La difficile scelta tra la ragione e il sentimento di Lety Shine 92 (/viewuser.php?uid=52677)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incarico ***
Capitolo 2: *** Un'idea niente male ***
Capitolo 3: *** Corteggiamento ***
Capitolo 4: *** Tutta colpa di Ron ***
Capitolo 5: *** Festa al Lumaclub ***
Capitolo 1 *** L'incarico ***
L'incarico
Capitolo 1
L'incarico
Il Signore Oscuro sedeva comodo sull'elegante
poltrona dello studio di Lucius Malfoy, al Malfoy Manor; il padrone di casa si
dondolava agitato vicino all'ampia finestra, in attesa dell'arrivo del figlio,
che Lord Voldemort stesso aveva fatto convocare.
-Se posso saperlo, mio Signore, cosa desiderate da
Draco? Certo, è già un Mangiamorte, ma non credo che lui possa...-, proruppe
Lucius, subito zittito dall'Oscuro Lord.
-Non preoccuparti, Malfoy. Sono certo che il giovane
Draco sia la persona di cui ho bisogno.-, affermò sicuro, mentre accarezzava la
testa piatta di Nagini, accucciata ai suoi piedi.
Non passò molto tempo prima che un leggero bussare
alla porta annunciasse loro l'arrivo del Serpeverde, il quale copriva i lussuosi
abiti da sera con il lungo mantello nero dei seguaci di Voldemort.
-Signore. Padre.-, salutò, inchinandosi
profondamente. -Sono arrivato non appeno ho potuto, mi scuso se vi ho fatto
attendere.
-Non preoccuparti, Draco, non abbiamo aspettato a
lungo.-, lo tranquillizzò il suo ospite. -Sono venuto qui per affidarti in prima
persona un'importante missione, dalla cui riuscita dipendono la sorti della
battaglia che stiamo conducendo contro il Ministero della Magia e l'Ordine della
Fenice!
-Comandate, mio Signore, e io eseguirò ogni vostro
ordine.-, rispose Draco, senza una sola nota di esitazione nella voce, mentre
suo padre lo fissava orgoglioso: l'aveva istruito bene!
-Quello che sto per chiederti non è facile, me ne
rendo perfettamente conto, ma ho visto i grandi poteri dei quali sei dotato e
confido che non mi deluderai.-, continuò il Signore Oscuro, scrutanto Lucius, il
quale appena poche settimane prima aveva capitanato la rovinosa incursione dei
Mangiamorte al Ministero, perdendo la Profezia e sfuggendo per puro caso agli
arresti degli Auror.
-State certo che farò del mio meglio per
accontentarvi!-, lo rassicurò Malfoy.
-Ti vedo deciso, mi piace il tuo atteggiamento, degno
di un Mangiamorte. Quindi mi trovo a chiederti senza esitazione di raggiungere
qualcuno a Hogwarts, qualcuno a cui io non posso arrivare e che diverse volte ha
impedito ai miei piani di andare a compimento.-, spigò enigmatico
Riddle.
-Chi? Forse, Silente?-, lo interruppe preoccupato
Lucius.
-Harry Potter!-, scandì Voldemort, mentre si alzava
dalla poltrona per avvicinarsi al giovane erede della famiglia Malfoy. -Uccidilo
al mio posto, Draco e tu e la tua famiglia diverrete i miei protetti e regnerete
al mio fianco su un Nuovo Mondo!-, concluse, esaltato dalle sue stesse
parole.
-Ma, mio Signore, Potter è protetto molto bene e...-,
rispose Malfoy senior, precedendo il figlio.
-Sarà per me un vero onore ubbidirvi!-, finì Draco,
continuando la frase del genitore.
-Eccellente! Ora devo andare, ho importanti impegni
che mi attendono.-, disse il Lord, raggiungendo la porta e quindi l'atrio, dove
si Smaterializzò.
-Draco, cos'hai fatto?-, lo riprese Lucius. -Nessuno
può uccidere Potter, ci sono schiere di Auror a difenderlo giorno e notte
e...
-Non avrei comunque potuto rifiutare, non dopo quello
che Voi avete fatto al Ministero.
-Questo non centra!-, rispose
L'ex-Serpeverde.
-Non state in ansia per me, Padre. Troverò una
soluzione!
Detto questo Draco si allontanò e raggiunse la sua
camera salendo la lunga rampa di scale. Indossò rapido il pigiama e si stese
sotto le coperte, dove finalmente si permise di riflettere.
Ma cos'ho combinato?
Non ce la farò mai ad uccidere
Potter!
Ha ragione mio padre: sono morto!
Con questa paura scivolò nel mondo dei
sogni.
continua...
Angolo dell'aUtrice (con la "U"
maiuscola)
Ciao a tutti!!!
Rieccomi con una nuova Dramione che spero
possa piacervi...
Aspetto ansiosamente i vostri commenti su
questo primo capitolo...
A presto!!!
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Capitolo 2 *** Un'idea niente male ***
Un'idea niente male
Capitolo
2
Un'idea niente male
Primo settembre. Londra, stazione di
King’s Cross.
Draco Malfoy salì agilmente sul vecchio
treno a vapore del binario 9 e 3/4, seguito a breve distanza dal suo migliore
amico, Blaise Zabini, e dalle sue “guardie del corpo”, Vincent Tiger e Gregory
Goyle.
I ragazzi
si fecero strada tra i tanti studenti che affollavano il corridoio, per
raggiungere lo scompartimento che occupavano ogni anno, sin dal loro primo
viaggio verso Hogwarts.
-Draco,
hei Draco!-, chiamò a gran voce una ragazza alle loro spalle. Il diretto
interessato si bloccò, per dare il tempo a Pansy Parkinson di raggiungerlo e di
arpionarsi al suo braccio.
-Ciao,
Pansy…-, la salutò, annoiato: aveva ben altri pensieri per la testa, non poteva
occuparsi di quel oca schiamazzante, che non appena riusciva ad avvicinarglisi
non lo lasciava più in pace.
-Ti sono
mancata, quest’estate?-, chiese insistente la Serpeverde, senza neppure
accorgersi che lui la ignorava beatamente, impegnato in una fitta conversazione
con Blaise.
-Quest’anno dobbiamo assolutamente vincere la Coppa di Quidditch!
Stabiliamo già da ora la data per le selezione dei nuovi giocatori…-, stava
dicendo il moro; si entusiasmava sempre se l’argomento era il suo sport
preferito, specialmente da quando era diventato Cacciatore della squadra della
loro Casa.
-Certo,
non ci faremo di più battere da quei polli dei Grifondoro!-, rispose Malfoy,
mentre stipavano gli enormi bauli e si sedevano comodi sulle ampie poltrone.
–Soprattutto non intendo farmi soffiare il Boccino d’Oro da Potter lo Sfigato!-,
precisò, fissando lo sguardo verso il corridoio dove, proprio in quel momento,
passava il Trio Miracoli: Potter, Weasley e la Granger, gli inseparabili,
futuri salvatori del Mondo Magico.
Il
Bambino Sopravvissuto, sentendosi nominare da Draco, si voltò istintivamente in
direzione dello scompartimento delle Serpi; non capiva che lo sguardo del suo
eterno rivale nascondeva oscuri progetti sulla sua morte, al di là della solita
aria di disprezzo.
-Che
problemi hai, Malfoy?-, lo aggredì Harry.
-Nulla
che ti riguardi, Potter.-, rispose il giovane Serpeverde. -Cerca piuttosto di
non farti assassinare anche quest'anno!
La
frecciatina fu accolta dalle risate dei Serpeverde, sempre in prima linea quando
si trattava di dare man forte al loro Prefetto.
-Smettila, Furetto, o vuoi cominciare a far perdere punti alla tua Casa
ancor prima di arrivare a Hogwarts?-, lo zittì Hermione, guardandolo
dura.
-Tu non
ti impicciare, Mezzosangue. Non hai abbastanza sangue magico nelle vene per
poterti permettere un tono del genere nei confronti del sottoscritto!-, ghignò
crudele lui; non perdeva mai l'occasione per sottolineare la propria
superiorità, soprattutto nei confronti della Grifondoro.
-Come ti
permetti? Io sono una strega esattamente come lo sei tu, se non di più!-, lo
rimbeccò la ragazza.
La
Mezzosangue ha imparato a tirar fuori gli artigli...
-Ti credi
migliore di me? Allora sei anche sciocca oltre che Nata Babbana!-, continò ad
attaccarla lui, mentre tutti i loro amici erano come paralizzati, con il fiato
sospeso per scoprire come sarebbe andato a finire quel ennesimo "scontro"
tra loro due.
-Sei tu
lo sciocco, Malfoy, a non capire che una persona và apprezzata anche se non ha
origini Purosangue!-, rispose lei. Calde lacrime le salirono agli occhi, ma non
avrebbe pianto, non avrebbe dato quella soddisfazione alla Serpe.
Dal canto
suo Draco notò il turbamento della ragazza e, stranamente, non fu capace di
gioirne, a differenza dei suoi compagni, già pronti a raccontare la faccenda a
più persone possibili, una volta giunti al castello.
-Pensala
come vuoi, Mezzosangue.-, la liquidò rapido. -Io ho di meglio da fare che
discutere con te.-, concluse, tornadosene nel suo scompartimento.
-Ma
Draco, perchè non...-, chiese Pansy quando si furono riaccomodati; mentre il
gruppetto dei Grifoni si andava a cercare un posto.
-Taci,
Pansy!-, ordinò lui, imperioso. Il comportamento della Granger l'aveva colpito
e, incredibilmente, fatto sentire in colpa per le parole velenose che le
rivolgeva da sei anni a quella parte; forse non si meritava tanta cattiveria da
parte sua. Inoltre la Grifondoro era diventata una ragazza strordinariamente
carina in quel lasso di tempo, Pansy non era neppure confrontable a
lei.
Ed è
una delle persone più vicine a Potter...
Un'idea
gli balenò in mente, unire l'utile al dilettevole: desiderava la Granger e
doveva liberarsi del Cercatore; se avesse conquistato lei, non gli sarebbe stato
difficile arrivare a lui.
Già,
davvero un'idea niente male...
continua...
Angolo dell'aUtrice (con la "U"
maiuscola)
Ciao a tutti!!!
Comincio ringraziando barbarak per la sua recensione,
nonchè tutti coloro che hanno letto, preferito o seguito il primo
capitolo.
Ovviamente vi invito a recensire (in
positivo o in negativo) la storia per farmi sapere come la trovate
e com'è possibile migliorarla...
A presto!!!
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Capitolo 3 *** Corteggiamento ***
Corteggiamento
Capitolo 3
Corteggiamento
Le lezioni erano iniziate già da un paio di settimane
e Draco non era stato ancora in grado di attuare il suo piano. Non che gli
mancassero le occasioni d'incontro (e, quasi sempre, di scontro) con Hermione,
ma non era capace di sfruttarle come avrebbe voluto; lei era sempre assieme a
Potter e Weasley e, in mancanza di questi, agli altri Grifondoro: era
praticamente impossibile trovarla sola!
Accidenti ai suoi amici!, pensò Draco, senza
poter però evitare un doloroso confronto tra le loro vite, quella di lei così
piena di affetti ed amore, e la sua esistenza solitaria. Lui non aveva amici che
si potessero definire tali, ma sudditi e i suoi genitori erano
troppo indaffarati a venerare Lord Voldemort per occuparsi di lui in modo
adeguato. Si trovava in quella situazione ormai da anni, forse da sempre, e si
era ormai abituato a poter contare solo ed esclusivamente su se stesso:
doveva sapersela cavare da solo in ogni situazione.
E la vita gli aveva insegnato un'altra cosa molto
importante: se voleva una cosa, se la doveva prendere, non poteva attendere che
arrivasse dal cielo. Aveva sempre visto realizzarsi ogni suo desiderio e la
Mezzosangue non serebbe stata un'eccezione alla regola.
Si trattava semplicemente di creare situazione
adatta, perchè lei cadesse vittima del suo fascino, che già gli aveva procurato
una lunga serie di ammiratrici in tutta Hogwarts; così avrebbe avuto per sè la
ragazza più bella di tutta la scuola e salvato la sua famiglia dalla
minaccia che il Signore Oscuro poteva costituire per loro.
Severus Piton stava correggendo il disastroso compito
di Neville Paciock (che aveva fatto fondere ben due calderoni prima di poter
ottenere una pozione solo vagamente passabile) quando il suo studente preferito,
Draco Malfoy, entrò nell'aula. L'insegnante era al corrente del compito affidato
da Lord Voldemort al Serpeverde ed aveva già intenzione di offrire il proprio
aiuto a Draco, ma quest'ultimo lo precedette.
-Professore, le dovrei parlare...-, proruppe il
ragazzo.
-Certo Draco, di cosa di tratta?-, chiese Piton,
mettendo da parte le fialette contenenti la pozione rigenerante che aveva
spiegato alla classe di Grifondoro e Serpeverde del settimo anni quel
mattino.
-Non so se è stato messo al corrente della missione
che il Signore Oscuro mi ha assegnato.-, continuò il biondo, sedendosi
comodamente su una delle poltroncine poste di fronte alla scrivania del docente
di Pozioni.
-Sì, so cosa devi fare.-, rispose quello.
-Bene, ne ero certo ed ora mi trovo costretto a
chiedere il suo aiuto per poter attuare più facilmente il mio
piano.
-Sarei felice di darti una mano, anzi ero già
intenzionato a proporti il mio pieno sostegno.
-Perfetto!-, si felicitò Draco, poi si allungò verso
l'insegnate ed espose il suo progetto.
La settimana seguente Grifondoro e Serpeverde erano
riuniti in quella stessa aula, in cui Draco aveva chiesto l'aiuto di Piton, e si
stavano preparendo per un difficilissimo compito in classe.
-Questa verifica sarà a coppie...-, spiegò il docente
meno amato dai Grifoni. A quelle parole un sorriso a 32 denti comparve sulle
labbra di Harry Potter, seduto a fianco di
Hermione-genio-in-ogni-materia-Granger, mentre, due banchi più dietro, Ron
Weasley si malediceva per aver scelto come companga di banco Lavanda Brown:
quella seguiva le lezioni di Pozioni meno di lui!
-...che formerò io, per evitare che gente poco
preparata si approfitti del proprio compagno per rimendiare un voto migliore.-,
e il suo sguardo serpeggiò in direzione del Bambino Sopravvissuto, mentre Ron
riacquistava la speranza in un buon voto.
-Hermione Granger farà coppia con...-, Piton sembrava
deciso a mantenere la suspance per tutta la lezione e, nell'attesa, Ron e Harry
recitarono rosari e fecero voti pur di essere nominati.
-...Draco Malfoy.
Nella stanza scese il gelo: tutti sapevano che se
c'erano due persone che si odiassero più di Harry e Voldemort, queste erano
Draco Malfoy e Hermione Granger. Stranamente il ragazzo non sembrava ne sorpreso
ne irritato dalla scelta di Piton, anzi sfoggiava uno dei suoi migliori ghigni
in direzione della sua nuova compagna di banco.
Il professore stava continuando con
l'elenco delle coppie, mentre Hermione si avviava furente verso il biondo. Ma
che diavolo era venuto in mente a Piton? Metterli in coppia assieme era stato
sicuramente un gesto da pazzo furioso: si sarebbero sbranati a
vicenda!
Ovviamente la ragazza non fu capace di tenere a freno
la sua lingua e l'orgoglio da Grifondoro ebbe la meglio sulla
ragionalità.
-Mi scusi prof, ma non penso che...
-C'è qualche problema, signorina Granger?-, la
precedette il docente. -Vuole forse mettere in discussione la mia scelta?-,
disse scrutandola con uno sguardo minaccioso; e a quella minaccia sottintesa
Hermione si fece piccola-piccola, tanto che perfino il suo
famoso orgoglio l'abbandonò momentaneamente.
-No..va bene così.-, riuscì a
sussurrare.
-Bene allora mettetevi al lavoro, avete due ore
di tempo per prepararmi la pozione tramutante che vi ho spiegato la scorsa
lezione. Anche se dubito che qualcuno di voi andrà oltre l'Accettabile!-, e con
questo commento tagliente Piton andò a sedersi dietro la cattedra, lasciando i
suoi studenti in preda al panico più totale.
Solo due di loro riuscivano a mantenersi calmi,
almeno all'apparenza: Hermione non era ancora riuscita a placare il suo astio
nei confronti di Piton, che l'aveva accoppiata a Malfoy.
-Vogliamo cominciare?-, chiese quello, apparentemente
cortese e tranquillo, iniziando a recuperare i vari ingredienti, senza nemmeno
bisogno di consultare il libro di testo.
Allora è davvero bravo., si ritrovò a
pensare Hermione, che aveva sempre associato gli alti
voti in Pozioni del Serpeverde alla naturale simpatia di Piton
per lui.
Dopo solo una mezz' ora era evidente che la loro era
l'unica pozione a seguire le fasi descritte nella ricetta, senza bollire in modo
sinistro (come quella di Harry e Dean Thomas) o assumere colorazioni
improbabili (come nel caso di Ron e Neville Paciock). Ma non era questo a
stupire Hermione, sempre abituata ad ottente risultati eccelleti, a
lasciarla allibita era il comportamento di Malfoy: non le rivolgeva
battutine cattive, evitava di irritarla, sembrava...
...quasi gentile!, pensò la ragazza, mentre
lui le porgeva una barattolo di lingue di salamandra da tagliuzzare ed
aggiungere al filtro; le loro dita si sfiorarono per una frazione di
secondo e una sorta di scossa elettrica si propagò nei loro corpi,
costringendola a ritirare subito la mano.
Iniziò così a notare che sovente lo sguardo di lui si
posava su di lei, senza un motivo preciso, e non era il solito sguardo
sprezzante e carico d'odio, anzi era...
...dolce?!?, Hermione scosse la testa per
scacciare quei strani pensieri; ma come diavolo le erano venuti in mente? Forse
era un effetto imprevisto della pozione, che comunque sembrava perfetta e venne
puntualmente consegnata a termine delle due ore.
-Complimenti, Granger.-, le sussurrò lui, mentre
tornavano al posto ed attendevano il suono della campanella. -Sono certo che
Piton non ci negherà un Eccellente!-, e concluse la frase con il sorriso
rassicurante che quel giorno aveva preso il posto del suo ghigno.
Certo che questa è proprio una strana
giornata!
continua...
Angolo dell'aUtrice (con la "U"
maiuscola)
Ciao a tutti!!!
Eccomi qui con il terzo capitolo,
leggermente più lungo dei precedenti, dove finalmente Draco inizia ad
avvicinarsi a Hermione, anche se con un secondo fine...
Un grazie di cuore a barbarak e a anna96 per i loro
commenti, sperando di riceverne altri, in modo da rendere migliore la
fanfiction!!!
A presto!!!
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Capitolo 4 *** Tutta colpa di Ron ***
Tutta colpa di Ron!
Capitolo 4
Tutta colpa di Ron!
Draco Malfoy non si poteva dire soddisfatto di come
stava procedendo il suo piano e, nonostante fosse quasi la metà di Novembre, non
aveva ancora potuto ottenere dei risultati soddisfacenti; come se questo non
fosse sufficiente a metterlo di cattivo umore, quella mattina la sua squadra
aveva perso la prima partita della stagione di Quidditch contro i
Grifondoro.
Quella sera era impegnato nel suo giro di controllo
per i corridoi del settimo piano; quel lavoro lo annoiava a morte e, nonostante
ne fosse a conoscenza, non aveva potuto bloccare la festa sulla Torre di
Grifondoro. Quei Polli stavano festeggiando per la vittoria alla partita di
Quidditch, ma ai loro festini non c'era mai nulla di compromettente e perfino i
professori li approvavano.
Draco sbuffò spazientito: in giro non c'era nemmeno
una coppietta sulla quale avrebbe potuto sfogare il suo nervosismo!
In quel preciso istante un rumore, proveniente da
un'aula in disuso, lo fece bloccare nel bel mezzo del corridoio. Forse la
coppietta che aspettava per trovare una valvola di sfogo era lì
dentro!
Si diresse a passo spedito verso la stanza e splancò
la porta massiccia. Puntò la bacchetta verso l'interno della classe ed evocò
l'incantesimo Lumos per scoprire una ragazza, con la divisa di
Grifondoro, seduta sulla cattedra ed attorniata da una nuvola di canarini
cinguettanti.
-Nessuno studente può aggirarsi per i corridoi o per
le aule della scuola di notte. Dieci punti in meno alla Casa
di Grifondoro!-, ghignò il ragazzo, intimamente felice di potersela
prendere con i Grifoni, per di più osservando il regolamento. Ma quando la
ragazza si voltò nella sua direzione il ghigno gli morì sulle labbra: era la
Mezzosangue!
In effetti non sembrava affatto la Granger, non con
quegliocchi gonfi ed arrossati e con il viso rigato di lacrime; abbassò la
bacchetta e le si avvicinò lentamente.
-Cosa succede, Granger?-, chiese, sedendosi di fianco
a lei.
-Nulla che ti possa interessare Malfoy, non vuoi
togliere altri punti a Grifondoro?-, ribattè debolmente la ragazza. Fece per
alzarsi ed andarsene, ma Draco la trattenne, afferrandola per il
polso.
-Cosa succede... Hermione?-, ripetè il
ragazzo, usando questa volta il nome della Grifondoro, che lo fissò sbigottita e
ritornò al suo posto.
-Oh, è tutta colpa di Ron!-, sbottò rabbiosa. E così
Pansy aveva ragione riguardo il pettegolezzo che attribuiva alla Granger una
cotta per Lenticchia; il rosso doveva averla combinata davvero grossa per
ridurla in quello stato!
-Cos'ha fatto Weasley?-, si informò mentre appoggiava
la propria mano diafana su quella rosea di lei che, inaspettatamente, non si
sottrasse a quel contatto.
-È in Sala Comune a festeggiare...-, rispose la
ragazza.
-E allora?-, insistette lui.
-Festeggia pomiciando con Lavanda Brown!-, esplose
lei, e lui capì di aver visto giusto: la Granger correva dietro a
Weasley!
-Allora è ancora più scemo di quanto pensassi. Farsi
quella sgualdrina Brown quando potrebbe avere te.-, sussurrò sensualmente.
Hermione alzò gli occhi increduli verso Draco, chiedendosi se quello era davvero
Malfoy e, se lo era, che gli avesse lanciato una maledizione
Imperius.
In quel mentre la porta alle loro spalle si spalancò
e Ron Weasley fece la sua comparsa, ridendo e tirando la sua neo-fidanzata
Lavanda per la mano.
-Ma cosa...-, fece, bloccandosi di colpo alla vista
di Hermione e Draco, mentre la Brown usciva indietreggiando e ridacchiando
sommessamente.
-Che c'è Weasley, non ti hanno insegnato a bussare
nella topaia in cui sei nato?-, lo aggredì Malfoy, portandosi istintivamente
davanti alla Grifondoro, come dovesse proteggerla da un attacco del rosso. ma
Hermione non sembrava aver bisogno di protezione, perchè scivolò giù dalla
cattedra e si diresse decisa verso Ron, seguita dallo stormo di
canarini.
-Non dovresti lasciare lasciare Lavanda fuori ad
aspettarti.-, affermò con una calma a dir poco sospetta. -Si chiederà che fine
hai fatto.-, continuò ad avvicinarsi al Grifondoro, dando quasi l'impreassione
di volersene andare. -Oppungo!-, Hermione gridò l'incantesimo con un
aria folle, quando solo un metro la divideva dal ragazzo che aveva creduto di
amare per quasi sei anni.
Al suo ordine il piccolo stormi filò come una pioggia
di grossi proiettili d'oro verso Ron, che gemendo tentò inutilmente di coprirsi
il volto con le mani; ma i canarini, come a rispecchiare la rabbia della loro
creatrice, lo aggredirono, beccando e graffiando ogni brano di pelle che
riuscirono a raggiungere.
-Togliemeli-di-dosso!-, urlò Ron terrorizzato,
scappando fuori dalla classe con gli uccellini che seguitavano ad
attaccarlo.
-Complimenti davvero, Granger. Non avrei mai detto di
poterti veder fare una cosa del genere a Weasley.-, si complimentò Draco;
appoggiò la mani sulle spalle della ragazza e si stupì scoprendo che era scossa
da violenti singhiozzi.
Quando lei alzò gli occhi verso di lui, Draco potè
vedere che erano sul punto di liberare altre lacrime sul suo viso e, agendo
istintivamente, l'attirò a sè e la abbracciò forte. Hermione, anzichè
respingerlo, nascose il volto bagnato nel suo petto e si lasciò andare ad un
pianto liberatorio.
Rimasero lì diversi minuti, come se nessuno dei due
avesse intenzione di riaprire quella porta e di tornare nella vita reale, dove
erano nemici giurati.
-Ora và meglio?-, s'informò premurosamente Malfoy,
allontanandola un po' da sè.
-Sì.-, bisbigliò lei. -Scusami se ti ho rovinato la
divisa.-, osservò, accennado la maglione sgualcito ed umido del
Serpeverde.
-Nessun problema. Vogliamo andare?-, chiese il
ragazzo, dirigendosi verso la porta; lei annuì e lo seguì fuori, dove si
congedarono con un <> parecchio impersonale.
Poi ognuno tornò alla sua vita, Hermione nella sua
Torre e Draco nei sotterranei.
Il mattino seguente Draco Malfoy, entrando nella Sala
Grande per la colazione, potè osservare le conseguenze di ciò che era accaduto
la notte precedente: al tavolo dei Grifondoro, Harry Potter ed Hermione Granger
non erano seduti, come loro solito, vicino a Ron Weasley, il quale si era
sistemato diversi posti più in là, in compagnia di Lavanda Brown e sembrava
intenzionato a divorare la bocca della ragazza anzichè la generosa
colazione.
-Cosa sta combinando la Donnola?-, chiese Draco,
rivolgendosi al Blaise, con falsa curiosità.
L'amico lo fissò divertito. -Non l'hai saputo? Dopo
la sua esibizione durante la partita di ieri, Weasley e la Brown stanno
assieme.-, raccontò il moro.
-E la cosa non sembra piacere per niente ai suoi
amichetti...-, sottolineò Pansy, crudele.
Così il Trio Miracoli è finalmente in
crisi...
Un altro passo verso il suo obiettivo era
fatto.
continua...
Angolo dell'aUtrice (con la "U"
maiuscola)
Ciao a tutti!!!
Comincio col dire che questo capitolo mi è
stato ispirato dalla canzone "Parla con me" di Eros Ramazzotti e dal cpaitolo 14
di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue".
Ho riletto e corretto i capitoli
precedenti (cambiando qualcosina nel capitolo precedente), ma qualche errore può
sempre sfuggire quindi, se ne trovaste altri, vi invito a
riferirmelo.
Ringrazio barbarak e anna96 per le loro recensioni...un
grazie anche a chi legge, preferisce e segue^^
A presto!!!
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Capitolo 5 *** Festa al Lumaclub ***
Festa al Lumaclub
Capitolo 5
Festa al Lumaclub
-Non ho la più pallida idea di cosa
potrei fare!-, si lamentò Hermione, puntando lo sguardo verso
l'amica del cuore, Ginny.
-Devi solo andare da lui e chiedergli di
venire con te al ballo che darà Lumacorno, semplice.-, rispose pratica quella.
-Non farti tanti problemi per così poco, Herm.
-La fai talmente facile, tu. Dopo il
litigio che abbiamo avuto la sera della partita, io e Ron non abbiamo più
il bel rapporto di prima; con che faccia mi presento da lui e gli chiedo di
accompagnarmi alla festa?-, continuò la riccia.
Ginny scosse la testa: Hermione era di
certo la studentessa più brillante di tutta Hogwarts, ma quando si
impuntava su un'idea non la schiodavi più. -Senti
non pensare alla vostra lite. E non pensare neppure a Lavanda.
Sono più che convinta che anche lui aspetta il tuo invito.
-Daccordo, stavolta provo a seguire il tuo
consiglio.-, cedette Hermione. -Ma è meglio che lo faccia subito, o mi mancherà
il coraggio!
-Non mi ha ancora invitato!-, sbuffò
un Ron visibilmente spazientito, per quella che ad Harry parve la
millesima volta,
-Se ne sarà dimenticata...-, buttò lì il
moro, più per far star zitto l'amico che per reale convinzione in ciò che stava
dicendo, mentre lui e Ronald tentavano inutilmente di svolgere i compiti di
Pozioni per il giorno seguente.
-Dimenticata? È di Hermione che stiamo
parlando, Harry. E, come se non bastasse la festa è stasera!
-Non ricordo che lei ti abbia promesso un
invito per il ballo.-, tenne a puntualizzare il Bambino Sopravvissuto,
trascrivendo una definizione dalla sua copia di Pozioni
Avanzate.
-Oh, invece lo ha fatto. Non
ricordi?
INIZIO FLASH-BACK
-E per la prossima lezione mi aspetto tre
rotoli di pergamena sui vampiri europei con precisi riferimenti alle diapositive
viste oggi, avete capito ragazzi?-, le ultime parole del professor
Lumacorno furono coperte dal suono della campanella e dalla "fuga" dei suoi
studenti verso la porta della classe.
L'insegnate di Difesa si alzò dalla cattedra per
avvicinarsi al gruppetto di Potter, che ancora si attardava nell'aula a
causa di Hermione, la quale stava
meticolosamente riordinando la marea di appunti presi durante la
spiegazione.
-Harry! Signorina Granger!-, esordì il docente,
puntando verso due dei suoi alunni prediletti e ignorando completamente Ron, per
il quale non "vedeva un grande futuro". -Per Natale ho intenzione di dare una
festicciola, una cosuccia riservata ai soli membri del Lumaclub... Ma
questa volta sarei lieto se invitaste una dama o un cavaliere.-,
conluse eccitato, passando rapidamente lo sguardo da Hermione ad
Harry.
-Non saprei, sono molto impegnato con la squadra
di Quidditch e...-, cercò di salvarsi quest'ultimo, ma senza successo perchè
Lumacorno sembrava aver già previsto un suo rifiuto e non pareva intenzionato a
farsi raggirare con quella scusa un'altra volta.
-Per questo non ti devi preoccupare, signor Potter.
Farò in modo che la festa cada proprio in un giorno in cui nessun impegno ti
impedirà di partecipare.-, sorrise affabile il professore, neanche fosse una
specie di Babbo Natale che faceva ad Harry un magnifico regalo.
-Bene...-, si finse felice il moro, mentre usciva
dalla classe con gli amici di sempre.
-Perfetto: un'altra festa riservata ai cocchi di
Lumacorno.-, sbottò Ron, non appena fu certo che il docente interessato non lo
poteva sentire.
-Ti secca solo di esserne escluso, Ronald.-, rispose
Hermione.
-Oh, bene! Perchè non provi ad andare alla Festa con
McLaggen, così Lumacorno potrà nominarvi Re e Regina dei Lumaconi?-, le parole
di Ron sembravano un'accusa alla ragazza.
-Possiamo portare un ospite, ma non significa
che sceglierò Cormac! Anzi stavo per chiederti di venire, ma se la pensi così
lasciò perdere!
-Stavi per invitare me?-, chiese Ron, prateticamente
incredulo.
-Ehm... Ehm...-, tossicchiò Harry, come a voler
ricordare ai due che c'era anche lui e non poteva certo tapparsi le orecchie.
L'argomento "Festa di Lumacorno" sembrò essersi concluso lì.
FINE FLASH-BACK
-Un suo invito per me era praticamente scontato! Chi
altri potrebbe portare come cavaliere?-, Ron era certo che la sua fosse una
domanda retorica.
-Forse proprio McLaggen, come le avevi suggerito
tu.-, scherzò Harry, ma il sorriso gli morì sulle labbra quando vide
l'espressione serissima sul viso della amico. -Dicevo così per dire, non penso
che lei voglia...-, il giovane Potter non fece in tempo a terminare la frase che
l'arrivo di una strillante Lavanda Brown lo interruppe.
-Ron-Ron!-, fece appena in tempo ad
esclamare la ragazza-ventosa, prima di appicicarsi del tutto al suo ragazzo
ed impedire definitivamente ad Harry di concludere il discorso.
Il Bambino Sopravvissuto, più irritato che offeso, si
allontanò dalla coppietta. Magari vado a cercare Ginny..., pensò mentre
usciva dalla Sala Comune e salutava Hermione, in entrata.
Quest'ultima, piena di speranza, era decisa a
invitare Ron, ma quando vide il ragazzo che amava avvinghiato alla Brown,
neanche avessero dovuto formare un'enorme piovra, tutti i suoi pensieri
positivi andarono a farsi benedire, lasciando spazio ad una enorme
rabbia.
Questa è l'ultima volta che soffrò per
quell'idiota!, si ripromise la ragazza, lasciando furente la Sala
Comune, in lacrime.
Hermione, che diavolo fai?, questo si
chiedeva l'esemplare Prefetto di Grifondoro, mentre camminava incerta in
direzione dei Sotterranei di Hogwarts. Ti stai ficcando in guai, grossi
guai..., continuava a ripetersi come fosse una cantilena, senza però
cambiare meta.
Raggiunta l'entrata del Dormitorio delle Serpi,
attese che passasse uno dei loro primini, così da ottenere la parola d'ordine;
poi si diresse verso quella che le era stata indicata come la camera di
Malfoy.
Draco Malfoy era seduto sul davanzale della sua
stanza, intento a fumare una sigaretta, quando la Grifondoro bussò alla sua
porta.
-Avanti si limitò a biascicare stancamente il
Serpeverde, ma quando vide chi era la ragazza che aveva appana bussato alla sua
porta la sua espressione mutò instantaneamente.
La Mezzosangue... Nella mia stanza!, esultò
interiormente il biondo.
-A che cosa devo l'onore, Granger?-, chiese curioso.
Stranamente Hermione sembrava non avere una risposta o, se l'aveva, non sapreva
come esprimerla; la cosa era quasi incredibile, se riferita a lei.
-È vietato fumare qua dentro, Malfoy.-, sentenziò
infine, senza avere il coraggio di rivelare il vero motivo della sua
visita.
-Sei venuta per questo? Per ricordarmi quali siano le
regole della scuola?-, ridacchiò Draco: si era ovviamente accorto dell'imbarazzo
della ragazza e la sua curiosità era ora ancora maggiore.
-Veramente io... io sarei qui per... un favore. Per
chiederti un favore.-, riuscì infine a dire la Grifondoro.
-Un favore da ME?-, si stupì lui, incitandola però a
continuare il discorso.
-Stasera c'è la Festa di Natale di Lumacorno e...-,
continuò lei, rilassandosi un po' e sedendosi su una della poltrone
grigio-verdi.
-E tu, logicamente, ci andrai con Lenticchia!-, la
precedette Draco, sperando dentro di sè la risposta fosse un'altra.
-In effetti volevo invitare lui, ma da quando è
diventato Ron-Ron è insopportabile. So che è sciocco, ma vorrei tentare di farlo
ingelosire un po'.-, confessò Hermione.
-Interessante, la Mezzosangue si è
fatta vendicativa, eh? E hai subito pensato al ragazzo più bello di tutta
Hogwarts...-, affermò vanitosamente Malfoy junior.
-In realtà ero indecisa tra te e McLaggen, lui mi ha
fatto capire più di una volta di essere interessato a me.-, rivelò la Grifona.
-Scherzavo!-, aggiunse poi, notando la sua espressione palesemente
offesa.
-Così vorresti che ti accompagni alla Festa, in modo
che lui capisca che ama te, non la Brown, e cada tra le tue braccia. Giusto?-,
ricapitolò il Serpeverde.
-Più o meno... So che non mi devi nulla ma possiamo
sempre trovare un accordo.
-Per chi mi hai preso, Granger? Ti accontento per
vedere le facce di Potter e Weasley quando saremo assieme alla Festa.
-Perfetto, allora a stasera.-, si congedò lei,
uscendo dalla camera.
-Ti aspetto alle otto davanti all'Ingresso
Principale, Granger.-, decise lui, mentre scrutava la sua preda
allontanarsi.
Alle sette e mezzo Hermione era già arrivata
all'Ingresso dove si era data appuntamento con Draco e si costrinse ad attendere
pazientemente l'arrivo del suo improbabile cavaliere, avvolta in un lungo abito
nero con ricami argentati.
Malfoy arrivò alle otto precise, impeccabile nel suo
completo nero. -Buonasera, Hermione.-, la salutò galante e senza aggiungere
altro i due si diressero verso l'ufficio di Lumacorno, per l'occasione decorato
con colori natalizi e pieno di Elfi, incaricati di fare i camerieri.
-Ci intratteniamo in una piacevole conversazione con
Lumacorno o andiamo dritti al punto?-, bisbigliò Draco, dopo aver visto
l'insegnante di Difesa puntare nella loro direzione. Hermione si limitò a
salutare brevemente il docente e poi si mise alla ricerca di Ron, che Harry
aveva voluto invitare. Non ci mise molto ad individuarli, stavano discutendo con
Ginny e la sua bizzarra ospite, Luna Lovegood.
-Ci sono prove certe che sia un vampiro, vi dico.-,
diceva quest'ultima in tono cospiratorio.
-Rufus Scrimgeour? Il Ministro della Magia? Ma è
impossibile!-, la contraddisse Ron, mentre Harry e Ginny cercavano in tutti i
modi di rimanere seri davanti alle assurde teorie di Lunatica Lovegood. Poi si
accorsero dell'insolita coppia che si dirigeva verso di loro: Luna rimase
pressochè impassibile, Harry e la sua ragazza si scambiarono un'occhiata
perplessa e Ron esibì la sua faccia più stravolta.
-Herm...mi...o...one...?-, stava appunto balbettando
il rosso, quando la diretta interessata gli si affianco mano nella mano con
Draco.
-Che c'è Ron? La compagnia di Lavanda ti ha sottratto
gli ultimi neuroni rimasti?-, chiese la riccia, velenosa come non era mai
stata.
-Ma cosa accidenti ci fai qui con LUI?-,
l'interrogò Potter incredulo, pensando ad uno scherzo.
-C'è qualche problema se mi vedo con Draco?-, si
finse stupita Hermione, stringendosi di più al suo cavaliere, che stava
interiormente ghignando.
-Qualche problema? Hermione, non so se sei sotto
Imperio o cosa, ma è di Malfoy che stiamo parlando: il nostro peggiore nemico!-,
le ricordò Ron, alzando la voce tanto che diversi invitati si girarono nella
loro direzione incuriositi.
-Ron forse stai esagerando...-, tentò di calmare il
fratello Ginny, che dall'espressione dipinta sul volto dell'amica aveva intuito
il suo piano.
-La stai giustificando, Ginny? Harry spero che almeno tu mi darai ragione!-, sbottò Weasley
rivolto all'amico di sempre.
-Veramente...-, tentò di rispondere il moro, ma la
sua frase fu interrotta sul nascere dall'altro Grifondoro, letteralmente
inferocito.
-Cosa? Ma allora siete davvero tutti ammattiti!
Hermione è preda di una Maledizione Senza Perdono e voi fate finta di nulla?-,
Ron era quasi arrivato ad urlare e ormai nessuno dei presenti faceva
più finta di non sentire.
-Adesso basta! Mi sono stufata delle tue accuse
fondate!-, strillò Hermione, fuori di sè dalla rabbia. -Ti prego Draco, andiamo
via.-, detto ciò prese per mano il Serpeverde e la sciò quell'insopportabile
festa, quella stupida sitazione e quel ragazzo che fino a poco prima era certa
di amare.
La Grifondoro, accompagnata da Malfoy, raggiunse come
in trance i lunghi e bui corridoi dei Sotterranei del castello, fino alla
pesante porta di pietra, posta a celare l'ingresso della Sala Comune di
Serpeverde.
-Sei sicura di non voler salire nel tuo dormitorio?-,
le chiese lui, pur conoscendo già perfettamente la risposta che stava per
dare.
-No, stasera non posso tornare là. Ti dispiace se mi
fermo a dormire?-, Draco non rispose, ma si limitò a bisbigliare la parola
d'ordine e a lasciarla entrare.
Quella notte, mentre la Granger riposava tra le sue
braccia, nel suo letto, nella sua stanza, Draco pensò che si sarebbe dovuto
rallegrare: il suo piano stava procedendo anche meglio di quanto avesse osato
sperare. Ma per qualche strano motivo non riusciva proprio a sentirsi
soddisfatto, non con le lacrime di Hermione che gli inumidivano i vestiti, non
con il suo corpo ancora scosso dai singhiozzi, nel sonno.
Starò facendo la cosa giusta?
continua...
Angolo dell'aUtrice (con la "U"
maiuscola)
Ciao a tutti!
Innanzitutto mi vorrei scusare per avervi fatto tanto attendere un
aggiornamento (purtroppo in questo periodo mi ritrovo sommersa da
compiti ed interrogazioni U_U) e spero che la lunghezza di questo capitolo
mi faccia perdonare! Vi faccio notare qui Harry e Ginny stanno già assieme,
prima della scena della vittoria a Quidditch...
Un grazie di cuore a barbarak e a anna96 per i loro
commenti, sperando di riceverne altri: avanti non siate timidi e fate sentire la
vostra opinione!
Mi scuso già da ora per eventuali errori di battitura ^^
A presto!
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