Il tacchino nella paglia di Diana_Bezarius (/viewuser.php?uid=76836)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chi ride per ultimo? ***
Capitolo 2: *** Cani e gatti ***
Capitolo 1 *** Chi ride per ultimo? ***
Era una notte di tempesta ed era difficile non sentire qualche tuono
lì vicino o la casa lampeggiare per colpa di un lampo.
Monaco camminava tranquillamente per il corridoio della sua piccola
casa, aveva sentito una delle porte aprirsi e decise, quindi, di andare
a vedere. Si accorse che ad aprirsi fu una delle porte-finestre del
salone e si avvicinò per chiuderla. Qualcosa, anzi,
qualcuno, le si parò davanti, bagnato fradicio. Lei si
sorprese e guardò l'uomo in volto, ma prima di capire bene
chi era sentì un colpo sulla nuca, perdendo i sensi.
Il giorno dopo trovarono subito il cadavere: un gatto, di 7 anni circa,
morto per overdose. Grecia sembra disperato per la perdita ma a
consolarla non c'è di certo la bella Creta che afferma: - Io
avevo detto a quello stupido di Grecia di non dargli l'erba gatta, ma
lui non mi ha voluto ascolutare! - Ma questa era soltanto una delle
cose che il giornale spagnolo "El torero" scriveva per i suoi lettori
quel giorno. Nella pagina dopo potevamo leggere di un articolo della
scomparsa di una donna, Monaco, che era svanita nel nulla lasciando
soltanto gli occhiali.
- Questa è proprio una bella gatta da pelare. -
Commentò il francese, che si trovava insieme all'inglese nel
salone della ragazza che ormai non era più lì. -
Tu che ne pensi? - Poi aggiunse.
- Penso proprio che dobbiamo stare attenti, il prossimo può
essere chiunque. Non penso proprio che chi l'abbia rapita cercava
interesse solo su di lei. - gli rispose il britanico analizzando il
posto, anche se non mostrava niente di anormale.
- Già, sopratutto perchè era racchia forte. -
disse il francese, mostrando quanto voleva bene alla sua vicina di casa.
- Allora sono tre le cose da capire. - riprese Arthur, avvicinandosi
alla porta-finestra ancora mezza aperta. - Primo: Chi l'ha rapita.
Secondo: Perchè l'ha rapita. Terzo: Perchè ci
sono quei due asiatici nel salotto che stanno sporcando il tappetto
della scomparsa Monaco. - In effetti non si capì il motivo
per cui Yao e Im si trovavano lì a mangiare, ma se ne
fregarono e decisero di uscire dalla casa.
- Allora, l'unico modo penso che sia di chiamare America e...-
Si sentì un clacson molto fastidioso arrivare da molto
lontano, poi si vide arrivare una macchina con alla guida America e
accanto Tony. Dietro c'erano delle strane apparecchiature. Il veicolo
si fermò proprio davanti ai due europei, che erano sorpresi
di vederlo. - Ehi boys! Avevate bisogno del mio aiuto? -
esclamò Alfred tutto contento. - S-Si, hai fatto in fretta.
- commentò Francis. - Cosa è quella roba che hai
portato dietro? - chiese Arthur. L'americano, felice della domanda
posta uscì dalla macchina e lo uscì rispondendo:
- Questo? Questo è l'apparecchiatura per trovare i fantasmi
e catturarli! - I due erano sconvolti e urlarono insieme: - Non stiamo
cercando un fantasma! - - Ah no? - Domandò deluso l'altro.
Dopo aver buttato fuori quella macchina inutile i due entrarono nella
macchina dell'americano, che li portava chissà dove. Gli
raccontarono tutto quello che avevano visto in quella casa, compreso i
due ragazzi con gli occhi a mandorla.
- Interessante! Allora l'unico che lo può risolvere
è Francia! - disse America, come se fosse ovvio. - Eh? E
perchè io? - chiese. - Mai sentito del famosissimo detective
francese Poirrot? - - Certo che si! E mi dispiace deluderti, ma se
intendevi che visto che Poirrot è un bravo detective dovevo
avere anche io le sue doti ti sbagli di grosso...oltre che Poirrot non
è francese, ma belga! - - E poi se la mettiamo
così non dovrei riuscirci anche io, che ho dalla mia parte
il grande Sherlock Holmes! - si intromise l'inglese. L'americano
sbuffò: - Va bene, avete vinto voi. Dove si va? -
- Ci faresti un bel piacere a portarci da Seychelles, siamo preoccupati
che le possa succede qualcosa. - Chiese gentilmente l'inglese, l'altro
rispose: - Va bene! A tutta forza! -
E così, a 360 all'ora, i tre arrivarono a Victoria, davanti
la casa di Seychelles. La ragazza stava appena innaffiando le piante
quando, sentendo il caos che combinava la macchina, si girò
verso i nuovo arrivati. - Eh? Inghilterra? Francia? E voi che ci fate
qui? - disse, stupita, mentre poggiò l'annaffiatoio verde a
terra, vicino le margherite. I due biondi sembrarono felici di vederla,
ancora viva e vegeta. Scesero dalla macchina, distraendosi un attimo ma
sentirono la ragazza urlare e poi il tonfo di qualcosa caduto.
Si girarono subito e Seychelles non c'era più. Corsero a
vedere ma non sembrava, che tra i fiori, ci fosse qualcosa simile a un
buco. - Ehi Inghilterra, guarda qui. - lo richiamò il
francese, prendendo da terra un tulipano con un bigliettino attaccato.
Arthur si avvicinò leggendo il biglietto. - Tacchino nella
paglia, tacchino nel fieno...che vuole dire? - - Non so, e poi chi
è quel tipo che lascerebbe un tulipano in mezzo a delle
margherite? - si chiese Francis. Notò la faccia sconvolta di
Arthur nel guardare il biglietto. - Qualcosa non va? - Gli chiese. Il
più giovane lo guardò, sembrava quasi senza
parole. - Se non fosse che tu eri con me quando è
sparita...avrei pensato che fossi tu, ma tu lasci rose e non
tulipani...questo tizio...sta cercando di rapire tutte le ragazze! - -
C-cosa? E che centro io? E come hai fatto a capire qual'è il
suo intento? - Arthur gli porse il biglietto. - E' scritto qui, dietro
la scritta del tacchino. -
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Vi acceno già che se è scritta male è
perchè sono molto malata e quindi l'unica che riesco a fare
e farmi venire ispirazione per fanfiction stupide, come questa.
Spero che vi piaccia e che cerchiate di capire chi è il
colpevole, anche se penso che sia ancora presto per capire, sopratutto
il capitolo corto e insensato. Non fate caso al titolo, la fanfiction
mi è venuta in mente mentre giocavo all wii music e suonavo
questa musica quindi "Fanfiction non-sense, titolo non-sense". Va beh,
vi lascio ai commenti. Alla prossima!^^
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Capitolo 2 *** Cani e gatti ***
Qualcosa picchiettava sulla finestra dall'argentina. Cosa erano?
Pietre? Consolation si avvicinò alla finestra, aprendola
leggermente quando le arrivò una pietra, un pò
più grande, in fronte. - Ahi! Ma che cosa...? - Si mise una
mano nel posto dove venne colpita e guardando verso il basso. C'era un
ragazzo con dei capelli strani, dei dreadlock precisamente. Lo
riconobbe subito, era Dylan, il suo vicino di casa. Il bel brasiliano
che volevano tutti come vicino di casa...ma forse non lei. - Ma cosa ti
è preso? Perchè tiravi pietre nella...? - ma il
ragazzo la interrupe. - Consolation, ti devo dire una cosa
importantissima e spero che tu, non ti arrabbierai. - Lei la
guardò instranita. - Di cosa parli? - infine chiese, lui
sembrava un pò intimidito e l'argentina arrossì.
Poi lui alzò lo sguardo verso di lei e le
dichiarò: - Ho preso il tuo tagliaerba...e l'ho rotto. -
"Il giovane brasiliano ha deluso tutti, sembrava volere conquistare la
bellissima Argentina ma non è stato potuto fare nulla. Che
quella sia la scusa per rompere il ghiaccio? Oppure è vero
che è ancora un cocco di mamma Portogallo? E cosa ne
penserà Colombia? Diventerò un triangolo? Un
quadrato? Lo scopriremo presto."
Ecco cosa c'era scritto nell'articolo del giornale spagnolo "la paella"
(Si, cambiava spesso nome NdA). In prima pagina trovavamo invece quello
di cui tutti, ma proprio tutti, erano interessati: "Ci sono state
novità sconcertanti sull'omicidio del gatto di Grecia:
infatti sembra che il gatto non sia stato ucciso dal proprietario ma
è stato pestato da un irascibile Olanda. L'accusato
racconta: - Non so se sia il gatto di Grecia quello che ho pestato. Io
di gatti ne ho pestati tanti. -"
Lovino era perplesso dalla notizie che leggeva in quel giornale. Ma
certe cose se le inventava quel bastardo? Strappò la prima
pagina del giornale e buttò il resto. Doveva cambiare la
carta per il gabinetto del cane. Esatto, Lovino e Antonio avevano un
cane che aveva portato quest'ultimo mentre lo aveva trovato per la
strada. E' un cane un pò strano: cieco di un occhio, zoppo e
quando gli ordini una cosa si mette al contrario e comincia a camminare
in aria. Il suo nome è 'Totino u' rincoglionito che ha
invicibili amici'(dette pulci), così chiamato dall'italiano
la prima volta che lo ha visto.
Si sentì la porta aprirsi ed ecco arrivare quello spagnolo
col sorriso d'ebete. - Hola Lovino! Che stavi facendo? - chiese, mentre
si avvicinò al tavolo poggiando la spesa.
- Stavo pulendo il gabinetto di Totino, a proposito. Come mai tutta
questa roba? -
- Oh! Non sai, ma viene gente a casa! - esclamò, molto
felice.
- Ah si? E chi? - chiese. - Beh, vengono Olanda e...Belgio! - disse
l'ultimo occhi con occhi sognanti e rimase imbambolato immaginando
qualcosa, non sappiamo di certo cosa ma sappiamo che era qualcosa.
Lovino cercò di risvegliarlo con di tutto. Solo Totino
riuscì a risvegliarlo facendo i suoi bisognin sulle scarpe
del suo padrone. - Ah! Totino! Quante volte ti ho detto che devi fare
la pipì sulla faccia dell'inglese! - lo
rimproverò, poi notando che il giornale era stato cambiato
guardò Lovino chiedendo: - Hai cambiato tu il giornale? - Ma
egli se ne fregò altamente, che ne sapeva cosa gli insegnava
a quella povera bestiola? - Comunque, come mai non hai invitato anche
tua sorella? Sarebbe felice qualcosa volta felice di venire, sai? - lo
spagnolo sbuffò. - No, non la voglio in mezzo a piedi!
Darebbe solo fastidio a Belgio e mi impedirebbe di rimanere solo con
lei. - - Ed è quello che farò. - Una voce dietro
di lui lo fece lasciare rabbrividire. Era una vocina giovane, dolce ma
che lo faceva molto spaventare. Si girò verso la ragazza che
le stava dietro. - Nina...cosa ci fai qui? - chiese, con aria di sfida.
Era lo stesso sguardo che ricambiava Portogallo, con le mani poggiate
ai fianchi che fulminavano il ragazzo. - Sono venuto a rovinarti la
vita. Come sempre. E poi tu sei così stupido, Belgio non ti
vorrebbe neppure come cane. Senza offesa Tonino. - Disse, ma il cane di
tutta risposta si girò e si mise a camminare in aria. - Vai
fuori di qui. - Le ordinò lo spagnolo, ma lei
sogghignò: aveva una brutta sorpresa. Uscì una
scatola di cartone con dentro della pizza...non romana, non
capricciosa....margherita allo stato puro! piena di mozzarella fumante,
con un profumo da fare venire fame persino a un rinoceronte. Lovino la
guardò con occhi sognanti e rubò subito la pizza.
- Lei resta, e se non la fai restare butto fuori di te. -
Ordinò Lovino. Antonio sospirò, ma quello che
diceva l'italiano era ordini per lui. - Va bene, fai come vuoi. - Alla
fine disse, ma mentre che parlava lei già si era infilata a
guardare tra la spesa. - Fratellone, come hai fatto a fare tutta questa
spesa se siamo in crisi? Non è che hai un secondo lavoro? -
cominciò a chiedere rubando qualcosina ma l'altro la
fermò e rimise tutto nei sacchi e gridò: - Stai
ferma con quelle mani! Cosa cerchi di fare? Rubarmi la cena? - - No,
stavo solo vedendo se hai comprato cose di qualità buone e
tolgo quelle che non lo so. Sai, lo faccio per il tuo bene. -
mentì, solo per il gusto di farlo. Ricominciarono a
fulminarsi con lo sguardo, quasi a fare scoppiare un incendio in casa.
- Salve gente! - esclamò un allegra Belgio, seguito da un
seccato Olanda che era appena entrata nella stanza. Spagna si
girò subito, con dolci occhi come se avessero appena visto
un angelo. - Benvenuti nella mia casa! Prego accomodatevi! - Prese i
due e li fece accomodare in giardino. Lovino guardò
perplesso Nina e chiese: - Come mai tutti entrano senza bussare? - - Il
fatto che la porta è aperta? - fece Nina ridendo per poi
inseguire gli altri. Rimasto solo, il giovane italiano, si
alzò per andare a chiudere la porta ma si accorse che era
arrivato un ragazzo - Tu sei Sud Italia vero? Per favore, devo parlare
con Spagna e Portogallo. -
Erano tutti insieme quando Lovino entro col nuovo arrivato. Portogallo
si alzò sorpresa avvicinandosi. - Brasile? - Chiese
sorpresa. - Che ci fai qui? - Il ragazzo lo guardò sconvolto
e si fece accompagnare dalla ragazza a sedere. - Ehi, stai bene? - Gli
fece Spagna, ormai tutti sembravano preoccupati. - Si,
cioè...no! Il fatto è che...è sparita
Argentina. - Tutti si sorpresero. Belgio si alzò di scatto
esclamando - L'uomo misterioso che rapisce le donne ha colpito ancora!
Dall'europa ha colpito velocemente in America! - - Su, raccontaci. -
Fece Portogallo al brasiliano. Lui annuì e
cominciò: - Ero sotto casa sua, le avevo appena confessato
di averle rubato il tagliaerba quando lei tranquillamente mi dice che
non è arrabbiata. Poi la discussione si è
spostata davanti la sua porta, dove le ho restituito il tagliaerba. Poi
suona il telefono e lei entra dentro, dicendomi di aspettare. Aspetto
una bella mezz'oretta e quando sono entrata non l'ho trovata
più! Da nessuna parte! - le due ragazze cercavano di
consolarlo, mentre tutti erano preoccupati. Spagna si alzò
all'improvviso e fieramente disse: - Non vi preoccupate, il paese della
passione salverà Argentina-nii-chan! Parola d'onore! Se
vuoi, nel frattempo, puoi stare sotto la mia protezione, Belgio. - Le
fece guardandola con occhi che le dicevano di cadere tra le sue
braccia, ma lei era distratta dal brasiliano. - Non ti preoccupare
Spagna, a mia sorella ci penso io. - Disse Olanda, che fino adesso non
aveva accennato parola. - Anzi, pensa a diffendere la tua sorellina,
Spagna. - si aggiunse Portogallo. Poi tra la portoghese e l'olandese ci
fu uno scambio di sguardi, sguardi cattivi. Sarebbe scoppiati anche
loro a litigare tra un momento e l'altro. Belgio capì subito
la situazione e si alzò prendendo Portogallo da una parte. -
Dai, cara Nina. Che ne dici se ci facciamo una chiaccherata? - la
ragazza dai capelli corvini sembrò calmarsi e
andò dall'altra parte con l'amica. Finalmente la situazione
sembrò riappacificarsi, non tanto visto che avevano lasciato
due ragazze da sole mentre c'era uno che le rapiva. Appena capirono la
cretinaggine che ebbero fatto andarono subito a cercarle, ma anch'esse
erano sparite. Olanda guardò Spagna, quasi a volerlo
uccidere ma Lovino riuscì a fermarli trovando un biglietto,
attaccato a una foglia di fico sul tavolo della cucina.
Cominciò a leggerlo: - "Abbiamo rapito le due ragazze,
adesso fanno parte del mio harem". Harem? Questo tizio si vuole fare un
harem? Ma è un sogno che io e Feliciano non siamo mai
riusciti a fare! - Fece scettico, poi girò il foglio e
lesse: - Ah, complimenti per la pizza. Era veramente buona." - Gli
occhi del ragazzo andarono subito sulla scatola, vuota. Un urlo si
espanse per la casa.
Chi sarà il colpevole? Ah, ma non è finita!
Brasile, dopo le lunghe discussioni con Spagna e Olanda,
lasciò i due a picchiarsi e tornò, più
che depresso che mai, a casa.
Quando si girò notò Argentina che stava stendendo
i vestiti. Sbatte un paio di volte le palpebre prima di capire che lei
era veramente lì. Corse da lei preoccupato. - Consolation!
Ma dov'eri finita? - Si accorse che la ragazza aveva in testa
più fascie di prima (le prime messe per colpa della pietra).
Lei ridacchiò un pò imbarazzata. - Beh sai,
mentre parlavo al telefono sono scivolata sul tappeto. Dietro c'era la
porta della cantina aperta e sono caduta lì perdendo i
sensi. - Il brasiliano sospirò esaspero. Ma almeno una
ragazza era salva. Decise di salutarla e di tornare a casa, stanco e
ancora preoccupato per la sua mae. Nel frattempo un lenzuolo cade sopra
di Argentina. Lei sorrise, pensando che fosse Dylan. Non lo aveva mai
visto così amichevole. Appena si tolse il lenzuolo e si
girò verso la persona che le stava dietro ebbe soltanto una
brutta sorpresa.
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Prima di tutto ringrazio Kurohime per aver commentato! Eh..chi lo sa se
è lui XD
Ricordo sempre che stando male non riesco a correggere cacciate che
scrivo quindi chiedo sempre umilmente perdono. La prossima volta
chiederò a qualcuno di correggerlo apposto mio. XD Devo dire
che questo capitolo mi è venuto abbastanza lungo.
Nota: I personaggi di Brasile, Portogallo e Argentina non sono del
manga ma sono degli O.C., e neppure miei. Anzi, Portogallo è
inventata da me mentre Brasile e Argentina sono di due amici di un GDR
di hetalia. (Di cui ho chiesto il permesso XD non vi preoccupate XD)
Beh, spero che riesca a scrivere presto il prossimo capitolo
perchè sto avendo dei problemi con un certo tedesco albino!
(Kesesesese NdChissà)
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