Tì AMO..DA SEMPRE

di LeggiStorie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPìTOLO UNO ***
Capitolo 2: *** CAPìTOLO DUE ***
Capitolo 3: *** CAPìTOLO TRE ***
Capitolo 4: *** CAPìTOLO QUATTRO ***
Capitolo 5: *** CAPìTOLO CìNQUE ***
Capitolo 6: *** CAPìTOLO SEì ***
Capitolo 7: *** CAPìTOLO SETTE ***
Capitolo 8: *** CAPìTOLO OTTO ***
Capitolo 9: *** CAPìTOLO NOVE ***
Capitolo 10: *** CAPìTOLO DìECì ***
Capitolo 11: *** CAPìTOLO UNDìCì ***
Capitolo 12: *** CAPìTOLO DODìCì ***
Capitolo 13: *** CAPìTOLO TREDìCì ***
Capitolo 14: *** CAPìTOLO QUATTORDìCì ***
Capitolo 15: *** CAPìTOLO QUìNDìCì ***
Capitolo 16: *** CAPìTOLO SEDìCì ***
Capitolo 17: *** CAPìTOLO DìCìASETTE ***
Capitolo 18: *** CAPìTOLO DìCìOTTO ***
Capitolo 19: *** CAPìTOLO DìCìANNOVE ***
Capitolo 20: *** CAPìTOLO VENTì ***
Capitolo 21: *** EPìLOGO ***



Capitolo 1
*** CAPìTOLO UNO ***


CAPITOLO I

Ero su un’aereo che mi avrebbe finalmente riportata a casa,dopo un’anno sarei riuscita a rivedere quelle facce?a tornare in quel luogo che tanto mi aveva fatto male?

Durante l’ultimo anno ero stata a New York da mia zia, in un grattacelo grandissimo e vicino al parco più bello di tutta la città:Central park. Ero stata lontana da quella piccola città chiamata Forks, lontana dal ricordo più doloroso, lontana da lui e dall’amore che IO provavo. Ovviamente ero anche stata lontana dalla mia famiglia,dalle mie amiche,dalla mia vita e questo faceva malissimo. Faceva male sentire mia madre al telefono piangere e pregarmi di tornare a casa. Faceva male leggere le e-mail di Angela e Mary che mi scrivevano che senza di me loro si sentivano male. Faceva male non rispondere alle telefonate ad Alice e Rose o alle loro e-mail. Certo tutto questo faceva malissimo,ma il dolore che avrei sentito se,girando per le strade di Forks mi fossi imbattuta in uno di loro due,o se per caso mi fossi ritrovata davanti a quella casa, ero sicura che sarebbe stato maggiore di qualsiasi dolore si può provare in un’intera vita.

Per questo decisi di partire un anno fa,la grande mela mi ha fatta tornare più o meno quella che ero..a volte ovviamente il pensiero tornava da lui ma riuscivo a tirarmi su e a dire “Ce la faccio”. Ho passato un anno a pensare al perché mi sono comportata così e al perché non ho affrontato la cosa. Solo dopo ho capito che non l’ho fatto perché avevo bisogno di crescere, di affrontare la vita. Io non potevo scappare dal problema perché non era così che si sarebbe risolto.

E quindi eccomi qua dentro l’ aereoporto di Seattle a correre più veloce che posso verso l’uscita. Finalmente dopo un anno tornavo a casa, per affrontare qualcosa che avevo lasciato in sospeso. Dovevo crescere, non dovevo più scappare, dovevo affrontare i problemi a testa alta. E io ce l’avrei fatta.

Ad aspettarmi fuori dall’ aereoporto c’erano i miei genitori e solamente due delle mie quattro migliori amiche. Angela e Mary. Angela era dolce e amorevole,timida e fragile. Mary invece era esattamente l’opposto,era una persona fantastica entusiasmante e solare,forte e spigliata. Mi faceva male sapere che ad aspettarmi non c’erano anche Alice e Rose, ma sapevo che era giusto così,almeno per me,almeno per ora. Alice era sua sorella,lei non avrebbe capito e Rose,amava Emmett più della sua stessa vita e non volevo essere io la causa del loro allontanamento dal gruppo. Angela e Mary dopo la mia partenza non hanno più frequentato ne lui, ne i nostri amici e lo hanno fatto per me,non volevo che questo accadesse ad Alice e Rose.

L’abbraccio più forte che io abbia mai ricevuto mi fece tornare alla realtà, Mary e Angela mi erano praticamente saltate addosso e io ero felicissima così.

Dio ragazze quanto tempo!!!..che bello rivedervi..siete fantastiche e mi siete mancate da morire ogni giorno!”

Le lacrime avevano lasciato i miei occhi e non ne volevano sapere di fermarsi.

Anche tu Bella…Anche tu ci sei mancata da morire..non lasciarci mai più ti prego!!” Angela non finì la frase che si mise a piangere.

Dai ragazze basta piangere..ora Bella è qui e questo è l’importante!” la solita Mary, ma noi le volevamo bene per quello che era.

Sciolto l’abbraccio con le più fantastiche delle amiche corsi dai miei genitori. Dio quanto mi erano mancati. Gli occhi di mia madre erano pieni di lacrime,per la prima volta dopo un anno erano lacrime di gioia..non mi disse niente..perchè tra me e lei era cosi non servivano le parole!

Mio padre invece mi baciò la guancia con una forza che non credevo possibile e una volta allontanato mi guardò negli occhi…i miei erano lo specchio dei suoi,due paia di occhi color cioccolato si guardavano lucidi.

Ben tornata a casa bambina mia!”sussurrò al mio orecchio.

Grazie papà!”

Il tragitto in macchina durò un paio d’ore…raccontai a tutti di New York, di quanta gente ci fosse,e nonostante tutto di quanto mi fosse mancata Forks.

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Capitolo 2
*** CAPìTOLO DUE ***


4 mesi dopo

Erano passati 4 mesi dal mio ritorno a Forks. Non ero ancora riuscita a chiamare Alice e Rose, non sapevo nemmeno se sapessero che ero tornata,l’avrei chiamate,avrei raccontato loro tutta la storia un giorno ma ora non ero pronta. La mia vita era tornata più o meno la stessa, andavo a scuola,uscivo con le amiche e mi divertivo(per quanto era possibile). Il più delle volte riuscivo a nascondere bene il fatto che io fossi felice solo per metà, il fatto che mi mancasse qualcosa di fondamentale nella vita e il fatto che volessi tornare a parlare con lui, e con tutti gli altri. Dovevo essere pronta,ad affrontare tutto quello che mi aspettava: il dolore,il ricordo,lui

Quel pomeriggio dovevo uscire con Angela e Mary e se non mi fossi data una mossa stavolta mi avrebbero ucciso davvero!

Mamma sai dove sono gli stivali?”silenzio,odio quando non mi risponde.

Mamma?” finalmente si degna di rispondermi..

In camera tesoro,dove vuoi che siano!!”

Oh no ecco perché voglio una casa tutta su un piano,nel giro di un’ora avrò fatto su e giù minimo 4 volte. Corro più veloce che posso per essere pronta per le 5, mi trucco velocemente e finito di mettere il mascara ecco la macchina suonare.

Ciao mamma io esco,ci vediamo stasera!”la bacio velocemente e esco chiudendomi la porta alle spalle,sentendola urlare un “Divertiti tesoro!”

Ehi ciao ragazze..”un bacio ad Angela e uno a Mary.

Ciao Bella!!”

Il viaggio in macchina non durò molto,e mentre le mie amiche parlavano di quanto fosse bello e elettrizzante girare per negozi,io mi preparavo psicologicamente ad un pomeriggio di shopping.

Stavamo girando da più di due ore,e io ancora non avevo trovato niente da regalare a nessuno. Odio fare shopping,odio entrare e uscire dai negozi senza comprare niente e soprattutto odio il fatto di non aver trovato ancora nemmeno un regalo.

Io a mia mamma non so cosa regalarle aiuto!!”mi lamento per la centesima volta con le mie amiche.

Se ti può essere d’aiuto io le ho regalato un profumo,a mia madre piacciono!”mi risponde Angela tutta contenta del suo regalo.

Io le ho comprato una borsa carinissima,spero che le piaccia”dice Mary con un entusiasmo che spaventa. Mary è qualcosa di unico,riesce a mettere energia e felicità in qualsiasi cosa faccia!! Spesso mi ricorda Alice..già Alice..l’adoravo!!

Come sempre mi ritrovo a pensare a loro. Alle serate davanti al blue beach,ai pranzi a casa di Alice e Edward o agli abbracci di Emmett. Mi mancano da morire tutti loro: Emmett, Jasper, Erik, Ben, Jacob, Sam, Embry, Emily, Seth, e persino Mike e Lauren

Bella!!”

Bella ci sei??”

Emm..si scusate ragazze stavo solo pensando a una cosa!”chiudo lì la questione e so che loro non indagheranno oltre,perchè mi conoscono e sanno che se voglio dirgli qualcosa sarò io la prima a farlo.

In fondo ho portato via anche loro due dai nostri amici e per loro non deve essere stato facile. Per Angela che è innamoratissima di Ben (anche se non lo ha detto nemmeno a noi) e per Mary che vive con uno di loro:Seth il fratello! Lei gli vuole bene e so che non è stato facile.

Decido che per tutti questi motivi,devo raccontargli cosa mi passa per la testa.

Sapete ragazze a volte mi capita di ripensare ai ragazzi..”lascio la frase in sospeso e quando vedo che non hanno avuto nessun tipo di reazione continuo

mi sento in colpa,cioè io vi ho praticamente trascinato via da loro e non sono nemmeno rimasta, io sono scappata mentre voi siete dovute rimanere qui,senza di me e senza di loro..”

Fu Angela a parlare e questo mi sembrò strano,lei non si era mai esposta su questa faccenda,pur stando sempre dalla mia parte..

Bella non torniamo sulla questione..lei è stata una stronza, era l’unica cosa che potessi fare,e noi abbiamo deciso di seguirti..Poi stai tranquilla noi siamo tue amiche se tu cosi sei felice noi siamo felici per te!”

Mentre Angela sputava letteralmente fuori tutto quello che pensava, Mary annuiva convinta.

Il discorso più lungo che io abbia mai sentito fare ad Angela. Ero contenta di quello che aveva detto,ancora una volta lei mie amiche mi avevano dimostrato che loro per me ci sarebbero sempre state. Eppure mi sentivo in dovere di sistemare le cose.

Ero stufa di girare per negozi,così pregai le mie amiche di tornare alla macchina e di metterci in viaggio verso casa.

Come se Dio mi volesse dare una mano mentre tornavamo alla macchina lo vidi. Un ragazzone bruno e riccio,con gli occhi castani e dei muscoli che sembravano stessero scoppiando: Emmett!

Accanto a lui la sua statuaria ragazza,bionda,occhi azzurri,alta e con due gambe da modella:Rosalie.

Volevo correre e abbracciarli come non avevo mai abbracciato nessuno. Emmett mi era mancato da morire e Rose, dio lei era una delle mie migliori amiche,come avevo fatto a non chiamarla in questi 4 mesi.

Angela e Mary con velocità pazzesca stavano salendo in macchina, ma oggi non sarei scappata se dovevo mettere a posto le cose dovevo essere forte, non dovevo più scappare.

Mi avvicinai alla coppia con lo sguardo sbalordito di Angela e Mary,dovevo prendere coraggio e non so come,le parole mi uscirono di bocca

Ciao Em, ciao Rose!”..tremavo per la risposta che potevano darmi, era un sacco di tempo che non ci parlavamo, per quanto ne sapevo potevano essere arrabbiati, sorpresi, delusi..Ero scappata senza dire niente a nessuno.

Oh mio dio Bella..sei tu!! Tesoro ciao!!” Rose mi strinse in un’abbraccio e io mi sciolsi. Ok non frequentare più gli altri, ma come avevo potuto abbandonare Rose e Alice!

Ehi!!”queste furono le parole di Emmet. Sapevo che lui,più di tutti gli altri,c’era rimasto male per il mio comportamento, mi voleva bene come una sorellina, ma lui non sapeva,un giorno gli avrei spiegato e forse un giorno saremmo potuti tornare quelli di una volta!

emm..Scusa Emmett ti potrei parlare un’attimo?” lo chiesi in modo cauto aspettandomi un no grande come una casa, invece mi fece un gran sorriso e mi disse..”Si certo Bells!”

Ci allontanammo un po’..Rosalie si era avvicinata ad Angela e Mary,abbracciandole e cominciando a parlare come vecchie amiche,ma cosa avevo combinato?io sapevo fare solo guai!

Non sapevo proprio da dove cominciare quindi pensai di iniziare con delle scuse..

Scusa,per tutto”gli disse senza riuscire a guardarlo negli occhi.

Non voglio che ti scusi Bells,voglio che torni da noi!!”disse con la voce più dolce del mondo,dio quanto mi era mancato il mio fratellone-orso.

Lo so,ed è per questo che mi serve il tuo aiuto. Io voglio crescere Em,voglio affrontare il problema, non scappare. E per affrontare il problema,devo parlare con lui!”dissi ancora con gli occhi bassi e tutto d’un fiato,così che le parole non mi si fermassero in gola!

Bells, guardami”e così feci,rincontrare quegli occhi dopo tanto tempo mi faceva sentire leggera..

Ti aiuterò, non aspettavo altro che tu me lo chiedessi!!” mi guardò con un sorriso raggiante e mi abbraccio con una forza che mi fece mancare il respiro,ma non mi importava!

Senti Em, me lo dai il suo numero voglio vederlo!!”..ora che Emmett era dalla mia parte,potevo affrontare la cosa con un po’ più di leggerezza!

Certo…3400882432”

Lo memorizzai,salutai Emmett e Rose con un abbraccio e mi diressi verso la macchina con Angela e Mary. Noi saremmo tornate da loro e io non dovevo avere paura per questo!

Tornai in fretta a casa,mangiai velocemente e salii in camera,adesso dovevo pensare al passato, al presente e probabilmente anche al futuro!

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Capitolo 3
*** CAPìTOLO TRE ***


Quella notte non dormii bene,mi giravo e rigiravo nel letto. Ad un certo punto come se fossero passati solo pochi minuti invece di 9 ore,la sveglia suonò.

Drin,drin,drin. La sveglia stava suonando e io dovevo alzarmi per affrontare la solita,lunga giornata di scuola. Non andavo male a scuola,certo non ero un genio, ma me la cavavo bene. L’unica cosa che proprio non sopportavo era l’alzataccia,io odiavo svegliarmi presto, e in più oggi avevo una notte insonne sulle spalle..

Mi vestii in fretta,in ritardo come sempre,feci colazione al volo e uscii di casa. Mary era come sempre li che mi aspettava,salii sulla sua bellissima mini senza neanche dire buongiorno. Chi mi conosceva lo sapeva,io di prima mattina non parlavo mai!

Arrivate a scuola trovammo un’Angela entusiasta e felice. Io e Mary ci guardammo e ci dirigemmo verso di lei!

Ciao ragazze!!!” ci abbracciò con forza,io mi limitai a un sorriso e un cenno con la mano,mentre Mary assecondò il suo entusiasmo!

Buongiorno Angela,come mai così di buon umore?”

Oggi Ben mi ha salutata,appena un’attimo fa,prima che arrivaste voi. Oddio mi sono sciolta vi giuro..”Angela continuava a parlare ma io non prestavo più molta attenzione a quello che diceva. Ero presa dai miei di pensieri e non volendo ricordai..

INIZIO FLASHBACK

Eravamo a casa di Edward e Alice..un pranzo tutti insieme,lo facevamo più o meno ogni settimana. Entrai di corsa senza pensarci in cucina e quello che vidi mi fece tremare, c’erano Edward e Tanya stretti l’uno nell’altro..un bacio romantico,dolce,fragile quasi come se le due bocche dovessero conoscersi..le labbra si staccarono piano ma loro rimasero abbracciati in modo cosi intenso che dovetti spostare lo sguardo. Non era certo un’abraccio tra amici..non era certo come quelli che Emmett dava a me..no quello che avevo visto era molto di più..erano un bacio e un’abbraccio di due persone che si amano..o che almeno stanno iniziando ad amarsi…erano talmente coinvolti che non si accorsero nemmeno di me…così senza fare rumore uscii dalla cucina,uscii da quella casa e non ci tornai mai più..Tornai a casa il più in fretta possibile,non diedi spiegazioni a nessuno nemmeno a Emmett. Entrai nella mia camera presi la mia valigia e la riempii delle prime cose che mi capitavano sotto le mani.

Ehi tesoro ma cosa stai facendo?”mia madre entrò e in viso potevo notare la sua preoccupazione.

Vado a stare da zia Kate e zia Irina..io non posso più stare qui mamma,scusami.”ed era vero io non potevo e non volevo più stare a Forks.

Non so cosa mia madre vide nel mio sguardo: rabbia,delusione,sofferenza,amore..non lo sapevo e in quel momento non mi importava.

Va bene tesoro, chiamo tuo padre, ti portiamo in aereoporto oggi stesso se vuoi!”

Disse quelle parole con la tristezza negli occhi,lei non voleva che io me ne andassi, però,come sempre,mia madre mi aveva appoggiato.

Mandai un’e-mail ad Angela e Mary con scritto tutto quello che era successo. Mi feci portare in aereoporto la sera stessa e partii senza voltarmi indietro,nemmeno una volta.

FINE FLASHBACK

Io e Edward eravamo semplicemente amici..buoni amici..ottimi amici..cavolo migliori amici e io mi ero innamorata di lui, in realtà lo ero sempre stata,è vero non mi ero mai esposta,non c’ero mai riuscita..però Tanya lo sapeva,lei era mia amica. Noi eravamo unite come con Angela e Mary,come con Alice e Rose. Lei lo sapeva e si è innamorata di lui comunque. Dopo quell’episodio non sono più stata me stessa,con nessuno, nemmeno con i miei genitori. Volevo andarmene da quella città, perché tutto d’un tratto,non avevo più niente e nessuno che mi trattenesse in quel posto,nemmeno Angela e Mary,nemmeno Emmett, nemmeno Alice e Rose

Bella è suonata la campanella dobbiamo entrare,corri!!!” la voce di Mary mi riportò al presente sentivo ancora il dolore nel petto. Quanto aveva fatto male??probabilmente troppo!

Sì arrivo!!”

Continuò così più o meno tutto il giorno,ricordi su ricordi. Non mi accorsi nemmeno delle ore passare,ma ad un tratto mi ritrovai seduta sul mio letto,con il cellulare tra le mani e quel numero sul display..

Lo chiamo?ma si dai lo chiamo. Alla fine che mi può dire?no non voglio parlare. Posso sopportarlo??si ho passato un’anno senza di lui. Ce la posso fare!”

Oramai parlavo da sola. Erano ore che mi facevo domande e mi rispondevo. Ok Bella fatti coraggio, come ieri con Emmett sù. Spinsi il verde e aspettai con ansia..

Tu,Tu,Tu…al terzo squillo rispose..

Pronto”sentire quella voce dopo tutto quel tempo mi fece fermare il cuore.

Pronto Edward,sono Bella!”oddio ma che voce sto usando,Bella sii te stessa!.

Bella??”ecco non si ricordava di me..perfetto!

Si Bella,l’amica di Angela e Mary!”cazzo ma poteva ricordarsi di me come “l’amica di”.

Si..emm avevo capito chi eri ma…emm perché mi stai chiamando..cioè,non fraintendere mi fa piacere ma..sei sicura di aver fatto il numero giusto??!”

Edward certo..io..emm..volevo chiederti una cosa..cioè,ho bisogno del tuo aiuto!”

Oddio Bella che c’è..così mi fai preoccupare..perchè ti serve aiuto,è successo qualcosa??”

Eccolo quello che volevo sentire,quello che mi facesse sperare che c’era ancora una possibilità. Lui era preoccupato,era ciò che più amavo di lui,Edward si preoccupava di tutti,ma soprattutto si preoccupava per me!

Mi affrettai a rispondere..”No No Edward non è successo niente,voglio solo parlarti,se è possibile..”

Ah mi hai fatto prendere un colpo. Comunque, si certo quando vuoi..domani ti va??”

Emm..si dove??”

Davanti al blue beach,ti va bene?facciamo verso le 4 e 30?”

Ok..blue beach 4 e 30!...e…emmm grazie!”

Non lo feci nemmeno rispondere,chiusi il telefono contentissima. Non mi aveva chiesto quando ero tornata,ne perche me ne fossi andata. Scesi di sotto dai miei,stasera mi andava di stare in famiglia!

Dopo cena corsi a farmi una doccia e dopo aver asciugato per bene i capelli mi misi nel letto. Non avevo sonno,però chiusi gli occhi lo stesso. Non so dopo quanto mi squillò il telefono,era tardi,le 23,forse le 23 e 30…ma chi è che mi chiama a quest’ora?? Risposi senza neanche guardare chi era!

Pronto”..la voce impastata dal sonno,anche se effettivamente non stavo dormendo..

Pronto Bells!”..Emmett,che bello avevo proprio voglia di raccontargli.

Ehi Emmett…che bello che mi hai chiamato,volevo proprio raccontarti”dissi felice come una bambina la mattina di natale!

Lo so Lo so,sono il tuo migliore amico!”poche,pochissime parole,che però mi riempirono il cuore. Era vero nessuno come Emmett sapeva capirmi.

Già”fu la mia unica risposta. Iniziammo a parlare e non finimmo più come nostro solito. Mi addormentai con il telefono ancora all’orecchio e dormii fino alla mattina seguente,senza sognare!



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Capitolo 4
*** CAPìTOLO QUATTRO ***


Mi svegliai più tardi del solito,mi vestii velocemente e uscii di casa che non avevo fatto nemmeno colazione. Non volevo fare tardi,quella mattina sarei andata a scuola con una felicità diversa dalle altre mattine,una felicità diciamo completa!

Salutai Angela e Mary con un “Ciao ragazze!!” molto strano da parte mia vista l’ora,quindi loro mi guardarono e scoppiarono a ridere.

Ehi Bella,ma che hai stamattina,ci vuoi raccontare o no?”mi chiese Angela tra una risata e l’altra!

Si ragazze ora vi dico tutto,però camminiamo sennò facciamo tardi”

Cominciai a raccontare loro tutto quello che mi era successo da ieri pomeriggio a stamattina,la conversazione con Edward e quella con Emmett, l’appuntamento di oggi pomeriggio e i dettagli di quello che gli avrei detto..conclusione??durante tutta la mattinata non fecemmo altro che ridere, scherzare e sperare che tutto tornasse come ai vecchi tempi!

Mary mi riaccompagnò a casa e mi salutò con un bacio sulla guancia e un “in bocca la lupo”gridato mentre si allontanava.

Entrata a casa mia madre mi coccolò per non so quanto tempo..

Ehi mamma non ci vediamo solo dalle 8 di questa mattina”le dico sorridendo,mi piacciono le coccole fatte dalla mia mamma,ma non ne capisco il motivo!

Lo so Tesoro mio…ma oggi sei felice,sei contenta,sei..come dire sei tornata quella di una volta!”

Quanto avevo fatto soffrire mia madre?Quanto avevo fatto soffrire tutti quelli che mi volevano bene?Mia madre era stata forte, mi aveva vista diversa, mi aveva vista triste e non aveva mai detto niente. Ha saputo aspettare, ha saputo darmi coraggio quando non ne avevo,si era fatta forza quando tra le lacrime gli dissi che volevo andare via da li. Tutto questo mi fece venire gli occhi lucidi,così senza aspettare oltre le raccontai tutto,felice come non mai di essermi confidata con mia madre!

Presto furono le 4 e 15,quindi decisi di andare. Era vicino,ma io ero a piedi e ci avrei messo un po di più a raggiungere il blue beach. Mentre camminavo,pensavo a come sarebbe stato rivederlo dopo cosi tanto tempo. Durante questi 4 mesi,avevo fatto di tutto per non incrociare neanche per sbaglio ne lui,ne lei e ne tanto meno loro due insieme!

Voltato l’angolo lo vidi,era già li che mi aspettava:era bello come lo era un’anno fa. Con i suoi capelli disordinati ma che hanno un loro senso, alto e con un fisico muscoloso ma non troppo, gli occhi di un verde smeraldo,così profondi e sinceri. Lo amavo,dio quanto lo amavo. Più di quanto immaginassi, e tuttavia più di quanto io volessi.

Mi venne incontro senza imbarazzo,senza vergogna. Mi abbracciò e finalmente mi sentii completa

Ehi Bella,dio quanto tempo..sei..sei..sempre la solita”come dovevo prendere questa frase che aveva detto??

Lo devo prendere come un complimento?”chiesi divertita..lui mi sorrise,con quel sorriso da mozzare il fiato..il suo sorriso sghembo che tanto amavo e che tanto mi era mancato.

Si certo!!!” mi disse,abbracciandomi di nuovo.

Allora,avevi bisogno di me e io sono qua,dimmi!”chiese. Non riuscivo nemmeno a dire il mio nome,ma lui era li, li per me e io dovevo spiegarmi.

Edward io devo sapere che cosa ho che non va?”gli chiesi e lo guardai quasi implorandolo di rispondermi sinceramente!

Bella non c’è niente che non va in te assolutamente..solo che tu sei scappata,nel vero senso della parola,un giorno eri a pranzo con noi il giorno dopo eri a New York..sei scappata da me, da Emmett e da tutti quelli che ti volevano bene. Non ti sei fatta più sentire e Angela e Mary continuavano a dire ad Alice che tu avevi bisogno di cambiare aria. Perchè Bella?Perchè?”

Disse il tutto senza riprendere mai fiato,come se tutte quelle parole le avesse tenute dentro per tutto questo tempo e ora facevano a botte per venire fuori tutte insieme.

Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi. Se non distoglievo lo sguardo subito,sarei stata incapace di formulare una frase di senso compiuto. Guardai verso il mare e poi tornai a lui..

Perché dovevo e volevo difendermi!”dissi in un sussurro.

Da me?”mi chiese ,nella voce potevo sentire che sperava con tutto se stesso,che la mia risposta non fosse si.

Ma io dovevo essere sincera..era stato lui a spingermi ad allontanarmi da loro e dalla mia città.

Da quello che..sei..emm cioè,da quello che eri diventato per me!”rossa…completamente rossa di vergogna.

Da quello che sono??O da quello che ero??”disse dolce!

Non volevo rispondere,se avessi risposto sarebbe uscita tutta la verità..che lo amavo,che lo amo e che forse lo avrei amato per il resto della mia vita!

Bella,dimmi la verità ti prego”qualcosa nella sua voce,mi spinse a parlare..

Edward io…io ti ho sempre amato,ti amo dai tempi delle torte con il fango,ti amo da prima di Tanya e ti amo anche ora che stai con lei. Mai ho smesso di farlo,neanche il periodo che sono andata a New York.”

Non rispondeva e questo mi preoccupò non poco,avevo detto troppo e lo sapevo,decisi di lasciargli lo spazio necessario cosi che pesasse ogni parola di quello che avevo detto.

Edward io non voglio intromettermi tra voi due,e l’ultima cosa che voglio è fare passare a lei quello che ho passato io..io forse,forse io non ti avrei dovuto dire niente..scusami!”gli diedi un bacio sulla guancia e me ne andai..

Non mi corse dietro come succede nei film,non urlò il mio nome e non me lo ritrovai davanti casa, con un sorriso dolce che mi sussurrava che anche lui mi amava. No niente di tutto questo,quindi arrivata a casa neanche mangiai, mi misi il pigiama e me ne andai a dormire!

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Capitolo 5
*** CAPìTOLO CìNQUE ***


Mancavano un paio di giorni all’inizio delle vacanze di natale,ed io ero tutto tranne che eccitata,stando a scuola almeno metà della mia giornata era occupata dallo studio,con le vacanze cosa avrei fatto per non pensare a quello che era successo ormai una settimana fa?..

Durante questa settimana,sono uscita un paio di volte con Emmett. Mi ha consolato, mi ha abbracciata fino a quando le lacrime non hanno smesso di scendere.

Una sera siamo andati a bere una cosa in un locale e li gli ho raccontato tutto..

Che ero innamorata di Edward da sempre,dell’episodio di Tanya,del fatto che lei sapeva e comunque non le è importato. Gli ho raccontato del viaggio, di New York e ci siamo promessi di riandarci insieme un giorno. Mi ha ascoltata senza interrompermi mai,Emmett è davvero incredibile e io lo adoro.

Con in mente ancora i ricordi della serata al pub con Emmett,torno a casa a piedi,perché Mary quel giorno non era venuta a scuola. Stavo camminando in una stradina secondaria,con gli occhi bassi attenta a dove mettevo i piedi, quando mi scontrai con qualcosa,o meglio con qualcuno. Alzo gli occhi pronta a chiedere scusa,quando vidi chi era.

Alice”dissi,cavolo era davvero lei:gli occhi blu come il mare,i capelli corti,tutti spettinati e neri. Era la solita Alice eppure ancora non ci credevo!.

Ciao Bella”mi disse timida..timida??aspetta un momento,la timidezza non era proprio una caratteristica che rappresentava Alice.

Alice tutto bene?..sembri diversa!”le disse,e lo era davvero. Teneva gli occhi bassi e si stava torturando le mani. Sembrava come,se io fossi l’ultima persona,sulla faccia della terra,che volesse incontrare.

Io..emm…si si sto bene,scusa ma ora devo andare,ci si vede in giro Bella ciao!”cavolo ma che le era successo?? La fermai appena in tempo per un braccio.

Ehi Alice,ma che ti succede? Sembra quasi che non vuoi parlarmi,lo so dovevo chiamarti prima,dovevo dirti che ero tornata e dovevo venirti a trovare ma..sai sto cercando di risistemare le cose un po per volta, scusa comunque io…io..”mi mise una mano sulla bocca per farmi stare zitta e comincio a parlare lei..

Bella Bella calmati!”un po’ dell’Alice che mi ricordavo cominciava a venire fuori..

Io non ce l’ho con te e non c’è assolutamente bisogno che tu mi chieda scusa. Hai fatto quello che era meglio per te,anche se non so il motivo,quando vorrai io ci sarò..ma..”non c’era bisogno nemmeno che continuasse,sapevo cosa stava per dire –ma il fatto che tu ami mio fratello e lui no, un po complica le cose!- Invece restò in silenzio,così la incitai a continuare

Ma..”dissi

Ma Bella,quella che ti deve chiedere scusa sono io, ero strana prima perché mi vergognavo di parlarti cioè,mio fratello è strano ultimamente e so che vi siete visti e forse non so ce l’hai con lui e quindi anche con me..”

Stava dicendo cose senza senso, e la Alice che tanto cercava di mettere a tacere,quella fragile,quella che aveva 1000 paure cominciava a venire fuori..

Alice calmati..io non ce l’ho ne con te,ne con tuo fratello”..nemmeno il nome riuscivo a dire??

Ah”..questa Alice rimaneva spesso senza parole

Alice ti va di vederci un giorno,ti spiego come sono andate le cose e perché nei mesi a New York, non ho mai risposto a una tua telefonata o a una tua e-mail..”

Ma si certo anche ora se vuoi,se ti va possiamo andare a casa mia,ci chiudiamo nella stanza con le pop-corn e chiacchieriamo per ore,come hai vecchi tempi..”

Sarebbe stato bello tornare in un lampo ai vecchi tempi,prima del dolore e delle delusioni. Eppure casa sua mi sembrava un passo troppo azzardato,potevo incontrare lui e cosa gli avrei detto?Tutto il mio ragionamento mi portava a rifiutare l’invito eppure..

Ma si certo come ai vecchi tempi,dove hai la macchina??”chiesi

Qui vieni”..la seguii e quando capii a quale macchina si riferiva mi si gelò il sangue. Una Volvo grigia metallizzata,faceva bella mostra di se. Io salii senza dire niente,ma penso proprio che dalla mia espressione Alice capì quello che mi stava passando per la testa.

Emm..scusa Bella, ma io e Edward per il momento la dividiamo”disse velocemente

Ah capisco..”

Dopo pochi minuti ci trovammo di fronte casa Cullen,era bella come la ricordavo grande, luminosa, con un giardino ordinato e pulito,sicuramente merito di Esme..

Entrati,salutai la mamma di Alice e Edward ..

Salve signora”..

Oh ciao cara,che bello rivederti”

Emm..grazie anche per me è un piacere rivederla”

Dai mamma molla Bella,ci vediamo a cena ok?”la baciò e ci dirigemmo in camera di Alice

Salite le scale stavamo per entrare in camera di Alice quando una voce ci fermò…

Ciao sorellina”le disse scompigliandole i capelli

Alice lo saluto con una linguaccia,poi si rivolse a me

Bella ti aspetto dentro”..stavo per fermarla per dirle –no Alice ti prego,non lasciarmi qui con lui- ma lei era già sparita

Ciao Bella”..cercava di essere il più naturale possibile,ma si vedeva che era a disagio

Emm…ciao Edward tutto ok??”cavolo quella che doveva essere a disagio ero io non lui

Si tutto ok..io..emm io vado ciao!”disse cosi veloce che ho rischiato di non capire

Ok ciao!!”fredda..fredda come il ghiaccio. Lo guardai e quello che vidi mi spiazzò, possibile che fosse triste perchè io ero stata così fredda??

Dopo la conversazione con Edward,di parlare con Alice proprio di lui non mi sembrava una prospettiva brillante. Però lei era mia amica, lei mi avrebbe appoggiato e aiutato,proprio come Angela e Mary..così anche se col groppo in gola,e con le lacrime che volevano a tutti i costi uscire gli raccontai tutto. Proprio come Emmett quando gli dissi di Tanya e del fatto che lei sapeva..si arrabbiò moltissimo, ma io come feci con Emmett la calmai,e gli dissi che adesso andava tutto bene. Restammo un po in silenzio,quando ad un certo punto mi guardò e scoppiò a piangere..

Ehi Alice,perchè piangi?”le dissi abbracciandola

Mi sei mancata moltissimo Bella,non farlo mai più ti prego”disse tra un singhiozzo e l’altro

Oh Alice..ti giuro che non scappo più”le dissi

La mamma di Alice mi invitò a rimanere a cena,ma dopo quello che era successo non mi sembrava proprio il caso, così rifiutai gentilmente. Alice mi riportò a casa verso le 8 e una volta fuori casa dopo aver passato l’intero pomeriggio a parlare riaprì il discorso..

Bella posso farti una domanda??”mi chiese

Certo Alice,che fai me lo chiedi!”dissi scherzando,lei non doveva chiedermelo era la mia migliore amica..

Lei sorrise dolcemente e parlò..

Perché non me lo hai detto?Di Edward dico,perché solo a Tanya,Mary e Angela??Non ti fidavi di me e di Rose?”lo disse con la tristezza negli occhi,e ora cosa gli avrei detto??

No Alice certo che no,io mi sono sempre fidata di voi ma che dici..è che..emm..insomma tu sei sua sorella,ti avrei messo in una situazione assurda e poi Rose..lei..lei si sarebbe comportata da Rose!”

Ok,grazie per avermi raccontato tutto oggi..a domani Bella!” mi baciò una guancia e se ne andò.

Ci saremmo riviste domani,tutte finalmente insieme:io,Alice,Rose,Angela e Mary. Tra di loro non erano molto amiche,eppure io ero legata ad ognuna di loro in modo uguale. Adoravo Alice per la sua spontaneità, adoravo Rose perché mi faceva ridere, adoravo Angela per la sua timidezza e fragilità e adoravo Mary per il suo entusiasmo. Una volta c’era un’altra persona tra loro,ma mi ha deluso tanto tempo fa!.

Mi addormentai con la convinzione di avere 4 amiche uniche, fantastiche ognuna a modo proprio e ero sicura che loro,sarebbero state le mie migliori amiche per il resto della vita!

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Capitolo 6
*** CAPìTOLO SEì ***


La mattina seguente, non c’erano sveglie che suonavano e non c’era mia madre che mi urlava di sbrigarmi perché era tardi, era sabato mattina e finalmente avrei potuto dormire di più. Mi svegliai grazie ai piccoli e leggeri raggi di sole che entravano dalla mia finestra, adoravo svegliarmi così e quella mattina sarei stata sicuramente di buon umore.

Scesi al piano di sotto e non trovai nessuno, andai a prendere il latte in frigo e trovai un biglietto di mia madre e di mio padre che mi dicevano che sarebbero stati fuori tutto il giorno. Io e le ragazze ci saremmo viste per le 11 e 30, diedi uno sguardo veloce all’orologio e mi accorsi che avevo tempo e potevo prendermela con calma,erano solamente le 10.

Feci colazione con la solita tazza di latte e cereali,lavai la tazza e salii al piano di sopra a farmi una doccia. Mi vestii in modo sportivo: un paio di jeans, un lupetto nero con una polo rossa a maniche corte sopra e le mie fantastiche converse rosse. Mi asciugai i capelli e mi truccai, senza nemmeno accorgermene era passato molto più di quanto pensassi.

Il clacson della macchina di Alice,infatti,arrivò dopo pochi minuti,uscii di casa, chiusi la porta e salii in macchina. Quella sarebbe stata una giornata fantastica.

Il viaggio non durò molto,Alice guidava veloce,ma io non avevo paura anzi mi piaceva correre, mi ricordava quando Edward mi accompagnava a casa con la sua moto. Era bellissima la sensazione che sentivo: il vento tra i capelli, la velocità e soprattutto il suo corpo cosi vicino al mio.

Eravamo arrivate in centro, senza che me ne rendessi conto e scesa dalla macchina vidi qualcosa che mi fece fermare il cuore. Alcuni dei ragazzi erano li,e io non volevo crederci. C’erano Edward, Emmett, Jasper il fratello di Rosalie, Ben e Jacob..stranamente non c’era Tanya. Guardai Angela che mimò con le labbra un “scusa”. E ora che avrei fatto??

Jacob, Jasper e Ben,mi vennero incontro felicissimi e mi abbracciarono

Dio Bella quanto tempo,ci sei mancata da morire”Jasper mi stritolava in un abbraccio pieno d’affetto,poi con mia grande sorpresa presa la mano di Alice e si incamminarono verso il centro commerciale.

Ehi Bella,non salvo nessuno da quando te ne sei andata,ben tornata a casa!” sapevo che era stato Jacob a parlare, quando inciampavo, cadevo o perdevo l’equilibrio, c’era sempre lui pronto a sorreggermi. Mi abbracciò forte e io ricambia l’abbraccio come potevo,perché lui era il doppio di me,quasi come Emmett.

Ciao Bella”mi disse Ben,non c’era mai stato un gran rapporto, però mi diede due baci sulla guancia e andò da Angela.

Solo ora avevo capito che cosa avevano combinato le mie care e dolci amiche. Davanti a me c’erano Alice e Jasper mano nella mano, dietro di loro Emmett e Rose si abbracciavano, davanti ad un negozio più avanti c’erano Angela e Ben mano nella mano (finalmente avevano capito di amarsi). Chi mi stupì di più furono Jacob e Mary che si scambiavano parole dolci. Quante cose mi ero persa,stando un’anno a New York?Davvero tantissime!!

Non volevo stare a guardare la loro felicità, ero contenta per loro,erano mie amiche. Ma la mia di felicità?Quando sarebbe stato il mio turno di essere felice?

Senza aspettare oltre decisi che io mi sarei fatta i miei giri,per fare i regali di natale da sola. Non so cosa avrebbe fatto Edward, ma io non volevo stare li a fare il terzo incomodo.

Ad un trattò,mentre camminavo e cercavo qualcosa da regalare ai miei genitori e alle mie amiche, mi affiancò una persona. Non dovevo guardare per sapere chi era, il suo odore, il suo respiro l’avrei riconosciuto tra mille.

Edward!”dissi a mò di saluto.

Bella!”con lo stesso tono mi rispose lui.

Dovevamo passare una giornata insieme,e forse era il caso che facessimo un po di conversazione.

Io odiavo stare nel silenzio, non mi piaceva,ma non volevo essere io a romperlo,anche se diventava più pesante ogni secondo che passava

Come stai?”chiese lui.

Tutto bene grazie..tu??”dissi per gentilezza,la conversazione doveva pur andare avanti no?!

Tutto bene!”

Odiavo quelle conversazioni, fredde, distaccate ed educate e io non volevo che questo succedesse tra noi due.

Bella scusami!”disse ad un certo punto. Lo guardai in modo strano, perché si stava scusando?

Per cosa?”chiesi in un sussurro,tanto piano che pensavo non mi avesse sentito.

Per tutto,per quella volta davanti al blue beach e per ieri a casa mia..io..io…scusa”mi disse,era dolce,preoccupato,triste..dovevo rispondere,lo sapevo..ma cosa!

Non c’è bisogno che ti scusi Edward,tranquillo!”lo dissi in modo che si sentisse sollevato,che non si sentisse in colpa per qualcosa che non poteva decidere.

Eccola qua,la solita Bella che cerca di far star bene tutti, tranne che se stessa!”lo disse con un sorriso amaro sulla bocca,un sorriso che non riusciva proprio a contagiare quegli occhi verdi!

Oh Edward non è così credimi!”tagliai corto,non volevo parlare,non mi andava!

E com’è,spiegamelo!”suonava come una sfida e Bella Swan,non si tira mai indietro!

Cominciai senza neppure sapere dovevo volevo andare a finire.

Non puoi decidere chi amare Edward,non lo puoi fare e soprattutto non lo posso fare io per te. Non si tratta di far star bene tutti tranne che me stessa,il discorso è che amo una persona che appartiene già a qualcun altro,il suo cuore è già di un’altra persona e io non posso farci proprio niente. Quindi piantala di scusarti e aiutami a scegliere il regalo per tua sorella!”

Finii la frase col miglior sorriso falso,che io abbia mai fatto!Non mi avrebbe creduto,lui mi conosceva troppo bene per credere davvero a quel sorriso.

Oh Bella,credimi sei fuori strada, io e il mio cuore non apparteniamo proprio a nessuno!”

Come??e Tanya??loro si erano lasciati??ma come?? Forse lesse sul mio viso la confusione e continuò,senza che io chiedessi niente.

Io e Tanya non stiamo più insieme,ci siamo lasciati qualche mese fa. Credo che il mio cuore non gli appartenesse più già da qualche tempo comunque!”

Lo disse con la tranquillità nel viso,non soffriva per lei e di questo ero contenta. Io non volevo che lui soffrisse,nonostante tutto volevo la sua felicità,anche se era lontana da me!

Mi dispiace Edward”dissi più per gentilezza, che per altro.

Non è vero”disse sorridendomi,io non gli risposi ma gli diedi una gomitata su un fianco e sorrisi anche io!

Ad un certo punto nel silenzio,il mio stomaco brontolò, lui mi guardò e sorrise.

Andiamo Bella,ti porto a mangiare!” mi disse dolcemente!

Ma non andiamo con gli altri?”domandai,era l’ultima cosa che volevo, mi piaceva passere del tempo con lui da sola.

Non credo che saranno dispiaciuti se andiamo solo io e te,dai Bella poi li chiamiamo!”

Annuii sorridente. Forse il mio momento finalmente era arrivato.

Mentre mangiavamo,parlavamo di tutto: mi chiese di New York,di come mi fossi trovata lì e delle persone che avevo conosciuto. Mi chiese di raccontargli gli odori di New York e la bellezza di Central Park. Alla fine del pranzo, avevo parlato solo io,mi aveva lasciato parlare senza interrompermi mai,sembrava affascinato da quello che raccontava e da come lo raccontavo. Ma non dovevo farmi prendere dall’entusiasmo,probabilmente era solo curiosità.

Ehi Edward,ora devo davvero impegnarmi a trovare i regali per tutti..mi aiuti?” Adesso eravamo più naturali,come se non fosse passato un’anno..ma un solo giorno.

Si certo,dai andiamo o non finiremo nemmeno per cena!”davvero,ma che cavolo di ora avevamo fatto a parlare!

Emm..scusa Edward,ma che ore sono?”diedi voce ai miei pensieri!

Le 4 Bella,dai dobbiamo sbrigarci. Forse è il caso che chiamiamo gli altri,vorranno sapere che fine abbiamo fatto!”mi disse,prese il cellulare e compose il numero di non so chi!.

Era affascinante anche guardarlo parlare al telefono!

Pronto Alice,senti io e Bella abbiamo perso la cognizione del tempo. Facciamo i regali in un lampo e vi raggiungiamo al parcheggio!”disse, aspettò la risposta di Alice e parlò di nuovo.

Ok Alice,ma me l’hai lasciato il casco?”chiese.

Ok Ok,dai sorellina, ci vediamo stasera e emm..grazie!”disse e chiuse la telefonata..

Allora,che ti ha detto?!”chiesi curiosa di quello che si erano detti,dalle risposte di Edward non ero riuscita a capire molto.

Gli altri se ne sono andati,ti riaccompagno io a casa. Alice mi ha lasciato il casco attaccato alla moto!”appena sentito quello che mi aveva detto,il mio entusiasmo dentro era arrivato all’apice,ma lui non doveva saperlo.

Ah ok..”dissi con indifferenza!

Il pomeriggio con Edward trascorse tranquillo, comprai un regalo ad Alice,uno a Rose,uno ad Angela,uno a Mary,uno a mio padre, uno a mia madre,uno a Emmett e uno a..Edward.

Tornammo al parcheggio e ci dirigemmo verso la sua moto in silenzio. Lui salì,accese il motore e mi fece cenno di salire. Il viaggio in moto sarebbe stato molto più veloce di quello in macchina con Alice,quindi mi restava poco tempo da passare con lui,e con questa convinzione mi strinsi ancora di più al suo corpo perfetto.

In un’attimo eravamo arrivati davanti casa mia, stavo sognando e di staccarmi da lui non ne volevo proprio sapere. Una risata cristallina, la sua risata cristallina mi riportò alla realtà!

Bella, Bella..siamo arrivati”mi disse tra una risata e l’altra.

Io,rossa di vergogna mi staccai velocemente da lui e balbettai uno “scusa” che forse nemmeno capì. Era arrivato il momento di salutarlo,lo sapevo, eppure non volevo proprio andarmene da li. Presi coraggio e feci un passo verso la porta, ma lui mi fermò. pensai. Mi voltai e lo guardai,probabilmente,con devozione come sempre, perché abbasso lo sguardo e sorrise.

Si avvicinò, mi diede un bacio sulla guancia e mi guardò negli occhi. Non avrei mai fatto l’abitudine a tanta bellezza.

Sogni d’oro Bella”disse con la voce più dolce che io abbia mai sentito.

Stavo per sciogliermi lo sapevo,dovevo sbrigarmi a rientrare a casa,prima che gli ormoni di una diciassettenne innamorata si facessero sentire.

Buona notte Edward” gli diedi un bacio sulla guancia e mi voltai.

Stavo per entrare in casa,ma decisi di concedermi un’ultimo sguardo al mio angelo, mi voltai e gli sorrisi.

Che giornata bellissima,una giornata intera con Edward.

Salutai velocemente i miei genitori,con il sorriso sulle labbra,dissi loro che non volevo mangiare e salii in camera mia

Mi misi il pigiama e mi infilai nel letto,avevo le farfalle nello stomaco.

Mi addormentai subito e dormii tranquillamente per tutta la notte.



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Capitolo 7
*** CAPìTOLO SETTE ***


Stavo sognando,ne ero certa,quello che stavo vivendo non poteva essere reale. C’eravamo io e Edward,eravamo su un’isola deserta,un’isola privata. C’era la sabbia bianca,sembrava neve e l’acqua..l’acqua era la cosa più bella di tutto il mondo,era calda e blu. Edward era lontano da me,immerso nell’acqua fino alla vita..stavo per entrare, quando..

Sveglia..sveglia Bella addormentata..Oggi è domenica,non ti ricordi che si fa di domenica qui!”

Alice..lo sapevo!

Mmm..Alice sparisci,sto dormendo!”mugugnai,ma non ero certa che mi avesse capito!

No signorina,ti devi vestire e anche velocemente..su alzati!”aveva praticamente urlato.

Ok ok,stai calma mi sto alzando!”dissi,combattere con Alice era impossibile,vinceva sempre lei!

Mi trascinò giù, e lì trovai mia madre che chiacchierava allegramente con le altre ragazze!.

Buon giorno tesoro!”disse mamma dolcemente!

Buon giorno mamma,buon giorno ragazze!”salutai tutti,con poco,pochissimo entusiasmo!



Feci colazione velocemente,come aveva detto Alice. Andai di sopra,mi feci la doccia e mi vestii in un tempo record. Scesi di sotto e pensai che finalmente era arrivato il momento di dirmi che cosa stava succedendo, e sarebbe stato meglio per loro avere una buona scusa per avermi praticamente tirato giù dal letto,di domenica mattina!

Allora ragazze,che si fa la domenica mattina che proprio non ricordo?”dissi scocciata.

Ma come non ti ricordi!?Per i miei gusti sei stata troppo tempo lontana da noi,hai dimenticato tutte le tradizioni!”

Oh..Oh no,non ero pronta per questo. Ecco perché non ricordavo,io non VOLEVO ricordare.

Ah il pranzo della domenica!”dissi con una voce che non sembrava nemmeno la mia.

Ehi Bells non fare cosi..ti divertirai!”disse mio padre per incoraggiarmi..

Annuii a lui e soprattutto a me stessa. Le ragazze erano uscite e io le stavo seguendo ma mia madre mi bloccò..

Mamma che fai?”ma che stava facendo..

Io..bhe..non tornare come sei tornata l’ultima volta che sei andata a un pranzo della domenica ok?te ne prego..non..non lo sopporterei di nuovo!”mia madre stava a un passo dallo scoppiare a piangere..così senza pensarci l’abbracciai più forte che potevo.

No mamma..te lo giuro!”dissi con la voce rotta!

Raggiunsi le ragazze in macchina,non sentii niente di quello che dicevano..dovevo concentrarmi. Qualunque cosa avessi visto non sarei scappata,non questa volta. Loro sarebbero stati vicini,anche se non stavano più insieme..loro avrebbero parlato,anche se probabilmente non di loro due. Potevo farcela!

Arrivammo a casa Cullen dopo qualche minuto,cavolo ma quanto guidava veloce Alice.

Entrai in casa e vidi tutti i miei amici seduti sul divano,a chiacchierare del più e del meno..c’erano proprio tutti…

Che bello rivederti Bella..!”Sam mi stava abbracciando e dietro di lui arrivarono tutti gli altri..prima Emily, poi Quil..poi Lauren e Mike..insomma tutti!

Mancavano solo due persone e io non feci fatica a capire chi erano, Tanya e Edward non c’erano ma io dovevo essere forte, sarebbero arrivati forse!..già forse.

Io e le ragazze andammo in cucina a preparare qualcosa per pranzo. Era questa la tradizione,tutti a casa Cullen,le ragazze cucinavano e i ragazzi non facevano niente a parte mangiare!.

Verso l’una tutto era pronto, avevamo preparato della pasta e i ragazzi per una volta si erano occupati della carne sulla brace. Ci stavamo per mettere a tavola e di Edward ancora nessuna traccia. Non avevo osato chiedere ,però stavo morendo dentro ogni secondo che passava.

Ehi Bella ci sei?” Emmett mi riportò alla realtà, da quanto stavo facendo i miei assurdi ragionamenti? forse da troppo!

Si si,scusa Emmett mi stavi dicendo qualcosa!?”chiesi

Si Bella, mi ha detto Alice di dirti di andare a prendere le sedie che si trovano in garage, ha detto che sono due e piccole, da sola puoi farcela senza cadere 100 volte durante il tragitto!” finì la frase tra le risate, ma non me la presi, lui era Emmett e mi prendeva in giro praticamente da..da sempre!

Oh ma che simpatico il mio fratellone, ora vado” dissi anche io sorridendo.

Camminavo verso il garage, ben attenta a dove mettevo i piedi, non volevo dare soddisfazione a Emmett. Ancora ridevo ricordandomi della conversazione di poco prima quando entrate nel garage una voce mi fece morire..NO..non lei ti prego.

Oh ma guarda chi c’è, la nostra Bella è tornata a casa finalmente!”lo disse con la voce più acida che avesse mai usato.

Alzai gli occhi e accanto a lei Edward la guardava con gli occhi pieni di odio e di rabbia. Quanto gli aveva fatto male? Io potevo soffrire per lei anche per tutta la vita, ma lui no..non doveva stare male! doveva essere felice e tornare a sorridere, come mi aveva sorriso ieri durante il nostro pomeriggio!.

Già, sono torna a casa finalmente..mi è mancata sai!” la mia voce era stata molto più acida di quella che aveva usato lei..

Bella noi..noi..stava..”era stato Edward a parlare, ma non gli lasciai finire la frase. Non doveva essere come l’ultima volta, l’avevo giurato.

No Edward, non preoccuparti, devo solo prendere le sedie!”dissi decisa!

Li superai,presi le sedie e mi voltai senza mai guardarli negli occhi, dovevo essere forte. Prima di uscire però decisi di esagerare.

Ah, comunque il pranzo è pronto!” lo dissi senza un’ombra di dolore, anche se, dentro di me ce n’era fin troppo. Ero stata fredda, decisa, formale e questo Edward l’aveva capito.

Bella aspetta vengo con te, ti aiuto!” La voce di Edward era dolce, mi fu accanto in un attimo e prese entrambe le sedie..un vero gentiluomo!

Tanya era rimasta lì..ancora stranita dal comportamento di Edward, comunque ci seguì poco dopo.

Ci mettemmo a tavola, eravamo davvero tanti, ma la persona che più mi interessava era seduta accanto a me e mi sorrideva continuamente, senza degnare di uno sguardo nessun altro!

Finito di mangiare, sparecchiammo, lavammo i piatti e ci sedemmo tutti nel grande salone a vedere un film. Quello di questa settimana era un film di paura. Odiavo quel tipo di film, sembravo una bambina quando li guardavo, non facevo altro che urlare. Tutti lo sapevano e Edward gentilmente mi offrì la sua mano da stringere e il suo collo per nascondermi, quando non volevo vedere. Prima che io partissi, quando mi facevano vedere per forza questi film, al suo posto c’era Jacob. Torturavo le sue mani giganti senza che lui si lamentasse mai. Ma oggi Edward aveva insistito perché mi sedessi vicino a lui e io non potevo che esserne contenta!

Una volta terminata la tortura del film, la giornata sembrò volare. Giocammo a giochi da tavola, ai mimi, chiacchierammo di tutto e ancora una volta mi ritrovai a parlare di New York. Io e Edward eravamo stati tutto il giorno vicini, avevamo visto il film appiccicati, nei giochi stavamo in squadra insieme e anche ora che chiacchieravamo mi osservava come fossi la cosa più preziosa che ci sia al mondo, come se rimanesse incantato da ogni parola che usciva dalla mia bocca. Perchè si comportava così? Certo ne ero contenta, ma lui non mi amava, io non gli piacevo nemmeno! che diavolo stava facendo??

Erano da poco passate le 19, dovevo tornare a casa, ma quella mattina ero venuta con Alice e in questo momento lei era molto impegnata di sopra con Jasper. Dovevo cercare qualcuno per tornare a casa e mentre mi avvicinavo a Emmett per chiedergli se poteva accompagnarmi, Edward mi abbracciò, mi alzò e mi fece volare in aria..

Oddio!!Edward mi ha fatto prendere un colpo, dai mettimi giù!!”gli dissi mentre lui rideva di gusto. Quella risata cristallina mi faceva sentire bene.

Ok ok, scusa non volevo spaventarti!”mi disse e mi rimise giù!.

Che stavi facendo??ti guardavi intorno, ti sei persa qualcosa o qualcuno?”mi chiese mentre io ancora dovevo riprendermi, dopo averlo guardato negli occhi!.

Si, in realtà stavo cercando qualcuno per tornare a casa, ma sembrano tutti impegnati”gli risposi sorridendo!.

Scema, ti riporto io a casa, come puoi vedere io non sono impegnato!”era dolce, la sua voce e i suoi occhi. Oddio questa storia non sarebbe andata a finire bene me lo sentivo!

Ok, allora grazie!!”lo dissi tranquillamente, ma in realtà non ero tranquilla per niente.

Come Alice, anche Edward guidava come un pazzo e ad arrivare a casa ci mettemmo davvero poco. Arrivati, Edward spense il motore, scese e venne ad aprirmi lo sportello!..

A casa mia non c’era nessuno, lo sapevo, perché di solito i miei come i genitori di Edward e quelli di Emmett la domenica sera, cenavano dagli Hale, i genitori di Rosalie e Jasper. Erano amici da tanti anni, come noi dai tempi delle elementari.

Bella, io..io vorrei parlarti posso??”La voce di Edward mi riportò alla realtà..Edward voleva parlarmi e io volevo sicuramente ascoltarlo.

Certo Edward..vieni entriamo, che qui fuori si gela!”gli dissi

Entrati in casa ci accomodammo nel salone, lui non accennava a parlare e io non volevo mettergli fretta, quindi me ne stavo seduta sul divano in silenzio, certa che avrebbe trovato da solo il momento per cominciare.

Bella ricordi il giorno davanti al Blue Beach?quando hai detto di amarmi??”chiese guardandomi negli occhi in modo così intenso, da costringermi ad abbassare lo sguardo.

Non mi permise di tenerlo basso molto allungo. Mise un dito sotto il mio mento e mi alzò il viso costringendomi a guardarlo. Annuii senza aprire bocca, non ero certa che la mia voce fosse in grado di emettere qualche suono.

Io non ti ho detto niente, non ti ho risposto e ho lasciato che te ne andassi via di nuovo. Quel giorno ho temuto, che fosse per sempre. Non ero stato in grado di dirti..”le parole gli si fermarono in gola, non riusciva a continuare, glie lo leggevo negli occhi, ma io avevo bisogno che lui continuasse a parlare. Gli posai una mano sul volto e con lo sguardo lo incitai a continuare. Non so se fossero stati i miei occhi pieni d’amore e devozione per lui o semplicemente un po di coraggio, ma continuò!

Anche io ti amo Bella, da sempre, solo che tu con me ti comportavi come facevi con Emmett, con Jacob o con Jasper e io, bhe io ho rinunciato. Poi è arrivata Tanya, lei diceva di amarmi, di volermi rendere felice e io ho pensato che potevo provarci..a essere felice senza di te. Poi tu te ne sei andata e io..io sono praticamente morto dentro..uscivo, ridevo, mi divertivo e forze ho amato anche Tanya per un po’, ma non come amavo te. Io ti amo Bella e voglio che tu sia mia, per sempre!.”

Cavolo!quello che avevo sentito mi aveva sconvolto, era quello che avevo sempre sperato di sentirgli dire. Lui voleva me, tra tante aveva sempre amato me, come io avevo sempre amato lui. Eravamo destinati ad essere una cosa sola, le due parti perfette di una mela, eravamo nati per renderci felici e come per magia finalmente mi sentii completa. Non aspettai oltre, gli presi il viso tra le mani e lo baciai. Era il bacio che aspettavo da una vita ,una vita intera ad aspettare che le sue labbra si posassero sulle mie e finalmente era così.

Fu un bacio dolce,delicato ma comunque pieno di passione,di desiderio che avevamo l’uno dell’altra.

Non volevamo staccarci, ma dovevamo riprendere fiato. Anche se con poca voglia, mi staccai di poco da lui, così poco che i nostri nasi si toccavano ancora.

Ti amo”gli dissi.

Ti amo”mi rispose, con una voce dolcissima

Restammo abbracciati a baciarci per non so quanto tempo, poi verso mezzanotte i miei genitori rientrarono e Edward se ne andò.

Felice. Entusiasta. Completa. Innamorata.

Mi addormentai con queste sensazioni e sognai Edward. Di nuovo!

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Capitolo 8
*** CAPìTOLO OTTO ***


Il giorno dopo nessuno di noi sarebbe andato a scuola perchè le vacanze di natale erano cominciate e noi avevamo tutto il tempo di godercele.

Una luce fioca entrò dalla mia finestra e dolcemente cominciai a svegliarmi. Prima di aprire completamente gli occhi, ripensai alla sera precedente. Lo amavo. Mi amava. Finalmente eravamo noi.

Decisi di alzarmi e andare a fare colazione ma appena mi tirai su dal letto vidi sulla sedia a dondolo che si trovava in camera mia un mazzo di rose bianche con un bigliettino rosso al centro..

Un buongiorno migliore di questo non poteva esistere, così mi alzai velocemente e andai a leggere il biglietto

Buongiorno amore mio, non posso essere lì con te quando ti sveglierai ma voglio che il primo buongiorno della giornata sia il mio..ti amo!”

Presi il bigliettino e lo misi nel cassetto della scrivania, lo avrei conservato per sempre!!

Scesi a fare colazione con un sorriso che non ero mai stata in grado di avere e mia madre se ne accorse subito!...

Buongiorno tesoro!!ma cosa ti è successo?sembri un'altra!!”

Buongiorno a te mamma!!bho non lo so forse sono sempre la stessa solamente più felice!!”

E posso sapere perchè??”chiese, lei non voleva farsi i fatti miei, mia mamma non era mai stata così, voleva essere una buona mamma e una buona amica per me e lo era, lo era davvero!!

Lei sapeva di Edward e sapeva che ero innamorata di lui dai tempi delle elementari, quindi non avevo problemi a dirgli della sera precedente.

Io e Edward ci siamo baciati!” lo dissi con un' entusiasmo tale da far invidia ad Alice o a Mary.

Io emm...io sono contenta per te credo!!”disse abbassando lo sguardo.

Non era buon segno, mia madre non abbassava mai gli occhi, soprattutto con me..c'era qualcosa che non andava glielo si leggeva in faccia!!

Mamma ma che hai?? Questa qui non è proprio la reazione che mi aspettavo!!” dissi scherzando. Non me l'ero presa assolutamente, volevo solo capire.

Lo so..scusa tesoro è che..io so che ami Edward praticamente dalle elementari, e so che Edward è un bravo ragazzo ma so anche che questo tuo amore è così grande e profondo che non può essere paragonato a niente, non può essere paragonato all'amore di nessuno, è quasi un'ossessione, come se voi due foste due calamite, senza che tu te ne accorga ti muovi a seconda di come si muove lui, non so se mi sto spiegando ma è come se fosse una droga per te e questo va bene se durerà per sempre. Ma se non dovesse durare?? se lui dovesse fare o dire qualcosa che ti faccia scappare di nuovo da qui?Te ne andrai a New York di nuovo?”

Non feci in tempo a rispondere che suonarono alla porta..ero troppo stordita dalle parole di mia madre per pensare di andare ad aprire, ma lei mi precedette.

Questa deve essere Esme, io vado tesoro ci vediamo stasera!”mi baciò e usci dalla porta.

Probabilmente Esme era venuta a prendere mia madre per andare a lavoro insieme, perchè oltre a essere amiche erano anche socie. Avevano uno studio di architettura e ristrutturazione.

Ero stufa di stare in quella maledetta cucina, le parole di mia madre ancora rimbombavano nella stanza, quindi decisi di salire farmi una doccia e vestirmi, sarei andata da Rose o da Angela..

Uscita di casa, salii nella mia adoratissima macchina, la usavo poco perchè spesso mi venivano a prendere ma io adoro guidare e adoro la mia mini rossa.

La strada fino a casa di Rose non è molta e quando scendo per andare a suonare, mi accorgo della macchina di Em parcheggiata nel vialetto..NO NO NO, questa non ci voleva proprio io avevo assoluto bisogno di Rose ma non potevo certo entrare e cacciare Emmet.

Feci per andarmene quando la porta si aprì. Era Emmet

Ehi scricciolo, ciao!”mi abbracciò e mi diete un bacio sulla fronte!.

Ciao Em! Come stai?”

Bene scricciolo!tu piuttosto..hai una faccia??”

Si lo so..ma tu stai andando via??”

Sì, io e Rose ci vediamo nel pomeriggio!Ciao scricciolo io vado..Rose è in camera sua!!”

Ok Em..ci vediamo!!”

Una volta salutato Em entrai e andai nella camera di Rose. Subito capì che qualcosa non andava , cosi gli raccontai tutto sia di ieri sera sia della conversazione con mia madre e lei molto semplicemente mi disse..

Lui ti ama ora??”

Si”

Questo basta!” disse con un sorriso enorme..

Tutti sarebbero stati felici per me e Edward. La conversazione con Rose mi aveva proprio fatto bene così decisi di andare a casa di Edward. Era ancora presto per lui e sicuramente dormiva..gli avrei portato la colazione e il mio buongiorno!!

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Capitolo 9
*** CAPìTOLO NOVE ***


POV EDWARD

Stavo dormendo tranquillamente nel mio letto, quando qualcuno entrò nella mia camera. Non dovevo certo aprire gli occhi per capire chi fosse. Il suo respiro, il suo tocco sulla mia pelle e i brividi che mi causava, solo una persona era in grado di farmi provare certe cose solamente con una carezza : Bella.

Dolcemente aprii gli occhi e quello che vidi mi lasciò senza fiato : era davvero bellissima.

“Buongiorno amore mio”mi disse con la voce più dolce del mondo mentre mi dava tantissimi baci per tutto il viso. L'amavo.

“Buongiorno a te, a cosa devo tutto questo?!”gli dissi con il sorriso sghembo che tanto le piaceva

“Alle rose” e mi diede un bacio.

“Al biglietto” un' altro bacio.

“E al fatto che voglio coccolarti un po'!”un' altro bacio

Continuammo a coccolarci sul mio letto per non so quanto tempo. Ci baciavamo, ci coccolavamo e ci dicevamo cose dolci.

Tutta la mia vita era sempre stata lei. Se mi svegliavo di cattivo umore lei era l'unica in grado di farmi tornare il sorriso. Se litigavo con i miei lei era l'unica in grado di ascoltarmi come volevo essere ascoltato. Era buona, dolce e bellissima. E io l'amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo.

“Ehi, amore ma ci sei??mi stai ascoltando??”La voce più melodiosa della terra,

mi fa tornare alla realtà.

“Scusa amore stavo solo pensando dimmi!”

“Tranquillo..allora cosa ti va di fare oggi??”mi chiese.

“Voglio stare con te!”perchè mi faceva certe domande, era una cosa ovvia!

“Ok allora vestiti e poi usciamo. E' una bella giornata e non mi va di stare chiusa in casa!”

“Ok amore, faccio in un minuto!”

Uscì dalla stanza e io mi vestii. Quando finii di pettinarmi (cosa davvero complicata) scesi di sotto e trovai Bella che chiacchierava allegramente con mia madre.

“Oh tesoro buongiorno, hai fame?”mi chiese mia madre.

Mia mamma era una donna dolcissima, si occupava sempre di tutti come fossero famigliari e io ovviamente l'amavo.

Lo so l'ho già detto per Bella ma nella mia vita c'erano tre donne di cui ero totalmente innamorato: Bella, mia madre e Alice.

“No mamma grazie, io esco con Bella ci vediamo per cena ok?”

“Si certo tesoro, a stasera!”mi disse e mi diede un bacio sulla guancia.

Io e Bella ci trovavamo in macchina per andare in un posto solo mio. Nessuno ne era a conoscenza, ci andavo quando avevo voglia di stare da solo. Nel periodo in cui Bella era andata a New York ci venivo spesso. Per pensare. Per rilassarmi. O semplicemente per passare una giornata al verde e al sole.

“Amore mi dici dove stiamo andando, sono troppo curiosa lo sai!!”

Da quando eravamo partiti non faceva altro che chiedermi dove stavamo andando.

“Siamo arrivati, un po' di pazienza!”gli dissi.

Mi se su un broncio dolcissimo così gli baciai il nasino e gli dissi che eravamo arrivati.

“Siamo arrivati contenta?!?”

“Sì!!”e mi fece la linguaccia.

Quando vide la radura rimase a bocca aperta. Che questo posto era spettacolare lo sapevo, soprattutto in questa stagione. C'era una distesa di neve che ricopriva tutto il prato, gli alberi facevano da contorno a questo posto magnifico. Era una radura talmente perfetta e rotonda che sembrava fosse stata creata dall'uomo. In fondo alla radura c'era una piccola casetta abbandonata che io col tempo avevo rimesso a posto.

“Allora amore ti piace?? Non hai detto una parola da quando siamo arrivati!!”gli dissi

“Mi piace??è..è..Non mi vengono nemmeno le parola per definirla.!”mi disse con un sorriso. Le piaceva. E da oggi questo posto l'avrei condiviso con lei.

Restammo nella casetta tutto il giorno. Parlammo di tutto. Di New York, dei mesi senza di lei, di noi e non volendo anche di sesso.

Non so come ci fossimo arrivati a quel punto ma Bella era diventata rossa come un pomodoro e io non volevo che lei si sentisse in imbarazzo. Non con me.

“Amore, tranquilla io...io...cioè noi non..non ne dobbiamo parlare per forza!”gli dissi ancora più imbarazzato di lei.

“No, non è per quello è che io..io dovrei..insomma dovrei dirti una cosa a proposito di questo!” mi disse abbassando lo sguardo.

Gli misi un dito sotto al mento e la costrinsi a guardarmi negli occhi.

“Puoi dirmi tutto. Lo sai!!”

“Io..Edward io non l'ho mai fatto prima!”mi disse in un sussurro.

WOW...cioè non che questo sia un problema, anzi, il solo pensiero che qualcuno l'avesse anche solo sfiorata prima di me mi uccideva.

Si stava agitando da morire glielo si leggeva negli occhi, ma lei sicuramente aveva capito male, dovevo assolutamente spiegarmi meglio.

“Amore, non..”non mi fece nemmeno finire di parlare..

“Si lo so, sono una stupida ora sicuramente tu non mi vorrai più...è che io..insomma non...cioè...”

Si stava facendo problemi che nemmeno si erano avvicinati alla mia testa, quindi le misi un dito sulla bocca e la guardai intensamente negli occhi..lei doveva capire!”

“Amore mi fai finire di parlare per favore?”gli chiesi.

“Si scusa” e abbassò di nuovo lo sguardo.

“Guardami Bella!”gli dissi e così fece.

“Quello che mi hai detto mi ha stupito, perchè bhe insomma tu sei bellissima ma non è un problema, anzi, egoisticamente ho pensato che è meglio cosi. Perchè il solo pensiero che tu possa essere stata di qualcun altro, che qualcun altro posso averti anche solo sfiorato mi uccide.”

Non disse niente, mi guardo e mi abbracciò con una forza che non credevo potesse avere.

“Ti amo Edward” mi sussurrò all'orecchio.

“Ti amo anche io” e la baciai.

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Capitolo 10
*** CAPìTOLO DìECì ***


Erano passati quattro mesi da quel giorno nella casetta e noi ancora non eravamo riusciti a fare l'amore. Per colpa mia ovviamente. Io non ero pronta, non che Edward me lo facesse pesare, anzi, lui era sempre dolcissimo con me però cominciavo a stufarmi anche io dei soliti bacetti, delle coccole o al massimo di un po di petting. Allora perchè non ci riuscivo? Perchè ogni volta che eravamo da soli sul letto mi bloccavo? Sono domande che oramai mi faccio continuamente. Ho anche provato a parlarne con le ragazze, ma niente, nessuna risposta.

Il clacson di una moto mi fa tornare alla realtà, sorrido ovviamente quando capisco di chi è la moto, alzo lo sguardo e mi perdo nella sua statuaria bellezza. Eccolo lì, il mio dio greco personale, l'angelo del mio paradiso. Il mio ragazzo continua a guardarmi intensamente negli occhi, dice di adorare il loro colore. So che ho un bel colore degli occhi, ma paragonati ai sui sono niente.

“Amore dai!!!, sbrigati che dobbiamo andare a casa a fare le valige!!”mi dice quasi urlando.

“Ah gia!” mi avvicino e lo bacio.

Un bacio pieno di passione. Lo bacio perchè mi è mancato e lo voglio. E non mi importa che ci siano tutti gli studenti a guardarci, non mi importa che stiamo davanti ad una scuola, e nemmeno che in teoria dovremmo riprendere fiato. No, adesso ci siamo solo noi. Io e Edward. Il resto quando siamo insieme svanisce.

Si stacca da me piano, in modo dolce per non farmi arrabbiare. Abbiamo il fiato corto e gli occhi accesi dalla passione che abbiamo l'uno dell'altra.

“Ti amo!”

“Ti amo!”

Salgo in moto e finalmente arriviamo a casa a fare queste benedette valige.

Passeremo le vacanze di primavera a New York. Avevo promesso a tutti che un giorno ci saremmo andati insieme, e questa c'era sembrata un'occasione perfetta.

Eravamo praticamente tutti, o almeno tutti quelli che erano rimasti dopo aver saputo di me e Edward ovvero: Alice e Jasper, che ormai facevano coppia fissa da parecchio tempo e che erano stati sin da subito dalla nostra parte. Em e Rose, ovviamente. E infine Angela e Ben.

Lo so, siamo diminuiti parecchio ma la storia mia e di Edward non è andata giù a parecchie persone e questo un po mi dispiace. Ma alla fine i veri amici si incontrano e si riconoscono piano piano, nel corso della vita. Come se da quando siamo a bambini a quando diventiamo adulti facciamo una specie di classifica. E alla fine hai primi posti ce ne arrivano pochi, davvero pochi.

Quando salgo in camera vedo che la mia valigia è già pronta e sopra c'è un bigliettino, lo apro.

“La valigia te l'ho preparata io cara la mia migliore amica, ora sono a casa a fare la mia..non aprirla, non toccare niente e soprattutto non guardare cosa c'è dentro. Dalla a Edward e falla caricare in macchina..ti voglio bene -Alice-”

Non c'era bisogno che si firmasse, sapevo ovviamente che solo lei poteva fare una cosa del genere..l'adoravo!!

Feci come mi aveva detto e quando Edward tornò a prendermi con la macchina per andare in aereoporto, gli feci caricare la valigia e partimmo per raggiungere gli altri.

Per andare a New York avremmo preso l'aereo ovviamente, ma li avremmo trovato una macchina ad aspettarci che avremmo potuto tenere per l'intera settimana. I ragazzi avevano organizzato tutto con la massima precisione e a noi ragazze non avevano lasciato fare niente.

Dicevano che era il loro regalo per il nostro diploma. Erano dolcissimi e ci amavano. Io e le mie migliori amiche eravamo state davvero fortunate. Io ero stata davvero fortunata.

Quando io e Edward arrivammo, trovammo tutti gli altri li ad aspettarci. Avremmo passato una settimana davvero bellissima, ne ero certa!

Il nostro aereo partiva alle 16e45, quindi dovevamo darci una mossa e fare tutte quelle cose che si fanno prima di un volo che alla fine dei conti sono soltanto file!!

Salimmo sull'aereo e ci mettemmo ognuno al suo posto, non so cosa fecero gli altri ma io mi addormentai tra le braccia di Edward.

Quando mi svegliai non eravamo ancora arrivati a destinazione cosi mi girai e diedi un bacio al mio ragazzo.

“Buongiorno dormigliona!”mi disse dolce e mi baciò il nasino.

“Buongiorno, ma quanto ho dormito?”gli chiesi.

“Oh..parecchio, siamo quasi arrivati manca più o meno mezz'ora!”

“Ah capito, e tu che hai fatto mentre io dormivo?ti sei rimorchiato tutte le hostess dell'aereo?”dissi con un finto broncio. Lo sapevo che non era possibile, lui non l'avrebbe mai fatto.

“Ah ah, ce n'erano un paio molto attraenti!” disse ridendo.

Gli diedi uno scappellotto dietro al collo e lui rise ancora più forte.

Continuammo cosi fino a che qualcuno annunciò che dovevamo allacciarci le cinture e prepararci all'atterraggio.

Atterrammo in perfetto orario, prendemmo le valige e uscimmo dall' aereoporto.

“Benvenuti a New York ragazzi!” dissi con un entusiasmo da far invidia a Alice.

Seguirono alcuni urli e alcuni WOW da parte dei miei amici e poi ci dirigemmo con la macchina nel nostro albergo.

Dio quanto mi era mancata questa città. Io amavo New York.

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Capitolo 11
*** CAPìTOLO UNDìCì ***


Eravamo appena arrivati in albergo, era tardi, quindi decidemmo che almeno per stasera ognuno avrebbe fatto per conto suo. Io e Edward andammo in camera e ci facemmo entrambi la doccia, avevamo deciso di farci portare la cena in camera.

Ero intenta a sistemare le valige e a mettere un po in ordine il casino che Edward aveva combinato quando la sua voce mi fece come sempre fermare il cuore.

Ehi amore, la smetti di sistemare e vieni a farmi un po di coccole, siamo in vacanza dai!!”

Mi girai e quello che vidi mi fece smettere per un momento di respirare. Edward se ne stava sdraiato sul letto solo con un' asciugamano legato intorno alla vita, era semplicemente perfetto.

Io..emm..cioè..tu sei..come dire..perfetto!” dissi balbettando, tanto che non so nemmeno se avesse capito.

Ah si?!” disse con quel sorriso sghembo che tanto amavo e che ormai a detta di Edward era diventato il mio sorriso.

Allora ci vieni qui con me o ti devo pregare?”mi disse ridendo.

Non me lo feci ripetere due volte, andai accanto a lui e ci coccolammo per tutta la sera, finchè non mi addormentai tra le braccia di quest'angelo.

La mattina seguente andammo a fare colazione tutti insieme, e verso le undici io e le ragazze andammo a fare un po di shopping mentre i ragazzi se ne andavano in giro per negozi di sport e cose simili.

Mentre entravamo e uscivamo dai negozi parlavamo di tutto, soprattutto di me.

Allora Bella, hai risolto quel problema con Edward?”mi chiese Alice mentre le altre si erano avvicinate a un negozio di scarpe.

Io, bhe, non so proprio cosa dirgli Alice!” lo dissi e abbassai lo sguardo.

Scusa, se non vuoi parlarne non fa niente, volevo solo esserti d'aiuto!” me lo disse come se si volesse scusare. Non era per quello che avevo abbassato lo sguardo, io volevo che lei mi aiutasse ma non sapevo nemmeno io cosa c'era che non andava!.

Ehi Alice tranquilla, io voglio parlarne soprattutto con voi, ma non so proprio cosa fare, forse semplicemente non sono pronta!”

Si può darsi che sia così, ma tu mi ripeti ogni giorno che lo vuoi e che lo desideri!”

Ed è vero, lo desidero tantissimo, così tanto che sta diventando quasi un dolore fisico staccarmi da lui ogni volta!”

Allora ti sei risposta da sola, ti serve solo un po di coraggio e un completino molto sexy!!”disse ridendo.

Risi anche io, forse aveva ragione lei. Ma avevo ancora parecchi dubbi così decisi di chiedere e di dar voce hai miei pensieri.

Alice com'è?” lo dissi senza nemmeno pensarci.

Com'è cosa?Fare l'amore con la persona che ami?” mi chiese.

Si”

E' qualcosa di unico, non penso nemmeno di riuscirlo a spiegare a parole. E' molto di più di un semplice atto fisico, è come sentirsi parte di quella persona. Quando si fa l'amore ci si completa, si diventa una sola cosa. Tu sai di essere sua e di nessun' altro.” mi disse

Lei diceva di non saperlo spiegare, invece lo aveva fatto benissimo e quello che ho capito è che fare l'amore con la persona che ami è la cosa più bella che ci sia al mondo. E io ci sarei riuscita. Volevo essere di Edward e di nessun' altro, volevo essere parte di lui e volevo che lui fosse una parte di me: la migliore.

Grazie Alice!” la ringraziai e gli diedi un bacio sulla guancia. Era davvero unica.

Sono qui per te, e ci sarò sempre!” mi disse.

Volevo scoppiare a piangere in quel preciso istante ma Rose e Angela tornarono in tempo per farmi sorridere.

Allora ragazze!!!, che sono queste facce, siamo a New York , siamo giovani e belle e dobbiamo divertirci!!” Rose lo disse quasi urlando e io e le ragazze scoppiammo a ridere.

La giornata proseguì velocemente, tornammo dai ragazzi e passammo tutto il pomeriggio insieme. Gli feci vedere tutti i posti più belli, andammo a Central Park e giocammo a pallone: ragazzi contro ragazze, ovviamente vinsero loro.

Ben presto si fece ora di cena così mangiammo tutti insieme e ce ne andammo a dormire. Ma io non avrei dormito, non questa notte. Avevo deciso, avrei fatto l'amore con Edward. Io lo amavo e lo desideravo più di ogni altra cosa.

Entrata in camera dissi a Edward che mi ero dimenticata la borsetta di sotto e lui gentilmente si offrì per andare a prenderla. Era quello che volevo.

Organizzai tutto quanto alla perfezione, mi misi il completino che Alice mi aveva messo in valigia e mi sdraiai sul letto.

La camera era davvero perfetta, c'erano candele, petali di rosa sparsi per tutta la stanza e intorno a me sul letto. Erano petali di rosa bianca, come quelli che mi aveva regalato la mattina dopo il nostro bacio.

Lo sentii entrare e il cuore comincio a battermi così forte che credevo volesse uscirmi dal petto.

Quando mi vide rimase immobile sulla porta della camera, non accennava a muoversi, sembrava quasi che non respirasse.

Così mi feci coraggio e gli feci segno di avvicinarsi, tentando di essere il più sensuale possibile.

Quando fu abbastanza vicino, iniziai a baciarlo con una passione che non avevo mai usato. In quel momento volevo solo averlo. Inizia a sbottonargli i bottoni della camicia ma lui si staccò dalla mia bocca e fermò la mia mano. Che faceva? Mi stava rifiutando?Io..cioè..lui forse..lui non voleva?

Penso che lesse la mia espressione quindi si affrettò a parlare.

Io, cioè..Bella sei sicura che vuoi farlo?” mi disse.

Si certo” nemmeno finii di parlare che mi staccò di nuovo.

Bella non devi farlo per me, io posso aspettare, voglio che tu lo faccia quando ne hai voglia, quando ti sentirai pronta.”

Si stava facendo problemi inutili. Io lo volevo e anche lui. Non mi stava rifiutando era solo preoccupato per me. Decisi di dirgli tutto quello che mi ero tenuta dentro in questi quattro mesi.

Io sono pronta Edward. Ti desidero così tanto che non so nemmeno spiegartelo. Ho paura, è ovvio che io ne abbia. Ma tu sei..sei semplicemente tu e io mi fido e voglio essere tua. Fare l'amore con me sarebbe il regalo del diploma più bello che tu possa farmi.!” dissi e per una volta non abbassai lo sguardo. Io ero pronta e lui non doveva vedere incertezze in me.

Cavolo era Edward, non uno qualunque. Lui non avrebbe fatto mai niente per ferirmi.

Io, non so bene cosa dire..ti amo e voglio fare l'amore con te. Oggi, domani e tutti i gironi che verranno, perchè sei l'amore della mia vita e non voglio fare altro nella vita se non amarti incondizionatamente.”

No mi serviva altro. Inizia a baciarlo e finalmente anche lui ricambiò il bacio.

Ricominciai da dove mi ero interrotta e ben presto la camicia raggiunse il pavimento. Lui fece lo stesso con il mio reggiseno. E dopo qualche minuto eravamo entrambi completamente nudi. Ero completamente rossa e per la prima volta questa sera abbassai gli occhi.

Sei splendida!”mi disse e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

Cominciò a baciarmi e con delicatezza si fece spazio tra le mie gambe. Le nostre intimità si sfioravano appena si avvicinò al mio orecchio e iniziò a baciarmi il lobo.

Io ho più paura di te!” mi sussurrò all'orecchio.

Lo amavo, dio quanto lo amavo.

Piano, molto piano, iniziò a penetrarmi. Non sentivo dolore, solo voglia che andasse più giù e più veloce lo volevo sentire dentro di me, cosi afferai le sue spalle e lo incitai a continuare spingendolo verso di me.

Il dolore che non avevo sentito arrivò tutto insieme e io mi irrigidii. Credo che Edwrad se ne accorse perchè si fermò e mi guardò negli occhi.

Ti sto facendo male?”mi chiese

No, in realtà ora del dolore non c'era neppure l'ombra, cosi feci cenno di no con la testa e lui continuò con spinte che da delicate diventarono sempre più forti e potenti.

Non mi ricordavo neppure quanto o se avesse fatto davvero male, perchè ben presto il dolore si trasformò in piacere e le sue spinte accontentavano questo bisogno insaziabile che avevo di sentirlo dentro di me.

Il suo respiro e il mio sono accellerati, stiamo arrivando entrambi all'apice del piacere così le spinte si fanno più veloci finchè non veniamo insieme.

Non si muove di un millimetro, è ancora dentro di me con la testa appoggiata la mio petto per sentire il battito del mio cuore. I nostri respiri stanno tornando alla normalità e piano esce da me e si sdraia al mio fianco. Ho freddo e credo che lui se ne accorga perchè prende una coperta e ci copre entrambi. Non parliamo, non dobbiamo dire niente. Così mi appoggio sul suo petto e chiudo gli occhi.

Ti amo Bella!”mi sussurra all'orecchio appena prima che io mi addormenti.

Ti amo Edward!”

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Capitolo 12
*** CAPìTOLO DODìCì ***


La settimana a New York passò velocemente. Le giornate le trascorrevamo tutti insieme girando per la città, facendo pik - nik a Central Park e divertendoci come potevamo. Le notti le trascorrevo con Edward facendo l'amore, coccolandoci e scherzando insieme. Sembrava la vacanza più bella di tutta la mia vita. Ero fortunata. Questo era quello che mi continuavo a ripetere ma quello che non sapevo era che di li a qualche ora la mia vita sarebbe andata in frantumi. Così come la mia felicità e la mia fortuna.

Avevamo deciso che per festeggiare l'ultima sera in questa città saremmo andati in una discoteca che a detta di tutti era la più grande e popolare qui.

Odiavo le discoteche, odiavo il caos e la gente che ti si appiccica addosso però avevo deciso di far contenti i miei amici quindi mi ero fatta convincere ad andare.

Eravamo tutti pronti e tutti vestiti benissimo così ci dirigemmo verso quella che da una settimana era la nostra macchina e partimmo.

Arrivati in discoteca entrammo e ci accomodammo in un posticino appartato che Rose aveva prenotato il giorno prima. La discoteca era grande e bella come ci avevano detto era un luogo tipico di New York, si vedeva da come era arredato.

Allora amore, non ti va proprio di stare qui è?”mi chiese il mio amore, e solo dopo aver sentito la sua voce tornai nella realtà.

Io..emm, si vede tanto?”chiesi in imbarazzo.

Un po', dai andiamo a ballare ti va?”

No amore, vai tu..dai divertiti, non muoio mica qualche minuto lontana da te!” dissi scherzando.

Ok amore, ci vediamo tra un po'!”

Mi diede un bacio e si diresse verso la pista. Ero rimasta sola così decisi di andarmi a prendere qualcosa da bere. Non ero una che si ubriacava o cose del genere ma una birra non aveva mai ucciso nessuno.

Stavo tornando al tavolo quando mi scontrai con qualcuno.

Scusa io..devo stare..Michael!”dissi, non ci potevo credere era davvero lui?

Oh mio dio Bella!!” Non mi diede il tempo di dire o fare niente che mi prese in braccio e cominciò a girare come un bambino.

Ok ok..anche io sono contenta di vederti ma ora mettimi giù!”dissi ridendo.

Ero davvero contenta di averlo incontrato, era così tanto tempo che non ci vedevamo. Appena arrivata a New York, volevo solo rinchiudermi in camera e piangere, piangere fin quando le lacrime non fossero finite, e per un po' è stato anche così. Un giorno a scuola incontrai lui, e la mia vita morta e triste con lui accanto divenne almeno sopportabile. Era mio amico, mi aveva aiutato e mi era stato accanto in un periodo in cui accanto a me non poteva esserci nessuno. Lui c'era riuscito.

Allora scricciolo che mi racconti?Come mai qui a New York?Lui c'è?Con chi sei?Aspetta non dirmi che sei scappata di nuovo?”

Era un fiume di domande, non la smetteva più. Cosi mi misi a ridere, era davvero unico!.

Ehi mi dai il tempo di rispondere?” gli dissi mentre ridevo sotto i baffi.

Si, emm..scusa!”

Allora sono a New York con degli amici e si lui è qui. Non sono scappata di nuovo, anzi, sono qui con lui..nel senso che sto proprio con lui.”

Cioè voi due, quando?come?perchè?”ma quanto era curioso.

Stavo per rispondere, quando qualcuno si mise al mio fianco e mi strinse in modo possessivo. Sapevo che era Edward , sicuramente aveva assistito alla scena, era geloso, geloso da morire e io lo amavo anche per questo.

Sorrisi all'angelo che mi era accanto e lo baciai.

Edward lui è Michael, un vecchio amico di New York.” Si presentarono e iniziammo a parlare tutti insieme. Ben presto ci raggiunsero anche tutti gli altri e cosi scherzammo e ridemmo per tutta la serata. Michael era un ragazzo tranquillo, stava bene con tutti e per fortuna anche con i miei amici.

Non so quanto tempo passò, ma ad un certo punto mentre tutti ridevano una voce così famigliare da farmi infuriare parlò.

Ehi amore, non mi presenti i tuoi amici? Ah no, aspetta..ma io li conosco!”disse ridendo maligna.

Sapevo chi era e sapevo che era l'ultima persona che avrei voluto incontrare. Ma poi che ci faceva Tanya a New York? Perchè aveva chiamato Michael amore??

Tutti si alzarono per andarsene, ma io rimasi seduta e mi strinsi a Edward in modo ancora più forte. Non era per far dispetto a lei, avevo semplicemente paura. E se vedendola avesse capito di amarla ancora?Se lui non l'avesse dimenticata? Da quel famoso pranzo della domenica non si erano più visti, non avevano più parlato da quella volta del garage. Che sarebbe successo?

Edward come sempre mi capì e si avvicinò al mio orecchio sussurrandomi qualcosa che di certo solo io potevo aver sentito.

Stai tranquilla. Ti amo.”mi disse

Non aveva detto niente di che semplicemente che mi amava ma mi aveva dato la forza per rispondere a tono a quella specie di ragazza.

Oh è vero, che piacere vederti Tanya, ragazzi non facciamo i maleducati sedetevi e continuiamo a parlare. Vieni Tanya siediti!”ma quanto ero stata acida?

Comunque si mise a sedere e continuammo a parlare. Ovviamente lei disse si e no due parole e dopo qualche minuto io e Edward andammo a prendere qualcosa da bere e restammo da soli per un po'.

Vero le 4 di mattina decidemmo di tornare in albergo perchè il giorno dopo saremmo dovuti partire.

Tornati in albergo io e Edward ci dirigemmo nella nostra camera e come sempre in queste notti, presi dalla passione facemmo l'amore per tutta la notte

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Capitolo 13
*** CAPìTOLO TREDìCì ***


La mattina seguente mi svegliai presto e Edward ancora dormiva cosi decisi di scendere per fare colazione. Quando scesi trovai le ragazze da sole ad un tavolo.

Ehi ragazze, e i maschietti?”dissi mentre mi sedevo con un cornetto e il cappuccino.

Dormono!” mi dissero in coro.

Ah capito, allora avete fatto le valige?”chiesi.

Bella non ne parliamo per favore, che per far entrare tutto quello che avevo comprato ho dovuto fare una guerra con la valigia!” disse Alice

Tutte ci mettemmo a ridere.

E chi ha vinto Alice?tu o la valigia?” le chiese Rose ridendo.

Rose ma che domande fai?? Io ovviamente!!”

Chiacchierammo del più e del meno, poi ad un certo punto mi ricordai che dovevo chiamare i miei genitori cosi cercai il cellulare in borsa ma non c'era. Eppure ero sicura di averlo lasciato nella borsa che avevo usato la sera prima.

Nooooo, ragazze mi sono persa il cellulare, che palle ci mancava solo questa!”dissi sbuffando. Era qualcosa come il terzo cellulare che perdevo, ero una cosa incredibile.

Bella un giorno ti perderai il cervello!”mi disse Angela.

Ma che razza di amiche avevo? Ridevano delle mie disgrazie? Le adoravo.

Vabbè ragazze io vado a svegliare Edward,ci vediamo qui tra un'oretta ok? Le baciai e me ne andai.

Decisi di portare la colazione a letto a Edward. Gli piaceva fare colazione così.

Presi qualcosa da mangiare, qualcosa da bere e andai di sopra ma quando aprii la porta volevo solamente morire. Volevo non essere mai entrata in quella stanza, non aver mai fatto l'amore con Edward, non essere mai partita. No, quello che volevo era non essere mai tornata a Forks.

POV EDWARD

La mattina dopo la discoteca, dopo l'incontro con Tanya e dopo aver fatto l'amore con la mia Bella mi svegliai con il sorriso sulle labbra, mi rigirai nel letto per dare il buongiorno alla mia vita ma lo trovai vuoto.

Sicuramente era uscita con le ragazze, così decisi di fare una doccia e di cominciare a riordinare le cose e metterle in valigia.

Uscito dalla doccia mi suono il telefono, un messaggio di Bella.

Amore, sto tornando e voglio farti una sorpresa. Bendati e aspettami sul letto. Ti amo!”

Mi venne da sorridere. Non era da lei fare queste cose ma mi bendai e feci come mi aveva detto.

Qualche minuto dopo la porta si aprì e la mia bocca si piegò in un sorriso.

Non era il suo profumo, non era il suo respiro. Non era lei.

Stavo per togliermi la benda e dire alla sconosciuta di andarsene quando qualcuno si mise a cavalcioni su di me.

Ehi Edward, che bello rivederti!”mi disse la voce odiosa e stridula di Tanya.

Tanya!”non era un saluto, non era neanche un' invito stavo semplicemente ringhiando il suo nome.

Me la stavo togliendo di dosso senza un minimo di delicatezza quando la porta si aprì

Mi tolsi la benda velocemente, scaraventai Tanya via da me e la vidi.

Vidi i piatti che aveva in mano(sicuramente la mia colazione) cadere per terra. Vidi le sue mani tremare per la rabbia. Vidi i suoi occhi pieni di dolore, un dolore che ben presto si trasformò in odio.

Non scappò via da me, non si mise ad urlare, non picchiò Tanya. Mi guardò degli occhi con un' intensità tale da farmi abbassare lo sguardo.

E' finita”prese la sua valigia, la sua borsa e se ne andò.

Quello che successe dopo non l'ho visto o forse non me lo ricordo. Sono morto dentro. Di nuovo.

I ragazzi sono venuti a prendermi. Mi hanno fatto la valigia. Mi hanno caricato in macchina. E ora stiamo tornando a Forks. Da quello che sono riuscito a capire, abbiamo preso il volo dopo quello delle ragazze.

Stanno parlando da ore, giorni, forse anni. Ma io non sento niente.

Vedo le immagini scorrere nella mia mente come se stessi sfogliando un diario dei ricordi.

Il suo sorriso sincero e puro. I suoi occhi che brillano di amore, passione e devozione soltanto per me. Le sue mani che mi sfiorano come nessuno aveva mai fatto. La sua voce che sussurra il mio nome. E poi buio. Solamente buio.

POV BELLA

Ero su un' aereo che mi avrebbe finalmente riportata a casa. Mi sembrava di rivivere quel giorno, ogni cosa mi sembrava un deja-vù. Stavo tornando a Forks di nuovo con il cuore spezzato, di nuovo con la tristezza negli occhi. Questa volta però c'erano le mie amiche, loro non mi avrebbero lasciata sola, mi avrebbero aiutata a superare questa cosa. Perchè io ce l'avrei fatto non è vero? L'avrei superato di nuovo no? Quante volte può lacerarsi un cuore? Il mio ce l'avrebbe fatta? Forse si. Forse no. Probabilmente non mi sarei ripresa mai più. Forse avrei continuato a vivere comunque ma non vivendo davvero. Magari avrei semplicemente vissuto aspettando di morire. Si, sicuramente sarebbe andata così.

Ero in silenzio da quando gli avevo detto che era finita. Non avevo più parlato. Non avevo versato una lacrima. Perchè? Perchè non piangevo? Forse perchè ci sono concesse un totale di lacrime nella vita e io le avevo consumate tutte. I miei occhi erano spenti, quasi neri. Del mio colore cioccolato fuso non c'era traccia. Li sentivo pesare. Volevo chiuderli e non svegliarmi mai più. E lo feci. Chiusi gli occhi e semplicemente vidi il buio.

Non so dopo quanto la voce di qualcuno mi svegliò! Allora non ero morta.

Bella, tesoro dobbiamo andare, l'aereo è atterrato.”

Non risposi, mi alzai e mi diressi verso l'uscita. Uscii da quello che mi sembrava l' aereoporto di Seattle e mi misi a sedere su un marciapiede li vicino. Aspettavo qualcuno. Aspettavo qualcosa.

Forse non sono abbastanza brava a letto? Forse non sono abbastanza attraente e sensuale. No non è per questo. Magari semplicemente doveva finire così, lo sapevo fin dall'inizio. Per noi non esiste un futuro.

Bella sali in macchina, dobbiamo portarti a casa.” ancora quella voce. Chi era che parlava? Alice? Rose? Angela? Chi?

Di certo non era lui. Non era la sua voce e a me non interessava sentire nessun altro.

Gli occhi bruciano. Sento che fanno male. Voglio chiuderli. Buio

Non so come, non so perchè ma mi ritrovo nella mia camera, sono nel mio letto e nella mia stanza ci sono troppe persone che parlano.

Chiudete le persiane, spegnete la luce, voglio dormire.”

Era la mia voce questa?non lo so ma fecero come gli era stato chiesto e finalmente dormii

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Capitolo 14
*** CAPìTOLO QUATTORDìCì ***


------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Prima di iniziare, vorrei ringraziare tutte voi per i commenti bellissimi e poi volevo dire che da questo capitolo in poi, le cose cambieranno un pochino. Ancora non lo so bene ma credo che per descrivere al meglio il dolore che provano i due protagonisti prenderò alcune parti di New Moon. Spero non vi dispiaccia, non voglio assolutamente rubare o copiare la magnifica e insostituibile Stephenie meyer, credo solo che le sue parole racchiudano al meglio quello che voglio dire. Ancora grazie a voi che seguite la mia storia, un bacio =) ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Non so quanto tempo è passato. Minuti, ore, giorni o forse anni ma il dolore che sento nel petto non accenna a diminuire. Il mio cuore è morto. La voragine che ho nel petto certe volte mi impedisce di respirare e il dolore è così forte che vorrei semplicemente morire solo per non sentirlo più.

Oggi devo tornare a scuola. Sono passate, credo, due settimane dal mio ritorno a New York e il mio aspetto non è certo dei migliori. Ho gli occhi gonfi e rossi, le occhiaie ben pronunciate sotto di essi, sono molto più magra del solito e sembro quasi malata.

Amore, vieni ti ho preparato la colazione, le frittelle che ti piacciono tanto.” Mia madre mi risveglia dai miei pensieri. Non voglio mangiare, non ho fame ma mia madre ha sopportato fin troppo per me e io non voglio che lei stia male.

Certo mamma.” Della vecchia Bella non è rimasta niente. Nemmeno la voce.

Mangio con calma e quando sento il clacson suonare esco da casa per affrontare il giorno che speravo non arrivasse mai.

A Forks c'erano due scuole, che venivano divise semplicemente da un prato enorme che era usato da entrambe le scuole per l'intervallo. Nei primi mesi tornata da New York mi ero semplicemente nascosta dentro la mia scuola, per evitare persone come Alice, Rose, Em..insomma tutti quanti. E ora avrei dovuto ricominciare da capo? No certo che no.

Ehi Bella, siamo arrivate!” la dolce voce di Angela.

Angela, la mia migliore amica. Persino lei non mi riconosce più.

Scendo dalla macchina e tutti mi fissano. So che sono cambiata, anzi, in realtà sono quasi irriconoscibile ma odio la gente che mi fissa, quindi aumento la velocità per entrare il prima possibile in classe quando sento qualcuno afferrarmi per il polso, tirarmi a sé e abbracciarmi con una forza disumana. Emmet.

Ehi scricciolo,come stai?” La voce di Em è quasi un sussurro, mi vuole bene, lo so che me ne vuole ma io non posso essere sincera nemmeno con lui. Non sto bene ma a lui dico tutt'altro.

Sto bene orso, tranquillo, ci vediamo dopo a pranzo ok?ora sono in ritardo!” Gli do un bacio su una guancia e vado alla mia prima lezione.

Finchè resto nella mia scuola la giornata passa più o meno in modo veloce. Sono impegnata a prendere appunti e cerco di ignorare la gente che mi guarda e che sparla di me convinti che io non li senta. Mancano venti minuti alla fine dell'ultima lezione prima di pranzo. Che dirò? Che farò? Ci sarà? Starà bene? Una piccolissima parte di me spera di no. Spera che lui senta lo stesso identico dolore che sento io. Impossibile.

Drin. Drin. Drin.

L'ora della verità è arrivata. Raccolgo le mie cose e mi incammino verso il prato. È una bella giornata e la primavera sta lasciando posto alla soleggiata estate. Gli esami sono vicini, vicinissimi a dire il vero manca più o meno un mese e io ancora non ho risposto a nessun college.

Sono tutti li, ci sono proprio tutti e quando Alice e Rose mi vedono arrivare mi corrono in contro e mi abbracciano.

Ehi tesoro, stai bene?” Rose.

Hai bisogno di qualcosa?”Alice.

Possibile che tutti mi facciano queste domande?. Non sto bene. Cazzo non sto bene per niente.

Si ragazze, sto bene!” finisco con un sorriso. O meglio con l'ombra del mio vecchio sorriso.

É lì. Seduto con tutti gli altri. Mi da le spalle e io vorrei solo corrergli in contro e pregarlo di dirmi che è stato solo un brutto sogno. Invece mi incammino e mi siedo il più lontana possibile da lui.

Quando incontro i suoi occhi spenti e vuoti, mi accorgo che il dolore che ho sentito in queste due settimane non è niente paragonato a quello che sento adesso guardandolo negli occhi.

C'è tensione. Lo sentiamo tutti eppure nessuno dice niente.

Bella, io..voglio..cioè vorrei..posso parlarti?” No. Non puoi perchè ti odio e perchè non voglio più vederti per il resto della mia vita.

Io, non credo..non credo che ci sia niente da dire!” gli dissi e mi alzai per allontanarmi da quel posto.

Lo vidi stringere i pugni con una tale forza che sembrava che le mani stessero per frantumarsi.

Bisbigliò qualcosa che io nemmeno sentii. Ero già troppo lontana.

Stavo andando in segreteria per farmi fare un permesso di uscita anticipata quando qualcuno mi fermò per un braccio.

Bella, io vorrei solo che tu mi ascoltassi per due minuti. Concedimi solo due minuti ti prego!” Lo conoscevo. Sapevo che non si sarebbe arreso.

Due minuti Edward!”gli dissi.

Quello che hai visto bhe non..cioè non è come pensi tu. Te lo giuro. Lei mi ha ingannato, io voglio te ok? Sempre. Volevo solo che tu lo sapessi!” Abbassò subito lo sguardo.

Non erano passati due minuti eppure lui si girò e se ne andò. Volevo fermarlo. Dirgli di continuare a spiegarmi. Eppure il dolore era troppo forte anche solo per respirare. Così tornai a casa e me ne andai in camera mia. La giornata, almeno per me, era finita li.

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Capitolo 15
*** CAPìTOLO QUìNDìCì ***


POV EDWARD

I suoi occhi. Quanto erano cambiati? Del suo bellissimo color cioccolato fuso non c'era più nemmeno l'ombra, del suo sorriso sul viso non ce n'era traccia. Era spenta, morta ed ero stato io a ridurla così. Ero uno stupido.

Da quel giorno in segreteria non abbiamo più parlato. Spesso ho provato a pregarla, scongiurarla fino a mettermi in ginocchio di perdonarmi, di parlare con me ma lei si isola sempre di più e diventa ogni giorno che passa una Bella diversa, una Bella che non conosco e che mi è impossibile avvicinare.

Vorrei con tutto me stesso riaverla al mio fianco. Senza di lei la mia vita è nulla, so che probabilmente è un pensiero patetico e banale ma tutta la mia vita era lei.

Sento bussare alla porta della mia camere e di corsa asciugo quelle piccole lacrime che hanno lasciato i miei occhi.

Avanti”

Ehi fratellone, che fai?” Alice, se in questo periodo non ci fosse stata lei sarei morto.

Niente di che, studio. E tu?”

Preparo le ultime cose per dormire fuori, stasera è il mio turno!” lo dice e poi si tappa la bocca con una mano, come se avesse detto qualcosa di troppo.

Il tuo turno?Per cosa?” gli dico. Non so perchè ma ho la sensazione che centri con Bella.

Io..emm..in realtà Edward non potrei dirtelo..scusa!” Me lo dice e abbassa lo sguardo. Io e Alice ci siamo sempre detti tutto. So quanto è difficile per lei tenere nascosta una cosa, soprattutto a me.

Alice, sai che se riguarda Bella devi dirmelo. Ti prego io..io..devo sapere.”

Mi abbraccia. Mi tiene stretto con un intensità e una forza che non credevo possibili.

Siediti Edward.”

Perchè?”

Perchè quello che sto per dirti non ti piacerà”

Feci come mi aveva detto. Mi misi seduto sul letto e lei venne accanto a me.

Da quando vi siete lasciati, Bella non è più la stessa..”cominciò ma la interruppi subito.

Si lo so.. e a proposito di questo..”le dissi ma non mi fece finire di parlare.

Edward ascoltami.”

Da quando vi siete lasciati, Bella non è più la stessa e so che tu te ne sei accorto, tutti ce ne siamo accorti perchè i suoi occhi non brillano più, perchè il suo sorriso non esiste più ma non è di questo che sto parlando. La stessa notte che siamo tornati da New York ha cominciato ad avere degli incubi. Si dimena, urla il tuo nome e poi si sveglia piangendo. Quindi io, Rose e Angela facciamo dei turni per dormire con lei. Dice che con noi accanto si sente più tranquilla, si sente..” e si interruppe.

Si sente..”lo dissi a voce bassa, tanto bassa che forse nemmeno lei aveva sentito.

..meno sola!” mi disse abbassando lo sguardo.

Sapevo che stava male, sapevo che cercava di nasconderlo ma quello che mi disse Alice mi fece smettere di respirare.

Mi sdraia sul letto e chiusi gli occhi. Alice se ne andò. Non so quanto restai in quella posizione con gli occhi chiusi ma sicuramente non abbastanza da sentire il dolore svanire, anzi, a ogni rintocco dell'orologio il mio dolore aumentava a dismisura. Per quello che avevo fatto a me stesso ma soprattutto per quello che avevo fatto a lei.

POV BELLA

Il tempo passa. Anche quando sembra impossibile. Anche quando il rintocco di ogni secondo fa male come sangue che pulsa nelle ferite. Passa in maniera disuguale, tra strani scarti e bonacce prolungate, ma passa. Persino per me.

Mio padre sbattè il pugno sul tavolo.

Basta Bella, adesso basta!”

Alzai gli occhi dai cereali che rimescolavo meditabonda invece di mangiarli, e lo guardai sbalordita.

Non avevo seguito la conversazione e in realtà non mi ero nemmeno accorta che stessimo parlando.

Cosa ho fatto?” chiesi confusa, guardando prima lui poi mia madre.

Mia madre aggrottò le sopracciglia e stavolta parlò lei.

Non hai fatto niente tesoro. Questo è il problema. Non fai niente, mai” mi disse abbassando gli occhi.

Mi sentii in colpa.

Mi dispiace!” dissi.

Mia madre guardò mio padre per una frazione di secondo e poi mio padre parlò.

Non vogliamo che tu ti scusi Bella.” mi disse.

Allora ditemi cosa volete che faccia?”

Bella..Tesoro, non sei la prima a vivere una situazione del genere, lo sai anche tu.

Certo!” dissi con la voce più acida del dovuto.

Mi alzai e uscii di casa. Gli esami erano finiti e di tempo libero ne avevo a sufficienza per pensare. Mi misi sul dondolo del portico e mi rannicchiai con le ginocchia contro il petto.

Certo, lo sapevo anche io. Non ero la prima a vivere una situazione del genere. Ma questo non cambiava le cose. Questo non faceva diminuire le fitte di dolore che sentivo attorno alla voragine che mi squarciava il petto. Incrociai le braccia e mi strinsi forte per non cadere a pezzi.

Mi chiesi quanto sarebbe durata. Forse, un giorno, dopo tanti anni, se il dolore fosse diminuito fino a poterlo sopportare, sarei riuscita a ripensare a quella manciata di mesi, i più belli della mia vita. E, se la sofferenza mi avesse mai dato tregua, ero certa che gli sarei stata riconoscente del tempo che mi aveva concesso. Era più di quanto chiedessi, più di quanto meritassi. Forse, un giorno, sarei riuscita a vederla così. Ma se lo squarcio non si fosse mai richiuso? Se le ferite non fossero guarite? Se il danno si fosse dimostrato permanente e irreversibile?

Mi strinsi forte tra le braccia. Odiavo questa situazione. Io seduta fuori sul portico di casa a pensare. Non volevo. Non volevo più stare male dannazione.

Decisi di rientrare e di andarmi a fare una doccia. Entrata in bagno mentre cercavo la crema nel mobiletto, mi cadde qualcosa per terra e quando vidi cos'era mi si gelò il sangue.

Un pacchetto blu di assorbenti mi diceva che c'era qualcosa che non andava, che questo mese non erano stati utilizzati e quando feci i conti, dovetti dargli ragione. Stavo parlando con un pacchetto di assorbenti? Ok ero diventata pazza davvero.

Decisi di vestirmi e di scendere al piano di sotto. Sarei andata in una farmacia, lontana anni luce da Forks e dai pettegoli e avrei comprato un test. Mentre scendevo le scale però Alice stava parlando con mia madre. Stavano parlando di me. Così mi accucciai in mezzo le scale e ascoltai.

È stato un brutto colpo, vero, Renèe?” chiese con dolcezza Alice.

Mia madre sospirò. “Bruttissimo.”

Tu la conosci Alice. Non si farebbe vedere debole nemmeno da noi..” disse mia madre!

Alice doveva avere una faccia tristissima perchè mia madre l'abbracciò forte.

Io la vedo Renèe, studia, mangia e se qualcuno le fa una domanda risponde, Ma è..vuota. Nei suoi occhi non c'è niente. Non ascolta più musica, non legge, non guarda più la tv.” la voce di Alice non sembrava nemmeno la sua.

A quante persone stavo facendo del male?

Lo so cara, lo so!” disse mia madre con le lacrime agli occhi.

No Renèe, noi dobbiamo fare qualcosa. Non è normale e..mi fa paura.

Già, Alice ha ragione!” mio padre, speravo davvero con tutto il cuore che almeno lui non dicesse niente.

Non è affatto normale. Non è come quando..ci si lascia, ma come quando muore qualcuno!” disse mio padre abbassando gli occhi.

Si, era come se qualcuno fosse morto. Come se fossi morta io. Era stato molto peggio che perdere l'amore della mia vita, cosa che, da sola, era sufficiente a uccidere. Avevo perso un futuro, una famiglia, la vita che avevo scelto.

Non volevo più ascoltare niente. Adesso in quella stanza non c'era solo il mio di dolore ma quello di tutti quelli che mi erano accanto. E io non ero in grado di sopportarlo.

Così feci un po di rumore, per fargli capire che stavo scendendo e raggiunsi tutti in cucina.

Mio padre aveva gli occhi bassi, mia madre cercò di asciugarsi gli occhi lucidi e Alice mi corse incontro abbracciandomi.

Ehi Alice usciamo un po'? Devo fare delle commissioni e devo parlarti” gli dissi.

Mia madre sorrise e Alice con tutto l'entusiasmo che aveva in corpo mi disse di si.

Uscimmo ed entrammo nella sua nuova macchina. Una porche gialla canarino che rispecchiava in tutto e per tutto il suo modo d'essere.

Stavamo andando verso Seattle e decisi di lanciare la bomba.

Alice, credo di essere incinta!!”

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Capitolo 16
*** CAPìTOLO SEDìCì ***


Stavamo andando verso Seattle e decisi di lanciare la bomba.

Alice, credo di essere incinta!!”

Inchiodò di botto e si accostò sulla destra.

Stai scherzando?” mi chiese.

Alice posso scherzare su una cosa del genere e poi..” ma interruppi la frase, stavo per dire – e poi io non scherzo più – ma preferii stare zitta.

Io..cioè..non posso..cazzo Bella!” mi disse.

Lo so” fu la mia unica risposta.

Riaccese il motore e ripartì verso la nostra meta. Pensavo che il nostro discorso fosse finito li e invece Alice parlò ancora.

Ma tu..insomma non ne sei sicura?”

Io..no..ma, un ritardo di 17 giorni mi sembra una prova più che schiacciante!” gli dissi abbassando lo sguardo.

Magari è solo un ritardo per lo stress, per la situazione che stai vivendo insomma!”

Si può darsi, comunque stiamo andando in farmacia apposta!” dissi con un mezzo sorriso, che però non arrivò a contagiare i miei occhi.

Il silenzio si rifece pesante di nuovo ma stavolta fui io a interromperlo.

Alice, tu..tu non mi abbandonerai non è vero? Se sono incinta dico..ti prego tu..non..non sparire ok?”

Io Bella, ma come potrei? Sei la mia migliore amica e..io non ti abbandonerei mai. Ma come ti vengono certe idee!” mi disse dandomi un piccolo pugno sulla gamba.

Il resto del tragitto fu molto più tranquillo. Alice non mi stava giudicando. Lei sarebbe stata al mio fianco probabilmente insieme a Rose e Angela. Loro non mi avrebbero abbandonata e questo poteva rendere la cosa un po meno spaventosa.

Entrati in farmacia comprai i test. Ne comprai due per sicurezza e una volta ritornata in macchina mi venne un dubbio.

Alice ma,dove li faccio? Cioè non posso mica farli a casa mia..se mia madre li trova..” non finii la frase perchè Alice capì al volo.

Io, ti direi di venirli a fare a casa mia ma..non mi sembra una grande idea..Angela?”propose

Oh no, ti prego..il padre di Angela è un pastore non..dai non potrei mai, andrei dritta all'inferno” dissi ridendo.

Si hai ragione. Allora ci è rimasta Rose. La chiamo e gli dico che stiamo arrivando.” Annuii, Rose sembrava una buona idea.

Partimmo verso casa di Rose e dopo un'oretta eravamo già li. Il cuore voleva uscirmi dal petto, batteva cosi forte che forse lo sentivano anche i vicini.

Spiegammo a Rose la situazione e lei come Alice mi appoggiò e capì.

Bella, su forza..vai in bagno e fai quel test. Noi ti aspettiamo qui.”

Rose aveva un bagno in camera. Così entrai e feci quel test. Seguii lettera per lettera tutte le istruzioni e quando ebbi finito uscii dal bagno con tutti e quattro i test fatti.

Leggeteli voi vi prego, io...non..io non ce la faccio!”

Porsi due test ad Alice e due a Rose e col capo abbassato e gli occhi chiusi aspettavo la risposta che avrebbe cambiato la mia vita per sempre.

Bella, i miei sono positivi.” mi disse Rose a voce bassissima.

Alice?” chiesi.

Io..emm..anche i miei Bella!”

Le ginocchia mi cedettero e mi accasciai a terra. Rose e Alice mi furono subito accanto e mi abbracciarono forte.

Bella tu ce la farai ok? Non sei sola ci siamo noi con te:”

Non è una tragedia Bella, hai finito il liceo e andrai al college dopo l'estate. Tu ce la farai.”

Non rispondevo. Non era il bambino il problema. Un bambino non è mai un problema nemmeno alla mia età e poi era di Edward, l'amore della mia vita che potevo volere di più? Ad esempio un padre per mio figlio. I rapporti tra me e Edward non erano certo migliorati. Lui ci provava, vedevo quanto dannatamente provasse ogni volta a spiegarmi. Ma il dolore era troppo forte anche solo per guardarlo negli occhi.

La voce di Alice mi risvegliò dai miei pensieri.

Tesoro, ore che farai?”mi chiese.

Lo tengo.” dissi spedita e sicura di me. Da quando avevo capito che molto probabilmente ero incinta, non mi era passata in testa neanche per un secondo l'idea di abortire.

Ok..ma..insomma tu devi dirlo a Edward.”mi disse Rose

Io non lo so.” dissi alzandomi dal pavimento e andando verso la porta.

Io, vado a casa, voglio stare un po da sola, ci vediamo più tardi ragazze.” Sapevo già che una di loro sarebbe venuta da me a dormire. Lo facevano sempre da un mese a questa parte. Oggi se non mi sbagliavo era il turno di Alice.

Tornai a casa a piedi. La villa degli Hale non era lontana dalla mia. Arrivata a casa salutai velocemente mia madre e andai di sopra in camera. Appena entrata notai subito che qualcosa non andava. Le pareti della mia stanza erano ricoperte di foto mie e di Edward, Foto che avevamo fatto nei mesi insieme e fu come se centinaia e centinaia di lame mi trafissero senza darmi tregua. Sul mio letto una busta da lettere rossa faceva bella mostra di se.

Con ancora il dolore nel petto presi la busta e l'aprii, sicuramente era di Edward.

Amore mio

se stai leggendo la lettera significa che guardando le foto non sei morta di dolore.

Guardale amore mio. Guarda quanto eravamo felici.

Ti sto scrivendo perchè probabilmente questo è l'unico modo che ho per farmi ascoltare. Non ti ho tradita. Non ci ho pensato nemmeno un secondo di quel maledetto giorno. Tanya mi ha ingannato e so che nel profondo del tuo cuore sai che ti sto dicendo la verità.

Mi è arrivato un messaggio quel giorno dal tuo numero che diceva che saresti tornata a breve e che dovevo bendarmi e aspettarti sul letto. Sono stato uno sciocco, uno stupido, un cretino..ecc..ecc perchè dovevo immaginarlo che non era da te fare una cosa del genere. Lo so e ti chiedo scusa per questo. Ma quello che hai visto non corrisponde a quello che pensi. Credimi. Lei non è te. Io lo so e vorrei che tutto quello che è successo non fosse mai accaduto. Io ti vedo Bella, ogni maledettissimo giorno e non posso fare a meno di pensare a quanto tempo stiamo sprecando. Torna da me Bella. Torna da me perchè io senza di te non so che farmene della vita. Ti amo e un giorno dopo il college vorrei sposarti, vorrei passare un'intera vita accanto a te, vorrei che tu fossi la madre dei miei figli e vorrei che un giorno io e te ci ritrovassimo seduti su una veranda con i capelli bianchi e le rughe sul nostro viso consumato dal tempo circondati da nipotini. Felici e insieme SEMPRE. Non lo so se sono riuscito a convincerti. Non so se sei disposta a riprovarci ma io oggi ti aspetto alla radura. Ti aspetterò finchè il mio cuore non smetterà di battere.

Tuo per sempre Edward.

Le lacrime avevano lasciato i miei occhi. Insieme alla busta c'era una piccola fedina d'oro bianco e dentro c'era un'incisione: Eternamente tuo

Ed era la verità, lui sarebbe stato mio per sempre.

Corsi, più veloce che potevo verso quella radura. La nostra radura. Non so quanto ci misi. Probabilmente solo qualche minuto. E quando arrivai lo vidi.

Era bello più che mai. Aveva gli occhi puntati su di me. Corsi verso di lui e lo abbracciai con tanta forza da rischiare di rimbalzargli addosso, se non ci fossero state le sue braccia a stringermi e trattenermi. In quell'istante, mi sentii bene. Intera. Finalmente sentivo il cuore pompare nel petto, il sangue scorrere caldo e veloce nelle mie vene. I miei polmoni si riempirono del dolce profumo della sua pelle. La voragine si era chiusa senza lasciare traccia. Mi sentivo perfetta, come se la ferita non si fosse mai spalancata.

Ci baciammo con una tale passione che se il mondo fosse crollato noi non ce ne saremmo accorti.

Oh mio dio se qui!” mi diceva, continuava a ripeterlo ogni volta che ci staccavamo per riprendere fiato.

Sei qui, sei qui per davvero”

Si, Si, Si..sono qui Edward e non voglio lasciarti mai più.”

La sua bocca era sulla mia, le sue mani erano sul mio corpo. Non so come ma ci ritrovammo sdraiati sull'erba, uno sopra all'altro prede di una passione che non avevo mai sentito.

Fai l'amore con me Edward. Fai l'amore con me.” gli dissi guardandolo in un sussurro.

Oggi e per sempre Bella.” mi disse.

E ci amammo per tutto il resto del giorno.

Non mi importava del tempo passare. Non mi importava che eravamo all'aperto. Ero con Edward. Finalmente. Il resto, almeno per me, non contava.

Solo ora mi rendevo conto davvero di quello che per me era Edward. Nella mia vita non avevo mai trovato un posto dove sentirmi a mio agio, dove essere me stessa al cento per cento. Ma da quando stavo con Edward tutto era cambiato. Avevo capito che il mio posto nel mondo era dove c'era lui. Perchè solo accanto a lui mi sentivo completa e perfetta.

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Capitolo 17
*** CAPìTOLO DìCìASETTE ***


Era passata una settimana da quel giorno alla radura. Il mio sorriso era tornato, i miei occhi brillavano di nuovo e io era felice. In questi giorni io e Edward abbiamo parlato di quel giorno e abbiamo capito che tutto quel casino l'aveva combinato Tanya. Era una stronza.

Non ero riuscita ancora a dire a Ed del bambino. Avevo una dannatissima paura che lui scappasse via. Che ci lasciasse soli ad affrontare una cosa più grande di me. Però dovevo dirglielo assolutamente e avevo scelto stasera per farlo.

Bella addormentata!!! Risvegliati dai tuoi pensieri che dobbiamo prepararti.”

Alice e Rose mi avevano convinta a farmi preparare da loro. Sarei stata la loro bambolina per il resto della giornata, così senza fare storie mi andai a fare la doccia e una volta uscita mi misi seduta davanti allo specchio pronta per essere trasformata.

Passarono un paio d'ore e quando mi guardai allo specchio, quasi non mi riconoscevo.

I miei capelli erano raccolti in uno chignon con qualche boccolo che ricadeva sulle spalle. Ero truccata in modo leggero con un ombretto blu che riprendeva il colore del vestito e un po di mascara sulle ciglia. Il vestito che mi avevano comprato ( impedendomi a tutti i costi di pagarlo) sembrava fatto per me. Era di un blu elettrico con delle balze che lo facevano terminare appena sopra il ginocchio.

Alice e Rose se ne andarono poco dopo e io mi misi seduta ad aspettare il mio ragazzo.

Edward era sempre stato puntuale e infatti alle otto in punto il campanello suonò. Appena aprii la porta il cuore mi si fermò.

L'angelo del mio paradiso si trovava di fronte a me. Era elegante come non lo avevo mai visto. Aveva indosso una smoking nero e in mano aveva un mazzo di rose che mi porse. Mi baciò e mi fece segno di seguirlo in macchina. Mi aprì lo sportello come un vero gentiluomo e partimmo verso Port Angeles. Durante il tragitto non parlammo molto ma non era un silenzio fatto di tensione solamente non c'era niente da dire. C'eravamo noi insieme e questo bastava. La mia mano era stata per tutto il tragitto intrecciata alla sua sul cambio e solamente quel contatto mi faceva stare bene.

Arrivati al ristorante, Edward si avvicinò all'entrata e la tenne aperta per farmi entrare. Il maitre che ci venne incontro era una ragazza, e rivolse a Edward uno sguardo che potevo ben capire, riservandogli un'accoglienza un po' più calda del necessario.

Cullen. Per due.” disse Edward alla ragazza.

Vidi gli occhi della ragazza passare e soffermarsi solo un'istante su di me, così strinsi ancora di più la mano di Edward e mi avvicinai al suo corpo in maniera possessiva.

La ragazza ci fece strada fino al nostro tavolo, il più appartato dell'intero ristorante.

La cameriera arriva subito” disse sbattendo le ciglia.

Odiosa!” dissi tra un ringhio.

Che c'è che non va?” mi chiese Edward.

Probabilmente quella ragazza è corsa in cucina a cercare di riprendere fiato..” mi guardò confuso.

E dai, non dirmi che non ti rendi conto dell'effetto che fai.” dissi un po' più acida di quanto avessi voluto essere.

Faccio colpo su tutti?” mi disse ridendo.

Io stavo letteralmente morendo dalla gelosia e lui se la rideva?

Già” fu la mia unica risposta accompagnata da un muso lunghissimo.

Lo sguardo della ragazza prima parlava chiaro. Era molto soddisfatta del fatto che io fossi così normale e poco appariscente in confronto a lui.

Mi prese la mano e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

Io amo te.” mi disse.

Così mi avvicinai e lo baciai.

Poco dopo arrivò la cameriera e prese le nostre ordinazioni. Dovevo dirglielo era quello il momento giusto eppure non aprii bocca. Continuai così per tutta la sera fino ad arrivare al dolce. Avevamo entrambi ordinato la panna cotta. In questo posto era buonissima. Mi sembrava il momento più adatto o meglio l'unico che mi fosse rimasto per dirgli la verità.

Edward devo dirti una cosa.” gli dissi interrompendo quello che stava dicendo.

Dimmi amore!”

Io..cioè..non so davvero..non so.. come..Io forse non siamo stati..” Non lo sapevo nemmeno io dovevo volevo arrivare. Quello che gli dovevo dire era semplice tre parole -io sono incinta- eppure non riuscivano ad uscire dalla mia bocca.

Amore ti calmi, respira e dimmi che cosa è successo.” mi disse prendendomi la mano.

Sono incinta Edward.” dissi tutto d'un fiato.

La sua faccia era al momento un'espressione illeggibile per me. Non so cosa gli stava dicendo la sua mente ne tanto meno il suo cuore, ma la paura che scappasse via da me, da noi si faceva sempre più forte e insistente. Voleva schiacciarmi ma io non l'avrei permesso.

Era stato in silenzio per 5 minuti buoni. Non aveva ancora detto niente.

Edward ti prego di qualcosa!” dissi abbassando lo sguardo.

Mi prese il viso tra le mani e mi baciò.

Nostro figlio!” disse sognando.

Si Edward, ma se tu non lo vuoi, se non te la senti io..io posso capirlo.” dissi.

Se io non lo voglio? Se io non me la sento? Bella ma che dici, è di nostro figlio che stiamo parlando come potrei non volerlo. Lo amo già da morire. Lo amo come amo sua madre.”

Mi aveva sorpresa. Lui amava me e nostro figlio. Lui ci sarebbe stato per noi. Ci era accanto e questo mi bastava. Mio figlio accanto aveva un padre e io l'uomo che amavo da una vita. Potevo essere più felice?.

Finito di mangiare tornammo in macchina e ci dirigemmo verso Forks. Arrivati di fronte casa mia, spense il motore.

Come faremo Edward?” gli dissi.

Non lo so, ma ce la faremo Bella te lo prometto.” mi strinse a se così a lungo che la realtà attorno a noi era svanita.

Ora vai a nanna, domani penseremo a tutto. Al college, ai nostri genitori e soprattutto a voi due.” Mi bacio e poi si abbassò a baciare la mia pancia.

Buonanotte piccolino o piccolina, ci vediamo domani va bene. Prenditi cura della mamma mentre non ci sono.”

Poi alzò il suo viso e incontrò i miei occhi emozionati e lucidi.

Che c'è amore mio non ti senti bene?” mi chiese preoccupato.

No io..io sto bene..è che tu..tu sarai un padre perfetto!” gli dissi.

Oh anche a tu amore mio, sarai una madre perfetta e..sexy” mi disse ridendo.

Lo baciai, scesi dalla macchina e me ne andai a letto. Mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi. Ero emozionata e felice per tutto, ma avevo anche un po' di paura. Paura che però scomparve non appena pensai che Edward era al mio fianco.

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Capitolo 18
*** CAPìTOLO DìCìOTTO ***


Posso essere l'uomo più felice dell'intero universo? Non credo sia tecnicamente possibile eppure io mi sento così. La donna che amo da un'intera vita è tornata da me e ha promesso di amarmi per sempre. Aspetta mio figlio. Il nostro amarci sta dando vita a qualcosa di unico, una creatura nostra. Mia e di bella. Ancora non ci credo eppure è davvero così. Adesso sto sul letto della mia camera. Camera che sarà mia ancora per poco, infatti io e Bella abbiamo deciso di andare a vivere insieme il prima possibile. Abbiamo organizzato tutto nei più precisi dettagli perchè vogliamo che i nostri genitori ci ritengano responsabili abbastanza da crescere nostro figlio. Io lo so che ce la faremo. Lo so perchè Bella è perfetta e sarà una mamma grandiosa. Io? Io non lo so se sarò un buon padre ma per ora mi sto prendendo cura della mamma e presto mi prenderò cura di mio figlio. Sono le sette di sera e tra poco Bella, Jasper , Rose ed Emmet saranno qui con i rispettivi genitori per una cena e li sarà la mia fine o il mio inizio, bisogna vedere da come la prenderà Charlie. Dopo che io e Bella ci siamo lasciati è un po scontroso nei miei confronti ma so che è giusto così. Infondo ho fatto soffrire la sua bambina, la cosa più importante della sua vita e solo ora mi rendo conto che probabilmente se qualcuno facesse male alla creatura che Bella porta in grembo (anche se ora probabilmente è una cosa piccolissima che nemmeno si vede) sarei pronto a uccidere.

Il campanello suona e io so che è la mia dolce Bella quindi mi alzo dal letto scendo e vado ad aprire.

Ciao” mi dice lasciandomi un leggero bacio sulle labbra.

Ciao.”

Non dovevo fare da padrone di casa. I genitori di Bella erano abituati a entrare in casa mia. Erano da anni amici di famiglia cosi come gli altri cosi quando il campanello suonò di nuovo e poi di nuovo lasciai andare ad aprire Renèe.

Sei preoccupata?” dissi a Bella mentre ci sedevamo a tavola.

Un po'..tu?”mi disse.

Non dissi niente annuii solamente. Anche i ragazzi si erano riuniti intorno al tavolo e facevano gli stupidi come sempre. Visti da fuori sembravamo davvero una famiglia anche se non c'erano legami di sangue io sapevo che tutti loro per me ci sarebbero sempre stati.

Per tutta la cena io e Bella dicemmo si e no due parole. Avevamo deciso di dirlo alla fine, almeno ci saremmo goduti ( per quanto possibile) la cena.

Mia madre e Maria (la mamma di Rose e Jasper) erano andate a prendere il caffè e stavano tornando per servirlo, così decisi che questo era il momento di dire tutto. Strinsi la mano a Bella e parlai.

Emm Emm..scusate io e Bella dobbiamo dirvi una cosa.” Tutti portarono la loro attenzione su di me e io mi sentii morire.

Alice, Rose e Bella si guardarono per una frazione di secondo e Bella annuì. Probabilmente volevano sapere perchè fossi io a parlare e non Bella, ma ero stato io a decidere così. Bella mi strinse la mano e io continuai.

Non sono mai stato bravo nei discorsi, non giro intorno alle cose. Le dico e basta...”

Mi stavo torturando i capelli con la mano libera che non era intrecciata a quella di Bella, segno che ero nervoso, molto nervoso. Bella lo sapeva perchè intensificò la stretta. Stavo per continuare ma Bella si alzò e mi guardò negli occhi.

Aspetto un bambino” disse agli altri ma senza mai smettere di guardarmi.

Silenzio.

Tutti erano persi nei proprio pensieri. Probabilmente stavano tutti pensando di uccidermi. Bhe forse non proprio tutti perchè mia madre ci venne incontro e ci abbracciò con un gran sorriso.

Congratulazioni!” ci sussurrò all'orecchio.

Grazie mamma.” gli dissi e le baciai una guancia.

Bella si staccò da me e l'abbracciò. Mia madre adorava Bella. E ero sicuro che lei ci avrebbe aiutato e che fosse davvero felice per noi.

In un' attimo mi ricordai che nella stanza però non c'era solo mia madre. Quindi velocemente mi girai verso i genitori di Bella e verso mio padre.

Quest'ultimo mi venne incontro e mi poggiò una mano sulla spalla.

Sono sicuro che ce la farete, noi vi aiuteremo solo che..sono un po giovane per diventare nonno.” disse facendo un sorriso. Anche io e Bella sorridemmo di ricambio ma sapevamo che i miei genitori erano l'ultimo dei nostri problemi.

M girai di nuovo verso Charlie e Renèe. Il viso di Charlie era davvero paonazzo, forse solo ora aveva davvero ricollegato il senso delle parole.

Tu..tu..hai..tu hai messo incinta mia figlia?” mi disse puntandomi il dito contro e guardandomi con sguardo diciamo omicida.

Papà, Edward non..” stava cercando di dire Bella.

No Bella, faccio io” dissi.

Si Charlie, io e Bella abbiamo fatto l'amore e da questo è nato tuo nipote. So che abbiamo solo 18 anni, so che sarà difficile ma noi ce la faremo. Perchè io amo tua figlia Charlie, l'amo da sempre e mi prenderò cura di lei e del bambino te lo giuro.”

Si ma come farete con il college, il bambino voi siete due ragazzi!” mi disse

Abbiamo pensato a tutto papà” disse Bella

Andremo entrambi alla Dartmouth, ha dei buoni corsi sia di medicina per Edward che di letteratura per me. Edward seguirà i corsi serali e di giorno starà col bambino e io di giornò seguirò i corsi e di sera starò col bambino. Noi ce la faremo papà.”

Disse l'ultima frase stringendosi a me e io l'abbracciai. Lei doveva sempre sentirsi al sicuro con me. Sempre.

Dopo il discorso di Bella Charlie mi si avvicinò e pensavo che volesse uccidermi, invece mi tese la mano e io la strinsi. Poi andò da Bella e l'abbracciò. Dopo di che tutti si congratularono e tutti ci abbracciarono. L'aria si era fatta meno tesa, più felice. E io mi sentii bene.

Allora Ed, hai fatto subito centro è..ahah” mi disse Emmet ridendo come un deficiente.

Sta zitto Em!” gli dissi e lo abbracciai. Era la mia famiglia. Erano i miei amici. In quella casa c'erano le persone più importanti di tutta la mia vita.

La serata seguì tranquilla. Tra scherzi e risate, poi verso le undici i genitori se ne andarono in qualche locale a ballare la salsa e noi ragazzi ce ne andammo in salone a guardare un film. Le cose erano davvero strane. I genitori vanno a ballare e i figli a casa. Era comica questa cosa.

Bella stava sbadigliando da quasi mezz'ora. Così decisi di riaccompagnarla a casa. Le presi la mano e la condussi in macchina. Il viaggio non durò molto ma Bella si addormentò ugualmente.

Arrivati di fronte casa cercai di svegliarla nel modo più dolce possibile.

Amore, svegliati!” gli dissi e la baciai.

Mmm..siamo a casa mia?” mi disse.

Si Bella, vieni che ti porto a letto!” le dissi dolce.

La presi in braccio e la portai fino sul letto, la feci sdraiare e le misi una leggera coperta sopra il suo corpo ancora minuto e bellissimo. Gli diedi un bacio sulla fronte e mentre me ne andavo mi sentii fermare.

Non andartene. Resta con me. Resta con noi” mi disse con la voce roca per il sonno.

Non dissi niente, mi levai le scarpe e mi sdraia al fianco della mia famiglia. La circondai con un braccio e lei si mise più comoda sul mio petto. Misi la mano libera sulla sua pancia ancora piatta e chiusi gli occhi. Quello era il mio posto. Con loro due protetti tra le mie braccia.

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Capitolo 19
*** CAPìTOLO DìCìANNOVE ***


Il giorno seguente mi svegliai tra le braccia di Edward che ancora dormiva. Era davvero dolcissimo e io speravo con tutta me stessa che il piccolo o la piccola somigliasse più a lui che a me. Lo guardai incantata e quando i suoi occhi cominciarono a tremolare e i suoi respiri a farsi più accelerati, capii che si stava svegliando.

Buongiorno amore mio” gli sussurrai dandogli un leggero bacio sulle labbra.

Buongiorno tesori miei!” mi rispose dando prima un bacio a me e poi alla mia pancia.

Andiamo a fare colazione!” gli dissi e mi alzai dal letto.

Vedevo che però Edward non accennava a muoversi era rimasto fermo immobile sul mio letto.

Amore che c'è? Non hai fame?” gli dissi, io stavo morendo di fame.

Io si è che..insomma magari di sotto ci sono i tuoi, io non vorrei..non vorrei!” andai da lui e misi le mie labbra sulle sue.

I miei non ci sono e anche se fosse..infondo sei il padre di mio figlio che si aspettano.” dissi dandogli un' altro bacio e poi un' altro finchè non mi ritrovai distesa sotto di lui che mi riempiva il collo di baci.

Ogni volta che mi baciava in quel modo il mio cuore batteva in maniera fortissima, non c'erano parole per definire le sensazioni che mi donava.

Si stacca da me ansante baciandomi il mento e la clavicola, lo ringrazio per questo, devo cercare di riprendere fiato. Non mi sarei mai stancata di quelle labbra ma devo pur sempre respirare. Alzo un po' il bacino verso il suo e sento la sue erezione che si sta facendo stretta nei boxer. Lo voglio. Lui ridacchia sulle mie labbra e mi sfila l'intimo che ho addosso. Io faccio lo stesso con i suoi boxer che raggiungono ben presto il resto dei vestiti sul pavimento. Gli circondo la vita con le gambe senza mai staccare le nostre bocche. Le nostre lingue si assaporano come fosse la prima volta e non riesco a non rabbrividire di piacere. Siamo nudi uno sopra all'altro e io non ne posso più. Lo voglio sentire dentro di me. Si abbassa baciandomi il petto e stuzzicando i miei seni per poi scendere più giù assaporando ben bene il sapore della mia pelle. Quando arriva al ventre si ferma e io vorrei ucciderlo mi sta torturando. Capisce anche lui che non ne posso più e scende ulteriormente, mi fa dischiudere leggermente le gambe e stuzzica la mia intimità con la lingua. I miei gemiti rimbombano nella stanza. Voglio di più, molto di più. Lo riporto completamente sopra di me, prendo il suo membro tra le mani e lo porto a sfiorare la mia parte più intima. Finalmente entra in me e io mi sento finalmente completa. Non posso evitare di notare che combaciamo perfettamente, siamo fatti l'una per l'altro. Sentendo i suoi brividi di piacere, spingo ancora di più il mio bacino verso il suo. Le spinte a poco a poco si fanno più profonde e più veloci. Io vorrei che non la smettesse mai ma con un gridolino urlò il suo nome lasciandomi prendere dall'orgasmo. Lui mi segue poco dopo ma non esce da me e io sono contenta così. Vedere il suo viso all'apice del piacere è qualcosa di unico. Si appoggia sul mio petto e per un po rimaniamo in quella posizione. Fare l'amore con Edward è sempre unico.

Dopo un po', trovo la forza di staccarmi da lui e scendiamo a fare colazione.

Eravamo occupati a farci le coccole quando il telefono di Edward inizia a squillare.

Mi allontano dalla sua bocca.

Devi rispondere” dico ma vorrei solo uccidere chi l'ha chiamato.

Lo so” mi dice ma si sente dalla sua voce che non ha nessuna voglia di allontanarsi dal mio corpo che è incastrato tra il bancone della cucina e il suo corpo.

Si allontana e risponde al telefono.

Alice che c'è?”dice scocciato

Si lo so, lo so..certo che veniamo a che ora?”

Va bene, allora tra una ventina di minuti siamo là..ciao!” e chiude la telefonata

Che c'è?” chiedo curiosa.

Alice e gli altri vogliono andare al mare così ci raccontiamo dei college che abbiamo preso, anche se loro dove andremo lo sanno già” mi disse sorridendo.

Va bene, vado a prepararmi, e anche tu, mi passi a prendere tra una mezz'ora va bene!”

Va bene amore, ci vediamo tra poco!”

Edward se ne andò e io salii in camera a prepararmi.

A Forks anche a Giugno inoltrato la temperatura non superava i 20 gradi. Quindi optai per un pantaloncino di jeans che arrivava fino al ginocchio e una maglietta a mezza manica verde con le mitiche converse abbinate alla maglietta. Ovviamente sotto avevo messo il costume ma non credo che avrei mai avuto il coraggio di togliere i vestiti, faceva troppo freddo.

Poco dopo arrivò Edward e insieme agli altri ci dirigemmo verso La push.

Saremmo rimasti a pranzo al mare. Ero felice, era molto tempo che non passavamo un po' di tempo insieme io e le ragazze.

Quindi mentre i ragazzi si facevano una partita a pallone io e le ragazze ci facemmo quattro chiacchiere.

Allora Bella come ti senti?” mi chiese Alice.

Mai stata meglio di così!” risposi sorridendo.

Già, già..l'amore fa miracoli” mi disse Rose ridendo.

Iniziammo a parlare e non ci accorgemmo nemmeno che era arrivata l'ora di pranzo. Con Alice e Rose era così, il tempo passava senza che i me ne rendessi conto.

Amore sono distrutto!” disse Edwrad buttandosi a pancia in sotto sull'asciugamano.

Ed sei un pappamolla, l'amore non ti fa bene!” disse Em ridendo.

Rose gli diede uno scappellotto dietro la testa e noi ci mettemmo tutti a ridere.

Iniziammo a mangiare e poco dopo aprimmo il discorso “college”.

Allora ragazzi a che college andrete?” chiesi io. Infondo io avevo già scelto quindi erano loro che dovevano dirlo a noi.

Io e Rose vogliamo andare alla New York University, vogliamo andarci da quando abbiamo 10 anni!” dice Alice.

Già, ci sono degli ottimi corsi di architettura e Alice vuole seguire lì il corso di stilista, insomma è perfetta per noi e poi..” Rose guardò Alice e insieme quasi urlarono..

e poi è New York!” dissero dandosi il cinque, quelle due erano incredibili ma come avrebbero fatto con i ragazzi?

E voi, come farete con la distanza?” chiesi dando voce ai miei pensieri.

Fu Jasper a parlare..

Oh, per me non sarà un problema io andrò alla Princeton University e frequenterò il corso di giurisprudenza. Io e Alice ce la faremo.” poi guardò Alice e gli prese la mano.

Io ti amo e non ho intenzione di perderti per la distanza, noi troveremo un modo!” disse e poi baciò Alice.

Si baciarono così intensamente e intimamente che dovetti spostare lo sguardo. Si amavano ed era amore vero.

Rose si era fatta più vicina ad Emmet e lui la strinse tra le sue braccia.

Io e Rose non avremmo problemi. Io frequenterò la Columbia University. Hanno un buon corso di economia e io e Rose saremo a pochi km di distanza.”

Era il turno di Angela e Ben.

E voi?” chiese Emmet ai diretti interessati.

Noi non avremmo problemi, frequenteremo entrambi l'Harvad University!” dissero entusiasti.

Quindi gli unici davvero distanti saremo noi!” dissi triste. Le loro università erano più o meno vicine, solo Jasper si allontanava un po di più ma gli unici davvero lontani eravamo io e Edward.

Amore non ti preoccupare il New Hampshire non è poi così lontano, certo ci vedremo di meno ma siamo amici e non ci perderemo di vista, ne sono sicuro.!” mi disse.

E poi, ti sembra che con il bambino Rose e Alice non faranno di tutto per venire e coccolarselo un po'!” disse Jasper.

Già, ho già visto delle cose carinissime da comprare, e poi Rose immagina quanti regali potremmo fargli stando a New York” disse Alice entusiasta.

Si infatti, poi se sarà una femminuccia sarebbe fantastico. Una vera principessa.!” disse Rose.

Si ma non voglio che mia figlia o figlio cresca viziato, quindi regolatevi!” dissi. Il buon umore era tornato e appena dissi questa frase tutti scoppiarono a ridere. La parola “regolatevi” non esisteva nel vocabolario delle mie migliori amiche.

La giornata passò velocemente, scherzammo e ridemmo tutto il tempo. Quelli erano i miei amici e l'amore della mai vita. Io ero la persona più felice sulla faccia della terra.

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Capitolo 20
*** CAPìTOLO VENTì ***


L'estate era volata. In un' attimo mi ritrovai a fare le valige per andarmene da Forks. Destinazione: New Hampshire. Ancora non ci potevo credere, di li a qualche ora io e Edward saremmo andati a vivere insieme. I miei e i genitori ci avevano aiutato a trovare un' appartamento molto vicino al college. Era una casetta molto graziosa, non molto grande ma che per noi era perfetta. Era a due piani. Al piano superiore c'erano due camere da letto con due bagni dentro, mentre al piano inferiore c'erano un bagno e una sala molto grande dove noi ci avevamo fatto fare una salone e un' angolo cottura molto moderno. Era perfetta.

Senza che me ne accorgessi avevo messo in valigia tutta i miei vestiti. La mia stanza era circondata da scatoloni pieni delle mie cose. La mia stanza era vuota. Mi faceva un po strano guardarla cosi, senza i miei libri, senza i miei ricordi era come se non fosse mai stata vissuta. Avevo paura. C'era un piccola parte di me che era spaventata a morte da questa convivenza. E se non avesse funzionato? In fondo eravamo molto giovani, potevamo cambiare idea. No. No. No. Non poteva essere così. Era Edward, il mio Edward. Mi dovevo fidare di lui, noi ce l'avremmo fatta.

Amore?Amore?, ci sei?” l'unica voce in grado di farmi uscire il cuore fuori dal petto, mi risveglia dai miei pensieri.

Emm, si amore scusa, stavo pensando!” dissi

A cosa?”

A questa stanza, a noi..bho non lo so, un po' a tutto!”

E' strano vedere le nostre camere cosi vuote non è vero? Anche a me ha fatto lo stesso effetto!” ma come faceva? Questo ragazzo riusciva sempre a leggermi dentro.

Già!” fu l'unica cosa che riuscii a dire.

Che dici iniziamo a portare le cose in macchina?” mi chiese.

Si amore, andiamo!”

E cosi iniziammo a recuperare tutte le mie cose e a caricarle in macchina.

Novità dell'ultimo mese. Edward aveva regalato a me la sua bellissima volvo c30 grigio metallizzata. Non chiedetemi perchè, o come ha fatto a convincermi perchè non lo so. Comunque lui per se, ne aveva comprata un'altra: una volvo xc60 nera. Bellissima.

Caricate le ultime cose nella sua macchina, ci avviammo con tutti gli altri(i miei, i genitori di Edward e i nostri amici) verso la nostra nuova casa. Gli altri erano venuti per aiutarci con il trasloco, poi avrebbero passato la notte in albergo e la mattina seguente tutti sarebbero tornati alle proprie città.

Casa dolce casa!” mi sussurra Edward all'orecchio una volta scesi dalla macchina.

Non posso ancora crederci!” gli dico e lo bacio.

Un bacio pieno di amore e passione. Avrei mai smesso di stupirmi dei baci di Edward? Credo di no.

Ehi piccioncini? Queste cose sono vostre, se ci date una mano!” Emmet. Il solito.

Andiamo!” dice Edward ancora sulla mia bocca.

Eravamo in tanti e tra una risata e l'altra finimmo di sistemare entro il primo pomeriggio. La casa, ora che era completa era ancora più bella. L'arredamento ovviamente era opera di mia madre e di Esme e devo dire che ci hanno preso in pieno. Era veramente quello che io e Edward avevamo in mente. Cenammo tutti insieme e verso le 23 e 30 tutti cominciarono ad andarsene.

Ciao tesoro, dormi bene, ci vediamo domani mattina. Io e tuo padre passiamo qui prima di andare.”

Si mamma ci vediamo domani!” diedi un bacio a mia madre e uno a mio padre.

Salutai anche Esme e Carlisle e li abbraccia a lungo. Quella sera loro sarebbero ripartiti subito, perchè Carlisle domani aveva un turno in ospedale. Sicuramente li avremmo rivisti presto.

Ciao cara. Abbi cura di mio figlio mi raccomando!” mi disse Esme

Certo Esme, non preoccuparti!” e la baciai.

Ciao mamma! Chiamami domani mattina appena arrivati ok?” gli disse Edward in modo dolce.

Certo tesoro!”

Salutammo anche i ragazzi, che comunque avremmo rivisto l'indomani perchè dovevamo accompagnarli in aereoporto e sfiniti ce ne andammo a letto. Nel nostro letto. In casa nostra. Era incredibile poterla definire così

Mi misi comoda tra le braccia in Edward. Il mio rifugio sicuro. Qualunque cosa mi spaventasse se ero tra le braccia di Edward tutto passava.

Amore dormi?” gli chiesi.

Aveva gli occhi chiusi ma di sicuro non stava dormendo.

No amore dimmi.” mi chiese.

Dobbiamo scegliere il nome per la bambina?” gli dissi!:

Non lo sappiamo ancora se sarà una bambina amore. Come facciamo? E poi perchè adesso scusa?” mi disse ridendo.

Punto primo: sono sicura che è una bambina, me lo sento! E punto secondo: perchè voglio darglielo oggi che è la nostra prima notte nella nuova casa. Lei nascerà qui e io voglio che qui, oggi noi scegliamo il nome.” dissi convinta.

Mi baciò il naso e si spostò sul mio orecchio.

Sei dolcissima amore mio!” mi disse.

Sorrisi e lo baciai anche io.

Allora sei proprio convinta che sia una femmina?” mi chiese

Si amore. Sono sicurissima!”

Che ne dici di Emily?”

Non mi piace! Deborah?” proposi

Mia figlia non si chiamerà Deborah!” disse ridendo.

Sarah!” mi disse.

Troppo comune. La nostra bambina è speciale e deve avere un nome speciale!”

Cosi ci mettemmo a pensare entrambi. E poi all' improvviso mi si accese una lampadina in testa.

Renesmee!” dissi quasi urlando.

Come amore?” mi chiese

Renesmee, come Renèe e Esme!”

Si, è..è..perfetto!Ma non è completo!” mi disse.

Come?” chiesi confusa.

E i nonni?” mi chiese “Ci rimarrebbero male!” disse

E quindi?” chiesi ancora più confusa.

Renesmee Carlie Cullen” disse soddisfatto “Suona bene” sussurrò.

E' perfetto!” dissi

Mi accoccolai meglio su di lui e chiusi gli occhi. Non so quando precisamente mi addormentai.

La mattina seguente accompagnammo i ragazzi in aereoporto e lì tra lacrime, singhiozzi e risate( grazie ad Em e Alice) li salutammo.

Chiamatemi appena arrivate ok? Non fate scherzi!” dissi abbracciando le mie migliori amiche.

Certo Bells!” mi disse Rose.

Salutai anche Em, che sarebbe partito con loro.

Ehi scricciolo, chiama quando questo stronzo ti fa arrabbiare ok?” mi disse mentre indicava Edward.

Me ne ricorderò!” dissi facendo l'occhiolino al mio amore.

Mi stritolò in uno dei suoi abbracci.

Ti voglio bene scricciolo!” mi sussurrò

Te ne voglio anche io orso!” gli dissi.

Em se ne andò ad abbracciare Edward e Jazz, tutti e tre avevano in faccia un sorriso tirato, erano migliori amici da una vita, come io, Alice e Rose.

E mentre i ragazzi si salutavano io e le ragazze facemmo lo stesso. Restammo abbracciate per non so quanto tempo, fin quando una voce non chiamò il loro volo.

Le vidi allontanarsi e appena in tempo gli urlai “Vi voglio bene!” e mi strinsi a Edward ancora di più.

Anche noi!” mi dissero!

Era stato bruttissimo vedere Alice senza sorriso ma con le lacrime agli occhi mentre salutava Jazz. Loro sarebbero stati lontani per un po', almeno un paio di settimane. E entrambi già non ne potevano più di questa lontananza.

Verso le 11 e 30, anche Angela, Ben e Jazz dovettero imbarcarsi e io ormai avevo finito le lacrime. Salutai anche loro e me ne tornai a casa. Questo era solo l'inizio. Tra una settimana sarebbero iniziati i corsi e la mia pancia ormai evidente( visto che ero al 5 mese)avrebbe incuriosito tutti all'università. Questo però non mi importava. Io avevo Edward e lui mi avrebbe aiutata e protetta da tutto. I miei amici li avrei rivisti, non spesso, non subito ma ero sicura che li avrei rivisti.

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Capitolo 21
*** EPìLOGO ***


Sono passati 10 anni da quel giorno e io non potrei essere più felice di così. Adesso sono Isabella Cullen un'insegnante di Lettere e Filosia della Ashley High School. Un liceo nel New Hampshire, città in cui siamo rimasti per 10 anni. Edward ha avuto la sua laurea in medicina e ora è un ottimo pediatra. Mi ritrovo spesso a pensare a tutti gli anni trascorsi, a tutto il tempo passato insieme. Ai sacrifici, agli sforzi, ai momenti che hanno reso bella e piena la mia vita fino ad ora. E tutte le volte che ci penso, mi sento bene, mi sento come se avessi vinto la lotteria. La mia lotteria personale. Certo non sempre è stato facile, non sempre ho pensato di farcela. Ma se tutto quello che è successo mi ha portato fino a qui lo vivrei altre mille volte.
 
“Bella, Bella..ti muovi? Qui stiamo aspettando tutti te!”
 
La voce della mia solita migliore amica mi distrae dai miei pensieri. Sarebbe meglio dire, come sempre, che mi riporta alla realtà. Cosa che, quando mi ritrovavo a pensare a tutti gli anni trascorsi ormai, dimenticavo esistesse. In tutti questi anni io, Alice, Rose, Emm, Jasper e Edward non ci siamo mai persi di vista, siamo rimasti uniti anche se distanti. E ora eccoci qui. Già grandi..
 
“Arrivo, Alice..!”
 
Esco dalla mia stanza e raggiungo tutti in cucina. La stessa da 10 anni. Io e Edward avevamo pensato più volte di cambiare casa ma abbiamo sempre abbandonato l'idea. Troppe cose sono successe qui dentro. Qui ci siamo trasferiti ancora prima che nascesse la mia piccola Nessie, qui abbiamo passato le notti in bianco quando le mie voglie derivate dalla gravidanza svegliavano quel santo del mio fidanzato, sempre qui siamo tornati dopo il nostro matrimonio. Siamo diventati una famiglia qui, troppi ricordi, e poi non è una piccola casa. Noi tre ci stiamo bene. Qui c'è la nostra vita e anche se molto spesso tutti sentiamo la mancanza dei “nonni” non abbiamo mai avuto veramente voglia di andarcene.
 
“Oh finalmente amore, ma che combinavi li dentro??” La voce dell'amore della mia vita mi fa battere il cuore, ancora, nonostante tutto, mi fa battere il cuore. Lo amo come lo amavo anni fa, con la stessa intensità, con la stessa passione e devozione. Lo amo da sempre no?
 
“I pensieri sai, quando comincio a pensare non la smetto più!”
 
“Pensieri belli spero!” Mi guarda in modo dolcissimo e io non posso fare a meno di annuire e guardarlo con devozione e amore. Insomma siamo alle solite.
 
“Mamma, mamma..dai andiamo..voglio andare dai nonni, andiamoo!”
 
Quell'uragano di mia figlia mi si butta praticamente in braccio, ma nonostante non sia più così piccola l'accolgo come se fosse il più piccolo fagiolino del mondo. Renesmee, la mia vita, è la bambina più bella che io abbia mai visto. Il miscuglio perfetto di me e di Edward. Ha gli occhi color cioccolato come i miei e la bocca a cuore sembra essere la fotocopia della mia ma ha la stessa pelle diafana del padre e i stessi capelli color del bronzo. Lunghi boccoli bronzei.
 
“Si andiamo, andiamo!”
 
Tutti quanti raggiungiamo le nostre macchine
 
Alice e Jasper, sopravvissuti alla distanza per via dei college diversi, ora sono sposati da un paio d'anni. Sono felici, bellissimi e in tre! Alice ha saputo di essere incinta qualche mese prima del matrimonio e dopo 9 mesi ha dato alla luce il piccolo David. Un bambino davvero dolcissimo che ora ha 2 anni e mezzo. Anche se ad Alice ancora non va giù, è la fotocopia di Jasper. E senza nemmeno aver bisogno di dirlo lo amo da impazzire. Così come lo ama da impazzire la mia piccola Renesmee e in generale tutti in famiglia. Il piccolo di casa! Alice ha raggiunto il massimo anche in ambito lavorativo. Ora ha una sua collezione e il fatto di esserne la proprietaria le permette di passare abbastanza tempo con suo figlio e suo marito. Jasper invece è un avvocato di successo, un marito grandioso e un padre davvero speciale. Ha mantenuto la promessa fatta ad Alice prima di partire per il college e come aveva detto nonostante la distanza ora si amano più che mai.
 
Anche Emmet e Rosilie hanno avuto il loro lieto fine. A dire il vero l'hanno avuto subito dopo il mio e di Edward. Al primo semestre, del primo anno di college Rosalie è rimasta incinta. Ha partorito sei mesi esatti dopo di me. C'è stato un momento che entrambe eravamo due mongolfiere enormi che facevano impazzire Edward e Emmet. I due si chiamavano nel pieno della notte esasperati e passavano ore al telefono, visto che non potevano dormire, a consolarsi. Ora lo raccontiamo ridendo ma per loro è stato davvero un brutto periodo! Io e Rose ce la siamo cavata alla grande con il college, nonostante la pancia, gli sguardi maligni e le difficoltà. Christian, ha la stessa età di Renesmee. Ha gli stessi colori di Rosalie: biondo e occhi azzurri, ma fisicamente è sicuramente uguale a suo padre. Ha dieci anni, ma potrebbe passare per un quindicenne. Rosalie, nonostante Christian, si è laureata con il massimo dei voti e in tempo record e ora lavora come architetto in una buona società. Emmet finita l'università ha avuto la fortuna di entrare nell'impresa di suo padre che ha una filiale a New York e ora la dirige.
 
Arrivati a casa dei mie suoceri non faccio nemmeno in tempo a dare le raccomandazioni a mia figlia che lei è già stritolata nell'abbraccio dei suoi quattro nonni, che fanno di tutto per spupazzarsela. Mi solleva il fatto che anche Christian corre dai suoi nonni, i genitori di Emmet e Rose e che David, essendo troppo piccolo per correre, si sbraccia per passare prima tra le braccia di Esme e Carlisle e poi in quelle dei genitori di Jasper e Rose. Insomma dei nipotini piuttosto viziati.
 
Finalmente c'è un po' di tempo anche per noi figli. Così saluto i miei e li abbraccio forte. La distanza ci tiene lontani abbastanza da farmene sentire una mancanza indescrivibile. Certo per abitare tutti in una parte diversa dell'America ci vediamo spesso, ma sembra che non basta mai.
 
Oggi è la vigilia di Natale e come succede da 10 anni tutti torniamo qui a Forks nella grande villa dei Cullen. Ci piace mantenere alcune tradizioni da queste parti!
 
Passeremo tutti le vacanze qui e di tempo per stare insieme ce né a sufficienza. Così mi alzo dal grande divano, prendo la giacca e esco sotto al grande portico. Essere qui mi fa sentire a casa, con le persone che amo di più al mondo. E quel periodo che sono stata a New York quasi sembra un'altra vita oggi. Come se non fosse mai esistito.
 
Due braccia forti mi avvolgono da dietro e io non devo faticare per capire chi è. Quelle braccia e quel profumo li riconoscerei ovunque: Edward, mio marito, la mia vita, l'unico in grado di potermi distruggere con una parola o con un gesto, ma l'unico in grado di farmi sentire integra, completa.
 
“Ciao amore mio..!” mi dice con la più dolce delle voci.
 
“Ciao..!” Mi giro per guardarlo meglio negli occhi. Quegli occhi così profondi, due smeraldi pieni di vita.
 
“Ti amo tanto, questo lo sai vero?” Glielo dico spesso, voglio che lo ricordi sempre. Voglio che sappia che lui e Renesmee sono la cosa più preziosa che ho al mondo.
 
“Ti amo anche io amore mio. Fino a quando il mio cuore batterà..!”
 
“Anche dopo, amore mio. Noi ci ameremo anche dopo!” Gli dissi,
 
E poi continuammo a occuparci di quella parte piccola, ma perfetta, della nostra vita.

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