Hinata no Valkiries di rei22688 (/viewuser.php?uid=9990)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno in cui la luna e le sedci stelle si incontrano ***
Capitolo 2: *** Pioggia........ ***
Capitolo 3: *** L'angelo insanguinato ***
Capitolo 4: *** Meetings: incontri ravvicinati ***
Capitolo 5: *** L'uomo che le strappò le ali ***
Capitolo 6: *** Io ti proteggerò ***
Capitolo 7: *** Passeggiate a Shibuya ***
Capitolo 8: *** Amici miei ***
Capitolo 9: *** Rock this party ***
Capitolo 10: *** Vita di ragazzi come noi ***
Capitolo 11: *** L'ingenuità degli stupidi ***
Capitolo 1 *** Il giorno in cui la luna e le sedci stelle si incontrano ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Capitolo 1: Quando la luna e le sedici
stelle si incontrano
-Quando la luna e le sedici stelle si incontreranno, allora
giungerà il giorno prestabilito. Prevedo sangue, morte e disperazione,
l’equilibrio del mondo intero vacillerà. Da quel momento cadrai sotto il
controllo della funesta stella delle tenebre. Il tuo destino sarà governato
dalla luce o dall’oscurità: questo dipenderà dalla prodigiosa energia vitale che
possiedi.-
Tokyo, giorni nostri, una figurina correva tutta trafelata
fuori dalla fermata della metropolitana "Santo cielo! Proprio oggi dovevo
perderlo il primo treno? Oggi alla prima ora c’è Ebisu sensei! Se ritardo anche
solo di un minuto rischio di pagarla cara!"
I lunghi capelli scuri della ragazza volteggiavano nell’aria
come fili di seta; chi la vedeva per strada avrebbe potuto anche soffermarsi a
pensare che fosse davvero una delle più belle creature che avessero mai posato
piede su questo mondo ma nessuno, in nessun momento della sua vita, l’aveva mai
realmente notata. Nessuno si era mai accorto della particolarità dei suoi occhi
lavanda, così chiari da sembrare quasi bianchi; nessuno aveva mai notato quella
figura così minuta ed elegante da sembrare quasi ultraterrena; nessuno aveva mai
visto quell animo: così puro da sembrare acqua di sorgente ma così fragile da
essere paragonato ad un finissimo pezzo di vetro soffiato. Nessuno si era mai
accorto di quanto fosse speciale Hyuga Hinata.
Correva, correva, correva a perdifiato finchèé, con un sorriso
raggiante sul volto, non vide da lontano il suo traguardo: l’istituto superiore
Honan.
Lungo le strade intorno al liceo gli studenti diretti verso la
scuola erano davvero pochi e tutti correvano come lei, a parte alcuni che non
avevano l'aria di fregarsene troppo del rischio di un'eventuale punizione; ora
si che ne aveva la conferma: ERA IN UN RITARDO TREMENDO.
Aveva già varcato l'ingresso quando un suono improvviso la
distolse dai suoi pensieri "LA CAMPANELLA!!! ORA SI CHE SONO NEI GUAI!!!"
Si tolse in fretta le scarpe e prese quelle scolastiche dal suo
armadietto per poi richiuderlo con un colpo secco.
Come posseduta da una qualche forza sovrumana, la ragazza si
mise a correre per i corridoi ad una velocità insuperabile dalla media umana, se
qualche professore l'avesse vista non sarebbe stata davvero una cosa piacevole
per lei ma a quel punto che le importava...aveva fatto trenta...tanto valeva
fare trentuno.
-Ragazzi! Questi due giovani sono Uzumaki Naruto e Haruno
Sakura. Vengono dagli Stati Uniti. Vi prego di accoglierli con gentilezza e
calore.-
La classe guardò incuriosita i due ragazzi: lui, alto, biondo,
con le spalle abbastanza larghe, grandi occhi blu, aveva degli strani segni sul
viso.
"Sembrano baffi!" questo il pensiero di una bella ragazza
bionda seduta in terza fila.
Lei, bella, dall'aria fresca e vivace, come il suo compagno del
resto, aveva fantastici occhi verdi e i capelli corti, di un colore davvero
insolito "Rosa fumè" questo, invece, quello di un ragazzo in prima fila, la cui
caratteristica principale erano delle foltissime sopracciglia.
"Dai resisti!! Tra poco sarai arrivata!!" era già arrivata al
corridoio dove si trovava la sua classe.
-Ciao a tutti! Io sono Uzumaki Naruto! Piacere di conoscervi!
Ehm...professore!-
L'uomo si voltò verso il ragazzo-Dimmi Uzumaki! C'è forse
qualcosa che non va?-
Il ragazzo divenne alquanto nervoso -Oh no! Non c'è niente che
non va! E' solo che...-
Il professore alzò un sopracciglio incuriosito-Che?...-
Il viso del biondo era rosso acceso -Ecco io...lo so che non è
proprio il momento adatto però...mi scusi...potrei andare un attimo in
bagno?-
L'uomo rimase esterrefatto -C-come prego?-
Naruto si mise a ridere grattandosi la testa -Beh sa
prof...quando la natura chiama...-
Tutta la classe si mise a ridere sonoramente mentre il
professore, coprendosi gli occhi con una mano per la vergogna, agitò l'altra in
segno di tacito consenso. Il ragazzo fece un sorriso a tremila denti -Grazie
professore!- e si diresse a grandi falcate verso la porta.
"Ma cosa?..." Mentre stava ormai per giungere alla sua
destinazione, Hinata sentì delle strane grida nell'aria "Sembrano......risate?"
Ma a lei non interessava, ormai era di fronte alla sua meta,
avrebbe scoperto dopo perchè i suoi compagni si stavano divertendo tanto. Fermò
la sua estenuante corsa, aprì la porta, fece uno scatto per entrare ma.....
SBAM! La ragazza si sentì bloccata da qualcosa di morbido e
caldo, dritto davanti a lei, nella sorpresa del momento, strani pensieri
affollarono la sua mente "Che buon profumo...."
-Ehi se tutte le scuole giapponesi riservano accoglienze di
questo tipo, penso proprio che cambierò istituto più spesso!- i compagni
ricominciarono a ridere e a fischiare, tra i rimproveri del professore.
Sorpresa, Hinata alzò lo sguardo verso la direzione della voce
che aveva appena sentito; le sue guance imporporirono al'istante. Si trovava tra
le braccia di un ragazzo sconosciuto, lui aveva i capelli color del grano e gli
occhi color del cielo "Ma è....un angelo?....."
Il biondino le regalò un sorriso vivace -Ciao begli occhi! Il
mio nome è Uzumaki Naruto, piacere di conoscerti!-
La ragazza lo guardò un attimo con attenzione: era uno
sconosciuto e aveva il coraggio di farle un complimento così esplicito?
"Eppure...c'è qualcosa che...UN ATTIMO!!! FERMATE IL MONDO!!!! MI HA DETTO
"BEGLI OCCHI?!?! E SONO TRA LE SUE BRACCIA?!?!" Con questi ultimi pensieri a
girarle per la testa, sentì la mente annebbiarsi e le gambe farsi molli e poi,
il buio.
Naruto sgranò gli occhi, si era ritrovato con la ragazza appena
conosciuta priva di sensi tra le braccia -Oh my god!!! E' svenuta!!!!!-
Per tutta risposta, la sua compagna dai capelli rosa gli
scagliò un pugno ben assestato in faccia -BAKA!!!! GUARDA COS'HAI COMBINATO CON
LE TUE MANIERE DA BISONTE!!!-
La classe tornò di nuovo a ridere, il preofessor Ebisu, invece,
sospirò -Ma perchè capitano tutte a me?!?!-
"...così, la guerra tra gli angeli e i demoni finì ma lei, che
più di ogni altro aveva combattuto per la causa angelica, fu inviata sulla
terra."
"Ma nonnino...se lei aveva protetto gli angeli come mai poi
quelli l'hanno cacciata del cielo?"
Il vecchio fece un bonario sorriso alla piccola nipotina
"Tesoro non fu cacciata dal paradiso....la inviarono sulla terra per
purificarsi."
La bambina sembrava non capire "purificarsi?"
"Si bambina mia.....per difendere la causa angelica lei si era
macchiata del sangue di molti demoni...troppo per un essere destinato alla vita
in paradiso...così fu inviata sulla terra a purificare la sua anima per poi
avere di nuovo la possibilità di tornare al cielo ma..."
La bambina iniziava ad eccitarsi "ma cosa?"
"Un giorno, un uomo, un cavaliere per la precisione, scoprì la
sua vera natura e, considerando che ormai mancava poco alla fine del suo periodo
di purificazione, sguainata la spada, in un colpo solo le tagliò le ali,
costringendola a diventare sua moglie."
La piccola, istintivamente, portò le manine alle scapole -Ahia!
Ma povero angelo! E poi? Lei ha recuperato le sue ali?-
L'uomo sorrise bonariamente "piccola mia...io questo proprio
non lo so...."
-Nonnino...-
Hinata aprì gli occhi e la prima cosa che vide fu una stanza
bianca -M-ma? D-do-dove mi trovo?-
Una donna con un caschetto scuro le sorrise gentile -Sei in
infermeria! Sei svenuta in classe e i tuoi compagni ti hanno portata qui!-
La ragazza si mise a sedere e si guardò intorno, era davvero in
infermeria. Le tornarono alla mente tutti i ricordi degli ultimi momenti prima
di perdere i sensi, istintivamente si portò le mani al viso ormai arrossato "Oh
no! Prima gli salto addosso e poi svengo tra le sue braccia! Chissà cos'avrà
pensato di me...."
La donna le si avvicinò -Allora come ti senti? Pensi di
riuscire a tornare in classe o vuoi rimanere qui ancora un po'?-
La ragazza scosse la testa -No no dottoressa Shizune...ce la
faccio...grazie mille!- scese dal lettino e si infilò le scarpe, dopodichè si
avviò verso la porta. Suonò la campanella della pausa pranzo.
-Farai meglio a ringraziarlo!-
Hinata si voltò sorpresa -Di chi parla?-
La dottoressa tornò a sorriderle -Di quel ragazzo biondo che ti
ha portato qui...Sembrava molto preoccupato!-
Hinata arrossì all'istante "No! Non può essere!" si inchinò per
salutare e si diresse di gran carriera in classe.
Una volta varcato l'ingresso della classe, un uragano biondo le
si fiondò addosso -HINATA-CHAN COME STAI?!?! SEI ANCORA TUTTA INTERA?!?! PER
CASO QUEL TIPO COI BAFFI TI HA FATTO QUALCOSA?!?! SE HA OSATO ANCHE SOLO
TOCCARTI CON UN DITO DIMMELO E IO LO FARO' FUORI CON LE MIE STESSE MANI!!!-
Hinata rise -No Ino! Sto bene! Non mi ha fatto nulla!-
Ino Yamanaka, lunghi capelli biondi e occhi cerulei, era una
delle più care amiche di Hinata. Gentile, leale e coraggiosa, era l'idolo delle
kohai, come Hinata del resto, ma per altre ragioni: mentre Ino colpiva per
vivacità e carisma, Hinata colpiva per grazia e bellezza. Erano molto diverse
come carattere ma forse, proprio per questo, ottime amiche.
-Ma sei scema per caso? E' solo svenuta...mica è stata
violentata!- Shikamaru Nara, amico d'infanzia della bionda, si stava avviando
stancamente verso le due ragazze.
Hinata aveva conosciuto Ino ai tempi delle medie e già a quei
tempi Shikamaru era al suo fianco, con loro l'onnipresente Choji Akimichi, il
terzo componente del mitico trio Ino-Shika-Cho. Mentre Shiamaru era altro moro,
coi capelli raccolti in un codino alto, e slanciato, Choji era basso, castano,
coi capelli lunghi e folti, e molto corpulento ma GUAI a farglielo presente, era
capace di ucciderti con qualche mossa di sumo, del cui club era appunto il
capitano.
-Shikamaru ha ragione! Dovresti darti una calmata Ino o la
porterai ad agitarsi ancora!-
-E tu che ne sai? Non sei mica un medico no?- e Ino le fece una
linguaccia.
Chi aveva parlato era l'altra grande amica di Hinata e altro
grande idolo delle kohai: la bella, e, per molti, impossibile, Temari.
Pur essendo bionda come Ino, il suo era un tono più scuro, sia
per quanto riguarda i capelli, più corti di quelli dell'amica, che per quanto
riguarda gli occhi e la carnagione.
A differenza di Hinata, che era eccessivamente timida, e di
Ino, che era eccessivamente goliardica, Temari aveva un'aria molto fiera e
austera, la sua espressione era perennemente seria e attenta e gli unici sorrisi
che rivolgeva agli altri erano ironici e sempre dall'alto in basso.
Naturalmente, eccezion fatta per le sue due amiche: mentre agli altri Temari
poteva sembrare una ragazza perfida e altezzosa, in realtà era una ragazza buona
e gentile; questo lo sapevano bene non solo Hinata e Ino, ma anke tutti i
ragazzi della loro classe e della scuola. Anche lei aveva conosciuto le altre al
tempo delle medie così, in men che non si dica, erano diventate subito amiche e
avevano formato il trio più ammirato sia ai tempi delle medie che a quelli delle
superiori: Hinata, la principessa aggraziata, Ino, la gal suprema, e Temari,
l'algida regina delle nevi, questi i soprannomi affibbiati loro dalle kohai.
-Ino è mai possibile che tu sia sempe così immatura?-
-Ed è mai possibile che tu sia sempre così petulante?- a
parlare, questa volta, fu Kiba, amico d'infanzia di Hinata, sempre insieme fin
dai tempi dell'asilo, anche lui ai tempi delle medie ha conosciuto le altre
componenti del mitico trio. Avendo praticamente lo stesso carattere, era subito
diventato amico di Ino, mentre per quanto riguarda Temari....
-Chi sarebbe quella petulante?!?! Cane rognoso!!!-...il loro
non era esattamente quello che si dice un rapporto idilliaco.
I due ragazzi erano entrambi furenti e si guardavano con odio
-A chi hai dato del cane rognoso?! Strega!!!-
-Strega a chi?!?! Baka!!!-
-Oh ho che insulto!! Penso che ne morirò....Racchia!!!-
-Imbecille!!-
-Cesso ambulante!!!-
-Concentrato di stupidità!!-
-Insulto alla bellezza!!-
-Insulto all'intelligenza!!!-
-Non vale!! Mi hai copiato!!!-
-Ecchissenefrega!!! Mica hai i diritti d'autore cretino!!!-
-Fanculo cozza!!!-
Gli sguardi di Hinata, Ino e Shikamaru vagavano dall'uno
all'altro come ad una partita di tennis.
-Non è possibile! Hanno ricominciato!- Ino si mise, scocciata,
un ciuffo di capelli dietro l'orecchio!-
-Ma guarda che rottura!- Shikamaru sospirava scuotendo la
testa.
-E a-adesso che facciamo?-
Ino scrollò le spalle -Niente! Li lasciamo fare! Come al solito
del resto....-
I tre si avviarono verso l'uscita della classe e andarono nel
corridoio.
-Ma dov'è adesso?- Hinata continuava a guardarsi intorno senza
trovare l'obbiettivo della sua ricerca.
-Chi scusa?- Ino non capì a cosa si ri ìferisse l'amica.
-Il ragazzo biondo con cui mi sono scontrata....non dirmi che
me lo sono sognata...-
Ino e Shikamaru risero -Oh no! E' più che reale!! E' una sagoma
ed è anche bello! Si chiama....-
-....Uzumaki Naruto....- Hinata aveva terminato la frase per
lei.
Ino la guardò curiosa -E tu come fai a saperlo? Non eri ancora
arrivata quando Ebisu sensei l'ha presentato alla classe...-
Hinata sorrise mestamente -Beh ecco....me l'ha detto poco prima
che io....beh si insomma...-
Ino annuì con aria rassegnata -Si si...ho capito non
temere...però che rimbambita che sei! Ti ritrovi tra le braccia di un bel
ragazzo appena consciuto e tutto ciò che riesci a fare è cadere come un sacco di
patate! E' per questo che rimarrai sempre single....-
Hinata si irritò un poco -Ino! Non fare questi discorsi
sciocchi!! E poi ti ricordo che anche tu sei senza fidanzato!-
Nel'udire quella frase, Shikamaru ebbe un lievissimo fremito
che le due non notarono.
-Comunque credo che Ebisu sensei l'abbia portato in presidenza,
assieme all'altra ragazza, per controllare le ultime pratiche per il
trasferimento.-
Hinata sussultò -Altra ragazza?-
Ino rise -Ma come non te ne sei accorta? I nuovi arrivati sono
due: Naruto, appunto, e una ragazza. Si chiama Haruno Sakura, è carina ma ha la
fronte davvero molto spaziosa...ha i capelli di un colore indefinibile...-
-Lee li ha definiti rosa fumè!- verso di loro si stava avviando
un ragazzo con capelli e occhi color della pece. Era sicuramente bellissimo,
tanto che tutte le ragazze che lo notavano si soffermavano parecchio a
guardarlo.
Hinata gli sorrise allegra -Ciao Sasuke-kun!-
Il ragazzo, fatto assai raro da parte sua, le sorrise -Ciao a
te! Ti senti meglio ora?-
Hinata annuì vigorosamente, Uchiha Sasuke era il suo migliore
amico maschio, come Kiba lo conosceva sin dai tempi dell'asilo e col tempo i due
avevano davvero legato molto, tanto che tra le kohai si vociferava che i due
fossero legati da qualcosa di ben più profondo dell'amicizia.
-SASUKE-KUN!!!- la bionda gli si buttò al collo con aria
felice.
-Ino ma quando la smetterai con queste stupidaggini?! Sei
fastidiosa!-
La ragazza fece un ghigno malefico e gli sussurrò piano
all'oreccchio -La smetterò solo quando tu ti sarai dichiarato alla nostra
dolcissima Hinata!-
Sasuke diventò rosso come un peperone, quello di Ino era stato
un colpo basso e lei lo sapeva, ma riuscì a dissimulare il tutto con un sonoro
sbuffo.
Finalmente il ragazzo si liberò dalla stretta della bionda
-Cambiando argomento....come mai stamattina sei arrivata in ritardo? Proprio
oggi che, alla prima ora, c'era quel rompiscatole di Ebisu...-
Hinata arrossì imbarazzata e cominciò a torturarsi gli indici
-Beh ecco...io...ve-veramente....-
Tutti la guardarono incuriositi attendendo la risposta -Beh
insomma....io...non ho sentito la sveglia!!-
Tutti cascarono a terra per lo stupore, la prima a rialzarsi fu
Ino -M-ma c-come diavolo è possibile che proprio tu, Hyuga Hinata, la ragazza
virtuosa per eccellenza, ti sia addormentata a letto?!-
L'espressione di Hinata cambiò: da imbarazzata e divertente
divenne cupa e pensierosa -Ecco io...ho sognato quelle parole....-
Gli altri la guardarono preoccupati -Che parole?-
Hinata sospirò -Quelle dell'indovina...-
Ino alzò il viso al cielo -Ancora?!?! Ma non è possibile!! Lo
sapevo che non avrei mai dovuto portarti da lei...-
Shikamaru guardò le due ragazze senza capire -Indovina? Di che
diavolo state parlando?-
Ino sospirò con aria rassegnata -L'altro giorno, io Hinata-chan
e Temari-chan, siamo andate a Shibuya per alcune compere per Natale. Avevamo
sentito parlare da poco di quell'indovina che non fallisce mai le sue
predizioni, io e Temari-chan non abbiamo ricevuto alcuna predizione
particolare...soldi, salute, amore...ma, come l'indovina ha preso la mano di
Hinata....-
-Si è messa a farfugliare frasi senza senso riguardanti la luna
e le stelle e un futuro fatto di luce o di tenebre e sangue!-
Temari, seguita da Kiba, era arrivata appena in tempo per
terminare il discorso di Ino.
Sasuke guardò perplesso la mora -Quindi in pratica ha detto
che....-
-Il suo destino sarà cupoooooo!- Ino si era messa a
scimmiottare l'indovina utilizzando la testa di Shikamaru come sfera di
cristallo.
Il moro diede un gentile cricco sulla fronte di Hinata-E tu ti
saresti spaventata per una cosa del genere? Mi deludi non poco Hinata!-
La ragazza abbassò lo sguardo -So che non dovrei però...da
quando ho parlato con quell'indovina ho una strana sen...-
L'uragano biodo si aggrappò al suo collo -Eddai Hinata-chan!
Non farti suggestionare! Dopotutto domani è il tuo compleanno! Che ne dite se
domani, per festeggiare, andiamo al Mac e poi al karahoke?-
Shikamaru la guardò con un gocciolone in testa -Ma non è il SUO
compleanno? Perchè dobbiamo fare cose che piacciono a te?-
Ino scrollò le spalle -Se Hinata-chan non ha spirito
d'iniziativa sono io che ho il compito di organizzare...non ti sembra
logico?-
Il giovane sbuffò scocciato -Mamma che seccatura sei!-
La bionda lasciò andare Hinata e mollò un sonoro pugno in testa
al ragazzso col codino -E' MAI POSSIBILE CHE TU SAPPIA DIRE SOLO: CHE SECCATURA!
CHE SECCATURA?! Ma non puoi proprio variare un po' il tuo vocabolario???-
Shikamaru si alzò con un ghigno -Beh delle volte dico
anche...che rottura!-
Quella risposta ebbe il risultato di far arrabbiare ancora di
più Ino, che finì poi per rinocorrerlo per tutto il cortile.
-Si può sapere cos'è tutta questa confusione?-
Avevano appena raggiunto il gruppetto un ragazzo e una
ragazza.
Kiba scrollò le spalle e indicò col pollice i due che correvano
-Niente...siamo alle solite...-
Lui, Neji Hyuga, guardò nella direzione indicata da Kiba, una
vena cominciò a pulsare sulla sua tempia -Capisco....E' MAI POSSIBILE CHE QUELLA
SCAPESTRATA DEBBA SEMPRE FARSI RICONOSCERE?!?! NON HA UN MINIMO DI RISPETTO PER
IL SUO TITOLO?!?!-
Era uno dei ragazzi più popolari della scuola, dopo Sasuke
naturalmente. Di un anno più grande del felice gruppetto, oltre ad essere bello
ed intelligente era anche dotato di uno charme e un portamento invidiabili.
Cugino di Hinata, aveva i suoi stessi occhi lavanda e portava i capelli lunghi,
sempre ordinatissimi e ben curati.
-Neji...lo sai ormai com'è fatta Ino...perchè ti scaldi
tanto?-
Ten ten era la storica fidanzata di Neji, stavano insieme dai
tempi della terza media e ora erano una delle coppie più ammirate dell'istituto
superiore Honan.
Straordinariamente alta per una ragazza della sua età, Tenten
era bravissima negli sport, soprattuto nell'atletica leggera, tanto da essere
molto vicina a gareggiare alle, da lei, tanto sospirate olimpiadi. Aveva gli
occhi castagna e lunghi capelli dello stesso colore, sempre raccolti in due
crocche ai lati della testa.
-Ma insomma Tenten!! E' pur sempre il presidente del nostro
consiglio!-
A quella frase, Sasuke e Temari annuirono tristemente, il solo
pensiero li rendeva più depressi che mai.
Tutto era cominciato all'inizio dell'anno scolastico, il
precedente presidente era ormai uscito dalle superiori perciò si presentò
l'esigenza di eleggerne un altro. All'inizio si era pensato di chiederlo a Neji
o Sasuke ma, quando entrambi rifiutarono convinti, Ino, per un puro capriccio
personale, pensò bene di candidarsi alle elezioni.
I suoi amici non se ne curarono troppo, mai avrebbero pensato
che nel loro liceo ci fosse gente così stupida da votare Ino per la più alta
carica raggiungibile da uno studente, ma si sbagliavano di grosso. I kohai
infatti conoscevano bene la fama di Ino e nessuno riuscì a resistere alla
tentazione di avere come presidente una ragazza così bella e di successo così,
grazie ai voti di quasi l'intera fascia del primo e del secondo anno, Ino, la
ragazza più lavativa, egocentrica e irresponsabile del mondo, riuscì a diventare
il presidente del consiglio studentesco del prestigioso istituto Honan.
La ragazza in questione e Shikamaru terminarono finalmente la
loro corsa -Yo Neji! Domani, dopo la scuola, vieni anche tu al Mac e al
karahoke? Per festeggiare il compleanno di Hinata...-
Solo allora il ragazzo si accorse della presenza della cugina,
le sorrise dolcemente -Ovvio! Non potrei mai mancare!-
Hinata sorrise di rimando al cugino -Grazie Neji nii-san!-
Quel pomeriggio Hinata, appena tornata da scuola, si buttò sul
letto stremata, prendendo il cuscino tra le braccia.
"Che giornata! Prima mi sveglio tardi per colpa di quel sogno e
poi, appena arrivata a scuola, mi scontro con un ragazzo mai visto prima e, come
se non bastasse, svengo tra le sue braccia!" al solo pensiero di quel momento,
la ragazza affondò il viso nel cuscino, imbarazzata. "Che figuraccia! Chissà
cos'avrà pensato di me! Eppure..." il suo viso si fece pensieroso "...quando mi
sono trovata tra le sue braccia...ho provato una sensazione strana..."
In effetti Hinata era rimasta molto scossa da quell'incontro
così particolare, tanto da essere rimasta a fissare il ragazzo tutto il giorno.
Non notò alcun fatto particolare, ne in lui, ne nella sua graziosa compagna.
"Chissà se stanno insieme? Bello lui...bella lei...non sarebbe poi una cosa
impensabile..."
Sospirò, era troppo stanca per pensare. Sentì bussare alla
porta -Si?-
-Hinata-sama sono Neji-
Si alzò a sedere -S-si Neji! Entra pure...-
Il cugino entrò -Scusa il disturbo...stavi dormendo per
caso?-
La ragazza scosse la testa -Oh no tranquillo...prima pensavo di
farmi una doccia...-
Il cugino sorrise -Posso parlarti un minuto?-
-Si certo siediti!- e gli fece posto sull'ampio letto.
-Di cosa volevi parlarmi?- chiese una volta che il cugino fu
seduto.
Neji sospirò -Beh...mi hanno detto ciò che è successo oggi
nella vostra classe...-
Hinata sospirò -Non me ne parlare...il solo pensarci è così
deprimente...-
Il ragazzo rise -Beh da oggi non si può certo più dire che tu
non sia una tipa espansiva...addirittura abbracciare un ragazzo che non
conosci!-
La mora nascose la testa sotto il cuscino -Nii-san smettila di
prendermi in giro!-
Neji tolse il cuscino dalle mani della ragazza e le accarezzò
la testa -Scusami Hinata....Mi dispiace che per te sia stata una giornata così
tremenda...-
La ragazza lo guardò negli occhi e sorrise -Beh se devo essere
sincera non è stata poi così terribile...-
Il ragazzo la guardò stupito -Ehi...che cosa vuoi dire? E'
forse stato così piacevole finire addosso a quel tipo?-
Hinata rise -No! Non per quello!- si rimise in posizione
seduta.
-Vedi io sono abituata a svegliarmi tutte le mattine,
prepararmi per la scuola, scendere a fare colazione con la famiglia, dove non si
riesce mai a fare un poco di conversazione civile, uscire, prendere il treno,
arrivare a scuola, ascoltare ogni singolo professore, tornare a casa, fare i
compiti e andare a letto. Ogni giorno gli stessi gesti, uguali a quelli di
milioni di altri ragazzi nel mondo. Non dico di annoiarmi però...sento la
mancanza di qualcosa...non so di cosa...insomma di un qualcosa che rompa la
solita routine quotidiana. Se devo essere sincera per me quest'oggi è stato
abbastanza eccitante! Almeno sono riuscita a dare una lieve scossa alla mia
vita!-
Neji le sorrise dolcemente, per poi scompigliarle i capelli -Eh
si Hinata...tu hai proprio bisogno di un ragazzo!-
La mora sbuffò rassegnata -Uff! Lo sapevo che non mi avresti
presa sul serio nii-san...-
Il cugino rise-Stavo scherzando...comunque preparati per
domani...ti ho preparato un bel regalo!-
Hinata sorrise -Grazie Neji nii-san!-
*TOC TOC*
Hinata sentì alcuni colpi alla porta -Avanti!-
Una domestica con tanto di divisa entrò nella stanza
-Signorini! Hiashi-sama ha richiesto la vostra presenza in soggiorno.
I due si guardarono un attimo "Ma cosa vorrà? E' molto tempo
che non cerca pù la mia presenza anzi...è molto tempo che non mi parla...."
Hinata e il cugino scesero le scale; la ragazza si sentiva
inquieta, non ne sapeva il motivo, ma continuava a sentirsi scuotere dai
brividi, e non era certo perchè fosse dicembre inoltrato, visto che la sua
famiglia era solita tenere il riscaldamento molto alto per riuscire a mantenere
calda a sufficienza ogni stanza dell'enorme villa in stile tradizionale.
Giunsero nel soggiorno -Buona sera padre- -Hiashi-sama- e, dopo
un breve inchino, si sedettero sul divano di fronte a Hyuga Hiashi, il padre di
Hinata.
L'uomo portava anche lui i capelli lunghi, era quello l'uso
all'interno della famiglia, un po' stempiati ai lati a causa dell'età; aveva gli
stessi occhi lavanda dei due ragazzi, anche quelli erano un tratto somatico
tipico della casata, segnati sempre da un'espressione severa e altezzosa.
-Di cosa voleva parlarci?- Hinata parlava senza guardarlo negli
occhi, in tutta la sua vita non era mai riuscita a reggere quello sguardo carico
di disprezzo che l'uomo aveva tutte le volte che posava gli occhi sulla
figlia.
-Domani è il tuo sedicesimo compleanno...-
Hinata ebbe un sussulto: voleva parlarle del suo compleanno?
Aveva forse intenzione di organizzarle qualcosa? Aveva avuto, per la prima volta
in vita sua, un pensiero per lei?
-...subito dopo la scuola dovrai tornare a casa, il nonno ha
intenzione di organizzare una celebrazione in tuo onore.-
La ragazza, non vista dal padre, fece un sorriso amaro. Altro
che organizzare qualcosa per lei...sarebbe stato l'ennesimo noioso ritrovo tra i
pochi familiari della casa durante il quale il nonno avrebbe fatto un
altrettanto noioso soliloquio riguardante l'argomento della riunione. E, per
giunta, non era neanche stato il padre ad organizzarlo, ma quella buon anima di
Hiroshi Hyuga, nonno della ragazza e capo della famiglia.
La ragazza sospirò -In verità padre...io dopo la scuola avrei
un impegno...-
L'uomo battè la mano aperta sul tavolino basso davanti a lui
-NIENTE SCUSE HINATA! NULLA E' PIU' IMPORTANTE DI QUESTA CELEBRAZIONE! DI
QUALUNQUE COSA SI TRATTI!-
Hinata, sorpresa dal repentino cambio d'umore del padre, si
alzò dal divano e chinò la testa per congesdarsi -Ho compreso perfettamente
padre. Ora se volete scusar...-
-Non ho ancora finito!- si rivolse al ragazzo, che fino ad
allora aveva ascoltato in silenzio ogni parola -Anche tu dovrai essere presente
Neji. Perciò fai in modo di essere puntuale!-
Il ragazzo sussultò a sua volta: ma cosa c'entrava lui? Già era
strano organizzare una celebrazione per il sedicesimo compleanno di Hinata...ma
addirittura costringerlo a partecipare...Ma Neji sapeva bene che, se si voleva
sopravvivere nel clan Hyuga, esistente da generazioni e molto più esteso e
potente di quanto si possa pensare, c'erano alcune regole che bisognava seguire
e la più importante era: MAI contraddire Hiashi Hyuga.
-Farò come chiede Hiashi-sama.- altro che chiedere...quello era
un ordine in piena regola. Il ragazzo si alzò e si inchinò -Hiashi-sama.- per
poi congedarsi insieme alla cugina.
Una volta che il fusuma fu chiuso alle loro spalle, i due
tirarono un sospiro di sollievo: gli incontri con Hiashi Hyuga sarebbero
sfiancanti anche per un esperto di etichetta, bisognava essere sempre
impeccabili e, ogni volta, la tensione era tale da potersi tagliare con un
wakizashi ben affilato.
Hinata sbuffò leggermente, delusa -E così niente karahoke con
gli altri...-
Il cugino le mise un braccio intorno alle spalle -Già...davvero
un peccato...ma non si può dire che tu non ci abbia provato...ho davvero
ammirato il tuo coraggio...però hai rischiato grosso! Ma come hai fatto? Non è
cosa da tutti i giorni che tu contraddica tuo padre...-
La ragazza sorrise imbarazzata -Beh a dir la verità non so
neanch'io come ho fatto...forse tutto il trambusto di stamattina mi ha reso un
po' più euforica!-
Neji rise di gusto -Da come parli sembra che tu abbia visto un
rave party...comunque credimi...domani la tua euforia calerà eccome!-
Hinata abbassò lo sguardo -Già...credo proprio che sarà
così...-
Hinata, assieme al cugino, si stava avviando con calma verso la
scuola. Quel giorno non aveva perso il treno perciò poteva prendersela un po'
più comoda.
All'entrata vide subito il suo capannello di amici; per ora
c'erano Sasuke, Ino, Shikamaru, Temari e Kiba.
Sospirò, non sarebbe stato facile dare loro la brutta notizia,
specialmente ad Ino, la quale, se rifiuti di fare qualcosa chiesto da lei, se la
prende a morte.
La bionda in questione notò i due ragazzi ed agitò vistosamente
il braccio per salutarli.
Hinata sudò freddo, ora era in trappola. Capì cos'era stato, il
giorno prima, a darle la forza di provare a declinare la proposta del padre:
l'inconscia paura della reazione di Ino.
-Ciao Hinata-chan!- e le si buttò al collo -Tantissimi auguri
di buon compleanno!-
Anche Temari si unì all'abbraccio -Tanti auguri
Hinata-chan!-
Shikamaru la guardò assonnato -Auguri...-
Kiba le battè una mano sulla schiena, facendole un male
tremendo -Tantissimi auguri donna d'acciaio!-
Sasuke le sorrise lievemente -Tanti auguri Hinata.-
Lei sorrise felice, i suoi amici erano sempre così solari e
gentili...gli voleva davvero un mondo di bene -Grazie! Grazie a tutti di
cuore!-
Ino sciolse il suo "caloroso" abbraccio -Mi dispiace ma il
regalo ora non te lo diamo! Te lo daremo oggi al karahoke...vedrai sarà
superbello!-
Hinata abbassò lo sguardo triste, la bionda la guardò senza
capire -Ehi Hinata-chan! C'è forse qualcosa che non va?-
La ragazza sospirò -Ecco vedi....mi dispiace...oggi non posso
proprio venire al karahoke con voi...-
-Il fatto è che suo padre ci ha detto che oggi, appena tornati
da scuola, dobbiamo entrambi correre a casa per una celebrazione in onore di
Hinata...non abbiamo potuto rifiutare!- Neji si era affrettato a dare man forte
alla cugina.
Ino sbuffò delusa -Uffa che scocciatura! E pensare che avevo
proprio voglia di sfidarti ad una gara di canto...- sorrise guardando in faccia
l'amica -Pazienza! Si rimanda tutto a domani! Però tu dovrai offrirmi una
porzione grande di patatine al Mac!-
Temari diede una botta in testa alla bionda -Ma perchè sei
sempre così ingorda?! E poi se ingrassi vieni a lamentarti da noi!-
-Ahia Temari-chan mi hai fatto male!- Ino si stava massaggiando
quello che, molto probabilmente, sarebbe diventato un bernoccolo.
-Buon giorno a tutti!- Ten Ten corse verso di loro per poi
avvicinarsi al cugino di Hinata -Ciao Neji!- e gli diede un bacio a fior di
labbra.
Si voltò verso la morettina -Buon giorno Hinata! Tantissimi
auguri di buon compleanno!- e l'abbracciò con calore.
Hinata ricambiò felice -Grazie mille Ten Ten!-
La ragazza si allontanò da lei e sorrisse -Di niente! Figurati
se io mi posso dimenticare di un avvenimento così importante!-
Hinata sorrise, quanto le voleva bene! La conosceva solo
attraverso suo cugino Neji ma l'aveva sempre trovata una brava persona, gentile
e buona così le due erano diventate ottime amiche.
-Ragazzi! E' meglio avviarsi...le lezioni iniziano tra meno di
venti minuti!-
Dopo aver parlato, Sasuke Uchiha si diresse verso l'ingresso,
seguito a ruota dall'intera combriccola.
Quando arrivò la fine dell'ultima ora, i due Hyuga si avviarono
lenti verso l'uscita. Il cielo, grigio e nuvoloso, prossimo ad un bel temporale,
nonostante la stagione dei tifoni fosse ben lontana, sembrava voler ironicamente
imitare l'umore dei due ragazzi.
Sapevano bene che cosa li avrebbe aspettati una volta arrivati
a casa: vestiti scomodi, cerimonie noiose, incontri indesiderati, discorsi
ipocriti....e tutto ciò contrapposto al vivace pomeriggio che avevano progettato
di passare insieme ai loro amici e compagni.
Sospirarono all'unisono, rincuorati dal pensiero che, entro
sera tardi, sarebbe tutto finito.
Fuori dal cancello della scuola travarono un'inaspettata e,
poco, gradita sorpresa.
Il signor Hyuga, il padre di Hinata, aveva mandato a prenderli
la Mercedes nera che lui solitamente usava per i suoi spostamenti personali.
Davanti al veicolo c'era ad aspettarli Hideto, autista
ufficiale della casata principale della famiglia, con un ombrello nero stretto
in mano. Non appena notò i due giovani, aprì la portiera -Buon pomeriggio
signorini. Hiashi-sama vi attende.-
Con un altro sospiro, i due giovani salirono sul veicolo che,
dopo pochi secondi, partì, portandoli lontano.
Quando la mercedes si fermò davanti al cancello di villa Hyuga,
la pioggia scendeva più forte che mai, accompagnata da tuoni e fulmini.
L'autista disse alcune parole al citofono, a cui i due cugini non fecero caso,
il cancello automatico si aprì, lasciando entrare il veicolo. In pochi minuti,
Hideto percorse il lungo viale che attraversava il grande cortile attorno a
villa Hyuga, portando i due ragazzi davanti al grande ingresso pricipale, dove
trovarono ad attenderli due domestici con tanto di ombrelli che li scortarono
dentro.
Quando Hinata e Neji varcarono la grande porta, si trovarono di
fronte ad un uomo anziano. I capelli bianchissimi erano stati quasi tutti
eliminati dalla calvizie e il viso era deturpato da rughe e macchie. Il corpo,
che, un tempo, doveva essere stato massiccio e robusto, ora era piegato quasi in
due da una gobba profonda e poteva sorreggersi solo con l'aiuto di un
bastone.
Come lo vide, Hinata si illuminò -Nonnino!- e corse ad
abbracciarlo.
Il vecchio le sorrise amorevolmente -Buon giorno Hinata! Tanti
auguri per il tuo compleanno!-
La ragazza sorrise raggiante mentre Neji fece un educato
inchino -Buon pomeriggio Hiroshi-sama-
L'uomo rise piano -Neji Neji Neji...quante volte ti ho detto di
smetterla di essere sempre così ossequioso...mi sembra ieri che ti tenevo sulle
ginocchia e tu ridevi, ridevi...-
Lievemente imbarazzato, il moro sorrise cordiale all'uomo.
-Bene ragazzi! Ora seguitemi!-
-Camera 4! Su Hinata!-
Davanti ad una fila di monitor, stava seduto un giovane dai
lunghi capelli neri, legati in una coda bassa. Ai lati, in piedi, stavano un
ragazzo con un camice bianco, dai lunghi capelli biondi, dotato di una bellezza
alquanto femminile, e un ragazzo dai corti capelli rossi e un'espressione avida
e tesa sul bel viso. Sembravano attendere con ansia l'arrivo di qualcosa.
Qualcosa che avrebbe davvero dato una svolta alle loro vite.
L'anziano signore, seguito dai due giovani, si avviò su per le
scale.
Dopo aver percorso due rampe, li guidò per un lungo
corridoio.
Era prossimo il tramonto, ma le luci non erano ancora state
accese e, fuori, il temporale infuriava, Hinata sentì un brivido percorrerle la
schiena.
Giunsero infine di fronte ad una stanza chiusa da due fusuma,
le uniche stanza della casa dotate di porta erano quelle di Hinata e Neji, che
due uomini vestiti di nero aprirono con un colpo secco.
Ciò che videro dentro fu pura sorpresa per i due ragazzi:
l'intera famiglia Hyuga, casata principale e cadetta, riunita davanti a
loro.
Erano tutti inginocchiati a terra, su due file di cuscini, ai
lati della lunga stanza, tutti vestiti di nero. Subito vicino all'entrata,
esattamente tra le due file c'erano altri due cuscini, vuoti.
-Hinata, Neji, acomodatevi!- il nonno si sistemò all'altro capo
della stanza, nel posto d'onore.
Timorosi, i due si inginocchiarono sui cuscini -Bene Hinata!
Tanti auguri per il tuo sedicesimo compleanno! Questo è il regalo che riceverai
da parte mia!- battè le mani un paio di volte, un uomo portò un pacco, legato
con un foulard viola davanti alla ragazza.
-Molte grazie nonno!- la mora si inchinò, toccando il pavimento
col volto, in segno di rigraziamento, un fulmine squarciò il cielo.
Neji guardò un attimo la finestra pensieroso "Perchè tutta
questa fretta? Non ci hanno neanche fatto cambiare d'abito...non che ce ne sia
realmente bisogno, a quanto vedo" guardò il resto della famiglia, tutti vestiti
con abiti "informali" anche se insoliti per una festa di compleanno.
Hinata guardò un attimo il pacco, il suo cuore perse un battito
"Ma cosa?..."
-Su Hinata! Aprilo!-
La ragazza slegò lentamente il foulard, liberandone il
contenuto: un piccolo scrigno finemente intarsiato, con rifiniture in
avorio.
Hinata rimase un attimo incantata alla vista di quell'oggetto
prezioso, per poi venir presa da un'ansia profonda, il suo cuore cominciò a
pulsare all'impazzata.
Riavvicinò lentamente le mani all'oggetto ma con molta fatica,
più le avvicinava, più il suo cuore accelerava i battiti.
"Cosa mi sta...." *TU-TUM TU-TUM TU-TUM* le sue mani sfiorarono
la superficie, il ritmo accelerò *TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM TU-TUM*
"Perchè? Perchè non si ferma?"
Neji le si avvicinò preoccupato -Hinata tutto bene? Vuoi che te
lo apra io?-
La ragazza annuì debolmente, il moro aprì piano la serratura
*CLICK*
Il cuore di Hinata bateva sempre più forte, sempre più
forte.
Neji aprì piano lo scrigno rivelandone il contenuto.
Tra la soffice stoffa di raso rosso, spiccava una candida
piuma, lunga più di una spanna e larga circa cinque centimetri. Come la vide,
Hinata sentì la vista annebbiarsi, strane immagini affollarono la sua mente.
Distese infuocate, dove giacevano centinaia di migliaia di
corpi non umani fatti a pezzi, squartati, le loro viscere sparse sulla scura
terra. Piume, miliardi di piume che si libravano nell'aria, macchiate di sangue
scarlatto. Una figura, completamente coperta di sangue, china sul corpo di un
uomo, ha due grosse ferite grondanti sulla schiena.
All'improvviso Hinata fu circondata da un alone violaceo, i
suoi vestiti tutt'a un tratto si lacerarono mentre lei tremava in preda alle
convulsioni. Una dopo l'altra, le lampadine scoppiarno. Poi tutto questo
finì.
Hinata però non aveva smesso di tremare -Neji-nii san cosa mi è
successo? Neji? Dimmi che cosa sta succedendo!-
Non udendo risposta, la ragazza si voltò. Anche Neji tremava
poi, improvvisamente, sputò un grumo di sangue, si alzò di scatto e un enorme
squarcio si aprì sul suo petto sanguinando copiosamente, dopodichè cadde a terra
svenuto.
Hinata, sconvolta, lo prese tra le braccia -Neji! Neji! Ti
prego Neji rispondimi!-
Si voltò verso il resto della famiglia, nessuno si era mosso,
nemmeno suo padre e suo zio Hizashi, padre di Neji.
La ragazza scattò furiosa -Ma che state facendo?! Neji sta
male! Sta perdendo molto sangue, perchè non vi muovete?! Se non facciamo
qualcosa subito morirà!-
-Neji non morirà affatto!- Hinata si guardò intorno, era stato
il nonno a parlare -Neji è indispensabile per il futuro del clan Hyuga...-
l'intera famiglia si alzò in piedi -Qui l'unica a morire sarai tu Hinata!-
Tutti i membri del clan, compreso suo padre, le puntarono
addosso delle pistole.
Hinata sentiva il panico salire sempre di più. I vestiti
lacerati, Neji morente tra le braccia, decine di pistole puntate contro di lei
e, nella testa, le parole dell'indovina.
-Prevedo sangue, rabbia e disperazione. L'equilibrio del mondo
intero vacillerà. Quando la sedicesima stella e la luna si
incontreranno....allora giungerà il giorno prestabilito.-
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Capitolo 2 *** Pioggia........ ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Scusatemi tantissimo!!! L'altra volta ho pubblicato senza nemmeno presentarmi!!! Allora innanzi
tutto parto col dire che questa non è esattamente la mia prima
fic....su un altro sito, oltre a questa, ne avevo già pubblicata un'altra che....francamente
non è che mi abbia soddisfatto molto, così mi sono
messa a scrivere questa!! Si rifà un po' alla trama di Ayashi no Ceres, in futuro
vi saranno parecchie scene prese da quel manga, anche se la trama di fondo
è un po' diversa. Spero davvero che vi piaccia, comunque dico fin da
subito che gli aggiornamenti non saranno spesso anzi...con la maturità alle porte
e la mia media alquanto schifosa dubito di essere in grado di aggiornare con
regolarità....Detto questo, vi auguro buon divertimento!!! Un
bacione!!!^^
Ancora incredula, Hinata, china sul cugino, guardava inerme la sua
famiglia mentre le puntava contro quelle pistole -N-n-nonnino...io n-non
capisco...c-che cosa sta s-succedendo?- anche se il tono era flebile, quelle
parole trasudavano un sorpreso terrore.
L'anziano signore si era alzato, ora era di fronte a lei, anche se
la guardava dall'alto, il solo, tra tutti gli altri, senza armi -Hinata. Il solo
fatto che tu esista porterà il nostro clan ad una disastrosa rovina....quindi,
mi dispiace molto, ma tu devi morire.-
Il tono fermo dell'uomo la fece sussultare -M-ma-ma
n-no-nonnino...-
-Allontanati da Neji! Non toccarlo!-
Quando l'uomo battè il bastone a terra, due uomini vestiti di nero
presero Neji e lo portarono via.
"Neji..." ora Hinata si sentiva davvero sola.
Il vecchio si voltò verso Hiashi, il padre di Hinata -Bene Hiashi.
Questo è compito tuo.-
L'uomo si avvicinò alla figlia, puntando la pistola -Perdonami
Hinata.-
Frase puramente convenzionale, vista l'espressione tranquilla e
sicura che aveva in volto, caricò il colpo, il dito era pronto sul
grilletto.
-Non farlo Hiashi!-
Hizashi Hyuga, padre di Neji e gemello di Hiashi, si frappose fra
i due -Hiashi! E' tua figlia!-
Il fratello lo guardò con fare annoiato -Spostati.-
L'uomo non si mosse, Hiashi sospirò -Scusa Hizashi.- senza alcuna
esitazione, sparò, dalla tempia del fratello, un fiotto di sangue andò a
macchiare il corpo di Hinata.
Il vecchio si voltò disgustato mentre Hiashi guardava impassibile
il fratello mentre moriva come un cane.
Nonostante il colpo fatale, l'uomo aveva ancora la forza di
parlare -Hi-Hina-ta.....-
Tremante, la ragazza si voltò a guardarlo; il foro sulla tempia e
i bulbi oculari grondavano sangue, dentro di lei, troppo sconvolta per proferire
parola, urlò a quella visione.
L'uomo riprovò a parlare -Pe-perdo-nami....no-non ho f-f-fatto
ni-ente p-per te....m-ma tu n-non ti a-arre-nde-re....ri-ri-bel-lati a-a-gli
Hyuga.... ti-ti pre-go...sa-sal-va Neji...co-combatti co-co-ntro i-il tuo
d-destino e vi-vi fe-li-ce...-
Un altro colpo di pistola, ora Hizashi Hyuga era davvero morto,
gli occhi ormai vacui guardavano ancora la ragazza.
-Che stupido...- si leggeva chiaro il disprezzo, negli occhi di
Hiashi Hyuga, per il fratello da lui appena ucciso, la pistola ancora fumante in
mano -...mai avrebbe dovuto mettersi contro il clan. E le sue ultime parole sono
state di una tale banalità...-
Hinata scattò in piedi, guardò il corpo esanime di suo zio, poi
suo padre, suo nonno, poi ancora lo zio, il padre e infine il nonno e l'orrore e
la rabbia, crescevano, crescevano...poi vide tutto bianco e udì un unico
rintocco di campana.
In un grazioso salottino in stile tradizionale, una bellissima
donna leggeva inginocchiata sul tatami, quando una strana sensazione si
impadronì di lei.
-E' lei! Si è manifestata!-
Corse all'impazzata lungo il corridoio per poi raggiungere due
ragazzi intenti ad allenarsi -Presto preparatevi! Dovete andare a prenderla!
Sanzo sta già preparando la macchina, l'indirizzo glielo darò io!-
I due si inchinarono -Si Kurenai-sama!- e corsero subito via.
-Fatemela vedere meglio! Puntate su di lei!- il giovane uomo moro
avvicinò ancora il viso allo schermo per vedere qualcosa che, a lui, pareva
meraviglioso. Nello schermo, in mezzo a delle macerie, si stagliava una figura
scura; ciò che più risaltava erano due grandi occhi rosso sangue.
Sorrise compiaciuto -Meglio di quanto io stesso mi
aspettassi....l'angelo insanguinato è tornato!-
-Hiroshi-sama! Hiashi-sama!-
Alcuni uomini aiutarono i due ad alzarsi, ora il vecchio era
furioso -Trovatela! Non lasciatala fuggire! Voglio vederla morta entro
stasera!-
I due annuirono, per poi congedarsi in tutta fretta.
Hiashi si guardava intorno stupito-Guarda che cos'ha combinato...è
davvero tutta opera di Hinata?-
Le finestre erano sfondate, il tetto fallato, i fusuma
completamente scardinati e vari corpi morti giacevano a terra
-Si...non immaginavo fosse già così potente...-
"Nonnino perchè non posso arrampicarmi su quest'albero?"
Una bambina di circa sei anni guardava interessata un grande
faggio dal tronco e dai rami molto scuri e robusti e neanche tanto alti,
l'ideale per i suoi giochi infantili.
"Vedi Hinata...quest'albero accompagna e protegge il clan Hyuga da
molti secoli. Noi tutti dobbiamo prendercene molta cura....Prometti di non
salirci e non danneggiarlo."
La bambina sorrise "Va bene nonnino!"
Hinata aprì debolmente gli occhi, la pioggia sferzava il suo viso
"Ma...dove mi trovo?"
Si guardò intorno, era distesa su un ramo del grande faggio che si
trovava nel giardino, la pioggia cadeva copiosa, annebbiando la sua, già debole,
visuale.
"Cosa mi è successo? Come sono finita qui?" era ad un'altezza
difficilmente raggiungibile, almeno quattro metri.
Starnutì, coi vestiti laceri e il corpo completamente bagnato
stava letteralmente morendo di freddo, il suo respiro si condensava in nuvolette
candide. Strinse le braccia attorno alle gambe, affondando il viso su queste e
si mise a piangere -Ma che diavolo è successo?! Perchè a me?! Che cosa ho fatto
di male per meritarmi tutto questo?!-
Nella sua testa continuavano a rincorrersi tutte le immagini
relative alle ultime ore: la Mercedes nera, i saluti cordiali di suo nonno, i
lunghi corridoi percorsi, il fusuma che si apriva, tutto il clan riunito, il
nonno che le parlava, la scatola, quella candida piuma, quelle atroci imagini di
sangue, i suoi vestiti che si strappavano come se fossero scoppiati, la paura,
quell'enorme squarcio sul petto di Neji, il panico, il nonno che la minacciava,
l'orrore, tutta la famiglia che le puntava la pistola, la disperazione, suo zio
ucciso dal suo stesso padre, la collera.
Si, prima di perdere coscienza e di ritrovarsi su quell'albero
aveva provato una grande collera per suo padre, che non aveva esitato ad
amazzare il suo stesso fratello, per suo nonno, che l'aveva letteralmente
tradita, e per tutti i membri del suo clan, che, non solo non hanno degnato di
uno sguardo Neji mentre rischiava di morire, ma, senza dire una parola, le hanno
puntato la pistola, pronti a farla fuori.
I suoi singhiozzi continuavano sempre più intensi, finchè non udì
un proiettile conficcarsi a pochi centimetri da lei. Terrorizzata, guardò in
basso, cinque uomini vestiti di nero le stavano puntando le pistole, uno di loro
prese un walkie talkie -Hiroshi-sama! L'abbiamo trovata!-
Un'unica parola uscì dalla radiolina, la voce di suo nonno era ben
riconoscibile -Uccidetela!-
-Ricevuto Hiroshi-sama!- e, riposta la radiolina, le ripuntò
contro la pistola.
"E' finita!" Hinata chiuse gli occhi e si rannicchiò ancora più
stretta.
*BANG* la pistola sparò, Hinata non percepì nulla "Ma....sono
forse già morta?"
Aprì gli occhi, davanti a lei ancora la vegetazione dell'albero,
il tronco segnato da un foro profondo e fumante, e la pioggia che cadeva "Ma
cosa..." solo in quel momento, si accorse di un gran trambusto ai piedi
dell'albero.
Tra gli uomini di suo nonno, una figura arancione si muoveva come
un fulmine, atterrandoli tutti, uno dopo l'altro.
Era davvero incredibile, pochi colpi ben assestati e ben cinque
uomini di suo nonno, tutti esperti conoscitori dell'uso delle armi e delle arti
marziali, erano distesi a terra, inermi.
Hinata rimase a bocca aperta "Ma chi..."
Una volta finito il "lavoro", la figura si voltò a guardarla, la
ragazza perse un battito.
Capelli dorati, grandi occhi blu, Uzumaki Naruto
era lì, pochi metri sotto di lei, in tuta nera ed arancione, con una strana fascia
legata attorno alla fronte.
Le venne un mezzo infarto quando il giovane iniziò a parlare
-Presto scendi...O ne arriveranno altri!-
Hinata era bloccata, troppo stanca e stupita sia per parlare che
per muoversi.
-Dai salta! Non avere paura, ti prendo io!-
Le ragazza prese coraggio, poche, flebili e indecise parole -C-chi
s-sei? C-che c-co-cosa v-vuoi d-da me?-
Il biondo si accigliò -Come chi sono?! Ci siamo conosciuti solo
ieri e tu mi hai già dimenticato?- Sospirò scuotendo la testa, evidentemente
deluso -Ah ma guarda te! Non ci so proprio fare con le ragazze! E io che pensavo
fossi svenuta a causa del mio travolgente fascino...-
La mora continuava a guardarlo sorpresa. Come faceva, in un
contesto del genere, ad essere così tranquillo e sereno? Ma le sorprese non
erano ancora finite.
-Presto Naruto! Prendi la ragazza e muoviamoci! Io ho liberato la
zona a destra dell'ingresso ma non sarà così ancora per molto!-
Haruno Sakura, vestita con una maglietta
sbracciata rossa, una strana gonna chiara e pantaloncini neri, la stessa misteriosa
fascia a legarle i capelli, aveva appena raggiunto il compagno.
Naruto alzò di nuovo lo sguardo verso la ragazza -L'hai sentita?
E' meglio se ti muovi! Su salta!-
Hinata scosse la testa e si ritrasse, cosa volevano da lei quei
due? Perchè erano lì? Cosa stava succedendo?
Vedendo che la ragazza era indecisa, il giovane sbuffò -Uffa...di
questo passo ce li troveremo tutti qui...va bene! A mali estremi...-
Il biondino si mise a fare strani gesti con le mani, che Hinata
non riuscì a comprendere, fino ad arrivare a formare una croce con i due indici
e i due medi -...estremi rimedi! Kage bushin no jutsu!-
Il ragazzo fu circondato da un alone di fumo, Hinata si sporse a
guardare meglio. Non sembrava essere accaduto nient'altro, finchè, dietro di
lei, non comparve uno sbuffo di fumo, dal quale uscì Naruto.
Hinata urlò, guardò in basso, lì c'era Naruto, guardò di fronte a
lei, anche li c'era Naruto. Era a bocca aperta -M-ma co-com'è possibile?-
Il biondo di fronte a lei le sorrise -Te lo spiegherò più tardi!
Però ora...scusami tanto!-
Prima che la ragazza avesse avuto tempo sufficiente a rendersi
conto di cosa stava succedendo, la spinse giù dall'albero.
Mentre cadeva nel vuoto, Hinata vide il ragazzo scomparire in uno
sbuffo di fumo.
prima di schiantarsi al suolo fu presa da due braccia, si guardò
intorno e incontrò lo sguardo di Naruto, che continuava a sorridere -Sei
leggera!- la mora arrossì -Però...in due giorni che ci conosciamo mi hai già
abbracciato due volte...non è che un po' ti piaccio?-
Hinata diventò color porpora -M-ma io n-non...-
Un pugno dall'aria molto dolorosa arrivò sulla testa del giovane
-BAKA! Muoviti invece di fare lo stupido!-
Tenendola saldamente, il giovane si mise a correre dietro a
Sakura, che provvedeva ad eliminare eventuali "ostacoli" (vedi: agenti degli
Hyuga armati fino ai denti) presenti sulla loro strada. Alla fine della loro
corsa, si trovarono davanti all'alto muro di cinta della villa.
-E ora?- il ragazzo sembrava perplesso, ma neanche tanto
preoccupato.
-Ora si salta!- Sakura stava già incominciando a flettere le
gambe.
Il biondo sbuffò -Uffa Sakura-chan! Non ne ho per niente voglia!
Non potresti spaccare il muro con la tua forza bestiale?-
Hinata, tra le braccia di Naruto si irrigidì "Saltare il muro?
Spaccarlo? Forza bestiale? Ma con chi sono capitata?!"
Sakura colpì di nuovo la testa di Naruto -Piantala di dire che io
ho una forza bestiale! E poi non posso distruggere il muro, c'è la macchina qui
dietro! Ora muoviti!-
Il ragazzo grugnì rassegnato, per poi rivolgersi a Hinata -Tieniti
stretta a me!-
Quasi meccanicamente, la mora strinse le sue braccia intorno al
collo del ragazzo.
I due cominciarono a flettere le gambe, una, due, tre volte. Si
concentrarono, presero un bel respiro e saltarono.
Il muro di villa Hyuga era alto più di quattro metri, quando
Hinata, da piccola, giocava nel giardino, non riusciva mai a vedere cosa c'era
al di là di quella barriera impenetrabile, alcune volte aveva desiderato
possedere un paio d'ali, per poter volare al di là del muro, poter vedere che
cosa c'era fuori.
Ora lo stava facendo, era tra le braccia di uno sconosciuto che
aveva appena spiccato il salto più alto che la ragazza avesse mai visto. In
pochi secondi si trovarono sulla parte alta del muro.
Naruto controllò che la ragazza stesse bene -Ehi! Tutto ok?-
Hinata tremava per l'emozione -T-tu c-chi s-se-sei? C-co-come hai
f-fat-to a....-
Il biondo rise -Ehi sei un po' monotona! Comunque te l'ho già
detto...le spiegazioni a dopo! Ora tieniti forte che si scende!-
Naruto, seguito da Sakura, spiccò un altro salto che lo portò a
terra, a pochi metri da una BMW blu.
I due ragazzi corsero verso la macchina, Sakura salì davanti,
accanto al posto di guida, Naruto, dopo aver appoggiato la ragazza sul sedile
posteriore, si sedette affianco a lei.
-Buon giorno signorina! Tutto a posto?- Hinata vide che a parlarle
era stato il guidatore, un uomo molto corpulento, vestito con abiti
tradizionali, coi capelli legati in un piccolo codino alto.
-Sanzo non c'è tempo per i convenevoli! Muoviti a partire!- Sakura
sembrava alquanto nervosa.
L'uomo rise -Agli ordini signorina Sakura!- e, premuto
l'acceleratore, partì a tutto gas.
-Signore ci dispiace! E' riuscita a scappare!-
-DANNAZIONE!- l'uomo coi capelli lunghi tirò un violento pugno
sulla sua scrivania.
-Ci scusi....ad un certo punto sono arrivati due ragazzini
che...-
Era furibondo -Mi state dicendo che siete stati stesi da due
ragazzini?!-
L'altro pareva davvero impaurito da una reazione così estrema -Ma
signore...quei due non erano normali! La ragazza per esempio...-
-UNO DEI DUE ERA UNA RAGAZZA?!?! RAZZA DI DEFICIENTI!! TROVATEMI
LA RAGAZZA!! LA VOGLIO ENTRO STANOTTE!!!-
-Itachi calmati! Scaldarsi così non ti servirà a nulla...- a
parlare era stato un uomo coi capelli rosso cupo e l'espressione alquanto
annoiata.
-Non sei tu che devi dirmi cosa mi serve o cosa non mi serve
Sasori!-
L'uomo rise -Certo che quando si parla dell'angelo tu perdi davvero la
testa.... ma guardati!-
In effetti l'espressione dell'uomo era davvero preoccupante, gli
occhi rischiavano di schizzare fuori dalle orbite da un momento all'altro e la
bocca era contratta in una smorfia di pura follia -E poi rassegnati...è fuggita!
Di sicuro non l'avrai entro stanotte...-
L'uomo sembrò calmarsi -Vuoi forse dirmi che dovrei rinunciare a
trovare l'angelo?-
L'altro scosse la testa -Ovviamente no! Il capofamiglia ha dato
ordini precisi al riguardo! I suoi uomini la troveranno nei prossimi
giorni!-
Un sorriso perfidamente soddisfatto increspò la bocca del
moro.
Hinata guardava la città correrle affianco attraverso il
finestrino, non notando nè la sostenuta velocità con cui Sanzo correva, nè le
proteste di Sakura.
Un leggero tocco sulla sua spalla, si voltò, Naruto la guardava
sorridente -Ehi come ti senti? Hai l'aria di chi ne ha passate delle belle..-
notò i suoi vestiti lacerati.
Distolse lo sguardo, rosso in viso, erano davvero troppo
lacerati.
La ragazza posò gli occhi lavanda su di lui, ma il suo sguardo era
vuoto, non disse una parola per poi riabbassare gli occhi.
Vedendola così, il biondo mise una mano sulla sua spalla -Ora puoi
stare tranquilla! Sei tra amici!-
La ragazza lo guardò un attimo, rincuorata, per poi mettersi a
piangere a dirotto.
Naruto rimase di sasso -Ehi ma che ti prende?! Su calmati! Ti ho
detto che sei tra amici!!- ma la ragazza non accennava a smettere.
Naruto guardò Sakura, perplessa quanto lui.
-La lasci sfogare signorino Naruto! Ha ragione lei! Questa ragazza
ne ha davvero passate delle belle! Ora ha bisogno di sfogarsi!-
Il biondo guardò Hinata che, china sulle sue gambe, continuava a
piangere, una grande pena per lei lo prese. Fece l'unica cosa che era riuscita a
passargli per la mente, le accarezzò dolcemente la testa, attendendo
pazientemente che si calmasse.
La macchina si fermò nel vialetto di una casa in stile
occidentale. Hinata aveva già smesso da un po' di piangere e continuava a
guardare fuori dal finestrino.
Naruto, Sakura e Sanzo scesero dal veicolo, il biondo porse la
mano alla ragazza con aria pomposa -Signorina Hinata...siamo arrivati!-
La ragazza sorrise stancamente, prese la mano che il ragazzo le
porgeva e scese.
Si guardò intorno, era una casa piuttosto ricca, non quanto villa
Hyuga ovviamente, disposta su tre piani, con un grande giardino pieno di
glicini, molto suggestivo con l'atmosfera uggiosa. Si soffermò a guardare quello
scorcio meraviglioso.
-Forza seguici. Non vorrai certo stare qui a prendere la pioggia!
Ti verrà un malanno...-
A parlare era stata Sakura, un dolce sorriso era dipinto sul
suo volto, quelle erano le prime parole che lei le rivolgeva.
-Si arrivo.- rasserenata da quel tono gentile, la ragazza
entrò.
Hinata notò che Sanzo non era solo molto
corpulento, era anche altissimo. Almeno un metro e novanta, se non due metri.
Guidava i tre ragazzi lungo un corridoio, verso un'ala della villa arredata in stile tradizionale, addirittura,
ad un certo punto, si trovarono davanti ad un fusuma.
Hinata rimase un po' stupita da quel particolare, così insolito
per una casa "all'occidentale".
Sanzo si voltò e, notando la perplessità della ragazza, rise -Oh
signorina non si stia a crucciare! Questa è l'ala privata di Kurenai-sama! E'
per ordine suo che è stata costruita così. Qui c'è anche la sua scuola di
Ikebana!-
Hinata rimase senza parole, per poi sorridere.
Ikebana, quella parola rievocava in lei un mucchio di ricordi.
"Mamma cosa stai facendo?"
Una donna bellissima, dai lunghi capelli corvini e gli occhi del
medesimo colore, vestita con un leggero yukata azzurro, stava diligentemente
disponendo dei fiori in un vaso "Tesoro, quello che sto facendo si chiama
Ikebana."
La bambina la guardò storto "Ikebana? Che cos'è?"
La donna si voltò, sul suo viso era dipinto un sorriso gentile
"Significa "fiori viventi". E' l'arte di disporre i fiori in un vaso."
La bambina la guardò con tanto d'occhi "Ma come mamma? Non basta
infilarli nel vaso e basta?"
La donna rise piano "Hinata...questa è una disposizione
particolare...ora ti faccio vedere...lo vedi questo ramo più lungo al
centro?"
La bambina annuì concentrata, mentre osservava intensamente il
vaso, nel tentativo di comprendere quella grande novità.
"Quello è ciò che permette di avvicinarsi al cielo. E questi
rametti più piccoli li vedi?"
Con la solita espressione concentratissima, la bimba annuì.
"Questa è la Terra. E questi rami di media lunghezza simboleggiano
l'uomo."
La bambina guardò il vaso estasiata "Ma davvero i fiori possono
assumere un tale significato mamma?"
La donna la strinse accarezzandole la testa "Piccola mia ricorda.
Al mondo anche la più vile delle creature può diventare importante in
determinate occasioni...bisogna solo aspettare il momento giusto."
La piccola Hinata corrugò la fronte "Ma cosa vuol dire
mammina?"
"Lo capirai piccola mia. Un giorno lo capirai."
-Hinata? Ehi Hinata?-
La ragazza si riscosse dai suoi pensieri, Naruto, di fronte a lei,
le scuoteva una mano davanti agli occhi -Ehi ma ti sei incantata?-
Lei abbassò gli occhi -S-scusa...è c-che mi era venuta in mente una
cosa...-
Il giovane la guardò preoccupato -Ah capisco...-
Sakura le mise una mano sulla spalla -Coraggio stai tranquilla!
Qui sei al sicuro! Ora però sbrigati che c'è qualcuno che ti deve parlare.-
Hinata la guardò interrogativa -Di chi si tratta?-
La ragazza dai capelli rosa le sorrise -Ora lo vedrai!-
Aprirono il fusuma, al centro della stanza, in penombra, si
trovava una donna in kimono.
Era di spalle, ma Hinata potè vedere bene i suoi capelli scuri
"Mamma..."
Per un attimo, l'immagine della madre si era sovrapposta a quella
donna.
Hinata scosse la testa " No, non è possibile!"
L'immagine se ne andò, lasciando spazio ad una
donna dagli scuri capelli mossi, lunghi fino a metà schiena, quando questa si voltò, Hinata fu colpita dai suoi
grandi occhi, di un vivido rosso fuoco.
-Ciao. Benvenuta a villa Sarutobi. Il mio nome è Yuhi
Kurenai.-
Si inchinò per salutarla; mente Hinata si piegava per rispondere
al saluto, notò che portava un kimono blu, con uno sgargiante obi dello stesso
colore degli occhi.
-Prego, siediti.-
Le sorrideva, Hinata si inginocchiò sul tatami, non sembrava una persona cattiva "Già...neanche il
nonno lo sembrava!" Strinse i pugni sulle ginocchia al solo pensiero,
le nocche stavano già diventando bianche, le lacrime erano ormai prossime
a scendere un'altra volta.
La donna si accorse della tensione della giovane -Stai tranquilla.
Qui nessuno ti farà del male. Ti chiami Hinata vero?-
La ragazza continuava imperterrita a guardare il pavimento con le
lacrime agli occhi.
Kurenai sospirò -Capisco come ti senti...ti sono successe tante
cose...ma non ti devi preoccupare, noi siamo dalla tua parte.-
Le lacrime erano davvero vicine ad uscire, ormai Hinata tremava
nello sforzo di trattenersi.
La donna sospirò, era meglio terminare; avrebbe continuato il
discorso il giorno dopo, tanto più che era anche già sera inoltrata.
Le poggiò una mano sulla spalla -Ascolta...ora è meglio se ti vai
a riposare, Sanzo ha già provveduto a prepararti il bagno.-
Prese un campanello dall'obi del suo kimono e lo suonò, in pochi
minuti il corpulento servitore si presentò nella stanza -Mi dica signora.-
Si inginocchiò poco lontano da Hinata.
-Sanzo. Accompagnala al secondo piano e mostrale la sua stanza ed
il bagno.-
L'uomo si chinò fino a toccar terra con la fronte -Agli ordini mia
signora.-
Si alzò, rivolgendosi ad Hinata -Prego signorina. Se lei vuole
seguirmi.-
Come trascinata da una forza superiore, troppo distrutta per
pensare da sola a cosa fare, la ragazza seguì l'uomo che, dopo essersi
diligentemente congedato da quella che, parve evidente ad Hinata, era la padrona
di casa, la guidò verso i piani superiori.
Percorsero le prime due rampe di scale -Allora signorina! Questo è
il primo piano. Quello dove lei ha appena parlato con la signora è il piano
terra, dove ci sono i miei alloggi, la cucina e la scuola di Ikebana. Questo,
invece, è il piano dove noi accogliamo gli ospiti, qui ci sono le due sale da
pranzo, quella informale, dove noi facciamo tutti i pasti, e quella ufficiale,
dove la signora accoglie gli ospiti di riguardo, anche se il più delle volte li
riceve al primo piano, dove li intrattiene con la cerimonia de thè!-
Sorrise orgoglioso -La mia signora fa il thè migliore dell'intero
Giappone! Spero che tu un giorno abbia modo di provarlo!-
Hinata sorrise, divertita dalla logorrea dell'uomo; intanto
avevano già raggiunto la terza rampa di scale -Ecco! Da qui si va al secondo
piano. Qui ci sono le stanze della signora, di Naruto-san, di Sakura-san e
quelle degli ospiti, dove lei alloggerà.-
Si incamminarono per un ampio corridoio dove, notò Hinata,
su alcune porte c'erano delle targhette. Su di una porta, c'era una targhetta
rosa con su scritto "Sakura" e, di fianco, il disegno di un fiore di ciliegio; su
di un'altra porta, invece, c'era una targhetta arancione con su scritto "Naruto"
con, stavolta, il disegno di una spirale.
La ragazza si lasciò scappare un altro sorriso.
-Ecco la sua stanza!- si fermò di fronte ad una porta poco lontana
dalle altre due -Sul letto troverà dei vestiti di ricambio, gentilmente offerti
dalla signorina Sakura. Le ho preparato il bagno, quando ne avrà voglia, è la
porta in fondo al corridoio, non può sbagliare! La signorina ha bisogno
d'altro?-
Hinata scosse leggermente la testa -N-no, è stato m-molto gentile.- Si inchinò leggermente per ringraziare
l'uomo.
Lui sorrise soddisfatto -Bene! Allora corro a preparare la cena!
Scommetto che lei avrà una fame da lupi! Con permesso.-
Si inchinò e uscì dalla porta, chiudendola alle sue spalle.
Hinata sospirò, era distrutta, sia fisicamente che
psicologicamente, aveva una gran voglia di lasciarsi andare sul letto e
lasciarsi cullare dalle soffici coltri che lo ricoprivano ma non poteva. Si
guardò le mani, le braccia, le gambe, tutte ricoperte da schizzi di sangue ormai
coagulato. Sentiva la pelle appicicosa e sporca, si sentiva sporca.
"Zio....Neji..." Le lacrime stavano per tornare, l'unica persona
che le aveva dimostrato un po' d'amore ora non c'era più e l'altra chissà come
stava...e tutto questo a causa del suo stesso clan. Scosse la testa, non ne
poteva più di piangere, cacciò indietro le lacrime, prese i vestiti che erano
sul letto e si diresse verso il bagno. Una volta nel corridoio si guardò
intorno: ai due estremi del corridoio c'erano, a sinistra, le scale, a destra,
un'unica porta, quello doveva essere il bagno.
Una volta davanti alla porta, girò la maniglia; come la porta fu
aperta, uno sbuffo di vapore le inondò il viso.
Entrò, per poi trovarsi in quello che doveva essere l'antibagno,
si guardò intorno.
C'era un armadio pieno di asciugamani di ogni dimensione, un cesto
per i panni sporchi, una lavatrice e un lavandino.
Dopo aver preso un asciugamano di piccole dimensioni, si diresse
subito al lavandino per lavarsi le mani e le braccia, non sarebbe riuscita a
sopportare la vista di quel sangue per un minuto di più. Sospirò di
soddisfazione nel vedere le su mani di nuovo candide.
Le asciugò lentamente, per poi mettere il piccolo asciugamano
dentro al cesto, pentendosi del piccolo spreco che aveva fatto, avrebbe potuto
prenderne fin dall'inizio uno più grande e poi utilizzare solo quello. Scosse le
spalle, ormai quello che era fatto era fatto.
*WASH*
Un rumore provenì dall'interno del bagno, come di acqua versata,
la mora sussultò "Cosa sarà stato?"
La sua testa le diceva di allontanarsi ma i suoi
sensi la incitavano ad aprire la porta ed entrare, seguì i secondi. Girò piano
la maniglia, la porta si aprì lentamente, Hinata guardò dentro ma vide solo una grande
nube di vapore che, a poco a poco, si diradava.
Quando il vapore fu parzialmente diradato, Hinata scorse una
sagoma.
-Ehi chi va là?!- La sagoma aveva parlato, una voce
conosciuta.
Quando la vista fu abbastanza nitida alla ragazza mancò un
battito: Naruto era davanti a lei, completamente nudo.
Anche il giovane si accorse di lei, i due stettero
un attimo a fissarsi ad occhi sgranati; il silenzio era talmente evidente da
sembrare quasi tangibile e l'atmosfera incredibilmente tesa. Erano ancora occhi negli occhi quando Hinata, ragazza tristemente nota per
la sua timidezza, cedette.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-
Hinata urlò, per poi svenire per lo shock.
Naruto si mise le mani nei capelli umidi -Oh cavolo! E' svenuta di
nuovo!-
Si mise un asciugamano alla benemmeglio, prese la ragazza e corse
a cercare aiuto.
-SANZO! SAKURA! QUALCUNO MI AIUTI! SI SENTE MALE!- intanto
continuava a correre per la casa con la giovane fra le braccia, con solo un
asciugamano a coprire le sue nudità.
-Che cosa succede?- Sakura uscì di scatto dalla sua camera.
-Naruto-san ha chiamato?- Sanzo stava salendo le scale.
-Datemi una mano! E' svenuta di nuovo!-
Sakura si parò davanti a lui, furiosa -Che diavolo hai combinato
stavolta si può sapere?! Su appoggiala a terra baka che non sei altro!-
Il ragazzo l'appoggiò delicatamente a terra, la
rosa iniziò ad esaminarla -Traumi sul capo non ce ne sono...lesioni neppure...si può sapere
cos'è....-
-Cos'è tutto questo trambusto?- anche Kurenai, richiamata dalla
confusione generata dal ragazzo, era salita a vedere cos'era accaduto.
Dopo aver osservato attentamente la situazione e
tratto le dovute conclusioni,si voltò a guardare il biondino con aria lievemente
accigliata -Naruto! Ne hai forse combinata una delle tue?-
Il ragazzo si mise ad agitare le braccia furiosamente -No
Kurenai-sama glielo giuro! Quando sono salito ho visto il bagno pronto e sono
entrato, mi sono fatto il bagno, e, quando sono uscito dalla vasca, lei ha
aperto la porta ed è entrata! Non volevo fare nulla di male! Lo giuro!-
Kurenai si battè una mano sul viso -Oh Kami! Naruto...il bagno era
per Hinata...sono stata io a mandarla qui...-
Il giovane continuava ad agitarsi -Ma io non lo sapevo! Oh mi
scusi, mi scusi, mi scusi!-
-Ehi si sta svegliando!- Sakura stava ancora dando dei leggeri
schiaffetti sulle gote di Hinata, mentre lei apriva leggermente gli occhi.
Ancora un po' stordita, la ragazza si alzò piano a sedere, gli
occhi di tutti puntati su di lei.
La prima a parlare fu Kurenai -Hinata ti senti bene?-
La ragazza annuì, anche se la testa le girava ancora un po'.
-Hinata mi dispiace tanto! Io non volevo!-
La ragazza si voltò verso il biondo, che
continuava ad agitarsi per la preoccupazione, sorrise -Oh non
preoccuparti...io ora sto...-
Non fece in tempo a finire la frase, l'asciugamano del giovane,
dopo tutto quel movimento, si era slegato, cadendo al suolo, lasciando il
giovane in condizioni certamente imbarazzanti.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAH!-
La ragazza tuffò il viso tra le mani.
-TU....ESSERE IMMONDO!!! GUARDA COS'HAI COMBINATO!! SEI SOLO UN
BAKA!! PERVERTITO!!!-
E Sakura gli mollò un pugno che lo mandò con la testa conficcata
nel muro.
Kurenai aveva coperto il viso con un ventaglio, prontamente tirato
fuori dal proprio obi -Ah Naruto....non cambierai mai...-
Sanzo si guardava intorno curioso -Gli ha conficcato la testa nel
muro! E' proprio incastrata dentro! Che forza che ha Sakura-san!-
Distesa sul nuovo letto, Hinata era da poco sprofondata tra le
braccio di Morfeo.
Nella sua testa, cominciarono a formarsi immagini oniriche: lei,
bambina, che passeggiava mano nella mano con la madre, suo padre le aveva
raggiunte "Presto sbrigatevi, ci stanno aspettando." e le aveva condotte in una
stanza dove, seduti ad un tavolo imbandito, c'erano Neji, nonno Hiroshi e zio
Hizashi; Hinata, felice, si era seduta a tavola.
Tutti ridevano, erano felici, c'era calore e felicità. Hinata si
era voltata verso lo zio "Ehi zio! Ma tu..." era rimasta ammutolita, la tempia e
i bulbi oculari dell'uomo grondavano sangue copiosamente.
Ora ragazza, aveva serrato gli occhi e cominciato ad urlare
inorridita. Quando li aveva aperti, si era accorta di trovarsi chinata a terra,
nella sala di casa Hyuga, con tutto il clan a puntarle addosso le armi.
"Hinata tu devi morire!" il nonno la guardava dall'alto ghignando
minaccioso.
"Scusa Hinata." suo padre, senza neanche guardarla negli occhi,
stava caricando il colpo.
Poi, un rintocco di campana, uno solo, senza il ritorno. Hinata
era di nuovo circondata da quel misterioso alone violaceo, ma stavolta era molto
più ampio.
Aveva iniziato a librarsi nell'aria, tutte le lampadine della sala erano scoppiate,
lasciandola al buio, ora era una figura scura sospesa nell'aria, con due grandi
occhi rosso sangue.
Tutto intorno a lei si disintegrava, la gente cadeva a terra
morta, i muri crepavano, i vetri si frantumavano. Gli altri provavano a sparare,
ma a nulla valevano i loro sforzi, sembrava che i proiettili la attraversassero
senza recare danno. Fece un balzo, sfondò il soffitto, uscendo da quella stanza
distrutta.
Hinata si svegliò di soprassalto, ansimava forte, aveva il viso
sudato.
"Cos'era...quella cosa?!" nella sua mente si rinorrevano ancora le
immagini appena viste.
-E-ero io? I-io ho f-fatto q-quelle cose?!- si guardò le mani, vi
vedeva ancora le macchie di sangue cancellate ormai molte ore prima.
-N-no! No No No No NO NO NOOOO!- tuffò il viso tra le coperte,
soffocandovi dentro gli urli e i singhiozzi disperati. Ora lo sapeva, lei aveva
ucciso quasi metà della sua famiglia.
Fuori dalla finestra, cadeva ancora la pioggia.
Oh che bello!!! Ho già ricevuto dei commenti!!! Grazie mille a tutti quelli
che hanno lasciato anche solo due parole ma anche a quelli che leggono e
basta!!! Ma ora bando alle ciance, rispondiamo a chi, così gentilmente, ha
commentato questo parto della mia mente malata!!! ^________________________^
Keira15: Grazie mille per i complimenti!! Sei stata
dolcissima!!! Hai visto che alla fine Hinata non è morta? Ha ancora troppe
avventure da vivere prima di morire.....ma non voglio anicipare nulla!!!XD Un
bacione!!!
Alidi piume: Uh che bel nome che hai!!
Grazie mille davvero per tutti i tuoi complimenti, sei stata molto
gentile!!!Comunque si...nella vita di Hinata è entrato un angelo....ma devi
vedere CHE ANGELO!!!! Anche se il momento di riavere le ali è ancora mooooolto
lontano...ma ora basta, sto dicendo troppo!!!XD Per quanto riguarda Sasuke e
Hinata....avrai già notato che la situazione si sta un po'.......complicando!!
Ti mando un bacione!!!
Callie33: ^_^ Quanti bei complimenti!!! Grazie mille
davvero!!! Ma si vede così tanto che io sono appassionata di Giappone?!?! Non me
n'ero accorta!!! Beh meglio così!!! E' la mia grande passione fin da
piccina...Per quanto riguarda Naruto...hai visto che è tornato? E ti posso dire
che d'ora in poi non se ne andrà tanto facilmente dalla storia...^_- Un bacione
grande!!!!
Yayachan: Grazie mille per i complimenti!!! Sono contenta
che la fic ti piaccia!!! Comunque si...Hinata è un angioletto ma...un angioletto
un po' atipico!!! Più avanti capirai!!!XDDD Spero di aver risposto ad almeno
qualcuna delle tue domande comunque vai tranquilla...anche quelle che subito non
hanno trovato risposta la troveranno presto!!! Per quanto riguarda il
pairing....lo scoprirai da sola (Meh che infame che sono!!!), comunque da quel
che ho capito non ti deluderà troppo...o almeno lo spero!!!
Kissoni!!!^^
Bekill: Ebbene si...sono venuta a piantare il naso anche
qui....comunque vai tranquilla!!! X adesso sto pubblicando la stessa identica
fic di MANGA.it (a parte qualche sporadica correzione o qualche frase un po'
differente)...A proposito del quiz...penso che su MANGA.it ci sarà sicuramente,
qui non so!!! Conosco ancora pochi membri di questo sito e non voglio mettermi
subito a proporre gli stupidissimi parti della mia mente malata ma...tra un
po'....chissà!!!XDDDDDDDDDD Un bacione
grandissimissimo!!!!^________________________________^
Grazie davvero a tutti quanti, spero continuiate a seguirmi!!! Un
bacione grandissimo a tutti!!^____________________________________^
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Capitolo 3 *** L'angelo insanguinato ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Ecco qui il terzo!!! E' comodo avere tutto già scritto
su pc...riesco tranquillamente ad aggiornare una volta a settimana!!! Però tra
un po' di capitoli non sarà più così purtroppo...infatti ho davvero poco tempo
per scrivere...ke schifo avere la maturità!!!ç.ç Comunque bando ai piagnistei!!!
Ecco a voi il terzo capitolo, che comincerà a rispondere ad alcune domande....Un
bacione a tutti e buona lettura!!!^______________^
Leggermente intorpidita da un sonno agitato,
Hinata aprì piano gli occhi lavanda.
Le immagini non erano ancora molto chiare, ma, nelle narici, sentì
degli odori insoliti, diversi da quelli a cui era abituata.
Anche il letto su cui era distesa era diverso, più morbido di quello su
cui, in genere, dormiva. "Ma dove sono?"
Sbattè gli occhi, nel tentativo di rendere più chiaro il mondo intorno
a lei. Si alzò a sedere, per riuscire a prendere coscienza di dove si
trovasse.
Si guardò intorno, quella di sicuro non era la sua stanza. Al
posto della sua scrivania in noce e del suo Machintosh c'era un tavolino di
ciliegio sul quale erano appoggiati dei vestiti molto diversi da quelli che lei era solita
usare, dai colori molto sgargianti, contrapposti ai violetto, azzurro e blu che
lei amava portare.
Ma dove si trovava? Chiese alla sua mente di compiere uno sforzo non
indifferente per una persona appena sveglia, nel tentare di recuperare i
frammenti di ciò che era accaduto il giorno prima.
Fu come un pugno allo stomaco, tutte le immagini si presentarono con la
stessa chiarezza di un film in digitale.
Strinse forte il pesante piumone "Io...che cosa mi è successo? Che cosa
ho fatto?!"
Stanca di starsene sempre a piangere, la ragazza scosse la testa per
scacciare qui pensieri, si alzò e si avvicinò al tavolino su cui erano
appoggiati i vestiti.
Li esaminò: non erano davvero nel suo stile e non solo per i
colori.
Un paio di pantaloni a vita molto bassa con decorazioni etniche e un
maglione rosso fragola, a collo alto, molto corto in vita -Deve lasciare
scoperta una bella porzione di pelle!-
Sospirò rassegnata, colori sgargianti e pance scoperte non erano certo
la sua concezione di moderno ed elegante, i suoi gusti erano molto diversi, lei
era più sobria, più attenta ad altri tipi di particolari, prima fra tutti
l'armonia tra i capi indossati.
Quello di certo non poteva definirsi un abbinamento armonico, il
pesante maglione, come lei aveva previsto, lasciava una parte di pelle scoperta,
creando un profondo dislivello tra la spessa lana e la sua vita sottile. Questo
problema lei lo conosceva bene, avendo sempre avuto un seno prosperoso e una
vita molto magra. Lei non amava il suo fisico, lo considerava esagerato e
volgare. Pensiero sbagliato, in realtà infatti il suo fisico era si
prosperoso, ma in realtà era molto leggero e armonico e, grazie ai suoi modi
così eleganti, era reso ancora più minuto e leggiadro di tanti altri più piatti
e sottili.
Infilò anche i pantaloni e uscì di fretta dalla stanza, doveva
assolutamente vedere Kurenai, le sembrava l'unica persona in grado di poterle
spiegare ciò che era successo il giorno prima.
Quando fu nel corridoio, notò di sfuggita la porta del bagno, arrossì
di botto al ricordo della sera precedente "Chissà ora Naruto cosa penserà di
me…certo che ne combino una dietro l'altra!"
Si fece l'appunto mentale di bussare SEMPRE, per tutto il resto della
sua vita, quando sarebbe andata in un bagno.
Scese tutte le rampe di scale, una volta al piano terra, però, ebbe un
grosso problema "Ora dove vado? Non mi ricordo più la strada!"
-Oh buon giorno Hinata-san!-
La ragazza sussultò voltandosi, Sanzo le sorrideva gioviale -Spero che
lei abbia dormito bene! Oh vedo che ha trovato i vestiti di Sakura-san! Le
piacciono?-
Hinata rimase interdetta: non le piacevano affatto, ma quelle persone
l'avevano salvata da morte sicura, non poteva certo mettersi a fare la
schizzinosa -S-si, m-molto.-
-Uhm...- l'uomo non sembrava convinto -A vederti non sembra...non ti
piacciono molto vero?-
Colta in flagrante, la ragazza arrossì -B-beh ec-cco io...d-diciamo c-che n-non è il m-mio
stile...-
L'uomo rise -Ho capito, ho capito! Peccato…non ti stanno male…Ah
Kurenai-sama ti cercava...ha detto che, non appena ti avessi trovata sveglia,
avrei dovuto accompagnarti da lei.-
Hinata sorrise -Si grazie. Anch'io la stavo cercando, ho bisogno di
parlarle urgentemente.-
-Bene! Allora ti accompagno subito da lei.-
Questa volta Hinata guadò bene la strada che l'uomo stava facendo, in
previsione di averne bisogno in futuro.
La portò davanti al fusuma che ben si ricordava, bussò piano
-Avanti!-
Sanzo aprì il fusuma per poi inginocchiarsi -Signora. Le ho portato
Hinata Hyuga, come lei aveva chiesto.-
Kurenai, dalla sua solita posizione al centro
della stanza, si voltò a guardarlo -Bene, ti ringrazio. Ora puoi
andare.-
Sanzo chiuse il fusuma dietro ad Hinata -Prego accomodati, non avere
paura.-
Le sorrideva cordiale, Hinata si inginocchiò piano, per poi chinarsi
-B-buon g-giorno Ku-kurenai-sama.-
-Buon giorno a te. Hai dormito bene?-
La giovane annuì senza dire nulla, continuando ostinatamente a guardare
a terra, Kurenai capì che, anche se più calma, la ragazza non era certo meno
scossa del giorno precedente, come, del resto, era normale.
-Devi perdonarmi, ti ho fatto venire qui costringendoti con la forza,
volevo solo impedire che ti uccidessero. Tu sei il grande angelo che tanto ho
aspettato.-
Hinata alzò il viso sorpresa -A-angelo? D-di che co-cosa s-sta
p-parlando?-
La donna sorrise compiaciuta per poi guardala negli occhi -Molti secoli
fa, quando l'uomo aveva da poco messo piede sulla terra, ci fu una guerra tra
mondo celeste e mondo demoniaco. Fu un conflitto lungo e sanguinoso, talmente
cruento che persino il mondo terrestre ne fu coinvolto. Molti furono i morti tra
gli umani e la guerra non accennava a smettere, tanto che durò per secoli e
secoli. Gli angeli, i guerrieri del cielo, erano in netto svantaggio, a causa di
un voto che da sempre li lega alla loro condizione celestiale: il voto di
sangue. Questo voto, da quando l'universo fu creato, costringe gli angeli a non
macchiarsi del sangue di alcun individuo, anche se si trattasse di un demone o
un mostro, pena: l'espulsione del paradiso. Un giorno però, un angelo decise di
rompere quel voto. Uccise migliaia e migliaia di demoni con pochi colpi, forte
di una potenza cento volte superiore a quella di qualsiasi altro essere,
inferiore solo a quella di Dio. Grazie a quell'angelo, la guerra, che era durata
per secoli, si concluse in soli tre giorni. Ma questo atto le costò molto caro:
le sue mani si erano macchiate di fin troppo sangue e fu mandata sulla Terra per
portare a compimento la sua purificazione. Qui, un giorno, incontrò un cavaliere
che se ne innamorò all'istante, ma sapeva che lei sarebbe dovuta tornare al
cielo così...-
-La conosco già questa storia...perchè me la sta raccontando? Perchè mi
dice che sono un angelo? Io...- abbassò lo sguardo, sospirò, pensando alla
miseria della sua situazione attuale -...sono solo una ragazza normale, come
tante...-
Kurenai sorrise -Però tu sei la reincarnazione di
quell'angelo.-
Hinata rialzò di scatto la testa, nel giardino, un'allodola prese il
volo-Eh? Ma è solo una favola, una storia inventata...-
La bella donna scosse la testa -No Hinata. Questa storia non è presente
né nell'antico testamento né in nessun altro testo sacro comunque è una storia
vera e i membri della famiglia Hyuga sono i discendenti dell'angelo, i pronipoti
dei figli che l'angelo ebbe da quel cavaliere, la prova sono i vostri occhi così
particolari. Nei secoli il sangue dell'angelo si è manifestato in molti membri
del tuo clan, sia donne che uomini anche se, col passare delle generazioni, il
sangue divino è stato sopito da quello umano, ma le vere manifestazioni
dell'angelo sono state poche e tutte in individui di sesso femminile, come te,
Hinata.-
Hinata era completamente a bocca aperta -N-no-non è
p-pos-si-bi-le!-
Kurenai sorrise, si era immaginata una reazione del genere -Io ieri
ti ho percepita nell'attimo in cui ti sei manifestata. Anch'io, essendo una tua
lontanissima parente, ne ho ereditato i geni, i miei occhi rossi ne sono una
prova. Una piccola dimostrazione.-
Dall'obi tirò fuori il suo ventaglio, lo posizionò, chiuso, sul palmo
della mano. Dopo un po', senza che la donna lo toccasse, il ventaglio si stava
librando nell'aria, arrivando di fronte al viso di Hinata; Lì si aprì, sotto gli
occhi sorpresi della ragazza, rivelando una decorazione ad aironi bianchi e
fiori di ciliegio.
-Questo è stato solo un assaggio. Io ci riesco solo con molta
concentrazione, tu sarai capace di ben altro. Dopotutto, il tuo potere è
nettamente superiore.-
Hinata ripensò con orrore a ciò che era successo la sera precedente;
quello era il suo potere? Gente morta trucidata e tristi macerie? Si alzò di
scatto, stringendo le palpebre e i pugni per dimenticare -NO! Non è veo! I-io
n-non possiedo alcun potere speciale! E'-è una bugia! T-tu...tu stai
mentendo!-
Si buttò a terra disperata stringendo la testa tra le mani -E' falso!
E' falso! E' falso!-
Kurenai cercò di avvicinarsi a lei -Hinata io...-
-NON MI TOCCHI!- scacciò la sua mano e si alzò di scatto.
-M-mi d-dispiace...m-ma i-io n-non ci credo! E ora mi scusi!-
Si diresse verso il fusuma e lo aprì, per poi vederselo chiudere di
scatto; si voltò, Kurenai, ancora inginocchiata a terra, era circondata da un
leggero colore violetto "I poteri...dell'angelo..."
La donna la guardava accigliata -Per secoli il clan Hyuga ha ucciso
senza pietà tutte le ragazze che, come te, erano portatrici dello spirito
dell'angelo! E' meglio se resti qui, io non voglio che tu muoia!-
Hinata la guardò a bocca aperta: con quell'espressione severa sul volto
emanava un'aura di autorità come non ne aveva mai viste, neanche in suo
padre.
In un letto d'ospedale, un ragazzo aprì debolmente gli occhi -D-do-dove
sono?-
Un debole sussurro, si guardò intorno, tutto quel bianco gli dava
fastidio, strizzò gli occhi. Provò ad alzarsi, un forte dolore al torace lo fece
ricadere sul letto.
-Buon giorno Neji. Come ti senti ora?-
Il ragazzo voltò piano la testa alla sua sinistra: suo nonno Hiroshi e
suo zio hiashi erano lì, davanti a lui, il vecchio gli sorrideva cordiale –I
medici dicono che hai una brutta ferita all’addome, ma che né le costole, né gli
organi interni hanno subito danni.-
Neji lo guardava in silenzio, ancora intontito dai farmaci e dal sonno
–Ma…che cosa è successo? Ricordo che eravamo a casa, c’era l’intero clan e poi
Hinata…HINATA!-
Il giovane si alzò di scatto, per poi ricadere pesantemente sul letto,
in preda ad atroci dolori.
I due si avvicinarono per soccorrerlo, parlò di nuovo il nonno –Neji,
Neji…è meglio se non ti muovi per ora, non ti sei ancora ristabilito.-
Il giovane tentava, invano, di dibattersi –Voglio vedere Hinata! Ditemi
dov’è! Sta bene? Che diavolo è successo?-
Il vecchio continuava a sorridere –Rilassati Neji…Hinata sta bene e tu
la rivedrai molto presto. Ora, però, è meglio se ti calmi un
attimo…Infermiera!-
Una donna in uniforme bianca entrò nella stanza –Mi dica
Hiroshi-sama.-
Il vecchio le si avvicinò, sussurrò qualcosa al suo orecchio che Neji,
per quanti sforzi avesse fatto, non riuscì a sentire. La donna uscì, per poi
tornare, poco dopo, con una siringa in mano. Tolse eventuali bolle d’aria,
dopodichè ne iniettò il contenuto nel braccio di Neji che, ammansito dal dolore,
non oppose alcuna resistenza. Dopo pochi secondi e un fastidioso torpore prese il
giovane, che si addormentò di colpo.
Hinata era seduta sul bordo del suo letto, ancora incredula per il
colloquio appena avuto con Kurenai "Il mio clan discende da un angelo, un angelo
guerriero, esiliato sulla Terra…ma com’è possibile?" si buttò sul letto,
chiudendosi in posizione fetale "E poi…perché mi dovrebbero uccidere? Io cosa
c’entro in tutto questo? Io…vorrei solo vivere in modo normale …che ne so di
angeli e guerre cosmiche?! Vorrei tanto rivedere Neji nii-san…Neji…chissà ora
come sta?"
Ma i suoi pensieri furono interrotti, qualcuno bussava alla porta della
camera, Hinata si alzò di scatto –A-avanti!-
La porta si aprì, Naruto entrò lentamente nella stanza, con
un’espressione che definire imbarazzata sarebbe stato un frivolo eufemismo
–C-ciao Hi-hinata? T-tut-to b-bene stamattina?-
Hinata, imbarazzata quanto lui, fissò lo sguardo a terra, le sue gote
avevano assunto una discreta colorazione porporina –B-beh…p-più o
m-meno…-
Il biondino, preso dall’agitazione, aveva iniziato a grattarsi la nuca
con mano nervosa –Ah! M-mi d-dispiace c-.che t-tu n-non st-stia
b-bene…-
Lei scosse la testa nervosamente –Oh n-no! N-non è c-che i-io n-non
st-tia b-bene…è s-solo c-che sono s-successe t-tante cose…-
Il discorso aveva preso una piega abbastanza patetica, Naruto pensò, a
ragione, che fosse meglio arrivare subito al sodo, con calma e senza
balbettamenti. Prese un leggero respiro, guardando a terra e grattandosi la nuca
–Senti Hinata…mi dispiace per ieri sera. Il fatto è che avevo visto il bagno
pronto e sono entrato senza pensare, non avevo idea che fosse stato fatto per
te. Davvero…non avevo intenzione di offenderti in alcun modo.-
Lei lo guardò sorpresa, mai avrebbe immaginato una performance del genere da parte di lui.
Di Naruto, per quel poco che aveva visto, si era fatta l’idea come di un giovane
strafottente, casinista e un po’ donnaiolo, con una certa tendenza
all’esibizionismo e invece…-Oh no! Sono io che devo scusarmi! Avrei dovuto
bussare prima di entrare, così ci saremmo risparmiati quel brutto
incidente!-
Il giovane si mise a ridere –Bene! Ora che ci siamo scusati entrambi
abbiamo tutti la coscienza un po’ più a posto giusto?-
Hinata rise, coprendosi educatamente il volto con una mano "E’ un po’
strano…ma in fondo è davvero simpatico."
Il biondo si battè una mano sulla fronte –E’ vero! I vestiti! E pensare
che ero venuto qui apposta!-
Hinata rimase un attimo interdetta –Eh? Vestiti?-
Naruto le fece un sorriso a trentadue denti –Già! Sanzo mi ha chiesto di prestarti dei vestiti
perché ha detto che quelli di Sakura non ti piacciono molto! Sono venuto a
chiederti di venire a scegliere ciò che vuoi dal mio armadio! Per me non
c’è alcun problema!- le rivolse un occhiolino -Eccezione fatta per la mia tuta da
combattimento naturalmente!-
Hinata era rimasta di sasso "Sanzo ha fatto cosa?! Ma cosa gli è
saltato in mente?!"
Il giovane le si avvicinò e la tirò su dal letto prendendola per un
braccio –Forza dai! Sono curioso di vedere che cosa sceglierai! E
poi…consideralo un altro modo per scusarmi!-
Troppo incredula per reagire, la ragazza si lasciò trascinare fino in camera
di Naruto, si riscosse dai suoi pensieri solo quando si trovò di fronte al
grande armadio nella camera del ragazzo –Forza! Prendi ciò che vuoi!-
Hinata ne guardò attentamente il contenuto: arancione e nero la
facevano da padroni, Hinata ricordò che anche la tuta indossata dal giovane il
giorno prima era di quei colori. Per lo più si trattava di felpe, magliette e
pantaloni molto larghi, pochissimi i vestiti un po’ eleganti: la scelta non era
certo varia. Prese un paio di pantaloni larghi arancione e una maglietta a
maniche lunghe, nera, con una spirale e rifiniture dello stesso colore dei
pantaloni –V-va bene se prendo questi?-
Naruto le sorrise vivace –Sicuro! Vedo che hai buon gusto! Dai corri a
metterli che voglio vedere come ti stanno!-
Lei lo guardò sorpresa –M-ma come…vuoi che li metta subito?- a pensare
al desiderio del ragazzo di "vederla" arrossì come un peperone.
Lui annuì convinto –Sicuro! Sono certo che ti staranno bene e poi…-
guardò un attimo i vestiti della ragazza -…non mi sembra proprio che questo sia
il tuo stile! Sbaglio o non ti senti molto a tuo agio?-
Lei distolse lo sguardo imbarazzata, andando a toccare con una mano
la parte di ventre rimasta scoperta, dove aveva cominciato a sentire una
fastidiosa sensazione di freddo, in prepotente contrasto col caldo soffocante del
maglione –Beh ecco io…-
-Su, su andiamo!- la spinse di nuovo nel corridoio, verso la sua stanza
–Io rimango fuori ad aspettare! Per favore, fai in fretta a
cambiarti!-
Rimasta sola nella stanza, Hinata stese i vestiti sul letto.
Sospirò, sfilandosi il pesante maglione, Come l’ebbe tolto, una piacevole sensazione
di "liberazione" si impossessò di lei; tolse anche i pantaloni a vita
bassa, rimanendo con la sola biancheria. Guardò un attimo i vestiti distesi sul
letto, a differenza degli altri, questi le piacevano abbastanza, anche se ancora molto
lontani dal suo stile. Si infilò prima i pantaloni, erano un po’ larghi ma, per
fortuna, non rischiavano di cadere. Passò poi alla maglietta, quella le stava
bene, forse anche lei un po’ larga, ma l’effetto non era poi così
male.
Hinata uscì dalla stanza, trovando Naruto ad aspettarla sulla porta.
Come la vide, gli occhi del ragazzo assunsero un inquietante luccichio e il suo
sorriso si allargò da un orecchio all’altro –Che carinaaaaaaa!!-
Senza lasciare alla ragazza il tempo di replicare, le saltò
letteralmente addosso, abbracciandola stretta, come si farebbe con una bambola
od un pupazzo –Che carina! Che carina! Che carina!-
Dal canto suo, Hinata era basita. Non diceva nulla, troppo concentrata
nello sforzo di non svenire "Oddio mi sta abbracciando! Un ragazzo mi sta
abbracciando! Nessuno lo aveva mai fatto altre a Neji! Oddio! Hinata stai calma!
Non devi perdere i sensi! Un bel respiro e la mente torna lucida! Non svenire!
Non svenire! Non svenire!"
Naruto si staccò da lei –Wah scusa! Ho esagerato…uffa! Ti ho messa di
nuovo in una situazione poco piacevole…sono il solito stupido!- battè il piede a
terra, sbuffando sonoramente.
Lei lo guardò un attimo mentre, mortificato come non mai, continuava a
guardare a terra –N-no Naruto…n-non mi hai messa i-in una s-situazione poco
piacevole…m-mi hai fatto u-un complimento e q-questo mi lusinga molto! A-a me
piacciono le p-persone vivaci. M-mi mettono allegria!-
Naruto la guardò un attimo in faccia, effettivamente stava sorridendo.
Quello, però, non era certo il sorriso che si sarebbe aspettato da una persona
allegra: era tirato, stanco, privo di luce, in una parola…finto. Naruto non
credeva affatto che Hinata fosse una persona finta, la conosceva da poco è vero,
ma il suo istinto gli diceva che lei era una persona dai sentimenti puri e lui,
del suo istinto, se n’era sempre fidato ciecamente. Se Hinata sorrideva in quel
modo, la spiegazione doveva essere un’altra.
Sospirò, guardando il viso della ragazza, stava per dirle qualcosa –Naruto!
Che diavolo stai facendo qui con le mani in mano? Kurenai-sama ha detto che
stamattina avremmo dovuto stare a casa da scuola ma questo non mi sembra un buon
motivo per oziare! Su, vieni ad allenarti!- Sakura, con gli strani abiti che
Hinata le aveva visto addosso il giorno prima, stava correndo verso di
loro.
-Ah ma ci sei anche tu Hinata! Buon giorno! Hai dormito bene?- le
rivolse un sorriso radioso.
Hinata, sopraffatta da tanto entusiasmo, rispose quasi sussurrando
–S-si certo! G-grazie d-dell’interessamento!-
Sakura le battè una mano sulla spalla –Oh di nulla! Piuttosto…- guardò
gli abiti della ragazza -…come mai non porti gli abiti che ti ho prestato? Non
ti stavano forse?-
Un brivido percorse la schiena di Hinata "Oh no che figura! E ora cosa
le dico?"
-Le ho chiesto io di provarsi i miei vestiti Sakura-chan! Volevo vedere
come le stavano! E’ carina così non trovi?- battè una mano sulla spalla della
mora.
Hinata si voltò stupita verso Naruto, mai si sarebbe aspettata una tale
prontezza di spirito da parte sua. Dentro di sé, provò un grande senso di
gratitudine nei suoi confronti.
-Ma che diavolo di richiesta è? Più ti conosco, più penso che tu sia
davvero poco normale! Dai! Sbrigati a cambiarti che dobbiamo
allenarci!-
Il ragazzo mise la mano sulla fronte, facendo il segno militare di chi
ha appena ricevuto un ordine –Agli ordini capitano!- e corse in camera
sua.
-Mpfh! Baka!- Sakura spostò lo sguardo su Hinata –Scusalo se ti ha
fatto qualcosa. E’ un po’ scemo ma non è cattivo.-
Hinata scosse la testa –Oh ma non mi ha fatto nulla! E’ stato molto
gentile. Come tutti voi in questa casa. Io vi devo davvero moltissimo…vi
ringrazio.- e si inchinò leggermente.
Sakura rimase spiazzata da un tale atteggiamento –Oh Hinata! Ma non c’è
alcun bisogno di comportarsi così! L’abbiamo fatto più che volentieri!-
La porta della stanza di Naruto si aprì di scatto –Eccomi Sakura-chan!
Sono pronto!-
La ragazza dai capelli rosa lo guardò accigliata –Alla buonora! Su
andiamo! Ciao Hinata! A dopo!-
-Ciao Hinata! Ci si vede a pranzo!- e i due corsero via.
Rimasta sola, Hinata tornò nella sua camera, buttandosi a braccia
aperte sul letto "Che situazione strana! Non mi sembra vero che mi stia
succedendo tutto questo! Qui sono tutti molto gentili, mi trattano già come se
fossi una della famiglia. Qui mi sento addirittura più a mio agio che tra i
membri del mio clan…beh…a dir la verità non è che ci voglia molto, sono sempre
tutti così affettati e freddi.... Però…" una lacrima solcò il viso di Hinata
"…Neji…la ferita che gli era comparsa sul petto era molto grave…e se fosse…Oh
Dio del cielo ti prego! Fa che non sia morto ti prego!"
La ragazza cominciò a singhiozzare piano –Neji…ti prego dimmi che stai
bene! Dimmi che non sei morto Neji! Ti prego Neji!- continuava a ripetere
ossessivamente quel nome, quasi l’invocarlo potesse essere garanzia di salvezza
per il ragazzo.
Intanto Naruto, ricordatosi di aver dimenticato una delle sue armi da
allenamento, stava correndo per il corridoio, diretto verso la sua stanza. Si
fermò, sentendo degli strani versi provenienti dalla camera ci Hinata. Si
accostò alla porta per ascoltare meglio –Neji…come stai? Quella ferita…ti prego
dimmi che sei vivo! Mi manchi tanto Neji!-
Naruto rimase di stucco "Anche ieri piangeva così…Chi è questo Neji?
Sarà un suo parente? Un suo amico? Dev’essere davvero importante per lei…senti
come piange! Sarà forse…il suo fidanzato? Beh…è una spiegazione
plausibile!"
Forse era meglio entrare, provare a consolarla "Si e poi cosa le dico?
A momenti, neanche la conosco…meglio correre o Sakura-chan si arrabbierà con me
e mi picchierà a dovere!" e, con un po’ di amarezza, corse a prendere ciò che
doveva e se ne andò in giardino.
Hinata, distesa sul letto, il guanciale stretto tra le braccia,
continuava a piangere a dirotto. Il pensiero dell’adorato cugino, di quella
brutta ferita sul suo petto e del fatto di non sapere nulla della sua sorte,
stavano letteralmente distruggendo la mente della ragazza.
Improvvisamente, un lampo attraversò la sua mente. Alcune immagini,
senza alcuna volontà da parte di lei, si susseguirono davanti ai suoi occhi:
Neji, disteso su di un letto, in una stanza completamente bianca, una flebo dal
liquido giallastro era infilata al suo braccio destro, il nonno che lo guardava
in silenzio, aspettando, forse, un qualche cenno da parte sua, un grande
edificio bianco, con una croce rossa affiancata dal una scritta, a caratteri
cubitali: HOSPITAL.
Hinata si alzò di scatto a sedere –M-ma…come ho fatto? Neji…io so
dov’è! So dove trovarlo! Com’è possibile?!-
Hinata scosse la testa, non era certo quello il momento di farsi
prendere dallo stupore, doveva correre subito da Neji, doveva almeno riuscire a
vederlo.
Corse fuori dalla stanza ma si bloccò "In quella stanza c’era anche il
nonno. Ora l’ospedale sarà pieno di suoi agenti…mi uccideranno!"
Strinse forte i pugni "Non mi importa! Neji è più importante! Magari ne approfitterò per
parlare con il nonno e farmi spiegare tutta questa faccenda!"
Corse per i corridoi e poi giù per le scale, una volta arrivata al
piano terreno si fermò "Se Kurenai-sama mi scoprisse non mi lascerebbe mai
andare da Neji. Meglio fare piano."
Percorse piano il corridoio, passò affianco alle cucine, dove Sanzo
stava preparando il pranzo, alle sale in stile tradizionale, dove Kurenai si
stava preparando alle lezioni mattutine del suo corso, arrivata poco lontana
dall’ingresso, trovò un tavolino con, sopra, un blocchetto di fogli ed un
portapenne "Sono stati tutti così gentili…dovrei almeno ringraziarli…" prese una
penna e scrisse un messaggio sulla carta bianca "Grazie a tutti voi per l’aiuto
che mi avete dato. Scusate il disturbo arrecatovi. Spero, un giorno, di riuscire
a sdebitarmi. Hinata"
Cercò le sue scarpe nell’armadietto di fianco alla porta, vi ripose le
pantofole e corse via.
-Ragazzi interrompete un attimo l’allenamento per favore.-
I due giovani combattenti si fermarono, la prima a parlare fu Sakura
–Si Kurenai-sama?-
La donna si stava avvicinando lentamente al duo –I miei uomini mi hanno
informata del fatto che l’intero clan Hyuga ha lasciato il palazzo ufficiale.
Non so con certezza dove si siano trasferiti, fatto sta che la villa è pressoché
vuota, perciò voi due, con l’aiuto di Sanzo, avete la possibilità di andare a
recuperare gli oggetti personali di Hinata.-
I due la guardarono con tanto d’occhi –Ma Kurenai-sama! In pieno campo
nemico? E solo per recuperare un paio di vestiti?-
La donna sorrise gioviale –E perché no? Dopotutto la villa è quasi
vuota e, da quel che ho capito, gli agenti degli Hyuga non vi hanno creato alcun
problema…o sbaglio? Avete forse paura di loro?-
Punto sul vivo, Naruto cominciava a scaldarsi –E che diavolo! Certo che
no! Ma perché mai dovremmo fare una cosa così stupida?-
Kurenai non si scompose minimamente –E’ per un mio progetto
personale…prendetelo come una delle vostre"missioni"!-
I due continuavano a guardarla abbastanza accigliati –Allora era per
questo che stamattina ci hai dato il permesso di rimanere a casa….-
La donna annuì –Esatto ragazzi…forza! Se partite adesso, per oggi
pomeriggio avrete già finito!-
Naruto sbuffò –Uffa! Ma così salterò il pranzo! Come faccio senza il
mio ramen?-
Una vena cominciò a pulsare sulla tempia di Kurenai –Ne hai già mangiate
due scodelle a colazione e francamente mi chiedo anche come tu faccia! Comunque
stasera, quando tornerai a casa, ne potrai mangiare quanto vorrai! Ora però
muovetevi!-
-Si Kurenai-sama! Agli ordini!- e i due si allontanarono.
La macchina era davanti all’ingresso, loro vi arrivarono attraverso il
giardino, non passando per i corridoi e non notando il biglietto lasciato da
Hinata.
Era ormai passato molto tempo da quando se n’era andata da villa
Sarutobi, neanche lei sapeva quanto, mezzogiorno era passato ormai da un
pezzo.
Camminava e camminava, sapeva che sarebbe andata così: l’ospedale era
in un punto molto lontano della città e lei era uscita senza un soldo, perciò,
di trasporti pubblici non se ne parlava.
Era strano, non sapeva neanche in che zona della città si trovasse, ma
sapeva perfettamente dove andare e come muoversi "Che sia merito di questo
fantomatico angelo? Che io davvero sia la portatrice di misteriosi poteri? No…è
impossibile! Ci sarà una spiegazione...si però…" ancora una volta, le tornò in
mente la riunione di famiglia del giorno precedente "…ciò che è successo ieri
non ha per niente una spiegazione…" strizzò gli occhi, voleva dimenticare, ad
ogni costo "Chi se ne importa! Ora ciò che conta è solo rivedere Neji. Al resto
ci penserò poi!" presa da sacro furore, la ragazza si mise a correre il più
velocemente possibile, doveva arrivare in ospedale assolutamente prima del
termine dell’orario di visita.
In un bell ufficio dalle tinte scure e dallo stile moderno e costoso,
un telefono squillò, un giovane uomo dai lunghi capelli neri legati in una
coda bassa alzò la cornetta –Pronto.-
All’altro capo, la voce bassa e metallica di un uomo sulla quarantina
–Itachi-sama. L’obbiettivo è stato localizzato. In questo momento si sta
muovendo nella zona ovest del quartiere di Shinjuko. A giudicare dall’andatura,
sembra abbia molta fretta.-
La bocca del giovane si increspò in un sorriso soddisfatto –Molto bene.
Non perdetela di vista e tenetemi aggiornato su tutti i suoi
spostamenti.-
-Ricevuto Itachi-sama. La chiamerò appena ci saranno novità.-
-Molto bene! A dopo.- ripose la cornetta, sorridendo
soddisfatto.
Bussarono alla porta –Entra pure!-
Un altro ragazzo, dai capelli rosso cupo e con una marionetta appesa
alla mano destra, entrò nella stanza –Ci sono novità?-
L’altro, serio e laconico, come al suo solito, annuì –In questo momento
sta girando per Shinjuko.-
Un sorriso beffardo si dipinse sul volto del rosso –Deidara ne sarà
felice…da ieri non fa altro che ripetere quanto fosse carina mentre faceva
esplodere i corpi dei suoi stessi parenti…-
Itachi rise piano –Sasori lo sai com’è fatto! E’ uno scienziato ma ha
l’animo di un artista! Piuttosto…- la sua espressione tornò seria -…organizza
una squadra di almeno una decina di uomini. Dovranno essere pronti per stasera.
Ti comunicherò il luogo tra poco.-
Sasori alzò un sopracciglio –Non mi dire…forse il supergenio ha
già un’idea di dove si sta dirigendo il nostro angioletto?-
Il moro lo guardò con un’espressione indecifrabile, tra il soddisfatto
ed il maniacale –Diciamo di si…devo solo scoprire dove si trovi una
persona…-
L’altro lo guardò incuriosito –Chi?-
-Hyuga Neji-
La BMW blu correva a tutta velocità lungo la strada, delle urla acute,
e alquanto fastidiose, si levavano all’interno del veicolo –Sanzo! Quante volte
ti ho detto che devi rispettare il codice della strada quando guidi?!-
L’uomo, ignorando totalmente le protesta della ragazza, si mise a
ridere –Sakura-san ma io lo rispetto il codice! Vado solo un po’ più veloce
della media…-
Gli occhi della giovane diventarono di fuoco –Un po’ più veloce?! Stai
facendo i centotrenta! E poi guarda la strada!! Sei appena passato con il
rosso!-
L’improbabile autista continuava a ridere –Ma Sakura-san! Lo faccio per
voi! Prima arriviamo, prima finite la missione no?-
Sakura si mise a torcere i pugni per la rabbia –Grrr! Sanzo sei
impossibile!-
Sul sedile posteriore Naruto, insolitamente silenzioso e malinconico,
ignorava totalmente il diverbio tra i due. Continuava a pensare a ciò che era
successo poche ore prima, quando, attraverso la porta della stanza di lei, aveva
sentito Hinata piangere "Chissà ora come sta quella ragazza…è da ieri che non fa
altro che piangere…deve sentirsi davvero male…forse se rivedesse quel Neji
starebbe meglio…" sospirò triste "Si e come faccio a trovarlo? Non so né il suo
nome completo, né come è fatto…"
Ma Naruto non era certo il tipo che si dà per vinto, si mise a braccia
conserte, concentrandosi su come avrebbe potuto agire. Non ci volle molto "Ma
certo! Ora sto per andare a casa sua no? Quale miglior posto per indagare! Lì,
di sicuro, riuscirò a trovare qualche informazione interessante!" soddisfatto
della sua "pensata geniale" il biondino si mise a ridere sguaiatamente –Wah ah
ah ah ah! Sono un vero genio!-
I due seduti davanti si voltarono a guardarlo –Ma che diavolo sta
facendo? Ride da solo?-
-Non lo so proprio Sakura-san…forse sta impazzendo!-
La ragazza dai capelli rosa guardò un attimo l’autista, che continuava
a fissare Naruto –Sanzo ma cosa fai?! Guarda la strada!-
L’uomo tornò a fissare la strada –Subito Sakura-san!-
Il sole stava ormai tramontando, saranno state almeno le cinque, Hinata
era ormai vicina al suo obbiettivo "Ancora pochi isolati e sarò arrivata. Tra
poco lo rivedrò!"
Camminò ancora, ancora e ancora, arrivando all’ospedale quando ormai il
sole era già sceso.
Entrò dalla porta automatica, per poi dirigersi alla reception. Al
bancone, c’era una graziosa infermiera in uniforme candida –Mi scusi.-
La donna alzò gli occhi, sorridendo alla ragazza –Prego signorina. Mi
dica.-
Hinata sistemò nervosamente un ciuffo di capelli dietro l’orecchio
–Buona sera. Sto cercando la stanza del signor Neji Hyuga. Sono una parente.-
L’infermiera digitò qualcosa con la tastiera del suo computer e lesse
sul monitor –Neji Hyuga, stanza 206, terzo piano, in fondo al corridoio a
destra.-
Hinata si inchinò rispettosa –Grazie dell’informazione. Buon
giorno.-
Si allontanò dalla reception "E’ stato più facile del previsto. Strano,
non mi ha chiesto nulla, neanche il nome…beh meglio così"
Alla reception, l’infermiera prese la cornetta telefonica e compose un
numero –Pronto.-
Quando lei parlò, la voce era appena un sussurro –Sono io…dì a
Itachi-sama che lei è appena arrivata.-
Naruto sorrise soddisfatto, era proprio come aveva detto Kurenai, pochi
agenti, tutti battuti in poco tempo –Bene! Ora il campo è libero!-
Sakura, dopo aver assestato un ultimo colpo ad un poveretto, si guardò
intorno soddisfatta –Già! Io vado ad avvisare Sanzo. Tu aspettaci
qui!-
Il biondo annuì contento –D’accordo Sakura-chan!-
La ragazza si allontanò. Una volta che lei fu fuori dal suo raggio
visivo, il biondo si guardò intorno con circospezione "Bene! Ora posso mettere
in atto il mio piano!" si aggirò per i corridoi, aprì ogni fusuma, alla ricerca
di qualcosa che potesse aiutarlo a capire chi era e, soprattutto, dove fosse
Neji Hyuga.
"Forse, dato che lui è in stretti rapporti con Hinata, dovrei cercare
la sua camera!" al solo pensiero, arrossì "Cavolo! Non sono mai stato nella
camera di una ragazza! Persino Sakura mi ha "gentilmente invitato",
minacciandomi di una morte lenta e molto dolorosa, a non entrare mai in camera
sua! Cosa portò mai trovarci?!" scosse la testa con espressione decisa "No
Naruto! Tu hai una missione da compiere! Un vero ninja non si fa sopraffare da
nessuna difficoltà! Ecco! Questo è lo spirito giusto!"
Determinato come non mai, salì le scale, arrivando al secondo piano,
dove, secondo le strutture delle abitazioni conformi alla tradizione, si
trovavano le camere da letto. Si avviò lungo il corridoio, aprendo con
attenzione ogni fusuma, finché non gli capitò un fatto singolare: in una casa
tradizionale, dove tutte le stanze erano chiuse da fusuma, c’erano due stanze
chiuse da altrettante porte, una poco distante dall’altra "Che strano! Chissà
cosa ci sarà dentro?"
Notò, poi, che, su entrambe, c’erano due targhette. Sulla prima c’era
il nome "Hinata", ma fu il nome della seconda a stupirlo per davvero:
"Neji".
Kurenai, finiti i corsi serali, era rimasta, pur non sapendolo, sola in
casa. Uscì dalla sala per le lezioni e si aggirò per i corridoi "Com’è
silenziosa e tranquilla la casa senza quei tre scalmanati. E’ da stamattina che
non vedo Hinata. Chissà ora come sta…forse è meglio che vada a
parlarle."
Si avviò lentamente su per le scale, giungendo poi nel corridoio.
Raggiunse la porta della camera di Hinata, su cui bussò leggermente. Nessuna
risposta.
"Chissà perché non risponde…non è in nessuna stanza della casa e non
credo si trovi in giardino" –Hinata sono Kurenai. Posso entrare?- di nuovo
nessuna risposta.
"Forse starà dormendo…meglio non disturbarla."
Tornò al piano terra "Bene! Sanzo, Naruto e Sakura sono fuori, Hinata
sta dormendo, le lezioni sono finite, manca ancora un’ora alla cena…potrei
andare a fare una passeggiata."
Kurenai adorava le passeggiate, specialmente quelle nelle sere di metà
inverno, fredde, ma molto silenziose, e davvero suggestive, con l’atmosfera cupa
e profonda del tramonto inoltrato "Anche Asuma adorava passeggiare nelle sere
invernali…" i begli occhi rossi le divennero leggermente lucidi.
Si diresse verso l’ingresso principale, stava già per aprire la porta
"Gli altri dovrebbero rientrare tra non molto, forse è meglio lasciargli un
messaggio, nel caso non mi trovino in casa."
Si accostò al tavolo dove, per comodità sua e degli altri abitanti
della casa, aveva messo un blocchetto di fogli, per scrivere eventuali impegni o
note di altro genere.
Notò che sul primo c’era scritto qualcosa, un sorriso increspò le
labbra carnose "Sarà Naruto con le sue solite richieste di comprare del ramen…ma
non si stufa mai quel ragazzo?"
Come ne lesse il contenuto, sbiancò. Rilesse ancora e ancora, non
poteva essere vero –Hinata…E’ SCAPPATA!-
Hinata stava camminando lungo un ampio corridoio bianco "Allora…202,
204…eccola! Camera 206!"
Presa dall’entusiasmo, la giovane entrò senza neanche bussare –Neji
nii-san! Sono Hinata! Sono qui!-
Si bloccò, la camera era immersa nell’oscurità, una sensazione di
panico si impossessò di lei –N-neji? D-dove sei?-
-Mi dispiace. Neji non è più qui.-
Tremante, la ragazza si voltò. Un ragazzo, più grande di lei, occhi e
capelli scuri, raccolti in una coda bassa, si stava lentamente avvicinando a lei
–C-chi s-s-sei?!-
Lui la guardò con aria famelica –Il mio nome è Itachi. Piacere di
conoscerti Hinata!-
Naruto era davvero indeciso "Che faccio? Entro? No è meglio di
no…però…la mia indagine lo richiede…si ma…la privacy…Bah! Bando agli indugi! Io
entro!" aprì la porta violentemente.
A differenza delle altre stanze, da dove mancavano la maggioranza degli
affetti personali dei vari membri del clan, quella era rimasta pressoché
intatta. C’era un letto, con un piumone grigio, una scrivania con un portatile,
una libreria con libri, scolastici e non, pochi soprammobili e molti trofei
sportivi, quasi tutti primi posti "E così abbiamo a che fare con un fenomeno
eh?"
Notò che, sulla porzione di muro sopra la scrivania, erano appese, con
nastro adesivo e puntine, alcune fotografie. In quasi tutte, era presente un
ragazzo della sua stessa età, con lunghi capelli castano scuro, occhi simili a
quelli di Hinata e un’espressione seria e composta sul viso "Non c’è dubbio!
Dev’essere questo qui!"
Le guardò con attenzione: Neji affianco ad Hinata, Neji con uno strano
ragazzo, con dei tatuaggi rossi sul viso, e un altro con i capelli scuri, mentre
reggono una coppa sportiva "Che strano tipo questo qui! E guarda questo…sembra
un Emo…devo averli già visti da qualche parte…Ah! E’ vero! Sono in classe con
me!", Neji, depresso, con una ridente ragazza dai capelli biondi, mentre lei fa
il segno della vittoria "Qui non sembra molto felice…lei, invece, ha l’aria
simpatica! Ehi ma, ora che ci penso, anche lei è in classe con me!" e, infine
Neji abbracciato ad una ragazza dai capelli raccolti in due chignons "Questa
dev’essere la sua ragazza…guarda com’è rosso!"
Il suo sguardo cadde su qualcosa, appoggiato
sulla scrivania, un pacchettino "Chissà cosa contiene! Ehi ma c’è un biglietto! Lo lesse
"Per la mia carissima cuginetta. Tantissimi auguri Hinata! Dal tuo Neji
nii-san"
Naruto rimase di sasso "Ma è per Hinata! Ormai è un po’ tardi per i
regali di Natale…bah! Io glielo porto lo stesso!" lo mise in tasca.
Si soffermò un attimo a fissare la foto di lui con Hinata "Tu vieni via
con me!" staccata la foto dal muro, la mise nella tasca interna del giacchetto
della tuta.
-NARUTO! NARUTO! NARUTO DOVE CAVOLO SEI?!-
"Wah questa è Sakura-chan! Se mi scopre mi fa a pezzi!" corse fuori
dalla stanza.
-Si Sakura-chan? Come mai così di corsa?-
La ragazza lo prese per le spalle, agitandolo –Naruto è successa una
cosa terribile!-
Lui alzò un sopracciglio –Umpf! Classica frase da film! Dai dimmi cos’è
successo stavolta.-
-E’ scappata!-
Lui la guardò perplesso –Di chi parli?-
La ragazza esplose –Ma sei stupido? Hinata! Hinata è scappata! Kurenai,
ha appena chiamato Sanzo sul cellulare. Dice che ha trovato un suo messaggio sul
tavolino in ingresso!-
Il ragazzo si bloccò –Che cosa? E perché l’ha fatto?-
-E che diavolo ne so?!-
Naruto stinse i pugni –Merda! Non ci voleva! Dobbiamo trovarla al più
presto, lei è in pericolo!-
Sakura battè un piede a terra –E grazie al cavolo! Lo so anch’io che è
in pericolo! Ma dove può essere andata? Quale motivo può averla spinta a
fuggire?-
Il biondo si bloccò, inconsapevolmente, portò una mano al cuore, sopra
la foto di Neji –Sakura! Forse so dov’è!-
Si mise a correre a perdifiato, doveva raggiungere Sanzo il più presto
possibile. In poco tempo la compagna gli fu affianco –Naruto che vuoi dire?
Davvero sai dove si trova?-
Lui non l’ascoltava, in testa le parole di Hinata "Neji-niisan…quella
ferita…dimmi che sei vivo" non aveva alcun dubbio "E’ andata a
cercarlo!"
I due raggiunsero Sanzo, che ancora parlava al cellulare –Sanzo!
Passami Kurenai-sama!-
L’uomo lo guardò stranito –Naruto…-
Il ragazzo non aveva tempo per gli indugi –Su passamela! Forse so dov’è
ora Hinata-
Senza fiatare, gli porse il telefonino –Pronto Kurenai-sama. Sono
Naruto! Forse so dov’è Hinata ma ho bisogno del suo aiuto!-
All’altro capo, la donna sembrava calma, ma, in realtà, era tesa come
una corda di violino –Davvero Naruto? Di cosa hai bisogno?-
Il giovane prese un respiro –Ho bisogno dei tuoi poteri! Tutte quelle
cose strane che fai di solito!-
Kurenai era perplessa –Cosa vuoi dire Naruto?-
Naruto battè un piede a terra –Io so con chi è ora e, forse, ho anche
un’idea del luogo, è con una persona ferita, forse gravemente, potrebbe essere
un ospedale! Il punto è…quale?-
Rimase di sasso, come aveva fatto a non pensarci? Era la soluzione più
logica –Ho capito Naruto! Lo faccio subito!-
Tra i poteri esp di cui Kurenai era dotata, uno di questi è la
localizzazione. E’ come se avesse un radar interno, capace di rilevare una
particolare persona, in particolare chi, come Hinata, è dotato di poteri
paranormali, fino ad un raggio di chilometri di distanza.
Kurenai, si concentrò, prese un bel respiro e serrò gli occhi. Come in
un film in accelerazione, le vie della città le scorrevano davanti agli occhi,
finché non comparve l’immagine chiara dell’insegna di un ospedale –E’ in un
ospedale ad ovest di Shinjuko.- l’immagine si spostò all’interno dove Hinata,
spaventata, si allontanava da Itachi, -Forse è in pericolo! Fate presto per
carità!-
-Andrò io…da solo!- la voce di Naruto era ferma.
-Sei forse impazzito? E’ troppo pericoloso! Andrete tutti
insieme.-
Naruto scosse la testa –No Kurenai-sama! Se ci vedessero tutti insieme,
gli Hyuga ci identificherebbero subito come quelli che, ieri hanno portato via
Hinata, e, in poco tempo, li avremmo tutti addosso. Se andassi da solo, avrei
qualche possibilità in più di completare la missione senza troppi
problemi.
Kurenai si morse un labbro nervosamente, sapeva che lui aveva
perfettamente ragione. Era rischioso, è vero, ma Naruto non era un novellino
qualsiasi e sapeva bene come muoversi in territorio nemico.
-Va bene! Tu, Naruto, andrai a liberarla. Sakura e Sanzo
rimarranno a terminare il lavoro a villa Hyuga. Ora stai bene attento, ti devo
dare le indicazioni su come trovare Hinata…-
Hinata indietreggiava sempre di più finché, suo malgrado, non si trovò
bloccata dal letto, ormai Itachi era a pochi centimetri da lei "Oh no…sono in
trappola!"
-Bene signorina Hyuga. Sembra che ora sarai costretta ad ascoltarmi.-
La poveretta era terrorizzata, non sapeva perché, ma gli occhi di quel
ragazzo la inquietavano in maniera indescrivibile. Erano chiaramente nero cupo
ma lei, per una frazione di secondo, vi aveva visto una vivida sfumatura
scarlatta "Di nuovo quel colore!" il colore del sangue.
Si era appoggiata al letto per allontanarsi di più, col risultato di
trovarsi quasi completamente distesa, con lui poco sopra di lei, mentre la
guardava con aria sadicamente compiaciuta.
Era talmente vicino che, quando aprì bocca, Hinata sentì il suo fiato
caldo sul viso –Falla uscire.-
Lei cercò, invano, di divincolarsi: distesa malamente, senza un buon
punto su cui appoggiare le braccia, le leggi della fisica erano contro di lei
–N-non so d-di che parli!-
La calma inquietante di lui, per un attimo, ebbe una lieve rottura,
Hinata la capì da un lieve fremito dei suoi occhi –Si che lo sai! Sto parlando
di lei.-
Hinata, preso un po’ di coraggio, lo guardò con astio –Lei
chi?!-
Preso dalla furia, le afferrò i polsi e la bloccò sul letto,
allungandosi su di lei –E’ meglio se eviti di fare stupidi giochi con me! Sono
anni che l’attendo e non ho intenzione di aspettare ancora! Fammela
vedere!-
La ragazza si pietrificò "Non starà parlando di…" cercò, con tutta la
sua forza, di liberarsi, senza ottenere nulla. Non doveva succedere di nuovo ciò
che era accaduto la sera precedente, no, non doveva.
Naruto saltava velocemente di tetto in tetto, coprendo, con i suoi
balzi, distanze pari anche a centinaia e centinaia di metri. Le facoltà fisiche
di quel ragazzo erano davvero sopra la norma, naturale che Kurenai si fidasse
così ciecamente i lui.
La sua espressione era la perfetta allegoria della rabbia e della
determinazione "Devo salvarla! Devo salvarla! Devo salvarla! Corri Naruto!
Corri!"
Voleva a tutti i costi recuperare Hinata, la sua coscienza glielo
imponeva. Quella ragazza, così triste e sola, consumata dalla preoccupazione per
quel suo cugino che, Dio solo lo sa, chissà se era vivo o morto, non meritava di
soffrire ancora "E neanche di morire per mano di quei figli di puttana del suo
clan!"
Strinse i pugni fino a rendere bianche le nocche, se avesse avuto le
unghie lunghe, probabilmente se le sarebbe piantate nella carne.
In lontananza, vide un enorme edificio bianco "E’ quello! E’ l’edificio
di cui parlava Kurenai-sama!"
Ancora due lunghi salti e fu davanti all’entrata.
Era già buio, ma le luci accese erano poche "I pazienti non dovrebbero
essere già a letto, non è ancora l’ora di cena…stai in guardia
Naruto!"
Con grande circospezione, il giovane entrò nell’edificio.
L’atrio era immerso nella penombra "Eh si…qui c’è davvero qualcosa che
non va!" lo percorse con cautela, cercando, il più possibile di rimanere nelle
zone d’ombra "Vestito così sono un bersaglio facile! Fanculo a me e alla mia
passione per l’arancione!"
Salì le prime due rampe di scale "Kurenai-sama ha detto che è al
secondo piano. Devo salire ancora."
Arrivò al secondo piano, il corridoio era deserto "Niente dottori,
niente infermiere, niente pazienti…uffa! Dev’essere una trappola…"
-E’ inutile che ti nascondi. Ti ho già visto.-
"Ti pareva!" Naruto si voltò, un giovane dai capelli rossi scuri, con
una marionetta in mano gli era di fronte, a giudicare dall’abbigliamento doveva
essere un combattente.
Inutile scappare e poi la sua specialità era proprio l’affrontare il
nemico faccia a faccia –Beh almeno un po’ ci ho provato…dimmi almeno che sono
stato bravo…-
L’altro appoggiò la sua marionetta all’avambraccio e gli battè le mani
–Così va bene?-
Naruto rise, una risata diversa dal solito –Si grazie! E quella?-
indicò la marionetta –E’ con quella che pensi di battermi?-
L’altro rise a sua volta –Oh no…questo è solo un hobbie…- l’appoggiò al
muro, tirando fuori due wakizashi da due fondine riposte sulla schiena –A dir la
verità pensavo di usare queste!-
Naruto deglutì "Merda!"
L’altro allungò le spade verso di lui –Il codice guerriero impone che
ci diciamo i nostri nomi prima di iniziare a combattere.-
-Uzumaki Naruto-
-Sasori-
-E basta?-
-Si- e, senza dire altro, si lanciò sul giovane.
Naruto, preso alla sprovvista, si spostò in ritardo, una delle spade
gli sfiorò l’addome, provocandogli un taglio che, subito, iniziò a
sanguinare.
Naruto sfiorò la ferita, nel vedere il sangue sulle sue mani, si
infuriò –Cazzo!-
Fece un balzo all’indietro, lontano da Sasori, compose i sigilli e, con
le dita formò una croce –Kage bushin no jutsu!- due copie del ragazzo comparvero
a dargli man forte.
Sasori sgranò gli occhi stupito –Quindi tu…chi l’avrebbe mai detto! Ora
capisco perché ci tieni tanto a proteggere quella ragazza!-
I tre Naruto si infuriarono –Questi non sono affari tuoi!- all’unisono,
i tre Naruto si lanciarono sul giovane, chi tirava pugni, chi calci, chi
lanciava pugnali, chi stellette ma tutto fu inutile. Entrambe le copie,
abbattute da Sasori, scomparirono in una nuvola di fumo e l’originale, anche se
in piedi, era pieno di lividi e graffi "Questo non è un avversario
facile!"
Un altro balzo indietro, un altro clone, Sasori lo guardò ironico –Hai
intenzione di riprovarci? Sei poco originale ragazzo mio!-
Ma, stavolta, lo scopo era un altro: la copia si mise a formare una
strana sferetta azzurra, di natura simile a quella elettrica, sulla mano
dell’originale. "Ma cosa…" Sasori, solitamente rigido e flemmatico, iniziò ad
inquietarsi.
Quando la sferetta raggiunse dimensioni di poco superiori a quelle di
una palla da softball, il clone scomparve, lasciando solo l’originale, che
subito si lanciò contro il nemico.
-RASENGAN!- con una furia difficilmente raggiungibile da una persona
ferita, Naruto lanciò la sfera contro Sasori.
Aveva compiuto centinaia di combattimenti ma mai, in tutta la sua vita,
aveva visto o provato una cose del genere. La sfera che l’aveva colpito non era
certo molto grande ma, come lo toccò, si sentì invadere da una sensazione
bruciante, come fosse stato all’interno si un’enorme fiamma.
Quando tutto finì, lui, che mai aveva perso un
combattimento, faticava a reggersi in piedi.
Naruto lo guardò: era barcollante, era ferito ed ustionato ma era
ancora in piedi e forse non ancora del tutto innocuo.
Quello iniziò ad avvicinarsi lentamente –Certo che…quelli come te sono
guerrieri davvero potenti!- mentre parlava, accennò alla fascia con simbolo che
Naruto portava sulla fronte –Sono contento di battermi con te!-
Naruto strinse i pugni "Questo parla, parla e intanto Hinata potrebbe
essere in fin di vita! Meglio dileguarsi!"
Compose di nuovo i sigilli –Kage bushin no jutsu!- almeno una trentina
di copie di Naruto comparvero davanti a lui e, subito, si gettarono su
Sasori.
"E ora, veditela con queste!" e, approfittando della confusione, si
dileguò.
Hinata udì un lieve boato "Ma cos’è?"
Itachi, troppo preso da ciò che voleva fare, sembrò non accorgersene
–Ti ho detto di mostrarmela! Falla uscire!-
Tentare di fuggire era inutile, ma lei non voleva assolutamente che si
ripetesse ciò che già era successo –Ti prego lasciami…- gli occhi della ragazza
cominciarono a diventare lucidi.
Itachi si soffermò ad osservarla: vedere quella creatura fragile e
spaventata distesa, inerme, sotto di lui, stimolò quello che era il suo lato più
perverso.
Cominciò ad avvicinare il viso a quello di lei, arrivando vicino al suo
collo, che iniziò a leccare in modo famelico.
Un’ondata di panico e disgusto si impossessò di Hinata –M-ma cosa fai?!
Ti prego lasciami per carità!-
Cercò, ancora una volta, di divincolarsi, ma, per quanta furia ci
mettesse, era davvero tutto inutile.
Le mani di Itachi cominciarono ad infilarsi sotto la maglietta di
lei.
"Liberami!" una voce, nella testa della ragazza.
"Liberami ora!" era una voce di donna, molto calda e ferma.
"Liberami o moriremo!"
Hinata cominciò a sentire i sensi intorpidirsi e, simile a quello dei
campanili delle grandi cattedrali gotiche francesi, un lugubre rintocco di
campana risuonò nelle sue orecchie.
Naruto correva a rotta di collo per il corridoio, lo sentiva, ormai era
vicino.
"Hinata sto arrivando! Ti prego resisti!"
Un potente boato, la porta di una stanza poco avanti a lui si frantumò
contro il muro di fronte, il ragazzo si bloccò a bocca aperta –Ma che diavolo
sta succedendo?"-
Si riscosse e corse verso il luogo dell’esplosione, tutto era avvolto
da un’intensa luce viola.
Guardò nella stanza, disteso a terra in un lago di sangue, c’era un tizio coi capelli
lunghi. Al centro della camera, una figura chiusa in posizione fetale levitava
nell’aria. Naruto ne riconobbe i vestiti –Hinata? Sei tu?-
La figura alzò il viso, aveva lunghi capelli biondi e occhi rosso
sangue, si voltò a guardarlo –Ora Hinata sta dormendo. Io sono l’angelo cacciato
dal paradiso. Il mio nome è Valkiries.
Ed ecco il terzo!! Mamma mia com'è lungo!! Ma chi lo leggerà mai tutto?!?!
Mia mamma me lo dice sempre che sono logorroica-.-'''....Ma ora basta parole
inutili!! Passiamo ai commenti:
AliDiPiume: In effetti hai ragione...non è che Naruto sia
proprio il massimo della furbizia nell'ultima parte del capitolo ma devi
capirlo, molto è stato dettato dalla sfiga!! Chi mai al mondo si sarebbe
aspettato una cosa del genere? Infatti queste cose accadono solo nelle mie
fiction e nei manga di Yuu Watase!!XD Eh si...Hinata in questa fiction soffrirà
un bel po'...ma vai tranquilla, ci sarà un happy end un giorno!!! A proposito di
ciò che hai chiesto....beh avrai già intuito che l'andazzo sta prendendo un
apiega differente perciò...se certe coppie ti danno fastidio, non ti preoccupare
se non vuoi più seguire la mia fic...io non mi offendo, davvero!!^_^ Un bacione
grandissimo!!!
Callie33: Waaah che bello!! Quanti complimenti!!! Grazie
mille, davvero!!!^________^ Comunque guarda, non sono per niente una persona
interessante!! Sono solo una ragazza a cui piace un mondo scrivere e parlare di
Naruto (e fare strane fusioni tra storie che non c'entrano niente l'una con
l'altra!!XDDDDDDDD)!!! Davvero ti piace il sangue? Anche a me a dir la verità!
Non che sia in'amante dello splatter o di quei film truculenti (eccezion fatta
per Kill Bill...UN CAPOLAVORO!!!) però sono del parere che un po' di sana
drammaticità dia quel tocco in più ad ogni storia. Quanto alla scena finale del
capitolo...ha davvero avuto un grande successo!! Sono contenta che sia
piaciuta!!! Grazie mille dei tanti complimenti!!! Un bacione
grande!!!^_________________^
mary1993: Grazie del complimento!! Eh già povera Hinata!!!
Credo sia lei ad ispirare un po' di violenza...ma la colpa più grande è del mio
sadismo!!! Povera stella!!! Quante ne patirà ancora per colpa mia!!!! Un bacione
grande!!!
Keira15: Davvero sto diventando il tuo mito?!?! Grazie mille
davvero!!!^_^ In effetti la parte finale di Naruto è davvero divertente,
ha fatto molto successo tra i lettori!!! Comunque, per quanto riguarda suo padre
e suo nonno sono due uomini molto calcolatori e senza scrupoli, ma...diciamo che
hanno le loro ragioni...per qunto squallide e moralmenti discutibili....hai
visto che Neji è tornato? E non se ne andrà presto dalla storia, vedrai!!!
Grazie mille per aver commentato!! Un bacione grandissimo!!!
Hana Turner: Brava!!! Hai visto subito che la storia è
ispirata al mitico Ayashi no Ceres della mitica Yuu Watase!! Bravissima!!
Diciamo che il mio è stato un esperimento: hovoluto prendere i personaggi di
Naruto e metterli in una storia come quella della mitica Aya, puntando per
alcuni personaggi sulla somiglianza (infatti per me Deidara e Alec sono gemelli
separati alla nascita!!!XDDDD) per altri, come nel caso di Hinata ed Aya, ho
puntato sulla differrenza carateriale...mi sono chiesta -Come si comporterebbe
Hinata in questo caso?- eccetera. Comunque in futuro la storia prenderà una
piega un po' diversa dalla trama del manga della Watase, ma ci saranno alcune
scene che saranno delle chiare citazioni...aspetta e vedrai!!! Spero che in
questo capitolo tu abbia capito un po' meglio le vicende dell'angelo di
Hinata...ma molte domande troveranno risposte nei capitoli futuri!!! Beh
in effetti la scena in bagno è stata un po' imbarazzante...poveri ragazzi!!! Che
autrice spietata che sono!!! Mille grazie per tutti complimenti!!! Un bacione
grandissimissimo!!!^___________________________________^
yayachan: Uao! Certo che la scena del bagno ha proprio fatto
successo!!! Sono felice che ti sia piaciuta!!! In effetti anche a me è piaciuto
molto scriverla!!!^_^ Per uqnto riguarda il clan Hyuga...sono tutti ben lontani
dal lasciare in pace Hinata purtroppo!!! Ma tanto ora ha trovato chi la
proteggerà!!!XDDDD Mi dispiace tanto che tu ti sia ammalata!!! Spero che tu
riesca a rimetterti presto!!! Un bacione stratosferico!!!! Cn tanti auguri di
pronta guarigione!!!!^____________________^
Grazie infinite a tutti quelli che leggono e/o
recensiscono la mia storia!!! Un abbraccione a tutti!!! ^________________^
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Capitolo 4 *** Meetings: incontri ravvicinati ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Ciaooooooooo!!!^^ Scusate tantissimo il ritardo ma...diciamo che ho avuto i
miei buoni motivi anzi...UN buon motivo!!!! PRAGA!!! La mia splendida gita
dell'ultimo anno nella magica città di Praga!!! E' stato un bel viaggione (15
ore di autobus!!! Alla fine del viaggio avevo strane ed inquietanti visioni!!!),
però ne è valsa davvero la pena!!! Un albergo a quattro stelle con tanto di
piscina, sauna, lettini abbronzanti, bar, bowling, casinò ecc... E poi la città
è magnifica!!! Alcune cose mi hanno un po' deluso ma il resto......mamma mia che
meraviglia!!! Ma capisco che a voi non interessi un beneamato cavolo dei miei
viaggi perciò....VAI COL CAP!!!!^____________________^
Naruto era letteralmente pietrificato, quella figura continuava a
guardarlo con quei suoi spaventosi occhi rossi. Mai nella sua vita aveva visto
una cosa del genere e, credeteci, lui ne aveva viste davvero tante.
Scosse la testa, quello certo non era il momento di farsi prendere dal
panico. Ne andava della sua vita ma, soprattutto, ne andava della vita di Hinata
e questo proprio non lo poteva permettere: lui aveva il compito di proteggerla,
quello era il suo dovere -Che significa che Hinata sta dormendo? Perchè hai i
suoi vestiti? Dov'è lei adesso?-
La figura si mise in posizione eretta, continuando a galleggiare
nell'aria, Naruto potè così notare che era molto differente da Hinata, non solo
per i capelli e gli occhi di colore diverso. Era fisicamente diversa da Hinata:
le sue forme erano più accentuate e l'altezza maggiore, i lineamenti del viso
erano più affilati e le labbra più carnose e rossastre, insomma era una donna
matura, di un'età che avrebbe potuto oscillare tra i venti e i trenta anni.
Decisamente non si trattava di Hinata.
Quando la donna parlò, il ragazzo sentì un brivido corrergli giù per la
schiena -Hinata in questo momento sta dormendo dentro di me. Io e lei
conviviamo nello stesso corpo, io sono una parte indissolubile della sua stessa
anima.- anche la voce era molto diversa.
Naruto non era mai stato il tipo da discorsi enigmatici e sibillini
come quello appena udito dalla donna, quelle parole ebbero solo il risultato di
farlo infuriare -Che diavolo stai dicendo? Se hai fatto qualcosa ad Hinata giuro
che ti ammazzo!-
La donna, all'udire quelle parole, rise piano -Tu vorresti uccidermi?
Se dici così è ovvio che non mi conosci.-
Naruto non perdette neanche un briciolo della sua decisione -Non ti farò
nulla se mi dici dov'è Hinata!-
La donna rise di nuovo -Tu mi minacci? Povero stolto! Io, con le mie
mani, ho tolto la vita a molti più esseri di quanti tu ne abbia visti in tutta
la tua inutile esistenza.-
Naruto deglutì, sapeva che quella donna non stava mentendo, doveva
essere in grado di fare cose che lui mai avrebbe potuto immaginare. A provare la
sua teoria c'era il fatto che lei stesse fluttuando davanti a lui da dieci
minuti buoni e anche l'esplosione che aveva scardinato la porta della
stanza.
Ma lui non voleva mollare –Cos’è questa storia che Hinata è dentro di
te?-
Nel vedere che il giovane aveva abbassato la cresta, sorrise ironica
-Io e lei siamo lo stesso essere e due persone diverse allo stesso tempo. Io
sono Valkiries, arcangelo superiore, alle dirette dipendenze di Dio. Mi sono
reincarnata nel corpo di questa ragazza per recuperare ciò che è mio. Comunque è
sorprendente...- ignorando completamente Naruto, la donna sollevò le mani e le
guardò con stupore, per poi osservare con attenzione anche il resto del corpo
-...mai, in tanti secoli, mi era accaduto di manifestarmi in una forma così
completa. Meglio così! Sarà più utile al mio scopo...-
Naruto la guardò con astio -Che diavolo hai intenzione di fare col
corpo di Hinata?!-
A quel tono, alle sue orecchie, così insolente, Valkiries iniziò ad
irritarsi -Non sono affari tuoi moccioso! Piuttosto...-sollevò una mano, poco
lontano dal volto di Naruto -Tu fai parte del clan Hyuga?- sul palmo, iniziò a
formarsi un globo di energia dall'aria molto minacciosa.
Naruto, seppur impaurito, continuava a guardarla con espressione ferma
-Cosa vuoi tu dal clan Hyuga?-
-RISPONDI ALLA DOMANDA!- infuriata, Valkiries lo colpì col globo di
energia, mandandolo a sbattere contro il muro del corridoio che, a causa della
violenza del colpo, si crepò profondamente.
Naruto sputò un grumo di sangue, per poi rialzarsi a fatica –I-io non
f-faccio parte del clan Hyuga.- a causa del dolore, parlava a fatica, sputò un
altro grumo si sangue –T-tu c-cosa v-vuoi da l-lui?-
La donna fluttuò verso di lui, era tornata di nuovo calma -Loro sono la
causa della mia rovina. Sono quelli che mi hanno strappato le ali, condannandomi
a reincarnarmi, generazione dopo generazione, senza mai tornare al
cielo.-
Naruto era ancora più confuso e irritato di prima "Strappato le ali?
Arcangelo superiore? Reincarnazione? Ma allora lei è…"
Fu in quel momento che lei notò il corpo inerme di Itachi, privo di
sensi, ma ancora vivo -Lui è in combutta con gli Hyuga. Ne sono certa! Dopo
tutte le turpitudini che mi ha fatto…-
Fluttuando, si diresse verso di lui, Naruto ebbe un brutto
presentimento -Ehi ma che vuoi fare?!-
Con un balzo, si frappose fra l'angelo e Itachi -Non ti permetterò di
far del male ad un innocente!-
Valkiries lo guardò con astio -Hai già messo la mia pazienza a dura
prova moccioso! Ricorda, a tirare troppo la corda alla fine si spezza. Spostati
subito!-
Naruto non si mosse -No! Se vuoi ucciderlo dovrai passare sul mio
cadavere!-
L'angelo digrignò i denti -Patetico idiota.-
Mosse appena il braccio, Naruto si sollevò in aria, per poi schiantarsi
contro il muro alla fine del corridoio.
Si rialzò a fatica, toccò la tempia, era ferito "Cazzo!"
L'angelo fu subito davanti a lui -Ti pentirai di avermi fatto perdere
la pazienza ragazzino!- lo prese per il collo, stringendo con forza -Ora saprai
quanto è terribile la furia di un angelo!-
Villa Sarutobi, la bella proprietaria, seduta su di una sedia, in
cucina, torturava con le mani il suo fedele ventaglio "Naruto, Hinata...Oh Kami,
Dio del cielo, tutte le divinità possibili...vi prego! Fate che ritornino sani e
salvi!"
-Kurenai-sama. Le ho portato del the.- Sanzo entrò in cucina con un
vassoio.
Nel vedere un volto amico, l'espressione della donna si distese -Grazie
Sanzo. Ne avevo proprio bisogno.-
L'uomo si mise le mani sui fianchi -Lo credo bene! Chissà come sarete
preoccupata! Ma che gli è preso a quel baka di partire da solo?!-
Kurenai sorrise amaramente -E' stata la decisione migliore. Soprattutto
considerando il fatto che tu avevi una missione importante da portare a
termine...Allora hai scoperto qualcosa?-
L'uomo scosse la testa, triste -No signora! Ho cercato in tutta
l'abitazione ma non ho trovato indizi validi. Sembra che l'intero clan sia
svanito nel nulla!-
La donna sospirò mestamente -Capisco. Peccato...avrei voluto sapere il
motivo per cui gli Hyuga se ne sono andati in quel modo.-
-Eh già...è strano! Pensi che si sono portati dietro ogni cosa! Tutte
le stanze erano sgombre! Le uniche intatte erano quelle di Hinata-san e di un
certo Neji...le altre, tutte vuote.-
Kurenai divenne sempre più pensierosa -Capisco...-
-Ma signora...mi tolga una curiosità! Perchè non ha detto nulla a
Naruto-san e Sakura-san? Loro sarebbero stati un aiuto valido in questa
missione!-
La donna si voltò a guardarlo, sorrise -Vedi...Naruto e Sakura sono dei
tipi molto precipitosi ed iperattivi. Questa è una battaglia che va combattuta
per gradi. Gli Hyuga sono dei nemici pericolosi da cui difendersi, non possiamo
permetterci alcun tipo di errore.-
L'uomo sorrise ironico -Ho capito!-
Già, Sanzo aveva capito...aveva capito quanto la situazione fosse grave
e quanto fossero perfidi e potenti i nemici da cui avrebbero dovuto difendersi
per molto, molto, molto tempo avvenire.
Intanto, al piano di sopra, una ragazza dai corti capelli rosa, distesa
sul letto, piangeva, stringendo una foto, sulla quale c'erano due ragazzini, lui
biondo, lei coi capelli rosa, e due adulti, lei bionda, lui con lunghi e folti
capelli grigi, che accarezzavano amorevolmente le teste dei bambini.
-Ti prego Naruto! Ritorna! Ritorna da me!-
Naruto si sentiva soffocare, nella morsa di quella mano d’acciaio e la
testa annebbiarsi a causa della mancanza d’aria -Ora la smetterai di
ostacolarmi!- sulla mano libera, si formò un altro globo violetto -Preparati!-
mosse la mano per lanciare poi, si bloccò.
Un tenue luccichio azzurro proveniva dalle maglie della giacca del
giovane. Allarmata, Valkiries ne aprì la cerniera e lo vide, un ciondolo azzurro
al collo del ragazzo.
Lo lasciò andare all'istante, prendendosi la testa fra le mani, in
preda ad atroci dolori -ARGH! Ma come fai ad avere una cosa del
genere?!-
Senza capirci più nulla, Naruto si rialzò, osservando il suo ciondolo
mentre brillava "E' quello che mi avevano regalato l'ero-sennin e Tsunade no
baa-chan! Cosa sta succedendo?-
Valkiries, intanto, era china a terra con la testa tra le mani. Naruto
notò che i suoi capelli avevano iniziato a cambiare colore, come una luce ad
intermittenza: biondo, nero, biondo, nero, biondo, nero, biondo e, infine,
nero.
Ora, Hinata, quella che lui conosceva, era distesa a terra, svenuta.
Naruto la guardò allarmato "Oddio fa che sia ancora viva!"
Le corse accanto, le mise delicatamente una mano sul ventre per sentire
il respiro "Respira! Meno male!"
Stremato, si abbandonò a sedere appoggiato al muro, vicino a lei; la
guardò sconsolato -E così è questo che tu ti porti dentro eh?- respirava
affannosamente, delicatamente, le scostò alcune ciocche di capelli dal viso –Non
avrei mai pensato di vedere una cosa simile! Ora capisco perchè stavi così
male...-
Si guardò intorno: c’erano solo macerie, nuvole di polvere e calcinacci
dappertutto "Meglio andarsene, non vorrei che il tipo di prima tornasse!" si
alzò piano, ora era un po' mal ridotto ma si reggeva in piedi. Si chinò a
prendere in braccio Hinata e, trovato il giusto equilibrio, si avviò verso
l'uscita dell'ospedale.
Neji si svegliò, stavolta meno faticosamente. Non si trovava più in
quella fastidiosa stanza bianca, ma era un ambiente altrettanto sconosciuto
"Dove mi hanno portato?"
-Oh ma ti sei svegliato! Ciao!-
Neji guardò chi aveva parlato, era un tipo strano, con un camice
bianco, lunghi capelli biondi raccolti e un ciuffo a coprirgli l'occhio
sinistro. Sorrise, un po' gli ricordava la sua amica Ino.
-Il mio nome è Deidara! Dottor Deidara! Ma tu puoi chiamarmi
semplicemente Deidara! Ehi ma quante volte l'ho detto Deidara? Beh meglio! Così
lo imparerai presto ed è una buona cosa, visto che noi dovremo stare insieme per
così tanto tempo...-
Neji rimase spiazzato da quell'affermazione -C-come insieme?-
L'altro fece un sorriso a trentadue denti -Certo! Visto che io sono il
tuo medico personale...-
Il ragazzo non sapeva che dire, anzi, qualcosa da dire l'aveva
-Ma...adesso dove siamo? Non siamo a villa Hyuga vero?-
Per tutta risposta, l'altro scostò le tende accanto al letto di Neji:
nella notte, le luci della città gli si presentarono in gran numero e tutte
molto piccole, doveva trovarsi molto in alto –Eh No ragazzo mio! Benvenuto allo
Hyuga palace Neji-kun!-
"Nii-san non correre sennò ti perdo!" due bambini, sui sei anni,
correvano in un rigoglioso parco dal clima primaverile "Hinata-sama non
preoccuparti! Voglio prenderla per te!" il bambino rincorreva una farfalla che
volava leggiadra sui prati in fiore.
"Ma nii-san io non la voglio! Ti prego torna qui! Io non voglio
rimanere da sola…" la povera bimba aveva le lacrime aglio occhi.
L’altro se ne accorse e le corse incontro "Non piangere Hinata! Io sono
qui con te!"
Lei, con gli occhi ancora lucidi, lo guardò preoccupata "Non mi
abbandonerai mai vero nii-san?"
Il bambino le diede un leggero bacio sulla guancia "Non ti preoccupare!
Io starò sempre con te!"
La bimba sorrise speranzosa "Me lo prometti?"
Lui le sorrise raggiante "Ma certo! Staremo sempre assieme!"
Felice, Hinata ricambiò il bacino "Grazie nii-san!"
-…Nii-san…- Hinata sollevò leggermente la palpebre, ancora intorpidita
dal sonno; si sentiva avvolta da un gran calore, le sue braccia erano strette a
qualcosa.
-Ehi ti sei svegliata!-
Sorpresa, nel sentire una voce maschile così vicina a lei, aprì
completamente gli occhi. Si trovava sulle spalle di Naruto, il quale indossava
solo una T-shirt nera, infatti la giacca della tuta di lui era appoggiata sulle
spalle di lei –M-ma-ma c-co-come mai sono qui?-
Lui sorrise –Scusa se ti ho preso così…ma quello era un posto
pericoloso e, dato che eri svenuta, ho pensato di portarti io a casa. Sai, per
evitare i rischi!-
La ragazza arrossì –Gra-grazie…ora però puoi mettermi giù…-
Lui scosse la testa –Assolutamente no! Sei ancora debole, non devi
sforzarti! E poi siamo quasi arrivati, ecco là casa nostra!-
Hinata allungò un po’ il collo per vedere meglio, in effetti, appena un
centinaio di metri avanti a loro, c’era villa Sarutobi. Sorrise, era strano
considerare quel posto "casa sua", però doveva ammettere che la cosa non le
dispiaceva poi tanto.
Arrivarono di fronte al cancello, Naruto, pur di non mettere giù
Hinata, suonò il campanello col naso –Villa Sarutobi! Chi desidera?-
Naruto sorrise, quella era la voce cavernosa di Sanzo –Apri Sanzo! Io e
Hinata siamo tornati!-
-Naruto sei veramente tu?- la voce dell’uomo era sorpresa, quasi
commossa.
-Sicuro! E ho una fame dea lupi perciò sbrigati a mettere su il
ramen!-
Sanzo aprì il cancello, quando i due ragazzi entrarono in casa, furono
accolti più che fastosamente –Naruto-san! Hinata-san! Sono così felice che siate
tornati vivi! Avevo tanta paura!- Sanzo, piangendo come una fontana, aveva
stretto i due in un grande abbraccio con le sue possenti braccia, sollevandoli
da terra di parecchie decine di centimetri.
Kurenai si avvicinò all’insolito terzetto -Su Sanzo falli scendere.
Dopo tutto quello che hanno passato, non credo abbiano voglia di essere
compressi in quella maniera!-
Sanzo mollò i due, che per poco non si schiantarono a terra –Mi scusi
Kurenai-sama! E’ che sono così felice! Bwuaaaaah!- preso dalla commozione, il
possente cameriere aveva iniziato a piangere a dirotto. Tirò fuori un fazzoletto
bianco, delle dimensioni equivalenti a quelle di un telo da spiaggia, dal suo
kimono, per poi soffiarsi rumorosamente il naso.
-Naruto sei tornato!- timidamente, Sakura era spuntata dalla
porta.
Il giovane la guardò raggiante –Certo! Ne dubitavi forse?-
La giovane sorrise debolmente, leggermente rossa in viso –Non potrei
mai…so che hai la pelle dura tu!-
Il biondo rise orgoglioso –Esatto! Sono indistruttibile!-
Diversamente, Sakura gli avrebbe tirato un pugno in testa per
quell’affermazione non molto consona ad un guerriero, invece, in quel momento,
lei continuava a guardarlo silenziosa, con le gote un po’ arrossate.
Hinata se ne accorse, sorrise leggermente "Scommetto che le
piace!"
In un altro contesto, quella considerazione l’avrebbe resa contenta ed
elettrizzata, quando era insieme alle sue due migliori amiche il loro passatempo
preferito era proprio quello che loro chiamavano "Il gioco delle coppie",
ovvero, l’indovinare di chi erano innamorate le persone che stavano loro intorno
e ipotizzare le possibili copie future. Ma lei, in quell’attimo, non sentiva
quella sensazione di curiosità e fibrillazione che provava "giocando" con Ino e
Temari, solo una strana, fastidiosa stretta allo stomaco.
Itachi si alzò a fatica, era debole e ferito "E questo con un solo
colpo. Chissà cosa sarebbe capace di fare se avesse possibilità
maggiori!"
Sasori, conciato male quasi come lui, gli corse incontro –Itachi! Come
ti senti?-
Ancora stordito, il giovane parlò lentamente –Io…non molto…-
Il rosso annuì –Capisco! Quei ragazzi sono dotati di una forza
inaudita!-
Senza dire nulla, Itachi annuì, Sasori lo guardò curioso –Ehi ti senti
bene? Hai forse battuto la testa troppo forte? Vuoi che ti faccia chiamare un
medico?-
L’altro non disse nulla, ma la sua espressione, da perplessa e muta,
cominciò a cambiare, un largo ghigno di soddisfazione si allargò sul suo viso
–Sasori io l’ho vista!-
L’altro lo guardò come si guarda un alieno –Visto chi scusa?-
un’illuminazione –Non mi dirai che…quel boato…-
Quando Itachi lo guardò negli occhi, il suo volto era una maschera di
pura follia –Era lei! L’ho vista!- alzò le mani al viso –L’ho toccata con queste
mie mani! Ho sentito la sua voce! Oh Sasori era lei! L’angelo coperto di
sangue!-
-Capisco! Sono felice per te…- ma Sasori non era affatto felice, in
tanti anni che conosceva Itachi, mai l’aveva visto come in quei tre giorni, da
quando gli era giunta la notizia che Hyuga Hinata avrebbe compiuto sedici anni,
e questo lo preoccupava, davvero molto. Perché lui, Itachi, lo conosceva bene.
Sapeva di che cosa era capace quando voleva qualcosa. E ciò non gli piaceva
affatto.
Naruto, dopo un lauto pasto a base di ramen, saliva le scale
intorpidito dal sonno e dall’eccesso di cibo; sbadigliò –Wuah! Bene! Ora una
bella dormita! Che bello, Kurenai-sama ha detto che possiamo rimanere a casa
anche domattina! Che fortuna!-
Arrivò al secondo piano e si diresse verso la sua camera, quando sentì
qualcuno tirarlo per il giacchetto. Si voltò, Hinata era davanti a lui
–Naruto-kun avrei bisogno di parlarti un attimo,-
Il giovane le sorrise raggiante –Ma certo! Dimmi pure!-
Lei abbassò lo sguardo, il viso color peperone –Ecco io…non vorrei che
qualcuno ci sentisse…potresti venire un attimo in camera mia?-
A quella richiesta così insolita, il giovane sgranò gli occhi
–C-c-certo! P-pe-perché no!-
Lei gli sorrise debolmente –Grazie Naruto-kun!- e si avviò verso la sua
camera.
Mentre la seguiva lentamente, strane fantasie affollarono la mente del
ragazzo "Non è che vorrà "ringraziarmi" per averla salvata?" già s’immaginava
Hinata, in sottoveste di seta e pizzo bianchi, che, distesa in posizione
languida sul suo letto, lo guardava dolcemente "Oh Naruto-kun ti prego fai
piano! Per me è la prima volta…". Il biondo continuava a guardare nel vuoto con
la faccia da ebete ed un filo di bava alla bocca "Oh oh oh! Hinata…non
immaginavo fossi una ragazza così intraprendente!"
Contento come una pasqua, il ragazzo si avviò verso la camera di lei.
Entrò e la trovò sul letto, ma non era certo in una posizione languida e
tentatrice: era seduta sul bordo, gli occhi tristi e l’espressione contratta, le
mani torturavano il bordo della maglietta nera. Come vide il ragazzo entrare, si
alzò in piedi.
Nel vederla così tesa, Naruto fu colto dalla preoccupazione –Ehi
Hinata! Cosa c’è che non va? Cosa dovevi chiedermi?-
Lei aveva lo sguardo fisso sul pavimento –Ecco io…- lo alzò di scatto
su di lui –Ti prego! Dimmi che cosa ho fatto stasera!-
Lui la guardò a bocca aperta –Vuoi dire che…non ti ricordi di
nulla?-
Lei scosse la testa, riabbassando gli occhi –No. Io mi ricordo solo
quel tizio, Itachi, disteso sopra di me. Sembrava volesse farmi qualcosa di…-
non riuscì a terminare la frase, strinse le braccia attorno alle spalle,
tremando come una foglia –Avevo paura! Poi ho sentito un rintocco di campana e
non ricordo più nulla.-
Naruto non riuscì a capire –Un rintocco di campana? Io non ho sentito
nulla del genere!-
-Appunto!- Hinata continuava a guardare a terra –Era tutto come ieri!
Quando, per poco, non ho distrutto villa Hyuga! Quella campana e poi…io non mi
ricordo niente…-
Alzò di scatto la testa, per guardarlo negli occhi –Ti prego dimmi
cos’ho…-
Si bloccò, in quel momento, si accorse della ferita sulla tempia di
Naruto e non solo quella; il suo intero corpo era pieno di lividi e
graffi.
Hinata sbiancò –S-s-sono stata io a farti questo?!-
Preso alla sprovvista, Naruto non sapeva cosa dire –Ecco…veramente…non
proprio…- era davvero troppo agitato. Non voleva darle un dolore, ma mentirle
sarebbe forse stato migliore?
Una volta compreso cosa il ragazzo voleva dirle, Hinata si appoggiò con
entrambe le mani al muro, sotto shock, per poi accasciarsi piangendo a dirotto
–Noooo! No! No! No! Io non volevo! Non tu! Perché?! Perché?! Voi siete così
gentili, così buoni, e io ti ho quasi ucciso! Perché?-
Urlava a più non posso, appoggiata a quel muro, e piangeva, quanto
piangeva. Naruto strinse i pugni, Hinata stava piangendo ancora una volta, e
stavolta la causa era lui stesso.
Si chinò vicino a lei –Hinata io…ascoltami.-
Sentendo il ragazzo rivolgersi a lei con un tono così gentile, Hinata
si volse a guardarlo.
Lui le appoggiò una mano sulla spalla, sorridendo dolcemente –Hinata va
tutto bene! Io sono ancora vivo! Tu non mi hai fatto alcun male!-
Lei, anche se più calma, piangeva ancora –S-si però…so che avrei
potuto…so che dentro di me c’è qualcosa di non normale. Anche Kurenai-sama me
l’ha detto stamattina! Io però…sono l’unica che non si ricorda di nulla! Oh
Naruto-kun potrei fare del male a te, a Sakura-san, a Kurenai-sama, a Sanzo. Io
non voglio! Non voglio!-
Naruto non sapeva che dire; in effetti quello di Hinata era un bel
problema: avere uno spirito in corpo, dotato di una potenza sovrumana, che non
si fa alcuno scrupolo nell’usarla e che potrebbe manifestarsi da un momento
all’altro. Quella ragazza era davvero troppo, troppo sfortunata.
Aspettò che si sfogasse, dicendole qualche parola di conforto, per poi
andare a letto più amareggiato che mai. Voleva davvero fare qualcosa per lei, il
punto era cosa…
-Fatemi capire: l’intero ospedale, di cui voi siete il donatore e
attuale gestore, viene misteriosamente evacuato, non si sa bene per quale
motivo, in meno di due ore e, ancora più misteriosamente, neanche mezza giornata
dopo, un intero piano è completamente raso al suolo. Come se ciò non bastasse,
tutto questo accade anche alla vostra villa…E VOI NON AVETE ALCUNA SPIEGAZIONE
AL RIGUARDO?! MA CHI DIAVOLO CREDETE DI PRENDERE IN GIRO!-
Era mattina presto a Tokyo, nell’ospedale dove solo poche ore prima si era
consumata una delle battaglie più incredibili che mente umana potesse concepire,
un’avvenente poliziotta discuteva animatamente con un impassibile Hiroshi
Hyuga, capoclan del clan Hyuga.
L’anziano signore la guardava senza scomporsi –E’ come le ho detto
signorina. Io sono solo una povera vittima della sorte.-
La bella donna lo guardò con astio –Povera vittima?! Ma mi faccia il
piacere! Starebbe così calmo se veramente fosse una vittima?!-
-Calmati Anko, per favore!- ad affiancare la vivace agente, arrivò un
suo collega, capelli argentati all’insù e volto coperto.
-Non dirmi quello che devo o non devo fare Kakashi! Ciò che dice
quest’uomo è troppo stra…UMPFH!- il collega le aveva prontamente tappato la
bocca, letteralmente.
Aveva ancora una mano premuta sul viso di lei –Signor Hyuga la perdoni
le prego! La mia collega è sempre stata un po’ troppo irruente…-
Il vecchio rise –Oh nulla! In fondo mi sembra molto
simpatica.-
L’altro fece un sorriso tirato, sotto la maschera –Se lo dice
lei…comunque ora, se vuole, è libero di andare. Se avremo di nuovo bisogno di
lei la contatteremo.-
Hiroshi si inchinò, non molto a causa dell’età –D’accordo. Spero che le
indagini abbiano buon esito.– diede una veloce occhiata ad Anko che, tra le
braccia di Kakashi, continuava ad agitarsi come un’anguilla –Buona giornata. – e
si allontanò.
Quando l’anziano signore fu lontano, Kakashi mollò la collega che,
ansante, si parò davanti a lui, furiosa.
-Che cavolo ti salta in mente di zittirmi così?! Non sono mica una
bambina! E poi è chiaro che quell’uomo mente! Andiamo Hatake! Non è possibile
che…-
-Guarda che l’ho capito anch’io che mente,-
-…accadano tutti quei disastri e…EH?! Cos’hai detto?-
L’altro sospirò –Anch’io sono convinto che menta!-
Anko lo guardò un attimo ammutolita, per poi dare di nuovo di matto –E
SI PUO’ SAPERE PERCHE’ MI HAI FERMATA HATAKE?! Se veramente mente, bisogna farlo
confessare no?!-
L’altro sospirò, per poi guardarla serio –Anko…quello è un uomo di
potere! Se giocassimo a carte scoperte con lui non riusciremmo a cavare un ragno
dal buco. Hai idea di quali e quanti giri si occupi quell’uomo?-
Anko, infuriata, battè un piede a terra –E secondo te dovremmo lasciare
che concluda i suoi affari loschi ed eluda la legge in questo modo?! Mi stupisco
di te!-
Kakashi alzò gli occhi al cielo, esasperato –Certo che no! Però dovremo
muoverci in maniera diversa dal solito…-
-Che cosa intendi?- Anko lo guardò incuriosita.
Lui la guardò con aria di sufficienza -Andiamo Anko...non è la prima
volta che io e te agiamo ai limiti della legge...-
La giovane donna sorrise -Quindi tu vuoi...Oh Kakashi ti ho mai detto
che ti amo un casino? Adoro quando metti in moto il tuo cervellino!-
Gli si attaccò al braccio, scoccandogli un veloce bacio sulle labbra,
per poi strusciarsi contro di lui come un gattino.
Lui la scrutò un attimo e scosse la testa -Anko, Anko...ma chi me l'ha
fatto fare di mettermi con una mia collega?-
-...quindi, come vi dicevo prima, il sublime è una sensazione doppia,
formata da un misto di orrore ed ammirazione. L'uomo la prova di fronte alle
grandi manifestazioni della natura, per esempio terremoti, tempeste, tsunami,
incendi...l'osservare questi fenomeni crea un tormento emozionale immensamente
ispiratore per l'artista. Nell'arco dei secoli, infatti, questo sentimento ha
ispirato migliaia di opere e non solo nell'ambito del romanticismo, corrente
durante la quale questo sentimento è stato teorizzato, ma anche in epoche più
tarde. Un esempio eclatante di sublime, al di fuori del romanticismo, si può
notare anche nel "Cuore di tenebra" di Conrad, dove il protagonista parla di
"gusto per l'orrore"...-
L'insegnate smise di parlare, notando, in fondo alla classe, un ragazzo
che, non solo non stava attento, ma, addirittura, si permetteva di dormire
saporitamente durante la lezione.
-NARA! Potrebbe, per cortesia, ripetere a tutta la classe l'argomento
oggetto della lezione?!-
Shikamaru, svegliato da quelle urla, sollevò il viso dal banco e si
stiracchiò "Ecco! Mi ha beccato!" -Stavamo parlando del sentimento del
sublime...- un sonoro sbadiglio.
Il professore stava già iniziando ad irritarsi -Corretto Nara! E cosa è
stato detto a proposito del sublime?!
Shikamaru sbuffò -Che è una sensazione doppia, che l'uomo prova davanti
alle grandi manifestazioni della natura.-
L'uomo rimase stupito dalla prontezza di spirito del ragazzo: se aveva
dormito per tutta la lezione, come diavolo faceva a sapere cosa era stato detto?
Ma non diede a vedere nulla, non voleva dare soddisfazione a quel moccioso
arrogante -Giusto. E cosa vuol dire?-
Shikamaru non ne poteva più, era davvero una rottura di scatole tutto
quel parlare di cose inutili. Ci voleva un'idea...Trovata! -Vuol dire che l'uomo
è un fesso che, di fronte a uno tsunami, invece di scappare, lo sta a guardare
come un ebete e intanto se la fa sotto.-
L'insegnate sbriciolò il gesso tra le mani -TU! ESCI SUBITO FUORI DI
QUI!-
Shikamaru sorrise tra sè "Finalmente!" -Subito professore.-
Si alzò stancamente ed uscì dalla classe, badando di chiudere bene la
porta scorrevole.
Una ragazza bionda, seduta poco lontano dal posto su cui stava il
ragazzo, guardò con astio la porta mentre si chiudeva "Stupido Shika! Ma che
diavolo gli è saltato in mente?! Scommetto che adesso sarà da qualche parte a
fumare! Ma dopo gliela faccio pagare...ECCOME!"
La biondina ci aveva visto giusto, infatti Shikamaru stava salendo le
scale che portavano alla terrazza. Una volta giunto a destinazione si accese una
sigaretta mentre, con aria annoiata, seduto appoggiato alla ringhiera, alzava
gli occhi alle nuvole.
"Che barba! Accidenti ad Ino ed alla sua stupida idea di iscriverci al
corso di cultura europea! Faccio già fatica ad imparare quella giapponese....che
stupido a farmi convincere!"
Shikamaru aveva tutte le ragioni per maledirsi, infatti doveva ancora
spiegarsi quale forza sovrannaturale l'avesse spinto, mesi addietro, ad
iscriversi al corso di cultura europea assieme ad Ino. Beh, a dir la verità, non
aveva molto da rimproverarsi, in fondo, un po' ci aveva provato a
rifiutare…
"Uao hai visto Shika? Il professor Shirakawa tiene un corso di cultura
europea! Wah voglio assolutamente iscrivermi!" Ino, dopo aver letto l'avviso,
cominciò a saltare come una forsennata.
Shikamaru la guardava annoiato "Ehi si può sapere che diavolo hai da
urlare tanto? Non avrai mica intenzione di iscriverti?"
La bionda si voltò verso di lui e gli sorrise raggiante "Sicuro che mi
iscrivo! Ho sempre adorato l'Europa!! La moda, il cibo, la letteratura...altro
che il Giappone! Io sono nata per essere europea!"
Lui sorrise ironico "Davvero? Cos'è? Vuoi andare a vivere
laggiù?"
Ino fece una piroetta di felicità "Mi sembra ovvio! Dopo l'università
io andrò in giro per tutta l'Europa! Wah non vedo l'ora!"
Shikamaru rise di tanto entusiasmo "Bel progetto! Posso venire
anch'io?"
La bionda lo guardò sorpresa "Un pigrone come te in viaggio per
l'Europa?! E' quasi fantsascientifico!"
"Beh perchè no? Non vorrai andare da sola?"
Ino si avvicinò a lui e lo guardò con aria furba "Di' la verità...tu
vuoi venire per stare con me!"
Lui distolse lo sguardo con aria di sufficienza "Tsk! Che stupidaggini!
Lo farei solo perchè ho paura di quello che potrebbe combinare un'imbranata come
te, da sola, in un continente sconosciuto!"
Ino si infuriò "Stupido! Bene allora verrai, così vedrai quanto sono
furba! E ti dirò di più! Tu ti iscriverai con me a questo corso! Non vorrai
venire impreparato no?!"
Il moro rimase basito, era davvero furiosa, si era messo nei guai da
solo "M-ma io..." troppo tardi, Ino aveva già scritto i loro nomi sull'avviso.
La ragazza tornò a guardarlo "E NON TI AZZARDARE A CANCELLARLO!
Altrimenti vedrai le conseguenze!"
Shikamaru rimase fermo come uno stoccafisso, sopraffatto da tanto
impeto, mentre Ino si allontanava furiosa.
Ed ora era in quel guaio -Che seccatura!- classica frase da Shikamaru,
ma che, in quel periodo, era solito ripetere molto più spesso del solito, data
la situazione così fastidiosa.
Suonò la campanella dell’intervallo –Ecco…ora mi aspetta la
mazzata!-
Deduzione esatta, infatti passarono solo un paio di minuti che per le
scale risuonò un urlo –SHIKAMARUUUUUUUUUUUU!! ASPETTA CHE TI PRENDO!! TI RIDUCO
IN PULVISCOLO!!-
Il giovane sospirò –Infatti…-
Dalla porta che dava sulla terrazza uscì un demone biondo, con indosso
la divisa scolastica e con un’espressione omicida sul volto –Nara Shikamaru!!-
ahia…quando usava il nome completo c’era davvero di che preoccuparsi.
-Si può sapere che diavolo ti è preso?! Cosa ti è venuto in mente di
rispondere in quel modo al prof?!-
Lui scrollò le spalle –Così…non avevo voglia di stare a sentire quella
lezione noiosa. I corsi mattutini di fine trimestre sono una tale rottura di
palle…-
Ino battè un piede a terra –Ma Shikamaru!! Perché fai sempre così?! Sei
uno dei ragazzi più intelligenti della scuola, il tuo quoziente intellettivo è
stato attestato come uno dei più alti in tutto il Giappone, a studiare non
faresti nessuna fatica…PERCHE’ CAVOLO TI ROVINI IN QUESTA MANIERA?!?!-
Altra scrollata di spalle –Perché studiare è noioso.-
-SHIKAMARUUUUUU!!- la bionda, per tutta risposta, gli saltò
letteralmente addosso, tempestandolo di pugni –STUPIDO! STUPIDO! STUPIDO! SEI
UNO STUPIDO SHIKAMARU!-
-Ehi ragazzi! Se volete che vi lasciamo soli basta dirlo…- molto
probabilmente, in cielo qualcuno voleva molto bene a Shikamaru, poiché gli aveva
mandato un’ancora di salvezza da quella situazione pericolosa, sotto la triplice
forma di Kiba, Temari e Sasuke.
-Kiba-kun piantala di dire stronzate! Oggi, per colpa di questo idiota
qui…- indicò Shikamaru -…non sono proprio dell’umore giusto!-
Temari si mise a ridere di gusto –Ancora a litigare? Siete proprio
fatti l’uno per l’altra!-
Ino si mise a saltare per tutta la terrazza in preda all’isterismo
–Temari-chan piantala! Questo tonto qui non mi piace per niente! Non mi piace!
Non mi piace! Non mi piace! Non mi piace!...- e intanto continuava a
saltare.
Sasuke, scocciato, la alzò di peso, prendendola per la collottola –Ino
piantala di fare casino! Lo sai che è vietato salire sulla terrazza. Se per caso
ci scoprono siamo nei guai.-
Ma lei non sentiva ragioni, anzi, si agitava ancora di più –Mettimi giù
cretino! Mettimi giù o mi arrabbio! Guarda che ti faccio male hai capito?!
Mettimi giù!...- eccetera.
Kiba poggiò una mano sulla spalla della bionda –Ino, Ino…non ti devi
agitare per quello che dice Temari! Lo sai come sono fatte le racchie
bacchettone come lei…sempre a caccia di pettegolezzi!-
La ragazza in questione diventò rossa in viso, quando aprì bocca la sua
voce tremava –A chi hai dato della racchia bacchettona?!-
Il brunetto la guardò con aria di sfida –Cos’è non hai capito forse?
Oltre che racchia e bacchettona sei anche sclerotica?-
Temari passò dal rosso fuoco al viola acceso –Come osi…LURIDO CHIUAUA
PULCIOSO!!-
Kiba perse la sua solita baldanza, infuriandosi non poco –Chiuaua a
me?! Come ti permetti racchia?!-
I due, come da copione, erano già sul piede di guerra –Chia sarebbe la
racchia?! Cretino!-
-Frigida!-
-Impotente!-
Gli insulti erano passati al piano strettamente sessuale, ciò non
prometteva nulla di buono.
-Impotente io?! Vieni qui che ti faccio provare!-
Temari gli rise in faccia –Oh scusa non posso…oggi ho dimenticato la
lente d’ingrandimento!-
Kiba rise sadicamente –Ah! Dici così ma so che in realtà ti piacerebbe
da matti!- si passò una mano tra i capelli bruni –Ma è normale, considerando il
mio fascino da grande amatore…ed il fatto che tu sei una racchia isterica che
non mai nessuno filerà …-
La ragazza lo squadrò furiosa, Kiba sapeva che il miglior modo per far
arrabbiare Temari era l’accennare al suo essere ancora single, infatti,
nonostante il gran numero di corteggiatori, nessuno aveva mai osato ad
avvicinarsi a quella che viene da tutti chiamata con timore "regina delle nevi",
per il suo portamento austero e per la, solo presunta, mancanza di sensibilità.
Perciò, questa situazione aveva sempre fatto soffrire la povera ragazza, o
almeno…così la pensavano i suoi amici.
Difatti, come ci si sarebbe potuti aspettare, la ragazza si infuriò a
quella frase –Kiba! Sei un completo idiota!- Temari sentì la fastidiosa
sensazione di calore al viso che prende quando si sta per piangere,
quell’affermazione era stata davvero troppo pesante per lei.
Il bruno non se ne accorse, anzi, la fece una boccaccia –Meglio idiota
che racchia!-
Lei, completamente ripresa, ormai c’era abituata, lo guardò con aria di
sufficienza –Ah sentilo! Guarda che io, almeno, posso sperare di migliorare! Tu,
stupido sei, stupido rimani!-
-Scusate ragazzi io…- Tenten, appena sbucata dalla porta ammutolì. Era
salita in terrazza per parlare agli altri di cose importanti e si era trovata di
fronte uno spettacolo a dir poco allucinante: Ino, che si agitava come
un’assatanata, tenuta per la collottola da Sasuke, il quale la ignorava
bellamente, nonostante lei gli tirasse ripetuti colpi sulla testa, Shikamaru,
svenuto, pestato più di un pungiball, e i soliti Kiba e Temari, che continuavano
a dirsi ogni genere di improperi.
La prima ad accorgersi di lei fu Ino, che la guardò con un’espressione
da cane bastonato –Ten-chan! Ti prego dì a questo qua di mettermi giù! Per
favore…- Tenten la guardò come si guarda un insetto schifoso –Ino…che ci fai
lì?-
La bionda continuava a dimenarsi –Uff! E’ lui che non mi fa scendere!
E’ cattivo!-
La ragazza si battè la fronte, poi guardò i due litiganti –E voi due?
Che state facendo?-
I due, furibondi, si indicarono a vicenda, urlando come dei forsennati
–QUESTA/O RACCHIA/CRETINO MI STA INSULTANDO DA MEZZ’ORA!!-
La brunetta sospirò, guardando Shikamaru che, lentamente, tentava di
alzarsi "Anche questa…come se non ci fossero già abbastanza problemi…" –Sentite
ragazzi! Sono venuta per discutere di cose importanti! Potreste ricomporvi un
attimo?- aveva solo un anno in più di loro, ma, spesso, le sembrava di essere
più una mamma che una semplice amica.
Quando il gruppo si calmò e tutti furono seduti ed in pace, Ino fu la
prima a parlare –Di cosa ci volevi parlare Sempai?-
Tenten si alzò in piedi, di fronte alla fila di amici seduti a terra
–Ecco io…volevo chiedervi se sapevate qualcosa di Neji. Io non lo sento da due
giorni e sono preoccupata…-
Li guardò tutti, in cerca di un’espressione, una smorfia, un segno che
la potesse aiutare. Tutti scuoterono la testa.
A quel punto, anche Ino si alzò –Ehi ragazzi! Ora che ci penso…anche
Hinata sono due giorni che non la sento! A te ha detto qualcosa
Temari?-
La bionda scosse la testa –No…pensavo avesse detto qualcosa a
te…-
Si voltò verso il bruno –Tu Kiba?-
Altra risposta negativa.
-Ragazzi! Ho da dirvi una cosa che non vi piacerà per niente!- a
parlare era stato Shikamaru.
Gli altri lo guardarono sorpresi, era inusuale che un tipo come lui
esordisse con frasi del genere.
-Sembra che due giorni fa, esattamente il giorno in cui abbiamo visto
Hinata e Neji l’ultima volta, a villa Hyuga ci sia stata un’esplosione che ha
distrutto quasi completamente un intero piano. Sembra anche che molti membri del
clan siano morti sul colpo e che altri siano finiti all’ospedale, molto
gravi.-
L’intero gruppo si zittì; Tenten si sentì mancare, stando in piedi per
miracolo, Sasuke sbiancò, cominciando a tremare convulsamente, Temari, in preda
allo shok, si aggrappò al braccio di Kiba, che era rimasto letteralmente a bocca
aperta.
Ino corse a prendere Shikamaru per il bavero dell’uniforme –CHI CAVOLO
TI HA DETTO UNA COSA DEL GENERE?!-
Il ragazzo si tolse dalla presa di lei –L’ho sentito da mio padre.
Alcuni agenti della sua squadra sono andati ad indagare sul posto.-
Tutti rimasero muti, incapaci di proferire parola, di fronte ai
terribili pensieri che si stavano susseguendo nelle loro menti, meno Ino che,
furiosa, battè un piede a terra –Grrr! So chi è stato!-
Tutti si voltarono, stupiti, verso di lei –Sono stati Uzumaki e Haruno!
Ne sono più che sicura!-
Delusi da una conclusione così stupida, gli altri smisero di ascoltare
la ragazza. Temari si alzò e le diede un pugno sulla testa –Baka! Ma che
cavolate stai dicendo?! Cosa c’entrano quei due adesso?!-
L’altra, massaggiandosi la testa dolorante, la guardò con astio –Uffa
mi hai fatto male! E comunque la mia è una conclusione logica! Pensaci! Quei due
arrivano a scuola, come Hinata vede il ragazzo, sviene sul colpo…AHIA!- un altro
colpo sulla testa da parte dell’amica.
-Baka due volte! Hinata è sempre svenuta! Di che cavolo ti
stupisci?!-
-Fammi finire! Dopo questo, due giorni dopo, la vediamo per l’ultima
volta e, guarda caso, assieme a lei, scompaiono anche quei due! Ci hai fatto
caso al fatto che anche loro mancano da due giorni?!-
Temari si zittì, sapeva che lei aveva ragione, effettivamente, anche
loro erano stati assenti. Quel ragionamento, per quanto astruso, aveva un fondo
logico. Ino non aveva del tutto torto, Temari ne era certa, lo
sentiva.
-Sono convinta che quei due facciano parte di un gruppo terroristico! O
magari di una qualche setta religiosa! Si, si! Dev’essere così!-
Quel discorso, che non sembrava poi così campato in aria, crollò come
un castello di carte. Temari tirò un ultimo pugno sulla testa di Ino –Ora basta!
Hai già viaggiato troppo con quella tua mente bacata!-
Ma Temari lo sentiva davvero, Ino, per quanto potesse apparire
svampita, non era affatto una ragazza stupida ed in quel momento più che mai
Temari sentiva che lei non era poi così lontana dalla verità.
Maledì la sorte e tutti gli dei che conosceva, cosa avrebbe dato per
sapere qualcosa sulla sorte dei due amici. Perché diavolo stava succedendo tutto
quel casino?! E pensare che, fino a pochi giorni prima, il loro problema più
grande era il non aver trovato un luogo dove festeggiare insieme l’imminente
capodanno.
Naruto, rinfrancato dalle particolari cure mediche di Sakura, si stava
riposando da un’asfissiante allenamento pomeridiano. Sdraiato sul pavimento del
portico posteriore di villa Sarutobi, il ragazzo guardava il tramonto, mentre
questo tingeva l’atmosfera di un bel color arancione, leggermente
rosato.
Lo guardava, si, ma senza un reale interesse. Per tutto il giorno, non
aveva fatto altro che pensare alla sera precedente: l’apparizione dello spirito,
la sua straordinaria forza, il risveglio di Hinata, ma, soprattutto, la
disperazione di lei, nel venire a sapere di averlo quasi ucciso.
Per tutto il giorno, non era uscita dalla sua stanza, nemmeno per i
pasti, nonostante tutte le suppliche di Kurenai Sanzo, e lui aveva iniziato ad
impensierirsi seriamente, ancora più di quanto non facesse prima
Già, lui aveva davvero preso a cuore quella faccenda: tutte le volte
che vedeva quella ragazza, dall’aspetto così dolce ed indifeso, piangere
disperata, non poteva fare a meno di sentire una stretta al cuore. Aveva già
deciso di fare qualcosa per lei, ma proprio non aveva alcuna idea di come fare.
Che accidenti ne sapeva lui di come consolare un’anima afflitta da problemi del
genere?! Il massimo che aveva fatto era stato sostenere Sakura in "quei" periodi
del mese…un lavoro sicuramente non da poco, ma nettamente inferiore rispetto
alla situazione di Hinata.
-Naruto-san cos’hai? Sei stufo dopo gli allenamenti
pomeridiani?-
Naruto alzò gli occhi –Ehi Sanzo! Si, in effetti sono un po’ stanco!
Sakura è una vera furia quando ci si mette…-
L’altro rise –Ah lo so! A proposito…prima l’ho incrociata in corridoio!
Era arrabbiata con te! Diceva che eri distratto, che non è possibile allenarsi
con qualcuno che ha la testa da un’altra parte…-
Nel sentire quelle parole, il biondo sospirò, possibile che la sua
situazione fosse così evidente? –Capisco…il fatto è che ho un pensiero per la
testa…-
Il nerboruto domestico si sedette affianco a lui –Vuoi parlarne? Io ti
ascolto…-
Naruto si alzò a sedere. Parlare con lui? Perché non ci aveva pensato
prima? Sanzo era un esperto in consigli e perle di saggezza. Continuando a
guardare il tramonto, il giovane iniziò a parlare, trovando le parole con molta
fatica –Vedi Sanzo…ecco io…il fatto è che…dunque…Tu sai…come si fa a…far
sorridere una persona?-
Sanzo lo guardò con tanto d’occhi –Naruto-san mi stupisci! Da che ti
conosco, tu sei sempre stato un esperto nel far ridere la gente! Delle volte sei
talmente comico…come ieri sera, nel bagno! Che risate!-
Il giovane, al pensiero della sera precedente, avvampò –Piantala Sanzo!
Non stavo parlando di quello!- abbassò il capo, sospirando –Vorrei sapere come
fare a far sorridere una persona che sta soffrendo molto…davvero
molto.-
L’uomo sorrise –Stai parlando di Hinata-san non è vero?- l’altro, rosso
in viso, annuì.
Sanzo si mise anche lui a guardare il tramonto, che, ormai, stava
assumendo una vivida sfumatura violacea –Vedi Naruto-san…in questo caso la
situazione è molto più complicata di quanto non sembri. Quella provata da
Hinata-san è una sofferenza non comune: quanti al mondo possono lamentarsi del
fatto di avere uno spirito millenario rinchiuso nel loro corpo? Noi non sappiamo
con esattezza cosa si prova però…-
Naruto, pieno di speranza, si voltò verso di lui –Però?-
-Però non credo sia un caso così disperato. Lei ora ha bisogno di un
amico, di qualcuno che le stia vicino, per aiutarla ad affrontare questo
momento…di qualcuno che la protegga!-
L’altro lo guardò perplesso –Che la protegga?-
Sanzo annuì, con l’aria di chi la sapeva lunga –Certo! Ora si sente
sola, abbandonata, priva di qualcuno che rappresenti per lei un legame forte.
Infatti, non dimenticare che il suo intero clan ha tentato di
ucciderla.-
Il biondo guerriero rifletté un attimo "Qualcuno che la protegga…" poi
sorrise –Grazie Sanzo! Mi sei stato di grande aiuto!-
Il giovane fece per alzarsi, quando una mano lo afferrò per i
pantaloni, guardò in basso, Sanzo reggeva un foglietto nella mano destra –Naruto
san! Non è che andresti a prendermi un paio di cose al combini? Sai, mi mancano
alcuni ingredienti per la cena…-
Naruto si battè una mano sul viso –Ecco perché sei venuto a parlarmi!-
prese il foglietto –Bah da’ qua!- aprì la porta ed entrò in casa.
Sanzo, intanto, lo salutava sorridendo -Grazie Naruto-san! Sei davvero
molto gentile!-
-A volte mi chiedo chi sia il vero domestico tra noi due…- Naruto,
reggendo la sporta con la spesa, camminava svogliatamente lungo la strada.
Illuminata dai soli lampioni del lato opposto.
-Meglio ricontrollare! Non vorrei dover tornare indietro!- aprì la
piccola sporta, confrontandola con la lista che aveva tra le mani.
-Allora…daikon grattugiato…c’è! Alga verde…c’è! Salsa di soia…c’è!
Umeboshi sotto sale…ci sono! Nira tritata…c’è! Perfetto! Ho tutto ciò
che…-
-ARGH!-
Naruto alzò gli occhi, aveva sentito distintamente un urlo. Saltò sul
tetto di una casa vicina, in cerca di una visuale migliore.
Si guardò intorno con attenzione e poi li vide: sei o sette bulli che
se la prendevano con ragazzo in pigiama, col petto, lasciato scoperto dal
pigiama aperto, completamente ricoperto di fasce.
Senza pensare nulla, si buttò nella mischia, parandosi davanti al
giovane –Ehi ragazzi! Che diavolo state facendo a questo poveretto?-
Un tipo con i capelli rasati ed il cappotto lungo da yankee, gli mostrò
il medio –Non sono affari tuoi ragazzino!-
Naruto lo guardò con aria di sfida –Invece lo sono! Sai, mi da fastidio
vedere dei bufali come voi che aggrediscono un poveretto indifeso!-
L’altro, rosso di rabbia fece un cenno ai compagni, che tirarono fuori
delle spranghe d’acciaio –Te la sei cercata ragazzino!-
Il biondo li guardò impassibile –Ah davvero? E cosa mi sarei
cercato?-
L’intero gruppo alzò le spranghe –QUESTO, STRONZO!-
In tre gli andarono addosso, Naruto non fece altro che abbassarsi,
quando quelli furono vicini, tirò una testata al capo, scattò verso il secondo,
con una manata al mento, per poi finire con un gancio sul terzo. Alzò
velocemente lo sguardo sul capo, piegato in due col naso sanguinante e
leggermente piegato di lato, sicuramente rotto. Subito, uno di quelli rimasti
fermi si lanciò su di lui con la spranga alzata; il biondo, senza scomporsi, la
parò con l’avambraccio, gli tirò un pugno alla gola poi, approfittando dello
stupore di lui, un ultimo gancio allo stomaco, che gli fece sputare un grumo di
sangue.
Ora erano in quattro quelli atterrati, alcuni svenuti, alcuni
doloranti, altri fingevano di aver perso i sensi per non dover subire altre
botte, traditi, però, dal loro tremore.
Naruto si voltò verso gli altri, rimasti inermi a guardare, tremanti
come foglie. Sorrise, non avrebbe avuto bisogno di fare nemmeno un passo. Li
guardò minaccioso, alzò il pugno. Quelli, urlando come bambini, si dileguarono.
Il giovane rise divertito "Come previsto! Non ho fatto nemmeno un passo!".
In quel momento, si ricordò del ragazzo ferito. Si voltò per
soccorrerlo –Ehi amico come stai? Va tutto be…-
Rimase a bocca aperta, non riusciva a credere a ciò che stava
guardando. Non poteva credere che proprio quella persona fosse lì, distesa di
fronte a lui. Quando pronunciò il suo nome, era appena un sussurro
–Neji…-
Ed eccoci qui al quarto...ne sono davvero
successe di cose in questo capitolo! L'apparizione di Valkiries in
primis, che era già avvenuta nello scorso cap, ma diciamo che ora ha
finalmente espresso parte della sua (inquietante) personalità. Ma
vediamo che qualcosa inizia a muoversi nel cuore di Naruto, ma mi sembra chiaro
che non si tratta di amore! Chiamiamola...coscienza! E, a mio parere, chiunque
abbia un po' di cuore (e il nostro ninja biondo ne ha davvero tanto) cercherebbe
di dare una mano ad una ragazza disperata come Hinata. C'è anche l'arrivo di
nuovi persoonaggi: la coppia d'oro della polizia di Tokyo Kakashi Hatake e
Mitarashi Anko!! Non inquietatevi ragazzi, la loro comparsa non è casuale,
capirete tutto più avanti... E, per finire, c'è anche un grande ritorno!!!
L'intera compagnia di Hinata al gran completo!!!! Ciò che combinerà questo
gruppo di scalmanati sarà chiaro fra qualche capitolo...aspettate con fiducia!!
Detto questo....E NEJI?!?! Che cavolo ci fa a fine capitolo? Perchè è finito in
mezzo alla strada a farsi aggredire da dei teppisti? Lo sapremo solo al prossimo
capitolo....
E ora...LE RISPOSTE ALLE RECENSIONI!!!! ^___________________________^ Callie33: Ah ah!!! Che recensione fantastica!!!
Fa troppo ridere!!! Grazie mille della super-recensione, comunque andiamo per
ordine...DAVVERO AMI ANKE TU KILL BILL?!?! EVVAIIIIIIIIII!!! *me balla per la
stanza tirando in giro petali di rose* Io lo adoro!!! E pensare k tutti i miei
amici mi dicono k è una supercavolata (CATTIVI!!! ndMe). Grazie davvero per
tutti i tuoi complimenti!!! Hai davvero risollevato l'animo ad una povera
autrice fallita come me!! *me si rifugia in un angolino a tracciare cerchietti
nella sabbia* MA NON DIVAGHIAMO!!! Allora...x quanto riguarda Hinata hai visto
che fa davvero fatica ad accettare ciò k si trova dentro di lei (E vorrei ben
vedere!!! Chi accetterebbe tutto sereno di avere uno spirito assetato di sangue
nel proprio corpo?!?!ndSasuke) (Oh no anke qui!!! Ma è una peersecuzione!!!ndMe)
(Non credere k io m limiti a torturarti solo su Manga.it!!!! Io sarò sempre al
tuo fianco x romperti le scatole!!!ndSasuke) (-.-Evvai.....ndMe), ma non ti
preoccuare! Hinata non è una ragazza così passiva come sembra, vedrai cosa
succederà in futuro!^___^ Eh Neji....hai visto dove mi è andato a finire? Cosa
succederà adesso a quei due? E chi lo sa...Comunque nonno Hiroshi è il classico
personaggio nato per essere odiato...avido, spietato, falso!!! L'avrò anche
creato io ma non mi piace x niente!!! Sasori invece...Meh son troppo felice di
come mi è venuto fuori!!! Cattivo, spietato ma con un alto senso della giustizia
e del dovere cavallaresco!!! K figone ragazzi!!! Scherzi a parte....Mi chiedi se
Naruto è un discendente del cavaliere? Hi hi...lo scoprirai solo nei prox
cap!!!^_____________^ Come hai visto Itachi non è (atrocemente XD) morto
purtroppo...ne avremo ancora da vedere con lui e, credimi, non saranno per
niente piacevoli!!! Gaara ci sarà...ma sarà un personaggio
secondario....comunque ci sarà!!! Detto questo....Grazie ancora per il
commento!!! Un bacione grandissimo!!!^__________^
LaTerrestreCrazyForVegeta: Ommioddio quanti
complimenti!!! Sigh sigh!!! Sono supercommmossa!!! Allora questa mia povera
piccola stupidaggine piace a qualcuno!!! CHE FELICITA'!!!! Davvero trovi che i
personaggi siano IC? Yuhuuuuuuu!!! Grazie mille per tutti i tuoi complimenti!!!
Ti mando un bacione grandissimo!!!^________^
mary1993: Anche tu sei un'amante dei capitoli
lunghi? Meno male!!! Allora continuo così!!! Per Hinata ho paura k i guai
tarderanno a finire...anzi, tutt'altro!!! Comunque Naruto non ha picchiato
Itachi...lo aveva ridotto già abbastanza male Valkiries dopotutto.... Grazie
mille di tutti i tuoi complimenti!!! Un bacione
mega!!!^________________________^
yayachan: Oh allora ti devo fare gli auguri
anche se in ritardo...AUGURONI!!!! Un grande abbraccio di auguri!!!!
Comunque...devo dedurre k ti piace un pochino Naruto? Allora spero ti sia
piaciuta la scena nel bagno di due capitoli fa!!!XDDDD Io invece adoro troppo
Kiba!!! Non so perchè...MA MI PIACE TROPPO!!!! E pensare k all'inizio lo
schifavo xk lo consideravo un ostacolo tra Naruto ed Hinata!!! Comunque...sai k
sei la prima ad apprezzare il personaggio di Valkiries? Tutti la odiano
poveretta...in effetti però un po' violenta lo è, specialmente in questo
capitolo... Comunque avrai notato k gli amici di Hinata sono tornati a farsi
vivi, cosa combinerà quella banda di debosciati? E chi lo sa....Grazie mille per
tutti i tuoi complimenti, un bacione grandissimo!!!^__________^
Hana Turner: Contentissima k il capitolo ti sia
piaciuto!! In effetti anche a me piacciono molto i capitoli pieni di azione e
combattimenti, anche se non mi ritengo molto brava nel costruire scene di
combattimento...Comunque anch'io odio abbastanza Itachi...infatti ho fatto in
modo che Valkiries lo conciasse abbastanza male!!! XDDDDD In effetti Valkiries
mi è riuscita molto bella...beh non poteva essere altrimenti considerando che si
trova all'interno di Hinata!!!! Purtroppo l'angelo lo ha attaccato....ma,
come vedi ora ,si è risolto tutto per il meglio!! Per ora...hi hi hi
(<=risata maleica) Grazie mille di tutti i tuoi complimenti!!! Un
bacione grandissimo!!^__________________________^
AliDiPiume: GRAZIE MILLEEEEEEEEEEEEE!!! Sei
gentilissima!!! Non immagini che ansia k mi è venuta x paura k non mi
seguissi più!!! Meno male che anche questo pairing non ti dispiace!!! In effetti
Hinata è la migliore!!! Personalmente io provo un sincero odio verso Sakura!!!
La trovo estremamente irritante...comunque non ho in programma nè di ucciderla
nè di mutilarla, mi servirà intera purtroppo...Tra i manga di Yuu Watase posso
citare il classico Fushigi Yuugi ma ne ho anche altri un po' meno famosi: Alice
!9th, Oisshii study (questo ti sfido davvero a trovarlo, è rarissimo!!), Zettai
kareshi, Imadoki, Appare gipangu ecc...Altri nomi non li ricordo con precisione,
comunque lei la adoro!!! Lei e Kishimoto sensei sono i miei autori di manga
preferiti in assoluto!!! Un grandissimo ringraziamento per tutti i tuoi
complimenti!!! Un bacione enorme!!!^__________________^
-
keira15:
Ciaoooooo!!! Addirittura sei ricorsa al nick di tua sorella per
rispondermi? Che gentile!!! Come hai già visto anke in questo capitolo è
comparso Neji!! Ma sarà nel prox capitolo che avrà una parte davvero di
rilievo!!! Aspetta e vedrai!!! Guarda, Itachi fa abbastanza schifo anche a me
come personaggio ma....che ci si può fare!! Un cattivo ci vuole...e se deve
essere cattivo, che sia DAVVERO cattivo...Comunque Valkiries gli ha dato la
giusta punizione!!! Ben gli sta!!! Ora k hai visto cosa è successo tra Naruto
e Valkiries cosa ne dici? Comunque sangue più, sangue meno....lei ha già
pagato ampiamente la sua pena, il più ora è ritrovare le ali per tornare al
cielo!! Grazie mille di tutti i tuoi complimenti!!! Un bacione
gigaenorme!!!
Princess Hina:
Grazie mille per tutti i tuoi complimenti, sei carinissima!!! A
proposito del ruolo di Itachi devo ammettere che ho fatto apposta a non renderlo
subito chiaro del tutto...non tanto per questioni di "suspence", quanto per
questioni di trama, infatti se si guarda con attenzine, si può notare
che anche adesso il suo ruolo non è completamente chiaro... Ora che hai
finalmente visto cosa è successo tra Naruto e l'angelo...cosa ne pensi della
nostra Valkiries? Grazie davvero per tutti i tuoi complimenti!!! Un bacione
grande!!!^____________________^
Un milione di auguri
di buona Pasqua a chi legge o a chi recensisce soltanto!!!! Un bacione grande a
tutti quanti!!!! ^________________________________^
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Capitolo 5 *** L'uomo che le strappò le ali ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Eccomi qua! Eccomi qua! Eccomi qua! Alla fine ce l'ho
fatta ad aggiornare!!! Come avete passato le vostre vacanze pasquali? Bene? Io
ho dormito come un tapiro solo che, proprio il giorno prima di tornare a scuola,
Dio solo sa per quale motivo, ho passato una notte insonne; così addio ore di
sonno recuperate durante le vacanze!!! Sigh sigh!!! Mi scuso davvero per il
ritardo ma...tra verifiche ed interrogazioni, non sono riuscita a scrivere
molto...E poi ho anche preso una decisione che, per chi ama leggere questa fic,
potrà essere molto, ma molto irritante: anche se ho già tutto scritto sul
pc per almeno una decina di capitoli, peferisco andare di paripasso con
la mia prima pubblicazione, presente su un altro sito, che è quella a cui aggiungo i
capitoli appena scritti. Ok la spiegazione è un po' contorta ma il concetto spero sia
chiaro...non aggiornerò più una sola volta a settimana ma, ho paura, quasi una volta al
mese se non di più! Perciò scusatemi davvero! Ma ora bando alle ciance!!!
Via col nuovo capitolo!!! ^_______________________________^
-Neji…-
Basito, Naruto continuava a guardare il ragazzo disteso malamente di
fronte a lui.
Quello lo guardò con tanto d’occhi, alzandosi di scatto a sedere –Come
fai a sape…OUCH!- le parole gli morirono in gola, si portò le mani al petto che
in quel momento bruciava in maniera lancinante.
-Ehi! Attento che sei ferito! Vuoi una mano?- Naruto si chinò ad
aiutarlo.
Neji lo guardò un attimo con attenzione, mentre quello esaminava
frettolosamente le lesioni sul suo viso e sulle braccia.
Naruto sorrise allegro –Beh sembra che a parte il petto tu non abbia
ferite poi così gravi! Buono a sapersi! Se sei in grado di camminare ti posso
accompagnare a casa mia! Lì c’è uno dei migliori medici che io conosca, ci
penserà lei a curarti! Wah sei davvero tu! Non posso credere di averti trovato!
Ora aspetta un secondo che recupero la spesa!-
L’altro continuava a fissarlo stupito mentre Naruto, tutto contento,
infilava il suo sacchetto della spesa all’avambraccio, in modo da avere le mani
libere.
Il biondo tornò vicino al malato –Bene ora reggiti che ti tiro
su!-
Gemendo per il dolore, Neji si fece sollevare da Naruto, passando il braccio
destro sulle sue spalle.
Quello si voltò a guardarlo sorridente –Ehi Neji! Ci sei?-
L’altro annuì debolmente "Ma chi è questo? Come fa a sapere il mio
nome? Perché sembra tanto felice di vedermi?"
Intanto Naruto aveva cominciato a camminare lentamente, badando di non
scuotere troppo il suo "passeggero".
-Tu…chi sei? Come fai a conoscermi? P-perché mi stai
aiutando?-
Il ragazzo rise –Ehi quante domande! Sai, mi ricordi tanto
qualcuno…-
La memoria del giovane andò a non molto tempo prima.
"Presto scendi...O ne arriveranno altri!"
Hinata era bloccata, troppo stanca e stupita sia per parlare che per
muoversi.
"Dai salta! Non avere paura, ti prendo io!"
Le ragazza prese coraggio, poche, flebili e indecise parole "C-chi
s-sei? C-che c-co-cosa v-vuoi d-da me?"
In pochi secondi si trovarono sulla parte alta del muro.
Naruto controllò che la ragazza stesse bene "Ehi! Tutto ok?"
Hinata tremava per l'emozione "T-tu c-chi s-se-sei? C-co-come hai
f-fat-to a...."
Il biondo rise "Ehi sei un po' monotona! Comunque te l'ho già
detto...le spiegazioni a dopo! Ora tieniti forte che si scende!"
Naruto sorrise tra sé al ricordo di due giorni prima, quando lui aveva
salvato Hinata a villa Hyuga. Ora, finalmente, avrebbe fatto qualcosa che
l’avrebbe resa felice -Comunque io mi chiamo Uzumaki Naruto e conosco una
persona che sarà al settimo cielo quando ti vedrà!-
Hinata continuava a guardare con occhi vacui la luna, attraverso il
vetro della finestra. Era seduta sul bordo del letto, i capelli spettinati,
l’aria stanca per la notte passata quasi totalmente in bianco, solo un leggero
pigiama a coprirla. Non un’espressione veniva da quel volto pallido, non un
suono dalla bocca, solo, ogni tanto, una lacrima solitaria le rigava il bel
volto.
"Io ho rischiato di uccidere Naruto-kun! Come ho potuto?! Cosa mi è
successo!? Perché non mi ricordo di nulla!? Perché ho perso il controllo di me
in quel modo?!"
Sin dalla notte precedente, per tutto il giorno aveva continuato
insistentemente a tormentarsi con quelle domande, rifiutandosi non solo di
mangiare, ma addirittura di muoversi da quella stanza che, sin dall’inizio
della sua permanenza a villa Sarutobi, era stata la sede delle sue più intime
riflessioni.
Si distese sul letto, in posizione fetale, stringendo le coperte tra le
mani affusolate.
Perché?! Perché?! Perché?! Perché proprio a lei?! Che significato aveva
tutta quella situazione?! Perché le stava succedendo tutto ciò?! Fino a tre
giorni prima era una ragazza normale, una studentessa, un’amica, una giovane in
cerca dell’anima gemella e ora…quello! Quello spirito assassino che albergava
dentro di lei e che lei non era in grado di contrastare.
Hinata pianse disperata, imputando la sua situazione alla propria
mancanza di coraggio, di personalità, alla propria debolezza. E, ancora,
pianse.
Dopo quell’ultima domanda, i due non avevano più detto una parola.
Naruto perché troppo preso dal portare l'altro facendo attenzione a non
scuoterlo troppo, Neji perché intento a riflettere su tutti quegli interrogativi
che gli stavano martellando il cervello "Come farà a conoscermi? Di chi parlava
prima? Chi sarà la persona che dovrò incontrare? Perché sarà felice di vedermi?
Ed il suo nome…dove l’ho già sentito? Uzumaki..."
-Ecco! Finalmente ci siamo!- Naruto accennò, trionfante, alla sagoma
scura ed imponente di villa Sarutobi.
Neji fissò l’enorme costruzione, di poco inferiore a villa Hyuga, con
vago interesse. In quel momento un interrogativo, fino a quel momento da lui
trascurato, si fece strada nella sua mente: perché accidenti stava seguendo quel
tizio senza batter ciglio? Rifletté un attimo. "Beh…mi ha aiutato con quei
teppisti. Gli devo la vita in fondo! E poi…non so…mi ispira fiducia. Non sembra
mi voglia fare del male."
Intanto, Naruto si era già avvicinato al campanello che poi, come il
giorno precedente, suonò col naso.
-Villa Sarutobi. Chi desidera?- la solita voce di Sanzo.
-Sanzo sono io! Sbrigati ad aprire!-
-Naruto-san! Alla buonora! Si può sapere perché ci hai messo
tanto?-
Il biondo rise –E’ una storia lunga! Aprimi e lo vedrai con i tuoi
occhi!-
E lo vide, eccome se lo vide! A momenti gli prese un colpo –Ma chi è
questo?! O cielo è ferito! Naruto-san che diavolo hai combinato stavolta?!-
continuava a fissare a bocca aperta il ragazzo appena arrivato mentre questo,
seduto su di un divano del salotto del primo piano, si guardava intorno
intimorito.
Naruto scosse la mano con aria di sufficienza –Ah non ho fatto nulla di
male stavolta! Dei teppisti l’avevano aggredito ed io l’ho salvato. Piuttosto…-
con espressione seria, si avvicinò all’orecchio di Sanzo, sussurrando a voce
bassissima -…sai dov’è ora Hinata?-
Il robusto domestico, ormai dimentico del nuovo arrivato, annuì
sconsolato –Si purtroppo! E’ ancora chiusa nella sua stanza. Non ha ancora
toccato cibo, povera creatura! Kurenai-sama la tiene d’occhio con la
localizzazione per paura che scappi ancora ma, visto come sta ora, dubito che
abbia la forza di andarsene.-
-Ehi Sanzo! Si può sapere che cavolo sta succedendo qui? Cos’avete da
urlare tanto?- una scocciata Sakura ed una più tranquilla Kurenai erano entrate
nella stanza.
Naruto la indicò trionfate –Giusto te cercavo! Carissima Sakura-chan!
Sei proprio arrivata al momento giusto!-
La ragazza lo guardò diffidente –Quando usi quel tono vuol dire che hai
bisogno di qualcosa…-
Beccato in pieno, Naruto fece un sorriso tirato –Ma cosa dici mai
Sakura…lo sai che ti voglio tanto bene!- si slanciò ad abbracciarla ma questa lo
fermò con un violento e molto doloroso pugno allo stomaco.
-Taglia corto e dimmi cosa vuoi!-
Naruto, ancora dolorante, si limitò ad indicare Neji che, dopo aver
assistito alla scena appena svoltasi, era visibilmente impallidito.
Sakura lo guardò un attimo: un giovane, ferito e, a suo parere,
alquanto affascinante sconosciuto l'aveva appena vista in uno dei suoi momenti
di rabbia incontrollata. Compresa l’enorme figuraccia appena fatta, si impietrì,
per poi urlare in maniera isterica –E QUESTO CHI DIAVOLO E’?! CHE COSA CI FA
QUI?!- peggiorando notevolmente la situazione.
Il biondo fece un sorriso a trentadue denti –Ecco! Proprio di questo
volevo parlarti…Lui è Neji! E’ ferito…potresti curarlo per favore? Un grande
medico come te ce la farà in un attimo!-
Sakura lo guardò un momento in cagnesco, per
poi spostare lo sguardo su Neji, che pareva visibilmente a disagio
–S-salve…P-piacere di conoscerla.- arrossì notevolmente, teso come una corda di violino e
visibilmente a disagio.
La giovane sospirò –E va bene, lo rimetterò in sesto! Ma di sicuro non
lo faccio per farti un piacere! E’ il mio essere medico che me lo
impone!-
-Grazie Sakura-chan ti devo un favore! Io intanto vado su un attimo!-
e, detto questo, uscì di corsa dalla stanza.
La ragazza sbuffò –Uff quel baka! Ma dove va?!- si rivolse al ragazzo –Bene Neji!
Ora togliti la maglia del pigiama! Ciò che ti farò ti sembrerà un po’ strano ma
non temere…sarà tutto per il tuo bene!-
Un po’ titubante, Neji fece ciò che gli era stato chiesto. Subito gli
parve davvero un po’ strano tutto ciò che gli stava succedendo, ma qualcosa
dentro di lui gli diceva che quelle persone non erano cattive e che lui poteva
fidarsene ciecamente.
Intanto, poco distanti, Kurenai e Sanzo fissavano silenziosi la scena
–Kurenai-sama ha visto? Il colore dei suoi occhi…-
La donna annuì, muovendo i bei capelli scuri –Si Sanzo! Ho visto.- un
sorriso increspò le labbra rossastre –Quel ragazzo dev’essere un aiuto mandato
dal cielo…sarà molto utile fare quattro chiacchiere con lui.-
Naruto correva a perdifiato verso la camera di Hinata. Una volta giunto
a destinazione bussò sonoramente –Hinata aprimi! Sono Naruto!-
Nessuna risposta.
-Dai Hinata! E' importante!- Ancora nessuna risposta.
Naruto non era un tipo a cui piaceva aspettare, soprattutto non in un
momento come quello.
Scocciato come non mai, il ragazzo si mise a camminare avanti e indietro
per il corridoio "E ora cosa faccio? Lei non apre…potrei sfondare la porta!
Ma che sono scemo?! Non posso fare irruzione così nella camera di una ragazza!
Però è per farle un piacere…per il suo bene! E poi deve uscire un po’ da
quella stanza! E’ da ieri che sta lì dentro…Però sfondare la porta…UARGH! Cosa
faccio?"
Mentre era lì da dieci minuti buoni a tormentarsi con le mani tra i
capelli, gli venne un’illuminazione –Ma certo! Provo a bussare un’altra volta!
Se non mi apre…io sfondo la porta!- un vero colpo di genio insomma…....
Bussò di nuovo –Hinata sono sempre io, Naruto! Mi puoi aprire per
favore? E’ davvero importante!-
Attese un attimo –Basta! Ora la butto giù!-
Fece qualche passo indietro, prese un bel respiro "Speriamo solo che
non sia nuda...non che mi darebbe fastidio anzi....NARUTO NON E' IL MOMENTO DI
PENSARE A QUESTE COSE!!"
Si maledì mentalmente per quei pensieri poco ortodossi. Tutta colpa di
quel pervertito del suo sensei se lui era diventato così.
Si lanciò di corsa contro la porta, pronto a sfondarla
-CARICAAAAAAA!!!-
L'impatto con una pesante porta di noce doveva essere davvero forte,
così Naruto si preparò ad un bell urto che però non avvenne.
-UAAAAAGH!-
Il giovane si ritrovò lungo disteso nella camera di Hinata a tenersi la
testa, dolorante per la violenta craniata data contro il pavimento.
-Naruto-kun cosa stai facendo?-
Il giovane si alzò a sedere; con suo grande imbarazzo vide Hinata con
la mano sulla maniglia della porta aperta e un'aria chiaramente
sorpresa.
Naruto arrossì, grattandosi la nuca con la mano destra -Beh
ecco...pensavo non mi volessi aprire e...- si alzò di scatto a sedere –MA NON E'
QUESTO IL PUNTO!!-
Si alzò in piedi, prese la mano della ragazza e si mise a
correre.
Neji, ora disteso sul divano, non riusciva a credere a ciò che stava
vedendo "Questa è magia a tutti gli effetti!"
La ragazza coi capelli rosa, quella che, gli avevano detto, avrebbe
dovuto essere un medico eccezionale, aveva formato con le mani una sfera
luminosa di colore azzurro intenso e ora la stava passando sul suo corpo.
La cosa che lo stupì di più però fu il fatto che i punti del suo
corpo toccati da quella sfera guarivano all'istante da graffi e
lividi.
-M-ma-ma...come ci riesci?!- il giovane non riusciva a staccare gli
occhi da quella sfera miracolosa.
Sakura rise ironica -Eh sapessi...non immagini quanto ho fatto penare
la mia sensei per riuscire ad imparare questa tecnica alla
perfezione...-
-Mh...- Neji annuì poco convinto, quella non era certo una
risposta esauriente.
Nel frattempo, la ragazza aveva assunto un'espressione davvero
contrariata mentre curava la profonda piaga sul petto di lui "Perchè questa
ferita ci mette così tanto a rimarginarsi? E' grande è vero, ma è da più di
dieci minuti che ci lavoro...ma come se l'è fatta?"
-N-naruto-kun ma perchè corri così? E' forse successo qualcosa?- I due
ragazzi correvano a rotta di collo giù per le scale.
Il biondo si voltò a guardarla, sorridente -Vedrai! Ho una super
sorpresa per te!-
Hinata, trascinata contro la sua volontà per i
corridoi di villa Sarutobi, guardò stupita l’amico che, sprizzante felicità,
correva a più non posso "Una sorpresa? Cosa sarà
mai?"
Intanto i due si erano già fermati davanti alla porta del
salotto.
-Bene! Ho finito finalmente!- asciugandosi il sudore dalla fronte,
Sakura si alzò soddisfatta –Sanzo puoi portarmi qualcosa da bere per favore?- si
voltò verso il giovane –Tu vuoi qualcosa Neji?-
Il ragazzo, ancora scosso per gli ultimi avvenimenti, scosse la testa
vigorosamente –N-no grazie…ora non ho sete.-
La ragazza sorrise –Capisco! Ah il mio nome è Sakura! Piacere di
conoscerti!- gli porse la mano sorridente.
Neji, finalmente tranquillizzato da quel gesto confidenziale, strinse
la mano di lei con un sorriso –Conosco già il tuo nome! Ho sentito Naruto mentre
lo diceva prima!-
Nell’udire quel nome, la ragazza diventò alquanto scocciata –Già!
Naruto…chissà ora dov’è andato a ficcarsi quel baka?! Lei sa dov’è Kurenai-sama?
Kurenai-sama?-
Distolta dai suoi pensieri, la donna scosse il capo –Si Sakura? Hai
detto qualcosa?-
La giovane la guardò stranita –Niente…volevo solo sapere se sa dove si
trova Naruto…-
La donna rise nervosamente, nascondendo il viso dietro il ventaglio –Ah
ah scusa...ero distratta! No, mi dispiace! Non so dove sia ora! Ah
ah…-
Sakura era sempre più perplessa "Ma che le è preso? E’ sempre così
attenta e composta…non avrei mai pensato di vederla distratta!"
Dal canto suo, Kurenai, col volto nascosto dal ventaglio, si morse il
labbro inferiore "Devo stare attenta…lui non deve capire che noi sappiamo o
meglio...che io sola so, oltre a Sanzo. Non conosco ancora le sue intenzioni ma
è comunque uno Hyuga…meglio stare in guardia!"
Fermi davanti alla porta del salotto, Naruto ed Hinata conversavano
animatamente o meglio…Naruto parlava in modo agitato, scuotendo le braccia e
facendo versi mentre Hinata si limitava a guardarlo stranita e ad annuire ogni
tanto.
-Hinata preparati! Sarà una sorpresa incredibile! Non ci crederai mai!-
Naruto sembrava davvero al settimo cielo.
La ragazza lo guardava muta, senza proferire verbo. In quel
momento, Naruto si accorse di una cosa: i suoi occhi, le sue guance, le sue labbra,
portavano tutti gli evidenti segni del pianto. Hinata aveva pianto e, a
giudicare dall’evidenza dei segni, doveva aver pianto molto.
Con una mano, le sfiorò piano la guancia –Ehi ma tu...hai
pianto…ancora…-
Hinata, arrossita a quel contatto, si scostò annuendo
leggermente.
Ora, nella mente del giovane, si fecero vivide le immagini di lei,
chiusa nella sua stanza a piangere, da sola. Che stupido era! Era ovvio che lei,
dopo tutto quello che era successo, avrebbe pianto, ma il vederlo coi suoi
occhi, in maniera così tragicamente evidente, lo rattristava, gli faceva
male…molto male. Gli tornarono alla mente le parole di Sanzo "Ora si sente sola,
abbandonata, priva di qualcuno che rappresenti per lei un legame forte… Lei ora
ha bisogno di un amico, di qualcuno che le stia vicino, per aiutarla ad
affrontare questo momento…"
Strinse i pugni dalla rabbia, per poi mollarli: ora lui aveva trovato
chi sarebbe riuscito a starle vicino, l’unica persona che avrebbe potuto farla
veramente felice.
Le sorrise cordiale –Vieni Hinata.- le porse una mano, mentre con l’altra
apriva la porta.
Hinata, un po’ timorosa, soprattutto per il fatto di non riuscire a
capire cosa stesse succedendo, prese la mano di lui.
Si stupì molto dell’effetto che aveva su di lei
quel ragazzo. Era capace di farle compiere gesti per lei completamente inusuali.
Anche prima, in camera: per tutto il giorno si era ostinata a non uscire
dalla sua stanza, nemmeno le suppliche di Kurenai erano riusciti a smuoverla, ma erano
bastati un paio di colpi e di versi da parte di lui perché lei, anche se un po’
riluttante, decidesse di aprire la porta. Anche ora il prendere la mano di lui
le era sembrato così strano, ma lo fece ugualmente.
Varcò la soglia del salotto, guardandosi intorno, e poi lo vide.
Ferito, malridotto, appena un po’ rianimato dalle cure di Sakura ma ugualmente
malmesso, era lui. Ancora una volta le lacrime le salirono agli occhi, ma
queste erano ben diverse dalle altre –Nii-san…Neji nii-san…sei tu!- la voce
tremava dall’emozione.
Sentito il familiare richiamo, il giovane alzò lo sguardo e trovò lei,
bella e fragile come un ciondolo di cristallo, sarebbe riuscita a suscitare
tenerezza anche in un albero o in una roccia con quel viso dolce e quell’aria
timida e mortificata, questo era ciò che aveva sempre pensato di lei.
Anche gli occhi di lui stavano iniziando a lacrimare, fatto davvero
insolito in verità –Hinata-sama…Hinata…-
Nello stesso attimo, i due corsero l’una nelle braccia dell’altro,
piangendo di felicità.
-Nii-san! Finalmente ti ho ritrovato! Ho trascorso ogni momento a
pensarti! Ero così preoccupata…avevo paura di non rivederti più!-
Lui la stringeva a sé, accarezzandole piano la testa –Non pensarlo
neanche! Io non potrei mai abbandonarti! Non sai quanto ho penato in questi
giorni, ma ora non ci separeremo più!-
Lei continuava a singhiozzare sempre più forte, anche parlare era
divenuto difficile –M-me lo p-promet-ti?-
Lui si staccò leggermente da lei, alzandole il viso per poterla
guardare negli occhi –Te lo prometto Hinata!-
I due si strinsero di nuovo, con le lacrime che, copiose, sgorgavano
dai loro occhi.
Vicino a loro, quattro spettatori li guardavano soddisfatti e
commossi.
Sakura fu la prima a prendere la parola –Ma chi è lui? E’ un parente di
Hinata? Ha i suoi stessi occhi…-
Naruto, senza staccare gli occhi dalla scena, annuì –E’ suo cugino! E’
per lui che ieri è scappata. Voleva andare a cercarlo, per lei è una persona
molto cara.-
Sanzo tirò fuori il suo "fazzolettino" di un metro quadrato –Waaaaaah!
I due cugini che erano stati separati ora si sono ritrovati! E davvero una cosa
bellissima! Che commozione!- si mise a piangere come un’aquila, soffiandosi
rumorosamente il naso.
Naruto e Sakura si voltarono a guardarlo basiti (e anche un po’
disgustati).
Kurenai intanto, osservava soddisfatta la scena –Complimenti Naruto! E’
un bene che tu abbia trovato quel ragazzo. Ora Hinata troverà finalmente un po’
di serenità.-
-E’ quello che spero Kurenai-sama!- e, intanto, il giovane continuava a
guardare sorridente la scena.
Sakura si voltò a guardarlo, sentì una stretta allo stomaco.
Mentre guardava i due cugini che si abbracciavano, Naruto aveva un sorriso strano
sul viso. Non era il solito sorriso vivace che lui faceva sempre, era diverso,
più mite…dolce. Raramente, in tutta la loro vita, Sakura aveva visto un’espressione del
genere sul volto del compagno "Perché Naruto? Perché la guardi così? Perché in
tanti anni non mi hai mai guardato come stai guardando lei ora?"
Scosse la testa "Che paranoica sono!" perché farsi dei pensieri del
genere? Hinata era senza dubbio una bella ragazza e anche molto dolce, ma la
conoscevano solo da pochi giorni, un niente rispetto ad una vita passata
insieme.
-Vi ringrazio per l’ottima cena e per l’ospitalità data a mia cugina
Hinata. Davvero vi ringrazio.- il giovane Neji si alzò da tavola e fece un breve
inchino a tutti i presenti, al suo fianco un’Hinata al colmo della
felicità.
Kurenai sorrise cordiale, mentre gli altri tre arrossivano
vistosamente, colpiti da tanta eleganza e buona educazione –Di niente Neji.
L’importante è che ora tu ed Hinata siate di nuovo insieme.-
I due cugini si guardarono sorridenti –Si! Ha ragione!-
Sakura guardò il giovane incuriosita –Ma tu…tutte quelle ferite come te
le sei procurate? In particolare quella sul petto…è stata davvero difficile per
me da curare!-
Neji la guardò interdetto, mentre Hinata abbassava lo sguardo mesta
–Ecco io…le ferite sul mio corpo me le sono procurate in uno scontro con dei
teppisti…-
-Sei stato aggredito da dei teppisti?!- Hinata lo guardò pallida in
volto.
Il cugino le rispose sorridente –Si, ma per fortuna è arrivato Naruto!
Se non fosse stato per lui ora non sarei qui con te.-
La ragazza si voltò verso Naruto. Quando incontrò il suo sguardo gli
sorrise con gratitudine -Grazie Naruto. Se non fosse stato per te ora Neji non
sarebbe qui. Grazie davvero.- mentre parlava, era leggermente
arrossita.
Naruto, vedendo la ragazza rivolgersi a lui in quel modo, arrossì fino
alla radice dei capelli mettendo si ad urlare e ridere nervosamente -OH FIGURATI
HINATA!!! ERA MIO DOVERE!!! EH EH EH!!!-
Scocciata, Sakura riprese la parola –Non mi hai ancora parlato della
tua ferita al petto!-
Neji portò la mano al petto, diventando improvvisamente serio
–Ecco…veramente…-
-E’ colpa mia!-
Tutti si voltarono verso Hinata, che aveva appena parlato, ora aveva lo
sguardo basso e tremava leggermente –Sono stata io a ferire Neji…quando lo
spirito si è manifestato per la prima volta. Non so come sia successo…mio nonno
mi ha portato uno scrigno, al cui interno c’era una piuma. Come l’ho vista, una
strana energia ha iniziato a pervadere il mio corpo e ho visto delle strane
immagini. Quando ho aperto gli occhi, Neji era steso a terra in un lago di
sangue, con quell'orribile squarcio sul petto.-
La ragazza rimase in silenzio, con le lacrime agli occhi, a fissare il
piatto vuoto, su cui erano poggiate ordinatamente le posate.
Neji digrignò i denti. Quando aveva sentito la parola spirito era
rimasto zitto, senza fare domande, perché anche lui sapeva tutto, anzi,
addirittura sapeva anche più della cugina. In quel momento si ricordò, lui
doveva dirle una cosa importante –Hinata ti devo parlare. E’ una cosa urgente!-
si rivolse agli altri –E’ meglio che ascoltiate anche voi. Se davvero volete
aiutare Hinata, ciò che vi sto per dire vi sarà molto utile.-
L’intero gruppo si era spostato nel salotto dove Neji, solo poche ore
prima, aveva ricevuto le cure di Sakura.
Stavano tutti un silenzio, con lo sguardo fisso su Neji che, con viso
fermo e serio, continuava ostinatamente a guardare a terra, come alla ricerca di
qualcosa. Stava, infatti, cercando il coraggio per rivelare alla cugina ciò che
lui aveva sentito.
Un lungo sospiro, poi cominciò –Vedete io…sono fuggito dal nostro clan.
L'ho fatto perché ho sentito alcune cose…-
Era mattina inoltrata, Neji si era da poco svegliato da un sonno molto
tormentato. Per tutta la notte aveva visto strane immagini: angeli, demoni,
cavalieri, combattimenti e tanto, tanto sangue, in una quantità che mai avrebbe
immaginato di poter vedere.
Si alzò lentamente dal letto, guardandosi intorno, e rimase alquanto
stupito "Ma questo non è l’ospedale!"
Poi si ricordò, ora lui si trovava in altro luogo, quello che quel
tizio, quel Deidara, la sera precedente, aveva solennemente chiamato "Hyuga
palace".
Si avviò stancamente verso la finestra; come si ricordava, era in un
luogo molto in alto, da cui si poteva vedere l’intera città in tutta la sua
estensione. Al confronto di quello, persino la Tokyo tower sembrava poco più di
un’insignificante costruzione.
"Yuhuu Neji-kun! Finalmente ti sei svegliato vedo! E sei già in piedi!
Ma che bravo! Come ti senti stamattina?" tutto felice e sorridente, Deidara era
spuntato dalla porta.
Neji sorrise, quel tipo era decisamente fuori dalle righe "Abbastanza
bene…sto migliorando!"
Il biondo si avvicinò a lui trotterellando "Bene! Allora partiamo col
check up mattutino Neji-kun!" e iniziò ad esaminarlo, continuando per tutto il
tempo a declamare il perché la vera arte sia fatta di cose istantanee ed
effimere, una sua particolare abitudine.
Neji non lo ascoltava con attenzione, aveva ben altro per la testa.
Tutta quella situazione, il trovarsi ferito all’ospedale, l’essere trasferito
nello Hyuga palace, l’impossibilità di comunicare con altri che non siano
Deidara, suo nonno o suo zio. E suo padre? Dov’era finito? Il nonno era stato
così vago su quell’argomento "Non so dove si trovi ora…" aveva detto "Appena
riuscirò a contattarlo te lo proterò qui…" aveva detto.
Ma il suo pensiero più gravoso era un altro "Hinata-sama…" Dopo aver
perso i sensi a villa Hyuga non l’aveva più vista e ciò non gli piaceva affatto.
Mai, in tanti anni che avevano vissuto, erano stati divisi per più di
un giorno, e ora non aveva più sue notizie da ben due giorni e il nonno non gli
diceva niente "E’ molto impegnata con la scuola…" "Vedrai che presto verrà a
trovarti…"
Tutta quella storia non gli piaceva affatto. Non ne era particolarmente
sicuro, ma sentiva che gli si stava nascondendo qualcosa. Neji, però, non era
certo il tipo che se ne sta con le mani in mano: discreto si, ma non
passivo.
"Bene! Ho finito!" con una lieve pacca sulla spalla, Deidara smise il
suo esame al giovane.
"Grazie mille Deidara!"
Il giovane medico uscì dalla stanza, salutandolo calorosamente "Ciao
ciao Neji-kun!"
Rimasto solo, il giovane si mise a meditare concentrandosi ancora di
più.
Se c'era una cosa che non gli andava, era l'essere preso in giro "Devo
saperne di più!"
Ma come fare? Era in un posto che non aveva mai visto, di cui non
conosceva la struttura e dove non gli sarebbe risultato semplice trovare una via
di fuga in caso di percolo. Scosse la testa "Pericolo? Ma quale pericolo...si
tratta del mio clan no? La mia famiglia..."
Si, era la sua famiglia, ma tutto quel mistero e quelle stranezze lo
lasciavano davvero dubbioso sulla presunta onestà della sua
"famiglia".
Restava comunque il fatto che, se fosse uscito dalla stanza, avrebbe
potuto inventare una qualunque scusa e non sarebbe successo nulla.
Preso coraggio, il ragazzo si avvicinò alla porta e l'aprì, scrutando
il corridoio. "Vuoto!" Perfetto, ora poteva uscire.
"Bene! E ora dove vado?"
Cominciò a vagare per i corridoi senza una meta precisa, rischiando più
volte di essere scoperto dagli uomini al servizio del nonno o da persone in
camice bianco.
Ma, vuoi il caso, vuoi la fortuna, il ragazzo capitò davanti ad una
porta, da cui sentì proprio la voce del nonno.
"Come va la faccenda di Hinata?" si, era indubbiamente la voce del
nonno.
"Non immaginavo che fosse in grado di capire dove fosse l'ospedale." una
voce sconosciuta, di un uomo giovane.
"Itachi....si vede che non conosci l'entità del suo
potere..."
"Evidentemente..."
Potere? Ma di che potere stavano parlando?
"Lei è un pericolo per noi! Dobbiamo eliminarla il prima
possibile..."
Eliminarla?! Ma perché?!
"...non sei daccordo anche tu Hiashi?"
"Si padre."
Neji per poco non si fece scoprire, trattenne a stento un gemito di
stupore "Zio Hiashi?! Ma come può?! E' sua figlia!" sentire parole del genere,
pronunciate da due voci, entrambe così simili a quella del suo adorato padre,
gli diedero un moto di orrore profondo.
Per un po', il giovane rimase letteralmente
immobile, senza ascoltare realmente il dialogo che stava avvenendo al
di là della porta, finchè non sentì le parole magiche "Col suo permesso, io
gradirei congedarmi Hiashi-sama."
"Vai pure Itachi."
Prima che la persona uscisse, Neji si nascose dietro una grande anfora,
adibita a vaso da fiori, che si trovava nel corridoio. Da lì riusciva a vederlo
bene quel tipo, aveva alcune faciature e cerotti ma il suo aspetto era fiero ed
elegante, fissò il suo volto per bene nella memoria: quello era Itachi, l'uomo
che avrebbe potuto uccidere Hinata.
Ma, ora che sapeva, come poteva aiutarla? Prese la sua decisione: come
era riuscito a raggiungere il luogo in cui aveva trovato suo nonno e quel tipo,
poteva anche trovare l'uscita no?
E così fece. Con qualche difficoltà e molta attenzione, Neji riuscì a
fuggire dallo Hyuga palace.
-E il resto lo sapete.- con un sospiro, Neji smise di
parlare.
Naruto e Sakura erano più che sconvolti -M-ma quindi...vostro nonno
vuole uccidere Hinata?- dopo aver parlato, Sakura spostò istantaneamente gli
occhi su Hinata, che teneva gli occhi bassi.
L'altro annuì triste -E' quello che ho sentito...anche se non so perchè
il nonno voglia...- non continuò, non ne aveva il coraggio.
Per un attimo, gli sguardi di Hinata e Naruto si incrociarono, entrambi sapevano,
entrambi conoscevano la ragione di quell'accanimento nel volerla eliminare:
era Valkiries, lo spirito misterioso.
Nessuno diceva più una parola, tantomeno Hinata che continuava a
guardare il pavimento. Neji, evidentemente preoccupato, le prese una mano
stringendola fra le sue.
-Credo che ora sia meglio per tutti andare a letto. Dopotutto Neji non
ha certo passato una giornata leggera...ne parleremo meglio domani.- rompendo la
tensione creatasi, Kurenai si alzò in piedi.
-Kurenai-sama ha ragione ragazzi! domattina, una volta che saremo belli
lucidi, cercheremo un modo di risolvere questa brutta situazione!- anche Sanzo
si alzò in piedi.
I ragazzi, un po' stupiti da quell'atteggiamento così superficiale,
seguirono di malavoglia il loro consiglio, dirigendosi alle loro
stanze.
-Bene qui è tutto sistemato!- soddisfatto, Sanzo srotolò il futon nella
camera di Hinata.
-Per oggi va così! E' tanto che non vi vedete e avete diritto a
stare un po' insieme ma da domani tu...- indicò Neji -...andrai in un'altra
camera! Sarete anche cugini ma non è bello che un ragazzo ed una ragazza
stiano nella stessa stanza! Se poi pensiamo che qui in Giappone è permesso il
matrimonio fra cugini...OH KAMI DELL'UNIVERSO!!-
Hinata si mise a ridere, mentre Neji arrossì come un peperone -Ma
Sanzo...io non potrei mai sposarmi con Neji. E poi lui ha anche la
fidanzata...-
L'uomo lo guardò pensoso -Sarà...- un sorriso si allargò sul suo viso
-Va bene! Buona notte Hinata-san! Buona notte Neji-san!-
L'uomo si allontanò gongolando, nel vederlo andare via, i due cugini
risero divertiti.
-Hinata perdonami se lo dico, ma qul tipo mi sembra un po'
strano...-
La ragazza rise leggermente -In effetti è un tipo un po' particolare,
come tutti in questa casa!- la sua espressione si raddolcì -Però devo molto a
tutti loro. Mi hanno salvata da morte certa e mi hanno aiutata molto, non li
ringrazierò mai abbastanza.-
Nel vederla così, anche Neji sorrise -Beh quand'è così...- la abbracciò
piano -...anch'io devo molto a tutti loro...hanno protetto la mia cuginetta.
Buona notte Hinata.-
-Buona notte Nii-san.-
In quella fredda notte di fine dicembre, solo un vento freddo smuoveva
i rami degli alberi, producendo un suono fluido e regolare.
Data l'ora tarda, tutto taceva, non un rumore, non un movimento, non
una luce.
Tutto questo finchè, nella stanza di una grande villa di Tokyo, non si
accese una strana luce violacea. Non si trattava di una lampadina, né di un
neon; era una tenue luce, che, stranamente, non illuminava nulla, tutto intorno
rimaneva avvolto dal buio, mentre la fonte di questa luce risaltava in tutto il
suo fascino, avvolta nell'oscurità.
Era una figura sinuosa dai lunghi capelli color dell'oro che,
lentamente, si alzava dal letto su cui era distesa, per poi avvicinarsi ad una
figura addormentata, non lontana da lei.
Lentamente scese sulla persona addormentata, mettendosi a cavalcioni su
questa. Allungò le belle mani affusolate sul torace, aprendo il leggero pigiama
e scoprendo un profondo squarcio sul petto dell'uomo addormentato.
Rimase a fissarlo qualche secondo, prima di allungare le mani verso il
collo, che strinse con forza inaudita.
Neji, svegliato dal senso di soffocamento, aprì gli occhi -M-ma ch...-
le parole gli morirono in gola, quelle mani stringevano troppo forte.
Cercò di guardarla negli occhi, una bellissima donna dagli occhi rosso
sangue era seduta su di lui...e lo stava uccidendo.
-Quella ferita sul petto non mente...ti ho trovato! Sei tu colui che
mi ha condannata alla sofferenza eterna! DOVE SONO LE MIE ALI?!-
Neji, mentre sentiva il soffio vitale che sempre più velocemente lo
abbandonava, la guardò con tanto d'occhi. Chi era quella donna? Cosa voleva da
lui? Ma soprattutto...perchè aveva un'aria così familiare?
Naruto aprì gli occhi di scatto. Non sapeva il perchè, ma qualcosa
l'aveva costretto a svegliarsi "Uff...e ora? Che palle! Detesto svegliarmi la
notte! Dopo ci metto sempre un casino di tempo a riprendere sonno!" sbuffò, dato
che era sveglio, tanto valeva andare in bagno.
Si avviò stancamente lungo il corridoio. Quando
passò accanto alla camera di Hinata, qualcosa attirò la sua attenzione: da sotto
la porta si intravedeva un intenso bagliore violaceo -Ma cosa...-
Non gli piaceva. Non solo in quella casa non aveva mai visto luci
simili a quella, ma ricordava anche di averla già vista, una sola volta, ma era
bastato ad imprimerla in maniera indelebile nella sua memoria
-Valkiries...Hinata!-
Il giovane corse nella sua stanza, prese la custodia dei pugnali con
cui era solito allenarsi e, veloce come era entrato, uscì dalla
stanza.
Neji cominciava a sentire i sensi intorpidirsi, ormai erano già alcuni
secondi che non riusciva più a respirare. La presa sulle mani della donna si
affievolì, fino a mollare del tutto.
-RIDAMMI LE MIE ALI BASTARDO!-
"Non ce la faccio più..." Neji cominciava già a sentire la morte
vicina, chiuse gli occhi.
In quel momento, un sibilo fendette l'aria, la donna si staccò di
scatto da lui.
Sentendo i polmoni riempirsi di nuovo d'aria, Neji, tossendo
rumorosamente, alzò le palpebre. Non molto lontano da lui, un pugnale era
conficcato nello spesso materasso del futon.
Immediatamente, Naruto si parò davanti a lui -Tutto bene Neji? Come ti
senti?-
Il ragazzo tossì ancora -St-to b-bene...ma chi è quella?-
Naruto digrignò i denti dalla rabbia -E' un po' complicato da spiegare...-
-ANCORA TU?! NON TI E' BASTATA LA LEZIONE DELL'ULTIMA
VOLTA?!-
Neji, ancora incredulo, guardava la figura, che aveva preso a fluttuare
al centro della stanza, mentre Naruto la guardava con le armi alla mano -Vedi
Neji...ti sembrerà una cavolata quello che sto per dirti ma ti assicuro che è
così...quella donna è Hinata!-
Neji rimase senza parole.
-SPOSTATI! QUELL'UOMO E' IL MIO NEMICO MORTALE! DEVO UCCIDERLO CO LE
MIE MANI! DEVE RESTUTUIRMI LE ALI QUEL BASTARDO!-
-Dannazione!- Naruto si parò ancora più vicino a Neji. Bella situazione
la loro, bella davvero! Conosceva bene la potenza di quell'essere e ora aveva
anche il fardello di Neji che, sicuro come l'oro, non era allenato a "quel tipo"
di combattimenti.
-TI HO DETTO DI SPOSTARTI LURIDO VERME!-
Su tutte le furie, Valkiries liberò un'immensa energia, che produsse un
boato così forte da far tremare l'intero edificio.
"Cosa faccio ora? Cosa faccio?" Naruto era in preda al panico. Già da
solo aveva rischiato di soccombere, figurarsi ora che doveva anche proteggere
Neji...
-Ehi Naruto! Cosa succede qui?- attirati dalla confusione, Sakura,
Kurenai e Sanzo erano entrati nella stanza.
"Merda! Ora ci sono anche loro!" In quel momento, Naruto fece l'unica
cosa possibile, per salvare Neji e anche i suoi compagni. Prese di peso Neji
-Tieniti stretto!- e saltò dalla finestra.
Neji urlò di terrore, ma che voleva fare quel tipo? Saltare dal secondo
piano?!
Ma Naruto, contrariamente alle paure del giovane, atterrò completamente
indenne nel giardino.
Non passarono pochi secondi che Valkiries, fluttando, fu di nuovo su di
loro.
Naruto afferrò Neji e cominciò a correre per il giardino. Quando fu
alla cancellata, la saltò con un balzo, trovandosi in strada.
Solo in quel momento il giovane, inerme sulle spalle di Naruto, riuscì
ad assimilare la situazione -Cosa volevi dire quando hai detto che quella donna
è Hinata? Ha lo stesso pigiama e la corporatura è lievemente simile...Ma si vede
benissimo che non può trattarsi di lei!- così disse, ma non ne era del tutto
convinto.
Il biondino saltò da un muretto ad un tetto poco lontano -Non è il
momento di pensare a questo! Ora quella ci sta inseguendo perchè vuole
ucciderti!-
Neji si infuriò -Io esigo una spiegazione! Hai detto che lei è mia
cugina no?! Spiegami che storia è questa!-
L'altro sbuffò -Ti ho già detto che non è....CAZZO!-
Davanti a loro, come un'apparizione demoniaca, Valkiries li guardava
ironica -Ti credevo un guerriero migliore...ti chiami Naruto vero?-
Il giovane deglutì "Dannazione siamo in trappola!"
Ma non tutto era perduto. Naruto saltò all'indietro, finendo su un
muretto di un edificio, per poi balzare via.
"Un posto dove nascondersi...so cosa farebbe al caso mio! Dovrebbe
essere qui vicino!"
Saltò in strada, correndo all'impazzata, finendo poi dalle parti di un
parco pubblico fitto di vegetazione, con alberi alti e rigogliosi arbusti "Trovato!
Che fortuna! Nascondermi tra gli alberi è la mia specialità!" saltò per
raggiungere i rami più alti ma non ci riuscì -ARGH!- Valkiries gli era arrivata
alle spalle e con un colpo l'aveva atterrato.
Ora lui e Neji erano distesi malamente a terra; lui, oltretutto, era
ormai quasi privo di forze e ferito. Non voleva arrendersi, ma decise di
smettere di scappare "Dopotutto è Hinata cavolo! Devo aiutarla! Non posso
lasciare che soffra ancora!"
Era anche quello il motivo per cui era scappato. Se Hinata fosse venuta
a sapere di aver tentato di uccidere suo cugino sarebbe morta di dolore,
figurarsi poi se avesse scoperto di averlo ucciso per davvero.
Doveva prendere tempo, almeno per riuscire a recuperare un po' le
forze; quando aprì bocca, ansimava per lo sforzo -Hai detto...anf anf...che Neji
ti deve restituire...anf anf...le ali...e che...anf...lui è un
tuo...anf...mortale nemico. Che...anf...significa?-
Al solo sentire le parole di Naruto Valkiries si irrigidì:
ricordare ciò che le era accaduto, tutte le ingiustizie subite, le fece gelare il
sangue. Tutta la furia accumulata era scomparsa, la sua voce era ora pacata e
debole -Quell'uomo...quando io ero ormai al termine della mia pena...mi ha
tagliato le ali, impedendomi di tornare in Paradiso e poi...con la violenza...mi
ha...- non finì quella frase, la conclusione era più che ovvia.
Più parlava, più la sua rabbia saliva, saliva, ma il tono di voce
rimaneva sempre un sussurro -Lo squarcio che ha sul petto...quella è la ferita
che gli ho inflitto per liberarmi!-
Alzando lo sguardo, lo indicò con rabbia -Ho giurato sulla mia stessa
vita che, un giorno, mi sarei vendicata! Riavrò le mie ali ed estirperò
definitivamente il clan Hyuga!-
Naruto la guardava a bocca aperta, solo in quel momento un pensiero gli
tornò alla mente "Ali?! Vuole le sue ali? Ma si...l'ha detto anche l'altra
volta...le ali...una pena interrotta...cosa mi ricorda?...UN ATTIMO! MA
ALLORA..."
-NON SONO IO!-
Naruto si voltò sorpreso, era Neji quello che aveva parlato -Non sono
io quell'uomo...ti stai sbagliando!-
-MENZOGNE! Tu sei l'unico che sa dove sono le mie ali!
Restituiscimele!-
Neji scosse violentemente la testa -No! Io non so di cosa tu stia
parlando! Io sono Neji! Tu sei Hinata! La mia adorata cugina!-
L'ormai nota aura violetta brillò più
intensa attorno a Valkiries -MENZOGNE! Noi non siamo parenti! Tu sei quell'uomo e
quella ferita è la prova! Tutti gli Hyuga sono miei mortali nemici!-
Neji non ci voleva credere. Quella non poteva essere Hinata!
Eppure...qualcosa in lui gli stava dicendo che si trattava di lei. Non sapeva
cosa...sesto senso, intuito o qualcos'altro....Ma a lui non importava. Lui ora
non sapeva il perchè, ma ne era certo: quella era davvero Hinata!
"Ma allora...perchè dice quelle cose orribili? Perchè mi accusa di cose
che non ho fatto? Perchè rinnega la nostra parentela?"
-Hinata…ti prego…-
-NON CHIAMARMI COSI’! IO SONO VALKIRIES E TU DEVI MO…- non terminò la
frase. Neji era corso verso di lei e l’aveva abbracciata forte.
-Ti prego Hinata guardami! Sono io…Neji!-
Naruto rimase ammutolito, ora erano davvero nei guai –Neji allontanati!
Ti ucciderà!-
Valkiries tremava di rabbia –TU! Come hai osato…LURIDO
VERME!-
Di nuovo liberò la sua aura, scagliando il povero
ragazzo parecchi metri lontano.
Sulla sua mano destra si formò una sfera di energia –MUORI
BASTARDO!-
Pochi secondi, pochi brevissimi secondi e Neji non sarebbe più stato
un’anima di questa terra.
Naruto scattò subito "Dannazione! Non farò in tempo!"
Infatti, la sfera di energia era già vicina al giovane, quando un’ombra
balzò verso di lui, lo prese e con uno scatto felino lo portò lontano
dall’impatto.
La sfera esplose, emanando una luce tale da costringere Naruto a
chiudere gli occhi.
Quando li riaprì, gli si presentò uno spettacolo desolante. Molti
alberi erano danneggiati o interamente distrutti "Cavolo! Com’è possibile un
cosa del genere?"
Ma lui aveva altro a cui pensare –Neji!- si guardò
intorno cercando la sua figura, finchè non la trovò. Deglutì, c’era qualcun altro
con lui.
–Ciao Uzumaki Naruto.-
Il biondo digrignò i denti -Ciao Sasori!-
Ora si che le cose si complicavano.
Beh che dire? Sicuramente la comparsa di Neji ha portato
non poco scompiglio a villa Sarutobi! Da notare il rapporto profondo che ha con
Hinata! Amicizia? Amore? Chissà...Sono cugini comunque! E sono sempre vissuti
insieme! Mi sembra ovvio che siano molto affezionati l'uno all'altra...E che
notizie ha portato! Il clan Hyuga ha intenzione di uccidere Hinata (Eeeeh! Ma
và?) e Itachi è in combutta con loro! Cosa mai combinerà questa malata
combinazione di gente psicopatica? Quanto a Valkiries, ad ogni sua apparizione
combina sempre abbastanza casino ma dovete capirla...questo è il suo stile! Ed
ora è arrivato anche Sasori! Che ci fa in piena notte in giro per la città? Ma,
soprattutto...Perchè mai avrà salvato Neji? E chi lo sa...
E ora via coi commenti!!! Ne approfitto per ringraziare non solo chi commenta
ma anche chi legge soltanto, chi ha letto e chi leggerà!
yayachan: Ti
dirò...Praga è sicuramente una città molto bella ma
non sai che avventure tremende che ho passato!! In compenso eravamo alloggiati in
un hotel fantastico con tanto di piscina interna, sauna e lettini abbronzanti (anche
se questi ho preferito non provarli...)!! Immaginavo ti fosse piaciuta la
scena del bagno! Avrei preferito descrivere più nel particolare il costume adamitico
di Naruto ma poi ci ho rinunciato...non volevo far risaltare troppo "certi"
particolari!! Almeno per ora...Davvero ti piace Valkiries? Ma ti piace ancora dopo
questo capitolo? Te lo chiedo perchè molti fans di Valkiries dopo aver letto
questo capitolo hanno cominciato ad insultarla pesantemente!!! Comunque anche io
amo molto quel personaggio, a prescindere dal fatto che sono stata io a crearla
e quindi ho un'affezione particolare nei suoi confronti! Ho tentato di farla il
più simile possibile a tutte quelle guerriere supercazzute che si vedono in
televisione!! Ho sempre desiderato fare un personaggio così!!! Quanto al
ciondolo di Naruto...saprai in seguito qual'è la sua vera funzione!! Grazie
degli auguri e dei complimenti!!! Un bacione grande!!
Princess Hina: Davvero ti piace sempre di più? Che bello!
Mi piace che la gente sia contenta di leggere ciò che scrivo! Comunque Valkiries
è una figura a cui tengo molto: è uno dei pochi personaggi della storia che
posso dire "miei" e ho tentato di caratterizzarla il più possibile come qualcuno
che piacesse ad altri quanto piace a me (anche se il più delle volte non è che
piaccia poi tanto anzi....ma spero che in seguito si verifichi il contrario!). A
proposito del pairing...la mia bocca è cucita!!^^ Però ti posso dire che più
avanti ci sarà mooooooooolto casino!!! Non dico altro!!! Un bacione grande e
grazie infinite per i complimenti!!!
AliDiPiume: Uhu sei una fan di
Neji? Intenditrice!!! Comunque è vero...sto facendo una gran confusione coi pairing e ti
dirò di più...più la storia andrà avanti e più ci sarà confusione!! Per la
dannazione di una povera autrice che non saprà come gestire tutto questo
bagaglio di triangoli, quadrati e altre figure geometriche sentimentali...Comunque
hai avuto una buona intuizione!! Infatti puoi vedere una massiccia dose di
NejiHina in questo capitolo (per quanto io lo trovi un pairing estremamente
strano!) e poi hai anche anticipato la frase di Sanzo! Hai per caso doti
divinatorie?^^ Per quanto riguarda il corsivo...è che mi piace fare la snob e
con il corsivo fa più figo! No dai scherzo...è che non ho ancora capito bene
come usare il mio programma per fare le pagine in html...per adesso mi industrio
come posso cercando di fare le pagine il più esteticamente accettabili possibile
poi...l'imporante è che si legga no? Perdonami ma col pc sono una totale
imbranata!!!!-_________- Grazie per i complimenti!!! Un bacione
grandissimo!!!^_______________________________^
Callie33: Purtroppo si...gli Hyuga
romperanno abbastanza per tutta la storia...Comunque non avere paura!
Loro sono brutti e cattivi ma Valkiries è ancora più brutta e cattiva
di loro!! Comunque ci saranno abbastanza casini per tutta la
storia...è troppo lungo da spiegare e io non voglio fare spoiler
perciò...aspetta e vedrai!!!XDD Per quanto riguarda il triangolo, anzi, il
quadrato...non voglio anticipare nulla sul pairing finale! Questo proprio non lo
posso fare!! Sarà una sospresa!!!^^ Eh comunque i ragazzi gentili ho paura che
esistano solo nel mondo dei sogni!! Che tristezza....ç.ç Pensa che io nella
mia vita ho sempre trovato dei gran bas....beh! Hai capito cosa intendo! A
proposito di Sanzo...In realtà col Sanzo di Saiyuki ha ben poco in comune:
quello era un fighissimo bonzo punk, pieno di vizi e con tanta voglia di
insultare la gente; questo è un omone grassoccio, tano buono e tanto
saggio, che va per i cinquant'anni...insomma due mondi opposti!
Deidara piace un casino anche alla sottoscritta! Forse mi è venuto un po' OOC
(del resto la tentazione di farlo un po' "frou frou" è stata troppo
grande!!!)....però mi piace molto come personaggio!! Eh si...Itachi è stato
davvero ATROCEMENTE fortunato!!! Ti piace proprio la parola atroce eh?XDD Anko e
Kakashi....vedrai più avanti che ci stanno a fare in mezzo a questa bolgia!!! Eh
povera Ino...è preoccupata, cerca di capirla!!! Comunque ammetterai che non è
molto lontana dalla verità no?^_- E Neji....beh hai potuto vedere con i tuoi
occhietti cosa ha fatto... Un bacione
Ipermegagiga!!!^_________________________________________^
keiry_90: Da quel che dici sono
pienamente riuscita nel mio intento di rendere Itachi il più odioso possibile!
Bene bene...e poi ti dico che lui ha appena incominciato! Vedrai quante ne
combinerà in futuro il nostro supercattivone!!! Eh si...la compagnia di pazzoidi
è tornata! Riusciranno davvero a trovare Hinata e Neji? Riusciranno a scoprire
la verità? E chi lo sa? (o meglio, io lo so...MA NON LO DICO!! XDDDDD) Eh il
nostro quadrato (triangolo no...sono quattro persone!ndA Ma brava! Almeno sai
contare!ndSasu STA ZITTO TU!!!ndAè.é)....non posso dirti come andrà a
finire...però posso dirti che sarà tutto mooooooooooolto complicato!!!! In
effetti Naruto comincia un po' ad affezionarsi ad Hinata, ma è ancora troppo
presto per parlare d'amore...e poi Hinata non ha mai detto di essere innamorata
di Naruto...però è sicuramente molto affezionata a lui! In compenso Sasuke e
Sakura sono dichiaratamente cotti! Meh che casino!! Comunque si risolverà in un
modo o nell'altro, non temere! Ebbene l'hai visto anche tu!! Era proprio Neji il
ragazzo in pigiama!!! Hai visto che marasma che è successo? Un bacione
enorme!!!! ^__________________________^
Hana Turner: Hai visto? Neji è tornato
per trovare Hinata....ma guarda che situazione che si è formata!! Riusciranno i
nostri eroi a salvarsi? Meh sembro una degli annunci in tv!!! Comunque...per
quanto riguarda Sakura...mi dispiace ma non posso proprio fare spoiler sulle
coppie! Ho già fatto errori di questo tipo in passato e la mia coscienza mi ha
tormentato all'inverosimile! Comunque ti posso solo dire che la speranza è
l'ultima a morire! Chi ha orecchie per intendere intenda, chi non le
ha..........in camper! Che battuta stupidissima!!! Però ci sarà davvero un bel
po' di casino con il mio quadrato SasuHinaNaruSaku....ancora non so bene
neanch'io come farlo finire...aspetta e vedrai! Un bacione grandissimo!!!!
^_________________________________________________^
E ora, per farmi perdonare del
ritardo...LE ANTICIPAZIONI!!!
Le cose si sono messe davvero male per il nostro Naruto: non solo deve
difendere Neji da Valkiries ma ora deve anche affrontare il misterioso Sasori!
Come uscirà da questa faccenda? Scoperto ciò che aveva fatto Valkiries, Hinata
cadrà di nuovo in depressione ma una mano amica, un cielo stellato ed un
regalo inaspettato le porteranno il sorriso e verrà fatta luce sul passato di
Naruto e Sakura. Tutto nel prossimo capitolo: IO TI PROTEGGERO'!!!
Un bacione a tutti!!!^_______________________^
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Capitolo 6 *** Io ti proteggerò ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Eccomi tornata!! Dopo quanto tempo? Tipo 3 mesi!!! Meh
che vergogna!!!! Cercate di capirmi però.... Ho avuto gli esami di maturità ed il mio pc ha
deciso che vivere non ha più senso per lui, quindi mi è morto un
paio di volte... E poi questo non è un capitolo come gli altri!!
Comunque so di essere un povero vermetto schifoso... Ma ora bando alle
stupidaggini!!! Molti misteri legati a Naruto e Sakura verranno risolti in
questo capitolo !!! Perchè proprio loro sono venuti a soccorrere Hinata? E
perchè due ragazzi evidentemente giapponesi come loro si sono appena trasferiti
dagli Stati Uniti? Lo sapreti in questo capitolo!!! Via col nuovo
cap!!!
-Kurenai-sama l’ha visto?! Ma che cos’era?! Guardi che disastro ha
combinato!- Sakura, sconvolta, girava per la stanza che, dopo il breve scontro
tra Naruto e Valkiries, era ridotta ad uno sfacelo: la porta scardinata, il
letto voltato su un lato ed il futon completamente incenerito. Sconvolta, si
mise le mani tra i bei capelli rosa.
Kurenai sospirò –E’ una lunga storia Sakura…-"Domani chiederò a quei
due un bel po’ di spiegazioni su questi ultimi giorni…anche se, considerando la
situazione, non ci vuole un genio per sapere cos'è successo"
La giovane la guardò truce, impuntando le mani sui fianchi – Lei sa
cos'è sucesso vero?Mi dica di che si tratta! Che c’entra Naruto? Perché se n’è
andato via così? E Hinata dov’è? Non mi dica che è fuggita di nuovo!-
Kurenai la guardava impassibile – In realtà ho solo una vaga idea di
ciò che può essere accaduto...Ti prometto saprai ogni cosa al più presto,
comunque per ora posso dirti che i fatti che stanno accadendo sono ciò per cui
tu e Naruto siete stati preparati da quando siete nati.- si chinò sul futon,
sfilando il pugnale che vi era conficcato.
La ragazza rimase a bocca aperta –Cosa?! Ma allora…quella
era…-
Kurenai alzò lo sguardo e le sorrise –Si…ora lo posso rivelare anche a
voi…l'angelo della leggenda è tornato!-
I due guerrieri si guardavano seri, senza dire nulla, aspettando ognuno
la mossa dell'altro, pronti ad attaccare. La tensione era palpabile, l'unico
suono era quello del vento notturno tra le foglie. Ma qualcosa di più grande
attirò la loro attenzione –Chi sei tu? Sei forse al servizio degli
Hyuga?-
L’altro, senza scomporsi, guardò Valkiries negli occhi –Si…il mio nome
è Sasori. Sono la guardia del corpo di Neji e la pregherei di non tentare di
nuovo di fargli del male. Ostacolerebbe il mio lavoro.-
La donna sorrise minacciosa –Un altro nemico eh? Patetico…sei solo un
misero essere umano!-
Sasori non disse nulla, si voltò verso il ragazzo al suo fianco
-Neji-sama perdonate i modi rudi ma io ho il compito di riportarvi il più presto
possibile allo Hyuga palace.-
Irritata da quei modi irrispettosi, Valkiries esplose –COME OSI
IGNORARMI COSI’?! TI STRAPPERO’ IL CUORE STOLTO!-
Sasori sfoderò uno dei suoi wakizashi e si mise sulla difensiva –Ora
non ho tempo di combattere, il mio compito adesso è un altro. Non intralciarmi
angelo.-
Naruto, nell’udire quell’ultima parola, si bloccò "Angelo? Ali? Ma
allora è davvero…" un sorriso leggero comparve sulle sue labbra "Ora capisco
tutto…ecco perché ha reagito al ciondolo! L'altra volta ero troppo concentrato
sul combattimento per accorgermene ma ora...Allora tutti gli anni passati
all’accademia dell’ordine non sono stati inutili!" Ora finalmente sapeva cosa
fare.
Sasori con la mano libera prese Neji per un braccio, pronto a balzare
via.
-Non penserai di andartene via così! Lui è mio!- Valkiries scattò verso
i due.
Naruto digrignò i denti –Eh no! Una volta passi pure ma alla seconda
non mi faccio fregare!- si mise a correre verso gli altri.
Corse più veloce che potè, i piedi nudi gelavano sopra la terra umida.
Lui non ci badò, dopotutto era un guerriero.
Quando fu vicino all'angelo spiccò un salto, gettandosi su di lei e
stringendola con forza.
Ora i due fluttuavano nell'aria, mentre Valkiries si agitava, Naruto
faceva l'impossibile per non lasciarla andare -COSA VUOI DA ME IDIOTA!
LASCIAMI!-
Naruto si giocò il tutto per tutto: la cinse con un unico braccio,
mentre con l'altro tirò fuori il suo ciondolo -Angelo insanguinato eh?! Tsk!
Tonto io che non ci sono arrivato prima! Guarda un po' qui!- le mise il ciondolo
davanti agli occhi e quello cominciò a brillare intensamente.
Valkiries, come vide il ciondolo brillare, si bloccò a fissarlo, per
poi cominciare ad agitarsi in preda al dolore -Mettilo via! Lurido verme!
Lasciami bastardo!-
Naruto ritirò il braccio, tenendosi con tutte le sue forze "Secondo i
miei calcoli dovrebbe smettere tra poco! Speriamo non duri molto..." ma quella
continuava a spingere in tutte le direzioni.
Però, col passare dei secondi, i movimenti di Valkiries cominciarono a
farsi sempre meno decisi, sempre più deboli, finchè non si fermò, cominciando a
cadere verso il suolo.
Naruto prontamente prese il controllo della situazione, prendendo la
donna ormai inerme tra le braccia, atterrando poi in ginocchio.
Il govane sospirò, quando abbassò lo sguardo trovò Hinata svenuta tra
le sue braccia -Come volevasi dimostrare...allora ci avevo visto giusto! Angelo
insanguinato...ma perchè non l'ho ricordato prima...CHE IDIOTA!-
-Complimenti Uzumaki Naruto...non hai smentito il tuo ruolo di
guerriero!-
Sasori, con un ammutolito Neji al suo fianco, lo guardava
compiaciuto.
Naruto ghignò leggermente -Eh già...comunque ti dirò...tu di tutta
questa storia ne sapevi molto più di me...Io neanche sapevo chi era
veramente...-
L'altro lo guardò ironico -Vuoi dire che, nonostante tu abbia visto,
ancora non ti eri accorto di chi fosse? Eppure l'insegna sulla tua fronte
parlava chiaro...-
Naruto arrossì di botto, distogliendo lo sguardo -Già...il mio
coprifronte...il mio ordine...-
A Naruto vennero in mente i suoi cosidetti "colleghi" dell'ordine
che, se avessero saputo di una tale dimenticanza da parte sua, l'avrebbero quasi
certamente cacciato a calci nel sedere.
Tornò a guardare Hinata, le sue labbra si piegarono in un leggero
sorriso. Ora aveva compreso ancora meglio la gravità della situazione di lei, ma
aveva capito anche un'altra cosa: ora aveva un motivo in più per
proteggerla.
-Mi rincresce non poterti affrontare ora, ma i miei ordini sono
altri.-
Naruto, riscosso bruscamente dai suoi pensieri, lo guardò sorpreso. Non
voleva battersi? Ma se solo la notte precedente aveva tentato di ucciderlo.
Scrollò le spalle, non gli importava più di tanto in veritàl. Ciò che
per lui contava veramente era il fatto che Hinata fosse sana e salva.
Tornò a guardare Sasori -Ti capisco...in effetti anch'io ho altro a cui
pensare in questo momento!-
Neji guardava i due senza parlare. Quindi erano nemici oppure no? Chi
era il tizio che l'aveva salvato? Naruto l'aveva chiamato...Sasori? Ma chi
l'aveva mandato? Era davvero la sua guardia del corpo?
-Ora Neji-sama permettetemi di portarvi al più presto allo Hyuga
palace.- Il ragazzo si voltò a guardare Sasori, mentre questo gli tendeva una
mano per aiutarlo ad alzarsi.
Era sospettoso. C'era davvero da fidarsi? Naruto non sembrava essere in
buoni rapporti con lui e lui era uno dei "buoni". Questo voleva forse dire che
Sasori era un nemico?
-Io non mi muovo se prima non mi dici che intenzioni hai e chi ti ha
mandato!- aveva l'aria di essere un guerriero davvero forte, ma lui non aveva
alcuna intenzione di farsi intimidire.
Il guerriero non si scompose -Mi ha mandato vostro nonno. Mi ha
nominato vostra guardia del corpo e mi ha ordinato di portarvi allo Hyuga
palace.-
Neji scattò in piedi irritato -Questo lo so già! Voglio sapere
perchè!-
Accadde tutto nel tempo di un sospiro. Sasori scattò, sparendo dalla
vista di Neji, ricomparendo poi alle sue spalle -Perdonatemi, lo sto facendo per
proteggervi.- e gli diede un colpo alla cervice, facendogli perdere i
sensi.
Naruto alzò lo sguardo -Ehi! Ma che diavolo hai intenzione di fargli?!
Torcigli anche solo un capello e ti distruggo!-
Sasori neanche lo guardò, prese Neji e lo caricò sulla sua spalla -Non
è nelle mie intenzioni nuocere a Neji-sama. Il mio compito è riportarlo allo
Hyuga palace.-
Appoggiata a terra Hinata, Naruto si alzò in piedi -Non ricordo di
averti mai dato il permesso di fare una cosa del genere! Neji resta
qui!-
L'altro scosse la testa -Non mi è possibile accontentarti. Mi sono stati
dati degli ordini precisi e poi.... se lo lasciassi qui sarebbe in una
situazione di pericolo e, come sua guardia del corpo, non posso lasciare che ciò
accada.-
Naruto strinse i pugni, ciò che diceva Sasori era vero. Se Neji fosse
rimasto con loro prima o poi Valkiries avrebbe di nuovo preso il controllo del
corpo di Hinata, attaccandolo di nuovo Dopotutto l'aveva detto lei stessa, Neji
era il suo nemico. Ma doveva proprio lasciarlo nelle mani di Sasori? e Hinata?
Come avrebbe fatto a dirglielo? E poi lei come avrebbe reagito?
Abbassò lo sguardo, quella era senz'altro la cosa più giusta da fare,
anche se Hinata avrebbe pianto ancora.
-Bene! Allora arrivederci Naruto.- lo guardò un attimo, per poi balzare
via, portando Neji con sè.
Naruto lo guardò mentre se ne andava, il vento freddo ricominciò a
soffiare lento, scompigliandogli i capelli.
Aveva ragione Sakura, lui era proprio un baka; come aveva potuto
permettere che Sasori portasse via Neji così facilmente? Ma si convinse che era
davvero la cosa migliore da fare, con gli Hyuga sarebbe stato al sicuro. Da quel
che aveva capito, per loro era molto prezioso, sennò non avrebbero mai mandato
un guerriero del calibro di Sasori a rcuperarlo.
-Mhm...- Hinata emise un gemito, il ragazzo si chinò prontamente a
soccorrerla.
Si stava muovendo leggermente, Naruto la tirò su piano, mettendola
seduta.
-Hinata...-
Lei aprì leggermente gli occhi, ci mise un po' a mettere a fuoco il
mondo intorno a lei.
Si guardò un po' intorno, finchè non incontrò gli occhi blu di
Naruto.
-N-naru-to-ku-n...-
Lui sorrise, rassicurato dal fatto che lei riuscisse almeno a parlare
-Hinata...ti senti bene?-
Lei lo guardò un attimo ed annuì -S-si...c-credo di si...-
Continuava a guardarsi intorno, era spaesata. Dove si trovava? Aveva
molto freddo, si sentiva stanca e vedeva degli alberi intorno a lei.
Poi, il sospetto. Possibile che...-Naruto-kun!- dimentica della sua
stanchezza, si alzò di scatto -C-che cosa è s-successo?! P-perchè sono qui?!
P-perchè n-non mi ricordo nulla?!- Guardava fisso il ragazzo che, a occhi bassi,
non riusciva a dire una parola.
E come poteva? Come sarebbe riuscito a dirle ciò che Valkiries aveva
fatto? Ciò che lei stessa aveva fatto...
Lei continuava a guardarlo in trepidante attesa anche se, in cuor suo,
sapeva già tutto.
Disperata, lo prese per il bavero, come in un atto di preghiera, ora il
suo tono di voce era più acuto -Ti prego! Dimmi cos'ho fatto!-
Naruto non riusciva a parlare -Ecco io...- il suo sguardo cadde su di
un punto al di sotto del viso della ragazza e le sue guance si colorarono di un
rosso acceso -Prima è meglio se ti ricomponi...-
Senza capire, Hinata abbassò lo sguardo verso il punto in cui guardava
Naruto. Con sua immensa vergogna vide che, probabilmente nella foga dei
combattimenti, alcuni bottoni del suo pigiama si erano staccati, mentre gli
altri si erano slacciati, mettendo in mostra buona parte del suo petto
prosperoso.
-WAH!- urlando, la ragazza si buttò in ginocchio, stringendo le braccia
al petto.
Era piegata su se stessa, con la testa incassata nelle spalle. Era
rossa in viso e imbarazzata come non mai, ma l'imbarazzo pian piano se ne stava
andando, lasciando il posto alla diperazione.
Lì, per terra, chinata com'era, Hinata si mise a piangere disperata -E'
successo ancora! Io ho di nuovo rischiato di uccidere le persone che amo!- i
capelli avevano iniziato a ricaderle sul viso -E Neji?! Non posso aver fatto del
male anche a Neji!-
Naruto stava in piedi di fronte a lei, guardandola piangere -Hinata...
ora è meglio tornare a casa...-
Lei continuava a singhiozzare ad occhi bassi -D-dimmi s-solo una cosa...
C-cosa è suc-cesso a N-neji?-
Naruto si morse un labbro -Ecco...tu..anzi, Valkiries ha tentato di
ucciderlo...ma è venuto uno mandato dagli Hyuga a prenderlo...ora è al
sicuro.-
Hinata smise di singhiozzare -Meno male...- si alzò lentamente, guardando sempre
a terra -Io... non conosco la strada... potresti andare avanti
tu?-
Naruto la guardò preoccupato -Abbiamo molta strada da fare... Ti porto
io?-
Lei scosse la testa -No... Preferisco andare da sola...-
Il giovane non ebbe il cuore di dirle di no, nonostante l'illogicità di
quella richiesta -Va bene...ora però è meglio andare...-
Camminando silenziosamente sull'erba, i due uscirono dal parco. Doveva
essere davvero molto tardi infatti, nonostante fossero a Tokyo, anche se lontano
dal centro, tutto intorno a loro era avvolto nel silenzio. Silenziose erano le
case intorno a loro, silenzioso era il vento che ora aveva smesso di soffiare,
silenziose le strade dove non correva un solo veicolo e silenziosi loro, troppo
tristi, stanchi e frustrati per dire una parola.
In quella stanza da letto, l'unica fonte di illuminazione era una
lampada su di un comodino. La mobilia era abbastanza scarsa: il letto a due
piazze, un grande armadio a muro, un tavolino con un portatile dallo schermo
perennemente acceso e una sedia pieghevole di legno.
Le pareti brune della stanza, in contrasto con le lenzuola color crema,
rendevano l'atmosfera ancora più intima ed accogliente, nonostante la modestia
dell'ambiente.
Sul letto due corpi nudi abbracciati, sfiniti dopo il loro primo attimo
d'amore di quella notte. Lei si scostò leggermente, infilandosi sotto le
coperte, come a voler nascondere le sue nudità, simulando una pudicizia che, di
natura, non le apparteneva.
Lui si girò su un fianco a guardarla, mentre lei seppelliva il viso
sotto le lenzuola -Ehi che ti prende? Da quando in qua ti vergogni a farti
vedere da me?-
Il viso di lei rispuntò da sotto le coperte, l'espressione crucciata
-Ma di che cavolo parli Kakashi?! Quale vergogna?! Ho freddo! Stasera si
gela!-
Kakashi scosse le spalle-Si sarà rotto di nuovo il
riscaldamento...sarebbe la terza volta questo mese.-
Lei sospirò delusa -Già... UFFA! Ma perchè non possiamo vivere in un
appartamento decente? Questo posto è uno schifo! Eppure il nostro stipendio da
ispettori non dovrebbe essere così basso!-
Kakashi la guardò male -Comunque non abbastanza alto per pagare
l'affitto di un appartamento migliore... E poi tu non faciliti certo le cose!
Spendi metà del tuo stipendio in dango!-
Anko assunse una posa degna di un attore tragico -Oh Kakashi mi rendo
perfettamente conto di essere un peso alla nostra vita di coppia ma che ci posso
fare?! I dango sono così buoni, così dolci, così irresistibilmente gustosi...-
si mise le mani nei capelli, disperata -Wah! Quanto è brutto essere
poveri!-
L'uomo si mise a ridere -Sei incredibile Anko! Credo che tu sia l'unica
persona al mondo in grado di lasciarmi senza parole!-
Lei lo guardò maliziosa -E non solo senza quelle vero? Almeno quando
facciamo sesso te la togli quella dannata maschera!- sempre la stessa
affermazione.
Kakashi sbuffò -Anko! Ancora con questa storia?- sempre la stessa
risposta.
Lei si alzò inginocchiandosi sul letto, mettendo in bella mostra tutte
le sue grazie, e si mise ad indicarlo convulsamente -HATAKE! ANDARE SEMPRE IN
GIRO CON UNA MASCHERA SUL VISO E' UNA COSA STUPIDA! E POI TU SEI UN PUBBLICO
UFFICIALE! LO SAI BENISSIMO CHE E' VIETATO DALLA LEGGE!- sempre gli stessi
urli.
Aveva detto ogni cosa tutto d'un fiato, rimanendo quasi senz'aria, così
il tono di voce si abbassò -Si può sapere perchè diavolo continui a portarla?!
Manco avessi qualche sfregio sul viso!-
Lo guardò intensamente, in attesa di una risposta sensata. Dal canto
suo, Kakashi se ne stava disteso su un fianco, con la testa appoggiata sul palmo
della mano. Si divertiva davvero un mondo a guardare Anko, non solo per lo
splendido spettacolo che gli offriva ma anche per il suo particolare modo di
parlare, così agitato e divertente, con quel marcato accento del Kansai
.
-Allora? Si può sapere il perchè?-
Lui, semplicemente, sorrise -Perchè mi piace.-
Anko andò su tutte le furie, agitandosi per tutto il letto -HATAKE TU
SEI ASSURDO! LA TUA MASCHERA E' ASSURDA! IL FATTO CHE TI PIACCIA PORTARLA E'
ASSURDO! TUTTO CIO' CHE TI RIGUARDA E' ASSURDO! Oh è vero...- si era bloccata,
evidentemente le era venuto in mente un particolare importante. Così importante
da farle dimenticare l'arrabbiatura verso Kakashi -Ho scoperto qualcosa di
interessante sul caso Hyuga!-
L'uomo la guardò allibito. La semplicità della mente di Anko avrebbe
mandato in confusione persino un bonzo. Ma Kakashi non ci fece caso, ormai c'era
abituato -Ah davvero? Che cosa?-
Lei sorrise trionfante -Ora ti faccio vedere! Prendo la tua camicia!
Sai, fa freddo!-
Sonoro sbuffo da parte di lui, mentre lei si alzò dal letto infilandosi
l'indumento, allacciò un paio di bottoni e si sedette alla scrivania -Forza!
Vieni qui che ti faccio vedere!-
Kakashi si alzò stancamente, infilò i suoi boxer neri e si avvicinò ad
Anko -Allora?-
Lei, tutta contenta, gli indicò il pc -Guarda!-
Sullo schermo si vedeva un lungo elenco di nomi, tutti accumunati da
una cosa: il nome Hyuga. Nessuno ne aveva un altro, era tradizione del clan che
ogni consorte, ogni figlio, ogni individuo che si legasse al clan Hyuga ne
assorbisse anche il nome, perdendo il proprio.
-Sono i nomi dei membri del clan Hyuga...e allora?-
Altro sorriso a trentadue denti -Questo non è un elenco come gli altri!
E' l'elenco degli Hyuga trasferitisi allo Hyuga palace!-
Kakashi inarcò un sopracciglio -Ribadisco...e allora?-
Anko cominciò ad irritarsi -Hakate ma sei stupido o cosa?!-
Lui alzò gli occhi al cielo -Anko...l'elenco degli Hyuga lo conosciamo
già a memoria...che ci importa di questa roba?!-
La donna si mise ad urlare -Se non capisci un cavolo fammi spiegare
almeno!- grazie al cielo, la donna si calmò ed il tono di voce tornò per lo meno
normale -Quello che noi conosciamo è l'elenco ufficiale, aggiornato nell'agosto
dell'anno scorso, quando c'è stata la nascita di Kaito Hyuga, membro della
casata cadetta.-
-Fin qui ci sono...-
-L'ho confrontato con altri due elenchi, quello dei morti
dell'esplosione dell'altro giorno e l'ultimo, quello degli Hyuga trasferitisi
allo Hyuga palace.-
-Continua...-
-Confrontandoli ho notato una cosa strana. Ho cercato di scoprire la
sorte di ogni singolo membro del clan: chi era morto nell'esplosione, chi non
era presente e chi, come ben sai, dalla villa, ora inagibile, si è trasferito o
allo Hyuga palace o a casa da parenti stretti e indovina cos'ho
scoperto?-
Ora Kakashi cominciava a capire che forse era
valsa la pena di alzarsi -Cosa?-
-Che due nomi sono improvvisamente scomparsi da ogni elenco. Non sono
nè tra i morti nè tra gli abitanti dello Hyuga palace nè in nessun'altro luogo
di proprietà degli Hyuga. Curioso non trovi? Considerando che gli Hyuga sono
famosi per la loro attenzione ai "particolari". Delle volte mi viene da pensare
che siano anche peggio della yakuza!-
Kakashi avvicinò il viso allo schermo, guardandolo con attenzione -Beh
in effetti...lo sai che hai ragione?-
Anko fece il segno della vittoria -Lo so! Io ho sempre ragione!
Finalmente ora abbiamo una traccia!-
Lui sorrise, aveva fatto davvero un buon lavoro, degno del grado che
portava -E i nomi?-
Un ghigno soddisfatto si dipinse sul volto di lei
-Hinata Hyuga, casata principale, figlia maggiore di Hiashi Hyuga e Neji Hyuga, casata cadetta, unico figlio di Hizashi
Hyuga, gemello del padre di lei. Trovando loro, vivi o morti che siano,
troveremo la soluzione del mistero, mi ci gioco il distintivo!-
Dopo almeno mezz'ora di cammino, i due ragazzi tornarono a villa
Sarutobi, dove un Naruto alquanto depresso suonò il campanello
La solita voce di Sanzo che, data l'ora, non si sprecò a chiedere chi
fosse -Naruto-san! Sei tu vero?! C'è anche Hinata-san? State bene? E' successo
qualcosa?-
I due non risposero, si limitarono a camminare lungo l'ampio viale,
muti come pesci.
Ora i piedi nudi dolevano sulla ghiaia appuntita. Naruto ci era
abituato ma, lo sapeva bene, Hinata non lo era di certo.
Si voltò a guardarla, per vedere se avesse bisogno d'aiuto, ma lei non
faceva una piega. Continuava ad errare con quel viso triste e
pensieroso.
Sbuffò scocciato, bel guerriero che era! In pochi giorni che la conosceva
non era stato in grado di combinarne una giusta con lei e, dulcis in fundo,
l'unica cosa buona che era riuscito a fare per lei, l'aveva annullata nel momento
in cui aveva permesso a Sasori di portare via Neji. Bel guerriero davvero!
Se poi considerava qual'era il suo vero dovere... Che rabbia!
I due, infine, giunsero in casa, dove ad attenderli trovarono Sakura,
Kurenai e Sanzo.
-Ciao a tutti...-
-B-buona s-sera Kurenai-sama, Sakura, Sanzo...-
Ci voleva poco a vedere che quei due non avevano passato una bella
serata, a prescindere dalle espressioni dei loro visi, certamente non di gioia
assoluta, i loro vestiti erano tutti sporchi e laceri.
Kurenai sospirò "Accidenti...avrei voluto chiedere loro dei fatti di Shinjuko...
Beh, in effetti è un po' tardi..." guardò l'orologio del salotto, che
in quel momento segnava le tre di notte.
Sospirò di nuovo -Ragazzi... capisco che non
abbiate passato una bella serata. Mi piacerebbe sapere cosa vi sia successo ma credo
non sia il caso di pretendere ora delle spiegazioni. Andate pure a fare una doccia
e a dormire, domani parleremo insieme.- i due si limitarono ad annuire -E...per
amor della pudicizia, Naruto, tu vai al bagno del primo piano, Hinata,
tu vai al bagno del secondo piano.- disse, con un chiaro riferimento ai fatti di qualche
sera prima.
Rossi come peperoni, i due si congedarono -D'accordo Kurenai-sama.
Buona notte a tutti.-
Sanzo sorrideva gioviale -Buona notte ragazzi. Sono felice che siate
sani e salvi.-
Sakura, dal canto suo, non sembrava molto serena, era da un po' che
provava una sensazione strana guardando quei due. Non se lo riusciva a spiegare,
ma vedeva tra quei due un qualcosa di nuovo, di strano, da cui lei si sentiva
esclusa. Un segreto forse? Eppure Kurenai sembrava saperne qualcosa...
Questo le dava un grande fastidio. E come se ciò non bastasse, Kurenai
le aveva detto che la leggendaria Valkiries era tornata. Possibile che tutto
questo avesse a che fare con Hinata?
Lei non sapeva un accidenti di nulla e questo le dava ancora più
fastidio.
-Buona sera Itachi...-
Itachi non era mai stato un uomo dal sonno pesante. Era sempre attento
e vigile, anche nel sonno; era ovvio, perciò, che non avrebbe potuto fare a meno
di svegliarsi, soprattutto a causa di un richiamo del genere.
Infatti, quando si alzò a sedere, trovò Sasori seduto sulla ringhiera
dell'enorme finestra della sua camera.
Scese dal grande letto a due piazze, allacciandosi la pesante vestaglia di
velluto rosso rubino, un colore che gli si addiceva in modo particolare -Dimmi
Sasori...come è andata la missione?-
Il freddo guerriero non fece alcuna espressione particolare, si limitò
ad esporre i fatti in maniera più che oggettiva -L'operazione è andata a buon
fine. Sono riuscito a recuperare Neji-sama prima che l'angelo potesse nuocergli
in alcun modo. Ho anche trovato la zona in cui si trova ora l'angelo, però,
purtroppo, non sono stato in grado di individuarne l'attuale domicilio. Quando
li ho trovati erano già lontani.-
Mentre guardava le sfavillanti luci della grande Tokyo attraverso il
vetro della finestra, Itachi sorrise leggermente -Hai compiuto il tuo dovere in
modo egregio. Sei riuscito ad ottenere molto più di quanto io stesso potessi
sperare.-
Al suo fianco, Sasori, ancora seduto sulla ringhiera, guardava gli
scuri interni della camera -Il merito dell'operazione è anche tuo...la tua idea
di far fuggire Neji per attirare l'angelo allo scoperto è stata una mossa
vincente. Fossi arrivato anche solo mezz'ora prima credo che avrei potuto anche
trovare il luogo in cui vive ora.-
Itachi continuava a fissare le luci, lontanissime -Sapevo che Hinata ci
tiene molto a Neji e che il sentimento è reciproco. Se uno qualunque di noi
avesse provato a stabilire un contatto ci sarebbero voluti troppo tempo ed
energie per farle abbassare la guardia, con Neji invece è risultato facile
avvicinarla.-
Sasori fissava il grande quadro astratto posizionato sulla parete sopra
il letto -E' stato anche appurato il fatto che l'angelo voglia effettivamente
ucciderlo, quindi lui è effettivamente la reincarnazione del patriarca. E se lei
l'avesse ucciso prima del mio intervento? Se gli fosse accaduto qualcosa prima
di essere trovato da Hinata? Cosa avresti fatto?- nonostante la miriade di
domande, il tono era piatto e freddo come al solito.
Itachi chiuse gli occhi e sorrise ironico -La mia era solo una stategia
di prova. Se Neji avesse trovato Hinata bene. Se fosse morto nel tentativo,
francamente, non me ne sarebbe importato un granchè. Per me Neji è una persona
totalmente inutile; non sono certo Hyuga-sama. Per me ciò che conta è solo
l'angelo, solo quello.-
Sasori non disse più una parola, intanto dentro di
lui cominciava a nascere la profonda preoccupazione che un giorno l'angelo avrebbe portato
Itachi alla pazzia.
Finita la doccia e indossato
un nuovo pigiama, Hinata si stava avviando stancamente verso la sua camera. Si
sentiva stanca, veramente, enormemente, incommensurabilmente stanca. Questo non
solo per l'ora tarda o per tutto il movimento delle ultime ore, lei era stanca
di patire, di soffrire per fatti che continuavano a capitarle con una velocità
ed una frequenza così incontrollabili da finire per lo schiacciarla come
macigni
pesanti quintali e
quintali.
E ora lei era lì, talmente schiacciata dalla malasorte da essere
diventata quasi toltalmente apatica. Camminava per pura forza di inerzia, non
vedeva niente, non sentiva niente, solo la pesantezza delle sue stanche
membra.
La sua lentezza era tale che le sembrò di metterci un'eternità a
percorrere il breve tratto di corridoio tra il bagno e la camera.
Non si era nemmeno accorta che Naruto, dalla cima delle scale appena
salite, la guardava preoccupato.
L'aveva guardata per tutto il tempo: quando era uscita dal bagno, la
sua espressione smorta, il suo lento incedere per il corridoio, la rassegnazione
che trasmetteva, i suoi movimenti lentissimi, quasi le costasse fatica compiere
quei piccoli gesti.
Strinse i pugni furioso, perchè diavolo era andata a finire così? Fino
a poche ore prima lei era con Neji, era felice, e ora? Ora era lì, disperata,
con la consapevolezza che non avrebbe potuto vederlo ancora. Proprio la persona
di cui lei ora aveva più bisogno.
Sussultò, le parole che Sanzo gli aveva detto quel pomeriggio gli erano
tornate di nuovo alla mente
"Lei ora ha bisogno di un amico, di qualcuno che le stia vicino, per aiutarla
ad affrontare questo momento… di qualcuno che la protegga!"
"Ora si sente sola, abbandonata, priva di qualcuno che rappresenti per
lei un legame forte."
La sua espressione divenne ferma e decisa: non doveva per forza essere
Neji quella persona no? Dopotutto quello era anche il suo compito, ciò per cui,
sin da bambino, si era sempre allenato. A passo deciso si diresse verso di lei,
Hinata aveva il diritto di sapere.
-Hinata dovrei parlarti un attimo...-
Ma lei non lo sentì, troppo persa nei suoi pensieri.
Ma stavolta Naruto non si arrese, la prese per un polso
-Hinata!-
Lei si voltò, sorpresa, a guardarlo -N-Naruto-kun!-
Aspettò un secondo, mentre la guardava un attimo negli occhi, poi parlò -Avrei
bisogno di parlarti un attimo... è molto importante...-
Lei lo guardò un momento incuriosita, ma non disse nulla, facendosi
trascinare passivamente dal giovane.
Quasi correndo, Naruto la portò al centro del corridoio, alzò poi gli
occhi al sofito, dove si trovava una botola da cui pendeva una corda sottile,
lasciando la mano della ragazza, fece poi un salto per afferrarla. Quando la
afferrò, dalla botola scese una scala scorrevole che lui tirò giù.
Si voltò verso un'Hinata molto spaesata -Vai prima tu!- notò poi l'aria
confusa della giovane, decise di calmarsi un attimo e le sorrise -Non
temere...porta in soffitta! Quando sei lassù aspettami che poi ti guido
io.-
Un po' rincuorata, la giovane salì lentamente le scale, facendo
attenzione a non inciampare.
Finì in uno scuro solaio, collocato sotto il tetto, come
potè dedurre dalla forma del soffitto, molto ampia, rischiarata dalla luce
della luna, proveniente da una piccola finestra. Qua e là erano collocati degli
ampi scatoloni, bauli, vecchi mobili, tutti ricoperti da uno spesso strato di
polvere.
Hinata rimase affascinata da quello spettacolo, la luna illuminava la
polvere mossa dai suoi passi creando sinuosi giochi di luce che rendevano quel
luogo ancora più surreale.
-Ehi Hinata tutto bene? Perchè ti sei bloccata?- fu riscossa dalla voce
di Naruto che, senza che lei se ne accorgesse, le era finito alle
spalle.
Arrossì un poco, il viso del ragazzo era un po' troppo vicino al suo
-V-va t-tutto bene...stavo solo guardandomi intorno. Non avevo mai visto un
luogo del genere...-
Naruto sorrise -In effetti è bello qui...ma ora seguimi! Ti porterò in
un posto ancora più bello!-
E lei si fece trascinare ancora da Naruto, che la portò sotto la
finestra -Sali sulle mie spalle! Dobbiamo arrivare lassù!-
La ragazza lo guardò a bocca aperta -M-ma da lì si arriva
al...-
-...tetto! Si certo! Fidati di me, non te ne pentirai!-
Con molta attenzione, Hinata si appoggiò a Naruto, il quale la sollevò
fino alla finestra. Una volta arrivata in cima si sollevò con tutta la forza che
aveva, aiutata dal giovane ovviamente, e con non poca fatica si ritrovò sul
tetto.
Abbassò subito lo sguardo, per vedere se l'amico fosse in grado di
salire da solo. Figurarsi, con un balzo Naruto fu subito sul tetto -Bene eccoci
qui! Allora Hinata...cosa ne pensi del panorama?-
Solo in quel momento la ragazza se ne accorse: tutto intorno a lei, il
nero manto della notte era trapuntato di mille piccole luci; nel cielo milioni
di stelle, lungo l'orizzonte le luci della città, uno spettacolo
incredibile.
Per la seconda volta in quella sera Hinata rimase incantata, forse
anche più di prima. In fondo al suo cuore, cominciava a sentirsi un po' più
rasserenata dal mondo che la circondava.
-Wah mi sono dimenticato una cosa! Torno subito!- veloce com'era
salito, Naruto si dileguò, lasciando la ragazza sola con i suoi pensieri. Lei si
sedette un momento sull'ampio tetto, ad ammirare quel paesaggio sfavillante che
si apriva davanti ai suoi occhi. Quante cose le erano successe in pochi giorni!
E sicuramente non fatti di poco conto! Il suo clan aveva tentato di ucciderla,
Naruto e Sakura l'avevano salvata, la manifestazione dell'angelo, l'incontro con
Neji, l'averlo perso di nuovo.
Alcune lacrime cominciavano a farsi strada dai begli occhi lavanda. Il
freddo aveva iniziata a pungerle il viso come tanti piccoli aghi e i piedi
stavano letteralmente diventando due ghiaccioli ma lei non vi badò, persa nei
suoi pensieri.
-Eccomi! Scusami per il rita...- Naruto, appena risalito dalla
finestra, si bloccò. Vedere Hinata in quel momento l'aveva lasciato senza
parole. Così assorta, con gli occhi brillanti a causa delle lacrime, i lunghi
capelli scuri, sollevati dall'aria notturna, si muovevano leggeri come fili di
seta, illuminati dalla luce della luna.
Il biondo si riscosse dal suo torpore. Da quando in qua il guardare una
ragazza gli faceva quell'effetto? Sentiva come una leggera stretta allo stomaco
"Ma che mi prende? Bah! Avrò preso freddo..." -Ehi Hinata! Scusa per il ritardo!
Dovevo prendere una cosa...-
Lei si voltò verso il ragazzo, che intanto si stava sedendo al suo
fianco -Oh Naruto-kun! Non ti ho sentito arrivare...-
Lui le fece un sorriso a trentadue denti -Beh...dopotutto è il mio
lavoro!- diventò improvvisamente serio, voltandosi a guardare l'orizzonte - Ed è
proprio di questo che io volevo parlarti...-
Hinata lo guardò interdetta -Cosa vuoi dire?-
Lui continuava a guardare avanti a sè con aria assorta, rimanendo in
silenzio, tanto che la ragazza pensò che non l'avesse sentita, ma in verità
-Voglio dire che, in realtà, i nostri destini sono legati molto di più di quanto
tu stessa possa immginare e di quanto io stesso, fino a poche ore fa, avessi
potuto pensare...-
La ragazza rimase colpita da quella frase così profonda, ma continuava
a saperne come prima -Ma di che parli?-
Naruto sospirò -C'è una storia che ti voglio raccontare Hinata, la mia
storia. E, credimi, ti interesserà davvero molto.-
Hinata ammutolì. Naruto voleva raccontarle la sua storia? Naruto?
Quello spaccone dalla forza micidiale, ma con un gran cuore, anche se davvero
poco cervello, l'aveva portata su un tetto ad ammirare le stelle e le luci di
Tokyo e ora voleva raccontarle la sua storia? Ma a che scopo? Perchè l'avrebbe
interessata?
Soffermò un attimo lo sguardo su di lui: i capelli dorati, i grandi
occhi blu, il fisico atletico, se non fosse stato per quei buffi baffetti sulle
guance la sarebbe sembrato un principe uscito da una favola.
Ma Hinata non aveva bisogno di principi, lei avrebbe voluto si un amore vero e
duraturo, ma no di certo una di quelle squallide e patetiche storie delle favole: lei
in pericolo, lui combatte contro il cattivo, lo sconfigge, la salva e vissero
tutti felici e contenti. In fondo tra loro era così, con una piccola differenza: lei,
oltre che la damigella da salvare, era anche il nemico da sconfiggere. Sorrise
tra sè, era strano pensare a Naruto come il suo principe, però doveva
ammettere che in quel momento lui era davvero... davvero...
"Affascinante..."
Hinata arrossì fino alla radice dei capelli, aveva davvero pensato una cosa
del genere?!?! Sospirò, in fondo era normale... Un tipo come Naruto avrebbe
affascinato qualunque ragazza dotata di un paio di occhi funzionanti, che poi i
suoi modi un po' troppo coloriti avrebbero rovinato il tutto era un'altra
storia. Con questi pensieri in testa, Hinata si aquietò un poco.
-Io e Sakura siamo due orfani...- Hinata si riscosse dai suoi pensieri,
Naruto aveva iniziato il suo racconto -...non siamo fratelli, ma fummo trovati
entrambi che eravamo solo dei neonati, io stesso non ho ricordi di quel periodo.
A trovarci non furono delle persone comuni, ma individui talmente atipici che,
probabilmente, non crederai mai a ciò che sto per diriti.-
Si fermò, un solo attimo, che alla ragazza parve lunghissimo -Noi siamo
stati cresciuti da un gruppo di persone chiamato "Ordine dell'angelo
decaduto"...-
Lei sussultò "Angelo? Possibile che..."
-...Non è un comune ordine religioso. Principalmente è un ordine guerriero,
formato da una particolare classe di guerrieri, i ninja. La sua storia
la conosco solo a grandi linee...- si lasciò sfuggire un sorriso -...anche
perchè quando rfequentavo l'accademia dell'ordine passavo il mio tempo ad
oziare invece che ad ascoltare le lezioni! Comunque... naque qualche migliaio
di anni fa nel nord del Giappone. All'interno di una società fondata proprio
sull'attività dei ninja, che lavoravano per diversi paesi. Alcuni ninja
adoratori dell'angelo fondarono un villaggio proprio, dato che il loro scopo
principale era la sua ricerca e protezione, assunsero come simbolo la piuma dell'angelo...
quella che ho io sul mio coprifronte, hai presente?-
Hinata ripensò alla fascia protettiva che lui era solito portare legata
alla testa quando portava la tuta da combattimento -Si...vagamente...-
-Bene... Comunque... a quel tempo non erano visti di buon occhio coloro
che adoravano divinità come dire..."alternative" perciò decisero di dissimulare
la cosa, chiamando il loro villaggio "Konoha", il villaggio della foglia,
facendo appunto credere che il loro simbolo fosse in realtà una foglia,
salvandosi così per molte generazioni. Ma, circa ottocento anni fa, il reale
scopo dei ninja di Konoha venne alla luce e tutti i ninja deli altri paesi
iniziarono a perseguitare quelli del vilaggio, costringendoli a fuggire dal
Giappone. Nei secoli successivi attraversarono l'Europa, perseguitati
continuamente per la loro razza, il loro culto o come stregoni, a causa delle
loro capacità sovrumane. Arrivarono poi in Inghilterra, proprio quando questa
stava iniziando a colonizzare gli Stati Uniti. A quei tempi si parlava di
libertà, possibilità, rinnovo, così anche i ninja di Konoha salparono per
l'America. Qui si spostarono presto verso ovest, anticipando di diversi secoli i
coloni europei, trovarono subito un loro nucleo, riuscendo poi a mantenerlo nei
secoli, fondando New Konoha, che sarebbe poi diventata la sede principale
dell'ordine. Nei secoli successivi furono fondate altre diverse sedi, tra le
quali anche quella in Giappone, dove io e Sakura siamo stati educati fino
all'età di undici anni. Una volta compiuti gli undici anni e terminati gli studi
all'accademia dell'ordine siamo stati mandati negli USA per
l'addestramento superiore, da dove siamo ritornati solo pochi mesi
fa.-
Hinata era colpita -Quindi tu...-
Naruto sorrise giulivo -Oh yes my darling! I've lived in USA for five
years! Pensa che ormai sono totalmente bilingue! Sakura invece lo parla bene ma
con meno naturalezza. Lo dicono tutti!- ora era tutto gonfio
d'orgoglio.
Tornò di nuovo a guardare l'orizzonte -Ti chiederai perchè ti ho
raccontato questa storia noiosa...-
La ragazza arrossì di botto ed iniziò ad agitare convulsamente le mani
-Oh n-no-no-no Naruto-kun! E' st-tata mo-molto interessante! N-non ho mai
pensato che fosse noiosa!-
Nel vederla così, si mise a ridere -Beh meglio così allora! Comunque ciò
che ti volevo dire è che tu non sei sola... ci sono persone che si allenano
da secoli per proteggerti ed aiutarti! Non devi aver paura! Ci sarà sempre
qualcuno a difenderti da chi ti vuol fare del male-
Hinata lo guardò incuriosita -Ma perchè non me l'hai detto
prima?-
Naruto arrossì imbarazzato, grattandosi la nuca -Beh vedi... In realtà l'ho capito solo quando
abbiamo combattuto al parco... anche se, in effetti... avrei dovuto
accorgermene prima...-
Effettivamente gliel'aveva anche detto,
qualche giorno prima, all'ospedale "Io sono Valkiries, arcangelo superiore, alle dirette dipendenze di Dio...". Sospirò, che stupido era
stato! Anni e anni ad ascoltare le sacre scritture e
poi manco si accorgeva di aver trovato l'angelo di cui gli avevano tanto parlato,
per cui lui era diventato un ninja. Le scritture non citavano alcun nome,
è vero ma le parole "arcangelo superiore, alle dirette dipendenze di Dio" erano
un indizio più che sufficiente. Ma si sa...nella foga del combattimento...e poi, detto
fra noi, a lui delle sacre scritture non era mai importato
nulla. Il suo unico interesse era sempre stato quello di allenarsi e di
migliorarsi continuamente, preferendo lasciare le sacre scritture a quei vecchi sacerdoti più ammuffiti
dei loro libri.
Nel vedere Naruto così imbarazzato, Hinata sorrise -Ho capito, ho capito...-
poi abbassò lo sguardo, di nuovo triste -Però voi ninja non avete il compito
di difendere me ma l'angelo... io per voi sono solo un
contenitore...-
Il ninja si irrigidì "Anche lei..." sorrise tra sè "Come si suol
dire...mal comune, mezzo gaudio" -Hinata...ti sembrerà strano ciò che sto per
dirti...ma anch'io sono un po' come te...-
La ragazza rimase senza parole -Ma...cosa vuoi dire...-
Per tutta risposta, il ragazzo alzò leggermente la maglia del
pigiama, scoprendo uno strano simbolo a foma di spirale, tracciato intorno al
suo ombelico -Questo è un sigillo... serve a trattenere lo spirito demoniaco
che è stato rinchiuso dentro il mio corpo quando ero piccolo. Essendo sigillato
è di natura molto meno instabile dell'angelo contenuto nel tuo corpo e
grazie ad anni di allenamenti ho imparato a controllarlo, ma avere una cosa del
genere è sempre stato molto difficile per me, molti membri dell'ordine
avevano paura anche solo ad avvicinarmisi e tendevano a tenermi a distanza...ma per fortuna
ho trovato anche molte persone disposte ad accettarmi.- la sua espressione era
estremamente serena, Hinata comprese che lui doveva essere molto affezionato
alle persone che l'avevano accettato con calore.
-So bene cosa vuol dire essere considerati "contenitori"... per la precisione, quelli
come me vengono chiamati jinchuuriki. Comunque... voglio dirti una
cosa...- lentamente, prese la sua mano fra le sue -Io te lo giuro...
indipendentemente da angeli, demoni, ninja, Huyga o altro io, Uzumaki
Naruto ti proteggerò, anche a costo della mia vita!-
Hinata non potè credere alle sue orecchie. Naruto le aveva appena detto una
delle cose più belle che lei avesse mai udito e la stava anche tenendo per mano.
Quelle parole ancora le rimbombavano nella testa "Ti proteggerò...ti proteggerò...".
Hinata si sentì strana...confusa, commossa ma anche protetta e serena
e di tutto questo doveva ringraziare Naruto -Ecco Naruto...
io...-
Lui si battè una mano sulla fronte -Ah è vero! Ho dimenticato una
cosa!- rovistò nelle sue tasche finchè non ne tirò fuori un pacchetto di piccole
dimensioni -Questo l'ho trovato in camera di Neji, quando siamo andati a villa
Hyuga! Credo sia per te, c'è il tuo nome sopra!-
La ragazza lesse il biglietto "Per la mia carissima cuginetta.
Tantissimi auguri Hinata! Dal tuo Neji nii-san" -Oh Neji...-
Naruto la guardò incuriosito -So che è un po' tardi per i regali di Natale...
ma era in camera sua e...-
-Questo non è un regalo di Natale...è un regalo di
compleanno!-
Il ninja rimase senza parole -Un attimo! E quando sarebbe il tuo
compleanno?!-
Lei guardava ancora il pacchetto -Il ventisette dicembre, il giorno in
cui mi avete salvata a villa Hyuga.-
Aprì il pachetto, estraendone una scatolina azzurra, ne tolse il
coperchietto, rivelandone il contenuto: un ciondolo di cristallo a forma di
sfera, tutto sfaccettato, che alla luce della luna mandava mille riflessi
colorati.
Rimase a guardarlo qualche minuto, sussurrando appena -Nii-san...- poi si
voltò verso l'amico -Naruto-kun... grazie di tutto.- e gli sorrise.
Naruto rimase senza parole, quello era il sorriso che voleva da lei,
sincero, dolce, sereno; ora, finalmente, poteva vederlo. Le sorrise di rimando,
finalmente aveva reso davvero felice quella ragazza.
Callie33: Eccomi tornata!!! Felice di
vedermi? Diciamo che tra maturità (anche io ho fatto il classico!! FINITO!!!!
SIIII!!) e il pc che mi è morto improvvisamente (non proprio morto... Però ogni
tanto si spegne così, perchè gli va di farlo, e la povera sottoscritta che tenta
in ogni modo di tenerlo in vita (OOOOOOH SACRO DEMONE CELESTEEEEE!!!)... Ma
lasciamo da parte i miei problemi esistenziali e veniamo a noi!!! CHE BELLO CHE
TI PIACCIA VALKIRIES!!! FINALMENTE QUALCUNO CHE APPREZZA IL MIO PERSONAGGIO
CATTIVO CATTIVO!!! SIIIIIII!!! Comunque... Sakura sarà gelosa, se poi si
considera che Naruto ed Hinata la tengono quasi sempre fuori dai loro affari...
La bile sale a mille!! Poveretta! In fondo un po' la capisco... Se se... come
no! Come vedi già da questo capitolo, Hinata sta iniziando un po' a riprendersi!
Vedrai che piano piano, con la valida collaborazione di un certo biondino, la
nostra protagonista troverà il buon umore! Dispiace solo un po' per Neji... Di
nuovo nelle mani di quei cattivoni degli Hyuga! Che cosa gli faranno ora? Boh...
E che ne so! (Ma non saresti tu l'autrice?! ndSasu) (Te stai zitto!! ndA) Comunque... Ma è bello 300? Ho
sentito gente dire che è fantastico e altri dire che fa
schifo... ILLUMINAMI POR FAVOR!!!ç_ç Un bacione grande!!^_________^
AliDiPiume: No... Povero Sasori...
Perchè ammazzarlo? E' anche bellino... Diamogli almeno due botte prima!!!XDDD Uh
grandi confessioni stavolta eh? Non l'avrei mai detto con un nick come il tuo!!
XD Comunque W la sincerità! Daltronde io sono una persona che con la morale ed
il perbenismo ci va davvero poco d'accordo (diciamo che ci trattiamo l'un
l'altro con una certa freddezza reciproca...). Comunque Hinata andrà un po' come
si dice... n'do coglio coglio. In questo capitolo è stata consolata da Naruto, nel prossimo... chissà!XD Fatto sta che i miei
3 ragazzoni se la giocheranno x molti capitoli questa partita e
sarà molto combattuta!!! Un bacione grande!!! ^___________^
Hana Turner: Come hai potuto notare il
capitolo ci ha davvero messo un mucchio di tempo ad arrivare (me si vergogna
tanto tanto!!ç.ç) comunque eccolo qui il nuovo capitolo! Il nostro bel (se bel,
come no....) Sasuke tornerà già dal prossimo capitolo, con tutta la crew al
seguito (vedi Shika, Ino, Kiba, Temari, Tenten)! Ci sarà un bel po' di casino con questi pazzi!! Vedrai! Eh Sakura e Naruto... Vedrai che piega
prenderà la storia!! Ma non ti voglio anticipare niente!! Spero ti
sia piaciuto questo capitolo! Un bacione grandissimo!!!^___________^
Nel prossimo
capitolo
Kurenai, ancora all'oscuro dei fatti di Shinjuko e di
quelli della sera precedente, vuole qualche chiarimento da Hinata e Naruto. Gli
amici di Hinata, preocupati x la ragazza, decideranno di cercarla. Ai nostri due
valenti poliziotti si aggiungerà un nuovo elemento... MOOOOLTO PARTICOLARE!
Tutto nel prossimo capitolo: Passeggiate a
Shibuya!
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Capitolo 7 *** Passeggiate a Shibuya ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
Eccoci quiiiiiii!!! E siamo già a... 7? Boh! Io
sono vecchia e ignorante quindi non so contare (sei anche scema se è x questo!!
ndil resto del mondo, poli compresi). Qui finalmente il gruppo di amici di
Hinata troverà l'amica perduta e non solo... ma non vi voglio anticipare
niente!!! Hi hi hi!!! XD
Hinata
si svegliò presto quella mattina, la sveglia sul comodino segnava solo le otto
del mattino. Strano, considerando che era andata a dormire alle quattro di
notte. Provò a dormire ancora, sennò, poco ma sicuro, non sarebbe riuscita ad
arrivare alla sera. Provò a girarsi, rigirarsi, ancora e ancora ma niente, non
solo non riusciva a prendere sonno, si sentiva addirittura ben sveglia e
riposata "Chissà perchè..."
Era
inutile stare a pensare, ormai era sveglia, tanto valeva prepararsi per la
colazione, e così fece.
Si
avvicinò agli scatoloni di vestiti che Sanzo e Sakura avevano ammucchiato nella
sua camera. Le scappò un leggero sorriso, certo che avevano proprio preso tutto!
C'era addirittura uno scatolone con tutta la sua bigiotteria e tutte le sue
scarpe. Mai avrebbe immaginato un servizio del genere "Beh meglio così! Mi
sarebbe dispiaciuto un po' lasciare tutte le mie cose!" Controllò bene il
contenuto di ogni scatola, con un obbiettivo ben preciso. Prese poi un paio di
occhiali che poi si strinse al cuore "Meno male! Ci sono anche questi!"
Li
rimise al loro posto, ripromettendosi di mettere a posto i suoi "bagagli" il
prima possibile, aprì uno degli scatoloni e tirò fuori una felpa color malva,
con cappuccio e dei pantaloni blu; non poteva certo usare i suoi vestiti
"speciali" solo per stare chiusa in casa. E poi Ino non era neanche presente,
non aveva alcun motivo per abbigliarsi in "quel" modo, al solo pensarci le
scappò un sorriso.
Si vestì lentamente, senza fretta, non
perchè si sentisse di nuovo apatica ma perchè ora si sentiva più rilassata,
serena...protetta.
"io,
Uzumaki Naruto ti proteggerò, anche a costo della mia vita..."
Le
parole che Naruto le aveva detto la notte precedente continuavano ripetersi nella sua mente. Al solo
pensarci la ragazza divenne di fuoco "Ma che mi prende?! Possibile che bastino
poche frasi ad effetto dette da un ragazzo sotto il cielo stellato per farmi
emozionare?!" sospirò rassegnata "Sono davvero una ragazza destinata a soffrire
per amore!"
Ma
come poteva sentirsi così serena? Aveva perso il suo adorato cugino solo la sera
prima, sapeva che probabilmente non l'avrebbe più rivisto o, nel caso si fossero
incontrati, molto probabilmente lei si sarebbe trasformata e l'avrebbe ucciso.
Perchè, nonostante tutto ciò, lei era felice? Perchè?
In
quel momento sentì bussare alla porta. Presa alla sprovvista, scosse la testa,
allontanando quei pensieri dalla mente.
Quando
andò ad aprire si trovò davanti il faccione sorridente di Sanzo -Buon giorno
Hinata-san! Vedo che sei già sveglia! Bene bene! Scusa se ti disturbo ma
Kurenai-sama ha chiesto gentilmente di vederti! Credo che debba chiederti
qualcosa a proposito dei fatti degli ultimi giorni!-
Hinata
gli sorrise cordiale -Buon giorno anche a te Sanzo. Scendo subito.-
E,
chiusa la porta, la ragazza finì in fretta di prepararsi, si infilò il ciondolo
regalatole da Neji ed uscì in fretta dalla porta.
Su
un bel letto dalle lenzuola rosa acceso o, come amavano definirle i genitori
della proprietaria, "rosa barbie", una ragazza dai lunghi capelli biondi si
stava gustando la prima lunga dormita dopo molto tempo. Ma di dormita non si può
proprio parlare, infatti la nostra signorina, seppur ben rannicchiata sotto le
coperte e del tutto intenzionata a rimanerci, era già quasi del tutto sveglia e,
aspettando un sonno che non sarebbe più arrivato, continuava a rimuginare
-Finalmente anche per noi le vacanze invernali! Dannato preside anticristiano!-
In
effetti Aoyama, il preside dell'istituto Honan, era un uomo dai costumi
estremamente conservatori, poco aperto sia alle novità che alle culture non
autoctone "Il Natale non è una festa religiosa per noi shintoisti!" diceva lui
"Non ho alcuna intenzione di anticipare le vacanze invernali!" diceva lui "E'
solo una manovra consumistica!" diceva lui.
E
così lei si era ritrovata in assemblea a dover dire a centinaia e centinaia di
studenti che le vacanze invernali iniziavano il trenta dicembre "Così avremo più
giorni per le vacanze estive!" era stata costretta a dire, una panzana grossa
quanto il didietro di un ippopotamo. Lo sapeva lei e lo sapevano gli studenti
che quell'aguzzino di un preside non avrebbe mai concesso un numero di giorni di
vacanza superiori allo stretto necessario "Il lavoro nobilita l'uomo e questi
giovani d'oggi hanno bisogno di essere nobilitati." questo il desueto e banale
slogan che era solito adottare.
Ma
almeno in quel momento era là, sotto quelle calde coperte, a godersi la prima,
rilassante, silenziosa, tranquilla...*Ehi ehi you you! I don't like your girlfriend! No way no way! I
thik you need a new one...*
...prima
giornata di vacanza...aveva detto tranquilla?! Scocciata come mai in vita sua si
voltò verso il tavolino su cui il cellulare suonava e si muoveva a causa della
vibrazione.
*Ehi ehi you you! I know that you
like me! No way! No way! You know is not a sec...CLIK!*
-Pronto...-
la voce era ancora più impastata e scocciata di quanto la ragazza non
volesse.
-INO!!
Ti ricordi che giorno è oggi?- dall'altra parte una voce ancora più scocciata,
anche se non impastata dal sonno, anzi, ben sveglia e anche un po'
nervosa...
Ino
sbadigliò rumorosamente, stiracchiandosi per bene -Ciao Temari-chan! Oggi è il
trenta dicembre, il primo giorno di vacanza! E se permetti io vorrei tanto
approfittarne per dormi...-
-NON
TI RICORDI CHE COSA DOVEVAMO FARE OGGI?!?!-
Ino
si mise a gambe incrociate sul letto, coperta dall'ampio pigiama di flanella
rosa "Cosa dovevamo fare oggi? Cercare un posto per il bonenkai no...ormai ci
abbiamo rinunciato! Uff quest'anno mi toccherà passarlo a casa coi
miei...pazienza! Tanto quando sto a casa a capodanno papino è felice e mi dà un
otoshidama più grande!" la mente della ragazza stava un po' viaggiando per i
fatti suoi.
-Allora?!-
Temari sembrava alquanto scocciata.
Ino
scosse la testa -No...non mi ricordo nulla...A PARTE IL FATTO CHE VORREI TANTO
DORMIRE!-
Aveva
urlato abbastanza forte, ma nulla al confronto di ciò che uscì da quel cellulare
-BAKA! OGGI DOBBIAMO TROVARCI A SHIBUYA CON GLI ALTRI PER CERCARE DI SCOPRIRE
QUALCOSA SU HINATA E NEJI!!! LO SAI A CHE ORA E' IL RITROVO?! TRA DUE MINUTI!! E
VISTO CHE QUESTA CRETINATA E' STATA UNA TUA IDEA SARA' MEGLIO CHE MUOVI QUEL TUO
CULETTO ACCIDIOSO E CORRI SUBITO QUI!! SBRIGATI!!- e, senza lasciarle il tempo
di ribattere, Temari chiuse la chiamata.
Ino
rimase inebetita a fissare il display del cellulare -Shibuya...scoprire qulacosa
su Hinata e Neji...- il suo cervello doveva ancora connettere.
Ma
all'improvviso, l'illuminazione -WAAAAH! Oggi devo andare con gli altri ad
indagare!! Me n'ero scordata porca miseria!- e, con la grazia di una mandria di
bufali inferocita, Ino saltò giù dal letto.
Ormai
Hinata non aveva alcun problema ad orientarsi all'interno di villa Sarutobi
così, in poco tempo, la ragazza si ritrovò davanti alle stanze private di
Kurenai. Stava per aprire il fusuma quando sentì una voce squillante -Buon
giorno Hinata! Come va stamattina?-
La
ragazza si voltò, Naruto e Sakura, vestiti con i soliti abiti ninja, stavano
camminando verso di lei. Quasi senza che lei lo volesse, un sorrisino si dipinse
sul volto già un po' arrossato -B-buon giorno Naruto-kun, buon giorno
Sakura-chan. V-va tutto benissimo.-
Senza
troppe cerimonie, Naruto aprì il fusuma, rivelando la figura di Kurenai, come al
suo solito, inginocchiata al centro dell'ampia stanza, dando loro le spalle,
vestita con un kimono verde cupo, legato dal solito obi rosso fuoco. Dagli shoji
aperti sul cortile interno della villa si intravedeva una giornata grigia e
uggiosa, tipica in un inverno come quello giapponese, i ragazzi poterono
constatare che nonostante fosse aperto, l'aria nella stanza non era
particolarmente fredda.
La
donna si voltò lentamente verso di loro -Buon giorno ragazzi. Scusate se vi ho
fatto chiamare così presto ma non mi era possibile fare altrimenti, dato che più
tardi io e Sakura dobbiamo andare a fare compere per il capodanno...ma prego,
siedetevi pure.-
Mentre
le due ragazze si inginocchiarono con garbo, Naruto si sedette scompostamente
tra loro, a gambe incrociate, appoggiando i palmi all'indietro -Allora
Kurenai-sama...di cosa aveva bisogno?-
La
donna sorrise cordiale -Ho fatto chiamare anche Sakura perchè ritengo che abbia
il dovere di sapere...ma quelli da cui vorrei informazioni siete proprio voi
due. Potete raccontarmi per filo e per segno cosa è successo qualche giorno fa a
Shinjuko e cosa è successo ieri sera? Avrei davvero bisogno di queste
informazioni.-
Naruto
ed Hinata si guardarono un secondo negli occhi e deglutirono. Ebbene sì, il
momento delle grandi spiegazioni era arrivato. Loro non avevano alcuna colpa
particolare, ma cosa sarebbe successo una volta che Kurenai avesse saputo tutto?
Cosa avrebbe detto di tutta quella storia?
Continuavano
a guardarsi, entrambi con la stessa domanda "Chi avrebbe parlato per primo?"
-Voglio
che cominci tu Naruto...- Kurenai aveva risposto per loro.
Il
ragazzo si irrigidì, guardò le due ragazze ai suoi lati in cerca di un aiuto,
che ovviamente non trovò.
"Vabbè...e
che sarà mai? Devo solo raccontarle ciò che è successo...niente di meno, niente
di più! Forza e coraggio!!"
Fece
un bel respiro e tornò il solito Naruto di sempre -Bene Kurenai-sama!
Allora...Sakura stai bene attenta anche tu! L'altro giorno, quando sono arrivato
all'ospedale, questo era completamente deserto, quindi io...-
-Come
deserto?!- Kurenai, nonostante la sua storica flemma, sembrava lievemente
alterata.
Naruto
la guardò stupito -S-si....era d-deserto...p-perchè me lo chiede?-
La
donna, sorridendo, scosse la testa -Oh n-nulla...è che non aveva capito
bene...-
Il
giovane annuì poco convinto -Capisco...comunque l'ospedale era deserto quindi io
sono salito per le scale con molta attenzione, sa, per evitare di essere
scoperto...ad un certo punto, mi compare davanti un certo Sasori, un guerriero
al servizio degli Hyuga, uno bravo! Ma mai bravo quanto me infatti, nonostante
mi abbia messo in seria difficoltà io...-
Un
pugno di Sakura gli arrivò sulla testa -Baka! Non perderti in particolari
inutili!-
Mentre
Hinata lo guardava con un grosso gocciolone sulla testa, Naruto si massaggiava
l'enorme bernoccolo appena spuntato -Uffa Sakura-chan! Ma perchè mi devi sempre
trattare così?! Comunque...quando mi sono reso conto che con lui stavo perdendo
un mucchio di tempo, l'ho distratto con qualche kage-bushin e sono andato a
cercare Hinata ma...quando l'ho trovata...lei era diventata...-
-L'angelo...-
Kurenai aveva finito la frase per lui.
Naruto
e Hinata la guardarono allibiti -Ma lei come fa a saperlo?!-
La
donna li guardò senza scomporsi -Non importa...ora parla tu Hinata. Come hai
fatto a trasformarti nell'angelo?-
Presa
improvvisamente in causa, la ragazza abbassò la testa intimorita -Ecco io...-
La
ragazza tremava leggermente, ricordare ciò che le aveva fatto Itachi era davvero
difficile -Beh...qu-quando sono arrivata all'ospedale...ho ch-chiesto alla
reception la stanza in cui si trovasse Neji e quando sono andata nella sua
camera lui non c'era...ma c'era un tizio di nome Itachi che...voleva che io gli
mostrassi lo spirito...ma io ancora non sapevo di cosa parlasse quindi...ho
cercato di andarmene ma lui...mi ha b-bolccata sul letto e...e poi mi stava
per......ma poi ho sentito una voce che mi parlava. mi diceva "Liberami!",
"Liberami o moriremo!" , un rintocco di campana e poi...il buio.-
Stava
ancora guardando a terra, mentre il biondo a fianco a lei la guardava con il
fuoco negli occhi. Kurenai stava per aprire bocca quando lui scoppiò -Chi è
questo Itachi?! Cosa ti ha fatto?!-
La
ragazza si voltò impaurita verso di lui -E-ecco lui...non è riuscito a farmi
nulla...a-almeno credo...c-comunque, p-prima che m-mi trasformassi...n-non aveva ancora f-fatto niente...-
Il
ninja si mise ad urlare -COME CAZZO HA POTUTO APPROFITTARSI DI UNA RAGAZZA
INDIFESA?! GIURO CHE SE IO...-
-NARUTO!-
per la prima volta da qundo la conosceva, Hinata vide Kurenai alzare la voce
-Come hai sentito, questo tizio non ha fatto in tempo a fare nulla ad Hinata
perciò cerca di stare tranquillo. Ricorda che la calma è una virtù importante
per un guerriero.-
Per
tutta risposta, il ragazzo incrociò le braccia distogliendo lo sguardo con aria
contrariata.
Sakura
sospirò esasperata -La prego perdoni il suo comportamento...lo sa com'è
fatto...-
Kurenai
sorrise gentile -Tranquilla Sakura, non sono arrabbiata...- si rivolse di nuovo
a Naruto -Tu sai dirmi cos'è successo dopo la trasformazione di Hinata?-
Il
ninja guardò un attimo la ragazza e poi si schiarì la voce -Dunque...sono
entrato nella stanza...e c'era questa figura galleggiante al centro della
stanza, chiusa in posizione fetale, circondata da una stranissima luce viola. Ho
visto subito che portava i vestiti di Hinata ma...non potevo credere che si
trattasse di lei! Era...diversa!-
La
donna aggrottò le sopracciglia -Diversa? In che senso?-
Naruto
ci pensò un attimo su -Beh era...diversa, tutta un'altra persona! Prima di tutto
sembrava più grande...già una donna insomma! Poi aveva anche i capelli biondi e
gli occhi rossi...-
Kurenai
annuì -Capisco...e poi cos'è successo?-
Il
ninja guardò un attimo Hinata, sapeva che ciò che avrebbe detto non le avrebbe
fatto per niente piacere -Beh ecco...quando ho visto l'angelo...abbiamo parlato,
mi ha anche detto di chiamarsi Valkiries...poi io mi sono arrabbiato e l'ho
provocata....e lei ha reagito...-
-Cosa
vuol dire "ha reagito"?- il tono era calmo, ma si poteva intuire una certa
apprensione nelle parole di Kurenai.
Naruto
deglutì, non aveva alcuna vogli di dire davanti ad Hinata ciò che Valkiries gli
aveva fatto. La guardò un attimo, aveva la testa china, gli occhi chiusi e le
mani tremavano, era in attesa, in attesa di qualcosa che l'avrebbe colpita come
un proiettile. Comprese che lei aveva capito cosa lui avrebbe detto e che ciò
l'avrebbe distrutta. Cosa doveva fare? Parlare o tacere? Sarebbe stato meglio
tacere...ma lui conosceva bene Kurenai, se lei avesse saputo ciò che era
successo avrebbe potuto dare facilmente una mano ad Hinata. E poi c'era anche
Sakura...lei aveva il diritto di conoscere la situazione. Anche lei, dopotutto,
era un ninja dell'ordine e aveva non solo il diritto, ma il dovere di sapere ciò
che stava accadendo, in modo da diventare un personaggio attivo in tutta quella
storia.
-Naruto...mi
stai ascoltando?- Kurenai sembrava alquanto irritata dall'indecisione del
ragazzo.
Vedendo
che il ragazzo non diceva nulla, Hinata si voltò verso di lui. notò subito il
suo imbarazzo e la sua indecisone e le venne un groppo in gola "Non parla perchè
ci sono io...non vuole che io senta ciò che ha fatto lo spirito..."
Non
appena i loro sguardi si incontrarono, lei sorrise leggermente, in segno di
tacito assenso. I due stettero un attimo a guardarsi; rincuorato da quelle
parole non dette, Naruto alzò lo sguardo verso Kurenai -Mi ha attaccato!
Quell'angelo era dotato di una forza eccezionale, non c'era confronto tra noi,
era almeno un milione di volte più forte di me, per un attimo ho creduto di non
poterne uscire vivo! Ma poi è successo un fatto stranissimo! Il mio ciondolo...-
tirò fuori il ciondolo azzurro dalla giacchetta della tuta-...ha iniziato e
brillare e, come lei l'ha visto...ha cominciato ad agitarsi ed è svenuta,
tornando ad essere Hinata. E il resto lo sa...-
Lei
annuì pensierosa -Ho capito...e ieri notte?-
Naruto
emise un lungo sospiro, quella situazione non gli piaceva proprio per niente.
Starsene lì, di fronte a Kurenai, a raccontare cose che, al solo nominarle, gli
mettevano addosso un disagio pazzesco, soprattutto contando il fatto che al suo
fianco c'era Hinata.
Si
voltò un attimo a guardarla, lei guardava avanti a sè senza muovere un muscolo,
non sembrava nè triste nè felice. Che le sue parole non l'avessero toccata più
di tanto? Che avesse iniziato, almeno un po' ad accettare la natura di
Valkiries?
Scosse
la testa, lo sapeva anche lui, sarebbe stato impossibile. Hinata era troppo
fragile per poter accettare un fatto del genere.
Kurenai
sospirò esasperata -Visto che ora non sembri proprio voler prestare attenzione a
noi Naruto, questo colloquio finisce qui. Hai già detto ciò che io volevo sapere
e immagino che sia la stanchezza ad annebbiarti un po' la mente, il resto me lo
racconterai in un altro momento.- con grazia e leggerezza, la donna si alzò in
piedi -Ora Sakura è meglio andare...vai pure a prepararti, ti aspetto in cortile
tra mezz'ora, andremo a piedi.-
Sakura
la guardò stupita -Ma allora non sarà Sanzo a portarci?-
Kurenai
le sorrise gioviale -No, prenderemo la metropolitana, tanto la fermata non è
troppo lontana. Sarebbe impensabile provare a girare per il centro in macchina
con la confusione che c'è ora. E poi...- un'espressione sorniona si dipinse sul
suo volto -...ti eviterò inutili litigi con Sanzo riguardo il suo stile di
guida!-
Sakura,
abbastanza furiosa, digrignò i denti -Quel pirata stradale...- si alzò di scatto
in piedi, il fuoco nei begli occhi verdi -VA BENE KURENAI-SAMA!!! SARO' PRONTA
TRA MEZZ'ORA!!!- e, alzandosi di scatto, si fiondò fuori dalla stanza chiudendo
il fusuma con un colpo.
Naruto
ed Hinata guardarono la scena allibiti, finchè il biondo non aprì bocca -Certo
che sa sempre da che parte prenderla eh?!-
Kurenai
guardò il fusuma appena chiuso da Sakura -Che vuoi farci...non è un mistero che
Sakura odi profondamente la guida di Sanzo...è un fatto irritante ma almeno
posso usarlo a mio vantaggio! Ora scusatemi, è meglio che vada.- e con passo
lento e tranquillo, uscì dalla stanza, chiudendo piano il fusuma.
Una
volta rimasti soli, i due ragazzi si alzarono, stiracchiandosi un po' a causa
della difficile posizione che avevano dovuto mantenere -Aaaaah che male! Sono
tutto indolenzito!-
Hinata
si alzò a sua volta, riassettandosi i pantaloni un po' spiegazzati. Naruto si
mise a guardarla, non diceva nulla -Senti Hinata...ora devo andare ad allenarmi,
ti va di va di farmi compagnia?-
La
ragazza alzò lo sguardo sorpresa, poi gli sorrise -Certo. Perchè no...-
Lei
non sapeva il perchè ma in quel momento sentì il viso leggermente caldo.
Una
ragazza bionda correva a rotta di collo per le affollatissime vie di Tokyo
"Cavolo! Cavolo! Cavolo! Sono in ritardo pazzesco! E? la buoa volta che Temari
mi prende i capelli, me li stacca uno ad uno e ci fa una parrucca!"
Lei
ci provava a correre più forte che poteva, ma si sa, in una megalopoli come
Tokyo, in particolare in un quartiere così famoso e ricercato come Shibuya, è
davvero molto difficile farsi strada tra l'immensa folla. Un unico, immenso,
compatto insieme di persone che camminavano, raramente correvano, intente a
pensare ai loro affari, neanche badando a chi gli stesse intorno; a neanche
l'avevano il tempo di preoccuparsi, figurarsi poi scusarsi con ogni individuo
con cui, accidentalmente, andavano a sbattere o a cui, sempre accidentalmente,
facevano cadere qualcosa in genere, secondo le più severe leggi della sfortuna,
molto importante. E proprio questo stava accadendo alla povera Ino: un'immensa
fiumana di gente, assolutamente indifferente ai suoi guai, che non faceva altro
che mettersi davanti a lei e ostacolarle il passaggio, alcuni addirittura le
sbattevano contro anche in maniera abbastanza brusca.
"Ma
porca miseria! E' mai possibile che sia sempre così?! E pensare che non siamo
neanche nell'ora di punta!" -ACCIDENTI FATEMI PASSARE!- ma, come da copione,
nessuno si curò di lei.
Fu
solo dopo molti spintoni e gomitate che la nostra eroina riuscì a scorgere, un
po' lontano in verità, il suo obbietivo: la stazione di Shibuya "Ecco l'Hachi
station! Tra un po' sono arrivata!"
Ormai
i polmoni erano in fiamme per la lunga corsa, era una ragazza allenata e molto
attiva ma a tutto c'è un limite, percorse l'ultimo tratto di strada con almeno
due palmi di lingua fuori dalla bocca.
Eccoli,
li aveva trovati, appostati come al solito sotto la statua di Hachi. C'erano
tutti: Shikamaru seduto su una panchina a fumare, Sasuke appoggiato alla statua
con un'aria estremamente pensierosa, Tenten che passeggiava avanti e indietro
tesa come una corda di violino mentre Kiba e Temari, come da copione, litigavano
come cane e gatto.
-KIBA
SEI IL PIU' GROSSO ROMPISCATOLE DELLA STORIA! Anzi no...tu non sei un
rompiscatole....TU SEI L'ALLEGORIA DELLA ROTTURA DI SCATOLE!-
La
povera Temari sembrava abbastanza esasperata, mentre Kiba continuava
imperterrito a fregarsene dei suoi urli, anzi, in verità sembrava anche
prenderci abbastanza gusto a farla infuriare, e la sfotteva a più non posso
-Meglio allegoria della rottura di scatole che allegoria dell'acidità! Ma
guardati! Persino mia nonna è più giovanile e simpatica di te! Sclerotica!-
Temari
sbuffò esasperata, era inutile andare avanti così, tanto lui non avrebbe smesso
di certo, meglio ignorarlo.
Proprio
in quel momento scorse un puntino giallo e rosa che si dirigeva a velocità
spropositata verso di loro. Sapeva bene di cosa si trattasse, non era la prima
volta che le capitava di vedere una cosa del genere -Alla buon'ora! Ora le dò
una lavata di capo che non si scorderà facilmente!-
Il
puntino si avicinava, allargandosi sempre di più, rivelandosi proprio ciò che
Temari aveva visto -Ino, accidenti a te! Ti deciderai un giorno ad arrivare
puntuale ad un appuntamento?!-
Ino
arrivò con una frenata pazzesca, che sollevò un grande nuvolone di polvere,
fatto curioso considerando che si trovavano sul cemento -Scusatemi tanto
ragazzi! Mi ero proprio dimenticata!- sfoderò un sorriso a trentadue denti -Ma
ora sono qui! Iniziamo le ricerche!- alzò un braccio con entusiasmo, entusiasmo
che non fu condiviso da nessuno. Tutti la guardarono con aria di commiserazione:
Shikamaru gettò il mozzicone di sigaretta con aria di sufficienza, Kiba aveva
tirato fuori il cellulare e si era messo a giocare a bubble bubble, Tenten si
era seduta sulla panchina vicino a Shikamaru con aria da cane bastonato mentre
Sasuke scostò lo sguardo con aria disgustata. L'unica a guardarla era Temari,
che sembrava tutt'altro che entusiasta, probabilmente pensava ad alcune torture
molto dolorose da provare sulla sua "amica".
Ino
sbuffò -Su ragazzi un po' di vita! Non riusciremo mai a trovare Hinata e Neji se
facciamo i bradipi in questo modo!-
Nessuno
disse nulla, non erano davvero propensi a credere in quella buffonata. Cercare
due persone, riservate e poco evidenti come Neji ed Hinata, in giro per una
città grande ed affollata come Tokyo. Era davvero da pazzi.
La
bionda battè un piede a terra -Ma non ve ne importa nulla di trovare Hinata e
Neji?! Ma guardatevi!! Se credete che sia una cosa stupida perchè cavolo siete
venuti qui?! Per passare un pomeriggio piacevole?! Perchè ve l'ho chiesto io?!
Guardate che se non vi va potete anche levare le tende, non sarò certo io a
fermarvi! Volete capire che, se vogliamo davvero rivederli, dobbiamo
crederci?!-
Nonostante
tutto, Ino era presidente del consiglio studentesco per un motivo preciso: aveva
una capacità di persuasione e di incoraggiamento verso gli altri davvero
superiori, con poche parole, dette nel modo giusto, riusciva ad infondere
coraggio e voglia di fare nel più demotivato degli individui. Subito l'intero
gruppo, compreso quello svogliato cronico di Shikamaru, si fece attorno a lei,
tutti attenti a quelle che sarebbero state le parole della ragazza.
Il
primo a parlare fu Kiba, con un sorriso a trentadue denti -Forza! Dicci tutto
capo!-
Ino
sorrise contenta -Finalmente vi muovete un po'! Bene ragazzi, ascoltate bene!
Per ora direi di iniziare a perlustrare la città senza dividerci.-
Temari
alzò un sopracciglio incuriosita -Senza dividerci? Ma non ci metteremo più
tempo?-
L'amica
ci pensò un attimo su -In effetti...però sai Temari-chan? Io credo sia meglio
fare in questo modo...e dobbiamo perlustrare il centro, sono sicura che
troveremo qualcosa! Non so il perchè, diciamo che è una sensazione!-
-EEEEEEEEEEEH?!-
tutti la guardarono allibiti, che diavolo voleva dire "una sensazione"?
Tenten
deglutì al pensiero di ciò che sarebbe successo "Chissà come reagirà Temari? Lei
detesta questo genere di uscite! E' sempre stata così...razionale!"
Evidentemente
anche il resto del gruppo aveva pensato la stessa cosa, infatti gli occhi di
tutti si posarono sulla ragazza, in attesa della sua reazione.
Temari
taceva, aveva storto il naso, come a realizzare ciò che l'amica aveva appena
detto, gli altri continuavano a fissarla intimoriti.
-Una
sensazione eh?-
L'intero
gruppo iniziò a tremare, tranne Ino che non si era ancora resa conto della
situazione.
Kiba
si avvicinò all'orecchio di Sasuke, sussurrando piano -Ecco...ora le tira un
pugno in testa!-
Sasuke
scosse la testa e parlò altrettanto piano -Peggio...ora la uccide.-
-Una
sensazione...- la tensione era palpabile, Temari stava per riaprire la bocca, il
braccio si stava alzando, per Ino era finita, aveva detto la su ultima
stupidaggine.
-Capisco...ora
vediamo se la tua sensazione è stata giusta!- e, sorridendo, le appoggiò una
mano sulla spalla, in segno di incoraggiamento.
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!-
e, dopo aver rilanciato il verso di prima, l'intero gruppo cadde a terra
stupito.
Sentendo
quella confusione, Temari si voltò a guardarli stupita -Ehi ragazzi! Ma che
cavolo vi prende?! Siete sicuri di stare bene?-
-Allora
Hatake...ricordami per quale arcano motivo l'abbiamo portato con noi?-
Kakashi
ci pensò su un attimo -Perchè è un bravo poliziotto?-
Anko
si voltò a guardarlo scettica -Cavolata numero uno! Prova ancora!-
L'uomo
sbuffò esasperato -Perchè potrebbe sapere qualcosa di utile sugli Hyuga?-
Lei
stavolta lo guardò irritata -Cavolata numero due! Prova di nuovo!-
Kakashi
iniziò a grattarsi la nuca, segno che si stava un po' agitando -Perché...è un
caro amico e gli vogliamo tanto bene?-
La
donna gli si piazzò davanti furiosa -CAVOLATA NUMERO TRE! Ora dimmi subito la
verità se non vuoi che vi prenda entrambi, vi ricopra di pastella e vi riduca in
tempura!!-
Lui
abbassò il capo, era inutile farla in barba ad Anko. Non era certo una cima ma
le sue minacce erano ciò che di più persuasivo potesse capitare ad un essere
umano -Uff e va bene...Mi ha spiato mentre stavo facendo una ricerca in rete, ha
letto il nome "Hyuga" sul monitor e mi ha riempito di domande. Mi ha
praticamente incastrato! Il resto lo sai...-
Insieme
si voltarono a guardare un imbecille in calzamaglia verde e caschetto che
continuava a correre da una parte all'altra con le foto dei due Hyuga. Fermava
ogni persona che incontrava, la riempiva di domande sui due ragazzi, beccandosi
il più delle volte dei sonori schiaffi da donne infastidite o pugni da uomini
furiosi per i modi alquanto "irruenti" del poliziotto.
Eh
si, Maito Gai, questo era il nome dell'uomo, era davvero un poliziotto e per
giunta neanche tanto scarso, non fosse stato per quei suoi modi così irruenti e
davvero poco pratici per una persona il cui nome doveva essere sinonimo di
compostezza e discrezione, sarebbe stato davvero un ottimo elemento per il suo
comando di polizia ma, a causa di ciò, ne era diventato lo zimbello, l'intero
commissariato lo prendeva in giro per i suoi modi naif e per il suo aspetto a
dir poco ridicolo.
Anko
sbuffò -Ma come cavolo hai fatto a farti mettere nel sacco da un pesce lesso
come quello?-
Kakashi
scrollò le spalle -In tutta sincerità non so come sia successo...so solo che
quando si è accorto che le due persone che noi stiamo cercando sono due ragazzi
ha iniziato ad infervorarsi e alla fine, non so come, si è aggregato a me in
questa storia.-
Lei
alzò gli occhi al cielo -Uff...le sue solite stronzate sulla
giovinezza...Speriamo che alla fine riesca a rendersi utile...-
-Già...speriamo...-
Ma
in fondo lo sapevano entrambi, Gai, a parte tutto, era un ottimo elemento. Non
aveva nè l'intuito e la freddezza di Kakashi nè la forza e l'abilità con le armi
di Anko, ma ciò che non aveva di innato era compensato dal grande impegno ed
entusiasmo che lui metteva in ogni cosa, così Gai, con una dose di impegno
maggiore di quella di Kakashi ed Anko, era diventato anche lui un poliziotto di
tutto rispetto, solo un po' più....colorito.
-Signora
la prego...mi dica se ha visto questi due poveri ragazzi, scomparsi a causa di
un destino avverso! Diamo a loro un barlume di speranza! Sono solo due ragazzi!
Loro dovrebbero correre, ballare, cantare, divertirsi, innamorarsi! Questa è la
vera giovinezza!- Gai concluse il suo breve monologo alzando il pollice, con un
inquietante sorriso tutto luccichii. Per tutta risposta, la giovane donna che
aveva di fronte gli diede un sonoro ceffone -Lasciami in pace pervertito!- molto
probabilmente non aveva neanche ascoltato con attenzione il discorso
dell'agente, se ne andò lasciandolo lì, da solo, più ammutolito che mai.
Ma
chi lo conosceva sapeva che Maito Gai non è un uomo capace di arrendersi
facilmente, subito si riprese ed iniziò ad urlare come un ossesso -POSSIBILE CHE
NESSUNO CAPISCA L'IMPORTANZA DI UNA GIOVINEZZA VISSUTA AL MEGLIO?!?! PERCHE'
NESSUNO SI PREOCCUPA DI QUEI DUE POVERI RAGAZZI?!?!-
Anko
lo buttò a terra con calcio nel sedere -TACI COGLIONE!!! TI SEMBRA IL CASO DI
URLARE COSI'?!?! SIAMO NEL MEZZO DI UN'INDAGINE SERIA IDIOTA!!-
Kakashi
si avvicinò alla donna scuotendo la testa -Guarda che anche tu stai urlando
Anko...-
Lei
non disse nulla, limitandosi a picchiare furiosamente il povero Gai, che dal
canto suo era abbastanza abbachiato per i numerosi fallimenti.
In
quell'attimo, Anko sentì una leggera spinta alla sua destra, si voltò e vide un
gruppo di ragazzi passarle di fianco, tra questi, una ragazza bionda si voltò a
guardarla -Scusami!! Non ti avevo proprio vista!!-
Vicino
a lei, un'altra ragazza diede alla bionda una botta in testa -Ino!!! Non si da
del tu agli sconosciuti!! Maleducata!!-
L'altra
si massaggiò la nuca dolorante -Ahia Temari-chan!! Mi hai fatto male!!-
E
come li aveva visti arrivare, Anko li vide scomparire tra la folla, tutti
intenti a pensare ai fatti loro.
Gai
si alzò in piedi -ECCO!! QUELLO E' IL POTERE DELLA GIOVINEZZA!! RAGAZZI
SPENSIERATI CHE GIRANO LIBERAMENTE NELLE VIE DI SHIBUYA, IL QUARTIERE PIU'
GIOVANE DI TOKYO!!-
Anko
non rispose, si limitò a ributtarlo a terra con un altro calcio mentre Kakashi
sospirava esasperato.
Il
nostro gruppetto di giovani investigatori stava ormai cercando da un po' e la
stanchezza cominciava a farsi sentire, nessuno di loro pensava che sarebbe stato
facile ma erano fatti di carne e sangue anche loro e, dopo ore e ore di
camminata, anche il più allenato podista si sentirebbe almeno un po'
debilitato.
-Accidenti
Ino! Era meglio dividersi! Noi tutti conosciamo Shibuya come le nostre tasche,
perchè cavolo hai voluto che rimanessimo uniti?!- Kiba sembrava alquanto
nervoso, strano a dirsi, era uno dei più atletici ed attivi della compagnia.
Ino
non rispose, continuava ostinatamente a guardarsi intorno, era ormai il primo
pomeriggio e non avevano ancora ottenuto nulla, non aveva tempo per
distrarsi.
Kiba
sospirò scocciato -Ma guarda te! Neanche mi ascolta!-
Al
suo fianco, Temari sorrise leggermente -Cos'è? Sei già stanco?-
Il
ragazzo sospirò abbacchiato -Abbastanza! E' tutta la mattina che giriamo come
trottole e non abbiamo cavato un ragno dal buco! E la Paris Hilton dei poveri là
davanti non accenna a fermarsi! Sono stufo!-
Il
sorriso di lei si trasformò in una piccola risata -Capisco...come mai non hai
portato Akamaru? Sta male forse?-
Kiba
si portò le mani dietro alla nuca con fare annoiato -No tranquilla...lui sta
benissimo...è solo che oggi ho dovuto prendere la metro, perciò non ho potuto
portarlo con me.-
In
effetti è severamente vietato portare animali sulla metropolitana di Tokyo, se
poi si considera che Akamaru, il cane di Kiba, era un bestione di quasi un
quintale si può ben comprendere il perchè Kiba non abbia potuto portarlo con sè.
-In
effetti è davvero un peccato però...avrei potuto fare come nei film: fargli
annusare un fazzoletto di uno di quei due e poi lui avrebbe seguito la scia e ci
avrebbe portato da loro...sai che figata!-
Temari
scosse la testa ridendo -Sei proprio baka!-
L'espressione
di Kiba si trasformò in un ghigno -Meglio baka che vecchia acida!-
La
ragazza si voltò a guardarlo irritata -Che hai detto?!-
Eccolo,
il nuovo litigio, sempre nei momenti meno opportuni.
Kiba
si voltò a guardarla con aria falsamente innocente -Chi?! Io?! Non ho detto
nulla...-
Lei
stava già inizindo ad irritarsi -Io ti ho sentito benissmo! Si può sapere perchè
diavolo tu mi dici sempre queste cose or...-
-FERMI
TUTTI!!-
L'intero
gruppo si fermò, Ino si era bloccata e non accennava a muoversi, guardando fisso
avanti a se.
Shikamaru
e Sasuke la guardarono straniti -Perchè cavolo ti sei fermata così?-
Ino
alzò l'indice, puntandolo verso il punto in cui stava guardando -Guardate! E'
lei!-
Con
un barlume di speranza, Sasuke alzò lo sguardo alla ricerca di Hinata, ma non
riuscì a trovarla -Ino ma dove...-
-E'
là! Di fronte a quella vetrina di Westwood! Non la vedete?-
Sasuke
era certo di aver già guardato attentamente le persone di fronte a quella
vetrina ma, incoraggiato dalla sicurezza dell'amica, fissò i suoi occhi in quel
punto, non trovando il suo obbiettivo, l'unica faccia un po' conosciuta che vide
era...
-Quella
con la fronte spaziosa! Lei e quei suoi capelli rosa risaltano più di un abito
da sfilata di John Galliano al raduno nazionale delle vedove in lutto!- con
questa felice similitudine, Ino fece capire a tutti di chi, in realtà stesse
parlando, con somma delusione del povero Sasuke.
-Ehm...non
chiamarla fronte spaziosa Ino...si chiama Haruno.- Tenten, impaurita
dall'espressione determinata dell'amica, cercò di calmarla un attimo.
-HARUNO!-
tentativo inutile, Ino stava già partendo all'attacco.
Quando
fu vicina a Sakura e Kurenai, che stavano tranquillamente facendo spese per il
capodanno, si parò davanti a loro con un'aria paurosamente combattiva -Haruno!
Dimmi subito dove tu ed il tuo complice Uzumaki avete messo i nostri due amici!
Guarda che se non lo dici subito chiamo la polizia e faccio perquisire le vostre
case da cima a fondo! Per chi lo state facendo eh?! Un'organizzazione di
spionaggio? Una setta? O lo state facendo per soldi? Dopotutto gli Hyuga sono
molto ricchi...-
Sakura
e Kurenai erano senza parole, fino ad un attimo prima stavano tranquillamente
facendo shopping e poi...quella pazza si era piazzata di fronte e loro e, senza
neanche dare loro il tempo di capire cosa stesse succedendo, si era messa ad
urlare accuse pesanti.
Sakura
iniziò ad irritarsi -Come ti permetti biondina?!...- si stava già irritando in maniera considerevole, come osava
quella barbie vivente urlarle contro in quel modo?
Ino
si mise ad urlare ancora più forte -MI PERMETTO ECCOME!! GIURO CHE SE GLI AVETE
FATTO QUALCOSA VI AMMAZZO PERSONALMENTE!!-
Sakura
stava davvero per andare fuori dai gangheri -MA DI CHI DIAVOLO STAI PARLANDO?!
PIANTALA DI SPARARE CAZZATE! MA CHI TI CONOSCE!-
Ormai
Ino era lanciatissima, era impossibile fermarla -SAI BENISSIMO DI COSA STO
PARLANDO! TIRA FUORI SUBITO I MIEI AMICI O VEDI CHE TI SUCCEDE!!-
Allarmati,
gli altri corsero subito verso le tre donne.
Shikamaru
e Temari pensarono bene di tapparle la bocca, la prima a parlare fu lei
-Scusatela, non sa quello che dice!- e lui le diede man forte -Si infatti, non
ci sta con la testa poverina! E' una ragazza disturbata, perdonatela!-
Kurenai
era ancora in silenzio mentre Sakura fumava di rabbia.
Purtroppo,
proprio in quel momento Ino ebbe la perfida idea di leccare le mani dei due, che
si allontanarono disgustati -Ino ma sei una bestia!- Temari, tirò fuori un
fazzoletto per pulirsi, mentre Shikamaru sfregava la mano contro il giubbotto
-Concordo pienamente! Che schifo!-
Ino
li ignorò, stava di nuovo per scagliarsi contro le due quando Tenten intervenne
prontamente -Ferma Ino! Non credo che loro possano davvero sapere dove sono
adesso Hinata e Neji!-
Solo
i quel momento Kurenai comprese ciò che quei ragazzi stavano cercando
-Voi...siete amici di Hinata?-
Aveva
parlato a bassa voce, ma l'intero gruppo l'udì chiaramente, tutti si voltarono
verso di lei, Kiba rispose per tutti -Si perchè?-
Kurenai
sorrise gioviale -Mi fa piacere saperlo! Volete davvero vedere Hinata?-
A
sentire quella domanda i ragazzi ammutolirono, ma allora davvero...
-Quindi
voi avete davvero preso Hinata e Neji?! Lo sapevo!- Ino battè un piede a terra,
soddisfatta del fatto che la sua intuizione fosse stata giusta.
Sakura
scattò furiosa -Ma la pianti di trattarci come se fossimo dei rapitori?! Hinata
ora vive a casa nostra e sta benissimo!-
Di
nuovo ammutolimento generale, Sasuke fu il primo a riprendersi -Come Hinata vive
a casa vostra?!-
La
donna annuì piano -E' proprio così! Se volete vederla potete seguirci anche
adesso?-
Sakura
la guardò sorpresa -Ma...Kurenai-sama!-
Kurenai
la guardò con un leggero sorriso dipinto sul bel volto -Tranquilla Sakura, non
succederà nulla e poi credo che ad Hinata faccia bene vedere dei volti
conosciuti!-
Sakura
non disse nulla, si limitò ad annuire a sguardo basso, Kurenai si rivolse di
nuovo al gruppetto -Allora...vi va di seguirci?-
I
ragazzi si guardarono tra di loro, Kiba si grattò la nuca pensieroso -Allora che
si fa?-
Tenten
guardò di sbieco le due -Sinceramente non lo so...non sarà rischioso? Neanche le
conosciamo...-
Sasuke
scosse la testa -Tecnicamente Haruno è una nostra compagna di classe, non una
sconosciuta...-
Shikamaru
soffiò un anello di fumo -Si ma la conosciamo da meno di una settimana e
"tecnicamente" nessuno di noi ci ha mai parlato, a parte il nome non sappiamo
nulla di lei.-
Sasuke
strinse i pugni -Io dico di andare lo stesso, sarebbe comunque un passo avanti
nelle ricerche!-
Kiba
lo guardò ridendo -Certo che ti piace proprio Hinata eh?-
Il
moro divenne color peperone -Fottiti Kiba!-
Temari
sbuffò -Piantatela voi due! Allora ragazzi che si fa?-
-Io
vado! Sono sicura che la troveremo!- Ino si stava già voltando per raggiungere
le due.
Shikamaru
la prese per un braccio -Aspetta scema! Chi ti dice che seguendole troveremo
Hinata?!-
La
bionda lo guardò ferma -E' il mio istinto a dirmelo! E lui non ha mai
fallito!-
L'amico
alzò il volto al cielo - Ma senti che roba! Il suo istinto gliel'ha detto!-
Temari
raggiunse l'amica -Se davvero pensi di andare io verrò con te! Non ti lascio
sola, chissà che combineresti!-
Kiba
si aggregò alle due ragazze -Eh no! A questo punto vengo anch'io! Chissà cosa
potreste combinare voi due da sole!- e si beccò un'occhiataccia di Temari.
Anche
Tenten le raggiunse -Se voi andate vengo anch'io, non vi lascio da sole!-
Sasuke
si avvicinò con espressione decisa -Voglio vedere se Hinata è davvero con loro e
soprattutto se sta bene!-
Vedendo
tutti così decisi, Shikamaru si voltò verso Ino, che lo guardava con occhi da
cucciolo triste, l'arma migliore contro l'orgoglio e la pigrizia di
quell'individuo. A quel punto il giovane sbuffò irritato -Uffa! Vengo anch'io!
Ma tu guarda che seccutura!-
L'intera
compagnia, guidata da una caparbia Ino, si rivolse alla donna, la ragazza parlò
per tutti -E sia! Portateci da Hinata!-
Nel
giardino di villa Sarutobi, Naruto stava ormai terminando l'allenamento
mattutino. Hinata se ne stava a guardarlo seduta su una panchina di pietra
dell'ampio giardino della villa, scambiando ogni tanto qualche parola con lui.
Quel giorno non era particolarmente freddo e la felpa che lei indossava era
molto pesante perciò non sentiva il bisogno di mettere un giubbotto, dal canto
suo, Naruto era stato tutta la mattina talmente impegnato nei suoi allenamenti
da non sentire affatto il freddo.
Il
ninja spiccò un salto altissimo, che ad Hinata parve simile a quello compiuto
per scavalcare il muro di cinta di villa Hyuga, quando raggiunse il punto di
altezza massimo congiunse le mani, ripetendo gli strani segni che la ragazza gli
aveva visto fare quel giorno, formando poi una croce con gli indici ed i medi
-Kage bushin no jutsu!- ma stavolta non una, ma una ventina di altri Naruto
comparvero da altrettanti sbuffi di fumo.
La
ragazza rimase a bocca aperta, conosceva già qualche trucco che il biondo era
solito usare ma, in un modo o nell'altro, riusciva sempre a sorprenderla.
I
vari Naruto si misero a combattere fra di loro, compiendo evoluzioni
eccezionali, utilizzando tecniche che non si sarebbero potute vedere neanche nel
migliore lungometraggio di Bruce Lee.
Solo
in quel momento Hinata si ricordò che Naruto si era allenato per tutta la
mattina, senza fermarsi un attimo, compiendo ogni genere di sforzo immane, ma
non si stancava mai?
-Non
è meglio fare una pausa Naruto-kun? Immagino che sarai sanco...-
Quando
il biondo aprì bocca, gli ansimi erano tali che la ragazza comprese a stento ciò
che stava dicendo -N-no...anf...Hi-hinata....anf anf...n-non sono stanco...anf
anf...davvero...anf...credo di...poter reggere...anf...ancora per un po'...-
E,
dopo aver ripreso un attimo fiato, il giovane ripartì all'attacco degli
alter-ego, attaccando e schivando.
"Che
caparbia!" Hinata era letteralmente ammirata dalla forza di volontà del giovane,
era stanco, sudato e anche un po' ammaccato ma non accennava a fermarsi. Era
stupita lei, che era sempre stata una ragazza dall'animo fragile, facile alla
resa e alla depressione. Lui invece continuava senza sosta e aveva una luce
particolare negli occhi, una luce che lei non aveva mai visto in nessun
altro.
Solo
in quel momento Naruto si ricordò che lei era rimasta lì a fissarlo tutto il
tempo, senza quasi dire nulla "Cavolo sono una bestia! Lei è stata con me per
tutto il tempo ed io ho pensato solo all'allenamento!"
Fece
svanire tutti i sosia e atterrò con agilità, ma non senza fatica "Mamma che
stanchezza! Non c'è un muscolo che non mi faccia male!"
Si
avvicinò alla ragazza -Ehi tutto
bene? Scusa se non ti ho calcolato tanto, quando sono nel bel mezzo di un
allenamento dimentico totalmente il mondo esterno!-
Il
giovane si sedette di fianco ad Hinata che, sorridente, scosse la testa -No
tranquillo! E' piacevole guardarti mentre ti alleni, hai un'aria talmente
concentrata...-
Il
ninja si grattò la testa imbarazzato -Beh sai...si fa quel che si può...Del
resto non mi posso permettere di rimanere fuori esercizio, proprio ora che
questa storia è appena cominciata!-
"Lo
sta facendo per me!" a questo pensiero la ragazza arrossì, scuotendo poi la
testa vigorosamente "Ma figurati baka! Lo fa perchè è un ninja dell'ordine! Tu
sei l'angelo, il suo compito è quello di proteggerti! E poi lui piace già a
Sakura-san! E magari la ricambia anche!"
Con
questo pensiero emise un lungo sospiro e si calmò, il ragazzo la guardò
preoccupato -Ehi Hinata stai bene? A cosa stai pensando?-
Colta
in flagrante, la ragazza si mise a scuotere la testa e le mani, ovviamente rossa
come un peperone -Oh n-nulla, nulla!! Davvero!! Piuttosto...- riprese un'aria
composta, era meglio sviare il discorso -...sono curiosa di sapere come fai a
moltiplicarti in quel modo.-
Naruto
prese un sorso da una bottiglietta d'acqua -Parli dei kage bushin?-
Lei
lo guardò curiosa -Si chiamano così?-
Lui
annuì -Già! E' la mia tecnica migliore! Si chiama kage bushin no jutsu, è una
tecnica che consiste nel creare delle proprie copie che...uff è complicato da
spiegare! So che riesco a produrle dividendo il mio chakra....ma...è poi così
che faccio?! Chi se lo ricorda più! Ormai mi viene così naturale....-
-Chakra?
Che cos'è?- Hinata stava iniziando ad interessarsi ai discorsi dell'amico.
Naruto
la guardò sorridente -Oh è solo l'energia che scorre nel nostro corpo, un po'
come se fosse il nostro carburante, anche se in realtà il concetto è un po'
diverso visto che un alto livello di chakra non è solo indice di resistenza ma
anche di potenza...Mi stai seguendo?-
Il
discorso era un po' confuso ed il soggetto di questo era abbastanza lontano da
ciò che la ragazza conosceva, ma il senso era comprensibile e comunque Hinata
era una ragazza abbastanza intuitiva -S-si...anche se un po' a fatica...-
Il
ninja sorrise -Uhm vediamo...come spiegartelo in altri termini? Ecco! Ce l'hai
presente il concetto di chakra? In generale voglio dire...-
Hinata
annuì: chakra, prana, ki, logos, grande fuoco, energia cosmica, Dio...tutti modi
in cui, nelle varie culture, viene chiamata quella particolare forza che muove
ogni cosa, che fa vivere il mondo e che solo pochi, attraverso difficili
addestramenti, sono in grado di muovere leggermente.
Il
ragazzo continuò la spiegazione -Ecco...è proprio così che noi ninja sviluppiamo
le tecniche, attraverso la manipolazione del nostro chakra!-
La
ragazza rimase a bocca aperta -Quindi voi...riuscite a muovere il chakra?- non
le pareva possibile. Lei si era sempre immaginata coloro che muovevano il chakra
come degli asceti vecchi e decrepiti che stavano in cima ad una montagna, di
sicuro non un teenager vivace e casinista.
Lui
si battè il petto orgoglioso -Già! Noi ninja fin da piccoli veniamo addestrati
alla manipolazione del chakra! L'addestramento è molto difficile ma devo dire
che poi in combattimento ti da molti vantaggi! Ma noi ninja non facciamo uso
solo di questo! Guarda qui!-
Le
mostrò una custodia che teneva legata ad un polpaccio -Ecco! Qui ci tengo le
armi!-
Hinata
si piegò per vedere meglio -Le armi? Ma come...- era un attimo confusa, quali
armi almeno un po' efficaci potevano stare all'interno di un così piccolo
contenitore?
Naruto
lo aprì e ne estrasse alcuni pugnali e alcune stellette di metallo -Si, le
armi!- gliele porse -Prego guarda!-
Hinata,
un po' titubante, le prese -Sono pesanti...- in effetti quei pugnali, che a
guardarli sembravano tanto piccoli e innoqui, erano in realtà molto pesanti e
robusti, ma anche le stelle non erano da meno.
Il
ragazzo riprese le armi-Dai vieni con me, ti faccio provare come si usano!-
Lei
non era molto convinta -M-ma...Naruto-kun...io non so se...-
Lui
le sorrise gioviale -Dai non ti preoccupare Hinata! Ci sono io ad insegnarti!-
e, detto questo, la trascinò in un'altra zona del parco, vicino all'entrate
posteriore della casa.
Qui
c'erano alcuni ceppi alti poco meno di un essere umano medio, alcuni cavalletti
con appoggiate delle lance e dei bastoni e, proprio di fronte a lei, tre
bersagli, di quelli tondi e colorati, simili a quelli che si usano per giocare a
freccette.
Il
giovane si posizionò al suo fianco, con uno dei pugnali in mano -Bene Hinata!
Questo è un kunai! E' un tipo di pugnale che noi ninja usiamo spesso, è molto
maneggevole e può essere impugnato in vari modi! Ora prova ad usarlo per
centrare un bersaglio!-
Le
porse il kunai, quando Hinata, un po' incerta, lo prese e le sembrò ancora più
pesante di prima.
-
Ora guarda come faccio io!- Naruto si posizionò affianco a lei, prese un kunai,
piegò il braccio all'interno per caricare il colpo, girò leggermente il busto e,
con uno scatto, lo lanciò contro il bersaglio, un centro perfetto.
Il
ninja guardò il risultato compiaciuto, poi si voltò verso di lei -Hai visto
com'è facile? Ora prova tu!-
Hinata
guardò il kunai intedetta -M-ma io...-
Naruto
scosse la testa -No, no! Così non va bene! Non devi aver paura! Tanto qui ci
siamo solo noi...che bisogno c'è di vergognarsi?-
Lei,
sempre col kunai in mano, incominciò a torturarsi gli indici, vizio che aveva
sin da bambina -M-ma io...non so come si fa...-
Sorriso
a trentadue denti da parte del ragazzo -Tranquilla! Ti do una mano io! Ora fammi
vedere come lo lanceresti, solo la posizione!-
Hinata
si sentiva terribilmente a disagio, tremante mise un piede avanti, si spostò di
profilo, piegando il braccio con l'arma all'indietro -Eh no! Così non va
bene!-
Hinata
si rimise composta, di nuovo rossa come una fragola -Sc-scusami Naruto-kun!-
Il
ninja si mise a ridere -Oh Hinata! Non c'è bisogno di scusarsi! Dai ora ti aiuto
io a metterti in posizione!-
Detto
questo si avvicinò a lei -Allora...Mettiti di fronte al bersaglio.- quando lei
fece come lui le aveva chiesto, Naruto le si mise di fronte -Gira solo il
busto.- e, prendendola per le spalle, la fece girare un po' a sinistra. Prese il
braccio della mano che teneva il kunai e lo piegò verso l'interno, nella
direnzione in cui era girato il busto.
Si
allontanò per guardare il risultato -Bene! Ora sei perfetta! Ma
guardati...sembri una vera ninja!-
Hinata
tremava leggermente, in realtà si sentiva un po' rigida
-B-beh...v-veramente...N-naruto-k-kun...-
Lo
sforzo nel mantenere quella posizione forzata, seppure non difficile, fu troppo
grande, Hinata cominciò a sentire la testa girare, la vista annebbiarsi e le
gambe tremanti, sensazione che ormai la ragazza conosceva benissimo, infatti
stava già iniziando ad afflosciarsi.
-HINATA!-
Naruto si avvicinò a lei in tempo per sorreggerla -Hinata cosa ti succede?! Ti
senti male?!-
Ripresasi
un attimo dal mancamento, la giovane si aggrappò alle braccia di lui che, di
fronte a lei, la reggeva stringendola per la vita -N-no N-naruto-kun...o-ora sto
bene...d-dev'essere la mancanza di sonno...-
Vedendo
che ora lei stava bene, Naruto sospirò sollevato -Meno male...mi hai fatto
prendere uno spavento! Certo che tu sei una dallo svenimento facile!-
Hinata
rise -Anche Ino me lo diceva sempre.-
Il
ninja la guardò incuriosito -Ah davvero? Ma chi è questa Ino?-
-Oh
Ino è...-
-WAAAAAAAAAAAAAH!
MA CHE CAVOLO STATE FACENDO VOI DUE?!?!-
Hinata
si voltò, per poco non perse un battito-...lei!!-
Davanti
ai due, ancora abbracciati, stavano, sull'ingresso posteriore di villa Sarutobi,
non solo Sakura, Kurenai e Sanzo, ma anche l'intera compagnia di amici di
Hinata.
WOOOOOOOOH!!! Che casino ch si è venuto a creare!!! Ma
proprio in quella posizione dovevano beccarli? Che cosa dirà Sasuke in
proposito? E Sakura?!?! E quella testa bacata di Ino?! In questo capitolo c'è
anche la grande entrata in scena dell'agente Maito Gai (che come al solito si
risolve in gran cretinate....), quale ruolo avrà mai
quell'uomo in questa storia?!?! Intanto sembra che ora il suo compito sia quello di
stressare i poveri Anko e Kakashi!! Che carino il nostro grupetto di amici
pazzoidi mentre gioca a fare il detective!! Mi è piaciuta particolarmente la lite
fra Ino e Sakura, io la adoro quella bionda!!! E' la mia eroina!!!
VAI INO CHE SEI LA MIGLIORE!!
_darkyneesan_:
Certo che ho aggiornato!! Io magari sono un po' lenta però in un modo o
nell'altro io aggiorno sempre le mie fic!! Sennò poi a chi sottopongo i parti
della mia mente malata?! XDDD Comunque, dopo la pausa estiva, sono tornata più
carica che mai!!! Yeeeeeah!! Sono contenta che la mia fic ti piaccia!! Ti mando
un bacione grande!!! ^_^
Callie33:
Noooooo la testa staccata?!?! DEVO VEDERE ASSOLUTAMENTE
300!!! Lo voglio troppo vedere!!! Comunque che bello che ti piaccia tanto
Valkiries!!! Mi fa troppo contenta questa cosa!!! Però un consiglio... Non
abbracciarla troppo stretta, sennò poi si arrabbia e parte con le sue sferette
viola e comincia a distruggere tutto e poi sono cavoli amari per tutti
(ummm cavoli!!!) ... Eh l'ordine dell'angelo decaduto.... in effetti il nome è
molto adatto ad una setta satanica.... Magari Naruto sarà il nuovo
Charles Manson!! Yeah!!! MORTE SANGUE E VIOLENZA IN QUANTITA'!!! E' vero che è dolce
Naruto in questo cap?!?! Siiii ne aveva tanto bisogno quella povera ragazza!!
Tutta depressa x Neji... Ma ora Naruto le ha dato nuove energie!!! E' il suo
integratore di sali minerali personale (un po' come il Gatoraide!! Ma si scrive
così? BOH!). Ultimo consiglio della nonna... Se hai il sonno leggero prenditi
una camomilla prima di andare a letto e vedrai che ronfate!!! Un bacione grande
tesor!!! CIAOOOOOOO!! ^_^
Ne approfitto per ringraziare anche chi ha messo la
fic tra i preferiti e chi legge soltanto! Un bacione a tutti!
^_______________^
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Capitolo 8 *** Amici miei ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
CAPITOLO 8: Amici
miei
In quel luogo c'era davvero un odore
insopportabile; come poteva riuscire a concentrarsi sul suo lavoro con
quell'olezzo di disinfettante misto ad alcol etilico che gli pizzicava le
narici? Tanto più che quel posto era anche esteticamente orrendo, buono per un
film di fantascienza di serie B. Le pareti di piastrelle bianche, simili a
quelle di certi ospedali, gli davano un'orribile sensazione di claustrofobia, il
soffitto altissimo, con la ventola di areazione rigorosamente non funzionante,
sembrava voler accentuare quel senso di prigionia che gli prendeva l'animo fin
quasi a fargli sentire il vomito in gola. Tutt'intorno a lui c'erano dei
macchinari metallici dall'aria avvenieristica, ogni volta che il suo sguardo si
posava su questi pensava a quanto fossero inutili e moralmente deprecabili, non
solo perchè il denaro che era servito a costruirli era abbastanza per sfamare un
qualunque stato del centro Africa per un anno intero, ma anche perchè lo scopo
stesso per cui erano stati creati è qualcosa che persino l'essere umano più
insensibile avrebbe giudicato disgustoso.
Perchè tormentare in quel modo quei poveri
ragazzi? Cosa avevano fatto di male Neji e Hinata per meritarsi tutto ciò? Tutto
per il volere di quel pazzo di Itachi e di quel vecchio snob di Hiroshi Hyuga.
Bastardi! Per chissà quale motivo avevano rinchiuso Neji sulla cima di uno dei
grattacieli più alti del mondo, lo Hyuga palace, con l'assoluto divieto di
uscirne, mentre per quanto riguardava Hinata...solo una potenza superiore
avrebbe potuto sapere che cosa le loro menti malate avevano in serbo per quella
povera creatura.
Ma lui che diritto aveva per giudicare? Lui
che si stava comportando in un modo assai peggiore del loro: non solo, pur
giudicando deplorevoli le loro azioni, non faceva nulla per fermarli, ma
addirittura eseguiva gli ordini che quei due mostri gli impartivano come se
niente fosse. Il suo senso di disgusto crebbe a dismisura al solo
pensarci.
Addirittura, per dissimulare quel suo
disagio interiore, si era rifugiato sotto quella maschera di maniaco dell'arte
dalla dubbia sessualità e dalla testa leggera, così era tutto più facile. Non
che la sua natura fosse molto diversa da ciò, però in quei momenti, in quel
luogo, con quelle persone, si sentiva quanto mai forzato a comportarsi in quel
modo ma era più facile comportarsi da stupido, far finta di non vedere, di non
sentire, di non capire ciò che stava accadendo intorno a lui e di cui lui era un
elemento assai importante, se non fondamentale.
Fino ad allora era sempre stato facile far
finta di non rendersi conto di nulla, alla fin fine nulla di ciò che gli
ordinavano andava davvero contro la sua etica di scienziato, l'unica forma di
morale che aveva, ma quello che stavano facendo in quel momento
no!
Guardò il corpo galleggiante in quella
capsula davanti a lui, un umano a prima vista, se non fosse stato per le mani
palmate, le branchie al di sotto degli occhi ed i denti disposti a sega; quello
era tra i meglio riusciti di quella serie di mostri che l'avevano costretto a
realizzare.
"Chi è il vero mostro tra noi due?" questo
fu tutto ciò che riuscì a pensare mentre guardava quell'aborto della mente
umana.
-Deidara-sama! Itachi-sama ha chiesto di
lei!-
Il biondo dottore si voltò, uno degli
agenti addetti alla sorveglianza dello Hyuga palace era sulla soglia del grande
laboratorio.
Deidara ripose la cartelletta che aveva in
mano e riassettò il camice spiegazzato -Vado subito! Chissà cosa vorrà oggi da
me Itachi-chan?- e, quasi saltellando come un coniglietto, uscì da quel
laboratorio degli orrori.
Rossi come ciliegie, Naruto ed Hinata si
staccarono di scatto, quasi avessero preso la corrente l'uno dall'altra. Si
voltarono a guardare gli altri: Ino era davanti a tutti con il dito accusatore
ancora puntato verso di loro, Sakura fissava i due con la furia negli occhi,
mentre una vena sulla sua tempia pulsava pericolosamente, Kurenai si limitava a
nascondere il viso dietro al ventaglio, Sanzo sorrideva come al solito,
Shikamaru non sembrava neanche li guardasse, non era certo il tipo che si fa gli
affari degli altri, Kiba e Temari erano ad occhi spalancati e sembravano ad un
passo da uno di quegli svenimenti che la loro amica Hinata aveva tanto spesso,
Tenten li guardava a bocca aperta e rossa in viso, emettendo strani versi di
sorpresa mentre Sasuke...Sasuke non diceva nulla, non aveva alcuna smorfia sul
viso, ma il suo sguardo, solitamente freddo, era diventato di fuoco, quasi si
poteva percepire un certo rossore nelle iridi color della notte tanta era la
rabbia che vi era espressa.
Naruto si mise ad agitare le braccia in
maniera convulsa -S-sakura-chan! Kurenai-sama! P-posso spiegare! Non stavamo
facendo nulla di male! Hinata si...-
-NULLA DI MALE DICI!? MA NON FARMI RIDERE
PORCO!- e, impetuosa come al solito, Sakura arrivò su Naruto con un potente
pugno in pieno viso, facendogli fare un volo di parecchi
metri.
Hinata guardava preoccupata la scena "Oh
no! Sakura-san è innamorata di Naruto-kun! E ci ha visti insieme! E' normale che
si sia arrabbiata ma se continua così lo ucciderà!"
Intanto la ragazza dai capelli rosa
continuava a massacrare il povero Naruto i cui occhi stavano diventando
paurosamente fissi e vacui.
Hinata si fece coraggio e si avvicinò a
Sakura, appoggiandole una mano sulla spalla -Ha detto la verità Sakura-san, non
stavamo facendo nulla di male: poco prima che voi arrivaste io mi sono sentita
male e Naruto mi ha sorretta per evitare che cadessi a terra. Devi
credermi.-
Sakura di suo era una ragazza piuttosto
diffidente, come ogni guerriero che si rispetti difficilmente credeva al cento
per cento alle parole altrui, specialmente quando il fattaccio era evidente come
in quel caso, ma è risaputo, Hinata era sempre stata una ragazza dolce e molto
sincera: era matematico che dalla sua bocca non potessero uscire delle menzogne,
tanto che molti si erano sempre stupiti del fatto che una ragazza dall'animo
così puro fosse nata in un clan come quello Hyuga. Fatto sta che Sakura,
credendo alle parole dell'amica, smise di pestare a sangue il povero Naruto -E
va bene...vi credo.- prese Naruto per il bavero, portando il suo volto a meno di
un centimetro dal proprio, sussurrando minacciosa -Comunque stai attento perchè
ti terrò d'occhio! Fai un passo falso e avrai bisogno di segnarti le ossa perchè
poi io te le mischierò a dovere... HAI CAPITO!?-
Il biondo non potè rispondere, Sakura
l'aveva gonfiato tanto che il poveretto aveva già perso i
sensi.
Di fronte ad una scena del genere, i nuovi
arrivati ammutolirono tutti, compreso quell'apatico cronico di Shikamaru,
Kurenai invece sorrise gioviale -Bene ragazzi! Ora che la situazione è chiarita
che ne dite di entrare e una bella tazza di thè? Non vorrete rimanere fuori con
questo freddo...-
Tutti si voltarono verso Kurenai che ancora
sorrideva come quelle donnine delle pubblicità dei detersivi: si convinsero
definitivamente che quello doveva per forza essere un vero e proprio
manicomio.
-MA PERCHE' NESSUNO CAPISCE IL VALORE DELLA
GIOVINEZZA!? Quei due ragazzi meritano di essere liberati, di vivere in modo
normale! PERCHE' NESSUNO CI VUOLE AIUTARE A
TROVARLI!?-
Sui sedili davanti, Anko e Kakashi
sbuffarono scocciati. Da quando il loro giro di ricognizione per Shibuya era
finito Gai non aveva fatto altro che blaterare le solite stupidaggini sulla
giovinezza.
-MALA PIANTI O NO MAITO!? Guarda che se non la
smetti di urlare ti butto fuori dalla macchina!-
Gai si lasciò andare ad una posa
melodrammatica -Ma perchè non lo capite anche voi ragazzi? Quei poveretti
rischiano di non passare la loro giovinezza in modo sano! Non possiamo
permetterlo! Che ne sarà delle nuove generazioni!?-
I due, lievemente disgustati dal "ragazzi"
che, considerando il fatto che non erano più dei teenagers, stonava abbastanza,
scossero la testa con aria di rassegnazione. Possibile che quell'imbecille non
avesse capito che il loro scopo non era quello di salvare quei due ma
semplicemente quello di scorpire cosa stava succedendo all'interno del clan
Hyuga? Certo, se poi fossero anche riusciti a trovarli vivi ed in buona salute
sarebbe stato comunque un bel colpo, in fondo erano pur sempre due ragazzi
scomparsi.
-Sai...sembra che Hiroshi Hyuga stia
davvero progettando qualcosa di grande...-
riscossa dai suoi pensieri, ignorando i
continui delirii del compagno sui sedili posteriori, Anko si voltò verso Kakashi
con aria interrogativa -Perchè dici così? Come fai a
saperlo?-
L'uomo continuava a guardare la strada
-Alcuni miei informatori mi hanno detto che sta radunando alcuni dei nomi più
illustri tra quelli degli scienziati emergenti, sembra che proprio un mese fa ne
siano arrivati circa una decina provenienti
dall'India.-
Anko per poco non collassò sul sedile -Che
cosa?! Dall'India?! E perchè mai?-
Lui sorrise divertito -Ma come Anko...non
sai forse che l'India è una delle potenze asiatiche emergenti nell'economia
mondiale? E questo soprattutto in campo medico e scientifico; non sai quanti
neolaureati indiani viaggiano per il mondo in cerca di impieghi di alto livello
e il bello è che il più delle volte lo trovano immediatamente. Pensa che ci sono
aziende che richiedono espressamente scienziati di nazionalità indiana...e
sembra che il nostro clan Hyuga sia uno di queste.-
La donna ci mise un po' ad assimilare quel
discorso; dopo alcuni attimi di silenzio parlò sempre fissando la strada di
fronte a lei -Quindi quel vecchio si sta circondando di alcune delle menti più
brillanti del mondo giusto?-
Senza scomporsi, lui continuava a guidare
-Così sembra...-
Lei sospirò, girando la testa a sinistra,
guardando gli edifici scorrere al suo fianco con aria sconfortata -Chissà che
diavolo ha in mente quel vecchio pazzo...certo che è proprio un bel
casino!-
Intanto Gai, che aveva ascoltato l'intero
discorso, aveva smesso di fare l'imbecille e la sua espressione era più seria
che mai.
Nella sala da pranzo di villa Sarutobi,
attorno al grande tavolo in stile '800 inglese, nessuno parlava, tutti fissavano
gli altri in un silenzio talmente carico di tensione che, se gli sguardi fossero
stati in grado di uccidere, probabilmente là dentro si sarebbe verificata una
strage.
Hinata non era stata molto fortunata,
chissà come, era finita proprio tra Naruto, che continuava a stare a capo chino
in balia di Sakura che, al suo fianco, sbuffava come un toro nell'arena, e
Sasuke, che continuava a lanciare occhiatacce al povero ninja
biondo.
Di fronte a lei c'erano Ino e Temari che la
guardavano, la prima come se volesse farne una scansione accurata, quasi volesse
carpire in quel modo le informazioni che tanto voleva, la seconda a prima vista
in maniera più seria e composta, ma con un'analisi accurata ci si sarebbe potuti
accorgere del leggero tremolìo del suo soppracciglio destro e del modo in cui si
torturava la gonna con le mani, segni del fatto che, per quanto sapesse che non
era nè giusto nè opportuno fare domande, aveva un'enorme voglia di sapere cosa
fosse successo prima del loro arrivo.
A destra di Ino stava Shikamaru che, dopo
aver chiesto gli opportuni permessi, fumava in santa pace, probabilmente neanche
si ricordava di ciò che aveva appena visto, ritenendo che si trattasse solo
dell'ennesima seccatura.
A sinistra di Temari, Kiba continuava a fissare
Hinata incredulo. La conosceva sin dalle elementari ma mai si sarebbe immaginato
un tale exploit da parte della ragazza, ma del resto, i due avevano già spiegato
che si trattava solo di un equivoco però...faceva comunque un certo effetto
vedere un ragazzo ed una ragazza abbracciati così stretti, questo è poco ma è
sicuro! Soprattutto se la ragazza era la sua amica Hinata...
Ad un capo del tavolo sedeva Tenten che,
dal canto suo, se ne fregava altamente di quelle situazioni da gossip, tutto ciò
che riusciva a pensare era "E Neji? Dov'è Neji? Perchè non l'abbiamo ancora
visto? Starà bene? Sarà ancora vivo?". Il suo volto era una maschera di
apprensione, se da una parte era felice di aver trovato Hinata viva e in salute,
dall'altro non poteva fare a meno di essere atrocemente preoccupata per la sorte
del ragazzo che amava.
Dall'altra parte, a capotavola, da brava
padrona di casa, Kurenai manteneva la sua storica compostezza mentre guardava
compiaciuta il nutrito gruppo di ragazzi che ora si trovava in casa sua -Il thè
arriverà tra poco, se avete esigenze di qualche tipo non esitate a
chiedere.-
Tutti si voltarono verso di lei, ma nessuno
disse una parola, dopodichè tutti tornarono nelle posizioni precedenti. Kurenai
capì che erano ancora perplessi per la situazione di poco prima, così tentò un
approccio alternativo -E così voi siete amici di
Hinata?-
-Già!- sempre fissando Hinata, Ino aveva
risposto alla donna, poi di nuovo il silenzio.
Kurenai guardò il gruppo leggermente
perplessa -Siete suoi compagni di classe?-
-Già!- sempre Ino, con le stesse modalità
della precedente risposta.
-Io ho un anno in più, sono in terza...-
questa era Tenten, naturalmente dopo non disse una
parola.
Era di nuovo piombato il silenzio nella
stanza, evidentemente ci voleva qualcosa di più per far parlare quei
ragazzi.
Ma si sa...Kurenai è una maga della
diplomazia e di tutto ciò che comporta la comunicazione, così prese un bel
respiro ed iniziò il suo discorsetto -Ragazzi, non è successo nulla! Dopotutto i
due interessati hanno già spiegato cos'è successo e in fondo siete in casa mia:
non credete che sia giusto parlarmi un po' di voi? Almeno dirmi i vostri
nomi...-
Un po' imbarazzata, Temari prese la parola
-Ci scusi...il fatto è che eravamo molto preoccupati e...comunque il mio nome è
Sabaku Temari e sono un'amica e compagna di classe di Hinata. -iniziò ad
indicare ad uno ad uno tutti i componenti del gruppo -Loro sono Inuzuka Kiba,
Yamanaka Ino, Nara Shikamaru e lei è Kozuki Tenten, anche loro sono amici di
Hinata...-
La donna annuì soddisfatta -Bene! Volete
parlarmi un po' di voi? Sempre se non vi
dispiace...-
-AHI!- Kiba si massaggiò il fianco dove
Temari gli aveva dato una gomitata -Perchè cavolo l'hai
fatto?!-
Lei gli rivolse uno sguardo glaciale -Dì
qualcosa baka! Non posso essere io l'unica a
parlare!-
Lui sbuffò scocciato, alzando il tono di
voce -Ma che devo dire?! Ci hai già presentati
tutti!-
Temari alzò gli occhi al cielo "Inutile
parlare con un tonto simile!"
-Su ragazzi! Non c'è alcun bisogno di
litigare.- Kurenai, sorridente come al solito, cercava di mettere pace nel
gruppo -Se non avete voglia di parlare pazienza...-
-IO QUALCOSA DA DIRE CE L'AVREI!!!- Ino,
con la sua soavissima voce di qualche decibel superiore alla media umana,
cantanti lirici professionisti compresi, prese la
parola.
Tutti la fissarono allibiti, tranne Kurenai
che maneneva la sua espressione serafica -Ma certo! Parla
pure...-
La bionda si voltò a guardare la donna
-Come mai Hinata
si trova qui? E come mai non si è mai fatta sentire in questi giorni? Cosa
diavolo è successo?-
Dopo aver sentito quelle parole, Hinata,
Naruto e Sakura si irrigidirono: ora cosa le avrebbero detto? Avrebbero dovuto
rivelare la verità? Dire che Hinata è posseduta dallo spirito di un angelo? No,
non dovevano, era ingiusto coinvolgere degli innocenti in quella
storia.
-Oh Hinata si è stabilita temporaneamente
qui per questioni di famiglia: villa Hyuga è stata vittima di un misterioso
attentato e molti membri del clan hanno dovuto trasferirsi altrove mentre la
polizia svolge le sue indagini.-
I tre si guardarono stupiti, mentre gli
altri ascoltavano interessati, Kurenai continuava a parlare -Il signor Hyuga è
dovuto partire per Sapporo, dato che è lì che ora si trova gran parte del clan,
e mi ha lasciato Hinata in custodia per il tempo necessario a risistemare le
cose: dato che lei è la figlia maggiore del capoclan e deve anche frequentare la
scuola hanno ritenuto giusto darle una sistemazione il più agevole
possibile.-
Temari non sembrava ancora del tutto
convinta -Ma quindi...anche lei è un membro del clan
Hyuga?-
Kurenai scosse gentilmente il capo -Oh
no...sono solo una lontana parente, però sono molto vicina al clan. Diciamo che
sono...un'amica di famiglia.-
Hinata ringraziò mentalmente Kurenai per la
storia che era riuscita ad inventare in così poco tempo, salvandola da quel
dubbio che la stava tormentando.
Ino però continuava ad essere sospettosa
-Uhm...allora si può sapere che ci fanno anche loro qui?- e indicò Naruto e
Sakura.
Ahia...altro tasto dolente! Come spiegare
il fatto che i due nuovi studenti provenienti dagli USA fossero sotto il suo
stesso tetto? Loro non avevano chiaramente nulla a che fare col clan
Hyuga.
-Oh loro sono qui per caso. Sono figli di
miei amici trasferiti in America ed i loro genitori hanno desiderato che loro
passassero almeno un anno nel loro paese d'origine così ho permesso che si
trasferissero qui.-
Tutti annuirono interessati, evidentemente
quella menzogna aveva avuto buon esito; ma si sa, Ino non è certo il tipo con
cui è facile trattare...soprattutto per un particolare: la sua innata,
fastidiosa, irritante furbizia. Lei era in grado di vedere del marcio anche in
situazioni apparentemente pulite e ciò, in quella determinata situazione, non
era molto d'aiuto alla nostra povera Hinata, tanto che la vivace biondina se ne
uscì con l'ennesima domanda -Ma allora...come mai siete rimasti assenti da
scuola per tutti questi giorni?-
Eccola, l'ennesima domanda scomoda, Hinata,
Naruto e Sakura erano di nuovo nei guai. Ma, per fortuna, con loro c'era Kurenai
che, ancora una volta, diede una risposta più che plausibile -E' stato per
ordine mio...ho preferito che stessero a casa prima delle vacanze perchè
riuscissero a terminare nel modo più agevole possibile i vari traslochi. Non
immaginate nemmeno che confusione c'era in questa casa fino a ieri! E poi Hinata
aveva anche il problema di quella faccenda dell'esplosione a casa sua...non
immaginate che cosa spiacevole! In compenso siamo riusciti a terminare molto
prima del previsto, quindi, appena le vacanze saranno terminate, torneranno
tutti e tre a scuola.- davvero una comedia esguita ad opera
d'arte.
Hinata si sentì davvero sollevata, ora non
c'era davvero nulla che potesse far crollare la copertura creata da
Kurenai.
-E Neji? Lui dov'è?- aveva parlato troppo
presto, non solo le domande non erano finite, ma per ultima era rimasta proprio
la peggiore di tutte.
Hinata si voltò verso verso Tenten che,
piena d'ansia, le aveva appena posto la richiesta; lanciò uno sguardo a Kurenai,
anche lei evidentemente a disagio. Cosa doveva fare ora Hinata? Che cosa doveva
dire ad una ragazza che chiedeva del suo innamorato scomparso e che,
probabilmente, non sarebbe riuscita a vedere mai più? Come dirle che, proprio
quando era riuscita a trovarlo, aveva rischiato lei stessa di
ucciderlo?
-E'-è dovuto partire con mio padre e mio
zio... sono andati insieme a Sapporo per visitare alcune sedi della fondazione
Hyuga...mio padre vuole consegnargliene la direzione una volta che sarà
diventato maggiorenne e così ha pensato di portarlo con lui. E' stato stabilito
tutto da un giorno all'altro...per questo non ha potuto dire nulla a nessuno.
Comunque mi ha detto di porti le sue scuse.-
Non sapeva come ci era riuscita, ma le era
venuto quasi spontaneo quel racconto del tutto inventato. Era strano per lei,
era sempre stata una ragazza molto sincera e schietta: il minimo accenno al non
vero risultava perfettamente visibile sul suo bel visino e lo stesso valeva per
i suoi sentimenti: ogni qual volta tentava di celare ciò che provava, ecco che
subito emergeva prepotentemente dal suo animo.
Ma quella volta no, era riuscita a dire
quella bugia senza la minima esitazione o emozione. Forse erano...sensi di
colpa? Si, li sentiva distintamente. La preoccupazione per Neji, la
consapevolezza di averlo quasi fatto fuori ma soprattutto...il viso di Tenten
che la scrutava preoccupata; dopo averlo visto non ha avuto il coraggio di dirle
davvero cos'era accaduto, preferendo raccontarle una
balla.
Tenten sospirò con una mano sul cuore
-Allora sta bene! Meno male...- ora la sua epressione era distesa e felice e ad
Hinata questo fece ancora più male.
Ino, dal canto suo, non sapeva che pensare
di tutta quella storia, ma non era quello il momento di pensarci, subito le
venne in mente una questione, secondo lei, ben più grave di cui era necessario
occuparsi
-HINATA-CHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!!-
Sorpresi da quell'urlo improvviso, tutti si
voltarono verso Ino che si era alzata dalla sedia con un'aria a dir poco
sconvolta -NON ABBIAMO ANCORA FESTEGGIATO IL TUO
COMPLEANNO!!!-
Silenzio, dopo l'uscita così fuori luogo di
Ino nessuno ebbe il coraggio di parlare, tutti troppo stupiti dalla semplicità
di mente di quella ragazza. Ma si sa, la giusta punizione arriva sempre. Questa
volta si trattò di un pugno ben assestato sulla testa -CRETINA!! TI SEMBRA IL
MOMENTO DI PENSARE A QUESTE COSE?!?!- Temari urlava come un ossesso contro la
poveretta che si massaggiava il capo dolorante.
-Ahia Temari-chan! Me perchè devi sempre
farmi del male fisico?!?! Sei superviolenta!!- in effetti la reazione dell'altra
era stata un po' eccessiva.
Per tutta risposta l'altra le lanciò
un'occhiataccia -Ino piantala di parlare in quel modo stupido! E, per la
cronaca, te la sei voluta tu! Che cavolo ti viene in mente di urlare come un
ossesso in casa di altri?!?!-
La biondina sbuffò scocciata -Ma
Temari-chan! Non ti sembra che il compleanno di Hinata sia abbastanza importante
da pensare a festeggiarlo? Siamo già al trenta dicembre e non le abbiamo fatto
nulla! Tanto più che siamo a piedi anche per il bonenkai! Uff se solo avessimo
trovato un posto avremmo potuto festeggiarli
insieme!-
-Il compleanno di Hinata?- Sakura si
intromise nella conversazione.
Le due si voltarono a guardare sorprese la
ragazza dai capelli rosa, ma a parlare fu un'altra persona -Già...ha compiuto
sedici anni il ventisette dicembre, circa tre giorni fa. Ma da quel giorno noi
abbiamo tutti perso i contatti con lei e Neji così siamo a malapena riusciti a
farle gli auguri.- finito di parlare, Sasuke scostò i capelli dal viso con aria
scocciata, di fronte a lui Kiba annuiva convinto.
Annuendo leggermente, la ragazza si voltò
verso Hinata, ripetendo le parole del moro -Quindi tu hai compiuto da poco
sedici anni...-
Lei annuì leggermente, non le piaceva
ricordare quel giorno "E' stato allora che mio padre, mio nonno...e l'intero
clan..." iniziò a tremare piano.
Il ninja al suo fianco se ne accorse quasi
immediatamente e le mise una mano sulla spalla. A sentire quel tocco, Hinata si
voltò e i suoi occhi incontrarono lo sguardo rassicurante di Naruto. Non si
dissero nulla, ma quel gesto fu di grande conforto alla ragazza che, sorridendo
a sua volta, ringraziò mentalmente l'amico.
Grazie al loro silenzio nessuno li aveva
notati, a parte Sasuke che, seduto a destra di Hinata, aveva visto subito
cos'era successo fra quei due: i giochi di sguardi, i sorrisi...e ciò non gli
piacque, non gli piacque per niente.
-E così non avete un posto dove festeggiare
il capodanno eh? Se volete potete stare qui, a me non date affatto
disturbo.-
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!- tutti
si voltarono verso Kurenai che, dopo aver parlato, sorrideva
benevola.
Stava guardando fuori dalla finestra del
suo ufficio, situato su uno dei palazzi più alti del mondo. Da lì le macchine
parevano grandi come formiche e le persone che ogni giorno giravano per Tokyo,
un grande serpente multicolore. Era rilassante starsene lì, a fissare quel
paesaggio così grigio e banale ma, allo stesso tempo, così vivo e colorato, ma
era tutto così futile...quelle persone camminavano, correvano, si guardavano
intorno ma non sapevano...non sapevano che c'è qualcosa di molto più grande e
potente in questo mondo. Che la vera bellezza non sta nell'ultimo vestito di
Gucci o nella ragazza graziosa che si incrocia per strada: c'è molto, molto,
molto di più.
Nella sua mente balenarono le immagini di
una donna dai capelli d'oro e con gli occhi rosso sangue: leggiadra, potente,
magnifica. Al solo pensarci un brivido di piacere percorse il suo basso
ventre.
Una voluminosa testa bionda fece capolino
nell'elegante ufficio -Hello Itachi-chan hai chiesto di vedermi? Di cosa hai
bisogno?-
Superata la momentanea libidine, Itachi
fece una smorfia per lo stucchevole saluto del dottore e si sedette lentamente
alla scrivania -Prego Deidara, siediti pure.-
Il biondo non se lo fece dire due volte, si
sedette, facendo girare un paio di volte la grande sedia girevole di pelle -Dai
Itachi-chan sono tutto orecchie!-
L'altro gli porse un fascicoletto
all'interno di una custodia nera lucida relativamente sottile, con una etichetta
bianca nell'angolo in alto a destra: "A-project" -Non c'è bisogno che ti dica
nulla Deidara, è tutto qui dentro.-
L'altro sbuffò crucciato -Uffi Itachi-chan!
Non è mica giusto che tu ti comporti così sai?-
Ma sapeva che l'altro non era il tipo da
fare discussioni inutili, così aprì il fascicolo e ne lesse il contenuto en
passant.
Scorse poche frasi, il suo volto sbiancò
-I-itachi-chan...c-che cos'è questa roba?-
L'altro girò la sedia per guardare fuori
dalla grande finestra alle sue spalle -E' il mio nuovo
progetto...-
Deidara, quasi non credesse a ciò che aveva
davanti, continuava insistentemente a rileggere le parole di quel fascicolo,
sperando in cuor suo che volessero dire tutt'altra cosa rispetto a ciò che aveva
capito; operazione assolutamente inutile, aveva capito
benissimo.
-M-ma...Hyuga-san è a conoscenza di
questo?-
Itachi rise leggermente, risata che alle
orecchie di Deidara parve un grido malefico -Ti pare? Figurati se quel vecchio
borioso di Hyuga potrebbe mai dare l'assenso ad una cosa del genere! Lo sai bene
anche tu che i suoi scopi sono altri...-
Il biondo dottore cominciava a sentire una
fastidiosa sensazione allo stomaco -E tu...vuoi davvero fare questa
cosa?-
Lui scrollò le spalle -Mi sembra ovvio...se
te l'ho chiesto...-
Deidara si alzò di scatto dalla sedia, non
poteva permettere ad Itachi di fargli fare un cosa del genere, era inumano!
Già...inumano...e tutte quelle "cose" che
galleggiavano placidamente una ventina di piani più in basso cos'erano? E non
era forse stato lui a crearle? Sotto l'ordine di forze maggiori, è chiaro, ma
era stato comunque lui a dare loro la nascita. Non aveva alcun diritto di dire
agli altri cos'era giusto o sbagliato.
Ancora una volta la sua debolezza aveva
preso il sopravvento -V-va bene Itachi-chan...- nel dire quel nome, un
campanello scattò in lui: non doveva essere "così".
Tirò fuori la sua espressione più "frou
frou" e sorrise giulivo -Farò ciò che tu mi hai chiesto! Cercherò anche di
mantenere il segreto con Hyuga-san! Ciao ciao!-
E detto questo saltellò verso la porta
dell'ufficio, che poi chiuse alle spalle. Una volta sentito il suo tonfo
famigliare, si appoggiò al muro con una mano sul viso -Che cosa ho fatto...-
mentre nell'altra spiccava beffardo il fascicolo
"A-project".
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?!?!-
Kurenai si mise a ridere della loro
reazione così spropositata -E perchè no? Dopotutto siete degli amici di Hinata e
sembrate dei bravi ragazzi. E poi Naruto e Sakura sono qui da poco e non hanno
ancora fatto amicizia con nessuno, stare con un po' di coetanei non potrà fargli
altro che bene.-
Persino Sanzo, da poco giunto con le tazze
di thè per gli ospiti, era rimasto allibito -Ma...Kurenai-sama! Questi ragazzi,
a capodanno, domani, a Villa Sarutobi, QUI?!?!-
Lei si mise a ridere -Ma certo che no! Non
staranno in casa, non è certo il posto più adatto per fare una festa. Pensavo di
lasciargli la dependance.-
-D-dependance?- Hinata si voltò stupita a
guardare Kurenai, lei non ne sapeva nulla.
-Si Hinata. Forse non lo sapevi
ancora perchè è poco tempo che abiti qui, comunque il giardino di villa Sarutobi
è molto grande e al suo centro si trova un'ampia dependance che sarebbe l'ideale
per una festa tra ragazzi, anche perchè è almeno un po' lontana dalle abitazioni
circostanti quindi potrete fare tutto il rumore che vorrete. Allora che ne
dite?-
I ragazzi erano tutti un po' spiazzati,
specialmente Ino & Co. Era abbastanza strano ricevere così, su due piedi,
una proposta del genere da una persona che avevano appena conosciuto. Molto
probabilmente lo faceva per gentilezza e poi Naruto e Sakura erano
effettivamente nuovi del posto, entrare in contatto col loro gruppo non avrebbe
potuto fargli altro che bene. Comunque rimaneva il fatto che accettare la
proposta di Kurenai andava contro ogni regola del buon senso e dell'educazione;
la decisione migliore era rifiutare con cortesia.
-ACCETTIAMO!!! GRAZIE MILLE SIGNORA!!!-
Chi mai avrà urlato in maniera così
plateale parole tanto sciocche? Eh si, proprio lei! La nostra "dolcissima" Ino
che, dopo essersi alzata in piedi, si mise a gridare in preda
all'euforia.
Temari, troppo allibita anche solo per
poter muovere un muscolo, non le mollò il solito pugno sulla testa. Rimase ferma
come uno stoccafisso sulla sua sedia, mentre Ino saltava dalla gioia per quella
che, secondo lei, era stata una vera e propria manna dal
cielo.
-Faremo la festa qui! Non dovrò passare
caponanno con i miei! Potremo fare casino! Ci sarà anche Hinata!
EVVAI!-
Sasuke, dal canto suo, tentava di far
ragionare l'esaltata biondina che continuava a ringraziare una ridente Kurenai
-Ino ma che ti è saltato in mente? Non possiamo stare qui! Non è normale lo
capisci? Dai piantala di fare l'imbecille!- ma tutto era inutile: ormai Ino era
lanciatissima e nessuno le avrebbe impedito di fare la sua
festa.
Kiba, stupito dal fatto di non sentire
Temari urlare o picchiare l'amica, le scosse una mano davanti al viso -Ehi
Temari! Perchè non dici nulla? Su avanti
svegliati!-
"Svegliati" era proprio la parola adatta,
infatti la ragazza aveva gli occhi vitrei e la bocca ancora spalancata, sembrava
in trance -N-no-non p-pu-può a-averlo f-fa-fatto d-da-dav-vero...- ora
balbettava anche come una radio disturbata.
Kiba rimase un attimo spiazzato dalle
parole della ragazza, ma ci volle poco a capire a cosa si riferisse -Eh si
invece! Grazie ad Ino noi festeggeremo il capodanno in questa
casa!-
Ora Temari era ad un passo dallo scoppiare.
Sentiva ogni vena del suo corpo pulsare pericolosamente, i pugni stretti come
tenaglie, il viso che dava sempre di più al rosso acceso, i denti che
scricchiolavano.
Ma una mano si posò sulla sua spalla -Forse
tu non sei d'accordo Temari? Posso chiamarti così vero?- era
Kurenai.
La bionda arrossì imbarazzata -B-beh
ecco...v-veramente io...-
In effetti la calma serafica di Kurenai era
un qualcosa di tanto piacevole quanto imbarazzante, specialmente se non ci si
trovava in accordo con lei -Dai che ne dici se ora andiamo a fare una visitina
alla dependance? Sono sicura che quando l'avrai vista perderai ogni
dubbio.-
La ragazza tentò di ribattere -M-ma
io...-
L'altra le sorrise in modo ancor più dolce
-Su Temari...non avrai per caso paura di me vero? Vieni con
noi.-
La bionda annuì a occhi bassi. La loro era
stata una sorta di battaglia psicologica e lei aveva decisamente
perso.
L'intero gruppetto camminava lentamente per
il grande giardino posteriore di villa Sarutobi. Che posto insolito quello!
Nonostante si trovasse in piena città, anche se un po' lontano dal centro, la
casa non aveva solo un cortile ma un vero e proprio parco: alberi altissimi,
fitti cespugli, aiuole non ancora fiorite ed una distesa immensa di erba. Il
gruppo di amici di Hinata era rimasto incredulo da tanto splendore, nessuno si
sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Fu proprio in quel momento che
notarono la dependance al centro del giardino.
Chiamarla dependance era un
eufemismo assolutamente troppo riduttivo: era un edifico su due piani, dotato di
un'ampia terrazza con doppia porta a vetri, un grande tetto di tegole e muri
bianchi. Insomma: una vera e propria casa.
-WAAAAAAAAAAAAAAH! Ma è stupenda! Davvero
possiamo fare qui la nostra festa?! Che figata ragazzi!- Ino si mise a
saltellare tutta contenta per il cortile.
-Uhm però...niente male davvero. Yahwn!-
dopo il sonoro sbadiglio, Shikamaru si accese l'ennesma
sigaretta.
-Cavolo che figata! L'impianto stereo ce lo
metto io!- gli occhi di Kiba sberluccicavano al solo pensiero della fantastica
festa che avrebbero potuto dare in quel posto.
-N-non ci posso credere! E' enorme!-
Temari, incredula come non mai, boccheggiava come un pesce fuor
d'acqua.
Sasuke non disse nulla, sembrava non gli
importasse molto di quel posto fantastico che gli era stato concesso, i suoi
pensieri erano rivolti da tutt'altra parte, verso una ragazza dai lunghi capelli
scuri che guardava l'edificio a bocca aperta.
Hinata era, come al solito, sul punto di
svenire -D-davvero possiamo usarla, non dispiacerà a
Kurenai-sama?-
Sanzo si mise a ridere sonoramente -Ma
figurati Hinata-san! Se è stata lei a chiedertelo è sicuro che potete! Giusto
Sakura-san?-
Sakura annuì senza dire una parola. Il
pensiero di partecipare ad una festa con dei coetanei era per lei tanto strano
quanto eccitante. Infatti lei e Naruto negli Stati Uniti avevano partecipato
solo a pochissime feste tra teenager e qualche festa tradizionale a New Konoha
ma nulla di più. "Dovrò vestirmi elegante? Chissà che genere di party hanno
intenzione di preparare questi?" il solo pensiero la mandava in
fibrillazione.
-Che ne dite se ora guardiamo anche
l'interno? Dopotutto sarà lì che voi farete i vostri festeggiamenti no?- Kurenai
estrasse dall'obi una chiave ed aprì la porta, l'intera comitiva entrò nella
casa, dove Sanzo provvide immediatamente ad aprire le persiane alle finestre per
far entrare luce e cambiare aria.
-WAH! Tu Kiba ci metterai lo stereo ma la
musica la porto io!-
Ino era al settimo cielo: davanti a loro si
apriva un'enorme soggiorno pieno di poltrone, al fianco del quale c'era
un'altrettanto grande sala da pranzo al centro della quale si trovava un lungo
tavolo su cui Kurenai posò una mano -Il bagno è al piano superiore, là c'è una
cucina che potete usare come più vi piace, al piano di sopra ci sono anche un
paio di camere da letto che potete usare nel caso vi venga voglia di dormire
qui, anche se vi consiglierei di venire a dormire in casa, non vi preoccupate
per me e Sanzo: noi abbiamo l'abitudine di stare svegli per l'intera notte per
poi andare a vedere l'alba e al tempio per le preghiere del primo dell'anno e
comunque staremo nelle mie stanze al piano terra. Questa è la sala da pranzo, se
spostate questo tavolo contro la parete potete liberare la sala per ballare.-
fece un'occhiolino ai ragazzi -Non sarò più una teenager ma so bene quali sono
le esigenze di voi giovani! Allora la farete qui la
festa?-
Ino alzò un braccio al cielo -SICURO! Ci
dica solo quello che dovremo fare e noi lo faremo!-
La donna si mise a ridere sonoramente -Oh
voi non dovete fare assolutamente niente per me! Siete voi che dovete stabilire
come fare la vostra festa!-
La biondina si mise a saltare dalla gioia
-Benissimo! Allora domani pomeriggio possiamo venire a fare le
preparazioni?-
La padrona di casa annuì -Ma certo. E se vi
è più comodo potete anche portare direttamente qui anche ciò che vi serve per la
serata e prepararvi senza dover tornare a casa vostra. Se dormite qui, voi
ragazze potete anche portare i kimono per la visita al tempio, che ne
dite?-
Temari era sempre più incredula
-Ma-ma...quindi dobbiamo dormire qui?-
-E perchè no? Non vorrete tornare alle
vostre case in piena notte no? Con tutti i delinquenti che ci sono in
giro?-
Ad Hinata tutto ciò parve quasi
fantascientifico: perchè mai
Kurenai acconsentiva, o addirittura voleva, accogliere nella
sua ordinata e tranquilla dimora un gruppo di ragazzi iperattivi e un po' naif
come i suoi amici? Lei era la prima a rendersi conto del fatto che persone come
Ino o Kiba difficilmente lasciavano una buona impressione in persone dallo
spirito conservatore come Kurenai, allora perchè tutta quella
generosità?
Si voltò a guardare Naruto e Sakura, anche
loro perplessi quanto lei, mentre Sanzo sorrideva serenamente come al solito.
Possibile che trovasse tutto ciò così normale?
Gli urli di Ino interruppero bruscamente il
flusso dei suoi pensieri -Allora facciamo così ragazzi: domani alle cinque del
pomeriggio ci troviamo qui con tutto l'occorente per preparare la festa ed i
vestiti per la sera e la mattina, quando avremo finito di preparare andremo a
cambiarci, chi in casa, chi nella dependance e poi...FAREMO FESTA FINO
ALL'ALBA!!!-
Un discreto schiaffeto arrivò alla nuca
della ragazza -Ma quale "tutta la notte"?! Io almeno qualche ora vorrei dormire!
Ti ricordo che la mattina dopo dovremo andare al tempio!- ormai accettata l'idea
della festa, Temari si prese l'impegno di calmare l'entusiasmo alquanto
distruttivo dell'amica.
La biondina si massaggiò la nuca sbuffando
-E va bene antipatica! Allora ad una certa ora
smetteremo!-
-E-ehm...scusate ma...possiamo coinvolgere
anche Naruto e Sakura? Dopotutto anche loro saranno presenti alla festa no?-
ormai dimenticato il pensiero di Kurenai, Hinata cominciò ad organizzare insieme
agli amici.
Ino sorrise raggiante -Sicuro! Dopotutto
più siamo e meglio è no? Su ragazzi venite!-
I due ninja si guardarono un attimo
sraniti: da quel che avevano capito il casino avvenuto poco prima era stato
completamente dimenticato. Sorrisero, dopotutto era molto meglio
così.
Assieme ad Hinata si aggregarono al gruppo
di ragazzi attorno al tavolo.
-Quindi la musica la porti tu
Kiba?-
-Ovvio racchia acida! Ai cd ci pensi tu
Ino?-
-Macchè cd! Prendo il protatile che poi lo
collegheremo alle casse come al compleanno di Sasuke! Ve lo
ricordate?-
-Si...me lo ricordo molto bene il mio
compleanno...purtroppo...-
-Allora cosa cuciniamo? Ehi Uzumaki, Haruno
perchè non suggerite voi qualcosa?-
-Io non
saprei...-
-A me piace il
ramen!-
-Ma fa
ingrassare...-
-Questo lo dici
tu!-
E mentre i ragazzi discutevano così
animatamente, Sanzo si accostò a Kurenai -Kurenai-sama, devo ammettere che trovo
alquanto insolito ciò che ora avete intenzione di fare...ma posso dire di
conoscervi bene e so che non fate mai nulla che non sia dettato dal senno. Avete
forse qualche idea in testa?-
Da dietro il ventaglio la donna sorrise -Io
ho visto qualcosa nel futuro di quei ragazzi...ancora non posso rivelarti nulla
ma vedrai che tutto ciò che sta accadendo ora troverà un senso prima o poi. Non
ti resta che aspettare.-
L'uomo si inchinò da bravo servo
-Capisco...predonate la mia impudenza
Kurenai-sama.-
In quel momento, Ino si accorse di un particolare
fino ad allora trascurato "Ma come cavolo è vestito Uzumaki? E cos'è quella
strana fascia che ha in testa?" e la mente della bionda iniziò a
lavorare...
Bene! Dopo un'infinità di tempo ecco il nuovo capitolo di
HnV (abbrevio perchè fa figo e mi rompe un po' scrivere il titolo tutte le
volte..)! Beh che dire... Un sacco di colpi di scena! Finalmente la banda di
sbandati ha conosciuto i due fantomatici "americani" ed Hinata è un po' più
contenta... Beata lei!!! Vi dirò che questa contentezza (tradotto: mancanza
totale di sano sangue e botte da orbi) andrà avanti ancora per un po' di
capitoli... Ma chi ama vedere della sana crudeltà non ha che da aspettare un
pochino (seee coi miei tempi...) e vedrà coi suoi occhi! Un consiglio su come
"far tesoro" di questo capitolo... Non trascurate le obiezioni di coscienza...
Potranno tornare utili un giorno, chissà... Dipende da come mi alzo la mattina e
cosa decido di scrivere con la mia fedele Priscilla (la tastiera... Si, le
ho dato un nome! Liberissimi di prendermi per pazza!!). Altri consigli... Boh!
Vi dico solo che, in verità, la mente di Ino è molto più lenta di quanto non si
pensi....Quindi non fateci caso all'ultima affermazione, è puramente
coreografica... o forse no? Dipende sempre da
Priscilla.....
Ma
ora.... le risposte ai commenti!!! Mi sto un po' intristendo perchè state
calando sempre di più... fa così schifo la mia fic? Pazienza... Evidentemente
non sono una srittrice! Stavo giusto pensando alla brillante carriera di
"pulitrice dei bagni della mia università"! Mica male come
idea....
_darkyneesan_: ebbene
si! Finalmente ho aggiornato!! Mi sento orgogliosa di me stessa! Il fatto èche
sono già un po' lavativa di mio... poi quest'estate mi è successa ua marea di
cose, alcune positive e molte negative, altre negativissime... Ma almeno siamo
ancora tutti qui e questo è l'importante! Spero ti sia piaciuto il nuovo
capitolo! Un bacio grande!^__________^
Callie33: Anche tu
sveglia alle 11 in vacanza? Siamo in due (si come no... Ammettilo che tu ti alzi
a mezzogiorno!! Svergognata! ndil_mio_misterioso_assistente) (eeeh se se!!
ndMe)!! Beh di Hinata che dire... Diciamo che è una sinorina un po' lenta di
comprendonio in campo amoroso... Non conosce ancora bene le sensazioni legate
all'amore o meglio... Diciamo che "non se ne rende ancora conto" di queste
sensazioni.... So che sembro mongoplettica a dire certe cose... Ma un giorno
capirai (classica frase da nonna! Tsk! ndil_mio_misterioso_assistente) (stai
zitto! E poi nasconditi che non ti devono ancora vedere!! Accidenti a te!!
ndMe)!! Ino... Con lei mi sto sbizzarrendo! Per quanto poco rischi di comparire
in questa fic lei sarà uno dei personaggi più sfaccettati! Anche perchè io la
vedo un po' così... Bellissima e super glamour, ma sotto sotto... STOP! Non
posso dire altro! Sarebbe spoiler! Ma neanche tanto in verità... Sakura... Io
penso che arriverai ad odiarla questa ragazza! Per ora l'ho fatta comparire poco
ma pian pianino si farà strada... E che strada!! Ah Temari... Io personalmentela
amo dal più profondo del mio cuore, specialmente quando lascia crollare
leggermente quella sua aura di spavalderia e freddezza (anche se così è comunque
davvero incredibilmente cool!!! XDD)... Per vedere dello spazio a lei dedicato
dovrai aspettare il prossimo capitolo, anche se avrai una "strana" sorpresa...
Ma se mi conosci saprai già un po' a cosa mi riferisco!! Ah no! In parte l'hai
già capito! Com'è sveglia la mia ragazza... Tornando a noi... Naruto è davvero
tanto dolce... Ma anche troppo ingenuo! Non sa di stare scavando la sua fossa
con le sue stesse mani! Poveraccio... Eh Gai... Io adoro quell'uomo!! E poi con
lui la squadra di poliziotti è finalmente diventata un trio! Però non li vedrai
per un pochino... poveretti! Da fichissimi jonin della foglia a mere comparse di
una fic! Destino crudele!!ç_ç Eh si... A Sasuke piace davvero un casino Hinata!
Anzi.... Posso dire senza timore che lui è innamorato perso di lei! Niente popo
di meno che!! Comunque guarda.... Non parlarmi di Sin City!Per me è una ferita a
perta.... L'avevo scaricato col mulo, l'avevo salvato sull'hard disk esterno...
Ed è partito l'hard disk!!! Più di duecento Gb di roba buttati nel water!!! Al
solo pensiero mi viene da piangere....ç_______ç Ne ho visto solo pochi minuti!!
E mi è pure partito il mulo!!! Sono troppo depressa... Dai ora ti saluto!! Un
bacione!!! ^____________^
AliDiPiume: Ehi
salve!!! Contentissima di averti fatto ridere!! So che era abbastanza da
cerebrolesi lo scorso capitolo (chi l'ha letto mi ha insultata e mi ha
consigliato caldamente di rivolgermi ad uno psichiatra e ad una buona
logopedista... E ciò non fa bene alla mia autostima!!! è_é) (Ti chiedi come mai
ti dicono di andar dalla logopedista? Usa il metodo marzulliano: Fatti la
domanda e datti la risposta! ndil _mio_misterioso_assistente) (fanc**o! ndMe)
(Tsk! Volgare! ndil_mio_misterioso_assistente) Comunque... Carini i due
piccioncini beccati in pieno vero? Però guarda che casino che hanno combinato...
Almeno ora la banda è un po' più unita... A parte per un particolare! Eh si,
proprio Sasuke! Poveretto! Ce l'ha a morte con Naruto e avrebbe una gran voglia
di spaccargli la faccia!! Ma non può! E anche se ci provasse neanche ci
riuscirebbe! Ma il fatto di non avere "superpoteri" non creerà dislivelli nel
"duello" per la piccola Hyuga... Perchè alla fine è lei che deve scegliere! E
non ci sono rasengan o chidori che tengano quando si parla di vicende amorose!
Acc! Anche io sono stata troppo smielata!! Che orrore! Sento la glicemia salire
solo a rileggere.... Pazienza! Grazie mille per il commento!! Baci baci!!
^________^
Callie33(2): Ehi! Ancora tu? (Ma non dovevamo
vederci più? ndla buon'anima_di_Battisti) Ciaoooo!!! Eccolo qui il nuovo
capitolo!! Ma ormai te ne sarai già accorta! (O no? XDDD) Scusa se non ho
aggiornato prima ma non sai che periodaccio ho passato! Robe che nemmeno in un
film drammatico riusciresti a vedere... Comunque se hai msn mi dai il tuo
contatto? Se non ti è troppo di disturbo... il mio è
hina22688@hotmail.it Comunque guarda... a proposito della tua fic... Mamma
mia!! L'ho adorata!! Fantastica!! Non riuscivo a staccare gli occhi dal pc! E
poi... l'avrò letta almeno una cinquantina di volte da quando l'hai pubblicata!
Pensa che me la sono anche salvata sul pc per leggerla anche qnd non ho internet
attaccato (che sarebbe praticamente mai... ma non si possono mai sapere i casi
della vita!!)!! Non vedo l'ora che tu ne scriva altre così!! Perchè lo farai
vero? Vero?? VERO?????? io spero di si! Ora ti saluto davvero!!!
Bacionissimi!!^____________^
Bene! Con questo si conclude quaesto capitolo! Non so se
avete notato la misteriosa prsenza del misterioso, molto misterioso, assistente
misterioso dell'autrice (quante volte ho detto misterioso? XDD) Ma chi sarà mai
quest'uomo??? BOH! Lo scoprirete tra qualche capitolo... E vi disgusterà
abbastanza la cosa! Anche perchè con lui arriverà la tortura a cui ho sottoposto
i membri di altri fandom... ma per ora non dico altro!!
Solo...
BUON
NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!!
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Capitolo 9 *** Rock this party ***
Hinata no Valkiries
Quando i
ragazzi ebbero finito di accordarsi su come realizzare la festa era ormai calata
da un pezzo la sera. Erano di nuovo nella villa, tutti seduti intorno al tavolo
dove avevano precedentemente fatto le presentazioni. Ino prese in mano il foglio
su cui aveva scritto, in maniera alquanto confusa, tutto ciò che era stato
stabilito quel pomeriggio: -Allora, ricapitoliamo! Domani pomeriggio veniamo qui
intorno alle quattro e mezza, con tutto l'occorrente per la festa più quello che
serve per prepararci! Gli altri invitati, che ovviamente non dormiranno qui,
verranno intorno alle sette e trenta, ognuno dovrà portare qualcosa da
mangiare...- Temari sospirò, non era ancora del tutto convinta: -Scusi
Kurenai-sama... Ma davvero possiamo chiamare altra gente?- Kurenai si
riscosse dai suoi pensieri: -Come? Ah sì... Ma certo che li potete
chiamare!- La ragazza la guardò contrariata: -Ma è sicura? Dopotutto neanche
li conosce...- La donna rise: - Beh, sono vostri amici dopotutto! Non potete
certo fare una festa solo tra voi... Non siete neanche una decina... E poi ti
devo ricordare che fino a oggi pomeriggio neanch'io vi conoscevo?- disse
concludendo il discorso con uno dei suoi soliti, disarmanti sorrisi. La
bionda arrossì: -B-beh ecco... V-va bene... Grazie infinite...- Kurenai Vs
Temari, punteggio: 2 a 0... Quella ragazza non aveva alcuna speranza! Ino,
irritata per l'interruzione, guardò storto le due: -Stavo dicendo... Ognuno
degli invitati dovrà portare qualcosa da mangiare e da bere. Io direi che una
bottiglia e una pietanza a testa andrà più che bene. A piatti, bicchieri e
simili ci penseremo io e Shikamaru domattina. Conosciamo un posto dove fanno
costare queste cose pochissimo. Sarà superdivertente andarci insieme! Giusto
Shika?- Si voltò verso il ragazzo al suo fianco che, a giudicare
dall'espressione beata che aveva sul viso, stava sonnecchiando già da un pezzo.
Al solo vederlo le andò il sangue alla testa dalla rabbia. Si avvicinò
pericolosamente al suo orecchio, prese un bel respiro e... -GIUSTO
SHIKAAAAAAAAAAA?!?!- Il poveretto per lo shock fece un volo giù dalla sedia
sbattendo la testa contro lo spigolo del tavolo. Come ci fosse riuscito solo la
sorte lo può dire con certezza! Il ragazzo si stava ancora massaggiando la
testa quando Ino gli si piazzò a due centimetri dal viso, con un'espressione a
dir poco animalesca: -Giusto Shikamaru Nara?- Un sibilo, per giunta col nome
completo; la mente geniale del ragazzo gli suggerì che un "Giusto che cosa?" non
sarebbe stato affatto opportuno in quella circostanza, così diede la risposta
che, secondo le sue supposizioni, lo avrebbe salvato da morte certa: -Giusto
Ino...- Sul volto della bionda comparve un sorriso malefico: -Bene Shika!
Visto che sei d'accordo con me ti dico fin da ora che domattina alle otto e
mezza dovrai venire a prendermi a casa, dopodichè andremo insieme a fare la
spesa!- Il poveraccio assunse un'inquietante colorito bianchiccio:
-EH?!?!- Infatti il povero Shikamaru era noto
per la sua proverbiale pigrizia: le uniche cose che amava fare erano guardare le
nuvole e dormire. Un vero spreco se si pensa che il signorino era dotato
di un quoziente intellettivo superiore a duecento. Fatto sta che quel ragazzo era un
pigrone cronico e per niente al mondo avrebbe rinunciato al suo caro letto,
soprattutto in un giorno di vacanza, durante il quale avrebbe potuto dormire
almeno fino all'ora di pranzo. Ma lui sapeva bene che dire di no ad Ino
sarebbe equivalso a morte certa, specialmente se il "no" proveniva da lui, per
il quale sembrava che la ragazza avesse una predilezione speciale; così si
arrese a quel tiro della sorte, pensando bene che una mattinata di sonno in meno
era meglio di una vita senza un paio di timpani correttamente funzionanti. Ma
Ino aveva già intuito una certa titubanza da parte sua: -Qualche problema,
Shikamaru?!?!- il suo tono di voce lasciava presagire catastrofi. Lui,
impaurito, scosse la testa: -No, ma cosa dici?! Io non ho nessun
problema!- La bionda tornò a sorridere: -Perfetto! Ora che anche questo
bietolone è perfettamente d'accordo possiamo andare! Ci si vede domani per
mettere a posto la dependance! Ah, mi raccomando! Per la festa portatevi degli
abiti eleganti! Se dobbiamo fare questa cosa, facciamola per bene! Grazie mille
a lei Kurenai-sama per averci concesso di usare la sua casa!- La padrona di
casa si alzò dalla sedia: -Oh, di nulla! Mi fa molto piacere potervi dare una
mano.- Tutti si alzarono da tavola, avviandosi verso la porta di uscita.
Hinata andò dietro agli amici per poterli salutare.
Era felice di averli ritrovati, con la loro carica di vivacità erano riusciti a
farle dimenticare completamente tutti i suoi problemi. -Hinata!- La
ragazza si voltò, incontrando il volto di Sasuke; sorridente, lo guardò
incuriosita: -Sì, Sasuke?- Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore. Come suonava
bene il suo nome pronunciato dalla sua voce, con quelle labbra, mentre lo
guardava con quegli occhi splendidi ed il dolce profumo dei capelli di lei ad
invadergli i sensi! Si riscosse, non era il momento di pensare a quelle cose:
-Volevo sapere... Come stai ora? Voglio dire... Dopo quell'esplosione a Villa
Hyuga, tutta la confusione venuta dopo ed il resto...- Ormai erano vicini
alla porta, Kiba e Temari erano già fuori; lei gli sorrise raggiante: -Ho
passato qualche momento un po’ spiacevole ma ora sto bene.- Lui si fermò un
attimo e si mise a fissarla, senza dire niente. Hinata rimase un attimo
interdetta, aspettando una sua parola: -Sasuke?- Non resistette più: si
protese verso di lei e la strinse forte a sè. Un abbraccio caldo, sentito, così
voluto da lui che mai avrebbe pensato di desiderare così tanto qualcosa. Dal
canto suo Hinata era basita: -S-sasuke...- Il ragazzo continuava a
stringerla: -Non sai quanto ho temuto per la tua sorte. Non ti ho più sentita e
poi... Quell'attacco a casa tua...- l'abbraccio si fece, se possibile, ancora
più stretto -...Ho avuto una gran paura di perderti!- Hinata sorrise: "C'era
da aspettarselo da lui. Si è sempre preso così tanta cura di me." e, adagiando
la testa sul suo petto, ricambiò l'abbraccio. Poco più in là, quattro
spettatori guardavano la scena interessati: -Però! Ma quindi quello è il ragazzo
di Hinata?- Naruto guardava crucciato la scena. Ino scosse la testa: -Non
proprio! Loro si conoscono fin da piccoli e sono sempre stati molto legati ma...
Diciamo che non sono ancora giunti a "quel" punto!- Sakura annuì: -Quindi...
Loro non sono fidanzati? A vederli così non si direbbe...- Shikamaru: -La
loro è una storia un po' particolare: sono sempre stati molto uniti ma non si
sono mai messi insieme. Lui comunque è dichiaratamente cotto di lei, gli piace
sin dalle medie, o anche da prima... Ma che ne so! Fatto sta che gli piace da
morire...- Naruto si grattò il mento con aria concentrata: -Uhm... Davvero?
Ma... Lei? A lei piace lui?- La bionda scrollò le spalle: -Non ne sappiamo
nulla... E’ certo che gli vuole molto bene, ma non ha la più pallida idea di ciò
che lui provi per lei... PERO'...- quell'ultimo "però" fu calcato in maniera
particolare -...Questo non vuol dire che tu possa fare i tuoi porci comodi
con lei! Capito, BIONDINO?!?!- anche il "biondino" fu particolarmente sentito,
segno che le parole di Ino dovevano essere prese abbastanza in considerazione da
Naruto. Il ragazzo iniziò a tremare: -C-c-che vuoi dire?!- Ino si mise
faccia a faccia col biondo, che dal canto suo iniziò a sudare in maniera
considerevole: -Sai bene di cosa parlo! Ora che conosci la loro situazione fai
in modo di stare attento! Hinata deve assolutamente mettersi con Sasuke,
perciò... Fai qualche mossa sbagliata con lei e ti farò pentire di essere nato
uomo! Hai capito bene?- le parole di Ino, unite alla sua espressione furente,
furono più che esaustive per il nostro povero ninja biondo, che subito inizò ad
annuire in maniera convulsa. -Ehi tu, chi cavolo credi sia Naruto per
trattarlo in questo modo?!- subito Sakura si mise tra Ino e il compagno. La
bionda la guardò con sufficienza: -Lo stavo solo mettendo in guardia da
eventuali... Mosse sbagliate!- L'altra stava già iniziando ad arrabbiarsi:
-Ma di quali mosse sbagliate stai parlando? Guarda che Naruto non ha mai pensato
ad Hinata in quel modo!- Ino fece una risatina stridula: -Ma davvero? Io non
direi dopo quello che abbiamo visto subito dopo essere arrivati
qui...- Sakura divenne rossa in volto: -Ci hanno già spiegato che è stato un
incidente! Hai forse le orecchie che non funzionano?- La bionda la guardò con
aria di scherno: -Sì, certo, come no! Un incidente! E tu sei rosa naturale...
FRONTE SPAZIOSA!- Sakura divenne di fuoco: sin da piccola aveva avuto il
complesso della fronte spaziosa; quando ancora si trovava in Giappone, molti
suoi compagni di addestramento all'accademia la prendevano in giro per la sua
fronte. Ancora poteva sentire le loro voci in testa: "Fronte larga! Fronte
larga! Sakura ha la fronte larga!" Al solo ricordare tutte quelle prese in
giro, il sangue prese a ribollirle nelle vene: -Io SONO rosa naturale! DANNATA
FACCIA DA MAIALE!- La ragazza iniziò a fumare di rabbia: -CHE COSA HAI
DETTO?! FRONTE SPAZIOSA!- -MAIALE!- -FRONTE
SPAZIOSA!- -MAIALE!- -FRONTE SPAZIOSA!- -MAIALE!- -FRONTE
SPAZIOSA!- In tutto quel marasma, Naruto e Shikamaru si strinsero l'un
l'altro in preda al panico: -M-ma che stanno facendo quelle due?- chiese
Naruto. -E che ne so io?!?! Chiedilo a loro!!- rispose Shikamaru. Attirati
dalla confusione, giunsero anche Hinata e Sasuke: -Ehi ragazzi! Che accidenti
sta succedendo?- Naruto e Shikamaru si staccarono, mentre le due ragazze si
voltarono furiose verso il moro che aveva appena parlato: -QUESTA FRONTE
SPAZIOSA/FACCIA DA MAIALE MI HA APPENA OFFESA!- Il ragazzo sospirò; quando
c'era Ino di mezzo era facile che accadessero scene di quel genere: -Non ho
capito un'acca di quello che avete detto. Spiegatevi meglio.- Sakura fu la
prima ad andargli incontro: -LA TUA "SIMPATICA" AMICA SI E' MESSA AD URLARE
CONTRO NARUTO E QUANDO IO L'HO DIFESO MI HA CHIAMATA "FRONTE SPAZIOSA"!!- Il
moro rimase spiazzato da quella reazione. "Ma questa ragazza ha lo stesso
carattere di Ino!" la guardò un po' meglio: le usciva anche il fumo dal naso.
"Ritiro tutto! Questa è mille volte peggio di Ino!" Prese un bel respiro e
provò a parlarle: -Ascolta... Sakura, giusto?- La ragazza annuì, Sasuke
sospirò: -Bene Sakura. Devi scusare Ino... Ha un temperamento troppo vivace,
delle volte rischia di parlare a sproposito senza volere e...- Ino fece una
linguaccia: -Tsk! Io volevo parlare eccome!- Il moro si spazientì: -INO,
PIANTALA!- Per tutta risposta, lei fece una linguaccia anche a lui: -Gnè,
antipatico!- Il ragazzo sospirò, mentre Hinata fece capolino dalle sue
spalle: -M-ma... Perchè avete litigato?- Naruto, Shikamaru, Ino e Sakura
impallidirono; non potevano certo dire loro il motivo del loro litigio. Il
silenzio era tangibile, nessuno di loro parlava. Sasuke guardò tutti con aria
interrogativa: -Allora? Anch'io sarei curioso di sapere perchè è iniziato tutto
questo casino.- Subito Shikamaru si affrettò a rispondere: -Ah, si parlava
solo della festa... Naruto ha proposto di fare alcuni giochi a gruppo, Ino è
sbottata perchè la sua intenzione è quella di ballare per tutta la sera ma
Sakura si è arrabbiata perchè Ino è stata effettivamente troppo irrispettosa...
Tutto qui.- e, semplicemente, si avvviò verso l'uscita, da cui subito spuntarono
Kiba e Temari: -Ehi ragazzi! Pensate di stare qui ancora per molto o vi decidete
ad uscire una buona volta? Guardate che sono già le sette!- Ino si battè una
mano sulla fronte: -Wah, già le sette! Io devo essere a casa fra mezz'ora!
Cavolo, è meglio che vada! Ciao a tutti ragazzi!- Sasuke sospirò
rumorosamente: -Anch'io è meglio che vada... Ci vediamo Hinata.- La moretta
sorrise: -Ciao Sasuke. A domani.- Naruto si mise ad agitare entrambe le
braccia: -Ehi, ciao a tutti! Grazie della compagnia!- Tutti salutarono e, uno
dopo l'altro, uscirono da villa Sarutobi. Sasuke si voltò a guardare la porta
che veniva chiusa da Naruto, un sorriso si dipinse sul suo volto: per fortuna
tutti i sospetti venutigli quel pomeriggio non erano fondati. Dentro la
villa, Sanzo si accostò all'orecchio di Kurenai: -Mi scusi Kurenai-sama... Ma,
dopo quello che ho appena visto, i miei dubbi a proposito della sua decisione si
sono quadruplicati... Ha visto che confusione hanno fatto prima quei ragazzi?
Hanno perfino fatto arrabbiare Sakura-san...- La donna sorrise: -Al contrario
Sanzo, i miei sono stati del tutto dissipati.- Lui la guardò stupefatto: -Ma
cosa vuol dire, Kurenai-sama?- -Non l'hai visto anche tu, Sanzo? Non si
conoscono neanche da un giorno e già si comportano come un compatto gruppo di
amici.- L'uomo rimase un attimo spiazzato dalla sua affermazione, poi ci
pensò su e sorrise: -Ha ragione, Kurenai-sama. Mi scusi se ho dubitato di
lei.-
Notte. Per grandi città come Tokyo non si
trattava certo di un momento di quiete e riposo. Tokyo è una città che non dorme
mai, piuttosto subisce una trasformazione: diventa la città della perdizione.
Love hotel, pachinko, mahjong, prostitute, locali notturni pieni di conigliette
svestite pronte a servire fiumi e fiumi di sakè. Sparisce la luce del sole e
tutto si illumina della luce rossorosata delle insegne dei locali, spariscono i
ragazzi diretti nei karaoke e compaiono impiegati ultraquarantenni dall'aria
rispettabile in cerca di piacere facile e a buon prezzo, preferibilmente con
ragazze che, per età, avrebbero potuto fare concorrenza alle loro figlie
minorenni. Kakashi conosceva bene questo volto di Tokyo, la sua città natale,
e a lui non piaceva. Lui amava vedere Tokyo, la sua Tokyo, come una città
frenetica, tecnologicamente avanzata, magari eccessivamente cementificata, ma
sempre innocente. Innocente nel suo essere fredda, innocente nel suo correre
ossessivo, innocente nel suo continuo tentativo di arrivare ai vertici tra le
potenze mondiali. Mai avebbe retto all'immagine di una Tokyo piena di ubriachi,
maniaci e ragazze mezze nude, perchè quella era la sua città. Come poliziotto
riusciva a reggere la cosa, non avrebbe potuto fare altrimenti, esistevano anche
per lui i turni di notte. Riusciva a reggere perchè in quei momenti sentiva in
sè il potere di cambiare le cose: arrestare ogni giocatore, ogni ubriaco, ogni
prostituta, ogni maniaco. Non che fosse un moralista o un pazzo, era
semplicemente un uomo che amava la sua città, forse in modo un po' ingenuo, ma
non senza furbizia e razionalità. Così ogni notte, ogni singola notte da
quando stavano assieme, quando non avevano il turno di notte, Kakashi si
rifugiava tra le braccia di Anko; perchè sapeva che se avesse fatto a meno di
quel "rifugio" lui sarebbe uscito, avrebbe girato, avrebbe visto. Se non fosse
stato per lei, lui avrebbe dovuto affrontare a viso aperto quel mondo che tanto
lo disgustava; e lui non voleva, perchè era un codardo e lo sapeva. Anko,
quella donna bellissima, era un po' casinista e pasticciona, ma dotata anche di
un cuore grandissimo e di così tanta vitalità da resuscitare i morti; lei era
diventata la sua ancora di salvezza da quel mondo marcio che lui, per quanto
disgustato, conosceva troppo bene. E anche quella notte si erano ritrovati
lì, sotto le coperte, dove lui, disteso su di lei, la stringeva come se lei
dovesse andarsene da un momento all'altro. Lei invece stava lì, con lui, a
bearsi delle sue carezze e del piacere che le sapeva donare. -Aaaaah,
Kakashi!- le spinte di lui erano ancora lente, mentre lui assaporava la pelle
del suo collo. Sentendo il piacere arrivare, si staccò da lei, puntellandosi
sulle braccia, rendendo il ritmo delle spinte più forte e veloce. Anko,
sentendo l'orgasmo ormai prossimo, accompagnò le spinte del compagno muovendo il
bacino. I sospiri dei due amanti erano diventati alcuni gemiti di piacere;
Anko, presa dall'eccitazione, allacciò le braccia attorno al collo dell'amante
traendolo di nuovo a sè. I loro sensi sembravano impazzire: ogni loro movimento,
anche il più insignificante, era diventato parte di quella spirale di piacere
che ormai li avvolgeva. I due corpi, stretti l'uno all'altro come un unico
essere, ripetendo ognuno il nome dell'altro, raggiunsero insieme l'estasi, la
gioia suprema di due persone che si amano dal più profondo del loro cuore e che
al proprio amore vogliono dare una forma, un sapore, un odore. Sfinito,
Kakashi si accasciò su di lei che ancora sorrideva soddisfatta: -Complimenti
stallone! Oggi sei durato più del solito sai?- Lui si lasciò andare ad un
sorriso ironico: -Certo che tu sei una virtuosista del romanticismo...- Lei
storse il naso: -Ehi! Non parlare in maniera così complicata!- Kakashi si
mise a ridere piano, non erano nel suo stile le risate troppo sguaiate; certe
volte trovava davvero sconcertante la totale mancanza di spessore culturale
della compagna: -Stavo semplicemente dicendo che sei fine quanto una macchia
marrone su un muro bianco.- Anko si mise a ridere di gusto, quell'uomo così
strano era sempre capace di sorprenderla, anche dopo anni che stavano insieme:
-Sai che sei incredibile Kakashi? Non so come farei senza di te!- L'uomo la
guardò leggermente stupito: -E' strano sentire una frase del genere provenire da
te.- Per tutta risposta, Anko scrollò le spalle: -Chissà... Sarà perchè mi
sto innamorando...- e gli schioccò un bacio sulle labbra. Kakashi scosse la
testa –Sì, come no! Piuttosto... Ho trovato proprio oggi una cosa interessante
da mostrarti.- La donna alzò un sopracciglio incuriosita: -Di che si
tratta?- Lui si rialzò da lei e si infilò i boxer: -Posso dirti che riguarda
i nostri carissimi ragazzi Hyuga.- La donna si alzò di scatto e, nuda
com'era, si piazzò di fronte al compagno con aria decisa. Quando si trattava
degli Hyuga non c'era pudore che tenesse: -Dimmi tutto Kakashi!- Dopo una
veloce occhiata alle grazie della compagna, Kakashi si sedette al computer con
un sospiro: -Dai, vieni qui. E mettiti qualcosa addosso per favore. Il
riscaldamento è ancora rotto, non vorrai beccarti un raffreddore!- Anko si
infilò velocemente la camicia del fidanzato: -Dai, muoviti a farmi
vedere!- Kakashi mise mano al mouse. Come lo mosse lo schermo del computer si
accese, mostrando lo spartano desktop blu scuro del proprietario. Cliccò l'icona
del browser aprendo l'home page di un motore di ricerca, dove digitò il
nome di un sito web che Anko non riuscì a leggere. A quel punto, alla donna
non rimase che stupirsi: Hinata Hyuga, con quasi una ventina di altri ragazzi,
tutti nella tipica posa di una foto scolastica; doveva trattarsi per forza di
una foto scolastica, dato che tutti i ragazzi portavano l'uniforme di un liceo.
Sotto di essa, una scritta fucsia dai caratteri grassocci "Io nella foto di
classe insieme alle mie due amiche Hinata e Temari, più a destra c'è quel
carciofone del mio amico Shikamaru insieme a Kiba e Sasuke". Anko si riprese
dal momentaneo stupore: -Ma... Che cos'è questo?- Kakashi guardò lo schermo
con aria soddisfatta: -E' il blog di una certa Yamanaka Ino, un'amica della
Hyuga sembra... Ti dirò che non è stato facile trovarlo: su circa un centinaio
di pagine web che ho guardato, questo era circa alla novantesima. Si tratta
comunque di un buon indizio, no?- Lei storse il naso irritata: -Come può
essere un buon indizio una foto di classe?- Lui scosse la testa senza
stupirsi, si aspettava che lei non notasse un particolare così evidente: -Guarda
sulle loro giacche...- Concentrandosi sulla Hyuga, Anko non si era accorta di
nulla, infatti lei non portava la giacca della divisa, al suo posto aveva un
maglioncino color crema di quelli molto in uso tra le studentesse giapponesi; ma
altri ragazzi nella foto portavano una giacca verde inglese con un taschino
all'altezza del cuore, su cui era ricamato... -LO STEMMA DEL LICEO! Ma come ho
fatto a non capirlo?- Kakashi annuì soddisfatto: -Brava! E sai di che
istituto si tratta?- La donna scosse la testa irritata: che accidenti ne
poteva sapere lei degli stemmi delle scuole di Tokyo? -E' il liceo Honan...
Ora non ho ben chiara la zona in cui si trova ma lo scoprirò presto. Lì
troveremo informazioni utili riguardo Hinata Hyuga.- Kakashi sorrise; fermare
il clan Hyuga, su cui indagava da anni, anche all'insaputa di Anko, era
diventata per lui una vera e propria missione. Raramente gli era capitato di
volere tanto la cattura di un criminale, ma il perchè di questo desiderio era
semplice: assicurare alla giustizia il clan Hyuga significava estirpare gran
parte di quella malavita di Tokyo che tanto lo disgustava.
Quello sarebbe stato un giorno importante a
villa Sarutobi, decisamente. Non solo perchè quello era il giorno di capodanno,
ma soprattutto perchè quella sera ci sarebbe stata una delle più belle feste mai
svolte, o forse addirittura l'unica festa mai svolta in quella fantastica quanto
tradizionalissima villa del centro di Tokyo. Naruto, Sakura, Hinata e tutti
gli amici di quest'ultima stavano ultimando i preparativi, mentre Sanzo andava e
tornava dalla cucina con stuzzichini di ogni genere. Temari, alla vista del
domestico con tutti quei vassoi, non resse più: tutta quella generosità era
troppa! -Mi scusi signore! Non c'è bisogno di portarci tutto questo cibo! Ne
abbiamo già in abbondanza e poi anche gli altri invitati ne porteranno ancora...
La ringrazio davvero ma non è necessario!- Il corpulento servitore si mise a
ridere: -Guarda che puoi chiamarmi Sanzo se vuoi! E dammi del tu per favore, non
ho neanche cinquant’anni! Io posso darti del tu, vero?- La ragazza annuì:
-Sì, certo... Sanzo...- Lui annuì contento: -Bene! Sono felice che le
formalità siano state superate! Comunque, per quanto riguarda il cibo... Non
credo che Naruto-san e quel tuo amico siano d'accordo con te... Guarda là in
quell'angolo!- La bionda si voltò: vicino alla console da poco sistemata,
Naruto e Kiba si stavano già rimpinzando di tramezzini e patatine. La sua
bocca si aprì fino a toccare terra: "No! Non è possibile! Ditemi che non è
vero!" Poteva passare Naruto, che comunque lei non conosceva e che non aveva
il diritto di riprendere, ma quella bestia di Kiba no! Come cavolo si permetteva
di rimpinzarsi in casa d'altri senza alcun ritegno?! Dal canto suo, il nostro
brunetto amante dei cani se ne stava felice come una pasqua a mangiucchiare
stuzzichini insieme al suo nuovo amico: -E quindi *GNAM*? Come sono *GNAM* gli
USA?- L'altro scrollò le spalle: -Che *GNAM* vuoi che ti dica...*GNAM* Sono
diversi dal Giappone... E comunque non mi piaceva *GNAM* molto il fatto che
facessi *GNAM* fatica a trovare del ramen...- Kiba lo guardò stupito: -Ramen?
Ma che *GNAM* c'entra il ramen?- Il biondo ingoiò il boccone e gli fece un
sorriso a trentadue denti: -Il ramen c'entra sempre! E' il mio piatto
preferito...- Il bruno alzò gli occhi al cielo: -Ma chi se ne importa del
ramen! Piuttosto, dimmi come sono le ragazze!- L'altro ci pensò un attimo su:
-Uhm... Per un buon ottanta per cento sono tutte delle balene brufolose coi
capelli unticci e gli occhiali a fondo di bottiglia per la troppa televisione,
le altre sono passabili....- Kiba rimase sconvolto, ciò che diceva Naruto non
poteva essere vero: -CHE COSA?! E TUTTE QUELLE STRAFIGHE CHE SI VEDONO IN
TV?!?!- Naruto rise: -Ah, quelle sono una minoranza ristretta... Ne avrò
viste pochissime fatte a quel modo! Credo che la ragazza più carina con cui ho
avuto a che fare negli Stati Uniti fosse proprio Sakura-chan... Eh sì!
Dev'essere proprio così!- Un ghigno comparve sul volto dell'altro, che subito
mise un braccio intorno al collo del biondo: -Ma dimmi un po'... Tu e lei avete
mai...- Il biondo arrossì come un peperone: -MA CHE CAVOLO VAI A PENSARE?!?!
CERTO CHE NO! E poi se anche ci avessi provato lei mi avrebbe pestato a
sangue... E’ una ragazza super violenta!- Kiba annuì, per poi rivolgere di
nuovo lo stesso ghigno al biondino: -E così non hai combinato nulla con lei, eh?
Per questo poi ti sei buttato sulla nostra Hinata...- Il poveretto divenne,
se possibile, ancora più rosso, addirittura sudava freddo: -M-MA PIANTALA! Non
posso mica provarci con lei! La conosco da meno di una settimana...- Kiba si
mise a ridere: -Quindi tra un po' di tempo potresti anche...- il bruno si fermò,
sentendo un brivido lungo la schiena. "Ho un gran brutto presentimento!". Si
voltò; alle sue spalle una figura infuocata si stagliava su di lui minacciosa:
-Kibaaaaaa....- Il bruno deglutì, con quella voce malefica non poteva
trattarsi di altri che… -Temari...ma cosa ci fai qui di bello? Vuoi unirti a noi
per caso?- persino un galletto come lui, vedendo una ragazza come Temari così
infuriata, sapeva di dover stare buono. -TUUUU! SEI UN IDIOTA!- e gli mollò
un pugno sulla testa. Kiba si massaggiò la testa furioso: -Ma che cavolo ho
fatto stavolta?!- Lei gli si piazzò ad un centimetro dal viso: -Ma sei
stupido forse? Ti sembra il modo di comportarti questo? Rimpinzarti in casa
d'altri in questo modo! Ti ricordo che siamo qui per lavorare! Che impressione
daremo a Kurenai-sama?!- Il ragazzo la guardò con un ghigno canzonatorio:
-Pessima, se tu non la pianti di urlare come una gallina! Ma guardati! Sempre la
solita zitella acida!- La bionda digrignò i denti furiosa: -Ma piantala con
questa storia! Alla lunga diventi noioso!- Lui le fece una linguaccia:
-Sarà... Io però mi diverto un casino!- Temari sbuffò scocciata: -Sei solo un
bamboccio!- Intanto Naruto guardava la scena esterefatto. Quella era la prima
volta che vedeva due persone comportarsi in quel modo: -M-ma-ma... Non sarà il
caso di farli smettere?- Si avvicinò a lui Shikamaru, poggiando una mano
sulla sua spalla: -Ah, non farci caso! Questa per loro è ordinaria
amministrazione!- Il biondo non disse nulla, limitandosi a fissare immobile
la scena. -Shikaaaaaaaaaa!- un brivido percorse la schiena di Shikamaru, quel
richiamo così mieloso poteva provenire solo da una persona. Sospirò
rassegnato, che vantaggio ci sarebbe stato nel fuggire? -Dimmi Ino, cosa
c'è?- La biondina saltellava come un coniglietto verso di lui e ciò la rese
ancora più inquietante ai suoi occhi. -Shika! Mio cuccioletto coccoloso! Non
è che mi daresti una mano a gonfiare i palloncini? Sono così tanti...non ce la
faccio proprio da sola! Ti prego Shikaaaaa...- Il ragazzo, sorvolando su quel
mellifluo "cuccioletto coccoloso" emise un sospiro di rassegnazione;
inutile dirle di no, l'avrebbe incastrato comunque... -E va bene! Dai, dammi
questi palloncini- Contenta come una bimbetta a Natale, la ragazza gli porse
qualcosa come una decina di pacchetti di palloncini: -Ecco qui Shika! Grazie
mille per aver accettato di darmi una mano!- Il colorito di Shikamaru divenne
tendente al bianco pallido: -Ehm... Tutti questi?!- Lei annuì contenta:
-Tutti questi!- -Tutti tutti?- -Tutti
tutti!- -Ah...- -...- -...- -Shika?- -MA COME DIAVOLO FARO' A
GONFIARE TUTTI QUESTI PALLONCINI?! SARANNO PIU' DI UN CENTINAIO! NON SONO MICA
UN COMPRESSORE!- Lei alzò gli occhi al cielo: -Chissà che sforzo soffiare in
un paio di palloncini! Ti faccio presente che io ne devo gonfiare ben tre
pacchetti!- Lui digrignò i denti per l'indignazione: -HAI DETTO BENE!!! TRE,
NON DIECI!!! Ma mi dici poi che cavolo ci devi fare con tredici pacchetti di
palloncini gonfiati?!- Ino sbuffò: -Voglio solo rallegrare un po'
l'atmosfera! E' chiedere troppo forse?- Shikamaru si mise le mani tra i
capelli: quella ragazza era davvero anormale, per non dire altro. -Ma sono
troppi solo per questa stanza! Non si riuscirà a camminare!- si riferiva alla
sala da pranzo, quella che sarebbe diventata la sala da ballo e il luogo dove
avevano posizionato il tavolo con gli stuzzichini, la camera principale per la
festa insomma. -Dai, Shikamaru! Ti diamo una mano noi!- Sasuke ed Hinata,
finito di attaccare gli addobbi al muro, si diressero verso la coppia di
litiganti. Ino guardò i due con aria adorante: -Grazie, Sasuke-kun! Grazie,
Hinata-chan! Voi sì che sapete aiutare gli amici... AL CONTRARIO DI QUALCUNO!- e
lanciò un'occhiata di fuoco a Shikamaru che, dal canto suo, stava cominciando a
sentire una gran voglia di fumare. Il ragazzo in questione sbuffò esasperato:
-Ma Ino, non puoi pensare di usare tutti quei palloncini per la festa!- Prima
che la ragazza avesse avuto il tempo di dire qualcosa, Hinata prese la parola:
-Ehm... Intanto cominciamo a gonfiarli, poi vedremo...- non facendosi vedere da
Ino, la ragazza si accostò a Shikamaru: -Rilassati.... Appena si accorgerà che
il pavimento su cui vuole ballare sarà pieno di palloncini eviterà accuratamente
di gonfiarne altri.- Shikamaru sorrise, effettivamente lei aveva ragione:
-Grazie Hinata! Ti devo un favore!-
Era ormai sera a villa Sarutobi, la sala era
pronta da tempo e i ragazzi erano tutti a prepararsi: i maschi nelle camere
della dependance, con grande felicità di Naruto e Kiba che non la smettevano di
ingozzarsi, e le ragazze nelle camere di Hinata e Sakura nella villa. Questa
decisione fu presa a causa delle continue, e alquanto irrispettose, richieste di
Ino di un bagno grande in cui potersi preparare con tutti i suoi bagagli di
flaconi e boccette: per lei l'aspetto fisico era uno dei capisaldi della sua
vita. Il gruppo dei ragazzi si era già riunito nella sala da ballo; Kiba, che
si stava sistemando alla console, aveva optato per una camicia rosso cupo, dello
stesso colore dei tatuaggi triangolari che, in un particolare impeto
punk-alternative, con gran "disappunto" da parte della madre si era fatto circa
un anno prima su entrambe le guance, una giacca nera e pantaloni dello stesso
colore. Naruto invece aveva optato per dei semplici jeans, una camicia nera
con, tocco di classe, una particolarissima cravatta argentata annodata in modo
volutamente disordinato. Sasuke, come Kiba, era vestito con giacca e
pantaloni neri ma, sotto la prima, aveva optato per una classica camicia bianca.
Al collo aveva un particolare ciondolo d'argento a forma di ventaglio: il logo
del suo antico clan. Shikamaru per quella sera era stato ignobilmente
costretto da Ino a mettersi una camicia a righe sottili bianche e azzurre, con
un completo gilet e pantaloni grigio fumo. Molto carino, sicuramente, ma l'aria
scocciata derivata dalla costrizione ad infilare certi capi stonava un po' con
l'insieme.
The way you look at me The way you touch me The fire
in your eyes I swear, makes me shivers inside There's nothing I can do
about it...
La musica aveva iniziato a diffondersi nell'aria; Naruto
si voltò e vide Kiba che, con le cuffie in testa, armeggiava alla console.
Curioso, gli si avvicinò per vedere meglio: -Ehi, cosa fai di bello?- L'altro
alzò gli occhi dai milioni di tasti e manopole della console e, abbassandosi le
cuffie, gli sorrise: -Non si vede forse? E' troppo alto il volume della
musica?- Il biondino scosse la testa sorridendo: -Oh no, è giusto!
Comunque... Tu quindi sei un Dj?- Kiba, ridendo, si grattò la testa
imbarazzato: -Beh, una specie... Non sono certo un professionista! Diciamo che
so come muovermi in mezzo a questa roba!- Naruto si mise a ridere: -Beh, per
me questo basta e avanza amico! Io mi spaventerei solo a toccarla!- Il bruno
si sfilò completamente la cuffia, passandosi una mano tra i capelli: -Guarda che
è facile! Una volta imparati i principi di base il resto viene praticamente da
sè!- L'altro, non del tutto convinto, sorrise: -Certo che a te piace proprio
la musica, eh?- Kiba annuì convinto: -Già, non so cosa farei senza...- Ed
era la verità! Musica, animali e sport: queste erano le tre passioni del nostro
brunetto tatuato e lui si dedicava ad ognuna di queste con una passione ed
un'energia assolutemente fuori dal comune. A dir la verità aveva anche una
quarta passione: le belle ragazze. Anche se in questo caso, più che di passione,
bisognerebbe parlare di vera e propria fissazione.
You turn me up and
down I was spinning round and round You never get enough, baby you
don't You're a shining star
-Ma suoni anche qualche
strumento?- Kiba annuì vigorosamente: -Chitarra elettrica.... Un classico
insomma! Anche se, a dir la verità, so suonare anche il pianoforte.... Mia madre
mi ci ha mandato a lezione da bambino! I miei punti di forza erano Beethoven e
Mozart!- I due risero insieme al pensiero di Kiba bambino alle prese, per
esempio, con la "Sonata al chiaro di luna" o "Per Elisa". Il biondo smise di
ridere e lo guardò con un ghigno dipinto sul volto: -Ma dimmi un po'... Te ne
porta di ragazze questo tuo hobby? Ho sempre saputo che sono tutte molto
affascinate dai musicisti!- Anche Naruto non era certo insensibile al fascino
femminile, anzi, la sua fissazione stava al pari di quella di Kiba. L'altro
scosse la testa mesto: -No, purtroppo no! Chissà poi perchè... Eppure ce ne sono
state di tipe che mi stavano attorno... Uff!- Naruto gli mise un braccio
attorno alle spalle con l'aria di chi la sa lunga: -Eh Kiba! Dipende dallo
spirito con cui affronti la cosa! Mi sembra ovvio che non te ne vada bene
nessuna se ti piace già... Come si chiama? Quella bionda, coi quattro codini...
Ah, sì! Temari!- Kiba si alzò di scatto, rosso come una ciliegia: -MA CHE
CAVOLO DICI! A ME NON PIACE AFFATTO TEMARI!- Gli altri due nella sala neanche
si voltarono ad ascoltarli, quella per loro era una canzone già sentita. Il
biondo lo guardò interrogativo: -Sei sicuro? Eppure ho notato che le giravi
sempre intorno, sia ieri che oggi pomeriggio!- Kiba distolse lo sguardo da
Naruto: -E' solo un caso! Tsk! Figurati se potrà mai piacermi un cesso del
genere!- L'altro rimase spiazzato dalla sua affermazione. "Un cesso? O Kiba
ha strane tendenze oppure ha seri problemi alla vista! Quella ragazza non mi è
sembrata per niente brutta, anzi... Devo dire che non è niente male! Ma chi lo
capisce questo!" Kiba invece spostò la sua attenzione su tutt'altro:
-RAGAZZE! Finalmente siete arrivate! Accidenti, ma siete tutte bellissime!
Naturalmente con le dovute eccezioni...- e accennò a Temari che, dal canto suo,
ruotò gli occhi esasperata: -Tsk! Gentile come al solito Kiba!- Eppure Temari
non era per nulla inferiore alle altre quella sera: i capelli biondi, lasciati
sciolti, ricadevano morbidi fino a poco sotto le spalle, indossava un vestito
nero a spalle scoperte con balze sul fondo, lungo circa fino a metà coscia
mentre ai piedi aveva degli stivali di camoscio beige a tacco medio. Unico
elemento decorativo: un orecchino a pendente messo all'orecchio
destro. Tenten invece aveva optato per un vestito cinese,
un classico del suo stile, di seta nero con ricami rossi, ai piedi un paio di
scarpe basse tipo ballerina rosse, anche lei coi capelli sciolti sulle spalle,
fermati ai lati da mollette. Sakura portava una canotta di raso color
fragola con bordi decorati in pizzo, su un paio di pantaloni neri a sigaretta e
scarpe dello stesso colore, i capelli rosei tirati sulla nuca, con qualche
ciocca libera sul collo e sul volto. Ino era sicuramente quella più
appariscente del gruppo: vestito nero con spalline molto scollato, scarpe nere a
tacco alto, un vaporoso scialle di tulle rosa sulle spalle e, sui lunghi capelli
biondi, una coroncina di strass; insomma, una vera star! -Ehi ragazzi! Guardate
la mia ultima creazione!-
The way you look at me The way you touch
me The fire in your eyes I swear, makes me shivers inside There's
nothing I can do about it
La bionda prese per un braccio Hinata,
portandola davanti all'intero gruppo; tutti rimasero a bocca aperta. La
ragazza portava un corpetto senza stecche di taffetà rosso cupo con rifiniture
in pizzo nero su una gonna di raso e tulle nero simile ad un tutù, al collo un
collare col simbolo della stilista Vivienne Westwood e tra i capelli una rosa
dello stesso colore e materiale della canotta, ai piedi degli stivali neri a
tacco basso. Ino alzò il braccio in segno di vittoria: -Allora? Com'è la
nostra gothic lolita? Carina vero?- Sasuke annuì con la stessa reattività di
un bradipo, ancora si doveva riprendere dalla sorpresa. -Ma... Quelli sono...
Sono i vestiti che le abbiamo comprato per il compleanno!- La bionda annuì
orgogliosa: -Già! E' stata una vera e propria salassata comprare tutto da
Westwood ma mi sembra che ne sia valsa la pena, giusto?- Tutti i maschi
presenti annuirono convinti: Hinata era davvero una graziosa bambolina dal
sapore dark. -G-grazie a tutti!- In quel momento, il cellulare di
Shikamaru si mise a squillare: -Pronto? Si, dimmi tutto...- si allontanò un po'
dal gruppo uscendo dalla grande parete a vetri che dava sul giardino. Ino
guardò l'amico mentre usciva dalla stanza: -Uhm... Chissà chi è?- Sasuke si
riprese dallo stato di catalessi: -Credo sia Choji... Aveva detto che avrebbe
chiamato una volta che si fosse trovato in zona per farsi indicare la
casa...- La bionda storse il naso: -Farsi indicare la casa? E' una villa
enorme! Bisognerebbe essere ciechi per non vederla!- scrollò le spalle, tanto
ormai sapeva bene come era fatto il suo amico. Shikamaru tornò dentro: -Ragazzi, era Choji! Gli
altri sono tutti qui!-
Gli invitati alla festa
non erano moltissimi, non raggiungevano neanche la trentina, ma in quella sala
si era creata una confusione pazzesca. Gran parte degli invitati ballavano al
centro della sala, il resto era, nonostante il freddo, in giardino o al tavolo
del rinfresco.
Come on girl believe me I’ll make you see That I am
the true way Towards ecstasy Touch me, feel me Then you will find We
are meant to be… And I ain’t lying
Hinata si versò un bicchiere di
succo di frutta guardandosi intorno: tutti in quella stanza ridevano,
scherzavano, c'erano serenità e felicità. Sospirò, in quell'atmosfera così
gioiosa ad Hinata sembrava che i giorni precedenti fossero solo un lontano
ricordo; Valkiries, il clan, persino Neji, tutto sembrava essere lontano
migliaia di chilometri da quel luogo in cui regnava il divertimento e dove
musica e risate la facevano da padroni. Ma il sentire la lontananza di ciò
che era successo non la fece sentire bene, anzi, la mise ancora più in ansia.
Perchè lei sapeva che non era ancora finito niente, sapeva che il suo clan la
voleva ancora uccidere, sapeva che c'era anche qualcun'altro che voleva
Valkiries, quel tizio di nome Itachi... Non aveva idea di chi fosse ma doveva
guardarsi bene da lui. E poi c'era lei, Valkiries. Quello spirito che lei si
portava dentro e che spesso la portava a compiere azioni intrise di una crudeltà
che ben poco aveva di umano. Per lei quella era la preoccupazione maggiore,
poteva manifestarsi in qualunque momento, e le faceva paura. Il trovarsi a
quella festa, con tutti i suoi amici, in quel momento, la fece sentire
terribilmente imprudente e sciocca. Come poteva starsene lì a festeggiare quando
sapeva benissimo di essere nel bel mezzo di una guerra a tutti gli effetti? E se
fossero rimasti coinvolti anche i suoi amici? Lei si era guardata bene dal
rivelare loro la vera ragione per cui lei e Neji erano scomparsi ma, se fosse
accaduto qualcosa mentre lei era con loro, se Valkiries si fosse rivelata, non
se lo sarebbe mai perdonato… -Ti vedo pensierosa Hinata...- La mora si
voltò, un sorridente Sasuke era al suo fianco: -Ciao Sasuke...- Il ragazzo le
mise una mano sulla spalla: -A cosa stavi pensando Hinata? C'è forse qualche
problema?- Lei scosse la testa sorridendo leggermente: -Oh no! Sono solo un
po' stanca...- Sasuke si mise a fissarla; non aveva certo l'aria di chi è
solo stanco. La conosceva sin dai tempi delle elementari e sapeva bene come
interpretare i suoi gesti; in quel momento sembrava inquieta, nervosa e piena di
paura. A lui non piaceva affatto vedere Hinata in quel modo, per lui la
felicità di quella ragazza era qualcosa di fondamentale, per il quale non
avrebbe esitato a fare qualsiasi cosa. -Sicura di non volermi dire cos'hai?
Intendo dire... Per davvero.- Hinata abbassò lo sgurado arrossendo; per lei
era impossibile mentire a Sasuke, lui la conosceva troppo bene. Dato che per lei
era inutile mentire, non disse nulla; non avrebbe permesso che lui venisse
coinvolto in quella faccenda. Non udendo alcuna risposta da parte dell'amica,
Sasuke sospirò: -E così non vuoi dirmi il motivo per cui stai male eh?
Capisco...- Spinto da non si sa quale impulso, le appoggio una mano sulla
guancia, avvicinandosi leggermente al suo viso, il suo sguardo era tremendamente
serio ed intenso: -...Comunque sappi che, se mai vorrai dirmi qual'è il problema
che ti affligge, io sarò sempre pronto a...- -Ehi Hinata!- Hinata,
sottraendosi al tocco della mano di lui, si voltò; un sorridente Naruto stava
correndo tutto trafelato verso di loro: -Dai vieni con noi che Kiba sta per
mettere i balli di gruppo!! Vieni anche tu Sanosuke!- Il moro digrignò i
denti dalla rabbia. Come si permetteva quel bastardo appena conosciuto di
interromperlo mentre parlava con Hinata? -Ehi! Io mi chiamo Sasuke, non
Sanosuke! E poi cos'è tutta questa confidenza? Non ci conosciamo che da pochi
giorni perciò vedi di non allargarti.- parole dette con una calma glaciale, ma
in cui si percepiva chiaramente una certa ostilità. Hinata si irrigidì: lei
conosceva bene Sasuke e sapeva che, sebbene non fosse il classico tipo che urla
e strepita, quando si arrabbiava era capace di essere pericoloso. Dal canto
suo, Naruto ci era rimasto davvero male per la frase dell'Uchiha. Perchè cavolo
quel tipo ce la doveva avere con lui? Ma chi lo conosceva! -Ehi amico! Io volevo
solo essere gentile! Non mi sembra il caso di scaldarsi tanto!- Sasuke
divenne di fuoco: -Io non sono affatto tuo amico! Stai alla larga da me e da
Hinata se non vuoi che ti faccia male sul serio!- Il biondo rimase spiazzato.
"Ma che cavolo c'entra Hinata? Non l'ho neanche nominata..." -Sarà un po'
difficile stare lontano da Hinata, visto che abitiamo sotto lo stesso tetto! Ma
perchè diavolo te la stai prendendo con me?- "Sotto lo stesso tetto!" ecco le
parole magiche: Sasuke stava già alzando il pugno pronto a colpire quando Hinata
lo fermò: -S-sasuke-kun, fermati ti prego!- Il ragazzo si voltò a guardare
l'amica, che già aveva gli occhi lucidi: -Naruto non voleva essere scortese, è
solo un po' vivace, tutto qui. E' il suo carattere.- Quelle poche parole,
dette da una voce così dolce, fecero desistere il moro dal suo intento. Sasuke
abbassò il braccio con un sospiro: -Va bene! Però...- rialzò lo sguardo su
Naruto, che lo guardava a bocca aperta -...Vedi di non farmi arrabbiare ancora!
Sappi che tu non mi piaci affatto... TESTA QUADRA!- E, girando la schiena, si
allontanò. Naruto era rimasto fermo al suo posto come uno stoccafisso,
incredulo per ciò che era appena accaduto. "Testa quadra... Mi ha chiamato testa
quadra! Quel tizio mi ha chiamato... TESTA QUADRA?!?!" -EHI TU, BASTARDO! CHI
HAI CHIAMATO TESTA QUADRA?!?! VIENI QUI CHE TI FACCIO VEDERE IO, STRONZO!!!-
fece per scattare nella direzione in cui se n'era andato Sasuke ma qualcosa lo
trattenne. -T-ti prego Naruto-kun... Non farlo!- si voltò, Hinata lo stava
tenendo per la camicia, ormai ad un passo dalle lacrime: -Ti prego! Non voglio
che tu e Sasuke-kun vi facciate del male.- Il biondo si calmò: -Umfh! Ma che
cavolo vuole da me quello snob del cavolo? Non riesco a credere che un tipo del
genere sia tuo amico!- La ragazza scosse violentemente la testa: -Oh no,
Naruto-kun! Anche se ora l'hai visto così, in realtà Sasuke-kun non è cattivo.
Fin dalle elementari mi è sempre stato vicino e si è sempre occupato di me. Lui
è... Gentile!- Naruto guardò un attimo la ragazza che era già sull'orlo del
pianto; sorrise, una sorta di tenerezza gli aveva preso l'animo: -Tu sei davvero
una persona troppo buona, Hinata.- Hinata alzò gli occhi sorpresa, Naruto le
stava davanti sorridente: -N-non sei p-più arrabbiato?- Lui si mise a ridere:
-E come potrei arrabbiarmi con te quando mi parli così? Sei così tenera!- Con
una mano le scompigliò leggermente i capelli: -Certo che vuoi proprio bene a
quel tuo amico, eh? Dai, ti prometto che appena ne ho la possibilità ci faccio
la pace! Però ora sbrigati che tra un po' Kiba mette la Colita! Che bello! A
questa festa ci sono solo brani che conosco! Ma a voi non piace proprio la
J-Pop? E' strano sentire solo musica staniera ad una festa giapponese! Ehi
Hinata? Ma mi senti?- La ragazza guardava fisso avanti a sè, il viso rosso
come un peperone. "Mi ha detto che sono tenera! Che sono tenera! Che sono
tenera... MA COSA MI PRENDE? Si, io sono sempre stata abbastanza timida, è vero,
ma perchè mi sto emozionando così? Che figura ci farò con Naruto?" Il biondo
le agitò una mano davanti al viso: -Hinata? Ma ci sei?- Lei si riscosse
velocemente dai suoi pensieri: -Oh, scusami Naruto-kun! Ero distratta...- Il
biondo rise di nuovo: -Sai, a volte sei davvero un po' strana... Che ne dici di
venire a ballare?- Lui la trascinò in pista e lei, docile come un gattino, si
buttò tra la gente che ballava a ritmi caraibici.
"E ora finalmente
una pausa! Adesso ne avranno almeno per almeno mezz'ora coi balli di
gruppo!"
Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita.. Mueve la
colita, mamita rica, mueve la colita.. Mueve la colita, mamita rica, mueve
la colita.. Mueve la colita, mamita rica, mueve la colita..
Con un sospiro Kiba si tolse
la cuffia; massaggiandosi il collo indolenzito si allontanò dalla console, tanto
le canzoni erano già mixate quindi poteva anche prendersi una meritata
pausa. Fare il dj gli piaceva molto però alla lunga risultava noioso, non era
certo come pizzicare le corde della sua chitarra rosso fuoco o tirare ganci al
suo pungiball. Lui non era certo uno di quei tipi seri e noiosi che non si divertono mai,
anzi, sembrava nato per fare casino. Il suo problema era il fatto che, essendo
quasi sempre il dj, alle feste si divertiva sempre poco: passava tutta la
prima parte della sera alla console a mettere e mixare canzoni e poi, quando aveva
la possibilità di prendersi una pausa, era talmente spossato da non aver voglia
di fare nulla. Era strano, considerando che lui era uno sportivo di
natura; calcio, basket, pallanuoto, karate, judo, kendo, boxe, persino quella
noia del kyudo. Li aveva praticati tutti ma non aveva mai trovato nulla che lo
stufasse come stare alla console per poche ore. Si stropicciò gli occhi e si
guardò intorno: tutti, persino quei due timidoni seriosi di Sasuke ed Hinata e
quel pigrone di Shikamaru, molto probabilmente costretto da Ino, erano tutti
coinvolti nel ballo di gruppo.
Okey mi gente ahora continuamos, pero
con los pies para que muevan el esqueleto Izquierda, derecha, Izquierda,
derecha, de nuevo!! Izquierda, derecha, Izquierda, derecha, rápido!!
Izquierda, derecha, dale, dale, Izquierda, derecha, dale, dale,
Con un sospiro si diresse verso il tavolo del cibo: lui non aveva alcuna
voglia di mettersi a ballare. Come si trovò dalle parti del rinfresco, vide
una familiare testa bionda che si versava un bicchiere di thè
freddo. L'ennesimo ghigno increspò le labbra del bruno. "Ecco finalmente un
diversivo in questa serata noiosa!" Si avvicinò tutto tronfio alla ragazza
che, riempito il suo bicchiere, ne sorseggiava lentamente il
contenuto. -Ehilà! Nessuna voglia di buttarsi nelle danze stasera?-
Temari si voltò a guardarlo interrogativa e poi, verificato di chi si trattasse,
tornò a guardare il suo bicchiere con fare altezzoso: -No... Stasera proprio non ne
ho alcuna voglia! Per fortuna Ino ha preferito costringere Shikamaru a ballare e
non ha notato che non sono in pista. E tu? Stufo di stare alla console?- Kiba
si appoggiò al tavolo vicino all'amica: -Come al solito del resto... All'inizio
è divertente ma poi diventa una tale seccatura...- La bionda sorrise:
-Seccatura?! Attento ad usare certi termini! Sembri Shikamaru!- Lui le fece
una linguaccia: -Piantala! Comunque ora penso che mi riposerò un attimo... Tanto
di roba da guardare qui ce n'è eccome!- e spostò i suoi occhi voraci verso la
pista dove Hinata, Ino, Sakura e Tenten ballavano spensierate. Compreso ciò a
cui stava pensando il ragazzo, Temari sospirò esasperata: -Certo che tu sei
davvero incorreggibile... Pensi sempre e solo alle ragazze!- Il ragazzo
sorrise malefico: -Mi sembra ovvio! Sono un povero ragazzo solo... Devo pur
darmi da fare a cercare la mia dolce metà, no? E per la cronaca, stai
tranquilla! Tu sei assolutamente fuori dalla lista!- Temari roteò gli occhi, mentre
sentiva un qualcosa muoversi nel suo stomaco: -Non ne dubitavo. So bene di non
essere nei tuoi... Standard!- Kiba rise: -Puoi dirlo forte! Figurati se può
piacermi una ragazza acida e seriosa come te! A proposito...- i suoi occhi la
squadrarono dall'alto al basso: -Cos'è questo tuo exploit?- Lei lo guardò
spiazzata: -Eh?! Ma di che parli?- Per tutta risposta, il bruno fece di nuovo
una scansione particolarmente dettagliata della figura di lei. -Beh... Di
questo! Cosa ti è saltato in mente di vestirti in questo modo? Conoscendoti,
pensavo che saresti venuta in tuta... O per lo meno con una maglia a collo alto!-
un'altra occhiata alla scollatura, alquanto generosa, della ragazza. Temari
arrossì: certi commenti, specialmente se detti da lui, la imbarazzavano
all'inverosimile; da quel punto di vista era molto "hinatosa": -E-ecco io...
Avevo voglia di cambiare un po'...- Kiba si mise a ridere: -Ah, ho capito!
Vuoi far colpo su quel Naruto, vero? Ecco perchè sei vestita così!- Dire che a
Temari caddero le braccia sarebbe stato alquanto riduttivo: -Ma che diavolo dici
Kiba?! Non lo conosco neanche da due giorni! Ti pare mi possa venire voglia di
sedurlo? Imbecille...- Il ragazzo non la smetteva di ridere: -Beh, sai, quando si è
disperati... Tu vestita così in effetti hai proprio l'aria di una disperata! Si
vede che hai voglia di trovarti un ragazzo!- "Disperata? Voglia di trovarmi
un ragazzo? Lui pensa che io sia una..." Temari ammutolì: quello era davvero
troppo. Sentì come un nodo enorme alla gola e sul viso, un calore improvviso,
mentre gli occhi già stavano diventando umidi: -M-ma cosa s-stai dicendo?!-
faceva anche fatica a parlare tanto era il dispiacere: -No, no! Io... N-non ho
affatto b-bisogno di trovarmi un ragazzo!- Ormai stava per scoppiare. "No!
Non devo mettermi a piangere davanti a lui, dannazione!" appoggiò il bicchiere
con fare nervoso e iniziò ad allontanarsi: -O-ora ho bisogno d-di andare un po'
f-fuori... Q-qui fa un po' troppo caldo!- Kiba si voltò a guardarla sorpreso:
-Caldo? A me non sembra...- ma ormai lei si stava già avviando verso l'uscita:
-Ehi ma... Dove vai? Temari!- ma lei ormai era già lontana. Kiba sbuffò: -Che strana ragazza! Delle volte si comporta in maniera
così strana...- -Ci credo! Con tutto quello che le hai detto...- Kiba si
voltò, trovando al suo fianco un alquanto crucciato Shikamaru: -Ehi Shika, ma
che ci fai qui? Non dovresti essere in pista con gli altri?- L'altro sospirò:
-Fortunatamente Ino è così presa dalle danze che non si è accorta della mia
fuga! Comunque... Potevi evitare di dirle certe cose.- Kiba lo guardò
crucciato: -Ad Ino? Cosa le ho detto di male?- Shikamaru sospirò ancora: -Non
ad Ino baka! A Temari! Sei stato davvero offensivo!- L'altro rimase
spiazzato: -Perchè? Che le ho detto?- Il ragazzo col codino lo guardò
irritato: -E me lo domandi? Le hai praticamente dato della morta di... Beh, hai
capito di cosa parlo!- Il bruno si mise a ridere: -Ah, quello? Ma io stavo
scherzando! Lo sai che glielo dico sempre!- Shikamaru scosse la testa: -Lo
so purtroppo... Ma ciò non vuol dire che per lei sia sempre una cosa
piacevole.- L'altro sbuffò: -Ma figurati! Il fatto che ogni tanto si arrabbi
non vuol mica dire che se la sia presa davvero! Lo sai che è
permalosa...- -No, Kiba. Stavolta hai davvero esagerato! Non hai capito che
se l'è presa a male?- Kiba distolse lo sguardo scocciato: -Ma figurati!
Quella roccia di Temari che se la prende? Per qualcosa detto da me per
giunta?- -Anche le rocce più dure prima o poi si sfaldano. Perchè credi che
Temari sia appena uscita in giardino?- Il bruno diede un'alzata di spalle: -E
io che ne so? Prima diceva di voler uscire a prendere aria!-
Shikamaru alzò un sopracciglio:
-Uscire a prendere aria? Alle...- buttò uno sguardo all'orologio da polso -...Undici di
sera del trentuno di dicembre? Scusa se mi permetto, ma mi sa tanto di
cazzata!- Kiba si voltò a guardarlo: "Possibile che lei... Davvero...", ma
non disse nulla, troppo occupato a pensare. L'espressione di Shikamaru
divenne estremamente seria, fatto raro per quel pigrone menefreghista, il che
voleva dire solo una cosa: lui non stava scherzando: -Senti Kiba. Quando stava
per uscire l'ho incrociata, aveva gli occhi lucidi. Valle a chiedere scusa sennò
rischi di pentirtene davvero.- Il bruno non rispose, si limitò a correre
verso la porta a vetri. Nella mente di Shikamaru ancora risuonavano le parole
di Kiba: "Quella roccia di Temari che se la prende? Per qualcosa detto da me per
giunta?" Il ragazzo col codino si mise a ridere: -Ma proprio non lo capisci
che per lei le parole dette da te valgono doppio? Baka che non sei
altro...- -SHIKAMARUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!- Deglutì, quell'urlo poteva
provenire solo da una persona. Infatti, voltandosi, il poveretto incontrò la
graziosa quanto terribile figura di Ino che, con la coroncina e lo scialle rosa
e vaporoso, pareva ancora più spaventosa: -SHIKAMARU NARA! Chi cavolo ti ha dato
il permesso di uscire dalla pista senza dire nulla?!- Il ragazzo sbuffò
scocciato: -Dai Ino... Lo sai che non mi piace ballare!- Lei, senza dire
nulla, lo prese per un braccio e lo trascinò in pista: -Tu sei a questa festa
per ballare e perciò ballerai, chiaro?!- Lui alzò agli occhi al cielo: -Ma perchè a
me?! Che ho fatto di male per meritarmi una seccatura del genere?!-
Temari continuava a camminare per il giardino di villa
Sarutobi; non sapeva dove stava andando, semplicemente camminava a ritmo
sostenuto e piangeva. Eh sì! Persino quella ragazza era capace di piangere! Non era certo uno
di quei drammatici pianti da film d'amore di bassa lega, solo molte lacrime ed i
denti leggermente digrignati; non un verso, non un gesto di rabbia... Era una dura
lei! Si fermò, davanti a lei c'era una panchina in pietra vicino ad una
pianta di ginko biloba di cui alcune noci erano ancora sparse sull'erba
umida. Concedendosi un unico gesto di stizza, la ragazza diede un calcio ad
una di queste mandandola lontano, sedendosi poi sulla panchina con aria agitata.
"Quindi è questo che lui pensa di me! Una morta di cazzo che arriva ad
imbellettarsi come una puttana solo per trovarsi un ragazzo! Bel lavoro Temari!
Accidenti a me e a quando ho ceduto alle insistenze di Ino! Io volevo solo
mettermi una camicia ed un paio di jeans e ora guarda come sono conciata,
dannazione!" Eppure quando Ino prima le aveva parlato, lei ci aveva creduto
davvero: "Dai, Temari-chan! L'ho preso apposta per te! Prendilo come il mio
personale regalo di Natale! Appena l'ho visto mi sei venuta subito in mente tu!
Vedrai, ti starà benissimo!" In effetti quando si era vista allo specchio con
quell'abito addosso si era piaciuta davvero, in fondo sapeva di avere un fisico
adatto a quel genere di abiti. "Già... Però se devo fare un effetto del
genere..." Le parole di Kiba le bruciavano il cuore quanto un ferro
incandescente, le lacrime scendevano ancora copiose. -TEMARI!
TEMARI!- Alzò gli occhi sorpresa, chi era che la chiamava così
forte? -TEMARI! DOVE SEI, TEMARI?- Il cuore perse un battito, una
familiare chioma bruna stava correndo verso di lei. "Cavolo! Devo trovare un
posto dove nascondermi! Non posso farmi vedere in questo stato da
lui!" Troppo tardi, Kiba era ormai a pochi passi da lei. Quando arrivò vicino
alla panchina si piegò a riprendere fiato: -Ah, Temari! Anf anf... Meno male
che... Anf anf... Ti ho trovata...- Lei, senza farsi vedere da lui, si
asciugò le lacrime, voltandosi poi a guardarlo sorpresa: -Kiba, ma... Ma cosa ci
fai qui?- Lui si rialzò con un sorriso: -Sono venuto a cercarti! Mi sembra
ovvio...- Temari distolse lo sguardo rossa in viso e alquanto irritata, o
almeno cercava di sembrarlo. -E perchè mai saresti venuto a cercarmi? Non ne
avevo alcun bisogno!- Senza dire nulla, il ragazzo si sedette sulla panchina
di fianco a lei. Per molti minuti nessuno dei due disse nulla, l'unico rumore
udibile era quello del leggero vento serale tra i rami di ginko. Dal canto
suo, Temari faceva di tutto per non voltarsi a guardare Kiba; non perchè volesse
fargli pesare l'offesa di poco prima, non sarebbe stato nel suo stile; lei
infatti preferiva ignorarlo, o per lo meno far finta di ignorarlo, il che era
davvero difficile. -Ti sei offesa per prima, vero? Io ero venuto qui... Per
scusarmi...- Il cuore di Temari sembrò fermarsi per un secondo, per poi
ripartire alla velocità della luce. Si voltò leggermente a guardare Kiba, il
quale teneva lo sguardo fisso a terra. Lui le aveva appena chiesto scusa?
Lui? Kiba Inuzuka? Quasi fantascientifico a dirsi. Ma lei non poteva certo
farsi vedere debole agli occhi di lui, sarebbe stato come perdere la loro
"sfida"; così si limitò ad accavallare le gambe con finta sufficienza: -Non
capisco proprio di cosa stai parlando...- Kiba alzò lo sguardo sulla distesa
d'erba e alberi del parco: -Beh... Riguardo alla faccenda della "disperata"...
Scusami Temari. Ho esagerato…- La bionda assunse una di quelle sfumature di
rosso tipiche della sua amica Hinata. "Si sta scusando! Si sta davvero scusando!
Con me per giunta! D'ora in poi il mondo girerà al contrario!", ma si ostinò ad
ostentare la sua finta austerità: -Guarda che non ho alcun bisogno delle tue
scuse!- Di nuovo il silenzio, ma questa volta durò molto meno: -Sei
fredda...- Lei di nuovo distolse lo sguardo con aria altezzosa: -Tsk!
Sopportami! Oppure vattene se ti do tanto fastidio!- Lui sospirò: -No, non
era questo che intendevo.- Si sfilò la giacca, appoggiandola sulle spalle di
lei: -Sei gelida! Stando qui fuori con solo quel vestito addosso ti prenderai
una broncopolmonite!- Ora il rosso era di almeno una decina di volte
superiore alle sfumature assunte da Hinata, con una leggera tendenza al viola:
-M-ma-ma...- "Ma che cavolo è successo? Stupido clone, ridammi il vero
Kiba!" Il ragazzo si appoggiò completamente allo schienale della panchina,
stendendovi sopra le braccia. -Comunque voglio davvero scusarmi con te...
Sono stato davvero uno stupido!- La bionda scosse la testa, al diavolo le
competizioni e le maschere: -Ma no! Non ce n'è alcun bisogno! Davvero...- Lui
sorrise amaro: -No, Temari... Mi sono davvero comportato in maniera orribile.
Scusami, davvero, il fatto è che quando sono con te non so mai come devo
comportarmi... Ho sempre paura di dire la cosa sbagliata.- Lei sussultò: -Ma
come...- per poi assumere lo stesso sorriso malinconico di Kiba: lei sapeva bene
il perchè di quella reazione. -Ah certo... Perchè io sono “la terribile Regina
delle Nevi".- Il ragazzo si accorse di aver parlato troppo, di nuovo. Scattò
in piedi alla velocità della luce: -NO! Non intendevo affatto questo!- Temari
teneva gli occhi bassi, guardando distrattamente gli stivali scamosciati su cui
era visibile qualche goccia raccolta dall'erba circostante: -So cosa si dice di
me a scuola... Che sono una donna di ghiaccio, fredda e insensibile, il cui
unico interesse è pensare a se stessa. Non so neanche da dove spuntino tutti
quei ragazzi che mi fanno la corte.- A Kiba si strinse il cuore nel sentire
l'amica dire certe cose. Lui l'aveva sempre vista come una ragazza con una
grinta ed una forza stratosferiche, ma in quel momento si accorse che, in fondo,
Temari era una ragazza sensibile e molto facile da ferire. Tutto ciò lo
lasciò lettralmente spiazzato: lei sembrava sull'orlo del pianto e lui se ne
stava lì, davanti a lei, fermo come uno stoccafisso e senza dire una
parola. Doveva darsi una svegliata, doveva farlo per Temari: -Tu non sei per
niente fredda! Un po' acida forse... Ma io non penso proprio che tu sia una
persona insensibile! Al contrario, tu sei molto gentile! E anche paziente... Riesci a
sopportare perfino un rompiscatole come me! Il che è davvero onorevole da parte
tua!- La bionda alzò gli occhi a fissarlo, dopodichè si mise a ridere
divertita: -Ah, Kiba, che scemo sei! Comunque non hai tutti i torti! Avere a che
fare con te è davvero complicato a volte!- Il bruno si grattò la nuca ridendo
a sua volta: -Beh almeno ti ho...- in quel momento Kiba si accorse di un
particolare a cui fino ad allora non aveva fatto caso. "DA DOVE DIAVOLO VIENE
TUTTO QUEL BEN DI DIO?!?!" Infatti Kiba, da buon estimatore di bellezze femminili qual'era, si era
finalmente accorto di quanto la sua amica fosse appetibile. In effetti il
fisico di Temari era davvero notevole: gambe lunghe, vita sottile e
forme generose; insomma, quanto di meglio un uomo si possa aspettare.
Ed in quel momento era anche messo in risalto dalla vistosa scollatura del
vestito indossato dalla ragazza. "Ma quale disperata... Temari così sembra... Cavolo!
Mi pento di averle prestato la giacca! Si vede così poco... NO, KIBA! E' DI
TEMARI CHE STAI PARLANDO, CAZZO!! NON PUOI FARE CERTI VIAGGI MENTALI SU DI LEI! E' TOTALMENTE
CONTRO NATURA!!" Vedendo l'amico così turbato, Temari si alzò in piedi per
vedere cosa gli stesse succedendo: -Ehi Kiba! Ma ti senti bene? Hai una
faccia...- era difficile per lei notare le occhiate che le lanciava, era pur
sempre notte e i piccoli lampioni del giardino illuminavano a stento i loro
visi. Kiba fece finalmente
ritorno dal suo personale mondo di sogni: -Wah Temari, ma guarda che ore sono!
Mancano solo trenta minuti a mezzanotte! Dobbiamo sbrigarci se non vogliamo che
Ino si arrabbi con noi! Presto presto!- e cominciò a spingerla verso la
dependance.
-Ma bene! Finalmente avete
smesso di pomiciare e avete deciso di farvi vedere eh?! ALLA
BUON'ORA!!!- Kiba e Temari arrossirono imbarazzati: -Ma che stai dicendo,
Ino?!?! Noi non siamo andati affatto a pomiciare!- Lei scosse una mano con
noncuranza: -Si, si... Come vi pare... SHIKAAAAAAAA!! VIENI SUBITO QUI!!- Col
suo solito passo placido, il ragazzo dai capelli ad ananas si accostò al gruppo
-Dimmi Ino… Che cosa c'è?- La bionda gli mise in mano un orologio a muro
tutto rosa con i numeri del quadrante ricoperti di strass. -Tu hai il compito
di avvertirmi quando mancheranno cinque minuti a mezzanotte! Mi raccomando sii
puntuale, altrimenti....- Lui sbuffò: -Sì, sì... Altrimenti mi sistemerai con la tua speciale mossa di wrestling. Ma proprio su
un orologio del genere devo guardare l'ora?- se lo rigirò tra le mani con
aria schifata. La ragazza gli sorrise soddisfatta: -Precisamente! E
smettila di lamentarti sempre!! Quanto a voi due...- istintivamente, Kiba e
Temari si misero sull'attenti: -Tu Kiba vai alla console e tieniti pronto con la
musica! Appena arriva mezzanotte metti la canzone più chiassosa che ti viene in
mente! Che ne so... Qualcosa di Avril Lavigne!- Kiba la guardò
inorridito: -Avril Lavigne? Ma a te il J-Pop proprio non piace? Accidenti! Vuoi mettere solo
musica occidentale!- La bionda incrociò le braccia irritata: -Se a me piace
la musica occidentale non vedo perchè dovrei ascoltare la musica giapponese! E
poi non è che non mi piaccia... E’ che mi piace variare...- Il bruno sbuffò:
-Sì, va bene capo! Vado a mettermi in posizione!- Temari si soffermò un
attimo a vedere l'amico che si dirigeva mestamente alla sua console. -E TU
TEMARI-CHAN...- la voce chiassosa di Ino la risvegliò dal suo torpore. La
ragazza guardò l'amica che la scrutava con aria estremamente seria: -D-dimmi
Ino...- L'altra la guardò con un sorrisetto furbo: -Allora? Com'è andata
fuori con Kiba?- Temari, simulando un'indifferenza non sua, fece spallucce:
-Niente di che... Abbiamo parlato e basta.- Il sorriso si allargò sul volto
di Ino: -Oh, ma davvero... Io pensavo il contrario sai? Hai anche la sua giacca
addosso...- Temari arrossì, tremando leggermente per l'agitazione:
-M-ma-ma... E’ s-solo un caso... S-sai, fu-fuori faceva f-freddo e l-lui me l'ha
data...- in effetti era la verità... Allora perchè faceva fatica a
dirla? L'altra la guardò scettica: -Uhm, capisco... Peccato! Sarebbe stato
interessante vedervi fare dei progressi...- La ragazza quasi stramazzò a
terra: -C-cosa?! P-progressi?! D-di che diavolo d-di p-progressi parli?!- Ino spostò un
ciuffo ribelle sotto la coroncina: -Innanzi tutto piantala di balbettare, che
sembri la brutta copia di Hinata-chan! E poi sai benissimo di che parlo... Ora
scusami ma ho alcune cose da fare!- e, senza dire altro, si allontanò, mentre la
povera Temari stava ferma a fissarla come uno stoccafisso.
Ormai la festa per i nostri ragazzi stava giungendo al
termine; la mezzanotte era passata da un pezzo e tutti gli invitati se ne
stavano pian piano andando alle loro abitazioni. Hinata, al centro della
pista ormai vuota, si guardava intorno un po' preoccupata: -Guarda qui che
disordine... Ci vorranno ore a pulire tutto quanto.- Hinata, nonostante le
nobili origini, non era certo una persona a cui faceva paura la fatica, perciò
si mise subito alla ricerca del punto da cui incominciare a sistemare; notò
quasi subito il tavolo del rinfresco pieno di bottiglie e bicchieri vuoti:
-Uhm... Potrei iniziare da lì.- Si mise subito ad impilare bicchieri vuoti e
ad accartocciare bottiglie di plastica; stava proprio comprimendo una di queste
quando una mano gliela prese: -Eh no! Non è il momento per pensare a queste
cose!- Hinata alzò lo sguardo e incrociò il volto sorridente di Sakura:
-Sanzo ha già detto che ci penseremo domani tutti insieme al ritorno dal tempio.
So che per voi giapponesi è importante arrivare alla fine dell'anno con la casa
in perfetto ordine, ma... Vorresti far pulire tutto questo ai tuoi amici?
Guardali... Cascano dal sonno!- Hinata si voltò e vide Ino seduta mezza
addormentata, con la testa appoggiata alla spalla di Shikamaru, che già
cominciava a russare. Poco lontano Kiba che, spenta da poco la musica, si era
lasciato andare col busto sulla console e sembrava seriamente addormentato;
vicino a lui Temari, con la sua giacca a coprirla, dormiva su una sedia,
appoggiandosi ad una delle casse. Al vedere solo quei pochi scorci della
situazione, la ragazza annuì: -In effetti hai ragione...- poi una lampadina si
accese nella sua testa: -Ma tu... Non ti ritieni giapponese? Eppure è qui che
sei nata, no?- L'altra si mise a ridere: -Beh, in effetti mi sono
espressa male... Ma vedi, io e Naruto prima d'ora non abbiamo mai realmente “vissuto”
la vera società giapponese. Questo perchè quando io e Naruto vivevamo qui
eravamo ancora ninja dell'accademia e per questo motivo non ci era consentito di
oltrepassare le mura del villaggio ninja. In pratica vivevamo un po' isolati dal mondo!
Invece, una volta trasferiti in America, eravamo già ninja a tutti gli effetti e
quindi potevamo andarcene in giro liberamente per grandi città come New York,
Washington, Detroit, Philadelphia... Quello che si dice "una partenza in grande
stile", insomma!- Hinata si mise a ridere leggermente: -Certo che li avete
davvero esplorati gli USA! Ma... Il vostro villaggio dove si trovava qui in
Giappone?- Sakura ci pensò un attimo, portandosi un dito alle labbra: -Oh, si
trovava al nord, in Hokkaido, nei dintorni di Sapporo! Un gran bel posto! Molto
tranquillo!- -RAGAZZIIIIII!!! Sono ormai le tre passate! Che ne dite se ora
andiamo a letto?! Io ho tanto sonno...- Ino, stropicciandosi gli occhi, si era
alzata in piedi, cominciando subito a lagnarsi come una bambina. -Dai
Temari-chan! Hinata-chan! Andiamo a letto... Anche quel pigrone di Shika è
stanco!- indicò il povero Shikamaru che, con la coroncina di lei sulla testa,
dormiva placidamente. Temari si affrettò a raggiungere l'amica che aveva
iniziato a barcollare paurosamente: -Accidenti Ino! Vedi che succede? Passi
tanto tempo a far casino e poi guarda come ti riduci... E pensare che sei pure
sobria!- si rivolse poi ad Hinata e Sakura che, dal canto loro, assistevano alla
scena con aria perplessa. -Sentite... Che ne dite se andiamo a dormire? Non
credo che questa qui...- indicò Ino con un cenno della testa -...Resisterà
ancora per molto...- Sakura guardò un attimo Ino mezza addormentata tra le
braccia di Temari; il suo sguardo vagò poi per tutta la stanza, dove si
trovavano gli altri componenti del gruppo, tutti abbastanza insonnoliti, per non
dire in stato catatonico. Si rivolse alla bionda sorridendo cordiale: -Ma sì,
dai! In fondo gli altri se ne sono già andati tutti. Lasciate solo che svegli
quel testa quadra del mio amico e poi potremo andare tutti a letto.- La
ragazza dai capelli rosa si diresse verso il suo amico che dormiva con la testa
appoggiata al tavolo del rinfresco, col naso paurosamente vicino ad una ciotola
di maionese. Gli scosse gentilmente una spalla. -Naruto? Naruto?- ma il
biondo non si muoveva. -Naruto?- e lui continuava a russare. -Naruto...- come
neanche gli stessero parlando. -NARUTOOOOOOOOOO!!!- Alzò di scatto il viso,
finendo, non si sa bene come, con la faccia diretta sulla ciotola di
maionese. –Bleah, che schifo! Ehi Sakura-chan, cosa c'è da urlare
tanto?!- Lei, per tutta risposta, gli si piazzò davanti a braccia conserte:
-Baka! Non vedi che la festa è finita? E' ora di andare a dormire!- Naruto si alzò di malavoglia e,
assieme agli altri, svegliò chi si era messo a dormire, per poi andare a letto
tutti insieme.
Villa Sarutobi era completamente
avvolta nel silenzio. Tutti i suoi abitanti, eccezion fatta per Kurenai e Sanzo
che, come da tradizione, attendevano svegli l'arrivo dell'alba, erano
sprofondati tra le braccia di Morfeo. Non un suono si diffondeva tra i bui
corridoi, rischiarati solo da qualche spiraglio da cui si diffondeva lievemente,
quasi con timidezza, la luce bianco-azzurra della luna. Ma un rumore ruppe,
seppur in modo lieve, quell'assoluta armonia. Passi leggeri e felpati, che
risuonavano quasi come il battito di un piccolo cuore su quei pavimenti antichi
di secoli. Una figura si aggirava furtiva, cercando solo un po' di ristoro
dall'improvvisa sensazione di secchezza alla gola dovuta da una serata piena di
movimento. Sasuke sapeva dove si trovava la porta del bagno, glielo aveva
detto Naruto solo un paio d'ore prima, ma aggirarsi per quei corridoi da solo
era davvero difficile; non fosse stato per quel poco di luce lunare che filtrava
ogni tanto si sarebbe certamente perso. Camminava lentamente, stando attento
a trovare la porta giusta; non che avesse particolare urgenza ma, dato che era
sveglio, perchè non approfittarne per andare al bagno, si disse. Si guardava in
giro con attenzione, finchè non scorse la porta in fondo al corridoio, quella
che, secondo le indicazioni di Naruto, doveva essere il suo obbiettivo. Si
affrettò in quella direzione, quando notò una sottile striscia luminosa che
fendeva l'aria; la seguì con lo sguardo fino alla sua origine, trovando una
porta semiaperta. Come spinto da una forza magnetica, senza alcuna esitazione si
mosse verso quella, scostandola lentamente. Si ritrovò all'interno di una camera
dall'arredamento semplice e ancora molto spartano, quasi fosse utilizzata da
poco. Sussultò quando notò la figura distesa sul letto vicino alla parete.
Hinata, la sua Hinata stava dormendo placidamente, il volto dalla pelle candida
reso luminoso dalla luce dell'astro notturno che, allo stesso tempo, faceva
rilucere i capelli di lei, sparsi armoniosamente sulle spalle, di riflessi
serici. Li toccò, spostandoli leggermente dal suo viso mentre si chinava vicino
a lei. Quanto gli era mancata! Giorni di preoccupazione erano stati quelli
seguenti il suo compleanno, e poi l'essere venuto a conoscenza del disastro
accaduto a casa di lei l'aveva quasi ucciso; aveva davvero creduto di non
poterla vedere mai più. Ma ora eccola là, viva e in salute, così vicina da
poterne sentire il respiro regolare, così vicina da sentirne anche il profumo,
così vicina da poterla toccare. Alzò leggermente una mano a sfiorarle la guancia
di porcellana, era soffice e calda al tatto. Sasuke era davvero cotto di lei,
sin da quando l'aveva conosciuta, quando loro erano bambini. Non poteva fare a
meno di lei, per lui Hinata era come acqua da bere, aria da respirare, un
bisogno irresistibile senza il quale non gli era possibile vivere. Però,
nonostante tutta la sicurezza che ostentava, non le aveva mai detto nulla; si
era sempre limitato ad osservarla in silenzio e a starle vicino, temendo un suo
eventuale rifiuto. Ma ora, dopo tante preoccupazioni, si sentiva in diritto
di confessarglielo, di rivelarle ciò che provava e di dirle che avrebbe voluto
proteggerla per sempre, anche a costo della vita. Fu proprio con quei pensieri
in testa che il suo sguardo cadde sulle labbra di lei: sottili e rosee, appena
dischiuse dal respiro regolare dato dal sonno. Come sarebbe stato sfiorarle con
le proprie? Tante volte ci aveva riflettuto sopra ma mai come in quel momento
aveva sentito non solo il desiderio, ma anche la risoluzione a baciare quelle
labbra ancora inviolate. Sarebbe stato bello baciarla mentre dormiva e, ad un
suo eventuale risveglio, rivelarle i suoi reali sentimenti. Ancor prima di
finire questi pensieri, Sasuke aveva già iniziato ad avvicinare il suo viso a
quello di lei. Si muoveva lentamente, senza alcuna fretta o eccesso di emozione,
godendosi quell'attimo sognato per così tanto tempo. Poteva già sentirlo, il
respiro di lei sul suo viso, il suo suono sottile, quasi iniziava a sentire il
tocco leggero delle sue labbra... -Io ti sconsiglierei di fare una cosa del
genere!- Colto in flagrante, Sasuke si alzò di scatto. Il suo cuore batteva
talmente forte che temeva gli potesse uscire dal petto e aveva anche iniziato a
sudare freddo. Fu solo dopo alcuni attimi che riuscì a mettere a fuoco la
figura appoggiata allo stipite della porta, messa in ombra dalla luce, ora
accesa, nel corridoio: -Che cavolo vuoi tu da me?! Che ci fai qui?!- -Io ci
abito...- Naruto si mosse lentamente verso di lui: -Ti sembra corretto ciò che
stavi per fare?- Sasuke notò l'espressione seria sul volto dell'altro; una
rabbia feroce si impossessò di lui: -E a te che accidenti importa?! Cosa ne sai
dei sentimenti che ci sono tra me ed Hinata?!- Naruto continuava a guardarlo irritato,
mentre ormai si era posizionato di fronte a lui: -Ne so quanto basta per affermare
che, se per baciarla hai bisogno di sorprenderla mentre dorme, nemmeno lei non
deve essere a conoscenza dei "sentimenti" che ci sono fra voi!- L'altro
furioso lo prese per il bavero, strattonandolo verso di lui: -Ma chi ti credi di
essere, schifoso bastardo?! Ti stai prendendo troppe libertà con lei! Non la
conosci che da pochi giorni e pensi di aver ragione di me che la conosco da più
di dieci anni?! Ma chi ti credi di essere?!- Il ragazzo non si mosse,
limitandosi a fissarlo con astio: -La conoscerai anche da un secolo ma questo
non ti dà affatto il diritto di approfittare di lei mentre dorme! Cos'è, sei
troppo codardo per dirglielo in faccia? Hai bisogno che lei sia incosciente per
esprimere ciò che provi?- Sasuke rimase a bocca aperta; come si permetteva
quello sconosciuto di giudicare ciò che lui faceva? Ma soprattutto... Come aveva
fatto a capire ciò che lui provava? La presa della sua mano divenne meno
decisa. -Mhhh...- I due si voltarono a guardare il letto, dove Hinata si era
appena girata su un fianco, facendo scendere la coperta dalle spalle, fino a
scoprire il busto. Accortosi della confusione che
potevano creare, Naruto prese il polso di Sasuke, staccando la mano che lo
tratteneva. Senza dire nulla (persino lui aveva capito che era meglio non
parlare) Sasuke uscì dalla stanza, incrociando un'ultima volta gli occhi di
Naruto. Quest'ultimo, rimasto solo
nella camera, si diresse verso la ragazza addormentata. Quando le fu vicino tirò
le sue coperte fino a ricoprirla come prima. Si fermò poi a fissarla. "Anche
questa ti ritrovi... Certo che sei proprio sfortunata!" con una mano le
scompigliò i capelli dolcemente, per non svegliarla, fermandosi poi a
fissarla. "Certo che è davvero carina! Quasi quasi viene anche a me voglia di
baciarla!" Sorrise tra sè, dandosi dello stupido e, senza dire una
parola, se ne andò chiudendo piano la porta.
Pubblicato anche questo!!!! Mamma mia k parto questa
fic!! Maledetta vita universitaria!! Beh che dire... Fatti interessanti sono
capitati nella vita dei nostri protagonisti! Anzitutto si comincia a sentire
odore di "qualcosa" tra Kiba e Temari (W le coppie assurde!!)... Ma si sa, la
fantasia mia e di Priscilla è sfaccettata e piena di imprevisti! Non si sa mai
come possono andare a finire certe cose... E non dimentichiamoci che Kiba, x
quanto incredibilmente figo, è un po' tonto e molto superficiale, quindi la cosa
dovrà protrarsi per un po'..... ma poi vediamo lo sviluppo del
triangolo-quadrato-non-so-bene-ancora-quale-forma! Sasuke sta iniziando a
provocare Naruto!! Mossa sconsigliata dato che lui è un ninja... ma tanto lui
mica lo sa! Quindi fagli male Naruto!! ù.ù
Oggi il mio pseudo-assistente è assente e quindi faccio
da sola le risposte ai commenti! PARTIAMO!!! ^__________^
Callie33:
Scusaaaaaaaaaaaaaaaa!! I miei ritardi sono imperdonabili!! Ti autorizzo a
picchiarmi a sangue con successive torture a livello di atrocità a tua
discrezione!!! Il punto è che l'università mi ha totalmente assorbita e non
avevo neanche il tempo di dire BAU (non che ne avessi particolare necessità...
però rende l'idea!)! In compenso forse ho trovato chi mi risistemerà quei 200 Gb
che ho creduto di aver perso ma chissà... i miei poveri 200 Gb!! ç.ç Comunque...
Passando alle cose serie (cos'abbia di serio la mia fic non è molto ben
chiaro... ma è un buon incipit! ù.ù)... Dato che Deidara mi è sempre stato
abbastanza antipatico ho pensato di tormentarlo sadicamente con un po' di crisi
di coscienza... così impara a fare pasticci non autorizzati in laboratorio!!ù.ù
Comunque ciò che passa nella mente bacata di Itachi non è ben chiaro nemmeno a
lui stesso... in compenso darà non pochi problemi ai bambocci protagonisti,
Hinata in primis. A proposito dei bambocci... Son contenta che Ino e Temari ti
siano piaciute! Anche se, come hai potuto vedere, se la prima ha mantenuto il
suo perfetto atteggiamento da
io-sono-il-capo-e-nessuno-mi-può-contraddire-tantomeno-tu-Shikamaru, la seconda
si è data una bella ammorbidita per colpa di quel coglioncello di Kiba!
BAKANAINU! Che, tardotto nella mitica lingua del si vuol dire "imbecille di un
cane" oppure "cretino di un cane" o un altro insulto a tua scelta tra la vasta
gamma offerta dalla suddetta mitica lingua del si! Mamma mia si vede che son
fresca di esami! Meglio che vada a spurgarmi con un po' di vacanza!! -.-'''
Comunque... tornando a Temari, come ha detto Shika anche le rocce più dure si
sfaldano e, dato che Kiba è un coglionazzo dall'umorismo pari a quello di uno
scaricatore di porto di Marghera (ridente località veneta famosa per la scarsa
delicatezza dei suoi abitanti, almeno questo a detta dei Veneti... io son di
Ferrara e non conosco bene il posto...), il cagnaccio è riuscito a ferirla (il
bello è che la sua battuta me l'ha realmente detta un mio amico ad una festa,
utilizzando termini anche più pesanti, ma io l'ho mandato felicemente a
cagare.... ^_^). Eh comunque ce ne vorrà un bel po' prima che Hinata si dia una
svegliata... Poi con il rampollo di casa Uchiha e l'amichetta rosachiomata di
Naruto a stare sempre gioiosamente in mezzo alle b... eneamate scatole sarà
tutto ancora più complicato! E intanto noi fans a soffrire... -.-''' Per quanto
riguarda Kurenai, è davvero una vecchia volpe lei! E la povera Temari, per
quanto arguta e maliziosa, è pur sempre una ragazzina mentre lei è una donna
forgiata dagli anni... è ovvio che sappia come rigirarsela! ù.ù A Gai invece
sembra che gli anni siano scivolati addosso in maniera molto neutra, infatti si
comporta pari pari come un bambino delle elementari! Beh almeno così Anko e
Kakashi stanno facendo esercizio per un'eventuale futura vita insieme! XD
Coooooomunque! Confermo con vigore i miei complimenti alla tua fic, su cui ogni
tanto, da brava pervertita affamata quale sono, ributto un'occhietto, e aggiungo
che ho notato la nascita di altri tuoi nuovi lavori!! Che bello! Ora che sono a
casa dall'università mi metterò a leggerli con piacere!!! Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto e prometto di aggiornare con un po' più di
puntualità! Un bacio enorme!!! ^__________^
AliDiPiume: Complimenti per la tua velocità a
commentare! Sei incredibilmente celere!! Ma ci sono io coi miei
vergognosi ritardi a bilanciare la situazione! Scusamiiiiiiiii! ç.ç
Coooooomunque... Se la tua voglia di fustigarmi non sarà tanto grande, partiamo
con la risposta. Beh non stupirti del fatto che Ino sia stata l'unica a
notare il coprifronte di Naruto... Lei ha il famoso "fashon instict",
ovvero, non ci si può mettere qualcosa di nuovo che lei lo nota
immediatamente! Un talanto di per sè abbastanza inutile ma che ogni tanto
si rivela provvidenziale... vedi il caso di Naruto. Per quanto riguarda la
storia dei coprifronte, tieni presente che i nostri due ragazzi ninja lo portano
solo quando sono in tenuta da combattimento, per questo Naruto, che poco
prima del "fattaccio" stava fcendo l'allenamento mattutino, lo indossava. Sakura
invece, avendo incontrato il gruppo di bambocci mentre era in giro a
fare compere, era in tenuta più casual, ergo non indossava il suddetto
coprifronte. E poi meno lo portano meglio è, dato che il fatto
che loro sono dei ninja è un segreto da mantenere. XD Beh l'incontro tra i
bambocci e la coppia di ninja doveva essere scoppiettante e io ho cercato
di fare il possibile per dargli quella nota di iper-novità che meritava. Le
mire di Kurenai solo lei le conosce... è una donna intelligente quanto
imprevedibile, quindi ancora non abbiamo idea di cosa possa accadere... Comunque
sappi che la sua immaginazione non ha limiti... quindi aspettati di tutto! XD
Per quanto riguarda Sakura... Chissà! Alla fine Naruto è la persona che fino ad
ora le è stata sempre accanto e poi non dimentichiamo che, per quanto un po'
tonto, è ricco di fascino e di altre qualità positive, perciò è normale che lei,
non avendo neanche conosciuto Sasuke, si sia presa una giunoooooooonica cotta
per lui! Hinata invece... Beh poverina cerca di capirla! E' ancora inesperta nel
vasto campo delle relazioni amorose! Non è ancora pieanmente cosciente di cosa
sia l'amore e di ciò che implica... quindi non sa nemmeno cosa pensare dei suoi
sentimenti per Naruto! Ma sembra che stia iniziando a darsi una piiiiicola
svegliata! Adesso stiamo a vedere che cosa farà! Aspetta un attimo... cos'è che
hai detto? Io negata con l'html?! Ma noooooo! Ma cosa diciiiiiiiiiiii!! Tanto
per darti un'idea di quanto ne so ti posso dire che non ho la più pallida idea
di cosa sia un tag p! XD Anche ora, mentre sto scrivendo, non so proprio cosa mi
verrà fuori quando inserirò il capitolo su Efp! Beh stiamo a vedere... Al
massimo mi sgriderai un'altra volta! XD Dai ora ti saluto! Un bacione grande con
la speranza che il capitolo ti sia piaciuto! Ciaoooooo!! ^__________^
E con
questa.... Buone vacanze a tuttiiiiiiiiii!!! Vi prometto di ricominciare a
pubblicare ad alto ritmo ragazzi!
^________^
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Capitolo 10 *** Vita di ragazzi come noi ***
Hinata no Valkiries
Hinata no Valkiries
-ACCIDENTI SONO IN RITARDO!! RAGAZZE DOVE SIETE?!?!-
Naruto, da bravo dormiglione qual'era, stava goffamente cercando di
annodare la cravatta con la mano destra, mentre con la sinistra tentava di
allacciare i pantaloni, badando di non far uscire la camicia, il tutto scendendo
le scale a rotta di collo a causa del suo tremendo ritardo.
-Accidenti a te Naruto! Siamo già alla porta! Muoviti o ti lasciamo qui!-
Sakura e Hinata, invece, erano sulla soglia, già pronte per uscire.
Naruto, conciato come uno spaventapasseri, si presentò davanti alle due
con la bocca piena di qualcosa che doveva evidentemente essere stato una
fulminea colazione: -Uffa fagaffe! Ma pefchè fof fi avefe svefiato?!-
Hinata lo guardò stranita: -N-naruto-kun... C-che cosa hai d-detto?-
Quasi
strozzandosi, Naruto ingoiò la sua colazione: -Ho detto: "Perchè non mi avete
svegliato?" Voi siete già pronte da un pezzo no?-
Sakura gli si piazzò davanti furiosa: -VUOI DAVVERO SAPERE PERCHE' NON TI
ABBIAMO SVEGLIATO? TE LO SPIEGO IO! TU DORMIVI COME UN TAPIRO E QUANDO IO E
HINATA ABBIAMO PROVATO A SVEGLIARTI NON SOLO NON C'ERA VERSO DI SMUOVERTI, CI
HAI QUASI UCCISE!-
Naruto guardò l'amica stranito: -Eh? Ma di che parli Sakura-chan? Quando
mai ho tentato di uccidervi?-
Hinata si intromise tra i due: -B-beh... Q-quello c-che dice Sakura-san
non è del tutto falso...-
Quella mattina infatti non era stata certo facile per le
due ragazze tentare di mettere in piedi quel dormiglione, anzi,
tutt'altro...
Hinata si era alzata abbastanza presto quella mattina, il capodanno era
già passato da alcuni giorni e, dopo poco tempo, era arrivato anche il momento
di tornare a scuola.
Appena scesa dal letto, la ragazza aprì la finestra per fare un piccolo
ricambio d’aria nella stanza. Subito si diresse al bagno, che trovò libero,
quindi vi entrò e iniziò a lavarsi il viso. Aprì il rubinetto dell’acqua fredda,
posando al di sotto di esso le mani a coppa, gettando poi il contenuto sul viso.
La sensazione dell’acqua gelida le tolse immediatamente quel poco di torpore che
ancora aveva addosso, svegliandola completamente.
Finito di sistemarsi, uscì dal bagno per tornare nella sua camera,
incrociando un’assonnata Sakura: -Uagh! Buon giorno Hinata! Dormito bene?-
L’altra annuì contenta: -Si! Tu invece?-
Per
tutta risposta, Sakura sbadigliò ancora: -Insomma… Ho fatto un po’ fatica a
prendere sonno…-
Hinata le sorrise dolcemente: -Hai paura del primo giorno vero?-
L’altra rise: -Beh si… Anche se tecnicamente non è il mio primo giorno…
Oggi comunque dovrò conoscere i nuovi compagni ed i professori… L’altra volta io
e Naruto abbiamo passato la mattinata in aula insegnanti…-
La
mora annuì pensierosa: -Già… L’altra volta…-
Hinata ricordava bene il giorno in cui Sakura e Naruto erano arrivati
nella sua scuola, solo il giorno dopo la sua vita era stata sconvolta, per
sempre.
Nel vedere Hinata così pensierosa, Sakura le posò una mano
sulla spalla, preoccupata: -Ehi Hinata! Va tutto bene?-
Dopo un primo momento di distrazione, la ragazza le rispose
sorridendo: -Si Sakura-san! Non preoccuparti! Devo solo svegliarmi del
tutto!-
L’altra la guardò pensierosa: -Sarà…-
In quel momento arrivò Sanzo con un’espressione preoccupata
sul volto.
Le due ragazze gli sorrisero calorose, con un saluto
corale: -Buon giorno Sanzo!-
Contrariamente alla sua indole paciosa e cordiale, quella
mattina Sanzo pareva abbastanza agitato e frettoloso: -Ehm buon giorno
Hinata-san… Sakura-san ho bisogno di lei! Abbiamo… QUEL problema…-
Mentre Hinata a stento capiva di che parlasse, Sakura
sbuffò irritata: -Accidenti di nuovo!-
L’altra, he ancora ci capiva poco, la guardò confusa:
-Che problema c’è?-
Sakura digrignò i denti dalla rabbia: -Grrr sempre il
solito baka!-
Non ci volle molto ad Hinata per capire di chi parlava,
ormai si era fatta un'idea chiara di come andavano le cose in quella casa:
-Naruto-kun?-
La ragazza roteò gli occhi furiosa: -Già!
-Cosa è successo?-
La ragazza dai capelli rosa le fece segno di seguirla:
-Vieni a vedere…-
Senza dire una parola, Hinata andò dietro a Sakura che la
condusse alla stanza di Naruto. Senza neanche bussare, la ragazza mise una mano
sulla maniglia,ma fu fermata da Hinata: -M-ma Sakura-san… N-non dovremmo
bussare?-
L’altra diede un’alzata di spalle: - Credimi… Non vedremo
niente di sconvolgente! E poi…- le sorrise maliziosa: -Non c’è niente che tu non
abbia già visto!- A quell’affermazione Hinata arrossì come un peperone,
ripensando di nuovo a ciò che era successo il giorno in cui era arrivata a villa
Sarutobi, quando aveva visto Naruto in tenuta adamitica. Uno degli avvenimenti
più imbarazzanti della sua vita.
Sakura aprì la porta della camera del compagno: all’interno
tutto era avvolto nella penombra, ma non appena la ragazza aprì la finestra,
nella stanza si diffuse la luce del sole del mattino.
Hinata si guardò un po’ intorno, il disordine regnava
sovrano: riviste di arti marziali e di motori erano sparse su tutto il
pavimento, accompagnate da abiti più o meno puliti e appallottolati, confezioni
di ramen istantaneo ormai vuote e oggetti di vario genere, tra questi anche
alcuni di quei kunai che lui le aveva mostrato qualche giorno prima.
Nel vedere i pericolosi utensili sparsi per terra a
quel modo Sakura si irritò non poco: -Ma come fa quel baka ad avere così poca
cura delle sue cose? Lascia in giro persino le armi!- intanto l’attenzione di
Hinata fu catturata dall’enorme armadio di ciliegio sul lato sinistro della
stanza. Era in quell’armadio che Naruto aveva recuperato i vestiti che le aveva
prestato per evitarle di indossare i capi di dubbio gusto prestati da Sakura. A
pensarci bene era da allora che Hinata non era più entrata nella stanza di
Naruto, quella era stata l’unica volta, almeno fino a quel giorno. Allora non si
era nemmeno accorta del fatto che la camera del ragazzo fosse un tale disastro,
forse perché troppo presa da tutti i suoi problemi…
Facendo slalom tra le migliaia di cianfrusaglie sparse per
la stanza, le due ragazze si avvicinarono cautamente al letto, su cui stava
steso un enorme bozzolo di coperte; tirandole con forza, Sakura scoprì la figura
ancora addormentata di Naruto.
Russava come un tapiro, se ne stava abbracciato al cuscino
con un’espressione beata dipinta sul viso, sussurrando quella che doveva essere
la parola che aveva pronunciato più spesso nella sua vita: -Uhmm… Ramen…-
A quella visione Sakura sospirò sconsolata: -Ecco… Come
volevasi dimostrare! Come al solito avrà ignorato il suono della sveglia…-
Guardandosi intorno, Hinata notò sparsi sul pavimento un
mucchio di ingranaggi, che probabilmente una volta dovevano essere stati la
sveglia di Naruto. Nella sua mente fu subito tragicamente chiaro come doveva
essere andata.
-FORZA NARUTO SVEGLIATI! DOBBIAMO ANDARE A SCUOLA!-
Ma il ragazzo la ignorò bellamente: -Ancora una porzione…
Quello con la carne di maiale e le uova…-
Sakura digrignò i denti: -Svegliati cretino! Tra meno di
un’ora dobbiamo essere a scuola e tu devi ancora lavarti!-
Il biondo, scocciato da tante lagne, nel sonno le tirò un
cuscino in pieno volto, girandosi poi dall’altra parte.
La mora guardò preoccupata il viso di Sakura contrarsi in
una smorfia a dir poco animalesca: -IDIOTA! Scendi subito da quel letto!- e a
grandi falcate si avvicinò al letto scuotendogli la spalla.
Ma si sa… i ninja sono guerrieri speciali, dotati di mille
risorse ed esperti in ogni tipo di tecnica, pronti a far fronte ad ogni attacco,
anche nel sonno… Perciò Naruto, come sentì la mano di Sakura sulla sua spalla,
afferrò il polso della ragazza, lo girò su se stesso e, senza il minimo sforzo,
la scagliò lontano da lui.
Hinata non aveva ancora capito bene quello che stava
succedendo, finchè non vide Sakura arrivarle letteralmente in faccia. Le due
ragazze si trovarono sdraiate a terra e doloranti, in quello che sembrava uno
scomposto groviglio di braccia e gambe.
La ninja si massaggiava un bernoccolo sulla nuca:
-Ahiaaa…-
La povera Hinata intanto annaspava sotto di lei:
-S-sakura-san potresti spostarti? S-sei u-un pochino p-pesante…-
La ragazza abbassò lo sguardo, notando con disappunto di
essere finita proprio sopra lo stomaco della povera Hinata: -Wah! Scusami
Hinata!- e si alzò di scatto, porgendo una mano all’amica che si alzò
dolorante.
Gli occhi delle ragazza tornarono a Naruto che ancora
dormiva beato, a quella vista Sakura battè un piede a terra dalla rabbia: -BEH
FAI COME TI PARE COGLIONE!- e si trascinò via la povera Hinata che ancora
guardava il ragazzo con occhi compassionevoli
“Naruto-kun…”
-E così abbiam deciso di finire di prepararci e fare
colazione senza di te! Così impari a trattare in quel modo due povere fanciulle
indifese!- Sakura concluse il racconto con un sonoro pugno sulla testa del
biondino, mentre il terzetto si stava dirigendo alla fermata della
metropolitana.
-AHIA! Uffa Sakura-chan ma perché mi tratti in questo
modo?!- il poveretto si tastava la testa con occhi lacrimanti.
La rosa lo guardò con sufficienza: -Perché è quello che ti
meriti stupido!-
Il biondo sospirò sconsolato: -Uffi tu mi picchi sempre…
Però mi piaci tanto lo stesso!- concluse la frase con un sorriso smagliante
coordinato da occhi a cuoricini.
La ninja, rossa come un peperone, gli mollò un gancio in
pieno volto: -Piantala di dire stronzate!-
Hinata si soffermò un attimo a guardarli, mentre un
sorrisino si dipingeva sul suo volto “Sembrano proprio due fidanzatini…” ma,
quasi subito, fu presa da una strana stretta allo stomaco “Già… Proprio due
fidanzatini… Perché mi sento così?”
“Io ti proteggerò!”
La ragazza si bloccò, perché le era venuta in mente quella
frase? E perché proprio in quel momento? Scosse la testa, doveva essere la
mancanza di sonno, quella notte si era svegliata parecchie volte e ci aveva
messo un po’ a riaddormentarsi.
-Ehi Hinata? Come mai ti sei fermata?- davanti a lei,
Naruto la guardava curioso, mentre Sakura si era fermata poco più avanti.
Lei sorrise cordiale: -Oh scusa! Mi era venuta in mente una
cosa…- subito arrossì; in effetti era proprio lui la “cosa” a cui stava
pensando.
Lui le si avvicinò perplesso: -Ma sei sicura di star bene?
Sei rossa…-
Hinata si riprese quasi subito: -Si certo! È meglio
sbrigarsi ora, sennò rischiamo di arrivare in ritardo.-
Sakura si avvicinò ai due: -Hinata ha ragione! Non voglio
ritardare al nostro secondo giorno di scuola… VERO NARUTO?!- l’ultima parte fu
particolarmente calcata.
Capendo le intenzioni, molto bellicose, della collega,
Naruto iniziò a sudare freddo: -S-si S-sakura-chan!-
E finalmente i tre studenti si avviarono alla
metropolitana, pensando con amarezza al fatto che sarebbero stati schiacciati
come sardine da tutte le migliaia di persone che ogni giorno prendevano il più
utilizzato tra i mezzi di trasporto giapponesi.
Temari se ne stava placidamente appoggiata al cancello
della scuola, che ancora doveva essere aperto. Non era raro che lei arrivasse
con largo anticipo sull’apertura, infatti ogni mattina era costretta ad alzarsi
molto presto; questo perché era lei, orfana di madre, a doversi occupare della
colazione e del bento dei suoi due fratelli, persino di quello di Kankuro, che
era il fratello maggiore. Lei era di natura una ragazza previdente, così, per
essere sicura di arrivare in tempo, si alzava prestissimo, uscendo di casa anche
prima che i fratelli si svegliassero.
Quella poi era una mattina particolare, o meglio, quella
mattina doveva fare qualcosa di particolare. Subito la ragazza strinse
leggermente il manico del sacchetto che aveva in mano.
-Ehi Temari… Ma che ci fai qui così presto?-
No, non poteva essere. Com’era possibile che di tutte le
persone del mondo proprio lui fosse comparso dal nulla quella mattina? Questo
tipo di cose non sarebbe dovuto accadere solo in quelle stupide commedie
romantiche che tanto piacevano ad Ino? No…evidentemente la realtà è un regista
ancora più perfido di quanto la povera Temari pensasse. Alzò gli occhi
sconsolata, scorgendo la figura ancora un po’ lontana di Kiba che si avvicinava
trafelato, appesantito non solo dalla borsa scolastica ma anche dal borsone da
calcio, infatti la ragazza ricordava che quel pomeriggio ci sarebbe stato
l’allenamento.
Sorrise un po’ stanca, sperando di avere per una volta un
dialogo tranquillo: -Oh è perché ci ho messo meno del solito a fare il pranzo
per Gaara e Kankuro. Così sono arrivata presto. Tu invece? Come mai così
mattiniero?-
Lui scrollò le spalle: -Ah niente… Stamattina mia mamma mi
ha tirato giù dal letto per far fare la passeggiatina ad Akamaru… Con mia
sorella in vacanza studio in Irlanda sono rimasto solo io a disposizione. Mi
sono dovuto alzare alle sei… Non sai che rottura di scatole! Faceva un freddo
polare…- concluse poi con uno sbadiglio.
La bionda si avvicinò al ragazzo con espressione ironica:
-Ehi cerca di farti coraggio! Non puoi essere già stanco ora che le vacanze sono
appena finite…-
Kiba iniziò a mugolare sconsolato: -Non me lo ricordare… Al
solo pensiero della scuola mi viene l’orticaria! Ma dimmi un po’…- alzò la testa
con espressione curiosa: -Cosa c’è in quel sacchetto?-
La ragazza buttò un occhio alla busta che reggeva: -Ah è
vero… Questa è la tua giacca, lavata e stirata, grazie per avermela prestata a
capodanno.-
Stupito, il bruno prese titubante il sacchetto, estraendone
l’elegante giacca nera, come la vide fece un gran sorriso: -Ehi grazie! L’hai
proprio lavata per bene! Fa davvero un buon odore! Comunque guarda che non c’era
bisogno…- fece un attimo di pausa per trovare le parole giuste: - In ogni caso
grazie mille! Sei stata gentile…-
La bionda fece finta di fissare i suoi loose socks per
nascondere il leggero rossore sulle gote, rispondendo con studiata sufficienza:
-Ah di nulla! Me l’hai prestata per quasi una notte intera e mi è sembrato
carino lavartela… Tutto qui.-
Lui rise scrollando le spalle: -Beh grazie lo stesso! Ah
una cosa… Oggi quei due pigroni dei tuoi fratelli vengono all’allenamento?
Soprattutto Kankuro… tra due mesi inizia il torneo di calcio e Yasuda non è
esattamente il meglio come portiere!-
Il ragazzo si appoggiò al cancello affianco a lei,
sistemando la giacca nel borsone da calcio, utilizzando la maggior cura
possibile, lei intanto sistemava una ciocca bionda dietro l’orecchio:
-Tranquillo, ieri sera ho preparato personalmente i loro borsoni, ci saranno!-
Kiba annuì soddisfatto: -Benissimo! Allora da oggi ci
metteremo tutti sotto con l’allenamento! Quest’anno voglio arrivare almeno…-
-CHOJI MA CHE CAVOLO E’ QUELLA ROBA?LA
COLAZIONE DEI CAMPIONI?-
Sentendo un urlo disumano, e sinceramente anche un po’
stridulo, i due si voltarono a guardare un trio, composto da Ino, Shikamaru e
Choji, che lentamente si avvicinava.
Mentre camminavano, la bionda guardava con disgusto l’amico
corpulento: -Ma che schifo Choji! Come puoi mangiare della roba del genere? A
quest’ora del mattino poi…-
Choji per tutta risposta prese un’altra manata di patatine
dal suo sacchetto: -Tu non sai cosa ti perdi Ino… Le patatine al formaggio e
kiwi sono una delle cose più gustose che abbia mai mangiato! Ancora di
più della cioccolata alla maionese!-
Nel sentire nominare quelle assurde pietanze, il povero
Shikamaru, che a suo malgrado si trovava nel mezzo del terzetto, assunse un
colorito verdastro.
Ino fece una smorfia schifata: -Ma che orrore! Dai digli
qualcosa anche tu Shika…-
Il poveretto rispose a stento: -N-no comment…- troppo
impegnato a trattenere un conato di vomito.
Il bruno alzò una mano per salutarli: -Ehi buon giorno a
tutti! Anche voi di buon mattino vedo!-
Avendo trovato un buon pretesto per dimenticarsi del
disgustoso cibo di Choji e delle parole indignate di Ino, Shikamaru si diresse
velocemente verso i due amici: -Buon giorno Kiba. Buon giorno Temari. Stamattina
siamo qui perché Ino ha un paio di faccende da sbrigare con il consiglio
studentesco… Tsk! Non sa fare niente da sola! E così mi son dovuto alzare ad un
orario indicibile… Che seccatura!-
-Invece di ripetere la solita tiritera sbrigati a venire
con me! Stanno già aprendo i cancelli ed io devo finire prima che arrivino
tutti!- alle sue spalle spuntò la bionda.
Lui per tutta risposta sbuffò sonoramente: -Uffa… Dai va
bene arrivo!- e così, afferrato con impeto dalla vivace compagna, il
povero Shikamaru fu trascinato all’interno dell’edificio scolastico attraverso
il cancello appena aperto.
Al vedere quella scena Choji sorrise: -Che brava Ino!
Sempre così attiva… Però povero Shikamaru!-
Kiba e Temari erano atterriti: -Già… Povero, povero
Shikamaru…-
-EHI CHOJI DOVE CAVOLO SEI? GUARDA CHE NON SEI ESENTATO DAL
LAVORO SAI?-
Sentendo il “dolce” richiamo dell’amica, il corpulento
giovane sospirò incamminandosi: -Uffa… E io che pensavo di poter rimanere fuori
almeno stavolta… Ma perché Ino non pensa a Shikamaru e mi lascia in pace?- e
anche lui se ne andò mestamente.
Gli altri due erano ancora sconvolti: -Povero, povero
Choji…-
Entrambi notarono che ormai il cancello era aperto che che
piccoli gruppetti di studenti si stavano avviando con aria più o meno sveglia
verso l’edificio.
Temari si voltò verso il ragazzo: -Allora che si fa?
Entriamo?-
Kiba sospirò scuotendo la testa: -Io devo aspettare Shino…
Mi deve dare una mano a tirare fuori l’attrezzatura del club di calcio. Però,
cavolo, perché non è ancora arrivato? Gliel’avevo detto che dovevamo sbrigarci
prima dell’inizio delle lezioni!- intanto si guardava intorno stizzito.
-Buon giorno a tutti!-
Kiba si voltò nella direzione da cui proveniva il saluto ed
un ghigno soddisfatto gli si dipinse sul volto: -Ehi finalmente! Ma guarda chi
si vede… La coppia degli scazzati!-
Scazzati era sicuramente un termine pregnante nel caso di
Shino e Sasuke, che, lugubri per natura, camminavano con l’aria perennemente
annoiata e schifata dal mondo che per loro era ormai un marchio di fabbrica.
Soprattutto per Sasuke: -Kiba… Mavaffanculo!- non sentendo commenti da parte del
compagno, si voltò verso Shino: -E tu non gli dici niente?-
Lui si limitò a scrollare le spalle, per lui ogni parola
detta a Kiba erano due parole di troppo: -Non ho nulla da dire…-
L’altro scosse la testa, quando un pensiero gli balenò in
mente: -Ma oggi tu e Kiba non dovete sistemare l’attrezzatura del club?-
Shino annuì inespressivo;: -Si… Oggi ricominciano gli
allenamenti, tu hai preso il borsone?-
Sasuke annuì mostrando l’enorme sacca che portava al
fianco: -Ovvio… Vedo che tu invece non hai portato
niente…-
L’altro scrollò le spalle: -Oggi non avevo voglia di
allenarmi…-
All’udire quelle parole Kiba si parò davanti a loro
furioso: -MA BRAVO!! E COSI’ SALTI L’ALLENAMENTO PROPRIO AD UN PASSO DALL’INIZIO
DELLA STAGIONE EH? TI PRENDEREI A SCHIAFFI SHINO!-
Shino si limitò ad ignorare le parole del capitano:
-Andiamo a mettere a posto l’attrezzatura? Tra mezz’ora iniziano le
lezioni…-
Ormai Kiba lo conosceva bene, era inutile litigare con una
persona del genere, così sbollì la rabbia rimasta digrignando i denti dopodichè
si avviò seguito dall’amico: -Bah andiamo! Ciao Sasuke! Ciao racchia!-
Sentendo il vecchio insulto, Temari scattò irritata: -Ehi
racchia a…- ma ormai il ragazzo era già lontano: -Cretino…-
Vedendo la ragazza così arrabbiata, Sasuke si mise a
ridere: -Ancora a litigare con lui? Ma perché non provi ad ignorarlo…-
Lei sbuffò come un toro pronto alla carica: -Come si può
ignorare un essere così irritante?!-
-Ehi! Buon giorno a tutti!-
I due si voltarono, Hinata, Naruto e Sakura stavano
arrivando. Sasuke istantaneamente strinse i manici della borsa scolastica fino a
imbiancare le nocche. Quel bastardo era di nuovo troppo vicino ad Hinata e a lui
vedere scene del genere dava letteralmente il voltastomaco “decisamente troppo
irritante per poterlo ignorare…”.
Temari invece andò incontro al trio con un sorriso
ironico
dipinto sul volto: -Buon giorno ragazzi! Pronti per il primo giorno dopo
le vacanze?-
Hinata annuì sorridente mentre Naruto scosse un po’ la
testa con aria poco convinta, fermato dal solito gancio punitore di Sakura:
-Deficiente! Mettici almeno un po’ di entusiasmo!-
Il poveraccio si portò le mani allo stomaco pegato in due
per il dolore: -Ahiaaaa! Sakura-chan perché mi picchi sempre?-
Lei gli scoccò un’occhiata di fuoco: -Perché te lo meriti
baka!-
Brutta storia, anzi bruttissima! Se qualche insegnante li
avesse beccati a dare spettacolo urlando come ossessi ai cancelli della scuola
proprio al momento dell’ingresso mattutino ci sarebbero state delle conseguenze
davvero poco piacevoli, a partire da un bel colloquio col preside con nota e
punizione dopo l’orario: -Ragazzi… per favore smettetela… Rischiate di farvi
mettere in punizione…-
Sakura alla parola “punizione” si bloccò istantaneamente.
Lei, che fin da bambina era stata la studentessa modello, la secchiona, la
beniamina della maestra, la capoclasse, sempre con i compiti fatti, mai un
errore, mai uno sbaglio, la migliore in tutto, soprattutto a scuola, come poteva
essere messa in punizione?
Mollò immediatamente il lembo della camicia di Naruto che
cadde rovinosamente a terra. Hinata, dietro di lei, aspettava impaziente un
qualche segno di vita della ragazza che se ne stava immobile sulla strada. Un
leggero tremolìo muoveva le membra della ragazza dai capelli rosa, il
tremolìo dell’attesa.
Anche Temari e Sasuke osservavano interessati, cosa avrebbe
fatto? Si sarebbe scagliata contro Hinata? Avrebbe urlato strani versi al cielo
come le bestie nei vecchi film fantasy?
Fu un attimo, videro la ragazza voltarsi verso Hinata, i
due deglutirono tesi mentre la poverina si preparava a ricevere ciò che l’amica
le avrebbe dato. Alzò gli occhi al suo viso e… ciò che trovò la stupì molto:
-Che ne dici Hinata-chan? Entriamo?- intanto sfoderava il suo miglior
sorriso.
Temari e Sasuke crollarono a terra per lo stupore mentre
Hinata sentì l’adrenalina scenderle a velocità talmente alta da stordirla
fisicamente.
Sakura intanto aveva preso a camminare tutta contenta su un
ideale letto di fiori di ciliegio che leggeri si muovevano nell’aria,
evidentemente il fatto che fossero i primi giorni di gennaio era trascurabile
nelle fantasie della kunoichi: -Forza Naruto alzati che è ora di andare a
scuola.- disse con voce paurosamente vezzosa.
Il povero ragazzo si alzò dolorante da terra, dove era
finito dopo essere stato mollato da Sakura: -Ahia che male…-
Intanto Temari si era già avvicinata ad Hinata con aria
attonita: -Sbaglio o la tua amica americana è una pazza furiosa?!-
Hinata stava a bocca spalancata, fissando l’amica che si
allontanava, nemmeno lei avrebbe mai immaginato di vedere Sakura in quelle
condizioni.
Naruto si avvicinò alle due con le mani sulle reni per il
dolore: -È solamente un po’ schizzofrenica… Lei in genere è superviolenta e
dotata di una forza bestale, ma quando si tratta di studi o simili diventa
un’altra persona… E’ un po’ strana ma non è cattiva! E poi è così carina la mia
Sakura-chan!!-
Le due ragazze e Sasuke, che aveva assistito al tutto senza
il coraggio di dire una parola, lo guardarono impensieriti, Hinata cominciava ad
essere seriamente preoccupata “Ma tutti gli shinobi sono così? Sono questi i
guerrieri che devono proteggere l’angelo decaduto?!”
Ma un suono bitonale ed argentino riscosse il quartetto dal
temporaneo torpore, la prima a muoversi fu la bionda: - È la campanella! Dobbiamo
sbrigarci!-
In classe il clima era abbastanza disteso, la prima ora era
stata inaspettatamente di buco a causa del malore improvviso ma non grave venuto
a Izumo-sensei, docente di letteratura.
Hinata sospirò di sollievo quando vide Ino venirle incontro
con la bella notizia gridando tutta contenta: -Evvai! Per quest’ora relax
completo! Una meraviglia! Vero Shika?-
Poco lontano da lei, Shikamaru, seduto al banco con le
gambe appoggiate su di esso, annuì svogliato, mentre al suo fianco Choji si
rimpinzava di patatine.
La biondina si rivolse alle due amiche appena entrate:
-Allora per questo trimestre vi va bene la sistemazione del precedente? Io con
Temari e Hinata con Sasuke?-
Temari annuì distrattamente, mentre Hinata sorrise
contenta: –Per me va bene. Per te Sasuke?-
Lui, che già alla frase di Ino era salito al settimo cielo,
rispose al sorriso della ragazza: -Ma certo! Ovvio che mi va bene!-
Hinata annuì felice: -Perfetto! Ti ringrazio!-
Vicino a loro, Naruto si guardava intorno perplesso: -Si ma
io dove mi metto? Non so neanche come siete disposti voialtri...-
Ino gli indicò un paio di banchi in fondo alla classe, dove
Sakura stava già sistemando le sue cose: -Ecco! Tu e fronte spaziosa starete là
in fondo! Davanti a Sasuke-kun ed Hinata-chan!-
Naruto fece un sorriso a un milione di denti: -Evvai
proprio i posti in fondo!- si voltò verso Hinata appoggiandole una mano sulla
spalla: -E poi non siamo tanto distanti! Sei contenta Hinata?-
La ragazza sorrise di rimando, arrossendo lievemente per il
contatto: -Si certo Naruto-kun.-
Intanto Sasuke fissava la mano del ragazzo sulla spalla di
lei come se dovesse incenerirla con lo sugardo. Non gli piaceva, non gli piaceva
per niente. Odiava lui ed odiava tutte quelle irritanti attenzioni che
continuava a rivolgere ad Hinata. E se solo pensava alla notte di capodanno, la
voglia di tirargli un pugno ben assestato in pieno volto si faceva più forte che
mai. Chi cavolo era poi lui? Le stava sempre attaccato, manco fosse la sua
guardia del corpo personale.
Povero stolto, neanche sapeva quanto andava vicino alla
verità.
Neji si aggirava tranquillamente nell’ampia camera dello
Hyuga palace. L’avevano lasciato alzare finalmente. Deidara aveva dichiarato che
la pressione era a livelli normali, dopo più di una settimana di 95 su 60, e che
le ferite sul suo corpo erano del tutto guarite, a parte l’enorme taglio che
aveva sul petto, quello persino lui dubitava potesse mai rimarginarsi del
tutto.
Prese il maglione color castagna che gli inservienti gli
avevano lasciato su una gruccia e si diresse alle grandi vetrate che occupavano
un’intera parete della camera, come in tutte le stanze dell’enorme edificio. Gli
piaceva fissare il suo sguardo fuori dalla finestra, osservare distrattamene le
persone, gli edifici, le strade, ma anche il cielo e le nuvole, soprattutto
queste, in un certo senso lo rilassavano. Sorrise, questo pensiero lo fece
sentire terribilmente simile al suo amico Shikamaru… chissà come stava? E chissà
come stavano gli altri? E Tenten? Faceva sempre i suoi allenamenti in maniera
diligente? Aveva una gran voglia di vederla…
Ma mai quanto quella di vedere Hinata.
Il loro ultimo incontro l’aveva lasciato tremendamente
scosso. Cos’era quella “cosa” che si era manifestata in lei? Valkiries… un nome
che avrebbe dovuto suonargli nuovo ma che invece gli dava il senso del passato,
del vissuto… E del nostalgico. Da quando l’aveva vista era stato preso da una
strana sensazione, un brivido, quasi un prurito, che non faceva altro che
tormentarlo. La sua immagine era scolpita indelebile nella sua memoria, la
vedeva continuamente, sentendo anche il desiderio di toccarla, stringerla, lei
doveva essere sua… solo sua!
Scosse la testa per risuotersi dal torpore in cui era
caduto “Ma cosa mi prende?! A che diavolo stavo pensando?! Non ho mai pensato ad
Hinata in questi termini…”
Si portò una mano alla testa, massaggiando le tempie per
calmare un po’ i suoi bollenti spiriti, scendendo poi al setto nasale che iniziò
a massaggiare piano.
Non era da lui fare certi pensieri, forse a forza di stare
chiuso in quella stanza stava covando i semi della pazzia. Ecco, doveva essere
quello il problema! Molto meglio uscire a fare quattro passi per il grattacielo,
tanto ormai chi poteva dirgli qualcosa dato che era guarito?
Finito di sistemarsi, uscì dalla stanza. Si trovò nel lungo
corridoio che aveva percorso il giorno in cui aveva origliato i discorsi di suo
nonno e di quell’Itachi. Pensò un attimo a dove avrebbe potuto andare, decise di
girare a sinistra.
Aveva tutta l’intenzione di esplorare quanto più possibile
del grande edificio. Gli era ormai chiaro il fatto di non trovarsi tra amici e
che se voleva rivedere i suoi cari doveva cercare di trovarsi in una posizione
di vantaggio rispetto a chi lo costringeva a stare chiuso in quel posto.
Si guardò un po’ in giro, non aveva notato ancora nulla che
potesse destare la sua attenzione, solo sgabuzzini e bagni. Evidentemente quello
doveva essere un piano atto ai servizi, sospirò deluso da tanta miseria di
informazioni, come minimo l’avrebbero fermato prima di poter salire o scendere…
ma subito i suoi sospetti furono smentiti.
Si trovò davanti ad un’elegante porta di legno laccato di
nero, con una pesante maniglia in metallo satinato, ma più di tutto lo attirava
la targhetta sulla porta, anche quella in metallo satinato, con inciso un nome
che fece scattare il suo cervello come una molla: Itachi.
Non si fece domande a proposito del fatto che non fosse
presente il cognome, questo servì solo a cementificare in lui la sensazione che
fosse proprio quell’Itachi che lui aveva visto quel giorno, quando lo aveva
spiato insieme al nonno.
Si accorse con sollievo che la porta era solo semichiusa,
si guardò un attimo intorno per verificare che non ci fosse nessuno, dopodichè
si avvicinò allo spiraglio aperto spiando all’interno dell’ufficio, era
vuoto.
Aveva il cuore in gola, non era da lui fare certe cose.
Scosse la testa, non era il momento di pensare a certe stupidaggini! Aveva altro
da fare! Un’ultima occhiata intorno e subito entrò.
Tutto ciò che fu capace di pensare era… Nero! Era tutto
nero in quel luogo: la grandissima scrivania, i pavimenti di marmo, i grandi
schedari, i divanetti e anche le sedie, ogni tanto solo qualche sprazzo di rosso
e pochissimo bianco. Era sicuramente un luogo di lusso, elegante e
professionale; poteva sembrare l’ufficio di un grande dirigente o comunque di
una persona molto in alto.
Si guardò un po’ intorno, finchè non la notò… sulla parete
alla sua destra, una gigantografia del viso di Valkiries.
Se la ricordava bene quella donna… Lei era quello spirito
dalla forza e dalla violenza inaudite che si era manifestato nel corpo di
Hinata.
Vi si avvicinò, lentamente, con cautela, quasi con
reverenza. Quando le fu di fronte la scrutò con attenzione: a giudicare da quel
poco che vedeva dei vestiti, quella gigantografia doveva risalire al giorno in
cui c’era stata la celebrazione del compleanno di Hinata. Si soffermò poi sul
suo viso, con quell’espressione rabbiosa e fiera; i suoi occhi sembravano
dardeggiare fiamme, così rossi e furiosi, i capelli d’oro gallegggiavano
nell’aria sostenuti dalla sua stessa aura, di un colore viola acceso, la stessa
che aveva visto quella sera in quel parco, quando era stato salvato da Sasori.
Sulle sue labbra era disegnata una strana espressione, erano solo dischiuse, ma
esse stesse emanavano una grande rabbia, così rosse, così piene, così seducenti…
così vicine…
-Ma bene… noto con piacere che anche a te non è
indifferente l’angelo macchiato di sangue!-
Neji si riscosse dai suoi pensieri “Ma che diavolo…”. Si
guardò intorno: non era più vicino alla gigantografia, vi era appoggiato. E per
di più le sue labbra… si erano posate sulle labbra di Valkiries, sulle labbra di
Hinata.
Il ragazzo si allontanò di scatto da quella foto maledetta:
-Io… Che diavolo stavo facendo?-
Itachi, colui che l’aveva riscosso dai suoi pensieri, si
avvicinò con passo lento ed elegante al ragazzo: -Rilassati… è normale! Anche su
di me esercita un fascino irresistibile!-
Neji si allontanò velocemente, guardandolo con disgusto:
-Io non sono come te!! Stammi lontano!-
L’altro rimase un attimo stupito dalla reazione di Neji,
dopodichè esplose in una grassa risata: -Tu… Sai chi sono vero?-
L’espressione di Neji si faceva sempre più astiosa: -Che
cosa vuoi fare ad Hinata?-
Itachi per un attimo sembrò essersi dimenticato di lui, si
avvicinò al piccolo mobile-bar del suo ufficio e si versò un discreto bicchiere
di Gin, per poi rimettersi a fissarlo: -Stai tranquillo… Io non la voglio
uccidere a differenza degli Hyuga. Anzi… Io voglio fare di tutto per mantenerla
in vita! Io voglio che Valkiries diventi mia, solamente mia!-
Nel sentire quelle parole, qualcosa si mosse nello stomaco
di Neji, una furia cieca lo prese sin nelle membra: -BASTARDO! Come puoi dire
delle cose del genere? Trattare una ragazza come se fosse un oggetto… Sei
disgustoso!-
Itachi si limitò a sorridere col suo solito fare ironico,
sedendosi su una sedia dell’ufficio: -Ma come… non è ciò a cui anche tu stavi
pensando fino a qualche minuto fa?-
Neji si impietrì, effettivamente Itachi aveva ragione! Lui
aveva bramato quella donna, nell’attimo in cui aveva visto quella fotografia,
quando l’aveva baciata, lui l’aveva desiderata, l’aveva voluta sua… solo
sua!
Cominciò a tremare di agitazione e vergogna “Non posso… non
posso fare simili pensieri verso Hinata! Lei è come una sorella per me! Le
voglio bene, ma non in quel senso! Io sono fidanzato con Tenten! Io amo Tenten!
Io la amo! Io…”
-Tranquillizzati! Ciò che ti sta succedendo è assolutamente
normale! È inutile che provi a combatterlo… È parte di te.- Itachi lo guardava
con aria divertita, mentre rigirava con la mano il bicchiere di Gin per
constatarne la consistenza.
Il ragazzo, bruscamente risvegliato dai suoi pensieri, si
mise ad urlare con agitazione: -BASTA! PIANTALA DI DIRE STRONZATE! STAMMI
LONTANO!! E STAI ANCHE LONTANO DA HINATA!- e, fatto dietro front, fuggì
dall’ufficio.
Preso un sorso dal suo bicchiere, Itachi guardò la porta da
cui Neji era appena uscito con aria estrememamente soddisfatta: -E così il
capostipite sta già iniziando a manifestarsi eh? Quei vecchi bisbetici ne
saranno felici.-
-Ed è in questo modo che l’esercizio va risolto… Ci sono
domande?-
L’insegnante, un signore piuttosto rotondetto, sulla
cinquantina, guardò la classe alla ricerca di eventuali mani alzate, rimanendo
soddisfatto dall’assenza di queste; però, se avesse guardato con più attenzione,
si sarebbe accordo di molti sguardi persi, addirittura quasi menefreghisti, nei
volti dei suoi alunni, che a tutto pensavano meno che alla soluzione di quel
noioso
problema di matematica.
Scene simili non erano rare nell’istituto Honan,
specialmente durante le lezioni di Shirui sensei, un uomo tanto noioso quanto
borioso, che non esitava a sbandierare ai quattro venti le sue tre lauree in
matematica, fisica e ingegneria ambientale. Sicuramente un gran traguardo…
peccato che, al di fuori di numeri, incognite ed espressioni lunghe quanto la
fila agli uffici delle poste nella tarda mattinata, quell’uomo non capisse
un’emerita sega. Oltretutto il suo ego rigonfio lo portava a pensare che la sua
materia dovesse per forza essere fonte di estremo interesse e le sue lezioni
dovessero essere colte come rare e preziose perle di saggezza da quel nugolo di
studentelli ignoranti che lui credeva non essere in grado neanche di allacciarsi
le scarpe la mattina, in quanto essi non erano eruditi in scienze matematiche
quanto il suddetto professore.
Perciò per lui, che si sentiva un profeta per quelle povere
pecorelle ingenue ed ignoranti, fu un vero affronto trovare qualcuno
placidamente addormentato proprio durante la sua “meravigliosa” lezione.
Il già citato dormiglione è proprio lui, l’unico ragazzo al
mondo in grado di farsi dodici ore di sonno filato, orario scolastico compreso,
ed essere sempre talmente stanco da affrontare svogliatamente anche i compiti
più facili ad interessanti: Nara Shikamaru.
La reazione del professore potrà sembrarvi un dejà-vu… Ma
voi vi immaginereste una reazione diversa?
-NARA!! COME TI PERMETTI DI DORMIRE DURANTE LA MIA
LEZIONE!-
Choji, vedendo che l’amico continuava a dormire incurante
della rabbia del professore, alzando mano unta e piena di briciole di patatine,
gli scosse la spalla: -Shikamaru! Shikamaru svegliati! Il sensei ti ha scoperto!
Muoviti o sono cazzi davvero!-
Il bell’addormentato si svegliò di malavoglia, grattandosi
la nuca e sbadigliando sonoramente, sotto gli sguardi increduli dei compagni e
quelli furenti del professore e di Ino: -Si sensei? Ha bisogno di qualcosa?-
A quella frase l’intera classe esplose in una grassa
risata, meno Ino, che sembrava sul punto di divorarsi il banco dalla rabbia,
Temari, che cercava inutilmente di farla desistere da ogni sciocchezza, e i due
ninja, che erano rimasti letteralmente senza parole.
Soprattutto Naruto che, per quanto fosse un’amante delle
distrazioni in orario scolastico, non riusciva a concepire come un ragazzo
dall’aria tranquilla e posata come Shikamaru potesse creare tanta confusione e
soprattutto mettersi nei guai con un professore dall’aria perfida e vendicativa
come quel docente di matematica. Si voltò verso Hinata e Sasuke in cerca di
spiegazione, cercando di parlare il più piano possibile: -Psst Hinata!
Sasuke!-
I due si voltarono a guardarlo, la ragazza fu la prima a
parlare: -Si? Hai bisogno di qualcosa?-
Il bondino cercò di avvicinarsi un po’ di più: -Ecco…
Volevo capire che diavolo sta succedendo! Perché Shikamaru fa così? Non si
metterà nei guai?-
Inaspettatamente, Hinata sorrise con fare complice: -Stai
tranquillo Naruto-kun! Shikamaru-kun non finirà nei guai!-
Risposta alquanto sibillina, insolita per una ragazza come
Hinata, tanto che il ragazzo cercò un chiarimento in Sasuke: -Ma come?!-
Il moro, dal canto suo, mal sopportava Naruto, quindi gli
diede una risposta degna della considerazione che aveva per lui: -Shikamaru è
molto più in gamba di quanto non pensi, testa quadra! Ora stai zitto e
guarda!-
Troppo disorientato per potersi arrabbiare, Naruto ritornò
a guardare la scena, trovando Shikamaru già in piedi, mentre il sensei
continuava ad inveire contro di lui.
-BENE! VISTO CHE TI PIACE TANTO FARE IL SAPUTELLO, VIENI A
FARLO QUI! ALLA LAVAGNA!!-
“Ci risiamo! Che palle…” sbuffando, il povero Shikamaru si
avviò pigramente alla lavagna. Intanto il professore stava consultando un libro
di testo che, evidentemente, non era il loro libro di matematica.
Ino fu la prima ad accorgersene “Cavolo! Quello è diverso
dal nostro libro!! Ma da dove diavolo salta fuori?!” cercò di sporgersi meglio
sul banco per vedere di cosa si trattasse, aveva un pessimo presentimento… Che
alla fine si rivelò giusto “QUELLO E’ UN LIBRO DI TEST D’AMMISSIONE DELLA TODAI!
Ma dove cavolo l’ha preso? Beh è un insegnate… Ovvio che possa avere un libro
del genere… E poi si compra in libreria… MA ORA CHE CAVOLO C’ENTRA? I problemi
scritti su quel libro sono tra i più difficili in circolazione! Neanche uno come
Shika potrà risolverli!”
Si voltò preoccupata verso l’amica al suo fianco:
-Accidenti! Hai visto anche tu Temari?!-
L’altra annuì seria: -Si… Speriamo bene…-
Sfogliate alcune pagine, l’insegnante si fermò sorridendo
compiaciuto: -Ecco un problema he mi piace!! Pronto Nara?-
Shikamaru guardò il sensei disgustato, sembrava quasi che
quell’uomo potesse godere di un suo eventuale fallimento, sapeva che non lo
aspettava una sfida facile, ma ormai era in ballo, bisognava ballare.
Prese il gessetto in mano: -Si sensei…-
Il sorriso si allargò sul faccione dell’uomo: -Benissimo!
Un campanile, quando viene colpito dai raggi solari inclinati di 45° sul piano
orizzontale, proietta un’ombra che si allunga di 20m quando i raggi assumono
un’inclinazione di 30° gradi. Determina l’altezza del campanile.- concluse con
un ghigno soddisfatto dipinto sul volto.
Tutti in classe rimasero allibiti. Un problema del genere
era assolutamente estraneo a qualunque cosa fosse mai stata compresa nel loro
programma di matematica e fisica. Come mai avrebbe potuto un ragazzo al secondo
anno di superiori arrivare a risolvere un problema del genere? Sarebbe
complicato anche per uno studente universitario.
Naruto si voltò di nuovo verso Hinata e Sasuke, stavolta
era davvero sconvolto: -M-ma voi riuscite a trovare le altezze dei campanili in
base alla loro ombra?-
Ma ora anche loro erano veramente stupiti, Hinata faceva
addirittura fatica a parlare: -E-ecco v-ve-veramente… Io non avevo mai visto un
problema del genere… Tu Sasuke?-
Persino Sasuke era letteralmente a bocca aperta: -Ma tu
guarda che figlio di puttana… Quelli devono essere problemi dell’ultimo
anno!-
Anche Sakura si voltò a parlare: -Ma quindi… Dite che verrà
messo in punizione?!-
Hinata iniziò a torturarsi le punte dei capelli: -Spero
proprio di no…-
A dispetto della sua sorpresa, il moro sorrise
ironico: -Tranquille… Se conosco bene Shika vedrete che non ci sarà alcun
problema!- e ritornò a guardare con attenzione la
scena.
Tutti annuirono e anche i due ninja tornarono a
voltarsi verso la lavagna. Shikamaru aveva già scritto i dati del problema, il
professore guardava il tutto con fare compiaciuto: -Prego… Cominci pure!-
Prima di dedicarsi al problema, Shikamaru vide Ino che
tremava di agitazione, mordendosi nervosamente l’unghia del pollice e rovinando
quella che doveva essere stata una costosissima manicure, mentre al suo fianco
Temari cercava furiosamente sul libro di testo qualcosa che potesse somigliare
anche solo lontanamente ad un suggerimento.
“Tsk! Ma guarda quella seccatura che faccia che sta
facendo! È più agitata lei di me! Bene! Ora pensiamo al cavolo di problema… Uhm!
È più difficile di quelli che c’ha dato fin’ora… Quindi devo trovare l’altezza
del campanile eh? Uhm… Proviamo così!” e tracciò una linea verticale sulla
lavagna, scrivendo ai suoi estremi le lettere H e O.
Il professore ondeggiò avanti e indietro in maniera
tronfia: -Gradirei che spiegassi alla classe cosa stai facendo Nara! Sempre se
non ti dispiace…-
Il ragazzo lo guardò un attimo storto, quel tipo era
davvero un rompiscatole: -Allora… Questa linea è il campanile, ovvero la misura
che noi dobbiamo trovare… Ora devo tracciare le due ombre proiettate, quella a
45° e quella a 30°, che sarà più lunga, ecco fatto. Considerando che l’angolo
della prima ombra è 45°, devo dedurre che, secondo le regole degli angoli dei
quadrati, la lunghezza di quest’ombra è uguale all’altezza del campanile…-
Il ninja biondo rimase basito per l’ennesima volta in
quella mattina, e ancora una volta si voltò verso i due alle sue spalle:
-M-ma-ma… Il vostro amico sta risolvendo quel problema così difficile?-
Sasuke sorrise ironico: -Che ti avevo detto testa quadra?
Lui non si smentisce mai! Ma ora taci e sta a guardare!-
Senza la minima indecisione, Shikamaru fece il problema
passaggio per passaggio, scrivendo sulla lavagna e spiegando lo svolgimento al
professore con calma e attenzione, senza nemmeno l’aiuto della calcolatrice,
finchè non giunse alla fine: -Quindi la soluzione è che l’altezza del campanile
è uguale a dieci per radice di tre più uno. Ho detto bene?-
Per un attimo nella classe si diffuse il silenzio, nessuno
fiatava, aspettando il verdetto del professore, che già iniziava a fumare di
rabbia: -Si! È giusto!-
La classe esplose in una silenziosa ovazione, mentre il
professore congedava il ragazzo, che se ne andò al posto ignorando tutti i
complimenti dei compagni. Una volta seduto, alzò lo sguardo verso Ino che ancora
lo guardava stupita, dopodichè le sorrise.
Lei gli sorrise di rimando, sentendo una strana energia
muoverle lo stomaco “Shika! Sei uno stupido... Ma sei stato incredibile!”
Prevenendo eventuali domande da parte di Naruto e di
Sakura, Hinata incominciò a dare le giuste spiegazioni: -Vedete… Shikamaru-kun è
una specie di genio. Ha un quoziente intellettivo di più di ducento punti!
Pensate che agli esami riesce a prendere il punteggio più alto della scuola
senza nemmeno studiare.-
I due spostarono i loro sguardi sul ragazzo in questione,
che già si era riaddormentato sul banco, con un ridente Choji al suo fianco.
Quindi quello era davvero un genio? A vederlo non lo si sarebbe mai detto…
Proprio in quel momento la campananella ricordò agli
studenti la fine della lezione, l’insegnante, ancora infuriato per la
performance di poco prima, raccolse tutta la sua roba e si congedò, molto
sgraziatamente in verità, dagli studenti: -Bene ragazzi! Come compito voglio che
mi portiate tutti gli ecercizi delle pagine 86-87! Arrivederci!- e se ne andò
sbattendo la porta.
Ignorandolo totalmente, Naruto chiese ad Hinata: -E ora che
lezione abbiamo? Non mi ricordo…-
La ragazza ci pensò un attimo: -Uhm… Mi sembra che ci debba
essere inglese.-
Al suo fianco Sasuke annuì: -Si, abbiamo inglese!-
Sentendo quelle parole il biondo esultò di gioia: -Uao!
Davvero? Evviva! Questa sarà una lezione di tutto riposo vero Sakura-chan?-
Mentre la ragazza annuiva distrattamente, Sasuke guardava
il biondo con aria interrogativa: -Ehi! Perché dici così scemo?-
La bocca del ragazzo si piegò in un ghigno di
soddisfazione: -Perché? Ho abitato per cinque anni negli Stati Uniti amico! Più
facile di così…- e si impettì con aria orgogliosa.
Il moro non fece in tempo a ribattere che la professoressa
Snapp, insegnante madrelingua di inglese, si fiondò tutta trafelata in classe:
-Good morning! Sorry for the delay but avevo alcune cose da discutere col
preside.-
Ecco, il suo solito parlare mezzo inglese, mezzo giaponese,
meno male che ormai la classe era abituata…
-Right! Ora shall we start la lezione?- anche se l’effetto
era davvero poco piacevole all’udito.
La professoressa iniziò a scribacchiare qualcosa sul
registro di classe, dopodichè fu come colpita da un’illuminazione: -I see there
are some new studenti in questa classe! Chi sono Haruno Sakura ed Uzumaki
Naruto?-
I due si alzarono in piedi, a parlare fu Sakura: -Siamo noi
due… Ci siamo trasferiti circa un mese fa dagli Stati Uniti.-
Quelle furono per lei le parole magiche: si sa che le
insegnanti di inglese amano particolarmente i madrelingua o i bilinguisti in
generale… Fu così che venne prersa da una strana esaltazione: -Really? Which
part of the USA?- erano addirittura spariti gli intermezzi in giapponese, il che
significa che si stava esaltando.
Sakura rimase un po’ sovrappensiero “Non le posso certo
dire che stavamo a New Konoha… È un posto segreto! E poi non è neanche segnato
sulle cartine… Beh però…” –San Francisco, in the Mission District.-
La professoressa annuì interessata, dopodichè rivolse la
stessa domanda al ragazzo: -And you?-
Preso in ballo all’inprovviso, Naruto rispose sorridendo:
-Me too… I’ve
lived in Mission District with Sakura! We stayed together!-
-EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH?! WAOOOOOOOOOOO!! - l’intera classe
esplose in un’ovazione nel sentire quella frase dal senso chiaramente
equivoco.
Hinata e Sakura si batterono una mano sulla fronte “Quel
baka… Non sa che in inglese britannico il verbo “stay” significa anche “essere
fidanzati”!” anche se, ad essere sinceri, quel pensiero a Sakura non dava del
tutto fastidio…
Comunque il povero Naruto, abituato all’inglese tipico
della West coast, che era solito usare con eccessiva nonchalance, ormai non
considerava più il verbo stay in quel modo, per cui la sua lingua utilizzava
altre espressioni più pregnanti, e quindi per lui era facile incorrere in certi
tipi di equivoci.
Ma ci pensò Sakura a salvare la situazione in corner: -He
means “we stayed at the same home”! We have done a special school which has a
dormirory…- disse lanciando occhiate malefiche al poveraccio al suo fianco, che
ancora non aveva capito il suo errore e si guardava intorno un po’ stordito.
Tutta la classe sbuffò annoiata, al pensiero di quel gossip sfumato nel
nulla.
Per il resto la discussione procedette in maniera
abbastanza banale, la professoressa chiese ai due ragazzi della fantomatica
scuola in cui studiavano. Per un regalo del cielo, Naruo aveva capito ciò che
Sakura voleva fare, quindi parlarono entrambi, molto vagamente, di un collegio
di San Francisco, per lo più ispirandosi ad un istituto non molto lontano da New
Konoha, che però il ninja ricordava essere una specie di ospedale… ma questo
immagino non vi interessi.
Hinata intanto rimase colpita dalla naturalezza con cui i
due, specilmente Naruto, parlavano con la professoressa. Anche lei era americana
quindi la conversazione aveva raggiunto un livello di comprensione davvero
difficile per Hinata ed il resto della classe. In fondo lei già sapeva che
Naruto fosse bilingue, gliel’aveva detto lui stesso, ma sentirlo così, dal vivo,
era tutta un’altra storia. Non solo la grammatica e i verbi frasali erano
utilizzati a regola d’arte, ma anche la pronuncia era assolutamente perfetta.
Normale per chi ha vissuto cinque anni negli USA, incredibile da vedere in un
ragazzo dall’aria assai poco sveglia come Naruto. Un piccolo sorriso si
accese sul volto di Hinata “Ho scoperto un’altra parte di lui”.
Solo in quel momento si accorse di aver totalmente
dimenticato Sakura, che si esprimeva bene quanto lui, ed un pochino se ne
vergognò, chiedendosi il perché di tanta attenzione in più verso Naruto.
E venne la pausa pranzo, tutti gli studenti si alzarono
stiracchiandosi dai loro banchi, felici di quell’attimo di intervallo dal
duro lavoro. Hinata infilò un paio di libri nella borsa, dopodichè si alzò in
piedi, notando una cinguettante Ino che trotterellava verso di lei: -Ehi Hina…
tetto?-
La ragazza prese dalla borsa il bento preparatole da Sanzo
e annuì: -D’accordo, tetto!- si volltò verso Sasuke: -Tu?-
Il moro si alzò stiracchiandosi: -E vada per il tetto…-
La bionda poi si rivolse ai due ninja seduti più
avanti: -E voi? Tetto?-
I due ragazzi prima si guardarono incerti, poi di nuovo
guardarono Ino: -E cioè? Che vuol dire “tetto”?-
Sasuke scosse la testa sorridendo: -Certo che voi due
venite proprio da un altro mondo… Prendete il vostro pranzo e seguiteci…-
I due fecero come Sasuke gli aveva detto e, seguiti da
Kiba, Temari, Shikamaru, Choji e Shino, i ragazzi andarono in corridoio per poi
salire le scale. Una, due, tre rampe… Naruto e Sakura iniziarono a preoccuparsi:
-M-ma ragazzi… Non stiamo andando troppo in alto?-
Ino si voltò sorridente a guardare i due: -Fidatevi…- e
proseguì con quella lunga salita.
I due annuirono poco convinti, tutta quella storia li
convinceva ben poco: se ben avevano capito stavano andando sul tetto… e nella
loro testa rimbombavano ancora limpidissime le parole di Ebisu sensei, quel
primo, fatidico giorno di scuola, in cui loro vennero presentati alla classe.
Ricordavano anche quanto avesse calcato i toni, specialmente sui luoghi a cui
era vietato l’accesso.
“Allora è tutto chiaro? L’orario ed il calendario
scolastico vi sono stati consegnati, se avete dei dubbi parlatene col
sottoscritto.”
I due ragazzi annuirono sfiniti: era più di un’ora che quel
paranoico li tartassava con le sue paturnie sul regolamento scolastico, regole
di comportamento in classe, nei corridoi, in cortile, in mensa e poi gli orari
di ricevimento, le tasse scolastiche… Ma in particolare c’era una cosa su cui
aveva insistito, con cui li aveva stressati fino alla nausea, della quale loro
stessi ormai avrebbero potuto parlare per ore tanto gliel’aveva fatta
presente…
“E mi raccomando! Non andate nei posti vietati agli
studenti, in particolare gli scantinati, le scale anti-incendio, ma soprattutto
il tetto! Quel posto è molto pericoloso! Un niente e potreste cadere giù dal
quinto piano.”
I due sospirarono esasperati: Ebisu sensei non poteva
sapere che loro erano ninja allenati e che, quindi, l’unico pericolo che
avrebbero potuto correre sul tetto della scuola era che un piccione di passaggio
gli defecasse sulla testa, ma sopportarono stoicamente l'ennesimo
monito.
“Si sensei…”
Quindi Naruto e Sakura, più per un’eventuale punizione che
per un reale pericolo, erano riluttanti a salire con gli altri. Era pur vero che
loro erano le guardie del corpo di Hinata, in un certo senso, indi per cui erano
praticamente costretti a seguire il gruppetto e dopo poco tempo si trovarono nel
luogo tanto temuto.
Il freddo di gennaio si faceva sentire, ma il sole
bruciante di quella mattina mitigava abbastanza la temperatura, tanto che non si
stava affatto male… eppure i due ninja erano agitati, tanto da non riuscire
neanche a godersi lo splendido panorama.
-Ma possiamo stare qui? Ebisu-sensei ci aveva detto che è
vietato salire sul tetto!- Sakura, la più apprensiva dei due, soprattutto sulle
questioni "scolastiche", parlò per prima.
Sasuke si mise a ridere: -Certo che è vietato! Ma stai
tranquilla… In quasi due anni che studiamo qui nessuno ci ha mai beccati! Dai
sedetevi!-
Un po’ titubanti, i due si sedettero in cerchio con gli
altri, intanto Kiba si guardava in giro perplesso: -E Lee? Perché oggi non
c’è?-
Shikamaru, ignorando le proteste di Ino, si accese una
sigaretta: -Oggi è rimasto a casa per stare un po’ con suo padre… sembra che non
sia riuscito a vederlo per tutte le feste… Mio padre crede che stia lavorando a
qualcosa di segreto insieme ad altri due agenti ma non ne sa molto… E neanche ne
vuole sapere di ciò che gli agenti fanno per conto loro. Finchè non presentano
il distintivo lui se ne lava le mani! E, francamente, anche se lo presentassero
credo farebbe orecchie da mercante!- e si sdraiò con la sigaretta in bocca.
Anche Choji si guardava intorno pensieroso: -E Tenten? Lei
dov’è?-
-SONO QUI RAGAZZI! SCUSATE IL RITARDO MA STAVO TERMINANDO
UN’INTERROGAZIONE…-
Tenten si fiondò nella terrazza stringendo il bento tra le
mani con aria esausta, quando si fermò ansimava in cerca di fiato, fattore
curiosamente indicativo, dato che lei era una velocista di professione.
Temari la guardò stranita: -Interrogazione? Il primo giorno
dopo le vacanze? Certo che voi dell’ultimo anno siete proprio sotto
torchio!-
La poveretta scosse la testa sconsolata: -Non proprio… era
un’interrogazione di punizione! Mi hanno beccata col cellulare in mano!- disse
grattandosi la nuca imbarazzata.
Tutti rimasero a bocca aperta, persino Shikamaru si
risvegliò dal suo sonnellino. Temari, che da sempre aveva visto la virtuosa
studentessa come una specie di modello, era letteralmente ad occhi sbarrati; a
Kiba andò di traverso il boccone che aveva ingoiato e toccò a Choji dargli
un sorso di aranciata per riprendersi. Come al solito la voce del popolo fu Ino:
-M-ma com’è possibile che tu, una delle più rispettose studentesse
dell’istituto, l’angioletto per eccellenza…- sulla parola “angioletto” Hinata ed
i due ninja ebbero una strana sensazione allo stomaco -…abbia fatto una cosa del
genere?-
Tenten abbassò un attimo lo sguardo mesta, anche a quello
era arrivata! Stava persino compromettendo la sua carriera scolastica e con essa
il suo futuro. Non bastavano le notti insonni, intervallate da incubi, il calo
di appetito, alternato a momenti di fame nervosa, e tutto il resto… tutto solo
per lui, perchè non sentiva la sua voce, perché era lontano, perché il suo
istinto le diceva che non andava per niente bene, perché voleva un suo
abbraccio, suo, di lui, di…
-Neji…-
Fu appena un sussurro, ma perfettamente udibile per tutti,
soprattutto per Hinata, che sentì una forte morsa allo stomaco. Istantaneamente,
Naruto si voltò a guardarla: eccola di nuovo, quell’espressione afflitta sul
viso di Hinata. In fondo lo sapeva, la ferita di Neji era ancora aperta anche in
lei, anche perché neanche lei sapeva cosa gli fosse successo e questo
l’angosciava, ma ancora di più l’angosciava il fatto di essere lei stessa la più
grande causa di pericolo per lui, o meglio, lo era lo spirito che lei portava
dentro di lei, Valkiries.
Ino si avvicinò a Tenten, posando una mano sulla sua
spalla: -Tenten… Mi dispiace! Vorrei tanto aiutarti ma non so come…-
La ragazza rialzò lo sguardo, più sorridente che mai: -Ma
no Ino! Che hai capito… Sono solo un po’ giù perché quell’antipatico
non si fa mai sentire… Oggi avevo il telefonino in mano per inviargli una e-mail
ma poi mi hanno beccata! Beh pazienza… tanto l’interrogazione è andata bene!- e
concluse con un gesto di vittoria.
Tutti si accorsero che stava mentendo, a prescindere dal
fatto che la conoscevano da una vita c’erano anche le sue occhiaie a fungere da
indizio, come il suo torturarsi le mani, il suo sorriso tirato e il suo sguardo
triste e stanco.
Per un tacito accordo, pensarono tutti che fosse meglio non
parlare, Ino fece il gioco di Tenten e la invitò a sedere: -Ah non pensare a
quell’egoista! Se fa così vuol dire che non ti merita! Guarda qua quanti ragazzi
single solo per te!-
Kiba e Choji si esibirono in una serie di bacini e smorfie
amorose abbastanza ambigue, causando l’ilarità di tutto il gruppo, Tenten
compresa, la quale subito si aggregò a loro.
-Comunque…- iniziò Kiba -Che ridere prima in classe! Sei un
grande Naruto!-
Il biondo, tirato in ballo, alzò il viso dal suo bento
(ebbene sì, per fortuna non mangiava solo ramen) con la bocca piena: -Che cofa
*GNAM* intendi?-
Kiba, che se ne intendeva di “boccapienese” essendo lui un
virtuosista della lingua, non ebbe bisogno di traduzioni per capire ciò che
stava dicendo Naruto: -Beh quando hai detto quella frase… Tutti hanno pensato
che tu e Sakura foste fidanzati! Che ridere!-
Il biondo arrossì grattandosi la testa: -Eddai non volevo
creare un equivoco del genere! Comunque…- si voltò verso Sakura con aria
sorniona: –La cosa non mi dispiacerebbe se fosse vera! Vero Sakura-chan?-
La ragazza lo guardò con un misto di rabbia e disgusto:
-STAMMI LONTANO IDIOTA!- dopodichè gli diede un pugno sotto il mento che lo
lasciò a terra tramortito. Lei si rimise composta a mangiare dal suo bento:
-Tsk! Scemo!-
Tutti si misero a ridere a quella scena, compresa Hinata,
che ormai aveva smesso di preoccuparsi per Naruto sotto le mani di Sakura.
-Ma quindi…- stavolta a parlare fu Temari –Voi venite
proprio da San Francisco?-
Prima che i due potessero rispondere, Kiba intervenne: -Si
che figata! Vengono dal Mission Disctrict! Fichissimo questo nome! Vero
Choji?-
Trangugiata una generosa manciata di patatine, l’altro
annuì sorridendo: -Già! Fa tanto ninja!- e si misero entrambi a ridere di
gusto.
Nel sentire la parola “ninja” Hinata, Naruto e Sakura si
irrigidirono. Sapevano che non c’era pericolo che gli altri venissero a sapere
la vera identità dei due shinobi, ma sentirli fare certi discorsi faceva
comunque uno strano effetto.
Kiba si mise a ridere esaltato: -Già! Come in quel film che
abbiamo visto l’altro giorno! Come si chiamava… Ah si! “Shinobi americani”!-
A Naruto quasi andò di traverso l’umeboshi, mentre Sakura
rischiava davvero di rompere le bacchette tanto le stringeva. Hinata andò subito
in soccorso del biondino che aveva iniziato a tossire rumorosamente:
-N-naruto-kun!- cominciò a battergli una mano sulla schiena, porgendogli una
bottiglietta d’acqua: -B-bevi questa…-
Il biondino si attaccò come un disperato alla bottiglietta,
finchè non se ne staccò con un sospiro: -Uff! Ora va meglio!-
La ragazza lo guardò preoccupata: -S-sei sicuro? Vuoi
ancora un po’ d’acqua?-
Lui rialzò la testa, sorridendole: -No grazie! Ora sono a
posto Hinata!-
In quel momento, nel vedere il volto sorridente di Naruto,
Hinata sentì di nuovo quella strana sensazione di calore al volto, mentre le
parole uscivano a fatica: -B-bene N-naruto-kun… N-ne sono felice…- dopodichè, in
maniera un po’ impacciata e nervosa, si scostò dal ragazzo.
-Ehi tutto bene Naruto?- gli altri li fissavano incuriositi
e un po’ preoccupati.
Il biondo si mise a ridere grattandosi la nuca: -Si
ragazzi, non preoccupatevi! Mi è solo andato di traverso l’umeboshi!-
Tutti annuirono più o meno interessati, riprendendo poi a
parlare dei fatti loro. Hinata fu felice di constatare che nessuno si era
accorto della sua particolare reazione alle parole di Naruto. In effetti non era
poi successo nulla di strano, eppure si era sentita in tremendo imbarazzo.
Oltretutto non riusciva neanche lontanamente a capire il perché di una reazione
del genere. Comunque l’importante era essere passata inosservata.
Ma in realtà non era passata del
tutto inosservata… Una super bionda di nostra conoscenza aveva notato quel
qualcosa che, solo per pochi secondi, era comparso sul volto di Hinata
mentre Naruto le sorrideva. Ino sorrise leggermente, tra il curioso e l’amaro
“Sasuke-kun potrebbe davvero avere qualche bella gatta da pelare…”
Fu proprio la voce di Sasuke a risvegliarla dai suoi
pensieri: -Scusate… Ma di che film stavate parlando?-
Kiba e Choji tornarono prontamente alla carica: -“Shinobi
americani”! È un film troppo figo che abbiamo visto a casa di Lee il mese
scorso! Mamma mia è che figata! Cioè… dopo un mese che l’ho visto me lo ricordo
ancora scena per scena!-
Intendiamoci… Sasuke è davvero un ragazzo ricco di
intelligenza e sicuramente molto sveglio e maturo… ma in quel momento, in
maniera totalmente inconsapevole, fece la più grossa cazzata della sua
vita: -E… Di cosa parla?-
Sakura maledì nella sua mente quel ragazzo troppo curioso,
mentre Naruto cominciava davvero a sudare freddo ed Hinata assisteva impotente a
ciò che sarebbe potuto succedere.
Kiba e Choji si alzarono direttamente in piedi e, presi da
sacro furore, iniziarono a raccontare: -Allora… Ci sono questi due tizi, un
ragazzo ed una ragazza, che sono due studenti di liceo a San Francisco. Ma in
realtà quei due sono due ninja, di giorno vanno a scuola e vivono come due
normali studenti ma la sera combattono i criminali ed i malvagi ed usano un
sacco di tecniche fichissime! Per esempio la moltiplicazioe del corpo…-
A Naruto venne un mezzo colpo apoplettico. Rischiò quasi di
cadere all’indietro per la sorpresa.
-Oppure la superforza! Pugni in grado di sbriciolare i
muri! Ragazzi che roba!-
Sakura per un attimo temette di avere uno svenimento simile
a quelli di Hinata. Ma il cielo volle farle venire un’idea: -Ma dai… Non ci sono
i ninja negli Stati Uniti… I ninja risiedevano in Giappone! Io ho vissuto per
circa cinque anni negli Stati Uniti e non ne ho mai visto uno!- concluse con uno
di quei sorrisi tranquilli e sicuri tipici di chi ha appena detto una grande
verità, sperando di aver convinto i presenti della sua teoria.
Ma se gli altri parevano almeno un po’ convinti, lo stesso
non si poteva dire di Kiba, che per tutta risposta scosse la testa con aria
saccente: -Povera ragazzina ingenua… guarda che i ninja non agiscono mica alla
luce del sole! Loro vivono nascosti nell’ombra e lavorano sempre in gran
segreto! Pensa che loro addirittura vivono in villaggi nascosti di cui nessuno
conosce l’esistenza!-
Il sopracciglio sinistro di Sakura iniziò a muoversi
impercettibilmente: -M-ma guarda che c-cosa interessante…-
Intanto Naruto, finito il suo bento, continuava a
tamburellare insistentemente le sue dita sul pavimento. La consapevolezza che
fossero trapelate così tante informazioni sul loro conto era abbastanza
inquietante. Il mondo dei ninja e l’ordine dell’angelo dovevano rimanere un
segreto; neanche riusciva ad immaginarsi come sarebbe stato scomodo lavorare con
orde di adoratori intorno. Anche se doveva ammettere che un po’ di notorietà non
gli sarebbe affatto dispiaciuta…
-Andiamo piantala Kiba! È solo un film!- come richiamata da
qualche divinità benevola, la lapidaria voce di Temari interruppe le stravaganze
di Kiba.
Il brunetto si mise a sbuffare: -Uffa! Ecco di nuovo la
solita racchia noiosa…Lo so anch’io che è solo un film, ma mi piace molto e mi
stavo infervorando!-
Nei cuori di Hinata, Naruto e Sakura il battito riprese
regolare, forse c’era una speranza…
-Si però con il tuo “infevorarti” stai mettendo a disagio
Naruto e Sakura! Non vedi come ti guardano?!- lo spirito d’osservazione e la
grande saggezza di Temari si erano rivelati provvidenziali. Anche se non aveva
propriamente azzeccato la ragione, si era subito accorta dello stato di
imbarazzo dei due ragazzi.
Kiba roteò gli occhi scocciato:
-Si mamma! Ora la smetto!- dopodichè si rimise seduto a braccia conserte.
Nel vederlo comportarsi in maniera così infantile, Temari
sbuffò esaperata: -Sei proprio un bambino…-
-Tra poco dovrebbe finire la pausa pranzo… Meglio
avviarci…-
L’intero gruppo si voltò verso Shino che, per la prima
volta da quando si erano riuniti, aveva aperto bocca. Tutti rimasero attoniti
nel sentirlo parlare, fatto in verità assai raro, mentre lui nel frattempo,
riponeva le sue cose per poi alzarsi: -Allora? Cosa fate ancora tutti qui?- e,
raccolta la sua roba, si alzò in piedi.
Riscossi da un richiamo apparentemente calmo, ma in realtà
estremamente perentorio, i ragazzi iniziarono a raccogliere in fretta le proprie
cose per poi uscire tutti insieme dalla terrazza.
Mentre scendevano le scale, per le prime rampe si
guardarono un po’ intorno per paura di essere scoperti; una volta visto che la
via era libera, scesero tranquillamente ai piani agibili.
Arrivati al quarto piano, Tenten si fermò: -La mia classe è
qui! Io vado… Ah! Si fa qualcosa oggi?-
Gli altri si guardarono pensierosi, ma si sapeva che il
capo di tutto, specialmente in caso di divertimenti, era Ino, quindi tutti
attesero quella che sarebbe stata la sua risposta.
La bionda intanto stava ancora pensando: -Uhm… ecco… voi
che ne dite? Facciamo qualcosa oggi pomeriggio o stasera? Voi che impegni
avete?-
Tutti iniziarono a pensare a ciò che dovevano fare quel
giorno, anche Hinata era nel pieno dei suoi pensieri, quando sentì un improvviso
sospiro al suo fianco.
Si voltò, accanto a lei Tenten guardava mestamente a terra,
le lacrime pungevano gli occhi e già premevano per uscire…
In quel preciso istante Hinata si sentì un verme. Per colpa
sua e dei suoi guai Tenten era convinta di non essere più amata da Neji, di
essere stata dimenticata, forse per qualche ragazza più carina, e stava
soffrendo, tanto da arrivare a piangere. E questo era davvero il colmo per una
come lei! Tenten non era una ragazza di quelle che piangono per un nonnulla, lei
era una ragazza forte!
“A differenza di me…” Hinata sospirò, lei senza Naruto e
Sakura sarebbe stata già morta da tempo… Non era in grado di rimettere a posto i
suoi problemi da sola, stava approfittando dell’ospitalità di Kurenai-sama e
della protezione dei ninja e poi, dulcis in fundo, stava facendo soffrire
persino una tra le persone più energiche e vivaci che lei conoscesse.
Doveva fare qualcosa! Doveva smetterla di essere solo
un’osservatrice passiva, di lasciarsi passare addosso tutti gli eventi possibili
senza combinare niente. Era giunto il momento di prendere le redini della sua
vita e tentare davvero di migliorare le cose! Se non avesse provato non se lo
sarebbe mai perdonata.
Kiba menò un sospiro esasperato: -Io stasera sarei
impegnato… Devo fare il deejay al locale di Hana-nee chan! Che stronza! Se ne
approfitta di me solo perché sono suo fratello e mi può pagare poco!-
Temari lo guardò perplessa: -Beh mi sembri più stronzo tu
che le chiedi di pagarti nonostante sia tua sorella.- e gli porse un sorriso di
scherno.
Il bruno le fece una linguaccia: -Nessuno ha chiesto il tuo
parere racchia! Hai idea di quanto mi costi mantenere la mia attrezzaura in
buono stato?-
Lei roteò gli occhi e neanche gli rispose; parlare sarebbe
stato pleonastico e fastidioso.
Ino iniziò a saltellare eccitata: -Ehi! E se andassimo
stasera al locale? Tanto Hana-san ci fa sempre lo sconto sia sull’entrata che
sui drink?... E poi possiamo tornare a casa presto, così i nostri genitori non
si arrabbiano dato che domani c’è scuola!-
Sasuke e Shikamaru si guardarono un secondo, chiedendosi
tacitamente un parere, dopodichè annuirono distrattamente.
Temari ci pensò un attimo su, dopodichè accettò la
proposta: -Per me va bene… Tanto stasera ci sono sia Gaara che Kankuro in casa…-
Kiba dal canto suo era abbastanza indifferente al fatto,
tutto ciò che doveva fare era verificare chi sarebbe uscito quella sera per
poter contattare la sorella ed agevolare loro l’entrata. Per questo decise di
rivolgersi a Naruto e Sakura: -E voi? Ci sarete?-
Naruto e Sakura stavano proprio per aprir bocca quando
qualcun altro li anticipò sul tempo: -Mi dspiace ma stasera Kurenai-sama ci
vuole a casa… Non possiamo proprio uscire…-
I due ninja guardarono stupiti Hinata, che aveva appena
detto qualcosa di cui loro non sapevano assolutamente nulla. Sakura lanciò
un’occhiata perplessa a Naruto, che rispose con un’alzata di spalle, dopodichè
si rivolse all’amica: -Scusa Hinata ma quando…-
-Me l’ha detto stamattina Sanzo-san prima che uscissimo! Mi
ero dimenticata di dirvelo prima… Scusate.- la risposta della ragazza fu rapida
ed istantanea.
Sakura storse il naso poco convinta. A prescindere dal
fatto che Sanzo una cosa del genere l’avrebbe detta prima a lei che ad Hinata,
perché mai Kurenai-sama li avrebbe voluti
tenere in casa quella sera dato che non c'era nulla di nuovo in programma? Non
avrebbe avuto alcun senso…
-Ah ho capito! Beh allora non se ne fa niente ragazzi! Ogni
parola di Kurenai-sama è un ordine per noi!- la risposta di Naruto fu
altrettanto fulminea. Sakura si sentiva sempre più confusa… Possibile che lui
non sospetttasse nulla? Che fosse un po' tonto passi, ma che si facesse fregare
da una ragazzina ingenua era una cosa inconcepibile per uno shinobi.
Ino sospirò triste: -Davvero? È un peccato però… Volevo far
vedere a voi due il locale di Hana-san, ma se proprio non potete… Pazienza! Ora
però è meglio andare in classe!-
Dopo aver salutato Tenten, tutti si avviarono verso la
classe, Hinata però si sentì afferrare il braccio. Si voltò, trovando Sakura che
la guardava diffidente: -Hinata… Mi puoi spiegare quand’è che Sanzo ti avrebbe
detto che non potevamo uscire stasera?-
Dalla sua spalla spuntò Naruto, altrettanto perplesso:
-Infatti… Anche io vorrei sapere che ti passa per la testa…-
In quell’istante Sakura capì che Naruto non si era affatto
fatto fregare; la frase detta prima era stata pura prontezza di
spirito. Tipico di lui… Ma la sua attenzione si spostò su Hinata, che continuava
a guardare il pavimento imbarazzata.
-Allora?- incrociò le braccia in attesa di una
risposta.
Hinata sospirò, dopodichè alzò lo sguardo verso i suoi
amici. Subito si accorsero che lei sembrava voler trovare le parole giuste per
spiegarsi: -Ecco io… Stasera…- si fermò, era davvero difficile spiegare…
I due attendevano curiosi. Hinata continuò a fatica: -Per
stasera… Vorrei chiedervi un favore…-
Riabbassò lo sguardo, sperando con tutta se stessa di non
passare per pazza: -Stasera… ACCOMPAGNATEMI ALLO HYUGA PALACE PER FAVORE!-
FINITO
ANCHE QUESTO!!! ALLULUIA!! Beh che dire in proposito? Hinata ha fatto una
domanda davvero strana! Questi giovani senza un minimo di criterio! E i due
shinobi come risponderanno? Accetteranno la sua richiesta o la manderanno a
fan... tasticare su questioni meno pericolose? Ma parliamo di Neji! Povero
teenager in calore o spiritello voglioso? E intanto Itachi se ne approfitta!
Vecchio porcellone! Poveri Naruto e Sakura! Non possono andare al locale con gli
altri! E loro? Che combineranno in discoteca? Si daranno alle libagioni?
Accadranno eventi più o meno imprevisti? Lo vedremo
prossimamente....
E ora
passiamo alle recensioni! Poche ma.... ESTREMAMENTE BUONE! Grazie mille a tutti
ragazzi! ^____^
AliDiPiume:
Beh ragazza... ormai sono giunta alla conclusione che io e l'HTML siamo due
mondi incompatibili... Un po' come Romeo e Giulietta (anche se fra noi c'è
davvero poco amore e altrettanto poca passione!!). Cambiando argomento... La
questione pairing in questa fic sta diventando leggermente (molto) ostica! A
prescindere dai miei gusti personali (molto classici in verità...), mi sono
fatta un sacco di viaggi mentali su quale potrebbe essere l'esito finale di
questa fic! E ti dirò che la cosa mi esalta un bel po'!! Adesso vedrò con
l'andare del tempo come si risolveranno le cose... Magari ci verrà fuori
qualcosa di assolutamente diverso dal progetto originale... vabbè! Que serà,
serà (o come si scrive...)! Per quanto riguarda la mia velocità nell'aggiornare,
abbi pazienza... la vita universitaria è un tantino troppo coinvolgente e,
considerando che il mio computer ha spesso un po' di problemi, non so con quanta
frequenza potrò aggiornare... Scusami tanto! Dai ora ti saluto! Un bacione
grande! XD
Callie33:
Salve! Da quanto tempo! In effetti era appena iniziata l'estate quando ho
aggiornato l'ultima volta... infatti stavi giusto giusto parlando di vacanze e
crema solare... Ah che bei tempi! Ora fa un freddo cane ed ha pure nevicato un
sacco! Mi sento un povero pupazzo di neve... MA ORA VENIAMO A NOI! Eh si Ino fa
davvero paura! Dopotutto lei è il boss della situazione (non dimentichiamo che è
anche il presidente del consiglio studentesco, un capo per eccellenza!) e deve
usare il polso d'acciaio. Shika orsetto trudy... oddio che immagine inquietante!
Me lo sto vedendo con il vestitone peloso e le orecchie posticce sulla testa!
Che impressione! O.o Cmq... Kiba che tratta a quel modo Temari per me è un vero
e proprio sacrilegio! Un vero e proprio atto contro natura! Ma Shika, noto per
il suo essere pro-natura, ha rimesso a posto le cose... Anche se non fino in
fondo... Anche io avrei tanto voluto vederli avinghiati in preda alla
passione... ma purtroppo Priscilla non me l'ha consentito... Dopotutto è lei che
comanda qui! Quindi si dovrà aspettare ancora taaaaaanto taaaaanto, se poi
si considerano i miei tempi... Beh per quanto riguarda Sasuke non posso
ucciderlo! Sennò poi chi tartasso fino alla fine della storia (Grazie eh!!
=_='' ndSasuke Prego! ndME)? E poi cerca di capirlo, è talmente innamorato
che se Hinata gli dicesse "Mi opero e divento un uomo" lui risponderebbe
"Davvero? Ma pensa... io sono gay circa dall'altro ieri!" quindi... gli ormoni
ballano cara Callie, ballano! E poi alla fine Naruto ha rimesso le cose a posto
no? Quindi è tutto, più o meno, a posto! XD Beh... come vedi non è che sia
successo poi così tanto tra Naruto ed Hinata! Però, come vedi, ogni tanto si
smuove qualcosina! E' una questione di fede in Priscilla-san! Lei saprà ciò che
è giusto fare... Intanto rinnovo i miei complimenti per quella tua fic così
fantastica, che rileggo costantemente, credo quasi di averla davvero imparata a
memoria! (Maiala ndSasuke Ancora tu?!nd ME Certo...ù_ùndSasuke
Oddeus!O.ondME) e ti faccio tanti cari saluti! Grazie come al solito per il tuo
commento bello ed esaustivo! Un bacio enorme!
^________^
Vaius: Ciao! Intanto parto col dire che sono davvero onorata di
aver ricevuto la tua prima recensione in assoluto. Sono davvero felice che
la storia ti sia piaciuta e che tu abbia trovato validi i personaggi e
il modo in cui li ho delineati. Per me è molto importante riuscire ad arrivare
alle persone che leggono ciò ch scrivo e devo dire che sono molto felice quando
viene apprezzato il frutto del mio lavoro. Per quanto riguarda la
fic, non sarà lasciata in sospeso; sono estremamente lenta a
scrivere ma non ho alcuna intenzione di lasciarla incompleta, te l'assicuro e,
se continuerà a piacerti, avrai modo di seguirla ancora. Ancora grazie per il
commento bellissimo! Un bacione grande grande! ^_____^
E
detto questo... Arrivederci al prossimo capitolo! Sperando arrivi un po'
prima... ^____^'''
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Capitolo 11 *** L'ingenuità degli stupidi ***
Hinata no Vslkiries
Hinata no
Valkiries
L'ingenuità degli stupidi
L’agognata campanella della fine delle lezioni era finalmente suonata.
Tutti gli studenti stavano raccogliendo le proprie cose all’interno delle borse,
chi sospirando per il carico di studio, chi progettando cosa fare insieme la
sera, proprio come un gruppo di ragazzi a noi noto: -Bene! Allora stasera ci
troviamo al locale?- Alla domanda di Ino tutti annuirono, meno Hinata, Naruto
e Sakura. Temari però non sembrava del tutto persuasa: -Sì, però cerchiamo di
tornare a casa presto! Ricordatevi che domani abbiamo lezione!- Kiba sbuffò
scocciato: -Ma sì… Stasera apriamo alle sette! Se venite a quell’ora dopo potete
tornare a casa presto! Tanto stasera non c’è neanche l’obbligo di stare dentro…-
Shikamaru cominciò ad armeggiare nelle tasche in cerca dell’accendino
avviandosi verso l’uscita: -Bene allora, dato che siamo d’accordo io
andrei…- Ma fu prontamente afferrato dall’immancabile amica bionda: -SOLO PER
FUMARE?! TI ARRANGI! Dobbiamo stabilire l’ora e il posto in cui
ritrovarci!- Sospirando, Shikamaru tornò al fianco di Ino, mentre Choji prese
la parola: -Io direi di trovarci davanti al locale alle sei e mezzo, così
evitiamo almeno un po’ di fila…- Kiba diede una scrollata di spalle: -Non ce
n’è bisogno ragazzi! Venite quando vi pare e poi mandatemi un messaggio sul
cellulare, così vi faccio entrare dall’ingresso secondario!- Temari si mise a
ridacchiare: -Ma sentilo… Che uomo di mondo!- Per tutta risposta, il ragazzo
le fece una linguaccia: -Gnè, gnè, gnè… Piantala, racchia!- Vedendo che la
situazione stava davvero degenerando, Ino alzò le braccia al cielo con
esasperazione: -Ehi, ragazzi! Cerchiamo di stare concentrati! Allora, a che ora
ci ritroviamo? Sasuke controllò un attimo l’orologio da polso: -Beh, ora sono
le quattro… Io direi di ritrovarci alle sette e mezzo. Così riesco anche a
cenare coi miei e mia madre non rompe le scatole perchè non sto in casa.
Quella
paranoica…- Sentendo un lieve cambio di tono, Shikamaru lo scrutò un attimo
preoccupato, dopodichè gli mise una mano su una spalla: -Ehi! Va tutto
bene?- L’altro si voltò con sguardo stanco: -Sì… Più o meno…- Dato che per
fortuna nessuno li aveva visti, evitarono di continuare quella discussione che,
se notata dagli altri, avrebbe scatenato ridicole scene di compassione nei
confronti del povero Sasuke: tutto voleva meno che essere commiserato per i suoi
problemi familiari! Ino intanto aveva già alzato il braccio facendo il segno
della vittoria: -Benissimo ragazzi! Allora ci vediamo stasera alle sette e
mezzo! Siate puntuali!- Temari la squadrò a braccia incrociate: -Guarda che
vale anche per te!- L’altra roteò gli occhi esasperata: -Massì! Tranquilla!
Uh, a proposito!- il suo sguardo si illuminò d’immenso -Tu stasera vieni da me a
prepararti! Ho un vestito da prestari che ti starà d’incanto!- Questa volta
toccò a Temari roteare gli occhi: -Ino… Ne avevamo già parlato! Non ho alcuna
intenzione di subire di nuovo le tue “cure del look”!- La biondina si mise a
saltellare con cocciutaggine, segno che non avrebbe rinunciato facilmente: -Ma
dai, Temari-chan!! A capodanno eri splendida!- Al ricordare capodanno, Temari
ebbe un lieve moto di stizza: -Già… Una splendida disperata!- Le parole di
Temari erano state appena un sussurro, ma Kiba le aveva udite benissimo; un po’
meno le udì Ino: -Eh?! Cos’hai detto? Puoi ripetere?- Avendo capito di aver
detto troppo, Temari si morse la lingua per la sua stupidità, sorridendo
nervosamente: -Oh, nulla di importante!- A quel punto Ino, dato che non c’era
più nulla di cui discutere, prese Temari a braccetto: -Bene! Allora tu stasera
mangi da me! I tuoi fratelli per una volta si faranno la cena da soli. Sarai tu
a dirglielo, vero Kiba? Avete l’allenamento adesso, no?- L’altro annuì
sospirando: “Se penso che l’allenamento finisce alle sei… Non avrò neanche il
tempo di cenare…” La biondina si mise a salutare tutti: -Allora ci si vede
stasera! Mi dispiace solo che voi non possiate venire!- il suo sguardo ricadde
su Hinata ed i due ninja. I tre, presi alla sprovvista, sorrisero cordiali
scuotendo la testa: -Oh, non ti preoccupare! Sarà per un’altra volta!- disse
Sakura. Ino annuì, per poi andarsene trascinandosi Temari, leggermente
contrariata: -Ehi, no, aspetta Ino! Per favore Ino mollami! INO!- E così le
due bionde se ne andarono tra la felicità di Ino e le urla di Temari. A quel
punto Kiba afferrò il suo borsone, cercando di prendere la volontà a quattro
mani: -Dai, Sasuke! Ora ci aspettano gli allenamenti! Devo anche dire a quei due
che Temari è a casa di Ino!- si rivolse all’amico occhialuto: -Quindi tu non
vieni neanche a vedere?- L’altro scosse la testa, senza neanche una parola,
alimentando le ire di Kiba: -BENE, ALLORA CI VEDIAMO!! CIAO SHINO!- si voltò poi
verso Hinata e gli altri: -Ciao anche a voi…- e si avviò verso
l’uscita. Sasuke intanto guardò un attimo Hinata, quando lei alzò gli occhi
verso di lui le sorrise dolcemente: -Beh, allora ci vediamo domani…- La
ragazza annuì sorridente: -Sì, Sasuke-kun! Buon allenamento!- Il moro si
soffermò un secondo a guardarla mentre gli sorrideva, col volto illuminato dalla
luce arancione del tramonto ormai prossimo. Combattè una vera e propria
battaglia col desiderio di baciarla: -Grazie! A domani!- e anche lui uscì dalla
classe. Sakura guardò storto la porta da cui Sasuke era appena uscito: -Ma
guarda che cafone! Non ci ha nemmeno salutato!- Naruto sospirò mettendosi la
borsa su una spalla: -Io l’ho detto fin dal primo momento che quello è uno
stronzo! Non so perché ma sembra ce l’abbia con me! E poi non sa dove stia di
casa il rispetto…- al ricordo della notte di capodanno gli ribollì il sangue
nelle vene: “Davanti a Hinata fa tanto il carino, ma appena lei abbassa un po’
la guardia se ne approfitta! Stronzo!” -NO! Sasuke-kun non è affatto come voi
credete!- Hinata si era parata davanti ai due con espressione mortificata ma
determinata, stringendo convulsamente la borsa scolastica. Naruto e Sakura
rimasero davvero stupiti da tanta fermezza, era raro che Hinata avesse reazioni
così spropositate. Ignorando le facce stupite dei due, Hinata continuò:
-L-lui può sembrare una persona fredda e scostante ad una prima occhiata ma vi
assicuro che è dotato di un animo buono e gentile. Lo conosco fin da quando
eravamo bambini e lui mi ha sempre aiutata e difesa…- I due ninja sorrisero
della tenerezza che la dolce Hinata manifestava in quel momento. Se ne stava con
la borsa stretta in mano e lo sguardo implorante davanti a loro.
Scompigliandole la frangia, Naruto si mise a ridere: -Well, well! Tranquilla
Hinata, non ce la prenderemo più col tuo principe azzurro! E poi non lo conosco
neanche bene… Magari mi starà simpatico! Who knows?- Hinata, come da copione,
arrossì all’istante: -S-smettila N-naruto-kun… L-lui n-non è i-il mio principe
azzurro!- Ma un occhio esperto si sarebbe accorto che non era tanto per la
frase di Naruto che la ragazza era in imbarazzo, quanto per il suo gesto.
Continuava a fissare la mano di lui sulla sua testa con aria a dir poco
sconvolta, quasi come se ne avesse paura: “La mano di Naruto-kun! È sulla mia
fronte! Ma perché mi sento così? Non mi era mai successo…” Notanto la faccia
di Hinata, Sakura ebbe una strana sensazione: un brivido le percorse la spina
dorsale, nel vedere l’espressione emozionata di lei al solo tocco della mano di
Naruto: “Non sarà che…” Scosse la testa, era giunto per tutti il momento di
tornare alla realtà: -Hinata… Potresti spiegarci questa storia del fatto che tu
vuoi andare allo Hyuga Palace?- Hinata si voltò verso di lei, allontanandosi
dalla mano di Naruto. Sakura la fissava tra l’incuriosito e lo scettico: sapeva
che quello che chiedeva Hinata era una missione al limite del rischio, quindi
riteneva di avere diritto almeno ad una spiegazione. La mora abbassò la testa
colpevole: la sua era stata una richiesta dettata dall’istinto, ma voleva
davvero andare allo Hyuga Palace, e il motivo era lapalissiano: -E-ecco io…
Voglio andare a liberare Neji!- I due congelarono a quella frase: perché mai
una ragazza assennata e matura come Hinata li voleva costringere a fare una cosa
così pericolosa solo per un motivo così sciocco? Mandarli così, in pieno
territorio nemico, era un vero e proprio suicidio. La mora sospirò, sapeva
anche lei che era una pazzia ciò che stava dicendo. Mandare due ragazzi allo
sbaraglio in uno degli edifici più blindati del mondo era una stupidaggine degna
dei deliri di un folle. Voltando le spalle ai due ninja, Hinata mosse un
passo verso l’uscita: -No, scusatemi! Ho detto una stupidaggine! Fate finta che
non abbia aperto bocca!- -Tu che ne dici, Sakura-chan?- -Che dovremmo
chiedere il permesso a Kurenai-sama! Non credo che ti permetterà di fare
un’altra delle tue uscite in solitaria con Hinata!- -In effetti…- Udendo
queste parole, Hinata alzò lo sguardo sorpresa, incontrando le facce sorridenti
di Naruto e Sakura: -Beh, però se si vuole già combinare qualcosa stasera è
meglio sbrigarci ad andare a casa!- La ragazza non poteva crederci: -M-ma
quindi… Davvero voi…- Sakura prese la sua borsa in spalla e le sorrise: -Sì!
Ho una gran voglia di movimento! Dopo tutte le volte in cui voi siete usciti
senza di me… Però sbrighiamoci se vogliamo cercare di convincere Kurenai-sama!-
e seguita da Naruto si apprestò ad uscire dalla classe. Hinata, ancora
stupita dalla loro decisione, rimase un attimo intontita a guardare nel vuoto
dopodichè, notando che rischiava di rimanere indietro, si riscosse
immediatamente: -EHI, ASPETTATEMI!- Borsa in spalla, rincorse gli altri due,
non notando, all’uscita della classe, una figurina contro cui andò a sbattere,
cadendo rovinosamente a terra: -Ahia!- -Oh C-cielo! M-mi scusi
senpai!- Nel sentire una voce, chiaramente maschile anche se immatura, tanto
mortificata ed intimidita, Hinata alzò lo sguardo, incontrando quello occhialuto
di un ragazzo mingherlino che, a giudicare da ciò che aveva detto, doveva essere
del primo anno: -M-mi scusi Hyuga-senpai! N-non l’avevo v-vista… S-sono
m-mortificato…- e detto questo si inchinò. Hinata dal canto suo non sapeva
che dire: per colpa della sua disattenzione va a sbattere contro un curioso
tizio dall’aria particolarmente nerd che non aveva mai visto e questo, invece di
arrabbiarsi con lei per la sua sbadataggine, si inchina balbettando scuse, in
modo paradossalmente simile al suo, chiamandola ossequiosamente
“Hyuga-senpai”. Un secondo… Come faceva a sapere il suo nome? -HINATA!!
SCUSACI TANTO!! SIAMO PARTITI A TESTA BASSA SENZA NEANCHE ACCORGERCI DELLA TUA
ASSENZA!!- Naruto e Sakura, correndo come frecce, raggiunsero la ragazza che,
aiutata dal ragazzo occhialuto si stava alzando in piedi tra le mille titubanze
di questo. Subito Sakura, da buona osservatrice qual’era, notò che c’era
qualcosa di strano: -Ehi, ma… Cos’è successo qui?- Il ragazzo, intimorito dal
tono squillante della ninja, ammutolì, mentre Hinata sorrideva cordiale: -Oh,
nulla di grave! Sono inavvertitamente finita addosso a questo ragazzo e lui è
stato così gentile da aiutarmi.- Mentre Naruto cercava di ricordare che cosa
volesse dire “inavvertitamente” (una delle grandi sfighe dell’essere bilungue è
l’avere un vocabolario poco produttivo, e se poi si considera che lui non è una
cima, si può ben capire il perché soffra di certi sbocchi di ignoranza), Sakura
fissava lo sguardo sul tizio occhialuto incuriosita: -E tu… Saresti?- lei non
amava avere a che fare con gente di cui non sapeva il nome. Intimidito
dall’autorità che Sakura emanava, il poveretto parlò con una voce di almeno tre
toni inferiore a qualunque sussurro fatto dalla timida Hinata: -E-ecco io…
S-sono Shotaro Suzuki… F-frequento il p-primo anno… P-piacere…- “Mi ricorda
tanto Hinata…” questo l’ovvio pensiero venuto in testa a Sakura: -Ah, capisco…
AH HINATA!- si voltò verso l’amica: -Dobbiamo correre se vogliamo parlare con
Kurenai-sama entro stasera…- detto questo la prese di polso e si mise a correre,
seguita a ruota da Naruto che poco o niente aveva capito della situazione: -Ehi,
aspetta Sakura-chan! Ciao Shotaro! Alla prossima!- Il poveretto rimase lì
impalato a guardare i tre che correvano via come fulmini. Ancora non gli
sembrava vero! Di tutte le persone con cui poteva scontrarsi… si era scontrato
con LEI!! -Hyuga-senpai…-
-Hatake…- -Mh…- -È da stamattina alle
6 che siamo qui…- -Mh…- -Sono undici ore che siamo appostati vicino a
questa scuola…- -Mh…- -Sono stanca…- -Mh…- -Tanto
stanca…- -Mh…- -Incredibilmente stanca…- -Mh…- -Stratosfericamente
stanca…- -AAAAAAH GUARDATE GLI STUDENTI CHE ESCONO DALLA SCUOLA! CHE
MERAVIGLIA! UN TRIPUDIO DI GIOVINEZZA!- -TU STA’ ZITTO IDIOTA!!- In meno
di un secondo, Anko ridusse il povero Gai (la cui unica colpa era stata quella
di intervenire al momento sbagliato,fatto che per lui era diventato ormai
peculiare) in fin di vita. -Ecco quel che ti meriti, idiota!! In quanto a
te…- si voltò verso Kakashi –Si può sapere che cavolo conti di fare adesso? Non
abbiamo cavato un ragno dal buco! Ormai gli studenti sono già usciti tutti e
l’edificio è vuoto!- Kakashi sospirò esasperato: -Dai Anko… Già stamattina,
per colpa di Gai, abbiamo perso il momento della loro entrata… Vorrei almeno
trovarli all’uscita…- La voce di Anko si alzò all’infinito: -MA SEI SCEMO O
COSA?! TUTTI QUELLI PRESENTI IN QUESTA FOTO…- prese in mano la foto trovata nel
blog di Ino durante le ricerche di Kakashi -…SONO GIA’ USCITI! COSA ASPETTI
ANCORA?!?!- Il pover’uomo buttò all’indietro la testa sullo schienale del
sedile: -Dai Anko… Ancora due minuti… I due Hyuga non sono ancora
usciti…- Lei per tutta risposta sbattè un pugno sul cruscotto: -TI RICORDO
CHE SI TRATTA DI DUE RAGAZZI SCOMPARSI! COME PUOI PRETENDERE DI TROVARLI
ALL’USCITA DELLA SCUOLA COME SE NIENTE FOSSE?! Avremmo dovuto interrogare i
ragazzi della foto come avevo suggerito…- Stremato, Kakashi iniziò a
massaggiarsi le tempie: -Ti ricordo che uno di loro è il figlio del
sovrintendente Nara… Per questo avrei preferito andarci coi piedi di piombo
prima di pensare di subissarli di domande senza neanche presentare un
distintivo…- lui non aveva mai visto di persona il figlio del sovrintendente,
solo in qualche foto, da cui traspariva solo il fatto che fosse l’esatta copia,
più giovane ovviamente, del padre. Ma il problema era il fatto che, se quel
ragazzo fosse stato intelligente e furbo almeno la metà di quanto lo era il
padre, allora avrebbe potuto rivelarsi un ostacolo pericoloso alle sue indagini…
e, a detta del padre, doveva esserlo almeno il triplo. Arricciando il naso
irritata, Anko si voltò verso il parabrezza: -Tsk! Come se quello non ne sapesse
ancora niente… Lo sai anche tu che grazie alla discrezione del TUO amico Gai sta
già iniziando a sentire puzza di bruciato a proposito di noi
tre.- Massaggiandosi le tempie, Kakashi sospirò per l’ennesima volta: -Dai,
ti prometto che domani faremo alcu… EHI! Aspetta un attimo… Anko, guarda
là!- Voltatasi nella direzione indicata dal fidanzato, la donna vide un trio
di ragazzi apparentemente normali: il classico fighetto biondo con le due
corteggiatrici al seguito, ne aveva visti a decine fino a poco prima nella marea
di studenti all’uscita da scuola. Ma questa volta c’era qualcosa che non
andava… -È LEI! Quella mora è la ragazza! Hinata Hyuga!- Anko non poteva
davvero crederci, anche quella volta Kakashi aveva avuto ragione. Fu proprio
lui a zittirla e ad abbassarle la testa: -Sssst zitta! Cerca almeno di non
urlare il suo nome quando lei è a pochi metri di distanza!- Ripresosi dalla
batosta ricevuta pochi attimi prima, anche Gai si intromise nel discorso: -Ma
quindi… Ora che facciamo? Le corriamo dietro?- L’altro scosse la testa: -No,
per ora è meglio mantenere le distanze, ci riveleremo magari in un secondo
momento, quando saremo certi di come muoverci… Comunque ora cerchiamo di
seguirli. Voglio proprio vedere se ora questi ragazzi ci porteranno dagli
Hyuga…- Rimasero ancora qualche minuto a guardare il
terzetto allontanarsi, dopodichè Kakashi girò le chiavi nel quadrante, mettendo
in moto il veicolo.
Tentare di convincere Kurenai a dargli il benestare per
un’impresa del genere non sarebbe stato affatto semplice, soprattutto
considerando il fatto che non erano per nulla preparati a ciò: non conoscevano
la pianta del posto, non avevano idea di che equipaggiamento adottare, non
avevano tempo per creare un piano decente… Insomma, quello che un giovane d’oggi
definirebbe… Un’idea da coglioni! Erano ormai arrivati al cancello di villa
Sarutobi, e per tutto il tragitto avevano cercato di trovare un modo abbastanza
buono di porle la questione, ma purtroppo era un’idea così disperata che non
erano riusciti a trovarne nessuno. L’unica era fare leva sulla loro
determinazione e sulla pietà che poteva suscitare il povero Neji rinchiuso in
cima ad un grattacielo, completamente isolato dal mondo. Naruto trasse un
profondo respiro, portando il dito a suonare il campanello. -Sì? Chi è?-
tutti e tre trasalirono: quella non era certo la voce di Sanzo. Il povero
ragazzo si mise a balbettare Hinata style: -K-ku-kurenai-sama… S-siamo
tornati!- -Ah, buonasera ragazzi! Misericordia, il citofono deve avere
qualche problema… Ti sento a scatti Naruto… Ora vi faccio entrare…- Subito il
cancello si aprì, e ai tre ragazzi la larga strada ghiaiata del vialetto sembrò
paurosamente simile a quella diretta verso la bocca dell’Inferno. Lasciate ogni
speranza oh voi ch’entrate…
-Uhm… Questo no… Questo non va bene… Questo…
NO! È orribile! Questo…- Temari se ne stava seduta sul bordo del letto di Ino
mentre questa, avvolta da una strana aura inquietante, rovistava senza sosta nel
grande armadio bianco tappezzato di poster e fotografie. Se ne stava a
guardarsi in giro, aspettando quella che sarebbe stata la sua sorte. C’era
ormai abituata… Da un po’ di tempo era diventata il bersaglio preferito per gli
esperimenti “fashionistici” di Ino. La cosa non le dava particolarmente
fastidio… Però a trovarsi così, in mezzo a tutti quegli abiti sfavillanti e
costosi, lei, che per tutta la vita aveva portato i vestiti smessi di Kankuro e
le scarpe da ginnastica, si sentiva un po’ a disagio. -Che cosa vuol dire
“una splendida disperata”?- Presa alla sprovvista, Temari alzò lo sguardo
spiazzata: -Come?- Ino, che ancora rovistava nell’armadio, alzò il tono di
voce per farsi capire meglio: -Che cosa vuol dire “una splendida disperata”?
L’hai detto prima a scuola…- Temari arrossì d’imbarazzo, pensava che non
l’avesse sentita: -Oh, nulla…. Facevo solo dell’ironia…- L’altra mise la
testa fuori dall’armadio: -Senti… Questa non è la tua solita ironia… E poi
guarda che so già quel che è successo a capodanno!- Beccata in pieno! Temari
abbassò lo sguardo colpevole: -Se lo sapevi perchè me l’hai chiesto?- la sua
voce era appena un sussurro. Ino si mise davanti a lei a braccia conserte:
-Perchè speravo che me lo dicessi tu, tesoro… Non mi è affatto piaciuto venire a
sapere i fatti di una delle mie amiche più care da quel beone di
Shikamaru!- L’altra si sentiva sempre più colpevole; non solo aveva parlato
troppo, ma addirittura aveva anche mentito: -Ecco, io… Mi dispiace Ino…
Scusami…- Per tutta risposta l’altra le diede un’amichevole pacca sulla
spalla: -Ma quale “scusami”! Guardati… Tutte le volte che c’è in ballo Kiba tu
ti afflosci come un sacco vuoto! Quel ragazzo ha la rara capacità di smontare la
tua componente algida! Ti fa “quasi” sembrare umana!- Il rossore sul viso di
Temari raggiunse livelli mai visti: -M-ma cosa c’entra Kiba?!?!- Ino si mise
a ridere sguaiatamente: -Ah ah ah! Guardati! Sei rossa come un peperone!
Comunque…- il suo tono di voce diventò particolarmente sornione –Mi devi ancora
spiegare che cosa è successo in giardino la sera di capodanno! Shika ha detto di
averti vista uscire particolarmente incavolata, e quando sei tornata invece eri
tutta tranquilla e sorridente… E avevi la sua giacca sulle spalle! Allora… Che
cosa ha fatto Kiba per farsi perdonare?!- stava avvicinando pericolosamente il
suo volto a quello dell’altra, tentando di carpire ogni singola smorfia o
sospiro riguardo alla sua storia. La povera Temari iniziò ad agitarsi per
davvero: -M-ma io… L-lui… Non ha fatto assolutamete niente! A-abbiamo parlato e
basta… E-e l-la giacca m-me l’ha prestata solo perché faceva freddo!- Il viso
di Ino era ormai a pochi millimetri da quello di Temari: -Però… Da quel che ho
potuto vedere ci sono stati parecchi cambiamenti tra voi da quella sera… O
sbaglio?- L’altra scostò lo sguardo imbarazzata: -M-ma che dici? N-non c’è
stato nessun cambiamento…- Ino ritornò sorridente all’armadio: -Eh, la mia
cara amica bugiarda… AH! TROVATO!- Temari si alzò dal letto incuriosita:
-Cosa hai trovato?- Con aria trionfante, Ino tirò fuori un abito
dall’armadio: -Eccolo qui! Questo è perfetto per te! Stasera farai un figurone…
O non mi chiamo più Yamanaka Ino!-
-Sanzo mi ha riferito che avete
bisogno di parlarmi… Ditemi pure, ragazzi.- Inginocchiati sul tatami della
stanza in cui Kurenai era solita insegnare ikebana, i nostri tre eroi se ne
stavano l’uno affianco all’altro, guardandosi negli occhi, aspettando che uno di
loro iniziasse a parlare. Davanti a loro, Kurenai aspettava placida e
minacciosa al tempo stesso: -Allora? Sto aspettando…- Nel sentire la sua voce
dolce, che a loro suonò particolarmente terribile, i tre drizzarono la schiena
come soldati richiamati sull’attenti. Vedendo che il tempo stringeva, Hinata
tentò di dire qualche parola: -B-beh, ecco… Kurenai-sama… Noi vorremmo… Questa
sera…- Subito Sakura corse in suo aiuto: -Col suo permesso… Vorremmo andare…
Sempre se non la disturba…- -A recuperare Neji allo Hyuga Palace!- il solito
precipitoso, il solito stupido, il solito Naruto. Le due ragazze ai suoi lati
gli lanciarono un’occhiata, chi sorpresa, come Hinata, chi furente, come Sakura:
“Questo baka! Non poteva essere un po’ meno impetuoso? Chissà ora cosa dirà
Kurenai-sama…” -E… Perché vi è venuta quest’idea?- fortunatamente non
sembrava arrabbiata. Forse contava di farli ragionare con le buone. Vista la
reazione tranquilla, Hinata prese un po’ di coraggio: -E-ecco, noi… Ci siamo
resi conto che è troppo pericoloso per Neji-nisan restare in quel luogo e che
deve tornare in libertà il prima possibile. E poi…- l’immagine di Tenten le
ritornò alla memoria -…La sua assenza sta insospettendo molte persone.- -E…
Avete un piano?- si irrigidirono di nuovo, guardandosi tra di loro. Sakura
prese la parola: -A dir la verità no… Però sia io che Naruto siamo ninja attenti
e preparati e…- -Io conosco abbastanza bene la planimetria dell’edificio!
Posso dire quasi con certezza che lui si trova nei piani più alti, dove ci sono
gli alloggi dei dirigenti.- Hinata, essendo una Hyuga, aveva visto spesso
quell’edificio e più o meno sapeva com’era disposto. Nell’ultima ventina di
piani del grande grattacielo si trovavano una serie di appartamenti superlusso a
totale disposizione di dirigenti e alti membri della famiglia: il luogo perfetto
per tenere nascosto, o prigioniero, qualcuno. -Il che rende il tutto molto
più difficile! Se dovete scalare l’intero edificio…- Di nuovo, i tre
congelarono. Si erano dimenticati di questo fattore così importante. Naruto
tentò di dire la sua: -B-beh… Se ci andiamo di sera tardi l’edificio sarà quasi
totalmente vuoto, right? E poi io e Sakura abbiamo già avuto a che fare con
quelle scamorze del servizio di sicurezza degli Hyuga! Sarà una passeggiata!-
concludendo poi con la sua buona dose di baldanza. Le due ragazze gli
lanciarono un’occhiataccia: il servizio di sicurezza dello Hyuga Palace è uno
dei più avanzati ed impenetrabili del mondo. Valutato in dollari, secondo certi
giornali scandalistici che si erano presi la briga di fare un calcolo tanto
inutile, il suo costo doveva aggirarsi intorno ai tre miliardi e mezzo, senza
contare ciò che veniva investito in controlli periodici, riparazioni ed
aggiornamenti: un luogo quasi inattaccabile insomma. Persino i sassi lo sanno…
Ed anche Kurenai. -Non per contraddirti… Ma si dice che il servizio di
sicurezza dello Hyuga Palace sia uno dei più sofisticati che la tecnologia possa
offrire… Non credo che sia così facile.- Ma in quel momento, Hinata ebbe l’illuminazione: -I-io… So
come aggirare il sistema di sicurezza!-
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! LI ABBIAMO PERSI DI NUOVO! E
PENSARE CHE C’ERAVAMO COSI’ VICINI! MA COME DIAVOLO HANNO FATTO?!?!- Anko si
stava mangiando letteralmente le mani per la rabbia. E letteralmente spalmato
sul volante della sua auto, Kakashi rimuginava su ciò che era successo solo poco
prima.
L’inseguimento stava andando a gonfie vele: i tre ragazzi stavano
camminando per strada, nella direzione in cui, lo sapeva, si trovava la fermata
della metropolitana. La cosa non lo preoccupava più di tanto, dato che conosceva
bene la zona e sapeva dove parcheggiare nell’eventualità di dover ricorrere ai
mezzi pubblici, così continuava a procedere senza la minima preoccupazione.
Fu proprio mentre stava tranquillamente seguendo il trio di ragazzi che
accadde l’imprevisto. Ad un certo punto, pareva su richiesta del biondino, i
tre si erano fermati di punto in bianco nel bel mezzo del marciapiede. Mentre
lui, cercando di capire il perché di quella fermata improvvisa, li osservava con
attenzione, notò che proprio il biondo e l’altra ragazza avevano iniziato a
guardarsi intorno con circospezione. Inutile dire che lui, da agente navigato
qual’era, era riuscito a fermare il veicolo in una posizione da cui non si
notasse la sua presenza. Quelli, verificato che non ci fosse nessuno intorno
a loro, avevano iniziato a flettere le gambe, come un atleta che si prepara ad
una corsa. Intanto il ragazzo aveva preso in braccio la Hyuga e, con un cenno
del capo, aveva dato il segnale all’altra. Fu in quel momento che il
poliziotto li vide compiere il salto più stratosferico che avesse mai
visto. Era ancora attaccato al volante della
macchina a bocca aperta mentre quelli ormai erano già lontani. Al suo fianco
Anko si guardava intorno cercando di capire dove fossero finiti.
“Com’è possibile che due ragazzini
riescano a compiere balzi del genere?! Chi sono quei due? Non se ne fa menzione
in nessuno dei miei rapporti… Non sono presenti nemmeno nelle foto del blog di
Yamanaka Ino… Da dove vengono? Che siano stati assoldati dagli Hyuga per tenere
d’occhio la ragazza? Ma come possono avere capacità fisiche del genere? Il loro
sarà stato un balzo di almeno dieci metri… Possibile che le leggende sui
laboratori dello Hyuga Palace fossero vere?” Kakashi sapeva che il mondo del
gossip giapponese spesso e volentieri si era occupato con insistenza del
rinomato clan Hyuga, vanto e maledizione della città di Tokyo, e ne aveva
inventate parecchie intorno a quella famiglia. Tra le storie che circolavano una
delle più famose era quella secondo la quale nei dieci piani di laboratori
scientifici dello Hyuga Palace si lavorasse a progetti al limite della legalità
e dell’umana comprensione; tra questi anche quello di creare esseri umani
superpotenziati. Possibile che il risultato di tali esperimenti fossero
proprio quei due ragazzi? In effetti definire disumano ciò che aveva visto era
ancora poco, il termine che gli era subito balenato al cervello era
“miracoloso!”. -HATAKEEEEEEEEEE… Ti sarei grata se tu uscissi dal tuo
fantastico mondo di sogni e ci dicessi che cosa fare adesso! Che facciamo se
quelli continuano a sparire nel nulla sotto i nostri occhi?- Lui si voltò
sorpreso verso la fidanzata: -Mi stai dicendo che non hai visto come sono
spariti?- Lei scosse la testa: -No! Mi sono voltata un secondo e, quando ho
rigirato la testa, loro non c’erano più e tu avevi gli occhi da pesce lesso!
Sembrava quasi che fossero scomparsi nel nulla…- Kakashi sorrise lievemente
sotto la sua maschera: -Beh… Più o meno…- Anko, che non sopportava di essere
presa in giro dal fidanzato, sbuffò spazientita: -Ma che risposta è? Comunque,
che pensi di fare? Se questi hanno davvero la capacità di svanire nel nulla per
noi sarà davvero un problema riuscire a venire a capo di questa storia!- In
effetti non aveva tutti i torti. Riuscire a risolvere quel caso non sarebbe
stato facile se avessero dovuto continuare a seguirli per poi perderli nel nulla
in quel modo… Inutile continuare a rimanere passivi! Dovevano passare
all’azione! -Contattiamoli! Forse sarà un po’ complicato giungere ad un punto
comune, soprattutto considerando che siamo poliziotti fuori servizio… E potrebbe
anche rivelarsi rischioso viste le persone con cui abbiamo a che fare.
Osserveremo i loro movimenti ancora per un po’, limitandoci però al solo
edificio scolastico, presentando il distintivo non sarà un problema il girarci
un po’ intorno senza destare sospetti; dopodichè, quando ne avremo la
possibilità, andremo direttamente dalla ragazza a parlarle di ciò che stiamo
facendo… Ovviamente omettendo certi particolari… Scomodi!- Lei lo guardò
perplessa: -E scusa… Che intendi dirle? “Siamo dei poliziotti che ti stanno alle
costole… Ma non ti devi preoccupare! Lo facciamo fuori servizio perchè è il
nostro hobby pedinare la gente!”? Non sarebbe certo un esordio
accettabile!- Kakashi infilò le chiavi nel quadrante, mettendo in moto il
veicolo: -A quello ci penseremo quando sarà il momento adatto! E poi non ho
alcuna paura di raccontare qualche frottola, se è per il bene del
caso.- -SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! IMPEGNAMOCI NEL NOME DELLA
GIOVINEZZA!- Alle loro spalle, Gai si era improvvisamente manifestato in
tutta la sua euforia. Anko lo guardava disgustata: -Ci siamo dimenticati di
lui… Che imbecille!- Kakashi sospirò sfiduciato: con un
collega come Maito Gai si sarebbe rivelato tutto molto più difficile…
-Quindi Hinata… Dicevi
di sapere come si fa ad aggirare il sistema di sicurezza?- Ora gli occhi di
tutti erano puntati su di lei, che forse stava per dare un’informazione di
importanza vitale per la riuscita della missione. La ragazza annuì: -Sì!
Conosco il modo per aggirare il sistema di sicurezza dello Hyuga Palace.- Il
ninja le si avvicinò curioso: -E quale sarebbe, Hinata?- La ragazza abbassò
un attimo lo sguardo incerta, portando l’indice alla bocca: -Aspetta, come si
dice… Non mi viene la parola…- e poi si ricordò –Ah, sì! Il riconoscimento della
retina!- Kurenai ed i due ninja la scrutarono confusi: -Riconoscimento della
retina?- Hinata annuì: -Lo Hyuga Palace è un posto di per sé blindatissimo,
praticamente inagibile la notte. Ma si tratta comunque di una proprietà della
famiglia Hyuga e quindi è stato dotato di un sistema che lo rende fruibile ai
membri del clan in caso di visita notturna, soprattutto per quelli che hanno
eventualmente la residenza all’interno.- Sakura prese la parola: -E… Come
funziona questo sistema?- Hinata tentò di portare alla mente i pochi ricordi
che aveva di quel marchingegno, visto poche volte, di cui l’ultima molti anni
prima: -Vicino agli ingressi c’è un piccolo sportellino, che a prima vista
somiglia ad un quadro elettrico in miniatura. Chi vuole entrare lo apre e vi
accosta il viso. Al suo interno c’è un sensore che fa la scansione dell’occhio e
che consente l’accesso solo agli Hyuga. Ce ne dovrebbe essere uno a quasi ogni
porta dei piani inferiori, credo fino al ventesimo piano.- Kurenai guardava
nel vuoto pensierosa: -Ma… Considerando che ti danno la caccia, non credi che la
tua impronta oculare sia già stata eliminata, o peggio, messa sotto
allarme?- La ragazza scosse la testa: -Oh no, per quello non c’è pericolo!
Vede… Non si tratta di un sistema con una memoria di impronte precedentemente
raccolte, anche perché sarebbe impensabile raccogliere tutte le impronte degli
Hyuga presenti in Giappone. Questo sistema riconosce l’impronta comune di tutti
noi appartenenti al clan Hyuga.- Naruto si grattò la nuca annoiato: -Io ci
capisco sempre meno…- -Ecco, guardate qui…- alzandosi la frangia, Hinata aprì
al massimo gli occhi –Ecco, vedete? I miei occhi sono di un colore molto
particolare, un viola chiarissimo, e praticamente senza pupilla…- -Sì, sì, lo
sappiamo tutti che hai degli occhi splendidi, ma io ancora non capisco…- Naruto
continuava a guardarla in cerca di una risposta che non riusciva a
trovare. Lasciando andare la frangia, Hinata continuò a parlare: -Ammetterete
anche voi che sono occhi molto insoliti. Ecco, dovete sapere che questa è una
caratteristica peculiare unica del clan Hyuga. Tutti i membri del clan ce
l’hanno e nessun altro al mondo… Sin dal periodo Heian. Gli antichi testi lo
chiamano Byakugan.- Naruto annuì pensieroso: -Ehi, ora che ci penso è vero!
Anche Neji aveva gli occhi come i tuoi!- Hinata annuì sorridendo: -Già!-
Kurenai intanto si era alzata in piedi: -Bene! Ora che ho avuto questo
importante incentivo mi sento un po’ più sicura nel compiere questa missione
tutti insieme.- I tre ragazzi la guardarono con tanto d’occhi: -SCUSI? COS’HA
APPENA DETTO?! TUTTI INSIEME?!- La bella donna sorrise: -Mi sembra ovvio… Si
tratta di una missione al limite del rischio e non vi posso lasciare andare da
soli. Più saremo meglio è. Ora scusatemi… Vado a dire a Sanzo di preparare
l’auto.- E detto questo se ne andò, tra gli sguardi stupiti dei tre ragazzi
che erano davvero rimasti senza parole.
-Allora Temari, apri bene gli
occhi che dobbiamo vedere dove sono gli altri…- Davanti al locale della
sorella di Kiba, il Seraphine, Ino e Temari stavano cercando il resto del loro
gruppo di amici nella folla di gente che, nonostante non fosse un giorno
prefestivo, si accalcava davanti al locale. -EHI SCOCCIATURA, DA QUESTA
PARTE!- Sentito il familiare richiamo, Ino si voltò trovando la sua
compagnia, Shikamaru compreso: -Ah, eccoli! Vieni Temari!- -Sì, ti seguo!-
stringendo la mano di Ino per non perdersi, Temari fu guidata verso il gruppo di
amici. -Ciao a tutti ragazzi!- -Ciao…- Loro erano le ultime. C’erano
già tutti quelli che sarebbero dovuti venire: Sasuke, Tenten, Lee, Shino, Choji
e, come ho già detto, Shikamaru… -Come al solito in ritardo… Eh,
scocciatura?- Pestando con la scarpa di cuoio nero il mozzicone della sua
sigaretta, Shikamaru si preparò ad entrare. Ma la biondina non aveva certo
voglia di farsi mettere i piedi in testa: -Ehi, guarda che io ho dovuto
acconciare me e anche Temari e non è stato un lavoro facile! Siamo donne noi e
abbiamo bisogno di tempo per esaltare la nostra bellezza!- e, con una decisa
svolazzata di capelli biondi in faccia a Shikamaru, considerò la questione
chiusa… O quasi: –A proposito! Che ne pensi dei miei sforzi?- e gli portò di
fronte un’imbarazzatissima Temari. Dopo un primo attimo di silenzio tombale,
il ragazzo col codino si portò una mano alla fronte: -Non mi dire… Ti sei fatta
strapazzare di nuovo da quella scalmanata?- Incrociando le braccia stizzita,
Temari si limitò ad annuire. Shikamaru sospirò pesantemente: -Ino, ma quando
la smetterai con le tue stupidaggini? Comunque non sono certo io quello che deve
giudicare…- Le due bionde lo guardarono stranite: -E cioè?!- Lui si limitò
ad avviarsi verso l’entrata con fare svogliato: -Niente, parlavo così… Comunque
sbrighiamoci ad entrare che ho già mandato il messaggio a Kiba.- Proprio in
quel momento il cellulare di Shikamaru emise un suono: - È il mio… Aspettate che
guardo… Ah, è Kiba! Dice di andare all’entrata per lo staff…- Ino, sorridendo
al pensiero della bella serata che avrebbe passato, cominciò ad avviarsi: -Bene,
allora andiamo!- -SIIIIIIIIII! ANDIAMO A DIVERTIRCI TUTTI INSIEME! VIVA LA
GIOVINEZZA!- Sasuke, scocciato da tutto quel casino, diede uno schiaffo
sulla nuca di Lee: -Piantala! Stai incominciando ad assomigliare paurosamente a
tuo padre!- L’altro si mise a ridere vivacemente: -Scusa Sasuke! È che sono
troppo eccitato! Questa è la prima festa dopo quella di capodanno a casa di
Naruto…- Al solo sentire quel nome, il sangue iniziò a ribollire nelle vene
del bel moro: “Naruto! Maledetto!”. Notando l’espressione truce sul volto
dell’amico, Lee gli posò una mano sulla spalla: -Ehi! Tutto bene?- Per
fortuna Sasuke riprese subito il controllo di sé, scostandosi dall’amico
eccessivamente goliardico: -Certo che va tutto bene! Ora sbrighiamoci ad
entrare…- -Secondo me tu hai qualcosa che non va…- -WAAAAAAAAAAAH!- Sasuke
sussultò all’improvviso apparire dell’inquietante figura di Shino, che aveva
appena parlato. Sistemandosi gli occhiali da sole, che portava anche di notte,
il ragazzo continuò: -Sì… hai decisamente qualcosa che non va! Sbaglio o c’entra
Naruto? E magari anche Hinata…- “Di nuovo quel nome! Bastardo! E ha anche
tirato in ballo Hinata!” Sasuke iniziava seriamente ad innervosirsi: -VI HO
DETTO CHE NARUTO NON C’ENTRA UN CAVOLO! E NEMMENO HINATA! PORCA
MISERIA!- Ovviamente il suo urlo poderoso aveva attiraro l’attenzione di
tutti, soprattutto quella dei componenti del loro gruppo. Col solito
sacchetto di patatine, immancabile compagno di vita del ragazzo, Choji si
avvicinò a Sasuke: -Ehi perché urli così? Che c’entrano Naruto ed
Hinata?- Ino sospirò esasperata: -Aaaah, saranno le solite menate che a lui
piace Hinata ed è geloso di Naruto… Sai che novità…- Shikamaru scrollò le
spalle: -Che seccatura!- Temari roteò gli occhi esasperata: -Sei
noioso…- Punto sul vivo, Sasuke se ne andò a spalle curve: -Maledetti! Vi
prendete gioco di chi è in difficoltà!- Ino scosse la mano con noncuranza:
-Sì, sì, va bene mister “Tragedia Greca”! Ora muoviamoci davvero o Kiba si
arrabbierà a morte!- Arrivati all’entrata suggerita da Kiba, i ragazzi
trovarono una stilosa signorina ad attenderli: -Ciao! Voi siete gli amici di
Kiba?- Dire che tutti avevano gli occhi fuori dalle orbite sarebbe un
eufemismo. La ragazza in questione infatti doveva avere almeno vent’anni,
indossava degli shorts neri molto provocanti ed un top che lasciava davvero poco
all’immaginazione, mentre i capelli nerissimi erano acconciati in un grazioso
carrè con frangetta: -Io mi chiamo Alex e sono una collega di Kiba. È stato lui
a dirmi di venire a prendervi! Prego, entrate!- Senza che loro riuscissero a
dire una parola lei gli fece strada all’interno, guidandoli per un breve
corridoio poco illuminato, fino all’interno del locale. I ragazzi vennero
avvolti da un’intensa luce violetta, di quelle che rendono i colori fluorescenti
ancora più brillanti. La musica, più ritmata e roboante che mai, si diffondeva
nelle loro orecchie, facendo quasi rimbombare i loro cervelli. -State attenti
a dove mettete i piedi! Quando il locale è pieno qui dobbiamo tenere le luci
spente.- Ino, poco dietro di lei, sbuffò come un tono infuriato, sibilando
tra i denti: -Tsk! Lo sapevo anche se non me l’avessi detto! Io vengo qui da
molto prima di te, zoc… MMMPFH!- Shikamaru, da uomo dalle mille risorse
qual’era, le aveva prontamente tappato la bocca: -Scema! Vuoi forse fare una
delle tue solite figure?!- Lei si scostò da lui incrociando le braccia:
-Umpfh! Tanto non mi ha neanche sentito! Su, andiamo…- e senza attendere
risposta dall’amico andò dietro alla ragazza. Al centro della sala,
circondata da tavoli e divanetti, stava la pista in cui la gente ballava
fittissima a ritmo di musica. -Ok! Ora vado a dire a Kiba che voi siete
arrivati!- Nonostante tutto quella ragazza non dava esattamente l’impressione
di volersi curare di loro, non si era neanche preoccupata di chiedere i loro
nomi… O per lo meno di farli parlare. Nel vederla sculettare lontano da loro,
Ino arricciò il naso: -Quella tipa a me non piace! Guardate come si
atteggia…- Shikamaru diede un’alzata di spalle: -Guarda che anche tu a volte
fai così…- Per tutta risposta, la bionda gli tirò una botta in testa: -IO NON
MI COMPORTO DA TROIA COME QUELLA CHIARO?!?!- e intanto scuoteva il povero
Shikamaru come fosse un pupazzo. Tenten intanto guardava perplessa nella
direzione in cui la tipa se n’era andata: -Ma… Voi quella l’avete mai vista
qui?- Lee scosse la testa: -Io qui non l’ho mai vista…- Sasuke si grattò
la nuca sospirando: -Sarà nuova… Un po’ di tempo fa Kiba diceva che sua sorella
stava cercando aiuto per la gestione del locale. Probabilmente hanno scelto
lei…- Alle sue spalle Shino annuiva, seguito da Choji, che continuava
imperterrito a rosicchiare patatine. Temari intanto si guardava intorno un
po’ irritata, la vista di quella tipa, nemmeno lei sapeva bene il perché, le
aveva dato davvero un gran fastidio. Forse perché lei per sua natura odiava le
ochette troppo volgari e appariscenti di quel tipo. -Davvero una pessima
scelta…- fu comunque Ino a dar voce alle sue parole. -Beh, a me non sembra
poi tanto pessima…- disse Shikamaru, beccandosi un altro pugno da Ino. -Ah,
eccolo là!- trionfante, Lee indicò la postazione deejay dove Kiba, cuffie alle
orecchie e mani alla console, stava mettendo la musica per la serata. -Ed
ecco anche la tizia che va a dirgli di noi…- dicendo questo, Tenten si sporse
per vedere meglio ciò che stava succedendo. La suddetta Alex, facendosi
strada tra la folla danzante, era riuscita ad avvicinarsi al palchetto rialzato
su cui stava la postazione di Kiba. Con passo poco aggraziato stava salendo i
pochi scalini che portavano alla vera e propria postazione in cui stava il
ragazzo. -Ecco… Ora gli dice che ci siamo noi…- finite le patatine, anche
Choji si era messo a commentare la scena. La ragazza gli battè un dito sulla
spalla per attirare la sua attenzione. Subito il ragazzo si voltò, abbassandosi
le cuffie per ascoltare la collega: -Sì? Cosa c’è Alex?- Il gruppo di amici
vide la ragazza indicarli all’amico deejay che subito li salutò da
lontano. Tutti, chi più chi meno, risposero con entusiasmo, tra le occhiate
stupite delle ragazzine della pista, al saluto di Kiba. Fu in quel mometo
che accadde qualcosa di totalmente imprevisto. Sotto gli occhi di tutti,
specialmente quelli dei nostri ragazzi, Alex diede un bacio sulla guancia di
Kiba in segno di saluto. A partire da Ino e Shikamaru, tutti rimasero a bocca
aperta, ma non fu questo ciò che li stupì di più. Li sconvolse invece la
naturalezza con cui il loro amico rispondeva all’insolito saluto della
ragazza. Ino continuava a indicarli nervosamente: -M-ma-ma… A-avete visto
anche voi?!- Tutti annuirono senza dire una parola, persino Sasuke era
scandalizzato: -Queste sono di quelle cose che non stanno nè in cielo nè in
terra!- Addirittura Choji aveva smesso di mangiare le sue adorate patatine:
-Non ci credo!- Tenten si grattava un gomito pensierosa, con un pensiero che
le tormentava il cervello: -Ragazzi… Ma secondo voi quella è…- Lee finì la
frase per lei: -…La sua ragazza?!- All’udire quelle parole, la schiena di
Temari fu percorsa da un brivido, Ino invece si mise a saltellare di rabbia come
al solito: -MA PER FAVORE! NON DICIAMO CAVOLATE! KIBA NON SI METTEREBBE MAI CON
UNA COME QUELLA!- Shikamaru intanto fissava l’amico che dopo aver salutato la
ragazza era tornato alla sua attività: -Beh… La cosa non è da escludere…
Magari ce l’avrebbe detto, prima o poi… Ma lui ha pur sempre una vita privata!-
Com’è ovvio, ricevette un sonoro schiaffo sulla nuca da Ino: -DEFICIENTE! OVVIO
CHE CE L’AVREBBE DETTO! QUELLA NON E’ PER NIENTE LA SUA RAGAZZA,
CAPITO?!- Dopo aver detto ciò, il suo sguardo corse subito verso
Temari che, dal canto suo, aveva la fastidiosissima sensazione che la decisione
(non proprio autonoma, a dire il vero) di uscire quella sera fosse stata un
grosso errore.
-Ecco! Ho messo tutto l’occorrente nel bagagliaio!- Sanzo chiuse
con un sonoro tonfo lo sportello della BMW. Naruto, finendo di legare il
coprifronte alla testa, raggiunse il domestico nel vialetto ghiaiato, illuminato
solo dai faretti del cortile, dato che ormai era quasi completamente buio: -Ben
fatto Sanzo!- alzò lo sguardo al cielo –Tra poco dobbiamo partire! Il sole sta
calando!- -NON COSI’ IN FRETTA NARUTO!- Sakura, seguita da Hinata, che per
l’occasione indossava una felpa viola e dei pantaloni comodi, percorreva il
vialetto a grandi falcate: –Sei sicuro che non abbiamo dimenticato niente?!
Guarda che quella di stasera non è una missione normale! Dobbiamo essere pronti
a tutto!- Il biondino le rivolse uno dei suoi classici sorrisi a trentadue
denti: -Certo, Sakura-chan! Ho preso tutto! Anche qualche carta-bomba! Nel caso
dovesse servire…- il suo sorriso divenne estremamente sadico ed
inquietante. La compagna si battè una mano sulla fronte sconsolata, chissà
che aveva in mente quello scemo e squilibrato di uno shinobi: -Naruto… Noi non
stiamo andando a demolire lo Hyuga Palace! La nostra missione consiste
esclusivamente nel recuperare Neji! Preferibilmente nel modo più silenzioso e
discreto possibile…- alla parola “silenzioso” il suo tono perse un po’ di
convinzione; Naruto era tutto meno che silenzioso e discreto: –Comunque… Hai
fatto bene a prendere le carte-bomba! Potranno tornarci utili durante la
missione.- Esaltato dai complimenti della ragazza, Naruto si mise a
saltellare felice come una pasqua per tutto il vialetto. Dopotutto era un fatto
raro che lei gli dicesse qualcosa che fosse per lo meno un po’ gratificante e
lui, giustamente, se lo voleva godere tutto. Intanto la kunoichi lo scrutava
avvilita e leggermente irritata dalla sua sceneggiata così fuori
luogo: -Idiota…- Sentì poi un dito batterle timidamente sulla spalla,
voltandosi incontrò gli occhi curiosi di Hinata: -Cosa c’è?- Hinata fissò lo
sguardo a terra imbarazzata, dopotutto sapeva che avrebbe un po’ fatto la figura
dell’ignorante, ma se anche lei doveva partecipare alla missione aveva bisogno
di alcune nozioni: -Sakura-san… Cos’è una carta-bomba?- -Uhm?- la
kunoichi, presa com’era dai suoi pensieri, ci mise qualche secondo a realizzare
ciò che Hinata le aveva chiesto. Riflettè qualche secondo, dopodichè chiamò
il compagno: -Naruto! Mostra una carta-bomba ad Hinata!- Ancora saltellando
come un cretino, forse perché si stava godendo un po’ troppo il complimento,
Naruto si avvicinò alle ragazze rovistando nella borsa dei kunai: -Aspettate un
secondo… C’è un tale casino qui dentro… Ah, eccola!- Tirò fuori una specie di
foglietto scritto in un sougana a raggiera talmente stilizzato da risultare
quasi illeggibile, decorata con una sottile cornicetta verde, al cui centro
spiccava l’ideogramma generalmente usato per indicare gli scoppi o le
esplosioni. Hinata continuava a scrutare il foglio che il ninja le porgeva
con aria poco convinta: -Ma… Questo è solo un foglio di carta con l’ideogramma
dell’esplosione sopra…- nella sua mente cominciava a maturare la convinzione che
fosse tutto uno scherzo, oppure che i suoi nuovi amici, per quanto ninja esperti
ed invincibili, fossero un tantino suonati. Il biondino si mise a ridere
sguaiatamente: -Ah ah ah ah! Hinata, sei un mito! Comunque aspetta di trovarti
nella situazione in cui dovremo usare una di queste e poi vedrai di cosa sono
capaci!- Hinata annuì meccanicamente, sopraffatta dall’entusiasmo del ninja.
Non era ancora del tutto convinta delle reali potenzialità di quell’anonimo
pezzo di carta, ma dopotutto cosa ne sapeva lei? Fino a meno di un mese prima
era convinta di essere una ragazza normale e che suo nonno fosse una brava
persona… E persino che i ninja non esistessero più. Quindi non aveva proprio
alcun diritto di giudicare. -Forza ragazzi! È ora di andare!- avviandosi
elegantemente per il vialetto Kurenai raggiunse i ragazzi, rendendo evidente il
fatto che sarebbero dovuti partire a momenti. Sakura però non era dello
stesso avviso. Fece un’attenta scansione della figura della donna, notando che
effettivamente c’era qualcosa che non andava: -Ma… Kurenai-sama… E’ sicura di
voler venire con quell’abbigliamento? Non lo trova un tantino…
Scomodo?- Kurenai, colpita dalla domanda di Sakura, si mise a riflettere,
dopodichè si esibì in uno dei suoi meravigliosi, quanto inquietanti, sorrisi:
-Ah, Sakura… Ormai sono talmente abituata a questo tipo di abbigliamento che non
ci faccio più caso!- intanto si avvicinava pericolosamente alla ragazza, come
solo lei sapeva fare: –Perché? C’è qualche problema in proposito?- Sakura,
una delle kunoichi più forti ed in gamba di New Konoha, iniziò seriamente a
sudare freddo. Allontanandosi il più possibile, Sakura si mise ad agitare testa
e mani: -Oh no, Kurenai-sama! Nessun problema! Davvero! Era solo per curiosità!-
intanto continuava a ridere nervosamente. Incredibile l’effetto che una donna
come Kurenai, amante della quiete e della non violenza, riusciva a sortire nelle
persone che le si trovavano di fronte. Non solo una sorta di timore
reverenziale, in alcuni casi anche vero e proprio terrore. Come se nulla
fosse successo, Kurenai si rivolse all’intero gruppo: -Bene! Partiamo allora?-
il tono era quello tipico di chi sta partendo per una gita di piacere. Molto
poco convinti, ovviamente tranne Sanzo, il quale già pregustava il momento in
cui si sarebbe messo al volante, tutti salirono sull’auto. Seduta tra i due
ninja, Hinata si mise a pensare alla pazzia che stavano per compiere. E pensare
che era stata proprio lei a proporre l’idea e sempre lei aveva trovato il modo
per aggirare il pericoloso sistema di sicurezza, l’unico ostacolo che avrebbe
potuto fermarli. Solo in quel momento, mentre ripensava a quando aveva
raccontato della faccenda della retina, le tornò improvvisamente alla memoria
una frase di Naruto: “Sì, sì, lo sappiamo tutti che hai degli occhi splendidi,
ma io ancora non capisco…” Lei lo sapeva, quella di Naruto era stata una
frase detta così per dire, senza secondi fini o allusioni particolari; dopotutto
Hinata era emotiva, non stupida. Eppure… “Perchè il mio cuore non smette di
battere?”
Ed eccoci di nuovo qui! Aggiorno sempre troppo
raramente... devo darmi una mossa davvero o sta fic la termino per il
2060! Uffa... Ma non perdiamoci in chiacchiere inutili... ALLE
RECENSIONI!
Callie33: Ciao! Anche tu agli esami di maturità? Mamma mia,
a suo tempo li trovai particolarmente traumatizzanti! Quanto studio... =_=
Comunque... Siiiii! La primavera è arrivata... 2 giorni prima dell'estate! Anche
la mia sensei di Giapponese ha detto che il clima italiano, sotto quel punto di
vista, è un tantinello strano; e lei non è che venga dal paese più fresco del
mondo... XD Ah una cosa... Ora non devi più pregare Santa Priscilla, ma Lady
Amilgane-sama, il mio nuovo Sony Vaio tamarro, che comunque ha accolto le tue
preghiere e si sta mettendo in moto per realizzarle, chissà che un giorno non si
crei il bisogno di alzare il rating...XD Beh Hinata si sta dando finalmente una
mossa... sarà la crisi premestruale, sarà che un'ondata di incoscienza si sarà
fatta strada nel suo animo pacifico? Sarà che non ha un cavolo da fare?
Chissà... intanto è arrivata allo Hyuga-palace, poi il resto si vedrà! XD Uh...
mi piace il finale che hai proposto! Semplice, drammatico e di sicuro impatto!
Quasi, quasi lo provo! In ogni modo, Kiba e Temari sono due stupidi incurabili!
Troppo orgogliosi per dirsi qualcosa di carino e troppo permalosi per
prendersi nel modo giusto. Personaggi di questo tipo tra le fangirls sono
definiti "tsundere", io li chiamo semplicemente zucconi! =_= Beh il problema
risolto da Shika è stato realmente proposto dalla mia prof pazza ai tempi delle
superiori. Quando l'abbiam visto siamo rimasti tutti così O.ò; nemmeno la
pagella d'oro ce la fece... e anche certi miei amici che al tempo facevano
ingegneria hanno detto che era quasi impossibile per noi, perché se gli
strumenti per risolverlo erano alla nostra portata, il modo di applicarlo era
degno di un'università! Beh la storia del risveglio di Naruto la progettai a suo
tempo insieme a NaruHina91, che risate! Comunque... L'angelo arriverà a suo
tempo e Neji... è in crisi premestruale, cerca di capirlo! XD Ad ogni modo... le
scene che chiedi arriveranno... un giorno, chissà... Per il resto, non ho molto
da dire. Tra due giorni ho Giapponese e me la sto facendo sotto. Speriamo vada
tutto bene, dato che quest'anno è stato particolarmente difficile... =.=''' Dai,
ora ti lascio che vado a fare un po' di kanji (baaasta kanji... BASTAAAAA!!) ci
si sente presto, un bacio grande! ^____^
Vaius: Ciao! Beh ti scusi per il ritardo? Ti devo ricordare
con chi stai parlando? Facendo il conto dei miei aggiornamenti, mi sono accorta
che hanno una cadenza semestrale, mamma che vergogna! Comunque Hinata è stata in
effetti molto avventata, ma la sua è una decisione dettata dall'esasperazione
per la sofferenza di chi le sta accanto e dalla voglia di chiarimento per la
situazione venutasi a creare nella sua famiglia, dopotutto si tratta pur sempre
dei suoi zii e cugini, è normale che le dispiaccia; e poi ha anche ricevuto il
benestare di Kurenai-sama, quindi chissà che non vada a finire bene la cosa...
Beh si, in effetti sono un tipo a cui piace complicare la vita agli altri,
soprattutto dal punto di vista amoroso, sei poi si conta il fatto che sono tutti
talmente lenti da non rendersi conto di quello che provano, la cosa si fa ancora
più divertente! Per quanto riguarda il povero Neji, lui è il più sfigato della
compagnia. Perché? Lo capirai presto... Detto questo, un bacione grande e alla
prossima!
ecila94hina: benvenuta in questa fic tanto sconclusionata!
Eccolo qui il nuovo aggiornamento! Spero che ti sia piaciuto! Grazie mille per
tutti i tuoi complimenti! Un bacione grande!
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