La profezia di DiKey (/viewuser.php?uid=81639)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-La festa ***
Capitolo 2: *** Capitolo I- Illusioni e Frammenti ***
Capitolo 3: *** Capitolo II-Nel Dubbio taglia loro la testa ***
Capitolo 4: *** Capitolo III-Io cosa sono? ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV-Primo passo avanti ***
Capitolo 6: *** Capitolo V- Ricordi ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI-Briefing ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII-Il sepolcro del campione di Balamb ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII-Il Sepolcro del Campione di Centra ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX- Eros e Thanatos ***
Capitolo 11: *** Capitolo X-Il giorno prima ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI-L'infernale discesa ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII-Scontro Finale ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII-Il grande Phalanx, Storm Leonhart ***
Capitolo 15: *** Epilogo-Tre Lettere ed una Canzone ***
Capitolo 1 *** Prologo-La festa ***
FFVIII. Leo
Erano passati cinque
anni
dall'ultima guerra,quella tra i Phalanx e Galbadia e dopo il trattato
di pace molte cose erano cambiate:Galbadia
aveva fermato le proprie mire espansionistiche e ceduto la parte
meridionale del continente e la regione di Centra sulla quale avevano
giurisdizione ai Phalanx, e quando si hanno tali vicini è
meglio
evitare di scendere in guerra;
Winhill, forte delle risorse nascoste nelle sue colline era diventata
un città sui 100.000 abitanti, doveva ancora crescere molto
per
raggiungere il livello di Deling City o Esthar City, ma gli economisti
ed i sociologhi avevano previsto che quest'evento sarebbe avvenuto
entro i prossimi vent'anni; la parte orientale di Centra si stava
ripopolando e grazie alla saggia amministrazione di quelli che una
volta erano considerati solo degli eccellenti assassini a pagamento
adesso non si parlava più di quel contenente come di un
deserto
arido. Il Garden di Galbadia era adesso noto come P-Garden ed
addestrava gli unici guerrieri sul pianeta in grado di tenere testa ai
SeeD del Garden di Balamb, il cui preside, Squall Leonhart, oltre ad
essere l'Eroe per eccellenza era fratello del Governatore di questo
nuovo continente, Storm. Sembrava che il mondo fosse ritornato alla sua
età dell'oro e l'unica minaccia dell'umanità
erano i
mostri che si aggiravano per le lande desertiche.
Sembrava...
***
Storm Leonhart era nell'infermeria del P-Garden, la
capitale de
facto del continente. Non era cambiato granchè in questi
ultimi
cinque anni, portava sembra lo stesso taglio di barba e capelli ed
aveva sempre la stessa insana passione per le giacche di pelle e gli
oggetti affilati. Aveva continuato ad allenarsi approfittando dei rari
momenti di tempo libero, ed il suo GF un tempo ribelle adesso si era
completamente soggiogato alla sua volontà, sebbene si
sottoponesse a diverse visite mediche per essere certo di non avere
più quei problemi che stavano per ammazzare lui e suo
fratello.
Il medico guardò più volte i risultati delle
analisi,
perplesso. Storm sbuffò, se erano brutte notizie voleva
sentirle
in fretta.
"Se bevi veleno da una
coppa d'oro o di legno scheggiato morirai comunque" era
uno dei numerosi detti di Centra che lui spesso citava, e questo
calzava alla perfezione con la situazione attuale.
"Allora dottore? sto per tirare le cuoia o cos'altro?" chiese
spazientito
"Eh....non saprei in realtà...i valori sono tutti fuori
scala,
dal battito alla pressione. O quello che risulta qui è
sbagliato
o lei sarebbe dovuto morire" cambiò pagina "circa un mese
fa."
"Uhm, il mio istinto mi dice che forse, e dico forse, le analisi sono
state fatte in modo approssimativo ed i risultati sbagliati"
(Il miglior dottore del continente mi aveva detto Crisis!)
"Ripeteremo le analisi, ma i risultati non saranno disponibili prima
dell'anno nuovo."
Storm guardò da un'altra parte agitando la mano come se la
cosa non gli importasse
"Va bene. Rifacciamo tutto, ma stavolta per bene." sorrise "o
dovrò consultare un altro dottore"
***
Un'ora dopo era nel suo ufficio ad apporre la sua firma sui rapporti, a
prendere impegni ed altro. Fortunatamente il suo amico Crisis gli dava
una mano altrimenti sarebbe morto di vecchiaia tra quel mare di carte.
Crisis era un discreto tiratore ed una volta era un grande
guerriero,prima che il suo tentativo di Junction Simbiosi, o
S-Junction, fallisse. Adesso aveva scoperto di avere talento per la
burocrazia, qualcosa che solo una certa Shu dall'altra parte del globo
eguagliava. Grazie a questa sovrumana capacità del suo
amico-segretario avevano finito per mezzogiorno.
"Perfetto" disse Crisis "non avevo proprio voglia di passare l'anno
nuovo compilando rapporti."
"uh-uhm" fu la pronta risposta
"Tu che fai stasera?"
"Niente,per me è un giorno come tutti gli altri." rispose
Storm con l'intento di chiudere la conversazione
"devo ricordarti che tua cognata ha chiamato sette volte tra ieri ed
oggi per invitarti al veglione che si terrà al Garden di
Balamb?"
"odio le feste e le associazioni umane in tutte le loro forme e
manifestazioni"
Crisis sosprirò. Dopo tanti anni non riusciva ancora a
capire perchè il suo amico si comportasse così.
"smetti di fare finta che non ti interessi."
"Come, Crisis?"
"Lo scorso giugno quando tuo fratello ti ha detto che tuo nipote aveva
la febbre sei sceso in laboratorio, hai preso cinque P-revive e sei
andato da lui."
"ed allora? E' normale per uno zio prendersi cura del nipote."
Crisis lo guardò scettico
"Punto uno: ti sei trasformato e ci sei andato in volo, con indosso
solo i boxer anche se la Simbiosi grazie al cielo ti garantisce
un'armatura. Punto due: tre goccie di P-revive fanno ballare la samba
ad un moribondo, e tu volevi darne cinque flaconi ad un bambino di
quattro anni con 37 di febbre!
Direi che questo va oltre la normale diligenza che ci si aspetta da uno
zio."
Messo con le spalle al muro Storm cambiò argomento
"Non ne ho voglia."
"E' ancora per quella storia di sei anni fa?"
"Ma perchè ogni volta che mi lamento tutti mi tirate in
ballo quella storia di sette
anni fa?"
"Perchè a quanto pare non l'hai superata. Comunque, o vai
dalla
tua famiglia o vieni con me e la mia ragazza da Ross che sta
organizzando una cosa epocale."
(Epocale? Per me dieci persone sono il limite massimo di sopportazione)
(ragazza?)
"Tu hai una ragazza? Hurray!"
Sotto lo sguardo confuso di Crisis, Storm dicitò rapidamente
un
numero sulla tastiera del telefono, mettendolo in viva voce. Quando il
suo interlocutore rispose comunicò esultante
"ho vinto la scommessa Rev! Vieni qui e sgancia i 25000!"
"Diavolo, ci hai fregato...ma nei sicuro?"
"Certo, lo ha appena ammesso!"
Crisis non riusciva a capire. Poi gli venne un dubbio molto, molto
irritante
"esattamente su cosa avete scommesso?"
"beh, cerca di capire avevamo i nostri i dubbi..." fece Storm
stringendosi nelle spalle "insomma: piangi quando vedi Titanic."
"quando pensi che nessuno ti guardi canti e balli Lady Marmolade" disse
la voce al telefono
"quando bevi il thè tieni il mignolo alzato"
continuò Storm
"Quando porgi la mano dai il palmo verso l'alto" replicò la
voce al telefono
"uccidi i non morti senza battere ciglio ma gridi quando vedi un topo."
fece Storm
"quando la Prox si cambiava negli spogliatoi misti tu eri l'unico a non
dare un'occhiata." concluse la voce al telefono.
"Quindi per voi sono uno stereotipo ambulante? Ed allora Storm che non
esce con una ragazza da sette anni?"
"Perchè Lui è un cretino, e comunque si
è dato da fare."
"Grazie Rev."
"Sono solo sincero!"
Crisis sembrava essersi irritato sul serio, Storm dovette scegliere se
continuare la discussione e poi andare al party epocale per farsi
perdonare o andare a passare un tranquillo capodanno dal fratello.
Tra i due mali, meglio il minore. Richiamò a sè
la
potenza del suo GF e si trasformò utilizzando la S-Junction:
quattro ali di drago, due grandi e due piccole, spuntarono dalla sua
schiena mentre il suo corpo veniva ricoperto da una spessa armatura a
scaglie nera decorata con fini intarsi rosso sangue. Fece un cenno di
saluto e si gettò dalla finistra, frantumando il vetro che
si
sparse per tutta la stanza. La voce di Rev al telefono
ricominciò a parlare
"Si è lanciato dalla finestra come al solito?"
"Si" rispose Crisis sconsolato "E' la quinta volta quest'anno che mi
tocca far riparare i vetri. Se l'aereonave è troppo poco
teatrale per lui potrebbe sempre aprire la finistra..."
****
Storm interruppe il Junction arrivato all'ingresso del Garden di
Balamb, sei ore dopo. Era l'unico a non essere in abiti formali, ma con
la sua solita maglietta rossa sotto la giacca di pelle nera
accompagnati da jeans neri con cuciture e rosse e scarpe dai medesimi
colori. Gli studenti ed il personale lo salutarono come si conveniva ad
un capo di stato e lui fece come fosse casa sua, presentandosi alla
porta dell'appartamento di Squall e Rinoa. Fu suo fratello ad aprirgli,
e lui si che era cambiato negli ultimi cinque anni. Non sono
fisicamente(si era fatto crescere i capelli e sporadicamente poteva
capitare di vederlo con la barba, sebbene non fosse questo il caso)ma
anche dentro, rispondendo sempre più spesso con frasi
complete
che con monosillabi e grugniti. I due si guardarono, poi Squall
scattò brandendo il suo Gunblade, intercettato dalla grande
spada che Storm portava al fianco. Spada che prontamente si divise in
due più piccole e leggere, una per mano secondo lo stile di
Storm, che preso mise in difficoltà Squall, che comunque si
salvò dalla raffica di colpi allontanando il fratello con un
calcio allo stomaco. Storm si preparò ad affondare, e Squall
fece altrettanto...quando Rinoa si mise in mezzo.
"Ma insomma! Dovete farlo ogni volta che vi vedete? Cos'è,
un rituale tribale tra fratelli?"
"Ciao anche a te Rin. Ti sta bene il nuovo taglio fino al collo. E
Squall che ne pensa?"
"I capelli corti sono più utili in battaglia, evitano di
dare
all'avversario un pericoloso punto di presa." fece Squall con un
accenno di sorriso mentre rinfoderava il Gunblade.
"Tu invece sei sempre uguale Storm!" disse Rinoa abbracciandolo e
mettendolo in imbarazzo, prima di staccarsi e passare un braccio
intorno alla vita di Squall che dal canto suo passò il
braccio
sulla spalla della consorte senza imbarazzo. Diavolo se era cambiato!
"e tu fratello? non ti preoccupi di possibili punti di presa?" fece
Storm con aria di sfida
"Non c'è nessuno sul pianeta in grado di prendermi." fu la
pronta risposta
"Lo hai davanti"
Lo scambio di sfide sarebbe continuato ancora a lungo quando un bambino
di cinque anni si unì al gruppo correndo e colpendo Storm al
ginocchio con una spada di legno
"Ah! Mi hai colpito furfante!"
Mentre il piccolo rideva Storm lo afferrava per la vita e lo sollevava
in alto prima di caricarselo in spalla, fargli fare un giro in aria e
poi entrare nell'appartamento, salutando gli ospiti. Squall e Rinoa
rimasero sulla soglia a guardare la scena, in silenzio e seri
finchè la ragazza ruppe il silenzio
"Non è migliorato."
L'ultima visita di Storm, per il compleanno di Squall, Rinoa aveva
avvertito delle strane sensazioni provenire da Storm e aveva comunicato
quel suo pensiero a Squall.
"Dici? A me sembra sincero"
Rinoa guardò Squall ridendo. Squall aveva imparato molto sui
rapporti sociali in questi cinque anni ma non era ancora in grado di
capire neanche lontamente certe cose. Forse col tempo ci sarebbe
arrivato anche lui.
"E' sincero. Ma sta recitando una parte."
Rinoa entrò nell'appartamento, lasciando Squall confuso
sulla soglia.
(Non sono sicuro d'aver capito...)
***
(Perchè?)
Storm sta conversando con l'ex-preside Cid riguardo la nuova evoluzione
dei Gunblade, gli shotgunblade(di cui quello di Rinoa era un
precursore) più leggeri e di facile uso,ma la sua mente
ritornava a quella mattina, pentendosi di non essere rimasto a casa,al
suo P-Garden. Ok, le feste di passano in famiglia, ma era necessario
avere tutta questa gente intorno? In fondo la sua famiglia biologica
comprendeva solo Squall e Laguna, tutti questi altri per lui erano solo
estranei. Lui non era simpatico a nessuno(nè mai si era
sforzato di esserlo), e
ricambiava di cuore l'antipatia,che risaliva alla guerra di cinque anni
prima, che aveva lasciato a molti dei presenti diverse cicatrici:
Irvine Kinneas aveva quasi perso un braccio, e la sua spalla destra
adesso era fatta in Titanio, Zell e la sua donna,una ex-Phalanx avevano
dovuto fare fisioterapia per mesi e, come se non bastasse, l'anno prima
alle olimpiadi durante la finale del torneo di Lotta
Libera(nel
senso che era veramente libera, potendosi fare praticamente di tutto,
ricorrendo a qualsiasi tecnica, ma senza junction)l'ex-Phalanx Ross
aveva sconfitto Zell mettendogli le spalle al tappeto con una manovra
che 3 dei 7 giudici avevano definito scorretta. Ed ecco Quistis ed il
suo braccio meccanico, questa volta Storm non doveva rispondere per
altri, era stato lui a mutilarla, ma solo perchè lei aveva
sparato al fratello! La professoressa si avvicinò
"Sei venuto da solo Storm?"
c'era qualcosa nel modo in cui venne posta la domanda che
irritò
tantissimo Storm,ma lui sorrise e decise di rendere pan per focaccia
"Si,complimenti per averlo notato, ti meriti un applauso! Oh, ma vedo
che anche tu sei da sola...perchè non mi sorprende?!"
"Per me resti sempre lo sporco assassino che eri cinque anni fa"
"Grazie,anche tu per me resterai sempre la professoressa incapace che
si fa possedere da un GF,nonchè una mediocre SeeD che spara
al
proprio comandante."
(Match Point!)
Ogni volta che Quistis e Storm parlavano c'era sempre uno scambio di
minacce, ma non come con Squall: queste erano
concrete,perchè Storm sapeva la professoressa sarebbe stata
ben lieta di sparargli senza che nessuno si mettesse in mezzo ed a sua
volta era sicura che Storm non avrebbe detto di no alla
possibilità di concludere il lavoro che aveva lasciato a
metà cinque anni prima. Rinoa si intromise nell'allegra
discussione quando Storm portò d'istinto la mano sull'elsa
della spada che aveva al fianco tirando via Quistis e lasciando che il
Phalanx si preparasse altri due Rum e Cola in pace,prima di appoggiarsi
al
muro,dove c'era anche suo fratello. Passò uno dei cocktail a
Squall ed i due rimasero appoggiati al muro incuranti delle persone
intorno a loro. Storm fu sollevato nel vedere che il fratello non era
poi cambiato in maniera così radicale da snaturare il suo
normale atteggiamento. Riflettendoci, era ancora più
illogico il fatto che Squall organizzasse una festa, lui che non
sopportava più di sei persone radunate nella stessa stanza.
"Di chi è stata l'idea?"
"Selphie." rispose Squall. Tra di loro non c'era bisogno di
formalità, e se la risposta poteva essere comunicata con la
minore emissione di fiato possibile senza comprometterne il messagio,
andava bene.
"Perchè qui?"
"E' l'appartamento più grande, abbiamo ritenuto opportuno
farla qui."
che tradotto stava a significare che Rinoa aveva deciso così
e Squall aveva, come sempre, assentito.
Mancavano trenta secondi a mezzanotte, il cowboy passava riempiendo i
bicchieri di champagne e tenendo per sè e Selphie la
bottiglia
"10...9...8...7" gridavano tutti
"Ehi fratello!"
"6...5...4..."
"Si Storm?"
"Buon'anno."
"3...2...1..."
E qualcosa successe. Il mondo intorno ai due Leonhart
diventò di
colpo nero, mentre i due venivano circondati di luci di tutti i colori,
che poi si trasformavano in forme abbaglianti ed indefinite. Poi tutto
iniziò a delinearsi, il cielo era illuminato da un sole
primaverile, e loro non si trovavano più nell'appartamento
di
Squall, ma su un ampio prato verde,ricoperto di fiori gialli e bianchi.
In lontananza si ergeva maestoso un castello.
Storm rimase a bocca aperta, con la mascella che per lo stupore
rischiò di arrivare al livello dei talloni e Squall sembrava
altrettanto stupito. Storm osservò il bicchiere che aveva in
mano e decise di versarne il contenuto sull'erba.
"Fratello, che razza di alcol bevete qui a Balamb? Qualunque
cosa sia, ne voglio dieci bottiglie!" disse Storm nella speranza che il
fratello desse la colpa al suo Rum e Cola.
"Non credo sia effetto dell'alcol Storm." fece Squall tetro
"Dannazione."
|
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Capitolo 2 *** Capitolo I- Illusioni e Frammenti ***
Leo1
Storm si
chinò ad accarezzare
l'erbe del prato prima di strapparne un ciuffo verde. Un po' di
terriccio rimane attaccato all'erba sporcando le mani di Storm che per
pulirle se le strofinò contro i pantaloni.
"erba. semplice erba. Sembra essere vera,ma non può essere
vera,vero?"
Squall annuì allo sproloquio verbale del fratello
guardandosi
intorno. La regione sembrava essere Balamb: le montagne, le
foreste...in lontanza era visibile persino la Caverna di Fuoco. Ma a
Balamb non c'erano castelli medievali. Storm gli si portò al
fianco
"Bel castello" fece lo spadaccino ammirandone le merlature e le
possenti mura di pietra bianca "Fa molto Gioco di Ruolo Fantasy, ma
è davvero un bel castello."
"Prima decade del 1000,ultima del 900 secondo la cronologia di
Balamb"confermò Squall. Storm lo guardò
confuso e meravigliato e Squall sentì il dovere di chiarire
"Discovery Channel."
"Ah." momento di pausa " Beh che si fa?"
"Andiamo al castello." fece Squall
"Mi sembra un'idea stupida." Storm adorava la storia,e sapeva che le
persone di quel periodo non erano di mentalità aperta.
Presantarsi come viaggiatori del tempo, con armi che non avevano mai
visto, sarebbe bastato per una condanna a finire arrosto su una pira al
tramonto tra cori dei popolani festanti. Galbadia all'epoca era il
continente più aperto di mente, e quella non sembrava
proprio
Galbadia.
"Hai ragione, e se hai un'idea migliore ti seguo a ruota"
Storm rimase pensieroso per pochi attimi, poi allargò le
braccia. Tutto in quel posto dava l'impressione di essere vero,persino
il piccolo uccellino blu e rosso che aveva rischiato di colpirlo con i
suoi non altrettanto piccoli escrementi. Tanto valeva comportarsi di
conseguenza
"Andiamo al castello"concluse Storm.
"Non sarà necessario" disse una voce alle loro spalle
Storm e Squall si voltarono allarmati, trovando a diversi metri da loro
un guerriero in una scintillante armatura azzurra e nera, con un
elegante elmo dotato di corna dorate ed uno scudo argentato con sopra
un
drago rosso ed un leone nero. Persino la spada che brillava sotto il
sole era abbagliante.
"Bella spada" fece Storm che nel frattempo poggiava la mano sull'elsa
della spada che portava al fianco
(la prenderò dal tuo cadavere)
"Affilata su entrambi i lati, acciaio-specchio temprato, forgiata nella
fucina della strega Dahluba. Taglia l'acciaio come un coltello taglia
il
burro." fu la risposta del pallido cavaliere. "ed adesso mostratemi
cosa sapete fare!" disse poi puntando la spada contro i due fratelli.
Storm rise. Era evidente che quello non sapeva con chi aveva a che fare
guardò il fratello sorridendo, poi sollevò la
mano
sinistra facendo il numero "3" con le dita. Squall capì al
volo:
schema tre.
Storm saltò in alto afferrando la sua spada nera,
metà
umana metà divina, dello stesso metallo della Zantetsuken
per
poi calarla sopra il guerriero in armatura usando la sua variante del
Colpo Imperiale, mentre Squall caricava frontalmente brandendo la lama
azzurra del suo LionHeart, per colpire dal basso verso l'alto: era la
manovra che Storm aveva chiamato il Doppio Impero.
Il guerriero non si scompose e mantenne la posizione: la sua spada
parò il colpo di Storm mentre lo scudo arginò la
carica
di Squall. I due ripiegarono con un salto indietro, stupiti dal
clamoroso fallimento del proprio attacco. Il loro nemico
puntò
la spada contro di loro
"Megafolgore"
Un fulmine di straordinaria potenza cadde proprio dove si trovano i due
Leonhart che evitarono il colpo saltando di lato. Quello rimase
impassibile in volto ma sembrava contento del fatto che i due avessero
evitato quell'attacco. Storm invece sorrideva apertamente: lui adorava
le sfide, ed dover combattere contro un avversario in grado di parere
il colpo imperiale senza scomporsi era decisamente la sua idea di
sfida. Si leccò le labbra mentre rinfoderava la spada nera
per
prendere quella argentata, che divise subito nelle due lame
più
piccole. Improvvisamente brillò d'una luce dorata, segno che
aveva usato la magia aura. Adesso faceva veramente sul serio.
"DraKoken!" urlò Storm
"DraKoken." disse quasi sussurrando il guerriero
Storm rimase basito quando scoprì che il suo avversario
usava la
sua
stessa tecnica. I colpi di Storm erano veloci, furiosi e devastanti,
quelli del suo avversario sembravano un'elegante danza e quando le lame
di Storm entravano in contatto con quella del guerriero
in armatura l'urto produceva un'onda di energia che lasciava profondi
segni sul terreno. Storm balzò in aria e poi si
avvitò su
sè stesso due volte, prima di colpire in caduta. Il
guerriero
parò il colpo con lo scudo, e Storm venne respinto
all'indietro,
come se invece di aver colpito un uomo avesse colpito un muro di gomma.
"Non è possibile! Solo io ho il potere del DraKoken!" diceva
uno Storm furioso mentre faticava a rimettersi in piedi.
Squall attaccò cercando di prendere il guerriero alle
spalle,
premendo il grilletto per aumentare la potenza dei colpi, ma
ciò
nonostante il guerriero parava senza difficoltà. Un colpo
vibrato dall'alto verso il basso fu parato dallo scudo mentre una serie
di rapidi fendenti veniva annullata da rapidi movimenti della spada.
Squall evitò il contrattacco chinandosi, mentre Storm
correva a
dargli manforte attaccando il guerriero a destra. Con rapidi movimenti
il guerriero parava sia i colpi di Storm e quelli di Squall senza
sforzo apparente e quando i due colpirono insieme, uno da destra ed uno
da sinistra, a quello bastò frapporre la sua spada per
rendere
vana la loro manovra combinata.
Storm e Squall si guardarono,poi un lampo di luce rossa e nera avvolse
Storm, che assunse la forma definitiva della simbiosi con Zero, il suo
GF. Le quattro ali nere e rosse vibravano di rabbia mentre da dietro
l'elmo a forma di drago la faccia si deformava in una smorfia di pura
furia. Le due spade tornarono a formare la lama argentata che Storm
impugnò nella mano sinistra mentre la destra stringeva la
spada
nera. Intorno a Storm si creò una zona di bonaccia, di vuoto
assoluto, poi vi fu il suono di un'esplosione mentre Storm caricava ad
una velocità impressionante, seguire i movimenti delle sue
spade
era impossibile, tutto ciò che l'occhio umano coglieva erano
dei
lampi argentei e neri,ed il rumore dell'acciaio che si scontrava mentre
il guerriero in armatura indietreggiava, messo in difficoltà
ma
non ancora sconfitto. Squall non poteva restare a guardare, ma aveva
bisogno di più tempo per la simbiosi perchè non
si era
allenato in questa tecnica come invece aveva fatto Storm. Luci nere e
viola circondavano il suo corpo mentre pregava il suo GF di fare presto.
"BLASTER SLASH!" gridava Storm.
Onde di energia tagliente partivano dalle lame di Storm abbattendosi
sul guerriero in armatura, che poi rispose scagliando lo scudo prima di
caricare a sua volta, la sua prima offensiva seria dall'inizio dello
scontro. Il colpo fu così potente da costringere Storm ad
una
parata incrociata, che comunque non impedì che il colpo lo
scaraventasse contro il terreno. Il cavaliere gli fu addosso
"Iainuki"
SDENG! Il luminoso Gunblade di Squall si interpose tra la lama del
cavaliere e la faccia di Storm. Storm si rimise in piedi con un colpo
di reni e poi guardò curioso la simbiosi del fratello,
chiedendo
"Che fine ha fatto Bahamut?"
Squall infatti non aveva più usato Bahamut come S-Junction
da
tre anni. Le braccia di Squall erano tenute incrociate, anzi conserte
sul petto ed erano le possenti braccia di Griever a reggere il
Gunblade, la cui lama si era allungata fino a raggiungere il doppio
delle dimensioni normali ed emanava un'aura viola. L'armatura che
copriva Squall-Griever fino alle gambe aveva dei disegni a testa di
leone, e così l'elmo,che rappresentava la parte superiore
della
testa di Griever,lasciando che di Squall si vedesse solamente la parte
inferiore del viso. Le ali nere erano quelle di Griever e sbattevano
pigramente. Mentre l'antica fusione diGriever con Rinoa dava
all'insieme un colore bianco-crema questa volta si mantennero i colori
originali del possente GF, che entravano in contrasto col pallido
colorito della carnagione di Squall.
"E' complicato da spiegare"rispose Squall
"Ok, prima liquidiamo questo qui, poi io e te ci facciamo una bella
chiaccherata" disse Storm, prima di scattare contro il suo avversario.
Storm attaccava lasciando dietro di sè una scia rossa,
Squall
una scia viola. Il cavaliere venne chiaramente messo alle strette, per
poi venire scaraventato in aria da un colpo di Squall-Griever e
rispedito a terra da un colpo violento di Storm, che poi
evocò
la potenza del Flare Rain. Quando però vide che i colpi si
dissolvevano una volta arrivati a metà strada e che il
raggio
esplosivo di Squall aveva avuto l'analogo destino Storm perse
definitivamente la pazienza. Lanciò in alto la spada nera e
scompose quella argentea scagliando i due pezzi nel terreno ai fianchi
del cavaliere. Mentre Squall teneva impegnato il guerriero con dei
potenti colpi del suo Gunblade Storm riprese al volo la spada
nera,urlando a Squall di spostarsi prima di gridare
"3 Livelli di Dolore: Gungnir!"
La lama venne scaraventata giù come si farebbe per un
giavellotto e l'aura
nera che la spada emanava si trasformò ben presto in un'onda
di
energia negativa sotto forma di lancia, ma molto più potente
della semplice Gungnir che pure era stata abbastanza potente da
distruggere una barriera magica di Rinoa senza sforzo. Lo stesso Squall
che pure era lontano decise di avvolgersi nelle sue ali
perchè
temeva che persino gli effetti collaterali dell'attacco potessero
essere nefasti.
"Va bene,così è sufficiente."
Storm e Squall si ritrovarono di colpo nel punto esatto in cui erano
apparsi, privi della Junction Symbiosys e con le armi nel rispettivi
foderi. Allarmati si guardarono intorno, mentre il cavaliere si ergeva
nel punto esatto in cui era comparso prima.
(che diavolo?)
(ma cosa...?)
"non temete." disse pacato il cavaliere. "avete lottato bene,e non
fatevi una colpa se non mi avete sconfitto perchè
ciò era
impossibile."
"arrogante pezzo di..." iniziò a dire Storm
"Non è necessario essere maleducati. Voi non potete
sconfiggermi
semplicemente perchè questo mondo non è altro se
non una
proiezione della mia volontà. Vi ho concesso
libertà
d'azione perchè volevo vedere di che pasta siete fatti, e
devo
dire che buon sangue non mente."
"che vuol dire proiezione della tua volontà?" chiese Squall
mentre Storm grugniva ancora di rabbia
"Vuol dire che quest'ameno paesaggio non esiste. O almeno,non
più."
Storm poggiò i pugni sui fianchi, sbuffando
"noto che la pazienza non è una qualità che avete
ereditato. Peccato, perchè di ogni virtù la
pazienza
è...."
"e tagliala! Rimandaci a casa o lotta senza trucchi!" fece Storm
Il cavaliere rimase silenzioso e Squall cercava di far recuperare la
calma al fratello.
"avete ragione" disse inaspettatamente il cavaliere "sono stato
maleducato a sottrarvi alla festa a cui partecipavate in cotal
maniera,ammetto d'esser stato rude. Ma non vi erano altri modi per
comunicarvi ciò che ho da dirvi. "
"Cosa devi dirci?" chiese Squall
"li barriere si stanno indebolendo, i segni sono chiari." disse.
improvvisamente lo scenario cambiò: dal lussureggiante prato
con castello si passò ad una landa desolata,di terra nera e
da un vulcano in lontanza proveniva una densa cortina di fumo ed
un'imponente colata di lava fluiva giù scendendo dai fianchi
del vulcano.
(che diavolo...?)
"adesso vi chiedo di ascoltarmi, poichè quello che devo
dirvi è estremamente importante, e non potrò
ripetermi due volte" continuò il guerriero
"un attimo per favore" disse Squall mentre il fratello iniziava a
spazientirsi "dove siamo? Se questo posto è una tua
creazione perchè non puoi ripeterti?"
"Domande intelligenti meritano una risposta altrettanto intelligente.
Siamo nel mio presente, nel vostro passato, ma esattamente nelle stesse
coordinate dove siete stati prelevati. Prima e dopo l'apertura del
Portale."
"cos'è un portale?" chiese Squall
"Credo di saperlo..." rispose Storm scuro in volto "...e spero di
sbagliarmi. Un Portale è una sorta di cancello
soprannaturale nel Tartaro. Ma è mitologia!"
"Nel mio tempo anche quelli che voi chiamate Guardian Force erano
mitologia,eppure io ne sconfissi due incatenandone il potere.
Tornando al discorso principale, non posso ripetermi perchè
questi poteri non mi appartengono ma mi sono stati concessi. Solo
grazie ai miei meriti in vita ho ottenuto il diritto di potervi
avvertire, e per un tempo limitato. Ora per codesta ragione vorrei che
non m'interrompeste più di grazia. Queste sono le parole:
L'antico nemico risorge!
Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!"
Storm invitò il cavaliere a continuare il discorso con lo
sguardo e dei rapidi movimenti in senso orario della mano, ma quando
capì che il cavaliere non aveva altro da dire
sbuffò
"Tutto qui? Sai almeno dirci cosa diavolo sta a significare l'antico
nemico?"
"Non posso rivelarvi di più perchè non so di
più. Sappiate solo che questa è la spada di cui
parla la profezia. Ma la profezia continua ancora, questo è
solo il primo frammento."
"fammi vedere se ho capito bene...tu ci teletrasporti qui, ci fai
combattere e far fare la figura degli imbecilli, per poi comunicarci
una profezia di cui non conosci il significato, che non è
neanche completa!"
Squall si contenne, ma in cuor suo dava ragione al fratello, forse
aveva esagerato (Storm era diventato particolarmente irritabile) ma non
si poteva che condividere quest'astio.
"allora consegnaci la spada e rimandaci indietro, noi faremo il resto"
fece Squall
"Un attimo,noi? Non c'è nessun noi! Non ho intenzione di
mettermi alla ricerca di chissà quale profezia!" fu
l'obiezione di Storm anche se gli altri due fecero finta di non
sentire, ed il guerriero riprese a parlare come se non si fosse mai
interrotto
"Come vi ho detto, questo posto in realtà non esiste, ed io
stesso sono poco più di una proiezione astrale. Questa spada
è anch'essa poco più di un ricordo. La mia venne
presa dal mio sepolcro circa 150 anni prima della vostra nascita."
ci fu una pausa, Storm sbuffava come una vecchia teiera. Il cavaliere
rinfonderò la spada e continuò
"adesso tornerete nel luogo da cui vi ho prelevato. E' stato
un onore poter incrociare la spada con voi."
Il cavaliere si portò la spada al volto in un gesto di
saluto e poi tutto divenne nero.
Storm e Squall si svegliarono subito dopo in infermeria. Fu un
risveglio brusco, immediato. Rinoa era vicino Squall e lo
abbracciò con tutte le sue forze. Storm
boccheggiò per pochi secondi. Poi guardò Squall,
come se cercasse le cose giuste da dire. Cosa accidenti è
una proiezione astrale? Dove si deve iniziare a cercare la spada?
Perchè a Storm dovrebbe importare qualcosa di tutta questa
ridicola faccenda? Alla fine prese fiato e fece l'unica domanda di cui
in fondo non gli importava un bel niente.
"Tu guardi discovery Channel?"
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Capitolo 3 *** Capitolo II-Nel Dubbio taglia loro la testa ***
Leo2
I due fratelli erano in
infermeria in compagnia di Rinoa, che aveva avvisato la Kadowaki del
loro risveglio. Il resto della squadra d'assalto SeeD era alle prese
con i propri doveri amministrativi e Shu avrebbe sostituito
provvisoriamente Squall in caso di bisogno, ma non ce ne fu bisogno.
Squall si era già rivestito mentre Storm ancora stava
litigando con la dottoressa che voleva tenerlo in osservazione a tutti
costi
"insisto! la mia etica professionale non mi permette di mandare via un
uomo nelle tue condizioni!" diceva
"che condizioni?" fece Rinoa preoccupata mentre Squall inarcava le
sopracciglia (che poi era ancora il suo modo per comunicare
apprensione)
"Da queste analisi il cuore sembra essere sul procinto di collassare.
Potresti morire fra.."
"il mio dottore dice che sarei dovuto morire un mese fa."
tagliò corto Storm "e dato che questo non è
successo, anzi sono in perfetta salute, tutto ciò
è irrilevante."
Lo dottoressa continuò ad insistere, e Storm,esasperato si
tolse il camice e si rivestì incurante del fatto di non
essere solo in quella stanza.
"Facciamo così dottoressa..." fece infine Storm "io sono un
diplomatico straniero e lei mi sta trattenendo contro la mia
volontà. Mi trattenga sono un altro minuto, un solo
dannatissimo minuto,e farà scoppiare il più
grande incidente diplomatico della storia moderna!"
c'era qualcosa nel modo di parlare di Storm, della sua ingiustificata
aggressività e nel suo insolito mostrare i denti come una
bestia feroce(per non parlare delle mani sempre a contatto con l'elsa
delle sue spade) che mise in allarme Squall, che forte della sua
autorità di preside invità la dottoressa a farsi
da parte. Storm ringhiò qualcosa e poi lasciò
l'infermeria, deciso a tornare nel posto che considerava casa, ma fu
bloccato da Squall e consorte.
"Storm...cosa vuol dire che saresti dovuto morire un mese fa?" chiese
Rinoa
"Non vuol dire niente dato che sono ancora vivo e vegeto,quindi fatevi
da parte e lasciatemi andare a casa. AHIA DANNAZIONE!!!"
Storm imprecò e poi si esibì in una serie di
colorite
esternazioni di disappunto tali da scandalizzare tutti i presenti e far
venire i capelli ricci ad un calvo e Rinoa ringraziava Hyne che il
piccolo fosse a lezione e non con lei,perchè avrebbe
imparato
cose e modi di dire che era meglio non conoscere;e tutto questo
perchè la cagnolina
di Rinoa l'aveva morso al polpaccio. Dopo averlo morso Angelo lo
guardava e ringhiava, ed era strano perchè Angelo non aveva
mai
attaccato un altro essere umano se non quando Rinoa era stata in
pericolo. Storm incrociò lo sguardo del cane e
ringhiò a
sua volta in direzione dell'animale che spaventatosi guaì e
si
nascose fra le game di Rinoa. Angelo aveva caricato senza paura mostri
di ogni taglia e tipo, Artemisa compresa. Cosa spingeva quell'animale
ad aggredire Storm prima e nascondersi dopo?
"Storm,ti aspetto in presidenza. Dobbiamo decidere come agire alla luce
di quello che è successo stanotte" disse Squall corrugando
la
fronte a guardano Storm con sospetto, ma apparentemente facendo finta
di niente.
Storm emise uno strano suono gutturale e poi sbottò
"Dobbiamo? Dobbiamo?
DOVETE. Non c'è nessun noi, nessun dovere collettivo. Non
siete forse voi gli eroi? Se sta per succedere qualcosa tutto quello
che farò sarà preparare le difese e mettere
l'esercito in allarme giallo. Siete voi gli eroi, o almeno
così siete stati etichettati: agite di conseguenza. Io ho
un'intera popolazione di cui preoccuparmi e non ho intenzione di
sprecare il mio tempo a discutere di leggende e personaggi mitologici.
Se avrete bisogno di truppe ve le fornirò. Per adesso ecco
quello che farò: mi trasformo, torno a casa ed organizzo
l'esercito. Arrivederci."
Storm si diresse verso l'uscita a passi ampi e rapidi, nemmeno lui
sapeva il motivo di questa sua rabbia, e finchè non avesse
capito cosa diavolo gli stava succedendo avrebbe messo più
spazio possibile fra sè e le persone a lui care.
Squall e Rinoa lo guardarono allontanarsi, poi si diressero in
presidenza. Se questo era lo stato d'animo di Storm, allora era meglio
tenerlo lontano.
***
"E quindi?" disse Zell alla fine del resoconto di Squall. Il biondo
aveva appena finito la lezione sui Colpi Finali ai cadetti dell'ultimo
anno e nonostante la stanchezza era elettrizzato al pensiero di una
nuova missione, qualcosa di più della solita scorta o di
caccia al mostro. Solamente non aveva capito cosa dovevano fare
esattamente.
"Non solo gallinaccio, anche Zuccone" fece Irvine ridendo "Per prima
cosa dobbiamo trovare quella spada, poi ci occuperemo dei frammenti
perduti della profezia"
"si, e dove li andiamo a cercare?" disse Selphie parlando ad alta voce
in modo da superare le proteste di Zell sul modo in cui Irvine gli si
era rivolto "insomma, come riconosciamo la spada? Come facciamo a
sapere chi l'ha presa?"
"a questo posso provvedere io" disse Ragi, un SeeD recentemente
promosso al livello 29 dopo il successo della missione alla base
terroristica nel deserto KashKabald "ho lavorato in biblioteca e sono
sicuro di aver visto un volume dedicato alla strega Dahluba."
"trovalo e portalo qui" ordinò Squall, ed il ragazzo
eseguì
"il vero problema è che non sappiamo dove andare a pescare i
frammenti perduti della profezia." fece Quistis "non abbiamo un solo
indizio, dove li andiamo a pescare? E sopratutto che aspetto hanno?
Sono scritti sulla pergamena, sulla pietra, sono trasmessi oralmente?"
"giusta obiezione, non abbiamo niente tra le mani. Quindi dobbiamo
cercare di capire partendo da quel poco che già sappiamo.
Qualcuno sa cosa sono le barriere?"
"Ci sono tanti tipo di barriere" fece Joker, rimasto in silenzio fino a
quel momento "dimensionali,magico-protettive, infradimensionali...ma
molte sono solo leggende."
"dato che le leggende iniziano a concretizzarsi sarà un bene
partire con quelle" fu il commento di Squall "c'è qualcosa
legato al Tartaro ed ai portali?"
"Faccio una ricerca in archivio, ma non credo troverò
granchè...c'è molto poco nella sezione Mitologia
e Leggende." disse Joker scoraggiato
"Presenta formale richiesta al P-Garden con protocollo d'emergenza"
suggerì Rinoa "ho
visitato quel posto due anni fa, la loro biblioteca è grande
quasi quanto Balamb. Se non hanno niente lì possiamo anche
smettere di cercare..."
"Parlando di P-Garden, perchè Storm non è qui?
Era anche lui lì,no?" disse Irvine, l'unico a cui Storm
stesse
simpatico. Non l'aveva mai considerato responsabile della sua ferita
alla spalla e poi i loro rapporti si erano trasformati da cordiali a
fraterni quando il Natale dell'anno precendente Storm aveva regalato al
cowboy una copia speciale de "La Mia Vicina" edizione a tiratura
limitata con le leggendarie ragazze del Black Mamba. In cowboy aveva
trattenuto a stento le lacrime ed aveva dichiarato in cuor suo
lealtà eterna a Storm Leonhart.
Squall fece un gesto vago con la mano corrugando la fronte e Rinoa si
affrettò a tradurre
"Per ora ha deciso di collaborare come esterno, ma ci ha garantito
pieno appoggio quando sarà il momento."
Era una mezza balla, Storm aveva garantito appoggio militare ma era
stato più che chiaro sul punto che lui personalmente si
sarebbe
tirato fuori. Zell si sedette scompostamente commentando con
tranquillità
"Fa niente, possiamo fare a meno di lui."
"Io non credo proprio!" Disse una voce proveniente dalla
finestra
***
Storm aveva appena lasciato il Garden di Balamb e stava per
trasformarsi quando sentì il suo stomaco reclamare vendetta,
il
che lo spinse ad andare a Balamb per mettere qualcosa sotto i denti.
Evitava i Fast Food, aveva bisogno di carne al
sangue...chissà
se il ristorante dove avevano festeggiato la nascita del pupo di Squall
era aperto per pranzo? Dare un'occhiata non costava nulla. Si
avviò verso la città a piedi, anche
perchè era
abbastanza convinto che vedere atterrare un uomo armato come per andare
in guerra con quattro ali da drago che spuntano dalla schiena in mezzo
a cittadini disarmati avrebbe provocato non pochi spiacevoli equivoci
che per il momento era meglio evitare. E poi non era così
pigro
da fare in volo quel poco di strada che separa il Garden dalla
città,senza contare che camminare gli avrebbe certamente
fatto
sbollire la rabbia. L'isola di Balamb era proprio un bel posto, e
mentre camminava infischiandosene di seuire la strada(figurarsi se
considerava i lesmathor una minaccia!) si sentì se non
proprio
di buon'umore almeno più ragionevole di quando era prima.
(forse ho esagerato un po'...stasera gli chiamo per scusarmi)
(Anzi, no.)
E quel cavaliere? come dovrebbe comportarsi? Certo, non gli
dispiacerebbe riuscire un giorno a mettere le mani su una spada di tale
qualità, ma il discorso è semplicemente assurdo!
Come si
chiede a due uomini di salvare il mondo alla cieca? Ok, forse
pretendere nome,indirizzo e codice fiscale del cattivo di turno
è una pretesa eccessiva...ma ci vuole un minimo, maledizione!
Un attimo, che diavolo era quel rumore?
Si concentrò, chiudendo gli occhi per affinare i proprio
sensi,
riuscendo a sentire un flebile lamento provenire da nord-est. Si mise a
correre seguendo il suo udito, fino ad arrivare alle porte del cimitero
di Balamb, lo stesso posto in cui aveva ucciso Seifer cinque anni
prima. scavalcò le lapidi saltando e giunse ben presto nel
lato
del cimitero dedicato agli studenti del Garden passati a miglior vita
prematuramente. Continuò a correre e vide una figura avvolta
in
un manto nero colpire una ragazza che si era rannicchiata in
posizione fetale per difendersi meglio e singhiozzava. Troppo lontano
per usare la spada, Storm poteva ricorrere alla magia o trasformarsi.
Ovviamente optò per quest'ultima decisione, ed una volta
presi i
poteri del suo Guardian Force vibrò un fendente dalla
distanza
che lanciò un'onda di energia tagliente che si
abbattè
sull'aggressore incappucciato e lo spinse lontano, scagliandolo contro
delle pietre tombali che si spezzarono dopo l'impatto. Storm riassunse
la forma umana e si assicurò che la ragazza stesse bene.
"Smetti di piangere...è tutto finito,ok?"
non era un maestro nell'arte di consolare, ma pensò che
quello
potesse andare bene. La ragazza però non sembrò
ascoltarlo, e si coprì il viso con entrambe le mani. Solo
allora
Storm riconobbe i capelli argentati
"Fujin?"disse quasi in un sussurro
Cosa diavolo spinge Fujin a rannicchiarsi e piangere? La Fujin che
aveva conosciuto(e minacciata...e messa KO)non era tipo da arrendersi.
da lontano la figura incappucciata si stava rialzando e presto
attaccò Storm usando una Pole rinforzata alle
estremità.
Dove aveva già visto una simile arma? Ma l'ex-phalanx
estrasse
la lama argentata dividendola nelle due spade più piccole
parando il colpo con la sinistra ed affondando la lama destra
all'altezza del cuore. La figura si accasciò e Storm si
girò verso la ragazza e qualcosa lo colpì in
testa con
violenza. Il tizio incappucciato era di nuovo in piedi. Notevole,
l'attacco avrebbe dovuto tagliarlo a metà.
"Questo è del tutto inaspettato"
nonostante il forte mal di testa, Storm contrattaccò
piazzando
una rapida serie di affondi e di fendenti al petto ed alla testa del
misterioso avversario, ma quello continuava a rimanere in piedi.
Basito, Storm afferrò il suo avversario per il manto che lo
copriva interamente e poi lo tirò via.
Per un attimo credette di sognare ancora.
(ok, questo è impossibile!)
davanti a lui si ergeva una figura alta, con la faccia quadrata e poco
aggraziata,il naso schiacciato e la carnagione bruna:Raijin. Indossava
i vestiti con i quali era stato seppellito,e si vedeva ancora il buco
da parte a parte che Ray gli aveva fatto con la sua lancia, senza
contare i numerosi colpi di Storm che avevano lasciato un segno sulla
pelle. Storm rimase stranito, ma si tranquillizzò. Raijin o
meno, doveva essere un non morto anche se non c'erano tracce apparenti
di decomposizione.
"Reiz" disse annoiato e quello si accasciò per terra.
Ma solo per un attimo. Storm dovette saltare per evitare il poderoso
attacco del non-morto Raijin e poi contrattaccò con un
rapido
fendente che lasciò un profondo segno sul volto del suo
avversario, proprio in mezzo a quegli strani occhi bianchi e
vuoti. E nonostante ogni colpo di Storm andasse a segno, quello
continuava a rialzarsi come se nulla fosse. Poi Storm perse la
concentrazione e la rabbia prese il sopravvento. Gridando
vibrò
un colpo, fortissimo, ma facile da parare alla base del collo di
Raijin. La cosa strana fu che mentre il braccio si alzava, si
trasformò, e la forza del colpo venne più che
raddoppiata, tagliando l'arma che aveva cercato di parare il colpo
prima di abbattersi sul collo di Raijin, separandolo dal resto del
corpo. L'intero essere sparì come una nuvola di fumo
lasciando uno Storm alquanto perplesso. Il Phalanx si chinò
sulla ragazza per vedere se stava bene e la aiutò a
rimettersi in piedi.
"Tutto bene?"
Come risposta ricevette uno schiaffo talmente forte da farsi sentire
fino a Balamb.
"Lo prendo come un si. Adesso ti porto al Garden per controllare le tue
condizioni, andiamo su."
La afferro per un braccio, ma quella resistette. Per lui non era un
problema, anche senza trasformarsi poteva facilmente farsi seguire con
la forza, a costo di romperle l'arto. Ma non lo fece. Pensò
che in fondo Fujin aveva tutte le ragioni possibili per odiarlo: aveva
ucciso il biondo, quello grosso e bruno era stato ucciso da Wolf(ma un
capo assume sempre la responsabilità dei suoi sottoposti) e
poi l'aveva messa KO, costringendola a letto per diversi giorni.
"Odiami se vuoi, non m'interessa. Ma adesso ti porto al Garden."
"SOLA"
"Non ti reggi in piedi...non mi far perdere tempo su."
"ASSASSINO"
"si, ed anche bravo!" fece Storm ridendo, per poi vedere nuovamente
l'occhio di Fujin riempirsi di lacrime. Non era il momento di fare
battute
"ok" fece il phalanx correggendo il tiro"hai tutto il diritto di
odiarmi e di norma ti avrei già lasciato qui ad arraggiarti;
ma dato che oggi c'è ben poco nella norma, ho deciso di fare
un'eccezione. Seifer è morto combattendo, dopo aver ucciso
Wolf, che a sua volta aveva eliminato Raijin. Credimi, era felice
d'esser morto con il gunblade in mano: conta poi che io sono il
fratello di Squall, quindi abbiamo anche messo fine a quell'assurda
rivalità. Ricordo bene quel giorno,perchè non ho
mai visto nessuno affrontare la morte con tale dignità. Ed
io ne ho uccise parecchie di persone!"
"RICORDI?"
Ma dopo cinque anni ancora non aveva imparato a parlare? La pazienza di
Storm, notoriamente poca, giunse al limite. Senza batter ciglio si
trasformò e la prese in braccio prima di volare verso il
Garden. La ragazza oppose resistenza all'inizio, ma poi
lasciò fare. Quasi le piaceva questa sensazione. Anche se
per poco, Storm si stava prendendo cura di lei, una cosa che non
accadeva da cinque anni ormai. Si era isolata, aveva creato un muro
intorno a sè, e tutti si erano arresi dopo pochi tentativi.
Storm no, anche se per poco.
Forse, poteva perdonarlo.
Notò che Storm evitò di atterrare al cancello
principale, anzi prese quota fino a bussare alla finestra del terzo
piano,dove erano radunati tutti i SeeD di alto livello, impegnati a
discutere.
"Fa niente, possiamo fare a meno
di lui." disse una voce proveniente dall'interno della stanza
"Io non credo proprio!" Rispose Storm.
***
Tutti i presenti balzarono in piedi alla vista del fluttuante
uomo-drago alla finestra con in braccio Fujin.
"Che le hai fatto?" fece Zell che per lui provava un'antipaia viscerale
"Appena salvato la vita" rispose Storm sorridendo. Poi entrando senza
smettere di volare poggiò Fujin sul divano e solo allora
interruppe la trasformazione. Smise di botto di sorridere "da Raijin."
Vi fu un lungo momento di silenzio, poi Storm spiegò come
erano andate le cose, scatenando reazioni che definire di sgomento
è riduttivo. Spiegò lo scontro nei dettagli,
dicendo come il non morto aveva subito colpi micidiali senza subirne
alcun danno. I SeeD iniziarono a fare congetture, supposizioni, piani
astratti finchè Joker ebbe l'illuminazione.
"La Barriera Dei Due Mondi!"
"Quella che separa il mondo dei vivi dal Tartaro e dai Campi Beati"
spiegò Storm "il che vuol dire che siamo in un mare di guai."
Discussero ancora a lungo,senza approdare a niente. Ma almeno avevano
un punto di partenza per capire che minaccia stavano per affrontare.
Dopo Squall prese il fratello da parte
"Perchè non sei venuto in macchina?"
"Non mi piace guidare, non ho affittato una macchina, tu stai al terzo
piano ed io odio gli ascensori." rispose velocemente Storm. Dove voleva
andare a parare Squall.
"E ieri potevi venire via aero-nave."
"Mi piace sentire il vento tra i capelli." detto questo
sbuffò. Dove diavolo voleva andare a parare?
"Ti trasformi per ogni minima cosa" fece Squall "c'è ancora
molto che non sappiamo di questo Junction Symbiosys, dovresti essere
più cauto."
"Mi fai la predica fratello?"
"no, ti dò un consiglio. Vacci piano."
Zell si intromise nella discussione tra fratelli
"un dubbio...ma se ha resistito a tutti i tuoi colpi, come l'hai ucciso
alla fine?"
Storm rise, e con un movimento fulmineo portò il filo della
sua spada a contatto con il collo di Zell.
"Regola d'oro del Phalanx: nel dubbio taglia loro la testa."
Storm rinfoderò mentre uno Zell ancora sotto shock si
massaggiava il collo. Shu attirò l'attenzione dei due
Leonhart, che lasciarono stare Zell per ascoltare il messaggio della
SeeD.
"Messaggio dal P-Garden Signori. Da parte di Crisis. Chiede immediato
ritorno del sig. Storm Leonhart, poichè sono arrivati i
risultati delle analisi ed è meglio che lui li vada a
vedere."
Storm fece spallucce
"Squall, considerami dentro. Sono sempre contento di tagliare qualche
testa"
detto questo iniziò a correre verso la finestra aperta, per
poi saltare giù nel vuoto. Si lasciò cadere per
una decina di metri, e poco prima di toccare il suolo aprì
le ali di drago e riprese quota, volando verso casa.
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Capitolo 4 *** Capitolo III-Io cosa sono? ***
Leo3
Storm aveva lasciato la
sala da pochi minuti e Fujin era stata portata in infermeria quando
Ragi fece il suo
ritorno con in mano un pesante e polveroso volume sulla vita
dell'antica strega Dahluba, la cui storia era in gran parte avvolta nel
mistero. Ma come se già i SeeD non avessero abbastanza
problemi...
"Che razza di lingua è questa?" fece Zell una volta visti i
caratteri del libro
Squall prese il vecchio volume esasperato. Sentiva che per ogni passo
che facevano nella giusta direzione ne facevano due indietro. Guardo i
caratteri, notando che il vecchio scrittore era stato preciso fino
all'esasperazione, ogni lettera (o sillaba, o ideogramma) sembrava
un'opera d'arte. Il che non faceva altro che esasperare il
Preside,nonchè comandante SeeD, che dopo trenta secondi
poteva
dare al gruppo il suo augusto responso: non ne aveva idea. Con
delicatezza Rinoa si avvicinò e studiò il libro,
dicendo
dopo pochi secondi
"L'alfabeto è quello dei Nobili di Centra, ma le parole sono
di un'altra lingua. la
prima parola si legge Babibatwaba....che non ha senso. Ora,
so che non è importante, ma perchè abbiamo un
volume così vecchio al Garden di Balamb?"
"Lo ha trovato la madre quando viveva a Centra" squittì
Selphie
"Potremmo chiedere aiuto alla Madre allora,no?" fece il cowboy
"aspettiamo che finisca la lezione e chiediamole di darci una mano!"
"Tentar non nuoce, ma non credo che otterremo qualcosa..."
Rinoa intanto continuava a sfogliare il libro con la massima cura,
servendosi addirittura di un paio di pinzette per non rovinare la
pagina. A Zell, che aveva cercato di girare pagina a mani nude aveva
dato un potente schiaffo sulle mani ed un calcio sulla rotula. ad un
certo punto Rinoa richiamò l'attenzione di Squall con rapidi
gesti della mano
"Vieni a vedere Squally! Ehm, cioè, Squall!"
Troppo tardi. La gaffe era stata fatta. Tutti i presenti si voltarono
verso il SeeD il cui colorito ormai tendeva più al rosso
carminio che al normale colore rosato tipico della pelle umana.
Tuttavia vista la gravità della situazione i presenti
riuscirono
a contenersi,chi mordendosi il labbro a sangue e chi (Zell) infilandosi
il pugno in bocca. Solo Selphie trovava la cosa carina, mentre Irvine
frenava a stento tre battute che dette singolarmente
avrebbero
spinto Squall a tagliargli
la testa senza stare a pensarci su, e tutte insieme avrebbero invece
spinto il SeeD a divertirsi un po' prima di mozzargli la testa. Il
Preside Squall allora strinse i denti e
si sforzò di fare sembrare la sua voce normale, ovvera priva
di
qualsiasi emozione o tonalità.
"Si, Rin?"
"Guarda qua."
Squall si avvicinò ed osservò la pagina del libro
indicatagli da Rinoa. Gli altri rimasero in curioso silenzio,
finchè Irvine decise di ricordare a tutti la sua presenza
tossendo. Zell si fece portavoce del pensiero di tutti.
"Che c'è scritto?"
"Non è quello che c'è scritto...è
quello che
c'è disegnato!" fece Rinoa mostrando a tutti la pagina.
L'intera
pagina era riempita dall'immagine di cinque spade tutte completamente
differenti tra loro, ed apparentemente di eccellente fattura. Squall
indicò quella in alto a destra, riconoscendola come la spada
del
cavaliere. Chiese poi a Rinoa se ci fossero scritti almeno i nomi dei
possessori, ma ancora una volta il dialetto indicava qualcosa di
diverso dalla realtà dei fatti. Certo, a meno che i
Cavalieri
non si chiamassero Cipolla, Aglio, Spezia, Sugo e Olio. Dopo la lettura
dei nomi ci fu un momento di silenzio generale, spezzato solo da una
battuta di Irvine
"Bene. ora sappiamo che questi avevano il senso dell'umorismo. E'
già un passo in avanti."
"Non in avanti, è in passo in più che non ci
porta da
nessuna parte!" fece Zell abbassando le braccia e la testa, in evidente
stato di depressione. Nessuno intanto si era accorto che Selphie aveva
cominciato a ridacchiare. Visti gli scarsi risultati ottenuti fino a
quel momento, nessuno era di umore talmente buono da sopportare le
risatine di Selphie, che fu invitata neanche troppo gentilmente a
condividere con gli altri i motivi di questo suo divertimento.
"Andiamo, mi state dicendo che quella spada non l'avete da nessuna
parte?"
"Quale?" chiese Zell
"La seconda! Daii!!! Guardatela bene!!"
I SeeD aguzzarono lo sguardo ed iniziarono un allegro coretto di "mah",
"mi pare che..", "forse..ehm,niente" e tutte le varianti possibili di
questi vivaci pensieri. Selphie adesso non faceva più niente
per
nascodere le risate
"E' Excalibur!"
I SeeD si guardarono in faccia. Visto il proprietario attuale della
spada, era una buona o una cattiva notizia? Squall si portò
la mano sul fianco e scosse la testa
(adoro quando le cose già complicate tendono a complicarsi
ancora di più)
***
(Ho fame)
Era questo l'unico pensiero di Storm mentre volava per tornare al suo
P-Garden. Non la spada, non la profezia e neanche i morti che da
lì a breve avrebbero preso il vizio di camminare nuovamente
sulla terra. Aveva fame ed una gran voglia di carne. Preferibilmente al
sangue, e preferibilmente in gran quantità. Non che lui
fosse
mai stato un gran mangiatore di verdure ("questa roba datela ai
conigli" diceva quando gli portavano davanti qualcosa che non
comprendesse carne o pesce) ma da un po' di tempo a questa parte la sua
passione per la carne aveva toccato livelli ai limiti dell'osceno. Ora
però ne aveva bisogno.
La simbiosi con i guardian force causa un mutamento del metabolismo e
ciò comportava un dispendio elevatissimo di energie per
mantenere la simbiosi a lungo,e lui aveva di gran lunga superato il suo
limite massimo. Nutrirsi era necessario
(ma dove lo trovo un posto per mangiare qui, tra il mare e le isole
deserte?)
Sentiva le ali indebolirsi, il battito rallentava. Doveva mangiare
qualcosa, una qualsiasi cosa. Improvvisamente le orecchi captarono il
rumore di zoccoli che scalpitavano sotto di lui. Calò di
quota, e riuscì a vedere un branco di Mesmerize che correva
velocemente sotto di lui. I Mesmerize erano i parenti mostruosi dei
cavalli, e alcuni gruppi di uomini nei villaggi dell'antica Centra
mangiavano cavalli. Ergo, erano commestibili. Storm si
lasciò cadere, travolgendo quattro Mesmerize che vennero
così separati dal resto del branco. Gli animali si
rialzarono ed attaccarono il Phalanx che non ebbe problemi ad evitare i
loro corni taglienti. Gli animali attaccarono in gruppo, e questo era
insolito per dei Mesmerize. Storm parò due attacchi di
taglio adoperando entrambe le spade, ma era stanco ed affamato, quindi
venne spinto indietro di diversi passi. La simbiosi col GF intanto si
era interrotta,e Storm fu felice che fosse successo dopo l'aver messo
entrambi i piedi per terra:nuotare fino a casa era un'impresa al di
sopra delle sue forze. Si liberò del mostro alla sua destra
con un doppio colpo sferrato tenendo le lame in parallelo nella stessa
direzione. Un altro venne decapitato e gli altri due furono trafitti da
un potente affondo. Misericordioso, Storm tagliò la gola dei
mostri agonizzanti e si preparò a banchettare.
(consideralo un pic-nic, Storm.)
Quattro ore più tardi era nuovamente nel suo ufficio,
entrando, neanche a dirlo, dalla finestra. Crisis non c'era, ed era un
bene perchè l'ultima cosa che voleva ascoltare erano le
filippiche del suo sottoposto sul ritardo. Fischiettando un vecchio
motivo che aveva imparato in una gita a Winhill si tolse gli abiti
ormai non più puliti ed ascoltò i messaggi della
segreteria. erano i soliti messaggi che gli ricordavano i suoi impegni:
cene ufficiali, inaugurazioni, strette di mano a capi di stato...certe
volte si chiedeva se la sua vita precendente non fosse più
facile. Nessuna responsabilità, solo il dover ammazzare
qualche povero idiota di tanto in tanto. Ma all'epoca non aveva alcuna
vera libertà, era tenuto ad eseguire gli ordini che gli
venivano dati. No, non aveva rimpianti per la sua scelta. In quanto a
questi suoi impegni, sarebbe rimasto il Presidente ancora per un altro
anno, massimo due. Serviva gente capace, e sebbene lui si fosse
circondato di ottimi collaboratori sapeva di non essere la persona
migliore per quel ruolo. Lui aveva dato il via ad una nuova nazione,
era abbastanza convinto d'aver fatto abbastanza. Poco dopo dalla
segreteria si fece sentire una voce che non aveva più
sentito da sette anni,ciò nonostante la ricordava
perfettamente.
"Storm...ciao...ehm....come va? Sono..beh, spero che tu mi abbia
riconosciuto..."
(come non potrei?)
Quante volte aveva desiderato tornare a sentire quella voce gli ultimi
sette anni? Quanto aspettava sotto la pioggia armato di un fucile da
cecchino, ogni qualvolta non aveva dovuto ammazzare un
poveraccio colpevole solo di avere idee politiche differenti da Deling.
Una volta le aveva detto scherzando le lei la sua coscienza.
Stranamente ciò si era rivelato vero. Aveva desiderato
risentire quella voce per sette anni. Perchè adesso provava
solo un misto di rabbia e fastidio? Staccò il telefono dalla
presa e lo prese in mano...per poi scagliarlo dalla finestra e colpirlo
prima che atterrasse con una magia di fuoco di livello base.
Cosa voleva provare con quel gesto? Non era soddisfatto, non si sentiva
meglio. Eppure sentiva che quel gesto fosse la cosa migliore da fare.
Il passato è passato, certe porte vanno chiuse.
Sfortunatamente l'esplosione del telefono richiamò
l'attenzione di Crisis che era nell'ufficio accanto. Il bruno
entrò, guardò prima Storm e poi la scrivania,
sospirando
"Non ti basta rompere le finestre? Adesso giochi anche al tiro al
bersaglio col telefono?"
"Non mi rompere i sacrosanti, oggi è stata una brutta
giornata."
"Fammi indovinare, c'erano più dieci persone alla festa?"
chiese Crisis che conosceva bene i gusti del suo superiore
"Esatto. E come se questo non fosse abbastanza fastidioso di per
sè si parla anche di fine del mondo, armi magiche, morti con
la cattiva abitudine di camminare e compagnia bellaì."
"Che?" Crisis non poteva far altro che non capire una sola sillaba.
Storm lo liquidò dicendogli di chiamare Selphie o Rinoa, che
sarebbero state più che felici di raccontargli tutta la
storia. Il discorso vertè poi sulle analisi per cui Storm
era stato richiamato in patria tanto in fretta. Nel giro di altri
cinque minuti si ritrovò ancora una volta nello studio
medico con quattro aghi nel braccio ed indosso solo un camicione verde
acqua. Sul serio, la cosa iniziava a diventare veramente fastidiosa.
Il medico guardò i numeri sullo schermo e scosse la testa.
prese due appunti, guardò ancora i numeri e scosse la testa.
Lo guardò ancora una volta e scosse la testa. Storm iniziava
ad averne abbastanza
"dottore se sto per morire me lo dica,così torno al mio
lavoro."
il medico scosse ancora la testa. Storm disse dentro di sè
che se l'occhialuto dottore l'avesse fatto ancora gli avrebbe spezzato
il collo.
(così poi vedi come scuoti la testa)
"Signor Leonhart, i numeri in bianco sono i suoi valori"
toccò lo schermo che cambiò colore e
mostrò dei dati "quelli in rosso sono invece i nostri valori
di riferimento."
"Vedo. Ed allora? Siamo lì per lì. Non vedo
problemi."
Il medico si abbassò gli occhiali sul naso e lo
guardò negli occhi. Poi gli passò una sbarra
avvolta da una sorta di pasta marrone
"Può mordere qui per favore? Pianti bene i denti."
Storm fece come gli era stato detto, poi diede al dottore un
ultimatum:o gli diceva come stavano le cose o lo avrebbe preso a calci
due a due finchè i colpi non avrebbero raggiunto un numero
dispari. Il medico reindicò i valori, ma toccò un
tasto ed ai valori se ne aggiunserò altri.
"I valori di riferimento più vicini ai suoi non sono umani,
signor Leonhart."
Storm raggelò
"il campione che vede in rosso è stato preso da un mostro
catturato di recente sull'isola più vicina all'inferno. I
suoi valori sono quelli di un drago di piccola taglia. Ma non
è questo il peggio. Quello che vede ora"
il medico toccò diversi tasti, e tutto scomparve
lasciando il posto ad una figura olografica dalla doppia elica. Storm
era stato uno studente scadente in biologia, ma riconosceva bene
quell'immagine: il DNA.
"è il suo DNA. i tratti genetici sono diversi da
quelli che abbiamo estratto da un campione di tre anni fa, non ci sono
indicatori che facciano presumere l'appartenza del soggetto ad una
qualsiasi razza conosciuta. Io stesso avrei pensato ad un errore se non
avessi potuto constatare con i miei occhi il prelievo dalla sua
persona. Questi alleli sono tipici dei grandi rettili, e questi degli
uomini. 50 e 50, detto in termini profani."
Storm annuì senza capire. Anzi, senza poter capire. La sua
voce era vuota, priva di colore e tonalità
"quindi cosa sono?"
il dottore aprì le braccia e scosse la testa. Non ne aveva
idea.
***
Gli avevano detto che stava abusando della Simbiosi. Gli avevano detto
di fare attenzione. La sua forza era troppo aumentata per essere frutto
dei normali allenamenti, il suo appetito era troppo esagerato, ed era
troppo irascibile. Era chiaro che i cani non gli abbaiavano contro per via
del suo dopobarba. Il suo morso aveva impresso i segni dei denti sulla
sbarra d'acciaio rivestita di pasta marrone. Poteva tornare indietro?
Voleva farlo? Sapeva cosa fare? Ed infine la domana che più
tormentava
(io cosa diavolo sono?)
(non sono un drago, non sono un uomo)
(un mezzo-drago? un mezzo umano?)
Cosa poteva fare? niente. Forse avrebbe dovuto lasciare la presidenza
prima di quanto si aspettasse, e poi cercare una bella casetta
all'isola più vicina all'inferno. E se il processo fosse in
continua evoluzione? Se perdesse tutto quello che gli rimaneva di
umano? Sai che perdita, gli umani sono fragili, la loro
volontà è debole e sono vittime della loro stessa
superbia.
(Cosa diavolo vado pensando? Non è così male
essere umani!)
ora come ora c'era solo una cosa che volesse fare veramente: rendersi
utile. Avrebbe combattuto al fianco di suo fratello e non contro di lui
questa volta. Questo poteva essere il suo ultimo atto da umano. O mezzo
umano.
Aprì le finestra e si preparò a spiccare il volo,
ma gli venne un groppo alla gola. Compose un numero al nuovo telefono
che Crisis gli aveva portato
"Crisis, fammi preparare l'aeronave. Lo voglio pronto per domattina
alle otto al più tardi. Cancella tutti gli impegni, convoca
tutti gli archeologi, esperti delle antiche civiltà, dotti,
medici e sapienti di spessore e comunica loro che si preparino per un
viaggio, li voglio tutti a Balamb tra due giorni al massimo."
"posso sapere il perchè?" si azzardò a chiedere
Crisis
"Hai parlato con la Tilmitt?"
"si."
"allora non fare domane idiote ed esegui."
Chiuse il telefono e prese fiato. Era il momento della seconda
telefonata. Non aveva il numero da cui aveva ricevuto la chiamata,
quindi compose il numero che aveva scolpito in testa. Era ancora
valido? sette anni sono tanti: ci si muove,ci si sposa, ci si
trasferisce, si cambiano abitudini. Premette il tasto verde e dopo
pochi attimi di silenzio il telefono iniziò a squillare.
Dall'altra parte qualcuno alzò la cornetta. Adesso veniva la
parte più difficile
"Pronto? Sono Storm..."
________________________________________________________________________________________________________________
note dell'autore: prima
di tutto mi scuso per aver aggiornato così tardi, spero di
non aver fatto perdere interesse ai pochi che si sono affezionati a
questa saga. Gli esami mi hanno tolto più tempo del
previsto, ed un po' per questo, un po' per altri motivi, questo
capitolo è abbastanza lento, oggettivamente non un
granchè: un capitolo di transizione. Ma prometto di rifarmi
col prossimo capitolo, di cui vi dò una piccolissima
anteprima
Capitolo IV- Primo passo avanti
"i miei capelli!" urlava
disperato passandosi le mani tra quel che ne rimaneva "i miei
bellissimi capelli! Ci ho messo anni! Io ti distruggo maledetto!!!"
|
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Capitolo 5 *** Capitolo IV-Primo passo avanti ***
Leo IV
Mai tanti
geniali cervelli erano stati riuniti nello stesso posto. Erano venuti
da ogni continente, ognuno di loro forte della propria indiscussa
autorità in campo di lingue morte ed antiche e sconosciute
civiltà. Erano riuniti nella sala grande del Garden di
Balamb,
sommersi da antiche carte, ancor più antiche cronache,
dizionari
e dizionari per tradurre dai dizionari. Storm sorvegliava le loro
attività insieme a Rinoa, essendo loro due gli unici a
capire
qualcosa della civiltà di Centra. A Squall spettava il
noioso
compito di rintracciare Gilgamesh e farsi consegnare Excabilur.
Storm sorvegliava i lavori dall'alto, una strana smorfia dipinta sul
viso. Nell'ultima settimana, da quando aveva avuto i risultati delle
sue analisi non si era più trasformato. Si passò
le dita
sui canini, tagliandosi leggermente. Dannatamente affilati. Si
leccò la punta del dito con la lingua e sentì che
la
ferita iniziava già a cicatrizzarsi non appena venne a
contatto
con la saliva. Rinoa con il figlio vicino intento a giocare con una
spada giocattolo, combattendo contro un invisibile avversario. Tempest
dimostrava già un certo talento negli affondi:sarebbe
sprecato
con un gunblade in mano. Gli venne da sorridere pensando che la
famiglia Leonhart è una famiglia di nomi metereologici:
Raine,
Squall, Storm ed ora Tempest. Rinoa venne incontro al cognato, che
considerava come un fratello ed insieme osservarono i lavori che si
svolgevano sotto di loro. Storm gli indicò con l'indice
ormai
guarito la folta schiera di geni sotto di loro
"Sai che il Quoziente intellettivo collettivo di questi geni fosse
energia elettrica si potrebbe illuminare Deling City per anni?"
"Impressionante!"
"Si? L'ho pensato anche io." Storm fece poi nuovamente quella strana
smorfia "Ed i risultati si vedono!"
Prese un foglio bianco e lo mostrò a Rinoa con un falso
sorriso
in faccia. Poi dando sfogo alla rabbia lo appallottolò e lo
gettò dietro di sei.
"Il più cretino di questi geni ha tre lauree, ha scritto
otto
trattati ed ha un quoziente intellettivo di 185! Eppure non saprebbero
distinguere un dannatissimo ramo da una altrettanto dannatissima
foglia! Sono capaci di citare a
memoria i testi epici dal primo all'ultimo esametro e non riescono
nemmeno a tradurre un libro!"
Detto questo Storm vibrò due possenti pugni sulla balaustra
ammaccandola, e poi si girò dando le spalle ai grandi geni,
sbuffando e grugnendo. il piccolo Tempest si spaventò, non
capiva perchè lo zio era diventato così
irritabile negli
ultimi giorni. E non giocava neanche più con lui! Storm si
accorse della paura del piccolo e prese il nipote in braccio mentre
questo gli dava le spalle,
sollevandolo e facendolo girare in aria, lanciandolo e poi
recuperandolo al volo prima che toccasse terra. Il piccolo tornava a
ridere mentre Rinoa guardava la scena preoccupata
"Non mi piace che giochi così con Tempest, è
pericoloso."
"Tranquilla, non ci sono rischi. Ci tengo alla salute di mio nipote,
è a lui che spetta il compito di tramandare il sangue dei
Leonhart!"
"non hai intenzione di accasarti Storm?"
Ok, la sua battuta era fuori posto: Rinoa ha un sesto senso per i
problemi degli altri, e questa sua uscita gli ha messo la pulce
nell'orecchio. Adesso come se ne esce?
(No Rin, è meglio che io non abbia una discendenza, visto
che la mia prole potrebbe avere le ali e le squame)
(No Rin, ultimamente non sono umano e sarebbe poco saggio procreare.)
Nel dubbio decise di rispondere con un gesto vago della mano. e poi
fece per andarsene, ma la cognata lo bloccò per un braccio
"Che c'è Storm, credi di non trovare la ragazza giusta?"
Meno male! Nella sua mentalità da romanzi rosa ha
interpretato
l'affermazione come il malinconico sfogo di un cuore solitario. Storm
sorrise ma non rispose. In fondo era meglio che lei la pensasse
così. Meglio farsi passare per patetico piuttosto che dover
spiegare tutta questa situazione. Non voleva farli preoccupare, non
voleva essere compatito. Non voleva essere considerato un mostro. Si
allontanò da Rinoa, incrociando l'inseparabile cagnetta
Angelo,
che gli ringhiò contro. Lei aveva capito tutto. Storm si
limitò a mostrare i denti al cane e ringhiare sommessamente
a
sua volta per evitare che il cane lo mordesse nuovamente al polpaccio.
Si guardò le mani, erano così umane. Quando si
dice che l'apparenza inganna...
Entrò nel suo appartamento al Garden e si lasciò
cadere
sul letto. Il P-Garden non poteva allontanarsi da Centra e dalla
Galbadia Meridionale visto l'allarme giallo, quindi lui era ospite del
Garden di Balamb. Inspirò a fondo e le sue narici captarono
un
odore che non era suo e che non c'era quando aveva lasciato la stanza.
ma non era un odore sconosciuto. Parlò alle ombre
"Esci fuori Fujin."
La ragazza uscì dal bagno dove si era nascosta, aveva in
mano
una spada. Forse voleva ucciderlo e pareggiare i conti? No, non aveva
quest'impressione. Se il suo istinto gli diceva di stare tranquillo
allora era la cosa migliore da fare. E poi, nella più
dannata
delle ipotesi, anche se lei l'avesse attaccato lui l'avrebbe potuta
mettere KO senza fatica
"COME?"
"Non sei così brava a nasconderti come credi. Piuttosto,
come sei entrata?"
"SICUREZZA,CHIAVI"
"Logico. Tuttavia pensavo fosse chiaro che una porta chiusa a chiave
non è un invito ad entrare."
"DOMANDA"
(Grande Hyne! Ma questa non sa parlare?)
"Spara Fujin."
"ALLENAMI"
Storm si mise seduto sul letto, mentre Fujin gli indicava la spada che
aveva in mano. Per un attimo un pensiero veloce come un lampo gli
attraversò il cervello: Rinoa aveva chiesto a Squall di
allenarlo perchè era il suo uomo, e l'uso del Gunblade li
aveva
avvicinati ancora di più. Ora, sicuramente al Garden
c'erano almeno venti maestri di spada, perchè chiedere
proprio a
lui? Perchè questo cambiamento, vista la sua maestria
nell'uso
dello Zan,se non per stargli vicino?
(O Hyne, ci vuole provare con me?)
Iniziò a pensare che Fujin in fondo non era male, una volta
tolto il problema dell'occhio in meno e degli evidenti problemi
linguistici. Ma scacciò in fretta il pensiero. Voleva usare
la
spada perchè è la migliore arma da mischia
inventata e
voleva essere allenata da lui perchè lui era l'uomo(o quasi)
più pericoloso del mondo con in mano una lama. Meglio
tornare
coi piedi per terra e non mettersi a pensare cavolate. Tuttavia non
poteva tollerare il pensiero di fare
da maestro ad una che parla in questo modo. Dire che lo infastidiva
è usare un delicatissimo eufemismo.
"ok, ma ad un patto. Io ti insegno ad usare una spada, tu in mia
presenza parli come un normale essere umano. Quest'offerta non
è
trattabile."
Fujin parve pensarci sopra, ma poi assentì
"va bene, mi sembra uno scambio equo."
Storm sentì la mascella slogarsi
"Ma allora sai parlare!"
"Certo,non sono mica scema."
"Lascia che mi riprenda dallo shock....ed allora perchè
diavolo non parli come le persone civili?"
"Troppe persone parlano. Troppe persone danno fiato alla bocca per dire
cose inutili di cui si potrebbe fare a meno. Parlare troppo causa
problemi. Tutto può riassumersi in poche parole,il resto
è superfluo."
"Però,non ti facevo così filosofa!"
"Non è filosofia. E' vita."
"beh,devo dire che il tuo punto di vista è interessante.
Dunque,
sarò il tuo maestro. Ed ora la prima lezione: uno spadaccino
affamato è uno spadaccino debole. Andiamo alla mensa!"
***
Alla mensa si unirono al tavolo di Squall, Zell ed Irvine. Rinoa
controllava i lavori, Selphie e Quistis svolgevano il loro lavoro da
insegnanti. I tre ragazzi erano andati in giro per l'isola di Balamb,
frugando nelle foreste e nella costa lottando contro ogni mostro nella
speranza di far comparire Gilgamesh. Ed a giudicare dalle loro facce
avevano fallito.
"Però non li ricordavo così forti i Lesmathor!"
disse
Zell applicandosi un cerotto sul braccio. Squall era scuro in volto
"non sono mai stati così potenti. E' anormale." disse
"un brindisi alle belle notizie!" Fece Irvine
Nessuno chiese il perchè della presenza di Fujin, cosa di
cui
Storm fu grato. Gilgamesh non si era visto. Avevano combattuto per otto
ore filate per sei giorni di fila e Gilgamesh non si era presentato.
Avevano discusso a lungo su cosa fare con lui, ma alla fine tutti
avevano convenuto che Gilgamesh era più inutile di Boko,e
che se fosse stato necessario passare alle cattive maniere per
prendergli la spada, l'avrebbero fatto.
"Solo per curiosità..." chiese Storm "cosa pensavate di fare
se fosse spuntato?"
"Gli avrei parlato" disse Zell
"Gli avrei sparato un colpo vibrante nel culo" disse contemporaneamente
Irvine
"Non ne abbiamo idea" concluse Squall.
"Beh, un colpo vibrante non basta a fare fuori un GF.Ma a farlo
incazzare si." disse Zell
"Invece parlare con uno che resta in vista per soli cinque secondi
è molto sensato" fu la risposta di Irvine
"Domani veniamo con voi a darvi una mano, magari in cinque si ha
più fortuna" fece Storm per placare gli animi ed evitare
l'ennesima lite tra i due "così insegno a Fujin i principi
base
della spada."
gli occhi dei tre SeeD si posarono su Fujin, che distolse lo
sguardo imbarazzata
"TU vuoi imparare ad usare la spada da LUI?" fece Zell, che aveva
ancora in forte antipatia Storm. "Pensavo lo odiassi!"
"odi et amo.." iniziò a dire Irvine prima che il tallone di
Storm si posasse minaccioso sul suo alluce facendolo tacere
"è logico invece, e non ha niente a che fare con quello che
è uscito di bocca ad Irvine che ovviamente non controlla le
sue
emissioni di fiato.." disse Storm guardando male Irvine "io sono il
migliore, imparare da me è il massimo che uno spadaccino
può chiedere"
Zell ribattè, Irvine commentò con una battuta ed
il
ragazzo gli diede un pugno a martello in testa. Irvine allora gli
tirò il naso e gli diede un colpo a mano aperta sulla nuca.
Storm si gettò a corpo morto su entrambi. Solo Squall, che
ringraziava Hyne del fatto che non ci fosse nessuno in mensa
perchè sarebbe difficile giustificare il comportamento dei
due
professori e del Presidente di Centra, potè notare che da
quando
Irvine aveva detto Odi et Amo Fujin era parecchio arrossita.
***
La mattina dopo uscirono dal Garden e ripresero il giro dell'isola di
Balamb in cerca di Gilgamesh. Storm insegnò a Fujin i
fendenti
base, e la ragazza era particolarmente veloce nell'apprendere. Lo
sforzo maggiore fu quello di farle dimenticare come si tenesse in mano
lo Zan. Storm la guidò, prendendole la mano e mostrandole la
corretta impugnatura poggiando la sua mano sopra quella di Fujin,che ebbe un piccolo brivido. La
ragazze ebbe qualche problema col primo Lesmathor, perchè si
sbilanciava troppo colpendo facendo finire la spada per terra. Fu Storm
ad abbattere il mostro con un colpo netto della sua spada.
"Vedi Fujin, ti sbilanci troppo. Non è come lo Zan, non devi
mai
perdere il controllo del braccio. devi sempre essere pronta ad una
parata improvvisa. riprova!"
il secondo Lesmathor fu rapidamente liquidato e Storm lo
esaminò
notando che il suo esoscheletro era molto più robusto del
normale. Il terzo ed il quarto Lesmathor vennero uccisi da due fendenti
rapidi e precisi. E' strano in effetti. Squall, Zell e Irvine venivano
attaccati ad ogni passo, Storm doveva andarli a cercare questi stupidi
insetti. Intanto un'ombra si stagliò nel cielo, preceduta da
un
forte rombo: una SkyMotor nera coi contrassegni del P-Garden era appena
atterata e Revenant uscì dalla cabina di guida. Zell e
Irvine lo
raggiunsero per primi lasciando Squall a discutere con sei lesmathor
che lo avevano attaccato.
"E tu che ci fai qui?" chiese Zell
"Ordini di Storm, mi ha detto che siete due incapaci e che avrei dovuto
portare con me l'artiglieria pesante" fece il tiratore del P-Garden
sorridendo e mostrando così i suoi denti bianchissimi
"Cosa?!?"
"Ehi, non ho detto questo!" protestò Storm che si era
avvicinato
"Si, ma in sintesi si poteva riassumere dal contesto."
"ah,effettivamente è vero."
"Non abbiamo bisogno di te, grazie ed arrivederci." fece Zell
"invece può esserci utile" fu il commento di Squall "ma cosa
intendi per artiglieria pesante?"
Revenant sorrise ed aprì lo scompartimento nascosto della
SkyMotor tirando fuori un fucile molto simile all'Exeter di Irvine, che
stupefatto chiese che cosa fosse quella meraviglia
"Si chiama eXecution. Il modello di base è l'Exeter ma
è
fatto di materiali più resistenti come adamantio e titanio.
L'interno della canna è rivestito con delle dure ossa di
Rubrumdragon, che fanno girare il proiettile più
velocemente.
L'unico inconveniente è il peso."
"Ed a che vi serve allora?"
Ravenant allargò ancora di più il suo sorriso e
mostrò una piccola scatola d'acciaio. Dentro c'erano dieci
proiettili grandi come i colpi vibranti, ma che brillavano di luce
rossa anzichè azzurra.
"questi piccoli gioielli sono i Definitive. Ci lavoravamo da quando
eravamo phalanx cadetti. Il foro d'entrata è di un
centimentro,
il foro d'uscita è...beh, praticamente disintegra il
bersaglio.
Un comune exeter esploderebbe se cercasse di spararne uno. Solo tenerli
in mano senza le giuste precauzioni ti farebbe un livido."
"il piano è semplice" fece Storm "voi fate uscire fuori
Gilgamesh e lui gli spara questo piccoletto contro la spalla."
"E credete che Gilgamesh sia così idiota da farsi fregare in
questo modo?"
"Ogni tanto attacca con una spada arrugginita: tanto intelligente non
è..."
"..."
Dato che nessuno interpretò il suo silenzio Squall
parlò.
"Gilgamesh è un ladro di spade di scarsa intelligenza. Ha
rubato Excalibur dal sepolcro
del cavaliere ed ha preso Zantetsuken solo dopo la morte di Odino, non
ha avuto il coraggio di provare a prenderla finchè lui era
in
vita. Attacca senza avvicinarsi, mordi e fuggi. E' un vigliacco,
tuttavia a modo suo è orgoglioso: si crede un grande
spadaccino,anzi il più grande spadaccino mai esistito."
Tutti erano a bocca aperta dopo questa disamina di Squall. Il SeeD si
sentì a disagio e si giustificò spiegando che la
sera
prima ne aveva parlato con Rinoa che l'aveva aiutato a fare un profilo
del loro bersaglio, aggiungendo a mezza voce che l'idea gli era venuta
guardando una serie TV. Storm fu contento che il fratello oltre a
guardare Discovery Channel guardasse anche Criminal Minds.
Più
tardi gli avrebbe chiesto un riassunto dell'ultima puntata che lui
aveva perso perchè impegnato a deprimersi sorvegliando il
lavoro dei "grandi geni".
Storm si schiarì la voce e pose le mani intorno la bocca
come un megafono. Poi urlò a pieni polmoni
"SONO IL PIU' GRANDE SPADACCINO MAI ESISTITO!!!"
gli altri lo guardarono in modo strano, e lui si sentì un
perfetto cretino. Cerco di giustificarsi dicendo che dicendo
così aveva lanciato una sfida a Gilgamesh, ma gli altri
lo guardarono imbarazzati per lui. Ed effettivamente, aveva
fatto proprio la figura del cretino. Mai poi una voce potente e bassa
si fece sentire alle loro spalle. Gilgamesh aveva accettato la sfida.
Avvolto nel suo mantello rosso stringeva già in mano la
Masamune e calò il colpo, puntando contro Storm.
Il phalanx si gettò a terra trascinando con sè
Fujin e tutti gli altri fecero lo stesso. Storm allora prima
sbeffeggiò Gilgamesh con una pernacchia, poi distese in
avanti il braccio destro piegato a novanta gradi e pose la mano
sinistra nell'incavo del gomito creato da tale gesto.
Pensava che tutti si fossero buttati giù evitando il colpo
ed era vero. Tutti tranne Zell. Poichè Storm si trovava
proprio tra Gilgamesh e Zell il biondo non vide arrivare il colpo e
quando si chinò fu troppo tardi. Tutti rabbrividirono
guardando Zell che inizialmente non capì il
perchè visto che stava bene.
Poi dei capelli biondi cominciarono a cadere intorno a lui. Tremando
Zell cercò di toccare il ciuffo di cui era tanto fiero: non
c'era più. Il colpo con la Masamune aveva tagliato il suo
ciuffo che gli era valso il soprannome di Gallinaccio. Inizialmente
Zell balbettava poi riuscì a comporre una frase
"i miei capelli!" urlava disperato passandosi le mani tra quel che ne
rimaneva "i miei bellissimi capelli! Ci ho messo anni! io ti distruggo
maledetto!!!"
non appena ebbe completato la frase fu avvolto da scintille rosse e si
scagliò a grande velocità contro Gilgamesh,
cogliendolo alla sprovvista e colpendolo con un poderoso calcio contro
la mascella che scaraventò il GF indietro di diversi metri.
ma finito l'effetto sorpresa Gilgamesh si riprese e impugnò
tutte le spade che aveva a disposizione. Zell evitò il colpo
con Excalibur Ossidata saltando e gli balzò in testa dove
gli bloccò il collo con le gambe e cercò di
strozzarlo in questo modo. Squall e Storm impugnarono le armi e
caricarono il GF. Squall attaccò ruotando su sè
stesso piazzando diversi colpi al fianco del GF mentre Storm ruotava
evitando i temibili colpi calanti della Zantetsuken sempre all'ultimo
momento e contrattaccando riuscì ad infilare la spada nella
coscia di Gilgamesh. Ma Gilgamesh era sempre più grande di
loro ed in più attaccava con quattro spade
contemporaneamente. Una parata incrociata salvò Storm
dall'Excalibur che stavano tanto cercando e Squall dovette saltare
indietro per evitare il contatto con la masamune. Non appena ebbero una
linea di tiro chiara, Irvine e Revenant spararono in
modalità rapida, ma Gilgamesh parò ogni colpo
ruotando la spada ossidata. Era come se la sua articolazione del polso
gli permettesse di roteare per 360 gradi. Zell intanto riempiva di
pugni la testa di Gilgamesh, che era troppo impegnato per badare a lui.
Attaccò Storm con tre spade ed il phalanx venne atterrato.
Perdeva sangue dalla fronte e dalla guancia in maniera copiosa, ma la
cosa peggiore era che questo sangue gli colava sugli occhi, rendendogli
difficile combattere. Evitò un colpo con una capriola
indietro e il LionHeart di Squall ne intercettò un altro, ma
per salvare il fratello il SeeD si scoprì sul fianco e
Gilgamesh riuscì a colpirlo con un rapido fendente. Il
taglio era lungo, ma non troppo profondo: nella sfortuna era stato
fortunato, l'aveva colpito con l'arma ossidata. Gilgamesh si
preparò ad attaccare, ma poi cadde su un ginocchio: Zell
aveva stretto ancora di più la presa intorno al collo ed
adesso aveva incrementato la sua già notevole forza con una
nuova tecnica che ne aveva raddoppiato la massa muscolare. Ma per
quanto tempo Zell potesse mantenere quello stato era poco chiaro. Col
poco fiato che aveva a disposizione Gilgamesh usò la
Zantetsuken,puntando contro Storm, che venne salvato da Fujin, che
gettandosi su di lui lo fece cadere a terra, evitando così
il colpo. Gilgamesh perse la pazienza, e per la prima volta in quello
scontro parlò.
"Colpo a quattro spade!"
tutte e quattro le armi colpirono lo stesso punto e si
sollevò un gran polverone. Certo della vittoria ed incurante
di Zell che cercava di strozzarlo, Gilgamesh si diresse verso Squall,
ma un colpo di energia visibile e tagliente lo colpi ad una delle
spalle sul lato sinistro, mancando Zell di pochi centimetri. Il GF si
girò: Storm era di nuovo in piedi. Si era trasformato non
appena Gilgamesh aveva alzato le spade e con le sue quattro ali di
drago aveva coperto sè stesso e Fujin. Ma non era indenne:
l'ala destra era stata tranciata di netto e Storm aveva un brutto e
profondo taglio sul braccio, nonostante la pelle squamata e l'armatura
della simbiosi l'avesse protetto da danni maggiori. Storm fece
stretching al collo e poi iniziò ad urlare avvolgendosi in
un'aura dorata. In pochi secondi ma a costo di un grande dolore, l'ala
si rigenerò. Squall approfittò allora della
distrazione di Gilgamesh e lo scaraventò in alto, con lo
stesso colpo che di norma dava il via al Cuore di Pietra. Una volta
arrivati alla massima altezza Storm si fece passare una spada da Fujin
e spiccò il volo, mentre intanto Zell si avvolgeva di
un'aura azzurra.
"Manovra Combinata: Impatto Imperiale!"
Zell e Squall avevano a lungo provato delle manovre combinate ma questa
era la prima volta che ne usavano una in battaglia. Squall aveva
scaraventato Gilgamesh in aria, e Zell era ancora sulle sue spalle. Una
volta raggiunta la massima altezza e richiamata l'energia, Zell si
piegò indietro torcendo il collo di Gilgamesh e facendolo
finire a testa sotto. In questa posizione loro caddero e Zell
guidò la testa del suo avversario in modo da farla finire
dritta contro il terreno in posizione Piledriver: L'impatto fa talmente
violento che l'intera spina dorsale di Gilgamesh fu percossa da un
tremito. Ma non era ancora finita. Gilgamesh si tolse di dosso Zell e
si rialzò, prima di impugnare nuovamente tutte e quattro le
spada. Ma poco dopo le due spade argentate di Storm(quelle che
all'occorrenza diventano una sola più pesante) vennero
scagliate con violenza penetrando nel terreno, e lo stesso fece poi con
la spada di Fujin: formavano un perfetto triangolo. Zell si mise in
piedi ed uscì dal perimetro delimitato dalle tre spade.
Gilgamesh ci provò, ma non riuscì ad
oltrepassarne l'invisibile barriera.
Storm guardava tutto dall'alto, stringeva in mano la sua pesante spada
nera che teneva con la punta rivolta verso il basso.
"4 livelli di dolore: Annientamento"
Storm cadde a velocità siderale al centro del triangolo,
proprio su Gilgamesh. L'esplosione nera ed oro che ne seguì
fu tremenda, ma rimase circoscritta nel perimetro delimitato dalle
spade scagliate a terra. Quando si potè di nuovo tornare a
vedere, Storm si ergeva sul corpo carbonizzato di Gilgamesh al centro
di un profondo cratere dalla curiosa forma di un triangolo. non era
più trasformato e perdeva sangue in quantità
industriale. Sul suo corpo si erano aperte molte ferite: era il prezzo
da pagare per usare questa tecnica. Si inginocchiò e
vomitò quello che sembrava sangue, ma incurante della sua
salute si pulì la bocca col dorso della mano e si rimise in
piedi. Gilgamesh era ancora vivo
"Aaaveeteee....viii...nto..."
il Guardian force sparì lasciando a loro le sue armi, ad
eccezione della Excalibur ossidata. Storm guardò il suo
sangue per terra e la spada Excalibur. Decisamente una gran bella arma.
Quel giorno avevano fatto il loro primo passo in avanti da quando era
iniziata tutta questa faccenda.
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Capitolo 6 *** Capitolo V- Ricordi ***
LEO
Ravenant
aiutò Storm ad uscire dal cratere triangolare ed a portare
via
le spade, anche se per prendere la Zantetsuken dovette lavorare con
Irvine perchè la spada era troppo pesante per essere portata
fuori da un uomo solo. Zell intanto andava cercando di recuperare ogni
singolo capello perso. in verità era una scena alquanto
patetica.
Fujin si avvicinò a Storm per dargli aiuto ma lui disse di
non
averne bisogno ed incurante del sangue che perdeva
s'incamminò
verso il Garden con gli altri. il taglio di Squall era superficiale, ma
visto che era stato dato con una spada arrugginita aveva urgente
bisogno di un'antitetanica. Quando rimisero piede nel Garden tutti i
presenti si girarono verso di loro, meravigliandosi e portandosi le
mani alla bocca per lo stupore.
non era per Squall e Storm che gocciolavano sangue per la Hall. Non era
nemmeno per Irvine e Ravenant, costretti a portare la Zantetsuken in
spalla come se invece di una spada stessero portando una trave. E non
era nemmeno per Fujin a cui era stato affidato il compito di portare
Excabilur e Masamune. Tutti gli occhi erano su Zell,o meglio sul punto
dove prima si ergeva fiero il suo ciuffo. Dania, precedentemente nota
come la ragazza con la treccia o supporto infiltrato Phalanx, gli corse
incontro notando il suo sguardo privo di vita e distrutto.
"che è successo?" chiese preoccupata
"il mio...i miei..." borbottava Zell che sembrava sul punto di
scoppiare in lacrime
Dovettero intervenire i professori per mandare via la piccola folla che
nel frattempo si era radunata. Storm, che mai aveva apprezzato la
teatralità con cui ogni singolo gesto veniva compiuto al
Garden
di Balamb si sedette su una panchina. Il sangue continuava a gocciolare
per terra, ed in breve tempo si formò una piccola
pozzanghera.
Squall si sedette vicino a lui
"quelle ferite non te le ha fatte Gilgamesh"
non era una domanda, era un'affermazione. Ed in quanto tale non aveva
bisogno di risposta. Storm rimase in silenzio.
"Che razza di colpo hai usato?" questa volta era una domanda. Storm
valutò bene le parole prima di rispondere.
"Conosci sicuramente il Darkside o sacrificio. Ecco il concetto di base
è quello. L'uso di una parte della propria energia vitale
per
incrementare il danno arrecato. Nel mio caso più spade
adopero
più energia vitale consumo. Ma non provare a farmi prediche.
Le
mie ferite si rigenerano molto in fretta."
Squall guardò il fratello. Erano simili, più di
una volta
Rinoa glielo aveva detto. L'unica differenza era che Squall adesso
aveva delle persone da proteggere e da amare, e questo aveva cambiato
non poco il suo stile di combattimento. Ci teneva a tornare dalla sua
famiglia, era una cosa che voleva fare.
Da ogni atto di Storm trapelava invece un'ostilità nei
confronti
della vita stessa. Era come se non gli importasse niente dell'arrivare
vivo a fine giornata. Anche il suo stile di combattimento era cambiato,
non si curava più di difendersi come faceva prima e
più
di una volta nello scontro con Gilgamesh si era esposto inutilmente.
Forse aveva capito perchè.
Per sopravvivere al loro lavoro non serviva solamente una buona dose di
intelligenza ed un braccio forte, bisognava impegnare la mente per non
impazzire. Selphie era sempre indaffarata tra lezioni, Comitato per i
festeggiamenti e si circondava di colori allegri e cose vivaci. Irvine
aveva Selphie,e quindi per lui valeva lo stesso ragionamento. Quistis
progettava lezioni e programmi ed ogni tanto suonava il piano,
strumento iniziato ad apprezzare dopo il famoso concerto a FH.
Zell...beh, lui era Zell. E Squall aveva una famiglia dalla quale
tornare. Una volta Cid gli aveva detto che se tutto quello che fai
è combattere il combattimento assorbirà la tua
vita. Per
questo tutti i SeeD del garden erano impegnati in altre
attività
o avevano molti hobby. E suo fratello?
Rinoa era arrivata e si avvicinò al duo preoccupata:
fortunatamente il piccolo era a lezione, perchè la pozza di
sangue sotto i piedi di Storm era impressionante. Rinoa pose una mano
sul petto di Squall ed una su quello di Storm. Un flusso di energia
azzurra e verde investì i due fratelli mentre le ferite si
stavano rimarginando a vista d'occhio. Dopo appena dieci secondi, i due
erano come nuovi.
"i tuoi poteri sono aumentati, sorella!" fece Storm
"Rin, Rinoa, Rin, ti prego!" Zell si presentò davanti a
Rinoa
con i capelli che una volta erano un ciuffo nelle mani e la
implorò di rimetterli a posto. La ragazza mosse un po' la
mano,
disse qualche parola, ma non accadde niente.
"Mi spiace Zell so quanto ci tenevi...ma non posso farci niente, non ci
sono magie per sistemare i capelli."
Zell era sconsolato, Dania cercò di tirarlo su di morale ed
i due si allontarono. Storm si rimise in piedi
"bene, missione compiuta. Ora, in attesa che i grandi geni facciano
qualcosa di concreto vado prima a mangiare e poi a farmi un pisolino.
Fujin, ci vediamo domattina per gli allenamenti, alle sette e trenta di
fronte al centro di addestramento."
Senza nemmeno ascoltare chi gli stava parlando Storm se ne
andò.
Era stata una giornata proficua. aveva recuperato Excalibur, scoperto
di poter sopravvivere a 4 livelli di dolore e da casa giungevano buone
notizie, Crisis stava andando alla grande. Lì non c'era
bisogno
di lui.
***
I geni non avevano scoperto niente. Squall e Rinoa avevano portato un
po' del materiale preso nella Biblioteca del P-Garden nel loro
appartamento per studiarlo. Rinoa era alle prese con un testo originale
di almeno mille anni prima, Squall cercava senza troppo successo di
fare del caffè.
le notizie non erano buone: si era svolta una battaglia al cimitero di
Deling, e sebbene le fonti ufficiali parlassero di un nucleo ribelle
ostile a Caraway non era difficile mettere in dubbio
quest'affermazione. Avevano la spada della profezia, ma non sapevano
che farci. E come se non bastasse presto a Zell sarebbero serviti degli
anti depressivi per superare l'incidente al ciuffo e Storm aveva l'aria
di uno che si vuole fare ammazzare.
Si avvicinò a Rinoa, che stanchissima si reggeva la testa
con la mano e sbadigliava.
"Rin, è l'una passata dovresti andare a dormire."
"C'è qualcosa che mi sfugge.."
Squall la strinse
"lascia perdere Rin. Ci lavoreremo domattina."
Rinoa mise un segnalibro e poi chiuse delicatamente l'antico manufatto.
Si alzò e preso Squall sottobraccio dirigendosi verso la
camera
da letto quando sentì un rumore flebile e lontano
"Cos'è?"
"io non ho sentito niente"
Rinoa cercò la fonte del rumore, anzi del suono e
capì
che non era vicino. E non veniva neanche da uno degli appartamenti.
Andò in presidenza seguita da Squall e vide che le camere di
sicurezza audiovisiva erano accese. Era da lì che proveniva
il
rumore. Per la precisione la telecamera stava trasmettendo dal centro
di addestramento. Ma anche col volume al massimo il suono rimaneva
lontano: chi faceva quel suono lo stava facendo nella zona segreta.
"Sarà un cadetto che fa una serenata alla propria
ragazza.."fece
Squall,facendo capire come il suo interesse per la faccenda finiva
lì
Rinoa lo guardò maliziosa
"andiamo a ricordargli del coprifuoco?"
Improvvisamente qualcosa oscurò la telecamera che emise un
ronzio e poi smise di funzionare. Rinoa perse la sua espressione
maliziosa. Nessuno studente avrebbe osato farlo. Squall
impugnò
il LionHeart e Rinoa prese il suo Gunblade, Angel Feather. Dopo aver
controllato che Tempest dormiva ancora nella sua improvvisata stanzetta
i due presero l'ascensore e scesero al primo piano. Non c'era neanche
un'anima in giro. Si diressero di corsa verso il centro addestramento e
notarono che il suono aumentava man mano che si addentravano nel
centro. Rinoa riuscì ad identificare il suono
"è un violino! E viene dalla Zona Segreta!"
"Allora la mia ipotesi è giusta. Di norma chiuderei un
occhio, ma distruggere una telecamera della sicurezza..."
riposero le armi ed entrarono nella Zona Segreta, trovando l'ultima
persona che si aspettavano di trovare.
Storm era in piedi, esattamente al centro della sala e guardava oltre
il balcone di fronte a sè, lo sguardo non era interessato al
magnifico panorama di Balamb ma si perdeva nel vuoto oltre le montagne.
La musica che proveniva dal violino era dolce e lenta, poteva sembrare
quasi una ninna nanna, eppure trapelava tristezza e nostalgia. Per
pochi attimi sia Squall che Rinoa vennero trascinati dal suono, prima
basso poi acuto che proveniva dal violino. Non sapevano che Storm
sapesse suonare, e bene anche. Ma il Phalanx si interruppe
"se è per la telecamera che siete venuti, domattina ve la
rimborso." disse Storm senza neanche voltarsi "ora vi pregherei di
andarvene, questo concerto non è per il pubblico"
Squall cercò di articolare almeno una delle domande che
aveva in testa, e l'unica che gli venne fuori fu
"che stai facendo?"
"sto giocando a scarabeo con Cid" rispose il fratello
Ovvio. A domanda stupida , risposta stupida. Rinoa cercò di
prendere le redini della conversazione
"Non sapevo che tu sapessi suonare il violino!"
"ogni phalanx conosce almeno uno strumento musicale, ma l'artista
è Karles,che voi non conoscete. io strimpello solo qualche
vecchia ballata."
detto questo ricominciò a suonare. Rinoa e Squall vennero
trascinati nel vortice delle note di Storm che li avvolse come un
brezza estiva. Escludendo le serate karaoke a cui Selphie li aveva
portati più volte nel corso degli anni, quella era la prima
volta che ascoltavano un concerto dalla famosa notte di FH. I due
ragazzi si sedettero sull'erba mentre Storm continuava a suonare
rimanendo in piedi ed impassibile. Rinoa venne contagiata dalla
malinconia del pezzo. Adesso lo ricordava:sua madre lo suonava al
pianoforte ogni tanto, lo considerava il suo pezzo forte dopo Eyes on
Me. Gli venne in mente perchè quel pezzo l'aveva molto
colpita
quando sua madre gli aveva detto che si poteva cantare in coro, con
un'orchestra e farne un pezzo allegro quasi da osteria o farlo
lentamente,solo con l'aiuto del violino e renderlo così una
ballata triste, che era poi quello che stava facendo Storm.
Il phalanx suonò alla luna per altri due minuti, poi il
pezzo finì e lui ripose il violino nella sua custodia.
"Perchè non ti ho mai sentito suonare?" chiese Rinoa
"Perchè suono una sola volta l'anno"
Su tutto il pianeta c'erano solo due persone in grado di dare risposte
pertinenti alle domande riuscendo comunque a lasciare
nell'interlocutore più dubbi che certezze. Rinoa gli chiese
il perchè suonasse una volta l'anno e Storm rispose che il
motivo era stupido.
"stupido come suonare di notte nel centro addestramento?" disse Squall
"touchè fratello!"
Rinoa si avvicinò a Storm ed iniziò a prendergli
a pugni il braccio
"avanti, Storm, daiii..."
"Storm, ti conviene rispondere, può andare avanti
così tutta la notte.." fu lo spassionato consiglio di Squall
che conosceva bene il modo che aveva Rin di ottenere quello che voleva.
Ti prendeva per sfinimento.
"ok, ok!" Storm si allontanò da Rinoa irritato "è
un motivo stupido, per cui se lo raccontate in giro metto a ferro e
fuoco il Garden, chiaro?"
"Parola di SeeD!" Disse Rinoa mettendosi sull'attenti e facendo una
brutta imitazione del saluto
(tu non sei SeeD, Rin....anche se Storm non lo sa)
Storm si poggiò alla balaustra e cominciò a
raccontare
"Quando ero un phalanx di basso livello e ci muovevamo in piccole
squadre, c'era questo ragazzo più grande di me fissato con
questa canzone. Era una sorta di genio della musia, capace di suonare
ogni strumento esistente o esistito eppure suonava sempre questo pezzo.
Andammo sotto copertura alla base missilistica del deserto,l'obiettivo
era rubare alcuni preziosi dati. Avevamo studiato tutto:parole
d'ordine, i diversi tipi di saluto. Fu la sfortuna a fregarci.
L'ufficiale superiori era di cattivo umore e colpì Nax(il
nome con cui lo conoscevamo) talmente forte da fargli volare via
l'elmetto. Videro che non eravamo dei loro e ci attaccarono; ne dovemmo
abbattere sei solo per uscire dalla stanza in cui ci trovavamo.
Combattendo riuscimmo ad arrivare fino al cancello principale, e
sfortuna volle che un convoglio stesse per entrare in quel momento.
Presi in una morsa caricammo, preparandoci a morire combattendo.
Stavo per abbattermi su un soldato, quando lui mi spostò
brutalmente dalla traiettoria e mi prese di peso portandomi dentro un
mezzo militare Galbadiano. Non ve la farò tanto lunga,
riuscimmo a scappare."
Storm rise
"sapete, ero incazzato perchè lui non mi aveva permesso di
uccidere quel soldato. Solo quando vidi che perdeva sangue dal torace
capì il perchè:quel bastardo aveva sparato
quattro colpi. Spostandomi Nax mi aveva salvato ma li aveva presi al
posto mio. Quando gli chiesi perchè,sapete che mi rispose?
"perchè mi stai simpatico"
neanche lo conoscevo, non lo conosceva nessuno. I Phalanx sono temprati
per amare la morte, anche la propria. Ma il sacrificare la propria vita
per salvarne un'altra...era un concetto che non capivo.
Morì prima che potessimo rientrare nel rifugio sicuro, e mi
fu ordinato di seppellirlo nel deserto perchè rientrare a
Deling su un veicolo militare Galbadiano con un cadavere in macchina
sarebbe stato poco saggio.
Sapete,lui non era un vero Phalanx: ci affiancò in quella
serie di missioni a Galbadia perchè faceva parte di un
gruppo di resistenza, ed in quello che faceva ci credeva. Nax era il
suo di battaglia, non ho mai scoperto il suo vero nome. Lui mi ha
salvato la pelle, e tutto quello che gli avevo offerto era stata una
ridicola sepoltura nel deserto. Niente tomba, solo un pugno di sabbia a
coprire il corpo.
Per questo una volta l'anno, all'anniversario della sua morte io suono
questo pezzo alla Luna. Se ancora esiste da qualche parte gli
farà piacere sapere che c'è almeno una persona si
ricorda di lui.
Ora se volete siete liberi di prendermi in giro..."
"Storm..." fu tutto quello che riuscì a dire Rinoa commossa.
Ma poi qualcosa passò per la testa della giovane donna "un
attimo...ha detto luna? Ma certo! Scrittura Lunare Pre-Centra!"
detto questo Rinoa corse via, lasciando i due fratelli dove si
trovavano.
"Ma che le è preso Squall? Vabbè, io qui ho
finito, possiamo andare."
Storm fece per allontanarsi, ma Squall lo fermò
"ti dirò una cosa che sa solamente Rinoa fratello..."
"scusa, non sono interessato. E poi almeno uno tra noi deve mantenere
un residuo di dignità questa notte."
Squall parlò comunque,non sapeva dire perchè, ma
sentiva che era la cosa giusta da fare
"A volte quando dormo mi capita di sognare...di vedere i volti dei SeeD
e degli studenti che in questi anni sono morti da quando ho il comando
di questo posto, dalla battaglia dei Garden fino ad ora. Li vedo
schierati in linea, in uniforme che mi fanno il saluto SeeD. mi dicono
che io sono un grande comandante, e che non è colpa mia se
loro sono morti."
Storm ridacchiò sottovoce
"sei messo peggio di me Squall! Trovati uno bravo..."
era una battuta acida, fatta perchè il fratello gli
rispondesse male. Il momento di rivangare i ricordi tristi era
ufficialmente terminato, voleva che fosse chiaro. Lì c'erano
i due guerrieri più forti del pianeta, non poteva tollerare
che si scadesse nel patetico. Improvvisamente il cercapersone di Squall
trillò
"Rinoa?"
"esatto..."
"che dice?"
Squall arrossì e Storm non ci potè credere:
quella faccia a tenuta stagna di suo fratello era capace
d'imbarazzarsi? Sopraffatto dalla curiosità Storm
colpì il cercapersone dal basso facendolo volare dalle mani
di Squall e prendendolo al volo per poi leggerlo ad alta voce,
nonostante Squall lottasse per riprenderlo.
"Cuoricino-Smile sorridente-Risolto il mistero,con ben quattro punti
esclamativi...-Smile che non capisco, cuoricino-sali subito Squally,
con tre punti esclamativi, cuoricino,cuoricino......."
"..."
"..."
"...Squally?"
"Maledetto..."
Squall recuperò il cercapersone con un veloce movimento di
polso, ma Storm gli saltò sulla schiena e lo
atterrò, riprendendolo. Squall scattò ed afferato
Storm per la caviglia gli fece perdere l'equilibrio, ed il cercapersone
cadde lontano. Il SeeD riuscì a prenderlo mentre l'oggetto
rotolava lontano, Storm allora lo inseguì, ma Squall
lanciò un paio di magie che lo rallentarono. Tuttavia il
Phalanx era più veloce( uno degli effetti positivi del suo
"cambiamento") e fuori dal centro d'addestramento lo raggiunse. I due
rotolarono a terra ruotando per il possesso del cercapersone, ed
andarono avanti a lungo, piazzando prese e contro prese al corpo del
fratello. Alla fine Storm aveva incastrato le due gambe di Squall con
le sue ed aveva applicato una presa alla testa, ma d'altra parte Squall
era riuscito a bloccare un braccio del fratello e lo aveva bloccato con
una presa al collo. I due lottavano ancora quando videro un largo abito
azzurro svolazzante.
Si rialzarono imbarazzati sotto lo sguardo di Rinoa che aveva un
librone sottobraccio
"mi stavo proprio chiedendo perchè non mi avevate ancora
raggiunto..."
Squall puntò l'indice contro Storm, che fece lo stesso
"Ha cominciato lui!"
"Ha cominciato lui!"
Rinoa li guardò severa, poi scoppiò a ridere
"sapete,ogni tanto è bello vedervi comportare come dei veri
fratelli!"
______________________________________________________________________________________________________________________________________
note dell'autore:
in primis, ringrazio Fly89 per la puntualità con cui
recensisce i capitoli. Un caloroso grazie, anche perchè le
tue recensioni mi aiutano a migliorare e mi danno la voglia di
continuare a scrivere, quando questa scarseggia.
Veniamo a noi: ho volutamente lasciato non detto il nome del pezzo che
suona Storm per permettere a chi legge di immaginare qualunque pezzo
rappresenti al meglio lo stato d'animo qui descritto. Quando leggete
immaginate Storm che suona la vostra ballad preferita alla luce della
luna.
Il pezzo da cui ho preso l'idea è la versione lenta(per
l'appunto, solo violino) di Binkusu no Sake,di Kouhei Tanaka, scritta
per l'anime "One Piece." Per musica e significato
è doppiamente adatto ai ricordi di Storm.
E' un capitolo volutamente diverso dal solito, per
farci conoscere un pochino meglio quello strano
personaggio che è Storm Leonhart.
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Capitolo 7 *** Capitolo VI-Briefing ***
Leo VI
Tre giorni dopo,Squall aveva riunito tutti i SeeD di alto livello ed
aveva inviato
messaggi in tutto il mondo, convocando rappresentanti da ogni dove. Da
Esthar era venuto Laguna, accompagnato da una mezza dozzina di soldati
scelti Esthariani, che avevano completato l'addestramento al P-Garden
sotto Storm Leonhart. Caraway aveva mandato il suo miglior comandante
ed una decina di soldati. In rappresentanza di Centra e della Galbadia
Meridionale c'erano Storm, Ravenant e quattro Guardie Cremisi,
ex-phalanx di alto livello al servizio di Storm, detti così
per
via delle divise, stoffa cremisi con armatura di acciaio a coprire i
punti vitali. Dal continente di Trabia erano stati inviati solamente
Port e Lank, ex membri della squadra riparatutto, che lì in
mezzo si sentivano a disagio e ne avevano ben donde. Guardando quei due
Squall si sentì preso in giro: se era uno scherzo non era il
momento migliore per farlo, se invece quei due erano veramente i
migliori che Trabia potesse mandare...allora erano messi male, e
parecchio.
Il SeeD odiava avere tutta l'attenzione su di sè, ma dato
che li
aveva radunati lui non aveva tanta scelta. Si alzò e fece
distribuire delle foto che ritraevano i vari libri che i geni avevano
cercato invano e per lungo tempo di tradurre. E poi alla fine era stata
Rinoa a trovare la chiave di lettura, e per caso.
"Lasciate che vi racconti una storia.
Immaginate che la linea del tempo non sia dritta ma ciclica. Gli eventi
tornano a ripetersi, in un giro che non ha fine. Immaginate che vi
siano delle porte che dividano il nostro mondo dall'aldilà e
che
ogni mezzo millennio queste porte, queste barriere si indeboliscano al
punto da poter essere distrutte. E così è stato
dagli
inizi del mondo fino ad ora."
il rappresentante di Galbadia alzò la mano in segno di
domanda
"ci sta prendendo in giro?"
Fu Rinoa a rispondere
"Perchè tra Centra e la civiltà precedente
c'è un
divario di cinquecento anni? Perchè ogni cinquecento anni
sono
sorte civiltà così differenti? Si è
data la colpa
al pianto lunare, ma allora perchè non ci sono mostri lunari
in
queste zone? Per quanto possa sembrare incredibile, è
l'unica
spiegazione che soddisfi tutti i dubbi."
Squall potè riprendere
"Ogni cinquecento anni viene scelto un campione per combattere quello
che esce da quelle porte e chiuderle. Alcuni ci sono riusciti ed altri
no. Gli ultimi due ci sono riusciti, sono stati i campioni di Centra e
dell'antica Balamb. Prima di loro l'impresa era riuscita solamente a
Sinenomen a Galbadia. Con il verbo riuscire non intendo dire che sono
sopravvissuti. Sono stati sempre i loro scudieri a portare i corpi
indietro ed a dargli sepoltura.
le foto che vedete ritraggono dei libri, i libri sono antichi, ma sono
solo trascrizioni di precedenti cronache, ed in certi casi trascrizioni
di trascrizioni. Tali cronoache sono descritte per l'appunto come le
"Cronache
dei Salvatori".
Per scriverli è stata usata una potente magia,nota come
Scrittura Lunare."
"consiste nel ripassare alcune lettere con argento magico e benedetto,
che solo alla luce lunare non filtrata da vetri o altro si rivela
brillando." spiegò Rinoa
"Ecco che parole apparentemente senza senso assumono un significato. Il
problema è che nessun libro in nostro possesso rivela
l'ubicazione delle Porta del Tartaro. Rivelano invece il luogo di
sepoltura dei campioni trionfanti. E tutte le fonti sono concordi nel
dire che ogni campione possiede un frammento della profezia che spiega
l'ubicazione delle porte e come chiuderle."
"quindi dobbiamo cercare nelle tombe dei campioni?" chiese Laguna.
"si, e dobbiamo agire più in fretta possibile."
"Perchè mai? cosa fa pensare che i cinquecento anni stanno
per
scadere?" venne chiesto da Port e Lank, che almeno erano in grado di
fare domande intelligenti.
"il livello dei mostri selvatici sta aumentando. Gli scan che abbiamo
fatto su un campione di mostri dell'isola di Balamb ha rivelato che il
livello di
potere dei Lesmathor è aumentato sei volte in questo mese. E
ci
sono mostri peggiori di questi insetti in giro. Inoltre ci sono stati
degli avvistamenti inusuali..."
detto questo guardò il comandante galbadiano che, in
evidente
imbarazzo, disse che quelli che erano stati detti ribelli erano solo
ribelli.
"Balle" disse Storm "io stesso ho dovuto uccidere per la seconda volta
uno di cui la mia squadra si era già occupata in passato."
"Forse non l'avevate ucciso e lo credevate soltanto morto." disse
quello "spero che almeno stavolta abbiate fatto un buon lavoro"
"Strano, perchè non si è lamentato dell'autopsia.
E
perchè un buco di 15 al petto di norma ammazza. Ma non
dubitare mai più delle capacità dei miei uomini e
meno
che mai delle mie. Mai! Quando tu stavi ancora imparando a lucidarti i
bottoni della giacca in accademia io già tagliavo gole." fu
la
risposta di Storm
"Sono il rappresentante di Galbadia ed esigo rispetto!" disse sbattendo
con violenza il pugno sul tavolo
"Vieni a discuterne fuori con me e ti darò tutto il rispetto
che meriti! Vuoi finire a spezzatino o a fettine?"
Alla risposta di Storm i soldati di Galbadia impugnarono le armi e le
puntarono contro di loro. Veloci come un lampo, le Guardie Cremisi e
Ravenent li misero sotto tiro, preparandosi al fuoco. I rappresentanti
di Trabia erano in mezzo a loro e per poco non se la fecero nei
pantaloni alla vista di quelle armi a pochi centimetri dai loro nasi.
Laguna si alzò, si mise in mezzo e cercò di
riportare la
calma. Alle fine tutti abbassarono le armi, sebbene l'astio rimase
comunque nell'aria.
"Mettere a tacere la verità non servirà a niente"
disse
Laguna "ad Esthar non abbiamo avuto simili problemi perchè
c'è l'usanza di cremare i morti. Ma simili voci sono
comunque
giunte al mio orecchio da più fonti. E dato che è
insolito rivedere i morti camminare, mi sembra ovvio che qualcosa non
vada. Inoltre, i mostri si sono fatti furbi. Ho notizie di squadre di
ricognizione attaccate sui fianchi e prese in trappola. Se
c'è
una cosa che mi mostri non hanno mai fatto è stato
progettare
gli attacchi."
Il rappresentante di Galbadia dovette arrendersi all'evidenza.
"Ed allora, qual'è il piano d'azione?"
"abbiamo localizzato i sepolcri. Ogni nazione agirà nei
settori
della sua giurisdizione. Esthar, Grotta di Ziriviltak. Non si tratta
del luogo di sepoltura di un Campione, ma vi chiedo di studiare bene i
resti del Tempio."
"un brutto buco puzzolente, a qualcuno va di fare cambio?" disse
allegro Laguna
"Centra, le Rovine della Capitale" continuò Squall ignorando
Laguna
"Un bel posto allegro.." fu il commento di Ravenant
"Galbadia, grotta del Re senza Nome."
"Cosa? sicuri? Abbiamo esplorato quel posto in lungo ed in largo, forse
vi sbagliate.."
"Sinenomen era Galbadiano. Ed il suo nome vuol dire appunto "Senza
Nome". Gli antichi avevano uno strano senso dell'umorismo" disse Storm
"Comunque," Squall riprese le redini della conversazione "quello che
cerchiamo non è sicuramente messo bene in vista. Si dice sia
stato nascosto con cura e con, cito testualmente, varie et numerose et
pericolosissime precauzioni. Quindi fate molta attenzione;
ma se ne avete bisogno posso cercare di fornirvi una piccola squadra
SWAT."
"SWAT?"
"SeeD Warriors Attack Team. Tuttavia dubito che ci sarà da
combattere. Quello di cui abbiamo bisogno sono dei bravi archeologi."
"Bene, anche perchè Galbadia non ha bisogno del supporto dei
Seed!"
Squall iniziava a stancarsi del Galbadiano, ma continuò a
parlare ed a spiegare piani su piani. Port fece un'altra domanda.
"Che succede se...insomma...se falliamo,ehm, fallite?"
"pagina 5"
A pagina cinque c'era la riproduzione di un complicatissimo tribale.
Nessuno capì, e Rinoa disse
"pagina 6,stesso disegno alla luce lunare." ma lei non
cambiò pagina.
I più sobbalzarono e distolsero lo sguardo. Un paio di
soldati Galbadiani corse nel piccolo bagno a vomitare, Port e Lark
iniziarono a piangere. Solo Storm e Squall guardarono l'immagine senza
sentirne gli effetti, almeno apparentemente.
"Sembra il frutto di un incubo perverso.." disse Irvine, evitando di
guardare nuovamente l'immagine,mentre Selphie nascondeva il volto nelle
pieghe del suo cappotto.
"E' l'inferno" disse Storm
"Esatto, ed è per questo che non possiamo fallire."
Dopo questo, Squall congedò i vari rappresentati che gli
garantirono un loro intervento immediato e decise di andare a
sgranchirsi un po' al centro addestramento, quando Dania
arrivò trafelata e spaventata
"Comandante Leonhart! Preside Leonhart!"
Non fu chiaro se si riferisse ad entrambi i Leonhart o solamente a
Squall, che comunque fu l'unico a darsi pena di ascoltarla.
"Che c'è Prox?"
"Zell si è barricato in camera sua! Con un rasoio elettrico
un paio di forbici ed un rasoio da barbiere!"
Squall sbiancò. Era cosa nota che Zell non era in grado di
sbucciare una mela senza dover poi ricorrere all'abilità
Recupero per curarsi i tagli. Con quegli arnesi in mano poteva accadere
una disgrazia. Squall scese di corsa insieme a Rinoa ed alcuni SeeD
mentre i Phalanx decisero di accodarsi, se non altro per farsi quattro
risate. Arrivarono di fronte alla camera di Zell e trovarono Irvine e
Selphie che cercavano di forzare la porta.
"Apri Zell!" diceva Selphie
"Apri Maledettissimo idiota!" Gridava Irvine sbattendo i pugni sulla
porta.
"secondo me, quel taglio non gli ha tolto solo il ciuffo ma gli ha
fatto la lobotomia" fu il commento non richiesto di Storm.
"Zell, sono Squall. Esci immediatamente fuori."
"non posso!" disse una voce che proveniva dall'interno "sono orribile!"
"Zell, facevi schifo già da prima." fu la consolante
affermazione di Irvine "e poi così non potremo
più chiamarti Gallinaccio."
"ah...non ci avevo pensato..."
silenzio imbarazzante. Squall fu grato ad Hyne che fuori da quella
porta c'erano solo gli intimi amici di Zell, più Laguna ed i
due Ex-Phalanx, altrimenti l'amico avrebbe perso la faccia.
Continuarono a parlare, ma Zell non rispose. Squall guardò
Irvine, che si stava mordendo il labbro.
"Protocollo 11." disse Squall, ed Irvine annuì, sparando due
volte alla serratura. La porta si aprì ed i ragazzi
entrarono scavalcando con agilità i mobili ed infine si
trovarono davanti Zell. O meglio, qualcuno col fisico e la voce di
Zell, perchè i capelli non erano sicuramente i suoi.
Rinoa si coprì la bocca con le mani
"oh, no! Gli avevo detto di non usarlo!"
"usare cosa,
Rin?" chiese Squall con la voce che sembrava una lama
"beh" Rinoa era imbarazzata "Zell era così depresso che con
Selphie abbiamo deciso di creare una pozione magica per fargli crescere
il ciuffo com'era prima. Ma non pensavo, insomma sono una strega ma
creare una magia ex novo non è una che si fa dall'oggi al
domani..glielo avevo anche detto!"
Zell voleva a tutti costi indietro il suo ciuffo. Così aveva
bevuto mezza pozione prima che fosse pronta. i capelli adesso gli erano
ricresciuti, ma ben oltre le sue aspettative. Quello che doveva essere
il ciuffo arrivava adesso fino al ginocchio.
Zell era sempre stato impulsivo ed aveva sempre mostrato maniacale
effetto nella cura dei capelli. Ma adesso aveva superato il limite.
"Fuori. Tutti." disse freddo Squall. Nessuno si sentì di
disubbidire all'ordine, e la stanza si svuotò.
"senti Squall..." iniziò Zell, ma il SeeD lo interruppe
"Senti tu invece Zell. Se non l'hai ancora capito ci sono cose al mondo
che FORSE sono maggiormente degne di attenzione rispetto alla tua
pettinatura. Come ti ho detto una volta, non ho tempo da perdere con le
tue buffonate.
Il tempo degli scherzi è finito.
SeeD Zell Dincht, in piedi."
Con la morte nel cuore Zell si alzò.
"Uso improprio della para-magia sperimentale, Falso Allarme e
Comportamento Disdicevole. Ti rimuovo dal comando della SWAT 1 e ti
degrado immediatamente di sette livelli. Perdi il libero accesso al
terzo piano ed al primo piano sotterraneo, a cui potrai accedere solo
con un SeeD autorizzato. Risponderei al SeeD di livello A Irvine
Kinneas."
"No, Irvine, no!!"
"Inoltre, ti adeguerai alla pettinatura della SWAT 2, e questo con
effetto immediato. in libertà."
Zell riuscì a trattenersi e fece il saluto militare a Squall
prima di cadere sul letto. Il taglio della SWAT 2 era un taglio da
Marines, esattamente l'opposto di quello che voleva il povero ragazzo.
Ma d'altronde, ad ogni azione corrisponde una reazione.
Quando Squall uscì si sentiva un verme. Più volte
aveva visto il preside Cid fare lo stesso ad assegnare analoghe
punizioni a studenti che si erano comportati in questo modo, ed un paio
di volte l'aveva dovuto fare anche lui. Ma con Zell, era tutta un'altra
cosa.
Fuori dalla stanza c'era solo Storm, appoggiato al muro con le braccia
incrociate.
"E' duro fare il Capo"
"Ho esagerato...devo tornare dentro e scusarmi.."
"No. Metteresti la tua autorità in discussione. Pensa! Se tu
ti mostrassi più accondiscente verso un tuo amico ogni tuo
atto precedente e futuro verrà contestato. Agendo
così hai fatto capire le regole vanno rispettate. C'ero
anche io quando quei due studenti di Trabia in attesa dell'esame SeeD
combinarono quel casino tremendo, e lì sei stato molto
più indelicato. Almeno Zell non lo hai umiliato in pubblico."
"Almeno questo glielo dovevo."
"Sai anche che devi declassare di due livelli Selphie e Rinoa?"
"Un livello, le intenzioni erano buone. Ma conosci il regolamento
meglio di me?"
"Ho letto tutti i libri che valeva la pena leggere della vostra
minuscola biblioteca. Quindi, per curiosità ho letto anche
il regolamento. Comunque, lascio questi affari nelle tue mani, volevo
solo dirti che io e la mia squadra lasciamo il Garden questa sera.
Domattina saremo ai Resti della Capitale. Volevo chiederti il permesso
di portare Fujin con noi."
"Perchè mai?" domandò Squall sorridendo
"Perchè non voglio interrompere un buon addestramento a
metà, per che altro se no?" Storm guardò il
fratello negli occhi "Oh grande Hyne, ma pensate tutti a questo qui?
Che razza di posto è?"
"Tu forse non la pensi così, ma credo che lei invece lo
faccia."
"se me l'avesse detto Rinoa avrei anche potuto crederci, ma tu fratello
non sei proprio il tipo di persona che ha occhio per queste cose,
quindi mi perdonerai se non mi fido. Domani sarò
lì, tornerò trionfante tra due giorni."
"Fai attenzione Storm, trovare l'ubicazione è stato troppo
facile."
"niente può permettere in difficoltà Storm
Leonhart Loire! Cercate piuttosto di non farci perdere tempo: non
vorrei fare le cose di fretta per poi scoprire che voi siete ancora qui
a discutere su come si tagliano i capelli..."
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Capitolo 8 *** Capitolo VII-Il sepolcro del campione di Balamb ***
LeoVII
Storm
aveva detto la verità, senza esagerazioni. La mattina dopo
non vi era più traccia di lui, dei suoi uomini e di Fujin.
Secondo le telecamere di sorveglianza avevano lasciato l'edificio molto
prima dell'alba. Squall non si sentì di imporre a nessuno il
compito probabilmente noioso e molto faticoso che gli si prospettava,
quindi decide di appendere nella bacheca della Hall l'annuncio dov'era
scritto che si cercavano 10 volontari per una spedizione archeologica
nella Caverna di Fuoco, dove da qualche parte si nascondeva il sepolcro
del campione di Balamb. Tuttavia l'idea di andare a passare la giornata
in quella caverna così poco accogliente non era piacevole ed
a
mezzogiorno c'erano solamente due nomi: Zell Dincht, Dania Prox.
Rinoa allora prese in mano la situazione ed aggiunse all'annuncio che
chiunque avesse preso parte alla missione avrebbe avuto un avanzamento
di livello se SeeD ed un bonus per l'esame pratico se cadetto. Dopo
un'ora c'erano già cinquanta nominativi ed i SeeD furono
costretti a fare un'accurata selezione. Zell e la sua ragazza vennero
scelti ed insieme ad altri due cadetti armati con armi da mischia
(precisamente due nagamaki, ovvero delle lance con delle grosse
lame,adatte a fermare la carica di grosse creature) e per disperazione
di Zell, portavano i capelli lunghi fino a metà schiena. Gli
altri membri erano più topi di biblioteca che veri e propri
soldati, tuttavia in caso di scontro avrebbero saputo supportare i
combattenti con le loro pistole. Quistis ed il Professore McGregor di
Trabia aprivano questo strano corteo.
Il professore era tutto meno che un soldato: era una di quelle persone
di cui non si riesce a capire l'età, che doveva essere
comunque
avanzata, di corporatura gracile e minuta, costretto ad usare un
bastone per camminare. Ma gli occhi erano svegli, vivi e facevano
capire che era una persona di grande intelligenza. McGregor era un
Criptologo, esperto nell'arte di portare "in chiaro" cose cifrate,
anche se gli altri studiosi gli affibbiavano titoli ben più
degradanti quali "ciarlatano" e nel più gentile dei casi,
buffone. Ma Quistis l'aveva conosciuto mentre lui insegnava al Garden
di Galbadia, e sapeva che era una persona con la testa sulle spalle.
Arrivarono alla caverna di fuoco a bordo di un veicolo militare SeeD,
ma prima di entrare Quistis consegnò a tutti delle speciali
tute
da mettere sopra la divisa.
"Indossatele tutti" ordina Quistis
"Perchè?" chiede qualcuno
"Il tempo massimo per cui un corpo umano al pieno delle sue
capacità può resistere nella Caverna di Fuoco
è di
30 minuti. Ma noi non sappiamo quanto tempo impiegheremo, quindi
prenderemo precauzioni. Queste tute proteggono dal calore
emesso
dal magma, ma non dai mostri, quindi fate comunque attenzione."
Si disposero in modo da mettere il professore al centro dello
schieramento, con Quistis che apriva la strada e Zell subito dopo.
Avanzarono in silenzio, finchè un gruppo di quattro Red Bat
li
attaccarono dall'alto, calando in picchiata sul gruppo. I tiratori
aprirono il fuoco squarciando le ali dei pipistrelli, ma sempre
mancando il corpo ed i punti vitali. I mostri si dimostrarono tenaci:
uno di loro riuscì a colpire una ragazza disarmandola e
facendole finire la pistola nel magma della caverna. il pipistrello
cercò allora di morderla alla gola, ma Zell si mise in mezzo
e
colpì il mostro con un calcio ad ascia, schiacciandolo
contro il
terreno. Ma il pipistrello aveva la pelle più dura di quanto
ci
si potesse aspettare, e nonostante traballasse, riuscì a
riprendere il volo. Quistis era stupita: di norma anche ad un pivello
bastano uno,due colpi per abbattere un Red Bat, eppure questi si
dimostravano ostici. Fece allora una cosa che mai si sarebbe aspettata
di fare contro un Red Bat: richiamare una magia Blu.
"Copritevi le orecchie!"
Tutti eseguirono, e Quistis gridò. Le onde soniche emesse
dal
suo grido furono talmente potenti da frantumare le rocce più
piccole. I pipistrelli lanciarono un grido di dolore e caddero privi di
vita. La professoressa si chinò ad analizzarli: avevano la
pelle
molto più dura del normale e le ossa delle ali erano
più
resistenti. Era meglio muoversi in fretta. Rimpianse di non aver
chiesto a Selphie il GF Diablos, che permetteva al suo evocatore di
poter emanare potenti tossine che tenevano lontane le creature. Sarebbe
stata un'abilità utile. Non divise il gruppo, ed iniziarono
ad
analizzare ogni singola roccia della caverna, nella speranza che
potesse contenere un messaggio segreto. Vi furono una mezza dozzina di
falsi allarmi per delle crepe scambiate per lettere. Ma il professore
scosse la testa di fronte a questi tentativi.
"Per quanto possa essere stato nascosto, si tratta comunque del
sepolcro di una persona importante. Dubito che gli antichi abbiano
nascosto indizi in una roccia così..banale."
"E quindi?"
"io cercherei in un'area più grande, preferibilmente
triangolare o circolare."
"Un posto così c'è...mi segua"
Quistis fece disporre nuovamente in gruppo tutti i suoi studenti ed
avanzarono fino alla fine della caverna, nello stesso punto dove, ormai
sei anni prima, Squall aveva sottomesso il potente Ifrid. Il professore
sorrise, dicendo che questo era il posto perfetto. Studiarono ogni
singola roccia,muovendosi con cautela per non finire nel pozzo
magmatico in cui Ifrid viveva prima di venire sottomesso. Mentre tutti
si impegnavano a cercare segni, il professore iniziò ad
esaminare il foro al centro della Caverna. C'erano profondi segni di
artigli, il che spinse il professore a chiedere chi o cosa abitasse in
quel posto.
"Ifrid, il Guardian Force del Fuoco."
McGregor scosse la testa
"Del Magma semmai mia cara. Qui sotto scorre magma."
"No, ne sono più che certa. Fuoco e Fiamme."
McGregor corrugò la fronte, poi si colpì la
fronte con la mano
"ma certo, è ovvio!" fece ridendo.Tutti si girarono verso il
professore che continuava a ridere dichiarando come tutto
ciò
fosse logico. Non capirono di cose stesse parlando, ma almeno ebbero la
certezza che fosse logico.
"Signorina Trepe, mia cara, sarebbe così gentile da guardare
bene in questo pozzo e dirmi cosa vedono i suoi giovani occhi?"
La professoressa, iniziando a dubitare delle capacità del
professore si affacciò sul pozzo di magma fuso, senza notare
niente che nel contesto potesse apparire insolito. McGregor fece una
smorfia di disappunto, guardo Quistis...e poi la spinse giù
nel pozzo.
Quistis lanciò un grido e scomparve alla vista degli
studenti che si ammutolirono. Zell scattò ed
afferrò il professore per il collo sollevandolo. Stranamente
il professore non si scompose
"ah, l'ardore della gioventù..ti dispiacerebbe rimettermi a
terra giovane?"
"Io ti stacco la testa e la getto ai cani!"
"Non ne dubito! non ne dubito! E se io avessi veramente ucciso la
signorina Trepe non meriterei niente di diverso! "
"se tu..avessi? Cosa blateri vecchio?"
In quel preciso istante, il mezzobusto di Quistis riemerse dalla lava.
La ragazza stava bene, ma era visibilmente sconvolta dall'accaduto.
"Ci sono delle scale qui sotto..." riuscì a dire
"Quistis? ma tu non eri...insomma...lui aveva....non ci capisco niente!"
"Sortilegio perenne di illusione!" Disse Dania Prox ridendo "il mio
istrutture di para-magia Phalanx me ne aveva parlato, ma non credevo
che ne avrei mai visto uno!"
"Esatto. Ed ora giovane, gradirei poggiare nuovamente i piedi per
terra."
Zell, imbarazzato e confuso eseguì. Quistis
risalì tornando fuori dal pozzo e guardò il
professore, i cui occhi brillavano di felicità, chiedendogli
"Come lo sapeva?"
"mia cara, se ben ricordo i suoi voti in scienze erano elevati, come ha
potuto commettere un errore così banale? Mi aspettavo che
almeno lei ci fosse già arrivata..."
silenzio imbarazzante. Zell spalancò gli occhi e la mascella
per lo stupore: dunque c'era qualcosa al mondo che Quistis non sapeva?
Il professore si mise in posizione accademica ed iniziò a
spiegare
"Fuoco e Magma sono elementi estremamenti differenti. Se proprio
vogliamo semplificare al massimo, definiamo pure il magma come roccia
fusa. E' stato provato più volte che creature di fuoco, pur
trovandosi a proprio agio in prossimità dei vulcani,
riportino danni al contatto col magma. Ha mai visto un Rubrumdragon o
un piros fare un bagno nella lava?
Che una creatura, fosse anche un Guardian Force, potesse abitare per
decenni, forse secoli immersa nel magma fuso senza riportare danni
è impossibile. Ergo, non c'è magma sotto, ma non
dubito che la temperatura sia talmente elevata da diventare l'habitat
perfetto per uno spirito del Fuoco."
"Se lei lo sapeva, perchè non me l'ha detto?"
"Mia cara ragazza, avresti acconsentito a sperimentare sulla pelle di
qualcuno dei presenti questa mia teoria?"
A malincuore Quistis dovette dargli ragione. Tuttavia il ricordo di
cadere nel magma, fosse anche solo un'illusione, le resterà
sicuramente impresso.
Le scale erano di pietra, scendevano molto in profondità, e
più di una volta qualcuno rischiò di inciampare.
Non c'erano fonti di luce quindi furono costretti ad utilizzare i
visori notturni. Le pareti erano piene di disegni, di graffiti e di
scritte. Più di una volta il professore si fermò
a ricopiare su un minuscolo block notes quello che vedeva, ed il gruppo
era costretto a fermarsi. Zell nuotava praticamente nel sudore e fu
certo del fatto che non avesse avuto la tuta termica si sarebbe
sciolto. Alla fine arrivarono di fronte ad una imponente porta di
metallo, la cui serratura era stata tagliata via di netto.
"Gilgamesh" disse Zell indicando i segni di spada.
"Qualcuno è già stato qui? Oh no!" gemette il
vecchio
Squall li aveva avvisati, il sepolcro era stato violato. Speravano solo
che Gilgamesh avesse preso la spada senza danneggiare nient'altro.
Altrimenti quello che avevano fatto fino ad ora era inutile. Entrarono
aprendo la porta e rimasero stupiti dal quel che videro. La stanza era
illuminata da una serie di torce e quindi poterono guardare coi propri
occhi senza l'ausilio del visore: era una struttura pentagonale ed ogni
parete era costruita usando mattoni colorati, ed ognuna aveva un colore
diverso: Rosso, Giallo, bianco, blu e verde. Al centro della stanza si
trovava la tomba del campione.
I sigilli erano stati spezzato, la parte superiore del sarcofago era
stata gettata di lato. Poche osse rimanevano ormai dello sconosciuto
campione, ma l'armatura era splendida e lucente come se fosse stata
appena completata. Sullo scudo argentato erano ritratti un drago rosso
ed un leone nero.
I SeeD si divisero, alcuni analizzarono il corpo ed il sarcofago, altri
invece controllarono la stanza. Al centro della parete verde c'era un
piccolo altare con sopra un blocco di legno rettangolare. Nella parete
rossa c'era invece un piccolo piatto concavo di ceramica, dal cui
interno per qualche strana magia scaturiva una debole fiamma.La parete
gialla aveva al centro una strana struttura, simile ad uno scolapasta.
Ed infine dalla parete blu zampillava acqua.
stavano ancora indagando, ma uno studente indicò
il sarcofago: c'era una scritta che stonava con tutto il resto.
"Le scritte che abbiamo visto in precendenza appartengo al periodo
Pre-Classico di Balamb. Questa è successiva,professoressa."
"Ne sei sicuro Robert?"
"Certo, sto studiando per il dottorato, e mi sono imbattuto
più volte in queste grafie."
"traduci."
"beh, non ho un dizionario, tradurrò alla buona...comunque...egli non ha
nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e
con l'uomo morirà."
"non è molto rassicurante" disse Zell
Ricopiarono la scritta e tutto quello che sembrava dare loro delle
indicazioni. Quistis sembrava soddisfatta
"E' il secondo rigo della profezia. Abbiamo quello che avevamo, andiamo
via da qui!"
Quistis non fece in tempo a completare la frase che la porta da cui
erano entrati si chiuse alle loro spalle. Vi furuno urla, panico e
furia. Zell richiamò tutta l'energia che aveva in corpo, ma
non riuscì nemmeno a scalfire il muro di mattoni che aveva
preso il posto della porta. Inutile cercare di usare cellulari e
cercapersone: là sotto non funzionavano neanche le bussole,
e nemmeno potevano evocare un Guardian Force: lo spazio era troppo
piccolo, metà di loro sarebbe morta.
Solo il professore manteneva la calma.
"Qui qualcosa non quadra."
"Certo che non quadra! Siamo chiusi qui sotto! " Strillò Zell
"No,dico che non quadra nel senso vero e proprio della parola. Alcuni
di questi simboli rappresentano elementi: ma sono quattro e non cinque.
E che io sappia, la cultura di Balamb contempla solo i canonici quattro
elementi."
"se fossimo stati a Centra sarebbe stato molto più
facile..." disse Robert, prima di iniziare a lagnarsi "non voglio
morire"
"cosa hai detto giovane?"
"Non voglio morire!"
"Non questo, prima!"
"Eh? Ah! Che nella parte orientale di Centra gli elementi sono cinque e
non quattro."
Il professore si colpì la fronte col palmo della mano
"Ma certo! La vecchiaia mi ha reso idiota. Quest'uomo non è
di Balamb. E' stato sepolto a Balamb. C'è la caverna di
fuoco,c'è il mare ci sono le foreste, e se ben ricordo le
montagne a nord sono note per le loro miniere di metallo, giusto?"
Quistis fece di si con la testa. Ed il professore scoppiò a
ridere
"E' tutto logico. Ovvio. Il magma rappresenta il fuoco e la terra; il
mare, l'acqua. Foreste e miniere sono rispettivamente Legno e Metallo.
I cinque elementi. E sono tutti qui in questa stanza. La chiave di
lettura dev'essere qui intorno: cercate!"
La speranza diede nuova linfa vitale, ed ognuno dei presenti
iniziò a cercare in ogni buco, in ogni granello di polvere
qualcosa che potesse essere la chiave per uscire da lì. Dopo
circa dieci minuti Zell alzò la mano
"Non se può esserci utile, ma questo affare di legno si
può togliere se occorre." disse. E per dimostrare la sua
affermazione lo sollevò, rivelando un minuscolo foro sotto
di esso. Dei caratteri erano stati incisi sull'oggetto e il professore
si affrettò a tradurre: il
legno nutre il fuoco. Strappò l'oggetto dalle
mani di Zell ed oscillando arrivò fino alla ciotola
fiammeggiante della parete rossa e vi gettò dentro il pezzo
di legno. La fiamma divampò bruciando il legno e lasciando
al suo posto solo un gran mucchio di cenere
"il fuoco crea la terra..." disse Quistis che iniziava a ricordare i
vecchi insegnamenti di filosofia
"che?" domandò qualcuno
"la cenere era considerata terra dagli antichi" disse la professoressa
"esatto mia cara. Vedo che inizia a ricordare. Ma questo calore non mi
permette di continuare, ti prego continua tu."
Il professore si appoggiò al muro e si lasciò
cadere a terra privo di sensi. Era vero, la temperatura della stanza
era aumentata di parecchio da quando erano entrati. Le tute non
potevano proteggerli per sempre. Quistis afferrò la ciotola
dove la fiamma ancora ardeva e si portò di fronte alla
parete gialla
"La terra porta il metallo.."
dicendo così iniziò a versare la cenere nello
strano "scolapasta", facendo ben attenzione a non estinguere la fiamma.
L'operazione venne fatta in breve tempo, ma la fiamma bruciò
il lattice del braccio meccanico di Quistis, mettendo a nudo il titanio
ed i cavi elettrici che componevano la mano. Quistis la
coprì con un guanto e poi prese il piccolo oggetto che non
era stato filtrato insieme alla cenere: un piccolo recipiente di
metallo. Si avvicinò allora alla fonte che proveniva dalla
parete blu
"Il metallo trasporta l'acqua.."
ma da dove veniva l'acqua che zampillava fuori dalla parete blu? Poteva
davvero essere una sorgente? A quella profondità, in mezzo
al magma? Quistis si fermò interdetta. Qualcosa non quadrava
"Quistis, veloce. Qui siamo prossimi alla cottura"
Gli studenti avevano lasciato cadere le armi ed erano prossimi a
perdere i sensi. Quistis cercava una fonte alternativa, ma le borracce
erano vuote e non aveva magie idro a disposizione.
"Zell, tu hai qualche magia Idro?"
"Scherzi? Non ne ho mai neanche assimilata una. non sono proprio bravo
nell'usare magie e gli unici mostri deboli all'acqua che ho affrontato
sono i Kyactus."
"io ne ho un paio assimilate dai focaral prof...."
Lo studente seguendo le indicazioni di Quistis lanciò una
debole magia idro sul contenitore,e Quistis con un movimento fulmineo
del braccio la gettò nel buco nell'altare del Legno. Il
processo era completo.
Ci fu un rumore forte, come di un terremoto ed improvvisamente la
parete blu e quella bianca iniziarono ad aprirsi, rivelando un tunnel.
Era evidente che la fonte zampillante era solo la seconda magia di
illusione.
"Rianimate gli svenuti, dobbiamo andarcene!"
"il calore li ha messi KO, una normale magia di cura non rimedia a
questi danni!"
Aiutandosi a vicenda, alcuni si misero in piedi ed iniziarono a
percorrere il tunnel; Zell se ne caricò due sulle possenti
spalle e Quistis portò con sè il vecchio
professore. Il tunnel era tortuoso e ripido, non si vedeva bene e
l'odore di muffa era così violento da far girare la testa.
ma non era caldo e questa era già una gran bella cosa.
camminarono per dieci minuti senza pause, ed alla fine uscirono dal
fianco della montagna, su un prato verde.
I ragazzi lasciarono che l'aria fresca li accogliesse e si sdraiarono
sui prati. Quistis sorrise
"missione compiuta"
"si, missione compiuta" disse Zell poggiando i due che aveva in spalla
e lasciandosi cadere sull'erba "ma non vi aspettate che mi offra
volontario, la prossima volta!"
__________________________________________________________________________________________________________________________
note dell'autore:
i cinque elementi a cui si fa riferimento sono ispirati ai cinque
elementi della tradizione dello Wu Xing cinese e le formule recitate da
Quistis sono quelle del processo di generazione di questi elementi
secondo questa filosofia. Non sono un esperto di Wu Xing, le
somiglianze con questa filosofia finoscono qui e se qualcuno ne
noterà altre, sappia che non l'ho fatto di proposito.
Anzi, se qualcuno volesse spiegarmelo meglio questo Wu Xing mi farebbe
un piacere...
In quanto a FFIX, sinceramente non ho pensato alle somiglianze tra
questa faccenda e quella dei Templi,che comunque come si può
ben vedere si sviluppa in una direzione del tutto diversa. D'altronde
la "ricerca" in un dungeon o in un posto simile è sempre
stato un clichè del mondo Fantasy.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e vi invito a commentare
numerosi!
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Capitolo 9 *** Capitolo VIII-Il Sepolcro del Campione di Centra ***
Leo VIII
Storm
non scherzava quando aveva detto che ci avrebbe messo poco tempo
a trovare il frammento della profezia. Poteva sembrare semplicemente
presuntuoso, ma la
verità era che già diverso prima che iniziasse
questa
storia lui aveva dato ordine di rendere nuovamente la capitale
vivibile,per poterla ripopolare. Quanto aveva dovuto lottare!
Associazioni di Archeologi e roba così. Lui ovviamente
concordava, ma ci teneva a distinguere tra una rovina con valore
archelogico ed un sasso molto vecchio. Lui per primo ci teneva salvare
tutto il salvabile, ma sapeva benissimo che l'ostruzionismo della
comunità internazionale era dovuto alla semplice
volontà
di bloccare la crescente espansione della sua nazione:Galbadia in
particolare era terrorizzata dai suoi nuovi vicini. I beni
archeologici di un qualche rilievo erano salvi da tempo, i sassi erano
semplicemente sassi e facevano la fine dei sassi. Gli avrebbero
sicuramente comunicato se avessero trovato un qualche passaggio,
sepolcro o altra roba...diavolo, l'avevano chiamato alle 3 di notte per
quella che sembrava una caverna con graffiti, mentre in
realtà,
dopo un sopralluogo alle cinque del mattino si è scoperto
che si
trattava solamente di normali fratture nella roccia così
evidenti che anche un bambino
se ne sarebbe accorto; allora lui si era messo a ridere, si era
trasformato ed aveva abbattuto il pilastro portante della caverna con
un colpo di spada.
Aveva salvato tutto ciò che meritava di essere salvato: il
metallo arrugginito ed i sassi mezzi sgretolati dal tempo non
rientravano in questa categoria.
Fujin ammirava il lavoro che questa nuova comunità aveva
fatto a
Centra: la fontana in mezzo alla città era stata messa a
nuovo. e l'acqua zampillava fuori creando piccoli arcobaleni;
non vi erano più strutture metalliche pericolanti, e la
città si estendeva partendo proprio dalla rovine: il
progetto
era ambizioso: il palazzo presidenziale sarebbe stato a tre livelli,la
struttura originale di Centra e le migliori tecnologie di Esthar.
"questo posto ha bisogno di una capitale" spiegava Storm a Fujin
sull'elicottero che li stava portando alla città "il
P-Garden è prima di tutto un'accademia militare-scolastica,
e
Winhill è troppo vicina a Galbadia per poter essere la
capitale
e non ha comunque metà del prestigio che hanno queste Rovine"
"QUANDO?"
"qual'era il nostro accordo Fujin?"
"uff...tra quanto sarà pronta?" chiese Fujin
"tre anni. la gente qui è laboriosa,inoltre ho ingaggiato
degli
Shumi. So che può sembrare strano ma ho quasi l'impressione
che
si divertano...sopratutto se si tratta di scavare. Pilota, atterra! "
Il pilota disse "ricevuto" ed iniziò la manovra
d'atterraggio.
Una volta atterrati il trio composto da Storm, Fujin e Ravenant si
diresse verso il luogo in cui si trovava il direttore dei lavori. La
strada era stata fatta con pietre bianche di forma rettangolare, le
erbacce estirpate ed i Tomberry gettati fuori. L'operazione di
"bonifica" aveva richiesto la mobilitazione dell'intero esercito ma ne
era valsa la pena. Sorgevano già i primi palazzi ed i primi
uffici, tutti a più livelli e quelli che dovevano essere i
più importanti erano stati costruiti in modo da poter
contenere
colonne e pilastri, secondo lo stile dell'antica Centra.
Le scale pericolanti erano state sistemate, in modo da poter accedere
alla parte alta della città senza il rischio di cadere di
sotto
e sfracellarsi sui sassi. Ma per chi fosse troppo pigro o
impossibilitato a prendere le scale erano stati piazzati degli
ascensodi di modello Esthariano, con tanto di classica "tubatura"
trasparente. Ancora coprivano solamente il dieci per cento della
città e venivano usati più che altro per il
trasporto
materiali, ma era chiaro che una volta completata l'opera si avrebbe
avuto una città che avrebbe saputo riunire in sè
il
meglio del passato ed il meglio del presente.
Il problema era che per sviluppare il progetto occorreva versare un
fiume di guil.
"Le miniere e le risorse di Winhill e Centra sostengono l'economia"
spiegava Storm "ma per ricostruire questa città come le
volevamo
noi erano insufficienti. Quindi abbiamo deciso di arrangiarci
recuperando il recuperabile e partendo da lì. La maggior
parte
della roba che vedi stava già qui."
"Storm...non credo gli interessi" disse Ravenant agitando la mano ed
invitando l'amico al silenzio
"Invece è interessante...sopratutto perchè cinque
anni fa qui c'era il nulla.."
"Fregato, Ravenant."
"..."
Storm si diresse allora dal direttore dei lavori, o meglio, il
coordinatore che aveva il compito di controllare che l'esercito di
ingegneri ed architetti seguisse il progetto senza problemi. Era il
classico Galbadiano: altezza media, capelli neri, vestiti comodi e ben
tenuti. Ed una faccia totalmente anonima. Più volte Storm
era
arrivato a scrivere il suo nome sulla mano per evitare di fare figure
meschine. Poi aveva optato per una nuova soluzione: mai pronunciare
direttamente il suo nome. Il Coordinatore era preoccupato ed
incuriosito allo stesso tempo: durante i loro scavi gli Shumi avevano
trovato un muro di mattoni neri con uno strano simbolo bianco nel
sottosuolo, proprio vicino all'ingresso della città. Gli
archeologi inviati non avevano saputo decifrarlo, e fare saltare il
muro usando il C4 era impensabile, perchè si sarebbe
provocato
il crollo di una parte consistente di suolo.
Non appena Storm ebbe sentito il resoconto sorrise e promise che se ne
sarebbe occupato di persona. Ravenant gli chiese il perchè
"Zucca vuota!" gli rispose Storm "Un muro sottoterra con uno strano
simbolo bianco? Mi sembra fin troppo evidente che è quello
che
stiamo cercando!"
"giusto..."
"lascio a te l'equipaggiamento, io mi occupo del resto"
"e quale sarebbe il resto?" disse il tiratore in modo provocatorio
"Non ti riguarda. Fujin, ti spiacerebbe seguirmi?"
Fujin fece di si con la testa e si allontanò seguendo Storm,
ma
non gli sfuggì il fatto che il tiratore avesse fatto un
sorriso
molto ampio non appena Storm aveva richiesto la presenza di Fujin.
Fujin seguì Storm finchè lui non la
portò in
quello che doveva essere un ufficio(a giudicare dai progetti su carta
blu buttati qua e là), ma che ora era vuoto, e l'unica cosa
insolita era un drappo rosso contente qualcosa poggiato sulla scrivania
"l'anima di uno spadaccino è nella sua spada. Tu hai fatto
passi
da gigante Fujin, impari in fretta e tiri di spada meglio della maggior
parte dei cadetti con anni di esperienza alle spalle. Ma non hai una
tua arma. Finora hai usato una spada presa in prestito, adesso
è
il momento che tu ne abbia una tua. Mi sono permesso di provvedere
personalmente"
Storm tirò fuori dal drappo rosso una katana: il fodero
dell'arma era blu mare con meravigliosi intarsi d'argento che si
intrecciavano in strani disegni e lettere, rendendo il solo fodero
un'opera d'arte. Storm estrasse la lama e la mostrò ad una
sbalordita Fujin
"Ferro e Acciaio come nelle normali Katane. Ma l'anima di queste spada
è costituita dalla Piume del Vento usate per aumentarne la
leggerezza e l'affinità con l'elemento: So che prediligi
questo
tipo di magia. Nell'impugnatura sono stati utilizzati diversi
biocristalli che aumentano l'energia con cui viene sferrato il colpo,
ed il tutto è rivestito da pelle di un Dragon Izolde o Drago
Blu: non scivolerà via nemmeno se ti trasformassi in acqua.
E'
un'arma unica.."
Storm la rinfoderò con un movimento solenne, poi la porse a
Fujin per l'impugnatura
"per una donna unica. Quest'arma è tua Fujin."
Fujin prese l'arma con mani tremanti. Storm intendeva dire veramente
quello che aveva detto? Prese la spada e cercò di legarsela
al
fianco come si conveniva con una Katana ma le mani le tremavano ancora
e non riuscì a compiere l'operazione. Storm
inarcò un
sopracciglio
"ehi, tutto bene? me ne occupo io"
Storm si chinò e le sistemò la katana al fianco.
Fujin fu
più che contenta del fatto che dovendosi chinare per
eseguire
l'operazione non potè vedere che arrossiva. In quel momento
entrò Ravenant che portava le uniformi e l'equipaggiamento
adatto. Il tiratore guardò i due posando lo sguardo da Fujin
a
Storm, e poi da Storm a Fujin
"ho forse interrotto qualcosa?"
Fujin evitò di girarsi, Storm sembrava non capire
"Che diavolo stai dicendo Ravenant?"
"Meglio che non abbia interrotto niente,perchè non
c'è tempo. Sistemate l'equipaggiamento, si va."
Fujin non disse più una parola finchè non
indossò
la leggera armatura che gli era stata data, era così
sovrappensiero che non si accorse del fatto che l'armatura fosse
una classica divisa Phalanx. Sentì il bisogno di
cambiare
discorso.
"Ravenant, nome strano..."
"infatti. non è il suo vero nome."
Fujin lo guardò con uno sguardo interrogativo e Storm
spiegò il motivo di questo nome
"Per sette volte è stato considerato KIA, Killed in Action.
Ma
ogni volta rispuntava fuori, più tosto e carogna di prima.
Proprio come i morti che continuano a rialzarsi dalla tomba, i
Ravenant. Ecco qui il suo soprannome."
Finita la spiegazione i due erano ormai pronti e si avviarono. Ravenant
li aspettava all'entrata del condotto, aveva già imbracciato
il
suo fucile modificato. Passò loro due visori notturni,
perchè non avrebbe avuto nè luce artificiale
nè
luce naturale dopo quel muro. O almeno sarebbe stato strano trovarne.
Scesero sotto terra e Fujin potè constatare come gli Shumi
fossero deglui scavatori a dir poco eccellenti, difatti sembrava di
camminare su una strada asfaltata. Alla fine arrivarono di fronte al
muro sospetto: una parete nera, ed al centro tre triangoli bianchi
legati fra loro in un'unica figura.
"Valknut" disse piano Storm
"Cosa?" chiese Fujin
"Stai parlando con me?" disse il tiratore
"E' un simbolo legato al culto di Odino, di norma viene raffigurato
sotto i piedi di Sleipnir ma è stato trovato anche in alcune
tombe: è associato ai riti mortuari"
Fujin ammirava Storm sempre di più: non solo era un
eccezionale
guerriero ed un grande maestro, aveva anche una cultura straordinaria!
Avrebbe mai accettato...
Ma la voce di Storm interruppe i pensieri della ragazza. Inizialmente
non capì se si stava rivolgendo a lei o al tiratore, ma si
accorse che in realtà Storm stava riflettendo ad alta voce.
"Valknut quindi viene usato anche come simbolo di morte...ma il colore
della morte è nero,non bianco. Quindi se fosse stato il
contrario.."
Storm tamburellava con le dita contro la tempia per aiutarsi a
riflettere, ma senza successo ed i minuti scorrevano. Fujin avrebbe
tanto desiderato essere utile in quel momento! Come se potesse! In
fondo a che serviva lei lì? Perchè Storm l'aveva
portata,
quando aveva sicuramente decine di migliori combattenti a sua
disposizione? Passò le dita sullo strano simbolo...che idea
stupida! Si aspettava che i triangoli iniziassero a parlarle!
Però qualcosa di strano c'era...era come se ci fosse
qualcosa in
rilievo. Incuriosita, passò le dita con più
attenzione..
"SCRITTA!!"
"che?"
"C'è una scritta! non si vede ma si sente sotto i
polpastrelli"
gasato Storm iniziò a passare la mano sul triangolo, e
constatò che Fujin aveva ragione
"fantastico Fujin, non ci avevo fatto neanche caso! Ravenant, renditi
utile e segna le lettere che ti dico"
Senza block notes nè penne Ravenant prese il suo pugnale ed
incise nella terra quello che Storm gli comunicava. Riportò
fedelmente ogni lettera ed i due controllavano più volte. Ma
la
frase non aveva senso.
"Certo che è strano qui sotto" disse Fujin "i colori
invertiti,
quella scritta...è come se le cose fossero al contrario"
Storm lanciò un urlo belluino di gioia. Balzò in
piedi e preso dall'entusiasmo
diede un rapido ma potente bacio a Fujin
"è ovvio, è dannatamente ovvio! Il contrario! La
scritta va letta al contrario! Fujin, sei fantastica"
detto questo si girò verso la scritta come se non fosse
successo niente e tradusse: La
vita è nel sangue. La vita è la chiave.
Storm allora si tolse il guanto sinistro e prese il pugnale di
Ravenant. Respirò profondamente...e poi si piantò
il
pugnale nella mano, colpendo il profondità, ma senza toccare
le
ossa. Fujin gridò e Ravenant gli chiese urlando cosa diavolo
stesse facendo. Storm si girò e rideva, come se non sentisse
il
dolore. Poi poggiò la mano trafitta sul triangolo bianco.
"il sangue è la chiave per passare. E' vita. E dato che qui
funziona tutto al contrario, la morte è la serratura."
mai parole furono più profetiche. Neanche il tempo di finire
la
frase che il muro si aprì, rivelandosi essere in
realtà
un massiccio portone. Ravenant esultò, ma Fujin
guardò la
mano sanguinante di Storm
"fammi vedere la ferita.." gli disse
"Nah, tranquilla. Non è niente, a breve sarà come
nuova."
E detto questo entrò nel tunnell, senza calarsi il visore.
Ma
Fujin non ci fece caso.
Storm era strano. Era come se disprezzasse la sua stessa vita. Fujin
non lo aveva mai visto lanciare una magia di cura su di sè,
anche se le lanciava spesso su altri. Lo aveva visto incassare colpi su
colpi e continuare a lottare. Era come se non considerasse la sua vita.
E quel bacio significava qualcosa era stato solo un gesto fatto
impulsivamente? E perchè ci sta pensando tanto? La voce di
Ravenant la richiamò alla
realtà
"Ragazza, vai avanti."
I due avanzarono seguendo Storm che gli disse di levare i visori. La
stanza era illuminata: Storm aveva usato una magia di fuoco per
accendere le torce.
Era un locale quadrato del tutto spoglio: terra e polvere cadevano dal
soffitto e penetravano dal terreno. Ai muri laterali c'erano in piedi i
resti di quattro uomini armati con cotta di maglia ed asce. Sul muro
frontale c'era invece quello che rimaneva di un uomo imponente, che
stringeva tra le ossute mani una spada: spada che nonostante la polvere
brillava come emettesse luce propria al riflesso delle torce. Fujin
sapeva il perchè: in questa regione di Centra i guerrieri
morti
in battaglia venivano seppelliti in piedi. Ed inoltre questo
giustificava il simbolo sul muro. Storm si avvicinò al
corpo,
avvicinando la faccia alle orbite vuote dello scheletro barbuto; poi
calò lo sguardo sulla spada e notò un'incisione
sulla
lama. La lesse, ma non ad alta voce. Fujin fremeva di
curiosità.
Ma quando rialzò la testa era nervoso, muoveva la mascella
da
destra a sinistra e non c'era allegria nella sua voce.
"è uno dei frammenti."
"Si! Prendi la spada ed andiamo Storm!" disse un esultante Ravenant.
Storm la prese e le fiamme si spensero. Ci fu come un forte vento, ed
era molto strano in un luogo chiuso come quello. Improvvisamente, Fujin
sentì chiaro il rumore di passi leggeri e scricchiolanti.
"mettete i visori!" urlava Storm
"Non funzionano!" urlò Ravenant, che cominciò a
sparare in modalità mitra.
Fujin impugnò la sua katana. Improvvisamente si
sentì un
tutt'uno con la spada, con l'acciaio della lama. Non avrebbe perso. Non
sarebbe morta. Nessuno lì dentro sarebbe morto.
Percepì
il movimento dell'ascia pochi secondi prima che calasse, e
riuscì a spostarsi di lato, urtando qualcosa che
preferì
non identificare.Colpì dove sentiva l'aria spostarsi, e
seppe che il suo colpo era andato a segno, così come i
successivi ma non
poteva usare l'udito perchè i colpi di Ravenant rimbombavano
per
tutta la struttura.
"non possiamo combatterli se non li vediamo!" Disse Ravenant, che era
stato ferito alla spalla
"Ed allora al mio tre iniziate a correre!" urlò Storm mentre
le sue spade incrociavano un'ascia e tranciavano femori,che magicamente
si riattaccavano
"NO! Cosa vuoi fare Storm?" urlava Fujin
Le fiamme illuminarono nuovamente la stanza, ma stavolta provenivano da
Storm. Il Phalanx aveva richiamato il potere della Junction Symbiosys e
si era trasformato nell'ibrido uomo-drago. Dalle spade scaturivano
lingue di fuoco, il suo volto era trasfigurato in una maschera di furia
pura
"TRE!"
Ravenant afferrò Fujin ed iniziò a correre mentre
la ragazza si dimenava per liberarsi
"non possiamo lasciarlo!"
"Quello ha le pelle coriacea come e più di uno
stradannatissimo maledetto dragone!"
Le fiamme divennero più forti,l'intera sala venna avvolta
dal fuoco puro, L'esplosione che seguì fu tremenda, e
Ravenant e Fujin vennero letteralmente scaraventati fuori dal tunnel ed
atterrarono tra la terra appena smossa degli scavi. Il Tunnel dietro di
loro era crollato.
"Storm.." riuscì a dire Fujin stringendo la sua Katana
Ravenant iniziò a balbettare il nome del suo amico e
capitano, ma improvvisamente ci fu una seconda esplosione ed una
colonna di fuoco uscì dal terreno arrivando fino in cielo e
poi tornando a terra, mentre piccole fiamme brillavano intorno come
tanti fuochi fatui. Al centro delle fiammelle stava Storm che era
impegnato a spegnere le fiamme sulla sua uniforme passandoci sopra la
mano. Guardò gli stupiti Fujin e Ravenant indicando loro la
spada appena recuperata
"Spero solo che adesso non mi facciano causa per aver danneggiato dei
beni archeologici..."
___________________________________________________________________________________________________________________________________
Note dell'autore:
come si buon vedere il capitolo è narrato dal punto di vista
di Fujin. Trovo infatti che questo sia un personaggio spesso
sottovalutato ed ho provato a rendere giustizia alla loquace
ragazza, cercando di approfondire nel frattempo questo suo "rapporto"
con Storm.
Il Valknut è un simbolo realmente esistente, ci sono ancora
incertezze su cosa significhi realmente e Storm si è fatto
portavoce di una delle teorie più seguite. Visto il legame
del posto con Odino ho pensato che un po' di mitologia scandinava
sarebbe stata la più adatta per il "Sepolcro del Campione di
Centra"
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Capitolo 10 *** Capitolo IX- Eros e Thanatos ***
Leo IX
Una volta recuperata la spada Storm aveva deciso di partire subito per
Balamb. Ma tenne sempre la lama della spada ben nascosta, e nessuno
potè leggere la profezia che vi era incisa. Il veicolo che
li
stava trasportando a Balamb non era un aeronave, ma un normale
trasporto truppe e quindi Storm diede a Fujin e Ravenant l'ordine di
riposarsi. Storm si chiuse nella cabina riservata agli ufficiali di
alto rango (cosa che non faceva mai, gli piaceva avere compagnia) e non
uscì da lì se non dopo l'atterraggio. Fujin e
Ravenant
erano rimasti interdetti da questo suo atteggiamento, ma dedussero che
Storm non aveva gradito la profezia, o peggio aveva scoperto qualcosa
di grosso. Tutte le (poche) comunicazioni si svolsero tramite interfono.
Fujin ed il tiratore avevano riportate parecchie scottature,
probabilmente per via della cortina di fiamme evocata da Storm.
Ravenant aveva anche un brutto taglio alla spalla, che portò
via
parecchio tempo al medico militare
"sei stato fortunato Rev" disse al termine del rapporto "l'armatura ha
deviato il colpo, altrimenti ti avrebbe tranciato il collo"
"si ma non riesco a muovere la spalla"
"Si è quasi rotta per via della botta. Quanto alle
scottature,
sono tutte superficiali e basterà applicare quest'unguento
per
rimettervi a nuovo"
passò una boccetta a Fujin e Ravenant, ma la ragazza non
sembrava interessata alla cosa
"Storm?" chiese al dottore
"Non ho mai avuto il piacere di curare il comandante" disse il medico
mentre riponeva gli attrezzi "si è sempre persino messo i
punti
da solo. Non chiedetemi come sia possibile, ma glielo ho visto fare
più volte."
"Quello è il minimo, ti ricordi la gita a Esthar di nove
anni
fa?" disse ridendo Revanant mentre senza pudore applicava una buona
dose di unguento sulla natica destra
"Ah, il proiettile ed il coltello. Come posso non ricordare? Comunque
sicuro che Storm sta meglio di voi due, secondo me non è
neanche
umano!"
Il medico se ne andò ridendo per la sua stessa battuta, ma
non
prima di confermare l'ordine di Storm ai due che aveva appena curato.
Ravenant eseguì e s diresse verso il letto che gli era stato
riservato Fujin fece lo stesso, togliendosi le scarpe prima
di
coprirsi con un lenzuolo bianco. Non fece commenti sul fatto che lei ed
il tiratore fossero stati messi nella stessa stanza, e non
commentò il fatto che Revenant fosse andato a dormire senza
togliersi prima gli stivali. La luce era spenta, ma Fujin rimase
comunque con gli occhi spalancati. Aveva dei dubbi e voleva delle
risposte...era così...strano.
"Tiratore, sei sveglio?"
"se parli a voce così alta si."
"Avrei qualche domanda da farti..."
"Riguarda il nostro comune amico Storm?"
"..."
"ma certo che si...ok, mi sa che stanotte non si dorme...dimmi"
"Secondo te lui...insomma..."
Parlare era così difficile! Storm non era presente, forse
avrebbe potuto parlare come faceva di solito...
"prova qualcosa per te? Non sono la persona giusta per parlarne. Chiedi
a lui,è uno che dimostra i
sentimenti a modo suo e non li ammette mai nemmeno a sè
stesso. ma ti dirò una cosa"
E qui Revenant tacque, come a sottolineare la suspence
"lui in persona ha
cacciato i mostri per prendere i materiali con cui è
costruita
la tua spada, e sai quanto è difficile trovare un
biocristallo,
figurarsi ora che i mostri hanno messo su una corazza. Non è
esattamente il tipo da fiori e cioccolatini...almeno, non
più"
"non più?" chiese Fujin curiosa. Certo, l'idea di Storm che
cacciava mostri per lei era molto più...che parola strana,
romantica di un banale ragazzetto che porta fiori e cioccolattini. Ma
ora voleva sapere il perchè.
"Hai mai visto Storm a petto nudo?"
nel buio Fujin arrossì e non rispose. Ma a quanto pare il
tiratore percepì comunque l'imbarazzo della ragazza
"Diavolo, donna! Non ti ho chiesto se gli hai visto il "drago", ti ho
chiesto se l'hai mai visto a petto nudo!"
"si"
"hai presente quella cicatrice che ha sul fianco, tre tagli paralleli?
beh, non è stato un mostro a farglieli."
pausa. Ravenant era un eccellente narratore, sapeva come distribuire
parole e silenzi, in modo da tenere sempre viva l'attenzione
dell'ascoltatore
"Tiger Claws, sai quelle specie di tirapugni con delle lame attaccate.
Era una
delle nostre operazioni sotto copertura, Storm si doveva fingere uno
studente per poter abbattere il bersaglio, un professore di filosofia
sgradito a Vincent Deling. Tuttavia Storm fece il più grande
errore che si potesse fare in questo tipo di operazioni, ovvero provare
sentimenti personali. Se ricordo bene successo tutto quando il caro
Storm incontrò la ragazza negli..."
"Vi rendete conto che avete lasciato l'interfono aperto?" Disse la voce
di Storm,gelida e feroce
"merda" fu il commento del tiratore. Fujin tirò il lenzuolo
fin sopra la testa e non disse più nulla.
***
Squall ringraziò il professor McGregor e gli promise
aggiornamenti in tempo reale sulla faccenda. Promosse di un grado tutti
i SeeD che avevano partecipato all'azione e poi si reimmerse nelle
pratiche burocratiche del Garden. Tamburellò con la penna,
ne
masticò il tappo e poi lo sguardo cadde sul Garden, sul
giardino
dove gli studenti passavano gran parte del loro tempo, spesso impegnati
in atti che il regolamento del Garden proibiva espressamente. Ma
d'altronde anche Tempest era il frutto di una di queste violazioni...il
che spiegava come mai Squall evitasse di punirli troppo duramente.
Guardò ancora una volta gli studenti, ignari di quello che
stava
per succedere, così come il resto del mondo. Il peso
dell'intera
esistenza era riposto come sempre sulle spalle di pochi, ma lui era un
SeeD, aveva scelto questa vita e ciò che ne comportava.
Selphie
era stata spedita a Trabia con una squadra, per dare supporto al Garden
ed ai villaggi che sempre più di frequente venivano
attaccati
dai mostri. Irvine la voleva seguire, ma Squall aveva preferito
trattenerlo: le sue abilità sarebbero state più
utili qui
che a Trabia.
Improvvisamente la porta dell'ufficio del Preside si aprì, e
Rinoa fece capolino
"sono arrivati!"
Non era difficile capire chi. Squall affidò le carte a Shu e
si
diresse verso l'ingresso, trovando il gruppo che aveva scoperto il
sepolcro del
Campione di Centra. Storm indossava un giaccone di pelle nera lungo
fino ai polpacci, una maglia rossa sui classici Jeans neri con cuciture
rosse ed un paio di occhiali da sole. Fujin era sempre uguale, ma aveva
in più una katana blu,apparentemente di buona
qualità.
Ravenant, il tiratore, dormiva appoggiato al muro, russando
sonoramente. Squall si avvicinò al fratello che disse
indicando l'orologio
"47 ore,54 minuti,16 secondi."
(che?)
"E' il tempo che ci ho messo per recuperare la profezia e tornare qui.
Come ti ho detto, meno di due giorni."
"Bene." disse Squall che non aveva preso sul serio la scommessa fatta
con Storm due giorni prima. Non è che adesso gli avrebbe
chiesto
i soldi della vincita?
"Ho letto il frammento...è l'ultimo rigo."
"Cosa dice?"
"Lo scoprirai al momento opportuno" disse Storm
"Fratello, non ho voglia di scherzare"
"Figurati se io ho voglia di scherzare!" ruggì Storm
turbando il
sonno del suo amico "ma questa parte della profezia DEVE rimanere
nascosta."
Squall scosse la testa. Suo fratello non era sicuramente un idiota, e
se insisteva ciò significava che era la cosa giusta da fare.
Annuì.
"ti ho inviato il frammento di Balamb, che ne pensi?" disse Squall per
sentire l'opinione del fratello e contemporaneamente cambiare argomento
"che manca un rigo."
"Galbadia?"
"probabile. A che punto è il Grande Team Galbadiano?"
"Non lo sappiamo. Nessun messaggio da Galbadia nelle ultime quarantotto
ore. Sappiamo solo che sono entrati nella tomba del re senza nome."
Storm non disse niente, si girò e si avviò verso
l'aeronave. Squall sbuffò infastidito e si pose davanti a
Storm
"che stai facendo?"
"abbiamo fretta Squall. Fretta! non possiamo aspettare i comodi di
Galbadia. Vado lì, prendo il pezzo mancante e torno."
"non è così che si fa Storm, e lo sai bene. Per
te
mettere piede a Galbadia è rischioso. E poi qui si tratta di
intromettersi negli affari di una nazione sovrana." Squall si
portò una mano alla fronte. "Credi che non ci abbia pensato
Storm? Credi che non sarei già lì? Ma in questo
momento
l'ultima cosa che possiamo permetterci è di litigare con
Galbadia. Rinoa sta trattando con suo padre per l'invio di un team,
ufficialmente di supporto, in realtà di recupero.
Odio la burocrazia fratello."
Squall si poggiò al muro e Storm lo guardò, prima
di imitarlo.
"sei saggio fratello." disse il phalanx "hai ragione, combinerei solo
casini andando lì e sfaciando tutto. Solo, fammi entrare
nella
task force. Devo menare le mani."
Detto questo,Storm diede libertà a Ravenant e Fujin,
invitandoli
a riposarsi
in un vero letto. Li avrebbe richiamati al momento opportuno. Squall
capì che qualcosa non andava dal modi di porgersi di Storm,
in
particolare dal suo umore altalenante, troppo diverso dal solito Storm
freddo e calcolatore,quindi cerco di farsi raccontare dal fratello
quello che era successo. Storm allora diede fondo alla sua
abilità dialettica, girando il discorso più e
più
volte, interpretando, simulando e dissimulando.
Squall lo lasciò parlare(perchè trovava
divertente la parlantina di Storm) ma alla fine lo bloccò e
disse
"Non è questo. non mi freghi Storm"
Storm annuì e fece segno al fratello di seguirlo. I due si
allontarono arrivando fino all'ingresso del centro addestramento. Storm
allora si tolse gli occhiali da sole
"Hyne..." fu il commento a mezza voce di Squall
***
Forse avrebbe dovuto riposarsi, non aveva dormito quasi per niente. Ma
Fujin doveva in qualche modo rimediare alla gaffe della sera
precedente: Storm non sembrava proprio il tipo che avrebbe gradito che
la gente parlasse del suo passato a sua insaputa. Ma come farsi
perdonare? Avrebbe potuto chiedere aiuto a Squall che era quello che
sembrava conoscere il fratello meglio di chiunque altro, eppure l'idea
non la convinceva...così si ritrovò a bussare
alla stanza
di Rinoa...
***
Ci vollero altri tre giorni perchè il permesso di Galbadia
ad
intervenire arrivasse via Fax ai SeeD. In quei tre giorni Storm non si
era mai tolto gli occhiali da sole, persino di notte. Un paio di
studenti, forse ubriachi, si introdussero
nella sua camera di notte per rubarglieli: la mattina dopo erano stati
ritrovati incollati a testa sotto con metri e metri di nastro adesivo
al muro esterno della stanza riservata a Storm, come degli strani
trofei di caccia. Nessuno osò disturbare più il
Phalanx.
Il cimitero di Balamb si era fatto un posto pericoloso, Squall in
persona fu più volte costretto ad intervenire ed alla fine
diede
a malincuore l'ordine di disseppellire e bruciare tutti i corpi
presenti. Un compito sgradevole, ma si rivelò una scelta
giusta
perchè almeno lì non vi furuno più
attacchi.
Il team di "recupero" venne deciso in fretta: Quistis e Irvine per il
Garden di Balamb, Storm e Fujin per i Phalanx. Squall e Rinoa avrebbero
cenato con Caraway, che avrebbe così visto anche il suo caro
nipotino ma Squall rimpianse ben presto l'ordine che aveva dato: meglio
dare la caccia ai non morti che cenare col suocero.
Così, i quattro "prescelti" si ritrovarono all'ingresso
della tomba del re Senza nome.
"PIANO?" disse Fujin, che in presenza dei vecchi commilitoni parlava
alla sua solita maniera
"Entriamo, recuperiamo il pezzo ed usciamo." fu l'efficace riassunto di
Irvine
"da dove iniziamo?"chiese Storm
"Mi sembra ovvio: dalla tomba. Sta proprio al centro della
struttura,basta andare dritto. Spero che tu voglia toglierti quegli
occhiali da sole, Storm"
"Speri male professoressa. Ci vedo benissimo anche con questi, ergo li
terrò."
Tra Quistis e Storm c'era quello che Irvine definiva tensione sessuale,
ma che tutti gli altri definivano invece odio latente. Storm sperava
però che la professoressa fosse abbastanza matura da mettere
da
parte i loro problemi per la felice riuscita della missione: era
abbastanza sicuro che tagliarla a metà ora come ora gli
avrebbe
causato parecchi problemi.
Non appena Storm mise piede nell'edificio, iniziò a sentire
dolore alla testa. Prima lieve e tollerabile, poi sempre più
forte, come se ogni passo fosse un chiodo nel cervello. Più
di
una volta fu sul punto di cadere, ma ogni voltà si
appoggiò al muro facendo finta di cercare messaggi nascosti
dietro le scritte. Fortunatamente lui stava in coda, e questo gli
permise di passare inosservato. Arrivarono ben presto al centro della
struttura, una ampia e spoglia sala con al centro una tomba aperta.
Strumenti di scavo e di rilevazione di origine galbadiana erano sparsi
per tutta la sala.
"Non mi piace..." disse Irvine
"SANGUE" disse Fujin indicando certe macchie vicino la tomba. Si
avvicinò per esaminarle meglio, ma Storm, vincendo la nausea
che
provava, scattò e la spostò di lato. Appena in
tempo.
Dalle mattonelle che Fujin aveva calpestato erano usciti degli spuntoni
acuminati alti circa due metri e perfettamente mimetizzati. Storm
rimase a terra per riprendere fiato, mentre Fujin si accorgeva solo ora
dello scampato pericolo.
Storm rimase per terra a riprendere fiato mentre Fujin lo guardava con
aria interrogativa. Come mai Storm aveva il fiatone dopo questo gesto
non propriamente atletico? Storm riuscì a mettersi in
posizione
seduta mentre Quistis lo guardava con una strana luce negli
occhi...come di soddisfazione. Storm si rimise in piedi con l'aiuto di
Fujin, mentre Irvine analizzava gli spuntoni
"quindi uno viene qui per guardare la tomba e ZAC! Dritto su per il ..."
"puoi risparmiarci i particolari Irvine. Mi chiedo il
perchè.."
"guardare ma non toccare.."riuscì a dire Storm "in tempi
antichi
si veniva qui a venerare il Campione, ma era proibito avvicinarsi alla
tomba..."
"logico." fece Quistis "ma gli spuntoni non spiegavano dove sono finiti
i corpi dei Galbadiani."
"al piano di sotto..."
Storm l'aveva capito dalla polvere che la sua caduta aveva
involontariamente smosso: Il modo in cui era penetrata nelle fessure
non lasciava spazio ad altre spiegazioni.
"la morte è il passaggio ad una nuova vita...la tomba
è
la porta...semplice mitologia galbadiana..." Storm voleva che tutta
questa faccenda finisse al più presto: doveva uscire di
lì il prima possibile...
"va bene, scendiamo io e Storm, voi due restate qui"
"Quistis non mi sembra il caso..." protestò Irvine
"No, ce la faccio..." anche se malato, Storm non era il tipo da tirarsi
indietro! Si fece forza e si rimise in piedi. Insieme a Quistis rimosse
le ossa dalla tomba, scoprendo un ingresso nascosto.
"scale..." disse Irvine affacciandosi "sicuri che non vogliate che
scenda con voi?"
"non c'è bisogno Irvine. Andiamo Storm"
I due scesero giù per scale buie, così che
Quistis decise
di illuminare l'ambiente con una torcia. A circa metà della
rampa stava disteso un soldato Galbadiano, la testa staccata di netto
giaceva tre gradini più sotto.
"devono esserci delle lame nascoste nei muri.." disse Quistis
"è un taglio netto...vai avanti tu, Storm"
Storm fece una smorfia ed estrasse la sua spada nera, che oggi sentiva
pesante come non mai. La poggiò sulla spalla destra e si
avvicinò con cautela al corpo del Galbadiano. Chiuse gli
occhi, doveva espandere i suoi sensi. Si alzò e strinse la
mano intorno l'impugnatura della spada in attesa...
Da-Clack
Il rumore di un meccanismo che scattava.
(Da destra)
Si girò e la spada nera intercettò la lama che
uscendo dal muro stava per abbattersi sul collo di Storm. In condizioni
normali Storm l'avrebbe già spezzata, ma oggi era
stranamente privo di energie, e fu Quistis a spezzare il meccanismo,
colpendo la base lignea della lama con il suo braccio meccanico,
spezzandola in due. L'acciaio della trappola cadde per terra e
scivolò fino alla base delle scale. ma l'orecchio allenato
di Storm captò altri rumori simili.
Si fece forza e richiamò l'energia del Drakoken: non appena
una lama usciva fuori dal muro lui scattava e la tranciava alla base,
saltando e facendo capriole per evitare di venire tagliato a
metà. Alla fine, quando l'energia del drakoken si
esaurì, Storm aveva ripulito dalle trappole l'intera
scalinata..ma era rimasto senza fiato, e stava lottando per non
vomitare. Sul serio, oggi non era la sua giornata.
Arrivarono alla stanza, e lì trovarono l'ultima cosa che si
aspettavano di trovare: oro. C'era oro dovunque, ed in gran
quantità, forzieri aperti che traboccavano di antiche
monete, manufatti, sculture...ad occhio e croce con quei tesori si
sarebbero potuti costruire due Garden ultramoderni. L'unica cosa che
stonava erano i corpi di ciò che rimaneva della spedizione
Galbadiana, riversi in pose innaturali, tutti in uno stato di
decomposizione troppo avanzato. Tutti vicini all'oro. Qualcosa non
quadrava. Storm cercò di avvicinarsi, ma non ci
riuscì. Aveva usato le ultime energie per il Drakoken, ora
era spompato. Cercò di non vomitare, ma il dolore era
diventato troppo forte.
(perchè?)
E Quistis..lei rideva.
"allora è vero" disse la professoressa guardando Storm, che
non riuscì a capire. Finchè Quistis non
tirò fuori dalla tasca quello che sembrava essere un
disturbatore di frequenze.
"questo piccolo affare si chiama
Tormento del Drago. Emette degli speciali infrasuoni
udibili solo dalla tua
razza" Quistis accentuò con disprezzo le ultime
parole "a noi umani non fa nessun effetto. Lo usano i cacciatori per
indebolire i draghi, ma non tutti perchè è molto
caro, circa quattro anni del mio stipendio."
"Per...chè?"
"Credi che io abbia dimenticato Storm? Forse Fujin può
dimenticare Seifer, ma io no. Senza dimenticare che grazie a te adesso
il mio braccio destro è fatto di lattice e titanio. Non
sente il dolore,non sente il contatto..."
"Perchè....mi stai dicendo....che c'è..qualcuno
che..ancora ti tocca?"
Quistis fece una acida risata alla battuta di Storm, che dal canto suo
sperava solo di guadagnare tempo
"le classiche battute di Storm Leonhart! Ho aspettato cinque anni per
saldare il conto con te. Cinque anni. Ed adesso, eccoci qui. Con tutti
questi morti, non sarà difficile farlo passare per un
incidente."
"Cinque...anni?" Storm riuscì a poggiare la schiena contro
il muro ed a mettersi seduto. "e tu hai aspettato tanto per vendicarti?
Sei...patetica...e debole..."
Per tutta risposta Quistis colpì Storm con la frusta,
rompendogli gli occhiali e ferendolo al volto. Gli occhi di Storm
guardarono con ferocia Quistis che per un attimo ne restò
interdetta. Ma si riprese subito e punto il braccio meccanico contro
Storm: dal polso uscì quella che sembrava essere la canna di
una pistola.
"una modifica che ho fatto fare per l'occasione...addio Storm."
"TORNADO!"
La potenza della magia di vento si abbattè su Quistis
spostandola di diversi metri e scagliandola contro il terreno. Ma la
professoressa era preparata ed era riuscita ad atterrare in piedi.
"Fujin...avrei dovuto immaginarlo"
Fujin aveva sguainato la Katana blu e teneva la scintillante lama
puntata su Quistis che iniziò a ridere.
"Proprio tu Fujin..tu più di tutti dovresti capirmi, essere
al mio fianco invece che al suo!"
"Seifer è morto combattendo...Seifer per primo rispettava
Storm." Fujin aveva ben scolpite nella mente una delle ultime
discussioni con Seifer, avuta due giorni prima della sua morte.
"Sai Fujin...quel tizio
con la calzamaglia nera. Solo lui e Squall sono combattenti al mio
livello."
"che vuol dire?"
"Sai che non posso più combattere Fujin...ma voglio un
ultimo scontro contro uno di loro, o meglio contro tutti e due.
Perchè sono io il migliore...e perchè non
sopporterei che Squall lo batta ed io no!"
Quistis non aspettò ed attaccò con una frustata
ed una magia Quake. L'intera strutturà traballò,
ma Fujin usò un Levita e si gettò di lato per
evitare il colpo, per poi scagliarsi su Quistis brandendo la Katana e
colpendo con una serie di rapidi fendenti, ferendo Quistis ad una
spalla ed al volto. Quistis ricorse alle magie blu, utilizzando il
ThermoCaos, manovrà che per poco non eliminò
Fujin. Quistis decise di finirla utilizzando la frusta ma la ragazza
evitò e piazzò un affondo, che però
parve andare a vuoto. Una magia Elettroshock mise Fujin KO, ma Quistis
era ormai andata fuori di testa ed iniziò a colpire la
ragazza con la frusta
"Mi hai mancata! Se ci tieni tanto al tuo caro Storm allora sarai lieta
di morire con lui!"
Continuò a colpire, finchè ad un certo punto non
riuscì più a sollevare la frusta. Si
girò e vide che Storm l'aveva afferrata per l'altra
estremità. Gli occhi di Storm erano rossi come il sangue, i
denti affilati sporgevano in una smorfia di rabbia; le ali vibravano.
Storm si era trasformato.
Afferrò la frusta con forza e la usò per
scagliare Quistis contro una parete, con violenza tale da incrinare il
muro di pietra. Fujin non aveva mancato l'affondo: aveva colpito il
piccolo strumento che Quistis teneva in tasca, che quindi evava smesso
di emanare onde sonore contro Storm, che ripresosi si era rialzato.
Quistis si mise in ginocchio e si preparò a lanciare una
magia Meteor contro Storm, ma il phalanx fu molto più rapido
e con un singolo colpo di spada le tranciò di netto il
braccio meccanico, per poi colpirla con un violento calcio al mento,
che la mise al tappeto. Quistis perdeva sangue dalla bocca ma cercava
comunque di rimettersi in piedi, mentre Storm impugnava la spada nera
tenendola rovesciata.
"Riconosci quest'impugnatura Quistis? Cinque anni fa ti
colpì solo di striscio:non commetterò lo stesso
errore...CERCHIO FATALE!"
Ma una mano si poggiò sul polso, e Storm restò
come pietrificato. Fujin gli stava chiedendo, anzi, lo stava pregando di
risparmiare Quistis. Storm era confuso, stanco ed infuriato, ma la
richiesta di Fujin lo colpì. Tuttavia non poteva lasciare
andare Quistis ora che sapeva che non era sana di mente:era un
pericolo, una mina vagante.
Storm scattò e colpi, ma non furono visibili segni di taglio
sul corpo di Quistis:aveva utilizzato la lama di piatto, colpendola alla
schiena mentre lei gli dava le spalle. Il volto di Quistis si
deformò in una smorfia del dolore più puro, ma
non un sospiro uscì dalla sua bocca: la magia Novox che
Storm infondeva nelle armi aveva avuto effetto. Quistis era a terra e
si contorceva come in preda alle convulsioni mentre Storm tornava nella
sua forma umana. Il Phalanx guardò Quistis vomitare sangue
"questa notte stessa voglio le tue dimissioni da SeeD combattente.
D'ora in avanti lavorerai dietro una scrivania, e starai sempre lontana
da me, Fujin, mio fratello e la sua famiglia, chiaro?
Ti ho colpito alle vertebre,ma sei intelligente e l'avrai capito.
Saprai allora che il prossimo combattimento che farai sarà
l'ultimo. Una schiaffo ti metterebbe sulla sedia a rotelle."
Storm si alzò e chiamò Irvine. Fujin gli si
avvicinò, ma il Phalanx spostava la testa per incrociarne lo
sguardo.
"Guardami Storm"
"no, Fujin."
"Ho detto guardami."
Gli occhi color sangue di Storm si incrociarono con quelli di Fujin. La
trasformazione era finita, ma ogni volta Storm diventava sempre
più drago e sempre meno umano. Per un solo attimo Fujin
tremò di fronte a quello sguardo, ma poi si fece forza e
seguì il consiglio datogli da Rinoa.
"se
ti aspetti che un Leonhart manifesti in modo palese i suoi sentimenti
rimarrai in eterna attesa...guarda le piccole cose e se ci tieni, fai
tu la prima mossa!"
Gli bloccò il volto
con entrambe le mani e lo guardò negli occhi. Non era
spaventata. Voleva farle capire che lui non era un mostro e tenendolo
fermo lo baciò. E lo baciò in modo tale
da non lasciare sorgere dubbi sul significato di quel gesto.
In quel momento entrò Irvine. Guardo Fujin e Storm, e poi
l'oro, i cadaveri e Quistis che si contorceva per terra. Si tolse il
cappello ed iniziò a grattarsi la nuca, estremamente confuso
"per favore...qualcuno può spiegarmi cosa diavolo
è successo qua sotto?"
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Capitolo 11 *** Capitolo X-Il giorno prima ***
Leo X
"...e questo è quanto."
Storm aveva appena terminato il suo rapporto sulla missione al
fratello, che per tutta risposta corrugò la fronte e si mise
a
pensare a come uscire da questa situazione. Dannata Quistis! Fra tutti
i momenti possibili per uscire di senno aveva scelto il meno indicato.
Non che la cosa non lo toccasse, in fondo era stata come una sorella
per lui, ed una buona amica..prima di sparargli contro, ovvio,
però la situazione non era facile neanche prima.
"e quindi tu e Fujin vi siete baciati?" chiese Rinoa, sorridente. Aveva
preso malissimo la notizia di Quistis, e stava cercando di trovare un
lato luminoso in questa storia, ed il tenero idillio tra Fujin e Storm
le aveva dato questa possibilità. Squall faceva finta di non
saperlo, ma Rinoa andava a trovare Quistis in infermeria non appena
aveva del tempo libero. Lui non ci sarebbe riuscito.
"Come ho già detto, si. E se l'informazione restasse tra noi
te
ne sarei grato Rinoa." fu l'acida risposta di Storm alla domanda di
Rinoa.
"Hai recuperato la profezia almeno, Storm?"
Storm si frugò nelle tasche e tirò fuori un
bracciale di
peltro. L'aveva trovato subito perchè era l'unica cosa in
mezzo
a tutto quell'oro che non brillasse...e che non fosse stato avvelenato.
I galbadiani avrebbero dovuto leggere meglio la scritta sul muro: L'avidità ci
perderà tutti.
Si erano fiondati sull'oro ed erano morti come tanti imbecilli,quindi
coerentemente a come erano vissuti. Storm
aveva già tradotto il frammento, e Rinoa l'aveva messa
insieme.
L'antico nemico risorge!
Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!
egli non ha
nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e
con l'uomo morirà.
All'ombra della luce lo
scontro avrà inizio; il leone, l'angelo ed il drago lo
combatteranno.
E poi c'era l'ultimo rigo, quello che Storm si ostinava a tenere
nascosto. Ma il Phalanx aveva dato la sua parola che non vi erano
indicati nè l'ubicazione nè altre informazioni
che
sarebbero potute risultare importanti. Tuttavia, sorgeva il problema di
cosa fare con Quistis.
"Capirai Storm che non possiamo rendere pubblica la cosa."
"Hai già insabbiato la faccenda una volta Squall. Deve
essere messa in condizione di non fare danno."
"Lo sarà...e fosse per me l'avrei già buttata
fuori da
qui. Ma lei è una dei sei eroi che hanno sconfitto la strega
Artemisia...se la gente scoprisse la sua pazzia tutto il nostro operato
verrebbe messo in discussione e non posso permetterlo. L'ho promossa ad
insegnante coordinatore."
"Niente contatto con gli alunni se non alle cerimonie ed agli esami
scritti, sempre circondata da altri insegnanti." tradusse Rinoa
"Promoveatur ut amoveatur...promuovere
per rimuovere...ok, è una vostra faccenda interna e non mi
intrometto, ma non mi piace l'idea che la pazza giri intorno a mio
nipote. Comunque, adesso abbiamo faccende più importanti da
sbrigare. Che diavolo vuol dire l'ombra della luce?"
"Beh, su questo punto posso aiutare io..." disse Rinoa "la luce
è il simbolo per eccellenza del sacro. Quindi quello che
cerchiamo si nasconde nel luogo più sacro del pianeta. E
qual
è?"
Squall e Storm si guardarono negli occhi, dubbiosi e per niente sicuri
di aver capito.
"Una chiesa?" ipotizzò Squall
"Una cattedrale? No, l'ha già detto Squall...un santuario?"
"Proprio non ci arrivate?" chiese Rinoa stupita
"No" disse Squall
"No" disse Storm
"come no? Avanti, le chiese vanno e vengono..le religioni cambiano,
quello che è sacro oggi potrebbero non esserlo domani,
c'è solo una cosa che è sacra praticamente da
sempre"
"Hyne, fa che sia qualcosa di concreto...."iniziò a mormore
Squall
"se ora dice l'amore faccio una strage" mormorò tra i denti
Storm
"Il chocobosco sacro!"
"ah..."
"eh..."
"l'unica cosa che non mi convince è il riferimento a quei
tre combattenti..." disse Rinoa pensosa
"stai scherzando Rin?" chiese Squall
"Ci prendi per il culo, sorella?" chiese invece Storm
Rinoa rimase offesa delle affermazioni dei due, e non gradì
per
niente il fatto che Storm stesse ridacchiando mentre Squall scuoteva la
testa ritmicamente
"che c'è? Voi avete già capito?"
Storm e Squall si guardarono in faccia sorridendo. Si tolsero i guanti
e mostrarono i rispettivi anelli a Rinoa, che poi contenevano i
Guardian Force con cui entravano in simbiosi. Griever il leone, e ZERO,
il dragone.
"Leone" disse Squall indicando l'anello
"Drago...e questo mi sembra abbastanza evidente." disse Storm" Certo,
potremmo sembrare un po' presuntuosi a crederci protagonisti di una
profezia vecchia di centinaia di anni..."
"Ma dato che quel cavaliere è apparso in sogno, credo ci
siano
buone possibilità. Per il resto, ci manca solo un angelo.."
"Fratello, conosci per caso qualcuno che assomiglia alla descrizione di
un Angelo? Non so, magari qualcuno a cui spuntano ali piumate?" chiese
allora Storm con marcata ironia
"Mi sembra ovvio, ci sono sposato" rispose Squall, che invece l'ironia
non l'aveva colta.
"Oh, quindi sarei io." disse Rinoa dopo una pausa di riflessione
"Brillante deduzione Sherlock!"
"Non fare la carogna con Rinoa,Storm!"
"Scusa tanto...Squally-Squally-Poo!"
"... ... ...io ti ammazzo.."
"Sta diventando un'abitudine da queste parti..."
***
Poteva sembrare strano che i SeeD scelti per questa rischiosa missione
al Chocobosco sacro ridessero e scherzassero, facendo di tutto per
sembrare rilassati se non proprio divertiti, ma in realtà
era la
classica calma prima della tempesta. In realtà tutti erano
semplicemente terrorizzati all'idea di mettere piede in quello che con
tutta probabilità era l'inferno. Squall poi era a dir poco
furioso all'idea che fosse costretto a portare Rinoa con sè,
ma
se la profezia parlava veramente di loro allora c'erano poche scelte.
Chiamò Zell e Irvine, prendendoli in disparte ed
assegnò
loro il compito di coprire le spalle a Rinoa, e portarla via non appena
le cose si mettessero male. Anche con la forza se necessario.
Tutti sarebbero partiti l'indomani, Storm avrebbe portato con
sè
alcuni dei migliori Phalanx in circolazione. Galbadia ed
Esthar...Squall sperava solo che non facessero danno. Sarebbe stato
difficile convincere il vecchio Laguna a non scortarli, ma l'ormai
cinquantenne Laguna non era più bravo col mitra come pensava
di
essere, e Squall aveva già la responsabilità
della
squadra SeeD, nonchè di Rinoa, e ciò era
più che
sufficiente. Lei doveva riuscire a tornare a casa, da Tempest.
La squadra d'assalto( meno Quistis, più Dania e Fujin)
avevano
deciso di andare al ristorante di Balamb, il famoso Ristorante dove
spesso si esibiva una piccola orchestra. Nessuno fece commenti vedendo
Fujin da sola. L'argomento principale della discussione fu Quistis ed
il suo crollo psicologico. Squall cercò più volte
di far
cambiare argomento, ma i SeeD erano tenaci per natura e Quistis era per
tutti come una sorella maggiore. Quello che era successo aveva
dell'assurdo. Alla fine fu Irvine a far cambiare bruscamente argomento
"Fujin e Storm si sono baciati" disse tutto d'un fiato, con la faccia
di chi si è tolto un macigno dallo stomaco.
"COSA?" sbraitò Zell rischiando di soffocarsi con la
bistecca
che stava mangiando, mentre Fujin arrossiva e si copriva il volto con
una mano
"Davvero? Che Cariniiiii!"
"io sapevo già tutto!" disse esultante Rinoa
"Sapete che mio fratello vi ucciderà vero?"
"perchè?" chiese Selphie "trovo che sia fantastico, e poi
così Storm non avrà più quell'aria
inquietante da
lupo solitario..."
"Storm è sempre inquietante..." fu il commento di Dania Prox
"Questo è anche vero...AHIA!! MOLLA, MOLLA!!"
iniziò ad urlare Irvine, facendo girare tutti nella sua
direzione
Senza farsi vedere, arrivando in puro stile Phalanx, Storm si era
portato dietro Irvine e lo aveva afferrato per i capelli tirandogli
indietro la testa verso di sè, come se volesse tagliargli la
gola. Storm credeva di essere stato chiaro quando aveva detto ad Irvine
di non dire una parola sull'accaduto, e dal ghigno che aveva stampato
sul volto sembrava avesse tutta l'intenzione di far pagare al cowboy il
prezzo per la sua lingua lunga.
"Ma come fa ad arrivare sempre così di soppiatto?" chiese
Zell a Squall, che rispose limitandosi a scrollare le spalle
Storm tirò Irvine verso di sè mantenendo salda la
presa,
e poi gli passò il dito indice sulla gola,come se stesse
prendendo le misure per tagliarla. Ma improvvisamente lasciò
il
cowboy con una risata, lo rimise in piedi, gli sistemò la
giacca
e lo fece sedere, come se non fosse successo niente. Inutile dire che
il cowboy sbiancò e che gli volle più di una
birra per
riprendersi dallo spavento. Storm allora si sedette tranquillamente
vicino Fujin versandosi quel che rimaneva della birra di Irvine ed
alzando il bicchiere come per brindare
"Parlo dal profondo del cuore. Sebbene quello che provo per alcuni di
voi non sia altro che una forte antipatia, vi auguro di poter brindare
nuovamente tutti insieme. In ogni caso, se domani proprio dovete
morire, cercate di farlo portandovi d'appresso quanti più
nemici
possibile. Salute!"
I SeeD esitarono ad alzare i loro bicchieri, dato che questo era il
brindisi più strano ed inquietante che avessero mai sentito.
Si
chiesero se Storm stesse parlando sul serio o stesse solo scherzando,
ma non fecero in tempo a riprendersi che Squall alzò il suo
di
bicchiere
"Domani combattiamo. E domani torneremo qui a bere...tutti. Era questo
quello che voleva dire Storm."
Solo allora i SeeD brindarono, e poi uno ad uno si congedarono. Ognuno
voleva passare quest'ultima prima della battaglia in modo diverso,
speciale. Irvine e Selphie optarono per una sorta di pic-nic sulla
spiaggia, alla luce della luna. Zell e Dania, precedentemente
conosciuta come "la ragazza con la treccia" si appartarono nella zona
segreta. Squall e Rinoa tornarono nel loro appartemento, trovando
Tempest intento a giocare con la sua solita spada di legno insieme alla
Cadetta-Baby Sitter Judith, che aveva avuto l'onore di doversi occupare
di quello che a detta di tutti era il "Futuro Squall",e non era da
tutti poter dire d'aver fatto la baby sitter ad un eroe in erba
"Comandante, se posso dare un parere da Cadetta..."disse la ragazza
tenendo basso lo sguardo "Tempest ha un gran talento negli affondi."
"Lo sapevo già. Comunque, puoi andare." disse Squall senza
prestare la minima attenzione alla ragazza
"E grazie per avere fatto da baby sitter alla piccola peste!" concluse
Rinoa.
I due salutarono la ragazza ed il piccolo, accortosi della presenza dei
genitori, saltò in braccio a Rinoa, chiedendo al padre di
raccontare una delle "Storie della Buona notte", compito che
normalmente il SeeD avrebbe cercato di evitare. Che razza di logica
perversa avevano gli scrittori di favole? Tuttavia Tempest era ancora
un bambino...forse era ancora presto per raccontargli la variante della
storia "il lupo e l'agnello" in cui il lupo sgranocchiava l'animale
invece di parlarci. Ma d'altra parte domani sarebbe stata una giornata
pericolosa...
Insieme a Rinoa mise a letto il piccolo, ed i due gli si sedettero ai
fianchi. Rinoa passò a Squall il libro ridacchiando...e
difatti era proprio il libro con tutte le favole che Squall odiava:
Rinoa gli aveva fatto l'ennesimo dispetto. Squall prese il libro
simulando un sorriso ed iniziò a leggere
"C'era una volta..."
***
(Grande Hyne...perchè sono così stanco?)
Erano le cinque del mattino quando Storm si svegliò.
Cercò di ricordare cosa fosse successo la sera prima: tutti
se ne erano andati, lasciando solo Fujin e Storm al ristorante. Avevano
cenato, bevuto, ballato, addirittura. Poi erano andati sulla parte
più alta del promontorio sulla Caverna di Fuoco e
lì Fujin aveva abbracciato Storm. Non sapendo come
comportarsi in quel momento, Storm si era limitato a ricambiare
l'abbraccio e si trasformò parzialmente in drago aprendo le
ali. Allora strinse a sè Fujin e si lasciò cadere
giù. All'inizio la ragazza si era spaventata, ma poi...beh,
la serata era andata migliorando momento dopo momento.
Ma...un attimo...cos'era questa strana sensazione sul corpo?
Storm si girò e vide Fujin dormire accanto a lui, con la
mano poggiata sulla sua spalla e la testa sul suo petto. Per un solo,
meraviglioso, ma troppo rapido attimo Storm si limitò a
guardarla dormire. Ma poi si ricordò dell'ultimo rigo della
profezia, che aveva tanto faticosamente tenuto nascosto. A malincuore
scese dal letto senza svegliare Fujin e si diresse alla sua scrivania.
Prese carta e penna ed iniziò a scrivere, e quando
finì erano ormai le sei e mezza passate. Chiuse le lettere e
le mise in bella vista sulla scrivania, ognuna aveva un mittente
diverso.
Si vestì, indossò la sua armatura
Phalanx e controllò le spade. Nascose diversi pugnali da
lancio nelle tasche dell'armatura e quando si accorse che Fujin si
stava svegliando aprì un astuccio nero, tenendo l'oggetto
nascosto dietro la schiena. Fujin aveva indosso solo una coperta, e
Storm ritenne poco educato starla a guardare mentre si rivestiva,
motivo per cui decise di darsi una sistemata a barba e capelli. Quel
giorno lui sarebbe dovuto essere perfetto.
"Ehi...ma stai andando in guerra o ad una parata?" chiese Fujin notando
la sua scintillante armatura
"E' lungo da spiegare.."
"Storm, dov'è la mia armatura? pensavo d'averla lasciata
qui..."
"Tu non verrai Fujin."
La ragazza gli si avvicinò e lo guardò con uno
sguardo di sfida
"io invece credo di si"
(ok, piano B)
Storm abbracciò Fujin per la vita e la strinse a
sè, facendo scivolare l'oggetto estratto dall'astuccio
dietro la schiena. Fatto questo la baciò sul collo e la
guardò negli occhi...mentre l'ago della siringa estratta
dall'astuccio entrava rapido nel punto che poco priva aveva baciato.
Il corpo di Fujin cedette subito all'effetto della Medicina, ma Storm
impedì che la ragazza si facesse male cadendo reggendola fra
le braccia e poggiandola sul letto. Fujin era ancora cosciente
"Tranquilla, non subirai danni" le disse Storm "Noi lo chiamiamo
Long-Sleep. Tra cinque minuti ti addormenterai e per sei ore non
sentirai neanche una cannonata.
So che mi stai odiando in questo momento...perchè ora come
ora mi odio anch'io. Ma non posso permetterti di scendere in
quell'inferno."
Storm indicò la scrivania
"Ci sono tre lettere sulla scrivania. Una è destinata a te,
ti prego di leggerla. Forse non mi odierai di meno, ma almeno saprai il
perchè di questo mio stupido gesto."
Storm le passò la mano sul volto mentre Fujin a poco a poco
chiudeva gli occhi sconfitta dal Long-Sleep.
"Ciao, Fujin..."
***
Alle sette tutta la squadra che avrebbe guidato l'attacco era riunita
nell'hangar della Lagunarock II. Squall, Rinoa e la loro cagnolina;
Irvine e Selphie, Zell e Dania e tre Phalanx scelti, Ravenant, Ross e
Kaine. Mancava solo Storm.
Squall iniziava a preoccuparsi, perchè fra i numerosi
difetti del fratello non rientrava l'arrivare in ritardo. Stava per
mandare qualcuno a chiamarlo quando Storm si presentò, scuro
in volto e armato come un cavaliere delle ballate.
"Partiamo e sistemiamo la questione" furono le uniche parole di Storm,
e non disse altro per tutto il viaggio...
|
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Capitolo 12 *** Capitolo XI-L'infernale discesa ***
Leo XI
Il Lagunarock II si era fermato a poche decine di metri dal Chocobosco
Sacro. La squadra era piccola, ma avevano abbastanza armi da poter
rifornire un piccolo esercito. Non incontrarono mostri per tutto il
tragitto, ma subito si accorsero che qualcosa non andava. Gli alberi
del chocobosco sacro erano quasi tutti morti e quelli ancora vivi erano
cresciuti in altezza e larghezza, ma contorcendosi, come tante mani
diaboliche e nodose. Non un solo animale era presente nel bosco, non un
solo suono proveniva dall'interno. Selphie e Rinoa usarono diverse
magie di fuoco di basso livello per bruciare gli arbusti che
intralciavano la strada e più di una volta Storm fu
costretto ad
usare le sue spade per creare dei sentieri. Più che un
chocobosco sembrava essere una foresta maledetta.
Alla fine arrivarono al centro, dove non trovarono il chocobo, ma chi
aveva il compito di accudirlo; Rinoa distolse lo sguardo, il cane
iniziò a guaire e tutti gli altri stavano per vomitare.
Forse
una volta era un uomo, ma ora non si sarebbe potuto dire niente con
certezza: appeso ad un albero a testa in giù, la faccia
strappata letteralmente via da un'artigliata,così profonda
da
lasciare intravedere le ossa in più di un punto. Il torace
era
stato aperto e sventrato, gli intestini pendevano e giravano tutto
intorno alla carcassa, emanando un tanfo di morte. Solo gli occhi
avevano ancora qualcosa di umano..paura e dolore. Una paura folle,
impossibile da descriversi ed un dolore così atroce da
spingere
a desiderare la morte. Storm si avvicinò e pestò
qualcosa
che si ruppe con un "crack", era un pezzo della mascella del poveraccio
appeso.
Al centro esatto della radura c'era una specie di pozzo che emanava un
forte odore di zolfo. Decisero che sarebbero scesi tutti tranne la
Prox. Non era abile come loro in battaglia, avrebbe invece fatto da
guardia.
"Vado avanti io" disse Storm tuffandosi.
Storm segnalò che andava tutto bene ed ad uno ad uno venne
raggiunto dagli altri membri della squadra, anche se ci volle parecchio
tempo per convincere Angelo a scendere, cosa che spinse i Phalanx a
borbottare prima e poi a chiedere apertamente perchè diavolo
La
Strega dovesse portarsi l'animale di compagnia in missione. Selphie si
limitò a rispondere che prima di parlare bisognava vederlo
in
azione con Rinoa. Storm e Squall guidarono il gruppo per quella che
sembrava essere una sorta di caverna, alla fine della quale c'era una
strana luce. I due fratelli entrarono per primi, ritrovandosi
nell'ultimo posto che potevano mai immaginare:un tempio.
Alto 20 metri e sorretto da un colonnato marmoreo in stile centriano,il
tempo sembrava del tutto uguale a quelli dell'antico continente. Se non
fosse per il fatto che...
"tutti i simboli sacri sono inclinati o rovesciati..."disse Rinoa
Lo strano tempio si estendeva per una decina di metri e terminava in un
grande cancello in metallo nero,aperto.
(si chiude dell'esterno..)
Squall uscì per primo ed il panorama cambiò
radicalmente.
Sotto di loro partiva una rampa di scale bianche, che girava tre volte,
creando delle piccole terrazze,ideali per una difesa e mantenere la
posizione.Sotto di loro scorrevano fiumi di lava incandescente ed un
rumore assordante di urla di dolore.
"Benvenuti all'Inferno" disse Storm.
"Impugna Excalibur e tieniti pronto"gli suggerì Squall,ma
Storm
fece segno di no. Adesso che la sua forza era,suo malgrado, aumentata a
dismisura Excalibur era troppo leggera ed aveva paura di spezzarla
usandola impropriamente. Avrebbe aspettato il momento buono.
Il gruppo era appena arrivato alla prima terrazza quando un urlo acuto
e penetrante annunciò l'arrivo dei nemici. Volando in
picchiata
contro di loro, dei mostri simili ad arpie li attaccarono. Irvine e
Ravenant fecero fuoco in modalità rapida, Kaine il lanciere
Phalanx ne abbattè una scagliandole contro la lancia, che
poi
magicamente tornò nelle sue mani. Un'arpia
aggredì Rinoa,
ma fu prontamente tranciata in due da Squall, con un unico colpo del
suo potente Gunblade. Rinoa allora alzò il braccio
"Sancta!"
La magia emise una luce bianca abbagliante,potentissima.Le arpie
gridarono e cercarono rifugio da quella luce, ma ne vennero sopraffatte
e si ridussero in cenere in pochissimo tempo.
"Dobbiamo dividerci in tre gruppi" disse Squall quando anche
dell'ultima arpia non rimase che cenere "per tenere la strada pulita
per quando dovremo andarcene.un gruppo occuperà questo
spiazzo e
lo terrà sgombro."
"Suggerirei di piazzare qui i nostri tiratori" disse Storm "Questa
posizione è ottima per delle armi da fuoco:possono anche
supportare i livelli più bassi."
Ravenant fu felice come un bambino a Natale, quando aprì la
cassa che aveva portato sulla schiena. Montò i vari
strumenti ad
una velocità impressionante, ed alla fine
presentò a
tutti il nuovo brevetto Phalanx, Deathblow, una mitragliatrice a canne
rotanti a lunga gittata, capace di lanciare granate. Irvine e Selphie
avrebbero completato questo gruppo.
"Ricordatevi, se anche un solo gruppo cade è finita. Ci
prenderebbero a tenaglia" disse Squall mentre gli altri scendevano le
scale. Irvine gli fece segno di restare tranquillo.
Scesero le scale con cautela, e non ebbero problemi finchè
non
arrivarono alle seconda terrazza. Allora una colonna di magma
circondò il gruppo, e per un attimo sembrò quasi
che
dovessero venirne travolti, ma presto la marea si arginò.
Tuttavia i SeeD sentirono un forte rumore, quello del metallo che
cozzava contro altro metallo. Due Thytan, i giganti di ferro avevano
attaccato il gruppo, ma Storm aveva intercettato entrambe le loro lame;
ma non era giganti normali. Erano come mutilati,le ossa del torace
erano scoperte, eppure Storm percepì che la loro forza era
diverse volte superiore a quella dei normali mostri. Storm era un mezzo
drago, eppure i mostri erano riusciti a fargli piegare le ginocchia,
riuscendo quasi a schiacciarlo al terreno. Fu allora che Ravenant
mostrò a tutti la potenza del Deathblow, trivellando uno dei
mostri con una veloce raffica e facendolo così
indietreggiare.
Ross il Phalanx allora scattò e colpì la
traballante
creatura con un doppio calcio in volo gettandola giù nella
lava.
Kaine colpì l'altro alla testa con un attacco in salto, e
Zell
completò l'opera con un devastante pugno. Tuttavia, neanche
dopo
trenta secondi, i due mostri tornarono,anche se non fu chiaro il come.
"Questi sono ossi duri...Squall, Rinoa! Andate avanti! Ce ne occupiamo
noi di questi!" disse Zell.
Ross e Kaine confermarono ed i tre rimasti(Squall, Storm e Rinoa con
Angelo) si limitarono a schivare i colpi dei loro nemici ed a scendere
di corsa le scale, lasciando ai tre lottatori il compito di abbattere i
mostri.
"allora qualche idea?" chiese Zell
"attacca. E cerca di restare vivo." fu la risposta del phalanx
I tre si lanciarono all'attacco: Zell evitò un micidiale
fendente e riuscì a saltare sul lato non tagliente della
spada,prendendo ulteriore spinta e colpendo il mostro che aveva di
fronte con un poderoso pugno alla mascella. I phalanx non furono da
meno: Kaine colpì il mostro al petto piantando saldamente la
lancia e Ross la usò come base per sferrare diversi attacchi
alla parte alta del colpo della creatura. I mostri traballarono sotto i
colpi dei loro avversari, e Kaine allora colpì con la lancia
il
terreno, generando un'onda che scagliò le creature in aria.
I
due lottatori saltarono ed agganciarono i mostri, schiacciandoli poi
con violenza contro il terreno. I due mostri restarono fermi e Zell
guardò Ross soddisfatto. Finchè un rumore di
esplosione
lo costrinse a voltarsi di scatto.
Un Thytan Demoniaco si era rimesso in piedi e stava per prenderlo alle
spalle, ma Irvine faceva buona guardia e l'aveva colpito con un colpo
Granata, che tuttavia sembrava non avesse arrecato nessun danno.
"Non sentono il dolore, continueranno sempre a rialzarsi." disse
Kaine,parlando la prima volta.
"Non dopo quello che sto per fargli" disse Zell
Il SeeD usò la magia Aura e si avvolse in un turbine di
scintille rosse. Scattò velocemente evitando i repetuti
colpi
del mostro poi piazzo un potente diretto all'altezza di quello che
probabilmente era stato lo stomaco, prima di usare il Colpo del
Delfino. Zell continuò l'attacco con una serie di calci
volanti
in rotazione scagliandolo sempre più in alto ed alla fine si
avvolse in scintille azzurre. Colpì ancora una volta, ed il
pugno fu così violento da generare una vibrazione tale da
scuotere l'aria ed il mostro venne scaraventato contro l'altro. Zell
atterrò e guardò soddisfatto l'opera da lui
compiuta. Ma
entrambi i mostri si rimisero in piedi, ed uno di loro lo
colpì
con un pugno così potente da gettare il SeeD fuori dalla
terrazza. Zell riuscì a rimanere aggrappato al bordo, e
Kaine lo
tirò su. I mostri attaccarono ancora, ma Ross
colpì il
lato piatto della lama con un calcio, deviandola. Ross allora
usò una tecnica
analoga a quella usata da Zell contro Gilgamesh, raddoppiando la massa
muscolare ed usando su sè stesso una magia aura ed una Haste.
"Cosa hai intenzione di fare?" chiese Zell al Phalanx "i nostri colpi
non funzionano."
"Fammi indovinare, tu sei stato bocciato in fisica vero?" rispose Ross
la cui massa muscolare continuava ad aumentare.
Kaine sbattè ancora una volta la lancia contro il terreno,
generando un'onda che Ross sfruttò per aumentare la
velocità del colpo. Il calcio che il Phalanx
sferrò fu
quasi impossibile da vedere e fu talmente violento da staccare la testa
al primo Thytan e tranciare a metà il secondo, riducendoli
entrambi in cenere.
"Come diavolo hai fatto?"chiese uno stupefatto Zell al Phalanx
"Forza=Massa per accelerazione. Aumentando la massa corporea e la
velocità aumenta la potenza del colpo."
Ma non ebbero il tempo di esultare che la struttura iniziò a
tremare nuovamente, ed ancora una volta l'onda di magma si
alzò
fin quasi a raggiungerli. E nuovamente due Thytan li attaccarono. Ross
evitò un pugno con una capriola e contrattaccò,
ma senza
arrecare danni consistenti.
"Che aspetti?" urlava Zell "Gonfiati e colpisci!"
"La fai facile..non posso mantenere quello stato a lungo!
Dammi il tempo di riprendermi"
Kaine colpì uno dei due colossi con la sua lancia,
trapassandolo
da parte a parte ma questo non bastò a fermare la creatura
che
colpì il phalanx con la spada, ferendolo per fortuna solo di
striscio.
"Perchè quegli idioti con i fucili non ci supportano?"chiese
Zell mentre usava una magia haste
"Perchè anche loro in questo momento hanno i loro problemi."
fu la risposta di Ross
***
Irvine aveva colpito il Thytan che stava attaccando Zell con una
granata ed adesso era impegnato a ricevere i complimenti di Selphie. Fu
il rumore della mitragliatrice,pardon, della Deathblow di Revanant a
richiamarlo alla realtà.
"Quelle maledette sono ritornate!"
Irvine iniziò a far fuoco, ma le arpie riuscivano a schivare
i
loro colpi, fino ad abbattersi sui difensori.Irvine evitò
l'attacco gettandosi a terra, e Selphie ne approfittò per
colpire l'arpia alla testa con il suo nunchaku, stordenda e permettendo
al cowboy di finirla piazzandole un colpo al petto. La Deathblow
intanto riusciva a tenere lontano quelli che Ravenant chiamava
"maledetti uccellacci" ma questo non impedì ad un'arpia di
sorprenderlo alle spalle ferendolo con un'artigliata. Il Phalanx allora
lasciò per un attimo la sua arma afferrandola per il collo e
spezzandoglielo di netto, lanciandosi poi una lieve magia di energia
per curare la ferita. Ravenant ricominciò a far fuoco e con
l'aiuto di Selphie che scagliava magie di fuoco alle arpie
riuscì a ripulire la zona. Ma poi estrasse rapidamente la
pistola e sparò vicino la testa di Irvine,rischiando di
ammazzarlo. Irvine capì dal rumore sordo dietro di lui che
qualcosa stava quasi per sorprenderlo alle spalle.
"Liforbidden! Si sono arrampicati fino a qui?" disse il cowboy
"Le arpie erano solo un fottutissimo diversivo!" gridò
Ravenant ricominciando a sparare
Selphie scagliò diverse magie di recupero per indebolire i
non
morti, mentre Ravenant faceva fuoco cercando di tenere libero il lato
sinistro della struttura,mentre Irvine difendeva egregiamente il
destro. Gli avversari erano lenti e perlopiù erano mucchi
d'ossa
semoventi, quindi l'exeter di Irvine si rivelò
particolarmente
efficace sulla breve gittata tenendo a distanza di sicurezza gli
scheletri. Selphie frantumò il cranio di uno scheleltro e
poi lo
gettò fuori con una magia flare. Ma non riuscivano comunque
ad
arginare la marea di ossa che li circondava, ed alla fine Ravenant
dovette lasciare il Deathblow per poter combattere corpo a corpo contro
quegli "stramaledetti mucchi d'ossa", colpendo due con un pesante
machete ed alternandolo all'uso di una pistola di grosso calibro in
grado di frantumare le ossa dei mostri riducendoli in polvere. Uno
scheletro cercò di colpirlo alle spalle, ma
Ravenant fu
più svelto, evitando la lama ed infilando la canna della
pistola
nella bocca dello scheletro per poi fare fuoco,frantumando quel cranio
in mille pezzi. Ma l'attacco era comunque troppo violento, non
riuscivano a fare altro se non ad arginare la marea, e Irvine non ebbe
nemmeno il tempo di evocare un Guardian Force. Alla fine i tre si
ritrovarono a combattere schiena contro schiena. Vistosi circondato e
senza la possibilità di ricaricare , con un unico colpo
vibrante
in canna, Irvine cercò un bersaglio per cui valesse la pena
usare quest'ultimo colpo. Uno scheletro disarmò Selphie e si
preparò ad affondare la sua spada su di lei, ed allora
Irvine
sparò, distruggendo quello scheletro e molti altri dietro.
Ma
così facendo si scoprì,dando le spalle ad un
nuovo
nemico, che lo colpì:la lama squarciò il cappotto
e
penetrò nella carne, provocando una copiosa perdita di
sangue.
Selphie vide la scena e perse il controllo: fece degli strani disegni
in aria col Nunchaku ed urlò
"THE END!!"
Per lo stupore del Phalanx tutti gli scheletri si dissolsero,svanendo
nel nulla. Quella rompiscatole aveva un potere così grande
dentro di sè ed aveva aspettato così tanto ad
usarlo?
"Perchè non l'hai fatto subito? Cos'è, se non
è teatrale non va bene?" sbottò rabbioso il
Phalanx
"Non è colpa mia!"piagnulò Selphie "non sono in
grado di poterlo usare a piacimento, non lo controllo!"
Detto questo Selphie iniziò a prendersi cura del cowboy
mentre Ravenant
ricaricava e riprendeva posizione alla DeathBlow.
"Ehi Cowboy...i nostri ossuti
amici stanno
ritornando. Te la senti di organizzare un comitato di benvenuto?"
Irvine ricaricò il suo Shotgun
"facciamogli vedere cosa sappiamo fare."
"ragazzi, per favore, fate in fretta..."mormorò Selphie
guardando gli scheletri che tornavano all'attacco prima di scagliare
una magia Firaga
***
Squall apriva il gruppo, seguito subito dopo da Rinoa ed Angelo, mentre
Storm restava alla retroguardia. Avanzavano lentamente attraversando
quello che sembrava essere un ponte sul lago di lava,per poi trovarsi
in una specie di enorme piazza galleggiante,interamente fatta di lava
ormai solidificata. Al centro esatto della piazza si ergeva quello che
sembrava essere un trono. Il trio esaminò la zona con
cautela,poi improvvisamente Storm sentì un forte rumore
perforargli il cervello, come un fischio molto acuto. Dalla lava
emersero ossa annerite e bruciate che rapidamente iniziarono a
fluttuare in aria per poi dirigersi sul trono e comporre quello che
sembrava essere uno scheletro umano. Dalle osse si iniziarono a
generare i muscoli, i tessuti...era come vedere un processo di
decomposizione al contrario. Alla fine seduto sul trono c'era una
figura in apparenza umana, armato come un cavaliere nero, di carnagione
pallida e con gli occhi color sangue. Era perfetto in ogni dettaglio,
come le antiche sculture.
"Benvenuti"disse l'essere con voce melodiosa ed affascinante "nella mia
prigione"
Quello si alzò, Storm e Squall si preparono a colpire mentre
Rinoa si apprestava a scagliare le sue magie. Tuttavia l'essere maligno
non sembrava essere intenzionato ad attaccare. Anzi,
ricominciò
a parlare
"Vi vedo sorpresi...vi aspettavate forse qualcosa di
più...macabro e truculento?"
"In tutta onestà, si" rispose Storm
"Questo è l'aspetto del male...perfetto e bellissimo."
"L'aspetto esteriore vorrai dire" precisò Rinoa "Non voglio
nemmeno immaginare cosa ci sia dentro di te!"
"Non stiamo a sottilizzare" fece il Cavaliere Nero "questo è
l'aspetto che voi umani vedete e che vi spinge a dare libero sfogo alla
vostra natura.
Io sono l'incarnazione del vostro lato più nascosto e
perverso,
sono il desiderio, la rabbia ed il tormento. Sono sempre presente anche
quando non mi percepite, sono la necessaria controparte del vostro
animo,sono il vostro lato
più oscuro. Finchè l'uomo esisterà, io
continuerò a nutrirmi ed a crescere. Posso persino vedere il
male dentro di voi..."
"Se sei così potente allora perchè sei
prigioniero di
questo posto?"chiese Squall "perchè per rimanere qui vuol
dire
che o non sei potente come credi o sei estremamente stupido."
"Venni bandito dalla superficie, giovane SeeD Squall Leonhart. Ma le
porte del mio inferno non vennero mai chiuse, mai sigillate. Ed ogni
cinquecento anni il peso del male che avete compiuto sulla terra mi
dà sufficiente energia per uscire da qui. Trovai sempre chi
mi
oppose. Alcuni ci riuscirono, altri fallirono, ma in ogni caso il
prezzo da pagare fu sempre la vita. Ma lasciate che vi dica una
cosa...insieme non siete potenti neanche la metà dell'ultimo
Campione. Ed io in compenso sono molto più forte dell'ultima
volta. il vostro secolo poi
è stato
è stato
delizioso...Adele,Vincent Deling..persino in questo momento avverto
ancora la loro malvagità tuonare in questo posto.."
Rinoa scagliò una magia Sancta, talmente potente da
illuminare
l'intero antro. Ma il Cavaliere Nero la annullò con un
semplice
gesto della mano, vanificando l'attacco e facendo ripiombare il posto
nell'oscurità.
"Non essere maleducata..stiamo ancora parlando." disse "comunque bel
colpo. Sei una strega con notevole forza magica...ma non è
ancora niente in confronto al mio potere."
"abbiamo parlato abbastanza" gridò Storm
brandendò la sua spada nera.
il Phalanx corse incontro al nemico e balzò in aria,
vibrando un
colpo devastante con la sua pesante spada. La lama tagliò a
metà il suo nemico dividendolo per lungo, ed ebbe ancora
energia
per piantarsi con forza nella basamento lavico, incrinandolo e
generando un'onda che sconvolse il mare di lava. Storm
guardò il
corpo del suo avversario liquefarsi con un ghigno di soddisfazione
"Per parlare era bravo. Ma non mi è poi sembrato tanto
potente."
Aveva appena finito di parlare che il liquido generato dalla
distruzione del suo avversario si raccolse in un unico punto sotto
forma di magma, e la figura si rigenerò interamente.
"notevole, Phalanx Storm Leonhart. Ma lascia che ti mostri
cos'è che intendevo prima con potere."
La mano dell'essere venne interamente ricoperta
dall'oscurità e
divenne incandescente e liquida, gocciolando lava. Allora questi si
limitò a sferrare un singolo pugno verso Storm che, di
riflesso,
richiamò il potere della Junction Simbiosi e si difese
usando
l'ala sinistra come scudo.
Ma non bastò. Il colpo spinse indietro Storm e
finì a
pochi passi dal cadere nel mare magmatico. Ma come se ciò
non
fosse sufficiente, l'intera ala che aveva parato il colpo venne
vaporizzata nell'impatto lasciando solo un moncone bruciato. Ed il
colpo era arrivato ancora più in profondità,
sfondando
l'armatura draconica di Storm ed ustionandolo gravemente sul petto.
Storm strinse i denti e cercò di ignorare il dolore; poteva
far
ricrescere un'ala tagliata in cinque secondi, rigenerare un'ala
spezzata in due...ma non poteva fare niente con un'ala vaporizzata. Il
Phalanx iniziò a ridere e faticosamente si rimise in piedi.
Nonostante non potesse fare niente per l'ustione sul petto e per l'ala,
il potere del GF ripristinò l'armatura. Storm si
pulì il
sangue che gli colava dalla bocca e guardo il suo nemico sorridendo
"Bel Colpo! Ma non ne sono impressionato. Iniziamo a fare sul serio?"
Il Cavaliere nero sorrise e si inchinò
"Fatevi pure avanti."
|
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Capitolo 13 *** Capitolo XII-Scontro Finale ***
Leo XII
Storm afferrò la sua seconda spada e si preparò
ad
attaccare il suo avversario. Squall e Rinoa intanto si preparavano ad
entrare in simbiosi con il loro Guardian Force, rispettivamente Griever
ed Alexander. Storm si concentrò, espandendo la sua mente
fino a
toccare quelle di Squall e Rinoa, tecnica utilizzabile solamente quando
era trasformato.
"Quanto tempo vi serve?"
"Quello che puoi darci
senza farti ammazzare"
Storm annuì e caricò il suo avversario colpendolo
con
entrambe le spade dall'alto, attacco a cui quello rispose semplicemente
spostandosi velocemente indietro. Storm continuò a sferrare
velocissimi attacchi, ma quello li evitava con movimenti
così
minimi da sembrare quasi fermo. Poi contrattaccò con un
altro
pugno, e per evitarlo Storm dovette saltare
(non posso permettere che mi colpisca ancora..)
Storm evitò un altro pugno, ma ebbe la sgradevole
impressione
che con lui il suo avversario stesse solo giocando. Infuriato
vibrò un pesante fendente con la spada nera ed il
colpò
andò a segno, facendo traballare il suo avversario e
dandogli
quindi il tempo di colpire ancora una volta con un affondo. Ma questa
volta il colpo passò da parte a parte senza arrecare danno:
era
come se il materiale(qualunque cosa fosse) di cui il suo nemico era
composto si fosse tirato indietro per permettere alla spada di passare
senza danni. Storm rimase sorpreso ma si riprese appena in tempo per
evitare un colpo di taglio del Cavaliere Nero sferrato con la mano.
Colpì ancora una volta ed il Cavaliere si dissolse come una
nuvola di fumo, ricomparendo diversi metri più in alto,
sospeso
in aria. Cercò di attaccare, ma Storm fu rapido ed
evitò
i dardi che scaturivano dalla sua mano, volandogli incontro e
tempestandolo di colpi. Quello allora generò delle lame
dalle
mani e le utilizzò per combattere Storm. i colpi erano
rapidi,
Storm mirava alle spalle ed al volto, i colpi dell'altro invece
sembravano del tutto casuali. Storm cercò di attaccare con
un
calcio, ma quello evitò e poi effettuò una rapida
torsione su sè stesso prima di colpire il Phalanx con un
possente calcio che scagliò Storm nel magma.
Storm cercò di riprendere quota ma, sebbene potesse volare,
non
riusciva a manovrare. Si preparò al contatto col magma,
l'armatura avrebbe resistito? Improvvisamente urtò contro
qualcosa di solido e freddo. Si girò e si ritrovò
a
galleggiare su una spessa lastra di ghiaccio.
"Ghiaccio?" disse Storm stupito
"Prego!" Disse Rinoa
Rinoa era riuscita in una straordinaria impresa. Non solo era entrata
in Junction con Alexander, ma aveva anche fatto entrare in Junction il
cane. Quella che infatti era una cagnolina adesso era grande
più
di orso, ed era dotata di pesanti canini, affilati come quelli di un
drago. L'aspetto più che da cane era praticamente da grosso
lupo. La fusione con Alexander aveva fornito Rinoa di un'armatura
completa con intarsi d'oro e d'argento. L'elmo lasciava fluire i
capelli della ragazza, mentre lo stomaco che non era coperto
dall'armatura era difeso da una cotta di maglia dorata che brillava di
luce sacra. Il boomerfritz legato al braccio sinistro si era
trasformato in un grosso scudo e dalla schiena si generavano sei grandi
ali angeliche. Anche la fusione di Squall con Griever era ormai
completa, la criniera leonina di Squall fuorisciva dall'elmo-Griever.
Storm si rialzò e guardò i due. Poi tutti e tre
spiccarono il volo e circondarono il loro avversario in aria,per poi
colpire contemporaneamente il loro avversario con tre fendenti volanti.
Ma l'essere scomparì dalla loro vista evitando gli attacchi
e
ricomparve sotto di loro, tendendo una mano verso il gruppo. Le dita si
allungarono e da ogni falange vennero scagliati diversi dardi, diretti
contro Squall e Storm. Ma Rinoa mise il suo scudo in mezzo e dallo
scudo si generò una barriera dorata che riuscì ad
deviare
i dardi neri quel tanto che bastava per farli andare fuori bersaglio.
Rinoa passò al contrattacco evocando il potere del ghiaccio,
generando degli enormi pugni glaciali che poi scagliò con
violenza contro il Cavaliere, ma questo li sbriciolò in
tanti
piccoli cubetti di ghiaccio, che evaporarono poco dopo. Ma erano
solamente un diversivo:mentre quello era impegnato a traformare i pugni
glaciali di Rinoa in granita, Squall gli aveva girato intorno e lo
aveva colpito furiosamente con il suo Gunblade svariate volte. Il
Cavaliere traballò e venne scaraventato in alto dove si era
posizionato Storm che aveva rinfoderato la spada argentata per prendere
Excalibur ed attendeva come un battitore attente la palla nel baseball.
Non appena il cavaliere fu a portata del suo braccio colpì,
sferrando un colpo che generò un'onda di energia tangibile
talmente potente da tagliare a metà il trono ed il basamento
lavico sottostante. Ma il Cavaliere evitò, semplicemente
smembrandosi e ricomponendosi dietro Storm, che ovviamente lo
insultò e poi disse
"Tu non sei fatto di Male, sei fatto coi lego!"
Storm vibrò un altro potente colpo, Squall intanto caricava
il
raggio esplosivo. Storm riuscì a ferire il suo avversario al
voltò e se ne vantò,ma così facendo
abbassò
la guardia lasciando che il cavaliere lo colpisse con un calcio
talmente potente da fargli sputare sangue e gettarlo ancora una volta
contro il mare magmatico.Stavolta l'atterraggio fu morbido..e peloso.
Rinoa stava cavalando l'enorme cane su una lastra di ghiaccio
appositamente creata per far correre il (momentaneamente) gigantesco
cane
"grazie, sacco di pulci.."
In quel momento Squall rilasciò l'energia del raggio
esplosivo,
travolgendo il Cavaliere in una colonna di fuoco devastante, talmente
potente da incrinare il ghiaccio creato da Rinoa, ghiaccio che pure
resisteva al magma. Quando l'energia si dissolse del Cavaliere Nemico
non c'era traccia. Squall tirò un sospiro di sollievo, ma
una
voce melliflua lo richiamò alla realtà
"sono sicuro che quello avrebbe fatto male" disse il Cavaliere
sorridendo
Squall si girò, ma non ebbe nemmeno il tempo di alzare il
Gunblade che il Cavaliere gli scagliò contro una magia
oscura,
colpendolo in pieno petto e distruggendo totalmente l'armatura che la
simbiosi con Griever gli aveva fornito. Squall precipitò
mezzo
abbrustolito ed ancora una volta il cane riuscì a prenderlo
al
volo. I tre si guardarono, fino ad ora sembrava che l'unico attacco
andato a segno fosse quello con l'excalibur,ed era poco più
di
un graffio. Rinoa incrociò le braccia generando un flusso di
energia blu e verde che curò tutte le ferite curabili di
Storm e
Squall, che iniziò a mormorare qualcosa.
"Rinoa...copertura. Storm, sai cosa fare..."
Entrambi annuirono e Rinoa spiccò il volo scagliando una
serie
di potenti magie contro il Cavaliere, alternando dei giganteschi
meteoriti a lance di ghiaccio e lampi di luce. Il Cavaliere ne
annullò alcuni e schivò le altre, non
accorgendosi di
Storm che lo aveva caricato nascosto dietro le luci abbaglianti. Storm
impugnava l'Excalibur usando l'impugnatura rovesciata...
"CERCHIO FATALE!"
il Cavaliere non ebbe il tempo di smembrarsi o di usare altri
trucchetti, ma il suo "corpo" non riportò alcun danno. Il
Cavaliere guardò Storm sorpreso e poi lo colpì
affondando
la sua mano nel corpo di Storm, oltrepassando agevolmente l'armatura ed
affondando le dita nella carne di Storm, per poi schiacciarlo a terra
mantenendo la presa.
Il dolore travolse il phalanx che vomitò sangue e fu sul
punto di svenire. Excalibur gli era scivolata via dalle mani ed adesso
era alla mercè del suo avversario che pareva si stesse
divertendo un mondo a torturarlo. Doveva riuscire a restare
lucido..improvvisamente quello parlò
"Spiegami una cosa, Phalanx Storm Leonhart...come hai fatto a mancarmi?"
Nonostante tutto, Storm riuscì a ghignare
"non ti ho...mancato."
il Cavaliere Nero parse sorpreso, e per la prima volta nello scontro la
sua espressione mutò. Non c'era paura,ma solamente
curiosità. Storm lo guardò negli occhi.
"povero idiota...il cerchio fatale...ha effetto..quando decido..io."
"cosa intendi dire?"
Storm riuscì a sollevare un piede e lo sbattè con
violenza contro il basamento, generando una forte vibrazione.
Immediatamente una linea orizzontale iniziò a disegnarsi sul
petto del Cavaliere e dalla sua bocca cominciò a fluire un
liquido nero vischioso e puzzolente. Questa incarnazione del male
adesso stava provando dolore. E parecchio. La parte del corpo che
andava dalla vita in su iniziò a separarsi, scivolando
lentamente di lato. In quel momento comparì Squall che aveva
recuperato Excalibur. Il SeeD affondò la lama nel cranio del
Cavaliere, e l'acciaio temprato passò da parte a parte,
entrando dalla nuca ed uscendo dall'occhio destro.
La parte tagliata esplose come vetro, dissolvendosi nell'aria. Del
nemico rimanevano solo due gambe attaccate al bacino.
Squall aiutò Storm a rimettersi in piedi.
"come stai?"
"come se mi avessero fatto un'operazione a cuore aperto.." disse Storm
che ancora si teneva il petto. Poi indicò con un cenno del
capo quel che rimaneva del loro avversario "le nostre armi non lo
feriscono. Ma l'Excalibur lo oltrepassa come se fosse fatto di carne ed
ossa."
Ci fu un rumore, un forte sibilo rabbioso, ed i due tornarono a
girarsi. La parte inferiore del corpo si era rimessa in piedi, e stava
rigenerando nuove ossa. Ma non le ricoprì di carne; mille
serpenti neri e verdi comparirono e si avvolsero intorno alle ossa, una
massa viscida che ricopriva un ammasso di carne putrita ed ossa,
goccialando uno strano liquido nero ed emettendo un odore di
putrefazione talmente forte da far quasi svenire i due fratelli. Un
serpente rosso girava intorno al teschio, passando per le orbite e per
la bocca, come una specie di disgustosa lingua. Questo era il vero
aspetto del loro avversario.
"Perchè i cattivi devono sempre trasformarsi in qualcosa di
grottesco?" protestò Rinoa
Non attesero l'attacco, ma attaccarono loro per primi. Il cane
attaccò il mostro, ma si provocò diverse
scottature al semplice contatto e si ritirò guaendo. Squall
passò velocemente Excalibur a Storm che attaccò,
ma il mostro evitò il colpo con sorprendente
agilità e colpì, trapassando Storm da parte a
parte. Il Phalanx traballò per pochi attimi, strabuzzando
gli occhi e cercando di respirare,poi cadde in ginocchio e si
accasciò su un fianco.
Squall vide Storm cadere e fu colto da un impeto selvaggio:
caricò l'energia del Renzokuken e colpì il mostro
con ferocia, sferrando colpi talmente potenti da squartare i serpenti
che ricoprivano lo scheletro superiore, lasciando schizzare pezzi di
carne putrescente da ogni direzione. Ma il mostro reagì con
una testata che gettò a terra Squall e che gli
riaprì la cicatrice sul volto facendola sanguinare come se
fosse stata appena inflitta,tale era il suo potere. Poteva fare molto
più che colpire: poteva richiamare il dolore passato ed
usarlo come arma. Rinoa intervenne attaccando col suo Gunblade lucente
sferrando un colpo che portò via metà del cranio
del mostro. Ma quello non sentì la botta e colpì
ancora una volta usando un'onda d'energia che bruciò molte
delle piume di cui erano composte le ali di Rinoa. Il mostro
afferrò Squall e Rinoa per la gola e li sollevò
tenendoli bene in alto stringendo progressivamente la presa. I due
scalciavano cercando di resistere, ma l'aria nei polmoni era sempre
meno. Quando la vista era ormai appannata entrambi caddero a terra, le
mani che li reggevano erano state disentegrate.
Era stato Storm. Prima era stato colpito al fianco e fortunatamente il
colpo aveva mancato gli organi vitali. Aveva urgente bisogno di cure,
ma poteva ancora combattere, e questo grazie al suo essere mezzo-drago.
Una mano era poggiata sulla ferita,l'altra reggeva Excalibur.
Il mostro rigenerò gli arti e poi iniziò ad
urlare, circondandosi di un'aura nera. Improvvisamente, centinaia di
raggi neri e violacei uscirono dalla bocca del mostro, salendo in alto
e guadagnando quota prima di calare sul gruppo che li stava combattendo
"Verdetto Infernale!" urlò l'essere
Rinoa si alzò ed aprì le braccia generando una
potentissia barriera dietro la quale si ripararono. All'elemento Sacro
della simbiosi con Alexander Rinoa aveva aggiunto la forza del ghiaccio
ottenuta dalle sue abilità di strega. La barriera sembrava
in grado di reggere, eppure Rinoa sudava per lo sforzo, e ben presto
alcuni pezzi della sua armatura iniziarono a spezzarsi e sparire.
"Stiamo esaurendo le energie per la simbiosi..."disse Squall dopo aver
usato delle paramagie di guarigione su sè stesso e sul
gruppo "non resisteremo ancora a lungo"
"giochiamoci il tutto per tutto allora...o la va o la spacca. Apro io."
Storm lasciò l'area sicura che la barriera gli garantiva,
stringendo i denti per il dolore combattè impugnando
Excalibur e la sua pesante spada nera. L'energia del Drakoken
investì il nemico come uno tsunami, tranciando e squartando.
Improvvisamente poi Storm si lasciò cadere passando la spada
a Rinoa che balzò in groppa al cane, sfruttando il potere
della Cometa Siderale. Il Mostro venne colpito frontalmente prima e poi
alle spalle, al fianco e da ogni lato possibile. Quando l'attacco ebbe
termine Squall lanciò in aria il mostro usando il colpo
d'apertura del Cuore di Pietra usando sia il LionHeart che la spada
passatagli da Rinoa. Ma non lo raggiunse subito: saltò
invece sul boomerfritz-scudo di Rinoa usandolo come una tavola da Surf
"Cannone del Leone!"
Lo scudo volò con Squall sopra e questo gli
consentì di colpire l'avversario in maniera molto
più violenta, per poi attaccare rilasciando il grande potere
del Cuore di Pietra, i cui colpi furono così potenti da
generare energia sufficiente a frantumare ancora di più il
basamento lavico: ormai navigavano sul magma. Il mostro era ormai
ridotto ai minimi termini quando cadde giù. Storm ricevette
al volo la spada di Squall, ma stava già combattendo usando
la spada argentata in modalità doppia, così fu
costretto a tenere Excalibur tra i denti, operazione che
riuscì solamente grazie alle sue potenti mascelle da
mezzo-drago. Colpì con la spada nella mano sinistra e poi la
piantò con forza sulla base lavica, fece un rapido giro
colpendo con una rapida serie di fendenti le spalle del mostro per poi
piazzare a terra la seconda spada argentata ed estrarre la grande
Drakon, la spada nera, che tranciò una delle gambe della
mostruosa creatura e finire anch'essa saldamente conficcata nel
terreno. Le tre spade disegnavano un triangolo: Storm
impugnò l'Excalibur.
"4 livelli di dolore: ANNIENTAMENTO!"
"VERDETTO DIVINO!!"
"ONDA COSMICA!"
Le tre manovre si combinarono tra loro e l'esplosione di luce che ne
seguì fu avvertita persino in superficie, generando una
violenza superiore a quella di un vulcano in eruzione. Quando la luce
si diradò Storm era a terra, interamente coperto di sangue,
senza ali e senza energie. Stringeva ancora in mano l'elsa
dell'Excalibur che si era spezzata nell'impatto. Squall strisciava
cercando di recuperare le forze, ma svenne poco. l'unica rimasta in
piedi era Rinoa, accompagnata dalla cagna Angelo. Fortunatamente si era
tenuta sempre più defilata rispetto ai due Leonhart, e
questo gli permetteva ora di non avere troppi problemi a muoversi.
Notò che un pezzo del serpente rosso che si muoveva nel
cranio della creatura continuava a muoversi e ad agitarsi. Lo
guardò schifata e gli schiacciò la testa col
tacco dei suoi pesanti stivali.Adesso era finita.
Rinoa andò da Squall ed usò su di lui le ultime
potenti magie di energia che aveva a disposizione, riuscendo a far
riprendere i sensi al ragazzo.
"ci siamo riusciti Rin..."
i due si scambiarono un veloce bacio prima di rimettersi velocemente in
piedi ed occuparsi di Storm, che intanto rideva. Rinoa
recuperò le spade del Phalanx(sapeva che se le avesse
lasciate lì Storm sarebbe tornato a riprendersele...) e
Squall si caricò il fratello sulle spalle.
Il magma emetteva fumi tossici, delle forme iniziarono a delinearsi:
nuovi mostri in arrivo.
"scappiamo finchè siamo in tempo"
Correndo e zoppicando riuscirono a raggiungere le scale ed a
raggiungere il gruppo dei lottatori. La lancia di Kaine si era spezzata
e Zell si era rotto un braccio nello scontro, mentre Ross perdeva
sangue da un orecchio a causa di un brutto colpo ricevuto in testa.
Adesso che erano in sei riuscirono ad aprirsi un varco scagliando le
magie che rimanevano a loro disposizione, pulendo la scalinata
utilizzando una serie di Meteor scagliati da Rinoa. I mostri che li
inseguivano erano ancora lontani, come se indecisi sul da farsi, e
stavano dando al gruppo di tempo di ricompattarsi. Arrivando alla prima
terrazza trovarono il terrificante spettacolo di Revanant che sparava
utilizzando due mitra, uno per mano, difendendo Irvine e Selphie che
avevano perso i sensi. Il cowboy aveva perso un occhio nello scontro e
la ragazza era stata ferita svariate volte. Un Sancta di Rinoa fu
abbastanza per far indietreggiare i mostri. Revanant allora prese la
DeathBlow e se la legò alla schiena così com'era,
e poi si caricò sulle spalle Irvine e Selphie. Solo la sua
stazza glielo pemetteva. Combattendo quel tanto che bastava riuscirono
a raggiungere il tempio, e qui Storm chiese di essere poggiato a terra.
"posso camminare..mi sono ripreso..."
Squall lo lasciò, ed insieme ai SeeD riaprì il
passaggio in superficie. Ma Storm non li
seguì. Rimase fuori dal tempio, sulla porta, ad
osservare la marea nera che si avvicinava.
"STORM!!! MUOVITI!!" urlò Zell
"COMANDANTE!!" gridò Ravenant
"STORM, VELOCE! DOBBIAMO ANDARE VIA!"
Lo sguardo di Storm era vacuo, assente
"è giunta l'ora che vi riveli l'ultimo rigo della profezia."
"NON PERDERE TEMPO!! VIENI!"
"No." disse tranquillamente il Phalanx lasciando la sua DraKon e
portando con sè solo le due spade argentate.
Storm guardò suo fratello e sorrise, poi lo sguardo si volse
nuovamente verso i mostri che si avvicinavano. Storm prese un profondo
respiro ed uscì dal tempo afferrando i due battenti della
porta ed iniziando a spingere.
"STORM!"
"è il momento che la profezia si avveri..."
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Capitolo 14 *** Capitolo XIII-Il grande Phalanx, Storm Leonhart ***
Leo XIII
Storm strinse i denti. Certo che
questa porta era davvero pesante, di
quale infernale materiale era composta? Beh, non era una cosa
importante. Storm diede fondo alle sue energie in quest'impresa ed alla
fine riuscì a far muovere il pesante portone. Squall corse
verso
il fratello per tirarlo via da lì, ma ricevette in pieno
petto
una variante della magia aero, usata non per danneggiarlo ma per
tenerlo indietro. Rinoa e Ravenant cercarono di aiutare Squall a
recuperare il fratello uscito di senno ma una sorta di barriera
invisibile li teneva lontani dal phalanx
"a Centra ho letto l'ultimo rigo della profezia..e vi devo dire che
all'inizio avevo solo un sospetto, non capivo, o forse non volevo
capire."
"Storm, smetti di delirare e vieni subito qui! " Sbraitò
Squall.
Storm aveva l'aria assente quando recitò un sonetto
nell'antica
lingua di Centra, e poi si affrettò a tradurlo nella lingua
corrente
"L'antico nemico risorge!
Riprendano le armi gli eroi, la lucente spada torni in battaglia!
egli non ha
nome,perchè egli è il male. Nacque con l'uomo, e
con l'uomo morirà.
All'ombra della luce lo
scontro avrà inizio; il leone, l'angelo ed il drago lo
combatteranno.
Ma questo voi lo sapete già...quello che non conoscete
è l'ultimo verso:
..E per trionfare il
drago chiuderà per l'eternità le porte col
sigillo del suo sangue"
Squall rimase turbato dall'ultima affermazione di Storm. Suo fratello
era veramente convinto di quello che stava facendo. Il che vuol dire
che era uscito di senno.
"Storm vieni qui!" urlò Squall
"Le porte si chiudono dall'esterno...la serratura è da
questa parte..appena le ho viste.."
"ed allora lasciale aperte!"
"Ci seguiranno...raggiungeranno la superficie..." disse Storm che a
poco a poco stava chiudendo le massicce del tempio "Verreste tutti
uccisi. Non posso permetterlo. La famiglia prima di tutto."
"Storm!" urlò Rinoa piangendo
Storm fece una strana smorfia, sangue e sudore gli colavano dalla
fronte. Urlò per via del pesante sforzo che stava facendo, i
suoi stanchi muscoli erano tesi nello sforzo, ogni singola fibra del
suo corpo era impegnata al raggiungimento dello scopo. Millimetro dopo
millimetro le porte del tempio iniziavano a chiudersi nascondendo a
poco a poco la vista delle persone che lo avevano accompagnato in
questa sua ultima battaglia
(Zell Dincht...Kaine...Ross, gran figlio di meretrice Trabiana..)
le porte si mossero ancora una volta, altri volti scomparvero dalla sua
vista.
(Kinneas,brutto pervertito...Tilmitt,sono felice che non
dovrò
sentire più quella tua irritante vocetta...Ravenant,sai di
essere un pazzo furioso, vero?...)
(vi ringrazio, tutti.)
(Fujin...)
ormai rimaneva solamente uno spiraglio, solamente Squall che lo
guardava con occhi spaventati, lottando per trattenere le lacrime
"Squall.." riuscì a dire Storm "è stato un onore
averti per fratello"
Detto questo la porta si chiuse. La barriera si annullò e
Squall
potè avvicinarsi alla porta. La prese a pugni,
cercò di
colpirla con il Gunblade ma non ottenne nessun risultato.
Dall'altro lato Storm sentiva le urla ed i tentativi di Squall di
aprire la porta e per un attimo fu tentato di mandare al diavolo la
profezia. Ma non poteva. Perchè non si trattava solo di lui.
Poggiò la mano insanguinata sulla serratura. L'intera porta
brillò, per un attimo divenne incandescente e poi la porta
iniziò a mutare, il metallo diventò pietra:dove
prima
c'erano le porte del Tempio adesso c'era solamente una parte rocciosa.
Ciò nonostante Storm riusciva ancora a sentire le voci
dall'altra parte.
"non vi azzardate a piangere!" disse il Phalanx "se versate una sola
lacrima vi ammazzo con le mie mani..."
Stom poggiò la mano sulla pietra, come una carezza o un
tardivo
gesto di saluto. Come diceva la canzone che cantava sempre Nax?
Diavolo, sapeva suonarla e non si ricordava le parole? Forse i colpi
subito l'avevano rintronato, perchè faticava a ricordare le
parole che gli interessavano..ma improvvisamente gli vennero in mente e
le cantò alla porta, forse più per sè
che per chi
lo stava ascoltando dall'altra parte
"Waving our goodbyes, we'll never meet again...but don't look so
down.." iniziò a cantare
"..for at night the moon will rise..." completò una voce
femminile piangente dall'altra parte della porta. Rinoa conosceva la
canzone.
(chissà se qualcuno la canterà mai pensando a me?)
Storm sorrise e riuscì a trattenersi dal tossire,avrebbe
rovinato l'atmosfera. Quelle due frasi erano vere. Questo era il loro
saluto, il loro ultimo contatto. Ma non ebbe la forza di dire addio.
Semplicemente si separò dalla parete ed iniziò a
scendere
le scale. Ogni passo era pesante, come se invece di sollevare un piede
dovesse sollevare un macigno attaccato alla gamba. Ma ormai aveva
scelto.
Cercò di stabilre un contatto con il suo Guardian Force
(ZERO...so che odi me almeno quanto odi il mio avo che ti
imprigionò,
ma oggi è il giorno in cui riotterrai la libertà.
Ti
chiedo solo di accordarmi il tuo potere ancora un'ultima volta..)
"non io, ma
ciò che hai fatto in questi anni, mortale, ti dà
questo diritto." rispose la voce dentro la sua testa
Storm si avvolse in una luce strana, diversa dal solito,
perchè
non solo nera e rossa, ma anche dorata. Le quattro ali che si
generarono dalla schiena erano splendide, come interamente fatte d'oro
e brillavano ardenti in quell'oscurità maligna e la sua
armatura...semplicemente non c'erano parole per descriverla: se Hyne in
persona l'avesse forgiata avrebbe ottenuto dei risultati assai
peggiori.
Improvvisamente smise di sentire dolore, smise di essere stanco. Le sue
ferite non erano guarite, eppure non lo intralciavano più:
il
grande drago gli stava permettendo di combattere la sua ultima
battaglia.
"non è stato
disdicevole servirti. Ora combatteremo insieme, perchè tu ed
io siamo uno."
(grazie..qualunque cosa voglia dire)
Storm ringraziò mentalmente il GF che un tempo aveva tentato
di
ucciderlo e si ritrovò a pensare al destino. Non credeva al
destino, era convinto che l'universo intero si basasse sul principio
azione-reazione, che fossimo noi uomini a forgiare il futuro. Eppure...
Se Cid non si fosse ribellato a Caraway senior, lui e Squall sarebbero
cresciuti insieme come spietati Phalanx. Non avrebbero mai scoperto i
Junction, e senza Junction Storm non avrebbe potuto dare il via al
progetto che ha portato alla rinascita di Centra ed all'evoluzione di
Winhill e Squall non avrebbe salvato il mondo da Artemisia. Ed ancora
una volta, era stato il suo abusare della Junction
Simbiosi a trasformarlo in un mezzo drago, dandogli quella resistenza e
quella pelle dura che gli aveva permesso di sopravvivere allo scontro
con il Male, scontro in cui altrimenti sarebbe stato fatto a pezzi. E
sopravvivere a quello scontro era indispensabile perchè lui
sigillasse una volta per tutte le porte dell'inferno. Il cerchio era
finalmente chiuso. Peccato che in questo progetto non era stata
inserita l'idea di una sua sopravvivenza. Vabbè, anche i
piani
migliori avevano le loro pecche. Aveva subito sospettato che sarebbe morto non
appena potè leggere l'intera profezia. Avrebbe potuto
tirarsi
indietro ma poi? Sarebbe riuscito a convivere col disonore di
quell'atto? Probabilmente no...ed in ogni caso, niente poteva
allontanare Storm dal richiamo della battaglia.
Si, quella che sarebbe stata la sua ultima battaglia, e lui ne sarebbe
uscito vincitore.
I mostri si avvicinarono correndo velocemente su per le scale,
nonostante molti di loro sembrassero quasi reticenti ad attaccare
questo mezzo-drago. Una figura comparve al fianco di Storm: capelli
corti biondi su un viso squadrato e barba folta, con l'immancabile
violino in spalla.
"Ciao Nax." disse Storm
"Non sei sorpreso di vedermi?" chiese quello, sinceramente incuriosito
"O sei un'allucinazione, il che vuol dire che la mia mente sta dando i
numeri ed io sto per tirare le cuoia, oppure sei un fantasma, il che
vuol dire che non sono pazzo ma che sto comunque per tirare le cuoia,
quindi capirai se non me ne faccio un problema."
Storm si interruppe "Qualunque sia dei due, che ci fai qui?"
"Scherzi? Il mio amico sta per diventare un eroe ed io dovrei perdermi
la scena?"
Storm rise, classico umorismo di Nax...umorismo che poi era passato a
lui.
"Eroe? No, non credo proprio. L'eroe ha medaglie e riconoscimenti,viene
venerato e ricordato. Io sono un guerriero e nessun libro
parlerà mai di me come un eroe. Nè voglio che
ciò accada. Il ruolo dell'eroe non mi si addice minimamente."
"Forse è proprio per questo che sei un eroe,no?"
Storm rimase a pensare alla futilità dell'argomento. C'erano
già troppi eroi in famiglia perchè si aggiungesse
anche lui al gruppo.
"e poi..."continuò il fantasma "ci tenevo a ringraziarti."
"di cosa, di averti seppellito nel deserto?"
"no. Di esserti ricordato di me e della mia canzone. Un uomo muore
veramente solo quando ci si dimentica della sua esistenza."
Storm fece un cenno d'assenso con la testa, mentre i mostri vincevano
la paura ed ormai erano a pochi passi da lui.
"Qual'è il piano?" chiese il fantasma
"Io prendo i trentamila che salgono su per le scale. Tu suona."
"Qualche richiesta?" disse lo spettro accordando il violino.
"Una canzone allegra..al diavolo, vai con quella canzone tanto sai fare
solo quella. E falla allegra, veloce."
Il fantasma o l'allucinazione di Storm iniziò a suonare e
ben
presto al violino si accompagnò un'invisibile orchestra.
E Storm rise, e fu una risata di gioia pura. Perchè era
felice:
aveva salvato le persone a cui teneva, aveva finalmente chiuso la
faccenda di Nax. Ed ora avrebbe combattuto la sua più grande
battaglia.
Ridendo e lasciandosi trasportare dalla musica Storm si
lanciò sui ranghi
dei nemici, affettando e colpendo con ferocia i ranghi dei nemici,
trasformando le ossa in cenere e distruggendoli tutti come una
divinità guerriera. L'ondata indietreggiò e Storm
continuò ad attaccare: un Thytan demoniaco cercò
di tagliarlo a metà con la sua spada, ma Storm
parò il colpo e saltando gli tagliò via la testa.
Tre arpie vennero uccise da un singolo colpo del Blaster Slash. Storm
correva e meneva fendenti, ed ogni colpo trovava un bersaglio, e ben
presto il phalanx si trovò a combattere su una collina di
carcasse. Anche quando una lancia di un guerriero scheletro gli
trapassò il torace lui non smise mai di sorridere.
Spezzò l'arma e ridusse in polvere il cranio del nemico.
Improvvisamente il mare di lava iniziò ad emettere
nuovamente fumo e da lì emerse una gigantesca creatura
interamente composta di magma. L'essere ruggì contro Storm,
che si leccò le labbra al pensiero di questa nuova ed
entusiasmante sfida. Tagliò la testa di un demone che lo
aveva attaccato e poi aprì le ali di drago, brandendo le
spade e volando incontro a questo nuovo nemico.
"Ed allora fatevi sotto!"
Nessuno mai vide questa battaglia, nessuno mai potè
raccontarla ed al nome del Phalanx non fu mai associata la parola
"eroe". Ma fu la più grande impresa di Storm Leonhart.
E quando il suo cuore smise di battere nel suo corpo ferito da numerosi
attacchi e la luce aveva abbandonato il suo sguardo di sfida, il
Phalanx continuava a reggersi in piedi, stringendo ancora le sue spade
e dominando sul mare di creature che aveva sconfitto.
Neanche da morto si era arreso.
E niente aveva cancellato il suo sorriso.
________________________________________________________________________________________________________________________________
Angolo dell'Autore: e
dulcis in fundo, eccoci qui. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto
come è piaciuto a me scriverlo e spero commenterete numerosi
quello che probabilmente è il vero momento topico
dell'intera storia. Questo capitolo era già nella mia mente
da tempo e questo spiega il perchè di questo aggiornamento
lampo.
Il verso della canzone cantata da Storm è tratta dalla
versione inglese della già citata Binkusu no Sake (capitolo
V-Ricordi). E sempre da One Piece ho tratto ispirazione per il nome del capitolo, rifancendomi al capitolo 576 del manga di Oda. Per il resto, le affinità finiscono qui.
Detto questo vi dò appuntamento al prossimo aggiornamento,
l'epilogo di questa storia: "Tre Lettere ed una Canzone".
P.S: Commentante, commentate, commentate!
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Capitolo 15 *** Epilogo-Tre Lettere ed una Canzone ***
Leo End
Squall era senza parole, senza fiato. La sua mente era entrata in
stand-by. I pensieri andavano troppo veloci, si sovrapponevano e si
annullavano. Avrebbe voluto dire tante cose, avrebbe voluto fare tante
cose ma non riuscì a fare altro se non uno strano movimento
della testa. Non riusciva ad accettare quello che stava succedendo.
Rinoa stava cantando il verso di una canzone o era solo una sua
impressione? Non riusciva più a capire neanche i suoi
pensieri. Storm, suo fratello era là dietro. Doveva solo
buttare giù la parete e riprenderlo. Ma improvvisamente,
tutto iniziò a tremare, polvere e terriccio iniziarono a
cadere dal soffitto e le colonne iniziavano ad inclinarsi. Zell si
avvicinò a Squall mettendogli la mano del braccio ancora
intero sulla spalla.
"dobbiamo andare, Squall. Qui crolla tutto."
"No, dobbiamo recuperare Storm..."riuscì a dire Squall,
senza però dimostrare convinzione
Zell lo costrinse a girarsi ed a guardarlo negli occhi
"Non possiamo sfondare la parete, moresti qui. E credi che Storm
sarebbe contento di questo? E' rimasto lì perchè
noi potessimo andarcene. Lo ha fatto per noi...per te! E non
è certo questo il modo in cui vorrebbe essere ripagato,
vanificando il suo ultimo atto!"
Alle parole "ultimo atto" Squall si girò e colpì
Zell in pieno volto con un pugno così potente da arrivare
quasi a rompergli lo zigomo. Zell però non
protestò e si limitò a rialzarsi, mentre Rinoa
afferrava Squall per un braccio e lo tirava a sè.
"dobbiamo andare.." disse Squall.
A questo segnale gli altri uscirono dal pozzo, seguiti subito dopo da
Zell e Rinoa. Squall rimase ancora un attimo nel tempio e prese Drakon,
la spada che Storm aveva lasciato lì. Sicuramente non voleva
che un'arma di tale livello cadesse in mano a dei guerrieri infernali.
L'arma era pesante, almeno due volte il suo Gunblade e Squall dovette
portarla trascinandola, perchè era talmente stanco da non
riuscire a sollevarla. Aiutato da Ravenant, riuscì a far
uscire l'arma dal pozzo e poi uscì lui stesso.
Appena in tempo.
Non appena entrambi i piedi di Squall ebbero raggiunto la superficie il
terreno sotto di loro franò, chiudendo il pozzo. E chiudendo
per sempre Storm.
Squall cadde in ginocchio e Rinoa lo abbracciò, stringendolo
forte. Le lacrime di Rinoa bagnavano la giacca del SeeD. Hyne, quanto
avrebbe voluto piangere anche lui. Si diceva che il pianto avesse una
funzione liberatoria. Fino a questo momento aveva sempre cercato di
esprimere le proprie emozioni al minimo possibile, e solamente se era
impossibile fare altrimenti. Non gli piaceva farsi vedere vulnerabile
da altri che non siano Rinoa. Adesso aveva un gran voglia di piangere,
ma doveva trattenersi. Per sè stesso e per Storm. Suo
fratello ne sarebbe rimasto sicuramente offeso.
Dania Prox che era rimasta di guardia si stava prendendo cura del
braccio rotto di Zell, mentre altri SeeD paramedici lavoravano sulle
ferite degli altri membri della squadra. Effettivamente c'erano
più curatori di quanti Squall ne avesse portati con
sè. Qualcuno aveva chiamato i rinforzi?
Poi, sentì una voce femminile chiedere a gran voce
"Dov'è?"
E non ebbe bisogno di voltarsi per capire chi stesse parlando. Come
spiegarlo adesso?
***
Fujin si era svegliata esattamente sei ore dopo la somministrazione del
Long-Sleep. Non era stordita, la sua mente era fresca e scattente. Ma
lei era furibonda. Il suo primo impulso fu quello di trovare Storm e
piazzargli un solenne calcio lì dove non batte il sole,
però si ricordò subito delle ultime parole dette
dal suo uomo e rabbrividì. Saltò giù
dal letto e si diresse verso la scrivania, dove effettivamente c'erano
tre lettere. Una portava lo stemma dei Phalanx, una era indirizzata a
Squall ed una a lei. Aprì la lettere e la lesse tutta d'un
fiato. Traballò, e per non cadere dovette sedersi sul letto.
La rilesse tre volte per essere sicura di non aver capito male e fu
presa dal panico. Se la infilò rapidamente in tasca e dopo
aver afferrato la Katana Blu uscì correndo a rotta di collo
per i corridoi del garden. Girando l'angolo investì il
povero Nida, che nell'impatto cadde a terra.
"Fujin? Sei in ritardo, sono partiti senza di te."
Fujin lo afferrò per la divisa e lo tirò su
sbattendolo contro il muro.
"Portami subito al chocobosco sacro!"
"Eh? ma tu parli!"
"Ti ho detto di portarmi subito lì, altrimenti giuro che ti
taglio a fette!"
"ma-ma-ma-ma....non si può andare al Chocobosco Sacro col
garden." disse un terrorizzato Nida
"E come allora?"
"C'è...un tra-tra-trasporto truppe Phalanx...quello con cui
voi siete arrivati da Centra..è ancora qui..quello
può andare."
"Bene. Dai ordine ai dottori di salire su quel cargo."
"non posso! Non ho quest'autorità."
Fujin si morse il labbro. Il tempo era troppo prezioso per poter essere
sprecato in questo modo. Lasciò andare il giovane SeeD ed
iniziò a correre giù per la hall,richiamando
l'attenzione dei pochi che incontrò. Molti l'avevano vista
rientrare con Storm la sera prima, ed il bacio tra i due a Centra era
già diventato uno degli argomenti preferiti dalle
studentesse, nonostante in teoria sarebbe dovuto rimanere segreto. In
altri momenti questo l'avrebbe fatta infuriare, ma adesso invece gli
conveniva: essere considerata la compagna di Storm Leonhart(il
guerriero più forte del mondo secondo i Phalanx, ed il
2° guerriero più forte del mondo secondo la corrente
di pensiero SeeD) gli conferiva de facto una forte autorità.
Riuscì ad assicurarsi i servizi di diversi paramedici e
guaritori, e trovò il pilota del Trasporto truppe intento a
pranzare in mensa e, tra una forchettata e l'altra, ci provava con tre
studentesse contemporaneamente. Lo richiamò all'ordine e gli
disse che Storm aveva bisogno di lui e quello scattò subito
in piedi, chiedendo scusa e dirigendosi verso il veicolo che essendo
troppo grande per essere parcheggiato nel Garage era stato sistemato
fuori dal garden. Il pilota segnalò al Garden via radio che
il volo era una missione di recuperò e partì.
"Quanto ci vuole per raggiungere il chocobosco sacro?"chiese Fujin
"Con questa bellezza? pochissimo. Ma non temere per Storm! Se Hyne in
persona lo attaccasse lui rimarrebbe in piedi a ridere!"
Il volo fu breve, ma per Fujin fu lungo come anni di tormento. Quando
il mezzo scese, Fujin corse dritta verso il centro del chocobosco
sacro, senza far caso alla trasformazione maligna del posto. Arrivata
alla radura centrale, trovò la squadra che era partita
radunata intorno al pozzo, ed i medici iniziarono subito a prestare le
prime cure. Guardò la scena, erano tutti feriti, ma erano
vivi. E se era riuscita a sopravvivere Selphie Tilmitt voleva dire che
in questo momento il suo uomo stava cantando e ballando con
felicità. Ravenant era vicino ad una specie di pozzo e
ricevette da qualcuno ancora là sotto la spada nera di
Storm, la leggendaria Drakon. Fujin tirò un sospiro di
sollievo. Voleva dire che il prossimo ad uscire sarebbe stato Storm.
Invece fu il Leonhart sbagliato ad uscire dal pozzo.
Dov'era Storm? Perchè aveva affidato la sua spada a Squall?
Il pozzo si richiuse dietro Squall e Fujin ebbe come una fitta al
petto. Dov'era Storm? Perchè non era uscito? Le facce di
Ravenant, Squall e Rinoa esprimevano un dolore troppo grande per poter
essere espreso..no, non era possibile.
"Dov'è?" chiese Fujin
***
Squall sentì Fujin ripetere la stessa domanda più
volte e nessuno di loro fu così forte da risponderle. Ma era
il suo compito. Lo doveva fare.
"Fujin...Storm è rimasto sotto."
"No...non Storm! Voi non lo conoscete! Uscirà,
uscirà da là sotto come ha fatto a Centra!"
Fujin guardava il punto in cui prima c'era il pozzo, aspettandosi che
da un momento all'altro Storm generasse la sua fantastica colonna di
fuoco ed uscisse da lì trionfante e circondato da fiamme. Ma
Squall dovette disilluderla.
"Storm ha chiuso le porte dell'inferno ma per farlo..." Squall
deglutì tre volte prima di riuscire a completare la frase
"...è dovuto rimanere sotto."
Fujin spinse via il SeeD ed iniziò a scavare a mani nude la
dura terra, chiamando Storm per nome come se lui potesse risponderle.
Le lacrime di Fujin bagnavano il terreno che la ragazza smuoveva e ben
presto si ferì le mani. Scavò così
forte e così tanto da farsi sanguinare le mani.
Arrivò quasi al punto di strapparsi le unghie quando
Ravenant la prese alle spalle e la tirò a sè a
viva forza. La ragazza scalciava ed urlava. Diceva che dovevano
scavare, che Storm non era morto...Ravenant dovette applicare una presa
al collo per smuoverla da lì. Quando la ragazza si
liberò ed iniziò a colpire il Phalanx al petto,
lui non reagì, ma semplicemente la abbracciò e la
stinse forte. Solo allora la ragazza smise di lottare e di dimenarsi.
Si lasciò andare come un burattino a cui erano stati
tagliati i fili e pianse sulla spalla di Ravenant.
***
Tre giorni dopo a Balamb c'erano tutti: Laguna, Kiros e Ward da Esthar,
i phalanx di alto livello da Centra e tutti i SeeD che avevano compiuto
la missione. Solo Fujin era assente. Dovevano decidere come
comportarsi, come gestire la situazione. Storm era anche un capo di
stato, sebbene lui per primo odiasse quest'attività e la sua
scomparsa rischiava di minare le fondamenta del giovane Stato. Fu
Crisis a parlare, parlando proprio della lettera che Storm gli aveva
mandato tramite Fujin.
"Vuole che questa storia non venga divulgata. Ha allegato allo scritto
la sua lettera di dimissioni da rendere pubblica, in cui dice che
affida lo stato in mani migliori..."qui Crisis fece una pausa "ha
assegnato a me la carica di presidente ed il compito di finire l'opera
di ricostruzione delle rovine, per cui mi permette di usufruire di
quasi tre quarti del suo patrimonio personale. La città
sarà il suo lascito. E nessuno deve sapere di questa sua
ultima missione. Se si sparge la voce che è possibile aprire
dei portali per l'inferno la gente andrebbe nel panico, e
chissà quanti pazzi cercherebbero di aprirne uno.
Ah, c'è un ultimo punto e questo vorrei citarlo testualmente"
prese la lettera e lesse ad alta voce
"e non fatevi passare
neanche per l'anticamera del cervello di organizzarmi un funerale
triste! Vi giuro che si ci provate, e se vi mettete pure a piangere(il
che è un aggravante) m'incazzo come un drago a cui hanno
tolto il pranzo."
Alcuni risero, tutti sorrisero. Tuttavia bisognava fare qualcosa.
L'idea che Storm potesse sparire così, semplicemente come se
non fosse mai esistito era inaccettabile oltre che sbagliata. Forse il
popolo aveva veramente bisogno di quella bugia, ma loro non potevano
sopportare questo peso. Storm era entrato nella vita di tutti i
presenti con la delicatezza di uno tsunami e far finta di niente era
semplicemente impossibile. Ma nemmeno volevano andare contro quelle che
erano le sue ultime volontà. Come fare allora?
"io forse so come.."disse Rinoa.
***
Fujin era rannicchiata in posizione fetale nel suo letto. Quante volte
aveva letto l'ultimo scritto di Storm? Le lacrime continuavano ancora a
gocciolare sulla carta, facendo sbiadire l'inchiostro. Non riusciva a
darsi pace.
"dovresti alzarti, lo sai vero?"
"non dovevi andartene..." disse Fujin tra le lacrime
"era la cosa giusta da fare. Una vita contro milioni di vite. Direi che
è uno scambio equo." disse Storm, sdraiandosi vicino Fujin
nel letto
la ragazza poggiò la testa sul petto di Storm. Non c'erano
ferite, non c'era sangue. Era perfetto, come se lui avesse dormito con
lei tutto il tempo invece di...
"non ne valeva la pena.." disse la ragazza
"ti dirò che all'inizio l'ho pensato anche io. Ma poi ho
pensato che tra questi milioni di vite poteva rientrare anche la tua e
questo mi ha spinto a riconsiderare i miei calcoli. A quel punto ne
valeva la pena, eccome."
Fujin sorrise e Storm la guardò negli occhi
"ecco, così! Sei splendida quando sorridi. E poi nessuno
merita così tante lacrime."
Storm le accarezzò i capelli, Fujin lottò per
trattenere le lacrime che ancora uscivano a fiumi.
"quelle cose che mi hai scritto erano vere?" chiese la ragazza.
"tutte. Dalla prima all'ultima, dal profondo del cuore. Anche se
essendo morto io un cuore non ce l'ho più!"
Fujin rise e mollò un delicato schiaffo a Storm che rise a
sua volta
"Eh lo so, lo so! Battuta di pessimo gusto! Umorismo da trapassati."
I due risero insieme ma poi Fujin e Storm restarono in silenzio
abbracciati, e la ragazza sperò che questo momento durasse
per sempre.
"Questo è un sogno vero?" chiese Fujin con la voce spezzata
temendo la risposta che avrebbe ricevuto
"temo di si."
La ragazza singhiozzò, ma Storm la prese saldamente e la
guardò negli occhi. E la baciò. Poi Storm le
accarezzò delicatamente il ventre con la mano sinistra,
mentre con la destra le passava la mano tra i capelli.
"questo è sogno...ma chi ti dice che non sia in qualche modo
reale?"
Fujin chiuse gli occhi, cercando di capire il significato delle ultime
parole di Storm. Tutto questo era ingiusto: avevano ancora tanto da
fare e tanto da dirsi, erano giovani, avevano un futuro...tutto
spazzato via. Storm le sussurrò qualcosa all'orecchio e lei
gli disse che ricambiava. Con tutta l'anima, e con tutto il cuore.
Quando Fujin aprì gli occhi era da sola nel suo letto. La
radiosveglia suonava una vecchia canzone rock che Storm adorava, "Bat
out of Hell".
Fujin sorrise e si asciugò le lacrime, poi facendosi forza
si alzò dal letto. Storm era morto perchè lei
vivesse. Ed era proprio quello che aveva intenzione di fare. Prese la
lettera di Storm e la piegò accuratamente con delicatezza,
come se avesse timore di strapparla, e la mise nella tasca della sua
giacca, proprio sul cuore.
***
La vita al garden continuava. Studenti che rientravano da una serata
fuori, studenti che cercavano di rimorchiare, chi semplicemente si
allenava nonostante l'oraio. Squall guardava tutto questo dal suo
ufficio. Aveva fatto chiudere la Zona Segreta per questa notte.
Soltanto pochi prescelti avrebbero potuto accedere. Il piccolo Tempest
dormiva, Squall aveva dovuto raccontargli ben tre favole per farlo
addormentare.
"Ehi Squall, gli altri sono già arrivati. Abbiamo fatto
passare tutto il materiale."
Il SeeD annuì e sorrise a sua moglie. La ragazza gli si
avvicinò e gli cinse le braccia intorno alla vita
"Sorridi? Devo iniziare a preoccuparmi?"
Squall prese un foglio di carta dalla scrivania e lo passò a
Rinoa che riconobbe la grafia di Storm ed iniziò a leggere.
"Squally-Squally Poo!
Diavolo fratello, è inutile che ti lamenti, ti
prenderò in giro per il resto della mia vita(che poi sarebbe
già finita,ma vabbè è il pensiero che
conta! Umorismo da Trapassandi). "
Nonostante tutto quello che era successo Rinoa riuscì a
ridere. Tipico atteggiamento di Storm. Rinoa lesse l'intera lettera e
più di una volta cadde quasi a terra dalle risate. Alla fine
la lettere si chiudeva con una raccomandazione per il nipote
"P.S: E mi ripeto, non
date un Gunblade a Tempest! E' fenomenale negli affondi, ma i suoi
fendenti sono scadenti. Consiglio uno stocco o comunque un'arma leggera
da usare di punta.
P.P.S: Spero vivamente
che il piccolo non abbia ereditato il carattere del padre e dei nonni.
Tutto suo zio!
P.P.P.S: Rinoa, la
lettera era indirizzata a Squall...si può sapere
perchè la stai leggendo?"
Rinoa scoppiò a ridere e chiese a Squall come facesse il
fratello a saperlo. Squall le consigliò di girare il foglio
e Rinoa trovò un'ultima scritta
"4P.S:"
Perchè voi due state così appiccicati che mi
sembra che dividiate un cordone ombelicale!"
Per Rinoe e Squall fu veramente troppo. I due risero così
tanto da sedersi a terra con la schiena poggiata alla scrivania per
evitare di cadere. E risero a lungo finchè Selphie non si
presentò a chiamarli.
"Squall ride?!?" chiese la ragazza
"si, ma non chiedermi di spiegarti il perchè!"
rispose Rinoa.
***
Alla zona segreta c'erano tutti, Phalanx e SeeD che conoscevano Storm.
Al centro della sala era stato imbastito un banchetto, cibo fornito da
un ristoratore di Dollet, tale Stix, che a quanto pare aveva un passato
da Phalanx. Persino il vecchio Laguna sembrava più
allegro, anche se dopo aver ricevuto la notizia di Storm era come fosse
invecchiato di dieci anni. Si erano formati diversi gruppi e tutti
mangiavano, ridevano e bevevano. Ravenant stava raccontando una storia
"Allora io mi siedo su questa specie di cuscino ed dico: Ahi, questo
coso mi fa male al culo! Sapete che mi risponde Storm? Mi dice: Per
forza, maledetto babbeo, ti sei seduto su un Kyactus!"
e giù a ridere. Anche Crisis stava raccontando alcuni
aneddoti.
"E Rinoa gli chiama e gli dice che il pupo ha un po' di febbre. Storm,
invece di incazzarsi come una iene per essere stato svegliato alle due
del mattino scende in infermeria, afferra tutti i P-Revive che poteva
portare, si trasforma e parte in volo per Balam...con indosso solo un
paio di Boxer!"
"E perchè, quando ha sfondato una porta che non riusciva ad
aprire perchè lui spingeva ed invece doveva solo tirarla di
lato?"
L'atmosfera era allegra, un osservatore estraneo avrebbe sicuramente
pensato ad una festa. Quando la luna era ormai alta nel cielo Rinoa si
avvicinò agli strumenti musicali sistemati su un lato della
sala e si sedette al pianoforte. Subito iniziò a suonare la
canzone che Storm aveva suonato alla luna in memoria di Nax per anni.
Ovviamente lei attaccò con un allegro. Altri la raggiunsero
prendendo violini e tutti gli altri strumenti sistemati, e ben presto
si formò una piccola orchestra. La canzone
emozionò i presenti ed il ritmo li trascinò.
"Ehi, conosciamo questo pezzo!" dissero diversi Phalanx
"Cantiamo?"
"Te lo domandi pure?"
Quelli che avevano bevuto di più furono ovviamente i primi a
cantare seguendo le allegre note della canzone, ma ben presto non ci fu
nessuno, sobrio o meno che non cantasse o non desse il tempo battendo
le mani. Fujin non potè trattenersi dal sorridere e Squall,
dall'altra parte della sala non fu da meno. Era certo che Storm avrebbe
gradito.
E cantarono tutti allegramente per l'intera durata del pezzo.
Ed alla luce della luna più di una persona ebbe
l'impressione di vedere due violinisti in più suonare
allegramente il pezzo, guidando e non seguendo la musica, ma diedero la
colpa all'alcol.
In quel felice caos,Squall alzò il bicchiere come se volesse
brindare alla luna
(Addio, fratello.)
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Angolo dell'Autore:
Ed il secondo capitolo della saga finisce qui! Ringrazio tutti quelli
che hanno seguito la storia ed un grazie particolare a Fly89 che si
è sempre premurata di recensire i capitoli di questa storia.
Grazie veramente!
La canzone alla radiosveglia, Bat out of Hell è stata
scritta da Jim Steinman ed eseguita dal grande Meatloaf ed è
considerata una pietra miliare della storia del rock; se non la
conoscete ascoltatela, ne vale la pena. Il Ristoratore di Dollet, Stix,
era stato presentato nel capitolo 18-20 della storia precedente:
Fratelli, giocando un ruolo chiave avendo fornito a Storm il metallo
per potenziare la sua Drakon.
La canzone cantata alla fine è,ovviamente, la stessa
eseguita nel Capitolo V-Ricordi da Storm. Consiglio di ascoltarla
mentre si legge l'ultima parte del capitolo per immaginare meglio la
scena.
Detto questo, per ora è tutto! Spero che la storia sia
piaciuta e vi dò appuntamento alla prossima Fanfiction!
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