L’evoluzione dei Daleks

di KillerQueen86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La vecchia New York ***
Capitolo 2: *** Vecchi nemici ***
Capitolo 3: *** Una nuova forma di Daleks ***



Capitolo 1
*** La vecchia New York ***


L’evoluzione dei Daleks

 

Capitolo 1

La vera New York

 

Rose era ferma nei corridoi del Tardis, non sapeva che cosa fare, pochi passi ancora e sarebbe entrata nella sala della console, dove sicuramente c’erano Martha e il Dottore. E lei, dopo il “quasi bacio” con il Dottore, non riusciva ad affrontarlo. Troppo spaventata di ciò che lui le potrebbe dire, o peggio di fare finta di niente, come era il suo solito. Troppe volte aveva sperato, troppe volte si era ritrovata a piangere in silenzio da sola, nel suo letto.

Sapeva che non poteva rimanere a lungo ferma lì, prima o poi il Dottore avrebbe mandato Martha a cercarla, quindi sospirò facendosi forza, per poi entrare nella sala, cercando di evitare lo sguardo del Dottore, si mise seduta accanto a Martha, mentre lui era alla console.

“Dove sei stata?” chiese Martha quando si avvicinò.

“Oh … avevo delle cose da sistemare.” Le rispose sorridendo, poi si voltò verso il Dottore, evitando accuratamente di guardarlo negli occhi.

“Un altro viaggio insieme? Un'altra deviazione prima di ritornare?” gli chiese sorridendogli.

“Oh dai, l’ultimo non è stato proprio divertente.” Rispose Martha, con gli occhi imploranti.

“Credo che si possa fare.” Rispose il Dottore.

 

La guardava di sotterfugio, mentre muoveva i controlli della console, non era pentito di quel suo “quasi bacio”, anzi avrebbe preferito che Martha non li avesse interrotti. Vedeva che lei, comunque stava cercando di evitare il suo sguardo, forse voleva tirarsi indietro, per qualche motivo che lui non aveva capito, o forse (e lui lo sperava) era solo la presenza di Martha a metterla in difficoltà.

Il Tardis si fermò, e Martha eccitata da una nuova avventura, corse aprendo per prima le porte del Tardis. Rose finalmente alzò lo sguardo sul Dottore e gli sorrise, seguendo Martha subito dopo.

“Dove siamo?” chiese la ragazza guardandosi attorno.

“Annusate la brezza dell’Atlantico. Bella, fresca, splendida.” Disse il Dottore divertito, mentre si guardava attorno soddisfatto.  Si voltò e guardò in alto seguito da Rose, su di loro l’imponente statua della Libertà.

“Martha, Rose, vi posso presentare la mia vecchia amica.” Solo allora Martha la vide e ne rimase sorpresa.

“Quella … quella è la Statua della Libertà.” Disse entusiasta.

“E’ quella originale, vero?” chiese invece Rose.

“La sola e unica.” Le sorrise il Dottore, facendole l’occhiolino, prendendole la mano, Rose arrossì e abbassò lo sguardo ripensando al loro quasi “bacio”.

“Ce ne sono altre?” chiese Martha sorpresa.

“Non proprio.” Rispose Rose.

“Porta d’accesso al nuovo mondo.” Aggiunse il Dottore.

“Datemi gli affaticati, i poveri e le masse disordinate che anela di respirare libere.”continuò.

“E’ davvero eccezionale.” Continuò Martha completamente rapita da quella figura.

“Ho sempre voluto andare a New York. Intendo quella vera non la Nuova, Nuova, Nuova New York.” Specificò, mentre il Dottore si voltò a guardare il profilo della città.

“Di certo qui non rischi di rimanere bloccata su un autostrada con enormi granchi pronti a divorarti.” Scherzò Rose raggiungendo il Dottore.

“Meno male che l’hanno ribattezzata.” Iniziò a spiegare, mentre anche Martha li raggiungeva.

“Era New Amsterdam all’origine, difficile da dire e anche poco musicale. New Amsterdam … ah no.” Continuò ancora tra le risate delle due.

“In che anno siamo?” chiese Rose aggrappandosi con molta naturalezza al braccio del Dottore.

“Guarda, l’Empire State Building, non è ancora finito.” Aggiunse Martha.

“Lavori in corso. Ci sono ancora un paio di cosette da fare. Se conosco la storia, dovremmo essere….” iniziò a spiegare, ma Martha lo anticipò.

“Primo Novembre 1930.” Disse con lo stupore degli altri due, che si voltarono per vederla con in mano un giornale.

“Ah così non vale, anche io sarei brava.” Si lamentò divertita Rose, mentre il Dottore sembrò interessato all’articolo in prima pagina.

“E’ quasi ottantanni fa?” continuò Martha, mentre anche Rose si interessò dell’articolo.

“Qualcosa non va?” gli chiese.

“Ancora non lo so.” Le rispose.

“Allora, da dove vogliamo iniziare?” chiese Martha, che solo allora si accorse che i due non l’avevano ascoltata.

“Credo che la nostra deviazione, sarà un po’ più lunga.” Le rispose mostrandole il giornale.

 

Rose, il Dottore e Martha seguirono Solomon, verso gli altri centro, dove al centro c’era un uomo elegante, Diagoras, come lo aveva chiamato il ragazzo che li aveva avvertiti,  con lui altri due tizi, dalla faccia poco raccomandabili.

“Mi servono uomini, dei volontari. Ho un lavoretto per voi, sembra proprio che abbiate bisogno di soldi.” Disse con una certa arroganza.

“Ma guarda che simpatico il nostro amico.” Disse Rose a bassa voce, infastidita da quel tipo, il Dottore sorrise.

“Quanti soldi?” chiese il ragazzo.

“Un dollaro al giorno.” Rispose con la disapprovazione dei presenti.

“Di che lavoro si tratta?” chiese invece Solomon.

“Fare una passeggiata nelle fogne. E’ crollata una galleria e ha bisogno di essere sistemata. Qualcuno è interessato?” Spiegò, ma le persone non sembravano convinte.

“Un dollaro al giorno è una paga da schiavi.” Sottolineò Rose, attirando su di se l’attenzione dell’uomo.

“Rose, lascia stare.” Sussurrò il Dottore.

“Inoltre, chi lavora per lei spesso non torna più.” continuò Solomon.

“Gli incidenti capitano.” Si giustificò Diagoras.

“Cosa intende per incidenti?” chiese il Dottore.

“Se non vi serve il lavoro posso andarmene.” Invece rispose tagliando il discorso. Il Dottore alzò la mano.

“Adesso basta con le domande.” Disse infastidito.

“Oh, no, no, no, no, mi offro volontario.” Disse il Dottore, Rose lo guardò divertita e alzò la mano anche lei.

“Le fogne mancavano in effetti.” Scherzò la ragazza, Martha li guardò sorpresa, ma anche lei segui l’esempio degli altri due.

“Questa me la pagate.” Disse, mentre il Dottore tornò a intrecciare le dita con quelle di Rose.

“Oh sarà davvero divertente.” Disse sorridendo maniacalmente alla bionda.

“Qualcun’altro?” chiese ancora Diagoras. E il giovane ragazzo, seguito da Solomon alzarono la mano.

 

Fine

Capitolo I

 

Revisione Agosto 2011

 

 

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Capitolo 2
*** Vecchi nemici ***


Capitolo 2

Vecchi nemici

 

I cinque seguirono le istruzioni datigli da Diagoras, Martha era dietro Frank e Solomon, mentre Rose e il Dottore camminavano avanti agli altri.

“Quel tizio mi fa salire i nervi.” Disse improvvisamente Rose guardandosi attorno, il Dottore la guardò divertito.

“Davvero? Non lo avevo notato.” Le rispose sarcastico.

“C’e qualcosa in lui, che non mi piace affatto.” Continuò la ragazza.

“Questo tizio, Diagoras chi è?” chiese il Dottore rivolgendosi a Solomon dietro di lui.

“Un paio di mesi fa era solo un operario. Ora sembra che gestisca mezza Manhattan.” Spiegò l’uomo.

“In piena regressione, com’è possibile?” chiese Rose sorpresa.

“Questi sono tempi strani, ragazza. Un uomo può passare da re della collina a rifiuto della società o viceversa. Anche s’è molto raro il secondo caso.” Continuò a spiegare, ma l’attenzione del Dottore fu rivolta a qualcos’altro a terra.

Woah … guardate un po’ qui.” disse chinandosi, sia Rose che Martha furono subito al suo fianco.

“Che cos’è quell’affare?” chiese Martha.

“Ha una forma strana.” Disse Rose osservandolo bene, le due ragazze si coprirono la bocca e il naso per via della puzza.

“Oddio che puzza.” Si lamentò la bionda arretrando un po’.

“E’ in via di decomposizione.” Disse Martha, il Dottore si mise gli occhiali e lo prese in mano.

“Devi proprio prenderlo in mano?” chiese Martha

“Ti prego non leccarlo.” Disse Rose disgustata solo all’idea, ma per fortuna il Dottore si limitò ad annusarlo.

“Rose, punta la torcia qui.” Disse indicando il centro, la ragazza obbedì.

“Materia organica, Martha un opinione medica?” chiese il Dottore, mentre Rose lo guardava con attenzione, le sembrava una forma famigliare.

“Non è umano.” Rispose la ragazza.

“No, non lo è.” Continuò il Dottore, poi si alzò nuovamente, mettendo in tasca quello che aveva trovato.

“E vi dirò di più. Avremmo percorso più di mezzo miglio e non vedo alcun segno di crolli.” Disse guadandosi attorno.

“Perché mandarci qui, allora?” chiese Rose.

“Ottima domanda.” Le rispose il Dottore.

“Ma dove siamo? Cosa c’è sopra?” chiese invece Martha.

“Beh, c’è Manhattan.” Le rispose guardando su.  Puntò la luce davanti a se e poi verso la strada già percorsa.

“Stando fermi qui, di certo non lo scopriamo.” Disse Rose iniziando a camminare seguita dal Dottore e dagli altri.

“Quindi ci sono alieni anche qui?” chiese Martha sottovoce, per non essere sentita dagli altri.

“A quanto pare si.” Rispose il Dottore.

“Ma quel tizio Diagoras, c’entra qualcosa?” chiese invece Rose.

“Beh, hai sentito Solomon, due mesi fa non era nessuno.” Le rispose il Dottore le porse la mano, ma Rose lo guardò.

“Che c’è?” chiese non capendo perché non ricambiava il gesto come sempre.

“Mi prendi in giro vero?” chiese lei.

“Perché dovrei?” continuò a non capire.

“Pensi davvero che ti prenda la mano, dopo che hai tenuto quella cosa?” gli chiese chiarendogli la situazione.

“Oh … vero … scusami.” Si scusò.

 

Martha e Rose erano nei camerini del teatro insieme a Tallulah, la ragazza si doveva preparare per lo spettacolo della sera e mentre Martha era seduta dietro di lei, Rose dava un occhiata ai vestiti ripensando al Dottore e al loro “quasi bacio”, dalla battaglia di Canary Warf le cose tra loro erano cambiate, quando vide per la prima volta Martha, aveva pensato che era l’ennesimo modo per allontanarla da lui, ma la presenza della ragazza non aveva inciso affatto sul loro rapporto, anzi il Dottore si era avvicinato di più a lei.

La voce di Tallulah la riportò alla realtà.

“Ehi, invece voglio sapere tutto di te Rose, e del tuo splendido ragazzo.” Le chiese avvicinandosi. Rose arrossì violentemente.

“Il mio cosa?” chiese imbarazzata.

“Sai, penso che tu sia davvero fortunata.” Continuò, ma Rose si sentì ancora più in imbarazzo.

“Si, ti sei trovata un uomo interessante, con un bel viso e molto elegante.” Le disse tra le risatine di Martha.

“Oh … ecco … noi … lui non è il mio ragazzo … noi non stiamo insieme.” Spiegò imbarazzata.

“A chi vuoi prendere in giro. Ho visto come vi guardate, non sono mica cieca.” Insistette Tallulah.

“Ti dico che siamo solo amici.” Continuò Rose senza riuscire a nascondere il suo disagio.

“Oh avanti, Rose. E la prima cosa che ho pensato quando vi ho visto insieme. E sono sicura che non sono stata l’unica.” Insistette Martha, Rose alzò gli occhi al cielo.

“Ok. Sarà meglio che vada a controllare se ha bisogno di una mano.” Disse andando via. Beh Martha aveva ragione, non era certo la prima volta che sentiva una cosa del genere, ma ogni volta si sentiva a disagio a prendere quell’argomento.

Scosse la testa concentrandosi su altro, e andò alla ricerca del Dottore, sperando di poter passare un po’ di tempo con lui, aiutandolo nel suo esperimento. Giunse in una zona del teatro all’apparenza abbandonata.

“Dottore?” lo chiamò guardandosi in giro, un grugnito la guidò nella giusta direzione, trovando il Dottore con il cacciavite sonico in bocca, mentre attaccava dei fili a quella cosa.

“Dov’è Solomon?” chiese avvicinandosi con cautela.

“E’ tornato a Hooverville, vuole organizzare un piccolo gruppetto per difendersi.” Spiegò, una volta ripreso in mano il cacciavite, rimanendo concentrato sulla creatura.

 “Che stai facendo?” chiese avvicinandosi, mentre lui si alzò per si sistemare una delle luce del palcoscenico.

“Voglio scoprire da dove viene il nostro amico. Se riesco a estrapolare il DNA, capirò con chi abbiamo a che fare.” Spiegò muovendosi velocemente, Rose lo guardava quasi rapita, adorava quando era concentrato.

 “Come mai sei qui?” le chiese, senza alzare lo sguardo dalla creatura.

“Pensavo avessi bisogno di aiuto. Ti dispiace?” Gli rispose con un po’ di ironia, lui alzò lo sguardo e le sorrise.

“Il contrario, mi fa sempre piacere passare del tempo insieme.” Le rispose mettendosi gli occhiali e sorridendole. Lei ricambiò il sorriso e insieme si concentrarono sulla creatura.

“Questo è artificiale.” Disse il Dottore dopo un po’ di silenzio.

“Qualcuno lo ha creato?” chiese Rose incuriosita.

“Creato geneticamente.” Specificò il Dottore, mentre nella sala si diffondeva la voce del presentatore.

“Non ti sembra famigliare?” chiese Rose continuando a osservarlo, il Dottore aggrottò la fronte.

“Ti sembra famigliare?” le chiese.

“Un po’, ma non riesco a ricordare. Del resto con tutte le cose che ho visto da quando viaggio con te.” Disse con ironia, il Dottore venne distratto dalla creatura.

Ohh … è intelligente.” Continuò, Rose si alzò distraendolo di nuovo.

“Dove vai?” le chiese.

“Do solo un occhiata allo spettacolo.” Lo tranquillizzò avvicinandosi alla balaustra per vedere Tallulah vestita da angelo mentre cantava, sorrise divertita alla scena, poi tornò accanto al Dottore, che aveva tirato fuori lo stetoscopio e stava ascoltando la creatura.

“Qualcosa no va?” chiese, ma non ricevette risposta.

“DNA di base: 467/989” rifletté a voce alta, togliendosi lo stetoscopio.

“989” ripeté passandosi una mano sugli occhi, riflettendo, Rose aspettava curiosa.

“Quindi significa pianeta di origine …” continuò facendo dei calcoli, quando arrivò alla soluzione, alzò gli occhi su Rose, con uno sguardo tra l’orrore e l’incredulità.

“Cosa c’è Dottore?” chiese la ragazza rendendosi conto che la cosa era grave.

“Skaro.” Disse in un sussurrò, Rose inizialmente non capì.

“Skaro?” ripeté collegando subito la cosa, deglutì lentamente.

“Come Culto di Skaro?” chiese conferma la ragazza.

“Esattamente.” Le disse alzandosi di colpo, le prese la mano conducendola di corsa fuori.

“Come diavolo ci sono arrivati i Daleks qui?” chiese la ragazza correndo.

“Dobbiamo scoprirlo, e soprattutto fermarli.” Le rispose.

I due giunsero dietro le quinte del palco, era successo qualcosa perché Tallulah e le altre ballerine erano spaventate.

“Dov’è Martha?’” chiese il Dottore a Tallulah.

“Non lo so, è scappata dal palco.” Gli rispose.

“Sai dov’è andata?” chiese Rose, ma prima che potesse risponderle udirono l’urlo della loro amica, e corsero nella sua direzione, Tallulah li seguì. Purtroppo quando arrivarono Martha non c’era più, il Dottore prese la giacca che aveva precedentemente lasciato lì.

“Dove state andando?” chiese Tallulah.

“L’hanno presa.” Disse il Dottore iniziando a scendere le scale.

“Chi è che la presa? Che state facendo?” continuò a chiedere lei, mentre Rose iniziò a scendere le scale.

“Andiamo a cercare i cattivi.” Rispose Rose esasperata.

 “Da che parte saranno andati?” chiese Rose, appena messo i piedi a terra, guardandosi intorno preoccupata.

“No, no, no, no, tu resti qui” disse il Dottore quando vide l’altra bionda scendere le scale.

“Voglio sapere che sta succedendo.” Insistette lei.

“Non puoi fare niente, torna su.” La rimproverò il Dottore.

“Senti, chiunque abbia preso Martha ha preso anche Laszlo, quindi io verrò con voi.” Le rispose con grinta la ragazza.

“Tallulah credimi è troppo pericoloso, torna su.” Le disse con più dolcezza Rose.

“Beh, sarà un problema mio.” Le rispose, prendendo una direzione a caso.

“Per di qua.” Rispose il Dottore conducendo le due attraverso i cunicoli, tenendo saldamente la mano di Rose.

“Speravo vivamente di non rivederli più.” Disse in un sussurro Rose, il Dottore si giro verso di lei alzando un sopracciglio.

“Beh … anche io ci speravo.” Le rispose mantenendo la sua serietà e preoccupazione.

“Quando dite ‘loro l’hanno presa’, chi sono loro?” chiese Tallulah.

“Credimi è meglio che non lo sai.” Le rispose Rose continuando a guardarsi attorno.

“E poi voi due chi siete?” chiese, Rose stava per risponderle.

“Shhh.” Le richiamò il Dottore che si fermò.

“Va bene.” Continuò seccata l’altra.

“Shhh.” Insistette il Dottore che strinse ancora di più la mano di Rose, mente guardava oltre l’angolo. Prima che Rose riuscisse a vedere qualcosa, il Dottore la tirò indietro, mentre con l’altra mano chiudeva la bocca a Tallulah, tirando entrambe in un cunicolo, mentre un Dalek gli passava davanti, Rose terrorizzata strinse di più la mano del Dottore. Quando furono al sicuro uscirono di nuovo.

“No, no, no , no. Sono sopravvissuti, sopravvivono sempre.” Disse il Dottore, guardando verso la direzione che aveva preso il Daleks.

“Quella cosa di metallo, cos’è?” chiese Tallulah.

“Il peggior essere mai creato.” Le rispose Rose deglutendo, sperando che Martha stava ancora bene.

“Quello è un Dalek, e non è solo metallo, è vivo.” Rispose invece il Dottore.

“A dopo le spiegazioni, dobbiamo trovare Martha.” Disse Rose guardandolo. Vide nei suoi occhi la tempesta, diventava sempre più difficile affrontare i Daleks.

 

Fine

II capitolo

 

 

Revisione Agosto 2011

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Capitolo 3
*** Una nuova forma di Daleks ***


Capitolo 3

Una nuova forma di Daleks

 

Il Dottore teneva ancora saldamente la mano di Rose, mentre Laszlo li conduceva verso i Daleks. Si fermarono quando sentirono i grugniti degli altri maiali, provenire dal dietro l’angolo, Laszlo si fermò appoggiandosi alla parete, mentre Rose e il Dottore davano un occhiata per vedere Martha e Frank, con altre persone.

“Sono ancora vivi.” Sussurrò Rose sollevata, anche se sapeva che erano ancora in grave pericolo.

“Silenzio.” Una voce elettronica, arrivò da dove si trovavano le persone, gli schiavi maiali fecero largo a un Dalek

“Già ma per quanto ancora?” rifletté il Dottore a voce alta senza staccare il suo sguardo a dove si trovavano i prigionieri dei Daleks.

“Dottore dobbiamo fare qualcosa” disse la ragazza, sempre più preoccupata.

“Credo di avere un piano.” Le disse mentre vedeva un Dalek allungare il braccio per esaminare uno di quelle persone.

“Cosa stanno facendo?” chiese Rose.

“Vengono divisi in due gruppi. Intelligenza superiore e intelligenza inferiore. Quelli meno intelligenti diventano schiavi maiali.” Spiegò Laszlo.

“Ma non è giusto.” Disse Tallulah senza controllare il suo tono, e di conseguenza il Dottore la richiamò.

“Sei il ragazzo più in gamba che conosca.” Aggiunse sottovoce.

“Cosa succede agli altri?” chiese il Dottore osservando ancora il Daleks.

“Vengono portati al laboratorio.” Rispose Laszlo.

“Perché?” chiese Rose.

“Non lo so, i padroni lo chiamano solo ‘esperimento finale’.” Rispose ancora l’altro.

Quando i Daleks si mossero verso la loro direzione, si nascosero di nuovo, Laszlo prese Tallulah e si allontanarono.

“Dottore, Dottore presto.” Lo chiamò.

“Noi rimaniamo, ho un idea.” Disse guardando Rose che annui fiduciosa. Poco dopo a loro si unì di nuovo Laszlo, dopo che aveva rimandato indietro Tallulah. Aspettarono che i Daleks e i prigionieri passarono, per poi accodarsi a loro in silenzio.

“Continua a camminare.” Disse il Dottore mettendosi dietro a Martha.

“Oh, come sono felice di rivederti.” Disse la ragazza sollevata.

“Si, dopo mi puoi anche baciare, se vuoi.” Disse il Dottore, Rose che era dietro di lui alzò un sopraciglio.

“Anche tu Frank, se lo vuoi.” Aggiunse facendo l’occhiolino a Rose che sorrise divertita.

Arrivarono in una sala grande, in quel momento Rose si rese conto che a uno dei Dalek, che li aveva scortato mancavano alcune barre dell’armatura, strattonò il Dottore indicandogli dove guardare.

“Ottima osservazione.” Disse sottovoce.

“Meriteresti un bacio.” Scherzò lui e lei colse l’occasione.

“Beh, se dopo non sarai troppo impegnato a baciare Martha e Frank.” Ricambiò lei, Martha li strattonò, quando l’altro Dalek gli passò vicino.

“Riferire.” Disse avvicinandosi agli altri tre.

“Dalek Seek sta entrando nella fase finale di evoluzione.” Spiegò, a quel punto sia il Dottore che Rose videro Dalek Seek tremare.

“Esaminare è preparate per la nascita.” Spiegò l’altro.

“Evoluzione?” rifletté il Dottore.

“Qualcosa non va nell’amico laggiù.” Aggiunse Martha.

“Che sta succedendo?” chiese invece Rose.

“Martha chiediglielo.” Suggerì il Dottore, lei lo guardò sconvolta.

“Sei impazzito, non ci penso proprio.” Gli rispose.

“Non possiamo farci notare, quindi tocca a te.” Spiegò. Titubante Martha si fece avanti.

“Daleks.” Li chiamò facendoli voltare nella sua direzione, sia Rose che il Dottore fecero un passo indietro.

“Io pretendo che mi diciate che cos’è, questo esperimento finale. Riferire.” Ordinò nascondendo la sua paura.

“Voi sarete tutti testimoni.” Le rispose.

“Di cosa?” chiese con più coraggio.

“Questa è l’alba di una nuova era.”  Continuò a risponderle.

“Ma che cosa significa?” chiese ancora Martha.

“Noi siamo gli ultimi quattro Daleks esistenti, per questo la nostra specie deve evolvere. Noi avremo una vita fuori dal guscio. I figli di Skaro devono camminare ancora.” Disse per poi raggiungere gli altri tre.

Con sorpresa del Dottore e di Rose, la luce di Dalek Seek si spense e l’armatura si aprì, Rose deglutì ricordando il suo primo incontro con un Dalek. Ma stavolta dall’armatura, completamente aperta, ne uscì fuori un uomo con sembianze di un Dalek.

“Oh mio Dio.” Sussurrò Rose stringendosi al braccio del Dottore.

“Ma che cos’è?” chiese invece Martha.

“Io sono un Dalek umano, è sono il vostro futuro.” Disse lentamente, mostrandosi a loro. Il Dottore strinse a se Rose, che tremava.

 

Fine

 

 

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