Life's What You Make It

di ily95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


-Presto, Nicolas, infila tutto qua!- mi urla Roberto, porgendomi il sacco.
Faccio scivolare dentro l’argenteria, il più silenziosamente possibile.
Mio padre ci raggiunge.
-Stanno arrivando.- dice.
Io guardo terrorizzato Roberto. Non mi abituerò mai a tutto questo.
-Andiamo!- ordina mio padre.
Sento le sirene della polizia in lontananza.
-Vi aspetto in macchina.- dice Roberto, uscendo dalla finestra con il sacco.
-Dai, veloce!- mi esorta papà.
Io finisco di intascarmi alcuni gioielli e corro verso di lui.
Papà esce. Ad un certo punto sento un tintinnio.
Mi è caduto il mio braccialetto! Oh no. Lo cerco alla cieca, visto che è tutto buio.
-Nico! Cosa stai facendo?- sento che urla papà da fuori.
Sento le sirene della polizia sempre più vicine. Cazzo.
Frenate. Le volanti si sono appena fermate. Merda.
Ed ecco che le mie dita trovano qualcosa di metallo. Afferro il braccialetto e mi catapulto fuori dalla finestra, calcandomi bene il passamontagna sulla faccia.
In quel momento i poliziotti fanno irruzione nella casa ma ormai io sono già in macchina.
-Muoviti!- urlo a Roberto che dà gas e preme tutto sull’acceleratore.
Istintivamente porto la mano alla cintura, dove tengo la pistola.
-Ci sono dietro.- dice papà, con quel suo tono calmo.
Ma come ci sono finito io qua?
Roberto sterza in un vicolo ma la volante ci è dietro.
-Dai, Nico.- comanda mio padre.
Loro sono armati ma io sporgo lo stesso il braccio dal finestrino e inizio a sparargli alle gomme con la mia pistola.
-Centro!- dico, quando vedo che iniziano a rallentare.
Papà e Roberto sorridono e poi Roberto si infila in una serie di vicoli e scorciatoie e presto siamo arrivati.
Il posto che io chiamo casa è una vecchia fabbrica abbandonata adibita a nostro covo.
Entriamo in silenzio e ci sediamo sulle nostre brande.
Mettiamo insieme tutta la refurtiva di quella sera e Roberto comincia a fare una stima del suo valore.
-Si può sapere per che cazzo di motivo ci hai messo tanto? Potevi rimetterci la pelle!- mi sgrida papà.
-Mi era caduto il braccialetto.- dico, prendendolo in mano.
Lo lucido un po’ con un lembo della maglia e fisso i nomi incisi su di esso: Nico & Anto.
-Sei uno sconsiderato!- inzia a urlare papà ma ormai non ci faccio più caso.
-Su, Max, non essere così severo con Nicolas! Non è da tutti rinunciare alla propria vita per aiutare il padre.- mi difende Roberto.
Papà mi guarda e annuisce.
-Ti prometto che non sarà così per molto.- mi dice.
-Papà, l’hai già detto un milione di volte!- gli ricordo.
-Questa volta però è diverso.- dice Roberto.
Io lo guardo incuriosito.
-Nico, noi abbiamo parlato.- fa papà. –Abbiamo deciso che questo era il nostro ultimo colpo. Vendiamo la refurtiva e scappiamo all’estero, ti va?
-E me lo chiedi?- dico entusiasta.
Credevo non ci sarebbe stata una fine a questo inferno. Due anni fa ero venuto qui in Spagna insieme a Milagros e mio padre e Roberto erano usciti di prigione. Purtroppo eravamo poveri. Milagros aveva promesso di aiutarci ma quando ha visto che le cose si mettevano male se n’è andata in un lampo. Noi che altro potevamo fare? Abbiamo cercato dei lavori ma nessuno si fida di due ex carcerati. Loro non sono cattivi ma è la vita che li ha costretti a fare ciò che fanno… Ed io…io, che avevo promesso a me stesso che non avrei fatto la stessa fine di mio padre ora mi ritrovo in questa situazione…ma che altra possibilità avevo? Non potevo voltargli le spalle. È mio padre. Ed anche a Roberto voglio un gran bene…guardo in quegli occhi scuri e rivedo quelli della mia amata Antonella…e in lui ritrovo anche il suo carattere forte e determinato… Ora sono loro la mia famiglia.
Antonella…Antonella mi manca tantissimo. Ero andato via con Milagros non perché amassi lei ma perché non volevo far soffire Antonella. Spero che lei abbia una vita migliore della mia.

-Antoo…mi apri?- sento che dice Patty.
Le apro la porta perché sennò so che romperà tutto il giorno.
-Ciao, divina.- fa lei.
Alzo gli occhi al cielo.
-Ho avuto un’idea!- dico sedendomi sul mio letto.
Patty fa lo stesso.
-Veleno!- dico. –Non è perfetto?
Patty mi fulmina con lo sguardo.
-Che c’è?
-Non ti è bastato far preoccupare tutti quella volta sul tetto della scuola?- mi ricorda.
-Beh…
-O quella volta che ti volevi buttare sotto un treno?
-Uh, pessima idea. Troppo sangue in giro.- rifletto. –Sto scherzando, Patty. Per ora non farò nient’altro di pericoloso, ok?
-L’ultima volta che l’hai detto ti ho trovata a testa in giù in bilico sopra un fiume.
-Volevo provare il bunjee-jumping. Non mi sembra di aver fatto chissà che.
-E quella volta che sei andata in autostrada in moto senza usare il freno?
-Volevo sentire l’adrenalina.- mi giustifico.
-E la gita subacquea tra gli squali? E…
-Ok, ok. Ho capito. Penso sia ora di rassegnarmi ed accettare che la mia vita fa schifo. Io faccio schifo.
-Anto, non fai schifo! Devi solo…riuscire ad andare avanti. Hai presente quel cd che Pedro ti ha offerto di fare? Io direi di accettare. Ti prego, Anto. Sono due anni che nessuno ti riconosce più.
-Ok, Patty, hai ragione. Non sia mai detto che Antonella Lamas Bernardi si sia arresa!- dico convinta.
-Brava! Così si fa! Ora chiamiamo tutti i nostri amici e andiamo a ballare, ok?- propone.
Annuisco.
Poco dopo mi ritrovo in mezzo ai miei compagni a ballare e a cantare. Era da un sacco di tempo che non uscivo con le mie amiche e i miei amici, ora che ci penso. Li vedo tutti i giorni a scuola ma a malapena scambio qualche parola con loro.
Mio fratello sale sul palco.
-Hey, gente! Mia sorella è tornata...più divina che mai!- dice. -Perciò dedichiamo questa canzone a lei!- annuncia, mentre gli altri Skracht salgono sul palco.
"A ver esas manos arriba
quiero ver llegar la alegría
que me des tu corazón
A ver quienes cantan mas fuerte
hoy es nuestro día de suerte
vamos a cantar esta canción oeo
Bailando conmigo y con tus amigos
la fiesta esta buena
las penas afuera
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Vamos que suenan los tambores
al compás de estos corazones
que esta banda nunca va a parar
Vamos a batir nuestras palmas
con las notas que toca el alma
que nadie se quede en su lugar
Bailando conmigo y con tus amigos
la fiesta esta buena
las penas afuera
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar"

Intanto noi balliamo al ritmo di questa bellissima canzone.
Mi invitano a salire sul palco e canto una strofa.

"Todo tu cuerpo debes mover
cuando sientas que este ritmo suena vas a poder
Y si no sabes ven a aprender
cuando sientas que este ritmo suena vas a querer"
Poi cantiamo tutti insieme.
"Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar
Ay que la vida se va
Ay ay ay que la vida se va
que la vida pasa
cerca de tu casa
no te pierdas nada
por no ir a buscar"

E' bellissimo stare qui con tutte queste persone...mi ha fatto quasi dimenticare di avere un cuore diviso in due.
Ci stiamo scatenando tutti come non abbiamo mai fatto...gli Skracht diventano sempre più bravi...anche se lui se n'è andato loro non hanno smesso di suonare e sono migliorati molto anche se per ora suonano solo nei locali mentre Patty ha già inciso un disco e a me l'hanno proposto.
Prendo il microfono.
-Un applauso per gli Skracht!! Ricordatevi il loro nome perchè un giorno saranno famosissimi!!- dico.
Fabio mi abbraccia.
-Ora dobbiamo andare.- dico. -Tra poco tornerà.
Fabio annuisce e scendiamo tutti dal palco.
Balliamo ancora un po' e poi salutiamo tutti e salgo sulla macchina di mio fratello.
Zio Fito si arrabbia molto se arriviamo tardi. Ora che mamma, Paolo e Dorina sono andati in Uruguay per sfuggire alla polizia, ha lui la nostra custodia e non vuole che ci capiti niente.
Fabio parcheggia davanti a casa nostra e rientriamo.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco qui la mia nuova ficcy!!! Naturalmente questo è solo l'inizio e presto le cose si movimenteranno! Fatemi sapere i vostri pareri o se devo chiarire qualche passaggio!
La canzone è "A bailar" tratta da Flor 2.
PS visto che non mi ricordo come si chiama il padre di Nicolas in questa ff si chiamerà Max.
A presto! Besos
Ashleyily Divina

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Capitolo 2
*** 2 ***


-Allora?- chiedo impaziente. -Dove si va?
Siamo in aereoporto ma papà e Roberto non mi vogliono dire dove andremo. Sospetto che non lo sappiano nemmeno loro.
Hanno scaricato tutti i bagagli a me con la scusa che sono "giovane e forte" mentre loro tengono tutti i soldi che abbiamo ricavato in due anni di rapine e truffe.
Roberto sta esaminando tutti i voli.
-Dove andiamo?- chiede a papà.
Io faccio roteare gli occhi e mi siedo su una sedia.
Sento che sussurrano qualcosa e mi guardano di soppiatto.
Roberto si avvicina a me con fare serio.
-Nicolas...- inizia.
-Che c'è? Mi fai preoccupare! Non possiamo più partire?- chiedo.
-No, tranquillo. Ti devo solo chiedere una cosa.
Annuisco.
Lui mi guarda dritto negli occhi.
-Tu...te la sentiresti di andare in Argentina?
Rimango un po' spiazzato...tornare in Argentina...rivedere lei...mi porto istintivamente la mano sul braccialetto che ho al polso...chissà come rimarebbe delusa da ciò che sono diventato...
Gli occhi mi si riempiono di lacrime, ma riesco a rimandarle indietro. Ormai ho imparato a non piangere.
Non so come trovo il coraggio di dire: -Sì. Ci voglio andare.
-Bene.- dice allora mio papà.
Roberto continua a fissarmi scettico.
-Sicuro?
Annuisco e, prendendo i bagagli mi alzo e mi avvio verso l'imbarco.
-Andiamo.- dico, aprendomi in un sorriso un po' forzato.
Papà e Roberto mi seguono.

Mi sdraio sul mio letto e sospiro. Mio fratello entra e si siede vicino a me.
-E' stato divertente. Grazie.- dico.
Sorride.
Mi metto seduta.
Ci abbracciamo.
-Ma non abbastanza per farti dimenticare di lui vero?
-No.- sussurro, abbassando lo sguardo.
-Anto...so che te l'hanno detto in molti...ma sono passati due anni! Sono cambiate tante cose...i pretendenti non ti mancano...- dice.
-So che è difficile da capire ma...io non riesco a vivere senza di lui...Tu hai Tamara, non hai questi problemi! Pensa se un giorno tornasse quell'attore...Juan...e te la portasse via... che faresti?
-Anto...due anni è troppo tempo...devi capire che non tornerà.
-Questo lo so. Ho smesso di credere alle favole molto tempo fa.
-E allora...cerca di trovare il coraggio di andare avanti.
Annuisco poco convinta. Fabio mi sorride ed esce.
Prendo in mano il braccialetto che ho al polso. Passo il dito sulle scritte: Nico & Anto. Avevamo comprato due braccialetti uguali con i nostri nomi incisi all'interno...io non me lo sono mai tolto...chissà se lui lo porta ancora...
Sospiro. Certo che no. Stupida Antonella.
-Sono a casa!- dice zio Fito.
Oh cazzo! La cena! Mi ricordo all'improvviso e corro giù per le scale.
Fa ancora uno strano effetto vedere zio Fito in giacca e cravatta. Il bianco e nero non si adattano alla sua personalità colorata.
Però lo fa per noi...Il lavoro di insegnante alla Pretty Land non bastava a mantenerci e quindi ha trovato lavoro in un ufficio di marketing.
-Ehm...zio...Mi sono dimenticata della cena...- dico.
-Non ti preoccupare!- sorride. -Andiamo a prendere qualcosa al take away.
Abbozzo un sorriso.
-Vado io.- propongo. -Cosa volete?
-Io hamburger.- dice Fabio.
-Scegli pure tu.- dice mio zio. -Ce li hai i soldi?
-Sì.- dico, prendendo la giacca e uscendo.
Fa freddo e quindi mi copro bene con sciarpa e cappello.
Non ho voglia di andare a piedi e quindi prendo il mio scooter e mi avvio nel buio della sera.

Scendiamo dall'aereo e prendiamo un taxi.
-Zona sud di Buenos Aires.- dice Roberto al tassista. -Lì conosco la zona e ci sono un paio di alberghi non troppo cari.- ci spiega.
Io e papà annuiamo.
Ho dormito un po' sull'aereo ma sono molto stanco...sarà colpa del fuso...e poi qui fa un freddo cane.
Chissà se la rivedrò mai...e se la rivedrò cosa le dirò? "Ciao, amore, sono un criminale. Però ti amo." No, decisamente devo prepararmi un discorso.

Uhm...Sono ferma ad un incrocio...Lo so quale strada prendere...lo so...vero, Antonella? Vero che lo sai? Non puoi non saperlo...insomma tu sei divina...Oddio, sto parlando da sola! Allora sto proprio impazzendo!
Ora fermiamoci un momento e ragioniamo...Inutile...non mi ricordo...Ora chiamo Fabio, lui lo sa. Metto la mano in tasca...Oh oh. Non ho preso il cellulare!
Fantastico. Sono qui, al buio, al freddo, senza sapere dove andare.
Mi sono persa!!
Imbocco una strada a caso e all'improvviso vedo due luci abbaglianti proprio davanti a me. Oh, cazzo. Quando capisco che appartengono ad una macchina è troppo tardi.
La vettura sterza bruscamente mentre io schiaccio convulsamente il freno e mi porto le mani davanti alla faccia urlando.

-Attento!- urliamo tutti e tre al tassista.
Un motorino sta venendo proprio contro di noi.
Il guidatore preme sul freno e gira velocemente il volante.
Noi urliamo.

CRASH!!!!!!!



ANGOLO DELL'AUTRICE
Che modo poco delicato per incontrarsi, nèh? Spero che la ff vi stia piacendo e spero che continuerete a seguirmi e vi invito a lasciarmi i vostri pareri e commenti, come sempre...Un grazie alle 52 persone che finora hanno letto il primo chappy, in particolare a Ilary_Divina e a Alexiel94.
Aggiornerò il prima possibile, bacii
AshleyilyDivina The Best and The Only One ^^

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Capitolo 3
*** 3 ***


Sento l'asfalto ruvido e freddo sotto di me e tutto il corpo mi fa male.
In che guaio mi sono cacciata?
-Sta bene??- sento che mi chiede un uomo.

Mentre noi siamo troppi scossi per scendere dall'auto, il tassista va a vedere cos'è successo.
Noi non ci siamo fatti niente ma lo scooter ha urtato contro il taxi, la ragazza che lo guidava è rimbalzata sul cofano dell'auto ed è caduta per terra.
Il paraurti e il cofano del taxi sono un po' ammaccati ma per il resto non ha riportato danni.
-Mi sa che dobbiamo chiamare un'ambulanza!- dice il tassista. -La ragazza è svenuta.
Anche papà scende dal taxi e va a vedere.

Apro gli occhi e vedo un uomo che mi scruta attentamente.
-Aaaah!- urlo.
-Aaaah!- urla.
-Chi è lei? Cosa vuole? Se mi tocca la uccido!!- grido, cercando di ricordarmi le lezioni di karate e boxe prese.
Mi alzo in piedi e in una mossa lo atterro.
-Credo non ci sia bisogno di un'ambulanza!- geme lui.
Un uomo, che dev'essere un tassista, mi si avvicina.
-Lei! Brutto sconsiderato ma ha visto a che velocità andava?? Io la denuncio! Le faccio causa!- urlo contro l'uomo.
-Veramente questo è un senso unico.- dice lui, calmo.
-Ma cosa pretende, che uno di sera possa vedere tutti i cartelli?- continuo a urlare. -Lei non dovrebbe avercela la patente, pirata della strada!!!
-Calmati, ragazzina.- dice l'altro uomo.

-Ma che sta succedendo?- chiede Roberto, cercando di vedere nel piccolo spazio illuminato dai fari del taxi.
-Sembra che stiano litigando.- dico io. -Mi pare di vedere tre figure, quindi la ragazza sta bene.
-Andiamo a vedere.- dice, scendendo dal taxi.

-Brutto animale, cosa crede, di essere in campagna?? Non so se l'ha notato ma qui siamo a Buenos Aires, ci sono le strade, ci sono le persone! Pensi se attraversava un passeggino o un cane randagio! Con lei non aveva scampo! Guardi, si ritenga fortunato se non la denuncio!
-Ma le ripeto che era lei in senso contrario!- si giustifica il tassista.
-Che succede?- chiede un altro uomo, avvicinandosi insieme ad un ragazzo.
-Ma in quanti eravate sul taxi? Sa che lei poteva far succedere una tragedia!- continuo a urlare al tassista.

Questa voce...Questa voce...Non è possibile.
-Antonella?- chiedo.

Non distinguo i volti con questo buio e non capisco bene chi sia il tizio che ha parlato.
-Chi sei?- chiedo.
-Antonella...- ripete.
Gli altri due uomini guardano quello che ha parlato e poi me.
-Antonella?- chiede l'uomo che era sceso dall'auto con il ragazzo.
-SI'- urlo. -SI' SONO IO, ANTONELLA LAMAS BERNARDI! SI PUO' SAPERE CHI SIETE E COSA VOLETE???????????- urlo, perdendo anche quel poco di calma che mi era rimasta.
-Non mi riconosci?- dice il ragazzo. -Beh, con questo buio non ti avevo riconosciuta neanch'io. Che ne dite se andiamo tutti a prenderci un caffè, così ci facciamo perdonare da Antonella?- chiede agli altri, che sembrano d'accordo.
Tutti e tre sembrano molto scioccati. Ma cosa vogliono questi da me?
Mentre il tassista chiama un meccanico, io e i tre uomini ci avviamo verso il bar più vicino.
Mentre passiamo sotto le luci dei lampioni riesco a scorgere i loro volti.
Non può essere...

Ho ritrovato Antonella...Ma ora che le dico? Forse abbiamo fatto male a farci riconoscere...

-Nicolas...- sussurro.
Lui si volta verso di me.
-Ciao.- gli dico.
Lui sorride. Almeno, lo intuisco, visto che non vedo molto.
Uno dei due uomini ha un non so che di familiare ma non ho idea di chi potrebbe essere mentre l'altro non l'ho mai visto prima ma assomiglia vagamente a Nicolas. Forse è suo padre o un suo parente.
Camminiamo tutti e quattro in silenzio ed arriviamo ad un bar.
Nicolas, mi apre la porta ed entriamo.
Non c'è quasi nessuno, solo un paio di uomini seduti al bancone con davanti una bottiglia di whisky e un gin and tonic, tutti incappucciati per il freddo.
Il barista ci guarda.
-Salve.- dice l'uomo che mi è familiare.
Il barista risponde con un grugnito e noi ci sediamo ad un tavolo. Una signora arriva a prendere gli ordini.
Mi ricordo che non ho cenato. Oh oh. Dovevo andare al take away! Fabio, zio Fito! Saranno in pensiero!
Io e Nicolas prendiamo due cioccolate calde mentre i due uomini optano per un goccio di vodka.
-Nicolas...Mi faresti usare il tuo cellulare?- chiedo.
-Sì, certo.- dice lui, prendendolo dalla tasca e porgendomelo.
Mentre me lo da noto qualcosa sul suo polso...Il braccialetto...allora anche lui non si è dimenticato di me!
Mi riscuoto e afferro il suo cellulare ed esco per telefonare.

-Che facciamo?- mi chiede Roberto.
-Dovresti dirgli chi sei.- suggerisce papà.
Annuisco.
-Riprendiamo i contatti con lei e la sua famiglia... potrebbero aiutarci.
-Io non voglio più metterla in pericolo!- dice Roberto.
-Forse dovremmo far scegliere a lei cosa fare.
-Vuoi dirle la verità? Ma sei pazzo?- mi dice papà.
-Che altro potremmo fare?
-Max, Nico ha ragione. Dobbiamo dirglielo. Non ti preoccupare.
Papà sbuffa.
-Come volete. Ma io in gattabuia non ci torno.

-Ehm...zio...
-Anto, dove sei finita?- urla preoccupato dall'altra parte del telefono.
-Scusa ma ho fatto un incidente con il motorino...
-Come un incidente? Stai bene? Ti sei rotta qualcosa? Ora vengo lì!
-No no tranquillo zio sto bene. Solo che non immaginerai chi c'era nel taxi che mi ha investito.
-Chi?
-Nicolas! Insieme a due uomini.
-Nicolas? E' tornato?
-E' tornato Nicolas?- sento che chiede in sottofondo Fabio.
-Vabbè dai quando vuoi torna a casa. E dì a Nico e ai suoi amici che li ospitiamo da noi!
-Davvero?
-Certo!
-Ok, grazie zio. Ciao.- dico riattaccando.
Rientro nel locale e vedo le facce dei miei "amici" molto scure.
-Qualcosa non va?- chiedo.
-Non ci siamo presentati.- dice uno dei due uomini. -Io sono Roberto. Sono tuo padre.- conclude calmo.
Sbarro gli occhi. Mio padre?
-Come?- sussurro.
Lui annuisce e viene verso di me, impacciato.
Mi stringe in un abbraccio e io lo stringo forte.
-Mi sei mancato.- dico.
-Anche tu. Tantissimo. E anche tua madre e tuo fratello...Credi che potrei vederli qualche volta?
-Mamma non c'è. E' andata a vivere all'estero. Io e Fabio viviamo con zio Fito.
-Oh! Fito! Da quanto tempo non lo vedo...
Mi scappa un sorriso. D'istinto guardo Nicolas.
-Ah, e lui è Max.- fa papà. -E' il padre di Nico.
Annuisco porgendo la mano all'uomo.
-E così sei la famosa Antonella...
-Mi perdoni di averla picchiata prima, signore.- dico, abbassando lo sguardo.
Lui sorride.
-Non fa niente, ragazzina.
Ci sediamo e finiamo di bere e poi usciamo dal bar. Li informo che possono stare da noi quanto vogliono e loro accettano, promettendo però di stare solo finchè non trovano un appartamento.
Non mi raccontano quasi niente di loro e in silenzio ci dirigiamo a casa mia.
Entriamo.
-Fito!- urla Nicolas, vedendolo.
-Nicolas!!
Si abbracciano con le lacrime agli occhi.
-Roberto??- chiede poi stupito.
-Fito!- anche lui si unisce all'abbraccio.
Max se ne sta un po' in disparte imbarazzato.
Scende anche mio fratello e facciamo le presentazioni. Scoppia in lacrime mentre abbraccia papà...non l'avevo mai visto così felice...
Dopo aver sistemato i tre nelle camere libere, andiamo tutti a dormire, rimandando i racconti al giorno dopo vista la tarda ora.


ANGoLo DELL'AUTRiCe
Ecco qui! Finalmente Anto, Nico e Roberto si sono incontrati... ora che succederà? Mah!
Comunque la casa in cui vivono Anto, Fito e Fabio è quella che sarebbe di Leandro che poi aveva dato a Bianca.
Non mi sembra di avere nient'altro da dire, se avete bisogno di chiarimenti o spiegazioni su qualcosa che non si è capito ditemelo pure. Ringrazio Ilary_Divina e tutti quelli che hanno letto...recensite!
Un bacio, Ily

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Capitolo 4
*** 4 ***


Avanzo nel buio, in un cunicolo stretto. Vedo una luce in fondo e comincio a camminare velocemente. C'è una figura in piedi davanti a me, non riesco a vederla in volto perchè è contro luce ma mi tende la mano. Dietro di me sento la roccia franare e io mi metto a correre all'impazzata, non più fiato...tendo anch'io la mano e...
Mi sveglio di soprassalto, con il fiatone. Cerco di ricordarmi il sogno e inizio a tranquillizzarmi. E' diverso da quelli che faccio di solito...da quando Nicolas se n'era andato io ho sempre fatto dei sogni strani...in quello più ricorrente c'ero io in una stanza buia e le pareti si muovevano per schiacciarmi ed io non riuscivo ad uscire. Questo era diverso...c'era la luce. C'entrerà qualcosa con il fatto che ho ritrovato papà e Nicolas?
Guardo l'ora dal mio cellulare: le 7.18. Zio Fito sarà già andato al lavoro e gli altri staranno ancora dormendo a quest'ora...
Scendo dal letto e vado di sotto in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Poi decido di uscire in terrazza. Fisso la superficie ghiacciata della piscina e mi siedo su una sedia.
-Buongiorno.- dice qualcuno, comparendo dietro di me.
Sorrido. Che bello sentire questa voce di nuovo...
-Ciao, Nicolas.- dico accennando un sorriso e gli faccio cenno di sedersi sulla sedia accanto a me.
-Già sveglia?- chiede.
-Sì...mi sono svegliata e non sono riuscita a riaddormentarmi.- spiego. -Tu?
-Mi sveglio sempre a quest'ora.- dice. -Di solito guardo il sole sorgere. Mi dà fiducia.
-Fiducia?- chiedo.
-Sì...che un nuovo giorno può sempre iniziare...una nuova vita.
-Mi sei mancato.- sussurro, senza distogliere lo sguardo dal paesaggio della città illuminata dai colori dell'alba.
Sento il suo sguardo su di me.
-Com'è stato qui...senza di me?- domanda.
-Uno schifo.- rispondo. -Ma forse era giusto così. Che tu ti facessi la tua vita...a proposito, come sta Milagros?
Lui abbassa lo sguardo. -Antonella, io...
-Non ti devi giustificare. Hai fatto la cosa giusta.- cerco di convincermi, rimandando indietro le lacrime.
Sospira.
-Ti vorrei dire quanto sono stato male senza di te...che l'unica cosa che mi teneva là era la certezza che tu stavi meglio senza di me...Antonella, io non sono più la brava persona che conoscevi. Io non sono quello che ti meriti...meriti molto di più di un bastardo schifoso e vigliacco come me...
Lo guardo. Ma cosa gli è successo in questo tempo? Leggo nei suoi occhi un velo di tristezza...sembra quasi che il suo cuore si sia messo in standby...che abbia abbandonato tutto...un po' come ho fatto io.
-Sai qual è la verità? Che noi due non possiamo stare divisi...Noi separati muoriamo!- dico.
-Sei diventata grande, Antonella...e sempre più bella...- dice lui in un sospiro. Ha l'aria triste. -Hai bisogno di qualcuno che ti dia ciò di cui hai bisogno. Io non ti merito più...sei davvero troppo perfetta per me.
-What the hell...? Cosa cavolo stai dicendo?- dico, alzandomi in piedi e andando di fronte a lui. -Non mi ami più, non è vero?
-Ti sbagli. Io ti ho sempre amata e ti amerò per sempre però...
-Ah, siete qui!- dicono papà e Max, comparendo dalla porta a vetri della sala.
-Ciao.- diciamo all'unisono io e Nicolas.
Mi passo una mano tra i capelli.
-Vado a preparare la colazione...cosa volete?- chiedo rientrando.

Entriamo tutti a far colazione.
-Tieni!- dice papà, lanciandomi delle chiavi.
Lo guardo con aria interrogativa.
-Il tuo nuovo mezzo di trasporto.
-Legale?- gli sussurro.
-Al 100%. Pensa che lo volevano rottamare!! Noi l'abbiamo salvato ed è tutto per te!
Non oso immaginare che razza di...coso...sia.
Antonella intanto mi porge il mio cappuccino e serve anche Roberto, papà e Fabio, che è appena sceso.
-Non mangi?- chiedo ad Antonella.
-No.- dice lei. -Faccio colazione con Patty.
Sono contento che sia ancora amica di Patty. Lei è una brava ragazza, non come me...dovrei sparire definitivamente dalla vita di Antonella o lo rovinerò...
Mentre Antonella e Fabio vanno di sopra a prepararsi e gli uomini vanno a cercare un appartamento e un lavoro, io esco a dare un'occhiata al mezzo che mi hanno procurato.
Lo cerco. Davanti alla casa c'è solo la macchina di Fabio e un pick up blu tutto sgangherato mi ostruisce la visuale...oh no. E' quello.
Mi avvicino con aria schifata. Non che quello che usavamo noi era messo meglio ma almeno non dovevo andarci in giro. Anche se ero un delinquente prima di tutto sono un uomo di classe.
-Allora, amico. Tu non piaci a me ed io non piaccio a te. Quindi che si fa?
Salgo sul sedile del guidatore e infilo le chiavi. Almeno sembra funzionare bene.
-Cos'è quello?- chiede Antonella, uscendo di casa e trattenendo a stento le risate.
-La mia nuova macchina, a quanto pare.- dico, alzando le spalle.
-Il mio scooter è dal meccanico. Non è che mi dai un passaggio fino a scuola?- chiede.
-Fabio non prende la macchina?
-No. Va a piedi.
-E non ti dà fastidio salire su un catorcio come questo? Insomma, non è affatto divino!
Ride.
-Non m'importa. Lo guidi tu; quindi è ok.- dice aprendosi in un sorriso.
Sorrido anch'io e le apro la portiera.
-Madame.- dico scherzosamente.
Lei sale e partiamo verso la Pretty Land.
-Non mi ha risposto bene prima.- dice, diventando seria.
-A cosa?- chiedo, non ricordando a cosa si riferisca.
-Tu mi ami ancora, Nicolas?- domanda guardandomi negli occhi.
-Certo Antonella che ti amo. Te l'ho detto...ti amerò sempre. Solo che non voglio che tu perda il tuo tempo con uno come me.
-Uno come te in che senso?- chiede.
Quando glielo diremo?
-Nel senso che sei troppo speciale per me.
-Nicolas...- sussurra.
-Siamo arrivati.- la interrompo.
-Continuiamo dopo. Mi vieni a prendere, vero?
-Se riesco sì.- dico e la guardo scendere.
Squilla il mio cellulare.
-Pronto?
-Nico, sono io.- dice papà. -Ti prego per ora non dire niente ad Antonella. Comunque ti volevo dire che io e Roberto abbiamo trovato un impiego come buttafuori di un locale. Ora stiamo cercando qualcosa per te e un appartamento.
-Va bene. Ma non preoccupatevi per me, posso anche cercarmelo io...
-Inserire credito.- sento che dice la voce della cabina telefonica all'altro capo del telefono.
-Ora devo andare, ci sentiamo dopo.- dice papà.
Riattacco. Voglio godermi questi giorni con Antonella. Dopodichè sparirò dalla sua vita definitivamente, non dovrà più soffrire.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Finalmente sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo...ora che è iniziata la scuola posterò un po' più lentamente ma comunque continuate a seguirmi! Grazie a tutti quelli che recensiscono, aggiungono la ff ai preferiti/alle seguite e anche a chi legge solamente! Continuate a farmi sapere i vostri pareri ^^
Kiss8 AshleyilyDivina

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Capitolo 5
*** 5 ***


Dopo aver fatto colazione al bar con Patty e averle raccontato tutta la storia andiamo a lezione dove tutti si sorprendono di quanto io sia cambiata.
E' merito di Nicolas se sono tornata me stessa! E' lui che mi dà la forza di andare avanti ed ora non posso credere che sia tornato, che mi ami! So che c'è qualcosa che lo frena...deve essere successo qualcosa...però riusciremo a stare insieme, ad essere felici, me lo sento!
Saltello da una parte all'altra del palco mentre ballo "Las Divinas" con le altre Divine, finalmente con il sorriso stampato in faccia.
Rido alle battute dei miei compagni, non mi arrabbio nemmeno con le Popolari, continuo a sorridere...mi sento davvero al settimo cielo, come se potessi volare.
-Che le succede?- sento che chiede Giusy a Patty.
-L'amore cambia le persone, Giusy. Anche quelle che hanno sofferto troppo.- risponde lei sorridendo.
Ecco perchè io e lei siamo così simili...abbiamo sofferto tanto ma non ci siamo mai arrese e alla fine riusciremo a realizzare tutti i nostri sogni. Avere un ragazzo (Nicolas per me e Matias per lei), ritrovare nostro padre (ora finalmente è successo anche a me) e diventare famose (so che accadrà presto).
Corro fuori da scuola...non so se ci sarà lui ad aspettarmi ma io spero tanto di sì.
Ed ecco che lo vedo appoggiato al suo pick up. Non riesco a far a meno di sorridere. Gli vado incontro ma gli Skracht e gli altri ragazzi mi precedono, saltandogli addosso come un branco di leoni affamati su un pezzo di carne. Non me lo sgualcite!
Alla fine tutti i ragazzi si allontanano ed io mi avvicino piano piano a lui. Mi accoglie con un sorriso e mi abbraccia.
-Com'è andata la scuola?
-Meravigliosamente bene ora che so che ci sei.- gli rispondo.
-Salta su.
Salgo sul veicolo mentre Nicolas lo mette in moto.
-Come è andato il catorcio?- chiedo ridendo.
-Lasciamo stare.- fa lui. -In compenso sono diventato esperto con i motori e ho trovato lavoro in un'officina.
-Ah.- dico. -Non farai più l'agente dei ragazzi?
-Beh, sì...però con quello non è che si guadagna molto...
-Vedrai che un giorno saranno famosissimi e sarai fiero di loro.
-Lo sono già...sono fantastici...siete tutti speciali, mi siete mancati molto.- ammette.
Arriviamo a casa e scendiamo dal pick up.
-Mi devi raccontare com'è stata in Spagna.- dico.
-Ehm...meglio di no. E' stato un inferno senza te...senza voi.- si corregge.
-Anche qui non è stato un granchè senza di te.
Mi dà un bacio sulla guancia, ci sediamo sul divano ed accendo la radio.
"Per scontato non do
niente di quel che ho
neanche un minimo brivido, ora no"

Sono cambiata da quando sei andato via, Nicolas.

"It’s the air that I breathe
It’s my fall at your feet
It is my song
I sing when you are gone"

Ti amo, Antonella...tutto ciò che vorrei è solo che tu sia felice.

"Confesso sei la causa mia primaria
adesso in me
di tutto il buono che c’è"

Sei la ragione di ogni mio gesto, Nicolas. Sei tutto il mio mondo.

"Lo so
sei la primavera in anticipo
La prova che dimostra quale effetto hai su di me
perchè"

Perchè ti amo, Nicolas.

Perchè ti amo, Antonella.

"All my hopes and my fears
in this moment are clear
you are the one
my moon my star my sun"

Qui con te è tutto chiaro...nella vita ho sbagliato ma ora non voglio più commettere gli stessi errori...ti prometto che farò in modo che tu non soffra più, Anto.

"Per questo nei polmoni cambia l’aria
del resto sei
sei tutto il buono che c’è"

Non voglio che tu mi lasci più, Nico...non vivrei senza te!

"Lo so
questa primavera in anticipo
L’esempio che dimostra quanto effetto hai su me"

Sei arrivato e hai riportato il sole nei miei giorni...è tutto così stupendo quando sei con me.

"Fiori che nascono dai rovi
qui fuori cicatrizzano gli errori miei"

Devo trovare la forza di ammettere i miei errori e di non dimenticarli, per non rifarli mai più.

"Sei tu senz’alcun dubbio l’artefice di questa primavera che c’è in me
qui fuori
nell’autoscatto di noi"

Sei tu la causa di tutto... sei sempre tu.

-Ti amo, Antonella.- riesco finalmente a dire.
-Anch'io.- rispondi e così trovo il coraggio di appoggiare le mie labbra sulle tue.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Perdono se ci ho messo un sacco ad aggiornare ma sono davvero molto impegnata con la scuola...comunque sto cercando di finire questa ff velocemente così poi la posterò in pochi giorni! Ringrazio tutti quelli che leggono/recensiscono e la aggiungono alle preferite/seguite. Continuate a seguirmi!!!
PS la canzone è "Primavera in anticipo" di Laura Pausini ft James Blunt
Love ya, AshleyilyDivina <3

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Capitolo 6
*** 6 ***


Il giorno dopo mi sveglio con il sorriso sulle labbra.
La sera prima l'ho passata con Nicolas a vedere un film romantico.
Questa notte non mi ricordo cosa ho sognato...beh, pazienza! Mi stiracchio e guardo l'ora, come d'abitudine: 8.20.
E' ora di andare a scuola...scendo veloce giù dal letto ma noto qualcosa sul comodino: una busta.
La apro, dentro c'è un biglietto. "Mi dispiace ma sono dovuto andare presto al lavoro. Comunque ti ho riparato lo scooter ;) Buonagiornata amore, Nico <3"
Sorrido e poi scendo a fare colazione.
Fabio è già seduto e sta bevendo del succo e mangiando un pezzo di pane tostato.
-Ciao, sorellina.
-Buongiorno! Papà è già uscito? Avrei bisogno di parlare con lui...
-Sì, anch'io. Comunque è uscito mezz'ora fa con Max, sono indaffarati in questo primo periodo. Penso che dopo riusciremo a trovare un po' di calma e parlare con lui.
-Già...Ma tu...- mi interrompo. -No, niente.
-Cosa?
-Era una stupidata che mi è passata per la mente, niente di che.- dico, guardandolo.
Lui mi scruta negli occhi attentamente. Capisce sempre quando c'è qualcosa che non va.
-Lo penso anch'io.- dice.
-Sì? Cioè, che ci sia qualcosa...
-Che non ci abbiano detto.- conclude lui, quasi leggendomi nel pensiero. -Qualcosa della loro vita. Dovremo farci raccontare ogni cosa, Anto, e lo faremo presto.
Annuisco.
-Magari non è niente.- cerco di autoconvincermi. Non sopporto l'idea che Nicolas e mio padre ci nascondino qualcosa.
-Già, magari è così.- ripete Fabio, scrollando le spalle. Poi si alza, mi da un bacio sulla fronte e va a prepararsi.

Il padrone dell'officina, Joe, mi dà alcune istruzioni e mi aiuta nei primi lavori.
-Impari in fretta, ragazzo.- dice, battendomi la mano sulla spalla.
Sorrido. Con questa tuta non mi sento proprio a mio agio però mi ci dovrò abituare. E' comunque meglio di passamontagna e pistola.
-Hey. Problemi con il combustibile?- mi chiede un mio collega, un ragazzo più o meno della mia età, vedendomi leggermente in difficoltà.
-Ehm, sì. Sai dove sono i pezzi di ricambio?- chiedo.
-Certo...- risponde. -Sono là in fondo.- dice indicandomi delle mensole su cui sono posti vari attrezzi.
-Ok, grazie.
-Io sono Ben e tu?
-Nico.- rispondo io. -Piacere.
-Sei nuovo?
-Sì. Tu da quanto lavori qui?
-Più o meno quattro mesi...all'inizio non ci capivo proprio niente di ste robe...motori e varie...Comunque se hai bisogno di qualcosa ti aiuterò volentieri.
-Ti ringrazio.
Mi metto a parlare con Ben e poco a poco ci conosciamo meglio, è davvero simpatico. Ci raccontiamo a vicenda dei nostri problemi e diventiamo ottimi amici in poco tempo.
Parlando viene fuori che sua sorella ha un bar in centro dove potrebbe far suonare i ragazzi! Non vedo l'ora di dirlo a loro.
Inoltre parliamo dei nostri problemi di cuore e gli racconto di Antonella.
-Hai fatto un bel casino, amico.- mi risponde mentre sistema dei bulloni. -Non si può tornare indietro.
Riemergo con la testa dal cofano di un'auto. -Mi stai dicendo di lasciarla?
-No, dico solo che non puoi far finta che non sia successo niente, non puoi resettare tutto.
Annuisco.
-Hey, sai che ti dico? Parlane un po' con quel Fito!
-Hai ragione, Ben. Lo farò.- dico io. In fondo Fito è il mio migliore amico. O almeno spero che sia ancora così.

Patty è senza dubbio la persona più fantastica che esista! La abbraccio forte, è contentissima per me e Nicolas.
Le confido del dubbio che abbiamo io e Fabio.
-Ho paura...che lui non mi voglia più...sento che c'è qualcosa che lo frena. Teme per me, ma non so cosa!
-Devi parlarne con lui, Anto.
-Ciao, Antonella.- ci interrompe mio papà, arrivando nel bar della scuola.
-Ciao!- dico, saltandogli in braccio abbracciandolo. -Dove sei stato?
-Sono andato con Fito a firmare alcuni documenti dal giudice, ora ho anch'io la vostra tutela.
-Bene.
-Ti va se dopo andiamo a fare un giro?- chiede.
-Dove?
-Dove vuoi tu.
-Va bene, ci penso, ok? Ah, lei è Patty, la mia migliore amica.
-Salve, Roberto.
Lui fa un cenno di saluto. -Se vuoi puoi venire anche tu e chiunque tu voglia invitare, principessa. Fammi sapere però dove vuoi andare, ok?
-Ok.- dico. Sono certa che fa così perchè cerca di recuperare il tempo perduto. Mi è mancato tanto...ma non voglio mostrarmi così ansiosa di passare del tempo con lui.
In fondo sono Anto the best...e non do mai a vedere le mie emozioni.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ecco un altro chappy, scusate se è un po' corto...questi sono dei capitoli di passaggio...cosa farà Nicolas? Lascerà Antonella per non ferirla più o deciderà di rimanere con lei? A queste e ad altre domande troverete risposta solo continuando a seguirmi xD! Un grazie di cuore a tutti i miei lettori in particolare a Axiel94...
Baci, Ily

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Capitolo 7
*** 7 ***


Nel pomeriggio io, Fabio, papà, zio Fito, Nicolas e Patty andiamo a fare un giro per la campagna.
Max invece resta a casa a sbrigare alcune faccende e continuare la ricerca di un appartamento.
Appena scendiamo dal pick up, uno sciame di mosche mi viene addosso. Urlo.
Perchè ho lasciato scegliere a Fabio la destinazione?
Lui e Nicolas ridono e scacciamo le mosche.
Prendo il mio zaino e mi avvio verso il motel in cui abbiamo prenotato una stanza per quel giorno.
-Io non ci volevo neanche venire qui...- brontolo, arrancando nel fango.
-Su, Anto.- mi sorride Patty. -Ci divertiremo!
La guardo scettica...ma sì, in fondo io sono una Divina, sempre pronta a tutto!
Dopo aver lasciato le cose che non servono nella stanza del motel, io, papà, Fabio e Patty andiamo ad un ranch per cavalcare i cavalli.
Intanto Nicolas e Fito vanno a fare una passeggiata.

Io e Fito camminiamo fianco a fianco. Lui sta parlando del paesaggio ma io mi limito ad annuire e a dire "ah ah" ogni tanto, mentre cerco il coraggio di parlare.
Su, Nicolas, è il momento adatto. Non ci saranno altre occasioni così.
-Vedi quella pianura laggiù? Là vicino c'è un lago che...
-Sono un ladro.- lo interrompo. Queste tre parole che gironzolavano per la mia testa e premevano per uscire dalla mia bocca, alla fine ce l'hanno fatta.
Fito mi guarda basito. Credo che stia per scoppiare a ridere, non mi prende sul serio. Però mi guarda intensamente e i miei occhi si velano di lacrime, mentre lo invito a sedersi sotto ad un albero e ad ascoltarmi.
Al termine del mio racconto Fito mi guarda con la stessa espressione che aveva quando ho cominciato. La sua bocca non è piegata nel suo immancabile sorriso ma piuttosto in una smorfia.
-Ho finito.- dico. -So che nella mia vita ho sbagliato tutto e che ora è tardi per rimediare ma...ho deciso: me ne andrò. E stavolta per sempre. Antonella non deve sprecare il suo tempo ad amare uno come me. Non se lo merita.
Abbasso la testa e la prendo tra le mani. Fito si alza.
Fisso le mie lacrime cadere sul terriccio umido davanti ai miei occhi. Fito mi appoggia una mano sulla spalla.
-Hai ragione.- dice infine. -Antonella non si merita un ladro bastardo ed insensibile. Ma si merita un uomo che la ami incondizionatamente e che la protegga dalle avversità che la vita porta. E tu sai bene chi è quell'uomo.
Alzo la testa e lo guardo. Lui ora sta sorridendo.
-Noi tutti sbagliamo Nicolas. Ora sta a te decidere cosa fare, prendere le redini della tua vita.
-Ma Antonella...
-Antonella ti ama. Ama te più di chiunque altro, ama te più di se stessa. E che Antonella ami qualcuno più di se stessa è un evento raro, dovresti saperlo.
-Io non...- mormoro.
-Tu sei confuso. Prenditi del tempo e poi torna nella nostra casa, pronto a ricominciare una nuova vita. Con la tua famiglia: tuo padre, Roberto, Fabio, io ed Antonella.
Mi alzo e metto una mano sulla spalla di Fito.
-Grazie, amico.- dico e ci abbracciamo.

Dopo aver cavalcato, io, Fabio, Patty e papà raggiungiamo zio Fito e Nicolas. Loro se ne stanno in silenzio...che sia successo qualcosa?
Guardo Nico con una faccia da "voglio spiegazioni" e lui mi risponde silenziosamente con un cenno della testa, come a dirmi che non è importante. Sarà...
Tiriamo fuori il cibo e ci mettiamo tutti insieme a fare un bel picnic, ridendo e scherzando. Però mentre Nicolas ride noto che i suoi occhi invece sono tristi e un'improvvisa ondata di tristezza mi stringe il cuore...è infelice per colpa mia?

Rientriamo in casa stanchissimi, ma abbiamo passato una bella giornata in fondo. In verità dentro la mia testa c'è una grande confusione...io amo Antonella e non so cosa devo fare per non farla soffrire più.
Fito, Roberto, papà e i ragazzi vanno nelle loro camere a dormire mentre io proprio non riesco a prendere sonno.
Resto in piedi a gironzolare per la casa pensando e ripensando...
E alla fine mi decido: me ne vado. Ora. Antonella diventerà famosa, ne sono certo, e avrà un milione di ragazzi ai suoi piedi...si dimenticherà di me...è giusto così. Lei non deve soffrire.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Nico ha deciso...ed ha optato per la decisione più dolorosa...avrà fatto bene?? Recensite!!
ILy

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Capitolo 8
*** 8 ***


Appena le mie dita trovano qualcosa, apro veloce gli occhi e mi metto seduta sul letto.
Sul materasso c'è una rosa rossa e una busta. Temendo il peggio, apro la busta e tiro fuori la lettera.
Riconosco subito la calligrafia e percepisco subito che non c'è scritto niente di piacevole...
Inizio a leggere: "Cara Antonella...mi crederai un vigliacco, questo lo so già. Ed hai ragione, anzi sono molto peggio di questo. Ma procediamo con ordine.
Oggi non mi troverai...non ci rivedremo più, amore e non sai quanto male mi fa essere consapevole di ciò. Ma è giusto così. So che tuo padre avrebbe voluto dirtelo ma invece lo farò io...In Spagna noi tre eravamo dei ladri. Siamo ricercati, capisci? Tu lo sai che non avrei mai e poi mai voluto questo nella mia vita ma mio padre e Roberto erano nei guai...e quella era l'unica soluzione.
Ora mi odierai perchè non te l'ho detto, vero? Mi odierai perchè sono tornato mentre avrei dovuto non farmi più vedere dato ciò che sono diventato. Io ti amo, Antonella, però non ti merito e questo lo so bene. Perciò non mi resta che farmi da parte e sperare che tu sia felice...mi troverai sempre accanto a te se mai avrai bisogno di un criminale come me...ma la cosa migliore per te è quella di dimenticarmi...dimenticati di me, per favore. Dimenticati di questo fuorilegge che ti ha ingannata, che ti ha mentito...ricordami in un angolo del tuo cuore come quel principe azzurro che un tempo ti rubò il cuore...ma continua la tua vita, amore mio, continuala senza di me.
Grazie dei momenti che mi hai regalato...sei, anzi, eri l'unica cosa bella della mia vita...Perdonami...Nicolas"
Una lacrima mi cade sulla guancia...mi sembra un deja-vù...mi sembra un incubo!!
Non...può...essere...

Ed eccomi di nuovo camminare in un tunnel buio, senza via d'uscita...non c'è più nessuna luce, nessun barlume di speranza...ora che te ne sei andato, portandoti via i miei sogni...
La mente mi si annebbia, sento il cuore frantumarsi in piccoli pezzi. Non riesco a respirare, non riesco neppure a pensare...
Le parole appena lette riecheggiano nella mia mente e continua la mia caduta verso un baratro senza fondo.
"Come hai potuto lasciarmi di nuovo?" urla la mia anima.
-Antonella!- sento una voce in lontananza.
Subito due braccia mi afferrano le spalle.
-Nicolas...- sussurro.
Non capisco che succede, vorrei solo morire.

-Dove mi trovo?- sussurro.
-Anto!- la voce di Patty mi risuona nelle orecchie.
-Ti sei svegliata, finalmente.- dice mio papà.
-Che è successo?- chiedo, mettendomi a sedere e scoprendo di trovarmi in camera mia.
-Sei stata male.- spiega Fabio. -Il dottore ha detto che era causato dallo stress e ha detto di lasciarti riposare.
-Quanto tempo è passato?- chiedo.
-Un giorno.- dice lui.- Sono le...- guarda l'orologio. -Le sette di mattina di sabato.
-Ho dormito un giorno intero??- dico, sbarrando gli occhi. -Non è possibile...io devo...Nicolas!- mi ricordo. -Io devo andare da Nicolas!
Papà, Fabio e Patty si scambiano un'occhiata.
-Che...? Nicolas...dov'è Nicolas?- inizio a domandare.
-Tesoro...Nicolas è andato via...- dice papà.
-No...non è possibile...lui mi ama...
-E' proprio perchè ti ama che se n'è andato.- dice Fito, facendo capolino nella stanza.
-No! Papà, a me non importa di quello che avete fatto in Spagna...tutti commettiamo errori...ma bisogna anche trovare la forza di andare avanti, no? Come stai facendo tu!- dico.
Lui annuisce.
-Si vede che per lui non era così facile...
-E Max?- chiedo.
-Anche lui se n'è andato.
-Dove?- la domanda mi esce con un tono stranamente minaccioso, sono sull'orlo di una crisi isterica.
-Non lo sappiamo.
Scuoto la testa ritraendomi. Ditemi che è solo un brutto sogno.
Mi alzo dal mio letto, scendo le scale correndo e mi precipito fuori. Non me ne frega niente di essere in pigiama, di essere spettinata e tutta in disordine. Voglio solo Nico.

Cammino sulla sabbia bianca. Il vento mi scompiglia i capelli, l’odore di sale mi penetra nelle narici e il blu dell’oceano si estende davanti a me.
Un gabbiano mi passa sopra la testa. Beato te, gabbiano. Sei libero, nessuno ti giudicherà per gli errori commessi.
Chissà cosa starà facendo in questo momento lei…
Nicolas, smetti di pensare a lei!! Ora non devo pensare ai miei sentimenti e nemmeno ai suoi. Devo pensare a cosa è il suo bene, e questo lo è.

Corro a piedi nudi sull'asfalto ruvido, gridando il suo nome. Attraverso prati e stradine e corro senza fermarmi, corro senza sapere dove andare. Corro in questo mio buio interiore, alla ricerca della mia luce: Nicolas.
Corro. Il vento attraversa il mio corpo, i rumori mi scivolano addosso, i colori e le luci si mischiano. Non so dove sono...non so chi sono. E continuo a correre, come mai ho corso in vita mia.


ANGOLO DELL'AUTRICE Scusate se ci metto tanto ad aggiornare però sono davvero molto impegnata con la scuola! Ora che ho le vacanze di Pasqua conto di finire tutte le fic che ho in sospeso e magari scriverne altre...Che ne dite di questo capitolo? Recensite!
Ashleyily95

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Capitolo 9
*** 9 ***


Il sole sta calando. Mi fermo e mi appoggio ad un muro.
Non lo troverò mai.

Squilla il mio cellulare.
-Pronto?- dico, sedendomi sul letto di questa stanza d'albergo.
-Nico!!- urla una voce a me familiare.
-Fabio, che succede?- chiedo allarmato.
Mio padre si avvicina per sentire anche lui.
-Antonella è scappata!
-COSA?
-Non la troviamo da nessuna parte! Le abbiamo detto che te ne sei andato e lei è uscita di casa correndo e non sappiamo dove sia!
-Da quanto è sparita?
-Più o meno da un paio d'ore...Tu dove sei?
-Al momento mi trovo a Carilò. Volete che la cerchi nelle vicinanze?
-Sì, ti prego.- supplica.
-Va bene.- dico. In fondo è per il suo bene.
Salgo in macchina e mi metto a guidare.
Il vento comincia a farsi più forte e il cielo minaccia burrasca.
Guardo in ogni angolo, su ogni marciapiede, in ogni incrocio se per caso lei sia lì. Intanto la radio trasmette una canzone rock:
"I can't escape this hell
So many times I've tried
But I'm still caged inside
Somebody get me through this nightmare
I can't control myself

So what if you can see the darkest side of me?
No one will ever change this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal!

I can't escape myself
So many times I've lied
But there's still rage inside
Somebody get me through this nightmare
I can't control myself

So what if you can see the darkest side of me?
No one will ever change this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal

Somebody help me through this nightmare
I can't control myself
Somebody wake me from this nightmare
I can't escape this hell

So what if you can see the darkest side of me?
No one will ever change this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal I have become
Help me believe it's not the real me
Somebody help me tame this animal"

Questa canzone sembra rispecchiarmi...non sono più quello che ero un tempo...ma chissà se quel ragazzo sta ancora da qualche parte dentro di me...però è così doloroso vivere in questo modo...essere un criminale...scappare...mi sembra un incubo!
Ormai sta iniziando a piovere. Il mare è mosso e le palme si piegano al vento.
Chiamo Fabio al cellulare, magari loro l'hanno trovata.
Mi risponde Fito.
-L'hai trovata?- chiediamo all'unisono.
Sospiro.
-No.- fa lui. -Io la sto cercando qui a Buenos Aires, Patty è rimasta a casa mentre Fabio è andato fuori città.
-Dove potrebbe essere?- chiedo.
-Non ne ho idea.- risponde triste. -E' sola, triste e confusa. Potrebbe essere in pericolo...- osserva.
E' tutta colpa mia.

Non saprei dire esattamente da quanto tempo sono qui. Seduta con la schiena appoggiata contro un muro, mentre pioggia e lacrime si mischiano sul mio viso. La vista è appannata dalle lacrime e dal vento che mi soffia violentemente addosso.
Ho freddo.
Ma non m'importa. Senza te niente ha più senso. Chiudo gli occhi.

Ed ecco che intravedo una figura nel buio. Se ne sta accucciata contro un muro, i capelli sciolti al vento, la testa china, i brividi che le percorrono il corpo.
-Antonella!- grido e mi precipito verso di lei.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ta-ta-taa! Scena drammatica xD Spero vi sia piaciuto anche questo chappy, penso che tra poco la finirò, uno o due capitoli ancora al massimo. Grazie a tutti i lettori, in particolar modo a HipnosticState e a Alexiel94.
Recensite in tanti!
PS La canzone è "Animal I Have Become" dei Three Days Grace
Besitos, Ashleyily

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Capitolo 10
*** 10 ***


Apro gli occhi.
Sono nel mio letto.
Possibile che sia stato solo un sogno? Il freddo, il vento, il buio, Nicolas...
-Oh, ti sei svegliata!- Nicolas entra tenendo una tazza in mano.
Mi metto seduta e starnutisco. Noto che ho sopra di me molte coperte e che c'è uno scaldino attaccato alla presa. Quindi era tutto vero.
-Hai freddo?- mi chiede.
-Un po'.- rispondo con un fil di voce.
Mi porge la tazza, piena di cioccolata fumante.
-Sei stata un'incosciente.- mi dice.
-Senza di te la mia vita non ha un senso.- dico.
-Anto...non hai letto ciò che ti ho scritto? Io sono un ladro.
-Sì, l'ho letto. E allora?
-Come allora? Non t'importa?
-No. Tu sei Nicolas, sei il ragazzo di cui sono innamorata...e so che non sei un delinquente...tu sei una brava persona. Tutti sbagliano nella vita, l'importante è rimediare.
-E se fosse troppo tardi?
-Non è mai troppo tardi.- dico. -Nicolas...tu mi ami?
-Sì.
-E allora non lasciarmi più ti prego!
-Ma...
-Morirei senza il tuo amore...- sussurrò appoggiando le mie labbra alle sue.
Poi mi stacco e inizio a bere la cioccolata.
-Per un attimo...ho temuto il peggio.- dice pensieroso, guardandomi negli occhi. -Ti ho vista lì tutta infreddolita, tremante...E' stato orribile.
-Non era niente in confronto al dolore che provavo dentro di me.
-Ti prometto che non permetterò più che tu soffra così.
-Resta con me...per sempre.
-Sì. Perdonami se puoi...perdona ciò che sono diventato.
-Tu sei sempre lo stesso, amore.
"Don't let no small frustration
Ever bring you down
No no no no
Just take a situation
And turn it all around

With a new attitude everything can change
Make it how you want it to be
Stayin' mad
Why do that give youself a break
Laugh about it and you'll see

Life's what you make it
So let's make it rock
Life's what you make it
So come on come on everybody now

Why be so broken hearted
There's so much to do
Yeah yeah yeah yeah
Life is hard or
It's a party
The choice is up to you

With a new attitude everything can change
Make it how you want it to be
Statin' bout
Why do that give youself a break
I know you wanna party with me

Life's what you make it
So let's make it rock
Life's what you make it
So come on come on everybody now

Let's celebrate it
Join in everyone
You decide
'Cause life's what you make it

Things looking up
Any time you want
All you gotta do is realize that
It's under your control
So let the good times rock and roll

Life's what you make it
So let's make it rock
Life's what you make it
So come on come on everybody now

Let's celebrate it
Join in everyone
You decide
'Cause life's what you make it
Life's what you make it!"

Ancora una volta cammino nel tunnel oscuro.
Però non sento più l'ansia e l'angoscia, sono solo emozionata.
Sento una brezza leggera scompigliarmi i capelli e un odore di salsedine penetrarmi nelle narici.
Inizio a correre senza più veloce e vedo la luce davanti a me.
Vedo l'uscita. Corro fino a raggiungerla ed esco all'aria aperta.
Davanti a me c'è il mare e la sabbia bianca, la brezza marina, i gabbiani che volano in cielo.
E poi c'è lui. Nicolas, lì, che mi sta aspettando, con la mano tesa verso di me.
Ed è così: io ho bisogno di lui e lui di me.
Gli corro incontro e guardiamo insieme il mare, il sole, sorridenti.
Mi sveglio.
Nicolas è qui, accanto a me. E ci rimarrà per sempre.


***::::THE END::::***

ANGOLO DELL'AUTRICE
E anche questa fic è terminata (Era ora! ndtutti). Volevo ringraziare chi mi ha seguito, chi ha aggiunto la storia ai preferiti/alle seguite e chi ha recensito! Grazie! Spero davvero che vi sia piaciuta questa storia!
PS La canzone è "Life's What You Make It" di Hannah Montana.
Buona Pasqua! Un bacio, Ashleyily the best <3

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