Nell'ombra, ti aspetto. Ali rosse mi segnalano il tuo ritorno, sussurri bisbigliati precedono il tuo arrivo: rabbrividisco ascoltandoli. Sei sempre lo stesso?
Ho imparato a distinguere la tua sagoma dall'oscurità.
Cecil Harvey, Cavaliere Oscuro, capo della flotta di Baron.
In un secondo il mondo cambia, il mio, il tuo: sei qui.
Davanti a me ti liberi dei tuoi pesanti pezzi d'armatura, uno per uno.
I tuoi capelli splendono chiari sotto il riflesso della luna. Le tue mani, pallide, mi sfiorano la guancia, pelle contro pelle. Vedo i miei occhi riflessi nei tuoi
''Sei la mia luce, Rosa''.

La scena è deserta.
Finalmente, con questo fiocco nei capelli, ho avuto la risposta che volevo, ma non so se mi va bene essere per te il simulacro di una morta.
In realtà, ci sono molte cose di cui non sono sicura.
Non sono sicura di quello che provo. (...Amore?)
Non sono sicura di quello che sono. (Generale? Traditrice? Ribelle?...)
Non sono sicura di ricordarmi tutte le battute che dovrei. (''O mio eroe...'')
Ma d'altra parte l'ho detto: sono- ero- un generale, non una sciacquetta da opera.
Il sipario si alza.


Cade una stella, e cade una lacrima- mia. Se sia di commozione o tristezza, non saprei dirlo.
Stasera, per la prima volta, questo salone che ha ospitato tanto feste ha un vero motivo per festeggiare: il riunirsi di una famiglia.
Quasi ci posso immaginare tra vent'anni a riguardare il video che Squall ha girato e a ricordare i bei tempi. Non so come sarò tra vent'anni e non so neppure come sarò domani.
A quindici anni ero SeeD, a diciasette insegnante, a diciotto ho salvato il mondo: che mi resta da fare?
Forse soltanto trovare qualcuno da amare.


Ridi, e pugnali il mio cuore. Lui, quello che ti fa ridere, alza il suo sguardo, e incontra il mio.
E' così frustrante sentirsi inutili.
-Non lascerò che muoia, papà-. Noi Albhed troviamo sempre una soluzione: per ogni problema progettiamo una macchina, e, se si rompe, ci basta ripararla. ''E' impossibile che non esista un altro modo'', mi dicevo, fiduciosa.
Ma ora i suoi occhi me lo dicono chiaramente, mentre ti sforzi di sembrare serena esibendo un sorriso disteso: non c'è soluzione.
Soffoco un sospiro ed indosso la mia maschera di allegria saltellante: è tutto quello che posso fare.

Molti potrebbero dire: ''E' una fiaba''.
Una principessa rapita da un aviopirata che riconquista la sua corona assaltando la roccaforte nemica: ecco cosa sono.
Non c'è fiaba che si rispetti che non termini con un felice matrimonio. Colombe bianche che volano e scrosci di applausi, sposi bellissimi che sfilano in una trionfale parata, il popolo in festa... Sì, lo ricordo. Anch'io, come ogni principessa delle fiabe, ho avuto le mie nozza da favola, ma  al momento sbagliato della narrazione, nel prologo anzichè nell'epilogo.
Il mio lieto fine? Fissare di nuovo il mio regno da questo balcone.
Sola.