Note dell’autore: Eccovi il
terzo capitolo dell’episodio “L’ingorgo” della mia terza stagione con Rose.
Torno a ringraziare BadWolfTimeLord per la recensione, spero che anche questo
ti piaccia, prometto di aggiornare presto anche l’altra storia.
Buon
divertimento... e ricordatevi di recensire ;)
Capitolo 3
Vecchi amici
Nel sentire l’inno della città, Rose non riuscì a
trattenere le lacrime che silenziosamente iniziarono a scorrere sul suo viso.
Ripensò al Dottore, e tutto quello che aveva perso. Pensò a sua madre, che per
stare ancora con lei, aveva lasciato la sua ultima possibilità di vivere
serenamente con suo padre. Pensò a quanto in quel momento avrebbe voluto avere
sua madre accanto. Sentì la mano del Dottore che strinse la sua, si voltò
incontrando i suoi occhi, riusciva a vederla, la sua solitudine, lo vedeva
chiaramente.
La tirò verso di se e la strinse più che poteva,
cullandola dolcemente, proprio come aveva fatto dopo la battaglia di Canary
Warf.
Si divisero lentamente, quando la canzone finì, il
Dottore le asciugò le lacrime e le sorrise dolcemente, rimasero mano nella
mano, il Dottore guardò un attimo fuori dall’auto.
“Bene, mi toccherà fare tutto il lavoro.” Disse il
Dottore improvvisamente, si voltò verso la botola dell’auto e si chinò.
“Hai un piano?” chiese Rose seguendolo.
“Più o meno.” Disse tirando fuori il suo cacciavite
sonico e passandolo sopra la botola.
“Che cosa pensi di fare?” chiese Brannigan.
“Troverò la mia strada da solo, come sempre.” Rispose un
po’ infastidito, aprì la capsula e alzò lo sguardo di nuovo verso Rose.
“Cosa vuoi fare?” chiese Rose preoccupata. Il Dottore si
tolse la giacca e la consegnò a Brannigan, poi prese le mani di Rose.
“Rimani qui, sarà più sicuro per te.” Le disse con
dolcezza.
“Cosa? No, non se ne parla, io vengo con te.” Disse la ragazza.
“Rose, non c’è tempo, devi rimanere qui.” Continuò a
rassicurarla, guardò nella botola e vide che un auto si posizionò proprio sotto
di loro.
“E ora di andare.” Disse separandosi da Rose.
“Abbiate cura di Rose.” Disse rivolto verso i due.
“Ci vediamo tra un po’, te lo prometto.” Disse ancora
rivolto verso di lei, la ragazza di sforzò di sorridergli, si chinò di nuovo
verso la botola aperta.
“A proposito, trattamela bene. Amo quella giacca, me la
regalata Janis Joplin.” Disse agli altri due,
indicando la giacca che teneva Valery.
“Ma non puoi saltare.” Le disse la donna preoccupata.
“Se ti può consolare Valery, in questo momento ho una
paura folle.” Le rispose, sorrise a Rose e si buttò giù.
“Vedi di ritornare da me Dottore.”gli urlò Rose
sorridendo.
“Contaci miss Tyler.” Ricambiò lui.
“E completamente folle.” Disse Valery sconvolta.
“Esatto, ed è anche un po’ megalomane.” Le rispose
Brannigan, Rose invece sorrise ai due.
“No, è semplicemente il Dottore.” Disse sorridendo,
riuscendo finalmente a riconoscere il suo amato Dottore.
Era passato un bel po’ di tempo, ma del Dottore nessuna
notizia, non aveva idea se era riuscito a trovare Martha o se peggio gli era
successo qualcosa. Odiava aspettare, si sentiva inutile voleva fare qualcosa,
cercare di aiutare il Dottore in qualche modo ma, non sapeva come fare.
“Tieni avrai sete.” Disse Valery porgendole un bicchiere
d’acqua, destandola dai suoi pensieri.
“Grazie.” Disse accettando l’acqua. La Donna si mise
seduta accanto a Rose, vicino alla cuccia dei gattini che si erano
addormentati.
“Cosa c’è nella corsia veloce?” chiese Rose seriamente
preoccupata, Valery sembro innervosirsi di nuovo, così la ragazza le appoggiò
una mano sulle sue.
“Ti prego, ho bisogno di saperlo.” La supplicò.
“Nessuno lo sa.” Rispose Brannigan.
“Molti dicono che chi è andato sulla corsia veloce, non è
più tornato.” Continuò a spiegare.
“Molti altri dicono che se sei abbastanza vicino si può
sentire strani rumori, provenire da lì sotto.” Continuò Valery.
“Ci dispiace per la vostra amica, ma io devo preoccuparmi
dei miei piccoli.” Continuò a dire la donna, sinceramente dispiaciuta.
“Lo capisco.” Rispose Rose, sorridendole. Non poteva
avercela con quei due, in fondo, stavano solo proteggendo la loro famiglia,
anche lei lo avrebbe fatto.
“Tu e il Dottore vi conoscete da tanto?” chiese Valery,
cambiando discorso.
“Tre anni ormai.” Rispose.
“Ma voi due, chi siete?” chiese Brannigan.
“Siamo solo due viaggiatori.” Rispose come il Dottore
avrebbe fatto in quel caso.
“E siete solo due amici?” chiese Valery scettica, Rose
arrossì di nuovo e si sentì in forte imbarazzo.
“C … certo che siamo solo amici … perché?” rispose
fingendosi sicura.
“Può anche essere che vi conosco a pena, ma credimi il
vostro comportamento non è affatto di due amici, e credo che anche tu lo
sappia.” Le disse la donna sorridendole con gentilezza.
Rose rifletté su quelle parole, non sapeva come
risponderle, per lei il Dottore era diventato una parte fondamentale della sua
vita, per stare con lui aveva rinunciato alla sua famiglia, ne era perdutamente
innamorata, questo ormai lo sapeva. Non si aspettava nulla, perché sapeva fin
troppo bene che per loro era impossibile avere una storia, ma in cuor suo
sperava che anche lui ricambiasse quel sentimento, e che magari un giorno anche
lontano, avrebbero potuto parlare chiaramente dei loro sentimenti.
La loro discussione venne interrotta, quando dalla botola
superiore dell’auto uscirono delle scintille e un rumore.
“Ci mancava solo questo i pirati.” Disse Brannigan
disperato.
“Che diavolo sta succedendo?” chiese Rose.
“Fermi o chiamo la polizia?” urlò Valery senza nascondere
la sua paura. La botola venne giù insieme ad una suora, Rose spalancò gli occhi
nel riconoscerla.
“Cerco il Dottore, dov’ è andato?” chiese puntando una
pistola ai due guidatori.
“Ehi, aspetta io ti conosco.” Disse la bionda
avvicinandosi.
“Sei la compagna del Dottore, mi ricordo di te.” Disse la
gatta mettendo giù l’arma.
“Ci mancavano solo le gatte-sorelle, che fanno
esperimenti sugli umani.” Si lamentò
Rose alzando gli occhi al cielo.
“Non faccio più cere cose.” Le disse abbassando lo
sguardo dalla vergogna.
“Perché cerchi il Dottore?” le chiese Rose cambiando discorso.
“Mi manda Faccia di Boe, devo portarlo subito da lui, non
abbiamo tempo da perdere.” La informò.
“Il Dottore non è qui, è andato a cercare una nostra
amica.” Spiegò Rose.
“Puoi seguire le macchine sotto di noi, lo troverai di
sicuro.” Disse Brannigan più tranquillo.
“D’accordo, grazie.” Disse iniziando ad aprire lo
sportello aiutata da Brannigan.
“Vengo con te.” Disse Rose.
“Non puoi.” Le rispose l’altra, Rose alzò gli occhi al
cielo.
“Cos’è vi siete messi d’accordo con il Dottore?” le disse
scocciata.
“Non ho abbastanza energia per una terza persona.” le
rispose.
“Di cosa stai parlando?” chiese Rose.
“Non c’è tempo, devo andare.” Disse la gatta scendendo
dalla botola, Rose sbuffò e si rimise seduta.
Rose ormai era al limite della sopportazione, non
riusciva a stare ferma, camminava nervosamente avanti e indietro nell’auto.
“Detesto aspettare, non sono mai stata ferma a guardare.
Non dovrei essere qui, dovrei essere con il Dottore a cercare Martha, invece no
mi ha mollata qui.” Si sfogò.
“Facendo così non migliori le cose, mi fai solo
innervosire.” Disse Brannigan che ormai era al limite della sua pazienza.
L’auto tremò improvvisamente.
“Che altro c’è adesso?” chiese Rose nervosa.
“Qualcosa sopra di noi.” Rispose Valery sporgendosi in
avanti.
“Che cos’è? Che sta succedendo?” chiese Brannigan
guardando, Valery corse dai micetti e li coprì con la coperta cercando di
calmarli.
“Cosa succede?” chiese di nuovo Rose avvicinandosi di
nuovo a Brannigan.
“Non lo so, qualcosa si muove sopra di noi.” Le rispose
alzandosi, i due guardarono attraverso la botola che aveva fatto Novice Hame,
due enormi portelloni sulle auto, si stavano aprendo permettendo alla luce
solare di entrare sull’autostrada.
“Ma che cos’è?” chiese Valery rimasta al suo posto. Rose
sorrise capendo subito che quello era grazie al Dottore.
“E’ il Dottore.” Disse abbracciando Brannigan, ridendo
come due ragazzini.
“Oh mio Dio, è il sole. La luce del sole.” Aggiunse
Valery riuscendo finalmente a vedere anche lei, tolse la coperta ai piccoli,
per permettere anche a loro di vederla.
“Adesso i vostri piccoli potranno vedere il sole.” Disse
Rose entusiasta, all’improvviso, sullo schermo apparve l’immagine del Dottore.
“Oh mio Dio, Dottore.” Disse la ragazza sorridendo e
raggiungendo di corsa lo schermo.
“Scusate, non c’è Sally Calipso, era solo un ologramma.
Io sono il Dottore è questo è un ordine: Uscite fuori immediatamente.” Disse
con calma e con il suo sorriso migliore.
“Dice sul serio?” chiese Brannigan ancora incredulo.
“Ancora ne dubiti?” gli chiese Rose.
“Tornate tutti su, ho aperto il tetto dell’autostrada,
puntate verso l’alto.” Continuava a spiegare, mentre Brannigan cercava di eseguire
l’ordine, Valery si alzò e abbracciò Rose.
“Grazie, grazie, grazie.” Le disse stringendola.
“Io non ho fatto niente.” Le rispose Rose sorridendo e
ricambiando l’abbraccio.
“Tutti gli abitanti della città sotterranea devono
tornare su. Tornate su, tornate su, dobbiamo sgombrare la corsia veloce,
tornate su e toglieteli di mezzo.” Continuò il Dottore con fervore.
“Ehi Brannigan, vedi di portarmi Rose Tyler tutta intera,
ti sto mandando le coordinate.” Disse il Dottore.
“Stiamo arrivando.” Gli rispose Rose entusiasta.
“Te l’avevo detto che sarei tornato, cara Rose.” Le
rispose.
“Ricordati il mio capotto.” Le ricordò.
“Agli ordini.” Rispose Brannigan dirigendosi verso
l’alto.
“Ehi, auto 465 diamante 6, Martha tornate in superficie.
Tornate in superficie sbrigatevi.” Continuò a trasmettere il Dottore.
Rose scese dall’auto ringraziando Brannigan e Valery, ma
con una gran voglia di correre ad abbracciare il suo Dottore. Poco distante da
lei, vide Martha scendere da un'altra auto, era felice che anche lei era sana e
salva.
“Martha.” Le urlò correndole incontro. Le due si
abbracciarono.
“Che bello rivederti.” Le disse Martha sciogliendosi
dall’abbraccio.
Per poi avviarsi verso l’interno del palazzo, dove ad
aspettarle c’era il Dottore. Il loro entusiasmo si spense quando attraversarono
una pesante tenda di velluto rosso, a terra attorno a loro c’erano degli
scheletri umani.
“Oh mio Dio!” disse Martha mettendosi le mani davanti
alla bocca.
“Cosa è successo?” chiese Rose sottovoce. Martha si stava
avvicinando ad un scheletro.
“Dottore.” Disse con la voce grave, spaventata da quello
che le circondava.
“Da questa parte.” La flebile voce del Dottore, arrivò da
una stanza adiacente a dove si trovavano loro, Rose capì che qualcosa non
andava e si avvicinò piano, mentre Martha corse gridando il suo nome, ma si
fermò di colpo. Quando Rose la raggiunse, il groppo in gola che stava cercando
di eliminare divenne più grande. Sul pavimento, libero dalla sua teca di vetro
c’era Faccia di Boe, accanto a lui Novice Hame e il Dottore.
“Oh mio Dio.” Riuscì a dire lasciando che le lacrime le
bagnassero il viso, corse verso il Dottore, mentre Martha rimase ferma.
“Oh mio Dio.” Ripeté di nuovo Rose, accarezzando con
delicatezza una parte del faccione.
“Quello che cos’è?” chiese invece Martha.
“E’ Faccia di Boe niente paura, vieni a salutarlo, lei è Novice
Hame, è un gatto ma non ti preoccupare. E’ lui che ti ha salvata, non io.”
Spiegò il Dottore.
“Non possiamo aiutarlo?” chiese Rose tra le lacrime,
mentre Martha si metteva accanto a Novice Hame.
“Temo proprio di no.” Disse la Faccia di Boe.
“Non devi dire così, sei un osso duro, ricordi?” gli
rispose il Dottore sorridendo.
“Chi è in realtà?” chiese Martha gentilmente.
“Non lo so neanche io. La leggenda dice che la Faccia di
Boe ha vissuto un milione di anni.” Spiegò ancora il Dottore, poi si voltò
verso il suo amico.
“Non è vero?” gli chiese la conferma.
“Non puoi arrenderti proprio adesso.”disse Rose.
“Ogni cosa ha il suo tempo, non è vero Dottore?” le
rispose Faccia di Boe.
“La leggenda dice che …” cercò di iniziare Novice Hame,
ma i Dottore la fermò.
“Non c’è bisogno di parlarne.” Le disse contrariato, ma
lei continuò.
“Dice che rivelerà il suo grande segreto ad un
viaggiatore.” Spiegò attirando l’attenzione sia di Rose che di Martha.
“Si, ma non ancora, io odio i segreti.” Le rispose il
Dottore.
“Io ho visto molte cose, forze anche troppe, e sono
l’ultimo della mia specie, come tu sei l’ultimo della tua.” Disse ancora Faccia
di Boe, Martha alzò di nuovo lo sguardo verso il Dottore, mentre Rose gli
strinse la mano.
“Ed è per questo che dobbiamo sopravvivere, tutti e due.
Non te ne andare.” Pregò il Dottore con molta umiltà.
“E’ giunta l’ora, ma sappi questo Signore del Tempo. Tu
non sei solo.” Gli disse per poi espirare tra i pianti di Novice Hame, Rose
guardò il Dottore preoccupata, sembrava confuso, si alzarono lentamente per poi
abbracciarsi, mentre Martha dava conforto a Novice Hame in lacrime.
Fine
Capitolo III
Note finali: Spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento,
mi raccomando continuate a seguire le mie storia, nel prossimo c’è la
conclusione di questo episodio.