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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Kanon *** Capitolo 2: *** II Introduzione - La perduta via del cavaliere di Scorpio *** Capitolo 3: *** Capitolo I - Il Mare limpido delle Isole Greche *** Capitolo 4: *** La missione di Kanon *** Capitolo 5: *** Capitolo III - In giro per il Paese *** Capitolo 6: *** Capitolo IV - L'incontro *** Capitolo 7: *** CAPITOLO V - L'Umiliazione *** Capitolo 8: *** Capitolo VI - Curiosità *** Capitolo 9: *** Capitolo VII - La Scommessa *** Capitolo 10: *** Capitolo VIII - Chiarimenti *** Capitolo 11: *** Capitolo IX - Una notte movimentata *** Capitolo 12: *** Capitolo X - Un fratello protettivo *** Capitolo 13: *** Capitolo XI - Au Calire de la Lune *** Capitolo 14: *** Capitolo XII - La Dura Reazione *** Capitolo 15: *** Capitolo XIII - Prima che la Notte Cali *** Capitolo 16: *** Capitolo XIV - Un Confronto ad Armi Impari *** Capitolo 17: *** Capitolo XV - Domani è un Altro Giorno *** Capitolo 18: *** Capitolo XVI - In Partenza ***
Questa breve introduzione è stata scritta da sagitta72 che nell'arco della storia si occuperà dei capitoli riguardanti Kanon. Buona lettura
Eccomi di nuovo su questo promontorio…e' meraviglioso il tramonto visto da qui, dove il sole sembra sciogliersi nel mare. Quante volte l'ho guardato senza mai apprezzarne fino in fondo la sua bellezza. Certo, ero troppo preso dall'odio per Athena e per mio fratello ….lui che aveva tutto quello che avrei voluto anche io….l'armatura d'oro di Gemini, l'adulazione di coloro che ci circondavano ... lui che aveva un animo nobile come il suo il migliore amico Aiolos, anch'egli adorato e venerato come un semidio al Grande Tempio; Aiolos, morto per colpa della maledizione che ho inflitto a mio fratello ... ucciso per volontà del mio gemello e per mano di un ragazzino che ha portato dentro di se per ben 13 anni quel lutto che gli ha quasi distrutto l'anima, pur nella convinzione di avere agito per il bene di Athena.
Proprio quest'ultima e' stata la salvezza della mia di anima; e' vero ho fatto soffrire tante persone; per troppi anni, ho voluto paragonarmi a un Dio e dietro una finta identità ho spinto le persone all'odio e alla guerra, ma lei nonostante tutto mi ha perdonato, e con il suo amore ha convinto anche i cavalieri d'oro a fidarsi di me.
Ora, dopo la guerra di Hades, ci ha riportati in vita chiedendo a suo padre la possibilita' di farci tornare per mettere ordine e per vegliare ancora sulla terra, perche' a quanto pare l'odio ancora non si e' affievolito nei cuori della gente.
Da pochi giorni tornati in vita, ho solo avuto la possibilita' di guardare negli occhi Saga e di sorridergli brevemente; entrambi incapaci di dimostrare il nostro affetto, siamo riusciti solo a stringerci frettolosamente la mano. Devo ammetterlo, sentire il calore della sua pelle mi ha dato una forte emozione che mi ha spinto a tornare qui a Capo Sounion, per poter guardare finalmente il mondo da quassu', senza piu' quella brama di potere che mi invase 13 anni fa.
Sono fiero di me stesso, sono cambiato e sono contento di essere un servitore di Athena; non conosco ancora il ruolo che il destino mi assegnerà, ma di una cosa sono certo: lottero' sempre e solo per la pace sulla terra.
Forse e' meglio che torni indietro, magari avranno bisogno di me.
Capitolo 2 *** II Introduzione - La perduta via del cavaliere di Scorpio ***
II Introduzione
II Introduzione
La perduta via del cavaliere di Scorpio
Questo capitolo è stato scritto da winnie343
Sono ore ormai che sono seduto sulla sabbia ad osservare il
mare. Le onde che si infrangono sui miei piedi e che si allontanano, portando
via la sabbia che li ricopre, mi impedisco con il loro rumore di pensare
tranquillamente; ma forse è un bene non pensare. Da quando sono in quest'isola
mi comporto come un naufrago che dopo mesi di tempesta, in balia degli eventi
atmosferici, tenta inutilmente di riposare e di sopravvivere alla monotonia
della tranquillità. Forse ho fatto male ad abbandonare così precipitosamente
Atene e il Grande Tempio, ma sentivo il bisogno di fuggire e di allontanarmi da
quelli che un tempo ho considerato essere miei compagni ed amici. Ho sentito il
desiderio di abbandonare la mia vita alla ricerca di un'altra che mi potesse
soddisfare di più. Che cosa vi accadrebbe se aveste una seconda possibilità?
Cosa pensereste se un giorno, dopo aver passato la vostra esistenza avendo in
mente una sola possibile via, arrivasse qualcuno che vi prospettasse la
possibilità di scegliere fra cento altre vie possibili? Andreste in tilt! Ecco
cosa vi accadrebbe ... ed è proprio quello che è successo a me. Tutti
vorrebbero una seconda possibilità e tutti vorrebbero sfuggire all'oblio, ma
fidatevi, sfuggire alla notte eterna non è poi così divertente. Grazie alla mia
signora che ha voluto premiare la nostra fedeltà e il nostro sacrificio, ho
abbandonato il sonno eterno e sono stato riportato in questo mondo, anima e
corpo. Ma non sono io ad essere tornato ... o meglio ... sono io ... ma non
riconosco più quello che un tempo sono stato."Diverso" ... questa è la parola che ha usato Camus
prima di andarsene da qui ... diverso ... è vero ... sono diverso ... il
vecchio Milo ha definitivamente abbandonato questo corpo per lasciare il posto
al nuovo me stesso ... un Milo ancora difficile da comprendere per me e per i
miei amici. Camus se ne è andato, promettendomi di ritornare quando avrò capito
cosa vorrò essere; ho paura però che continuando di questo passo rischierò di
non vedere più il mio amico. Quale è il problema? A saperlo ragazzi, a saperlo
... un'idea me la sono fattaperò.
Vedete ... il fatto è che ho vissuto talmente tanto a lungo con il pensiero di
dover morire un giorno, che nel momento in cui quel giorno è arrivato, tutto il
mio mondo è andato fuori di squadra ... una volta ho letto da qualche parte che
"nel fondo della notte inizia sempre qualche altro giorno" e
posso assicurarvi che è tutto maledettamente vero. Io sono morto e nell'istante
esatto in cui sono morto ho capito che la mia vita l'avevo sprecata ad
aspettare quel momento di oblio ... ed è lì, in quel preciso istante, che ho
ricominciato a vivere ... non nel momento in cui sono stato resuscitato, ma
nell'attimo esatto in cui sono morto. E ora non ho più voglia di tornare alla
mia vecchia vita. "Il mio bagaglio a mano è il mio cuore. Non è mai
stato leggero. Mai lo sarà", così proseguiva la frase che ho letto un
tempo ...il mio cuore è pesante perchè so che la giustizia e la speranza è
tutto ciò che rende l'uomo migliore e so che io, paladino di Athena, avrei il
compito di preservare tutto questo. Ma sono stanco, terribilmente stanco di
dovermi portare questo peso continuamente. La morte mi ha liberato di
tutto.... e ora che sono nuovamente
tornato in vita non ho voglia di portarmi dietro ancora questo bagaglio.
Un ringraziamento a tutti coloro che hanno letto il primo
capitolo, spero che anche il secondo vi abbia incuriosito.Una precisazione, le
citazioni riportate in corsivo non sono mie, magari L,
ma di Gabriele Romagnoli. Le risposte alle recensioni lasciate sono di
sagitta72, autrice della prima introduzione:
sakura2480: grazie mille per i
complimentei che ci fai, sono contenta che tu sia rimasta colpita positivamente
gia' solo leggendo quelle quattro righe di introduzione...ora di Milo che mi
dici?...ti aspettavi un'evoluzione cosi' catastrofica?
makochan: grazie mille per i complimenti
sulla descrizione, e' un vero piacere essere stata cosi' precisa. si e' vero e'
molto bello vedere un Kanon cosi' maturo, di certo non sara' piu' assetato di
potere......ma furioso chissa'....puo' darsi che lo sia ancora, in fondo il
carattere si puo' modificare ma non del tutto cambiare!!! no?!...ora invece che
te ne pare del ritorno di Milo?
Capitolo 3 *** Capitolo I - Il Mare limpido delle Isole Greche ***
Capitolo I
Capitolo I
Il Mare limpido delle Isole Greche
Questo capitolo è stato scritto da winnie343
Un tempo sono stato un cavaliere ... è questo che continuo a
ripetermi giorno dopo giorno ... un tempo sono stato un cavaliere ... continuo
a ripeterlo come un mantra per cercare di sfuggire alle ombre del mio futuro.
So che non voglio più esserlo, ma d'altra partenon sono capace di fare altro. Sono tornato nell'isola in cui un tempo
lontano sono stato bambino ... nel paese che mi ha visto trotterellare nei vicoli
e intorno alle piazze. Tutti mi guardano come uno straniero ... ma é questo che
sono ... straniero nella propria terra e estraneo alla propria vita ... senza
memoria e senza futuro, passo le giornate in riva al mare ... solitario ...
indifferente. É cosi che mi trovaAioria, il compagno di tante battaglie, l'amico di un tempo, che ho
tradito con il mio abbandono. So perché é qui e sinceramente vorrei che non
fosse mai venuto, ma so anche che non se ne andra' finché non avra' fatto tutto
ciò che é in suo potere per riportarmi indietro. Dopo esserci salutati con un
cenno del capo, si siede accanto a me e con gli occhi rivolti verso lo
splendido mare che indifferente continua le sue attivita', comincia ad
accarezzare distrattamente la sabbia. Stanco del mio mutismo, dopo poco
interrompe il silenzio fra noi, dichiarandomi di fatto guerra.
-Hai un aspetto orribile
-Grazie ... felice di sentirtelo dire... tu
invece sei decisamente in forma ... evidentemente l'amore ti fa bene ... o
forse sarà il sesso
Lo vedo arrossire alla mia battuta. Camus mi ha raccontato
dell'avvicinamento fra lui e Marin ... dopo tanti anni di finta indifferenza
anche loro si sono decisi al grande passo ... evidentemente la sua morte ha
fatto bene ad entrambi. Aioria ignora la mia provocazione e va dritto per la
sua strada
-Mi dici che diavolo ti é successo? La barba
incolta, i vestiti stropicciati, i capelli arruffati e l'aspetto trasandato non
sono da te Milo ... e la tua fuga? Che ti sta passando per la testa?
-Ma niente ... ho solo bisogno di riposo ... ho
chiesto ed ottenuto da Atena un permesso per ricaricarmi … tutto qua
-Tutto qua? A me la tua é sembrata una vera e
propria fuga
-Sinceramente trovo strano che tu dica questo
-Perché?
-Pensavo che fossi troppo preso da Marin e dal
ritorno di tuo fratello per accorgerti dei miei movimenti
-E' questo il problema? - la risposta piccata di
Aioria non si fa attendere - il fatto che ho avuto altro a cui pensare?
-Tranquillo ... non sei il centro del mio
universo
-Questo lo so ... e comunque non sono il solo che
si é accorto del tuo cambiamento anche Mu é preoccupato ...e Aldebaran
-Almeno loro hanno avuto la delicatezza di non
venirmi a rompere le palle
-Non c'e' bisogno che diventi cosi …
-Senti Aioria ... che diavolo vuoi da me?
-Io voglio semplicemente aiutarti... sono qui per capire che cosa ti sta
succedendo … avanti Milo … puoi confidarti con me lo sai
-Io ce l'ho già un amico a cui raccontare quello
che mi succede
-Non c'é bisogno di trattarmi cosi - Aioria
rimanemale delle mie risposte - io sono
solo preoccupato per te
Ecco un'altra cosa che non sopporto più ...il senso di colpa
...è tutta la vita che ne reggo il peso. Voglio dire ...voi non lo avreste se
passaste le vostre giornate ad uccidere altri esseri umani? Certo ... Potreste
dirmi che l'ho fatto per un alto ideale ...e io potrei giustificarmi con voi
dicendovi che erano tutti cattivi, che meritavano di morire ... la verita' é
che nessuno merita di morire ... Io so cosa significa ... E posso assicurarvi
che nessunomerita una punizione così …
e comunque se qualcuno lo merita, che siano gli Deia togliergli la vita … io sono stanco di
essere un assassino, e voglio liberarmi di tutti questi sensi di colpa che mi
hanno accompagnato fino ad ora: non voglio più sentirmi in colpa, per nulla al
mondo, neanche per Aioria a cui voglio bene quasi come un fratello ...e così
perdonami amico mio se faccio lo stronzo.
-Se non l'hai ancora capito Aioria voglio essere
lasciato in pace. Vuoi sapere che cosa ho? Ho che mi sono rotto le palle di
essere un cavaliere e di combattere per la salvezza del mondo … mettiamola così
… mi licenzio!
-Avanti Milo, non dire idiozie, non puoi
licenziarti
-E perchè no? Non si dice che la morte azzera
tutto? Diciamo allora che anche io sono stato azzerato.
-E se Atena ti richiamasse? Se ti chiedesse di
indossare nuovamente l'armatura?
-La ignorerei … che può farmi? Uccidermi? Che si
accomodi pure!
Mentre mi alzo e, privandomi di tutti i vestiti, mi tuffo in
acqua, con la coda dell'occhio vedo Aioria scuotere più volte il capo. So che è
in ansia, ma non voglio più preoccuparmi di niente e di nessuno, decido
pertanto di rimanere in acqua fino a sera, nuotando al largo e infischiandomene
del mio amico; so che quando tornerò sarà ancora lì ad aspettarmi, ma ho deciso
di fregarmene. Quando il sole sta tramontando decido di ritornare sulla
spiaggia e lo ritrovo seduto al punto in cui l'avevo lasciato; ma non è da
solo, con lui c'e' un vecchio che dall'aspetto dovrà avere almeno 200 anni: è
ridotto perfino peggio di Doko quando giocava a fare il nonno. Sarà alto un
metro e 20, ha un testone pieno di capelli, tutti rigorosamente bianchi etra le sue gambe potrebbe passarci un pallone
per quanto sono storte; ma i suoi occhi sono vivie il sorriso è quello un bambino. Ha lo
sguardo tipico dell'uomo che pensa di aver visto tutto nella vita … ma fidati
nonno … io ho visto più di te … pensa … ho perfino conosciuto la donna con la
falce e il mantello nero.
-Beh … e ora questo dove lo hai raccattato?
-Ciao Miloocchidelmare
Resto basito dal modo in cui l'uomo mi ha chiamato … erano
anni che non lo sentivo … cerco dirispolverare nella mia memoria quella faccia rugosa … ma nulla … il
vuoto più assoluto … non riesco a riconoscere il vecchio che ho di fronte .. ma
mentre sto per chiedergli chi diavolo sia, vengo colpito alla testa e
voltandomi mi ritrovo davanti alla ragazza più brutta che abbia mai visto in
vita mia. No! Vi giuro … mai visto nulla del genere. Tutto nel suo viso è fuori
squadra; i capelli, oltre ad avere un colore anonimo, sono ricci e gretti e
sembrano da come si appoggiano alle sue spalle che siano stati lasciati in
balia di se stessi da millenni. I suoi occhi sono nascosti da due fondi di
bottiglia incastonati in una montatura che avrà gli anni del vecchio; e che
dire delle sopracciglia? Avete presente la pittrice Frida Kahlo? No? Beh se la
conosceste vi posso assicurare che pensereste che le sue in confronto fossero
invisibili … un mostro! Ve lo posso assicurare … e vogliamo parlare del suo
abbigliamento? Con 40 gradi all'ombra riesce ad indossare con disinvoltura un
paltò di lana , che porta con la grazia di un elefante mentre il resto dei suoi
vestiti sembrano siano appartenuti al vecchio per quanto sono logori e
smagliati. La ragazza continua a fissarmi con sguardo minaccioso e io comincio
a domandarmi che diavolo possa volere da me … non penserà mica di chiedermi un
appuntamento?
-Senti bell'imbusto
-Non credo che noi ci conosciamo – le sorrido
amabilmente, non voglio offenderla poverina – il mio nome è Milo
-E chi se ne frega ... non ti sembra il caso di
rivestirti?
Solo alle sue parole mi rendo conto che uscendo dall'acqua
non mi sono neanche degnato di indossare uno straccio di vestito. Continuando a
sorriderle, cerco di spiegarle che tipicamente non vado in giro in quel modo,
ma la ragazza dandomi un altro schiaffo in testa, mi fa nuovamente presente che
a lei non frega nulla delle mie scuse, l'unica cosa che le interessa è che io
mi ricomponga, visto che di lì a poco passeranno dei bambini e blah blah blah …
ormai non la sto neanche più ad ascoltare … quanto sono noiose queste cose … il
dover sempre rispettare le regole della buona educazione. Involontariamente
accenno uno sbadiglio, rendendomi immediatamente conto di aver commesso
un'imperdonabile leggerezza. La ragazza strappa di mano il bastone al vecchio e
me lo da in testa urlandomi che sono un gran maleducato. E concludendo la
scenata, dandomi del porco e del villano, mi tira in testa il suddetto bastone
e se ne va senza permettermi di replicare. Voltandomi verso il vecchio gli chiedo
chi mai sia quella pazza
-Ah .. quella è la mia dolce nipotina … il suo
nome è Melina ed è un vero angelo.
-Ma voi siete pazzo! Quella un angelo? Del resto
se avete una nipote pazza non potete che essere pazzo anche voi!
-Mio caro Miloocchidelmare, ora devo andare, la
mia vecchiaia non mi permette di rimanere fuori di casa quando si avvicina la
notte, ma ti prego, sentiti libero di venirci a trovare quando vuoi. Stiamo
ancora al negozio di fiori vicino alla stazione dei treni.
Le parole del vecchio aprono un varco nella nebbia dei miei
ricordi … alla constatazione che nulla è perduto nella mia mente non riesco a
non sorridere. L'uomo anziano è il vecchio Stavos, colui che possedeva un
negozio di fiori, un mulo stanco e due bellissime nipoti … ma mi domando come
sia possibile che una delle due si sia ridotta così. Ormai il nonnetto si è
allontanato, senza permettermi di accettare l'invito, o di fargli capire quanto
meno che mi ricordo di lui, e Aioria ormai solo ricomincia a stressarmi con la
sua voglia di fare la crocerossina. Dopo un paio di prediche sull'importanza di
essere responsabili, lo mando amabilmente a quel paese e gli dico di tornarsene
da dove è venuto, perchè detto sinceramente, ne ho piene le palle di vederlo
nella mia isola. Non aggiungo altro e mi rituffo nel mare gelato … questa volta
so che al mio ritorno non lo troverò più, e la cosa non mi dispiace affatto.
Dopo le due introduzioni, ecco il primo capitolo in cui
il cavaliere di Scorpio mostra tutta la sua insofferenza verso il suo passato,
maltrattando verbalmente anche il prode cavaliere di Leo. Nel prossimo,
seguendo l'alternanza della scrittura, tornerà Kanon e la scrittura di
Sagitta72.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto fino ad ora questa
storia.
X makochan: E' comprensibile rimanere perplessi
sull'atteggiamento di Milo, ma a pensarci bene che potrebbe condannarlo per
questo cambiamento dopo aver conosciuto la morte? Vediamo se almeno Kanon
riuscirà a riportarlo in carreggiata. Grazie per i complimenti sulla scrittura
… mi fanno sempre molto piacere :-))
x sakura2480: credo che morire non sia piacevole …
e magari sapendo di aver dato la morte a tanti tizi qualche rimorso ti viene …
sul fatto che voglia abbandonare le vestigia dorate ...speriamo nell'intervento
del prode Kanon, visto che Aioria ha fallito miseramente :-(.
Da quando siamo tornati al Santuario, passeggiando per Rodorio mi accorgo che la gente ci guarda con occhi diversi, all'inizio erano sorpresi di rivederci, quanto noi se non di piu' forse , ma ora ogni volta che camminiamo per le strade si voltano e sorridendoci ci salutano; qualcuno tenta anche un approccio più confidenziale che prima non osavano fare e quello che mi diverte di piu' e' vedere il loro stupore quando rispondiamo ai loro saluti. La cosa più divertente è osservare i bambini che, ai bordi delle strade giocano a fare i cavalieri: quando ci vedono passare fanno finta di nulla, abbassano il capo, prendono a calci un sasso oppure scappano a gambe levate. Ogni volta sorrido amaramente pensando che alla loro eta' invece di giocare mi allenavo realmente per diventare quello che loro sognano di essere; meglio cosi', almeno possono cercare di farsi una vita normale. Non che la nostra non sia abbastanza soddisfacente, tutt'altro, ma purtroppo ci lascia molto spesso con l'amaro in bocca e senza la certezza di poter procreare qualcosa da lasciare qui sulla terra…ma a cosa sto pensando?°!
Ah bene ecco il Santuario! Vediamo se trovo mio fratello per instaurare con lui un rapporto finalmente normale. Ma guarda, la casa dell' Ariete e' gia' sistemata, ma dov'e' Mu?
- Posso passare?
- …
- Mu posso passare?
- Si vai pure…ma sei sicuro che ha detto proprio cosi'?
- Dici a me?
- No Kanon, stavo parlando con Aioria
Vedo i due cavalieri farsi avanti e naturalmente Aioria mi lancia una delle sue occhiate astiose che io molto volentieri contraccambio dicendo:
- Non ti vado ancora a genio, eh?!...beh non posso biasimarti … anche se il problema è tutto tuo...
- Hai ragione! Non mi vai per niente a genio! Ma ora ci sono cose piu' importanti che devo discutere con Mu, per cui levati dai piedi …e magari forse un giorno farò due chiacchiere anche con te , sempre che tu non decida di sparire …come al tuo solito … si puo' sapere dove sei stato?
- Basta Aioria, non cominciare adesso…hai detto bene ci sono cose prioritarie di cui occuparci
- Scusami Mu
- Sono sopraggiunti dei problemi nel frattempo?
- Non sono affari tuoi!
- Avanti Aioria, anche lui ora fa parte del Santuario e penso che sia giusto coinvolgerlo
- Va bene Mu … come vuoi, anche se penso che sia inutile. Milo che e' partito un po’ di tempo fa per la sua isola non vuole piu' fare ritorno al santuario...pensa che persino Camus non e' riuscito a fargli cambiare idea. Sto tornando proprio ora da li' e ti posso assicurare che non l'ho mai visto cosi' prima d'ora. E soprattutto mai e poi mai si sarebbe permesso di rivolgermi la parola in quel modo….e' molto cambiato, trasandato, apatico….e' tutta un'altra persona…ha detto che non vuole piu' essere un cavaliere…lui che ha sempre svolto il suo compito al meglio...
Mentre ascolto tutta la vicenda comincio a pensare che io forse più di altri posso riportarlo indietro, riconducendolo alla ragione; sono sicuro che riuscirei a farlo tornare sui suoi passi, cosi' esclamo:
- Bene andro' io da lui, vedremo se sarà capace di mandare al diavolo anche me, come ha fatto con voi due
- Kanon mi stai facendo perdere sul serio la pazienza, cosa credi che siamo stati degli incapaci?...eh?!
- Non dico questo; e' solo che tu e Camus siete i suoi migliori amici e sa benissimo che vi puo' trattare come vuole, tanto voi gliele fate passare tutte…Camus ha sempre avuto troppa pazienza e tu non e' la prima e nemmeno l'ultima volta che hai un battibecco con lui, anche se magari questo è stato piu' violento del solito….ma con me sara' diverso…io non ho nessuna intenzione di stare ad ascoltare le scemenze che dice ne tanto meno ho intenzione di farmi trattare come un pupazzo da puntaspilli….per quello ho già dato…
- Gia' peccato pero' che il puntaspilli conteneva solo 14 buchi…
- Suvvia Aioria ammettilo, almeno quella volta, in fin dei conti, vi sono servito….
Mu vedendo che l'aria si sta surriscaldando troppo esclama:
- Ok Kanon vai pure, provaci anche tu e staremo a vedere che succedera'…spero che almeno a te dia ascolto.
- Ne dubito…
- Non contarci troppo Aioria…potresti rimanere deluso-poi rivolgendomi a Mu -di tu a mio fratello dove sono andato…vi saluto.
*******
Finalmente il porto di Adamas, era ora non ce la facevo piu' a stare su questo traghetto, certo avrei potuto muovermi alla velocita' della luce, arrivando in un lampo, ma per una volta ho voluto comportarmi come una persona normale. Mai piu'! Se non fosse che avessi voluto dare un po' di tempo a Milo per riprendersi dall'incotro con Aioria, a quest'ora sarei gia' da lui a insultarlo come si deve…mi domando che cosa gli passi per la mente? Possibile che si sia ridotto come me l'ha descritto il cavaliere di leo? Spero che Aioria abbia esagerato, magari col ritorno di suo fratello e l'amore ritrovato di Marin, può aver perso un po' di lucidità di giudizio.
Guardandomi intorno devo ammettere che quest'isola e' molto bella, ha un'acqua azzurra e cristallina e le casette bianche che vedo in lontananza ne risaltano ancora di più la limpidezza … a prima vista sembra anche molto tranquilla, il posto giusto per chi ha bisogno di calma per rilassarsi e riflettere un po'. Chissa' in quali di queste baie e insenature si sara' cacciato, ora devo anche setacciare tutta l'isola, potevo almeno chiedere al micione dove si trovasse
Forse tra quelle due enormi scogliere ci deve essere una caletta o una spiaggetta nascosta, probabilmente sara' li, quale posto migliore per nascondersi? Il mio intuito non mi tradisce neanche ora, infatti eccolo laggiu' ... ora inizia il bello.
- Oh finalmente ti ho trovato
- ….
- Sto molto bene grazie - mi siedo accanto a lui- e te come va?
- Kanon .. devo aver fatto proprio una brutta impressione ad Aioria se si è spinto a coinvolgere perfino te!
- Diciamo che mi sono offerto volontario per venirti a recuperare qui.
- Allora hai fatto un viaggio a vuoto … non ho nessuna voglia di tornare ad Atene….per cui se pensi che il tuo intervento serva a qualcosa, ti sbagli di grosso!
- Pero' effettivamente aveva ragione il gattino!
- Su cosa?
- Sei irriconoscibile: sciatto, trasandato,…un vero barbone…ma ti sei visto allo specchio?
- Non ho bisogno di specchi … e ti invito gentilmente ad andartene!
- E perche' mai dovrei andarmene? ….E' cosi' bella la tua isola! Un po' di riposo mi serve, pero' da solo mi annoierei, invece penso che in tua compagnia riuscirò a divertirmi un po' …ho visto che ci sono cose interessanti … potresti farmi da Cicerone….
- Evita di continuare a fare discorsi senza senso e ..
- Eh no caro! …mi dispiace tanto, ma qui chi fa i discorsi senza senso sei tu … non io…
- Non interrompermi quando sto parlando…
- Perche' avevi qualcosa di interessante da dire? - ha negli occhi lo stesso sguardo del nostro memorabile scontro alle Dodici Case.
- Te lo ripeto Kanon…io non ho nessuna intenzione di tornare ne tanto mento di stare qui a farti da accompagnatore per cui levati dai piedi ed evita di irritarmi più di quanto già non sono?
- Altrimenti? Non penserai che questa volta mi farei infilzare come un puntaspilli senza battere ciglio! E ricordati, io so cosa mi aspetterebbe, ma tu non hai idea di cosa potrei farti io! Comunque vedi che alla fine torni sempre ad essere quello che sei?
- Che vuoi dire?
- Un cavaliere di Athena….le tue reazioni non cambieranno mai …tu non puoi sfuggire a quello che sei…e sei questo …Milo, il cavaliere di Scorpio
- Gia', un cavaliere che nella sua vita non ha fatto altro che uccidere, vero?
- Non mi sembra che tu abbia mai ucciso qualcuno che non lo meritasse
- E chi lo dice? Tu? E come fai a dirlo? Tutti hanno diritto di vivere, o per lo meno io sento di avere il diritto di decidere questo.
- Forse hai ragione… pero' sono sicuro che se tu non li avessi uccisi….avrebbero continuato a fare del male ad altri innocenti…secondo te sarebbe stato meglio se li avessi lasciati uccidere chi non meritava di morire? …guardala da questo punto di vista…tu hai salvato delle persone in quel momento…
- Mpfnf ...lascio ben volentieri a qualcun' altro il compito di salvare il mondo
- Lo sai che cosi' tradisci la nostra Dea, vero?...sai che tradisci la sua fiducia….lei non vorrebbe mai vederti cosi' e sentire uscire dalla tua bocca parole simili…non lo merita…ci ha riportati in vita perche' secondo lei lo meritavamo…e se TU non lo meritavi...non lo avrebbe mai fatto
- Ma che belle parole …dette da te poi fanno un certo effetto
- Ahahaha…vero?..Se credi di offendermi sappi che non ci sei riuscito…anzi…ti dirò di piu', io sono contento di essere tornato …voglio migliorare e dimostrare che sono cambiato…tu parli tanto del tuo passato … ed io che dovrei dire? Eh!!...quello che ho fatto io e' molto peggio…non sai nemmeno che cosa significhi tornare in vita e cercare di iniziare una nuova vita in mezzo a coloro che hai cercato di eliminare …compreso tuo fratello…che odiavi solo perche' era quello che tu volevi essere…dovevo vivere nascosto perche' nessuno doveva conoscere la mia esistenza…nessuno capito! Nessuno! Dovevo nascondermi quando passavate voi, quando passava lui con Aiolos …il suo migliore amico…al quale sentivo che diceva "sei come un fratello per me "…ed io che cosa ero?....niente…non ero niente! Per questo mondo non esistevo…e l'odio cresceva in me, giorno dopo giorno, ed io non facevo nulla per evitarlo …anzi …ho gioito quando il famoso cavaliere di Gemini e' caduto per mano di Athena e dei suoi quattro scagnozzi…e poi tutto il resto…e' inutile che te lo stia a ricordare, no?...ne sei a conoscenza o te ne sei gia' dimenticato?
Milo continua a guardarmi con uno sguardo che non riesco a comprendere, non so se si stia convincendo a tornare sui suoi passi oppure se sta pensando a come farmi fuori.
- Beh sei rimasto senza parole?
- ….
- A quanto pare si …
- Kanon a me dispiace che tu abbia passato una brutta esistenza, e credimi, io sono dalla tua parte e so che riuscirai a far dimenticare il tuo passato, ma io non riesco a tornare quello che ero e forse non voglio neanche più …per cui tornatene pure a fare il paladino della giustizia, visto che ora sei fiero di quello che sei diventato e togliti dai piedi!
- Mi dispiace Milo … non lo faro'…due sono le cose …o vieni con me…o io rimango qui con te fino a quando non ti sarai convinto a seguirmi
Mi alzo immediatamente dopo Milo che nel frattempo si e' voltato ad osservare l'orizzonte. A seguito di un movimento alla mia destra mi volto e vedo un qualcosa arrivare verso di noi. Milo mi sente sussultare e voltandosi quasi rimane sconvolto dallo sguardo che gli restituisco
- Che ti succede Kanon?
- Cos'e'?
- Cosa?
- Quella roba che sta venendo verso di noi – Milo si gira e mugugna qualcosa di incompressibile – Che hai detto?
- E' quella dell'altro giorno!
- E che cos'e'?
- CHI è, vorrai dire
- E' un essere umano? Non è uno zombie?
- Ahahah…Kanon …ti spaventi per cosi' poco?
- Ma e' orribile!…dai scappiamo, torniamo ad Atene
- Non ci provare … non mi convincerai con così poco – sul suo volto compare il sorriso sornione che lo contraddistingue e che non vedevo da molto tempo, poi voltandosi osserva la persona che si sta avvicinando a noi - senti amico, forse e' meglio se ce ne andiamo … posso assicurarti che quella non conosce le buone maniere
- Quella? Vuoi dire che è una donna?
- Già … e posso assicurarti che non ha nulla della donna … forse hai ragione tu … è uno zombie … ed è venuto per catturare le nostre anime – nel pronunciare le parole mi fa l'occhiolino e comincio a sperare di ritrovare il vecchio Milo
- Eh allora ? Che problema c'e, la spedisco in un'altra dimensione …tanto nessuno se ne accorgerebbe…ahahaha
- Dai vieni con me, andiamocene…e' la nipote di una persona che conosco ... sai ... non vorrei patisse per la sua mancanza….
- mmh sai che perdita!!
Milo si lascia sfuggire un altro sorriso, si abbassa per riprendere la sua roba ed indossandola strada facendo mi porta a casa sua … un passo avanti l'ho fatto: sono riuscito a non farmi mandare a quel paese. Mi dispiace Aioria, uno a zero per me. Quanto mi piacerebbe vedere la sua faccia in questo momento se lo sapesse.
Bene siamo giunti alla fine del quarto capitolo, e’ gia’ un buon inizio il fatto che Milo lo accolga a casa sua, ma…per quanto potra’ durare questa convivenza? Mah staremo a vedere nei prossimi capitoli…passiamo ora ai ringraziamenti di winnie 343:
x makochan: bene, anche tu hai capito che non si può non biasimare il povero Milo, dopo tutto quello che ha visto mi sembra il minimo che voglia licenziarsi, ma non so se un saint può in effetti ignorare ciò che dovrebbe essere la sua natura
x sakura2480: innanzitutto grazieper i complimenti. Che Milo sia un pò matto direi ... cavoli ... per essere devoti ad una causa come lo sono loro non si può che essere matti, ma anche i matti a volte hanno dei dubbi ... basta pensare adAmleto (che forse matto non era;-)). Per il tuo dubbio rispondo che in realtà i saint anche se resuscitati restano comunque cavalieri di Athena, però in tempo di pace non sono tenuti a rimanere al Grande Tempio (nella serie classica infatti il Grande Sacerdote quando deve affrontare i cinque bronzini li richiama), per cui Milo se l'è datae a suo dire se venisse richiamato si ammutinerebbe:-))).
Capitolo 5 *** Capitolo III - In giro per il Paese ***
Da quando Kanon é arrivato sull'isola la mia vita qui ha subito un
cambiamento radicale
Capitolo III
In giro per il paese
Questo capitolo è
stato scritto da winnie343
Da quando Kanon é arrivato
sull'isola la mia vita qui ha subito un cambiamento radicale ... se prima
passavo le giornate sulla spiaggia, incurante di tutto e di tutti, senza
preoccuparmi di mangiare in orario, di cambiarmi i vestiti e di tutto ciò che
richiede la cura della propria persona. Ora non solo mi devo sciroppare la sua
presenza ingombrante, ma secondo lui dovrei sottostare alle sue regole in
quella che é casa mia … certo … casa é un termine un pò
forte per la baracca in cui dormo ... ma qui sono cresciuto e nulla mi smuoverà
da questo posto. Come tutte le mattine, anche oggi il mio ospite si é alzato di
buon ora e ha cominciato ad occuparsi delle faccende domestiche ... il nostro
eroe si é messo in testa di trasformare questo tugurio nella casetta di
Biancaneve e nulla riesce a distrarlo dal suo intento ... neanche il mio
tentativo di ammutinamento; comunque vederlo rassettare e spolverare é uno
spettacolo comico:l'uomo
che voleva conquistare il mondo ridotto a fare la copia sbiadita di cenerentola;
sorrido pensando alla possibilità che possa trovare la sua principessa.
-Perché sorridi?
-Oh nulla ... mi domandavo semplicemente quando arriverà
il principe azzurro in groppa al destriero bianco a portarti via e a salvarmi
da te
-Se non ti vai a lavare e non ti fai la barba sarai tu
quello da salvare!
-Caro Kanon, il fatto che
sopporti la tua presenza qui non ti autorizza a darmi ordini
-Qui non si tratta di ordini Milo - mentre risponde alle
mie provocazioni, mi alza di peso e comincia a spingermi dentro l'unico bagno
che condividiamo - si tratta di igiene ... igiene! Se tu non vuoi essere più un
cavaliere va bene, ma non ti permetterò di trasformarti in un barbone sciatto e
puzzolente
-E va bene ... oggi sono particolarmente di buon umore e
ho deciso di concederti qualcosa, per cui mi farò una doccia … ma la barba te
la puoi scordare.
-Mi accontenterò per oggi di non sentirti più puzzare -
dandomi la spinta finale per entrare in bagno mi regala un sorriso a trentadue
denti – ma domani ti farò togliere quel cespuglio dalla faccia.
Mentre mi sciacquo sotto l'acqua calda, mi rallegro pensando
a quanto Kanon sia cambiato ... evidentemente a lui
la morte ha fatto bene ... si vede che l'idea di poter riscattare tutti i suoi
peccati con questa seconda vita lo ha reso più affabile e sereno e questo mi
rende felice per lui; inoltre devo ammettere che la sua presenza non mi
disturba: se ci fossero stati Camus o Aioria sarebbe stato diverso; sarei stato più irritabile e
aggressivo, questo perchè probabilmente con i miei
due più cariamici
non avrei potuto nascondere il mio male di vivere rattristandoli oltremodo e
portandomi ad odiare me e loro per questo; ma con lui mi sento tranquillo, so
che è preoccupato per me, ma so anche che non mi conosce così bene da poter
comprendere quanto sia profondo il mio disagio … in ogni caso con lui mi sento
sereno di poter rimanere silenzioso e taciturno come e quando mi aggrada.
Uscendo dal bagno, noto che la tavola é apparecchiata per la colazione, e alla
vista di tutto il cibo presente sulla tovaglia mi torna, dopo tanto, un certo
appetito. Senza dire nulla mi siedo e comincio a mangiare, ignorando il commento
di Kanon sulla possibilità di vedermi finalmente
riacquistare qualcuno dei chili persi in questi mesi. In effetti, pur non
guardandomi mai allo specchio, anche io stringendo la cinta dei pantaloni di
più buchi rispetto a prima, mi son reso conto di aver perso molto peso, ma
ovviamente neanche questo ha attirato la mia attenzione più di tanto. Il resto
della colazione procede in religioso silenzio. Quando penso che anche il resto
della giornata procederà tranquillamente, Kanon mi
spiazza chiedendomi di accompagnarlo a fare un giro nel vicino paese. Mi
rifiuto categoricamente, per oggi ho già concesso troppo al mio ospite, ma
mentre mi alzo per recarmi come tutti i giorni alla spiaggia, il bastardo mi
assesta un pugno sullo stomaco che mi fa perdere conoscenza. Quando riprendo i
sensi mi rendo conto di essere seduto con le spalle appoggiate ad uno dei muri
delle case di confine del paese e voltandomi, trovo comodamente seduto accanto
a me anche Kanon
-Finalmente bello addormentato ti sei svegliato …certo che ti sei
proprio rammollito - accenno un sorriso sarcastico
-Come vedi ho cominciato a comportarmi come un comune mortale
-Ma quale comune mortale ... la verità é che tu proprio
non l'hai visto il mio pugno
-Questo lo dici tu
-Non lo dico io ... è la verità ... comunque non ha
nessuna importanza ... visto che siamo qui che ne dici di fare un giro?
Seppur controvoglia, acconsento
alla sua richiesta, ormai sono in ballo ed è giusto che balli. Il giro
turistico consiste in una passeggiata di venti minuti tra i vicoli deserti del
centro. É tutto cosi silenzioso, alienante e spoglio che non riconosco nulla
intorno a me; mi domando dove siano finiti i vicoli allegri e i negozi colorati
che caratterizzavano un tempo questo posto. Va bene che manco da tanti anni, ma
come é possibile che un paese di saltimbanchi possa trasformarsi nella città degli
zombie?
-Wow che allegria! Ora capisco perche non volevi venire
... il posto più allegro qui sembra essere il cimitero.
-Credimi Kanon ... qui c'é
qualcosa di strano, questo non é il paese in cui sono nato
-Voglio ben sperarlo, altrimenti avresti
dovuto diventare un uomo peggiore di me.
-Seguimi
-Dove andiamo?-
-Al negozio di fiori
-No grazie .. va bene che ti
stai innamorando di me ... ma non c’e’ bisogno che mi fai un regalo …
oltretutto io odio i fiori
Non rispondo neanche alla sua battuta e vado dritto per le
vie alla ricerca del negozietto in cui la mia infanzia é volata via. Una volta
arrivati, entriamo senza indugiare e aprendo la porticina a vetri, al suono
della campanellina e alla vista dell'interno, il mio
cuore fa un tuffo nel passato. E' incredibile come tutto sia rimasto intatto,
come il ricordo me lo rimanda. Al suono della campanella, dal retrobottega
compare il vecchio che era sulla spiaggia con Aioria
-Miloocchidelmare che bello
vederti qui. Cominciavo a temere che nulla ti avrebbe staccato da quella spiaggia
-Salute a te Stavos; lui é un
mio amico ... Kanon - rispondo cosi alla sua domanda silenziosa
-Sei un ragazzo veramente fortunato... è difficile trovare di questi
tempi degli amici sinceri che si preoccupano per te ...ora lui, prima il biondino e prima ancora il tuo amico
francese
-Come fai a sapere di Camus?-
lo guardo sorpreso
-E per chi altro poteva venire quell’uomo? Era talmente
elegante e a modo da risultare quasi alieno in questo posto.
Sorrido al vecchio e comincio a gironzolare insieme a Kanon per il negozio. Vengo richiamato dallo sguardo del
mio amico, che si sofferma ad osservare una foto in cui si vedono un bambino
dai capelli biondi e dallo sguardo impertinente tra due graziose bambine che
ridono divertite
-Questo sei tu
-Già, in un tempo in cui non sapevo cosa fosse uccidere
-E le bambine?
-Sono le mie due nipoti ... Melina e Aristea
... bellissime! So cosa stai pensando Milo, lo leggo dal tuo sguardo, ma posso
assicurarti che anchela
mia Melina é bellissima … deve solo riuscire a liberarsi del suo passato per
tornare ad essere il raggio di sole che un tempo era.
Il vecchio si allontana per servire un cliente e io rispondo
allo sguardo enigmatico di Kanon
-Melina é il mostro che ti ha spaventato tanto sulla spiaggia
Senza dire nulla, con una faccia sconvolta, Kanon si volta a guardare nuovamente la foto, come del
resto faccio io, e confrontando la donna di oggi con la foto di ieri faccio
veramente fatica a credere che stiamo parlando della stessa persona. Ad un
certo punto nel negozio entra un moccioso di circa sei anni; se non avesse i
capelli scuri, potrei tranquillamente scambiarlo per quell'impertinente diKiki.
Il moccioso, ignorandoci completamente, urla a squarciagola al vecchio che una
delle sue nipoti é in difficoltà ed ha bisogno di aiuto, con il risultato che
l'anziano si volta a fissarmi.
-Io sono fuori dai giochi … mi spiace vecchio … non
compio più buone azioni
-Andrò io
Mi volto a guardare il volto fiero di Kanon
sospirando ... va pure amico mio ... va a salvare il mondo e la tua bella ... spero
solo che ala fine non ti ritroverai con una manciata di polvere, la nipote
brutta e un'amarezza orribile in gola. Kanon esce
seguendo il bambino e io decido, senza ascoltare i rimproveri del vecchio, di recarmi
alla fontana dei pazzi, che si trova ancora al centro della piazza principale
del paese. E’ impressionante vederla deserta, quando un tempo era carica di
bambini gioiosamente urlanti che scalciavano allegramente al suo interno.
Osservo l'acqua che zampilla cercando di recuperare tutte le emozioni che un
tempo mi assalivano quando correvo al suo interno a piedi nudi. Assorto come sono
nei mie ricordi, non mi rendo conto di avere accanto
qualcuno fin quando non lo sento parlare
- Che cosa ci fai qui? Sei venuto ad esibirti anche in
questa fontana?
Voltandomi riesco a malapena a celare un urletto
isterico ... lo scorfano della spiaggia é accanto a me e l’unica cosa che
riesco a pensare è che tutte le fortune ultimamente vanno a Kanon
... A lui la bella da salvare e a me la brutta copia di Grimilde.
-Non capisco a cosa tu ti riferisca
-Al fatto che adori mostrare a tutti le tue nudità
-Mia cara
-Non chiamarmi mia cara
-E’ un modo di dire … comunque … io non amo esibire le
mie nudità, come dici tu, semplicemente nella spiaggia che frequento solo io
non vedo perché non possa comportarmi come più mi piace
-Semplicemente perché la spiaggia non è tua . Comunque sei sempre stato un'esibizionista. L`'altra
volta esibivi la tua nudità ... da bambino esibivi la tua arroganza!
-Cosa? – resto stupito dalle sue parole - sinceramente
non mi sembra di essere mai stato arrogante ... gioviale e scapestrato si! Ma
arrogante no!
Senza dire altro Melina si allontana, ed io incuriosito
dalle sue parole, la seguo per farmi spiegare meglio. Tento di bloccarla,
afferrandola per un braccio, ma rimango sorpreso dalla sua reazione: al
contatto con la mia mano si blocca immediatamente e sento il suo corpo
irrigidirsi; vedendola tremare come una foglia lascio immediatamente la presa.
Riprendendosi dallo shock, si volta e comincia a fissarmi: isuoi occhi sono vitrei e il suo
sguardo é vuoto. Quando comincio a sentirmi quasi in colpa per la sua reazione,
lei mi sorprende nuovamente. Ridestandosi comincia a picchiarmi con calci e
pugni, accompagnando il tutto con una serie di epiteti irripetibili. I miei
sensi di colpa svanisco rapidamente, lasciando il posto all'incredulità.
Interrompo il suo sfogo bloccandole entrambe le mani
-Ma sei impazzita?
-Non osare più toccarmi ... Hai capito? - la mollo
immediatamente
-Non preoccuparti ... non accadrà più
-Perfetto
Rimaniamo in silenzio ad osservarci ... mi domando come la
graziosa bambina della foto possa essersi ridotta cosi
-Beh! ... Che hai da guardare?
-Nulla ... è solo che sono stato al negozio di tuo nonno
e...
-E?
-Ho visto la foto in cui eravamo bambini
-E quindi?
-Niente ...notavo semplicemente che sei cambiata
-E allora? Anche tu sei cambiato ... e non in meglio devo
constatare...
Resto basito dalla sua affermazione ... è incredibile come
questa tizia riesca a rigirare le situazioni
-Di un pò ... Che ti é successo per ridurti cosi?
-Cosi come?-
sono sempre più perplesso
-Così ... non lo vedi come sei?
-Veramente no
-Sara ... Almeno, se non altro, oggi non puzzi?
-Che?
-Puzzi!Non lo
sai che se non ti lavi puzzi?
-Basta ... io ci rinuncio ... me ne torno sulla spiaggia
-Si ecco,bravo ... levati dai piedi
La nostra discussione viene interrotta dall'arrivo di un
ragazzino barcollante e pieno di lividi. Melina mi molla li
e corre a soccorrere il piccolo. Decido di seguirla, tanto non ho nulla da
fare.
-Che ti é successo Arcos?
-Quei maledetti mi hanno picchiato
-Chi? - entrambi ignorano la mia domanda
-Bastardi!
-Chi é stato e perché? - riprovo ad inserirmi nel
dialogo con il risultato che Melina si gira e mi urla in faccia
-Quelli non hanno bisogno di avere un motivo per
picchiare ... vanno in giro con l'arroganza di poter fare il bello e il cattivo
tempo
-E' per colpa loro che nel paese é sparita l'allegria? -
Melina per la prima volta mi guarda stupita ... o almeno a me sembra cosi ... con
i fondi di bottiglia che indossa non é che si capisca molto
-Si, è colpa loro ... la gente
ha paura … si chiude in casa per non averci a che fare
-Tu sei venuto per aiutarci? - il ragazzino mi guarda
con occhi speranzosi
-Spiacente ... io sono qui per riposare ... anzi ... se
volete scusarmi
Mi alzo con l'intenzione di tornare alla mia spiaggia e al
mio sole ... mi spiace per questa gente ... ma ho deciso di non voler più
essere il paladino di nessuno e di riappropriarmi della mia vita, ma le parole
che mi sputa addosso Melina mi costringono a voltarmi
-Decisamente sei cambiato
-Che vuoi dire?
-Nulla .. Andiamo Arcos, ti curo le ferite.
Li vedo allontanarsi e per un attimo ho la tentazione di
seguirla per avere altre spiegazioni ... ma poi cambio idea e riprendo la
direzione della spiaggia ... Che vadano al diavolo!
Ciao a tutti, ecco il
nuovo capitolo su Milo .. sempre intenzionato a non
essere più cavaliere, ma sorpreso della trasformazione del suo villaggio
natale. Nel prossimo capitolo Kanon avrà il suo da
fare ad aiutare la seconda nipote del vecchio. Di seguito la risposta di sagitta72 alla recensione del capitolo
precedente.
sakura2480: innanzitutto ti ringrazio per i
complimenti, fanno sempre mooooooooooolto piacere.
per quanto riguarda Kanon hai ragione nel dire che
non e' facile farsi accettare di punto in bianco dopo quello
che ha fatto, ma sulla convivenza nell'isola....io direi che problemi di
adattamento non ne avra'...a lui niente lo
piega!!!anche se qualche colpo di scena per lui non manchera'.
Quando torno indietro giuro che affogherò Milo; quell'idiota
pensa che comportandosi cosi' faccia bene a se stesso, ma ancora non ha capito
che quando si riprendera' dallo stato di insofferenza in cui si e' volutamente
tuffato, si trovera' a fare i conti con la sua coscienza.
Spero solo che la nipote del vecchio di cui ora mi devo
occupare non sia quella terrificante ragazza della spiaggia, perche' altrimenti
ce ne vorra' di coraggio per adempiere al mio compito. Pero' che cambiamento
agghiacciante che ha fatto, chissa' che le e' capitato....boh, speriamo in bene
perchè non ho nessuna voglia di stare a combattere pure con lei, visto e
considerato che Milo mi ha detto che di buone maniere proprio non ne ha.
Sono gia' cinque minuti che sto seguendo il bambino tra le
viuzze del paese, finalmente ne usciamo persbucare in un sentiero sterrato e pieno di erbacce: ne schivo qualcuna
piu' alta evitando così di accecarmi un occhio. Il ragazzino si gira vedendomi
gesticolare mi domanda:
- Ehi ce la
fai a starmi dietro?
- Ti sembra
che abbia qualche difficoltà?- ma guarda se devo pure stare ad sorbirmi le
sparate di questo moccioso … metterò anche questo in conto a Milo – sei tu che
sei un tappo e non hai a che fare con queste erbacce … piuttosto siamo arrivati
o dobbiamo ancora fare kilometri prima di aiutare questa ragazzina?
- No no, siamo
arrivati, eccola laggiu' …. la vedi?
- Dove? -
ammetto che ho un po' paura di cio' che potrei trovarmi davanti – Ah quella
fanciulla li'?
- Si, e' disperata …. penso che le sia
caduto nel burrone qualcosa di molto prezioso, perche' ho sentito che ha
lanciato un urlo e alla mia richiesta di spiegazioni mi ha detto solo di
correre a chiamare suo nonno – poi rivolto a lei mentre ci avvicinavamo -ecco Aristea ti ho portato qualcuno per
aiutarti.
La ragazza che si trova accovacciata e guarda giu' dal
burrone, si volta verso di me e mi punta addosso degli occhi azzurri come il
mare di Grecia. Rimango a fissarla un po' notando che per essere una ragazzina
non è niente male: ha una carnagione molto chiara, capellilunghi e lisci di uncolore castano, fermati da un cerchietto
appena visibile. Il suo viso e' a forma dicuore edha gli zigomi
pronunciati ed un nasino perfetto e sottile e la sua bocca socchiusa e' di un
colore rosa pallido. Mi sento quasi ridicolo ad osservarla pensando che in
effetti è molto carina … io che non mi sono mai soffermato ad osservare le
donne che ho incontrato in tutta la mia caotica vita, ora mi ritrovo a rimanere
imbambolato di fronte al classico stereotipo della fanciulla in difficoltà … se
Milo mi vedesse in questo momento riderebbe come un pazzo … e se mi vedesse mio
fratello rimarrebbe inorridito. Lei si alza e mi osserva incuriosita e allo
stesso tempo un po' intimorita, non sapendo chi diamine io sia. Mi rendo conto
che la sto squadrando, ma non posso farci nulla, continuo ad osservare il suo
aspetto fisico compiacendomi di tutto ciò che noto: e' longilinea ed ha un
fisico asciutto, non e' prorompente, ma piena nei punti giusti … mi sta
mettendo in confusione, e' la prima volta che mi succede di essere attratto
cosi' prepotentemente dauna ragazza …
tutto cio'mi fa uno strano effetto.
Chissa' se devo aggiungere anche questo alla lezione da dare aMilo, oppure se stavolta dovrò ringraziarlo.
Mi avvicino a lei chiedendole cosa sia successo e lei
indietreggiando, incrocia le braccia al petto stringendosi su se stessa emi risponde con una voce bassa e carezzevole
:
- Mi e' caduta lacosa piu' preziosa che ho....e' così importante per me... devo
assolutamente riprenderla ...io..io ..non posso farne a meno –i suoi occhi si velano di lacrime, ma vedo
che inghiottisce faticosamente perfar
si' che non ne esca nemmeno una, purtroppo pero' non riesce nel suo intento e
con la sua mano delicata è costretta ad asciugarsi la guancia.
La guardo seriamente, mi volto verso lo strapiombo e le
chiedo :
-E' quella
collaninaappesa al ramoscello che
sporge?
-Si...
-Ehi tu...-
mi rivolgo al bambino – vieni qui!
-Che c'e'?
-Dammi la
mano
-Perche'?
-Perche' ti
tengo e ti calo giu' così prenderai la collanina...
-No no!! io
ho paura...
-Ma che
paura! Non ti lascio mica cadere! Peserai si e no venti chili bagnato -lo acchiappo per la manica, ma, dimenandosi
mi da un morso e mi costringe a lasciarlo andare.
-Senti mi
dispiace ma io ho troppa paura...perdonami Aristea-scappa via senza voltarsi indietro e lasciandomi inebetito … ma tu
guarda … io alla sua eta' facevo anche di peggio … ma pensandoci mi rendo conto
che il paragone non può reggere … io e la mia infanzia non possiamo essere
paragonate a nessun altro ragazzino.
Volto lo sguardo verso la ragazza, ma lei sta osservando
sconsolata l'oggettoche crede ormai
perduto per sempre, infatti la vedo prendere la borsa, e passandomi vicino
senza guardarmi, si incammina verso il sentiero. La trattengo per un braccio e
le dico:
-Scusa ...ma dove stai andando?
-A casa...
-ma non hai detto che hai bisogno di
quell'oggetto li'?
-E come faccio a riprendermelo? Hai sentito pure
tu....non ha voluto aiutarci...
-Mica ho bisognodi lui! Ma per chi mi hai preso?? Posso anche cavarmela da solo ….era
solo perche' non avevo voglia di rovinarmi il vestito...- e senza aspettare che
dica qualcosa mi lancio giu' nel precipizio, prendo la collanina e con un salto
torno su da lei che nel frattempo, con la mano davanti alla bocca, mi guarda
spaventata..-Stai bene?..che ti
succede?
-E' che ti ho visto precipitare giu' e mi sono
spaventata … ma come hai fatto?
-Giorni e giorni di allenamento …. Ho fatto un
po’ di sport – certo non posso dirle che mi sono addestrato conun cavaliere di Athenaraggiungendo la capacità di compiere qualunque
azione; mentre mi tolgo dai pantaloni la polvere, vedo che lei e’ ancora li’
che guarda e poi mi dice:
-Me la puoi dare ora?
-Che cosa? -poi, guardando la mano mi accorgo di avere ancorala collana, che nel frattempo, si e’ aperta
mostrandomi la foto di una donna molto bella che dolcemente sorride tenendo in
braccio una bambina dai codini castani che ride, gliela porgo e lei mi
ringrazia:
-Figurati! Sei tu quella bimba?
-Si …
-Lei e’ tua madre?
-Si ….- fa un sospiro
-Scusami non sono affari miei
-Ti ringrazio per avermela ripresa…e’ l’unica
foto che ho di lei
-Niente niente – ma perchè mi sento così
impacciato con questa ragazzina?
-Magari pensavi che dovevi salvarmi da chissa’
quale pericolo…invece era solo per questo che ti ho fatto scomodare…scusami
-Nessun problema, tanto ero con il mio amico in
un negozio di fiori…tra l’altro dovrebbe essere quello di tuo nonno
-Il tuo amico conosce mio nonno?
-Si
-Come si chiama?
-….Beh … tuo nonno lo chiama Milocchidimare, o
qualcosa del genere- sogghigno. – scusami ma mi fa ridere il modo come lo
chiama…
-Milo è tornato? –chiede sorridente
-Si ma non so per quanto tempo ci fermeremo - non
so perche’ maurtala gioia che mostra nel parlare di lui
-Beh! salutamelo appena lo vedi e digli che
voglio assolutamente che mi venga a trovare…io sono ..
-Si si lo so …ho sentito …Aristea – lo dico
piuttosto con tono seccato, ma non riesco a non dimostrare quanto in realtà sia
infastidito
-Ah si il bambino…- abbassa lo sguardo e poiguardandomi sottecchi mi dice– non ti ringraziero’ mai abbastanza per
quello che hai fatto….quale è il tuo nome?
-Kanon – mi sta guardando intimidita e noto un
piccolo rossore sulle gote, poi abbassa lo sguardo e riponendo la collanina
nella borsetta continua
-BeneKanon, e’ ora che io vada…mio padre sara’ in pensiero, non sono mai
tornata cosi’ tardi…
-Vuoi che ti accompagni?
-No grazie….e’ meglio di no…ho gia’ tanti di quei
problemi…
E senza aspettare nessuna risposta o domanda, mi volta le
spalle e quasi correndo se ne va via, lasciandomi basito e incuriosito a
domandarmi che problemi possa avere una fanciulla cosi’ graziosa … certo … è
rimasta senza madre … magari oltre al padre avra’ anche fratelli a cui pensare
... la cucina, la casa….poverina dovrebbe godersi la giovinezza, invece ho
letto un velo di tristezza nei suoi occhi, chissa’ se la rincontrero’….beh non
e’ che sia tanto grande l’isola, potrebbe anche darsi che un’altra occasione
per farci due chiacchiere l’avro’. Ma che idiota che sono … mi sto comportando
come un adolescente alla sua prima cotta e non come un uomo fatto e formato di
quasi trent'anni … oltretutto quella ragazzina non ha nulla che generalmente
attirerebbe la mia attenzione … troppo semplice, manierata, fragile … sarà
l'aria di quest'isola, o la compagnia di Milo … deve essere così …. anche
perchè non ho altre spiegazioni da darmi per il comportamento assurdo che ho
avuto fino ad ora. Basta! E' meglio non pensarci … oltretutto devo andare da
quel fannullone del mio amico.
Tsz…di nuovo qui in spiaggia, in riva al mare a guardare
l’orizzonte …gli tiro un calcio sul
polpaccio e lui mi guarda divertito:
−Allora super eroe l’hai salvata la fanciulla?
−Hai poco da sfottere, mio caro, credevi che
sarei incappato nella tua nuova fiamma?
−So benissimo chenon era lei -sul suo viso
compare un ghigno divertito - …quella purtroppo ho avuto io la sfortuna di
trovarmela di fronte.
−Ben di sta’…cosi’ impari a fare il menefreghista
−Hai voglia di ricominciare? Ti ho detto come la
penso, no?
−Si ma prima o poi farai i conti con la tua
coscienza, quando tornerai in te ti vergognerai di quello che sei ora….- sta
per aprire bocca, ma io lo zittisco – comunque…io continuo a rimanere qui con
te …
−Mmmmh … e lo fai per spirito d'altruismo?
−Certo
−E verso chi?
−Non capisco ….
−Come è Aristea, la nipote del vecchio?
−Perchè me lo domandi?
−Così … - il suo sguardo si fa più sornione del
solito – mi domandavo semplicemente se è rimasta graziosa come la mia memoria
si ricorda
−Si… è
passabile …. sicuramente non ha subito il tracollo del tuo nuovo amore
−Si si … sfotti pure …. mi sa che qui è
qualcun'altro che ha trovato la ragazza...
−Ma di che diavolo stai parlando?
−Oh dai non fare l'offeso … le hai detto di
conoscermi?
−Si … ha detto anche di salutarti…- lo guardo e
lui mi sorride - …beh che hai da ridere
−Nulla….colpo di fulmine? Ma non mi dire!!!
L'uomo più pericoloso del Santuario che cade come un tordo di fronte ad una
ragazzina
−Assolutamente no…e’carina lo ammetto, ma non è il mio tipo ...
pero’ mi ha lasciato un po’ …come dire…incuriosito, e’ un po’ strana…
−E’ solo timida, lo e’ sempre stata….al contrario
della cugina Melina.
Ci guardiamo seriamente negli occhi, dopo di che ce ne
torniamo a casa a preparare la cena … o meglio io generalmente la preparo ...
lui si limita solo a mangiarla. Però, questa volta, gli propongo di andare a
cena fuori, almeno per una sera farò il turista come si deve, non la balia e la
governante … quest'ultimo pensiero però lo tengo per me, perche’ in fondo la
scelta e’ stata mia e sentirmi dire nuovamente che avevo solo d’andarmene, mi
farebbe venire l'irresistibile impulsodi
prenderlo a sberle. Faccio la proposta e luiaccetta, anzi mi porta in un locale tipico della zona. Prima di sedeci
al nostro tavolo sogghigno pensando di aver ottenuto un nuovo punto a mio
favore nella nostra guerra di posizione, riuscendo a portarlo fuori a
cena,A proposito di punteggio, in
realtà oggi il mio score sale a due, visto che l’ho obbligato prima di uscire a
farsi finalmente la barba, urlandogli che non volevo evitare la figuraccia di
rimanere fuori dal locale per colpa del suo aspetto da barbone.
Siamo comodamente seduti in un ristorantino lungo le viuzze
del paese e stiamo facendo due chiacchiere a proposito del vecchio e delle sue
nipoti, quando finalmente ci portano la cena. Cominciamo a gustarcela e lui che
dice?
−Oh finalmente una cena come si deve…
−Hai solo da cucinare tu se non ti piace come lo
faccio io ….tse..pure da ridire hai, se fosse stato per te a quest’ora saresti
la meta’ ed io me ne starei allegramente in panciolle al Santuario.
−D’accordo, perfetto da domani cucino
io…ahahahaah
−Lo sapevo che avresti detto cosi’ – e rido di
gusto insieme a lui … finalmente lo vedo un po’ piu’ sereno.
Ad un certo punto sentiamo delle urla provenire dal fondo
della via, mi alzo in piedi per vedere che sta succedendo e vedo delle fiamme
piuttosto alte provenire da una bancarella dove dei ragazzi che urlano vi
stanno sbattono sopra bastoni incandescenti. Il padrone del locale esce fuori e
parlando con noi ci spiega che come al solito quel gruppetto di ragazzi si sta
divertendo a rovinare la vita al vecchio proprietario della bancarella, la cui
unica colpa è quella di non voler pagare il pizzo che i giovani ogni volta
vanno a chiedergli.
Guardo Milo che nel frattempocontinua a mangiare, gli tolgo il piatto da
sotto il mento e gli dico:
−Ti sembra il caso di continuare a mangiare?
−Certo se ho fame …. Kanon ridammi ilpiatto…
−No, ora tu vieni con me
−…..
−Muoviti
−…
−ALZATI!!!
−Non e’ che urlando ottieni quello che vuoi…se
non voglio venire non ci vengo …fine del discorso
−Tu vieni con me ad “aiutare” delle persone che
ne hanno bisogno
−Non e’ malmenando quelli che aiutero’ qualcuno..
−Infatti a quelli ci penso io …. tu almeno aiuta
il vecchio a spegnere il fuocoe a
salvare il salvabile…o neppure questo ti va di fare?
−Uff … - mi guarda molto seriamente-E va
bene …ma non chiedermi aiuto perche’ a te non ne daro’…
Insieme iniziamo ci dirigiamo verso il fondo della via, Milo
si ferma dal vecchio dell bancarella, io invece seguo i tre criminali che
stanno scappando alla mia vista. Volto l’angolo e non vedo piu’ nessuno, ma
all’improvviso vengo atterrato alle spalle da uno di loro, mi rialzo subito e
lo afferroper un braccio senza dargli
il tempo di reagire, glielo giro dietro la schiena e lo faccio urlare dal
dolore. Al suo grido compaiono anche gli altri due che tentano, invano, di
sbloccare la situazione per il loro amico, ma non ci riescono perche’ad uno con un calcio e all’altro con una
testata, li atterro senza nessun problema. L’altro continua a urlare e cerca di
strattonarmi, ma sempre senza alcun risultato. Gli altri due si rialzano in piedi
e tirano fuori un coltellino cercando di intimorirmi, mentre io gli rido in
faccia. Nel frattempo sopraggiunge Milo che si siede sul muretto di fronte a
dove mi trovo io e mi osserva mentre continuo a darle a quei tizi. Ad un certo
punto stufo del gioco spingo il ragazzo che tengo ancora bloccato verso di loro
e li faccio cadere tutti e tre per terra, i quali si rialzano e si lanciano su
di me. Mentre combatto con loro, mi rivolgo a Milo:
−Ti stai divertendo almeno?
−Hmm…cosi’ e cosi’… trovo che i tuoi avversari
siano un po' scarsi …
−Vuoi favorire? – nel frattempo do una gomitata
al petto a quello che voleva sorprendermi da dietro
−Assolutamente no…lascio a te il divertimento..
non far loro troppo male però
−Se ci sara’ mai una prossima volta te ne lancero’
uno dietro…. – stufo del continuo assalto ne prendo uno e lo sbatto verso il
muretto dove e’ seduto Milo
−Che botto! - Milo lo osserva attentamente
riverso a terra, poi mi rivolge un sorriso – fuori uno ..
−C’e’ posto dalla parte opposta?
−Tutto quello che vuoi…- dondolando le gambe
−Controlla anche questo…-e lancio pure l’altro
−Ma che schifo! - sospira…- fuori due…poverino
quando si svegliera’ avra’ un po’ di dolori cervicali…
Sto per agguantare il terzo, ma questo se la da a gambe
levate ... lo lascio andare, tanto ormai anche lui se n’e’ prese abbastanza, e
sicuramente stara’ andando da colui che li ha mandati a fare quel servizio,
perche’ sicuramente dietro al comportamento di questi ragazzi poco piu’ che
quindicenni, ci sara’ la mente di qualcuno ben organizzato. Milo mi raggiunge,
mi cinge la spalle e con una espressione fintamente seria e professionale mi
dice:
−Bellavoro …ragazzo…-
−Milo cerca di essere serio - lo guardao
infastidito, mi scrollo la mano – qui si tratta di una banda organizzata e non
c’e’ da scherzare, hai visto tu stesso che hanno fatto al quel povero vecchio
−Si siamo riusciti a salvare ben poco…
−Quindi?
−Cosa?
−Non ti fa nessun effetto vedere come il paese
dove sei cresciuto, dove hai scorazzato allegramente correndo per queste vie sia
trattato?
−Lo so dove vuoi arrivare Kanon …
−Io proprio non ti capisco, almeno sforzati di
capire che sta succedendo qui…te stesso hai ammesso che c’e’ qualcosa che non
va...come fai a rimanere a guardare le persone che ti hanno visto crescere e
che tu conosci da quando sei nato….farsi rovinare la vita in questo modo…e’
evidente che non c’e’ nessuno quiche
riesce a fermare questa condizione.
−…..
−Si si pensaci ancora…fino a quando del tuo caro
e bel paesello non rimarra’ altro che catapecchie incendiate…se si limiteranno
a prendersela solo con le cose materiali.
Giro i tacchi e me ne vado indignato, nemmeno stavolta
riesce a far riemergere i sentimenti e l’orgoglio per la terra in cui e’ nato.
Poco dopo sento i suoi passi seguirmi e raggiungermi, non ci parliamo e non
diciamo nulla fino al ristorante dove stavano beatamente mangiando. Ormai la
fame e’ passata a tutti e due, percio’ decidiamo di tornarcene a casa, dove una
volta arrivati, io mi limito solo a prendereun libro e sedermi fuori a leggere, mentre lui rimane appoggiato al muro
guardando l’orizzonte pensieroso.
Di seguito la risposta
di Winnie343 alla recensione del
capitolo precedente
X Sakura2480: Grazie per i complimenti, fa piacere sapere che anche
se il caro Milo in questa storia esce un pò dagli schemi tradizionali riesca
comunque ad avere sempre il suo fascino. Kanon invece è sempre lui ...
fantastico ;-)
Osservo la luna in cielo, immobile, disinteressata ai nostri patimenti quotidiani, so che Kanon è arrabbiato con me, non tanto per il fatto che non l'ho aiutato contro quei teppistelli, quanto piuttosto per la mia apatia … forse anche io lo sarei al suo posto … quello che non capisci amico mio è che sono stanco della violenza … ho voglia di condurre una vita normale e se per farlo devo accettare situazioni come quella di stasera, allora questo è il fio che pagherò alla mia voglia di normalità. Ti sento sbuffare, sarà il libro che leggi che non ti piace o la mia presenza che ti infastidisce, nel dubbio decido comunque di alzare i tacchi e sparire. Mentre mi allontano sento la tua voce che mi urla dietro “si, bravo, scappa dal tuo destino!” e sorrido amaramente pensando che per quanto possa scappare quello mi ritroverà ovunque. Decido di fare una passeggiata sulla spiaggia, ma mente costeggio il bagnasciuga vedo dei fuochi in lontananza e sento delle urla; inizialmente decido di fregarmene, ma mentre sto per tuffarmi in acqua riconosco la voce di una delle persone e, seppur controvoglia, decido di andare a controllare. Una volta giunto nel luogo di provenienza delle urla trovo Melina circondata da quattro ragazzi con delle torce in mano, tra cui riconosco uno dei tre malmenati da Kanon. Interrompo il loro sbeffeggiamento nei confronti della ragazza:
Vedo che la lezione che ti ha dato il mio amico non ha sortito nessun effetto!
Ottengo il risultato sperato, perchè tutti si voltano a guardarmi: sono stupiti e la più stupita di tutti è proprio Melina. Osservando meglio la scena mi rendo conto che i ragazzi le hanno tolto il cappotto che di solito indossa e la stanno minacciando con dei coltelli. Uno di loro si avvicina puntandomi il coltello in faccia, ma io, ovviamente non indietreggio.
Attento ragazzino, potresti farti male con quell'oggettino.
Tzse. Io non ho paura di te … e neanche del tuo amico
Beh … di me non so … ma di lui dovresti averne … fidati.
I ragazzi mi guardano intimoriti. Accenno un passo per avvicinarmi a loro che presi dalla paura e probabilmente memori di quello che è successo con Kanon a loro volta ne fanno uno indietro. La situazione rimane in stallo per un po', visto che non ho nessuna intenzione di colpirli e visto che loro sono indecisi sul da farsi. Il tutto viene sbloccato da Melina che strappando di mano una delle torce ad uno dei teppisti li intima ad allontanarsi onde evitare che decida di dar loro fuoco. I ragazzi decidono di allontanarsi e io comincio a ridere come un matto pensando a quanto siano stupidi a volte gli adolescenti, ma smetto subito quando vengo colpito alla testa dal bastone infuocato.
Ma sei matta? Hai intenzione di darmi fuoco?
Vista la tua idiozia sarei tentata
Guarda che se non fosse stato per me le cose si sarebbero messe davvero male per te!
Cosa?? Vuoi dire che se non fosse stato per me le cose si sarebbero messe male per te! Sei rimasto li fermo come un palo … che pensavi di fare .. sedurli con i tuoi occhi languidi?
No! Figurati … tanto c'eri tu a terrorizzarli!
Idiota! - Melina mi lancia addosso la torcia che io schivo senza problemi – Vattene!
Spiacente … ho deciso di rimanere qui. - mentre si rimette addosso il cappotto, ho il tempo di notare che il suo corpo non ha nulla da invidiare a quello di una qualsiasi altra ragazza di queste terre – Perchè lo fai?
Cosa?
Perchè nascondi il tuo corpo sotto quel pesante paltò?
Ho freddo! - la vedo arrossire
Non dire stupidaggini, ci saranno almeno 38 gradi
Porco! Come ti permetti di guardarmi mentre mi rivesto?
Guarda che non eri nuda … e non cambiare argomento! Che ti è successo?
Che vuoi dire? - mentre risponde alla mia domanda contro voglia, comincia ad allontanarsi da me
Che io mi ricordi eri una bella bambina e ora invece …
Sono un mostro? E' questo che vuoi dire?
No … voglio dire che fai di tutto per sembrarlo. E anche il tuo carattere … prima eri così dolce … e ora
Sono cresciuta .. tutto qui!
Balle .. cosa ti è successo? - come nel pomeriggio la blocco afferrandole il braccio e lei si irrigidisce, anche se questa volta la sua reazione è meno violenta.
Lasciami o comincio ad urlare
Correggimi se sbaglio, ma ho avuto la netta impressione che in questo paese la regola principale sia far finta di nulla … per cui penso che se tu urlerai nessuno accorrerà – la sento arrendersi e lasciarsi andare come un sacco di patate.
Già … fai quello che vuoi e vattene – rimango stupito dalla sua affermazione
Ma di cosa stai parlando? - Mi sembra di vedere sotto i fondi di bottiglia che porta uno sguardo carico d'odio, così decido di toglierle gli occhiali per vederla meglio negli occhi , ritrovando così lo sguardo screziato di un tempo – Che vuoi dire?
Lo so che il mio aspetto non vi ferma dal soddisfare i vostri bassi istinti. - Quando capisco che cosa vuole dire comincio a ridere – che c'e' da ridere?
Tu pensi che io? …. Ah ahahah … Hai per caso voglia di scherzare? - la mia ilarità la fa arrabbiare e riacquistando la sua vigoria mi strattona liberandosi dalla mia presa – scusami Melina, ma posso assicurarti che se ho voglia di fare sesso non ho problemi a trovarmi una ragazza più carina e più disponibile di te.
Idiota! - mollandomi un ceffone si allontana di corsa, ma io divertito dalla sua reazione decido di seguirla
Ma come ti è venuto in mente una cosa del genere? E comunque sei bravissima ad eludere le mie domande.
Io non sto eludendo le tue domande e posso assicurarti che voi uomini siete tutti dei maiali –
I suoi occhi carichi di rabbia e di odio mi fanno venire un dubbio. Vorrei farle una domanda, ma purtroppo non ne ho il tempo perchè la nostra conversazione viene interrotta dal sopraggiungere dei quattro teppisti che questa volta sono accompagnati da un gruppo nutrito di loro amici, tra i quali risalta la presenza di un ragazzo della mia età che sembra essere a tutti gli effetti il loro capo. Mentre sento le unghie di Melina conficcarsi sul mio braccio sorrido divertito all'idea di essere riuscito perfino a scomodare il capo della banda. E' proprio lui che una volta giunto di fronte a noi mi rivolge la parola.
Che cosa hai da ridere?
Niente … non pensavo però di essere così importante da scomodare perfino il capo di questi balordi.
Non tu … lei!
Cosa? - mi volto ad osservare Melina e il suo sguardo terrorizzato e rabbioso al tempo stesso mi sorprende – lei?
Si, esatto, lei. Da quando in qua Melina te la fai con i ragazzi?
Io non me la faccio con nessuno – la sua voce è aggressiva, ma dal modo in cui continua a stringere il mio braccio capisco che ha paura di quest'uomo che ho di fronte – e tu vedi di lasciarmi in pace
Senti bell'imbusto. Ti consiglio vivamente di lasciar perdere Melina – io volto il mio sguardo verso il tizio che mi sta parlando e poi verso di lei domandandomi se sono finito in una specie di candid camera – lei mi appartiene.
Io non ti appartengo! Io non appartengo a nessuno, hai capito?
No, aspettate – interrompo la loro diatriba – qui deve esserci un errore. Io non so proprio chi tu sia .. e sinceramente neanche mi interessa, ma posso assicurarti che la qui presente ragazza non è proprio il mio tipo e francamente non ho nessun interesse nei suoi confronti.
Ridalle gli occhiali
Cosa?
I suoi occhiali .. ridaglieli. - osservo la mia mano e mi rendo conto di avere ancora i suoi fondi di bottiglia, così con un gesto veloce glieli porgo e torno a fissare il capo della banda - bravo. E ora dimmi … tu sei l'amico di quello che ha picchiato i miei ragazzi?
Si
Bene. Vorrà dire che in sua assenza daremo una lezione a te. A meno che non voglia scusarti per lui inginocchiandoti ai miei piedi e baciando le mie scarpe.
Nemmeno fra un milione di anni mio caro.
D'accordo. Spostatela!
Due dei ragazzi allontanano Melina da me, che tenta di fare resistenza con l'unico risultato di lasciare un profondo graffio sul mio braccio. Dopo di che i teppisti e il loro capo cominciano a picchiarmi senza che io faccia nulla per difendermi. Mentre sento i loro colpi su tutto il corpo e il mio sangue che comincia a colarmi sulla pelle, accetto passivamente e serenamente il fio della mia scelta. So benissimo che se solo alzassi un dito li spazzerei via come moscerini, ma la normalità ha un prezzo e io non ho paura di pagarlo. Dopo una decina di minuti di botte continue e di urla di Melina che tenta in tutti i modi di farli smettere, cado sulla sabbia con gli occhi pesti e la bocca sanguinante. Tutti i suoni intorno a me sono ovattati, ma riesco a sentire chiaramente il capo, che mentre strattona Melina le urla
Sono stanco di questo gioco con te. Ora ti farò quello che devo e se poi vorrai toglierti la vita accomodati pure.
Sento le sue urla e alzandomi riesco a vedere a mala pena che mentre gli strappa il cappotto la spinge a terra bloccandola con il peso del suo corpo. A questo punto un forte senso di nausea si impadronisce di me e rialzandomi gli intimo di fermarsi. Lui stupito comincia a fissarmi e lasciando libera la ragazza si alza.
Incredibile. Non pensavo che dopo il trattamento subito saresti riuscito a tirarti su da solo. I miei complimenti. E ora cosa diavolo vuoi? Non ti è bastata la lezione?
Osservo Melina, si è inginocchiata e mi sta osservando, ha una parte del vestito strappato che mostra alla luce della luna una delle sue spalle. Tutto quello che riesco a pensare è che ha una pelle talmente chiara da fare invidia alla luna stessa. Il capo dei teppisti continua a guardarmi e io decido di fare quello che il cavaliere di Scorpio non avrebbe mai fatto in tutta la sua vita. Inginocchiandomi di fronte a lui e inghiottendo amaramente il mio sangue mi abbasso e gli bacio la punta delle scarpe. Se Kanon mi vedesse in questo momento mi spedirebbe in un altra dimensione, ma questo è il prezzo della normalità. Il tizio comincia a ridere come un pazzo.
Vedete ragazzi che con le buone maniere si ottiene sempre ciò che si desidera?
Hai ottenuto le mie scuse. Ora lasciala in pace
Cosa?
Lasciala in pace - lo guardo con gli occhi del cavaliere di Scorpio … è il mio sguardo a spaventarlo … ed è quello che voglio … mi hai piegato amico, ma non sarai mai in grado di abbattere la mia anima, che è andata all'inferno ed è tornata – hai capito bene.
D'accordo, per oggi mi ritengo soddisfatto. Ringrazia il tuo amico Melina.
Prima di andarsene però, i ragazzi decidono di darmi un'ultima lezione e continuano a colpirmi finchè non cado nuovamente a terra. Una volta che si allontanano tutti, Melina si avvicina a me ed io, rimanendo sdraiato e mettendomi con la schiena sulla sabbia comincio a guardare il cielo stellato.
Milo … stai bene?
Mai stato meglio – sorrido – e tu?
Perchè lo hai fatto? Perchè ti sei umiliato così?
Umiliato?
Si … io non ti riconosco più … il ragazzino che conoscevo io non avrebbe mai chinato il capo come hai fatto tu.
Il ragazzino che conoscevi tu è cresciuto.
Ma …
Non riesco ad ascoltare il resto delle sue parole perchè, preso da una stanchezza improvvisa, chiudo gli occhi e mi addormento pesantemente. Quando li riapro mi ritrovo in una stanza che sicuramente non è la mia, il letto violetto e i pizzi alle tende non sono di mio gusto. Alzandomi comincio a guardarmi intorno per capire dove mi trovo, ma vengo interrotto dall'ennesima botta in testa che mi fa realizzare che seppur non so dove mi trovo so chi è la mia ospite.
Melina.
Vedo che ti sei svegliato e cosa fai come prima cosa? Gironzoli per la mia stanza.
La tua stanza? Ma perchè sono qui?
Sei svenuto sulla spiaggia e io sono corsa a chiamare il nonno e poi ho chiamato il tuo amico, che voleva riportarti a casa tua, ma il nonno ha detto che il medico non sarebbe mai venuto fino da voi per cui alla fine hanno pensato di portarti qui.
Con tua grande gioia vedo! - ricevo l'ennesima botta in testa.
Esatto! D'accordo, mi hai aiutato, ma cederti la mia stanza non era nei miei programmi. Comunque il dottore ha detto che devi riposarti se vuoi rimetterti. - spingendomi con decisione mi costringe a rimettermi a letto – e visto che io voglio che tu ti rimetta eseguirai i suoi ordini.
Non vedi l'ora di liberarti di me vero?
Bravo! Questa è la colazione – mentre sta posando il vassoio sul letto la blocco per un polso
Perchè quel tizio ce l'aveva tanto con te?
Quello ce l'ha con tutti – tenta di liberarsi dalla mia presa ma io non mollo.
Con te ce l'ha di più
E' una tua impressione.
Sarà … e perchè ha detto quelle cose?
Cosa?
Sul fatto che ti saresti tolta la vita
E' un'idiota – alla fine con uno strattone più forte riesce a liberarsi - e tu sei più idiota di lui se credi alle sue parole … e ora scusami
Esce dalla sua camera lasciandomi da solo con i miei pensieri, sarà come dice lei, ma sono sicuro che nasconde qualcosa e che i due siano legati da un passato a me sconosciuto. Dopo poco, stanco di riposare decido di scendere nel negozietto di di fiori, dove trovo seduti uno di fronte all'altro Kanon e il vecchio, mentre Melina è intenta a preparare una composizione floreale. Quando mi vede bofonchia fra se “peggio per te … volente o nolente fra un paio di giorni ti butto fuori da qui” e io le sorrido amabilmente, per quanto possa sorridere uno con la faccia gonfia e livida. Mi siedo accanto a Kanon il quale mi dice:
Milo, più passano i giorni e più il tuo aspetto peggiora. Non posso lasciarti solo neanche un momento che ti fai malmenare come un bambino qualunque.
Eh caro Kanon non tutti possono essere supereroi come te.
Ma neanche senza spina dorsale come te! - Melina interviene nella nostra discussione, mentre io mantengo il mio solito sorriso – ti sei lasciato malmenare senza neanche muovere un dito
Vedi il fatto è che Milo ha deciso di abbracciare il movimento pacifista.
Cosa? - Melina mi guarda stupefatta, mentre suo nonno comincia a sorridere divertito.
Si … avete di fronte a voi un redivivo figlio dei fiori che ha deciso di non fare male più a nessuno.
Idiota! Se pensi che non facendo nulla e che con il tuo sorriso beota le cose si sistemeranno da sole sei un idiota!
Forse sarebbe meglio indossare un pesante paltò e dei fondi di bottiglia e girare con il perenne broncio urlando a tutti?
TU NON SAI NULLA DI ME! - Melina mi tira addosso i fiori che ha in mano e poi mi lancia anche tutta la composizione che ha appena realizzato e la mia pazienza va a farsi benedire
SE E' PER QUESTO NEANCHE TU!
Cretino! - lanciandomi il vaso che ha vicino si volta ed esce dal negozio lasciandomi con la voglia di prenderla a sberle
Incredibile – sento Kanon affianco a me ridere di gusto e mi volto rabbioso
Cosa è incredibile?
Il fatto che lei riesca a farti assumere un aria più umana, quasi quasi la ingaggio per cercare di scrollarti di dosso la tua apatia.
Quella farebbe perdere la pazienza perfino ad un santo … ecco … perfino a Mu!
Melina un tempo non era così – il vecchio ci interrompe e con sguardo malinconico comincia a fissarmi – tu lo sai Milo che non era così
Comincio a dubitare seriamente dei miei ricordi
Non farlo occhidimare
Che cosa le è successo vecchio? – Kanon gli fa la domanda che anche a me frulla in testa da un paio di giorni – che cosa l'ha trasformata così?
Io non lo so, non me ne ha mai voluto parlare … un giorno era sorridente e radiosa, come tutte le adolescenti della sua età e poi … dopo essere sparita per un mese, in cui l'ho cercata ovunque pensando che le fosse successo qualcosa di brutto, è tornata cambiata. A tutte le mie domande non ha mai risposto, continua a volermi bene e ad occuparsi di me, anche dopo la morte di suo padre, mio figlio, ma la sua vita al di fuori di questo negozio è diventata inesistente.
Ma qualcosa ti avrà pure detto, possibile che tu non sappia nulla? - incredulo al suo racconto intervengo
Mi ha detto Melina che hai conosciuto Davos
Chi?
Il capo dei teppisti che mettono a ferro e fuoco questo paese.
Ah si, ma questo cosa c'entra?
C'entra … lui c'entra nel cambiamento di Melina, ne sono sicuro. Come sono sicuro che c'entri Aristea
Aristea? - Kanon si fa più attento e vigile
Si, l'altra mia nipote, la figlia della mia bellissima figlia. Credo che voi l'abbiate conosciuta ieri.
Si si. Ma cosa c'entra lei nel cambiamento di Melina?
Ah questo non lo so, neanche lei mi vuole dire nulla. Ma da quando Melina è tornata ha cominciato a trattare male Aristea, mentre prima le due cugine si adoravano. Perciò penso che anche lei possa entrare nel cambiamento di Melina.
Mi sembra strano che una ragazza come Aristea possa fare del male a qualcuno – sorrido all'affermazione di Kanon pensando a come il mio amico ormai stia andando allegramente verso la strada dell'innamoramento senza ritorno.
Ma certo che mia nipote non può fare male a qualcuno. Lei è un angelo! Come le viene in mente una cosa del genere?
Ma è lei che ha detto che Aristea c'entra nel cambiamento di Melina!
Certo che c'entra, ma non ho mai detto che le ha fatto del male.
E allora in che modo c'entra?
E' colpa di suo padre.
Suo padre? - io e Kanon cominciamo a perderci in questa sorta di telenovela familiare.
Si, il padre di Aristea, mio genero … quell'uomo porta il male con se. Qualunque cosa tocca muore … come la mia povera figliola.
Il padre di Aristea ha ucciso vostra figlia?
Ma chi l'ha detto?
Voi … ora …
Sentite giovanotto, voi non capite nulla – sorrido sempre più divertito all'assurda conversazione che Kanon sta avendo con il vecchio – non ho mica detto che mio genero ha ucciso mia figlia .. ho semplicemente detto che rovina tutto ciò che tocca.
Ah
Vedete … il padre di Aristea ha sempre voluto primeggiare, essere il migliore. Il più forte, il più ricco, il più potente. Per questo corteggiò mia figlia … la ragazza più bella del paese. Io l'avevo avvertita, ma lei non volle sentire ragioni … si innamorò di lui e lo sposò e nacque Aristea, ma lui spinto dalla sua voglia di potere decise di partire per la Grecia, disse di aver sentito parlare di un tempio dove era possibile diventare uomini forti e potenti e disse che sarebbe tornato solo dopo aver conquistato una preziosa armatura un'armatura .. conoscete la leggenda dei cavalieri che proteggono la Dea Athena?
No
Mai sentita! - io e Kanon neghiamo spudoratamente
Beh è proprio una stupidaggine, ma lui ci credette e partì a detta sua alla conquista del mondo, lasciando mia figlia con una bambina piccola da accudire. Torno dopo cinque o sei anni, ma era cambiato .. non mi era mai piaciuto, ma al suo ritorno era diventato un essere cattivo, crudele e senza scrupoli. Mia figlia tornò con lui, ma morì dopo poco di una malattia incurabile, sapevo che non era felice, ma non riuscii a portarla via da lui.
E Aristea?
Aristea è rimasta con suo padre. Lei non ha mai visto il male in lui, anzi lo adora e lo venera come il migliore dei padri.
Si ma tutto questo cosa c'entra con il cambiamento di Melina? - intervengo nuovamente perchè ho l'impressione che il vecchio divaghi un po' troppo
C'entra … io sono convinto che il padre di Aristea sia a capo di un'organizzazione malavitosa che sta prendendo il sopravvento in tutto il paese, servendosi di teppistelli e mezzi bulletti per terrorizzare i paeselli come il nostro.
Quindi pensi che dietro a quei ragazzi in realtà ci sia lui?
Ne sono sicuro, ma purtroppo non ho le prove e nessuno mi crede, perchè lui si comporta come un distinto uomo d'affari; e Melina non vuole aiutarmi, ne dirmi nulla di quello che sa. Io sono ancora vivo solo in virtù dell'affetto che Aristea nutre nei miei confronti. Lei sa come la penso, ma non vuole ascoltarmi e pensa che siano solo i vaneggiamenti di un povero vecchio. Oh … ora che vi ho raccontato tutto mi sento meglio … vado a dormire.
Il vecchio si alza e sale nelle camere superiori, lasciando me e Kanon letteralmente basiti.
Ma tu credi a quello che ha detto? - il primo a rompere il silenzio è il mio amico
Ah boh … da quando lo conoscevo io mi sembra che abbia subito un tracollo pazzesco.
Mmmh … e la storia del tempio in Grecia?
Già … è tutto molto strano. - mi alzo in piedi e mi dirigo verso le scale per tornare alla camera di Melina – beh … diciamo che avrai molto da fare.
Che vuoi dire?
Per scoprire se il padre della tua bella sia veramente un malavitoso e se effettivamente sia mai stato al Santuario
Tu non mi aiuti?
Ah no … come puoi vedere io sono convalescente e il medico mi ha ordinato il riposo.
E non ti interessa sapere cosa è successo a Melina? - mi volto a guardarlo intensamente, poi sorridendo comincio a salire le scale
Non particolarmente .. quella secondo me è scivolata e ha battuto la testa e quando si è risvegliata dal coma in cui è caduta per un mese ha subito un cambio di personalità.
Senza attendere la risposta del mio amico, entro nella camera di Melina richiudendomi la porta alle spalle e comincio a cercare fra i cassetti qualche indizio su quello che ha portato la proprietaria della stanza ha subire un così drastico cambiamento.
Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo tutto o quasi dedicato a Milo. Ringraziamo tutti coloro che continuano a leggere questa storia ed in particolare a Sakura2480 che con le sue recensioni ci illumina le giornate :-)
Penso a ciò che mi ha appena detto Milo e concordosul fatto che debba scoprire cosa diamine sta
succedendo in questo paese.Non dubito
del fatto che Aristea non sia in qualche modoimmischiata in questa brutta storia, e’ una ragazzadolce e sensibile ed i suoi modi contrastano
troppo con quelli dei ragazzi con cui mi sono scontrato l'altra sera. Ma se suo
nonno ha ragione e il padre è coinvolto in loschi affari devo scoprire
assolutamente che ruolo ha lei in tutta questa vicenda ... non so perché, ma
sento di doverla proteggere da qualcosa di molto più grande di lei, che le
potrebbe rovinare la vita così comee’
accaduto a suamadre.Prima di cominciare le mie indagini però devo
affrontare un’ultima volta Milo,mi ha
lasciato di nuovo con l’amaro in bocca e stavolta non sarò tenero con lui, non
gliela farò passare liscia. Salgo immediatamentein camera di Melina e spalancando la porta
violentemente, lo trovo seduto sulla scrivania della ragazza. Sogghigno
all'idea che nonostante il poco allenamento fatto i suoi riflessi siano ancora
pronti ... so che al mio ingresso ha nascosto qualcosa nella tasca dei suoi
pantaloni e il gelido sguardo del cavaliere di Scorpio me lo conferma.
Hei ma sei impazzito - il furbo sorride sornione - quasi mi
facevi prendere un infarto
E perché mai …. hai la coscienza sporca per caso? -inclino il capo per osservare meglio la
tasca dove naconde dei fogli di carta– che hai là dietro?
Dove?
Dietro ... nella tasca dei tuoi jeans
Nulla
E i fogli che vedo spuntare?
Niente che ti riguardi.... ma sai che non ti credevo così cafone? Entrare così
all'improvviso nella mia stanza!
Prima di tutto questa non e’ la "tua" stanza, secondo
nessuno mi ha vietato di entrarci
Beh allora ... ti vieto di entrare nella stanza che ora occupo …
esci di qui
Dimmi che cos’hai là dietro!
Ho detto che non ti riguarda! - Milo riesce a schivare tutti i
miei tentativi di strappargli i fogli - Non hai altro da fare? Che so ..
salvare dolci fanciulle in pericolo?
No! al momento sono a risposo ... avanti ... o mi fai vedere o te
lo prendo con la forza
Ma se non riesci neanche ad avvicinarti a me! sono troppo veloce
per te mio caro - con un balzo riesco ad atterrarlo
Forse un tempo - gli strappo i fogli dalla tasca - ora sei
diventato troppo lento per impensierirmi
Uff ... dovrò fare più esercizio ... non voglio essere battuto in
velocità da un bradipo come te! - Milo sorridendo dimostra tutta la
rassegnazione dell'uomo appena sconfitto
Che diavolo sono questi fogli?
E io che ne so!
Ora basta Milo! Mi sono stufato
E va bene... non voglio
che ti scoppino le coronarie .... credo che sia una specie di diario ... e
credo che in questi fogli siano racchiusi alcuni dei pensieri di Melina
Bene, vedo che allora anche tu ti stai preoccupando della
faccenda …. e cos’hai scoperto? C’e’ scritto qualcosa di interessante?
Ancora no ... sono talmente tanto pasticciati che non si capisce
nulla ... mamma mia quanto scrive male! ... comunque non gioire troppo ...
la mia è solo curiosità .... non ti aiuterò in nessun modo … anziora li rimetto a posto, mi stai facendo
perdere tempo e voglio evitare che entri trovandomi con la refurtiva in
mano …
Si si …se vuoi farmi passare per fesso fallo pure, tanto so che
appena esco da questa stanza li leggerai
Ok Kanon perchè ora non te ne vai?
Ho ancora qualcosa da dirti
Ah! Ma che ti è successo? Da quando sei tornato dall'Inferno sei
diventato perfino più logorroico di Doko! - ignoro completamente il suo
sarcasmo e proseguo per la mia strada
Dopo quello che ci ha raccontato il vecchio sei ancora convinto
di continuare a farti gli affari tuoi? Il tuo spirito guerriero non si è
ancora ridestato?
Spiacente amico ...il mio spirito guerriero è in letargo
profondo…poi orasono ancheconvalescente e
non posso assolutamente fare sforzi - nel pronunciare le ultime parole mi
fa pure l'occhiolino - inoltre quell'arpia diMelina vuole che nel giro ditre giorni me ne vada da qui, quindi mi
attende il riposo assoluto.
Si si … tre giorni, e poi?...che farai ?...quelli torneranno da
te, perché hanno visto che te le fai dare senza reagire. Io non so se
riuscirò a starti accanto 24 ore su 24.
Ma io non ne ho bisogno, hai visto, no? Mi riprendo facilmente ..
e poi magari riusciranno a cambiarmi i connotati rendendomi ancora più
bello di quanto già sono.
Senti Milo, smettila di fare il buffone ...il vecchio ha parlato di quest’uomo e
del Grande Tempio … quindi è possibile che il genero sappia dell'esistenza
del Santuario deicavalieri di
Athena, ma soprattutto sappia della nostra Dea. Anche questo per te non
significa nulla? Pensaci un attimo, amico mio, e’ tornato da quel luogo
cambiato in peggio, quindi vuol dire che ha avuto qualche brutta
esperienza. Neanche questo ti fa pensare?
No ….- ancora si ostina- a cosa dovrebbe farmi pensare?
PER TUTTI GLI DEI AD ATHENA!!!! – gli urlo in faccia ormai
completamente spazientito-Ma
possibile che non ti entri in testa che lei stessa potrebbe essere in
pericolo? E tu comportandoti così stavoltanon fai altro che dimostrare di essereun traditore!!!Per favore, Milo, cerca di pensare bene
a quello che ti sto dicendo, non e’ uno scherzo, se non ci avesse parlato
del Grande Tempio, avrei continuato per la mia strada senza romperti piu’
le scatole, ma ora che si parla di colei alla quale abbiamo giurato eterna
fedelta’, ti chiedo di tornare in te e di aiutarmi a scoprire cosa c’e’
dietro tutta questa storia. Mi poteva star bene che tu non volessi piu’
usare violenza su nessuno, ma non mi va assolutamente che tu rimanga a
guardare senza fare nulla ora che c'e' la possibilità che la nostra Dea
rischi la vita…. questo non te lo perdonerò mai e poi mai, Milo ….
Detto ciò, gli giro le spalle senza aspettareuna risposta e me ne vado via furente,
stavolta non voglio sentirglelo dire che ho ragione, ma voglio vederlo agire.
Uscendo dal negozio incontro il vecchio che mi chiede dove sto andando, lo
informo così che farò un giro del paese per vedere come procede la giornata e
soprattutto per cercare di incontrare i bastardi che hanno ridotto Milo in
quello stato. Dopo unrapido controllo
sulle spiagge mi inoltro nel mercatino che si trova in una delle viuzze
centrali del paese. Mentre sto osservando una signora che parla animatamente,
cercando di capire il motivo della sua agitazione, sento alle mie spalleun botto ed una voce che dice:
Lo sapevo non dovevo caricarmi
troppo … uff - mi volto lentamente riconoscendola
Ehi Aristea …
Kanon! … - arrossisce un po’ esubito abbassa lo sguardo verso una
busta colma di mele che si e’ rotta sotto il troppo peso – come al solito
non ne combino una giusta!
Beh devo dire che ti trovo sempre
nei momenti in cui ti cadono le cose … - le sorrido e chinandomi ad
aiutarla – non hai un’altra busta dove metterle?
Purtroppo no, e queste sono già
colme
Non c’e’ problema vado a chiederne
una – me ne faccio dare una da un negoziante, dopodichéaiutandola – mettile qui dentro, ci
penso io a portartele
Ma no figurati , non c’e’ bisogno
Insisto – la guardando intensamente
cercando di penetrargli l’anima con il mio sguardo che lei naturalmente
non riesce a sostenere
Ti ringrazio, accetto volentieri, e’
meglio non rischiare di tornare a casa con la purea di mele..- ed accenna
ad una risata cristallina
Dai a me – le prendo le borse dalle
mani e la seguo verso casa, in questo modo cercherò di scoprire qualcosa
in più di lei
L’altra sera sei corsa via quasi
spaventata … non vorrei averti terrorizzato in qualche modo
Oh no ma figurati, e’ che mio padre
non vuole che io stia fuori troppo a lungo e soprattutto di sera. Infatti
quando sono arrivata era gia’in pensiero, gli ho spiegato cos’era successo
e per fortuna non si è arrabbiato
E’ piuttosto suscettibile tuo padre?
No … è solo troppo premuroso … tutto
qui … sai dopo la morte della mamma gli sono rimasta solo io … e gliela
ricordo molto …mi ha fatto un
sacco di domande su di te, cioè su chi mi aveva aiutata, sai lui come
tutti i papà è un po’ geloso ….- vedo che mi guarda di sfuggita – e Milo?
… me l’hai salutato?
Certo … diciamo che ho fatto in
tempo prima che una banda di teppisti lo riempisse di botte –la guardo seriamente, lei spalanca gli
occhi incredula
Come di botte …. hanno picchiato il
nostro Milo?
Nostro? – non so perché ma di nuovo
mi sento assalire da un moto di stizza
Si … beh nostro del paese … è
conosciuto da tutti … e poi … eravamo molto amici da piccolini … anche con
mia cugina Melina, l’hai conosciuta per caso?
Si …. è venuta leia chiamarmi dicendomi che lo avevano
aggredito … si era messo in mezzo tra quei tizi e tua cugina, da quanto ho
capito ha impedito che la molestassero … - vedo che abbassa lo sguardo
tristemente – nonti ha detto nulla
tua cugina?
No … è passato un po’ di tempo
dall’ultima volta che l’ho vista … e anche se fosse, non mi avrebbe detto
nulla …ultimamente non abbiamo un
buon rapporto
Strano, mi era sembrato il contrario
…. - cercando di mantenere un tono vago e non troppo indagatore – sai ho
visto la foto che tuo nonno ha in negozio … mi sembravate tutti molto
uniti
E lo eravamo, almeno io e lei, fino
a qualche anno fa …. poi è sparita per un po’ senza dire nulla a nessuno …
non si sa dove sia andata, ma da quando e’ tornata non e’ più la stessa
persona … e non parlo solo fisicamente … anche se ha fatto un cambiamento
radicale
Ah …. non ti ha detto nulla? –
possibile che sa quanto il vecchio? Non mi sta dicendo nulla di nuovo …
speravo che almeno lei riuscisse a darmi qualche notizia in più
No …. Anzi mi tratta con freddezza …
come se le avessi fatto qualcosa, maio non le farei mai del male … le voglio troppo bene
Magari se insisti un po’ … può darsi
che … - mi interrompe bruscamente
Ma Scherzi!!!!...l’ultima volta che
l’ho fatto a momenti mi prende a sberle … mi ha imposto di non farle più
domande – guardandomi preoccupata – ti posso assicurare che mi ha fatto
veramente paura ….
Continuiamo il nostro cammino
rimanendo in silenzio, sinceramente non so più che dirle per non sembrare
troppo ossessivo, in fondo la conosco da un giorno, non posso certo permettermi
di farle un interrogatorio su tutta la sua vita, e’ la sua fiducia che mi devo
conquistare. Cerco di osservarla senza farmene accorgere, ha uno sguardo così
dolce … limpido … puro …, oddio Kanon .... ma che diavolo ti prende? Possibile
che questa ragazzina ti stia entrando così prepotentemente nel cuore? Ma no,
magari è solo la mia voglia di protezione, che frustrata dal compotamento
indifferente di Milo si sfoga con Aristea ... comunquenon può essere che lei abbia a che fare con
quei tizi, o almeno, non direttamente ... magari c’e’ di mezzo il padre ...
magari lei non conosce i suoi veri affari. A rispondere ai miei dubbi,
compaiono di fronte a noi i tre ragazzi a cuiil giorno prima ho dato una lezione, li guardo dritto negli occhi in
maniera piuttosto minacciosa, se provano a toccarla giuro che li spedisco
all’altro mondo, ma loro tranquillamente mi ricambiano lo sguardo e poi uno di
loro si rivolge a lei.
Ehi Aristea … che ci fai in
compagnia di questo tizio? - quindi li conosce … molto bene, ora vediamo che
ruolo hanno nella sua vita
Alexios … - la sento piuttosto
imbarazzata in loro presenza … - lui e’ il ragazzo che mi ha aiutato ieri …
oggi di nuovo mi sono trovata in difficoltà.. sono senza speranza … ahahae mi stava aiutando a riportare a casa la
spesa …
Beh ora ci siamo noi, non hai più
bisogno di lui – poi rivolgendosi a me con fare arrogante - Ok bello, ora dai a
me … ci pensiamo noi - tenta di togliermi le borse dalle mani, ma io le
trattengo con forza, guardandolo dritto negli occhi mentre una mano si appoggia
delicatamente sul mio braccio
Dagliele pure …. mi accompagneranno
loro a casa … sei stato nuovamente gentile con me … grazie– sorridendomi
Sei sicura?
Certo … -scoppia a ridere – sono come dei fratelli per
me …. li conosco da anni … sai, anche loro hanno perso la mamma molto giovani e
mio padre se neprende cura, per lui
sono come figli … diciamo i maschi che non ha potuto avere
Ah si?! – lancio un’occhiata ai
ragazzi poi guardo di nuovo lei e con aria severa le dico -ed il tuo papà sa che i suoi bravi ragazzi
vanno in giro a picchiare la gente?
Cosa? – il suo sguardo diventa
incredulo – ma che dici?
E non solo, si divertono a dar
fuoco anche ai negozi …. bancarelle …. a fare i teppisti.
Guarda che ti sbagli … loro non ne
sarebbero capaci, li conosco troppo bene …
Ne sei certa? … chiedi loro come si
sono divertiti a pestare Milo … insieme a quell’altro bell’imbusto che ora non
c’è … dove lo avete lasciato? – la vedo rabbuiarsi eallontanarsi da me.
Hai visto? Le tue menzogne non
l’hanno convinta
Ma perché mi dici queste cose? Se
fosse come dici tu … in paese già mi avrebbero messa in guardia..
Magari perchè sono minacciati …
quelli che tu pensi di conoscere bene in realtà non sono che persone violente e
senza scrupoli.
Sei tu che sei un persona violenta,
ci hai assaliti senza una ragione
Bruciare il negozio di quel vecchio
non e’ una ragione? – il mio sguardo passa da lui ad Aristea che mi sta
osservando spaventata
Non credergli …. noi stavamo
cercando di aiutarlo a spegnerlo … vai a chiederlo al diretto interessato e
vedrai che ti darà la vera versione dei fatti …
Ah si?...e allora se avevate la
coscienza pulita …perché siete scappati
quando sono arrivato?
Perché sei venuto verso di noi come
una furia …. ci hai fatto paura, non volevi che adempissimo al nostro dovere di
civili cittadini …
E’ vero quello che stanno dicendo?
Io ho visto ben altro, le loro mani
impugnavano bastoni infuocati e non e’ di certo con quelli che si spengono gli
incendi
Io voglio credere alla tua buona
fede …. sono sicura che avrai capito male –mi guarda tra lo deluso e lo sconcertato – forse loro volevano solo
buttarli …. li avranno trovati li – poi rivolta a loro – non e’ vero?
Tranquilla piccola,e’ proprio come hai detto tu - uno dei
ragazzi le si avvicina e le accarezza la guancia – e poi ci conosci, sai che
siamo dei bravi ragazzi, se fosse come dice lui tuo padre non si fiderebbe mai
a lasciarti con noi … ti pare?
E la storia di Milo? E' vero che lo
avete picchiato?
Non lo abbiamo picchiato …. lui ha
attaccato briga contro Davos che stava cercando di evitare le continue
malmenate di tua cugina … quella e’ una pazza … hai visto anche tu che ormai e’
uscita fuori di senno … vai a capire pure a quella che le ha preso ….
evidentemente il suo amico avràpensato
che la picchiasse e così Davos si e’ dovutodifendere …. ma qualche pugno non ha mai ucciso nessuno!
Interessante, picchiare a sangue
per te equivale dunque a dare qualche pugno – sto facendo un grande sforzo per
rimanere fermo e sembrare tranquillo, quando invece vorrei prendere questi tre
e farli volare via, ma un comportamento aggressivo mi farebbe perdere la
fiducia di Aristea …. anche se penso che ormai io non abbia più tanta
credibilità ai suoi occhi.
Ahahahaha ….. certo che tu ed il
tuo amico siete proprio esagerati …. dai vieni Aristea, non perdiamo altro tempo,
tuo padre ti aspetta, ci aveva mandato a cercarti … sa che si sono certi
elementi in giro e non vuole che ti accada nulla
Sicuro … con voi invece e’ in buone
mani, vero?!- è Melina che sopraggiungendo alle mie spalle, si insinua nella
conversazione
Ecco che arriva la matta! La matta
che è andata fuori di testa! Quando ti deciderai a far sparire la tua brutta
faccia da questo paese tranquillo?
Smettetela di prenderla in giro -
Aristea prende le difese della cugina – sono contenta di vederti …. e’ passato
cosìtanto tempo dall'ultima volta, stai bene?-
Io sto sempre al solito posto ...
se il tempo è passato senza che noi ci vedessimo è colpa tua
Sai che papà non vuole che venga al
negozio del nonno
E ovviamente tu da brava bimba
obbedisci e fai tutto quello che ti chiede ... dando un dolore perfino atuo
nonno che ti adora ... non te ne importa nulla di lui e di me, quindi non fare
la recita.
Certo che m’importa!!! E Non riesco
ancora a capireperché continui a
comportarti così con me …. lo sai che ti voglio bene … e te ne ho sempre voluto
E come al solito sei sempre troppo
mielosa ….quando la smetterai di sbattere i tuoi occhioni da cerbiatta e ti
darai una svegliata? – poi rivolgendosi a me -ed il tuo amico ?
Sta riposando in camera tua
Ma bene …. ora anche con i
malviventi se la fanno tua cugina e tuo nonno ….. se solo tuo padre sapesse di
questa storia! E’ meglio andarcene ...dai vieni -uno dei teppisti tira per un braccio Aristea
trascinandola con se.
Si si … vai … non si sa mai che ti
potremmo finalmente aprire gli occhi! – Melina le rivolge un’occhiata piena di
disprezzo e di tristezza.
Mentre stanno andando via, la
ragazza si gira piu’ volte a guardarci, sembra che voglia tornare indietro
maquell’Alexios continua a tenersela
stretta e non la lascia andare nemmeno per un istante. Ad un certo punto
voltano per la via e scompaiono alla nostra vista, mi giro verso Melina, che mi
sta osservando dubbiosa.
Beh che hai da guardare?
Cercavo di capire quanto potessi
essere diverso da Milo
Che vuoi dire?
Lui sembra totalmente
disinteressato a quello che gli accade intorno. E tu? Mi sembra di aver capito
che mia cugina ti interessa.
Ti sbagli - il suo commento mi
disturba - è solo che mi sembra una brava ragazza e sinceramente non capisco
perchè frequenti certe compagnie.
Quelli non sono i suoi compagni.
sono le sue guardi del corpo, che fanno in modo che mia cugina continui a
vivere sotto la campana di vetro che mio zio ha creato appositamente per lei.
Quindi lei non sa nulla di ciò che
succede in questo paese.
Tzsè ... assolutamente nulla. E'
una stupida - in lei noto un tono amaro nella voce - e io sono più stupida di
lei.
Che vuoi dire? - forse questa volta
riuscirò a scoprire qualcosa in più
Nulla ... non sono affari tuoi.
E con passo veloce si dirige verso
casa, naturalmentele vado subito
dietro, magari riesco ad intrattenerla un po’ parlando di lei e della cugina,
almeno così riesco a capire qualcosa in più si spera e soprattutto do’ altro
tempo a Milo per scoprire qualcosa, di sicuro starà leggendo quel diario e se
non la fermo ora, il mio amico potrebbe non avere più occasione di farlo.
Ecco il nuovo capitolo, scritto da sagitta72, con un Kanon più battagliero che
mai e con un Milo forse sulla via della “redenzione”. Di seguito le risposte di
winnie343
x sakura2480: intanto grazie mille per i
complimenti, ma dire che siamo più brave di te è impossibile :-). In ogni caso
sono veramente contenta che la parte introduttiva del capitolo ti sia piaciuta,
se non altro perchè mi dimostra che sono riuscita a far trasparire la
sofferenza di Milo e delle sue scelte. Con Melina un rapporto speciale?
Sicuramente si, per quanto lei possa essere scontrosa e burbera il nostro eroe
ha intuito che qualcosa di doloroso la perseguita :-). Vediamo come si evolverà
e se Milo riuscirà ad ottenere qualcosa.
X JackoSaint94: ma grazie per tutte le recensioni
lasciate. Ci fa veramente piacere che questa storia ti abbia presa molto e che
ti piaccia la coppia di personaggi che abbiamo scelto. Non riesco a rispondere
a tutte le recensioni, ma ti assicuro che mi hanno fatto veramente piacere. Per
quanto riguarda quella del capitolo precedente, posso dirti che mentre Kanon
sta probabilmente sprofondando in un nuovo sentimento a lui sconosciuto, Milo
forse ha trovato un motivo per destarsi dal suo torpore .. almeno speriamo :-(.
Sono seduto fuori
dal negozio di fiori quando vedo arrivare Kanon e Melina ... tutti e due con
passo sostenuto e tutti e due scuri in volto. Ammetto di provare un certo
divertimento a vederli così. Melina entra in negozio ignorandomi completamente,
mentre Kanon si siede accanto a me.
-Allora scoperto
qualcosa?
-Qualcosa? su cosa?
-Su Melina
-E cosa dovrei
scoprire?
-Milo .. sei
sicuro che quei tizi non ti abbiano ucciso i neuroni che hai nel cervello?
-Kanon non sono
interessato alle tue battaglie, te l'ho già detto
-Questo l'ho
capito, ma mi era sembrato di capire anche che provavi un certo interesse per
ciò che poteva essere accaduto alla tua amica.
-E' vero, ma ho
capito che alla fin fine non me ne frega nulla. Mi manca la mia spiaggia e
voglio tornare ad oziare sotto il sole
-Non hai scoperto
nulla vero? - un ghigno canzonatorio compare sul volto del mio amico
-Esatto ... nulla
di nulla.
-Maledizione! -
Kanon alzandosi sferra un pugno sul muro
-Perchè ti scaldi
tanto?
-Niente
-Ah ... e come mai
tutti e due siete entrati scuri in volto?
-...
-Mmmh ... ehi
Melina! MELINA!
-Ma che ti urli
deficiente – Melina esce dal negozio furibonda – mica sono sorda
-Scusa, ma non
rispondevi
-Che diavolo vuoi?
- ma possibile che questa ragazza non abbia il minimo di grazia?
-Come mai tu e
Kanon siete di cattivo umore?
-E tu mi hai
chiamato per questo? - sta per darmi uno dei suoi soliti schiaffi in testa, ma
agilmente mi alzo e lo evito – ah, vedo che ora stai meglio, quindi potresti
andartene anche subito!
-Eh no ... mi hai
concesso tre giorni e tre giorni avrò!
La nostra diatriba viene interrotta dal
sopraggiungere di Aristea ... wow ... ora capisco l'inebetimento di Kanon ...
mi ricordavo il suo dolce volto, ma ora è diventata veramente carina ... certo
... non è proprio il mio tipo, se è per questo neanche il tipo di Kanon, ma
carina è carina. Mentre lei rimane un pò sulla soglia indecisa sul da farsi,
Melina e Kanon si irrigidiscono, io invece decido di sbloccare la situazione e
sorridendole amabilemente la saluto. Lei per tutta risposta corre ad
abbracciarmi, scoppiando a piangere. Io, il mio amico e la strega ci guardiamo
un pò sorpresi. Kanon infastidito forse dalla scena prende la parola
-Aristea, tutto
bene? - Lei si discosta da me asciugandosi le lacrime
-Oh si Kanon .. è
solo che dopo tanto tempo che non ci vediamo, vedere Milo ridotto così ... mi
dispiace
-Ah ma figurati
mia cara – le do una pacca sulla spalla che la sposta in avanti – questo non è
nulla ... tu piuttosto ... ma quanto sei diventata carina!
-Oh Milo smettila
– la vedo arrossire,mentre Kanon sbuffa e Melina mi fulmina
-Ma dico
seriamente ... voglio dire ... nell'infanzia siamo tutti bei bambini ..
crescendo poi c'e' chi migliora e c'e' chi peggiora e tu sei decisamente
migliorata – alla conclusione della frase ricevo un calcio da Melina seguito da
un epiteto irripetibile e non riesco a rispondere perche vengo abbandonato
dalla suddetta su due piedi
-Sei
incorreggibile Milo – Kanon mi guarda di traverso
-Beh! Ma che ho
fatto? - pensando alla mia ultima frase realizzo – porca miseria ... scusatemi
io ... voi continuate pure per conto vostro ... io devo andare!
Senza sentire la loro risposta corro dietro a
Melina per scusarmi delle mie parole. La raggiungo poco prima che esca dalla
piazza principale e la blocco prendendola per il braccio ... ancora una volta
ottengo come reazione il suo irrigidimento, ma diversamente dall'altra volta,
si riprende immediatamente e voltandosi mi da uno schiaffo. Le sorrido
-Questa volta me
lo merito – sta per andarsene, ma la fermo ancora – perdonami ... io non mi
riferivo a te, credimi.
-Non ha importanza
– tenta di liberarsi da me, ma io la blocco ancora
-Si che lo ha, non
voglio che tu pensi male di me – la sento agitarsi e cominciare a tremare
-Lasciami
-Io voglio farti
capire che non volevo ...
-LASCIAMI!! - il
suo urlo mi spinge a mollare la presa, ha il fiatone e l'agitazione tipica
delle persone che sono sotto shock. Decido di aspettare che si calmi
-Sei calma ora?
-Ma che cosa vuoi
da me Milo? Perchè non mi lasci in pace?
-Voglio sapere che
cosa ti è successo e cosa ti ha portato a diventare così
-L'hai detto tu
no? C'e' chi migliora come Aristea e chi peggiora come me... tutto qui .. sono
diventata brutta e diventando brutta mi sono sentita umiliata e mi sono chiusa
in me stessa
-Non credo neanche
ad una parola di quello che mi stai dicendo
-Problema tuo –
Melinami guarda furiosa, ma questa
volta non tenta di scappare e continua a fissarmi
-Vuoi scommettere?
-Scommettere?
-Si ... facciamo
una scommessa ... come quando eravamo piccoli ti ricordi?
-Io ....
-Mi dicevi sempre
che non sarei mai riuscito a fare quello o quell'altro ... e alla fine
scommettevamo sempre – lei accenna un sorriso
-Già .. e la
maggior parte delle volte tu perdevi
-Solo perchè le
tue scommesse erano assurde. - le sorrido di rimando
-E su cosa
vorresti scommettere? Sentiamo
-Non mi interessa
.. la scommessa falla tu ... sono sicuro di vincere in ogni caso ... ciò che mi
interessa è il premio che riceverò in cambio
-Ah si? E quale
sarebbe?
-Una serata con te
-COSA?
-Si, una serata
con te alle mie condizioni
-Scordatelo –
Melina tenta di fuggire nuovamente, ma io le blocco la fuga
-Cos'è? Hai paura
di perdere?
-Io non ho paura
-E allora accetta
... in fin dei conti puoi decidere tu la scommessa .. cosa hai da perdere?
-Cosa ho da
guadagnare vorrai dire!
-Ah ... se perdo
potrai obbligarmi a fare quello che vuoi
-Mmmh ... anche
sparire?
-Anche sparire
....
-No ... non
accetto!
-Avanti! - la
guarda di sbieco – se non accetti sarò costretto a girare per tutto il paese in
cerca di informazioni sul tuo conto e posso assicurarti che alla fine scoprirò
il tuo segreto
-Io non ho
segreti!
-Tutti li hanno
-Anche tu? - La
sua è una domanda spontanea
-Anche io – non
riesco a non essere onesto con lei in questo momento
-Mmmh – la vedo
pensare – e va bene ... allora se vinco io tu mi racconterai i tuoi segreti e
poi sparirai
-Affare fatto! -
la guardo divertito – allora su cosa scommettiamo?
-Seguimi
Senza darmi il tempo di replicare si allontana
quasi correndo e io la seguo incuriosito da ciò che potrà partorire la sua
testa. Si ferma di fronte ad una vecchia casa che un tempo fu dimora di persone
altolocate. I ricordi mi assalgono e fanno emergere nella mia mente giornate
sotto il sole passate all'esterno di questi cancelli in attesa dell'arrivo dei
proprietari ... ore e ore ad aspettare solo per vedere l'unica automobile
presente in tutta l'isola. Melina mi strattona per ridestarmi dai miei ricordi.
-Oh .. che ti sei
inbambolato?
-No .. pensavo
semplicemente a quanto tempo ho sprecato di fronte a questi cancelli. Certo che
la casa è ridotta male. Ma che è successo hai proprietari?
-Rovinati.
Completamente e irrimediabilmente
-Ma come è
possibile? - sono sicuro che il loro patrimonio era di gran lunga superiore
perfino a quello di Alman di Tule
-Cattive compagnie
... diciamo che hanno avuto l'infelice idea di accettare un accordo con il mio
caro zietto
-Capisco – un
pensiero scuro si manifesta nella mia mente, ma il nuovo Milo decide di
scacciarlo – e allora perchè mi hai portato qui?
-Il proprietario,
dopo aver perso tutto, si è suicidato e la moglie per non dover vivere di
stenti se ne è andata al seguito di un turista americano facoltoso. L'unica ad
essere rimasta e l'anziana mamma di lui. Non ha più un soldo da anni, quasi non
ci vede più e non accetta la visita di nessuno.
-E come fa a
vivere?
-La gente del
paese l'aiuta. Non le fanno mancare nulla e in questo modo continuano a darle
l'illusione di potersi permettere una vita agiata. Per questo non vuole vedere
nessuno ... solo persone di un certo rango e di una certa classe che possiedo
eleganza nei modi e nel comportamento.
-Ho capito – la
guardo dubbioso – ma questo cosa c'entra con me e la nostra scommessa?
-E' questa la
scommessa
-Non capisco – la
guardo sempre più perplesso
-Vedi ...
l'anziana non si separa mai da una collana di zaffiri .. io voglio che tu te la
faccia dare
-Tutto qui?
-Si .. tutto qui
... ma attenzione ... deve essere lei a dartela ... di sua spontanea volontà
... non devi minacciarla, vessarla o derubarla
-Ehi – la guardo
inorridito, ma poi le sorrido amabilmente – ma per chi mi hai preso?
-Bravo bravo ..
ridi ora ... voglio vedere quando tornerai da me strisciando senza collana,
cosa farai?
-Non accadrà mai –
le sorrido nuovamente - quando posso cominciare?
-Anche ora ... ma
bada ... hai tempo fino a domani mattina ... entro le sette dovrai portarmi la
collana .. se no avrò vinto io.
Senza aggiungere altro se ne va lasciandomi di
fronte alla casa fatiscente. Sorrido all'idea di quantopossa essere ingenua Melina ... veramente
pensa di mettermi in difficoltà? Tutte le donne, giovani, anziane, ricche,
povere, belle o brutte, sono cadute irrimediabilmente ai miei piedi ... e così
sarà per questa anziana signora. In questo modo, vinta la scommessa, obbligherò
Melina a raccontarmi il suo passato, con la scusa della serata. Entro nella
casa dopo aver inutilmente bussato più volte e dopo un lungo gironzolare, trovo
la donna nel tinello. E' seduta su una sedia e sta guardando fuori; è sola,
vecchia, piegata dagli anni e dal dolore; quasi provo compassione e tenerezza.
Ma in un lampo questi sentimenti spariscono di fronte alla reazione
dell'anziana donna. Vedendomi di fronte a lei, dopo aver urlato "Al
ladro!", prende un bastone vicino alla sedia e tenta di darmelo in testa,
fallendo miseramente il bersaglio. La violenza con cui tenta di colpirmi le fa
perdere l'equilibrio e la porta a ricadere come un sacco di patate sulla sedia
dove prima era seduta. Apparentemente svenuta, si rianima dopo poco e tenta
nuovamente di colpirmi, questa volta al grido di "Aiuto! Mi vuole
violentare!", al che trattenendo a stento una risata tento di calmarla
spiegandole che sono lì per una visita di cortesia, ma onde evitare azioni
pericolose, nel frattempo le sottraggo il bastone. La donna per tutta risposta
prende un ombrello che è posizionato sull'altro lato della sedia e dopo aver
provato a colpirmi ancora, urla disperata "zotico! Maiale! Ladruncolo!
Cafone da quattro soldi!" . Ovviamente tutti i suoi colpi vanno a vuoto e
dopo poco stramazza sulla sedia, sfinita e distrutta. Quando credo che abbia
esalato l'ultimo respiro, quella si rianima nuovamente e ricomponendosi, dopo
essersi data una pettinata con le mani, mi guarda inmodo solenne. Ammetto di rimanere stupito del
cambiamento che la donna ha; da vecchietta impaurita e fuori di testa si
trasforma in anziana ereditiera, fiera e altera.
-Giovanotto, io
non parlo con tipi rozzi e volgari come voi
-Vedete, voi non
mi conoscete
-E non intendo
conoscervi. Andatevene!
-Signora io ...
-ANDATEVENE!
-Ma lasciatemi
spiegare
-Giovanotto per
caso siete sordo? A-N-D-A-T-E-V-E-N-E ... o sarò costretta a chiamare la
polizia
Il suo tono autoritario e la sua risolutezza
mi spingono, mio malgrado a sgomberare il campo. Decido di battere in ritirata
per darle il tempo di riprendersi. Aspetto per un pò fuori dalla casa e dopo
un'oretta tento una nuova sortita. Il risultato è simile se non peggiore ... e
così vado avanti per tutta la giornata. La vecchiaccia, impermeabile ad ogni
mia richiesta, puntualmente mi spedisce fuori dalla casa. Indeciso tra
lanciargli un colpo mortale, mandando all'aria tutti i miei buoni propositi di
non belligeranza, e andare da Melina e prenderla a calci per avermi organizzato
questo speciale inferno pomeridiano, opto per la terza soluzione ... andare a
casa a schiarirmi le idee e a riposarmi. Purtroppo quando giungo a
destinazione, mi rendo conto di avere degli ospiti. Seduto fuori il portico,
con le braccia incrociate trovo ad aspettarmi la mia personale croce e delizia
.. il mio amico Camus ... l'unico uomo sulla faccia della terra che con uno
sguardo riesce a penetrare il profondo della mia anima ... proprio quello che
mi ci voleva dopo un pomeriggio infernale ... una serata da incubo! E purtroppo
non è solo ... il maledetto ha pensato bene di farsi accompagnare dall'incubo
personale di Kanon ... il suo gemello Saga .... fantastico ... doppio confronto
... si prospetta una serata indimenticabile. Però il saluto cerimonioso e le
movenze eleganti del mio amico mi fanno balenare un'idea brillante ... mio caro
Camus tu sarai il mio personale cavallo di Troia che mi porterà a vincere la
scommessa con quell'arpia.
Eccovi il nuovo capitolo con un Milo
leggermente più battagliero, anche se il suo fascino sembra aver perso
decisamente colpi. E Camus e Saga come entreranno in questa storia? Di seguito
le risposte di sagitta72 alle recensioni:
Charme_strange: innanzitutto grazie per i
compimenti sulla costanza, ma sai io e la mia collega amiamo molto leggere e
aspettare poco, pertanto ci mettiamo nei panni di chi come noi adora andare
avanti e vedere come si evolvono i fatti. quindi da come vedi siamo gia' qui
con l'altro capitolo. in effetti per me il dopo Hades vede un Kanon proprio
cosi' come lo descrivo e mi fa piacere che non sono l'unica a pensarla cosi'.
Milo arrendevole? si e' vero...ma chissa' per quanto...un cavaliere abituato a
combattere non so quanto possa resistere a non essere quello che realmente
e'...giusto?! spero continui a piacerti ogni capitolo di piu' e grazie
mille per seguirla.
Anzy: che onore te che leggi una storia
scritta anche da me!!! (winnie e' abituata a vederti io e' la prima volta
)...vogliamo prenderlo a sberle in due Milo? anche a me fa questo effetto ogni
volta, pero' dai poverino, a tutti capita di avere crisi esistenziali nella
vita, no?! ... chissa' se Kanon riuscira' a farlo tornare sulla retta
via...oppure ci vorra' qualche altro miracolo!! ...Aristea troppo
ingenua?...beh si e' vero, pero' e' anche vero che e' cresciuta solo col
padre...non puo' mica credere al primo venuto che si permette oltretutto di
parlarne male di lui!!!.grazie tanto per seguirla...e mi raccomando ...non
sparire piu' cosi' tanto da Efp!!! sono stata chiara!!
JackoSaint94: effettivamente anche a me fa ridere Milo in
fase di redenzione....con Kanon dall'altra parte per farlo redimere...ma guarda
si fanno i favori a vicenda!!! Sara' che Milo vuole diventare piu' bello
di quanto lo e' gia'? Kanon innamorato di Aristea!!!...ma scherzate!! ve lo
immaginate voi con moglie e marmocchi intorno?...io proprio no. cmq continuate
cosi'..leggete...leggete...e divertitevi, spero!!
Sakura2480: niente scuse abbiamo tutti i nosti
problemi ed impegni...diciamo pero' che hai fatto in tempo a commentare...visto
che stiamo aggiornanando e posso risponderti..si e' vero un cavaliere di Athena
sa fare solo il cavaliere e basta, ma mi sembra che Milo si stia impegnando
molto a non farlo...e ci sta riuscendo alla grande!! Kanon invece e'
proprio un vero cavaliere....freddo ...implacabile...letale...ma pur sempre
galante..non credi?...peccato pero' che le stia vicino solo per
indagare...vabbe' si sa, ha altri interessi. un bacione a te e grazie di essere
sempre presente...
Seguo Milo fino alla porta e gli urlo dietro che spero che quando raggiungerà Melina, questa gliele dia di santa ragione, stavolta ha esagerato veramente. Prima di parlare a volte e’ meglio connetterlo il cervello, si eviterebbero tanti fastidi e soprattutto offese gratuite. Quando mi giro per tornare dentro, mi trovo Aristea che mi guarda ancora con gli occhi umidi, carichi di quella commozione che si e’ impadronita di lei alla vista di Milo ed io non posso fare a meno di sentirmi nuovamente infastidito. Vorrei addirittura che se ne andasse via ... quasi quasi la invito ad uscire, ma non posso nemmeno permettermi di farlo, in fondo non sono a casa mia e se dovesse arrivare il vecchio almeno rivedrebbe sua nipote dopo tanto tempo … ora devo pure farmi i problemi su come comportarmi ... ma si, che rimanga pure, io vado a prendermi qualcosa da bere. Le passo accanto senza dirle nulla e vedo con la coda dell’occhio che lei osserva le mie mosse; mi lascia passare e si gira per vedere dove sto andando. Dalla cucina le chiedo freddamente se anche lei vuole qualcosa e alla sua risposta negativa, mi limito a soddisfare solo il mio desiderio di sete. La vedo che gira per il negozio in cerca di qualcosa che subito trova: la foto che tanto ha sconvolto sia me che Milo! Dopo averla fissata per un po’, sospira e girandosi verso di me:
Certo che qui e’ tutta un’altra persona..
Già ...
Vorrei tanto sapere che le e’ successo
Bisognerà torturarla per farla parlare
Come scusa? – guardandomi sconvolta
si … sotto tortura parlano tutti … conosco molti metodi, sai?
Ma che dici?
Niente di insensato … ci sono ancora paesi che ne fanno uso... – e piano piano mi avvicino a lei che stranamente rimane immobile, chissà’ perché avrei pensato che si sarebbe allontana
Perché mi tratti così?
Così come.?
Come se stessi cercando di mettermi paura
Non ne hai?
No ..
Strano, mi era sembrato il contrario qualche ora fa …
Ce l’hai con me vero?
Perché dovrei?
Puoi per favore semplicemente dire si o no?
Ah ma riesci anche ad importi ogni tanto
Ho capito, tu pensi che io sia soggiogata dai miei amici …
Ma non erano fratelli per te?
E’ come se lo fossero, ma non li chiamo tali, non lo sono …
Ma per tuo padre sono i figli mancanti
Ho capito che forse e’ meglio che me ne vada … riesco a decifrare dal tuo tono che sei abbastanza arrabbiato da non volermi fra i piedi … sai sarò forse ingenua, ma non stupida … - una volta giunta sulla porta rimane a fissarmi per un istante e poi abbassando lo sguardo e con voce bassa che fatico quasi ad udire – io volevo che mi aiutassi a capire realmente le cose….
E come vuoi che ti aiuti se non ti fidi di me … - le vado incontro e le alzo il volto con l’indice per farmi guardare- e poi che cos’é che vuoi capire?
Vorrei che mi accompagnassi per il paese e mi facessi parlare con le persone che hanno avuto problemi con loro …
E perché non lo chiedo a Milo?
Vorrei che venissi tu … -
Che onore … - alzo un sopracciglio e le lascio il viso
Smettila per favore di prendermi in giro … se non vuoi venire non importa, andrò da sola … anche se speravo nel tuo aiuto.
Non ti fidi di me però vorresti che ti aiutassi … ahahah… non credi che ti stai contraddicendo?
Non ho mai detto che non mi fido di te
Non a parole …
Ero solo un po’ confusa prima
Toglimi solo una curiosità – e incrociando le braccia al petto la sfido con lo sguardo – che hai detto a tuo padre per venire qui?
Nulla … non c’era in casa … dopo che mi hanno accompagnato se ne sono andati subito e ho riflettuto su tutto quello che era accaduto, così ho approfittato del fatto che non ci fosse per uscire di nuovo
Mhmmm
Però non posso perdere troppo tempo Kanon … ti prego, possiamo andare?
E va bene … giusto perché non mi va che giri da sola … non si sa mai.
Bravo ragazzo – mi volto e vedo che a parlare e’ il vecchio
Nonno!!
Aristea … angelo mio , finalmente ti rivedo dopo tanto .. – e stringe a se l’adorata nipote
Hai ragione scusami, non sono più’ passata ma sai ho tante cose da fare e poi papà ultimamente ha molte pretese ...
Mia cara … cerca di dipendere meno da lui … ma dimmi dove state andando?
Aristea a questo punto si sente in dovere di spiegare al nonno la visita al negozio, le racconta l’incontro avvenuto tra me e quei ragazzi e la ragione che l’ha spinta a voler cercare delle spiegazioni in merito, soprattutto dopo aver visto lo stato in cui ha trovato Milo. E certo altrimenti mica si sarebbe posta tante domane! Dopo esserci congedati dal vecchio, ci incamminiamo per il paese silenziosamente; ho accettato di accompagnarla a fare la detective, ma con ben poco entusiasmo, tanto non crederebbe nemmeno se li vedesse all’opera. E poi oggi e’ stata una giornata davvero pesante, Milo che, nonostante il trattamento subito, continua a fare il menefreghista, quei tre a cui avrei voluto ridare una bella lezione, ma purtroppo con lei presente non ho potuto che trattenere la mia ira, tutta la sua impazienza di vedere Milo, l’abbraccio, i piagnistei, non le sopporto tutte queste smancerie. Facciamo velocemente quello che la signorina desidera e poi l’accompagno a casa, per oggi ne ho davvero abbastanza. Mentre camminiamo lungo le vie del paese noto come le persone si fermino ad osservarci al nostro passaggio,naturalmente nei miei confronti, non conoscendomi, lanciano occhiate curiose, ma quando guardano lei sorridono debolmente salutandola e si scuriscono in volto. E a tutto ciò lei non fa caso, e’ talmente convinta dell’innocenza che regna a casa sua che non si accorge di come le gente resti molto distaccata, nonostante le rivolgano il saluto e la parola. Mentre la guardo scuoto la testa e le dico:
Ma non ti accorgi di nulla?
Dovrei?
Si …
Veramente non riesco ancora a notare nulla di strano …
Nemmeno nelle persone che incontri?
no … mi sta sfuggendo qualcosa?
Purtroppo a te sfugge tutto … - e mi volto continuando a guardare dinanzi a me, lei si blocca e trattenendomi per il braccio
Senti Kanon … ti pregherei di essere meno vago e di darmi qualche spiegazione in più e soprattutto evita di continuare a trattarmi così freddamente… te l’ho detto e te lo ripeto tutt’ora … - le si blocca la voce – se non ti va puoi anche … andartene – ma non lo dice molto convinta … oh al diavolo, basta, mi sto facendo condizionare dalla mia gelosia assurda, lo ammetto.
D’accordo scusami, purtroppo a volte non riesco a controllare il mio disappunto e divento intrattabile …
Perfetto, ora mi puoi dire che accade intorno a me di cosi’ preoccupante da non accorgermene? Tutte le persone che ho incontrato fin’ora hanno ricambiato i miei saluti senza nessun problema.
Certo … ma i loro sguardi non erano sereni …
Ho capito ti riferisci al loro modo di interagire con me … ma vedi da quando ho perso mia madre da piccola, hanno sempre avuto questo genere di comportamento nei miei riguardi, si e’ vero e’ fastidioso sentirsi continuamente compatita, ma che devo fare? … a quanto ho capito questo e’ il modo che hanno di esternare la loro solidarietà
E tu sei convinta che questa sia l’unica ragione?
Evidentemente non e’ così per te
No, mi dispiace io la vedo diversamente … scusami se te lo dico ma tu sei troppo ingenua … sei condizionata da tuo padre e da tutto ciò che ti dice …
Non e’ che per caso sei tu che ti fai condizionare dai racconti di mia cugina e di mio nonno?
Ah si … bene vieni con me allora..
L’afferro per la mano e senza nessuna delicatezza la trascino con me in mezzo alla folla, andando dritto alla meta che mi ero già prefissato dal momento che mi aveva chiesto di accompagnarla. La sento che non riesce a stare al mio passo, ma non mi importa, ho troppa fretta di farle aprire gli occhi, non posso permettere che viva una vita inconsapevole di quello che la circonda e soprattutto priva di amore e di giustizia, mi sembra che abbia già abbastanza sofferto nella sua vita, e’ ora che si prenda le sue rivincite. La sento che ogni tanto mi strattona per farmi rallentare, ma sono talmente furioso che non mi rendo conto che potrei effettivamente farla cadere o inciampare. Arriviamo davanti al negozio del vecchio di cui le ho parlato e la lasciandola in disparte, intimandole di non farsi vedere per permettere all’uomo di poter parlare liberamente, mi avvicino al vecchio e chiedo come stanno andando le cose. Lo vedo spaventato e riconoscendomi nell’inseguitore e giustiziere di quel giorno, mi dice che i ragazzi sono tornati proprio quel pomeriggio a minacciarlo di non raccontare nulla in giro perché altrimenti la prossima volta non si sarebbero limitati a rovinargli la sola attività, ma anche la propria residenza. A quelle parole mi ribollisce il sangue e lancio uno sguardo di sbieco ad Aristea, che nel frattempo e’ impallidita e ha messo una mano sulla bocca per evitare di farsi sentire. Mi rivolto immediatamente verso il negoziante e lo assicuro che non gli succederà nulla di tutto quello e che, se avesse bisogno di qualcosa, potrebbe venire a cercarmi tramite il negozio di fiori del nonno di Melina. Naturalmente lui si sente un po’ più sicuro e ringraziandomi mi regala un piccolo foulard da donna; lo guardo perplesso , ma lui mi spiega che vendendo solo accessori femminili non può darmi di più e mi augura di trovare una donna che meriti tutta la mia onestà e bontà d’animo. Peccato che non mi ha conosciuto prima, non so se mi avrebbe detto la stessa cosa. Lo prendo solo per non offenderlo e spiegazzandolo in malo modo me lo infilo in tasca, lo saluto e me ne vado trascinando velocemente lontano da lì Aristea , che nel frattempo ha cominciato silenziosamente a piangere. Arrivati fuori dal paese le lascio andare la mano e ci fermiamo: lei comincia a singhiozzare ininterrottamente. Non so davvero come comportarmi, mi dispiace vederla in quello stato, vorrei poterla consolare in qualche modo ma sinceramente da che parte incominciare non saprei … uff … ho affrontato situazioni peggiori di questa, possibile che mi lascio intimidire da due fiumi di lacrime!! Mi avvicino dietro di lei e appoggio le mani sulle sue spalle:
Basta piangere…
Non ..non riesco … - vedo che si sta asciugando il viso con le mani, allora prendo il foulard e glielo porgo
Ma questo …non devi … hai sentito che ti ha detto quell’uomo …
Figurati … e poi non sono per queste cose .. ora serve a te …
Grazie .. – asciuga le lacrime e voltandosi verso di me – non posso crederci …
Lo so, ma e’ così
Secondo te ora che dovrei fare?
Non dire nulla ne’ a loro ne’ a tuo padre, per il momento fai finta di niente
Ma non riesco a mentire .. mi si leggerebbe in faccia … soprattutto a mio padre che non sfugge nulla
Digli che hai litigato con Melina .. tanto dovrebbe esserci abituato no?!
Va bene farò così … mi accompagni a casa?
Accenno un si e ci dirigiamo verso la sua abitazione, quando arriviamo la lascio sulla soglia del cancello, mi appoggio con la mano alla ringhiera mentre aspetto che lei apra; una volta spalancato il cancello, prima di entrare mi rivolge un caldo sorriso che prontamente ricambio molto soddisfatto, peccato che quell’unico bel momento che si stava creando fra di noi venga interrotto da una voce tuonante e carica di rabbia:
Che storia e’ mai questa!!!
Papà!! – mi volto dalla sua parte e l’uomo in questione spalanca gli occhi
E tu che ci fai qui …
Papà lui mi ha solo accompagnato a casa …
Vai dentro …
Ma …
Ho detto vai dentro e non discutere … muoviti – naturalmente lei obbedisce e senza nemmeno salutarmi entra in casa.
Ti ho chiesto come mai sei qui
Gliel’ha spiegato già sua figlia
Evita questi convenevoli con me
Non capisco quello che vuole dire
Dico semplicemente che dopo il tempo che abbiamo passato insieme non c'e' bisogno di queste inutili formalità …
Credo che mi stia confondendo con qualcun altro – gli rispondo molto tranquillo
Io invece credo che tu stia fingendo di non conoscermi … e non ne capisco il motivo … visto e considerato che sei diventato quello che sei solo grazie a me … e al mio stupido orgoglio che non ha fatto altro che indebolire le mie capacità …
Mi dispiace … ma continuo a non capire … io e lei non ci siamo mai visti prima d'ora … e le assicuro che non mi scordo facilmente delle persone che incontro … le ripeto … mi sta scambiando per qualcun altro …
Se vuoi farmi credere questo fai pure … il tempo come ha cambiato te …. ha cambiato me … e ti posso assicurare che ora che sei qui non ti lascerò via di scampo … e soprattutto stai lontano da mia figlia, lei non devi toccarla...sono stato chiaro!!!
Si avvicina e mi sfida guardandomi dritto negli occhi: nel suo sguardo posso leggervi tutto l'odio che ripone nei miei confronti; ho intuito perfettamente il perché di questo comportamento: e’ convinto che io sia mio fratello, l’uomo anzi il bambino contro il quale ha perso il combattimento che avrebbe dato al vincitore l’investitura di cavaliere di Gemini. Lui però non può conoscermi, come nessuno mi conosceva all’epoca del resto, ed io non ho nessuna intenzione almeno per il momento di uscire allo scoperto. Mi limito solo a contraccambiare lo sguardo facendogli capire che le sue minacce non mi intimoriscono affatto, gli do le spalle e me ne vado convinto che lo scontro tra noi due non mancherà di arrivare. Mi avvio verso casa deciso a parlare con Milo di quanto accaduto, sperando che sia sopravvissuto all'attacco di Melina. Mi viene da ridere al pensiero di trovarlo mezzo moribondo per le percosse prese da quel fenomeno di ragazza. Mentre mi avvicino vedo una persona accanto a Milo, allungo il passo cercando di capire di chi si tratta e soprattutto per evitare, visto che è in piedi, che il tizio che gli e' accanto lo stenda per terra, ma quando sono qualche passo da loro riconosco Camus che mi saluta:
hai visto come lo fa bello il tuo amico la vacanza?
si devo dire che nelle tue mani Kanon sapevo che sarebbe stato al sicuro
guarda giusto perchè sei te Cam te la faccio passare questa battuta … come mai da queste parti?
Siamo venuti per vedere che combinavate
Siamo..?
Ciao Kanon – riconoscendo la voce mi volto sorpreso dalla sua parte
Saga!
Rimango ad osservare mio fratello mentre si alza dalla scalinata e viene verso di me. Noto un certo imbarazzo anche in lui e una volta vicino mi allunga una mano che prontamente stringo. Ma questa volta non e’ come il primo giorno che ci siamo rivisti, dove fugacemente ci siamo scambiati lo stesso saluto, ora siamo lì a guardarci dritto negli occhi prolungando quel contatto che mancava da poco più di tredici anni. So che Milo e Camus dicendo qualcosa stanno rientrando, ma sinceramente non ho sentito nulla, anche se sono sicuro che il loro volere e’ quello di lasciarci da soli per chiarire una situazione che ancora non si e’ sbloccata del tutto. Saga ad un certo punto mentre mi lascia la mano abbassa lo sguardo e volta il viso verso il mare, mi sembra imbarazzato quanto me, vorrei iniziare la conversazione, ma non so da che parte cominciare, meno male che ci pensa lui a rompere questo imbarazzante silenzio:
Sorpreso di vedermi qui?
Si … sinceramente non ti aspettavo
E sinceramente nemmeno io pensavo di venire…
E … come mai poi hai cambiato idea?
Ho incontrato Camus che stava partendo per venire a trovare Milo … così mi ha chiesto di accompagnarlo … dicendomi che sicuramente mi avrebbe fatto bene venire qui – leggo una leggera malinconia nel suo sguardo – spero che abbia avuto ragione ….
Già …. Secondo me hai fatto bene … si sta abbastanza tranquilli … e’ un’isola insolita un po’ strana , si capisce ora perché Milo e’ così …ahahaah … - noto volentieri che scappa anche a lui un sorriso alla mia battuta, poi torna di una serietà che mi incute timore su quello che starà per dire … sento in lui uno stato di confusione quanto il mio
Kanon ….
Dimmi
Ti da fastidio che io sia qui?
No
….
….
Non so da che parte cominciare …
Beh comincia dall’inizio .. – gli dico
Dipende quale inizio intendi ….
L’inizio della fine … - ci guardiamo intensamente negli occhi e mio fratello con un velo lucido mi riesce solo a dire
Mi dispiace ….
Sono io che dovrei chiedere scusa a te … - mi sento in dovere di rispondere
Si ma io … avrei dovuto cercare di aiutarti, anzichè liberarmi di te … in quel momento pensavo che fosse la cosa giusta da fare ….
Non che non lo meritassi … - entrambi parliamo guardando l’orizzonte del mare
Si ma eri pur sempre mio fratello … e non era quello il comportamento da adottare nei tuo confronti …
Se tu non l’avessi fatto io avrei comunque agito nel male … era nella mia indole in quel momento e non mi avresti destato per nessuna ragione al mondo … anzi … avremmo compiuto atti ancora più indegni … e sono sicuro che ora nemmeno Athena sarebbe tra noi …
Forse hai ragione tu
Si che ce l’ho … anzi, sono io che ti devo chiedere scusa per tutto quello che ti ho fatto fare … potrai mai perdonarmi per averti spinto ad uccidere il tuo migliore amico … che consideravi un fratello? - non so perché ma sento una morsa allo stomaco pronunciando l’ultima parola e non riesco più a proseguire, lui punta i suoi occhi nei miei e con tono deciso
Tu sei mio fratello … per quanto bene gli volessi non avrebbe mai preso il tuo posto … e comunque le mie azioni sono dipese solo da me, come cavaliere d’oro avrei potuto combattere molto di più contro il lato oscuro … non dimenticare che la forza di volontà è sempre stata alla base degli insegnamenti impartitici.
Già … - poi dopo un lungo silenzio che sembra un’ eternità – fa un caldo tremendo oggi … dai vieni entriamo dentro, ho qualcosa di molto importante di cui parlarti …
Si tratta del motivo per cui sei rimasto?
Non proprio, ma ora diventa importante la presenza su quest’isola e …. Forse anche la tua.
Mentre entriamo dentro abbraccio mio fratello per le spalle e lui fa altrettanto, mi guarda di sbieco e mi sorride scuotendo la testa per poi dirmi:
Allora come va la convivenza?
Saga … per favore … parliamo d’altro …
Si dai parliamo d’altro … -sorride sornione Milo – ci sono argomenti molto più interessanti … quali … ad esempio …. tuo fratello alle prese con l’innamoramento …
Ma di che diavolo stai parlando stupido artropode? - esplodo io
Eh dai su … non mi dire che il fascino di Aristea non ti ha colpito … e poi lo hai detto anche tu che e’ carina …
Appunto ho detto carina … non affascinante … - poi gli sorrido malevolo - piuttosto parliamo del tuo incontro di poco fa con la dolce Melina … fatti un po’ guardare … .mmmh, non vedo abrasioni in più rispetto a quelle che già hai … e’ stata magnanima oggi?
Mah! Direi che oggi è stata rimpiazzata da quella che potrebbe essere lei tra 50 anni … un incubo … comunque Camus andiamo che ho bisogno di parlarti
Cos'è, hai bisogno del suo aiuto per fare colpo sul fenomeno da battaglia??
Piantala Kanon dai … piuttosto anche tu mi dovevi parlare di qualcosa o sbaglio?- mi dice mio fratello
Eh? ah si …
Come ti compatisco Saga … mi raccomando abbi pietà di lui, in fondo non e’ colpa sua se non sa come sono i primi approcci tra innamorati
E Milo uscendo, trascinato da un Camus sorridente, mi fa l’occhiolino mentre io lo fulmino con lo sguardo.
E ora, come se la sbroglierà il povero Kanon, che dovrà raccontare tutto al fratello appena ritrovato. E Milo riuscirà a coinvolgere Camus nel suo piano per vincere la scommessa? Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia, soprattutto quelli che lo fanno con tanto entusiasmo :-DDD.
Di seguito le risposte di winnie343 alle recensioni lasciate
x charm_strange: nel prossimo capitolo potrai scoprire se e come Milo otterrà l'aiuto di Camus, ma non scherziamo il nostro Camus è talmente magnanimo che non vorrebbe mai nulla in cambio, il problema semmai è se riusciranno nell'impresa :-). Kanon invece avrà ancora un po' da fare con il caro fratello, ma per quello ci vorrà più tempo.
X JackoSaint94: innanzitutto grazie per i complimenti, ma veramente grazie, tu ci lusinghi e anche troppo. Per quanto riguarda Milo, ma sai che il suo fascino è quasi irresistibile, peccato che per la vecchia invece servirà l'aiuto di Camus, soprattutto peccato per noi che dovremo sacrificarlo e soprattutto peccato per lui … poverino chissà che dovrà fare :-((.
x anzy: eh si diciamo che Melina in questo momento sarebbe disposta a tutto per liberarsi di quell'invadente di Milo. Ma lui non demorde, tanto con la vecchia chiederà a Camus di sacrificarsi, bella forza! Sulle motivazione per cui Melina è così, ma chissà se avrai ragione, ma sul fatto che Milo farà di tutto per aiutarla questo è certo. Alla prossima cara
x sakura2480: beh se prima Melina non lo polverizzerà o se Milo non gli romperà la testa forse qualcosa potrebbe accadere tra i due. Tanto alla vecchia ora ci penserà Camus. Ti giuro quando hai scritto di Milo e della sua insistenza mi hai fatto morire. Su Kanon hai perfettamente ragione, quelli di Hades ci avrebbero dovuto pensare prima e reclutare tante belle gnocche, forse avrebbe vinto ;-)).
Capitolo 11 *** Capitolo IX - Una notte movimentata ***
Capitolo IX
Una notte movimentata
questo capitolo è stato scritto da winnie343
Dopo aver lasciato soli i due gemelli trascino Camus sulla mia amata spiaggia e lo invito a farsi un bagno; al suo diniego mi spoglio velocemente e mi tuffo in acqua; ho bisogno di lasciarlo un po' sulle spine, prima di affrontare ciò che più mi preme in questo momento e il bagno mi sembra una buona scusa per farlo attendere. Il bastardo però, che deve conoscermi quasi quanto me, decide nonostante il suo rifiuto iniziale, di seguirmi e togliendosi solo le scarpe mi raggiunge in acqua. Nuotiamo in silenzio per un po' … ammiro il suo modo elegante di nuotare e i suoi capelli rossi illuminati dalla luce bianca della luna … ora è il momento … non posso indugiare oltre … so che ha già mangiato la foglia
Sai Camus, solo ora mi rendo conto di quanto i tue modi siano così eleganti e raffinati. Pensa … in tutti questi anni di amicizia fraterna non me ne ero mai accorto. Sarà perchè sei francese, sarà perchè domini le energie fredde, ma tu ora ai miei occhi sei veramente il principe dei ghiacci.
Cosa vuoi Milo?
Che intendi dire? - faccio finta di fare il finto tonto e il mio amico, più sornione di me, accenna un sorriso
E va bene, giocherò al tuo gioco.
Cosi' mi offendi Camus – assume l'espressione più contrariata che so di possedere
Per così poco? - anche lui assume un espressione contrariata – Che non sia mai che il piccolo Milo si offenda! Avanti cosa vuoi da me?
Ah … la mia croce e delizia, ecco cosa sei per me – Camus sorride nuovamente alle mie parole – e va bene. Ho bisogno che tu recuperi un oggetto per me
Un oggetto? Io dovrei recuperare un oggetto per te? Hai deciso per caso di diventare l'uomo più pigro del mondo? Non sei in grado da solo di recuperare quest'oggetto?
Se fossi in grado di farlo non te lo chiederei … ah sei tanto bello quanto stupido! - Sul mio volto faccio comparire il mio sorriso canzonatorio.
Usciamo … mi sono stancato di stare ammollo.
Usciti dal mare, Mi butto sulla sabbia, mentre Camus si siede accanto a me e comincia a fissare la luna. Osservando i suoi lineamenti perfetti mi commuovo al pensiero che dopo tutto il ritorno alla vita mi ha restituito anche il mio migliore amico. Nella mia precedente esistenza, ciò che più mi aveva addolorato era stata la sua morte; non fraintendetemi, sapevo, come del resto sanno tutti i guerrieri di Athena, che la morte è sempre in agguato … che si può morire … soprattutto se si decide di difendere la giustizia … ma certo nella mia mente ingenua non avevo mai pensato che Camus potesse morire veramente … io ero lo scapestrato … io ero colui che danzava continuamente con la Signora con la Falce … eppure alla fine quello a morire per primo è stato lui.
Posso farti una domanda? - Camus mi guarda con occhio severo
Non centra nulla con la richiesta di prima vero?
No
Ti ascolto
Perchè?
Perchè cosa?
Avanti … lo sai … - il mio amico sorride
Ho giocato le mie carte e ho perso .. tutto qui
Non dire stupidaggini Camus – mi faccio serio – tu, meglio di chiunque altro, conoscevi il valore di Hyoga e sapevi chi era in realtà il Grande Sacerdote … ne sono sicuro …
Non sapevo chi fosse il Grande Sacerdote
Ma sapevi comunque che loro agivano in nome della giustizia – il suo silenzio conferma i miei sospetti, facendomi salire la rabbia in corpo – e allora per amor del cielo, perchè hai deciso di scontrarti comunque con lui?
Perchè nessuno a parte me lo avrebbe potuto far uscire dal torpore nel quale il suo cuore era impantanato.
Cosa? Mi stai dicendo che ti sei fatto uccidere da Hyoga per permettergli di diventare un vero Saint e di raggiungere il settimo senso? - mi alzo in ginocchio fronteggiando Camus
Non ho detto questo – il mio amico non fugge il mio sguardo – non mi sono fatto uccidere Milo e ho combattuto con lui per offrirgli la possibilità di raggiungere il massimo della sua potenzialità
Balle – mi alzo di scatto, ancora furente – le tue sono tutte balle! Sapevi che non saresti mai riuscito ad ucciderlo
Ne sei convinto? - Camus si alza in modo che i nostri sguardi possano incrociarsi di nuovo
Si .. tu non sei capace di uccidere le persone a cui vuoi bene … come custode delle energie fredde fai schifo – il mio amico sorride
Viva la sincerità.
Si … la sincerità … è questo che ti chiedo … di essere sincero con me. Ammettilo Camus! Ammetti di esserti fatto uccidere da Hyoga
Pensi veramente che io avessi così poco a cuore la mia vita?
Penso che tu abbia sempre avuto più amore per la morte che per la vita.
E questa da dove ti viene?
Dai fatti, amico mio, dai fatti. Altrimenti non saprei spiegarmi come tu possa aver perso contro Hyoga – Camus accenna un sorriso
Forse perchè il mio allievo era più forte di me?
Ah .. lasciamo perdere …
D'accordo. Sarò onesto con te …. se tu lo sarai con me.
Cosa vuoi dire?
Perchè sei qui?
Come perchè … lo sai perchè
Non credo ad una sola parola di tutto ciò che hai detto fino ad oggi. E' arrivato il tuo turno di fare delle ammissioni
Cosa devo ammettere?
Che hai paura
Paura?
Si .. paura
Paura di cosa?
Paura della vita! Paura di vivere Milo. Paura di doverti assumere le tue responsabilità. Paura di affrontare fino in fondo il tuo destino.
Che sciocchezze! Non ho forse già affrontato il mio destino?
Si … e hai perso … e ora che ti è stata offerta una seconda possibilità hai paura di perdere nuovamente … per questo fuggi il tuo destino
Non è così …
Si invece …
Anche tu hai avuto paura?
Paura? … forse .. in un certo senso … - il mio sguardo enigmatico lo spinge a darmi una spiegazione più precisa – io penso che ognuno di noi per dare un senso alla propria esistenza deve lasciare un segno tangibile su questa terra … e sinceramente non volevo essere ricordato per colui che aveva servito fedelmente un impostore.
Capisco … e per cosa volevi essere ricordato?
Per aver contribuito a creare un uomo migliore di me - Le parole di Camus sono come un pugno nello stomaco. Semplici. Lineari. Crudeli
Io non ho contribuito a creare nulla. Consolante vero? Ho solo distrutto
Non è così e lo sai bene … tu hai aiutato Athena a creare un mondo migliore … non è una cosa magnifica?
….
Evidentemente non sei ancora pronto.
Senti Camus … non ho voglia di affrontare questo discorso ora …. io …. sono contento di parlare nuovamente con te … io … sono contento di riavere il mio amico … ma
Ma come al solito dovrai sbatterci la testa personalmente …
….
E va bene … io sono qui Milo … cosa devo fare per te?
Ti racconterò tutto strada facendo … non abbiamo molto tempo
Mentre ci dirigiamo verso la villa racconto a Camus gli avvenimenti degli ultimi giorni … gli parlo del vecchio, del mio passato, della tristezza che ossessiona il mio paese e del cambiamento di Melina. Gli racconto della scommessa e dell'obbiettivo che voglio raggiungere. Giunti di fronte la casa, il mio amico con sguardo pensieroso comincia ad osservare la facciata di fronte a noi
Capisco … perchè vuoi vincere questa scommessa?
Te l'ho detto … voglio scoprire il passato di Melina e questo mi sembra un buon modo per farlo …
Ma lei non vuole dirtelo …
Si … è vero … ma lei ha bisogno di aiuto …
… che strano
Cosa?
Mi sembra di sentir parlare me – il sorriso sarcastico di Camus mi fa comprendere quanto io alla fine sia bravo a predicare ma non altrettanto a rispettare
Hai ragione .. forse dovrei farmi gli affari miei
No … per carità … proprio ora che sembri interessarti a qualcosa di diverso dalla tua spiaggia non mollare proprio ora ...ti aiuterò …
Veramente? E pensi che sia giusto?
Penso che al momento opportuno tu saprai cosa è giusto
...ah … Camus … il solito Camus … troppa fiducia riponi in me.
Il mio amico risponde al mio sorriso con uno sbuffo e dopo avermi congedato platealmente entra nella villa con l'obiettivo di sedurre l'anziana proprietaria: il fine ultimo è farsi dare la collana. Non dubito della buona riuscita della missione, Camus è nato per stupire ed incantare: lui è un uomo di classe e con le donne d'altri tempi questo è sempre ottimo strumento di conquista. Il tempo passa, però e il mio amico non si vede. Comincio a pensare che la vecchia pazza, in un improvviso attacco di follia lo abbia ucciso con il suo maledetto bastone da passeggio. Quando credo di aver perso ormai ogni speranza, lo vedo uscire dalla villa. Mi avvicino a lui domandandogli se ha la collana.
Avevi qualche dubbio? - sorrido maliziosamente
Beh, no. L'unica cosa che mi preoccupa però è cosa sarai stato costretto a fare per fartela dare! - Camus risponde al mio sorriso con un'espressione indifferente
Assolutamente nulla.
Nulla?
Esatto. Sono andato da lei, mi sono presentato. Le ho chiesto la collana, le ho spiegato perchè mi serviva e lei me l'ha data.
No! Non ci credo!
E' la verità
Non l'hai dovuta sedurre, non hai dovuto accettare nessun ricatto. Non sei stato preso ad ombrellate?
Nulla di tutto ciò
Come hai fatto? - sono sinceramente stupito
Milo gli ho raccontato la verità. Sai … a volte è la cosa migliore. Comunque si è raccomandata di riportargliela.
Certo.
E poi …
Ecco appunto, cosa vuole in cambio? Sarò io a dovermi prostituire? - Camus mi sorride
mi ha detto di dirti che spera sinceramente che riuscirai a far riemergere la vera Melina – rimano stupefatto – la tua virtù è salva mio caro.
Senza dire nulla ci avviamo verso il negozio di fiori; non riesco a rimuginare sulle parole di Camus; spero sinceramente di riuscire ad aiutare la mia vecchia amica, forse se lei riuscirà ad uscire dal suo incubo, forse … riuscirò anche io a liberarmi da questa pesantezza che mi porto addosso. Arrivati sotto la sua finestra, benchè siano appena le 6 di mattina, comincio ad urlare il suo nome. In questo modo riesco ad ottenere la sua attenzione, oltre a quella dei suoi vicini. Melina si scapicolla per le scale nel tentativo di evitare che le persone che vivono accanto mi possano tirare qualche vaso in testa e poi possano prendere lei a male parole, con il risultato che esce di casa in camicia da notte di flanella, in ciabatte e con i rolli in testa; a questa visione Camus quasi collassa … il mio amico è molto bravo a dissimulare i suoi sentimenti, ma conoscendolo sono sicuro che anche lui, sempre così pacato e lucido abbia avuto un sincero moto di terrore alla vista di Melina. Lei dopo aver squadrato dalla testa ai piedi il mio amico, puntandomi il dito addosso, comincia a sibillare
Di ma sei impazzito?
E perchè mai scusa?
Ti sembra questa l'ora di arrivare urlando?
No, questa mi sembra l'ora per farti vedere la collana che ho appena conquistato – alla vista del gioiello della vecchia, Melina quasi cade come un pupazzo di pezza, se non ci fosse Camus a sorreggerla franerebbe al suolo
Come hai fatto?
Non è affar tuo come ci sono riuscito. Tu devi solo andarti a sistemare perchè questa sera uscirai con me.
Scordatelo – fa per andarsene, ma la trattengo per un braccio.
E' no mia cara, una scommessa è una scommessa e tu devi rispettarla.
Io … no .. tu hai barato … - Melina comincia ad osservare Camus e dopo poco emette un suono gutturale facendomi rabbrividire – ma certo, questo damerino dai capelli tinti ti ha aiutato
Innanzitutto i suoi capelli sono naturali e seconda cosa … si mi ha aiutato .. ma questo non invalida la scommessa.
Ma … si invece che la invalida
No … tu non mi hai detto di non farmi aiutare -Melina rimane indecisa sul da farsi, quando dal negozio spunta suo nonno
Mia cara … sai che devi rispettare la promessa fatta … o ti ho insegnato a rispettare gli accordi e tu non puoi deludermi
Ma nonno … io … non …
Avanti … - le sorrido amabilmente – che sarà mai! Devi solo uscire con me questa sera!
E va bene - Melina sospira pesantemente - .. ma non andiamo in posti affollati .. niente cena … niente cinema .. niente …
Se continui così non ci rimarrà nulla da fare – sbuffo divertito
… e soprattutto … non sarà un appuntamento galante -
D'accordo – sorride soddisfatta, ma al mio sorriso il suo le muore in bocca – però dovrai darti una sistemata … anzi … ti manderò qualcuna per darti una sistemata … non voglio andare in giro con un sacco di patate infagottato
Le sue proteste e rimostranze non servono a nulla. La costringo a salire in camera sua ordinandole di farsi per cominciare un bel bagno. Dopo chiedo ad uno dei ragazzini che aiutano il vecchio di andare a cercare Aristea e quando quest'ultima arriva trafelata e preoccupata la supplico di andare ad aiutare Melina a rendersi più presentabile
Tu hai voglia di scherzare Milo! Non mi permetterà mai di fare quello che mi chiedi
Oh si invece! Fidati … lo farà … deve farlo
Anche se poco convinta, Aristea acconsente alla mia richiesta e raggiunge la cugina in camera sua. Mettendomi seduto sulle scalette del negozio sorrido a Camus
Avanti amico mio, mettiti seduto … ci vorrà molto tempo per fare il miracolo, sempre se sia possibile fare qualcosa
No Milo
Pensi che non si possa fare nulla per sistemarla? Vuoi dire che mi toccherà uscire con la donna barbuta?
Non volevo dire questo. Io torno al Santuario.
Perchè? - le sue parole sono una doccia fredda
Volevo vedere come stavi. Ti ho visto. Ora me ne rivado.
Capisco – rimango un po' deluso e Camus se ne accorge
Avanti Milo … la mia presenza qui non riuscirebbe ad aiutarti
Si … lo so … solo che mi dispiace che tu te ne vada. - il mio amico sorride, ma non riesce a rispondere perchè viene interrotto dall'arrivo di Saga e Kanon
Eccoti qui Camus.
Si … eccomi qui.
Io sto per andarmene. Tu che fai?
Vengo con te. Immagino invece che Kanon si fermerà ancora un po'
Qualcuno deve pure occuparsi di questo zingaro di amico che ti ritrovi, altrimenti rischierà di ritrovarsi a fare l'elemosina in men che non si dica.
Si, può darsi. Carina la cugina della tua amica Milo. Quasi quasi potremmo organizzare un'uscita a quattro – sul volto di Kanon si dipinge un'espressione furiosa, mentre Saga comincia a ridere divertito
Oh Camus piantala, non vorrai liberarmi prima del dovuto della presenza di Kanon vero? Ho ancora bisogno di lui … deve finire di rassettare la casa.
Vai al diavolo Milo! E anche tu Camus! Siete degni l'uno dell'altro. E sai cosa ti dico francese bastardo? Restaci tu con il tuo amico.
Kanon se ne va a sbollentire la rabbia da un'altra parte. A volte Camus sa essere veramente un bastardo. Mentre Saga sta per dire qualcosa, veniamo interrotti da Aristea che alla vista di quest'ultimo rimane sorpresa, ma decide di rivolgersi prima a me.
Melina è pronta, fra poco arriva.
Già è pronta? O santi numi, questo significa che i miracoli non avvengono.
No no … è molto cambiata, posso assicurartelo – Aristea ignorandomi si gira verso Saga - Ciao Kanon, come mai non mi saluti?
Io non sono Kanon – Aristea rimane visibilmente scossa dalle parole si Saga – sono il suo fratello gemello
Gemello?
Come al solito quel testone si è dimenticato volontariamente di parlare di me. Comunque il mio nome è Saga. Tu dovresti essere Aristea.
Si – la mia amica è sempre più perplessa – come fai a conoscere il mio nome?
Ora non ha importanza. Posso parlarti in privato?
Io …
E' importante –
Il sorriso rassicurante di Saga tranquillizza un po' Aristea che acconsente alla sua richiesta. I due si allontanano per parlare senza che nessuno possa origliare. Mentre sto cercando di capire di cosa diavolo Saga voglia dire ad Aristea, vengo interrotto da Camus
Io me ne vado amico mio
Ehi aspetta. Non vuoi vedere con quale bellezza esco questa sera?
No … quello che ho visto mi è già bastato – comincio a ridere
Sei proprio bastardo!
Non volevo dire che la tua amica è brutta. Tutt'altro. Sono sicuro che sotto lo strato di orrore che si è costruita addosso, Melina sia una ragazza molto carina.
Dici? - Camus mi sorride
Spero che riuscirai ad ottenere quello che vuoi e a trovare quello che cerchi. Di a Saga che lo e aspetto al porto. Addieu mon ami … cerca di tornare presto al Santuario .. non vorrei dover sentire la tua mancanza
Lascio andare Camus senza dire nulla. Non voglio dovergli dire che non mi vedrà più tornare al Santuario. Che quel mondo non mi appartiene più. Sarai sempre mio amico, Camus, ma io non sarò più un tuo compagno d'armi. Un rumore alle mie spalle mi fa voltare, lasciandomi senza parole.
Ecco il nuovo capitolo in cui Milo riesce alla fine a vincere la sua scommessa. Ora lo attende una serata con Melina. Che accadrà? Nel prossimo toccherà nuovamente a Kanon. Un ringraziamento a tutti quelli che seguono la storia. Di seguito le risposte di sagitta72 alle recensione
JackoSaint94: innanzitutto grazie per essere sempre in prima linea a leggere i nostri capitoli. poi sono molto contenta che ti sia piaciuto il confronto tra i gemelli, io lo vedevo d'obbligo dopo la rinascita del dopo Hades. in fondo quando alla terza casa hanno combattuto l'uno contro l'altro, mi e' sembrato che Saga avesse questo desiderio di rivedere il fratello finalmente libero dal male che lo ha oppresso per molti anni, no?! per Milo...beh in questo capitolo avrai capito se ci e' riuscito oppure no. ah, grazie per aver ricambiato.
anzy: si e' vero li hai fatto odiare tu i fratelli, ma ancora bisogna vedere se continueranno per questa linea d'onda o se anche tu poi ci allieterai con un colpo di scena...chissa'! se sia completamente finita bene ancora non si sa, la storia ancora deve finire e loro ancora saranno protagonisti in qualche capitolo. Aristea povera piccola deve ancora scoprire il peggio, ma secondo me ci sara' qualcuno che avra' le spalle larghe per consolarla. chissa'...magari sara' Kanon? boh! grazie per i complimenti, fanno molto molto piacere.
charme_strange: sbaglio o ti piace Kanon?! dai non essere troppo gelosa, mica tra loro c'e' una storia!! diciamo che ora a lui riesce bene salvare le fanciulle indifese, e mi sembra che Aristea non possa fare a meno delle sue attenzioni, visto la sua ingenuita'. certo tutto il contrario di Melina che e' una donna forte e decisa, povero Milo quante ne deve sopportare da lei. mi fa piacere che ti abbia colpito il dialogo tra i fratelli, ed e' proprio cosi' che lo volevo fare apparire, a cuore aperto, con affetto tra i due, ma senza essere troppo mielosi, proprio perche' non e' nel loro carattere, soprattutto in quello di Kanon che a mio avviso trovo sia piu' scontroso di Saga...poi sai ognuno ha le sue vedute. continua a seguirci...ciao
Sakura2480: ma ciaooooooooo... com'e' bello vedere anche le tue recensioni e soprattutto sapere che capitolo per capitolo ti piaccia sempre di piu'. comunque sto cominciando a pensare pure io che a Kanon piaccia Ariste, mah ...sara' ...ma io non ce li vedo bene insieme, comunque contenti loro!!!! grazie mille per i complimenti. e spero che la storia continui sempre a piacerti e ad interessarti, perche' sai stiamo andando verso l'azione...un bacio.
Capitolo 12 *** Capitolo X - Un fratello protettivo ***
Capitolo
X
Un
fratello protettivo
questo
capitolo è stato scritto da sagitta72
Mi
volto verso mio fratello che ride di gusto dopo l’ultimo
battibecco con Milo, poi beve un sorso e appoggiando il bicchiere mi
chiede:
Ma
siete tutti i giorni cosi’?
Si
…. Più o meno, quello che s’incazza sono sempre
io … lui l’hai visto, no? Vivi e lascia vivere …
Davvero
Kanon ti sei innamorato?
Che?....-
lo guardo sconvolto
Hai
capito benissimo … Sarei contento per te! – Saga
ammicca con lo sguardo e mi sorride sornione.
Non
crederai mica a quell’idiota?
E
perchè no? quando parlate di questa … Aristea? …
- al mio accenno del capo – non so perché ma hai delle
strane reazioni …
Mi
da fastidio che prenda in giro su cose serie …
Ah
allora vedi che è seria?
Ti
prego Saga, non scherzare … di serio che riguarda lei c’è
una cosa molto importante …. Si tratta di Atene …
Santuario
Che
vorresti dire ?- subito mio fratello si fa cupo
Parlo
di suo padre … si chiama Damian … ti dice nulla questo
nome?
In
passato ho conosciuto una sola persona con quel nome … l’uomo
contro il quale mi sono battuto per l’armatura di Gemini.
E’
lui …
Come
fai a saperlo?
Oggi
ho accompagnato sua figlia a casa – e brevemente gli racconto
il motivo per il quale lei era con me – e così arrivati
davanti casa sua ho incontrato lui … io l’ho
riconosciuto, ma lui mi ha preso per te … naturalmente!!!
E
… ti ha dato fastidio?
Assolutamente
no … - e gli sorrido malignamente – anzi … mi
sono molto divertito … perché lui e’ convinto
che sia te, ma allo stesso tempo io ho detto la verità …
e cioè che non lo sono … e’ diventato paonazzo …
penso che se non ci fosse stata la figlia in casa … a
quest’ora o io o lui eravamo sotto un cumulo di terra
Saga
si alza dalla sedia e va verso la finestra, si ferma ad osservare un
punto fermo, ma so che non guarda nulla in particolare. Sta solo
pensando a qualcosa che ora mi sfugge, poi volta il viso verso di me
che stravaccato sulla sedia mi bevo la mia bibita fresca, mi sorride
per come mi ha trovato ed io contraccambio, so che non apprezza molto
i miei modi, in fondo tra i due quello più elegante nel
portamento e’ sempre stato lui, ma si sa, nonostante siamo
gemelli, siamo comunque diversi, ed io ne sono fiero, perché
lui e’ bello così com’e’, ed io sono fiero
di essere così come sono, nonostante il cambiamento interiore.
Non
cambi mai … - si limita solo a dire
Lo
sai che mi piace stare comodo …
Se
questo lo chiami stare comodo … cos’e’ …
ti stai rilassando perché non c’è Milo ? –
e scoppia in una sonora risata che contagia anche me
Non
nominare quell’idiota patentato … non si sa mai senta
il richiamo … dai siediti e raccontami qualcosa su questo
tizio, che ha combinato?
Ma
a dire il vero non ha combinato nulla, si e’ limitato solo a
fare il suo addestramento, ogni tanto ci scontravamo ma solo ed
esclusivamente per allenamento, fino al fatidico giorno
dell’investitura … li’ ha avuto un comportamento
esagerato, non tollerava il fatto di essere stato sconfitto da un
bambino!!
E
poi che cosa ha fatto … se n’e’ andato subito
oppure e’ rimasto?
No
… non e’ voluto rimanere, gli avevano proposto di
combattere per un altra ’armatura ma lui ha rifiutato …
dicendo che si sentiva preso in giro, lui non sapeva che avrebbe
dovuto combattere con i “mocciosi” a suo dire, ma
pensava di doversi battere con un suo simile … le capacità
le aveva, ma io, sarà perché ero più piccolo e
quindi più agile, sono stato molto veloce e sono riuscito a
prevalere … per cui Kanon mi raccomando, fai attenzione,
perché non e’ da meno … - Saga mi guarda
seriamente per un istante – ha lasciato il Santuario giurando
vendetta, ma non pensavo ormai dopo tanti anni che ancora avesse
dell’astio nei nostri confronti.
Tze
… lo sai che non mi ferma nessuno, non mi sono lasciato
intimorire da Nettuno e da Hades, figurati se ci riesce lui …
anzi e’ lui che deve fare molta attenzione, non conosce le mie
di capacità … - mio fratello mi guarda ironico –
non volevo essere offensivo nei tuoi confronti!!
Si,
si … ora vuoi arrampicarti sugli specchi …. –
Saga fa un ghigno – effettivamente tu sei sempre stato più
cattivo!!!
Ah
.. Ah .. Ah .. divertente … - anche se la cosa mi diverte sul
serio – visto che ormai è mattina direi di andare a
cercare quel lavativo di Milo, non vorrei che avesse coinvolto Camus
in una delle sue avventure assurde.
Usciamo
da casa e cominciando a girovagare per il paese racconto a Saga tutto
quanto successo proprio nei posti dove io e Milo abbiamo avuto le
nostre avventure. Non so perché ma ero sicuro di trovare
quest’ultimo al negozio di fiori, infatti e’ lì
seduto sui gradini che sta parlando con Camus. Al nostro arrivo il
francese chiede a mio fratello se e’ pronto per ripartire; la
cosa mi dispiace molto, anche perché mi faceva piacere passare
un po’ di tempo con lui. Ma subito una battuta su Aristea
buttata giù all’improvviso tra i due damerini da
strapazzo mi fa cambiare umore, anzi lo peggiora del tutto e senza
pensarci due volte li mando a quel paese e me ne vado. Sento, mentre
mi allontano mio fratello ridere; ma certo fai pure, ed io che ero
anche dispiaciuto del fatto che non riuscissi a passare un po’
di tempo con te. Ma che se ne tornino pure al Santuario, che me ne
faccio di loro qui, già c’è quell’orso di
Milo da sopportare, ci mancherebbero pure loro due. Decido di farmi
una bella nuotata per rilassarmi i nervi, quando ci si mettono sanno
proprio come farmi uscire fuori di senno, meno male che il mio
autocontrollo e’ migliorato, altrimenti li avevo già
spediti in qualche angolo oscuro dell’universo. Vabbè
forse anche io me la prendo troppo … dannazione, ogni volta
che parlano di lei mi ritrovo a reagire così, non è che
hanno ragione loro? Si devo ammetterlo, provo un’attrazione
particolare per quella ragazza, ma ancora non riesco a distinguere se
e’ solo per protezione o se c’entra anche … ma no
no, e’ sicuramente per quello, vorrei aiutarla ad uscire dal
mondo oscuro dove la sta facendo vivere il padre. Niente di più.
Forse e’ meglio che torno indietro, dopo così tanto
tempo che non ho visto mio fratello, non mi piace l’idea di
lasciarlo andare senza salutarlo. Velocemente esco dall’acqua e
faccio ritorno al negozio, ma prima di girare l’angolo sento le
voci di mio fratello e di Aristea. La cosa mi blocca all’istante
e so che non e’ corretto origliare, ma qualcosa mi dice di
farlo, mi appoggio al muro e :
Così
tu sei Aristea … è un piacere conoscerti – le
stringe la mano, che lei titubante accetta per poi esclamare
Davvero
sei il gemello di Kanon? Non e’ che ti stai prendendo gioco di
me e sei proprio tu? L’ultima volta ti sei divertito molto a
prendermi in giro!!
Nessuna
presa in giro, io sono proprio il gemello Saga … sono venuto
a vedere come se la passavano
Beh,
a dire il vero per quanto siate uguali, ora che ti osservo più
attentamente, hai qualcosa nello sguardo di diverso da lui …
sì è proprio quello che vi caratterizza
Si
è vero … è l’unico dettaglio del nostro
aspetto che ci rende differenti … e poi c’e’ da
dire che io non ti guardo con i suoi occhi!!
Scusa
ma non capisco che cosa vuoi dire
Che
per quanto tu sia carina, lui ti guarda con tutt’altro
interesse rispetto a me
Ah!
… scusami ma ancora non riesco a capire …
Secondo
me hai paura di capire, di conoscere la verità … in
lui, come in tuo padre
Ed
ora che c’entra mio padre?
L’ho
conosciuto molto tempo fa … quando ero un bambino e lui era
venuto ad Atene.
Quindi
tu sai cosa mio padre era andato a fare ad Atene?
Si
…
A
me non l’ha mai voluto dire, me lo diresti tu?
Preferirei
di no … non sono la persona più adeguata …
visto che e’ più tempo che conosci Kanon e lui e’
a conoscenza di tutta la storia, forse e’ meglio che te lo
spieghi lui.
Quindi
tuo fratello conosce mio padre?
No
… a dire il vero io conoscevo tuo padre quando eravamo ad
Atene. Sono accaduti degli avvenimenti che hanno portato tuo padre
ad odiarmi e ad odiare l’umanita’ intera … a lui
piace il potere … io ne so qualcosa e sono riuscito ad
uscirne .. ma lui evidentemente no, da quello che mi ha raccontato
mio fratello … ed ora che ha visto Kanon ancora di più
cerchera’ la sua rivincita nei miei confronti … non
sapeva della sua esistenza cosi’ crede che sia io capisci che
voglio dire, no? … fai attenzione Aristea … mio
fratello non e’ stato mai uno stinco di santo in passato, ha
avuto anche lui i suoi momenti bui che lo hanno portato a compiere
azioni poco lodevoli, però ha già pagato per tutto
quello che e’ accaduto in passato ed ora che ha ritrovato la
retta via da seguire, io non voglio che debba soffrire ancora …
credo che lo abbia già fatto abbastanza e vorrei vederlo
sereno e felice adesso … ma con tuo padre nelle vicinanze non
lo sarà mai … così come non lo sarai nemmeno tu
se non dai ascolto a coloro che cercano di metterti in guardia da
lui.
Io
non posso credere a quello che dici … stai insinuando che la
mia felicità, quella di tuo fratello e di tutti quanti ci
circondano qui in paese siano legate a mio padre?
Dico
solo di non fidarti troppo di lui, lo so che e’ tuo padre, ma
credimi non è la persona buona e onesta che pensi …
purtroppo non sempre i nostri cari sono quello che crediamo .. .
fidati … ci sono già passato … so cosa vuol
dire … per favore … - e prendendola per le spalle
delicatamente e guardandola attentamente negli occhi – fidati
meno di lui .. e più di Kanon …vedrai che … -
ma Aristea non gli lascia finire il discorso perché si
scrolla le mani e allontanandosi un po’ da lui
Ma
come ti permetti di parlarmi così .. non ti permetto di
insinuare sciocchezze simili … sono sua figlia e non mi
farebbe mai del male volutamente
Sei
sicura? … sbaglio o non ha gradito la compagnia di mio
fratello e lo ha minacciato?
No
… ma non c’entra nulla con questo
Ah
no ? .. perché ti vuole allontanare da lui allora? Così
come da tuo nonno e da tua cugina … lo fa forse per il tuo
bene?
Basta
non ho più voglia di ascoltarti … tanto non mi
convinci … io non crederò mai ne a te .. ne a Kanon ..
ne a Melina … ne al nonno … a nessuno , non ci credo
che mio padre che mi ha allevato da solo sin da quando ero in fasce
voglia rovinarmi la vita … e’ assurdo … inaudito
…
Vedo
gli occhi di Aristea riempirsi di lacrime e andarsene di corsa verso
la strada che porta a casa sua. Mi sento il sangue ribollire nelle
vene, aspetto qualche secondo respirando a fondo perché
l’istinto in quel momento e’ di prendere a pugni mio
fratello, ma prima devo capire il motivo di quel gesto… mi
piazzo alle sue spalle ed esordisco:
Bene
.. ed ora mi spieghi che ti è preso … che ti è
saltato in mente eh?! ..
Kanon
calmati per favore .. lasciami spiegare – si volta dalla mia
parte … - e’ giusto che lei sappia la verità…
Detto
in quel modo?
Infatti
non le ho detto nulla … lo farai tu … a te crederà
più che a me, non credi?
Tu
gli dici di non fidarsi del padre … ma di uno sconosciuto
come me !! ... già solo con questo non accetterà mai
nemmeno di ascoltarmi .. e poi non ti rendi conto di come l’hai
messa sotto pressione?
A
me non sembra e poi, anche se fosse così, di cosa ti
preoccupi Kanon? …. Di averle recato offesa parlandole male
del padre … oppure … che io l’abbia potuta
allontanare da te?
Ma
che dici, sei pazzo? … allontanarla da me? …ma che mi
interessa … anzi le hai fatto credere pure che ci sia
qualcosa da parte mia nei suoi confronti … dico … io
non ho bisogno della balia … non ne ho mai avuto …
sono sempre cresciuto da solo …. – mi blocco sotto lo
sguardo severo di mio fratello che mi fa capire che con queste mie
parole lo sto accusando di nuovo del nostro passato, respiro a fondo
e cerco di calmarmi – senti Saga … non voglio che tu
pensi male, pero ‘ …
No
ascoltami tu Kanon …. Ricordati che siamo gemelli pertanto
sento molto il tuo stato d’animo, sei preoccupato per lei, ti
sta molto a cuore ed io non voglio che torni a soffrire per colpa di
una persona che di nuovo non pensa al male che potrebbe infliggerti
… io solo di questo ho paura, vorrei partire e tornarmene al
Santuario sapendo che tu qui davvero non abbia bisogno di me …
se affrontare suo padre può recarti infelicità sappi
che rimarrò qui e ci penserò io stesso
No,
Saga ormai sono troppo coinvolto e posso dimostrare a me stesso e ad
Aristea che riuscirò a gestire al meglio la situazione …
non ti fidi di me?
Io
si .. sei tu che ancora non ti fidi di me … perche’
pensi che abbia parlato in quel modo!
Saga?...
– al suo accenno del capo - …scusami
Non
ce n’e’ bisogno … dimmi solo se posso andarmene
tranquillo …
Si
… fidati .. ti do la mia parola … non commetterò
errori irreparabili …
Bene
.. allora io vado … ti aspetto al Santuario? … oppure
mi toccherà tornare qui per vederti? – e mi strizza
l’occhio
Questo
non sono ancora in grado di dirtelo - e sbuffando gli sorrido, gli
vado incontro e lo abbraccio forte – grazie .. per la fiducia
Non
farmi solo pentire … - mi stringe forte per un istante e poi
allontanandosi mi fa un cenno con la mano – a presto fratello
…
Lo
guardo mentre se ne va e sorrido al pensiero che mi mancherà
molto; non c’è niente da fare, non riusciamo a stare
insieme più di un giorno, ma arriverà il momento anche
per noi. Ora mi preme solo correre da lei, devo trovarla prima che
commetta qualche imprudenza.
Ciao a tutti, ecco il
nuovo capitolo, con protagonista Kanon che ha il suo da fare non solo
con Aristea e suo padre, ma anche con il fratello gemello apprensivo
:-). Un ringraziamento doveroso a tutti quelli che continuano a
leggere la storia. Di seguito le risposte di winnie343 alle
recensioni del precedente capitolo:
x JackoSaint94:
innanzitutto grazie per i complimenti sul confronto tra Milo e Camus,
ma con due personaggi così viene tutto facile :-). Per quanto
riguarda la scommessa, si forse la verità paga sempre, ma vuoi
mettere? Ti si presenta uno come Camus tu che faresti? Io
personalmente gli regalerei pure tutto il mobilio :-)). Su Melina e
Milo … ahhah .. povero Milo :-((( … su cosa si sono
detti Kanon e Saga, come vedi, per questa volta, facendo
un'eccezione, sagitta72 è tornata indietro e vi ha raccontato
il confronto ;-). E infine sui capelli di Camus … concordo
perfettamente!!!!
x charm_strange:
Beh, ma Camus non può dire di no a Milo … nessuno può
farlo penso :-DD. Sulle motivazioni che da sullo scontro con Hyoga e
sui tuoi dubbi, ti dirò che per certi versi sono anche i miei.
Io l'ho sempre pensata così: Camus non sarebbe mai riuscito a
sconfiggere Hyoga perchè in lui vi è sempre la parte
del maestro che prevale e lo frena, ma sicuramente almeno per un
momento Hyoga lo ha superato, ma la differenza tra un cavaliere d'oro
e i bronzini è che questi ultimi riesco ad essere ad un
livello superiore per un momento, gli altri lo sono a pieno regime.
Vabbè dopo questa digressione che altro dire? Su Aristea non
mi pronuncio, io non sono tipo da amare le ragazze come lei, ma
secondo me è più facile che un tipo come Kanon cada
come un tordo con una come lei piuttosto che con una tipo Melina ;-).
x sakura2480: eh
su cosa sono Milo e Camus non mi pronuncio, ho già detto in
altre sedi, quello che voglio dire è semplicemente che a volte
l'amicizia può essere più forte e intima dell'amore.
Detto questo … eh … mi sa che per sapere cosa ha
shockato Milo bisognerà aspettare il prossimo capitolo, in
questo però hai potuto godere di un Kanon molto beligerante
che secondo me non è male ;-).
Capitolo 13 *** Capitolo XI - Au Calire de la Lune ***
Capitolo XI
Capitolo XI
Au claire del la Lune
questo capitolo è stato scritto da winnie343.
-Che hai da guardarmi così?
-….
-Beh!
-…..
-Insomma! Smettila di fissarmi!
-Scusami … è solo che …
-Uffa! Vogliamo andare? Non vedo l'ora di finire
questa pantomima!
-D'accordo, andiamo
Senza aggiungere altro mi incammino verso la spiaggia, con
Melina che mi segue a debita distanza, evidentemente ha deciso di rendermi
difficile la serata, ma un risultato l'ho già ottenuto. Costretta a dismettere
i suoi abiti logori, compreso il pesante paltò, ha dovuto indossare un vestito
a fiorellini color blu notte, che pur non mostrando apertamente il suo corpo –
in effetti, l'abito è molto accollato per la calda estate che stiamo vivendo –
fa intuire chiaramente le curve morbide, ma proporzionate del suo corpo.
Arrivati a destinazione, rimane stupita nel trovare una coperta adagiata sulla
sabbia nella quale sono state collocate delle vettovaglie per due persone.
Mentre osserva il capolavoro realizzato dai garzoni del vecchio che ho istruito
a dovere, ho tutto il tempo di ammirare il cambiamento che le mani esperte di
Aristea sono riuscite ad ottenere: il viso di Melina non più nascosto dai fondi
di bottiglia, risulta molto lineare e delicato, gli occhi privati dalle folte
sopracciglia sono neri come il carbone e le donano uno sguardo sensuale e i
capelli non più arruffati, ma domati da più di cento colpi di spazzola,
concludono l'opera. Di fronte a me ritrovo la fanciulla carina con cui
trascorrevo i miei pomeriggi spensierati. Sentendosi osservata Melina fa una
smorfia
-La smetti di fissarmi?
-Scusami, ma è un tale miracolo che non riesco a
toglierti gli occhi di dosso
-Smettila Milo o me ne vado! - Gli occhi di
Melina non mentono
-Va bene va bene … vuoi accomodarti?
-L'hai preparato tu?
-Non proprio .. diciamo che ho sfruttato i
ragazzini che aiutano tuo nonno in negozio. Visto che non volevi andare in
posti frequentati ho pensato che qui ti sarebbe piaciuto, ma certo non potevamo
rimanere a digiuno per tutta la sera, altrimenti che appuntamento sarebbe?
-Il nostro non è un appuntamento. Ho solo perso
una scommessa.
-Si che è un appuntamento.
-Se lo fosse stato ti saresti dovuto presentare
in maniera più consona
-Che vuoi dire?
-Che hai la barba lunga e puzzi! - Comincio ad
annusarmi ridendo
-Sulla barba hai ragione, ma mi spiace
contraddirti: io non puzzo … almeno non più – riesco a strapparle un sorriso
-E il tuo amico?
-Camus?
-Non so come si chiama, quello che ti ha aiutato
con la scommessa
-Ti brucia ancora vero? - al sua smorfia mi fa
intuire di si – comunque se ne è andato
-Siete molto amici? - la sua espressione curiosa
mi sorprende
-Si, molto
-E dove vi siete conosciuti? - il mio sguardo
sfuggente la spinge ad una curiosità nuova per lei – perchè non vuoi dirmelo?
-Diciamo che fa parte di un passato che voglio dimenticare
– la sua espressione mi spinge a continuare – non la sua amicizia ovviamente,
Camus rimarrà il mio migliore amico per l'eternità, ma la vita che conducevo
prima non voglio che mi appartenga più
-A volte non possiamo scegliere ciò che vogliamo
– il suo sguardo si fa triste
-Non vuoi proprio dirmi quello che ti è successo?
-No!
Il suo sguardo si sposta ad osservare il mare, nella
speranza che io rinunci nel mio intento. Sorrido amaramente al pensiero che
sono diventato per lei quello che i miei compagni sono stati per me: un
rompiscatole invadente senza la minima creanza nel rispettare i sentimenti
altrui. Non vorrei insistere, non voglio violentare la sua anima, non lo vuole
il nuovo Milo e non lo vorrebbe neanche quello vecchio, ma sento che per liberarsi
del suo fardello e per poter andare avanti Melina ha bisogno di un carnefice
che la risvegli dal suo torpore e se proprio deve essere, che quel carnefice
sia io: l'unico in grado di sopportare il peso del suo dolore, l'unico capace
di digerire qualsiasi confessione, perchè sono morto e risorto e nel morire ho
sublimato il miodolore in modo da poter
affrontare, dopo la mia resurrezione, qualsiasi prova mi si pari davanti. Mi
accosto a lei e quando mi rendo conto che due calde lacrime stanno solcando la
sua pelle immacolata, un moto di commozione mi invade. Osservandola noto tra i
suoi capelli una ciocca argentata, probabile simbolo di sofferenza: ho letto da
qualche parte un tempo che ogni singolo capello bianco è un dolore provato,
taciuto, che esplode e sgorga dalla nostra testa sofferente. Mi sembra
un'assurdità, certo, se fosse così io ne avrei milioni, ma al tempo stesso non
riesco a distogliere lo sguardo dalla ciocca argentata della mia compagna di
serata. Come ipnotizzato, dopo averla presa tra le dita, comincio a giocarci
delicatamente, rigirandola su se stessa. Questo mio gesto ottiene il risultato
di interrompere le sue lacrime e al tempo stesso la spinge a voltarsi verso di
me. I nostri sguardi, entrambi dolenti, si incrociano e dopo un'iniziale voglia
di fuga si piantano l'uno addosso all'altro. Mi avvicino a lei e con il pollice
le asciugo i rigoli sulle guance; la sua pelle è morbida e bianca, immune al
sole greco che tutto brucia, immacolata e pura come la neve d'inverno.
Avvolgendo la sua testa con la mia mano la avvicinoancora di più: dai suoi occhi traspare puro
terrore, ma si lascia guidare, si arrende al mio volere, concedendomi un bacio
da me fortemente voluto. Se all'inizio mi offre una resistenza passiva, dopo
poco, conquistata dalla mia delicatezza, si lascia avvolgere dalle mie
effusioni, concedendomi il gesto più coinvolgente che abbia provato in entrambe
le mie vite. Privi di fiato ci separiamo controvoglia; continuando ad
accarezzarle la guancia decido da grande stratega di arrendermi a lei,
raccontandole il mio dolore, nella speranza che lei sentendosi vincitrice, mi
racconti il suo:
-Sono un cavaliere di Athena – il suo sguardo
stupito mi fa sorridere
-Un? Cosa?
-Un cavaliere di Athena – la sua espressione
vacua mi fa comprendere che non sa, non conosce – d'accordo …. da secoli è
tradizione che la Dea Athena rinasca in questo mondo per portare la pace e la
giustizia. Per fare questo si circonda di uomini che pur non utilizzando armi o
cose simili, dispongono di una forza sovrumana che permette loro di aiutare la
Dea nel suo intento
-E tu?
-Io sarei uno di quei cavalieri – cerco di
offrirle il sorriso più serafico di cui dispongono
-E vuoi veramente che io creda ad una storia così
ridicola?
-Si
-Ah aha ha ah ah! Ti giuro Milo, questa è la cosa
più divertente che io abbia mai sentito – fa per alzarsi, ma io la trattengo
per un braccio. Il suo sguardo infuocato mi fa mollare la presa – scusami,
vorrei però che tu mi permettessi di raccontare.
-D'accordo
-Da piccolo sono sparito, lo sai, dal giorno alla
notte, dileguato, niente più Milo.
-Si – il suo sguardo severo lascia il posto ad
uno malinconico – ti ho cercato tanto per molto tempo
-Ero stato portato via … ad Atene … al Santuario
… un luogo nascosto ai più .. un luogo in cui si diventa cavalieri … questo
sono diventato … cavaliere di Athena … uno dei più importanti … un cavaliere
d'oro
-D'oro … d'oro – Melina continua a ripetere la
parola come se il solo farlo le permettesse di credere alla mia assurda storia
-Mi credi?
-No … come potrei farlo?
-Hai ragione … come potresti? Te lo mostrerò
-Come?
Senza permetterle di aggiungere altro, mi alzo e dopo essere
entrato in mare, evocando tutta la sopita potenza del mio cosmo, spingo il mio
pugno verso le onde, con il risultato di far alzare l'acqua, portandola a
cambiare il suo corso naturale. In un gesto di sorpresa e paura al tempo
stesso, Melina si alza di scatto raggiungendomi in acqua. Si aggrappa a me,
indecisa se salvarmi o essere salvata. Le sorrido e dopo averla stretta a me,
sollevandola, la riporto sulla battigia.
-Ora mi credi? - muove la testa annuendo – Una
persona normale non potrebbe cambiare il corso dell'acqua, questo la sai vero?
- annuisce nuovamente
-Ma perchè? Come è possibile? E perchè mi
racconti queste cose?
-Sul perchè, credo di essere un predestinato,
forse nella mia vita è l'unica cosa che potrei fare … ho deciso di raccontarti
tutto perchè di te mi fido e sento che tu puoi capire
-Capire cosa?
-Lo strazio del mio cuore e le lacerazioni della
mia anima.
-Lacerazioni. Perchè? Cosa può mai lacerare un
uomo così potente e forte che non ha bisogno di nienteperchè sa difendersi da tutto? Cosa?
-La sofferenza che ho arrecato. Il dolore … la
morte.
-Tutti dobbiamo morire – nella sua risposta
ritrovo la sua durezza.
-Già … tutti dobbiamo … io sono morto, sai? – il
suo sguardo si fa nuovamente stupito
-Sei morto? Non capisco – le sorrido amaramente
-Si … ma ora sono qui … vivo .. con una seconda
possibilità … una seconda vita in cui ho deciso di non voler più far male a
nessuno
-E' per questo che ti sei lasciato trattare come
una pezza da piedi da quegli idioti? - al mio cenno di conferma il suo volto si
infervora e la sua voce si fa metallica – e tu pensi che così il mondo
diventerà migliore?
-No … ma io starò meglio
-Ipocrita!
-Come?
-Sei un ipocrita, un codardo, un vigliacco e non
sei diverso da loro. Quei bastardi se ne vanno in giro, spavaldi e pieni di
boria, perchè uomini come te non hanno il coraggio di contrastarli.
-Io non ho paura di loro
-E' ancora più grave allora! La tua inerzia, il
tuo vivi e lascia vivere, permette loro di fare del male ad altri che non
sanno, non possono difendersi. Picchiano, incendiano, terrorizzano, violentano
-E' questo quello che è successo a te? - La mia
domanda a brucia pelo la spaventa.
-No! - Tenta di fuggire, ma io le blocco la
strada
-Non questa volta … questa volta mi dirai tutto
Melina tenta di liberarsi la strada, ma io l'afferro per le
braccia bloccandola. Nel tentativo di sciogliere la mia presa, si agita
talmente tanto che il suo vestito si strappa scoprendole il decoltè, dal quale
intravedo una profonda cicatrice chesolcandole la pelle arriva fino al seno. Nella sorpresa mollo la presa,
mentre lei tenta di coprirsi con le mani. I suoi occhi rabbiosi mi inceneriscono.
-Sei contento?
-Io … non volevo .. perdonami – avvicinandomi a
lei e scostandole le mani delicatamente, osservo più attentamente lo sfregio
che attraversa il suo corpo
-Smettila di guardarla – il suo imbarazzo, sotto
il mio tocco, si fa più evidente
-Sono stati loro? - annuisce silenziosamente – Perchè?
-Nella mia infanzia avevo una cotta spaventosa
per te – il suo sorriso e le sue parole mi spiazzano – te ne sei mai accorto?
No che non te ne sei accorto .. eri un ragazzino immaturo che aveva occhi solo
per Aristea, come tutti del resto. Ma non fraintendermi, non ero gelosa di lei,
le volevo bene. E tu mi piacevi molto
-Anche tu mi piacevi – le sorrido malinconico –
facevo finta di interessarmi a tua cugina solo per ingelosirti – alle mie
parole sorride spontaneamente
-Ti ho cercato tanto … veramente … tanto.
Nessuno, nessuno mi piaceva come mi piacevi tu. Per tanti anni ho aspettato il
tuo ritorno. Avevo tanti ragazzi che mi giravano intorno, ma io avevo solo
pensieri per te.
-Io … se avessi saputo … - la sue dita mi
chiudono la bocca
-Ognuno ha il proprio destino. Nessun ragazzo mi
interessava … almeno fino a quando non è comparso Davos.
-Il capo di quei balordi?
-Si … la sua dolcezza mi ha conquistato
lentamente. All'inizio lo evitavo, oppure lo trattavo male, ma lui ha
continuato a venirmi dietro fino a quando non ho ceduto alla sua dolcezza.
Ormai sentivo che tu non saresti più tornato e mi innamorai di lui. Purtroppo
però non compresi quanto lui fosse ambizioso. Mentre ci frequentavamo, conobbe
mio zio, che vedendo in lui se stesso, decise di renderlo il capo della sua
cricca nonché suo futuro successore. Nei suoi piani lui sarebbe stato il futuro
marito di Aristea. Io ero un problema e come tale dovevo essere risolto.
-Che cosa accadde? - la rabbia di guerriero,
ormai sopita da tanto, mi sale piano piano riconquistando ogni singolo muscolo
del mio corpo
-Una sera ci invitò nella sua villa. Durante
tutta la cena, pur essendo affabile e gentile, non fece altro che dire a Davos
quanto le donne potessero rappresentare un limite alla conquista del successo.
Si vantò di come lui, incurante dell'amore di mia zia, non si pose il minimo
scrupolo ad abbandonarla per seguire i suoi sogni di gloria. Io li guardavo
sempre più interdetta e confusa. Vedevo Davos rapito da quell'uomo e dalle sue
parole. Alla mia esortazione ad andare via di lì, mi disse che sarebbe stato
maleducato e irriverente nei confronti di un uomo così eccezionale. Alla fine
della serata, tutto l'amore che quel ragazzo aveva provato per me era ormai
sparito, cancellato. Riaccompagnandomi a casa, senza mezzi termini mi diede il
ben servito.
-Questo non spiega la cicatrice e il tuo
comportamento – come il funambolo sul filo attendo con trepidazione il momento
in cui cadrò nel vuoto. Sento che il racconto che sto per sentire mi farà
precipitare nell'abisso e in religioso silenzioso decido di affrontare il mio
destino
-Già .. questo non spiega la mia cicatrice –
Melina distoglie lo sguardo dai miei occhi e comincia ad osservare il mare – il
fatto è che mio zio decise che Davos doveva dimostrare di essere degno della
sua fiducia, e quale miglior prova poteva avere se non me? Una sera venni
invitata dal mio ex ragazzo ed accettai, convinta che fosse rinsavito e avesse
capito quanto mio zio fosse malvagio. Stupida! Fui veramente una stupida.
-Vai avanti – la mia mascella si fa rigida e i
miei denti si serrano
-Mi portò in un casolare abbandonato, senza
rispondere ad una sola delle mie domande mi spinse al suo interno. Erano
presenti tutti gli scagnozzi di mio zio. Aspettavano noi … me … aspettavano me
– i miei pugni si stringono sempre di più e le mie unghie si incidono sulla mia
carne.
-Continua – vorrei asciugarle le lacrime che
escono impietosamente dai suoi occhi, ma il mio corpo è pietrificato.
-La prova da superare consisteva semplicemente
nell'abusare di me e nel permettere ai suoi compari di fare altrettanto. Ero
pietrificata, non solo dalla paura che ovviamente mi stava assalendo, ma anche
dalla rabbia e dall'incredulità. Come avevo potuto innamorarmi di quel mostro?
Ero talmente sconvolta che permisi a quei mostri di spogliarmi senza accennare
ad alcuna reazione. Rimasi in piedi, di fronte a lui, completamente nuda, con
tutti i suoi amici che lo incitavano. Lui ad un certo punto, non so, forse si è
sentito in colpa, forse ha avuto un momento di pietà, fatto sta che ha chiesto
ed ottenuto di essere lasciati soli. Non volevano, i suoi compari non erano
sicuri, ma alla fine li convinse che dopo aver abusato di me avrebbe permesso
loro di divertirsi un po'. Lasciati soli, ricevetti da lui la richiesta più
assurda: mi pregò di fare l'amore con lui. Capisci? Dopo tutto quello a cui
avevo assistito, mi chiese di concedermi volontariamente a lui. Non potevo
crederci, ero inorridita. Mi disse che quello era l'unico modo per convincerlo
ad aiutarmi.
-E tu cosa hai fatto? - i miei nervi sono corde
di violino che suonano una melodia sghemba.
-Ho rifiutato. L'unica cosa che seppe dirmi fu
che era un vero peccato che si fosse innamorato di me, che il mio bellissimo
seno e i miei occhi da cerbiatta , così li chiamò, erano la mia sfortuna,
perchè se non li avessi posseduti questo non sarebbe mai accaduto. Mi si
avventò contro. Mentre resistevo con tutte le mie forze, involontariamente mi
ritrovai ad impugnare il suo coltello, quello che si porta sempre dietro.
Tentai di colpirlo, fallendo. Lui discostandosi da me cominciò a ridere,
invitandomi a farlo nuovamente. Mi disse che gli piacevano le donne combattive
… ma io non ero una donna … ero una ragazzina terrorizzata ... non facevo altro
che ripensare alle sue parole … e così feci la cosa più stupida che potessi
pensare … presi il coltello e dirigendolo su di me mi procurai volontariamente
la cicatrice.
-Cosa? - i miei pugni si aprono d'improvviso e i
miei muscoli, liberandosi della tensione accumulata, mi fanno scattare per la
sorpresa
-Si … non riuscivo a non pensare che il mio seno
era la causa del mio dolore e così decisi che distruggendolo avrei estirpato il
mio dolore. Anche lui, come te in questo momento, rimase sorpreso, spiazzato, e
quando vide che stavo per colpire i miei “occhi da cerbiatta” mi bloccò
privandomi dell'arma. Ero sconvolta, senza ragionare molto, mi alzai e comincia
a correre … ero convinta che non sarei mai riuscita a fuggire, ma mi sbagliavo
.. nessuno mi seguì … corsi … corsi per chilometri e chilometri fino a che non
crollai esausta … ma nessuno mi seguì … nessuno. - i suoi singhiozzi si fanno
sempre più forti ed insistenti, ma io completamente bloccato non riesco a darle
il minimo conforto. Il suo sguardo si posa sui miei occhi – mi addormentai su
una spiaggia … mi addormentai … esausta … pensando a te …. quella fu l'ultima
volta che lo feci … pensare a te.
-Perchè? - le sue ultime parole mi ridestano dal
torpore in cui sono caduto.
-Perchè dopo quella sera la Melina che tu
conoscevi è morta, sepolta per sempre. La mattina successiva fui soccorsa da
una vecchia… scoprii che ero arrivata
correndo dalla parte opposta dell'isola e li, da quella vecchia che mi accolse
con amore, mi rifugiai per un mese.
-Perchè non sei tornata subito? Perchè non li hai
denunciati?
-Ahahahah! Quanto sei ingenuo – la sua risata mi
disturba, mi ferisce, o forse è il fatto di averla lasciata sola in balia di
quei bastardi che mi umilia – qui tutto appartiene a mio zio ... anche la
polizia. Mi sono rimessa in sesto e sono tornata per accudire mio nonno, anche
se io ero morta non volevo che lui soffrisse.
-E pensi che vedendoti tornare così cambiata non
lo abbia fatto soffrire?
-Certo che ha sofferto, ma di più non avrei
potuto fare. - il suo sguardo dolorante acuisce il mio senso di colpa
-Che cosa è successo dopo?
-Dopo?
-...con Davos e gli altri … che cosa è successo
-Nulla–
sorride sarcasticamente – diciamo che probabilmente non è portato per questo
tipo di lavoro. La sua prova è fallita e mio zio non lo ha nominato suo erede
universale.
-E con te?
-Vuoi sapere cosa è successo tra me e Davos?
-Da quello che ho potuto vedere l'altra sera lui
ti considera una sua proprietà.
-Voi uomini siete talmente stupidi da pensare che
noi donne vi saremo fedeli per tutta la vita, nonostante tutto. Si, lui mi
considera una sua proprietà e si comporta di conseguenza
-E tu?
-Io … non appartengo a nessuno, neanche a me
stessa – tento di avvicinarmi a lei, ma si discosta bruscamente – non
appartengo neanche a te Milo. Ho smesso di amarti anni fa e quel bacio di prima
è stato solo un momento di debolezza, di malinconia. Tutto qui.
Sto per risponderle che non le credo, che non si può baciare
una persona come ha fatto lei per malinconia; sto per dirle che la vita non può
e non deve essere morte, sto per confessarle che la sua morte è la mia vera
rinascita, ma vengo interrotto dal sopraggiungere di una banda di balordi.
Voltandomi verso di loro, mi ritrovo a fissare il volto rabbioso di Davos. I
suoi occhi sono puntati su Melina e la sua mano si muove rabbiosamente sul suo
coltello.
-Che ci fai qui con questo idiota?
-Non sono affari tuoi – Melina ostenta sicurezza,
ma la sua voce tremante tradisce la sua paura. La sento avvicinarsi a me e
avvolgersi nervosamente al mio braccio – lasciateci in pace
-Non ci penso proprio! Perchè ti sei vestita
così? Per lui? Guardati! Sei tornata a conciarti come una sgualdrina solo per
farti ammirare da lui! Non ti permetterò di concederti a lui .. tu mi
appartieni.
-Io non appartengo a nessuno!
Mentre i suoi compari mi accerchiano, Davos tenta di
strappare dal mio braccio Melina, ma con un gesto fulmineo lo blocco. Lui, se
inizialmente rimane stupito dal mio gesto, ricomponendosi, comincia a ridere.
Ma il sorriso gli muore sulle labbra nell'istante in cui incontra il mio
sguardo. Il pacifico Milo ha lasciato il campo al cavaliere di Scorpio, pronto
a chiudere tutti i conti con i fantasmi del suo passato.
Ciao a tutti, ecco il nuovo capitolo dove un po' di nodi
cominciano ad arrivare al pettine. E ora cosa farà il nostro Milo? Risveglierà
il suo animo guerriero? Un ringraziamento a tutti quelli che leggono la storia.
Di seguito le risposte di sagitta72 alle recensioni dello scorso
capitolo:
charm_strange: invece di nuovo il
confronto tra fratelli, altrimenti a che serve la suspance se gia' facevamo
vuotare il sacco a Melina? diciamo che dovevamo accennare qualcosa su cosa
potesse legare Kanon al padre di Aristea. quest'ultima in effetti e' mooooolto
ottusa ed ingenua, pero' dobbiamo pur far perdere la pazienza a Kanon prima o
poi no?! spero che oggi sarai stata accontentata
JackoSaint94: sono contenta del tuo
anormale enusiasmo, entusiasma anche me. Molto onorata per il complimento
fattomi..il mio stile che somiglia a quello di winnie...una delle piu' brave
scrittrici del forum...penso sia troppo, non sono nemmeno a meta' strada per
somigliarle, ma mi impegnero'!!! Beh diciamo che nemmeno Kanon sa che cosa
prova per questa ragazza, io pero' credo di averlo capito. su Milo invece non
ha dubbi, se potesse lo torturerebbe da mattino a sera...povero Milo!!! stava
cosi' tanto bene!!!!
Gufo_Tave: innanzitutto ti ringrazio per
la critica, non puo' fare altro che aiutare a crescere e migliorare. Mi chiedo
solo una cosa...allora gli altri capitoli ti sono piaciuti, pero', se hai
recensito solo questo? Hai ragione a dire che sono due personaggi tormentati,
ma e' anche vero che li abbiamo fatti rinascere a "nuova " vita e
Kanon si sta impegnando di essere un uomo migliore. abbiamo visto anche in
Hades che sia Saga che Kanon hanno dimostrato l'uno verso l'altro di provare
molto affetto....almeno e' quello che io ho percepito dall'anime. in questa
storia abbiamo anche voluto far correre un po' la fantasia, permettimelo, e hai
te stesso citato Seiya e Cassios...io direi che Cassios dimostra almeno un
decina d'anni in piu' del ronzino, pertanto ho pensato che una piccola fantasia
su come si sia guadagnato l'armatura Saga potevo mettercela...l'eta' di
Damian? diciamo che avesse anche una ventina d'anni e non di piu'...dai anche
Kurumada stesso ha esagerato un po' con la sua di fantasia... puo' un
ragazzino di 7 anni indossare un'armatura che poi indossera' a vent'anni? in
teoria Shura quando ha combattuto contro Aiolos aveva 10 anni...assurdo, no!!!
comunque tutto cio' che ho scritto in queste righe non volevano essere per
polemica, ma per spiegare dove mi ero appoggiata per trovare una piccola logica
nella trama su Damian. spero continui a leggere fino all'ultimo capitolo, e di
sapere che ne pensi dei prossimi che pubblicheremo
Capitolo 14 *** Capitolo XII - La Dura Reazione ***
Capitolo
XII
La dura
reazione
Questo
capitolo è stato scritto da sagitta72
Cerco di
raggiungere il più velocemente possibile Aristea, voglio
parlarle prima che vada a casa, non mi piace l'idea che abbia un
confronto col padre senza aver sentito prima la mia versione. Sono
molto preoccupato per lei, so che prima o poi verra' a conoscenza di
tutta la verità che circonda la sua vita e non la vedo pronta
a sopportare tutto il dolore che le causerà. Ancora non
capisco il perché mi debba far venire certe preoccupazioni ,
in fondo e' una semplice ragazzina di paese che sa solo farsi
comandare e rinuncia con facilità a vivere una vita sua e
imposta da altri. Mi fa venire una rabbia incontrollata, la prenderei
a sberle pur di farla svegliare. Eccola finalmente, sarà
meglio che mi calmi un po' altrimenti potrei come al solito essere
troppo arrogante e crudele, quando sono arrabbiato non mi controllo.
Ma a placare la mia ira ci pensa lei, dopo averla chiamata, si volta
a fissarmi con uno sguardo battagliero che mai prima d'ora le avevo
visto .....e' così bella che non posso fare a meno di
inebetirmi per un istante. Meno male che ho un certo autocontrollo,
altrimenti rischierei di fare la figura dell'idiota. Mi avvicino a
lei che nel frattempo continua fissarmi profondamente arrabbiata, mi
apostrofa :
Beh?
Allora cosa vuoi anche tu?
Parlarti
Ora
non ho tempo scusami – e si gira per andarsene, ma velocemente
la blocco per il braccio
Eh no
… tu invece mi stai ad ascoltare..
Lasciami
– si libera dalla mia presa
Solo
se mi fai parlare, non ti rubo molto tempo
Devi
infierire anche tu su mio padre?
Voglio
solo chiarire delle cose che ti ha detto mio fratello
Avanti,
sentiamo … sono proprio curiosa ora .. ma sbrigati perché
ho cose più importanti da fare
Mamma
mia non ti facevo così combattiva
Sempre
pronto a prendermi in giro, vero? Ti diverte così tanto?
Io
non ti ho mai preso in giro … anzi mi sembra di averti
aiutato in tutte le circostanze che lo hanno richiesto … e
soprattutto quando me lo hai chiesto tu .. o sbaglio?
Perché
non mi hai parlato di tuo fratello?
E
perché avrei dovuto farlo?
Perché
non avresti dovuto?
Mi
sembra che non abbiamo mai avuto tempo per poter approfondire la
nostra conoscenza al punto di doverti raccontare della mia vita ..
le uniche volte che avremmo potuto parlare più liberamente di
noi è sempre comparso qualcuno ad interromperci … e
tutti, nessuno escluso, pronti ad allontanarti da me! –
allargo le braccia e la guardo con strafottenza – come la
mettiamo?
E
allora .. – fa lei con stizza – perché non fai
quello che dicono e mi lasci in pace?
Perché
io prima di tutto non prendo ordini da nessuno … e secondo
perché avrei dovuto farlo se mi piaceva la tua compagnia?
Cosa?
Beh
.. ecco … io … apprezzo la tua compagnia …
A me
sembra più che altro che il tuo interesse sia sempre stato
per mio padre … e il discorso di tuo fratello, anche se poco
chiaro , mi ha convinto ancora di più di questa cosa.
E
quando mai … -sbuffo alla sua esclamazione
Ma lo
sai che sei proprio strafottente !!!
E tu
lo sai che sei proprio ottusa!!!
Rimaniamo
a fissarci qualche istante, i nostri occhi continuano ad essere
incollati gli uni agli altri, faccio un passo verso di lei, che
rimane ferma nonostante il suo respiro si stia facendo più
agitato; non so, forse l’ho fatta infuriare ancora di più
con le mie parole oppure sarà la vicinanza dei nostri corpi
che quasi si sfiorano. Per la prima volta da quando la conosco ho
un’irrefrenabile voglia di stringerla fra le mie braccia e di
assaporare quelle adorabili labbra, che in questo momento si sta
mordendo: magari mio sguardo fisso su di esse la imbarazza.
Sospira
per un istante dopodiché con un tono un po’ più
calmo e quasi sussurrato mi dice:
Allora?
Cosa mi dovevi dire?
Pensi
ancora che io sia interessato più a tuo padre che a te?
Non
lo so cosa pensare, però ammetto che con me sei sempre stato
gentile, per cui sono disposta ad ascoltarti
D'accordo.
Vorrei sapere che intenzione hai con tuo padre … vuoi
continuare a vivere così sotto la sua campana di vetro,
mentre il mondo fuori ti aspetta ?
Continuo
a non capire il perché ti stia tanto a cuore il fatto che io
sappia a tutti i costi la tua verità e quella di tuo fratello
Noi
sappiamo chi è tuo padre … tu no, vorrei tanto dirti
cosa successe ad Atene quando lui andò lasciando te e tua
madre qui
E
allora dimmelo!
È
troppo complicato, vedi ci vuole tempo per spiegarti e non posso
farlo in cinque minuti. Dovrei raccontarti la mia infanzia, quella
di mio fratello e quanto tuo padre abbia di fatto influito sulle
nostre esistenze.
Da
come ne parli sembra che non sia un passato molto felice
Infatti
.. tutt’altro … posso dire che tuo padre ed io non
abbiamo vissuto in maniera molto differente, solo che io ho saputo
tornare sui miei passi ed imparare dai miei sbagli, lui invece
continua imperterrito senza preoccuparsi minimamente di quello che
potrebbe succederti … e a me questa cosa non va giù
E
perché?
Ora
non c’è tempo per questo
Allora
farò trovare il tempo a lui .. voglio che mi dica una volta
per tutte cosa e’ successo … ora, stasera stessa, e se
non lo vorrà fare lui, tormenterò te. Sono stanca di
vivere all'oscuro … voglio sapere … ho il diritto di
sapere
Ascolta,
non fare idiozie – appoggio le mani sulle sue spalle - ti
spiegherò tutto io al momento opportuno, non mi va che
affronti il discorso con lui, ho paura delle sue reazioni, non si sa
mai come può reagire.
Non
mi farebbe mai del male
Non
e’ di quello che mi preoccupo
E di
cosa?
Ci
sono tanti modi per fare del male alle persone, senza dover
ricorrere alla violenza
Mi
dispiace ma sono decisa … tutti mi volete mettere in
guardia, ma nessuno mi spiega nulla … non c’e’
persona migliore di lui per dirmi come sono andate le cose.
Inutile
continuare a dirti di non farlo …
Si …
non mi convinci
E va
bene, ma io verrò con te, aspetterò fuori, non si sa
mai
Assolutamente
no … vai a casa … ci vedremo domani e ti racconterò
tutto … - naturalmente io non sono molto convinto ma fingo
di esserlo
D’accordo
ci vediamo, ma se avessi bisogno vieni anche stasera stessa …
sai dove trovarmi
E così
mi allontano da lei che nel frattempo controlla i miei movimenti;
girato l’angolo, attendo qualche istante prima di tornare
indietro; non sono così stupido come crede, non la lascio sola
in un momento delicato come questo. Non si può mai sapere come
reagirà quell'uomo, almeno da quello che mi ha raccontato Saga
la delusione per aver perso l'armatura dei Gemelli gli ha fatto
perdere la retta via. Magari vorrà veramente bene alla figlia
e non le farà mai del male, ma continuo a pensare che lui stia
usando l’ingenuità di Aristea per tenerla all'oscuro dei
suoi intrallazzi. Arrivo a casa sua e mi metto ad attendere
pazientemente poco lontano senza essere visto; se dovessi sentire
urla non esiterò ad entrare, se invece sento che c’è
abbastanza tranquillità me ne ritornerò a casa da Milo,
sempre che sia tornato dal suo appuntamento galante. Comincio a
fantasticare un po’ sulla serata di quest’ultimo; chissà
che gli e’ saltato in testa, portare Melina fuori a cena, ma e’
impazzito? Ma sa a cosa potrebbe andare incontro? Quella e’ una
bisbetica indomita, lo potrebbe atterrare con un colpo. Sorrido
all’immagine di Milo steso sulla spiaggia mentre lei trionfante
col bastone in mano se ne torna tranquillamente a casa…mpf,
che tipa. Ad un certo punto sento delle voci provenire dalla casa, mi
volto immediatamente per vedere che sta succedendo ed il sangue
comincia a ribollirmi nelle vene. Damian sta trascinando con la
forza Aristea, tenendo in una mano una valigia; ancora non riesco a
comprendere cosa si stiano dicendo, ma avvicinandomi un po’ di
più sento lei che grida:
No
papà non voglio andarmene
Invece
ti allontanerò via di qua, subito!
Ma
perché … ti ho solo chiesto di conoscere qualcosa del
tuo passato
Io
non ho nulla da dirti … ti stai facendo condizionare da quel
ragazzo che vuole allontanarti da me … si e’ vero lo
conosco, non e’ una brava persona e visto e considerato che ne
tu ne lui volete darmi ascolto .. ci penserò io a spedirti
via per un po’, almeno fino a quando non sistemerò le
cose.
Quali
cose?
Non
ti riguarda – poi aprendo la portiera dell’auto –
forza sali!!!
Non
voglio - e la vedo che tenta di liberarsi dalla presa del padre –
lasciami … non salirò in auto
Non
sfidarmi ragazzina ... SALI!
NO! –
sta tentando con tutte le forze di liberarsi dalla presa del padre,
ma è troppo debole per impensierirlo. A questo punto decido
di intervenire
Lasciala
– quasi sibilo tra i denti
Ma
bene … ci si rivede … - poi rivolto alla figlia - il
tuo principe azzurro e’ venuto in tuo soccorso, glielo hai
detto tu di aspettare fuori? Evidentemente ti fidi più di lui
che di me – e la scrolla violentemente. Aristea rimane stupita
dal gesto del padre che fino ad ora era sempre stato comprensivo con
lei
Mi
dispiace deluderti ma sono venuto di mia spontanea volontà …
ora lasciala
Chi
sei tu per dirmi cosa devo fare di mia figlia?? …
Nessuno,
ma lei non vuole e tu devi rispettare la sua volontà
Quello
che e’ giusto per lei lo so solo io
E la
mia parola non conta, papa’?
Stai
zitta e sali in macchina …
Se
non vuoi non farlo Aristea … nessuno ti obbliga - e nel
dirlo afferro il polso dell’uomo e violentemente glielo tolgo
dal suo braccio facendola barcollare, ma prontamente l’afferro
e la porto di fianco a me – vai da tuo nonno
Cosa?
Vai e
aspettami lì
No,
io rimango qui … non me ne vado da nessuna parte … ne
da nonno ne tanto meno via da questo paese.
Hai
sentito Saga? Nemmeno a te vuol dare ascolto
Io
non sono Saga … ti ho già detto che non mi conosci …
Ma a
chi vuoi prendere in giro? Riconoscerei quel tuo odioso viso ovunque
– Soggnigno alle sue parole
Evidentemente
hai perso la vista …
Cosa?
Smettila di prendermi in giro
Non
ti sta prendendo in giro papà, lui non è Saga, è
il suo gemello Kanon.
Gemelli?
Che mi venga un colpo
Non faccio
in tempo a rispondere nulla, perchè veniamo interrotti dai
suoi scagnozzi che premurandosi di sapere da lui se è tutto a
posto, ad un suo cenno di assenso, si scagliano contro di me. Ci
metto pochi istanti a liberarmi di loro. Mentre Damian sorride
divertito, vedo con la coda dell'occhio Aristea spalancare la bocca
sorpresa.
Devo
ammettere che pur non essendo Saga, ma solo il suo gemello, la sua
forza non è da meno. Toglimi una curiosità: immagino
che tu sia il più piccolo dei due, e in quanto tale tu non
abbia mai concorso alla carica di guardiano della Terza Casa.
Che
cosa stai dicendo papà? Che cosa è la Terza Casa …
io non capisco
Non
ti deve interessare Aristea … fai silenzio
E'
vero – ignoro il tono con cui riprende la figlia e cerco di
concentrarmi su di lui – non ho mai avuto la possibilità
di lottare per ottenere l'armatura dei Gemelli
E
questa cosa non ti disturba?
Affatto,
mio fratello è molto più forte di me – sogghigno
divertito – ma questo non significa che anche tu lo sia
Le mie
parole gli fanno perdere le staffe e senza rendermene conto vengo
travolto da un colpo lanciatomi alla velocità della luce.
L'unica cosa che riesco a vedere prima di essere colpito dalla
violenza dell'impatto è il volto terrorizzato di Aristea.
Ciao a
tutti, un po' in ritardo sui tempi ecco il nuovo capitolo, in cui il
nostro Kanon inizia il suo scontro con il padre di Aristea. Chissà
come finirà? Nel prossimo capitolo invece torneremo da Milo.
Le
risposte alla recensioni sono di winnie343:
x
sakura2480: ma figurati .. di questi tempi è
un miracolo se uno il lavoro ce l'ha … non ce la prendiamo
dunque per le recensioni mancate ;-) … l'importante è
che la storia continui a piacerti. Sulla bellezza di Melina non è
che è diventata di colpo Claudia Shiffer, però insomma
chi meglio di noi può sapere cosa possa fare un po di trucco e
parrucco? Milo in realtà è affascinato dal suo
carattere .. evidentemente le piacciono le tipe toste con problemi
annessi.
X
gufo_tave: intanto ho perso per colpa tua la
scommessa con la mia amica sagitta .. avevo pronosticato che non
avresti più recensito questa storia :-). In ogni caso giuro
che quando l'ho letta mi è venuto da ridere, mi sono ritornate
in mente certe osservazioni che facevo ogni volta che vedevo un film
al cinema ... hai ragione sul fatto che le tematiche del capitolo
sono banali … del resto il personaggio è quello; non
voglio dire che Milo sia banale, per carità, ma non si può
pensare che resti in eterno a dormire sulla spiaggia senza fare nulla
per aiutare i suoi amici, non sarebbe da lui.
X
jackosaint94: felice che ti sia piaciuto il
capitolo e soprattutto il ritorno di Milo. Per metterti al posto di
Melina per poter baciare Milo ho paura che dovrai prima liberarti di
lei e non so se ti conviene :-)
x
charm_strange: ammettiamolo .. il pacifismo in
Milo non è molto nelle sue corde. Però onore al fatto
che per un po' ha resistito.
Capitolo 15 *** Capitolo XIII - Prima che la Notte Cali ***
Capitolo XV
Prima che la notte cali
Questo capitolo è stato
scritto da winnie343
Con un rapido gesto allontano Melina da
quello che sta per diventare il campo di battaglia. Vengo accerchiato
dai teppisti capeggiati da Davos. Tutti impugnano delle armi da
taglio e la cosa mi fa sorridere:
Il fatto che stai per morire ti
diverte?
Mmmh … interessante …
sai … una volta sono morto - le mie parole li lasciano
stupiti – ma qualcuno mi ha richiamato dall'inferno …
evidentemente avevo un lavoro da concludere
I miei occhi si incendiano per la
rabbia provata, ma sul mio volto rimane il sorriso canzonatorio del
cavaliere di Scorpio. Davos, senza indugiare oltre, si avventa con il
suo coltello, ma io rimango fermo, immobile, per nulla intimorito.
Come potrebbe il guerriero di Athena che risiede in me avere paura di
questi balordi? Con la mano destra blocco il braccio di Davos e con
la sinistra gli tolgo il coltello polverizzandolo. Alla sua richiesta
di avanzare, i suoi scagnozzi, all'inizio titubanti si lanciano
addosso a me. Mantenendo la mia posizione li faccio volare in aria
facendoli poi ricadere in acqua. Nei loro volti vedo chiaramente
dipingersi del puro terrore, ma il vendicatore dentro di me non è
soddisfatto, non lo sarà mai. Con l'immagine di una Melina
sofferente negli occhi decido di utilizzare contro questi insulsi
combattenti il mio colpo più potente, e al diavolo la
superiorità e tutte queste menate. Ditemi voi, non fareste
altrettanto per la donna che vi sta rapendo il cuore? Lancio il mio
Scarlett Needle e gli uomini intorno a me cominciano a patire le pene
dell'inferno: basteranno 2 o 3 colpi per farli impazzire, ne sono
certo; ma mentre mi preparo a sferrare il mio secondo attacco una
voce echeggia nella mia testa “i tuoi colpi sono fatti per
difendere, non per offendere”, è Athena, ne sono certo,
il suono melodioso e la dolcezza della sua voce mi fanno comprendere
che, dopo aver aspettato pazientemente il mio risveglio, ora è
pronta a guidarmi verso il ritorno a casa. Rimango a fissare i
balordi intorno a me, che intanto continuano a strillare come maiali,
indeciso sul da farsi. Alla fine prevale il saggio Milo e con un
gesto teatrale della mano li incito a levarsi dai piedi. Tutti,
benchè a fatica si alzano, increduli del fatto che sto
risparmiando loro la vita. Il più incredulo di tutti è
Davos, che con occhi carichi di odio, comincia a fissarmi:
E ci lasci andare così? Non
concludi la tua opera, demonio?
Demonio? Io non sono un demonio,
sono un uomo di giustizia e come tale agisco. Andatevene liberi e
cercate di comportarvi bene. Per voi questa è l'ultima
possibilità che avete. Se la getterete via vi ritrovò
e vi farò soffrire le pene dell'inferno con le mie stesse
mani, ad uno ad uno: posso assicurarvi che mi implorerete di
uccidervi immediatamente.
Mentre i ragazzi stanno per andarsene,
Davos rimane a fissarmi, non convinto del tutto dalle mie parole. Con
la coda dell'occhio vedo Melina afferrare uno dei coltelli caduti e
dirigersi correndo nella mia direzione: vuole scavalcarmi per colpire
il suo vecchio fidanzato, ma io bloccandola le faccio cadere l'arma
stringendo il suo corpo al mio. La immobilizzo, nonostante il fatto
che continui a lottare come una leonessa in gabbia. Intimo
nuovamente ai mentecatti di andarsene e di portarsi via il loro capo.
Senza indugiare oltre se ne vanno tutti, trascinando con loro un
recalcitrante Davos. Continuo a stringere a me Melina, nella speranza
di calmare la sua rabbia, ma dopo poco la ragazza si discosta con
furia e nel suo sguardo intravedo odio e un pizzico di follia.
Afferrando nuovamente il coltello me lo punta addosso:
Perchè li hai lasciati
andare?
Non potevo ucciderli
PERCHE'?
Il divario fra me e loro era
troppo evidente. Sono sicuro che non si comporteranno più
male, fidati.
Non mi interessa quello che
faranno, ma quello che hanno fatto. Devono pagare! Tu non capisci,
vieni qui, bello e serafico con i tuoi bei discorsi di pace e amore,
ma non comprendi l'orrore che abbiamo dovuto passare in tutti questi
anni.
Comprendo benissimo. Fidati! - i
miei occhi fermi e severi colpiscono nel segno. Melina fa cadere il
coltello e si allontana da me dandomi le spalle
Forse il desiderio di vendetta non
è una cosa bella, ma …
E' umana, naturale. Ma io non
posso e non voglio assecondarlo. Le mie virtù combattive
devono essere dedicate alla giustizia.
Capisco … felice di sapere
che sei tornato ad essere una persona sensata. Almeno potrai
tornartene nel tuo mondo tranquillo e sereno.
Mi avvicino a lei, continua a darmi le
spalle mentre fissa il mare. Cerco, titubante, un contatto con il suo
corpo, timidamente le appoggio una mano sulla spalla che lei non
scansa.
Non sono felice, per nulla. Se
avessi potuto li avrei uccisi con le mie mani facendo passare loro
le pene dell'inferno. Sono furioso, accecato dalla rabbia per quello
che ti hanno fatto.
Per quello che hanno fatto
all'intero paese.
Non mi importa nulla del paese –
le mie parole la costringono a voltarsi
Ma hai appena detto che sei un
uomo di giustizia?
Essere e desiderare sono due cose
diverse. E' vero, sono un uomo di giustizia e come tale mi sforzo di
comportarmi, ma i miei desideri sono tutt'altra cosa. Questa è
la dualità che mi ha dilaniato fino ad ora. Desiderare una
vita normale, benchè io di normale non abbia nulla.
Milo … - i suoi occhi si
fanno meno severi
Non ha importanza. Non più.
Ho capito chi sono e cosa devo fare. Quello che mi preme ora è
aiutare te.
Aiutare me? Io non ho bisogno di
aiuto!
Si invece – le sfioro il
braccio nudo con le dita e, come immaginato, sento il suo corpo
irrigidirsi – questa ne è la dimostrazione
Ah capisco – sul suo volto
compare un sorriso crudele – capisco, vuoi aiutarmi a superare
il mio blocco, diciamo così, sentimentale. E come pensi di
farlo? Non dirmelo … chiedendomi di fare l'amore con te
Chiedendoti di lasciarti amare da
me – il mio sguardo serio fa scomparire dalle sue labbra il
sorriso – non di venire a letto con te
E' tardi
Tardi? – sul mio volto
compare un sorriso spontaneo - Come può essere tardi per una
ragazza di 20 anni? Per vivere la vita non può mai essere
tardi.
Come si fa a vivere se si è
morti dentro? - la sua è una domanda sincera, vuole veramente
una risposta da me e capisco che questa sarà la mia unica
possibilità per salvarla
Ricominciando.
La avvicino a me e con tutta la
dolcezza di cui dispongo comincio a baciarla, prima sulle guance e
poi sulla bocca. Lei seppur agitata si lascia toccare. Dopo poco il
nostro bacio diventa coinvolgente per entrambi. I miei sentimenti,
sopiti per tanti anni, riaffiorano impetuosamente. Mi ritorna alla
mente la mia infanzia, l'unico periodo della mia vita veramente
sereno, allegro ... e nella mia infanzia un posto speciale era
occupato da Melina. Mi domando come ho fatto a tenere nascoste queste
emozioni per tutti questi anni. Sento di desiderarla come mai ho
desiderato qualcuno. Ma sarebbe un suicidio per entrambi. Melina ha
bisogno di tempo, per comprendere, per capire, per rinascere.
Pertanto, seppur a malincuore, mi separo da lei.
Forse è meglio che andiamo
Perchè? - i suoi occhi neri
come la notte mi fissano in una sorta di Inquisizione
Beh – decido di essere
onesto – perchè se continuiamo a rimanere qui non
risponderò delle mie azioni
Tra di noi cala il silenzio, il buio
della notte ormai sopraggiunta, è rischiarato solo dalla luce
della luna. Non comprendo cosa stia passando per la sua testa, ma
intuisco che in lei sta imperversando una battaglia furiosa. Le sue
parole, improvvise, calde, insperate, mi fanno trasalire
Se qualcuno deve essere, che sia
tu. Se questo è l'unico modo per ricominciare a vivere,
allora che tu sia il mio carnefice
Non aggiungo altro alle sue parole. I
suoi occhi decisi mi fanno comprendere la risolutezza della decisione
presa. Cercando di usare tutta la dolcezza di cui dispongo la
accompagno in quella che è la sua prima esperienza nel campo
del sesso. Ma il nostro non è un atto fine a se stesso. Nei
nostri movimenti sentiamo chiaramente il fluire di sentimenti
d'amore, che rendono ogni singola azione non un movimento volgare ma
un passo verso la nostra rinascita. Mentre facciamo l'amore i nostri
occhi non si separano mai gli uni dagli altri. Come se i nostri
sguardi fossero l'uno per l'altro un porto sicuro dove approdare dopo
il lungo naufragio che è stata la nostra vita. Stanca e priva
di energie, Melina dopo il rapporto si addormenta sulla mia spalle
ed io ho tutto il tempo per osservarla. La cicatrice che violenta il
suo corpo mi disturba e mi infastidisce, ma non per l'aspetto
estetico, ma per il significato che racchiude. Il dolore ad essa
legata non potrà mai essere cancellato. Ho semplicemente la
speranza che la mia presenza le dia la possibilità di
riappropriarsi della sua gioventù, accantonando in un angolo
lontano del suo cuore il dolore e la rabbia accumulati in questi
anni. La vedo svegliarsi lentamente, stropicciandosi gli occhi e un
sorriso divertito compare sul mio volto. Lei socchiudendo gli occhi
mette un broncio che trovo terribilmente sexy
Perchè mi stai fissando?
Perchè mi piaci
Stavi osservando la mia cicatrice,
non negarlo – il suo sguardo si fa malinconico
Si è vero, ma non perchè
mi disturba, perchè semplicemente è una parte di te
Già – la malinconia
la pervade ed io accarezzandole il volto cerco di far sparire la
tensione
Come stai?
Bene
Veramente? – la osservo in
maniera apprensiva cercando di carpire ogni singola emozione
Si, veramente – abbassa lo
sguardo e il tono della sua voce – non pensavo che fosse così
Ah ah ah, vedrai che con il tempo
migliorerà
Non hai capito – la guardo
sorpreso – non pensavo che fosse così bello stare con
te … non è vero.
Cosa?
Che ho smesso di pensarti
Lo so – il mio sorriso la
incoraggia ad abbracciarmi
E ora?
Ora? - la guardo assorto –
vuoi sapere cosa succederà?
So già quello che
succederà. Te ne tornerai al tuo Tempio
Santuario
Fa lo stesso
Si .. tornerò al Santuario
– sul suo volto compare la delusione – e tu verrai con
me
Cosa?
Si … verrai con me ….
sai ci sono tanti baldi giovani da malmenare
Ci sarà anche il tuo amico?
- la guardo stupito – sai è talmente carino
Stai scherzando vero?
Certo, Milo occhidelmare –
il sorriso che le compare sul volto rasserena il mio
Nessuno è più bello
di me. Nessuno. E tu sei fortunata
Ah si – la sua risata mi
travolge – e perchè?
Perchè mi sto innamorando
di te – il sorriso le muore sulle labbra – e non
permetterò a nessuno di farti del male, non più …
e se tu non verrai, rimarrò io
Senza dire nulla Melina si avvicina a
me coinvolgendomi in un bacio appassionato. Ma quando stiamo per
lasciarci andare nuovamente, la mia attenzione viene catturata
dall'esplosione di un cosmo
Kanon!
Ecco un nuovo capitolo, definiamolo
la quiete prima della tempesta, in cui Milo e Melina hanno avuto modo
di esprimere finalmente i loro sentimenti. Nel prossimo capitolo
vedremo cosa accadrà a Kanon. Come avrete intuito la storia
sta volgendo al termine, ma ci sono ancora 3 capitoli prima di
mettere la parola fine. Di seguito le risposte di sagitta72 alle
recensioni:
Charme_Strange: ebbene si', anche se attratto da
lei, e' piuttosto obiettivo, sara' anche carina ma se e' ottusa,
bisogna farglielo sapere e non mi sembra che Kanon sia uno che te le
mandi a dire!!! crocerossino no, dai, magari e' solo un po'
protettivo, in fondo al fascino femminile non si resiste. Kanon
atterrato, ma solo per poco, sai non si aspettava così tanta
forza da Damian. ma non ti preoccupare che si sapra' riscattare
bene...o almeno spero!!! vabbe' tanto ci sei tu che lo vigili, no?!
ti ringrazio per le tue recensioni, non mancano mai e fanno tanto
piacere. ciao
Anzy: ritardi o meno a noi fa piacere che continui a
seguirla. si' e' vero Melina ha dovuto subire non poche disgrazie, ma
e' una ragazza molto forte e sicuramente riuscira' a superare il suo
passato. beh eccoti soddisfatta ora hai visto che cosa e' successo
tra Milo, Davos e Melina. ero quello che ti aspettavi? sai non
vorremmo mai deludere le vostre aspettative. Saga ormai ha fatto la
sua comparsa, non abbiamo piu' bisogno di lui. un bacione anche a te.
ciao
JackoSaints94: allora sto computer che fa i capricci
lo abbiamo sostituito? come scritto sulla mail che mi hai inviato ora
vuoi Kanon, ma non era Milo che ti piaceva? allora deciditi, possiamo
farne fuori una (come mi ha detto tu che voi eliminare Melina per
Miluccio), ma non tutte e due. vabbe' dai mettiti il cuore in pace,
purtroppo sono gia' impegnati, hanno il loro da fare. un bacione a
te.ciao
Capitolo 16 *** Capitolo XIV - Un Confronto ad Armi Impari ***
Capitolo
XIV
Un
confronto ad Armi Impari
Questo
capitolo è stato scritto da sagitta72
Mi rialzo
barcollando. L'impatto del colpo lanciatomi dal padre di Aristea è
stato forte e mi dolgo del fatto che la mia arroganza abbia prevalso
come al solito: in fin dei conti ha lottato per l'armatura di mio
fratello. Mentalmente mi riprometto di non abbassare più la
guardia. Nel frattempo Damian ha afferrato la figlia. La ragazza
tenta in tutti i modi di liberarsi dalla sua presa, ma inutilmente.
Ad un certo punto fa una cosa per lei veramente inusuale: morde la
mano di suo padre, che più per la sorpresa che per il dolore
molla la presa. Aristea corre verso di me per sincerarsi delle mie
condizioni
Kanon
stai bene? Ma come ha fatto mio padre a colpirti e che cosa erano
quei discorsi sulla Terza Casa?
Lascia
perdere non è il momento … vattene
Non
ci penso proprio
E'
così allora che stanno le cose Aristea? - Damian si avvicina
sprezzante a noi.
Che
vuoi dire papà?
Scegli
di stare con lui piuttosto che con tuo padre? E pensare che in
questi anni mi sono prodigato così tanto per te!
Tu mi
hai tenuta segregata!
Cosa?
Ah ah ha … ma cosa stai dicendo? Eri libera come l'aria di
andare dove volevi
Si ma
mi hai ingannata su di te … io pensavo che fossi una persona
giusta … ma il modo in cui hai colpito Kanon mi aperto
definitivamente gli occhi … ha ragione il nonno, e Melina …
tu sei cattivo
Tzsè
…. non pensavo che anche tu un giorno ti saresti rivoltata
contro di me … proprio tu … l'oggetto del mio amore …
l'unica persona che ho cercato di proteggere e di amare
E la
mamma? - vedo il volto di Aristea sbiancare alle parole del padre –
a lei non volevi bene?
Si …
forse … all'inizio … ma sai a 17 anni si è
molto stupidi ...ero convinto che fosse il gioiello più
prezioso che possedessi … la ragazza più bella del
paese … ma dopo la tua nascita è cambiata … da
ragazza dolce e spensierata è diventata ossessiva e morbosa
O
forse Damian sei tu che sei cambiato … non pensi? - Aristea e
suo padre mi guardano
Cambiato?
Forse hai ragione … ma tu lo dovresti comprendere meglio di
me, Kanon …. quando assapori il potere, la potenza che può
scaturire dall'esplosione del tuo cosmo … il resto diventa
ridicolo
I
sentimenti d'amore non sono mai ridicoli … fidati … te
lo dice uno che ha scoperto questo a caro prezzo .. e le persone che
ci amano vanno protette sopra ogni cosa.
Parole
… solo parole senza significato … questo mondo è
dei forti … e tua madre Aristea non lo era … per
questo è morta
Che
.. cosa? – la voce della ragazza trema e il suo volto diventa
sempre più bianco – di cosa stai parlando?
Sei
sicura di volerlo sapere?
Anche
se ho paura di quello che stai per dire … si, ormai non
voglio più segreti, che siano piacevoli o meno
Oh no
piccola mia, non ti piacerà affatto quello che ti dirò.
Parla!
E'
vero … io e tua madre ci siamo amati dal primo momento che ci
siamo conosciuti, ma tu, mia cara, sei stato un incidente di
percorso e purtroppo sei capitata proprio nel periodo in cui dovevo
partire per Atene. A 17 anni non avevo certo voglia di stare a fare
il buon padre di famiglia e quando me ne sono andato, ho lasciato
tua madre in condizioni piuttosto critiche. Al mio ritorno, l’ho
trovata molto indebolita, probabilmente dopo la tua nascita non si
e’ più ripresa, lei, come te era molto delicata di
salute.
E tu?
Non hai fatto nulla per lei? L’hai lasciata morire?
Tesoro,
il mio ritorno purtroppo, secondo i miei calcoli, non era previsto,
anzi ero convinto che mi avreste raggiunto voi, ma non andò
cosi'. Ero talmente arrabbiato che le cose non fossero andate come
volevo, che non mi interessai a null'altro se non alla sete di
vendetta per la presa in giro che avevo dovuto subire. Sia tu che
tua madre eravate un impiccio, un problema … non avevo tempo
per seguirvi… dovevo riscattarmi dalle umiliazioni che avevo
subito … e per farlo dovevo diventare l'uomo più
temuto di queste isole.
Vuoi
dire che l'hai lasciata morire?
Ho
lasciato semplicemente che la natura facesse il suo corso .. te l'ho
detto .. solo i più forti hanno diritto di vivere ...
COSA?
– velocemente corre verso di lui e gli urla in faccia –
ma come hai potuto lasciare morire così la donna che amavi?
Amavo?
Si e' vero una volta l'amavo, ma al mio ritorno l’amore non e’
più stato un sentimento fatto per me … lei è
voluta rimanere al mio fianco …. e io l'ho lasciata fare …
avrebbe potuto tornare da tuo nonno, ma quella stupida ha deciso di
morire pur di rimanere con me.
Ed io
allora? Perchè mi hai tenuto con te? Se dici che in te non
c'e' più amore … perchè mi hai cresciuta?
Perchè
sei sangue del mio sangue
Io
non ci posso credere – le lacrime cominciano a sgorgare tra i
suoi bellissimi occhi – e cosa provi per me? Almeno una volta
nella mia vita mi hai mai amato?
Non è
questo il punto … ti ho dato tutto quello che volevi, non ti
è mancato nulla … ed è così che mi
ringrazi … facendo la sciocca con il fratello del mio peggior
nemico?
Non
mi toccare – con un gesto deciso col dorso della mano scansa
quella del padre, poi indietreggia – sei un mostro …
Non
permetterti mai più un gesto simile verso di me
Damian
l’afferra per le spalle scuotendola e spingendola via al punto
da farla cadere per terra.
A quella
vista mi si annebbia il cervello e non posso fare a meno di
intervenire. Afferro Aristea e rialzandola l’allontano da noi,
dopodiché mi precipito da lui e con un pugno ben assestato lo
atterro. Prontamente si rialza e cerca di fare altrettanto con me,
senza alcun risultato, perchè riesco a schivarlo con facilità.
Tutto ciò lo innervosisce, ed io, da gran bastardo che sono,
glielo faccio notare, sottolineandogli che e' proprio questa sua
mancanza di capacità nel concentrarsi ad averlo reso succube
di mio fratello e che al momento lo rende inferiore a me.
Probabilmente
questa mia affermazione lo fa calmare, cosi' lo vedo rialzarsi e
prepararsi nella posizione tipica per lanciare l' Esplosione
Galattica. Inizialmente rimango stupito nel vederlo utilizzare il mio
colpo, ma mi riprendo immediatamente. Lo osservo attentamente e seguo
ogni suo movimento fino al congiungimento delle mani che preparano la
spinta che dovrebbe colpirmi e farmi esplodere come un'intera
galassia. Il colpo non tarda ad arrivare, chiudo gli occhi e mi
concentro alzando lentamente il braccio e bloccando il colpo con la
forza della mia mano.
Incredulo,
mi punta gli occhi contro ed io di rimando gli sorrido e gli dico
beffardo:
•
Pensavi davvero che saresti riuscito a sconfiggermi con i miei
stessi colpi? … Sei solo un povero illuso, Damian.
•
Non credere che mi arrenda così facilmente
Spero
di no, infatti … mi toglieresti tutto il divertimento.
Sempre
pronto al sarcasmo … fossi in te non mi sentirei cosi'
sicuro, sai quelli che credi possano essere inferiori talvolta
potrebbero stupirti
Sono
qui – e incrocio le braccia al petto chiudendo gli occhi e
ghignando – dai stupiscimi
Sei
un gran bastardo Kanon .. proprio come tuo fratello
Eh no
… non offendiamo … io sono peggio – apro gli
occhi puntandoglieli contro e proseguendo con astio – non hai
mai conosciuto la mia vera cattiveria .. e spera di non doverla
conoscere ora
sapessi
che paura che mi fai
Devo
ammettere che di coraggio ne ha, lo vedo correre velocemente verso di
me e cominciamo a lottare corpo a corpo, e’ forte ma sento che
non riuscirà mai a prevalere. Ormai sono sicuro di averlo in
pugno. Andiamo avanti per un bel po’, fino a quando vedo che
lentamente porta la lotta verso Aristea; il furbo vuole farsi scudo
della figlia, o meglio, vuole avvicinarsi a lei in modo da impedirmi
di effettuare colpi che potrebbero raggiungerla. Bene allora se la
metti così, mio caro Damian, è arrivato il tuo momento,
stavolta lo preparo io il mio colpo preferito e senza che se lo
aspetti, lo colpisco duramente con la Galaxian Explosion. Lo slancio
e’ tremendo e l’urto contro il muro di cinta della casa
e’ molto violento. Lo vedo cadere a terra e rimanere immobile,
mi avvicino lentamente pronto ad una sua reazione, che però
non arriva. Aristea corre verso di lui piangendo ed io mi avvicino
toccandogli la giugulare:
Non
ti preoccupare … e’ vivo
Ma
che cosa gli hai fatto, cos’era quello?
Ti
spiegherò dopo … va in casa e chiama l’ambulanza
… e la polizia
Lo
vuoi consegnare a loro?
E'
meglio che se ne occupi la polizia, se no dovrei farlo io …
ma per il bene tuo preferisco la prima opzione; dai muoviti, vai
Grazie
… - con occhi umidi mi appoggia la mano sul braccio,
dopodiche’ si alza e corre dentro a fare ciò che le ho
ordinato
Il mio
colpo non poteva passare inosservato, tant’e’ vero che da
lontano vedo sopraggiungere Milo con Melina; mi alzo andando loro
incontro, ma mentre si avvicinano, vedo il mio amico indurire lo
sguardo e puntare la sua unghia rossa verso di me, mi blocco
istintivamente urlandogli se per caso si e’ impazzito, ma la
sua Cuspide Scarlatta mi sfiora velocemente per poi colpire dietro
me. Mi volto di scatto e vedo riverso per terra senza vita il corpo
di Damian. Il bastardo voleva colpirmi alle spalle e stavolta
sarebbe riuscito nel suo intento, visto che, essendo distratto, non
avrei evitato il colpo. Devo ammettere che non sono affatto
dispiaciuto della sua morte, se non per l’effetto che questa
potra' avere su Aristea. Alzando gli occhi la vedo uscire di corsa di
casa e bloccarsi improvvisamente con lo sguardo terrorizzato, ora si
che avro' il mio bel da fare per farle capire come sono andate le
cose.
Confusa
guarda prima Milo e poi il corpo del padre, dopodiche' si lascia
accogliere nel mio abbraccio consolatorio. La stringo più
forte che posso per farla sentire protetta e al sicuro, sussurrandole
all'orecchio che le risposte alle sue domande gliele darò non
appena sarà calma ed in grado di poter comprendere ciò
che e’ accaduto.
Mi chiede
di spiegargli almeno il perché è dovuto finire così
e per tutta risposta le dico solo che Milo ha preso la decisione di
salvare un uomo, dovendo purtroppo porre fine alla vita di suo padre.
Sono
sicuro che gia’ Milo avra’ spiegato alcune cose a Melina,
perche’, dopo tutto quello che e’ accaduto, lei e’
rimasta impassibile come se la cosa non la turbasse minimamente, anzi
nei suoi occhi e nel suo animo riesco a leggere finalmente la
liberazione da tutto il male che ha dovuto subire; mi pare di
intravedere perfino un leggero sorriso di trionfo nella piega delle
sue labbra. Spero che dopo tutto quello che è accaduto
finalmente le due cugine possano ritrovarsi e vivere insieme, serene
come una volta. Ma chissà perché accarezzando i capelli
di Aristea che si sta lentamente calmando, ho come la sensazione che
ancora non e’ del tutto chiusa questa brutta faccenda …
ed infatti ciò che temo non tarda ad arrivare.
Eccovi
il nuovo capitolo in cui Kanon chiude i conti con il padre di
Aristea. Nel prossimo sapremo cosa altro accadrà. Un
ringraziamento va a tutti quelli che stanno leggendo questa storia,
in particolare volevo ringraziare Federica che
continua a leggere questa storia e non potendo recensirla online ce
la recensisce via mail ;-)).
x
Gufo_Tave: eh come nella miglior tradizione di
Saint Seiya, Atena sceglie sempre il momento meno … ops .. più
opportuno per intervenire. E come nelle migliori tradizioni il
protagonista ottiene i favori della sua bella (scontatissimo ...ma
sempre efficace credo :-))
x
charm_strange: Come hai potuto notare con Kanon,
Atena non è intervenuta, però lo ha fatto Milo …
con risultati diversi ovviamente. Per quanto riguarda la tua critica
è un'ottima osservazione e forse hai ragione, io partivo
semplicemente dal presupposto che ormai erano tanti capitoli che i
due si fronteggiavano più o meno chiaramente su questi due
temi … i motivi per cui Milo era così e quelli per cui
lo era Melina. Sul fatto che lei sia stata troppo arrendevole,
mettici che era molto stanca di essere così combattiva. Sul
fatto che abbia una reazione fredda con Milo, considera che lei è
un tipo poco romantico :-D.
Capitolo 17 *** Capitolo XV - Domani è un Altro Giorno ***
Capitolo XV
Domani è un Altro Giorno
Questo capitolo è stato
scritto da winnie343
Ho ucciso un uomo. Il nuovo Milo non lo
aveva mai fatto. Non ero più abituato all'adrenalina che ti
invade nel momento esatto in cui uccidi. E' qualcosa di cui farei
volentieri a meno, ma non avevo altra scelta, se non lo avessi fatto
a morire sarebbe stato Kanon. E il Kanon di questa vita non merita
una sorte simile. Ho fatto giustizia e non me ne pento, segno
evidente che il nuovo Milo è tornato ad essere quello vecchio,
ma non del tutto. Mi volto ad osservare Melina che ha assistito a
tutta la scena; vedo nei suoi occhi il turbamento per quanto appena
accaduto, ma al tempo stesso, vedo in lei comparire un sorriso,
dedicato a me, solo a me; una donna che riesca a comprendere che non
uccido per divertimento, ma che lo faccio perchè questo sono,
non chiedo altro. Melina si avvicina a me, probabilmente per
confortarmi, o semplicemente per abbracciarmi. Ma in un istante sul
suo volto sorridente vedo addensarsi delle nubi di terrore e osservo
la sua bocca ridente trasformarsi in un ghigno paura. Mi volto nella
direzione in cui stanno guardando i suoi occhi per trovarmi ad
osservare Davos, lo scagnozzo dell'uomo che ho appena ucciso, che con
un coltello si sta lanciando verso di me. Inspiegabilmente rimango
immobile, fermo, affascinato dal gesto che sta compiendo. Osservo i
suoi occhi e percepisco che anche il suo corpo si sta riempiendo di
adrenalina. E' come vedersi allo specchio, in un certo senso. Davos
ormai vicino affonda il colpo, ma stranamente non percepisco alcun
dolore. Abbasso lo sguardo e comprendo l'orrore che si è
appena compiuto. Melina, facendomi scudo, si è presa la mia
coltellata, il colpo destinato a me. Resto immobile, incredulo. La
ragazza si adagia come una coperta sgualcita sulle mie braccia ed io
non riesco a muovere neanche un muscolo del mio corpo per
soccorrerla. Kanon atterra Davos, mentre Aristea comincia ad urlare.
L'unica cosa che riesco a vedere è il sorriso che Melina
faticosamente continua a rivolgermi; dopo qualche istante, riuscendo
a riprendere un po' di controllo, la adagio sul pavimento e le
incomincio ad accarezzare i capelli:
Resisti, adesso Kanon chiamerà
un ambulanza. Anzi no, ti porto io in ospedale, faremo prima –
sto per alzarmi, ma le sue parole mi bloccano
No, non ce la faccio Milo, sono
stanca, molto stanca - la sua voce è un sussurro
impercettibile.
Non dire stupidaggini, tu sei una
combattente, devi resistere.
Non ci riesco … mi mancano
le energie per farlo … perchè stai tremando?
Sto tremando? … non me ne
rendo conto
Non essere triste Milo ... la
tristezza non si addice ai tuoi occhi del mare.
Io … perchè lo hai
fatto … perchè? Quella coltellata non mi avrebbe fatto
nulla.
Non ho pensato al fatto che sei un
super eroe .. ho solo istintivamente cercato di proteggere ciò
che per me era prezioso.
Non hai pensato a me.
Continuamente ho pensato a te.
Stupida.
Si … sono una stupida …
prometti … non piangere amore mio … non voglio che tu
pianga.
Non puoi chiedermi questo.
Lo so.
Non aggiunge altro, la sento rilassarsi
tra le mie braccia. So che è morta, dilaniata dal colpo
inflittole da colui che le ha rovinato la vita. Colmo di rabbia, mi
avvento sul suo assassino e comincio a picchiarlo a sangue.
Violentemente con tutta la furia e la rabbia che possiedo, so che lo
sto uccidendo con le mie mani nude; il sangue che esce dalle mie
nocche dimostra tutta la violenza dei miei colpi. Nel tentativo di
fermare la mia furia, Kanon cerca di allontanarmi da Davos, ma io
rivoltandomi lo colpisco in pieno viso facendolo cadere. Ritorno a
colpire l'assassino della donna che avrebbe potuto rendere la mia
vita migliore, senza tregua, fino a quando le delicate mani di
Aristea non si posano sulle mie insanguinate. I nostri sguardi si
incrociano e la dolce malinconia dei suoi occhi mi fa rinsavire. Mi
alzo controvoglia e dopo aver dato un ultima occhiata al corpo
straziato di Melina mi allontano, senza ascoltare nessuno. Mi rifugio
nella mia spiaggia, ancora una volta, come all'inizio del mio
soggiorno, non per riflettere, ma per tentare di domare il dolore che
mi assale. Resto li, da solo, per giorni. Perfino l'impavido e
cocciuto Kanon rinuncia a farmi visita, conscio del fatto che nulla e
nessuno potrebbe alleviare la mia pena. Intere giornate e nottate,
sdraiato sulla sabbia, perso nei pochi ricordi che mi hanno legato a
lei. Cercando di sentire, di percepire ancora il suo odore,
imponendomi di ricordare ogni singolo gesto, ogni singolo istante
passato insieme. Possibile che una persona in così poco tempo
possa radicarsi così rte in un cuore? Forse è stata
tutta colpa del mio forzato digiuno di sentimenti … no …
non farebbe onore al suo ricordo pensare una simile banalità
…. la verità è che ci sono persone che sono
parte della nostra vita da sempre, anche prima di conoscerle. Sento
avvicinarsi qualcuno, non mi volto a guardare, non ne ho bisogno,
riconoscerei i suoi passi ovunque. La mia croce e delizia. Proprio di
te avevo bisogno, unico uomo in grado di consolarmi, testimone del
mio dolore. Ti siedi accanto a me, come già fatto in una notte
da cui sembra passata un'eternità, e cominci ad accarezzare la
sabbia distrattamente. Percepisco i tuoi pensieri, il tuo turbamento.
Vorresti che il mio dolore fosse il tuo. Sempre magnanimo Camus,
convinto che le tue spalle siano più forti delle mie e
sappiano affrontare meglio le situazioni spiacevoli. Forse hai
ragione, io non sono fatto per il dolore, ma se te lo cedessi, dovrei
donarti anche i ricordi belli … e sinceramente non posso
pensare di vivere senza il ricordo dell'unica notte trascorsa con la
donna della mia vita. Un pensiero si fissa sui tuoi occhi. Il tuo
sguardo è rivolto verso di me, mi chiedi di guardarti, ma io
non ci riesco … non ora … non ancora. Senza aggiungere
nulla, ti alzi silenziosamente e privandoti di quasi tutti i vestiti
ti immergi nelle bellissimi acque del mare della mia terra,
invitandomi silenziosamente a seguirti. Accettando il tuo consiglio
mi tuffo tra le onde, dove riesco finalmente a sentirmi, almeno per
pochi istanti, di nuovo libero. Nuotiamo in silenzio, non abbiamo
bisogno di dirci nulla … ho solo bisogno che tu sia qui …
che sia presente e vigile, pronto a raccogliere tutti i pezzi che
potrei perdere della mia anima. Solo questo ti chiedo amico mio,
niente sermoni, niente pacche fraterne … devi solo guardarmi
le spalle … come hai sempre fatto … finchè hai
potuto. Usciti dall'acqua ci rivestiamo e solo dopo mi decido
finalmente a parlare:
I funerali sono stati fatti?
Si, un paio di giorni fa. Volevano
chiamarti. Kanon li ha fatti desistere.
In fondo Kanon mi conosce
abbastanza.
Credo che ti conosca più
che abbastanza ... e' lui che mi ha chiamato. - sorrido alle parole
di Camus, constatando che è bello non essere soli
Dove l'hanno sepolta?
Vicino al mare, almeno credo, non
conosco la zona
Quando parti?
Stasera … con te –
annuisco alle sue parole, semplici dirette … la mia personale
ancora di salvezza nella deriva di questo dolore ingovernabile
Ho bisogno di vederla un'ultima
volta … devo dirle una cosa.
D'accordo. Ma dovrai chiedere a
Kanon, io non so dove si trova.
So che sta mentendo, ma annuisco lo
stesso alla sua affermazione; non vorrei, ma devo onorare colui che
ha vegliato su di me per tutto questo tempo. Ci rechiamo nel negozio
di fiori del vecchio, dove, come prima cosa, finisco tra le braccia
di Aristea. Ha gli occhi lucidi e rossi per le tante lacrime versate.
Vorrebbe parlarmi, dirmi qualcosa, ma le parole sono superflue,
pertanto la allontano da me dolcemente, ma con fermezza, e vado
incontro al nonno stringendogli semplicemente la mano e chiedendogli
dove si trova il mio amico. Il vecchio mi indica il retro bottega ed
io come un automa mi dirigo li. Mi ritrovo ad osservare Kanon in
duplice copia: evidentemente Camus si è divertito talmente
tanto l'altra volta che ha chiesto nuovamente a Saga di farsi
accompagnare. Quest'ultimo senza dire nulla guadagna l'uscita,
lasciandomi solo con il fratello.
Ciao Milo … hai un aspetto
orribile
Tu invece sei in splendida forma
Come al solito … d'altronde
lo sai che sono sempre stato più bello di te – sorrido
alla sua affermazione e alla sua irriverenza. - Parti?
Si … questa sera
Cosa fari?
Quello che so fare meglio …
il cavaliere … non era per questo che eri venuto?
Già
Dove si trova la sua tomba?
Sul colle oltre questo paese.
Guarda il mare – mi volto per andarmene, ma sulla porta senza
girarmi gli parlo un'ultima volta
Io non sono bravo con le parole,
non lo sono mai stato
Strano … a me è
sempre parso il contrario – mi volto a guardarlo
Insomma .. volevo dirti che
Figurati … non c'e' di che
– entrambi sorridiamo, non abbiamo bisogno di aggiungere
altro, ma mentre sto per andarmene la sua voce mi costringe a
voltarmi nuovamente - comunque … io non sono venuto per farti
ritornare ad essere cavaliere … volevo semplicemente aiutarti
a ritrovare te stesso.
Già
Prima di andarmene definitivamente da
quel negozio raggiungo Aristea nella stanza di Melina e dopo aver
dato un'occhiata alla camera la stringo forte a me, la mia voce è
un sussurro:
Non so se ci rivedremo ancora.
Cerca di fare di tutto per essere felice, veramente felice. Non
accontentarti di vivere una vita al di sotto delle tue possibilità
e pretendi sempre di ottenere il meglio. Non fare come hai fatto
fino ad ora … non sopravvivere … vivi.
Gli occhi di Aristea si fanno
nuovamente lucidi, ed io senza aggiungere altro me ne vado,
lasciandola al suo dolore. Se fossi più forte resterei per
consolarla, ma non sono in grado di sopportare anche il dolore degli
altri. Mi incammino verso il posto indicatomi da Kanon, con la mia
personale guardia del corpo alle calcagna. Bravo amico mio, continua
a guardarmi le spalle, è di questo che ho bisogno. Quando
arriviamo di fronte alla croce dove è sepolta Melina, Camus mi
porge un mazzo di fiori ed io sorrido pensando a quanto io sia
insensibile e rozzo. Il mio amico fa un passo indietro, lasciandomi
questo ultimo momento di intimità con quella che avrebbe
potuto essere la donna della mia vita. Non so, magari se avessimo
trascorso i futuri anni insieme dopo poco ci saremmo scannati,
traditi, odiati, ma il tempo ... e la morte fissano i momenti e in
questo attimo, per me eterno, lei rimarrà la donna amata. Mi
inginocchio sulla sua tomba posando i fiori sulla terra ancora fresca
e le parlo un ultima volta:
Sinceramente avevo immaginato che
la nostra storia sarebbe finita in tutt'altro modo … non so …
magari mi avresti ucciso dandomi una bastonata in testa, giusto
perchè non mi sopportavi più. Oppure magari saresti
scappata con il mio migliore amico che ti avrebbe gettato in un
fiume ghiacciato dopo poco, o magari, se fossimo stati fortunati,
sarei morto in uno dei miei combattimenti, così non avresti
dovuto pensarci tu, o forse saremmo invecchiati insieme. Purtroppo
non potrò scoprirlo. Quello che mi preme farti sapere ora
però è che ti amo, che ti prometto che farò di
tutto per comportarmi bene e che sarò buono abbastanza da
farmi mandare dove sei ora.
Il sorriso mi muore sulle labbra e le
lacrime cominciano ad uscire copiosamente dai miei occhi. Mi alzo di
scatto, vorrei urlare, distruggere tutto ciò che ho intorno,
ma le braccia sapienti di Camus mi avvolgono in un abbraccio
consolatorio, pronto a raccogliere i pezzi della mia anima.
Sopravviverò anche a questo, come ho sempre fatto del resto,
ma il dolore non si cancella, si affievolisce, certo, ma non si
cancella.
Ciao a tutti, ecco l’ultimo
capitolo riguardante Milo … eh … lo so … non ve
lo aspettavate ... sono stata indecisa fino all’ultimo, lo
ammetto, perché Melina in fondo mi piace … nei giorni
che dovevo scrivere questo capitolo mi sono imbattuta in un articolo
di giornale scritto da Gabriele Romagnoli (sempre lui )
in cui raccontava di un tizio che, dopo aver perso la moglie
nell’attentato delle Torre Gemelle, ha lasciato un video
messaggio in cui gli diceva che si sarebbe comportato bene per fare
in modo di raggiungerla dove ora lei si trovava … non ho
resistito, mi è sembrata una cosa così romantica e
commovente da dire … quelle sono le parole che Milo dice alla
fine (e che dunque non mi appartengono); volevo segnalarvi anche che
le frasi “la verità è che ci sono persone che
sono parte della nostra vita da sempre, anche prima di conoscerle”
e “non sopravvivere … vivi” esprimono dei
concetti che ho sentito altrove: la prima è del libro “Non
ti muovere” di Margaret Mazzantini dove il protagonista, se non
sbaglio, dice ad un certo punto “Chi ti ama c'è
sempre, c'è prima di conoscerti”, il secondo invece
fa riferimento al film “La finestra di Fronte” in cui
Massimo Girotti dice a Giovanna Mezzogiorno “Non si
accontenti di sopravvivere, lei deve pretendere di vivere in un mondo
migliore non soltanto sognarlo”. Per il resto
volevo ringraziare tutti quelli che hanno letto questa storia. Il
prossimo sarà l’ultimo capitolo e riguarderà
Kanon.
Di seguito le risposte di sagitta72
alle recensioni dello scorso capitolo:
charme_strange: prima di tutto e' di dovere
ringraziarti per come segui appassionatamente la nostra
storia. il fatto che sia una delle tue storie preferite, mi lusinga
molto. Hai ragione che non si puo' non essere romantici con Milo,
putroppo pero' ho paura che le due chiacchiere con Melina non le
potrai piu' fare, da come si sono svolti i fatti in questo
capitolo. sono sicura che avresti preferito
che ci lasciasse le pene Aristea, ma ti e' cosi' antipatica oppure
sei gelosa perche' vorresti essere
al posto suo...con il tuo piccolo Kanon!!!!!
JackoSaint: oh finalmente possiamo
rivedervi!!!! non avevo dubbi sulla vostra furbizia!!! Beh a dire
il vero poteva anche
starci che Milo desse una lezione a Kanon, pensando che lui avesse
ucciso il padre di Aristea, sa Milo in fondo no vuole piu' essere un
violento, ma quando si tratta di difendere
le persone a lui care, torna ad essere il grande combattente di un
tempo. ora che mi dici invece
di questo capitolo? sono moooolto curiosa
Ancora non riesco a capacitarmi di quanto accaduto:
non posso credere che due giorni fa abbiano avuto luogo i funerali
di Melina; non ho provato nemmeno a chiamare Milo, sapevo benissimo
dove si trovava, ma sapevo anche che non avrebbe voluto. Certo, non
immaginavo che sarebbe finita cosi', tutto mi sarei aspettato, ma non
di assistere alla sepoltura di questa ragazza, che aveva già
sofferto molto nella sua breve vita. Ho atteso che passassero questi
giorni per parlare con Aristea di quanto successo: le volevo dare il
tempo di assorbire la perdita di suo padre e di sua cugina prima di
affrontare con lei un discorso su quanto accaduto. Nell’isola
sono arrivati nuovamente mio fratello e Camus; ho chiamato
quest’ultimo perchè sapevo che sarebbe riuscito a
ridestare Milo dal suo torpore; ma la loro venuta mi spinge a
chiarire la situazione con Aristea e a non indugiare oltre: prima di
partire devo e voglio parlare con lei. Prima di incontrarla decido
di fare due passi per quest’isola bellissima in cui la nostra
esistenza – quella mia e di Milo è cambiata.
Ripercorro le strade del paese, ricordando ogni
piccolo momento e avventura che abbiamo trascorso, siano essi stati
momenti divertenti o catastrofici. Pensando a tutto quanto accaduto
non mi sono accorto che sono arrivato proprio sul promontorio dove ho
incontrato per la prima volta Aristea; sembra cosi’ lontano
quel giorno, invece saranno passati un paio di mesi, non di piu’.
E' proprio pensando a quest'ultima e a come spiegarle
gli avvenimenti che, assorto nei miei pensieri non mi accorgo che mi
ha raggiunto. Sento un sospiro, mi volto e mi ritrovo di fronte
l’essere più bello e dolce che io abbia mai conosciuto:
E’ qui che ci siamo conosciuti la prima
volta, ricordi? – mi dice lei
Certo, come potrei dimenticarlo … - mi
avvicino e le tocco la collanina – perdesti il ricordo piu’
prezioso che avevi.
Ora ne ho perso un altro, con la differenza che
non tornera’ piu’
Mi dispiace- non riesco a dirle altro, non sono
mai stato bravo a consolare
Purtroppo il destino ha voluto così. Ora
mi rimane mio nonno di cui prendermi cura e me stessa.
Si, devi riprenderti in mano la tua vita e sei
solo tu la sua padrona. Ricordatelo.
Me ne ricordero', ma … Sbaglio o abbiamo
un discorso in sospeso?
No, non sbagli
Allora avanti, dimmi quello che devi senza
timore.. da qui non scappo … non scappero’ mai piu’
… ho voglia solo di sapere...
Non e’ semplice da capire, vedi …
tuo padre venne ad Atene perché sentì parlare di
giovani ragazzi e uomini che venivano preparati per diventare dei
cavalieri … cavalieri di Athena
Athena? … ma e’ una leggenda
No Aristea, non lo e’ .. la nostra Dea
rinasce ogni 250 anni in un corpo di fanciulla quando nel mondo si
stanno per verificare eventi catastrofici che possono occultare la
terra e la sua popolazione. In previsione di tale evento, che
accadde 13 anni fa, anni prima mio fratello e tanti altri
fanciulli e ragazzi, orfani soprattutto, vennero presi in ogni parte
del mondo per essere preparati a questo. Tuo padre si allenò
per diventare un cavaliere d’oro … e indossare le
vestigia dell’armatura dei Gemelli, padrona appunto della
Terza Casa.
E questo non accadde, giusto?
Gia’
Per colpa di tuo fratello
Si
E tu?
Di me nessuno sapeva l’esistenza al
Santuario, era stato scelto lui perche' piu' grande di me e lo
portarono via. Ma io li seguii lo stesso, non volevo dividermi da
lui e lui mi tenne con se a patto che non mi facessi vedere da
nessuno.
Cosa?
Strano, vero? Però doveva essere così
… ho vissuto al Santuario nascosto, lontano dagli altri, per
non far sapere della mia esistenza. Tutto cio’ mi fece
incattivire molto, in fondo chi ero io? Nessuno … nemmeno
Saga si interessava su come potessi sentirmi, troppo preso dalla sua
vita di cavaliere, perfetto e amato da tutti. Forse la gelosia per
mio fratello mi acceco’ al punto da maledirlo, o forse la mia
innata sete di potere, oggi non saprei più spiegarti che cosa
nel mio animo mi rese così crudele e folle … mi
sentivo in un certo senso inutile, o magari invincibile ….
Fatto sta che tentai di corrompere mio fratello per arrivare al
potere.
A questo punto deve sapere in realta’ chi sono
stato, così proseguo raccontandogli tutto quanto accadde, da
Capo Sounion, alla notte degli inganni, alla guerra contro Nettuno,
per poi finire con Hades. Le spiego della nostra missione davanti al
muro del lamento e di come Athena ci abbia rifatto tornare in vita.
Le parlo con franchezza della mia caduta all’inferno e della
mia resurrezione. Le apro il mio cuore, come mai prima d’ora
con nessun’altro, confessandole tutti i sentimenti contrastanti
che ho provato nel corso dei miei anni bui e le confido anche la
gioia di riscoprire la voglia di essere un uomo migliore.
Per tutto il tempo che ho parlato lei e' rimasta in
silenzio ad ascoltare, senza alcuna reazione, mi aspettavo che mi
guardasse con disprezzo, con paura, con sbigottimento, con rabbia,
con delusione, invece no, il suo sguardo mi sta penetrando l'anima,
ma non mostra tentennamenti o indecisioni … ciò che più
mi inquieta è il non riuscire a percepire il suo pensiero. Per
tutta risposta, finito il mio racconto, mi si avvicina, distoglie lo
sguardo e lo posa sulla sua mano che nel frattempo ha preso ad
accarezzare il mio braccio, poi mi guarda nuovamente e quasi
sussurrando mi dice:
queste braccia avrebbero fatto cosi' tanto male
in passato?
Si - il suo sguardo torna nei miei occhi
Ora però non più … sei
cambiato … sei un uomo …nuovo
Non e' quello che hai visto però …
almeno dal modo in cui mi sono comportato con tuo padre
Sei stato costretto – poi avvicinando il
suo viso al mio – non potevi fare altro
Forse no. Hai paura di me dopo quello che ti ho
raccontato?
Non ho paura … e non ti giudico.
Sicura? - e avvicino il mio viso al suo –
in fondo non hai conosciuto molto di Kanon
Io invece credo di si – e mi circonda il
collo con le sue braccia – molto piu' di quanto tu creda.
Con sommo stupore del sottoscritto, prende
l'iniziativa e comincia a baciarmi. Non che la cosa mi dispiaccia,
tutt’altro, ma trattandosi di lei rimango un po’
perplesso perche’ questo gesto da parte sua e’
inaspettato e cio’ mi fa impiegare qualche secondo prima di
reagire. Ripresomi dal mio stupore, le circondo la vita e la stringo
a me, assaporando le sue dolci labbra. Il bacio diventa sempre più
coinvolgente e le mie mani cominciano ad accarezzare la sua schiena,
i suoi capelli, per poi proseguire lungo le linee del suo corpo.
Aristea, a questo contatto, sento che ha un fremito, la mia mano
volutamente si appoggia al seno sinistro e sento i battiti del suo
cuore accelerare, inutile dire che questo momento lo aspettavamo da
quando ci incontrammo proprio qui, su questo promontorio. Continuo a
stringerla con un braccio in vita e con l’altra mano salgo su
ad accarezzarle il collo, stacco le mie labbra per poi appoggiarle su
di esso e assaporare la sua pelle. Lei mi sussurra all’orecchio
“e’ tanto tempo che aspettavo questo momento e..”
ma non la lascio terminare perche’ il desiderio di
riappropriarmi della sua bocca e’ troppo grande e ricominciamo
a baciarci più appassionatamente di prima.
Le nostre bocche sembrano incollate e non volersi
piu’ dividere e le nostre mani si scambiano carezze sempre più
audaci. Con uno sforzo immane ci stacchiamo per riprendere fiato,
rimanendo con le fronti appoggiate e le labbra che si sfiorano.
Voglio che tu sappia che io mi fido di te …
Davvero? – le rispondo sfiorandole le
labbra con un bacio
Si … vorrei … mi piacerebbe tanto
che tu rimanessi
Non e’ posto per me questo, ma tu puoi
venire con me se vuoi
No, non verro’ … non ora
Già tuo nonno
Non e’ per lui … e’ per te
Che vuoi dire? – nel frattempo le
accarezzo una guancia, e’ cosi’ bella che non riesco a
fare a meno di toccarla, anche se rimango visibilmente stupito dalle
sue parole
Che tu meriti una persona migliore
Tu vai benissimo così come sei!
Non è vero …. Tu devi avere al tuo
fianco una persona forte e che sappia reagire di fronte alle
difficolta’ … ha ragione Milo …. Devo cominciare
a vivere e non devo accontentarmi ..
E questo che c’entra con me? Puoi
ricominciare anche da noi al Santuario
No, devo farlo da sola … vorrei tornare
da te migliore … non sono ancora degna di te
Non e’ vero – la stringo a me
aspirando il profumo dei suoi capelli – tu sei fantastica
cosi’ come sei
No … non è così … e
lo dimostra quello che è accaduto … non voglio essere
il tuo peso - e accarezzandomi il viso – e alla lunga anche tu
ti stancheresti, credimi … - poi sorridendomi divertita –
mi viene da pensare che … - poi abbassa lo sguardo come al
suo solito quando si intimidisce e guardandomi di sottecchi - che
… non ti vuoi dividere da me?
Hai colto nel segno – e riprendo a
baciarla e a stringerla ancora più forte – questo ti
farebbe cambiare idea?
No … mi costa fatica … non vorrei
mai separarmi da te … ma non posso venire
Se restassi io qui?
Sarebbe la stessa cosa … ti prego non
rendere le cose piu’ difficili, per me e’ già
abbastanza doloroso sapere che non ti vedro’ più per
tanto tempo
Beh questo dipende solo da te …
Ti prometto che mi impegnero’ e non ti
faro’ attendere molto … beh .. certo non sei obbligato
ad aspettarmi … non ti chiedo questo … ma io nel
momento in cui so di essere pronta e di meritarti verrò da
te …. E se tu mi vorrai ancora …
Io sarò li ad aspettarti …
Ci rendiamo conto che il tempo che ci dividerà
non sarà breve, così torniamo a baciarci come se quella
fosse l’ultima volta che lo potremo fare. Non ci accorgiamo del
tempo che passa fino a quando odo l’eco dei passi avvicinarsi,
mi distacco da lei e vedo poco lontano da noi mio fratello che
imbarazzato mi dice solo:
Noi cominciamo ad andare … ti aspettiamo
al porto … - poi sorridendo ad Aristea – spero di
rivederti un giorno
Anche io Saga
Sto arrivando – e mio fratello mi fa cenno
di si’ col capo e torna sui suoi passi, mentre io scrutando il
volto di lei – bene, e’ ora che io vada
Mi raccomando sta vicino a Milo
Lo farò, se non altro mi sento in dovere
nei confronti di Melina
… - abbassa il viso e le sue lacrime
solcano le guance, al che io le alzo il volto con l’indice
Eh no … se fai così cominci male …
le lacrime sono sintomo di debolezza
Dipende per quale ragione
Sono di felicità?
No ..
Allora ho ragione io – a quel punto pero’
mi blocco per paura di aver frainteso – a meno che non erano
per Melina, in tal caso … scusami … ritiro quello che
ho detto .
Per tutti e due … per lei e per te che te
ne vai … la lezione la comincerò da domani, oggi
lasciami ancora quella che sono.
Senza dirci più una parola ci stringiamo
forte, attendo che i suoi singhiozzi si calmino per poi scambiarci
l’ultimo bacio. Come prima, nessuno dei due ha intenzione di
fermarsi e proseguiamo almeno fino a quando il respiro ci permette di
farlo, dopodiché ansanti ci dividiamo, ci guardiamo
profondamente ancora un’ultima volta, le accarezzo il volto,
glielo trattengo tra le mani e lo avvicino a me per darle un bacio in
fronte. Le sussurro “ ti aspetto”, poi senza più
voltarmi indietro mi dirigo verso il porto, dove mi stanno aspettando
mio fratello, col quale spero di poter finalmente instaurare un
rapporto duraturo e più amichevole e Camus, con il quale dovrò
condividere il sostegno di Milo; quest’ultimo è
appoggiato al parapetto della nave e sta guardando verso il colle
dove e’ sepolta la donna che ama e di cui la tomba guarda
proprio verso la spiaggia dove trovai un Milo irriconoscibile. Non
che ora stia meglio di allora, ma almeno ha ritrovato la sua via,
sperando che questa lo aiuti a sopportare il dolore che lo sta
dilaniando. Sto per imbarcarmi, lui sposta lo sguardo verso di me, mi
sorride ed io lo imito, amico mio stiamo tornando al nostro dovere,
in fondo come mi hai detto proprio tu e’ quello che sappiamo
fare meglio. Li raggiungo sul ponte e mi avvicino a lui, gli appoggio
la mano sulla spalla e gliela stringo, lo sai non sono bravo con le
parole, tu comprendi e assecondi il mio gesto appoggiando la tua
mano sulla mia, sai che puoi contare su un amico come me.
Sagitta72: con questo capitolo si
conclude la mia prima avventura da scrittrice su efp. Ringrazio
principalmente la mia collega Winnie343 che ha avuto il coraggio di
intraprendere una collaborazione con me ad occhi chiusi e soprattutto
per avermi sostenuto e aiutato durante le pubblicazioni dei miei
capitoli. Mi sono divertita molto a scrivere e soprattutto a leggere
i vostri commenti. Vi ringrazio tutti, da coloro che hanno sempre
lasciato le recensioni a coloro che hanno anche solo letto. Ammetto
che mi dispiace che sia gia' finita, ma come sappiamo, anche le cose
belle hanno una loro fine. Spero solo che vi abbia divertito e
appassionato. Ciao a tutti. Grazie
winnie343: anche io colgo
l'occasione per ringraziare tutti coloro che hanno perso del tempo a
leggere questa storia e a volte anche a commentarla :-). E' stato
divertente scriverla a quattro mani, anche perchè l'altra
scrittrice ha saputo creare un Kanon che si è adattato
perfettamente al Milo da me delineato :-)) e per questo la ringrazio
e spero che continuerà a raccontarci le sue storie. ciaociao