Balerion li osservò lungamente, poi disse a tutti
loro di sedersi e narrò a tutti la storia delle Creature e dei
Maghi Antichi, disse loro chi era Harry e cosa rappresentava per la
Creature Magiche.
Tutti, perfino Draco ascoltarono rapiti il racconto, Hermione aveva gli
occhi quasi fuori dalle orbite. Poi il centauro si avvicinò e li
guardò tutti uno ad uno negli occhi.
- Tu puoi comunicare con le anime e vedere oltre la
verità, continua a fidarti dei tuoi istinti e aiuterai
Muad’dib a forgiare il futuro – disse a Luna che
arrossì annuendo
- Tu parli con la terra e ami le sue creature, sarai
un compagno fedele e costante e un’importante missione ti
sarà affidata per la salvezza della sua anima – disse a
Neville
- L’anima di chi? – rispose perplesso il ragazzo, dimenticando la sua timidezza
- Capirai al momento opportuno, verrà il
momento in cui dovrai scegliere tra la vendetta e il bene di qualcun
altro – Neville non disse nulla ma guardò il centauro come
se fosse uscito di senno
- Il tuo cuore è grande, ma contiene molto
veleno, verrà il momento in cui dovrai salvare un’anima
che disprezzi – disse a Ron, il rosso lo guardò ammutolito
e troppo confuso per replicare
- L’amore che porti dentro, a dispetto del male
che ti è stato fatto, proteggerà coloro che ami
maggiormente, non temere l’amore ma abbandonati ad esso con
fiducia – disse a Daphne, che abbassò il capo in silenzio
- Il tuo cuore ha un compito difficile, ma la sua
luce potrebbe rischiarare l’oscurità di qualcun altro
– disse a Ginny che capì e tacque
Poi il centauro guardò Draco talmente a lungo che persino il principe delle serpi provò soggezione
- Il tuo cuore contiene tanta oscurità quanto
luce, ti sarà affidato un compito importante, ricorda nei
momenti più difficili, le luci che avranno brillato nella tua
oscurità e non smarrire la via, ricorda che la catena
dell’odio non conduce alla pace, un giorno anche a te sarà
affidato il destino del mondo
Draco rimase senza parole e fissò il centauro completamente
stordito, ma non potè replicare nulla perchè quello si
avvicinò a Hermione e guardò lungamente anche lei
- Fiamme e dolore, odio e amore, arduo sarà il
tuo compito, tu splenderai come una stella ma l’oscurità
tenterà sempre di spegnerti, tu dovrai guidarlo su un difficile
sentiero, sii una saggia guida, lascialo andare quando è tempo
di farlo, trattienilo quando è necessario, ascolta il tuo cuore
e la tua mente e non permettere alla morte nè al fato di
separati dal tuo destino
Hermione rabbrividì a quelle parole e sentì un oscuro
presentimento formarsi nel suo cuore, i suoi occhi cominciarono a
vagare, bisognosi di Harry e per fortuna lo trovarono poco dopo che
emergeva da una radura.
Harry osservò gli sguardi smarriti dei suoi amici e si chiese
cosa mai fosse successo, Balerion gli aveva solo chiesto di poterli
conoscere per svelare loro la verità su di lui, Harry ne era
stato ben lieto, pensando che forse, almeno per quanto riguardava
Hermione, sarebbe stato più facile annunciare la sua partenza,
ma osservando i loro sguardi smarriti si chiese se fosse stata in
effetti una buona idea. Scoccò uno sguardo interrogativo al
centauro che però non disse nulla e consegnò ad Harry
sette pietruzze verdi che aveva raschiato dal suo orecchino, li
avrebbero identificati come discepoli di Muad’dib, qualora si
fossero trovati lontani da lui e alle prese con una qualche creatura,
Harry aveva fatto una faccia perplessa ma aveva capito con grande paura
che il centauro aveva visto qualcosa anche nel loro futuro, come sempre
non aveva dato alcuna indicazione più specifica ma ad Harry era
bastato.
Diede a ognuno, tranne Hermione, un bracciale guardiano e vi
incastonò le pietre, poi annunciò che doveva partire,
senza aggiungere molti particolari, gli altri ancora scossi non dissero
nulla ma Hermione gli rivolse uno sguardo di ira e dolore che a Harry
fece male quanto una cruciatus, salutò il centauro e li
ricondusse a scuola, furono tutti silenziosi lungo il percorso e Harry
cominciò davvero a preoccuparsi ma era distratto dall’aria
cupa della sua ragazza e quando tornarono in sala comune, lei
mormorò un 'ciao' e scappò nel dormitorio, Harry voleva
scambiare uno sguardo complice-interrogativo-tipicamente maschile con
Neville e Ron ma anche loro scapparono nel dormitorio senza dire nulla,
seriamente preoccupato, Harry si diresse a letto pensando che quella
successiva sarebbe stata una giornata difficile...
In realtà questo
capitolo era molto diverso in principio e molto meno sentimentale, ma
poi ho visto che tutti eravate tremendamente curiosi
dell’incontro tra Harry e Silente così ho deciso di
colorarlo un pò! Spero di averlo fatto bene e ho aggiunto anche
qualche spoiler sul resto della trama! Le profezie di Balerion non
erano calcolate e mi sono venute di getto, spero vi piaccia!
Ciao ciao a tutti e grazie ad ogni lettore e recensore
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Capitolo 32 *** Partenze ***
32 partenze
CAP 32 – Partenze
§§ Serpentese
“” Pensieri
- Dialoghi
^^ Telepatia
Era una grande pianura, vasta come il mare, il cielo era azzurro e il
sole splendente, ma nella pianura avanzava un esercito, fiero come non
se ne sono mai visti, composto da Umani e Creature Magiche, marciavano
fianco a fianco, indossavano strane vesti, lunghi vessilli garrivano al
vento, azzurri e con uno strano emblema disegnato sopra, una stella a
dieci punte dorata, altri portavano vessilli con una fenice che
stringeva negli artigli una spada attorno a cui era avvolto un serpente.
L’esercito marciava fiero e determinato, in lontananza, una città.
Un altro luogo, un altro tempo, un’ altra battaglia, creature
umanoidi che non aveva mai visto combattevano una sanguinosa battaglia
contro terrificanti creature, sotto le mura di una città, fra le
sue strade, nelle case.
Le terrificanti creature sembravano giganti fatti di una strana pietra
verde e fiamme venefiche si innalzavano intorno a loro, orribili esseri
simili a cani ma con zanne giganti divoravano i guerrieri in armatura
che si battevano valorosamente, all’improvviso un’ombra nel
cielo oscura la luce.
E’ un drago.
Un immenso drago...
Harry si svegliò sudato e turbato dallo strano sogno, si
asciugò il sudore e si guardò intorno, gli altri erano
ancora profondamente addormentati ma l’alba a oriente già
rischiarava la stanza.
“Mah....”
Pensò, non ricordava molto bene il sogno, c’era una
battaglia... chissà, forse una volta tanto era un semplice sogno
senza senso... mentiva a se stesso e lo sapeva... ma non poteva passare
il resto della vita a interpretarsi i sogni o sarebbe diventato come la
Cooman!
Incapace di rimettersi a dormire, Harry andò a farsi una
doccia e si vestì, quando ebbe finito, gli altri si stavano
appena svegliando, Harry salutò Ron che gli rispose con un
grugnito animalesco e andò a fare colazione, giunto in Sala
Grande, pensava di trovarla deserta ma una figura solitaria leggeva un
libro al tavolo dei Grifoni, lunghi boccoli scuri, occhi color
cioccolato fissi su una pagina scritta fittamente.
- Buongiorno
Lei sussultò, poi con quello che parve uno sforzo immenso si girò a guardarlo e rispose
- C-ciao...
- Possiamo parlare?
Lei guardò altrove, persa nei suoi pensieri, infine sospirò
- D’accordo...
- Prendo dei sandwitch in cucina e andiamo sotto il nostro albero. Ti va?
- Ok...
Si separarono, lei andò nel parco e lui si diresse alle cucine,
poco dopo erano seduti assieme, accanto al loro albero,
quell’albero che tante ne aveva viste e chissà quante
altre ne avrebbe ancora viste, di giovani coppie stese sotto la sua
ombra.
- E così....parti? – cominciò lei
- Si...
- E quando pensavi di dirmelo?
- Ieri... – sospirò Harry, non si
guardavano, ma lui non ne ebbe bisogno per sapere che le lacrime
rigavano il suo volto
- Bene... – e tirò su con il naso
- Perchè fai così? – chiese
all’improvviso, guardandola e costringendola a fare lo stesso
afferrandole il mento con due dita – ho detto che devo partire
per un viaggio, mica che me ne vado per sempre
- Lo so... è solo che... sei stato in
coma...per due settimane... e nessuno sapeva perchè e anche se
Silente era tranquillo, io avevo paura e...
- Ehi, ehi....io sto bene ora no?!
- Si ma...mentre eri in quel letto, io ti guardavo e
immaginavo quest’estate... volevo invitarti a casa mia.. niente
Privet Drive o Grimmauld Place o Tana... solo io e te a casa mia.. e
ora...
- Hermione....
Lei lo guardò, gli occhi di lui erano duri, non esprimevano
pietà nè affetto, quegli ochhi così verdi
contenevano solo una muta domanda
‘Qual’è la verità? Perchè hai tanta paura?’
Lei sospirò e distolse lo sguardo ancora una volta. Alla fine si asciugò gli occhi e gli chiese con calma
- Perchè parti?
- Te l’ho detto, devo farlo...è come un richiamo... come...
- È una profezia del tuo amico centauro? Ha visto nel tuo futuro che saresti partito?
Qualcosa nel tono di lei lo mise in allarme e gli accese una lampadina nel cervello...
- ‘Una profezia del tuo amico centauro’ ?
Herm....dimmi cos’è successo ieri...ora capisco i silenzi,
gli strani comportamenti mentre tornavamo...ti ha fatto una profezia?
– esclamò Harry irato, lei ignorò la domanda ma lo
guardò con accusa
- Perchè ci hai portato da lui?
- Perchè me l’aveva chiesto lui,
perchè...volevo condividere con qualcun altro il peso che mi
porto addosso perchè...
- Già...Harry James Potter!! Il Salvatore del
Mondo Magico!!! Ma a lui non bastava! Nossignore! anche le Creature
Magiche devi salvare no?! – fece lei con sarcasmo
- ‘Mione! Non capisco proprio di cosa stai
farneticando, loro sono degli alleati, degli amici! Mi vuoi dire cosa
diavolo....
- Mi stai prendendo in giro! Tu volevi solo che il
tuo amico centauro ci spiegasse al posto tuo perchè dovevi
partire! Perchè non volevi dirlo tu! – fece lei
assottigliando pericolosamente gli occhi
Harry si sentì colpevole perchè era stato esattamente il
suo pensiero, la sua natura e il suo orgoglio lo spingevano a reagire
attaccando, ma non aveva bisogno della Legilimanzia per capire che il
vero problema doveva ancora saltare fuori...
- D’accordo, in parte era questo il motivo... ma non mi sembra di aver compiuto un delitto...
- E lo sapevi che il tuo amico avrebbe fatto delle profezie a ognuno?
Harry cadde dalle nuvole e la fissò trasecolato
- A ognuno? Cioè...ha fatto una profezia a ognuno?
- Si... – fece lei di nuovo sull’orlo
delle lacrime – io non ho mai creduto a queste cose lo sai! Ma
ora tu ci credi... e vuoi partire per una Profezia avuta in sogno e la
Profezia all’Ufficio Misteri, la Profezia di Merlino... basta
profezie mi sono stufata!
Proruppe alzandosi in piedi e facendo per correre via ma Harry
l’afferrò saldamente e la costrinse a sdraiarsi su di lui,
la circondò con le braccia e lei prese a colpirlo con i pugni su
ogni centimetro che trovava libero, quando i pugni e i singhiozzi si
calmarono, lui le prese il viso tra le mani e cominciò a baciare
ogni lacrima finchè non le ebbe asciugate tutte, poi la
guardò.
- Cosa ti ha detto? Che soffrirai? Che soffriremo?
Che morirò? Le Profezie non devono avverarsi per forza Herm...
- Ma tu..
- Le profezia si avverano solo se noi agiamo in modo
confacente alle loro parole, mi ha detto Silente... credi che se la
Profezia all’Ufficio Misteri avesse predetto la mia morte, io
avrei smesso di lottare? Possiamo impedire che le Profezie si avverino
Herm...
- Ma...
- Niente ma... lo so che è difficile Herm..
è per questo che all’inizio non volevo stare con te,
perchè è difficile amare uno come me.. lo so, mi dispiace
molto.. ma alla fine ho ceduto, convinto che insieme potessimo battere
il destino, insieme, anche da soli contro il mondo.. io ti amo Hermione
Jane Granger ma la mia vita sarà sempre così... allora...
cosa vogliamo fare?
Hermione lo guardò e il senso di quelle parole le si incise nell’anima risvegliando ricordi lontani
‘Se vorrete tornare indietro non vi darò torto’
‘Noi veniamo con te Harry’
Stupidi bambinetti di undici anni che non sanno quale potrà essere il peso di una simile promessa.
‘Fa attenzione Herm, è
difficile essere amici di Harry, ma amarlo è ancora più
difficile, è dolore e sacrificio..’
Le sagge parole di un amico sincero..
‘Combatterò per lui, per averlo, per mantenerlo in vita’
Una promessa fatta a se stessa...
- Anch’io ti amo... e voglio stare con te... disperatamente...
Harry le sorrise e si baciarono a lungo, poi lui la allontanò e le chiese
- Hai ancora la pietra verde?
Lei annuì e tirò fuori la pietruzza che il centauro aveva dato a tutti loro la sera prima, Harry la prese e la
incastonò con un complicatissimo incantesimo, in un rubino che
aveva prelevato mesi prima dalla camera blindata di famiglia, con
l’intento di farle un regalo di compleanno, ma poi aveva
rinunciato perchè non ne aveva avuto il coraggio, evocò
un serpentello e lo trasformò con una certa fatica in un
anellino d’argento a forma di serpenti intrecciati che si
baciavano, tra le loro bocche incastonò il rubino con la pietra
verde che sembrava navigarvi dentro, incise sulla fascia, in rune che
lei avrebbe potuto capire ‘Ti Amo’ e lo mise al dito di lei.
Si guardarono negli occhi...
E quel giorno arrivarono a lezione, molto tardi...
Mentre la fine della scuola si avvicinava, i sogni di Harry si fecero
sempre più monotematici, battaglie e strane creature, cieli
striati di rosso, scene apocalittiche, al risveglio ricordava poco ma
abbastanza da rimanerne turbato, nessuno degli altri volle dire a
Harry, come neanche Hermione del resto, cosa il centauro avesse
predetto loro, Harry rispettò la loro volontà e
passò il tempo con Hermione, tutto il tempo possibile, facendo
tutte le cose che fanno di solito i fidanzati, cercando di sfruttare al
massimo il tempo loro concesso.
Aure sembrava essersi così affezionata a Hermione, che Harry
gliela lasciò, la piccola fenice dormiva con lei e mangiava
dalla sua mano, Harry le propose di tenerla anche dopo la fine della
scuola, quando sarebbe cresciuta, l’avrebbe portata a Grimmauld
Place e i due ragazzi si sarebbero salutati un ultima volta prima che
lui partisse, lei fu entusiasta.
Harry finalmente potè vivere alcuni brevi giorni come un normale
ragazzo della sua età, ma una sera in Sala Comune,
incrociò gli occhi tristi di Ginny e leggendole nella mente
capì cosa non andava e si ricordò di una promessa ancora
non mantenuta.
Con l’aiuto della fedele mappa trovò chi cercava sulla Torre d’Astronomia
- Ce l’hai una sigaretta per me?
- Ah! Questi viziacci babbani! – esclamò divertito Draco senza voltarsi
Harry si sedette accanto a lui sul davanzale della torre, con i piedi
dondolanti e prese una sigaretta, l’accese con la bacchetta e
tirò, stranamente non tossì, ma lo trovò molto
rilassante...
- Hey sfregiato, era un pò che te lo volevo chiedere ma quella spada dove l’hai presa?
- Me l’ha data Manda! Era di Salazar...
- Davvero?! – fece lui stupitissimo, Harry la
tirò fuori dalla bocca di Linas e gliela consegnò, Draco
la prese con reverenza e provò qualche fendente, poi gliela
restituì
- È magnifica! Sai, non sono molte le leggende
che parlano della Spada di Salazar, si credeva che fosse appunto una
leggenda messa in giro per competere con la Spada di Godric, persino i
purosangue serpeverdi credevano fosse così!
- Già molto bella... Draco hai sentito tua madre ultimamente?
Draco trattenne il respiro e lo fissò con astio
- No! Senti...
- Dimmi dov’è!
- Piantala di voler fare l’eroe a tutti i costi! Non ci sarebbe nessun posto sicuro dove...
- A casa mia! Ora dimmi dov’è!
- No! Smettila! Potrebbe essere con il Signore Oscuro in questo momento! Non puoi andare!
Harry lo ignorò e gli penetrò la mente senza nemmeno
guardarlo, con una facilità così sconvolgente da
lasciarlo basito, lesse di tutti i castelli dei Lestrange, dei Black e
dei Malfoy dove avrebbe potuto trovarsi Narcissa, lesse le impronte
magiche di tutte le barriere e infine diede una pacca sulla spalla del
biondo che non si era accorto di nulla.
- Chiederò a Silente di provvedere – disse con un sorrisone
Lo piantò li e si diresse alla Camera dei Segreti, staccò un pezzo di colonna e vi incise una moltitudine di rune
- Portus – disse
E cominciò a passaportarsi in tutti i castelli di cui aveva
letto, percependo però solo assenza di forme di vita a parte gli
elfi, finchè non giunse in una nella quale percepì un
paio di aure, una era quella di Lucius, sperando che l’altra
fosse della moglie, si diresse verso di loro... il fatto inquietante
era che le due aure provenivano dai sotterranei... quando si rese conto
che stava andando verso una serie di celle e segrete, accelerò
il passo
- E’ colpa tua...sangue dei traditori...l’hai trasformato in una femmina...
Da dietro all’ultima porta provenivano le urla sconnesse di un
ubriaco e un rumore sibilante che Harry associò preoccupato al
sibilo di un frustino, spalancò la porta e contemplò con
disgusto la scena: Malfoy barcollante, evidentemente ubriaco e
evidentemente reduce da una sessione di torture particolarmente
accurata infertegli sicuramente dal Lord, si accaniva con un frustino
su una bellissima donna bionda, riversa al suolo
- Fermo miserabile! § Ombra della serpe § - disse e lo avvolse in un groviglio di serpenti
Si avvicinò alla donna che lo guardò completamente
smarrita, prima che potesse dire qualsiasi cosa la pose in un sonno
ipnotico, poi si avvicinò al terrorizzato Lucius sventolandogli
davanti al volto un Linas a fauci spalancate
- Te l’avevo detto ricordi? Di stare attento ai
serpenti che possono mordere? Mai come ora ho rimpianto il fatto di non
poter uccidere ma § ho promesso la tua vita a qualcun altro §
Il suo parlare in serpentese lo terrorizzò ancora di più
ma Harry lo ignorò, prendendo in spalla la donna addormentata e
passaportandola a Potter Manor. Per fortuna le ferite non erano gravi
nè in posti troppo ‘privati’ così potè
curarla e la lasciò alle cure degli elfi. Le lasciò un
biglietto perchè capisse dove si trovava e con la promessa che
il figlio l’avrebbe raggiunta presto.
Due giorni dopo l’Espresso di Hogwarts li riportava nel mondo
babbano, Harry e Hermione decisero di impiegare le ultime ore insieme,
dandosi un lungo addio ‘non verbale’ e quando giunsero a
King’s Cross trovarono i Granger, i Weasley e Lupin che era
andato a prendere la roba di Harry dai Dursley, ad annunciare che non
sarebbe più tornato e ad accompagnarlo a Grimmauld Place.
Gli addii furono frettolosi e Harry non smentì Molly quando
questa gli promise che si sarebbero visti quell’estate alla Tana,
Harry ammonì con gli occhi Ron di non dire nulla e salutò
tutti affettuosamente, dedicò un lungo e ricambiato sguardo a
Hermione che non voleva dare spettacolo davanti ai suoi, poi lei
mostrò entusiasta ai genitori la piccola fenice e tutti
tornarono felicemente alle loro case.
I giorni a Grimmauld Place passarono tranquilli e felici nonostante
Harry facesse ancora strani sogni e provasse ancora un’ombra di
terrore per il futuro imminente.
Sirius e Lupin sprizzavano gioia da tutti i pori e passavano il tempo
ravvivando la casa e scambiandosi racconti sulle ragazze, gli amici, il
tempo dei Malandrini, Harry riuscì perfino a convincere Lupin a
fare una partitella a quidditch nonostante il rischio per Sirius, in
una zona che Harry rese momentaneamente irrintracciabile.
Nessuno dei due fece domande a Harry sui suoi poteri e lui fu grato per
la fiducia, d’altronde erano troppo felici di averlo con loro, i
loro occhi quasi brillavano e quando Harry mostrò loro la sua
forma animagus stavano quasi per piangere dalla gioia e Harry promise
che un giorno avrebbero corso insieme ad una luna piena.
Andarono anche tutti e tre a Godric ‘s Hollow a salutare i
genitori di Harry, e fu una giornata di grande commozione per tutti e
tre.
Ma venne il giorno in cui una palla di fuoco si materializzò nella stanza dell’arazzo dei Black.
Era Hermione che veniva a salutare il suo ragazzo e a riportargli il suo ‘mezzo di trasporto’.
I due ragazzi passarono una giornata da babbani, pic-nic al parco, shopping, cinema.
Quando si dissero addio lei non versò lacrime, l’aveva
promesso, ma Harry era sicuro che quella notte nella solitudine della
sua stanza avrebbe pianto a lungo.
Quella notte stessa raccolse le sue cose e una tenda magica comprata a
Diagon Alley, mandò un patronus a Silente chiedendogli di venire
a chiarire la situazione ai suoi due guardiani in modo che non
pensassero che era stato rapito e sparì in una palla di fuoco,
con la sola compagnia di una fenice e un serpente alla ricerca della
Montagna Perduta di Fuyoeki...
Grazie a chi ha seguito e recensito la storia.
Ai 30 che l'hanno messa fra i preferiti.
Ai 18 che l'hanno messa tra le seguite.
Ho aggiunto le immagini :) un piccolo vezzo che spero non risulti di cattivo gusto.
Ciao e se la storia vi è piaciuta, andate a cercare il seguito, Harry Potter e le origini della magia.
FINE
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