Capitolo 2
Vecchi nemici
I cinque seguirono le istruzioni datigli da Diagoras,
Martha era dietro Frank e Solomon, mentre Rose e il Dottore camminavano avanti
agli altri.
“Quel tizio mi fa salire i nervi.” Disse improvvisamente
Rose guardandosi attorno, il Dottore la guardò divertito.
“Davvero? Non lo avevo notato.” Le rispose sarcastico.
“C’e qualcosa in lui, che non mi piace affatto.” Continuò
la ragazza.
“Questo tizio, Diagoras chi è?” chiese il Dottore
rivolgendosi a Solomon dietro di lui.
“Un paio di mesi fa era solo un operario. Ora sembra che
gestisca mezza Manhattan.” Spiegò l’uomo.
“In piena regressione, com’è possibile?” chiese Rose
sorpresa.
“Questi sono tempi strani, ragazza. Un uomo può passare
da re della collina a rifiuto della società o viceversa. Anche s’è molto raro il
secondo caso.” Continuò a spiegare, ma l’attenzione del Dottore fu rivolta a
qualcos’altro a terra.
“Woah … guardate un po’ qui.”
disse chinandosi, sia Rose che Martha furono subito al suo fianco.
“Che cos’è quell’affare?” chiese Martha.
“Ha una forma strana.” Disse Rose osservandolo bene, le
due ragazze si coprirono la bocca e il naso per via della puzza.
“Oddio che puzza.” Si lamentò la bionda arretrando un po’.
“E’ in via di decomposizione.” Disse Martha, il Dottore
si mise gli occhiali e lo prese in mano.
“Devi proprio prenderlo in mano?” chiese Martha
“Ti prego non leccarlo.” Disse Rose disgustata solo
all’idea, ma per fortuna il Dottore si limitò ad annusarlo.
“Rose, punta la torcia qui.” Disse indicando il centro,
la ragazza obbedì.
“Materia organica, Martha un opinione medica?” chiese il
Dottore, mentre Rose lo guardava con attenzione, le sembrava una forma
famigliare.
“Non è umano.” Rispose la ragazza.
“No, non lo è.” Continuò il Dottore, poi si alzò
nuovamente, mettendo in tasca quello che aveva trovato.
“E vi dirò di più. Avremmo percorso più di mezzo miglio e
non vedo alcun segno di crolli.” Disse guadandosi attorno.
“Perché mandarci qui, allora?” chiese Rose.
“Ottima domanda.” Le rispose il Dottore.
“Ma dove siamo? Cosa c’è sopra?” chiese invece Martha.
“Beh, c’è Manhattan.” Le rispose guardando su. Puntò la luce davanti a se e poi verso la strada
già percorsa.
“Stando fermi qui, di certo non lo scopriamo.” Disse Rose
iniziando a camminare seguita dal Dottore e dagli altri.
“Quindi ci sono alieni anche qui?” chiese Martha
sottovoce, per non essere sentita dagli altri.
“A quanto pare si.” Rispose il Dottore.
“Ma quel tizio Diagoras, c’entra qualcosa?” chiese invece
Rose.
“Beh, hai sentito Solomon, due mesi fa non era nessuno.”
Le rispose il Dottore le porse la mano, ma Rose lo guardò.
“Che c’è?” chiese non capendo perché non ricambiava il
gesto come sempre.
“Mi prendi in giro vero?” chiese lei.
“Perché dovrei?” continuò a non capire.
“Pensi davvero che ti prenda la mano, dopo che hai tenuto
quella cosa?” gli chiese chiarendogli la situazione.
“Oh … vero … scusami.” Si scusò.
Martha e Rose erano nei camerini del teatro insieme a
Tallulah, la ragazza si doveva preparare per lo spettacolo della sera e mentre
Martha era seduta dietro di lei, Rose dava un occhiata ai vestiti ripensando al
Dottore e al loro “quasi bacio”, dalla battaglia di Canary Warf le cose tra loro
erano cambiate, quando vide per la prima volta Martha, aveva pensato che era l’ennesimo
modo per allontanarla da lui, ma la presenza della ragazza non aveva inciso affatto
sul loro rapporto, anzi il Dottore si era avvicinato di più a lei.
La voce di Tallulah la riportò alla realtà.
“Ehi, invece voglio sapere tutto di te Rose, e del tuo
splendido ragazzo.” Le chiese avvicinandosi. Rose arrossì violentemente.
“Il mio cosa?” chiese imbarazzata.
“Sai, penso che tu sia davvero fortunata.” Continuò, ma
Rose si sentì ancora più in imbarazzo.
“Si, ti sei trovata un uomo interessante, con un bel viso
e molto elegante.” Le disse tra le risatine di Martha.
“Oh … ecco … noi … lui non è il mio ragazzo … noi non
stiamo insieme.” Spiegò imbarazzata.
“A chi vuoi prendere in giro. Ho visto come vi guardate,
non sono mica cieca.” Insistette Tallulah.
“Ti dico che siamo solo amici.” Continuò Rose senza
riuscire a nascondere il suo disagio.
“Oh avanti, Rose. E la prima cosa che ho pensato quando
vi ho visto insieme. E sono sicura che non sono stata l’unica.” Insistette
Martha, Rose alzò gli occhi al cielo.
“Ok. Sarà meglio che vada a controllare se ha bisogno di
una mano.” Disse andando via. Beh Martha aveva ragione, non era certo la prima
volta che sentiva una cosa del genere, ma ogni volta si sentiva a disagio a
prendere quell’argomento.
Scosse la testa concentrandosi su altro, e andò alla
ricerca del Dottore, sperando di poter passare un po’ di tempo con lui,
aiutandolo nel suo esperimento. Giunse in una zona del teatro all’apparenza
abbandonata.
“Dottore?” lo chiamò guardandosi in giro, un grugnito la
guidò nella giusta direzione, trovando il Dottore con il cacciavite sonico in
bocca, mentre attaccava dei fili a quella cosa.
“Dov’è Solomon?” chiese avvicinandosi con cautela.
“E’ tornato a Hooverville, vuole organizzare un piccolo
gruppetto per difendersi.” Spiegò, una volta ripreso in mano il cacciavite,
rimanendo concentrato sulla creatura.
“Che stai
facendo?” chiese avvicinandosi, mentre lui si alzò per si sistemare una delle
luce del palcoscenico.
“Voglio scoprire da dove viene il nostro amico. Se riesco
a estrapolare il DNA, capirò con chi abbiamo a che fare.” Spiegò muovendosi
velocemente, Rose lo guardava quasi rapita, adorava quando era concentrato.
“Come mai sei
qui?” le chiese, senza alzare lo sguardo dalla creatura.
“Pensavo avessi bisogno di aiuto. Ti dispiace?” Gli
rispose con un po’ di ironia, lui alzò lo sguardo e le sorrise.
“Il contrario, mi fa sempre piacere passare del tempo
insieme.” Le rispose mettendosi gli occhiali e sorridendole. Lei ricambiò il
sorriso e insieme si concentrarono sulla creatura.
“Questo è artificiale.” Disse il Dottore dopo un po’ di
silenzio.
“Qualcuno lo ha creato?” chiese Rose incuriosita.
“Creato geneticamente.” Specificò il Dottore, mentre
nella sala si diffondeva la voce del presentatore.
“Non ti sembra famigliare?” chiese Rose continuando a
osservarlo, il Dottore aggrottò la fronte.
“Ti sembra famigliare?” le chiese.
“Un po’, ma non riesco a ricordare. Del resto con tutte
le cose che ho visto da quando viaggio con te.” Disse con ironia, il Dottore
venne distratto dalla creatura.
“Ohh … è intelligente.”
Continuò, Rose si alzò distraendolo di nuovo.
“Dove vai?” le chiese.
“Do solo un occhiata allo spettacolo.” Lo tranquillizzò
avvicinandosi alla balaustra per vedere Tallulah vestita da angelo mentre
cantava, sorrise divertita alla scena, poi tornò accanto al Dottore, che aveva
tirato fuori lo stetoscopio e stava ascoltando la creatura.
“Qualcosa no va?” chiese, ma non ricevette risposta.
“DNA di base: 467/989” rifletté a voce alta, togliendosi
lo stetoscopio.
“989” ripeté passandosi una mano sugli occhi,
riflettendo, Rose aspettava curiosa.
“Quindi significa pianeta di origine …” continuò facendo
dei calcoli, quando arrivò alla soluzione, alzò gli occhi su Rose, con uno
sguardo tra l’orrore e l’incredulità.
“Cosa c’è Dottore?” chiese la ragazza rendendosi conto
che la cosa era grave.
“Skaro.” Disse in un sussurrò, Rose inizialmente non
capì.
“Skaro?” ripeté collegando subito la cosa, deglutì
lentamente.
“Come Culto di Skaro?” chiese conferma la ragazza.
“Esattamente.” Le disse alzandosi di colpo, le prese la
mano conducendola di corsa fuori.
“Come diavolo ci sono arrivati i Daleks qui?” chiese la
ragazza correndo.
“Dobbiamo scoprirlo, e soprattutto fermarli.” Le rispose.
I due giunsero dietro le quinte del palco, era successo
qualcosa perché Tallulah e le altre ballerine erano spaventate.
“Dov’è Martha?’” chiese il Dottore a Tallulah.
“Non lo so, è scappata dal palco.” Gli rispose.
“Sai dov’è andata?” chiese Rose, ma prima che potesse
risponderle udirono l’urlo della loro amica, e corsero nella sua direzione,
Tallulah li seguì. Purtroppo quando arrivarono Martha non c’era più, il Dottore
prese la giacca che aveva precedentemente lasciato lì.
“Dove state andando?” chiese Tallulah.
“L’hanno presa.” Disse il Dottore iniziando a scendere le
scale.
“Chi è che la presa? Che state facendo?” continuò a
chiedere lei, mentre Rose iniziò a scendere le scale.
“Andiamo a cercare i cattivi.” Rispose Rose esasperata.
“Da che parte
saranno andati?” chiese Rose, appena messo i piedi a terra, guardandosi intorno
preoccupata.
“No, no, no, no, tu resti qui” disse il Dottore quando vide
l’altra bionda scendere le scale.
“Voglio sapere che sta succedendo.” Insistette lei.
“Non puoi fare niente, torna su.” La rimproverò il
Dottore.
“Senti, chiunque abbia preso Martha ha preso anche Laszlo,
quindi io verrò con voi.” Le rispose con grinta la ragazza.
“Tallulah credimi è troppo pericoloso, torna su.” Le
disse con più dolcezza Rose.
“Beh, sarà un problema mio.” Le rispose, prendendo una
direzione a caso.
“Per di qua.” Rispose il Dottore conducendo le due
attraverso i cunicoli, tenendo saldamente la mano di Rose.
“Speravo vivamente di non rivederli più.” Disse in un
sussurro Rose, il Dottore si giro verso di lei alzando un sopracciglio.
“Beh … anche io ci speravo.” Le rispose mantenendo la sua
serietà e preoccupazione.
“Quando dite ‘loro
l’hanno presa’, chi sono loro?” chiese Tallulah.
“Credimi è meglio che non lo sai.” Le rispose Rose
continuando a guardarsi attorno.
“E poi voi due chi siete?” chiese, Rose stava per
risponderle.
“Shhh.” Le richiamò il Dottore che si fermò.
“Va bene.” Continuò seccata l’altra.
“Shhh.” Insistette il Dottore che strinse ancora di più
la mano di Rose, mente guardava oltre l’angolo. Prima che Rose riuscisse a
vedere qualcosa, il Dottore la tirò indietro, mentre con l’altra mano chiudeva
la bocca a Tallulah, tirando entrambe in un cunicolo, mentre un Dalek gli
passava davanti, Rose terrorizzata strinse di più la mano del Dottore. Quando
furono al sicuro uscirono di nuovo.
“No, no, no , no. Sono sopravvissuti, sopravvivono
sempre.” Disse il Dottore, guardando verso la direzione che aveva preso il
Daleks.
“Quella cosa di metallo, cos’è?” chiese Tallulah.
“Il peggior essere mai creato.” Le rispose Rose
deglutendo, sperando che Martha stava ancora bene.
“Quello è un Dalek, e non è solo metallo, è vivo.”
Rispose invece il Dottore.
“A dopo le spiegazioni, dobbiamo trovare Martha.” Disse
Rose guardandolo. Vide nei suoi occhi la tempesta, diventava sempre più
difficile affrontare i Daleks.
Fine
II capitolo
Revisione Agosto 2011