The Night of Elf

di Macil
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1° ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2° ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3° ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4° ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5° ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6° ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7° ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8° ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9° ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10° ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11° ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12° ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13° ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14° ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15° ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16° ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17° ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18° ***
Capitolo 19: *** CAPITOLO 19° ***
Capitolo 20: *** CAPITOLO 20° ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21° ***
Capitolo 22: *** CAPITOLO 22° ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1° ***


Hola!! Come state?

Questa è la prima ff che posto.. personalmente, non trovo che sia questo granché, ma ho comunque voluto provare a vedere cosa sarebbe venuto fuori scrivendola.

A voi lettori le recensioni (che spero siano buone^^)
Detto ciò.. buona lettura^^!

The Night Of Elf


**Kei**

"Keiiiiii!!" Eccolo che inizia... "Keiiiii!! Dove sei?!?!" Ma dove vuoi che sia! Sono.. "In camera! Sono in camera!! E non fare tutto questo caos!!"
"Kei! Ah! Eccoti!! Perché non mi hai detto che eri qui?" Come se non l'avessi mai fatto =_='
"Comunque, io vado ad allenarmi. Vieni anche tu, vero?" NO!
"Sì. Dammi solo il tempo di mettere a posto qui e arrivo." Uffa!! Perché ho detto sì! Non ho voglia di allenarmi!!
"Allora ti aspetto in palestra!" Sono uno scemo..
"Ok.." Mi piacerebbe sapere dove ho la testa.. sicuramente non sul Pianeta Terra! Va bene!! Ora mi rimbocco le maniche e metto in ordine questa stanza! Che, a essere sinceri, anche uno zoo è più pulito e ordinato!! "Etciù!!" Visto Kei? La tua camera è piena di polvere!! Ci manca solo che mi venga un'allergia e poi sono a posto! ...pensandoci... devo ammettere che per far felice quello là basta davvero poco! Finito l'ultimo mondiale se ne sono andati tutti, escluso io, ovviamente! Prima il prof. Kappa, che si è trasferito, con la sua famiglia, in Italia. Poi è stata la volta di Max, che è andato in America da sua madre. Bè, è comprensibile, non la vede praticamente mai! E per finire, è toccato a Rei. Il quale è tornato in Cina, al suo villaggio natio.
Quando il Prof, Kappa e Max sono partiti, Takao non ci vedeva più dalla rabbia e dalla tristezza!! E da amici che sono, glielo sono venuti a dire solo un giorno prima della loro partenza!! Così, lui c'è rimasto di sasso.. insomma! Potevano comunicarglielo qualche giorno, se non tempo, prima!! Ma oramai, quel che è fatto è fatto. Non si può tornare indietro. Così, siamo rimasti Rei ed io.
Poi, alcune settimane dopo la partenza dei due scellerati, il cinesino ha ricevuto una lettera.. di Lai.. dalla Cina. In un primo momento non ci ha detto che cosa aveva Lai da scrivergli.. dopo poco, sembrava volesse comunicarcelo.. ma ad un tratto, da seduto e calmo com'era, è scattato in piedi e ci ha detto:"Vado in Cina!!"
Dopo di che Takao, come suo solito fare, l'ha riempito di domande.. che, alla fine avevano tutte lo stesso significato.. ovvero:
1. Perché hai preso questa decisione così improvvisa?
2. Cosa è successo?
3. Vuoi davvero partire per la Cina?
4. Perché parti?
5. Non partire anche tu, ti prego...!!
6. Tornerai vero?
Più tutta un'altra serie di domande che ora non mi ricordo, e non mi voglio ricordare!!
Infine Rei è partito.
E' partito senza mai rivelarci il contenuto di quella misteriosa lettera.
Devo dire che anche la partenza del moretto sembrava essere stata molto dolorosa per Takao. Solo che, e questo non glielo avevo mai rivelato, anche io dovevo partire. O meglio, volevo partire. Desideravo tornarmene in Russia. Non solo per rivedere i miei vecchi amici d'infanzia e compagni di squadra, ma anche per potermi allenare seriamente. In modo costante e all'estremo della mia forza. Decisi così che sarei partito appena Takao non fosse stato un poco meglio. Questo poco meglio, si manifestò, con l'aiuto del sottoscritto, circa due settimane dopo la partenza di Rei. Intanto, avevo quasi finito di preparare le valigie. Ovviamente, tenendo all'oscuro di tutto il giapponese. Però, il disastro vero e proprio accadde una sera, quando la mia stanza era tutta in disordine, come è logico che sia..
Poi, per un momento c'è mancato poco che cadendo ci rimettessi non solo il mio naso, ma anche tutto il mio bellissimo viso. Fortunatamente, non sono cascato.
Quel giorno, era toccato a Takao cucinare. Ora, lui non cucina come Rei.. ovvero: da Dio!! Ma devo dire che ai fornelli non è poi così male..
Comunque, per venirmi a dire che la cena era pronta, e che se non venivo si raffreddava tutto e che poi non sarebbe stato buono da mangiare, è salito fino in camera mia. Al piano superiore. Senza nemmeno bussare, ha aperto la porta, ed ecco il mio segreto svelato. Certo, lui ci è rimato male, ma io ero a bocca asciutta. Per di più, in quel momento mi sono sentito un tale bastardo, tant'è che un'enorme senso di colpa, nei confronti del moretto, stava cominciano a farsi fortemente sentire. Non sapevo cosa dire.. ho iniziato con un: 'te lo volevo dire..ma..'
Non riuscendo a guardare Takao negli occhi e così, mentre dicevo quelle quattro parole, fissavo i miei piedi. Lui, invece, guardava le mie iridi rosse e non accennava a voler distogliere lo sguardo attonito che aveva.
Poi, come se si fosse appena ripreso da uno stato di trans, si è lasciato cadere a terra. Sembrava quasi che le sue gambe non volessero più reggerlo.
Il bello era che io ero al centro della mia stanza, circondato dalle valigie. Già pronte.
Sì, non mi sono comportato bene nei suoi confronti e, infatti, sono rimasto in Giappone. Anche perché, di fronte a una persona, o meglio, un caro amico, che mi chiede piangendo di non andarmene.. non ho saputo resistere. Mi sono sentito ancora più bastardo di prima. E come se non bastasse, quello scemo, ha spezzato la mia maschera perfetta!!!
Allora, mi sono abbassato e mi sono avvicinato a Takao. Fortunatamente avevo un pacchetto di fazzoletti a portata di mano. Così, gliene ho offerto uno. Lui ha continuato a piangere senza ascoltarmi. Aveva tutte le ragioni per non volermi stare a sentire.
Poco dopo, ha alzato il viso e mi ha detto: "Dimmi che non te ne vai.."
Non potevo fare altrimenti e allora ho ribadito: "Non me ne vado. Resto."
Ma non bastava, infatti, mi ha chiesto: "Promettilo. Prometti che tu non te ne vai e che non mi lasci qui da solo."
Così ho detto e, qui, finalmente, sono riuscito ad alzare lo sguardo: "Prometto. Io rimango"
Il resto della serata l'abbiamo passato ridendo e scherzando, anche se all'inizio è stato un pò complicato rompere il ghiaccio.. dopo quello ch'era successo..
E così, Takao ha visto un lato di me completamente nascosto alle persone.
Dopo cena abbiamo visto un film comico e poi ci siamo avviati verso le nostre rispettive stanze.
Quando sono entrato nella mia camera ho cominciato a disfare le valigie che avevo fatto. Poi è passato da quelle parti il moretto e mi ha dato una mano a risistemare e rimettere in ordine tutta la mia roba.
Per concludere, non sono mai più partito.
Cambiando argomento.. a essere sinceri, non credevo d'essere così disordinato.. alt! Fermi tutti!! Io sono diventato disordinato dopo la partenza di qualcuno..!! Sì, ma di chi? Comunque..
"Ehi Keiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!" Eccolo che ricomincia -__-'
"Arrivo, arrivo!!!" Devo muovermi!!
"Oh, finalmente!! E' da mezz'ora che ti aspetto è_é!!" Sì, lo so.. "Bè.. oramai è tardi per allenarsi. Vado preparare la cena, ok?"
"Fà come ti pare.." in effetti.. sono già le 19:30..
Mmmm.. questa cena non è poi così male.
Passo il rimanente della cena e della serata a farmi i fatti miei e a pensare. Quando sono oramai le 23:30 decido di andare a dormire.
Il giorno dopo trascorre senza troppi intoppi né problemi. Mi alzo verso le dieci e faccio una veloce colazione. Dopodiché esco e vado a fare la spesa. Visto e considerato che il frigorifero di casa è completamente vuoto. Nel vero e proprio senso della parola!!
Quando rientro è quasi mezzogiorno. Preparo un veloce pranzo e poi decido di riuscire. Oggi Takao non c'è. E' andato dalla sua amica Hilary a studiare e a fare i compiti. Penso che prima di sera non lo rivedrò..
Dove potrei andare..? Ad allenarmi in palestra? Naaaaaaaa!!! Oggi non è giornata per gli allenamenti...!!! Facciamo così, vado a fare un giro al parco^^
Mentre mi avvio verso la mia meta, noto che passo per una via che non ho mai percorso. Qui, in primavera, fioriscono i ciliegi. Mi sono sempre piaciute quelle piante. Bè, sarà meglio che mi muova. Sempre se non voglio arrivare quando il parco è già bello che chiuso.
Arrivato!!
Ora devo solo trovare una panchina e poi sono a posto. Quando la trovo, mi ci siedo. Chiudo gli occhi.
Certo che potrei venirci più spesso in questo posto.. ma sono sempre così impegnato V_V!!
Passa circa un'ora e così decido di avviarmi verso casa.
Quando arrivo, Takao è già rientrato e ha preparato la cena. Poi, mentre mangiamo, comincia ha parlarmi di come ha passato la giornata. Lo ascolto senza troppi problemi. Dopo gli riferisco quello che ho fatto, tralasciando l'uscita al parco. Alle undici vado a dormire.
L'indomani si presenta con una iniziale mattinata di sole, proprio come avevano detto ai telegiornali-meteo.
Non passa quasi mezz'ora da quando scendo in cucina che sento il mio nome che viene urlato.
"Keeeeeeeeeeeeei!!!!!!!!!!!!!!!!" Ma quanto fiato ha in gola quello O_o?! "Che vuoi Takao?"
"Kei!! Kei guarda!!!! C'è una lettera di Rei!! Dalla Cina!!"
"Ma Takao!! Sei già ubriaco di prima mattina?!?"
"Ti dico che c'è una lettera da parte di Rei!!"
"Se se come n.. da parte di REI???!!" Quel Rei???!!
"Sì, guarda!!" E' vero!! E' proprio sua.
"C'è scritto: Ai Bladebreakers.." Tutti?? E poi, perché Rei dovrebbe scriverci?? "Dai Kei, apriamola!!" Va bene. "Ok. Ma prima entriamo in casa."
Ottimo. Siamo in casa. Seduti al tavolo della cucina, con la lettera al centro. Apriamola!
"Dai Takao.”
"No. Aprila tu Kei." Perché dovrei aprirla io? Mica ti mangia se la apri. E va bene.
"Allora che dice?? Come sta?? Che fa? Si diverte^^?"
"..."
"Ehi Kei?"
"..."
"Ti senti bene?"
"No.. no.. "
"No che cosa?? Kei?"
"Takao.. gu.. guarda.."
"Ma che significa? E che cos'è questo odore?"
"A...... T..... I?? Ma che vuol dire A.T.I?"
"Che si fa?"
"A.T.I... A.T.I.. ma questo.. Takao!! Penso che sia un messaggio di aiuto o qualcosa di simile!!! Devo andare in Cina a vedere cosa è successo!!"
"Va bene!! Vengo anche io!!"
"No!! Tu non vieni! Stai qui!! Non si sa mai che possa arrivare qualcosa di altro!! Anche perché, queste lettere sono.. sono scritte col sangue!"
"COSA??!"
"Muoviti Takao!! Vieni ad aiutarmi a prendere quello che mi serve!!" Dobbiamo muoverci!! Poterebbe accadere di tutto da un momento all'altro!! Rei, che ti è successo??

To Be Continued



Hola!!
Allora, piaciuto il primo capitolo??
Mi scuso se c'è qualche errore di battitura^^' Non sono molto brava a scrivere al computer^^
Bye!!

Ranma-kinomiya

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2° ***


Hola a tutto il mondo!!
Buona Lettura^^


**Kei**

Dov'è? Dov'è? Dove sta l'aereo per la Cina? Non lo vedo sul tabellone dei voli..
cavolo!! Proviamo a chiedere..
"Salve, mi scusi, dove posso trovare l'aereo per la Cina?"
"Salve a lei, mi dispiace, ma il volo previsto per la Cina è già partito.."
"Cosa?" E ora come faccio? Il treno non posso prenderlo e nemmeno la nave ci vorrebbe troppo..
come faccio..
"Posso aiutarla?"
"Sì!! Ho bisogno di un volo per la Cina!! Ce ne sono altri previsti per oggi?"
"Mi faccia controllare.. no, mi dispiace, per questa giornata non è previsto nessun altro imbarco. Però, se vuole le dico quand'è il prossimo.."
"Sì!! Sì, grazie" Speriamo bene..
"Allora, domami mattina alle 6.00"
"Domani mattina alle 6.00... va benissimo!! Grazie.."
"Di nulla.."
"Ah! Un'ultima cosa.. si può rimanere qui finché non c'è il prossimo volo?"
"Se vuole sì.."
"Va bene. Grazie mille." Cavolo!! Un giorno di ritardo.. a Rei potrebbe succedere di tutto..
come faccio? Ora come ora è inutile farsi problemi.. devo stare calmo e aspettare che la mattina di domani arrivi il prima possibile. Intanto acquisto il biglietto che mi serve. Poi, prendo le mie valigie e mi trovo un posto dove mettermi a sedere. Posto che per questa notte sarà anche il mio letto.. Passano lentamente due ore. Per arrivare all'aeroporto mi ci sono volute ben tre ore con il taxi. In teoria ci sarebbe voluto molto di meno, ma c'era talmente tanto traffico che anche fare 1Km era quasi del tutto impossibile. Così sono arrivato qui che erano già le 13.45 e il mio volo era già bello che partito, senza che potessi immaginarlo. Ho vagato per circa un'ora alla ricerca dell'aereo che avrebbe dovuto portarmi a destinazione e alla fine ho scoperto, con mio grande sconforto, che era già partito da un bel pò. Così mi ritrovo qui, in ansia e per di più stanco e affamato. Decido allora di andare a comprare qualcosa da mangiare al bar e di prendermi una cosa, o più, da leggere all'edicola che si trova davanti al luogo dove vendono i panini. Prima di tutto vado a prendermi da mangiare. Decido di comprare un panino con la cotoletta di pollo e della maionese. Penso che se mi vedesse Max, vorrebbe sicuramente assaggiare il mio 'pranzo' se così lo si può definire. Poi vado in edicola. Quando vi entro noto subito la varietà di manga, giornali, riviste che ci sono. A dir la verità, mi sembra di essere in uno di quei posti dove va Takao, nel quale vendono specialmente manga. Visto che c'è così tanta varietà, prendo qualche fumetto di combattimento. Dopo aver pagato, esco e vado alla mia postazione iniziale, in altre parole la mia sedia, che fungerà anche da letto. Mi siedo e comincio a mangiare, leggo dopo. Finito il mio bel panino, inizio a leggere. Non ho mai letto i manga perché li ritenevo cose per bambini, invece, ora, scopro che mi piacciono assai. Quando termino guardo l'ora.. è mezzanotte.. Va bè, cinque ore e mezza di sonno non mi faranno male. Chiudo gli occhi. Peccato che sia troppo agitato e in ansia per dormire. Dopo pochi minuti, sento il cellulare vibrare. Chi sarà a quest'ora? E' Takao che mi ha scritto un messaggio: "Ciao, scusa l'ora tarda.. come stai? Sei già partito? Fammi sapere quando arrivi. Notte, Takao."
Bè, tutto sommato è stato gentile. Rispondiamogli. "Ciao. Sto bene, anche se sono un pò stanco..
non sono ancora partito, ci si sente. Bye." Dopo di che invio il testo al diretto interessato.
Non ho per nulla sonno. Perciò mi alzo e faccio un giro. Sto in piedi per due buone ore. Poi, mi risiedo e continuo a pensare. Il resto della nottata lo passo così: sveglio.
Intanto l'aeroporto comincia a popolarsi. Prendo le mie valigie, poiché sono le 5.30. Alle 5.45 sono nel mezzo che mi porterà io so dove.
Quando sono le sei e qualche minuto, l'aereo parte. Per la mia grande felicità, intendiamoci.
Finalmente, una volta partito, riesco a rilassarmi e così mi addormento. Dormo per tutta la durata del viaggio.
Quando arrivo in Cina è primo pomeriggio. Esco dall'aeroporto e mi dirigo verso il villaggio della Tigre Bianca. Da qui fino a laggiù, ci vorranno almeno tre o quattro giorni in treno. Senza contare che non sarei subito al villaggio, ma dovrei fare un altro giorno di viaggio..
questa volta a piedi. Eh, sì. Perchè il treno si ferma prima della mia meta. Va bè. Non è importante come ci arrivo, l'importante è arrivarci. Mi dirigo verso la stazione e, fortunatamente, il mio treno non è ancora partito, prendo il biglietto di sola andata e poi salgo sul mezzo. Dopo circa mezz'ora sento il treno muoversi. Ci vorrà un pò, ma almeno so che non ci saranno problemi. Poi, sempre sotto la protezione della Dea della Fortuna, trovo uno scomparto-letto unico e per di più vuoto. Mi sistemo, e quando sono le 20.00 vado nel vagone ristorane. Fortuna che un pò di cinese lo so anch’io. Grazie Rei!! O comunque, posso sempre parlare inglese, quello lo so bene. Dopo mangiato torno nella mia cabina. I giorni passano senza problemi e dopo quattro volte che il sole e la luna si sono alternati, giungo a destinazione. Il paesaggio che si può ammirare qui è davvero bellissimo. Per un certo verso invidio Rei per essere nato in una così bella terra. In Russia c'è sempre la neve, e tutto sembra triste. Però, ora non è il momento di perdersi nei ricordi né di guardare la vegetazione locale! Devo andare dal mio amico che, penso abbia, un urgente bisogno del sottoscritto. Prendo la mia roba e comincio ad incamminarmi. All'alba del giorno seguente sono già al villaggio. E' tutto così silenzioso. Ho camminato per ventiquattro ore consecutive. Infatti, ho le gambe che mi cedono. Ma non posso riposarmi. Non ora. Non ora che sono così vicino. Ho portato con me il mio Dranzer, per qualsiasi evenienza... non si sa mai. Mentre mi avvicino sempre di più al villaggio del mio amico, noto che il silenzio si fa sempre più profondo. La cosa non mi piace affatto. Sembra quasi che ci sia una sottospecie di manto di oscurità che lo avvolge. Mah.. valli a capire questi cinesi..
"Kei?" Hn?
"In carne e ossa, Mao"
"Cosa ci fai qui?"
Ma che domande..
"Sono venuto per lui.."
"Ah.. capisco.."
"Cosa gli è successo? Voglio sapere tutto."
"Io.. non lo so precisamente.. dovresti parlarne con Lai. Era con lui quella notte.."
"Va bene. Puoi portami da lui?"
"Sì. Sappi che per Lai tu non sei il benvenuto qui..
ma per gli altri non è lo stesso.."
"Non mi interessa quello che tuo fratello pensa di me o quello che ne pensiate voi. Comunque grazie per avermelo comunicato.."
"... di nulla.."
"Senti, una domanda. Come mai eri già in piedi? E soprattutto come hai fatto a trovarmi?"
"Sapevo che saresti venuto.."
"E come facevi a..?"
"Siamo arrivati..
seguimi.." Mammamia.. dove sarà Rei? Vorrei proprio sapere che cosa cavolo gli è successo..
"Mao cosa ci fa qui quello lì?!" Adirato il ragazzino...

"Non prendertela con tua sorella. Sono venuto per il mio amico. Dov'è?"
"Non penso di poter rispondere alla tua richiesta." ah.. fa il duro.. bè, con me non attacca. Se non vuole dirmi dove si trova Rei, tanto peggio per lui. Vuol dire che lo troverò da solo e quando l'avrò trovato, che gli piaccia o meno, lo riporterò in Giappone con me. "Bene. Mao, grazie per il tuo aiuto."
"Di nulla.. ma.. dove vai?"
Mi sembra logico.
"A cercare il mio amico.." Detto questo esco dalla capanna di Lai e mi avvio verso quella che penso sia la casa di Rei. Finché non sento dei passi dietro di me.
"Ah... aspetta!! Non puoi andare ora. Se vai adesso non lo troverai mai."
"Perchè? E' fuori? Non è in casa sua?" Ho qualche dubbio...
"Devi sapere che Rei non è più a casa da una settimana circa. E' sparito sette sere fa." Eh?
"Non capisco.."
"Ti racconto come è andata. Almeno per quello che so io. Tutto è iniziato la sera del primo giorno della scorsa settimana. Rei e Lai stavano tornando da una lunga giornata di allenamento, stanchi e trafelati. Arrivati, decisero di andare tutti e due direttamente alla loro case. Ma Rei, che non era troppo stanco, volle andare nel bosco che vedi davanti a te. Alla vista, quella è una selva normalissima.. alla vista. Si racconta di una leggenda che lo riguarda. Ogni mille anni, nel profondo del bosco compare un essere fatato che, si dice, sia alla ricerca del tesoro perduto.."
"E Rei cosa c'entra con tutto ciò?"
"Rei in teoria non dovrebbe c'entrare nulla. Ma, finisci di ascoltare la mia storia. Al servizio dell'essere fatato c'è un'enorme animale che cattura chiunque si addentri nel bosco il giorno in cui il signore fatato rinasce ed esce dalle acque maledette situate al centro del lago. Purtroppo Rei è entrato nel bosco proprio quando c'è stata la rinascita del signore della foresta. Di conseguenza, si intende che cosa gli può essere successo..
sempre se si crede alle leggende.."
"Io, infatti, non credo a questo genere di cose.. penso che a questo punto Rei può essersi solo perso. Sarebbe anche spiegabile il fatto che lui non ci sia da una settimana. Va bene Mao. Dammi l'occorrente. Vado all'interno del bosco."
"Sei sicuro? Sai che è pericoloso?"
"Sono sicuro. Corro il rischio che devo correre." Mao si è dimostrata gentile e disposta ad aiutarmi. Ora è andata a prendere quello che mi serve. Spero di trovare preso il mio amico e confido che stia bene. Dopo circa mezz'ora torna la ragazza. La quale mi consegna molti oggetti comuni e alcuni molto strani. Mi spiega bene come li devo utilizzare e poi mi augura una buona fortuna.
Ecco. Sono davanti all'entrata che mi condurrà verso la ricerca del mio obbiettivo. Devo aspettarmi di tutto, visto che non so che cosa posso trovare all'interno.
Rei aspettami.

Lontano, nel cuore del bosco..

§"E' arrivata una preda.. finalmente potrò dissetarmi un pò.."§

To Be Continued


Hola!!

Per iniziare, ringrazio tutte quelle persone che hanno letto questo obbrobrio e, Hunter90 and eagle fire che hanno messo un commento (recensione o, come si chiama) a testa^^ Grazie di cuore davvero^^

Spero di migliorare nella scrittura...

Sarò ben felice di leggere altri commenti^^

Grazie a tutti^^


ranma_kinomiya

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3° ***


Hola!!!
Buona lettura^^


**Kei**

Mmmm... se sto ad ascoltare la leggenda che mi ha raccontato Mao devo preoccuparmi molto seriamente. Però io non credo a questo genere di cose!! Ma anche il fatto che Rei potrebbe essersi semplicemente perso, non mi sembra da sottovalutare... Certo che è strano.. davvero stano.. come fa uno come Rei a perdersi in un bosco? Se fosse una persona normale, lo capirei.. ma Rei è Rei!! Continuo a camminare senza crearmi troppi problemi o pensieri. Si.. ma ora mi viene un dubbio: mi sono tirato dentro questa situazione, sono arrivato in Cina allo scopo di salvare un amico in difficoltà, ora mi trovo all'interno di un posto che mi è completamente sconosciuto.. senza una traccia..! Come trovo Rei?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?! Non ho nessun indizio!! A quanto pare devo arrangiarmi. allora.. se Rei è passato di qua, dovrebbero esserci ancora le sue orme sul terreno, sempre se non c’è passato sopra qualcun altro. No, non credo proprio!! Penso di essere il primo, dopo Rei, ad entrare. Credo che avrei dovuto raccogliere più informazioni prima di catapultarmi qui dentro!! Che stupido!! Ma non è colpa mia!! So io a chi appartiene!! A quell'emerito beota di Takao, che con i suoi virus della stupidità, impulsività, e chi più ne ha più ne metta, mi ha contagiato!!
Mi sa che sono ancora molto lontano dal cuore del bosco.. o forse no..
Mentre cammino mi ficco le mani in tasca, fa freddo qui!! E' strano che io lo dica, in Russia sono sempre a maniche corte, oppure quelle non ci sono proprio!! Ma.. chissà che mi sta succedendo.. non che mi interessi troppo.
Brr.. il cellulare.. possibile che qui prenda? Bah!! Chissene!! Chi sarà? Ho già un'idea.. Takao!! Guardo lo schermo dell’oggetto e scopro, senza stupore, che la mia supposizione si rivela esatta.
"Pronto?"
"Pronto? Ciao Kei, sei tu?" E certo, chi dovrei essere? La strega brutta e cattiva?
"No, sono il fantasma delle mutande.. -_-" Che ironia..
"Sei tu. Senti sei già arrivato in Cina? Non mi hai fatto sapere più nulla."
"Sì, sì, sono arrivato.."
"Ah, bene. E... come va?"
"Secondo te?"
"Non so.. dimmelo tu.."
"Allora.. sono all'interno di un bosco e cerco Rei. Fa freddo. E non mi sto divertendo.."
"Che bello!!"
"Hai ricevuto qualche notizia? Lettera?"
"No, nessuna.."
"Mmm, capisco.. beh, se arriva qualcosa di altro fammi sapere, ok?"
"Sì, aspetta un attimo.. sta suonando il campanello. Torno tra un secondo." Takao.. ma io dovrei cercare Rei, non stare qui a parlare al telefono con te.. "Eccomi Kei.."
"Chi era?"
"Nessuno.." Come nessuno? Se hanno suonato, sarà stato qualcuno a farlo, no? "Però ho trovato una busta per terra.. appena sotto la porta.."
"Aprila."
"Ok.."
"Che c'è scritto?"
"Non lo so.. è una lingua che non capisco.. forse è un messaggio.."
"Niente forse, lo è di certo. Senti non mi puoi inviare il foglio con un fax?"
"Ma tu non hai dietro il fax!!"
"Mi piace quando usi il cervello, Takao. Ma vedi, non basta. Io, il fax, ce l'ho eccome. Dai mandamelo!"
"Ok.. metto il tuo numero di cell? Lo ricevi lì il fax?"
"Sì, certo. Dai, muoviti.."
"Sta inviando. Senti, ma come fa il tuo cell.."
"Semplicemente la ditta di mio nonno crea anche queste cose.. sono l'unico ad avercelo, sai? Non è ancora stato messo in commercio. Ah, bene, è arrivato! Mmm davvero molto sospetto. Va bè, grazie Takao, ci si sente. Devo scappare." E detto questo riaggancio. Penserò dopo al messaggio in codice, ora non posso scervellarmi su che cosa cavolo significhi, devo trovare Rei!!
Così, vado avanti a camminare. Ma cos..?

_§_Tutto tranquillo..
Non una mosca.
Silenzio..
Tombale..
Quasi..
Mortale.
Uno spettro..
Si aggirerebbe..
In questo luogo.
All'interno del bosco..
Un'anima nera.
Il cuore è lontano..
Freddo..
Gelo..
Morte..
Il lago al centro..
Non vi salverà..
Nel caso voi potreste mai raggiungerlo.
Nel suo fondo più tetro..
La chiave..
Un desiderio..
Così oscuro.
Mai potreste..
Sopravvivere.
Prevedo il vostro futuro, o viaggiatore..
Vi aspetta solo morte.
Se ancora nel bosco maledetto..
Da chi morì nel lago..
Sempre è rimasta..
Sangue perse..
E mai più vide la luce.
Voi, se continuerete a disturbare..
La bestia.
Lei non transige.
Lei non ama chi la disturba.
Lei odia tutto e tutti..
Se vi addentrerete ancora..
Vi aspetterà solo la morte.._§_

Ma questa è una canzone.. è terribile!!! Parla di morte. Cosa succede? Continua a rimbombare nella mia testa. Non vuole terminare!! Si ripete continuamente!!
"Basta!!! Smettila!! Mi sta scoppiando il cranio!!" Non ce la faccio più.. sento un forte dolore.. al cuore.. perchè? Io non mai sofferto di problemi cardiaci! Ah!! E' come se un coltello mi pugnalasse il petto..
Poi, sento qualcosa scendermi di dosso e scivolare lentamente a terra. Dura poco. Cos'era? Ho paura.. ho paura di saperlo.. ho paura di questo luogo.. voglio andarmene.. voglio tornare a casa!! Via!! Devo andare via!!
Ma è tutto così oscuro, buio.. non vedo nulla.. chiudo gli occhi velocemente al suono di qualcosa che striscia a terra.. un respiro affannoso.. ho paura..!!
Tengo gli occhi serrati, non voglio aprirli! Ho terrore dell'oscurità! Ecco che cos'è il terrore! E' una sensazione bruttissima!! Ancora quel respiro.. basta.. smettila.. non resisto.. si fa sempre più vicino, più vicino.. sempre più vicino..
Sento delle mani che mi sfiorano il corpo.. rimango immobile, pietrificato.
Poi il sospiro è ancora più forte.. passano circa due minuti.. è.. è sul mio collo!! Lo sento benissimo, è sgradevole, da rimettere sul posto!! E' dietro di me!! Ma, come fa? Ha le sue dita sui miei piedi e la faccia sul mio collo? Che razza di creatura è mai questa?
Dopo, quelle che sembrano, o comunque appaiono, come delle mani, che prima mi stavano sfiorano solo i piedi e le caviglie, prendono un tocco più forte e mi serrano i piedi. Passa un pò ed ecco che allentano la presa, ma continuano a rimanere lì dove sono. Dopo di che si aprono del tutto, finché non incominciano a risalire le mie gambe, proseguendo in linea del mio corpo, rimanendo sempre attaccate e non togliendosi mai. Polpacci, ginocchia, cosce, fianchi, bacino, vita, petto, spalle. Si fermano all'altezza del muscolo chiamato trapezio, che collega il collo alle spalle. Sono mani freddissime, come quelle di un morto. Anzi, un cadavere ha più calore..!! Questa creatura, chi è? Ad un certo punto sento dei suoni, rumori.. sono ancora più terrorizzato di prima. Una delle mani mi afferra il viso e mi costringe ad adagiarmi contro la creatura. Che cosa ripugnante. Poi, l'altra, mi cinge, se così si può dire, la vita. In questo modo il mio corpo e quello del mostro sono completamente aderenti.
Egli dice qualcosa che non comprendo e poi si porta davanti a me. Non molla la presa. Fortunatamente ho gli occhi chiusi. Ma ad un certo punto sento che il mio corpo non risponde più ai miei comandi. Che succede?
Gli occhi mi si aprono da soli rivelandomi la più orrida delle creature. Ho ancora paura. Il panico ha ormai preso il sopravvento su di me. L'essere dice ancora una cosa e.. e poi.. mi bacia sulla bocca. Le sue labbra gelide sulle mie caldissime. Non solo, anche la sua lingua è fredda. Stiamo così per circa tre minuti. Poi comincia a mancarmi il fiato e quella mi toglie le sue labbra dalle mie. Un'unica parola. Rivoltante.
Perché l'avrà fatto? Avrei voluto liberarmi, ma ero, e sono tutt'ora, agghiacciato. Avverto freddo dentro di me.
Mi sento lasciare e cado a terra.. poi.. buio profondo, indissolubile. Una voce gelida e tagliente..
§Addio per sempre, razza di squallido umano...§

To Be Continued



Rihola!!! Com'è questo chapy? Piaciuto?
Prima di tutto, eagle fire che ha commentato entrambi i capitoli^^ , akidu e saku_chan the crazy dreamers, grazie di cuore^^
Ovviamente, ringrazio anche chi non commenta, ma legge e basta^^

Mi piace molto sapere cosa ne pensano i lettori di quello che scrivo.. è bello!!
Per esempio, per questo capitolo... mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della canzone.. è un pò macabra.. (credo...) e, non penso che sia, quel che si dice,
propriamente, bella..
Come rating, invece, sono un po’ insicura.. lo stesso discorso vale per il genere e le note.. consigli?


ranma_kinomiya

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4° ***


Hola!!
Buona Lettura^^


**Kei**

"Ahhh.. che mal di testa.. dove sono?" Forse, mi trovo ancora all'interno del bosco. Si... ma, cosa è successo? Sono sdraiato per terra.. perché? Vediamo di ricordare. Allora, sono venuto in Cina per aiutare Rei. Arrivato nel continente ho incontrato Mao, che, stranamente, mi ha raccontato cosa è successo. Mi ha parlato di una leggenda, ma io non credo a questo genere di cose. Poi sono entrato nel suddetto bosco. Luogo in cui sembra essersi perso il mio amico. Dopo un pò che camminavo, all'interno della selva, ha squillato il cellulare e ho chiacchierato con Takao. Quest'ultimo mi ha inviato tramite fax un messaggio misterioso che gli era arrivato. Dopo.. dopo.. "Ah!! La testa! Che male!" Poi, ricordo delle note.. una canzone? "Ahia!! Ancora.." Appena tento di richiamare alla memoria cosa è successo il mio mal di testa si accentua. Che strano. Faccio ancora un piccolo sforzo. Se vedo che proprio non ci riesco, lascio perdere e ci riproverò poi. Dopo la canzone.. pensa Kei, pensa. Cosa è accaduto dopo la fine del brano..? Oscurità.. tanto buio.. e poi.. una creatura ripugnante. Questo è quello che mi ricordo. Certo non è tutto nei minimi particolari, ma quelli, a mio parere, si possono anche tralasciare. E poi, visto e considerato che non credo alla leggende, la creatura orrida, la canzone e tutte quelle sensazioni, non sono altro che frutto della mia immaginazione. Probabilmente sarò svenuto. Ed ecco spiegato anche il fatto che al mio risveglio mi sono ritrovato steso per terra. Sì, è andata certamente così. Mi piacerebbe però sapere come mai ho perso i sensi.. ma certo!! Un calo di zuccheri!! Non può essere altrimenti! Che genio che sono!
Bene, ora, mi alzo e vado avanti a cercare Rei.
Vediamo.. se io fossi Rei.. dove andrei a nascondermi? Mmm.. Mao parlava di una creatura all'interno del bosco. Ammettiamo che quello che mi abbia riferito la ragazza sia vero, anche se va contro tutti i miei principi, in questo caso il mio amico sarebbe prigioniero di un mostro sanguinario pronto ad ucciderlo in qualsiasi momento. Che brutta cosa!!! Molto meglio pensare che Rei si possa essere semplicemente perso.
A questo punto, io, mi dirigerei verso nord. Se non sbaglio il cuore di questo postaccio si trova a nord rispetto alla mia posizione. Dovrei avere qui, da qualche parte nelle tasche, una bussola ed una torcia.
Trovate!!
Inizio ad incamminarmi seguendo la traccia dell'oggetto che indica la direzione che devo prendere. Cavolo!! Se l'avessi saputo mi sarei portato dietro il navigatore satellitare! Va bè, oramai quel che fatto è fatto e, di certo, non posso tornare indietro. Sono arrivato fin qua per salvare Rei e lo salverò! Dovessi girare senza meta per giorni e giorni.
"Ma è mai possibile che in questo luogo sia sempre buio? Non esiste l'alternanza luce, ovvero giorno, e oscurità, notte? Bah!
Penso che da quando ho iniziato a camminare sono passate circa quattro ore. Adesso sono le 22.30. Direi che mangiare qualcosa non mi farebbe male.. prendo un panino dallo zaino decidendo, però, di non fermarmi ma di continuare a girovagare.
Credo che manchi poco al centro del bosco. Se mi ricordo giusto, Mao ha detto che nel cuore della foresta si trova un lago molto grande..
Frush.. dei rumori.. provengono dalle piante e dalla vegetazione.. sarà qualche animaletto che si è mosso. Anche se, pensandoci, non ne ho visto ancora uno.
Dopo un'altra buona mezz'ora di cammino comincio a stancarmi e a sentire le mie gambe indolenzite. Decido di continuare lo stesso a camminare.
Sono quasi del tutto senza forze quando vedo davanti a me un grandissimo lago. Sul quale si rispecchia debolmente la luce della luna piena. E' veramente molto bello. Rimango ammaliato dalla visione per un pò, fino a che non mi riprendo.
"Se qui c'è un lago, vuol dire che sono al centro del bosco. E se sono al centro del bosco significa che il ritrovamento di Rei è vicino. Bene. Very Good. Adesso attraverso questa distesa d'acqua e poi trovo il mio amico. Tò, guarda che bello!! C'è anche una barchetta." Mi avvicino all'oggetto, ma appena posso vederlo meglio, noto, con mia sorpresa e tristezza, che è completamente rotto. Di conseguenza penso che mi toccherà fare il giro del lago a piedi.
Senza accorgermene, alzo lo sguardo verso il cielo. C'è più luce. Infatti, le piante qui non ricoprono tutto, come facevano prima, ma lasciano vedere la volta celeste. Anche l'aria è meno pesante.
Ma.. ma.. e quello?
Se Mao mi aveva parlato di un lago, ebbene questo è appurato perché l'ho trovato.. ma del castello non ne sapevo proprio nulla.
"A questo punto credo che mi convenga dirigermi verso il maniero e chiedere ospitalità. E poi, anche se fosse, non credo che riuscirei a stare in piedi ancora per molto."
Così faccio il giro del lago.
Arrivo alla fortezza. E' talmente grande. Mi sembra così strano che io prima non l'abbia notata. Visto come è imponente, la si dovrebbe vedere benissimo anche dal Villaggio della Tigre Bianca. Possibile che i suoi abitanti non l'abbiano mai avvistata?
Non è un problema che mi riguarda.
Il castello è di color nero-grigio tetro e si erge in cima ad un colle roccioso. La scalinata che porta al maniero è scolpita nella roccia. Ma mano che la si risale si possono notare delle figure scolpite nella pietra. Detto sinceramente, non sono questa grande bellezza. I volti di quelli che sembrano essere uomini e donne hanno tutti un'espressione terrorizzata. Non solo, ma se si guarda la fortezza si possono anche vedere delle sculture di Gargoile. Nel punto in cui si trova il portone ci sono due grossi batacchi. Essi hanno una forma molto strana che non so descrivere.
Decido di bussare alla porta.
Tre colpi e poi silenzio. Il tempo passa, non so dire quanto.. i minuti sembrano interminabili. Il freddo si fa sentire di più, di questo passo diventerò un ghiacciolo.
"Ora mi viene un dubbio.. ci abiterà qualcuno in questo posto?" La risposta non si fa attendere molto. Infatti, dopo poco l’ingresso si apre.
"Chi è?" Che voce gelida..
"Ehm.. salve, scusi il disturbo.." E adesso che gli dico? Non posso
mica dire che sono venuto all'interno di 'sto luogo per cercare un amico.. "Mi chiamo Kei e mi sono perso.."
"Ebbene?" Ma non ha un pò di fantasia?
"Non voglio arrecare disturbo, ma mi chiedevo se potreste ospitarmi per una notte.."
"..."
"Non in modo gratuito, ovvio.."
"Aspetta qui."
Passano ancora quattro o cinque minuti, finché l'uomo torna, e apre la porta per farmi entrare.
"Il mio signore vuole vederti. Seguimi." Visto da dentro, il castello, non sembra molto diverso da fuori. Almeno per quanto riguarda quello che ho potuto visionare fin ora. Chissà com'è questo signore.. sono proprio curioso di vederlo.
"Ecco, entra.." hn?
La stanza in cui mi trovo ora è completamente diversa da quella di prima. Le pareti sono nascoste da degli arazzi, il pavimento è ricoperto da un tessuto color porpora. Questa camera la chiamerei 'Rossa'. C'è anche un camino molto grande, acceso. E poi una poltrona che mi da le spalle. Probabilmente lì c'è seduto il signore di questo luogo. Vedo che ha in mano una coppa di vino rosso. Quest'ultimo ha dei vari e strani riflessi causati, per lo più, dalla luce emanata fuoco.
"Avanti, non stare lì immobile. Avvicinati. Non devi avere paura di me.." Faccio come mi ha detto l'uomo. Quando sono a pochi centimetri dalla poltrona mi fermo.
"Perché ti sei fermato? Avanti, vienimi davanti." Eseguo ancora i suoi ordini. Ma perchè? Non sono il tipo da fare certe cose! Appena mi posiziono dinanzi a lui, cerco di vedere il suo volto. Cosa che mi riesce assai complicata, visto che è coperto dall'oscurità che provoca il mio corpo messo davanti alla luce del fuoco. Poi, come ad avere capito cosa desideravo si sposta e fa in modo che la luce lo possa illuminare. Con mio immenso stupore.
"Rei!!"
"Ciao Kei.. dimmi, cosa ci fai qui?"
"Sono venuto a cercarti, ovvio!!"
"Ah.. e perché?"
"Come perché? Io e Takao abbiamo ricevuto una lettera da parte tua, nella quale sembrava che tu chiedessi aiuto.."
"Sul serio? Strano, io ricordo di non aver scritto mai nessuna lettera.."
"Anche al villaggio sono tutti preoccupati per te, sai?"
"Ah sì?"
"Sì. Perché te ne sei andato?"
"Non me ne sono andato. Come stai? E' da tempo che non ci vediamo.."
"Bene, ma non ti capisco.."
"Sarai stanco, immagino. La tua camera è già pronta.."
"Grazie.."
"Non ti senti molto a tuo agio, vero? Ti capisco, questo posto è un pò tetro. Facciamo così, per questa notte rimarrai in camera con me." Detto questo si alza. "Seguimi.." Poi prende un candelabro e mi conduce verso la sua camera. Saliamo alcune rampe si scale. Quando comincio a non sentirmi più le gambe scopro che finalmente siamo arrivati. Percorriamo un corridoio. Alla fine di esso si trova la porta della camera di Rei.
"Prego, entra." Un unico grande letto a baldacchino con delle pesanti tende color porpora. La stanza è molto grande. Le pareti non sono ricoperte da degli arazzi, ma lasciano vedere le pietre che le compongono. C'è solo una finestra, dalla quale entra un pò di luce lunare. Due comodini in legno. "Vado un attimo dal mio servo a dirgli cosa deve preparare domani mattina per colazione. Qualche preferenza?"
"No, nessuna.." Esce dalla sua camera e si richiude la porta alle spalle.
-Sarà meglio che chiami Takao e che gli dica che ho trovato Rei. Almeno si tranquillizzerà un pò..-
-K..Kei..- Chi è che mi chiama? -K.. Kei.. girati..- Faccio come mi ha detto la voce e mi giro..
-Takao? Cosa ci fai tu qui?-
-Sta attento.. Kei.. non fidarti.. lui.. lui è..-
-Takao!!-
"Kei!! Kei svegliati!!"
"Mmm Rei.. cosa mi è accaduto..?"
"Sei svenuto. Dovevi dirmelo se non stavi bene. Aspetta.. ti aiuto ad alzarti.."
"Grazie.."
"Vuoi qualcosa? Siediti sul letto.."
"No.. devo chiamare Takao.."
"Ti viene ancora da perdere i sensi?"
"No.." Poi compongo il numero di casa del mio amico giapponese.. Squilla..
"Ciao Takao!"
"... .... .... .... ... ..." Non parla nessuno dall'altra parte della cornetta?
"Takao?"
".... .... .... "
Vuoto. Qualcuno a risposto, ma a vuoto..

To Be Continued


Hola!!!
Come va?

Come al solito, io sono piena di compiti.. singh ç_ç!
Ringrazio
eagle fire e akidu che hanno commentato lo scorso capitolo^^ Grazie di cuore^^
Ovviamente I ringraziamenti vanno anche a chi legge e basta^^
Spero di poter riceve anche qualche recensione in più^^
Già che ci sono chiedo un consiglio.. sto seriamente pensando di cambiare il rating da verde a giallo, voi che ne pensate?
Forse alcuni non l’avranno notato, ma ho messo sotto avvertimenti OOC, visto e considerato che Kei è leggermente diverso.. almeno a mio parere..
Ah! Credo che gargoile, scritto così dovrebbe essere corretto, se non lo è, ditemelo pure^^

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5° ***


Hola a tutti!!
Buona Lettura^^


**Kei**

"Takao..." Che cosa ti è successo...
"Ehi Kei, tutto bene?" Hn?
"...."
"Avanti, lo sai che con me puoi parlare..."
"A dir la verità.. no. Ho chiamato Takao, qualcuno ha alzato la cornetta, però, subito dopo, non sentivo nessuno dall'altra parte..." Sono...
"Sei preoccupato per Takao?"
"...Sì..."
"E' normale! Siete amici, no^^? Comunque penso che tu non debba stare a impensierirti così tanto... sai com'è... magari non va il telefono."
"Forse hai ragione tu Rei.. ma allora come si spigherebbe il fatto che qualcuno ha risposto?"
"Secondo me è andato a navigare e si è dimenticato di ripristinare bene la linea telefonica... è successo anche altre volte, se non sbaglio."
"In effetti.." Non mi convince questa storia...
"Mi sembra che tu sia piuttosto stanco.. hai delle borse!! Sembri un panda^^!!!"
"Cosa?! Guarda che sei tu quello cinese, non io!!
"Ahahah!! Non ti scaldare tanto!! Scherzavo!!"
"Se, come no..."
"Allora, da che parte del letto vuoi dormire? Destra o sinistra?"
"Indifferente.."
"Se la metti così, io dormo al solito posto. Vado a cambiarmi. Hai tutto l'occorrente?"
"Hn.." Qui c'è qualcosa che mi puzza, che non mi convince. Come può Rei essere così diverso? E' strano vederlo avvolto in una calda e lussuosa vestaglia rossa.. ed è ancora più strano sentirlo chiamare 'Signore'.. da brividi!! Ma soprattutto, questo castello, da dove lo ha ereditato? Sempre che sia andata così... Intanto mi cambio anche io. Eccolo che torna... O_o!!!! Mazza oh!! Non scherza il ragazzo!! Che lusso!!
"Ehi, perché quella faccia?"
"Il pigiama.. è.... è.."
"Bello vero?"
"O_O!!!"
"Eddai Kei, non fare quella faccia^^." Non so il perché, ma mi viene istintivo guardare il mio pigiama. E' decisamente diverso da quello del mio amico.. "Ne vuoi uno anche tu?"
"No, No!! Che vai a pensare!!" Anche se mi farebbe comodo...
"Dai.. non sarà mica che ti senti in soggezione?"
"Assolutamente NO >//// "Senti, perché non ti togli quelle 'macchie' dalla faccia?" Eh?
"Ah! Sì, queste.. dov'è il bagno?"
"Di là..."
"Grazie..." Così comincio a correre verso il luogo che mi è stato indicato. Cavolo! Quello nota tutto!! Ok.. dovrebbe essere questo...
Quando finisco di lavarmi la faccia come si deve, torno in camera. Non so, non riesco bene a capire dove mi trovo. L'importante è che abbia trovato Rei. Domani chiamerò Mao e le dirò che è tutto a posto. Poi torneremo tutti e due al villaggio. Dopo io andrò in Russia, ho voglia di rivedere i miei vecchi amici.
"Finalmente. Toglimi una curiosità: ci metti sempre così tanto quando vai in bagno? Ci sei stato per ben 40 minuti!!" Che? Mi ha cronometrato!!!
"No.. è che le 'macchie' non volevano andare via..."
"Capisco. Senti, sai che non ho mai capito il motivo per cui ti dipingi la faccia?"
"Ahah.. non mi verrai a dire che l'argomento ti interessa?"
"Sì.." Nooooooooooooooooooooooo!!
"Beh.. tutto è cominciato da quando mio padre se ne è andato di casa. Prima giocavamo a beyblade per gran parte del tempo, lui mi batteva sempre. Era davvero forte. Un giorno mio nonno gli disse che avrebbe dovuto prendere il comando dell'azienda. Ma a mio papà interessava solo il beyblade. Allora Hito gli chiese che cosa era più importante per lui. Gli rispose con tono deciso e freddo: -Il Beyblade.-
Di conseguenza lo cacciò via dalla casa e dalla famiglia, da quel momento non lo vidi mai più.
Ho cominciato ad odiare il Bey e poi mio papà. Questo sport mi aveva portato via ciò che di più importante avevo al mondo. Non potevo perdonarlo. Dentro di me l'odio cresceva sempre di più. Finché venni spedito in Russia. Là conobbi Yuri, Boris, Serjei, Ivan, Vorkov e tutti gli altri membri del monastero. Non fu una bella esperienza. Mi allenavo tutti i giorni con il mio Dranzer. Mi era stato lasciato da mio padre. Gli allenamenti erano pesanti e, a volte, ho creduto che non c'è l'avrei fatta. Vedevo che quelli che non erano in grado di continuare venivano spediti in cella, o ricevevano severe punizioni. Io volevo evitarmi certe cose. Facevo di tutto per non cedere. Una volta ho rischiato di svenire, stavo per perdere l'incontro, ma fortunatamente ce la feci. Il ragazzo che aveva combattuto contro di me venne lasciato fuori dal monastero, di notte, al freddo. Era la sua punizione per aver fallito. Ricordo che nevicava. Era inverno. Il giorno dopo rientrò. Nel pomeriggio di quello stesso giorno morì. Ma non su un letto in infermeria, bensì in cella. Eh.. Vorkov non c'è mai andato leggero con le punizioni. Venni informato da lui della morte del ragazzo. Mi disse anch’io avrei avuto la stessa punizione se avessi fallito. Di quel ragazzo non mi era mai importato nulla.
Stetti ancora qualche anno in Russia. Finché non me ne andai.
Intanto, già da tempo, avevo cominciato a dipingermi i 'tatuaggi' sulla faccia. Il motivo vero e proprio non lo conosco. So che l'ho fatto prima di partire per il monastero. Non mi era mia piaciuto quel posto, fin dalla prima volta che lo vidi. L'unica consolazione che potevo avere era quella di aver visto delle persone che erano proprio come me. Il resto della storia lo sai."
"E poi?"
"Come 'e poi’?"
"Cosa è successo? Come hai fatto ad andare via?"
"Non sono andato via.. o meglio.. sarebbe più corretto dire che sono scappato.."
"Scappato?"
"Sì.. ecco.. come sai il monastero non è che mi piacesse molto. Da tempo volevo cambiare vita. Allora, quando io ero ancora là, non si poteva, e penso che sia lo stesso ora, uscire senza permesso. Andavamo fuori solo per allenamenti esterni, tornei o robe simili. Tutto era centrato su un unico scopo: diventare campione di beyblade.
Avevo cominciato a pianificare qualcosa che potesse aiutarmi ad andarmene da lì. Certo non era affatto facile, perchè c'erano un sacco di guardie che ti controllavano. Poi con Vorkov sempre alle calcagna...
Comunque, l'occasione mi si presentò proprio una sera. Mi stavo dirigendo verso la mia stanza, erano tipo le 22.30.. sentii chiamare il mio nome. Mi girai e, senza stupore, vidi che chi mi chiamava era Vorkov. Ricordo che mi disse così: -Hai da domani mattina alle 6.00 una pausa di 24 ore, nella quale potrai girare per Mosca e uscire dal monastero e fare quello che più ti pare. Va bene?-
Sfruttai l'occasione al volo e risposi affermativamente. A dirla tutta, non ho mai capito il motivo di quel 'lascia-passare'. Comunque, alle 6.00 del giorno dopo stavo uscendo con una sacca in spalla. Dentro la quale avevo l'unico cambio di vestiti che possedevo e il pigiama. In tasca il mio bey.
Uscii da solo. Pensai che ero l'unico ad aver ricevuto il permesso. Imboccai subito la via principale che portava in piazza. Feci colazione in un bar e poi girai un pò per Mosca. Non l'avevo mai vista di mattina presto.
Non c'era in giro quasi nessuno. Sembrava che l'intera città stesse ancora dormendo. In più tutto era bianco, perchè ricoperto di neve.
Decisi che era arrivato il momento di mettersi in cammino per l'aeroporto. Appena arrivato mi sono imbarcato e ho passato il viaggio a guardare fuori dal finestrino. Ero leggermente nervoso.
All'arrivo a Tokyo mi sono diretto verso quella che tempo a dietro fu la mia casa. Hito non c'era. Una cameriera mi aveva riferito che era andato via per lavoro e che non sarebbe tornato presto.
Successivamente ho fondato la banda degli Shell Killer di cui sicuramente avrai sentito parlare. Poi, al campionato, ho conosciuto tutti voi."
"Che storia. Però mi sembra che tu non abbia avuto un'infanzia molto felice.."
"Eh.. si nota tanto?"
"Tu che non ti apri mai con nessuno.. ci devi aver sofferto molto... hai gli occhi lucidi..."
"Hn? E' per il sonno..."
"Allora è meglio dormire.."
"Sì. Ah Rei! Volevo chiederti una cosa.."
"Dimmi..."
"Ma questo castello è tuo? E poi pensi di tornare con me in Giappone? Se proprio non vuoi rimanere in Cina... ti capirei.. con quel Lai che rompe...!!! Non lo sopporto!!! Mi manda in bestia!! Grrrr è_é!!"
"Sì e 'notte Kei.."
"'Notte Rei.."
"Quasi dimenticavo!! Kei, sei sveglio?"
"Hn?"
"Lo sai che stai proprio bene senza quelle 'macchie blu' sulla faccia^^?"
"Yawnh!!"
"^^... notte." Eh?!? Che ha detto >///
E' mattina gente^^!!!! Che ore sono? Le 10.15.. mmm bene.. scendo a fare colazione! Cavolo, mai dormito in un letto così comodo! Asp! Ma fuori dalla finestra c'è ancora buio!! Come è possibile? Forse c'è un temporale...
Allora vediamo.. la porta.. la porta.. eccola!!
Adesso there is un nuovo problema.. facciamo che ce ne sono due. Visto che ho iniziato a parlare come Max!! Come arrivo in sala da pranzo? Se tento di ripercorrere la strada che abbiamo fatto ieri sera, dovrei arrivarci senza problemi.
Destra, sinistra.. dritto.. dritto.. su, giù... dritto.. destra.. curva a 45°... su.. destra... giù.. sinistra.. (ma che cos'è? Le scale di Hogwarts?! NdA) Non ci sto capendo più niente @_@!!! Però...
Infatti... mi perdo!! Nooooooo!! E ora come faccio?! Vediamo.. ah! Una porta! Sicuramente mi condurrà da qualche parte!! Ehi!! C'è inciso qualcosa!! Leggiamo...
"STRANIERO ENTRA O NON ENTRARE.. DECIDI UN PO' TU..." Ma che è?

"1. .....
Opzione A.: ENTRA (vai alla 2);
Opzione B.: NON ENTRARE (vai alla 3);" Eh? Ma qui c'è scritta la stessa roba di prima!! Io entro!!

"2.ENTRA:
Opzione A.: HAI SCELTO DI ENTRARE?
Opzione B.: HAI SBAGLIATO NUMERO?" Ma che è scemo? Certo che sì!!
"Opzione A1.: MA SEI PROPRIO SICURO? (vai alla 4);
Opzione B1.: CAMBIA NUMERO, NO? (torna indietro.. non so dove, ma torna indietro!!)" Chi ha scritto 'sta cosa è deficiente!!

"4.HAI SCELTO DI ENTRARE.." Ma dai?
"Opzione A.: MANGI.. (vai alla 6)
Opzione B.: MANGI E CREPI.. (vai alla 7)"

"6. MANGI:
Opzione A.: TROVI UN PO' TUTTO.. O.. BOH! NON LO SO... (vai al profilo 1)
Opzione B.: DACCI IL TUO NUMERO, TI CHIAMIAMO UN BECCHINO^^ (profilo inesistente)" -_-'''' devo ridere o piangere?
“P.S.: il profilo 1 è stato cancellato e quello inesistente… è inesistente!! Di conseguenza questo test è estremamente inutile, nonché una perdita di tempo. Per Info chiedete all’autrice.

"Ehi.. c'è qualcuno?"
"Tu!! Straniero!! Chi sei?"
“Ma chi sta parlando? La porta?!”
“No! Il cuoco!! E lei chi è?”
"Un amico di Rei..."
"Ah.. non sapevo che il nostro bene e amato signore frequentasse certa gente..." Che vuoi dire, eh è_é?!
"Giusto per sapere.. che posto è questo?"
"^^"
"Siiii?"
"^^"
"-_-"
"Le cucine^^"
"Ahahah.. che bello scherzo!! No, sul serio, dove sono io ora?"
"Nelle cucine^^"
"Non mi prende in giro?"
"No..." Cavolo!! Come ci arrivo da Rei ora? "Per arrivare dal signore, può passare da quella porta, è una strada unica senza diramazioni.. non ci si può sbagliare^^"
"Grazie^^"
"Di nulla^^" Detto ciò mi avvio verso la suddetta porta.. cammino per qualche minuto finché non arrivo dal mio amico. Per fortuna. Prima non riuscivo a capire dov'è che ero..!
"Ciao Kei, ben svegliato. Dove sei stato fino ad ora?"
"Nelle cucine -_-...."
"Ahah.. avrai conosciuto il cuoco.."
"Se è uno strabico, quasi bianco, vista la farina che ha addosso, con un camice da chirurgo, con dei capelli che fanno paura, allora sì!!"
"Hai conosciuto il cuoco^^"
"Che esemplare strano..."
"Cosa vuoi per colazione?"
"Niente. Sono a posto così. Vorrei parlarti in privato, posso?"
"Prego, andiamo nel mio salotto. Lì si sta meglio.." E via, verso il salotto. Questa volta sto bene attento a memorizzare la strada. Almeno la prossima volta non mi perdo. Eccoci arrivati. Entro e mi siedo comodamente su una poltrona rossa.
"Di che volevi parlarmi?"
"Torni? In Giappone, intendo.."
"Non posso.."
"Perché?"
"Vedi Kei, sono molto malato. L'aria che sta al di fuori del castello mi fa male. Distrugge il mio corpo. Se esco, anche per poco, rischio di svenire e.. ed è molto probabile che abbia un arresto cardiaco."
"Bè.. ma se è per via dell'aria di questo posto, ti capisco. E' malsana, paludosa, pesante. Per questo ti chiedo di venire con me. Se proprio non ti va il Giappone, puoi sempre stare con me in Russia. Dove abito io, l'aria è fresca e sana.. "
"Non lo so Kei.. i miei polmoni sono molto deboli, lo stesso vale per il cuore.. e poi non posso abbandonare la gente che abita in questo castello.."
"Al villaggio tutti sono preoccupati per te.. vorrebbero rivederti. Mao, soprattutto."
"Non me ne importa niente. E' stata anche colpa di Mao e di Lai se me ne sono andato via. La prima continuava a starmi appiccicata ogni giorno, ora, minuto, secondo! Sempre con i suoi: -Oh Rei! Come sei forte Rei, come sei bello Rei!!- Rei, Rei, Rei.. sempre e solo Rei. Lai invece: -Dai, facciamo un combattimento!; Ti batterò!; Rei, voglio sfidarti!; Non mi batterai questa volta!; Rei vieni, alleniamoci!!;- incentrato solo su una cosa. Mao non riesce a capire che le sue continue 'fusa' non mi dicono nulla, che non mi piace, che non mi interessa e, cosa più importante, che se proprio devo essere amato, voglio essere amato per quello che sono in modo completo. Non per il mio aspetto estetico o per la mia forza. Lai non fa altro che pensare ai combattimenti. Non mi lasciano mai un minuto per me. Non capiscono che essendo io il capo villaggio, ho delle responsabilità? E che, magari, quando ho un secondo libero, voglio stare da solo, scrivere ai miei amici, o più semplicemente, riposarmi? Intanto che continuano, poi, la mia malattia si aggrava. Sono, però, talmente presi dalla propria persona, che non si accorgono che il loro migliore amico soffre di una grave malattia che sta diventando sempre più pericolosa. Pensano a sé stessi. Questo è l'importante. Non gliene frega niente di me. Ecco come stanno le cose. Me ne sono andato soprattutto per questo. Però, pensavo che andando via dal villaggio sarei stato meglio.. invece, continuo a sentirmi solo. Tanto solo. Mi siete mancati tutti. Davvero tanto.
Soprattutto tu, Kei. Tu, perché sei il mio migliore amico. Un vero amico. "

To Be Continued


Hola!!
Bene.. benissimo!!Come state? Le vacanze? (Quelle di pasqua) Io non le faccio.... -_-''''
Visto e considerato che ci daranno una miriade di compiti, tavole comprese..
Kei- parli sempre come se tanti leggessero quello che scrivi...
Lo so che sono 3 o 4 a leggere eh.. che mi credi? Una stupida?
Kei- perché no...
Comunque, grazie mille ad eagle fire (che ha commentato anche lo scorso cap) e a saku_chan the crazy dreamers^^
Poi, un piccolo.. p.s.: il test.. allora, è una cavolata stratosferica.. senza alcun senso^^ quindi non prendete alla lettera quello che dice^^
Se vi va, recensite ok?^^

ranma_kinomiya

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6° ***


Hola!
Buona Lettura^^

**Kei**

Rei soffre di una grave malattia, che non gli permette di uscire dal castello. Anche potendo andarsene, non lo farebbe e non tornerebbe al Villaggio della Tigre Bianca perché ci sono quei due là che non gli lasciano un momento libero. E’ una situazione complicata.. devo riuscire a trovare un sistema che permetta al mio amico di poter uscire da qui senza pagarne le conseguenze.. idea!!!
"Senti Rei, a te piacerebbe poter tornare in Giappone, allenarti, fare ancora qualche torneo di Bey?"
"Certo non mi sarebbe sgradito.. come mai questa domanda?"
"Mi è venuta in mente una cosa.. che dice il tuo medico riguardo alla tua malattia?"
"E’ incurabile.." Mmm...
"E quando te lo ha detto?"
"Pochi mesi prima che arrivassi tu.."
"No.."
"Invece si.." Ma nooooooooooo!!!
"Quanto ti rimane?"
"Non si sa propriamente.. potrei tirare le cuoia da un momento all’altro.." ... "Però il medico ha detto che se proprio proprio vogliamo stabilire delle date, allora, se va bene ho 6 mesi ancora.. se va male..." "Se va male...?"
"3 o 4..."
"..."
"Tranquillo Kei, non fare quella faccia, io ci ho già fatto l'abitudine.. sapevo che sarebbe andata a finire così.." Abitudine?
"... come puoi dire di averci fatto l’abitudine?! Come puoi dire di esserti abituato ad una cosa simile?!
Stai morendo Rei! E non mi verrai mica a dire che rinchiuso qui dentro sei completamente felice, a tuo agio, senza solitudine..?!"
"..."
"Non posso credere che la persona che io ho conosciuto tempo fa si sia rammollita fino a questo punto!
Il Rei che conoscevo avrebbe lottato in tutti i modi possibili per vincere.. tu non sei il ragazzo che io ho conosciuto ai campionati qualche anno fa.."
"... hai ragione Kei, forse è proprio come dici tu. Ma io sono cambiato da allora."
"Sei cambiato nell’arco di pochissimo tempo Rei. Perché, non so se ti ricordi, ma alla fine del campionato con la BEGA, eri ancora come la persona che ho descritto prima. Quella che avrebbe lottato sempre e comunque.."
"Kei, un campionato, un allenamento, una gara di beyblade non sono una malattia inguaribile.."
"Sarà pur vero.. ma è stato solo quel dottore a dirti che la tua malattia è inguaribile, no? Solo lui.. non 5 o 6.. poterebbe anche essersi sbagliato sai? Perché non ti sei fatto vedere da altri dottori, eh Rei?"
"Ci ho provato, ma nessuno è riuscito ad arrivare al castello, nessuno.."
"Spiegati meglio.."
"Tempo fa ho chiamato alcuni dei dottori più bravi al mondo per farmi vedere e, nel caso, curare. Ma nessuno di loro, partito lo stesso giorno in cui io avevo fatto la mia richiesta, e una volta arrivato ed essere stato io informato del loro arrivo nel bosco che circonda il castello, è giunto al maniero.. i miei servi sono così andati a cercarli fuori, nella selva, con la speranza che si fossero solo persi nei dintorni.. ma quando li hanno trovati... erano tutti morti. I miei sottoposti mi dissero che non erano deceduti per causa naturale e/o per via dell’aria paludosa che si trova nella foresta o simili.. ma che molto più probabilmente furono uccisi da qualcosa. Qualcosa che vaga ancora liberamente per il territorio. E non sappiano cosa sia. E’ già tanto che tu sia riuscito ad arrivare fin qui vivo e vegeto, Kei."
"... quanti sono morti..?"
"Una decina o più.. tutti fatti fuori quasi con la medesima modalità e sequenza.."
"Cosa intendi..?"
"Vuoi che scenda nei dettagli? Se sì, sappi che non ti piacerà affatto.."
"Parla..."
"In genere sono stati trovati tutti, o quasi, con gli arti rotti. C’erano molto lividi e segni di oggetti appuntiti. Evidentemente devono essere stati torturati. Qualcuno di loro non aveva più qualche parte del corpo.. e in ognuno dei defunti mancavano degli organi interni. Chi il cuore, chi il fegato, chi gli occhi, chi l'intestino, chi il cervello.. e così via. Solo uno, di quelli che sono stati trovati, era senza segni vari. Come se l’omicida avesse voluto risparmiarlo in qualche modo. Nessun tipo di segno di tormento o simile. L’unica cosa che non si riesce a capire scientificamente è come sia morto. Non è morto per causa naturale, non era malato quando è arrivato nel bosco. Ed è risultato che non è morto per malattia o omicidio. Ho ragione di credere questo: visto che agli altri sono stati rubati degli organi e basta, a costui sia stata presa l’anima.
So che è una cosa impossibile, ma ora come ora mi pare la più logica data la situazione."
"... secondo te come ha fatto a prendergli l’anima?"
"Kei, la mia è solo una supposizione, nel caso in cui noi avessimo a che fare con qualcosa di non umano. Comunque, se è veramente qualcosa d’inumano, allora, per come la vedo io, l’anime gliela ha presa baciandolo sulla bocca.." ...
"..."
"Se invece, abbiamo a che fare con un essere umano, quello che ci si presenta davanti è un uomo, o una donna, estremamente crudele, cattivo e perfido, che non si fa scrupoli pur di uccidere chiunque entri nel bosco e violi il suo territorio. E, è anche una persona che ama torturare la gente, farla soffrire. In parole povere questo qualcuno è eccessivamente sadico."
"..."
"Mi meraviglia solo il fatto che tu sia arrivato qui sano e salvo. Certo è, che tu, potresti aver avuto solo fortuna e niente altro.
Kei, ascoltami bene. Non voglio, per nessuna ragione al mondo, che tu esca da questo castello, intesi? Immagina solo cosa potrebbe accaderti se mettessi piede fuori da qui. Ci sono altissime probabilità di morte certa."
"... si, ma..."
"Nessun ma, Kei. La mia, almeno per ora, non è una richiesta, bensì un ordine e deve essere assolutamente rispettato. Se anche solo tu tentassi di uscire, non ci riusciresti mai. Ho dato il preciso ordine ai miei subordinati di non farti violare la soglia dell’entrata per nessuna ragione al mondo, anche a costo della loro stessa vita. Perciò, detto questo, sta a te Kei, decidere se vuoi provare ad andar via o meno. Sappi che quello che ti ho detto non è affatto una burla, e, che, nel caso in cui non ce la facessero i miei servi a fermarti, lo farò io stesso.. e, senza offesa, lasciatelo dire.. ora come ora, in questo luogo, contro di me non ha speranze."
"E come la metto con Takao? Gli avevo detto che sarei tornato, appena ti avessi trovato."
"Beh, gli hai detto esattamente quelle parole?”
"Sì.."
"Tu saresti tornato solo nel caso in cui mi avessi rinvenuto. Sai, puoi anche non avermi ritrovato affatto. Con la conseguenza che sei rimasto in Cina a cercarmi. Così, il problema non si presenta."
"... Rei, da quand’è che hai cominciato ad inventare certe scuse? E da quand’è che il mio migliore amico è diventato così?"
"... scusa Kei, lo so, non dovrei dire tali affermazioni, ma lo faccio solo per il tuo bene, perché non voglio che tu corra rischi. Sei il mio migliore amico, e io non permetterò mai che la persona a cui voglio bene faccia una brutta fine a causa mia."
"Solo per questo?"
"A essere sinceri no.. tu lo sai già l’altro motivo. Lo conosci molto meglio di me. Visto che ci hai convissuto per anni con lei."
"Ah, parli di lei. Sì, in effetti la conosco molto bene. Ma non per questo obbligherei mai un amico a stare con me se non vuole, Rei."
"Nemmeno io lo farei, in particolar modo se quell’amico sei tu. Certo, non ti costringerei a stare qui contro la tua volontà, se questo non fosse il tuo desiderio. Ora, però, dati i fatti, mi vedo costretto a farlo. Puoi anche non credermi, ma io vorrei tanto poterti lasciare libero di fare quello che vuoi, e il doverti limitare in questo modo mi fa stringere il cuore, davvero."
"Rei, io credo alla tua parola, dopo tutto sei il mio migliore amico, no? E sei l’unica persona di cui mi fido ciecamente. Mi dispiace per questa situazione, e, spero che se ne vada alquanto presto."
"Lo spero anche io, Kei." Io e Rei continuiamo a conversare, finché qualcuno bussa alla porta. Il mio amico va ad aprire e si trova davanti un signore che gli porge gentilmente un vassoio con su una boccettina ed un bicchiere contenente una sostanza rossa. Che sia vino?
"Signore, la sua medicina."
"Grazie." Intanto che Rei prende il vassoio, sento che comunica qualcosa a bassa voce al suo servitore. Poco più tardi, immagino dopo che il mio amico avesse finito di dargli tutte le direttive, il maggiordomo se ne va richiudendosi la porta alle spalle.
"Che cos’è quella roba nel bicchiere?"
"Sei curioso eh? Tranquillo, solo un bicchiere di vino rosso dolce."
"Vino? Ma non eri mica malato?"
"Ahah.. sì lo so, è atipica come cosa, ma il dottore ha detto che un bicchiere di vino mi darà una mano. Sai, ha scoperto che in questo particolare vino c’è un qualcosa che mi rallenta la morte. Una sorta di antibiotico. Ed è anche molto buono devo dire^^"
"E quelle pastiglie?"
"Ah, quelle. Servono ad aumentare il sistema immunitario. Devi sapere che il mio medico sta cercando una cura. E, si è visto che prendendo queste compresse e bevendo questo vino, sono migliorate le mie condizioni."
"Davvero?"
"Mhmh! Certo, prima non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto! Giusto per fati un esempio."
"Ho capito, beh, bene allora."
"Il dottore dice che forse c’è qualche possibilità. Ma sta ancora studiando il mio caso." Continuiamo a parlare del più e del meno, tralasciano i brutti argomenti. Racconto a Rei cosa abbiamo combinato io e Takao nel periodo in cui tutti se ne erano andati, tutte le scemate del mio amico giapponese e quelle poche 'avventure', se così le si vuole definire, che abbiamo avuto insieme. Il cinese si è anche fatto qualche bella e sana risata alle mie spalle, quando, per esempio, gli ho raccontato dello scherzo che mi ha fatto di quello scemo dai capelli blu scuro. Eravamo sulle colline che ci sono dietro la casa del moro e ci stavamo allenando col bey. Dopo tante ore di sfaticamenti vari, Takao mi dice che infondo alla collina si trova un laghetto dall'acqua limpida. Detto ciò mi propone di andare a rinfrescarci la faccia. Annuisco e vi ci avviamo. Una volta arrivati, mi inginocchio sul bordo e comincio a bagnarmi la faccia, finché, non sento spingere da dietro. È infatti Takao, che con tanta allegria mi butta felicemente in acqua. Beh, io ero completamente vestito. Non mi ricordo neanche quante gliene ho dette dietro, ma di sicuro, sono cose che allo stato normale non penserei nemmeno. E quando ho finito di raccontare a Rei lo scherzo, ho notato che rideva talmente tanto che piangeva dal ridere e, come se non bastasse, si teneva la pancia con le braccia. Io credo di essere diventato tutto rosso, perché quando mi ha guardato, si è messo a ridere ancora di più. E, per finire se n’è uscito con un: -Avrei voluto esserci anche io per vedere la tua faccia!!!- tutta questa frase è riuscito a dirla in SOLI 5 minuti! Tra risate varie, ovvio. Verso le 8:00 siamo andati a cenare, e dire che oggi non ho nemmeno pranzato.
"Ehi Kei, ma davvero Takao ti ha fatto un scherzo simile?!"
"Ridi ridi, avrei voluto vedere te al mio posto, razza di screanzato! Sì, me lo ha fatto davvero, cosa credi?"
"Io al tuo poto mi sarei sicuramente messo a ridere! Ahahahah! Chissà che buffo che eri! Con tutti a capelli giù e bagnati, con le macchie che andavano via e con un espressione imbronciata! Troppo bello! Avrei voluto esserci anche io cavolo!"
"Se la cosa ti fa tanto piacere, Takao ci ha fatto il filmino a mia insaputa..!"
"Davvero?!?!?!?! Devo troppo vederlo!!"
"Ora hai una ragione in più per poter guarire e venire in Giappone con me.. V_V!"
"Non hai torti Kei! Vedremo quello che si può fare ok? Cambiando argomento, come ti sembra la cena?"
"Rei, sai, me lo chiedi ogni santa volta che mangio qualcosa… =_="
"Eheheheheh… sì che lo so, ma che vuoi farci^^? Allora? Com’è?"
"E’ buona Rei, è buona.." ... quando finiamo di mangiare sono circa le nove. Decidiamo così di andare in camera e di giocare a qualcosa. Una volta arrivati in stanza, optiamo per una partita ad un gioco cinese che io non ho mai visto prima d’ora. Ma una semplice partita a carte pareva brutta eh?! Come è logico che sia, vince e stravince tutte le partite Rei. Ma và? Che caso =_=''''
"Ti sei divertito Kei?"
"Una favola, Rei -_-"
"Eddai, non fare quella faccia! In fondo è solo un gioco, no?"
"Sì, è solo un gioco. Sono depresso, non ho vinto neanche una volta... singh!" Dopo le mie stupende sconfitte, decidiamo di andare a dormire. Finalmente! Quest’oggi è stata una giornata davvero pesante!

To Be Continued


Hola!!!
Come state?
Scusate il ritardo del capitolo, ma ci sono stati degli inconvenienti..
Comunque, ringrazi tanto eagle fire che ha commentato anche lo scorso capitolo^^
Ora come ora, mi farebbe piacere sapere da voi come la pensate sulla piega che ha preso la storia^^
Grazie^^

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7° ***


Hola!!
Buona Lettura^^!


**Kei**

Mmh.. perché sto correndo? Dove sto andando? E dove sono? Che luogo è questo? Mi sembra di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordo esattamente dove. So che esiste nella mia mente un’immagine uguale o simile a questa.. ma quando? Quando l’ho vista? Non mi sembra il bosco del castello... cos’è? Questa brutta sensazione.. alle spalle.. stai attento Kei.. alle spalle.. non ti voltare.. continua a correre.. tieni gli occhi socchiusi.. non guardare avanti.. per terra.. fissa la terra.. la terra... la nera terra.. non guardare avanti.. non farlo.. no Kei.. non farlo.. non rischiare inutilmente.. tappati le orecchie.. non sentire ciò che c’e intorno a te.. concentrati solo sulla corsa.. solo sulla cosa.. fuggi Kei, fuggi e non ti voltare.. non guardare davanti a te.. no.. non farlo...
§Keeei... ... ...!§
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
"Kei!!! Kei!! Kei!! Ehi!"
"..."
"Kei! Guardami Kei!" ... "Avanti! Guardami! Voltati!"
"..."
"Kei, fa come ti dico!"
"..."
"Kei, non mi costringere a farti girare con la forza..!"
"..."
"Essia!"
"..."
"Insomma! Guardami! Apri gli occhi! Non tenerli così serrati! Kei!"
"... ... Rei... ..."
"Finalmente.. cosa è successo?"
"... ... Rei... ... "
"Hai avuto un incubo?"
"..."
"Direi proprio di sì.. stai sudando freddo e stai tremando peggio di una foglia.. sei sconvolto.."
"..."
"Kei..."
"STA ZITTO!!! VATTENE ORRIDA BESTIA!! LASCIAMI!! LASCIAMI ANDARE!! NO! NON VOGLIO!! LASCIAMI!!!!!! ... Rei.. aiutami..."
"Kei.. ma tu..? Scusami, devo vedere i tuoi occhi... ... come immaginavo, stai ancora dormendo. Non posso svegliarti, mi spiace. Se lo facessi rischierei di provocarti danni irreparabili. E non voglio. Perdona il mio egoismo, amico mio."
"Rei.. aiutami.. Rei.. salvami.. Rei.."
"Non posso amico mio. Almeno non posso destarti dal tuo sonno. Forse, nell’incubo che stai avendo, verrò in tuo aiuto. Farò quello che implori. Ora, però, non posso. Non devo.." .. "Mi sento così impotente. Non ho nessuna possibilità di aiutarti Kei, e ciò mi addolora molto."
"REI! NO! NON FARLO! NO!"
"?!?!"
"Rei.. cosa..? Cosa è successo? Perché sto sudando? E quel sogno? Brr.."
"Kei.. finalmente ti sei svegliato. Ero così preoccupato. Stavi avendo un incubo.. mi hai fatto prendere un colpo. Hai cominciato ad urlare nel bel mezzo delle notte. Eri sconvolto. Pensa che parlavi e ti dimenavi.. ho avuto paura, sai?"
".. dovrei essere io a dire di avere paura.. poiché quello davanti a me mi sta facendo morire dal terrore. E quel qualcuno sei tu Rei." Scatto velocemente via dal letto e cado a terra, mio malgrado.. non posso credere che QUEL coso sia Rei. No..
"Ma cosa stai dicendo Kei..? Lo sai, io non ti farei mai del male.."
"No Rei.. nel mio sogno.. quello di prima.. in quell’incubo c’eri tu. Anzi, c’eravamo solo tu ed io.."
"Kei.. ma.. quello che dico è vero: non oserei mai farti del male. Non potrei."
"Non avvicinarti mostro!! Guarda che non mi faccio ingannare due volte io! Lo so che eri tu quello che mi stava..."
"Ti stava?"
"Uccidendo.. ti ho visto in faccia mostro. Quando mi sono girato sulla schiena, ho visto il tuo volto. Il volto di una persona assetata di sangue. Non era il volto del mio migliore amico.. esteticamente uguali, certo, ma per il resto..
Comunque, devo farti i miei complimenti. Non è facile ingannarmi generalmente. Se si tratta dei miei amici, poi, è ancora più difficile. Eppure tu ci sei riuscito benissimo."
"..."
"Vedi? Te ne stai zitto. Questa è la provo che ciò che dico è vero. ‘Chi tace acconsente’. E tu lo stai proprio facendo."
".. io.. mi dispiace.. non pensavo di averti dato questa impressione di me stesso. Non credevo di essere cambiato, per te, fino a tal punto.."
"..."
"Davvero, Kei. Sono sempre io, il tuo migliore amico Rei.."
"Forse è come dici tu.. ma.. cosa mi dici della canzone?"
"Canzone?"
"Sì.. prima di arrivare qui, nel bosco, ho sentito una canzone terribile. Poi credo di essere svenuto. Non dirmi che non ne sai nulla."
"No. Nulla. Parlami di questa canzone."
"E se tu non fossi Rei...? Sai a cosa andrei incontro io? Certo, visto che sei un’orrida bestia non ti potrà certo interessare se non per i tuoi loschi scopi."
"Smettila Kei. Io non sono un mostro. Sono Rei e basta. Niente di più."
"Non m’inganni con le tue illusioni, anomala e deforme creatura. Tra tutti quelli che avrai ucciso, Rei sarà stato il primo. Chissà cosa gli avrai fatto. Sei solo un essere deforme. Un mostro." "..ti prego Kei.. basta.. fa male.. ti prego.. smettila di chiamarmi mostro.. smetti di darmi dell’assassino e della creatura assetata di sangue.. ti prego.. basta.. fa molto male.."
"..."
"Non sono quello che dici tu Kei. ‘Quella cosa’ esiste, ma al di fuori di qui. ‘Quella cosa’ non sono io. Puoi credermi Kei. Te lo posso giurare.. su Driger, sulla Tigre Bianca."
"Argh! Sto impazzendo! Potresti essere veramente tu, oppure potresti essere quel mostro! Non so più cosa pensare.. oh Rei.."
"Sono io, sono Rei. Puoi credermi. Fallo, ti prego. Rischi la tua stessa vita se non credi a quello che ti dico."
"Rei giurerebbe su Driger solo se fosse per un amico. Solo lui lo farebbe e solo in quel caso.. devo crederti allora. Perché nessuno sa di questa cosa. Nessuno a parte il suo ideatore e il suo migliore amico.. Perdonami Rei. Sono stato ingiusto e stupido con te. Ti ho ferito. Non merito le tue scuse.."
"Dire questo non ti fa onore Kei Hiwatari. Tu meriti eccome le mie scuse. Te l’ho detto: eri sconvolto, stavi sudando freddo e, molto probabilmente, stavi agendo d’istinto, per salvarti. È umano sbagliare, credimi. Credi a uno che di sbagli ne ha fatti davvero tanti nella sua vita. Come quello di venire a vivere qui, per esempio."
Mi riappacifico con Rei e, dato che il sonno non ne vuole sapere di farsi sentire, decidiamo di continuare a parlare e di fare qualcosa. Accendiamo tutte le luci possibili presenti in stanza. Poiché il mio amico ha notato che al buio proprio non ci riesco a starci più. Visto e considerato che appena io mi sono reso completamente conto che quello era veramente Rei, mi sono catapultato sul letto e ho deciso, senza pensarci, di attaccarmi al mio amico senza staccarmi più. Gli era praticamente impossibile muoversi con me attaccato come una sanguisuga un braccio.
Tiriamo così mattina. Verso quelle che paiono le 8:00, scendiamo in sala da pranzo al fine di fare colazione e di mettere qualcosa sotto i denti. Beh, c’è da dire che tra tutti e due quello che sta morendo di fame sono sicuramente io.
Mi ritengo fortunato. Già, molto fortunato. Finora l’unico che ha visto alcuni dei miei lati nascosti è Rei, e ora che ci sono aggiungo anche questo: ora come ora batterei anche Takao e Daichi nelle gare su chi mangia di più! E ciò è preoccupante!
La colazione è per lo più composta, con mia enorme sorpresa, da latte e biscotti. Non che non mi piacciano, anzi.. ma non mi sembra da castello la colazione con ‘latte e biscotti’. Sì, insomma, per quella che è la mia concezione di castello. Fin da piccolo ho pensato che chi viveva a palazzo aveva delle colazioni stranissime. Certo, questo non sarebbe il primo breakfast che faccio qui da quando sono arrivato, ma le altre non erano sicuramente latte e biscotti. Comunque, dopo tutti questi miei pensieri su come dovrebbe essere la colazione del mattino in un maniero, decidiamo. no, mi correggo, Rei decide di andare in quella sua famosa saletta tutta rossa.
Credo che sia il posto dove il moretto trascorre la maggior parte del suo tempo. si presenta calda, confortevole, accogliente. Insomma! Chi non vorrebbe starci?
Detto ciò, una volta entrati mi sistemo comodamente per terra vicino al camino e ascolto il moro, mentre inizia a raccontarmi una leggenda cinese.
Questo mito narra di un ragazzo che, come Rei, era affetto da un morbo inguaribile. Questa persona, un certo Lyo, però, era sempre solo e non aveva nessun amico. Un giorno, pregando gli apparve l’immagine di un dio animale del suo villaggio. Fatto sta che questa divinità, impietosita della sua situazione, decide di salvarlo. E qui uno dice: -Bene! È tutto finito per il meglio!- Eheh, ti piacerebbe! Si parla di un dio animale molto esigente. Se lui ti da qualcosa tu devi dare qualcos’altro in cambio. Solo che questo qualcols’altro, il più delle volte, è la tua stessa vita. Il bello è che dopo che il dio ti ha guarito, la tua vita viene ‘tagliata’ a metà più volte.
"Ma Rei! Se fosse veramente così io preferirei vivere più a lungo anche se con la mia malattia piuttosto che vivere bene con la durata vitale dimezzata più e più volte!"
"Eh, sapevo che avresti detto questo, Kei. Ti conosco troppo bene ormai. So ogni cosa di te. V_V" "Beh.. proprio ogni cosa spero di no.. "Perché quella faccia?"
"Eh.. sapessi, sapessi mio caro.. misteri della vita.. V_V"
"Se se, come no. Mi stai prendendo in giro come al solito, lo so sai?"
"Chi ioooo????? Noooo! Ma che vai a dire…! Non lo farei mai e poi mai!"
"Ehi Kei.."
"Umh?"
"Tò!!"
"Aiho!!" E’ già, proprio così. Siamo due casi persi. Uno più dell’altro. Ci siamo messi a tirarci i cuscini..! Due ragazzi di sedici anni uno e di diciassette l’altro. Anche i bambini ci direbbero che siamo due scemi. Ma d’altronde, qui non ci vede nessuno e possiamo fare tutto quello che vogliamo (anche perché il padrone di casa è Rei.. ghghgh^^).
Andiamo avanti a tirarci cuscinate per un bel po’ di tempo, finché decidiamo, oops, volevo dire, decido di smetterla perché non ce la faccio davvero più.
"Reeeei...!! Sono stanco mooorto!!" E, invece, il mio amico, a differenza di me, è ancora tutto bello arzillo e pimpante. Ma quello più forte tra i due sono sempre stato io! Che è ‘sta storia?!?!
"Ehi, Kei.. senti.. ti va di raccontarmi cosa hai sognato questa notte?"
"... perché lo vuoi sapere?"
"Ti sei lamentato molto ed hai anche urlato nel sonno.. volevo sapere che incubo hai avuto.. tutto qui.."
"Credo che sia meglio per te non sapere nulla. Raccontarti di quello che mi è capitato questa notte non fa parte dei mie programmi. Vorrei evitare spiacevoli ripercussioni."
"Ma Kei.."
"Niente ma Rei. Non voglio che tu stia male per causa mia."
"Ma non starò male."
"Per ora no Rei."
"Ooook! Non insisto! Che facciamo ora?" Bella domanda la tua..
"Non lo so.. sei tu l’esperto di tutto qui. Vedi tu.."
"Giochiamo ad un gioco cinese.." Esperto di tutto, ok. Però ci tiene proprio tanto a darmi delle sonore sconfitte il ragazzo. Che sia per vendicarsi di tutte le partite perse contro di me a Beyblade?
Tuttavia.. non mi aspettavo davvero quella richiesta da parte di Rei.. speriamo che vada tutto bene.. anche se ho un bruttissimo presentimento.

To Be Continued


Hola!!
Come state? Bene vero?
Ringrazio Eagle Fire e saku_chan the crazy dreamers che hanno commentato lo scorso chapu.. Grazie ragazze^^!! Siete la mia salvezza!!
E.. come avete notato, sono accaduti un paio da fatti strani in questo cap (credo).. che ne pensate?
Grazie^^

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8° ***


Hola^^
Buona lettura^^


**Kei**

Come è logico che sia, perdo e straperdo..-_- sinceramente, penso che lui lo faccia apposta a giocare a questi strani giochi cinesi.. bah! Mai una volta che per pura fortuna mi capita di vincere!! Ma.. non sarà che..
"Senti un po’ tu.. non è che per caso, dico per caso eh, fugni?"
"Funghi? Vuoi dei fughi? O.O?"
"No, non funghi, fugni..!!!"
"No, non sono un fungo io.." Ok, o mi sta prendendo per i fondelli oppure non riesce a dire fugni.. proviamo..
"Rei.. prova a dire fugni.."
"Funghi.."
"Ma ti piacciono proprio questi funghi.. allora, chiariamoci, fugni è sinonimo di barare, capito ora?" "Le bare? Perché ora parli delle bare?" Bare? Chi ha parlato di bare? Io no..
"Ora basta Rei. Piantala di prendermi in giro.. non è divertente.. non fai ridere nessuno, tanto meno me.."
"E va bene signor Io-sono-tutto-giusto, la pianto, ok?"
"Bene, allora, non è che per caso stai barando?" Andiamo sul sicuro che è meglio...
"No..."
"Ma Rei, siamo obiettivi, non è possibile che tu vinca sempre ad ogni singola partita che facciamo!"
"Sono molto bravo.. U.U a questi giochi non mi batte nessuno V_V"
"Se, tutti i giorni Rei, tutti i giorni.." A parte il fatto che non posso credere che non perda mai una partita.. insomma, è matematicamente impossibile!!!
Comunque, visto che sono stato umiliato più e più volte, imploro il mio amico moro..
Se proprio vuole giocare, giochiamo, ma basta con i giochi cinesi!! Se no finirò come nei manga!
Come quando i personaggi prendono una botta in testa e vedono le stelline o qualcos’altro, io finirò per vedere i divertimenti di Rei a scapito mio...! E non voglio!! Di conseguenza optiamo per qualcosa che abbia una possibile parità di probabilità di vittoria per entrambi. Anche perché, Rei lo sa, io ODIO perdere!
Dopo quelle che paiono due o tre ore, notiamo che il nostro intrattenimento si rivela una catastrofe universale e per questo motivo ci diamo tutti e due dei ritardati mentali, perché, insomma, non è possibile che solo dopo tre ore si capisce che il proprio passatempo fa acqua da tutte le parti.
Evidentemente, mi viene da pensare, oggi, sia io, sia lui, abbiamo qualche problema a livello mentale - psicologico.
Passiamo ancora del tempo nella camera rossa, e poi, quando arriva ora di pranzo, andiamo a mangiare. Il pasto si rivela come suo solito ottimo sotto ogni punto di vista.
Nell’arco di un’ora finiamo e successivamente, alzandoci, Rei mi fa cenno di seguirlo. Dapprima si avvia verso uno dei suoi servi e gli dice qualcosa che non sono riuscito a capire, in seguito usciamo dalla sala da pranzo e cominciamo a percorrere una strada che mi pare di conoscere.
Passiamo per il salone principale, o l’atrio. Ad essere del tutto sinceri, non so bene come definire questo spazio. Comunque, è un posto a pianta rotonda, abbastanza ampio e con un soffitto piuttosto alto.
Al centro vi è come uno stemma, sarà quello della casata a cui apparteneva questo castello. Dico così perché mi risulta difficile, se non impossibile, credere che questo maniero sia veramente e solo di Rei. Per come vedo io i fatti, lui è tornato in Cina, è capitato per caso in questo bosco, è stato male, quelli che abitavano in questo stabile l’hanno trovato e se lo sono portati a casa.
Solo una cosa mi è ancora difficile da capire: perché l’hanno nominato ‘Signore’?
Insomma, prima di lui ci sarà stato qualcuno a governare. E se questo qualcuno fosse morto e non avesse lasciato eredi, perché prendere un perfetto sconosciuto come padrone? È troppo strano.. qui c’è qualcosa che non quadra per i miei gusti.
Tralasciando il fatto che se io fossi stato il governatore di questo luogo avrei detto ai miei sottoposti che non dovevano assolutamente prendere uno sconosciuto come loro successivo padrone. Anzi, una volta morto io loro se ne sarebbero dovuti andare a fare una vita propria, senza nessun signore. Così io sarei rimasto per sempre nel mio castello, da solo, senza nessuno che prendesse il mio posto.
Il maniero sarebbe rimasto nascosto e sarebbe andato in rovina. Questo è quello che doveva accadere. Invece no, a capo c’è Rei e poi tutti i suoi servitori.
Un altro punto che non mi torna, è come mai, se quello che mi ha detto il mio amico è vero, sono morte un sacco di persone all’interno del bosco.
E poi, perché nessuno, a parte chi abita in questo luogo, sa degli omicidi?
Se i medici che sono venuti qui per curare Rei non sono più tornati indietro, vuol dire che sono morti. Con ciò, qualcuno si sarà accorto di questo fatto? Di tutte le persone che sono arrivate qui almeno uno di loro avrà avuto una famiglia.. che i parenti non si siano accorti del suo non ritorno?
Impossibile.
Ameno che lui abbia detto a loro: "tornerò tra tre anni.."
Mi parrebbe, però, un fatto alquanto improbabile, perché, dovessero anche abitare dall’altra parte del mondo, per venire qui in Cina, vedere Rei e dargli una possibile cura, non ci si impiegano tre anni, al massimo, stando larghi, sei mesi.. e sono già tanti.
Ci sono troppe cose che non tornano per come la vedo io.. troppi punti misteriosi... e qualcuno deve risolverli, qualcuno deve andare a fondo di questa faccenda. Altrimenti, ho il presentimento che gli omicidi non si fermeranno a dove sono arrivati, ma andranno avanti. E, quando non ci saranno più persone da uccidere nel bosco, la bestia che vi abita, verrà a cercarci, ci troverà, ci torturerà e ci ucciderà.
Lo so, è una visione di un possibile futuro fin troppo pessimistica, ma per come stanno i fatti, sono fermamente convinto che se non ci diamo una mossa finirà davvero così. Comincio, poi, a tentare di allontanare questi cattivi pensieri dalla mia mente, perché, sinceramente, se proprio devo pensare, voglio supporre su qualcosa di bello, di rassicurante, non a morti imminenti. Così, appena mi riprendo, noto una cosa tremenda.
Sono rimasto a pensare guardando lo stemma della casata, con la conseguenza che Rei non c’è più. E ora come faccio? Io non conosco questo posto, già una volta mi sono perso.. singh!
La cosa migliore che posso fare è rimanere qui, sedermi su quella poltrona e aspettare che il mio amico si accorga della mia non presenza e mi venga a cercare.
Speriamo che se ne renda conto presto che io non sono con lui.
Passano dei minuti, delle ore, ma del moro neanche l’ombra.
Credo anche di essermi addormentato per un po’, perché, quando apro gli occhi sono.. è la stessa ora di quando mi sono addormentato..
LA STESSA ORA DI QUANDO MI SONO ADDORMENTATO?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!??!?!?!?!?!?!
Alt, calma Kei. Può essere che l’orologio della sala sia rotto.. però, sono sicuro che prima andava tranquillamente.. che si sia rotto appena io mi sono assopito?
No, sarebbe una coincidenza troppo strana.. anche perché, sono convinto che le lancette e tutto il resto non avevano il benché minimo problema prima...
E ora cosa faccio?
Comincio a guardarmi intorno in cerca di un qualcosa che possa rassicurarmi.. poi, mi capita l’occhio sul mio quadrante da polso che va tranquillamente. Mi calmo e mi stendo sulla poltrona.. riavvicino così il polso e il misuratore di tempo alla faccia in modo da poterne leggere l’ora.. sennonché..
Si è fermato!!!! Le lancette non si muovono più! Non va! Anzi, se prima segnava le 19.30 ora segna le 17.00!! come è possibile?! Io sono sicuro di non aver toccato nulla, perciò.. è impossibile che le lancette di un orologio analogico si muovano da sole all’indietro!!
O cavolo!! In questo posto accadono troppi fatti strani.. Rei, muoviti ad arrivare!!
§Ciao Kei...§
O fischia...!!! Ci mancava anche la voce da morto! Chiudo gli occhi, palpebre serrate, in modo da non vedere nulla. Tento di celarmi tutto, avvicino le mie ginocchia alla faccia e vi nascondo la testa, poi, comincio a stringere Dranzer nella tasca dei pantaloni. Lo sento tremare.
Abbiamo tutti e due una paura folle di quello che potrebbe accadere di qui a poco..
§Giochiamo insieme Kei..§
La voce riprende a parlare.. e si fa sempre più vicina.. è un suono orrido.. quando non parla, ho come l’impressine di immaginarmi la creatura a cui appartiene quel timbro vocale: La bocca aperta, spalancata in un urlo muto.. non le rispondo, non parlo, vorrei tapparmi le orecchie per non sentire quello che dice ma non posso..
§Dai, giochiamo insieme.. giochiamo alle torture..§ .. §Non conosci questo gioco? Che peccato.. ma non è un problema, te lo insegnerò io.. sarà molto divertente vedrai.. almeno per me.. io ti torturerò e tu farai quello che vorrò io.. se no morirai, Kei..§
Sento che mi si avvicina, e finalmente mi convinco del fatto che non si tratta di un sogno, ma tutto è reale.. mi stringo ancora di più nello stupido tentativo di proteggermi.. ho paura, ho molta paura.. Ad un certo punto avverto le sue mani, o quello che sono, prendermi prima un polso, poi l’altro. Mi costringe a lasciare il mio Dranzer..
§Ora lascia ch’ io faccia di te ciò che desidero..§
Cessa di tenere i miei polsi doloranti, e me li mette sui poggia bracci della poltrona..
§Bene, lasciatelo dire, sei davvero forte tu.. ora scusa, ma non ho ancora finito..§
Sento le sue dita che premono sulle mie ginocchia, e, nel giro di un nano secondo le mie gambe non sono più vicino al mio petto, ma distese. I miei piedi toccano terra..
§Sai.. tra tutti quelli che ho ucciso e toccato, tu sei quello più bello.. decisamente il più bello..§
L’avverto avvicinare il viso contro il mio, una sua mano su una mia coscia, l’altra sotto il mio mento, nel tentativo riuscito di alzarmi il viso..
Non so come abbia fatto e non voglio saperlo, ma con due dita mi apre la bocca.. poi.. si avvicina.. sento l’odore puzzolente del suo alito..
§... mai baciato uomo tanto bello.. e ora ne ho la possibilità..§
Nel momento in cui sento le sue labbra sulle mie e la sua lingua dentro la mia bocca, smetto di pensare, anche volendo non ci riesco..
Di per sé, è un semplice bacio, però la mia anima sta venendo come risucchiata.. mi sento male.. comincio ad avere le nausee e dei forti giramenti di testa.. assomigliano alle sensazioni che ho provato nel bosco quella volta.. incapace di reagire, incapace di muovermi, incapace di pensare, incapace di fare qualsiasi cosa..
§Ottimo.. ma.. se baci così bene.. chissà.. che sapore ha.. il tuo.. sangue..§
La sua faccia scorre giù per il mio collo.. fino all’altezza del trapezio.. poi, due denti molto affilati si conficcano nella mia pelle..
Posso sentire il caldo liquido scendermi sul petto, lentamente.. il dolore è fortissimo, ma tento in tutti i modi di non dare segni di cedimento.. si riconosce l’odore ferreo del sangue.. la lingua della creatura e la sua bocca che succhiano via dal mio corpo la rossa sostanza...
§Buona la tua anima..§
Continua, continua e ancora continua.. so che non resisto più.. non terrò ancora per molto, sto perdendo troppo sangue..
Le unghie dell’altra mano, quella sulla mia coscia, hanno ormai penetrato la carne e vanno avanti imperterrite a graffiare la mia gamba..
Credo che lo faccia apposta.. per evitare che io mi muova..
§Stai sudando freddo.. non terrai più.. peccato.. stavo quasi per divertirmi.. infondo.. sei come tutti gli altri: debole. Ora muori..!§
Oh no.. è la fine.. non riesco a reagire.. il mio corpo non risponde ai miei comandi.. voglio fuggire, ho paura.. Rei, aiutami.. vieni a soccorrermi.. questa volta da solo non ce la faccio..
Rei...
§Addio Hiwatari.. nessuno si ricorderà di te in questo mondo, nemmeno il tuo amico Rei.. ahahahahahahahahah!! Infondo, è colpa sua se sei in questa situazione.. addio.§
Una risata fredda, gelida, crudele.. l’ultimo respiro esalato.. Rei aiutami.. Takao... perdonami..
"Fermati!!!" Rei? Sarà davvero lui? No.. non è possibile... sto morendo.. ho le allucinazioni.. Rei non verrà..
Addio amici..
Addio Rei..

To Be Continued


Hola!!!
Come state?
Beh.. ho scritto un bel po’ in questo capitolo.. forse è un po’ più corto.. ma ho tentato di farlo venire fuori il meglio possibile...
Kei- tanto è venuto uno schifo comunque...
Non hai tutti i torti mi sa...
Ringrazio eagle fire e saku_chan the crazy dreamers che hanno commentato lo scorso capitolo^^ Commentate se vi va^^
Grazie^^

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9° ***


Hola!
Buona lettura^^


**Kei**

Do.. Dove mi trovo..? Sono forse morto? Non ho memorie di questo luogo.. che la vita mi abbia veramente lasciato?
E il mio corpo? Non c’è..
Se mi tocco con una mano non sento nulla.. vuoto.. non c’è niente..
Allora sono morto davvero..
Non vedo nulla, se non una sostanza, molto simile alla nebbia, che mi circonda.. è un luogo strano.. Noto di essere sospeso a mezz’aria e, all’inizio, mi spavento credendo di poter cadere da un momento all’altro.. successivamente mi accorgo del contrario..
"Lascialo!!!" Eh? Ma.. ma questa è la voce di Rei.. "Lascialo andare brutto mostro!!!" Si! È proprio lui.. però.. da che parte viene il suono delle sue corde vocali?
Guardo a destra, a sinistra, in alto, in basso.. nulla.. che si tratti della mia immaginazione? Possibile?
No, non voglio che sia così.. voglio vedere Rei.. Voglio sbagliarmi..
Urlo qualcosa, ma dalla mia bocca non esce suono.. in questo modo il mio amico non potrà mai sapere dove sono.. cavolo!!
Devo concentrarmi, sperare di riuscire a poter vedere l’immagine del moro che è insieme a me e a quell’orrida creatura.
Dopo quelli che paiono interminabili minuti, comincio ad intravedere qualcosa di molto sfocato.. La persona sulla poltrona dovrei essere io, ma non riesco a distinguere le altre figure.. almeno ora.. speriamo che Rei stia bene..
Man mano che mi avvicino al luogo situato sotto i miei piedi, tutto diventa più nitido e chiaro..
Ci sono io, sulla poltrona, molto probabilmente, anzi, niente molto probabilmente.. rifacciamo la frase che è meglio.. allora.. ci sono io, sulla poltrona, morto.
Poi vedo Rei che.. CHE STA COMBATTENDO CONTRO QUEL MOSTRO?!?!?!?!?!?!?!?!?! MA QUELLO E’ UNO SCEMO NATO!! BRUTTO STUPIDO, SE CI COMBATTI TI UCCIDERA’ COME HA FATTO CON ME!!
Beh.. non che io abbia combattuto.. comunque, non è il momento di fare del sarcasmo (sempre se si può dire così)! Devo aiutarlo o ci lascerà le penne!!
Mi avvio velocemente verso le due figure in lotta e mi ci fiondo in mezzo nel tentativo di separarle. Subito dopo mi accorgo di aver fatto una cavolata come al solito. Sì, perché, io che sono incorporeo, come posso sperare di separare due che hanno un corpo? Ci passo attraverso! Proprio come ora.. Con questo cavolo di corpo che non è un corpo non posso aiutare Rei!
Forse, forse.. mi è venuta un’idea!!
Sulla poltrona ci sono io, se provassi ad infiltrarmi in quello che è Kei, probabilmente, tornando nel mio essere, dovrei poter aiutare il moro.
Così detto, così fatto. O per meglio dire, provato.
Già, perché, quando mi sono posizionato sul mio fisico, e ci sono entrato, non è successo assolutamente nulla.. anzi, volevo muovere un braccio, e questo non si muoveva, mentre, invece, quello nuovo sì. Per quello nuovo intendo quello senza materia.
Ciò significa che sono veramente morto.. ma se i fatti sono questi, come posso sperare di aiutare Rei? Insomma... ci sarà pur un modo! Ma quale?
Kei mi rifiuta, (mamma mia quanto mi fa impressione dire che mi rifiuto da solo..), il mio amico è in pericolo per via di quell’altro.. ci sarà pur una scappatoia in tutto questo?
"Cof.."
Non.. non è stato Rei a tossire.. ma nemmeno io.. e figuriamoci il mostro.. che ci sia qualcun altro?
"Cof.." ancora.. ma chi sarà...
Istintivamente mi volto verso il mio corpo.. e.. è lui! Quindi non ci ho lasciato le penne!! Ero in uno stato di morte apparente! Sì, ma allora perché la mia anima si è staccata da me? Boh.. comunque, ora non..
Non faccio in tempo a finire la frase che vengo risucchiato dal mio fisico..
Dopo aver ripreso conoscenza dei fatti appena accaduti apro gli occhi.. decido di rimanere fermo e di non muovermi, aspettando il momento opportuno per attaccare di sorpresa la creatura ed aiutare così Rei.
Questo fantomatico momento si presenta in seguito a cinque interminabili, lenti, minuti.
Di scatto mi alzo e, correndo, mi butto sopra la bestia, liberando il mio amico grondante di sangue.
Poi, mi dirigo verso il cinese, steso a terra. Mi dedico completamente a Rei, che pare aver perso i sensi e lascio perdere la creatura.
Quella, presa alla sprovvista e ferita, ma non per questo indebolita, reagisce come se niente fosse accaduto..
Si dirige con passo deciso e fermo verso di noi. Lo sguardo puntato con un’espressione accusatoria. Non usciremo mai vivi da questo inferno.
Purtroppo è impossibile poter resistere ad una tale forza.. non ce la faremo mai.. per poter sopravvivere ci vorrebbe un miracolo..
Poco lontano da noi si attiva una fortissima luce rossa, quella di Dranzer.
Mi deve essere caduto prima, mentre mi sono alzato di scatto.
Vedo l’animale sacro materializzarsi e uscire dal Beyblade.
La sua intenzione è semplice.
Devo impedirglielo.
"Dranzer!! Fermati, non puoi farcela!!" Mi rivolge lo sguardo, ma non mi ascolta, anzi, comincia ad emanare calore e il colore che esce dal suo corpo diventa sempre più inteso.
Riporta gli occhi verso colui che ha ridotto il moro in questo stato.. ha uno sguardo assassino. So bene come potrebbe andare a finire per l’aquila rossa.
Non importa se sarò io a morire, ma il mio Bit Power deve rimanere in vita. Che lo voglia o meno. Pronto a quello che mi aspetta, pronto al mio destino, mi tiro in piedi, e vado a posizionarmi davanti a Dranzer, obbligandolo a tornare nel Beyblade.
"Amico mio, quando avrò bisogno del tuo aiuto te lo chiederò. Non voglio che ora tu rischi la tua vita inutilmente."
Quando l’aquila è al sicuro (si fa per dire), rivolgo la faccia ed il corpo verso quella roba.. non so come chiamarla, ma certamente, un essere come quello non può avere un nome.
"Cosa vuoi da noi?!" Gli urlo con tono alquanto arrabbiato..
§Di te.. ch’io credevo avessi lasciato questo mondo.. voglio la tua anima..§
"E perché mai?!"
§Noi.. noi ci nutriamo di anime.. adoriamo il sapore del sangue.. e ci piace veder soffrire in preda ad atroci dolori le nostre vittime.. tu.. tu sei una di loro.. ma.. sei.. diverso.. perciò.. sarà ancora più bello..§
"Cosa sarà più bello?!" Perché ora parla di sé al plurale? Comunque.. nel momento stesso in cui abbiamo cominciato a ‘dialogare’ quella si è fermata.. non ha più avanzato.. e la testa gli si è abbassata.. tanto da non vedere nulla del suo volto..
§Sarà più bello ucciderti.. noi.. ci divertiremo. Ci divertiremo vedendoti contorcerti dal dolore.. ci piacerà sentire le tue urla.. ti succhieremo via tutto il sangue.. e poi l’anima..§
E’ decisamente una visione del mio futuro che non condivido..
§Vedrai.. se ti lascerai fare tutto sena opporti saremo più buoni noi.. ihihih..§Ancora quella risata cattiva.. mi rimbomba nella testa.. di nuovo quella sensazione..
Però.. devo resistere... perché dopo di me toccherà a Rei.. e non voglio che a lui venga fatto del male.. sarebbe lo stesso anche se ci fosse stato Takao al suo posto.. o Max.. perché sono tutti miei amici... perché sono gli unici miei amici.. e non posso lasciarli.
Prendo coraggio, nel tentativo di non lasciar intendere che ho paura..
§Con noi.. non attacca ragazzino... sappiamo benissimo che muori di terrore..§
Si volta, dandomi le spalle, non riesco a capire cosa abbia intenzione di fare, ma sicuramente non è nulla di buono..
§Sai una cosa..? Questo stupido trucchetto funziona con tutti voi esseri umani.. ed è molto divertente per noi..§
Dopo aver pronunciato quella frase, rimane fermo, immobile.
Cominciano a tremarmi le gambe in modo tremendo, si nota fin troppo che sono terrorizzato.. ma cosa posso fare? Cosa?
Vorrei che tutto questo fosse solo un incubo, e non è così..
§Questo giochetto l’abbiamo già fatto una volta, col tuo amico li per terra, e ha funzionato alla grande.. ora è venuto il momento di metterlo in atto anche con te..§
Mentre pronunciava quelle parole il suo tono si era fatto più sadico..
Sono certo che quello che ora sto vedendo non è frutto della mia immaginazione..
Il suo corpo, fermo.. la sua faccia.. la sua faccia.. si volta.. da sola.. verso di me.. con un’espressione perfida stampata sul volto.. i denti neri ben visibili.. con la saliva che usciva e scendeva dalla bocca.. gli occhi spalancati.. la pelle del viso e tutto il resto di color verde marcio ed in putrefazione..
Ho una paura folle.. peggio di quando vedo i film horror..
Comincio ad arretrare istintivamente, e, appena me ne accorgo, mi impongo di fermarmi.
Se scappo e lascio Rei privo di sensi in questa situazione non potrò perdonarmelo per il resto della mia vita.
Se invece, rimango, e tento in qualche modo di salvarlo, o di salvare entrambi.. probabilmente morirò, ma almeno lo farò senza rimpianti..
§Cos’è..? Stai pensando al modo in cui salvarti? Lo sai benissimo anche tu che non potrai salvare tutti e due.. salva te stesso no..?§
"Perché mi stai dicendo questo?"
§Ti si legge in faccia che sei terrorizzato.. non ci batterai mai.. è anche inutile che tu ci prova.. e poi, lasciatelo dire.. non saresti in grado di salvarlo.. visto che fai fatica a tenerci a bada..§ Quel mostro non ha tutti i torti.. faccio veramente fatica, come dice lui.. ma Rei deve essere salvato, deve!
Non può morire.. non voglio.. piuttosto mi sacrifico io..
Solo.. mi sento talmente impotente, perché so di non avere forza, so di non avere possibilità.. se sono così debole come posso sperare di batterlo...?
Non ho il tempo per pensare, devo agire. Oppure qui accade il finimondo.
Lo vedo che comincia ad avvicinarsi pericolosamente al sottoscritto e, la prima cosa che, alle mie gambe, viene istintiva, è quella di arretrare. Però, so benissimo che non posso.
Mi avvio velocemente verso Rei, ancora privo di sensi.
Lo sollevo di peso e me lo carico in spalla.
Non faccio in tempo ad alzare la faccia che quella bestia è già davanti a me.. e mi guarda con quella espressione terribile.
Faccio un salto all’indietro, rischiando di far cadere il moro e di fargli sbattere la testa per terra.. ma fortunatamente, i miei riflessi, mi gli permettono di scendere.
Ora come ora l’unica cosa che posso fare è scappare, ma anche se ci provo, so già che non c’è la farò mai.
Non si direbbe, ma il cinese pesa più di quanto non sembri in realtà.. ergo, i miei movimenti sarebbero di gran lunga rallentati, e la creatura ci prenderebbe in un attimo.
Decido di posare Rei per terra e di combattere per la vita di entrambi.
"Non scapperò. E non ti permetterò di ucciderci."
§Questo lo dici tu.. noi.. siamo decisamente più forti e veloci..§
È vero quello che ha detto. Ma se proprio devo lottare, allora lotterò.
E poi, in qualche modo tenterò di non lasciarci le penne, e quando staremo abbastanza bene, Rei ed io ce ne torneremo in Giappone, dove non ci sono queste orride creature.
§Cos’è? Stai pensando a come ucciderci..?§
"No.."
§Sei solo un illuso... MUORI!!§
Fa uno scatto velocissimo, non faccio in tempo a muovere nemmeno un dito che mi ha già colpito. Cado sulle ginocchia, mettendomi carponi. Quello che mi ha tirato era un semplice pugno all’altezza dello stomaco. Poco dopo, mentre sono ancora ‘a terra’ inizio a sentire in bocca il gusto ferreo del sangue, il quale, inizia a sgorgare scendendo dalla mia cavità orale.
Con la coda dell’occhio vedo che si avvia pericolosamente verso Rei, leggermente più lontano da me. Istintivamente, mi alzo e corro verso l’amico in pericolo.
Non so come e con quale velocità, ma fatto sta, che sono giunto dal cinese prima di lui, prima del mostro.
"Prova a toccarlo e sei morto." Gli dico con tono fermo. Non permetterò che un mio amico venga ucciso per causa mia. Non un’altra volta.
§E’ una minaccia? Come siamo coraggiosi..§
"Ora non m’importa più se uccidi me, ma lui non lo sfiorerai neanche lontanamente." Detto questo tiro fuori dalla tasca dei pantaloni un pugnale imbevuto di un veleno potentissimo. Mi chiedo perché non mi fossi ricordato prima che l’avevo.
Quella fa per avvicinarsi e io, in guardia, pronto a difendere. Appena è abbastanza prossimo a me, con un affondo gli pianto lo spadino in un occhio. Gli deve aver fatto male, spero.
§TU.. TU.. TU NON AVRAI TUTTA QUESTA FORTUNA LA PROSSIMA VOLTA..!!!§
Dopo aver pronunciato quella frase ad un tono fin troppo alto per le mie orecchie, se ne va, lasciandomi alquanto stupito.
Per questa volta l’abbiamo scampata bella.. ma ho ragione di credere ciò: prima ce ne andiamo da qui, meglio è.
Mi avvicino a Rei, ancora privo di sensi, per costatare le sue condizioni. Mentre lo esamino, trovo sul suo petto un foglietto.. scritto.. con.. del sangue..
Gli ideogrammi sono cinesi, e, nonostante ci metta tutta la mia buona volontà, non riesco a decifrarli. Deve essere una lingua antica.
Solo, mi volto verso l’amico, il quale è sbiancato tremendamente. Sembra un cadavere. Gli tocco la fronte, che scotta.
"Rei!!! Rei svegliati!!!"
Io non sono un medico. E poi, dov’è la servitù? E che cavolo! Quando c’è bisogno di loro non ci sono mai. E ora che faccio..?

To Be Continued


Hola!!
Come state?
Chiedo scusa per il ritardo, ma ho avuto parecchio da fare.. comunque.. sempre meglio più tardi che mai no? XD
Ringrazio tanto tanto eagle fire e saku_chan the crazy dreamers che hanno commentato lo scorso capitolo^^ grazie ragazze!
Spero che qualcun altro voglia commentare!
A presto!

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10° ***


Hola a tutti^^
Buona lettura^^


**Kei**

E che cavolo! Io non sono un medico! Rei, fischia, anche tu! Proprio ora doveva venirti la febbre?! Così non mi aiuti di certo, sai?
Cosa posso fare? Cosa posso fare? Cosa posso fare? Cos.. Idea!
Comincio a frugare nella tasca dei miei pantaloni e tiro fuori Dranzer.
Inutile dire la reazione che ha fatto l’aquila rossa quando mi ha visto.. era, come dire.. leggermente.. adirata..
"Senti, non potevo mica rischiare di perdere anche te! Già c’era a rischio lui, e lo è tuttora, se poi ci lasciavi le penne pure tu, sai che casino che veniva fuori?"
Il mio Bit inizia ad ignorarmi completamente convinto che ora non ci siano più problemi.. optando per tornarsene nel Bey, cosa che fa senza crearsi troppi problemi.. ma..
"Ahh.."
"Rei! Amico mio! Ti sei svegliato finalmente! Come stai?" Ok, lo so benissimo che sono il campione in carica ed imbattuto (per giunta) di ‘domande cretine’. Come si fa a dire ad uno che ha appena ripreso i sensi e che scotta tantissimo sulla fronte, ‘come stai?’ è da scemi forte!
"Come vuoi che stia? Tu, piuttosto..?"
"Io sto bene, grazie.. ora dobbiamo occuparci di te.. sai dirmi dove cavolo sono i tuoi servitori?"
"Eh? Scusa, ho un mal di testa terribile.. perché vuoi i servitori?"
"Rei, ascoltami bene. Ti ricordi quello che è successo?"
"Non ti capisco Kei.. se mi ricordo.. se mi ricordo.. ma certo che mi ricordo... "
"Ecco, durante tutto quel trambusto, i domestici erano come spariti, volatilizzati.. sapresti spiegarmi il perché?"
"E cosa vuoi che ne sappia io.." Ma che razza di modo di rispondere è?! Cavolo, sono qui a preoccuparmi per te e tu mi rispondi in questo modo?
"Senti, capisco che non stai bene e che l’unica cosa che vorresti in questo momento è stare da solo, ma dobbiamo trovarli e chiedere aiuto.. almeno per farti curare.."
"Sei cattivo Kei, molto cattivo. Lo sai benissimo che io non posso essere curato e, nonostante tutto, ti ostini a continuare con questa storia. Io sono destinato alla morte, io, non tu, quindi vedi di non fare come se te ne importasse davvero qualcosa. Cosa credi? Che mi diverta il fatto di stare rinchiuso in questo posto senza poter fare nulla se non dare ordini ai miei sottoposti..? Pensi che essere venuto a vivere qui, lontano da tutti gli amici e gli affetti, mi faccia stare bene? Beh, se queste sono le tue idee, sappi che ti sbagli di grosso, veramente di grosso. Non mi piace questo luogo così lugubre, non mi piace vivere qui, e non mi piace l’idea di dover morire tra così poco tempo.. sono stufo di questa vita e forse la morte è la soluzione migliore per poter non soffrire più.. infondo, non ho nient’altro da fare in questo mondo.
E tu.. tu piantala di preoccuparti per me e della mia sorte, visto che, se te importasse qualcosa, non tenteresti in tutti i modi possibili di trovare qualcuno che possa curarmi.
È prettamente inutile cercare di salvare qualcuno che non può essere salvato. E quando a questo qualcuno si presenta dinnanzi la signora dalla triste falce, non c’è nulla da fare, la si deve seguire, che lo si voglia o meno. E se tu, che hai tentato in tutti i modi di salvare questo tuo amico, non ci sei riuscito, rimarrai con un senso di colpa a vita. Un peso che non ce la farai a portare.. un peso che ti sopraffarà.. e sarà un peso che ti porterà ad un allontanamento da tutto, da tutti.. ti farà chiudere in te stesso e poi, piano, molto lentamente, ti ucciderà..
Non lo capisci Kei? Sto tentando di evitarti tutto questo dolore.. dovresti ringraziarmi al posto di continuare a farmi del male con le tue storie sulle cure per la mia malattia.."
"..."
"Vedi..? Te ne stai zitto.. io capisco che tu lo fai solo per il mio bene.. ma stai facendo l’esatto contrario.. sei tu quello che mi sta uccidendo.. non la mia malattia.." Cosa?
"Tu, come ti permetti tu, di darmi dell’omicida? A me, che mi sono fatto in quattro per arrivare in Cina ed aiutarti, a me, che ho dovuto affrontare ben due volte quell’orrida bestia, rimettendoci quasi la vita, a me, che sono sempre stato il tuo migliore amico, a me, che ti ho aiutato tutte le volte che avevi bisogno anche quando mi era impossibile farlo.. come ti permetti?
Sei solo un’ipocrita Rei, nient’altro che questo. Ecco come stanno i fatti. Tu hai una paura folle della morte, hai paura do morire presto, soffrendo le pene dell’inferno, ergo, l’unica scappatoia che hai per sentirti minimamente bene è scaricare le tue pene, i tuoi dolori e i tuoi difetti sugli altri. Non sei capace di affrontare i fatti. Non sei più il ragazzo che io ho conosciuto."
"Io non ho mai chiesto aiuto a te per questa mia situazione. Nemmeno ai Bladebreakers."
"E chi ha parlato dei Bladebreakers? Tu mi nascondi qualcosa mio caro. Dici di non aver chiesto aiuto?
Pure le bugie ora.. mi hai davvero deluso, lo sai? Non mi sarei mai aspettato di trovarti in questo stato.
Ci hai chiesto aiuto e l’hai fatto, eccome se l’hai fatto. Di un po’, che mi dici di questa eh? È tua no? La scrittura è proprio uguale alla tua.
Ora non verrai mica a dirmi che questa lettera dove c’è scritto A..T..I non l’hai mai vista ne scritta tu e non sai chi possa averlo fatto? Perché, anche se mi dicessi una cosa simile, non ti crederei. No, non lo farei. Rei, anch’io sono stanco, molto stanco. Il tuo modo di fare certo non mi aiuta. Possibile che non vuoi capire che siamo tutti quanti preoccupati per te? Per la tua sorte? Se muori.. ci soffriranno in molti.. quella ragazza poi, Mao, più di tutti. Insomma, è mai possibile che davvero pensi di non aver più nulla da fare in questo mondo?"
"Kei, mi stai ferendo ingiustamente.. il mio destino è segnato, ormai non si può fare più nulla."
"E chi te lo dice? Chi te lo assicura? Un medico? Un unico medico? Davvero Rei, non mi aspettavo da te certe reazioni. Devi lottare cavolo! Lo hai sempre fatto! Perché ora no?"
"Io sono debole Kei.. anche volendo, non ce la potrei fare.."
"Piantala con questa autocommiserazione e reagisci! Sappi che al mondo ci sono situazioni anche peggiori della tua.. e credimi..
Ora vedi di fare quello che ti dico.. sappi che non te lo ripeterò una seconda volta, passerò direttamente ai fatti."
"..." Evidentemente la mia ramanzina deve aver sortito il suo effetto. Non mi ci è voluto molto per convincere il moro a fargli fare ciò che volevo. Prima di tutto l’ho portato in camera sua, poi, mi sono fatto spiegare bene dove potevo trovare delle bende, dei disinfettanti e simili, dirigendomi, poco dopo, a prenderli.
Quello che più di tutto mi ha lasciato di stucco, quando sono rientrato in stanza, con l’occorrente per medicare il mio amico, è stato vederlo con le lacrime agli occhi.
Forse ho utilizzato un tono un po’ troppo duro, ma era l’unico modo per fargli capire che la doveva smettere.
Capisco che sia triste e affranto per quella che è la sua sorte, però non può sperare di poter continuare a vivere in quel modo: nascondendosi.
Qui, penso d’essere l’unico che è minimamente in grado di aiutarlo.
Almeno come amico.
"Ora stai fermo, devo medicarti le ferite."
"... Kei..?"
"Cosa c’è?"
"Le tue sono più gravi delle mie, perché non pensi prima a te stesso?"
"Non lo so. Girati, devo metterti dei cerotti sulla schiena."
"..." Infondo mi dispiace doverlo trattare così. Non ha certo scelto lui questa situazione. Però, non fa assolutamente nulla per contrastarla.. e questo mi dai sui nervi! Mi da molto sui nervi! "Kei..?"
".. si?" Lo so, non dovrei rispondergli con questo tono esasperato, però..
"Mi dispiace.. davvero.."
"Guarda che non è con me che ti devi scusare, ma con te stesso.. ti stavi lasciando andare.. ti stavi.. ti eri.."
"Ma ho causato dei problemi anche a te.."
"Io i problemi ho imparato ad affrontarli e a risolverli.." Dopo questo breve dialogo, comincio a passargli intorno al busto una benda, in modo che la pelle non sia esposta a nulla.. poco dopo mi alzo dal letto dirigendomi verso la porta della camera, ma..
"Dove vai?"
"A lavarmi le mani, sono sporche di sangue."
"Vorrei venire anche io.."
"Non sei in grado di camminare.."
"Si che lo sono invece.."
"Rei, per favore.."
"Non hai detto tu stesso che devo imparare ad affrontare i problemi? Ecco, c’è n’è giusto un qui davanti a me e io voglio abbatterlo."
"Allora avanti, muoviti.." Detto questo mi avvicino a lui che è appena sceso dal letto barcollando pericolosamente.. "Che ti avevo detto?"
"È tutto a posto, posso farcela." No, non puoi farcela. Così, gli offro di appoggiarsi alla mia spalla, almeno siamo sicuri che non cadrà per terra.
"Io penso che tu sia capace di passare da un estremo all’altro in modo impressionante. Insomma, prima, ora che reagivi, ci volevano come minimo sette vite vissute per intero, ora, nell’arco di pochi secondi tenti di fare l’impossibile per affrontare tutto ciò che ti si para davanti.. un via di mezzo pare brutta vero?"
"Eh.. è merito tuo Kei.. ho capito i miei errori.. non sbaglierò mai più."
"Io aspetterei a dire ‘non sbaglierò mai più’ .. e sai perché? Perché per quanto una persona tenti in tutti i modi possibili di non compiere errori, questi avverranno sempre e comunque.
Non si fanno sbagli quando si è morti, questo si."
"Credo di aver dimenticato tante cose del mondo esterno.. una volta non ero così povero.. non intendo povero di ricchezze, ma povero in senso di.. come dire.. pensieri, cultura.."
"Si, avevo capito Rei.."
"Beh.. se proprio poi vogliamo mettere i puntini sulle ‘i’, allora si ricchezze materiali non avevo proprio nulla.."
"Io non direi.."
"Non capisco.."
"Intanto avevi, e hai, Driger. Senza contare le amicizie e le persone che ti vogliono bene e che ti amano. Non eri solo. Sotto il punto di vista affettivo eri ricco, eccome se eri ricco!"
"Tu no Kei?"
"Durante la mia infanzia..? Per nulla. Dopo, quando ho cominciato a fare parte dei Bladebreakers, lo sono diventato. Ed è stato tutto merito vostro. Per questo non voglio che pensi di essere povero sotto il punto di vista di benevolenza. Credi di essere completamente solo, anagraficamente è così, visto e considerato che quei domestici non ti stanno molto vicino, ma in realtà c’è un sacco di gente che ti vuole bene e che aspetta il tuo ritorno a casa. Non sei solo Rei."
"Kei.. tu aspetti il mio ritorno a casa?"
"Io aspetto che un mio amico, un mio compagno di squadra torni a casa."
Il nostro discorso si conclude qui.
Nessuno dei due apre più bocca fino al rientro in camera.
Una volta in stanza, accompagno Rei fino al letto, poi, mi volto, dandogli le spalle. Successivamente comincio a levarmi gli abiti sporchi e a disinfettarmi le ferite.
Non mi piace farmi vedere dagli altri, chiunque sia, mentre mi medico, ma in questo caso, è inevitabile. Devo rimanere con il moro, per controllarlo, prima che combini qualcosa.
E poi, data la situazione, è meglio non dividersi.
Restare uniti mi pare un’ottima soluzione.
"Senti Kei.. questa lettera.. tu sai cosa c’è scritto?"
"No, so solo quelle tre lettere, ma non riesco a capire cosa vogliano dire.."
"Ah, capisco.."
"Ma non dovresti chiedermelo, sai? Quando ho visto quel pezzo di carta ero a casa di Takao, lui era con me. Come puoi ben vedere, sul retro della busta c’è scritto: Per i Bladebreakers da Rei Kon."
"Kei, guarda che ti sbagli, qui non c’è proprio nulla."
"Sarà la parte davanti, girala e guarda il retro."
"Davvero non c’è nulla.."
"Gira la busta.."
"Kei, non sono così idiota, so distinguere il davanti dal retro.." Dopo questa sua frase, incuriosito mi giro e mi avvio verso di lui. Gli prendo l’involucro della lettera dalle mani, me la rigiro ma.. "Ma si, guarda qua, eccome se c’è!"
"È vero, però strano, prima non c’era nulla.. niente di niente.."
"Ti sarai sbagliato.."
"Sarà...." ... "No.. non mi sono sbagliato.."
"Hai detto qualcosa?"
"Chi, io? No, nulla.."

To Be Continued


Hola!!!
Come state?
Kei- Ritardo!!
Lo so, lo so.. ma non è colpa mia.. a scuola ci stanno martoriando tra compiti in classe e interrogazioni.. l’importante ora è tenere duro, visto che tra pochi giorni è finita la scuola^^
Kei- Se ne sei convinta tu..
E certo che ne sono convinta!
Comunque, ringrazio (come al solito) eagle fire e saku_chan the crazy dreamers che hanno commentato lo scorso capitolo^^ grazie ragazze!
Ah già.. ho messo nelle note ‘Alternative Universe (AU)’ perché pensavo che la storia si svolge in un posto differente dall’originale.. e poi.. ho tolto OOC perché rileggendo non mi sembravano poi così OOC i personaggi.. per finire, ho messo ‘giallo’ come rating visto lo scorso capitolo.. quindi vi pongo una domanda:
Voi che ne pensate di queste modifiche?
A presto!
Commentate, e fatemi sapere che ne pensate riguardo ai cambiamenti sopra citati^^!

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11° ***


Hola!!
Buona Lettura^^!


**Kei**

Chissà se quello che mi ha detto Rei sulla busta è vero..
Insomma, è poco possibile, se non del tutto, che una scritta scompaia e ricompaia! Va bene che ho potuto appurare che in questo posto accade l’impossibile, però ci sarà anche un limite. Almeno spero. È notte fonda, e io sono sdraiato, sotto le coperte del letto, a pancia in su, mentre guardo la tenda, che ci sovrasta, del letto a baldacchino.
Il moro dorme tranquillamente affianco a me e non da segni di possibili sogni tramutati in incubi.
In compenso, io non riesco a chiudere occhio. Sarà perché non mi sento affatto calmo..
Tralasciando il fatto che in questo posto, oltre a non essere a mio agio, non mi sento per nulla sicuro, vorrei poter riposare almeno un po’.. ma, ciò mi risulta impossibile..
Ho la testa piena di pensieri che vanno e vengono.. pensieri decisamente inquietanti..
Mi piacerebbe sapere da dove è sbucato quel mostro per esempio.. e mi piacerebbe anche sapere dove cavolo erano (sono) finiti i servitori.
Questo posto è troppo strano per i miei gusti, decisamente strano.
Mentre continuo a pensare, sento Rei, dall’altra parte del letto, agitarsi.
Abbastanza preoccupato mi giro, per vedere cosa sta succedendo.
Appena mi trovo con il mio viso davanti al suo, apre gli occhi di scatto, si mette velocemente seduto, dandomi una forte testata (sulla fronte), la quale mi fa cadere all’indietro.
Inutile dire che oltre ad un forte rimbombo nella zucca mi sono preso anche un bello spavento. Io credo, che il ragazzo si diverta a farmi prendere certi colpi.
"Ahia Rei! Mi hai fatto male!" Dico con tono abbastanza lamentoso.
"Anche tu sai? Hai la testa più dura di un mulo!"
"Ah, grazie!" Ribadisco con tono sarcastico.. "Però, fino a prova contraria, quello che mi ha dato una testata, sei tu."
"Sì, e, fino a prova contraria, quello che l’ha ricevuta perché probabilmente era troppo vicino a me, non sono io.."
Te guarda questo..
"In ogni caso.. come stai?"
"Insomma.. gira tutto.." Lì per lì, dopo questa affermazione rimango leggermente spesato.. ‘gira tutto..’ ma che cavolo.. certo! La febbre!
"Senti, vieni un po’ qui.." Si avvicina lentamente, e, quando siamo un di fronte all’atro, gli poggio il palmo della mia mano sulla sua fronte.
Inutile dire quale sia la situazione.. scotta!
"Mi sento male Kei.."
"Eh, ma dai? Sei ammalato non lo sai?" Ciò che spero cono tutto il cuore è che questa febbre non contribuisca alla sua morte, perché se lo facesse, altro che sei mesi di vita! O quanti erano..
Mi chiedo se non abbiano medicinali..
"Nella credenza ci sono dei farmaci.."
"Credenza?"
"Sì, quella roba là.."
"Ma ‘quella roba là’ non è una credenza.."
"Eh, ma non so come si chiama.."
Come siamo caduti in basso.. non sa nemmeno i nomi elementari degli oggetti.. o mamma mia.. povero me..
Mi avvio a prendere i medicinali che mi servono.. anche se alla fin fine sarà uno solo.
Stranamente, in tutto quel disordine di scatolette e boccette varie, trovo subito quel che mi serve.. In seguito mi guardo intorno in cerca di un bicchiere e di un po’ d’acqua..
Rei, che sembra aver capito le mie intenzioni, mi spiega che sia i bicchieri che l’acqua si trovano in cucina, ma che la strada da percorrere partendo dalla camera è troppo lunga.
Così, decido di andare in bagno, dove avevo visto qualcosa di molto simile ad una ciotola..
Una volta arrivato nel luogo prestabilito, la prendo e vi ci verso il liquido che scende dal rubinetto del lavandino.
Quando finalmente torno in stanza, trovo il mio amico sdraiato, con le coperte fin sopra il naso.. segno di ovvia stanchezza.
Prendo, poi, la pastiglia, che gli porgo insieme al recipiente.
Subito dopo aver assunto il farmaco, si risdraia e chiude gli occhi..
Così, visto che è ancora notte fonda, mi metto sul letto, con la speranza di riuscire a dormire almeno un paio d’ore..
Speranza che, ovviamente, non si avvera. Visto e considerato il fatto che, ora come ora, sono più sveglio di prima.
L’unica che posso fare è alzarmi e mettermi a lavorare..
Decido di scrivere una lettera a Takao, raccontandogli come sono andati i fatti fino ad ora. Però, tralascio qualche particolare (vedi mostro che tenta di ammazzare Rei ed il sottoscritto), cosicché possa essere sicuro del fatto che non si preoccuperà inutilmente.
Quando finisco, mi torna alla mente il fax che mi aveva mandato il mio amico giapponese. Prendo il cellulare e comincio ad esaminare quella strana figura..
Sinceramente faccio fatica a capire cosa sia.. le parole si leggono a stento e sono anche parecchio sbiadite..
Mentre tento di decifrare quel poco che riesco a vedere, noto che dalla finestra della nostra stanza entra una fievole luce..
Incuriosito, mi alzo dalla sedia e mi avvio verso il punto da dove penetra la luce.
Comincia a fare leggermente più freddo, il vento, insistente, si fa sentire sulla mia pelle, come se volesse congelarmi.
È aria fredda, aria notturna, ma non mi capacito di come sia riuscita ad entrare..
Continuo ad andare verso la luce.. il cuore, non so il perché, inizia a battermi forte, lo stomaco ha qualcosa di simile a delle contrazioni, esattamente come quando guardavo i film horror.. come se fossi in ansia per qualcosa..
In effetti, anche se entra vento freddo, l’atmosfera qui dentro è pesante e lugubre.. c’è qualcosa che non va..
Lo sento.
Il mio passo inizia a farsi più lento, ma non meno deciso.
Una volta arrivato alla finestra faccio per guardare al di fuori di essa, e, con stupore noto che è aperta. Strano.
Prima, mentre ho dato la medicina a Rei e quando mi sono messo a scrivere, non lo era. Nessuno qui l’ha aperta..
L’unica soluzione che m viene in mente è che sia stata chiusa male in precedenza e che il vento l’abbia aperta.
Così, faccio per richiuderla, ma mentre sto per far scattare la serratura, mi appare un volto, al di là di essa.
Si è trattato di una frazione di secondi, però, ho chiuso di scatto l’apertura e sono caduto all’indietro. Il mio spavento è stato tale che il cuore ha cominciato a pulsare all’impazzata, il respiro è diventato affannoso, una forte sensazione di ansia mi ha sopraffatto.
Finché una mano si è poggiata sulla mia spalla. La paura è tale che non riesco nemmeno ad aprire gli occhi. Sono immobilizzato. Faccio fatica a respirare per via dei battiti cardiaci, diventati troppo veloci.. "Kei.."
Eccola.. quella voce.. la stessa che aveva il mostro.. omamma.. e se avesse già fatto fuori Rei? No, non voglio nemmeno pensare ad una cosa simile.. a parte me ed il mio amico non c’è nessun altro qui. Il mio amico.. il mio amico.. il mio amico..
Mentre quelle parole continuano a rimbombare nella mia testa, mi torna alla memoria un sogno, o per meglio dire incubo, che avevo fatto qualche tempo fa..
C’ero io, in balia di una creatura malvagia, e poi c’era Rei.. sì, c’era anche lui.. ma non mi aiutava.. non lo faceva.. anzi.. era lui la creatura malvagia che mi stava uccidendo.
E se il mio amico fosse diventato un figlio delle tenebre? Che cosa potrei, che cosa posso fare? "Ehi Kei?"
Ancora, ancora e ancora.. basta! Mi porto le mani alle orecchie, coprendole, nella speranza di riuscire a non sentire quella voce.
Ma anche se non l’odo con gli organi dell’udito, quella continua imperterrita a rimbombare nella mia testa.. aiuto.. sto forse impazzendo? Voglio andarmene davvero da questo posto..
Pochi secondi dopo, mi accorgo che la mano sulla mia spalla non è più una sola, ma due. Una per parte. Quelle, tentano di girarmi verso di loro, in modo da poter vedere il loro proprietario in faccia. Oh, lo so, questa volta è la fine. Non ho mai desiderato morire giovane.. "Voltati.."
Non eseguo i suoi ordini, tanto anche se lo facessi, non avrei salva la vita.. tanto vale morire seguendo i propri ideali.. senza fare quello che vuole il nemico.
La creatura riesce a farmi voltare.. la sento abbassarsi, in modo da avere il suo viso perfettamente di fronte al mio. Sento il suo respiro.. sa di medicinale.. "Kei.. ma che hai? Guardami almeno.." No. I miei occhi rimangono serrati, le orecchie coperte, il cuore batte forte, la paura aumenta, ma no, non lo farò.
"Dimmi, creatura delle tenebre.. cosa vuoi da me?" Non so come io ci sia riuscito, ma ho pronunciato un frase..
"Creatura delle tenebre? Kei, ma ti senti bene? Sono io, sono Rei.."
Spalanco gli occhi stupito, e chi mi ritrovo davanti, a rivolgermi un largo e radioso sorriso? Ma lui, e chi altri se no? Ovviamente Rei. Il mio amico Rei.
Allora, la voce che ho sentito, non era quella di un mostro, ma quella impastata dal sonno di Rei, che si era svegliato in seguito al rumore provocato dalla mia caduta.
Cioè, in pratica mi sono immaginato tutto? Pure il volto al di fuori della finestra? In un certo senso potrebbe anche essere..
Successivamente il moro mi porge una mano, aiutandomi ad alzarmi.
Una volta in piedi, ci dirigiamo verso il letto. Questa volta ho proprio sonno. Dubito che riuscirò a stare sveglio.
Infatti, il mattino seguente, mi alzo verso le undici. E quando apro gli occhi, trovo un Rei alquanto felice che mi saluta. "Ciao Kei! Hai dormito fino a tardi lo sai^^?"
"Ma pensa, non l’avevo notato.."
"^^"
Non so l’esatto motivo per il quale il mio amico continua a fissarmi con una faccia felice e contenta, ma una cosa è certa..
"Rei, piantala di fissarmi con quell’espressione.. sei inquietante lo sai?"
"^^"
"Piantala t’ho detto!" Quando fa così non lo sopporto.. proprio no.
"^^"
"Rei senti, sembri una di quelle bambolette dei film horror, smettila per favore, non sei affatto divertente."
"^^" Basta, ci rinuncio.. "Kei^^.. sono guarito!" COSA?!
"Cosa?! Sei guarito?! Allora possiamo andarcene da questo postaccio!! Alè!!!!!"
"?"
"Beh, perché quella faccia ora?"
"Tu che hai capito?"
"Che sei guarito..^^"
Così, gli prendo le mani, saltiamo giù dal letto e cominciamo a fare girotondo tutti contenti, mentre io canticchio ‘Rei è guarito, Rei è guarito, Rei è guarito’ e così via.
Quando la testa inizia a girare, ci fermiamo, buttandoci a capofitto sul letto. Come sono felice che non sia più malato! Mentre riprendo fiato, però, le ferite che ho sul corpo iniziano a dolermi. Per forza, non mi sarei dovuto muovere in quel modo, ma va bè..
"Kei.." Lo sento chiamarmi con voce seria, volto la faccia in modo da poterlo guardare..
"Sì? Dimmi Rei..^^" Ora sono io quello felice.
"Io penso che tu abbia capito male.."
"No, no V_V io ho capito benissimo!"
"Credo il contrario invece.. è vero, sono guarito.. ma dalle febbre.." Rimango spiazzato da questa sua affermazione.. non so cosa rispondere. Quello che mi ha detto è certamente vero. Ciò vuol dire che mi sono sbagliato.. e di tanto..
".. mi dispiace.. scusami.."
"Non hai nulla di cui scusarti, non devi preoccuparti.. purtroppo io sono un malato terminale, non c’è nulla che si possa più fare.."

To Be Continued


Hola!!!
Come state? Bene vero?
Che bello, è finita, finalmente, la scuola^^ e chi la sopportava più?
Adesso, anche i miei aggiornamenti dovrebbero essere più costanti e continui^^
Ringrazio tanto tanto eagle fire e saku_ chan the crazy dreamers per i commenti che mi mandano sempre^^
Dal prossimo capitolo la storia prenderà una piega un po’ diversa.. ma non dico più di così^^
Il capitolo 12 (quello che verrà), sarà uno dei più importanti^^
Ok, vi ho già rotto abbastanza^^
Commentate!

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12° ***


Hola!
Buona lettura^^!


**Kei**

Effettivamente, solo uno stupido poteva pensare che Rei fosse completamente guarito dalla sua malattia con una semplice medicina per la febbre...
Ma io dico: lui è convinto di essere un malato terminale.. ne siamo proprio sicuri? Io continuo ad avere i miei dubbi... c’è anche da dire che sono sempre stato un essere dubbioso e scettico fin dalla mia nascita..
Forse.. il mio non voler credere che Rei sia un malato terminale è solo un modo per scappare dalla realtà..
Lui è stato il mio primo amico, insieme a quello scemo di Takao. Reputo che sia in parte corretto cercare di salvare in tutti i modi possibili i propri cari.
Se Yuri, o gli altri ragazzi che ho conosciuto nel mondo del beyblade, mi vedessero ora, direbbero che questo non sono io.
Direbbero che questo ragazzo non è il vero Kei Hiwatari.
Perché il Kei Hiwatari che conoscono tutti è una persona fredda, accidiosa, cinica, anaffettiva. Una persona che ha chiuso il suo cuore a tutti. Una persona che non è una persona.
Io, una maschera. Ecco ciò che sono. Una maschera che dinanzi a tutti mostra ciò che io ero, ciò che io sono. Senza poter conoscere quella parte di me.. quella nascosta.. quella che rivela un essere umano come tanti altri, un essere umano che ride e scherza, che è in grado di provare anche felicità, oltre che al rancore.
Chi ha saputo, dopotutto, che anch'io ho un cuore? Solo il cinese? Solo lui? O anche quello scemo di Takao si è accorto che anch'io so provare gli stessi sentimenti che sente lui?
Non lo so. Non so moltissimo sui miei amici. Non li conosco affatto. Se li conoscessi, saprei molte più cose di loro. Se avessi conosciuto bene Rei, avrei potuto aiutarlo già da prima?
I dubbi e le domande continuano, mi tormentano. Come se mi stessero passando davanti agli occhi immagini di una vita che ho vissuto, che sto vivendo, ma anche immagini di una vita che vorrei dimenticare..
Mi è impossibile farlo.
I ricordi di un'infanzia spezzata, il rancore e il dolore che provai da piccolo, quando fui abbandonato da mio padre, dal mio unico padre.
Ecco.. per fare un esempio concreto. Sia Takao, che Rei, che Max, e anche altre persone che conosco e che mi sono vicine, sanno di me, sanno del mio passato. Ma io di loro cosa so?
Nulla?
Improvvisamente un forte mal di testa mi distoglie dai miei pensieri, e una voce fioca al mio fianco inizia a chiamarmi.
"Kei.."
Ma io non l’ascolto..
"Kei.."
Purtroppo non sono una grande persona..
"Mi viene da vomitare.."
Ho voglia di pensare solo a me stesso... perché dovrei pensare agli altri?
Perché devo avere degli amici?
Ormai so cos'è la solitudine, e non la temo più da tempo, perché devo stare per forza con qualcuno? Per via dei luoghi comuni? O perché mi sono rammollito io?
Che cos'è l'amicizia?
...
...
...
...
...
...
...
...
...
...
'Ciao,
Come stai?
Sono passati diversi giorni da quando sono giunto al posto che mi avevi indicato.
Io e lui ci siamo incontrati
Immagino che dopo aver letto la precedente frase, ti starai già gustando l'idea di un imminente ritorno.. Mi vedo costretto a deluderti.
Purtroppo dovremmo trattenerci in qui ancora per un pò di tempo, per via di questioni lavorative. Appena ci sono variazioni ti faccio sapere.
Saluti,
HK'
"Che cosa scrivi?"
"Nulla di importante.."
"È una lettera?"
"Sì."
"Devi spedirla in Giappone?"
"Sì."
"Perché non usi il telefono cellulare?"
"Perché si è rotto."
"Andiamo ad inviare la lettera?"
"Sì."
Il mio modo di rispondere, il mio tono freddo e distante.. questo sono io?
"Sei arrabbiato con me?"
"No." Non ho motivi per avercela con te, Rei. Non mi hai fatto nulla di male.
Mi sento strano.. diverso.. come se non fossi più me stesso ora. Mi chiedo come mai mi sto comportando così? Non è da me. Almeno, non è da me quando sono con il cinese.
Rispondergli male o con tono seccato non è quasi mai rientrato nell'atteggiamento che avevo nei suoi confronti.
Io ho dei dubbi... ma non riesco a capacitarmi su cosa..
Vengo distratto dai miei pensieri, visto che il moro inizia un discorso che si rivelerà piuttosto lungo, nel quale, devo, per forza, intervenire anche io.
Mentre parliamo, vengo portato al piano terra, dove troviamo alcuni servitori alle prese con le classiche faccende domestiche.
Strano.
Fino a poco fa non c'era nemmeno l'ombra di uno di questi esseri. Com'è che ora, invece, ce ne sono ancora di più di domestici?
Non faccio in tempo a darmi una possibile risposta, che sono preso per un braccio e trascinato (di peso) da uno vestito tutto di nero.
"Diglielo Kei.."
"Semplicemente.. avrei bisogno di spedire questa lettera in Giappone. Come posso fare?" "Mi dia, ci penso io."
"Lui è bravissimo nel compiere le commissioni.." Mi dice Rei con tono quasi adorante.. "Riesce a portarle a termine tutte in modo brillante!"
"Meglio così allora no?" Gli ribadisco come se nulla fosse..
"Ma bada.." Nell'arco di qualche secondo, l'intonazione vocale e l'espressione di Rei, sono cambiate.. diventate quasi all'apice della severità. "Che se la lettera del mio amico non arriva a destinazione, sai cosa ti aspetta." Dopo quest'affermazione, mi stupisco leggermente. L'uomo, invece, imperturbabile, esegue un elegante inchino e se ne va, quasi come se quello che Rei gli ha detto, fosse stato normale. Poi, il mio amico, riprende la classica espressione allegra di sempre, dicendomi che saremmo subito tornati in camera.
Una volta arrivati a 'destinazione', ognuno va a sistemarsi da qualche parte. Io opto per sedermi alla scrivania, mentre Rei si stende tranquillamente sul letto.
Annoiato dai giorni che sto passando, comincio a cercare qualcosa che si possa definire un passatempo. Sul tavolo, al quale mi sono appoggiato con i gomiti, noto un foglio e una penna.. così, non avendo niente di meglio da fare, decido di disegnare..
Non sono mai stato un amante del disegno (non sono nemmeno bravo se è per questo), fin da piccolo. Faccio per iniziare a passare la penna sul foglio, quando vengo chiamato.
Ovviamente è Rei. Il quale, magari, si sente un solo, un po’ estromesso.
"Dimmi.."
"Sei strano oggi.."
"Lo so."
"Sei molto più silenzioso del solito.."
"Lo so." Sono anche ripetitivo se è per questo.
"E anche più freddo.."
"Lo so.."
"Mi sembri una persona accidiosa."
"Non lo sono. È una tua impressione."
"Ma cos'hai?"
"Sono stanco."
"Dormi."
"Non hai capito. Sono stanco di stare qui. Mi sento come se fossi in prigione per un reato che io non ho commesso. Mi sento schiavo di questo posto. Voglio andarmene."
"Guarda che anch'io la penso esattamente come te. Provo gli stessi sentimenti che provi tu."
"Allora andiamocene no?"
"Non ancora.."
"Perché?"
"Non sappiamo dove sia finito quel mostro che ci ha attaccati. Potrebbe benissimo essere nelle vicinanze.. potrebbe.. è.."
"Tu come stai?"
"Come al solito. Non mi lamento. Anzi, oggi sto meglio del solito, grazie^^"
"Mi fa piacere.."
Concludo con questa frase dal tono tombale. Nessuno dei due rivolge più la parola all'altro per una buona manciata di minuti.. e intanto mi sono perso a guardare il soffitto.
Di nuovo mi chiama..
"Mi dici come mai sei così.. così freddo?"
"Te l'ho detto."
"Ma non può essere solo per quello."
"Ora non ho moltissima voglia di parlarne, Rei."
"Va bene, non ti obbligo mica."
"Grazie.."
"Ma sappi che appena hai bisogno puoi venire da me, sempre."
"Lo terrò a mente.."
Dal mio amico non giunge più nessuna risposta. Segno del fatto che anche lui, ormai si è stancato. Infatti, quando mi alzo per vedere se sta bene, lo vedo beatamente sdraiato sul letto, piacevolmente addormentato.
"Solo tu sei in grado di addormentarti anche in momenti come questo. Eppure siamo costantemente in pericolo. Ma non te ne faccio una colpa, poiché, quello che si stanca più facilmente tra i due sei proprio tu." Sussurro questa frase, pensando che, ogni tanto, anch'io dovrei smettere di preoccuparmi di tutto e di essere semplicemente me stesso, non una maschera.
Ritorno con passo lento alla scrivania.
Il silenzio che si può udire in questa camera mi mette inquietudine.
Sembra che il silenzio urli, gridi di dolore.
Una volta seduto allo scrittoio, riprendo in mano la penna; il foglio lo sistemo come meglio credo, e comincio a disegnare.
Vari sono i pensieri che mi scorrono nella mente.. troppi.
Finché una domanda che non mi ero mai posto mi assale.
Adesso so su cosa, o meglio su chi, ho dei dubbi.
Non pensavo potesse accadere proprio a me.
Io dubito di te Rei. Dubito fortemente.
Medito su questo mio pensiero e volto lo sguardo verso il mio amico, ma non mi accorgo dell'inchiostro color rosso scuro che macchia il foglio.
Inchiostro col color del sangue.

To Be Continued



Hola a tutti!
Finalmente la scuola è finita, possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Anche se avremmo i compiti delle vacanze da fare, ma almeno non ci si dovrà recare in quell'edificio che tutti, comunemente, chiamano 'scuola'.
Ringrazio eagle fire e saku_chan the crazy dreamers che mi hanno commentato lo scorso capitolo^^
Vi chiedo (parlo in generale), di commentarmi anche questo capitolo. In particolare, questo cap è uno dei più importanti per come si svolgerà, poi, il seguito della storia.
Perciò, spero di ricevere commenti^^
Grazie mille a tutti!!^^
A presto!

ranma_kinomiya

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13° ***


Hola a tutti^^
Buona lettura!!


**Kei**

L'indomani mattina mi ritrovo con la testa poggiata sulle braccia.
Seduto ancora allo scrittoio.
Alzo il capo e noto di avere un forte male al collo che per un pò non mi permette di tenere la testa come voglio..
Così, mi ricadono gli occhi su quello che doveva essere una sottospecie di disegno fatto la sera appena passata..
Ah..
Non pensavo o meglio, non mi ricordavo di aver disegnato questo.
Anche il colore.. credevo che la penna avesse inchiostro blu o nero.. non rosso.
È un rosso strano tra l'altro.
Però.. non riesco a capire che cosa ho raffigurato sulla carta..
Posso affermare che è qualcosa di sgradevole.
Di molto sgradevole.
Non è da parte mia dipingere certe cose..
Sembra.. bah! Ci penserò dopo.
Piego il foglio e me lo metto accuratamente in tasca, come a volerlo nascondere.
Mi sposto verso il letto del mio amico, pensando che, dopotutto, lui stia ancora beatamente dormendo.
... ... ... in genere Rei non dorme mai con le coperte fin sopra la testa.. avrà avuto freddo stanotte.
Mi volto, dandogli le spalle, faccio per tornare alla scrivania, ma quando sono di fianco alla finestra sento qualcosa di strano provenire da dietro di me.
Un suono molto debole.
Talmente debole da essere quasi impercettibile.
Che però si sente con una distinzione assai semplice.
Un suono debole, forte e inquietante al contempo.
Dall'esterno si ode provenire il rumore del vento.
Rimango fermo, immobilizzato.
Delle voci.
Che cantano un'unica parola: 'la'
Con l'intonazione che usano nei film per farti vedere i rituali che fanno i cattivi..
Quelle voci.. che sembrano voci di bambini.. cantano quell'unica parola.. come a volermi indicare un punto..
Solo che le loro voci non sono voci normali.. sì, hanno la tonalità che hanno i bimbi, ma vi è qualcosa di assurdamente assurdo nel loro canto.
Qualcosa di.. macabro...? No.. sembra piuttosto dolore, cattiveria. O addirittura rancore.
Che cosa.. che cosa state cercando di indicami?
Non so se siano cattivi, ma sono certamente molto inquietanti. Ad un tratto..
Silenzio.
Nessuna voce, nessun rumore di vento.
Il nulla.
E se..
"AAAAH!!" Di soprassalto mi alzo dal.. dal letto? "Ma che diav...?" A fianco al mio corpo trovo quello che Rei, profondamente addormentato.
Che ci faccio io qui? Sono sicuro che ieri notte ero seduto alla scrivania a disegnare.. perché adesso mi trovo sul letto e, in parte, sotto le coperte..?
Non ricordo di essermi mai alzato dalla sedia..
Volto ancora una volta il mio sguardo verso l'amico.. "Rei.. dormi?"
"Mhgh."
Sì, stai dormendo.
Lascio il cinese nel mondo dei sogni e mi dirigo di nuovo verso la scrivania. Sono curioso di vedere una cosa.
Al di fuori della finestra il cielo è scuro, come sempre.
Tira vento e se ne può sentire il suono.
Evidentemente.. un momento.. mi ritornano alla memoria delle immagini e dei suoni.. ci sono io che do le spalle a Rei e sento qualcosa, ma non so cosa.. forse delle voci.. e il disegno che avevo fatto la sera prima ancora nel punto dove si trovava. C'è anche la penna che ho utilizzato. Tutto questo fa parte di un sogno che ho fatto.
È strano.. prima di arrivare in questo posto tutti i sogni che facevo la notte li dimenticavo al momento del risveglio.. adesso, a parte questo, che ho dimenticato per una breve durata di tempo, me li ricordo tutti nei minimi particolari.
Mi avvicino alla scrivania e, successivamente, chino il volto sul foglio che vi è appoggiato.
"Allora quel sogno non era del tutto falso.. o forse.. quel sogno non era un sogno.." biascico sotto voce, come se temessi che qualcuno possa udirmi.
Nella realtà però, questo schizzo è ancora più schifoso di quello che c'era in quella sottospecie incubo.
Istintivamente metto una mano in tasca e vi tiro fuori un pezzo di carta piegato.
Lo apro, intimorito da quello che potrei trovarci all'interno.
Ciò che mi si para davanti è la stessa identica immagine del foglio sullo scrittoio.. questa che tengo in mano, però, ha qualche differenza.
Sembra che l'inchiostro che è stato usato coli, anche se non è così, è tutt'impressione.. e poi, in un angoletto del disegno ci sono due persone.. sembriamo io e Rei e siamo felici. Pare che in questa rappresentazione il mio amico sia guarito dalla sua malattia. Stiamo festeggiando la sua guarigione insieme.
In primo piano, rimane, però, la stessa identica orrenda figura che vi è anche sull'altro disegno.
Nel primo schizzo (quello sulla scrivania, in un angolo) ci siamo ancora io e Rei.. però.. uno dei due è morto e l'altro piange per il dolore e per le ferite riportate.
Mentre in grande.. quella faccia orrida..
Io non conosco questi disegni.. non credo proprio di averli fatti io.. ma allora perché ne avevo uno addosso?
È vero, nel sogno mi mettevo un pezzo di carta nella tasca dei pantaloni, però, queste 'proiezioni mentali' non dovrebbero connettersi con il mondo reale.. o no?
Non sto capendo quasi più nulla..
Istintivamente giro il foglio che ho in mano e, vi leggo una scritta piuttosto sbiadita: 'Se il mistero scoprire volete, guardare dovete la strana lettera che entrò nelle vostre pupille all’inizio di tutto.' Che cavolo vuol dire? Lettera? Pupille? Scoprire un mistero?
Tra tutti i miei pensieri e le mie domande, uno e uno solo, continua a risuonare come una melodia..
Lettera..
Lettera..
Una lettera..
La lettera..
Quella lettera?!
Faccio ritornare alla fievole luce di una candela la lettera che Rei aveva indirizzato a noi Bladebreakers..
"Tsk.. Questo è un pezzo di carta senza senso alcuno.. perché mai dovrebbe aiutarmi a scoprire un mistero?" Dico tra me e me con un tono di voce abbastanza alto.
"Kei.. perché urli tanto? Mi hai svegliato.."
Volto di scatto la testa, stranamente sorpreso.. guardo il mio amico.. lo scruto in ogni minimo particolare.
"Mi dispiace. Se hai ancora sonno, torna a dormire."
"No.. non.. ma che stai facendo?"
Nascondo velocemente i fogli dietro la schiena, in modo che lui non possa vederli.
"Nulla.. assolutamente nulla.." Non capisco perché mi stia comportando in questo modo così assurdo.. è veramente strano da parte mia..
"Sei un pò strano.. ti senti bene?"
"Sto.. benissimo.."
"Non direi.." Inizia.. "Sei pallido in viso e i tuoi occhi sono spalancati.." Continua con fare preoccupato.
"È.. solo.. una tua impressione.." Perché mi sono immobilizzato all'istante? Rei non può farmi assolutamente nulla.. che mi sta succedendo?
"E il tuo tono di voce è tremante.." Mi si avvicina e una volta davanti a me, mi posa una mano sulla fronte.. "Kei.. lo sai che hai la febbre alta?" Eh? La febbre io? Ma non mi sono mai ammalato in vita mia.. com'è possibile?
"No.. non me n'ero reso conto.."
"Vai a sdraiarti, ti faccio portare un the caldo.. o preferisci qualcos'altro?"
"No.. va bene il the.." gli rispondo. Poi, con passo stanco, mi dirigo al letto.
Com'è possibile che non mi sia accorto di nulla? Dev'esserci qualcosa che non va in me oggi.
Stanco, poggio la testa sul cuscino e chiudo gli occhi, mentre sento i passi di Rei allontanarsi sempre più...
...
... "Ciao, sai chi sono io?"
"No chi sei?"
"Non ha importanza..."
"Tu sei.. ho come l'impressione di conoscerti.."
"È la prima volta, da quando sei qui, che fai un sogno senza provare terrore vero?"
"Sì, ma.."
"Ascolta Kei, tu ed il tuo amico siete in pericolo. In grave pericolo. Andatevene da questo posto il prima possibile.
Tu sei convinto che il tuo amico cinese sia affetto da una malattia terminale, sarà così se continuerà a rimanere in questo luogo.
Questo posto brulica di aria insana, velenosa, microbi, insetti pericolosi, mostri.
Se non sbaglio ne avete già conosciuto uno vero?
Sappi che lui non è l'unico probabilmente, sappi che tu e il cinese siete circondati da esseri di cui non dovete fidarvi, mai.
Rimanete uniti, non dubitate mai l'uno dell'altro, perché è a questo che puntano.
Loro stanno solo aspettando che voi litighiate, che sospettiate della vostra amicizia, aspettano che tu te ne vada di qui, lasciando solo il tuo amico.
Senti delle urla nella tua mente, vero?
Vorrei tanto poterti dire che è normale.. però, purtroppo, ciò che senti è solo una parte dell'orrore di questo luogo.
Quelle urla che senti saranno quelle che farà il tuo amico se tu te ne andrai.
Lui verrà preso, verrà torturato fino allo sfinimento, verrà utilizzato, gli sarà proibito di morire finché il re di questo posto non si starà stancato di lui.
E quando ciò avverrà, la sua non sarà certo una morte indolore.
Ascolta il mio consiglio: Vattene, andatevene il prima possibile. Salva te ed il tuo amico!
Sì, lo so, ogni volta che tenti di convincerlo lui ti dice che nel momento stesso in cui mette piede fuori dal castello rischia la vita. Non ti pare che la rischi comunque anche qui?
E poi.. anche se i medici che ha chiamato per curarlo non sono arrivati.."

"Sai dei medici che sono venuti per curarlo?! Sai che qui non n’è giunto uno?! Sai chi li ha uccisi?!"
"Questo non posso dirtelo, mi dispiace..
So quello che pensi.. mi rammarico, ma mi è impossibile rivelarti certe cose..
Finisci di ascoltare il mio discorso..
Tu hai dubitato del tuo amico. Non farlo mai più, qualsiasi cosa accada. Tu fidati di lui sempre e comunque, anche quando ti sembra impossibile farlo. È l'unica persona sulla quale puoi fare affidamento ora. E poi, se non sbaglio, non è mica il tuo migliore amico?"

"Kei, eccomi, sono tornato!! Scusa il ritardo!!!" Nello stesso momento in cui Rei ha spalancato la porta delle stanza, quella che mi parlava è sparita, si è volatilizzata.
Io non riesco a capire più nulla, sono confuso.. "Kei.. mi preoccupi.. ecco, tieni, bevi questo.."
Prendo la ciotola che mi porge il mio amico, ma quando sto per iniziare a sorseggiare il liquido, mi tornano alla mente alcune parole di quella strana figura: "Sappi che tu e il cinese siete circondati da esseri di cui non dovete fidarvi, mai." Così, pensando alle conseguenze, mi blocco di colpo. "Non preoccuparti, l'ho fatto io.. per questo ci ho messo tanto a tornare.. non ti fidi?"
Rassicurato dalle sue parole, inizio a bere la sostanza..
"No, mi fido.."
"Bene, ora dormi un pò se sei stanco.. io rimango qui con te.."
Faccio come mi dice, mentre gli porgo la ciotola, che prende senza problemi. Appoggio, poi, la testa sul cuscino, mentre la triste melodia di un carillon mi fa da ninna nanna...

To Be Continued


Hola a tutti^^
Kei- stai bene?
Perché? O.o
Kei- hai postato con una velocità impressionante!!!
Ah, sì.. c'è un motivo XDDD
Ringrazio tantissimo eagle fire, saku_chan the crazy dreamers e Sybelle che hanno commentato lo scorso capitolo.. e (sempre in generale^^).. commentate anche questo ok?^^ Ah, non do garanzie, ma.. potrebbe essere che ci sarà un fermo nell'aggiornamento dei capitoli di questa Fan Fic per via del fatto che anch'io andrò in vacanza^^ posso dare la certezza, però, che non ci saranno più di due mesi senza aggiornamento, quindi, al massimo, a settembre mi rivedete seduta stante^^ contenti vero^^?
Kei- come no? (<-- in senso ironico)
Detto questo.. beh, buone vacanze a tutti quanti se non dovessimo rivederci in un possibile prossimo capitolo!!!!!!
Kei- ricordatevi di commentare..^^
Lo sanno, Kei, l'ho già detto io, non stressarli..

ranma-kinomiya^^

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14° ***


Hola a tutti^^
Buona lettura^^!


**Kei**

Saranno state le due di pomeriggio.
Scesi dal letto, infreddolito e coi brividi. Mi affacciai alla finestra, nella speranza di poter vedere almeno un piccolo raggio di luce in quel cielo perennemente oscuro e tetro.
Era tutta un'illusione. Null'altro che un'illusione.
Mi illudevo di poter vedere la luce del sole. Eppure, lo sapevo bene che qui non esiste il sole. Rimasi alla finestra, insistentemente, convinto che prima o poi sarebbe apparso.
Mi bastava poco: anche un piccolo barlume mi avrebbe soddisfatto.
Nulla.
Beh, era più che logico.
Sarei potuto rimanere lì, in speranzosa attesa ancora per un altro pò, ma.. il mio corpo decise che era ritornata l'ora di rimettersi a letto e, dato che Rei non era in camera, potevo benissimo riprendere a dormire.
Ero stanco, tuttavia non avevo sonno.
Avevo fame, eppure non volevo mangiare.
Volevo stare solo, ma sentivo il bisogno di una compagnia.
In me erano nate molteplici emozioni, tutte con un proprio contrario.
Ed ero confuso, la mia mente era confusa, e non sapevo cosa fare.
Ricordai quella voce: la voce di una donna che mi parlava con gentilezza.
Pensai che visto il posto dove mi trovavo, sarebbe stato impossibile sentire una voce dolce, famigliare. Sicuramente si era trattato di un sogno.
Un sogno piuttosto realistico.
E quei fogli? Quei disegni strani? È come se dessero due finali diversi per una stessa vicenda. Un pò come per le favole per bambini. Anche se non mi pare che avessero due finali.. o forse, l'avevano e poi sono state riadattate.
Due finali distinti, ma con un punto in comune.
Un finale triste e uno felice.
Però perché nel finale felice c'è ancora quella faccia in primo piano? Perché? Non dovrebbe neanche esserci..
Io.. non capisco.. io.. mi sento confuso.. mi sento pervaso dal dubbio.
Io non sono più io. Kei Hiwatari non è mai stato una persona dubbiosa.. non più di tanto almeno. Inoltre, sono preoccupato per i miei amici.
Qui, ce n'è uno che, piano piano, sta andando incontro ad una morte prematura e.. in Giappone.. non so cosa sia successo a Takao.. non si è più fatto sentire, quell'idiota!
Saranno state le due del pomeriggio.
Ed io ero impaziente di vedere la luce, ma quella non apparve.
Arrivò invece l'oscurità, come a volersi fare beffe di me.
Ma non ebbi paura.
Perché da sempre, avevo vissuto in un mondo oscuro. Anche se, le tenebre che mi avvolgevano ora erano molto diverse da quelle della mia infanzia.
Non ebbi paura.
Perché sapevo che c'era il mio amico da qualche parte nel castello.
Sapevo che per quanto strano sembrasse, in quella situazione, la camera era un luogo minimamente sicuro.
Rimasi da solo, in attesa.
L'attesa si prolungava in continuazione: i secondi sembravano minuti, i minuti ore, e le ore.. le ore sembravano secoli..
Kei Hiwatari non si muoveva dalla sua posizione.
Il tempo passava lentamente. Il silenzio che, ormai da tempo, aveva invaso la stanza, ora mi pulsava nelle orecchie.
Dall'esterno non provenivano suoni, neanche il più piccolo rumore. Sembrava quasi che per quel luogo il silenzio fosse sacro.
Dormii. Dormii a lungo, non avendo nulla da fare, non avendo nulla su cui riflettere.
Quando mi svegliai sudavo freddo, ed ero in preda al più profondo terrore.
Non ricordo che cosa sognai, ma ricordo di non aver mai fatto tanti incubi tutti di seguito in vita mia. Mi guardai in giro, nella speranza di poter trovare qualcuno che aspettasse il mio risveglio.
Invece no.
Ero ancora solo.
In quel momento mi chiesi come mai Rei non arrivasse.
Forse.. era ancora stato attaccato dal mostro ed era morto?
No.. perché altrimenti lui sarebbe venuto a cercare anche me.
Io so delle cose che il cinese non sa, e il cinese sa delle cose che io non so. Se non ci riveleremo mai questi segreti, sono certo che moriremo.
Dovremo collaborare.. ma non riesco a far cambiare idea al mio amico..
Che cosa potrei fare? Che cosa?
Non so per quanto altro tempo rimasi da solo in camera, a cercare di riflettere, solo dopo un paio di minuti, mi accorsi di un vassoio contenente del cibo appoggiato sul comodino.
Lo presi e, con mio stupore, vi trovai anche un biglietto che diceva così:
"Lo so che non ti fidi dei servitori di questo luogo, quindi, ho preparato tutto io.
Purtroppo oggi avrò da fare; tu riposati pure.
Ci vediamo stasera,
Rei."
Misi il biglietto da parte.
Avevo ancora la febbre, perciò non è che avessi tutta questa grande voglia di mangiare..
Mi nutrii ugualmente, e finii le pietanze che c'erano sul vassoio.
Stufo di stare in camera, scesi dal letto. Mi vestii e decisi che sarei andato a cercare il mio amico.
Ormai sapevo le strade del castello, quindi non potevo perdermi.
Arrivai alla porta della camera, feci per aprirla, ma notai un altro bigliettino (sempre da parte di Rei) attaccato sulla porta:
"Non uscire dalla stanza fino a questa sera.
Non è una richiesta, è un ordine.
Rei."
Come sarebbe a dire? Un ordine? Da quando Rei mi da gli ordini? ... ma da quando è il 'Signore' del castello, certo.
La cosa non mi garba affatto.. però.. e va bene! Non esco fino a sera.. solo per questa volta!
Mi risedetti di malavoglia sul letto, con il broncio e le braccia incrociate.
Stetti così per un pò, poi presi Dranzer e iniziai a pulirlo.
Era un pò di tempo che non mi dedicavo al beyblade.. ed era tanto tempo che non combattevo col bey.
Forse, per questo, sentivo una specie di vuoto dentro di me.
I combattimenti mi mancavano. Le stupide frasi di Takao della serie 'Non contarci Kei, io e Dragoon ti batteremo sempre a beyblade!' mi mancavano.
Finora non avevo mai sentito la mancanza di un posto o di qualcuno.
In me qualcosa era cambiato.. in meglio o in peggio?
La sera sembrava non arrivare mai.
Il tempo sembrava essersi fermato.
Io me ne stavo buono buono in camera, a guardare il soffitto, aspettando.
Ad un certo punto, mi girai di scatto, come se avessi udito qualcosa.
In realtà, l'unica cosa che avrei potuto sentire era il silenzio. Solo il silenzio.
Notai un libro sul comodino.
Non me n'ero mai accorto, ad essere sincero..
Lo presi, incuriosito.
Era pieno di polvere, pareva essere piuttosto vecchio..
Piano piano lo spolverai, come se avessi avuto tra le mani qualcosa di molto antico e prezioso. Era uno strano volume.
Prima di tutto, non vi era titolo, né davanti, né dietro. La copertina era nera, vecchia e logorata. Evidentemente il testo aveva un paio d'anni. Me lo rigirai tra le mani, incuriosito. Lo studiai in ogni sua minima parte e poi, lo aprii.
Le pagine tendevano al giallo ed erano piuttosto rovinate. In certi punti vi erano anche delle macchie. Sfortunatamente era scritto in cinese antico, lingua a me incomprensibile, quindi mi limitai a sfogliare le varie pagine.
Alcune di essere avevano degli strappi, delle macchie.. c'erano dei punti in cui mancavano quasi interi capitoli!
Non sono riuscito a capire di che libro si trattasse, né di cosa parlasse. Mi chiesi come mai Rei avesse un tale volume in casa..
È vero. Lui sa il cinese, è la sua madrelingua.. ma se ha questo libro.. o lui conosce il cinese antico oppure lo tiene solo per bellezza..
Però, pur conoscendo quella lingua, un libro così rovinato, con tante parti mancanti, farebbe fatica anche lui a leggerlo!
Il tempo continuava a passare.. non avendone la cognizione, mi domandai se ormai la sera fosse arrivata..
Pensai che, forse, guardando fuori dalla finestra l'avrei capito. Poi, feci mente locale.
Andare a dare una svista all’esterno non mi avrebbe fatto sapere se era sera o no, dato che qui non vi è la luce..
Chissà perché Rei si ostini a vivere in un posto del genere.. è lugubre, triste e mette ansia.. come se non bastasse, è malsano.. in più, incute una tristezza profonda. Almeno, queste sono le sensazioni che provo io..
Il cinese non tornò.. o meglio.. non arrivava..
Probabilmente era ancora pomeriggio, e io non me ne rendevo conto..
Continuai ad annoiarmi, sempre di più. Stranamente avevo la mente vuota. Senza preoccupazioni, senza pensieri.
Superficiale data la situazione in cui mi trovo.
Dovrei essere sempre all'erta, per non farmi cogliere alla sprovvista in caso di attacco da parte di quell'essere..
Ma questa volta no.. questa volta non ce la faccio.. questa volta sono troppo stanco..
Non solo.. sto anche provando un forte senso di solitudine.. e ciò mi rattrista molto.. il che è strano..
Sono abbastanza inquieto.. continuo a girare per la stanza, nonostante le vertigini e la febbre.. non riesco a stare fermo.. non riesco a pensare..
Improvvisamente mi viene alla memoria una canzone che avevo sentito prima di arrivare in questo luogo..
Era un brano difficile da definire.. certamente si trattava di qualcosa di lirico. Non ho mai capito che cosa dicessero, in quella canzone, né di che cosa parlassero.
Ma devo dire che non mi dispiaceva del tutto. La melodia era triste e lenta. Molto tranquilla, per quello che ricordo..
Non sembrerebbe, ma sono un tipo da brani classici, calmi, senza cose 'pompose'.. il metal o simili li sento molto, ma molto poco..
Il resto del tempo l'ho passato cercando di ricordarmi canti che ascoltavo e che cosa dicessero..
Stetti ancora per molto a guardare il soffitto.. poi..
"Ormai sarà anche sera.."
Ebbi la tentazione di aprire la porta della stanza, e di uscirmene per andare a zonzo per il castello. Ma mi fermai proprio sul più bello.
Ricordai che Rei era decisamente cambiato da quando aveva lasciato i BladeBreakers, quindi, chi mi assicurava che come reazione sarebbe stato calmo?
Così, tra l'annoiato e l'amareggiato, mi ributtai sul letto..
I minuti passarono..
In lontananza sentivo come una specie di melodia e dei canti.. però, per me, era solo frutto della mia immaginazione.. qualcosa di effimero..
...
...
Rei non tornò.

To Be Continued

Hola^^ finalmente, dopo le vacanze, rieccomi^^
Contenti vero?^^
Tutti: Eccome -__-
Nooo..singh ç___ç
Cmq.. passiamo subito a..i rigraziamenti^^!
Eagle fire, grazie mille per tuuuuuuuuuuuutti i tuoi commenti^^ e, anche per il sostegno^^ (altrimenti, con molte probabilità, non avrei mai continuato questa fic^^°° adesso che l’ho detto non uccidermi ok?^^°°)
Sybelle, che è iper curiosa di sapere come andrà avanti^^ e che mi lascia sempre dei commentini piacevoli XD
E, infine, ma non per questo ultima, anzi, saku_chan the crazy dreamers che aspetta sempre anche lei i miei lentissimi aggiornamenti^^°° (maledetti compiti di scuola è_é!)
Ok, lo so, sembrano i ringraziamenti che si fanno a fine fic.. >.>°°
Cmq, grazie a tutti voi che avete commentato e, grazie anche a chi legge e basta^^
Al prossimo capitolo^^
ranma_kinomiya^^

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15° ***


Hola a tutti^^!
Buona lettura^^!!!


**Kei**

Dormo ancora oppure sono sveglio?
Il soffitto gira.. piano..
La stanza gira.. piano..
Eppure io sono fermo.
Che cosa.. sta.. succedendo?
Che cosa.. mi sta.. succedendo?
Cerco di alzarmi, invano.
Non ho forze, non ho più nulla.
Debole.
Stanco.
Lasciato a me stesso.
Senza la possibilità di potermi muovere.
Io.. non voglio.. rimanere qui per sempre.
Le palpebre mi si fanno pesanti.. no..! Non voglio addormentarmi..! Non voglio..!
Tutto inutile..
Sto dormendo. Lo so, lo so bene.
Che brutta, sgradevole, sensazione ho addosso.
Mi sento osservato, fissato.
Costantemente guardato da qualcuno che non mi piace, da qualcuno in cui non ho fiducia, da qualcuno di cui ho paura...
Apro gli occhi, di scatto.
Fortunatamente sono con la testa sotto le coperte e girato su un lato del mio corpo. Non posso vedere nulla. Non voglio vedere nulla.
Anche perché quella brutta sensazione non se ne va via.. anzi, continua.
E se... lui fosse qui?
Se lui mi stesse fissando ora?
Qualcosa sale sul letto. Si muove piano, verso di me.
Cercando di non farmi sentire, mi rannicchio e prendo un piccolo coltello che tengo sempre addosso.
Sono pronto. Sono pronto se devo combattere.
Oh no..! La vista..! Mi si sta offuscando, maledizione!
“Kei..?”
Questa voce.. dannazione! Sto.. perdendo.. conoscenza...
...
...
... “Sei uno scemo! Lo sai che potevi morire soffocato?! Ehi, Kei! Brutto idiota, mi senti?!”
“Ta.. Takao?”
“No, sono tua nonna! Ovvio che sono io!”
“Che.. che diavolo ci fai tu qui?”
“Scusa.. come sarebbe a dire che diavolo ci faccio qui?! Sono venuto a prendere te e Rei, no?!”
“Ma.. Rei non.. e poi come hai fatto ad arrivare...?”
“Devi aver preso una brutta botta in testa.. aveva ragione Rei.. Kei! Siamo in Cina! Al Villaggio delle Tigre Bianca, ricordi?!”
“No.. io.. mi ricordo che ero nella camera di Rei.. nel castello all’interno del bosco..”
“Takao, si è svegliato?”
“Ah, ciao Rei! Sì sì, è sveglio ma.. sta delirando!”
Mi alzo, di scatto, indispettito da quella sua affermazione.
“Io non sto affatto delirando, Takao!”
Improvvisamente, tutto ciò che è intorno a me, inizia a girare, freneticamente, e io ricado sul letto, come un sasso.
“Stai attento, scemo! Non stai bene, lo sai?!” Sì, avevo capito di stare male.. però, qualcosa non torna. Come è possibile che ora sia al Villaggio della Tigre Bianca? Fino a poco fa mi trovavo nella camera di Rei, nel castello, dentro quel dannato luogo.
Ah, sì, è probabile che stia delirando...
“Forse, Takao, Kei è solo molto stanco..”
“O forse, Rei, Kei si è fatto un gran bel sogno molto realistico.”
“Io non mi sono sognato proprio nulla!
Io ho visto quel castello! E anche quel mostro!”
Sono decisamente arrabbiato. Il mio mal di testa, poi, non se ne va.
Ma che diamine!
Non è giusto!
Perché non mi credono?
È vero.. da parte di Takao potrei anche capire.. ma Rei..! Rei era lì con me!
Il bello è che fa finta di nulla.. mi stanno trattando come un matto..!
“Kei, hai la febbre alta, non stai bene, non sai quello che dici.. rimettiti a letto..”
“No Takao! Avrò anche la febbre, ma so perfettamente quello che dico!”
“Kei..” ... “Non stiamo dicendo che sei pazzo, come pensi tu.. diciamo solo che sei stanco..”
“Rei.. andiamo.. lasciamolo riposare.”
Non posso nemmeno replicare ora.
Fantastico.
Mi sdraio sul letto.. appoggio bene la testa sul cuscino.. sistemo le coperte e chiudo gli occhi. Se solo fosse un sogno.. se tutto questo fosse solo un brutto sogno..
Mentre penso, sento la fievole musichetta di un carillon..
E’ un brano molto triste, ma.. io non ricordo che in camera Rei abbia mai avuto un tale strumento. Insospettito, mi giro, apro gli occhi e mi tiro a sedere.
Appena alzo lo sguardo..
§Buon giorno Kei..
O forse dovrei dire: “Felice di rivedermi?”§
Non urlo. Non posso.
Il mio cuore si è come fermato.
Non lo sento battere.
La stanza immersa in un buio oscuro e tetro, macabro e continuo, pericoloso e odioso, mi fa pensare che sia tutto un incubo.
La mano di quella cosa che preme sulla mia bocca, per non farmi parlare.
Una mano sudicia.. la mano di un assassino.. la mano di un mostro.
Senza nemmeno rendermene conto, perdo conoscenza.
...
...
...
...
Nemmeno il più forte tra gli uomini sopporterebbe la vista di un tale orrore.
E, dato che io sono un blader, dato che io sono solo Kei Hiwatari, non posso chiedermi di essere più potente di quello che sono.
Solo una cosa, ora, non mi torna.
Fa molto freddo.
E sono immobile.
E queste voci?
Apro leggermente gli occhi.
Vedo tutto sfocato.
Ho lo sguardo rivolto verso il soffitto.
Uno strano soffitto.
E’ tutto nero-grigio e pare essere piuttosto vecchio.
Da lì, penzolano degli oggetti.. delle gabbie, si direbbe..
Un momento! Delle gabbie?!
Subito mi do una svegliata e mi rendo conto di essere legato (per i polsi e per i piedi) ad una lastra di metallo sporca di sangue vecchio.
Non ho su la maglietta, sono solo in pantaloni.
Sposto lo sguardo e, su un tavolino poco distante dal mio, noto il mio beyblade... dov’è.. l’aquila rossa?!
Ancora, spostò gli occhi, mi dimeno, questa volta in cerca del mio bit.
Lo trovo.
Sta rinchiusa in una gabbia, in alto e mi guarda.
Che cosa ci facciamo qui..? Perché l’aquila rossa è fuori dal beyblade?! Che cosa succede?!
L’animale sacro mi fa segno di dare un’occhiata per bene al posto devo mi trovo.
Non ci impiego molto a capire in che situazione sono finito.
Strumenti di tortura sono ovunque: sulle pareti, sul soffitto, per terra.
Rischio di vomitare, ad un certo punto, quando mi accorgo dei cadaveri che ci sono nella stanza.
Sembra che le voci che sento provengano da loro.
D’un tratto, da una delle gabbie che sono appese al soffitto, cade un coltello che si conficca tra la mia spalla e la parte superiore del petto.
Riesco, a stento, a trattenermi dall’urlare.
Passano le ore.
La ferita inizia a fare infezione.
Quel dannato coltello era sporco di sangue vecchio e, forse, di veleno.
L’aquila mi guarda dall’alto, triste.
Nessuno dei due può fare nulla per l’altro.
Inutili sono stati i miei tentativi di liberazione.
Comincio a sudare freddo.
Evidentemente c’era sì, del veleno in quel coltello.
La mia unica fortuna è che entra in circolo molto lentamente.
Mi si annebbia di nuovo la vista.
Che cosa posso farci ormai.. è normale.. è di rutine finire in questi guai da quando sono venuto in Cina a cercare Rei.
Guarda in che situazione del cavolo mi sono cacciato.
Mi chiedo solo se i miei amici stiano bene.. lo spero per loro..
Però, sono dell’idea che se io mi trovo qui ora.. se sono ancora vivo.. ci deve essere un motivo..
Che quella creatura voglia torturarmi fino alla morte?
Potrebbe essere.
Basta dare una veloce occhiata a tutti i macchinari di tortura che ci sono qui.
Non ho mai pensato né a come né quando sarei morto.. se ora morissi per salvare degli amici mi andrebbe bene.. ma se morissi per il puro e morboso divertimento di un mostro, allora farei di tutto per cercare di liberarmi.
Sinceramente.. non pensavo di morire così presto..
Forse non dovrei partire con questo presupposto.. ma vista la situazione in cui mi trovo..
Il mio sangue continua a colore dalla ferita e ha già bagnato parte della lastra.
Se continua così rischio di perdere troppo sangue.
Sto perdendo ancora conoscenza..
Fenice.. salvami...

To Be Continued


Hola^^!!!!
Come va?
Non dico nemmeno che so che sono molto in ritardo perché.. lo so benissimo -___-‘’
Comunque.. ho idea che ci stiamo avvicinando alla fine.. contenti vero^^? Così non vi sorbirete più questo schifo...
Kei: e io non sarò torturato! Evvai!
-___- tu non stai bene..
Ringrazio tanto eagle fire, Sybelle (la quale mi ha fatto notare i vari cambiamenti di tempo nel capitolo precedente.. che, l’ha scoperto dopo, servivano a creare confusione^^’ XD), saku_chan the crazy dreamers, chibi valy e TaRi WhiteDragon che si è messa a commentare capitolo per capitolo O.O Grazie ragazze!! >. Bene... ora scappo.. al prossimo capitolo^^!!!

ranma_kinomiya^^

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16° ***


Hola^^!
Buona lettura^^!!!


**Kei**

Apro piano gli occhi.
È incredibile come io riesca a svenire tante volte e a riprendermi dopo poco.
La Fenice mi guarda triste.
Certamente ha capito che il veleno del coltello sta entrando in circolazione sempre più.
Sono segnato.
Nonostante il dolore per la ferita, non riesco a fare a meno di pensare.
Com’è che diceva quella canzone? Quella che avevo sentito un po’ di tempo fa... parlava di una belva, di un mostro? Raccontava.. di morte e paura?
Quanti corpi ci sono in questa stanza?
Si direbbero sulla decina, me compreso.
Quanti cadaveri ci sono in questa stanza?
Esattamente... non riesco a contarli... mi danno la nausea..
-“ In genere sono stati trovati tutti, o quasi, con gli arti rotti. C’erano molto lividi e segni di oggetti appuntiti. Evidentemente devono essere stati torturati. Qualcuno di loro non aveva più qualche parte del corpo.. e in ognuno dei defunti mancavano degli organi interni. Chi il cuore, chi il fegato, chi gli occhi, chi l'intestino, chi il cervello.. e così via. Solo uno, di quelli che sono stati trovati, era senza segni vari. Come se l’omicida avesse voluto risparmiarlo in qualche modo. Nessun tipo di segno di tormento o simile. L’unica cosa che non si riesce a capire scientificamente è come sia morto. Non è morto per causa naturale, non era malato quando è arrivato nel bosco. Ed è risultato che non è morto per malattia o omicidio. Ho ragione di credere questo: visto che agli altri sono stati rubati degli organi e basta, a costui sia stata presa l’anima.”-
Ma... ricordo esattamente queste parole.. me le aveva dette Rei qualche tempo fa.
Perché proprio ora mi vengono in mente? Non capisco...
Quasi istintivamente, do un’occhiata più attenta a uno dei tanti morti presenti in sala.
-“ In ognuno dei defunti mancavano degli organi interni...” ... “Chi il cuore...”-
Oddio.
Il cuore... c’è un buco all’altezza del cuore...
Sposto lo sguardo su un altro.
Paura...
-“In genere sono stati trovati tutti, o quasi, con gli arti rotti.” ... “Solo uno, di quelli che sono stati trovati, era senza segni vari.”-
Frenesia...
-“L’unica cosa che non si riesce a capire scientificamente è come sia morto.”-
Terrore...
-“L’anima.”-
Con un bacio... sulla bocca.
M***a. E ora che cosa cavolo faccio?! Che... Fenice...
Muovo lo sguardo verso l’animale.
Continua a fissarmi.
“Ti prego, andiamocene.. troviamo un modo per scappare.
Ci deve essere una scappatoia.. c’è sempre una scappatoia.”
Sarà l’immaginazione, ma inizio a sentire molto, ma molto male all’altezza della ferita.
Sto per mettermi a parlare (in modo vero e proprio), quando l’aquila rossa mi fa segno di tacere.
Eseguo l’ordine e ho modo di sentire il rumore di passi strascicati.
No, no, no, no, no!
Comincio a diventare nervoso, tanto da sentire i crampi allo stomaco.
Il mio respiro si fa affannoso al solo pensiero di quello che potrebbe accadere di qui a poco.
Sto morendo di terrore.
Non so quanto ancora possa reggere.
Ecco che i passi si avvicinano.
Sempre di più.
La porta cigola.
Si apre.
Si richiude.
Non so quanto possa servire serrare gli occhi e far finta di essere svenuto.
Si avvicina.
§Conosci ‘senza cuore’? È il signor. dottore col completo marrone.
Conosci ‘senza occhi’? È il signor. dottore che credeva di guarirmi con dei semplici occhialotti.
Conosci ‘senza fegato’? È il signor. dottore tanto bravo... quanto fifone.
Conosci ‘senza pelle’? È il signor. dottore dalle mani belle.
Conosci ‘senza cervello’? È il signor. dottore il cui cranio ha dentro un vermicello.
Conosci ‘senza anima’? È il signor. dottore dall’espressione inanimata.
Conosci ‘senza anima’? O certo che lo conosci. Sei tu.§
‘Senza anima’ sarei... io?
Per togliere l’anima.. sottrarre la vita.. con un bacio.
Non penserà di..?
Ora sento il suo respiro farsi sempre più vicino.
Così vicino da aumentarmi la nausea.
Ma che cosa vuole costui da me (anima a parte)?
Pare divertirsi molto a creare terrore. E tutti questi macchinari di tortura.. per cosa poi? Perché quest’essere si comporta così? Perché è così? Lo era già o lo è diventato?
Argh! Ma io sono un’idiota! Dovrei cercare di liberarmi invece di perdermi nei problemi esistenziali del mio avversario.
Troppo tardi... il suo viso è a pochi centimetri dal mio, lo sento.
Non posso fare più nulla, anche serrare le labbra non servirebbe, e poi.. se si accorgesse che sono sveglio? Mi torturerebbe fino all’ultimo respiro?
...
...
È veramente questo ciò che voglio? Morire senza lottare?
No.
Kei, non farmi ridere, tu non vuoi morire.
Devo solo aspettare il momento adatto..
Improvvisamente percepisco un forte movimento d’aria e la faccia della creatura non è più sopra la mia. Intuisco che dev’essere accaduto qualcosa di grave (per lui e solo per lui, spero), per avergli interrotto la cena.
Odo i suoi passi portarsi verso l’uscita e scemare mentre se ne va, probabilmente arrabbiatissimo. Non apro subito gli occhi.
Avrebbe potuto giocarmi un brutto scherzo, ed essere ancora qui, davanti a me, a fissarmi con quel ghigno malefico.
La Fenice ha capito ciò che penso, perché, con un versetto stridulo, mi fa intendere che il pericolo è passato.
Beh.. dire che ‘il pericolo è passato’ è una bella esagerazione.
Quindi apro gli occhi, senza trovarmi brutte sorprese dinnanzi.
L’aquila rossa mi fissa, triste.
“Che cosa possiamo fare?” Le domando, rassegnato.
Sposta lo sguardo di lato, sempre più abbattuta.
Poi, come se fosse rinata, gli occhi le si illuminano di una luce nuova, di una luce di speranza. Torna a guardarmi, con pupille cariche di forza.
Probabilmente le è venuta un’idea.
La vedo sparire in un bagliore di luce rossastra, per poi riapparire davanti a me, liberandomi.
Mi guarda come per dirmi: “Non ci voleva tanto. Dovevo solo recuperare abbastanza energie.”
Mi metto a sedere, separando la mia pelle dal gelo della lastra di ferro.
Do un’occhiata ai vari segni che ho sui polsi, sulla pancia, sulle caviglie... era proprio sua intenzione che non scappassi.
Il mio Bit Power mi fa segno, impaziente, di uscire da qui, ora che ne abbiamo l’occasione.
Con un po’ di fatica scendo dal lettino per le torture e, barcollando leggermente mi avvio al tavolino per riprendere il mio Dranzer.
Dopo aver fatto tutte queste azioni, mi volto. Io e l’aquila ci scambiamo uno sguardo di intesa e poi iniziamo a muoverci verso una speranza di vita.
Percorriamo varie strade sotterranee del castello, stando molto attenti.
Sono tutte molto buie e lugubri, è molto difficile vedere.
Ad un tratto mi prende un colpo.
Faccio in tempo a nascondermi dietro una parete che vedo passare di lato a me lui.
Se mi avesse visto... Dio ti prego fa che non sia così.. fa che non mi abbia sentito...
Prego con tutto me stesso per avere un minimo di fortuna in questa ‘avventura’.
... La dea bendata non mi ha voltato del tutto le spalle.
Quell’essere se n’è andato. Almeno così pare.
Voglio tornare al più presto in Giappone, al sicuro.
Io e la Fenice ci rincamminiamo, andando più a casaccio che altro. Facendo, però, sempre molta attenzione.
Non voglio rischiare ancora.
Passando per un corridoio e per l’altro, ci ritroviamo all’interno di una stanza.
Non riesco bene a capire che tipo di luogo sia.
Vi è un letto, ma anche uno studio e un bagno... c’è persino un cucinotto.
Noto che su un comodino c’è una foto.
Mi avvicino incuriosito.
La cornice è tutta rovinata e di ciò che vi è rappresentato si capisce poco, vista la polvere che vi è sopra. Soffio.
Quella che mi si presenta davanti, è l’immagine di una giovane donna, sui venticinque anni, molto bella. I capelli neri, gli occhi gialli e vivaci, i denti bianchi e splendenti.
Il viso di questa ragazza mi ricorda vagamente quello di Rei.
Mi rigiro la fotografia tra le mani, ma non mi accorgo subito della piccola scritta che vi è sul retro.
Appena la noto, leggo quel poco che si capisce.
Chun-li Kon.
Kon...? Ma non è lo stesso cognome di Rei?
Sarà uno di quei cognomi molto comuni.
Mi infilo l’oggetto in tasca.
Poco dopo noto un tappeto molto bello appoggiato su uno specchio relativamente grande.
“È rotto.” Dico a bassa voce.
Mi ci avvicino, con cautela.
Sposto con una mano l’arazzo, scoprendo un passaggio segreto.
Mi volto, e la Fenice mi fa segno di entrare.
Le ubbidisco, iniziando ad incamminarmi in linea retta.
D’un tratto, un pezzo di soffitto del cunicolo crolla, chiudendoci dentro.
Probabilmente è meglio così. Sia io che l’aquila rossa siamo in un luogo dove lui non può trovarci.
Almeno.. questo è quello che spero.

To Be Continued


Hola^^!
E finalmente ci avviciniamo alla fine! Mancano.. vediamo.. mh.. emh.. i capitoli mancanti sono... non lo so nemmeno io @_@!
Evitiamo va^^’’’ anche perché non si sa mai che cosa la mia mente malefica potrebbe escogitare +____+
Kei: No, basta, ti prego non ce la faccio più!
Ti tocca, caro, ti tocca.. almeno fino a quasi fine fic V_V
Ringrazio chibi valy, eagle fire, saku_chan the crazy dreamers e Sybelle per i loro commenti^^! Un grazie anche a chi legge e basta^^!
Ora scappo!

ranma_kinomiya

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17° ***


Hola a tutti!!
Buona lettura^^!


**Kei**


Il cunicolo si presenta come una stretta, lunga galleria in linea retta.
Di luce c’è ne poca. Se non ci fosse l’aquila rossa a risplendere non si vedrebbe assolutamente niente. Non so che fare, sinceramente.
Qui sono al sicuro, in un certo senso.
Devo solo sperare che nessuno venga a sapere dove mi trovo, o sono guai seri.
Oramai non so nemmeno se posso fidarmi di Rei. Comincio a pensare che potrebbe essere in combutta con quella cosa.
E se così fosse, Rei o non Rei, amico o non amico, io non potrei certo salvarlo. Anche perché, non solo per il cinese sono preoccupato.. mi chiedo se Takao sia ancora vivo.
Ricordo bene di quella telefonata che feci qualche settimana fa. Una telefonata dove qualcuno aveva risposto... sì, ma a vuoto.
Non vorrei che ci fossero suoi amici in Giappone. Sarebbe alquanto pericoloso. E nel caso ci fossero, non sarebbe scorretto pensare che Takao sia già bello che morto.
Tutto questo date due possibilità:
1. sono amici e sono in contatto.
2. non sono amici, non sono in contatto ma sono crudeli in modo uguale.
Ovviamente ne potrei altre cento di probabilità, ma ora è il caso che io mi dia una mossa a scappare da qui.
Un attimo.
Io non ero insieme al giapponese e a Rei, prima di trovarmi in questa situazione?
E prima ancora di vedere Takao e Rei insieme, non mi trovavo nella stanza del cinese, all’interno del suo castello?
Sì, proprio così.
Ma allora... cos’è successo, esattamente?
Che la ‘visione’ dei due miei compagni di squadra sia stata tutta un sogno?
Direi che non può essere accaduto diversamente.
Ciò vuol dire...
“Fenice! Cosa c’è?”
L’animale mi fa segno di muovermi, di cominciare ad incamminarmi.
Inizialmente non ne capisco il motivo, poi, il suono di passi strascicati e pesanti mi fa intendere tutto.
Sul mio volto, lo sento, si dipinge un espressione di puro terrore.
Inizio ad incamminarmi, freneticamente, facendo un sacco di rumore.
Al che l’aquila rossa mi ferma, facendomi capire di non far baccano.
Il cuore inizia a battere così forte.. sembra che mi voglia uscire dal petto.
Il Bit entra nel bey, in modo da non brillare più.
L’oscurità ci avvolge.
Sono così teso e così spaventato..
Calde lacrime mi scendono sul viso, per poi cadere sulla fredda roccia.
Se io volessi salvarmi, starei fermo.
Se io volessi di nuovo vedere il sorriso dei miei amici non mi farei certo catturare.
E quindi.. devo solo scappare, devo solo trovare il modo di uscire vivo da questa situazione.
Una volta mi dissero: “Esiste un mondo, anzi, un cerchio. E in questo cerchio vi è la paura.” Ma io non ci credetti mai.
Ora mi devo ravvedere. Questo cerchio esiste davvero.
Il respiro di quell’essere si fa sentire sempre di più. È vicino, si capisce.
Più che stare immobile, senza muovere un muscolo, non posso fare. Devo sperare in qualcosa che non esiste, purtroppo.
I minuti passano, interminabili.
Di lui non si ode più niente. Né i passi, né i respiri... deve essersene andato.
Mi chiedo, però, perché lei non sia ancora uscita dal beyblade...
La risposta alla mia domanda non si fa attendere molto.
Ero più che sicuro che se ne fosse andato, ma, evidentemente, mi sbagliavo.
E di grosso anche.
Un urlo (di quelli terribili) d’ira si propagò per tutta la stanza e per tutta la galleria dove ero nascosto io.
Malediceva... malediceva a più non posso colui che gli aveva preso la sua cavia, colui che gli aveva preso il suo ricordo.
Poi finì.
Finì con un pianto.
Non mi sarei mai aspettato che una creatura come quella potesse piangere.
E dopo quello ‘sfogo’ (lo capii), uscì dalla stanza, molto più crudele e cattivo di prima.
Iniziai a muovermi, seguendo l’unico percorso che mi si parava davanti.
La Fenice, dal canto suo, era tranquilla e di nuovo mi faceva luce con il suo splendore.

Continuare a sperare.
Quando questo incubo troppo reale finirà?
La vita mia, ad un filo rosso è legata. E se il filo si spezza, anche io mi spezzo.
Il filo del destino, il filo della vita. Così lo chiamano.
Vorrei tornare a casa, ma la strada del ritorno mi è sbarrata.
Vorrei vivere.
Mi è impossibile.
Perché mi negate la libertà?
Che cos’ho fatto di male a questo mondo?
Chi siete voi per decidere della mia esistenza?
Io so che cosa sono.
Io non sono un mostro.

È incredibile il modo in cui un essere umano tenta di aggrapparsi alla vita. Con una bramosia di essa così forte da sembrare pura pazzia.
Io sono pazzo.
Sono solo pazzo.
Io sono pazzo, ma sono anche maledetto.
Maledetto dal mio stesso destino, dalla mia stessa vita.
E come un uomo che si attacca ad una corda per non cadere nel profondo burrone, io ora mi attacco al filo rosso, per non cadere nel mondo del terrore.
Con le mani sporche e ferite, con il volto solcato dalla fame e dalla sete, con il sudore che mi bagna la pelle lo grido: io non voglio morire, non così.
E aspetto un miracolo, o qualcosa di simile, qualcosa che mi salvi, qualcosa che mi aiuti...
Che cosa mi succede? Perché a me? Che ho fatto io di male?
Perché a me?
Mi sento così.. stanco.. e confuso..
...
In un mondo oscuro e senza felicità vagherai.
Non avrai di che cibarti.
Non avrai di che dissetarti.
Non avrai di che godere.
Non avrai possesso di niente.
Non avrai la possibilità di essere sereno.
Sarai un’anima in pena come tante altre prima di te.
Avrai il nulla.

È questo il futuro che mi si prospetta.. solo morte e dolore..
Una fioca luce calda e famigliare mi sfiora il viso. L’uscita del cunicolo..
Il respiro si fa irregolare, il battito del cuore aumenta, l’adrenalina sale..
Ed eccola.. la mia frenesia, la conosco bene.
Dopo tante, tantissime fatiche.. eccola, ancora.. la via..
Ma.. se la via fosse stata presa?
Fuoco che ardi nel mio petto, proteggimi.

“K.. Kei!!!”
“Urgh.. coff.. coff.. Re.. Rei..?”
“Kei! Sei vivo!!! Grazie al cielo!! Non sai come sono felice di vederti!!” Vengo tirato fuori dal mio nascondiglio con forza e abbracciato così forte da sentirmi soffocare.
Rei è vivo, è salvo.
Ricambio la stretta dell’amico, quando mi accorgo di una cosa.
La Fenice è tornata nel bey, e il mio amico, appena lo guardo in volto, è un po’ diverso.
“Che.. ti è successo?”
Non risponde alla mia domanda, anzi, me ne fa una uguale. “Non te lo posso dire..” rispondo io.
“Perché no?”
“Perché qui non siamo al sicuro..”
“Andiamo in camera mia..”
“Nemmeno lì siamo al sicuro.”
“Allora potremmo andare nelle segrete.. quello è un posto molto sicuro, non c’è nessuno.. mai..”
“No. Il tuo castello, il luogo in cui vivi non è sicuro.”
“Ma..”
“Non ho intenzione di farmi ammazzare, sia chiaro, e lo stesso discorso vale per te. Non accetto discussioni al riguardo. Tu farai quello che dico io, d’ora in poi. Io sarò il tuo comandante e tu mi obbedirai in tutto e per tutto, sono stato abbastanza chiaro?”
“Ma Kei..”
“Niente ma. E ora vieni con me.” Presi Rei per un polso, con l’intenzione di portarmelo appresso.. se non fosse stato per le gambe che mi ritrovavo in quel momento, sarei riuscito a trascinarlo senza problemi.
Caddi a carponi sul pavimento della stanza rossa e tossì.. sangue.
Non so che cosa pensò il mio amico in quel momento, però sono certo che dopo il mio svenimento lui non fece nulla. Perché, al mio risveglio, ero esattamente nello stesso punto di quando persi la coscienza.
Mi alzai, frastornato, e lo vidi.
Era li, a fianco a me, che cantava..
-Siamo qui.. e non sappiamo come fermarci.. non sappiamo come salvarci.. e aspettiamo una calma attesa che non arriva..
E feriti ci facciamo forza l’un l’altro.. ma i nostri tagli continuano a sanguinare.. siamo maledetti.. Viviamo nel profondo delle tenebre, odiati dai nostri stessi simili..
E siamo da soli..
Il nostro amore si chiama odio..
Siamo solo maledetti..-
“Ti sei ripreso..”
Guardo il cinese con sguardo sfocato.. ero convinto che se ne fosse andato. “So cosa ti è accaduto..” disse, guardandomi il corpo sporco di sangue e terra.
Passò un dito sul mio petto scoperto, su uno dei segni che erano stati inflitti. “È incredibile che tu sia sopravvissuto..”
“Perché.. non mi hai.. aiutato.. prima..?”
“Io sono un mostro, Kei.. avevi ragione quando mi hai dato quell’appellativo..”
“Tu stai.. mentendo..”
“Guarda..” Aprì la bocca e mi mostrò dei denti bianchissimi, con tanto di canini appuntiti..
“Sei.. un.. vampiro..?”
“Ahah.. no Kei.. quelli non esistono. E se esistessero non sarebbero niente in confronto a me.”
“Allora.. cosa sei?”
“Non lo so nemmeno io.. so solo che sono un mostro..”
“No.. tu sei un mio amico..”
“Kei, non prendermi in giro.. quante volte hai dubitato di me..?” Spostai lo sguardo, colpevole. “La creatura.. io so cosa ti ha fatto.. vuole il tuo corpo.. vuole il tuo sangue, vuole la tua anima.. perché così potrà riportare in vita la sua amata.. ecco spiegati tutti quegli omicidi..”
“E.. la tua lettera.. quella scritta col sangue.. tu hai..?”
“No, non è come pensi.. ero veramente in pericolo.. se non mi credi.. ti faccio vedere i segni..”
Mi aiutò a tirarmi su e andammo in camera. “Preparati.. non sarà affatto piacevole..”

To Be Continued


Hola a tutti^^!!!!
Siamo quasi alla fine O.O!! Ma ci pensate?? XD
Allora, come è stato questo capitolo, così pieno di rivelazioni?
Kei: pieno zeppo, guarda -.-
Zitto tu >.< o ti farò fare una brutta fine!
Kei: O.O|||
Ringrazio, come sempre, eagle fire, Sybelle e MeMs! Grazie mille!!! Ora scappo! Al prossimo capitolo!

ranma_kinomiya

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18° ***


Hola a tutti!
Buona lettura^^!


**Kei**

“Rei.. cos’hai intenzione di fare?”
“Quello che avrei dovuto fare da tempo, Kei. Cioè salvarti la vita.”
“Ma.. cosa vuoi dire?”
“Non puoi pretendere di comprendere qualcosa che è più grande di te.. non ora, almeno.”
“Se parli per enigmi come puoi pretendere che ti capisca?”
La risposta si fa attendere.
La risposta non arriva.
Il cinese se ne sta zitto, quatto, come se non mi abbia affatto sentito.
Mi tiene stretto il polso, trascinandomi prima su per le scale, poi diritto per il corridoio.
Sarebbe bello poter sapere che gli passa per la testa.
Apre la porta di camera, mi ci butta dentro e se la richiude dietro, facendola sbattere fragorosamente.
Io sono a terra, basito, stanco e ferito.
Che diavolo gli è preso? Non è il Rei che conosco.. non è il Rei che ricordo, almeno.
“Io sono.. un mostro..” Da l’idea di essere una domanda.. ma sappiamo entrambi che non è così.
Senza nemmeno accorgermene mi prendo il polso che mi aveva stretto.. ha dei segni rossi piuttosto evidenti tutt’attorno. “E quello lo dimostra..”
Non gli rispondo, non so che dire. “Avevi ragione, Kei.. avevi ragione su tutto..”
Vorrei dire qualcosa.. ma cosa? Le parole non mi vengono.. è come se la mia voce fosse sparita.
Come se si rifiutasse di farsi sentire. “Tu taci. Tu acconsenti.”
Le ultime due frasi che sentì uscire dalla sua bocca. Perché poi, per lunghi ed estenuanti giorni, nessuno proferì parola.
La sola idea di rompere quel silenzio che si era creato mi faceva rabbrividire. Nemmeno a me è mai stato del tutto chiaro il motivo...
Rei peggiorava in modo costante. C’erano dei giorni in cui sembrava stesse bene, altri in cui sembrava stesse per morire da un momento all’altro.
I servitori non si vedevano più.
Eravamo da soli. Abbandonati al nostro destino.
Soli.. con la morte che ci aspettava ghignando dietro l’angolo.
Una volta il mio amico mi aveva detto: “Kei, non si può affermare di essere solo quando hai la fine della tua vita alle spalle. Pronta a ucciderti nel modo più dolce (per lei, non per noi) possibile.”
Il cinese era convinto di aver vicino qualcuno. Non gli importava se questo qualcuno fosse la morte o il suo migliore amico. Sapeva che non era l’unico essere vivente all’interno del castello, e questo gli bastava.
Io sono sempre stato in disaccordo con lui su questo punto.
Ho la convinzione matematica di essere solo.
È vero, c’è Rei, ma quanto conta questo? Meno che nulla. Potremmo benissimo morire da un momento all’altro...
Ecco.. il delirio. Ormai mi sono arreso all’evidenza. Probabilmente dovrei farmi rinchiudere in un manicomio. Chissà, magari li mi troverei meglio.
La camera rossa e la stanza da letto del moro sono diventati i luoghi nei quali passiamo la maggior parte del nostro tempo.
Siamo sempre insieme. Nessuno va mai in giro da solo.
Dormire con Rei non mi turba nemmeno più di tanto. A forza di restare rinchiuso qui dentro ci ho fatto l’abitudine.
In ogni caso, ancora non mi riesco a spiegare una cosa: la mattina, quando io e il cinese scendiamo per la colazione, troviamo la tavola imbandita.
Ho la sicurezza che non sia il mio amico a preparare da mangiare, perché lui è sempre con me.
Quindi.. chi?
Non credo di esagerare, se dico che tutti questi misteri mi incutono terrore.
Ma qui, sembra quasi che la persona che si terrorizza sia solo io. Visto e considerato che Rei passa tranquillamente le sue giornate leggendo, disegnando, suonando.. come se fosse la cosa più normale al mondo. Insomma, effettivamente.. sì, è normale ma.. ma non in questo caso, cavolo!
Lui se ne sta tranquillo tranquillo, mentre io, invece, sono sempre più inquieto.
Talvolta ho l’impressione che il moro abbia gettato la spugna.
Io me lo ricordo Rei. Me lo ricordo molto, molto bene. E so altrettanto bene che lui non era come adesso.
Il ragazzo che mi trovo davanti, che mi accompagna nelle mie giornate di inquietudine e costante allerta, non è il compagno di squadra che avevo.
Sono due persone completamente distinte.
Sarebbe corretto chiamarli Rei e Rei2, volendo.
Alla fine dei fatti, ero proprio stufo.
Insomma, è strano dopotutto. Io sono sempre stato un tipo taciturno e asociale... il fatto che mi manca la comunicazione con qualcuno è parecchio grave.
Sembra quasi che le nostre personalità si siano invertite.
Kei è Rei e Rei è Kei.
Che casino.
Comunque sia, non ho alcuna intenzione di passare altre giornate (sempre che ci siano) in questo stato di mutismo assoluto.
Perciò, volente o nolente, Rei dovrà riprendere a parlare e lo stesso farò io.
Mi avvicino cauto al mio amico. Gli poso una mano sulla spalla.
Lui si gira, mi guarda diritto negli occhi e poi riprende a fare ciò che aveva iniziato.
Ovvero: leggere.
“Di cosa parla, quel libro?”
Sono stupito. Dopo tanti giorni di mutismo le mie corde vocali non si sono atrofizzate.
Ovviamente sono stato troppo ottimista. Perché Rei, al posto di rispondermi, chiude il volume e me lo porge. “Forse non mi sono spiegato bene... parla, voglio che parli.”
Il mio amico mi guarda in modo indecifrabile.
“...Perchè?” Incredibile, ha spiccicato parola.
“Dovrei farti io quel tipo di domanda. Come mai è iniziata l’era del ‘non parliamo tra di noi’?”
“...Sto cercando di evitarti me stesso.. ma non ci riesco.”
“Cosa vuoi dire?”
“Kei.. lo sai.. te l’ho già detto. Sono un mostro. Speravo che non parlandoti più, guardandoti male e allontanandoti affettivamente da me, sarei riuscito a creare quel distacco che ti avrebbe salvato. Ma non ci sono riuscito, a quanto vedo.. Sei venuto in questo postaccio solo per aiutarmi. Ed ecco cosa ti accade. Guardati e guardami, Kei. Non ti faccio schifo?” Risposi con uno sguardo interrogativo. Allora Rei mi prese la mano e mi portò davanti a delle ante chiuse. Le aprì, rivelando un bellissimo specchio. “Guardati e guardami, Kei. Non ti faccio schifo?” Ripetè la frase di prima.
Inizialmente non mi ero accorto di nulla, poi, come se fossi uscito da un mondo di tenebre, vidi.
Vidi e rimasi.. senza parole.
Io ero... uno scheletro.
Ero diventato magrissimo. Pelle e ossa. Ero bianco, cadaverico. Ero freddo. Ero... morto.
Guardai la figura del ragazzo al mio fianco.
Aveva le guance rosee, gli occhi brillanti, la pelle calda. Era il mio esatto opposto.
Ma.. perché? “Guardati e guardami, Kei. Non ti faccio schifo?” Ancora quelle parole.
Ero confuso. Non riuscivo a rendermi conto di quello che mi stava accadendo. “Non capisci? Non capisci il perché? Non capisci perché sono ancora vivo?”
Mi guardò, disperato, con gli occhi pieni di lacrime che minacciavano di scendere da li a poco? Io ricambiai lo sguardo, interrogativo. Allora mi prese per le spalle scrollandomi. “Non lo capisci?! Perché sono ancora vivo secondo te?! Perché non capisci che dovrei essere morto io?! Morto! Morto! Io non dovrei essere qui! Guardati Kei, guardati! Possibile che tu non veda?!” Si zittì, con quest’ultima domanda disperata.
Poi iniziò a piangere.
S’accasciò a terra, tremante, aggrappandosi alle mie gambe. Rivolsi di nuovo il volto allo specchio. Sì, ero praticamente un morto.
Mi scrutai bene il viso. Gli occhi spenti, il volto solcato da.. da qualcosa che non era né fame né sete, né dolore né disperazione, né lacrime né sangue, né stanchezza né ferite.
I capelli avevano perso la loro lucentezza.
Come me, come i miei occhi erano spenti.
Tutto in me era spento.
I miei occhi di rubino, i miei occhi di fuoco non ardevano più.
Mi fissavo, sconvolto, e sentivo i singhiozzi di Rei ai miei piedi.
Solo una parola mi rimbombava nella testa.

Perché?

Il mio io si era annullato, in quel momento.
Con passo strascicato andai a sedermi dov’era solito stare il mio amico. La poltrona rossa davanti al caminetto.
Quel famoso caminetto.

Perché?

Rei mi seguì, le lacrime continuavano a scendergli.
Stava accanto a me, in ginocchio, con la testa appoggiata al bracciolo della poltrona.
Non mi guardava il viso. Non lo faceva. Forse perché gli faceva impressione vedere un ragazzo così magro.. forse perché gli faceva impressione vedere un morto vivente.

Perché?

E come?

E quando?

Chiamate comunemente dagli esseri umani ‘domande senza risposta’. Sono quei quesiti a cui nessuno sa dare una spiegazione (e quindi una risoluzione) scientifica.
Quindi come risolverle?
Perché è accaduto a me? E come mi è accaduto? E quando mi è accaduto?
Che c’entravo io, in questa storia? Perché mi ci sono messo in mezzo?
A qualcosa so dare una risposta. È successo a me, ma sarebbe potuto accadere ad altre mille persone.
È successo a me perché io sono venuto fin qui per salvare un amico.
... non me ne pento. Non torno sui miei passi. Non rinnego quello che ho fatto. Non incolpo l’amico.
Che sia mostro o no, è mio amico, è mio compagno, è parte della mia vita.
“Non piangere. Si sistemerà tutto.” Gli dico quello che penso. Ma gli dico anche una bugia.
So benissimo che non è finita qui. So benissimo che il peggio deve ancora arrivare. So benissimo che non si sistemerà tutto.
Non è corretto dare delle false speranze, soprattutto quando io stesso non ne ho.
Eppure lo faccio.

To Be Continued


Hola a tutti^^!
Ecco.. evvai… ci sono riuscita! Ho scritto il 18esimo capitolo!! *O*
Kei: in ritardo -.-‘
Dettagli, dettagli V.V’
Ringrazio tanto Chibi, Saku-Chan, Sybelle, Eagle Fire e Padme86!!!
Grazie mille per i commenti, ragazze, sono sempre ben accetti!!!
Ringrazio tanto anche chi legge e basta^_^
Alla prossima!

ranma_kinomiya

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Capitolo 19
*** CAPITOLO 19° ***


Hola a tutti^^!
Buona Lettura ^^!!


**Kei**

Vita e morte. Due stati della condizione umana molto diversi tra loro. Opposti.
La vita è completamente diversa dalla morte.
“Kei... mi dispiace...”
Se vita e morte fossero uguali, allora non ci sarebbero distinzioni tra i viventi e i defunti.
Ma vita e morte sono diverse tra loro.
Morte sopraggiunge quando vuole, inaspettata, indesiderata ed odiata a volte.
Vita è felicità, ma è anche dolore. “Kei... ascoltami...”
Sposto lo sguardo verso l’amico che mi sta accanto, ma non proferisco parola. “Kei, te ne devi andare.
Devi vivere. Non hai chiesto tu di finire in questa situazione. È colpa mia se ti trovi qui... solo mia.”
“È vero. È tutta colpa tua.” Il cinese abbassa lo sguardo, colpevole.
“...”
“Ma va bene così. Non mi pento di ciò che ho fatto, tanto meno delle mie decisioni e della mia voglia di salvarti. Se proprio devi morire per quella malattia, morirai. Ma non qui. Non in questo luogo e non con tutto questo terrore.”
“Tu.. non mi odi?”
“Certo che sei proprio stupido. Come posso odiare un mio compagno di squadra? Non odio nemmeno quell’idiota di Takao.. anche se dovrei, effettivamente.”
“... le tue condizioni fisiche peggiorano.”
“Miglioreranno.”
“Non se rimaniamo qui.”
“Allora andiamocene.”
“Le tue ferite sono ancora fresche.”
“Curiamole.”
“Non ho più nulla per medicarti.”
“Allora non le cureremo.”
“Sei troppo magro e debole per affrontare un viaggio come quello che ci si prospetterebbe nel caso decidessimo di partire.”
“Ho con me la fenice.”
Lui brama la tua anima.”
“Non l’avrà.”
“Non c’è via di scampo, moriremo.”
“Moriremo... uccidendolo.”
“Tu cosa...? Non è possibile!”
Dal modo in cui il cinese mi guarda, probabilmente, la mia espressione dev’essere mutata, e di parecchio anche. “Kei tu sei...?”
“Sì, sono maledettamente pazzo!”
Sento scorrere dentro di me quell’euforia che non sentivo da tempo. Uccidere, distruggere. Ecco cosa devo fare. Ecco cosa voglio fare. E le ferite che ho lungo il corpo, nemmeno le sento. Sembra quasi che non ci siano mai state.
Li sento, i miei occhi rubino che rispendono.
Lo sento, il sangue caldo che mi corre per il corpo, donandomi quell’eccitazione e quella frenesia che non sentivo da tempo.
L’adrenalina a mille... che stupenda sensazione.
Sì, è la prima volta che sento la voglia irrefrenabile di uccidere qualcuno.
Le mie labbra si muovono, lasciando spazio ad un sorriso maligno. Mi alzo, ghignante, per poi dirigermi davanti a quel famoso, bellissimo specchio che mi aveva mostrato ciò che ero diventato: una sottospecie di scheletro vivente.
Ora vedo un ragazzo magrissimo, con un perfido sorriso stampato sulla faccia, con occhi rossi e ardenti come il fuoco.
Ora sono... una macchina assassina. E la cosa mi piace, mi piace assai.
Mi giro lento verso Rei. Lo squadro da piedi a capo. “In che cosa credi, tu?”
“I-io? Non saprei..” Forse è un po’ spaventato da me..
“Crederai in qualcosa, no?”
“Beh.. sì.”
“Vuoi vivere?”
“Sì.”
“Cosa sei disposto a fare, pur di vivere, questa volta?”
“Kei.. io non voglio essere un assassino.”
“... Tu... ahahahah!!! Rei, questa è bella! Ma ti sei visto? Ma lo hai visto?!” Evidentemente sto proprio dando di matto, considerando come mi guarda il mio amico.
“Calmati, per favore...”
“Tu.. tu non sai niente! Non sai cosa vuol dire sentirsi risucchiare l’anima con un bacio, non sai cosa vuol dire sentirsi torturare.. tu non sai assolutamente niente! Ahahah!!”
... ... ...
Non so esattamente cosa successe dopo, ma quanto tornai lucido notai di essere in camera da letto, madido di sudore freddo e col corpo bruciante. Rei era vicino a me. “Che.. è.. successo..?”
“Hai avuto un collasso.” Rispose lui, tranquillo. “Adesso sto cercando di farti tornare in forze...
...cos’hai detto?” Evidentemente devo solo aver mosso le labbra e fatto uscire un flebile suono non udibile, se il cinese mi ha posto quella domanda.
“Bru.. cia.. brucia... da morire...” Mi sforzai di ripetere a voce più alta.
“Cosa brucia, Kei? Cosa?”
“I-io... il mio.. corpo.. brucia...”
“No, non stai bruciando.. è solo una tua impressione.”
“Ti dico che brucia!!!” Urlai, tirandomi a sedere e rischiando di cadere. Fortunatamente Rei mi prese per tempo.
“Bru...cia.. brucia da morire... lo sento..”
“Cosa senti esattamente?”
“Il corpo.. in fiamme.. dentro..” La voce mi si bloccò in gola, spalancai gli occhi, e poco dopo sputai sangue.
“N-no.. Kei.. no..” Rei mi reggeva, tenendomi stretto a se per non farmi cadere. “No.. quello era.. un mio problema.. perché.. l’avevo io.. tu.. tu non c’entravi niente.. come.. com’è potuto accadere..?” Gli si leggeva in volto la disperazione, mentre mi fissava, incredulo.
“Cos’è.. successo?”
Non mi rispose. Mi fece stendere a letto e poi sparì, oltre la porta della camera.
Chiusi automaticamente gli occhi, stanco. Insomma, cosa stava succedendo? Sapevo bene di essere ferito, ma non immaginavo fino a tal punto. In fin dei conti ce ne vuole parecchio di impegno per farmi sputare sangue.
O forse.. forse non erano le ferite a provocarmi quella strana reazione. Era.. qualcos’altro?
Ho visto il mio amico molto, molto spaventato, in quel momento. Anche se, con tutto l’impegno che posso metterci, non riesco a capirne tutt’ora il motivo.
Rei tornò poco dopo, bianco come un lenzuolo e iperagitato.
“Ecco! Devi prendere queste!”
“Delle pastiglie e un bicchiere d’acqua?”
“Sì.”
Rimasi un momento basito. Perché dovrei prendere delle medicine? Sono ferito, non malato. Sputare sangue potrebbe essere una reazione normalissima, visto quello che ho passato.
Eppure il mio amico mi guardava come se avesse davanti uno in procinto di morire.. o uno che ha scritto in fronte ‘io morirò a causa di una malattia’.
La differenza è che io, diversamente da lui, sono sano. Sì, certo, sono dimagrito parecchio, glielo concedo, ma quello malato è lui, fino a prova contraria.
Fino a prova contraria... “Kei, prendi queste, per favore..”
“Perché? Io non sono malato. E’ vero che ci sono dei farmaci per le ferite ma.. quelli non hanno proprio quel tipo di aspetto.”
“Queste pastiglie non sono per le ferite. Sono per la malattia.”
“Che malattia? E poi dovresti prenderle tu, no? Sei tu quello malato.”
“La malattia è la mia, quella che ho contratto io.” Prima di continuare fece un respiro profondo e deglutì, per poi lasciare spazio ad un espressione tutt’altro che felice. Come se avesse appena ingoiato un rospo. “Io non sono più malato, Kei.” Lo interruppi, contento per lui.
“Sul serio? Bene. Sono contento per te.” Per quanto mi sforzassi, la mia voce non usciva con la giusta tonalità. Ma il mio amico pareva non averci fatto caso.
Improvvisamente mi sentii stanco. Forse tutto quel parlare mi aveva stroncato.
“Kei... la malattia è come un parassita. Io sono guarito da un momento all’altro, non ti pare strano? E tu, invece, sputi sangue così, senza un motivo. Dire che hai avuto quelle reazioni per colpa delle ferite equivale a mentire. E scommetto che, anche tu, infondo infondo, avevi già capito.”
“Rei, non ti seguo.”
La malattia è come un parassita. Quando un parassita finisce di infestare un corpo cosa fa di solito?”
“Passa ad un altro.”
Chiuse gli occhi e sospirò. “Ti sei già dato la risposta da solo.”
“Ma non.. non è possibile. Insomma, tu dovresti essere ancora malato.”
“Il mio parassita è passato su di te. È logico che io ora stia bene.”
“Se è vero quello che dici, se tu sei guarito, allora possiamo andarcene, vero?”
“In teoria si.”
“La pratica?”
“Non esiste.”
In quel momento Rei si sedette su una seggiolina che non avevo mai notato prima d’ora. In effetti...
quella sedia non c’era mai stata in stanza e non l’avevo mai vista in nessun punto della casa. “Da.. dove viene, quella?”
“Forse è il caso che tu inizi a renderti seriamente conto che qui non c’è niente di normale. E che quel sogno che hai fatto non è la realtà.
Takao non è mai venuto qui, e io e te non siamo mai stati insieme a lui al Villaggio della Tigre Bianca. I disegni che avevi trovato rappresentano due futuri, nulla di più e nulla di meno.
Il file che ti mandò Takao tramite fax non è mai realmente esistito. O meglio, esiste nelle vostre menti. Diciamo che si tratta di una immagine guida che ho creato io e dato a voi. Si potrebbe definire una specie di illusione.
E per concludere... la lettera bianca.
In parte è anche quella opera mia, ed il sangue con il quale sono state scritte le tre lettere A.T.I distanziate tra loro (per quanto mi è stato possibile fare), mi appartiene. In parole povere quello è il mio sangue.
“Ma.. cosa vogliono dire? Io e Takao ce lo siamo sempre chiesti.”
“Beh, è semplice se ci pensi. Metti insieme i vari ‘indizi’ e fai due più due.
Un giorno, in modo del tutto inaspettato, arriva a casa Kinomiya una lettera, indirizzata ai BladeBreakers, da parte di un vostro ex membro di squadra.
Devi considerare due cose.
La prima. Non ti pare strano che io, pur sapendo che le uniche persone rimaste insieme eravate tu e Takao l’abbia indirizzata all’intera compagnia? Che, per altro, si era disgregata per il mondo. Chi in Italia, chi in Ameria, chi in Cina e forse.. chi in Russia.
Il giapponese era il nostro capitano, è vero.. ma perché mi sarei dovuto rivolgere proprio a lui? Takao farebbe di tutto per un amico, come farebbe di tutto per uno sconosciuto, ma lui non era adatto. Troppo impulsivo. Sarebbe morto subito. Io avevo bisogno di qualcuno dal temperamento forte, qualcuno di calcolatore. E chi c’era, all’interno della squadra, con questo carattere?”
“Questo... vorrebbe dire che.. non l’hai mandata tu, quella lettera?”
“In parte si. Ora non mi interrompere finché non finisco, ok?” Feci cenno affermativo con la testa.
“A.T.I. Sono solo tre lettere anche se scritte con il sangue. Già quest’ultima cosa dovrebbe farti riflettere. Perché proprio il sangue? Tu sai bene che io non sono affatto masochista. Certo, mi ci avrebbe potuto costringere qualcuno.. ma chi? Al Villaggio nessuno mi farebbe una cosa del genere. E tu non potevi sapere che io ero nel bosco.. anzi, in questo castello.
E poi.. è vero che le lettere che si leggono sono solo quelle tre, ma.. pensa.. lettera bianca con del sangue, indirizzata ad una squadra che non esiste più. Credimi, tutto sta nel sangue.”
“...” Spalancai gli occhi.
“Sì, è proprio quella, la parola..” Poi tutto mi fu chiaro.
“Aiutatemi..”

To Be Continued


RiHola a todos^__^!
E così, finalmente, ho pubblicato anche questo capito...
Kei: alla buon ora!
..Non ti rispondo, coso bicolore.. -__-‘
Spero che questo episodio vi sia piaciuto^__^
Ringrazio tanto Sybelle, Padme86, Chibi Valy, Eagle Fire e Saku Chan per i loro bei commenti^__^!
Grazie mille!!
Alla prossima!!

ranma_kinomiya

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Capitolo 20
*** CAPITOLO 20° ***


Hola a tutti!
Buona lettura!


**Kei**

~†Poi tutto mi fu chiaro.†~

Rei non mi guardava, ma sapevo bene che faccia aveva. La faccia di uno che si sente profondamente in colpa.
Lo osservavo, silenzioso. Si stava distruggendo le mani. Continuava a contorcere le dita della mano sinistra con quelle della destra. Un gesto di nervosismo acuto.
Chissà, magari si aspettava una mia sfuriata da li a pochi minuti.
Ma io me ne rimanevo calmo e tranquillo. Insomma, già ero (e sono) malato di mio, non vedevo perché crearmi ulteriori problemi.
E mentre mi perdevo nella contemplazione del soffitto, il cinese continuava a mantenere l’atteggiamento da cane bastonato.
Sinceramente non lo capivo. Non era certo lui che mi aveva volutamente trasmesso la malattia.
Perché struggersi in quel mondo, quindi?
Dopo venti minuti buoni di autolesione delle proprie mani, decisi che era il caso di impedire a Rei di continuare quella pratica assurda.
“Ehi, smettila di farti del male.” Gli dissi, cercando di mantenere un tono relativamente normale.
In tutto quel lasso di tempo (minimo, per giunta), non avevo prestato molta attenzione alla mia voce che, notai, essere diventata piuttosto bassa e roca.
Ma Rei non mi rispose. Anzi, continuò con quella attività irragionevole. “Vuoi considerarmi per una volta?!” Sbottai. “Capisco che tu ti ritenga il padrone di casa, ma non capisco come tu possa ritenerti in colpa. Insomma, non mi hai fatto niente. E ora guardami e rispondimi, grazie!”
Forse la mia mini-sfuriata aveva sortito il suo effetto. Dopotutto, io ottengo sempre quello che voglio.
E se non lo ottengo subito, lo otterrò poi. Non a caso, infatti, Rei aveva alzato la testa, e nel mentre, aveva iniziato a parlare. Anche se le sue mani dovevano subire ancora, poverine.
“Solo una domanda, Kei. Chi ti ha fatto venire qui?” Rimasi un attimo sorpreso da quel quesito, posto così, a bruciapelo.
“La.. lettera, suppongo.” Risposi, poco convinto.
“Umh..” Il cinese riabbassò la testa, con fare colpevole.
Poi continuai. “Prima mi hai detto di considerare due cose. Ma di queste due me ne hai detta solo una.
Qual è la seconda?” Vidi il moro spalancare gli occhi. Dopo, appena si rese conto del proprio gesto li richiuse, cercando di fare finta di niente. “Avanti... di che si tratta?”
In seguito alla mia ultima frase, Rei si decise al alzare nuovamente il capo e per la prima volta dopo un po’, mi guardò dritto negli occhi.
“..come ti ho detto prima, qui quasi nulla è normale. Ti ricordi del primo essere umano che hai visto quando sei arrivato? Bene. Sappi che quell’uomo non esiste.”
“Ma.. ma scusa.. e tutte le altre persone? Gli altri servitori?”
“Non esistono.” Mi rispose lui serio.
“Non capisco.. eppure li ho visti. Che fine hanno fatto?”
“Ah non lo so. Suppongo siano frutto della tua immaginazione.”
“La mia immaginazione? Ma se anche tu stesso li vedevi! Ti eri pure fatto portare una coppa di vino rosso una volta, me lo ricordo benissimo!” Esplosi.
“Kei.. devi sapere che io possiedo alcuni poteri.. e tra questi c’è quello illusorio. In parole povere facevo in modo di alimentare la tua immaginazione. Insomma, non potevo certo farmi scoprire.”
“Cioè vorresti dire che per tutto questo tempo io mi sono fatto ingannare da.. te?” Domandai incredulo.
Neppure io, Kei Hiwatari, uno dei più grandi Blader a livello mondiale riuscivo a capacitarmi del fatto che, Rei Kon, il mio amico fedele e compagno di squadra mi avesse... imbrogliato.
“Kei.. non l’ho fatto per malvagità. Il mio intento era solo quello di proteggerti. Non ho mai voluto farti del male, tu lo sai bene.”
“Oh beh, questo non lo metto assolutamente in dubbio.” Risposi, con una punta di sarcasmo nella voce.
Rei, per tutta risposta, rimase in silenzio. “Tant’è vero che a volte mi sembrava di avere a che fare con un vampiro.” Borbottai, ad un tono poco udibile.
“Hai detto qualcosa?” Mi chiese il moro.
“No, nulla.” Ribadì prontamente io.
Poi calò il sipario.
Eh sì, a tutto c’è una fine, purtroppo. Niente è eterno. Anche la persona più famosa al mondo, prima o poi, sarà dimenticata da tutto e da tutti.. è normale, del resto.
Mi chiedo come finiremo noi.
“Si vede...”
“Cosa?”
“Che hai la malattia..”
“Senti, posso sapere come mai, quando parli di questa ‘malattia’, usi un tono, come dire... diverso?” Il sipario si era di nuovo alzato.
“Sinceramente.. penso sia dato dal fatto che ci sono passato anche io.” Ah certo, ora lui non è più un malato terminale. “Ma se ti ascolti, Kei.. sei molto simile a come eri un paio di anni fa, ora. La malattia tira fuori solo il peggio delle persone che infetta.”
“Oh beh, poco male.. non sono mai stato uno simpatico ai più. Però.. se ricordo bene.. a parte poche volte, tu non avevi il tuo ‘lato cattivo’ che ti dominava.”
“Hai detto bene, infatti. ‘A parte poche volte’. Cambiando argomento, hai fame?”
“Fame? Con tutto quello che sta succedendo mi chiedi se ho fame?!” Urlai.
Sospirò. “Kei.. se non mangi non avremo neppure la minima possibilità di poter scappare, lo sai.”
“Ah, ora che il malato non sei più tu, puoi fare e disporre di me come vuoi, giusto. È per questo che mi hai portato qui, certo.”
“No amico mio, non è così. Io desidero solo che tu guarisca. mi sento già in colpa abbastanza per quello che hai passato, non voglio che tu soffra ancora.”
“E com’è che ora che sono io quello infetto il cibo ha, magicamente, degli effetti benefici?”
“Guarda che non ho mai detto il contrario.”
“Guarda che io ho sempre creduto che tu la pensassi così.”
“E scusa che colpa ne ho, allora? Dimmi, che colpa ne ho se il tuo cervello si fa dei viaggi mentali assurdi?”
“Ah, ora sono io quello che si fa i viaggi mentali? Dovevi essere tu a dirmi che il cibo ti aiutava!”
“Ma io come facevo a sapere che tu pensavi l’esatto opposto?!”
“Dovevi saperlo e basta!”
“Kei lo capisci che non è umanamente possibile quello che mi stai dicendo?”
“Per te sarebbe e dovrebbe esserlo!”
“Ma Kei io non sono mica un veggente, o un mango, o un elfo..”
“Guarda che tu non sei umano.”
“Co-cosa?!?! Co-come ti permetti?! Dopo.. dopo tutto quello che sto cercando di fare e che ho fatto per te!”
“Oh beh, vedo quanto hai fatto, amico.”
Rei si alzò dalla seggiolina, rosso in viso.
“Non.. non credere sai?! Non credere che finirà così! Ti farò tornare come prima, lo giuro!”
“Non è a me che devi giurare qualcosa, ma a lei, forse, che ne dici?”
“Lei?”
“Sì.”
“Lei chi?”
“Visto? Sei pure diventato pazzo, nemmeno sai che c’è.”
“Ah, adesso sono io il pazzo. Per favore, Hiwatari, non farmi ridere. Ti stai comportando peggio di un bambino.”
Per tutta risposta mi girai dall’altra parte del letto, arrabbiato nero.
Kon non era assolutamente nessuno per dirmi cosa era corretto fare e cosa no. Nessuno.
Inoltre, non ho mai accettato di ricevere ordini, nemmeno dalle persone di alto rango, figuriamoci da lui. Lui.. è solo per colpa sua se ora sono in questa situazione del cavolo. Ferito, sì, ammalato, sì.. con alte probabilità di morte, sì. Che vita allegra che è la mia.
E dire che ci sarebbero ancora un sacco di attività da compiere.
Prima di tutto battere quel pallone gonfiato di Kinomiya al prossimo torneo mondiale. Ma questo non è realizzabile, no, visto e considerato che sono costretto a passare i miei ultimi giorni di vita qui, in questa topaia del cavolo.
Chissà, magari finirò anche io come quei gargoile o quelle statue di pietra.
...
...
...
Mi girai di scatto verso Rei. Sentivo qualcosa dentro.. come... una voglia irrefrenabile di fare una certa cosa. Sì, certo.. lo so che non è bello fare i dispetti ai propri amici, però ogni tanto è bello giocare, no?
Se poi i giochi sono pure un po’ pericolosi è più divertente.
“Rei.. amico mio..” Iniziai con voce dolce. “Non sai quanto sono mortificato dal mio comportamento. Sono davvero dispiaciuto.”
“Non ci casco Kei. Mi stai prendendo in giro.”
“Ma no Rei, caro amico mio, che cosa vai a pensare? Sono sincero, davvero. Ecco, guarda, guarda qui. Puoi vederlo nei miei occhi.” Scesi dal letto e mi avvicinai a lui. “Vedi, sono sincero, mi dispiace. Non vorrei mai il male di una persona alla quale tengo.”
Il cinese arretrò un pochino. “Emh.. ok, ma non starmi così addosso.”
“Perché no? Siamo amici dopotutto.”
“Kei, che ti prende?”
“Ma nulla Rei, nulla.” Sorrisi. Poi, scattante gli presi una mano.
“Che... che fai?” Mi chiese sorpreso.
“Nulla Rei, nulla.” Risposi, sempre sorridendo.
In seguito me ne fregai altamente delle sue lamentele o delle sue urla.
Lo presi con tutta la forza che avevo (in quel momento mi sentivo fortissimo) e lo sbattei sul letto. “Sai, è solo colpa tua. No, davvero.” Poi gli saltai sopra, a cavalcioni, e gli bloccai le braccia ai lati del capo con le mie mani in modo da non farlo scappare.
Dopo feci in modo di avere una mano libera.
“Che.. che diavolo stai.. facendo.. Kei?”
Così mi ritrovai ad avere una mano occupata a tenerlo fermo per entrambi i polsi (che avevo fatto unire sopra la sua testa) e una libera. Ottimo.
Con la destra gli strappai la maglietta, lasciandolo a petto scoperto.
“Umh.. sai.. secondo me alla creatura ora interesserai più tu. Insomma, parliamoci chiaro, chi ha il corpo più sano tra i due ora?”
E posta questa domanda mi strappai anche io la mia maglia, rimanendo a petto scoperto come il moro.
“Che..diav.. fermati Kei, fermati ti prego!”
“Perché Rei? È così divertente! Ahahahah! Io mi sto divertendo un mondo, tu no?!”
“N-no.. io.. no..”
“Oh.. che peccato. Sai una cosa, Rei? È davvero uno spreco.”
Mi guardò con aria interrogativa. “Sì insomma. Se tu fossi stato una ragazza sarebbe tutta un’altra cosa.
Al posto di avere sotto di me un petto marmoreo avrei qualcos’altro. Però.. non è questo ciò che importa, giusto? L’importante è che ora tu sei la nuova preda della creatura.”
“Kei... anche se Lui ora vuole me, non vuol dire che non voglia più uccidere te. Magari vorrà anche il mio corpo, ma l’anima che brama è la tua.”
...
Era davvero una luce molto, molto forte. Mi misi a sedere, portandomi una mano alla fronte.
“Ahia.. che è successo, Rei?”
“Finalmente è passato..”
“Passato cosa?”
“Più tardi ti spiegherò.. ora è il caso che ti calmi un attimo.. stai ancora sudando.”
“Perché sei a petto nudo? E perché la tua maglia è tutta sbrindellata?”
“... mi piacerebbe tanto darti una risposta sarcastica, ma.. ne parliamo dopo.”
“Ok.”
“Come ti senti?”
“Ho un forte mal di testa.”
“Ascolta, d’ora in poi è meglio se stiamo qui e non ci muoviamo. Rischiamo che arrivi...”
§Rischiate che arrivi... chi?§
... Oh merda.

To Be Continued


Holaaaaaaaa^^!!!
Ecco qui anche il ventesimo capitolo finalmente! O_O|| ancora non ci crede
Che ne pensate??? O___O
Ringrazio tantissimissimo eagle fire, padme e chibi valy! Grazie mollissimo ragazze! Me commossa ç////ç
A presto!

ranma_kinomiya

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21° ***


Hola a tutti!
Buona Lettura!


*Kei*

“Hai sentito anche tu?”
“Dimmi che è solo la nostra immaginazione. Dimmi che non è assolutamente vero. Dimmelo te ne prego...!”
“Calmati. Se è qui... lo affronteremo.”
“No.. no..!”
“Zitto, non urlare!”
“Mh...!”
Avevo la mano di Rei che premeva forte sulla mia bocca, impedendomi di proferire parola.
Il sudore mi scendeva a goccioline dalla fronte sul resto del viso.
Un sudore freddo. Un sudore che copriva tutto il mio corpo, come una morsa mortale. Un sudore terrorizzato.
E in me... in me sentivo la paura salire, sempre più, sempre più...
Paura che diventa terrore... terrore che diventa panico... panico che diventa... confusione.

Anima mia tremate, corpo mio impaurito,
ditemi il perché
Perché è accaduto a me? Perché è accaduto a noi?
Anima mia, tu sei me, io sono te.
Ma siamo due..
uno è due, due è uno.. al contempo.
Ma tu senza me vivi,
io senza te...
muoio.

Anima mia, dimmi tu,
dimmi tu: cosa devo fare?
Anima in me,
mandami qualcosa che possa farmi capire,
un simbolo,
un segnale.
Anima mia, dammi la forza.

E nonostante la vicinanza di un amico del quale ci si può fidare la paura è qualcosa che ti brandisce dall’interno.
La paura è qualcosa che senti dentro.
Nello stomaco.
E la senti forte. E non c’è cosa che te la faccia sparire.
Peggio della paura è il terrore.
Peggio della paura è il panico.
Perché non si fermano allo stomaco, no. Il terrore e il panico sono molto più bastardi. Il terrore e il panico sono degli infimi, degli infami.
Loro sono paura all’inizio, poi si trasformano, salgono, non si fermano al tuo stomaco. Salgono, salgono veloci, ti prendono ogni singolo organo, anche il più piccolo e inutile e te lo schiacciano, te lo stritolano, te lo spolpano, te lo soffocano... te lo uccidono.
Sono degli infimi bastardi, ti fanno ansimare, ti fanno urlare, ti fanno piangere, ti fanno mettere le mani davanti agli occhi, ti fanno impazzire.
Io so cosa vuol dire avere paura.
Io la provo molte volte, la paura.
Io so cos’è un attacco di panico.
E credo proprio che di qui a poco ne avrò uno.
“Kei.. ascoltami bene, questo non è il momento di spaventarsi, capito? Ho bisogno di te, e ho necessito che tu sia lucido. Lucido, hai capito? Fammi un cenno con la testa.”
Annui piano con il capo. Sì, stavo letteralmente sprofondando nel buio, in quel buio. Ma dovevo stare vicino al mio amico, dovevo aiutarlo. “Ora tolgo la mia mano dalla tua bocca. Lo faccio, ti libero, ma tu mi devi promettere, mi devi giurare, che non fiaterai, chiaro? Fammi un cenno con la testa.”
Annui ancora. Il cinese mosse piano la mano, lasciandomi scoperta la bocca. Io la serrai immediatamente. Avevo paura di urlare. E se l’avessi fatto avrei mandato in fumo tutto il piano di Rei.
Perché Rei aveva un piano, vero?
Il mio desiderio più grande, in quel momento, era quello di essermi immaginato tutto, di essermi sognato tutto. Di essere in un incubo e non nella realtà. Mi sarei certamente svegliato di li a poco, sudato sì, ansimante anche, ma sereno e consapevole della finzione di quel sogno.
Il fatto è che il sogno dura da una vita ormai. E una cosa so per certa: qui l’incubo sono le cose belle. Per il terrore l’incubo è rappresentato dalle cose belle. Come per l’odio il panico è l’amore.
Di solito... di solito l’amore e le cose belle vincono sull’odio e sulle cose brutte. Ma allora perché?
Perché noi continuiamo a perdere le guerre?
Rei stava davanti a me, protettivo. Guardava fisso in solo punto. Guardava fisso la splendida porta in legno della sua, della nostra camera.
Ma da fuori, da fuori non veniva nemmeno un suono, nemmeno un sibilo.
Che ci fossimo immaginati tutto?
Mi alzai, mettendo le mani sulle spalle del mio amico.
Lui girò di poco il volto, giusto per guardarmi un attimo.
I suoi occhi color oro mi dissero chiaramente di non preoccuparmi. Le pepite luminose di Rei erano in grado di comunicare più di quanto lui non facesse già a parole.
Poi tornò a fissare la porta.
Pregai tanto perché si fosse trattato solo di una immaginazione.
Una strana immaginazione.
Entrambi abbiamo immaginato qualcosa, nello stesso tempo.
È solo una coincidenza, vero?
Io tento in tutti i modi di illudermi, di autoconvincermi del fatto che le nostre menti ci hanno giocato un brutto tiro.
Però come spiegare il fatto che è capitato ad entrambi? E per di più nello stesso momento.
Siamo molto stressati, molto stanchi. La prima domanda ha questa risposta, sì.
Ma la seconda? La seconda che risposta ha?
... Rei ed io siamo in simbiosi.
Sarebbe normale. Spesso persone che vivono insieme tanto, che provano le stesse emozioni, parlano insieme, fanno cose in contemporanea. Sì, sicuramente è capitato ad entrambi per questo. Ne sono sicuro.
Eppure...
Continuava ad essere la porta lignea della stanza di Rei, l’oggetto delle nostre totali attenzioni.
Ma non saprei mai dire se tali attenzioni furono uno sbaglio o meno.
Io ero troppo teso, troppo impaurito. Mi sentivo il corpo in tanti modi diversi. Prima era di gomma, poi di pietra, poi come se fosse fatto di vapore. Non capivo quasi più nulla.
Le braccia si fecero di piombo, immobili e penzoloni dove si trovavano. Non ne volevano sapere di muoversi. Anche le dita erano come sparite. Poi fu la volta delle gambe. Anche loro presero le fattezze di pesanti metalli.
Solo il petto era rimasto relativamente normale. I miei polmoni scambiavano, frenetici, aria con l'esterno, e il mio cuore pompava sangue ad una velocità strabiliante. Sudavo freddo.
Iniziai a sentirmi male. La stanza si stava riempiendo di un tanfo insopportabile. Odore di morto in putrefazione mi riempì il petto, bruciandomi le narici. La testa prese a girare vorticosa e tutto si fece meno nitido e più sfocato. Una nebbia fitta stava coprendo i miei occhi.
Poi ci fu tanto freddo.
Ero immerso in una vasta landa di ghiaccio perenne. Ma era un ghiaccio diverso da quello che conoscevo.
Il corpo non era più di metallo. Mi mossi piano. Prima un passo poi l’altro.
Vedevo poco. C’era una bufera di neve, e molto, molto bianco. Non riuscivo ad orientarmi.
Inciampai, cadendo.
Mi stupii molto quando realizzai che quella neve (che se non fosse stato per tutta la confusione che creava era davvero bella), non aveva il solito sapore che tutte le nevi hanno.
Sapeva di.. era qualcosa di strano. Ricordava un po’ il ferro. Osservai il punto dove ero caduto, in cerca di qualcosa che potesse spiegarmi quello strano sapore che avevo sentito. Non notai nemmeno…
Una macchia di sangue.
Era una macchiolina talmente piccola che non poteva aver dato tutto quel sapore ferroso alla neve.
Mi rimisi in piedi, scervellandomi per trovare una soluzione. Anche se tutto era vano.
Lasciai perdere quanto appena accaduto, e ripresi a camminare. Il tempo sembrava passare… a volte. Il tempo sembrava fermo… a volte. Ma dove cavolo ero finito?
La bufera non finiva.
Ad un tratto sentii qualcosa di duro colpirmi la spalla. Poi cadde sicuramente a terra, facendo un piccolo buchino tra il candido manto. Mi chinai, raccogliendo l’oggetto. Prima di poterlo vedere percepii la sua durezza e il suo gelo.
Era simile ad una pietruzza, completamente trasparente.
Qualcos’altro mi colpii.
“Grandine?”
Ora la situazione iniziava a farsi ancora più complicata. Dovevo trovare un riparo e dovevo farlo in fretta.
Fortunatamente lo scovai. Mi ero sistemato sotto il tettuccio di una caverna, giusto all’entrata della stessa.
Si stava meglio. Non faceva freddo come all’esterno, e la bufera e la grandine qui non potevano raggiungermi.
Mi appisolai un attimo, stremato.
...
Che cosa... che cos’è... questo? Che cos’è successo? Prima.. prima non.. io.. chi.. cosa..?
Le mani mi vennero al capo, gli occhi spalancati.
Tanta, tantissima agitazione e paura.
Dinnanzi a me solo un gigantesco, infinito, lago di sangue…

To Be Continued

Salve XD
Finalmente anche il capitolo 21° è stato pubblicato. Come ho scritto nell’altra FF, dovrei star uscendo da un periodo assassino, con la speranza di riuscire a postare i capitoli con un ritardo minore rispetto a quest’ultimo.
Purtroppo questo capitolo non è venuto benissimo (e si vede ç_ç).
Spero comunque che a qualcuno sia piaciuto^^
Ringrazio moltissimo eagle fire, chibi valy e Padme86 per i loro bellissimi commenti^^
Fa sempre piacere leggerli^^.
A presto!

ranma_kinomiya

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Capitolo 22
*** CAPITOLO 22° ***


Hola a tutti^^!
Buona lettura^^!


*Kei*

Solo un infinito, gigantesco, lago di sangue.

Caddi a terra, senza nemmeno rendermene conto. Le gambe avevano ceduto al peso del corpo, quasi come fossero state fatte di carta. Tenevo gli occhi spalancati, credendo, inconsciamente, che questo gesto mi potesse procurare una vista migliore. Che stupido. Non ottenevo i risultati voluti, anzi. Continuavo a sbattere velocemente le palpebre, pensando che prima o poi, riaprendo gli occhi, avrei rivisto Rei, con la sua maglia sbrindellata. Invece no. Ogni volta che le pupille erano libere percepivano solo l’immagine un’immensa distesa rossastra.
Arretrai all’interno della grotta, quasi camminando carponi. Mi sentivo paralizzato dal basso ventre in giù, mentre anche le braccia iniziavano a dare segni di cedimento. L’adrenalina mi scorreva veloce nelle vene. Ipotizzai che la colpa di quella paralisi fosse proprio a causa sua.
Non vedevo molto dell’esterno dato che ero rientrato abbastanza all’interno della grotta. Cercai di calmarmi facendo grossi e lenti respiri.
C’era silenzio… molto… troppo silenzio. Stavo per tranquillizzarmi quasi del tutto, quando qualcosa attirò la mia attenzione. Dei respiri, poco nitidi, simili a suoni filtrati da un respiratore si sparsero per tutto il luogo, entrando persino nel mio rifugio. In seguito sentii degli strani gocciolii, con degli echi.
Non ebbi nemmeno il tempo di dire addio a un cuore che batte normalmente, perché la paura tornò a farsi sentire, impetuosa. Quegli strani suoni continuavano, anche se parevano molo meno forti rispetto a quando erano iniziati, quasi come se stessero scomparendo. Ma qualcos’altro, al loro posto, mi fece rabbrividire le ossa.
Un urlo molto strano, decisamente inquietante, corto e fin troppo acuto, si propagò con prepotenza, facendosi udire ben bene. Spaventato com’ero non feci nemmeno caso ai respiri filtrati che riprendevano toni alti. Portandomi le mani alle orecchie, raggomitolandomi su me stesso, sperando di sparire, e chiudendo gli occhi, stetti fermo immobile, nell’attesa che tutto quello finisse.
Quei suoni continuavano a tormentarmi, senza lasciarmi tregua un momento. Si ripetevano sempre, all’infinito, esattamente come quando i dischi si inceppano nel lettore musicale. Non sapevo cosa fare, come comportarmi.
A stento, tra un brivido e l’altro, mi addentrai ancora più a fondo nella grotta. I miei erano solo inutili tentativi di fuga. Stupidi tentativi di fuga. Mi addentravo in quell’oscuro ventre, ignaro di cosa potesse contenere.
Perché scappavo?
Quell’immensa, liquida, distesa mi aveva spaventato così tanto da farmi ritrarre nelle più oscure ed ignote viscere di un possibile male.
Perché non pensavo?
Ero davvero così tanto terrorizzato all’idea di stare vicino ad un lago di sangue? O era solo l’odore ferroso che emanava, o anche la convinzione, inculcatami dalla vita stessa, a dirmi che il sangue fosse rappresentazione di dolore e ferite, a farmi fuggire? Ma non poteva importarmi, non in quel momento, dato che non riuscivo a pensare.
Serrai gli occhi ancora più prepotentemente, quando delle acuti, inquietanti voci, aventi un tono inquisitorio, iniziarono a risuonarmi nella testa. E nonostante avessi le pupille celate, figure di esseri morti mi scorrevano dinnanzi, terrorizzandomi. Allora, senza nemmeno rendermene conto, mi alzai in piedi, iniziando a correre all’impazzata, convinto che qualcuno -o qualcosa- mi stesse inseguendo.
Corsi. Corsi molto, moltissimo. E lo feci ad occhi chiusi. Ne ero sicuro. Sì, gli occhi erano serrati, non potevo vedere. Eppure non andai a sbattere nemmeno una volta contro un muro, una parete, mai.
Le voci mi inseguivano, come se volessero qualcosa da me. Non ce la facevo più, loro erano vicine, vicinissime. Mi erano accanto.
Inciampai.
Caddi faccia a terra, ansimante, e scosso da insani brividi.
Le voci finirono di scatto. Ci furono un paio di secondi di solo silenzio. Uno strano silenzio. Poi udii un gocciolio. Qualcosa cadeva dall’alto, infrangendosi sul terreno già bagnato. L’aria umida che regnava in quel luogo cominciò a penetrarmi le narici, giungendo fino ai polmoni, riempiendoli. Rimasi sdraiato a pancia in giù, troppo stanco e spaventato per riuscire ad alzarmi. Da quando Rei aveva iniziato a stare bene la mia situazione sembrava essere peggiorata parecchio.
Sentii il cuore stringersi di botto nel petto, come se una corda dal filo spinato stesse cercando di spappolarmelo. Arrancai sul terreno umido, cercando di gridare di dolore. Non uscì un filo di voce dalla mia bocca. Solo un suono strozzato.
Mi ripiegai su me stesso, ansimante, con gli occhi serrati dal dolore. In bocca iniziai a sentire un sapore ferroso. Dal dolore mi ero morso il labbro inferiore. Non so quanto restai in quelle condizioni, ma finalmente l’agonia sembrò finire. In tutto quell’asso di tempo non mi ero accorto della luce bianco-azzurrina che si parava dinnanzi a me. Alzai il volto, socchiudendo gli occhi, cercando di capire da dove provenisse quel lume. Per un po’ non vidi null’altro che chiaro, quando, con mio immenso stupore, la figura di una donna si fece nitida. “Chi.. sei..?” Parlavo a fatica.
La ragazza sembrava assai giovane, e portava lunghissimi capelli corvini avvolti in una morbida treccia. Aveva gli occhi bendati da un nastro bianco, e la bocca color rubino.
“Sono un’amica.” Rimasi scioccato quand’udì quella voce. Era paragonabile a quella d’un usignolo. Morbida ed acuta allo stesso tempo.
“Cosa.. vuoi.. da me?” Riuscii a mettermi in ginocchio, cercando di tenere il volto alto per poterla guardare in viso. Due grosse lacrime le solcavano il volto, sgorgando copiose dai suoi occhi nascosti. “Perché.. piangi?”
“Ti farò uscire da questo posto.. salvalo, te ne prego.”
“Cosa.. chi? Che vuoi dir…?”

In realtà non seppi mai, in seguito, se il tutto fosse solo stato dettato dalla mia immaginazione o se fosse accaduto realmente.

Ero spaventato, infreddolito e ansimante. Avevo gli occhi chiusi. Li sentivo molto pesanti. In realtà mi sentivo del tutto pesante. Una voce dolce mi chiamava, scuotendomi leggermente dal mio sonno ristoratore. Non volevo rispondere. Volevo rimanere nel mio torpore, stavo così bene. Non provavo dolore, non provavo tristezza né ansia. Una dolce melodia mi risuonava nella testa. Un carillon azzurino e bianco. Una ballerina adornata da candidi vestiti. Le cupole delle costruzioni russe. Il monastero. Yuri e i ragazzi. Rei salvo.
…La neve…
Era il paradiso.

**Rei**

Morirà. Se non si sveglia… morirà. E sarà stata tutta colpa mia.

To Be Continued


Hola!
Beh non diciamo a quando risale l’ultimo capi… *coff*
Purtroppo questo è un po’ cortino, ma sono stata “costretta” a terminarlo prima per ragioni di suspance….
Ringrazio quei due scemi che hanno commentato questo schifo di storia^^ e anche chi l’ha letta e basta sisi… avete coraggio ragazzi ç^ç!

Ps: xJustadreamer benvenuta(?) in questo scempio di racconto^^’’’!Fa sempre piacere avere nuovi lettori e leggere i loro commenti^^ come avrai capito ho dei tempi biblici per ogni post, nonostante cerchi di migliorare.. dannata sbadataggine è.é’’ Spero che vorrai continuare a leggere^^

Alla prossima!

ranma_kinomiya

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