L’ultimo stanco sorriso si dipinge sul volto pallido solcato da profonde occhiaie e sporco di sangue e di terra.
Gli occhi, vicini alla totale cecità, cercarono di imprimersi nella mente il volto del caro fratello prima di chiudersi, questa volta per sempre.
Le labbra screpolate si muovono sussurrando un biascicato addio che si perde nel vento e muore.
Il corpo che fino a poco prima reggeva il suo proprietario ora scivola lentamente a terra, all’improvviso troppo pesante.
La vita abbandona l’ancora giovane uomo e un corvo attraversa solitario il cielo ora limpido: lancia il suo ultimo richiamo, poi scompare, inghiottito dall’eternità della volta azzurra in un
ultimo liberatorio volo.
Il passato sfuma e le porte del futuro si chiudono per non essere più aperte.
Quando muore una persona tutto il resto non conta più, chi è stato e chi sarebbe potuto essere, rimane solo il suo corpo freddo, testimone e prova della sua esistenza.
Sogni, speranze, rancori, sensi di colpa, obbiettivi, amori, odi, ricordi, segreti: si perdono tutti in una folata di vento che li disperde e li annulla.
Il terreno accoglie in un abbraccio umido il simulacro di una vita, della sua vita, di Itachi Uchiha.
Bambino prodigio, figlio perfetto, alunno modello, fratello amorevole, ninja impeccabile, assassino efferato, traditore spietato.
Chi era davvero Itachi Uchiha?
La maschera si crepa, si insinua il dubbio, la vernice si stacca, pezzo dopo pezzo la maschera crolla.
“Era innocente.”, disse Madara.
Sine culpa.

Le carte bomba si avvolgono intorno al suo corpo e il terreno sotto di lui crolla.
La sigaretta lo raggiunge, la vede arrivare lentamente, come se qualcuno avesse rallentato lo scorrere del tempo.
Sente lo sfrigolio familiare di quei fogli dall’aria apparentemente innocua, nell’aria si sente un odore acre, di bruciato.
Questione di un attimo, il tempo di rendersene conto, e le carte bomba esplodono, all’unisono, con un fragore e una lucentezza che Deidara avrebbe definito pura arte, simile a fuochi d’artificio.
Le fiamme fanno a pezzi la tunica, lo avvolgono, inceneriscono, distruggono, lambiscono il suo corpo e ne strappano gli arti. Il resto lo fa l’impatto col suolo, rovinoso.
Da lì sotto il cielo è un puntino azzurro non più raggiungibile.
Piove terra, piove dall’alto, cade a coprire la fossa e l’oscurità si riversa sui resti del giovane uomo. Nonostante le sue imprecazioni e le sue minacce. Solo parole perse nel vento.
Urla Hidan, urla fino a perdere la voce, invoca il suo dio, maledice l’intero mondo, urla per l’eternità.
“Ma ora il tuo dio non è più Jashin…sono io. È il mio giudizio chi si abbatterà su di te.”, dice Shikamaru.
Seppellito vivo, ora ha tutto il tempo che vuole per pentirsi di quella sua, così osannata, immortalità.





JhonSavor : Grazie^^ Spero che il seguito sia di tuo gradimento.
_BlackRose_: Hola Ale! Grazie mille per il commento. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo. Mi adori dici? Così mi lusinghi Ale, lo sai? XD Mi fai gongolare XD Sì, in pochi hanno capito chi era Itachi...e Sasuke non è tra questi, quell'idiota non capisce niente. (Si nota il mio odio per Sasuke?)
Sakuchan_94: Grazie mille Hideko... Non so mai come chiamarti. Hideko o Sakuchan_94? Non credo esista qualcuno che odi Itachi...cioè, come si fa ad odiare un personaggio come il suo? Ma Madara esiste...ed è questo il problema XD Finchè andava in giro a dire "Tobi è un bravo ragazzo" mi stava simpatico. Ora però no, non dopo gli spoiler almeno. Spero che ti piaccia questo capitolo.
Killuale 94: Grazie mille anche a te!^^ Dimmi cosa ne pensi anche di questo capitolo.