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Fonte di luce e giustizia all’interno della
Penisola dei Demoni.
Una città in cui non esistono malvagità, né
ingiustizie… Sciocchezze! Anche qui esistono marcio e
ingiustizie. Chi può dirlo meglio di me, che sono
un Custode? Il mio compito è osservare, e riesco fin troppo bene ad individuare
il marcio che portate tra di voi.
Ummh… come al solito,
quell’umano così interessante sta per cacciarsi in altri guai… vediamo cosa
succederà oggi…”
………
Sporco. Sporcizia e povertà. Ecco tutto quello che il giovane Khostan Bothari aveva ricevuto
dalla vita. E come sempre, i metodi di
sopravvivenza per quelli che, come lui, erano nati nei bassifondi erano due:
emigrare… o rubare.
Bothari aveva scelto la seconda via, quella
più difficile: poiché disprezzava coloro che, messi di fronte ad un ‘bivio’, sceglievano la via più facile; lui non voleva, non
poteva comportarsi come loro. Era l’unica cosa buona che gli avesse
insegnato la madre.
Nei suoi 17 anni di vita, Bothari aveva già
conosciuto la fame, il dolore… la solitudine di un’infanzia triste, vissuta
senza un padre… la morte, che si era presa l’unica persona a lui cara: sua
sorella, stroncata da una polmonite… la madre l’aveva abbandonata da fin troppo
tempo.
“Da brava, guardia idiota… girati, così posso
stenderti e fregarti la paga… e vivere un altro giorno…” Improvvisamente, un
urlo… -Fermo, piccolo ladro! In nome della Giustizia, non posso permetterti di
compiere un simile atto!- Dopo di che il pazzo (perché è questo che era, agli
occhi del giovane) si lanciò su di lui… OO dal balcone sopra di lui,
atterrandogli addosso… Bothari non conosceva le arti marziali, né altre forme
di combattimento, ma una vita nelle strade gli aveva insegnato a cavarsela fin
troppo bene… ma purtroppo quello era un osso duro!
Dopo 5 minuti di lotta, le guardie, avvertite dal loro collega, erano arrivate… ma il giovane furfante se l’era filata,
lasciandosi dietro (anche se non lo sapeva) un pesto, malconcio e ridacchiante
Philionel El Saillone, giovane principe del Regno!
………
Passò un pò di tempo… e il giovane principe
ritrovò il giovane ladro, suo coetaneo per età, ma non
per ceto sociale… siccome aveva con sé del cibo (cosa sempre gradita, nei
bassifondi, o, come lo chiamavano quelli che ci abitavano, Inferno) Bothari si
fermò ad ascoltarlo.
-Sei molto bravo, soprattutto nel muoverti e
nel combattere: sono stato su quel balcone a vederti per circa 10 minuti, e
devo dire che mi hai stupito!- Disse all’improvviso il
suo interlocutore.
-Perché mi hai spiato?- Chiese
incavolato il teppista.
-Ti risponderò con un’altra domanda: perché un
giovane con così tanto talento deve rubare per vivere?-
Domandò Philionel
-Per il semplice motivo di essere nato qui!
Nascere qui, all’In.… nei bassifondi, vuol dire essere esclusi da qualunque
cosa! Per quelli come me, o si emigra o si diventa ladri! Ecco il perché!-
La risposta sorprese Philionel, che gli
domandò, all’improvviso, se voleva diventare suo amico.
-Io e te, amici? Un nobile come te e uno
scarto dei bassifondi come me? Ma sei PAZZO?!?-
-No. E solo che me ne frego
di differenze sociali e altre c***ate di questo genere.- la risposta, detta in
un modo così… schietto e volgare, come si usava lì all’Inferno, fece scoppiare
a ridere Bothari, subito seguito da Philionel.
………
Passò il tempo, il giovane teppista entrò
nell’Esercito di Saillone, e trasferito poi, per ordine reale, alla Guardia
Cittadina… in pratica, Philionel aveva trovato il modo di avere vicino l’unico
vero amico che avesse in città, fuori da quella corte
che giorno dopo giorno lo disgustava. Poco tempo dopo, Bothari venne assegnato come compagno d’allenamenti e guardia del
corpo del Principe Philionel: con la sua esperienza, era l’ideale per la
protezione di quel principe così irrequieto e anticonformista.
Un giorno…
-Hai deciso di partire,
vero?- Chiese un ormai trentenne Philionel a
Bothari, stessa età.
-Sì. Non darò le dimissioni, perché l’Esercito
è la mia vita, ma devo viaggiare per poter migliorare me stesso… e poter veder
il mondo fuori dal Regno di Saillone.-
-Tornerai, un giorno? Io e mia moglie Jesse potremmo aver bisogno di una guardia del corpo come te.-
Chiese Philionel, per fugare i suoi stessi dubbi.
-Se avrete bisogno… tornerò. Statemi bene… e vedete di dare al Vecchio uno
o due nipotini, che magari si addolcisce.- Il principe, sposo novello, arrossi
istantaneamente.
“Buon dio, che caso pietoso: rozzo, fissato
con la Giustizia,
forte come un toro… ma di fronte alle cose ‘importanti’ è peggio di un
bambino!” Pensò Bothari, avviandosi verso il mondo esterno… verso l’avventura.
………
Passarono 17 anni… e Bothari tornò. Ma non era
più lo stesso: nel suo peregrinare si era persino sposato… aveva avuto una
bambina, Elena… l’unico ricordo della sorella da tempo scomparsa, di cui
portava il nome… e della madre, morta in un attacco di demoni: la piccola si
era salvata… ma la madre era morta, e Bothari
impazzito.
Anche Philionel aveva avuto le sue gioie, due bambine, Gracia (che
somigliava tantissimo alla madre) e la piccola Amelia (che del padre aveva gli
stessi capelli neri); ma anche i suoi dolori: Jesse era morta, uccisa da un
assassino. Uniti nella tristezza e nelle felicità, il principe ed il bandito
ricominciarono a vivere.
Qualche mese dopo, piena notte…
La giovane principessa Gracia Ul Naga Saillone
si stava preparando a fuggire, per viaggiare, per apprendere nuovi incantesimi…
per rimediare alla sua debolezza, che gli aveva impedito di salvare la madre.
-Perdonatemi, ma è una cosa che devo fare- Disse, più a se stessa che ad altri…
-Cosa dovresti fare?
Fuggire da te stessa? Dal tuo rimorso? Non ci riuscirai: te lo dicono degli
esperti.- Disse una voce dal buio.
-Oh si,
noi lo conosciamo, sìsìsì che lo conosciamo…
lo conosciamo benissimo- disse un’altra, molto più anomala.
-Tu sei l’ultimo a poter dire una cosa simile,
Bothari. E se vuoi provare a fermarmi…- La massiccia guardia del corpo uscì dall’ombra.
-Non te lo impediremo. La vita e tua, e hai il
diritto di fare come ti pare.- -Oh sì,
hai ragione, come hai ragione…- -Solo, vorrei darti questa: anche se non la
userai, potrebbe comunque tornarti utile.- disse,
porgendole una spada (La stessa che noi abbiamo visto negli OAV nd KK).
-… Grazie… Prenditi cura di mio padre e di Amelia.-
-Lo faremo, contaci.-
-Lo faremo, oh sì. Noi siamo grati al
Principe… lui ci ha tirato fuori dall’Inferno, noi lo
aiuteremo sempre!- Con un Levitation, Gracia partì… verso l’ignoto, verso
molte avventure… ma questa è un’altra storia.
Un’antica miniera ad ovest di
Elmekia, primo pomeriggio.
Quella miniera era da sempre un luogo…
pericoloso. Evitato da tutti.
Non perché fosse
pericolante: chi vi risiedeva stava attento che non vi fossero problemi di quel genere.
Non era infestata da fantasmi. Anzi, le popolazioni locali avrebbero preferito i fantasmi,
rispetto agli ‘inquilini’ abituali.
Cosa vi risiedeva? Un demone minore, che in quella vecchia miniera
d’argento aveva ricavato una taverna per la feccia come lui; e un vecchio Drago
Dorato, sopravvissuto per puro miracolo ad uno scontro col Dragon Slayer… e
che, dopo aver perso un braccio nell’occasione aveva deciso di smettere di
combattere, e si era messo in ‘affari’ con quel
‘vecchio’ e stanco Brass Demon, anche lui in fuga dalla guerra.
La loro clientela?
Demoni e mostri; come i Troll, gli Orchi, i
Drow… ma, caso strano, anche Elfi, Nani, e altri umanoidi che andavano di
fretta e non si fidavano delle locande umane.
Lì dentro vigeva una sola regola: o consumavi,
oppure FUORI.
Quella sera, vi era anche un
nuovo avventore, entrato lì mentre fuori pioveva.
Non era di certo umano: le auree delle creature lì riunite spaventavano
chiunque, anche chi non aveva particolari capacità extra – sensoriali.
………
Ma lasciamo perdere
l’ambiente, e stiamo ad ascoltare un pò i suoi pensieri.
*=*=*=*=*=*
“Piove… e ciò mi riporta alla mente solo ricordi tristi.
In un giorno di pioggia feci una scelta. Per essa, persi il mio grado, la mia ‘casa’… i miei compagni…
Ma non mi pento della mia scelta. Era
un’altra dannatissima battaglia con i traditori… come
li chiamavo allora.
Come ero cieco! Ho poi finalmente capito
che si può avere un’altra opinione senza necessariamente essere un traditore.
Pioveva.
Ed era un’altra… no, non battaglia… STRAGE, ecco il termine
esatto… in cui combattevo contro di loro… quando la
vidi; avvolta nella loro tipica aura… ma era lei: Alia…
Il mio primo ‘amore’… ma le diverse scelte ci avevano
portato su fronti diversi: lei aveva scelto il cambiamento, io la fedeltà… ed
eravamo diventati nemici.
Ci affrontammo… anche prima del suo ‘cambiamento’ ero più
forte di lei. La situazione era rimasta invariata.
Le fui addosso, disarmandola facilmente…la punta della mia
spada puntata alla sua gola…
Esitai. Mi cadde lo sguardo sui suoi occhi… e capii che non
avrei mai potuto ucciderla.
--Vattene.-- Le dissi, allontanando la lama dal
suo collo.
--Cosa?-- Mi chiese lei, incredula.
--Vattene da qui. Fuggi. È l’unica cosa che
posso fare… per te.-- A quelle frasi mi riconobbe… sorrise e si preparò a
teletrasportarsi via… quando una lama la colpì a
tradimento…alle spalle. Cadde... dietro di lei uno dei miei confratelli… quanto
li odio, adesso che ho imparato…Sarebbe morta, se non
mi fossi scagliato, pieno di rabbia, contro di lui… ricordo ancora la sua
espressione stupita, mentre lo decapitavo…
Alia riuscì a fuggire. Io no.
Mi circondarono. Mi avevano visto
risparmiare un nemico… mi avevano visto uccidere uno dei ‘nostri’ per
salvare quello stesso ‘nemico’.
Poco gli importava dell’amore che provavo per lei… avrebbero
voluto uccidermi, ma anche allora ero uno dei più forti della nostra stirpe… decisero di esiliarmi.
Per sempre prigioniero, in un limbo tra le dimensioni.
Vagai… per quanto? ‘Lì’ tempo e
spazio non esistevano… e sarei ancora prigioniero… se non fosse stato per la
pietà di un altro… una creatura di questo mondo: Sariel Ancestral, dei Draghi
Ancestrali.
Mi tirò fuori dalla mia eterna
prigione, convinto che chiunque meritasse un’altra possibilità.
Venni accolto dalla sua gente… e per la
prima volta, vissi in pace.
Decisi di scoprire il mondo in cui mi trovavo… come
rimpiansi a lungo quella decisione: proprio mentre viaggiavo, in un altro giorno
di pioggia… gli Ancestrali vennero sterminati… dai
loro stessi simili.
Vagai, ancora e ancora.
Osservando il mondo cambiare.
Cercando di riparare alla scomparsa di coloro che si erano
dimostrati miei amici.
Combattendo, molte volte, contro i Demoni… e al
fianco di uno di loro.
Ben diverso dalla sua stirpe, mi ridette quell’onore che
credevo scomparso nel giorno in cui salvai Alia dalla morte.
Sì. Posso affermare che Garv Caos Dragon
m’insegnò a combattere per ciò in cui credevo veramente.
Mi diede quella doppia lancia che ora porto con me… e mi
fece scoprire che non tutti i confratelli di Sariel erano morti: il piccolo
Valtier era sopravvissuto… anche se ora era un Demone
al servizio di Garv. Ora era Valgarv.
Oggi, …‘qualcosa’ è penetrato in
questo mondo… anticamente, avrei atteso degli ordini per combattere contro
questa minaccia.
Ma non posso farlo.
Combatterò.
E tremino quelle creature, poiché Gabriel degliArcangeli sarà al
fianco degli umani.
Non dei Draghi, altezzosi e superbi.
Non dei Demoni, oscuri e crudeli.
Ma con chi, da sempre, combatte per sé
stesso e per la salvezza di chi gli è caro.
E forse, la pioggia smetterà di
ricordarmi l’amore che difeso…”
Cosa può spingere un uomo ad avventurarsi in territori
dimenticati da LoN e dagli uomini?
Può essere la sete di avventura, di solitudine, di pace…
Può essere una vendetta…
Può essere… tutto e
niente.
Diversamente da altri,
Zelgadiss Greywords si trovava in quelle terre con uno scopo ben preciso:
trovare un rimedio alla maledizione che lo aveva trasformato in una chimera.
Terre dimenticate da LoN
e dagli uomini?
Dagli Umani, sicuramente.
Da LoN? Ne dubitava.
E così continuava a viaggiare, in testa il suo
obbiettivo, nel cuore una promessa d’amore, alla cintura il pegno della stessa:
un amuleto azzurro, dono di una Principessa abbastanza innamorata da passare
sopra al suo aspetto non – umano.
--Pochi anni, ecco quello che ti chiedo: se non troverò
una cura, tornerò da te.-- Le aveva detto, quando si erano separati, dopo la
battaglia con la Dark Star.
--Pochi anni, e poi, che tu sia tornato ‘normale’ o meno,
ti cercherò, ti troverò e rimarrò con te.-- Gli aveva detto Amelia di Saillone,
dandogli un bacio che a tutt’oggi lo faceva ancora fremere… di desiderio. LoN,
come gli mancava la SUA
piccola principessa.
-AAAAH!- Una voce di
donna distrasse Zel dai suoi pensieri.
Estratta la sua spada,
correndo alla sua proverbiale velocità, si diresse verso la fonte del grido… e
vide una donna venire aggredita da un Brass Demon, il
cui aspetto… sbavante… chiariva fin TROPPO bene le sue intenzioni.
Evocando l’Astral Vein sulla sua lama, si preparò
ad affettare il demone: rispetto ai pesi massimi come Garv, Phibrizio o la
stessa Dark Star, quello era un moscerino.
D’improvviso…
-HOHOHOHOHOHO! E così pensavi di sorprendermi? Sei riuscito solo a farmi
urlare dallo schifo… Rah Tilt!-
Nel vedere il demone
dissolversi come nulla, Zel valutò che la potenza magica della donna fosse
almeno pari alla sua… il che è incredibile!
Osservandola meglio, notò
alcune cose: era alta almeno quanto Gourry… e le sue forme erano tali, che al
primo sguardo al petto, dovette arginare una cospicua perdita di sangue dal
naso.
Poi notò il ‘costume’ che indossava… e i conti non gli tornarono: da
come era fatto, sembrava l’uniforme del Corpo delle Amazzoni di Zefilia… ma
quelle non portavano con sé armi da taglio, optando invece per archi o
balestre. In secondo luogo, l’accento con cui si esprimeva era quello di
Saillone… chissà poi perché, gli ricordava Amelia…
-Grazie per l’aiuto,
signor…?- Chiese la donna.
-Zelgadiss Greywords,
signorina…?-
-Naga del Serpente
Bianco.- Questo spiegava alcuni dei suoi dubbi: un’avventuriera, probabilmente
appartenete in passato a quella branca dell’Esercito di Zefilia così…
particolare.
Tre giorni dopo…
“Caro
diario,
scusa se sono dieci anni che non scrivo sulle tue pagine, ma oggi ne ho
proprio bisogno.
Per me,
la situazione è diventata un incubo: prima accorro in difesa della classica fanciulla indifesa, solo per poi scoprire che è tutto,
FUORCHÈ indifesa, e per finire quella stessa matta inizia a seguirmi come un
cagnolino.
Seccato,
le ho chiesto perché mi segue: a quanto pare, sarebbe
interessata a conoscere alcuni miei incantesimi, per poter competere meglio con
una sua rivale.
Chissà
chi è così PAZZA da mettersi contro di lei.
Ho anche
rischiato circa 10 volte mi finire schiacciato sotto quei
‘cosi’ che crea, e che dovrebbero essere Golem… domani cercherò di insegnarle a
controllare alcuni dei suoi incantesimi: ne può utilizzare di potenti, ma non
sa controllarli bene…”
Per la nostra discinta
maga, la situazione era… complicata. Aveva visto l’amuleto che Zel portava con
sé, e sapeva benissimo a chi apparteneva: alla sua sorellina Amelia.
Quando gli aveva chiesto
di chi fosse, le aveva risposto --…una persona a cui ho
fatto una promessa.--, e ciò le aveva fatto capire che il bel ragazzo con cui
viaggiava era off – limits, per lei.
Comunque, era riuscita a strappargli la promessa di
aiutarla ad apprendere nuovi incantesimi.
Su una cosa lui era stato
irremovibile: doveva imparare ad usare anche la spada.
In quelle terre, era
frequente imbattersi in zone dove la magia era inutilizzabile.
Si addormentò, in attesa di ricominciare gli allenamenti, la giornata
successiva.
Era passato un pò di
tempo, e i due continuavano a viaggiare.
Naga aveva imparato a usare la spada: non era certo ai livelli di Gourry o dello
stesso Zel, ma se la cavava.
“Devo
trovare una cura… Così potrò tornare da lei… mi manca…
DANNAZIONE!
Se dovessi fallire, non
me lo perdonerei mai… Spero che Naga non si faccia
strane idee su di me…
… Porca…! Devo smetterla
di pensare certe cose…!”
Infatti, ogni volta che la guardava, aveva come un flash…
in cui vedeva Amelia con indosso un costumino simile… e oltre all’inevitabile
getto di sangue dal naso, si sentiva… attratto dall’idea di vederne DAVVERO
l’effetto!
………
Sì, aveva decisamente bisogno di farsi controllare.
Si coricò, cercando di
pensare alla sua prossima meta: un tempio la cui sorgente era in grado di
spezzare ogni maledizione… almeno così dicevano le
carte in suo possesso.
E una nuova alba sorge sui nostri eroi,
nel loro viaggio verso nuove avventure…
Non sempre le persone vano all’avventura per soldi o ‘illuminazione’
spirituale. Alle volte, l’amore può essere un incentivo molto… convincente.
“Guardati sempre, uomo coraggioso, dal frutto dell’unione di un Demone
e di un Mortale.
Poiché tali
creature godranno dei poteri dell’una e dell’altra
stirpe.
E sempre
temerai i gemelli nati da tale connubio, poiché di essi
solo uno sarà Demone, e solo l’altro Mortale.
Ma i poteri dell’uno saranno i poteri dell’altro…
E
persino i loro destini saranno un tutt’uno…”
(Estratto dal Manuale della Caccia ai Mostri, edito dal Consiglio dei Draghi)
Queste sono le parole della mia condanna… ed
al tempo stesso, la mia più grande speranza.
Il mio nome è Darius, e sono un Cavaliere di
Ceiphed.
IL Cavaliere Oscuro,
per la precisione.
Sono nato da una donna umana e da un Demone.
Mia madre era un Cavaliere di Ceiphed a cui i
Draghi avevano sottratto una vita normale in nome dei loro Sacri Valori.
Ciò non le piacque per niente.
E con il finire della guerra, a cui era sopravvissuta nonostante gli sforzi
eroici dei Demoni, iniziò a meditare
vendetta…
Una vendetta atroce ed ironica al tempo
stesso.
Aveva studiato, sotto di draghi, molti
incantesimi risalenti alla cosiddetta Età d’Oro dei Ryuzoku, e decise di approfittarne.
Non so come, ma prese contatto
con un Demone di media potenza…
Mio padre.
Che, divertito dalla
prospettiva di una beffa ai danni dei Signori dei Draghi, decise di darle
corda.
Ma qualcosa andò storto: accadde un fatto che nessuno si aspettava.
Non un singolo feto dimorava nel grembo della
donna che ancor oggi, dopo più di nove secoli, mi ostino
a non voler chiamar mamma.
Ma due gemelli.
E mia madre conosceva benissimo le regole sui gemelli nati da demoni e
umani.
Così decise di barare con il destino.
Usando un incantesimo, spedì uno dei due feti altrove… nel grembo di un’altra madre,
in un altro universo…
Sapete una cosa?
Il brutto di un semidemone è che sei cosciente di te stesso ancor prima di nascere.
E nel caso di due gemelli come lo eravamo noi…
Io e la mia sorella gemella eravamo uniti dal
legame del nostro sangue e dei nostri poteri, consapevoli
l’uno dell’altra…
Nelle nostre menti appena formate ma già in
grado di fantasticare, provavamo ad immaginare le nostre vite…
Fantasie distrutte dalla sete di vendetta di quella donna.
Nell’usare il suo incantesimo, riuscì a
demolire il nostro legame…
Per il dolore…
Rischiai quasi di impazzire.
Lei cercò di spacciare il feto come già morto in
grembo…
Mio padre non ci cascò, ma preferì tacere.
Passò il tempo… e dopo che lei mi ebbe addestrato, mi mandò sulle
tracce di mio padre… per farmelo uccidere.
Fu un bello scontro…
E sul più bello, cioè
prima del colpo di grazia…
-Sai ragazzo… io so una cosa… tu non sei l’unico
figlio mio e di quella donna…- Disse lui…
A quella frase, iniziarono a tornare i ricordi…
-Tu avresti dovuto avere una sorella od un
fratello… gemelli. E ci sono delle regole sui gemelli
semidemoniaci.- Me le feci spiegare… poi lui aggiunse: -Finché non troverai l’altra
tua metà, non potrai mai sapere cosa sei… se sei il gemello demoniaco… o quello
mortale.-
-Tu comunque non
vedrai l’alba di domani… quindi non preoccuparti di questo.- Ribattei,
disintegrandolo con una raffica di energia.
Poco tempo dopo, tornai da lei…
E ottenni la mia vendetta.
In maniera atroce.
Oggi…
Oggi continuo la mia cerca, cercando di ritrovare ciò che ho perduto…
Avevo
chiesto dei mini – camei ai vari autori a cui ho preso
a prestito i personaggi, e questo è uno dei primi risultati.
Anziché
pubblicarli nella FF principale, li metto nelle side
stories.
Cameo di Eternal Fantasy per “Le
Ere del Chaos” di KK
Nell'anticamera del
cervello di Eternal Fantasy due tetri personaggi si tenevano in un angolo,
apparentemente in attesa. Non si scambiavano una
parola; loro due non ne avevano bisogno per comunicare, il loro legame mentale
era tanto stretto da sapere in ogni momento ciò che l'altro pensava. E dalle
espressioni tutt'altro che allegre s'intuiva che non erano pensieri felici.
All'improvviso la
porta si spalancò e un terzo ragazzo, biondo e dall'abbigliamento più colorato
(e succinto) dei due sopra citati fece il suo ingresso:
"Sono in
ritardo? Salve, Kurosuzaku no Shinigami e Midnight Hawk! Che piacere
rivedervi!" salutò con un radioso sorriso, tendendo la mano verso i due.
I due Demoni degli
Inferi si guardarono bene dallo stringerla: sapevano dell'abitudine del
licantropo di attirare in quel modo verso di sè l'interlocutore in modo da
potergli infilare la lingua in bocca... e non avevano alcuna intenzione di
sperimentare il fin troppo affettuoso saluto dell'estroverso mezzodemone.
"Lotus
Metallium, risparmia le tue lusinghe per chi può cascarci!" ribatté
acidamente il moro dai capelli più corti.
"Così mi
ferite, Hiro-san!" mugolò il lupacchiotto
esibendo una faccina da cucciolo triste.
"Mai quanto
potrei ferirti IO." replicò Harold, con uno
sguardo che fece fremere il solitamente ilare biondino per l'implicita
minaccia.
La tensione fu
sciolta dal successivo riaprirsi della porta; ma invece dell'attesa 'Creatrice'
fece il suo ingresso la figura tatuata d'azzurro di Leviathan Tsunami.
"Che ci fai
qui? Se non sbaglio siamo stati convocati solo noi tre."
"Vero, ma la
nostra squilibrata autrice, in un lampo di lucidità, ha deciso di mandare me al
suo posto; ambasciator non porta pena, quindi dopo che vi avrò comunicato
l'annuncio, non potrete uccidermi!" decretò con un sorrisetto.
I due in nero
squadrarono truci il Demone del Mare:
"Falla corta,
teppista degli oceani." "Arriva al punto, pirata."
"Corsaro,
prego." puntualizzò come sempre l'interpellato.
"Il messaggio è questo: -Siete stati
richiesti gentilmente ‘in prestito’ da KK per
prendere parte alla sua fanfiction; cercate di essere collaborativi e non
causargli *troppi* guai.-"
Le reazioni
all'annuncio furono molto meno truculente di quanto il giovane Leviathan s'aspettasse; Lotus addirittura batté entusiasta le mani:
"Io ci sto!
Nelle fanfiction di solito non mancano mai le belle ragazze (o anche bei
ragazzi, non mi formalizzo! ^^) con cui 'socializzare'!!!"
^________=
I Demoni Maggiori
della Morte e degli Incubi invece apparivano meno entusiasti, ma infine il Falco
scrollò indifferente le spalle:
"Per me non è
un gran disturbo. Tanto, nella linea temporale corrente
della storia, io sono morto da un pezzo; al massimo comparirò in un
flashback."
Hiro taceva, ma la
sua espressione particolarmente cupa non lasciava presagire nulla di buono;
Harold, captando i suoi pensieri, gli pose una mano sulla spalla:
"Tranquillo,
ci sarò io a vegliare su di te... se quel furbastro tenta qualche tiro mancino,
gli scatenerò addosso tanti di quegli incubi da non
fargli chiudere occhio per settimane!!!" promise con un ghigno mooolto
poco rassicurante.
A questa
prospettiva, anche Shinigami accettò l'incarico.
Ecco come reagisce uno dei suoi pg alla mia notizia di
assunzione.
Cameo di Valemukka per “Le Ere
del Chaos” di KK
Non so che follia esce...
va beh sei abituato alla mia pazzia no?
Mukka rientrò anche quel giorno nella
sua testa, scrollando la neve che tentava di oltrepassare l'uscio. Dentro la
testa l'attendevano tutti i suoi affezionati personaggi.
"Ehi, Master!" Una fanciulla bionda fece per
saltarle al collo, ma cadde rovinosamente.
"Niente bei maschioni questa sera?" Borbottò
un'altra bionda, con taglienti occhi verdi.
"Cos'è, io non basto?" Ringhiarono all'unisono tre ragazzi, uno biondo, l'altro rosso e il
terzo moro.
Mukka scosse il capo con pazienza.
"Per favore, tacete. Dov'è Elav? Dovrei
parlarle..."
"Di là, imboscata con Lionel..."
Rispose una donna con occhi neri e lunghe ali d'angelo.
"COSA?" Mukka corse
velocemente verso l'altra stanza del suo cervello(è un ambiente con mooooolto spazio), sorprendendo i due amanti. "ELAV!
Cosa te
l'ho comprata a fare la bambola
gonfiabile? Lascia stare Lionel IMMEDIATAMENTE!"
Elav sbuffò, e abbandonò un giovanotto
dai capelli neri ricoperto a capo a piedi di rossetto.
"Ho un'eccellente notizia!" Ringhiò Mukka, con occhi brillanti di follia. "Kappakappa ha chiesto di lavorare con te... Quindi almeno per un po' mi libererò della tua presenza!"
"Lavorare per Kappakappa?
L'alter ego di razor?" Elav sbarrò gli occhi per
il terrore. "No, no, assolutamente no! E in cambio di cosa, poi?"
"In cambio della mia tranquillità! Fuori!"
"Io voglio essere pagata, cosa credi?"
"Fatti pagare in natura da Dressan!
FUORI!"
Fu così che Elav si ritrovò
fuori di testa... ehm, nel senso che fu costretta ad andare da kappakappa
Dopo la folle Elav, tocca al
Demone della lussuria più buonista delle FF e alla
sua fidanzata esser informati della catastrofe che si abbatterà su di loro
KK: Ehh, esagerato!
Amelia (ali da angioletto mode ON): Oh sì ceeerto.
Cameo di Ilune Willowleaf per
“Le Ere del Chaos” di KK
Nella solita spiaggetta sul mare, una coppia
di demoni che vorrebbe pomiciare si ritrova invece a giocare a monopoli con un assortimento
di mezz'elfe, guerriere, ragazzine, barbare e fanciulle di buona famiglia.
Poco distante si materializza l'autrice.
-Salve gente! che fate?-
-Monopoli... e Marlen
ci sta stracciando. - fa acido Dessran, il quale è indebitato con la banca, già
di proprietà di Marlen.
-Eccheccavoli, vi andate a mettere contro la figlia di un mercante, quella che tiene
i cordoni del tempio di Kinich?
Comunque, Dess, Nerea, vi risparmio la
prigione del monopoli per debiti: avete un lavoretto.
-
-Una nuova storia tutta su di noi?- fa
speranzosa la demone-sirena.
-No.
Vi presto a KK per Le Ere del Chaos. -
Un silenzio di tomba cala tra i presenti (che,
nel caso non si fosse capito, sono tutti miei personaggi, di romanzi, giochi di
ruolo dal vivo e da tavolo).
-Prego? Devo avere un pezzetto di alga nelle
orecchie, non ho capito bene. - fa il demone della lussuria.
-Hai capito benissimo: lui mi ha chiesto di
prestarvi, e io ho detto di si...-
-MA IO SONO STUFO DI ESSERE PRESTATO A DESTRA
E A MANCA!!! NON SIAMO MICA LIBRI DELLA BIBLIOTECA!!!-
*silenzio di tomba*
Dess è l'unico che può permettersi di
rispondere per le righe all'autrice, e le altre lo sanno.
-Dess-chaaaan, Ner-chaaaan... Voi volete, vero, che io
finisca quella certa storia che vi riguarda?- peccato che l'autrice sia una
specialista di ricatti...
-*sigh* ok, accettiamo... ma
solo a un patto: noi si fa coppia fissa e NON ostacolata: Romeo e Giulietta mi
sono sempre stati sulle ovaie!- fa Nerea.
-Accordato! e ora,
andate! che alle vostre finanze del monopoli ci penso
io!-
Così, i due demoni furono spediti da kappakappa, e l'autrice si dedicò a una partita a monopoli
con tutte le sue creature più care (tranne le due che ha dato in pasto alle Ere
del Chaos n.d.Dess Eeeeee che pignolo! n.d.Ilune)
E per continuare, il nostro Demone del Nord personale ci
avvisa che il suo pg del GRD organizzato da noi membri dell’Exa Slayers Word
Forum parteciperà alla FF.
Cameo di Lei Magnus per “Le Ere
del Chaos” di KK
Ophiucius si era appena disteso ai piedi di
una quercia, stava riposando la sua mente in preda a strani vagheggiamenti.
Raccolse una margherita e comincio' a strapparne i
petali dicendo
-Chi ucciderò per primo? …Razor, Dessran,
Razor, Dessran…-
In un istante un misterioso arciere scoccò una
freccia che si incuneò nel legno.
Il mago nero sobbalzo nello stesso frangente e
lanciò la sua freeze arrow contro l'arciere che dai cespugli divenne tutt'uno col
ghiaccio.
-Che modi!- disse Ophiucius
mentre si staccò la freccia dall'albero osservò che su essa vi era
arrotolato un foglio di carta. Il mittente era un certo KK. D'un tratto gli
venne un colpo.
"Ho sentito di un certo KKX, pare che sia
contro i neri" pensò il mago nero
"Saranno mica
dei razzisti perché uso la magia nera?" continuò il mago nero provocando
nei lettori un poderoso ruzzolo dalla sedia.
Ophiucius percorse con la mano i
suoi lunghi capelli bianchi mentre leggeva la lettera. -Parteciperò con
l'intento di uccidere Razor e Dessran, dopotutto perché scegliere se posso
farli fuori entrambi…
- disse Ophiucius accartocciando la lettera e buttandosela alle spalle.
Ringrazio la nostra yurista ufficiale per il contributo.
Che sarà ben ricompensato
Messy: Mi fischiano le orecchie…
Cameo di Sabu – chan per “Le Ere
del Chaos” di KK
"Sei stata assunta da KillKenny. Vedi di
lavorare bene. Prevedo casini. Con affetto il postino Dessran"
ci mancava che anche Dess si mettesse a mandar posta... oltre che
pasticcere, signorina per bene, boyscout e infermiere, ci mancava il postino.
Sabu cercò di capire il senso occulto delle
frasi su scritte. le rilesse. le
rilesse. le rilesse...finché il lampo!
Sabu: chi è 'sto KK? O_o"
(vocina misteriosa: attenta a come parli, è il fornitore ufficiale di ff yuri della tua player, se parli
male di lui...brrrr...mi sa che non la fornisce più!)
Sabu: *confusa* ma io non ho una player...
(vocina misteriosa: non puoi muoverti da sola T_T)
Sabu: devi capire che io SONO la mente precisa
della mia player, quindi capirai che le mie azioni
sono dettate dal mio puro e stesso egoismo che mi fa sembrare pilotata da
qualcuno che non so chi è ma in realtà io mi muovo col
mio self-control che mi fa agire indistintamente senza il bisogno di un
supporto tecnico ecc ecc...
(v.m.: pensavo dicessi il classico "abbiamo lo stesso nome, quindi...)
Sabu: v.m.?
(v.m.: siiii?^^)
Sabu: vietato ai minori di quanto?
(...)
(taccio perchè mi sento buona)
Sabu: di solito non lo sei? ma
guarda che non l'avevo mica notato!
(...) *si volatilizza*
Sabu *riprendendo in mano la lettera inviatole
dal misterioso bieco KK* uhm uhm
cerchiamo di capire...sono stata assunta...assunta de che? che
devo fà? ...aha....ho
capito...dev'essere uno di quei contratti con il trabocchetto...
VOCE IMPONENTE: SBAGLI OH STOLTA!
Sabu: n'altra voce...
*una figura in controluce si staglia
all'orizzonte. avanza....avanza...è
enorme...avanza...avanza...diventa sempre più vicina...e piccola...*
Sabu: Messy...è inutile che mi fai stè cose
=_=
Messy: volevo provare l'ebrezza di un'entrata
in stile ^_^
Sabu: perchè, normalmente il tuo style non va?
Messy: .....eccerca di non
contraddirmi! in questo momento sto cercando di stare
calma...*si guarda paurosamente intorno*
Sabu: tu dici...?
Messy: NON VEDI COME SONO CALMA??? *la prende per la collotta e la sbatacchia*
Sabu:oh cara, avanti,
picchiami *_*
Messy: *tira fuori Rosebud* non tentarmi....
Sabu: oh cara, mi piace
quando vuoi fare le cose sadomaso *_*
Messy: *mette via un rosebud contraddetto* ok
ho capito non posso ragionare...
Sabu: su cara tentavo di tirarti su il
morale^_^
Messy: anche se TU personalmente non tentavi
di tirar su solo quello
Sabu: *sussurrando* manteniamoci nei limiti please,
o incomberà la censura mediaset
Messy: eeeeeeeek non
dire quel nome non dirlo non dirlo non dirlo!! *si
rannicchia su se stessa*
Sabu: c'è di peggio, guarda qui
*le mostra la lettera*
...
...
...
...
Messy: e chi è sto KK?
Sabu: me lo chiedo anche io
, ma una voce mi ha detto che pare sia un pezzo grosso, teniamocelo da
buono^^"
Messy: ah ok *appallotola
la lettera e la butta in loco imprecisato*
Sabu: O_____O ma mama
messy...quella...quella era...
Messy: un'abbagliante promessa di lavoro?
Sabu: ehm insomma....
Messy: che ti avrebbe portato successo,
gloria, belle donne e...
Sabu: DOVE HAI BUTTATO QUEL FOGLIETTO???
Messy: AH! dunque
vuoi quel lavoro solo per l'ultima causa! ed io che
pensavo tenessi a me....*finge di piangere, ma nasconde un evilgrin*
Sabu: ma no cara cioè io non...
Messy: *le salta addosso*
Sabu: O____O....amore,
lo sai che di solito non faccio la passiva...
Messy: *le punta
rosebud alla gola* i soldi...
Sabu: O____O ....adoro
il sadomaso *_*
Messy:....sigh...cosa posso fare con te....
Sabu: niente di speciale, sei già sul posto^_^
Messy: *abbassa la lama in un punto delicato*
dicevamo?
Sabu: che il mio libretto della mutua è
scaduto! quanto vuoi?
Seal si ritrovò la testa coperta da piccoli
coriandoli di carta, che originariamente costituivano la sua scheda personaggio
per D&D.
Dai suoi occhi blu zaffiro scendevano due
torrentelli di lacrime, che presto furono sostituiti da delle fiammelle
anch’esse azzurre.
-Demoni dei bassifondi… Leaf
il tuo cervello ha superato in peggio quello di un lesser demon.-
Sulla fronte della mezzelfa una venuzza iniziò
a pulsare.
-Tu vuoi un taglio decorativo da una parte
all’altra del collo, o sbaglio?-
-Provaci..- disse la
ragazza facendo apparire una pala tra le sue mani.
Sarebbe stato versato del sangue se in quel
momento il ragazzo dai capelli verdi non le avesse bloccate, indicando con
l’indice una figura dall’altra parte della stanza.
La figura che aveva indicato altro non era che
una sedicenne dai cornini blu, capelli castani, vestita con una t-shirt e dei
jeans sull’azzurro che sbatteva ripetutamente la capa contro il muro.
-Ragazze, crisi dello scrittore in atto.- fu
il commento del giovane mentre bloccava la ragazza
prendendola per la collotta.
- Elderly calmati. Vedrai che si sistema
tutto. Intanto che ne dici di un thè per rilassarti-
disse il ragazzo porgendole una tazza col liquido.
- Oh Deck ti ringrazio per avermi fermata. La
fronte iniziava a farmi un po’ male…-
Mentre i due sorseggiavano tranquillamente il
loro thè, comparve dal nulla una bambolina di LON, con in
mano un fiorellino.
-Elderly c’è posta- la informò la piccola LON
porgendo il fiore alla ragazza.
Dopo aver sentito il messaggio registrato la
sedicenne si rivolse a Seal con un sorrisino soddisfatto.
-Seal, KillKenny ti ha assunta per una sua FF-
La ragazza alzò le spalle e si limitò ad un
semplice ok.
Poi ripensandoci chiese – Ma chi è questo
KillKenny?-
Ghignetto sadico del resto dei presenti.
In quel momento Seal iniziò a chiedersi se
dovesse preoccuparsi oppure no…
Ruby
sedeva tutta sola ad un tavolo, nella biblioteca principale di Saillune. Il
timido sole era appena sorto, sbucando tra le nuvole. Gli uccellini, ancora
intirizziti e mezzi addormentati, iniziavano a intonare canti verso l'aurora.
Un venticello frizzante muoveva dolcemente le tende, creando giochi di luce e
ombre sul pavimento decorato della sala…
Strofinandosi
gli occhi stanchi, Ruby ripose l'ennesimo libro e si stiracchiò.
Si
guardò attorno. Nessuno in vista. Sicuramente erano ancora tutti sotto le
coperte…
Ruby: - Sotto CALDE e MORBIDE coperte,
precisalo! -
Disse
Ruby alla sua player, con un sorrisino ironico.
Ruby: - Senti, mi sta bene il “timido sole” … ma dove accidenti lo vedi il “venticello frizzante”,
eh? Qui sta soffiando la bora… Accidenti, sto gelando!!
-
Lety: - Dettagli... ^__^ -
Ruby: - Eh, sì, dettagli PER TE! Ma si
può.. sono le 6 del mattino, e questa biblioteca è
fredda.. e anche piuttosto umida! Si può sapere cosa mi hai fatto venire qui a fare?? -
Lety: - Ecco… beh, la mattina è il momento migliore per visitare
le biblioteche, no? Nessuno in giro che rompe, fa confusione… -
Ruby: - Sono d'accordo, e lo sai
perfettamente. E' vero, adoro stare in biblioteca quando
non c'è nessuno… però… Primo: fa tremendamente freddo! Cavolo, sono vestita solo
con pantaloni e maglietta… Siamo ai primi di gennaio! Dotarmi di un maglione
no, eh?? Secondo: fammelo dire… non vedo cosa ci sia
di così importante in questi testi per farmi alzare così presto… -
Lo
stomaco di Ruby emise un sonoro borbottìo…
Ruby: - e soprattutto SALTARE LA
COLAZIONE!!!è_é -
Lety: - Ehm… ecco… vedi… -
Un
gocciolone le spuntò alla tempia..
Ruby: - Oh no. Non me lo dire... Cosa è
successo stavolta?? Mi hai già coinvolta in un GDR
(Interessante, lo ammetto… Sto conoscendo tanta gente simpatica, e un viaggetto mi ci voleva…) non ti sembra già abbastanza? Lo
sai che come player/autrice devi andarci piano… in fondo sei ancora alle prime
armi… -
Lety: - Grazie tante =____='' -
Ruby: - Beh, è vero! Cavolo, a volte già
ti è difficile gestire quello! -
Lety: - Ehi, gira il coltello nella piaga, eh! -
Ruby: - Oh, su, non te la prendere… Lo
sai che quando non mangio divento problematica.. -
Ruby
si guardò ancora attorno. La sala era ancora deserta.
Ruby: - Uff… e meno male che non si è
ancora visto nessuno… finisce pure che mi prendono per pazza, se mi sentono
parlare con te! Non ho mai capito perchè solo noi pg possiamo vedere i nostri
player… -
Lety: - Ecco un altro motivo per cui ti
ho fatta venire qui così presto! ^______^ -
Ruby: - Ok, ok… un applauso, complimenti
per l'idea… ma ora mi vuoi spiegare cosa vuoi da me? Così poi mi fiondo alla panetteria qui di fronte… Sai, fanno le brioches più buone della città!!!!
-
Lety: - Vedi, ieri ero lì che navigavo in internet… -
Ruby: - Letyyyy…
lo sai che queste cose moderne non le conosco poi tanto bene… non puoi arrivare
al punto?? -
Lety: - Eh? Oh, sì! Dicevo, mi è arrivato un messaggio di
KillKenny…-
Ruby: - Il 'sicario'
del Forum? -
Lety: - Esatto, proprio lui! -
Ruby: - Uhm… il player della fatina… sai,
prima o poi dovrò chiedergli se gli sto antipatica o
meno… certe risposte nel GDR mi hanno dato un po' fastidio… Meno male che non
sono permalosa come te, sennò sarebbe successo un casino… -
Lety: - Beh, ora puoi chiederglielo! -
Ruby: - …… prego??
O_____O -
Lety: - Già ^________^ KillKenny chiede se puoi fare una
comparsata in una sua ff! -
Ruby: - Un cameo? -
Lety: - Esatto! -
Ruby: - Uhm… uhm… uhm… -
Lety: - Eddai, è stato carino a
chiederlo, non ti pare???Eh? Eh? EH?
-
Ruby: - Sigh… Conosco quel tono… A quanto pare hai già deciso tu per me, al solito… -
Lety: - ^_________________________^ Già! -
Ruby: - E vabbè, ci sto… Tanto fino al 9
sono in ferie forzate… La biblioteca non ci metterò molto a girarmela tutta…
almeno nella ff c'è qualcuno che conosco? -
Lety consultò il blocknotes..
Lety: - Se non erro... ecco, ci sono Elav,
Sabu, Messy, Ophicius e anche altri… -
Ruby: - Ok, almeno Elav
e Messy le conosco. E visto che le conosco… Lety? -
Lety: - Si? -
Ruby: - … Mi tieni tu i soldi mentre sono via? -
Lety: - Ah ahah! Ok, certo! -
Ruby: - Grazie! Tieni -
Ruby
passò il sacchetto di monete a Lety
Ruby: - Me ne porto via solo una… Se non
ti spiace ora vado a mangiarmi un paio di brioches
appena sfornate! -
Ok, dopo Elderly e Lety tocca a
Son Lina Chan farci sapere cosa pensa Van Goldgleam dell’assunzione… o condanna
a morte che dir si voglia!
Cameo di Son – Lina – Chan (SLC
per alcuni amici ndKK) per “Le Ere del Chaos” di KK
In qualche luogo remoto, sepolto negli abissi
del Caos, un arcimago centenario stava riflettendo sulle contorte vie
dell’esistenza umana… Regni e popoli diversi erano in perenne lotta gli uni con
gli altri. In un turbinio apparentemente senza scopo i singoli erano
sacrificati continuamente per il bene e la conservazione del gruppo, in un
ciclo infinito di dubbi, sofferenze, termini e nuovi inizi… ora, un altro di
quei cambiamenti epocali era in procinto di avvenire…
“Ah, ah! Scacco matto!!!”
“Ma non è possibile!!!
Tu stai barando!!!”
Van Goldgleam si sollevò in tutta la sua
imponenza e cominciò a saltellare con scarso ritegno fra i luccichii dorati del
Mare del Caos… lo spadaccino al suo fianco non condivideva la sua allegria.
Un’altra partita, e il torneo di scacchi sarebbe stato in mano al suo
avversario. E ciò avrebbe significato offrirgli il pranzo. E tutti sapevano che
offrire il pranzo a qualsiasi essere che avesse un pur
minimo legame di parentela con Lina Inverse equivaleva a dichiarare bancarotta…
‘Senza contare che i prezzi qui nel Mare del Caos sono così cari…’
Totalmente indifferente al suo disappunto, Van
Goldgleam gli rivolse un’occhiata beffarda. “Non è questione di barare, mio
caro Gabriev… è che il germe della stupidità è instillato nei geni della tua
famiglia… è fin troppo facile batterti…”
Ma prima che lo spadaccino potesse formulare
una qualsiasi risposta, una voce dal suono ben più cupo e minaccioso risuonò
nel chiarore del nulla…
“Van Goldgleam…”
“Cosa?”
“Chi?”
Una figura dorata (courtesy
della boutique di Lord of Nightmares, collezione autunno/inverno) prese
lentamente forma di fronte a loro, e li fissò con occhi gelidi. “Sono qui per
affidarti un compito…”
“Aaaaaaaah, no,
ancora lei!!!” Van Goldgleam si mise teatralmente le
mani nei capelli.
Gabriev batté le palpebre. “Lei chi?”
“Ma come chi???
Quella psicopatica che si autodefinisce la mia autrice!!! La causa di tutti i
miei problemi esistenziali!!!”
Nel chiarore dorato, nessuno notò la vena che
si delineava in evidenza sulla fronte della suddetta autrice. Il suo sguardo
era ancora gelido quando si rivolse con apparente
noncuranza verso la scacchiera. “Oh. Complimenti, Gabriev. Vedo che hai vinto
la partita a scacchi.”
“Eh?” I giocatori batterono le palpebre
all’unisono, mentre rivolgevano uno sguardo alla scacchiera. Dove i pezzi
avevano MISTERIOSAMENTE mutato di posizione a favore dello spadaccino.
Il volto dello stregone assunse una tonalità
violetta, e parve sul punto di esplodere. “QUESTO NON E’ LEALE!!!”
“Non c’è tempo per queste inezie…” Commentò Son-Lina-chan con indifferenza, fissandosi svogliatamente le
unghie. “Come ti ho detto, ho un compito da assegnarti.”
“Non ho intenzione di svolgere nessun compito!!!”
“KillKenny ha bisogno di te per una sua
fanfic…” Proseguì l’autrice, ignorandolo pesantemente. “Anzi, è pure da un po’
che lo faccio aspettare, quindi c’è necessità che tu ti muova ORA.”
“Ti ho già detto che mi rifiuto!!! Non voglio avere niente a che fare con te e con quei
folli scatenati fan di mia nipote! Non fate che aumentare i miei dubbi
sull’utilità dell’esistenza umana!!!”
Lo sguardo dell’autrice si fece, se possibile,
ancora più minaccioso. “Van Goldgleam… la mia NON era una domanda…”
I due si squadrarono per un momento in
silenzio, scintille che sprizzavano dai loro occhi, mentre lo sguardo perplesso
di Gabriev passava dall’uno all’altro…
“Umph!” Riprese lo stregone dopo un attimo,
sulle labbra il ghigno malefico che ogni cattivo che si rispetti la mattina si allena a fare allo specchio. “E se anche disobbedissi ad un
tuo ordine, che potresti farmi? Uccidermi? Già fatto. DUE volte. Farmi
impazzire? Siamo già sulla buona strada. Dolore? Ma figuriamoci… mi ci vedi più
addolorato di così?”
Son-Lina-chan tacque per un istante. Quindi il suo sguardo si fece pericoloso. Ed i
suoi occhi si spostarono su Gabriev. “Hai ragione.”
Commentò, fiaccamente. “Ma potrei sempre decidere di rendere tu ed il tuo amico qui protagonisti di una appassionante e
tormentata storia yaoi…”
…
…
…
“Goldgleam sarà FELICISSIMO di acconsentire
alla vostra richiesta, mia signora!” Nel giro di mezzo secondo, Gabriev, un
sorriso candido sul volto, stava già porgendo all’autrice un fagotto con gli
effetti personali dello stregone, e aveva pronto il fazzoletto da sventolare
per i saluti.
E l’iperventilazione di Van Goldgleam non dava
segni di miglioramento.
“V… VOI DUEEEEEE!!!!”
Son-Lina-chan non poté esimersi da un lieve ghigno di soddisfazione. “D’accordo.
Allora, visto che siamo TUTTI d’accordo, sarà bene muoversi immediatamente…”
Lo stregone era sull’orlo delle lacrime,
mentre si avvicinava all’autrice per farsi teletrasportare. Si afferrò al suo
braccio, l’aria affranta. “E poi ci si chiede perché mi vengono i dubbi sul perché
della mia esistenza…” Borbottò fra sé e sé, ben attento a non farsi udire…
“Ah, Goldgleam!” Lo spadaccino fece cenno allo
stregone, prima che scomparisse.
“Cosa?” Replicò l’arcimago, scuro in volto.
“Il torneo di scacchi posso considerarlo vinto
per abbandono dello sfidante, vero?”
Mentre svaniva verso ignota destinazione, Van
si rese dolorosamente conto che forse i membri della stirpe dei Gabriev non
erano COSI' stupidi quanto poteva sembrare…
“Il ricordo
più antico della mia eterna, immutabile esistenza è la Gloria e la Beatitudine
del Paradiso in cui sono stato creato.
Non nacqui
con la mia precedente natura, per quanto possa sembrarvi
strano.
Nei primi
anni della mia vita, fui un Angelo, non molto dissimile da Gabriel.
Sael era
il mio nome, in quei tempi.
Il compito
che avevo, lì nei Cieli, era il sorvegliare i Confini dei nostri Regni…
Eterna
sentinella, volta a prevenire attacchi dei Diavoli, pronto a difendere le anime
che custodivamo.
In quel
periodo, ho assistito a molte cose…
La Ribellione
di Lucifero, la guerra fratricida che insanguinò i Cieli, la sconfitta dei
ribelli e la loro sigillazione in un Inferno…
Non fui,
beninteso, tra quelli che scelsero di appoggiare Lucifero…
anche se, a distanza di ere, ho avuto modo di avere dubbi sulla mia
scelta.
Né mi
misi tra coloro che non scelsero nulla… pur comprendendo, adesso come adesso, i
motivi della loro decisione.
Combattei
al fianco di coloro che scelsero di essere fedeli a
Lui, superai indenne quella terribile guerra…
Che segnò
vinti e vincitori.
Assistetti
all’esilio di Gabriel…
E infine,
giunse anche per me quello che il Blue Thunder chiama
Giorno Maledetto.
Nel mio
compito di sentinella, avevo spesso visto transitare davanti a me anime di Mortali,
deceduti troppo giovani…
Dentro di
esse, un’ombra nera di dolore e rancore che neppure la
luce del Paradiso riusciva a scacciare…
Io,
giovane ed ingenuo Angelo, non sapevo cosa fosse accaduto loro per fargli
portare una simile oscurità nel cuore…
Decisi così
di scendere tra i Mortali, per scoprire… per capire il perché.
Il mondo
umano mi confuse, mi stordì…
Ma riuscii
a sopportare…
Nel mio
girovagare, mi imbattei in una ragazza, il cui animo
era straordinariamente limpido e puro, nonostante la miseria in cui viveva il
suo corpo… nonostante il dolore che l’affliggeva, che le faceva desiderare di
morire…
Avevo compreso
l’attaccamento alla materialità dei Mortali, quindi non mi ero stupito nel
vedere gente che aveva tutto e altri che morivano senza avere altro che la loro
pelle…
Mi affezionai
a lei, cercai di aiutarla a vivere…
Poi un
giorno…
Sparì.
Andai a
cercarla…
La trovai…
più morta che viva…
Qualcuno,
la cui morale era inferiore a quella di una belva, solo per il fatto di aver
pagato dei soldi ad un altro come lui…
Si era approfittato
di lei.
Facendola
poi massacrare da coloro che prendevano ordini da lui, gente che di umano aveva
solo le sembianze.
La abbracciai,
provai a salvarla…
Era ormai
tardi…
Riuscii solo
a purificare la sua anima…
Poi…
Poi Sael
l’Angelo morì.
La rabbia
m’invase, mi lasciai trascinare dall’Odio e dalla Furia…
Mentre le
mie ali perdevano le piume… mentre il mio corpo
cambiava…
Feci a
pezzi con le miei mani quei bastardi.
Ricordo bene
il sapore del loro sangue, le espressioni di dolore e stupore dei loro volti
mentre li uccidevo…
Dopo il
massacro, ormai Diavolo sia nella mente che nel corpo, abbandonai il Regno
Umano, diventando un abitante dei Piani Abissali.
Lì affinai
le mie arti, diventai un Guerriero ed un Torturatore…
Finché Phibrizio
non venne e, dopo aver massacrato di botte i più forti Diavoli, ordinò che
alcuni di noi prendessero a servirlo nella sua dimora, come suoi sottoposti.
Io fui
tra coloro che accettarono.
Nelle viscere
dell’Hellmaster Manor, presi il comando del gruppo di Diavoli…
Oggi continuo
a lavorare per il Mei – ou…
E sono
cambiato un’altra volta.
Continuo,
dentro di me, segretamente, a sperare che quella piccola umana abbia trovato
una vita degna della sua anima…
Ed a
uccidere atrocemente tutti coloro che sono nemici al mio Signore.
Dark
Sound Saber Hellmaster, Torturatore, Demone – Diavolo.