Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Strano
pensare che per cinque anni, a malapena ti sei resa conto dell’esistenza di una
persona.
La stessa
persona con cui ti hanno messo in coppia durante la lezione di pozioni e che
adesso sta uscendo dall’aula dopo averti salutato con un pacato cenno della
testa.
Niente di
più, niente di meno.
ScorpiusMalfoy…
Eppure
non è un tipo che passa inosservato, l’ho sempre sentito nominare, so che è uno
dei ragazzi più popolari della scuola e probabilmente mio cugino Albus lo conosce abbastanza bene visto che è della sua
Casa, Serpeverde.
E io a
malapena gli ho rivolto la parola. In cinque anni.
Cosa?
Antipatico?
Non ne ho
idea! Non ci siamo mai parlati, anche durante la lezione ci siamo limitati a
dividerci i compiti e a completare la pozione (che tra l’altro è riuscita alla
perfezione).
Non mi è
sembrato un tipo arrogante a dispetto del suo nome.
Malfoy.
Pesante.
Un fardello pesante.
Pesante
quasi come Weasley, anche se con due misure diverse.
Io devo
sopportare di essere paragonata a mia madre, o a mio padre(magari più a mia madre che a mio padre) e
riuscire a sostenere il confronto.
E lui?
Lui è
marchiato. Malfoy? Oh beh, allora è sicuramente uno
stronzo arrogante, figlio di papà.
Eppure
uno stronzo arrogante figlio di papà non rimarrebbe certo tranquillo se una
ragazzetta gli rovesciasse un impasto di radici di mirto e sangue di salamandra
addosso.
Esattamente
come ho fatto io venti minuti fa.
Lui mi ha
semplicemente tranquillizzato con un gesto pacato, ha tirato fuori la bacchetta
e ha riparato al danno con un pratico “Gratta e netta” senza scomporsi più di
tanto.
Stop.
Niente grida stridule, insulti pesanti…niente. Un
sorriso di circostanza, un’alzata di spalle e poi VIA, di nuovo chino sulla
pozione, per dare gli ultimi ritocchi.
Sospiro e
mi butto la borsa in spalla, per poi uscire rapidamente dai sotterranei.
Le
vacanze di Natale stanno per cominciare e io non ho ancora deciso se resterò a Hogwarts.
No, non
ho nessun problema con la mia famiglia però…la
prospettiva di restare tra queste mura senza l’angoscia dei compiti e delle
lezioni è troppo allettante e non riesco a rinunciare per l’ennesimo anno a
fare questa esperienza.
Sto
camminando per i corridoi, con qualche libro superfluo tra le braccia e la
borsa che penzola dalla mia spalla e senza accorgermene, trascinata dal
baluginare bianco che intravedo da lontano, oltrepasso il portone e mi ritrovo
all’esterno.
Fuori fa
freddo e la neve ricopre ogni cosa. È un panorama da cartolina.
Sto per
rientrare quando qualcosa attira la mia attenzione.
Malf…Scorpius.
È
rannicchiato accanto ad un cespuglio rinsecchito e tiene tra le mani una
macchina fotografica.
Piego la
testa da un lato, incuriosita.
Noto che
sembra interessato a qualcosa che lentamente sta facendo capolino dal
cespuglio.
Un
coniglio.
Si, ok,
molto poetico UAU ma…ScorpiusMalfoy
fotografa coniglietti?
Non
riesco a trattenermi e una risata sbuffata mi esce dalle labbra.
Questo
suono sembra schioccare nel silenzio e ovviamente raggiunge le orecchie del
giovane Malfoy che alza gli occhi e mi vede. Geniale
Rose.
Immediatamente
sento le orecchie scaldarsi. Colpa di papà “sc-scusa
è che…non mi sono accorta della strada che facevo e
sono arrivata qui, poi ti ho visto rannicchiato vicino a quel cespuglio e non
capivo cosa stessi…”
“nessun
problema” e distoglie lo sguardo per concentrarsi nuovamente sul coniglio che
adesso sembra molto interessato alle sue caviglie.
Cordiale,
pacato, nessuna traccia di sarcasmo. Eppure non vado via.
Spinta da
non so bene cosa, faccio qualche
passo avanti, incerta “come mai sei così interessato a quel coniglio?” razza di
idiota. Domanda intelligente, complimenti! A che c’eri perché non gli chiedevi:
come mai il più figo della scuola sta fotografando un
coniglietto bianco?
“Perché
l’inverno mi manca” …prego?
“Uhm…l’inverno ti…”
“manca”
“oh”
Dio Rose!
Stai zitta e vattene!
“In che
senso?”
Oh cielo…
“Nel
senso che manca nelle mie foto. L’inverno vero e proprio” certo. Tutto chiaro.
“Fai
molte foto?”
“Si”
“è una
tua passione?”
“direi di
si”
“Che
intendi per -inverno vero e proprio-?”
“Sai Weasley, durante la lezione mi eri sembrata meno loquace”
ed ecco le orecchie rosse.
Gene Weasley all’azione.
“Beh,
durante le lezioni non mi piace parlare” finalmente un sorriso sincero illumina
il volto di Scorpius, donandogli una strana
luminosità. Non è un sorriso di circostanza “ma fuori a quanto pare si” faccio spallucce
“beh … più che altro sono … incuriosita” annuisce e richiude l’obbiettivo della
macchina fotografica, infilandola poi nella tracolla. Il coniglio si fionda
nuovamente nel cespuglio, sparendo alla vista “comunque per inverno vero e
proprio intendo…quello nascosto. Come questo
coniglio” infila le mani in tasca e guarda in alto, assorto “cioè, tutti
credono che l’inverno sia solo orsi in letargo e tanta neve ma in realtà è…la ricreazione della natura. Il suo giorno libero, ecco”
sorrido involontariamente “definizione molto poetica” un sorriso ironico
attraversa il viso del giovane Malfoy “sono un
fotografo, non ho mai detto di avere una vena romantica” annuisco lentamente,
continuando a sorridere “è vero ma, devi ammettere che hai ucciso l’atmosfera”
un suo sopracciglio biondo scatta verso l’alto “stavo fotografando un coniglio…” rido. Sembra sorpreso dalla mia risata.
Dopo
qualche secondo avanza verso di me, così silenzioso che se non lo vedessi, non
mi accorgerei neanche dei suoi movimenti. Si ferma di fronte a me e sorride
“piacere di averti conosciuta, Weasley” a quanto pare
l’ha notato pure lui: la totale indifferenza di cinque anni di scuola. Sorrido
a mia volta “piacere di averti conosciuto, Malfoy”
sospira “ora devo andare…allenamenti di Quidditch” annuisco e lo lascio passare, ma poi si volta di
nuovo sorridendo “tuo cugino Albus mi uccide se non
arrivo in orario” sorrido furbescamente “beh, nella famiglia Weasley-Potter siamo tutti piuttosto determinati…meglio
non invischiarsi con noi se non si ha la pellaccia dura” Scorpius
mi scruta per qualche istante, poi un sorriso che ancora non gli avevo visto
addosso, spunta sul suo viso. È malizioso…malandrino
direi.
“dubiti
della mia pelle, Weasley?” incrocio le braccia “non
lo so…vedremo” il sorriso continua a rimanere lì, immobile…affascinante.
È bello,
non c’è che dire.
Capelli
biondi, anche se un po’ meno platinati del padre, pelle chiara, occhi grigi,
viso dai tratti non eccessivamente spigolosi e fisico asciutto.
Nel
complesso, è decisamente attraente.
Faccio
finta di non aver mai pensato tutto questo, quando lui controlla l’orologio e
si gratta la nuca “beh, adesso proverò la resistenza della mia -pellaccia-,
sono ufficialmente in ritardo…ci vediamo in giro Weasley”
“ci
vediamo Malfoy…salutami il coniglio la prossima volta
che lo incontri”
“ah-ah…”
Spazio Autrice:
(non sono
morta!)
---
Chiedo umilmente perdono ç.ç
Lo so, lo so
che sono in TERRIBILE ritardo con gli aggiornamenti di Shadow e Grigio, ma con il viaggio di istruzione in mezzo non ho avuto il
tempo di completare i capitoli >.<
Per farmi
perdonare ho deciso di pubblicare questa shotRosexScorpius che ho scritto diverso tempo fa e che non
avevo ancora avuto il coraggio di pubblicare @.@
Diciamo che
anche io penso a Rose e a Scorpius come due che non
fanno altro che scannarsi…eppure ho pensato “E se
invece fossero rimasti indifferenti l’uno all’altra?” cioè, chi lo dice che i
due debbano per forza scontrarsi in continuazione, o essere amici per la pelle
sin dall’inizio?
Io ovviamente
sostengo entrambi i filoni xD ma questa
re-interpretazione della coppia mi stuzzicava da un po’…un
modo per dire che “non è detto…”
Insomma, dopo
cinque anni di totale indifferenza in cui Rose a malapena si accorge
dell’esistenza di Scorpius e viceversa, si ritrovano
a dover lavorare insieme durante un compito di pozioni.
Rose rimane poi
sorpresa dall’attività poco consona di Scorpius e
spinta dalla curiosità (tipicamente Granger) e dalla
totale incapacità di ascoltare la vocina del buonsenso nella sua testa (tipicamente
Weasley) decide di provare a intavolare una
conversazione con questo “sconosciuto”.
E ne rimane
felicemente sorpresa.
Ringraziamo
tutti il coniglietto bianco *Grazie coniglietto bianco*
White Rabbit, potrebbe essere confuso anche con il nome
originale del Bianconiglio,
ma NO, non è un riferimento al personaggio di Alice nel paese delle meravigliexD mi
dispiace.
P.S. ci tengo a precisare che la macchina fotografica che nomino nella
storia, è una di quelle MAGICHE. So perfettamente infatti che gli oggetti
elettronici/meccanici/quellocheèbabbani
non funzionano all’interno del territorio di HogwartsxD
Ho solo qualche
dubbio riguardo la faccenda delle fotografie: viene donato loro il movimento
tramite l’utilizzo di macchine fotografiche magiche, oppure grazie ad una
pozione? Perché se non sbaglio esiste una pozione in grado di dare movimento
alle foto.
Nel caso
troviate la risposta, fatemelo sapere :D non con una recensione (se non vi va
di recensire), ma magari contattandomi privatamente tramite il pulsante ‘contatta’u.u
“Poi ti
spiego – ops! Scusami” borbotto io, dopo aver urtato
un primino
che adesso mi guarda sgomento dal basso. Ignoro bellamente le urla di Dominique
e prendo le scale: mancano solo pochi minuti.
Percorro
corridoio su corridoi, mi infilo in tutti i passaggi segreti che, da brava
discepola, ho appreso da James, in quanto membro della famiglia Weasley-Potter e infine …
Eccola.
Per poco
non rido dal sollievo quando noto che le porte sono ancora aperte.
So di
aver disperso il contenuto della mia borsa per mezza scuola e so anche di aver
urtato almeno una ventina di persone, mandandole a gambe all’aria ma QUESTA è
una questione di vita o di morte.
Finalmente
varco la soglia della Biblioteca,mentre
i miei passi rallentano e il mio respiro decelera.
Lancio
un’occhiata alla grossa pendola che troneggia dietro la cattedra della – ormai
decrepita – Madama Pince e mi avvicino con passo titubante. Poggio con
delicatezza il libro sul ripiano di legno e l’anziana donna alza gli occhi neri
e puntuti come spilli su di me, infilzandomi con quel suo tipico sguardo carico
di sospetto “Ancora qualche minuto e le avrei segnato il ritardo, Signorina Weasley” arrossisco lievemente in zona orecchie “Si, mi –
mi scusi ma ho concluso la relazione solo oggi, poco prima di colazione, quindi
ne ho avuto bisogno per ricontrollare le utlime …”
“Non mi
importa l’uso che ne ha fatto. Pretendo che allo scadere del tempo, il libro
sia nuovamente in Biblioteca”
“E
infatti è qui”
“Appena
in tempo”
Sorrido
cordiale, per mascherare l’irritazione che mi sta corrodendo lo stomaco. La
odio “Buona serata Madama Pince, scusi per il – quasi – ritardo”
“Non sia
impertinente!”
“Mi scusi
per la mia involontaria impertinenza, Madama Pince”
“Signorina
Weasley!”
“Buonasera,
Madama Pince” e scappo via, mentre la voce indignata della bibliotecaria mi
segue fino all’uscita della Biblioteca.
Appena
metto un piede fuori mi sento subito più rilassata. Quella donna riesce a
rendere quel luogo, soffocante come una camera a gas: c’è un tale clima di
tensione che è impossibile godersi la lettura in santa pace. Lei è sempre lì, a
fiatarti sul collo!
Ancora
non capisco come facesse mia mamma a passarci così tanto tempo, senza
impazzire.
Sbuffando
mi appoggio contro la parete del corridoio vicino, quindi mi lascio scivolare
contro di essa, finalmente libera dall’ansia che mi assale ogni qualvolta devo
riportare un libro in Biblioteca “La tua reputazione di studentessa modello,
non è del tutto veritiera” trasalgo e alzo gli occhi, mentre una figura alta
avanza verso di me, con un passo talmente silenzioso da sembrare quello di un
fantasma. Riconosco ScorpiusMalfoy,
il fotografo di coniglietti con il quale, ormai da qualche settimana, intavolo
dei dialoghi terribilmente stimolanti. Sorrido “Ehi … come sta il Bianconiglio?” un sorriso divertito attraversa il volto
attraente del giovane Serpeverde “Molto bene, Madama
Pince invece?” dal tono intuisco che deve aver sentito il piccolo diverbio tra
me e la vecchia cornacchia “Splendidamente, ha avuto la sua dose giornaliera di
indignazione da studentessa-negligente”
Malfoy ridacchia “Negligente? Weasley,
mi sorprendi! E io che credevo fossi l’alunna più ligia di tutta Hogwarts!”
“E
infatti lo sono. Solo che ho qualche problema di puntualità, ecco” un
sopracciglio biondo di Malfoy scatta in alto, verso
l’attaccatura dei capelli “Certo” sorrido “Erro. Sono un essere umano, Scorpius” oh.
Oh,
diamine!
Si, sono un tipo espansivo, si, tendo a parlare prima di pensare e si, ho appena chiamato Malfoy per nome “A
proposito di esseri umani ed errori: credo che probabilmente mi ucciderai dopo
questa domanda ma …” si passa una mano dietro la nuca e i suoi occhi color
ghiaccio sfuggono i miei, che lo guardano dal basso (sono ancora accovacciata
contro il muro) “… questo sabato c’è un’uscita ad Hogsmeade
e l’altro giorno mi hai parlato di quella piccola libreria che hai scoperto
l’anno scorso, quella in cui vendono album di fotografie rilegati a mano”
annuisco, incredula di quello che sta per accadere “Uhm – potresti
accompagnarmi … se vuoi” taccio.
“Beh …” di’
no, accidenti! “… si, certo che voglio” l’ho detto sul serio.
“Perfetto.
Allora ci vediamo sabato, Rose”
“A sabato”
E in
religioso silenzio, osservo la figura asciutta e slanciata di Scorpius che volta l’angolo.
…
Mi ha
chiamata Rose?!
*
“Sai
Rose, credo dovresti prendere in considerazione l’idea di rilassarti” mi volto
di scatto verso la mia dolce (leggere: imperscrutabile) cugina Dominique
“Rilassarmi? Dom, ti rendi conto che è una
catastrofe?” i suoi grandi occhi azzurri si spalancano, nella sua massima
espressione di stupore “Oddio Rose, ti prego! Non essere così melodrammatica,
non è successo niente di grave” agito le braccia, quasi tarantolata “Oh certo! ScorpiusMalfoy mi
invita a passare una giornata con lui ad Hogsmeade
questo sabato, in quello che potrebbe essere – ma non è – un appuntamento e tu,
TU, dici che non è niente di grave?!” mia cugina rotea gli occhi e incrocia le
braccia “Senti Rose, solo perché è un Malfoy non vuol
dire che devi precluderti di uscire con lui” mi volto verso di lei, battendo le
palpebre stolidamente “E questo che c’entra?” Dominique mi osserva a sua volta,
perplessa “Beh …” comincia lei, ma io la interrompo “Aspetta, tu credi sia per
… oh, ma Dom! Non dire assurdità, mi credi il tipo
che perde tempo a farsi simili pippe mentali? Il fatto che sia un Malfoy
non vuol dire assolutamente nulla, il motivo per cui sono nel panico è che IO
sono un disastro! Sono goffa, impulsiva e distratta, rischierò di fare una
figura del cavolo davanti a ScorpiusMalfoy, sai che vuol dire?” Dominique sembra piuttosto
disorientata “Ahm …” tenta nuovamente la mia dolce (ormai sapete che vuol dire)
cuginetta “Esattamente! Farò la mia solita scenetta imbarazzante davanti ad un
ragazzo che è probabilmente uno dei più popolari - se non IL più popolare - di
tutta la scuola, abituato a ragazze bellissime, delicatissime ed elegantissime
che non hanno mai dato fuoco alla loro divisa!” Dominique sta per ribattere, ma
sembra ripensarci quando sente l’ultima parte del mio breve monologo “Hai … hai
dato fuoco alla divisa? Quando? Come?!”
scuoto le spalle, rossa in viso “Pozioni, la settimana scorsa, lunga storia” mia
cugina approfitta del mio imbarazzo per prendere la parola e avvicinarsi alla
sottoscritta che ha - finalmente - deciso di fermare il suo moto rotatorio sul
tappeto della Sala Comune, al momento fortunatamente vuota “Rosie,
credo che tu stia ingigantendo un poco la situazione” storco il naso e scuoto
le spalle, consapevole che mia cugina sta dicendo la verità “Beh, forse …”
“Sta
zitta, hai parlato abbastanza” la guardo malissimo. Sa che ODIO essere zittita
“E non guardarmi così, era necessario!” accenno un sorriso e apro la bocca per
darle ragione “Ho detto chiudi quella boccaccia! Sto parlando io adesso, è il
mio turno” spalanco gli occhi, sorpresa, quindi chiudi la bocca e tento di
fermare il mio cervello che sta tentando in tutti i modi di mandare un segnale
di -favella- alle mie labbra “Sabato, tu non dovrai pensare a lui come al - ragazzo più popolare della scuola, abituato
a ochette starnazzanti elegantissime e super-carismatiche - ma come al - biondino che fotografa coniglietti sulla
neve e propone ad una ragazza di accompagnarlo in una LIBRERIA, per comprare
album rilegati a mano -” posa le sue mani delicatissime e curatissime sulle
mie spalle e mi trapana il cervello con i suoi occhi assurdamente azzurri
“chiaro?” conclude infine, e io sono finalmente libera di sentirmi una totale
idiota “Chiaro” prendo un bel respiro e mi lascio cadere sul divano “Scusa per
la crisi, ma Madama Pince è in grado di rendermi instabile … ha degli occhi
così pizzicanti!” Dominique inarca un
sopracciglio “Pizzicanti?” annuisco
“Si, pizzicanti” mia cugina mi
osserva con sguardo disarmato “Sai Rosie, ancora mi chiedo come tu possa essere considerata la
degna erede di zia Hermione. Hai il cervello contorto
di zio Ron” arrossisco furiosamente “Grazie Dom, sul
serio” Dominique ride delicatamente (lei riesce a fare qualunque cosa con
delicatezza) e si dirige verso l’uscita della Sala Comune, diretta
probabilmente nella Stanza delle Necessità. James si starà chiedendo dov’è
finita, visto che l’ho fermata proprio mentre lo raggiungeva per uno dei loro
soliti incontri clandestini.
Sospiro e
mi passo una mano tra i capelli.
A volte
vorrei essere come Dominique: è così aggraziata ed elegante, così curata …
morigerata!
E poi è
bellissima, con quei lunghi boccoli biondi come raggi di luna (esatto, il sole
è troppo scuro), la pelle diafana e gli occhi azzurri come un laghetto
ghiacciato … ed io?
Io sono
minuta, non molto alta, con capelli color rame scuro - una sorta di via di mezzo
tra il rosso e il castano - occhi blu e pelle chiara … cosa? Nono, ma quale diafana, il mio colorito è uno di quelli
che ti fa venire in mente una ragazza prima di una lampada abbronzante,
l’aggettivo diafana è assolutamente l’ultimo che può essere utilizzato nel mio
caso. Gli occhi? Oh beh, su quelli non posso lamentarmi, nulla da dire, è
l’unica cosa che apprezzo della sottoscritta ma, si sa, gli occhi sono l’ultima
cosa che i ragazzi guardano nelle ragazze, a meno che non ne siano costretti.
E quindi,
ciccia.
Già,
indovinato, non ho una grande esperienza nei rapporti con l’altro sesso – se
non contiamo quella terribile partita al Gioco della Bacchetta, in cui volevano
costringermi a stare sette minuti chiusa nel ripostiglio delle scope, insieme
ad un tizio con del Cherry sotto il naso e uno sguardo da pervertito – quindi
potete capire che il mio nervosismo è anche dettato dalla mia totale e completa
ignoranza in questa materia.
E io non
sono abituata a non sapere.
Spazio Autrice:
(Gggià … )
---
Non uccidetemi.
Il fatto è che mi riesce più facile scrivere di questi
personaggi al momento, non so bene perché, e sinceramente non ho il coraggio di
spremermi ulteriormente la testa, per partorire un capitolo di una delle storie
che ho in corso, perché, accidenti, al momento mi viene più difficile … quindi
preferisco rilassarmi, scrivendo queste cose @.@
Comunque prometto che aggiornerò presto (parlo di Shadow) u.u
Besos♥
P.S. Ci tengo a precisare che questa ff a
capitoli, è assolutamente senza pretese. È un esperimento, anche dal punto di
vista della caratterizzazione dei personaggi e proprio riguardo a ciò, vorrei
fare una domanda a voi lettori: Secondo voi, dovrei mettere l’avviso OOC?
Perché in questa
storia ho volontariamente cambiato i loro caratteri, direi che è evidente in
entrambi. Il problema è che Rose e Scorpius non sono
descritti nei libri dalla Rowling, quindi non ci sono dei canoni caratteriali a
cui potrei attenermi e poi, come ho già detto, è un cambiamento volontario, un
esperimento.
Cosa
mettersi per andare ad un appuntamento, che non è un appuntamento?
Dominique
mi scruta dal fondo della camera, con l’aria di una che sta osservando un goffo
esemplare di scoiattolo volante “Rose, è venerdì. Hai intenzione di scegliere i
vestiti OGGI?” arrossisco violentemente in zona orecchie “Beh, non si può mai
sapere, magari domani mi sveglio tardi, o mi dimentico di vestirmi o …”
“O
scenderai nuda, o dimenticherai di avere dei piedi, o la scuola prenderà fuoco
… Rose, rischi di diventare patetica” stronza “Stronza”
“Lo so.
Senti, ti stai comportando esattamente come tutte quelle ragazze che hai sempre
deriso … vuoi davvero scegliere oggi,
i vestiti per un non-appuntamento,
che si terrà domani?” mi lascio
cadere sul letto, passandomi una mano sul viso “Merlino, hai ragione. Hai
perfettamente ragione” sento i passi delicati di Dominique, farsi più vicini,
fino a quando non avverto il materasso sprofondare leggermente e una mano
posarsi sulla mia spalla “Rosie, domani indosserai un
paio di jeans, un pullover, una sciarpa e il tuo orrido cappello blu. State
andando in una libreria, non è ancora un appuntamento. Conservati per allora”
scoppio a ridere “Sai Dom, hai un modo tutto tuo di
tirare su il morale alle persone” quindi aggiungo, con un tono fintamente
offeso “e comunque, il mio cappello blu, è splendido!” Dominique allunga un
braccio, tirando fuori il suddetto copricapo dal mio baule “Intendi dire
questo? Sembra il gatto di Gazza. Tinto di blu” glielo strappo di mano e lo
indosso, calcandomelo con forza sulla testa “A me piace!”
“Ecco
perché sono io, a comprare i tuoi
vestiti” faccio finta di non averla sentita, afferro la mia cravatta rosso-oro
e mi dirigo verso la porta, curandomi di lasciare il cappello all’interno del
baule “Vado in Biblioteca, ci vediamo stasera a cena”
“D’accordo,
Miss Se-Potessi-Mi-Vestirei-Di-Libri”
“Ah – ah –
ah”
Perché la
Sala Comune dei Grifondoro, deve essere così lontana
dalla Biblioteca?
Sbuffo,
tentando di allontanare dalla fronte un ricciolo ribelle, mentre con le braccia
tengo stretta una pila di libri, ultimo bottino della mia rapida incursione in
Biblioteca.
Volto
l’angolo e per poco non finisco a gambe all’aria, urtando contro qualcuno
“Oddio, mi-mi dispiace …”
“Guarda
dove vai!” alzo gli occhi e, sentendo l’irritazione montare, scopro l’identità
del mio interlocutore: alto, massiccio, diafano e moro “Montague”
“Wasley! Quale caso
fortuito, stavo proprio cercando qualcuno da umiliare”
“Non ho
tempo per i tuoi giochetti, cercati qualcun altro che abbia più pazienza di me”
cerco di superarlo, ma lui mi blocca la strada, mentre qualche alunno di passaggio
ci lancia occhiate curiose “Ma come? Rose Weasley, mi
deludi, non capisci che è proprio questo il bello? È eccezionale vedere
l’attimo esatto in cui perdi completamente il controllo” stringo gli occhi “IO
non perdo il controllo” Montague si avvicina di
qualche passo “scommettiamo?” tento di dribblarlo, come farebbe Albus con uno dei suoi avversari sul campo da Quidditch, ma ovviamente l’energumeno non me lo permette “Dai,
Weasley! Non riesci a tirare fuori un briciolo di
senso dell’umorismo per il tuo amico del cuore?”
“Desolata,
sono allergica agli idioti”
“Uuuh, stai tirando fuori gli artigli … mi piace”
“Mi
disgusti”
“Oh, stai
tranquilla; sei davvero un bel bocconcino, ma non sono il tipo che ci prova con
gli ibridi” e questa frase, stronca ogni risposta possibile. Mi limito a
chiedere, con tono tremulo “Co – cosa intendi dire?”
“Che per
quanto tu sia appetibile, Weasley, resterai sempre
una sporca Mezzosan …”
“Abner”
La voce
che pronuncia il nome della Serpe, è così gelida, da far impallidire anche Montague. Quest’ultimo si volta e ricambia, vagamente
inquieto, lo sguardo cupo che Scorpius gli sta
rivolgendo “Malfoy” noto che Montague,
a differenza di Scorpius, non ha il diritto di
chiamarlo a sua volta per nome “Completa la frase, Abner.
Guardando me.” il moro sta sudando freddo.
ScorpiusMalfoy,
pur essendo un ragazzo assurdamente normale, ha lo stesso carisma del padre: è
riuscito a terrorizzare anche la più perfida delle Serpi, costringendolo ad
assumere un atteggiamento remissivo e colpevole, con la sua sola presenza “Malfoy, sai che …”
“Certe
credenze, Abner, certe parole, sono davvero
pericolose. Alla nostra casa hanno portato solo disonore e vergogna” Montague sembra racimolare quelle poche stille di coraggio
che non sono ancora evaporate di fronte allo sguardo tempestoso di Scorpius “Questi sono gli insegnamenti di tuo padre? Il mio
ha detto che la pensava diversamente, alla tua età” lo sguardo del biondo si fa
tagliente come una lama. Faccio un passo indietro, scostandomi inconsciamente da
una ipotetica traiettoria di un incantesimo; ma Scorpius
non ha bisogno di tirar fuori la bacchetta.
Avanza
fino a fronteggiarlo, non ugualmente corpulento, ma ugualmente alto “Ci vediamo
in Sala Comune, Abner. Dopo cena. Dobbiamo parlare.” e
il tono con cui lo dice, è uno di quelli che non prevede un rifiuto come
risposta.
Montague mi lancia un’ultima occhiata di
fuoco, quindi sorpassa Scorpius e volta l’angolo,
mentre quei pochi curiosi che hanno assistito alla scena si dileguano, sapendo
che Malfoy non ama gli impiccioni. Passano pochi
istanti in cui nessuno dei due parla “Mi dispiace molto” dice lui. Io abbasso
gli occhi, incapace di sostenere il suo sguardo grigio, non più gelido ora, ma
plumbeo, come un cielo invernale “Non preoccuparti, non fa niente”
“Non
credere neanche per un istante a ciò che ti ha detto” alzo il viso, sorpresa “Io
…”
“Sei una
strega eccezionale, Rose Weasley.” Le mie orecchie –
e il mio viso – prendono fuoco “Ah …”
“A
domani. Ci vediamo all’entrata della Sala Grande, alle nove” mi rivolge un
sorriso gentile e mi oltrepassa. Sto per riprendere a camminare, quando la sua
voce mi blocca “Rose?” mi volto, cercando di mantenere un certo contegno”Sì?”
“Comunque,
qualcosa di vero Montague è riuscito a dirla. In
maniera davvero volgare, certo, ma non puoi aspettarti di più da un tipo come
lui” accenno un riso e stringo più forte i miei libri al petto “Cosa?” e
sorride in un modo così disarmante, che non posso fare a meno di socchiudere
leggermente la bocca, stupefatta dalla luminosità di quel sorriso “Sei bella,
Rose” quindi riprende a camminare, quasi ignaro dell’effetto devastante che
questa frase ha avuto sui miei neuroni.
Dominique
dovrà rassegnarsi. Sono esattamente come quelle povere ragazze che ho sempre
preso in giro. Proprio come loro …
… se non
peggio.
*
Ho
parlato con AbnerMontague.
Si, solitamente non amo dover ricorrere alle mie capacità intimidatorie ma se
sono una Serpe un motivo ci sarà: ho una leggerissima vena sadica. Leggerissima, però.
Mi lascio
cadere sul letto, ignorando i lamenti agghiaccianti di Lucas sotto la doccia:
credo sia una libera interpretazione di -I
willsurvive- o almeno, così pare: povera Gloria*.
Qualche
istante dopo la porta del dormitorio si apre e Malco
fa il suo ingresso, impeccabile come sempre nella sua divisa verde-argento: la
cravatta ben allacciata, la camicia dentro i pantaloni e il pullover privo di
pieghe.
Nonostante
non sia il tipico ragazzo elegantemente disordinato (come il sottoscritto) o il
Casanova trasandato (come Lucas) , ha un trilione di ragazze che gli sbavano
dietro a causa del suo aspetto aristocratico e particolare: ha una pelle
naturalmente abbronzata a causa dei geni paterni (mio zio Blaise,
ha la pelle scura come la cioccolata), mescolati a quelli materni (mia zia
invece ha la tipica carnagione chiara dei Greengrass),
occhi azzurri e capelli scuri. Un miscuglio caratteristico.
Non ha
mai fatto sport, ma ha ereditato la prestanza fisica dal padre, cosa che gli
invidio profondamente visto che io
invece ho dovuto sgobbare come un maiale durante gli allenamenti di Quidditch, per ottenere un minimo di tonicità muscolare.
Mio
cugino sta per aprire bocca, quando la porta del bagno si spalanca di botto e
Lucas fa uno dei suoi soliti ingressi in grande stile: asciugamano avvolto in
vita, pantofole di spugna e cuffietta trasparente sui capelli “Ok, adesso
ditemi che non sono un Dio”
“Non sei
un Dio” risponde Malco, laconico. Lucas rotea gli
occhi “Mai sentito parlare di -domanda retorica- Zabini?” si chiamano sempre per
cognome, quando bisticciano “La tua non era una domanda, Nott” si, lui è il figlio di TheodoreNott, compagno di scuola
di mio padre. Non furono mai grandi amici ma io e Lucas non ci siamo posti
questo problema “Sei un rompipalle”
“Esibizionista”
“Grazie!”
Malzo sospira, mentre un ghigno divertito
gli incurva le labbra, quindi si rivolge a me con il suo solito tono pacato “Scorpius, posso sapere perché Montague
sta aiutando i primini a fare i compiti?” un sorriso
sadico si fa strada sul mio viso, mentre Lucas, finalmente vestito e senza
cuffietta, alza la testa, incuriosito dal discorso “Diciamo che sta espiando le sue colpe” Malco mi osserva con attenzione, scuote la testa e cambia
repentinamente discorso, tanto da confondermi “Chi è?”
“Chi è, chi?”
“Lei”
“Lei, chi?”
“La
ragazza”
“Sai Malco, potresti comporre delle frasi un po’ più complesse?
Magari che comprendano anche un predicato verbale e un complemento oggetto …”
mio cugino sorride e risponde “Parlo della ragazza che da un po’ di tempo a
questa parte, infesta i tuoi pensieri. Circola voce che domani hai un
appuntamento con lei” Lucas si volta di scatto, lasciando cadere il libro di
Trasfigurazione che stava usando per appiattire i vestiti nel cassetto “Cosa?!
Tu esci con una tipa e noi non ne sappiamo niente? Scorpius:
tra noi è finita”
“Primo:
non è un appuntamento; Secondo: Lucas, sei un coglione”
“Lo so,
tutta farina del mio sacco” Malco ignora bellamente
la discussione e continua sulla scia dello stesso argomento “Quindi cosa è? E chi è?”
“Mi sta
semplicemente accompagnando in un posto e … uhm, è la Weasley”
Lucas si porta le mani ai capelli “La Weasley? Dominique
Weasley?! La bionda stratosferica che nessun essere
vivente maschile è mai riuscito a sfiorare, perché un suo sguardo basta a farti
sentire un emerito verme?” cerco di trattenermi dal lanciarlo già dalle scale
dei Dormitori “No, parlo di Rose Weasley” Lucas
lascia andare la sua chioma castana e mette su un’espressione perplessa “Oh … e
chi è?” Malco gli tira uno spintone e si siede
compostamente sul letto “Lascialo perdere. Molto carina, non c’è che dire … intelligente,
se non altro”
“Si … ed
è impacciata. È davvero, davvero impacciata” il sorriso che attraversa i volti
di Lucas e Malco sono inquietanti “Che avete da
sorridere in quel modo?” il primo fa una giravolta affettata e dice, con un
tono di voce che assomiglia spaventosamente al mio, solo un poco più stridulo “<
Ed è impacciata. È davvero, davvero
impacciata > Scorpius, sei fottuto” Malco sogghigna “Mi dispiace dirlo ma ha ragione”
“Che
volete dire?” Lucas si accascia accanto a Malco,
sorridendo sibillino “Che se quello di domani non è un appuntamento, allora io
sono Albus Silente” e mio cugino rincara la dose “Non
hai mai parlato in questi termini di una ragazza, Scorpius.
Mai. Per non parlare del tono” bene. Bene.
Poggio la
fronte sulle mani, quindi la rialzo, mentre questa consapevolezza comincia a
strisciarmi sotto la pelle, atrofizzando ogni muscolo “Oh Merlino” Malco e Lucas scoppiano a ridere, il primo compostamente
seduto sul letto, l’altro praticamente accasciato sul resto del materasso “Oh
Merlino. È … un appuntamento?”
Spazio Autrice:
(>.<)
---
E rieccomi.
Lo so, sono imperdonabile
ma, credetemi: sono isterica!
Vi scrivo la
sera (notte) del secondo giorno d’esami xDxDxD
Ahah! E sto
morendo!
Ahah! Aiuto!
Ahah! ‘zzo rido?
Ahah!
Ok, basta.
Besos♥
P.S. un grazie GIGANTESCO a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le
preferite, le storie da ricordare e le seguite ** veramente, vi adoro!
Ovviamente, va
un grazie speciale a chi recensisce! Voi, fonte di ispirazione e buoi del mio carro! Voi, che nei momenti
bui, accendete in me una candela della speranza, VOI che in quei casi in cui
sto per farmi inghiottire dalle sabbie
mobili della disperazione, mi tendete un grosso, resistente bastone di
legno, che mi permette di uscirne viva!
Mi
sono ostinatamente calcata il mio cappello blu sulla testa e sono uscita dal
Dormitorio alle otto e mezza, sapendo che se fossi uscita alle nove meno un
quarto sarei sicuramente arrivata in ritardo. Tento disperatamente di
nascondermi il più possibile dentro la mia sciarpa color avorio avvolgendola
strettamente intorno al mio viso, mi stringo nella mia cappa color notte e
lancio un’occhiata sospettosa agli stivaletti invernali che mi ha prestato
Dominique. Quantomeno sono comodi.
Alla
fine mi sono buttata sul mio solito abbigliamento: un paio di jeans, un
dolcevita color panna e un gilet a rombi bianchi. Mia cugina ha poi deciso di
salvarmi dalla mia (cito le sue esatte parole) < Miserevole piattezza >
prestandomi questo paio di morbidi stivaletti color avorio.
Inutile
precisare che Dominique mi ha lanciato un’occhiata di totale disapprovazione
quando ho preso il cappello dal mio baule. Probabilmente preferirebbe che camminassi
con un topo morto sulla testa.
Quando
raggiungo l’entrata della Sala Grande, sono già le nove meno cinque.
E lui è là.
Rallento,
cercando di non farmi prendere dal panico, voltarmi e scappare via. Continuo a
camminare, felice che il mio viso sia in parte nascosto dal cappello e dalla
sciarpa.
Mi
fermo di fronte a lui, splendido nella sua felpa bordeaux e mi rilasso,
rendendomi conto che è vestito esattamente come gli altri giorni. Tiro fuori il
naso dalla sciarpa e sorrido “Buongiorno” lui risponde al mio sorriso, facendo
svenire qualche ragazzina di passaggio.
Ok,
non è vero, non è svenuto nessuno, però la scena sarebbe stata esilarante!
“Andiamo?”
chiede Scorpius, facendomi l’occhiolino e riuscendo a
non apparire disgustoso. Sono pochi gli esseri umani in grado di ammiccare e
non fare la figura dei porci e lui fa parte di questa minoranza, ovviamente.
Sono
tentata di sfiorarlo, per assicurarmi che esista realmente e non sia solo una
delle mie fantasie, ma quando inciampo sui miei stessi piedi e finisco
addossata alla sua schiena, ho la conferma che, si, è reale. Tiepidamente reale.
Mi
allontano rapidamente, con le orecchie rosse “Ahm. Scusa” un sorriso divertito
gli attraversa il viso “Di nulla. Se vuoi ti porto in spalla fino ad Hogsmeade” roteo gli occhi “Spiritoso!” Scorpius
ridacchia e poi tace, mentre ci dirigiamo silenziosamente verso il villaggio.
Quando
arriviamo, Rose comincia a farmi strada tra i negozi e le botteghe. Mi rendo
conto di non aver mai visitato Hogsmeade come si
deve, tranne quelle rare volte con Malco e Lucas,
oppure durante quelle uscite con le ragazze con l’unica finalità di appartarci
in qualche angolo sperduto.
Osservo
con attenzione i boccoli rossi che fuoriescono dal cappello di Rose, unico
ostacolo che mi impedisce di guardarla con attenzione.
Scherzosamente
le tolgo il copricapo dalla testa “non fa così freddo” mi giustifico,
giocherellando con il cappello. Rose arrossisce furiosamente “Ridammelo!” allunga il braccio, tentando di togliermelo
dalle mani ma anni di duri allenamenti di Quidditch
mi hanno fornito degli ottimi riflessi “Tranquilla, lo tengo io per ora” Rose
si tende verso di me, sempre più rossa e io sollevo il braccio, per tenere il
cappello fuori dalla sua portata “Scorpius!” sbotta
infine lei, alzandosi il più possibile sulle punte e premendo su una mia
spalla, per sollevarsi ulteriormente. Inutilmente, direi. È estremamente
minuta.
Nel
frattempo ho tutto il tempo di guardarla con attenzione: è completamente
diversa dal tipo di ragazza con cui sono uscito fino ad ora, piene di curve ben
sviluppate, alte e spigliate. Lei no. Rose è minuta, dall’aria fragile, ha i capelli
di un colore indefinibile, a volte rossi, altre volte castani, pieni di boccoli
che non stanno mai in ordine, la pelle pallida e con qualche lentiggine
sporadica sul naso, una bocca rossa e carnosa e due splendidi occhi blu.
È
una ragazza che sfata i canoni della bionda da urlo, della mora provocante o
della rossa focosa. È Rose.
E ha gli occhi più
belli che abbia mai visto.
Mi
risveglio quando sento il suo respiro sulla mia guancia. Noto che sta ancora
tentando di riprendersi il cappello, tenace e incontrastabile come un bambino
che cerca di prendere il barattolo dei biscotti dal ripiano della cucina, per
lui ancora irraggiungibile “D’accordo, per questa volta ti ridò il tuo
cappello” abbasso il braccio e lei lo prende tra le mani, stringendoselo contro
e guardandomi male “Non dovevi farlo” dice quindi, con un tono che, accidenti,
è davvero offeso. La guardo, perplesso “Non sarai arrabbiata, vero? Era per
scherzare un po’ … sembri così tesa” Rose arrossisce e si calca il cappello
sulla testa “Va bene, ma solo perché non è un bel cappello non vuol dire che
puoi prenderlo in giro” sta difendendo il suo cappello? Sorrido, intenerito
dalla visione di lei che spinge con decisione il copricapo sui suoi capelli “Io
penso che sia adorabile. Se non avessi avuto il cappello, comunque, avrei preso
la sciarpa” Rose batte le palpebre sui suoi straordinari occhi blu e infine
arrossisce ulteriormente “Non pensi che sia un brutto cappello?” chiede, con un
tono quasi stupefatto. Inarco un sopracciglio “è un cappello blu.” Rispondo,
non capendo dove vuole arrivare “Beh, ma … non pensi sia brutto?” sono
totalmente affascinato dalla totale assenza di noia in un dialogo che, visto
dall’esterno, riceverebbe il premio per il più alto livello di tediosità mai
registrato “Rose, che ha che non va il tuo cappello?”
“Dominique
dice che sembra il gatto di Gazza, tinto di blu”
Ok,
giuro che ho provato a non ridere ma l’immagine di Rose con Mr.Purr
blu, distesa sopra la testa è talmente esilarante che non posso farne a meno.
E
mentre io mi rotolo dalle risate, poggiato al muro di pietra grezza all’entrata
di una piccola bottega di ingredienti per pozioni, Rose mi osserva con gli
occhi spalancati, sconvolta.
Sinceramente
non ho ancora capito se sta ridendo di me, o dell’idea di me con in testa Mr. Purr tinta di blu. Credo
la seconda. Spero la seconda.
“Scorpius?” lui alza gli occhi, lucidi dalle risate, su di
me e con qualche sforzo riesce a smettere di ridere “Perdonami, ma non ho
potuto fare a meno di immaginarti con …” una nuova scarica di risate lo
colpisce e io lo lascio ridere, sollevata.
La seconda.
Mezzora
dopo siamo arrivati finalmente all’entrata della piccola libreria. La vetrina è
piena di tomi antichi e stropicciati, intervallati da album di fotografie dalle
copertine più particolari e assurde. Ce n’è uno interamente ricoperto di Tuttigusti+1.
Mi
volto verso Scorpius e sorrido, notando che è felice
come un bambino al parco giochi “Ma è magnifico!” si lancia all’interno del
negozio e lancia uno dei suoi sorrisi disarmanti al commerciante che ricambia,
perplesso “posso aiutarla?” chiede e Scorpius si
affretta a rispondere “Album. Posso vedere gli album di fotografie?”
“Pieni
o vuoti?”
“Avete
anche delle raccolte?!”
“Certamente”
“Allora
entrambi”
“Perfetto,
seguitemi” ci conduce nella parte più nascosta del negozio, al di là delle file
di libri, quindi si ferma all’entrata di una nuova sezione, piccola quanto la
prima “A destra può trovare gli album, a sinistra le raccolte” Scorpius annuisce sorridendo, ringrazia rapidamente il
commerciante e corre via. Io lo seguo, divertita da tanto entusiasmo “Ti piace?”
chiedo, più per fare conversazione che per il bisogno di una risposta. La sua
faccia parla da sola “è splendido! Fino ad ora avevo trovato i soliti album in
cuoio, in velluto, in legno magari … ma mai in Api Frizzole,
piume di Barbagianni o squame di salamandra” mi siedo per terra, accanto a lui,
mi tolgo il cappello e la sciarpa e li infilo nella borsa “Felice che ti
piacciano” concludo. Mi appoggio contro la parete, rendendomi conto pochi
secondi dopo che in realtà è un’altra scaffalatura piena di album. Rischio di
rovesciarmeli addosso, ma Scorpius è più veloce e
pianta con decisione le mani ai lati della mia testa, ridendo “Sei la persona
più pasticciona che abbia mai conosciuto” arrossisco furiosamente “Grazie,
molto romantico” romantico?! Ho davvero detto < romantico >?!
Scorpius ammutolisce e io
tento di rimediare “Cioè, non che tu debba essere … non volevo dire che … Oh,
miseriaccia, intendevo dire che non è esattamente il tipo di …” la sua risata
stronca questo mio patetico balbettio “Io trovo che la tua goffaggine sia
estremamente attraente” batto le palpebre, a dir poco scioccata “La mia goffaggine?”
“Devi
ammetterlo, sei terribilmente impacciata” arrossisco furiosamente e lo spintono
con forza “Già, lo sono! Ma sono anche terribilmente brava nel lanciare
incantesimi, quindi scansati se non vuoi ritrovarti con pustole doloranti in luoghi in cui nessuno dovrebbe avere pustole doloranti” scatto in piedi e mi
scotolo rapidamente i pantaloni. Scorpius continua ad
osservarmi, quasi divertito dal mio repentino cambio d’umore.
Mi
ha appena detto che sono una sorta di impedita!
Sto
per voltarmi e marciare via quando la sua mano, stringendosi intorno al mio
braccio, me lo impedisce “Rose …” dice il mio nome in maniera così - NO! No
Rose, mantieni il controllo, puoi farcela “Mi sembrava di essere stato chiaro,
ma a quanto pare mi sono sbagliato” ok Rose, è vero, il suo viso è pericolosamente
vicino al tuo ma puoi ancora averla
vinta!
“Mi
piaci, Rose”
Niente
da fare, non puoi farcela.
Sei finita.
Spazio Autrice:
(xD)
---
Lossò. Sono
crudele xD
Interrompo
proprio sul più bello! Cosa accadrà?
Lo saprete
nella prossima puntata u.u
Besos♥
P.S. Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite, le
seguite e le storie da ricordare **
Un grazie
speciale va a color che recensiscono ovviamente u.u
Purtroppo sto
pubblicando alle due di notte e mia mamma sta sclerando
@.@ non ho il tempo di ringraziarvi singolarmente … quindi GRAZIE!
Mi
fermo solo quando oltrepasso il portone di Hogwarts ma solo per controllare se
Dominique è nei paraggi. Quando non la vedo, riprendo a correre diretta verso
il Dormitorio di Grifondoro.
Salgo
le scale ad una velocità che neanche credevo di poter raggiungere, pronuncio la
parola d’ordine e la Signora Grassa si sposta, lasciandomi entrare. Una volta
raggiunti i Dormitori femminili, mi reco in quelli delle alunne del sesto anno,
un piano più in alto dei miei.
Individuo
la sua camera e spalanco la porta “SONO SCAPPATA!” entrata teatrale, lo so. Dominique
alza gli occhi da un libro - probabilmente sulla musica - e mi guarda,
perplessa “Da chi?”
“Da
Scorpius!”
“Perché?
Ti ha fatto del male?”
“Mi
ha detto che gli piaccio!”
“Mmh.
Terribile. Davvero terribile”
“Dominique!”
“È
questo che volevi sentirti dire, no? Altrimenti perché me l’hai detto?”
“Beh,
io …” taccio. Crollo sul suo letto, mentre la gravità della situazione mi si
schianta addosso “Oh, Merlino! Ho combinato un disastro” Dominique sospira e
scuote stancamente la testa “Già” alzo di scatto il viso, indignata “Già?! Io ho bisogno di un sostegno morale”
“Rosie,
credimi, a parte me, nessuno sarebbe in grado di sostenerti moralmente” la osservo, sconsolata e sconvolta “Scorpius
mi ha detto che gli piaccio … e io sono scappata via”
“Si,
l’hai già detto”
“Mi
ha detto che gli piaccio!”
“Fammi
indovinare: tu sei scappata via?”
“Dominique!!”
“Rose!”
Inutile
dire che il tono con cui Dom ha risposto al mio latrato di esasperazione, è decisamente più pacato e controllato
del mio, quasi dispiaciuto. Mi sta compatendo.
Sbuffo
e chiedo “Secondo te se la sarà presa?”
“Scorpius,
intendi? Beh, ti ha invitata ad Hogsmeade, tu l’hai portato in un negozietto
pieno di cose che a lui piacciono tanto, lui ti ha detto che gli piaci e come
risposta ha avuto solo il tempo di ammirare i tuoi indisciplinati boccoli dal
colore indefinibile che si allontanavano verso una meta imprecisata. Credo tu
l’abbia lasciato dentro il negozio, suppongo” so di avere un’espressione
stupefatta “Dominique, tu sai cosa vuol dire -consolare-?”
“Assolutamente
si, ma non è quello che sto facendo con te. In questo caso ti sto sbattendo in
faccia la realtà, per far muovere quel culo ossuto dal mio letto e convincerti
a cercarlo per chiedergli scusa”
“Cosa?!
Oh certo, prima lo pianto in asso e poi torno da lui con la coda tra le gambe,
ottima idea Dom!”
“Oh,
sono consapevole che la mia sia un’ottima idea. Ecco perché considero il tuo
sarcasmo, assolutamente fuori luogo. Cos’hai
intenzione di fare, quindi? Perché voglio ricordarti che domani sarò tutto il
giorno in Biblioteca per studiare Trasfigurazione, quindi non sarò disponibile
per altri tuoi ulteriori piagnistei” mi ritorna in mente l’espressione di
Scorpius nel momento in cui ha detto:
-Mi piaci, Rose
E
poi ripenso a quella che ho intravisto, nel momento in cui stavo per voltarmi e
scappare via.
Miseriaccia.
*
Prima
di pranzo, giorno successivo alla mia fuga rocambolesca.
Pozioni con
Serpeverde.
Sono
circondata dalle mie compagne di stanza, ragazze molto simpatiche ma con cui in
cinque anni non sono riuscita ad instaurare lo stesso rapporto che c’è tra me e
Dominique.
Ecco
spiegato il motivo per cui mi stanno chiedendo concitate, come mai sono di così
cattivo umore “Rose, non hai toccato cibo stamattina e solitamente ti ingozzi
di ogni sorta di alimento … che succede?” chiede Nadia, una ragazza dalla pelle
scurissima, i capelli neri pieni di treccine e gli occhi castani e liquidi come
quelli di un cucciolo. Sorrido e scuoto le spalle “Nulla, mi sono svegliata un
po’ male” lei sospira e scambia uno sguardo esasperato con le altre due, quindi
parla “Rosie, sappiamo che Dominique è la tua migliore amica e non è un
problema, assolutamente. Ma nel caso avessi bisogno di qualcun altro, beh …
siamo compagne di stanza da cinque anni. Forse un pochino ti conosciamo anche
noi” arrossisco violentemente e le osservo, stupita “Oh. Ahm. Grazie” rispondo,
incapace di proferire altre parole. Nadia, Jessica e Nicole mi lanciano un
ultimo sorriso e si vanno a sedere al solito posto, all’ultimo banco. Io ho
sempre preferito il primo, anche perché nonostante mi riesca bene, pozioni è
una materia piuttosto complessa. Lumacorno ci accoglie con il solito sorriso da
anfibio, quindi esclama “Seduti ragazzi, oggi è una giornata davvero importante
per il vostro corso di studi. Solitamente questa pozione viene proposta agli
alunni del sesto anno ma posso affermare, con un certo orgoglio, che questa è
una classe di un livello piuttosto avanzato” il suo sguardo vaga su Scorpius,
su di me e su Albus, i suoi tre pupilli. Ovviamente ciò comporta che i miei
occhi si posino sul biondino sunnominato.
Tiene
gli occhi fissi sul professore, indifferente a tutti e a tutto, affiancato come
al solito da Nott e Zabini. Albus invece si trova accanto a Davis ed entrambi
sono persi nelle loro elucubrazioni sportive sul Quidditch.
Il
professore, notando che il suo silenzio non è stato fonte di suspense ma di una
graduale distrazione, decide di svelarci il compito di oggi “Dovrete preparare
l’Amortentia*” l’attenzione che era andata scemando, sale alle stelle; gli
sguardi di tutta la classe sono puntati sul professore che adesso sogghigna,
compiaciuto di avere tutti gli occhi addosso “La preparerete singolarmente,
quindi ci divertiremo a sentire i profumi che ciascuno di noi sente, tra gli
effluvi della pozione” tira fuori la bacchetta e colpisce la lavagna che
immediatamente si riempie di scritti ed ingredienti “Nel caso ci fossero dei
dubbi controllate sul vostro libro di testo, altrimenti chiedete a me. Buon
lavoro” spero che il pranzo gli vada di traverso.
Sono
passate quasi tre ore dall’inizio della lezione e manca pochissimo alla
consegna.
La
vedo con la coda dell’occhio, mentre traffica con i suoi ingredienti. Fa finta
di niente.
Non mi ha neanche
salutato.
Scuoto
la testa, concentrandomi sulla pozione e ignorando le risatine da coglione di
Lucas, tutto intento a rimestare nel suo calderone. Ha già concluso la
preparazione dell’Amortentia, ha infatti scelto il metodo più breve, ottenendo
un risultato non proprio ottimo; ma lui è fatto così. Adesso si sta dedicando a
qualche esperimento casuale. Malco lo sta osservando, a metà tra il disgustato
e il perplesso: è lo stesso sguardo che riserverebbe ad uno scarafaggio
particolarmente goffo “Nott, si può sapere cosa stai combinando?” Lucas rotea
gli occhi “Non vedi che sto facendo la
storia?”
“Il tuo calderone passerà alla storia, se non la smetti di
mischiare sostanze potenzialmente corrosive”
“Fottiti,
Zabini.”
“La
tua raffinatezza mi sorprende ogni volta”
“Mister
Eleganza, che ne dici di infilarti il mestolo su per il …”
“Tappatevi
quellafottutissimabocca” l’ultima parte della frase l’ho
praticamente urlata. Mi stanno guardando tutti, scioccati. Io non urlo mai.
Anche
Malco e Lucas sembrano sorpresi. Quest’ultimo scoppia a ridere nervosamente,
tentando di distogliere l’attenzione da noi tre “Bella battuta Scorp!” tutti
tornano alle loro faccende, nonostante sappia che finalmente Rose mi sta guardando; e non ha distolto lo sguardo “Non
è una battuta. Chiudete quei forni, non sono disposto a sopportare oltre le
vostre cazzate, questa mattina. Non oggi. Non adesso. Non qui” Malco sospira “Sai Scorp, il fatto che sia scappata può
voler dire un sacco di cose. Non necessariamente che non ricambi i tuoi
sentimenti” gli tiro una gomitata nel fianco “Quali sentimenti? Io non provo
alcun sentimento” Lucas sogghigna “Già, tu sei Lord Cuore di ghiaccio. Malco, pernacchia per favore”
“Non
sono solito emettere certi suoni”
“Sai
Zabini, ancora non ho capito se sei davvero
snob, oppure davvero coglione”
“Oh,
desolato, il secondo titolo è tutto per
te”
“Ragazzi,
se continuate a parlare giuro che vi infilo entrambi nel calderone della
Finnigan” quest’ultima sembra parecchio in difficoltà con la preparazione della
sua pozione. Ha assunto un colorito verdastro “Messaggio ricevuto” esclama
Lucas, sospirando.
Mi
odia.
Mi
odia ed è furioso! Ha urlato, accidenti e lui non urla mai: deve essere davvero
nervoso.
La
mia pozione è praticamente finita, manca meno di un minuto e poi potrò
finalmente uccidermi. Si, perché appena Lumacorno mi chiederà quali profumi riconosco,
sprofonderò dalla vergogna! Odio parlare di cose private in pubblico.
Altrimenti
non sarebbero private, vi pare?
“Tempo
scaduto ragazzi, posate i mestoli” mi guardo intorno e noto che, a parte la
Finnigan e Flitt, hanno tutti ottenuto un risultato piuttosto soddisfacente.
Solo io, Albus e Scorpius però siamo riusciti a preparare una pozione quasi
perfetta.
Il
professore gironzola tra i banchi, mettendo subito i voti e ovviamente noi tre
prendiamo il massimo, ossia una E “Ottimo
lavoro, sono davvero soddisfatto del livello generale - a parte qualche rara
eccezione - ma non fa niente, dopotutto è una pozione davvero complessa e non
potevo sperare in un risultato migliore!” i suoi occhi si spostano alla ricerca
della sua vittima preferita e cioè …
“Weasley!”
stringo gli occhi e mi volto, sorridendo meccanicamente “Si, professore?”
“Che
ne dice di dare il via alla -Maratona
degli Odori- eh?” ride della sua stessa battuta, costringendo me e i miei
compagni a tirar fuori una risatina forzata “O-ok” mi volto verso la pozione e
mi sporgo sopra il Calderone, inspirando i fumi dell’Amortentia, quindi
comincio ad elencare “Sento odore di libri e di inchiostro fresco … di
cioccolata, marmellata di albicocche e mandorle e poi - poi sento odore di
estate e di mare … il profumo delle piogge estive e di erba bagnata e …” mi
blocco e arrossisco furiosamente
“e
cos’altro, Signorina Weasley? Su, non faccia la timida”
“…
e … neve. Profumo di neve” il mio sguardo saetta
automaticamente verso Scorpius, per poi ritornare immediatamente sul calderone
visto che quella Serpe mi sta guardando, sogghignando.
Bene,
adesso mi prenderà per un’idiota sentimentale.
Non
ho mai amato particolarmente la neve.
Non
la neve in sé.
…
Maledetta Serpe!
La
neve.
Lei
non ama particolarmente la neve.
Ma
allora perché …?
E
la risposta sorge spontanea, camuffata da domanda: per me?
Un
sorriso prende possesso del mio viso, attirando l’attenzione di Malco e Lucas “Ehiehiehi, non eri tu che fino a qualche
minuto fa avevi la stessa espressione di Gazza quando la Preside gli proibisce
di appenderci per i pollici, durante le punizioni? Che cosa è successo?” chiede
Lucas, curioso ma Malco interviene prima di una mia qualunque risposta “Sei più
tardo di quanto pensassi, Nott. Non hai sentito cosa ha detto la Weasley? Neve, Lucas. Neve. E, dopo che Scorpius si è degnato di raccontarci tutta la
storia, non ti pare che la neve c’entri
qualcosa?” Lucas sbarra gli occhi, quindi si picchietta la tempia con un dito
“Hai ragione! Amico, te l’avevo detto che era scappata solo per il tuo alito” Malco ringhia, esasperato “Sei un tale
imbecille.”
“Caro, così mi fai arrossire” riprendono
a battibeccare e stavolta, non ho alcuna intenzione di zittirli; però mi
sposto, per evitare il fiume di pozione
corrosiva che sta sgorgando dal calderone semi-fuso di Lucas.
Sto
praticamente fuggendo in direzione della Sala Grande. C’è una tale folla che
faccio fatica a correre senza sbattere continuamente contro qualcuno
(nonostante accada lo stesso anche con i corridoi deserti).
Si
vendicherà, mi prenderà in giro e mi dirà che sono una stupida ragazzina
innamorata.
Sto
per varcare le porte della Sala Grande, progettando di lanciarmi tra i miei
compagni Grifondoro quando qualcosa mi trattiene per i fianchi. Mi volto,
sbattendo contro …
Lui.
Arrossisco
furiosamente e tento di indietreggiare ma lui non me lo permette, continua a
tenermi stretta e a sorridere “Devo - è ora di … cibo.” Scorpius ride “So che
adori mangiare, ma non credi di potermi dedicare qualche minuto?” so di essere
dello stesso colore dei miei capelli “Se proprio … forse.” sono davvero
stupida. Sul serio.
Lui
ride ancora, con gli occhi grigi straordinariamente luccicanti. Sembra davvero
contento “Prendi fiato, Rose” e come
faccio a respirare, se mi tiene così?
Ovviamente questo non lo dico
“Cosa dovevi, uhm, dirmi?” Scorpius sogghigna (è cosìSerpeverde quando sorride in questa maniera), quindi un suo braccio
si avvolge attorno ai miei fianchi, premendomi contro di lui, mentre l’altra
mano giocherella con i miei riccioli “Io niente. Io ti ho già detto tutto
quello che ti dovevo dire, mentre tu hai preferito fuggire a gambe levate” si
avvicina, arrivando a sfiorare la mia fronte con la sua. Non esiste la -pausa svenimento- vero?
“Hai
intenzione di scappare?” anche volendo, non ci riuscirei: ho le gambe di
gelatina. Scuoto la testa e Scorpius sorride ancora, questa volta però sul serio “Bene” e mi bacia. Le mie
braccia scivolano automaticamente intorno al suo collo, mentre le sue mi
stringono possessivamente, quasi abbia paura di vedermi scappare ancora.
Certo.
Come se potessi mai pensare una cosa del genere, in questo momento.
Sorrido
sulle sue labbra e lui fa lo stesso, dicendo poi “Neve?” arrossisco ancora di
più – se è possibile – “Sei più Serpeverde di quanto pensassi.”
“Non
immagini neanche …”
*
Stesso momento
Infermeria
“Malco?”
“Taci”
“Malco?”
“Chiudi
quella fogna”
“Ma
Malco! Non volevo certo ustionare i piedi ad entrambi, è stato un incidente … e
poi, guarda il lato positivo, ho creato una pozione che corrode anche il
peltro, non è grandioso?!”
“No.”
“Tu
e la retorica non andata d’accordo, dico sul serio …”
“Io
non vado d’accordo con TE”
“Oh,
che cosa curiosa! È la stessa cosa che ha detto Dominique Weasley, quando le ho
raccontato la barzelletta dei tre Goblin al pub”
“Madama
Chips! Madama Chips: sedativo, voglio
un sedativo”
“Drogato
…”
“MADAMA CHIPS!”
Spazio Autrice:
(lossòlossò)
---
Lossò, sono
imperdonabile xD sono davvero in netto ritardo, ma come avrete capito, questo
progetto di “Hogwarts è …” mi sta coinvolgendo tantissimo **
Comunque sto
lavorando a tutte le storie che ho in sospeso, Shadow compresa u.u
Detto ciò: so
che l’espediente dell’Amortentia è piuttosto banale, ma ho pensato che fosse un
modo carino per concludere la storia. Non avevo intenzione di fare una long-fic
su Rose e Scorpius, quindi ho preferito concludere in maniera simpatica, senza
dilungarmi ulteriormente (tra l’altro invece di dividere il capitolo in due
parti, ho preferito pubblicarlo interamente).
Come avrete
notato, Scorpius non dice “Ti amo” ma “mi piaci” e questa secondo me, è una
differenza fondamentale. Si sogno ignorati per cinque anni e si conoscono solo
da un mese o due (o giù di lì), quindi ho pensato che un “Ti amo” sarebbe stato
troppo eccessivo.
Prendetemi per
una all’antica xD ma che ci posso fare! Ho preferito raccontare della loro
cotta, piuttosto che del loro innamoramento folle, proprio perché tra due
ragazzi normali andrebbe così, non ci sarebbe subito AMORE. Ovviamente si
ameranno, ma ci vuole tempo secondo me, molto più tempo di quanto io ne abbia
dato ad entrambi in questa storia ^^
Ringrazio TUTTI
coloro che hanno aggiunto la storia tra le seguite, i preferiti e le storie da
ricordare, chi l’ha semplicemente letta e infine, chi l’ha recensita = )
Davvero, vi
ringrazio immensamente, con TUTTO il
cuore.
Spero che questo finale vi piaccia ^^