La Foglia e il Ghiaccio:due Villaggi, un unico Destino

di yuki21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Verità nascosta nell'acqua e nel vento:il ghiaccio del Millennium ***
Capitolo 2: *** Viaggiando nei Ricordi ***
Capitolo 3: *** Si salpa!Ritorno alla terra del Ghiaccio ***
Capitolo 4: *** Il segreto dell'isola:la bestia che giace nel Millennium ***
Capitolo 5: *** Le sorelle Haruno ***
Capitolo 6: *** La famiglia Haruno e Kirame ***
Capitolo 7: *** Itachi e Sasha:la Foglia X il Ghiaccio ***
Capitolo 8: *** I Ricordi di Sasha ***
Capitolo 9: *** Il Clan Uchiha contro la Foglia ***
Capitolo 10: *** Altrove... ***
Capitolo 11: *** Incontri:Sakura e Naruto 4 anni dopo ***
Capitolo 12: *** Fiori ***
Capitolo 13: *** La notte in cui te ne andasti ***
Capitolo 14: *** I ninja del ghiaccio in viaggio:tutto è in movimento ***
Capitolo 15: *** Parole ***
Capitolo 16: *** Sakura e Sasuke:quando tutto iniziò ***
Capitolo 17: *** La lettera ***
Capitolo 18: *** Pakkun a lavoro:l'odore di Sasuke ***
Capitolo 19: *** Spezzare i legami! ***
Capitolo 20: *** Pain attacca la Foglia! ***
Capitolo 21: *** Sasha e Sasuke:La Verità ***
Capitolo 22: *** Madara all'attacco! ***
Capitolo 23: *** Sasuke Ti Amo! ***
Capitolo 24: *** La Fine Della Battaglia ***
Capitolo 25: *** Sasuke ha smesso di scappare ***
Capitolo 26: *** La decisione dell'Hokage ***
Capitolo 27: *** Sasuke e il Mizukage ***
Capitolo 28: *** La Fine e` solo un nuovo Inizio ***



Capitolo 1
*** La Verità nascosta nell'acqua e nel vento:il ghiaccio del Millennium ***


Erano passati due anni dalla partenza di Naruto. Il giorno che si erano salutati proprio vicino alle porte del villaggio della Foglia, Naruto aveva rinnovato la sua promessa: avrebbe riportato Sasuke alla Foglia. Ma per fare ciò, doveva diventare più forte, perché forte era la sete di vendetta dell’Uchiha. Solo migliorandosi ed affidandosi ai preziosi consigli di Jiraya avrebbe potuto raggiungere un livello tale da poter fermare Sasuke. Lei credeva in lui. Sakura sapeva che Naruto avrebbe fatto tutto il possibile per riportare indietro quel testardo di Sasuke. Quel giorno anche lei gli aveva fatto una promessa. Gli aveva promesso che non ci sarebbero state altre bugie, che anche lei sarebbe diventata più forte e che non sarebbe stata più un peso per nessuno.
Perché le bugie che in quegli anni aveva dovuto raccontare a tutto il suo Team e all’intero Villaggio della Foglia erano un peso ormai troppo grave da portare ulteriormente avanti.
Probabilmente se in quel periodo non fosse stata Tsunade ad essere Hokage le cose per lei sarebbero state davvero molto più dure.
Perché Sakura aveva mentito a tutti da quando era entrata nell’accademia dei ninja di Konoha. Aveva indossato il coprifronte della foglia a diploma ottenuto, ma non ne era degna. Perché lei non apparteneva alla Foglia. Sakura apparteneva al vento e all’acqua, apparteneva al ghiaccio. Ed era al ghiaccio che sarebbe tornata un giorno. Questo era chiaro sin dall’inizio della sua missione.
Quando Naruto partì per il suo allenamento speciale con l’Ero Senin, era ormai venuto a conoscenza della verità che la sua compagna di team nascondeva. Nonostante ciò, non si era sentito tradito. Infondo lei aveva solo portato avanti la sua vera missione durante la quale gli affetti, il rispetto e l’amore per le persone che le stavano attorno erano diventati ancor più importanti degli ordini che aveva ricevuto.
Sakura non era nata nel Villaggio della Foglia. Era nata nel leggendario Villaggio del Ghiaccio e per la precisione, era uno dei membri della famiglia superiore. La secondogenita. La piccola rosa di una delle famiglie di ninja più potenti che questo mondo avesse mai conosciuto.
E dopo tanti anni passati nel villaggio della Foglia era lì che doveva tornare. A casa sua, tra la neve e il vento.
Quel giorno Sakura si alzò che il sole non era ancora sorto.
Raccolse alcune delle sue cose e le ripose con cura nello zaino. Sarebbe stato un lungo viaggio per arrivare, ben cinque giorni.
Ma il messaggio era arrivato portato dalla grande aquila bianca. Non si poteva più rimandare era ora di tornare alle origini e finire quel percorso che da piccolissima era stato interrotto da suo padre.
Vicino le porte del Villaggio della Foglia trovò Tsunade. Si salutarono con un caloroso abbraccio.
- Così il momento è arrivato Sakura…ti senti pronta?-
L’Hokake la guardava con profondo affetto. In quei due anni era stata la sua maestra. La ragazza aveva imparato tutto ciò che poteva sulle arti ninja mediche arrivando quasi ad eguagliare la bravura del Quinto. Tsunade le aveva insegnato anche quanto fosse importante per un ninja medico sapersi difendere durante una battaglia. Sakura aveva fatto tesoro di tutto ciò, ma ora aveva bisogno dell’altra metà che le mancava o meglio che era stata sopita. Aveva bisogno di imparare ad attaccare come solo un ninja del ghiaccio poteva fare. E questo glielo poteva insegnare solo Sasha.
- Si sono pronta maestra. Grazie per tutto quello che ha fatto per me. Mi dispiace allontanarmi dal Villaggio della Foglia in questo periodo così scuro, ma devo tornare a casa, o meglio, devo tornare all’altra mia casa. –
Per lei ormai era normale considerarsi figlia di due villaggi. Il Ghiaccio le aveva dato la vita, la Foglia l’aveva vista crescere.
- Dai questo a tua sorella quando sarai a casa. Voglio che sia tu stessa a riportarmi indietro questo rotolo. In esso è racchiuso il futuro dei nostri due villaggi. Quando sarà stato firmato da tua sorella, il villaggio della Foglia e il villaggio del Ghiaccio saranno alleati. Forse così potremmo godere di un vero periodo di pace.-
- Sarò felicissima di riportarle indietro questo firmato. –
Sakura sorrise con quel suo dolce tipico sorriso. La maestra contraccambiò e le diede un bacio sulla fronte come qualche anno prima aveva fatto con Naruto. Questo era il suo modo per dire a presto.
- A maestra? Se dovessi metterci più di quello che penso…dica a Naruto di aspettarmi. Perché andremo insieme a riprenderci Sasuke. A Presto –
E così si allontanò. Sakura Haruno lasciava la Foglia e con essa la ragazza timida eppur decisa che in quegli anni aveva lottato nel team 7. Naruto, Sasuke e il maestro Kakashi erano stati per lei la sua famiglia in quegli anni. Sasuke in particolar modo era stato ancor più importante. Perché infondo anche lei non ricordava più cosa volesse dire avere una famiglia e come il ragazzo, anche lei doveva fare i conti con un fratello più grande e potente, anzi nel caso di Sakura con una sorella più grande. Una sorella che era l’erede della famiglia suprema del Ghiaccio. Guardiana del Millennium e custode di Kirame.
Sarebbe stato molto bello tornare a vivere con Sasha..ma anche tremendamente doloroso per entrambe. Perché tutti i misteri sarebbero stati svelati. Il potere si sarebbe risvegliato e il Millennium si sarebbe tinto dei colori dell’arcobaleno tra cui il rosso del sangue.

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Capitolo 2
*** Viaggiando nei Ricordi ***


Il viaggio che doveva fare Sakura per tornare al suo villaggio era lungo. Doveva anzi tutto arrivare fino alle terre del villaggio del Te`. Li avrebbe incontrato un ninja della sua terra di origine che l’avrebbe scortata a bordo di un imbarcazione verso le terre del villaggio della Neve per proseguire poi verso l’isola del villaggio del Ghiaccio. Mentre saltava tra un ramo e l’altro le tornò in mente la missione nella terra della neve. Quella volta aveva rischiato davvero di essere scoperta.
Quando la principessa del villaggio della neve Fujikaze Yukie l`aveva vista, aveva fatto un commento molto significativo per Sakura, ma del tutto incomprensibile per i membri del suo team
(ricordi di Sakura)
Kakashi Hatake - Noi siamo ninja del villaggio della Foglia. Io sono Kakashi Hatake e loro sono Sasuke Uchiha, Naruto Uzumaki e Sakura Haruno.
In quel istante Fujikaze aveva guardato intensamente Sakura e sfiorandole i capelli aveva commentato - I tuoi capelli hanno il colore e il profumo dei fiori di ciliegio della mia terra. Sono identici a quelli della Signora. Sakura aveva temuto che quella fosse la fine della sua missione segreta, ma la principessa della neve non aveva aggiunto altro. Doveva aver capito. Sapeva anche lei del segreto della terra del Ghiaccio e fedele al governo del paese dell’Acqua aveva deciso di tacere nonostante avesse tanto timore di tornare nella sua terra di origine. Sakura ricordò tutti i dettagli di quella missione. Ricordò con particolare affetto i momenti passati accanto a Sasuke mentre Naruto era prigioniero con Fujikaze.
La battaglia contro i due ninja dall’armatura meccanica in perfetta armonia con il giovane Uchiha.
Le sue fenomenali carte bombe che Sakura tendeva sempre a caricare troppo di esplosivo. Anche quella volta l’esplosione fu devastante e mentre si alzava un cumolo di neve e di polvere, Sasuke le si era parato davanti e l’aveva avvolta nel suo mantello per proteggerla dalla deflagrazione.
Lui l’aveva sgridata perchè non riusciva proprio a trovare vie di mezzo con queste esplosioni, lei gli aveva sorriso dicendo un timido e poco convinto – Scusa Sasuke-kun, la prossima volta starò più attenta. Però abbiamo vinto no? Questo è l’importante. –
Sasuke parlava poco e quel poco che diceva era sempre riferito alle missioni che si svolgevano. Solo con lei era diverso, era più umano e meno ninja. Anche quella volta l’aveva osservata ancora avvolta nel suo mantello e le aveva sorriso lasciandola andare suo malgrado in modo da raggiungere i membri del loro team.
Questi erano i ricordi che più la ferivano. Più un ricordo era bello e più il dolore era forte nel suo cuore.
Ma proprio per combattere quel dolore lei doveva diventare più forte. Ora grazie a Tsunade era capace di difendersi e di guarire le sue e le ferite dei suoi compagni. Ma doveva imparare ad attaccare perchè contro Sasuke non avrebbe potuto arretrare nemmeno di un passo. E se non fosse diventata più forte, temeva che uno scontro tra Naruto e Sasuke si sarebbe risolto con la morte di entrambi. Doveva ritrovare tutto il suo vero chakra. Il chakra del Ghiaccio. E c`era solo una persona che poteva aiutarla a farlo: sua sorella Sasha. La Signora del Ghiaccio. L’erede dei misteri del Millennium.
Sakura pensava a tutte queste cose mentre continuava a correre veloce come il vento. Voleva crescere in fretta. Voleva rivedere presto il viso allegro di Naruto. In quei suoi occhi azzurri come il cielo, Sakura aveva imparato a trovare la pace. Voleva tornare presto da lui. Mano nella mano sarebbero andati insieme di nuovo in cerca di Sasuke. Il suo Sasuke-kun.
Ricordò la sera in cui Sasuke era andato via per sempre dal villaggio della Foglia. Ricordò di come si erano lasciati nella notte e di quante lacrime lei aveva versato.
Erano già due anni che non aveva notizie del giovane Uchiha. Al villaggio della Foglia si cercava ormai di fare il suo nome il meno possibile. Sakura sapeva che continuando così ben presto il ragazzo sarebbe stato etichettato come traditore, e questo voleva dire condanna a morte. Non poteva permetterlo, il solo pensiero la faceva impazzire. Continuava a chiedersi se Sasuke pensasse mai a lei e a Naruto. E continuava a chiedersi se mai avrebbe avuto risposta a questa domanda. Si fermò un attimo a riprendere fiato. La foresta era bellissima tutto intorno e una dolce brezza le smuoveva i corti capelli.
Un giorno Ino le aveva chiesto – Senpai Sakura, perché non ti fai ricrescere i capelli? Erano così belli..- Ino chiamava “maestra” Sakura, in quanto nell’ultimo anno l’aveva seguita nell’addestramento per diventare ninja medico. La biondina non era a livello di Sakura, ma ce la metteva tutta e così la loro conoscenza si era rafforzata in quel periodo. Sakura quel giorno le aveva risposto – Me li farò crescere quando non avrò più brutte cose da ricordare. Li ho tagliati in un momento di pericolo e l’ho fatto per salvare le persone che amo, quando queste persone non saranno più in pericolo mi permetterò di far ricrescere i miei capelli –
Chissà quando sarebbe stato possibile. Il villaggio del Tè era vicino. Sakura rovistò nel suo zaino, ne tirò fuori qualcosa avvolto in un fazzoletto. Verificò il contenuto e ne tirò fuori un kisetsubana, un tipico ornamento per capelli stagionale. Era formato da una serie di piccoli fiori di ciliegio rosa. Lo strinse forte nella mano. Le era stato regalato due anni fa da Naruto e Sasuke per la Festa di Primavere che tutti gli anni si svolgeva a Konoha. Lei lo aveva visto ad una bancarella ma non aveva abbastanza soldi così Naruto si era offerto di regalarglielo ma i suoi risparmi che erano stati abbondantemente usati per comprarsi cose da mangiare non erano sufficienti. La ragazza aveva ringraziato Naruto per il pensiero e si era allontanata. Allora Sasuke si era avvicinato al biondino e gli aveva chiesto quanto gli mancava per comprare quel coso…alla fine erano riusciti ad acquistarlo e lo avevano dato a Sakura quella sera stessa. Lei lo aveva indossato tra i capelli che erano ancora lunghi e raccolti in una graziosa pettinatura e Naruto l’aveva riempita di complimenti. Quella sera Sakura aveva preso sotto braccio entrambi i ragazzi mettendosi tra loro. Naturalmente Sasuke si era ritratto quasi subito, non gli piaceva tutto quel contatto lo faceva sentire…bisognoso di attenzioni. Naruto invece ne era stato più che contento e aveva scortato sotto braccio Sakura per tutta la serata.
La ragazza guardò ancora il fermaglio. Adesso non le andava più la sua acconciatura era troppo corta. Ma sorrise fra se al pensiero che un giorno i suoi capelli sarebbero cresciuti abbastanza da permetterle di indossarlo ancora una volta e che quel giorno due giovani ninja, uno biondo e lucente come il sole, l’altro scuro e profondo come la notte, l’avrebbero scortata in giro per le strade del villaggio della Foglia durante una festa di primavera.
In questo Sakura credeva, per questo Sakura avrebbe lottato fino alla fine. E con questo pensiero la ragazza era pronta finalmente a tornare a casa e a ritrovare quelle memorie che aveva perso.

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Capitolo 3
*** Si salpa!Ritorno alla terra del Ghiaccio ***


Lo incontrò al porto del villaggio del Tè.
Kaoru del clan Kotsu.
Sakura immaginava il perché di quella scelta. Negli anni in cui Sasha era salita alla guida del Villaggio, Kaoru e suo fratello Allen erano stati le guardie del corpo della Signora dei ghiacci.
Nati in una famiglia di temibili anbu, i due fratelli si erano sempre distinti per la lealtà nei riguardi della sorella di Sakura e facevano parte della squadra speciale capitanata da Sasha.
Quante cose che la Foglia ancora non sapeva sul governo del paese dell’Acqua.
Kaoru salutò la sua piccola signora con il saluto rivolto ai componenti della famiglia superiore. Finiti i convenevoli, Kaoru rivolse un sorriso carico di affetto nei confronti di Sakura.
Kaoru - Piccola lady sei cresciuta tantissimo! La signora è al settimo cielo per il tuo ritorno. –
Sakura sorrise. Osservò con attenzione Kaoru. La sua memoria andava via via migliorando, segno che Sasha aveva calcolato perfettamente i tempi. Il sigillo di Sakura aveva cominciato ad aprirsi da qualche mese e la memoria sul passato del Villaggio del Ghiaccio cominciava a riaffiorare. Kaoru era esattamente come lo ricordava: capelli rosso fuoco tagliati corti sempre spettinati. Pelle chiara come tutti gli abitanti della terra dell’Acqua. Occhi verdi intensi. L’unica anomalia nel suo ricordo erano proprio gli occhi del ragazzo. Uno di essi era coperto da una benda stile pirata.
Kaoru si accorse dello sguardo perplesso di Sakura.
Kaoru – Questo è stato un incidente di percorso. Anche se come anbu non siamo stati molto attivi, abbiamo avuto il nostro da fare con Kirame e qualche avventuriero di passaggio nella nostra terra. –
Sakura - Posso solo immaginare. Ti prego di raccontarmi quello che puoi durante il viaggio Kaoru. Voglio sapere cosa è accaduto in questi anni. Come sta davvero Sasha e tutti coloro che ricordo–
Kaoru l’aiutò a salire sull’imbarcazione. Dal villaggio del Tè erano due giorni di mare aperto prima dell’isola chiamata Villaggio del Ghiaccio. Avrebbe avuto tutto il tempo di aggiornare la piccola lady, questo era il nome con cui Sakura veniva chiamata nella sua terra, e di prepararla all’incontro con la sorella.
Proprio più tardi, dopo qualche ora di navigazione, Sakura salì sul ponte della nave. Aveva indossato gli abiti che Kaoru le aveva portato, abiti che erano stati mandati da Sasha. Molto simili al vestito rosso che spesso la ragazza indossava. Solo che questa veste era più pesante e con essa erano comparsi il coprifronte e l’equipaggiamento coordinato, col simbolo del paese del ghiaccio: un fiocco di neve.
Sakura andò a sedersi accanto a Kaoru intento a governare la piccola nave. Mentre l’aria andava via via rinfrescandosi, l’anbu cominciò il suo racconto.
- Ho perso il conto degli anni che sono passati da quando sei stata mandata via dal villaggio per iniziare la tua missione. Ci siamo tutti resi conto poi, che essa era stata decisa da Sasha per il tuo bene. Rimanere qui avrebbe significato allontanarti dal resto del mondo. Tu eri così piccola, Sasha non avrebbe mai permesso che le tue ali venissero strappate come è capitato a lei..-
Sakura avvertì lo stesso fastidio che anni prima aveva provato durante una prova col maestro Kurenai.
La prova era volta a testare le capacità delle kuronoichi del villaggio della Foglia alla resistenza alle arti illusorie. Sakura l’aveva superata a pieni voti, era portata per le arti illusorie e il loro scioglimento, ma quella volta Kurenai aveva giocato con le fobie e paure delle ragazze e il sigillo che Sakura nascondeva aveva bloccato l’accesso ai ricordi della giovane ragazza. Il senso di fastidio però era stato atroce e a fine giornata ricordava che Naruto e Sasuke l’avevano ritrovata nella foresta completamente spaesata. Sasuke se l’era caricata in spalle e insieme a Naruto l’avevano riportata a casa senza dire una parola.
Kaoru - Quello che abbiamo fatto quella sera agli ordini di Sasha è stato giusto. So che viene considerato negli altri paesi un vero e proprio colpo di stato ma..eliminare tuo padre piccola lady era ciò che andava fatto altrimenti tutto il Villaggio del Ghiaccio avrebbe vissuto una nuova guerra piena di sangue. Tu ricordi poco di quel periodo so che Sasha ti ha applicato un sigillo intorno al tatuaggio che hai alla base del collo. –
Sakura si toccò d’istinto dietro ai capelli. Il tatuaggio era ancora nascosto nella sua stessa pelle. A contatto con la sua terra sarebbe riapparso. Un piccolo fiocco di neve, un cristallo a 6 punte alle estremità delle quali apparivano dei caratteri che ne bloccavano il flusso. Da li partiva il suo chakra dominante. Ma in tutti quegli anni era rimasto nascosto, perché una parte della memoria di Sakura doveva riposare e il suo potere tacere. Sarebbe stato altrimenti troppo visibile la differenza di forza e formazione tra lei e gli altri studenti dell’accademia di Konoha.
Kaoru - Tua sorella ha detto che te lo toglierà subito e che presto inizierai con lei un nuovo allenamento. -
Kaoru sorrideva di un sorriso dolce. Era sempre stato più socievole rispetto a suo fratello minore Allen.
Kaoru - Tuo padre Sakura all’epoca era il nostro Signore, ovvero il Mizukage del paese dell’Acqua. Per lui avere due figlie femmine deve essere stato inizialmente un trauma era così maschilista e rigido. Quando tua madre morì dandoti alla luce, tu sei diventata la cosa più importante per Sasha e così, nonostante la legge fosse diversa, fu Sasha all’epoca a sacrificarsi.-
Le leggi del villaggio del Ghiaccio. Sakura ricordò che un giorno Sasha gliene aveva parlato con la voce piena di disprezzo. Erano leggi tramandate di generazioni in generazioni nella famiglia superiore. Ogni paese aveva dei segreti questo Sakura lo sapeva ormai anche troppo bene, ma nessuna terra poteva vantarsi di avere trovato il segreto fra i segreti. Nessuna tranne il Ghiaccio.
Kaoru si assicurò che l’imbarcazione avesse catturato la giusta corrente. Viaggiando a quella velocità ci avrebbero impiegato poco più di un giorno e una notte intera per arrivare a destinazione. Si toccò la benda sull’occhio pensando a chissà quale evento, sorrise alla ragazza e iniziò a raccontare i fatti che riguardavano la storia del Villaggio del Ghiaccio.
Kaoru - La famiglia superiore governa il sistema politico del Villaggio del Ghiaccio così come l’Hokage alla Foglia o il Kekezage nel villaggio della Sabbia. Il potere in tal senso è sempre passato di generazione in generazione nelle mani del secondogenito della famiglia. Sembra che negli anni si sia notato che il secondo figlio della famiglia superiore erediti i poteri di entrambi i genitori ed abbia più forza di volontà che gli è utile per la sua missione primaria: il controllo del bijuu –
Il pensiero di Sakura volò subito a Naruto. La sua mente cominciava a ricordare tutto. Sapeva che la sua famiglia era in grado grazie ad una tecnica segreta di comandare lo spirito del lupo a 3 code: Kirame. Solo che non capiva o non ricordava perché non era toccato a lei tale destino visto le leggi del villaggio.
Il ragazzo proseguì - Ci sono delle cose di cui ti parlerà Sasha. Sono molto private e riguardano la tua famiglia. Quel che posso dirti io in breve è che Sasha dovette sottostare a tali regole per proteggerti dal vostro stesso padre, e così acconsentì a diventare la custode di Kirame. Tuo padre all’inizio ne fu entusiasta. Anni prima Kirame lo aveva rifiutato e si era nascosto nel profondo del monte Millennium attendendo che fosse qualcun altro della famiglia a chiedere di lui. Di tutti i dettagli del patto sarà Sasha a dirti. Fatto sta che Kirame accettò la forza di volontà di tua sorella e lei ne usò i poteri per proteggere il Ghiaccio –
- Chi era il nemico all’epoca? Non ricordo ancora bene…. – chiese timidamente Sakura.
Kaoru - Il nemico era tuo padre stesso Sakura. Il nostro signore aveva dei progetti troppo avventati per il villaggio e Sasha lo aveva capito. La dove lui vedeva la possibilità di espandere il potere del Ghiaccio, Sasha vedeva la cooperazione tra i villaggi. Erano in continuo contrasto. Quando tu fosti allontanata dal viaggio per la tua prima missione, a soli 5 anni, Sasha prese la decisione di fermare vostro padre. Credimi Sakura, inizialmente anche noi altri ninja non riuscimmo a capire, ma in seguito e anche oggi so che la Signora ha fatto la cosa giusta. Credi in lei e in tutto ciò che ti dirà. Fidati di tua sorella, vuole solo il tuo bene –
Sakura - Ancora non ricordo bene i fatti, ma ricordo l’affetto che mi lega a mia sorella. Non ho mai smesso di credere in lei. Nonostante siamo state lontani per dieci anni, mi ha sempre seguita. Ricevevo ogni anno una pergamena con sue istruzioni e tecniche segrete da apprendere. Ed erano sempre pergamene cariche di parole d’amore. Non ho veri ricordi di nostro padre è solo una figura sfocata nella mia mente, ma quel poco che ricordo non si può dire che sia bello. In tal senso, non vedo l’ora di arrivare a casa per sapere la verità. Sono così stanca di tutti questi segreti –
Sakura sorrise a Kaoru e il ragazzo ricambiò. Si stava facendo notte e la ragazza andò sotto coperta per dormire un po’. Il mattino seguente il Millennium sarebbe cominciato ad essere visibile. Kaoru sperava in cuor suo che il villaggio della Foglia non avesse incrinato la fede nella forza del villaggio del Ghiaccio. Era molto preoccupato per quello che la piccola Lady si apprestava a conoscere da sua sorella maggiore. Ed era quasi nauseato nel dover sapere che si sarebbe ricominciato a parla del clan Uchiha ancora una volta. Perché ancora una volta la signora avrebbe dovuto nominare quel nome che ormai era tabù nel loro villaggio….il nome di Itachi Uchiha.

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Capitolo 4
*** Il segreto dell'isola:la bestia che giace nel Millennium ***


L’allenamento di Naruto con Jiraya procedeva piuttosto bene. Erano già due anni che il ragazzo viaggiava con il maestro. Come il ninja leggendario aveva intuito, le abilità di apprendimento di Naruto superavano di gran lunga le aspettative dell’Hokage stesso. Naruto imparava velocemente ed imparava bene come utilizzare il suo potere. Semmai il problema era sopportare le sue lamentele sulla scarsa professionalità dell’hero-senin. Dopo una lunga serie di esercizi, i due si riposarono all’ombra di un ciliegio in fiore. Naruto osservava tra i rami dell’albero i fiori color rosa. Il loro profumo era buonissimo.
Jiraya – E così quella ragazzina è in realtà uno degli eredi del clan Haruno del Villaggio del Ghiaccio. Una bella faccia tosta nel presentarsi in questi anni col suo vero nome. Certo che nessuno avrebbe potuto immaginare che quella piccoletta fosse in realtà così pericolosa –
Naruto – Pericolosa? Sakura è tra le persone più gentili che abbia mai conosciuto. Certo è testarda e quando si arrabbia fa paura. Ma si è sempre presa cura di me e di Sasuke –
Per Naruto era sempre un problema nominare il nome del suo ex compagno di squadra. La tristezza in quei casi si dipingeva sul suo volto come un ombra indelebile.
Jiraya – Capisco. Quanto ne sai Naruto del Villaggio del Ghiaccio? –
Il ragazzo scosse la testa. Rispose che Sakura gli aveva promesso tutta la verità al suo ritorno e che per ora si era limitata a spiegare che lei era nata in questa isola chiamata il Villaggio del Ghiaccio, nella terra del paese dell’Acqua. Che la sua famiglia apparteneva ad un clan molto importante e che lei aveva una sorella maggiore di 12 anni di nome Sasha che ora guidava il villaggio al posto del padre morto anni prima.
Jiraya – E’ stata piuttosto breve nel suo racconto quindi. Sono sicuro che ti dirà tutto a momento debito, ma voglio raccontarti qualcosa anche io di quel villaggio –
Naruto sembrava davvero interessato a quel discorso. Pensare a Sakura gli dava sempre una sensazione di tranquillità. La sua amica gli mancava terribilmente.
Jiraya iniziò il suo racconto – Il clan in cui è nata la tua amica è un clan molto speciale. Da generazioni portano avanti una tecnica segreta di cui nessuno conosce le specifiche, ma di cui tutti parlano con grande interesse e del resto non potrebbe essere altrimenti. Il clan Haruno è l’unico al mondo ad essere riuscito ad addomesticare un Bijuu. –
Naruto osservava il suo maestro. Un Bijuu? Non era possibile addomesticarli, lui lo sapeva bene. Lui aveva lo spirito della volpe a 9 code dentro di se e questo portava solo dolore. Era impensabile credere che qualcuno fosse riuscito ad addomesticare un mostro del genere.
Jiraya – So che ti sembra impossibile, ma è così. Nel Villaggio del Ghiaccio giace nascosto tra i ghiacci del monte Millennium un bijuu di nome Kirame. Esso è il 3 code. Ha le fattezze di un lupo bianco dalle lunghe zanne con gli occhi gialli con tre code. Gigantesco come Kyubi che giace in te e con la stessa forza distruttiva. Kirame e Kyubi sono in assoluto i due bijuu più potenti e spaventosi. La differenza tra i due è nel carattere se così possiamo dire. La leggenda dice che il clan Haruno trovò secoli fa il segreto per fare in modo che Kirame collaborasse con gli essere umani. Nemmeno io so i dettagli ma si parla di un patto di sangue e di una tecnica segreta che lega l’anima stessa del bijuu a quella di un umano della famiglia superiore. Sembra che il prezzo da pagare per questa collaborazione sia altissimo ma nessuno sa quale. Come ti ho detto è un mistero. Quello che posso dirti con sicurezza è che circa 12 anni fa vi fu un colpo di stato e il signore del Ghiaccio, cioè il Mizukage venne assassinato dalla sua stessa squadra. A capo di tale squadra c’era la figlia maggiore Sasha. Nessuno al di fuori di quel paese sa il motivo di quell’atto di follìa. Tutto ciò che posso dirti io è che da quel momento il Villaggio del Ghiaccio chiuse ogni contatto con la terra ferma. Venne bloccato il traffico di navi. Nessuno poteva entrare o uscire dall’isola. Persino dal Villaggio della Neve nessuno poteva andare o tornare verso il Ghiaccio. L’isola rimase avvolta nel mistero.
Da quel momento non si seppe più nulla della famiglia superiore, ne del bijuu o dei leggendari ninja del Ghiaccio –
Naruto ricordò come durante la missione per salvare la principessa della neve, Sakura fosse felice nel vedere tutta quella terra coperta di bianco. A Konoha non nevicava mai, eppure Sakura era completamente a suo agio su quel terreno così avverso. Ricordò anche che quando andarono via dal Villaggio della Neve al termine della loro missione, Sakura era rimasta per ore ad osservare sul ponte della nave un punto lontano. Forse allora lei vedeva qualcosa che il resto del team ignorava.
Jiraya riprese il suo racconto – Credo che sia stato più o meno quello il momento in cui Sakura è stata mandata via dal Villaggio del Ghiaccio per venire a vivere a Konoha. Probabilmente l’avranno fatta scappare sull’ultima nave che ebbe il consenso di lasciare l’isola  e da quello che tu stesso mi hai raccontato, a Konoha fu affidata ad una coppia di anziani che sono morti diversi anni fa. La ragazza insomma è stata un orfana proprio come te infondo-
Naruto confermò il pensiero del maestro – Sakura mi ha detto che aveva circa 5 anni quando sua sorella la mandò in missione. Le disse che avrebbe vissuto al Villaggio della Foglia per migliorare le sue arti ninja e che quando sarebbe stata abbastanza grande, l’avrebbe mandata a chiamare per terminare la sua formazione. La missione di Sakura era crescere lontano dalla corruzione del Villaggio del Ghiaccio e carpire i segreti della Foglia così da creare un giorno un sistema politico simile a quello della Foglia nel suo villaggio di provenienza. Ma io credo che sua sorella usò la scusa di una missione per allontanare Sakura da quello che stava per fare. Come dice lei maestro questa Sasha ha ucciso suo padre e ne ha preso il posto. Non so per quale motivo lo ha fatto, ma sono certo che abbia voluto proteggere Sakura dalla guerra civile che ne sarebbe scaturita in seguito. Alla fine la storia di Sakura è molto simile a quella della famiglia di Sasuke anche se credo ci sia ben altro da sapere -
Naruto si alzò e si stiracchiò. Guardò lontano come lontano era il suo pensiero e disse – Avanti maestro riprendiamo l’allenamento. Sakura mi racconterà tutto il seguito quando ci rivedremo e io devo darmi un bel po’ da fare a questo punto. Quei due hanno un po’ troppe cose in comune. Di questo passo rischio di essere messo da parte quando tutti e tre ci ritroveremo. E io non voglio perdere di nuovo contro Sasuke, nemmeno sotto quel punto di vista–
Jiraya sorrise. Mentre Naruto si allontanava di corsa per riprendere il suo esercizio Jiraya lo guardava pensieroso. In quel momento si chiedeva cosa sarebbe accaduto qualora Kirame e Kyubi fossero venuti a contatto. Se in mezzo a ciò si aggiungevano gli occhi dello sharingan forse una riunione tra i tre sarebbe stato solo l’inizio della distruzione.

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Capitolo 5
*** Le sorelle Haruno ***


Il mattino seguente Sakura si alzò molto presto. Sapeva che era vicino a casa. Ne sentiva il profumo nell’aria che ormai era diventata molto più fredda. Salita sul ponte della nave, si avvicinò alla balaustra e osservò il panorama. La distesa d’acqua era immobile. Nell’aria c’era una leggera nebbia che pian piano saliva verso il cielo che si stava schiarendo e mentre il sole iniziava a fare il suo ingresso nel nuovo giorno, da lontano apparve lo spettacolo del monte Millennium.
Sakura si emozionò nel rivederlo ancora una volta. Il monte che in realtà era un vero e proprio ghiacciaio rifletteva pian piano le luci del sole crescente, ed emanava così colori intensi creando un vero e proprio arcobaleno. Mentre si avvicinavano all’isola, la ragazza vide volare nel cielo le aquile bianche del villaggio del Ghiaccio. In quegli anni esse erano state messaggere di Sasha, recapitandole pergamene che la ragazza studiava di nascosto dai suoi compagni di team. Grazie a loro saltuariamente Sakura aveva avuto notizie del suo paese natio e non aveva mai perso la speranza di rivedere un giorno sua sorella.
E mentre i ricordi le affollavano la mente, la piccola nave attraccò al porto.
Recuperato i bagagli, la ragazza e Kaoru scesero sulla terra ferma. Ad attenderli c’era Allen.
Fratello minore di Kaoru i due ragazzi non si somigliavano affatto. Allen aveva i capelli argentati come quelli del maestro Kakashi ma molto più lunghi, legati in una coda. Gli occhi erano come Sakura li ricordava: celesti come l’acqua ghiacciata. L’occhio sinistro era ornato da un tatuaggio che ne incorniciava lo sguardo. Quello era l’occhio col potere dell’antica famiglia del clan ninja Kotsu. Grazie al potere di quell’occhio, Allen aveva la capacità di poter vedere ciò che voleva attraverso gli occhi di un animale da lui scelto a seconda dei casi. Solitamente usava le aquile o altri uccelli per potersi avvicinare dall’alto al bersaglio. Era l’arma di spionaggio più potente in assoluto.
Quando Allen posò lo sguardo su Sakura rimase colpito. La bambina che ricordava non esisteva più. Al suo posto c’era una ragazza di circa 14 anni bella e dallo sguardo intelligente. Quella era la sua seconda Signora. Gli era difficile associare questo nuovo pensiero. Svolti i convenevoli di rito, Allen fece accomodare Sakura su una slitta trainata da cani lupo. Questo era il mezzo di trasporto più utilizzato nel Villaggio del Ghiaccio. Kaoru li mandò avanti, aveva delle cose da sbrigare al porto li avrebbe raggiunti a brevi. Il viaggio fu veloce, arrivarono a destinazione dopo una ventina di minuti circa. Allen parlava poco proprio come lei ricordava. Quel ragazzo del resto aveva sempre preferito gli animali agli uomini. Le ricordò un po’ l’atteggiamento di Kiba.
La dimora della famiglia superiore Haruno era un edificio piuttosto grande e maestoso. Ornato di colonne di marmo bianco, assomigliava ad un tempio.
Fu salutata da alcune fanciulle e fu stupita nel vedere che molte di esse portavano il coprifronte col simbolo dei ninja del Ghiaccio. Dovevano essere cambiate molte cose se ora erano gli uomini ninja ad essere una rarità nel villaggio.
Andò dritta nel salone principale, sapeva che li avrebbe trovato sua sorella. E così fu.
Dopo anni di lontananza si trovò finalmente di fronte a sua sorella maggiore.
Sasha era li in tutto il suo splendore. Una giovane donna di 26 anni vestita in un candido kimono lungo fino ai piedi. I suoi capelli avevano lo stesso colore di quelli di Sakura ma erano molto molto lunghi. E il viso era bellissimo. Gli occhi di Sasha erano color ambra e il suo sorriso era il più dolce del mondo. Il kimono era senza maniche e sul braccio destro era disegnato il tatuaggio della famiglia superiore: il fiocco di neve. Lo stesso che Sakura sapeva di avere dietro il collo ma che un sigillo particolare aveva tenuto nascosto per tutto questo tempo.
Le due ragazze si osservarono per qualche istante senza dire nemmeno una parola. Eppure ve ne erano così tante da dire.
Sasha ruppe il silenzio – Bentornata sorellina –
A quel punto tutto fu troppo: il ricordo degli anni passati nel Villaggio della Foglia, gli allenamenti col maestro Kakashi, Naruto lontano ad allenarsi, Sasuke chissà dove…e lei che ora si sentiva più piccola e indifesa che mai. Sakura scoppiò in lacrime. Sua sorella maggiore le si avvicinò e la strinse a se. E in quell’abbraccio, in un calore che nemmeno col suo adorato Sasuke aveva mai provato, Sakura ricordò tutto. Bastò il palmo della mano di Sasha sul suo collo e il tatuaggio che per anni era rimasto nascosto riapparve magicamente. Con esso arrivarono i ricordi.
Sasha che si allena. Suo padre che la osserva con interesse. Sakura piccola che corre dietro le lepri di montagna in compagnia di Allen. Ricordi caldi e lucenti come il sole.
E poi le tenebre.
E con esse due occhi rossi colmi di potere. Sua sorella che grida e alcune persone che la tengono ferma e stretta. Sakura che vuole intervenire ma è troppo piccola e troppo indifesa. Suo padre che la prende in braccio e la porta via dalla vista del sangue. Tanto, tanto sangue e le grida di Sasha.
Sakura -  Mi spiace sorella. Io volevo fare qualcosa ma non potevo. Io … –
Sasha -  Non darti pena per il passato Sakura, tu non potevi nulla. Non eri ancora un ninja eri solo una bambina. E comunque nostro padre non te lo avrebbe permesso. Nessuno poteva nulla contro gli ideali di nostro padre, contro la sua follia –
Sakura non lo ricordava quasi per niente suo padre. Aveva solo 5 anni quando lasciò il villaggio del Ghiaccio.
- Vieni con me Sakura. Passeggiamo un po’ come facevamo un tempo. Devo raccontarti tutto. I tuoi ricordi ora sono confusi, e ci sono molte cose che non sai. Oggi faremo luce su quel passato che tutto il villaggio ha cercato di dimenticare. E da domani, inizieremo insieme un nuovo cammino. Ho deciso che a breve il Villaggio del Ghiaccio riaprirà i confini. Torneremo ad essere la grande potenza commerciale e militare che eravamo un tempo. E stringeremo un alleanza indissolubile con il Villaggio della Foglia così che anche la tua missione abbia finalmente una fine – Tutto sarebbe andato bene. Sakura era a casa e sua sorella era più forte che mai. Solo standole accanto la piccola ninja sentiva il chakra di Sasha scorrerle nelle vene. Tutto si sarebbe sistemato.
L’unica cosa che la ragazza ancora ignorava era come e quanto in quegli anni, la vita delle due sorelle era stata simile. E quanta strada si doveva ancora fare per riportare allo splendore il clan Haruno e il paese dell’Acqua.
Le due sorelle camminarono per un bel po’ fuori dal palazzo. Arrivarono vicino ad uno strapiombo di fronte al quale, il monte Millennium si innalzava in tutto il suo splendore. Si fermarono ad ammirare il panorama. Quello era il simbolo del loro villaggio, era la tana del bijuu dalle tre code ed anche il luogo dove i ninja del Ghiaccio passavano l’esame dei chuning. Di fronte a tanto splendore, Sasha decise di raccontare a sua sorella tutta la verità sul loro passato. E la storia iniziava con…
Sasha – Anni fa il paese del Ghiaccio vantava una lunga storia di stirpe di ninja di prima qualità. Abili nel combattimento. Custodi di tecniche segrete di primissimo livello e soprattutto, legati con un patto di sangue ad uno dei 9 bijuu più potenti. Nostro padre si sentiva il padrone del mondo e quando la mamma morì, il suo unico pensiero fu quello di crescere fino a diventare il Re di un mondo nuovo. Già prima che nostro padre diventasse Mizukage, erano 3 i clan ninja più potenti: gli Uchiha, i Senju e gli Haruno. Abili combattenti i tre clan vantano una lunga storia di vittorie e guerre. L’unico problema era che gli Haruno essendo originari di un isola, difficilmente si mettevano a disposizione di una battaglia che andasse fuori i confini del paese dell’Acqua. Del resto noi sappiamo sfruttare le caratteristiche climatiche del nostro continente, in un paese caldo e arido come quello del Fuoco si rischiava di perdere su tutto il fronte. Ma questa limitazione non poteva essere sopportata da nostro padre, così quando il nonno che fu il primo Mizukage moì e lasciò al suo secondo figlio la pesante eredita, nostro padre decise di espandere il potere degli Haruno oltre i confini del paese dell’Acqua. Per far ciò aveva bisogno di legare il nostro clan ad un altro con altrettanto potere. Quali potenze militari, la Foglia e il Ghiaccio erano alla pari. E in quel periodo la Foglia era preoccupata sia per il rischio di una guerra civile portata dai clan rivali che vivevano nel Paese del Fuoco, sia per gli allarmi che cominciavano a darsi a causa del possibile ritorno della Volpe a 9 code. Così per lui fu facile capire cosa doveva fare: unire il loro miglior guerriero ninja al nostro. Creare una fusione che fosse talmente potente da aiutare la Foglia a gestire la situazione ormai critica, e permettere così al Ghiaccio di arrivare fino al paese del Fuoco. Dopo questo passo, con ben due bijuu alle sue dipendenze, nostro padre contava di espandere il suo dominio oltre i confini dell’Acqua e del Fuoco. Il villaggio della Foglia aveva un bisogno disperato di essere aiutato contro Kyubi nel caso in cui il bijuu si fosse davvero ripresentato. Fu così che tutto venne segretamente deciso. Io che ero la primogenita del villaggio del Ghiaccio, nonché il suo ninja più forte, avrei sposato con un matrimonio combinato il ninja più potente del Villaggio della Foglia. In quel periodo tu avevi solo 4 anni quindi non puoi ricordare bene. Ma un giorno di quasi 10 anni fa, fui promessa in sposa ad Itachi Uchiha. Quella che ora vado a raccontarti è la mia storia con Itachi, e la storia di due Villaggi che avrebbero dovuto collaborare per un ideale di pace – .
Sakura era completamente senza parole. Sua sorella era venuta in contatto ben 10 anni fa con Itachi, la fonte di tutti i problemi di Sasuke.
E lei non ne aveva saputo mai nulla.

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Capitolo 6
*** La famiglia Haruno e Kirame ***


Sasha guardava lontano. I suoi lunghi capelli erano mossi dal freddo vento della regione della neve. I suoi occhi color ambra erano pieni di dolore. Ricordare quegli anni le faceva sempre male, ma ormai il tempo della verità era giunto e la signora del Ghiaccio sapeva che ora il suo dolore sarebbe stato lenito dalla presenza di sua sorella. Così iniziò a raccontare ciò che accadde ben dieci anni fa.
Sasha - Come sai la nostra famiglia è sempre stata la custode della tetracoda. Il mistero della tecnica segreta che serve per legare l’anima del bijuu a quella di un umano è scritto su un rotolo al quale solo la famiglia superiore ha accesso. Nel rotolo è descritta la maniera per fondere le due anime e creare così una risonanza che permetta all’uomo di usare il potere del bijuu. Ciò che gli altri al di fuori della famiglia Haruno non sanno, è che non siamo noi a scegliere chi deve portare in se Kirame, ma è lo spirito stesso della tre code a decidere. La storia del secondo genito è nata solo per caso. Prima di noi sembra che sempre il secondo figlio della famiglia Haruno abbia supportato il Lupo Bianco. Nostro padre aveva un fratello maggiore che morì in una battaglia, nonostante ciò all’epoca Kirame non accettò di fondere la sua anima con quella di nostro padre. Non lo ritenne degno. Così si nascose nelle profondità del Millennium attendendo la nascita del vero erede. Nostro padre ebbe due figlie femmine..una vera disgrazia per lui. Pensava che Kirame avrebbe definitivamente rifiutato questa generazione degli Haruno. Ma non fu così. Quando nostro padre interpellò lo spirito del Lupo Bianco a tre code lui fece un nome. E quel nome era il tuo –
Sakura era incredula. Già tutte queste nozioni per lei erano una vera novità, ma sapere che era lei la prescelta era davvero impensabile perché lei non si considerava nulla. Lei non era ne forte ne bella quanto Sasha e le mancava ancora oggi l’esperienza per eguagliare sua sorella. Sasha la guardava con sguardo dolce e attento. La teneva per mano come faceva quando Sakura era piccola. Le accarezzò i corti capelli rosa e continuò il suo racconto.
- Kirame aveva scelto la figlia più piccola. Tu avevi circa 3 anni. Nostro padre non fece una piega, per lui una o l’altra era uguale, l’importante era non perdere il potere per colpa di una generazione di femmine inutili. Io avevo circa 16 anni. E con tutte le mie forze dissi NO. Non gli avrei mai permesso di lanciarti addosso quella maledizione così presto. So che tu non hai ricordi veri legati a nostro padre ma non era una brava persona. Per lui il potere era tutto. Fu in quel periodo di grossi scontri tra me e nostro padre che il villaggio della Foglia ci chiese aiuto. Praticamente ci implorarono di aiutarli per gestire la enneacoda e sedare la sempre più imminente guerra civile. Nostro padre colse l’occasione al volo. Si rese disponibile a svelare i segreti della nostra tecnica di risonanza delle anime solo se avesse ottenuto un’alleanza duratura con la Foglia. Così propose il patto: dare in sposa sua figlia maggiore, cioè io, al guerriero più forte della foglia. Chiaramente io non ne volevo sapere di sposarmi a soli 16 anni con uno sconosciuto, ma nostro padre risolvette anche questo di problema……-

(Da qui si apre lo scenario sui ricordi di Sasha Haruno. Ha 16 anni ed è intenta a discutere in una grande stanza con suo padre, il signore del villaggio del Ghiaccio)

Taro Haruno – E’ già stato deciso Sasha. Sposerai il figlio maggiore del clan Uchiha della Foglia. Con la vostra unione il nostro potere supererà il confine del mare. Non avremo più rivali…-
Sasha Haruno – Il tuo potere vorrai dire. Sei disposto a vendermi pur di raggiungere i tuoi scopi. Il Villaggio della Foglia è guidato da un forte Hokage. Non è uno stupido, capirà subito dove vuoi andare a parare e tutta la nostra gente ne pagherà le conseguenze, le tue figlie incluse. Puoi scordarti che ti appoggi in una tale follìa –Taro – Oh tu farai ciò che ti dico perché è l’unico modo che hai per salvare tua sorella. Hai detto che non mi permetterai di usare la tecnica per unire la sua anima a quella di Kirame ebbene, se vuoi che non lo faccia allora dovrai sposare quel ninja. Fatto ciò legherò a te Kirame. Il bojuu sarà d’accordo. Ha fame del sangue della nostra famiglia e non aspetterà Sakura in eterno. –
Sasha – Quindi salverai Sakura solo se accetterò di sposare quel tizio? Bada bene padre, lo farò per amore di mia sorella ma tu mantieni la promessa perché altrimenti avuto il potere di Kirame lo userò per eliminarti. –
Taro – Sei proprio la mia degna figlia. Io e te abbiamo la stessa forza Sasha. Continuo a chiedermi perché Kirame abbia scelto inizialmente Sakura. –
Sasha – perché Sakura ha più potere di noi. Lei ha ancora il potere del suo cuore e crede nell’innocenza delle cose. Io credo solo nella forza proprio come te. E proprio per questo diventerò più forte di te così cambierò le regole del villaggio del Ghiaccio e del paese dell’Acqua. E Sakura potrà vivere in un regno di pace e non di guerra come tu vuoi creare. –
Sasha esce dalla stanza. Indossa una tuta bianca con alti stivali. In vita il suo marsupio porta armi. In testa il coprifronte col simbolo del Ghiaccio. E’ vestita per andare in missione. Fuori dalla stanza l’aspettano i membri della sua squadra: Kaoru, Misha e i due gemelli Arimi e Kenshi. Le squadre nel villaggio del Ghiaccio sono composte da 5 ad un massimo di 10 elementi. E tutti fanno riferimento al caposquadra che in questo caso è la loro giovane signora Sasha.
Intanto suo padre osserva i ragazzi partire verso la loro missione. Sasha non sa che al ritorno incontrerà per la prima volta Itachi. Suo padre la vuole mettere il prima possibile di fronte all’inevitabilità del suo destino. Ciò che nessuno sa è che suo padre ha stretto ben due patti con la Foglia. Il primo con l’Hokage: il matrimonio combinato con lo scambio del segreto per addomesticare il bijuu. Il secondo è stretto col clan Uchiha: i loro occhi con la forza di ben due bjiuu..la conquista del regno ninja!

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Capitolo 7
*** Itachi e Sasha:la Foglia X il Ghiaccio ***


Sasha - Lo incontrai la prima volta al rientro da una missione. Mentre ci avvicinavamo a casa Allen ci venne incontro per salutare Kaoru. Già allora il tuo amico si allenava col suo occhio demoniaco attraverso il quale vedeva con gli occhi degli animali da lui scelti. Grazie ad un aquila bianca ci informò che strana gente era a palazzo. E che era gente venuta fuori dal paese della Neve. Io capii subito ed evitai di entrare dall’entrata principale. Andai verso le mie stanze quando sentii un rumore provenire dal sopra il contro soffitto. Eri tu. La mia piccola sorellina che cercava per l’ennesima volta di sorprendermi sbucando fuori quando meno me lo aspettavo. Ti seguii dal basso entrando così per caso in una stanza. E meno male che lo feci perché li era seduto un ospite che aspettava come me l’evolversi del destino. Itachi era li. Seduto solo in una piccola stanza in attesa di essere chiamato. I nostri padri volevano discutere da soli e quindi gli era stato chiesto di rimanere per un pò in disparte. A parte il coprifronte ninja non aveva armi o altro equipaggiamento. Sicuramente nostro padre aveva chiesto gentilmente a tutti di deporre le armi varcata la soglia di casa. Però un kunai era sfuggito alla vista di tutti ed ora quel ragazzo lo teneva ben stretto in una mano pronto a colpire l’origine di quel rumore che veniva da sopra la sua testa.
Quando entrai nella piccola stanza il mio volto era coperto dalla sciarpa bianca che indossiamo in tenuta da missione. Gli feci cenno con la mano di mettere via il kunai e lui ubbidì subito senza fare domande. Avevo ancora in spalla la mia arma ninja preferita: l’hiraikotsu. Il grande boomerang che evocavo a seconda della necessità. Con esso diedi una piccola botta al contro soffitto e tu cadesti a testa in giù. Ricordo di averti presa al volo per la caviglia. Tu te la ridevi alla grande. Io ero disorientata dalla presenza di questo estraneo che guardava quella nostra intima scena familiare con un leggero sorriso sulle labbra. Ti dissi di chiedere scusa per il disturbo al nostro ospite e tu da brava obbedisti. Poi ti chiesi di andare a prepararmi un bagno e tu con un piccolo inchino ti congedasti da noi non prima di avermi dato un bacio sulla guancia. Per fare ciò mi togliesti la sciarpa dal viso. Sai, in seguito Itachi una volta mi disse che nel momento stesso in cui vide per la prima volta il mio volto sapeva che saremmo stati legati per l’eternità. Diceva cose strane per essere un assassino senza scrupoli. –
Era tutto assurdo per Sakura. Sentire sua sorella parlare con tanta emozione di Itachi. Lei lo odiava. Per colpa sua Naruto era quasi morto. Per colpa sua Sasuke era lontano forse per sempre.
Sasha continuò il suo racconto – Io sono Sasha Haruno-
Mi presentai all’Uchiha dicendo solo questa frase. Non gli dissi nemmeno chi eri tu. Non volevo che quel estraneo sapesse nulla di noi. Ricordo che Itachi mi guardò e si presentò a sua volta – Io sono Itachi Uchiha ninja del Villaggio della Foglia –
Sasha - So chi sei e so cosa siete venuti a fare nel mio villaggio. Ti chiedo cortesemente di far finta di non avermi mai visto prima quando a breve ci presenteranno. Mio padre non gradisce sorprese di nessun tipo, e oggi sono troppo stanca per avere discussioni con lui -
Lui fece cenno col capo in segno di assenzo. Ricordo che mi fece pena. Del resto anche lui era stato obbligato a fare ciò che il suo villaggio aveva scelto, e c’era anche da dire che io ero tutto meno che una docile fanciulla da maritare.
Comunque quello stesso pomeriggio fummo ufficialmente presentati. Ci fu solo detto che questa unione era quanto di migliore i nostri villaggi avessero potuto decidere e che d’ora in poi, si sarebbe vissuti in un clima di completa pace.
Nostro padre mi chiese di far vedere ad Itachi il giardino. Era chiaro che i signori avevano necessità di accordarsi ancora. Così feci strada ad Itachi. Non capivo cosa avesse di così speciale quel ragazzo. A me sembra innocuo ed ero convinta che Kaoru lo avrebbe fatto a pezzi se solo glielo avessi chiesto. Comunque avevo bisogno di informazioni e così cercai di essere il più cortese possibile. Camminammo un bel po’. Uscimmo dalla nostra proprietà e lo portai davanti al Millennium. Avevo bisogno di sapere chi era davvero quel ragazzo che mi seguiva senza dire una parola.
Itachi - E’ lì dentro che si cela il bijiu a 3 code? –
Sasha - Si. Kirame dorme nel profondo del monte Millennium. –
Itachi – Davvero non ha mai attaccato il vostro villaggio? Mi è stato detto così alla Foglia.. –
Per quel che mi riguardava cominciava a fare troppe domande su Kirame, così decisi di metterlo subito alle strette
Sasha – Kirame abitava qui prima che l’uomo fondasse un villaggio su questa isola. Si è abituato a noi ma per farlo è stato necessario stringere il patto di sangue. Io sarò ben presto legata al demone dalle 3 code. Il mio potere aumenterà a dismisura e probabilmente non sarò mai più la stessa persona. Questo è il mio destino. Se accetterai davvero di essere il mio sposo sappi che non avrai nessun vantaggio dal bijiu. Forse ti è stato detto che con questa unione la Foglia sarà più potente e il tuo clan invincibile, ma Kirame obbedirà sempre e solo a me e non è affatto detto che la nostra tecnica segreta sarà utile contro la Volpe a 9 code. Ogni bijuu reagisce a modo suo. Tutta questa storia è solo un imbroglio. Non dovete fidarvi di mio padre, lui vuole solo espandere il nostro potere. Quando tornerai alla Foglia parlane con l’Hokage. Io sono obbligata a dire si a mio padre, ma se sarete voi a rinunciare a questa unione lui non potrà fare nulla –
Avevo appena detto tutta la verità a quel ragazzo. Era un ninja doveva necessariamente fare qualcosa. Aspettavo una sua reazione, ma lui non faceva altro che guardare il Millennium perso in chissà quale ragionamento. Poi finalmente mi guardò con i suoi occhi neri e un secondo dopo…provai direttamente sulla mia pelle lo sharingan –
Sakura rabbrividì. Ricordò di aver chiesto solo una volta a Sasuke di rivolgere il potere dello sharingan verso di lei. Voleva sapere cosa provocasse essere guardati con quegli occhi rossi, ma Sasuke all’epoca aveva liquidato l’iniziativa di Sakura.
Sasha - Ciò che vidi sotto l’effetto dello sharingan non saprei nemmeno descrivertelo. Ma posso dirti che mi resi subito conto che non c’era tecnica di rilascio che potessi usare per bloccare quel potere. Vidi tutta la storia del Villaggio del Ghiaccio davanti ai miei occhi. Vidi i piani di nostro padre e tu piccola che correvi felice. Vidi il volto della mamma bagnato dalle lacrime e vidi i denti di Kirame risplendere nell’oscurità. Un attimo dopo tutto era finito. Itachi aveva visto tutto ciò che c’era nella mia mente. Non aveva fatto altro, solo osservato. Si era ben preoccupato di capire se le cose che gli avevo detto erano la verità. Io ero stordita e allo stesso tempo..spaventata. Quel ragazzo era forte Sakura, era molto più forte di me. Solo guardando qualcuno poteva inchiodarlo. Temevo cosa avrebbe potuto fare alla mia psiche. E invece, ciò che disse mi lasciò del tutto senza parole –
Itachi – Scusami. In realtà so che mi stavi dicendo la verità, ma volevo essere sicuro che non vi fossero piani di cui non ero al corrente perché vedi ero già a conoscenza di tutto ciò che mi hai detto. So bene quale sono i piani di tuo padre anche se non posso dirti come ne sono venuto a conoscenza. Nonostante ciò, come te, devo fare ciò che mi è stato ordinato. Tu sei una brava persona e le tue intenzioni non sono cattive ma temo dovrai abituarti all’idea di diventare la mia sposa. Senza entrare nei dettagli, ora come ora ti conviene molto di più accettare le scelte di tuo padre che combatterlo da sola. Dovrai fidarti di me senza fare domande, posso dirti solo questo e te lo dico perché apprezzo la sincerità che hai dimostrato e la lealtà anche verso i nostri villaggi –
Adesso ne ero convinta sorellina. Alla Foglia ne sapevano più di noi. Nostro padre non aveva capito nulla. Non eravamo noi che stavamo ampliando il nostro potere, ma il paese del Fuoco. E io non potevo fare nulla. Ero la pedina dei due villaggi e se non avessi accettato la situazione sicuramente sarei stata uccisa e tu saresti rimasta sola in balìa di nostro padre e di Kirame.
Guardai Itachi. Sembrava sincero ma fidarmi di lui…no, questo era impossibile.
Sasha – Fai come ti pare, ma non credere che riuscirai a comandarmi grazie alla tua tecnica oculare. Non sapete nulla dei ninja del Ghiaccio non sottovalutarmi solo perché sono una ragazza. Io non mi fiderò mai di te e non vi lascerò il mio paese così facilmente –
Itachi rise – Non ti sto sottovalutando, ho visto bene nella tua testa di cosa sei capace. Al contrario ti ammiro e spero che andremo d’accordo del resto saremo presto sposi. Perché vedi sembra che sposarmi con me sia la mia missione principale in questo momento e io sono un ninja che porta sempre a termine le sue missioni –
A quel punto capìì che ero spacciata. Quel guerriero non voleva ascoltarmi. Se gli era stato detto che doveva sposarsi lo avrebbe fatto anche se con il nemico. Mi sembrava tutto assurdo.
Itachi – Lascia che ti dica una cosa però. Trovo molto triste il destino che ti attende. Doverti far carico della vita di tua sorella e di tutto il tuo villaggio dovendo prendere con te un mostro da tenere legato per sempre alla tua anima..avete trovato una tecnica terrificante per farvi obbedire da un bijuu e tu non ti meriti affatto un esistenza del genere. Ho visto che in passato alcuni della tua famiglia sono stati consumati da questa tecnica. Forse i miei occhi in tal senso ti saranno utili per tenere a bada tutto quel potere –
Sasha – E magari vuoi anche che ti ringrazi di ciò –
Itachi – No affatto. Direi che tu devi solo sopportarmi così che la mia missione sarà più facile da portare a termine –
Rise e si allontanò. Questo fu il mio primo incontro con Itachi Uchiha. Speravo che le mie parole lo dissuadessero ma al contrario sembrava ancora più deciso di ciò che faceva. Mi sentìì terribilmente sola Sakura. In quel momento non sapevo ancora che non sarei più stata la stessa…senza Itachi.

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Capitolo 8
*** I Ricordi di Sasha ***


Piccolo angolo dell'autrice: Inizio subito col ringraziare le persone che stanno leggendo la storia e soprattutto quelle che l'hanno commentata.Questa è stata la mia prima fic pubblicata su un altro sito.Conosco da poco EPF e sono contenta di esserne entrata a far parte.La storia è lunga ma conclusa quindi non temete, non rimarranno cose in sospeso.Continuate a seguirla e a commentarla,mi farete tanto tanto contenta! Buona lettura. Yuki21

Sasha - Tutto quello che conseguì questo nostro incontro fu inevitabile – Sasha continuava a raccontare a Sakura del periodo in cui conobbe Itachi. La ragazza non sembrava affatto turbata ma anzi, quasi sollevata. Dopo tutti quegli anni di silenzio finalmente poteva liberarsi dei segreti che aveva dovuto tener ben sigillati infondo al cuore.
Sasha - Dopo quell’incontro, venne stipulato un patto tra le nostre due famiglie: entro un anno al massimo, sarebbe stato celebrato il nostro matrimonio. Io non potevo oppormi in nessun modo, o avrei perso te. Dal canto suo quel ragazzo non sembrava particolarmente turbato. Viveva questa situazione come una vera missione e niente lo avrebbe fatto desistere. Non vedevo soluzioni al orizzonte. Avrei sposato quello sconosciuto poco dopo la cerimonia per legare il bijuu alla mia anima. Mancava poco e io ero in trappola.
Itachi veniva al Villaggio del Ghiaccio ogni mese. Restava qualche giorno e tornava alla Foglia. Il tempo che passava con me era una conseguenza dell`assurda situazione. Io dovevo intrattenerlo quando i suoi colloqui con nostro padre avevano termine. Tu non lo ricordi perchè in quel periodo non gli ho mai consentito di passare del tempo in tua presenza, non mi fidavo assolutamente di quell`Uchiha.
Così continuavo nella mia vita quotidiana fatta di allenamenti e missioni.
Poi accadde, un giorno tutto cambiò.
Mi fu affidata una missione difficile, una missione da veste nera –
Lo sguardo di Sasha si perse nel bianco del villaggio. Al Ghiaccio i ninja avevano delle usanze che andavano avanti da secoli. Una di esse era quello delle vesti. I colori che i ninja del Ghiaccio utilizzavano cambiavano a seconda del tipo di missione. In generale un ninja del Ghiaccio in missione vestiva di bianco, simbolo della neve e quindi della sua terra. Quando un ninja indossava vesti nere, voleva dire che gli era stata affidata una missione di morte. Il ninja doveva uccidere qualcuno non come conseguenza di un combattimento, ma come obiettivo da raggiungere. In vita sua Sakura non aveva mai avuto una veste nera, ma non si stupì nel sapere che sua sorella aveva dovuto partecipare anche a quel tipo di missione.
Sasha - L`obiettivo era un gruppo di ninja mercenari provenienti dal nascente Villaggio della Nebbia. Nel dettaglio io dovevo eliminare il capo gruppo. Non ti racconterò nello specifico come mi comportai, ho voluto dimenticare anni fa, fatto sta che feci quel che dovevo insieme al mio team e tornai a casa col cuore in pezzi.
Al mio ritorno trovai Itachi. Non disse nulla, gli bastò guardami in volto per capire quello che avevo dovuto fare. Tu non ci crederai mai sorellina, ma fece una cosa davvero strana. Venne verso di me e mi prese le mani nelle sue. Tolse i miei guanti sporchi di sangue e lavò le mie mani con dell`acqua fresca. E mentre faceva ciò, io sentivo che il senso di colpa pian piano mi abbandonava. Allora capii che Itachi poteva comprendermi come nessun altro. Eravamo entrambi i ninja più potenti dei nostri villaggi. Entrambi provenienti da una famiglia importante e sempre al centro dell`attenzione ed entrambi maledetti da quella stessa famiglia che avrebbe dovuto proteggerci. Capii che Itachi era solo come me.
Così da quel giorno la rabbia nei suoi confronti sparì, e io mi avvicinai a quello strano ragazzo. Non successe nulla di eclatante solo…parlammo molto, si insomma...diventammo amici.
E così le sue visite a casa nostra mi erano sempre più gradite. Spesso ce ne stavamo ore davanti al Millennium a parlare di tutto ciò che ci passava per la testa. Non toccavamo l’argomento matrimonio, sembrava ancora così improbabile come epilogo.
Poi una volta Itachi venne in missione col mio team. Fu nostro padre a proporre questa cosa, voleva che Itachi mi vedesse in missione. E così fu. Lui poteva solo osservare da lontano, i nostri nemici non dovevano sapere del coinvolgimento della Foglia. La missione si rivelò più complicata di quanto ci era stato detto e io mi ritrovai in serie difficoltà. Quel giorno Itachi intervenì. Nonostante per lui gli ordini ricevuti erano sempre stati la priorità di tutta la sua vita, quel giorno partecipò alla battaglia per proteggermi.
E io me ne innamorai all’istante.
Contro le sue tecniche il nemico non potè fare nulla. Non potemmo fare prigionieri perchè nessuno doveva sapere cosa era successo, quindi tornati a casa e il team mantenne il segreto.
E io semplicemente lo amavo Sakura, ero persa per lui.
Ma restava il dubbio atroce che tutto questo fosse solo una missione che gli era stata affidata. Così un giorno presi il coraggio a due mani e gli chiesi perchè mi aveva salvata.
E sai cosa rispose? Con un bel sorriso mi disse che lo aveva fatto perchè non voleva essere vedovo prima ancora di essere uno sposo.
Capisci Sakura? Disse che sapeva dal primo momento in cui mi vide che sarei stata sua per tutta la vita…

(Ricordo di Sasha)

Sasha – Itachi perche` mi hai salvato in missione? Tu non dovevi nemmeno farti vedere, lo sai che rischi di coinvolgere il Villaggio della Foglia? L`Hokage si arrabbierà con te e così il tuo clan…-
Itachi – Sei arrabbiata perché ti ho salvato? –
Sasha – No, non sono arrabbiata! E` solo che tu non fai mai nulla contro il tuo credo ninja e questa volta…-
Itachi – Questa volta ho disobbedito...si hai ragione. Ma infondo ho disobbedito a tuo padre che non è un mio superiore e a parte ciò, se anche l`Hokage in persona mi avesse ordinato di non intervenire in nessun caso, avrei disobbedito lo stesso. Perché vedi…non ho intenzione di essere un vedovo prima ancora che uno sposo. E tu sei mia. L’ho saputo dal primo momento in cui ti ho vista –
Sasha – Non prendermi in giro ti prego..-
Itachi – Non ti sto mentendo. Probabilmente nemmeno usando lo sharingan riuscirò più a mentirti. Io e te siamo uguali. Siamo strumenti in mano ai nostri due villaggi. Io faccio quello che faccio per il mio credo, tu lo fai solo per il tuo. E nel tuo caso il tuo credo è l’amore. L’amore verso tua sorella minore e verso questo villaggio che temi possa trovare la rovina in mano a tuo padre. Di te ho imparato ad amare il cuore prima ancora di stimare le tue arti ninja. Se mi consentirai di starti accanto, ti prometto che una volta diventata mia moglie ti aiuterò a prendere in mano il potere che ti serve per guidare questo villaggio. Tuo padre non potrà alzare un dito contro te o contro Sakura, io non lo permetterò. E insieme noi due lotteremo contro il destino che altri hanno scelto per noi. La nostra unione sarà la nostra forza e la loro rovina –
E quella fu la prima volta in cui Sasha e Itachi si scambiarono un bacio.
(presente)
Sasha - Vedi Sakura da quel giorno per me cambiò tutto. Non avevo più solo te e il villaggio da tenere nel cuore, ma anche un uomo. E di quel uomo ora mi fidavo ciecamente. Lui mi avrebbe aiutato ad utilizzare il potere di Kirame contro nostro padre e contro chi complottava nell’ombra per abbattere la Foglia e il Ghiaccio.
Da quel giorno il tempo che passavo con Itachi divenne sempre più importante. Il nostro sentimento cresceva in fretta, forse anche troppo. Quando non era al villaggio mi mancava terribilmente e dal canto suo lui faceva di tutto per farmi avere sue notizie così che non mi sentissi mai sola. E una volta accadde. Dopo tanto tempo che eravamo separati fummo completamente persi l’uno nell’altro. E fummo una cosa sola –
Sakura arrossì nel sentire quelle parole. Sua sorella invece ne parlava con grande tranquillità.
Sasha - Da quel nostro incontro prese vita dentro di me un miracolo…E poi la mia felicità divenne incubo per colpa di nostro padre.
Ora Sakura ti spiegherò tutto quello che ti ho fatto dimenticare. Dopo ciò anche per te tutto sarà diverso. Per te e per e per Konoha. -

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Capitolo 9
*** Il Clan Uchiha contro la Foglia ***


Sasha continuò a raccontare a Sakura del suo passato e di ciò che accadde con Itachi.
Sasha – Fummo nuovamente lontani per circa un mese. La sua lontananza ora mi pesava di meno, avevo qualcosa di mio e di prezioso da proteggere e sapevo che il pensiero di Itachi era sempre rivolto a me. Aspettavo di rivederlo per dargli la lieta notizia, quando nostro padre fece irruzione nella mia stanza…
Taro – Sasha alzati, devi venire con me –
Sasha – Padre?! Perché tutta questa agitazione? Che succede? –
Taro – E’ arrivato il momento. Gli anziani sono già al Millennium, stasera useremo la tecnica segreta per legare Kirame a te. Da stasera sarai il ninja più potente e letale in circolazione e il Ghiaccio sarà salvo –
Sasha era sconvolta. Si alzò dalla sedia e guardò il padre fisso negli occhi – Da cosa sarà salvo il Villaggio del Ghiaccio? – chiese la ragazza.
Taro – Dalla vendetta della Foglia! –
Sasha – Dalla Foglia? Non capisco, che cosa succede? Perché tutta questa fretta? La tecnica segreta doveva venir utilizzato solo dopo il mio matrimonio con Itachi… -
Taro – Non nominare il nome di quel bastardo in casa mia figlia! –
Sasha – Ma cosa stai dicendo? Che cosa è successo? Parla padre! –
Taro – Mi fai perdere tempo come al solito femmina! Ebbene, il tuo fidanzato ha tradito il suo clan! per l’esattezza, Itachi ha sterminato tutto il clan Uchiha al completo, genitori inclusi! –
Sasha era in preda al panico. Non era possibile che Itachi avesse fatto una cosa del genere, c’era un errore, lui non avrebbe mai potuto.
Sasha – No! Non è possibile. Lui ama la sua famiglia e il suo clan, non lo avrebbe mai fatto e poi perché? Che cosa non mi hai detto in questi mesi padre? –
Taro – Be, a questo punto è inutile mantenere ancora il segreto. Il patto che ho stipulato con il Villaggio del Ghiaccio è ufficialmente questo matrimonio combinato così da stringere un alleanza duratura nel tempo tra i due villaggi. Ma in realtà ho stretto un patto ancora più importante con il clan Uchiha: la loro alleanza in cambio del controllo dei bijuu. Il clan Uchiha ha fino ad ora architettato un colpo di stato contro la Foglia così da riprendere il potere che gli spetta di diritto. Naturalmente con la nostra alleanza quel potere sarebbe stato anche in mano nostra. Sarebbe tutto andato bene se quel maledetto di Itachi non avesse fatto il doppio gioco! Ha passato informazioni alla Foglia sul suo clan e anche sul nostro! La Foglia sa che siamo implicati nel piano per sovvertire l’ordine di stato e sta sicura che verrà qui a farcela pagare…ma troveranno pane per i loro denti! Adesso muoviti, è ora che Kirame torni al nostro servizio –
Sasha era immobile. Se quelle informazioni erano vere Itachi aveva mentito anche a lei. Non si era mai curato dei suoi sentimenti ma l’aveva usata per avere informazioni sul Villaggio del Ghiaccio da passare alla Foglia. Itachi aveva tradito tutti. Per lei fu la disperazione più profonda. Poi però, passandosi una mano sul ventre ricordò che aveva qualcosa ancora per cui lottare e affrontò suo padre.
Sasha – Tu sei l’artefice di questo piano. Ci hai trascinati nell’abisso padre! Ora saremo tutti dei traditori agli occhi dell’Hokage e del paese del Fuoco. Io non prenderò più parte ai tuoi giochi di guerra. Troverò Itachi e lui mi dirà la verità, sono sicura che c’è un'altra ragione se ha fatto quel che dici, ma non farebbe mai del male a me! E comunque, io non legherò la mia anima a quella di Kirame, scordatelo! –
Taro Haruno colpì con uno schiaffo il bel volto della figlia. Quel uomo ormai era disperato.
Taro – Tu farai quello che ti dico stupida figlia, non mi servi ad altro! Il tuo destino è quello di essere la forza portante quindi taci e muoviti ora! –
In quel momento Sakura fece capolino sulla porta della stanza di Sasha….
Sasha – Non lo hai ancora capito padre? Sarà Kirame stesso a rifiutarmi! Io aspetto un bambino da Itachi Uchiha e sai bene che il bijiuu non accetta di dividere il corpo con altri, quindi la tecnica non andrà a buon fine. Se la Foglia verrà a cercarci per vendetta, sarà te che gli farò trovare! –
A quelle parole Taro Haruno emise un fischio. Un gruppo di ninja fece irruzione nella stanza di Sasha. Lui prese in braccio Sakura e si allontanò. Quelli erano dei mercenari Sasha lo sapeva bene. I ninja del Ghiaccio non l’avrebbero mai attaccata. Uno di essi le lanciò contro un ago che le si conficcò in una spalla. La ragazza cadde in ginocchio. La punta di quel ago era avvelenata con un tranquillante. Due ninja la presero e la portarono via, seguendo il Mizukage. Sasha era ancora cosciente ma non poteva muoversi.
Taro – Sei una stolta figlia! Aspettare un bambino alla tua età e da quel traditore. Capace che la Foglia invii lui stesso a farci fuori. Bene, se non vuoi Kirame allora stasera sarà Sakura ad accoglierlo nel suo corpo! –
Sasha – NOOO! Non puoi farle questo, è solo una bambina! Morirà durante il rito lasciala andare! –
Mentre gridava ciò, il gruppo venne circondato dal team superiore. Kaoru era davanti al signore del Ghiaccio con la katana sguainata.
Taro – Già, immaginavo che sareste arrivati, ho visto volare più uccelli del solito intorno alla stanza di Sasha e bravo il piccolo Allen, dopo mi occuperò anche di lui. Kaoru fammi passare è un ordine!-
Kaoru – Mio signore…io accetto ordini solo dalla signora dovreste saperlo bene, siete stato voi stesso a farmi promettere di seguirla e proteggerla sempre. E poi sapete anche che sono uno degli spadaccini della nebbia e questo mi rende particolarmente restìo nel fare qualcosa che non voglio. Ora, prima che faccia saltare la vostra testa giù per terra, vi invito a lasciare andare le vostre due figlie altrimenti qui ci sarà un bel po’ di sangue da pulire e non sarà il nostro posso garantirvelo –
A quelle parole Taro tirò fuori un kunai che puntò al collo di Sakura, si rivolse così alla sua figlia maggiore
–Sasha, se non fai quello che avevamo stabilito avrai la morte di tua sorella sulla coscienza. Quel che hai in grembo è un bastardo senza futuro e lo sai bene, Itachi non ne avrà pietà. La Foglia ci farà fuori tutti, civili inclusi. Quindi ordina ai tuoi subordinati di farsi indietro o prima che possano uccidere me, io farò fuori Sakura! –
Così quella notte, Sasha non ebbe più scelta. Impossibilitata nel muoversi dal veleno, anche la mente ormai era annebbiata. Il senso di abbandono da parte del suo amato era devastante, pensare di perdere anche la sua adorata sorella era inaccettabile. Così Sasha ordinò a Kaoru e al resto del suo team di farsi da parte. Fu portata alla grotta del Millennium con Sakura. Lì fu posata su una roccia e gli anziani si avventarono su di lei. Tra grida di dolore e sangue, Sakura fu portata via da suo padre. Quella notte nel corpo di Sasha non ci fu più un bambino da far crescere, ma solo un mostro da tenere lontano dal resto del mondo.
Il mattino seguente, in preda alla febbre e al dolore, Sasha abbandonò il luogo dove si era svolta la tecnica segreta. I suoi occhi color ambra erano rossi per le lacrime versate. Mentre tutti la credevano ancora addormentata, Sasha si recò alla residenza superiore per incontrare il suo team. Quel mattino il destino del Ghiaccio cambiò per sempre.
Su suo ordine, i ninja del Ghiaccio eliminarono i mercenari e tutti i seguaci del Mizukage. E lei stessa si occupò di suo padre.
Andò dritta nelle sua stanza per affrontarlo. Taro non ebbe scampo, quella che si trovò davanti non era più la dolce e bellissima Sasha, ma un ninja accecato dalla vendetta. Lo sguardo allegro di lei era stato sostituito dai due occhi gialli affamati del lupo a tre code. Kirame era venuto a fare pulizia di quell’annata mal riuscita degli Haruno. Ora aveva il corpo che voleva, o per lo meno, una seconda scelta tutt’altro che malvagia. E il cuore di Sasha era troppo cupo per tentare di domare il bijuu dentro di lei. Suo padre venne eliminato quel mattino stesso. Fatto ciò, Sasha si recò con gli abiti ancora sporchi di sangue nel bosco. Aveva ereditato i sensi di Kirame e sentiva quindi tutto amplificato intorno a lei. Sapeva che lui era lì. Doveva solo trovarlo. E camminando nella neve mentre la febbre la divorava, lo trovò. Itachi indossava un mantello nero. Il suo volto sembrava invecchiato. I suoi occhi erano rossi dello sharingan. Nulla in lui ricordava più l’uomo che la ragazza aveva tanto amato. I due si osservarono per qualche istante, poi Sasha richiamò il suo hiraikotsu e parlò – Sei venuto qui per sterminare il mio clan e la mia gente come hai fatto con la tua? –
Itachi non si mosse. Guardava la ragazza mentre il vento gelido soffiava tutto intorno.
Itachi – Sono venuto qui per tuo padre –
Sasha sorrise. In uno dei suoi occhi si presentò nuovamente lo sguardo del bijuu – Allora sei in ritardo. A lui ci ho già pensato io –
Itachi – Non voglio parlare con te Kirame, torna a riposare. Devo parlare con la tua forza portante ora! – e così dicendo Itachi azionò il suo sharingan. Dopo qualche istante, gli occhi di Sasha tornarono a brillare col ambra. La ragazza però non arretrò ne cambiò posizione, rimase in allerta fissando il giovane Uchiha.
Sasha – Quindi è con questo potere che voi Uchiha pensate di poter controllare i bijuu? Siete in errore, se ora ci riesci è solo perché io che sono la sua forza portante non ho più chakra da usare per ribellarmi al tuo potere. Ma anche senza chakra Itachi, sono spinta da una tale rabbia che posso ancora tenerti testa. Quindi se vuoi finire il lavoro che hai iniziato con me, dovrai colpirmi con l’intenzione di eliminarmi perché io non avrò pietà. Loro me l’hanno strappata via… -
Itachi – Non sono qui per combattere con te. In realtà non dovrei proprio essere qui dopo quello che è successo, ma ci sono delle cose che devo dirti prima di andarmene via–
Mentre pronunciava quelle parole, Sasha cominciò a piangere. L’hiraikotsu le cadde dalle manì e svanì. Fissò l’Uchiha e gli gridò contro – Aspettavo un bambino! Il tuo bambino! E loro me lo hanno strappato via per sigillare in me questo mostro col quale ho ucciso il mio stesso padre! Perché mi hai abbandonata? Perché mi hai tradita?! Io ti amavo maledizione e mi fidavo di te! Ed ora che mi resta a parte questo odio! Perché lo hai fatto Itachi?! –
Solo per un brevissimo istante, il volto di Itachi andò in pezzi. Poi si ricompose e disse – Non sono arrivato in tempo dunque. Ma ormai anche questo non ha più importanza. Ascolta Sasha: le cose non stanno come sembra. Verranno raccontate versioni contrastanti su quello che ho fatto, ma la realtà è una sola. Io ho ucciso tutto il mio clan e io dovrò pagare per questo. Ho fatto in modo da lasciare in vita colui che si occuperà di me in futuro. Non ho intenzione di fare del male a te, ma devi fare in modo che il Villaggio del Ghiaccio venga dimenticato. Farò sapere che il Mizukage è morto e con lui tutta la sua stirpe. Chi di dovere si occuperà di eleggerne un altro nel paese dell’Acqua, in un altro villaggio. Ma tu fa in modo che il Ghiaccio sia dimenticato e dimenticati del resto del mondo. Dimenticati di me soprattutto. Ti prometto che a tempo debito, io pagherò tutte le mie colpe, incluso la morte di nostro figlio. Nel frattempo tu odiami. Odiami perché non ti ho protetto ed ho anteposto i bisogni della Foglia a tutti i miei affetti. Odiami con la stessa intensità con cui io ti ho amata, così saprò che il tuo odio è senza limiti. Proteggi le persone alle quali vuoi ancora bene. E ricordati un ultima cosa…se un giorno il Ghiaccio si affaccerà nuovamente al mondo, sta attenta a un nome: Madara. Non dimenticare mai questo nome. Di lui non dovrai mai fidarti perché dirà solo menzogne. Odiami Sasha, ti prego, odiami –
E mentre diceva ciò, i suoi occhi tornarono per un istante neri e intensi come quelli che Sasha aveva tanto amato. Un lacrima scese giù su quel viso così bello. E poi furono un insieme di corvi neri che volarono alti nel cielo e il nome stesso di Itachi Uchiha non fu più nominato nel Villaggio del Ghiaccio –
(presente)
Sasha osservò il volto di Sakura. La ragazzina stava piangendo lacrime amare. Sasha la strinse a se e le disse –Sono passati dieci anni circa da quel giorno. Ho raccolto tutte le informazioni che potevo e ora posso affermare con certezza che Itachi non tradì il suo Villaggio. Tutto ciò che fece fu per il bene della Foglia. Il metodo magari fu sbagliato, ma non possiamo sapere esattamente perché fece delle scelte così drammatiche. So anche che colui che ha lasciato vivere per compiere contro di lui la vedetta è suo fratello Sasuke. Però la vendetta Sakura porta solo ad altro dolore e quei due dovrebbero parlare invece di odiarsi. Ma Itachi ha un cuore ormai morto e si farà uccidere da Sasuke. So che vuoi impedire che Sasuke soffra ancora e io voglio aiutarti. Voglio che tu possa essere felice come io no lo sono stata. Quindi Sakura, da domani inizierai ad allenarti con me. Ti insegnerò tutte le tecniche che so, ti farò diventare forte, più di quanto lo sono stata io. E poi farò tornare alla vita il Villaggio del Ghiaccio riprendendo il titolo di Mizukage che mi spetta di diritto da anni. Vedrai, insieme riusciremo a sistemare tutto –
Sakura – Si, insieme sistemeremo tutto. Mi impegnerò con tutta me stessa per essere un degno ninuja del Ghiaccio. Ma dovrai fare una cosa prima di tutto per me sorella, una cosa che doveva esser fatta molti anni fa.. –
E Sakura espresse un desiderio a Sasha. Il mattino seguente, tutto iniziò.

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Capitolo 10
*** Altrove... ***


[Villaggio della Foglia]
Kakashi – Sono gia passati due anni da quando I ragazzi del mio team se ne sono andati da Konoha. Mi chiedo come stanno… -
Tsunade – Per Naruto e Sakura non c`e` problema. Sakura è con sua sorella, per quanto riguarda Naruto è con quel vecchio pervertito. La mia unica speranza è che non si uccidano a vicenda durante un allenamento infondo sono due idioti! –
Kakashi – Già. Loro due non avranno problemi, riusciranno sempre a cavarsela in un modo o nell’altro. Ma Sasuke? –
Tsunade – Non lo so e onestamente preferire non avere sue notizie almeno fino al ritorno dei ragazzi. A quest’ora ormai, Orochimaru gli avrà fatto il lavaggio del cervello e con la sete di vendetta di quel ragazzo gli sarà stato anche piuttosto facile. Se almeno in questi anni fossimo riusciti a localizzarlo...forse avremmo potuto intervenire evitando di lasciare un tale onere al ritorno di quei due.. –
Kakashi – Avanti Tsunade lo sapete bene. Gli unici che hanno qualche possibilità di riportare indietro vivo Sasuke sono Naruto e Sakura. E comunque se avessimo fatto qualcosa senza il loro parere probabilmente ci avrebbero odiato in eterno.
Sasuke è accecato dalla vendetta. Questo suo desiderio è stato più forte dell’affetto che sono sicuro nutriva per i suoi compagni. Ripensando ai quei giorni mi pento molto del mio operato.. –
Tsunade – Ma che dici? Non hai nulla di cui pentirti. Hai fatto un ottimo lavoro col team 7, sono diventati forti e indipendenti. Ho fiducia in quei ragazzi, sono certa che possono fare qualsiasi cosa se ben motivati –
Kakashi – Questo lo so. Ma non può negare che all’epoca abbiamo caricato Naruto e Sakura di grosse responsabilità. Sasuke non si apriva con nessuno. La sua superbia era una continua fonte di lite con Naruto. Sakura è stata per loro come l’ago di una bilancia. Ha sempre saputo come trattarli in eguale misura. Ed è riuscita col tempo a far breccia nei loro cuori. All’epoca era lei a prendersi cura di tutti noi. Ha curato le nostre ferite e anche le ferite del cuore di quei due. E io ho fatto troppo affidamento sul suo senso di responsabilità –
Tsunade – Questo è un discorso già fatto Kakashi. Sai bene che abbiamo deciso allora di lasciarla fare. Era l’unica alla quale quell’Uchiha ha aperto il cuore. Dopo tutto il tempo passato insieme, tu per primo feci notare al Terzo che quella ragazza aveva un grande dono: sapeva parlare al cuore delle persone. Dovevamo tenere sotto controllo Sasuke a causa del risentimento per Itachi, Sakura era il mezzo da usare e anche io dopo il Terzo ho continuato ad appoggiare tale scelta. Alla fine anche lei aveva un segreto ma l’unico che ha tradito tutti è stato Sasuke. La colpa non è di nessuno. Certe catene sono difficili da spezzare e neanche la forza di Sakura e di Naruto messi insieme poteva nulla contro la sete di vendetta di quel ragazzo –
Kakashi – Lo so, ma continuo a pensare che avrei potuto fare di più. Cosa succederà al loro ritorno? –
Tsunade – E c`e` bisogno di chiederlo? Andranno a cercarlo con o senza il mio permesso…ragazzacci. Mi faranno crepare d’ansia prima o poi. Comunque quando sarà il momento sapremo essergli di supporto. Stavolta non faranno nulla da soli. Mi chiedo solo se Sasuke sarà ancora vivo per quel giorno –
[In un posto indefinito del paese del Fuoco]

Orochimaru – Bravo Sasuke, li hai sconfitti tutti, però non hai ucciso nessuno –
Sasuke – E’ un altra la persona che voglio uccidere. Questo è solo un allenamento per altro affatto complicato. Quando ti deciderai ad insegnarmi il vero potere? –
Orochimaru – Sta calmo ragazzo, hai ancora un pò di strada da fare. Per ora accontentati del segno maledetto di cui ti ho fatto dono. Già quello amplifica oltre misura la tua forza. Col tempo ti insegnerò ben altro, vedrai Sasuke-kun –
Sasuke – Non chiamarmi così. Non sopporto quando mi chiamano così –
Orochimaru – Oh, d’accordo Sasuke…Sai credo che oggi ti insegnerò uno dei miei segreti. Ti sarà utile per essere sempre più forte in futuro –
Sasuke – Parla –
Orochimaru – Devi spezzare tutti i legami col tuo passato. Nulla deve più toccarti nemmeno il ricordo di un nomignolo dato da chissà chi. Dimentica tutto Sasuke, dimentica tutti e se proprio non ci riesci allora…uccidili tutti! Spezza ogni singolo legale. Usa la tua furia ed elimina le persone che ti tengono ancora legato a Konoha –
Sasuke – Non ho nessun legame e una sola persona da uccidere. Tutti gli altri non contano nulla non sono niente e non lo sono mai stati. –
Orochimaru – Ah va bene allora. Ora vatti a riposare……Sasuke-kun –

Sasuke si allontana col volto scuro. Da due anni indossa una veste da samurai. I suoi capelli sono cresciuti dovrebbe tagliarli lo sa. Cominciano a dargli fastidio…e mentre fa questo semplice ragionamento gli torna in mente una scena e sente una voce molto dolce che lo chiama…

Saukura – Sasuke-kun! Da quando ti sei allontanato col maestro Kakashi per imparare il Chidori ti si sono allungati parecchio i capelli, ma ci vedi bene? Li hai quasi sugli occhi ormai… -
Sasuke è sudato dopo un allenamento. Sakura lo ha raggiunto portandogli qualcosa da mangiare. E’ una cosa che ormai fa tutti i giorni sia per lui che per Naruto. Dall’esame dei chunin è passato del tempo. Da quando Sakura ha dovuto tagliarsi i capelli è passato del tempo. Sasuke sa che lo ha fatto perchè era in trappola e voleva a tutti i costi proteggere i suoi due compagni di team. Non sa bene la dinamica perchè era svenuto a causa del segno maledetto, ma sa che lei se l`e` cavata egregiamente. Sa anche che alla sera quando lui e Naruto hanno ripreso conoscenza lei era li vicino col fuoco già acceso e il viso e il corpo coperto da bende. Un occhio completamente fasciato e lividi da tutte le parti. Nonostante ciò era li con la cena pronta e col suo solito sorriso rivolto verso i due ragazzi. Naruto quella sera lo aveva confessato a Sasuke. Gli aveva detto che lui amava Sakura e adorava quel suo sorriso sempre rivolto nella loro direzione.
Per Sasuke era stata più dura. Lui non capiva i suoi sentimenti non li capiva in generale figuriamoci rivolti verso una ragazza. Certo la vista del corpo straziato della sua compagna di squadra lo aveva fatto infuriare ma ancora di più, quando l’aveva raggiunta di nascosto vicino al fiume, si era sentito male nel vederla piangere mentre guardava la sua immagine rivolta nello specchio d’acqua. E poi l’aveva vista rialzarsi, asciugarsi l’occhio illeso e prendere l’acqua da mettere sul fuoco per fare altro riso per il povero Naruto che con tutto quel lottare aveva una fame indescrivibile.
Sasuke – Si, dovrei proprio tagliarli. Sono un fastidio in combattimento –
Sakura – Sasuke-kun se ti fidi te li posso tagliare io! Sono brava sta tranquillo, non farò casini. –
E gli sorrideva come sempre. E allora Sasuke aveva detto di si. Perchè ricordarla li da sola piangere per una cosa che per lui era banale ma che probabilmente per una ragazza era una catastrofe, era insopportabile. Forse facendosi tagliare i capelli da lei, sarebbe stato come ripagarla. Ma Sakura non pensava tutte queste cose. Per lei era solo un aiuto dato al suo caro Sasuke. Per lei era un occasione per stargli ancora un pò vicina quel giorno. E cosi in riva al fiume Sakura aveva bagnato con acqua fresca la testa di Sasuke e con le forbici che di solito usava per tagliare garze, aveva spuntato un pò i capelli corvino del ragazzo. E mentre Sasuke stava li immobile, il vento portava il profumo di Sakura dritto dritto alle sue narici. E quel giorno il ragazzo pensò che nonostante i suoi capelli rosa ora erano corti e in balia del vento anche più debole, il loro profumo era sempre lo stesso. Sakura avrebbe profumato per sempre di fiori di ciliegio. Questo pensiero all’epoca lo aveva confortato. E finito il suo lavoro lei gli aveva sorriso e lui le aveva detto – Grazie Sakura –

Sasuke – Spezzare tutti i legami. TUTTI. –

[Villaggio del Ghiaccio]

Sasha – Devi concentrare il chakra tutto nel pugno che intendi dare. Ti ci vorrà tutta la forza e la concentrazione di cui sei capace per fare anche solo una piccola crepa contro il muro di ghiaccio del Millennium. –
Sakura – Ho capito sta tranquilla, ce la farò. Farò questo e altro…ma tu ricordati la promessa che mi hai fatto –
Sasha – Sakura, continuo a pensare che non sia una buona idea –
Sakura – E forse non lo è ma è giusto così. E poi solo così potrò essere d’aiuto ai miei compagni..-
Sasha – Va bene, manterrò la mia promessa, ma dovrai darci dentro in questi anni di allenamento. Il quinto Hokage ti ha reso un ottimo ninja medico e ti ha insegnato l’importanza di non esporti troppo in battaglia perché la tua arte va preservata. Ma tu sei anche un ninja del Ghiaccio e noi siamo guerrieri Sakura. Noi non rimaniamo nell’ombra, noi attacchiamo per proteggere le persone che amiamo. Ed io ti insegnerò a lottare con tutta te stessa –
Sakura – Ottimo. E’ quello che voglio –


[Vicino ai confini del paese del Fuoco]
Naruto – Ehi maestro porcello ma ti sembra un allenamento serio?! Derubare della biancheria intima delle ragazze alle terme. Ci farai arrestare stupido pervertito! –
Jiraja – Porta rispetto testone! Questo è un allenamento più che serio! Ah ah ah!! –
Naruto – Voglio tornare alla Foglia!! –
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E’ così che passarono gli anni per i 3 ragazzi. Ne passarono 4 per l’esattezza.
Era una giornata calda e lucente quando Naruto tornò a casa. Ora aveva quasi 17 anni. Il villaggio gli sembrava più bello che mai. Sul monte che governava il villaggio della Foglia ora appariva anche il volto del quinto Hokage: Tsunade.
Ma fu altro ad attirare la sua attenzione. Mentre conversava con Konohamaru e il suo team, una fanciulla dai capelli rosa lo osservava in silenzio poco distante…e Naruto restò estasiato da quel sorriso che così bene conosceva e che mai aveva dimenticato.

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Capitolo 11
*** Incontri:Sakura e Naruto 4 anni dopo ***


Erano passati 4 anni. A Naruto non erano mai sembrati così tanti infondo. Anche il Villaggio della Foglia sembrava sempre lo stesso.
Ma lei no. Lei era cambiata…
Se ne stava li, appoggiata ad un muro con le braccia conserte. Indossava una veste rossa lunga con profondi spacchi laterali. Stivali alti fino al ginocchio. La pelle delle braccia era nuda, il vento le scompigliava i capelli. Naruto notò subito che li aveva ancora corti, le arrivavano si e no alle spalle. Il loro rosa brillava sotto la luce del sole. Erano fermati dal copri fronte anche esso rosso usato come cerchietto.
Era diversa eppure allo stesso tempo era sempre lei, la sua Sakura-chan.
Lei gli andò in contro. Un dolce sorriso si formò sul suo volto e gli occhi verdi di lei rapirono completamente quelli blu del ragazzo.
Dopo qualche secondo Naruto si rese conto che aveva smesso di respirare nell’istante stesso in cui l’aveva vista.
Sakura – Naruto, sei tornato finalmente! -
Lui non fece in tempo a rispondere che Sakura lo abbracciò davanti a tutti. La sua stretta era forte e decisa e Naruto rimase del tutto imbambolato.
Sakura - Mi sei mancato tantissimo in questi anni! Sapessi quante cose ho da raccontarti, come stai? – Gli chiese la ragazza.
Naruto - Bene Sakura-chan. Non pensavo di rivederti così presto, temevo fossi ancora al Villaggio del Ghiaccio. –
Sakura - Sono tornata lo scorso mese. Sono stati 4 anni duri ma sono estremamente soddisfatta e felice. E’ stato bello ritrovare le mie origini. Ho parlato molto di te con mia sorella, non vede l’ora di conoscerti –
Naruto era ancora imbambolato. Sakura era sempre stata molto dolce anche in passato. Si era sempre presa cura di lui e Sasuke ma non era mai stata così espansiva.
Sakura - Allora che dici? Sono cresciuta almeno un pò? Sembro una donna ora? Tu sei diventato più alto di me… - E mentre diceva ciò continuava a sorridergli. Naruto non capiva, qualcosa non andava. Negli ultimi mesi, quando Jiraya gli aveva comunicato che non c’era più nulla da imparare e che a breve sarebbero tornati a Konoha, Naruto aveva immaginato spesso questo incontro. Di tutte le persone che voleva rivedere del suo villaggio, Sakura era quella che più gli era mancata. Ed ora che era li davanti a lui, il ragazzo quasi non proferiva parola. Eppure lui non si sentiva cambiato, era sempre allegro e vivace come al solito, allora perchè ora era così disturbato da questa situazione?
Sakra - Accidenti, quasi dimenticavo. Tsunade-sama vuole vederti. Jiraya le ha fatto sapere che oggi sareste tornati e l`Hokage ha detto che appena entrato nel villaggio avresti dovuto andare da lei. Anche io sto andando a portarle alcuni documenti puoi venire con me. Sei sicuro di stare bene Naruto? –
Naruto - Oh, si non preoccuparti. Accidenti che vorrà ora quella vecchiaccia nemmeno il tempo di una doccia. Ehi maestro porcello! Dobbiamo andare da Tsunade…ma dov`e`? –
Sakura - Naruto è andato avanti mentre ti stavo salutando, non te ne sei accorto? Spero che le tue tecniche ninja siano migliori della tua attenzione a ciò che ti capita attorno o saremo presto nei guai –
Naruto - Saremo nei guai? Pensi che avremo la possibilità di andare ancora in missione insieme anche senza..-
Sakura - Assolutamente si! – Disse secca Sakura e il suo sorriso si spense. Allora Naruto capì che anche solo il nome di Sasuke provocava in lei dolore. Per quanto fisicamente fosse cambiata, il suo cuore era sempre lo stesso. Questo lo calmò un pò. Li davanti c’era sempre la sua Sakura-chan. Chissà quanto il suo pensiero era ancora rivolto all’amico scomparso… Naruto si chiedeva se avrebbe mai avuto il coraggio di farle questa domanda. Si avviarono verso il palazzo dell`Hokage. Naruto notò che il simbolo riportato sul copri fronte della giovane non era quello della Foglia. Vi era inciso un fiocco di neve. Il nastro del copri fronte era molto più lungo di quello che si usava nel villaggio della Foglia.
Naruto - Sakura-chan, perchè indossi quel copri fronte? –
Sakura - Questo? E’ il simbolo del mio villaggio. Vedi Naruto sono cambiate molte cose da quando siamo partiti. Sono in tutto e per tutto tornata ad essere un ninja del villaggio del Ghiaccio. Possiamo dire che sono in prestito a Konoha per sistemare alcune cose rimaste da tempo in sospeso. Il mio villaggio ha riaperto le frontiere. Il commercio è tornato attivo con gli altri paesi e mia sorella sta cercando di assicurarsi alleanze non solo col paese dell’Acqua ma anche con gli altri vicini. Chiaramente visto che io ho vissuto tutti questi anni qui, il patto più importante da stringere è quello col Villaggio della Foglia. Ci sono molte questioni che ancora non sai e che riguardano il passato dei nostri due villaggi, ma Sasha ha deciso di mettere la parola fine a quel passato di sangue. A breve mia sorella verrà a Konoha di persona per conoscere Tsunade-sama e stringere un alleanza che consenta anche ai ninja della Foglia di recarsi nel villaggio del Ghiaccio se lo desiderano. Sarà meraviglioso, potrai venire anche tu nei luoghi dove sono nata, non vedo l’ora –
Naruto sorrise. Gli sarebbe piaciuto vedere dove Sakura aveva mosso i primi passi ed era convinto che sua sorella doveva essere bellissima. Così tutto stava cambiando. C’era un nuovo villaggio all’orizzonte che si preparava a fare di nuovo il suo ingresso nel mondo dei ninja. Nuovi alleati, nuove amicizie.
Si, era davvero contento. Solo un pensiero oscurava quella splendida giornata estiva.
Se Sakura era in prestito, avrebbe forse dovuto un giorno abbandonare per sempre Konoha?
Scacciò subito via quel pensiero, infondo si erano appena ritrovati. Mentre camminavano verso il palazzo il ragazzo non potè non osservare di nascosto l’amica. Di profilo Sakura sembrava davvero una vera donna ormai. La sua linea era snella ma formosa. Le gambe slanciate le donavano un che di sensuale mentre camminava a testa alta. Naruto arrossì. Forse con quei pensieri in testa, non sarebbe stato così facile tornare a combattere con lei.
Ma forse, se Sakura avesse continuato a sorridergli in quel modo, per lui tutto sarebbe stato possibile.

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Capitolo 12
*** Fiori ***


Il ritorno nel Villaggio della Foglia proseguì piacevolmente. Naruto andò con Sakura a salutare il nuovo Hokage ovvero Tsunade. Incontrò il sensei Kakashi che informò i due ragazzi che sarebbero stati messi alla prova presto per verificare i loro miglioramenti. Sakura chiese espressamente di poter essere di nuovo in team con Naruto. Tsunade sapeva bene dove voleva andare a parare la ragazza ma del resto solo lei poteva sopportare i colpi di testa di quel idiota quindi acconsentì a tale richiesta. Furono comunque informati che prima o poi avrebbero avuto un nuovo compagno di team. Naruto protestò un poco, dicendo che il quarto elemente del team 7 era e sarebbe stato sempre Sasuke Uchiha, ma Sakura lo esortò a tacere e che avrebbero fatto quello che l’Hokage avrebbe loro ordinato. Il ragazzo era perplesso, non capiva perché Sakura non si battesse per convincere Tsunade a mandarli subito in cerca di Sasuke, ma anche Kakashi gli disse di stare calmo. Sakura era maturata e lui doveva fare lo stesso.
La prova sarebbe stata l’indomani. Congedati dall’Hokage, Sakura accompagnò Naruto fin sotto il suo appartamento.
Sakura - Mi sono permessa di dare una pulitina alla tua stanza. Ad una casa non fa bene stare chiusa per quattro anni, non ti dico cosa ho trovato…ah, ho anche messo una piantina sulla finestra. So che ti piace prenderti cura delle piante. E questa è speciale –
Naruto - Sakura-chan non avresti dovuto prenderti tanto fastidio per me. Ma dimmi cosa ha di speciale la tua pianta? –
Lei iniziò ad allontanarsi. Il ragazzo notò allora che il tatuaggio sul collo di Sakura era diverso da come se lo ricordava. Certo lui l’aveva visto di sfuggita solo quel giorno quando si erano salutati prima di dividersi, ma ora gli sembrava più grande...o forse più complesso. Era forse stato ritoccato? E mentre pensava ciò, Sakura rispose – E’ una pianta che ho portato dal mio Villaggio. Nonostante il clima qui sia molto più caldo ha preso bene. Per ora ancora non si nota, ma presto, se saprai curarla a dovere ti regalerà dei fiori che non hai mai visto in vita tua. –
Naruto sorrise – Grazie Sakura. Ci vediamo domani per la prova –
E salì nella sua stanza.
Quando entrò sentì subito il profumo di lei. La stanza era in ordine. Le coperte del letto erano state lavate e stirate con cura. Tutto era pulito e ordinato. Vicino alla finestra in un piccolo vasetto vi era una piantina di un verde brillante. Il biondo si chiedeva che tipo di fiore avrebbe visto nascere da quel piccolo tesoro. Sul comò stava ancora la foto che ritraeva il giovane team 7. Sakura e il maestro Kakashi sorridenti come al solito e lui e Sasuke imbronciati. Mentre osservava la foto si ricordò di quel giorno…
[ricordi di Naruto]
Erano in missione. Dovevano arrivare al villaggio della Collina per scortare un ricco signore fino al villaggio del Ferro. Sarebbero stati diversi giorni di cammino. Durante il viaggio per arrivare al villaggio della Collina, Naruto e Sasuke avevano avuto i loro soliti scontri. Sakura ormai ne era talmente abituata che nemmeno li riprendeva più. Fatto sta che Sasuke aveva messo il muso come al solito e si era allontanato per fatti suoi. Il maestro Kakashi si era messo sotto un albero a leggere i suoi soliti romanzi e Sakura stava mettendo su dell’acqua per preparare il pranzo per tutti. All’improvviso Naruto aveva urlato.
- Aaahhhioo! Cavolo qualcosa mi ha punto sul collo! –
A quel tempo Sakura aveva già iniziato a mostrare una grossa curiosità per le arti mediche ninja. Leggeva molti libri e aveva una strana preferenza per tutto ciò che riguardava i veleni e i relativi sieri salva vita. Così si avvicinò a Naruto – Fammi vedere cosa hai combinato stavolta..- gli disse.
Naruto - Non ho combinato nulla. Mi ha punto qualcosa, un insetto credo. –
Anche il maestro Kakashi si era avvicinato – Naruto hai visto almeno che insetto era? Qui in zona è pieno di roba velenosa – e dicendo così Kakashi si guardò in giro. Vide un piccolo scorpione. Un animale minuscolo, ma per chi è abituato come lui a viaggiare in missione, riconobbe subito il pericolo.
Kakashi – Devi esser stato punto da quello. E’ terribilmente velenoso devo farti uscire il veleno dal collo o rischi di rimanere paralizzato per ore. –
Naruto mostrava già i primi sintomi. La sua pelle era bianca come non mai e aveva difficoltà nel muoversi. Fu allora che intervenne Sakura.
Sakura - Aspetti maestro Kakashi, ci penso io – E dicendo ciò tirò fuori un piccolo kit per il primo soccorso. Ne prese un lungo ago che disinfettò con dell’alcool. Si avvicinò a Naruto ormai immobile e armeggiò vicino al segno della puntura. Ne uscì un po’ di sangue. Allora Sakura avvicinò la sua bocca al collo di Naruto e cominciò a succhiare via il veleno sputandolo per terra. Sasuke ritornò proprio in quel momento. Vide Sakura intenta a “baciare” il collo di Naruto e non capì cosa stava succedendo. Fu il maestro Kakashi a spiegargli l’accaduto. Terminato di succhiare via il veleno, Sakura mise un piccolo cerotto sul collo di Naruto e lo sgridò dicendo di fare più attenzione. Naruto era tutto rosso in viso. Il contatto con le labbra di Sakura sul suo collo lo aveva fatto quasi stramazzare peggio della puntura di uno scorpione velenoso. Naturalmente ne approfittò per punzecchiare Sasuke. Infatti gli si avvicinò dicendo – Ehi Sasuke? Hai mai notato che Sakura profuma di ciliegia? O forse non gli sei mai stato vicino abbastanza? Sbaglio o sei verde d’invidia? –
Sasuke - Ma che cavolo dici testa quadra? Sei talmente idiota che ti sei fatto pungere dall’unico scorpione presente in questa foresta e sai quanto me ne frega di queste smancerie con Sakura? –
Sakura si girò e congelò Sasuke con lo sguardo. Lui rimase in silenzio e si voltò dall’altra parte. Chiaramente quel giorno i due ragazzi ebbero screzi a non finire e quando quel signore così gentile si propose di fare una foto a quel buffo team di ninja che non facevano altro che litigare, solo Sakura e il maestro Kakashi ne furono felici. Del resto a Sakura la rabbia sbolliva presto anche se Naruto si era sempre chiesto perché la frase di Sasuke aveva così offeso la ragazza.
[presente]
Naruto - Ah, probabilmente tra quei due c’era qualcosa di cui io non ero al corrente. Quindi Sasuke sappi che ti riporterò indietro anche per sapere cosa mi hai nascosto all’epoca.
Stavolta sarà tutto diverso. Stavolta Sakura sgriderà te quindi preparati…io non vedo l’ora – E così dicendo, diede un po’ d’acqua alla sua nuova piantina.

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Capitolo 13
*** La notte in cui te ne andasti ***


Capitolo molto dolce e amaro allo stesso tempo. Da leggere tutto d’un fiato. Ringrazio: Toru85..presto saprai cosa ha chiesto Sakura a Sasha, e spero di non deluderti. Fede 94 Se sono riuscita a farti affezionare al personaggio di Sasha, che è completamente farina del mio sacco, posso davvero ritenermi soddisfatta. Continuate a seguire la fic, mi fate tanto contenta! Yuki21


La prova a cui vennero sottoposti il giorno seguente fu quella dei campanellini. Come tanti anni fa, Kakashi li sfidò a rubargli i due campanelli che aveva ancora da parte. Solo che stavolta il ninja copia non immaginava che sarebbe stato così difficile non farsi fregare. Nonostante erano anni che i due ragazzi non collaboravano insieme, il loro affiatamento in battaglia era rimasto lo stesso. Entrambi erano maturati, entrambi erano molto più sicuri di loro stessi.
Naruto aveva affinato le sue famose tecniche quale la moltiplicazione del corpo e il rasengan che evitò di scagliare in tutta la sua forza, e Sakura di contro aveva una forza fisica invidiabile. Kakashi era sicuro che entrambi i ninja si stavano sforzando di non esagerare. Sakura con un solo pugno riuscì a frantumare il terreno intorno per quasi un chilometro. Una vera furia distruttrice. Persino Naruto rimase colpito. Chissà quanto i suoi jutsu erano diventi potenti dopo il lungo allenamento con Sasha. Alla fine i due riuscirono a rubare i campanelli al maestro che non potè fare altro che complimentarsi con loro.
Terminata questa prova, i tre tornarono al villaggio. Kakashi andò a fare rapporto a Tsunade circa i progressi dei due ragazzi.
Naruto - Sakura-chan, che ne dici se ci andiamo a mangiare del ramen insieme? – propose Naruto affamato come al solito.
Sakura - Si, ma solo se offri tu – Gli fece eco Sakura facendogli l’occhiolino. Fu così che si ritrovarono nel solito chiosco a mangiare ramen e a conversare sugli anni passati.
Poi si incamminarono per le strade di Konoha e si fermarono su una panchina. Quella era la stessa panchina su cui quattro anni prima, Sasuke aveva adagiato Sakura dopo averle fatto perdere coscienza la sera in cui il moro aveva abbandonato il Villaggio della Foglia.
Sakura accarezzò la panchina con la mano il suo sguardo si perse nel vuoto. Si rivolse a Naruto con un sorriso amaro in volto – Anni fa è qui che cercai di convincere Sasuke-kun a non andare via –
Naruto restò in silenzio. Le informazioni che aveva di quel accaduto erano frammentarie. Prima d’ora Sakura non gli aveva mai detto nulla, quindi rimase muto in attesa del seguito.
Sakura – Me lo ricordo ancora bene. Era notte fonda quando lo incontrai su questa via. Aveva il suo zaino in spalla e sembrava la persona più sola del mondo. Io non sapevo bene cosa dire, sentivo che le lacrime a breve mi avrebbero impedito di dirgli qualsiasi cosa, così mi feci forza e gli dissi d’un fiato tutto quello che mi veniva in mente…–

[ricordi di Sakura]
Sakura – E così hai deciso di andartene senza dire niente a nessuno nemmeno a me e a Naruto –
Sasuke – Non c’è niente da dire. Questa è la mia scelta non riguarda nessuno di voi –
Sakura stringe i pugni e fa una smorfia di dolore. Alza lo sguardo fissa negli occhi il ragazzo – Non raccontarmi stronzate Sasuke. Questa cosa riguarda tutto il nostro team. E’ a noi che verranno fatto le domande domani, a noi e al maestro Kakashi. Tu ci metti tutti nei guai per la tua stupida sete di vendetta. Credi che quando l’avrai ottenuta sarai felice? Credi che una volta che tuo fratello sarà morto ti sentirai meglio? Non è così che andrà, sarà ancora peggio perché ti sarai macchiato di una colpa che non potrai più cancellare, ne soffrirai e sarai tanto lontano da casa, lontano da noi…lontano da me –
E le lacrime cominciarono a scendere su quel dolce viso. Lui la guarda impassibile. Il suo volto non lascia intravedere nessun tipo di espressione ma sta faticando a farsi vedere così sicuro di se proprio da lei. Lei, che è uno dei motivi principale per colpa del quale deve andare via da quel villaggio e intraprendere la strada dell’oscurità. Perché lei è la luce. Lei è l’unica insieme a Naruto che lo ha fatto sentire a casa anche senza aver più il suo clan. Lei lo ha fatto sorridere e ha saputo prendersi cura di lui senza farlo sentire mai un debole. Lei deve essere cancellata perché altrimenti lui dimentica il suo odio e senza il suo odio non può farcela nella sua vendetta
Sasuke – Io sono un egoista Sakura, lo hai sempre saputo. Per me conta solo la vendetta che devo compiere. Lasciarvi nei guai non mi da nessun pensiero e poi ve la caverete lo stesso. Il maestro Kakashi si occuperà delle spiegazioni e tu ti occuperai di Naruto. Lo terrai a bada come hai sempre fatto e mi dimenticherete subito –
Allora lei si dimostra veloce, più veloce di quanto lui si sia mai reso conto. Se la trova davanti in un secondo e la sua mano lo colpisce con forza e violenza in pieno volto. Lo schiaffo è talmente forte che la testa di lui si gira leggermente e i capelli gli coprono il viso. Meglio così non la vuole vedere in faccia, non li vuole vedere più quegli occhi verdi
Sakura – Dimenticarti! E’ questo che pensi? Che sia così facile dimenticarti? Allora dimenticati tu di tuo fratello e del tuo clan. Tu non hai nessun obbligo, quello è il passato. Tu sei un ninja ora, hai delle responsabilità verso il tuo Villaggio e verso noi… -
Sasuke - Io ho un'unica responsabilità che è quella di uccidere Itachi. Io non sono come te o come Naruto. Ho bisogno di maggior potere e qui non posso trovarlo. Ci ho provato, ho quasi creduto di farcela ma fino a quando resto legato a questo posto, non diventerò mai abbastanza forte. Dimenticati di me Sakura –
E dicendo questo la supera. Le mani in tasca la testa bassa. Sa che sta facendo quello che deve per raggiungere il suo scopo, ma allora perché si sente così male dentro. Poi capisce, è colpa di lei. Perché lei gli ha toccato il cuore almeno una volta ed ora lui è debole. Così debole da non riuscire a guadarla in volto. Infondo gli basterebbe poco, lei è troppo sensibile. Se ora lui le dicesse una bugia, qualcosa del tipo “non mi servi, non so che farmene di te”, lei sicuramente andrebbe in pezzi e lui riuscirebbe ad andare via senza questo dolore nel petto. Fa ancora qualche passo. Non la sente più, forse ha smesso di piangere e se ne è andata. Ha capito che questa battaglia è persa e gli lascia fare quello che vuole. Ma sa che Sakura non si arrende così facilmente. E’ testarda come un mulo, lui in passato glielo ha detto spesso. Così cammina ancora un po’ fino a che non sente una mano tremante che lo tira per un braccio. Lei glielo stringe forte e la mano di lui esce dalla tasca per ritrovarsi stretta in quella di lei. E allora lei parla e lui vorrebbe solo farla tacere
Sakura – Ci sono molte cose che non sai di me Sasuke. Cose che avevo deciso ultimamente di dirti nonostante sia terrorizzata da quello che ne penserai dopo. Eppure adesso penso solo ad una cosa che è così forte e mi toglie il fiato: io ti amo! So che siamo ancora troppo giovani per questi discorsi ma tu egoista come sei non mi lasci nemmeno il tempo di crescere…tu corri sempre così veloce. Ho faticato terribilmente per starti dietro, però questo è stato anche lo stimolo che cercavo per migliorarmi. In tutto questo tempo ho dimenticato tutto per migliorarmi per te. Ho dimenticato anche chi sono e cosa sto facendo. Tutto per un motivo così banale...perchè sono innamorata di te e sarei anche pronta a morire per proteggerti e starti accanto. E vorrei che questo ti bastasse per non andare via, per non lasciarmi qui da sola – Lui le da ancora le spalle, la sua mano è bollente. Sasuke – Non sei sola. Naruto ti proteggerà sempre. Questo posto è casa tua.. – Lei scuote la testa Sakura – No non lo è. Tu sei la mia casa, sei il mio futuro. Ti prego Sasuke-kun…lo sai quanto sono orgogliosa non mi obbligare ad implorarti. Per favore resta qui con me e se proprio non puoi…allora portami con te –
Questa poi lui non se l’era proprio immaginata. Lei che gli chiede di andare con lui. Allora si fa forza e si volta. Le loro teste sono vicine tanto che lui sente il profumo di lei.
Sasuke – Sei davvero noiosa Sakura – Le dice secco. Poi fa forza e allontana la sua mano. Fa altri passi per allontanarsi da lei e da quel dolore e aggiunge – Io vado all’inferno Sakura, gli angeli li non possono entrare –
Lei si rompe. E’ in pezzi piange senza controllo e lui sa che lei ora farà qualche sciocchezza. Forze cercherà di fermarlo con la forza e lui non vuole alzare un dito contro di lei così, con una mossa imprevedibile in un secondo è dietro di lei e le sussurra – Grazie Sakura – La colpisce e lei perde conoscenza. La prende al volo tra le braccia, la sistema su una panchina li vicino. Lei ha ancora le lacrime agli occhi e una smorfia di dolore sul viso. Lui la osserva un po’. Se ne rende conto ora come non mai. Lei è bella. E’ piccola, più bassa di lui ma è forte. Così forte da avergli fatto dimenticare per un po’ della sua vendetta. Lei è la più pericolosa, lei va cancellata. E mentre pensa questo le accarezza con una mano i capelli. Poi si volta e se ne va.

[Presente]

Sakura - Mi rendo conto che come dichiarazione faceva un po’ pena ma del resto avevo solo 12 anni. Comunque il resto lo sai, non sono riuscita a fare nulla se non a piangere come una scema. Ancora oggi sono convinta che l’unico che abbia il potere di riportare indietro Sasuke sia tu…se non il potere almeno la forza fisica! – Gli disse sorridendo.
Naruto – Sono sicuro Sakura che riusciremo a riportare indietro quel testardo di Sasuke. Ma avrò sicuramente bisogno di te, da solo non sono certo di farcela e comunque da quello che ho visto...credo proprio che manderò avanti te! Se gli dai un destro ben assestato io lo dovrò solo portare in spalla fino al Villaggio del resto con quella forza bruta che ti ritrovi… -
Sakura – Che vorresti dire? Che sono ancora un maschiaccio? Se vuoi provo subito uno dei miei destri sulla tua faccia così vediamo se funziona! –
E così dicendo i due ragazzi cominciarono a ridere. Sakura si rese conto che con Naruto accanto quel luogo non gli sembrava più così insopportabile.

[Passato]

L’Uchiha si allontana dal villaggio. Da lontano vede le sagome delle persone che dovrà seguire. Istintivamente si porta una mano al viso e l’odora. Sente profumo di ciliegie sulle sue dita, allora mormora fra se – Io vado all’inferno Sakura. Gli angeli come te li non li vogliono, dimenticami, io lo sto già facendo –
Raggiunge le strane figure e si incammina nell’oscurità.

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Capitolo 14
*** I ninja del ghiaccio in viaggio:tutto è in movimento ***


Dopo la prova dei campanelli, Kakashi cominciò ad allenarsi coi due ragazzi non più come maestro, ma come un loro pari. In attesa di ricevere il via per qualche missione, i tre cercarono di creare un nuovo tipo di affiatamento. Fu al termine di uno di questi faticosi allenamenti che Sakura la vide nel cielo. La grande aquila bianca volava in tutto il suo splendore sopra il Villaggio della Foglia. Appena la vide, Sakura capì cosa stava per accadere. Le si dipinse un gran sorriso sul volto e iniziò a correre verso il Villaggio. Naruto le correva dietro urlando – Sakura-chan che succede? –
E lei correndo con grazia gli rispondeva – Naruto corri! Sta arrivando! –
Il biondo non capiva e alla fine riuscì a raggiungerla. Affaticato dall’allenamento e dall’improvvisa corsa si rivolse a lei – Ma chi sta arrivando? –
E lei ridendo gli rispose – Mia sorella! Vedi quel aquila che vola alta nel cielo? E una delle aquile messaggero del villaggio del Ghiaccio. Ma se osservi bene noterai che non ha messaggi legati alla zampa. Questo perché il suo padrone è vicino e il suo padrone è Allen, uno dei ninja della squadra superiore. E loro non vanno da nessuna parte senza Sasha, quindi stanno venendo qui a Konoha –
- La squadra superiore? – Chiese Naruto.
Sakura - Si te ne ho parlato ricordi? Nel mio villaggio le squadre ninja sono l’equivalente dei team della Foglia. Solo che da noi sono squadre in quanto possono contare da 5 a 10 elementi. In questo caso sono in 6 in quanto nell’ultimo anno si è aggiunto Allen che è il più giovane. Questa squadra si chiama Superiore perché il leader è il Mizukage del Ghiaccio, cioè mia sorella Sasha -
Anche il maestro Kakashi alla fine li raggiunse – Voi due! Non avete più il minimo rispetto per le persone più grandi di voi. Perché siete scappati alla velocità della luce? –
E mentre diceva ciò, dal portone principale del Villaggio della Foglia entrarono sei figure vestite prevalentemente di bianco. Una di loro si avvicinò ai ninja di guardia dell’ingresso consegnando un foglio, probabilmente il permesso per entrare. Fatto ciò avanzarono…in tutto il loro splendore.
Non si poteva parlare d’altro se non di splendore. Le loro figure erano alte e snelle e i loro movimenti erano decisi e armonici. Mentre avanzavano per la via principale, gli abitanti della Foglia si fermarono ad osservarli curiosi. Tutti e sei indossavano una sciarpa bianca che copriva parte del volto. Intuendo tale curiosità verso loro, il ragazzo dai capelli corti rossi come il fuoco si tolse per primo la sciarpa mostrando un viso pressoché perfetto. Kaoru avanzava avanti al gruppo. Le braccia nude mostravano muscoli definiti e tonici. Sulla spalla destra figurava il tatuaggio rappresentante il simbolo del suo Villaggio. Naruto notò nuovamente che quello dietro il collo di Sakura era diverso almeno per alcuni simboli che lo circondavano ma preferì tacere rapito anche lui dallo strano spettacolo. Dietro la schiena del ragazzo dai capelli rossi si intravedeva una katana piuttosto grande. Quello doveva essere un maestro di lama, Naruto ne era sicuro. Mentre in lui si formulavano queste considerazioni, anche gli altri membri della squadra cominciarono a scoprire i loro volti. Vicino al maestro di lama, un ragazzo leggermente più basso dai capelli argento mostrava anche egli un viso bellissimo. Un tatuaggio rosso ornava il suo occhio sinistro incorniciandolo senza danneggiare la perfezione del volto. I suoi occhi erano del colore del cielo, molto più chiari di quelli di Naruto. Non sembrava portare con se armi particolari. Alzò un poco il braccio destro e l’aquila che prima volava in cielo si andò a posare su di esso come se avesse ricevuto un segreto comando. I due ragazzi camminavano vicini seppur il più giovane rimaneva leggermente indietro rispetto al maggiore. Erano fratelli, Sakura aveva raccontato a Naruto del clan Kotsu. Naruto li osservava curioso. Tra quei due c’era qualcosa di più forte della parentela. C’era rispetto, un rispetto talmente forte che era visibile anche ad uno che come lui non aveva mai avuto fratelli o sorelle.
Subito dietro i due fratelli una figura dal volto ancora coperto camminava leggiadra.
Al suo fianco sinistro stava un’altra ragazza dai lunghi capelli blu. La pelle chiarissima, gli occhi blu scuro. Indossava un kimono completamente bianco. Non sembrava affatto una ninja.
Dietro le due ragazze, stavano altri due membri della squadra. Dovevano essere i gemelli. Anche di loro Sakura aveva già parlato. Arimi la ragazza era la più bassa del gruppo. Occhi viola e profondi, capelli neri come la notte. Vicino il suo gemello Kenshi. Identico nei colori, con una profonda cicatrice sulla fronte.
Ora erano davvero vicini. La gente della Foglia li guardava estasiati. Mai si era visto un gruppo ninja così bello e soprattutto, mai si era visto in giro un gruppo ninja del leggendario Villaggio del Ghiaccio. Sakura gli andò incontro. Tranne la ragazza con la sciarpa sul viso, gli altri cinque fecero un leggero inchino portandosi la mano destra sul cuore. Dopo ciò Sakura ricambiò il saluto e andò ad abbracciare la ragazza nel centro. Quella doveva essere Sasha, Naruto si sentiva un po’ emozionato nel conoscere una tale autorità. Infondo questa ragazza era una leggenda vivente. Così lui e Kakashi si fecero avanti. Era giunta l’ora delle presentazioni.
Sakura – Naruto, maestro Kakashi, lei è mia sorella Sasha nonché il Mizukage del Paese dell’Acqua –
Naruto – Salve! Io sono Naruto Huzumaki, compagno di team di Sakura nonché futuro Hokage del Villaggio della Foglia! –
Kakashi – Naruto non mi sembra il caso di presentarsi così alla nostra ospite. Io sono Kakashi Hatake. Sono stato il maestro di Sua sorella per alcuni anni. E’ un piacere e un onore avervi qui con noi. Per la Foglia è molto importante ritrovare i fratelli del Ghiaccio –
E mente il maestro Kakashi diceva così, Sasha si tolse la sciarpa dal volto.
Nella storia di Konoha quel momento rimase impresso a vita. Quella era sicuramente la donna più bella che fosse mai passata per il Villaggio della Foglia negli ultimi secoli. Il viso perfetto, gli occhi color ambra, un dolce sorriso sulle labbra e i capelli rosa lunghi e lucenti. C’è chi giura tutt’oggi che quel giorno nonostante la maschera, il rosso del volto del maestro Kakashi fosse visibile a chilometri di distanza.
Sasha – Io sono Sasha Haruno e vi ringrazio per tutto quello che avete fatto per Sakura fino ad oggi. Sono certa che i nostri due villaggi sapranno collaborare per un proposito di pace duratura –
Naruto – Oh caspita! Ma tu sei identica a Sakura! Non fosse per gli occhi di un colore diverso penserei di aver davanti la Sakura-chan del futuro...solo un po’ più vecchia tutto qui. Sakura-chan direi che ti andrà proprio bene, invecchierai che è una meraviglia!! Ah Ah!! –
Sakura – Vecchia? Naruto ma che cavolo dici…porta rispetto idiota! – E lo colpì con forza bruta.
Sasha – Ah ma dai Sakura-chan, infondo ha ragione. Ti andrà più che bene se alla mia età sarai come me. Certo col caratteraccio che ti ritrovi sicuramente sarai solo una tardona senza fidanzato! Ahhh ahh!! –
Sakura – Sorella ma che dici? E poi non mi sembra che tu sia sposata o sbaglio?! Zitellaccia! Comportati bene devi vedere l’Hokage!! –
Sasha – Zitella a chi?! Senti chi parla… - E tra le due si accese una movimentata discussione. Kakashi era senza parole, un po’ perché doveva ancora riprendersi dalla bellezza di quella giovane donna, un po’ perché chissà quanto si era idealizzato i ninja del Ghiaccio. Invece erano gente proprio come loro, tutta quella compostezza era forse solo una scena? Certo è che anche Sasha doveva avere un bel caratterino. Il ninja copia si preoccupava di come sarebbero andate le cose con l’Hokage e continuava a guardare la scena senza proferire parola. Allora Kaoru gli si avvicinò e gli disse – Non temere, loro fanno sempre così. Sasha tratta Sakura come una bambina perché vuole che lei impari a godersi la vita oltre il ruolo di ninja. Facendola arrabbiare Sakura tira fuori una bella parte di se che di solito tiene nascosta. Ma puoi stare tranquillo, la mia Signora è una grande Signora. Sarà un onore per entrambi i paesi lavorare uniti –
Kakashi – Figurati. Io mi preoccupavo più per la figura che ci farà fare il quinto Hokage. Si vede che quelle due si adorano. E si capisce bene che siete tutti dei ninja molto esperti. Non vedo l’ora di vedervi all’opera –
Allen – Fratello andiamo. La Signora dice che è ora di presentarsi all’Hokage –
Kaoru – Bene allora andiamo. La piccola Lady viene con noi suppongo –
Naruto quasi ripreso dal colpo infertogli da Sakura chiese chi è la piccola Lady e mentre il gruppo si allontanava, Allen gli si avvicinò e lo guardò nero – La piccola Lady è Sakura. E tu non farti troppe illusioni solo perché la tratti con tanta confidenza. Lei tornerà da noi molto presto e questo sarà il suo gruppo –
E così dicendo se ne andò con i suoi compagni.
Naruto – Ma che gli prende a quello? Quante arie si da, non dovrebbero essere qui per collaborare? Chi si crede di essere mi ha guardato come se fossi un niente… -
Kakashi guardò Naruto sospirando – Ti ha guardato per quello che sei...un idiota! –
Naruto – Ehhh? Maestro Kakashi ci si mette anche lei ora! Che cavolo ho fatto stavolta per essere considerato un idiota? –
Kakashi – Niente Naruto. E’ questo il problema. Non ti sei nemmeno accorto che quel ragazzo ti ha lanciato una sfida –Naruto – Una sfida? Vuole battersi contro di me? Perché? Non dovremmo essere alleati? –
Kakashi – Uffa. Ma tutto il tempo passato con Jiraya-Sama non ti ha insegnato nulla? Sarete alleati su campo di battaglia, ma sarete nemici giurati per quanto riguarda la conquista di un territorio..-
Naruto – Che territorio? Non capisco.. –
Kakashi – Lo immaginavo. Il territorio del cuore di Sakura idiota. Quel ragazzo ha già capito tutto al primo sguardo, tu non hai capito nulla. Li raggiungo, devo accompagnarli da Tsunade. Tu intanto faresti meglio a riflettere un po’ testone – E dicendo così sparì.
Naruto rimase per qualche istante perplesso…poi ricordò una cosa che qualche giorno fa gli aveva detto Sakura …- E poi ora nel gruppo Superiore è entrato a far parte Allen il fratello di Kaoru. Da piccoli noi due eravamo sempre insieme. Mi faceva giocare coi suoi animali e spesso veniva sgridato perché per passare il tempo con me saltava gli allenamenti che nel clan Kotsu iniziano a soli due anni. E’ sempre stato gentile con me, un po’ come lo sei sempre tu Naruto-kun –
Naruto – Oh cavolo. Quello è come me –
Poi sorridendo e guadando verso il palazzo dell’Hokage si disse – Ehi Sasuke, se non ti dai una mossa a tornare te la dovrai vedere con una fila di ragazzi cotti di Sakura. Del resto se davvero diventerà uguale a sua sorella…sarebbe davvero da sciocchi farsela scappare –
E ridendo fra se e se, si diresse anche lui verso il palazzo di Tsunade.

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Capitolo 15
*** Parole ***


Quello fu un giorno molto importante per i due paesi. Il Fuoco e l’Acqua tornarono a collaborare insieme, come avrebbe dovuto essere già dieci anni fa. Sasha e Tsunade parlarono molto di tutto quello che era accaduto in quel decennio. Fu un colloqui piuttosto lungo al quale parteciparono non solo l’Hokage, il Mizukage, Shizune e Kakashi, ma anche i tre vecchi saggi del villaggio della Foglia. Queste presenze turbavano alquanto Sasha perché tra i tre saggi vi era Danzou. Lei non sapeva bene come, ma era convinta che anche lui fosse coinvolto nella questione Itachi. Si ricordava infatti che una volta lo aveva sentito nominare da suo padre e di solito suo padre parlava solo di persone che potevano tornargli utili per i suoi scopi. Per questo dopo i saluti e vari convenevoli, Sasha raccontò della storia di Itachi solo quando rimase sola con l’Hokage e Kakashi. L’Hokage rimase molto colpita. Kakashi fu muto per tutto il tempo.
Sasha – E questo è tutto. Per ora ti chiedo di non far parola ai saggi o altri di quello che ti ho detto a proposito del clan Uchiha. So che avete grossi problemi con Alba e so che Itachi è coinvolto. A tal proposito sappiate che i ninja del Ghiaccio sono a vostra disposizione per quanto preferirei prima rimediare agli errori di mio padre e consolidare alcune alleanze. Successivamente sarò ben felice di fare sapere al mondo intero che il Ghiaccio è tornato in azione –
Tsunade – Per ora penso anche io che fareste meglio a rimanere nell’ombra. Sarete un ottima sorpresa qualora fosse necessario un vostro intervento. Stiamo cercando di tenere sotto controllo Alba come meglio possiamo ma non è facile, si nascondo bene quei maledetti –
Sasha – Si, ma si faranno presto avanti del resto vogliono i bijuu e qui ne avete uno bello grosso…-
Tsunade – Be se non sbaglio anche voi ne avete uno e da diversi anni ormai…posso chiederti se è vero? Lo avete davvero “addomesticato”? –
Sasha guardava dalla finestra del palazzo dell’Hokage. Tsunade le piaceva, quella donna era forte e intelligente. Il villaggio era molto bello e la gente piacevole. Sospirò e si voltò verso i due e con un sorriso malizioso rispose –Vi sono molte leggende nel mio paese alcune delle quali sembrano favole. Per ora ti chiedo di fidarti di noi. Vi devo molto per come avete trattato Sakura anche dopo aver saputo tutta la verità che la riguarda e per questo saprò ripagarvi. Però oggi è una così bella giornata che gradirei visitare questo splendido villaggio senza dover pensare o parlare di mostri se non vi spiace –
Tsunade – D’accordo. Parleremo un’altra volta di mostri. Siate i benvenuti e sentitevi liberi di visitare il villaggio come volete. Kakashi ti darà tutte le informazioni che vuoi e Sakura penserà al resto della tua squadra –
Detto ciò le due donne si congedarono.
Shizune – Lei si fida di queste persone Tsunade? –
Tsunade – Si. Quella donna ha un chakra impressionante. Nonostante non sia affatto sulla difensiva e non ne abbia richiamato neanche un po’, l’ho avvertito in ogni cellula del suo corpo. Deve essere molto forte. Bene! Abbiamo dei validi alleati. Se vuole tenersi qualche piccolo segreto faccia pure del resto anche noi non le abbiamo detto tutto. Shizune, stasera si festeggiano gli ospiti del Ghiaccio! Voglio proprio farmi una bella bevuta!! –
Shizune – Oh no, ci risiamo…-

Sasha e Kakashi passeggiarono un po’ per le vie di Konoha. La ragazza era affascinata dalla bellezza del Villaggio della Foglia. Dopo un po’ si fermarono a bere del tè. Fu allora che Sasha chiese informazione all’anbu.
Sasha – Per favore, parlami un po’ di questi anni. Tu sei stato il maestro di mia sorella, di Naruto e di Sasuke Uchiha. Come erano i rapporti tra quei tre? –
Kakashi – Suppongo che Sakura ti abbia raccontato qualcosa. E suppongo che di conseguenza vuoi sapere esattamente che tipo di rapporto c’era tra lei e Sasuke soprattutto o sbaglio? –
Sasha – In realtà ho bisogno di sapere tutto! Devo capire se alcune mie scelte sono state giuste. Quindi per favore, raccontami quello che sai… -
Kakashi – Capisco. Be, quello che posso raccontarti io è comunque relativo. Ti dirò quello che osservavo quale loro maestro, ma continuo a pensare che ci sono cose che quei tre non mi hanno mai raccontato. Comunque, la prima cosa che mi viene in mente è il giorno in cui li ho conosciuti, il giorno in cui sono stato assegnato al team 7…-
[ricordi di Kakashi]
Primo giorno del team 7, le presentazioni:

Formati i team e assegnati al loro maestro, i giovani genin si preparano all’incontro con colui o colei che li seguirà da qui in poi. Per il team 7 l’incontro è fissato nel parco del villaggio della Foglia. Il maestro Kakashi è già in ritardo di una mezz’ora buona. Naruto, Sasuke e Sakura sono seduti in attesa. I tre fino ad ora si sono solo salutati e detti i loro nomi. La tensione è piuttosto alta.
Naruto – Sbaglio o il nostro maestro è in ritardo? L’avevo detto io che quello era strano…-
Sakura – Certo non ci fa una bella figura a tardare così tanto già dal primo giorno (Sakura pensa: cavolo, volevo essere assegnata al maestro Kurenai. Sono certa che mi sarebbe stata molto utile per affinare le tecniche Genjutsu). Uffa! –
Sasuke – Mm…-
Dopo un ora di attesa fa la sua apparizione il maestro Kakashi propinando una scusa circa il suo ritardo.
Kakashi - …Comunque io sono Kakashi Hatake e da oggi sarò il vostro maestro. Vorrei che cominciaste a presentarvi uno per volta e a dirmi cosa vi aspettate di ottenere con questo allenamento. Cominciamo da te-
Sasuke – Io sono Sasuke Uchiha. Non mi piace niente e nessuno in particolare. Tutto quello che voglio ottenere è diventare più forte così da poter uccidere chi so io e riportare il mio clan all’antico splendore –
Dopo questa affermazione vi fu un momento di gelo.
Poi fu la volta di Naruto – Io sono Naruto Uzumaki. Voglio migliorare tutte le mie abilità ninja così che un giorno possa realizzare il mio sogno: diventare l’Hokage del villaggio della Foglia! –
Sasuke – Ma sentilo, da quel che ho visto in accademia sei mediocre praticamente in tutto e speri di diventare Hokage! Faresti meglio a sperare di sopravvivere almeno un mese… -
Naruto – Ehi tu! Sei solo un fanatico presuntuoso, ti farò vedere io chi sono! Sarò Hokage e tu dovrai chiedermi scusa! –
Sasuke – Sei solo una testa quadra! –
Naruto – Idiota! –
Sasuke – Senti chi parla –
Kakashi – Ehi voi due fatela finita ora! ( uff, con questi sarà dura insegnare il lavoro di squadra già si vede. Sono diversi come il giorno e la notte). Ora tocca a te –
Sakura – Io sono Sakura Haruno. Ho 12 anni e voglio diventare un ninja degno di ammirazione e fiducia. Ho da dimostrare diverse cose che non starò qui ad elencare, ma voglio soprattutto far vedere al mondo intero che le kuronoichi non sono da meno dei ninja uomini. E poi ho un grande sogno che spero di realizzare.. –
Naruto – Un sogno? Anche tu vuoi diventare Hokage? –
Sasuke – Che rottura, un team di 3 genin di cui due gran sognatori. Non poteva andarmi peggio… -
Naruto – Ehi ma la vuoi smettere di interrompere la gente che sta parlando?! –
Kakashi – Ci risiamo…ragazzi io penso.. –
Sakura si volta di fronte a Sasuke e lo fissa decisa in faccia. Poi gli rivolge un sorriso gentile e dice – Senti Sasuke Uchiha, io penso che infondo quello che hai detto prima non è molto diverso da quello che stiamo asserendo io e Naruto. Direi che qui tutti e tre abbiamo dei sogni da realizzare. Nel tuo caso forse sono un po’ troppo cupi, non mi piacciono gli ideali di vendetta e nel caso di Naruto forse sono molto grandi da realizzare…ma per diversi motivi ho un bel po’ di cose da fare anche io per realizzare i miei sogni quindi direi che nel bene o nel male ti toccherà collaborare con noi due che forse non saremo esattamente alla tua altezza, ma di sicuro non pecchiamo di mancanza di volontà. Quindi tu ammazza chi ti pare, Naruto sarà Hokage e io ce la metterò tutta. Per essere uno che in classe non parla mai oggi ti sei proprio scatenato! –
E mentre sempre sorridendo dice questo, una folata di vento le scompiglia i lunghi capelli rosa. Naruto arrossisce, perché è felice di essere stato difeso da una ragazza così carina. Sasuke tace perché non è stato più ripreso così da quando sua madre è morta anzi è stata uccisa e Kakashi guarda questo trio pensando di esser tornato indietro nel tempo e di aver di fronte il se stesso, Obito e Rin di tanti anni fa.
Kakashi – Bene, ora che abbiamo visto che non andate minimamente d’accordo tra voi sarà ancora più divertente spremervi per bene e insegnarmi la mia prima lezione che è anche la più importante: il lavoro di squadra! –
E da quel giorno, inizia l’avventura del litigioso ma affiatato team 7 di Kakashi Hatake
[presente]
Kakashi – Capirai da te che con delle affermazioni così forte ogni giorno per me è stato sempre più interessante seguire i ragazzi nelle missioni. Sakura è sempre stata un po’ in difficoltà rispetto ai ragazzi..-
Sasha – Per colpa del sigillo che le avevo posto. La capacità di manipolare il chakra è una sua dote innata ma la quantità di chakra da manipolare è sempre stata limitata dal sigillo. Non potevo permettere che qualcuno notasse che aveva capacità fuori dal comune. Si sarebbero fatte domande alle quali mia sorella non poteva rispondere. Devono esser stati anni difficili per lei soprattutto per il suo orgoglio –
Kakashi – Ora però è tutta un'altra storia. Il suo livello è migliorato tantissimo, forse potrebbe tenere testa anche a Naruto e Sasuke –
Sasha – Già, forse… Vai avanti per favore dimmi altro –
Kakashi – Col passare del tempo quei tre hanno imparato a collaborare. Certo per Naruto e Sasuke ogni momento era buono per bisticciare, ma Sakura mi dava una bella mano con quei due. Gliene ha suonate e dette di tutti i colori col passare del tempo. Pian piano cominciai a notare da piccole cose che il rapporto tra i tre si era intensificato. Per esempio avevano preso l’abitudine di sedere sempre alla stessa maniera: Sakura in mezzo ai due ragazzi. Forse nemmeno loro se ne era resi conto all’epoca, ma Sakura faceva da contenitore alle loro emozioni. Li curava e badava a loro come una sorella maggiore...forse avrà ripreso da te in questo. E di contro i due non sembravano dispiaciuti di ciò. Bè, Naruto si era preso una bella cotta era piuttosto evidente. Per Sasuke ero un po’ più preoccupato. Quel ragazzo non sorrideva quasi mai e i suoi propositi i vendetta potevano diventare un problema per la Foglia. Mi fu chiesto di occuparmi soprattutto di lui anche per via dello sharingan che ormai gli si era risvegliato, ma a parte tutto ciò che riguardava il credo ninja e gli allenamenti, era difficile avvicinarsi a Sasuke e capire cosa gli passava per la testa. Poi un giorno notai qualcosa…un insignificante dettaglio –
Sasha – Cosa? –
Kakashi – Ascoltava Sakura. Ti spiego meglio. Sasuke ormai contava sui suoi compagni di squadra e se necessario li difendeva ponendoli avanti ai suoi propositi personali. Naruto era una fonte di ispirazione per migliorarsi tutti i giorni, ma Sakura era qualcos’altro per lui. Vedi, Sakura in quanto ragazza non poteva essere un “rivale”, quindi il suo modo di porsi con lei andava pian piano cambiando. Quando lei parlava anche di cose che non riguardavano le missioni, lui l’ascoltava e non si lamentava più come una volta. Insomma, mi resi conto osservandoli che lei aveva una qualche influenza su lui che andava oltre le missioni comuni. Così li lasciai fare. Avevo capito che lei poteva essere la cura contro la collera di Sasuke. Oggi però mi rendo conto di aver caricato tua sorella di grosse responsabilità e di questo devo chiederti scusa –
Sasha – Tu credi che Sasuke oggi possa essere salvato? –
Kakashi – Onestamente non lo so più. Ma posso dirti una cosa con estrema sicurezza. Se qualcuno lo può riportare alla Foglia quelli sono Naruto e Sakura. –
Sasha – Quindi li lasciamo andare incontro a questo sacrificio così maestro Kakashi? –
Kakashi – Be, tu pensi che possiamo in qualche maniera fermarli? –
Sasha sorridendo vide da lontano arrivare Naruto e Sakura. I due parlavano tranquillamente ridendo e illustrando ai membri della squadra superiore le bellezze del villaggio della Foglia. Sasha provò ad immaginare anche Sasuke in quel quadretto ma qualcosa la fece rabbrividire…il ricordo di due occhi rossi carichi di potere.
Sasha – Non so cosa accadrà e per come la vedo io Sakura ha già sacrificato troppo per quel Uchiha, ma io sono l’ultima a poter parlare in tal senso. Vorrei che le cose cambiassero e presto. Mi piace Naruto, è carico di energia positiva nonostante la presenza di Kyuubi dentro di se e sono certa che piace anche a Sakura. Ma mia sorella in quanto a sentimenti è ben diversa da me, non dimentica facilmente –
Kakashi – Quindi tu hai dimenticato Itachi? –
Sasha – Più che altro ho superato quel periodo carico di dolore. Ho amato Itachi fino al punto di perdere di vista quanto di più prezioso avevo in quel periodo e non sono riuscita così a proteggerlo.. - Nel dire ciò, Sasha si accarezzò il ventre – Ora come ora ho voglia di andare avanti. Far tornare a splendere il Villaggio del Ghiaccio e riunirmi a mia sorella che è tutta la mia famiglia. Poi forse un giorno ci sarà tempo anche per l’amore –
Kakashi – Già, forse un giorno potrei invitarti a mangiare qualcosa… -
E Sasha sorridendo e allontanandosi dal ninja copia disse –Si, forse un giorno potresti. Ma dovrai fare due cose prima: battermi e farmi vedere il tuo volto. Capirai bene che visto i precedenti non compro più nulla a scatola chiusa –
E sparì.
Kakashi pensò che Sakura e Sasha avevano lo stesso sorriso e lo stesso modo di muoversi. Pensò che Sasha fosse ancora più sicura di se di quanto lo era diventata Sakura in quegli anni, pensò che il Villaggio del Ghiaccio doveva essere un bel posto e pensò che forse, alla sua età, non era poi così male il pensiero di mostrare il suo volto ad una bella donna.
Dopo qualche giorno la squadra superiore si riunì davanti l’ingresso del villaggio per riprendere il cammino. L’Hokage venne a salutare tutti. C’erano anche Naruto naturalmente e Kakashi. Sasha si allontanò un poco con sua sorella e le chiese – Hai detto nulla a qualcuno su Kirame? –
Sakura – No, non ancora. Credo che manterrò il segreto un altro po’. Non penso che Naruto la prenderà molto bene e per ora non voglio dargli altri pensieri –
Sasha – Ok come vuoi. Ma sta attenta. Ormai la tecnica la conosci ma la prima volta che la userai sarà molto difficile da gestire quindi fa attenzione sorella –
Sakura – Promesso! – E le due si abbracciarono. Sapevano che sarebbe passato un bel po’ prima di rivedersi.
Allen stava in piedi vicino a Naruto. La grossa aquila bianca si staccò dal suo braccio per riprendere il volo. Naruto guardò il ragazzo e gli disse – Un giorno ci batteremo questo è certo. Spero però prima di allora di aver potuto combattere al tuo fianco almeno una volta –
Allen – Si, lo spero anche io –
E si allontanò.
Ci furono grandi saluti e qualche lacrima e il gruppo lasciò il villaggio.
Più tardi Tsunade avvisò che l’indomani il team Kakahi sarebbe partito per il villaggio della Sabbia dove sembravano esserci grossi problemi soprattutto per il Kazekage che era ora Gaara.
Spiegò ai due ragazzi del gruppo Alba e di un suo probabile coinvolgimento con Orochimaru.
Li mise in guardia sulla difficoltà della missione che i tre accettarono subito.
L’indomani mattina, Naruto e Kakashi aspettavano al cancello Sakura per partire. Naruto era eccitato all’idea di tornare in azione col suo team per quanto nel cuore sentisse l’assenza di Sasuke e poi voleva con tutto se stesso aiutare Gaara. Mentre faceva questi pensieri vide arrivare Sakura e la guardò anche stavolta come se fosse la prima.
Sakura indossava gli abiti da missione del suo villaggio, ovvero era vestita di bianco dagli stivali in su. Una lunga gonna con profondi spacchi laterali lasciavano intravedere le gambe slanciate e muscolose. Sotto un pantaloncino aderente nero e qualche benda su una gamba. Una casacca lunga fino ai piedi copriva una canotta di rete nere. Zaino in spalle e marsupio dietro. Il copri fronte anch’esso bianco era lungo e le donava tantissimo.
Si avvicinò ai due col suo solito sorriso e disse – Pronti? –
Naruto – Pronti!! Andiamo Sakura-chan –
E così i tre ninja partirono per il villaggio della Sabbia.

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Capitolo 16
*** Sakura e Sasuke:quando tutto iniziò ***


Ciao a tutti! Sono contenta di sapere che questa storia vi stia piacendo. Sappiate che ogni domanda avrà una risposta a tempo debito..anche quelle su Kirame. Bisogna solo avere un poco di pazienza. Continuate a seguirmi, grazieeee!!!

Yuki21

Ricordi lontani..

Sakura – Muoviti Sasuke-kun! Naruto ci sta aspettando -
La ragazzina correva tirandosi dietro Sasuke, per l’esattezza correva per le vie di Konoha tirando per un braccio il ragazzo dai capelli corvino.
Sasuke – Non riesco a capire cosa ci sia di divertente nel voler a tutti i costi vedere il maestro Kakashi senza maschera. Le idee di Naruto sono sempre stupide  –
Sakura continuava a correre portandosi dietro Sasuke. Da un po’ di tempo quei due stavano spesso insieme. Chiaramente questo era una cosa che aveva raccolto diverse invidie tra le fans del ragazzo, ma la rosa non sembrava darci troppo peso.
Sakura – Sasuke-kun tu sei troppo serio. E’solo uno scherzo che facciamo al maestro sarà divertente. Naruto dice che ha un ottimo piano e poi sono così curiosa…sono sicura che il maestro Kakashi deve essere un uomo bellissimo! –
Sasuke sbuffava, per lui tutte queste cose erano solo perdite di tempo. Lui voleva solo allenarsi, anche quel giorno che per i ragazzi era di riposo. Ma ultimamente proprio non riusciva a dire di no alla ragazza. Questo perché qualcosa era cambiato in lui. Dall’esame dei chunin lui sentiva che presto la sua vendetta avrebbe preso il via e che non avrebbe più potuto passare del tempo coi suoi due compagni di squadra. Quell’esame li aveva profondamente cambiati, lui più di tutti. Il simbolo maledetto era impresso sul suo collo. Certo col sigillo del maestro Kakashi andava un po’ meglio, ma quando sentiva in lui crescere la collera il sigillo rispondeva di conseguenza. Chissà per quanto tempo avrebbe resistito al desiderio di potere che bramava da anni. Forse un giorno non sarebbe stato più capace di controllarsi, e allora sarebbe esploso coinvolgendo chiunque gli fosse stato accanto. E questo lo spaventava molto.
Naruto li attendeva davanti al solito chiosco di ramen. Spiegò il suo misero piano che consisteva principalmente nel seguire tutto il giorno il maestro nella speranza che almeno uno dei tre riuscisse a vederlo in volto. Sakura ne era entusiasta. Infondo era solo una ragazzina, le andava di giocare un po’ senza preoccuparsi delle missioni. Sasuke osservava i due ragazzi scambiarsi idee per riuscire nel loro intento.
E li invidiava.
Invidiava tantissimo il modo in cui quei due riuscissero a trovare divertenti delle banalità. Dentro di lui covava odio e rancore, sentimenti che avvolte lo facevano sentire nero come la notte. Si toccò istintivamente il collo nel punto in cui i denti di quel mostro erano affondati.
Sakura - Sasuke-kun tutto bene? – Lo guardava con occhi pieni di preoccupazione. Ultimamente gli faceva spesso questa domanda, forse perché non credeva mai nella risposta.
Sasuke – Si, tutto bene – La guardò per un attimo e poi decise il da farsi
Sasuke – Allora testa quadra! Se ho capito bene dobbiamo seguire il maestro per tutto il giorno giusto? – E Sakura si illuminò. Sapeva che Sasuke avrebbe partecipato a quella simpatica missione e questo la rendeva felice.
Naruto – Si esatto. Pensi di farcela signor primo della classe? – I due ragazzi si guardarono con aria di sfida, ma la loro era una sfida innocua e divertente. Sasuke e Naruto batterono e nocche delle proprio mani in quel saluto silenzioso che da tempo si scambiavano. Sakura sorrise e i tre presero strade diverse per meglio seguire il povero Kakashi.
La missione si rivelò più ardua del previsto. Kakashi era abilissimo nello sparire o depistare i ragazzi quando meno se lo aspettavano. Si stava ormai facendo sera, quando vicino alla pietra tombale in ricordo dei caduti nella grande guerra ninja, Sakura e Sasuke si incontrarono di nuovo.
Si nascosero insieme dietro ad una siepe. Il maestro a quel ora passava sempre a dare un saluto ai suoi vecchi compagni scomparsi, quindi speravano che almeno in quel atto per rispetto, si togliesse la maschera dal viso.
Così stavano dietro una siepe in attesa.
Sakura si rese conto che erano molto vicini e divenne rossa in viso. Le capitava spesso ultimamente di sentirsi piuttosto imbarazzata nello stare da sola con Sasuke. La colpa di tale imbarazzo era tutta sua. Se lo ripeteva spesso ultimamente. Tutto era successo un paio di mesi dopo esser entrata nel team 7. Durante un’accesa discussione tra Naruto e Sasuke lei aveva cercato di fare da paciere come al solito e Sasuke più nervoso del solito le aveva risposto piuttosto male asserendo che lei era l’ultima che doveva parlare in quanto elemento più debole della squadra. Quel giorno Sakura era esplosa. Con le lacrime agli occhi aveva gridato contro l’Uchiha che lei sarebbe stata alla fine del loro addestramento forte quanto entrambi i ragazzi e non solo, un giorno sarebbe stata lei a salvare la vita di lui. E mentre Naruto cercava di calmarla con parole piene di affetto, Kakashi era intervenuto e aveva proposto una sfida tra i due, anzi per l’esattezza una scommessa: se entro un anno da quel giorno in caso di necessità Sakura avesse salvato la vita a Sasuke il ragazzo avrebbe dovuto fare una cosa per lui imbarazzante come imbarazzante era stato quel giorno per la ragazza sentirsi un peso per il proprio team. E così per rendere tutto più emozionante Kakashi propose – Bene allora. Se durante una missione Sakura si troverà a doverti salvare il fondoschiena, tu le chiederai scusa per le parole di oggi e le darai un bacio per pagare pegno! –
I tre ragazzi esplosero in coro – Un bacio?! –
Kakashi – Si certo, che c’è di male? Del resto suppongo che un contatto del genere sia quanto di più terribile da sopportare per un testone come te. Che poi direi ti andrà più che bene visto che Sakura è deliziosa. -
Naruto – Ehi maestro così non vale! Allora sarò io a salvare tutti e Sakura darà un bacio a me! –
Sakura – Io..insomma..io non bacio nessuno capito! –
Sasuke – Mpf. A me sta bene tanto è un eventualità impossibile. Non c’è speranza che tu possa salvare proprio me. Magari la testa quadra si, ma io non ho davvero bisogno di essere salvato da una femmina poi…ridicolo. Si, ci sto, la scommessa è valida –
E così detto il maestro Kakashi si nominò a giudice mentre Naruto gli gridava contro. Solo successivamente si resero conto che quella scemenza era stata dettata dal capitolo appena letto della Tecnica della Pomiciata dal maestro e che di conseguenza era una scommessa che il maestro stesso aveva già dimenticato.
Eppure dopo quella volta, i ragazzi furono protagonisti di diverse missioni e un giorno accadde davvero che Sakura salvasse la vita di Sasuke. Durante una missione piuttosto pericolosa infatti, i tre si trovarono a dover fronteggiare un gruppo piuttosto numeroso di pericolosi ninja e mentre Naruto perdeva le staffe facendo emergere lo spirito della volpe a nove code, Sasuke venne attaccato da più ninja contemporaneamente e a causa del caos del chakra della volpe nemmeno lo sharingan riuscì ad aiutarlo. Cadde stordito da un kunai avvelenato e venne preso di mira da tre avversari che gli lanciarono contro altri kunai. Sakura fece l’unica cosa che poteva in quel momento tragico: fece scudo col suo corpo a Sasuke. Gli si lanciò praticamente addosso e alcuni kunai le si piantarono nella schiena per fortuna senza colpire punti vitali. Quell’avventura finì bene. Naruto si calmò che aveva già sconfitto quasi tutti. Al resto ci pensò il loro maestro. Sakura era piena di ferite ma viva.
Quel giorno Sasuke cominciò a valutare i suoi compagni in modo diverso. Erano in gamba e se pur la ragazza non poteva competere con loro due aveva coraggio e forza di volontà pari alla loro. Da quel giorno Sasuke cominciò suo malgrado a sentirsi parte di quel team.
Ora, fatto sta che la vita Sakura gliela aveva salvata davvero e lui aveva fatto una promessa. Forse a causa del suo credo ninja per il ragazzo quella promessa era ormai un ossessione. Chiaramente non era semplice andare da lei e darle un bacio perché doveva pagare pegno. Ma il tempo passava e sembrava proprio che solo lui si ricordasse di quella sciocchezza.
La seconda volta che Sakura gli salvò la vita, il ragazzo decise che era ora di togliersi quella “cosa” dalla testa e di concludere quella scommessa.
E poi la seconda volta Sakura era stata davvero l’eroe della missione. Fu durante l’esame dei chunin. Naruto era fuori gioco e Sasuke era stato appena infettato dal sigillo maledetto. Lei era sola contro i tre ninja del suono e così mentre i due ragazzi erano privi di sensi, Sakura rimosse una parte del suo sigillo. Il tatuaggio col simbolo del villaggio del Ghiaccio si attivò sul suo collo e un chakra che aveva fino ad allora dormito si risvegliò con tutta la sua forza. Ma entrambi i ragazzi ignoravano ciò. Al risveglio Sasuke era spinto dal marchio e il suo chakra era aumentato facendolo sentire invincibile. E quando vide lei sporca di sangue da per tutto aveva perso la ragione. Quel giorno avrebbe potuto davvero fare una strage se lei non fosse intervenuta.
Quel giorno tutto era cambiato. E lui aveva capito che solo lei poteva frenare la sua sete di vendetta, e questo non andava bene.
Comunque finito l’esame e tornati a casa, qualche giorno dopo Sakura era andato a trovarlo. Voleva sapere se tutto era apposto. Sapeva che il maestro avevo messo un freno a quel segno maledetto ma lei era preoccupata. Così lo andò a trovare a casa portandogli qualcosa da mangiare. Si presentò alla finestra della stanza del ragazzo e Sasuke la fece entrare. Lei si tolse le scarpe e si avvicinò al giovane. Parlarono un poco di quello che era successo durante l’esame. Sasuke non capiva come Sakura avesse da sola potuto mettere in difficoltà i tre ninja. Di contro lei non poteva dirgli la verità quindi quel giorno ne disse solo una parte – Be Sasuke-kun. Volevo proteggervi e questo desiderio mi ha dato la forza. A costo di perdere l’occhio o un arto, non avrei mai permesso a nessuno di farvi ancora del male. Se solo mi fossi fatta avanti prima, forse avrei potuto evitare che quel mostro ti…-
Sasuke l’aveva inchiodata con lo sguardo. Le aveva sorriso leggermente o almeno a Sakura così era parso e le aveva detto – Io sto bene. Non pensarci più. Grazie per avermi salvato la vita Sakura, sei stata brava – E lei era arrossita. Quel giorno si era voltata per rimettersi le scarpe pronta per andare via e all’improvviso Sasuke le si era parato davanti e mentre lei alzava lo sguardo lui le aveva dato un fugace bacio sulle labbra.
Non era successo altro tra i due del resto erano due ragazzini ancora. Lei era andata via e lui era diventato viola!
Erano passati alcuni giorni da quel episodio ed ora erano di nuovo così vicini….Sakura aveva paura che il ragazzo potesse sentire il suo cuore per quanto batteva forte.
Sasuke – Che c’è? –
Sakura – Eh? Perché? –
Sasuke – Mi stavi fissando. –
Sakura – Scusa Sasuke-kun, non me ne ero accorta. –
Dopo un altro po’ di silenzio imbarazzante lei gli disse – Quello è stato il mio primo bacio. –
Sasuke fece una faccia assurda. Adesso era lui ad essere imbarazzato da morire. Sapeva che infondo aveva fatto quello che doveva, cavolo aveva dato la sua parola ma temeva che dire una cosa del genere avrebbe fatto arrabbiare la ragazza e lei era pericolosissima quando si arrabbiava. E poi non si stava dicendo tutta la verità perché infondo a lui quel episodio non aveva dato poi così fastidio. Non era stato un brutto pegno da pagare.
Sasuke – Anche per me –
I due si guardarono un po’ e si sorrisero. Non aggiunsero altro non era il caso. Quel giorno nessuno dei tre riuscì a vedere in volto il viso del maestro Kakashi, ma ottennero da quest’ultimo un invito a cena a sue spese. Eppure anche se la loro missione personale era fallita erano felici. Perché quei tre erano amici oltre che compagni di team. E Sakura si sentiva speciale perché era sicura che Sasuke non si era mai aperto così tanto con qualcuno. E lei ne era felice persa.
Tutto sarebbe stato perfetto se Sasuke non avesse avuto quel marchio, se Itachi non avesse sterminato il suo clan, se Orochimaru non avesse dimostrato a Sasuke che lui poteva dargli il potere. Tutto sarebbe stato stupendo se quel giorno non fosse mai finito.

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Capitolo 17
*** La lettera ***


Cara sorella, Itachi Uchiha è morto.
Non ho trovato altre parole per iniziare questa mia lettera se non quelle della verità più cruda.
Itachi è stato ucciso da Sasuke, suo fratello.
Non oso immaginare cosa possa farti provare questa notizia, ma posso dirti come mi sento io…credo che una parte di me sia morta con lui perché con lui sono sicura, è morta l’ultima briciola di umanità che era in Sasuke.
So che ora ti fermerai e smetterai di leggere. So che ora chiederai alla tua squadra di lasciarti sola per un po’ di tempo e ti allontanerai per vivere il tuo dolore. Noi Haruno siamo così, non ci piace mostrarci deboli soprattutto davanti ai nostri compagni. Quindi Sasha fa quel che devi, prenditi il tuo tempo e trova un angolo di mondo tutto tuo dove vivere la tua disperazione, e quando lo avrai fatto ti prego di terminare presto questa lettura perché sto scrivendo non solo a mia sorella, ma anche al Mizukage del paese dell’Acqua. Abbiamo bisogno di te.
Da quando ci siamo salutate quel giorno a Konoha sono passati diversi mesi e sono successe molteplici cose. Ho svolto nuove missioni in squadra con Naruto, col maestro Kakashi prima e col maestro Yamato dopo. Ho un nuovo compagno di team di nome Sai che proviene dalla Radice, un appendice della Foglia che spia i movimenti dell’Hokage per conto di Danzou. Ma Sai è un ragazzo di cui io e Naruto ci possiamo fidare, si è affezionato a noi, a Naruto soprattutto.
Già Naruto, è sconvolto quanto me per le notizie che ti sto riassumendo in questa lettera.
Abbiamo combattuto già diverse volte contro i membri di Alba, un organizzazione di cui sono sicura sei al corrente. Stanno raccogliendo i bijuu sorella. Non ho ancora ben capito a cosa possano servirgli visto che non conoscono la nostra “tecnica segreta”, ma di certo ne cercano il potere. Ho sperimentato sulla mia stessa pelle la furia di Kyubi e non credo che con quel essere si possa ragionare come con Kirame. Naruto ne viene completamente assorbito cambiando forma e procurandosi delle ferite che sono difficili anche per me da curare. Ho evitato fino ad ora di utilizzare “quel potere”, ma se le cose continuano ad andare così, non so ancora per quanto potrò mantenere il segreto. Sono morte tante persone, anche un anbu di Konoha a cui eravamo tutti particolarmente affezionati...la mia amica Ino ne è ancora sconvolta.
Anche Orochimaru è morto, sempre per mano di Sasuke. Prima del suo assassinio li abbiamo incontrati in uno dei nascondigli del ninja serpente. Sasuke non ci ha detto nulla, ci ha solo attaccato. Si è scagliato contro Naruto con una violenza inaudita. Gli ha lanciato contro un Drago di Fuoco utilizzando una quantità di chakra spaventosa...se non fossi intervenuta con la Tecnica del Gelo Supremo, parandomi davanti a Naruto e congelando il fuoco di Sasuke, Naruto sarebbe morto carbonizzato. Ed è questo che non mi da pace, ci ha attaccato con lo scopo di eliminarci. Chiaramente è rimasto un po’ spiazzato dalla mia reazione, Sasuke sa ormai delle mie vere origini e quindi dell’esistenza del Villaggio del Ghiaccio, ma suppongo non si immaginasse che i ninja del Ghiaccio avessero messo a punto delle tecniche per contrastare quelle usate dal clan Uchiha. Questo mi fa pensare che Sasuke non sappia ancora nulla di te e Itachi.
Mi chiedo come si senta ora che ha ucciso suo fratello. Non è tornato alla Foglia e ha eliminato anche Orochimaru. Sembra si stia creando un suo team composto da ninja mercenari.
Naruto e io non sappiamo che pensare. L’ Hokage stessa è in difficoltà col consiglio e con gli altri paesi. Temo si finisca con l’etichettare Sasuke come ninja traditore, e tu sai quello che vuol dire. Questo Danzou poi mi preoccupa particolarmente. In lui avverto qualcosa di strano, di cattivo. Ho paura che non faremo in tempo a salvare Sasuke, già solo avere sue notizie per trovarlo sembra una missione impossibile. Temo che alla fine, ne usciremo tutti sconfitti. C’è troppo odio Sasha, lo si avverte da per tutto. Konoha è costantemente sotto tiro e noi sempre in allerta. Attendiamo notizie da Jiraya, l’eremita dei rospi. Sappiamo che è alla ricerca del capo di Alba ma è lontano già da tempo e non abbiamo più sue notizie. Gli altri Kage stanno inviando missive dai loro paesi. Mancano solo tue notizie, ma so che hai davvero tante cose a cui pensare. Aspettavo da tempo di vedere una delle nostre aquile per affidarle un messaggio per te, ma non pensavo di doverti mandare proprio questo elenco di brutte notizie. Mi dispiace molto. Non sai quanto mi manchi.
Abbiamo il villaggio della Sabbia dalla nostra parte e anche altri villaggi, ma i Kage sono in agitazione e questo può portare solo guai a livello politico. Ti prego Sasha, vieni a Konoha appena ti è possibile. Tsunade ha bisogno di aiuto, e io ho bisogno di te.. Ormai temo sia per Sasuke che per Naruto. Sono ancora dietro ad entrambi e non riesco a raggiungerli…che devo fare? Dove sei sorella mia? Torna da me, ti prego.
Ora ti lascio.
Che i colori del Millennium ti proteggano sorella.
Con amore
Sakura.


Sasha osservò ancora una volta le parole impresse nella pergamena, poi con un movimento veloce congelò il pezzo di carta e lo lasciò cadere a terra. Si frantumò in piccoli pezzettini che si sciolsero al sole. I suoi occhi color ambra erano asciutti. Non aveva versato lacrime alla notizia della morte di Itachi. Questo perché già in passato aveva pianto tutte le sue lacrime per lui e per il bambino che non avevano potuto avere. Itachi in cuor suo era morto anni fa. Sentì solo una fitta al cuore che subito cercò di contrastare. Ora doveva pensare a sua sorella e al suo Villaggio. Il suo tempo con Itachi era terminato dieci anni fa. Così nascose il suo viso sotto il cappuccio del mantello bianco e tornò verso i suoi compagni. Dovevano parlare.

Quel che tutti stavano ancora ignorando era ciò che a breve sarebbe successo altrove: Jiraya era stato ucciso da Pain.
Sasuke si era unito al gruppo Alba sotto la guida di Tobi, cioè di Madara Uchiha.
Pain a breve avrebbe attaccato Konoha per distruggerla mentre Naruto si sarebbe allontanato dal villaggio per un allenamento speciale con Fukusaku il rospo maestro di Jiraya.
Sasuke sarebbe venuto a conoscenza delle vere intenzioni di Itachi da Madara, e il suo odio si sarebbe riversato sugli abitanti di Konoha.
Insomma, la guerra sarebbe arrivato anche per i nostri giovani eroi.
E Sakura avrebbe usato quel potere che sua sorella gli aveva donato.

Ma prima di tutto questo, prima di questa lettera e della morte di Itachi, Sakura e Sasuke si sarebbero incontrati ancora una volta, ma di questo incontro Sakura non avrebbe mai parlato a sua sorella….

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Capitolo 18
*** Pakkun a lavoro:l'odore di Sasuke ***


Quella mattina Sakura si alzò piuttosto presto. Si fece una lunga doccia ghiacciata e indossò la veste bianca da missione. In realtà la ragazza non aveva nessuno compito particolare per la giornata, ma visto i tempi bui, preferiva avere indosso sempre più spesso la veste da combattimento. All’occorrenza lei era sempre pronta. Sbrigò alcune faccende domestiche e andò all’ospedale di Konoha. Quando non era impegnata in missioni ufficiali, Sakura rimaneva pur sempre un dottore a tutti gli effetti e quindi spesso si presentava in ospedale a dare una mano. Quella mattina occupandosi anche di fare l’inventario dei medicinali, si rese conto che le scorte cominciavano a scarseggiare. Si offrì di andare lei stessa a comprare gli ingredienti necessari. Era diventata ormai un esperta nel campo dei medicinali. Così avvisata Tsunade, Sakura uscì dal Villaggio della Foglia per dirigersi verso il Villaggio della Medicina sempre nel paese del Fuoco. Era un villaggio poco distante dalla Foglia, circa 3 ore di viaggio. Li si potevano trovare farmacie di tutti i tipi ed acquistare medicine già pronte o ingredienti per crearne di nuove.
A Sakura piaceva ogni tanto allontanarsi da tutto e tutti per svolgere questi piccoli compiti. Rendersi utile senza dover necessariamente intraprendere un combattimento era una cosa che gradiva molto. Tagliò per la foresta così da guadagnare un oretta buona sulla tabella di marcia. Mentre andava si trovò ad incontrare il maestro Kakashi che tornava da una missione affidatagli dall’Hokage. Con lui erano presenti tutti e 8 i suoi fidati cani ninja.
Sakura si fermò a salutare Kakashi e subito Pakkun gli si gettò tra le braccia.
Sembrava infatti che negli anni, quel simpatico cane ninja avesse sviluppato una sorte di adorazione nei confronti della ragazza, giustificandosi che Sakura aveva un profumo talmente buono che per un cane dall’odorato fine come il suo era un vera goduria starle accanto.
Sakura – Pakkun ci sei anche tu vedo? –
Pakkun – Sakura sai sempre di buono...dove te ne vai tutta sola? –
Il maestro Kakashi guardava la scena silenzioso. Era stanco per la missione si vedeva. Negli ultimi tempi tutti erano sempre stanchi e in ansia. Konoha era in attesa di un attacco in grande stile, la cosa era più che evidente.
Sakura guardò il suo caro ex maestro e cercò di far finta di non notare la sua evidente preoccupazione.
Sakura – Devo fare alcune commissioni al Villaggio della Medicina. In ospedale mancano medicinali e quindi visto che non ho missioni da nessuno dei due miei villaggi ho deciso di andare io stessa a fare scorte –
Kakashi – Non hai avuto più notizie da tua sorella? –
Sakura – No. E’ da un po’ che non so nulla di Sasha –
Sakura notò che il maestro Kakashi cambiava espressione. Nonostante la maschera negli anni aveva imparato a leggere nell’occhio destro del maestro e quindi sapeva sempre che espressione si dipingeva sul volto di lui. Sempre con Pakkun in braccio che scodinzolava come un cucciolo, Sakura disse – Mia sorella sa badare a se stessa. Il suo viaggio è lungo. Deve vedere molte persone per fare in modo che la fiducia nel paese del Ghiaccio torni ad essere come quella di una volta e inoltre deve fare tutto ciò senza far trapelare in giro che i ninja del Ghiaccio sono tornati. E’ davvero una persona speciale, mi chiedo se sarò mai come lei.. –
Kakashi – Diventerai sempre più abile anche tu. E’ solo una questione di esperienza non temere. Se dovessi avere notizie di tua sorella fammi sapere –
Sakura – Sei preoccupato per lei? – Lo disse con fare malizioso e tutti i cani ninja guardarono Kakashi in attesa di un cenno. Lui abilmente si girò pronto a sparire come al solito. Chiamò la sua “banda” per ripartire verso il Villaggio della Foglia.
Pakkun – Kakashi vai pure senza di me, tanto per oggi non ti servo più. Io vado con Sakura-chan. Non è il caso che una bella ragazza come lei giri da sola di questi tempi –
Kakashi – Ma guardatelo...fino ad un momento fa si lamentava di essere stanco come non mai ora è li a scodinzolare senza vergogna –
Pakkun – Kakashi sei davvero ancora un ragazzino...in amore non esiste orgoglio o vergogna! –
E via di nuovo appiccicato a Sakura.
La ragazza osservava la scena divertita. Disse a Pakkun che era contenta di avere compagnia se pur per un così breve viaggio e si congedò dal maestro Kakashi dicendogli – Maestro io vado o finirò col fare più tardi di quanto devo. Sai, pensavo…Sasha è molto bella non trovi? Se fossi in te, finito questo periodo di crisi, chiederei un permesso speciale all’Hokage. Una bella vacanza ti ci vuole infondo e magari se la fai al fresco del mio Villaggio chissà, Sasha potrebbe farti da guida –
Kakashi non rispose. Era rosso in volto. Sakura lo sapeva. Mise giù Pakkun e con lui sparì tra gli alberi.
Kakashi – Ah, questi ragazzi stanno diventando sempre più impertinenti, su andiamo –
E sparì con i suoi cani al seguito.
Il Villaggio della Medicina era una piccola cittadina commerciale. Non vi erano ninja di quel villaggio. La vita degli abitanti era tranquilla e legata al commercio dei medicinali e alla loro creazione. Vi erano inoltre biblioteche piene di libri sulla medicina. A Sakura piaceva molto quel posto, vi aveva trovato diverse informazioni utili per la sua professione di ninja medico. Entrava e usciva dalle farmacie comprando vari ingredienti. Quel giorno la ragazza indossava un mantello bianco lungo fino ai piedi. Aveva tolto il copri fronte in modo da poter girare col volto scoperto e non indossava nessun simbolo del suo villaggio. In generale Sakura evitava sempre di far capire agli abitanti di quel luogo così neutrale alla guerra che lei era un ninja, ancor di più ora stava attenta a non far vedere i simboli del suo villaggio. Era ancora presto. Sasha era stata chiara, le aveva detto che avrebbe dovuto parlare del Ghiaccio solo in missioni ufficiali impartite da lei o dall’Hokage della Foglia. Il ritorno sulla scena nel mondo ninja dei guerrieri del Ghiaccio era ancora un segreto fuori Konoha.
Tra una compra e un’altra erano passate già diverse ore. Aveva preso gli ingredienti principali e qualche scatola di medicinale terminato in ospedale, il resto se lo sarebbe fatto spedire direttamente al Villaggio della Foglia. Mangiò qualcosa in un piccolo ristorante offrendo a Pakkun un lauto pranzo. Nel pomeriggio fecero ancora qualche giro per la città. Dopo un po’ Sakura notò che il piccolo amico non proferiva parola già da un pezzo, così allontanandosi un po’ dalla folla colse l’occasione per rivolgersi al cane – Pakkun tutto ok? Mi sembri pensieroso.. –
Il cane ninja smise di respirare col naso all’insù e si concentrò sulla ragazza rispondendo – Sakura-chan non vorrei allarmarti ma è da un po’ che sento l’odore di Sasuke Uchiha. –
A quelle parole la rosa sbiancò.
Sakura – Senti l’odore di Sasuke? Da quanto? Dove? –
Pakkun – Da una mezz’oretta circa. Non ti ho avvisato subito perché non ne ero molto sicuro, qui tutto sa di medicine ed è difficile concentrarsi per altro sono ancora stanco della missione con Kakashi, comunque, ora lo sento bene. Sono certo che è stato in questa città da poco e se non è lui è comunque qualcuno che ha il suo odore addosso. E’ qui nei paraggi ne sono certo –
Sakura si paralizzò letteralmente. Voleva chiedere al piccolo amico di portarla dritta da Sasuke, ma si ricordava anche degli ammonimenti avuti da Sasha e non solo. L’aveva avvisata di non affrontare da sola l’Uchiha. Poteva essere pericoloso ma la tentazione era davvero forte.
Pakkun – Cosa vuoi fare? Io posso anche seguire la traccia se vuoi però qui è pieno di civili e tu sei sola con me. Abbiamo bisogno di rinforzi…-
Sakura – Si, è vero. Abbiamo bisogno di rinforzi da sola non credo di poter nulla contro Sasuke e sicuramente non sarà disposto ad ascoltarmi. Per altro come dici tu, rischiamo di coinvolgere un paese del tutto neutro ai nostri affari. Per quanto non vorrei dobbiamo andare via da qui e tornare a Konoha. Li chiederemo aiuto –
Pakkun – Saggia decisione mio profumato tesoruccio. Sta tranquilla, i miei ragazzi si saranno riposati. Torneremo tutti insieme qui e vedrai che te lo troviamo in cinque minuti quel ragazzaccio -
Sakura sorrise e come se nulla fosse si mischiò di nuovo alla gente comune. Lei e Pakkun si diressero verso l’uscita del Villaggio della Medicina e se ne andarono per la strada.
Qualcosa però non andava bene. Pakkun era all’erta e ogni tanto odorava il vento in cerca di chissà quale indizio. Sakura aveva tirato su il cappuccio del suo mantello. Temeva che se Sasuke l’avesse vista si sarebbe allontanato subito. Dopo una mezz’ora di cammino Pakkun disse   -
Sakura-chan, ci stanno seguendo. Sono due tipi. Hanno addosso l’odore di Sasuke ma lui non è con loro in questo momento. Non capisco però perché ci stanno seguendo  –
Sakura – Si me ne ero già accorta. Sono nella foresta. Chissà che vogliono. Sono sicura che a prima vista nessuno penserebbe che io sia un ninja e in quanto a te non c’è nulla di raro nel vedere un cane ninja che passeggia con una persona. Cosa diavolo vorranno da noi? –
Seigetsu – Allora ripetimelo ancora...perchè stiamo seguendo quel inutile persona? –
Karin – Sei davvero un rompiballe! Lo seguiamo perché quello non ha nulla di inutile. Te l’ho detto, appena entrati in città ho avvertito la presenza di un chakra particolare, qualcosa di insolito –
Suigetsu – Cosa intendi per particolare? A me quello sembra solo un piccoletto in giro col suo animaletto domestico.. –
Karin – Intanto idiota quello non è un animale domestico ma un cane ninja. E se tu avessi un cervello da far funzionare e col quale raccogliere informazioni, sapresti che i cani ninja sono usati dagli anbu della Foglia durante le missioni. Quindi quello di sicuro viene da Konoha. E in più il chakra di quella persona è…freddo. Ecco il termine giusto: freddo come la neve. Però non freddo in senso spaventoso quanto quello di Sasuke–
Suigetsu – Il quale a proposito si chiederà che fine abbiamo fatto. Senti lasciamo perdere. Quello è persino più basso di te, uno scricciolo. Lo ammazzo in due secondi sai che affare! Per altro “il capo” insiste sul fatto di non farsi notare ammazzando a caso chi ci capita davanti. Andiamo via dammi retta –
Karin – Aspetta. Il suo chakra è cambiato...adesso è allerta. Deve averci sentito. Vedi? Se si è accorto di noi quello è un ninja di Konoha. Potrebbe darci informazioni utili anche a Sasuke vedrai che poi ci ringrazia...ehi un attimo! Ma che fa! –
Sakura balzò nella foresta seguita da Pakkun. Era chiaro che quelli la stavano pedinando e rimanere a far finta di nulla sulla strada era inutile ormai. Così decise di muoversi per vedere se la seguivano.
E così fu.
I due del team della Serpe cominciarono a correrle dietro e poi…attaccarono!
Lanciarono contro Sakura alcuni kunai e delle shuriken che la ragazza riuscì ad evitare. Il povero Pakkun invece era alquanto provato dalla precedente missione con Kakashi e quindi si trovava in difficoltà nel dover correre ancora. Stava quasi per venire colpito da una shuriken quando Sakura lo prese in braccio al volo parando col mantello il colpo.
Nel fare questa mossa la ragazza cadde però giù da un ramo e si ritrovò in una radura col povero Pakkun fra le braccia. Il suo volto e il corpo erano ancora coperti dal mantello.
Di fronte a lei arrivarono Karin e Suigetsu.
Pakkun – Grazie Sakura mi hai salvato. Purtroppo sono stremato non riuscirò ad esserti d’aiuto temo –
La ragazza si stava già concentrando sull’imminente scontro. Non aveva possibilità di battere in ritirata davanti a due nemici. Sempre tenendo l’animale in braccio gli chiese – Riesci a dirmi se Sasuke è da queste parti? –
Il cane ninja respirò attentamente l’aria…poi si rivolse alla fanciulla – Non è lontano. Ne sento l’odore. Quei due ne hanno un po’ addosso quindi probabilmente fanno parte del suo team. Sicuramente verrà a cercarli, ma tu cosa pensi di fare? –
Sakura non ci pensò nemmeno su – Combattere! – disse risoluta.

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Capitolo 19
*** Spezzare i legami! ***


C'è molta curiosità circa lo scontro tra Sakura e i due membri del team di Sas'ke-kun...quindi, complice una domenica di relax, aggiungo due capitoli alla fic. Ritengo di dover premettere una cosa: come già detto, questa è una storia che ho scritto circa un anno fa. Lo dico perchè ancora oggi mi viene da sorridere al pensiero che, guarda il caso, ho scelto una donna come Mizukage esattamente come ha fatto il grande Kishimoto e che ho descritto un Sasuke freddo e senza sentimenti, proprio come sta diventando nella storia originale. Sarò una strega? Conosco un po di gente che direbbe di si..cari amici miei! Comunque...grazie mille a coloro che seguono la fic e ancora di più a coloro che la commentano. Buon proseguimento.

Yuki

Pakkun osservò i due ninja. Non era tanto la ragazza a preoccuparlo quanto il ragazzo. Quello aveva uno sguardo da folle e l’enorme spada che portava con se non prometteva bene.
Pakkun – Sakura sei sicura di farcela fino al mio ritorno? –
Sakura – Si, adesso vai. Corri alla foglia ed avvisa Naruto e Sai. Sono un paio d’ore tra andata e ritorno, figurati se non ce la faccio per due ore. E poi lui è qui intorno, stavolta non mi scappa  –
Era più che intenzionata a vedere Sasuke. Il cane ninja capì che nulla l’avrebbe distolta da questa sua intenzione e quindi fece un balzo giù dalle braccia della ragazza correndo in direzione della foresta.
Karin gli lanciò dietro uno shurinken che Sakura colpì con un kunai deviandone il percorso. Pakkun sparì nella fitta vegetazione.
Adesso era sola.
Suigetsu – Allora vediamo un pò cosa abbiamo qui…hai intenzione di combattere con quel mantello indosso? Sei davvero così brutto da non volerti far vedere da noi? –
Fino ad ora Sakura non aveva ancora tolto il lungo mantello bianco che le copriva col cappuccio anche la testa. Capì che era ora di iniziare. Con un lento movimento tirò fuori dal marsupio che aveva sempre con se un paio di guanti bianchi con il simbolo del suo villaggio. Li indossò e notò uno sguardo alquanto curioso negli occhi dei due ninja. Così si tolse il mantello mostrandosi ai due mentre si legava sul capo il copri fronte.
Karin – Mpf….una ragazza. Strano, con quel tipo di chakra non lo avrei mai detto  –
Suigetsu – Adesso si che si ragiona! Una bella ragazza. Ottimo, era da un pò che avevo voglia di divertirmi davvero. Lasciala a me Karin, prima ci gioco come dico io e poi l’ammazzo  –
Karin – Sta zitto idiota! Quella ha qualcosa di strano… -  Osservò meglio la rosa notando soprattutto le sue vesti e le chiese – Tu non sei della Foglia vero? Quei simboli…da quale villaggio provieni? –
Sakura – Chi sono io o da dove vengo non è importante. Voglio sapere dove è Sasuke. Ditemelo! –
Suigetsu – Ehi conosci il capo? Vuoi vedere che ha avuto a che fare con Sasuke ai tempi di Konoha? Senti bella, Sasuke non perde tempo con inutili ninja come te quindi ti conviene dimenticarlo subito e rivolgere il tuo pensiero solo a me. Credimi, mi merito tutta la tua attenzione –
Sakura – Ah ma davvero? Mi spiace deluderti allora, ma il mio unico interesse è vedere Sasuke. Quindi prima che mi arrabbi sul serio ve lo ripeto: Dov`e` Sasuke? –
Karin – Ma tu guarda questa stronza. Sasuke non sa nemmeno chi sei...al diavolo. Suigetsu vuoi divertirti? Fai pure, diremo a Sasuke che se l`e` cercata –
Suigetsu – Ah certo, adesso perchè ha nominato il tuo adorato Sasuke posso farle quello che mi pare giusto? Mpf..e va bene. Forza ragazza, vedi di reggere almeno 5 minuti.. –
Sakura fissò il ninja. Come immaginava l’altra sarebbe rimasta indietro almeno per un pò. Le toccava affrontare quel tipo così strano...e va bene. Ormai era disposta a tutto pur di rintracciare Sasuke. La sua unica speranza era distrarre i due ninja il più possibile così da far guadagnare tempo a Pakkun per dare l’allarme a Konoha, e così da sperare che Sasuke presto, sarebbe venuto a cercare i membri del suo team.
E la battaglia ebbe inizio.
Suigetsu attaccò Sakura con la sua spada sguainata. La ragazza evitò diversi fendenti grazie alla sua grande agilità. La foresta si riempì delle grida dei due combattenti.
Passò un bel pò di tempo, nessuno dei due voleva cedere per primo. Sakura aveva utilizzato diversi Ninjutsu imparati nel villaggio del Ghiaccio. La sua abilità preferita era quella del controllo del vento e dell’acqua. Concentrandosi riusciva a creare dei mulinelli d’aria piuttosto potenti grazie ai quali poteva mettere in difficoltà il ninja, quanto meno lo rallentava.
Il ninja non aveva riguardi per la ragazza. Riuscì un paio di volte ad infliggerle delle ferite che Sakura guariva al volo come meglio poteva. La rosa si rendeva conto che non avrebbe potuto resistere ancora a lungo. O si faceva sul serio, o quello le avrebbe fatto davvero del male. Così mentre Suigetsu cercò di tagliarla letteralmente a metà, Sakura saltò a mezz’aria e a testa in giù fece leva sulla mano destra appoggiata proprio sulla spada del ragazzo. Terminato il suo salto mortale si allontanò velocemente da Suigetsu che la guardava con aria curiosa.
Suigetsu – Hai finito di correre di qua e di la stupida ragazzina? Mi sto innervosendo.. –
Ma Sakura non lo ascoltava. Mani in posizioni stava effettuando un jutsu e solo in quel momento il ninja si accorse che attaccata alla lama della sua spada c’era una carta bomba. L’esplosione fu violenta e rumorosa. Suigetsu fu lanciato indietro e perse di mano la spada che comunque non si spezzò. Karin si coprì il volto per ripararsi dai detriti e Sakura osservò la scena con un lieve sorriso sulle labbra. Purtroppo era comunque ferita in più parti e parecchio stanca.
Fu in quel momento che tra la polvere e i detriti apparve una nuova figura. In abiti tipici da samurai, spada legata in vita e capelli neri al vento, Sasuke si trovava in piedi tra Sakura e i due membri della sua squadra.
Tutto il resto del mondo sparì. Sakura non vedeva che lui. Il suo viso, i suoi occhi scuri, i capelli che erano di nuovo lunghi e spettinati. Il suo Sasuke-kun era di fronte a lei. E la osservava senza espressione alcuna.
Allora un brivido le percorse la schiena. Quel ragazzo non aveva nessuna traccia negli occhi del giovane che lei aveva tanto adorato quattro anni fa. C’era un aurea malvagia intorno a lui e la mano ferma sulla spada non prometteva niente di buono. Sasuke era lì per combattere, non certo per starla ad ascoltare. Se ne rese conto subito e fece un veloce calcolo mentale: considerando le ombre intorno era passata almeno un ora e mezza da quando Pakkun se ne era andato. A breve Naruto sarebbe stato lì. Forse doveva tenere quel ritmo ancora per un ora. Era stanca ma sentiva di avere ancora abbastanza chakra. Pensò che poteva farcela….almeno fino a quando Sasuke non avesse deciso di usare lo sharingan.
Sakura – Così alla fine ti sei fatto vedere Sasuke-kun…non è stato per nulla carino lasciarmi giocare così con i tuoi tirapiedi. Merito molta più attenzione da parte tua! – Era arrabbiata. Non lo credeva possibile ma era completamente accecata dalla rabbia. Dentro di lei c’era la consapevolezza che fino a quel momento il ragazzo era rimasto in disparte ad osservare mentre lei combatteva. Non si era degnato di intervenire prima forse perché pensava che lei sarebbe caduta subito contro Suigetsu. E poi il pensiero di lui che aveva attaccato Naruto dichiarando di volerlo uccidere e soprattutto, il pensiero di lui che l’aveva abbandonata anni prima, preferendo l’oscurità al suo affetto. Era tutto insopportabile. Alcune lacrime rigarono il viso della giovane.
Sasuke – Non sei cambiata Sakura. Sei sempre sul punto di scoppiare a piangere  –
Che strano sentirgli dire il suo nome. Che strano vederlo lì davanti eppure così distante. La ragazza capì che tutto era cambiato. Quel ninja non provava nulla per lei o almeno questo era quello che lei pensava. Se voleva essere ascoltata, avrebbe dovuto usare la forza. E quando vide Sasuke alzare un mano e caricare il chidori, capì che sarebbe stata colpita senza alcuna pietà.
Sakura – Hai ragione Sasuke-kun, non sono cambiata affatto. Sono sempre noiosa! Quindi spero tu abbia ancora un po’ di pazienza come una volta, perché ho necessità di avere la tua attenzione. Dobbiamo parlare di Itachi e di quello che è successo dieci anni fa.. –
Ma mentre diceva ciò, il ragazzo le si era già parato davanti col braccio alzato e il chidori pronto a colpire. Sakura non potè aggiungere altro che il colpo la investì col rumore assordante tipico del fulmine.
E Sakura sparì. Aveva utilizzato un clone d’acqua prima che il ragazzo la raggiungesse. Sasuke si voltò per guardarla e le disse – Sei migliorata. Devi essere stata addestrata bene al tuo Villaggio Sakura, ma non hai speranza contro di me. Non voglio sentirti parlare di Itachi e a dire il vero, ho altro da fare che sentirti parlare in generale. Naruto è con te? –
Sakura – No, sono sola. Non ero in missione e quei due mi hanno comunque attaccato. Tu devi ascoltarmi invece perché ho delle informazioni che ignori e che ti riguardano. Non puoi dimenticare così il nostro legame…tu, io e Naruto siamo una squadra, noi….–
Sasuke – Non ho bisogno di sapere nulla da te. Non mi servi a nulla oggi, e del resto non mi sei mai servita a nulla  –
Sakura era profondamente ferita. Il suo cuore si stava spezzando di nuovo. Quelle parole, quella voce...ma chi era quel ragazzo che le stava di fronte? Avrebbe tanto voluto avere Naruto accanto in quel momento. E dopo un momento di sconforto, la rosa decise il da farsi. Smise di piangere e fissò intensamente il moro.
Sakura – E va bene Sasuke. Se non vuoi ascoltarmi con le buone allora dovrai farlo con le cattive. Non ti farò andare via stavolta. Non ti permetterò più di voltarmi le spalle! –
E detto ciò, Sakura fece ciò che mai aveva pensato di fare nella sua vita: attaccò il suo Sasuke. E lo scontro fu violento. I due si affrontarono senza nessun riguardo. Lui era forte, molto più di quattro anni fa. Ma lei era stata addestrata bene. Ai colpi inferti col fuoco dall’Uchiha, lei rispondeva con Ghiaccio. Aveva una soluzione anche per la spada di Sasuke. Sasha le aveva insegnato a convergere davanti a se il chakra e a manipolarlo facendolo diventare un vero scudo capace di parare qualsiasi colpo. E quello scudo era composto dal chakra di Sakura e dal ghiaccio del Milllennium che era indistruttibile. Sasuke rimase colpito dalle abilità della sua ex compagna. Certo che contro il chidori era un'altra storia. Fermare un fulmine era presso che impossibile, quindi la ragazza doveva solo cercare di evitare di essere colpita. Era quasi allo stremo ormai. Sasuke sembrava inarrestabile. Ma Sakura aveva ancora un asso nella manica. Durante lo scontro mentre saltava da una parte all’altra, aveva posizionato dei kunai nel terreno formando una specie di cerchio. Con un colpo ben assestato era riuscita a spingere all’interno del cerchio il ragazzo e ora, con rapidi movimenti delle mani stava caricando un genjutsu.
Sakura – Ora! Barriera del Millennium! – La stessa barriera che l’aveva salvata dai colpi di spada di Sasuke, aveva ora circondato il ragazzo intrappolandolo. Sasuke si osservò un istante intorno e colpì la barriera. Sakura sorrise, il ragazzo non aveva fatto nessun danno e anzi, stava perdendo le forze.
Sakura – Se qualcuno viene intrappolato dalla mia barriera, il suo chakra viene pian piano risucchiato. Ti sentirai debole Sasuke ma non è letale. Devo solo fermarti così che tu sia obbligato ad ascoltarmi! –
Mentre diceva ciò vide Sasuke guardare oltre lei e lo sentì gridare – No Karin, non ti impicciare! –
Fu tardi però. Karin aveva colpito alle spalle Sakura conficcandole un kunai dritto nella schiena. La ragazza cadde faccia avanti e la barriera sparì. Sentì i passi del ragazzo avvicinarsi. Guardò in alto e vide Sasuke. Karin gli andò accanto e Sasuke le disse – Non c’era bisogno che tu intervenissi. Mi sarei liberato da solo  –
Karin – Ne sono certa ma avverto del chakra in movimento. Stanno arrivando altri ninja saranno i compagni di questa stronza dobbiamo andare! –
Sakura – Sasuke-kun…devi ascoltarmi.. –
Karin – Sei davvero insopportabile! Sasuke non deve ascoltare nulla da te stupida  – e dicendo così la calciò allo stomaco. Sasuke non disse nulla, si limitò ad osservare la scena.
Sasuke – Andiamocene. Sakura, la prossima volta fatti trovare con Naruto, è contro di lui che voglio battermi – E così dicendo si allontanò. Karin si avvicinò al volto di Sakura e le disse – Senti ragazzina, non so in che rapporti siete stati tu e Sasuke anni fa, ma direi che è chiaro che non è più minimamente interessato a te. La prossima volta se ti avvicini di nuovo a lui ti uccido davvero. Sasuke è mio, sai, lui è il mio uomo…ah, ah –
Sakura avrebbe voluto darle un pugno in faccia ma quel maledetto kunai le si era piantato su un nervo e le faceva un male cane. Per altro era in un punto nel quale la ragazza non poteva curarsi da se. Pianse alcune lacrime, ma non per il dolore ma per le parole di quella donna e per lo sguardo freddo di Sasuke. Dopo qualche istante Naruto e Sai la raggiunsero guidati da Pakkun e con lui Kakashi. Naruto si caricò Sakura sulle spalle e corse verso il villaggio della Medicina che era più vicino della Foglia per far curare la ragazza. Naruto non chiese mai nulla dell’accaduto a Sakura, sapeva solo che la ragazza era stata colpita e che Sasuke ne era colpevole. Anche nel suo cuore si formò una crepa. Per i due giovani ninja sembrava davvero impossibile recuperare Sasuke.

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Capitolo 20
*** Pain attacca la Foglia! ***


Da quel incontro passò molto tempo. Vi furono missioni e terribili notizie per i ninja della Foglia. Si venne a sapere che Sasuke si era unito al gruppo Alba dopo esser riuscito ad eliminare suo fratello. Arrivò anche la terribile notizia della morte di Jiraya. Per i nostri eroi sembrava esserci solo uno scenario di continuo dolore.
Naruto partì con Fukusaku, rospo centenario che prima di lui aveva allenato proprio Jiraya, per un intenso allenamento speciale. E proprio in sua assenza, la Foglia cadde sotto i colpi del capo di Alba: Pain.
Egli attaccò il Villaggio della Foglia mentre questo non era pronto. Vi furono molte vittime e il villaggio stesso fu praticamente raso a terra. Tsunade evocò Katsuyu per proteggere più persone possibili, ma Pain era inarrestabile. Sakura si stava occupando dei feriti insieme ad Ino e Hinata. Da quando si era scontrata da solo contro Sasuke e il suo team, l’Hokage le aveva ordinato di non prendere parte ad altri combattimenti, almeno senza il consenso ufficiale di Sasha di cui non si aveva notizie da tempo.
Così doveva occuparsi dell’ospedale e dei feriti. Peccato che proprio l’ospedale fu preso di mira da Pain. Quel che accadde quel giorno, è ancora oggi storia….
Pain evocò un vero mostro pronto a radere al suolo qualsiasi cosa gli si parasse davanti. Sakura, Ino e Hinata fecero andare verso l’ospedale tutte le persone che erano in grado di muoversi e di aiutare i feriti. Quando l’evocazione di Pain si avvicinò minacciosa, e Sakura dimenticò i suoi ordini.
Caricò tutto il suo chakra nel pugno destro, e come Sasha le aveva insegnato davanti al Millennium, colpì il mostro con tutte le sue forze. Con quel solo pugno, l’evocazione di Pain andò in mille pezzi!
Con le poche forze rimaste, l’Hokage inviò un messaggio a Naruto per chiedergli di tornare immediatamente al villaggio.
Da li a qualche minuto, Naruto si presentò davanti al capo di Alba. Lo sguardo fisso sul nemico, gli occhi del ragazzo non più blu ma gialli come quelli di un rospo. L’Hokage capì che l’allenamento era andato bene e con un lieve sorriso sul volto cadde a terra senza forze.
Andato in pezzi il suo giocattolo, Pain capì che oltre ai ninja della Foglia qualcun altro era implicato in quella battaglia, così evocò un mostro ancora più grande e minaccioso e lo fece letteralmente esplodere in direzione dell’ospedale. Naruto era troppo distante per intervenire e Pain lo stava già attaccando. L’esplosione si amplificò puntando proprio contro tutte quelle persone innocenti e mentre il fuoco avanzava, Sakura prese la sua decisione.
Sakura – Ino, Hinata, fate stare tutti dietro di me. Qualsiasi cosa succeda, che nessuno mi passi davanti e non avvicinatevi a me fino a quando non sarò io a dire che potete farlo -
Le due ragazze non capirono. Sakura avanzò verso il fuoco che si stava avvicinando sempre più.
Hinata – Sakura-chan, che cosa vuoi fare? –
Ino – Senpai vattene da lì! –
Ma Sakura non le stava ascoltando, ormai non ascoltava più nessuno. Si tolse il guanto bianco che portava praticamente sempre sulla mano sinistra mostrando una fasciatura che arrivava fino a metà braccio.
Sakura avvicinò la mano alla bocca e sciolse il nodo alla benda che cominciò a scivolare via portata dal vento. Si concentrò e mormorò – Rilascio del, quarto, quinto e sesto sigillo -
Il tatuaggio sul collo ora presentava tutte e sei le punte del fiocco di neve con alle estremità degli ideogrammi indecifrabili..almeno per chi non veniva dal Villaggio del Ghiaccio. Anche sulla mano sinistra vi era un tatuaggio che vedeva la luce per la prima volta…una piccola catena che era incisa tra le dita, il palmo della mano e una parte del braccio. E poi con quanto fiato aveva in corpo la rosa gridò – Tecnica del richiamo: Kirame del Ghiaccio! –
E davanti a tutti, davanti agli amici di sempre, a Naruto che ebbe uno strano sussulto nel cuore e anche davanti ai nemici, un immenso lupo bianco a tre code prese forma e l’aria si fece fredda. Kirame, il bijuu leggendario apparì a Konoha. Sulla sua testa, la minuscola figura di Sakura si scagliava dritta verso il cielo. Quel che poi si notò, era che alla mano sinistra della ragazza era legata una catena d’argento che finiva attaccata ad una zanna del bijuu. Solo poi capirono che quella catena affondava direttamente nella carne della fanciulla e che grazie ad essa il sangue di Sakura arrivava dritto dritto nella bocca del lupo.
Dunque era questo il famoso patto di sangue: il bijuu consentiva alla forza portante di utilizzarne il potere in cambio del sangue e del chakra di lei.
Kirame – Finalmente. Ho sempre saputo che il tuo sangue era il migliore e così il tuo chakra. Da oggi il patto è ufficiale: tu sei mia con tutto il tuo essere. Cosa vuoi che faccia per te Signora? –
Sakura – Ferma quello! Fermalo subito! Non deve colpire l’ospedale e nessun abitante di Konoha! –
Gli occhi dell’enorme creatura fissarono l’evocazione che gli andava incontro sotto forma di enorme esplosione.
Kirame – Tsk! Niente di più semplice Signora –
Il bijuu quasi scodinzolò le sue tre code e inspirando profondamente, emise un unico immenso ululato. Dalla sua bocca partì un intensa concentrazione di chakra che andò a scontrarsi contro quello di Pain. Qualche secondo e tutto finì. L’evocazione di Pain era scomparsa. Il lupo rise di gusto e domandò – Ti serve altro Signora? – così dicendo leccò la zanna alla quale era legata la catena d’argento. Stava avidamente bevendo il sangue di Sakura. La ragazza dal canto suo cominciava a sentirsi debole. Evocare Kirame era più stancante di quello che poteva pensare. Cadde in ginocchio sulla testa del mostro e chiese – Puoi fermare Pain e il gruppo Alba? –
Kirame – Si, posso. Ma non lo farò. Sei troppo debole per darmi altri ordini. Per oggi ho fatto anche troppo considerando tutto. Ti manca l’esperienza Signora. Impara in fretta e poi evocami ancora  – Sakura – No aspetta, ho ancora bisogno di te! –
E mentre diceva ciò, il lupo sparì in una nube gelida di fine neve.
Sakura si ritrovò a terra sfinita e fu soccorsa da Ino. Grazie a lei, l’ospedale di Konoha e tantissima gente era salva.
Di quel terribile giorno si narrò negli anni. Si raccontò del bijuu addestrato dalla kunoichi del Villaggio del Ghiaccio che apparve a difesa della Foglia, dei ninja della Foglia attaccati dall’organizzazione Alba, della figlia del clan Hyuga che fu ferita quasi mortalmente per difendere l’uomo che aveva sempre amato. Del giovane Huzumaki che fu richiamato a Konoha e combattè contro Pain per salvare il suo Villaggio.
Nacquero molte leggende. Prima fra tutte quella in cui si narrava del dialogo che Naruto ebbe con Pain, vero nome Nagato e di come grazie alle sue parole, persino il nemico divenne amico in punto di morte.
Quel giorno nacquero due eroi a Konoha: Naruto Uzumaki, figlio del quarto Hokage e salvatore del suo stesso Villaggio, e Sakura Haruno, sorella del Mizukage del Villaggio del Ghiaccio, colei che per salvare le persone amate, sacrificò la sua libertà per fondere la sua anima con quella di un bijuu.
Quel di cui nessuno parlò mai, fu ciò che accadde a questi due eroi dopo l’attacco distruttivo alla Foglia….
Naruto aveva assistito allo scontro tra Kirame e l’evocazione di Pain.
Era stato subito dopo raggiunto da Shikamaru che lo aveva aggiornato su ciò che ancora ignorava.
Venne così ad apprendere che Sakura, la sua Sakura-chan, aveva in corpo la stessa maledizione che era toccata anche a lui. Quella sera, mentre chi ne aveva ancora le forze aveva già iniziato a ricostruire il villaggio, Shikamaru andò a cercare Sakura. Gli disse che Naruto si era allontanato dal gruppo e se ne stava rinchiuso in una tenda senza proferir parola. Sakura era stata curata da Shizune ed ora si trovava accanto a lei a vegliare sull’ Hokage. Tsunade-sama giaceva priva di sensi. Aveva esaurito tutto il suo Chakra per difendere gli abitanti della Foglia. Shikamaru chiese a Sakura di andare da Naruto per cercare di capire cosa fosse accaduto al giovane e così la ragazza fece.
Entrò nella tenda del ninja e lo trovò seduto in silenzio. Il ragazzo era pieno di ferite. Sakura sospirò e gli si avvicinò.
Sakura – Sei ridotto abbastanza male vedo. Su vieni qui, fammi vedere se posso fare qualche cosa per queste ferite  –
Naruto – Mi avevi promesso che non ci sarebbero stati ulteriori segreti tra noi. Mi hai mentito –
Sakura – Naruto di cosa stai parlando? – Mente faceva questa domanda al biondo, la ragazza stava cercando di far guarire un taglio non molto profondo sulla mano del ragazzo, ma era ancora senza forze e ci stava mettendo più del dovuto. Allora Naruto le strinse forte la mano e con le lacrime agli occhi cominciò ad urlare contro la rosa.
Naruto – Sei una stupida! Ma cosa ti è saltato in mente! Ti sei fatta inserire quel mostro dentro…tu avevi la scelta..perchè lo hai fatto? Perché sei diventata una forza portante? Perché proprio tu devi essere come… -
Sakura – Come te? E che c’è di male nell’essere come te?! E’ vero, ho volutamente chiesto a Sasha di trasferire il bijuu da lei a me. E l’ho fatto con precise intenzioni mentre tu non hai avuto scelta. E questo non è giusto ma io non rimpiango nulla. Se non lo avessi fatto ora sarebbero tutti morti! –
Naruto – Tu non devi essere come me. Tu sei come la luce e sei dolce e buona. Quel coso non è adatto a te. Prima o poi verrai messa da parte. Ti chiameranno mostro, ti lasceranno sola…verrai odiata. Sarai sempre diversa da chiunque –
Sakura – Sarà come è stato per te? Va bene comunque. Forse allora potrò capire davvero sia te che Sasuke. Io non mi sono mai sentita sola come voi due anche se ero lontana dalla mia famiglia. Perché avevo voi e il maestro Kakashi. A me siete sempre bastati voi. Grazie a questo potere ho potuto aiutare finalmente questo Villaggio che è sempre stata la mia casa quindi non ho paura di ciò che custodisco dentro. Fa parte di me. Come Kyubi di te. E non c’è niente che non vada in te. Sbaglio o è quanto ti è stato già detto anche da Hinata? Nessuno ti odia Naruto, non più anzi, al contrario, sei molto amato Naruto-kun –
Sentendo parlare di Hinata il ragazzo divenne rosso in volto. Sapeva che un giorno avrebbe dovuto parlare con quella dolcissima ragazza e il pensiero gli piaceva alquanto, però ora era vicino alla sua solita Sakura. Lei con quel sorriso così rassicurante, lei con il suo buon profumo che persisteva anche dopo un duro scontro. Il ragazzo si avvicinò ancora un po’ al volto di lei. Adesso erano vicinissimi…
Sakura si voltò leggermente dicendo un semplice – Naruto perdonami –
Il ragazzo capì subito a cosa si riferiva.
Naruto – Tu lo ami ancora vero? Nonostante tutto, nonostante il fatto che ti abbia anche colpita, tu sei ancora convinta che Sasuke possa essere salvato non è vero? –
Alcune lacrime rigarono il volto di lei. E pensare che ora avrebbe potuto avere tutto. Naruto gli piaceva e anche tanto. Era in cuor suo convinta di amare quel testone e sapeva che lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice. Ma dentro di lei, il ricordo di Sasuke era ancora lì, forte e prepotente. Si sentiva legata all’Uchiha da un filo invisibile. Sakura sentiva che Sasuke stava ancora soffrendo e quel suo dolore le vomitava dentro. Non poteva dare il suo cuore ad altri, doveva ritrovare Sasuke almeno per riprendersi quella parte di se che era rimasta col ragazzo. Naruto meritava qualcuno che lo amasse al di sopra di chiunque altro e lei non poteva.
Così vicino al suo più caro amico, Sakura capì che era ancora innamorata di Sasuke.
Sakura – Naruto ascolta. Da oggi sentiti libero da ogni promessa che mi hai fatto -
Guardò Naruto, il ragazzo stava lì muto. Si vedeva che era stremato sia dal combattimento che da tutti quei pensieri. Così Sakura si avvicinò e lo fece: baciò dolcemente Naruto.
Il ragazzo si fece rosse in viso e dopo qualche istante…svenne.
Sakura lo adagiò delicatamente sul futon. Naruto non avrebbe ricordato nulla di quel bacio. Questo perché le ninja del Ghiaccio usavano costantemente un rossetto trasparente che era una vera e propria arma. Conteneva un anestetizzante che a contatto con la bocca del nemico, lo faceva addormentare poco dopo. Per chi lo portava non vi erano problemi in quanto le kunoichi avevano tutte un antidoto iniettato nel corpo. In quel caso quel rossetto speciale era servito per due motivi: far riposare finalmente Naruto e permettere a Sakura con quel bacio di dirgli addio.
La ragazza uscì dalla tenda e guardò in alto nel cielo. Un aquila bianca volava fiera. I Kage stavano arrivando a Konoha per discutere il da farsi e tra essi a breve anche sua sorella Sasha sarebbe apparsa. Il Ghiaccio sarebbe a tutti i livelli tornato a farsi vedere. Tutto era in moto ormai e Sakura ora aveva un solo pensiero: riprendersi il suo Sasuke-kun.
Non c’era più tempo per l’incertezza, ne per le lacrime.

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Capitolo 21
*** Sasha e Sasuke:La Verità ***


Ed eccoci al cap.21...a breve ci sarà il mio cap preferito..che detto da chi lo ha scritto fa un pò ridere! Buon proseguimento. YUKI

Il summit dei Kage iniziò. Gli anziani del Villaggio della Foglia avevano in assenza di Tsunade eletto Danzou quale nuovo Hokage.
L’ordine del giorno di quella straordinaria riunione era uno solo: decidere cosa fare contro il traditore Sasuke Uchiha e il gruppo Alba.
Erano presenti tutti i grandi Kage: il Kazekage del villaggio della Sabbia cioè Gaara, lo Tsuchikage del Villaggio della Roccia, il Raikage del Villaggio della Nuvola, il nuovo Hokage della Foglia e finalmente, il Mizukage del Villaggio del Ghiaccio.
La presenza di Sasha fu determinante. Mentre gli altri tre Kage davano per scontato la condanna a morte di Sasuke, il Mizukage e il Kazekage erano d’accordo sul fatto che il giovane Uchiha era ancora recuperabile. Per Sasha specialmente il nemico era un altro. Dovevano rintracciare il vero capo di Alba colui che tesseva i fili di questa trama.
Mentre si discuteva di ciò, proprio un subordinato del gruppo Alba fece la sua apparizione nel bel mezzo del summit: Zetsu.
Dichiarò che Sasuke Uchiha era li ed era venuto per eliminare tutti i kage presenti.
Sasha fece cenno a Kaoru che per tutto il tempo era rimasto in piedi alle spalle della sua Signora. Il giovane si avvicinò alla fanciulla.
Sasha – Kaoru, metti in allerta il gruppo superiore. Di ad Allen di verificare tutto il perimetro e di tenere sotto controllo soprattutto Sakura e Naruto. Se Sasuke è qui, è sicuro che quei tre avranno uno scontro. Questo non deve accadere. Devo parlare prima io con quel Uchiha –
Kaoru – Agli ordini Signora –
Il ragazzo si allontanò mentre il Raikage attaccava Zetsu.
Kaoru – L’ordine è stato dato. Allen? –
Allen – Si! – Il ninja dai capelli d’argento si coprì l’occhio destro. Spalancò l’occhio sinistro e il jutsu iniziò. Grazie al potere ereditato dal clan Kotsu, Allen iniziò a sondare tutto il terreno circostante utilizzando gli occhi di ogni animale presente nei dintorni. Fu così che localizzò per primo, grazie ad un uccellino, Juugo. Riferì la sua posizione. Kaoru ordinò – Gemelli quel ninja è vostro –
Arimi e Kenshi si alzarono in piedi e in un secondo erano già scomparsi.
Allen proseguì – C’è una ragazza a 25 metri da qui in direzione ovest. Si sta guardando attorno. Deve essere la ninja che percepisce il chakra –
Kaoru – Misha tienila fuori dai piedi. Il suo potere può essere un problema. Non deve avere contatti con l’Uchiha –
La ninja dai lunghi capelli blu spalancò le braccia. Il suo kimono bianco era molto lungo di maniche e le mani erano nascoste. Ma con quel gesto vennero fuori lunghe catene. Senza proferir parola anche Misha partì.
Allen – Ho trovato Sasuke, sta venendo dritto qui. Con lui c’è uno strano tipo che porta in spalla un enorme spada. La riconosco, era di Zabusa –
Kaoru – Dunque quello si è eletto a spadaccino della nebbia. Bene, allora è mio. Per quanto riguarda Sasuke dobbiamo lasciarlo alla Signora. Fratello riesci a vedere il capo di Alba, l’uomo dalla maschera? –
Allen – No, non ancora. L’ho intravisto vicino a Sasuke ma poi è scomparso –
Kaoru – Va bene. Allen da ora in poi tieni sotto controllo la piccola Lady e Naruto Huzumaki. Proteggi Sakura se necessario. E tieniti pronto a liberare il potere se servisse –
Allen fece cenno di si con la testa. Continuò a tenere l’occhio destro coperto. L’occhio sinistro ornato dal tatuaggio era ora rosso e minaccioso. Il giovane ninja era pronto allo scontro.
Suigetu – Allora Sasuke che si fa? Siamo quasi arrivati e qui intorno non c’è nessuno…suppongo ci stiano dunque già attendendo –
Sasuke – Si. A quest’ora Zetsu li avrà già avvisati. Non importa –
Suigetu – Quindi entriamo e facciamo casino? –
Sasuke – Dei Kage mi occupo io, tu tieni fuori gioco le loro guardie del corpo, non voglio intromissioni. Oggi Konoha pagherà tutto ciò che ha fatto al clan Uchiha –
Poco distante da li ma ben nascosto dalla vista di tutti, Madara verificava come il suo piano aveva preso forma. Con lui stava Kisame in attesa di ordini.
Madara – E’ fin troppo facile. Sasuke eliminerà per me i Kage. Konoha verrà totalmente distrutta. Tutto sta andando come avevo pianificato e devo ringraziare il caro Itachi per ciò –
Kisame – State dimenticando però l’enneacoda. Attaccherà Sasuke senza dubbio. Non permetterà che la Foglia sia distrutta. E poi ci sono anche i ninja del Ghiaccio e il loro bijuu –
Madara – Sasuke ormai non ha più freni, il suo odio non conosce limiti. Uno scontro tra lui e Naruto è ciò che attendo. Finiranno col distruggersi a vicenda e come stabilito, prima della sua morte, io mi prenderò i suoi occhi con tutto il suo potere. Itachi avrebbe dovuto dirgli molto di più invece che farsi uccidere per far passare il suo fratellino come un eroe. Corrompere un cuore spezzato è davvero semplice. Il Ghiaccio potrebbe essere un problema ma, se tutto va come penso, la ragazzina non userà Kirame contro un suo ex compagno e per quanto riguarda sua sorella maggiore dovrai gentilmente occupartene tu Kisame –
Kisame – Provvedo subito nobile Madara –
E così tutto prese il via.
Sasuke attaccò i Kage. Evocò il potere del Susanoo ereditato da Itachi. Fu arrestato un paio di volte dalla sabbia di Gaara che tentò anche di convincerlo che egli aveva ancora un futuro se lo voleva. Ma il ragazzo ormai era arso dal potere e il suo chakra era buio come la notte. Mentre la lotta cominciava a farsi serrata, arrivarono anche Sakura e il maestro Kakashi. Sakura si lanciò praticamente nella battaglia con l’intento di fermare Sasuke ma fu violentemente colpita da una scarica di chidori del giovane Uchiha. Così Sasha si mosse verso il ragazzo ma prima di avvicinarsi davanti a lei si parò Kisame che cercò di spazzarla via con un colpo della sua pelle di squalo. Colpo che fu però parato da Kaoru. Il giovane aveva usato la sua katana che splendeva per il chakra che l’attraversava, stava per prepararsi uno scontro tra due leggendari spadaccini della nebbia. Contro Suigetu aveva preso il posto di Kaoru suo fratello Allen. Il potere del giovane era libero da ogni restrizione. Non solo l’occhio sinistro, ma anche il braccio sinistro del ragazzo era rosso e di una grandezza smisurata. Questo era il potere del clan Kotsu. Cuore umano per metà corpo demoniaco. Allen parava con quel braccio senza l’aiuto di armi i colpi che Suigetu cercava di mandare a buon fine.
Sasha cercò di avvicinarsi a Sasuke ma fu fermata da Kakashi.
Kakashi – Lascialo a me. E’ completamente accecato dalla rabbia, è troppo pericoloso perché tu possa affrontarlo –
Il Mizukage osservò Sasuke. Il ragazzo era completamente circondato da un aurea impura. I suoi occhi erano molto più violenti di quelli di Itachi. Quel ragazzo stava venendo divorato dal suo stesso potere. Prima che Sasha potesse rispondere, Kakashi stava già affrontando il ragazzo. Vi fu una luce molto intensa e un frastuono enorme. Qualche istante dopo, il ninja copia era a terra poco distante da lì. Arrivò anche Naruto.
Naruto – Sasuke! Ma che diavolo fai?! – Il biondo si guardò attorno e vide sia Kakashi che Sakura feriti in modo piuttosto grave. La rabbia lo assalì. Dal suo corpo si iniziò a levare il manto rosso della Volpe a nove code. Da lontano, sotto la sua maschera, Madara stava sorridendo.
Fu allora che Sasha intervenne. Si parò davanti a Naruto e disse – Perdonami Naruto, ma tu oggi non ti scontrerai contro il tuo amico. Questo non è ciò che Itachi voleva. Il potere che ti ha dato non è per combattere suo fratello –
Naruto – Come fai a sapere di quello? –
Naruto aveva affrontato tempo fa Itachi per l’ultima volta e il ninja gli aveva detto che gli aveva fatto dono del potere necessario per i suoi scopi.
Sasha – Ho fatto le mie ricerche mio giovane amico. Ora ascolta, cerca Madara Uchiha, l’uomo con la maschera nonché il capo di Alba. E’ contro lui che devi combattere. E devi vincere Naruto. Sasuke ora deve parlare con me, vai! –
E così dicendo Naruto suo malgrado spiccò un salto verso il punto in cui avvertiva la presenza di Madara. Sasuke fece un salto nella sua direzione.
Sasuke – Dove credi di andare? Questa volta toccherà anche a te Naruto! – Ma mentre diceva ciò, Sasha gli si parò avanti a mezz’aria. Sorrise al ragazzo che rimase per un istante disorientato.
Sasha – Sei identico ad Itachi –
Sasuke – Togliti di mezzo e non parlare di mio fratello! –
Sasha alzò un braccio. Con un elegante mossa si sfilò il nastro che teneva legati i suoi lunghi capelli. E mentre questi si muovevano col vento, fece due rapide mosse con le mani. Prima che Sasuke realizzò, i capelli di Sasha si legarono attorno al corpo del ragazzo imprigionandolo. I loro volti ora erano vicinissimi.
Sasha – So che puoi leggermi dentro grazie al tuo Sharingan e so che non mi hai ancora attaccato perché hai capito che non voglio farti del male. Mi spiace per il modo ma sei un testone ed io ho necessità che tu mi ascolti. Ho un messaggio di Itachi da darti, lo tengo con me da dieci anni ed è ora che tu ne venga a conoscenza - E così dicendo avvicinò la sua fronte a quella di Sasuke. Tempo un secondo, e Sasha utilizzò la tecnica segreta della comunicazione mistica. In pratica tutti i ricordi di lei, vennero proiettati nella testa di Sasuke. Il ragazzo venne così a conoscenza del periodo passato di Itachi nel Villaggio del Ghiaccio, conobbe le vere intenzioni di suo padre e dell’ex Mizukage del paese dell’Acqua. Vide Sakura bambina e venne a sapere della sua fusione col demone lupo. In pochi istanti Sasuke visse la vita di Itachi e di Sasha. Gli fu in tal modo semplice capire, anche le vere intenzioni di Madara.
Finita la tecnica Sasha lo liberò dai suoi stessi capelli. La donna lo osservava con sguardo triste ma deciso e disse – Questo era davvero tuo fratello Itachi. Un ninja ma anche un grande uomo. Il mio. Ha fatto tutto ciò che poteva per proteggere il suo Villaggio. Devi perdonargli i modi, lui ti amava profondamente. Il nemico non siamo noi Sasuke, ma lo è Madara. Quel uomo ti ha mentito. Considerando la malattia di tuo fratello, scusa ma l’ho vista nei tuoi di ricordi, quel tipo punta ai tuoi di occhi. Ti ha reso forte con l’odio perché vuole il tuo potere. E poi ti ha mentito anche su un'altra cosa. Ti ha detto, l’ho appreso sempre dai tuoi ricordi, che la Volpe a nove code fu un incidente ma no è vero. Lui l’ha richiamata per distruggere Konoha. E questo lo so bene perché mi è stato detto dal lupo a tre code. Anche se in luoghi distanti i bijuu sono telepaticamente sempre in contatto tra di loro –
Sasuke era senza parole. Quelle immagini di un Itachi così dolce e premuroso verso un'altra persona. Ma come poteva credere a questa sconosciuta? Come?
Sasuke – Potresti essere tu a volermi ingannare. Madara fa parte del mio clan infondo, tu per me non sei nessuno –
Sasha – Io sono la sorella di Sakura e sai bene quanto lei ci tenga a te. Non potrei mai mentirti se questo vuol dire far soffrire mia sorella –
Sasuke – No, non riesco a crederti.. –
Sasha – Va bene, allora dovrò dimostrarti che conoscevo Itachi forse anche meglio di te, giusto? – E così dicendo, la ragazza si avvicinò a Sasuke. Allungò una mano verso il moro e lo colpì affettuosamente sulla fronte con le dita.
Sasha – Adesso non ho più tempo per starti a convincere Sasuke. Ma ora mi credi vero? –
Dunque era tutto vero. Itachi era stato costretto dagli ordini dei capi del Villaggio della Foglia a tradire il Clan, che stava ordendo un colpo di stato contro il Villaggio con l’aiuto del Ghiaccio. Itachi quindi era sempre stato fedele e leale nei confronti del suo villaggio mettendo al di sopra di esso solo la vita di Sasuke e di Sasha e vivendo con la consapevolezza che a causa della sua incurabile malattia agli occhi sarebbe presto morto, decidendo di combattere per l'ultima volta contro il fratello per poter così perdere ed espiare in tal modo tutte le colpe di cui si era macchiato. Madara aveva spinto il clan Uchiha contro la Foglia, la Foglia aveva incolpato l’Uchiha più forte al momento e lo aveva obbligato a scegliere tra la pace e il suo clan. Itachi aveva scelto la pace per un futuro migliore per suo fratello e per la sua amata.
Sasha – Se avesse avuto più tempo forse molte cose sarebbero andate diversamente. Ma con quella malattia sapeva che non ce l’avrebbe fatta contro Madara. Smetti dunque di odiare Sasuke. La colpa è stata di tutto quel sistema ninja che non ha funzionato come doveva. Se mi darai fiducia, io cercherò con gli altri Kage di riparare quel sistema malato. Ma tu smetti di odiare Sasuke, perché Itachi voleva per te un futuro d’amore e non di odio –
Era difficile credere a tutte quelle nozioni nuove, ma dentro di se Sasuke sentiva che era una cosa che desiderava tantissimo: credere ancora in qualcosa di buono.

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Capitolo 22
*** Madara all'attacco! ***


Naruto aveva raggiunto Madara. Grazie alla modalita` eremitica di cui ormai era padrone trovare il losco individuo fu molto semplice.
Madara – Naruto Uzumaki…perchè sei qui? A quest’ora dovresti essere impegnato con Sasuke o hai deciso di abbandonare il tuo caro amico? –
Naruto – Niente affatto! Ma devo prima occuparmi del nemico e quello sei tu! Con Sasuke se la sta vedendo il Mizukage del Ghiaccio – A quelle parole Madara partì veloce come un fulmine verso il campo di battaglia. Sasha doveva essere stata gia` eliminata a quest’ora, questi erano gli ordini dati a Kisame, allora perchè era riuscita ad arrivare ad avere un contatto con Sasuke? Mentre correva, Naruto lo inseguiva. Arrivato al Villaggio della Foglia, Madara osservò la battaglia rendendosi conto che Kisame era impegnato contro un altro abile spadaccino. Aveva commesso un solo errore nel suo piano, se ne stava rendendo conto. Aveva sottovalutato i ninja del Villaggio del Ghiaccio. Si era convinto negli anni, non avendo più nessuna notizia di quel luogo tanto lontano, che la stirpe dei ninja del Ghiaccio fosse ormai estinta, invece ora si trovava di fronte a dei guerrieri abili e decisi. Individuò Sasuke. Capì subito che qualcosa stava turbando l’animo del giovane. Vide la ragazza in piedi accanto a lui e ne riconobbe la donna che Itachi aveva tanto amato. Mentre pensava a tutte queste cose venne attaccato da Naruto. La lotta tra i due iniziò ma fu subito interrotta dall’arrivo di Zetsu.
Madara – Pensaci tu a lui. Basta che me lo tieni occupato per un pò, il tempo di terminare quello che devo con Sasuke. Dopo nessuno potrà fermarmi –
Il ninja pianta attaccò Naruto che non ebbe possibilità di sottrarsi al combattimento.
Sasha era ancora in piedi vicino a Sasuke. Il ragazzo stordito da tutte quelle notizie era come bloccato. Fu allora che Madara colpì. All’improvviso si materializzò tra la ninja e il moro e con un colpo ben assestato allontanò Sasha dalla scena.
Ora si trovava di fronte a Sasuke.
Madara – Cosa ti ha fatto quella? –
Sasuke – Nulla. Mi ha solo mostrato una realtà molto diversa da ciò che tu mi hai detto fino ad ora. Sei stato tu a voler la guerra civile e a mettere alle strette Konoha facendo ricadere la colpa su tutto il nostro clan. Tu hai richiamato la volpe a nove code quella sera e hai tramato anche contro il villaggio del Ghiaccio. Mi hai mentito fino ad ora Madara… -
Madara – Io ti ho solo detto le mie verità e tu le hai accettate perchè avevi necessità di credere in qualcosa che desse valore alla tua sete di vendetta. Sei stato tu ad uccidere Itachi non io –
A quelle parole Sasuke attaccò. Lanciò un chidori di una potenza e grandezza mai vista. Il terreno intorno si frantumò. Sasha che era caduta poco distante da li venne messa in salvo da Kakashi che nonostante le ferite, con un grande sforzo, si era lanciato davanti alla ragazza e l’aveva presa in spalle per allontanarla dall’onda d’urto. Sakura ancora provata dalla lotta contro Pain e dal colpo ricevuto da Sasuke stava osservando il tutto non riuscendo a muoversi.
Il colpo fu durissimo. Quando la luce sparì ciò che tutti videro aveva dell’incredibile: Sasuke giaceva a terra tra il terreno e i sassi. La sua tunica era in pezzi strappata dalla potenza del fulmine. Il braccio destro era coperto di sangue. E Madara era in piedi di fronte a lui senza aver riportato nessun danno.
Madara – Che sciocco ragazzo. Mi hai colpito con furia ceca. Hai utilizzato un colpo così banale per eliminarmi…ma a pensarci bene, non devi avere più molte forze per usare Amaterasu o il Susanoo ereditati da Itachi vero? Sai, stai diventando cieco anche tu mio caro Sasuke. E` questo il destino di noi Uchiha. Un grande potere oculare che alla fine finisce col consumarci fino a renderci ciechi. Di questo io mi sono accorto molti anni fa ed ho provveduto trapiantandomi gli occhi del mio fratellino. Ah gia è vero, ti ho detto che lui me li ha donati bè tanto siamo in vena di confidenze ormai giusto? Diciamo che me li sono presi e basta. E dopo quell’atto ho capito che avevo acquistato anche i suoi poteri. Così in me si è fatta strada l’idea che senza dovermi sforzare particolarmente, avrei potuto pian piano prendere il potere dai vari componenti del clan Uchiha. Certo prima di ciò ho tentato di distruggere la Foglia con le mie sole forze, ma per colpa del Quarto Hokage anche il mio piano che prevedeva l’intervento della Volpe a nove code fallì. Poi da lontano ho continuato a tenere sotto controllo quello che rimaneva del clan Uchiha. La nascita di tuo fratello è stato un dono del cielo. Itachi aveva tutto! Era l’incarnazione di tutto il potere che desideravo. Ho pensato che con un altro bijuu dalla mia parte sarebbe stata fatta e così insieme a tuo padre, ho deciso di far intervenire il Villaggio del Ghiaccio in questo mio piano perfetto. Per altro ho fatto in modo che all’interno della Foglia nascesse un appendice che controllasse per me i movimenti dell’Hokage. Non avrei mai immaginato allora che Itachi per salvare te e la sua amata, si stava abbassando a fare il doppio gioco. Ma è stata solo una svista. Sei arrivato tu alla fine ad aiutarmi. La tua vendetta…ah Sasuke! Io non aspettavo altro! Sapevo che ce l’avresti fatta del resto Itachi aveva le ore contate. Così ti ho spinto un pò nella mia direzione. Ed ora che tutto è stato fatto, mi prenderò i tuoi occhi e con essi il tuo potere e quello di tuo fratello. E tutto andrà come avevo stabilito, mi ci sono solo voluti più anni di quello che pensavo –
Così dicendo Madara raccolse da terra la spada di Sasuke.
Madara – Dimmi Sasuke…come ti senti a sapere di aver ucciso il tuo amato fratello solo per un idea sbagliata? –
Sasuke era immobile. Da lontano Naruto lottava contro Zetsu cercando di mettercela tutta per correre poi dal suo amico. Kakashi sosteneva Sasha. I ninja del Ghiaccio e della Foglia erano ancora intenti nei vari combattimenti.
E Sakura stringeva i pugni mentre con grande fatica costringeva il suo corpo a rialzarsi.

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Capitolo 23
*** Sasuke Ti Amo! ***


Ed ecco il mio capitolo preferito..commentate,commentate,commentate!  Grazie. Yuki

La battaglia ormai era al culmine.
I ninja della Foglia e quelli del Ghiaccio stavano facendo tutto il possibile per salvare quel poco che rimaneva in piedi del Villaggio della Foglia.
Naruto era impegnato con Zetsu.
Kaoru se la stava vedendo con Kisame.
Tutti stavano facendo quel che potevano per debellare per sempre l`organizzazione Alba.
Sakura era coperta di sangue e nonostante il dolore si stava pian piano rialzando in piedi, poco distante da Sasuke e Madara.
L’evocazione di Kirame aveva richiesto più sangue del necessario. Purtroppo questo era il prezzo da pagare per il patto. Aveva dovuto versare così tanto sangue perchè il bijuu non l’aveva ancora riconosciuta come sua signora. La ragazza era arrabbiata con se stessa. Tutto quello che aveva fatto fino ad ora sembrava perso. Gli allenamenti con Sasha, il ritorno al Villaggio del Ghiaccio…non era servito a nulla. Sasha se la sarebbe cavata molto meglio di lei con Kirame e forse al suo posto, sarebbe riuscita a far terminare quella folle battaglia già da tempo.
Alla fine nulla era cambiato, era sempre la solita ragazza che viveva all’ombra di sua sorella.
Mentre cercava di guarire la mano ormai martoriata prima dalla catena del bijuu, poi dal fulmine del moro, alzò lo sguardo verso Sasuke.
Il ragazzo giaceva a terra sopra un cumulo di macerie. Anche se erano distanti, Sakura vide le ferite di lui. Il braccio destro era andato, Sakura distingueva solo il sangue quindi la ferita doveva essere piuttosto profonda. Evidentemente l’ultimo chidori lanciato dal ragazzo aveva richiesto uno sforzo sovraumano. Era pallido e non accennava a muoversi. Se ne stava del tutto privo di forze sdraiato a terra ad osservare l’altro Uchiha pronto a dargli il colpo di grazia.
Dalla posizione della ragazza era difficile capire cosa i due si dicessero in quel momento, ma lo sguardo di Sasuke era del tutto inespressivo. Qualsiasi cosa Madara gli stesse dicendo, il ragazzo era del tutto in sua balia.
Sakura – Ti sei arreso… -  Lo disse talmente a bassa voce che nessuno poteva udirla. Lo disse a se stessa. Sasuke si era arreso e stava aspettando di essere ucciso. Quel idiota aveva deciso di morire proprio in quel giorno, davanti agli occhi di lei, davanti a Naruto che si stava ancora battendo disperatamente per salvarlo dalle tenebre. Quello scemo stava per rendere vano il sacrificio di suo fratello.
No, questo non poteva permetterlo!
Fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto, le fosse costato la vita, Sasuke quel giorno non sarebbe morto. Lei non lo avrebbe permesso….
Madara – E così siamo all'epilogo. Sei stato una delusione piccolo Sasuke. Pensavo che mi saresti stato molto più utile ma in realtà hai svolto solo una piccola parte del lavoro che volevo affidarti. Che sciocco. Rimanere attaccato al ricordo di quel fallito di Itachi e non riuscire nemmeno a vendicarlo. Dovevi terminare quello che avevi iniziato. Combattere per distruggere la Foglia, questo si che sarebbe stato un bel modo per morire. Comunque alla fine, ti avrei eliminato lo stesso. Del resto sei solo un essere inutile, e l’unica cosa che puoi fare per me in questo momento è morire e lasciarmi i tuoi occhi, così avrò anche il potere dei fratelli Uchiha -
Sasuke non rispose. Fissava l’altro Uchiha muto e senza espressioni in viso. Si, era finita. Finalmente era finita, non avrebbe più dovuto combattere, non sarebbe più stato consumato dall’odio. Si attaccava a questa speranza mentre attendeva il colpo finale...però qualcosa non tornava. Avvertiva una strana sensazione…come l’impressione di aver dimenticato qualcosa di importante. Ma infondo perchè questo pensiero gli dava così fastidio in un momento come quello? Era finita, era tutto concluso, qualsiasi cosa stesse dimenticando non poteva essere più importante che morire.
Madara – Facciamola finita, dopo di te toccherà a Naruto e poi farò sprofondare il Villaggio della Foglia nel nulla. Per quel che ti riguarda ti farò a pezzi con la tua stessa arma, così sarà più divertente infondo di te mi interessano solo gli occhi... –
Madara Uchiha prese la spada di Sasuke. Guardò con astio il ragazzo e si preparò a colpire.
Caricò il colpo con tutta la sua forza usando solo il braccio destro. E colpì.

Sasuke aveva chiuso gli occhi un istante prima che lama arrivasse a contatto con il suo corpo. Allo stremo delle forze ormai, sarebbe morto in pochi istanti. Nella sua mente si formò un immagine di se stesso in piedi in un luogo buio e sconosciuto. Non sentiva rumori e non riusciva a vedere nulla. Provava solo una sensazione di calore sul viso e sul petto. Poi all’improvviso sentì qualcosa, si girò di scatto e si trovò davanti suo fratello Itachi.
Rimase immobile, muto.
Itachi gli sorrideva. Erano anni che Sasuke non vedeva quell’ espressione serena sul volto di suo fratello.
Sasuke – Itachi, ma tu… -
Itachi – Ciao fratellino, è bello rivederti  –
Sasuke notò che non vi era traccia dello sharingan negli occhi del fratello. Quel rosso sangue era scomparso finalmente e al suo posto gli occhi di Itachi erano tornati neri come la notte, identici a quelli del fratello minore. Poi Sasuke notò qualcos’altro. Dietro il fratello, nascosto dalle sue gambe, vi era un bambino. I capelli nero corvino, gli occhi color ambra. Era la copia del giovane Uchiha da bambino, Sasuke non capiva.
Itachi – Ah, lui è mio figlio, o meglio, lui è il figlio che non ho potuto avere. Chissà per quale motivo sembra che le mie colpe siano state cancellate e per regalo mi è stata data la possibilità di stare con lui in questo luogo -
Sasuke – Tuo figlio? Allora è tutto vero! Quello che mi ha mostrato quella donna è vero! Voi due avreste potuto vivere insieme, avreste potuto essere una famiglia e invece…e io? cosa ho fatto io!! Io ti ho ucciso e tu eri innocente!! –
Itachi – Va bene così fratello. Io ho sempre saputo che le cose sarebbero andate in questo modo e comunque avrei vissuto lo stesso poco, la mia malattia ormai mi aveva ben consumato. Morire per mano tua è stato più dolce di quello che credi. Io sono in pace con me stesso e qui c`e` lui a farmi compagnia – Itachi posò una mano sulla testa del bimbo che lo guardò sorridendo. E poi aggiunse – Ha gli stessi occhi di sua madre. Donne cocciute quelle del Ghiaccio! Non si arrendono mai… -
Sasuke – Io, io non capisco… -
Itachi – Tu sei solo confuso ed è normale. Ti hanno detto molte bugie fino ad ora. Io per primo ti ho mentito per anni, mi dispiace. Ora ascoltami perchè ho poco tempo a disposizione.. –
Sasuke – No! Abbiamo tutto il tempo che vuoi, non vedi? Sono morto, Madara mi ha appena ucciso è per questo che ti vedo! –
Itachi – No. Mi vedi perchè prima di morire ti ho donato una parte del mio chakra. Io vivrò sempre in te Sasuke, sarò parte della tua forza. E tu oggi non morirai perchè hai ancora molte missioni da compiere prima fra tutte, far tornare a splendere il nome del clan Uchiha che quel bastardo di Madara ha sporcato anni fa! Tu non morirai oggi, vivi, lotta, perdonati e ama fratello. Non devi arrenderti, non oggi!–
Cosi dicendo l’immagine di Itachi divenne sempre più chiara. Pian piano stava sparendo. Sasuke faceva fatica a vedere in tutto quell`oscurita`. Suo fratello prese in braccio il bambino e gli fece un gran sorriso.
Sasuke – Io non posso più fare niente fratello! E' finita, riesco a sentire l’odore del mio stesso sangue perfino qui..!! –
Itachi si voltò per un ultima volta, sorrise a Sasuke e gli disse – Di a Sasha che lui si chiama Sasuke, non potevo dargli altro nome. E per quanto ti riguarda fratello…apri gli occhi ora! Quello non è il tuo sangue.. –
Cosi dicendo Itachi Uchiha sparì. Tutto si fece nero intorno al ragazzo che si rese conto di piangere. Poi all’improvviso realizzò l’ultima cosa che Itachi gli aveva detto...quello non è il tuo sangue!
La battaglia infuriava ancora. Si sentiva urlare.
Sasuke continuava a sentire un forte odore di sangue. Con gli occhi ancora chiusi mosse la mano sinistra verso il volto e lo sentì umido. Doveva essere sporco di sangue su tutto il corpo. Poi sentì qualcos’altro, un odore diverso. Era un odore, anzi un profumo che gli ricordava qualcosa. Di nuovo quella sensazione...nostalgia! Si, pensò si trattasse di nostalgia. Questo profumo gli ricordava dei sentimenti antichi, qualcosa di dimenticato da tempo...profumo, profumo di fiori. Tanti fiori…tanti petali nel vento...petali rosa. Profumo di fiori di ciliegio!
Allora si decise ad aprire gli occhi e la vide.
Sakura era in piedi davanti a lui. Le vesti bianche macchiate di sangue. I capelli al vento. Il suo tatuaggio spiccava sul collo bianchissimo. Tutti i sigilli erano stati rimossi e il fiocco di neve era visibile più che mai.
Poi Sasuke capì. La lama della sua stessa spada era conficcata nella spalla sinistra della ragazza! La punta l’aveva passata da parte a parte e il sangue era schizzato fino a colpire il ragazzo. Sakura aveva fatto da scudo umano contro il colpo di Madara!
Sasuke ora aveva gli occhi spalancati, non riusciva a muoversi. L’unica cosa che riuscì a fare fu pronunciare il nome di lei – Sakura –
La ragazza non si voltò. Stava fissando Madara dritto negli occhi e stava sorridendo! Lui lo sapeva, anche se non la vedeva in volto sapeva che lei stava sorridendo.
Madara – Stupida ragazzina cosa credi di fare? –
Sakura – Sta tranquillo Sasuke-kun. Questo stronzo non farà un altro passo verso di te –
Sasuke era del tutto incredulo, non poteva essere, non era possibile che lei stesse rischiando tutto per proteggere lui…ma perche`?
Lei era ferita, doveva aver terminato tutto il suo Chakra...ma allora perche`?
Fu Madara ad interrompere i suoi pensieri – Perche` ti dai tanto da fare per quel traditore? Sei proprio una stupida, morirai con lui ragazzina –
E da qui per Sakura iniziò una battaglia personale. Non lo faceva solo per salvare Sasuke, il Villaggio della Foglia e quello del Ghiaccio, lo faceva soprattutto per se stessa. Perchè adesso era ora di crescere e di smettere di stare nell`ombra. Questa volta sarebbe stata lei a salvare tutti, questa era la sua battaglia!
Sasuke – Non chiamarmi ragazzina. Io sono Sakura Haruno del Villaggio del Ghiaccio. Sono la sorella del Mizukage e la custode del bijuu dalle Tre Code. E sono un ninja! – E così dicendo alzò la mano sinistra verso la lama. Afferrò la spada proprio sulla lama affilata. Il sangue cominciò a scendere di nuovo dalla ferita che precedentemente aveva curato ben due volte dopo l’evocazione.
Sasuke – Nooo, sta ferma! Che vuoi fare? Smettila! –
Sakura – Io sono un ninja, non ho paura di morire per proteggere ciò che amo. E io ti amo Sasuke-kun! Penserai che sono noiosa nel dirti questo, ma è la verità. Io ti amo!! E non permetterò più a nessuno di farti del male. Ed è questo il mio credo ninja: proteggere le persone che amo anche a costo della vita! – E dicendo così, tirò con la mano la lama ancora più a fondo dentro la sua carne. Sasuke non aveva più parole, guardava la scena con occhi spalancati. Madara fece una smorfia, qualcosa non andava, quella ragazza era troppo determinata e continuava a sorridere nonostante la gravità delle sue ferite. Così decise di mollare il colpo. Fece per lasciare la spada in modo da allontanarsi da quella scena e..non ci riuscì! La mano di Madara era avvolta dal ghiaccio in una morsa gelida e impossibile da sciogliere. Non riusciva a mollare l’impugnatura della spada di Sasuke. Allora cercò di tirare la spada a se, ma Sakura fece resistenza stringendo ancora di più la stretta sulla lama. Madara – Hai fatto passare il tuo Chakra dalla lama, all’impugnatura alla mia mano. Ma come diavolo hai fatto, dovresti essere esausta ormai – Sakura sorrise ancora di più. Con un altro strattone fece un passo avanti. La spalla ormai era martoriata, ma lei si stava avvicinando sempre più all`Uchiha .
Sakura – Ho terminato il mio chakra già da tempo. Se sono riuscita a congelarti la mano è perche` sto usando il chakra di Kirame attraverso il mio corpo. E ora preparati, perché oggi utilizzerò contro di te la tecnica più micidiale che mi è stata insegnata dalle mie maestre: Io ti colpirò con tutte le mie forze!! –
Qualcun altro stava seguendo la scena da lontano. Sasha era ferma in piedi sostenuta da Kakashi. Sguardo fisso sulla sorella, disse – Kirame ha accettato Sakura quale nuova signora. Puoi utilizzare il potere del bijuu senza evocare la sua presenza fisica solo se quello si arrende alla tua forza di volontà. Adesso Kirame sa che Sakura non si arrenderà mai e questo vuole dire protezione anche per lui che è rinchiuso nel suo corpo. Finalmente la mia sorellina si è trasformata in farfalla –
E così Sakura si avvicinò ancora di più a Madara. Lui cercò di utilizzare lo sharingan contro di lei ma ormai non poteva nulla. Gli occhi verdi della fanciulla erano scomparsi, al suo posto due occhi gialli da lupo affamato guardavano il ninja.
Quando Sakura fu vicina abbastanza caricò il suo pugno con la mano destra – Kirame, dammi la forza di fare a pezzi questo maledetto!–
E colpì.
L’impatto fu violentissimo. Il ghiaccio che teneva bloccata la mano di Madara andò in pezzi. L`Uchiha fu scaraventato lontanissimo da dove si trovavano i due giovani.
Sasuke aveva osservato tutto in silenzio. Nonostante il colpo sapeva che Madara non era sconfitto. Sakura era ancora in piedi di fronte a lui. Tirò la lama della spada fino a farla usciere dalla sua spalla. Cercò di arrestare l’emorragia ma non aveva davvero più chakra a disposizione. Allora si voltò verso Sasuke, lo guardò e gli disse – Sta tranquillo Sasuke-kun. Ci penserà Naruto a finirlo. Lui ci proteggerà come sempre. Infondo è il nostro futuro Hokage. Ora ti prego, vedi di non morire proprio oggi perchè non ho le forze per curarti in questo momento e temo di non avere più forze nemmeno per piangere –
E dicendo così la ragazza cadde faccia avanti vicinissima a Sasuke. Lui la guardò e si rese conto che stava piangendo tutte le sue lacrime.
Vivi e Ama Sasuke, gli aveva detto Itachi. Guardò la ragazza che giaceva li vicino. Voleva stringerla per assicurarsi che stesse bene ma non poteva muoversi. Così chiuse gli occhi anche lui e disse – Grazie Sakura, grazie di tutto –

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Capitolo 24
*** La Fine Della Battaglia ***


Questo voleva dire essere amati?
Sasuke era semi cosciente. Il dolore fisico che provava era indescrivibile, ma non era comunque nulla davanti alla paura di averla persa. Piccola come non mai, indifesa e ferita: Sakura era distesa vicino al suo corpo. I capelli rosa spettinati le incorniciavano il volto pallido eppur bellissimo. Gli occhi chiusi. Un lieve sorriso sulle labbra. Il corpo era pieno di lividi e il sangue continuava ad uscire dalla ferita sulla spalla sinistra. Era un angelo caduto. Questi erano i pensieri confusi del giovane Uchiha. Il ragazzo teneva a stento gli occhi aperti. Gli dolevano incredibilmente. Intorno infuriava ancora la battaglia. Madara si era allontanato dopo il colpo di Sakura, seguito da Naruto. Tutte le speranze erano rivolte al biondo, il solo che forse aveva ancora la possibilità di sconfiggere il terribile Uchiha. Contro il ninja pianta si erano lanciati Neji e Rock Lee, consentendo così a Naruto di inseguire il vero nemico di Konoha. Nel caos della battaglia, nessuno si era accorto che un'altra persona si era allontanata dal villaggio della Foglia. Il nuovo Hokage, Danzou, era fuggito con alcune sue guardie del corpo.
Sasuke voleva solo dormire. Si sentiva debole e un senso di impotenza lo aveva avvolto. Utilizzare il Susanoo era stato devastante. Aveva lanciato il chidori contro Madara perchè non aveva forze necessarie per richiamare di nuovo quella tecnica ereditata da Itachi. Il braccio destro era inerme. Non riusciva a pensare a quanti danni poteva aver riportato. Quel poco di attenzione che ancora lo teneva sveglio era rivolta a Sakura. Lei era immobile. Il ragazzo non riusciva a capire se lei stesse respirando oppure no. Provò ad allungare leggermente la mano sana verso di lei, ma si rese conto che anche quel piccolo movimento gli era insostenibile. Così lottò ancora un pò contro la voglia di lasciarsi andare continuando a fissare la ragazza.
Sentì avvicinarsi due figure e guardò verso la loro direzione. In piedi di fronte a lui c’era Sasha sostenuta da Kakashi. La giovane donna si allontanò dal ninja copia e si inginocchiò accanto a sua sorella. Kakashi di suo, si avvicinò a Sasuke.
Arrivarono in quell’istante Ino e Shikamaru. La bionda cominciò a curare immediatamente la sua senpai. Shikamaru guardò per un istante Kakashi che gli fece cenno con la testa e i due ninja della Foglia tirarono su Sasuke. Kakashi gli bendò al volo il braccio. Per ora avrebbe dovuto accontentarsi di quel piccolo intervento, Ino era presa a curare Sakura e non si sarebbe distratta da lei per nulla al mondo.
Shikamaru – Dobbiamo portarli via da qui. Hanno bisogno di cure più approfondite. I ninja del Ghiaccio hanno catturato i membri del team Falco e un piccolo gruppo di anbu di Konoha si è lanciato all’inseguimento di Naruto e Madara –
Kakashi – Va bene. Portiamoli in ospedale –
Sasha si rivolse a Ino – Come sta mia sorella? –
Ino – E’ messa male. Ha perso molto sangue. Però la senpai è forte, non si arrenderà. E poi il chakra del lupo a tre code ha già riparato una parte della ferita interna quindi l’emorragia è bloccata. Necessita comunque di altre cure, portiamola via –
Le due donne alzarono Sakura. Ino se la caricò in spalla, Sasha era ancora troppo debole per poterla aiutare. Il gruppo si diresse verso l’ospedale di Konoha.
Mentre venivano portati via, Sasuke si voltò leggermente per osservare ancora una volta Sakura.
Kakashi – Andrà tutto bene Sasuke, la nostra piccola Sakura se la caverà e Naruto sistemerà tutto. Ti riporto a casa ora –
Sasuke - …a casa – e finalmente chiuse gli occhi e si addormentò.

I lavori di ricostruzione di Konoha procedevano da molti giorni. Il villaggio a breve sarebbe stato più bello di prima, tutti i suoi abitanti ne erano convinti e si davano un gran da fare.
I bambini erano tornati a riempire le strade correndo e urlando. Alcuni si erano dipinti dei piccoli segni sul viso e legato dei fazzoletti sulla fronte a mo di copri fronte ninja gridando al cielo di essere Naruto Uzumaki, l`eroe che ha salvato il Villaggio della Foglia dalla distruzione.
Anche gli anbu erano intenti a ricostruire il Villaggio anche se poi principalmente, il compito era stato assegnato al capitano Yamato grazie alla sua abilità innata di manipolare il legno. Kakashi si dedicava alla lettura sdraiato su un ramo mentre Yamato gli urlava contro chiedendo aiuto.
Ino, Shikamaru e Choji se ne stavano tranquilli a coccolare un neonato sotto gli occhi attenti e sereni del maestro Kurenai.
Rock Lee e Neji aiutavano nei lavori il maestro Gai. Hinata si era ripresa ed era stata lodata da suo padre per il coraggio dimostrato..non aveva più parlato di “quella storia”.
Poco distante un gruppo di ninja del Ghiaccio se ne stava seduto attorno ad un tavolo mangiando prelibatezze e lamentandosi del clima caldo di Konoha.
Kaoru – Allen smettila di usare il potere per spiare la piccola Lady. Prima ti rassegni e meglio è –
Allen tolse la mano dall’occhio destro e il sinistro tornò del colore del cielo. Lo sguardo disilluso, prese a mangiare ciò che aveva di fronte. Una bellissima aquila bianca gridò nel cielo di Konoha.

Nell’ospedale regnava il silenzio. Al quarto piano, lungo il corridoio, un esile figura camminava con un vaso di fiori in mano. Nessun equipaggiamento ninja con se, con indosso un vestitino orientale rosso, Sakura procedeva deciso verso la stanza infondo al piano. Bussò come al solito ed entrò.
Sakura – Buongiorno Sasuke-kun! – Disse con un gran sorriso in volto.
Il ragazzo giaceva nel letto. Il corpo pieno di bende. Il braccio destro ingessato. Anche i suoi occhi erano bendati.
Sasuke – Ciao –
Sakura sapeva che quello era il massimo che poteva ottenere dal ragazzo. Erano passati molti giorni dalla grande battaglia di Konoha. I ninja del Ghiaccio avevano aiutato il Villaggio della Foglia a liberarsi del pericolo di Alba. Soffiava una dolce brezza primaverile nelle strade di Konoha. Il sole era tornato a splendere.

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Capitolo 25
*** Sasuke ha smesso di scappare ***


Grazie come sempre a chi segue questa storia, la legge, la ricorda, le tiene da conto, la commenta..grazie soprattutto a Toru85 e Fede94..è sempre un piacere leggere i vostri costanti commenti. A tutti voi, auguro una buona Pasqua ricca ricca di cioccolato!! Yuki

 

Madara era stato sconfitto. C’era voluta tutta la forza di volontà di Naruto per fermare quella sinistra presenza, ma il ragazzo, animato dalla speranza di salvare le persone a lui care ce l’aveva fatta. Sfruttando il chakra di Kyubi, durante il combattimento si era svegliato in lui un potere tutto nuovo. Attraverso gli occhi indemoniati della volpe a nove code, uno strano sharingan aveva fatto la sua comparsa nello sguardo di Naruto. Il regalo che Itachi gli aveva donato tempo prima, dichiarando di avergli dato il potere per fermare Sasuke, era stato utilizzato per fermare un altro Uchiha: Madara. Con quel potere Naruto era riuscito a parare tutti i colpi di quell’essere ed era alla fine riuscito ad annientarlo piegando alla sua volontà, la volpe a 9 code. Grazie a quei nuovi occhi, nessuna illusione di Madara era andare a buon fine. Itachi aveva sbagliato solo su una cosa: non sarebbe stato Naruto a riportare Sasuke alla Foglia utilizzando la forza, ma sarebbe stata la sorellina di quella donna che aveva tanto amato a fare il miracolo, usando un potere immenso, quello dell’amore.
Sakura aveva passato anche lei diversi giorni in ospedale. Ino aveva fatto del suo meglio per curarla. Insieme a Sasha aveva vegliato giorno e notte sulla sua senpai. Grazie al chakra del lupo a tre code, Sakura era migliorata giorno dopo giorno fino a riuscire ad alzarsi dal letto senza aiuto. La prima cosa che aveva fatto era stato recarsi nella stanza di Sasuke. Lo aveva osservato un pò, disteso nel letto e se ne era andata. Solo vederlo li, nuovamente a Konoha l’aveva fatta piangere di gioia. Sasuke era stato seguito da Shizune che si divideva tra lui e Tsunade. L`Hokage lentamente si stava riprendendo...ed era ancora lei l`Hokage della Foglia! Fu la prima cosa che disse ripresasi dal coma. E nessuno avrebbe potuto dirle di no visto che il sesto, cioè Danzou era sparito durante la dura battaglia. Quel uomo se ne era andato nel nulla. Inseguirlo per ora non era la priorità del Villaggio della Foglia. C’era ancora troppo da chiarire e sistemare prima di preparare una missione ufficiale per ritrovarlo. Con lui la Radice aveva smesso di esistere. Anche Sai poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Sakura aveva espresso la sua volontà di seguire Sasuke in ospedale. Quale ninja medico si dichiarò pronta a tornare a lavoro. Nessuno avrebbe potuto fermala e così da qualche giorno, le cure di Sasuke erano passate sotto la sua responsabilità.
I primi giorni Sasuke non aveva aperto bocca. Cieco e immobilizzato a letto, era del tutto inerme alle cure della ragazza. Dal canto suo, Sakura era molto restia nel voler aprire una qualsiasi discussione col moro. Era ancora confusa da tutti gli avvenimenti accaduti in quei giorni e parlare di sentimenti col Villaggio ridotto in quelle condizioni, e con un Sasuke sul quale vi erano ancora pesanti accuse da affrontare non era davvero il caso. Così la fanciulla si limitava al suo ruolo di ninja medico, spiegando con dolcezza a Sasuke tutto ciò che faceva al suo corpo per aiutarlo a guarire.
Sakura – Oggi togliamo le bende agli occhi. Hai reagito molto bene alla cura. Se tutto va come previsto non avrai danni permanenti alla vista. Chiudo le tende per fare un pò di ombra, la luce all’inizio potrebbe darti fastidio ma è normale quindi sta tranquillo –
Il ragazzo a fatica si mise seduto sul letto. Non disse nulla. Sakura chiuse le tende e gli si avvicinò.
Lentamente comincio a toglierle. I due erano molto vicini. Sakura cercava di concentrarsi sul suo lavoro. Sasuke taceva in attesa del responso. Le bende vennero rimosse tutte. Con la tecnica del palmo mistico Sakura sondò gli occhi di Sasuke. Sorrise e gli disse - E` tutto ok Sasuke-kun, apri gli occhi lentamente e dimmi come vedi –
Il ragazzo obbedì. Aprì lentamente gli occhi. Pian piano le cose presero forma, i colori tornarono a loro posto. La stanza era semplice e composta. Fiori in un vaso erano posti sul comodino vicino al suo letto. Erano freschi di giornata. Avevano un buon odore. Ma lui già da qualche giorno, aveva imparato a riconoscere l’odore di lei sopra ogni cosa. E fu in quel giorno che Sasuke posò nuovamente lo sguardo sulla sua ormai cresciuta ex compagna di team.
Era cambiata. Le volte precedenti, preso dal combattimento non lo aveva notato. Sakura era cresciuta. Sul suo viso non c’era più traccia della bimba timida eppur decisa che aveva passato con lui anni di addestramento ninja. Li davanti c’era una giovane donna dal volto dolce e maturo. Gli occhi verdi di lei lo osservavano speranzosi.
Sakura – Ci vedi bene Sasuke-kun? –
Ancora quel nome. Lui non meritava di venir chiamato così. Lui non aveva nulla di caro era un mostro! Distolse lo sguardo da lei.
Sasuke – Vedo un pò sfocato, ma va bene. Riesco a distinguere tutto –
Lei sorrise di cuore. Disse un bene e si alzò. Aprì leggermente le finestre. Sasuke fece fatica all’inizio ma poi tutta quella luce non gli diede più fastidio. C’era aria di primavera e tanti profumi che volavano leggeri. E di nuovo il profumo di lei lo colpì come un pugno nello stomaco. La presenza di lei era ovunque. E lui era a godere di tanto splendore di quel giorno di primavera, grazie a quella fanciulla che gli stava davanti e che vestiva in quel momento i panni di un medico. Sakura lo aveva salvato alla fine dalle tenebre. Era entrata all’inferno, lo aveva preso per mano e lo aveva riportato alla luce.

E ora lui era del tutto impreparato a quelle emozioni.

La ragazza aggiornò la scheda medica ai piedi del letto del giovane. Compilava con diligenza il foglio tenendo lo sguardo basso. Sasuke si rese conto presto che la stava praticamente fissando. Era tutto molto strano. Ogni cosa ai suoi occhi sembrava diverso. Quella lì era una finestra da cui si vedeva il cielo. Ma da quando il cielo era così luminoso? Da quando l’aria si era riempita di così tanti profumi? E poi lei in quella stanza. La sua pelle chiara, i capelli rosa che venivano mossi dalla brezza primaverile. Gli occhi dalle ciglia lunghe che denotavano un intelligenza pungente e attenta. E la sua bocca, piena, morbida, semi aperta mentre mordicchiava il cappuccio della penna. Sasuke sentì qualcosa nascergli dentro. Un calore del tutto nuovo o forse dimenticato che si stava risvegliando del tutto inaspettatamente. Distolse lo sguardo da Sakura. Solo il pensiero di poterla toccare di nuovo, di sfiorargli una mano lo faceva star male. Lui non meritava nulla di così bello e perfetto. Lui non osava desiderare più nulla a questo mondo. Sakura si voltò verso il ragazzo. Posò la cartella medica e gli si avvicinò un pò incerta sul da farsi. La realtà è che avrebbe voluto stringerlo a se e piangere finalmente libera da tutto il dolore che gli anni di lontananza gli aveva causato. Ma temeva di essere nuovamente respinta e il pensiero degli attacchi ricevuti dal ragazzo non le dava pace. Aveva paura che tutto andasse nuovamente in pezzi, quindi continuò a concentrarsi sul suo lavoro.
Sakura – Bene, a questo punto se non sei troppo stanco riprenderei la cura del tuo braccio destro. E’ ciò che più mi preoccupa. Dopo lo scontro era davvero ridotto male… - Il ragazzo annuì e così lei si sedette su una sedia vicino al letto. Si concentrò e puntò il suo chakra guaritore sul braccio di Sasuke. Il ragazzo rimase immobile e muto. Tutto quel silenzio era davvero straziante, così la rosa si fece coraggio e cercò di intavolare una conversazione, convinta che anche stavolta sarebbe stato più che altro un monologo.
Sakura – Sai Sasuke-kun, in questo momento Naruto, Sai e il maestro Kakashi sono davanti al quinto Hokage. Stanno discutendo di te, del tuo futuro. Attualmente il tuo chakra è stato..be diciamo..congelato da mia sorella. Un sigillo ti impedisce di usarlo. Non è tanto per precauzione, ti prego di credermi, quanto più per tutelare la tua guarigione. Non devi usare ne lo sharingan ne il chidori o qualsiasi altra tecnica finchè non ti sarai completamente ristabilito altrimenti rischi di riportare dei danni permanenti. Sono sicura che Tsunade ti perdonerà come abbiamo già fatto tutti noi. Certo dovrai mettercela tutta anche tu per fare in modo che le persone possano darti di nuovo fiducia. Ma sono certa che ce la farai del resto tu devi riportare allo splendore il clan Uchiha giusto? –
E così dicendo, mentre continuava la sua tecnica medica Sakura regalò a Sasuke uno dei suoi più dolci sorrisi. Il ragazzo la osservò e finalmente, dopo giorni di silenzio, iniziò a parlare con lei.
Sasuke – Qualsiasi sia la decisione che verrà presa per me non ho intenzione di scappare ancora. La affronterò qualsiasi cosa accada. Pensare di essere perdonato però…è solo un illusione –
Sakura – Avanti non essere così negativo! Ci vorrà del tempo ma sono certa che tutto si aggiusterà. E poi non permetteremo a nessuno di farti del male quindi anche gli altri Kage dovranno accettare la decisione della Foglia –
Sasuke – Io ho ucciso gente innocente Sakura! Ho fatto del male agli abitanti della Foglia. Ho cercato di uccidere Naruto più di una volta ed ho colpito persino te!! Io non merito di essere perdonato, io devo essere punito!! –
Adesso stava decisamente urlando. Sakura aveva smesso di curarlo e lo osservava con occhi spalancati.
Stavolta però, non versò nemmeno una lacrima. Si alzò lentamente dalla sedia, indossò un guanto bianco col simbolo del Ghiaccio sulla mano destra e…..tirò un pugno dritto in faccia a Sasuke! Non lo colpì con la potenza di cui era capace, ma lo colpì abbastanza forte da fargli girare la testa dalla parte opposta.
Sakura – Bene Sasuke-kun eccoti accontentato! Sei stato appena punito. E ogni volta che ti sentirò dire ancora che non ti meriti di essere perdonato ti punirò nuovamente e sempre più forte! Ora ascoltami dannato zuccone! Ci abbiamo messo quattro anni per ritrovarti e farti capire cosa voleva davvero Itachi da te. E tuo fratello vuole che tu viva! Quindi smettila di compatirti, perdonati e vivi maledizione!! Non mi interessa se deciderai di andartene di nuovo dal Villaggio della Foglia, non mi interessa se vorrai abbandonarci nuovamente, mi interessa solo che questa catena di dolore venga spezzata! Tu devi vivere e tornare a sorridere come facevi un tempo e a costo di costringerti a farlo con la forza, sta sicuro che tu vivrai dannazione!! –
E le lacrime arrivarono subito dopo. Ma fu solo per un secondo, Sakura le asciugò con lo stesso guanto e guardò dritto negli occhi di Sasuke. Il ragazzo torno in posizione appoggiando la testa al cuscino. E finalmente, dopo tanti tanti anni, abbozzò un sorriso.
Sasuke – Non sei cambiata poi tanto Sakura, sei sempre noiosa! –
Sakura – Non prendermi in giro Sasuke, o ti colpirò ancora! –
Sasuke – No basta così. Direi che sono già ridotto abbastanza male senza che tu ci metta del tuo. Sai, Itachi mi ha detto che le donne del Ghiaccio sono testarde. Mio fratello aveva sempre ragione... – Lo sguardo di Sasuke si perse nei ricordi. Un ultima lacrima solcò il viso della ragazza. Con la mano sinistra Sasuke l`asciugò. Fu un gesto del tutto naturale, ma la ragazza rimase immobilizzata. Sasuke la guardò con un espressione del tutto nuova.
Sasuke – Qualsiasi cosa succeda, io non scapperò più. Qualsiasi cosa succeda, non abbandonerò mai più ne te ne Naruto. Se la Foglia può perdonarmi, forse riuscirò a farlo anche io. Ma tu Sakura, non versare più lacrime per me. E’ davvero insopportabile vederti così –
Sakura – Be io sono noiosa tu lo dici sempre.. –
Sasuke – No Sakura, tu non sei noiosa. Tu sei una sorpresa continua e forse anche se a suon di botte, sei l’unica che riesce a farmi vedere cose che nemmeno lo sharingan mi ha mai mostrato –
La ragazza prese coraggio e allungo una mano verso il moro. Lui timidamente la strinse nella sua. Si tennero per mano per qualche istante senza dire nulla. Oltre non si poteva andare. C’erano ancora troppe cose da chiarire e troppe cose da sistemare. Ma forse quello era un inizio. E pensando così, prima che la porta della stanza vennisse quasi buttata giù da un allegro e agitato Naruto, Sasuke disse nuovamente – Grazie Sakura –

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Capitolo 26
*** La decisione dell'Hokage ***


E siamo quasi alla fine di questa mia storia. Mi rendo conto di aver scritto molto più di quello che pensavo all'inizio, ma trovo Naruto un manga davvero interessante. Ammetto con rammarico che è abbastanza evidente che sia scritto prevalentemente per un pubblico maschile, ma chi dice che noi ragazze non abbiamo uno spirito guerriero? ;)  Secondo me, un pizzico di romanticismo in più ci starebbe più che bene..forza Masashi-sensei, fai felici anche noi fanciulle!! Yuki

 

Naruto entrò come una furia nella stanza di Sasuke. Lui e Sakura sciolsero l’intreccio delle loro mani immediatamente. Rossa in viso, e visibilmente in imbarazzo, Sakura si voltò verso Naruto e lo colpì violentemente in faccia mandandolo a sbattere contro il muro.
Sakura – Ma che diavolo ti urli baka! Sei in un ospedale! Quando imparerai a comportarti a modo?-
Sasuke osservava la scena. Pensò che nonostante gli anni, quei due non erano cambiati affatto. Pensò anche altre cose e si sorprese di pensarle.
Entrò anche Sai, decisamente con più calma.
Sai – Naruto-kun che ci fai contro il muro? Hai già dato la notizia a Sasuke? –
Naruto stava cercando di riprendersi dal colpo di Sakura. Con la faccia gonfia per l’urto si voltò verso l’Uchiha e dichiarò – Sasuke sei stato prosciolto dall’accusa di tradimento. Hai dimostrato di aver cambiato le tue idee attaccando Madara e quindi combattendo per la Foglia. Non c’è più nessuna condanna a morte sulla tua testa! Certo che ci hai fatto penare davvero un bel pò bastardo! – E così dicendo Naruto si mise a ridere felice e libero dalla tanta tensione. Sakura iniziò a piangere davvero stavolta, ma finalmente, si trattava di lacrime di gioia che aveva aspettato per anni. Sasuke non riusciva a dire nulla. Più della notizia di essere riconosciuto innocente, gli era strano vedere Naruto comportarsi con lui come una volta. Era come se il tempo non fosse mai passato.
Sai – Perdonatemi se vi interrompo. Naruto ha riassunto un pò troppo la decisione dell’Hokage, sarà meglio che faccia luce su alcuni punti. I Kage, a parte quello della Sabbia e del Ghiaccio, sono ancora molto diffidenti nei tuoi confronti. Quindi sei in prova per almeno un anno. Se durante questo periodo ti comporterai bene, da vero ninja, seguendo un credo che ti porti a compiere scelte di valore, verrai del tutto prosciolto. A partire da oggi e per almeno tre mesi, dovrai sopportare il sigillo che ti è stato fatto dal Mizukage del Ghiaccio. Non hai il permesso di usare il tuo chakra, quindi per ora non sei parte di nessun team ninja. Ma potrai vivere come un comune civile. Non puoi allontanarti dalla Foglia senza il permesso di Tsunade-sama. E dovrai fare rapporto immediatamente alla squadra anbu qual’ora tu venissi in contatto con seguaci di Orochimaru ancora a piede libero o con chiunque altro possa tramare contro Konoha –
Sakura osservò Sasuke. Sapeva bene dove voleva parare l’Hokage. Il moro era testardo e orgoglioso. Gli stavano togliendo il potere che aveva in passato tanto desiderato. Cercavano di piegarlo per vedere se avrebbe reagito male a queste decisioni. Sasuke chiuse un attimo gli occhi. Poi li riaprì osservando Sakura e Naruto.
Sasuke – Va bene. Farò quanto è stato scelto per me –
Naruto tirò un sospiro di sollievo.
Sai – Ah e c’è un'altra cosa, questo riguarda anche te Sakura –
Sakura – Cosa? –
Sai – Sasuke potrà lasciare a breve l’ospedale. Tornerà a casa sua per la convalescenza, ma quando sarà in grado di muoversi, dovrà partire con te e il maestro Kakashi per il Villaggio del Ghiaccio. Vedete, la Foglia e gli altri paesi possono passare su quanto Sasuke abbia fatto in questi anni, ma dovrà rispondere al Ghiaccio anche delle colpe di suo fratello Itachi. All’epoca il clan Uchiha ha mentito al paese dell’Acqua per assicurarsi il loro appoggio contro quello del Fuoco, e il Mizukage vuole un “risarcimento” per quanto ha perso. Quindi la raggiungerai nel suo Villaggio e sarai costretto ad espiare le colpe di tuo fratello -
Sakura – Ma questa è una scemenza! Lui non c’entra nulla con Itachi e poi quella è una storia chiarita ormai. Perché mia sorella vuole prendersela con Sasuke?! –
Sasuke – Non importa Sakura. Farò quello che mi verrà detto di fare. Ho molta strada da compiere se voglio riabilitare il nome Uchiha al mondo ninja. Non preoccuparti –
Sakura – Voglio parlare con Sasha – disse risoluta ed uscì dalla stanza. Sai salutò i due ragazzi e se ne andò. Naruto e Sasuke rimasero soli.
Naruto – Vedrai che tutto si sistemerà. La sorella di Sakura è una persona favolosa. E’ molto bella e anche saggia. Sono certo che non vuole farti niente di male. Approfittane per vedere i luoghi dove è cresciuta Sakura-chan, sarà interessante –
Sasuke – Tu non verrai? –
Naruto – No, io devo rimanere qui a Konoha. Ho molte cose da sistemare. E poi Danzou potrebbe tornare, magari per un nuovo attacco. L’ Hokage è convita che quel uomo fosse d’accordo con Madara per distruggere il paese del Fuoco, quindi io devo rimanere qui a proteggere il Villaggio –
Sasuke – Alla fine Naruto ce l’hai fatta. Sei diventato un eroe per il Villaggio della Foglia. Sei stato bravo, molto più bravo di me –
Sentirgli dire quelle parole era davvero shoccante per il biondo.
Naruto – Di un po’….Sakura ti ha mica colpito ultimamente? Parli in modo strano. Questa può essere solo una reazione ad uno dei colpi di Sakura-chan –
Sasuke – Sakura è diventata molto forte. Sia nel fisico che nel carattere. Voi due siete molto uniti, più di prima, lo vedo persino io che non ho mai notato queste cose in vita mia –
Naruto guardò fuori dalla finestra. Le strade di Konoha erano piene delle risate finalmente rilassate dei suoi abitanti. Da lontano vide Hinata camminare con dei pacchetti in mano. Sorrise fra se e si voltò verso Sasuke.
Naruto – Sakura-chan è meravigliosa. Se la farai soffrire ancora, non ti perdonerò mai più e ti verrò a cercare, stavolta per farti a pezzi –
Sasuke capì quello che il suo amico ritrovato gli stava dicendo. Ne fu sollevato. Già tutto gli sembrava impossibile da fare, ma dover mettersi ancora in competizione contro Naruto era un pensiero insopportabile. Sasuke voleva davvero riparare ai suoi errori. Voleva farlo per lui ma anche per il ricordo di Itachi. Non sapeva bene cosa gli sarebbe successo al Ghiaccio ma doveva fare tutto quello che gli veniva richiesto. E poi comunque, sarebbe andato con Sakura e con lei, tutto era possibile. Si voltò verso la finestra respirando l’aria fresca. Anche lui aveva qualche questione da sistemare al Villaggio, ma doveva prima guarire del tutto. Chiuse gli occhi e si concesse un riposo libero da qualsiasi tensione.

Qualche giorno dopo, fu dimesso dall’ospedale. Naruto, Sakura e Sai lo accompagnarono a casa. Sasuke ebbe una meravigliosa sorpresa quel giorno.
La vecchia casa della sua famiglia era stata rimessa a nuovo dai tre. Era pulita, ridipinta negli interni. Persino il giardino era stato sistemato. Nella palestra dove anni prima, il ragazzo aveva trovato i corpi dei suoi genitori, era stato costruito un piccolo altare. Dell’incenso bruciava davanti a due fotografie. In una vi erano i volti dei genitori di Sasuke, nell’altra il volto di suo fratello Itachi. Sasuke non riuscì a dire nulla. Naruto e Sai se ne andarono via presto. Sakura sistemò un paio di cose. Aveva rimediato per Sasuke alcuni abiti. Nulla di particolare, solo un pantalone e una maglietta nera. Aveva però cucito sul retro della maglia il ventaglio simbolo del clan Uchiha. Il ragazzo osservò il lavoro che la fanciulla aveva fatto apposta per lui.
Si recò nella sua stanza, anche quella rimessa a nuovo e indossò gli abiti. Tornò giù da Sakura che stava mettendo qualche provvista in cucina e la ringraziò timidamente.
La ragazza sorrise.
Sakura – Ti abbiamo comprato qualcosa da mangiare per stasera e domani. Dopo domani partiremo col maestro Kakashi per il Villaggio del Ghiaccio. Sarà un viaggio lungo quindi cerca di riposarti in questi due giorni, d’accordo? –
Sasuke – Si –
Sakura – Adesso devo andare. Ho da sistemare alcune cose anche io. Se ti serve altro mandami a chiamare. Naruto passerà di sicuro più tardi per stare in tua compagnia. Mi sa che ti senti un po’ soffocare vero Sasuke-kun? –
Sasuke la stava fissando, di nuovo. Lei aveva pulito la sua casa. Lei aveva mandato via il ricordo di quella triste notte. Lei aveva cucito il simbolo del clan Uchiha sui suoi vestiti.
Sakura si alzò pronta ad andare.
Si voltò verso l’uscita e Sasuke le fu dietro in un secondo. Nonostante l’assenza del chakra, era più veloce di un qualsiasi civile. La ragazza si bloccò e trattenne il fiato. Tristi ricordi le passarono alla mente e cercò subito di cacciarli via. Se anche Sasuke avesse voluta colpirla di nuovo, senza nessuna tecnica ninja lei lo avrebbe fatto a pezzi in un istante. Ma nessun colpo arrivò dal moro. All’improvviso, come se fosse la cosa più naturale del mondo, le braccia di Sasuke furono attorno alle spalle di Sakura. Poi la presa divenne più forte e in un abbraccio caldo quanto il sole, Sasuke nascose il suo volto tra i capelli della ragazza. La stava abbracciando. Con affetto, con calore, con un nuovo timido sentimento che stava pian piano maturando. La ragazza era immobile. Le braccia lungo i fianchi, il peso di lui che premeva sulle sue spalle. Poi si fece coraggio e le ci volle tutto il coraggio del mondo per rispondere a quell’abbraccio. Timidamente strinse le braccia di Sasuke tra le sue e chiuse gli occhi, assaporando quel momento. Sempre tenendola stretta, il ragazzo iniziò a parlare..
Sasuke – Durante gli anni con Orochimaru, ero riuscito a dimenticarmi di tutti voi. Il mio cuore era morto. Il mio spirito era quello di un vendicatore. Non sentivo ne provavo nulla. Volevo solo essere più forte. Io non ho pensato a te nemmeno un istante. E quando ti ho rivisto quel giorno, quando vi ho attaccato, non ti ho nemmeno guardato una volta negli occhi perché per me non eri nulla. In quegli anni bui come la notte, ho dimenticato tutto di Konoha, di Naruto e di te –
Sakura ascoltava senza proferir parola. Quelle frasi erano taglienti come lame di kunai.
Sakura – Io invece ti ho pensato continuamente. E ho avuto paura di abituarmi alla tua assenza. Questo sarebbe stato insopportabile. Dimenticarti è stato impossibile –
Sasuke – Lo so. Perché nonostante il potere che avevo raggiunto, in qualche modo io ti sentivo. La tua tristezza è sempre stata presente in quel mio cuore morto. E più lottavo per allontanarmi da questo pensiero, più ti sentivo vicina. Il mio scappare da te, da tutti voi, è stato anche il modo per non dimenticarvi mai del tutto. Sono stato il più potente dei ninja Sakura e ora…ora tremo solo perché ti sono vicino. E la mia paura non è più legata al non riuscire a raggiungere i miei obiettivi, ma al pensiero che possa allontanarmi da voi di nuovo –
Sakura si voltò, sciolse quell’abbraccio per guardare in viso Sasuke. Lo prese per mano e gli disse – Non temere Sasuke-kun. Non puoi più allontanarti da noi. Questa è casa tua, questo il tuo Villaggio, noi siamo il tuo team e i tuoi amici e questa è la tua vita se la vuoi –
Sasuke – E tu? Ora tu cosa sei per me? Puoi davvero perdonarmi? Puoi davvero preferirmi anche a Naruto che ti ha sempre amato? Tu puoi davvero…. –
Ma non potè finire la frase, perché Sakura lo aveva interrotto. Ma stavolta non colpì violentemente l’Uchiha, stavolta gli chiuse la bocca con un lungo bacio.
Sakura – Io sono tua. Lo sono sempre stata e lo sarò sempre. Perché tu ed io siamo una cosa sola…mi sa che è ora che ti ci abitui Sasuke –
Sasuke si riprese da quel bacio improvviso. Tutto in lui era impazzito…che fosse un timido accenno di felicità quella? Prese il volto della ragazza tra le mani guardando i suoi grandi occhi verdi. In quel momento si rese conto che ovunque sarebbe andato, qualsiasi missione avesse compiuto e contro chiunque si sarebbe battuto anche in futuro, la sua unica vera missione sarebbe stata sempre e solo una: tornare da lei.
Sasuke – Forse certe abitudini…non sono poi così noiose – E così dicendo i due si scambiarono un altro lungo e intenso bacio.
L’indomani sarebbero partiti per il Villaggio del Ghiaccio ancora ignari di cosa Sasha avesse preparato per loro e per Sasuke soprattutto. Quella notte il ragazzo si recò presso le prigioni per parlare con i tre del team Falco. Non andò solo, i suoi spostamenti erano sempre controllati. Naruto era con lui e Tsunade era stata avvisata. Col suo consenso, Sasuke fece liberare i tre. Gli disse che erano liberi di andare dove volevano. Tutte le colpe erano le sue e quindi lui avrebbe pagato per loro. Naturalmente Karin non voleva sentir parlare di lasciarlo a Konoha, ma Sasuke le disse che quella era casa sua e che li avrebbe vissuto, così la ragazza decise di stabilirsi al Villaggio della Foglia. Naruto rideva fra se pensando a quanti schiaffi sarebbero volati per le vie del villaggio tra quella strana donna e Sakura. Suigetu dichiarò di voler girare un po’ il mondo alla ricerca delle altre spade della nebbia. Disse di fare comunque presente al Mizukage del Ghiaccio che presto si sarebbe stabilito nel suo villaggio in quanto aveva ancora una faccenda in sospeso con quel Kaoru che tanto lo aveva messo in difficoltà con la sua spada. Juugo decise di rimanere anche lui alla Foglia. Quel luogo era rilassante e poi aveva preso particolarmente in simpatia la figlia del proprietario del chiosco di ramen che in quei giorni gli aveva portato da mangiare alla prigione. Forse a Konoha il suo istinto omicida si sarebbe placato per sempre e comunque, proprio per quel proposito, per lui era meglio restare vicino a Sasuke il più possibile.
Sistemato ciò, Sasuke fece ritorno a casa e preparò uno zaino per la partenza del mattino successivo. Avrebbe a breve conosciuto le meraviglie del Millennium.



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Capitolo 27
*** Sasuke e il Mizukage ***


Signore e Signori, ci siamo quasi...questo è il penultimo capitolo...ancora un pò di pazienza e saprete cosa accadrà ai nostri eroi. Sono molto contenta di sapere che il personaggio di Sasha abbia così tante simpatie dalla sua parte. Bene, bene, ne sono soddisfatta. Allora..via alla quasi conclusione. Commentate commentate commentate che fa bene alla salute..alla mia di sicuro! Grazie mille.   YUKI

 

Impiegarono cinque giorni per arrivare all’isola del Villaggio del Ghiaccio. Durante il viaggio in nave, Sasuke aveva ascoltato le storie di Sakura su quel luogo che si apprestava a visitare. Viaggiare per non andare in missione era una sensazione del tutto nuova per il moro, si chiese se avrebbe potuto girare il mondo con la rosa un giorno.
Una volta arrivati, vennero accolti da Kaoru. Il ragazzo li trasportò al Villaggio utilizzando due slitte trainate dai cani della neve. La primavera era giunta anche al Ghiaccio, ma la neve lontano dal villaggio era ancora fredda e compatta. Sasuke si godeva il panorama. Sapeva che sarebbe stato punito, ma in lui non vi erano segni di preoccupazione. Vedere Sakura muoversi così a suo agio in quella terra straniera era un esperienza del tutto nuova, e lui aveva deciso che avrebbe goduto di qualsiasi nuova possibilità questa seconda vita gli avrebbe concesso.
Arrivati alla dimora del Mizukage, Sakura fece strada.
Trovarono Sasha nel salone principale. La giovane donna indossava un abito bianco molto bello. Disegni rosa di fiori di ciliegio lo ornavano da per tutto. I suoi capelli erano legati in una coda molto lunga. Le due sorelle si salutarono affettuosamente. Dopo vari convenevoli, Sasha fece uscire dalla stanza tutti i presenti, rimanendo sola con Sasuke.
Il ragazzo la osservava curioso. Quella donna era la copia di Sakura, non fosse stato per il colore degli occhi avrebbe pensato di aver saltato nel tempo per trovarsi di fronte la Sakura del futuro.
Sasha – Bene Sasuke Uchiha, così alla fine anche tu sei venuto nella nostra terra, proprio come molti anni prima di te fece Itachi. Cosa ne pensi del nostro villaggio? –
Il ragazzo era perplesso. Da quando era entrato in quella stanza, era in attesa di essere colpito o comunque punito per il suo passato. Invece ora questa donna gli parlava con cordialità come si conveniva ad un ospite.
Sasuke – Questa terra è molto bella. Riesco a capire perché mio fratello ne sia rimasto incantato –
Sasha – Itachi amava molto le cose belle, infondo era un esteta della perfezione. Tu gli somigli tantissimo anche nei modi. Siete entrambi due testoni sempre in contrasto coi vostri sentimenti. Comunque, veniamo a noi, a te... –
Adesso era pronto. A breve avrebbe saputo cosa lo attendeva. Si disse che era pronto a sopportare qualsiasi cosa pur di non far più soffrire i suoi amici.
Sasha – Anzi tutto, voltati –
Sasuke obbedì. Sasha si concentrò e gli mise una mano appoggiata al centro della sua schiena. Un ondata calda di chakra colpì Sasuke senza provocargli dolore. Quello arrivò qualche istante dopo concentrato negli occhi soprattutto. Il ragazzo si piegò leggermente tenendoli chiusi, poi il dolore diminuì e riuscì a rialzarsi per guardare in viso la donna.
Sasha – Bene. Ho appena sciolto il sigillo che teneva bloccato il tuo chakra e di conseguenza i tuoi poteri e le tue abilità. Sei di nuovo un ninja a tutti gli effetti. Chiaramente se è questo che vuoi. Il dolore è dovuto al ritorno dello sharingan nel tuo sguardo. Dovrai imparare a dosare molto bene quel tuo potere, o rischi di farti venire la stessa malattia di Itachi. Certo tu sei più fortunato, non è da tutti avere accanto un amico pronto a rischiare la pelle per salvarti e una ragazza che guarda un po’ è un ottimo ninja medico. Ed è per loro che principalmente sono qui a liberarti dal mio controllo. Ma ora voglio sapere: che cosa farai d’ora in poi Sasuke Uchiha? Hai di nuovo il tuo potere e sei libero da ogni accusa. Hai una seconda possibilità, come intendi sfruttarla? –
Gli stava dando fiducia. Questo fu il pensiero di Sasuke. Non avrebbe mai sperato di essere così fortunato. La sua seconda possibilità…suonava proprio bene.
Sasuke – In me non è cambiato il desiderio di riportare il nome del clan Uchiha all’antico splendore. Farò tutto quello che è in mio potere per riuscirci. Lavorerò sodo per la Foglia e non percorrerò più la strada dell’oscurità –
Sasha sorrise – Bene, ed ora dimmi: cosa hai intenzione di fare con Sakura? Te lo dirò chiaramente Sasuke. Fosse per me, io avrei scelto Naruto. Ma Sakura è fedele ai suoi sentimenti molto di più di quanto lo sono stata io. Hai intenzione di farla soffrire ancora? –
Adesso il ragazzo era visibilmente a disagio. Parlare di certe cose era proprio strano per uno come lui. Ma quando alla sua mente si formò il pensiero di Sakura, capì che infondo anche quello era un test e che non doveva fallire, così si limito a dire – Sakura per me è molto importante. Direi estremamente importante e preziosa. Ha lottato per me, ora voglio cercare di fare quello che posso per renderla felice –
Sasha – Va bene. Ti credo. Ma ricorda Sasuke: in Sakura vive la tre code. Kirame quindi farà parte della vostra vita e tu, dovrai imparare a trattare anche con lui o per Sakura saranno problemi. Adesso che siete ancora così giovani, tutto vi sembrerà una costante avventura, ma in futuro le cose non saranno così semplici. Allena bene il tuo sharingan. Fallo per il tuo clan e per il futuro tuo e di Sakura – . Sasuke avrebbe capito solo in futuro il significato di quelle parole. Concluso il dialogo tra i due ninja, nella stanza entrarono nuovamente sia Sakura che Kakashi. Sasha si fermò in piedi al centro del gruppo e disse - Va bene. Il Ghiaccio perdona il clan Uchiha. Sasuke ha riavuto i suoi poteri. Potrà usarli per tornare ad essere un buon ninja per Konoha. Dovrai stargli parecchio dietro sorellina, questo ragazzo è più scemo di Naruto.. –
Sakura – Sce..scemo? –
Sasha – Ah ah ah! Dovevi vederlo sorellina. Se ne stava li tutto teso davanti a me. Mi sa che si pensava che gli avrei fatto la pelle! Gli Uchiha, tanto belli ma senza il minimo senso dell’umorismo! Ah ah –
Sakura – Ma che dici sorella! –
Kakashi – Ci risiamo –
Sasuke – Ma che cosa ha? –
Kakashi – Credo che questo sia il loro normale rapporto familiare. La più grande prende in giro la più piccola -
Le due sorelle si stavano punzecchiando a vicenda sotto gli occhi divertiti del maestro Kakashi e curiosi di Sasuke. E così, dopo qualche istante, il tenebroso Sasuke Uchiha per la prima volta in vita sua dopo anni di dolore, si concesse una fragorosa risata.
Le due donne si voltarono a guardarlo. Sakura era sorpresa. Sasha si mosse leggera tra i due.
Sasha – Immagino che a questo punto, io debba aggiungere una cosa molto importante: questo ninja va comunque tenuto sotto controllo costante. Ne deve fare di strada prima di riabilitare il suo nome e..imparare a vivere. E questa da oggi sarà la tua missione Sakura. Fra qualche giorno potrai tornare al Villaggio della Foglia con Sasuke –
Sakura – Vuoi che torni alla Foglia? Ma così dovrò lasciarti di nuovo sola…io non posso farlo –
Sasha – Oh si che puoi. Questa sarà sempre casa tua Sakura, e io sarò sempre la tua famiglia. Ma la Foglia ha bisogno di te più del Ghiaccio. E credo che anche quel testone ne abbia. Quindi sorellina da oggi, vivi come meglio credi. Così mi renderai felice –
Sakura era commossa. Avrebbe vissuto alla Foglia pur rimanendo un ninja del Ghiaccio. Avrebbe vissuto vicino al suo amato Sasuke.
Sasha – Bene, direi che abbiamo quasi concordato tutto. Ah no certo! C’è un'altra cosa da sistemare!-
Sakura – Cosa sorella? –
Sasha si mosse verso il maestro Kakashi. Uno strano, quanto mai malizioso sorriso si dipinse sul suo volto.
Sasha – Naturalmente visto che vivrai alla Foglia e che ho perdonato Sasuke, voglio qualcosa in cambio. Diciamo che è il Ghiaccio a pretenderlo.. –
Sakura era perplessa – Cosa vuoi sorella? – chiese timidamente.
Sasha si fermò di fronte al maestro Kakashi. L’uomo era immobile e la osservava col suo unico occhio visibile decisamente preoccupato. Allora la giovane donna allungò le sue sinuose braccia verso il volto dell’uomo. Scostò la maschera di Kakashi dalla sua bocca e sussurrò un semplice – Io mi prendo lui – e così dicendo, stampò un bacio sulla bocca del maestro Kakashi. Lui non fece alcuna resistenza, anzi. Dopo un primo istante di incertezza, ricambiò con passione quel bacio. Era arrivato il momento anche per lui di lasciarsi il passato alle spalle e iniziare a vivere il nuovo presente con amore.
Sasha rimise a posto la maschera del ninja copia. Si voltò allegra in direzione di due imbarazzati e sconvolti Sakura e Sasuke e proclamò tutta felice –Ero certa che fosse un uomo bellissimo sotto quella maschera –
L’unica risposta che ottenne, fu un lungo grido disperato di Sakura – Sashaaaa!!!!!!!!!!!!-

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Capitolo 28
*** La Fine e` solo un nuovo Inizio ***


Quello stesso giorno, Sakura e Sasuke fecero una passeggiata nei pressi del Millennium. Agli occhi di Sasuke tutto sembrava meraviglioso. Sakura era muta e pensierosa. Il ragazzo si fermò in un punto molto panoramico. I due non sapevano che dieci anni prima, sempre in quel punto, Itachi e Sasha si erano fermati lì per scambiarsi il loro primo bacio.
Sasuke – Sei silenziosa. Cosa c’è che non va? –
Sakura – Mmmh, niente Sasuke-kun. Mia sorella è sempre la stessa! Nonostante tutto resta impulsiva e segue i suoi istinti più della ragione. Mi fa davvero preoccupare –
Sasuke – A me sembra semplicemente felice. E comunque credo che Kakashi le sia affezionato. Se la caveranno non preoccuparti –
Sakura – Si. Però mi sento un po’ gelosa. Credevo che finita la guerra avrei potuto passare con lei più tempo e invece mi ha già sostituito. E’ proprio un Mizukage senza speranze! –
Sasuke – Hai tutta la vita per starle accanto Sakura –
Sakura – Sasuke-kun…scusa. Pensi ad Itachi vero? –
Sasuke – Penso a quanto deve aver amato questo luogo. Mi piace qui. Tutto questo bianco. Sembra riuscire a coprire lo sporco del mio cuore. Verremo a trovare tua sorella molto spesso Sakura –
A quelle parole la rosa arrossì. Sasuke se ne rese conto ed un malizioso sorriso gli si stampò sul volto. Sakura gli prese la mano timidamente chiedendo
–Verremo spesso qui? Tu ed io? –
Allora Sasuke si voltò verso di lei e la cinse con un braccio intorno al collo. La guardò intensamente negli occhi e le disse – Tu ed io…suona bene non ti sembra? – Detto ciò la baciò intensamente. L’Uchiha stava cominciando a prendere gusto verso questo nuovo se stesso.

Nello stesso momento, a Konoha, un solitario Naruto si incamminava verso il suo chiosco di ramen preferito. Si fermò in mezzo alla strada dicendo - Hinata? So che sei li vieni fuori –
Hinata – Nar..Naruto-kun, scusa. Non ti stavo seguendo. Volevo solo sapere se stai bene –
Il biondo si voltò verso la ragazza. Hinata era dolce e timida, ma aveva dimostrato un coraggio degno di un anbu quando si era buttata nella battaglia per salvarlo. E tutto questo perché lo amava. Naruto pensò che forse, era arrivato il momento anche per lui di andare avanti. E forse visto che era una testa quadra, una brava ragazza seria e composta come Hinata era proprio quello che ci voleva. Naruto – Hinata ti va una bella porzione di ramen? Io ho una gran fame. Ceniamo insieme? – Lo disse così, col suo solito sorriso stampato in faccia. La ragazza si fece rossa in viso e disse un semplice e felice si.

Qualche mese più tardi, al Villaggio del Ghiaccio si festeggiava il matrimonio del Mizukage con Kakashi Hatake, il ninja copia del Villaggio della Foglia. Il festeggiamento andò avanti tutto il giorno. Ospite d’onore un ubriaca più che mai Hokage e tutti i giovani ninja della Foglia. In una lunga tavolata, le risate dei ragazzi si levavano alte verso il cielo.
Sakura e Sasuke si tenevano per mano sotto il tavolo. Il ragazzo era ancora troppo un “Uchiha” per lasciarsi andare ad effusioni davanti a tutta quella gente, problema che non aveva affatto un Naruto allegro e giocoso nei riguardi della sua Hinata.
Quella era una giornata speciale. La Foglia e il Ghiaccio sarebbero stati uniti per sempre, come doveva essere già dieci anni fa. Nuove coppie si sarebbero formate, nuove squadre avrebbero girato il mondo per mantenere la pace.
I bijuu e le loro forze portanti, non sarebbero state più considerate un pericolo, ma una grossa risorsa per mantenere quella pace.
Quel giorno tutto il dolore provato veniva cancellato in nome dell’amore e dell’amicizia.

Sasuke si allontanò da tutta quella gente per prendere un poco d’aria. Davanti a lui il Millennium splendeva dei colori dell’arcobaleno. Tra quei bagliori gli sembrò di vedere il volto sorridente di suo fratello. Sakura gli si avvicinò abbracciandolo alle spalle.
Sakura – A cosa pensi Sasuke-kun? –
Il ragazzo si voltò verso di lei e le disse – A te Sakura –
I due risero insieme.

Passarono cinque anni da quel matrimonio.
Al Ghiaccio Sasha e Kakashi crescevano i loro due bambini tra la neve e lo splendore del Millennium. Spesso la famiglia si recava alla Foglia a trovare parenti e amici.
Si narra che alla Foglia, Tsunade-sama si alzò un giorno chiamando a gran voce Shizune e gridando che si era rotta di fare l’Hokage e che aveva una gran voglia di tornare a giocare d’azzardo.
Si narra che quella mattina, a casa Huzumaki, Hinata apprese con emozione che suo marito sarebbe stato nominato sesto Hokage, e con ancor più emozione, suo marito Naruto versò lacrime di gioia pensando a suo padre il quarto Hokage e al maestro Jiraya.
Si narra che Sasuke Uchiha riuscì grazie al suo valore in missione, a riportare allo splendore il nome del suo clan e che sarebbe diventato per questo, il braccio destro del futuro sesto Hokage. Si narra anche che oltre per il nome, il ninja fosse conosciuto per aver sposato una delle donne più belle e testarde del mondo, nonché forza portante, ninja medico di grande fama e sorella del potente Mizukage del paese dell’Acqua.
Si narra di un periodo di pace lungo e sereno per i cinque grandi paesi.

Fuori i confini del paese del Fuoco, una figura stava immobile ai margini della foresta. Un uomo di età avanzata con un occhio e un braccio fasciato, gli consegnò un rotolo. La figura l’aprì e vi lesse il contenuto.
Danzo – Sei pronto Kabuto? –
Kabuto si tolse il cappuccio dalla testa. I suoi occhi erano gialli e minacciosi. Una lingua troppo lunga per quel volto scavato dal tempo, leccò le labbra che si schiusero in un sorriso minaccioso. Una voce roca e antica gli uscì dalla bocca – Noi siamo sempre pronti –

FINE

E questo è tutto. Diciamo che ne sono discretamente soddisfatta considerando che questa e` stata la mia prima fic. Spero che infondo, la storia originale di Naruto ci consenta di vedere davvero qualche coppia formarsi e combattere per amore e chiaramente è più che chiaro che tifo intensamente per una SasuSaku ma anche per una NaruHina. Ringrazio chiunque l'abbia letta e la leggerà, e le gentilissime persone che l'hanno commentata o che la commenteranno. A Toru85...il discorso di Sasha a Sasuke e` una piccola anticipazione su eventi futuri che riguardano questa storia. Mi e` piaciuto molto ritrarre una Sakura tanto coraggiosa e mi sono piaciute le figure dei ninja del Ghiaccio..perche` sono tutta farina del mio sacco (descrizione fisiche a parte per le quali mi sono ispirata ad altri manga..qualcuno di sicuro avra` riconosciuto alcuni personaggi), quindi non escludo di scrivere una nuova storia che sia il seguito di questa, riprendendo appunto le avventure di tutti i nostri amati ninja e di una Sakura forza portante. In tal senso credo che il potere oculare di Sasuke le sara` utile, del resto, un bijiuu e` pur sempre una forza oscura da controllare, nonostante il "patto". Grazie grazie grazie. A presto per nuove fic anche su altre serie...Yuki21

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