La profezia

di DiKey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-La festa ***
Capitolo 2: *** Capitolo I- Illusioni e Frammenti ***
Capitolo 3: *** Capitolo II-Nel Dubbio taglia loro la testa ***
Capitolo 4: *** Capitolo III-Io cosa sono? ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV-Primo passo avanti ***
Capitolo 6: *** Capitolo V- Ricordi ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI-Briefing ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII-Il sepolcro del campione di Balamb ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII-Il Sepolcro del Campione di Centra ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX- Eros e Thanatos ***
Capitolo 11: *** Capitolo X-Il giorno prima ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI-L'infernale discesa ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII-Scontro Finale ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII-Il grande Phalanx, Storm Leonhart ***
Capitolo 15: *** Epilogo-Tre Lettere ed una Canzone ***



Capitolo 1
*** Prologo-La festa ***


FFVIII. Leo Erano passati cinque anni dall'ultima guerra,quella tra i Phalanx e Galbadia e dopo il trattato di pace molte cose erano cambiate:Galbadia aveva fermato le proprie mire espansionistiche e ceduto la parte meridionale del continente e la regione di Centra sulla quale avevano giurisdizione ai Phalanx, e quando si hanno tali vicini è meglio evitare di scendere in guerra; Winhill, forte delle risorse nascoste nelle sue colline era diventata un città sui 100.000 abitanti, doveva ancora crescere molto per raggiungere il livello di Deling City o Esthar City, ma gli economisti ed i sociologhi avevano previsto che quest'evento sarebbe avvenuto entro i prossimi vent'anni; la parte orientale di Centra si stava ripopolando e grazie alla saggia amministrazione di quelli che una volta erano considerati solo degli eccellenti assassini a pagamento adesso non si parlava più di quel contenente come di un deserto arido. Il Garden di Galbadia era adesso noto come P-Garden ed addestrava gli unici guerrieri sul pianeta in grado di tenere testa ai SeeD del Garden di Balamb, il cui preside, Squall Leonhart, oltre ad essere l'Eroe per eccellenza era fratello del Governatore di questo nuovo continente, Storm. Sembrava che il mondo fosse ritornato alla sua età dell'oro e l'unica minaccia dell'umanità erano i mostri che si aggiravano per le lande desertiche.
Sembrava...

***
Storm Leonhart era nell'infermeria del P-Garden, la capitale de facto del continente. Non era cambiato granchè in questi ultimi cinque anni, portava sembra lo stesso taglio di barba e capelli ed aveva sempre la stessa insana passione per le giacche di pelle e gli oggetti affilati. Aveva continuato ad allenarsi approfittando dei rari momenti di tempo libero, ed il suo GF un tempo ribelle adesso si era completamente soggiogato alla sua volontà, sebbene si sottoponesse a diverse visite mediche per essere certo di non avere più quei problemi che stavano per ammazzare lui e suo fratello.
Il medico guardò più volte i risultati delle analisi, perplesso. Storm sbuffò, se erano brutte notizie voleva sentirle in fretta.
"Se bevi veleno da una coppa d'oro o di legno scheggiato morirai comunque" era uno dei numerosi detti di Centra che lui spesso citava, e questo calzava alla perfezione con la situazione attuale.

"Allora dottore? sto per tirare le cuoia o cos'altro?" chiese spazientito

"Eh....non saprei in realtà...i valori sono tutti fuori scala, dal battito alla pressione. O quello che risulta qui è sbagliato o lei sarebbe dovuto morire" cambiò pagina "circa un mese fa."

"Uhm, il mio istinto mi dice che forse, e dico forse, le analisi sono state fatte in modo approssimativo ed i risultati sbagliati"

(Il miglior dottore del continente mi aveva detto Crisis!)

"Ripeteremo le analisi, ma i risultati non saranno disponibili prima dell'anno nuovo."

Storm guardò da un'altra parte agitando la mano come se la cosa non gli importasse

"Va bene. Rifacciamo tutto, ma stavolta per bene." sorrise "o dovrò consultare un altro dottore"

***

Un'ora dopo era nel suo ufficio ad apporre la sua firma sui rapporti, a prendere impegni ed altro. Fortunatamente il suo amico Crisis gli dava una mano altrimenti sarebbe morto di vecchiaia tra quel mare di carte. Crisis era un discreto tiratore ed una volta era un grande guerriero,prima che il suo tentativo di Junction Simbiosi, o S-Junction, fallisse. Adesso aveva scoperto di avere talento per la burocrazia, qualcosa che solo una certa Shu dall'altra parte del globo eguagliava. Grazie a questa sovrumana capacità del suo amico-segretario avevano finito per mezzogiorno.

"Perfetto" disse Crisis "non avevo proprio voglia di passare l'anno nuovo compilando rapporti."

"uh-uhm" fu la pronta risposta

"Tu che fai stasera?"

"Niente,per me è un giorno come tutti gli altri." rispose Storm con l'intento di chiudere la conversazione

"devo ricordarti che tua cognata ha chiamato sette volte tra ieri ed oggi per invitarti al veglione che si terrà al Garden di Balamb?"

"odio le feste e le associazioni umane in tutte le loro forme e manifestazioni"

Crisis sosprirò. Dopo tanti anni non riusciva ancora a capire perchè il suo amico si comportasse così.

"smetti di fare finta che non ti interessi."

"Come, Crisis?"

"Lo scorso giugno quando tuo fratello ti ha detto che tuo nipote aveva la febbre sei sceso in laboratorio, hai preso cinque P-revive e sei andato da lui."

"ed allora? E' normale per uno zio prendersi cura del nipote."

Crisis lo guardò scettico

"Punto uno: ti sei trasformato e ci sei andato in volo, con indosso solo i boxer anche se la Simbiosi grazie al cielo ti garantisce un'armatura. Punto due: tre goccie di P-revive fanno ballare la samba ad un moribondo, e tu volevi darne cinque flaconi ad un bambino di quattro anni con 37 di febbre!
Direi che questo va oltre la normale diligenza che ci si aspetta da uno zio."

Messo con le spalle al muro Storm cambiò argomento

"Non ne ho voglia."

"E' ancora per quella storia di sei anni fa?"

"Ma perchè ogni volta che mi lamento tutti mi tirate in ballo quella storia di sette anni fa?"

"Perchè a quanto pare non l'hai superata. Comunque, o vai dalla tua famiglia o vieni con me e la mia ragazza da Ross che sta organizzando una cosa epocale."

(Epocale? Per me dieci persone sono il limite massimo di sopportazione)

(ragazza?)

"Tu hai una ragazza? Hurray!"

Sotto lo sguardo confuso di Crisis, Storm dicitò rapidamente un numero sulla tastiera del telefono, mettendolo in viva voce. Quando il suo interlocutore rispose comunicò esultante

"ho vinto la scommessa Rev! Vieni qui e sgancia i 25000!"

"Diavolo, ci hai fregato...ma nei sicuro?"

"Certo, lo ha appena ammesso!"

Crisis non riusciva a capire. Poi gli venne un dubbio molto, molto irritante

"esattamente su cosa avete scommesso?"

"beh, cerca di capire avevamo i nostri i dubbi..." fece Storm stringendosi nelle spalle "insomma: piangi quando vedi Titanic."

"quando pensi che nessuno ti guardi canti e balli Lady Marmolade" disse la voce al telefono

"quando bevi il thè tieni il mignolo alzato" continuò Storm

"Quando porgi la mano dai il palmo verso l'alto" replicò la voce al telefono

"uccidi i non morti senza battere ciglio ma gridi quando vedi un topo." fece Storm

"quando la Prox si cambiava negli spogliatoi misti tu eri l'unico a non dare un'occhiata." concluse la voce al telefono.

"Quindi per voi sono uno stereotipo ambulante? Ed allora Storm che non esce con una ragazza da sette anni?"

"Perchè Lui è un cretino, e comunque si è dato da fare."

"Grazie Rev."

"Sono solo sincero!"

Crisis sembrava essersi irritato sul serio, Storm dovette scegliere se continuare la discussione e poi andare al party epocale per farsi perdonare o andare a passare un tranquillo capodanno dal fratello. Tra i due mali, meglio il minore. Richiamò a sè la potenza del suo GF e si trasformò utilizzando la S-Junction: quattro ali di drago, due grandi e due piccole, spuntarono dalla sua schiena mentre il suo corpo veniva ricoperto da una spessa armatura a scaglie nera decorata con fini intarsi rosso sangue. Fece un cenno di saluto e si gettò dalla finistra, frantumando il vetro che si sparse per tutta la stanza. La voce di Rev al telefono ricominciò a parlare

"Si è lanciato dalla finestra come al solito?"

"Si" rispose Crisis sconsolato "E' la quinta volta quest'anno che mi tocca far riparare i vetri. Se l'aereonave è troppo poco teatrale per lui potrebbe sempre aprire la finistra..."

****
Storm interruppe il Junction arrivato all'ingresso del Garden di Balamb, sei ore dopo. Era l'unico a non essere in abiti formali, ma con la sua solita maglietta rossa sotto la giacca di pelle nera accompagnati da jeans neri con cuciture e rosse e scarpe dai medesimi colori. Gli studenti ed il personale lo salutarono come si conveniva ad un capo di stato e lui fece come fosse casa sua, presentandosi alla porta dell'appartamento di Squall e Rinoa. Fu suo fratello ad aprirgli, e lui si che era cambiato negli ultimi cinque anni. Non sono fisicamente(si era fatto crescere i capelli e sporadicamente poteva capitare di vederlo con la barba, sebbene non fosse questo il caso)ma anche dentro, rispondendo sempre più spesso con frasi complete che con monosillabi e grugniti. I due si guardarono, poi Squall scattò brandendo il suo Gunblade, intercettato dalla grande spada che Storm portava al fianco. Spada che prontamente si divise in due più piccole e leggere, una per mano secondo lo stile di Storm, che preso mise in difficoltà Squall, che comunque si salvò dalla raffica di colpi allontanando il fratello con un calcio allo stomaco. Storm si preparò ad affondare, e Squall fece altrettanto...quando Rinoa si mise in mezzo.

"Ma insomma! Dovete farlo ogni volta che vi vedete? Cos'è, un rituale tribale tra fratelli?"

"Ciao anche a te Rin. Ti sta bene il nuovo taglio fino al collo. E Squall che ne pensa?"

"I capelli corti sono più utili in battaglia, evitano di dare all'avversario un pericoloso punto di presa." fece Squall con un accenno di sorriso mentre rinfoderava il Gunblade.

"Tu invece sei sempre uguale Storm!" disse Rinoa abbracciandolo e mettendolo in imbarazzo, prima di staccarsi e passare un braccio intorno alla vita di Squall che dal canto suo passò il braccio sulla spalla della consorte senza imbarazzo. Diavolo se era cambiato!

"e tu fratello? non ti preoccupi di possibili punti di presa?" fece Storm con aria di sfida

"Non c'è nessuno sul pianeta in grado di prendermi." fu la pronta risposta

"Lo hai davanti"

Lo scambio di sfide sarebbe continuato ancora a lungo quando un bambino di cinque anni si unì al gruppo correndo e colpendo Storm al ginocchio con una spada di legno

"Ah! Mi hai colpito furfante!"

Mentre il piccolo rideva Storm lo afferrava per la vita e lo sollevava in alto prima di caricarselo in spalla, fargli fare un giro in aria e poi entrare nell'appartamento, salutando gli ospiti. Squall e Rinoa rimasero sulla soglia a guardare la scena, in silenzio e seri finchè la ragazza ruppe il silenzio

"Non è migliorato."

L'ultima visita di Storm, per il compleanno di Squall, Rinoa aveva avvertito delle strane sensazioni provenire da Storm e aveva comunicato quel suo pensiero a Squall.

"Dici? A me sembra sincero"

Rinoa guardò Squall ridendo. Squall aveva imparato molto sui rapporti sociali in questi cinque anni ma non era ancora in grado di capire neanche lontamente certe cose. Forse col tempo ci sarebbe arrivato anche lui.

"E' sincero. Ma sta recitando una parte."

Rinoa entrò nell'appartamento, lasciando Squall confuso sulla soglia.

(Non sono sicuro d'aver capito...)

***

(Perchè?)

Storm sta conversando con l'ex-preside Cid riguardo la nuova evoluzione dei Gunblade, gli shotgunblade(di cui quello di Rinoa era un precursore) più leggeri e di facile uso,ma la sua mente ritornava a quella mattina, pentendosi di non essere rimasto a casa,al suo P-Garden. Ok, le feste di passano in famiglia, ma era necessario avere tutta questa gente intorno? In fondo la sua famiglia biologica comprendeva solo Squall e Laguna, tutti questi altri per lui erano solo estranei. Lui non era simpatico a nessuno(nè mai si era sforzato di esserlo), e ricambiava di cuore l'antipatia,che risaliva alla guerra di cinque anni prima, che aveva lasciato a molti dei presenti diverse cicatrici: Irvine Kinneas aveva quasi perso un braccio, e la sua spalla destra adesso era fatta in Titanio, Zell e la sua donna,una ex-Phalanx avevano dovuto fare fisioterapia per mesi e, come se non bastasse, l'anno prima alle olimpiadi durante la finale del torneo di Lotta Libera(nel senso che era veramente libera, potendosi fare praticamente di tutto, ricorrendo a qualsiasi tecnica, ma senza junction)l'ex-Phalanx Ross aveva sconfitto Zell mettendogli le spalle al tappeto con una manovra che 3 dei 7 giudici avevano definito scorretta. Ed ecco Quistis ed il suo braccio meccanico, questa volta Storm non doveva rispondere per altri, era stato lui a mutilarla, ma solo perchè lei aveva sparato al fratello! La professoressa si avvicinò

"Sei venuto da solo Storm?"

c'era qualcosa nel modo in cui venne posta la domanda che irritò tantissimo Storm,ma lui sorrise e decise di rendere pan per focaccia

"Si,complimenti per averlo notato, ti meriti un applauso! Oh, ma vedo che anche tu sei da sola...perchè non mi sorprende?!"

"Per me resti sempre lo sporco assassino che eri cinque anni fa"

"Grazie,anche tu per me resterai sempre la professoressa incapace che si fa possedere da un GF,nonchè una mediocre SeeD che spara al proprio comandante."

(Match Point!)

Ogni volta che Quistis e Storm parlavano c'era sempre uno scambio di minacce, ma non come con Squall: queste erano concrete,perchè Storm sapeva la professoressa sarebbe stata ben lieta di sparargli senza che nessuno si mettesse in mezzo ed a sua volta era sicura che Storm non avrebbe detto di no alla possibilità di concludere il lavoro che aveva lasciato a metà cinque anni prima. Rinoa si intromise nell'allegra discussione quando Storm portò d'istinto la mano sull'elsa della spada che aveva al fianco tirando via Quistis e lasciando che il Phalanx si preparasse altri due Rum e Cola in pace,prima di appoggiarsi al muro,dove c'era anche suo fratello. Passò uno dei cocktail a Squall ed i due rimasero appoggiati al muro incuranti delle persone intorno a loro. Storm fu sollevato nel vedere che il fratello non era poi cambiato in maniera così radicale da snaturare il suo normale atteggiamento. Riflettendoci, era ancora più illogico il fatto che Squall organizzasse una festa, lui che non sopportava più di sei persone radunate nella stessa stanza.

"Di chi è stata l'idea?"

"Selphie." rispose Squall. Tra di loro non c'era bisogno di formalità, e se la risposta poteva essere comunicata con la minore emissione di fiato possibile senza comprometterne il messagio, andava bene.

"Perchè qui?"

"E' l'appartamento più grande, abbiamo ritenuto opportuno farla qui."

che tradotto stava a significare che Rinoa aveva deciso così e Squall aveva, come sempre, assentito.

Mancavano trenta secondi a mezzanotte, il cowboy passava riempiendo i bicchieri di champagne e tenendo per sè e Selphie la bottiglia

"10...9...8...7" gridavano tutti

"Ehi fratello!"

"6...5...4..."

"Si Storm?"

"Buon'anno."

"3...2...1..."

E qualcosa successe. Il mondo intorno ai due Leonhart diventò di colpo nero, mentre i due venivano circondati di luci di tutti i colori, che poi si trasformavano in forme abbaglianti ed indefinite. Poi tutto iniziò a delinearsi, il cielo era illuminato da un sole primaverile, e loro non si trovavano più nell'appartamento di Squall, ma su un ampio prato verde,ricoperto di fiori gialli e bianchi. In lontananza si ergeva maestoso un castello.
Storm rimase a bocca aperta, con la mascella che per lo stupore rischiò di arrivare al livello dei talloni e Squall sembrava altrettanto stupito. Storm osservò il bicchiere che aveva in mano e decise di versarne il contenuto sull'erba. 

"Fratello, che razza di alcol bevete qui a Balamb?  Qualunque cosa sia, ne voglio dieci bottiglie!" disse Storm nella speranza che il fratello desse la colpa al suo Rum e Cola.

"Non credo sia effetto dell'alcol Storm." fece Squall tetro

"Dannazione."


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Capitolo 2
*** Capitolo I- Illusioni e Frammenti ***


Leo1 Storm si chinò ad accarezzare l'erbe del prato prima di strapparne un ciuffo verde. Un po' di terriccio rimane attaccato all'erba sporcando le mani di Storm che per pulirle se le strofinò contro i pantaloni.

"erba. semplice erba. Sembra essere vera,ma non può essere vera,vero?"

Squall annuì allo sproloquio verbale del fratello guardandosi intorno. La regione sembrava essere Balamb: le montagne, le foreste...in lontanza era visibile persino la Caverna di Fuoco. Ma a Balamb non c'erano castelli medievali. Storm gli si portò al fianco

"Bel castello" fece lo spadaccino ammirandone le merlature e le possenti mura di pietra bianca "Fa molto Gioco di Ruolo Fantasy, ma è davvero un bel castello."

"Prima decade del 1000,ultima del 900 secondo la cronologia di Balamb"confermò Squall. Storm lo guardò confuso e meravigliato e Squall sentì il dovere di chiarire "Discovery Channel."

"Ah." momento di pausa " Beh che si fa?"

"Andiamo al castello." fece Squall

"Mi sembra un'idea stupida." Storm adorava la storia,e sapeva che le persone di quel periodo non erano di mentalità aperta. Presantarsi come viaggiatori del tempo, con armi che non avevano mai visto, sarebbe bastato per una condanna a finire arrosto su una pira al tramonto tra cori dei popolani festanti. Galbadia all'epoca era il continente più aperto di mente, e quella non sembrava proprio Galbadia.

"Hai ragione, e se hai un'idea migliore ti seguo a ruota"

Storm rimase pensieroso per pochi attimi, poi allargò le braccia. Tutto in quel posto dava l'impressione di essere vero,persino il piccolo uccellino blu e rosso che aveva rischiato di colpirlo con i suoi non altrettanto piccoli escrementi. Tanto valeva comportarsi di conseguenza

"Andiamo al castello"concluse Storm.

"Non sarà necessario" disse una voce alle loro spalle

Storm e Squall si voltarono allarmati, trovando a diversi metri da loro un guerriero in una scintillante armatura azzurra e nera, con un elegante elmo dotato di corna dorate ed uno scudo argentato con sopra un drago rosso ed un leone nero. Persino la spada che brillava sotto il sole era abbagliante.

"Bella spada" fece Storm che nel frattempo poggiava la mano sull'elsa della spada che portava al fianco

(la prenderò dal tuo cadavere)

"Affilata su entrambi i lati, acciaio-specchio temprato, forgiata nella fucina della strega Dahluba. Taglia l'acciaio come un coltello taglia il burro." fu la risposta del pallido cavaliere. "ed adesso mostratemi cosa sapete fare!" disse poi puntando la spada contro i due fratelli.

Storm rise. Era evidente che quello non sapeva con chi aveva a che fare guardò il fratello sorridendo, poi sollevò la mano sinistra facendo il numero "3" con le dita. Squall capì al volo: schema tre.
Storm saltò in alto afferrando la sua spada nera, metà umana metà divina, dello stesso metallo della Zantetsuken per poi calarla sopra il guerriero in armatura usando la sua variante del Colpo Imperiale, mentre Squall caricava frontalmente brandendo la lama azzurra del suo LionHeart, per colpire dal basso verso l'alto: era la manovra che Storm aveva chiamato il Doppio Impero.
Il guerriero non si scompose e mantenne la posizione: la sua spada parò il colpo di Storm mentre lo scudo arginò la carica di Squall. I due ripiegarono con un salto indietro, stupiti dal clamoroso fallimento del proprio attacco. Il loro nemico puntò la spada contro di loro

"Megafolgore"

Un fulmine di straordinaria potenza cadde proprio dove si trovano i due Leonhart che evitarono il colpo saltando di lato. Quello rimase impassibile in volto ma sembrava contento del fatto che i due avessero evitato quell'attacco. Storm invece sorrideva apertamente: lui adorava le sfide, ed dover combattere contro un avversario in grado di parere il colpo imperiale senza scomporsi era decisamente la sua idea di sfida. Si leccò le labbra mentre rinfoderava la spada nera per prendere quella argentata, che divise subito nelle due lame più piccole. Improvvisamente brillò d'una luce dorata, segno che aveva usato la magia aura. Adesso faceva veramente sul serio.

"DraKoken!" urlò Storm

"DraKoken." disse quasi sussurrando il guerriero

Storm rimase basito quando scoprì che il suo avversario usava la sua stessa tecnica. I colpi di Storm erano veloci, furiosi e devastanti, quelli del suo avversario sembravano un'elegante danza e quando le lame di Storm entravano in contatto con quella del guerriero in armatura l'urto produceva un'onda di energia che lasciava profondi segni sul terreno. Storm balzò in aria e poi si avvitò su sè stesso due volte, prima di colpire in caduta. Il guerriero parò il colpo con lo scudo, e Storm venne respinto all'indietro, come se invece di aver colpito un uomo avesse colpito un muro di gomma.

"Non è possibile! Solo io ho il potere del DraKoken!" diceva uno Storm furioso mentre faticava a rimettersi in piedi.

Squall attaccò cercando di prendere il guerriero alle spalle, premendo il grilletto per aumentare la potenza dei colpi, ma ciò nonostante il guerriero parava senza difficoltà. Un colpo vibrato dall'alto verso il basso fu parato dallo scudo mentre una serie di rapidi fendenti veniva annullata da rapidi movimenti della spada. Squall evitò il contrattacco chinandosi, mentre Storm correva a dargli manforte attaccando il guerriero a destra. Con rapidi movimenti il guerriero parava sia i colpi di Storm e quelli di Squall senza sforzo apparente e quando i due colpirono insieme, uno da destra ed uno da sinistra, a quello bastò frapporre la sua spada per rendere vana la loro manovra combinata.
Storm e Squall si guardarono,poi un lampo di luce rossa e nera avvolse Storm, che assunse la forma definitiva della simbiosi con Zero, il suo GF. Le quattro ali nere e rosse vibravano di rabbia mentre da dietro l'elmo a forma di drago la faccia si deformava in una smorfia di pura furia. Le due spade tornarono a formare la lama argentata che Storm impugnò nella mano sinistra mentre la destra stringeva la spada nera. Intorno a Storm si creò una zona di bonaccia, di vuoto assoluto, poi vi fu il suono di un'esplosione mentre Storm caricava ad una velocità impressionante, seguire i movimenti delle sue spade era impossibile, tutto ciò che l'occhio umano coglieva erano dei lampi argentei e neri,ed il rumore dell'acciaio che si scontrava mentre il guerriero in armatura indietreggiava, messo in difficoltà ma non ancora sconfitto. Squall non poteva restare a guardare, ma aveva bisogno di più tempo per la simbiosi perchè non si era allenato in questa tecnica come invece aveva fatto Storm. Luci nere e viola circondavano il suo corpo mentre pregava il suo GF di fare presto.

"BLASTER SLASH!" gridava Storm.

Onde di energia tagliente partivano dalle lame di Storm abbattendosi sul guerriero in armatura, che poi rispose scagliando lo scudo prima di caricare a sua volta, la sua prima offensiva seria dall'inizio dello scontro. Il colpo fu così potente da costringere Storm ad una parata incrociata, che comunque non impedì che il colpo lo scaraventasse contro il terreno. Il cavaliere gli fu addosso

"Iainuki"

SDENG! Il luminoso Gunblade di Squall si interpose tra la lama del cavaliere e la faccia di Storm. Storm si rimise in piedi con un colpo di reni e poi guardò curioso la simbiosi del fratello, chiedendo

"Che fine ha fatto Bahamut?"

Squall infatti non aveva più usato Bahamut come S-Junction da tre anni. Le braccia di Squall erano tenute incrociate, anzi conserte sul petto ed erano le possenti braccia di Griever a reggere il Gunblade, la cui lama si era allungata fino a raggiungere il doppio delle dimensioni normali ed emanava un'aura viola. L'armatura che copriva Squall-Griever fino alle gambe aveva dei disegni a testa di leone, e così l'elmo,che rappresentava la parte superiore della testa di Griever,lasciando che di Squall si vedesse solamente la parte inferiore del viso. Le ali nere erano quelle di Griever e sbattevano pigramente. Mentre l'antica fusione diGriever con Rinoa dava all'insieme un colore bianco-crema questa volta si mantennero i colori originali del possente GF, che entravano in contrasto col pallido colorito della carnagione di Squall.

"E' complicato da spiegare"rispose Squall

"Ok, prima liquidiamo questo qui, poi io e te ci facciamo una bella chiaccherata" disse Storm, prima di scattare contro il suo avversario.

Storm attaccava lasciando dietro di sè una scia rossa, Squall una scia viola. Il cavaliere venne chiaramente messo alle strette, per poi venire scaraventato in aria da un colpo di Squall-Griever e rispedito a terra da un colpo violento di Storm, che poi evocò la potenza del Flare Rain. Quando però vide che i colpi si dissolvevano una volta arrivati a metà strada e che il raggio esplosivo di Squall aveva avuto l'analogo destino Storm perse definitivamente la pazienza. Lanciò in alto la spada nera e scompose quella argentea scagliando i due pezzi nel terreno ai fianchi del cavaliere. Mentre Squall teneva impegnato il guerriero con dei potenti colpi del suo Gunblade Storm riprese al volo la spada nera,urlando a Squall di spostarsi prima di gridare

"3 Livelli di Dolore: Gungnir!"

La lama venne scaraventata giù come si farebbe per un giavellotto e l'aura nera che la spada emanava si trasformò ben presto in un'onda di energia negativa sotto forma di lancia, ma molto più potente della semplice Gungnir che pure era stata abbastanza potente da distruggere una barriera magica di Rinoa senza sforzo. Lo stesso Squall che pure era lontano decise di avvolgersi nelle sue ali perchè temeva che persino gli effetti collaterali dell'attacco potessero essere nefasti.

"Va bene,così è sufficiente."

Storm e Squall si ritrovarono di colpo nel punto esatto in cui erano apparsi, privi della Junction Symbiosys e con le armi nel rispettivi foderi. Allarmati si guardarono intorno, mentre il cavaliere si ergeva nel punto esatto in cui era comparso prima.

(che diavolo?)

(ma cosa...?)

"non temete." disse pacato il cavaliere. "avete lottato bene,e non fatevi una colpa se non mi avete sconfitto perchè ciò era impossibile."

"arrogante pezzo di..." iniziò a dire Storm

"Non è necessario essere maleducati. Voi non potete sconfiggermi semplicemente perchè questo mondo non è altro se non una proiezione della mia volontà. Vi ho concesso libertà d'azione perchè volevo vedere di che pasta siete fatti, e devo dire che buon sangue non mente."

"che vuol dire proiezione della tua volontà?" chiese Squall mentre Storm grugniva ancora di rabbia

"Vuol dire che quest'ameno paesaggio non esiste. O almeno,non più."

Storm poggiò i pugni sui fianchi, sbuffando

"noto che la pazienza non è una qualità che avete ereditato. Peccato, perchè di ogni virtù la pazienza è...."

"e tagliala! Rimandaci a casa o lotta senza trucchi!" fece Storm

Il cavaliere rimase silenzioso e Squall cercava di far recuperare la calma al fratello.

"avete ragione" disse inaspettatamente il cavaliere "sono stato maleducato a sottrarvi alla festa a cui partecipavate in cotal maniera,ammetto d'esser stato rude. Ma non vi erano altri modi per comunicarvi ciò che ho da dirvi. "

"Cosa devi dirci?" chiese Squall

"li barriere si stanno indebolendo, i segni sono chiari." disse.

improvvisamente lo scenario cambiò: dal lussureggiante prato con castello si passò ad una landa desolata,di terra nera e da un vulcano in lontanza proveniva una densa cortina di fumo ed un'imponente colata di lava fluiva giù scendendo dai fianchi del vulcano.

(che diavolo...?)

"adesso vi chiedo di ascoltarmi, poichè quello che devo dirvi è estremamente importante, e non potrò ripetermi due volte" continuò il guerriero

"un attimo per favore" disse Squall mentre il fratello iniziava a spazientirsi "dove siamo? Se questo posto è una tua creazione perchè non puoi ripeterti?"

"Domande intelligenti meritano una risposta altrettanto intelligente. Siamo nel mio presente, nel vostro passato, ma esattamente nelle stesse coordinate dove siete stati prelevati. Prima e dopo l'apertura del Portale."

"cos'è un portale?" chiese Squall

"Credo di saperlo..." rispose Storm scuro in volto "...e spero di sbagliarmi. Un Portale è una sorta di cancello soprannaturale nel Tartaro. Ma è mitologia!"

"Nel mio tempo anche quelli che voi chiamate Guardian Force erano mitologia,eppure io ne sconfissi due incatenandone il potere.
Tornando al discorso principale, non posso ripetermi perchè questi poteri non mi appartengono ma mi sono stati concessi. Solo grazie ai miei meriti in vita ho ottenuto il diritto di potervi avvertire, e per un tempo limitato. Ora per codesta ragione vorrei che non m'interrompeste più di grazia. Queste sono le parole:
L'antico nemico risorge! Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!"

Storm invitò il cavaliere a continuare il discorso con lo sguardo e dei rapidi movimenti in senso orario della mano, ma quando capì che il cavaliere non aveva altro da dire sbuffò

"Tutto qui? Sai almeno dirci cosa diavolo sta a significare l'antico nemico?"

"Non posso rivelarvi di più perchè non so di più. Sappiate solo che questa è la spada di cui parla la profezia. Ma la profezia continua ancora, questo è solo il primo frammento."

"fammi vedere se ho capito bene...tu ci teletrasporti qui, ci fai combattere e far fare la figura degli imbecilli, per poi comunicarci una profezia di cui non conosci il significato, che non è neanche completa!"

Squall si contenne, ma in cuor suo dava ragione al fratello, forse aveva esagerato (Storm era diventato particolarmente irritabile) ma non si poteva che condividere quest'astio.

"allora consegnaci la spada e rimandaci indietro, noi faremo il resto" fece Squall

"Un attimo,noi? Non c'è nessun noi! Non ho intenzione di mettermi alla ricerca di chissà quale profezia!" fu l'obiezione di Storm anche se gli altri due fecero finta di non sentire, ed il guerriero riprese a parlare come se non si fosse mai interrotto

"Come vi ho detto, questo posto in realtà non esiste, ed io stesso sono poco più di una proiezione astrale. Questa spada è anch'essa poco più di un ricordo. La mia venne presa dal mio sepolcro circa 150 anni prima della vostra nascita."

ci fu una pausa, Storm sbuffava come una vecchia teiera. Il cavaliere rinfonderò la spada e continuò

"adesso tornerete nel luogo da cui vi ho prelevato. E' stato un onore poter incrociare la spada con voi."

Il cavaliere si portò la spada al volto in un gesto di saluto e poi tutto divenne nero.
Storm e Squall si svegliarono subito dopo in infermeria. Fu un risveglio brusco, immediato. Rinoa era vicino Squall e lo abbracciò con tutte le sue forze. Storm boccheggiò per pochi secondi. Poi guardò Squall, come se cercasse le cose giuste da dire. Cosa accidenti è una proiezione astrale? Dove si deve iniziare a cercare la spada? Perchè a Storm dovrebbe importare qualcosa di tutta questa ridicola faccenda? Alla fine prese fiato e fece l'unica domanda di cui in fondo non gli importava un bel niente.

"Tu guardi discovery Channel?"

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Capitolo 3
*** Capitolo II-Nel Dubbio taglia loro la testa ***


Leo2 I due fratelli erano in infermeria in compagnia di Rinoa, che aveva avvisato la Kadowaki del loro risveglio. Il resto della squadra d'assalto SeeD era alle prese con i propri doveri amministrativi e Shu avrebbe sostituito provvisoriamente Squall in caso di bisogno, ma non ce ne fu bisogno. Squall si era già rivestito mentre Storm ancora stava litigando con la dottoressa che voleva tenerlo in osservazione a tutti costi

"insisto! la mia etica professionale non mi permette di mandare via un uomo nelle tue condizioni!" diceva

"che condizioni?" fece Rinoa preoccupata mentre Squall inarcava le sopracciglia (che poi era ancora il suo modo per comunicare apprensione)

"Da queste analisi il cuore sembra essere sul procinto di collassare. Potresti morire fra.."

"il mio dottore dice che sarei dovuto morire un mese fa." tagliò corto Storm "e dato che questo non è successo, anzi sono in perfetta salute, tutto ciò è irrilevante."

Lo dottoressa continuò ad insistere, e Storm,esasperato si tolse il camice e si rivestì incurante del fatto di non essere solo in quella stanza.

"Facciamo così dottoressa..." fece infine Storm "io sono un diplomatico straniero e lei mi sta trattenendo contro la mia volontà. Mi trattenga sono un altro minuto, un solo dannatissimo minuto,e farà scoppiare il più grande incidente diplomatico della storia moderna!"

c'era qualcosa nel modo di parlare di Storm, della sua ingiustificata aggressività e nel suo insolito mostrare i denti come una bestia feroce(per non parlare delle mani sempre a contatto con l'elsa delle sue spade) che mise in allarme Squall, che forte della sua autorità di preside invità la dottoressa a farsi da parte. Storm ringhiò qualcosa e poi lasciò l'infermeria, deciso a tornare nel posto che considerava casa, ma fu bloccato da Squall e consorte.

"Storm...cosa vuol dire che saresti dovuto morire un mese fa?" chiese Rinoa

"Non vuol dire niente dato che sono ancora vivo e vegeto,quindi fatevi da parte e lasciatemi andare a casa. AHIA DANNAZIONE!!!"

Storm imprecò e poi si esibì in una serie di colorite esternazioni di disappunto tali da scandalizzare tutti i presenti e far venire i capelli ricci ad un calvo e Rinoa ringraziava Hyne che il piccolo fosse a lezione e non con lei,perchè avrebbe imparato cose e modi di dire che era meglio non conoscere;e tutto questo perchè la cagnolina di Rinoa l'aveva morso al polpaccio. Dopo averlo morso Angelo lo guardava e ringhiava, ed era strano perchè Angelo non aveva mai attaccato un altro essere umano se non quando Rinoa era stata in pericolo. Storm incrociò lo sguardo del cane e ringhiò a sua volta in direzione dell'animale che spaventatosi guaì e si nascose fra le game di Rinoa. Angelo aveva caricato senza paura mostri di ogni taglia e tipo, Artemisa compresa. Cosa spingeva quell'animale ad aggredire Storm prima e nascondersi dopo?

"Storm,ti aspetto in presidenza. Dobbiamo decidere come agire alla luce di quello che è successo stanotte" disse Squall corrugando la fronte a guardano Storm con sospetto, ma apparentemente facendo finta di niente.

Storm emise uno strano suono gutturale e poi sbottò

"Dobbiamo? Dobbiamo? DOVETE. Non c'è nessun noi, nessun dovere collettivo. Non siete forse voi gli eroi? Se sta per succedere qualcosa tutto quello che farò sarà preparare le difese e mettere l'esercito in allarme giallo. Siete voi gli eroi, o almeno così siete stati etichettati: agite di conseguenza. Io ho un'intera popolazione di cui preoccuparmi e non ho intenzione di sprecare il mio tempo a discutere di leggende e personaggi mitologici. Se avrete bisogno di truppe ve le fornirò. Per adesso ecco quello che farò: mi trasformo, torno a casa ed organizzo l'esercito. Arrivederci."

Storm si diresse verso l'uscita a passi ampi e rapidi, nemmeno lui sapeva il motivo di questa sua rabbia, e finchè non avesse capito cosa diavolo gli stava succedendo avrebbe messo più spazio possibile fra sè e le persone a lui care.
Squall e Rinoa lo guardarono allontanarsi, poi si diressero in presidenza. Se questo era lo stato d'animo di Storm, allora era meglio tenerlo lontano.

***
"E quindi?" disse Zell alla fine del resoconto di Squall. Il biondo aveva appena finito la lezione sui Colpi Finali ai cadetti dell'ultimo anno e nonostante la stanchezza era elettrizzato al pensiero di una nuova missione, qualcosa di più della solita scorta o di caccia al mostro. Solamente non aveva capito cosa dovevano fare esattamente.

"Non solo gallinaccio, anche Zuccone" fece Irvine ridendo "Per prima cosa dobbiamo trovare quella spada, poi ci occuperemo dei frammenti perduti della profezia"

"si, e dove li andiamo a cercare?" disse Selphie parlando ad alta voce in modo da superare le proteste di Zell sul modo in cui Irvine gli si era rivolto "insomma, come riconosciamo la spada? Come facciamo a sapere chi l'ha presa?"

"a questo posso provvedere io" disse Ragi, un SeeD recentemente promosso al livello 29 dopo il successo della missione alla base terroristica nel deserto KashKabald "ho lavorato in biblioteca e sono sicuro di aver visto un volume dedicato alla strega Dahluba."

"trovalo e portalo qui" ordinò Squall, ed il ragazzo eseguì

"il vero problema è che non sappiamo dove andare a pescare i frammenti perduti della profezia." fece Quistis "non abbiamo un solo indizio, dove li andiamo a pescare? E sopratutto che aspetto hanno? Sono scritti sulla pergamena, sulla pietra, sono trasmessi oralmente?"

"giusta obiezione, non abbiamo niente tra le mani. Quindi dobbiamo cercare di capire partendo da quel poco che già sappiamo. Qualcuno sa cosa sono le barriere?"

"Ci sono tanti tipo di barriere" fece Joker, rimasto in silenzio fino a quel momento "dimensionali,magico-protettive, infradimensionali...ma molte sono solo leggende."

"dato che le leggende iniziano a concretizzarsi sarà un bene partire con quelle" fu il commento di Squall "c'è qualcosa legato al Tartaro ed ai portali?"

"Faccio una ricerca in archivio, ma non credo troverò granchè...c'è molto poco nella sezione Mitologia e Leggende." disse Joker scoraggiato

"Presenta formale richiesta al P-Garden con protocollo d'emergenza" suggerì Rinoa "ho visitato quel posto due anni fa, la loro biblioteca è grande quasi quanto Balamb. Se non hanno niente lì possiamo anche smettere di cercare..."

"Parlando di P-Garden, perchè Storm non è qui? Era anche lui lì,no?" disse Irvine, l'unico a cui Storm stesse simpatico. Non l'aveva mai considerato responsabile della sua ferita alla spalla e poi i loro rapporti si erano trasformati da cordiali a fraterni quando il Natale dell'anno precendente Storm aveva regalato al cowboy una copia speciale de "La Mia Vicina" edizione a tiratura limitata con le leggendarie ragazze del Black Mamba. In cowboy aveva trattenuto a stento le lacrime ed aveva dichiarato in cuor suo lealtà eterna a Storm Leonhart.

Squall fece un gesto vago con la mano corrugando la fronte e Rinoa si affrettò a tradurre

"Per ora ha deciso di collaborare come esterno, ma ci ha garantito pieno appoggio quando sarà il momento."

Era una mezza balla, Storm aveva garantito appoggio militare ma era stato più che chiaro sul punto che lui personalmente si sarebbe tirato fuori. Zell si sedette scompostamente commentando con tranquillità

"Fa niente, possiamo fare a meno di lui."

"Io non credo proprio!"  Disse una voce proveniente dalla finestra

***

Storm aveva appena lasciato il Garden di Balamb e stava per trasformarsi quando sentì il suo stomaco reclamare vendetta, il che lo spinse ad andare a Balamb per mettere qualcosa sotto i denti. Evitava i Fast Food, aveva bisogno di carne al sangue...chissà se il ristorante dove avevano festeggiato la nascita del pupo di Squall era aperto per pranzo? Dare un'occhiata non costava nulla. Si avviò verso la città a piedi, anche perchè era abbastanza convinto che vedere atterrare un uomo armato come per andare in guerra con quattro ali da drago che spuntano dalla schiena in mezzo a cittadini disarmati avrebbe provocato non pochi spiacevoli equivoci che per il momento era meglio evitare. E poi non era così pigro da fare in volo quel poco di strada che separa il Garden dalla città,senza contare che camminare gli avrebbe certamente fatto sbollire la rabbia. L'isola di Balamb era proprio un bel posto, e mentre camminava infischiandosene di seuire la strada(figurarsi se considerava i lesmathor una minaccia!) si sentì se non proprio di buon'umore almeno più ragionevole di quando era prima.

(forse ho esagerato un po'...stasera gli chiamo per scusarmi)

(Anzi, no.)

E quel cavaliere? come dovrebbe comportarsi? Certo, non gli dispiacerebbe riuscire un giorno a mettere le mani su una spada di tale qualità, ma il discorso è semplicemente assurdo! Come si chiede a due uomini di salvare il mondo alla cieca? Ok, forse pretendere nome,indirizzo e codice fiscale del cattivo di turno è una pretesa eccessiva...ma ci vuole un minimo, maledizione!
Un attimo, che diavolo era quel rumore?
Si concentrò, chiudendo gli occhi per affinare i proprio sensi, riuscendo a sentire un flebile lamento provenire da nord-est. Si mise a correre seguendo il suo udito, fino ad arrivare alle porte del cimitero di Balamb, lo stesso posto in cui aveva ucciso Seifer cinque anni prima. scavalcò le lapidi saltando e giunse ben presto nel lato del cimitero dedicato agli studenti del Garden passati a miglior vita prematuramente. Continuò a correre e vide una figura avvolta in un manto nero colpire una ragazza che  si era rannicchiata in posizione fetale per difendersi meglio e singhiozzava. Troppo lontano per usare la spada, Storm poteva ricorrere alla magia o trasformarsi. Ovviamente optò per quest'ultima decisione, ed una volta presi i poteri del suo Guardian Force vibrò un fendente dalla distanza che lanciò un'onda di energia tagliente che si abbattè sull'aggressore incappucciato e lo spinse lontano, scagliandolo contro delle pietre tombali che si spezzarono dopo l'impatto. Storm riassunse la forma umana e si assicurò che la ragazza stesse bene.

"Smetti di piangere...è tutto finito,ok?"

non era un maestro nell'arte di consolare, ma pensò che quello potesse andare bene. La ragazza però non sembrò ascoltarlo, e si coprì il viso con entrambe le mani. Solo allora Storm riconobbe i capelli argentati

"Fujin?"disse quasi in un sussurro

Cosa diavolo spinge Fujin a rannicchiarsi e piangere? La Fujin che aveva conosciuto(e minacciata...e messa KO)non era tipo da arrendersi. da lontano la figura incappucciata si stava rialzando e presto attaccò Storm usando una Pole rinforzata alle estremità. Dove aveva già visto una simile arma? Ma l'ex-phalanx estrasse la lama argentata dividendola nelle due spade più piccole parando il colpo con la sinistra ed affondando la lama destra all'altezza del cuore. La figura si accasciò e Storm si girò verso la ragazza e qualcosa lo colpì in testa con violenza. Il tizio incappucciato era di nuovo in piedi. Notevole, l'attacco avrebbe dovuto tagliarlo a metà.

"Questo è del tutto inaspettato"

nonostante il forte mal di testa, Storm contrattaccò piazzando una rapida serie di affondi e di fendenti al petto ed alla testa del misterioso avversario, ma quello continuava a rimanere in piedi. Basito, Storm afferrò il suo avversario per il manto che lo copriva interamente e poi lo tirò via.
Per un attimo credette di sognare ancora.

(ok, questo è impossibile!)

davanti a lui si ergeva una figura alta, con la faccia quadrata e poco aggraziata,il naso schiacciato e la carnagione bruna:Raijin. Indossava i vestiti con i quali era stato seppellito,e si vedeva ancora il buco da parte a parte che Ray gli aveva fatto con la sua lancia, senza contare i numerosi colpi di Storm che avevano lasciato un segno sulla pelle. Storm rimase stranito, ma si tranquillizzò. Raijin o meno, doveva essere un non morto anche se non c'erano tracce apparenti di decomposizione.

"Reiz" disse annoiato e quello si accasciò per terra.

Ma solo per un attimo. Storm dovette saltare per evitare il poderoso attacco del non-morto Raijin e poi contrattaccò con un rapido fendente che lasciò un profondo segno sul volto del suo avversario, proprio in mezzo a quegli strani occhi bianchi e  vuoti. E nonostante ogni colpo di Storm andasse a segno, quello continuava a rialzarsi come se nulla fosse. Poi Storm perse la concentrazione e la rabbia prese il sopravvento. Gridando vibrò un colpo, fortissimo, ma facile da parare alla base del collo di Raijin. La cosa strana fu che mentre il braccio si alzava, si trasformò, e la forza del colpo venne più che raddoppiata, tagliando l'arma che aveva cercato di parare il colpo prima di abbattersi sul collo di Raijin, separandolo dal resto del corpo. L'intero essere sparì come una nuvola di fumo lasciando uno Storm alquanto perplesso. Il Phalanx si chinò sulla ragazza per vedere se stava bene e la aiutò a rimettersi in piedi.

"Tutto bene?"

Come risposta ricevette uno schiaffo talmente forte da farsi sentire fino a Balamb.

"Lo prendo come un si. Adesso ti porto al Garden per controllare le tue condizioni, andiamo su."

La afferro per un braccio, ma quella resistette. Per lui non era un problema, anche senza trasformarsi poteva facilmente farsi seguire con la forza, a costo di romperle l'arto. Ma non lo fece. Pensò che in fondo Fujin aveva tutte le ragioni possibili per odiarlo: aveva ucciso il biondo, quello grosso e bruno era stato ucciso da Wolf(ma un capo assume sempre la responsabilità dei suoi sottoposti) e poi l'aveva messa KO, costringendola a letto per diversi giorni.

"Odiami se vuoi, non m'interessa. Ma adesso ti porto al Garden."

"SOLA"

"Non ti reggi in piedi...non mi far perdere tempo su."

"ASSASSINO"

"si, ed anche bravo!" fece Storm ridendo, per poi vedere nuovamente l'occhio di Fujin riempirsi di lacrime. Non era il momento di fare battute

"ok" fece il phalanx correggendo il tiro"hai tutto il diritto di odiarmi e di norma ti avrei già lasciato qui ad arraggiarti; ma dato che oggi c'è ben poco nella norma, ho deciso di fare un'eccezione. Seifer è morto combattendo, dopo aver ucciso Wolf, che a sua volta aveva eliminato Raijin. Credimi, era felice d'esser morto con il gunblade in mano: conta poi che io sono il fratello di Squall, quindi abbiamo anche messo fine a quell'assurda rivalità. Ricordo bene quel giorno,perchè non ho mai visto nessuno affrontare la morte con tale dignità. Ed io ne ho uccise parecchie di persone!"

"RICORDI?"

Ma dopo cinque anni ancora non aveva imparato a parlare? La pazienza di Storm, notoriamente poca, giunse al limite. Senza batter ciglio si trasformò e la prese in braccio prima di volare verso il Garden. La ragazza oppose resistenza all'inizio, ma poi lasciò fare. Quasi le piaceva questa sensazione. Anche se per poco, Storm si stava prendendo cura di lei, una cosa che non accadeva da cinque anni ormai. Si era isolata, aveva creato un muro intorno a sè, e tutti si erano arresi dopo pochi tentativi. Storm no, anche se per poco.
Forse, poteva perdonarlo.
Notò che Storm evitò di atterrare al cancello principale, anzi prese quota fino a bussare alla finestra del terzo piano,dove erano radunati tutti i SeeD di alto livello, impegnati a discutere.

"Fa niente, possiamo fare a meno di lui." disse una voce proveniente dall'interno della stanza

"Io non credo proprio!" Rispose Storm.

***

Tutti i presenti balzarono in piedi alla vista del fluttuante uomo-drago alla finestra con in braccio Fujin.

"Che le hai fatto?" fece Zell che per lui provava un'antipaia viscerale

"Appena salvato la vita" rispose Storm sorridendo. Poi entrando senza smettere di volare poggiò Fujin sul divano e solo allora interruppe la trasformazione. Smise di botto di sorridere "da Raijin."

Vi fu un lungo momento di silenzio, poi Storm spiegò come erano andate le cose, scatenando reazioni che definire di sgomento è riduttivo. Spiegò lo scontro nei dettagli, dicendo come il non morto aveva subito colpi micidiali senza subirne alcun danno. I SeeD iniziarono a fare congetture, supposizioni, piani astratti finchè Joker ebbe l'illuminazione.

"La Barriera Dei Due Mondi!"

"Quella che separa il mondo dei vivi dal Tartaro e dai Campi Beati" spiegò Storm "il che vuol dire che siamo in un mare di guai."

Discussero ancora a lungo,senza approdare a niente. Ma almeno avevano un punto di partenza per capire che minaccia stavano per affrontare. Dopo Squall prese il fratello da parte

"Perchè non sei venuto in macchina?"

"Non mi piace guidare, non ho affittato una macchina, tu stai al terzo piano ed io odio gli ascensori." rispose velocemente Storm. Dove voleva andare a parare Squall.

"E ieri potevi venire via aero-nave."

"Mi piace sentire il vento tra i capelli." detto questo sbuffò. Dove diavolo voleva andare a parare?

"Ti trasformi per ogni minima cosa" fece Squall "c'è ancora molto che non sappiamo di questo Junction Symbiosys, dovresti essere più cauto."

"Mi fai la predica fratello?"

"no, ti dò un consiglio. Vacci piano."

Zell si intromise nella discussione tra fratelli

"un dubbio...ma se ha resistito a tutti i tuoi colpi, come l'hai ucciso alla fine?"

Storm rise, e con un movimento fulmineo portò il filo della sua spada a contatto con il collo di Zell.

"Regola d'oro del Phalanx: nel dubbio taglia loro la testa."

Storm rinfoderò mentre uno Zell ancora sotto shock si massaggiava il collo. Shu attirò l'attenzione dei due Leonhart, che lasciarono stare Zell per ascoltare il messaggio della SeeD.

"Messaggio dal P-Garden Signori. Da parte di Crisis. Chiede immediato ritorno del sig. Storm Leonhart, poichè sono arrivati i risultati delle analisi ed è meglio che lui li vada a vedere."

Storm fece spallucce

"Squall, considerami dentro. Sono sempre contento di tagliare qualche testa"

detto questo iniziò a correre verso la finestra aperta, per poi saltare giù nel vuoto. Si lasciò cadere per una decina di metri, e poco prima di toccare il suolo aprì le ali di drago e riprese quota, volando verso casa.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo III-Io cosa sono? ***


Leo3
Storm aveva lasciato la sala da pochi minuti e Fujin era stata portata in infermeria quando Ragi fece il suo ritorno con in mano un pesante e polveroso volume sulla vita dell'antica strega Dahluba, la cui storia era in gran parte avvolta nel mistero. Ma come se già i SeeD non avessero abbastanza problemi...

"Che razza di lingua è questa?" fece Zell una volta visti i caratteri del libro 

Squall prese il vecchio volume esasperato. Sentiva che per ogni passo che facevano nella giusta direzione ne facevano due indietro. Guardo i caratteri, notando che il vecchio scrittore era stato preciso fino all'esasperazione, ogni lettera (o sillaba, o ideogramma) sembrava un'opera d'arte. Il che non faceva altro che esasperare il Preside,nonchè comandante SeeD, che dopo trenta secondi poteva dare al gruppo il suo augusto responso: non ne aveva idea. Con delicatezza Rinoa si avvicinò e studiò il libro, dicendo dopo pochi secondi

"L'alfabeto è quello dei Nobili di Centra, ma le parole sono di un'altra lingua.
la prima parola si legge Babibatwaba....che non ha senso. Ora, so che non è importante, ma perchè abbiamo un volume così vecchio al Garden di Balamb?"

"Lo ha trovato la madre quando viveva a Centra" squittì Selphie

"Potremmo chiedere aiuto alla Madre allora,no?" fece il cowboy "aspettiamo che finisca la lezione e chiediamole di darci una mano!"

"Tentar non nuoce, ma non credo che otterremo qualcosa..."

Rinoa intanto continuava a sfogliare il libro con la massima cura, servendosi addirittura di un paio di pinzette per non rovinare la pagina. A Zell, che aveva cercato di girare pagina a mani nude aveva dato un potente schiaffo sulle mani ed un calcio sulla rotula. ad un certo punto Rinoa richiamò l'attenzione di Squall con rapidi gesti della mano

"Vieni a vedere Squally! Ehm, cioè, Squall!"

Troppo tardi. La gaffe era stata fatta. Tutti i presenti si voltarono verso il SeeD il cui colorito ormai tendeva più al rosso carminio che al normale colore rosato tipico della pelle umana. Tuttavia vista la gravità della situazione i presenti riuscirono a contenersi,chi mordendosi il labbro a sangue e chi (Zell) infilandosi il pugno in bocca. Solo Selphie trovava la cosa carina, mentre Irvine  frenava a stento tre battute che dette singolarmente avrebbero spinto Squall a tagliargli  la testa senza stare a pensarci su, e tutte insieme avrebbero invece spinto il SeeD a divertirsi un po' prima di mozzargli la testa. Il Preside Squall allora strinse i denti e si sforzò di fare sembrare la sua voce normale, ovvera priva di qualsiasi emozione o tonalità.

"Si, Rin?"

"Guarda qua."

Squall si avvicinò ed osservò la pagina del libro indicatagli da Rinoa. Gli altri rimasero in curioso silenzio, finchè Irvine decise di ricordare a tutti la sua presenza tossendo. Zell si fece portavoce del pensiero di tutti.

"Che c'è scritto?"

"Non è quello che c'è scritto...è quello che c'è disegnato!" fece Rinoa mostrando a tutti la pagina. L'intera pagina era riempita dall'immagine di cinque spade tutte completamente differenti tra loro, ed apparentemente di eccellente fattura. Squall indicò quella in alto a destra, riconoscendola come la spada del cavaliere. Chiese poi a Rinoa se ci fossero scritti almeno i nomi dei possessori, ma ancora una volta il dialetto indicava qualcosa di diverso dalla realtà dei fatti. Certo, a meno che i Cavalieri non si chiamassero Cipolla, Aglio, Spezia, Sugo e Olio. Dopo la lettura dei nomi ci fu un momento di silenzio generale, spezzato solo da una battuta di Irvine

"Bene. ora sappiamo che questi avevano il senso dell'umorismo. E' già un passo in avanti."

"Non in avanti, è in passo in più che non ci porta da nessuna parte!" fece Zell abbassando le braccia e la testa, in evidente stato di depressione. Nessuno intanto si era accorto che Selphie aveva cominciato a ridacchiare. Visti gli scarsi risultati ottenuti fino a quel momento, nessuno era di umore talmente buono da sopportare le risatine di Selphie, che fu invitata neanche troppo gentilmente a condividere con gli altri i motivi di questo suo divertimento.

"Andiamo, mi state dicendo che quella spada non l'avete da nessuna parte?"

"Quale?" chiese Zell

"La seconda! Daii!!! Guardatela bene!!"

I SeeD aguzzarono lo sguardo ed iniziarono un allegro coretto di "mah", "mi pare che..", "forse..ehm,niente" e tutte le varianti possibili di questi vivaci pensieri. Selphie adesso non faceva più niente per nascodere le risate

"E' Excalibur!"

I SeeD si guardarono in faccia. Visto il proprietario attuale della spada, era una buona o una cattiva notizia? Squall si portò la mano sul fianco e scosse la testa

(adoro quando le cose già complicate tendono a complicarsi ancora di più)

***
(Ho fame)

Era questo l'unico pensiero di Storm mentre volava per tornare al suo P-Garden. Non la spada, non la profezia e neanche i morti che da lì a breve avrebbero preso il vizio di camminare nuovamente sulla terra. Aveva fame ed una gran voglia di carne. Preferibilmente al sangue, e preferibilmente in gran quantità. Non che lui fosse mai stato un gran mangiatore di verdure ("questa roba datela ai conigli" diceva quando gli portavano davanti qualcosa che non comprendesse carne o pesce) ma da un po' di tempo a questa parte la sua passione per la carne aveva toccato livelli ai limiti dell'osceno. Ora però ne aveva bisogno.
La simbiosi con i guardian force causa un mutamento del metabolismo e ciò comportava un dispendio elevatissimo di energie per mantenere la simbiosi a lungo,e lui aveva di gran lunga superato il suo limite massimo. Nutrirsi era necessario

(ma dove lo trovo un posto per mangiare qui, tra il mare e le isole deserte?)

Sentiva le ali indebolirsi, il battito rallentava. Doveva mangiare qualcosa, una qualsiasi cosa. Improvvisamente le orecchi captarono il rumore di zoccoli che scalpitavano sotto di lui. Calò di quota, e riuscì a vedere un branco di Mesmerize che correva velocemente sotto di lui. I Mesmerize erano i parenti mostruosi dei cavalli, e alcuni gruppi di uomini nei villaggi dell'antica Centra mangiavano cavalli. Ergo, erano commestibili. Storm si lasciò cadere, travolgendo quattro Mesmerize che vennero così separati dal resto del branco. Gli animali si rialzarono ed attaccarono il Phalanx che non ebbe problemi ad evitare i loro corni taglienti. Gli animali attaccarono in gruppo, e questo era insolito per dei Mesmerize. Storm parò due attacchi di taglio adoperando entrambe le spade, ma era stanco ed affamato, quindi venne spinto indietro di diversi passi. La simbiosi col GF intanto si era interrotta,e Storm fu felice che fosse successo dopo l'aver messo entrambi i piedi per terra:nuotare fino a casa era un'impresa al di sopra delle sue forze. Si liberò del mostro alla sua destra con un doppio colpo sferrato tenendo le lame in parallelo nella stessa direzione. Un altro venne decapitato e gli altri due furono trafitti da un potente affondo. Misericordioso, Storm tagliò la gola dei mostri agonizzanti e si preparò a banchettare.

(consideralo un pic-nic, Storm.)

Quattro ore più tardi era nuovamente nel suo ufficio, entrando, neanche a dirlo, dalla finestra. Crisis non c'era, ed era un bene perchè l'ultima cosa che voleva ascoltare erano le filippiche del suo sottoposto sul ritardo. Fischiettando un vecchio motivo che aveva imparato in una gita a Winhill si tolse gli abiti ormai non più puliti ed ascoltò i messaggi della segreteria. erano i soliti messaggi che gli ricordavano i suoi impegni: cene ufficiali, inaugurazioni, strette di mano a capi di stato...certe volte si chiedeva se la sua vita precendente non fosse più facile. Nessuna responsabilità, solo il dover ammazzare qualche povero idiota di tanto in tanto. Ma all'epoca non aveva alcuna vera libertà, era tenuto ad eseguire gli ordini che gli venivano dati. No, non aveva rimpianti per la sua scelta. In quanto a questi suoi impegni, sarebbe rimasto il Presidente ancora per un altro anno, massimo due. Serviva gente capace, e sebbene lui si fosse circondato di ottimi collaboratori sapeva di non essere la persona migliore per quel ruolo. Lui aveva dato il via ad una nuova nazione, era abbastanza convinto d'aver fatto abbastanza. Poco dopo dalla segreteria si fece sentire una voce che non aveva più sentito da sette anni,ciò nonostante la ricordava perfettamente.

"Storm...ciao...ehm....come va? Sono..beh, spero che tu mi abbia riconosciuto..."

(come non potrei?)

Quante volte aveva desiderato tornare a sentire quella voce gli ultimi sette anni? Quanto aspettava sotto la pioggia armato di un fucile da cecchino, ogni qualvolta non  aveva dovuto ammazzare un poveraccio colpevole solo di avere idee politiche differenti da Deling. Una volta le aveva detto scherzando le lei la sua coscienza. Stranamente ciò si era rivelato vero. Aveva desiderato risentire quella voce per sette anni. Perchè adesso provava solo un misto di rabbia e fastidio? Staccò il telefono dalla presa e lo prese in mano...per poi scagliarlo dalla finestra e colpirlo prima che atterrasse con una magia di fuoco di livello base.
Cosa voleva provare con quel gesto? Non era soddisfatto, non si sentiva meglio. Eppure sentiva che quel gesto fosse la cosa migliore da fare. Il passato è passato, certe porte vanno chiuse. Sfortunatamente l'esplosione del telefono richiamò l'attenzione di Crisis che era nell'ufficio accanto. Il bruno entrò, guardò prima Storm e poi la scrivania, sospirando

"Non ti basta rompere le finestre? Adesso giochi anche al tiro al bersaglio col telefono?"

"Non mi rompere i sacrosanti, oggi è stata una brutta giornata."

"Fammi indovinare, c'erano più dieci persone alla festa?" chiese Crisis che conosceva bene i gusti del suo superiore

"Esatto. E come se questo non fosse abbastanza fastidioso di per sè si parla anche di fine del mondo, armi magiche, morti con la cattiva abitudine di camminare e compagnia bellaì."

"Che?" Crisis non poteva far altro che non capire una sola sillaba. Storm lo liquidò dicendogli di chiamare Selphie o Rinoa, che sarebbero state più che felici di raccontargli tutta la storia. Il discorso vertè poi sulle analisi per cui Storm era stato richiamato in patria tanto in fretta. Nel giro di altri cinque minuti si ritrovò ancora una volta nello studio medico con quattro aghi nel braccio ed indosso solo un camicione verde acqua. Sul serio, la cosa iniziava a diventare veramente fastidiosa.
Il medico guardò i numeri sullo schermo e scosse la testa. prese due appunti, guardò ancora i numeri e scosse la testa. Lo guardò ancora una volta e scosse la testa. Storm iniziava ad averne abbastanza

"dottore se sto per morire me lo dica,così torno al mio lavoro."

il medico scosse ancora la testa. Storm disse dentro di sè che se l'occhialuto dottore l'avesse fatto ancora gli avrebbe spezzato il collo.

(così poi vedi come scuoti la testa)

"Signor Leonhart, i numeri in bianco sono i suoi valori" toccò lo schermo che cambiò colore e mostrò dei dati "quelli in rosso sono invece i nostri valori di riferimento."

"Vedo. Ed allora? Siamo lì per lì. Non vedo problemi."

Il medico si abbassò gli occhiali sul naso e lo guardò negli occhi. Poi gli passò una sbarra avvolta da una sorta di pasta marrone

"Può mordere qui per favore? Pianti bene i denti."

Storm fece come gli era stato detto, poi diede al dottore un ultimatum:o gli diceva come stavano le cose o lo avrebbe preso a calci due a due finchè i colpi non avrebbero raggiunto un numero dispari. Il medico reindicò i valori, ma toccò un tasto ed ai valori se ne aggiunserò altri.

"I valori di riferimento più vicini ai suoi non sono umani, signor Leonhart."

Storm raggelò

"il campione che vede in rosso è stato preso da un mostro catturato di recente sull'isola più vicina all'inferno. I suoi valori sono quelli di un drago di piccola taglia. Ma non è questo il peggio. Quello che vede ora"

 il medico toccò diversi tasti, e tutto scomparve lasciando il posto ad una figura olografica dalla doppia elica. Storm era stato uno studente scadente in biologia, ma riconosceva bene quell'immagine: il DNA.

 "è il suo DNA. i tratti genetici sono diversi da quelli che abbiamo estratto da un campione di tre anni fa, non ci sono indicatori che facciano presumere l'appartenza del soggetto ad una qualsiasi razza conosciuta. Io stesso avrei pensato ad un errore se non avessi potuto constatare con i miei occhi il prelievo dalla sua persona. Questi alleli sono tipici dei grandi rettili, e questi degli uomini. 50 e 50, detto in termini profani."

Storm annuì senza capire. Anzi, senza poter capire. La sua voce era vuota, priva di colore e tonalità

"quindi cosa sono?"

il dottore aprì le braccia e scosse la testa. Non ne aveva idea.

***
Gli avevano detto che stava abusando della Simbiosi. Gli avevano detto di fare attenzione. La sua forza era troppo aumentata per essere frutto dei normali allenamenti, il suo appetito era troppo esagerato, ed era troppo irascibile. Era chiaro che i cani non gli abbaiavano contro per via del suo dopobarba. Il suo morso aveva impresso i segni dei denti sulla sbarra d'acciaio rivestita di pasta marrone. Poteva tornare indietro? Voleva farlo? Sapeva cosa fare? Ed infine la domana che più tormentava

(io cosa diavolo sono?)

(non sono un drago, non sono un uomo)

(un mezzo-drago? un mezzo umano?)

Cosa poteva fare? niente. Forse avrebbe dovuto lasciare la presidenza prima di quanto si aspettasse, e poi cercare una bella casetta all'isola più vicina all'inferno. E se il processo fosse in continua evoluzione? Se perdesse tutto quello che gli rimaneva di umano? Sai che perdita, gli umani sono fragili, la loro volontà è debole e sono vittime della loro stessa superbia.

(Cosa diavolo vado pensando? Non è così male essere umani!)

ora come ora c'era solo una cosa che volesse fare veramente: rendersi utile. Avrebbe combattuto al fianco di suo fratello e non contro di lui questa volta. Questo poteva essere il suo ultimo atto da umano. O mezzo umano.
Aprì le finestra e si preparò a spiccare il volo, ma gli venne un groppo alla gola. Compose un numero al nuovo telefono che Crisis gli aveva portato

"Crisis, fammi preparare l'aeronave. Lo voglio pronto per domattina alle otto al più tardi. Cancella tutti gli impegni, convoca tutti gli archeologi, esperti delle antiche civiltà, dotti, medici e sapienti di spessore e comunica loro che si preparino per un viaggio, li voglio tutti a Balamb tra due giorni al massimo."

"posso sapere il perchè?" si azzardò a chiedere Crisis

"Hai parlato con la Tilmitt?"

"si."

"allora non fare domane idiote ed esegui."

Chiuse il telefono e prese fiato. Era il momento della seconda telefonata. Non aveva il numero da cui aveva ricevuto la chiamata, quindi compose il numero che aveva scolpito in testa. Era ancora valido? sette anni sono tanti: ci si muove,ci si sposa, ci si trasferisce, si cambiano abitudini. Premette il tasto verde e dopo pochi attimi di silenzio il telefono iniziò a squillare. Dall'altra parte qualcuno alzò la cornetta. Adesso veniva la parte più difficile

"Pronto? Sono Storm..."


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note dell'autore: prima di tutto mi scuso per aver aggiornato così tardi, spero di non aver fatto perdere interesse ai pochi che si sono affezionati a questa saga. Gli esami mi hanno tolto più tempo del previsto, ed un po' per questo, un po' per altri motivi, questo capitolo è abbastanza lento, oggettivamente non un granchè: un capitolo di transizione. Ma prometto di rifarmi col prossimo capitolo, di cui vi dò una piccolissima anteprima

Capitolo IV- Primo passo avanti
"i miei capelli!" urlava disperato passandosi le mani tra quel che ne rimaneva "i miei bellissimi capelli! Ci ho messo anni! Io ti distruggo maledetto!!!"


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Capitolo 5
*** Capitolo IV-Primo passo avanti ***


Leo IV
Mai tanti geniali cervelli erano stati riuniti nello stesso posto. Erano venuti da ogni continente, ognuno di loro forte della propria indiscussa autorità in campo di lingue morte ed antiche e sconosciute civiltà. Erano riuniti nella sala grande del Garden di Balamb, sommersi da antiche carte, ancor più antiche cronache, dizionari e dizionari per tradurre dai dizionari. Storm sorvegliava le loro attività insieme a Rinoa, essendo loro due gli unici a capire qualcosa della civiltà di Centra. A Squall spettava il noioso compito di rintracciare Gilgamesh e farsi consegnare Excabilur.
Storm sorvegliava i lavori dall'alto, una strana smorfia dipinta sul viso. Nell'ultima settimana, da quando aveva avuto i risultati delle sue analisi non si era più trasformato. Si passò le dita sui canini, tagliandosi leggermente. Dannatamente affilati. Si leccò la punta del dito con la lingua e sentì che la ferita iniziava già a cicatrizzarsi non appena venne a contatto con la saliva. Rinoa con il figlio vicino intento a giocare con una spada giocattolo, combattendo contro un invisibile avversario. Tempest dimostrava già un certo talento negli affondi:sarebbe sprecato con un gunblade in mano. Gli venne da sorridere pensando che la famiglia Leonhart è una famiglia di nomi metereologici: Raine, Squall, Storm ed ora Tempest. Rinoa venne incontro al cognato, che considerava come un fratello ed insieme osservarono i lavori che si svolgevano sotto di loro. Storm gli indicò con l'indice ormai guarito la folta schiera di geni sotto di loro

"Sai che il Quoziente intellettivo collettivo di questi geni fosse energia elettrica si potrebbe illuminare Deling City per anni?"

"Impressionante!"

"Si? L'ho pensato anche io." Storm fece poi nuovamente quella strana smorfia "Ed i risultati si vedono!"

Prese un foglio bianco e lo mostrò a Rinoa con un falso sorriso in faccia. Poi dando sfogo alla rabbia lo appallottolò e lo gettò dietro di sei.

"Il più cretino di questi geni ha tre lauree, ha scritto otto trattati ed ha un quoziente intellettivo di 185! Eppure non saprebbero distinguere un dannatissimo ramo da una altrettanto dannatissima foglia! Sono capaci di citare a memoria i testi epici dal primo all'ultimo esametro e non riescono nemmeno a tradurre un libro!"

Detto questo Storm vibrò due possenti pugni sulla balaustra ammaccandola, e poi si girò dando le spalle ai grandi geni, sbuffando e grugnendo. il piccolo Tempest si spaventò, non capiva perchè lo zio era diventato così irritabile negli ultimi giorni. E non giocava neanche più con lui! Storm si accorse della paura del piccolo e prese il nipote in braccio mentre questo gli dava le spalle, sollevandolo e facendolo girare in aria, lanciandolo e poi recuperandolo al volo prima che toccasse terra. Il piccolo tornava a ridere mentre Rinoa guardava la scena preoccupata

"Non mi piace che giochi così con Tempest, è pericoloso."

"Tranquilla, non ci sono rischi. Ci tengo alla salute di mio nipote, è a lui che spetta il compito di tramandare il sangue dei Leonhart!"

"non hai intenzione di accasarti Storm?"

Ok, la sua battuta era fuori posto: Rinoa ha un sesto senso per i problemi degli altri, e questa sua uscita gli ha messo la pulce nell'orecchio. Adesso come se ne esce?

(No Rin, è meglio che io non abbia una discendenza, visto che la mia prole potrebbe avere le ali e le squame)

(No Rin, ultimamente non sono umano e sarebbe poco saggio procreare.)

Nel dubbio decise di rispondere con un gesto vago della mano. e poi fece per andarsene, ma la cognata lo bloccò per un braccio

"Che c'è Storm, credi di non trovare la ragazza giusta?"

Meno male! Nella sua mentalità da romanzi rosa ha interpretato l'affermazione come il malinconico sfogo di un cuore solitario. Storm sorrise ma non rispose. In fondo era meglio che lei la pensasse così. Meglio farsi passare per patetico piuttosto che dover spiegare tutta questa situazione. Non voleva farli preoccupare, non voleva essere compatito. Non voleva essere considerato un mostro. Si allontanò da Rinoa, incrociando l'inseparabile cagnetta Angelo, che gli ringhiò contro. Lei aveva capito tutto. Storm si limitò a mostrare i denti al cane e ringhiare sommessamente a sua volta per evitare che il cane lo mordesse nuovamente al polpaccio.
Si guardò le mani, erano così umane. Quando si dice che l'apparenza inganna...
Entrò nel suo appartamento al Garden e si lasciò cadere sul letto. Il P-Garden non poteva allontanarsi da Centra e dalla Galbadia Meridionale visto l'allarme giallo, quindi lui era ospite del Garden di Balamb. Inspirò a fondo e le sue narici captarono un odore che non era suo e che non c'era quando aveva lasciato la stanza. ma non era un odore sconosciuto. Parlò alle ombre

"Esci fuori Fujin."

La ragazza uscì dal bagno dove si era nascosta, aveva in mano una spada. Forse voleva ucciderlo e pareggiare i conti? No, non aveva quest'impressione. Se il suo istinto gli diceva di stare tranquillo allora era la cosa migliore da fare. E poi, nella più dannata delle ipotesi, anche se lei l'avesse attaccato lui l'avrebbe potuta mettere KO senza fatica

"COME?"

"Non sei così brava a nasconderti come credi. Piuttosto, come sei entrata?"

"SICUREZZA,CHIAVI"

"Logico. Tuttavia pensavo fosse chiaro che una porta chiusa a chiave non è un invito ad entrare."

"DOMANDA"

(Grande Hyne! Ma questa non sa parlare?)

"Spara Fujin."

"ALLENAMI"

Storm si mise seduto sul letto, mentre Fujin gli indicava la spada che aveva in mano. Per un attimo un pensiero veloce come un lampo gli attraversò il cervello: Rinoa aveva chiesto a Squall di allenarlo perchè era il suo uomo, e l'uso del Gunblade li aveva avvicinati ancora di più. Ora, sicuramente al Garden c'erano almeno venti maestri di spada, perchè chiedere proprio a lui? Perchè questo cambiamento, vista la sua maestria nell'uso dello Zan,se non per stargli vicino?

(O Hyne, ci vuole provare con me?)

Iniziò a pensare che Fujin in fondo non era male, una volta tolto il problema dell'occhio in meno e degli evidenti problemi linguistici. Ma scacciò in fretta il pensiero. Voleva usare la spada perchè è la migliore arma da mischia inventata e voleva essere allenata da lui perchè lui era l'uomo(o quasi) più pericoloso del mondo con in mano una lama. Meglio tornare coi piedi per terra e non mettersi a pensare cavolate. Tuttavia non poteva tollerare il pensiero di fare da maestro ad una che parla in questo modo. Dire che lo infastidiva è usare un delicatissimo eufemismo.

"ok, ma ad un patto. Io ti insegno ad usare una spada, tu in mia presenza parli come un normale essere umano. Quest'offerta non è trattabile."

Fujin parve pensarci sopra, ma poi assentì

"va bene, mi sembra uno scambio equo."

Storm sentì la mascella slogarsi

"Ma allora sai parlare!"

"Certo,non sono mica scema."

"Lascia che mi riprenda dallo shock....ed allora perchè diavolo non parli come le persone civili?"

"Troppe persone parlano. Troppe persone danno fiato alla bocca per dire cose inutili di cui si potrebbe fare a meno. Parlare troppo causa problemi. Tutto può riassumersi in poche parole,il resto è superfluo."

"Però,non ti facevo così filosofa!"

"Non è filosofia. E' vita."

"beh,devo dire che il tuo punto di vista è interessante. Dunque, sarò il tuo maestro. Ed ora la prima lezione: uno spadaccino affamato è uno spadaccino debole. Andiamo alla mensa!"

***
Alla mensa si unirono al tavolo di Squall, Zell ed Irvine. Rinoa controllava i lavori, Selphie e Quistis svolgevano il loro lavoro da insegnanti. I tre ragazzi erano andati in giro per l'isola di Balamb, frugando nelle foreste e nella costa lottando contro ogni mostro nella speranza di far comparire Gilgamesh. Ed a giudicare dalle loro facce avevano fallito.

"Però non li ricordavo così forti i Lesmathor!" disse Zell applicandosi un cerotto sul braccio. Squall era scuro in volto

"non sono mai stati così potenti. E' anormale." disse

"un brindisi alle belle notizie!" Fece Irvine

Nessuno chiese il perchè della presenza di Fujin, cosa di cui Storm fu grato. Gilgamesh non si era visto. Avevano combattuto per otto ore filate per sei giorni di fila e Gilgamesh non si era presentato. Avevano discusso a lungo su cosa fare con lui, ma alla fine tutti avevano convenuto che Gilgamesh era più inutile di Boko,e che se fosse stato necessario passare alle cattive maniere per prendergli la spada, l'avrebbero fatto.

"Solo per curiosità..." chiese Storm "cosa pensavate di fare se fosse spuntato?"

"Gli avrei parlato" disse Zell

"Gli avrei sparato un colpo vibrante nel culo" disse contemporaneamente Irvine

"Non ne abbiamo idea" concluse Squall.

"Beh, un colpo vibrante non basta a fare fuori un GF.Ma a farlo incazzare si." disse Zell

"Invece parlare con uno che resta in vista per soli cinque secondi è molto sensato" fu la risposta di Irvine

"Domani veniamo con voi a darvi una mano, magari in cinque si ha più fortuna" fece Storm per placare gli animi ed evitare l'ennesima lite tra i due "così insegno a Fujin i principi base della spada."

gli occhi dei tre SeeD si posarono su Fujin,  che distolse lo sguardo imbarazzata

"TU vuoi imparare ad usare la spada da LUI?" fece Zell, che aveva ancora in forte antipatia Storm. "Pensavo lo odiassi!"

"odi et amo.." iniziò a dire Irvine prima che il tallone di Storm si posasse minaccioso sul suo alluce facendolo tacere

"è logico invece, e non ha niente a che fare con quello che è uscito di bocca ad Irvine che ovviamente non controlla le sue emissioni di fiato.." disse Storm guardando male Irvine "io sono il migliore, imparare da me è il massimo che uno spadaccino può chiedere"

Zell ribattè, Irvine commentò con una battuta ed il ragazzo gli diede un pugno a martello in testa. Irvine allora gli tirò il naso e gli diede un colpo a mano aperta sulla nuca. Storm si gettò a corpo morto su entrambi. Solo Squall, che ringraziava Hyne del fatto che non ci fosse nessuno in mensa perchè sarebbe difficile giustificare il comportamento dei due professori e del Presidente di Centra, potè notare che da quando Irvine aveva detto Odi et Amo Fujin era parecchio arrossita.

***
La mattina dopo uscirono dal Garden e ripresero il giro dell'isola di Balamb in cerca di Gilgamesh. Storm insegnò a Fujin i fendenti base, e la ragazza era particolarmente veloce nell'apprendere. Lo sforzo maggiore fu quello di farle dimenticare come si tenesse in mano lo Zan. Storm la guidò, prendendole la mano e mostrandole la corretta impugnatura poggiando la sua mano sopra quella di Fujin,che ebbe un piccolo brivido. La ragazze ebbe qualche problema col primo Lesmathor, perchè si sbilanciava troppo colpendo facendo finire la spada per terra. Fu Storm ad abbattere il mostro con un colpo netto della sua spada.

"Vedi Fujin, ti sbilanci troppo. Non è come lo Zan, non devi mai perdere il controllo del braccio. devi sempre essere pronta ad una parata improvvisa. riprova!"

il secondo Lesmathor fu rapidamente liquidato e Storm lo esaminò notando che il suo esoscheletro era molto più robusto del normale. Il terzo ed il quarto Lesmathor vennero uccisi da due fendenti rapidi e precisi. E' strano in effetti. Squall, Zell e Irvine venivano attaccati ad ogni passo, Storm doveva andarli a cercare questi stupidi insetti. Intanto un'ombra si stagliò nel cielo, preceduta da un forte rombo: una SkyMotor nera coi contrassegni del P-Garden era appena atterata e Revenant uscì dalla cabina di guida. Zell e Irvine lo raggiunsero per primi lasciando Squall a discutere con sei lesmathor che lo avevano attaccato.

"E tu che ci fai qui?" chiese Zell

"Ordini di Storm, mi ha detto che siete due incapaci e che avrei dovuto portare con me l'artiglieria pesante" fece il tiratore del P-Garden sorridendo e mostrando così i suoi denti bianchissimi

"Cosa?!?"

"Ehi, non ho detto questo!" protestò Storm che si era avvicinato

"Si, ma in sintesi si poteva riassumere dal contesto."

"ah,effettivamente è vero."

"Non abbiamo bisogno di te, grazie ed arrivederci." fece Zell

"invece può esserci utile" fu il commento di Squall "ma cosa intendi per artiglieria pesante?"

Revenant sorrise ed aprì lo scompartimento nascosto della SkyMotor tirando fuori un fucile molto simile all'Exeter di Irvine, che stupefatto chiese che cosa fosse quella meraviglia

"Si chiama eXecution. Il modello di base è l'Exeter ma è fatto di materiali più resistenti come adamantio e titanio. L'interno della canna è rivestito con delle dure ossa di Rubrumdragon, che fanno girare il proiettile più velocemente. L'unico inconveniente è il peso."

"Ed a che vi serve allora?"

Ravenant allargò ancora di più il suo sorriso e mostrò una piccola scatola d'acciaio. Dentro c'erano dieci proiettili grandi come i colpi vibranti, ma che brillavano di luce rossa anzichè azzurra.

"questi piccoli gioielli sono i Definitive. Ci lavoravamo da quando eravamo phalanx cadetti. Il foro d'entrata è di un centimentro, il foro d'uscita è...beh, praticamente disintegra il bersaglio. Un comune exeter esploderebbe se cercasse di spararne uno. Solo tenerli in mano senza le giuste precauzioni ti farebbe un livido."

"il piano è semplice" fece Storm "voi fate uscire fuori Gilgamesh e lui gli spara questo piccoletto contro la spalla."

"E credete che Gilgamesh sia così idiota da farsi fregare in questo modo?"

"Ogni tanto attacca con una spada arrugginita: tanto intelligente non è..."

"..."

Dato che nessuno interpretò il suo silenzio Squall parlò.

"Gilgamesh è un ladro di spade di scarsa intelligenza. Ha rubato Excalibur dal sepolcro del cavaliere ed ha preso Zantetsuken solo dopo la morte di Odino, non ha avuto il coraggio di provare a prenderla finchè lui era in vita. Attacca senza avvicinarsi, mordi e fuggi. E' un vigliacco, tuttavia a modo suo è orgoglioso: si crede un grande spadaccino,anzi il più grande spadaccino mai esistito."

Tutti erano a bocca aperta dopo questa disamina di Squall. Il SeeD si sentì a disagio e si giustificò spiegando che la sera prima ne aveva parlato con Rinoa che l'aveva aiutato a fare un profilo del loro bersaglio, aggiungendo a mezza voce che l'idea gli era venuta guardando una serie TV. Storm fu contento che il fratello oltre a guardare Discovery Channel guardasse anche Criminal Minds. Più tardi gli avrebbe chiesto un riassunto dell'ultima puntata che lui aveva perso perchè impegnato a deprimersi sorvegliando il lavoro dei "grandi geni".
Storm si schiarì la voce e pose le mani intorno la bocca come un megafono. Poi urlò a pieni polmoni

"SONO IL PIU' GRANDE SPADACCINO MAI ESISTITO!!!"

gli altri lo guardarono in modo strano, e lui si sentì un perfetto cretino. Cerco di giustificarsi dicendo che dicendo così aveva lanciato una sfida a Gilgamesh, ma gli altri  lo guardarono imbarazzati per lui. Ed effettivamente, aveva fatto proprio la figura del cretino. Mai poi una voce potente e bassa si fece sentire alle loro spalle. Gilgamesh aveva accettato la sfida. Avvolto nel suo mantello rosso stringeva già in mano la Masamune e calò il colpo, puntando contro Storm.
Il phalanx si gettò a terra trascinando con sè Fujin e tutti gli altri fecero lo stesso. Storm allora prima sbeffeggiò Gilgamesh con una pernacchia, poi distese in avanti il braccio destro piegato a novanta gradi e pose la mano sinistra nell'incavo del gomito creato da tale gesto.
Pensava che tutti si fossero buttati giù evitando il colpo ed era vero. Tutti tranne Zell. Poichè Storm si trovava proprio tra Gilgamesh e Zell il biondo non vide arrivare il colpo e quando si chinò fu troppo tardi. Tutti rabbrividirono guardando Zell che inizialmente non capì il perchè visto che stava bene.
Poi dei capelli biondi cominciarono a cadere intorno a lui. Tremando Zell cercò di toccare il ciuffo di cui era tanto fiero: non c'era più. Il colpo con la Masamune aveva tagliato il suo ciuffo che gli era valso il soprannome di Gallinaccio. Inizialmente Zell balbettava poi riuscì a comporre una frase

"i miei capelli!" urlava disperato passandosi le mani tra quel che ne rimaneva "i miei bellissimi capelli! Ci ho messo anni! io ti distruggo maledetto!!!"

non appena ebbe completato la frase fu avvolto da scintille rosse e si scagliò a grande velocità contro Gilgamesh, cogliendolo alla sprovvista e colpendolo con un poderoso calcio contro la mascella che scaraventò il GF indietro di diversi metri. ma finito l'effetto sorpresa Gilgamesh si riprese e impugnò tutte le spade che aveva a disposizione. Zell evitò il colpo con Excalibur Ossidata saltando e gli balzò in testa dove gli bloccò il collo con le gambe e cercò di strozzarlo in questo modo. Squall e Storm impugnarono le armi e caricarono il GF. Squall attaccò ruotando su sè stesso piazzando diversi colpi al fianco del GF mentre Storm ruotava evitando i temibili colpi calanti della Zantetsuken sempre all'ultimo momento e contrattaccando riuscì ad infilare la spada nella coscia di Gilgamesh. Ma Gilgamesh era sempre più grande di loro ed in più attaccava con quattro spade contemporaneamente. Una parata incrociata salvò Storm dall'Excalibur che stavano tanto cercando e Squall dovette saltare indietro per evitare il contatto con la masamune. Non appena ebbero una linea di tiro chiara, Irvine e Revenant spararono in modalità rapida, ma Gilgamesh parò ogni colpo ruotando la spada ossidata. Era come se la sua articolazione del polso gli permettesse di roteare per 360 gradi. Zell intanto riempiva di pugni la testa di Gilgamesh, che era troppo impegnato per badare a lui. Attaccò Storm con tre spade ed il phalanx venne atterrato. Perdeva sangue dalla fronte e dalla guancia in maniera copiosa, ma la cosa peggiore era che questo sangue gli colava sugli occhi, rendendogli difficile combattere. Evitò un colpo con una capriola indietro e il LionHeart di Squall ne intercettò un altro, ma per salvare il fratello il SeeD si scoprì sul fianco e Gilgamesh riuscì a colpirlo con un rapido fendente. Il taglio era lungo, ma non troppo profondo: nella sfortuna era stato fortunato, l'aveva colpito con l'arma ossidata. Gilgamesh si preparò ad attaccare, ma poi cadde su un ginocchio: Zell aveva stretto ancora di più la presa intorno al collo ed adesso aveva incrementato la sua già notevole forza con una nuova tecnica che ne aveva raddoppiato la massa muscolare. Ma per quanto tempo Zell potesse mantenere quello stato era poco chiaro. Col poco fiato che aveva a disposizione Gilgamesh usò la Zantetsuken,puntando contro Storm, che venne salvato da Fujin, che gettandosi su di lui lo fece cadere a terra, evitando così il colpo. Gilgamesh perse la pazienza, e per la prima volta in quello scontro parlò.

"Colpo a quattro spade!"

tutte e quattro le armi colpirono lo stesso punto e si sollevò un gran polverone. Certo della vittoria ed incurante di Zell che cercava di strozzarlo, Gilgamesh si diresse verso Squall, ma un colpo di energia visibile e tagliente lo colpi ad una delle spalle sul lato sinistro, mancando Zell di pochi centimetri. Il GF si girò: Storm era di nuovo in piedi. Si era trasformato non appena Gilgamesh aveva alzato le spade e con le sue quattro ali di drago aveva coperto sè stesso e Fujin. Ma non era indenne: l'ala destra era stata tranciata di netto e Storm aveva un brutto e profondo taglio sul braccio, nonostante la pelle squamata e l'armatura della simbiosi l'avesse protetto da danni maggiori. Storm fece stretching al collo e poi iniziò ad urlare avvolgendosi in un'aura dorata. In pochi secondi ma a costo di un grande dolore, l'ala si rigenerò. Squall approfittò allora della distrazione di Gilgamesh e lo scaraventò in alto, con lo stesso colpo che di norma dava il via al Cuore di Pietra. Una volta arrivati alla massima altezza Storm si fece passare una spada da Fujin e spiccò il volo, mentre intanto Zell si avvolgeva di un'aura azzurra.

"Manovra Combinata: Impatto Imperiale!"

Zell e Squall avevano a lungo provato delle manovre combinate ma questa era la prima volta che ne usavano una in battaglia. Squall aveva scaraventato Gilgamesh in aria, e Zell era ancora sulle sue spalle. Una volta raggiunta la massima altezza e richiamata l'energia, Zell si piegò indietro torcendo il collo di Gilgamesh e facendolo finire a testa sotto. In questa posizione loro caddero e Zell guidò la testa del suo avversario in modo da farla finire dritta contro il terreno in posizione Piledriver: L'impatto fa talmente violento che l'intera spina dorsale di Gilgamesh fu percossa da un tremito. Ma non era ancora finita. Gilgamesh si tolse di dosso Zell e si rialzò, prima di impugnare nuovamente tutte e quattro le spada. Ma poco dopo le due spade argentate di Storm(quelle che all'occorrenza diventano una sola più pesante) vennero scagliate con violenza penetrando nel terreno, e lo stesso fece poi con la spada di Fujin: formavano un perfetto triangolo. Zell si mise in piedi ed uscì dal perimetro delimitato dalle tre spade. Gilgamesh ci provò, ma non riuscì ad oltrepassarne l'invisibile barriera.
Storm guardava tutto dall'alto, stringeva in mano la sua pesante spada nera che teneva con la punta rivolta verso il basso.

"4 livelli di dolore: Annientamento"

Storm cadde a velocità siderale al centro del triangolo, proprio su Gilgamesh. L'esplosione nera ed oro che ne seguì fu tremenda, ma rimase circoscritta nel perimetro delimitato dalle spade scagliate a terra. Quando si potè di nuovo tornare a vedere, Storm si ergeva sul corpo carbonizzato di Gilgamesh al centro di un profondo cratere dalla curiosa forma di un triangolo. non era più trasformato e perdeva sangue in quantità industriale. Sul suo corpo si erano aperte molte ferite: era il prezzo da pagare per usare questa tecnica. Si inginocchiò e vomitò quello che sembrava sangue, ma incurante della sua salute si pulì la bocca col dorso della mano e si rimise in piedi. Gilgamesh era ancora vivo

"Aaaveeteee....viii...nto..."

il Guardian force sparì lasciando a loro le sue armi, ad eccezione della Excalibur ossidata. Storm guardò il suo sangue per terra e la spada Excalibur. Decisamente una gran bella arma. Quel giorno avevano fatto il loro primo passo in avanti da quando era iniziata tutta questa faccenda.

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Capitolo 6
*** Capitolo V- Ricordi ***


LEO
Ravenant aiutò Storm ad uscire dal cratere triangolare ed a portare via le spade, anche se per prendere la Zantetsuken dovette lavorare con Irvine perchè la spada era troppo pesante per essere portata fuori da un uomo solo. Zell intanto andava cercando di recuperare ogni singolo capello perso. in verità era una scena alquanto patetica.
Fujin si avvicinò a Storm per dargli aiuto ma lui disse di non averne bisogno ed incurante del sangue che perdeva s'incamminò verso il Garden con gli altri. il taglio di Squall era superficiale, ma visto che era stato dato con una spada arrugginita aveva urgente bisogno di un'antitetanica. Quando rimisero piede nel Garden tutti i presenti si girarono verso di loro, meravigliandosi e portandosi le mani alla bocca per lo stupore.
non era per Squall e Storm che gocciolavano sangue per la Hall. Non era nemmeno per Irvine e Ravenant, costretti a portare la Zantetsuken in spalla come se invece di una spada stessero portando una trave. E non era nemmeno per Fujin a cui era stato affidato il compito di portare Excabilur e Masamune. Tutti gli occhi erano su Zell,o meglio sul punto dove prima si ergeva fiero il suo ciuffo. Dania, precedentemente nota come la ragazza con la treccia o supporto infiltrato Phalanx, gli corse incontro notando il suo sguardo privo di vita e distrutto.

"che è successo?" chiese preoccupata

"il mio...i miei..." borbottava Zell che sembrava sul punto di scoppiare in lacrime

Dovettero intervenire i professori per mandare via la piccola folla che nel frattempo si era radunata. Storm, che mai aveva apprezzato la teatralità con cui ogni singolo gesto veniva compiuto al Garden di Balamb si sedette su una panchina. Il sangue continuava a gocciolare per terra, ed in breve tempo si formò una piccola pozzanghera. Squall si sedette vicino a lui

"quelle ferite non te le ha fatte Gilgamesh"

non era una domanda, era un'affermazione. Ed in quanto tale non aveva bisogno di risposta. Storm rimase in silenzio.

"Che razza di colpo hai usato?" questa volta era una domanda. Storm valutò bene le parole prima di rispondere.

"Conosci sicuramente il Darkside o sacrificio. Ecco il concetto di base è quello. L'uso di una parte della propria energia vitale per incrementare il danno arrecato. Nel mio caso più spade adopero più energia vitale consumo. Ma non provare a farmi prediche. Le mie ferite si rigenerano molto in fretta."

Squall guardò il fratello. Erano simili, più di una volta Rinoa glielo aveva detto. L'unica differenza era che Squall adesso aveva delle persone da proteggere e da amare, e questo aveva cambiato non poco il suo stile di combattimento. Ci teneva a tornare dalla sua famiglia, era una cosa che voleva fare.
Da ogni atto di Storm trapelava invece un'ostilità nei confronti della vita stessa. Era come se non gli importasse niente dell'arrivare vivo a fine giornata. Anche il suo stile di combattimento era cambiato, non si curava più di difendersi come faceva prima e più di una volta nello scontro con Gilgamesh si era esposto inutilmente. Forse aveva capito perchè.
Per sopravvivere al loro lavoro non serviva solamente una buona dose di intelligenza ed un braccio forte, bisognava impegnare la mente per non impazzire. Selphie era sempre indaffarata tra lezioni, Comitato per i festeggiamenti e si circondava di colori allegri e cose vivaci. Irvine aveva Selphie,e quindi per lui valeva lo stesso ragionamento. Quistis progettava lezioni e programmi ed ogni tanto suonava il piano, strumento iniziato ad apprezzare dopo il famoso concerto a FH. Zell...beh, lui era Zell. E Squall aveva una famiglia dalla quale tornare. Una volta Cid gli aveva detto che se tutto quello che fai è combattere il combattimento assorbirà la tua vita. Per questo tutti i SeeD del garden erano impegnati in altre attività o avevano molti hobby. E suo fratello?
Rinoa era arrivata e si avvicinò al duo preoccupata: fortunatamente il piccolo era a lezione, perchè la pozza di sangue sotto i piedi di Storm era impressionante. Rinoa pose una mano sul petto di Squall ed una su quello di Storm. Un flusso di energia azzurra e verde investì i due fratelli mentre le ferite si stavano rimarginando a vista d'occhio. Dopo appena dieci secondi, i due erano come nuovi.

"i tuoi poteri sono aumentati, sorella!" fece Storm

"Rin, Rinoa, Rin, ti prego!" Zell si presentò davanti a Rinoa con i capelli che una volta erano un ciuffo nelle mani e la implorò di rimetterli a posto. La ragazza mosse un po' la mano, disse qualche parola, ma non accadde niente.

"Mi spiace Zell so quanto ci tenevi...ma non posso farci niente, non ci sono magie per sistemare i capelli."

Zell era sconsolato, Dania cercò di tirarlo su di morale ed i due si allontarono. Storm si rimise in piedi

"bene, missione compiuta. Ora, in attesa che i grandi geni facciano qualcosa di concreto vado prima a mangiare e poi a farmi un pisolino. Fujin, ci vediamo domattina per gli allenamenti, alle sette e trenta di fronte al centro di addestramento."

Senza nemmeno ascoltare chi gli stava parlando Storm se ne andò. Era stata una giornata proficua. aveva recuperato Excalibur, scoperto di poter sopravvivere a 4 livelli di dolore e da casa giungevano buone notizie, Crisis stava andando alla grande. Lì non c'era bisogno di lui.

***
I geni non avevano scoperto niente. Squall e Rinoa avevano portato un po' del materiale preso nella Biblioteca del P-Garden nel loro appartamento per studiarlo. Rinoa era alle prese con un testo originale di almeno mille anni prima, Squall cercava senza troppo successo di fare del caffè.
le notizie non erano buone: si era svolta una battaglia al cimitero di Deling, e sebbene le fonti ufficiali parlassero di un nucleo ribelle ostile a Caraway non era difficile mettere in dubbio quest'affermazione. Avevano la spada della profezia, ma non sapevano che farci. E come se non bastasse presto a Zell sarebbero serviti degli anti depressivi per superare l'incidente al ciuffo e Storm aveva l'aria di uno che si vuole fare ammazzare.
Si avvicinò a Rinoa, che stanchissima si reggeva la testa con la mano e sbadigliava.

"Rin, è l'una passata dovresti andare a dormire."

"C'è qualcosa che mi sfugge.."

Squall la strinse

"lascia perdere Rin. Ci lavoreremo domattina."

Rinoa mise un segnalibro e poi chiuse delicatamente l'antico manufatto. Si alzò e preso Squall sottobraccio dirigendosi verso la camera da letto quando sentì un rumore flebile e lontano

"Cos'è?"

"io non ho sentito niente"

Rinoa cercò la fonte del rumore, anzi del suono e capì che non era vicino. E non veniva neanche da uno degli appartamenti. Andò in presidenza seguita da Squall e vide che le camere di sicurezza audiovisiva erano accese. Era da lì che proveniva il rumore. Per la precisione la telecamera stava trasmettendo dal centro di addestramento. Ma anche col volume al massimo il suono rimaneva lontano: chi faceva quel suono lo stava facendo nella zona segreta.

"Sarà un cadetto che fa una serenata alla propria ragazza.."fece Squall,facendo capire come il suo interesse per la faccenda finiva lì

Rinoa lo guardò maliziosa

"andiamo a ricordargli del coprifuoco?"

Improvvisamente qualcosa oscurò la telecamera che emise un ronzio e poi smise di funzionare. Rinoa perse la sua espressione maliziosa. Nessuno studente avrebbe osato farlo. Squall impugnò il LionHeart e Rinoa prese il suo Gunblade, Angel Feather. Dopo aver controllato che Tempest dormiva ancora nella sua improvvisata stanzetta i due presero l'ascensore e scesero al primo piano. Non c'era neanche un'anima in giro. Si diressero di corsa verso il centro addestramento e notarono che il suono aumentava man mano che si addentravano nel centro. Rinoa riuscì ad identificare il suono

"è un violino! E viene dalla Zona Segreta!"

"Allora la mia ipotesi è giusta. Di norma chiuderei un occhio, ma distruggere una telecamera della sicurezza..."

riposero le armi ed entrarono nella Zona Segreta, trovando l'ultima persona che si aspettavano di trovare.
Storm era in piedi, esattamente al centro della sala e guardava oltre il balcone di fronte a sè, lo sguardo non era interessato al magnifico panorama di Balamb ma si perdeva nel vuoto oltre le montagne.
La musica che proveniva dal violino era dolce e lenta, poteva sembrare quasi una ninna nanna, eppure trapelava tristezza e nostalgia. Per pochi attimi sia Squall che Rinoa vennero trascinati dal suono, prima basso poi acuto che proveniva dal violino. Non sapevano che Storm sapesse suonare, e bene anche. Ma il Phalanx si interruppe

"se è per la telecamera che siete venuti, domattina ve la rimborso." disse Storm senza neanche voltarsi "ora vi pregherei di andarvene, questo concerto non è per il pubblico"

Squall cercò di articolare almeno una delle domande che aveva in testa, e l'unica che gli venne fuori fu

"che stai facendo?"

"sto giocando a scarabeo con Cid" rispose il fratello

Ovvio. A domanda stupida , risposta stupida. Rinoa cercò di prendere le redini della conversazione

"Non sapevo che tu sapessi suonare il violino!"

"ogni phalanx conosce almeno uno strumento musicale, ma l'artista è Karles,che voi non conoscete. io strimpello solo qualche vecchia ballata."

detto questo ricominciò a suonare. Rinoa e Squall vennero trascinati nel vortice delle note di Storm che li avvolse come un brezza estiva. Escludendo le serate karaoke a cui Selphie li aveva portati più volte nel corso degli anni, quella era la prima volta che ascoltavano un concerto dalla famosa notte di FH. I due ragazzi si sedettero sull'erba mentre Storm continuava a suonare rimanendo in piedi ed impassibile. Rinoa venne contagiata dalla malinconia del pezzo. Adesso lo ricordava:sua madre lo suonava al pianoforte ogni tanto, lo considerava il suo pezzo forte dopo Eyes on Me. Gli venne in mente perchè quel pezzo l'aveva molto colpita quando sua madre gli aveva detto che si poteva cantare in coro, con un'orchestra e farne un pezzo allegro quasi da osteria o farlo lentamente,solo con l'aiuto del violino e renderlo così una ballata triste, che era poi quello che stava facendo Storm.
Il phalanx suonò alla luna per altri due minuti, poi il pezzo finì e lui ripose il violino nella sua custodia.

"Perchè non ti ho mai sentito suonare?" chiese Rinoa

"Perchè suono una sola volta l'anno"

Su tutto il pianeta c'erano solo due persone in grado di dare risposte pertinenti alle domande riuscendo comunque a lasciare nell'interlocutore più dubbi che certezze. Rinoa gli chiese il perchè suonasse una volta l'anno e Storm rispose che il motivo era stupido.

"stupido come suonare di notte nel centro addestramento?" disse Squall

"touchè fratello!"

Rinoa si avvicinò a Storm ed iniziò a prendergli a pugni il braccio

"avanti, Storm, daiii..."

"Storm, ti conviene rispondere, può andare avanti così tutta la notte.." fu lo spassionato consiglio di Squall che conosceva bene il modo che aveva Rin di ottenere quello che voleva. Ti prendeva per sfinimento.

"ok, ok!" Storm si allontanò da Rinoa irritato "è un motivo stupido, per cui se lo raccontate in giro metto a ferro e fuoco il Garden, chiaro?"

"Parola di SeeD!" Disse Rinoa mettendosi sull'attenti e facendo una brutta imitazione del saluto

(tu non sei SeeD, Rin....anche se Storm non lo sa)

Storm si poggiò alla balaustra e cominciò a raccontare

"Quando ero un phalanx di basso livello e ci muovevamo in piccole squadre, c'era questo ragazzo più grande di me fissato con questa canzone. Era una sorta di genio della musia, capace di suonare ogni strumento esistente o esistito eppure suonava sempre questo pezzo.
Andammo sotto copertura alla base missilistica del deserto,l'obiettivo era rubare alcuni preziosi dati. Avevamo studiato tutto:parole d'ordine, i diversi tipi di saluto. Fu la sfortuna a fregarci. L'ufficiale superiori era di cattivo umore e colpì Nax(il nome con cui lo conoscevamo) talmente forte da fargli volare via l'elmetto. Videro che non eravamo dei loro e ci attaccarono; ne dovemmo abbattere sei solo per uscire dalla stanza in cui ci trovavamo.
Combattendo riuscimmo ad arrivare fino al cancello principale, e sfortuna volle che un convoglio stesse per entrare in quel momento. Presi in una morsa caricammo, preparandoci a morire combattendo. Stavo per abbattermi su un soldato, quando lui mi spostò brutalmente dalla traiettoria e mi prese di peso portandomi dentro un mezzo militare Galbadiano. Non ve la farò tanto lunga, riuscimmo a scappare."

Storm rise

"sapete, ero incazzato perchè lui non mi aveva permesso di uccidere quel soldato. Solo quando vidi che perdeva sangue dal torace capì il perchè:quel bastardo aveva sparato quattro colpi. Spostandomi Nax mi aveva salvato ma li aveva presi al posto mio. Quando gli chiesi perchè,sapete che mi rispose?

"perchè mi stai simpatico"

neanche lo conoscevo, non lo conosceva nessuno. I Phalanx sono temprati per amare la morte, anche la propria. Ma il sacrificare la propria vita per salvarne un'altra...era un concetto che non capivo.
Morì prima che potessimo rientrare nel rifugio sicuro, e mi fu ordinato di seppellirlo nel deserto perchè rientrare a Deling su un veicolo militare Galbadiano con un cadavere in macchina sarebbe stato poco saggio.
Sapete,lui non era un vero Phalanx: ci affiancò in quella serie di missioni a Galbadia perchè faceva parte di un gruppo di resistenza, ed in quello che faceva ci credeva. Nax era il suo di battaglia, non ho mai scoperto il suo vero nome. Lui mi ha salvato la pelle, e tutto quello che gli avevo offerto era stata una ridicola sepoltura nel deserto. Niente tomba, solo un pugno di sabbia a coprire il corpo.
Per questo una volta l'anno, all'anniversario della sua morte io suono questo pezzo alla Luna. Se ancora esiste da qualche parte gli farà piacere sapere che c'è almeno una persona si ricorda di lui.
Ora se volete siete liberi di prendermi in giro..."

"Storm..." fu tutto quello che riuscì a dire Rinoa commossa. Ma poi qualcosa passò per la testa della giovane donna "un attimo...ha detto luna? Ma certo! Scrittura Lunare Pre-Centra!"

detto questo Rinoa corse via, lasciando i due fratelli dove si trovavano.

"Ma che le è preso Squall? Vabbè, io qui ho finito, possiamo andare."

Storm fece per allontanarsi, ma Squall lo fermò

"ti dirò una cosa che sa solamente Rinoa fratello..."

"scusa, non sono interessato. E poi almeno uno tra noi deve mantenere un residuo di dignità questa notte."

Squall parlò comunque,non sapeva dire perchè, ma sentiva che era la cosa giusta da fare

"A volte quando dormo mi capita di sognare...di vedere i volti dei SeeD e degli studenti che in questi anni sono morti da quando ho il comando di questo posto, dalla battaglia dei Garden fino ad ora. Li vedo schierati in linea, in uniforme che mi fanno il saluto SeeD. mi dicono che io sono un grande comandante, e che non è colpa mia se loro sono morti."

Storm ridacchiò sottovoce

"sei messo peggio di me Squall! Trovati uno bravo..."

era una battuta acida, fatta perchè il fratello gli rispondesse male. Il momento di rivangare i ricordi tristi era ufficialmente terminato, voleva che fosse chiaro. Lì c'erano i due guerrieri più forti del pianeta, non poteva tollerare che si scadesse nel patetico. Improvvisamente il cercapersone di Squall trillò

"Rinoa?"

"esatto..."

"che dice?"

Squall arrossì e Storm non ci potè credere: quella faccia a tenuta stagna di suo fratello era capace d'imbarazzarsi? Sopraffatto dalla curiosità Storm colpì il cercapersone dal basso facendolo volare dalle mani di Squall e prendendolo al volo per poi leggerlo ad alta voce, nonostante Squall lottasse per riprenderlo.

"Cuoricino-Smile sorridente-Risolto il mistero,con ben quattro punti esclamativi...-Smile che non capisco, cuoricino-sali subito Squally, con tre punti esclamativi, cuoricino,cuoricino......."

"..."

"..."

"...Squally?"

"Maledetto..."

Squall recuperò il cercapersone con un veloce movimento di polso, ma Storm gli saltò sulla schiena e lo atterrò, riprendendolo. Squall scattò ed afferato Storm per la caviglia gli fece perdere l'equilibrio, ed il cercapersone cadde lontano. Il SeeD riuscì a prenderlo mentre l'oggetto rotolava lontano, Storm allora lo inseguì, ma Squall lanciò un paio di magie che lo rallentarono. Tuttavia il Phalanx era più veloce( uno degli effetti positivi del suo "cambiamento") e fuori dal centro d'addestramento lo raggiunse. I due rotolarono a terra ruotando per il possesso del cercapersone, ed andarono avanti a lungo, piazzando prese e contro prese al corpo del fratello. Alla fine Storm aveva incastrato le due gambe di Squall con le sue ed aveva applicato una presa alla testa, ma d'altra parte Squall era riuscito a bloccare un braccio del fratello e lo aveva bloccato con una presa al collo. I due lottavano ancora quando videro un largo abito azzurro svolazzante.
Si rialzarono imbarazzati sotto lo sguardo di Rinoa che aveva un librone sottobraccio

"mi stavo proprio chiedendo perchè non mi avevate ancora raggiunto..."

Squall puntò l'indice contro Storm, che fece lo stesso

"Ha cominciato lui!"

"Ha cominciato lui!"

Rinoa li guardò severa, poi scoppiò a ridere

"sapete,ogni tanto è bello vedervi comportare come dei veri fratelli!"

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note dell'autore: in primis, ringrazio Fly89 per la puntualità con cui recensisce i capitoli. Un caloroso grazie, anche perchè le tue recensioni mi aiutano a migliorare e mi danno la voglia di continuare a scrivere, quando questa scarseggia.
Veniamo a noi: ho volutamente lasciato non detto il nome del pezzo che suona Storm per permettere a chi legge di immaginare qualunque pezzo rappresenti al meglio lo stato d'animo qui descritto. Quando leggete immaginate Storm che suona la vostra ballad preferita alla luce della luna.
Il pezzo da cui ho preso l'idea è la versione lenta(per l'appunto, solo violino) di Binkusu no Sake,di Kouhei Tanaka, scritta per l'anime "One Piece." Per musica e significato è doppiamente adatto ai ricordi di Storm.
 E' un capitolo volutamente  diverso dal solito, per farci  conoscere  un pochino meglio quello strano personaggio che è Storm  Leonhart.

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Capitolo 7
*** Capitolo VI-Briefing ***


Leo VI

Tre giorni dopo,Squall aveva riunito tutti i SeeD di alto livello ed aveva inviato messaggi in tutto il mondo, convocando rappresentanti da ogni dove. Da Esthar era venuto Laguna, accompagnato da una mezza dozzina di soldati scelti Esthariani, che avevano completato l'addestramento al P-Garden sotto Storm Leonhart. Caraway aveva mandato il suo miglior comandante ed una decina di soldati. In rappresentanza di Centra e della Galbadia Meridionale c'erano Storm, Ravenant e quattro Guardie Cremisi, ex-phalanx di alto livello al servizio di Storm, detti così per via delle divise, stoffa cremisi con armatura di acciaio a coprire i punti vitali. Dal continente di Trabia erano stati inviati solamente Port e Lank, ex membri della squadra riparatutto, che lì in mezzo si sentivano a disagio e ne avevano ben donde. Guardando quei due Squall si sentì preso in giro: se era uno scherzo non era il momento migliore per farlo, se invece quei due erano veramente i migliori che Trabia potesse mandare...allora erano messi male, e parecchio.
Il SeeD odiava avere tutta l'attenzione su di sè, ma dato che li aveva radunati lui non aveva tanta scelta. Si alzò e fece distribuire delle foto che ritraevano i vari libri che i geni avevano cercato invano e per lungo tempo di tradurre. E poi alla fine era stata Rinoa a trovare la chiave di lettura, e per caso.

"Lasciate che vi racconti una storia.
Immaginate che la linea del tempo non sia dritta ma ciclica. Gli eventi tornano a ripetersi, in un giro che non ha fine. Immaginate che vi siano delle porte che dividano il nostro mondo dall'aldilà e che ogni mezzo millennio queste porte, queste barriere si indeboliscano al punto da poter essere distrutte. E così è stato dagli inizi del mondo fino ad ora."

il rappresentante di Galbadia alzò la mano in segno di domanda

"ci sta prendendo in giro?"

Fu Rinoa a rispondere

"Perchè tra Centra e la civiltà precedente c'è un divario di cinquecento anni? Perchè ogni cinquecento anni sono sorte civiltà così differenti? Si è data la colpa al pianto lunare, ma allora perchè non ci sono mostri lunari in queste zone? Per quanto possa sembrare incredibile, è l'unica spiegazione che soddisfi tutti i dubbi."

Squall potè riprendere

"Ogni cinquecento anni viene scelto un campione per combattere quello che esce da quelle porte e chiuderle. Alcuni ci sono riusciti ed altri no. Gli ultimi due ci sono riusciti, sono stati i campioni di Centra e dell'antica Balamb. Prima di loro l'impresa era riuscita solamente a Sinenomen a Galbadia. Con il verbo riuscire non intendo dire che sono sopravvissuti. Sono stati sempre i loro scudieri a portare i corpi indietro ed a dargli sepoltura.
le foto che vedete ritraggono dei libri, i libri sono antichi, ma sono solo trascrizioni di precedenti cronache, ed in certi casi trascrizioni di trascrizioni. Tali cronoache sono descritte per l'appunto come le "Cronache dei Salvatori".
Per scriverli è stata usata una potente magia,nota come Scrittura Lunare."

"consiste nel ripassare alcune lettere con argento magico e benedetto, che solo alla luce lunare non filtrata da vetri o altro si rivela brillando." spiegò Rinoa

"Ecco che parole apparentemente senza senso assumono un significato. Il problema è che nessun libro in nostro possesso rivela l'ubicazione delle Porta del Tartaro. Rivelano invece il luogo di sepoltura dei campioni trionfanti. E tutte le fonti sono concordi nel dire che ogni campione possiede un frammento della profezia che spiega l'ubicazione delle porte e come chiuderle."

"quindi dobbiamo cercare nelle tombe dei campioni?" chiese Laguna.

"si, e dobbiamo agire più in fretta possibile."

"Perchè mai? cosa fa pensare che i cinquecento anni stanno per scadere?" venne chiesto da Port e Lank, che almeno erano in grado di fare domande intelligenti.

"il livello dei mostri selvatici sta aumentando. Gli scan che abbiamo fatto su un campione di mostri dell'isola di Balamb ha rivelato che il livello di potere dei Lesmathor è aumentato sei volte in questo mese. E ci sono mostri peggiori di questi insetti in giro. Inoltre ci sono stati degli avvistamenti inusuali..."

detto questo guardò il comandante galbadiano che, in evidente imbarazzo, disse che quelli che erano stati detti ribelli erano solo ribelli.

"Balle" disse Storm "io stesso ho dovuto uccidere per la seconda volta uno di cui la mia squadra si era già occupata in passato."

"Forse non l'avevate ucciso e lo credevate soltanto morto." disse quello "spero che almeno stavolta abbiate fatto un buon lavoro"

"Strano, perchè non si è lamentato dell'autopsia. E perchè un buco di 15 al petto di norma ammazza. Ma non dubitare mai più delle capacità dei miei uomini e meno che mai delle mie. Mai! Quando tu stavi ancora imparando a lucidarti i bottoni della giacca in accademia io già tagliavo gole." fu la risposta di Storm

"Sono il rappresentante di Galbadia ed esigo rispetto!" disse sbattendo con violenza il pugno sul tavolo

"Vieni a discuterne fuori con me e ti darò tutto il rispetto che meriti! Vuoi finire a spezzatino o a fettine?"

Alla risposta di Storm i soldati di Galbadia impugnarono le armi e le puntarono contro di loro. Veloci come un lampo, le Guardie Cremisi e Ravenent li misero sotto tiro, preparandosi al fuoco. I rappresentanti di Trabia erano in mezzo a loro e per poco non se la fecero nei pantaloni alla vista di quelle armi a pochi centimetri dai loro nasi.
Laguna si alzò, si mise in mezzo e cercò di riportare la calma. Alle fine tutti abbassarono le armi, sebbene l'astio rimase comunque nell'aria.

"Mettere a tacere la verità non servirà a niente" disse Laguna "ad Esthar non abbiamo avuto simili problemi perchè c'è l'usanza di cremare i morti. Ma simili voci sono comunque giunte al mio orecchio da più fonti. E dato che è insolito rivedere i morti camminare, mi sembra ovvio che qualcosa non vada. Inoltre, i mostri si sono fatti furbi. Ho notizie di squadre di ricognizione attaccate sui fianchi e prese in trappola. Se c'è una cosa che mi mostri non hanno mai fatto è stato progettare gli attacchi."

Il rappresentante di Galbadia dovette arrendersi all'evidenza.

"Ed allora, qual'è il piano d'azione?"

"abbiamo localizzato i sepolcri. Ogni nazione agirà nei settori della sua giurisdizione. Esthar, Grotta di Ziriviltak. Non si tratta del luogo di sepoltura di un Campione, ma vi chiedo di studiare bene i resti del Tempio."

"un brutto buco puzzolente, a qualcuno va di fare cambio?" disse allegro Laguna

"Centra, le Rovine della Capitale" continuò Squall ignorando Laguna

"Un bel posto allegro.." fu il commento di Ravenant

"Galbadia, grotta del Re senza Nome."

"Cosa? sicuri? Abbiamo esplorato quel posto in lungo ed in largo, forse vi sbagliate.."

"Sinenomen era Galbadiano. Ed il suo nome vuol dire appunto "Senza Nome". Gli antichi avevano uno strano senso dell'umorismo" disse Storm

"Comunque," Squall riprese le redini della conversazione "quello che cerchiamo non è sicuramente messo bene in vista. Si dice sia stato nascosto con cura e con, cito testualmente, varie et numerose et pericolosissime precauzioni. Quindi fate molta attenzione; ma se ne avete bisogno posso cercare di fornirvi una piccola squadra SWAT."

"SWAT?"

"SeeD Warriors Attack Team. Tuttavia dubito che ci sarà da combattere. Quello di cui abbiamo bisogno sono dei bravi archeologi."

"Bene, anche perchè Galbadia non ha bisogno del supporto dei Seed!"

Squall iniziava a stancarsi del Galbadiano, ma continuò a parlare ed a spiegare piani su piani. Port fece un'altra domanda.

"Che succede se...insomma...se falliamo,ehm, fallite?"

"pagina 5"

A pagina cinque c'era la riproduzione di un complicatissimo tribale. Nessuno capì, e Rinoa disse

"pagina 6,stesso disegno alla luce lunare." ma lei non cambiò pagina.

I più sobbalzarono e distolsero lo sguardo. Un paio di soldati Galbadiani corse nel piccolo bagno a vomitare, Port e Lark iniziarono a piangere. Solo Storm e Squall guardarono l'immagine senza sentirne gli effetti, almeno apparentemente.

"Sembra il frutto di un incubo perverso.." disse Irvine, evitando di guardare nuovamente l'immagine,mentre Selphie nascondeva il volto nelle pieghe del suo cappotto.

"E' l'inferno" disse Storm

"Esatto, ed è per questo che non possiamo fallire."

Dopo questo, Squall congedò i vari rappresentati che gli garantirono un loro intervento immediato e decise di andare a sgranchirsi un po' al centro addestramento, quando Dania arrivò trafelata e spaventata

"Comandante Leonhart! Preside Leonhart!"

Non fu chiaro se si riferisse ad entrambi i Leonhart o solamente a Squall, che comunque fu l'unico a darsi pena di ascoltarla.

"Che c'è Prox?"

"Zell si è barricato in camera sua! Con un rasoio elettrico un paio di forbici ed un rasoio da barbiere!"

Squall sbiancò. Era cosa nota che Zell non era in grado di sbucciare una mela senza dover poi ricorrere all'abilità Recupero per curarsi i tagli. Con quegli arnesi in mano poteva accadere una disgrazia. Squall scese di corsa insieme a Rinoa ed alcuni SeeD mentre i Phalanx decisero di accodarsi, se non altro per farsi quattro risate. Arrivarono di fronte alla camera di Zell e trovarono Irvine e Selphie che cercavano di forzare la porta.

"Apri Zell!" diceva Selphie

"Apri Maledettissimo idiota!" Gridava Irvine sbattendo i pugni sulla porta.

"secondo me, quel taglio non gli ha tolto solo il ciuffo ma gli ha fatto la lobotomia" fu il commento non richiesto di Storm.

"Zell, sono Squall. Esci immediatamente fuori."

"non posso!" disse una voce che proveniva dall'interno "sono orribile!"

"Zell, facevi schifo già da prima." fu la consolante affermazione di Irvine "e poi così non potremo più chiamarti Gallinaccio."

"ah...non ci avevo pensato..."

silenzio imbarazzante. Squall fu grato ad Hyne che fuori da quella porta c'erano solo gli intimi amici di Zell, più Laguna ed i due Ex-Phalanx, altrimenti l'amico avrebbe perso la faccia. Continuarono a parlare, ma Zell non rispose. Squall guardò Irvine, che si stava mordendo il labbro.

"Protocollo 11." disse Squall, ed Irvine annuì, sparando due volte alla serratura. La porta si aprì ed i ragazzi entrarono scavalcando con agilità i mobili ed infine si trovarono davanti Zell. O meglio, qualcuno col fisico e la voce di Zell, perchè i capelli non erano sicuramente i suoi.
Rinoa si coprì la bocca con le mani

"oh, no! Gli avevo detto di non usarlo!"

"usare cosa, Rin?" chiese Squall con la voce che sembrava una lama

"beh" Rinoa era imbarazzata "Zell era così depresso che con Selphie abbiamo deciso di creare una pozione magica per fargli crescere il ciuffo com'era prima. Ma non pensavo, insomma sono una strega ma creare una magia ex novo non è una che si fa dall'oggi al domani..glielo avevo anche detto!"

Zell voleva a tutti costi indietro il suo ciuffo. Così aveva bevuto mezza pozione prima che fosse pronta. i capelli adesso gli erano ricresciuti, ma ben oltre le sue aspettative. Quello che doveva essere il ciuffo arrivava adesso fino al ginocchio.
Zell era sempre stato impulsivo ed aveva sempre mostrato maniacale effetto nella cura dei capelli. Ma adesso aveva superato il limite.

"Fuori. Tutti." disse freddo Squall. Nessuno si sentì di disubbidire all'ordine, e la stanza si svuotò.

"senti Squall..." iniziò Zell, ma il SeeD lo interruppe

"Senti tu invece Zell. Se non l'hai ancora capito ci sono cose al mondo che FORSE sono maggiormente degne di attenzione rispetto alla tua pettinatura. Come ti ho detto una volta, non ho tempo da perdere con le tue buffonate.
Il tempo degli scherzi è finito.
SeeD Zell Dincht, in piedi."

Con la morte nel cuore Zell si alzò.

"Uso improprio della para-magia sperimentale, Falso Allarme e Comportamento Disdicevole. Ti rimuovo dal comando della SWAT 1 e ti degrado immediatamente di sette livelli. Perdi il libero accesso al terzo piano ed al primo piano sotterraneo, a cui potrai accedere solo con un SeeD autorizzato. Risponderei al SeeD di livello A Irvine Kinneas."

"No, Irvine, no!!"

"Inoltre, ti adeguerai alla pettinatura della SWAT 2, e questo con effetto immediato. in libertà."

Zell riuscì a trattenersi e fece il saluto militare a Squall prima di cadere sul letto. Il taglio della SWAT 2 era un taglio da Marines, esattamente l'opposto di quello che voleva il povero ragazzo. Ma d'altronde, ad ogni azione corrisponde una reazione.
Quando Squall uscì si sentiva un verme. Più volte aveva visto il preside Cid fare lo stesso ad assegnare analoghe punizioni a studenti che si erano comportati in questo modo, ed un paio di volte l'aveva dovuto fare anche lui. Ma con Zell, era tutta un'altra cosa.
Fuori dalla stanza c'era solo Storm, appoggiato al muro con le braccia incrociate.

"E' duro fare il Capo"

"Ho esagerato...devo tornare dentro e scusarmi.."

"No. Metteresti la tua autorità in discussione. Pensa! Se tu ti mostrassi più accondiscente verso un tuo amico ogni tuo atto precedente e futuro verrà contestato. Agendo così hai fatto capire le regole vanno rispettate. C'ero anche io quando quei due studenti di Trabia in attesa dell'esame SeeD combinarono quel casino tremendo, e lì sei stato molto più indelicato. Almeno Zell non lo hai umiliato in pubblico."

"Almeno questo glielo dovevo."

"Sai anche che devi declassare di due livelli Selphie e Rinoa?"

"Un livello, le intenzioni erano buone. Ma conosci il regolamento meglio di me?"

"Ho letto tutti i libri che valeva la pena leggere della vostra minuscola biblioteca. Quindi, per curiosità ho letto anche il regolamento. Comunque, lascio questi affari nelle tue mani, volevo solo dirti che io e la mia squadra lasciamo il Garden questa sera. Domattina saremo ai Resti della Capitale. Volevo chiederti il permesso di portare Fujin con noi."

"Perchè mai?" domandò Squall sorridendo

"Perchè non voglio interrompere un buon addestramento a metà, per che altro se no?" Storm guardò il fratello negli occhi "Oh grande Hyne, ma pensate tutti a questo qui? Che razza di posto è?"

"Tu forse non la pensi così, ma credo che lei invece lo faccia."

"se me l'avesse detto Rinoa avrei anche potuto crederci, ma tu fratello non sei proprio il tipo di persona che ha occhio per queste cose, quindi mi perdonerai se non mi fido. Domani sarò lì, tornerò trionfante tra due giorni."

"Fai attenzione Storm, trovare l'ubicazione è stato troppo facile."

"niente può permettere in difficoltà Storm Leonhart Loire! Cercate piuttosto di non farci perdere tempo: non vorrei fare le cose di fretta per poi scoprire che voi siete ancora qui a discutere su come si tagliano i capelli..."

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Capitolo 8
*** Capitolo VII-Il sepolcro del campione di Balamb ***


LeoVII
Storm aveva detto la verità, senza esagerazioni. La mattina dopo non vi era più traccia di lui, dei suoi uomini e di Fujin. Secondo le telecamere di sorveglianza avevano lasciato l'edificio molto prima dell'alba. Squall non si sentì di imporre a nessuno il compito probabilmente noioso e molto faticoso che gli si prospettava, quindi decide di appendere nella bacheca della Hall l'annuncio dov'era scritto che si cercavano 10 volontari per una spedizione archeologica nella Caverna di Fuoco, dove da qualche parte si nascondeva il sepolcro del campione di Balamb. Tuttavia l'idea di andare a passare la giornata in quella caverna così poco accogliente non era piacevole ed a mezzogiorno c'erano solamente due nomi: Zell Dincht, Dania Prox.
Rinoa allora prese in mano la situazione ed aggiunse all'annuncio che chiunque avesse preso parte alla missione avrebbe avuto un avanzamento di livello se SeeD ed un bonus per l'esame pratico se cadetto. Dopo un'ora c'erano già cinquanta nominativi ed i SeeD furono costretti a fare un'accurata selezione. Zell e la sua ragazza vennero scelti ed insieme ad altri due cadetti armati con armi da mischia (precisamente due nagamaki, ovvero delle lance con delle grosse lame,adatte a fermare la carica di grosse creature) e per disperazione di Zell, portavano i capelli lunghi fino a metà schiena. Gli altri membri erano più topi di biblioteca che veri e propri soldati, tuttavia in caso di scontro avrebbero saputo supportare i combattenti con le loro pistole. Quistis ed il Professore McGregor di Trabia aprivano questo strano corteo.
Il professore era tutto meno che un soldato: era una di quelle persone di cui non si riesce a capire l'età, che doveva essere comunque avanzata, di corporatura gracile e minuta, costretto ad usare un bastone per camminare. Ma gli occhi erano svegli, vivi e facevano capire che era una persona di grande intelligenza. McGregor era un Criptologo, esperto nell'arte di portare "in chiaro" cose cifrate, anche se gli altri studiosi gli affibbiavano titoli ben più degradanti quali "ciarlatano" e nel più gentile dei casi, buffone. Ma Quistis l'aveva conosciuto mentre lui insegnava al Garden di Galbadia, e sapeva che era una persona con la testa sulle spalle.
Arrivarono alla caverna di fuoco a bordo di un veicolo militare SeeD, ma prima di entrare Quistis consegnò a tutti delle speciali tute da mettere sopra la divisa.

"Indossatele tutti" ordina Quistis

"Perchè?" chiede qualcuno

"Il tempo massimo per cui un corpo umano al pieno delle sue capacità può resistere nella Caverna di Fuoco è di 30 minuti. Ma noi non sappiamo quanto tempo impiegheremo, quindi prenderemo precauzioni. Queste tute proteggono dal calore emesso dal magma, ma non dai mostri, quindi fate comunque attenzione."

Si disposero in modo da mettere il professore al centro dello schieramento, con Quistis che apriva la strada e Zell subito dopo. Avanzarono in silenzio, finchè un gruppo di quattro Red Bat li attaccarono dall'alto, calando in picchiata sul gruppo. I tiratori aprirono il fuoco squarciando le ali dei pipistrelli, ma sempre mancando il corpo ed i punti vitali. I mostri si dimostrarono tenaci: uno di loro riuscì a colpire una ragazza disarmandola e facendole finire la pistola nel magma della caverna. il pipistrello cercò allora di morderla alla gola, ma Zell si mise in mezzo e colpì il mostro con un calcio ad ascia, schiacciandolo contro il terreno. Ma il pipistrello aveva la pelle più dura di quanto ci si potesse aspettare, e nonostante traballasse, riuscì a riprendere il volo. Quistis era stupita: di norma anche ad un pivello bastano uno,due colpi per abbattere un Red Bat, eppure questi si dimostravano ostici. Fece allora una cosa che mai si sarebbe aspettata di fare contro un Red Bat: richiamare una magia Blu.

"Copritevi le orecchie!"

Tutti eseguirono, e Quistis gridò. Le onde soniche emesse dal suo grido furono talmente potenti da frantumare le rocce più piccole. I pipistrelli lanciarono un grido di dolore e caddero privi di vita. La professoressa si chinò ad analizzarli: avevano la pelle molto più dura del normale e le ossa delle ali erano più resistenti. Era meglio muoversi in fretta. Rimpianse di non aver chiesto a Selphie il GF Diablos, che permetteva al suo evocatore di poter emanare potenti tossine che tenevano lontane le creature. Sarebbe stata un'abilità utile. Non divise il gruppo, ed iniziarono ad analizzare ogni singola roccia della caverna, nella speranza che potesse contenere un messaggio segreto. Vi furono una mezza dozzina di falsi allarmi per delle crepe scambiate per lettere. Ma il professore scosse la testa di fronte a questi tentativi.

"Per quanto possa essere stato nascosto, si tratta comunque del sepolcro di una persona importante. Dubito che gli antichi abbiano nascosto indizi in una roccia così..banale."

"E quindi?"

"io cercherei in un'area più grande, preferibilmente triangolare o circolare."

"Un posto così c'è...mi segua"

Quistis fece disporre nuovamente in gruppo tutti i suoi studenti ed avanzarono fino alla fine della caverna, nello stesso punto dove, ormai sei anni prima, Squall aveva sottomesso il potente Ifrid. Il professore sorrise, dicendo che questo era il posto perfetto. Studiarono ogni singola roccia,muovendosi con cautela per non finire nel pozzo magmatico in cui Ifrid viveva prima di venire sottomesso. Mentre tutti si impegnavano a cercare segni, il professore iniziò ad esaminare il foro al centro della Caverna. C'erano profondi segni di artigli, il che spinse il professore a chiedere chi o cosa abitasse in quel posto.

"Ifrid, il Guardian Force del Fuoco."

McGregor scosse la testa

"Del Magma semmai mia cara. Qui sotto scorre magma."

"No, ne sono più che certa. Fuoco e Fiamme."

McGregor corrugò la fronte, poi si colpì la fronte con la mano

"ma certo, è ovvio!" fece ridendo.Tutti si girarono verso il professore che continuava a ridere dichiarando come tutto ciò fosse logico. Non capirono di cose stesse parlando, ma almeno ebbero la certezza che fosse logico.

"Signorina Trepe, mia cara, sarebbe così gentile da guardare bene in questo pozzo e dirmi cosa vedono i suoi giovani occhi?"

La professoressa, iniziando a dubitare delle capacità del professore si affacciò sul pozzo di magma fuso, senza notare niente che nel contesto potesse apparire insolito. McGregor fece una smorfia di disappunto, guardo Quistis...e poi la spinse giù nel pozzo.
Quistis lanciò un grido e scomparve alla vista degli studenti che si ammutolirono. Zell scattò ed afferrò il professore per il collo sollevandolo. Stranamente il professore  non si scompose

"ah, l'ardore della gioventù..ti dispiacerebbe rimettermi a terra giovane?"

"Io ti stacco la testa e la getto ai cani!"

"Non ne dubito! non ne dubito! E se io avessi veramente ucciso la signorina Trepe non meriterei niente di diverso! "

"se tu..avessi? Cosa blateri vecchio?"

In quel preciso istante, il mezzobusto di Quistis riemerse dalla lava. La ragazza stava bene, ma era visibilmente sconvolta dall'accaduto.

"Ci sono delle scale qui sotto..." riuscì a dire

"Quistis? ma tu non eri...insomma...lui aveva....non ci capisco niente!"

"Sortilegio perenne di illusione!" Disse Dania Prox ridendo "il mio istrutture di para-magia Phalanx me ne aveva parlato, ma non credevo che ne avrei mai visto uno!"

"Esatto. Ed ora giovane, gradirei poggiare nuovamente i piedi per terra."

Zell, imbarazzato e confuso eseguì. Quistis risalì tornando fuori dal pozzo e guardò il professore, i cui occhi brillavano di felicità, chiedendogli

"Come lo sapeva?"

"mia cara, se ben ricordo i suoi voti in scienze erano elevati, come ha potuto commettere un errore così banale? Mi aspettavo che almeno lei ci fosse già arrivata..."

silenzio imbarazzante. Zell spalancò gli occhi e la mascella per lo stupore: dunque c'era qualcosa al mondo che Quistis non sapeva? Il professore si mise in posizione accademica ed iniziò a spiegare

"Fuoco e Magma sono elementi estremamenti differenti. Se proprio vogliamo semplificare al massimo, definiamo pure il magma come roccia fusa. E' stato provato più volte che creature di fuoco, pur trovandosi a proprio agio in prossimità dei vulcani, riportino danni al contatto col magma. Ha mai visto un Rubrumdragon o un piros fare un bagno nella lava?
Che una creatura, fosse anche un Guardian Force, potesse abitare per decenni, forse secoli immersa nel magma fuso senza riportare danni è impossibile. Ergo, non c'è magma sotto, ma non dubito che la temperatura sia talmente elevata da diventare l'habitat perfetto per uno spirito del Fuoco."

"Se lei lo sapeva, perchè non me l'ha detto?"

"Mia cara ragazza, avresti acconsentito a sperimentare sulla pelle di qualcuno dei presenti questa mia teoria?"

A malincuore Quistis dovette dargli ragione. Tuttavia il ricordo di cadere nel magma, fosse anche solo un'illusione, le resterà sicuramente impresso.
Le scale erano di pietra, scendevano molto in profondità, e più di una volta qualcuno rischiò di inciampare. Non c'erano fonti di luce quindi furono costretti ad utilizzare i visori notturni. Le pareti erano piene di disegni, di graffiti e di scritte. Più di una volta il professore si fermò a ricopiare su un minuscolo block notes quello che vedeva, ed il gruppo era costretto a fermarsi. Zell nuotava praticamente nel sudore e fu certo del fatto che non avesse avuto la tuta termica si sarebbe sciolto. Alla fine arrivarono di fronte ad una imponente porta di metallo, la cui serratura era stata tagliata via di netto.

"Gilgamesh" disse Zell indicando i segni di spada.

"Qualcuno è già stato qui? Oh no!" gemette il vecchio

Squall li aveva avvisati, il sepolcro era stato violato. Speravano solo che Gilgamesh avesse preso la spada senza danneggiare nient'altro. Altrimenti quello che avevano fatto fino ad ora era inutile. Entrarono aprendo la porta e rimasero stupiti dal quel che videro. La stanza era illuminata da una serie di torce e quindi poterono guardare coi propri occhi senza l'ausilio del visore: era una struttura pentagonale ed ogni parete era costruita usando mattoni colorati, ed ognuna aveva un colore diverso: Rosso, Giallo, bianco, blu e verde. Al centro della stanza si trovava la tomba del campione.
I sigilli erano stati spezzato, la parte superiore del sarcofago era stata gettata di lato. Poche osse rimanevano ormai dello sconosciuto campione, ma l'armatura era splendida e lucente come se fosse stata appena completata. Sullo scudo argentato erano ritratti un drago rosso ed un leone nero.
I SeeD si divisero, alcuni analizzarono il corpo ed il sarcofago, altri invece controllarono la stanza. Al centro della parete verde c'era un piccolo altare con sopra un blocco di legno rettangolare. Nella parete rossa c'era invece un piccolo piatto concavo di ceramica, dal cui interno per qualche strana magia scaturiva una debole fiamma.La parete gialla aveva al centro una strana struttura, simile ad uno scolapasta. Ed infine dalla parete blu zampillava acqua.
stavano ancora indagando, ma uno studente indicò il sarcofago: c'era una scritta che stonava con tutto il resto.

"Le scritte che abbiamo visto in precendenza appartengo al periodo Pre-Classico di Balamb. Questa è successiva,professoressa."

"Ne sei sicuro Robert?"

"Certo, sto studiando per il dottorato, e mi sono imbattuto più volte in queste grafie."

"traduci."

"beh, non ho un dizionario, tradurrò alla buona...comunque...egli non ha nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e con l'uomo morirà."

"non è molto rassicurante" disse Zell

Ricopiarono la scritta e tutto quello che sembrava dare loro delle indicazioni. Quistis sembrava soddisfatta

"E' il secondo rigo della profezia. Abbiamo quello che avevamo, andiamo via da qui!"

Quistis non fece in tempo a completare la frase che la porta da cui erano entrati si chiuse alle loro spalle. Vi furuno urla, panico e furia. Zell richiamò tutta l'energia che aveva in corpo, ma non riuscì nemmeno a scalfire il muro di mattoni che aveva preso il posto della porta. Inutile cercare di usare cellulari e cercapersone: là sotto non funzionavano neanche le bussole, e nemmeno potevano evocare un Guardian Force: lo spazio era troppo piccolo, metà di loro sarebbe morta.
Solo il professore manteneva la calma.

"Qui qualcosa non quadra."

"Certo che non quadra! Siamo chiusi qui sotto! " Strillò Zell

"No,dico che non quadra nel senso vero e proprio della parola. Alcuni di questi simboli rappresentano elementi: ma sono quattro e non cinque. E che io sappia, la cultura di Balamb contempla solo i canonici quattro elementi."

"se fossimo stati a Centra sarebbe stato molto più facile..." disse Robert, prima di iniziare a lagnarsi "non voglio morire"

"cosa hai detto giovane?"

"Non voglio morire!"

"Non questo, prima!"

"Eh? Ah! Che nella parte orientale di Centra gli elementi sono cinque e non quattro."

Il professore si colpì la fronte col palmo della mano

"Ma certo! La vecchiaia mi ha reso idiota. Quest'uomo non è di Balamb. E' stato sepolto a Balamb. C'è la caverna di fuoco,c'è il mare ci sono le foreste, e se ben ricordo le montagne a nord sono note per le loro miniere di metallo, giusto?"

Quistis fece di si con la testa. Ed il professore scoppiò a ridere

"E' tutto logico. Ovvio. Il magma rappresenta il fuoco e la terra; il mare, l'acqua. Foreste e miniere sono rispettivamente Legno e Metallo. I cinque elementi. E sono tutti qui in questa stanza. La chiave di lettura dev'essere qui intorno: cercate!"

La speranza diede nuova linfa vitale, ed ognuno dei presenti iniziò a cercare in ogni buco, in ogni granello di polvere qualcosa che potesse essere la chiave per uscire da lì. Dopo circa dieci minuti Zell alzò la mano

"Non se può esserci utile, ma questo affare di legno si può togliere se occorre." disse. E per dimostrare la sua affermazione lo sollevò, rivelando un minuscolo foro sotto di esso. Dei caratteri erano stati incisi sull'oggetto e il professore si affrettò a tradurre: il legno nutre il fuoco. Strappò l'oggetto dalle mani di Zell ed oscillando arrivò fino alla ciotola fiammeggiante della parete rossa e vi gettò dentro il pezzo di legno. La fiamma divampò bruciando il legno e lasciando al suo posto solo un gran mucchio di cenere

"il fuoco crea la terra..." disse Quistis che iniziava a ricordare i vecchi insegnamenti di filosofia

"che?" domandò qualcuno

"la cenere era considerata terra dagli antichi" disse la professoressa

"esatto mia cara. Vedo che inizia a ricordare. Ma questo calore non mi permette di continuare, ti prego continua tu."

Il professore si appoggiò al muro e si lasciò cadere a terra privo di sensi. Era vero, la temperatura della stanza era aumentata di parecchio da quando erano entrati. Le tute non potevano proteggerli per sempre. Quistis afferrò la ciotola dove la fiamma ancora ardeva e si portò di fronte alla parete gialla

"La terra porta il metallo.."

dicendo così iniziò a versare la cenere nello strano "scolapasta", facendo ben attenzione a non estinguere la fiamma. L'operazione venne fatta in breve tempo, ma la fiamma bruciò il lattice del braccio meccanico di Quistis, mettendo a nudo il titanio ed i cavi elettrici che componevano la mano. Quistis la coprì con un guanto e poi prese il piccolo oggetto che non era stato filtrato insieme alla cenere: un piccolo recipiente di metallo. Si avvicinò allora alla fonte che proveniva dalla parete blu

"Il metallo trasporta l'acqua.."

ma da dove veniva l'acqua che zampillava fuori dalla parete blu? Poteva davvero essere una sorgente? A quella profondità, in mezzo al magma? Quistis si fermò interdetta. Qualcosa non quadrava

"Quistis, veloce. Qui siamo prossimi alla cottura"

Gli studenti avevano lasciato cadere le armi ed erano prossimi a perdere i sensi. Quistis cercava una fonte alternativa, ma le borracce erano vuote e non aveva magie idro a disposizione.

"Zell, tu hai qualche magia Idro?"

"Scherzi? Non ne ho mai neanche assimilata una. non sono proprio bravo nell'usare magie e gli unici mostri deboli all'acqua che ho affrontato sono i Kyactus."

"io ne ho un paio assimilate dai focaral prof...."

Lo studente seguendo le indicazioni di Quistis lanciò una debole magia idro sul contenitore,e Quistis con un movimento fulmineo del braccio la gettò nel buco nell'altare del Legno. Il processo era completo.
Ci fu un rumore forte, come di un terremoto ed improvvisamente la parete blu e quella bianca iniziarono ad aprirsi, rivelando un tunnel. Era evidente che la fonte zampillante era solo la seconda magia di illusione.

"Rianimate gli svenuti, dobbiamo andarcene!"

"il calore li ha messi KO, una normale magia di cura non rimedia a questi danni!"

Aiutandosi a vicenda, alcuni si misero in piedi ed iniziarono a percorrere il tunnel; Zell se ne caricò due sulle possenti spalle e Quistis portò con sè il vecchio professore. Il tunnel era tortuoso e ripido, non si vedeva bene e l'odore di muffa era così violento da far girare la testa. ma non era caldo e questa era già una gran bella cosa. camminarono per dieci minuti senza pause, ed alla fine uscirono dal fianco della montagna, su un prato verde.
I ragazzi lasciarono che l'aria fresca li accogliesse e si sdraiarono sui prati. Quistis sorrise

"missione compiuta"

"si, missione compiuta" disse Zell poggiando i due che aveva in spalla e lasciandosi cadere sull'erba "ma non vi aspettate che mi offra volontario, la prossima volta!"

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note dell'autore: i cinque elementi a cui si fa riferimento sono ispirati ai cinque elementi della tradizione dello Wu Xing cinese e le formule recitate da Quistis sono quelle del processo di generazione di questi elementi secondo questa filosofia. Non sono un esperto di Wu Xing, le somiglianze con questa filosofia finoscono qui e se qualcuno ne noterà altre, sappia che non l'ho fatto di proposito.
Anzi, se qualcuno volesse spiegarmelo meglio questo Wu Xing mi farebbe un piacere...
In quanto a FFIX, sinceramente non ho pensato alle somiglianze tra questa faccenda e quella dei Templi,che comunque come si può ben vedere si sviluppa in una direzione del tutto diversa. D'altronde la "ricerca" in un dungeon o in un posto simile è sempre stato un clichè del mondo Fantasy.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi invito a commentare numerosi!

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII-Il Sepolcro del Campione di Centra ***


Leo VIII

Storm non scherzava quando aveva detto che ci avrebbe messo poco tempo a trovare il frammento della profezia. Poteva sembrare semplicemente presuntuoso, ma la verità era che già diverso prima che iniziasse questa storia lui aveva dato ordine di rendere nuovamente la capitale vivibile,per poterla ripopolare. Quanto aveva dovuto lottare! Associazioni di Archeologi e roba così. Lui ovviamente concordava, ma ci teneva a distinguere tra una rovina con valore archelogico ed un sasso molto vecchio. Lui per primo ci teneva salvare tutto il salvabile, ma sapeva benissimo che l'ostruzionismo della comunità internazionale era dovuto alla semplice volontà di bloccare la crescente espansione della sua nazione:Galbadia in particolare era terrorizzata dai suoi nuovi vicini. I beni archeologici di un qualche rilievo erano salvi da tempo, i sassi erano semplicemente sassi e facevano la fine dei sassi. Gli avrebbero sicuramente comunicato se avessero trovato un qualche passaggio, sepolcro o altra roba...diavolo, l'avevano chiamato alle 3 di notte per quella che sembrava una caverna con graffiti, mentre in realtà, dopo un sopralluogo alle cinque del mattino si è scoperto che si trattava solamente di normali fratture nella roccia così evidenti che anche un bambino se ne sarebbe accorto; allora lui si era messo a ridere, si era trasformato ed aveva abbattuto il pilastro portante della caverna con un colpo di spada.
Aveva salvato tutto ciò che meritava di essere salvato: il metallo arrugginito ed i sassi mezzi sgretolati dal tempo non rientravano in questa categoria.
Fujin ammirava il lavoro che questa nuova comunità aveva fatto a Centra: la fontana in mezzo alla città era stata messa a nuovo. e l'acqua zampillava fuori creando piccoli arcobaleni; non vi erano più strutture metalliche pericolanti, e la città si estendeva partendo proprio dalla rovine: il progetto era ambizioso: il palazzo presidenziale sarebbe stato a tre livelli,la struttura originale di Centra e le migliori tecnologie di Esthar.

"questo posto ha bisogno di una capitale" spiegava Storm a Fujin sull'elicottero che li stava portando alla città "il P-Garden è prima di tutto un'accademia militare-scolastica, e Winhill è troppo vicina a Galbadia per poter essere la capitale e non ha comunque metà del prestigio che hanno queste Rovine"

"QUANDO?"

"qual'era il nostro accordo Fujin?"

"uff...tra quanto sarà pronta?" chiese Fujin

"tre anni. la gente qui è laboriosa,inoltre ho ingaggiato degli Shumi. So che può sembrare strano ma ho quasi l'impressione che si divertano...sopratutto se si tratta di scavare. Pilota, atterra! "

Il pilota disse "ricevuto" ed iniziò la manovra d'atterraggio. Una volta atterrati il trio composto da Storm, Fujin e Ravenant si diresse verso il luogo in cui si trovava il direttore dei lavori. La strada era stata fatta con pietre bianche di forma rettangolare, le erbacce estirpate ed i Tomberry gettati fuori. L'operazione di "bonifica" aveva richiesto la mobilitazione dell'intero esercito ma ne era valsa la pena. Sorgevano già i primi palazzi ed i primi uffici, tutti a più livelli e quelli che dovevano essere i più importanti erano stati costruiti in modo da poter contenere colonne e pilastri, secondo lo stile dell'antica Centra.
Le scale pericolanti erano state sistemate, in modo da poter accedere alla parte alta della città senza il rischio di cadere di sotto e sfracellarsi sui sassi. Ma per chi fosse troppo pigro o impossibilitato a prendere le scale erano stati piazzati degli ascensodi di modello Esthariano, con tanto di classica "tubatura" trasparente. Ancora coprivano solamente il dieci per cento della città e venivano usati più che altro per il trasporto materiali, ma era chiaro che una volta completata l'opera si avrebbe avuto una città che avrebbe saputo riunire in sè il meglio del passato ed il meglio del presente.
Il problema era che per sviluppare il progetto occorreva versare un fiume di guil.

"Le miniere e le risorse di Winhill e Centra sostengono l'economia" spiegava Storm "ma per ricostruire questa città come le volevamo noi erano insufficienti. Quindi abbiamo deciso di arrangiarci recuperando il recuperabile e partendo da lì. La maggior parte della roba che vedi stava già qui."

"Storm...non credo gli interessi" disse Ravenant agitando la mano ed invitando l'amico al silenzio

"Invece è interessante...sopratutto perchè cinque anni fa qui c'era il nulla.."

"Fregato, Ravenant."

"..."

Storm si diresse allora dal direttore dei lavori, o meglio, il coordinatore che aveva il compito di controllare che l'esercito di ingegneri ed architetti seguisse il progetto senza problemi. Era il classico Galbadiano: altezza media, capelli neri, vestiti comodi e ben tenuti. Ed una faccia totalmente anonima. Più volte Storm era arrivato a scrivere il suo nome sulla mano per evitare di fare figure meschine. Poi aveva optato per una nuova soluzione: mai pronunciare direttamente il suo nome. Il Coordinatore era preoccupato ed incuriosito allo stesso tempo: durante i loro scavi gli Shumi avevano trovato un muro di mattoni neri con uno strano simbolo bianco nel sottosuolo, proprio vicino all'ingresso della città. Gli archeologi inviati non avevano saputo decifrarlo, e fare saltare il muro usando il C4 era impensabile, perchè si sarebbe provocato il crollo di una parte consistente di suolo.
Non appena Storm ebbe sentito il resoconto sorrise e promise che se ne sarebbe occupato di persona. Ravenant gli chiese il perchè

"Zucca vuota!" gli rispose Storm "Un muro sottoterra con uno strano simbolo bianco? Mi sembra fin troppo evidente che è quello che stiamo cercando!"

"giusto..."

"lascio a te l'equipaggiamento, io mi occupo del resto"

"e quale sarebbe il resto?" disse il tiratore in modo provocatorio

"Non ti riguarda. Fujin, ti spiacerebbe seguirmi?"

Fujin fece di si con la testa e si allontanò seguendo Storm, ma non gli sfuggì il fatto che il tiratore avesse fatto un sorriso molto ampio non appena Storm aveva richiesto la presenza di Fujin. Fujin seguì Storm finchè lui non la portò in quello che doveva essere un ufficio(a giudicare dai progetti su carta blu buttati qua e là), ma che ora era vuoto, e l'unica cosa insolita era un drappo rosso contente qualcosa poggiato sulla scrivania

"l'anima di uno spadaccino è nella sua spada. Tu hai fatto passi da gigante Fujin, impari in fretta e tiri di spada meglio della maggior parte dei cadetti con anni di esperienza alle spalle. Ma non hai una tua arma. Finora hai usato una spada presa in prestito, adesso è il momento che tu ne abbia una tua. Mi sono permesso di provvedere personalmente"

Storm tirò fuori dal drappo rosso una katana: il fodero dell'arma era blu mare con meravigliosi intarsi d'argento che si intrecciavano in strani disegni e lettere, rendendo il solo fodero un'opera d'arte. Storm estrasse la lama e la mostrò ad una sbalordita Fujin

"Ferro e Acciaio come nelle normali Katane. Ma l'anima di queste spada è costituita dalla Piume del Vento usate per aumentarne la leggerezza e l'affinità con l'elemento: So che prediligi questo tipo di magia. Nell'impugnatura sono stati utilizzati diversi biocristalli che aumentano l'energia con cui viene sferrato il colpo, ed il tutto è rivestito da pelle di un Dragon Izolde o Drago Blu: non scivolerà via nemmeno se ti trasformassi in acqua. E' un'arma unica.."

Storm la rinfoderò con un movimento solenne, poi la porse a Fujin per l'impugnatura

"per una donna unica. Quest'arma è tua Fujin."

Fujin prese l'arma con mani tremanti. Storm intendeva dire veramente quello che aveva detto? Prese la spada e cercò di legarsela al fianco come si conveniva con una Katana ma le mani le tremavano ancora e non riuscì a compiere l'operazione. Storm inarcò un sopracciglio

"ehi, tutto bene? me ne occupo io"

Storm si chinò e le sistemò la katana al fianco. Fujin fu più che contenta del fatto che dovendosi chinare per eseguire l'operazione non potè vedere che arrossiva. In quel momento entrò Ravenant che portava le uniformi e l'equipaggiamento adatto. Il tiratore guardò i due posando lo sguardo da Fujin a Storm, e poi da Storm a Fujin

"ho forse interrotto qualcosa?"

Fujin evitò di girarsi, Storm sembrava non capire

"Che diavolo stai dicendo Ravenant?"

"Meglio che non abbia interrotto niente,perchè non c'è tempo. Sistemate l'equipaggiamento, si va."

Fujin non disse più una parola finchè non indossò la leggera armatura che gli era stata data, era così sovrappensiero che non si accorse del fatto che l'armatura fosse  una classica divisa Phalanx. Sentì il bisogno di cambiare discorso.

"Ravenant, nome strano..."

"infatti. non è il suo vero nome."

Fujin lo guardò con uno sguardo interrogativo e Storm spiegò il motivo di questo nome

"Per sette volte è stato considerato KIA, Killed in Action. Ma ogni volta rispuntava fuori, più tosto e carogna di prima. Proprio come i morti che continuano a rialzarsi dalla tomba, i Ravenant. Ecco qui il suo soprannome."

Finita la spiegazione i due erano ormai pronti e si avviarono. Ravenant li aspettava all'entrata del condotto, aveva già imbracciato il suo fucile modificato. Passò loro due visori notturni, perchè non avrebbe avuto nè luce artificiale nè luce naturale dopo quel muro. O almeno sarebbe stato strano trovarne. Scesero sotto terra e Fujin potè constatare come gli Shumi fossero deglui scavatori a dir poco eccellenti, difatti sembrava di camminare su una strada asfaltata. Alla fine arrivarono di fronte al muro sospetto: una parete nera, ed al centro tre triangoli bianchi legati fra loro in un'unica figura.

"Valknut" disse piano Storm

"Cosa?" chiese Fujin

"Stai parlando con me?" disse il tiratore

"E' un simbolo legato al culto di Odino, di norma viene raffigurato sotto i piedi di Sleipnir ma è stato trovato anche in alcune tombe: è associato ai riti mortuari"

Fujin ammirava Storm sempre di più: non solo era un eccezionale guerriero ed un grande maestro, aveva anche una cultura straordinaria! Avrebbe mai accettato...
Ma la voce di Storm interruppe i pensieri della ragazza. Inizialmente non capì se si stava rivolgendo a lei o al tiratore, ma si accorse che in realtà Storm stava riflettendo ad alta voce.

"Valknut quindi viene usato anche come simbolo di morte...ma il colore della morte è nero,non bianco. Quindi se fosse stato il contrario.."

Storm tamburellava con le dita contro la tempia per aiutarsi a riflettere, ma senza successo ed i minuti scorrevano. Fujin avrebbe tanto desiderato essere utile in quel momento! Come se potesse! In fondo a che serviva lei lì? Perchè Storm l'aveva portata, quando aveva sicuramente decine di migliori combattenti a sua disposizione? Passò le dita sullo strano simbolo...che idea stupida! Si aspettava che i triangoli iniziassero a parlarle! Però qualcosa di strano c'era...era come se ci fosse qualcosa in rilievo. Incuriosita, passò le dita con più attenzione..

"SCRITTA!!"

"che?"

"C'è una scritta! non si vede ma si sente sotto i polpastrelli"

gasato Storm iniziò a passare la mano sul triangolo, e constatò che Fujin aveva ragione

"fantastico Fujin, non ci avevo fatto neanche caso! Ravenant, renditi utile e segna le lettere che ti dico"

Senza block notes nè penne Ravenant prese il suo pugnale ed incise nella terra quello che Storm gli comunicava. Riportò fedelmente ogni lettera ed i due controllavano più volte. Ma la frase non aveva senso.

"Certo che è strano qui sotto" disse Fujin "i colori invertiti, quella scritta...è come se le cose fossero al contrario"

Storm lanciò un urlo belluino di gioia. Balzò in piedi e
preso dall'entusiasmo diede un rapido ma potente bacio a Fujin 

"è ovvio, è dannatamente ovvio! Il contrario! La scritta va letta al contrario! Fujin, sei fantastica"

detto questo si girò verso la scritta come se non fosse successo niente e tradusse: La vita è nel sangue. La vita è la chiave.
Storm allora si tolse il guanto sinistro e prese il pugnale di Ravenant. Respirò profondamente...e poi si piantò il pugnale nella mano, colpendo il profondità, ma senza toccare le ossa. Fujin gridò e Ravenant gli chiese urlando cosa diavolo stesse facendo. Storm si girò e rideva, come se non sentisse il dolore. Poi poggiò la mano trafitta sul triangolo bianco.

"il sangue è la chiave per passare. E' vita. E dato che qui funziona tutto al contrario, la morte è la serratura."

mai parole furono più profetiche. Neanche il tempo di finire la frase che il muro si aprì, rivelandosi essere in realtà un massiccio portone. Ravenant esultò, ma Fujin guardò la mano sanguinante di Storm

"fammi vedere la ferita.." gli disse

"Nah, tranquilla. Non è niente, a breve sarà come nuova." E detto questo entrò nel tunnell, senza calarsi il visore. Ma Fujin non ci fece caso.

Storm era strano. Era come se disprezzasse la sua stessa vita. Fujin non lo aveva mai visto lanciare una magia di cura su di sè, anche se le lanciava spesso su altri. Lo aveva visto incassare colpi su colpi e continuare a lottare. Era come se non considerasse la sua vita. E quel bacio significava qualcosa era stato solo un gesto fatto impulsivamente? E perchè ci sta pensando tanto? La voce di Ravenant la richiamò alla realtà

"Ragazza, vai avanti."

I due avanzarono seguendo Storm che gli disse di levare i visori. La stanza era illuminata: Storm aveva usato una magia di fuoco per accendere le torce.
Era un locale quadrato del tutto spoglio: terra e polvere cadevano dal soffitto e penetravano dal terreno. Ai muri laterali c'erano in piedi i resti di quattro uomini armati con cotta di maglia ed asce. Sul muro frontale c'era invece quello che rimaneva di un uomo imponente, che stringeva tra le ossute mani una spada: spada che nonostante la polvere brillava come emettesse luce propria al riflesso delle torce. Fujin sapeva il perchè: in questa regione di Centra i guerrieri morti in battaglia venivano seppelliti in piedi. Ed inoltre questo giustificava il simbolo sul muro. Storm si avvicinò al corpo, avvicinando la faccia alle orbite vuote dello scheletro barbuto; poi calò lo sguardo sulla spada e notò un'incisione sulla lama. La lesse, ma non ad alta voce. Fujin fremeva di curiosità. Ma quando rialzò la testa era nervoso, muoveva la mascella da destra a sinistra e non c'era allegria nella sua voce.

"è uno dei frammenti."

"Si! Prendi la spada ed andiamo Storm!" disse un esultante Ravenant.

Storm la prese e le fiamme si spensero. Ci fu come un forte vento, ed era molto strano in un luogo chiuso come quello. Improvvisamente, Fujin sentì chiaro il rumore di passi leggeri e scricchiolanti.

"mettete i visori!" urlava Storm

"Non funzionano!" urlò Ravenant, che cominciò a sparare in modalità mitra.

Fujin impugnò la sua katana. Improvvisamente si sentì un tutt'uno con la spada, con l'acciaio della lama. Non avrebbe perso. Non sarebbe morta. Nessuno lì dentro sarebbe morto. Percepì il movimento dell'ascia pochi secondi prima che calasse, e riuscì a spostarsi di lato, urtando qualcosa che preferì non identificare.Colpì dove sentiva l'aria spostarsi, e seppe che il suo colpo era andato a segno, così come i successivi ma non poteva usare l'udito perchè i colpi di Ravenant rimbombavano per tutta la struttura.

"non possiamo combatterli se non li vediamo!" Disse Ravenant, che era stato ferito alla spalla

"Ed allora al mio tre iniziate a correre!" urlò Storm mentre le sue spade incrociavano un'ascia e tranciavano femori,che magicamente si riattaccavano

"NO! Cosa vuoi fare Storm?" urlava Fujin

Le fiamme illuminarono nuovamente la stanza, ma stavolta provenivano da Storm. Il Phalanx aveva richiamato il potere della Junction Symbiosys e si era trasformato nell'ibrido uomo-drago. Dalle spade scaturivano lingue di fuoco, il suo volto era trasfigurato in una maschera di furia pura

"TRE!"

Ravenant afferrò Fujin ed iniziò a correre mentre la ragazza si dimenava per liberarsi

"non possiamo lasciarlo!"

"Quello ha le pelle coriacea come e più di uno stradannatissimo maledetto dragone!"

Le fiamme divennero più forti,l'intera sala venna avvolta dal fuoco puro, L'esplosione che seguì fu tremenda, e Ravenant e Fujin vennero letteralmente scaraventati fuori dal tunnel ed atterrarono tra la terra appena smossa degli scavi. Il Tunnel dietro di loro era crollato.

"Storm.." riuscì a dire Fujin stringendo la sua Katana

Ravenant iniziò a balbettare il nome del suo amico e capitano, ma improvvisamente ci fu una seconda esplosione ed una colonna di fuoco uscì dal terreno arrivando fino in cielo e poi tornando a terra, mentre piccole fiamme brillavano intorno come tanti fuochi fatui. Al centro delle fiammelle stava Storm che era impegnato a spegnere le fiamme sulla sua uniforme passandoci sopra la mano. Guardò gli stupiti Fujin e Ravenant indicando loro la spada appena recuperata

"Spero solo che adesso non mi facciano causa per aver danneggiato dei beni archeologici..."

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Note dell'autore: come si buon vedere il capitolo è narrato dal punto di vista di Fujin. Trovo infatti che questo sia un personaggio spesso sottovalutato ed ho provato  a rendere giustizia alla loquace ragazza, cercando di approfondire nel frattempo questo suo "rapporto" con Storm.
Il Valknut è un simbolo realmente esistente, ci sono ancora incertezze su cosa significhi realmente e Storm si è fatto portavoce di una delle teorie più seguite. Visto il legame del posto con Odino ho pensato che un po' di mitologia scandinava sarebbe stata la più adatta per il "Sepolcro del Campione di Centra" 

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Capitolo 10
*** Capitolo IX- Eros e Thanatos ***


Leo IX
Una volta recuperata la spada Storm aveva deciso di partire subito per Balamb. Ma tenne sempre la lama della spada ben nascosta, e nessuno potè leggere la profezia che vi era incisa. Il veicolo che li stava trasportando a Balamb non era un aeronave, ma un normale trasporto truppe e quindi Storm diede a Fujin e Ravenant l'ordine di riposarsi. Storm si chiuse nella cabina riservata agli ufficiali di alto rango (cosa che non faceva mai, gli piaceva avere compagnia) e non uscì da lì se non dopo l'atterraggio. Fujin e Ravenant erano rimasti interdetti da questo suo atteggiamento, ma dedussero che Storm non aveva gradito la profezia, o peggio aveva scoperto qualcosa di grosso. Tutte le (poche) comunicazioni si svolsero tramite interfono.
Fujin ed il tiratore avevano riportate parecchie scottature, probabilmente per via della cortina di fiamme evocata da Storm. Ravenant aveva anche un brutto taglio alla spalla, che portò via parecchio tempo al medico militare

"sei stato fortunato Rev" disse al termine del rapporto "l'armatura ha deviato il colpo, altrimenti ti avrebbe tranciato il collo"

"si ma non riesco a muovere la spalla"

"Si è quasi rotta per via della botta. Quanto alle scottature, sono tutte superficiali e basterà applicare quest'unguento per rimettervi a nuovo"

passò una boccetta a Fujin e Ravenant, ma la ragazza non sembrava interessata alla cosa

"Storm?" chiese al dottore

"Non ho mai avuto il piacere di curare il comandante" disse il medico mentre riponeva gli attrezzi "si è sempre persino messo i punti da solo. Non chiedetemi come sia possibile, ma glielo ho visto fare più volte."

"Quello è il minimo, ti ricordi la gita a Esthar di nove anni fa?" disse ridendo Revanant mentre senza pudore applicava una buona dose di unguento sulla natica destra

"Ah, il proiettile ed il coltello. Come posso non ricordare? Comunque sicuro che Storm sta meglio di voi due, secondo me non è neanche umano!"

Il medico se ne andò ridendo per la sua stessa battuta, ma non prima di confermare l'ordine di Storm ai due che aveva appena curato. Ravenant eseguì e s diresse verso il letto che gli era stato riservato  Fujin fece lo stesso, togliendosi le scarpe prima di coprirsi con un lenzuolo bianco. Non fece commenti sul fatto che lei ed il tiratore fossero stati messi nella stessa stanza, e non commentò il fatto che Revenant fosse andato a dormire senza togliersi prima gli stivali. La luce era spenta, ma Fujin rimase comunque con gli occhi spalancati. Aveva dei dubbi e voleva delle risposte...era così...strano.

"Tiratore, sei sveglio?"

"se parli a voce così alta si."

"Avrei qualche domanda da farti..."

"Riguarda il nostro comune amico Storm?"

"..."

"ma certo che si...ok, mi sa che stanotte non si dorme...dimmi"

"Secondo te lui...insomma..."

Parlare era così difficile! Storm non era presente, forse avrebbe potuto parlare come faceva di solito...

"prova qualcosa per te? Non sono la persona giusta per parlarne. Chiedi a lui,
è uno che dimostra i sentimenti a modo suo e non li ammette mai nemmeno a sè stesso. ma ti dirò una cosa"

 E qui Revenant tacque, come a sottolineare la suspence

"lui in persona ha cacciato i mostri per prendere i materiali con cui è costruita la tua spada, e sai quanto è difficile trovare un biocristallo, figurarsi ora che i mostri hanno messo su una corazza. Non è esattamente il tipo da fiori e cioccolatini...almeno, non più"

"non più?" chiese Fujin curiosa. Certo, l'idea di Storm che cacciava mostri per lei era molto più...che parola strana, romantica di un banale ragazzetto che porta fiori e cioccolattini. Ma ora voleva sapere il perchè.

"Hai mai visto Storm a petto nudo?"

nel buio Fujin arrossì e non rispose. Ma a quanto pare il tiratore percepì comunque l'imbarazzo della ragazza

"Diavolo, donna! Non ti ho chiesto se gli hai visto il "drago", ti ho chiesto se l'hai mai visto a petto nudo!"

"si"

"hai presente quella cicatrice che ha sul fianco, tre tagli paralleli? beh, non è stato un mostro a farglieli."

pausa. Ravenant era un eccellente narratore, sapeva come distribuire parole e silenzi, in modo da tenere sempre viva l'attenzione dell'ascoltatore

"Tiger Claws, sai quelle specie di tirapugni con delle lame attaccate. Era una delle nostre operazioni sotto copertura, Storm si doveva fingere uno studente per poter abbattere il bersaglio, un professore di filosofia sgradito a Vincent Deling. Tuttavia Storm fece il più grande errore che si potesse fare in questo tipo di operazioni, ovvero provare sentimenti personali. Se ricordo bene successo tutto quando il caro Storm incontrò la ragazza negli..."

"Vi rendete conto che avete lasciato l'interfono aperto?" Disse la voce di Storm,gelida e feroce

"merda" fu il commento del tiratore. Fujin tirò il lenzuolo fin sopra la testa e non disse più nulla.

***
Squall ringraziò il professor McGregor e gli promise aggiornamenti in tempo reale sulla faccenda. Promosse di un grado tutti i SeeD che avevano partecipato all'azione e poi si reimmerse nelle pratiche burocratiche del Garden. Tamburellò con la penna, ne masticò il tappo e poi lo sguardo cadde sul Garden, sul giardino dove gli studenti passavano gran parte del loro tempo, spesso impegnati in atti che il regolamento del Garden proibiva espressamente. Ma d'altronde anche Tempest era il frutto di una di queste violazioni...il che spiegava come mai Squall evitasse di punirli troppo duramente. Guardò ancora una volta gli studenti, ignari di quello che stava per succedere, così come il resto del mondo. Il peso dell'intera esistenza era riposto come sempre sulle spalle di pochi, ma lui era un SeeD, aveva scelto questa vita e ciò che ne comportava. Selphie era stata spedita a Trabia con una squadra, per dare supporto al Garden ed ai villaggi che sempre più di frequente venivano attaccati dai mostri. Irvine la voleva seguire, ma Squall aveva preferito trattenerlo: le sue abilità sarebbero state più utili qui che a Trabia.
Improvvisamente la porta dell'ufficio del Preside si aprì, e Rinoa fece capolino

"sono arrivati!"

Non era difficile capire chi. Squall affidò le carte a Shu e si diresse verso l'ingresso, trovando il gruppo che aveva scoperto il sepolcro del Campione di Centra. Storm indossava un giaccone di pelle nera lungo fino ai polpacci, una maglia rossa sui classici Jeans neri con cuciture rosse ed un paio di occhiali da sole. Fujin era sempre uguale, ma aveva in più una katana blu,apparentemente di buona qualità. Ravenant, il tiratore, dormiva appoggiato al muro, russando sonoramente. Squall si avvicinò al fratello che disse indicando l'orologio

"47 ore,54 minuti,16 secondi."

(che?)

"E' il tempo che ci ho messo per recuperare la profezia e tornare qui. Come ti ho detto, meno di due giorni."

"Bene." disse Squall che non aveva preso sul serio la scommessa fatta con Storm due giorni prima. Non è che adesso gli avrebbe chiesto i soldi della vincita?

"Ho letto il frammento...è l'ultimo rigo."

"Cosa dice?"

"Lo scoprirai al momento opportuno" disse Storm

"Fratello, non ho voglia di scherzare"

"Figurati se io ho voglia di scherzare!" ruggì Storm turbando il sonno del suo amico "ma questa parte della profezia DEVE rimanere nascosta."

Squall scosse la testa. Suo fratello non era sicuramente un idiota, e se insisteva ciò significava che era la cosa giusta da fare. Annuì.

"ti ho inviato il frammento di Balamb, che ne pensi?" disse Squall per sentire l'opinione del fratello e contemporaneamente cambiare argomento

"che manca un rigo."

"Galbadia?"

"probabile. A che punto è il Grande Team Galbadiano?"

"Non lo sappiamo. Nessun messaggio da Galbadia nelle ultime quarantotto ore. Sappiamo solo che sono entrati nella tomba del re senza nome."

Storm non disse niente, si girò e si avviò verso l'aeronave. Squall sbuffò infastidito e si pose davanti a Storm

"che stai facendo?"

"abbiamo fretta Squall. Fretta! non possiamo aspettare i comodi di Galbadia. Vado lì, prendo il pezzo mancante e torno."

"non è così che si fa Storm, e lo sai bene. Per te mettere piede a Galbadia è rischioso. E poi qui si tratta di intromettersi negli affari di una nazione sovrana." Squall si portò una mano alla fronte. "Credi che non ci abbia pensato Storm? Credi che non sarei già lì? Ma in questo momento l'ultima cosa che possiamo permetterci è di litigare con Galbadia. Rinoa sta trattando con suo padre per l'invio di un team, ufficialmente di supporto, in realtà di recupero.
Odio la burocrazia fratello."

Squall si poggiò al muro e Storm lo guardò, prima di imitarlo.

"sei saggio fratello." disse il phalanx "hai ragione, combinerei solo casini andando lì e sfaciando tutto. Solo, fammi entrare nella task force. Devo menare le mani."

Detto questo,Storm diede libertà a Ravenant e Fujin, invitandoli a riposarsi in un vero letto. Li avrebbe richiamati al momento opportuno. Squall capì che qualcosa non andava dal modi di porgersi di Storm, in particolare dal suo umore altalenante, troppo diverso dal solito Storm freddo e calcolatore,quindi cerco di farsi raccontare dal fratello quello che era successo. Storm allora diede fondo alla sua abilità dialettica, girando il discorso più e più volte, interpretando, simulando e dissimulando.
Squall lo lasciò parlare(perchè trovava divertente la parlantina di Storm) ma alla fine lo bloccò e disse

"Non è questo. non mi freghi Storm"

Storm annuì e fece segno al fratello di seguirlo. I due si allontarono arrivando fino all'ingresso del centro addestramento. Storm allora si tolse gli occhiali da sole

"Hyne..." fu il commento a mezza voce di Squall

***
Forse avrebbe dovuto riposarsi, non aveva dormito quasi per niente. Ma Fujin doveva in qualche modo rimediare alla gaffe della sera precedente: Storm non sembrava proprio il tipo che avrebbe gradito che la gente parlasse del suo passato a sua insaputa. Ma come farsi perdonare? Avrebbe potuto chiedere aiuto a Squall che era quello che sembrava conoscere il fratello meglio di chiunque altro, eppure l'idea non la convinceva...così si ritrovò a bussare alla stanza di Rinoa...

***
Ci vollero altri tre giorni perchè il permesso di Galbadia ad intervenire arrivasse via Fax ai SeeD. In quei tre giorni Storm non si era mai tolto gli occhiali da sole, persino di notte. Un paio di studenti, forse ubriachi, si introdussero nella sua camera di notte per rubarglieli: la mattina dopo erano stati ritrovati incollati a testa sotto con metri e metri di nastro adesivo al muro esterno della stanza riservata a Storm, come degli strani trofei di caccia. Nessuno osò disturbare più il Phalanx. Il cimitero di Balamb si era fatto un posto pericoloso, Squall in persona fu più volte costretto ad intervenire ed alla fine diede a malincuore l'ordine di disseppellire e bruciare tutti i corpi presenti. Un compito sgradevole, ma si rivelò una scelta giusta perchè almeno lì non vi furuno più attacchi.
Il team di "recupero" venne deciso in fretta: Quistis e Irvine per il Garden di Balamb, Storm e Fujin per i Phalanx. Squall e Rinoa avrebbero cenato con Caraway, che avrebbe così visto anche il suo caro nipotino ma Squall rimpianse ben presto l'ordine che aveva dato: meglio dare la caccia ai non morti che cenare col suocero.
Così, i quattro "prescelti" si ritrovarono all'ingresso della tomba del re Senza nome.

"PIANO?" disse Fujin, che in presenza dei vecchi commilitoni parlava alla sua solita maniera

"Entriamo, recuperiamo il pezzo ed usciamo." fu l'efficace riassunto di Irvine

"da dove iniziamo?"chiese Storm

"Mi sembra ovvio: dalla tomba. Sta proprio al centro della struttura,basta andare dritto. Spero che tu voglia toglierti quegli occhiali da sole, Storm"

"Speri male professoressa. Ci vedo benissimo anche con questi, ergo li terrò."

Tra Quistis e Storm c'era quello che Irvine definiva tensione sessuale, ma che tutti gli altri definivano invece odio latente. Storm sperava però che la professoressa fosse abbastanza matura da mettere da parte i loro problemi per la felice riuscita della missione: era abbastanza sicuro che tagliarla a metà ora come ora gli avrebbe causato parecchi problemi.
Non appena Storm mise piede nell'edificio, iniziò a sentire dolore alla testa. Prima lieve e tollerabile, poi sempre più forte, come se ogni passo fosse un chiodo nel cervello. Più di una volta fu sul punto di cadere, ma ogni voltà si appoggiò al muro facendo finta di cercare messaggi nascosti dietro le scritte. Fortunatamente lui stava in coda, e questo gli permise di passare inosservato. Arrivarono ben presto al centro della struttura, una ampia e spoglia sala con al centro una tomba aperta. Strumenti di scavo e di rilevazione di origine galbadiana erano sparsi per tutta la sala.

"Non mi piace..." disse Irvine

"SANGUE" disse Fujin indicando certe macchie vicino la tomba. Si avvicinò per esaminarle meglio, ma Storm, vincendo la nausea che provava, scattò e la spostò di lato. Appena in tempo. Dalle mattonelle che Fujin aveva calpestato erano usciti degli spuntoni acuminati alti circa due metri e perfettamente mimetizzati. Storm rimase a terra per riprendere fiato, mentre Fujin si accorgeva solo ora dello scampato pericolo.
Storm rimase per terra a riprendere fiato mentre Fujin lo guardava con aria interrogativa. Come mai Storm aveva il fiatone dopo questo gesto non propriamente atletico? Storm riuscì a mettersi in posizione seduta mentre Quistis lo guardava con una strana luce negli occhi...come di soddisfazione. Storm si rimise in piedi con l'aiuto di Fujin, mentre Irvine analizzava gli spuntoni

"quindi uno viene qui per guardare la tomba e ZAC! Dritto su per il ..."

"puoi risparmiarci i particolari Irvine. Mi chiedo il perchè.."

"guardare ma non toccare.."riuscì a dire Storm "in tempi antichi si veniva qui a venerare il Campione, ma era proibito avvicinarsi alla tomba..."

"logico." fece Quistis "ma gli spuntoni non spiegavano dove sono finiti i corpi dei Galbadiani."

"al piano di sotto..."

Storm l'aveva capito dalla polvere che la sua caduta aveva involontariamente smosso: Il modo in cui era penetrata nelle fessure non lasciava spazio ad altre spiegazioni.

"la morte è il passaggio ad una nuova vita...la tomba è la porta...semplice mitologia galbadiana..." Storm voleva che tutta questa faccenda finisse al più presto: doveva uscire di lì il prima possibile...

"va bene, scendiamo io e Storm, voi due restate qui"

"Quistis non mi sembra il caso..." protestò Irvine

"No, ce la faccio..." anche se malato, Storm non era il tipo da tirarsi indietro! Si fece forza e si rimise in piedi. Insieme a Quistis rimosse le ossa dalla tomba, scoprendo un ingresso nascosto.

"scale..." disse Irvine affacciandosi "sicuri che non vogliate che scenda con voi?"

"non c'è bisogno Irvine. Andiamo Storm"

I due scesero giù per scale buie, così che Quistis decise di illuminare l'ambiente con una torcia. A circa metà della rampa stava disteso un soldato Galbadiano, la testa staccata di netto giaceva tre gradini più sotto.

"devono esserci delle lame nascoste nei muri.." disse Quistis "è un taglio netto...vai avanti tu, Storm"

Storm fece una smorfia ed estrasse la sua spada nera, che oggi sentiva pesante come non mai. La poggiò sulla spalla destra e si avvicinò con cautela al corpo del Galbadiano. Chiuse gli occhi, doveva espandere i suoi sensi. Si alzò e strinse la mano intorno l'impugnatura della spada in attesa...

Da-Clack

Il rumore di un meccanismo che scattava.

(Da destra)

Si girò e la spada nera intercettò la lama che uscendo dal muro stava per abbattersi sul collo di Storm. In condizioni normali Storm l'avrebbe già spezzata, ma oggi era stranamente privo di energie, e fu Quistis a spezzare il meccanismo, colpendo la base lignea della lama con il suo braccio meccanico, spezzandola in due. L'acciaio della trappola cadde per terra e scivolò fino alla base delle scale. ma l'orecchio allenato di Storm captò altri rumori simili.
Si fece forza e richiamò l'energia del Drakoken: non appena una lama usciva fuori dal muro lui scattava e la tranciava alla base, saltando e facendo capriole per evitare di venire tagliato a metà. Alla fine, quando l'energia del drakoken si esaurì, Storm aveva ripulito dalle trappole l'intera scalinata..ma era rimasto senza fiato, e stava lottando per non vomitare. Sul serio, oggi non era la sua giornata.
Arrivarono alla stanza, e lì trovarono l'ultima cosa che si aspettavano di trovare: oro. C'era oro dovunque, ed in gran quantità, forzieri aperti che traboccavano di antiche monete, manufatti, sculture...ad occhio e croce con quei tesori si sarebbero potuti costruire due Garden ultramoderni. L'unica cosa che stonava erano i corpi di ciò che rimaneva della spedizione Galbadiana, riversi in pose innaturali, tutti in uno stato di decomposizione troppo avanzato. Tutti vicini all'oro. Qualcosa non quadrava. Storm cercò di avvicinarsi, ma non ci riuscì. Aveva usato le ultime energie per il Drakoken, ora era spompato. Cercò di non vomitare, ma il dolore era diventato troppo forte.

(perchè?)

E Quistis..lei rideva.

"allora è vero" disse la professoressa guardando Storm, che non riuscì a capire. Finchè Quistis non tirò fuori dalla tasca quello che sembrava essere un disturbatore di frequenze.

"questo piccolo affare si chiama Tormento del Drago. Emette degli speciali infrasuoni udibili solo dalla tua razza" Quistis accentuò con disprezzo le ultime parole "a noi umani non fa nessun effetto. Lo usano i cacciatori per indebolire i draghi, ma non tutti perchè è molto caro, circa quattro anni del mio stipendio."

"Per...chè?"

"Credi che io abbia dimenticato Storm? Forse Fujin può dimenticare Seifer, ma io no. Senza dimenticare che grazie a te adesso il mio braccio destro è fatto di lattice e titanio. Non sente il dolore,non sente il contatto..."

"Perchè....mi stai dicendo....che c'è..qualcuno che..ancora ti tocca?"

Quistis fece una acida risata alla battuta di Storm, che dal canto suo sperava solo di guadagnare tempo

"le classiche battute di Storm Leonhart! Ho aspettato cinque anni per saldare il conto con te. Cinque anni. Ed adesso, eccoci qui. Con tutti questi morti, non sarà difficile farlo passare per un incidente."

"Cinque...anni?" Storm riuscì a poggiare la schiena contro il muro ed a mettersi seduto. "e tu hai aspettato tanto per vendicarti? Sei...patetica...e debole..."

Per tutta risposta Quistis colpì Storm con la frusta, rompendogli gli occhiali e ferendolo al volto. Gli occhi di Storm guardarono con ferocia Quistis che per un attimo ne restò interdetta. Ma si riprese subito e punto il braccio meccanico contro Storm: dal polso uscì quella che sembrava essere la canna di una pistola.

"una modifica che ho fatto fare per l'occasione...addio Storm."

"TORNADO!"

La potenza della magia di vento si abbattè su Quistis spostandola di diversi metri e scagliandola contro il terreno. Ma la professoressa era preparata ed era riuscita ad atterrare in piedi.

"Fujin...avrei dovuto immaginarlo"

Fujin aveva sguainato la Katana blu e teneva la scintillante lama puntata su Quistis che iniziò a ridere.

"Proprio tu Fujin..tu più di tutti dovresti capirmi, essere al mio fianco invece che al suo!"

"Seifer è morto combattendo...Seifer per primo rispettava Storm." Fujin aveva ben scolpite nella mente una delle ultime discussioni con Seifer, avuta due giorni prima della sua morte.

"Sai Fujin...quel tizio con la calzamaglia nera. Solo lui e Squall sono combattenti al mio livello."

"che vuol dire?"

"Sai che non posso più combattere Fujin...ma voglio un ultimo scontro contro uno di loro, o meglio contro tutti e due. Perchè sono io il migliore...e perchè non sopporterei che Squall lo batta ed io no!"

Quistis non aspettò ed attaccò con una frustata ed una magia Quake. L'intera strutturà traballò, ma Fujin usò un Levita e si gettò di lato per evitare il colpo, per poi scagliarsi su Quistis brandendo la Katana e colpendo con una serie di rapidi fendenti, ferendo Quistis ad una spalla ed al volto. Quistis ricorse alle magie blu, utilizzando il ThermoCaos, manovrà che per poco non eliminò Fujin. Quistis decise di finirla utilizzando la frusta ma la ragazza evitò e piazzò un affondo, che però parve andare a vuoto. Una magia Elettroshock mise Fujin KO, ma Quistis era ormai andata fuori di testa ed iniziò a colpire la ragazza con la frusta

"Mi hai mancata! Se ci tieni tanto al tuo caro Storm allora sarai lieta di morire con lui!"

Continuò a colpire, finchè ad un certo punto non riuscì più a sollevare la frusta. Si girò e vide che Storm l'aveva afferrata per l'altra estremità. Gli occhi di Storm erano rossi come il sangue, i denti affilati sporgevano in una smorfia di rabbia; le ali vibravano. Storm si era trasformato.
Afferrò la frusta con forza e la usò per scagliare Quistis contro una parete, con violenza tale da incrinare il muro di pietra. Fujin non aveva mancato l'affondo: aveva colpito il piccolo strumento che Quistis teneva in tasca, che quindi evava smesso di emanare onde sonore contro Storm, che ripresosi si era rialzato.
Quistis si mise in ginocchio e si preparò a lanciare una magia Meteor contro Storm, ma il phalanx fu molto più rapido e con un singolo colpo di spada le tranciò di netto il braccio meccanico, per poi colpirla con un violento calcio al mento, che la mise al tappeto. Quistis perdeva sangue dalla bocca ma cercava comunque di rimettersi in piedi, mentre Storm impugnava la spada nera tenendola rovesciata.

"Riconosci quest'impugnatura Quistis? Cinque anni fa ti colpì solo di striscio:non commetterò lo stesso errore...CERCHIO FATALE!"

Ma una mano si poggiò sul polso, e Storm restò come pietrificato. Fujin gli stava chiedendo, anzi, lo stava pregando di risparmiare Quistis. Storm era confuso, stanco ed infuriato, ma la richiesta di Fujin lo colpì. Tuttavia non poteva lasciare andare Quistis ora che sapeva che non era sana di mente:era un pericolo, una mina vagante.
Storm scattò e colpi, ma non furono visibili segni di taglio sul corpo di Quistis:aveva utilizzato la lama di piatto, colpendola alla schiena mentre lei gli dava le spalle. Il volto di Quistis si deformò in una smorfia del dolore più puro, ma non un sospiro uscì dalla sua bocca: la magia Novox che Storm infondeva nelle armi aveva avuto effetto. Quistis era a terra e si contorceva come in preda alle convulsioni mentre Storm tornava nella sua forma umana. Il Phalanx guardò Quistis vomitare sangue

"questa notte stessa voglio le tue dimissioni da SeeD combattente. D'ora in avanti lavorerai dietro una scrivania, e starai sempre lontana da me, Fujin, mio fratello e la sua famiglia, chiaro?
Ti ho colpito alle vertebre,ma sei intelligente e l'avrai capito. Saprai allora che il prossimo combattimento che farai sarà l'ultimo. Una schiaffo ti metterebbe sulla sedia a rotelle."

Storm si alzò e chiamò Irvine. Fujin gli si avvicinò, ma il Phalanx spostava la testa per incrociarne lo sguardo.

"Guardami Storm"

"no, Fujin."

"Ho detto guardami."

Gli occhi color sangue di Storm si incrociarono con quelli di Fujin. La trasformazione era finita, ma ogni volta Storm diventava sempre più drago e sempre meno umano. Per un solo attimo Fujin tremò di fronte a quello sguardo, ma poi si fece forza e seguì il consiglio datogli da Rinoa.

"se ti aspetti che un Leonhart manifesti in modo palese i suoi sentimenti rimarrai in eterna attesa...guarda le piccole cose e se ci tieni, fai tu la prima mossa!"

Gli bloccò il volto con entrambe le mani e lo guardò negli occhi. Non era spaventata. Voleva farle capire che lui non era un mostro e tenendolo fermo lo baciò.  E lo baciò in modo tale da non lasciare sorgere dubbi sul significato di quel gesto.
In quel momento entrò Irvine. Guardo Fujin e Storm, e poi l'oro, i cadaveri e Quistis che si contorceva per terra. Si tolse il cappello ed iniziò a grattarsi la nuca, estremamente confuso

"per favore...qualcuno può spiegarmi cosa diavolo è successo qua sotto?"

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Capitolo 11
*** Capitolo X-Il giorno prima ***


Leo X

"...e questo è quanto."

Storm aveva appena terminato il suo rapporto sulla missione al fratello, che per tutta risposta corrugò la fronte e si mise a pensare a come uscire da questa situazione. Dannata Quistis! Fra tutti i momenti possibili per uscire di senno aveva scelto il meno indicato. Non che la cosa non lo toccasse, in fondo era stata come una sorella per lui, ed una buona amica..prima di sparargli contro, ovvio, però la situazione non era facile neanche prima.

"e quindi tu e Fujin vi siete baciati?" chiese Rinoa, sorridente. Aveva preso malissimo la notizia di Quistis, e stava cercando di trovare un lato luminoso in questa storia, ed il tenero idillio tra Fujin e Storm le aveva dato questa possibilità. Squall faceva finta di non saperlo, ma Rinoa andava a trovare Quistis in infermeria non appena aveva del tempo libero. Lui non ci sarebbe riuscito.

"Come ho già detto, si. E se l'informazione restasse tra noi te ne sarei grato Rinoa." fu l'acida risposta di Storm alla domanda di Rinoa.

"Hai recuperato la profezia almeno, Storm?"

Storm si frugò nelle tasche e tirò fuori un bracciale di peltro. L'aveva trovato subito perchè era l'unica cosa in mezzo a tutto quell'oro che non brillasse...e che non fosse stato avvelenato. I galbadiani avrebbero dovuto leggere meglio la scritta sul muro: L'avidità ci perderà tutti. Si erano fiondati sull'oro ed erano morti come tanti imbecilli,quindi coerentemente a come erano vissuti. Storm aveva già tradotto il frammento, e Rinoa l'aveva messa insieme.

L'antico nemico risorge! Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!
egli non ha nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e con l'uomo morirà.
All'ombra della luce lo scontro avrà inizio; il leone, l'angelo ed il drago lo combatteranno.

E poi c'era l'ultimo rigo, quello che Storm si ostinava a tenere nascosto. Ma il Phalanx aveva dato la sua parola che non vi erano indicati nè l'ubicazione nè altre informazioni che sarebbero potute risultare importanti. Tuttavia, sorgeva il problema di cosa fare con Quistis.

"Capirai Storm che non possiamo rendere pubblica la cosa."

"Hai già insabbiato la faccenda una volta Squall. Deve essere messa in condizione di non fare danno."

"Lo sarà...e fosse per me l'avrei già buttata fuori da qui. Ma lei è una dei sei eroi che hanno sconfitto la strega Artemisia...se la gente scoprisse la sua pazzia tutto il nostro operato verrebbe messo in discussione e non posso permetterlo. L'ho promossa ad insegnante coordinatore."

"Niente contatto con gli alunni se non alle cerimonie ed agli esami scritti, sempre circondata da altri insegnanti." tradusse Rinoa

"Promoveatur ut amoveatur...promuovere per rimuovere...ok, è una vostra faccenda interna e non mi intrometto, ma non mi piace l'idea che la pazza giri intorno a mio nipote. Comunque, adesso abbiamo faccende più importanti da sbrigare. Che diavolo vuol dire l'ombra della luce?"

"Beh, su questo punto posso aiutare io..." disse Rinoa "la luce è il simbolo per eccellenza del sacro. Quindi quello che cerchiamo si nasconde nel luogo più sacro del pianeta. E qual è?"

Squall e Storm si guardarono negli occhi, dubbiosi e per niente sicuri di aver capito.

"Una chiesa?" ipotizzò Squall

"Una cattedrale? No, l'ha già detto Squall...un santuario?"

"Proprio non ci arrivate?" chiese Rinoa stupita

"No" disse Squall

"No" disse Storm

"come no? Avanti, le chiese vanno e vengono..le religioni cambiano, quello che è sacro oggi potrebbero non esserlo domani, c'è solo una cosa che è sacra praticamente da sempre"

"Hyne, fa che sia qualcosa di concreto...."iniziò a mormore Squall

"se ora dice l'amore faccio una strage" mormorò tra i denti Storm

"Il chocobosco sacro!"

"ah..."

"eh..."

"l'unica cosa che non mi convince è il riferimento a quei tre combattenti..." disse Rinoa pensosa

"stai scherzando Rin?" chiese Squall

"Ci prendi per il culo, sorella?" chiese invece Storm

Rinoa rimase offesa delle affermazioni dei due, e non gradì per niente il fatto che Storm stesse ridacchiando mentre Squall scuoteva la testa ritmicamente

"che c'è? Voi avete già capito?"

Storm e Squall si guardarono in faccia sorridendo. Si tolsero i guanti e mostrarono i rispettivi anelli a Rinoa, che poi contenevano i Guardian Force con cui entravano in simbiosi. Griever il leone, e ZERO, il dragone.

"Leone" disse Squall indicando l'anello

"Drago...e questo mi sembra abbastanza evidente." disse Storm" Certo, potremmo sembrare un po' presuntuosi a crederci protagonisti di una profezia vecchia di centinaia di anni..."

"Ma dato che quel cavaliere è apparso in sogno, credo ci siano buone possibilità. Per il resto, ci manca solo un angelo.."

"Fratello, conosci per caso qualcuno che assomiglia alla descrizione di un Angelo? Non so, magari qualcuno a cui spuntano ali piumate?" chiese allora Storm con marcata ironia

"Mi sembra ovvio, ci sono sposato" rispose Squall, che invece l'ironia non l'aveva colta.

"Oh, quindi sarei io." disse Rinoa dopo una pausa di riflessione

"Brillante deduzione Sherlock!"

"Non fare la carogna con Rinoa,Storm!"

"Scusa tanto...Squally-Squally-Poo!"

"... ... ...io ti ammazzo.."

"Sta diventando un'abitudine da queste parti..."

***

Poteva sembrare strano che i SeeD scelti per questa rischiosa missione al Chocobosco sacro ridessero e scherzassero, facendo di tutto per sembrare rilassati se non proprio divertiti, ma in realtà era la classica calma prima della tempesta. In realtà tutti erano semplicemente terrorizzati all'idea di mettere piede in quello che con tutta probabilità era l'inferno. Squall poi era a dir poco furioso all'idea che fosse costretto a portare Rinoa con sè, ma se la profezia parlava veramente di loro allora c'erano poche scelte. Chiamò Zell e Irvine, prendendoli in disparte ed assegnò loro il compito di coprire le spalle a Rinoa, e portarla via non appena le cose si mettessero male. Anche con la forza se necessario.
Tutti sarebbero partiti l'indomani, Storm avrebbe portato con sè alcuni dei migliori Phalanx in circolazione. Galbadia ed Esthar...Squall sperava solo che non facessero danno. Sarebbe stato difficile convincere il vecchio Laguna a non scortarli, ma l'ormai cinquantenne Laguna non era più bravo col mitra come pensava di essere, e Squall aveva già la responsabilità della squadra SeeD, nonchè di Rinoa, e ciò era più che sufficiente. Lei doveva riuscire a tornare a casa, da Tempest.
La squadra d'assalto( meno Quistis, più Dania e Fujin) avevano deciso di andare al ristorante di Balamb, il famoso Ristorante dove spesso si esibiva una piccola orchestra. Nessuno fece commenti vedendo Fujin da sola. L'argomento principale della discussione fu Quistis ed il suo crollo psicologico. Squall cercò più volte di far cambiare argomento, ma i SeeD erano tenaci per natura e Quistis era per tutti come una sorella maggiore. Quello che era successo aveva dell'assurdo. Alla fine fu Irvine a far cambiare bruscamente argomento

"Fujin e Storm si sono baciati" disse tutto d'un fiato, con la faccia di chi si è tolto un macigno dallo stomaco.

"COSA?" sbraitò Zell rischiando di soffocarsi con la bistecca che stava mangiando, mentre Fujin arrossiva e si copriva il volto con una mano

"Davvero? Che Cariniiiii!"

"io sapevo già tutto!" disse esultante Rinoa

"Sapete che mio fratello vi ucciderà vero?"

"perchè?" chiese Selphie "trovo che sia fantastico, e poi così Storm non avrà più quell'aria inquietante da lupo solitario..."

"Storm è sempre inquietante..." fu il commento di Dania Prox

"Questo è anche vero...AHIA!! MOLLA, MOLLA!!" iniziò ad urlare Irvine, facendo girare tutti nella sua direzione

Senza farsi vedere, arrivando in puro stile Phalanx, Storm si era portato dietro Irvine e lo aveva afferrato per i capelli tirandogli indietro la testa verso di sè, come se volesse tagliargli la gola. Storm credeva di essere stato chiaro quando aveva detto ad Irvine di non dire una parola sull'accaduto, e dal ghigno che aveva stampato sul volto sembrava avesse tutta l'intenzione di far pagare al cowboy il prezzo per la sua lingua lunga.

"Ma come fa ad arrivare sempre così di soppiatto?" chiese Zell a Squall, che rispose limitandosi a scrollare le spalle

Storm tirò Irvine verso di sè mantenendo salda la presa, e poi gli passò il dito indice sulla gola,come se stesse prendendo le misure per tagliarla. Ma improvvisamente lasciò il cowboy con una risata, lo rimise in piedi, gli sistemò la giacca e lo fece sedere, come se non fosse successo niente. Inutile dire che il cowboy sbiancò e che gli volle più di una birra per riprendersi dallo spavento. Storm allora si sedette tranquillamente vicino Fujin versandosi quel che rimaneva della birra di Irvine ed alzando il bicchiere come per brindare

"Parlo dal profondo del cuore. Sebbene quello che provo per alcuni di voi non sia altro che una forte antipatia, vi auguro di poter brindare nuovamente tutti insieme. In ogni caso, se domani proprio dovete morire, cercate di farlo portandovi d'appresso quanti più nemici possibile. Salute!"

I SeeD esitarono ad alzare i loro bicchieri, dato che questo era il brindisi più strano ed inquietante che avessero mai sentito. Si chiesero se Storm stesse parlando sul serio o stesse solo scherzando, ma non fecero in tempo a riprendersi che Squall alzò il suo di bicchiere

"Domani combattiamo. E domani torneremo qui a bere...tutti. Era questo quello che voleva dire Storm."

Solo allora i SeeD brindarono, e poi uno ad uno si congedarono. Ognuno voleva passare quest'ultima prima della battaglia in modo diverso, speciale. Irvine e Selphie optarono per una sorta di pic-nic sulla spiaggia, alla luce della luna. Zell e Dania, precedentemente conosciuta come "la ragazza con la treccia" si appartarono nella zona segreta. Squall e Rinoa tornarono nel loro appartemento, trovando Tempest intento a giocare con la sua solita spada di legno insieme alla Cadetta-Baby Sitter Judith, che aveva avuto l'onore di doversi occupare di quello che a detta di tutti era il "Futuro Squall",e non era da tutti poter dire d'aver fatto la baby sitter ad un eroe in erba

"Comandante, se posso dare un parere da Cadetta..."disse la ragazza tenendo basso lo sguardo "Tempest ha un gran talento negli affondi."

"Lo sapevo già. Comunque, puoi andare." disse Squall senza prestare la minima attenzione alla ragazza

"E grazie per avere fatto da baby sitter alla piccola peste!" concluse Rinoa.

I due salutarono la ragazza ed il piccolo, accortosi della presenza dei genitori, saltò in braccio a Rinoa, chiedendo al padre di raccontare una delle "Storie della Buona notte", compito che normalmente il SeeD avrebbe cercato di evitare. Che razza di logica perversa avevano gli scrittori di favole? Tuttavia Tempest era ancora un bambino...forse era ancora presto per raccontargli la variante della storia "il lupo e l'agnello" in cui il lupo sgranocchiava l'animale invece di parlarci. Ma d'altra parte domani sarebbe stata una giornata pericolosa...
Insieme a Rinoa mise a letto il piccolo, ed i due gli si sedettero ai fianchi. Rinoa passò a Squall il libro ridacchiando...e difatti era proprio il libro con tutte le favole che Squall odiava: Rinoa gli aveva fatto l'ennesimo dispetto. Squall prese il libro simulando un sorriso ed iniziò a leggere

"C'era una volta..."

***
(Grande Hyne...perchè sono così stanco?)

Erano le cinque del mattino quando Storm si svegliò. Cercò di ricordare cosa fosse successo la sera prima: tutti se ne erano andati, lasciando solo Fujin e Storm al ristorante. Avevano cenato, bevuto, ballato, addirittura. Poi erano andati sulla parte più alta del promontorio sulla Caverna di Fuoco e lì Fujin aveva abbracciato Storm. Non sapendo come comportarsi in quel momento, Storm si era limitato a ricambiare l'abbraccio e si trasformò parzialmente in drago aprendo le ali. Allora strinse a sè Fujin e si lasciò cadere giù. All'inizio la ragazza si era spaventata, ma poi...beh, la serata era andata migliorando momento dopo momento.
Ma...un attimo...cos'era questa strana sensazione sul corpo?
Storm si girò e vide Fujin dormire accanto a lui, con la mano poggiata sulla sua spalla e la testa sul suo petto. Per un solo, meraviglioso, ma troppo rapido attimo Storm si limitò a guardarla dormire. Ma poi si ricordò dell'ultimo rigo della profezia, che aveva tanto faticosamente tenuto nascosto. A malincuore scese dal letto senza svegliare Fujin e si diresse alla sua scrivania. Prese carta e penna ed iniziò a scrivere, e quando finì erano ormai le sei e mezza passate. Chiuse le lettere e le mise in bella vista sulla scrivania, ognuna aveva un mittente diverso.
Si vestì,  indossò la sua armatura Phalanx e controllò le spade. Nascose diversi pugnali da lancio nelle tasche dell'armatura e quando si accorse che Fujin si stava svegliando aprì un astuccio nero, tenendo l'oggetto nascosto dietro la schiena. Fujin aveva indosso solo una coperta, e Storm ritenne poco educato starla a guardare mentre si rivestiva, motivo per cui decise di darsi una sistemata a barba e capelli. Quel giorno lui sarebbe dovuto essere perfetto.

"Ehi...ma stai andando in guerra o ad una parata?" chiese Fujin notando la sua scintillante armatura

"E' lungo da spiegare.."

"Storm, dov'è la mia armatura? pensavo d'averla lasciata qui..."

"Tu non verrai Fujin."

La ragazza gli si avvicinò e lo guardò con uno sguardo di sfida

"io invece credo di si"

(ok, piano B)

Storm abbracciò Fujin per la vita e la strinse a sè, facendo scivolare l'oggetto estratto dall'astuccio dietro la schiena. Fatto questo la baciò sul collo e la guardò negli occhi...mentre l'ago della siringa estratta dall'astuccio entrava rapido nel punto che poco priva aveva baciato.
Il corpo di Fujin cedette subito all'effetto della Medicina, ma Storm impedì che la ragazza si facesse male cadendo reggendola fra le braccia e poggiandola sul letto. Fujin era ancora cosciente

"Tranquilla, non subirai danni" le disse Storm "Noi lo chiamiamo Long-Sleep. Tra cinque minuti ti addormenterai e per sei ore non sentirai neanche una cannonata.
So che mi stai odiando in questo momento...perchè ora come ora mi odio anch'io. Ma non posso permetterti di scendere in quell'inferno."

Storm indicò la scrivania

"Ci sono tre lettere sulla scrivania. Una è destinata a te, ti prego di leggerla. Forse non mi odierai di meno, ma almeno saprai il perchè di questo mio stupido gesto."

Storm le passò la mano sul volto mentre Fujin a poco a poco chiudeva gli occhi sconfitta dal Long-Sleep.

"Ciao, Fujin..."

***

Alle sette tutta la squadra che avrebbe guidato l'attacco era riunita nell'hangar della Lagunarock II. Squall, Rinoa e la loro cagnolina; Irvine e Selphie, Zell e Dania e tre Phalanx scelti, Ravenant, Ross e Kaine. Mancava solo Storm.
Squall iniziava a preoccuparsi, perchè fra i numerosi difetti del fratello non rientrava l'arrivare in ritardo. Stava per mandare qualcuno a chiamarlo quando Storm si presentò, scuro in volto e armato come un cavaliere delle ballate.

"Partiamo e sistemiamo la questione" furono le uniche parole di Storm, e non disse altro per tutto il viaggio...







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Capitolo 12
*** Capitolo XI-L'infernale discesa ***


Leo XI
Il Lagunarock II si era fermato a poche decine di metri dal Chocobosco Sacro. La squadra era piccola, ma avevano abbastanza armi da poter rifornire un piccolo esercito. Non incontrarono mostri per tutto il tragitto, ma subito si accorsero che qualcosa non andava. Gli alberi del chocobosco sacro erano quasi tutti morti e quelli ancora vivi erano cresciuti in altezza e larghezza, ma contorcendosi, come tante mani diaboliche e nodose. Non un solo animale era presente nel bosco, non un solo suono proveniva dall'interno. Selphie e Rinoa usarono diverse magie di fuoco di basso livello per bruciare gli arbusti che intralciavano la strada e più di una volta Storm fu costretto ad usare le sue spade per creare dei sentieri. Più che un chocobosco sembrava essere una foresta maledetta.
Alla fine arrivarono al centro, dove non trovarono il chocobo, ma chi aveva il compito di accudirlo; Rinoa distolse lo sguardo, il cane iniziò a guaire e tutti gli altri stavano per vomitare. Forse una volta era un uomo, ma ora non si sarebbe potuto dire niente con certezza: appeso ad un albero a testa in giù, la faccia strappata letteralmente via da un'artigliata,così profonda da lasciare intravedere le ossa in più di un punto. Il torace era stato aperto e sventrato, gli intestini pendevano e giravano tutto intorno alla carcassa, emanando un tanfo di morte. Solo gli occhi avevano ancora qualcosa di umano..paura e dolore. Una paura folle, impossibile da descriversi ed un dolore così atroce da spingere a desiderare la morte. Storm si avvicinò e pestò qualcosa che si ruppe con un "crack", era un pezzo della mascella del poveraccio appeso.
Al centro esatto della radura c'era una specie di pozzo che emanava un forte odore di zolfo. Decisero che sarebbero scesi tutti tranne la Prox. Non era abile come loro in battaglia, avrebbe invece fatto da guardia.

"Vado avanti io" disse Storm tuffandosi.

Storm segnalò che andava tutto bene ed ad uno ad uno venne raggiunto dagli altri membri della squadra, anche se ci volle parecchio tempo per convincere Angelo a scendere, cosa che spinse i Phalanx a borbottare prima e poi a chiedere apertamente perchè diavolo La Strega dovesse portarsi l'animale di compagnia in missione. Selphie si limitò a rispondere che prima di parlare bisognava vederlo in azione con Rinoa. Storm e Squall guidarono il gruppo per quella che sembrava essere una sorta di caverna, alla fine della quale c'era una strana luce. I due fratelli entrarono per primi, ritrovandosi nell'ultimo posto che potevano mai immaginare:un tempio.
Alto 20 metri e sorretto da un colonnato marmoreo in stile centriano,il tempo sembrava del tutto uguale a quelli dell'antico continente. Se non fosse per il fatto che...

"tutti i simboli sacri sono inclinati o rovesciati..."disse Rinoa

Lo strano tempio si estendeva per una decina di metri e terminava in un grande cancello in metallo nero,aperto.

(si chiude dell'esterno..)

Squall uscì per primo ed il panorama cambiò radicalmente. Sotto di loro partiva una rampa di scale bianche, che girava tre volte, creando delle piccole terrazze,ideali per una difesa e mantenere la posizione.Sotto di loro scorrevano fiumi di lava incandescente ed un rumore assordante di urla di dolore.

"Benvenuti all'Inferno" disse Storm.

"Impugna Excalibur e tieniti pronto"gli suggerì Squall,ma Storm fece segno di no. Adesso che la sua forza era,suo malgrado, aumentata a dismisura Excalibur era troppo leggera ed aveva paura di spezzarla usandola impropriamente. Avrebbe aspettato il momento buono.
Il gruppo era appena arrivato alla prima terrazza quando un urlo acuto e penetrante annunciò l'arrivo dei nemici. Volando in picchiata contro di loro, dei mostri simili ad arpie li attaccarono. Irvine e Ravenant fecero fuoco in modalità rapida, Kaine il lanciere Phalanx ne abbattè una scagliandole contro la lancia, che poi magicamente tornò nelle sue mani. Un'arpia aggredì Rinoa, ma fu prontamente tranciata in due da Squall, con un unico colpo del suo potente Gunblade. Rinoa allora alzò il braccio

"Sancta!"

La magia emise una luce bianca abbagliante,potentissima.Le arpie gridarono e cercarono rifugio da quella luce, ma ne vennero sopraffatte e si ridussero in cenere in pochissimo tempo.

"Dobbiamo dividerci in tre gruppi" disse Squall quando anche dell'ultima arpia non rimase che cenere "per tenere la strada pulita per quando dovremo andarcene.un gruppo occuperà questo spiazzo e lo terrà sgombro."

"Suggerirei di piazzare qui i nostri tiratori" disse Storm "Questa posizione è ottima per delle armi da fuoco:possono anche supportare i livelli più bassi."

Ravenant fu felice come un bambino a Natale, quando aprì la cassa che aveva portato sulla schiena. Montò i vari strumenti ad una velocità impressionante, ed alla fine presentò a tutti il nuovo brevetto Phalanx, Deathblow, una mitragliatrice a canne rotanti a lunga gittata, capace di lanciare granate. Irvine e Selphie avrebbero completato questo gruppo.

"Ricordatevi, se anche un solo gruppo cade è finita. Ci prenderebbero a tenaglia" disse Squall mentre gli altri scendevano le scale. Irvine gli fece segno di restare tranquillo.

Scesero le scale con cautela, e non ebbero problemi finchè non arrivarono alle seconda terrazza. Allora una colonna di magma circondò il gruppo, e per un attimo sembrò quasi che dovessero venirne travolti, ma presto la marea si arginò. Tuttavia i SeeD sentirono un forte rumore, quello del metallo che cozzava contro altro metallo. Due Thytan, i giganti di ferro avevano attaccato il gruppo, ma Storm aveva intercettato entrambe le loro lame; ma non era giganti normali. Erano come mutilati,le ossa del torace erano scoperte, eppure Storm percepì che la loro forza era diverse volte superiore a quella dei normali mostri. Storm era un mezzo drago, eppure i mostri erano riusciti a fargli piegare le ginocchia, riuscendo quasi a schiacciarlo al terreno. Fu allora che Ravenant mostrò a tutti la potenza del Deathblow, trivellando uno dei mostri con una veloce raffica e facendolo così indietreggiare. Ross il Phalanx allora scattò e colpì la traballante creatura con un doppio calcio in volo gettandola giù nella lava. Kaine colpì l'altro alla testa con un attacco in salto, e Zell completò l'opera con un devastante pugno. Tuttavia, neanche dopo trenta secondi, i due mostri tornarono,anche se non fu chiaro il come.

"Questi sono ossi duri...Squall, Rinoa! Andate avanti! Ce ne occupiamo noi di questi!" disse Zell.

Ross e Kaine confermarono ed i tre rimasti(Squall, Storm e Rinoa con Angelo) si limitarono a schivare i colpi dei loro nemici ed a scendere di corsa le scale, lasciando ai tre lottatori il compito di abbattere i mostri.

"allora qualche idea?" chiese Zell

"attacca. E cerca di restare vivo." fu la risposta del phalanx

I tre si lanciarono all'attacco: Zell evitò un micidiale fendente e riuscì a saltare sul lato non tagliente della spada,prendendo ulteriore spinta e colpendo il mostro che aveva di fronte con un poderoso pugno alla mascella. I phalanx non furono da meno: Kaine colpì il mostro al petto piantando saldamente la lancia e Ross la usò come base per sferrare diversi attacchi alla parte alta del colpo della creatura. I mostri traballarono sotto i colpi dei loro avversari, e Kaine allora colpì con la lancia il terreno, generando un'onda che scagliò le creature in aria. I due lottatori saltarono ed agganciarono i mostri, schiacciandoli poi con violenza contro il terreno. I due mostri restarono fermi e Zell guardò Ross soddisfatto. Finchè un rumore di esplosione lo costrinse a voltarsi di scatto.
Un Thytan Demoniaco si era rimesso in piedi e stava per prenderlo alle spalle, ma Irvine faceva buona guardia e l'aveva colpito con un colpo Granata, che tuttavia sembrava non avesse arrecato nessun danno.

"Non sentono il dolore, continueranno sempre a rialzarsi." disse Kaine,parlando la prima volta.

"Non dopo quello che sto per fargli" disse Zell

Il SeeD usò la magia Aura e si avvolse in un turbine di scintille rosse. Scattò velocemente evitando i repetuti colpi del mostro poi piazzo un potente diretto all'altezza di quello che probabilmente era stato lo stomaco, prima di usare il Colpo del Delfino. Zell continuò l'attacco con una serie di calci volanti in rotazione scagliandolo sempre più in alto ed alla fine si avvolse in scintille azzurre. Colpì ancora una volta, ed il pugno fu così violento da generare una vibrazione tale da scuotere l'aria ed il mostro venne scaraventato contro l'altro. Zell atterrò e guardò soddisfatto l'opera da lui compiuta. Ma entrambi i mostri si rimisero in piedi, ed uno di loro lo colpì con un pugno così potente da gettare il SeeD fuori dalla terrazza. Zell riuscì a rimanere aggrappato al bordo, e Kaine lo tirò su. I mostri attaccarono ancora, ma Ross colpì il lato piatto della lama con un calcio, deviandola. Ross allora usò una tecnica analoga a quella usata da Zell contro Gilgamesh, raddoppiando la massa muscolare ed usando su sè stesso una magia aura ed una Haste.

"Cosa hai intenzione di fare?" chiese Zell al Phalanx "i nostri colpi non funzionano."

"Fammi indovinare, tu sei stato bocciato in fisica vero?" rispose Ross la cui massa muscolare continuava ad aumentare.

Kaine sbattè ancora una volta la lancia contro il terreno, generando un'onda che Ross sfruttò per aumentare la velocità del colpo. Il calcio che il Phalanx sferrò fu quasi impossibile da vedere e fu talmente violento da staccare la testa al primo Thytan e tranciare a metà il secondo, riducendoli entrambi in cenere.

"Come diavolo hai fatto?"chiese uno stupefatto Zell al Phalanx

"Forza=Massa per accelerazione. Aumentando la massa corporea e la velocità aumenta la potenza del colpo."

Ma non ebbero il tempo di esultare che la struttura iniziò a tremare nuovamente, ed ancora una volta l'onda di magma si alzò fin quasi a raggiungerli. E nuovamente due Thytan li attaccarono. Ross evitò un pugno con una capriola e contrattaccò, ma senza arrecare danni consistenti.

"Che aspetti?" urlava Zell "Gonfiati e colpisci!"

"La fai facile..non posso mantenere quello stato a lungo! Dammi il tempo di riprendermi"
 
Kaine colpì uno dei due colossi con la sua lancia, trapassandolo da parte a parte ma questo non bastò a fermare la creatura che colpì il phalanx con la spada, ferendolo per fortuna solo di striscio.

"Perchè quegli idioti con i fucili non ci supportano?"chiese Zell mentre usava una magia haste

"Perchè anche loro in questo momento hanno i loro problemi." fu la risposta di Ross

***

Irvine aveva colpito il Thytan che stava attaccando Zell con una granata ed adesso era impegnato a ricevere i complimenti di Selphie. Fu il rumore della mitragliatrice,pardon, della Deathblow di Revanant a richiamarlo alla realtà.

"Quelle maledette sono ritornate!"

Irvine iniziò a far fuoco, ma le arpie riuscivano a schivare i loro colpi, fino ad abbattersi sui difensori.Irvine evitò l'attacco gettandosi a terra, e Selphie ne approfittò per colpire l'arpia alla testa con il suo nunchaku, stordenda e permettendo al cowboy di finirla piazzandole un colpo al petto. La Deathblow intanto riusciva a tenere lontano quelli che Ravenant chiamava "maledetti uccellacci" ma questo non impedì ad un'arpia di sorprenderlo alle spalle ferendolo con un'artigliata. Il Phalanx allora lasciò per un attimo la sua arma afferrandola per il collo e spezzandoglielo di netto, lanciandosi poi una lieve magia di energia per curare la ferita. Ravenant ricominciò a far fuoco e con l'aiuto di Selphie che scagliava magie di fuoco alle arpie riuscì a ripulire la zona. Ma poi estrasse rapidamente la pistola e sparò vicino la testa di Irvine,rischiando di ammazzarlo. Irvine capì dal rumore sordo dietro di lui che qualcosa stava quasi per sorprenderlo alle spalle.

"Liforbidden! Si sono arrampicati fino a qui?" disse il cowboy

"Le arpie erano solo un fottutissimo diversivo!" gridò Ravenant ricominciando a sparare

Selphie scagliò diverse magie di recupero per indebolire i non morti, mentre Ravenant faceva fuoco cercando di tenere libero il lato sinistro della struttura,mentre Irvine difendeva egregiamente il destro. Gli avversari erano lenti e perlopiù erano mucchi d'ossa semoventi, quindi l'exeter di Irvine si rivelò particolarmente efficace sulla breve gittata tenendo a distanza di sicurezza gli scheletri. Selphie frantumò il cranio di uno scheleltro e poi lo gettò fuori con una magia flare. Ma non riuscivano comunque ad arginare la marea di ossa che li circondava, ed alla fine Ravenant dovette lasciare il Deathblow per poter combattere corpo a corpo contro quegli "stramaledetti mucchi d'ossa", colpendo due con un pesante machete ed alternandolo all'uso di una pistola di grosso calibro in grado di frantumare le ossa dei mostri riducendoli in polvere. Uno scheletro cercò di colpirlo alle spalle, ma  Ravenant fu più svelto, evitando la lama ed infilando la canna della pistola nella bocca dello scheletro per poi fare fuoco,frantumando quel cranio in mille pezzi. Ma l'attacco era comunque troppo violento, non riuscivano a fare altro se non ad arginare la marea, e Irvine non ebbe nemmeno il tempo di evocare un Guardian Force. Alla fine i tre si ritrovarono a combattere schiena contro schiena. Vistosi circondato e senza la possibilità di ricaricare , con un unico colpo vibrante in canna, Irvine cercò un bersaglio per cui valesse la pena usare quest'ultimo colpo. Uno scheletro disarmò Selphie e si preparò ad affondare la sua spada su di lei, ed allora Irvine sparò, distruggendo quello scheletro e molti altri dietro. Ma così facendo si scoprì,dando le spalle ad un nuovo nemico, che lo colpì:la lama squarciò il cappotto e penetrò nella carne, provocando una copiosa perdita di sangue. Selphie vide la scena e perse il controllo: fece degli strani disegni in aria col Nunchaku ed urlò

"THE END!!"

Per lo stupore del Phalanx tutti gli scheletri si dissolsero,svanendo nel nulla. Quella rompiscatole aveva un potere così grande dentro di sè ed aveva aspettato così tanto ad usarlo?

"Perchè non l'hai fatto subito? Cos'è, se non è teatrale non va bene?" sbottò rabbioso il Phalanx

"Non è colpa mia!"piagnulò Selphie "non sono in grado di poterlo usare a piacimento, non lo controllo!"

Detto questo Selphie iniziò a prendersi cura del cowboy mentre Ravenant ricaricava e riprendeva posizione alla DeathBlow.

"Ehi Cowboy...i nostri
ossuti amici stanno ritornando. Te la senti di organizzare un comitato di benvenuto?"

Irvine ricaricò il suo Shotgun

"facciamogli vedere cosa sappiamo fare."

"ragazzi, per favore, fate in fretta..."mormorò Selphie guardando gli scheletri che tornavano all'attacco prima di scagliare una magia Firaga

***

Squall apriva il gruppo, seguito subito dopo da Rinoa ed Angelo, mentre Storm restava alla retroguardia. Avanzavano lentamente attraversando quello che sembrava essere un ponte sul lago di lava,per poi trovarsi in una specie di enorme piazza galleggiante,interamente fatta di lava ormai solidificata. Al centro esatto della piazza si ergeva quello che sembrava essere un trono. Il trio esaminò la zona con cautela,poi improvvisamente Storm sentì un forte rumore perforargli il cervello, come un fischio molto acuto. Dalla lava emersero ossa annerite e bruciate che rapidamente iniziarono a fluttuare in aria per poi dirigersi sul trono e comporre quello che sembrava essere uno scheletro umano. Dalle osse si iniziarono a generare i muscoli, i tessuti...era come vedere un processo di decomposizione al contrario. Alla fine seduto sul trono c'era una figura in apparenza umana, armato come un cavaliere nero, di carnagione pallida e con gli occhi color sangue. Era perfetto in ogni dettaglio, come le antiche sculture.

"Benvenuti"disse l'essere con voce melodiosa ed affascinante "nella mia prigione"

Quello si alzò, Storm e Squall si preparono a colpire mentre Rinoa si apprestava a scagliare le sue magie. Tuttavia l'essere maligno non sembrava essere intenzionato ad attaccare. Anzi, ricominciò a parlare

"Vi vedo sorpresi...vi aspettavate forse qualcosa di più...macabro e truculento?"

"In tutta onestà, si" rispose Storm

"Questo è l'aspetto del male...perfetto e bellissimo."

"L'aspetto esteriore vorrai dire" precisò Rinoa "Non voglio nemmeno immaginare cosa ci sia dentro di te!"

"Non stiamo a sottilizzare" fece il Cavaliere Nero "questo è l'aspetto che voi umani vedete e che vi spinge a dare libero sfogo alla vostra natura.
Io sono l'incarnazione del vostro lato più nascosto e perverso, sono il desiderio, la rabbia ed il tormento. Sono sempre presente anche quando non mi percepite, sono la necessaria controparte del vostro animo,sono il vostro lato più oscuro. Finchè l'uomo esisterà, io continuerò a nutrirmi ed a crescere. Posso persino vedere il male dentro di voi..."

"Se sei così potente allora perchè sei prigioniero di questo posto?"chiese Squall "perchè per rimanere qui vuol dire che o non sei potente come credi o sei estremamente stupido."

"Venni bandito dalla superficie, giovane SeeD Squall Leonhart. Ma le porte del mio inferno non vennero mai chiuse, mai sigillate. Ed ogni cinquecento anni il peso del male che avete compiuto sulla terra mi dà sufficiente energia per uscire da qui. Trovai sempre chi mi oppose. Alcuni ci riuscirono, altri fallirono, ma in ogni caso il prezzo da pagare fu sempre la vita. Ma lasciate che vi dica una cosa...insieme non siete potenti neanche la metà dell'ultimo Campione. Ed io in compenso sono molto più forte dell'ultima volta. il vostro secolo
poi è stato  è stato delizioso...Adele,Vincent Deling..persino in questo momento avverto ancora la loro malvagità tuonare in questo posto.."

Rinoa scagliò una magia Sancta, talmente potente da illuminare l'intero antro. Ma il Cavaliere Nero la annullò con un semplice gesto della mano, vanificando l'attacco e facendo ripiombare il posto nell'oscurità.

"Non essere maleducata..stiamo ancora parlando." disse "comunque bel colpo. Sei una strega con notevole forza magica...ma non è ancora niente in confronto al mio potere."

"abbiamo parlato abbastanza" gridò Storm brandendò la sua spada nera.

il Phalanx corse incontro al nemico e balzò in aria, vibrando un colpo devastante con la sua pesante spada. La lama tagliò a metà il suo nemico dividendolo per lungo, ed ebbe ancora energia per piantarsi con forza nella basamento lavico, incrinandolo e generando un'onda che sconvolse il mare di lava. Storm guardò il corpo del suo avversario liquefarsi con un ghigno di soddisfazione

"Per parlare era bravo. Ma non mi è poi sembrato tanto potente."

Aveva appena finito di parlare che il liquido generato dalla distruzione del suo avversario si raccolse in un unico punto sotto forma di magma, e la figura si rigenerò interamente.

"notevole, Phalanx Storm Leonhart. Ma lascia che ti mostri cos'è che intendevo prima con potere."

La mano dell'essere venne interamente ricoperta dall'oscurità e divenne incandescente e liquida, gocciolando lava. Allora questi si limitò a sferrare un singolo pugno verso Storm che, di riflesso, richiamò il potere della Junction Simbiosi e si difese usando l'ala sinistra come scudo.
Ma non bastò. Il colpo spinse indietro Storm e finì a pochi passi dal cadere nel mare magmatico. Ma come se ciò non fosse sufficiente, l'intera ala che aveva parato il colpo venne vaporizzata nell'impatto lasciando solo un moncone bruciato. Ed il colpo era arrivato ancora più in profondità, sfondando l'armatura draconica di Storm ed ustionandolo gravemente sul petto. Storm strinse i denti e cercò di ignorare il dolore; poteva far ricrescere un'ala tagliata in cinque secondi, rigenerare un'ala spezzata in due...ma non poteva fare niente con un'ala vaporizzata. Il Phalanx iniziò a ridere e faticosamente si rimise in piedi. Nonostante non potesse fare niente per l'ustione sul petto e per l'ala, il potere del GF ripristinò l'armatura. Storm si pulì il sangue che gli colava dalla bocca e guardo il suo nemico sorridendo

"Bel Colpo! Ma non ne sono impressionato. Iniziamo a fare sul serio?"

Il Cavaliere nero sorrise e si inchinò

"Fatevi pure avanti."

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Capitolo 13
*** Capitolo XII-Scontro Finale ***


Leo XII
Storm afferrò la sua seconda spada e si preparò ad attaccare il suo avversario. Squall e Rinoa intanto si preparavano ad entrare in simbiosi con il loro Guardian Force, rispettivamente Griever ed Alexander. Storm si concentrò, espandendo la sua mente fino a toccare quelle di Squall e Rinoa, tecnica utilizzabile solamente quando era trasformato.

"Quanto tempo vi serve?"

"Quello che puoi darci senza farti ammazzare"

Storm annuì e caricò il suo avversario colpendolo con entrambe le spade dall'alto, attacco a cui quello rispose semplicemente spostandosi velocemente indietro. Storm continuò a sferrare velocissimi attacchi, ma quello li evitava con movimenti così minimi da sembrare quasi fermo. Poi contrattaccò con un altro pugno, e per evitarlo Storm dovette saltare

(non posso permettere che mi colpisca ancora..)

Storm evitò un altro pugno, ma ebbe la sgradevole impressione che con lui il suo avversario stesse solo giocando. Infuriato vibrò un pesante fendente con la spada nera ed il colpò andò a segno, facendo traballare il suo avversario e dandogli quindi il tempo di colpire ancora una volta con un affondo. Ma questa volta il colpo passò da parte a parte senza arrecare danno: era come se il materiale(qualunque cosa fosse) di cui il suo nemico era composto si fosse tirato indietro per permettere alla spada di passare senza danni. Storm rimase sorpreso ma si riprese appena in tempo per evitare un colpo di taglio del Cavaliere Nero sferrato con la mano. Colpì ancora una volta ed il Cavaliere si dissolse come una nuvola di fumo, ricomparendo diversi metri più in alto, sospeso in aria. Cercò di attaccare, ma Storm fu rapido ed evitò i dardi che scaturivano dalla sua mano, volandogli incontro e tempestandolo di colpi. Quello allora generò delle lame dalle mani e le utilizzò per combattere Storm. i colpi erano rapidi, Storm mirava alle spalle ed al volto, i colpi dell'altro invece sembravano del tutto casuali. Storm cercò di attaccare con un calcio, ma quello evitò e poi effettuò una rapida torsione su sè stesso prima di colpire il Phalanx con un possente calcio che scagliò Storm nel magma.
Storm cercò di riprendere quota ma, sebbene potesse volare, non riusciva a manovrare. Si preparò al contatto col magma, l'armatura avrebbe resistito? Improvvisamente urtò contro qualcosa di solido e freddo. Si girò e si ritrovò a galleggiare su una spessa lastra di ghiaccio.

"Ghiaccio?" disse Storm stupito

"Prego!" Disse Rinoa

Rinoa era riuscita in una straordinaria impresa. Non solo era entrata in Junction con Alexander, ma aveva anche fatto entrare in Junction il cane. Quella che infatti era una cagnolina adesso era grande più di orso, ed era dotata di pesanti canini, affilati come quelli di un drago. L'aspetto più che da cane era praticamente da grosso lupo. La fusione con Alexander aveva fornito Rinoa di un'armatura completa con intarsi d'oro e d'argento. L'elmo lasciava fluire i capelli della ragazza, mentre lo stomaco che non era coperto dall'armatura era difeso da una cotta di maglia dorata che brillava di luce sacra. Il boomerfritz legato al braccio sinistro si era trasformato in un grosso scudo e dalla schiena si generavano sei grandi ali angeliche. Anche la fusione di Squall con Griever era ormai completa, la criniera leonina di Squall fuorisciva dall'elmo-Griever. Storm si rialzò e guardò i due. Poi tutti e tre spiccarono il volo e circondarono il loro avversario in aria,per poi colpire contemporaneamente il loro avversario con tre fendenti volanti. Ma l'essere scomparì dalla loro vista evitando gli attacchi e ricomparve sotto di loro, tendendo una mano verso il gruppo. Le dita si allungarono e da ogni falange vennero scagliati diversi dardi, diretti contro Squall e Storm. Ma Rinoa mise il suo scudo in mezzo e dallo scudo si generò una barriera dorata che riuscì ad deviare i dardi neri quel tanto che bastava per farli andare fuori bersaglio.
Rinoa passò al contrattacco evocando il potere del ghiaccio, generando degli enormi pugni glaciali che poi scagliò con violenza contro il Cavaliere, ma questo li sbriciolò in tanti piccoli cubetti di ghiaccio, che evaporarono poco dopo. Ma erano solamente un diversivo:mentre quello era impegnato a traformare i pugni glaciali di Rinoa in granita, Squall gli aveva girato intorno e lo aveva colpito furiosamente con il suo Gunblade svariate volte. Il Cavaliere traballò e venne scaraventato in alto dove si era posizionato Storm che aveva rinfoderato la spada argentata per prendere Excalibur ed attendeva come un battitore attente la palla nel baseball. Non appena il cavaliere fu a portata del suo braccio colpì, sferrando un colpo che generò un'onda di energia tangibile talmente potente da tagliare a metà il trono ed il basamento lavico sottostante. Ma il Cavaliere evitò, semplicemente smembrandosi e ricomponendosi dietro Storm, che ovviamente lo insultò e poi disse

"Tu non sei fatto di Male, sei fatto coi lego!"

Storm vibrò un altro potente colpo, Squall intanto caricava il raggio esplosivo. Storm riuscì a ferire il suo avversario al voltò e se ne vantò,ma così facendo abbassò la guardia lasciando che il cavaliere lo colpisse con un calcio talmente potente da fargli sputare sangue e gettarlo ancora una volta contro il mare magmatico.Stavolta l'atterraggio fu morbido..e peloso. Rinoa stava cavalando l'enorme cane su una lastra di ghiaccio appositamente creata per far correre il (momentaneamente) gigantesco cane

"grazie, sacco di pulci.."

In quel momento Squall rilasciò l'energia del raggio esplosivo, travolgendo il Cavaliere in una colonna di fuoco devastante, talmente potente da incrinare il ghiaccio creato da Rinoa, ghiaccio che pure resisteva al magma. Quando l'energia si dissolse del Cavaliere Nemico non c'era traccia. Squall tirò un sospiro di sollievo, ma una voce melliflua lo richiamò alla realtà

"sono sicuro che quello avrebbe fatto male" disse il Cavaliere sorridendo

Squall si girò, ma non ebbe nemmeno il tempo di alzare il Gunblade che il Cavaliere gli scagliò contro una magia oscura, colpendolo in pieno petto e distruggendo totalmente l'armatura che la simbiosi con Griever gli aveva fornito. Squall precipitò mezzo abbrustolito ed ancora una volta il cane riuscì a prenderlo al volo. I tre si guardarono, fino ad ora sembrava che l'unico attacco andato a segno fosse quello con l'excalibur,ed era poco più di un graffio. Rinoa incrociò le braccia generando un flusso di energia blu e verde che curò tutte le ferite curabili di Storm e Squall, che iniziò a mormorare qualcosa.

"Rinoa...copertura. Storm, sai cosa fare..."

Entrambi annuirono e Rinoa spiccò il volo scagliando una serie di potenti magie contro il Cavaliere, alternando dei giganteschi meteoriti a lance di ghiaccio e lampi di luce. Il Cavaliere ne annullò alcuni e schivò le altre, non accorgendosi di Storm che lo aveva caricato nascosto dietro le luci abbaglianti. Storm impugnava l'Excalibur usando l'impugnatura rovesciata...

"CERCHIO FATALE!"

il Cavaliere non ebbe il tempo di smembrarsi o di usare altri trucchetti, ma il suo "corpo" non riportò alcun danno. Il Cavaliere guardò Storm sorpreso e poi lo colpì affondando la sua mano nel corpo di Storm, oltrepassando agevolmente l'armatura ed affondando le dita nella carne di Storm, per poi schiacciarlo a terra mantenendo la presa.
Il dolore travolse il phalanx che vomitò sangue e fu sul punto di svenire. Excalibur gli era scivolata via dalle mani ed adesso era alla mercè del suo avversario che pareva si stesse divertendo un mondo a torturarlo. Doveva riuscire a restare lucido..improvvisamente quello parlò

"Spiegami una cosa, Phalanx Storm Leonhart...come hai fatto a mancarmi?"

Nonostante tutto, Storm riuscì a ghignare

"non ti ho...mancato."

il Cavaliere Nero parse sorpreso, e per la prima volta nello scontro la sua espressione mutò. Non c'era paura,ma solamente curiosità. Storm lo guardò negli occhi.

"povero idiota...il cerchio fatale...ha effetto..quando decido..io."

"cosa intendi dire?"

Storm riuscì a sollevare un piede e lo sbattè con violenza contro il basamento, generando una forte vibrazione. Immediatamente una linea orizzontale iniziò a disegnarsi sul petto del Cavaliere e dalla sua bocca cominciò a fluire un liquido nero vischioso e puzzolente. Questa incarnazione del male adesso stava provando dolore. E parecchio. La parte del corpo che andava dalla vita in su iniziò a separarsi, scivolando lentamente di lato. In quel momento comparì Squall che aveva recuperato Excalibur. Il SeeD affondò la lama nel cranio del Cavaliere, e l'acciaio temprato passò da parte a parte, entrando dalla nuca ed uscendo dall'occhio destro.
La parte tagliata esplose come vetro, dissolvendosi nell'aria. Del nemico rimanevano solo due gambe attaccate al bacino.
Squall aiutò Storm a rimettersi in piedi.

"come stai?"

"come se mi avessero fatto un'operazione a cuore aperto.." disse Storm che ancora si teneva il petto. Poi indicò con un cenno del capo quel che rimaneva del loro avversario "le nostre armi non lo feriscono. Ma l'Excalibur lo oltrepassa come se fosse fatto di carne ed ossa."

Ci fu un rumore, un forte sibilo rabbioso, ed i due tornarono a girarsi. La parte inferiore del corpo si era rimessa in piedi, e stava rigenerando nuove ossa. Ma non le ricoprì di carne; mille serpenti neri e verdi comparirono e si avvolsero intorno alle ossa, una massa viscida che ricopriva un ammasso di carne putrita ed ossa, goccialando uno strano liquido nero ed emettendo un odore di putrefazione talmente forte da far quasi svenire i due fratelli. Un serpente rosso girava intorno al teschio, passando per le orbite e per la bocca, come una specie di disgustosa lingua. Questo era il vero aspetto del loro avversario.

"Perchè i cattivi devono sempre trasformarsi in qualcosa di grottesco?" protestò Rinoa

Non attesero l'attacco, ma attaccarono loro per primi. Il cane attaccò il mostro, ma si provocò diverse scottature al semplice contatto e si ritirò guaendo. Squall passò velocemente Excalibur a Storm che attaccò, ma il mostro evitò il colpo con sorprendente agilità e colpì, trapassando Storm da parte a parte. Il Phalanx traballò per pochi attimi, strabuzzando gli occhi e cercando di respirare,poi cadde in ginocchio e si accasciò su un fianco.
Squall vide Storm cadere e fu colto da un impeto selvaggio: caricò l'energia del Renzokuken e colpì il mostro con ferocia, sferrando colpi talmente potenti da squartare i serpenti che ricoprivano lo scheletro superiore, lasciando schizzare pezzi di carne putrescente da ogni direzione. Ma il mostro reagì con una testata che gettò a terra Squall e che gli riaprì la cicatrice sul volto facendola sanguinare come se fosse stata appena inflitta,tale era il suo potere. Poteva fare molto più che colpire: poteva richiamare il dolore passato ed usarlo come arma. Rinoa intervenne attaccando col suo Gunblade lucente sferrando un colpo che portò via metà del cranio del mostro. Ma quello non sentì la botta e colpì ancora una volta usando un'onda d'energia che bruciò molte delle piume di cui erano composte le ali di Rinoa. Il mostro afferrò Squall e Rinoa per la gola e li sollevò tenendoli bene in alto stringendo progressivamente la presa. I due scalciavano cercando di resistere, ma l'aria nei polmoni era sempre meno. Quando la vista era ormai appannata entrambi caddero a terra, le mani che li reggevano erano state disentegrate.
Era stato Storm. Prima era stato colpito al fianco e fortunatamente il colpo aveva mancato gli organi vitali. Aveva urgente bisogno di cure, ma poteva ancora combattere, e questo grazie al suo essere mezzo-drago. Una mano era poggiata sulla ferita,l'altra reggeva Excalibur.
Il mostro rigenerò gli arti e poi iniziò ad urlare, circondandosi di un'aura nera. Improvvisamente, centinaia di raggi neri e violacei uscirono dalla bocca del mostro, salendo in alto e guadagnando quota prima di calare sul gruppo che li stava combattendo

"Verdetto Infernale!" urlò l'essere

Rinoa si alzò ed aprì le braccia generando una potentissia barriera dietro la quale si ripararono. All'elemento Sacro della simbiosi con Alexander Rinoa aveva aggiunto la forza del ghiaccio ottenuta dalle sue abilità di strega. La barriera sembrava in grado di reggere, eppure Rinoa sudava per lo sforzo, e ben presto alcuni pezzi della sua armatura iniziarono a spezzarsi e sparire.

"Stiamo esaurendo le energie per la simbiosi..."disse Squall dopo aver usato delle paramagie di guarigione su sè stesso e sul gruppo "non resisteremo ancora a lungo"

"giochiamoci il tutto per tutto allora...o la va o la spacca. Apro io."

Storm lasciò l'area sicura che la barriera gli garantiva, stringendo i denti per il dolore combattè impugnando Excalibur e la sua pesante spada nera. L'energia del Drakoken investì il nemico come uno tsunami, tranciando e squartando. Improvvisamente poi Storm si lasciò cadere passando la spada a Rinoa che balzò in groppa al cane, sfruttando il potere della Cometa Siderale. Il Mostro venne colpito frontalmente prima e poi alle spalle, al fianco e da ogni lato possibile. Quando l'attacco ebbe termine Squall lanciò in aria il mostro usando il colpo d'apertura del Cuore di Pietra usando sia il LionHeart che la spada passatagli da Rinoa. Ma non lo raggiunse subito: saltò invece sul boomerfritz-scudo di Rinoa usandolo come una tavola da Surf

"Cannone del Leone!"

Lo scudo volò con Squall sopra e questo gli consentì di colpire l'avversario in maniera molto più violenta, per poi attaccare rilasciando il grande potere del Cuore di Pietra, i cui colpi furono così potenti da generare energia sufficiente a frantumare ancora di più il basamento lavico: ormai navigavano sul magma. Il mostro era ormai ridotto ai minimi termini quando cadde giù. Storm ricevette al volo la spada di Squall, ma stava già combattendo usando la spada argentata in modalità doppia, così fu costretto a tenere Excalibur tra i denti, operazione che riuscì solamente grazie alle sue potenti mascelle da mezzo-drago. Colpì con la spada nella mano sinistra e poi la piantò con forza sulla base lavica, fece un rapido giro colpendo con una rapida serie di fendenti le spalle del mostro per poi piazzare a terra la seconda spada argentata ed estrarre la grande Drakon, la spada nera, che tranciò una delle gambe della mostruosa creatura e finire anch'essa saldamente conficcata nel terreno. Le tre spade disegnavano un triangolo: Storm impugnò l'Excalibur.

"4 livelli di dolore: ANNIENTAMENTO!"

"VERDETTO DIVINO!!"

"ONDA COSMICA!"

Le tre manovre si combinarono tra loro e l'esplosione di luce che ne seguì fu avvertita persino in superficie, generando una violenza superiore a quella di un vulcano in eruzione. Quando la luce si diradò Storm era a terra, interamente coperto di sangue, senza ali e senza energie. Stringeva ancora in mano l'elsa dell'Excalibur che si era spezzata nell'impatto. Squall strisciava cercando di recuperare le forze, ma svenne poco. l'unica rimasta in piedi era Rinoa, accompagnata dalla cagna Angelo. Fortunatamente si era tenuta sempre più defilata rispetto ai due Leonhart, e questo gli permetteva ora di non avere troppi problemi a muoversi. Notò che un pezzo del serpente rosso che si muoveva nel cranio della creatura continuava a muoversi e ad agitarsi. Lo guardò schifata e gli schiacciò la testa col tacco dei suoi pesanti stivali.Adesso era finita.
Rinoa andò da Squall ed usò su di lui le ultime potenti magie di energia che aveva a disposizione, riuscendo a far riprendere i sensi al ragazzo.

"ci siamo riusciti Rin..."

i due si scambiarono un veloce bacio prima di rimettersi velocemente in piedi ed occuparsi di Storm, che intanto rideva. Rinoa recuperò le spade del Phalanx(sapeva che se le avesse lasciate lì Storm sarebbe tornato a riprendersele...) e Squall si caricò il fratello sulle spalle.
Il magma emetteva fumi tossici, delle forme iniziarono a delinearsi: nuovi mostri in arrivo.

"scappiamo finchè siamo in tempo"

Correndo e zoppicando riuscirono a raggiungere le scale ed a raggiungere il gruppo dei lottatori. La lancia di Kaine si era spezzata e Zell si era rotto un braccio nello scontro, mentre Ross perdeva sangue da un orecchio a causa di un brutto colpo ricevuto in testa. Adesso che erano in sei riuscirono ad aprirsi un varco scagliando le magie che rimanevano a loro disposizione, pulendo la scalinata utilizzando una serie di Meteor scagliati da Rinoa. I mostri che li inseguivano erano ancora lontani, come se indecisi sul da farsi, e stavano dando al gruppo di tempo di ricompattarsi. Arrivando alla prima terrazza trovarono il terrificante spettacolo di Revanant che sparava utilizzando due mitra, uno per mano, difendendo Irvine e Selphie che avevano perso i sensi. Il cowboy aveva perso un occhio nello scontro e la ragazza era stata ferita svariate volte. Un Sancta di Rinoa fu abbastanza per far indietreggiare i mostri. Revanant allora prese la DeathBlow e se la legò alla schiena così com'era, e poi si caricò sulle spalle Irvine e Selphie. Solo la sua stazza glielo pemetteva. Combattendo quel tanto che bastava riuscirono a raggiungere il tempio, e qui Storm chiese di essere poggiato a terra.

"posso camminare..mi sono ripreso..."

Squall lo lasciò, ed insieme ai SeeD riaprì il passaggio in superficie. Ma Storm non li seguì. Rimase fuori dal tempio, sulla porta, ad osservare la marea nera che si avvicinava.

"STORM!!! MUOVITI!!" urlò Zell

"COMANDANTE!!" gridò Ravenant

"STORM, VELOCE! DOBBIAMO ANDARE VIA!"

Lo sguardo di Storm era vacuo, assente

"è giunta l'ora che vi riveli l'ultimo rigo della profezia."

"NON PERDERE TEMPO!! VIENI!"

"No." disse tranquillamente il Phalanx lasciando la sua DraKon e portando con sè solo le due spade argentate.

Storm guardò suo fratello e sorrise, poi lo sguardo si volse nuovamente verso i mostri che si avvicinavano. Storm prese un profondo respiro ed uscì dal tempo afferrando i due battenti della porta ed iniziando a spingere.

"STORM!"

"è il momento che la profezia si avveri..."

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII-Il grande Phalanx, Storm Leonhart ***


Leo XIII
Storm strinse i denti. Certo che questa porta era davvero pesante, di quale infernale materiale era composta? Beh, non era una cosa importante. Storm diede fondo alle sue energie in quest'impresa ed alla fine riuscì a far muovere il pesante portone. Squall corse verso il fratello per tirarlo via da lì, ma ricevette in pieno petto una variante della magia aero, usata non per danneggiarlo ma per tenerlo indietro. Rinoa e Ravenant cercarono di aiutare Squall a recuperare il fratello uscito di senno ma una sorta di barriera invisibile li teneva lontani dal phalanx

"a Centra ho letto l'ultimo rigo della profezia..e vi devo dire che all'inizio avevo solo un sospetto, non capivo, o forse non volevo capire."

"Storm, smetti di delirare e vieni subito qui! " Sbraitò Squall.

Storm aveva l'aria assente quando recitò un sonetto nell'antica lingua di Centra, e poi si affrettò a tradurlo nella lingua corrente

"
L'antico nemico risorge! Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!
egli non ha nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e con l'uomo morirà.
All'ombra della luce lo scontro avrà inizio; il leone, l'angelo ed il drago lo combatteranno.

Ma questo voi lo sapete già...quello che non conoscete è l'ultimo verso:

..E per trionfare il drago chiuderà per l'eternità le porte col sigillo del suo sangue
"

Squall rimase turbato dall'ultima affermazione di Storm. Suo fratello era veramente convinto di quello che stava facendo. Il che vuol dire che era uscito di senno.

"Storm vieni qui!" urlò Squall

"Le porte si chiudono dall'esterno...la serratura è da questa parte..appena le ho viste.."

"ed allora lasciale aperte!"

"Ci seguiranno...raggiungeranno la superficie..." disse Storm che a poco a poco stava chiudendo le massicce del tempio "Verreste tutti uccisi. Non posso permetterlo. La famiglia prima di tutto."

"Storm!" urlò Rinoa piangendo

Storm fece una strana smorfia, sangue e sudore gli colavano dalla fronte. Urlò per via del pesante sforzo che stava facendo, i suoi stanchi muscoli erano tesi nello sforzo, ogni singola fibra del suo corpo era impegnata al raggiungimento dello scopo. Millimetro dopo millimetro le porte del tempio iniziavano a chiudersi nascondendo a poco a poco la vista delle persone che lo avevano accompagnato in questa sua ultima battaglia

(Zell Dincht...Kaine...Ross, gran figlio di meretrice Trabiana..)

le porte si mossero ancora una volta, altri volti scomparvero dalla sua vista.

(Kinneas,brutto pervertito...Tilmitt,sono felice che non dovrò sentire più quella tua irritante vocetta...Ravenant,sai di essere un pazzo furioso, vero?...)

(vi ringrazio, tutti.)

(Fujin...)

ormai rimaneva solamente uno spiraglio, solamente Squall che lo guardava con occhi spaventati, lottando per trattenere le lacrime

"Squall.." riuscì a dire Storm "è stato un onore averti per fratello"

Detto questo la porta si chiuse. La barriera si annullò e Squall potè avvicinarsi alla porta. La prese a pugni, cercò di colpirla con il Gunblade ma non ottenne nessun risultato.
Dall'altro lato Storm sentiva le urla ed i tentativi di Squall di aprire la porta e per un attimo fu tentato di mandare al diavolo la profezia. Ma non poteva. Perchè non si trattava solo di lui. Poggiò la mano insanguinata sulla serratura. L'intera porta brillò, per un attimo divenne incandescente e poi la porta iniziò a mutare, il metallo diventò pietra:dove prima c'erano le porte del Tempio adesso c'era solamente una parte rocciosa. Ciò nonostante Storm riusciva ancora a sentire le voci dall'altra parte.

"non vi azzardate a piangere!" disse il Phalanx "se versate una sola lacrima vi ammazzo con le mie mani..."

Stom poggiò la mano sulla pietra, come una carezza o un tardivo gesto di saluto. Come diceva la canzone che cantava sempre Nax? Diavolo, sapeva suonarla e non si ricordava le parole? Forse i colpi subito l'avevano rintronato, perchè faticava a ricordare le parole che gli interessavano..ma improvvisamente gli vennero in mente e le cantò alla porta, forse più per sè che per chi lo stava ascoltando dall'altra parte

"Waving our goodbyes, we'll never meet again...but don't look so down.." iniziò a cantare

"..for at night the moon will rise..." completò una voce femminile piangente dall'altra parte della porta. Rinoa conosceva la canzone.

(chissà se qualcuno la canterà mai pensando a me?)

Storm sorrise e riuscì a trattenersi dal tossire,avrebbe rovinato l'atmosfera. Quelle due frasi erano vere. Questo era il loro saluto, il loro ultimo contatto. Ma non ebbe la forza di dire addio. Semplicemente si separò dalla parete ed iniziò a scendere le scale. Ogni passo era pesante, come se invece di sollevare un piede dovesse sollevare un macigno attaccato alla gamba. Ma ormai aveva scelto.
Cercò di stabilre un contatto con il suo Guardian Force

(ZERO...so che odi me almeno quanto odi il mio avo che ti imprigionò, ma oggi è il giorno in cui riotterrai la libertà. Ti chiedo solo di accordarmi il tuo potere ancora un'ultima volta..)

"non io, ma ciò che hai fatto in questi anni, mortale, ti dà questo diritto." rispose la voce dentro la sua testa

Storm si avvolse in una luce strana, diversa dal solito, perchè non solo nera e rossa, ma anche dorata. Le quattro ali che si generarono dalla schiena erano splendide, come interamente fatte d'oro e brillavano ardenti in quell'oscurità maligna e la sua armatura...semplicemente non c'erano parole per descriverla: se Hyne in persona l'avesse forgiata avrebbe ottenuto dei risultati assai peggiori. Improvvisamente smise di sentire dolore, smise di essere stanco. Le sue ferite non erano guarite, eppure non lo intralciavano più: il grande drago gli stava permettendo di combattere la sua ultima battaglia.

"non è stato disdicevole servirti. Ora combatteremo insieme, perchè tu ed io siamo uno."

(grazie..qualunque cosa voglia dire)

Storm ringraziò mentalmente il GF che un tempo aveva tentato di ucciderlo e si ritrovò a pensare al destino. Non credeva al destino, era convinto che l'universo intero si basasse sul principio azione-reazione, che fossimo noi uomini a forgiare il futuro. Eppure...
Se Cid non si fosse ribellato a Caraway senior, lui e Squall sarebbero cresciuti insieme come spietati Phalanx. Non avrebbero mai scoperto i Junction, e senza Junction Storm non avrebbe potuto dare il via al progetto che ha portato alla rinascita di Centra ed all'evoluzione di Winhill e Squall non avrebbe salvato il mondo da Artemisia. Ed ancora una volta, era stato il suo abusare della Junction Simbiosi a trasformarlo in un mezzo drago, dandogli quella resistenza e quella pelle dura che gli aveva permesso di sopravvivere allo scontro con il Male, scontro in cui altrimenti sarebbe stato fatto a pezzi. E sopravvivere a quello scontro era indispensabile perchè lui sigillasse una volta per tutte le porte dell'inferno. Il cerchio era finalmente chiuso. Peccato che in questo progetto non era stata inserita l'idea di una sua sopravvivenza. Vabbè, anche i piani migliori avevano le loro pecche. Aveva subito sospettato che sarebbe morto non appena potè leggere l'intera profezia. Avrebbe potuto tirarsi indietro ma poi? Sarebbe riuscito a convivere col disonore di quell'atto? Probabilmente no...ed in ogni caso, niente poteva allontanare Storm dal richiamo della battaglia.
Si, quella che sarebbe stata la sua ultima battaglia, e lui ne sarebbe uscito vincitore.
I mostri si avvicinarono correndo velocemente su per le scale, nonostante molti di loro sembrassero quasi reticenti ad attaccare questo mezzo-drago. Una figura comparve al fianco di Storm: capelli corti biondi su un viso squadrato e barba folta, con l'immancabile violino in spalla.

"Ciao Nax." disse Storm

"Non sei sorpreso di vedermi?" chiese quello, sinceramente incuriosito

"O sei un'allucinazione, il che vuol dire che la mia mente sta dando i numeri ed io sto per tirare le cuoia, oppure sei un fantasma, il che vuol dire che non sono pazzo ma che sto comunque per tirare le cuoia, quindi capirai se non me ne faccio un problema." Storm si interruppe "Qualunque sia dei due, che ci fai qui?"

"Scherzi? Il mio amico sta per diventare un eroe ed io dovrei perdermi la scena?"

Storm rise, classico umorismo di Nax...umorismo che poi era passato a lui.

"Eroe? No, non credo proprio. L'eroe ha medaglie e riconoscimenti,viene venerato e ricordato. Io sono un guerriero e nessun libro parlerà mai di me come un eroe. Nè voglio che ciò accada. Il ruolo dell'eroe non mi si addice minimamente."

"Forse è proprio per questo che sei un eroe,no?"

Storm rimase a pensare alla futilità dell'argomento. C'erano già troppi eroi in famiglia perchè si aggiungesse anche lui al gruppo.

"e poi..."continuò il fantasma "ci tenevo a ringraziarti."

"di cosa, di averti seppellito nel deserto?"

"no. Di esserti ricordato di me e della mia canzone. Un uomo muore veramente solo quando ci si dimentica della sua esistenza."

Storm fece un cenno d'assenso con la testa, mentre i mostri vincevano la paura ed ormai erano a pochi passi da lui.

"Qual'è il piano?" chiese il fantasma

"Io prendo i trentamila che salgono su per le scale. Tu suona."

"Qualche richiesta?" disse lo spettro accordando il violino.

"Una canzone allegra..al diavolo, vai con quella canzone tanto sai fare solo quella. E falla allegra, veloce."

Il fantasma o l'allucinazione di Storm iniziò a suonare e ben presto al violino si accompagnò un'invisibile orchestra.
E Storm rise, e fu una risata di gioia pura. Perchè era felice: aveva salvato le persone a cui teneva, aveva finalmente chiuso la faccenda di Nax. Ed ora avrebbe combattuto la sua più grande battaglia.
Ridendo e lasciandosi trasportare dalla musica Storm si lanciò sui ranghi dei nemici, affettando e colpendo con ferocia i ranghi dei nemici, trasformando le ossa in cenere e distruggendoli tutti come una divinità guerriera. L'ondata indietreggiò e Storm continuò ad attaccare: un Thytan demoniaco cercò di tagliarlo a metà con la sua spada, ma Storm parò il colpo e saltando gli tagliò via la testa. Tre arpie vennero uccise da un singolo colpo del Blaster Slash. Storm correva e meneva fendenti, ed ogni colpo trovava un bersaglio, e ben presto il phalanx si trovò a combattere su una collina di carcasse. Anche quando una lancia di un guerriero scheletro gli trapassò il torace lui non smise mai di sorridere. Spezzò l'arma e ridusse in polvere il cranio del nemico.
Improvvisamente il mare di lava iniziò ad emettere nuovamente fumo e da lì emerse una gigantesca creatura interamente composta di magma. L'essere ruggì contro Storm, che si leccò le labbra al pensiero di questa nuova ed entusiasmante sfida. Tagliò la testa di un demone che lo aveva attaccato e poi aprì le ali di drago, brandendo le spade e volando incontro a questo nuovo nemico.

"Ed allora fatevi sotto!"

Nessuno mai vide questa battaglia, nessuno mai potè raccontarla ed al nome del Phalanx non fu mai associata la parola "eroe". Ma fu la più grande impresa di Storm Leonhart.
E quando il suo cuore smise di battere nel suo corpo ferito da numerosi attacchi e la luce aveva abbandonato il suo sguardo di sfida, il Phalanx continuava a reggersi in piedi, stringendo ancora le sue spade e dominando sul mare di creature che aveva sconfitto.
Neanche da morto si era arreso.
E niente aveva cancellato il suo sorriso.

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Angolo dell'Autore: e dulcis in fundo, eccoci qui. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo e spero commenterete numerosi quello che probabilmente è il vero momento topico dell'intera storia. Questo capitolo era già nella mia mente da tempo e questo spiega il perchè di questo aggiornamento lampo.
Il verso della canzone cantata da Storm è tratta dalla versione inglese della già citata Binkusu no Sake (capitolo V-Ricordi). E sempre da One Piece ho tratto ispirazione per il nome del capitolo, rifancendomi al capitolo 576 del manga di Oda. Per il resto, le affinità finiscono qui.
Detto questo vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento, l'epilogo di questa storia: "Tre Lettere ed una Canzone".

P.S: Commentante, commentate, commentate!


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Capitolo 15
*** Epilogo-Tre Lettere ed una Canzone ***


Leo End
Squall era senza parole, senza fiato. La sua mente era entrata in stand-by. I pensieri andavano troppo veloci, si sovrapponevano e si annullavano. Avrebbe voluto dire tante cose, avrebbe voluto fare tante cose ma non riuscì a fare altro se non uno strano movimento della testa. Non riusciva ad accettare quello che stava succedendo. Rinoa stava cantando il verso di una canzone o era solo una sua impressione? Non riusciva più a capire neanche i suoi pensieri. Storm, suo fratello era là dietro. Doveva solo buttare giù la parete e riprenderlo. Ma improvvisamente, tutto iniziò a tremare, polvere e terriccio iniziarono a cadere dal soffitto e le colonne iniziavano ad inclinarsi. Zell si avvicinò a Squall mettendogli la mano del braccio ancora intero sulla spalla.

"dobbiamo andare, Squall. Qui crolla tutto."

"No, dobbiamo recuperare Storm..."riuscì a dire Squall, senza però dimostrare convinzione

Zell lo costrinse a girarsi ed a guardarlo negli occhi

"Non possiamo sfondare la parete, moresti qui. E credi che Storm sarebbe contento di questo? E' rimasto lì perchè noi potessimo andarcene. Lo ha fatto per noi...per te! E non è certo questo il modo in cui vorrebbe essere ripagato, vanificando il suo ultimo atto!"

Alle parole "ultimo atto" Squall si girò e colpì Zell in pieno volto con un pugno così potente da arrivare quasi a rompergli lo zigomo. Zell però non protestò e si limitò a rialzarsi, mentre Rinoa afferrava Squall per un braccio e lo tirava a sè.

"dobbiamo andare.." disse Squall.

A questo segnale gli altri uscirono dal pozzo, seguiti subito dopo da Zell e Rinoa. Squall rimase ancora un attimo nel tempio e prese Drakon, la spada che Storm aveva lasciato lì. Sicuramente non voleva che un'arma di tale livello cadesse in mano a dei guerrieri infernali. L'arma era pesante, almeno due volte il suo Gunblade e Squall dovette portarla trascinandola, perchè era talmente stanco da non riuscire a sollevarla. Aiutato da Ravenant, riuscì a far uscire l'arma dal pozzo e poi uscì lui stesso.
Appena in tempo.
Non appena entrambi i piedi di Squall ebbero raggiunto la superficie il terreno sotto di loro franò, chiudendo il pozzo. E chiudendo per sempre Storm.
Squall cadde in ginocchio e Rinoa lo abbracciò, stringendolo forte. Le lacrime di Rinoa bagnavano la giacca del SeeD. Hyne, quanto avrebbe voluto piangere anche lui. Si diceva che il pianto avesse una funzione liberatoria. Fino a questo momento aveva sempre cercato di esprimere le proprie emozioni al minimo possibile, e solamente se era impossibile fare altrimenti. Non gli piaceva farsi vedere vulnerabile da altri che non siano Rinoa. Adesso aveva un gran voglia di piangere, ma doveva trattenersi. Per sè stesso e per Storm. Suo fratello ne sarebbe rimasto sicuramente offeso.
Dania Prox che era rimasta di guardia si stava prendendo cura del braccio rotto di Zell, mentre altri SeeD paramedici lavoravano sulle ferite degli altri membri della squadra. Effettivamente c'erano più curatori di quanti Squall ne avesse portati con sè. Qualcuno aveva chiamato i rinforzi?
Poi, sentì una voce femminile chiedere a gran voce

"Dov'è?"

E non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi stesse parlando. Come spiegarlo adesso?

***
Fujin si era svegliata esattamente sei ore dopo la somministrazione del Long-Sleep. Non era stordita, la sua mente era fresca e scattente. Ma lei era furibonda. Il suo primo impulso fu quello di trovare Storm e piazzargli un solenne calcio lì dove non batte il sole, però si ricordò subito delle ultime parole dette dal suo uomo e rabbrividì. Saltò giù dal letto e si diresse verso la scrivania, dove effettivamente c'erano tre lettere. Una portava lo stemma dei Phalanx, una era indirizzata a Squall ed una a lei. Aprì la lettere e la lesse tutta d'un fiato. Traballò, e per non cadere dovette sedersi sul letto. La rilesse tre volte per essere sicura di non aver capito male e fu presa dal panico. Se la infilò rapidamente in tasca e dopo aver afferrato la Katana Blu uscì correndo a rotta di collo per i corridoi del garden. Girando l'angolo investì il povero Nida, che nell'impatto cadde a terra.

"Fujin? Sei in ritardo, sono partiti senza di te."

Fujin lo afferrò per la divisa e lo tirò su sbattendolo contro il muro.

"Portami subito al chocobosco sacro!"

"Eh? ma tu parli!"

"Ti ho detto di portarmi subito lì, altrimenti giuro che ti taglio a fette!"

"ma-ma-ma-ma....non si può andare al Chocobosco Sacro col garden." disse un terrorizzato Nida

"E come allora?"

"C'è...un tra-tra-trasporto truppe Phalanx...quello con cui voi siete arrivati da Centra..è ancora qui..quello può andare."

"Bene. Dai ordine ai dottori di salire su quel cargo."

"non posso! Non ho quest'autorità."

Fujin si morse il labbro. Il tempo era troppo prezioso per poter essere sprecato in questo modo. Lasciò andare il giovane SeeD ed iniziò a correre giù per la hall,richiamando l'attenzione dei pochi che incontrò. Molti l'avevano vista rientrare con Storm la sera prima, ed il bacio tra i due a Centra era già diventato uno degli argomenti preferiti dalle studentesse, nonostante in teoria sarebbe dovuto rimanere segreto. In altri momenti questo l'avrebbe fatta infuriare, ma adesso invece gli conveniva: essere considerata la compagna di Storm Leonhart(il guerriero più forte del mondo secondo i Phalanx, ed il 2° guerriero più forte del mondo secondo la corrente di pensiero SeeD) gli conferiva de facto una forte autorità. Riuscì ad assicurarsi i servizi di diversi paramedici e guaritori, e trovò il pilota del Trasporto truppe intento a pranzare in mensa e, tra una forchettata e l'altra, ci provava con tre studentesse contemporaneamente. Lo richiamò all'ordine e gli disse che Storm aveva bisogno di lui e quello scattò subito in piedi, chiedendo scusa e dirigendosi verso il veicolo che essendo troppo grande per essere parcheggiato nel Garage era stato sistemato fuori dal garden. Il pilota segnalò al Garden via radio che il volo era una missione di recuperò e partì.

"Quanto ci vuole per raggiungere il chocobosco sacro?"chiese Fujin

"Con questa bellezza? pochissimo. Ma non temere per Storm! Se Hyne in persona lo attaccasse lui rimarrebbe in piedi a ridere!"

Il volo fu breve, ma per Fujin fu lungo come anni di tormento. Quando il mezzo scese, Fujin corse dritta verso il centro del chocobosco sacro, senza far caso alla trasformazione maligna del posto. Arrivata alla radura centrale, trovò la squadra che era partita radunata intorno al pozzo, ed i medici iniziarono subito a prestare le prime cure. Guardò la scena, erano tutti feriti, ma erano vivi. E se era riuscita a sopravvivere Selphie Tilmitt voleva dire che in questo momento il suo uomo stava cantando e ballando con felicità. Ravenant era vicino ad una specie di pozzo e ricevette da qualcuno ancora là sotto la spada nera di Storm, la leggendaria Drakon. Fujin tirò un sospiro di sollievo. Voleva dire che il prossimo ad uscire sarebbe stato Storm. Invece fu il Leonhart sbagliato ad uscire dal pozzo.
Dov'era Storm? Perchè aveva affidato la sua spada a Squall?
Il pozzo si richiuse dietro Squall e Fujin ebbe come una fitta al petto. Dov'era Storm? Perchè non era uscito? Le facce di Ravenant, Squall e Rinoa esprimevano un dolore troppo grande per poter essere espreso..no, non era possibile.

"Dov'è?" chiese Fujin

***
Squall sentì Fujin ripetere la stessa domanda più volte e nessuno di loro fu così forte da risponderle. Ma era il suo compito. Lo doveva fare.

"Fujin...Storm è rimasto sotto."

"No...non Storm! Voi non lo conoscete! Uscirà, uscirà da là sotto come ha fatto a Centra!"

Fujin guardava il punto in cui prima c'era il pozzo, aspettandosi che da un momento all'altro Storm generasse la sua fantastica colonna di fuoco ed uscisse da lì trionfante e circondato da fiamme. Ma Squall dovette disilluderla.

"Storm ha chiuso le porte dell'inferno ma per farlo..." Squall deglutì tre volte prima di riuscire a completare la frase "...è dovuto rimanere sotto."

Fujin spinse via il SeeD ed iniziò a scavare a mani nude la dura terra, chiamando Storm per nome come se lui potesse risponderle. Le lacrime di Fujin bagnavano il terreno che la ragazza smuoveva e ben presto si ferì le mani. Scavò così forte e così tanto da farsi sanguinare le mani. Arrivò quasi al punto di strapparsi le unghie quando Ravenant la prese alle spalle e la tirò a sè a viva forza. La ragazza scalciava ed urlava. Diceva che dovevano scavare, che Storm non era morto...Ravenant dovette applicare una presa al collo per smuoverla da lì. Quando la ragazza si liberò ed iniziò a colpire il Phalanx al petto, lui non reagì, ma semplicemente la abbracciò e la stinse forte. Solo allora la ragazza smise di lottare e di dimenarsi. Si lasciò andare come un burattino a cui erano stati tagliati i fili e pianse sulla spalla di Ravenant.

***
Tre giorni dopo a Balamb c'erano tutti: Laguna, Kiros e Ward da Esthar, i phalanx di alto livello da Centra e tutti i SeeD che avevano compiuto la missione. Solo Fujin era assente. Dovevano decidere come comportarsi, come gestire la situazione. Storm era anche un capo di stato, sebbene lui per primo odiasse quest'attività e la sua scomparsa rischiava di minare le fondamenta del giovane Stato. Fu Crisis a parlare, parlando proprio della lettera che Storm gli aveva mandato tramite Fujin.

"Vuole che questa storia non venga divulgata. Ha allegato allo scritto la sua lettera di dimissioni da rendere pubblica, in cui dice che affida lo stato in mani migliori..."qui Crisis fece una pausa "ha assegnato a me la carica di presidente ed il compito di finire l'opera di ricostruzione delle rovine, per cui mi permette di usufruire di quasi tre quarti del suo patrimonio personale. La città sarà il suo lascito. E nessuno deve sapere di questa sua ultima missione. Se si sparge la voce che è possibile aprire dei portali per l'inferno la gente andrebbe nel panico, e chissà quanti pazzi cercherebbero di aprirne uno.
Ah, c'è un ultimo punto e questo vorrei citarlo testualmente"

prese la lettera e lesse ad alta voce

"e non fatevi passare neanche per l'anticamera del cervello di organizzarmi un funerale triste! Vi giuro che si ci provate, e se vi mettete pure a piangere(il che è un aggravante) m'incazzo come un drago a cui hanno tolto il pranzo."

Alcuni risero, tutti sorrisero. Tuttavia bisognava fare qualcosa. L'idea che Storm potesse sparire così, semplicemente come se non fosse mai esistito era inaccettabile oltre che sbagliata. Forse il popolo aveva veramente bisogno di quella bugia, ma loro non potevano sopportare questo peso. Storm era entrato nella vita di tutti i presenti con la delicatezza di uno tsunami e far finta di niente era semplicemente impossibile. Ma nemmeno volevano andare contro quelle che erano le sue ultime volontà. Come fare allora?

"io forse so come.."disse Rinoa.

***
Fujin era rannicchiata in posizione fetale nel suo letto. Quante volte aveva letto l'ultimo scritto di Storm? Le lacrime continuavano ancora a gocciolare sulla carta, facendo sbiadire l'inchiostro. Non riusciva a darsi pace.

"dovresti alzarti, lo sai vero?"

"non dovevi andartene..." disse Fujin tra le lacrime

"era la cosa giusta da fare. Una vita contro milioni di vite. Direi che è uno scambio equo." disse Storm, sdraiandosi vicino Fujin nel letto

la ragazza poggiò la testa sul petto di Storm. Non c'erano ferite, non c'era sangue. Era perfetto, come se lui avesse dormito con lei tutto il tempo invece di...

"non ne valeva la pena.." disse la ragazza

"ti dirò che all'inizio l'ho pensato anche io. Ma poi ho pensato che tra questi milioni di vite poteva rientrare anche la tua e questo mi ha spinto a riconsiderare i miei calcoli. A quel punto ne valeva la pena, eccome."

Fujin sorrise e Storm la guardò negli occhi

"ecco, così! Sei splendida quando sorridi. E poi nessuno merita così tante lacrime."

Storm le accarezzò i capelli, Fujin lottò per trattenere le lacrime che ancora uscivano a fiumi.

"quelle cose che mi hai scritto erano vere?" chiese la ragazza.

"tutte. Dalla prima all'ultima, dal profondo del cuore. Anche se essendo morto io un cuore non ce l'ho più!"

Fujin rise e mollò un delicato schiaffo a Storm che rise a sua volta

"Eh lo so, lo so! Battuta di pessimo gusto! Umorismo da trapassati."

I due risero insieme ma poi Fujin e Storm restarono in silenzio abbracciati, e la ragazza sperò che questo momento durasse per sempre.

"Questo è un sogno vero?" chiese Fujin con la voce spezzata temendo la risposta che avrebbe ricevuto

"temo di si."

La ragazza singhiozzò, ma Storm la prese saldamente e la guardò negli occhi. E la baciò. Poi Storm le accarezzò delicatamente il ventre con la mano sinistra, mentre con la destra le passava la mano tra i capelli.

"questo è sogno...ma chi ti dice che non sia in qualche modo reale?"

Fujin chiuse gli occhi, cercando di capire il significato delle ultime parole di Storm. Tutto questo era ingiusto: avevano ancora tanto da fare e tanto da dirsi, erano giovani, avevano un futuro...tutto spazzato via. Storm le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei gli disse che ricambiava. Con tutta l'anima, e con tutto il cuore.
Quando Fujin aprì gli occhi era da sola nel suo letto. La radiosveglia suonava una vecchia canzone rock che Storm adorava, "Bat out of Hell".
Fujin sorrise e si asciugò le lacrime, poi facendosi forza si alzò dal letto. Storm era morto perchè lei vivesse. Ed era proprio quello che aveva intenzione di fare. Prese la lettera di Storm e la piegò accuratamente con delicatezza, come se avesse timore di strapparla, e la mise nella tasca della sua giacca, proprio sul cuore.

***
La vita al garden continuava. Studenti che rientravano da una serata fuori, studenti che cercavano di rimorchiare, chi semplicemente si allenava nonostante l'oraio. Squall guardava tutto questo dal suo ufficio. Aveva fatto chiudere la Zona Segreta per questa notte. Soltanto pochi prescelti avrebbero potuto accedere. Il piccolo Tempest dormiva, Squall aveva dovuto raccontargli ben tre favole per farlo addormentare.

"Ehi Squall, gli altri sono già arrivati. Abbiamo fatto passare tutto il materiale."

Il SeeD annuì e sorrise a sua moglie. La ragazza gli si avvicinò e gli cinse le braccia intorno alla vita

"Sorridi? Devo iniziare a preoccuparmi?"

Squall prese un foglio di carta dalla scrivania e lo passò a Rinoa che riconobbe la grafia di Storm ed iniziò a leggere.

"Squally-Squally Poo! Diavolo fratello, è inutile che ti lamenti, ti prenderò in giro per il resto della mia vita(che poi sarebbe già finita,ma vabbè è il pensiero che conta! Umorismo da Trapassandi). "

Nonostante tutto quello che era successo Rinoa riuscì a ridere. Tipico atteggiamento di Storm. Rinoa lesse l'intera lettera e più di una volta cadde quasi a terra dalle risate. Alla fine la lettere si chiudeva con una raccomandazione per il nipote

"P.S: E mi ripeto, non date un Gunblade a Tempest! E' fenomenale negli affondi, ma i suoi fendenti sono scadenti. Consiglio uno stocco o comunque un'arma leggera da usare di punta.
P.P.S: Spero vivamente che il piccolo non abbia ereditato il carattere del padre e dei nonni. Tutto suo zio!
P.P.P.S: Rinoa, la lettera era indirizzata a Squall...si può sapere perchè la stai leggendo?"

Rinoa scoppiò a ridere e chiese a Squall come facesse il fratello a saperlo. Squall le consigliò di girare il foglio e Rinoa trovò un'ultima scritta

"4P.S:" Perchè voi due state così appiccicati che mi sembra che dividiate un cordone ombelicale!"

Per Rinoe e Squall fu veramente troppo. I due risero così tanto da sedersi a terra con la schiena poggiata alla scrivania per evitare di cadere. E risero a lungo finchè Selphie non si presentò a chiamarli.

"Squall ride?!?" chiese la ragazza

"si, ma non chiedermi di spiegarti il perchè!"  rispose Rinoa.

***
Alla zona segreta c'erano tutti, Phalanx e SeeD che conoscevano Storm. Al centro della sala era stato imbastito un banchetto, cibo fornito da un ristoratore di Dollet, tale Stix, che a quanto pare aveva un passato da Phalanx.  Persino il vecchio Laguna sembrava più allegro, anche se dopo aver ricevuto la notizia di Storm era come fosse invecchiato di dieci anni. Si erano formati diversi gruppi e tutti mangiavano, ridevano e bevevano. Ravenant stava raccontando una storia

"Allora io mi siedo su questa specie di cuscino ed dico: Ahi, questo coso mi fa male al culo! Sapete che mi risponde Storm? Mi dice: Per forza, maledetto babbeo, ti sei seduto su un Kyactus!"

e giù a ridere. Anche Crisis stava raccontando alcuni aneddoti.

"E Rinoa gli chiama e gli dice che il pupo ha un po' di febbre. Storm, invece di incazzarsi come una iene per essere stato svegliato alle due del mattino scende in infermeria, afferra tutti i P-Revive che poteva portare, si trasforma e parte in volo per Balam...con indosso solo un paio di Boxer!"

"E perchè, quando ha sfondato una porta che non riusciva ad aprire perchè lui spingeva ed invece doveva solo tirarla di lato?"

L'atmosfera era allegra, un osservatore estraneo avrebbe sicuramente pensato ad una festa. Quando la luna era ormai alta nel cielo Rinoa si avvicinò agli strumenti musicali sistemati su un lato della sala e si sedette al pianoforte. Subito iniziò a suonare la canzone che Storm aveva suonato alla luna in memoria di Nax per anni. Ovviamente lei attaccò con un allegro. Altri la raggiunsero prendendo violini e tutti gli altri strumenti sistemati, e ben presto si formò una piccola orchestra. La canzone emozionò i presenti ed il ritmo li trascinò.

"Ehi, conosciamo questo pezzo!" dissero diversi Phalanx

"Cantiamo?"

"Te lo domandi pure?"

Quelli che avevano bevuto di più furono ovviamente i primi a cantare seguendo le allegre note della canzone, ma ben presto non ci fu nessuno, sobrio o meno che non cantasse o non desse il tempo battendo le mani. Fujin non potè trattenersi dal sorridere e Squall, dall'altra parte della sala non fu da meno. Era certo che Storm avrebbe gradito.
E cantarono tutti allegramente per l'intera durata del pezzo.
Ed alla luce della luna più di una persona ebbe l'impressione di vedere due violinisti in più suonare allegramente il pezzo, guidando e non seguendo la musica, ma diedero la colpa all'alcol.
In quel felice caos,Squall alzò il bicchiere come se volesse brindare alla luna

(Addio, fratello.)

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Angolo dell'Autore: Ed il secondo capitolo della saga finisce qui! Ringrazio tutti quelli che hanno seguito la storia ed un grazie particolare a Fly89 che si è sempre premurata di recensire i capitoli di questa storia. Grazie veramente!
La canzone alla radiosveglia, Bat out of Hell è stata scritta da Jim Steinman ed eseguita dal grande Meatloaf ed è considerata una pietra miliare della storia del rock; se non la conoscete ascoltatela, ne vale la pena. Il Ristoratore di Dollet, Stix, era stato presentato nel capitolo 18-20 della storia precedente: Fratelli, giocando un ruolo chiave avendo fornito a Storm il metallo per potenziare la sua Drakon.
La canzone cantata alla fine è,ovviamente, la stessa eseguita nel Capitolo V-Ricordi da Storm. Consiglio di ascoltarla mentre si legge l'ultima parte del capitolo per immaginare meglio la scena.
Detto questo, per ora è tutto! Spero che la storia sia piaciuta e vi dò appuntamento alla prossima Fanfiction!

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