Le cucine di Hogwarts

di Julia Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***
Capitolo 5: *** Capitolo V ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Erano secoli che volevo scrivere una storia del genere e, quando ho notato il Contest "The Kitchen", ne ho approfittato per decidermi finalmente a buttarla giù! Il tema del contest, ovviamente era la cucina: dovevamo ambientare una storia per la maggior parte in una o più cucine e sviluppare una trama.

Questa storia è un po' particolare: i protagonisti sono gli elfi domestici, con qualche comparsa umana. Stavolta la mia fissa per i personaggi secondari ha raggiunto livelli mai visti prima perché ho scelto come protagonista uno dei personaggi più impopolari e detestati di tutta la saga, quindi preferisco avvertirvi in anticipo (soprattutto i tanti fan di Sirius Black... io lo adoro ma, dato il protagonista, non potevo parlare bene di lui, altrimenti sarei andata OOC).
Be', vi lascio alla storia: sarà composta da cinque brevi capitoli, quindi niente di troppo lungo. Inserirò i punteggi ottenuti nel contest nell'ultimo capitolo.

Disclaimer: tutti i personaggi di questa fanfiction appartengono a J.K. Rowling, come anche le frasi scritte in corsivo. Non scrivo a fini di lucro.

 

Le cucine di Hogwarts
 
Capitolo I

Luglio 1996
“Ehm… Kreacher… voglio che tu vada a Hogwarts e lavori nelle cucine con gli altri elfi domestici”.
Con un sonoro CRAC, un vecchio elfo dagli occhi grigi iniettati di sangue si Materializzò in una stanza dalle grandi dimensioni, popolata da almeno un centinaio di suoi simili. Alcuni si affaccendavano intorno ad un enorme camino, altri prendevano le pentole che si trovavano lungo le pareti, altri ancora servivano la cena ai quattro lunghi tavoli al centro.
Bleah.
“Ehi, guardate, c’è un nuovo elfo domestico”.
Alcuni elfi si erano accorti dell’improvvisa comparsa del loro simile e gli si erano avvicinati. Kreacher non mosse un muscolo, profondamente disgustato.
“Ciao” lo salutò uno degli elfi. “Tu è benvenuto. Tu dovrebbe richiedere la divisa al professor Silente, come tutti noi”.
Kreacher guardò lo strofinaccio decorato con lo stemma di Hogwarts che tutti gli altri indossavano e rispose con un grugnito.
“Io non vuole quella veste! Io ha già cosa indossare”.
Le espressioni gentili scomparvero subito dai visi raggrinziti che aveva di fronte.
“Come vuole tu” risposero, voltandogli le spalle e lasciandolo perdere.
Seppur con riluttanza, Kreacher si mise subito al lavoro. A Grimmauld Place si era abituato a parlare da solo, perciò non volle rinunciare a quella consuetudine nemmeno lì a Hogwarts.
“Povero Kreacher, che umiliazione. Per anni ha servito fedelmente la nobile casata dei Black, e adesso è costretto a sfamare quei mocciosi insignificanti di Hogwarts, quasi tutti Mezzosangue e traditori del proprio sangue…”
Interruppe di scartare il tacchino per lanciare una maledizione a Silente. Se quel vecchio rimbambito non lo avesse chiamato nell’orrida casa dei parenti Babbani di Harry Potter, forse sarebbe riuscito a fermare quello schifoso ladro.
Poteva immaginare Mundungus Fletcher come se fosse stato lì presente, il ghigno soddisfatto quasi del tutto coperto dai sudici capelli rossi, mentre portava via tutti gli oggetti di famiglia, compreso il medaglione.
Kreacher scoppiò in un singhiozzo disperato. Aveva disobbedito: non solo non era riuscito a distruggerlo, ma aveva anche permesso a Fletcher di rubarlo. Doveva assolutamente punirsi per quell’errore.
L’elfo smise di lavorare, guardandosi intorno. Poi si avvicinò al focolare e tese le mani verso una padella di olio bollente…
“Che cosa fa?!”
Un attimo prima di immergere le dita nell’olio, Kreacher fu assalito alle spalle e trascinato a terra.
Lottando contro due braccini che lo trattenevano, infine riuscì a identificare l’elfo che lo aveva fermato.
“Tu non deve punirti!” disse un elfo molto più giovane di lui, con il naso lungo e gli occhi verdi.
Kreacher gli lanciò uno sguardo orripilato non appena inquadrò il suo vestiario. Indossava un golfino marrone con una R ricamata sopra, uno scolapasta come cappello e almeno cinque paia di calzini per piede, ognuno di colori e fantasie diverse.
“Anche tu è stato licenziato?” chiese lo strano elfo vestito, rialzandosi in piedi.
Kreacher balzò su in un nanosecondo, scandalizzato e indignato.
“Kreacher licenziato? Come ti permette? Kreacher ha sempre obbedito, non è stato licenziato! Io è obbligato a stare qui! Io vuole tornare a casa, vuole scovare Mundungus Fletcher e strangolarlo! Come farà la povera padrona senza Kreacher?”
“Dobby chiede scusa” rispose l’altro, impressionato. “Dobby voleva solo impedire di farti male”.
“È affare di Kreacher. Io ha sbagliato e deve punirsi”.
“Gli elfi di Hogwarts non devono punirsi. Silente è molto buono con noi. Se glielo chiede, può anche essere pagato. Dobby riceve un galeone al giorno” annunciò Dobby tutto contento.
Gli altri elfi domestici, che fino a quel momento erano rimasti a guardare, si affrettarono a tornare alle precedenti occupazioni, imbarazzati. Quanto a Kreacher, fissava quell’altro come se credesse di avere a che fare con un malato di mente. Dopo di che iniziò a pestarsi tutto, furioso.
“Kreacher non vuole stare con questi pazzi! Vuole tornare dalla sua padrona!” strillò, spargendo lacrime di rabbia e odio che gli solcarono il grugno. “Invece deve obbedire a quel moccioso Mezzosangue, che schifo! Kreacher odia Potter!”
Dobby gli si avvicinò, incredulo.
“Harry Potter? Tu conosce, Harry Potter?”
Il vecchio elfo lo guardò male.
“Sì, purtroppo…”
Improvvisamente Dobby si gonfiò come un tacchino, furibondo.
“Tu non deve parlare male di Harry Potter! Ha salvato Dobby, l’ha liberato dai suoi vecchi padroni cattivi! Harry Potter è un ragazzo gentile e…”
“Harry Potter è un traditore del proprio sangue” gracchiò Kreacher, “amico di Sanguesporco, ibridi e…”
Nessuno seppe mai che cos’altro avrebbe detto, perché Dobby gli impedì di proseguire, assestandogli un gran pugno sul naso.
Gemendo per il dolore e la frustrazione, Kreacher reagì all’attacco e iniziò un violento corpo a corpo contro Dobby a suon di calci e pugni che riecheggiarono per tutte le cucine.

Marzo 1997
“State solo appiccicati a Malfoy come un paio di cerotti antiverruche”.
“Oh, certo, adesso il padrone ha preso gusto a dare ordini a Kreacher. Kreacher fa questo, Kreacher fa quello, Kreacher insegue anche Draco Malfoy! Quanto vorrebbe che il suo padrone fosse il signorino Malfoy, e non quel traditore di Potter!”
“Se tu conoscesse davvero Draco Malfoy, tu non parlerebbe così” intervenne Dobby.
Erano appena rientrati nelle cucine dopo l’ennesimo pedinamento notturno. Kreacher era stanchissimo, e anche Dobby, ma quest’ultimo si rifiutava di dormire per far contento Harry Potter.
Alle sue parole, Kreacher guardò male l’altro elfo domestico. Erano seduti su due tavoli diversi e si lanciavano occhiatacce irritate a vicenda.
“I vecchi padroni picchiavano continuamente Dobby. Erano molto… cattivi e malvagi. Tu è mai stato picchiato?”
Kreacher assunse un’espressione corrucciata. I suoi padroni gli mancavano immensamente.
“Io è sempre stato un elfo fedele. Forse tu non era altrettanto. Solo padron Sirius trattava male Kreacher, ma lui era un rinnegato traditore del suo sangue e si sfogava sempre su Kreacher. Io non voleva servirlo. Era cattivo. Aveva fatto soffrire così tanto i miei padroni”.
Kreacher rimase in silenzio, covando risentimento nei confronti di Sirius Black. Non lo aveva mai sopportato, fin da quando era bambino e gli faceva i dispetti. Era così diverso da suo fratello Regulus, che invece lo difendeva sempre quando Sirius esagerava.
“Kreacher era tanto felice di non servirlo più, e invece gli è toccato il suo figlioccio” disse digrignando i denti, sicuro che Sirius lo avesse lasciato a Harry proprio per fargli un ultimo dispetto.
“E Dobby è felice di non servire più i Malfoy” obiettò l’elfo più giovane. “Harry Potter è molto più buono e gentile, tu lo capirà presto”.
“Neanche per sogno” sbottò Kreacher, inorridito al solo pensiero, mentre il suo sguardo cadeva su una bottiglia vuota di Burrobirra abbandonata sul pavimento. Si alzò subito e si diresse verso di essa con l’intenzione di buttarla ma, non appena la sfiorò con le dita, un involto di tovaglie poco lontano si mosse ed emise un gemito d’irritazione.
“Lascia stare!”
Dai panni stropicciati si districò un’elfa con gli occhi castani e il naso a pomodoro. Kreacher la conosceva di vista ma non le aveva mai rivolto la parola dal momento che era Vestita. Il suo abitino azzurro era stracciato e pieno di macchie e aveva il muso perennemente arrossato.
“È finita” osservò Kreacher, irritato.
“Tu lascia!” insisté quella, afferrando la bottiglia e portandosela alle labbra. Erano rimaste solo due gocce di Burrobirra, ma questo sembrò farle credere di aver avuto ragione.
“Bah”.
Kreacher non ne poteva più di essere confinato lì dentro. A Grimmauld Place sarebbe stato solo, ma almeno avrebbe avuto il ritratto della sua padrona a fargli compagnia. Là a Hogwarts invece doveva avere a che fare con Dobby e con quell’altra elfa licenziata, entrambi tipi loschi e poco raccomandabili, a suo parere.
Nel frattempo, Dobby si era avvicinato e guardava la sua simile con aria preoccupata.
“Winky deve smettere di bere. La Burrobirra fa male”.
“A Winky non importa” rispose lei, mentre correva alla dispensa per prenderne un’altra. Poi tornò allo sgabello che occupava di solito, vi si sedette e iniziò a bere di nuovo.
“Ma che cos’ha?” non poté fare a meno di chiedere Kreacher. Lui e Dobby si picchiavano almeno due volte a settimana quando il primo insultava troppo Harry Potter, ma a volte riuscivano ad avere delle conversazioni tranquille, anche se duravano meno di cinque minuti.
“È stata licenziata più di tre anni fa e ha cominciato a bere da quel momento” spiegò Dobby. “Se ne sta sempre lì a svuotare una bottiglia dopo l’altra e a piangere. Lei non è come me, non voleva essere licenziata”.
Winky in effetti aveva appena cominciato a piangere e singhiozzare disperatamente.
“Da quando poi il suo vecchio padrone è morto” proseguì Dobby, “beve ancora più di prima. Poi il suo padrone più giovane è stato Baciato da un Dissennatore e lei si dispera sempre per questo, dice che doveva tenerlo d’occhio e invece non l’ha fatto. Gli ha permesso di uccidere suo padre e di far tornare in vita Colui Che Non Deve Essere Nominato. Dobby ha provato a convincerla che non è colpa sua ma… Che cos’hai?”
Quando aveva sentito quel nome, Kreacher era sobbalzato all’improvviso.
“Niente!” mentì, mentre orribili ricordi tornavano a tormentarlo. Tremando come una foglia, aveva quasi l’impressione di sentire di nuovo il bruciore allo stomaco dovuto alla pozione che il Signore Oscuro gli aveva fatto bere e le mani putride dei cadaveri animati che lo trascinavano sott’acqua. E poi, inevitabilmente, ripensò al suo padrone che subiva lo stesso trattamento ma gli chiedeva di andarsene e tornare a casa, lasciandolo lì.
Kreacher non aveva mai capito perché Regulus avesse deciso di morire per recuperare quel medaglione, lui non glielo aveva mai detto. Ma il suo compito era quello di distruggerlo, non di chiedere spiegazioni. Purtroppo, non ci era riuscito e se l’era fatto pure rubare.
Le lacrime gli inumidirono gli occhi iniettati di sangue e cominciarono a scendere lungo il naso.
Senza aggiungere altro, Kreacher si allontanò da un perplesso Dobby e se ne andò in un cantuccio a fingere di dormire. I suoi singhiozzi risuonarono nelle ampie cucine, all’unisono con quelle di Winky.


*Angolo autrice*

Primo esame della sessione estiva superato alla grande + contest conclusosi con un risultato oltre ogni mia previsione = tocco il cielo con un dito, quindi comincio a pubblicare le storie che ho riservato per l'estate! =)
Visto che sono riuscita a scrivere anche su altri personaggi oltre Regulus? XD Ovviamente qui verrà ricordato spesso, ma è un gran passo avanti, no? Ho scritto solo un'altra one-shot su di lui (davvero deprimente, e infatti ancora non ho trovato il coraggio di pubblicarla).
Come avrete capito, in questa storia ho voluto ricostruire come se l'è passata Kreacher dal sesto libro al settimo, il suo rapporto non molto amichevole con Dobby e anche che fine ha fatto la povera Winky, che la Rowling ha praticamente abbandonato.
Spero che l'idea non vi abbia fatto schifo. Immagino che questa storia non avrà molti lettori, data l'impopolarità di Kreacher, ma pazienza: io mi sono divertita a scriverla!
Intanto colgo l'occasione di ringraziare tutti quelli che hanno votato "Eroi non si nasce, si diventa" al concorso sui personaggi originali e quelli che l'hanno letta grazie a quel concorso. Sono stata contentissima, davvero. Non mi aspettavo di vincere ma già passare la prima fase è stata la cosa più bella per me. Grazie!!

@ Pepesale: se stai leggendo qui, grazie per le recensioni che mi stai lasciando. Ti risponderò via e-mail con calma quando avrò un po' di tempo libero (purtroppo ho altri due esami da preparare per metà luglio, quindi sono molto impegnata ora) :-(

Ora corro immediatamente a studiare: la breve pausa che mi sono concessa ieri pomeriggio per festeggiare è finita... -.-"
Ciao a tutti! =)




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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Le cucine di Hogwarts

Capitolo II


Settembre 1997

La cucina di Grimmauld Place non era così splendente da anni. Kreacher l’aveva fatta tornare esattamente come ai tempi in cui la famiglia Black aveva abitato lì. Il tavolo lucidato, le pentole rimesse a nuovo, il pavimento lustro, tutto contribuiva a dare una sensazione di benessere e di pulito. Lo stesso Kreacher si era dato una sistemata: indossava uno straccio pulito, decisione presa per rispetto al medaglione che ora indossava al collo.
Padron Harry era stato molto gentile a regalarglielo. Si era sbagliato sul suo conto. Lui e i suoi due amici – compresa la Nata Babbana – erano stati molto gentili e comprensivi nei suoi confronti.
Per ringraziarli, si era deciso a servirli come qualsiasi bravo elfo domestico.
Adesso Kreacher si sentiva veramente felice: era tornato a Grimmauld Place, la casa in cui aveva servito per decenni.
Nutriva una sorta di adorazione nei confronti del medaglione. Ogni notte lo piegava con molta cura nelle coperte e se lo cullava un po’. La mattina invece lo spolverava per bene e poi se lo metteva al collo, felice di sapere che – come gli aveva detto padron Harry – Regulus avrebbe voluto che fosse proprio lui a tenerlo.
In quel momento stava preparando il pasticcio di rognone che aveva promesso al suo padrone e agli altri due ragazzi. Il fuoco scoppiettava allegramente, rischiarando la cucina e i piatti e i bicchieri sul tavolo già apparecchiato. A quell’ora forse dovevano essere già di ritorno.
Kreacher stava distribuendo le porzioni nei tre piatti, quando all’improvviso sentì la porta d’ingresso aprirsi e dei passi molto pesanti avanzare in fretta per poi bloccarsi alla solita domanda: “Severus Piton?”
Delle voci maschili urlarono e si sentì un gran trambusto, accentuato dalle urla del ritratto di Walburga Black. Kreacher si era irrigidito. Non era normale.
“Non può essere padron Harry, lui entra sempre senza fare rumore”, si disse, preoccupato.
Alla fine, decise che fosse inutile restare lì. Stringendo con la mano destra il medaglione come se gli potesse infondere coraggio, uscì velocemente dalla cucina, salì le scale che conducevano all’ingresso e si affacciò.
“Padron Harry?”
Cinque alte figure incappucciate si voltarono nello stesso istante verso di lui. Avevano appena superato il tranello riservato a Piton e, decisamente, nessuno di loro era Harry Potter. Terrorizzato, Kreacher provò a scappare, ma quelli furono più veloci di lui e lo afferrarono.
“È qui che si è rifugiato Potter? Rispondi, elfo!” sbraitò uno dei Mangiamorte, scuotendolo con violenza.
Kreacher aveva il respiro affannoso ed era deciso a non rispondere.
“Chi siete? Uscite dalla casa dei miei padroni!” strillò.
“Fermo, Yaxley, ci penso io a sciogliergli la lingua” intervenne un altro Mangiamorte, estraendo la bacchetta e puntandola contro Kreacher.
Un movimento improvviso, un lampo di luce blu, e Kreacher sentì un gran dolore al braccio: il sangue cominciò a fuoriuscire dal taglio.
“Parla, o ti faccio a pezzi!” lo minacciò il Mangiamorte.
Kreacher pianse sempre di più.
“Andate via! Qui non c’è nessuno!”
“Ah no? E questo profumino da dove viene? Gli elfi non cucinano mai per loro stessi. Questo che cos’è?”
Con grande orrore di Kreacher, Yaxley si chinò su di lui e prese tra le dita il medaglione.
Fu come se una furia cieca si fosse impadronita di lui: nessuno poteva toccarlo, a meno che non volesse pagarla molto cara.
Kreacher urlò così forte che due dei Mangiamorte si spaventarono, poi si avventò su Yaxley e gli morse le dita. Quello urlò per il dolore e lo lasciò andare.
Prima che uno solo degli intrusi potesse riacciuffarlo, Kreacher si era già Smaterializzato, tornando nelle cucine di Hogwarts.

Rimase per alcuni istanti seduto sul pavimento di pietra, tremando come una foglia e piangendo per il dolore e la preoccupazione.
“Mangiamorte cattivi a Grimmauld Place! Povero padron Harry, chissà come sta!”
Nel frattempo gli altri elfi domestici lo guardavano con curiosità ma solo uno di loro gli si avvicinò.
“Che cosa è successo?” chiese, notando la ferita sul braccio di Kreacher. Quest’ultimo guardò Dobby con irritazione. Odiava essere di nuovo lì.
Dobby tuttavia non aggiunse altro e si Smaterializzò, lasciandolo piuttosto perplesso. Pochi secondi più tardi, fu di ritorno con una pozione disinfettante e delle bende, evidentemente trafugate dall’infermeria.
“Non c’è bisogno…” provò Kreacher, umiliato, ma Dobby fu irremovibile.
“Se non ti cura, viene l’infezione. A Winky è successo due anni fa, quando le è caduta la bottiglia e si è ferita”.
Kreacher rimase in silenzio mentre Dobby gli bendava la ferita e gli chiedeva spiegazioni.
“Tu è stato da Harry Potter? Come sta?”
“Kreacher non sa” piagnucolò. “Padron Harry è uscito questa mattina e non è tornato…”
Dobby si irrigidì: i suoi grandi occhi a palla erano colmi di preoccupazione.
“Chi ti ha fatto questa?” chiese, riferendosi alla ferita.
“Mangiamorte. Sono entrati. Cattivi, non devono permettersi…”
Dopo che ebbe finito di trafficare con le bende, Dobby lanciò un’occhiata tesa a Kreacher che singhiozzava in silenzio.
“Dobby è sicuro che Harry Potter starà bene. Forse era inseguito dai Mangiamorte e non poteva fermarsi”.
Nel frattempo, un gruppo di elfi domestici gli portò un bicchiere di Succo di Zucca ma Kreacher lo allontanò. Facendo spallucce, quelli tornarono a cucinare, lasciando da soli i due elfi.
“Tu è cambiato. Prima tu odiava Harry Potter” osservò Dobby.
“No, padron Harry è un bravo ragazzo e Kreacher gli è fedele”.
Dobby ne fu molto contento. Forse, pensò Kreacher, da quel momento non ci sarebbero più state risse tra di loro.
“Quello che cos’è?” chiese Dobby, indicando il medaglione.
Per abitudine, Kreacher si ritrasse, ma, quando capì che l’altro non aveva intenzione di rubarglielo, si rilassò.
“Era del mio padrone e padron Potter me l’ha regalato”.
“Tu è molto affezionato al tuo padrone, vero?”
Kreacher annuì.
“Era sempre gentile con Kreacher ed era anche coraggioso. Padron Regulus era un Mangiamorte ma poi si è ribellato al Signore Oscuro, senza dire nulla a Kreacher. È stato padron Harry a capirlo…”
Dobby gli assestò una pacca consolatoria sulla spalla quando una lacrima scese lungo il naso del vecchio elfo. Poi, senza aggiungere altro, si alzò in piedi e gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi.
Kreacher sul momento esitò: non era ancora abituato a troppe manifestazioni di cortesia da parte di quell’elfo strambo, dal momento che fino a poco tempo prima non c’era stato giorno in cui non si erano presi a pugni. Alla fine però si decise e accettò l’aiuto.



*Angolo autrice*
Ho aggiustato qualche svista nel capitolo precedente e sto pubblicando la storia riveduta e corretta. Ringrazio i giudici Annaf85 e Tamaki the King per i preziosi suggerimenti e le correzioni che mi hanno mandato! Comunque segnalerò i cambiamenti più sostanziosi (soprattutto quelli del prossimo capitolo).
Il primo capitolo è stato più lungo di tutti altri: ho dovuto allungarlo perché il contest prevedeva un massimo di cinque capitoli e se non avessi amplificato il primo, l'ultimo avrebbe sforato il limite di pagine. Questo in origine era il terzo.
Riguardo alla storia, ho sempre pensato che dopo il cambiamento di Kreacher all'inizio del settimo libro, lui e Dobby siano andati un po' più d'accordo. Mi sono divertita a immaginare la fissa maniacale di K
reacher con il medaglione come quella di Gollum per l'Anello! XD
Ringrazio tutti quelli che hanno aggiunto la storia ai preferiti/seguiti e quelli che hanno recensito! Non pensavo di interessare così tanta gente! XD Come vedete gli aggiornamenti di questa storia saranno più frequenti, in fondo i capitoli sono corti.

Circe: davvero anche tu hai provato il brivido di cambiare personaggio? Fantastico, non sono sola in questa impresa! Sono curiosa di leggerla! Comunque quest'estate mi dedicherò ad altri personaggi, ma poi tornerò alle vecchie abitudini! Avrei voluto fare introdurre ogni capitolo da un ordine di Harry, ma ho potuto farlo solo con il capitolo scorso, peccato.
JP più semplice di così: grazie per aver letto! Il protagonista è proprio Kreacher. Dobby e Winky saranno personaggi secondari qui, ma anche loro avranno un certa importanza. Grazie, e spero che anche questo capitolo, anche se più breve, ti sia piaciuto!
fuckinmind: ti assicuro che è stata un'impresa per me imparare la "grammatica" degli elfi domestici! Spesso rischiavo di non far capire di chi si stava parlando. Kreacher non piaceva molto neanche a me nel quinto, ma poi nel settimo ho cambiato idea. E poi io e lui abbiamo una cosa in comune, cioè siamo entrambi fan sfegatati di Regulus! XD
Alohomora: se vuoi un consiglio puoi rileggerti i libri e scrivere qualche one-shot su alcuni personaggi o eventi che vorresti approfondire: non si sa mai che ti scappi qualche nuova idea! Io a volte lo faccio. O_O Non ci credo: davvero ti è stato simpatico Kreacher? =D Be', da questo capitolo in poi non farà che migliorare quindi lo scoglio lo hai già superato!
Mirwen: più un personaggio è contorto e più mi diverto a descriverlo! XD Dobby mi piace molto però è, appunto, molto più lineare di Kreacher perché ormai sa a chi essere fedele, mentre mi sono divertita a gestire i dubbi di Kreacher prima che decidesse di combattere nella battaglia finale.
dirkfelpy89: qui Kreacher lo abbiamo visto per un po' a Grimmauld Place, sempre nella cucina! Però d'ora in poi resterà a Hogwarts, dato che Harry non tornerà più in quella casa, almeno per il momento. Non sapevo se avrei mai avuto il coraggio di scrivere una storia così insolita, ma eccola qua! Grazie!
_Mary: be', anche io sono abbonata alle tue storie ormai, anzi, dovrei dare un'occhiata alle prime perché ti ho scoperto solo con "Ordine della Fenice, anno 1979". Effettivamente sapevo che sull'originalità non avrei avuto problemi: la grammatica degli elfi però è stata un'impresa! Credo che se questa fanfiction fosse stata più lunga avrei disimparato l'italiano! XD
_Ombra_: sì, la vita nella cucine secondo me era più movimentata di quanto non si possa credere. Di certo lo era di più ai tempi di Fred e George ma, come vedrai nel prossimo capitolo, gli elfi dovranno vedersela anche con studenti molto meno simpatici... Grazie per aver iniziato a leggere la storia!
Giulia_chan: anche io adoro Dobby, mi fa sempre una gran tenerezza, anche se quando vuole farsi valere spuntano le unghiette pure a lui! Eheh, l'hai notato che non posso fare a meno di nominare Regulus quando ne ho l'occasione? ^^ A me piacciono tanto i personaggi poco considerati.

E grazie naturalmente a Annaf85 per aver riportato punteggi e giudizio della storia!

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Le cucine di Hogwarts

Capitolo III


Marzo 1998

La porta si aprì all’improvviso, costringendo gli elfi domestici a voltarsi. I due ragazzi di Serpeverde che entrarono erano davvero enormi, e le loro espressioni non potevano definirsi proprio intelligenti.
“… ma se Draco ci dice che non gli sta bene?” stava dicendo quello più tarchiato, preoccupato.
“Chi se ne frega di quello che pensa lui! Fa tanto lo spaccone e poi non riesce a fare nulla, come l’anno scorso” rispose l’altro con un’aria d’immensa soddisfazione: era evidente che avesse il coraggio di dire quelle cose solo in assenza del diretto interessato.
“Hai ragione”.
Gli elfi domestici si radunarono intorno ai due nuovi arrivati, e si rivolsero loro con la massima gentilezza.
“Possiamo fare qualcosa per voi? Cosa desiderano?”
“Tutti i dolci che ci stanno” rispose Gregory Goyle con un ghigno ebete.
Gli elfi li servirono diligentemente. Tiger e Goyle divorarono la maggior parte delle torte che si ritrovarono davanti. Sembravano due pozzi senza fondo.
“’eno ‘ae…” esordì Tiger con la bocca piena. Inghiottì il boccone e riprese. “Meno male che quest’anno ci sono i Carrow. Non mi sono mai divertito tanto in vita mia”.
“Siamo diventati bravi con la Cruciatus” confermò allegramente Goyle. “Hai visto come l’ho fatta pagare a quel Mezzosangue? Gli ho fatto passare la voglia di dire qualcos’altro in favore di Potter!”
I due sghignazzarono. In disparte, Kreacher si sforzò di ignorarli, mentre si dedicava alla preparazione di una torta di melassa.
“Ehi, tu!”
Tutti gli elfi si voltarono di scatto all’esclamazione di Goyle, che si era rivolto a Winky.
“Dammi quella Burrobirra” ordinò.
Con grande orrore di tutti i presenti, Winky era talmente ubriaca che non capiva nemmeno cosa stava succedendo né che cosa Goyle le avesse chiesto. Lo ignorò e bevve un altro sorso di Burrobirra.
“Sei sorda per caso? Dammela subito!” gridò il Serpeverde, alzandosi e raggiungendola.
Winky alzò lo sguardo vacuo su di lui, ancora senza capire. Un attimo dopo, Goyle le assestò un potente calcio che la fece crollare a terra, strillando.
Tutti gli altri elfi gridarono a loro volta mentre l’energumeno sfogava la propria rabbia su Winky. Impotenti, presto scoppiarono tutti a piangere, tranne Kreacher, che stringeva i pugni così tanto da farsi male, e Dobby. Quest’ultimo scattò all’improvviso e si avventò su Goyle, cercando di allontanarlo dall’elfa urlante. Il ragazzo lo scagliò lontano e sottrasse la bottiglia a Winky.
“Roba da matti. Elfi disobbedienti! Dove siamo finiti, eh, Vincent? Quando il Signore Oscuro si impossesserà di questa scuola vi farà tutti fuori, razza di inutili vermi!”
Nel frattempo, Tiger si era avvicinato a Kreacher. Quest’ultimo fece finta di non vederlo, almeno fino a che quello non gli rivolse la parola.
“Dammi quella torta” ordinò.
Sul momento Kreacher ebbe la tentazione di scappare, ma gli bastò sfiorare il medaglione appeso al collo per cambiare idea. Per lui era come un amuleto: gli ricordava il coraggio del suo padrone e riusciva ad infonderne anche in lui.
“Kreacher è spiacente, ma questa è per la cena” rispose cordialmente, ma poi aggiunse, sottovoce: “Razza di idiota pallone gonfiato, crudele e pure rozzo. Si vede che non è un Purosangue come si deve…” *
Tiger lo guardò con gli occhi ridotti a fessure.
“Cosa hai detto?”
“È per la cena di questa sera” ripeté Kreacher, sempre fingendosi gentile. “Ed è pure tonto” aggiunse tra sé.
Furibondo, Tiger estrasse la bacchetta e gliela puntò contro.
“Crucio!”
Kreacher sentì un dolore lancinante percorrerlo a capo a piedi. Si accasciò sul pavimento di pietra e si contorse, alla disperata ricerca di un sollievo che non arrivava.
Quando quella violenza gratuita finì, tremava. Tiger e Goyle, soddisfatti della lezione che avevano dato agli elfi domestici, divorarono la torta di melassa e uscirono senza degnarli di un solo sguardo.
Dopo averli visti chiudersi la porta alle spalle, Kreacher si alzò in piedi e, barcollando, raggiunse Dobby che cercava di consolare una Winky in lacrime.
“Voi non doveva ribellarvi” esordì Blinky, un’elfa piagnucolante. “Gli elfi devono subire e basta, anche se quei due sono crudeli e…”
Kreacher le lanciò un’occhiata truce e quella ammutolì, impressionata. Winky aveva parecchi lividi in tutto il corpo.
“Va portata in infermeria” disse Dobby.
“Gli elfi non si fanno curare nell’infermeria dei maghi” osservò l’altro. Detto ciò, andò a prendere del ghiaccio e avvolse tre o quattro cubetti in uno straccio. Dopodiché tornò da Winky.
“Grazie” disse Dobby, prendendo l’involto di ghiaccio e posandolo sul livido più grosso, all’altezza delle prime costole. L’elfa sussultò per il gelo.
Erano trascorsi meno di cinque minuti dall’uscita di Tiger e Goyle, quando all’improvviso la porta delle cucine si aprì di nuovo e un ragazzo di Grifondoro dell’ultimo anno entrò di corsa, trafelato, rischiando di travolgere più di un elfo domestico.
“Io… oh, scusate…” disse, appoggiandosi ad un tavolo per riprendere fiato.
Kreacher lo osservò con perplessità e sospetto: dopo quello che era appena successo, non si fidava più degli studenti di Hogwarts.
Il ragazzo versava in uno stato pietoso. Era spettinato e stravolto, con il viso deturpato da qualche cicatrice e un taglio, più recente, che doveva aver smesso di sanguinare da poco. Inoltre esibiva un occhio violaceo.
Quando ebbe ripreso fiato, il Grifondoro si rivolse a Dobby.
“Sono Neville Paciock. Sei tu Dobby, vero?”
L’elfo sobbalzò, sorpreso, e annuì.
“Devi andare subito alla Testa di Porco, a Hogsmeade” disse Neville con una certa urgenza. “Non so il motivo, ma il proprietario, Aberforth, mi ha mandato a chiamarti. Serve il tuo aiuto da qualche parte…”
Kreacher lanciò un’occhiata sorpresa a Dobby.
“Forse ha trovato padron Harry!” disse, speranzoso.
Dobby spalancò i grandi occhi verdi ma un attimo dopo assunse un’espressione più decisa.
“Dobby va da Aberforth e torna. Ci pensa Kreacher a Winky?”
Kreacher annuì. In realtà sarebbe voluto andare insieme a lui: in fondo era lui l’elfo domestico di Harry Potter, non Dobby. Tuttavia, se era stato deciso così, un motivo doveva pur esserci.
Dobby si allontanò di qualche passo, accostandosi a Neville Paciock, e rivolse a Kreacher un cenno di saluto.
“Dobby torna presto” disse.
Ma quella fu l’ultima volta che Kreacher lo vide.
 
* Tiger è Purosangue ma è talmente rozzo (e stupido) che Kreacher, abituato a Purosangue con maniere più raffinate, si rende conto che è molto diverso da loro; per questo dubita del suo stato di sangue. ^^

*Angolo autrice*
Dobby... =(  
Purtroppo la storia è corta, altrimenti non gli avrei dato addio così presto...
Perdonate il capitolo violento ma del resto se quei due usavano la Cruciatus sugli studenti anche piccoli, figuriamoci sugli elfi domestici. -.-"
Volevo trovare un modo per far capire agli elfi come Hogwarts sia cambiata facendoli però restare in cucina, e inserire Tiger e Goyle mi è sembrata la scelta migliore.
Questo è stato il capitolo con più correzioni: mi era scappato che Kreacher prendeva del ghiaccio "nel congelatore" (lo so, gli elettrodomestici non esistono a Hogwarts: dovevo aver bevuto un goccetto di troppo insieme a Winky ^^")!

_Mary: sì, Gollum è leggermente più viscido e odioso di Kreacher, su questo non c'è dubbio! Non dirlo a me: quando è morto Dobby ho dovuto fare una pausa di due ore per riprendermi dallo shock... Grazie per aver iniziato il Diario di Andromeda: calcola che ero alle prime armi, quindi la considero un po' inferiore alle altre nello stile e nei contenuti e ora come ora Andromeda me la immagino più tosta di come l'ho descritta lì, ma in ogni caso, grazie!
malandrina4ever: ciao, anche a me capita di leggere una storia e accorgermi di conoscere l'autore solo alla fine! XD Lo so, Kreacher è un personaggio ambiguo perché, appunto, non distingue bene contro male. Per lui è tutto relativo. Ok, prossimamente pubblicherò quella shot deprimente, così ti risparmio un lungo viaggio!
Circe: grazie, avevo proprio paura che diventasse una storia scontata. Diciamo che rieco a resistere ancora perché ho così tanto da studiare che posso concentrarmi solo su cose meno impegnative, ecco spiegato l'arcano! Se avessi più tempo sicuramente tornerei presto alle vecchie abitudini!
Alohomora: certo Kreacher non saprà con esattezza cosa succede a Dobby ma avrà modo di sentire la sua mancanza nel prossimo capitolo, in cui inizierà la battaglia finale. No, non ammetterebbe mai di essere diventato "amico" di Dobby! In fondo Kreacher è proprio l'elfo adatto ai Black!
Mirwen: eh sì, ora che anche Kreacher si è affezionato a Harry, lui e Dobby possono permettersi di andare d'accordo. Ahah, ho goduto troppo a far mordere Yaxley! Così impara ad entrare in casa altrui senza permesso! è_é
JP più semplice di così: eheh, sono proprio soddisfatta del morso che Kreacher ha dato a Yaxley, un po' come quello che "Crosta" ha dato a Goyle, per l'appunto, nel primo libro! XD Purtroppo Kreacher e Dobby non avranno più occasione per prednersi a botte... :-(
_Ombra_: qui infatti gli elfi sono stati trattati ancora peggio... ma vedrai che alla fine si faranno valere anche loro! Ho adorato la scena in cui partecipano alla battaglia! Anche secondo me Hermione esagerava: ok trattarli bene, ma liberarli addirittura! In questo Ron aveva ragione a dire che gli elfi sono felici così. E' la loro natura.
dirkfelpy89: sì purtroppo i capitoli sono brevi per forza. Se fossi stata libera mi sarei dilungata anche troppo! Dobby è un elfo davvero generoso e penso che anche se Kreacher all'inizio non gli stesse simpatico, lo avrebbe aiutato subito. Avrei tanto voluto che sopravvivesse (come con tanti altri personaggi, del resto -.-)
fuckinmind: ahah, in effetti si somigliano un pochino! XD Kreacher prima non sapeva niente del tradimento di Regulus, ma poi è stato Harry a dirglielo. E se poi ha addirittura deciso spontaneamente di combattere contro Voldemort, di certo sapeva cosa stava facendo! Ehm, sì le conversazioni non sono facili ma sarei andata OOC se avessi fatto parlare gli elfi normalmente! ^^"

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


k4
Le cucine di Hogwarts

Capitolo IV

2 Maggio 1998

“Abbiamo vinto la battaglia. Avete perso metà dei vostri combattenti. I miei Mangiamorte vi superano in numero e il Ragazzo che è Sopravvissuto è morto…”
Le parole di Lord Voldemort si sentivano forti e chiare fin dentro le cucine di Hogwarts. Tutti gli elfi domestici erano perfettamente immobili come statue di ghiaccio. Perfino Winky era sobria.
In un cantuccio, Kreacher tremava. Non poteva essere davvero morto, non padron Harry.
Ma allora perché si erano levate delle grida di disperazione nel parco? Doveva essere vero.
Sconvolto, non riusciva nemmeno a piangere: era completamente annichilito.
“Che cosa direbbe padron Regulus se fosse qui?” si chiese sottovoce. “Lui non vorrebbe che il Signore Oscuro vinca… ma Kreacher che cosa può fare?”
In quel momento si ritrovò a pensare a Dobby. Lui sì che avrebbe saputo prendere una decisione: avrebbe voluto combattere contro i Mangiamorte. Kreacher non lo vedeva da quasi due mesi e ormai aveva capito che anche lui doveva aver perso la vita.
Era giusto lottare, almeno come segno di rispetto nei confronti di tutti quelli che erano morti, Regulus e Harry prima di tutti... e anche Dobby, ma qualcosa lo tratteneva dal prendere una decisione: se avesse deciso di combattere, si sarebbe potuto trovare contro Bellatrix.
Kreacher non vuole opporsi alla signorina Bella. È una Black, fa parte della famiglia che Kreacher ha servito e alla quale è ancora fedele, pensò. Però padron Regulus avrebbe combattuto… che cosa può fare il povero Kreacher?
Essendo un elfo domestico, non era abituato a scegliere; ma quella volta aveva il libero arbitrio, esattamente come un essere umano.
Era difficile scegliere a chi essere più fedele tra due padroni… anche se non era la prima volta che gli si presentava una situazione del genere. Due anni prima si era ritrovato a dover decidere: Bellatrix e sua sorella oppure Sirius? Ovviamente aveva scelto le prime due, dal momento che odiava Sirius, che non era più un Black a tutti gli effetti: Regulus e Bellatrix invece lo erano entrambi.
Disperato, si prese la testa tra le mani, spremendo le meningi come per farne uscire una soluzione.
Però Kreacher adesso appartiene a padron Harry, pensò. E anche se lui non c’è più, Kreacher deve restargli fedele… Ma padron Regulus approverebbe?
Gli bastò dare un’occhiata al medaglione per avere la risposta. Regulus aveva voluto bere la pozione della caverna al suo posto: Bellatrix, per quanto fosse sempre stata gentile con lui, non lo avrebbe fatto.
“Gli elfi combattono!”
La frase echeggiò, a voce alta e risoluta, per tutta la cucina. Gli altri elfi si voltarono verso di lui, come colpiti da un fulmine.
“Che cosa dice?”
Kreacher scese dallo sgabello sul quale era seduto e si rizzò in piedi, scrutando con fermezza i suoi simili.
“C’è una battaglia, là fuori. Io combatte” annunciò Kreacher con la sua voce da rana. “E voi?”
Un mormorio spaventato percorse la folla di elfi. Poi un altro parlò.
“Gli elfi non si immischiano nelle faccende dei maghi. Noi serviamo i nostri padroni e basta”.
Kreacher se lo aspettava e aveva già la risposta pronta.
“Voi servite Hogwarts. Il Signore Oscuro sta distruggendo Hogwarts. Quindi voi dovete proteggere la scuola” disse, con una logica ferrea.
“Ma… gli elfi non sono mai usciti dalle cucine se non per pulire o ordinare” balbettò un elfo.
“E allora? Stavolta gli elfi usciranno per difendere la scuola” ribatté Kreacher. Poi aggiunse, assumendo un tono più cupo: “Il Signore Oscuro è crudele e gli piace fare del male agli elfi. Avete sentito cosa hanno detto quei due ragazzi, l’altra volta? Se il Signore Oscuro conquisterà Hogwarts, ci tratterà malissimo”.
“Molti maghi trattano male gli elfi” protestò Becky, spaventata. “Ma è normale. Gli elfi domestici sono abituati ad essere trattati come…”
“Tu non capisce!” gridò Kreacher, cominciando ad irritarsi. “Tu non sa quello che può fare il Signore Oscuro”.
“Aspetta” intervenne un elfo che non aveva mai parlato fino a quel momento. “Tu dice che gli elfi devono combattere per i maghi. Ma…” disse, e qui abbassò la voce, fino a ridurla ad un sussurro quasi terrorizzato, “… nessun mago ha mai combattuto per gli elfi…”
Tra le creature si diffuse un brusio scandalizzato e, un attimo dopo, intorno all’elfo che aveva appena parlato si creò il vuoto: nessuno voleva stare vicino ad un elfo che aveva osato dire certe cose. Quello si fece minuscolo per l’imbarazzo e la vergogna.
“Be’…” disse Blinky. “Quella ragazza riccia, l’amica di Harry Potter, ci parlava sempre dei diritti degli elfi…”
“Lei e Dobby erano una vergogna! Io non vuole nemmeno sentire queste cose!” esclamò un altro, indignato.
La discussione stava rischiando di trasformarsi in una rissa tra elfi domestici.
Kreacher esitò: non voleva raccontare per l’ennesima volta quello che aveva passato nella caverna, ma, forse, si sarebbero svegliati se avessero saputo quello che un mago come Regulus aveva fatto.
“Ascoltate Kreacher” esordì, guardandoli con rabbia.
Gli elfi ammutolirono e lui, senza dar loro il tempo di riprendere a litigare, iniziò a parlare.
Per tutta la durata del racconto, quelli lo fissarono, muti, con occhi e bocche sempre più spalancati dallo stupore e dall’orrore.
Quando ebbe finito, sapeva di aver lasciato un segno nelle loro coscienze.
Per alcuni eterni istanti non si sentì volare una mosca; alla fine uno degli elfi fece un passo avanti e disse:
“Kreacher ha ragione. I maghi che sono contro Colui che Non Deve Essere Nominato ci tratteranno sempre meglio. Lui invece ucciderà tutti. Gli elfi devono reagire per impedirlo!”
“Anche io combatte” aggiunse un altro, subito seguito da Blinky. “Il tuo padrone è stato generoso con gli elfi e sarebbe da ingrati ignorare la battaglia”.
Nel giro di pochi minuti, tutti gli elfi domestici avevano preso la stessa decisione: partecipare alla battaglia. O meglio, quasi tutti.


*Angolo autrice*
Ecco la mia versione su come Kreacher è riuscito a convincere prima se stesso e poi gli altri elfi a combattere. Secondo me la sua decisione non può essere stata automatica perché, appunto, sul fronte opposto c'era sempre la sua adorata Bellatrix. Visto che quando poi gli elfi attaccheranno i Mangiamorte, Kreacher li inciterà ricordando proprio Regulus, ho pensato che dovesse avere raccontato agli altri che cosa il suo padrone aveva fatto, per convincerli a lottare e prendere posizione. In fondo gli elfi appartenevano a Hogwarts e dovevano la loro lealtà al Preside, cioè Piton, che al momento tutti ritenevano un Mangiamorte. Perciò secondo me gli elfi quella volta sono riusciti a fare una scelta spontanea.
Ci sentiamo al prossimo e ultimo (di già?) capitolo, con la tanto famigerata battaglia! Credo di pubblicarlo martedì mattina... e spero di poter avere due motivi per festeggiare: la vittoria contro Voldemort è sicura, quella contro il Paraguay un po' meno... ma incrocio le dita! XD

Alohomora: io avrei pianto tantissimo se Draco fosse morto, ma sarebbe stato più giusto se Lucius fosse stato mandato ad Azkaban, magari non a vita, ma per un bel po' decisamente sì. Invece il modo in cui se l'è cavata mi ha fatto venire l'orticaria! La battaglia vera e propria sarà nel prossimo capitolo...
JP più semplice di così: sì, quei due sono stati proprio odiosi e prepotenti. In effetti Tiger è stato l'unico per cui non mi è dispiaciuto più di tanto quando è morto... quasi quasi mi sono dispiaciuta più per Voldemort, guarda! Anche secondo me la Rowling ha esagerato con le stragi =(
Circe: a dire la verità, io dubito che Goyle sia Purosangue, ma il cognome Tiger/Crabbe appare nell'albero genealogico dei Black (la madre di Walburga lo aveva...), perciò Vincent potrebbe esserlo. Vedrai che Winky nel prossimo capitolo avrà un ruolo importante e alla fine si riscatterà anche lei!
dirkfelpy89: sono d'accordo, non serviva a nulla uccidere Dobby... comunque il suo esempio è valso qualcosa. Come hai potuto vedere, Kreacher si sente in dovere di combattere un po' anche per lui.
Giulia__chan: be', gli insulti a bassa voce di Kreacher se rivolti a chi ci sta sulle scatole effettivamente fanno anche ridere, e infatti con Tiger per me è stato questo l'effetto! XD Povero Dobby davvero, che ingiustizia =(
bellatrix18: hai ragione, pensa che io vorrei tanto sapere che fine ha fatto Stan Picchetto perché non se n'è saputo più nulla dopo il capitolo dei 7 Potter. Be', molti personaggi secondari temo che siano destinati all'oblio... uffa. Grazie mille per aver letto i capitoli precedenti!
Mirwen: povero Kreacher, era abituato a Purosangue con una certa educazione e invece si è ritrovato quei due buzzurri di Tiger e Goyle -.-" comunque li prenderei a calci pure io! XD Spero che il capitolo ti sia piaciuto!
_Ombra_: sante parole! Quando incontri un cattivo stupido devi scappare a tutta velocità! Meglio i cattivi intelligenti, secondo me! XD Non ti preoccupare per la memoria di Dobby: sicuramente Hermione lo nominerà membro onorario del C.R.E.P.A. e gli farà fare una statua, ne sono sicura: insomma, non sarà dimenticato!
Rinalamisteriosa: ciao, grazie per aver cominciato a leggere! Be', vedrai che nell'ultimo capitolo Winky avrà un ruolo abbastanza importante, mica la voglio abbandonare così, poverina! Eheh, e chi se lo scorda il modo di salvare la vita di Dobby! Il povero Harry era terrorizzato quando Dobby interveniva per aiutarlo! XD Come vedi, il medaglione riesce sempre a infondere coraggio a Kreacher: l'ho pensato quando nel libro va a combattere con il medaglione al collo ç_ç
_Mary: hai proprio ragione, quei due sono tra i più stupidi della saga... se non i più stupidi. In effetti non mi viene in mente nessuno più stupido di loro. Anche Dudley si è riscattato! Secondo me la Rowling prima di scrivere il libro deve essersi vista qualche film catastrofico tipo "The day after tomorrow" o "2012" perché non è normale la sua mania di fare stragi! Grazie per le recensioni al Diario!! =)

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Capitolo 5
*** Capitolo V ***


Le cucine di Hogwarts

Capitolo V

2 Maggio 1998

Mentre la battaglia esplodeva di nuovo nel castello, Kreacher si era subito messo a capo dell’insolito esercito di elfi domestici, suggerendo loro di usare come armi tutto quello che avevano a disposizione: pentole, mestoli, coltelli e forchette.
Adesso erano tutti determinati e furiosi: quello che Voldemort aveva fatto a Kreacher li aveva spaventati e indignati così tanto che sarebbero stati capaci di sfidarlo di persona.
Soltanto una di loro insisteva a rimanere ferma, con un’espressione sofferente dipinta sul volto.
“Winky, tu non combatte?” le chiese Kreacher, avvicinandosi all’elfa.
Quella si prese la testa tra le mani, scuotendola.
“Winky non può!” disse con voce stridula. “Winky non apparterrà mai a Hogwarts. Ha già dei padroni, anche se è stata licenziata, ma vuole essere fedele a…”
“E allora, tu non può combattere lo stesso?”
“No, no, no! Padron Barty avrebbe combattuto contro il Signore Oscuro, ma il padroncino no! Lui era un Mangiamorte! Winky non può scegliere per chi combattere perché apparteneva a tutti e due!”
Kreacher la guardò scoppiare a piangere. Se fosse stato in un altro momento, le avrebbe detto di fare quel che le pareva, lanciandole poi maledizioni e improperi. Non gli era mai stata molto simpatica, in effetti, ma quella volta capiva cosa Winky doveva provare: del resto, fino a pochi minuti prima anche lui si trovava nella stessa situazione.
O forse no. Ricordava cosa gli aveva raccontato Dobby, e lo sapeva bene anche perché Winky ripeteva la stessa storia ogni volta che si ubriacava. Era affezionata a tutti i suoi padroni e lui non poteva neanche dirle di scegliere quello che la aveva trattata meglio, perché era stato proprio Crouch senior a licenziarla ingiustamente: ci mancava solo che decidesse di combattere al fianco dei Mangiamorte.
“Tu però pensa che il figlio del tuo padrone ha ucciso suo padre” le disse: non aveva mai avuto molto tatto.
Winky infatti lo guardò come se avesse detto chissà quale blasfemia e cadde per terra, singhiozzando.
“Tu cattivo! Tu non può dire queste cose!” strillò.
Kreacher sbuffò, irritato. Gli altri elfi erano già pronti per cominciare a combattere e lui non poteva perdere tempo con quell’elfa.
“Ascolta, anche Kreacher era incerto, perché una dei suoi padroni è dalla parte del Signore Oscuro. Però alla fine Kreacher si è deciso”.
“Gli elfi non possono decidere. Gli elfi obbediscono e basta” replicò Winky, testarda.
“Possono decidere, invece. Tutti gli elfi obbediscono più volentieri agli ordini di un padrone e meno a quelli di un altro. Ma se tu non vuole combattere, tu può restare qui” concluse Kreacher, afferrando un coltello e voltandole le spalle.
Winky rimase rannicchiata a terra, asciugandosi le lacrime, ma non diede segno di volerlo seguire. Intanto, Kreacher si pose al comando di tutti gli altri elfi domestici e diede loro il segnale di partenza.
Tutti insieme, esclusa Winky, uscirono dalle cucine e percorsero in fretta il corridoio che conduceva alla Sala d’Ingresso. Tuttavia, quando arrivarono alla fine del corridoio, si accorsero che la porta era chiusa a chiave e sbarrata.
Dall’altra parte si sentivano i chiari echi della battaglia.
Kreacher fece segno agli altri di indietreggiare e poi usò tutta la magia in suo potere contro la porta. I cardini esplosero, e la porta crollò in avanti, semidistrutta.
Gli elfi domestici si riversarono nella Sala d’Ingresso. Decine e decine di persone combattevano tra di loro, sparpagliate per l’ingresso e sulle scale. Era un vero e proprio caos: incantesimi sfrecciavano da una parete all’altra, frecce appartenenti ai centauri colpivano i Mangiamorte, riconoscibili dalle vesti nere come la notte.
Kreacher si voltò a guardare gli altri elfi: tremavano di paura, ma stringevano con fermezza tutte le armi che avevano a disposizione.
“Lottate! Lottate! Combattete per il mio padrone, difensore degli elfi domestici! Combattete il Signore Oscuro, nel nome del prode Regulus! Lottate!” esclamò, deciso a far passare loro ogni timore.
Dopodiché attaccarono.
Kreacher si slanciò contro un Mangiamorte, brandendo il coltello da cucina, e lo colpì dove poteva arrivare, ossia all’altezza del ginocchio. L’uomo urlò e crollò a terra per il dolore, sferrandogli un calcio che lo fece cadere a sua volta.
Kreacher però si rialzò subito e tornò all’attacco. Dentro di sé sentiva una furia che non pensava di avere. La aveva covata durante i dieci anni che aveva trascorso completamente solo a Grimmauld Place e poi in seguito, quando era tornato Sirius. Adesso voleva finalmente sfogarla.
I Mangiamorte si ritrovarono in minoranza e, con grande stupore di Kreacher e degli elfi domestici, furono costretti a indietreggiare.
Mentre gli elfi continuavano a colpirli a suon di stoviglie e lame, quelli si ritirarono nella Sala Grande, costantemente inseguiti.
Kreacher aveva appena messo piede nella Sala Grande e stava per avventarsi contro uno dei Mangiamorte, quando il cuore gli schizzò improvvisamente in gola, il coltello gli scivolò dalla mano e le orecchie gli iniziarono a fischiare.
Non si accorse nemmeno delle urla sconvolte che riempirono la Sala Grande dopo che Harry Potter si fu tolto il Mantello dell’Invisibilità.
La sua attenzione era tutta rivolta al corpo esanime di una donna riversa ai suoi piedi, gli occhi spalancati e vuoti e la bocca piegata in un’espressione di stupore.
La raggiunse in un secondo; con le dita tremanti, provò a toccarle un braccio e la scosse, ma quando Bellatrix non ebbe alcuna reazione, calde lacrime gli sgorgarono dagli occhi.
Anche se stava combattendo per la fazione opposta alla sua, lei rimaneva sempre “la signorina Bella” e non poteva fare a meno di essere prostrato a causa della sua morte.
Non riusciva a crederci: era così forte e quasi imbattibile…
Senza alzare per un solo istante lo sguardo da Bellatrix, le abbassò le palpebre sugli occhi scuri. Non avrebbe permesso che qualcuno trattasse male il suo cadavere: era pur sempre una sua padrona.
Kreacher era così sconvolto che non si accorse del Mangiamorte che lo aveva notato. Se ne rese conto solo quando udì un movimento alle proprie spalle…
Quando si voltò, era troppo tardi per reagire: il coltello gli era caduto diversi metri più in là e ora il Mangiamorte gli stava puntando contro la bacchetta. Nessuno sembrò accorgersi di quella scena, perché erano tutti intenti a seguire lo scontro verbale tra Harry e Voldemort.
Kreacher guardò negli occhi l’uomo dal volto butterato, tremando come una foglia. Quello aprì la bocca per pronunciare l’Anatema mortale e l’elfo strizzò gli occhi, aspettando di morire…
Si udì un botto e un gemito. Kreacher aprì gli occhi e vide il Mangiamorte crollare a terra per poi essere colpito in testa da una padellata.
Alzò lo sguardo oltre l’uomo svenuto e, con sua grande meraviglia, vide Winky osservare con disgusto il Mangiamorte, il vestitino lacero e scomposto e una grossa padella tra le mani.
Gli ci vollero parecchi secondi per comprendere appieno. Winky gli aveva davvero salvato la vita?
Non ebbero il tempo di aprire bocca perché in quel momento un boato esplose nella Sala Grande, mentre Lord Voldemort crollava a terra e una folla indistinta di persone si lanciava contro Harry, il salvatore del mondo magico.

“Winky ha deciso, alla fine”.
Erano tornati nelle cucine. La maggior parte degli elfi era ancora in infermeria a farsi curare da Madama Chips, ma quelli che non avevano subito danni erano corsi a preparare la colazione per i reduci della battaglia.
Kreacher stava cucinando a sua volta e Winky gli era accanto.
“Il Signore Oscuro ha rovinato la famiglia che Winky serviva. Winky ha voluto vendicarsi” affermò l’elfa, convinta. “Tu aveva ragione”.
Si vedeva che stava meglio. Sembrava molto meno depressa ed erano parecchie ore che non cercava una bottiglia di Burrobirra.
Kreacher tuttavia non aggiunse altro: era ancora disperato per la morte di Bellatrix e, nonostante avessero vinto la battaglia, non aveva molta voglia di parlare.
Si sentiva anche un po’ in colpa e cominciava a valutare l’ipotesi di punirsi. Aveva combattuto per uno dei suoi padroni, certo, ma si era automaticamente ribellato all’altra. Non era più tanto sicuro di aver fatto la cosa giusta. Sembrava che lui e Winky si fossero scambiati i ruoli. Temeva di essere diventato un traditore… la più grande vergogna per un elfo domestico.
“Che cosa fa?” gli chiese l’altra, curiosa.
“Pasticcio di rognone” rispose Kreacher, secco, “per padron Harry”.
Del resto, aveva promesso che glielo avrebbe fatto mangiare, quando sarebbe tornato. E, chissà, magari lui avrebbe deciso se Kreacher si era comportato bene o meno. In fondo, era lui il suo attuale padrone.
Quando, all’ora di pranzo, si Materializzò in infermeria con tanto di pasticcio di rognone – cosa che fece storcere il naso a Madama Chips, la quale voleva che Harry mangiasse una sana minestrina – Harry lo rincuorò e lo ricompensò con il più bel ringraziamento che potesse rivolgergli, facendolo scoppiare in lacrime per la commozione, tra lo stupore dei presenti:
“Non devi assolutamente punirti, Kreacher. Non hai disobbedito a nessuno, no? Non ti era stato ordinato di non combattere contro Voldemort. Anzi, ti assicuro che sono fiero di te… e anche Regulus lo sarebbe stato”.


FINE

*Angolo autrice*
Ecco qua, anche questa storia è conclusa! E la partita non è andata neanche troppo male, perciò sono contenta lo stesso (certo che hanno avuto una fortuna... noi siamo stati più bravi -.-")
Ok, torno a parlare della storia, và! Non mi sono soffermata troppo sulla battaglia perché gli elfi attaccano alla fine della battaglia, quando Harry sta già per andare da Voldemort in Sala Grande. Be', spero che la decisione di Winky vi sia piaciuta! Del resto la stessa Rowling ha detto che ha combattuto anche lei. L'apparizione di Bellatrix all'inizio non l'avevo prevista: si è scritta praticamente da sola (e sono riuscita a dispiacermi da sola anche stavolta, sono senza speranze, ormai la mia dignità di ragazza che non ha piange mai in presenza di chi possa testimoniarlo è andata a farsi benedire -.-")
Ps: il Mangiamorte butterato e che ha ricevuto una bella botta in testa era Dolohov. Così impara ad uccidere Remus u_u

Photobucket

malandrina4ever: uhm, dici che è stata la storia a togliersi dalle tue seguite? Sarà stata in vena di dispetti! Comunque ti comunico che hai scritto bene Kreacher. In effetti anche io quando scrivo veloce a volte gli storpio il nome! XD Be', ti pare che non sceglieva Regulus? Anche se nel quinto sembra che la sua preferita sia Bellatrix, io sono sicura che in realtà al vertice della sua clasifica personale dei Black ci fosse proprio Regulus!
JP più semplice di così: spero che ti sia piaciuto l'attacco ai Mangiamorte, anche se breve! Questo è stato tra i capitoli che ho preferito scrivere, soprattutto l'arrivo all'ultimo minuto di Winky. Anche lei ha avuto parecchi dubbi, anzi, forse ancora peggiori di Kreacher perché per lui in fondo il padrone ora è Harry, lei invece non sapeva dove sbattere la testa, poverina =(
dirkfelpy89: è vero, la storia è già finita, ma non sparirò durante l'estate, ne ho altre da pubblicare! Hai detto giusto, per gli elfi è tutto più complicato: se due padroni sono su fronti opposti i poveri elfi si trovano in mezzo a due fuochi incrociati e non sanno che fare. Non li invidio per niente!
Alohomora: dovevi solo aspettare, la battaglia c'è stata in questo capitolo. Visto, come ti avevo già detto via e-mail, era proprio questa la storia in cui si è presentata la scena che abbiamo pensato tutt'e due: siamo state proprio telepatiche, non c'è che dire! XD Ma scommetto che l'abbiamo immaginata così un po' tutti.
Mirwen: ecco Mirwen che si arma di coltelli e forconi e si unisce agli elfi domestici per combattere contro i Mangiamorte! XD Kreacher si è trasformato in un condottiero, chi lo avrebbe mai detto? Come vedi anche Winky secondo me ha dovuto prendere una decisione difficile, ma alla fine ha preso quella giusta!
_Mary: mi sono divertita molto a descrivere le reazioni scandalizzate degli elfi, soprattutto quando uno di loro ha detto che i maghi non avevano mai combattuto per loro! XD Be', complimenti, hai indovinato! Era proprio Winky l'ultima indecisa: per fortuna alla fine ha scelto di combattere anche lei per principio (se doveva contare sui suoi ex padroni era destinata a non decidersi più).
bellatrix18: dato il tuo nick, immagino che Bellatrix ti piaccia come personaggio quindi spero che non ti sia dispiaciuto troppo vederla ormai innocua =( Hai ragione, anche io vorrei sapere che fine ha fatto Baston! Ma anche Rodolphus! Credo che non mi darò pace finché non saprò se è stato rispedito ad Azkaban o se è morto insieme alla moglie. Non è giusto che la Rowling non lo consideri!
Giulia_chan: be', non credo che avremmo riavuto Sirius. Kreacher lo ha chiaramente sempre odiato fin da quando era un ragazzo e frequentava ancora Hogwarts quindi dubito che avrebbe voluto salvarlo. Del resto Sirius non lo trattava bene quindi tra lui e Bellatrix Kreacher non si è proprio posto il problema di decidere! Questo era l'ultimo capitolo: grazie per avermi seguita fin qui!
_Ombra_: gli elfi sono talmente abituati a obbedire che quando si ritrovano a dover prendere una decisione autonoma per loro è una tragedia vera e propria! Come hai visto, Bellatrix l'ha incontrata, però quando era già morta: sarebbe stato un bel problema se fosse stata viva. Se lei lo avesse visto combattere contro i Mangiamorte non credo che ne sarebbe stata molto felice! =S
Circe: quando ho scritto di Bellatrix ho pensato subito a te, ormai è automatico! Spero che ti sia piaciuta la sua apparizione, anche se era già stata uccisa. Comunque ormai anche grazie alle tue storie mi sono così affezionata a lei che ho ancora il magone al pensiero che non sia più viva =( Ok, allora prossimamente pubblicherò questa shot super-deprimente su Regulus!
Rinalamisteriosa: non preoccuparti, leggi tutto con calma, la storia non scappa! XD Mamma mia, quanto detesto Tiger e Goyle nell'ultimo libro! Negli altri non li consideravo molto ma alla fine mi facevano quasi ridere per la loro stupidità: nel settimo invece mi hanno fatto solo arrabbiare di brutto è_é Già, purtroppo Dobby non è più comparso perché quando Aberforth l'ha mandato a chiamare lo ha spedito a villa Malfoy, con tutte le conseguenze che conosciamo... =(

Grazie a tutti per aver letto e aggiunto questa storia tra i preferiti/seguiti/ricordati! Ci si vede prossimamente su questi schermi!
E buone vacanze!

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