Trent'anni

di Shark Attack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non è più Konoha ***
Capitolo 2: *** A Casa ***
Capitolo 3: *** Sotto la Luna ***
Capitolo 4: *** Dubbi e Domande ***
Capitolo 5: *** Rientro alla Foglia ***
Capitolo 6: *** Richieste ***
Capitolo 7: *** Pensiero Fisso ***
Capitolo 8: *** Raccontami ***
Capitolo 9: *** In Fermento ***
Capitolo 10: *** Looking For ***
Capitolo 11: *** From Dream To Reality ***
Capitolo 12: *** Nella Radura ***
Capitolo 13: *** Epilogo - La storia non avrà mai fine ***



Capitolo 1
*** Non è più Konoha ***







L'unico Uchiha sopravvissuto sapeva che non sarebbe stato facile, ma ne sentiva il bisogno.
Decise di non radersi, quel giorno, per evitare di essere riconosciuto troppo facilmente.
Nonostante la paura di essere scoperto e di dover parlare con quelli là, Sasuke sentiva una certa attrazione verso Konoha, l'unico posto che in quei suoi stupidi trent'anni e oltre di vita avesse mai chiamato “casa”.






Trent'Anni






Si avvicinò alle altissime mura e fissò stupito le porte d'ingresso. Gli era giunta la voce che lo scontro tra la testa quadra e Pain avesse distrutto quasi radicalmente il villaggio, per questo non immaginava di ritrovarsele davanti ancora così integre. O ricostruite. In entrambi i casi, Sasuke ebbe un millisecondo di commozione nel rivederle, ripensando istintivamente alle innumerevoli volte che le ha varcate con i suoi compagni di squadra e con il sensei.
Prese un bel respiro, si abbassò il cappuccio, chiuse meglio il mantello e le varcò ancora una volta.
I due ninja che ricordava esser sempre stati lì a controllare l'afflusso di gente avevano lasciato il posto a due sbarbatelli decisamente distratti. Sasuke sbuffò nel vederli giocare a Mahjong.
L'obiettivo della sua visita era principalmente uno: rivedere la casa dei suoi antenati un'ultima volta prima di esiliarsi per sempre.
Rivide nella sua mente la mappa precisa che aveva rielaborato negli ultimi giorni di viaggio, richiamandola dolorosamente fuori dai ricordi. Si guardò attorno attirando l'attenzione di una coppia di anziani ed ebbe un momento di confusione: questa strada era più stretta, una volta.
Ridisegnò la mappa.
Stretta o larga, questa strada rimaneva comunque una parallela a quella principale e non si sarebbe allontanato troppo dal suo quartiere.
Purtroppo per lui, la ricostruzione di Konoha aveva apportato parecchie modifiche alla topologia del villaggio e Sasuke riuscì a raggiungere la sua meta solo quando il sole era ormai già tramontato oltre l'orizzonte, dietro la montagna dei Kage, dove un volto giaceva in costruzione nascosto dietro le impalcature.
Lo sgomento si impossessò del suo corpo e della sua mente. «Ma che diavolo..?»
Eppure le sue fonti erano attendibili, il quartiere Uchiha doveva esser rimasto per la maggior parte in piedi.
Sasuke si ritrovò di fronte ad uno strano accumulo di negozi e case nuove ricavate da quelle del clan con un ventaglio come simbolo.
La rabbia fu il suo secondo sentimento prevalente: il clan Uchiha era stato tra i più importanti nella storia di Konoha da sempre, fin dalla fondazione! Com'era possibile che l'avessero rimpiazzato con simili nullità?
Sasuke chiuse gli occhi ed inspirò pesantemente. Poi sistemò ancora una volta il cappuccio e si voltò, incrociando gli occhi di un ragazzino.
Lo ignorò e proseguì per il suo viaggio, indeciso se tornare subito da dov'era venuto o rimanere ancora nel villaggio per ritrovare qualche vecchio luogo a lui familiare.
Dopo qualche metro, appena svoltato l'angolo, si voltò e fece trasalire il ragazzino che lo stava seguendo.
«Che cosa vuoi», gli chiese brusco.
«Sei uno straniero?»
Scrollò le spalle e continuò ad ignorarlo continuando il suo percorso. Ma questi riprese a seguirlo.
Inspirò e si voltò di nuovo. «Che cosa vuoi?», ripeté con tono più minaccioso, per spaventarlo.
«Sembri spaesato», replicò semplicemente il moccioso.
Sasuke rimase interdetto da quella strana risposta. Poi una lampadina gli si accese nella mente e trovò un modo per girare la situazione a suo favore. Si considerava un mago, per questo genere di cose. «Sto cercando il quartiere Uchiha», proferì, «O quel che ne resta».
Il ragazzino sorrise bonario e ridacchiò, in un modo che non sentiva fare da anni.
Quel ricordo lo fece trasalire. «Ci eri davanti, straniero!»
«Allora non mi servi più», disse, e rapidamente sparì.
Il ragazzino fece spallucce e riprese l'inseguimento mentre un nuovo ghigno, decisamente divertito, gli si disegnava in volto.
Sasuke saettò fra i tetti della Nuova Konoha cercando di capire in quanta parte il suo ricordo dovesse esser sostituito per far spazio alla nuova topografia. Raggiunse il tetto del palazzo dell'Hokage, il punto più alto del villaggio, decidendo che avrebbe approfondito il suo studio da lì.
Slacciò il mantello ed abbassò il cappuccio, inspirando a pieni polmoni la pace e il clima mite che da quella posizione era perfetto da assaporare.
«Bello il panorama, eh?»
Si voltò di scatto e ancor più rapidamente impugnò un kunai. Di nuovo quel ragazzino. Come ha fatto a trovarmi così in fretta?
«Non mi piace ripetermi».
«Ok, ok, allora ti dico cosa voglio», ridacchiò il piccolo,«In fondo non è molto..»
Il nukenin rimase in silenzio, desideroso di levarsi quell'impiccio il più in fretta possibile.
«Come ti chiami?»
Sasuke rilassò i muscoli e ripose il kunai. Tutto sommato, si disse, era stata una buona idea, quella di assecondarlo. Far fuori un bambino non era esattamente il modo migliore per passare inosservati in quel villaggio di stolti. E non poteva nemmeno spaventarlo con un'illusione dello sharingan, dato che..
Cercò in fretta un nome per zittire quel fastidioso moscerino. «Naruto», sparò.
Il bambino scoppiò a ridere come un matto. «Ahahahah! Impossibile!»
«E perché mai?»
«Perché è mio padre!»
Gli occhi di Sasuke si allargarono leggermente a quella risposta, stupito: Naruto era morto, poco ma sicuro. La notizia della sua morte gli era giunta poco prima di essersi ritirato per il tuo ultimo allenamento e durante il viaggio non aveva sentito nessuna storia o leggenda sul ragazzo che portava dentro di sé il Kyubi che potesse far pensare che fosse ancora vivo.
Naruto era morto tanti anni prima, ne era convinto, e non poteva aver avuto figli, soprattutto di quest'età.. avrà avuto nove anni al massimo.
Però, se effettivamente questo bambino fosse figlio di Naruto, allora si spiegherebbe la somiglianza nella risata. E nell'aspetto.
Sasuke attese pazientemente che il bambino smettesse di ridere per studiarne ancora la fisionomia.
Non si spiegava i capelli così scuri, praticamente neri. E gli occhi innaturalmente bianchi. Decise di confermare un'ipotesi in effetti non troppo azzardata.
«Dì, ragazzino, chi è tua madre?»
«E perché dovrei dirtelo!»
Sospirò. «Se risponderai a tutte le mie domande, ti dirò il mio vero nome».
Lo sguardo illuminato che ricevette come risposta bastò a fargli capire che aveva premuto il tasto giusto: la curiosità.
«Spara!»
«Ti ho già fatto una domanda».
«Ah, giusto.. mia madre è Hinata Hyuga!», sorrise a trentadue denti nel pronunciare il suo nome.
Sasuke scosse la testa. Intuizione esatta. In effetti poteva essere prevedibile che prima o poi quell'idiota si sarebbe accorto di chi gli andava dietro da anni, per cedere.
«Hai fratelli?»
Il bambino scosse la testa e si avvicinò di qualche passo.
«Chi è l'Hokage?»
«Ancora non si sa..»
Alzò un sopracciglio. «Non è tuo padre?»
«Oh no!», risponde in fretta, «Lui non vuole fare l'Hokage!»
Sasuke prese qualche secondo per rielaborare quell'affermazione.. strana. “Lui non vuole fare l'Hokage”? Ma se non ha quasi mai parlato d'altro per tutta la vita, urlandolo ai quattro angoli di tutte le terre!
Spostò lo sguardo sulla faccia ancora in costruzione sulla montagna: con più attenzione, si poteva effettivamente notare che si stava rimodellando un volto che già era stato scolpito. «Perché non si sa?»
Il viso del ragazzino si incupì. «Madamigella Tsunade è morta di recente e Kakashi-sensei è disperso da un mese, era partito per una missione..», si asciugò una lacrima con la manica,«Ancora non si sa chi prenderà il posto..»
«Capisco».
Non c'era altro da sapere. Il suo quartiere, il luogo della sua infanzia, è ormai storia passata, come quella del suo intero clan, di cui lui era l'unico e ultimo membro. Non ci sarebbero mai stati altri Uchiha. Ed era riuscito a scoprire anche come se la stava passando quel dobe, in compagnia della Hyuga, accasato anche se senza il suo sogno. Probabilmente vi ha rinunciato per stare con lei, pensò.
Si rimise il mantello sulle spalle e si voltò. «Ehi! Mica scappi, vero?»
«Grazie per le informazioni».
«Mi hai promesso il tuo nome!», piagnucolò il marmocchio.
Le labbra di Sasuke si tirarono in un mezzo sorriso. «Chiedilo a tuo padre», disse, e scomparve nuovamente, stavolta per uscire definitivamente da quel villaggio che l'aveva deluso ancora una volta.



«Cos'hai fatto di bello, oggi?»
«Ho incontrato uno straniero!»
«Uhm, davvero ottimo questo ramen, Hinata! Stavolta ti sei davvero superata!»
«Papà!»
«Ah, sì, scusami Kaeru, dicevi?»
Il bambino sbuffò sonoramente ed alzò gli occhi al cielo. «Ho incontrato uno straniero..»
«Qui? Nel villaggio?»
«Passeggiava..»
Naruto socchiuse gli occhi ed assunse la sua tipica espressione volpina. «E di dov'è?»
«Non lo so.. mi ha detto solo di chiedere a te il suo nome, non ha voluto dirmelo!»
«Uh? A me?»
Annuì.
«E perché dovrei saperlo io?»
«Ha occhi e capelli nerissimi, è antipatico e rapidissimo, scontroso e.. papà? Papà!?»



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Hola gente! ^^
Ma chi è tornata a cliccare su “aggiungi una nuova storia” se non questa pazza che ha idee e trame sempre più pazze? Dovrebbero tagliarmi le mani, ho già altre due fic pronte e mezze ultimate nel pc.. ma inizio con questa che mi attirava particolarmente! =)
Dal prossimo capitolo compariranno tutti gli altri personaggi e ognuno avrà una storia davvero diversa rispetto a quella che normalmente conosciamo..
Com'è cambiata Konoha in tutti questi anni?
Come sono cambiati i suoi abitanti? Saranno sempre gli stessi ragazzi, decisamente cresciuti ma sempre spensierati e uniti come una volta?
Stanno tutti bene? Intanto qui abbiamo già il primo cadaverino..

Spero di avervi incuriosito almeno un pizzico! Ditemi che ne pensate, qualunque cosa scriviate sarà più che gradita! *-*
Alla prossima, ciao!
Shark

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Capitolo 2
*** A Casa ***





Trent'Anni



Sasuke si strinse nel mantello e chinò la testa, appoggiandola sulle braccia. Un piede spenzolava dal ramo sul quale si era accucciato per la notte, gli serviva per rimanere abbastanza sveglio per reagire prontamente a qualunque attacco esterno.
Chiuse gli occhi e cercò di ricordare con ogni dettaglio possibile la sua vita prima del massacro, sognando di ripercorrere le strade del suo quartiere, di salutare i vicini di casa, di varcare ancora una volta la soglia di casa sua, quando ancora non era stata sbarrata dal nastro della polizia ed indicata come luogo del delitto. Uno dei tanti.
Il vento ululò all'improvviso e Sasuke alzò prontamente la testa, tendendo le orecchie al massimo per captare ogni singolo rumore anomalo.
Rimase immobile in quella posizione per qualche secondo, con due shuriken tra le dita, prima di rassicurarsi che non c'era nessun pericolo in vista.
Appoggiò nuovamente la testa sulle braccia e riuscì, finalmente, a riposare.
Qualche decina di metri più in là, però, appostati sulle mura del villaggio, due paia di occhi, uno color della neve e l'altro azzurro cielo, lo osservavano attenti..

«Sei sicuro di quello che mi hai detto?»
Naruto si appoggiò con la schiena alle mura, incrociando le braccia sul petto, pensieroso.
«Per l'ottantesima volta, papà.. sì!», rispose Kaeru esasperato, «E l'ho visto anche ora, sì, era lui..»
«Non parlarmi in questo modo!»
«Scusa.. però devi credermi!»
Il ninja biondo guardò suo figlio con apprensione, sorridendogli appena. Così identico a lui, così identico a sua madre.. «Ti credo. È solo che mi sembra troppo.. strano, ecco.»
«Ma papà, è lui quel nukenin..»
«Ti ho già detto di non chiamarlo così. E ora vai a casa, va'!»
Kaeru mise il broncio. «Non è giusto, quando c'è da divertirsi mi mandi sempre via!»
«Muoviti..»
Naruto attese che i passi di suo figlio fossero più lontani e impercettibili prima di voltarsi verso l'ingresso del villaggio. Stando alle voci che circolavano, Sasuke era letteralmente scomparso dalla faccia di tutti e cinque i Grandi Continenti, ma la descrizione di suo figlio portava ad una e una sola persona.
Inequivocabili il caratteraccio, i capelli scuri, la sua richiesta sul quartiere Uchiha. In pochi chiamano la zona Rionin ancora con quel nome, Kaeru stesso conosce la storia di quel clan solo perché gliel'ha raccontata lui, cercando di tramandare quel pezzo di storia che tutti, al villaggio, vogliono solo dimenticare. A partire dai suoi amici.
Saltò rapidamente di ramo in ramo fino ad arrivare abbastanza vicino alle coordinate fornite dal bimbo. Effettivamente, si ritrovò a pensare, avere un figlio dotato di byakugan era davvero una fortuna.
«Avrei dovuto aspettarmelo».
Ebbe un tuffo al cuore, risentendo quella voce dopo tanti, lunghissimi anni in cui si stava quasi convincendo che il suo compagno fosse realmente sparito per sempre. «Beh, non potevi tornare a casa senza nemmeno salutarmi, non trovi?»
Sasuke sospirò e scese dal suo nascondiglio. Naruto lo raggiunse immediatamente.
Entrambi spesero qualche secondo per studiarsi a vicenda. Il primo, pur con la barba che avrebbe dovuto aiutarlo a non essere troppo riconoscibile, aveva sempre lo stesso viso, la stessa espressione, la stessa indifferenza nelle iridi nere; il secondo, nonostante il biondo sfavillante dei suoi capelli, era meno invecchiato di quel che avrebbe dovuto e dimostrava la sua età solamente per le occhiaie, la corporatura irrobustita, come quella dell'Uchiha, e lo sguardo stanco.
«Quel marmocchio è proprio tuo figlio», sentenziò.
«Eh già, mi som..»
«Sempre fra i piedi».
Naruto rimase con la bocca aperta per la frase interrotta. Rise. «In effetti è buffo che di tutto il villaggio tu abbia incontrato proprio lui! Ahahah!»
Sasuke si accigliò. Avrebbe voluto sottolineare che non era affatto “buffo”, bensì “sfiga”. Si voltò verso la foresta e riprese il suo viaggio.
«No, aspetta!», saltò sul ramo per raggiungerlo e trattenerlo per un braccio.
«Che vuoi?»
«Posso.. ospitarti a casa mia!», gli sorrise, ritrovando l'allegria di un tempo, «Anche solo per stanotte!»
«No. Sparisci.»
Naruto rimase immobile al suo posto, stringendo di più la presa sull'arto dell'amico. Perché non poteva non considerarlo tale. «E tu?»
«Cosa.»
«Sparirai di nuovo?»
Sasuke si trovò più combattuto del previsto nel rispondere a quella domanda. D'impulso avrebbe risposto che certo, se ne sarebbe andato via subito, cos'altro avrebbe avuto da fare lì? Ma non era esattamente così. In fondo, era rimasto per la notte, anche se non proprio dentro il villaggio.
«Volevo solamente rivedere casa mia», temporeggiò, studiando l'espressione di Naruto, «Ma non esiste più.» Si voltò e tentò di riprendere la sua fuga, ma venne bloccato ancora.
«No, ti sbagli! Casa tua c'è ancora, è qui!»
«Tsk, idiota! Non mi hai convinto a restare quando eravamo ragazzini, speri che ora possa esser cambiato qualcosa?»
«Ma io dico sul serio: casa tua.. l'ho fatta solamente spostare».
Sasuke deglutì per non sembrar troppo spiazzato da quell'informazione. «Tu?»
L'altro annuì e si fece più serio. «Non avrei mai permesso che la demolissero o sostituissero».
«Perché?»
«Perché tu..», scosse la testa e si grattò la nuca, imbarazzato, «Beh, eri scomparso, è vero, ma non ho mai potuto pensare che fossi morto, quindi.. beh, non mi sembrava giusto, ecco. Te l'ho.. uhm, sì, diciamo che te l'ho custodita!»
Il nukenin rimase ancora una volta senza parole. Fissò quelle iridi azzurre che puntavano dritte nelle sue con così tanta sincerità e semplicità e qualcosa, nel suo petto, si mosse.
Scosse la testa per scacciare qualunque pensiero incoerente troppo simile a gratitudine, compassione, felicità.
«È nel villaggio?»
Il volto di Naruto s'incupì. «La gente non parla più del tuo clan e del.. beh, di tutto ciò che è successo con te, Itachi e Madara. Non dico che il villaggio vi ha condannati all'oblio delle memorie, ma ci siamo vicini. Casa tua è appena fuori, nascosta nel bosco..»
«Perché l'hai tenuta», domandò così secco da non farla sembrare nemmeno una domanda.
Il biondino sorrise e si strinse nelle spalle.

Hinata si stupì quando sentì bussare alla porta. Scese dal letto con i capelli ancora intrecciati e lo sguardo assonnato, cercò a tentoni le ciabatte e s'infilò lentamente nella vestaglia mentre scendeva le scale. Normalmente avrebbe usato il byakugan per controllare direttamente dal piano di sopra il possibile ospite o ladro, ma stava attendendo i suoi ragazzi da più di un'ora ed era praticamente sicura che non potesse essere nessun altro, a quell'ora della notte.
Aprì la porta e rimase nuovamente sorpresa. «Dov'è tuo padre?», chiese al ragazzino imbronciato che fissava ostinatamente il pavimento.
«Mi ha detto di tornare qui», le rispose senza nascondere tutta la delusione che provava.
Hinata gli sorrise e gli accarezzò il volto. «Lascialo stare, su.. magari voleva solamente rimanere da solo per un po'!»
«Ma anche io volevo vedere il nukenin!»
Batté più volte le palpebre mentre si portava una mano sul petto. «Nu.. nukenin?»
«Sì.. il suo amico..», sussurrò il bambino entrando in casa, mentre la madre controllava che non ci potesse essere nessuno in giro ad origliare.
«Siediti», gli ordinò, «e dimmi esattamente che succede.»
Kaeru si mise a cavalcioni del bracciolo del divano e iniziò a dondolarsi avanti e indietro. «Papà era sicuro che fosse quell'Uchiha lì lo straniero che ho visto oggi e mi ha chiesto di controllare fuori dal villaggio per vedere se era ancora nei paraggi..»
Hinata sospirò. Da quando Naruto aveva scoperto che suo figlio poteva usare il byakugan, era un continuo sfruttarlo per qualunque cosa gli passasse per la testa. Il che costituiva il loro quasi unico punto di costante disaccordo: a lei non stava per niente bene, temeva che avrebbe potuto fargli piacere troppo l'idea di usarlo per i suoi scherzi in giro per il villaggio.
«E c'era?»
Suo figlio annuì. «Sì, stava dormendo su un albero.. poi mi ha cacciato via. Che rompi!»
«Non è “rompi”, Kaeru. Sasuke è veramente pericoloso, ti è già andata bene oggi!», lo rimproverò, «Lo ha fatto per il tuo bene, dovresti capirlo..»
Ma lui non lo avrebbe mai capito. Per quel ragazzino segregato in un villaggio di gente troppo vecchia e noiosa, dove non accadevano mai cose anormali o divertenti, quello straniero che si era poi rivelato essere il famoso Sasuke Uchiha, il traditore che suo padre continua a considerare come un fratello nonostante non si vedessero da quasi vent'anni, era una vera tentazione.

«Perché sapevo che un giorno ti avrebbe fatto piacere rivederla».
«Stupido, e se fossi morto?»
«Ma non lo sei.»
«L'avresti tenuta lo stesso?»
Sasuke calciò un sasso sbuffando di nervosismo. Naruto lo stava costringendo a camminare in quella stupida foresta pur di farlo chiacchierare e rimanere con lui più tempo possibile.
Ma si rese ben presto conto che anche a lui mancavano simili chiacchierate prive di minacce, tensione o pericolo in generale e che, stranamente, tutto ciò che quell'idiota gli stava dicendo era interessante.
«Certo. Anche perché.. beh, Sakura ci passa un sacco di tempo.. quando non è sotto osservazione.»
Il moro corrugò la fronte. «Haruno?»
«E chi altri!»
«Perché sta a casa mia?»
Naruto sospirò e il suo viso divenne il più triste che il nukenin avesse mai visto in tutta la sua vita.
«È molto complicato da spiegare..»
Sasuke sbuffò dal naso, piccato dall'insinuazione che lui non sarebbe stato in grado di comprendere qualcosa riguardo quella pazza coi capelli rosa.
«Eccola, siamo arrivati!»
L'ultimo e unico membro rimasto in vita del glorioso clan Uchiha dovette appoggiarsi, anche se non in maniera troppo evidente, appoggiarsi ad un tronco per non barcollare dallo stupore.
Casa sua. Quella che aveva di fronte era veramente casa sua.
E non la casa diroccata che aveva immaginato di ritrovare, abbandonata negli anni e prossima alla demolizione. Affatto. Quell'edificio con i muri perfettamente riverniciati, i legni sostituiti, il giardino curato e i vetri puliti era esattamente casa sua.
Il primo impulso dell'Uchiha fu, naturalmente, quello di entrare. Ma non di correre dentro spalancando le porte e fare il giro dei corridoi col cuore in mano e la mente invasa dai ricordi che venivano offuscati dalla presenza di ragnatele, crepe o sangue incrostato.
No. Sasuke assaporava e sognava quel momento da molto tempo ormai. Era già tutto previsto: avrebbe varcato la porta di casa aprendola lentamente, come avrebbe fatto se quella fosse stata da sempre casa sua, e sarebbe andato in cucina, dove sua madre lo avrebbe aspettato tra i fornelli e la cena pronta in tavola. In seguito sarebbe andato in palestra, a vedere come se la cavavano suo padre e suo fratello con gli allenamenti, per poi salire in camera, gettare a terra lo zaino dell'accademia e buttarsi sul letto, finalmente, dopo una lunga giornata a scuola.
Sì, Sasuke avrebbe fatto esattamente quel giro della casa, cercando di non notare troppo i segni del tempo sui mobili, le pareti, i quadri, le armi, i soprammobili.
«Fermo!»
«Che vuoi?!»
«Fammi controllare se c'è Sakura..»
Scosse la testa e riprese ad avanzare verso la porta. Naruto gli si parò davanti minaccioso con le braccia larghe per coprire tutto l'ingresso.
«E se anche ci fosse?», chiese esasperato.
«Le potrebbe venire un infarto.»
Scollò le spalle e fece per spostarlo, ma il biondino rimase immobile al suo posto. «Dico sul serio, Sasuke: Sakura è troppo debole, sia fisicamente che psichicamente. Non reggerebbe».
Udirono un botto proveniente dall'interno della casa. Sasuke si chinò verso il biondino e gli sussurrò nell'orecchio: «Non me ne frega niente».
Lo spintonò ed entrò in casa, scocciato da tutti questi intoppi al suo piano.
Scoprì che non era stata sistemata solo la facciata esterna. All'interno, ogni cosa, debitamente sostituita e rinnovata, rispettava fedelmente i suoi ricordi d'infanzia.
Era tutto perfetto, dal pavimento in legno alla carta di riso nelle porte. Non c'era neanche la polvere sui mobili.
«Che cos'hai fatto?», gli chiese, in parte turbato e in parte contento.
«L'ho solamente spostata. Beh, ricostruita fedelmente con i pezzi originali o identici agli originali. E mantenuta, sì..», rispose guardando il frutto del suo lavoro con tenerezza.
Si avviò verso le scale per controllare cosa avesse causato quel botto che i due ninja avevano sentito dall'esterno mentre Sasuke invece andò verso la cucina.
Si era appena seduto a tavola rivivendo nella mente una serata qualunque di quando era piccolo e la sua famiglia ancora in vita, quando udì Naruto bisbigliare a qualcuno al piano di sopra. Sbuffò ed andò verso la palestra, ignorando lui, i suoi bisbigli e il rumore di qualcuno che si allontana tra gli alberi.

Naruto varcò la soglia della stanza che un tempo era di Sasuke e la trovò lì, come sempre, stesa sul letto a fissare il soffitto.
«Sakura, andiamo», la chiamò dolcemente sedendosi al suo fianco. Lei non diede segno di essersi accorta della sua presenza.
Il ninja guardò con amarezza la sedia rovesciata a terra, probabile causa di una caduta. «Kiba ti starà cercando..»
La donna non si mosse. Sbatté le palpebre lentamente ed inspirò tranquillamente.
Naruto tese le orecchie e sospirò, non sentendo alcun rumore proveniente dal piano inferiore e non vedendo alcuna reazione nella sua amica.
Guardò i suoi capelli, sfibrati, spettinati, e le sistemò una ciocca dietro l'orecchio. Quegli spenti occhi verdi non si spostarono di un millimetro.
Si alzò e le mise le mani dietro la nuca e sotto le ginocchia, la sollevò e si avviò verso la finestra.
Ancora una volta si ritrovò a pensare che suo figlio era decisamente più pesante di lei. Fece una smorfia contrariata notando nuovi cerotti sulle gambe e le sempre presenti fasciature che le coprivano i polsi martoriati.
Un paio di balzi e venne inghiottito dall'oscurità della fitta foresta assieme a tutti i problemi che circondavano la sua amica.




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Ed ecco che iniziano a comparire anche Sakura e Kiba, anche se il secondo è solamente stato nominato di sfuggita. Il loro piccolo e complicato mondo verrà spiegato meglio nel prossimo capitolo, anche se già da qui credo si possa intuire qualcosina..
Per quanto riguarda la storia della casa.. beh, mi sembra plausibile che Naruto possa reagire in questo modo “protettivo” e, sicuramente, speranzoso. Almeno così ha trovato un buon miele per attirare quell'orso di Sasuke! XD Prima che me lo chiediate, no, non ho la minima idea di come si sposti una casa. U.U (ricordo però che Lex Luthor ne aveva parlato del suo castello che proveniva dalla Scozia o giù di lì.. ^^”)

Wow, non pensavo che questa fic sarebbe piaciuta tanto, sinceramente!
Mi aspettavo 5 o 6 recensioni al massimo, con metà di esse che mi dicevano “che palle, fa schifo” in varie salse.. ^^”
Sono rimasta davvero colpita, e ringrazio moltissimo tutti coloro che mi hanno recensita! Mi raccomando, ora non illudetemi per poi lasciarmi due recensioni per i prossimi capitoli! ._.
Dal momento che ho qualcosa da dire ad ognuno di voi, risponderò -come ormai è mia tradizione- a ciascuna recensione! =)


FuoriTarget: Ciao! Finalmente abbiamo l'occasione di conoscerci, eh? Guarda che anche se non mi recensisci dal primo capitolo mica mi offendo! XD Alura.. per quanto riguarda la storia di Kakashi mi sa che dovrai aspettare ancora un paio di capitoletti circa, per ora andiamo a scoprire cos'ha Sakura e come si è “sistemata” la vita in quel di Konoha. ^^ Sono davvero contenta che ti sia piaciuto il primo capitolo, spero che la cosa si replichi anche per questo! Ciao!

Mokochan: ma glassie cara, sei troppo gentile! ^^ Eh sì, hanno avuto un bel bambino, quei due.. e posso dire già da ora che ha preso dalla madre solo due “virgole”, i capelli e il byakugan! XD Per il resto è come il padre e ne combinerà di ogni pur di vedere il famoso nukenin.. Per scoprire il motivo del rifiuto della nomina di Hokage da parte di Naruto bisogna aspettare ancora un pochino, ma non troppo, tranquilla! ^^ Spero che ti sia piaciuto allo stesso modo anche questo secondo capitolo! Alla prossima, ciao!

Sarhita: Aiuto! Mi recensisci per la prima volta e mi dici che mi vuoi uccidere solo per un misero capitolo a finale troncato? Evidentemente non hai mai letto altre mie fic, o ci avresti già fatto il callo.. adoro interrompere i capitoli nei momenti clue! *-* La reazione di Naruto è a vostra libera interpretazione.. potrebbe essersi semplicemente strozzato o addirittura esser svenuto, chissà! ^^ Spero proprio che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Al prossimo, ciao!

Vaius: Ehilà, anche tu qui? Ma che strana coincidenza.. com'è piccolo il fandom, ne? XD Sei un fan delle NaruHina, davvero? Non lo sapevo.. beh, allora sarai contento di vederli in azione, sono una delle poche coppie esistenti in questa mia ficcy! ^^ Anche io amo Kakashi (e sottolineo il “amo”)(u.u) e non sai che tristezza che ho provato nel doverlo sacrificare così, per il bene della trama.. ma comparirà! Sìsì! D'altronde è solo scomparso, no? :) Grazie per la recensione, spero che il capitolo ti sia piaciuto come il precedente! Ciao!

fede8701: Ciao! ^^ Che bello, il mio “prologo” (che inr ealtà è il primo capitolo, mi sono impiastricciata con il prologo vero e proprio e alla fine l'ho fatto diventare l'introduzione xD) ti è piaciuto! Carne al fuoco, dici? Tanta, eh sì. Non sarebbe una mia fic se fosse semplice e banale, credimi! =) Grazie per la recensione e per i complimenti, ogni tua domanda avrà una risposta.. più avanti, ovviamente non posso spoilerare tutto qui! ^^ Alla prossima, ciao!

sammy1987: Rivedere il tuo nome qui e non “di là” mi ha piacevolmente sorpresa, ormai temevo di averti persa del tutto! Ma sono contentissima di vedere che anche questa mia piccola fic ti sta piacendo, o almeno ha iniziato a farlo! ^_^ Primo capitolo perfetto?? Addirittura! Spero di esser rimasta all'altezza delle aspettative anche con questo secondo chappy, in cui inizio a far intravedere Sakurella.. Grazie della recensione, al prossimo capitolo, ciao!

Pervinca22: Toh, chi si rivede! ^^ Mi adori lo stesso? Speravo che lo dicessi, in fondo anche questa fic sarà un gran miscuglio di colpi di scena! XD Per il finale yaoi.. inizialmente ci avevo pensato, e anche piuttosto seriamente, ma non mi ci ritrovavo e quindi.. ho ficcato in mezzo Hinata e figlioletto! =) Eh sì, entrambi pensavano che l'altro fosse morto.. e ora si sono incontrati di nuovo! Ti è piaciuto anche questo chap? Spero di sì!! Alla prossima, ciao!

KarenX: Eheheh “che destino beffardo.. ah già, sei tu!” mi ha fatto proprio morir dal ridere! XDD Ed ecco anche che compare Sakura che, come annunciato dall'introduzione, non è per niente messa bene.. ma scopriremo più avanti il perchè! Intanto grazie per la recensione, cosa sarebbe una mia storia senza la tua incredibile presenza! ^.- Ciao!

Nicole_chan: Ciao, come sono contenta che t'intrighi questa fic! ^^ L'incontro tra i due per ora è -circa- pacifico.. arriveranno a far botte, se la cosa ti può consolare! Ma prima vedremo un po' più in dettaglio i fantasmi che popolano questa nuova Konoha.. e gli animi dei nostri eroi, Naruto in primis! XD Grazie per la recensione, spero tanto che anche questo chap ti sia piaciuto! Ciao!

kry333: Eh.. il nome di Kaeru è una storia luuuunga.. no, non è vero, ma è lievemente complicata per me spiegarla: allora, c'era una volta.. ok, taglio qualche pezzo: deriva da “The Way Of Our Lives”, e, nella mia mente bacata, rappresenta il nome ideale per il figliolo di Naruto.. ma nell'altra fic comparirà solo alla fine più fine che c'è e un po' di sfuggita. Inoltre significa “rana” e mi sembrava adatto come figlio dell'allievo dei rospi! ^_^ Non pensavo che fossi una fan NaruHina, quante se ne scoprono.. beh, ma in realtà, da brava SasuSaku come sono, anche io appoggio le NaruHina, per quando mi piaccia anche il NaruSaku e per quanto questo sia difficile e molto improbabile.. ma va beh. -.-” Grazie per la recensione e a presto! Ciao!

alpheniti: Beh, Sasuke è commosso ma solo interiormente, non si è mica messo a piangere o singhiozzare! È solo una descrizione del personaggio che, per quanto faccia il duro, rimane sempre umano. U.U Grazie per il complimento, sper che ti sia piaciuto anche quest'altro capitolo! Ciao!!

martnyny: Ed ecco la fic di cui ti stavo parlando, giàgià! ^^ Ma.. quante domandeeeee!! >.< Come credi che possa risponderti se non spoilerando tutto?? O_o Beh, provo a districarmi fra quello che ti posso anticipare.. come la presenza di ricordi sull'incontro NaruHina.. non credo di voler mettere dei ricordi, questa trama è nata per essere complicata e per aleggiare nel mistero del “non detto”, un ricordo sarebbe troppo esplicativo e non c'ho sbatti! Oh! (direi che questo riassume tutto) Poi.. Sakura, come vedi, c'è. Eccome se c'è. Sarà un gran bel perno della storia, spero solo di saperla rendere adeguatamente! ^^” Dici che me la cavo anche in una normale terza persona meno introspettiva? Beh, questo mi fa gongolare come poche volte in vita mia! =) Grazieeeee! E alla prossima! ^.-

881: Ehilà! Buon giorno! :P Ti piace la mia nuova creaturina? Eheheh.. Kaeru.. cosa ti fa pensare che debba significare per forza qualcosa? XD In realtà vuol dire puzzetta, sisi! ….No, non è vero, vuol dire “rana”! XP Adatto per il figlio di Naruto, vero? Mi chiedi se c'è del SasuSaku.. sì e no. Nel senso che non è detto che ci sia, che nel caso sarà molto velato e confuso e che sarà, sicuramente, tra i più sofferti che si siano mai visti. Amo semplificarmi la vita, oh yeah! ^_^ Grazie per la recensione, ci vediamo o di qui o di lì! Bye!

AliceCullen92: Ciao! Sono contenta che ti sia piaciuta la caratterizzazione di Sasuke, ormai sto scrivendo così tanto su di lui che mi sta pure venendo naturale! XD Sakura è una dei personaggi più problematici che ho ficcato in questa mia Konoha distrutta nell'animo, scopriremo che le è successo proseguendo con la storia, dato che non è una questione delicata.. u.u Grazie per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo secondo capitolo! Ciao!

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Capitolo 3
*** Sotto la Luna ***





Trent'Anni



Kiba Inuzuka mise le mani dietro la nuca e si distese sul tetto gelido della propria abitazione. Negli ultimi tempi, constatò soddisfatto, la temperatura si era alzata quel poco che serviva perché potesse ricominciare ad andare in giro solo con la felpa senza attirare gli auguri di malanni da parte di tutta la popolazione anziana di Konoha.
Si tolse anche la felpa ed inspirò a pieni polmoni la fresca brezza notturna che gli pizzicava la pelle e che adorava tanto.
Guardò le stelle, quei pochi puntini luminosi che si facevano vedere da dietro le nuvole, e ancora una volta il suo pensiero andò alla sua Sakura.
La povera Sakura, come praticamente tutti gli abitanti la chiamavano, scuotendo il capo compassionevoli e continuando ad evitarla come se portasse la lebbra.
Kiba si era sentito più volte sul punto di metterli tutti a tacere, quei vermi che non sapevano far altro che approfittare degli sforzi che lui e tutti i suoi compagni, Naruto per primo, avevano compiuto affinché quelle mille case diroccate rimanessero in piedi.
Si mise a sedere e contemplò il lugubre panorama di quello che un tempo era stato il più grande villaggio della Terra del Fuoco. Il più grande ed importante, nel quale si formavano i ninja più capaci, coraggiosi e combattivi.
La popolazione era dimezzata, scoraggiata e codardamente pacifica.
I bambini erano pochi, gli anziani malinconici troppi.
Kiba stesso era rimasto solo per ragioni affettive, così come Naruto, Hinata, Neji, Ino e pochi altri. E Sakura.
La sua Sakura.
Ripensò a quando, circa mezz'ora prima, si era svegliato nel cuore della notte ed era andato verso la camera di quella che era ancora la sua ragazza, nonostante tutto, per vederla dormire.
Aveva atteso qualche secondo davanti alla porta chiusa, poi aveva sospirato ed abbassato la maniglia.
Il letto vuoto non lo aveva colto troppo di sorpresa. Si poteva dire che ci aveva ormai fatto l'abitudine, a vederla sparire silenziosamente, per poi tornare altrettanto silenziosamente un paio di giorni dopo, da sola o accompagnata da qualcuno.
«Kiba!»
Si voltò di scatto all' udire quel sussurro proveniente dai confini del villaggio. Più in basso, nel cortile, anche Akamaru scattò in piedi, annusando attentamente l'aria e scodinzolando felice per il ritorno di Sakura: Naruto si stava dirigendo verso di lui con in braccio quella ragazza, ormai donna, dai capelli rosa.
«Era ancora in quella casa?», gli domandò Kiba mentre la prendeva in braccio a sua volta, «Ormai passa più tempo lì che qua, potevi lasciarcela..»
«No, stanotte è meglio che resti qui. E anche che le fai la guardia.»
Kiba rimase sorpreso da quella strana richiesta. «È successo qualcosa?»
Il biondo sorrise debolmente. «Diciamo che.. il padrone di casa è tornato.»
L'enorme cane bianco saltò sul tetto digrignando i denti e per poco Sakura non rischiò di cadere a terra, tanto fu grande lo sbigottimento dell'Inzuzuka. «Stai scherzando!!»
«No, affatto. Ci ho anche parlato.. credo che almeno per stanotte rimarrà lì e.. buono, Akamaru..»
«Non può restare!», ringhiò nervoso, «Se lei lo vedesse..»
Naruto s'incupì. «Per questo ti sto chiedendo di controllarla sul serio. Almeno fino a quando non scoprirò le vere intenzioni di..», lanciò uno sguardo preoccupato a Sakura, ancora sveglia o, almeno, con gli occhi aperti. Con un cenno della testa fece comprendere all'amico che era meglio concludere quel discorso.
Kiba annuì e si voltò verso il cornicione del tetto, pronto a saltare giù e a rientrare in casa. Si fermò un ultimo istante, ritto in piedi, dando le spalle all'amico. «E dimmi.. come sta?»
«Sembra tutto intero..»

Hinata sussultò e fece cadere a terra il libro che stava leggendo quando Naruto irruppe dalla finestra all'improvviso. «Scusa», borbottò lui mentre si toglieva felpa e pantaloni.
«Kaeru mi ha raccontato tutto..»
Naruto rimase immobile col pigiama in mano. «Non volevo coinvolgerlo»
«Hai fatto bene», lo rassicurò lei.
Raccolse il libro e si mise alla ricerca del punto a cui era arrivata prima dello spavento. Piegò l'angolo della pagina e lo appoggiò sul comodino, accanto al bicchiere d'acqua.
Suo marito entrò nel letto senza badare troppo al silenzio rotto dal concerto di cigolii che stava provocando.
Rimasero muti per un minuto intero. «Quindi.. è tornato?»
«Così pare».
«.. resterà?»
«Non ne ho idea».
Hinata ebbe la sgradevole sensazione che la ricomparsa della causa di gran parte dei problemi di Konoha non avrebbe giovato a molti. Anzi.
«Gli ho fatto vedere la casa», sentenziò Naruto dopo un altro minuto di silenzio, «E ho portato via Sakura.. non credo che farebbe proprio i salti di gioia rivedendolo, uh?»
Un impercettibile sorriso di triste compassione comparve sul volto della Hyuga.
«Anzi..», mugugnò il biondo, «Salterebbe e basta».

Sasuke fu felice di constatare che quello fosse effettivamente il suo letto. Non uno uguale, non lo stesso ma con delle parti sostituite: era proprio il suo letto, senza nemmeno una modifica, una rottura del legno, un tarlo o qualunque altra forma di degrado che in vent'anni avrebbe potuto intaccarlo.
Purtroppo non fu altrettanto contento notando che qualcuno ci aveva dormito o, per lo meno, ci si era sdraiato sopra.
Si guardò attorno e mille giorni felici gli balzarono in mente, stringendogli il cuore in quella strana malinconia affettiva.
L'udire dei passi provenienti dall'ingresso interruppe la sua visione.
«So che sei qui», qualcuno lo chiamò dal piano inferiore.
Lo ignorò e si sedette sul letto, lisciando le lenzuola con le mani. I passi si spostarono per la casa e, poco dopo, iniziarono a salire le scale.
«Voglio solo parlare».
Il volto di un uomo comparve dallo spiraglio lasciato dalla porta semi aperta. Sasuke si stupì di averlo riconosciuto così in fretta, nonostante l'assenza dei simboli rossi del clan sulle guance. «Ah, eccoti..»
Kiba rimase sull'uscio della camera, mantenendosi a debita distanza da lui. Cercò il viso del suo compagno di accademia sotto tutta quella barba e quella stanchezza, dovuta ad una vita certamente non facile. Sì, nonostante le apparenze, quello era davvero Sasuke Uchiha. Allora non era morto, come tutti sostenevano.
«Voglio solo..»
«Muoviti».
Il caratteraccio è sempre lo stesso, pensò. «Devo chiederti di non avvicinarti a Sakura».
«Non è nelle mie intenzioni».
«Nemmeno farti vedere in lontananza, intendo. Non potrebbe sopportarlo».
Sasuke inspirò profondamente. Si domandò come mai fossero tutti tanto preoccupati per quella piagnucolona e, soprattutto, perché avrebbe dovuto nascondersi a lei. La cosa non gli importava minimamente, dal momento che sarebbe ripartito il giorno successivo, ma iniziava a pensare che ci fosse qualcosa di piuttosto serio sotto.
«Se in poche ore che sono qui ho incontrato già due persone che non avrei mai voluto rivedere, non credere che muoia dalla voglia di vedere la psicopatica rosa», rispose pacato, ignaro di aver toccato un tasto molto, molto dolente.
«Non chiamarla in quel modo», ringhiò Kiba, acquattandosi in posizione di attacco.
Questa sua reazione ebbe il potere di incuriosire maggiormente l'Uchiha. «Come, psicop..»
Si ritrovò immediatamente il ninja addosso, con una mano stretta sulla gola e l'altra sollevata in aria con gli artigli pronti ad affondare. Sasuke si limitò a guardarlo truce e a tendere i muscoli. Per il resto, non si degno nemmeno di estrarre la katana, ne di scansarlo; nei suoi occhi non brillò neppure lo sharingan.
Fu il turno di Kiba di essere stupito. «Non reagisci?»
«È veramente psicopatica?»
Rise sprezzante. «E tu che hai, gli acciacchi della vecchiaia?»
Sasuke ribaltò la situazione e lo scagliò dall'altra parte della stanza, facendolo sbattere contro la porta, chiudendola. «Inuzuka, non farmi perdere la pazienza».
«Uh, ma certo..», si rialzò e tornò a sfidarlo a testa alta, «Chiedo scusa, non volevo mettere a repentaglio l'unico esemplare vivente del glorioso clan Uchiha».
«Non farmi. Perdere. La pazienza», scandì minaccioso.
Kiba lo guardò con superiorità. «E tu stai lontano da Sakura».

Sbatté le palpebre un'altra volta, un'altra volta ancora, inutilmente, e continuò a fissare il vuoto. L'implacabile nero che aveva sempre davanti agli occhi offuscava costantemente ciò che realmente avrebbe dovuto vedere.
Si alzò dal letto e si avvicinò lentamente alla porta, strisciando i piedi e lasciando le braccia a ciondolare inerti lungo i fianchi. Superò Akamaru, accucciato come sempre ai piedi del suo letto e passeggiò lungo il corridoio, fermandosi ad una finestra. Alzò gli occhi al cielo e vide, ancora una volta, tutto il suo dolore, come se le stelle non potessero mostrarle altro.
Appoggiò la fronte al vetro e sentì le lacrime bruciare lungo le guance già rigate da tempo, sia per i solchi lasciati dalle precedenti sia per i graffi che, ripetutamente, si faceva. Ricordi confusi e distanti la sommersero ed appesantirono come facevano da dieci anni a quella parte, impedendole di vivere appieno la sua vita.
Ma se poche erano le persone con cui ne aveva parlato, ancor di meno erano quelle disposte a capirla e ad aiutarla nella sua costante depressione.
Sakura si rannicchiò a terra, sotto la scrivania, con la testa tra le mani e le gambe strette al petto.
Kiba la ritrovò in quella posizione quando tornò, un'ora più tardi rispetto a quando l'aveva lasciata sul letto.
«Ehi..», la chiamò sedendosi di fianco a lei, accucciandosi a sua volta sotto alla scrivania, «Andiamo a dormire. È tardi».
«A che serve», mugugnò con un filo di voce. Raramente parlava, la giovane Haruno.
«Di notte si dorme, è di giorno che si sta svegli».
«Non cambia nulla».
«Sì, invece».
I suoi grandi occhi verdi e sbiaditi rotearono nauseati e Kiba se li ritrovò puntati addosso. «No, hai ragione», la assecondò,«Non cambia nulla. Ma.. va bene così. Se vuoi domani andiamo al lago, o facciamo una gita a Suna o..»
«Voglio stare qui».
Le passò un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé. «Come preferisci», disse e le diede un bacio sulla fronte. Sakura chiuse gli occhi e finalmente si addormentò, cullata dal ritmo del cuore del suo ragazzo.




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Prima che mi uccidiate.. io amo il SasuSaku. A-emme-o.
Questo KibaSaku è giustificato dalla trama. Se vi urta, mi spiace, ma deve essere così.

Grazie ancora una volta per il sostegno che mi state dimostrando con tutte quelle splendide recensioni! ^_^ Dico solo una cosetta prima di rispondervi come mio solito.. chi ha seguito e sta seguendo tutt'ora l'altra mia fic di Naruto saprà che ho un certo ritmo negli aggiornamento.. beh, qui non credo che sarà così. O meglio, un aggiornamento a settimana, questo sì, ma non in un giorno preciso come per l'altra storia. Qui devo ancora rivedere la trama, sistemare, spostare, tagliare pezzi, aggiungerne.. insomma, ho un bel daffare! XD Ma un capitolo a settimana lo tiro fuori più che volentieri! Soprattutto se mi dite che vi piace.. ^^

Angolo recensioni!

Sarhita: oh grazie per il perdono, spero di non dovermelo guadagnare faticosamente un'altra volta per l'accoppiamento di Sakura e Kiba! ^^” Sono contenta che ti piaccia come sto cercando di rendere tutti IC e anche come sto creando quel piccolo marmocchio.. oggi non è comparso, ma lo rivedremo molto presto e molto spesso, assieme ad un'altra giovin ninja.. xP Per quanto riguarda ciò che è successo a Sakura per ridurla così.. bisogna aspettare ancora un attimino.. certo, sarebbe molto più facile se mettessi un bel flash back, ma mi sono imposta di non usarne, anche perché se no la fic finirebbe subito e non è il caso! XD Grazie mille per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao!

sammy1987: eh già, effettivamente non si vedono spesso questi personaggi un po' più maturi e accasati ma destinati lo stesso a risolvere continuamente dei problemi, come facevano da giovani.. e normalmente sì, c'è Sakura che è diventata un grande medico, ma non mi piace per niente riproporre le solite solfe già lette e stra lette, ti pare? ^^ E quindi andiamo avanti a scoprire il suo problema, cos'è successo in passato e cosa succederà ora.. U.U Grazie per la recensione, mi fa sempre molto piacere rivederti, che sia qui è lì! XD Alla prossima, ciao!

Mokochan: ahahahah spero che non ti dispiaccia la KibaSaku che ho appena inserito! ^^ Ma non ti preoccupare, se ti consola –come ho detto sopra– sono una fedele blackpanther e non posso prendere un simile abbagli.. xD Grazie per gli apprezzamenti, spero che ti piaccia anche questo capitolo! Dal prossimo avremo modo di vedere molto più in azione tutti quanti, soprattutto Naruto e figlioletto.. ^_^ Ciao!

881: dovessi cryare un river non ti deluderò, carissima! ^^ Ma.. come posso mettere ItaTsuri qui?? O_o Guarda che non è una AU, Itachi è -sigh- morto e Tsuri -risigh- non è ancora nata! ^^” Però la tua nota mi ha fatto venire un ideuzza non male e prima o poi combinerò tutti questi personaggi (anche Kaeru e il prossimo che comparirà) e li metterò in una bella shot, sìsì! *-* Torniamo a noi.. Scusa, lo so che scrivo prevalentemente disgrazie.. beh, secondo me una fic tutta rose e fiori è una tale palla.. ^^” Morirei io invece che te, solo nell'idearla! XDD Grazie per la recensione, al prossimo capitolo! Ciao!

martnyny: oh, che bello, hai intuito la mia interpretazione psicologica di Sasuke! *-* ti adoro!! Pensa che un mio amico che studia psico non l'ha capita, anzi me la voleva cestinare.. -.-” Ma per fortuna ci sei tu che mi risollevi il morale! =) Grazie mille, come sempre!, per i complimenti, al solito sei troppo gentile! :P Spero che ti piaccia anche questo capitolo, da ora si entra nel vivo della storia.. Alla prossima, ciao!

KarenX: pazza sclerotica??? O_O Ah, che carina.. me ne ricorderò! >.< No, scherzo, anche io tvb.. ^^ Grazie per l'apprezzamento sull'IC, ce la sto mettendo tutta, davvero! Qualcosa di forte sotto la KibaSaku? Assolutamente sì e lo scopriremo più avanti! ^_^ Grazie di tutto, alla prossima, ciao!

fede8701: ah, la causa è SEMPRE Sasuke.. ^^” ma il vero motivo lo scopriremo più avanti, per ora dobbiamo penare un attimino dato che è un ricordo scomodo per tutti i personaggi e che ci vorrà ancora un po' prima che si decidano a rivelarcelo! XD “Favolosamente IC”.. *si gongola da matti* grazieeee!! ç_ç Sono commossa! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ovviamente! ^_^ Ciao!

kry333: toh, davvero Kiba è il tuo preferito dopo Sasuke? Beh, non lo sapevo.. allora sono strafelice che la sua comparsa ti abbia resa felice! ^_^ Spero solo che non ti dispiaccia il suo far coppia con Sakura.. le varie motivazioni di una cosa simile le troveremo con calma più avanti, vedrai.. =) Uh, aspetta.. è questa la coppia che odi? ç_ç Beh, allora cercherò di recuperare punti mettendo la tanto sospirata SasuSaku.. ammettiamolo, è la coppia angst che vogliamo vedere praticamente ovunque (personalmente, per me è così! xD) e chissà, magari Sakura rinsavirà e si metteranno assieme.. oppure mi rifarò del lieto fine che forse metterò nell'altra fic e lo toglierò di qua, chi lo sa.. U.U In ogni caso grazie per la recensione, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao! ^^

Pervinca22: waaaaa ma tu sei pazza! ;) No, scherzo, ti adoro anche io! Ho appena scoperto che mi hai citata pure nella tua presentazione autore, come sei dolce! Grazie! Come dici? Ti lascio sempre sulle “spine più spinose che esistano”? Uhuhuh.. eccellente!! xD Beh, non so come la vedi tu ( ma lo immagino bene) però per me è un grande risultato, riuscire a tenervi sempre un pochino in ansia, così che la storia non si interrompe mai anche se finisce un capitolo! *-* ho stretto un patto col diavolo per riuscirci, bwuahahahaha!! xD Ok, la smetto.. grazie ancora per la tua recensione e per tutte le cose gentili che ogni volta mi dici! ^^ Alla prossima, ciao!!

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Capitolo 4
*** Dubbi e Domande ***





Trent'Anni



La bionda gettò a terra la sigaretta mezza consumata e ci pestò il piede sopra con stizza.
«Non puoi importelo, Ino», Sai la rimproverò con calma, osservando per l'ennesima volta la scena, «Anzi, non devi per forza..»
Due occhi glaciali e furiosi lo zittirono. «Ok, come non detto..»
«Se ti do tanto fastidio puoi anche andare a farti un giro, nessuno ti obbliga a restare!», gli urlò contro agitando le mani confusamente, «Già che ci sei, cerca di smetterla di essere sempre nei paraggi ogni volta che.. beh, sempre!»
Sai osservò attentamente quel volto livido ed infervorato da qualcosa che lui aveva imparato a comprendere bene da anni, ormai. Sospirò pacato ed allargò le braccia, invitandola. Lei, dapprima riluttante, si abbandonò a quel gesto rivivendo con una certa amarezza il giorno in cui l'aveva abbracciato per la prima volta, quando stava iniziando a dare di matto perché Shikamaru era partito per la missione da troppi mesi.
«Scusami», balbettò mentre premeva il viso sulla sua spalla, «Non sono poi così forte come dicono tutti..»
Sai le accarezzò i lunghi capelli biondi e sorrise. «Fa' come meglio credi, Ino. Se vuoi fumare per ricordarlo, come lui faceva per Asuma, fallo pure».
La Yamanaka singhiozzò violentemente. «Ormai è un anno, Sai.. un anno! Come posso non pensare che gli possa essere successo qualcosa di grave!?»
«Non gli è successo nulla, vedrai. Avranno avuto degli intoppi, sicuramente..», degli enormi intoppi, «Ma ricorda che ci sono anche Choji e Neji-sama con lui.. e anche Kakashi-sensei».
Sai era convinto di ciò che stava dicendo. Non mentiva da tempo, ormai. Da quando aveva imparato il vero significato di un sorriso l'intero mondo dei sentimenti gli si era spiegato davanti in un baleno. Aveva compreso l'amore, l'odio, l'amicizia, la sincerità. Non avrebbe mai mentito a nessuno, soprattutto ad Ino. Era sua la spalla su cui piangeva da quando il periodo di missione, da un paio di mesi, aveva iniziato a dilungarsi così tanto da costringere Kakashi a controllare la situazione.
Doveva però ammettere che effettivamente i giorni scorrevano per Konoha come per tutto il resto del mondo. Scorrevano, passavano. Ma i loro ninja non tornavano.
Ino alzò i suoi occhi lucidi sul viso dell'amico. «Torneranno», sentenziò incerta.
Sai annuì e le sorrise ancora, scostandole un ciuffo ribelle dalla fronte.

Naruto si passò una mano fra i capelli e diede un calcio esasperato ad un tronco. Non era riuscito a raccontargli quasi niente, sicuro che a Sasuke non sarebbe importato nulla di lui, di Sakura, del villaggio e di chiunque altro che non fosse lui o il suo stupido clan. Probabilmente non avrebbe nemmeno capito le reali condizioni in cui stava incautamente per mettere piede.
Se Sasuke avesse provato a tornare ancora nel villaggio, per una qualsiasi ragione, con qualsiasi meta.. se lo sentiva. Avrebbe incontrato Sakura.
E allora sarebbe stata la fine.
«Papà?»
Naruto si ricompose alla velocità della luce, per non mostrare al figlio quanto fosse realmente provato per quella situazione. «Sono qui!», rispose.
Il piccolo faccino comparve da una finestra del piano terra della casa. «Ci sono dei tizi alla porta!»
Il biondo sospirò abbattuto e si avviò stancamente verso l'ingresso. Vi trovò Yamato in compagnia di Shizune.
«Yamato, yo!», salutò recuperando un minimo di vitalità, «Shizune.. cosa posso fare per voi?»
Dentro di sé, Naruto sapeva perfettamente cos'erano venuti a chiedere. Per l'ennesima volta in quegli ultimi sei mesi.
«Voglio provare a convincerti ancora una volta», Yamato gli poggiò una mano sulla spalla, fraterno, «Nessuno al villaggio merita il posto di Hokage più di te e..»
«Sai già la mia risposta», lo interruppe, «Ti ringrazio infinitamente per tutto quello che hai fatto per me in passato, con Kyuubi, ma.. no.»
«Ti prego, Naruto, non possiamo rimanere senza Hokage ancora per molto!»
«Fallo tu!»
Yamato sospirò. Gli avevano detto che era una causa persa, che poteva essere difficile come quando aveva dodici anni e voleva a tutti i costi riportare Sasuke indietro, ma non immaginava certo che avrebbe opposto così tanta resistenza. Lo guardò di sbieco. «Sai bene che non sono all'altezza.. e che tu sei l'unico».
«Kakashi-sensei tornerà», affermò Naruto rivolto a Shizune, «Il posto è suo».
«Siamo certi che tornerà», lo rassicurò lei, «Ma al momento abbiamo bisogno di un sostituto. Nient'altro».
«Naruto, cerca di ragionare..»
Kaeru, nascosto sul tetto origliava ogni parola e la mandava a memoria con avidità.
«No, voi cercate di ragionare!», udì il padre inalberarsi, «Io non voglio fare l'Hokage!»
Proprio come aveva detto a Sasuke il pomeriggio precedente. Chissà perché erano tutti convinti che dovesse avere lui quel ruolo?
«Non..», Yamato rimase senza parole. Guardò stupefatto quell'uomo che aveva ormai in sé ben poco del ragazzino che aveva sempre visto e ammirato. Quel ragazzino che urlava al mondo che sarebbe diventato l'Hokage migliore di tutti i tempi.. «Non vuoi?»
Naruto lasciò vagare lo sguardo lontano. «Non più».
Kaeru strabuzzò gli occhi bianchi. Non più??
Shizune si morse il labbro inferiore e strinse nervosamente un pugno. «Io ti capisco perfettamente», gli disse con voce spezzata, «Nessuno avrebbe mai previsto che.. che Madamigella Tsunade..»
Yamato e Naruto spostarono altrove i loro sguardi colmi di tristezza. Nessuno avrebbe mai potuto prevedere che li avrebbe lasciati così, da un giorno all'altro.
«E anche Kakashi..»
Il biondo annuì, rattristato anche lui da quell'orribile combinazione del destino.
«Capiamo come ti possa sentire. Molti se ne sono andati da Konoha, Kakashi, Shikamaru e Neji sono dispersi, Sakura è in quelle condizioni e blocca sia Kiba che te.. ma il villaggio è messo nella stessa situazione!», Yamato riprese il suo tentativo di convincimento, «Noi non siamo in grado di..»
«Non sono stato in grado di riportare indietro Sasuke», replicò Naruto funereo, «Non ho potuto aiutare nella missione di soccorso per Shikamaru e gli altri perché sono stato ferito apposta per rimanere bloccato qui. Non sono stato in grado di fermare Sakura quando è scappata e non sono in grado di aiutarla ora. Eppure continuate a chiedermi di diventare Hokage per aiutare il villaggio. Non sono adatto. Come potrei esserlo, dato che non sono buono ad aiutare nemmeno i miei amici più cari?»
Kaeru spalancò gli occhi come se quello che vedeva là sotto, accanto alla porta, non fosse suo padre, ma un orco a tre teste. Non immaginava proprio che ci fossero simili ragioni per il suo continuo rifiuto della carica più importante del villaggio, dal momento che, quando glielo chiedeva, la sua risposta era uno sbuffo e una maledizione verso ogni cosa burocratica che lo avrebbe legato ad una scrivania.
Vide Shizune abbassare lo sguardo e voltarsi senza salutarlo, evidentemente col morale del tutto sotto terra. E vide Yamato trattenersi dal picchiare suo padre.
«Come desideri.. d'altronde, se è per questo, se è per piangerti addosso che hai lottato tutta la vita.. fai pure. E ti chiedo scusa..», lo guardò sprezzante, «Cercavo Naruto Uzumaki, ma evidentemente devo aver sbagliato casa».

Riportare indietro Sasuke.
Sì, suo padre aveva detto esattamente così.
Kaeru cercò di far combaciare le storie che si raccontano in giro con quelle che gli venivano raccontate dai genitori quando le prime venivano ingigantite troppo e perdevano contatto con la realtà. Poi cercò di infilare, in quella maglia di racconti, anche quell'ultima frase.
E alla fine se ne convinse: i suoi genitori gli stavano nascondendo la cosa più eccitante che sarebbe mai potuta capitare in quel noiosissimo villaggio.
In cuor suo aveva sempre saputo che non gli era mai stata raccontata la verità assoluta. Se ne accorgeva ogni volta che suo padre si bloccava con la scusa della memoria e saltava dei pezzi di storia. Come quando, appunto, si doveva parlare di Sasuke Uchiha.
E ora che quel pezzo di storia gli si era presentato fisicamente di fronte, non poteva certo lasciarselo scappare. Kaeru doveva sapere.
«Vado a fare la spesa?», propose alla madre facendole venire un infarto mentre sistemava le piante in giardino.
«Beh, in effetti..», Hinata si passò il dorso della mano sulla fronte e fece rapidamente l'inventario di tutto ciò che aveva in cucina, «Mi mancano un po' di verdure..»
«Verdure?», il bambino fece una faccia schifata, «Ma è un bene se mancano, mamma!»
«Oh, smettila! Da piccolo le mangiavi sempre!»
«Va bene, va bene.. e quali compro?»
Pochi minuti dopo Kaeru Uzumaki era in mezzo al mercato, con un po' di denari in tasca e nessuna voglia di comprare rabarbari e broccoletti.
Svoltò in una stradina minuscola, attivò il byakugan per controllare di non essere seguito da nessuno ed iniziò la sua fuga fuori dai confini di Konoha. Sfruttò il passaggio che suo padre gli aveva insegnato qualche mese prima, un punto assolutamente privo di controllo, e percorse il perimetro delle mura dall'esterno. Il tutto sempre tenendo attivato il byakugan.
Se mamma lo sapesse..
Arrivato più o meno nel punto in cui aveva visto Sasuke quella notte e che aveva indicato al padre, iniziò un giro di perlustrazione, sicuro che il luogo in cui era andato dopo averlo rispedito brutalmente a casa fosse nelle vicinanze.
Vagò per quasi venti minuti senza ottenere alcun risultato, se non quello di perdersi maggiormente nella foresta.
«Ma non può essere sparito!», sbuffò esasperato.
Si arrampicò sulla cima di un albero e da lì sfruttò ancora una volta le incredibili abilità di quegli occhi di cui andava incredibilmente fiero, essendo tra gli unici quattro in tutta Konoha a possederli. Iniziò col guardarsi attorno, perlustrando praticamente albero per albero tutta la foresta alla ricerca della figura di suo padre e dell'Uchiha; non trovandoli, decise di testare la capacità che aveva scoperto di avere solo la settimana prima ed ispezionò le aree più lontane della foresta vedendole praticamente come se fossero davanti a lui. Ed eccola, infine, la casa nascosta tra gli alberi.
«Ti ho trovato, nukenin!»

Sakura Haruno si stava fissando una mano da più di due ore.
Rivedeva tante cose in essa e non riusciva più a smettere di pensarci. Ripensò alla prima volta che aveva afferrato un kunai, quando era piccina e si era stupita che fosse proprio la sua mano quella che era ormai in grado di lanciare un'arma ninja. Ripensò alla prima volta che aveva sollevato la pagella dal banco e che l'aveva porta ai suoi genitori, con un sorriso che andava da orecchio a orecchio.
Ripensò a quando aveva allungato la mano quella sera di tantissimi anni prima, per afferrare un Sasuke ormai inavvicinabile, con lo zaino in spalla e una strana luce negli occhi. Ripensò a quando aveva curato mille e più persone durante l'attacco di Pain, mentre il suo migliore amico salvava la pelle a tutti. Ripensò a quando se l'era stretta così forte da farla sanguinare in silenzio e di nascosto, sotto al mantello, mentre confessava a Naruto un amore inverosimile pur di convincerlo a non mantenere più la sua promessa, mentre andava ad onorarla di persona.
Ripensò a quando l'aveva usata per raccogliere le erbe adatte a curare gli occhi di Sas..
Voltò la testa e mosse il braccio come a volersi disfare di quello stupido arto.
Si alzò ed andò in bagno. Rivide nello specchio quella mano e uno scatto d'odio la pervase.
La graffiò, la morse, la lacerò, la picchiò, fece di tutto pur di togliersela. Ma non usciva altro che sangue, stupido sangue, e quella mano rimaneva. Lì.
Come prima.
Corse in giardino, per nascondersi sotto i cespugli in fiore e ripensò che forse, quella mano, non aveva portato realmente a nulla di buono in tutta la sua vita.


«Evidentemente non mi sono spiegato».
Sasuke inspirò profondamente nel tentativo di reprimere la rabbia che quel dannato biondino era in grado di fargli nascere seduta stante ogni volta che parlavano.
«Non sono uscito, dobe».
«Sì, ma ti avevo detto che Sakura ci passa molto tempo qui e..»
«E io ti avevo detto che non me ne frega niente. E ora levati dai coglioni e fammi entrare».
Naruto si guardò i piedi, ostinatamente posizionati sull'uscio della palestra di casa Uchiha. Sospirò e fece un segno di diniego con la testa.
«Va bene», ironizzò il moro, allargando le braccia esasperato, «Allora sì, non ti sei spiegato. Contento, ora?»
Ricevette uno sguardo enigmatico come risposta. «Cosa?».
«Mi stai chiedendo di raccontarti di Sakura?»
«Sto cercando di entrare in palestra, idiota. Se devo passare per una noiosissima storiella di cui non me ne frega niente, va bene. Basta che fai in fretta.»
Un raggio di sole colpì il nukenin in pieno viso, costringendolo ad abbassare lo sguardo. Si portò una mano sulle palpebre e si massaggiò gli occhi, corrugando la fronte per il dolore.
«Stai bene?», gli chiese Naruto.
«Mi fai passare o no?»
Naruto sospirò ancora una volta e perse ancora qualche secondo a pensare ad una soluzione che potesse andare bene per tutti. Era ovvio e legittimo che Sasuke volesse stare in casa sua, non avrebbe potuto negarglielo a lungo.
Ma come far combaciare questo fatto con la costante presenza di Sakura nello stesso luogo ora frequentato dall'unica persona che lei non poteva sopportare di vedere?
Si fece da parte e lasciò passare l'ex compagno di team.
«Ma devi promettermi di non farti vedere da Sakura. È troppo debole e..»
«Sai, dobe?», gli rispose Sasuke con una certa e strana allegria nella voce mentre si toglieva la katana dal fianco, «Mi è venuta voglia di farle un salutino».



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Mi vien da ridere pensare che nello scorso capitolo avevo detto che avrei aggiornato ogni settimana, prendendomi subito dopo la pausa estiva per questa fic! XD
Ma ora che son tornata.. tremate, tremate! Che la narrazione continui e che gli intrecci vengano annodati ancor di più e, a volte, persino sciolti.. ^^ Puntualmente ogni mercoledì sera!

Nel prossimo capitolo: Sasuke, Sakura, Naruto e Kiba tutti assieme! ^_^ Moooolto, molto, molto.. (poco) appassionatamente! xD

Spero non vi sia dispiaciuta troppo l'amicizia tra Sai e Ino.. questa trama è così articolata e stramba che ci devono essere praticamente per forza certi stravolgimenti! :P
E per quanto riguarda la nostra Sakurella.. beh, abbiamo ancora taaaaaanto da vedere e scoprire sul suo conto! Anche e soprattutto riguardo ad una certa frase che qui è stata troncata a metà e ad un indizio seminato per caso nel testo..hihihi!

Rispondiamo alle recensioni, evviva! Spero proprio che non si sia persa troppa gente durante l'estate, già nei primi tre chap c'era stato un calo.. tanto a me non importa la quantità, ma la qualità delle recensioni! Per questo e per altri mille motivi mi accingo ora a rispondere a cadauna impronta del vostro passaggio! ^_^


Sarhita: ma cara, lei, che mi sostiene nell'assenza di flashback e nel KibaSaku! ^^ (Dillo che in realtà non sai cos'è un coke pairing, dillo!NdSasu)(Nooo! Mi hai scoperta! O_oNDShark) Ehm, ci arriverò.. ^^” Diciamo che ci sono un sacco di termini che, francamente, scopro quasi quotidianamente.. ma torniamo a noi! :P Lieta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, speriamo sia lo stesso anche per questo! Ciao!

881: ahahahah la tua passione per l'ItaTsu è rimasta o si è spenta durante le vacanze? ^^” Non posso inserirli in questa fic, ma scriverò qualcosa in cui c'è la piccolina e il suo amato zietto, sisi.. ormai mi hai contagiata! XDD uhm, mi chiedi se c'è il SasuSaku in questa fic? Beh, se così lo si può chiamare.. in un certo senso ne si intravederà l'ombra! ^_^ In una mia contorta creazione.. hihihi! Grazie mille per la recensione, spero continuerai a seguirmi e a leggere questa fic! Ciao!

Pervinca22: e tu mi citi Hamtaro dopo aver scritto ciò che hai scritto?? O_o Va beh, i gusti son gusti.. anche perché ho ancora l'incubo di quel cartone, dato che l'amichetta della protagonista si chiamava come me.. -.-” Non disperdiamoci, orsù, che qui abbiamo cose ben più serie da discutere! ^^ Purtroppo non posso dirti granché sulla sorte di Sakura né sul suo strano male perché.. beh, ne devono ancora succedere parecchie con lei come perno, quindi ti dovrei spoilerare tutto e non mi sembra il caso.. quindi spero che continuerai a seguirmi e che ti sia piaciuto anche questo capitolo “post vacanze”! :) Ciao!

Hele91: Grazie mille, mi fai andare in un brodo di giuggiole! *-* Spero che la fic continui a piacerti, anche dopo l'estate! ^.- Come ti è sembrato il capitolo? Dimmi tuttotutto ciò che ti frulla in testa! :) Ciao!

Mokochan: Oddio, ma lo sai che quando ho letto “piccola bigbubble” sono rimasta due secondi in silenzio assimilando l'informazione, poi sono rotolata dalle risate per un buon 6 o 7 minuti! XDD Non ci avevo mai pensato, ma effettivamente Sakura è una bigbubble! *ri-rotola dalle risate* Ehm, mi riprendo. u.u Azione, azione! Anche io sono poco femminile in fatto di gusti, quindi tranquilla, non farti complessi e benvenuta nel club! ^_^ Morti di mezzo? Ora che sai che la penso come te, puoi iniziare a prevedere meno rose e fiori all'orizzonte di questa stramba trama.. :) Grazie infinitamente per il complimento (immeritato.. <.<) e per la recensione! Spero che continui a piacerti come scrivo e quel che scrivo (Mi piaci se ti muovi, mi piace quel che muovi e allora..!NdReJulien)(Sparisciiiiii!! >.< NdShark) e quindi alla prossima, cara! Ciao! ^^

kry333: Hola tesora! ^_^ Finalmente torniamo alle nostre vecchie *da prima dell'estate -coff-* abitudini! Ora sì che aggiornerò ogni settimana, come promesso! :) Mi duole dirti che speri male in un flashback, non se ne vedrà nemmeno l'ombra in questa fic! L'idea è proprio di narrare senza il loro aiuto, mettendovi nella condizione di una persona presente realmente che ovviamente non può beneficiare di un salto all'indietro chiarificatore.. ma capirai, tranquilla! Intanto vi tengo ancora sulle spine, hihihi! XD E poi hai indovinato ancora una volta il tasto che volevo toccare: l'ipocrisia dei Konohani (abitanti di Konoha)! Ma avremo modo di vedere meglio anche quest'aspetto, come in questo capitolo con l'incontro tra Yamato e Naruto! Grazie mille per la recensione, spero che la fic continui a piacerti! Ciao! (PS. Non prendertela troppo con Kibacucciolo! >.<)

Vaius: Le tue recensioni sono sempre molto interessanti, sono un misto di riflessione, riassunto e commento che non riesco mai a decifrare del tutto.. beh, mi fa piacere vedere che non storci troppo il naso per il KibaSaku, ormai mi sta piacendo pure troppo! ^^” Anche se non mi convertirò mai né smetterò mai di professare il SasuSaku, sia chiaro.. Ah, se a Sasuke interessa di Sakura! Proprio per la mia religione diamine, sì che gli interessa! XD Ma lo vedremo, e ne capiremo anche il motivo tra un po' di tempo.. ad esempio nel prossimo capitolo, dato che in questo c'è una grande premessa! :) Per la situazione del villaggio.. vedremo anche quella, c'è tempo, c'è tempo.. Intanto ti ringrazio per la recensione e spero che continuerai a seguire la fic! A presto, ciao!

martnyny: Argh, sei troppo.. non so, non posso più dirti che sei troppo buona perché è un termine che ormai non basta più! Sei semplicemente esagerata nei complimenti nei miei confronti, non mi sembra di essere così tanto brava.. cerco di fare del mio meglio, se poi ti piace così tanto ovviamente io sono l'autrice più felice della terra! ^^ Hai centrato il nocciolo della questione, anche se molti misteri, nodi e cosi vari devono ancora essere svelati.. però ci sei quasi con l'analisi di Sakura, sai? Beh, ok, è ovvio che c'entri Sasukino bello, ma.. ma.. intanto spero che ti piaccia anche questo capitolo,

KarenX: All'ultimissimo minuto mi recensisci, eh? Questa me la paghi.. no, beh, mi avevi commentato il capitolo in varie salse ovunque ma non qui e quindi sono sicura che sia stata solamente una svista.. sapessi quante volte capita a me! XD Cmq grazie mille per la recensione ufficiale, diciamo, mi fa sempre piacere vedere che segui le mie storie con così tanta passione! Ti ringrazio anche per i mille complimenti, sempre immeritati però! >.< Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao!!


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Capitolo 5
*** Rientro alla Foglia ***





Trent'Anni



Quando Kiba vide la scia di sangue, non perse nemmeno un secondo a chiedersi di chi potesse essere.
Corse dalla camera di Sakura al bagno, trovando un lago rosso praticamente su tutto il pavimento e anche su gran parte delle pareti. Lì vide che la finestra era aperta e si sporse subito per controllare il giardino: eccola, eccola lì. Rannicchiata vicino ad Akamaru ed ai cespugli.
Si voltò e cercò fra i cassetti un po' di bende, cerotti, disinfettanti ed ogni cosa simile che sarebbe potuta servire. Poi balzò accanto a lei in meno di un secondo e si sentì male per lei quando vide lo stato della sua mano.
«Sakura», la chiamò. Lei alzò pigramente il viso, gli occhi spalancati e spenti.
«Ma che hai fatto alla mano!»
«Non voglio più vederla».
«Non dire stupidaggini, non puoi mutilarti così per dei ricordi..»
Iniziò a tamponare l'insieme di ferite per togliere il sangue in eccesso, poi iniziò a disinfettare, controllando ogni tanto le reazioni della ragazza. Sospirò non vedendole nemmeno un microscopico spasmo in volto o qualche scatto dell'arto. Tagliò con i denti un bel pezzo di benda ed iniziò a fasciarla con cura.
«Sakura, devi reagire», le disse mentre chiudeva la benda con un cerotto molto largo, «Non puoi rimanere così per sempre!»
«Così come».
«Insofferente».
«Insofferente..», ripeté lei come in trance accarezzando senza vita il pelo di Akamaru, «Vuol dire che non soffro più. Non va bene questo?»
Kiba le accarezzò il volto con l'ombra di un sorriso fra le labbra. «No, Sakura. Vivere va bene. E vivere è anche soffrire, ma bisogna farlo. Questo va bene. Rialzarsi, reagire. E vivere ancora».
«E soffrire ancora».
«Ma vivendo!»
Akamaru le strofinò il muso sul braccio, nel tentativo di confortarla, come faceva sempre. Rimasero in silenzio per alcuni minuti, durante i quali Kiba si chiese se la ragazza fosse ancora in grado di capire il significato di alcune parole. La fissò in attesa di una risposta.
Sakura non disse altro per ore.

«Sasuke, non ci provare!»
Naruto si lanciò all'inseguimento del nukenin che stava minacciando di andare da Sakura apposta per fargli un dispetto.
«Hey testa quadra, guarda un po'», lo prese in giro poco prima di staccarlo ancora di molti altri metri, «Ci sto provando!»
Naruto aumentò la concentrazione di chackra negli arti inferiori e lo raggiunse un paio di secondi dopo. «Dico sul serio, Sasuke!»
L'altro gli rise in faccia e lo staccò ancora. «Anche io».

Kaeru appoggiò la schiena al tronco di un albero e si mise la mano sul fianco dolorante. Non aveva mai corso così tanto e così rapidamente. «Ma quanto sono veloci?», si domandò esasperato da quell'inseguimento che normalmente avrebbe demoralizzato chiunque, ma che, nel suo caso, lo stava elettrizzando all'inverosimile. Anche se, dopo tutta la fatica che aveva fatto per trovare la casa nella foresta, avrebbe sperato di rimanerci abbastanza da riposarsi per almeno dieci minuti, invece di correre a quel modo dietro ai due ninja.

Kiba sospirò e guardò il cielo. Le nuvole si muovevano rapide, quella mattina, come se avessero fretta di cambiare forma per non essere identificate. «Andiamo a mangiare fuori, ti va?»
«No».
«Ok, allora decido io. Andiamo a mangiare fuori».
Le mise un braccio attorno alla vita e la tirò mentre si alzava anche lui in piedi.
«Kiba, io..»
«Dai, Sakura, uscire da questa casa non può che farti bene!»
Lei alzò il suo sguardo su di lui e vide un enorme sorriso pronto ad accoglierla. E a farle venire la nausea. Qualche stupido neurone specchio stava lottando per farla sorridere a sua volta, sentiva gli angoli della bocca tentare di sollevarsi, quel poco che sarebbe servito per cambiare espressione.
Ma il suo cuore aveva il monopolio e rese inutile quello sforzo. Annuì impercettibilmente e riempì il suo ragazzo di una gioia immensa, come se avesse appena sconfitto lui da solo, con le sue mani, tutta l'Akatsuki in una volta sola.
Da anni la solfa era sempre la stessa: lui proponeva, lei negava, lui la forzava, lei aveva un attacco isterico e per i successivi due o tre mesi era intoccabile, chiusa in un tremendo mutismo che la isolava completamente dal mondo. Mesi durante i quali non mangiava ne quasi dormiva più.
Ma quel giorno, Sakura aveva dato la sua approvazione.
«Scegli pure il posto, per me vanno bene tutti!», le propose in preda all'euforia.
La ragazza spostò i suoi occhi in tutte le direzioni, come se stesse cercando dei suggerimenti dalle foglie dei cespugli. «Quel nuovo posto.. quel posto di sushi vicino al fiume..»
Kiba corrugò la fronte. Nuovo posto.. fiume.. sushi.. non gli venne in mente nulla di quella zona. Alzò le spalle e fece finta di aver capito. Meglio assecondarla prima che cambi idea, si disse.
Erano appena usciti di casa, a pochi metri dalla porta d'ingresso quando Sakura si strinse col massimo delle forze al braccio di Kiba.
«Che c'è?»
Lei non rispose.
«Sakura, va tutto bene?»
Iniziò a tremare ad un ritmo piuttosto elevato per essere causato solamente dal freddo. L'Inuzuka l'avvolse con l'altro arto in una specie di abbraccio improvvisato, ma non ebbe alcun effetto. La sua preoccupazione aumentò enormemente. «Se vuoi torniamo a casa, se non te la senti..», tentò.
Sakura balbettò qualcosa di incomprensibile.
«Cosa?»
«..qualcosa, c'è qualcosa.. qui.. è qui..»
Istintivamente Kiba strinse ancora di più l'abbraccio, come se quei vaneggiamenti potessero in qualche modo farla scappare. Si guardò attorno ed annusò l'aria, in cerca di qualcosa di anormale.
Un paio di passanti si erano momentaneamente trasformati in curiosi, per poi tornare ad essere semplici passanti, una volta ricevuta l'occhiataccia decisamente eloquente del ragazzo.
Accarezzò i sottilissimi capelli rosa. «Coraggio, non c'è nessuno, va tutto bene..»
Sakura alzò lentamente gli occhi, come un cucciolo di animale che sbuca dalla tana, impaurita, dubbiosa ma con la voglia di fidarsi.
«Vedi?», indicò la strada, «Non c'è nulla di cui preoccuparsi».
«Ma..»
«Nulla. E ora andiamo a mangiare, dai, prima che chiudano!»
Iniziò a fare i primi passi per sbloccare quella posizione, costringendola a sua volta a farne altrettanti. Riuscì a convincerla, almeno per quel che le permetteva di camminare di nuovo.
Ma non durò.
«Qui!», urlò saltando alla velocità della luce su un tetto.
Kiba sospirò. Le saltò accanto e si mise a guardare nella sua stessa direzione. Chissà cos'aveva quel giorno..

Naruto decise che stavano andando troppo oltre. Con un ultimo scatto felino, si lanciò addosso a Sasuke e, dopo una breve lotta aerea, riuscì ad atterrarlo e a porre fine al suo scherzetto.
«Non ti permetterò di..»
«Di?», lo sfidò il moro, «Avanti, Naruto, dimmi esattamente cosa potrebbe succedere!»
Naruto chiuse gli occhi e deglutì. «Ti prego.. non ti costringerò più a tornare alla Foglia, non ti cercherò più, non.. nulla, non ti farò più nulla, non mi vedrai più in vita tua!», soffiò rapidamente, «Ma non farlo».
Sasuke pensò molte cose, sentendo simili parole.
Per prima cosa, pensò che quell'uomo non poteva essere Naruto Uzumaki, ma solamente una persona che gli somigliava molto e che riusciva a dargli sui nervi alla stessa maniera.
Poi pensò che forse poteva esserci un motivo serio per cui non poteva essere visto da Sakura.
Infine, che non era tenuto a preservare la salute mentale o i voleri di nessuno di loro.
Si levò Naruto di dosso e riprese la sua corsa verso il villaggio.
Dopo essere entrato, non gli ci volle molto per trovarla.
Era seduta su un tetto, accanto ad un Kiba teso quanto Naruto.
Specialmente quando lo vide.

«Sakura, torna subito a casa», borbottò saltando subito giù dal tetto.
Lei non rispose né reagì. E, per fortuna, non vide il nukenin che avanzava rapidamente verso di loro.
«Fermati!», urlò un'altra volta Naruto, lanciandogli addosso un kunai che riuscì solamente a tagliargli il mantello.
Sasuke atterrò davanti ad un Kiba in posizione di difesa, con artigli e canini minacciosamente in mostra. Ringhiò violentemente, molto più minaccioso dell'ultima volta che l'Uchiha lo aveva visto in azione, la notte precedente.
Entrambi scattarono, l'uno sfoderando la katana e l'altro saltandogli addosso, mirando a metterlo fuori combattimento il tempo necessario affinché Naruto, atterrato sul tetto, portasse via la ragazza, ancora immobile e persa nei suoi pensieri.
Sasuke impresse del chackra sul filo della sua spada e colpì Kiba, slanciato completamente su di lui, su un fianco, facendogli perdere per un secondo l'equilibrio. Approfittò del suo momento di raccoglimento per effettuare la sua tecnica e lo colpì nuovamente, facendolo rotolare dall'altro lato della strada, bloccandolo infine, e faticosamente, con lo sharingan. Kiba roteò gli occhi e cadde a terra privo di sensi.
Sasuke si passò una mano sugli occhi, sofferente. Lo sharingan aveva alzato il prezzo della sua prestazione. Ormai erano anni che i suoi occhi iniziavano a bruciare dopo ogni utilizzo, per quanto breve. Li hai sforzati troppo in gioventù, era la risposta comune di tutti coloro ai quali si era rivolto.
Guardò Kiba, disteso a qualche metro da lui, inerme, e percepì una lacrima di sangue lungo la guancia.
«Papà!», giunse alle sue spalle.
«Scappa, Kaeru, vai via!», urlò Naruto dal tetto, già esasperato per il distacco e la mancanza di reazioni di Sakura in quella situazione.
Sasuke si voltò e guardò in faccia quel bambino, ancora una volta fra i piedi. Si divertì nell'osservare la sua faccia sconvolta dal suo combattimento appena concluso. In fondo, era pur sempre un moccioso di otto o nove anni.
La stessa età che aveva lui quando il suo clan fu sterminato.
Alzò un sopracciglio non appena lo vide assumere una posizione vagamente simile a quella di difesa che insegnano all'accademia ed afferrare un kunai. L'espressione del suo piccolo viso divenne molto più decisa, identica a quella che molto spesso aveva visto in faccia a Naruto quando, a dodici anni, gli intimava di ritornare alla Foglia. Quel testardo.
Il kunai lo mancò di un paio di centimetri, spostandogli un ciuffo di capelli. «Tsk», lo derise, «È così che sai lanciare i kunai?»
Kaeru tuffò nuovamente la mano nella tasca e ne estrasse altri due. Ne lanciò uno, ma venne deviato da uno shuriken del nukenin. Il bambino deglutì, sgomento: non l'aveva assolutamente visto muoversi. Sasuke prese a sua volta un kunai. «Così si fa», tuonò, e glielo tirò addosso, mirando ad una spalla.
Venne intercettato da una felpa arancione. «Kaeru», sussurrò Naruto, mentre faceva da scudo al figlio, «Torna a casa. Ora».
«Ma papà..»
«VAI!!»

Sakura stava fissando un punto impreciso in lontananza. Non udì nulla della battaglia, nemmeno la voce di Sasuke mentre “giocava” con Kaeru o quella di Naruto che ordinava al figlio di andarsene da quel luogo pericoloso.
Dal nulla, ad un certo puntò sembrò risvegliarsi da quel torpore e ricordarsi dell'ultima cosa che le aveva detto Kiba. Torna subito a casa.
Si alzò di scatto come una macchinetta e si voltò, lo sguardo sempre perso in qualcosa lontano.
Fece un paio di passi sul tetto, guidata da quello strano senso di orientamento che aveva sviluppato in quegli ultimi anni e che le permetteva di ritrovare sempre la strada di casa, ma venne bloccata.
Entrarono due piedi, nella sua area visiva.
Due piedi non familiari.
Alzò lentamente lo sguardo e notò il mantello scuro. Poi colui che lo indossava.
Sakura sgranò gli occhi e si sentì mancare.
Sasuke era lì, di fronte a lei, immobile, impassibile, con il suo viso spigoloso e lo sguardo duro che la ragazza aveva ormai sostituito a quello più gentile che gli aveva visto solo nell'infanzia più tenera. «Ti avevo chiesto solo una cosa», le disse.
Sakura si tappò le orecchie ed urlò, così forte, in maniera così continua, che non vi era angolo in tutta Konoha in cui il suo lamento disperato non fosse giunto.




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Oh, povera Sakura, ho sempre uno strano modo di valorizzare il tuo personaggio.. a questo punto mi permetto di spiegare che io non la odio affatto, anzi: non che rientri nella mia top 3 di Naruto, però diciamo che potrebbe benissimo occupare una posizione tipo la quarta o quinta. Mi piace la sua grinta e la sua forza di volontà, per non parlare del modo spassosissimo in cui se la prende sempre con Naruto, o di quell'aria sognante che mi fa sempre ridere ogni volta che rileggo i primi capitoli del manga, quando ad ogni minima cosa che diceva Sasuke lei scattava con luccichii e cuoricini dandogli sempre ragione. A me Sakura piace, è l'unica femmina del manga che appoggio. Però trovo che sia sempre, in un modo o nell'altro, destinata a soffrire, con il suo ruolo di intermezzo tra Naruto e Sasuke e la mia fantasia ci naviga, forse un po' troppo.
Come sempre, spero non vi dispiacciano le mie contortissime trame! ^_^
Prima o poi scriverò qualcosa in cui è felice dall'inizio alla fine, lo prometto! XD

Passiamo ora a cose più serie..
Ci stiamo avvicinando sempre più (poco alla volta) alla scoperta di cosa accadde tra Sakura e Sasuke tempo fa.. cosa vorrà mai dire il nostro beneamato Uchiha con la sua ultima frase? Mah, mah! XD
Che bello che non è dispiaciuta a nessuno l'amicizia tra Sai e Ino! ^_^ Ricordatevene tra qualche capitolo, ok? :P

Grazie mille per le bellissime recensioni, sono ultrastramega felice di rivedervi dopo la pausa estiva! =P
E quindi eccomi qui ad onorare il mio nuovo proposito di aggiornare ogni mercoledì, contenti? Rispondo, come mio solito, alle vostre gentili parole!

Pervinca22: Grazie, che carina che sei! ^^ Come sarebbe a dire che stanotte avrai qualcosa da fare? O_o Dormire non è contemplato? XD Ehi, e dove l'hai lasciata l'altra metà di recensione? Cattiva! No, scherzo, mi fa piacere vederti anche se non scrivi lunghissime recensioni.. spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao!

881: Ahahah ehi, che festa! Sei sempre così energica, tu! ^^ Mi piace molto! E ancor più mi è piaciuto rivederti subito qui, tra le prime recensioni, grazie!! *-* Ma non pensare che ti ammazzo tutti, non è vero! (← e questo non è uno spoiler! XD è solo fiducia in ciò che *forse* farò! ^^”) La strage.. ehm, ok, qualcosa del genere è arrivata, e spero che non ti stia dispiacendo troppo, ma stai tranquilla e fidati della mia mente contorta! :) Ok, non è granché.. Ah, no, non aggiornerò martedì e venerdì, quella era una condizione speciale per The Way Of! ^^” Qui farò solo il mercoledì, che è cmq molto, uno a settimana.. insomma, sì, mi voglio male e mi riempio sempre di lavoro! XDD A presto! Ciao!

martnyny: aaaaaaaah mosca nera, mosca nera! >.< Un giorno ti convertirò, stanne certa! Intanto qui ho intenzione di creare casini anche a loro, non ti preoccupare.. anzi! Hihhihi! XD Per quanto riguarda ciò che è successo a Shika & co, abbiamo ancora qualche capitolo in mezzo prima di poterli rivedere in scena.. ma ci arriveremo, poco ma sicuro! Anche perché se no non ne avrei mica parlato, no? ^.- Graaaazie di tutto tesora! (tanto lo so che ora sei in giappone a divertirti ç_ç) A presto, ciao!

KarenX: eh sì, io ce lo vedo proprio bene Sai attento verso le emozioni umane, non solo per scoprirle ma proprio per comprendere meglio le persone che gli stanno accanto! Fino ad ora tutto ciò che ha appreso si è ben radicato in lui e questo l'ha reso un bel personaggio! ^^ Io fare del male ai bambini? Assolutamente mai! Kaeru, se non inciampa da solo nel bosco, starà benissimo! (disse quella che l'ha quasi fatto beccare dal kunai.. >.>) E come vedi, Sakura sta benissimo! :) Come dici, non ti sembra? Masssssì, dai, che vuoi che sia, un attacco isterico.. xD

Hele91: wow, grazie mille! Mi fa piacere sapere che la trovi intrigante, la mia fic, è durissima renderla tale, sai? ^^” E ora Sakura e Sasuke si sono incontrati.. un passo in più per scoprire cos'è successo tra di loro, visto quel che le ha detto lui! Ma la strada è ancora lunga.. spero che ti sia piaciuto anche questo chap! Grazie per la recensione! Ciao!

kry333: Adori Kiba? Evviva, finalmente ho trovato un'altra fan! Iniziavo a credere di essere l'unica.. xD Oddio, sono riuscita a creare lo schifo di villaggio che avevo in mente, però non so se esultarne o no.. ^^” Speriamo solo che i nostri “eroi” ce la facciano a risollevarlo un po'! Kaeru, come vedi, è riuscito a evitare di farsi scoprire dal papi.. però gli è costato la milza! XDD E ora che il fatidico incontro SasuSakoso è avvenuto.. cosa succederà? Ci rivediamo nel prossimo capitolo (e nei futuri) per scoprirlo! :) Grazie per la presenza e la recensione, carissima! Ciao!

fede8701: Evviva, sei tornata! ^_^ Tranquilla, hai perso solamente il terzo capitolo, non è grave.. abituata come sono alla gente che scompare, la tua ricomparsa è stata un momento assolutamente gioioso! :D Naruto in crisi per non voler piùà diventare Hokage.. assolutamente sì, e direi che ne ha ben donde per esserlo! Vedremo se questa riapertura delle vecchie ferite potrà sistemare un pochino le cose, chi lo sa.. lo scopriremo come sempre solamente vivendo e leggendo! :) Perché vivendo e basta non serve a molto.. xD E grazie per aver notato che la sua decisione è legittimata dal Kishi stesso, sei un'osservatrice attenta! Brava! Per ora l'incontro a 4 non sta andando proprio alla grande.. beh, vedremo nel prossimo capitolo! ^_^ Grazie di nuovo per la recensione, a mercoledì! Ciao!

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Capitolo 6
*** Richieste ***





Trent'Anni



Naruto li separò con la velocità di un fulmine, spintonando lontano Sasuke e cingendo Sakura fra le sue braccia, come aveva già fatto altre volte per calmarla.
Lei si aggrappò alle sue spalle e lo strinse con forza, mentre violenti scossoni continuavano a diffondersi nel suo corpo e la sua mente non era più in grado di percepire nulla.
«Kaeru!», la prese in braccio e saltò accanto al figlio, «Sveglia Kiba e digli che siamo all'ospedale!» Il bambino annuì e lo vide saettare rapidamente verso la meta. Si avvicinò all'Inuzuka e, non avendo la minima idea di cosa fare, iniziò a scuoterlo prendendolo per la maglia. «Kiba, Kiba svegliati!», tentò, senza successo. «Sakura sta male! Kiba!»
«Spostati».
Kaeru venne inghiottito dall'ombra del nukenin che lo sovrastava alle sue spalle. Istintivamente, dimenticò che quello fino a pochi secondi prima era il nemico, il ninja più pericoloso che ci potesse essere in tutta la terra del Fuoco; dimenticò che aveva tentato di ferirlo con un kunai e anche che era lui la causa della crisi di Sakura. Si spostò e lo osservò quasi estasiato mentre rapidamente metteva le mani in posizioni che non aveva mai visto, per poi sparire nello stesso istante in cui Kiba apriva gli occhi.
«Cosa, Kaeru..?», farfugliò confuso.
«All'ospedale, presto!»
Il ragazzo comprese e, senza chiedere altro, corse via veloce più del vento.

Urla inequivocabili. Ino afferrò automaticamente il suo mazzo di chiavi ed aprì la porta della stanza riservata a Sakura più in fretta che poté.
Quando Naruto arrivò, lei era già pronta all'azione, con in una mano i tranquillanti e nell'altra le cinghie per legare l'amica al letto.
«Non basteranno, Ino», disse il biondo a fatica, cercando di sovrastare le urla incessanti della ragazza, «Stavolta è più grave, molto più grave!»
La ninja-medico le afferrò un braccio e riuscì non senza sforzi a legarlo alle sponde del letto. «Cos'è successo?», gli chiese agitata.
«È tornato, è qui!»
Ino ebbe un momento di black out. «INO!»
«Scusa, sì..», balbettò imbarazzata, aiutandolo a tenere ferme le gambe.
Afferrò la siringa e tastò il braccio pelle e ossa dell'amica per cercare il punto in cui fare l'iniezione.
Pochi secondi dopo, le urla iniziarono a trasformarsi in lievi sussulti e in un respiro affannato.
Si sedettero dall'altro lato della stanza, entrambi stremati e col battito a mille. «Tornato, dici?»
Naruto annuì. «Ieri pomeriggio».
Dalla finestra, con un balzo, Kiba entrò nella stanza e si avventò subito sul letto di Sakura, senza badare minimamente a quei due.
«Tu lo sapevi», sussurrò Ino al limite dell'accusa, «E tu, anche?», si rivolse all'Inuzuka.
Naruto si passò una mano sul volto. «Gli avevo detto di starle lontano, cosa credi!»
La bionda distolse lo sguardo piccata. «Evidentemente non sei la persona più adatta per persuaderlo dal fare qualcosa».
Nonostante l'acidità che trasudava dalla frase di Ino, Naruto non se la sentì di ribattere. Strinse un pugno e tornò ad osservare il viso sofferente di Sakura, al limite dell'incoscienza causata dai farmaci. «Forse hai ragione. Ma.. speravo che non volesse più saperne di lei, dopo quello che è successo..»
«E poi gliel'abbiamo detto entrambi, oca».
Ino sospirò grave. Afferrò una ciocca di capelli e iniziò a rigirarsela nervosamente tra le dita. «Lei l'ha visto? In faccia, intendo».
«Sì.»
Soffocò un sibilo tra i denti. «Merda».

Kaeru attivò il byakugan e si mise nuovamente alla ricerca del nukenin. Con Naruto e Kiba occupati all'ospedale, aveva calcolato di avere a disposizione all'incirca mezz'ora, il tempo che normalmente occorreva a quei due per calmare Sakura e demoralizzarsi al suo capezzale. Sicuramente avrebbero avuto anche di che parlare, soprattutto con Ino, la “dottoressa personale” della rosa, come lui stesso aveva deciso di chiamarla.
Quella donna, pensò, a volte era persino più schizzata di Sakura.
«Ti posso fare un indovinello?»
Sbuffò e fu costretto a frenare il suo inseguimento. Una giovane figura femminile seduta da sola su una panchina lo fissava ardentemente con i suoi occhi scuri. Faceva lentamente dondolare le gambe, come ogni volta che Kaeru l'aveva vista perdere tempo in giro, specialmente quando sua madre iniziava a sclerare e a darle ordini impossibili solo per togliersela dai piedi. «Non ora, Hachi», le ribatté seccato.
«Perché un pivello corre per Konoha in direzione opposta rispetto a casa sua e all'ospedale?», continuò lei ignorandolo.
Kaeru sbuffò e la mandò al diavolo, riprendendo a correre.
Una mano gli afferrò la caviglia e lo fece ruzzolare a terra. «Ahia, scema!»
«Non mi hai risposto».
«Uff.. che palle», s'imbronciò. Poi una lampadina gli si accese nella mente, nello stesso istante in cui, grazie al byakugan, era riuscito ad individuare il nukenin. «Tu.. hai mai visto Sasuke Uchiha?», le chiese.
Hachisu alzò un sopracciglio. «Come potrei, è morto!»
Il bambino sorrise malizioso. Aveva appena trovato la complice perfetta per riuscire nella sua mitica impresa.

Sasuke si lasciò scivolare a terra, stremato.
Non riusciva a spiegarsi molte cose, prima tra tutte la reazione di Sakura. Evidentemente aveva fatto un colossale errore di calcolo pensando che Naruto stesse esagerando dicendo che non avrebbe fatto bene a farsi vedere da lei. Pensò che potesse essere legato al loro strano incontro di molti anni prima, quando quella pazza coi capelli rosa l'aveva inseguito ancora una volta, trovato ed implorato di prenderla con sé nella squadra.
Chiuse gli occhi e rivide quella scena, vivida davanti ai suoi occhi come se la stesse vivendo in quel momento.
Ti avevo chiesto solo una cosa, le aveva detto. Poi le urla.
Sasuke sospirò amaramente. Ora sì che non l'avrebbero più lasciato in pace, quegli idioti della Foglia. Stupidamente e preso da chissà cosa, aveva firmato una specie di dichiarazione di guerra, infrangendo i confini del villaggio prima, causando una crisi mentale all'Haruno, poi.
Si passò ancora una mano sugli occhi. Come spiegarsi, poi, la voglia di “graziare” Kiba, facendolo precipitare in un'illusione pur di non attaccarlo, ferendosi a quel modo da solo? E vedendo quel bambino, quei suoi stupidi e goffi tentativi di risvegliarlo senza conoscere nulla delle arti ninja.. Tirò un pugno al muro, incrinandolo. Cosa pensava di fare? Perché non se n'era andato lasciandogli quella grana, defilandosi e basta? Perché aveva disperso la sua stessa illusione?
Rivide la schiena del bambino, dimenticandosi che fosse il figlio di Naruto. Quei capelli scuri, quella corporatura infantile, quella determinazione che aveva poco prima dimostrato nel combattere un nemico infinitamente più forte di lui..
Se lo ritrovò ancora una volta di fronte.
«Cerchi guai, uh?», gli disse.
Non riusciva a togliersi dalla mente che quel bambino potesse essere suo figlio. Più o meno la stessa età, sicuramente la stessa corporatura, i capelli, la testardaggine.. peccato per gli occhi. Quelli erano occhi da Hyuga, non certo da Uchiha.
Kaeru lanciò un'occhiata nervosa alla sua amica, qualche metro distante da loro, che li guardava a sua volta con avida curiosità mentre cercava di impegnarsi a fare il palo. Sasuke riconobbe in lei gli stessi tratti dell'oca bionda e lo stesso sguardo di uno dei pochissimi ragazzi che all'Accademia erano in grado di eguagliarlo in intelligenza.
Il piccolo Uzumaki si gettò a terra n un inchino profondissimo, sorprendendo il nukenin.
«Raccontami di te e papà, ti prego!»
Sasuke lo osservò inespressivo. «Chiedilo a lui», sentenziò atono.
Kaeru scosse la testa con vigore. «Non ne vuole mai parlare, e se mi dice qualcosa è certamente una bugia per farmi stare zitto! Ti prego, signore, raccontami tu com'è andata veramente!»
Hachi sussultò all'udire quella richiesta e, indecisa se rimanere lì ad ascoltare o se andarsene subito per evitare di finire nei guai con sua madre, si morse il labbro inferiore e si appiattì meglio contro il tronco da cui faceva la vedetta. Il racconto della storia del villaggio, direttamente dalle labbra del più raro dei suoi protagonisti. No, decisamente non se lo sarebbe potuta perdere.

Sakura continuava ad avere il respiro affannato, ma aveva smesso di urlare da ore. Kiba, Naruto ed Ino sedevano attenti e stremati allo stesso tempo dall'altro lato della stanza, tenendola attentamente sotto osservazione.
Kiba sibilò quando la vide passarsi le mani sul ventre vuoto e piatto. «Quel bastardo, figlio di.. la pagherà cara!»
Naruto si ricordò solo in quel momento di aver lasciato il suo, di figlio, in strada e assieme a Sasuke. Si rivolse all'amico. «Come ti ha svegliato?»
«Kaeru, dici?»
Annuì.
«Beh.. non lo so. Ho ripreso conoscenza ed era lì, non gli ho chiesto i dettagli.. sono corso qui e basta».
Ino spalancò gli occhi, inorridita. «Lo hai lasciato da solo con lui??»
«Ehi, non l'ho fatto apposta! Corro a cercarlo!», comunicò in fretta Naruto, avvicinandosi alla finestra per non perdere altro tempo passando per l'ingresso principale. Lanciò un ultimo sguardo alla donna sdraiata nel letto e si gettò di sotto, pregando con tutto sé stesso che quel testardo di suo figlio fosse tornato a casa.
Spalancò la porta d'ingresso ed iniziò a cercarlo in ogni stanza. Hinata lo chiamò dal soggiorno. «Che succede? Naruto!»
«Dov'è Kaeru?»
Sua moglie rimase un attimo in silenzio. «Aveva detto che andava al mercato a comprarmi le verdure..»
Naruto imprecò ed uscì di corsa, pronto a setacciare ogni millimetro di Konoha pur di trovare quel rospetto e suonargliele di santa ragione.

«Ora che ci penso..»
Ino guardò il cielo oltre il vetro della finestra e si portò un dito alla tempia, pensierosa.
«Cosa?»
«Anche Hachisu dovrebbe essere in giro per il villaggio..»
Kiba sbuffò. «Non farti prendere dalle paranoie. È improbabile che abbia visto lo scontro, Sasuke o Kaeru stesso».
«Perché ne sei così sicuro?»
Si strinse nelle spalle. «Beh, Konoha è molto grande..»

Il vento soffiò gelido e fece rabbrividire il bambino ancora inginocchiato a terra, scongiurando tutti gli dei che conosceva affinché quel ninja avvolto dal mantello gli rivelasse la verità che bramava di conoscere da tempo.
«Non sono un racconta-storie», sentenziò l'Uchiha seccato.
«Lo so, ma ti prego! Almeno dimmi cos'è successo con Sakura!»
«Ne so meno di te».
«Oh, io non credo proprio!», lo derise il bambino, pentendosene subito dopo. L'occhiataccia ricevuta gli avrebbe fatto rimangiare anche il suo nome. «Scusa..», balbettò con un filo di voce.
«Sparisci».
Hachisu li raggiunse rapidamente, inginocchiandosi a sua volta senza pensare. «Mi scusi tanto, signore..», gli disse. Poi si voltò e bisbigliò rapida al compagno, «Muoviti, tuo padre è qui!»
«Che cosa?!», Kaeru venne pervaso dal panico.
«Andiamocene, presto!»
Sasuke sbuffò. Quella patetica scenetta lo stava solamente facendo pentire di aver dato corda a quei due marmocchi. «Non sarete mai dei bravi ninja se ci mettete così tanto a levare le tende», osservò seccato.
Una nuova lampadina si accese nel cervello di Kaeru. Bloccò il suo salto nella foresta dando un enorme vantaggio all'amica. Guardò il nukenin con nuova ammirazione. «Allenami!», gli chiese con occhi imploranti.
Non sapeva da dove gli fosse uscita quella richiesta, né cosa sperava di ottenere realmente, se non un'altra occhiataccia di rimprovero, o un kunai nella spalla. Guardò Sasuke negli occhi e l'unica cosa che vi vide non fu la sua pericolosità, i moniti dei suoi genitori o le atroci gesta di cui andavano narrando tutti in giro, no. Vide gli occhi di un ninja, un vero ninja.
Hachi atterrò alle sue spalle e lo scrollò. «Ma che fai, idiota! Vuoi essere beccato?»
«Pensaci bene, Hachi! All'accademia ci insegnano stupidissime tecniche, i nostri genitori non ci parlano mai di quello che è stato un tempo il villaggio e loro stessi non vanno in missione da anni!»
«Mio padre è ancora in missione», osservò lei assottigliando lo sguardo.
«Sì, ma nessuno è come lui, Sasuke è.. è Sasuke Uchiha!», enfatizzò il nome come se solo quello bastasse come giustificazione, «Insomma, ti sembra come gli altri? Ha lo sharingan! Usa le illusioni! Mio padre mi insegna solo quella stupida moltiplicazione del corpo e mia madre non ha mai tempo per insegnarmi le tecniche speciali del byakugan e, se ce l'ha, dice che sono troppo piccolo!»
Il moro si sentì vagamente interessato a quel discorsetto. Non aveva dubbi che Naruto non fosse in grado di insegnare tecniche speciali, da brava testa quadra, ma non immaginava che Hinata addirittura vietasse a suo figlio di apprendere le tecniche proprie del loro clan. La scusa che fosse troppo piccolo non poteva reggere, specialmente per lei. «Tua zia Hanabi era già in grado di usare il byakugan a sei anni», sentenziò infine.
Il bambino lo guardò spaesato. «Chi?»
Non conosce Hanabi?
«Kaeru, io non..»
Hachi spostò lo sguardo da Sasuke a Kaeru, al punto in cui sarebbe dovuto sbucare Naruto e di nuovo a Sasuke. Ogni volta che le sue pupille si muovevano, la sua espressione diventava sempre più terrorizzata. Ma anche curiosa.
Il piccolo Uzumaki sospirò e si avvicinò di un paio di passi al nukenin, abbassando lo sguardo imbarazzato. «La verità è che..», tentennò, poi riprese coraggio e continuò, «La verità è che Kakashi-sensei mi aveva promesso di insegnarmi delle tecniche di base e anche alcune per utilizzare meglio il byakugan, un giorno che aveva sentito che la mamma non aveva tempo.. ma da allora sono passati mesi e lui non è ancora tornato dalla missione..»
Sasuke rimase in ascolto, attento.
«Ha detto che lui avrebbe potuto aiutarmi a svilupparle perché è un ninja copiatore e le ha memorizzate grazie allo sharingan quando le aveva viste usare dalla mamma e dallo zio Neji. Anche tu hai lo sharingan, anche tu li hai visti in azione, sono sicuro che anche tu avrai imparato come si usa!»
La sua foga non ricevette risposta.
L'Uchiha rimase immobile ed impassibile com'era stato durante tutta la sua spiegazione della richiesta. «Lo sharingan non può copiare le abilità innate, marmocchio», sentenziò infine, «Devi aver interpretato male le sue parole».
Kaeru udì il proprio nome urlato a pieni polmoni dal padre e scattò assieme ad Hachi nella foresta, con una profonda delusione nel petto.
«Che ti avevo detto», gli soffiò l'amica mentre lo aiutava a saltare di ramo in ramo, «Era ovvio che non avrebbe mai perso tempo con noi, siamo bambini!»
Il nukenin saltò al loro fianco e si sforzò di mantenere il loro passo. «Resterò per qualche giorno a casa mia, nel bosco», sentenziò, sorprendendoli entrambi fino a farli quasi cadere.
E mentre Sasuke li lasciava inesorabilmente indietro, sparendo in lontananza come un piccolo puntino indistinto nella foresta, il viso di Kaeru diventava un unico sorriso.






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Ta-ta-ta-daaaaaan!!
Grande discorsone tra Kaeru e Sasuke, che ve ne pare? ^^
Cosa starà ronzando nella testa dell'Uchiha? E in quella del piccolo Uzumaki? A cosa porterà il loro insperato ed alquanto strano nonché sospetto incontro?
Ma prima, perché Sasuke ha svegliato Kiba? Sarà solo pentimento o il bambino significa davvero qualcosa per lui? E cosa succederà a Sakura?
Perché Kaeru non conosce Hanabi? E che ne pensate della piccola Nara?
Oh, quanto odio che percepisco in voi, se non lo provavate per il capitolo, certamente ora vi sta divorando per le mie millemila domande senza -ovviamente- risposta! Ahahahah!
Uff, cercate di capirmi, è stata una settimana difficile.. xD

Beh, sicuramente questo è un capitolo che lascia aperti molti spiragli per le vostre interpretazioni, anche se è in grado di creare nervosismi acuti per la mancanza di risposte! ^^”
Posso consolarvi dicendovi che nel prossimo capitolo scopriremo cos'è realmente successo tra Sakura e Sasuke anni prima! =) Contenti?

*percepisce ancora odio*

Passo alle recensioni che è meglio! :D


ladyvampire90: Ciao e benvenuta! ^_^ Ti informo fin da subito che se stai cercando un lietissimo, roseo e felice SasuSaku ci sarà da girare i tacchi e guardare altrove, perché qui, se mai ci fosse questo pairing (non sto spoilerando che ci sia! >.<), sarà sofferto e alla fine sperato..è un genere che mi piace, se non è angst non c'è gusto! XDD Però mi fa infinitamente piacere il fatto che la fic fino ad ora ti sia piaciuta, non sai quant'è difficile renderla come ce l'ho in mente.. ^^” Per cui la tua recensione è stata graditissima, spero che ti piaccia anche questo capitolo e che continuerai a seguire la storia! A presto!

KarenX: Come, mercoledì è troppo tempo?? Ma, mia cara, è giusto così, se no come faccio a mantenere alta la tensione? XD (ora mi uccide..) Ottima la tua teoria, mi ha fatto molto piacere leggerla e crogiolarmi nei tuoi pensieri, tra l'altro ben documentati, sei andata a raccogliere gli indizi nei punti giusti, complimenti a te! ^^ Tanto ora dovrai rivedere i tuoi ragionamenti, almeno per quanto riguarda non più il passato quanto il futuro! Il mistero si infittisce ancora di più.. grazie per la recensione! Ciao!

Hele91: Ahahah ti stai smacchinando? XD Eccellente, ma occhio a non fonderti troppo, se no poi non riesci più a leggere i prossimi capitoli! ^^” Sento che tu sei tra quelli che mi stanno odiando profondamente, dato che il mistero era già fitto abbastanza prima di questo capitolo e ora.. altri dubbi, altre rivelazioni, altri quesiti.. spero che la fic continui a piacerti! A presto, ciao!

Vaius: Ed eccolo, iniziavo a temere che mi avessi abbandonata! ç_ç Ma poi ricompare, con due recensioni! Siiii! *-* Allora, con ordine: cos'è successo a Shika & co? Abbiamo ancora un paio di capitoli in mezzo prima di scoprirlo (ho appena controllato, sono proprio 2!) ma ancora non posso anticiparti nulla, né se son vivi né dove sono o che fanno, se giocano a carte o a mah jong, o, appunto, se non sono più tra noi.. ^^” Ora mi odierai anche tu, lo sento! Cos'è successo a Sakura? Ehi, non mi dire che era già pazza prima, guarda che è tra i miei pupilli! >.< Non sembra ma è così.. e cmq anche questo è un bel mistero, ma lo scioglierò per benino tra il prossimo e il prossimoprossimo capitolo! :D E poi c'è questo, a riempirti di nuovi dubbi.. ahahah come sono perfida! ^_^ Allora grazie per la recensione (ti giuro che sto leggendo amnesia, prima o poi troverai una mia recensione ma aggiorni troppo in frettaaaaa! ç_ç) e spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Ciao!

Vix: Una new entry, benvenuto! ^_^ E spazio aggiunto, come puoi ben vedere! Sarò felicissima di rispondere ad ogni tua recensione, anche alle domande che mi farai, se non mi faranno spoilerare tutta la fic! XD Grazie mille per gli apprezzamenti, sono veramente contenta che ti piaccia la mia “filosofia” di scrittura, come la chiamo io (secondo la quale, se non c'è mistero, angst, shock e un pizzico di perversione.. è meglio chiudere il file e smettere di scrivere! xD), di solito lamentano che nelle mie fic c'è da tagliarsi i polsi, a volte.. ^^” Ma tu apprezzi anche le mie interruzioni nei e tra i capitoli! Waaaa!! >.< *abbraccia e travolge* Per cui grazie, sono sinceramente contenta di averti qui! :D Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e che continuerai a seguire la storia! A presto, ciao!

kry333: Ahahah! Ho trovato la chiave adatta per legare per sempre la kry alla fic, a saperlo prima mettevo Kiba da tutte le parti! XD E poi la tengo in sospeso con le affermazioni di Sasuke, evviva! Chissà allora quanto le sarà piaciuto questo capitolo! ^^ (ma perché parli di lei in 3° persona? O.o NdNaru) Allora alla prossima, e grazie per la recensione! Ciao! :P

apheniti: Ma grazie, che bello avere una fan che aspetta in trepidazione la fine della pausa estiva! ^^ Spero che ti sia piaciuto questo ritorno nella fic, in effetti non sono capitoli facili.. non risparmio nessuno! XD Vuoi sapere cos'ha chiesto Sasuke a Sakura? Mi sa che dovrai pazientare ancora un pochino, ma non temere! Stiamo arrivando a sciogliere questi nodi! ^^ Ciao!

881 San: Innanzitutto ti chiedo perdono perché non avevo proprio visto che avessi postato la fatidica ItaTsu, d'altronde, se non me lo dici.. ^^” Però come vedi ho rimediato! (rinnovo i miei complimenti e “grazie!” *-*) Itachi o Tsuri, da che parte sto, mi chiedi, uh? Beh.. francamente non lo so. Ora ci penso.. *passano tre ore* Credo di stare di più dalla parte di Tsuri, capisco le sue scelte e i suoi patimenti (oltre per il fatto che è figlia mia e che ormai le voglio bbbene! >.<) Però capisco anche Itachi, in fondo è un comportamento molto da lui.. Beh, avevano ragione entrambi, mi sembra che lo sviluppo sia stato giusto ed equo! :D Forse però mi è venuto a mancare l'impiccio psicologico dovuto alla loro parentela, ma è un dettagliuccio, come l'età di Mosu, tranquilla! ^^ Ma ora che siamo di qua parliamo d'altro.. ma prima sgancia il milione di euro! XP Ehi, ma davvero ti veniva da imitare l'urlo di Sakura?? >//< E' una cosa stupenderrima, credimi! E lo ammetto, mi mancava il tuo super-entusiasmo! ^^ Ehi, come sarebbe a dire che stai passando un brutto periodo? Nono, così non va! Anche perché se continui a seguire le mie fic rischi di finire alla neuro.. xD (non sto scherzando)(anzi sì)(un pochino)(forse!)(xD) Ahahah Kiba che tratta Sakura come un cagnolino? Naaa.. è solo molto protettivo, vorrei vedere te (ma anche me, non credere) alle prese con una persona ridotta a quel modo.. ma forse sono io che non l'ho saputa scrivere bene, e in questo caso mi scuso! U.U E no, non posso spoilerarti tuttooooo!! >.< Ma come ti vengono queste idee! *prende ombrelli, k-way e gommoni di salvataggio in attesa del river* Ma grazie come sempre per la tua piacevolissima presenza, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! ^^ Alla prossima, allora! Ciaooo! (PS. Puoi chiedere a Erika di farti cambiare il nick, sai? ^^ Così sarai San per tutti!)

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Capitolo 7
*** Pensiero Fisso ***





Trent'Anni



«Cosa significa “spariti”?»
La voce isterica di Ino gli perforò le orecchie. Naruto sospirò e cercò di trovare parole adatte a calmare quella donna mentre si massaggiava i padiglioni auricolari. «Significa che un attimo prima li ho visti e poi non c'erano più».
Sai alzò gli occhi al cielo e si allontanò leggermente dalla bionda, prevedendo l'uragano. «Mi stai dicendo...», strinse entrambe le mani a pugno mentre il suo viso assumeva sempre più colore, «Che ti sei fatto seminare da due ragazzini?!?»
Hinata si spostò ancora e ricominciò a cercarli usando il byakugan. Stava setacciando il villaggio a quel modo da quasi un'ora, ma di quei due, nulla. Nel frattempo Kiba stava annusando l'aria sfruttando il suo olfatto, anche lui senza successo.
«Vacci piano, Ino, in fondo tua figlia è già in accademia, inizia a sapere come si muove un ninja e...»
«Naruto, TU sei l'eroe del villaggio, hai sconfitto nemici impossibili, hai più chackra di tutti noi messi assieme, sei il nostro quasi-Hokage e mi stai dicendo che non sei in grado di acciuffare due bambini di nove e dodici anni solamente perché una dei due frequenta la scuola ninja??»
La vena sulla fronte di Ino iniziò a pulsare in maniera allarmante.
«Trovati!», la voce gioiosa di Hinata salvò la sorte del marito un secondo prima che la furia della bionda potesse distruggerlo più di quanto non avessero fatto Pain, Sasuke e Madara tutti assieme.
Kaeru e Hachi erano sulla riva del fiume, lui in piedi a lanciare shuriken sulle botti dei magazzini e lei seduta a correggergli in maniera esasperante ogni movimento che faceva.
«Tira più su il braccio o la traiettoria non verrà mai dritta!»
«Così?»
«No, più su!»
«Così?»
«Uhm... no, forse andava meglio prima... prova a lanciare... eh no, allora devi tirare più su il braccio, te l'avevo detto».
«Ma se mi hai detto mille cose diverse!!»
I rispettivi genitori comparvero al loro fianco nel giro di un battito di ciglia, facendo venire un infarto ad entrambi. «Mamma!», squittì Hachi, vedendo il volto già nervoso della genitrice, «Come mai qui? Come sta Sakura, non la cur...»
«Hachisu Nara!», tuonò Ino, «Dove siete stati! Sono ore che vi cerchiamo!»
Naruto prese Kaeru per un orecchio e lo prese in disparte. «Papà, posso spiegarti...»
«Come hai svegliato Kiba?»
Il bambino rimase spiazzato.
«Eh?»
Naruto sbuffò. «Andiamo, come l'hai svegliato! Non è una cosa semplice, come hai fatto!»
«Ma... papà, tu mi hai detto di farlo e io... ci ho provato, come vuoi che abbia fatto...», si arrampicò sugli specchi in questa e in tante altre maniere, ma sotto lo sguardo intimidatorio dei suoi genitori le sue piccole bugie servivano a poco.
Abbassò lo sguardo, avvilito, e fu sul punto di confessargli che non era stato lui a disperdere l'illusione ma il suo creatore stesso, quando gli ritornò in mente l'ultima frase che il nukenin gli aveva detto. La promessa.
No, si disse, non avrebbe tradito l'unica persona disposta ad insegnargli ad usare meglio il byakugan.
«Gli ho tirato un calcio in pancia e strizzato il naso e le orecchie!»
Tutti i presenti si voltarono verso Kiba, appena arrivato. «Ah, li avete trovat... che c'è? Che avete da guardare?»
Cinque paia di occhi li stavano scrutando attenti. «Ti fanno male le orecchie?»
«Le orecchie?»
Si tastò la zona interessata dalla confessione di Kaeru, ma non riscontrò nessun male.
«Magari... è perché sono solo un bambino e non ho molta forza...», ipotizzò Kaeru facendosi piccolo piccolo.
Naruto sospirò sconsolato. Guardò il figlio negli occhi e non fu più sicuro di quel che vedeva in essi. «Non hai cercato Sasuke?»
«No!», rispose immediatamente l'altro.
Hinata alzò gli occhi al cielo e si portò una mano al petto. «Ci hai fatto stare in pensiero, Kaeru... pensavamo che ti fosse successo qualcosa!»
«No, mamma, siamo stati qui tutto il tempo ad esercitarci con gli shuriken!», si voltò rapidamente verso la sua amica, «Vero? Diglielo anche tu, Hachi!»
La piccola Nara divenne improvvisamente rossa in viso. «S... sì, certo! Siamo stati qui! Dove altro saremmo dovuti andare, no? Siamo stati qui! Solo qui!», balbettò nervosamente.
Gli adulti si guardarono a vicenda, nei loro occhi aleggiavano il dubbio e la sfiducia verso quelle parole. I due bambini maledirono la loro perspicacia mentre il senso di colpa li opprimeva.

Shizune fece ancora una volta il giro di tutto il corridoio, controllando dai vetri semi coperti dalle tendine la situazione dei pochi pazienti presenti.
Passò davanti al reparto maternità e fece gli ultimi controlli alla neo mamma e ai suoi gemellini; si districò tra le barelle del pronto soccorso e medicò due ragazzi che avevano appena finito di allenarsi nelle loro tecniche ninja, controllando le fasciature e dispensando alcuni medicinali utili; passò davanti alle stanze in cui alcuni anziani si facevano puntualmente ricoverare quando non avevano più voglia di essere autosufficienti in casa propria.
Infine arrivò alla stanza di Sakura, l'unica che rimaneva sua anche se non era presente o in stato di necessità.
Bussò alla porta e poco dopo entrò lo stesso, certa che non avrebbe avuto comunque nessuna risposta.
«Buon giorno Sakura!», cercò di sorridere al massimo delle sue capacità, «Come ti senti? Va meglio ora?»
Gli occhi verdi rimasero immobili nel loro fissare ostinatamente una crepa del soffitto.
Shizune controllò la flebo e la pressione. «Ino è davvero brava, non trovi?», cercò di invogliarla a chiacchierare, sperando di sentire la sua voce dopo mesi e mesi di astinenza.
«Sa sempre come curarti al meglio», continuò.
Non ottenne ancora nessuna reazione. Avvilita, la dottoressa ebbe la maliziosa tentazione di pungerla di proposito per riuscire a smuoverla e a strapparle un movimento delle corde vocali.
Scosse la testa, fare una simile cosa andava contro ogni suo principio.
«Come mai oggi hai urlato? Normalmente non hai attacchi così violenti e all'improvviso...»
Il silenzio continuò ad aleggiare pesantemente nella stanza.
Shizune attese qualche secondo, poi aggiornò la cartella medica appesa alla sponda inferiore del letto e si voltò in direzione della porta. Era già in corridoio e mancavano due centimetri alla completa chiusura della porta quando la sentì.
«Come, scusa?», chiese gioiosa tornando dentro.
«Oggi l'ho visto», gracchiò la rosa.
Shizune le si avvicinò di nuovo chiudendo delicatamente la porta alle sue spalle. «Chi, Sakura?»
Il silenzio si protrasse ancora. Poi la ragazza aprì la bocca e si inumidì le labbra. «Sa... 'uke», disse faticosamente.
La dottoressa strabuzzò gli occhi incredula. Sasuke? Intendeva forse quel Sasuke? Uchiha?
Impossibile, si disse. Anni prima era arrivata la notizia della sua morte.
«Sasuke...», ripeté la paziente ancora una volta, con più forza.
«Sicura? Guarda che...»
«Era lui!», s'impuntò, spiazzandola.
Shizune si avvicinò di più alla rosa e vide una nuova luce nei suoi occhi. Anzi, una vecchia luce, scomparsa da troppo tempo. Quella stessa forza nel confermare l'identità di Sasuke era una cosa piuttosto anormale, viste le sue condizioni.
«Va bene, era lui. Allora è vivo! È... una bella notizia, giusto?»
Sinceramente non aveva la più pallida idea di quel che avrebbe dovuto dire.
Sakura tamburellò con le dita sul lenzuolo, incerta. Lo sguardo tornò opaco. «No, non lo è».
Shizune avvicinò una sedia e le si sedette accanto.
«Perché no?»
«Avrà voluto vederlo».
«Chi?»
Il ritmo delle dita aumentò notevolmente.
«Ma è morto. È nato morto. È colpa mia», farfugliò scuotendo la testa.
Shizune le afferrò la mano e cercò di tranquillizzarla. Sorrise teneramente, questa volta credendoci.
«Sakura, non è colpa tua. Nessuno può decidere queste cose, nessuno».
«Mi aveva chiesto solamente una cosa....», sussurrò senza dar segno di averla sentita, «... solo una cosa...»

Sasuke si gettò sul letto con mala grazia, facendolo scricchiolare così tanto da temere, per mezzo secondo, che si potesse spaccare.
Si prese la testa fra le mani e cercò di premere le dita abbastanza forte da distogliere i suoi stupidi pensieri sulla pazza e sul marmocchio, ma fu inutile.
Continuava a pensare che suo figlio avrebbe avuto la sua età e che gli avrebbe visto lo stesso sguardo implorante negli occhi, la prima volta che gli avrebbe chiesto di allenarlo. E quella stupida, maledetta somiglianza fisionomica, con la pelle chiara e i capelli scuri...
Lo aveva invitato lì, nella casa dei suoi padri, sua e di Itachi, senza pensare troppo a quello che stava dicendo. Lo avrebbe allenato come avrebbe fatto con suo figlio.
Ma ancora non riusciva a capacitarsi di un simile gesto.
Inaudito.
Scese in cucina e si sedette al tavolo, al suo solito posto.
Ripensò a quella volta in cui Mikoto gli aveva confessato che suo padre non faceva altro che parlare di lui quando erano soli. La sua piccola linguaccia divertita, quella nota gioiosa nella voce, il suo stupore di bambino nel sentirsi dire una cosa simile...

Il profilo di Shizune scomparve dal suo campo visivo. Con un piccolo “clic” della porta e con l'affievolirsi del suono dei suoi passi, scomparve del tutto dalle vicinanze della sua stanza.
Kiba entrò di nascosto dalla finestra, come faceva ogni volta che veniva messa in osservazione in seguito ad una crisi.
«Ehi...», le accarezzò una guancia con due dita, «Come stai?»
Sakura deglutì e sposò lo sguardo su di lui, come se volesse comunicare solamente con quello.
«Che c'è?»
«Mi aveva chiesto solo una cosa...», sussurrò ancora quell'unico pensiero che le ronzava nella mente. Incessantemente.
Kiba le spostò le gambe e si sedette sul letto accanto a lei. «Non te l'aveva chiesta, Sakura. Ti aveva costretta, è diverso».
Sakura voltò la testa, contrariata.
«Ti ricordi...», cominciò lui, sorridendo al pensiero di ciò che stava per rievocare, «Il giorno che sei scappata? La prima volta che lo hai cercato da sola?»
Sakura annuì mentalmente.
«Che ti eri persa, non avevi più una pista... e alla fine ti eri rifugiata in una grotta, perché non sapevi nemmeno in che paese fossi finita? Ti ricordi?»
«Sì...», sibilò impercettibilmente.
Kiba le afferrò la mano che aveva fasciato quella mattina e la pose delicatamente fra le sue. «Ero stato l'unico a trovarti, con Akamaru, e tu vagavi lì, impaurita e confusa, con poche speranze nell'animo... alla cieca...»
Sakura riusciva a rivedere ogni momento rievocato come se lo stesse vivendo in quell'istante.
Il ragazzo sospirò e prese anche l'altra mano, quella che giaceva morta sul ventre. «E poi qualche mese dopo... l'hai inseguito di nuovo, non appena era giunta una vaga notizia di lui, senza alcuna fonte certa... nonostante l'esperienza della volta prima e i nostri primi momenti insieme».
La voce di Kiba si tinse di tristezza e il sorriso gli si spense in un lampo.
Sakura intuì dove volesse arrivare con quel discorso, e si rivide con lo zaino in spalla e la luce della speranza negli occhi, mentre fuggiva nuovamente da Konoha, velocemente e nel silenzio più assoluto. Rivide il suo obiettivo e l'orrore vissuto nei quattro mesi successivi. Poi la sua bocca si riempì di amarezza e riprese il suo mutismo, con lo stesso morale bassissimo che aveva quando era tornata a casa con la coda fra le gambe.
E con un pancione che nessuno si sarebbe aspettato di vederle.




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Ed ecco infine svelato il mistero che aleggiava nella fic dal primo capitolo! ^_^ Beh, ormai l'avevate praticamente intuito tutti, che bravi... :D Però eccolo qui, bello diretto, senza più dubbi! Ora, ditemi se non ho fatto bene ad evitare i flash back... avrei detto tutto all'inizio senza nessuna soddisfazione, giusto? XP
E ora cosa succederà? ^_^ No, non vi romperò ancora i cosiddetti con le mie domande senza risposta, volevo solo ravvivare il dubbio nelle vostre menti dopo avervele rilassate con quest'ultima rivelazione! In fondo, ora che conosciamo le premesse, non vuol dire che la fic sia finita, anzi! xD

Vix: Allora, rispondo subito alla tua domanda: no. I personaggi che vedremo in futuro sono già stati visto o almeno nominati in questi primi capitoli e per lo svolgimento della trama non mi serve più nessuno... quindi nessun membro di Akatsuki in vista! Spero non ti dispiaccia troppo! ^^ Eh lo sapevo che avresti avuto una simile reazione alla prospettiva di un Sasuke versione Kaeru no sensei! XD Beh, avresti dovuto aspettarti uno shock simile, in fondo non avevi detto tu stesso che sono l'autrice che spiazza e stravolge? Alla prossima, ciao!

RobertaBibi: Ma noooo devi dormire! >.< Adesso mi sento in colpa per la tua salute... ç_ç Ah, la coppia KibaSaku è nata leggendo la tua fic, sallo! Mi sembrava che ci sarebbero stati bene assieme (la prima scelta per il crack pairing di questa fic era Sai, riutilizzato poi come hai visto!) e quindi ho stravolto ogni cosa (come sempre! xD)... Che cooooosa!?! Tu sei una mosca nera?? Non l'avrei mai detto, sai? ^^” E come sarebbe a dire che non ti piace Kaeru, il mio secondo figlio! (dopo Tsuri) >.< Ah, perché ti ruba Sasuke? ...uhm. Va beh in effetti, trent'enne attizza anche me! XD Ma tu sei ancora piccina, quindi.. *prende Sasuke a braccetto* Mwuhahahahah!! Ehm.. dicevo...beh, spero che la fic continui a piacerti! ^^” A presto, ciao!

Vaius: Eh sì, sto leggendo Amnesia ma tra gli esami e la sua lughitudine sono ancora al capitolo 10 *si prostra in segno di di scuse* ma arriverò alla fine, lo giuro e lo prometto! ^^ Allora, qui si diceva... ah sì, Hanabi scomparsa, Kaeru che incuriosisce lo scoiattolo, Hinata che non insegna nulla... beh, ogni cosa verrà svelata a tempo debito (anche se mi dispiace dire sempre questa cosa, vorrei spoilerare sempre tutti e subito! xD) quindi spero che anche questo chap ti sia piaciuto e che continuerai a dirmi che ne pensi della fic! ^^ Ciao! (Ps. Grazie anche per la recensione in KibaHana! ^.-)(scrivere lemon è una cosa complicatissimaaaaaa!)

San: Prima di tutto, una faccina: O__________o E' stata la mia faccia nel vedere la tua recensione. Ma dato che son furba, ho letto per prima la parte finale, cioè della scheda dei sensi. Purtroppo la tastiera non mi permette di fare una faccina adeguata per replicare la mia espressione, ma era ancora più sconvolta! XDD TU-SEI-PAZZA!! Però l'ho adorata, soprattutto la parte dell'odore! ^ç^ E' la più vicina (tra tutte) a ciò che pensavo mentre scrivevo! Ah, una cosa: non darmi più della Dan Brown se vuoi continuare a vivere. -.-” Io ODIO profondamente quell'individuo e i suoi scritti, soprattutto il suo stile di scrittura quasi elementare, per cui.. evita. Grazie. Passiamo al resto dell('infinita)a recensione! :D “c'è qualCOSA... ma non so COSA >.< cioè immagino COSA... ma dipende da COSA hai in mente tu” very LOL! Ma tu che lavoro fai, scusa? E quanti anni hai? Perdona l'indiscrezione, ma era da un paio di recensioni che me lo stavo domandando più seriamente del solito (non cercare di capirmi).. ok, chiudo la parentesi privata. “probabilmente la sua reazione con Kaeru è anche una conseguenza del suo passato con Sakura”...hai colpito in pieno, sorella! ^_^ Ma prima che lo si possa dire a tutti gli altri bisogna aspettare ancora un pochino! ^.- Però brava, davvero! Prima o poi descriverò meglio Hachi, per ora ti posso solo dire che è esteticamente più come Ino che come Shika ma che ha gli occhi e il viso del papino.. Grazie ancora di tutto, sei mitica! Alla prossima!

ladyvampire90: Eh già, la curiosità e il mistero stanno diventando le mie doti principali in ogni fic.. ^^” In questo capitolo si è finalmente scoperto cos'aveva fatto Sasuke a Sakura per ridurla così, contenta? :) Grazie di tutto, sono felice di sapere che continuerai a seguirmi! ^__^ Ciao!!

kry333: Ahahahah mi fa piacere vedere che ti ha shockata la decisione di Sasuke! *gongola* Cioè, neanche io me l'aspettavo, mentre scrivevo la fic.. ha deciso tutto lui! >.< (adesso non dare la colpa a me! NdSasu) Come sarebbe a dire che non mi sveli le tue teorie?? ç_ç Ma io.. sniff.. io le volevo leggere.. sigh.. *fa cerchietti nell'angolino* E va beh, se proprio proprio non me le vuoi rivelare... Allora io ti terrò ancora col fiato sospeso per il “bambino” di cui parla Sasuke! XP Grazie di tutto, come sempre le tue recensioni sono ultragradite! ^_^ Ciao!

KarenX: Cioè, no, fammi capire bene: mi ami o mi odi? O_o Sai, ho bisogno di sapere esattamente come la pensi per poter continuare a scrivere, sento che la mia incolumità può essere messa molto a repentaglio... moooooooolto a repentaglio, sìsì! ^^” Eh già, siamo al sesto (ora settimo) capitolo e solo ORA si intravede qualcosa del grande mistero che ho allestito! Ma non sono bravissima? XD No, non vantiamoci e lasciamo perdere queste cosucce.. Mi spiace, volevo aggiornare nel primo pomeriggio ma mi son persa e alle 18 ho iniziato a rispondere alle recensioni! XD Alla prossima, ciao!

martnyny: Martiiii!!! >.< Reduce dal Giappone, dai fiori, dagli yukata, dalle torri (sbaaaavv) e dai simil-ramen cinesi.. ti butti subito nella mia umile fiction? ^_^ Quale onore! Però lo ammetto, i tuoi elogi (troppi, come sempre!) sul mio modo di scrivere mi mancavano molto! Il mio ego si stava quasi (quasi, eh) sgonfiando, sai? XDDD Ora la tua curiosità è stata saziata? Ho risolto un grande nodo, suvvia! ^^ Ah, ne ho creato un altro con Hanabi? Ehhh... ormai mi conosci, no? xP E mi spiace per Hachi, tu sai qual'è la mia fede.. e poi ricorda che il nome l'avevamo scelto praticamente assieme in chat! >.< Grazie ancora di tutto, a presto! Ciao!

shika: Oww! Ma chi mancava dalle recensioni? ^ç^ Che gioia rivederti! :) E per fortuna che sono andata in vacanza anche io, dato che questa fic finirà a 11 capitoli circa... l'avresti trovata finita al tuo ritorno! E invece no, ed eccoci qui di nuovo! Io a torturarti e tu a farmi piacere con le tue recensioni! Evviva! “ E poi il suo interesse per Kaeru? Hai la mia attenzione! Stupiscimi!” Volentieri, non me lo faccio ripetere due volte! ^_^ Ma non nel prossimo capitolo, in quello dopo li rivedremo di nuovo assieme, uniti, allenanti e.. felici? Mah, questo non lo azzardo! XD Argh, hai ragione, Sakura con me non ha mai vita facile, ma il tuo riassunto è troppo spietato! ç_ç In fondo io la stimo, mi piace come personaggio! Voglio solo valorizzarla e non farle fare da sfondo, anche se ciò.. eheh, ha un prezzo! ^.- Che bellezza, ti piace Hachisu! E sei una mosca bianca! ^^ Doppio gaudio! E triplo, anche, se consideriamo il fatto che mi hai detto che il lettore non può che seguirmi con ansia e maledirmi per i colpi che faccio prendere a causa del mio stile e della trama! ^_^ Oh, mi sento come se avessi fatto indigestione di complimenti, smettila! XD Grazie di tutto come sempre, però! Alla prossima, carissima, ciao!!


P.S.
Preparatevi, il prossimo capitolo -oltre ad essere lunghissimo- sarà pieno di nuovi casini! ^_^ *gongola sadicamente soddisfatta*

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Capitolo 8
*** Raccontami ***





Trent'Anni



Hinata portò in tavola anche le ultime bacchette mancanti e chiamò a gran voce i suoi ragazzi, avvisandoli che la cena era pronta.
«Sakura si è ripresa», stava annunciando Naruto, appena tornato dall'ospedale, «E ha anche ricominciato a parlare...»
«Strano», Hinata iniziò a distribuire le porzioni di riso, «Pensavo che avrebbe avuto un attacco di panico molto più forte del solito, vedendolo in faccia...»
Kaeru li ascoltava in silenzio mentre spostava i chicchi di riso nel piatto, come in un gioco noioso. «È quel che pensavamo tutti, anche Shizune ed Ino! Ma evidentemente le ha fatto... bene, diciamo...»
«Probabilmente l'ha solamente sbloccata, tutto qui. A furia di ripensare al ricordo di ciò che è stato... la realtà l'ha scossa e magari si sta riprendendo...»
«Forse hai ragione... Kaeru, non mangi?»
Gli occhi dei genitori si spostarono contemporaneamente sul piatto del figlio. «Guarda che è buono...», lo invogliò Naruto.
Kaeru mandò subito giù un boccone. Ma non aveva assolutamente fame.
Hinata sospirò ed iniziò a mangiare a sua volta.
«Così... ti sei dato agli shuriken, oggi, uh?», gli chiese Naruto per intavolare una chiacchierata.
Il bambino rimase in silenzio, assorto nei suoi pensieri.
«Cosa c'è?»
«Nulla, papà, nulla...»
Hinata scoccò un'occhiata preoccupata al marito, il quale posò le bacchette e si sporse di più verso il figlio. «C'è qualcosa che ti preoccupa?»
«No, io...» «È per via dello scontro di oggi?»
Kaeru alzò gli occhi, stupito di esser stato colto nel vivo così in fretta da suo padre. Ormai lo aveva capito anche lui che non era una cima in sentimenti e in perspicacia, ma evidentemente era in grado di comprenderlo più di quanto lasciasse intendere dall'esterno.
«S... sì, diciamo di sì...»
«Vedi, Kaeru... », Naruto lasciò vagare lo sguardo nella stanza, come se ci potessero essere dei suggerimenti per iniziare il discorso che da tutto il giorno si teneva nella mente, «Quello che è successo oggi... ti ha colpito, non è vero? Non sono cose che vedi ogni giorno».
Il bambino annuì convinto. Sotto lo sguardo severo della madre, mangiò un altro boccone.
«Non era nulla».
«Come?»
«Quello che hai visto, non era nulla. Nulla in confronto a quello che potrebbe accadere se Sasuke tornasse ad essere come è sempre stato», l'espressione sul suo volto si fece più seria, «Allora non so se riuscirei a proteggerti come ho fatto oggi. Non ti lancerebbe un semplice shuriken, anzi, se lo facesse dovresti ringraziarlo. Devi stargli lontano, Kaeru. Molto lontano».
Kaeru deglutì rumorosamente, mentre i suoi occhi si spalancavano sempre di più. Si domandò come mai l'immagine di Sasuke che tutti dipingevano era così tanto più scura e minacciosa di quel che aveva potuto vedere di persona. Un ninja così pericoloso... ma perché avrebbe dovuto accettare di insegnarli qualche tecnica?
«Papà, mi insegni a combattere?»
Naruto lo guardò stupefatto, poi rise fragorosamente, portandosi le mani alla pancia e facendo tremare il tavolo e tintinnare i bicchieri. Kaeru ed Hinata lo osservarono preoccupati durante tutta la risata. «Io ti dico che devi stargli alla larga... e tu mi chiedi di imparare a combattere? Mi credi così idiota?»
«Ma papà, io...»
«Oggi hai sfidato la sorte, ma adesso basta. Ti insegnerò a combattere e diventerai il ninja più bravo fra tutti i tuoi compagni di corso, ma non lo farò solo perché tu possa avvicinarti a Sasuke», sentenziò infine, con una serietà ed una durezza che raramente aveva usato in tutta la sua vita.
«Beh, qualche tecnica dobbiamo insegnargliela...», pigolò Hinata.
Naruto sospirò e scosse la testa. «Certo, ma non voglio che impari cos'è il pericolo in questa situazione».
Kaeru picchiò un pugno sul tavolo, facendo ribaltare la ciotola di riso. Si alzò in piedi di scatto, guardò entrambi i genitori con rabbia e corse rapidamente in camera sua.
Il biondo si passò una mano sul volto ed imprecò. «Sono stato troppo duro...»
Hinata non rispose.
«Ma non voglio che... è troppo curioso. Finirebbe col farsi sicuramente male», continuò lui, parlando più a se stesso che alla moglie.
«Dovevi vederlo, oggi...», ridacchiò con un sorriso sulle labbra, «Era identico a me. Così deciso, così serio... era evidente che non vedeva l'ora di mettersi in gioco e di dimostrare quanto vale!»
L'Hyuuga cercò di immaginarsi la scena, avrebbe voluto vederlo, il suo bambino, durante il suo primo scontro “serio”...
«Dici che gli dovrei insegnare... insomma, mi sembra troppo attratto da Sasuke... potrebbe essere pericoloso e...»
«Io dico che dovresti fidarti di lui».
«Uh?»
Hinata annuì e si sistemò meglio sulla sedia, prendendogli una mano fra le sue dita sottili. «Gli hai insegnato la tecnica della moltiplicazione del corpo a cinque anni, quando tu sapevi a malapena fare il suo Sexy no Jutsu», sorrisero entrambi, «...e l'ha appresa. Ora la sa fare bene quanto te. Secondo me dovresti allenarlo di più... nostro figlio è molto bravo...»
Naruto si perse nella contemplazione di quelle parole e di quegli occhi incantevoli per quasi un minuto, prima di risvegliarsi dal torpore e di baciare la sua donna con passione, ringraziandola così di avergli infuso ancora una volta l'energia adatta per essere un bravo genitore.

«Toc toc...»
Kaeru si voltò dall'altra parte del letto dando la schiena alla porta. Indeciso se dire che in camera non c'era nessuno o rimanere zitto, decise di seguire la seconda alternativa, che gli sembrava molto più adatta ad una persona offesa.
Riconobbe il passo di suo padre infrangere il silenzio della stanza. «Non volevo essere così duro con te...»
Non ci fu nessuna risposta.
Naruto si sedette su un anglo del letto, incrociando le dita nervosamente. «È solo che non voglio che ti capiti nulla di male, capisci?»
Kaeru scattò a sedere e lo perforò con uno sguardo volutamente molto arrabbiato. «Come posso non farmi male se non so difendermi?»
Il biondo gli passò due dita fra i capelli. «E da cosa devi difenderti, uh? Non siamo in guerra, lo sapevi?»
Il piccolo Uzumaki sospirò. «Però non è giusto... anche io voglio essere un ninja!»
«Ma lo sarai, eccome se lo sarai! Avrai il tuo bel copri-fronte con il simbolo del villaggio e sarai il più bravo di tutti, perché ti insegnerò tutte le tecniche che conosco, nessuna esclusa!»
L'arrabbiatura sul viso del piccolo si sciolse come neve al sole e un enorme sorriso prese il suo posto. «Tutte tutte?»
Naruto ridacchiò e si mise una mano sul cuore mentre sollevava l'altra, in segno di promessa solenne. «Non appena passerai il tuo primo esame, promesso!»
Kaeru gli gettò le braccia al collo e lo abbracciò, travolgendolo della sua stessa felicità. Non riusciva più ad essere arrabbiato con suo padre, non dopo che gli aveva finalmente fatto la promessa che agognava da tempo.
«Però devi stare lontano da Sasuke».
Quella frase spezzò il bel momento appena creato. Kaeru si staccò da lui e lo scrutò serio in volto.
Per essere totalmente felice, gli mancava una sola cosa.
«Papà, raccontami cos'è successo. Però stavolta non saltare pezzi e non inventare».

Ino controllò un'ultima volta i riflessi ed annuì soddisfatta mentre riponeva il martelletto.
«Stai molto meglio, ora, Sakura! Finalmente!»
La rosa stesa nel letto sorrise malamente, messa a disagio da tutti i complimenti sulla sua salute che Ino, Kiba e Shizune continuavano a farle. Alzò la testa e vide il volto raggiante del suo ragazzo, lieto finalmente di non aver più a che fare con un vero zombie.
«Mi sento meglio, non so cosa sia...», sussurrò stringendosi nelle spalle.
«Qualunque cosa sia, non perderla!»
Ino annotò gli ultimi miglioramenti nella cartella clinica e si sedette con loro sul letto. «Vuoi... parlarne?»
«Di cosa?»
Ino e Kiba si guardarono, dubbiosi.
«Ah...», Sakura sospirò e si morse il labbro inferiore.
Passarono qualche manciata di secondi in totale silenzio, prima che la voce dell'Haruno li facesse sussultare.
«Quando l'ho visto... non so perché ho urlato. Mi sembrava un buon modo per allontanarlo e chiamarvi in aiuto senza perdere troppo tempo. E poi sentivo di dover urlare...»
«Hai fatto bene», annuì la bionda.
«Molto bene», rincarò il ragazzo.
Sakura sorrise debolmente. Afferrò un lembo del lenzuolo ed iniziò a rigirarselo tra le dita. «E poi mi è tornato in mente tutto quanto... ma non il dolore che ho provato nella separazione, nell'aborto, nella consapevolezza che non l'avrei più rivisto...»
Kiba strinse un pugno dietro la schiena, di nascosto, trattenendosi a fatica dal ringhiare.
«Mi era tornato in mente il suo viso mentre mi...», abbassò gli occhi sul suo corpo, in un punto indefinito sul busto, «E le mie piccole, stupide speranze che se avessi partorito suo figlio, sarebbe tornato a prenderlo, o magari a prenderci...»
Ino trattenne il fiato e guardò Kiba allarmata, temendo che non fosse quello il tema più adatto da trattare in quel momento. «Beh, tanto non è successo nulla, no?», squittì nervosa cercando di salvare la situazione, «Meglio così, pensa se ti avesse sfruttata ancora!»
Sakura annuì lentamente, tornando ad essere distaccata come prima.
Sì, ci pensava... pensava e ripensava a come sarebbe stato se fosse riuscita ad avere un figlio con Sasuke. Non riusciva a togliersi dalla testa i suoi mezzi discorsi mentre ci rimuginava su in sua presenza, prima di afferrarla come avrebbe sempre voluto che avesse fatto e portarla a letto, per quello e per i cinque o sei giorni successivi. E quando alla fine si erano accorti che era riuscita a rimanere incinta... il suo momento di gloria era arrivato: incinta di Sasuke. Non era avvenuto come avrebbe sempre desiderato, il principe azzurro si era perso decisamente per strada, ma era successo.
In uno strano senso logico, stavano finalmente assieme.
Ma poco tempo dopo, quando la gravidanza era stata accertata anche da un ninja-medico di passaggio, l'aveva rispedita a Konoha.
E da lì, piano piano, la consapevolezza di essere stata solamente sfruttata l'aveva dilaniata nel profondo, scuotendola e gettandola nel baratro della depressione.
Ci pensava, Sakura, costantemente, mentre si rivedeva in ospedale, con le forze e la pressione quasi inesistenti, mentre attorno a lei i medici cercavano in tutti i modi di far tornare alla vita quella minuscola creatura. E che alla fine...
Avevano perso.
Strinse con forza quel lembo martoriato del lenzuolo ed inspirò profondamente. Se invece non si fosse fatta prendere a quel modo dallo sconforto? Altro pensiero fisso nella sua mente.
E ora che era tornato?
Voleva vendicarsi? Fargliela pagare perché non era riuscita a dargli un erede?
Si mise a sedere di scatto, sorprendendo i suoi amici. «Ehi, che fai?»
«Devo tornare a casa», disse come se fosse posseduta.
«Ok, ma... ora? Non è meglio se passi la notte qui?», tentò Ino.
«No, non lo è», rispose secca con una gamba giù dal letto. Alzò la testa verso Kiba e gli sorrise radiosa. «Andiamo a mangiare fuori?»

Naruto si alzò e prese posto sulla sedia della scrivania di Kaeru, lasciandogli libero il letto.
Afferrò una matita e se la rigirò fra le dita nervosamente, mentre cercava le giuste parole per spiegare al figlio tutta la storia. Senza imbrogliare.
«Fammi tu delle domande», chiese infine, esasperato da quel compito, quel gravoso compito che sperava di evitare ancora per un po' di tempo.
Kaeru si mise a gambe incrociate ed annuì. Non poteva sperare di meglio. «Oggi hai detto al capitano Yamato che non sei riuscito a riportarlo indietro...»
Naruto sospirò. «Sì, esatto».
«Perché scappava?»
«Non scappava. Inseguiva. Inseguiva un sogno... una vendetta».
Il bambino si fece più attento. «Per lo sterminio del clan Uchiha», asserì.
«Esatto. Aveva quasi la tua età quando è successo. Fu una vera e propria strage, forse il capitolo più brutto dell'intera storia di Konoha.»
«E voleva vendicarsi su suo fratello, l'autore dello sterminio, giusto?»
Annuì. «All'epoca si pensava ancora che fosse stata una mossa ideata solamente per provare quanto fosse diventato forte... puoi immaginare come si possa esser sentito Sasuke... da allora non ha mai pensato ad altro se non alla vendetta».
«Per questo scappava da Konoha?»
«Per questo e per inseguire il potere necessario a sconfiggere Itachi, suo fratello. È andato da Orochimaru, un ninja leggendario assieme a Tsunade e Jiraya... », Naruto sentì un blocco in gola, mentre i ricordi affioravano crudelmente, «...mentre io e i miei compagni lo cercavamo in capo al mondo e intanto ci allenavamo per diventare abbastanza forti per sconfiggerlo».
«Tu volevi... ucciderlo?»
Una risata lugubre spezzò la tensione della narrazione. «Certo che no, per me era un amico, un fratello, anzi, e volevo solamente riportarlo a Konoha. Nulla di più. Gli volevo molto bene, sai... lo trovavo simile a me, solo, senza famiglia... inizialmente in realtà era il mio rivale, a me piaceva Sakura ma lei aveva occhi solo per lui... eheh!»
«Papà!!», Kaeru arrossì violentemente, «... la mamma lo sa, vero?»
«Certo, c'era anche lei...»
«Sakura...», il piccolo rimuginò, facendo cenno con la mano al padre per avere un minuto e poter riflettere su questi nuovi dettagli. Forse stava iniziando a capire la causa del continuo malore della rosa...
«Vai avanti».
«Beh, poi... »
«Non è più tornato al villaggio, giusto?»
Naruto scosse la testa in segno di diniego.
«E perché ora...?»
«Non lo so».
Kaeru lo guardò di sottecchi. «Stai ricominciando a nascondermi pezzi di storia, papà?»
La matita venne spezzata di netto, le due metà caddero a terra ed il loro suono colse il bambino di sorpresa. «Era venuto alla luce che lo sterminio del clan era stato ordinato dal villaggio stesso, per salvarlo da un probabile colpo di stato degli Uchiha», riprese lentamente il biondo, lasciando spiazzato suo figlio, «Sasuke aveva deciso di... sterminarci a sua volta, lo trovava l'unico modo per... onorare la memoria del suo clan...»
«Voleva distruggere Konoha...?», sussurrò il bambino, sgomento. Rimase lì, con la bocca aperta, guardando incredulo la testa di suo padre annuire grave.
Naruto raccolse i due pezzi della matita e li rimise sul tavolo, cercando goffamente di riattaccarli con lo scotch. «Ma io ero diventato abbastanza forte, grazie alla Volpe a Nove Code, e l'ho bloccato. Abbiamo lottato per tre giorni, sembrava che non ci potessimo stancare mai», continuò, sorridendo al ricordo.
Kaeru si sporse in avanti, attendendo il resto della storia, bramandolo ardentemente, ma suo padre rimase immobile e muto, sorridendo malinconicamente come un ebete.
«Allora?!?» lo scosse all'improvviso il bambino, divorato dalla curiosità.
«Ah, scusa, mi ero perso...»
«Chi ha vinto, papà!»
«Beh, nessuno... o meglio, è finita pari... circa... avevamo perso i sensi entrambi, non so per quanto tempo siamo rimasti lì svenuti nella foresta... poi mi sono svegliato e l'ho trascinato nel villaggio, dove siamo stati medicati e rimessi in sesto».
«Poi lui se n'è andato», finì Hinata sulla porta.
Naruto annuì e sospirò divertito. «Quando mi sono svegliato, non c'era più. Ma avevo un villaggio da ricostruire, una bella ragazza che si prendeva cura di me...»
Hinata gli passò le braccia attorno alle spalle e gli carezzò una guancia, amorevole.
«...e non l'ho più seguito».


Lo afferrò per il bavero, quel ninja nemico, e lo sollevò da terra.
Il suo occhio destro lo scrutò minaccioso. «Sei assolutamente certo di ciò che stai dicendo?»
Il malcapitato deglutì ed annuì freneticamente. «Assolutamente sì, signore, più che certo!»
Il jonin lo lasciò andare e gli restituì il copri-fronte con il simbolo del villaggio della Roccia, sottrattogli poco prima per spaventarlo. «Non farti più rivedere qui», gli intimò stancamente mentre l'altro era già lontano.
«Gli credi?»
L'altro sospirò e si grattò la nuca. «E perché no... mi sembra probabile...»
Accanto a lui comparvero gli altri due ninja. «Allora non dobbiamo perdere tempo e tornare subito a Konoha», sentenziò uno di loro, «Sasuke potrebbe attaccare di nuovo e non voglio che mia figlia abbia l'occasione di vederlo all'opera».
«Speriamo che Naruto, Kiba e gli altri rimasti sappiano resistere fino al nostro arrivo...»


«E Sakura?»
Naruto si irrigidì nuovamente. «Sakura l'ha cercato ancora. Lei non si dava pace, non poteva credere di averlo perso per sempre. Ma... non è andata come avrebbe sperato e la vedi, com'è ora...»
«Nient'altro?»
Hinata sospirò. «Kaeru... vedi, Sasuke aveva cercato la vendetta per tutta la vita, ma aveva anche un altro obbiettivo: ricreare il suo clan. Quindi voleva figli, eredi, per ricominciare...»
Il bambino spalancò gli occhi e fece una linguaccia, schifato. I suoi genitori ridacchiarono, divertiti dalle reazioni infantili che aveva sempre, quando si parlava di amore, baci e cose del genere.
Naruto si alzò in piedi, finalmente sollevato. «C'è altro?», chiese.
Kaeru era ancora shockato dall'ultima rivelazione. «Ma... se ora lui avesse un figlio... anche se non suo... un allievo, insomma...»
Ricevette sguardi molto enigmatici e preoccupati. «Che intendi dire?»
«Nulla, nulla...»
«Sai di qualche bambino che...»
«No, no!», quasi gridò, «Era solo una stupida ipotesi!»
«Ipotesi di cosa?»
«Come si comporterebbe? Cioè, secondo voi... uhm... saprebbe essere bravo come te, papà?»
Naruto sorrise sornione e si riempì d'orgoglio. Sono bravo!
Hinata scosse la testa e soffocò una piccola risata. «Non credo che potrebbe essere un bravo papà, Kaeru... ha vissuto nell'odio per troppo tempo per capire l'amore...»





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Oggi capitolo lunghissimo, contenti? XD
Almeno vi ho fatto saltellare di meno rispetto al solito, tre soli cambi di posizione, dai! ^^
E ho spiegato un bel po' di cosette... ora la storia vi sembrerà più semplice, ma guardatela come se fosse qualcosa di reale: chi, nella realtà, sa tutto ciò che si dice, tutto ciò che è successo, tutto in generale...?
Nessuno. Ecco perché vi ho fatto penare così tanto prima di arrivare a conoscere la verità. Ed ecco perché è ancora racchiusa in un pensiero, in un racconto familiare, in un progetto... perché c'è ancora molto da decidere, da vedere. Da fare, disfare e, soprattutto, leggere! :D
Spero siate d'accordo con me!
Bene, ora potete sbizzarrirvi con altre millemila domande, contenti? Sìììì! Perché è vero, vi ho spiegato ormai più che platealmente il malessere di Sakura... ma cosa le sta succedendo ora? Perché è tutta felice e contenta, così di punto in bianco?
Chi sono i ninja misteriosi che son comparsi per poche righe nel capitolo? Ok, questa non è particolarmente difficile, ho messo un indizio grande come un cartello luminoso con la freccia! ^^”
Ma cosa frulla nella testolina di Kaeru, dopo questa spataffiata di spiegazione? Vorrà ancora conoscere Sasuke? E l'idea finale del figlio?
*prende lo scudo* mi dileguo che è meglio per la mia incolumità! XD

Ah, dimenticavo: nel capitolo, c'è un passaggio che è la mia speranza di finale del manga. Cioè, come io credo finirà e vorrei finisse il manga... ve lo riporto:
“«Ma io ero diventato abbastanza forte, grazie alla Volpe a Nove Code, e l'ho bloccato. Abbiamo lottato per tre giorni, sembrava che non ci potessimo stancare mai», continuò, sorridendo al ricordo. [...]
«Chi ha vinto, papà!»
«Beh, nessuno... o meglio, è finita pari... circa... avevamo perso i sensi entrambi, non so per quanto tempo siamo rimasti lì svenuti nella foresta... poi mi sono svegliato e l'ho trascinato nel villaggio, dove siamo stati medicati e rimessi in sesto».
«Poi lui se n'è andato», finì Hinata sulla porta.
Naruto annuì e sospirò divertito. «Quando mi sono svegliato, non c'era più. Ma avevo un villaggio da ricostruire, una bella ragazza che si prendeva cura di me...»
Hinata gli passò le braccia attorno alle spalle e gli carezzò una guancia, amorevole.
«...e non l'ho più seguito».”


Voi che ne pensate? Siete d'accordo con me o di una visione totalmente differente?
All'inizio pensavo che si sarebbero ammazzati a vicenda, poi che Sasuke si sarebbe ribellato a Madara e, con Naruto, lo avrebbe debellato... ma alla fine, sebbene questa sia la fine più probabile, non ci spero più di tanto, anche perché mi sembra troppo rosea... e quindi, dato che la morte di Sasukinobello non è contemplabile (<3) opto per un suo dileguossi, una scomparsa misteriosa e piuttosto in bello stile... ditemi voi che ne pensate, sono curiosa! ^^

Ah, ovviamente sono curiosa anche di sapere come credete finirà la fic! ^.-


San: Brava, sono pienamente d'accordo con te: le recensioni o son fate bene o è meglio battere le dita altrove! ^_^ Wow, son riuscita a farti piacere Naruto? Se me lo dici così, come “impresa quasi impossibile”, ti credo e ne sono molto onorata! D'altronde, la lotta per rendere l'IC è sempre più ardua, mano a mano che ci si scosta dalla trama originale, quindi il tuo appunto ha un significato ancora più grande per me!! Ahahah, fai bene a scrivere “non lo so”, non sai quanto rido (fino a sentirmi male, quasi)(soprattutto perché, per non attirare l'attenzione, reprimo il tutto quindi viene fuori una cosa piuttosto strozzante O.o) quando leggo i vostri dilemmi e ipotesi o anche scleri sulle trame contorterrime che vi propongo! Bwuahahahahah! XD ...eh? Ah, ti preoccupi se riuscirò a risolvere i dilemmoni entro il chap finale... ehm. Sto iniziando a ricredermi, ma ogni volta che ci ripenso poi mi torna in mente il bel finale che ho ideato (anche se a volte mi sembra così banale da schiaffeggiarmi da sola) e mi dico fiduciosa che sì, ce la farò! *sorride alla Gai* Finale SasuSaku... immagini, immagini! :P Allora, parliamo di noi... cara la mia “simile alla luna”! ^^ Uhm, non avrei mai pensato che fossi persiana! O_o Beh, non che avessi particolari indizi, a parte un tuo “cammina su tappeti” nella pagina autore, sì. E quindi vivi laggiù? Bello? Io sono di Milano, nata e residente qui da quasi (sigh) venti (ri-sigh) anni (ç_ç)(sì, mi sto sentendo vecchia)(anche perché sto scoprendo che almeno l'80% delle persone che leggevano e recensivano The Way Of è/era minorenne)(c'entra niente, lo so)(xD) e non ho molto altro da dire, ho già scritto un po' nella pagina autore, il resto se vuoi lo puoi scoprire su feisbuk, puoi aggiungermi quando vuoi! ^.- Passo alla scheda dei sensi: non ho mai mangiato solo origano tranne quando becco la fogliolina intera nell'arrosto, ma per il resto direi che son tutti azzeccatissimi, condivido in pieno! :) Alla prossima!

Vaius: O.o come non mi trovi più sul faccialibro?? Io ci sono sempre (come al solito anche troppo! xD), però in effetti neanche io vedo te... uhm, che cavoli! Prima con mia sorella e ora con te, che palle! >.< Torniamo a noi, va'... per la tua fic, preferisco concludere tutta la lettura prima di sbilanciarmi, ho alcune ideuzze in testa sul proseguo ma non so quali siano i tuoi piani e quindi mi godo la storia (leggi: sono al capitolo 13, graaaaandi passi avanti! xP)(eh, c'ho da studià!) Uhm, le tue recensioni sono sempre così cripitiche... sembra che fai una riflessione sul capitolo, ma poi se la rileggo mi sembra sempre un riassunto di ciò che hai letto tu e quindi... boh! XD Ah, se siamo tutti strani nella mia fic... con me al timone, che ti aspetti? Oggi però li ho resi un po' più normali, dai! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, con tutto questo NaruHina! ^.- Ciao!

martnyny: Vedo con piacere che l'illuminazione divina ti ha colpito in pieno! ^^ Hai scoperto l'arcano mistero, ma ancora non sai cos'ho in mente io... perché ho sempre qualcos'altro in mente, fidati. Forse dalla fine di questo capitolo lo potrai intuire meglio, però! :) Grazie per l'appoggio sulla scelta del flashback, mi fa piacere che un simile sforzo (tenere a freno le dita che volevano scrivere più del necessario non è stato facile >.<) sia stato apprezzato! E trovi che il mio stile sia migliorato? Spero di non rovinarmi, allora! ^^” Grazie come sempre di tutto, alla prossima! Ciao!

shika: Ahahah mi chiedi se sono una mosca bianca? Ovviamente ja! ^_^ Fiera di sostenere questa coppia che più canon di così quasi non si può! Kishi, maaaa... un bel bacetto tra quei due, no? Così estirpiamo una volta per tutte quell'odiosa di Temari (che, per fortuna, non stiamo rivedendo da infiniti tempi)(^^)! Calma della tempesta, dici? Beh, in effetti dopo questo e il precedente capitolo, ci sarà un bel po' di confusione e scombussolamenti vari! Contenta? :D E grazie per l'apprezzamento dell'IC e dei personaggi originali, davvero grazie di cuore! ^_^ Alla prossima, ciao!

ladyvampire90: Ansia per il bambino nato morto di Sakura? Mi fa piacere che tu la compatisca e ti dispiaccia per la sua sventura, sai? Non perché mi faccia piacere che tu stia male per la mia storia, ma perché allora vuol dire che sono stata abbastanza brava da renderti partecipe! ^.- La tua storia la sto leggendo, in questo periodo sono un po' presa ma dovrei parcela presto! E poi avrai la mia recensione, ovviamente! Cmq, se t'interessa, sappi che ho fatto capitare a Sakura cose ben peggiori di queste nella mia precedente serie, The Way Of My Life... lì sì che ne ho combinate di tutti i colori! Se ti va, leggila pure! Intanto io ti ringrazio per la recensione a questo capitolo, sperando che anche questo ti sia piaciuto! Ciao!

kry333: Oddeo, tu vuoi anche sapere come è successo quel che è successo tra Sasuke e Sakura? Uhm... *rimugina* non era particolarmente in programma... vedrò se riuscirò a mettere un accenno da qualche parte! ^^ Però non vorrei far cozzare la scena con quella di una mia prossima fic, in cui una cosa simile viene raccontata un po' più nel dettaglio... e che cavoli, ho spoilerato su qualcosa che ancora non esiste, sto peggiorando! >.< Sono da ricovero... “praticamente vede kaeru quasi (ripeto, QUASI. anzi, all'incirca è il termine migliore!XD) come suo figlio. per questo ha deciso di allenarlo!!” Bravissima, proprio così! :D Ma non mi picchiare Sakura, ehi! ...quello è compito mio! ^.- Grazie per la recensione, spero che anche questo capitolo ti piaccia! Ciao!

KarenX: Come sarebbe a dire che la rivelazione ve l'ha regalata Sakura e non io?? ç_ç Me piange, sai? Però sono anche contenta perchè avevi indovinato -circa- la mistica scoperta! ^^ E per quanto riguarda ciò che poi è successo... avrai da penare ancora un po'! XD Me ora molto sadica, ja. “e mi sembrava strano che avessi fatto la fic un po' troppo allegra, meno male che hai fatto morire il bimbo nel grembo della rosa se no gli zuccheri ci impallinavano tutti!” Ma lo sai che son caduta dalla sedia nel leggerlo??? xDD Stupenda! Grazie di tutto, alla prossima, ciao!

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Capitolo 9
*** In Fermento ***





Trent'Anni



«Sicura?»
«Certo! In fondo, oggi a pranzo non siamo riusciti ad andare dove volevamo, no?»
«Sì, certo, ma...»
«Forza, signor Inuzuka, non vorrà mica rifiutare l'invito di una bella ragazza!»
A Kiba sembrò che avessero suonato delle campane, o trillato gli usignoli, per rendere quella risata la più bella che avesse mai sentito. Che fine aveva fatto il volto triste e spento della ragazza, dov'erano finiti i suoi tormenti e le sue paure? Ormai non si notavano neanche più i cerotti e le bende, una nuova Sakura Haruno gli stava sorridendo felice e si lasciò trasportare da quell'euforia anomala, pregando il cielo che quel momento fosse destinato a durare ancora molto a lungo.
Sorrise a sua volta e si fece prendere a braccetto. «Allora, signorina, dove preferisce andare?»
«Dove? Mah, vediamo... ovunque!»
Sakura non sapeva definire con precisione quali fossero i suoi pensieri dominanti, mentre strattonava il suo ragazzo per le vie del villaggio sotto gli occhi scettici e curiosi dei passanti o mentre la sua risata frizzante faceva voltare tutti ed anche accendere qualche luce nelle case. Forse era impazzita definitivamente, forse era solamente guarita.
Girarono quasi tutta Konoha, lamentandosi dei locali chiusi o dei costi troppo elevati, fino ad arrendersi ed andare da Ayame a mangiare una buona, salutare e fumante ciotola di ramen.
«Sakura! Che piacere vederti così felice!», la salutò la proprietaria del banchetto, «Sei in ottima forma!»
«Grazie!»
«Due porzioni, Ayame», ordinò Kiba, ancora stretto alla rosa, «E che siano ben abbondanti!»
Guardò incantato la sua ragazza per un minuto intero, prima di darsi dello stupido per non averci pensato prima e baciarla come avrebbe voluto fare da anni.
Sospirò soddisfatto nel vedere le sue guance infiammarsi e i suoi occhi desiderare ancora quel contatto. Nella mente del ragazzo, il viso patito di quell'euforica ragazza che aveva appena ricordato come si vive si sovrappose a quello che si imponeva di vedere ogni giorno della sua malattia, da anni. Finalmente non aveva più bisogno di fingere a sé stesso.
Le ciotole vennero posate sul bancone. «Buon appetito!»
«E dopo, signorina Haruno, dove vuole andare?»
«Inuzuka, prego.»
«Eh?»
Sakura lo baciò sul naso, poi ridacchiò ancora, sembrava che ogni centimetro del suo corpo non potesse farne a meno. «Sono la signorina Inuzuka, non ricordi?»


“Ha vissuto nell'odio per troppo tempo per capire l'amore”.
Le parole di Hinata gli ronzarono in testa per tutta la notte, impedendogli di dormire per molte ore.
Sentiva che c'era molta verità, in quella semplice frase, la riusciva a percepire alla luce delle rivelazioni che finalmente era riuscito a scucire al padre. Ma non riusciva a convincersene del tutto.
«Sasuke Uchiha...»
Assaporò il suo nome ancora una volta, catturando il suono di ogni sillaba come se questo avesse potuto fargli vedere la soluzione del suo dilemma.
In un sol giorno era riuscito ad ottenere la promessa di essere allenato da due dei più forti ninja di tutti i tempi. Anche se uno non l'aveva proprio promesso e l'altro aveva posticipato la cosa all'esame da genin... ma a Kaeru bastava.
Si girò su un fianco e lasciò vagare lo sguardo in lontananza, sopra i tetti, nelle strade, tra le luci delle case che circondavano la sua, e poi più in alto, dove la luna brillava serena e illuminava ogni cosa, persino quel puntino squadrato in lontananza, che non aveva mai capito realmente cosa potesse essere.
Si inginocchiò sul letto ed attivò il byakugan, puntando gli occhi proprio su quello che ormai aveva scoperto essere il tetto di una casa, nel centro della foresta che circondava il villaggio.
«Sasuke... Uchiha...»
Non riusciva a vederlo, ma era sicuro che fosse lì, in quella casa.
Ad aspettarlo.
Kaeru non aveva dubbi: quell'uomo poteva non comprendere l'amore ed essere un bravo papà, ma certamente sapeva come essere un ninja.
Attese le prime luci dell'alba per preparare un piccolo zaino e saltare silenziosamente giù dalla finestra.


«AH!»
«È la ferita?»
«Sì ma non è grave. Proseguiamo».
«Forza, non manca molto. Ormai siamo quasi arrivati».


La signora Nara, nonostante le apparenze frivole, era un'abitudinaria: ogni mattina si svegliava alle sei, cercava la vestaglia a tentoni e si trascinava in bagno per sistemarsi prima che il mondo potesse vederla spettinata ed assonnata; una volta rimesso a posto il viso e il proprio aspetto in generale, scendeva in cucina ed iniziava a preparare la colazione per sé e per Hachisu, la quale veniva svegliata dall'odore di caffè e dal rumore delle tazze.
Senza quella routine, le due donne di casa Nara non riuscivano a sentirsi a proprio agio durante il resto della giornata.
«Hachi...», la chiamò risalendo le scale,«Dai che la colazione è pronta, su! Oggi ci sono anche i frutti che ci ha portato Sai ieri!»
Arrivò alla porta della camera della figlia e si stupì del fatto che stesse ancora dormendo. Solitamente anche lei si alzava ed andava a sistemarsi in bagno, pur senza la sua stessa sensazione di bisogno. Sorrise teneramente: Shikamaru l'aveva presa in giro un milione di volte per averle trasmesso una simile abitudine.
«Hachi, vieni di sot... Hachi?»


Kiba Inuzuka non si era mai sentito così tanto a disagio.
Per molti anni aveva aperto la porta della stanza di Sakura sperando di vedere un barlume di lucentezza nei suoi occhi, qualsiasi cosa che la facesse sembrare più viva, ed ogni volta, puntualmente, si era dovuto ricredere fino ad arrivare quasi a convincersi che non sarebbe mai migliorata.
Aveva avuto moltissimi momenti di sconforto, momenti in cui desiderava gettare al vento ogni cosa, sistemare la sua ragazza come diceva lui e fregarsene delle cure e della sua situazione precaria, perché si era stufato di vivere con uno zombie. Ma non era mai riuscito a staccarsi veramente da lei, non aveva mai dimenticato il legame che li aveva uniti prima che lei rimanesse incinta del nukenin e, quindi, non l'aveva mai lasciata andare.
Ma in quella strada, con quella donna che sembrava essere l'euforia fatta persona, stava vivendo il momento più imbarazzante della sua vita e si stava quasi pentendo di esserle accanto.
«Si può sapere come mai sei così euforica?»
Lei, ovviamente, gli sorrise, prendendo la sua mano fra le sue e stringendola con forza. «Perché non mi regali dei fiori? Ogni ragazza dovrebbe riceverne dal suo fidanzato», gli disse invece.
«Fiori? Va bene, ma solo dopo che mi avrai risposto!»
«Ti risponderò quando mi porterai il mio regalo», ed aggiunse una piccola linguaccia divertita.
Kiba sospirò sconsolato, ma non poté trattenersi dal sorridere a sua volta: probabilmente sì, Sakura era impazzita totalmente, ma non riusciva a trovare neanche mezzo motivo per non essere felice a sua volta.
«Allora aspettami qui», le sussurrò ad un orecchio, «Vado a prenderti i fiori più belli che ci sono in tutta Konoha».
E a Konoha, chi dice “fiori”, dice “Ino”.


L'ansia la stava divorando mentre osservava la stanza.
Vuota.
Il letto rifatto, la scrivania in ordine e i suoi abiti spariti.
Ino si portò una mano al petto ed inspirò profondamente. Si disse che non c'era bisogno di allarmarsi troppo ed analizzò la situazione con razionalità: sua figlia non era in casa. Scappata? Rapita? Più probabile la prima. Ma scappata per dove?
Probabilmente c'entravano Kaeru e Sasuke, in quei due giorni la vedeva sempre più assente e il suo sesto senso le diceva che quei due c'entravano sicuramente.
D'altronde non aveva mai creduto alla loro storiella dell'allenamento al fiume...


Fermò la sua corsa e si arrampicò sul tronco di un albero, salendo più in alto possibile per controllare la sua posizione col byakugan.
Sì, ormai non mancava molto.


«Ehilà, Naruto!»
«Ciao Kiba. Dove vai così di fretta?»
«Da Ino, devo prendere dei fiori per Sakura, sai lei è...»
«Guarita, sì, ho sentito!»
«Uh? Come l'hai saputo?»
«Non è difficile da intuire, quando una ragazza muta da anni si mette a cantare e parlare per tutto il villaggio...»
«Ahahah... sì, in effetti ci ha risparmiato di diffondere la notizia».
«Sono felice per te, Kiba».
«Grazie, amico mio. E tu dove stai andando?»
«A casa, sono appena stato con Shizune e Yamato al palazzo per autentificare un messaggio della squadra Kakashi».
«E...?»
«Stanno tornando, hanno scritto che mancava un giorno di viaggio!»
«Fantastico! Allora, se sei libero... verresti a scegliere un fiore con me?»


Ino ormai ne era più che sicura: Hachi era andata con Kaeru da qualche parte che riguardava anche Sasuke.
Non era stupida, lei, sapeva che un pericolo simile li avrebbe attratti più di un orso con il miele. E Sasuke e il suo mistero era una qualità di miele molto invitante...
Si cambiò d'abito, indossando la sua divisa quotidiana da combattimento, strinse i lacci dei polsini e si preparò ad uscire per cercare sua figlia e suonargliele di santa ragione.
Era praticamente già uscita di casa quando sentì dei rumori provenire dal negozio.
Sospirò e decise di perdere un paio di minuti per accertarsi che fosse un gatto e non un ladro, quindi fece retro-front ed andò in direzione della vetrina della bottega.
Vide all'interno due ombre aggirarsi tra i vasi ed entrò a sua volta, tre shuriken già pronti tra le dita.
«Fermi dove siete!»
«A cuccia, Ino, siamo noi».
«Kiba?»
«E Naruto, presente! Stiamo cercando un fiore per Sakura, tu sai quale potrebbe andare bene? Io gli stavo suggerendo la camelia, ma lui dice che un girasole è più adatto e...»
Ino ebbe l'impulso di lanciargli tutti e tre gli shuriken in fronte, ma ebbe la bontà di trattenersi e gli si avvicinò ad ampie falcate, afferrandolo per il colletto della maglia e scuotendolo con vigore. «Ma si può sapere tu dove diavolo hai il cervello?? Hachi è scomparsa e sicuramente anche Kaeru!»
Naruto la guardò enigmatico, cercando aiuto nell'amico, seminascosto dai garofani.
«Che intendi dire? Cosa...»
«Sveglia, Hokage dei miei stivali, come puoi non sapere ciò che sta succedendo!»
«Sasuke...», sussurrò incredulo, «Dobbiamo ritrovarli al più presto!»


Atterrò rapidamente al centro del vialetto d'ingresso e si guardò in giro: quel posto era davvero desolato.
Nonostante a quell'ora e con quella luce fioca gli desse i brividi, non riusciva a non pensare alla storia che quelle mura avevano visto e vissuto, alla potenza dei suoi abitanti e al loro rapidissimo declino.
«Ti eri perso, moccioso?»
Sussultò e si voltò in direzione della voce, alle sue spalle. Sasuke Uchiha lo stava squadrando scuro in volto, appoggiato al muro del giardino e con le braccia incrociate.
Visibilmente scocciato.
«Ehi, guarda che io sono ancora piccolo, non sono abituato a fare così tanta strada nella foresta!»
Una luce rossa brillò negli occhi del suo nuovo sensei. «Se sei piccolo dovresti andartene».
Kaeru iniziò a scuotere la testa con vigore. «No, non sono piccolo! Assolutamente!»
«Bene, iniziamo. Mostrami tutto ciò che sai fare».


Naruto, Kiba ed Ino iniziarono subito le ricerche, senza nemmeno avvisare Sai, Hinata o qualcun altro per non perdere tempo. Si diressero immediatamente verso la traslocata casa Uchiha, passando di tetto in tetto, saltando rapidamente e senza dire una parola, tutti concentrati sul loro obbiettivo.
Kiba si staccò da loro quei due minuti necessari a richiamare Akamaru e farsi seguire da lui, affidando anche a lui il compito di ritrovare i due ragazzini.
«Forza, Akamaru! Questo fazzoletto è di Hachi e questo kunai è di... ehi, ma dove... fermo, non da quella parte! Akamaru!»
Il cane sparì in una nuvola di pelo bianco in direzione opposta a quella che i tre ninja avevano intrapreso. «Ma che cos'ha?», chiese Ino.
Kiba richiamò anche Naruto, che li raggiunse in pochi secondi. «Akamaru non è uno stupido, avrà percepito qualcosa e...», si mise a quattro zampe a fiutare anche lui l'aria, riuscendo a percepire un odore familiare, «E ha ragione! Seguiamolo!»
Invertita la direzione di marcia, i ninja si misero all'inseguimento del segugio, trovandolo poco distante a farsi accarezzare da Hachisu.
Atterrarono ad un metro da lei, cogliendola di sorpresa. «Mamma!», trillò lei, «Che succede?»
«Che...», Ino strinse una mano a pugno e cercò in tutto il suo corpo l'autocontrollo necessario a non tirarle quantomeno uno schiaffo, «Che succede, mi chiedi? Eri sparita!»
«Sono sempre stata qui, aspettavo che aprisse il fornaio!»
«Il... fornaio?»
«Sì, volevo...», divenne tutta rossa in viso ed abbassò lo sguardo imbarazzata, «Cioè, io non volevo ma mentre passeggiavo avevo sentito Naruto parlare con Yamato e dire qualcosa sul ritorno di papà a casa e allora... volevo comprare dei dolci e farvi una sorpresa...»
La tensione che si era generata tra tutti quanti si sciolse all'improvviso e la stessa Ino fu la prima a riderci su. «Allora è stato tutto un malinteso?»
«Sì, non volevo farvi preoccupare».
«E Kaeru?»
La voce grave di Naruto spezzò nuovamente l'atmosfera e fece ripiombare la preoccupazione nelle loro menti. «Non era con te?»
Hachi abbassò lo sguardo e si morse un labbro.
Sua madre la prese per le spalle e la scosse, «Hachi», le disse, «Ti prego, tu sai dov'è, vero? Diccelo, avanti!»
«No, non lo so...»
«Non mentire!», sbraitò Naruto, spintonando via Ino e prendendo il suo posto, «Dimmelo, Hachi! Devo saperlo!»
Gli occhi scuri della ragazzina si spalancarono per il terrore che Naruto, che non aveva mai visto così adirato, le stava incutendo. Si sentì tremendamente piccola e indifesa sotto lo sguardo così duro di quelle iridi che da azzurro cielo si erano improvvisamente arrossate dalla rabbia e dalla frustrazione. Strinse entrambi i pugni con forza e li picchiò sulla panchina. «Io non lo so!», urlò infine.
«Ti prego, se...»
«Ti ho detto che non lo so, mamma! Non sono la sua segretaria, non so tutto quello che fa!», Hachi sentì lacrime bollenti scenderle lungo il viso mentre urlava con tutta la forza che aveva quell'orribile bugia, «Io sono stata qui tutto il tempo, non ho idea di dove sia!»
Shikamaru le aveva insegnato a non mentire mai, se non in casi rari ed eccezionali, di quelli in cui c'è in gioco la vita di qualcuno o informazioni segrete. C'era anche il bluff, ma lei non era mai stata brava in quello. Però aveva i suoi amici, e Kaeru era uno di quelli. Nel momento in cui le mani di Naruto le si erano posate sulle spalle,Hachi aveva compreso che mentire non era poi così sbagliato, se lo facevi per proteggere un amico.
E per la promessa di coprirlo se mai lo avessero cercato.



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Uff, che capitolo movimentato! @_@ Io ad un certo punto mi ero persa, in tutti questi cambi di protagonisti, voi no? XD
Diciamo che forse è più difficile scriverli che leggerli, eh già... ^^” Spero solo che vi sia piaciuto come è stato allestito il capitolo! :) Premetto che mi sono accorta tardi che oggi era già mercoledì e che non avevo ancora scritto molto del capitolo se non lo scheletro e la prima sequenza, quindi l'ho appena finito e, se ci sono errori o incorrettezze, siate gentili e fatemele notare, non ho tempo di ricontrollare tutto alla mia maniera maniacale! ^^
Ah, ho stilato la scaletta dei prossimi capitoli e ho anche già scritto il finale! Beh, lo rivedrò parecchio perché ora come ora fa un po' schifino, ma intanto posso iniziare a fare il count-down: -3 capitoli! Si finisce al 12°! :D

Novità delle novità! Ho creato un blog!
Sì, sono una schiappa con html e cose varie, ci ho messo un giorno intero solo per metterlo su (anche perché ad un certo punto la colonna di lato era misteriosamente “caduta” e non sapevo più come rimetterla al suo posto... e quindi ho dovuto ricominciare daccapo <.<), un altro pomeriggio solo per il banner in alto, ma diamine!, se ne sono contenta!
Qua c'è il link!
A che mi serve? Per rispondere alle recensioni, principalmente. E poi, dato che io sono una gran chiacchierona, per avere discussioni e dialoghi vari con tutti i lettori, ossia quelle cose che non si possono mai dire in recensione perché se no si va OT e gli adminsss poi ti cancellano tutto! :D
Ah, e così poi non mi allungo i capitoli all'inverosimile con la risposta alle recensioni, dato che mi capita che guardo i capitoli, guardo la cosetta a lato (nella barra verticale che ti fa scendere la pagina, insomma) e la vedo minuscola, pur avendo scritto poco!

A proposito di recensioni... mi sento abbandonataaaaa! ç_ç Solo 5? Cos'è, siete in sciopero?? ç_ç La fic non vi piace più?? Oh, ma ditemelo che così miglioro e cerco di sistemare ciò che via annoia! ç_ç

O siete solamente stati rapiti dagli alieni? ^-^


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Capitolo 10
*** Looking For ***





Trent'Anni



Quel giorno il cielo era completamente coperto di nuvole fitte che impedivano ad ogni spiraglio di luce di arrivare a toccare il suolo, donando ad ogni cosa un freddo colore neutro. La stessa temperatura era neutra, né calda né fredda, una ventina di gradi appena che segnavano il confine tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera.
«Francamente, dopo tutta la pioggia che abbiamo preso, speravo in un ritorno più asciutto».
Kakashi ruotò stancamente il viso in direzione del suo compagno, ridacchiando in silenzio sotto la maschera blu. «Perché, vedi pozzanghere?»
Neji alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, evitando rapidamente di intromettersi in quello scambio di battute. Shikamaru, invece, iniziava ad apprezzare le risposte pungenti del jonin e il rispondergli per le rime costituiva un modo non troppo dispendioso per svagare la mente dalla missione.
«No, ma non vedo nemmeno un bel sole caldo che ci asciughi le ossa», riuscì però a dire, rendendosi conto di essere troppo stanco anche per mettersi a pensare a battute più acute.
«Su questo ti do ragione», ammise l'Hyuga, «Non sarebbe dispiaciuto nemmeno a me un po' di tepore. Il paese delle Nuvole è davvero uno strazio, in quanto a monotonia meteorologica».
Si portò poi la mano sulla spalla destra, premendo con forza per non sentire il dolore lancinante che lo straziava da giorni. «Bene, ora basta chiacchiere, devo andare subito da un medico a farmi sistemare il braccio», disse rimettendosi in marcia ed avvicinandosi rapidamente all'ingresso del villaggio.
Ma non appena misero piede al suo interno, una sensazione spiacevole e viscida gli attanagliò lo stomaco: il paese non era mai stato particolarmente vivace negli ultimi anni, se non in occasione delle feste annuali, degli eventi speciali come la visita dei Kage o degli esami degli allievi ninja, ma una simile quiete era così innaturale, abituato ormai alla vita degli altri villaggi e non poté non sentirsi a disagio. E in colpa.
Perché non riusciva a capacitarsi del fallimento generale nel sorreggere il villaggio dopo la morte di Tsunade-sama, fallimento di cui si sentiva partecipe.
Lo raggiunsero anche Kakashi e gli altri e, come lui, si accorsero subito della situazione.
«Credete che Sasuke sia già arrivato?»
«È probabile».
Shikamaru fece due passi in avanti e si posizionò di fronte al resto della squadra. «Vi chiedo scusa, ma vado subito a controllare come sta la mia famiglia», e, così dicendo, corse in direzione della propria abitazione.
«Non è una cattiva idea», affermarono Choji e Neji, sbrigandosi a raggiungere l'appartamento sopra il chiosco di ramen, l'uno, la casa di Hinata, l'altro.
Kakashi sistemò sulle spalle lo zainetto da viaggio e si grattò la nuca. «Beh, visto che mi hanno abbandonato tutti... sarà meglio andar subito a fare i rapporti», disse sconsolato, muovendosi in direzione del palazzo dell'Hokage. Del suo ufficio.


Shikamaru Nara non diede particolari manifestazioni di gioia nel rivedere quella porta ornata con motivi floreali dopo così tanto tempo, non urlò il suo ritorno a squarciagola per richiamare fuori di casa la moglie e la figlia ma si avvicinò lentamente al legno, bussando come se quella fosse la soglia di un estraneo, tanto per prenderle di sorpresa.
Bussò più volte, immaginandosi di veder comparire a momenti la faccia titubante di Ino mentre apriva uno spiraglio per vedere chi fosse l'ospite per poi saltargli con le braccia al collo chiamando a gran voce la piccola Hachi perché desse anche lei il benvenuto al padre dopo un anno di assenza.
Già, un anno.
Il genio non riusciva a capacitarsi di una simile prolungazione del periodo prefissato per la missione, ma per quanto doloroso potesse essere stato, più ci ripensava e più si convinceva che se fossero andati via subito sarebbe stato tutto inutile e che qualcun altro, dopo di loro, avrebbe dovuto ricominciare daccapo il lavoro. Sorrise amaramente: così aveva perso la cerimonia di ammissione all'accademia ninja.
«Ah, bentornato!»
Sussultò nell'udire quella voce maschile.
Si voltò e si sentì in parte spiazzato e in parte scocciato nel ritrovarsi di fronte, ancor prima della sua famiglia, il viso pallido e pacato di Sai.
«Grazie», rispose titubante, indagando con lo sguardo sulle pesanti borse che stava trasportando, «Vuoi una mano?»
«Oh no, non ti preoccupare!», scacciò il favore con un cenno della testa, «Sono io che sto facendo un favore ad Ino, le avevo promesso che l'avrei aiutata a sistemare il tetto della serra e sto portando i materiali...»
Shikamaru si accorse dopo troppi secondi che aveva schiuso le labbra per la sorpresa. «Sì, beh... grazie mille ma ora che sono tornato non ha più bisogno del tuo aiuto», gli disse brusco, spinto dall'orgoglio ferito di capo famiglia.
«Hai ragione, scusami», Sai gli sorrise bonario, sperando di fargli saltare qualche nervo, senza apparente successo. Si stava quasi già voltando quando quel nuovo metodo per restituire l'offesa gli balenò in mente: «Se può farti stare più tranquillo, però, sappi che non ho mai pensato di prendere il tuo posto nella famiglia, nemmeno quando sembrava che ce ne fosse più bisogno».
Appoggiò le borse a terra decisamente soddisfatto, inspirò felice e se ne tornò a casa sua, senza nemmeno aspettare di vedere la faccia del jonin, piccato e decisamente seccato.


Sakura alzò gli occhi al cielo e dedusse che era passata almeno mezz'ora da quando Kiba l'aveva lasciata lì nel parco per andare a cercarle un fiore. Si alzò in piedi e rassettò la gonna, sorridente.
Passeggiò per le vie del villaggio per qualche minuto, prima di scorgere le mura di confine e decidere di raggiungerle il più in fretta possibile.
Per superarle e raggiungere un posto particolare.


«Oh, Naruto!», Kakashi comparve alle sue spalle e lo salutò cordiale, «Che coincidenza, proprio te cercavo! Ma... che succede? Piangi, piccolina?»
Hachi si asciugò in fretta le lacrime e cercò di sorridere il più possibile, mentre Kiba, Ino e Naruto salutavano a loro volta il vecchio maestro.
«Sensei, finalmente!»
«Ma voi due che ci fate qui?», indicò Ino e la piccola, «Shikamaru è corso subito a casa per salutarvi!»
Ino sussultò, il suo viso si accese improvvisamente ed immediatamente afferrò Hachi per un braccio e la trascinò via con sé mentre, tra le risate dei tre uomini, li salutava frettolosamente per arrivare a casa il più rapidamente possibile.
Kakashi si divertì nel vederla allontanarsi. «Sbaglio o quella donna è sempre troppo agitata?», ridacchiò sotto la maschera.
Naruto annuì in un sorriso e gli posò una mano sulla spalla. «Non sbagli, sensei, chissà che cos'ha fatto ad uno come Shikamaru per convincerlo a sposarla! Giusto, Kiba? Ehi, ma dove vai?»
L'Inuzuka distava già diversi metri da loro e proseguì la sua corsa senza voltarsi, sparendo tra i tetti.
I due ninja rimasti si guardarono enigmatici. «Che gli è preso?»
«Probabilmente si sarà ricordato dell'altra donna agitata del villaggio!»
«Ah, giusto, Sakura...», la sua voce si tinse di una nota triste nel ricordare la sua dolce allieva; l'ultima volta che l'aveva vista, prima di partire, era appena stata ricoverata dopo l'ennesimo attacco isterico. «Come sta?»
Naruto si passò una mano sul viso e si scompigliò i capelli, parecchio turbamento offuscò i suoi occhi limpidi. «Non ci crederà mai ma... sembra che sia guarita del tutto non appena ha rivisto Sasuke e...»
«Gu... guarita?», Kakashi spalancò gli occhi, incredulo.
«Sì, cioè, ora è allegra, solare, ride sempre e vuole fare mille cose, sembra che... sembra essere tornata ai tempi del fidanzamento con Kiba, prima che andasse a cercare Sasuke!»
«Cioè prima che rimanesse incinta», concluse l'Hokage.
Naruto rimase a bocca aperta, colpito in pieno. Prima di quella sua ultima frase non aveva ancora collegato il comportamento di Sakura attuale a quello di anni prima e si stupì della conclusione che Kakashi gli aveva fornito. Con moltissime probabilità esatta.
«Maestro, pensa che sia possibile che abbia... rimosso tutto?»
«Ora non è una questione vitale, Naruto. Piuttosto, dimmi: hai preso tu il mio posto, in quest'anno di assenza?»
Il biondino sorrise malinconico e scosse la testa.
«Che cosa?!», Kakashi quasi urlò il suo sbigottimento, «Come hai potuto! E... e chi è stato l'Hokage? Yamato?»
«Nessuno... o meglio, lui e gli anziani hanno agito assieme cercando di ricoprire, assieme, il ruolo...»
Hatake sospirò sollevato e si lasciò cadere di peso sulla panchina, affranto. «Perché non hai preso tu il mio posto, zuccone...»
«Non ne sono degno», rispose rapidamente il biondino.
«Idiota!», sbottò, «Io non sono degno di essere Hokage, non dopo esser stato messo fuori combattimento a quel modo da Madara, ma tu...»
«Io non posso guidare un intero villaggio se non sono nemmeno stato in grado di aiutare i miei amici!»
«Smettila con questa farsa, ormai non ci credi nemmeno più tu!», lo zittì bruscamente, «Sai di aver fatto il possibile con tutti, non puoi pretendere di più! Se poi ora Sakura è guarita veramente, beh hai un pensiero in meno!»
Naruto scosse la testa ed aprì la bocca per replicare, ma il suo sensei lo bloccò ancora, anticipandolo. «Hai sempre considerato il villaggio come la tua famiglia, vero?
Dimostralo! Ormai sei padre da abbastanza tempo, sai già alla perfezione di che tipo è il ruolo che devi ricoprire, quindi basta cercar scuse e fila nel tuo ufficio!»


«Tutto qui?»
Kaeru incespicò e scivolò a terra, ben più ferito da quelle due parole che da tutti i tagli e lividi che si stava procurando nell'allenamento.
Alzò gli occhi verso il suo maestro, ricevendo solamente un'occhiata gelida come risposta.
«Quindi, a parte la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo e al lancio dei kunai, non sai fare altro?»
«Ho nove anni», sussurrò impercettibilmente, indeciso se sottolineare maggiormente quel dato.
Sasuke lo guardò rialzarsi e mettersi ancora una volta in posizione di attacco, raccogliendo da terra ed impugnando saldamente i kunai che aveva precedentemente lanciato.
Attivò il byakugan ancora una volta, cercando di mettere tutta l'anima in quell'ultima dimostrazione. Richiamò a sé tutto il chakra di cui disponeva, stupendosi per primo della sua enorme quantità, mai testata a quel modo prima di allora e saltò in avanti per colpirlo, ma l'Uchiha lo deviò con due dita e il bambino ruzzolò nuovamente a terra.
Questo marmocchio ha più chakra di quanto pensassi, ammise il nukenin, Ma non vuol dire nulla.
Kaeru lo udì sbuffare annoiato mentre i suoi passi si allontanavano.
«Ehi, dove vai?»
«Non ne vale la pena».
«Che cosa!?», urlò ferito.
«Non sei in grado di imparare nessuna delle mie tecniche, nemmeno le più elementari», lo guardò con disprezzo, «Sei solo una perdita di tempo».
«Perché hai voluto allenarmi, allora! Chi credevi che fossi, un jonin?», lo rincorse con foga e con le lacrime agli occhi, «Io ho nove anni, Sasuke! Quante cose vuoi che sappia fare?»
Itachi aveva finito l'accademia, pensò istintivamente.
Scosse la testa. Kaeru non era Itachi e tanto meno un Uchiha. Si era lasciato trarre in inganno da una stupida somiglianza fisionomica.
Si voltò nuovamente e nuovamente se lo ritrovò di fronte.
Con quello sguardo deciso, forse un po' arrogante, ma sicuro di ciò che desiderava.
Cosa stava cercando? Un riconoscimento da parte di qualcuno? O forse voleva solamente mettersi in mostra, o diventare il futuro Hokage del villaggio?
Sasuke ebbe un flash back e si rivide il giorno in cui chiedeva al padre di seguirlo al lago, perché era riuscito ad imparare la tecnica e doveva dimostrargli a tutti i costi i suoi progressi, il suo valore.
«Forse una tecnica da insegnarti c'è...»


Hachisu fu la prima delle due a trovarlo, nella loro ricerca frenetica per tutta la casa. Aveva visto un'ombra al piano di sotto, avvicinarsi alla serra, e l'aveva seguita, scoprendo così suo padre intento a sistemare i materiali per riparare il tetto. «Papà!», trillò, saltandogli addosso ancor prima che lui potesse voltarsi ed abbracciarla come si deve.
«Oh, Hachi, come sei cresciuta!», le disse mentre immergeva i suoi sensi nel delicato profumo di fiori che distingueva le sue donne dal resto del mondo. Fece passare le dita fra i suoi sottili capelli e si perse nel meravigliarsi di tutti i cambiamenti fisici che la piccola aveva avuto in quei dodici mesi, quasi tredici.
«Shikamaru».
La voce di Ino li interruppe e fece voltare verso di sé. Rimase sulla soglia, una mano appoggiata delicatamente sullo stipite e l'altra posata sul petto, mentre suo marito la osservava estasiato, come se fosse la prima volta che la vedeva in vita sua.
Il tempo sembrò fermarsi, mentre i timidi sorrisi si allargavano sempre di più per sfociare in grida di gioia e di festeggiamento. «Sei tornato, sei tornato!»
«Come avrei potuto, razza di stupida? Sarai anche la donna più isterica del mondo... ma lo sai ch-».
Hachi distolse lo sguardo mentre le loro labbra si univano come spinte dal bisogno di quel contatto e si ritrovò a pensare che sua madre era sì, una donna davvero isterica e molto spesso impossibile, ma che si completava alla perfezione con la tranquillità del padre. Era proprio vero: gli opposti si attraggono.
«Anche se sono una seccatura?»
Un po' come Hinata e Naruto, lei così pacata e lui così irruent...
«Ho saputo che hai scocciato anche quel poveraccio di Sai, sei proprio una tremen...» «Hachi!», esclamò Ino preoccupata, interrompendolo bruscamente«Che cos'hai? Perché piangi?»
La raggiunse e le si chinò accanto, cercando di spostarle le mani dal viso.
Singhiozzava molto, senza apparente motivo.


Molte finestre vennero aperte e molti passanti si fermarono per ascoltare quel discorso così accorato e giusto. Naruto stesso non era più l'unico a non saper cosa dire, colpito com'era stato nel pieno delle sue posizioni.
Poi accadde qualcosa che non si sarebbe mai immaginato potesse accadere: gli abitanti di Konoha si misero ad applaudire.
Applaudivano, acclamavano, ma non Kakashi e il suo discorso, no: stavano sostenendo quel jinchuriki che da giovanissimo li aveva fatti penare più volte ma che, crescendo, aveva spesso dimostrato il suo valore e, soprattutto, le qualità degne di un vero capo.
«Beh, testaquadra», Kakshi lo guardò soddisfatto, «Se non vuoi dare ascolto a me, almeno guarda la gente che ti vuole come loro capo!»
Naruto li guardò, ad uno ad uno, mentre anche altri si avvicinavano applaudendo ed acclamandolo a quel fatidico incrocio, che probabilmente da quel giorno sarebbe stato ricordato anche per qualcos'altro, oltre alla presenza del fornaio.
Si alzò in piedi titubante e terribilmente imbarazzato, lanciò uno sguardo all'enorme tetto rosso che spiccava tra gli altri del villaggio ed annuì.


«Questa tecnica è più difficile di quel che possa sembrare», lo ammonì non appena furono arrivati sulla riva del lago, «Se fallisci, abbiamo concluso».
«Capito».
Sasuke si beò ancora una volta della sua foga e decisione nell'imparare da lui qualcosa di nuovo, qualsiasi cosa fosse.
«Te la farò vedere solamente una volta», continuò,«Ma ad una condizione».
I due occhi bianchi si posarono su di lui con curiosità, donandogli un'espressione terribilmente innocente ed infantile. Ma non per questo meno convinta. «Quale?»
«Diventa mio allievo e lascia Konoha».



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Oh, oh, mi è semblato di vedele un glan casino! ^^
Salve a tutti e scusate per mercoledì scorso, non ho proprio potuto finire il capitolo né rispondere alle recensioni, mi sono ritrovata con la scadenza di un mio contest alle calcagna e lo studio e il karate e... ok, di scuse potrei continuare a raccontarne per ore, fatto sta che ora ho finalmente scritto questo capitolo (che in realtà era già finito, quando me ne sono accorta mi son data della baka da sola) e il prossimo, mi manca solo l'ultimo... ahimè. Ahivoi. Più ahivoi che ahimè perché il finale sarà veramente crudele, piuttosto incompleto, direi, perché in fondo, dopo aver ricreato i protagonisti all'età di trent'anni suonati, cosa mi potrebbe far smettere e non farli andare ancora avanti? Già, sto meditando di fare un sequel con i protagonisti ancora cresciuti, ma non ho idee più serie e concrete di questa cosa senza forma, quindi accontentatevi del mio finale (quando verrà) e basta! Oh! Più che altro, ora voglio solo finire questa fic perché 1) si sta prolungando da un bel po' e non era in programma; 2) ho un'altra “long” (5 capitoli) in testa e devo partorirlaaaaa! >.<
E poi 3) non ho più tempo, almeno per questo semestre... ovviamente non smetterò di scrivere ma, diamine!, devo studiare sul serio! ^^”
Come sempre, le recensioni saranno nel blog, come anche le news sulla mia attività di scrittrice... ecco, la prossima volta che scompaio, se avete un secondo, buttateci un occhio.

Shark


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Capitolo 11
*** From Dream To Reality ***





Trent'Anni



Un ragazzo sgomitò tra la folla, riuscendo a raggiungere il suo obbiettivo dopo molti problemi. Afferrò per un braccio l'uomo che stava cercando da mezz'ora girando per tutto il villaggio senza sosta e lo strattonò più volte: non riusciva ad attirare la sua attenzione in altre maniere, data la confusione che li circondava.
«Naruto, signore!», urlò per sovrastare l'euforia popolare, «Per favore, mi ascolti!»
E l'Uzumaki finalmente si voltò, riconoscendo in quel giovanotto il suo vicino di casa.
«Ah, Mamoto, ci sei anche tu?»
«Hinata-san mi ha chiesto di avvisarla, signore».
«Avvisarmi di che?»
«Kaeru... non lo troviamo da nessuna parte!»
Naruto spese un paio di secondi per elaborare l'informazione ricevuta. Kaeru. In tutto quel trambusto generato dal discorso di Kakashi, si era completamente dimenticato del motivo per cui si trovava in quella strada.
E quando il sensei gli si avvicinò per chiedere quale sarebbe stata la sua mossa, «Grazie», gli disse, mentre correva verso il palazzo più grande del villaggio, «ma so già cosa devo fare».


Ino non avrebbe mai voluto negare a sua figlia di accompagnarla, soprattutto in una maniera così secca. Senza ammettere repliche l'aveva relegata in casa ed era corsa, assieme al marito, nel luogo in cui era sicura che avrebbe trovato il figlio di Naruto con la peggiore delle compagnie.
Gettò uno sguardo a Shikamaru, visibilmente scocciato di non potersi riposare come previsto, e lo ringraziò ancora di averla accompagnata («Preferisco riparare il tetto con una mano sola, piuttosto»). Probabilmente ci sarebbe stato anche Naruto, magari era già arrivato e aveva già portato via suo figlio, ma non avrebbe perso tempo a cercarlo, dando più possibilità a Sasuke di tenerlo in pericolo.
Saltò su un ramo più alto e sorrise. Hachi e Kaeru erano sempre stati così uniti ed affiatati che ormai considerava quel bambino come un cuginetto o, alle volte, come un secondo figlio.
Per questo non aveva badato alla confusione che c'era in paese, per questo non si era domandata a cosa fosse dovuta ed era corsa subito verso casa Uchiha, certa che li avrebbe trovati lì. E, se così fosse stato, con Shikamaru al suo fianco avrebbe avuto più possibilità di spuntarla, nel caso di uno scontro.
Atterrarono silenziosamente nel giardino del caseggiato, un kunai già nella mano di entrambi. Tesero le orecchie per cogliere anche il minimo rumore di una presenza di qualsiasi tipo, ma non percepirono nulla: la casa era vuota.
La controllarono rapidamente sia dall'esterno sia dall'interno, constatando quell'ipotesi iniziale.
«Sei sicura che siano qui?»
«Hachi ha detto che Kaeru stava venendo qui, forse si sono spostati altrove...»
Shikamaru sbuffò esausto. «Questo mi sembrava ovvio...», la prese in giro.
Un'ombra si mosse al primo piano ed entrambi i ninja vi si precipitarono per controllare.
Inginocchiata accanto al comodino, una giovane donna dalla chioma di un colore decisamente originale si perdeva nella contemplazione di una statua onorifica.
«E tu che ci fai qui?»
Sakura continuò ad ignorare la loro presenza e sorrise a sé stessa e ai suoi pensieri. Ino le si inginocchiò accanto e le scostò una ciocca di capelli, mentre la malinconia catturava le sue iridi chiare. «Ma non eri guarita? Ieri sera stavi bene...»
«Un giorno tornerà», mormorò la rosa, «E se non lo farà, andrò io a cercarlo. Naruto non avrebbe dovuto smettere, è stato vigliacco da parte sua. Non trovi?»
Shikamaru sospirò affranto e si appoggiò alla finestra sbadigliando sonoramente. Non aveva mai compreso appieno la stranezza e la pazzia che aveva colpito l'Haruno anni prima e, nonostante tutte le volte che Ino gli aveva spiegato i motivi che l'avevano scatenata, continuava a non capacitarsene. Com'era possibile perdere a quel modo la testa per amore? O per ossessione, perché dal suo punto di vista le due cose ormai erano due facce di una stessa medaglia, molto sottile.
Qualcosa all'esterno della casa catturò la sua attenzione.
«Aspetta!»
Alzò un amano per dire alle due donne di tacere e si portò sul tetto della veranda, guardando lontano. Venne raggiunto silenziosamente dalla compagna ed entrambi si accorsero subito delle voci e dei rumori che provenivano dal laghetto poco distante.
«Tu prendi Sakura», disse Ino indicando l'amica, «Io vado avanti a controllare e poi mi raggiungete, ok?»
E con quelle parole riprese la sua corsa, tra rami ed alberi sempre più fitti.


«Non sperare che una tecnica così fiacca possa mai essere utile».
Kaeru si voltò verso il suo maestro con un'espressione indecifrabile in viso: sembrava essere sia esasperato che ferito, per non dire scoraggiato. «Sto facendo del mio meglio», pigolò impercettibilmente.
Gli occhi rossastri di Sasuke lo fecero rabbrividire e gli diedero la forza necessaria a riprendere tutta la decisione necessaria per poter riuscire a fare quella tecnica così speciale.
Si concentrò ancora, meglio di quanto avesse mai fatto fino ad allora. Richiamò un'altra volta il chackra, cercando di catturarne ogni particella da tutto il corpo. Poi congiunse le mani e mosse le dita rapidamente, cinghiale, orso, aquila: prese un enorme respiro e...
«Kaeru, scappa!»
La palla di fuoco gli rimase impigliata in gola. Tossicchiò più volte e si chinò in avanti per non sentirsi male mentre scorgeva i capelli biondissimi di Ino comparire alle sue spalle, a qualche metro da lui e Sasuke. «Scappa, muoviti!»
L'Uchiha la guardò di sbieco, seccato dalla sua presenza. «Continua, non distrarti».
Kaeru annuì e si voltò nuovamente verso il lago, chiudendo gli occhi e ricominciando a concentrarsi. Se a Sasuke non importava nulla dell'intrusa, non si sarebbe fatto condizionare nemmeno lui. Quella tecnica gli sarebbe venuta, o avrebbe perso per sempre il suo nuovo sensei.


Ino spalancò gli occhi, allibita: Kaeru si era veramente voltato? Le aveva dato le spalle ascoltando invece Sasuke? E Sasuke gli stava davvero insegnando la tecnica della sua famiglia?
Delutì e decise di avvicinarsi, per capire meglio quella strana situazione.
«Hachisu mi aveva detto che lo avresti allenato», iniziò spavalda, cercando di non perdersi troppo nella contemplazione di quell'uomo che non rivedeva da troppi anni, «Ma non potevo credere che fosse vero...»
«Non sei mai stata una cima».
Una vena iniziò a pulsare sulla tempia della donna, decisamente irritata.
Effettivamente, che fossero passati anni o no, quel Sasuke Uchiha si ostinava a trattarla superficialmente, possibilmente in maniera odiosa. Prese un bel respiro e si avvicinò ancora, pur con diffidenza.
«Non capisco perché sei andato proprio da Sakura»
Lui non disse nulla, rimase in silenzio, come in attesa.
«Cosa speravi che accadesse? Dopo tutto quello che ha sofferto, credi ancora che potrebbe...»
«Ti stai offrendo volontaria, Yamanaka?»
«Co... come?»
«Vuoi darmi tu un erede, per caso?»
Ino non rispose, spiazzata da una simile affermazione.
«Come pensavo. Allora levati di mezzo».
Kaeru, a qualche metro da loro, era riuscito a sputare una palla di fuoco di medie dimensioni. I suoi urletti di gioia raggiunsero la bionda, facendole comprendere all'istante la verità. «Gli stai insegnando la tecnica degli Uchiha, stai manipolando Kaeru!», lo accusò risentita, «Non sei riuscito ad avere un erede naturale e ora vuoi rubarlo a Naruto!»
Sasuke si alzò in piedi ed attivò lo sharingan. «Non una parola di più, ti conviene», intimò grave.
La donna lo guardò con disprezzo. «Non credevo potessi essere tanto meschino», sputò.
«Allora è così che stanno le cose».
Entrambi si voltarono verso il punto in cui proveniva la voce, nascosta tra gli alberi.
Una persona nell'ombra, con addosso un mantello svolazzante, li osservava da qualche minuto, in silenzio, per comprendere la situazione ed agire nel migliore dei modi. Chi conosceva quelle precauzioni e sapeva metterle in atto come un piano ben congegnato era, senza dubbi, un abile ninja.
E Naruto Uzumaki lo era.



Kaeru sgranò gli occhi nel vederlo avvolto dalla tunica del sesto Hokage, stentando a riconoscerlo. «Papà!», esclamò incredulo e sorpreso allo stesso tempo.
«E così ti sei deciso», Sasuke lo seguì con lo sguardo mentre quello scendeva dalla sua postazione e si frapponeva fra lui e suo figlio, «Mi chiedevo quando ti saresti accorto che tuo figlio mi adora».
«Adora una leggenda e il ricordo di ciò che sei stato, Sasuke», i suoi occhi azzurri si tinsero di una fredda sfumatura nel pronunciare simili parole, «Non adora te come persona, stanne certo».
Si voltò verso il bambino e non poté non notare la posizione delle sue mani, ancora ferme a metà dell'esecuzione della Palla di Fuoco Suprema.
Guardò con orrore l'ex compagno di team. «Gli stai insegnando quella tecnica?!»
«Lui mi ha chiesto di allenarlo e questa è la cosa più elementare che conosco, non ti scaldare».
«Oh, certo... e da quando ti interessa fare felici gli altri, uh? Da quando non ti importa solo di te stesso?»
Kaeru osservò ammutolito gli ideogrammi sulla tunica di quell'uomo biondo che sembrava essere proprio il suo papà: vi era scritto “Sesto Hokage”. Non avrebbe mai pensato che quella scritta sarebbe potuta comparire su quella schiena. Osservò quel misto di fiamme rosse ed arancioni che lo adornavano conferendogli un'importanza quasi innaturale, come un conferimento del potere del villaggio tutto in una volta sola.
Suo padre era l'Hokage.
Lo leggeva anche negli occhi stupiti di Ino e in quelli insensibili e scontrosi di Sasuke. Suo padre.
Naruto.
Naruto era l'Hokage.
«Papà», sussurrò.
«Uh?»
Vide il bambino inginocchiato, le mani riverse sul terreno e le lacrime che premevano sotto le palpebre. «Cosa...?»
«Sei diventato Hokage per fronteggiarlo?»
Naruto sorrise e scosse la testa. Mosse nella sua direzione e lo aiutò a rialzarsi. «Non ne ho bisogno per affrontare un ninja come lui», gli scompigliò i capelli divertito e riuscì a strappargli un mezzo sorriso, «Sono diventato Hokage per te».



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^-^ Eh già, Naruto è finalmente Hokage! Era ora che le tinte cupe della fic si schiarissero un pochino, né?
Per le risposte alle recensioni, ecco ancora una volta il link del blog...

* Ah, per le posizioni delle mani nella tecnica della Palla di Fuoco Suprema... ho inventato alla grande, non ricordo assolutamente quali fossero le reali mosse e non ho lo sbatti di cercarle... se qualcuno le sa, grazie! ^^” E per quanto riguarda oil discorso con Ino sulla procreazione... beh, è stata fra le prime cose che avevo avuto in mente per questa fic, sono finalmente riuscita a scriverla e sono molto, molto contenta! ^-^

Ora, le cose si stanno mettendo piuttosto bene, che ne dite? Ma tanti nodi sono ancora da svelare... che succederà ora? Ditemelo voi! Nel frattempo sto riconsiderando l'ipotesi di fare altri capitoli e di non finirla tra due soltanto... più che altro perché non voglio fare sequel o robe varie e quindi riverserò tutta la storia che ho in mente in queste pagine virtuali! Contenti? :D


Altro piccolo appunto... sono stra-orgogliosa e felicissima di poter leggere i vostri adorabili commenti ai capitoli, cosa di cui non finirò mai di esservi grata, ma... secondo voi, perché siete rimasti in 4 gatti? Trovate che la fic sia calata di toni o che non interessi più? Diciamo che ci sono rimasta maluccio, sembrava che piacesse e poi all'improvviso... puff! O.o Meglio pochi ma buoni, però! Non mi è mai importato molto del numero ma della qualità e per questo mi inchino ancora una volta! (_ _)

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Capitolo 12
*** Nella Radura ***





Trent'Anni



Ormai Ino si era allontanata ormai da abbastanza tempo, poteva procedere senza problemi.
«Forza, Sakura, alzati!»
Quegli occhi verdi, così chiari ed innocenti, gli fecero percorrere gelidi brividi lungo la schiena. Shikamaru si grattò la testa e sbuffò: le donne, una vera seccatura.
«Andiamo...», prese qualche secondo per riflettere. Come l'avrebbe smossa? A quanto gli aveva riportato Ino, Sakura era solita rimanere in quella casa anche per due giorni di seguito, pur non avendo nulla da mangiare, spinta solamente dal ricordo di Sasuke e dalla sua voglia di vederlo e viverlo ancora.
Però poco prima aveva detto qualcosa riguardo alla sua guarigione, probabilmente riferendosi al fatto che la sera prima poteva aver smesso di pensare solo a lui. Perché, dunque, continuare a rimanere lì?
«Dove andiamo?»
Eppure la Sakura che ricordava negli ultimi anni non parlava mai... forse era guarita in quel senso.
Un dubbio gli balenò in mente, stuzzicando un'ipotesi alquanto improbabile.
«Sai che giorno è oggi, per caso?», le chiese con finta noncuranza.
«Lunedì!», rispose prontamente lei.
Sbagliando.
«Sì, ma che numero, mese, anno...»
«Credo... l'11 marzo, sì, se l'altro giorno ero andata al mercato con Ino vuol dire che era venerdì 8, il compleanno di Hachi, dovevamo cercarle dei nastri per abbellire la tutina che le ha cucito, hai visto che carina...?»
Shikamaru rimase allibito da quel flusso di informazioni, ma cercò di non darlo a vedere troppo. La voce di Sakura stava via via sbiadendo dalla sua memoria e risentirla così di colpo era in qualche modo shockante; iinoltre la sua ipotesi era più che confermata: la tutina di cui parlava era quella per il terzo compleanno di Hachisu e se la ricordava bene perché Ino aveva piagnucolato per una settimana e forse più che non le riusciva bene, annoiandolo con inutili complessi per tutto il tempo.
Si passò una mano sul volto, imprecando mentalmente. «E Kiba?», azzardò.
Sakura sorrise impacciata ed arrossì violentemente, mentre si contorceva le dita.
Deglutì e sospirò, decisamente amareggiato. Non ci voleva.
Quindi la sua memoria l'aveva abbandonata ad otto o nove anni prima, anche se, a vederla così vitale ed attiva, non riusciva a non pensare alla malsana ironia della sua instabilità mentale.
Era migliorata, peggiorando inesorabilmente.


Il vento era calato.
Gli uccelli avevano smesso di cantare.
Le fronde degli alberi, immobili, osservavano mute la scena.
Il mondo sembrava essersi fermato.
Kaeru stropicciò gli occhi e si sentì tremendamente a disagio, comprendendo finalmente tutto ciò che stava succedendo attorno a lui. Il confronto diretto tra Naruto e Sasuke gli aveva risvegliato la coscienza e il buon senso che l'ammirazione per il nukenin aveva appannato: che diamine stava facendo?
Credeva davvero che fosse la cosa giusta, seguire Sasuke in capo al mondo alla ricerca di un po' di adrenalina?
Il mantello non svolazzava più e il titolo di Hokage gli rimaneva fisso sotto gli occhi.
Non sapeva come, ma suo padre aveva ribaltato la situazione. Adesso sì che era figo.
Improvvisamente il tempo sembrava essersi fermato, come se avesse voluto aiutarlo a realizzare che suo padre non era più quel ninja mediocre, buono a nulla, pigro, chiassone ed irritante che aveva sempre conosciuto, no: c'era qualcosa, in quegli occhi azzurri, che lo attraeva inesorabilmente. Sarà stata quella gioia sepolta e finalmente dissotterrata? O la tenacia di chi sa attendere, sperare, senza mai arrendersi? O forse la determinazione di chi ha qualcosa da difendere, di chi combatte per la gente che ama?
Un miscuglio di tutte quelle cose e di tante altre stava facendo tornare Kaeru con i piedi a terra.
Spostò lo sguardo su Sasuke e sul suo sharingan appena attivato, e scosse la testa. Si aggrappò al braccio del padre e gli tirò una manica per attirare la sua attenzione.
«Cosa c'è?»
«Papà... io...», tirò su col naso e rafforzò la sua determinazione, «Mi dispiace di averti fatto preoccupare tanto! Io...»
La grande mano gli si posò sulla testa e scompigliò i sottili capelli neri. Naruto ridacchiò e lo strinse a sé con più forza. «E' anche colpa mia, tranquillo».
«Ma che carini», sibilò Sasuke con veleno, interrompendoli.
Entrambi gli Uzumaki si voltarono verso di lui, inondandolo con la limpidezza dei loro volti, sereni nonostante la serietà che li pervadeva. Lo sharingan brillava nella loro direzione come occhi di lupo nella notte.
«Se non ti fossi fatto pervadere dalla vendetta, avresti avuto ciò che stai agognando da tanto, lo sai bene».
«Ma certo! Perché non ci ho pensato subito!», lo schernì, «In fondo, cosa c'è di più bello che gettare alle ortiche una promettente carriera da ninja solo per avere qualche rogna piagnucolante tra i piedi, fino a rammollirsi in attesa che possa diventare abbastanza grande da poter giocare al maestro? Ah! Naruto! Guarda come ti sei ridotto tu... non hai mai capito nulla! Tu...»
«Tuo padre era un rammollito?», domandò pacato il biondino.
Sasuke inspirò e sbuffò furente, un'espressione accesa in volto. «Era in declino! Tutto il clan era in declino! Tutti quanti! Solo Itachi e i giovani erano ancora meritevoli di essere chiamati ninja, solo loro! Tutti gli adulti, mariti, mogli... tutti gli altri erano solo impigriti! Ma io lo rifonderò, ricreerò il clan Uchiha come merita, ritornerà ad essere un clan potente e vigoroso, e il nostro nome sarà temuto e rispettato da tutti gli altri! Vedrai!», sbraitò indemoniato.
Le folli dichiarazioni fecero provare brividi freddi sia ad Ino sia a Kaeru, ed entrambi ebbero paura di quel ninja traditore. Assassino, fuorilegge, nikenin, sanguinario ed altre terribili parole a lui associate vorticavano nelle loro menti, pietrificandoli ai loro posti. Naruto, invece, non ebbe nessuna reazione.
Lui si limitò ad ascoltare una volta di più il delirio del suo amico e socchiuse gli occhi, provando pietà per lui.
«Sasuke-kun... come puoi dire cose simili?»
Tutti i presenti si voltarono verso l'origine di quel bisbiglio impaurito, faticando nello scorgerla attraverso gli alberi.
La persona che aveva parlato era esile, appoggiata ad un tronco, nascosta nell'ombra.
Sasuke provò una strana sensazione nell'udire quella voce e ne comprese il significato nello scorgere la chioma rosa ciliegio che caratterizzava l'Haruno. «Sakura», sussurrò.
Naruto mosse un piede per scattare nella sua direzione e proteggerla istintivamente, ma l'ombra di Shikamaru alle sue spalle lo fece desistere e lo rassicurò. Non ci sarebbe stato bisogno del suo intervento.
La seguì con gli occhi mentre lei correva nella direzione di Sasuke, regalandogli un breve e doloroso momento di ricordo di ciò che il Team 7 una volta era stato.
Da quanto tempo non ripensava a loro come ai membri di una squadra... ma ormai era passato tanto tempo, troppo perché continuasse a sperare che tutto si sarebbe sistemato.
Sakura era impazzita, Sasuke sragionava. E lui ora era Hokage e non avrebbe mai più potuto ricongiungere i suoi compagni.
Eppure non riusciva a fermare la corsa di Sakura e non riusciva a togliere gli occhi dall'espressione sollevata e confusa di Sasuke.
Cosa avrebbe dovuto fare?
Appoggiò una mano sulla spalla di Kaeru e rimase a guardare, arrendendosi agli eventi.
«Sasuke, sei tornato!», gli disse lei fermandosi a circa quaranta centimetri da lui, «Finalmente! Io...»
«Non...»
Sasuke era confuso. Non stava urlando? Non aveva attacchi isterici? No... Sakura sembrava... felice? Il suo viso era esattamente quello che aveva avuto in mente per tutta la vita. Lo stesso che l'aveva seguito anni prima, e che lui aveva deturpato e gettato al pianto dopo averla sfruttata nella disperata ricerca di eredi.
«Non hai paura?», tentò incerto.
«Di perderti ancora? Sì, tanta!»
Distolse lo sguardo da quegli occhi verdi, troppo genuini e vivi per i suoi gusti. Strinse un pugno ed inspirò profondamente, cercando di controllarsi. «E di impazzire di nuovo?»
Sakura sembrò spaesata e sbatté le palpebre un paio di volte prima di rispondere, balbettando comunque per l'incertezza. «Impazzire... sono abituata, Sasuke. Per te, io... nulla potrebbe ferirmi più della tua assenza, lo sai...»
L'Uchiha si guardò attorno decisamente spiazzato. Incontrò lo sguardo vacuo di Naruto, quello serio ed attento di Shikamaru e quello preoccupatissimo di Ino, e comprese. Fece un passo verso di lei e mosse il braccio come a volerla sfiorare, ma si trattenne. Forse le avrebbe chiesto di seguirla ancora, o forse no. Probabilmente lei era l'unica che avrebbe potuto dargli un erede sano e forte, ma dopo averla vista in quello stato, in quei giorni passati, iniziava a dubitarne. Un tempo, sì, quando l'aveva messa incinta, sarebbe stato perfetto... chissà perché il suo bel piano si era guastato.
Avrebbe dovuto tenerla con sé?
Sarebbe cambiato qualcosa?
Ormai era tardi per pensarci.
«Naruto»
L'Hokage alzò il mento nella sua direzione e si fece nuovamente serio.
«Dimmi»
Sasuke distolse lo sguardo dalla donna e camminò verso il suo eterno amico e rivale.
«Non attaccherò più Konoha».
Il viso del biondino si rasserenò impercettibilmente. Era troppo confuso per comprendere appieno.
«Ma...?», azzardò.
Sasuke udì passi provenire dalla foresta, si voltò ed incrociò lo sguardo spaesato di Hinata e quello furente di Kiba Inuzuka, le sue zanne scoperte, il suo odio. Si avvicinò ancora di più a Naruto e fu sorpreso nel vedere il viso curioso di Kaeru scrutarlo con impegno e privo di paura. I suoi sentimenti erano mutevoli come quelli del padre, nona aveva mezze misure.
«Niente ma...»
Ma sparirò per sempre.
Konoha non mi appartiene più.
Non ho più nulla da fare, qui.
Ma non l'avrebbe mai detto.
Kiba raggiunse Sakura e la sua protezione affettuosa la fece arrossire imbarazzata.
«Ho un solo favore da chiederti», disse ancora l'Uchiha, «E poi me ne andrò per sempre».
L'Hokage lo ascoltò attentamente. Intorno a loro, il silenzio era calato improvvisamente, tutti concentrati su ciò che Sasuke aveva da dire.
«Riconosco che la storia del nostro clan non ha particolarmente beneficiato a quella di Konoha, soprattutto nel suo epilogo», diversamente dal delirio precedente, pronunciava ogni parola con tranquillità, misurandone i suoni, come se si fosse preparato quel discorso da tempo e lo stesse recitando con cura, «Ho ormai compreso che la vendetta non porta a nulla, se non ad un effimero momento di soddisfazione ma che, quando lo si assapora, ci si rende inevitabilmente conto di non aver nient'altro che quello... il destino me lo ha spiegato nel sangue e nella solitudine».
Kaeru, stretto alla tunica del padre, assorbiva ogni parola con avidità, concentrandosi per non dimenticarne mai anche solo un sussurro. Non si sarebbe mai perdonato di perdere l'epilogo di quella storia così affascinante... non dopo averne preso parte da protagonista!
Sasuke spiccò un salto all'indietro atterrando su un ramo lontano e si strinse nel suo mantello. Lanciando uno sguardo mesto a Sakura, nuovamente in lacrime. «Naruto, non permettere che il ricordo del mio Clan cada nell'oblio e...»
Il suo sguardo si perse negli occhi candidi del suo piccolo ammiratore, ancora stretto tra le braccia del padre. Qualcosa di caldo e freddo allo stesso tempo gli pervase il petto, ma lui scosse la testa e scomparve nella foresta.

Sakura si sentì venir meno le forze e dovette aggrapparsi a Kiba per non cadere.
Spalancò gli occhi verdi e si sentì vuota, sperduta.
«Tranquilla, Sakura», la sollevò e le sorrise fiducioso, «Io non ti lascerò mai. Non soffrirai più per amore», disse, e la baciò con trasporto.
Per la prima volta nella sua vita, Sakura Haruno provò un dolce tepore nell'anima e si domandò se fosse quella la sensazione che si prova quando i sentimenti ti pervadono senza controllo mentre il cuore conosce finalmente la gioia di essere amati.
Kaeru si schifò di quella visione e si voltò con una smorfia. Alzò lo sguardo verso il padre ed allungò la mano per stringere la sua.
«Uh?», gli chiese lui sorpreso.
«Dimenticavo di farti i complimenti per la nomina, signor Hokage», esclamò in un luminosissimo sorriso, «Sono fiero di te, papà!»
«Anche io lo sono», Hinata lo raggiunse e gli appoggiò una mano sulla spalla e si allungò fino a posargli un tenero bacio sulla guancia, «Lo siamo tutti».

«Ma quello... kami sama! Naruto! Quel bambino è identico a te!!»
«Ehm... sì, Sakura, ci sono un paio di cosette da spiegare...»




Sasuke osservò quella scenetta da lontano, nascosto nell'ombra, mentre la strana sensazione di caldo e freddo continuava ad attanagliargli il petto in una morsa inespugnabile.
Alla fine, pensò, Karin aveva ragione: il cuore di Sakura si era infranto per sempre e non avrebbe più potuto a condurlo a sé.
Quella volta, quando pioveva da giorni e lui e la rossa erano rimasti bloccati in una grotta, non aveva mostrato di aver dato importanza ad una simile stupidata, ritenendola un'inutile romanticheria femminile e scommettendo con sé stesso che Sakura sarebbe sempre ritornata da lui.
Ma la stava osservando da minuti, ormai, e lei era sempre lì, aggrappata a Kiba o al fianco di Naruto, e presto sarebbe tornata ad essere allegra spensierata come solo nella più tenera infanzia era stata. Perdita della memoria... consapevole di tutto ciò che le aveva fatto passare, persino Sasuke riconosceva che era stata una bella fortuna, per lei.
L'esilio sarebbe stato meno doloroso, sapendola felice e protetta da bravissime persone.
Ripensò ancora a Karin, a quell'oca che si era sempre rivelata essere più inutile che utile per i suoi scopi, e si domandò quanti giorni ci avrebbe impiegato per raggiungere il suo rifugio.
Ormai, in fondo, rimaneva solo un'ultima cosa da fare.



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Hola! ^^
Chiedo venia per il ritardo assoluto ed enorme con cui sto postando questo capitolo, ho avuto molto da fare e anche se avevo qualche minuto libero, non appena aprivo il file ricadevo nel blocco dello scrittore... per cui eccomi solo ora, spero di aver sistemato un buon capitolo, anche solo per farmi perdonare!
Originariamente questo era l'ultimo capitolo e, mentre nel sistemarlo, mi son resa conto che non ho molto altro da aggiungere alla storia... se non un epilogo totale, un ultimo capitolo che posterò tra una settimana o due al massimo! :)
Ultimamente vi stavo ingannando, direte voi, perché dicevo che sarei andata avanti ancora per un po'... beh, mi dispiace, non ci ho mai creduto troppo! XD
Più che altro vorrei lasciarla un po' un sospeso, senza appesantirla troppo con millemila capitoli su cosa succederà da questo felice momento in poi...
Beh, come avrete potuto intuire, ormai è tutto concluso... spero che non vi sia sembrata una cosa posticcia e frettolosa perché non è affatto così!! >.<
E, se è venuto fuori un capitolo-cacca, mi dispiace moltissimo. E' da un po' che non scrivo...
Più che altro, se non fosse arrivata Sakura, sarebbero finiti alle mani, come sempre.

Ah, appunto temporale sul capitolo: alla fine Sakura non riconosce Kaeru, anzi, non lo conosce proprio. Ma all'inizio del capitolo, quando parlava con Shikamaru, ha dichiarato che ricordava solo fino al terzo compleanno di Hachisu, che ha giusto giusto tre anni più di Kaeru. Ecco spiegato il motivo dello stupore finale! ^^

Dopo l'epilogo del prossimo capitolo cosa succederà?
Nulla, non ci saranno sequel e simili.
Continuerò le altre mie fic e, se vi è piaciuta questa, spero mi possiate seguire anche in futuro, con una mia nuova creazione che segue un po' le orme di questa qui, come stile di narrazione e anche leggermente come contenuti... si intitolerà “Come il Fuoco, il Sangue e l'Amore” (no, “Rosso” e basta non rendeva l'idea! XDD) e comparirà tra non molto, magari ci sarà già il link al primo capitolo già nel prossimo! ^^
Per ora vi lascio alle risposte delle recensioni, qui come sempre e... beh, che dire? Grazie per avermi seguita e sopportata fin qui! ^_^

Alla prossima!
Shark


P.S.
Che begli avatar che avete! :P


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Capitolo 13
*** Epilogo - La storia non avrà mai fine ***





Trent'Anni
L'epilogo



«Sotto un cielo limpido e sereno, col tepore estivo nell'aria, ecco i nostri eroi di ritorno dal lungo viaggio che li ha tenuti tanto fuori di casa, straziandoli nello spirito e nel corpo con tante e tali noie che...»
«La pianti di fare il poeta maledetto?»
Kaeru sbuffò sonoramente e le fece una linguaccia. «Vecchia strega, quando fai così proprio non ti sopporto! Riesci a diventare più antipatica di quella peste!»
«Dai, non dire così...»
«Che sei peggio di mia sorella? Guarda che lei ha solo sette anni ma sa rompere le scatole bene quanto te! Anzi, a volte ti supera, credo... attenta che hai una rivale...», la canzonò ridacchiando.
La ragazza sciolse i lunghi capelli e sbuffò fingendosi offesa. Rallentò il passo apposta ed iniziò a contemplare ogni fiore e foglia che la circondava. Mai nessuno avrebbe potuto dire che qualcun altro era migliore di lei, nemmeno se il titolo in palio era quello di "miglior rompiscatole" nei confronti dell'Uzumaki.
«Forza, ancora poche centinaia di metri e saremo arr... Hachi?»
«Non ci creeeeedo!», esclamò estasiata la Nara, «Ma questa è una varietà rarissima! Devo ricordarmi assolutamente di portarci la mamma, come sarà contenta...!»
Kaeru si passò una mano sulla faccia e si maledisse. Doveva proprio provocarla a quel modo? Ora i loro dieci minuti di tempo per tornare a casa sarebbero diventati almeno un'ora, se non di più. Perché doveva per forza aver preso la permalosità della madre?
«Sì, sicuramente ad Ino piacerà quell'inutile foglia, dico sul serio... ehi, perché non corriamo a casa a dirglielo?», tentò disperato nel vederla accovacciata ad osservare, con quella che sembrava sincera gioia, un lombrico violaceo.
Hachi si voltò verso di lui e gli sorrise radiosa.
«Va bene, la smetto. D'altronde, credo che tu sia stato già punito abbastanza durante la missione... »
«Pu... punito?», domandò Kaeru cadendo letteralmente dalle nuvole, «Che intendi dire?»
Hachisu ridacchiò cristallina. «Se avessi scommesso soldi, sarei ricca! Ah!»
«Scommesso su cosa? Ehi, fermati e dimmi esattamente, esattamente dico, cosa succede!»
«Ok... tanto lo sapevo che avrei dovuto spiegarti tutto io, tu di tuo a queste cose non ci arrivi...»
«La vuoi smettere?»
«Baka...»
«Che fai, insulti, ora?! Ti ricordo che io sono infinitamente più forte di te e che non ti conv..»
Hachi lo guardò sconvolta, ad occhi sgranati. «Ma come, onorevole figlio dell'Hokage, vorrebbe usare la forza bruta su una giovane ed indifesa fanciulla, nonché molto bella, aggraziata, delicata e...»
Kaeru alzò i bianchi occhi al cielo e alzò una mano per fermare quel delirio. «Come non detto...»
«In ogni caso, hai presente quelle tre ciotole per il ramen che hai disintegrato prima di partire? Le preferite di tuo padre? Quelle che hai rotto precisamente il giorno prima di ricevere questa noiosa missione?»
«… sì, e allora?»
La ragazza si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla, amichevole, scuotendo la testa con compassione nei confronti di quel povero ed ottuso ragazzo. «Non ti sei mai chiesto come mai prima di quell'incidente non ci fosse nessuna missione disponibile e, pam!, all'improvviso vieni spedito fuori dal villaggio?»
L'Uzumaki incrociò le braccia e si mise a ragionare su ciò che aveva appena sentito ma, non appena incrociava gli impazienti occhi di lei, spostava lo sguardo altrove, imbarazzato, finché...
«Halleluja!», esclamò Kaeru, rivitalizzato, «Le mura! Oh, Konoha, casa dolce casa!»
Il ragazzo si dimenticò completamente del discorso e staccò la compagna di missione per correre, anzi saltellare, gioioso verso l'enorme porta del villaggio.
«Ma quel ragazzo ha la capacità di concentrazione di uno zerbino!» , sbottò Hachisu piccata, «Aspettami, bakaaaa!»

«Ehi, chi sono quelli?»

Tre figure sconosciute, sprovviste di coprifronte ma abbastanza adulte da poterne possedere, erano appostate sulle mura del villaggio. Spiandolo.
«Kaeru...»
Hachisu si voltò verso il compagno ed attese con ansia che finisse di esaminarli a distanza con l'aiuto del byakugan. Osservò ancora una volta le sue iridi concentrate e le molteplici vene ingrossate per lo sforzo che deturpavano il suo viso spensierato. Le tre persone, o ninja, a giudicare dall'abbigliamento, erano ancora immobili sulle mura, inconsapevoli di essere controllati.
«Allora?», pigolò incerta Nara, la curiosità iniziava a divorarla.
«Non li riconosco, mai visti prima», ammise tetro il jonin scuotendo la zazzera scura, «Però direi che sono parenti, tra loro, sono tutti molto simili e... ehi, ma quella è Inuzuka!»
«Che cosa??»
Kaeru indicò il posto di guardia dietro le porte del villaggio e anche Hachi poté vederla: la giovane Juko , zanne rosse sulle guance e capelli vagamente rossastri, era intenta a chiacchierare animatamente con un'amica, ed entrambe non si erano accorte dei tre sconosciuti a pochi metri da loro.
Hachi afferrò il braccio di Kaeru e lo strattonò agitata. «Dobbiamo avvertirle!»
«E come? Vuoi che quei tre ci scoprano?»
«No, ma... magari non sono offensivi!»
«Ferma! Hachi, aspetta!»
La ragazza sgusciò via dal suo patetico tentativo di fermarla e corse al massimo della velocità verso il villaggio, cercando di essere il più furtiva possibile.
Kaeru si passò una mano sul volto, esasperato dalla sua immancabile impazienza e ringraziò il cielo di non esser venuto su come suo padre, esagitato allo stesso modo.
Lasciò alla compagna il compito di avvertire le ragazze e gli altri degli intrusi e si nascose nella foresta per osservarli meglio e studiarli più approfonditamente. Quegli abiti scuri lo innervosivano, memore dell'ultima persona interamente vestita di nero che aveva incontrato in vita, l'antagonista principale della leggenda di Konoha.
Riattivò il byakugan e si concentrò su ogni dettaglio che potesse rivelare qualcosa di quegli sconosciuti, due uomini ed una donna: mantelli scuri, due su tre avevano i capelli castano scuro, quasi neri, e uno solo era rosso; la pelle molto chiara, i sandali logori... non erano elementi significanti, nessuno poteva aiutarlo a capire chi fossero e da dove venissero! A parte...
Kaeru si sporse leggermente in avanti, spostò un rametto e controllò meglio la donna, aveva qualcosa di familiare...
Lei si voltò di scatto e i suoi occhi rossi saettarono implacabili verso l'Uzumaki, spaventandolo tanto da fargli perdere l'equilibrio.
Atterrò silenziosamente, raggiunto all'istante dai tre.
«Uchiha», sussurrò di riflesso, vedendoli più da vicino.
Il rosso ridacchiò divertito. «Siamo già così famosi?»
«Nostro padre ci aveva avvertito», sibilò la giovane donna, «La probabilità di essere scoperti era molto alta.»
L'aria attorno a Kaeru iniziò a farsi sempre più pesante e soffocante. Non si era sbagliato, quelli erano veramente Uchiha! Ma com'era possibile? Sasuke era l'ultimo rimasto in vita, giusto? Gli erano sfuggiti dei parenti?
No... quei tre erano troppo giovani per essere parenti lontani del nukenin. Le parole della femmina gli tornarono in mente con più intensità: “nostro padre”...
«Siete...», balbettò incerto, «Siete figli di... Sasuke Uchiha?»
Ma Sakura era rimasta al villaggio, e suo padre era sicuro che Sasuke non avrebbe mai avuto figli senza di lei! Chi mai avrebbe...
«Perfetto, ora abbiamo un testimone da eliminare», borbottò atono l'altro ragazzo.
Fu il turno di Kaeru di ridere. «Come no, basta crederci!»
L'altro fratello attivò lo sharingan e le tre palline nell'iride si fusero in un simbolo simile ad uno shuriken a tre punte. Kaeru deglutì, in parte impietrito e in parte confuso, ma deciso a mantenere i nervi saldi. Attivò il byakugan e ripassò immediatamente le tecniche avanzate che aveva imparato anni prima dallo zio. Con quelle avrebbe potuto affrontare qualsiasi tipo di abilità oculare.
Entrambi si misero in posizione di attacco, pronti a sfoderare le proprie armi, ma due eventi li bloccarono.
Contemporaneamente all'arrivo di Hachi e di un'altra quindicina di ninja del villaggio, misti tra jonin e chunin, la Uchiha lanciò un gemito soffocato e si piegò in due. Le braccia strette attorno alla pancia.
«Kitsune!», i fratelli le furono subito ai lati per assisterla e rimetterla in piedi, «Tutto a posto? E'...?»
«Non è niente», li zittì gelida, «Andiamocene. Non c'è più nulla da vedere, qui.»
Il rosso squadrò Hachisu ed alzò il mento, spavaldo. «Chissà, magari... ci si può rivedere, un giorno o l'altro... eheheh...»
Nara assottigliò lo sguardo, irritata. «Non ci sperare, straniero.»
Prima che Kaeru potesse fare un solo passo nella loro direzione per fermarli, chiedere di più su loro padre e su quali fossero le loro intenzioni, i tre ninja sparirono in una nuvoletta di fumo, senza lasciare tracce. «Juko!», chiamò, «Non riesci a seguire la loro scia?»
La piccola ninja sbucò dal corteo di soccorso ed annusò quatta l'aria. «Niente. Mi spiace.»
L'Uzumaki sospirò affranto... così tante domande... e nessuna risposta.


«Avanti, entrate!»
«Sono solo io, papà.»
«Kaeru! Ben tornato! Com'è andata la missione?»
«Bene, bene...»
«Uhm... che casino, dattebayo! Scusami, non puoi aspettare stasera per parlarmi? Vedi come sono occupato, sai... anzi, no, vieni qui e aiutami con queste scartoffie!»
Il ragazzo si sedette sul suo sgabello e prese tra le mani le carte che Naruto gli stava passando. Era il loro piccolo segreto, tra padre e figlio. Gli anziani non approvavano che un ragazzo così giovane mettesse le mani su documenti tanto importanti per la salvaguardia del villaggio, ma se nessuno li vedeva...
«Sasuke ha avuto tre figli», buttò lì all'improvviso, consapevole dell'infarto che avrebbe causato.
A Naruto cadde il pennello di mano. «Come, scusa?»
Kaeru si fece coraggio e continuò quel discorso che non riusciva proprio a tenersi dentro. «Li ho visi oggi, di ritorno al villaggio», proseguì piano, misurando le parole con circospezione, «Due ragazzi e una ragazza, forse la più grande dei tre.»
Raccolse il pennello e, nel chinarsi, rovesciò il vasetto d'inchiostro. «Dannazione... stupido inchiostro... e sei... dimmi, sei proprio sicuro che fossero Uchiha?»
«Dici che sharingan, capelli neri e confessione diretta non bastano come prove?»
Il biondino tossicchiò. «Confessione? Che intendi dire?»
Sospirò ed appose il sigillo del Sesto su un rotolo. «Ho chiesto se lo fossero e hanno detto di sì. Ehm, vuoi... vuoi una mano, papà?»
Naruto aveva iniziato a lanciare rotoli e documenti vari giù dalla scrivania per evitare che venissero sporcati dall'inchiostro rovesciato, ma l'effetto risultante era il disordine totale nell'intero ufficio e liquido nero che continuava a scorrere tranquillo in giro, imbrattando tavolo, pavimento, pantaloni, sandali, sedia...
«Maledizione! Ma quant'era?!»
«Passami quegli stracci, forza!»
Qualche minuto più tardi, il disastro fu arginato alla ben e meglio, anche se i danni rimanevano ingenti. «Beh, Shizune avrà un po' di extra... eheh!», ridacchiò nervoso l'Hokage.
«Ehm, sì. Possiamo tornare al tema “Uchiha in circolazione”?»
«Non credo siano un problema, Kaeru.»
«No?»
«No.»
«Ma non sappiamo cosa volessero!»
Naruto sospirò e si sedette stancamente sulla sua poltrona. «Ascolta. Sasuke aveva promesso che non avrebbe più attaccato il villaggio, non so se ricordi», il ragazzo annuì deciso, «Quindi, in questi anni è normale che abbia cercato qualcuna per metter su famiglia, era nei suoi piani ricreare il clan, giusto?»
«Sì, ma...»
Alzò una mano per placarlo. «Ascolta, ti ho detto. Nuovi Uchiha in giro non sono per forza una minaccia, credimi.»
«Mi hanno definito come un testimone da eliminare», ribatté piccato il jonin.
«Beh, non ho detto che sarebbero stati dei pezzi di pane, Kaeru! I ninja sono e sempre saranno delle teste calde! Guarda me, guarda te! Guarda Hachi, Juko, tua sorella... non ce n'è uno che si salvi, a volte nemmeno tua madre!»
Ridacchiarono entrambi ricordando le sfuriate di Hinata quando si comportavano entrambi da irresponsabili tornando a casa pieni di lividi, cerotti e graffi di ogni entità. Anche se l'unica volta che si era arrabbiata sul serio era stata in occasione del ritorno a casa di Hanabi, dopo la sua scomparsa di anni in un villaggio lontano, ferita nell'orgoglio dalla sconfitta in battaglia. Hinata non l'aveva perdonata per giorni ed era stato addirittura necessario l'intervento di Naruto per separarle, quando erano venute alle mani una volta riunite.
«Per cui... non devo preoccuparmi?», concluse il ragazzo staccandosi dal flusso di pensieri.
«Se succederà qualcosa, interverremo», lo rassicurò Naruto, «Ma non fasciamoci la testa prima di essercela rotta.»


«... papà, ti va di andare a pescare domani?»
«Mani nude, occhi bendati, nella riserva degli orsi?»
«Certo! Quei bestioni hanno i pesci migliori!»
«... andata!»






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^-^

Adoro troppo questi nuovi personaggi che ho creato, soprattutto Kaeru!
Oh, anche questa fic è finita... spero che l'epilogo vi sia piaciuto di più dello scorso capitolo che, a quanto ho letto, non vi ha proprio fatto entusiasmare...
Beh, mi prostro di fronte a voi e vi chiedo umilmente scusa! Ho cercato di fare del mio meglio per concludere questa fic e non è stato per niente facile mettere in parole ciò che avevo in mente! Il fatto è che questo è esattamente il finale che avevo in mente fin dall'inizio, non ho cambiato nemmeno una scena originale nella trasposizione e... beh, se non vi è piaciuta mi dispiace davvero tanto!
Io ce l'ho messa davvero tutta. Non so se il mio stile di scrittura è peggiorato ultimamente o se è proprio la trama che è calata, in ogni caso mi scuso con voi e mi dispiace di aver rovinato una fic in questo modo! :(
Se ritenete che sia andata così... se no mi fa piacere che vi sia piaciuto! XD

Allora, specifico un po' di cosette varie... Iniziamo dai nomi nuovi: “Jūkō” vuol dire “muso”. Wikipedia mi ha illustrato che ogni membro del clan Inuzuka ha per nome una parte del corpo di cane (Kiba stesso vuol dire Zanne), quindi anche l'ultima arrivata doveva proseguire la tradizione... ci sta bene, direi. Juko Inuzuka. Dai che vi piace! XD
“Kitsune”, invece, vuol dire “volpe”. Beh, dovevo continuare la tradizione animalesca degli Uchiha, non trovate? ^^

Poi, il villaggio è tornato prospero e pieno di giovani, contenti? :D Io sì, un po' di allegria in questa Konoha, suvvia!
Ah, Juko è la figlia di Sakura e Kiba, ovviamente. Mea culpa, se volete lapidarmi, ecco delle spugnette gialle. XD E va beh, che ci vogliamo fare...

Abbiamo scoperto che fine aveva fatto Hanabi! ^^ Fuggita per onore! Non la si conosce molto, ma sicuramente l'orgoglio è una delle sue doti forti e mi sembra una possibilità plausibile. Poi, maturata, è tornata a casa e Hinata le ha... ehm, manifestato il su oaffetto e il dispiacere che la sua assenza le aveva provocato. Almeno è viva, no? xD

Oh, e... Sasuke ha avuto tre figli. Già. Con chi? Facile, così facile che non ve lo dico nemmeno. Due figli su tre hanno ereditato sharingan e capelli rossi, secondo me il terzo non sarà mai il preferito di papino... xP
Pppppoi! Naruto non cambierà mai! ^^” Però ha avuto un'altra figliuola! Ancora piccina, sette anni appena... un regalo per i fan del NaruHina! :)

Credo di aver finito gli appunti sul capitolo... uhm, ultima cosa: tra Hachi e Kaeru forse c'è qualcosa... e forse no. Lascio a voi la decisione! ^-^



… ora, mi scuso infinitamente con voi ma non ho avuto tempo per rispondere alle recensioni, è già tanto se ho scritto il capitolo, credetemi.
Ma sappiate che vi lovvo tutti, dal primo all'ultimo, lovvo anche te, lettore anonimo che hai sempre letto a scrocco! Sì, so che ci sei e non ce l'ho con te. Però una parolina, ogni tanto... eh.
Ringrazio infinitamente chi mi ha sostenuta, che sia dal primo capitolo o da metà storia. Non vi scorderò mai e sappiate che ogni tanto tornerò a rileggere i vostri commenti, quando sarò giù di morale o avrò bisogno di incoraggiamenti, o anche solo di un sorriso. Vi ringrazio di cuore, siete stati fantastici! <3
Per farmi perdonare, spero vogliate apprezzare il mio piccolo dono, il primo capitolo di una nuova fic che ho partorito in estate (sono una madre molto prolifera xD) e che ora sto sistemando per pubblicarla... spero proprio che vi piaccia, la trama sarà bella densa, ma suddivisa in 5 capitoli appena. Prometto SasuSaku per tutti, e stavolta è palese e lo dichiaro fin dall'inizio (^^) e... beh, un milione e mezzo di infarti, colpi di scena, azione, sentimenti, confusione (ovvio) e... leggete, dai vi ho incuriositi! XD
Ecco il link, fateci un saltino!
Come il Fuoco, il Sangue e l'Amore, vi aspetto! ^^


Arrivederci a tutti nelle altre mie fic!
Ciao!!
Shark



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