Una nuova missione.

di Lena Mason
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** CAP 2 - VERSO IL VILLAGGIO DELLA LIBELLULA ***
Capitolo 3: *** CAP 3 -MISAKI ***
Capitolo 4: *** CAP 4 - LA DECISIONE DI SASUKE ***
Capitolo 5: *** CAP 5 - RACCOLTA DI INFORMAZIONI. L'ARRIVO DI KONOHA. ***
Capitolo 6: *** CAP 6 - SAKURA A TERRA. MISAKI E SASUKE COMBATTONO. ***
Capitolo 7: *** CAP - 7 IL PRIMO LITIGIO. ALLENAMENTI CON SASUKE ***
Capitolo 8: *** CAP 8 -NECESSITA' DI INFORMAZIONI ***
Capitolo 9: *** CAP 9 - CONFUSIONE. ***
Capitolo 10: *** CAP 10 - GELOSIA MALCELATA ***
Capitolo 11: *** CAP 11 - ACCOGLIENZA CALOROSA ***
Capitolo 12: *** CAP 12 - ROTTURA ***
Capitolo 13: *** CAP 13 -SAKURA SFIDA MISAKI ***
Capitolo 14: *** CAP 14 - LA PUNIZIONE. LA DECISIONE DI GAARA. ***
Capitolo 15: *** CAP 15 - PAROLE DURE E SCELTE DIFFICILI ***
Capitolo 16: *** CAP 16 - LA FESTA. ***
Capitolo 17: *** CAP 17 - IN MISSIONE ***
Capitolo 18: *** CAP 18- I PRIMI SEGNI DELL'IMMINENTE SCONTRO ***
Capitolo 19: *** CAP 19 - LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA. ***
Capitolo 20: *** CAP 20 - LA DICHIARAZIONE. ARRIVA IL NEMICO ***
Capitolo 21: *** CAP 21 - L'ARRIVO DI MADARA. MOBILITAZIONE DI MASSA. ***
Capitolo 22: *** CAP 22 - SCONTRI. ***
Capitolo 23: *** CAP 23 - GUERRA- PARTE UNO ***
Capitolo 24: *** CAP 24 -GUERRA- PARTE DUE ***
Capitolo 25: *** CAP 25 - PUNTO DEBOLE. ***
Capitolo 26: *** CAP 26 -IL SEGRETO DI MADARA ***
Capitolo 27: *** CAP 27 - LA FINE DELLE OSTILITA' ***
Capitolo 28: *** CAP 28 - EPILOGO- IL LEGAME CHE CI UNISCE ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

PROLOGO

 

 


Itachi Uchiha era finalmente morto. Morto per mano del suo stesso fratello, Sasuke. I corpi dei due ragazzi giacevano uno di fianco all’altro. Itachi senza vita, mentre Sasuke era completamente stremato, ferito e senza una goccia di chakra. Ma finalmente era riuscito a compiere la tanto agognata vendetta. Aveva finalmente eliminato chi aveva sterminato il clan Uchiha, condannando l’allora piccolo Sasuke a una vita di dolore e solitudine. Mentre assaporava l’appagante sensazione, sentì delle braccia sollevarlo da terra. Non riusciva nemmeno ad aprire i suoi occhi neri come il petrolio per vedere chi fosse, ma poco gli importava. Ora che aveva portato a termine il suo compito, potevano fare ciò che volevano di lui: ora era soddisfatto.

 

-Finalmente ti sei ripreso- disse una voce maschile, che lui non conosceva –ho curato le tue ferite. Per quanto riguarda il chakra, credo che dovrai aspettare qualche altro giorno perché si ripristini totalmente-.

 

-Dove sono?- chiese con voce roca il giovane Nukenin del villaggio della foglia – ma soprattutto tu chi sei?-

-Mi presento- disse l’uomo avvicinandosi a Sasuke, così che questi potesse vedere finalmente il viso, o almeno la strana maschera arancione a spirale che copriva il volto lasciando un solo spiraglio per l’occhio sinistro – i membri dell’Akatsuki mi chiamano Tobi, ma in realtà io sono come te. Io sono un Uchiha. Madara Uchiha -.

 

Sasuke aprì gli occhi dallo stupore per poi ridere sommessamente:

-Madara Uchiha è stato uno dei grandi antenati degli Uchiha, fondatore di Konoha insieme al Primo ed è morto da molto tempo! Quindi dimmi chi sei in realtà o ti ucciderò-.

-E’ ovvio che tu non mi creda. Tutti pensano che io sia morto nella Valle dell’Epilogo, sconfitto dal capo dei Senju, proprio durante lo scontro che avrebbe eletto il Primo Hokage. Ma io sono vivo e sono qui per raccontarti la storia di Itachi Uchiha-

 

Sasuke lo guardò stranito, pensando che quello fosse davvero pazzo. Ma appena il suo occhio destro incrociò lo Sharingan attivo dell’altro, cominciò a sanguinare scagliando l’Amaterasu di Itachi contro il presunto Madara Uchiha, facendolo urlare dal dolore e sparire nell’oscurità da dove era arrivato.

Sasuke era convinto che quel pazzo fosse morto, ma ancora non si spiegava come potesse avere l’Amaterasu.

-Quell’Itachi. Imprevedibile fino all’ultimo-

L’uomo, che secondo logica doveva essere ridotto in cenere, si ripresentò davanti a Sasuke senza alcun segno di bruciatura.

-Ti ha donato l’Amaterasu per tenerti lontano da me e dalla sua storia. Devo dire che era proprio un ottimo fratello maggiore-.

Sasuke lo guardò. Ora ne era assolutamente certo, quell’uomo era pazzo. Itachi un ottimo fratello? Ma sapeva che quell’ottimo fratello aveva sterminato tutto il suo clan, genitori compresi, e aveva tentato più volte di uccidere proprio lui?

-Non fare quella faccia Sasuke. Ti chiedo solo di ascoltare ciò che ho da dirti su Itachi. Poi deciderai se credermi o no-.

 

E fu così che Madara Uchiha spiegò la vera vita di Itachi.

Raccontò di come Itachi fu costretto a fare il doppiogiochista. Doveva essere la spia di Konoha nel suo stesso clan e contemporaneamente esserlo anche per il suo clan nel villaggio della foglia. Doveva portarsi sulle sue spalle di tredicenne il peso del futuro di un intero villaggio. E sì, perché gli Uchiha, troppo orgogliosi, erano stanchi di essere secondi ai Senju che dopo il Primo, avevano fatto il bello e il cattivo tempo nel villaggio. Itachi sapeva, direttamente per bocca del Terzo, che il suo stesso clan preparava un colpo di stato per portare gli Uchiha nella posizione di potere che ritenevano giusta per la loro grandezza. Itachi però non voleva altre guerre. Ne aveva vissuta già una all’età di quattro anni e non avrebbe sopportato altro spargimento di sangue innocente. E fu così che su ordine degli anziani del villaggio sterminò il suo intero clan.

-Ma lui non riuscì a uccidere te, il suo amato fratello-

Sasuke aveva ascoltato tutta la storia dell’uomo. Ma non poteva essere vero. Se così fosse, Itachi avrebbe dato la sua stessa vita sia per lui che per Konoha. Non poteva credere a ciò che aveva sentito, altrimenti lui avrebbe ucciso un innocente.

-Stai mentendo-.

-Sei libero di credermi o meno, ma prova solo a ricordare il vero Itachi. Quello che era al tuo fianco prima di quella notte-.

E Sasuke lo fece. Si ricordò dei bei momenti passati con il suo fratellone. Fino a quella notte. Fino a quando lui sterminò il suo clan e spinse il suo fratellino verso una vita votata alla vendetta. Fu così che si ricordò di una cosa. Itachi quella notte piangeva.

 

Alcuni giorni dopo il giovane Uchiha si riprese completamente. Ormai aveva accettato per vere le parole di Madara, anche se aveva ancora qualche dubbio sulla sua reale identità. Con il suo team, rinominato Taka (=falco), composto da Suigetsu, Karin e Juugo, decise di allearsi con Akatsuki , per vendicare Itachi, distruggendo Konoha e eliminando gli anziani che avevano obbligato un tredicenne a uccidere la sua famiglia e diventare un traditore.

 

-Sasuke- disse Madara alle sue spalle –prima di compiere la tua vendetta devi fare una cosa importante per l’Akatsuki-.

-Mh- grugnì il ragazzo desideroso di vendetta –cosa devo fare?-

-Devi recuperare una persona che sarà fondamentale per la nostra organizzazione. Era compito di Itachi trovarla, ma non ci era ancora riuscito-.

Sasuke allora si ricordò le ultime parole di suo fratello

 

FLASH BACK

Itachi, ormai senza vita, era appoggiato al muro con la testa e disse a Sasuke con un filo di voce:

-Fratello, proteggi quella persona-

FINE FLASH BACK

 

 

-Chi sarebbe questa persona?-

-Te lo spiego io, Sasuke-san - disse una voce roca e bassa. Kisame era apparso alle spalle di Madara.

 

 

 


Ciao a chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fino a qui. Sono nuova del fandom di Naruto, ma ho all’attivo una storia su Beyblade e una conclusa su Inuyasha. Allora prima di tutto vorrei chiarire che questo capitolo è in pratica un riassunto di ciò che è successo anche nel manga di Naruto, ma che cambia nell’ultima parte. Perché Itachi dice tutt’altro a Sasuke e Kisame non lo incontra proprio. Ed è qui che la mia storia prenderà un’altra direzione rispetto al manga. Ci sarà la stessa trama di base, ma sarà scossa dall’arrivo di un nuovo personaggio.

Ho messo l’avvertimento spoiler! Perché seguendo le scans e gli episodi sottotitolati in italiano, non ho la più pallida idea di dove sia arrivato Naruto Shippuden in Italia…e non ho intenzione di scoprirlo perché preferisco di gran lunga gli episodi originali con i sottotitoli, senza censure né altre schifezze…^^, mentre l’ooc è dovuto al cambiamento di alcuni personaggi..come Kisame.

Spero che la mia storia v’incuriosisca e vi spinga a lasciarmi un commentino e a continuare la lettura….^^

Elenasama

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Capitolo 2
*** CAP 2 - VERSO IL VILLAGGIO DELLA LIBELLULA ***


VERSO IL VILLAGGIO DELLA LIBELLULA.

 

 

 

 

 


Un gruppo di cinque ninja, quattro ragazzi e una ragazza, che indossavano un lungo giaccone nero con quattro nuvole rosse dai profili bianchi correvano nella foresta che si estendeva per chilometri dal villaggio da cui erano partiti. La ragazza, ansimando per la lunga corsa disse:

-Ma dove diavolo si trova questo villaggio? - chiese Karin, scocciata alle spalle di Suigetsu.

-Il villaggio della libellula in realtà non esiste più- spiegò l’uomo squalo –è stato attaccato in passato da Konoha e distrutto da un villaggio suo confinante-.

-Ma allora che ci andiamo a fare?-

-La persona che cerchiamo vive lì. Alcuni discendenti dei pochi superstiti hanno deciso di rimanere in quel posto-.

-Ma…-

-Basta domande, Karin - la fermò Sasuke con la sua proverbiale freddezza –questa è la missione. Prendiamo questa persona e la portiamo a quello con la maschera.Fine-.

Senza che la ragazza con gli occhiali potesse ribattere Sasuke aumentò la velocità. Prima finiva quel compito fastidioso, prima poteva compiere la sua vendetta.

 

 ***

 

I cinque ninja traditori stavano ancora correndo quando uno di loro parlò dopo ore di silenzio:

-Ehi, Sasuke, va bene finire in fretta la missione, ma ora è il tramonto, tra poco sarà notte e siamo stremati. Dobbiamo riposare altrimenti se ci attaccassero, sarebbe la fine-.

- Suigetsu ha ragione- rincarò Kisame –fermiamoci in quella grotta per stanotte e domattina ripartiremo-.

Sasuke non rispose, come il suo solito, ma deviò la linea della sua folle corsa verso la grotta indicata da Kisame.

 

Tutti si sedettero sul duro e freddo pavimento di pietra, stremati dal viaggio ininterrotto di dodici ore. Il tramonto stava tingendo tutto il paesaggio dei suoi colori aranciati e sanguigni. Sasuke guardava l’orizzonte, pensieroso.

Era da quando Tobi, o Madara che fosse, gli aveva affidato la missione che continuava a pensare alle parole di suo fratello in punto di morte. Che fosse proprio la persona che lui cercava, quella da proteggere? Poi gli venne un’idea. Kisame era sempre in coppia con suo fratello maggiore, quindi probabilmente sapeva qualcosa su questa persona misteriosa e su quale fosse il suo importante ruolo per l’Akatsuki.

- Kisame - lo chiamò Sasuke – tu sai qualcosa su questa persona che dobbiamo prelevare?-

Lo squalo lo guardò interrogativo. Non sapeva il perché ma aveva la sensazione che Itachi avesse detto qualcosa al suo caro fratellino prima di morire.

-Prima che io risponda a questa domanda, dimmi se Itachi ti ha detto qualcosa d’importante durante il vostro scontro-

-Non sono affari tuoi quello che Itachi mi ha detto. Rispondi alla domanda e basta-

Kisame già non sopportava più quel ragazzino saccente. Abituato a Itachi, calmo e riflessivo, Sasuke, con la sua arroganza, lo alterava facilmente, ma doveva tenerselo buono. La missione che Itachi gli aveva affidato era troppo importante per mandarla a monte per niente. Così decise di rispondere al quesito.

-Devi sapere che Madara-sama non ha sbagliato quando ti ha detto che Itachi era imprevedibile. Ancora non riesco a credere a cosa abbia tenuto nascosto all’organizzazione per ben tre anni- disse l’uomo squalo scuotendo la testa – la persona che stiamo cercando noi, la trovò esattamente 5 ore dopo che Pain gli affidasse il compito di prenderla. Non si sfuggiva a Itachi -.

-Allora perché non l’ha consegnata a Madara-sama?- chiese Karin.

-Perché non ci è riuscito. Lui sapeva quale sarebbe stato il destino di quella persona- rispose il ninja della nebbia, facendo una pausa.

-Avanti Kisame non metterci una vita- sbuffò Sasuke, al limite della pazienza.

-Noi dobbiamo recuperare chi diventerà il Jinchuuriki del Juubi, il  demone a 10 code-

-Kisame i demoni sono solo nove- disse con ovvietà Suigetsu, guardandolo come se fosse pazzo.

-Ti sbagli pozzanghera. L’Akatsuki sta raccogliendo tutti i demoni per riunirli in uno solo. Rikudo, l’Eremita dei Sei Sentieri, nonché primo possessore del Rinnegan e inventore di tutti i Jutsu, affrontò e divise il Juubi in nove demoni così da riuscire a sigillare ognuna di queste parti, molto più deboli. Madara-sama vuole ricreare il Juubi e sigillarlo in un Jinchuuriki, così da controllarlo e conquistare il mondo-.

Tutti i presenti erano decisamente sbalorditi.

-Ma se lo facesse nessuno avrebbe scampo contro di lui- disse Karin in un sussurro spaventato.

-Esatto, per questo Itachi ha sempre nascosto quella persona. E’ l’unico essere vivente che possa sopportare la presenza del dieci code, avendo come abilità innata una quantità di chakra talmente vasta che, forse, nemmeno la mia Samehada può assorbire tutta. Ma la sua forza non è solo quella- ghignò Kisame –il suo sempai era proprio Itachi -.

 

Suo fratello che faceva da maestro a qualcuno? Sasuke, mentre camminava solitario nei pressi della grotta durante il suo turno di guardia, cercava di immaginare quali potessero essere le caratteristiche dell’allievo di suo fratello. Di certo doveva avere una forza non indifferente ed essere in grado di contrastare il potente Sharingan di Itachi.Adesso la sua voglia di incontrare questa fantomatica persona era ancora più grande.

 

 ***


Quando l’alba colorò dei suoi tenui colori pastello il cielo, Sasuke aprì gli occhi, perfettamente sveglio e desideroso di incontrare l’allievo di Itachi.

Svegliò in malo modo i suoi ‘compagni’ di viaggio e, mentre Karin ancora dormiva, ripresero a correre nella foresta, saltando agilmente di ramo in ramo. Entro sera avrebbero raggiunto il villaggio della libellula.

 

***

A Konoha intanto, i due ex compagni di Sasuke stavano iniziando una nuova giornata. O almeno una dei due era sveglia dalle sette mentre l'altro...

-Naruto Uzumaki!- urlò Sakura al suo compagno di team ancora addormentato alle dieci del mattino. Per fortuna Kakashi-sensei le aveva fatto una copia della chiave dell’appartamento del biondo e lei si premurava di svegliarlo a un orario decente. Quella mattina poi, Shizune, l’aveva raggiunta all’ospedale dicendole che il Quinto voleva vedere lei, Naruto, Sai,Yamato-sensei e Kakashi-sensei nel suo ufficio. Così Sakura si era dovuta intrufolare nuovamente nell’appartamento di Naruto. L’amico all’urlo di Sakura era scattato in piedi dallo spavento.

-gnnn….Sakura-chan, perché una mattina non provi a svegliarmi in modo più dolce? Con un bel bacio per esempio-.

Ciò che Naruto ricevette quella mattina fu un potente pugno dalla sua compagna di Team, che lasciò un bel bernoccolo sulla testa quadra del biondo.

 ***


Il Team 7 si ritrovò riunito nell’ufficio dell’Hokage così da ricevere le notizie per le quali erano stati convocati.

-Allora- esordì Tsunade –dovete sapere che da fonti attendibili il nuovo obiettivo dell’Akatsuki è una persona che risiede nel villaggio che fu della Libellula. La vogliono per un motivo a noi ignoto. Il vostro compito è quello di prenderla prima di loro-

-Agli ordini Hokage-sama- rispose Kakashi.

- Tsunade baa-chan, sicura che non c’è altro?- chiese Naruto sospettoso

-Certo. Dovete recuperare quanti più ninja potete per questa missione, perché l’Akatsuki ha mandato Kisame e un nuovo gruppo a prenderla-.

-Chi sarebbe il gruppo, Godaime-sama?- chiese Yamato.

-E’ il gruppo capitanato da Sasuke Uchiha-.

Tutti i presenti ammutolirono e rimasero in silenzio anche mentre percorrevano le vie di Konoha. Il mattino seguente sarebbero partiti e dovevano ingaggiare quanti più ninja possibili. Sakura si sarebbe occupata delle ragazze, mentre il resto dei ragazzi e dei senpai disponibili.

 

***


-Kisame quanto manca?-

-Un paio d’ore e arriviamo al Villaggio?-

-Ehi ma come si chiama questo ragazzo, allievo di Itachi-senpai?-

L’uomo squalo ghignò fermandosi e guardando i suoi ‘compagni’.

-Chi ha mai detto che fosse un uomo?- disse, per poi proseguire la sua corsa lasciando tutti, Sasuke escluso, con la bocca aperta per la notizia.

 

La notte aveva ormai calato il suo manto scuro puntinato dalle stelle quando il Team Taka e Kisame giunsero al limitare dell’ex villaggio della Libellula.

-Allora il villaggio è praticamente senza né guardie né trappole. A parte chi dobbiamo prelevare nessuno sa dell’esistenza dell’Akatsuki, quindi agiremo domattina-

-Perché non ora?- chiese Juugo curioso da tanti scrupoli da parte di Kisame.

-Perché io conosco quella e se dovessimo disturbarla mentre dorme, sarebbero casini!-.

 

Il gruppo si accampò in una macchia di alberi lì vicina, nonostante le insistenze dell’Uchiha di prelevare la persona quella notte stessa.Solo la minaccia di Kisame di assorbigli tutto il chakra fece desistere il ragazzo, ora appollaiato su un ramo al di sopra delle teste dei suoi compagni. Suigetsu aveva appena chiesto a Kisame di descrivere un po’ la ragazza che dovevano portare via.

 

-Allora il suo nome è Misaki ed è coetanea del corvo lassù- disse indicando Sasuke –come vi ho già detto ha una quantità di chakra praticamente infinita e gli allenamenti di Itachi l’hanno resa un avversaria ostica per chiunque. Quando la incontreremo, perché fidatevi sarà lei a venire da noi, lasciate parlare me della scomparsa di Itachi e tu –disse alzando  lo sguardo su Sasuke –preparati a prenderle. Non ti perdonerà facilmente per aver ucciso Itachi-

Sasuke emise un verso tra lo scocciato e il divertito. Voleva proprio vedere cosa sapeva fare questa fantomatica Misaki.

 

 

 


Ringraziamenti:

ghirigoro: le televisioni italiane sono talmente schifose che censurano il sangue nei cartoni per poi mostrare i corpi senza vita di persone reali nei telegiornali…no comment…vedi che ho esaudito la richiesta di un aggiornamento veloce?

 

Belle fuori Edward dentro: non so perché credo ti piaccia la saga di Twilight…^^ eccoti accontentata…spero in un altro tuo commento

 

 

Curiosità:

- MISAKI
Scrittura Kanji:

美 MI significa "bellezza" mentre 咲 SAKI significa "fiorire", "rigoglio", "sbocciare"; il significato di questo nome è quindi "Bellezza che sboccia”ù

 


Villaggio della Libellula

Il Villaggio della Libellula è un piccolo villaggio introdotto nell'anime, nella saga filler degli "11 di Konoha". Trent'anni prima dell'inizio della serie questo villaggio era in guerra con Konoha. Dopo l'attacco a sorpresa di Konoha, il villaggio chiese di cessare il fuoco. Due giorni dopo tuttavia un altro villaggio lo distrusse.



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Capitolo 3
*** CAP 3 -MISAKI ***


 

MISAKI.

 

Data la tranquillità del posto dove Sasuke e il resto del gruppo si erano accampati, decisero che i turni di guardia non erano necessari. Come Kisame fece loro notare, il villaggio della Libellula, o ciò che ne restava, era un piccolo angolo di pace, in un mondo devastato dai conflitti e dall’odio. Misaki aveva scelto un bel nascondiglio. Pochi nel mondo degli Shinobi e dei grandi villaggi erano a conoscenza di quel luogo.

 

L’alba trovò Sasuke già sveglio e intento ad allenarsi nelle arti marziali e con la katana. Nonostante fosse realmente deluso che suo fratello avesse scelto una ragazzina, probabilmente piagnona e debole come quelle che lui ben conosceva, come allieva, voleva incontrarla per comprendere le motivazione della sua scelta e anche perché voleva proprio vedere se fosse riuscita a colpirlo.

Kisame, svegliato dal sole sul viso azzurro, si alzò sbadigliando e stirando i muscoli indolenziti per aver dormito sul terreno. Gli altri si svegliarono uno dopo l’altro e come Sasuke decisero di sciogliere i loro poveri muscoli indolenziti. Suigetsu cercò un vicino corso d’acqua, dove riprendere completamente le sue forze.

 

Al villaggio della libellula, in una casa poco all’interno dei confini del villaggio, una ragazza aveva appena aperto gli occhi e, strascicando i passi, era scesa in cucina per prepararsi la colazione. Doveva nutrirsi altrimenti non avrebbe nemmeno ricordato il suo nome.

Inzuppando il sesto biscotto nel suo caffelatte,iniziò a connettere e sentì che c’era qualcosa di strano nel villaggio. Qualcosa o qualcuno aveva turbato l’equilibrio di chakra. E lei sapeva chi fosse e anche dove si trovasse.

 

Mentre Sasuke, sotto lo sguardo adorante di Karin, si rinfrescava al fiume in cui Suigetsu nuotava allegro, Kisame camminava nervosamente.

-Ehi, ma che diavolo ti prende?- gli chiese Juugo – non capisco perché tutto questo nervosismo per una ragazzina-.

-Ehi carota, posso darti un consiglio?- gli disse Kisame ignorando il ringhio dell’altro – non chiamarla ragazzina o ti ammazza-.

-Come se ne avesse la capacità-.

-Vuoi provare, bamboccio?- chiese una voce sopra le loro teste –che delusione, nessuno di voi, mi ha sentita arrivare. Nemmeno tu –disse indicando Karin –che sei un ninja sensitivo-.

-Karin si può sapere cosa combini?Eri distratta dalle abluzioni di Sasuke?-

-No cretino! Il suo chakra è invisibile anche ora che l’ho di fronte-.

 

Kisame intanto guardava ghignando l’allieva di Itachi. Era cresciuta. Erano pochi mesi che non la vedevano, ma era cambiata. Il suo sguardo però non prometteva nulla di buono.

 

 ****

Mentre sorseggiava il caffelatte, Misaki finalmente collegò quella strana sensazione con una persona di sua conoscenza: Kisame.

E senza finire la colazione si vestì in fretta e rendendo il suo chakra invisibile si diresse verso il luogo in cui avrebbe dato un pugno a Kisame.

Anche se i suoi pensieri erano rivolti solo a una persona

- Itachi… -.

 ****

 

E infatti il suo sospetto fu fondato. Il chakra della ragazza iniziò a circolare nei canali velocemente, segno che si preparava ad attaccare.

-Incredibile. Quanto chakra- disse Karin sottovoce ai suoi compagni – è secondo solo al Jinchuuriki della Volpe-.

Sasuke fissava intensamente la nuova venuta. Era in ombra quindi non poteva vederne il viso, ma sentiva tutta la sua rabbia che generava elettricità nell’aria.

E mentre tutti la osservavano, scattò veloce verso Kisame, che per la prima volta non riuscì a estrarre la sua Samehada e si prese un pugno in pieno viso, facendosi scagliare lontano, distruggendo tutti gli alberi.

La ragazza era ancora piegata in avanti dopo il violento pugno. Si rialzò e, mentre gli altri la seguivano, arrivò correndo nel punto esatto in cui Kisame aveva arrestato il suo volo. La distanza cui aveva scagliato il colosso blu era impressionante, data la corporatura normale di Misaki.

-Dannato tonno, si può sapere che cavolo di fine avete fatto tu e il tuo amico arrogante?-.

- Misaki, come stai? Io sto bene, grazie. Il tuo pugno non mi ha fatto nulla…- le rispose ironico Kisame, mentre si rialzava a fatica.

-Ne vuoi un altro?- gli chiese la ragazza, pronta a colpire di nuovo, ma qualcuno dietro di lei le bloccò il braccio prendendola dal polso.

Senza nemmeno voltarsi verso il suo aggressore, piegò il braccio sinistro, pronta a una gomitata nello stomaco, ma il nemico si allontanò da lei con un balzo.

-Non osare mai più bloccare un mio colpo- disse iraconda la ragazza voltandosi finalmente verso Sasuke.

Fu in quel momento che tutti riuscirono a guardare bene la nuova venuta. Era abbastanza alta, più o meno come Karin. Aveva dei lunghi capelli neri leggermente mossi e grandi occhi viola. Era ben messa in quanto a forme. Indossava un paio di short bianchi e una canotta di rete nera, al di sotto della quale, si intravedeva una fascia del colore degli short che le copriva il seno. Ai piedi calzava gli stessi sandali che usavano portare le kunoichi, mentre sulla schiena aveva una katana.

-Ehi niente male la ragazza, vero Sasuke?- esordì Suigetsu ridendo e mostrando i suoi bianchi denti appuntiti. Domanda che non ebbe mai una risposta.

 

La ragazza non aveva sentito il commento del ragazzo dai capelli bianchi, perché si era avvicinata a Kisame.

-Dov’è?- gli chiese sottovoce, ormai conscia della verità.

-Lo sai Misaki. Itachi non verrà più-.

‘Quel cretino’ pensò la ragazza, iraconda ‘sapevo che si sarebbe fatto uccidere’.

-Andrà tutto bene-.

-Non credo. Ora che Itachi non c’è più, Madara non avrà più ostacoli e mi catturerà. Dopotutto loro sono qui per questo, no?-

-Come loro?- chiese Suigetsu a Sasuke

-Non hai ancora capito?- intervenne Karin con voce stridula –quei due sono amici! Altrimenti pensi che Kisame non l’avrebbe uccisa dopo il pugno?-.

Mentre i due membri del Team Taka bisticciavano, Sasuke fissava la ragazza che parlava con Kisame. Era lei che suo fratello gli aveva chiesto di proteggere?

 

L’Uchiha, nonostante i segni di diniego di Kisame, si avvicinò alla kunoichi per affrontarla. Si mise al fianco dello squalo e piantò il suo sguardo pece sul viso della ragazza. Questa ricambiò lo sguardo senza nessun timore.

La vide prendere un bel respiro e poi parlare:

-Tu sei Sasuke Uchiha, vero?-.

Il ragazzo rispose solo con un cenno di assenso.

-E sei tu che hai ucciso Itachi?-.

Altro cenno.

-Bene, allora preparati- gli disse Misaki scrocchiandosi le dita –adesso ne prenderai tante, piccolo bastardo!-

Sasuke la guardò in cagnesco. Nessuno lo aveva mai chiamato così. Però era consapevole di due cose: primo la ragazza furiosa a lui dinanzi non andava sottovalutata, secondo il rapporto tra lei e Itachi non era ancora ben chiaro. Era davvero possibile provare tutto quel dolore, che le leggeva nello sguardo, per un sensei?

 

I due contendenti erano uno di fronte all’altra. Con una velocità impressionate, la ragazza compose i sigilli di una tecnica, che Sasuke conosceva bene.

-Palla di fuoco suprema- disse prima di scagliare sul suo avversario un’ondata di fiamme. Ma Sasuke era pronto e annullò la palla di fuoco utilizzando una tecnica dell’elemento acqua.

-Anche il Suiton(=elemento acqua)? Credevo utilizzassi solo il Raiton e Il Katon (fulmine e fuoco)-

-Sbagliato. Ho imparato da Suigetsu -.

-Quel dannato Sharingan, l’ho sempre odiato, soprattutto quello di Itachi- mentre diceva il suo nome Sasuke vide l’ombra nel suo sguardo e capì che si era distratta. Così la attaccò sfoderando la sua katana, ma Misaki non era una stupida. Infatti bloccò il colpo con la sua spada.

-Questo non è il modo corretto di fermare la mia katana- le disse Sasuke prima di far passare il Chidori dalla sua mano alla lama.

La ragazza lo guardò ghignando e concentrò il suo chakra sulla lama della katana che impugnava, annullando così il Chidori di Sasuke. Il ragazzo sbuffò.

-Bene vedo che usi anche il Fuuton (vento)-.

La ragazza con un colpo secco allontanò la sua spada da quella di Sasuke e lo fissò.

-Sul serio, tu sei riuscito a battere Itachi?-.

-Ti sembra così strano?-.

-Certo, lui era il ninja più forte che conoscessi. Tu sai che era malato vero?-.

Sasuke fece un  cenno di assenso.

-Spero tu ti renda conto che sei riuscito a batterlo solo per quel motivo, altrimenti uno come te non avrebbe avuto scampo contro di lui-.

-Sembra che tu lo conosca bene-.

-Meglio di quanto pensi- la ragazza si scagliò veloce verso l’avversario che riuscì a pensare ‘è veloce’ prima che con un colpo secco, la katana con la quale cercava di parare i colpi venne allontanata e un pugno lo colpisse in pieno viso. La ragazza però non si fermò a quello. Cominciò a tempestarlo di calci e pugni in ogni singola parte del corpo, la maggior parte dei quali però erano prontamente bloccati da Sasuke.

Con un balzo schivò l’ultimo pugno di Misaki.

-Non sei male, ragazzina- ghignò Sasuke

-Nemmeno tu, scoiattolo…- rispose Misaki, con lo stesso ghigno.

Mentre i due continuavano a lottare Kisame e gli altri assistevano allo scontro.

-Tsk. Si stanno divertendo sul serio- disse Kisame

-Ma cosa stai dicendo, il mio Sas’ke-kun  rischia di farsi male-

-Non dire assurdità Karin, nessuno dei due fa sul serio, altrimenti si farebbero davvero male- replicò Juugo.

In quel momento, Misaki prese la mano di Sasuke e lo ribaltò, facendolo cozzare contro il duro terreno, per poi immobilizzarlo, salendogli sul petto e puntandogli un kunai alla gola.

-Battuto- disse la ragazza a pochi centimetri dal volto diafano del nukenin.

Si alzò e tese una mano verso Sasuke per aiutarlo ad alzarsi, ma lui la rifiutò allontanandola con uno schiaffo.

-Ehi volevo solo aiutarti-.

-Non mi serve il tuo aiuto-.

-Brucia la sconfitta?- chiese Misaki avvicinandosi al viso arrabbiato di Sasuke.

-non sfidarmi ragazzina, altrimenti farò sul serio e Madara dovrà trovarsi un altro Jinchuuriki-.

-Come se io avessi usato tutta la mia forza…- disse voltandosi la ragazza –sappi che non perdonerò mai il tuo fratricidio. Vendicherò il mio Itachi-

Misaki si avvicinò al fiume lì vicino per sciacquarsi le mani e il viso.

-Ehi come mio?- chiese Suigetsu

-Non ci arrivi da solo acquitrino?- chiese scocciata Karin – mi pare ovvio che tra lei e Itachi ci fosse qualcosa in più del rapporto sensei-allieva-

-ci puoi giurare- intervenne Kisame – il motivo per cui Itachi non è riuscito a consegnarla è proprio il sentimento che li legava-

-Cosa intendi?- chiese Sasuke per la prima volta incuriosito da qualcosa – quale sentimento?-

-Non ho mai capito cosa li legasse. Forse erano innamorati, forse era semplice attrazione. Solo loro lo sanno. Fatto sta che lui l’avrebbe protetta per sempre, se non fosse morto-.

-Ora capisco- disse Sasuke prima di sistemarsi la katana sulla schiena e rinchiudersi in un religioso silenzio, incurante delle domande assillanti di Suigetsu.

-Seguitemi- disse Misaki, di ritorno dal fiume, prima di balzare su un ramo e avviarsi verso casa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spero di non essere stata una frana totale nel descrivere la piccola schermaglia tra Scoiattolo e Misaki. Ovviamente nessuno dei due faceva sul serio..altrimenti erano dolori...^^


Ringraziamenti:



Yuna_09: grazie mille per i complimenti...spero che Misaki ti piaccia...


Aiko Tsukigomori: *me felice per i tuoi complimenti e per averti incuriosita saltella in camera facendo urlare quello dell'appartamento di sotto*, purtroppo Misaki non l'ha pestato più di tanto, ma almeno l'ha battuto...poi si capirà il perchè non gliele ha date tante, ma tante...^^ cmq...hai capito la furbetta che rapporto che aveva con Itachi???chiamala scema...


giuly_the princess: Yatta! sono felice di ritrovarti anche qui....grazie per averla messa tra le preferite...diciamo che Misaki è legata agli Uchiha... soprattutto a Itachi...come già detto chiamala scema...


Grazie a chi legge e chi l'ha messa tra le preferite/ricordate/seguite...

Bye

Elena



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Capitolo 4
*** CAP 4 - LA DECISIONE DI SASUKE ***


 

 

 

LA DECISIONE DI SASUKE.

 

 

 

 

 


Misaki portò i ninja a casa sua e li fece accomodare in salotto.

-Kisame, avete già mangiato?-

-No, niente-

-Ok- prese un kanzashi* di madre perla lungo parecchi centimetri, e con qualche veloce gesto, si raccolse la lunga chioma corvina sulla nuca –bene allora vi preparo qualcosa- aggiunse sorridendo a tutti.

 

Si diresse in cucina e chiudendosi lo shoji alle spalle si appoggiò ai mobili vicino al lavandino. Itachi era morto. Non lo avrebbe rivisto mai più. Oltre ad averla abbandonata per sempre le aveva anche fatto siglare quella stupida promessa. Prese un bel respiro profondo, non doveva mostrarsi debole di fronte a quei ninja. Soprattutto di fronte a Sasuke.

Inizio a trafficare con padelle e ingredienti per la colazione. Preparò un enorme quantità di riso bianco, accompagnato da verdure di stagione, carne, pesce e tamagoyaki**. Conosceva Kisame ed era un pozzo senza fondo. Lei, il mattino, non riusciva a ingerire più di una tazza di latte con biscotti.

 

Ci mise un’ora abbondate a preparare tutto e quando li chiamò in cucina Suigetsu e Kisame ci si fiondarono letteralmente rischiando prima di distruggere lo shoji e poi anche il tavolo. Sasuke e gli altri invece entrarono in cucina con tutta calma, anche se Misaki, poteva giurare di aver visto illuminarsi lo sguardo di Juugo di fronte al cibo. Sasuke si sedette a capotavola, servendosi solo un po’ di riso e delle verdure. Nonostante già non si sopportassero, avevano una cosa in comune: lo stomaco chiuso al mattino.

Misaki non si sedette con loro al tavolo ma si diresse in camera sua al piano superiore da dove iniziarono ad arrivare strani rumori.

Ritenendosi sazio, Kisame salì per controllare cosa diavolo stette combinando e la trovò piegata su uno zaino capiente dove riponeva le sue cose.

-Cosa diavolo stai facendo?-

-Sono venuti a portarmi via, Kisame. Madara ha vinto. Noi siamo forti, ma in minoranza. Se Sasuke fa sul serio non credo di riuscire a batterlo. E poi anche Juugo e Suigetsu non scherzano-.

-Non è solo per quello-

-Si, hai ragione. Ho promesso una cosa a Itachi e la manterrò-

-Misaki- la richiamò facendola sedere sul letto -Calmati un secondo e cerca di assimilare la notizia ora, perché poi non potrai più farlo. So che eri legata a lui da qualcosa di più del solito rapporto sensei/allieva, quindi sfogati e poi ricomincia da capo- senza aggiungere altro Kisame si alzò e tornò dagli altri.

 

-Cosa combina?- chiese Suigetsu mentre sorseggiava la sua solita bibita

-Sta preparando i bagagli. Ha deciso di seguirvi senza opporre resistenza-

Sasuke, appoggiato a braccia conserte al muro, alzò lo sguardo verso Kisame e chiese atono:

-Perché?-

-Bah, tuo fratello le ha fatto promettere qualcosa…e lei non vuole combattervi. O meglio credo che non voglia combattere contro di te-.

Sasuke alzò le spalle e uscì dalla casa di Misaki. Aveva bisogno d’aria e così iniziò a correre verso la parte più fitta della foresta. Il cielo nel frattempo si stava annuvolando, annunciando l’arrivo di un temporale.

Sasuke era ormai giunto in luogo consono ai suoi allenamenti, quando un albero si schiantò al suolo provocando un rumore assordante e facendo tremare il suolo.

Lo schianto proveniva dalla sua destra, in un punto dove sentiva un’enorme quantità di chakra in azione. Solo una persona, a parte Naruto, ne aveva così tanto.

 

-Dannato, stupido, baka, teme- urlava al vento Misaki accompagnando ogni insulto con un pugno su qualcosa. Una roccia, il suolo e un albero, che si schiantò sotto la sua furia –farsi ammazzare da suo fratello baka solo per dargli la felicità della vendetta- altro colpo a un povero albero –come se fosse servito a qualcosa. Sasuke non ha capito niente di quello che volevi dirgli, baka-. Come se avesse completamente perso le forze, s’inginocchiò a terra e iniziò a piangere insieme al cielo grigio.

 

Sasuke si stava dirigendo verso il luogo dello schianto, quando una voce conosciuta da poco lo fece bloccare.

-Sasuke non ha capito niente, baka- purtroppo riuscì a sentire solo quelle parole pronunciate con rabbia e disperazione. Si avvicinò di più, poiché era tornato il silenzio rotto solo dal brontolio dei tuoni in lontananza. E mentre iniziava a piovere vide Misaki cadere a terra e picchiare ripetutamente il suolo con un pugno, fino a farselo sanguinare.

Il moro decise di avvicinarsi. La ragazza si fermò subito sentendo la sua presenza.

Si voltò verso Sasuke. Aveva uno sguardo disperato, che sostituì subito con uno freddo appena vide chi fosse il suo osservatore. Pioveva davvero forte ed erano ormai completamente zuppi. I capelli di Sasuke erano resi ancora più neri dalla pioggia e gli si erano incollati al viso senza espressioni. I capelli Misaki, senza più kanzashi , le coprivano il viso. Sasuke non sapeva se lei piangesse o fosse solo la pioggia, ma poco gli importava. Voleva solo sapere perché.

-Perché fai così?-

Lei alzò il suo sguardo ametista e sorridendo senza felicità gli disse:

-Perché tu hai spento la mia luce-.

Senza aggiungere altro lo sorpassò e con un agile balzo saltò su un ramo per ritornare a casa.

Completamente zuppa si fiondò in camera sua, si cambiò e si fasciò la mano ferita dopo averla disinfettata. Prese anche un cambio per Sasuke, visto che era rientrato poco dopo.

-Tieni- gli disse lanciandoglieli addosso senza guardarlo –erano di Itachi quindi dovrebbero andarti-

Sasuke si eclissò nel bagno del pian terreno e ne uscì completamente asciutto. Indossava la stessa divisa che Itachi portava sotto la cappa dell’Akatsuki.

Karin lo guardò facendosi venire gli occhi a cuore e arrossendo, per poi fiondarsi verso Sasuke e stringergli il braccio.

-Karin,levati- disse Sasuke scrollandosela di dosso senza tante cerimonie.

-Hai uno strano odore- gli disse lei guardandolo

-Sono i vestiti- rispose appoggiandosi alla parte nella solita posa. Lo aveva riconosciuto appena aveva infilato la maglia: l’odore sui vestiti di suo fratello era quello di Misaki.

-Tu hai spento la mia luce-.

Sasuke aveva deciso.

 

 

Misaki prese la sacca in cui ci aveva infilato qualche cambio e quelle cose che riteneva importanti come un kanzashi regalatole da Itachi per un suo compleanno. Era di madreperla, rosato, e sullo spuntone che s’infilava nei capelli c’era inciso il suo nome in kanji.  Finiva con un piccolo fiore di loto intagliato nella madreperla bianca. Lo aveva adorato da subito…

 

 

FLASH BACK

 

Itachi e Kisame, dopo quattro mesi si erano degnati di ritornare da lei e, dopo essersi beccati un pugno a testa, ora erano seduti nel salotto e si massaggiavano la parte offesa. Loro si lasciavano colpire perché era un po’ il suo modo di dire ‘mi siete mancati’, peccato che più crescesse più picchiava duro.

- Misaki, se continui a colpirmi così, diventerò brutto- le disse Kisame con finto tono lamentoso

-Kisame- gli rispose lei seria –ti svelo un segreto…tu lo sei già!!!- finì, ridendo come una matta. Lo squalo, fingendo di offendersi, si eclissò fuori in giardino. Ovviamente lo faceva per lasciare lei e Itachi da soli.

-Tieni- esordì l’Uchiha con il suo solito tono incolore.

-Cos’è?-

-Sono in ritardo, ma è per il tuo compleanno-

Il suo compleanno cadeva in gennaio, ma nonostante fosse maggio inoltrato, era felice di ricevere qualcosa dal suo sensei, perché era difficile che Itachi si lasciasse andare a questi gesti di affetto plateali.

La ragazza prese il pacchetto di carta di riso e scartandolo veloce vide il fantastico kanzashi. Nonostante sapesse di rischiare a comportarsi così con il suo imprevedibile sensei, gli si lanciò al collo, stampandogli uno schioccante bacio sulla guancia. La sorpresa più grande però, fu quando il suo scostante e terribilmente attraente sensei la prese per un braccio e trascinandosela vicina le diede un bacio, uno vero, sussurrandole :

-Buon compleanno, Misaki- con un tono di voce caldo, mai sentito.

 

FINE FLASH BACK

 

Erano passati due anni da quell’episodio. E ancora non riusciva credere a ciò che univa lei e Itachi. Dopotutto c’erano cinque anni di differenza tra loro e lei a quel tempo ne aveva solo quattordici, e mai avrebbe pensato di innamorarsi del suo sensei, ma soprattutto non credeva che uno così potesse ricambiare. Quando lei passeggiava per le strade del paese in sua compagnia, vedeva gli sguardi adoranti che le ragazze della sua età, o più grandi, lanciavano a Itachi. Ovviamente nessuna di loro sapeva che era un nukenin di livello S. Infatti quando venivano all’ex villaggio della Libellula i due ninja si toglievano sia i copri fronte scheggiati sia la cappa dell’organizzazione Akatsuki. Erano semplici esseri umani e uno dei due era incredibilmente bello.

 

Sospirò riprendendosi dai ricordi e si diresse nel salotto, dove la aspettavano gli altri, portatori di un nuovo e terribile futuro.

 

Vide Karin che senza successo tentava di colpire Suigetsu, il quale prontamente schivava i suoi colpi, trasformando la parte colpita in acqua. Sasuke, con il suo solito sguardo spento e senza espressioni sul volto era appoggiato al muro vicino allo shoji e Kisame giocava a shogi con Juugo.

-Ehi Kisame, stai cercando di vincere almeno contro di lui, visto che non hai mai battuto Itachi?-

-Tsk, secondo me quello imbrogliava con lo Sharingan. Dopottutto sapeva farci anche un okonomiyaki quindi non mi stupirei che sapesse anche prevedere le mie mosse-.

-Non c’era bisogno di usare lo Sharingan contro di te –disse la ragazza mentre rideva per la battuta di Kisame – sei una schiappa, ammettilo-

Lo squalo la guardò e poi scuotendo la testa disse sconsolato:

-Hai ragione-. E tanto per rincarare la dose, Juugo aveva appena fatto scacco.

 

Misaki si preoccupò di chiudere tutte le imposte. Sasuke osservava ogni suo singolo movimento e fu allora che la vide. Su uno dei mobili del salotto vi era una cornice. Il ninja si avvicinò, incurante dei litigi degli altri, e guardò la foto. Ritraeva Misaki, Itachi e Kisame sulla riva del fiume. Sasuke passò al microscopio la foto per trovare qualche indizio sul reale rapporto tra suo fratello e la ragazza e lo vide. Anche se era solo uno sfiorarsi, le loro mani erano vicine e poteva giurare di vedere una scintilla di felicità nello sguardo di Itachi. Scintilla che non aveva mai visto, nemmeno quando erano piccoli.

-datemi il tempo di consegnare le chiavi al capo villaggio, poi partiremo-

Sasuke la bloccò per il polso mentre si apprestava ad uscire.

-Si? Hai qualcosa da dire?- gli chiese Misaki. Lui la fissò intensamente con il suo sguardo nero e poi, mentre lei finalmente abbassava il suo, con il suo tono atono disse:

-Non ti consegnerò a Madara -.

 

 

 

 

 

 

 

 


Ringraziamenti:

 

giuly_the princess: spero che anche questo capitolo ti piaccia. Dai alla fine lo scoiattolo assassino ha fatto qualcosa di buono..spero che il Kisame descritto, decisamente più comico dell’originale, ti piacca…^^

 

Aiko Tsukigomori: eccoti l’aggiornamento. In questo capitolo ho dato un occhio al passato di Misaki al fianco di Itachi…spero ti piaccia anche questo


 * ornamenti per capelli tradizionali in giappone

 

** classica frittata giapponese che si vede spesso nei bento arrotolata.

 

 

Ah domani vado a Gardaland…che bellu…il prox aggiornamento sarà probabilmente lunedi…

Bye

Elena

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Capitolo 5
*** CAP 5 - RACCOLTA DI INFORMAZIONI. L'ARRIVO DI KONOHA. ***


 

RACCOLTA DI INFORMAZIONI.L’ARRIVO DI KONOHA.

 

 

 

 

 

 

Credo sia doveroso dare una spiegazione per il capitolo seguente. Allora siamo, come si era capito, nel mondo di Naruto, ma la mia mente malata l’ha reso un po’ più moderno dell’originale, anche se a volte nello stesso si vedono computer super tecnologici(tipo quelli d Kabuto). In pratica in questo Naruto i locali frequentati dai ninja sono molto simili alle nostre discoteche e sono una fonte d’informazioni per i fuggiaschi che vogliono sapere qualcosa sui loro inseguitori. Voi provate a immaginarvi un Sas’ke in questi posti e…o si ride o si muore…visto quanto è assassino questo scoiattolino…^^ (mi vendicherò ndSas’ke….che noiaaa….sempre le stesse cose dici ndtutti).

 

 

 

 

A Konoha fremevano i preparativi per l’imminente missione. I ninja assoldati erano davvero numerosi: Hinata, Shino e Kiba erano gli ‘addetti’ all’inseguimento. Ino e Sakura i medici, Shikamaru e Kakashi oltre a combattere dovevano anche inventare i piani di azione, Choji, Naruto, Rock Lee, Sai, Yamato e Gai erano invece la ‘cavalleria’ cioè coloro adibiti al solo combattimento.

Il gruppo di Sasuke, con l’aggiunta di Kisame, era un avversario potente e difficile da sconfiggere. Sasuke, nonostante avesse compiuto la sua tanto agognata vendetta uccidendo suo fratello, si era alleato con Akatsuki invece di tornare a Konoha e Naruto voleva sapere il perché della sua scelta.

 

Kakashi stava spiegando il piano di azione:

-Allora, i ninja che affronteremo saranno davvero potenti. Sasuke con lo Sharingan soprattutto, ma anche la Samehada di Kisame non va sottovalutata. Purtroppo gli altri li conosciamo davvero poco, infatti sappiamo solo che uno di loro, Juugo, ha il marchio maledetto di Orochimaru e, quindi, si suppone sia alquanto potente. Dobbiamo evitare lo scontro diretto con Kisame perché la sua spada assorbe il chakra avversario e vi ritrovereste senza forze nel giro di qualche minuto. Stessa cosa vale per Sasuke. Con il suo Sharingan potrebbe facilmente farci prigionieri di qualche genjustu rendendo chiunque inutile. La ragazza che cerchiamo si chiama Misaki. Nessuno sa come sia fisicamente perché non è mai stata avvistata. Si sa solo che abita nell’ex villaggio della Libellula-.

-Come sappiamo questo?- chiese Ino.

-Qualcuno ci ha mandato l’informazione, ma ancora non sappiamo chi- rispose Kakashi –allora il nostro piano sarà questo. Una volta arrivati al villaggio cercheremo qualcuno che conosca Misaki e una volta trovato il suo odore, Kiba e Akamaru lo seguiranno. Quando la troveremo, sarà probabilmente prigioniera di Sasuke e il suo team, quindi dovremo prestare la massima attenzione. Hinata con il suo Byakugan dovrà cercare il chakra di Sasuke così da tenere d’occhio i suoi spostamenti, mentre io, Yamato e Gai affronteremo Juugo, Suigetsu e Kisame-.

-Ma allora io cosa farò? Voglio darmi da fare, dattebayo!- esclamò Naruto, stringendo i pugni.

-Calmo, Naruto. Tu, Rock Lee, Choji e Shikamaru, sarete il nostro supporto nel combattimento. Dovrete seguire le direttive di Nara. Sakura e Ino invece saranno i medici del gruppo. Shino, dovresti mandare i tuoi insetti in avanscoperta così da informarci prima di eventuali mosse del nemico-.

Il taciturno ninja non fece altro che annuire.

-avrei preferito avere anche Neji in squadra, ma è già impegnato in un’altra missione con Ten Ten e Ebisu- sensei a Suna. Ora andiamo. Il team di Sasuke ha già una giornata di vantaggio, non rendiamogli le cose troppo facili-.

 

La timida Hinata stava guardando Naruto. Era teso, come sempre quando si trattava si Sasuke.

-N-naruto-kun?-

-Ah Hinata- gli rispose lui illuminando il viso con il suo sorriso solare – combatteremo insieme, dattebayo-.

-Ehm..si, ma s-sicuro di star bene?-.

- Più o meno- ammise il ninja –sinceramente non vedo l’ora di incontrare Sasuke per prenderlo a pugni e portarlo indietro con noi-

Hinata guardò il viso dall’espressione sicura di Naruto, pensando che il suo amore avrebbe sofferto ancora quando Sasuke si sarebbe rifiutato di tornare a Konoha.

 

 

-Perché hai deciso di non consegnarmi a Madara?-

Il ninja dagli occhi neri la guardò fisso e con il suo solito tono senza inflessioni le disse:

-Affari miei. Preparati. Dobbiamo andare-

Senza aspettare oltre si eclissò fuori dalla porta, mentre Kisame guardava il punto in cui Sasuke era appena uscito, capendo in quel momento cosa Itachi avesse detto al fratello minore in punto di morte.

 

Il gruppo di Sasuke si stava dirigendo nel villaggio limitrofo a quello della Libellula. In un locale del luogo c’era uno dei contabili dell’organizzazione Akatsuki, come li aveva informati Kisame, che probabilmente aveva importanti informazioni sugli spostamenti dei membri rimasti, Madara compreso.

Mentre saltavano da un albero all’altro, ormai distanti qualche chilometro dal villaggio di Misaki, i ninja di Konoha varcano le soglie dello stesso.

-Yamato, Gai- chiamò Kakashi – avete notato che il villaggio non ha nessun danno?-

-Si, Kakashi-san- rispose Yamato –significa solo una cosa-

-Che la ragazza probabilmente non sa combattere- continuò Gai.

-O forse che li ha seguiti di sua spontanea volontà- aggiunse Sai alle loro spalle, facendo sbuffare Naruto.

-Secondo te una ragazza in grado di combattere almeno un po’ avrebbe seguito un brutto muso come Kisame senza opporsi, dattebayo?-

-Forse non ha seguito lui, ma Sas’ke-kun - intervenne titubante Sakura.

-Nah- s’intromise Nara –non è detto che tutto il genere femminile cada ai piedi dell’Uchiha come te e la tua amica bionda-.

Kakashi e Yamato dovettero trattenere le sue ragazze prese in causa, per evitare che picchiassero Shikamaru. Il gruppo ritornato serio, si diresse all’alloggio del capo villaggio.

Ennosuke-sama era un uomo molto anziano, che viveva nella casa più grande del villaggio, proprio al centro dello stesso. Accolse i ninja della foglia con calore, nonostante il passato burrascoso che correva tra i due villaggi.

-Sono stato io a mandarvi il messaggio sull’ubicazione di Misaki-

-Perché?-

-Eh, caro ragazzo- disse Ennosuke all’indirizzo di Shikamaru –devi sapere che chi proteggeva Misaki, purtroppo è morto e ora i malvagi che la vogliono si sono già mossi per prenderla-

-Ennosuke-sama, chi proteggeva quella ragazza?- chiese Kakashi curioso

-Oh beh, un ragazzo molto popolare al villaggio. Era alto, con lunghi capelli neri legati in una coda e occhi molto particolari. Di solito erano neri come la pece, ma a volte, soprattutto quando si arrabbiava o allenava Misaki, diventavano rossi con strani disegni neri-

 

Tutti aprirono la bocca stupiti. Il vecchio, senza saperlo, aveva appena descritto un nukenin potente e il suo Sharingan: Itachi Uchiha.

-L-lei è sicuro della descrizione?- chiese Sakura titubante.

-Certo. Sarò vecchio, ma né cieco né rimbambito, ragazzina – iniziò a grattarsi il mento pensieroso –ah, si chiamava Itachi ed era sempre insieme a un brutto essere con la pelle azzurra, somigliante a un pesce-.

I presenti ammutolirono nuovamente. Quell’uomo aveva appena detto che Itachi Uchiha e Kisame Hoshigaki venivano spesso nel suo villaggio, per controllare e, a quanto pare allenare, Misaki.

Dopo aver ottenuto l’odore di Misaki da una sua maglia, i ninja uscirono dalla casa di Ennosuke, basiti dalle notizie ricevute.

-Se quel vecchio non si sbaglia- esordì Shikamaru – dovremmo supporre che Kisame e Itachi sapessero da tempo dell’esistenza e dell’ubicazione di Misaki, ma allora perché non l’hanno consegnata al capo dell’organizzazione di cui facevano parte? E poi perché Itachi si sarebbe scomodato ad allenarla? Non mi sembrava il tipo da avere allievi…-

-Shikamaru- gli rispose Kakashi appoggiandogli una mano sulla spalla –Itachi era molto diverso da come tutti, Sasuke compreso, lo hanno sempre descritto. Era un tipo imprevedibile e molto strano. Per saperne di più dobbiamo trovare questa Misaki-.

Mentre Kiba e Akamaru si prodigavano per trovare la strada giusta, Naruto si era seduto a gambe incrociate sul terreno a pensare.

-Naruto- lo chiamò Sakura –stai pensando anche tu a quello che penso io?-

-Sakura-chan- le disse Naruto serio – anche tu credi che questa Misaki debba avere un seno enorme vista la maglia, dattebayo?-

Naruto non fece nemmeno in tempo a pensare di schivare, quando un poderoso pugno da Sakura e Ino lo colpì in pieno viso, mandalo a sbattere contro un albero.

 

-Sas’ke-kun, sei sicuro che si trovi qui il contabile?- chiese Karin tra il sorpreso e il nervoso.

-Si è qui- rispose Kisame al posto del moro. Il gruppo si trovava di fronte all’ingresso di un locale notturno di dubbia fama.

-Misaki- chiamò l’uomo squalo –ti ricordi cosa facevamo tu, Itachi ed io quando dovevamo raccogliere informazioni?-

-Uff- sbuffò la ragazza, arrossendo –vorrai dire cosa facevo IO, per aiutarvi a raccogliere informazioni?-

-Si, quello-

-Va bene. Io li distraggo, voi prendete il contabile e torchiatelo-. Mentre diceva questo si tolse con un gesto secco la maglia e la katana, rimanendo in top e calzoncini bianchi. Con un altro gesto si sciolse la lunga e comoda treccia. Rifilò il tutto a Kisame e gli sussurrò:

-Dovrai subire le conseguenze della tua richiesta. Sai che odio farlo-

-Tsk, quando te lo chiedeva Itachi lo facevi senza lamentarti-

-Con lui era diverso-

Senza aggiungere altro, entrò spedita nel locale, dal quale proveniva una musica potente e ritmata.

-Kisame- chiamò Sasuke –cosa deve fare quella?-

-Lei distrarrà tutti i presenti, mentre noi prenderemo il contabile-

-Ma come farà a distrarre tutta la gentaglia presente?- chiese Karin con il suo tono isterico dopo il semi spogliarello della ragazza.

-Lo vedrai, gallina- ghignò Kisame, aprendo la porta del locale per farli entrare.

 

Entrarono nel locale al seguito della ragazza, che camminava a testa alta tra la folla, dalla quale provenivano fischi di approvazione e sguardi a dir poco assatanati.

-Cosa diavolo deve fare?- chiese Suigetsu

-Ve l’ho detto, lei è un asso nell’arte della distrazione- gli disse Kisame gridando al di sopra del frastuono – Itachi ne era a dir poco orgoglioso-

 

-tsk- fu l’unico suono di Sasuke prima di salire la scalinata che portava al piano superiore da dove potevano seguire i movimenti di Misaki e capire quando era il momento di agire e prendere il contabile.

 

-Quello è lui- disse Kisame all’orecchio di Sasuke, indicando un ometto basso e tarchiato in fondo alla sala –è una fortuna avere con noi Misaki. Ha sempre avuto un debole per la ragazza, rischiando più volte di essere trucidato da tuo fratello-

Sasuke non rispose, seguendo ancora la ragazza che era salita sul palchetto. In quel locale, oltre ad alcool, droghe e prostitute si poteva anche cantare al karaoke. Ovviamente pochi lo usavano, troppo ubriachi e incapaci di mettere insieme due parole.

Quando la corvina si voltò verso il pubblico, composto da ninja di vari villaggi e da normali uomini completamente bevuti, tutti la guardarono, riprendendo a fischiare e urlarle complimenti a dir poco spinti.

-Ehi la piccola ha successo con i maschietti, ne? Forse saranno le forme generose che ha, a differenza di un’altra di mia conoscenza –disse Suigetsu, ghignando, all’indirizzo di Karin, la quale iniziò a insultarlo fino a quando Sasuke li trucidò con lo sguardo, obbligandoli a prestare nuovamente attenzione a ciò che succedeva sul palco.

La ragazza dai mossi capelli neri stava parlottando con dei ragazzi musicisti a vedere gli strumenti che imbracciavano.

Kisame stava sghignazzando senza controllo.

-Cosa hai da ridere?- gli chiese Juugo, reso nervoso dall’ambiente.

-Quella stronza darà una bella scossa al posto. Ehi, Sasuke-

Il nukenin di voltò verso il nuovo compagno di team, con il solito sguardo vuoto.

-Io prenderò il contabile, tu dovresti dare una mano a Misaki. Appena finirà di intrattenere il pubblico, i più ubriachi cercheranno di prenderla e da sola non ce la farà-.

Con un’alzata di spalle, lo squalo capì che aveva accettato. Dopotutto il contabile conosceva Kisame e lo avrebbe seguito senza fare resistenza.

Mentre Sasuke focalizzava la sua attenzione su Misaki, Kisame facendosi largo tra la folla cercava di raggiungere il contabile.

La musica iniziò a suonare nel locale e Misaki, come se facesse quello da una vita, prese il microfono davanti a lei sicura, muovendosi a tempo. L’attenzione del pubblico era tutta puntata su di lei così nessuno, nemmeno coloro adibiti alla sua sicurezza, videro il contabile allontanarsi con Kisame.

 

Misaki intanto aveva dato il via al suo spettacolo.

 

For those who don't know me, I can get a bit crazy
Have to get my way, 24 hours a day
'Cause I'm hot like that
Every guy everywhere just gives me mad attention
Like I'm under inspection, I always get the 10s
'Cause I'm built like that

I go through guys like money flyin' out their hands
They try to change me but they realize they can't
And every tomorrow is a day I never planned
If you're gonna be my man, understand

[Chorus]
I can't be tamed, I can't be saved
I can't be blamed, I can't, can't
I can't be tamed, I can't be changed
I can't be saved, I can't be (can't be)
I can't be tamed

If I see my reflectiona bout my intentions
I'll tell ya I'm not here to sell ya
Or tell ya to get to hell
I'm like a puzzle but all of my pieces are jagged
If you can understand this, we can make some magic
I'm on like that

I wanna fly I wanna drive I wanna go
I wanna be a part of something I don't know
And if you try to hold me back I might explode
Baby by now you should know

[Chorus]
I can't be tamed, I can't be saved
I can't be blamed, I can't, can't
I can't be tamed, I can't be changed
I can't be saved, I can't be (can't be)
I can't be tamed

 

La ragazza mentre cantava era scesa dal palco dopo aver visto Kisame allontanarsi con la loro preda, ed evitando i ninja più audaci che cercavano di acchiapparla, si era ritrovata di fronte alla porta di uscita del locale.

-Devo ammettere che è furba-

-Eh?- chiese Suigetsu, completamente perso nello spettacolo sottostante

-Andiamo, idiota- disse Juugo, seguendo un Sasuke ghignante.

 

I'm not a trick you play, I ride a different way
I'm not a mistake, I'm not a fake, It's set in my DNA
Don't change me (x4)
(I can't be tamed)

I wanna fly I wanna drive I wanna go
I wanna be a part of something I don’t know
And if you try to hold me back I might explode
Baby by now you should know

[Chorus]
I can't be tamed, I can't be saved
I can't be blamed, I can't, can't
I can't be tamed, I can't be changed
I can't be saved, I can't be (can't be)
I can't be tamed

 

Appena pronunciata l’ultima parola lanciò a terra il microfono e con un colpo secco aprì e richiuse la porta alle sue spalle, sfuggendo ai suoi assalitori.

 

-Devo dire che sei brava a distrarre- una voce che non conosceva, la fece voltare, trovandosi davanti un folto gruppo di persone, capeggiato da un ninja con i capelli d’argento e un solo occhio visibile sul viso completamente coperto da una maglia con il collo fino al naso e il copri fronte di traverso su l’occhio sinistro. Un corpi fronte molto noto. La foglia era lì.

 

-Cosa vogliono da me i ninja del villaggio più forte della terra del fuoco?- chiese la ragazza guardandoli uno a uno, fino a soffermarsi su Naruto.

-Tu- disse indicandolo – sei il Jinchuuriki del Kyuubi, vero?-

-Come lo sai?- chiese Kakashi.

-Il mio sensei me lo aveva descritto. Biondo, occhi celesti, alto e con dei strani segni sul viso, simili a baffi-.

-Chi era il tuo sensei?-

-Ninja copia Kakashi, non fare domande a cui sai già rispondere- disse Misaki guardandolo storto

-Quindi conosci anche me?-

-Certo, l’unico non Uchiha ad avere lo Sharingan è molto conosciuto. So la maggior parte dei vostri nomi. Itachi-sensei vi aveva descritto quasi tutti, probabilmente sapendo che mi avreste cercata, prima o poi-

-Dove sono gli altri?-

-Mah in giro…- disse vaga la ragazza

-Non prenderci in giro dattebayo - intervenne Naruto –dov’è Sasuke?-

 

-sono qui Naruto-

Dall’ombra emerse il ragazzo Uchiha, ghignando in direzione dei suoi ex compagni.

 

 

Tutti i ninja presenti guardarono alla destra della ragazza.

-Ce ne hai messo di tempo a raggiungermi Uchiha. Potevo già essere morta-

-Tsk come se qualcuno di quelli lì dentro potesse avere qualche possibilità di batterti-

-Stai per caso elogiandomi?-

-Tsk- senza aggiungere altro si voltò verso Kakashi – non ditemi che siete ancora qui per cercare di riportarmi al villaggio-

-Anche- disse Kakashi –ma siamo qui prima di tutto per lei-

-E cosa volete da me?-

-Abbiamo l’ordine di portarti a Konoha dove sarai protetta dalle mire di Madara Uchiha-

-Tsk- disse Misaki – ora la foglia è preoccupata della mia sorte? Ditemi, dove eravate quando a proteggermi, ci pensavano solo Itachi e Kisame, facendo il doppiogioco con Madara in persona? Non ho la minima idea di seguirvi fino al vostro dannato villaggio-.

-Ehi, sei come Sasuke, dattebayo!- intervenne Naruto.

-Zitto Naruto- lo interruppe Sakura –Misaki, spiegaci perché non vuoi seguirci-

-Perché, cara la mia chewing-gum gigante, è colpa dei vostri capi se Itachi è diventato un assassino traditore-

Sasuke alla sua destra la guardò chiedendole sotto voce

-Tu sai?-

-Si-

-Itachi?-

-Esatto-

Appena finito il piccolo dibattito, compreso solo dai due partecipanti, Sasuke e Misaki si misero in posizione di attacco.

-Non vi seguirò e se cercherete di prendermi con la forza, vi combatterò-

 

-Sai aveva ragione. Lei li ha seguiti di sua spontanea volontà- disse Yamato.

-Credo proprio di sì. Preparatevi, quella ragazza è stata allieva di Itachi- disse Gai ai ragazzi alle sue spalle.

--Io prendo Kakashi- le disse Sasuke –tu occupati di Yamato e Gai. Attenta non scherzano-

-Non preoccuparti per me. Piuttosto sta attento a non ferirti il bel faccino- gli rispose la ragazza ghignando e ricevendo uno sguardo con lo Sharingan attivato, prima di scagliarsi alla velocità della luce contro i loro nemici.

-FERMATEVI!-

Quando la ragazza e Sasuke erano a un centimetro dai loro avversari, sbigottiti dalla loro velocità ,l’urlo li fece bloccare con le katane alzate.

Kisame, e il resto del gruppo, li aveva raggiunti.

-Misaki non osare attaccarli!- le disse Kisame avvicinandosi alla ragazza che lo guardava truce - ricordati quello che ti ha sempre detto Itachi sul villaggio di Konoha-

-Tsk, questi vogliono portarmi via. Se mi portano al villaggio Madara ci metterà due secondi a trovarmi, visto che Konoha sarà pieno di sue spie!-

-Infatti tu non andrai con loro, ma niente lotte per oggi- continuò lo squalo

-Kisame Hoshigaki, perché non vuoi combattere contro di noi. In passato non ti sei mai risparmiato-

-In passato non avevo tempo di spiegarvi quale fosse la situazione. Come ora del resto. Il contabile a cui ho gentilmente estorto delle informazioni, mi ha detto che Zetzu arriverà qui a breve. Dobbiamo andare-

-Non possiamo lasciarvi scappare- disse Kakashi –o ci date qualche spiegazione o dovremo combattere contro di voi e prenderci la ragazza-.

-Tsk, come sei mi lasciassi prendere da voi, facendomi difendere da altri. Non ne ho bisogno. Facciamo così- disse Misaki ghignando –se uno solo dei tuoi ragazzi riesce a battermi, verrò con voi-

Sasuke, che fino ad allora era rimasto zitto, stirò le labbra in uno dei suoi soliti ghigni, rinfoderò la spada e si allontanò da lì appoggiandosi indifferente a uno dei muri del locale, raggiunto da Suigetsu, Karin e Juugo.

-La lasci fare?- gli chiese Suigetsu.

-Non ha bisogno di noi per stendere quelli-

-Nemmeno Naruto?-

-Tsk-

 

Kakashi si consultò con i suoi compagni e decisero che a battersi contro di lei sarebbe stato uno solo. Poiché era una ragazza, Sakura si propose e nessuno obbiettò. Dopotutto anche se il suo sensei era Itachi, lei rimaneva una ragazza e Sakura era potente.

-Ehi Sasuke- lo chiamò Misaki –quella è una tua ex compagna di team?Posso agire come meglio credo-

Il ninja annuì solamente, interessato per la prima volta a vedere come si sarebbero comportati i ninja della foglia vedendo Sakura battuta come niente.

 

-Non ti preoccupare. Ci andrò piano con te- le disse Sakura, convinta di avere già la vittoria in pugno. Non capiva il perché, ma quella ragazza le stava davvero sullo stomaco. Conosceva Sasuke da un giorno e già lo chiamava senza nessun suffisso. Questa cosa la innervosiva.

-Come se potessi anche solo sfiorarmi, fronte spaziosa- le disse Misaki, ridendo.

Quell’appellativo, come tutti a Konoha sapevano, dava davvero fastidio a Sakura. Infatti la kunoichi dai capelli rosa caricò il suo poderoso pugno pronto a scagliarlo su Misaki, che rimaneva immobile, continuando a ridere, a braccia incrociate sul petto.

La rosa iniziò a colpire l’altra con una veloce serie di diretti, ma Misaki li vedeva tutti e li schivava. Sakura era ad un livello troppo basso anche solo impensierirla. Dopotutto lei aveva una quantità enorme di chakra ed era stata allenata da uno degli Uchiha più potenti esistiti dai tempi di Madara stesso. L’altro Uchiha, che forse un giorno avrebbe superato sia Itachi che Madara, era alla sua destra guardando interessato lo scontro.

-Che noia- disse Misaki, prendendo Sakura per un polso e buttandola a terra con un colpo secco verso il basso –sul serio credete che lei possa battermi. Per chi cazzo mi avete preso?- urlò la ragazza al resto del gruppo -Io non sono una kunoichi di Konoha, debole e piagnona. Se non volete che la faccia fuori, mandate avanti qualcuno che possa almeno colpirmi una volta-

Tutti i ninja della foglia, guardarono Misaki sbalorditi. I pugni di Sakura non l’avevano nemmeno sfiorata.

-Kakashi- sensei- intervenne con un filo di voce Hinata, che per la prima volta aveva visto il chakra di Misaki –quella ragazza..ha tanto chackra quasi quanto Naruto-kun-

-Dovevo supporlo visto quale sarebbe il suo ruolo per Madara.Ed è anche in grado di nasconderlo-.

I ninja della foglia guardarono Kakashi in cerca di spiegazioni, ma il ninja scosse il capo argentato per rimandare a dopo le spiegazioni.

-Sakura, vieni via di lì. Non puoi batterla-.

-Non ci penso nemmeno Kakashi-sensei- ‘Sa’ske-kun mi sta guardando’ completò mentalmente la rosa –io non mi arrendo-

-Notevole, ma dovresti seguire le direttive del tuo sensei. Io non voglio farti del male, ma se insisti, sarà necessario-.

 

 

 

 

 



RINGRAZIAMENTI:


_Giuly_: sei giuly_the princess con un nuovo nick? beh in qualunque caso grazie mille per la tua recensione. Per sapere qualcosa in più su Misaki dovrai aspettare che lo scoiattolo assassino le chieda qualcosa...per adesso non ne ha avuto il tempo, ma soprattutto non ne aveva un particolare interesse..Spero che anche il capitolo sopra sia stato di tuo gradimento. Credo si capisca bene che Sakura non mi è molto simpatica...-_-..soprattutto perchè rincorre Sasuke e illude Naruto, dicendogli che non gli interessa più....


Aiko Tsukigomori: *arrosisco per i tuoi complimenti* spero che anche ciò che sta sopra sia stato di tuo gradimento...Sasuke alla fine ha deciso di seguire la richiesta di suo fratello...


La canzone è Can't be Tamed di Miley Cyrus, che mi sembrava adatta a Misaki.

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Capitolo 6
*** CAP 6 - SAKURA A TERRA. MISAKI E SASUKE COMBATTONO. ***


 

SAKURA A TERRA. MISAKI E SASUKE COMBATTONO.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Non sottovalutarmi. Sarai anche stata allieva di Itachi, ma rimani comunque una ragazza-

-Sakura, tu credi davvero che se fossi una normale ragazzina, Madara mi cercherebbe?I vostri capi vi hanno detto cosa Madara vuole farmi?-

-No-.

-Allora, se uscirai viva da questo scontro, chiedi spiegazioni alla tua maestra Tsunade-sama, lei sa sicuramente tutto-.

-Non c’è bisogno- intervenne Sai- io so tutto su di te-

-O davvero?- chiese Misaki guardandolo ironica- avanti sentiamo-.

- Tu sei destinata a divenire una Jinchuuriki. Danzou, prima di morire per mano di Sasuke, ci aveva informato sui reali piani di Madara. Una volta morto il sigillo sulla mia lingua è stato tolto e ora posso parlare. Madara vuole riunire tutti i Bijuu per riportare in vita Juuby, il dieci code, ma per poterlo dominare ha bisogno di un contenitore umano, con una quantità enorme di chakra. E tu sei la candidata perfetta-

Misaki applaudì Sai –bravo ragazzo. Hai imparato bene la lezione. E anche voi avreste dovuto chiedere spiegazioni al Godaime. Dopotutto lei sa tutto. Quel bastardo di Danzou è morto? Bravo Sasuke-

Il moro la guardo, ghignando soddisfatto.

-Allora ragazza- disse Misaki a Sakura –vuoi ancora affrontarmi?-

-Sakura-chan, lascia perdere. Ci vado io- disse Naruto facendosi avanti –lei ha troppo chakra per te, solo io posso batterla-

-Naruto, stai indietro- gli disse la rosa, alzandosi dopo il colpo di Misaki –voglio battermi io-.

-Stai cercando di metterti in mostra davanti a Sas’ke? Beh se ti batti con lei l’unica cosa che mostrerai, sarà il tuo cadavere- le urlò Karin dalla sua postazione vicino a Sasuke.

-Misaki- la chiamò Sasuke –non ucciderla. Non serve a nulla-

-Va bene, non ne avevo comunque intenzione-

Misaki, senza che nessuno a parte Kakashi e Sasuke con lo Sharingan potessero seguirne i movimenti, si portò alle spalle di Sakura, dandole un violento pugno alle costole e spedendola lontana, sotto gli sguardi preoccupati dei compagni della rosa.

Intanto Sakura si era rialzata, e realizzando di avere almeno due costole rotte stava cercando di saldarle con un jutsu medico, ma Misaki l’aveva già raggiunta.

-Regola numero uno: quando il tuo avversario ha una quantità enorme di chakra, non sanare le ferite riportate, altrimenti non avrai scampo-

Con un altro colpo micidiale la rosa fu fiondata dall’altra parte. Avendo cercato di bloccare il colpo diretto ancora alle costole, si era rotta il braccio sinistro.

‘Quella ragazza è incredibile. E’ incredibilmente veloce e potente’ pensiero che aveva la maggior parte dei presenti.

Misaki si stava già fiondando verso Sakura, quando qualcuno la bloccò prendendola per la vita.

- Sasuke, cosa diavolo fai? Lasciami!-

-Hai fatto abbastanza- disse il ninja – e piantala di agitarti. Non ti lascerò andare-

-O avanti Sasuke, la tua ex sta bene. E’ forte fisicamente-

-Tsk- disse il ninja, trascinando una scalpitante Misaki lontano da Sakura.

-Ino- chiamò Sasuke –va da Sakura. Ha tre costole rotte sulla destra e il braccio sinistro danneggiato in due punti-.

Tutti guardavano la ragazza trattenuta da Sasuke. Il ninja non lo dava a vedere, ma faceva leggermente fatica a trattenerla.

-Misaki- la chiamò – se non la finisci giuro che ti elimino-

-Tsk. Come se ce la potessi fare-

-Sai che posso-

-Uff-

Finalmente la ragazza si era calmata. Ino aveva già raggiunto Sakura e l’aveva trasportata svenuta, vicino ai suoi compagni.

-Sasuke, come hai potuto lasciarle ridurre così Sakura-chan?- chiese Naruto

-Ehi biondo. Dovresti ringraziarlo piuttosto. Se non mi avesse fermato in tempo, della vostra amica non sarebbe rimasto molto. E poi è stata lei a insistere. Io e anche il vostro sensei l’avevamo avvisata di non battersi. Del tuo gruppo tu sei l’unico che possa tenermi testa e, forse, battermi-

-Allora lo farò e ti porterò a Konoha con Sasuke-

-Ancora? Non ti entra in quella testa che né io né lui vogliamo venire al tuo villaggio?-.

-Lascia perdere. Non si arrenderà-

-Non sarà che in realtà anche lui è innamorato di te?- chiese Misaki, ricevendo un colpo alla nuca da Kisame

-Mai una volta che tu riesca a rimanere seria più di mezz’ora vero?-la ragazza gli cacciò fuori la lingua molto elegantemente e poi si rivolse ai ninja di Konoha.

-allora ho battuto Sakura. Quindi io vado con loro e voi tornerete a Konoha dicendo che sono morta o quello che volete-

-Mi dispiace ma non possiamo-

-Ehi, voi di Konoha non sapete nemmeno mantenere la parola data?- chiese Suigetsu alterato.

-Si, ma lei è davvero troppo importante. Dobbiamo nasconderla a Madara-

-Kakashi- lo interruppe Sasuke –tu credi davvero che sarà al sicuro a Konoha? Non credi con noi lo sarà di più?-

-Forse, ma lei non può viaggiare con dei nukenin. Lei non lo è-

-Tsk. Che assurdità. Io sono una nukenin dalla nascita. I miei genitori erano di Konoha proprio come voi e sono scappati dopo la mia nascita, perché i vostri amati anziani volevano farmi diventare il contenitore del Kyuubi, visto che Kushina Uzumaki era diventata troppo debole per contenerlo-

-Mia madre?- chiese Naruto.

-Si lei. Se i miei genitori fossero rimasti al villaggio ora sarei io il Jinchuuriki della Volpe e non tu-

I presenti ammutolirono e Sasuke la guardava adirato.

-Idiota, non potevi dircelo prima che eri nata a Konoha?-

-Tanto non serviva a nulla, cretino –gli rimbeccò lei – io non sono nemmeno registrata nel villaggio e di certo non gli dirò i nomi dei miei genitori-.

 

Kakashi intanto si era sistemato il copri fronte in modo da liberare lo Sharingan e con lui anche Yamato si preparava a combattere.

-Voi state indietro- stava appunto dicendo questo ai ragazzi – loro saranno nostri avversari-

-Perché?- chiese Naruto –voglio affrontare Misaki per vendicare Sakura-.

-Se dovessi perdere il controllo si scatenerebbe il Kyuubi e Madara sarebbe qui in un secondo- gli spiegò Kakashi –stai indietro e ascolta per una volta, Naruto-

Il ragazzo biondo si allontanò dal suo sensei, guardando verso Sasuke che lo fissò di rimando.

-Gai, tu controlla che gli altri non li aiutino-

-Tsk come se ci servisse aiuto- disse Sasuke

- Sasuke, so che ti senti forte, ma tu e la tua nuova compagna non avete mai combattuto insieme- disse il ninja copia mettendosi in posizione

- Kakashi, dimentichi chi era il mio maestro- gli rispose Misaki per poi rivolgersi a Sasuke –pronto?-

Dopo l’impercettibile cenno di assenso i due ninja si scagliarono sugli avversari.

Kakashi fu affrontato da Sasuke, mentre Yamato da Misaki.

I due ragazzi estrassero le katane.

- Chidori – facendo scorrere il fulmine sulla lama

- Fuuton, lama di vento- diceva Misaki al suo fianco facendo scorrere il chakra vento sulla katana.

I due sensei, schivarono gli affondi e componendo i sigilli Yamato bloccò i movimenti di Misaki grazie al mokuton , l’arte del legno.

-Oh quindi sei la specie di re-incarnazione del Primo di cui mi ha parlato Itachi?- gli disse Misaki – ehi Sasuke che ne dici di aiutarmi?-

-Arrangiati-

-Simpatico- concentrando il suo chakra nelle mani riuscì a liberarsi e poi compose i sigilli del katon e con una piccola pioggia di fuoco bruciò il restante legno che la imprigionava.

-Vedi il legno è forte non ci sono dubbi, ma contro il fuoco può poco..sai, brucia-

-Ah, anche il Katon… brava.Allora userò un’altra tecnica: Suiton, drago acquatico-

La ragazza non fece in tempo a spostarsi, ma grazie alla sola tecnica della terra che conosceva riuscì a sollevare il terreno evitando di annegare.

-Ehi Misaki, sei una piaga- le disse Sasuke dal basso –cerca di non distrarmi-

-Allora cerca di non guardarmi il culo in continuazione se non vuoi distrarti, scemo-

-Non intendevo quello, idiota. Se smuovi la terra perdo l’equilibrio- le disse continuando a combattere contro Kakashi a colpi di Katon, prontamente bloccati dal Suiton dell’altro.

-ah ops- rispose la ragazza ridendo e portandosi una mano dietro la testa- dimenticavo che eri gay- gli disse raggiungendolo a terra.

Mentre lui la guardava omicida, lei gli propose:

-Che ne dici se la facciamo finita e ce ne andiamo? Io non voglio incontrare Zetsu, mi fa schifo-

-Tsk,come siamo delicate-

-Tsk, come siamo omosessuali-

-Piantala e seguimi-

-Katoon, palla di fuoco- urlò Sasuke

-Fuuton tempesta di vento- urlò Misaki.

I loro avversari iniziarono a correre per evitare il fiume di fiamme, potenziato dal vento di Misaki.

 

Gli alberi dei dintorni erano completamenti bruciati. Un fumo nero si era alzato nella zona, ma Naruto lo allontanò con il vento e fu allora che videro Sasuke e Misaki uno di fianco all’altro.

-Come fanno a combattere così insieme senza praticamente conoscersi?-

-A parte la concordanza dei loro elementi, devi aggiungere che Misaki ha sempre visto combattere Itachi, e nonostante tutto Sasuke, per quanto possa essere diverso, è pur sempre suo fratello- spiegò Kakashi

-Quindi tu credi che riescano a combattere così in sintonia perché Misaki conosce molto bene le tecniche di combattimento degli Uchiha?-

-Esatto. Itachi l’ha allenata per due ragioni: primo saper combattere a fianco di un Uchiha e secondo saper combattere contro un Uchiha. E’ sia la compagna sia l’avversaria ideale di Sasuke-

-Se quei due dovessero aumentare la loro sintonia, sarebbero davvero duri da battere-

-Hai perfettamente ragione Gai- gli rispose Kakashi –gli altri stanno bene?-

-Si anche Sakura ha ripreso i sensi-

- Yamato andiamo e facciamola finita con questo scontro- disse Kakashi –saranno anche bravi a usare i jutsu in sintonia, ma nel corpo a corpo noi due saremo superiori, poiché ci conosciamo da tempo-

I due jonin iniziarono a correre verso i due ragazzi, mentre Sasuke dava loro le spalle. Continuavano a incrociarsi tra loro per confondere gli avversari, ma appena gli furono di fronte, capirono quanto quei due fossero realmente in sintonia.

Sasuke si era abbassato e Misaki usando la schiena dell’Uchiha come appoggio tirò un calcio volante in pieno viso a Yamato.

-Davvero credevate di riuscire a colpirci?-

Sasuke intanto aveva appoggiato la katana a terra.

-Misaki, vogliono combattere corpo a corpo-

-Dov’è il problema?- gli chiese la ragazza, lanciando la sua katana verso Kisame

-Loro si conoscono da anni e hanno combattuto assieme. Sono più in sintonia di noi-

-Ne sei sicuro?- gli chiese Misaki, guardandolo – non ha ancora capito cosa ha fatto Itachi con me?-

-No-

-Lui mi ha allenata per poter combattere con o contro di te. Mi ha insegnato praticamente tutte le tecniche del tuo clan. Se avessi lo Sharingan sarei la tua copia al femminile-

-Tsk. Vediamo se hai ragione-

Senza attendere altro i due ninja si misero schiena a schiena,mettendosi in posizione di attacco.

-Avanti. Fateci vedere cosa sanno fare due jonin della foglia- li sfidò Misaki

-Non avete nessuna possibilità-

-Vedremo- gli disse Sasuke attivando lo Sharingan.

I giovani partirono all’attacco uno di fianco all’altra e guardandosi di sfuggita, si divisero.

-Vogliono attaccarci ai lati- .

-Sbagliato, Kakashi- gli disse la voce di Sasuke alle sue spalle, prima di colpirlo in faccia

-Dov’è l’altra?-.

-Qui, pezzo di legno-

Yamato fece appena in tempo a voltarsi prima di ricevere un pungo allo stomaco. I due Jonin frenarono la loro corsa piantando le mani sul terreno.

-Kakashi, credo che abbiamo fatto un grosso errore di valutazione-

-Son d’accordo. Quei due sembrano nati per battersi insieme. Dobbiamo dividerli-

-Arrivano-

Sasuke con un solo cenno d’intesa, prese la mano sinistra di Misaki,in corsa, e con un violento colpo la lanciò in aria, facendola sparire oltre la cappa di fumo creata dal loro incendio.

-Dannazione, avevano pensato a tutto- disse Shikamaru che guardava con gli altri lo scontro da lontano –come diavolo fanno ad avere quella sincronia se si conoscono da un giorno?-

-Sarà un colpo di fulmine, dattebayo-

-Anche se fosse testa quadra, non potrebbero andare così d’accordo sul campo di battaglia. Non si conoscerebbero abbastanza-

-Beh- intervenne Hinata –probabilmente e-essere a-allenata da Itachi-sama le ha dato una mano-

-Cosa intendi?- le chiese Naruto.

-Intende dire che gli Uchiha hanno un modo particolare di combattere. Un po’ come gli Hyuuga che usano il juuken. Anche se non capisco come possa lei usarlo e seguire Sasuke senza Sharingan-.

-Te l’ho detto io, colpo di fulmine- proclamò sicuro Naruto, annuendo con gli occhi chiusi.

Errore madornale, perché un pugno lo colpì in testa. Sakura si era ripresa.

-Cosa diavolo stai dicendo?Una così non potrebbe mai interessare a Sas’ke-kun-

-Ahia. Sakura-chan io scherzavo-

-Sapete credo che Naruto non abbia tutti i torti- intervenne Shikamaru

-Ne vuoi uno anche tu?- gli chiese alterata Sakura,mostrandogli il pugno.

-Rifletti Haruno. Quante volte hai visto Sasuke combattere in coppia con qualcuno, che fosse maschio o femmina? O meglio hai mai visto Sasuke permettere a qualcuno di usarlo come trampolino di lancio o di farsi aiutare?-

Sakura lo guardò al che lui proseguì –non dico che sia un colpo di fulmine, ma bisogna ammettere che è strano. Va bene che lei sia praticamente stata allenata per battersi con o contro di lui da Itachi, ma nessuno obbligava Sasuke a combattere con lei-

La rosa ormai era in panico. Che Naruto avesse ragione?

 

 

-Ma cosa prende a Sasuke?- chiese Juugo

-Cioè?-

-Kisame, noi non abbiamo mai visto combattere Sasuke così con qualcuno. Sembra si conoscano da una vita e poi lui ha accettato la presenza di Misaki al suo fianco senza protestare minimamente. Perché?- chiese Suigetsu.

-Non vi preoccupate, poi vi spiegherò tutto. Anche perché Misaki avrà capito che c’è qualcosa di strano e dopo avermi pestato mi chiederà spiegazioni-.

 

Le sue supposizioni era più che motivate. Misaki stava giusto mandando un’infinità di maledizioni a Kisame.

-Quel dannato tonno in salamoia me la pagherà. E se quel baka di Itachi fosse vivo lo ammazzerei con le mie mani-.

-Si può sapere cosa hai da borbottare?-

-Niente-

Gli rispose la ragazza. Ovviamente anche Sasuke sentiva che c’era qualcosa di strano nel loro modo di combattere. Non aveva mai permesso a nessuno di affiancarlo nei combattimenti. Si faceva supportare dai suoi compagni, ma poi quello che combatteva corpo a corpo era lui da solo. La presenza di Misaki, a differenza che quella di altri, non gli causava nessun tipo di fastidio. Cosa diavolo aveva combinato suo fratello con quella ragazza?Combatteva con lei come se lo facesse da sempre.

 

-Devo ammettere che Itachi ti ha allenata bene- stava dicendo Kakashi, mentre schivava la maggior parte dei colpi di Misaki.

-Beh sicuramente meglio di quanto tu abbia allenato la rosa. A parte il suo pugno non sa fare altro. Dovrebbe allenarsi almeno nel corpo a corpo-.

-tsk, Sakura è brava-

-Non dico che non lo sia. Penso solo sia un po’ limitata nella conoscenza di jutsu e anche nelle arti marziali. Non è un problema mio, comunque. Ora facciamola finita, altrimenti la pianta con il disturbo della personalità mi troverà-

La ragazza scivolò al fianco di Kakashi e lo fece schiantare violentemente al suolo,ma scomparve.

-Dannato un Bushin. Quanto li odio-

-Misaki- la voce di Sasuke la fece voltare. Yamato e Kakashi l’aveva distratta con un Bushin per attaccare Sasuke da solo.

-Vedi abbiamo trovato una pecca. Non ti sei accorta che lui era in difficoltà- le disse Kakashi saccente

-Per forza, il suo chakra non si è alterato, ergo non è per niente in difficoltà- gli rispose Misaki.

I quattro si fermarono contemporaneamente.

-Cosa intendi dire?- le chiese Sasuke

-Che per seguire i tuoi movimenti ed essere al momento giusto nel posto giusto seguo il tuo chakra. Quando si decide una direzione, il chakra si sposta e così capisco se tu vai a sinistra o destra. Semplice no? Io non ho lo Sharingan. Tu usi quello che seguirmi, vero?-

Sasuke annuì. Ora era chiaro. Quella ragazza riusciva a percepire i cambiamenti di chakra di Sasuke, perché simile a quello di Itachi.

Se quei due si fossero allenati insieme sarebbero stati imbattibili. Questo pensiero spinse Kakashi a un gesto fuori dai suoi schemi. Con uno scatto fulmineo, si ritrovò alle spalle di Misaki, l’unica che poteva essere colta di sorpresa, almeno una volta, e la colpì violentemente alla schiena facendola svenire e schiantare al suolo.

-Kakashi, sei diventato così codardo? Mi dispiace per voi, ma ho fatto una promessa e ora devi pagare per il tuo gesto, anche se di lei non m’importa-

-Quale promessa?-

-Sono affari miei- gli disse Sasuke prima di aprire gli occhi e scagliare l’Amaterasu su tutta la foresta circostante, causando un aumento della temperatura e un fumo nero e spesso.

Kakashi, nonostante lo Sharingan attivato non vide nulla. Sentì solo un tonfo al suo fianco e un colpo alla nuca che gli fece perdere i sensi.

**

 

-Ahia che botta, dannato ninja con i capelli da vecchio- si stava lamentando Misaki, massaggiandosi lo sterno con cui aveva colpito il suolo, mentre Karin le spalmava una crema sulla schiena per farle passare il dolore –razza di codardo-.

-Ma ti sei davvero fatta male davanti?- le chiese all’improvviso Suigetsu.

-Sì, perché?-

-pensavo che tutto quello che hai lì, ti avesse fatto da cuscino-

Suigetsu non potè aggiungere nulla, perché la ragazza stava facendo i sigilli di una tecnica.

-Lascia perdere Misaki, lo farai evaporare più avanti- le disse Kisame alla sua destra.

-Quindi dove siamo?- chiese la ragazza guardandosi intorno.

-Siamo in una grotta poco lontana da luogo dello scontro. Dopo che Kakashi ti ha colpito alla schiena, Sasuke ha scagliato l’Amaterasu ti ha caricato in spalla e ci ordinato di seguirlo-

La ragazza rifletté sulle sue parole. Dannazione avrebbe dovuto ringraziare quell’odioso scoiattolo.

-Kisame- lo chiamò –sai che ora mi devi delle spiegazioni, vero?-

-Ci devi- intervenne Sasuke dall’ingresso della grotta.

-Oh guarda il mio prode salvatore- gli disse Misaki guardandolo ironica –scherzi a parte, grazie per non avermi lasciata bruciare, nonostante la mia distrazione-

-Tsk-

-Ma a parte questi strani versi, non sa dire altro?- chiese Misaki a Juugo, sottovoce, facendo stirare le labbra del ragazzo in un semi sorriso.

 

-Kisame, adesso spiega- gli disse perentorio Sasuke.

-Come sapete Pain, aveva ordinato a me e Itachi di cercare e portargli lei- disse indicando Misaki –ma Itachi si legò un po’ troppo alla sua preda e la nascose all’Akatsuki. Lui stava davvero male a causa di una malattia e sapeva che la sua morte era vicina, così allenò la sua protetta per combattere con o contro un Uchiha. Le spiegò cosa era realmente accaduto la fatidica notte dello sterminio del Clan Uchiha e le insegnò tutte le vostre tecniche. Non potendo contare sullo Sharingan, la aiutò a capire i cambiamenti di chakra istantaneamente, ma anche questa tecnica ha un limite. Si può memorizzare alla perfezione solo un tipo di chakra-.

-Allora come mai io riesco a combattere così con Sasuke?-

-Perché tu non sei mai riuscita a memorizzare quello di Itachi. Forse lui già lo sapeva, ma tu oggi hai riconosciuto, come se fosse naturale, il chakra di Sasuke, non perché è il fratello di Itachi. E’ successo e basta. Destino-.

-Io più che destino la chiamo sfiga- disse Misaki, alzandosi a fatica e avvicinandosi a Kisame –tu e quel bastardo mi avete usata come un giocattolo solo per aiutare lui a battere Madara, vero?-

-Non dire assurdità. Lui ti allenava perché tu avessi almeno qualche possibilità di sopravvivere-.

-allora perché ha chiesto a me di proteggerla?- intervenne Sasuke

-Perché voleva che lei si salvasse. Lei doveva vivere. Questo contava per Itachi. Misaki non fare l’errore di credere che lui non fosse legato a te. Ha agito così soprattutto per aiutare te e ha chiesto a Sasuke di proteggerti perché si parla pur sempre di Madara-.

La ragazza annuì solamente e con un balzo saltò fuori dalla grotta per trovare una valvola di sfogo.

 

Si ritrovò seduta con le gambe abbracciate vicino al petto, fissando una conca di acqua in cui si gettava una piccola cascata.

Stava cercando di non pensare che Itachi si fosse avvicinato a lei solo per aiutare Sasuke nella sua lotta contro Madara, ma era davvero difficile. Dopotutto lui non aveva mai detto niente su di loro. Sempre se un loro esistesse. Fece un profondo respiro

-Juugo esci da lì. Ti ho sentito-

Il ragazzo dai capelli arancioni si avvicinò, cauto. Sapeva che era arrabbiata e frustrata dalla verità appena sentita.

-Come va?-

-Grazie-

-Per cosa?-

-Solo per avermelo chiesto. Finora non l’ha fatto nessuno. Di certo non me lo aspettavo da Sasuke, ma almeno da Kisame si-

-Senti io non so cosa sia successo tra te e Itachi, e non m’interessa. So che gli Uchiha hanno un mucchio di difetti, ma non penso sia dei bugiardi. Almeno Sasuke dice sempre quello che pensa,quando parla ovviamente-

Misaki rise alla sua affermazione su Sasuke

-Spero tu abbia ragione Juugo, altrimenti mi sono illusa sul serio quando credevo di aver reso Itachi felice almeno una volta-

-Lo hai fatto- disse un'altra voce alle sue spalle –lo si vede qui- le disse Kisame lanciandole una foto.

Era la foto che tanto interessava a Sasuke, che si trovava sul mobile in sala.

-Perché?-

-Guarda bene i suoi occhi-

-Cos’hanno di strano?-

-non vedi quanto è diverso il suo sguardo solo perché gli sfiori la mano con la tua?-

Misaki guardò attentamente Itachi e, come Sasuke prima di lei, la vide quella piccola scintilla di vita nel suo sguardo.

 

 

 

 

 

RINGRAZIAMENTI:

 

 

Aiko Tsukigomori: per adesso a parte un piccolo odio mal celato tra i due non c’è nulla..ma chissà in futuro..diciamo che Misaki è ancora legata al ricordo, e che ricordo, di Itachi. Insomma ancora una volta lo scoiattolo si ritrova a dover ‘battere’ di nuovo la donnola…^^

 

_Giuly_: si anche io non sopporto la cicca gigante…e come te credo che i konohesi dovrebbero lasciare sasuke al suo destino. Lui è troppo emo per capire che ormai non ha più nulla di cui vendicarsi e non tornerà mai a Konoha…

 

Dragona: ciao caraaaaaa…come sono felice di vederti anche qui…spero che questa storia con sasukkia ti piaccia almeno quanto quella su Inuyasha….^^




Avete capito che ha combinato l'affascinante Itachi con Misaki? L'ha resa sia un'anti Uchiha che un'alleata perfetta per il piccolo scoiattolo Emo....scusate se Sakura fa la figura dell'incapace, ma per me lo è sul serio...come un po' tutte le donne di Naruto...forse il mangaka è un tantino maschilista vista la scarsità di femmine potenti..no?

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Capitolo 7
*** CAP - 7 IL PRIMO LITIGIO. ALLENAMENTI CON SASUKE ***


 

 IL PRIMO VIOLENTO LITIGIO. ALLENAMENTI CON SASUKE.


 

 

 

 


 

I ninja di Konoha, una volta diradata la coltre di fumo, avevano atteso che tutti si riprendessero dall’intossicazione, grazie all’aiuto di Sakura e Ino.

-Sono fuggiti e la puzza di fumo m’impedisce di seguirne l’odore- stava dicendo Kiba a Kakashi.Il ninja copia per la prima volta non sapeva cosa fare: cercare ancora il gruppo di Sasuke o ritornare a Konoha?

-Kakashi-sensei- lo chiamo la voce di Sakura, leggermente più atona del normale –credo sia meglio tornare. Yamato-sensei ha preso un forte colpo alla testa dobbiamo controllare meglio che non ci siano danni-

-D’accordo Sakura. Torniamo a casa-

Era strano che Sakura proponesse di lasciare andare Sasuke, ma Yamato forse era grave e il suo essere un medico aveva, come forse doveva sempre essere per un ninja, preso il sopravvento su i suoi sentimenti-

Il resto del gruppo si era preparato e aveva iniziato a correre, ma Sakura si fermò un attimo a guardare il punto dove Sasuke e Misaki erano spariti. Sembrava quasi di vederli ancora fianco a fianco pronti a combattere. Questa nuova situazione le dava parecchio fastidio. Il comportamento di Sasuke era strano. Di solito non lasciava mai combattere nessuno con lui perché credeva che tutti fossero degli intralci. In primis proprio lei, che per lui era totalmente incapace di difendersi. Misaki invece era forte ed era anche molto bella. Dannazione.

-Sakura-chan- la ragazza si voltò verso Naruto –non ti preoccupare. Sasuke, lo sai non ha interesse per nessuno a parte se stesso, se la lascia stare al suo fianco, deve avere un motivo, dattebayo-.

-Tu credi?-.

-Sì ne sono certo, dattebayo- le sorrise solare per poi porgerle la mano e aggiungere –andiamo, la prossima volta lo riporteremo a casa-.

I due ninja raggiunsero il gruppo dei compagni e si eclissarono, in direzione di Konoha.

 

 

**

-Questo sarà il nostro rifugio- stava spiegando Kisame al gruppo alle sue spalle –lo usavamo io e Itachi. Madara non lo conosce-

Si trovavano davanti a una casa di medie dimensioni, poco più piccola rispetto a quella di Misaki, disposta su due piani.

Al piano terra, tra parecchi centimetri di polvere, vi erano: la sala, la cucina, una stanza da letto e un bagno. Al piano superiore vi erano altre due camere e un bagno. Se non fosse stato per la sporcizia presente, a causa del mancato utilizzo, sarebbe stata accogliente. Nella sala vi erano un divano, due poltrone e un tavolino. La cucina era ampia con un tavolo in cui ci sarebbero state comode almeno otto persone ed era ben attrezzata.

-Mi spieghi come facevate tu e Itachi ad avere questo posto?- chiese Misaki sbalordita dalla grandezza del rifugio. Da come lo aveva presentato Kisame si aspettava una bettola.

-Ti sbagli. Questo posto era della mia famiglia. Vedi?- le disse Sasuke indicandole un ventaglio rosso e bianco, simbolo degli Uchiha.

-Sì, infatti Itachi mi aveva accennato che questo alloggio fosse di uno dei suoi parenti-

-Beh direi che Uchiha o no, qui c’è bisogno di una pulita- disse Misaki, cercando qualcosa nella sua sacca. Finalmente trovo ciò che le serviva e legandosi i lunghi capelli si voltò verso Karin e gli altri, con le mani sui fianchi.

-Allora direi che i ragazzi potrebbero prendere l’acqua che ci servirà per pulire, mentre Karin ed io sistemeremo un piano a testa-

-Io dovrei pulire?-

-Si. Senza storie- le disse secco Sasuke, mentre seguiva gli altri al fiume per prendere l’acqua.

Nel frattempo Misaki stava aprendo le imposte del piano terra e Karin faceva lo stesso con quelle del primo piano.

La polvere che si sollevava le faceva starnutire, ma non si fermavano. Presero le lenzuola dagli armadi e le accatastarono all’entrata. Dovevano lavarle prima di poterle usare. Nel frattempo i ragazzi arrivarono con due secchi d’acqua a testa. Misaki era chinata per prendere uno straccio e quando alzò lo sguardo, arrossì istantaneamente. Juugo era sopra di lei senza maglia. Il ragazzo dai capelli arancioni, come gli altri del resto, era ben messo. Karin, dal piano di sopra, quasi cadeva dal balcone quando vide Sasuke a torso nudo.

-Tieni, Misaki - le diceva Juugo, appoggiando i secchi a terra – questi sono i primi. Se ve ne serviranno altri, li andremo a prendere-.

La ragazza si alzò e lo ringraziò sorridendo. Tutte queste scenette non sfuggirono all’attenzione di Suigetsu e Kisame che iniziarono a canzonare Juugo imitando lui e Misaki, dicendo frasi d'amore.

-Oh piantatela- gli disse Misaki lanciandogli uno straccio pieno di polvere e ragnatele – è solo stato gentile, cretini- si rivolse poi a Juugo –lasciali perdere-

-Sì, non ti preoccupare. Posso aiutarti?-

E così sotto gli sguardi divertiti di Kisame e Suigetsu e quello strano di Sasuke, i due iniziarono a sistemare il piano terra. Misaki era in piedi su una sedia per pulire i vetri della cucina, quando una delle gambe cedette e Misaki cadde.

Non toccò il suolo perché qualcuno la prese al volo.

-Grazie, Sasuke - disse mentre il moro la metteva a terra

-Tsk, sta più attenta. Non posso seguirti per tutta la casa per prenderti al volo ogni volta che cadi-.

-Non sono caduta. Si è rotta la gamba della sedia, vedi?- gli rispose lei guardandolo storto, indicandogli la sedia incriminata–non cado così facilmente-

-E’ bastato un colpetto alla schiena per farti svenire-

-Cosa vorresti insinuare?-

-Che Itachi ha fatto male a perdere il suo tempo con te. In tutti i sensi-

La ragazza lo guardò tra l’offeso e l’adirato. Quel dannato scoiattolo, stava per caso insinuando che Itachi aveva fatto male a legarsi a lei?

-Tu non sai nulla di me. Non hai ancora visto cosa so fare-

-Bene, allora mostramelo- le disse lui, ghignando. Fremeva dalla voglia di battersi contro di lei dopo averla vista in azione contro Sakura e Yamato.

- Sasuke perché, per una volta, non lasci perdere?- gli chiese Juugo

-No, Juugo, voglio battermi. Ora gli faccio rimangiare quello che ha detto su Itachi- disse Misaki.

E detto questo i due, sempre in sincronia perfetta, sparirono e ricomparvero nel giardino.

-Ehi, non combatterete qui, vero?- chiese Karin dal piano di sopra

- Misaki, allontanatevi da qui o distruggerete la casa. Più avanti vicino al fiume, ho visto che c’era una pianura. Li potrete sfogare i vostri ormoni-

-Cretino di un tonno. Non sono ormoni. Lui ha mi ha insultata dicendo che Itachi ha perso il suo tempo, in tutti i sensi, con una come me-

- Oh- disse Kisame, avvicinandosi a Sasuke –ti farà male. Regola numero uno: mai mettere in dubbio il legame tra lei e Itachi. Ora te la farà pagare-

-Non vedo l’ora-

Misaki intanto si stava togliendo la maglia, rimanendo con il solito top.

-Non serve che ti spogli, non mi distrarrai-

-Come se a me interessasse provarci con te-gli disse Misaki avvicinandosi – io non sopporto i ragazzini, sono abituata a qualcuno di più maturo, in tutti i sensi-

Sasuke la guardò male per poi seguirla verso il luogo indicato da Kisame.

Sembrava felice di battersi contro di lui, probabilmente voleva picchiarlo seriamente dalla prima volta che lo aveva visto e la stessa cosa valeva per lui. Non sapeva perché, ma quella ragazza in qualche modo lo disturbava. Ci combatteva bene, ma quando erano fuori dalla battaglia, lo irritava. Gli dava fastidio anche il modo in cui gli altri si rapportavano con lei, quasi fosse parte del gruppo da sempre. Anche Juugo la considerava tale e lui non era tipo da legarsi a qualcuno tanto per. O Forse era il suo modo di rispondere sempre e di volere l’ultima parola su tutto. O semplicemente erano troppo simili e per questo, prima o poi, era ovvio uno scontro diretto.

 

Si ritrovarono uno di fronte all’altra nello spiazzo indicato da Kisame.

-Bene, ragazzo apatico, come preferisci batterti?-

-Io direi che potremmo risparmiare chakra. Sappiamo bene che usiamo gli stessi ninjustu, potremmo combattere in un corpo a corpo-.

-Tsk, tutte scuse per toccare un po’, scoiattolo maniaco-

-Piantala di dire assurdità. Non m’interessano quelle come te. Anzi fatico ancora a capire perché mio fratello si sia legato a te-.

-Lo capirai- gli rispose lei prendendo la sua katana e aspettando che Sasuke facesse lo stesso.

I due si guardarono con astio prima di scagliarsi uno contro l’altra. Si colpivano a vicenda con le katane senza esclusione di colpi. Affondi e parate si alternavano in una danza continua. Misaki prevedeva i movimenti di Sasuke, ma anche lui faceva lo stesso con quelli di lei. Sarebbe stato sicuramente uno scontro infinito, se Misaki fosse stata un uomo.

Purtroppo, nonostante la forza della ragazza, Sasuke rimaneva un maschio ed era anche ben messo. Con un colpo violento allontanò la sua katana e dandole una violenta spinta, la fece sbattere violentemente con un albero. La ragazza gemette: quel bastardo aveva colpito nello stesso punto in cui l’aveva ferita Kakashi. In un lampo in ninja dai capelli corvini le fu davanti. La ragazza senza altri gemiti si era già rialzata. Era disarmata e allora cercò di colpire il ragazzo con un pungo, ma la schiena dolorante non le permise di metterci tutta la forza. Sasuke parò senza problemi e con una cattiveria inaudita la sbatté di nuovo contro l’albero.

-Forse Itachi non ha sbagliato a legarsi a te, ma sicuramente ne hai ancora di strada da fare. Probabilmente lo stupido sentimento che vi legava lo frenava dal farti male sul serio. Tra due giorni inizierai gli allenamenti con me e non avrò pietà-

La ragazza lo guardò truce e poi iniziò a tossire convulsamente, facendo aggrottare le sopracciglia al ragazzo. Misaki cadde in ginocchio e Sasuke vide del sangue sul palmo della mano.

-Razza di idiota- gli disse lei, tra i rantoli –credo tu mi abbia perforato un polmone- e svenne.

**

 

Sentiva delle voci provenire da sopra di lei. Uno era sicuramente Kisame ed era parecchio incazzato.

-Cazzo, Sasuke volevi ucciderla?-

-Pesce, non pensavo fosse così seria la botta datale da Kakashi-

-Ah già perché dall’alto della tua scemenza credevi davvero che una come lei sarebbe svenuta per un colpetto?-

-Ma tu Karin non ti sei accorta di nulla?- chiese Juugo

-Beh..io- rispose la rossa in difficoltà

-Sono stata io- disse la voce ancora sofferente di Misaki –le ho chiesto io di mentire sulle mie condizioni-

-Perché, baka?-

-Perché se ti saresti preoccupato come una chioccia e avrei dovuto eliminarti per il fastidio che mi avresti procurato, Kisame- rispose acida.

Fece per alzarsi, ma uno sguardo duro la inchiodò al letto. Sasuke era appoggiato, nella sua solita posa strafottente, allo stipite della porta.

-Sei una vera idiota. Se lo sapevo evitavo di colpirti così forte-

-Appunto. Io non ho bisogno di favoritismi. Comunque, come va la ferita ora?- chiese la ragazza a Karin, distogliendo lo sguardo da Sasuke.

-Ora si sta rimarginando, quindi devi stare calma almeno per due giorni interi. Dovrebbero bastare, perché la tua enorme quantità di chakra salderà più in fretta ossa e vasi sanguigni. Se una ferita così fosse toccata a un ninja qualunque ci avrebbe messo tra i quindici e i venti giorni a riprendersi-

-Tsk- disse Sasuke dalla porta, guardandola con un ghigno –forse mio fratello non ha proprio sbagliato ad allenarti. Due giorni. Poi ti allenerai con me-

-Non vedo l’ora di ammaestrarti, scoiattolo-

Senza dire nient’altro Sasuke si eclissò fuori dalla stanza, chiudendo la porta. Senza farsi sentire tirò un leggero sospiro di sollievo: credeva davvero di averla fatta fuori. E se fosse successo avrebbe subito le ire di Kisame e forse anche di Juugo, visti gli sguardi adirati che gli lanciava.

 

I due giorni per l’iper-attiva Misaki passarono fin troppo lentamente. Starsene ferma seduta o sdraiata non era qualcosa facente parte della sua natura. Aveva notato che lo strano Juugo veniva spesso a farle visita quando non si allenava e una volta le disse anche:

-Rimettiti presto, altrimenti Sasuke impazzirà e ci ucciderà tutti, se non ha te con cui allenarsi- facendola ridere di gusto. Si era creata una bella amicizia con quel particolare ragazzo dai capelli arancioni. Amicizia che non andava molto a genio a Sasuke che la riteneva, per dirla con le sue dolci parole ‘una stupida perdita di tempo e fonte di distrazione’.

Sasuke passava molto tempo ad allenarsi da solo con la katana in riva al fiume. La mattina del terzo giorno dopo il loro ‘delicato’ diverbio, Sasuke stava allenandosi con la sua fedele katana, mezzo nudo facendo rischiare un collasso a Karin, quando una scheggia nera cercò di colpirlo con un calcio all’altezza del volto. Il nukenin lasciò la katana e incrociando le braccia parò il colpo.

-Sapevo che lo avresti preso- gli disse una risanata e sorridente Misaki.

-Tsk, vedo che ti sei ripresa-

-Forse, sinceramente sono scappata dalle grinfie di Karin-

In quel momento la voce squillante e irata della rossa echeggiò nella landa:

-MISAKI!Fatti vedere-

La kunoichi senza pensare bene a cosa facesse, ebbe la bella idea di nascondersi dietro Sasuke, dimenticando che il ragazzo non indossava nulla nella parte superiore del corpo. Fu così che per la prima volta Misaki si ritrovò in imbarazzo. Aveva appoggiato le sue mani calde sulla schiena del ragazzo, sentendo che, nonostante gli allenamenti, la pelle era ancora fredda.

-So di essere particolarmente attraente per voi femmine, ma toccarmi così senza nemmeno chiedere il permesso mi sembra un po’ troppo audace- le disse il ragazzo guardandola con i suoi occhi pece, leggermente divertiti dal rossore delle guance di lei. Misaki si fece, però, passare il momento di smarrimento e si allontanò da lui dicendogli che voleva solo nascondersi da Karin.

-Se mi sono appoggiata alla tua schiena è perché sono talmente disinteressata a te che non ho visto che eri senza maglia-

Sasuke continuava ad avere quello sguardo divertito e lei si adirò, tornandosene verso casa.

-Razza di egocentrico. Pensa te…. Io attratta da lui..neanche morta. Itachi era molto più bello, ma soprattutto più gentile di lui….però non c’è più-.

Senza nessun preavviso il dolore della perdita del suo amato sensei tornò. Quei giorni erano stati movimentati e non aveva fatto in tempo ad assimilare del tutto la notizia. Decise che non sarebbe tornata a casa. Si diresse verso il luogo del suo scontro con Sasuke, perchè lì vicino vi era un piccolo laghetto e si sarebbe fatta una nuotata. Si tolse i vestiti, rimanendo solo in lingerie nera e si tuffò. L’acqua era fredda, ma la aiutava a nascondere le lacrime che prepotentemente uscivano dai suoi occhi ametista.

Riemerse quando la necessità di ossigeno divenne impellente e sulla riva del lago c’era Itachi…la ragazza fece per chiamarlo, ma poi si asciugò gli occhi bagnati e capì: era Sasuke, che la guardava ancora ghignando. Per un attimo la somiglianza con suo fratello l’aveva ingannata. Per fortuna la sua razionalità era tornata prepotente altrimenti si sarebbe fiondata mezza nuda tra le braccia dello scoiattolo maniaco. E per quella giornata aveva già fatto una pessima figura con lui.

-cosa ci fai qui?- gli chiese la ragazza guardandolo truce

-A dir la verità vengo qui da due giorni, dopo gli allenamenti per fare un bagno, quindi se non ti dispiace, vattene- le rispose indicandole il sentiero alle sue spalle per tornare a casa.

-Nemmeno per idea. Questo non è il tuo lago personale-

-Come vuoi- disse solamente Sasuke prima di togliersi anche i calzoni, rimanendo in boxer neri e tuffandosi, sotto lo sguardo allibito e imbarazzato di Misaki.

Il ragazzo riemerse a breve distanza da lei che lo guardò ridendo.

- Sapevo che un maniaco-.

-Sapevo che prima o poi anche tu saresti cascata ai miei piedi-.

-e quando sarebbe successo, di grazia?- gli chiese incrociando le braccia al petto.

-Mah, penso appena mi hai visto- rispose lui sciuro di sè.

-Tsk- disse solo la ragazza. Poi un’idea le balenò in testa. Era rischiosa ma almeno avrebbe fatto abbassare la cresta a Sasuke. Sostituì lo sguardo adirato con uno malizioso e nuotando si portò a un paio di centimetri dal ragazzo. Avvicinò le labbra a quelle del ragazzo e, mentre lui rideva già per la vittoria, gli morse il labbro inferiore facendolo sanguinare.

 

Lo guardò negli occhi. Ira contro ira e disse

-Io ho amato e amerò un solo Uchiha per tutta la mia vita. Rispondeva al nome di Itachi, non dimenticarlo. E mettiti in testa che io non sono la tua amichetta dai capelli rosa. Non m’innamoro di qualcuno solo perché ha un bel faccino-

Con uno spintone allontanò il ragazzo che la seguì con lo sguardo ancora adirato. Lei uscì dall’acqua dimentica di essere in intimo e diede così l’occasione a Sasuke di ammirare ciò che sarebbe, forse per sempre, appartenuto a suo fratello maggiore.

La ragazza, ancora con i capelli bagnati, giunse in casa, dove Karin la sgridò e la visitò decretando la sua completa guarigione.

Dopo pochi minuti rientrò Sasuke che sanguinava ancora dal labbro inferiore.

-Sas’ke-kun che ti è successo?-

-Niente, mi sono ferito durante gli allenamenti- disse guardando però Misaki.

Kisame però conosceva bene la ragazza e lo sguardo con cui rispose a Sasuke non prometteva niente di buono, così la acchiappò per un braccio e la trascinò fuori.

-Si può sapere che diavolo avete combinato ancora?-.

-Nulla. Gli ho solo fatto abbassare le sue arie. Ha iniziato a sproloquiare sul fatto che io mi fossi presa una cotta per lui appena lo avevo visto e ho pensato bene di reggergli il gioco, per poi mordergli il labbro inferiore –gli spiegò senza alcun tipo di problema o rimorso.

-Sai che avrebbe potuto farti male?-.

-Sì, ma ti giuro che era troppo incazzato per pensare a farmi male-.

-Sai che a volte mi fai paura?-.

-Sai che anche Itachi l’ha detto un paio di volte?- gli disse lei guardandolo divertita.

-Fidati aveva ragione. Ah quasi mi fa pena quel ragazzo…- disse falsamente preoccupato lo squalo mentre rientravano ridendo in casa.

 

**

Verso l'una lei e Karin decisero di preparare il pranzo.


-Misaki- la chiamò Sasuke dalla soglia della cucina. La ragazza si voltò con il viso sporco d’impasto per okonomiyaki verso il ragazzo.

-Cosa?-

-Dopo pranzo ci alleniamo- il ragazzo si avvicinò a lei che assunse una posizione di difesa –prima però datti una pulita- le disse acchiappando la goccia di impasto dalla sua guancia e portandosi il dito alla bocca, per poi andarsene.

-Oddio se lo avesse fatto a me sarei svenuta- le disse Karin

-Tsk, lo fa solo perché è ancora convinto che io mi strugga d’amore per lui-

-E non è così?-

-Karin, per favore. Io ho conosciuto e amato Itachi, credi davvero che Sasuke possa reggere il confronto con lui?-.

Mentre Misaki le raccontava qualche aneddoto per farle capire meglio come fosse Itachi, Karin capì una cosa. Quella ragazza stava forse riuscendo in un’impresa impossibile per tutti: far diventare Sasuke meno freddo.

 

Dopo aver gustato i saporiti okonomiyaki delle due ragazze del gruppo, talmente buoni che persino Suigetsu fece i complimenti a Karin, Sasuke prese Misaki per un braccio e la trascinò, scalpitante, verso il luogo degli allenamenti.

 

La ragazza era restia a rimanere da sola con lui dopo ‘l’incidente’ della mattina. Pensava che Sasuke si sarebbe vendicato. E non poteva negare che un po’ era intimorita dall’Uchiha minore. Itachi non le faceva mai male perché legato a lei da un sentimento, ma cosa avrebbe fermato Sasuke?

-Sasuke?- lo chiamò lei titubante

-Cosa vuoi?-

-Per sta mattina…scusami- gli disse. Per fortuna Sasuke era di spalle, perché se Misaki avesse visto la faccia stupida dell’Uchiha lo avrebbe sicuramente preso in giro. Ritrovando la sua solita calma si voltò.

-Non me ne importa nulla di un taglietto sul labbro. Almeno sei stata chiara-

-Direi cristallina…- gli rispose lei a bassa voce

-Ti posso fare una domanda?- gli chiese lui per la prima volta gentile verso qualcuno

-Dimmi-

-Itachi ricambiava i tuoi sentimenti?-

Lei lo guardò stranita, prima di abbassare lo sguardo improvvisamente rattristato

-Non lo so. Lui non si è mai dichiarato, se è quello che mi stai chiedendo, ma credo che almeno un po’ li ricambiasse… -

Il ragazzo annuì semplicemente e le porse la katana.

-Oggi ti farò vedere come si usa seriamente una katana-

-Guarda che il mio sensei per la spada è stato Kisame, uno dei sette spadaccini leggendari- gli rispose lei come se avesse a che fare con uno stupido

-Usare una spada come la Samehada è diverso dal maneggiare una katana come questa-

La ragazza impugnò l’arma facendo sbuffare Sasuke che si mise alle spalle e circondandogliele con le braccia le sistemò le mani sull’impugnatura.

-Ma è più scomodo tenerla così- si lamentò Misaki

-Ma è il modo corretto di tenera, Baka- gli rispose lui dandole un pugno leggero sulla testa.

Si allenarono tutto il pomeriggio con le katane, tra i baka di Sasuke e le rispostacce di Misaki, mentre il resto del gruppo si allenava per proprio conto.

 

La sera giunse con i suoi profumi di ginestra e le lucciole si alzavano in volo illuminando il paesaggio con la loro luce magica. Misaki, completamente sfinita, si era sdraiata a terra facendo respiri profondi per riprendere fiato. Sasuke si stava asciugando il viso poco distante da li. Non si erano parlati per tutto il pomeriggio sempre che lui non dovesse correggerla su qualcosa, ma la ragazza aveva talento da vendere. I minuti scorrevano inesorabili, quando il ragazzo si voltò per dirle che poteva rientrare, la vide addormentata sul prato. Sbuffò pensando che, nonostante il talento fosse davvero una piaga, e prendendola in braccio, convincendosi che lo faceva perché lei era stata importante per Itachi, la adagiò sul letto del piano terra.

-Ehi Sasuke. Se lei dorme lì, tu che farai dormirai con Karin?- gli chiese Kisame ridendo.

-Perché?- leggermente spaventato dalla prospettiva

-L’unico altro letto libero è matrimoniale, ed è con Karin-.

Sasuke già s’immaginava la rossa attaccata a lui come una piovra per tutta la notte. Si voltò verso la camera in cui dormiva Misaki e rivolgendosi a Suigetsu gli ordinò di dormire lui con Karin.

-Ma non è giusto-

-Si che lo è. Se ci dormi tu, non rischi la violenza. Lui si- gli spiegò Juugo

-Ma io volevo dormire con Misaki-.

-Cosa vorresti insinuare?- gli chiese Juugo mentre iniziava ad adirarsi

-Niente, solo che quella ragazza, devo ammettere, m’interessa- concluse Suigetsu, attirando su di te gli sguardi dei presenti.






 

 

 

 




RINGRAZIAMENTI:


_Giuly_: eccoti il nuovo capitolo...non riesco ancora a capire perchè non ho aggiornato prima...è pronto da un po'...boh sarò psicopatica come Sas'ke...comunque visto la nostra Misaki come si fa rispettare???


Aiko Tsukigomori: si sono carini...un po' psicopatici tutti e due però....vedrai più avanti quante rivelazioni....-_-...la mia mente, tu non lo sai, è malata...

 


Dragona: in pratica Kisame le dice che nella foto si vede che Itachi è felice solo perchè lei gli sfiora la mano...è la stessa foto che guardava Sasuke a casa della ragazza...nel capitolo 4...spero di essere stata più chiara


Sara_sessho: * me si inchina per la tua presenza in un'altra delle mie assurde storie* hai visto che caratterino la ragazza? Che bel morso gli ha dato...^^ spero di ricevere altre tue recensioni e che ti piaccia anche questo capitolo...^^



Spero che i capitoli siano abbastanza lunghi. Se così non fosse ditelo che mi impegnerò di più...con la forza della giovinezza (tsk ormai sei vecchia ndSasuke e tu sei emo a 16 anni e ti sei alleato con Orociok che vuole il tuo corpo..chi è messo peggio? ndme -_- ndsasuke)

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Capitolo 8
*** CAP 8 -NECESSITA' DI INFORMAZIONI ***


 

NECESSITA’ DI INFORMAZIONI.

 

 

 



-Niente, solo che quella ragazza devo ammettere che m’interessa- concluse Suigetsu, attirando su di te gli sguardi dei presenti.

 

 

-Ti conviene lasciare perdere- gli disse sicuro Sasuke.

-Perché?-

-Lei vive ancora nell’ombra dei sentimenti per Itachi. E non credo che le passerà mai del tutto-

-Come siamo profondi, scoiattolo. Sembri tuo fratello- gli disse Kisame –il morso di oggi ti ha fatto rinsavire?-.

-Tsk- fu l’unica risposta del ragazzo moro prima di eclissarsi in stanza, lanciare uno sguardo alla ragazza addormentata sul letto singolo e buttarsi a peso morto sul suo.

 

**

 

Un raggio di sole colpì Misaki in pieno viso facendola mugugnare nel sonno, rotolandosi nel letto per nascondere il viso e tornare a dormire. Ma una risata ironica e soffocata la fece svegliare del tutto e spalancare gli occhi dalla sorpresa quando vide che il suo compagno di stanza era Sasuke.

-E tu cosa diavolo di fa in camera mia?-

-A dirla tutta saresti tu a occupare il letto di Suigetsu-

La ragazza fece per chiedergli come mai era lì, quando un urlo li fece sobbalzare entrambi. Sasuke ghignò:

-Karin si deve essere svegliata-.

La rossa stava scendendo come una furia al piano terra. Sasuke uscì dalla camera con una Misaki completamente spettinata.

-Voi!- gli urlò contro la rossa –avete permesso a quella pozzanghera parlante di dormire con me?-

-A dir la verità l’ho obbligato io- le disse Sasuke tranquillo.

-Perché volevi passare la notte con la tua nuova conquista?- gli chiese Karin maliziosa.

Il moro si avvicinò e disse, leggermente duro:

-Non sono affari che ti riguardano-

Misaki allora intervenne –ehi scoiattolo, se dici così potrebbero fraintendere. Tra me e te non è successo niente, altrimenti saresti molto più soddisfatto!-

-Non esagerare, ragazzina. Sono difficile da accontentare-

-Dopo aver visto le tue ex direi di no. Ino e Sakura…-gli disse Misaki ridendo

-Loro non sono le mie ex-

La ragazza alzò le spalle e si diresse in cucina per fare colazione.

 

Nonostante lo spettro di Madara Uchiha incombesse sulle loro vite, i giorni scorrevano tranquilli, a parte qualche litigio tra Karin e Suigetsu o tra Misaki e Sasuke. Ne erano ormai passati quindici dal loro incontro con Konoha e avevano bisogno di altre informazioni sugli spostamenti sia di Madara che di Kakashi e company. Nonostante Misaki fosse convinta che non si sarebbero fatti vedere per un po’, Sasuke conosceva bene Sakura e Naruto e sapeva che non si arrendevano facilmente.

-Kisame, dove troviamo informazioni?- gli chiese Misaki mentre pranzavano.

-Nel villaggio più vicino a noi in direzione nord-ovest c’è uno dei principali contabili dell’Akatsuki. E’ un personaggio molto influente e quindi protetto molto di più rispetto agli altri-

-Tonno, hai intenzione di usarmi ancora come bambola?-

-Mi pare ovvio- rispose Sasuke al posto dello squalo, prendendosi un’occhiataccia da Misaki e schivando un coltello con il quale stava tagliando un pomodoro.

-Infatti. Dai Misaki, mica può distrarli Karin, piatta com’è- intervenne Suigetsu, schivando prontamente un colpo dalla compagna di team.

-Sai che dico Suigetsu? Questa volta Karin mi darà una mano-

 

**

 

-Sakura-chan- urlava Shizune –Tsunade-sama vuole vederti- le disse il ninja medico senza fiato per la corsa.

-Vado- rispose semplicemente la rosa. Da quando aveva incontrato Sasuke e lo aveva visto battersi così in sintonia con quella ragazza, lei non diceva mai il nome, era diventata stranamente taciturna.

Arrivate nell’ufficio di Tsunade, vide fuoriuscire a grande velocità un proiettile nero e arancione. Naruto doveva averla chiamata di nuovo baa-chan, in un momento sbagliato.

Appena il suo compagno di team si fu ripreso, vide che ad aspettarla nell’ufficio dell’Hokage c’erano Yamato-sensei, Sai, Shikamaru, Ino, Hinata e Kiba affiancato dal fedele Akamaru.

-Perché siete qui?-

-Ci ha convocati il Godaime- le spiegò Shikamaru svogliato –e se ha chiamato tutti noi c’è un solo motivo: Sasuke-

A quel nome sia Ino che Sakura sobbalzarono. Lo avrebbero rivisto? E Misaki sarebbe stata ancora con loro?

 ***

-Uff…un altro locale così?- chiese scocciata Karin, appena entrata nella discoteca. Era un locale grande, ma la gente che vi entrava era tutt’altro che rassicurante. Infatti appena lei e Misaki varcarono la soglia iniziarono i fischi e i commenti. Si era agghindate per bene, tanto che perfino la pozzanghera non aveva detto nulla di offensivo a Karin. Indossavano una gonna corta, e un top a fascia che lasciava ben poco all’immaginazione ed entrambe avevano i capelli raccolti per lasciare scoperto il collo e il viso.

-Era necessario vestirsi così?- chiese Juugo, leggermente irritato dai commenti verso Misaki.

-Non dirmi che sei geloso…- lo schernì Kisame.

-Basta- intervenne Sasuke, infastidito dalla musica alta –voi fate quello che dovete e noi penseremo a quelle due-

Il contabile, un omaccione di almeno cento chili e alto un metro e novanta, era seduto in un angolo del locale, attorniato da guardie del corpo e da donne di dubbia provenienza.

Le due ragazze sbuffando si stavano dirigendo sul palco, ma Misaki si girò verso Sasuke e gli disse:

-Ehi, scoiattolo. Se tutto va bene pretendo che mi offri da bere-

Il ragazzo la guardò male come il solito per poi sbuffare e alzare le spalle: aveva accettato.

 

-Suigetsu perché fai quella faccia?- gli chiese Juugo

-Mi spieghi perché noi dobbiamo tenere d’occhio il contabile? Avrei preferito guardarmi Misaki come l’altra volta- gli disse con un tono leggermente malizioso

-Semplice, il tradimento di Kisame sarà ormai stato scoperto e di certo non lo faranno avvicinare al contabile. Invece c’è la possibilità che Madara non abbia parlato con nessuno di noi, ritenendo Kisame il solo responsabile della sparizione di Misaki-

 

Sasuke e Kisame si erano appostati ancora una volta nella parte alta del locale per tenere d’occhio le due ragazze del gruppo.

-Bah, Itachi non avrebbe approvato quel modo di vestire-

-Ma se era lui a usarla come fonte di distrazione-

-Certo, ma se esagerava, saltava in pista e la trascinava via. Ah la gelosia-

Sasuke non aggiunse altro. Misaki, interpretando una canzone diversa da quella dell’altra volta, ci stava dando dentro molto di più.

-Ma che cazzo fa?- sbottò Kisame.

La ragazza si era infilata tra il pubblico e continuando a cantare iniziò a strusciarsi contro i ragazzi presenti.

-Semplice, distrae- disse Sasuke senza togliere lo sguardo da lei

-Si ma se fa così le faranno del male- disse il pesce facendo per scendere in pista

-Kisame –lo bloccò Sasuke - lei non ha bisogno di aiuto-

-Tsk se le succede qualcosa ti faccio fuori-

Karin, mentre cercava di seguire i movimenti di Misaki ed evitando le mani degli uomini che cercavano di toccarla, controllava i chakra nel locale e fuori. E poi li sentì, e  con dei gesti veloci delle mani sparì dalla pista e si portò al fianco di Sasuke.

-Cosa c’è?-

-Konoha è di nuovo qui-

-Voi uscite, io recupero Misaki - disse l’Uchiha, scomparendo e apparendo alle spalle della ragazza che lo guardò stupita.

-Dobbiamo andare- .

-Non abbiamo finito-.

-Si invece. Fuori c’è Konoha -.

Sasuke senza aspettarla scomparve.

-Dannato scoiattolo-

**

 

-Uchiha!- urlò Misaki alterata, avvicinandosi a passo di marcia verso il ragazzo –sei scemo a lasciarmi lì sola?-

Aveva i capelli spettinati e il fiatone.

-Mi hanno quasi presa, razza di baka-

-Misaki- la chiamò lui duro

-Sei uno scoiattolo maniaco e stupido- gli rispose la ragazza alterandosi

-Misaki-

-Cosa c’è?- urlò lei adirata, seguendo poi lo sguardo di Sasuke. I ninja di Konoha la guardavano stupiti.

-Ehi è davvero arrabbiata, dattebayo- disse Naruto sopprimendo delle risate

-Tu zitto volpino!- gli disse Misaki –il tuo amico apatico mi ha lasciata da sola in mezzo a quei pervertiti-

-Chi sarebbero i pervertiti, bambolina?- disse una voce ignota proveniente dalla porta del locale. Una dozzina di omaccioni erano lì, capitanati da un energumeno con una lunga cicatrice sulla guancia destra –direi che ora devi rientrare e fare il bis-

Misaki senza pensarci due volte si nascose dietro Sasuke aggrappandosi alla parte superiore del  kimono, facendo ringhiare Sakura e, senza accorgersene, provocando qualche brivido all’Uchiha.

-Non dirmi che hai paura di quelli- le disse ironico il ragazzo.

-Certo cretino! Non sai cosa vogliono farmi-

-Si che lo so. E’ la stessa cosa che vorrebbero farti Suigetsu e Juugo-

-Tu ti escludi, perché sei omosessuale vero?- le rispose la ragazza acida, facendo ridere Naruto.

-No, non ci credo. Quella è l’unica rappresentante del genere femminile a non essere attratta da Sasuke - disse Shikamaru allibito –per fortuna esistono ancora ragazze intelligenti-.

-Grazie ananas- gli rispose Misaki sorridendogli e facendolo allibire sia per il soprannome affibbiatogli sia per la bellezza del sorriso.

-Senti Sasuke, se mi dai una mano a sistemarli faccio quello che vuoi per i prossimi due giorni- disse Misaki supplicandolo

L’Uchiha sogghignò e le disse:

-Accetto- poi voltandosi verso di lei aggiunse –ti sei messa nei guai, bambolina-

-Non chiamarmi così!- gli urlò lei, mentre il ragazzo con un salto all’indietro si ritrovò al centro del gruppo nemico. Gli omaccioni non fecero nemmeno in tempo a girarsi che si ritrovarono a terra senza sensi.

Misaki si rivolse ai ninja di Konoha:

-Non ditemi che siete qui per portarci a Konoha-

-A dir la verità dovevamo parlare con il contabile dell’Akatsuki- le spiegò Shikamaru

-Ma lui non parlerà mai con voi-

-Invece credo proprio di sì, visto che è una spia di Konoha-

Misaki aprì la bocca sbalordita e si voltò verso Kisame che rideva alle sue spalle.

-Tu lo sapevi?-

-Si, ma ti pare che perdevo l’occasione di farti esibire?-

-Oltre allo scoiattolo maniaco, pure il pesce devo sopportare!-

Sasuke le fu a fianco, ghignando ancora per la proposta fatta dalla ragazza.

-Senti Nara- disse con il suo solito tono apatico –non ho la minima idea di combattere e, almeno che io non ricordi male, tu sei il ninja più svogliato di Konoha-

-Centrato in pieno. Direi che non è necessario un combattimento. Basta che veniate con noi senza storie-

-Tsk. Non ci penso nemmeno- disse Misaki, stirando i muscoli, mentre Suigetsu non perdeva l’occasione, da bravo maniaco, di guardarle il posteriore–lui non combatte ma io si. Dov’è la ragazza dai capelli rosa?-

-Sono qui- disse Sakura apparendo dietro Naruto

-che ne dici se ti concedo la rivincita?-

-Non dire cazzate, Misaki- la fermò Sasuke –sarebbe come battersi contro l’aria-

-Cosa vuoi insinuare?- gli chiese la rosa profondamente offesa

-Che non avevi possibilità la prima volta di batterla e ne hai ancora di meno ora che l’ho allenata per due settimane- rispose pratico il moro, guardandola dritta negli occhi e facendola rabbrividire per quello sguardo.

 

Dal canto suo Sakura e anche altro dei presenti stavano pensando a come fosse possibile che Sasuke allenasse qualcuno quando credeva che nessuno fosse al suo livello. Che quella ragazza aveva qualche strano ascendente sui freddi Uchiha?

-Voglio proporre un patto a Konoha. Date questo messaggio a Tsunade. Se Madara attaccherà Konoha per prendere Naruto, noi verremo ad aiutarvi. Se non raccoglie tutti i Bijuu non potrà completare il Juuby e così io potrò finalmente liberarmi di questa piaga- finì indicando Misaki che lo mandò gentilmente a quel paese, con un eloquente gesto del dito. Sasuke la ignorò e facendo mettere tutti in posizione di attacco, compose velocemente dei sigilli ed evocò un piccolo falco.

-Se avrete bisogno di trovarci mandatemi un messaggio o seguitelo, mi troverà-

-Pensi che ti lasceremo andare così?- disse Naruto fronteggiando Sasuke

-Non sto scappando. Vi ho dato la possibilità di trovarmi quando volete. Se il vostro Hokage non dovesse accettare la mia proposta venite da me e ci batteremo per decidere dove Misaki debba stare-.

Senza che potesse aggiungere altro, prese la ragazza in questione per un gomito e la trascinò nel locale. La corvina iniziò a chiamare Kisame a gran voce chiedendogli di aiutarla e di liberarla dallo scoiattolo maniaco, ma lo squalo fece orecchie da mercante ricevendo uno sguardo omicida.

-Lo lasci fare?- chiese Juugo

-Lei gli ha fatto una proposta perché non aveva voglia di battersi contro quelli- disse indicando i corpi ancora svenuti degli energumeni –ora paga le conseguenze della sua pigrizia-.

 

I ninja di Konoha guardarono il loro ex compagno trascinare senza tante cerimonie la ragazza nel locale.

-Ehi ma non fate nulla per lei?- chiese Ino, preoccupata

-Non ti preoccupare, bambolina bionda- le rispose Suigetsu ghignando –se volesse si sarebbe già liberata dalle grinfie di Sasuke, ma è curiosa di vedere cosa farà- fece per avvicinarsi a lei, ma Shikamaru la portò dietro la sua schiena per proteggerla e guardò l’albino con odio, al che Suigetsu capì l’antifona e alzando le mani in segno di resa seguì il suo gruppo.

-Sai che vi dico- intervenne Kiba –Anch’io sono curioso. Che ne dite se entriamo? Tanto dobbiamo parlare con quello- concluse riferendosi al contabile.

Tutti i presenti annuirono, anche se Sakura non era sicura di vedere cosa fossero diventati quei due uno per l’altra.

Entrarono scavalcando i corpi privi di sensi degli uomini stesi da Sasuke e aprendo la porta furono investiti dal frastuono della musica e dal pesante odore di alcool che aleggiava nel locale.

Li trovarono al bancone del bar. Misaki stava bevendo quello che sembrava essere sakè.

-Oh cazzo- disse Kisame

-Che hai?- gli chiese Juugo curioso dalla reazione del compagno

-L’ha fatta bere-

-E quindi?-

-Dovete sapere che Misaki non regge l’alcool. L’ultima volta che ha bevuto abbiamo dovuto tramortirla e trascinarla via-

-In che senso?- chiese Ino

-A differenza dei comuni mortali che quando bevono troppo crollano, lei aumenta la sua già troppa iper attività. Sasuke l’ha combinata-

Lo squalo si avvicinò ai due ragazzi.

-Ciao pesciolino- gli disse Misaki rossa in viso e ridendo ebete.

-Quanti ne ha già bevuti?- chiese spaventato Kisame.

-Quattro- rispose Sasuke, divertito dalla reazione della ragazza all’alcol, perché senza accorgersene si era praticamente appiccicata a lui e non era spiacevole come posizione.

-O no-.

Misaki senza che i due si accorgessero, si staccò dal moro e partì all’attacco. Era diretta verso un ragazzo biondo.

-Ciao, Naruto- gli disse sorniona

-C-ciao Misaki. Cos’hai, dattebayo?-

-Niente, ma voglio divertirmi un po’ con te- lo prese per la mano e lo trascinò in mezzo alla folla sotto gli sguardi allibiti dei compagni del Jinchuuriki.

-Dove lo porta?-

-Non so bene cosa ha in mente, ma spero che il vostro amico abbia un minimo di autocontrollo a livello ormonale- disse Kisame ghignando, mentre la stessa canzone sulla quale Misaki si era esibita la prima volta iniziava ad echeggiare nel locale.

Sasuke intanto continuava a bere come se niente fosse e fu raggiunto da Shikamaru che prese un bicchierino.

-Si può sapere, dove l’hai trovata quella?-

-Tsk.E’ tutta colpa di Itachi e delle sue assurde richieste in punto di morte-

-Cosa intendi?- intervenne Sakura nervosa e felice di parlare con Sas’ke-kun dopo tanto tempo.

-Lei è Itachi non erano solo sensei e allieva. Comprendi?-

-Oh-

-beh mica scema- intervenne allegra Ino, attirandosi lo sguardo irato di Shikamaru –è inutile che mi guardi così. Itachi era bello. Punto-

Il ragazzo con il codino le prese e si allontanò con lei verso un tavolino, in cui erano seduti gli altri, lasciando Sakura e Sasuke soli.

-Perché la tieni con te?-

Lui la guardò con il suo sguardo petrolio, paralizzandola e le , telegrafico e un po’ duro. Gli dava fastidio tutta quell’attenzione, soprattutto su Misaki –ho promesso a Itachi. Ti conviene controllare che Naruto stia bene. Quella è capace di tutto-

La rosa lo guardò storto, perché aveva capito che lui voleva praticamente cacciarla.

-Naruto è grande e vaccinato- disse prima di chiedere da bere al barista. Era sollevata dal costatare che Sasuke tenesse quella ragazza con sé solo per una promessa e che non ci fossero altri motivi.

Intanto Naruto, sotto lo sguardo affranto di Hinata, cercava di non impazzire, ma Misaki con i suoi modi di fare tutt’altro che timidi gli girava intorno ballando e sfiorandolo, facendolo rabbrividire. Non sapeva il perché, ma quella ragazza aveva un certo ascendente su di lui. Si chiedeva come facesse Sasuke a starle accanto senza subirne il fascino.

-Ehi Misaki, fermati un attimo dattebayo -

-Cosa c’è Naruto?- chiese la corvina strascicando le parole a causa dell’alcool

-Ti riporto da Sasuke.-

-Perché?-

-Perché è con lui che devi stare-

-Mah. Io dovrei stare con Itachi, ma lui non c’è più- rispose la ragazza rattristandosi.

-Tu e Itachi?- gli chiese il biondo spalancando la bocca

-Ma perché tutti vi stupite, se lui stava con me? Cosa c’è che non va?-

-Nulla, ma è strano che lui si sia legato a qualcuno. Devi essere speciale, dattebayo-

La ragazza lo guardò stranito e poi, nel momento in cui sia Sasuke che Sakura si voltavano verso la pista, prese Naruto per la maglia e gli stampò un bacio sulle labbra, facendolo arrossire fino alla punta dei capelli.

-Adesso esagera- fu l’unica cosa che disse Sasuke prima di sbattere il bicchiere sul bancone, distruggendolo, e raggiungere la ragazza. Non sapeva perché, ma gli procurava una certa acidità vedere Misaki e Naruto insieme. Sakura invece aveva capito bene cosa fosse in realtà quella molla che aveva fatto scattare Sasuke verso Misaki.

Tutti i ninja guardarono la scena che gli si presentava davanti: Naruto rosso, Hinata svenuta e Misaki, ridente, trascinata via di peso da Sasuke.  

All’esterno del locale trovarono Sasuke e Misaki pronti a fronteggiarsi. La ragazza stava urlando contro l’Uchiha, una cosa mai vista prima.

-Si può sapere che diavolo ti è preso? Non stavo facendo nulla di male-

-Stavi dando spettacolo-

-Ho solo ringraziato Naruto perché ha detto una cosa carina su di me-

-Immagino-.

-No, non credo proprio-

-Sentiamo cosa ti avrebbe detto di così importante?-

-Mi ha solo detto che se Itachi si era legato a me voleva dire che io sono speciale!-

-Per ringraziare qualcuno si può anche stringergli la mano-

Sul viso della ragazza si dipinse un’espressione di comprensione:

-Non ci credo. Scoiattolo, sei geloso- e scoppiò a ridere.

Sasuke la guardò ridere di lui e non ci vide più. E poi sentiva che in parte la ragazza aveva ragione così, fulmineo, la prese per la gola e la sbatté violentemente contro il muro del locale, attivando lo Sharingan,come se facendole male potesse scacciare le sue parole che tanto lo confondevano.

-Non ti azzardare mai più a dire cazzate del genere. Se non sei ancora morta lo devi soltanto alla promessa che ho fatto a mio fratello, altrimenti ora saresti già nelle mani di Madara. Hai capito?-

La ragazza, terrorizzata per la prima volta dal suo compagno, annuì solamente e Sasuke la lasciò andare. Tutti i presenti ammutolirono davanti alla cattiveria espressa dal loro ‘amico’. Naruto si fiondò su Misaki che tossiva e le chiese se stava bene, aiutandola ad alzarsi.

-Naruto, tu e gli altri è meglio se ve ne andiate- gli suggerì Juugo  –a lei ci penso io-

Naruto annuì e guardando male Sasuke si allontanò con il resto del gruppo ancora senza parole, soprattutto Sakura, in direzione di Konoha, seguiti in volo dal falchetto evocato dall’Uchiha.

Juugo prese Misaki in braccio e senza dire nulla si diresse verso casa.

 





 

 

Ringraziamenti:


Aiko Tsukigomori: mi dispiace deluderti ma Sasuke è troppo emo per approfittare della situazione con Misaki... e poi il suo orgoglio smisurato gli impedisce anche solo di pensare che la ragazza gli interessi..


sara_sessho: chi non vorrebbe fare il bagno con un Uchiha?? Anche se io preferirei Itachi..dopotutto sasuke, anche se ne dimostra di più, ha solo 16 anni..-_-



_Giuly_: se ti sei stupita di quelle cose, vedrai cosa combinerà la mia mente bacata...come giustamente l'hai chiamata... ^^ MISA CHAN RULES!!!!



Questo capitolo non mi piace molto perchè è un po' statico e perchè sembra che il rapporto tra Misaki e Sasuke stia tornando agli inizi...ma vedrete che vi combino nel prossimo

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Capitolo 9
*** CAP 9 - CONFUSIONE. ***


 

CONFUSIONE.

 

 

 


Misaki, ripresasi dalla sbornia, se ne stava seduta sul tetto del loro rifugio. Le mancava da morire Itachi. Abbracciarlo, baciarlo e parlarci. In più le faceva ancora male la gola, dove Sasuke l’aveva stretta. Pensava che ormai si fosse abituato alla sua presenza nel gruppo, ma era stato chiaro: la teneva con sé solo per la promessa fatta al fratello. Si chiedeva perché Itachi gli avesse domandato di proteggerla, poiché in tutta sincerità ora che lui era morto, essere consegnata a Madara era la soluzione meno dolorosa. Sicuramente meno dolorosa di stare con uno che la detestava in quel modo. Forse avrebbe fatto bene a seguire Naruto a Konoha. Sapeva che lui aveva una cotta per la ragazza del Clan Hyuuga, lo capiva da come la guardava, ma almeno era stato gentile con lei. E poi c’era qualcosa, solo lei lo sapeva, che li legava. L’unica cosa che sapeva fare Sasuke, invece, era sgridarla quando sbagliava negli allenamenti e aggredirla, verbalmente o fisicamente. Lo odiava. Non riusciva a credere che quello potesse essere il fratello di sangue di Itachi.

Un rumore alle sue spalle la fece sobbalzare. Juugo, il ragazzo che più di tutti le faceva paura nel gruppo all’inizio, le aveva portato una bevanda calda per calmarla. Si era rivelato un buon compagno e forse anche un amico. Il rapporto che aveva con lui era simile a quello che sentiva verso Kisame, ma se il tonno non esprimeva mai i suoi sentimenti, Juugo era per certi versi più dolce. Certo se si arrabbiava, faceva paura, ma ormai succedeva di rado che perdesse il controllo.

-Va meglio?-

-Si grazie. Credo di essermelo meritato. Ho davvero esagerato stasera, ma quando bevo perdo il senso del pudore. Ho anche ferito quella povera Hyuuga -.

-Perché hai bevuto?-

-In questi ultimi giorni sento uno strano vuoto. Devi sapere che due anni fa in questo stesso giorno, Itachi e io…beh lui mi ha dato il primo bacio- disse arrossendo e abbassando lo sguardo.

-Oh-

-Ed è difficile dimenticarlo. Mi manca sempre di più. Se fosse vivo, sarebbe lui a proteggermi e sarebbe meglio per tutti-.

-Cosa intendi?-.

-Beh Sasuke mi protegge per senso del dovere. Ha promesso a Itachi di salvarmi da Madara. Lo fa solo per quello. E credo che non sia giusto né per lui né per me. Quando si protegge qualcuno, si deve fare perché è importante. Forse farei bene ad andarmene a Konoha. Qui sono solo un peso-.

-Mah. Non ascoltare quello che dice Sasuke. Suigetsu, Karin, Kisame ed io siamo contenti di averti con noi. Almeno c’è un po’ di allegria. Sai, Sasuke è sempre così triste e tetro. E credo che ti abbia trattato così e solo il suo modo di dirti che è geloso-.

-Nah. Quando gliel’ho detto si è infuriato-

-Appunto. E’difficile per lui ammetterlo. E poi diciamo le cose come stanno. Tu ti sei rifiutata di baciare lui, per poi farlo con Naruto. Il suo grande orgoglio Uchiha si è alterato. Non è abituato a sentirsi dire no da una ragazza, abituato fin da piccolo ad averle ai suoi piedi-.

-Insomma tu credi che, se mi ha aggredita, è solo perché ho ferito il suo ego?-

-Si-

-Che stronzo- La ragazza si alzò di scatto.

-Dove vai?-

-A sanare la ferita del suo orgoglio a suon di pugni-

Saltò giù dal tetto e aspettò l’arrivo di Sasuke, in posizione eretta e con le braccia incrociate sul petto.

Il resto del gruppo arrivò pochi minuti dopo. Karin, Kisame e Suigetsu vedendo la faccia alterata di Misaki si eclissarono in casa, lasciando le due tigri a sfogarsi.

-Allora? Vuoi prenderle ancora?- le chiese, strafottente, l’Uchiha.La ragazza gli si avvicinò fulminea e senza che il ragazzo opponesse resistenza gli diede un potente schiaffo.

-Tu. Tu e il tuo cazzo di orgoglio- gli disse la ragazza adirata –te la sei presa solo perché era Naruto. Se avessi baciato qualcun altro, ti saresti voltato dall’altra parte. Ti rode che lo abbia fatto con lui e mi sia rifiutata di baciare te-.

-Non dire assurdità. Puoi fare quello che vuoi- gli rispose il ragazzo duro e toccandosi il punto dove lo aveva schiaffeggiato.

-Allora me ne vado a Konoha- disse lei sicura

-Cosa?-

-Lo hai detto tu che posso fare quello che voglio-

-Non andrai a Konoha-

-Oh certo che ci andrò. Non c’è niente che mi tenga qui-

-Tu devi rimanere-

-Perché?-

-Perché ho promesso a Itachi che ti avrei protetta-

-Risposta sbagliata, Uchiha- gli disse lei –io non rimarrò, né mi batterò al fianco di qualcuno che mi protegge solo per una stupida promessa-

-Per cosa dovrei proteggerti?-

-Per amicizia. O anche per odio. Per qualsiasi sentimento che possa ritenersi umano!Ma non per una stupida e vuota promessa-.

-Non è stupida. Lui voleva che tu vivessi-.

-lo sai perché lo voleva?-.

-no-.

-Se non l’hai ancora capito è perché sei un essere totalmente privo di sentimenti umani e mi fai schifo-.

La ragazza si voltò e aggiunse –anche io avevo promesso una cosa a Itachi. Gli avevo promesso di darti una possibilità per dimostrare che c’era del buono in te nonostante quello che si dicesse sul tuo conto, ma a quanto pare su questo Itachi si era sbagliato. In te ci sono solo rancore e odio-

Si allontanò da lui, ma il ragazzo la prese per il polso e la fece voltare.

-Se non vuoi morire per mano mia, rimarrai qui, che ti piaccia o no. Ricordati che per due giorni dovrai fare quello che ti dico io..- gli ricordò ridendo malefico. Dannazione si era dimenticata di quella stupida proposta.

-Cosa dovrei fare?-.

-Beh direi che puoi cominciare con il dare anche a me quello che hai dato a Naruto-

Senza che Misaki potesse ribellarsi Sasuke le prese il viso con la forza e la baciò. Era un bacio freddo e vuoto, dal sapore di sakè, ma Misaki sentiva anche tutta la disperazione che c’era in quel ragazzo. Senza capire né cosa né perché lo stesse facendo, si ritrovò a ricambiare e addirittura approfondire il bacio, con la stessa disperazione.

Itachi aveva il sapore caldo delle fragole, Sasuke invece quello freddo della menta.

‘Non ci credo…è bello baciare lo scoiattolo’ pensò Misaki stringendosi ancora di più a lui.

‘Nonostante sia una piaga, ci sa fare la ragazzina’ pensava Sasuke, rispondendo alla stretta. Nessuno dei due si rese conto che il resto del gruppo era lì a guardarli, sbalorditi. Erano talmente attaccati che i loro corpi aderivano perfettamente e il seno abbondante della ragazza era schiacciato contro il petto del ragazzo.

 

 

Quando il bacio finì, Misaki comprese l’enormità del suo gesto. Arrossì furiosamente capendo di essere ancora tra le braccia di Sasuke e lo allontanò. Senza guardare né lui né il resto del gruppo alle sue spalle, scappò da quella situazione.

Confusione. L’unico sentimento che provava era quello. Per la prima volta era confuso. L’aveva baciata solo perché non voleva essere inferiore a Naruto nemmeno in quello, ma quando aveva sentito le labbra della piaga sotto le sue e la sua stretta farsi più forte per approfondire il bacio, facendogli sentire il suo sapore di pesca, una voce nella testa, probabilmente quella del suo orgoglio, gli diceva di allontanarla, che era pericolosa, una distrazione. Per una volta però aveva eclissato quella vocina in un angolo remoto della sua testa e senza pensare alle sue azioni aveva ricambiato la stretta, sentendo il calore del corpo di Misaki, le sue forme e si ritrovò a ricambiare appieno al bacio.

 

Oddio cosa aveva fatto. Aveva baciato, e che bacio, lo scoiattolo. Arrossì di nuovo al pensiero di quello che aveva fatto. Non capiva il perché di tutto quello che aveva fatto. Lui l’aveva baciata solo per orgoglio, ma lei aveva risposto. Perché? E come mai al solo pensiero di quello stupido bacio quel dannato cuore, batteva così forte? Il suo sapore e il suo addome così perfetto le avevano fatto girare la testa. Dannati Uchiha con il loro fascino misterioso! Tutti credevano fosse lei ad avere uno strano ascendente sui membri di quel clan ormai estinto, ma era convinta fosse il contrario. I modi scostanti di Itachi prima e di Sasuke poi, l’avevano fatta scottare. E poi credeva di essere diversa da Sakura. Cazzate. Era proprio come lei. Era caduta nella trappola dell’Uchiha minore senza nemmeno accorgersene. Doveva porre fine a quel gioco, altrimenti l’unica a rimanerne ferita sarebbe stata lei. Peccato che la aspettassero due giorni agli ordini del bel scoiattolo dalle labbra infuocate.

Oddio, adesso lo vedeva anche sotto quella luce. Andava proprio di male in peggio.

Decise che era ora di ritornare. Prima di arrivare a casa controllò che tutti dormissero. E senza fare rumore saltò sul balcone del secondo piano, dove c’era la camera sua e di Karin.

Aprì lentamente la finestra e mentre si voltava per chiuderla la luce si accese. Si voltò lentamente aspettandosi gli insulti di Karin per aver osato baciare il ‘suo’ Sas’ke-kun, ma ciò che le si presentò davanti le fece emettere un mugolio di sofferenza.

Un Sasuke Uchiha estremamente ghignante, era appoggiato alla porta della sua camera e la fissava.

-Credo sia inutile chiedere perché tu sia qui-

-Non ti preoccupare sono un vero bastardo, ma non ti obbligherei mai a venire a letto con me. Anche se dopo il bacio di prima non credo che ti dispiacerebbe-.

Lei lo guardò male, ma per la prima volta Misaki non seppe cosa rispondere.

-Oh ti ho lasciata senza parole? No, no Misaki. Non si devono fare pensieri sconci sul proprio sensei-.

-Come se tu non ne facessi su di me…- borbottò lei nel tentativo fallito di non farsi sentire.

Lui la guardò male, dato che aveva sentito benissimo.

 E che cavolo. Possibile che quella sapesse anche leggere i pensieri guardando i movimenti del chakra? Appena l’aveva vista vestita così quella sera aveva capito cosa suo fratello, Suigetsu, Juugo e forse anche Kisame trovassero di buono in lei oltre alla sua bravura di ninja. Non poteva negare che l’idea di farla sua lo aveva solleticato: dopotutto era pur sempre un ragazzo.

Misaki lo guardava con i suoi grandi occhi viola, leggermente spaventati.

-Cosa vuoi?-.

-Nulla. Ho deciso che dormirò qui per i prossimi due giorni. Sai magari di notte mi viene sete o fame e tu devi essere vicina per soddisfare le mie richieste-.

-Uff- sbuffò contrariata la ragazza prima di prendere il pigiama ed eclissarsi in bagno, chiudendo la porta a doppia mandata.

Sasuke che si era già preparato per la notte, mentre lei era lontana da casa, si stese sul letto e ancora una volta ripensò a quel bacio. Di certo lui e Naruto ora erano pari, anzi lo aveva sicuramente superato data la profondità del bacio, ma c’era qualcos’altro. Qualcosa che continuava a spingerlo ad accarezzarsi le labbra per non perdere la sensazione di morbidezza e il sapore di pesca che lei gli aveva lasciato. Stava per addormentarsi quando il rumore della porta del bagno che si apriva lo fece destare, rivelando una Misaki con il pigiama rosa, leggermente bagnato dai capelli lavati, e con le gote rosse per il caldo della doccia.

-Cos’hai da fissarmi?-

Il ragazzo non le rispose. Senza che lei potesse fare nulla la buttò di forza sul letto e le si mise sopra, circondandole la vita con le ginocchia piegate e appoggiandosi alle braccia per non caderle addosso. Misaki era leggermente spaventata.

-A-avevi detto che non mi avresti obbligata a venire- arrossì furiosamente –a l-letto con te-.

Lui la guardò e si avvicinò pericolosamente al suo viso. Il cuore di Misaki prese a battere più velocemente, sia per la paura sia per l’emozione, ma Sasuke non la baciò. Mise il suo viso schifosamente perfetto nell’incavo del collo della ragazza e aspirò avidamente il suo profumo e le sussurrò all’orecchio:

-Infatti non lo farò. Volevo solo sentire che odore avesse la tua pelle. Mi piace.- la guardò e aggiunse –buonanotte- per poi sdraiarsi sul lato destro del letto a due piazze, dando le spalle a Misaki ancora sbalordita dal gesto di lui.

Dopo essersi tamponata i lunghi capelli, si stese anche lei e spense la luce.

-Buonanotte Sas’ke-.

 

**

 

Misaki quella notte non dormì molto. Se Sasuke era un ragazzo calmo durante il giorno, sfogava sicuramente le sue energie represse di notte, continuando ad agitarsi e rigirarsi, rubandole le coperte e rischiando di farla cadere dal letto.

Il mattino trovò una Misaki poco sveglia in cucina, impegnata a preparare la colazione.

Sasuke, fresco e riposato, la raggiunse in cucina.

-Ehi come mai quelle occhiaie?-

-Se tu sei uno scoiattolo dal sonno agitato, come posso riposare?-

Lui la guardò male mentre addentava un biscotto. Lei ricambiò lo sguardo. La loro lotta silente fu interrotta da un Kisame che entrò dicendo ironico:

-Oh ma quanto amore in questa cucina. Eppure dopo l’appassionato bacio di ieri pensavo che tra voi si fosse sistemato tutto-.

-Tsk. Non è stato niente di che- disse Misaki, voltandosi di scatto per evitare che vedessero il rossore delle guance, mentendo spudoratamente e alzando le spalle.

-Nemmeno tu sei stata così brava. Ancora ho dei dubbi sul perché Itachi fosse attratto da te- le rispose squadrandola.

-Stai per caso insinuando che sono brutta?-.

-No, sei solo anonima. Insomma prova a pensare. Non hai lo strano colore di capelli di Sakura né gli occhi azzurri di Ino. Non hai una caratteristica che ti rende diversa dalle altre-.

-Razza di idiota- disse la ragazza adirata, tremando –se non fossi troppo impegnato a deprimerti e a pensare a quanto tu sia inferiore a tuo fratello ti saresti accorto che io ho gli occhi VIOLA!- uscì dallo shoji come una furia, per poi rientrare e aggiungere –io non sarò speciale come Sakura e Ino, ma di certo tu con quei capelli e occhi neri così semplici, non potrai mai competere con gli occhi azzurri e i capelli color sole di Naruto- aggiunse facendogli la linguaccia e uscendo di nuovo.

Kisame pensava che quei due, nonostante la loro grande forza come Ninja, rimanessero comunque due bambini.

Mentre la ragazza se ne andava Sasuke sbatté il pugno sul tavolo. Possibile che quella dannata fosse attratta da quel teme di Naruto?

 

**

 

Nella landa degli allenamenti Misaki stava roteando la katana, allenandosi come Sasuke le aveva insegnato.

-Misaki- la chiamò la voce di Sasuke alle sue spalle.

Lei si voltò trovandoselo a un centimetro di distanza. Nello stesso momento il sole le illuminò il viso e rese i suoi occhi viola ancora più luminosi di quanto non fossero.

-Allora è vero che hai gli occhi viola-

-certo,baka-

-per oggi non alleneremo-

-Perché?-

Lui la guardò ghignando e le disse sussurrando:

-Se ci alleniamo, come posso sfruttarti a pieno per questi due giorni? Ci vediamo al lago-

Il ragazzo sparì e alla povera Misaki non rimase altro che riportare gli attrezzi per l’allenamento a casa e raggiungerlo al lago, come gli aveva ordinato.

Lo trovò che nuotava pacifico al centro dell’azzurra conca d’acqua e si accorse troppo tardi, cioè quando ormai era entrata, che il maniaco stava nuotando nudo, poiché le sue mutande erano appoggiate su una roccia.

Lei arrossì e lui guardandola, chiese:

-Cosa c’è che non va?-

-Mi chiedi cosa c’è che non va? Sei nudo!-

-E certo il bagno l’ho sempre fatto così!-

-Quando si è da soli! O con la fidanzata! Non con una compagna di squadra-

-Finiscila con tutti sti problemi. Se fossi attratto, ti avrei già presa, anche con la forza. Fidati che dopo il bacio di ieri non ce ne saranno altri-

Le lo guardò, si era offesa per le sue parole, ma ovviamente sapeva già che era così che stavano le cose.

-Meglio così. Mi basta Suigetsu che ha un’attrazione fisica per me-

Lui non disse nulla e mettendosi di spalle le fece cenno di massaggiargliele. Era parecchio teso, così Misaki si mise d’impegno per sciogliere i muscoli di Sasuke, dimenticandosi della situazione imbarazzante in cui erano. Le spalle dello scoiattolo era grandi e forti e nonostante tutto Misaki sapeva di essere fortunata a potergli stare così vicina, come lo era stata avendo Itachi al suo fianco.

-perché hai baciato Naruto?- gli chiese lui a sorpresa, completamente rilassato.

-Te l’ho già detto. Mi aveva detto che ero speciale e l’ho ringraziato. E poi- disse Misaki approfittando della situazione –è simpatico, solare e bello. Si diciamo che l’ho baciato perché un po’ mi piace-.

Sasuke si voltò verso di lei.

-Mi stai prendendo per il culo?-

-No. Era quello il motivo per cui volevo andare a Konoha. Così lo avrei rivisto-

Sasuke, sott’acqua, stava stringendo i pugni. Le piaceva Naruto? Com’era possibile? L’unica a cui piaceva quella testa quadra, era la Hyuuga.

Senza dirle altro Sasuke nuotò fino a riva e con un movimento fulmineo si mise i boxer, anche se Misaki aveva ben visto il sedere sodo del ragazzo ‘ si classifica al secondo posto dopo quello di Itachi’ pensò leggermente maniaca la ragazza.

-Esci. Ci alleniamo-

Cosa diavolo gli era preso?

La ragazza si affrettò ad uscire e rivestirsi per non perderlo di vista.

-Sasuke- lo chiamò Misaki, con i capelli bagnati –si può sapere che diavolo ti è preso?- lo fermò per un braccio.

-Nulla. Sono stufo di stare in tua compagnia se non per allenarci-.

-Ma…perché hai questi cambi di umore?- mollando la presa e abbassando lo sguardo ferita.

-Ho solo cambiato idea. Considera sciolto anche il tuo impegno nei miei confronti-.

Misaki era incredula. Quel ragazzo aveva seri problemi.

-Senti spiegami, cosa ti è preso? Dopo che ho detto quelle cose su Naruto- spalancò la bocca, ma la richiuse subito –no ma cosa vado a pensare. Io non sono altro che una piaga, una stupida promessa che devi mantenere, è inutile pensare che tu sia almeno un po’ geloso di me, vero? Sai cosa ti dico? Visto che non ti va di passare del tempo con me, chiederò a qualcun altro di allenarmi- facendosi largo tra la vegetazione Misaki tornò verso la casa, lasciando Sasuke nervoso e con i capelli gocciolanti.

A casa trovò Juugo intento ad allenarsi con Suigetsu e gli disse:

-Da domani mi allenerai tu, Juugo. Niente domande- si affrettò ad aggiungere, vedendo Kisame aprire la bocca per chiedere spiegazioni. Prese la sua sacca dalla stanza da letto e, infilandoci qualcosa da mangiare, uscì dall’abitazione.

- Misaki, dove vai?-.

- Vado a schiarirmi le idee. Torno per cena-


Senza aggiungere altro si eclissò nella foresta, dopo aver lanciato uno sguardo fulminante a Sasuke.

-Si può sapere che le hai detto ancora?- le chiese Kisame, con tono sconsolato.

-le ho solo detto che mi da fastidio la sua presenza se non necessaria per gli allenamenti-.

-che idiota- disse Juugo.

-Cosa?-

-Sei un idiota. Ieri l’hai baciata e ora la tratti come se non contasse nulla-

-L’ho baciata solo per pareggiare i conti con Naruto-

-Bugiardo e codardo. Bugiardo perché non dici le cose come stanno nemmeno a te stesso, codardo perché non riuscirai mai ad ammettere che lei in realtà ti piace-

-Juugo se non vuoi finire male, taci- lo minacciò il moro attivando lo Sharingan.

Il ragazzo dai capelli arancio rispose con un gesto di stizza e si allontanò nella stessa direzione in cui era sparita la ragazza.

 

Non aveva intenzione di seguirla perché lei aveva bisogno di rimanere sola, ma l’avrebbe aspettata al limitare della foresta. Si sedette al suolo con le gambe incrociate e attese. Il mattino scivolò verso il mezzogiorno per poi arrivare lentamente verso la sera.

 

Misaki si rifugiò in una grotta nelle vicinanze. Non era troppo lontana dal resto del gruppo, infatti poteva percepire il chakra di Sasuke anche da quella distanza.

Non sopportava più la situazione che si era creata tra lei e Sasuke. Lui voleva solo usarla per soddisfare le voglie momentanee. Ma era davvero così? Perché s’infastidiva ogni volta che lei parlava bene di qualche altro ragazzo? Forse aveva paura che gli rubassero il suo giocattolo? Ah che mal di testa. Doveva uscire da quella situazione e la soluzione era una: trattare Sasuke come un semplice sensei. Doveva sopravvivere con il solo ricordo di Itachi, perché nessuno era come lui. Aveva deciso: Misaki sarebbe diventata una semplice allieva di Sasuke Uchiha. Senza che se ne rendesse conto, rimuginando aveva tirato sera. Decise di tornare a casa per evitare di far impazzire la sua mamma squalo.

 

Saltò giù dalla parete in cui c’era la grotta e si diresse correndo verso il nascondiglio, senza accorgersi che qualcuno la spiava nell’ombra.

 ***


-Misaki era ora- la accolse Juugo abbracciandola stretta –pensavo te ne fossi andata-

-Juugo mi soffochi- il ragazzone la lasciò andare sorridendo.

-Sono felice che tu sia tornata. Hai risolto il tuo problema di cuore?-

-Problema di cuore?- gli chiese lei arrossendo –io non ho quel tipo di problema. Dovevo solo decidere se rimanere o andare a Konoha. Lì c’era il biondo ad aspettarmi, ma non potevo lasciare la mia mamma squalo da solo- concluse ridendo, mentre Kisame la raggiungeva minacciandola con la Samehada.

-Dove sei stata?-

-Te l’ho detto, sono andata a pensare…-

-E cosa hai concluso?- le chiese Suigetsu, giunto alle spalle di Kisame

-Rimarrò qui, ma alcune cose cambieranno-.

 

Sasuke fece la sua apparizione sulla soglia della porta e Misaki colse l’occasione per dimostrare cosa sarebbe cambiato.

Si avvicinò a Sasuke e inchinandosi gli disse:

-Sensei, spero perdonerai la tua allieva. Ti chiedo di continuare ad allenarmi-

Kisame si avvicinò e trascinandola lontana da Sasuke, le chiese

-Misaki, cosa stai facendo?-

-Kisame, sono già rimasta coinvolta con Itachi, ma lui era diverso. Con lui sarò solo un’allieva- gli spiegò

-E credi che così riuscirai a reprimere i tuoi sentimenti nei confronti dello scoiattolo idiota?-

-Quali sentimenti? Io non provo nulla per lui al di fuori del rispetto come sensei-

La ragazza guardò Kisame negli occhi, supplicandolo tacitamente di non farle dire altro, altrimenti sarebbe esplosa. Ritornò verso Sasuke e guardandolo attese la sua risposta.

-Va bene. Ti allenerò- senza aggiungere altro si eclissò in casa sbattendo la porta della sua camera alle spalle.

 

 

Sasuke uscì poco dopo e ordinò a tutti di prepararsi. Sarebbero andati nel locale della sera prima.

-Perché? Ormai sappiamo che il contabile è una spia di Konoha-

-Ho bisogno di cambiare aria-

Così il gruppo, con Misaki in coda, seguì l’Uchiha.

 

Il locale era pieno come la sera prima. Per fortuna gli uomini che avevano aggredito Misaki non c’erano. Il gruppo si diresse, capitanato da Sasuke, al bancone. Presero tutti da bere, Misaki qualcosa di analcolico, e si sedettero a un tavolo. Appena si accomodarono, un gruppo di ragazze, più grandi di Misaki, si avvicinò a loro e quella che sembrava la leader, una ragazza alta e bionda, disse, rivolgendosi in particolare a Sasuke:

-Ehi cosa ci fanno dei ragazzi come voi insieme a due bambine?-

-Bambine a chi?- disse Karin isterica

- Karin, lascia perdere. Andiamo. Lasciamoli soli con loro- intervenne Misaki, vedendo lo sguardo interessato del suo sensei e volendo allontanarsi da lì per sentire meno la stretta che le attanagliava lo stomaco.

-Ehi dove andate?- chiese Juugo a Misaki.

-A farci un giro in pista. Voi divertitevi con le vostre donne- e ridendo si eclissò in mezzo alla folla.

Juugo però non seguì il ‘consiglio’  di Misaki e decise di andare con loro, in accordo con Kisame che gli ricordò di non far bere niente alla corvina.

 

Le due ragazze, appena entrate in pista furono subito attorniate da un gruppo di ragazzi che attaccarono bottone invitandole al loro tavolo.

Sasuke, nonostante la distrazione che la bionda gli procurava, seguiva, con lo Sharingan, ogni singolo movimento della sua ‘allieva’ e ringhiò di disapprovazione quando accettò l’invito dei ragazzi.

-ehi moro. Non dirmi che quella ragazzina t’interessa- disse la bionda al  fianco di Sasuke.

-No, lei è la mia allieva e non deve farmi vergognare. Tutto lì-

-Beh allora penserò a qualcosa per non farti distrarre da lei-

La bionda, facendosi largo, si avvicinò a Misaki e le chiese qualcosa all’orecchio. La corvina accettò e salì sul palco.

-Cosa le hai chiesto? – disse Kisame appena la bionda tornò da loro.

-Le ho solo chiesto di cantare la stessa canzone con cui si era esibita l’altra sera. Quando c’era il biondo-

-Oh mio dio. Evvai cosi la vedo. Ma perché glielo hai chiesto?- disse Suigetsu

-Perché se lei è sul palco, Sas’ke sa dov’è ed io posso fare quello che voglio qui- spiegò mettendosi a cavalcioni sulle gambe di Sasuke.

 

L’Uchiha non vide che sul palco oltre a Misaki c’erano anche parecchi ragazzi che ballavano. Solo Juugo li vide e spingendo le persone cercò di raggiungere il tavolo, dove c’erano gli altri.

 

 

I'm not a trick you play, I ride a different way
I'm not a mistake, I'm not a fake, It's set in my DNA
Don't change me
(I can't be tamed)

I wanna fly I wanna drive I wanna go
I wanna be a part of something I don’t know
And if you try to hold me back I might explode
Baby by now you should know


I can't be tamed, I can't be saved
I can't be blamed, I can't, can't
I can't be tamed, I can't be changed
I can't be saved, I can't be (can't be)
I can't be tamed


I ragazzi si strusciavano senza pudore sulla ragazza. Juugo arrivò finalmente da Sasuke, ma vedendolo impegnato con la bionda, chiese l’aiuto di Kisame e Suigetsu.

Misaki intanto stava cercando di scendere dal palco, ma i ragazzi toccandola ovunque glielo impedivano. Le veniva da piangere. Nonostante la sua non indifferente forza ninja, era in panico e non riusciva a ragionare per capire cosa fare. Anche perché se li avesse attaccati i loro compari sarebbero intervenuti e non aveva la minima intenzione di chiedere aiuto a Sasuke.

-Misaki- sentì la voce di Juugo poco distante e vide la mano del ragazzo spuntare tra la calca e senza pensarci due volte la afferrò e si fece trascinare fuori da lì.

Kisame e Suigetsu minacciando tutti con le loro spade, allontanarono la folla e arrivarono al tavolo. Misaki aveva la maglia strappata sulla schiena e un brutto taglio sulla fronte. Karin, aiutata da Suigetsu a uscire dai guai, si stava già preoccupando di sanarla quando Misaki si voltò verso Sasuke e ciò che vide le fece molto più male del taglio. Quel dannato scoiattolo aveva la bionda sulle gambe e la stava baciando in modo tutt’altro che casto, appoggiandole le mani sul sedere per stringerla ancora di più a sé. Misaki ferita nel profondo si alzò di scatto e uscì dal locale. Juugo guardò male in direzione di Sasuke e seguì la ragazza così da accompagnarla a casa.

-Misaki- la chiamò con il suo tono di voce caldo –non piangere per lui per favore, non lo merita-

-Io non sto piangendo- rispose lei orgogliosa mentre calde lacrime le solcavano le guance, tradendola.Il ragazzone dai capelli arancio la abbracciò da dietro e lei voltandosi affondò il viso sul suo petto e pianse.

Quando si fu sfogata a sufficienza, chiese a Juugo con un filo di voce:

-Portami a casa, per favore-.

Senza indugi Juugo se la caricò in spalla.

**

 

-Ehi dov’è?- chiese Sasuke, in una pausa mentre la bionda stava prendendo da bere.

-Tsk- gli rispose Suigetsu

-Kisame?-

-Se ne andata a casa,dopo aver assistito al tuo spettacolo hard con la bionda-

-Non vedo quale sia il suo problema. Sono il suo sensei e posso fare ciò che voglio-

-Certo e per lei vale lo stesso, vero? Quindi se dovessimo andare a casa e trovarla con Juugo nella stessa situazione in cui eri poco fa, per te non ci sarebbe nessun problema?-

Sasuke lo guardò male, cercando di non pensare né immaginarsi Misaki in atteggiamenti intimi con il suo compagno di squadra e rispose:

-Esatto-.

-Allora sappi che adesso quei due sono a casa da soli….- ghignò Kisame guardando l’espressione di profonda ira che si dipinse sul volto di Sasuke. Il moro si alzò di scatto, uscì fuori e con una velocità incredibile iniziò a correre verso casa. Se trovava sul serio Misaki in atteggiamenti di quel genere con Juugo non avrebbe risposto delle sue azioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ah ma questo scoiattolo è proprio un puzzle…prima vuole Misaki, poi no, poi si..allora ci decidiamo??

E la povera Misaki? Il suo nobile intento di trattare Sasuke come sensei è andato alla malora appena lui ha baciato un'altra....

 


 

Ringraziamenti: (Nello stesso colore delle mie unghie...che scema)

 

Nana Kiryu: meno male che eri senza parole in senso positivo…spero che questo capitolo ti faccia lo stesso effetto

 

Belle fuori Edward dentro: bentornata!! Fortunata te che sei andata in vacanza..-_-..spero che il bacio sia stato abbastanza piccante, per ora…^^

 

Sara_sessho: direi che per l’età sei perfetta!!!^^ Lui se beve diventa leggermente maniaco, come si è visto nel capitolo sopra..(bevi sasuke bevi ndMisaki…non ce la faccio più sono già ubriaco ndsasuke…*la ragazza ci pensa e poi..* bevi sasuke bevi…)

 

_Giuly_: allora anche io non sopporto la Karin del manga, ma più avanti questa sarà migliore…il peggio lo lascio alla caramella gigante… e Konoha…beh il ruolo dei rompiballe era ovvio che capitasse a loro…Sakura e Naruto sono troppo fissati, mentre penso che gli altri, tipo Shika e Ino, ormai abbiano capito che nun ce sta nient da fa!!! Forse Shika con il QI di 200 saprà spiegarglielo…-_-..anche se ci credo poco…

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Capitolo 10
*** CAP 10 - GELOSIA MALCELATA ***


 

GELOSIA MALCELATA.

 

 


 

Misaki si era addormentata sulla grande e calda schiena di Juugo. Il ragazzo dagli occhi arancioni la stese sul letto di Kisame, che si trovava di fianco al suo.

Misaki aprì i suoi occhi viola, resi rossi dalle lacrime versate, e gli chiese con un sussurro di restare. Nonostante le dimensioni ridotte del letto, Juugo si stese al suo fianco sobbalzando quando la corvina si aggrappò alla maglia, appoggiandogli la testa sul petto, come per nascondersi dal resto del mondo.

- Misaki, andrà tutto bene-.

-No, Juugo. Pensavo di riuscire a reprimere i miei stupidi e inutili sentimenti verso Sasuke, ma vederlo così con una…- respirò a fondo per evitare di piangere ancora, ma non potè impedire a una lacrima di scivolare – mi ha fatto capire che è impossibile. Credo che l’idea migliore per me sia di andarmene-.

-Se te ne vai, verrò con te- la ragazza sorrise nascosta nell’abbraccio di Juugo e si addormentò.

Mentre Juugo le accarezzava una guancia, cercando di non svegliarla, senti il tonfo di una porta che si apriva e chiudeva. Pochi secondi dopo la porta della camera in cui c’erano lui e Misaki fu spalancata. Sasuke, con uno sguardo iracondo mai visto, li guardò.

-Juugo.Cosa stai facendo?- chiese sibilando

-Semplice. Raccolgo i pezzi, in cui tu hai ridotto Misaki-

Sasuke lo guardò storto.

-Vieni fuori. Non voglio svegliarla- gli disse Juugo, scostandosi piano da lei che mugugnando nel sonno si girò dall’altra parte, continuando a dormire.

I due si ritrovarono nel giardino davanti all'abitazione, uno di fronte all'altro.

-Cosa c’è tra lei e te?- gli chiese schietto Sasuke

-Le voglio bene-

- che tipo di affetto?-

-Lei è come una sorella minore e un po’ baka-

-Perché baka?-

-perché si è invaghita di uno stupido-

-Chi è?- chiese Sasuke alterandosi

Juugo rise e sorpassandolo per allontanarsi nel bosco, gli disse –uno stupido scoiattolo-.

Sasuke aprì la bocca per lo stupore. Allora erano veri i sospetti che aveva su di lei. Si era presa una bella cotta per lui.

 

- Sasuke non farle del male, per favore. Lei ha perso Itachi da poco e se tu dovessi solo usarla, non ne uscirebbe. Vuole andare a Konoha - aggiunse Juugo dandogli le spalle.

-No. Non la lascerò andare – disse Sasuke sicuro di sé.

-Perché vuoi tenerla al tuo fianco se per te non vale nulla e se per lei è solo una sofferenza?- gli chiese il ragazzo arrabbiato, voltandosi verso Sasuke

-Perché ne ho bisogno-

Juugo spalancò la bocca. Sasuke aveva davvero detto quelle parole? Lui aveva bisogno di lei?

-Che tipo di bisogno?-

-non lo so. Sono solo sicuro che lei rimarrà con me-.

-Dovrai chiederglielo, lo sai?-

-lo farò-.

**

Misaki si destò quando era ancora notte fonda rendendosi conto che Juugo dormiva nel letto accanto al suo. Decise di alzarsi per prendere qualcosa da bere. Mentre guardava fuori dalla finestra della cucina una presenza alle sue spalle la fece voltare. Sasuke, con i capelli spettinati e in boxer, era appoggiato al muro della cucina e la guardava fisso. Non poteva essere meno sexy di così?

-Cosa c’è, sensei?-

-Piantala. So perché te ne sei andata di corsa dal locale-.

-Allora suppongo che tu sappia anche la mia decisione di andarmene a Konoha -.

-Si-

-Bene almeno non dovrò dilungarmi in inutili spiegazioni-

-Ho detto che so della tua decisione, non che l’approvo-

-Non me ne frega un cazzo di ciò che approvi. Io me ne vado. Fine della storia e della discussione-

Misaki fece per andarsene, ma Sasuke la bloccò per il polso appena gli passò davanti e con una mossa fulminea la appoggiò al muro. Si mise sopra di lei appoggiando le mani al muro e la fissò. Poteva vedere anche al buio i suoi grandi occhi viola e le gote arrossate.

-Misaki- la chiamò lui in un sussurro, facendola rabbrividire dall’inaspettato calore della sua voce –rimani-.

-Perché?- riuscì a chiedere lei guardandolo negli occhi neri

-Perché te lo chiedo io-

-Tsk.Non è un buon motivo. Sforzati di più-

Sasuke la guardò male e poi finalmente lo ammise.

-Ho bisogno di te-

Come Juugo la ragazza aprì la bocca per lo stupore e, dopo vari tentativi andati a vuoto perché le mancava la voce, chiese al ragazzo di fronte a lei:

-Per cosa hai bisogno di me?-

-Non so ancora perché, ma la tua, fastidiosa, snervante e petulante presenza al mio fianco mi è necessaria-.

-Sai, insultarmi non è un buon modo di convincermi a restare-

-Forse ne conosco un altro- il ragazzo azzerò senza indugi, la ormai quasi nulla distanza tra loro e sfiorò le labbra di Misaki con le sue. Nonostante non fosse profondo come il primo che le aveva dato, questo era diverso. Vi era sempre la disperazione, ma c’era altro come sottofondo, qualcosa che le sfuggiva e che non aveva sentito nemmeno con Itachi.

-Questo è decisamente meglio-.

Mentre stavano per baciarsi nuovamente, magari con più impegno visto che la mano di Sasuke si era spostata sulla schiena per attirarla a sé, ma lo stridere di un falco li fece bloccare. Konoha aveva deciso se accettare o no la proposta di Sasuke.

***

I due giovani, raggiunti dal resto del gruppo ancora addormentato, si fiondarono all’esterno. Sasuke richiamò il rapace che atterrò con eleganza sul suo braccio. A una delle zampe vi era legato un messaggio.

Sasuke lo slegò e dopo aver velocemente letto il contenuto, sbuffò.

-Lo sapevo, hanno rifiutato - disse sconsolato Suigetsu.

-No hanno accettato, ma a una condizione-

-Quale?- chiese Karin

-Dobbiamo trasferirci a Konoha-.

 

Il gruppo di Sasuke, ormai senza più sonno, si riunì nel salotto per discutere sulla proposta del Quinto.

-Io non ci vengo a Konoha- dichiarò sicuro Kisame –quelli mi fanno fuori appena mi vedono- immaginando già i cartelli che dichiaravano la vendita di sushi di squalo fresco.

-Nemmeno io ci vorrei andare, ma se mandassero tanti Shinobi, non avremmo comunque scampo. Ci porterebbero a Konoha da prigionieri e non da alleati- disse assennata Karin.

-Ha ragione. A me non dispiacerebbe vedere Konoha, dopotutto è lì che sono nata-.

-La verità è che vuoi rivedere Naruto-

-No- disse lei – non è vero. Suigetsu sei uno scemo-

-Basta- intervenne Sasuke –non credo ci sia scelta. Dovremo seguire le richieste di Tsunade. Tra due giorni un gruppo di Shinobi sarà qui a prelevarci per accompagnarci al villaggio. Preparatevi-.

 

I due giorni successivi furono i più brevi di tutta la vita di Misaki. Stava raccogliendo le poche cose che si era portata da casa, quando lo stridere del falco di Sasuke la fece andare sul balcone. I ragazzi del gruppo erano già davanti alla casa in attesa dei loro ‘ospiti’.Un nuvola di fumo annunciò l’arrivo degli shinobi della foglia.

-Yo- disse Kakashi appena vide il gruppo di Sasuke al completo –a quanto vedo avete accettato- concluse sorridendo indicando le sacche ai piedi dei ragazzi.

-Avevamo scelta?- gli chiese Sasuke alzando un sopracciglio.

-Direi di no, dattebayo. Dov’è Misaki?-

-Non è un problema tuo testa quadra- gli rispose acido Sasuke.

-Sempre simpatico, scoiattolo-disse la voce di Misaki sopra le loro teste. Tutti i presenti alzarono lo sguardo e videro la ragazza dagli occhi ametista sul balcone illuminata dal sole.

Se non conoscesse bene Sasuke, Naruto si sarebbe convinto di aver visto un’ombra di sorriso alla vista della ragazza. Ma non poteva davvero essere così. Decise di chiedere conferma al suo sensei.

-Psst. Kakashi-sensei?- chiamò Naruto.

-Mmh?-

-L’ha visto anche lei?-

-Sì, ma pensavo di essermelo immaginato-

-Allora era reale-

-Si. Non dirlo a Sakura-

-Non dirmi cosa?-

Naruto dall’alto della sua intelligenza stava per dirle tutto quando un pugno alle costole da parte di Ino lo fece bloccare, senza fiato.

Misaki intanto era saltata agilmente a terra, tenendo la sacca su una spalla e guardando Sasuke con un sorriso ironico. Lo sorpassò sempre fissandolo e si avvicinò a Naruto.

-Ciao biondo-

-C-ciao Misaki-chan-

-Chiamami Misaki per favore. Non dirmi che sei ancora in imbarazzo per quella sera…-

-N-no io…beh un po’, dattebayo-

-Ti chiedo scusa per il mio comportamento un po’ troppo ‘aperto’-

Misaki si guardò in giro e vide gli occhi quasi bianchi della Huuyga fissarla tristi. Si avvicinò e le sussurrò qualcosa che solo la diretta interessata potè sentire. Tutti però si accorsero che la Huuyga sorrideva.

-Ricordati che è un segreto, Hinata-chan-

-Sì, Misaki-chan-

Si volse verso i suoi compagni di Team e disse, ridendo dell’espressione truce che le rivolgeva Sasuke:

- Andiamo Scoiattolo Nervoso. Voglio proprio vedere Konoha -.

 

Sasuke sbuffo e si affiancò a Kakashi, in testa al gruppo. Misaki invece si ritrovò tra Shikamaru e Naruto.

-Oh ananas non ti avevo visto-

-Il mio nome e Shikamaru-

-Lo so. Itachi mi ha parlato del ‘Genio svogliato di Konoha’- gli sorrise Misaki.

-Oh che rottura-

-perché? Itachi era rimasto colpito dalla tua bravura contro Hidan. E fidati non era facilmente impressionabile-.

-Perché se divento famoso, Tsunade-sama penserà di dovermi affidare più missioni e quindi sarà una rottura-

Misaki rise sincera a quella battuta, facendo ringhiare Sasuke in testa al gruppo.

-Ma cosa odono le mie orecchie- disse Kakashi, ridendo ironico.

-Cosa?- gli chiese Sasuke acido.

-Niente, mi è sembrato di sentire un ringhio di gelosia provenire da te-

-Tsk- fu l’unica risposta di Sasuke, mentre Sakura alle sue spalle lo guardava, sperando che Kakashi si sbagliasse di grosso.

 

**

Il viaggio verso Konoha fu più breve del previsto, data la vicinanza con il nascondiglio. Videro in lontananza le porte di Konoha e il Godaime che li aspettava, avvisata per tempo dal falco di Sasuke.

-Ma che tette ha? Si vedono da qui- fu l’unico commento di Suigetsu prima di essere colpito, ebbene si questa volta c’era riuscita, da un pungo di Karin.

 

Misaki in quel periodo aveva notato un certo cambiamento nel rapporto tra quei due. Si prendevano in giro come sempre, ma Suigetsu guardava diversamente la rossa e non aveva più provato ad attaccare bottone con Misaki. Juugo invece sembrava stranamente interessato alla ragazza con i capelli rosa, che stava appiccicata a Sasuke come il chewing-gum che era.

Era meglio marchiare il territorio.

Oh aspetta. Quale territorio? Lei e lo scoiattolo maniaco non erano un ‘noi’, sentivano solo bisogno della presenza dell’altro al proprio fianco. Dopo il bacio in cucina, lui non aveva fatto né detto altro. Misaki sapeva che per lei c’era qualcosa di più, ma per Sasuke era diverso. Forse lui aveva accettato di andare a Konoha anche per rivedere quella che era stata la sua prima compagna di Team. Sospirò attirando le attenzioni di Naruto.

-Misaki, sei stanca?- le chiese il biondo che senza aspettare nessuna risposta la prese in spalla e aggiunse –ti porto io, dattebayo-.

-Na-naruto guarda che ce la faccio benissimo- in imbarazzo data la posizione.

-Oh cazzo- disse la voce di Nara –Naruto ti conviene lasciarla giù-

-Perché, dattebayo?-

-Guarda davanti a te-

Sasuke si era bloccato e aspettava l’arrivo dell’ex compagno in posizione eretta su un ramo. Lo stava guardando davvero male. Naruto si bloccò con ancora Misaki in spalla sul ramo di fronte a lui.

-Cosa c’è, dattebayo?-

-Lasciala giù-.

Naruto vedendo un riflesso rosso negli occhi del suo amico teme appoggiò delicatamente Misaki a terra.

-Sas’ke che ti prende?-

-Nulla, dobe. Lasciala correre sulle sue gambe, almeno si mantiene in allenamento-

-Sai che ti dico, caro Sasuke?-gli disse Misaki guardandolo offesa. Si era aspettata una risposta completamente diversa da parte di Sasuke –che accetterò volentieri il passaggio di Naruto- concluse avvicinandosi al biondo.

-Misaki- disse Sasuke freddo –tu cammini-

La ragazza vide lo Sharingan attivato e decise che era meglio seguire le direttive dell’Uchiha.

-Agli ordini, Sensei- gli rispose lei acida, voltandogli le spalle.

-Camminerai davanti con me e Kakashi, muoviti- aggiunse Sasuke voltandosi e iniziando a correre.

-Dannato scoiattolo rompi..- Misaki rivolse una serie di insulti al suo ‘amato’ sensei e poi lo raggiunse.

-Nah che seccatura- disse Nara

-Cosa?- gli chiese Ino al suo fianco

-Sasuke-.

-Cosa? Shika non parlare a monosillabi-

-Non lo capisci che Sasuke vuole la totale esclusiva su Misaki? È geloso. E questo porterà numerose seccature-

Ino spalancò la bocca per le parole del compagno di team, anche se lei aveva già intuito qualcosa, sentirlo dire da uno come Shikamaru, lo rendeva molto più vero e gli chiese –Quali seccature porterà secondo te?-.

-Probabilmente Sasuke aggredirà qualunque esponente del sesso maschile che oserà anche solo guardare Misaki, mentre Sakura farà di tutto per allontanarli-

-Non credo che Sakura farà una cosa del genere se capirà che Sasuke si è legato a lei-

-Il problema è che l’Uchiha, nonostante non sia scemo, ancora non ha capito cosa lo lega a Misaki e quindi è facilmente influenzabile dalle situazioni-

Senza aggiungere altro a parte una sfilza di ‘seccatura’ aumentò il passo per riprendere il gruppo.

 

 

**

I primi che il Quinto vide arrivare, furono Kakashi e Sasuke. L’Uchiha era cresciuto e come la sua allieva Sakura le aveva raccontato, era diventato affascinante quanto qualsiasi esponente dello sfortunato clan. Al fianco destro del ragazzo vi era una ragazza mai vista, dai lunghi capelli neri. Quella doveva essere la famosa Misaki di cui tutti i giovani Shinobi di Konoha parlavano con tanto ardore, rischiando di essere malmenati dalle ragazze natie del villaggio. Sinceramente Tsunade era restia a credere a tutte le voci su di lei, ma quando se la trovò davanti, dovette ricredersi. Era davvero affascinante nella sua semplicità, proprio come la descrivevano. E doveva ammettere che se continuava così sarebbe diventata una sua rivale in fatto di seno, proprio come la Hyuuga.

 

La ragazza si avvicinò titubante seguita dallo sguardo di Sasuke e guardò la donna bionda davanti a lei con i suoi occhi viola.

-Buongiorno Tsunade-sama -.

-Buongiorno, tu devi essere la famosa Misaki di cui parlano tutti i ragazzi che ti hanno conosciuta-

-Non pensavo di essere così famosa- disse lei arrossendo lievemente

-Oh certo che lo sei. Infatti anche i due guardiani delle porte del villaggio non vedono l’ora di, come dire, ammirarti- il Godaime sentiva uno sguardo duro e raggelante fissarla e alzando gli occhi castani si rese conto che l’Uchiha voleva seriamente eliminarla.

- Sasuke Uchiha. Non so se dirti bentornato o prenderti a pugni-

-Tsk, se dovesse prendermi a pugni, mi difenderei, Godaime-sama -

-Non ci credo, scoiattolo. Sei stato educato. Meriteresti un premio-

-Vuoi per caso darmelo tu- le rispose lui malizioso, facendo ridere i presenti e arrossire la povera Misaki. Il Quinto intanto aveva superato i due quasi fidanzatini psicopatici che ora erano passati a insultarsi, e si avvicinò a Karin,Juugo e Suigetsu.

-Voi eravate gli alleati di Orochimaru, vero?-

-La devo correggere- disse Suigetsu –io ero prigioniero di Orochimaru. E anche loro agivano sotto la paura di essere eliminati-

-Su questo non avevo dubbi- gli disse seria Tsunade –e poi c’è l’uomo squalo-

-Ho un nome-

-Lo so bene il tuo nome. Sei Kisame Hoshigaki, nukenin del villaggio della Nebbia, uno dei sette spadaccini leggendari, possessore della pericolosa Samehada. Membro dell’Akatsuki, compagno di Itachi Uchiha- al nome del suo precedente sensei Misaki sobbalzò smettendo improvvisamente di litigare con Sasuke, che senza farsi vedere le sfiorò la spalla sinistra facendola sorridere lievemente.

Il Godaime precedette il gruppo all’interno delle porte di Konoha, dove ad attenderli vi erano molti sensei, tra i quali Gai che guardava a Misaki con il pollice alzato e il sorriso a centomila denti, Yamato e altri, sconosciuti, che si presentavano alla ragazza e ai compagni di Sasuke : Kurenai, Anko, Ebisu e Iruka. Poi fu il turno di altri amici di Naruto che lei non aveva mai visto: Neji Hyuuga, un bel ragazzo con i lunghi capelli castani,cugino di Hinata, Tenten e Choji che conosceva solo di vista dal loro primo incontro. La ragazza si guardava in giro come se cercasse qualcuno.

-Chi cerchi, Misaki-chan?-

-Un po’ di anni fa, mentre aiutavo Itachi e Kisame a raccogliere informazioni, in un locale ho conosciuto uno strano personaggio che mi spiegò di essere del villaggio di Konoha -.

-Te lo ricordi almeno un po’?- le chiese gentile, Ino.

-mi ricordo che ha sfiorato lo scontro con Itachi perché mi aveva palpato il sedere-

Metà delle persone presenti aveva già capito di chi si trattava, ma fu Naruto a spiegarlo a Misaki.

-Chi hai conosciuto era Jiraya, L’eremita dei Rospi e Sannin Leggendario. Era il mio sensei, e per il suo vizio di toccare o spiare le donne lo avevo soprannominato Ero-sennin -.

-Perché parli al passato?-

-E’ morto nel villaggio della Pioggia, scontrandosi contro Pain- concluse Naruto, stringendo i pugni per il dolore della perdita.

La ragazza si avvicinò a lui e abbracciandolo, nonostante gli sbuffi di Sasuke, gli sussurrò:

-So come ci si sente a perdere un sensei tanto amato-.

Questa volta fu Naruto ad abbracciarla, ma Sasuke si avvicinò e prendendola per la maglia la tirò via e sibilò a Naruto:

-Cerca di non prenderti troppa confidenza- facendo impallidire il biondo vedendo quanto fosse serio e arrabbiato l’Uchiha.

-Non ti preoccupare, teme. So che lei è tua-

-Non è per quello,dobe. Non ha tempo di avere intorno ragazzi adoranti. Deve allenarsi- poi rivolgendosi a tutti con lo Sharingan ancora attivato disse a voce più alta – e che questo valga per chiunque-.

Kakashi-sensei che nel frattempo si era isolato per leggere il suo solito libro, guardò il suo ex allievo ridendo: forse Sasuke aveva trovato qualcuno che potesse curare il suo animo ferito.





 

 




RINGRAZIAMENTI:


foreverme96: benvenuta!!! hai visto quanto è geloso lo scoiattolo psico? Certo che fa proprio di tutto per nasconderlo...probabilmente se le inventa di notte le scuse...-_-


Nana Kiryu: sono felice che misaki ti piaccia come personaggio..^^.. e poi anche io mentre scrivevo volevo uccidere Sasuke...ma si sa lui è emo...-_-


_Giuly_: *sasuke si sotterra piangendo per i tuoi insulti (meritati)* Hai perfettamente ragione su Juju..lui è un amicone di Misaki, le vuole davvero bene...e speriamo che adesso abbia fatto capire a Sasuke che facendo così la ferisce...

 

 


Spoiler

-Se vuoi vado a vivere con qualcun altro. Magari con Naruto che vive solo-

-Dovrai passare sul mio cadavere- le disse la voce di Sasuke al di là della porta del bagno.

-Non tentarmi Uchiha- gli rispose Misaki ridendo.

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Capitolo 11
*** CAP 11 - ACCOGLIENZA CALOROSA ***


 

ACCOGLIENZA CALOROSA.

 

 

 

 

 

 

 

 


Ai nuovi alleati di Konoha fu dato un appartamento vicino a casa Haruno, come Sakura aveva chiesto al Godaime. Era abbastanza ampio: tre camere con due letti in ognuna, due bagni, cucina e un piccolo salotto. Era stato tirato a lucido da Sakura, come lei non aveva mancato di informare Sasuke, ricevendo numerose occhiate e prese in giro da Misaki.

Appena la ragazza si fu, finalmente, eclissata fuori dalla porta, Misaki si avvicinò a Sasuke con espressione adorante, facendolo preoccupare.

-Cosa ti prende?-

La ragazza, imitando il tono di voce della rosa, iniziò a dire:

-Hai bisogno di qualcosa Sas’ke-kun? Hai bisogno di vestiti, Sas’ke-kun? Hai voglia di mangiare qualcosa in particolare Sas’ke-kun- lo guardò sognante per poi ridere e riprendere il solito tono di voce –continua a ripetere il tuo nome, come se non sapesse quanto è buffo il suo significato-

-Tsk, ti vorrei ricordare che Itachi significa donnola-

-Tsk, ti vorrei ricordare che dato l’immenso fascino di tuo fratello l’ultimo dei miei pensieri era il suo nome-

-Ah. Vado in bagno. Non ti sopporto più piaga-

-Se vuoi vado a vivere con qualcun altro. Magari con Naruto che vive solo-

-Dovrai passare sul mio cadavere- le disse la voce di Sasuke al di là della porta del bagno.

-Non tentarmi Uchiha- gli rispose Misaki ridendo.

Un lieve bussare li fece voltare verso la porta d’ingresso. Misaki aprì e si trovò davanti Kakashi.

-Buongiorno, Kakashi-sensei -

-Chiamami solo Kakashi - gli rispose lui, sorridendole in uno strano modo, mentre lei gli faceva cenno di entrare. Dopo essersi seduto sul divano, continuò –sono venuto a informarvi che stasera il Godaime annuncerà il vostro arrivo a Konoha, così potrete girare un po’ liberamente senza creare panico. Ovviamente alcuni non saranno d’accordo che la scelta del Quinto, ma dovrete farci l’abitudine. Credo che il problema maggiore sarà accettare Kisame e Sasuke. Il primo perché, diciamo le cose come stanno, è un pluriomicida, il secondo perché ci ha traditi-.

-Hai perfettamente ragione, Kakashi - gli rispose Misaki – c’è una cosa che mi preme chiederti-.

-Dimmi pure- gli disse lui sempre con lo strano sorriso di prima

-Io e lo scoiattolo avremo bisogno di un luogo di allenamento isolato dal villaggio, perché quando ci facciamo prendere la mano, creiamo un po’ di disastri- gli spiegò lei.

-Non ho dubbi. Ne parlerò con l’Hokage e vedremo dove mettervi. Ah volevo chiedere un favore a te, Misaki-.

-Qualunque cosa-

-Potrebbero assistere anche Sakura, Sai e Naruto ai vostri allenamenti?-

-Certo, se non ci intralciano, saranno i benvenuti, dopotutto siamo alleati e se possiamo insegnarci qualcosa a vicenda tanto meglio. Anzi di pure anche agli altri Shinobi che possono assistere. E poi chi si perderebbe un Uchiha in difficoltà?-.

-Come se tu riuscissi a impensierirmi- le disse la voce di Sasuke dalla porta del bagno.

Era lì in piedi con i capelli bagnati che la guardava leggermente irritato da qualcosa.

- Sasuke, ho accettato la richiesta di Kakashi. Spero non sia un problema se qualche Shinobi di Konoha guarderà i nostri allenamenti-.

-No, tanto possono solo imparare da me-

-Speriamo non imparino la tua mancanza di modestia- rimbeccò Misaki guardandolo storto.

-Comunque vi avviso che sarete presentati alla popolazione quindi devo pregarvi di vestirvi adeguatamente-

-Allora dovremo comprare qualcosa- disse Misaki pensierosa –ma come facciamo se non possiamo uscire?-

-L’importante è che non escano né Sasuke né Kisame, poi il resto di voi è sconosciuto alla popolazione civile e non avrete problemi a girare-

-Perfetto, allora Karin, Juugo, Suigetsu ed io andremo a comprare qualcosa anche per i due reclusi-

-E io mi dovrei fidare di te?- le chiese Sasuke alzando un sopracciglio

-Sì, altrimenti ti prendo un bel vestito da scoiattolo. Capito?-

-Tsk- e senza aggiungere altro si eclissò di nuovo in bagno.

-non è cambiato molto da quando era un ragazzino dell’accademia, a parte l’aspetto fisico- disse Kakashi divertito.

-Se ti riferisci al suo carattere, mi dispiace per voi che lo avete sopportato per tredici anni- disse Misaki scuotendo il capo affranta.

Kakashi, pochi minuti dopo, se ne andò lasciando Misaki e gli altri a prepararsi per il giro di acquisti.

- Sasuke, vieni un attimo- lo chiamò la corvina. Il ragazzo si presentò davanti e lei che, senza chiedere nulla, gli circondò la vita con le braccia e lo squadrò da capo a piedi.

-Cosa diavolo stai facendo?-

-Ti sto guardando perché sei così bello- gli disse lei ironica –razza di teme devo pur guardati per le misure. Direi che come altezza sei quasi come Itachi, ma lui era più ben messo in alcuni punti-.

-E dove di grazia?- le chiese Sasuke incrociando le braccia al petto, lievemente alterato dal paragone con il fratello.

-Sulle spalle e poi aveva un culo più bello- gli disse lei senza peli sulla lingua come al solito, per poi fargli una linguaccia e uscire seguita dagli altri.

-Sai cosa significa quello che ha detto?- chiese Kisame al moro

-no- rispose Sasuke guardando adirato la porta da cui Misaki era appena uscita.

-Significa che ti guarda il culo- gli rispose lui, ghignando dell’espressione basita dell’Uchiha.

 

**

Le ragazze sono una piaga. A questo pensava Suigetsu mentre Karin e Misaki si provavano l’ennesimo vestito. Quelli dei maschi erano già stati scelti e imbustati, ma loro ci stavano mettendo una vita e lui non capiva perché. Erano due ragazze entrambe belle e la metà dei vestiti provati stavano loro bene, allora perché tutto quel casino per una semplice presentazione?Mah.

-Suigetsu?- lo chiamò la voce di Misaki –questo vanno bene? Juugo dice di sì, ma voglio anche il tuo parere-.

Il ragazzo alzò lo sguardo e gli venne una gran sete. Erano davvero carine e lui non riuscì a fare altro che annuire, imbarazzato. Le due soddisfatte dalle reazioni dei loro accompagnatori si diressero ridendo verso il reparto dei cosmetici. La tortura non era ancora finita.

 **

L’appuntamento con l’Hokage era alle nove di sera. ‘Sono le otto e mezza e quelle due non si muovo’ pensava irritato Sasuke. Finalmente la porta del bagno si aprì e ne uscì una Karin completamente diversa. Gli occhiali erano spariti e i capelli dall’acceso colore rosso erano legati in uno chignon, lasciandole solo il ciuffo davanti e coprirle il viso, lievemente truccato. Indossava un furisode nero dalle ampie maniche con decorazioni rosse che lo coprivano quasi tutto, come doveva essere per le giovani donne. ‘Nonostante sia insopportabile la maggior parte delle volte, non è male’ pensarono sia Sasuke che Suigetsu, il quale si avvicinò e sorridendole sornione, le porse il braccio per accompagnarla. I ragazzi indossavano dei kimono tradizionali. Gli hakama erano grigio chiaro mentre gli haori e gli hiyoko erano blu, quello di Sasuke, e neri quello degli altri. In vita avevano gli haori-himo, per tenere sostenuto l’haori stesso, di colore bianco.

 

Uscì anche Misaki che indossava un furisode dello stesso modello di Karin, ma il suo era bianco candido con dei ricami viola, per richiamare il colore degli occhi. Data la sua natura ribelle, aveva deciso, che se doveva indossare quell’odioso e scomodo kimono tradizionale, di lasciare i lunghi capelli neri sciolti e lisci. Come Karin era truccata poco. Sasuke la guardava fisso, facendola arrossire.

(*** trovate le spiegazioni dei kimoni alla fine della pagina. Non sono un’esperta e se qualcuno vuole correggere qualche strafalcione faccia pure ^^)

-Si può sapere che hai da fissare? C’è qualcosa di sbagliato?-

Lui ovviamente non rispose e dirigendosi alla porta fece cenno a tutti di seguirlo.

Ad attenderli vi erano il Team 10 e il Team 7 al completo. Naruto appena vide Misaki si avvicinò, dicendole:

-Sei bella Misaki, dattebayo- ricevendo uno splendido sorriso da lei. Kakashi sotto gli sguardi di tutti si avvicinò alla corvina e porgendole il braccio, le sorrise, spingendola così ad accettare la sua galanteria. Sakura, vestita anche lei con il furisode di colore rosa, si era già avvicinata a Sasuke, facendo alterare Misaki. Ino invece, appiccicata al braccio di uno scocciato e impacciato Shikamaru, indossava un bel furisode azzurro, proprio come i suoi occhi.

Kakashi, con ancora Misaki a fianco, si mise alla testa del gruppo. Sasuke, che dopo l’uscita della ragazza dal bagno non aveva detto più nulla, li seguì con lo sguardo, che non sfuggì né a Ino né a Sakura. La bionda sussurrò qualcosa a Shikamaru che annuì convinto. Sakura dal canto suo senza chiedere nemmeno il permesso, si aggrappò al braccio di Sasuke, facendo sbuffare Karin alle sue spalle. La rossa non riusciva a comprendere come quella ragazza non avesse intuito il rapporto che legava Sasuke a Misaki. Era vero che non si erano mai dichiarati, ma lei aveva visto quel bacio davanti al loro rifugio ed era stato allora che aveva rinunciato sia a qualsiasi mira su Sasuke sia a eliminare Misaki, della quale era estremamente gelosa anche se, per evitare ritorsioni, non lo aveva mai dimostrato. Una volta abbandonata l’idea di avere Sasuke al suo fianco, aveva scoperto quanto divertente e gradevole fosse la compagnia di quella ragazza, che forse ora considerava la sua prima e vera amica. Misaki, da parte sua non aiutava di certo con i suoi comportamenti. Prima si baciava il biondo Jinchuuriki della Volpe e ora si faceva accompagnare dall’affascinante Kakashi alla loro ‘presentazione’.‘Per forza poi Sasuke la tratta male’ pensò Karin, guardando lo sguardo iracondo del moro ‘ah chissà come finirà questa lunga serata’.

 ***

Il gruppo di nuovi venuti era finalmente giunto al palazzo dell’Hokage. Salirono su una lunga scalinata che portava al tetto dell’edificio. Seguendo Kakashi, erano giunti al retro del grande palazzo e quindi si stupirono quando, arrivati sul tetto, videro l’intera Konoha riunita per ascoltare quello che il loro Kage aveva da dire. Tsunade, vestita come sempre, stava già parlando al suo villaggio. I presenti erano ninja, donne, uomini, bambini e anziani che ascoltavano rapiti le parole del loro ‘capo’. Alcuni erano convinti che accettare la presenza di ricercati di livello S non fosse la mossa più adatta e protestavano vivamente, ma per fortuna erano una fetta esigua. Il resto della popolazione fortunatamente aveva piena fiducia in Tsunade, prima di tutto per la sua fama di Sannin Leggendario e poi perché fino a quel momento aveva retto le sorti del villaggio bene quanto il Terzo. Tsunade si voltò verso i suoi ospiti sorridendo raggiante a Misaki la quale si avvicinò a lei leggermente titubante.

- Misaki, tu sai chi erano i tuoi parenti e antenati, vero?-

-Si, Tsunade-sama -

-posso dire chi sei in realtà agli abitanti di Konoha?-

-Sì. Credo sia giusto. Anche se credo che Sasuke si arrabbierà per non averglielo detto- le rispose la ragazza lanciando uno sguardo al suo compagno di squadra.

-Capirà, vedrai- le sorrise Tsunade per poi voltarsi verso il suo adorato villaggio.

-Villaggio di Konoha. Sono lieta di annunciare due grandi ritorni al nostro villaggio: Sasuke Uchiha, ultimo superstite del glorioso clan e Misaki Namikaze, nipote del Quarto-.

Dopo questa dichiarazione tutti i presenti ammutolirono. Naruto guardava Misaki con la bocca aperta, mentre Sasuke conteneva a stento l’ira per essere stato preso in giro. Quella dannata era niente di meno che la nipote del Quarto e quindi cugina del Dobe.

- Misaki..tu e io…-

-Scusa Naruto- fece solo in tempo a dire lei perché il boato di esultanza che giunse dagli abitanti di Konoha assordò tutti i presenti.

 

**

Quella sera Misaki capì due cose: quanto fosse complicato avere uno zio così importante, ma soprattutto quanto fosse amato dal genere femminile Sasuke. Ragazze di tutte le età, dai tredici ai vent’anni, cercavano di accaparrarsi le sue simpatie e sospiravano languide a ogni suo sguardo, nonostante fosse freddo. Misaki cercava invano di avvicinarsi a lui per parlargli e spiegare il motivo della scelta di tacere le sue origini importanti, ma o lui la evitava sbuffando o una delle sue ammiratrici la scansava, guardandola male. Dopo l’ennesimo tentativo andato male, Misaki se ne andò. Sollevando l’odiato Kimono, scappò via. Trovò rifugio sul tetto del palazzo dove alloggiavano e con suo grande stupore vi trovò Naruto.

-Ciao Naruto- gli disse lei abbassando lo sguardo.

-Non essere triste Misaki. Io non sono arrabbiato, dattebayo. Sono solo un po’ stupito di avere una parente in vita-

-Mi dispiace non averti detto nulla prima, ma era difficile per me, perché mi sento in colpa nei tuoi confronti. Se io fossi rimasta al villaggio, non saresti tu a essere il Jinchuuriki -.

-Sono felice di esserlo, se ho salvato te da questo destino- disse lui sorridendole, mentre lei spalancava la bocca per lo stupore.

-Sai- proseguì Misaki sedendosi insieme al cugino sulle tegole - il mio papà, mi diceva sempre che Minato era un grand’uomo, nonostante fosse così giovane. Non si assomigliavano per niente. Daiki* Namikaze, tuo zio, aveva i capelli neri come me e occhi verdi. Mentre mia madre, che non ho conosciuto, si chiamava Miku** e, a quanto mi diceva mio padre, è da lei che ho preso gli occhi e il caratteraccio. Ti conosco da poco cuginetto, ma credo che tu sia la copia di tuo papà-.Il biondo le sorrise e poi, curioso, le chiese:

-perché ve ne siete andati da qui?-

-Tuo padre ha deciso così. Il mio mi avrà ripetuto centomila volte le parole che gli disse Minato ‘ Va via, fratello. Cresci tua figlia nella pace e quando tornerà a Konoha, conoscerà il mio Naruto e insieme faranno grandi cose’-

-Allora dovremo seguire quello che mio padre diceva, dattebayo- le rispose solare come sempre, poi divenne serio e chiese –come affronterai Sasuke?-

-Non lo so. Io ho mantenuto il segreto perché avevo paura. I Senju, i nostri avi, sono sempre stati in lotta con gli Uchiha…-

-Avevi paura di perderlo?-

-Sì, ma credo che il mio silenzio lo farà allontanare comunque-

 

 

 

**

Misaki attese il rientro di Sasuke fino a tarda notte, mentre Naruto era scappato perché aveva fame e sonno. Era seduta sul tetto dell’edificio e lo vide arrivare dal fondo della via accompagnato ancora da Sakura. Quella ragazza, innamorata alla follia di Sasuke, era un pericolo. Stava proprio pensando a questo quando lei si fermò e facendo voltare Sasuke, lo guardò maliziosa e gli stampò un bacio sulle labbra. Il ragazzo la trascinò a sé e la baciò con più impeto. Misaki guardò tutta la scena come se fosse al rallentatore, mentre due lacrime le scesero solitarie. Si alzò di scatto e, facendo rumore spostando una tegola mal fissata, attirò l’attenzione di Sasuke su di sé. Si guardarono da lontano, mentre lui abbracciava Sakura che aveva la testa rosa affondata nel petto del ragazzo, per qualche secondo, il tempo necessario a Sasuke di scrutarla con lo Sharingan e capire che piangeva, e poi Misaki distolse lo sguardo affranto e si eclissò in casa.

Misaki entrò nella stanza che divideva con Karin e senza dire una parola alla sua compagna di squadra, che aveva uno sguardo interrogativo per le lacrime di Misaki, si tolse a fatica il kimono e mettendosi il pigiama si fiondò sotto le coperte. Pochi secondi dopo si sentì la chiave girare nella toppa della porta d’ingresso, segno del ritorno di Sasuke.

 ***

 


Il mattino si annunciò con i colori chiari dell’alba. Sasuke nonostante l’ora tarda in cui era rientrato, era già sveglio e pronto per raggiungere Kakashi e gli altri al luogo in cui lui e Misaki si sarebbero allenati. Stranamente la ragazza non era già in cucina a preparare la colazione, ma vi era solo Karin che oltretutto lo guardava un po’ male, cosa mai successa. Di solito lo guardava adorante o eccitata, ma mai aveva avuto quei comportamenti con lui.

-Karin, si può sapere che hai da guardarmi con quella faccia?-

-Stanotte è successo qualcosa?-

-Perché?-

-Ti ho fatto una domanda, non rispondermi con un’altra-

-Ho baciato Sakura sotto casa-

Karin lo guardò con gli occhi spalancati, per poi porgergli un foglietto piegato in quattro parti.

-ora mi spiego questo-

 

Trovati un’altra compagna di allenamenti. Con me hai chiuso definitivamente. Mi alleneranno Kakashi e Naruto.
Misaki

 

 

Sasuke rilesse il messaggio più volte per essere sicuro di non aver mal compreso, ma la faccia di Karin gli tolse ogni dubbio.

-Ti rendo conto che lei ti ha visto e che per questo ha reagito così?-

Lui come sempre non rispose e prendendo la sua fedele katana, si diresse in silenzio verso il luogo designato per gli allenamenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*- DAIKI
Scrittura Kanji:

大 DAI significa "grande" mentre 輝 KI "luccichio, bagliore" quindi il significato di questo nome è "Grande bagliore"


**- MIKU
Scrittura Kanji:

 

未 MI significa "non ancora" mentre 来 RAI significa "prossimo", "venire", "causa", "diventare". Questa scrittura 未 来 significa "futuro", letto però in modo diverso (Mirai). Sicuramente possiamo interpretare il significato come "il futuro che deve ancora arrivare".

 

 

 

**

Furisode (振袖): furisode letteralmente si traduce con "maniche svolazzanti"; le maniche di un furisode variano in lunghezza tra i 75 e i 105 centimetri (oggigiorno le maniche possono arrivare fino a 114 centimetri, poiché sono proporzionate all'altezza di chi andrà ad indossare l'abito). I furisode sono i kimono più formali per le donne nubili e generalmente sono completamente decorati. Il "furisode" è un abito indossabile unicamente dalle ragazze nubili e in teoria una ragazza non potrebbe più indossarlo dopo i 25 anni

Hakama (袴): è una gonna - divisa o unita - più simile ad un paio di pantaloni molto larghi, tradizionalmente indossata dagli uomini

Haori (羽織): un soprabito che giunge fino all'anca o alla coscia, che aggiunge ulteriore formalità.

Hiyoku (ひよく): è un tipo di sotto-kimono, quindi una sorta di sottoveste. Oggigiorno viene indossato soltanto in occasioni formali come matrimoni o eventi sociali importanti.

Haori-himo (羽織紐): una corda per stringere lo haori, decorata con nappine; il colore più formale è il bianco.

 

Fonte  http://it.wikipedia.org/wiki/Kimono#Il_kimono_da_uomo

 

 

 

 

RINGRAZIAMENTI:

 

Nana Kiryu: direi che qualcosa è successo..ma non è molto bello per Misaki..no no -_-''

 

_Giuly_: sono contenta che il capitolo precedente ti abbia fatto divertire...anche in questo ci sono un paio di scene divertenti, ma verso la fine tutto si complica...-_-

 

Dragona: welcome back....essere in vacanza ha i suoi lati positivi, ma anche negativi..come la mancanza di pc..io andrò qualche giorno in montagna dove credo non sappiano nemmeno cosa sia il pc....-_-

 

 

Spoiler:

 

-Uff. Va bene. Caramella seguimi-

-Mi chiamo Sakura, Acida-

-E io Sensei. Non dimenticarlo-

Naruto intanto stava facendo qualcosa di strano, tanto che tutti si avvicinarono a lui per vedere. Sembrava stesse scavando una fossa profonda.

-Dobe cosa stai facendo?- gli chiese sospettoso Sasuke.

-Preparo la tomba per una delle due. Chissà chi avrà la meglio, dattebayo- a questa affermazione tutti si sbatterono la mano sulla fronte, increduli di fronte a quanto Naruto potesse essere baka.

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Capitolo 12
*** CAP 12 - ROTTURA ***


ROTTURA.

 

 


 

Arrivato sul luogo degli allenamenti, vide Misaki impegnata in uno scontro con Kakashi. Nonostante sembrasse che la ragazza se la cavasse egregiamente, Sasuke la conosceva bene e capiva che non era per niente concentrata.


- Misaki sei distratta- disse Kakashi anticipandolo e facendolo innervosire, visto che la abbracciava da dietro. Sì le stava anche puntando un kunai alla gola, ma la vicinanza tra i due era troppa visti i comportamenti ambigui del suo ex sensei della sera prima. Infatti durante tutta la durata della festa,appena ne aveva l'occasione, prendeva Misaki per un braccio e la trascinava lontana dal suo sguardo, per presentarla a qualcuno di importante nel villaggio.

Si accorse, distogliendo lo sguardo dai due, che al limitare del campo di allenamento vi erano Sakura e Sai che assistevano. Naruto, con tutta probabilità, non si sarebbe visto prima di mezzogiorno.

 

Sasuke scomparve, per poi riapparire al fianco di Sakura, sotto lo sguardo indagatore di quello che era il suo ‘sostituto’.

 

-Sembrava più forte. O forse era perché c’eri tu al suo fianco Sas’ke-

 

-No, è solo distratta-.

 

-Misaki-chaaan- la voce di Naruto echeggiò e anticipò l’arrivo dell’uragano biondo che, appena Misaki si fermò, si fiondò addosso abbracciandola stretto.

 

-Naruto mi uccidi!-

 

-No, no, sei l’ultima parente viva, dattebayo- disse con il suo solito sorriso solare, talmente sincero da contagiare anche Misaki. Kakashi sapeva che quella era la vera abilità innata di Naruto. Non la sua Modalità Eremitica né il chakra della Volpe che ormai controllava senza quasi nessuna difficoltà, ma era il suo modo solare di vivere e rapportarsi agli altri. Quando il sensei dai capelli argentei aveva visto Misaki quella mattina, aveva capito che c’era qualcosa che non andava per due motivi: primo era da sola e non con Sasuke, secondo gli occhi rossi e gonfi non erano di certo dovuti a una strana allergia inventata dalla ragazza, quando le aveva chiesto cosa avesse. Era successo qualcosa di grave, perché quando Sasuke era arrivato, non si era né fermata né voltata per salutarlo, ma appena percepito il suo chakra era diventata tesa, nervosa e forse arrabbiata. Ora grazie a Naruto, stava sorridendo. Era ancora un po’ sforzato, ma meglio che niente.

 

-Bene. Ora che, stranamente, ci siamo tutti- disse alludendo a Naruto – direi che è ora di allenarsi. Bene direi Naruto contro di me, Misaki e Sai, Sasuke e Sakura- .

 

Il sensei, su muta richiesta di uno sguardo di Misaki, l’aveva volutamente divisa da Sasuke. Metterlo con Sakura era sbagliato perché l’allenamento sarebbe stato tale solo per lei, ma quello sguardo pieno di dolore ogni volta che Misaki guardava di sfuggita i due ex compagni di team, lo aveva spinto a quella decisione. Sapeva che era successo qualcosa tra Sakura e Sasuke, ma non sapeva cosa. Quella mattina l’allieva di Tsunade era stranamente allegra e aveva addirittura salutato Misaki con un sorriso soddisfatto, cosa mai vista. La corvina invece si era limitata a un cenno del capo per poi tornare a fissarsi i piedi, sconsolata. Naruto, nonostante il suo poco intuito e la sua poca esperienza in casi di quel tipo, si era seduto vicino a Misaki e le stringeva forte la mano destra, facendola sorridere di nuovo. I due ‘nuovi’ cugini di Konoha si scambiarono uno sguardo pieno di affetto e poi Misaki guardò Sai, dicendogli:

 

-Uno dei compagni di Itachi diceva sempre prima di attaccare qualcuno ‘eccovi la mi arte’ o una cosa così. Vediamo qual è la tua, ragazzo dell’inchiostro- gli disse Misaki mettendosi in posizione di difesa, impugnando la katana. Il ragazzo pallido si avventò su di lei con la katana corta in dotazione agli ANBU e iniziarono una lotta serrata. I presenti faticavano a seguire la velocità dei loro movimenti, fino a quando la spada corta di Sai non si piantò nel terreno a una decina di metri dal proprietario, in quel momento steso a terra con la lama di Misaki puntata alla gola.


-Chi ti ha insegnato a usare la katana è stato un buon sensei- le disse il ragazzo a terra.


-Peccato sia buono solo a fare quello- disse lei in un sussurro piuttosto udibile, per poi rinfoderare la katana e tendere una mano a Sai per aiutarlo che, sorridendo nel suo modo falso, la afferrò, alzandosi. Sasuke e Sakura intanto si stavano allenando un po’ discosti dal resto del gruppo. Il ragazzo pensava che la rosa avesse un modo di combattere totalmente opposto a Misaki. Sakura era casinista e picchiava duro. Misaki picchiava duro ma era elegante e aggraziata nei movimenti. Inoltre Sakura conosceva davvero pochi ninjustu e i suoi attacchi erano prevedibili, così Sasuke la sconfisse subito.

-Sas’ke sei diventato davvero forte- gli disse la ragazza zuccherina come il solito.


-Non è solo quello. Tu sei davvero brava come medico, ma conosci poche tecniche d’attacco. E questo è un grosso limite in battaglia. Se i tuoi compagni sono tutti impegnati e qualcuno ti attacca come ti difendi? – le disse il ragazzo guardandola, mentre lei si faceva triste per essere stata ripresa dal ‘suo Sas’ke’. Poi lui proseguì –c’è solo una persona che può darti una mano a migliorarti. Misaki- chiamò il ragazzo, ricevendo un’occhiata di fuoco dalla corvina.


-Cosa?- gli rispose lei uccidendolo con lo sguardo


-Devi insegnare qualche ninjustu semplice a Sakura-

 

-Tsk, fallo tu, non ho tempo da perdere- rispose Misaki, mettendosi in posa di attacco e ricominciando lo scontro con Sai.

 

-Misaki- richiamò lui

 

-Sasuke, ma Karin ti ha dato il mio biglietto?-

 

-Sì-

 

-Allora rileggitelo perché a quanto pare non l’hai capito-

 

-L’ho capito benissimo, ma non ti devi allenare con me, ma con lei-

 

-Ok, ma l’ordine è tuo-

 

- E’ una richiesta non un ordine-

 

- Allora rifiuto la tua richiesta!-

 

-Misaki, te lo ordino io- le disse a tradimento Kakashi

 

-Ma…- fece per dire lei, sentendosi in trappola.

 

-Niente ma. Quando ci si allena si devono mettere da parte le faccende personali e poi me l’hai detto tu stessa che Sakura è molto limitata nelle conoscenze dei ninjustu-

 

-Uff. Va bene. Caramella seguimi-

 

-Mi chiamo Sakura, Acida-

 

-E io Sensei. Non dimenticarlo-

 

Naruto intanto stava facendo qualcosa di strano, tanto che tutti si avvicinarono a lui per vedere. Sembrava stesse scavando una fossa profonda.

 

-Dobe cosa stai facendo?- gli chiese sospettoso Sasuke.

 

-Preparo la tomba per una delle due. Chissà chi avrà la meglio, dattebayo- a questa affermazione tutti si sbatterono la mano sulla fronte, increduli di fronte a quanto Naruto potesse essere baka.

 

Misaki stava spiegando dei sigilli a Sakura. Purtroppo sarebbe stato difficile allenare la ragazza dai capelli rosa perché come principale elemento naturale del chakra aveva la terra, mentre Misaki il vento. La corvina iniziò a mostrarle qualche sigillo di questo elemento, visto che a quanto pareva era il secondo elemento della caramella. ‘Bene’ pensò Misaki alterandosi ‘così potrà aiutare il suo Sas’ke nelle tecniche di fuoco’.Che nervoso. Ma perché non se ne era rimasta al Villaggio Della Libellula?

 

-Questa tecnica del vento non è difficile- Misaki le mostrò i sigilli –funziona come la pioggia di fuoco, solo che questi sono proiettili di aria pressurizzata mescolata al chakra. Guarda-

 

Misaki, a una velocità incredibile, quasi quanto Sasuke, compose i sigilli e disse

 

-Fūton: Renkūdan- aspirando una grossa quantità d’aria la espulse in una serie di colpi. Mescolata con il chakra di Misaki, l’aria divenne dei proiettili che colpendo il terreno sottostante, lo distrussero.

 

-Alla faccia- disse Naruto –quella è proprio mia cugina. Usa il vento, dattebayo-

 

-Piuttosto di esultare, impara qualcosa anche tu, Naruto- gli disse Kakashi, sgridandolo.

 

-Ah, Kakashi-sensei, mi tratta sempre male, dattebayo-.

 

-Te lo meriti,dobe-

 

-Ha parlato il teme, che non capisce nulla di ragazze- gli rispose in un borbottio il biondo, ricevendo uno sguardo rosso dal neo ritrovato amico. Intanto Sakura si stava prodigando per imparare la tecnica illustratale da Misaki, senza molti successi.

 

-Senti- disse la rosa –io ho come elemento principale la terra. E’ per questo che non ci riesco-

 

-Tsk. Io come secondo elemento ho il fuoco eppure riesco a utilizzare quasi tutte le tecniche.  Me le ha insegnate Itachi e ti assicuro che quando mi attaccava non scherzava-.

 

-Allora forse è il sensei che non va bene- le rispose acida la rosa.

 

Misaki la guardò truce e poi sorridendole si avvicinò.

 

-Hai presente il tuo formidabile pugno?- Sakura annuì, sospettosa – Bene!Guarda qui-.

 

Misaki si allontanò da lei e concentrando il chakra nella mano destra colpì il terreno e a prima vista non successe niente. Infatti Sakura rideva già sotto i baffi, ma quando Misaki si voltò per ritornare da lei si sentì un boato e una voragine di dimensioni incredibili di aprì nel terreno. Era almeno il doppio di quella provocata solitamente da Sakura.

 

-Ora, ragazza della terra, metti a posto- si voltò verso Sasuke –come ti avevo già detto non ho tempo da perdere con una ragazza che si crede superiore a tutti solo perché allieva di Tsunade. Non le vado bene come Sensei, quindi arrangiati tu-

 

E senza aggiungere altro sparì in una nuvola di fumo. Kakashi si avvicinò a Sakura che guardava ancora la voragine incredula.

 

-Sakura- la chiamò facendola voltare –potresti imparare molto da quella ragazza se mettessi da parte i tuoi sentimenti

per Sasuke. Lo sai meglio di me quanto sia brava e questo disastro ne è la prova- .

 

Il maestro si dissolse in una nuvola di fumo e seguì Misaki.

 

-Sakura- le chiamò la voce profonda di Sasuke

 

-Si, cosa c’è Sas’ke-

 

-Hai sbagliato a insultarla. Kakashi ha ragione. Tu avresti molto da imparare da lei- le disse, senza vedere quanto quelle parole le facessero male. Era sempre la solita frana agli occhi di Sasuke. Se poi aggiungeva il paragone con Misaki, forse faceva meglio a nascondersi una volta che Madara avesse attaccato Konoha per prendersi Naruto. Alzando lo sguardo vide che al limitare della voragine c’erano alcuni dei suoi amici.

 

-Sa-sakura-chan, complimenti per la voragine- le disse Hinata arrossendo come al solito appena Naruto la salutò con un gran sorriso.

 

-Non sono stata io- rispose la rosa atona –è stata Misaki, unendo il  mio pugno al chakra del Vento-

 

Tutti i presenti aprirono la bocca stupiti. Neji Huuyga guardò la voragine e disse:

 

-Sono sollevato che quella furia dai capelli neri sia dalla nostra parte-

 

-Hai ragione Neji-kun- gli disse Tenten

 

-Si la forza della giovinezza scorre a fiumi nelle vene di quella ragazza- aggiunse Rock Lee con le fiamme negli occhi e stringendo i pugni.

 

-Se ha tirato un pugno del genere doveva essere parecchio alterata- disse Shikamaru giunto sul posto con Ino e Choji.

 

-E io che speravo di vedermi un bello scontro tra lei e Sasuke, mentre mi gustavo le patatine- disse Choji pensieroso.

 

-Non ti preoccupare- disse la voce di Kakashi alle sue spalle –lo vedrai- concluse sorridendo sadico.

 

Misaki apparve con una nuvola di fumo proprio di fronte a Sasuke. Il ragazzo la guardò negli occhi pieni di risentimento e malinconia.

 

-Quindi?- disse

 

- Battiti- gli disse estraendo la katana e attaccando fulminea il ragazzo, che non si fece sorprendere sfoderando la sua e bloccandola.

 

Neji e Hinata attivarono il Byakugan. E rimasero stupiti.

 

-E’ incredibile- disse Neji –quei due hanno i chakra perfettamente sincronizzati. Se andassero più d’accordo nessuno li batterebbe in coppia-

 

-Neji-kun ha ragione- disse Hinata che non balbettò nemmeno dato lo stupore –Misaki però ha una quantità di chakra nettamente superiore a quella di Sasuke. Dopotutto è pur sempre la cugina di Naruto-kun -  

 

Tutti si voltarono di nuovo verso i due che, abbandonate le spade si stavano semplicemente prendendo a pugni. Misaki, facendo una finta riuscì a prendere Sasuke in pieno viso, facendo squittire di paura Sakura.

 

-Non ti preoccupare caramella, non gli rovino quella gran faccia di merda che si ritrova- le disse alterata Misaki, raggiungendo Sasuke che si era rialzato e stava componendo i sigilli

 

-Katon: Ryūka no Jutsu-


- che bastardo- disse lei saltando in alto cercando di schivare il drago di fuoco che però la prese.

 

-Misaki- urlò Naruto preoccupato.

 

-Credi davvero di prendermi così, bastardo?- disse la voce di Misaki alle spalle di Sasuke. La ragazza gli era piombata alle spalle senza che lui, stranamente, se ne accorgesse e gli stava puntando un kunai alla gola.

 

-Ti chiedi perché non mi abbia sentita arrivare? Semplice, hai tradito la mia fiducia e ora tu non riesci più a seguirmi come prima con il tuo Sharingan ed io non riesco più ad anticipare i tuoi jutsu. Sarai felice di sapere che ti sei liberato della tanto fastidiosa piaga. Trova il modo di combattere con qualcun altro in coppia. Anche se so già chi sceglierai- e senza che lui potesse dirle nulla, sparì di nuovo.

**

 

Misaki, avvisata da Kakashi quando l’aveva seguita, se ne era andata non perché avesse paura di continuare lo scontro con Sasuke, ma solo per raggiungere il Godaime a palazzo, dato che l’aveva convocata.

Bussò lievemente alla porta e dopo l’invito a entrare, la varcò. Tsunade era una delle poche donne che le incuteva sia timore sia rispetto. Era seduta dietro la sua scrivania, ma riusciva a vedere solo una parte del viso perché il resto dell’Hokage era coperto da tre ninja mai visti. Almeno non da Misaki.

 

-Kakashi- sensei- chiamò Sai- è vero quello che ha detto Misaki?-

 

-Sì- gli rispose serio il sensei –se Sasuke non recupera la sua fiducia non combatteranno mai più bene insieme-

 

Sakura si era avvicinata all’Uchiha, raggiunto da poco dal resto del team Taka e gli stava medicando lo sfregio che Misaki gli aveva procurato con kunai alla gola.

 

-Tsk, ti ha anche ferito- gli disse alterata allontanandosi.

 

-La sua mano tremava per la rabbia- le disse lui atono

 

-E aveva ragione a esserlo- intervenne Suigetsu – sul serio Sasuke. Preferire la caramella a Misaki..capivo se era la bionda laggiù o la mora con le tette enormi, ma quella proprio no- concluse convinto riferendosi a Ino e Hinata, mentre Kisame annuiva in accordo con l’amico.

**

 

-Misaki, loro sono due jonin di Suna, Temari e Kankuro- disse l’Hokage, mentre i due si voltarono per presentarsi – mentre l’altro ragazzo che vedi è il loro fratello minore, Gaara ed è il Quinto Kazekage -

 

Mentre Temari le stringeva la mano, Kankuro la guardava fisso. Non riusciva a spiccicare parola, fulminato dalla visione che aveva davanti. Per fortuna Gaara, dopo aver sbuffato le si avvicinò e le strinse la mano, mentre lei arrossiva leggermente e ricambiava la stretta. La ragazza bionda le disse:

 

-E’ una fortuna che esista un’altra parente del Quarto che non sia quel baka di Naruto-.

 

Misaki rise di gusto a quell’affermazione, facendo mutare l’espressione da pesce lesso di Kankuro in una sognante, sotto

lo sguardo sconsolato di Gaara.

 

-Loro rimarranno al villaggio per un po’. Il loro purtroppo- disse l’Hokage, mentre i tre ragazzi abbassavano lo sguardo – è stato recentemente distrutto-

 

-Ma come?- chiese Misaki turbata

 

-Madara ci ha attaccati- le disse Gaara e per la prima volta la ragazza sentì la voce profonda del rosso, guardandolo direttamente negli occhi.’Devo dire che il Kazekage non è per niente male’ pensò la ragazza, mentre lui proseguiva – e non abbiamo avuto scampo-

 

-mi dispiace- disse sinceramente la ragazza per poi rivolgersi all’Hokage –io cosa devo fare?-

 

-Dovresti aiutarli a sistemare i purtroppo pochi supersiti della tragedia. Sai, si è già diffusa la voce che la nipote del Quarto è viva e loro si fideranno di te- le disse sorridendo Tsunade.I tre di Suna uscirono e Misaki si rivolse a Tsunade.

 

-Lui cercava me a Suna, vero?-

 

-Sì-

 

-Quindi sono io la causa di quelle morti…- disse sottovoce –Tsunade-sama se lui capisce che sono IO la nipote di Minato, verrà qui-

 

-Prima o poi succederà comunque. Ho solo una cosa da chiederti. Riunisciti a Sasuke-  ‘Kakashi maledetto spione’ stava pensando la corvina per poi rispondere.

 

-Tsunade-sama..io non posso proprio. O almeno non ora. E’ doloroso-

 

-Ma cosa è successo?-

 

-Lui ha scelto un’altra e non me- e senza che Tsunade potesse ribattere uscì sbattendo la porta. Temari e i suoi fratelli la aspettavano all’esterno del palazzo, dove una trentina scarsa di persone li attendeva. Erano la maggior parte dei civili, coloro che, probabilmente, erano riusciti a salvarsi trovando riparo da qualche parte. Un bambino dai capelli neri stava piangendo mentre una donna anziana cercava di consolarlo. Misaki sparì in una nuvola di fumo, facendo sobbalzare Temari che pensava se ne fosse andata, per poi tornare con un sacco di caramelle per i bambini presenti. Sotto lo sguardo freddo, ma interessato, del Kazekage, si avvicinò ai superstiti e, iniziando proprio dal bambino che piangeva, distribuì caramelle ai più piccoli. Alla fine ne era rimasta solo una nel sacco e l’offrì ridendo a Gaara che la guardò strano.

 

-Avanti Kazekage-sama, non cercherò di sedurla con una caramella per avere potere- disse Misaki facendo ridere Kankuro e Temari, stupiti dall’ironia con la quale la ragazza trattava Gaara.

 

-Ci vuole ben altro per sedurmi, ragazzina-

 

-Non mi starà sfidando.. e poi ho anche io sedici anni, quindi anche lei è un ragazzino-

 

-Allora non credo sia necessario che tu mi dia del lei- disse Gaara con il suo solito tono atono, accettando la caramella. Temari e Kankuro sapevano quanto fosse difficile per Gaara dare confidenza a qualcuno e si stupirono non poco di ciò che aveva detto.

 

 Il bambino dai capelli neri si avvicinò a Misaki e chiese, titubante, se potesse percorrere la strada verso la sua nuova casa tenendole la mano.

 

-Certo piccolo- lei lo guardò bene e vide che quel bambino assomigliava un po’ a Sasuke, solo che non aveva la stessa gran faccia di merda.

**

 

 

Al campo di allenamento intanto i presenti stavano riordinando i disastri causati da Sasuke e Misaki. Dopo aver finito, si diressero in gruppo al limitare dell’area dove ad attenderli c’erano Misaki che parlava con Gaara,a fianco di Temari e Kankuro che li guardavano tra lo stupito e l’incredulo.

E nessuno ci avrebbe mai creduto se non l’avesse visto, quando Kankuro s’intromise nei loro discorsi, Misaki lo prese in giro dicendo che si truccava più di lei e Gaara…beh lui sorrise.

 

-Non ci credo- disse Naruto –lei fa miracoli, dattebayo-


-Cioè?- chiese sbagliando Sasuke

 

-Prima, rende te un cretino agli occhi di tutti e poi fa ridere Gaara- rispose convinto il biondo, ricevendo un bel calcione dall’Uchiha. Intanto tutti, Naruto in volo dopo il calcio, avevano raggiunto il quartetto. Appena li vide Misaki sorrise a tutti, tranne al suo sensei, ovviamente.

 

-Kazekage, siamo lieti di avervi al nostro villaggio- disse Sakura, credendo di fare le veci della sua maestra.

Temari, che poco sopportava la rosa, disse:

 

-Lieti? Beh noi non molto, visto che Madara ci ha attaccati e distrutti-

Tutti a quelle parole sbiancarono. Sasuke sparì alla vista di tutti e si ritrovò alle spalle di Misaki sussurrando:

 

-Dobbiamo discutere-

 

-Non ho nulla da dirti- fu la secca risposta di lei che per allontanarsi, urtò per errore Gaara, il quale si voltò e seguendo lo sguardo di ghiaccio che aveva, vide che era rivolto a niente di meno che Sasuke Uchiha.

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo non lunghissimo...spero vi piaccia comunque...il rapporto tra Misaki e Sasuke è davvero in crisi..lei è rimasta davvero ferita dal comportamento dello scoiattolo...povera...


E' entrato in scena il mio secondo personaggio preferito: Gaara....ç.ç...lo adoro...è così tenero...fa venir voglia di coccolarlo visto che è sempre stato solo e odiato da tutti...


Ringrazio di cuore Dragona (aggiorno ancora prima di partire) e sara_sessho (bentornata) che mi sostengono in questa fic e mi hanno sostenuto anche in quella di Inuyasha

 

 

 

 

Spoiler:

-Quella ragazza mi piace- disse la voce profonda di Gaara, e tutti lo guardarono acchiappare le patatine salvatesi da suo fratello e seguire Misaki.

-Ehi Temari-chan. Tuo fratello non parla mai, ma quando lo fa è chiaro. Pensa diventeremo parenti, dattebayo-

Temari sbiancò e guardando Kankuro capì che lui stava pensando esattamente la stessa cosa. Naruto come parente?

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Capitolo 13
*** CAP 13 -SAKURA SFIDA MISAKI ***


SAKURA SFIDA MISAKI

 

 

 

 

 

Il gruppo decise che, nonostante la tragedia di Suna, i tre dovessero comunque mangiare e Misaki li invitò gentilmente nella casa del suo team, nonostante gli sbuffi di Sasuke. Del resto della combriccola si unirono solo Naruto, Hinata e la Caramella.

 

Ai fornelli si misero Misaki, Hinata, Karin e Temari. Naruto nel frattempo se ne stava in cucina con il ghiaccio sulla guancia. Dopo aver dichiarato ad alta voce che Sakura era una frana in cucina, si era preso un bel pungo in faccia.


Misaki non vedeva molto bene i pugni che lei continuava a tirare a Naruto ogni volta che la prendeva in giro. Infatti poco dopo si sentì un altro tonfo, segno che Naruto le aveva prese di nuovo. Misaki ormai era al limite e, sotto lo sguardo spaventato delle sue aiuto cuoche, uscì dalla cucina, appoggiandosi allo stipite della porta, guardando Sakura truce. Dato che la rosa non dava segni di accorgersi della sua furia ne attirò l’attenzione.

 

-Ehi, caramella- disse, facendo soffocare Kankuro dalle risate, con una delle patatine che stava divorando – la pianti di colpirlo in continuazione?-


-Senti, non sono affari tuoi quello che faccio con Naruto-


-Certo che lo sono, perché lui è l’ultimo parente rimasto in vita-


-Ah sì e dove sei stata finora?-


-A differenza tua, non sono stata per tre anni ad attendere il ritorno di qualcuno senza allenarmi. Mi sono fatta il culo per salvarmi le pelle e cercare di salvarla a qualcun altro. Invece tu che farai quando Madara attaccherà? Continuerai a picchiare Naruto appena ti dirà qualcosa di scomodo, ma vero?-


-Quello che dice non è mai la verità- le rispose Sakura stizzita

 

-Ah no? Quindi se sai cucinare perché non ci dai una mano? Quello che farai tu lo daremo a Sasuke- il moro la guardò spaventato da quella prospettiva.

 

Sakura intanto stava trattenendo le lacrime di vergogna e le rispose che Naruto aveva ragione quando le diceva che non sapeva cucinare.

 

-Non piangere, non serve a nulla. Usa le tue lacrime quando capirai cosa vuol dire perdere davvero una persona che ami- Misaki si tolse il grembiule –non toccare mai più mio cugino, intese?  Io esco, mi è passata la fame vedendo certi spettacoli di debolezza- disse con tutta la cattiveria che aveva dentro, per poi uscire sbattendo la porta.

 

-Quella ragazza mi piace- disse la voce profonda di Gaara, e tutti lo guardarono acchiappare le patatine salvatesi da suo fratello e seguire Misaki.

 

-Ehi Temari-chan. Tuo fratello non parla mai, ma quando lo fa è chiaro. Pensa diventeremo parenti, dattebayo-

 

Temari sbiancò e guardando Kankuro capì che lui stava pensando esattamente la stessa cosa. Naruto come parente?

 

Sasuke intanto, sotto gli sguardi di Karin e il resto del gruppo, si avvicinò alla piangente Sakura che però lo scansò e uscì di corsa da casa. Naruto aprì la bocca spaventato.

 

-Dobbiamo fermarla. Il suo orgoglio ferito la spingerà a sfidare Misaki-

 

-Questo per me è un bene- disse Kisame divertito –è da un po’ che la mia cara allieva di spada non s’incazza sul serio. Però dovrete fermarla prima che esageri, altrimenti la rosa morirà-

 

Il gruppo abbandonò la casa e grazie all’aiuto di Karin seguirono il chakra di Sakura, perché Misaki l’aveva annullato per non essere trovata.

**

 

 

Non lontana dall’appartamento seduta su uno dei tetti, Misaki guardava la Luna. Quella ragazza dai capelli rosa aveva la capacità di farle perdere le staffe. Prima si prendeva Sasuke, picchiava Naruto in continuazione e in più le mancava di rispetto. Ma chi cavolo si credeva di essere? Sapeva solo tirare cazzotti a destra e a manca, poi appena lo scontro si faceva duro, piangeva o aspettava che qualcuno la salvasse.

Misaki detestava quel tipo di ragazze, infatti ne aveva conosciute molte quando lavorava nei locali, prima di incontrare Itachi e Kisame, e le aveva sempre dovute difendere da qualche ubriaco molesto, perché loro non facevano altro che piangere e chiedere aiuto. Le sue elucubrazioni mentali guardando la Luna, furono interrotte da un pacchetto di patatine piazzatele sotto il naso.

Gaara, che trovava simpatico nonostante la poca conoscenza, si era seduto a fianco e la fissava con i grandi occhi acquamarina, contornati dai capelli fuoco scossi da vento. Grazie alla sua sabbia l’aveva trovata.‘Se quel dannato Scoiattolo Uchiha uscisse dalla mia testa salterei addosso al Kazekage immediatamente’ pensò Misaki ‘ ma mi è simpatico e non voglio usarlo’

 

-Credo che Sakura ti stia cercando- ruppe lui il silenzio con la sua voce bassa

 

-Se si avvicina la distruggo- rispose Misaki iraconda

 

-Sai, ho capito perché la detesti. Tu e Uchiha, vero?-

 

-io e scoiattolo cosa?-

 

Gaara sorrise al soprannome dato a Sasuke, ma sapeva che era detto con un grande affetto e un pochino gli dispiaceva: non aveva mentito quando aveva ammesso che Misaki aveva suscitato il suo interesse.

 

-Tu hai una cotta per lui e probabilmente lui ricambia, ma Sakura si è messa in mezzo, sbaglio?-

 

-Su di me non hai sbagliato. Ma il resto è tutto campato per aria: Sasuke non mi corrisponde ed è stato lui a scegliere lei, ergo Sakura non si è messa in mezzo. Io la detesto solo perché è un’incapace. Il mio passato e gli allenamenti di Itachi e Kisame, mi hanno insegnato a combattere e difendere da sola la mia vita, i miei amici, le mie idee e i miei sogni. Detesto qualunque shinobi, uomo o donna che sia, incapace di farlo, tutto qui. Se la strada per diventare un vero ninja è troppo difficile bisognerebbe avere la decenza di abbandonare. Però se Sasuke ha preferito lei a me, avrà le sue ragioni ed io non devo far altro che mettermi da una parte, anche se a malincuore- concluse lei soffiando appena l’ultima parte.

Le costava caro ammettere che Sasuke preferiva un’altra, perché lui aveva davvero preso il posto di Itachi. Ovviamente il suo amato sensei era sempre importante, poiché era il suo primo amore, ma Sasuke era riuscito a farglielo dimenticare per un po’. Poi le cose erano precipitate e ora al dolore della perdita di Itachi doveva sommare quello derivante dalla decisione dello scoiattolo.

 

-Ma tu hai parlato con lui chiedendo quali fossero le sue intenzioni con Sakura?- le chiese Gaara, molto più saggio dei suoi sedici anni.

 

-No, ma mi sembrano palesi. Sono sempre lì vicini che parlano tra loro-

 

-Forse lo fanno da semplici compagni di squadra che si sono appena rivisti dopo tre anni,no?-

 

-Li ho visti che si baciavano sotto casa- gli rispose Misaki atona abbassando lo sguardo che le impedì di vedere quello sorpreso di Gaara.

 

-Se non me lo avessi detto con quella faccia da funerale non ci crederei neanche morto-

 

-Complimenti per l’allegria della tua frase. Comunque perché non ci crederesti?-

 

-Perché lei gli gira intorno in continuazione, ma lui guarda altrove-

 

-Dove?-

 

-Scema- gli disse lui sorridendogli e dandole un pugno leggero sulla testa –sei come tuo cugino. Una testa quadra. Lui guarda te. Ti osserva e studia ogni tuo movimento sguardo o sorriso. Dovevi vedere che occhiataccia mi sono preso per aver proclamato il mio interesse per te prima di uscire-

 

-tu cosa hai fatto?- gli chiese lei strabuzzando gli occhi viola per quella non tanto velata dichiarazione.

 

-Oh beh...io sono piuttosto diretto. Parlo poco, ma se lo faccio sono completamente sincero. E infatti ti voglio rassicurare che, sì mi piaci, ma so bene che sei sua-

 

La ragazza lo guardò e di slancio abbracciò stretta quel particolare ragazzo dai capelli rossi.

 

-Ehi non che mi dispiaccia la situazione, ma sono pur sempre il Kazekage e non è conveniente farmi vedere così appiccicato a una ragazza…- le disse lui rosso in viso almeno quanto i suoi capelli.

 

-Guarda guarda, il forte Gaara arrossito. Vorrei proprio farti una foto-

 

I loro discorsi e risate furono interrotti da un boato e da un urlo:

 

-Misaki!!-

 

La corvina si alzò e guardò verso il basso, dove Sakura la stava cercando.

 

-Ehi!- urlò al suo indirizzo Misaki –cosa diavolo credi di fare? Distruggere Konoha?-

 

Sakura alzò gli occhi, ancora umidi dalle precedenti lacrime, e le disse completamente sopraffatta dall’ira:

 

-No! Io distruggerò te e la tua presenza così fastidiosa nel cuore del mio Sas’ke- e poi colpì il terreno con il pugno di chakra e fece tremare tutto il quartiere, destando la popolazione dal sonno, spaventata da un possibile attacco nemico.

 

-Ehi dannata stupida, mi batterò con te, così starai zitta, ma di certo non in mezzo al villaggio. Seguimi- .

 

Misaki cominciò a correre sui tetti, controllando di tanto in tanto che Sakura la seguisse, e giunse nella landa, lontana dal centro abitato, dove si allenavano solitamente.

 Il vento si era alzato, rinfrescando l’aria pesante di maggio che scivolava in giugno, e facendo volare i capelli delle due. Erano una di fronte all’altra. Stavano per attaccare, ma Naruto si mise in mezzo.

 

-Misaki, lascia perdere, per favore-

 

-Piantala di difenderla. Lei ti manca di rispetto in continuazione, nonostante tu sia un ninja migliore di lei. Ha bisogno di una lezione, perché qui non c’è nessuno che le abbia detto quanto fosse incapace. E’ cresciuta nella bambagia e l’unico dolore che ha conosciuto è quello per la fuga di uno scoiattolo cretino-.

 

-Sempre gentile nelle parole, vero?- le chiese la voce di Sasuke, anticipando l’arrivo del proprietario alle sue spalle.

 

-Taci! Poi ne avrò anche per te! Non ti preoccupare. Questa sera mi libererò di due pesi inutili!-.

 

Sasuke spalancò la bocca per lo sguardo che Misaki aveva. Ora comprendeva cosa intendeva Kisame quando diceva che era da tanto che non s’incazzava più. I suoi occhi erano talmente scuri da sembrare neri e il suo chakra, come gli aveva detto la Hyuuga, era agitato e più oscuro del solito. Misaki era completamente presa dall’ira e per Sakura non si sarebbe stato scampo se né lui né Naruto l’avessero fermata. Così si mise schiena a schiena con il biondo e gli disse:

 

-Tu prendi Sakura e allontanati. Tramortiscila se è necessario. Io prendo Misaki-

 

-Perché tu devi prendere la mia cuginetta, dattebayo?-

 

-Perché conosco i suoi movimenti meglio di te, che invece conosci alla perfezione quelli di Sakura. Sarà più semplice fermarle-

 

-Hai ragione-

 

I due ninja si misero in posizione. Misaki si rilassò e disse:

 

-Sasuke, spostati. Voglio darle una lezione. So che vuoi proteggere la tua bella ma non intralciarmi o prenderò anche te nella mia corsa verso l’obbiettivo-

 

-Capiamoci Misaki. Io non sto difendendo Sakura. Sto solo evitando a te, baka, di metterti nei guai. Lei rimane la protetta di Tsunade non dimenticarlo-

 

-Sasuke- gli rispose lei tremante di rabbia –non me ne frega un cazzo di chi è quella. Ha superato ogni limite. Non m’importa nemmeno che tu la preferisca a me. C’è solo una cosa che non sopporto: la sua debolezza e la sua mancanza di rispetto verso chi, come me e Naruto, avrebbe molto da insegnarle-

 

Sasuke la guardò stranito. Era davvero convinta che lui avesse scelto Sakura. Ma perché? Solo per quel bacio? Adesso però non era il momento di perdersi in ragionamenti di quel genere, perché Misaki si stava avvicinando a lui fissandolo direttamente negli occhi.

 

- Sasuke, guarda come ti ripago per quello che hai fatto a Itachi. Saprai cosa vuol dire perdere chi ami- gli sussurrò con la voce talmente tesa da essere completamente distorta. Senza che nessuno se ne accorgesse, a parte Hinata che però fece solo in tempo a dire ‘ah’, la corvina si ritrovò alle spalle di Sakura e, come nel loro primo incontro, le diede un violento pugno alle costole facendola volare lontano.

 

Tutti i presenti guardavano il solco che tracciava il percorso compiuto dal corpo di Sakura dopo il colpo di Misaki. Gaara e i suoi fratelli erano senza parole. Erano giunte voci su una kunoichi del villaggio della foglia allenata da un Uchiha, con una potenza e velocità sorprendenti, ma non erano convinti fosse la verità. Guardando Misaki si ricredettero. Sasuke invece era partito all’attacco e si era messo di fronte al corpo di Sakura, che non era svenuta, ma sicuramente aveva qualche costola rotta.

 

-Levati da lì, Sasuke- gli disse la rosa, ansimando per il dolore- è una lotta tra me e lei-

 

-Sakura non hai possibilità di vincere. Soprattutto ora che l’hai fatta incazzare sul serio. Ora come ora avrei difficoltà anch’ io a batterla-

 

-Non me ne frega. Devo dimostrarle che non sono inutile come crede-

 

Misaki intanto si era fiondata verso la kunoichi avversaria e trovandosi di fronte a Sasuke ci rimase di sasso.

 

-Cosa fai? Anche tu a difendere la povera piccola Sakura?-

 

-Sto solo evitando a te di essere punita per aver attaccato una tua compagna-

 

-Lei non è una mia compagna. Lo sarà per te-

 

Intanto Kisame e il team Taka erano giunti al luogo dello scontro. Su idea di Temari avevano chiamato Kakashi per vedere se almeno lui poteva fermare Sakura dal suo intento suicida. Il ninja dai capelli argento si trovò davanti ad una scena mai vista. Misaki di fronte a Sasuke,che proteggeva Sakura. E capì che tutta la rabbia che Misaki provava per lui era dovuta all’attaccamento che questi dimostrava nei confronti della rosa. Solo che la corvina non comprendeva che il legame tra i due componenti del Team Sette era profondamente diverso da quello che legava lei e Sasuke. L’Uchiha non stava proteggendo Sakura, ma Misaki stessa da una possibile ritorsione nei suoi confronti da parte del villaggio,che ci sarebbe stata sicuramente se avesse fatto male sul serio a una delle loro kunoichi.Dopotutto Misaki rimaneva comunque un’estranea nonostante la sua parentela con l’amato Quarto Hokage.

 

-Misaki falla finita ora- le disse Sasuke ancora a protezione di Sakura

 

-Finiscila tu. Io combatterò contro di lei che ti piaccia o no-

 

-Spostati Sasuke, voglio darle una lezione- disse anche la voce di Sakura alle sue spalle. Sotto gli sguardi attoniti di tutti, Sasuke si scansò proclamando:

 

-Arrangiatevi, io non m’intrometto più-

 

Gli shinobi presenti, Naruto in testa, protestarono vivacemente per la scelta dell’Uchiha, ma Kakashi prese parola prima che potessero intervenire:

 

-Lasciatele fare. Hanno bisogno di confrontarsi tra loro-

 

-Ma Sakura..-

 

-Non ti preoccupare- disse la voce di Kisame - Misaki è incazzata, ma non è una stupida. Sa bene che deve andarci piano con lei e sa bene che nonostante il loro odio sono alleate. Non la ucciderà-

 

-Sì ma le farà male, dattebayo-

 

-Se lo merita- disse Karin –non doveva sfidarla. Ora paga le conseguenze del suo gesto-

 

I loro discorsi furono interrotti dallo scontro. Sakura aveva colpito Misaki con il suo poderoso pugno. La corvina non lo aveva schivato, ma incrociando le braccia davanti al volto parò il colpo che la fece indietreggiare di diversi metri. Il braccio sinistro, a contatto con il colpo di Sakura, era probabilmente rotto visto che lo lasciava inerte lungo il fianco.

 

-le ha rotto un braccio- fu infatti la sentenza della Hyuuga che scansionò il corpo di Misaki col Byakugan.

 

-Ma perché non l’ha schivato?-

 

-Tsk- disse Sasuke che intanto aveva raggiunto il gruppo- perché così lottano di nuovo ad armi pari-

 

-Così facendo non potrà usare i ninjustu, perché impossibilitata a fare i sigilli- disse Suigetsu allarmato

 

-Non le serviranno. Basterà la sua abilità nel corpo a corpo. Vorrei ricordarvi che tiene testa a me ed è una ragazza- gli spiegò calmo l’Uchiha.

 

Nonostante si mostrasse indifferente allo scontro era seriamente preoccupato per le conseguenze che questo poteva avere su Misaki. Non era spaventato per le ferite che avrebbe riportato, poiché se Sakura l’aveva colpita era unicamente dovuto al fatto che Misaki l’aveva lasciata fare, ma per le ritorsioni del villaggio. Aveva, una volta arrivato a Konoha, pensato di lasciarla lì una volta finita la guerra contro Madara. L’idea gli era venuta dopo aver scoperto che lei gli aveva mentito sulle sue origini, così come quella pensata di farsi beccare con Sakura per spingerla a odiarlo, ma ormai lo sapeva meglio degli altri. Non poteva abbandonarla. Lei era essenziale per lui e viceversa. Quando la vedeva parlare o ridere con qualcun altro, che fosse Naruto o quel rosso della sabbia, gli montava una rabbia incredibile in corpo, e l’unica spiegazione era che il suo attaccamento a Misaki era dovuto a un affetto crescente per lei. E vedere con quanto odio lo trattava, con quanta facilità aveva perso la sua fiducia, faceva male. Un dolore intenso all’altezza del petto, che non aveva mai sentito. Doveva riuscire a fermarla in un modo o nell’altro, così da chiedere all’Hokage di poter restare dopo la guerra.

 

Iniziò così a seguire attentamente lo scontro e le mosse di Misaki, attivando lo Sharingan, per trovare un momento di distrazione e portarla lontana da li. Così finalmente l’avrebbe obbligata a parlare con lui, cosa che non faceva dalla sera prima. Le due si stavano pestando pesantemente. Sakura faticava davvero molto a colpire Misaki, che dal canto suo, quando colpiva, diminuiva notevolmente la forza prima di andare a segno. Poi vide la breccia che cercava e senza indugio scattò verso di loro, mentre Misaki caricava un pungo la bloccò per le spalle e sparirono entrambe in una nuvola di fumo, lasciando Sakura a bocca aperta.

 

Sakura, dopo aver compreso che Sasuke aveva messo fine allo scontro si accasciò a terra senza forze, raggiunta da Naruto e gli altri.

Karin fu la prima a parlare:

 

-Ha cinque costole rotte a sinistra, il braccio sinistro lussato, una ferita da sfregamento sulle nocche della mano destra e non ha praticamente più chakra. Se Sasuke non avesse fermato Misaki, non solo avrebbe vinto ma questa qui sarebbe ridotta molto peggio-

 

-Ma sta zitta, sto bene e avrei continuato a combattere-

 

-Sakura- la chiamò la voce seria di Kakashi –finiscila di essere così orgogliosa e arrogante. Se Misaki non avesse trattenuto la sua potenza ora non saresti nemmeno in grado di parlare. Quindi sta zitta e andiamo in ospedale-

 

Il sensei se la caricò in spalla e sparì.

 

-Ma Misaki, dattebayo?-

 

-A lei penserà Sasuke. E’ l’unico in grado di calmarla, o almeno era così con Itachi- disse Kisame

 

-Si può sapere come ha fatto a prenderla?- chiese curiosa Hinata

 

-Con lo Sharingan. Probabilmente l’ha fatta svenire. Non vorrei essere lì quando si sveglierà. O meglio vorrei esserci per vedere quanti pugni prenderà Sasuke..- disse ghignante Kisame.

 

**

Sasuke, con Misaki svenuta tra le braccia, aveva trovato rifugio in una grotta, visto che aveva iniziato a piovere. Le stava asciugando il viso quando un mugugno decretò il risveglio della ragazza.

 

-Che mal di testa- esordì lei ancor prima di aprire gli occhi. Poi li aprì di scatto e guardò male Sasuke – tu..mi hai fermata…-

 

-Sì altrimenti ti avrebbero linciato, se avessi ucciso Sakura-

 

Lei lo guardò e si alzò, ma le gambe non la ressero e finì addosso a Sasuke. Alzò il suo sguardo ametista, arrabbiato, verso quello nero di lui. Misaki fece in tempo a pensare a quanto fosse bello, che lui gli posò la mano sulla schiena e la attirò a sé. La abbracciò forte aspirando il suo profumo così particolare.

 

-Non guardarmi così- le sussurrò lui –non sopporto l’odio verso di me che vedo nei tuoi occhi-

 

Lei, arrossì ma lo allontanò bruscamente e lo guardò ancora più male:

 

-Perché non dovrei farlo? Te lo meriti il mio odio. Mi ha trattata come un giocattolo di cui ti sei stufato..- gli disse abbassando lo sguardo e la voce

 

-Un giocattolo?- le chiese lui non capendo ciò che intendesse dire.

 

-Certo. Prima mi baci, poi mi tratti male, dici che hai bisogno di me mi baci di nuovo e poi appena arrivati qui vai da Sakura- gli urlò lei, arrabbiandosi di nuovo –si può sapere cosa diavolo vuoi da me? Vuoi stare con Sakura e poi tratti male chiunque osa anche solo parlarmi, perché? Non capisco. E poi perché hai usato quel dannato Sharingan su di me? Mi ha fatto venire mal di testa, baka!-

 

-Misaki sta un po’ zitta altrimenti il mal di testa verrà anche a me-

 

-Impossibile il mal di testa viene quando si ha un cervello! Quindi tu non lo avrai mai!-

 

Lui la guardò male e poi le chiese:- ti sei sentita tratta male da me,ma io cosa dovrei dire? Perché mi ha taciuto le tue origini?-

 

Lei abbassò il suo sguardo. Come poteva dirgli che lo aveva fatto per paura di perderlo?

 

-Non te lo posso dire-

 

-Perché cazzo non puoi?- le urlò contro

 

-Perché ormai non ha più importanza. Tu hai scelto di avere Sakura e non me al tuo fianco, quindi che ti importa? – non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia per vedere la verità nel suo sguardo - Gaara..- fece per dire lei

 

-Cosa c’entra il Kazekage adesso?- la interruppe lui nervoso, prendendola per le spalle e obbligandola a guardarlo –cosa c’è tra voi?-

 

Lei lo scostò e gli disse –nulla! non c’è nulla, perché lui a differenza tua ha capito che sono legata a te…anche se è un legame a senso unico, non si vuole intromettere…-

 

Lui la guardò fisso per un po’ e poi le chiese:

 

-Dimmi perché non mi hai spiegato chi fossi in realtà-

 

-No-

 

-Muoviti o userò la Sharingan per farti confessare-

 

-Sembri Itachi, quando fai così-

 

-Ti minacciava anche lui?-

 

-Si quando non volevo fare qualcosa- gli rispose lei, sorridendo lievemente al ricordo del suo sensei

 

-Non sviare il discorso-

 

-Uff- sbuffò e poi si sedette –tu sai che i Senju e gli Uchiha, fondatori di Konoha, sono sempre stati rivali?-

 

-Sì, lo spiegano a tutti i nuovi ninja in accademia-

 

-Io avevo paura- gli disse guardandolo triste –avevo paura che se tu avessi saputo chi fossi in realtà mi avresti

consegnata a Madara..e poi..-

 

-Continua Misaki, altrimenti lo uso…-

 

-E poi, dopo aver creato questo stupido e inutile legame con te, avevo semplicemente paura di perderti…- lei abbassò lo sguardo arrossendo fino alla radice dei capelli e non vide lo sguardo di sorpresa di Sasuke.

 

-Tanto mentire non è servito a nulla, sapevo che avresti scelto lei. Dopotutto io sono così anonima…- si alzò e si diresse all’apertura della grotta –posso tornare a casa? Sono stanca e credo di avere un braccio rotto-

 

Lui non rispose e l’ultima cosa che sentì fu un sospiro e il rumore di lei che se ne andava.

 

 

 

 

 

 

 

 


RINGRAZIAMENTI:

sara_sessho: devo dire che in questo capitolo Sakura è stata decisamente messa in ridicolo..si vede che la detesto?


yuna_09: grazie per i complimenti..e bentornata....


Dragona: Gaara è adorabile con i suoi capelli rossi e gli occhi azzurri...ç.ç


belle fuori edward dentro: succederà qualcosa tra i due? beh direi che adesso tocca a Sasuke farsi avanti..Misaki diciamo che ha esternato un po' i suoi sentimenti..no?


 

 

Spoiler:

-Cos’ha?-

-Secondo te Uchiha? Eppure dicono che sei un genio..ha la febbre alta, delira, le ho sistemato il braccio rotto e poi..piangeva..come non ho mai visto fare a nessuno- gli rispose acida per poi abbassare lo sguardo e aggiungere –Sasuke sul serio hai preferito la rosa a lei? Dimmi di no per favore, altrimenti mi pentirò seriamente di aver anche solo provato un minimo affetto per te-.

-Karin- la chiamò lui –io non ho scelto nessuno-.

 






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Capitolo 14
*** CAP 14 - LA PUNIZIONE. LA DECISIONE DI GAARA. ***


 

 

LA PUNIZIONE. LA DECISIONE DI GAARA.

 

 

 


 

Sasuke rimase in quella grotta ancora per qualche minuto così da dare tempo a Misaki di allontanarsi.

Pensava a ciò che la ragazza aveva detto. Lei aveva paura di perderlo, quindi quello che tutti gli avevano detto era vero. Lei era, come dire, presa da lui. Forse non innamorata, ma col tempo il sentimento verso di lui sarebbe cresciuto, se lui non fosse stato così orgoglioso. Se lui, dopo la confessione, l’avesse attirata a sé e baciata la situazione sarebbe stata diversa, ma ovviamente il grande Uchiha non avrebbe mai ammesso di essersi perso per una ragazza.

Misaki arrivò all’appartamento, fradicia. Aveva freddo e il braccio pulsava. Sulle scale che portavano all’appartamento, trovò Juugo che appena la vide le corse incontro e la prese al volo.


-Misaki, sei bollente-.

 

-Fa freddo Juugo. Lui è freddo. Lui non mi vuole. Vuole lei, anche se ha i capelli rosa!- gli rispose lei piangendo come una fontana. Avrebbe tanto voluto trattenersi, ma appena visto il suo amico dai capelli arancioni non ce l’aveva fatta. Lui meglio di chiunque altro conosceva i sentimenti di Misaki ed era l’unico che poteva starle accanto. La sollevò e tenendola in braccio varcò la soglia dell’appartamento, dove furono accolti da Karin e Kisame entrambi preoccupati per lei.

 

-Ha la febbre, probabilmente per la stanchezza e la pioggia –

 

Gaara, Temari e Kankuro erano tornati a casa con la promessa di Suigetsu di tenerli informati sulle condizioni di Misaki una volta che fosse rientrata e infatti il ragazzo era già uscito per parlare con loro: dopotutto lui amava la pioggia.

 

Karin intanto aveva cambiato gli abiti a una delirante Misaki e le stava sistemando il braccio rotto, facendola gridare per il dolore. In quel momento rientrò Sasuke, fradicio, ma sentendo gli urli della ragazza corse verso la stanza. Trovò Karin intenta a metterle una pezza bagnata sulla fronte.

 

-Cos’ha?-

 

-Secondo te Uchiha? Eppure dicono che sei un genio..ha la febbre alta, delira, le ho sistemato il braccio rotto e poi..piangeva..come non ho mai visto fare a nessuno- gli rispose acida per poi abbassare lo sguardo e aggiungere –Sasuke sul serio hai preferito la rosa a lei? Dimmi di no per favore, altrimenti mi pentirò seriamente di aver anche solo provato un minimo affetto per te-.

 

-Karin- la chiamò lui –io non ho scelto nessuno-.

 

-Allora perché quel bacio?-.

 

-Lei me l’ha chiesto e poi…ero incazzato perché Misaki mi aveva mentito…non pensavo reagisse così-.

 

Karin si alzò e lo schiaffeggiò forte, senza incontrare, stranamente, nessuna resistenza da parte del ragazzo. Forse era conscio di meritarsi questo e altro:

 

-Come pensavi che reagisse? Che si buttasse ai tuoi piedi chiedendo perdono? Lei non è Sakura. E poi a lei l’hai detto?-

 

-No-


-Allora fallo altrimenti questa volta la perderai sul serio. Non so se te ne sei reso conto, ma di sostituti ce ne sono tanti e devo dire che nessuno di loro è da buttare- concluse Karin uscendo e lasciandoli soli.

 

-Mmh- Misaki mugugnò di dolore e Sasuke senza nemmeno accorgersene era già vicino al letto e le stava cambiando la pezza sulla fronte.

 

-Fa freddo- sussurrò lei, battendo i denti.

 

Sasuke si guardò in giro per cercare una coperta e la chiese anche a Karin, ma non ne avevano altre e così fece l’unica cosa che gli veniva in mente. Si cambiò, si asciugò i capelli bagnati e poi, spostando leggermente Misaki, si infilò con lei sotto le coperte. La ragazza dopo aver mugugnato qualche parola poco chiara a parte un ‘Sasuke idiota’ gli si avvicinò e si avvinghiò a lui, mettendogli la testa corvina sul petto all’altezza del cuore, la mano sulla spalla destra e una gamba si intrecciò maliziosa con le sue, facendogli per la prima volta sentire il calore, forse troppo alto per via della febbre, del corpo di Misaki. La situazione era un po’ ambigua e Sasuke iniziava davvero a perdere la calma, anche perché lei continuava a strusciare la testa sul suo petto e il povero Uchiha era in imbarazzo totale, con il cuore che gli martellava in petto. Dopo qualche minuto di puro panico, decise che era meglio riprendere il controllo della situazione. Guardò Misaki che nel delirio febbricitante in cui era non sapeva nemmeno cosa faceva, e capì per la prima volta quanto fosse bello averla addosso. Emanava un piacevole profumo nonostante avesse preso tutta quella pioggia e anche se stava male, sorrideva lievemente come se la presenza di Sasuke la rendesse felice. Continuando a guardarla e accarezzandole i capelli neri, Sasuke si addormentò con un accenno di sorriso sulle labbra. Nessuno dei due sentì le notizie portate da Suigetsu su Sakura che, a quanto pare, era già stata medicata e dimessa dall’ospedale e non videro nemmeno Karin e Juugo che entrando per controllare come stava Misaki, sorrisero vedendoli insieme.

 

 

La mattina seguente il primo a svegliarsi fu Sasuke che, ancora mezzo addormentato non capiva perché sentiva un peso all’altezza del petto. Aprì i suoi occhi onice e vide che Misaki era ancora avvinghiata a lui. Il respiro era più regolare della sera prima, segno che probabilmente la febbre le era scesa almeno un po’. E fu allora che Sasuke ritornò nel panico della sera prima. Se lei si fosse svegliata e lo avesse trovato lì si sarebbe incazzata. E la sua gamba era ancora vicina al suo punto più sensibile. Come se i kami ce l’avessero con lui, la ragazza aprì i suoi confusi occhi ametista che si spalancarono quando capì la situazione in cui era. Divenne completamente rossa e si allontanò da lui come se avesse preso la scossa.

-ma cosa? Io.. te..letto…-

 

-Non agitarti..non abbiamo fatto nulla. Tu ti sei presa la febbre e avevi freddo-

 

-Non potevi mettermi una coperta in più?- gli chiese lei indispettita

 

-No, perché erano finite. Comunque visto che sei tornata a rispondermi male devo dedurre che stai bene- disse lui alzandosi e dirigendosi in cucina.

 

-Ma..- balbettò Misaki –hai dormito così?-

 

Sasuke era in boxer.

 

-a dir la verità avevo il pigiama, ma per me faceva caldo li sotto. Tra te e le coperte era come nel deserto di Suna e quindi ho dovuto toglierlo-

 

Lei era troppo imbarazzata per rispondergli male. Si alzò dal letto e, barcollando si appoggiò al muro per sostenersi.

 

-Non dovresti alzarti, sei ancora convalescente-

 

-Mah, sto bene- disse lei quando un capogiro la colse e Sasuke ancora una volta se la ritrovò tra le braccia.

 

-Scusa. Non ti preoccupare non dirò nulla a Sakura di tutto questo- disse Misaki, mentre Sasuke le trasportava a letto: la febbre era tornata.

 

-Piantala-

 

-Se vuoi le racconto tutto e mi invento pure qualcosa…-

 

-Guarda che per me puoi dirle tutto. Se tu mi avessi dato il tempo ieri ti avrei spiegato-

 

-Tempo? Cos’è dovevi preparare il discorso per diventare Hokage? Sasuke ho la febbre, non la demenza senile. Vi ho visti baciarvi sotto casa, ergo hai scelto lei-

 

-io non ho scelto nessuno. Discorso chiuso e smettila di farti tutti sti problemi. Io e te non abbiamo nessun obbligo reciproco- ‘Ho sbagliato a dirle così. Dannazione sono più baka di Naruto. E ora che è quello sguardo’

 

-Nessun obbligo? Bene. Meglio così. Potresti mandarmi Karin?- Misaki era troppo calma. Sapeva che aveva in mente qualcosa e intuiva che per lui sarebbero stati dolori.

 

Karin, come se avesse un collegamento telepatico con Misaki, varcò in quel momento la soglia, cacciando un urlo quando vide Sasuke in mutande per poi buttarlo fuori in malo modo. Misaki, ancora leggermente febbricitante spiegò le parole di Sasuke all’amica e insieme elaborarono un piano malefico in cui avrebbero coinvolto tutti.

 

Misaki si ristabilì davvero in fretta, infatti già nel pomeriggio lei e Sakura erano a rapporto dall’Hokage accompagnate da Sasuke e Kakashi. La simpatica caramella, aveva il braccio legato al collo con un foulard, rosa ovviamente, e guardava stranita Misaki.

 

-Se ti stai chiedendo come mai non ho gessi o altro sappi che la mia quantità spropositata di chakra mi fa guarire più in fretta e poi devo anche dire che mi hai colpita solo una volta-.

 

-Allora perché hai quelle occhiaie?- le chiese Sakura sarcastica

 

-Perché avevo la febbre. Dopo l’acquazzone dell’altra sera. Tu non c’entri proprio nulla-

 

Le due continuavano a battibeccare sotto gli sguardi stanchi dei loro ‘sensei’.

Tsunade le invitò a entrare e dopo uno scappellotto a testa le informò sulla loro punizione.

 

-Dovrete organizzarmi la festa per il mio compleanno-

 

-COSA? Io e lei? Non ci penso nemmeno. Piantala di dire le mie stesse cose!-urlarono le due in coro

 

-Si e vi aiuteranno Temari e Kankuro-

 

-Gaara no?- chiese, speranzosa, Misaki facendo sbuffare Sasuke

 

-Il Kazekage- le rispose Tsunade marcando sulla parola – ha ben altri compiti-

 

-Peccato mi è simpatico-

 

-Scherzi a parte perché avete combinato quel casino?-

 

-Tsunade-sama- esordì Sakura –lei continua a mettersi tra me e Sasuke-


Misaki la guardò strana e poi disse –ragazza dai capelli osceni, che hai detto? Io ti ho pestata per farti maturare e questi sono i risultati?-

Stavano per ricominciare a battibeccare quando Sasuke e Kakashi intervennero e le allontanarono.

Sasuke spiegò le ragioni di Misaki partendo dalle continue aggressioni di Sakura a Naruto e alla mancanza di rispetto della rosa.

Kakashi invece disse che Sakura era convinta che Misaki volesse allontanarla da Sasuke, con il quale era convinta ci fosse una storia, anche se il ragazzo non confermava né negava.

La bionda Hokage sospirò e guardando Misaki le chiese:

 

-Hai almeno provato a soddisfare la mia richiesta quando sei venuta ad accogliere Suna?-

 

-No e non lo farò. Ora ci dia i nostri compiti e li assolveremo. Fine della questione per me-

 

Sakura la guardò: cosa stava tramando?

 

-Anche per me- disse. Lo avrebbe scoperto.

 

Mentre Misaki ascoltava le indicazioni dell’Hokage per la sua festa, Sasuke la osservava. Era strana. E lui sapeva che c’era qualcosa di malefico che girava in quella testolina così bella da accarezzare, ma tanto tanto malvagia.

Senza rendersene conto stava sorridendo, cosa che a Kakashi non sfuggì. Il maestro dai capelli argento, dopo che Sakura e Misaki si furono allontanate senza nemmeno guardarsi in faccia, chiese a Sasuke:

 

-Quando glielo dirai?-

 

-Cosa e a chi?-

 

-Formulo meglio: quando dirai a Sakura che sei innamorato di Misaki, ma soprattutto quando lo dirai alla diretta interessata?-

 

-Mai, visto che non lo sono-

 

-Oh sì infatti tu sorridi spesso, vero?- gli chiese sarcastico il suo ex sensei prima di sparire ghignando.

 

Sasuke sbuffando su quanto il suo ex sensei avesse ragione decise di seguire le due ragazze. Solo per vedere cosa combinavano, non per altro.

Le vide parlare con quel dannato rosso. Oddio, ora odiava anche Gaara solo perché Misaki rideva, parlava e lo toccava….cosa? E lui la lasciava fare?

Rabbia. Una rabbia lo spinse ad attivare lo Sharingan tanto che un bambino, lo stesso che conosceva Misaki, lo guardò e disse:

 

-Nii- san, anch’io voglio i tuoi occhi-

 

Sasuke, a quell’appellativo che usava spesso lui con Itachi, sobbalzò, e si spaventò ancora di più quando vide che il bambino gli assomigliava.

 

-Hayato dove sei finito?- chiamò la voce di Misaki, dolce come mai l’aveva sentita

 

-Misaki nee-san, vieni ho trovato un ragazzo che ha problemi agli occhi - la chiamò il marmocchio senza che Sasuke potesse fermarlo.

Misaki si avvicinò e trovandosi di fronte Sasuke spalancò la bocca prima di esordire acida:

 

-Cosa ci fai qui?-

 

-Nee-san ,conosci Nii-san?-

 

-Si purtroppo si-

 

-E’ il tuo fidanzato?-

 

Lei arrossì visibilmente, facendo ghignare Sasuke e poi si abbassò a livello del bambino e gli disse:

 

-No non lo è -.

 

-Meno male perche nee-san deve sposare Gaara nii-chan così viene a Suna con me e posso fare il suo fratellino-

 

Misaki spalancò la bocca, mentre Sasuke aveva la seria intenzione di picchiare quel marmocchio solo per aver pensato a Misaki con Gaara, ma uno sguardo triste della ragazza lo fermò.

 

- Hayato, te l’ho già spiegato che non potrò mai venire a Suna perché è questo il mio villaggio e poi io e il Kazekage siamo amici-.

 

-Ma tu sei così bella… e lui ride quando ci sei tu..-

 

-Vieni ti devo dire un segreto-

 

Misaki avvicinò le labbra all’orecchio del bambino che, dopo aver riso un po’ per il solletico provocato dal suo fiato, ascoltò attentamente le parole della ragazza e annuì serio per poi allontanarsi.

 

-Cosa gli hai detto?Possibile che anche i marmocchi si innamorino di te?-

 

-Sì, perché a differenza di qualcun altro ci vedono bene…- infatti Hayato in quel momento era impegnato a tirare dei sassolini sulle gambe di Sakura –comunque gli ho detto che non posso abbandonarti perché senza di me moriresti- lei rise di gusto alla faccia assunta dall’Uchiha  -scherzavo, baka- e se andò lasciandolo solo.

 

-Ehi ma cosa gli hai detto?- chiese di nuovo ma ricevette solo un cenno con la mano prima di tenderla a Hayato,il quale, però, si voltò verso di lui e gli corse incontro.

 

-Cosa c’è pulce?-

 

-Vuoi sapere cosa mi ha detto?-

 

-Si-

 

-Lei non viene con noi perché ha bisogno di stare al tuo fianco perché ti vuole bene- e senza che l’Uchiha potesse aggiungere altro, il marmocchio corse incontro a Misaki saltandole in braccio. Sasuke rimase un po’ a guardare la ragazza ridere e scherzare con tutti i bambini e non si accorse che Sakura seguiva ogni suo movimento o sguardo.

 

‘Devo agire in fretta, o me lo porterà via’ stava pensando guardando il moro allontanarsi.

**

 

La festa di Tsunade si sarebbe tenuta nei pressi del palazzo dell’Hokage di lì a due giorni. Misaki oltre ad aiutare Sakura nelle decorazioni, nel cibo e nei fiori, doveva anche pensare alla musica poiché Tsunade, per punirla data la sua immaturità, l’aveva obbligata a cantare, Sakura invece doveva servire gli invitati e così entrambe erano fregate: nessuna delle due avrebbe partecipato alla festa da invitata.

 

Misaki era in cucina mentre preparava la cena e stava canticchiando un motivetto, probabilmente uno di quelli che doveva presentare alla festa. Era molto ritmato e probabilmente era della stessa epoca di Tsunade, tanto per dirla alla Naruto.

 

-Ehi Misaki- la chiamò Suigetsu – prova a cantarla ad alta voce e balla con me, baby-

 

He took me to the Spider Club on Hollywood & Vine
We drank champagne and we danced all night
We shook the paparazzi for a big surprise (a big surprise)
We dance through the night, who needs tomorrow tonight?
He's a one stop shop, makes my cherry pop
He's a sweet talkin' sugar-coated candyman
A sweet talkin sugar-coated candyman


Lui la prese fingendosi un ballerino per farla girare su se stessa un paio di volte, ridendo come due scemi.

La ragazza poi gli chiese sottovoce:- hai invitato Karin?-


-Non ancora-

 

-Allora fallo, perché so che Kiba, quello con il cane, vuole provarci…datti una mossa-

 

Vedendo che lui non si muoveva lei lo guardò male e disse –ORA- .

 

Il ragazzo si diresse a passo lento verso la terrazza, dove la rossa prendeva un po’ di aria, come se stesse andando al patibolo per la sua esecuzione.

 

Sasuke, Juugo, Kisame, Naruto, Sai e addirittura Kakashi, invece, stavano aiutando i ninja del villaggio a sistemare i danni causati dalle loro compagne. Dopotutto come aveva detto Tsunade ‘se voi le aveste tramortite per tempo non sarebbe successo nulla’. Suigetsu colpevole quanto gli altri era stato escluso da quella ‘missione’ perché avrebbe rischiato la completa disidratazione, dato il caldo della fine di maggio.

Alla festa sarebbero intervenuti anche gli altri Kage e Naruto era ansioso di rivedere un certo Killer-bee che a quanto pare era il Jinchuuriki del’Hachibi.

***

Erano ormai due giorni che Sakura e Misaki collaboravano insieme e fino ad allora non avevano avuto problemi. Ovviamente la corvina lanciava ancora sguardi di fuoco alla sua ‘collaboratrice’ quando questa s’intratteneva con Sasuke, ma dopo il loro violento litigio non aveva più reagito. E questa cosa insospettiva Sasuke, che, conoscendo Misaki, sapeva che aveva in mente qualcosa.  Purtroppo sarebbe stato tutto a suo discapito il piano che lei e la strega dai capelli rossi di nome Karin, avevano pensato.

Mentre stavano appendendo le decorazioni con il nome di Tsunade quando Suigetsu corse incontro a Misaki e la abbracciò stretto saltando insieme a lei dalla felicità.

 

-Suigetsu fermati o vomito- gli disse Misaki dopo l’ennesima giravolta – si può sapere cosa è successo?- chiese quando la stanza smise di girare.

 

-Ha accettato! Karin viene con me alla festa del Quinto-

 

Fu allora il turno di Misaki abbracciare l’amico e saltare come due scemi per la felicità.

 

-Misaki- la chiamò lui –a te non lo ha chiesto tu-sai-chi?-

 

-Io non posso venire alla festa perché devo cantare per gli ospiti, ricordi? L’unica cosa positiva e che nemmeno la caramella ci andrà con lui perché deve servire… - gli disse Misaki sorridendo,pensando che Sasuke non glielo avrebbe chiesto comunque.

 

-Ah già me ne ero dimenticato- disse Suigetsu grattandosi la testa albina –scusa ma per chiedere quella cosa a Karin, ma soprattutto il fatto che lei abbia accettato, ho dimenticato il resto-.

 

-Tranquillo, sono contenta per voi. Ora devo tornare al lavoro. Ci vediamo dopo a casa-

 

L’albino se ne andò nel preciso momento in cui Sasuke fece la sua apparizione. Misaki in quel momento era già voltata e stava cercando di appendere una decorazione, ma non ci arrivava e la scala era già usata da Sakura. Fu così che due grandi mani le presero lo striscione dalle sue e lo appesero. Voltandosi e alzando di poco lo sguardo, la ragazza si specchiò in due pozzi di tenebra, rimanendone incantata.

 

-Ciao Sasuke- disse dopo quelli che sembrarono attimi infiniti – grazie per l’aiuto-

 

-Avete finito?- le chiese, distogliendo lo sguardo a fatica dai suoi occhi viola, guardandosi in giro.

 

-Manca poco per fortuna- rispose Misaki sospirando di sollievo- peccato che poi devo provare le canzoni per vedere se me le ricordo-

 

-Quindi canterai tutta la sera?-

 

-Credo di sì, perché?- chiese lei sospettosa dallo strano comportamento di lui, che si avvicinò per sussurrarle all’orecchio.

 

-Tanto per sapere. Almeno so che non ci andrai con Gaara alla festa-.

 

Misaki aprì la bocca per lo stupore e per rispondere, ma lui era già sparito, lasciandola in confusione e completamente rossa in viso.

**

Misaki, quella sera stessa, stava tornando a casa quando un gruppo di ragazze, più grandi, la fermò. Controllando il loro chakra capì che non avevano intenzioni ostili, forse perché sapevano che non era una ragazzina indifesa.

 

-Misaki-chan, vorremmo sapere se sei a conoscenza di chi sarà l’accompagnatrice di Sasuke Uchiha alla festa- le chiese la mora del gruppo

 

-Sinceramente non lo so. Non credo abbia deciso- rispose la corvina leggermente atona, poiché non voleva vedere nessun’altra a fianco di Sasuke a parte se stessa.

 

-Bene allora glielo chiederemo noi e vedremo chi sceglierà. Sai dov’è in questo momento?-

 

-Non ne ho idea. Ma credo che sarà al campo di allenamento- senza aggiungere altro la ragazza se ne andò pensando che se la giornata non finiva in fretta avrebbe distrutto tutto dalla rabbia. La punizione del Godaime era giusta, lo sapeva. Lei e Sakura avevano danneggiato il villaggio e spaventato la popolazione civile, ma il pensiero che qualcuna avrebbe accompagnato Sasuke a quella dannata festa le faceva venire il mal di stomaco per il nervoso. Pensando a quanto ingiusta fosse la vita, era giunta a casa e davanti al portone d’ingresso vi era Gaara appoggiato al muro, con le braccia incrociate al petto. Il rosso di certo non notava gli sguardi adoranti che le ragazze, passando di lì, gli lanciavano. Dopotutto con i suoi capelli rosso fuoco che gli solleticavano la fronte e gli occhi acquamarina non passava inosservato e aggiungendo la sua posizione di potere, anche se il suo villaggio era stato distrutto, era un ottimo partito. Sicuramente lo era molto di più di Sasuke, ultimo esponente di un clan ormai estinto.

 

-Ciao Gaara- lo salutò avvicinandosi

 

-Ciao Mi-.

 

Lui ormai la chiamava solo Mi, perché significava bellezza. Lei gli aveva chiesto come mai e lui aveva risposto pratico ‘il tuo nome completo significa bellezza che sboccia, ma per me tu sei già completamente fiorita in tutto il tuo splendore’. Lei era arrossita furiosamente a quelle parole dicendogli di piantarla di essere così smielato o lo avrebbe ucciso. Nonostante il passato burrascoso, l'ex Jinchuuriki di Shukaku, il demone tasso a una coda, ora era decisamente il ragazzo più dolce che conoscesse.

 

-Gaara te l’ho già detto di smetterla con quel soprannome..la gente potrebbe equivocare il nostro rapporto e darmi dell’arrampicatrice sociale- gli disse lei arrossendo.

 

-Arrampicatrice…?- il rosso scoppiò a ridere sotto lo sguardo fintamente offeso della ragazza. Quando riprese fiato le disse –nessuno penserà questo di te, poiché io non ho nemmeno un villaggio da governare- concluse lui leggermente rabbuiato. Misaki gli si avvicinò e sollevando il viso diafano del ragazzo lo guardò negli occhi dicendogli:

 

-Chiamami come vuoi se ti fa felice, ma non fare mai più quello sguardo triste perché fa male anche a me vederlo. Lo sai che lui cercava me da voi e quindi quella con più colpe sono io-.

 

Il rosso tramutò la sua tristezza in rabbia e prendendola per le spalle, la scosse ringhiandole praticamente contro:

 

- Non dirlo mai più. Sappi Misaki che io farò di tutto per proteggerti e sai perché-

 

-Sì Gaara. Non parliamone più per ora ok? Dai sali è ora di cena-

 

-Sicura che Sasuke non tenterà di uccidermi se mi vede con te?-

 

Lei lo guardò e sorridendogli leggermente maligna, lo prese sotto braccio, facendolo arrossire per l’inaspettato contatto, e salì le scale. Lo sguardo indagatore di lui la fece sbuffare e spiegare:

 

-Se devi morire, almeno lo farai per un motivo. Mi stai tenendo a braccetto e se hai notato il tuo gomito appoggia…-

 

-Lo so- la interruppe lui con un tono di voce più alto del normale per poi diventare tutt’uno con i suoi capelli – ho sentito. Anche perché non passa di certo inosservato-

 

-maniaco- gli rispose lei sussurrando e ridendo.

 

**

Mentre Gaara rideva e scherzava con Suigetsu, l’unico maschio presente in casa, Misaki e Karin si prodigavano a preparare la solita quantità industriale di cibo, perché gli ‘uomini’ in quei giorni di duro lavoro erano dei pozzi senza fondo, anche Sasuke stranamente.

 

Mentre apparecchiavano, i tre tornarono e Kisame si buttò di peso sul divano, biascicando saluti a tutti. Sasuke invece aveva lo sguardo puntato su Gaara e non era di certo amichevole. Misaki arrivando dalla cucina lo guardò storta e disse:

 

-Piantala di fare quella faccia, l’ho invitato perchè i suoi fratelli erano impegnati-

 

-Tsk- fu l’unica risposta dell’Uchiha, mentre Misaki sorridendo a Gaara gli chiese

 

-Allora con chi ci vieni alla festa dell’Hokage?-

 

-Non ne ho idea. Potrei chiedere a Matsuri,ma potrebbe sembrare sconveniente portarci la mia allieva-

 

-Ma va! Se glielo chiedi, poi mandala da me che le darò qualche consiglio per i vestiti. Dopotutto accompagnerà uno dei Kage-

 

-Sei sicura che accetterà?- chiese Gaara, leggermente stupito

 

-Gaara, davvero credi ci sia qualcuna sana di mente che rifiuterebbe un tuo invito?- rispose lei fissandolo direttamente negli occhi –se potessi ci verrei io con te- aggiunse con fare innocente prima di tornarsene in cucina, dove Karin la aspettava trattenendo a stento le risate per la faccia di Sasuke, dopo l’affermazione di Misaki.

 

Juugo sentendo la tensione crescere, anche perché Sasuke guardava Gaara con lo Sharingan attivato, chiese a Misaki di cantare una canzone tra quelle scelte per la festa.

 

-Mi dispiace caro il mio amico, ma non posso. L’hokage mi ha vietato di divulgare le canzoni-

 

-ah peccato..- rispose rattristato il ragazzo

 

-Dai domani ci sarà la festa e le sentirai…- lo consolò Misaki sorridendogli dalla porta della cucina.

 

Sasuke, seduto al suo solito posto a tavola, la guardava fisso. Controllava ogni suo singolo movimento, sguardo o sorriso e si accorse di una cosa: quando i loro sguardi s’incrociavano quello della ragazza, era attraversato da un’ombra di tristezza e malinconia. Perché? Lei pensava ancora che preferisse Sakura? Eppure quella mattina le aveva fatto intendere che se avesse potuto, sarebbe andato con lei alla festa. Sasuke Uchiha soffriva di mal di testa e per la prima volta era causato da dei sentimenti non capiti.

 

 

****

Dopo cena, Misaki e Gaara si appartarono sul balcone, seguiti da vari sbuffi di Sasuke, che però non osò dire nulla, forse per timore di una rispostaccia da parte della ragazza. I due erano seduti sulle sedie e guardavano persi ognuno nei propri pensieri, i volti degli Hokage scolpiti nella pietra.

Fu Gaara, stranamente, a interrompere il silenzio:

 

-E’ strano pensare che tu sia nipote del Quarto- la guardò aggiungendo -Anzi direi che è più strano che tu sia cugina di Naruto –

 

Misaki rise a quell’affermazione e avvicinò la sedia a quella del rosso. Erano talmente vicini che lui chiuse gli occhi aspirando il dolce profumo della ragazza, desiderando più che mai sapere quale fosse il suo sapore. Non si accorse che lei lo stava chiamando fino a quando non gli diede un colpo sulla nuca, facendogli sbattere la fronte sul tavolo.

 

-Ahia- fu l’unico commento del rosso per poi alzarsi e mostrare a Misaki un piccolo taglio sulla fronte. La ragazza scattò in piedi e scusandosi entrò in casa per prendere disinfettante e cerotto.

Tornata da Gaara si prodigò per disinfettare la piccola ferita e proteggerla con il cerotto, ma non si rese conto di quanto i loro visi fossero vicini. Infatti Gaara, nonostante sapesse quanto fosse sbagliato, le prese il viso tra le mani e la baciò.

All’interno della casa il balcone era perfettamente visibile e ciò che videro non piacque a una persona in particolare che alzandosi, uscì come una furia da casa.

Gaara ghignò vedendo la reazione di Sasuke.

Ormai aveva deciso. Avrebbe lottato per Misaki, perché Sasuke, con i suoi comportamenti ambigui e la sua continua indecisione, la stava solo facendo soffrire.

 

-Misaki- la chiamò poiché lei era leggermente persa nei suoi pensieri –ti chiedo scusa per la mia avventatezza,ma, sinceramente, non ho resistito. Ti avevo detto che mi sarei fatto da parte, ma vedendo come lui ti tratta, ho cambiato idea. Fino a quando non vi vedrò insieme, combatterò per te-.


Senza che la povera Misaki, sconvolta sia dal bacio di Gaara sia dalla reazione di Sasuke, potesse aggiungere nulla, il rosso della Sabbia se ne andò, sotto gli sguardi stupiti di tutti i presenti.

 

 

 

 

 

 


 

 


RINGRAZIAMENTI:

Sei recensioni...che belloooooo..^^..aggiungeri che fortuna per Misaki:avere Gaara che lotta per lei,non è cosa da tutti...


Yunalesca_Valentine: chissà come ti avrà stupito la versione audace di Gaara...è sincero fin troppo direi...


belle fuori edward dentro: si faticherà parecchio a riprendersela...soprattutto perchè il suo rivale numero uno è niente di meno che Gaara...e diciamoci la verità...non è per niente da buttare e non ha niente di meno di Sasuke-culo-di-papera-in-testa...^^


sara_sessho: e si hai ragione..se Emosuke non si da una mossa, Gaara gliela soffia...si si...


Dragona: bastano 3 parole  hai-perfettamente-ragione!!!


yuna_09: si anche secondo me lo sharingan fa male alla vista...tutto il gruppo di Sasukkia si sta prodigando per aiutarlo a trovare un paio di occhiali abbastanza emo...


Zakurio: grazie per aver recensito anche le mie altre storie...^^... la parola non esiste ma sono contenta che ti diverti leggendo...^^



Lo spoiler non c'è..perchè il prox capitolo lo devo ancora iniziare..e sarà bello tosto...con la festa e qualche avvenimento speciale...

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Capitolo 15
*** CAP 15 - PAROLE DURE E SCELTE DIFFICILI ***


 

 

PAROLE DURE E SCELTE DIFFICILI.

 





Sasuke aveva deciso di dirigersi verso il locale dove Naruto solitamente si abbuffava di ramen. Erano passati tre anni e se ne era dimenticato persino il nome. O forse era l’enorme confusione che regnava nella sua testa a fargli dimenticare le cose. Come un ciclo infinito, la scena del bacio tra Gaara e Misaki continuava a girare, senza dargli un minimo di tregua. Non riusciva ancora a credere che Misaki non si fosse né spostata né arrabbiata per quel bacio rubato. Che provasse qualcosa per il rosso? I suoi sentimenti verso Gaara erano cambiati in così poco tempo? Non riusciva davvero a capire.

Mentre si dirigeva all’Ichiraku, dopo essersi spremuto le meningi per ricordarsi il nome, fu intercettato da un gruppo di ragazze, forse più grandi di lui. La mora, che sembrava il capo del gruppo, gli si piazzò davanti dicendo che aveva la necessità di parlare con lui. Sasuke, nonostante non avesse per niente voglia, decise di ascoltare.


-Sasuke-kun, volevo chiederti, in nome di tutte, se vorresti venire alla festa con una del gruppo..-


Lui le guardò una per una e tra loro scorse una ragazza vagamente somigliante a Misaki e preferì lei. Sasuke non si rendeva nemmeno conto di cercare un po’ di Misaki in qualunque ragazza incontrasse. Quando decretò la sua scelta, la simil Misaki quasi svenne, mentre le altre si rattristarono e si complimentavano senza nessuna felicità con l’amica. Il nome della ragazza era Akemi e Sasuke le disse che si sarebbero incontrati direttamente al palazzo dell’Hokage dove si svolgeva la festa.

 

Lasciò il gruppetto ai loro pettegolezzi e riprese a camminare verso il chiosco di ramen. Seduto sul solito sgabello, vi era Naruto, intento a divorare una ciotola di ramen. Il moro vide che vicino al braccio sinistro del dobe vi erano già cinque scodelle vuote, ma non erano tutte sue. Infatti il ragazzo era accompagnato da una corvina, che Sasuke riconobbe come Hinata Hyuuga.

I due ragazzi stavano ridendo, probabilmente per qualcosa di stupido detto dal dobe, e non sia accorsero di Sasuke seduto a fianco di Naruto, fino a quando il proprietario del chiosco gli chiese cosa prendeva.


-Ehilà, teme. Come mai da queste parti? Non mi ricordavo ti piacesse il ramen-


-Infatti lo detesto, sono venuto a bere qualcosa-


-Guarda che Teuchi non ti darà alcolici di nessun genere-


-ho i miei metodi- rispose l’Uchiha, mentre Teuchi stesso gli porgeva un tokkurri*, ricolmo di Sakè, e il classico bicchierino.

L’Uchiha aveva usato lo Sharingan a tradimento.

 

**

-Ehi Sas’ke, non dovresti usare il tuo Sharingan sui civili! E soprattutto non dovresti bere così tanto-.


Infatti il moro era ormai al quinto tokurri. Era ormai ubriaco, ma si notava per lo più dal leggero rossore sulle sue guance sempre pallide, più da qualche strano comportamento. Sembrava lo stesso teme di sempre: freddo e altero. Perché non aveva ancora parlato.


-Sas’ke si può sapere perché stai bevendo in quel modo?-


L’Uchiha, mettendolo a fuoco poiché la sua vista era leggermente annebbiata, e gli rispose, sbiascicando un po’ le parole:


- E’ colpa di Itachi. Anche da morto cerca di rovinarmi l’esistenza. Mi chiedo come mai io debba proteggere la sua amata! Perché me l’ha fatta incontrare? Se non l’avessi mai conosciuta, me ne starei tranquillo da qualche parte da solo senza nessun problema o dolore strano al petto-


Naruto e Hinata erano entrambi a bocca aperta: l’alcool aveva fatto diventare fin troppo loquace il teme.

Persino Naruto, una frana totale su questi argomenti, aveva capito tutto: Sasuke incolpava Itachi di avergli fatto incontrare Misaki, della quale, con tutta probabilità, si era innamorato. La domanda che si pose Naruto era: perché beveva? Dopotutto Misaki, o almeno così era sembrato, ricambiava i suoi sentimenti.


-Sasuke-kun- intervenne Hinata, arrossendo quando il moro la fissò – cosa è s-successo c-con Misaki-chan?-


-Cos’è successo? Prima va in giro a dire che vuole solo me e che resterà al mio fianco e poi…si fa baciare da quel pel di carota di Gaara senza opporre resistenza-

 

I due ragazzi spalancarono la bocca dallo stupore: possibile cha Misaki, stufa dei comportamenti altalenanti del moro, si fosse stancata cercando altrove?


-Teme, ma tu hai detto qualcosa a Misaki?Nel senso, le hai dichiarato i tuoi sentimenti?-


Sasuke lo guardò, sorrise e senza rispondere crollò addormentato sul bancone.


Purtroppo Hinata e Naruto, leggermente delusi che il Sasuke loquace si fosse addormentato così in fretta, non avrebbero mai avuto risposta a quella domanda se non avessero chiesto alla diretta interessata: Misaki.

 

Il biondo sollevò di peso l’amico che aveva preso a russare pesantemente e si rivolse alla sua compagna di avventura:


-Mi dispiace questo inconveniente Hinata-chan. Però prima di andare devo chiederti una cosa. Anche se la mia situazione non è proprio, come dire, adatta a questa richiesta- disse ridendo e indicando il teme sulla sua schiena.


-N-non importa N-Naruto-kun. C-chiedi pure- disse la corvina arrossendo e sorridendogli di rimando.


-Domani sera ci vieni con me alla festa?-


Lei spalancò la bocca per lo stupore, la richiuse, divenne prima ancora più bianca di quanto non fosse, poi rossa ed infine un bel viola acceso le ricoprì il viso: era in confusione totale. Mai avrebbe creduto che Naruto l’avrebbe invitata.


-C-certo c-che v-vengo c-con t-te a-alla f-festa. N-ne sarei onorata- concluse


-L’onore e tutto mio- il biondo si voltò e poi aggiunse richiamandola –Hinata…chiamami solo Naruto d’accordo?E non imbarazzarti con me, non ti farei mai male- concluse, arrossendo leggermente e allontanandosi dalla ragazza, sull’orlo sia di uno svenimento che delle lacrime di felicità.

 

**

Il biondo trascinò il teme fino al suo appartamento, dove ad aspettarlo vi era Kisame.


-Ehi Kuuybi..vedo che lo hai trovato-


-Guarda che il mio nome è Naruto. Io non ti chiamo squalo nonostante tu lo sia…-


-Tsk. Dammi il pacco. Lo riporto io a casa-


-Grazie Kisame-sama. Pesa davvero questo teme-


-Naruto- lo richiamò il pesce, facendolo voltare –ora che siamo alleati e che so della parentela con Misaki devo chiederti scusa sia per avere tentato di catturarti sia per il male causato a te e agli altri. Però erano gli ordini e fino a quando Itachi non fosse morto non potevo tradire Madara-.


-Perché?-


-Perché con lo Sharingan avrebbe potuto rintracciare Itachi se lo avesse voluto. Per questo abbiamo faticato molto a tenere Misaki nascosta-.


-Le tue scuse sono bene accette. Spero che combatterai per salvare tutti e non solo Misaki-.


-Mi dispiace, ma la mia priorità è lei. Anche se ci sono altri cavalieri pronti a proteggerla- concluse ghignando e guardando Sasuke.


Il biondo sorrise e salutando Kisame se ne andò verso casa.

**

 

Gaara si trovava nella stanza riservatagli dall’Hokage nel suo palazzo. Dopo una doccia rinfrescante, stava sorseggiando un tè freddo seduto sul davanzale della finestra, indossando solo i calzoni di seta del pigiama blu. Pensava alle conseguenze del suo gesto. Sperava che Misaki non lo odiasse, ma non si era pentito del suo gesto. Quella ragazza aveva perforato in pochi giorni la pietra che circondava il suo cuore di ghiaccio e lo aveva riscaldato con i suoi occhi sinceri e i sorrisi così solari. Si era innamorato, ma della persona sbagliata. Lui sapeva che Misaki, nonostante questo lo facesse soffrire, amava l’Uchiha, ma doveva comunque tentare. Sapeva di causarsi un’inutile sofferenza, ma così alla fine non avrebbe avuto nessun rimpianto.

Mentre finiva il suo tè, un lieve bussare lo fece destare dai suoi pensieri. Matsuri entrò nella sua stanza, arrossendo trovandosi di fronte il suo sensei mezzo nudo, e attese la richiesta del Kazekage.


-Matsuri, per domani alla festa hai già qualche impegno?- le chiese con il suo tono di voce basso.


Lei arrossì di nuovo e abbassando lo sguardo rispose – Mi dispiace Kazekage-sama, ma ho già accettato l’invito di suo fratello Kankuro-


Gaara sorrise alla risposta della sua allieva: finalmente quel baka di suo fratello si era deciso. Il rosso sapeva da qualche tempo che Kankuro aveva un debole per la piccola Matsuri, ma tentava di nasconderlo, vergognandosi della loro differenza di età. Forse, sapendo della storia di Misaki e Itachi raccontatagli da Tsunade, si era sentito sollevato e aveva fatto il primo passo.

Il Kazekage congedò la ragazza dicendole di divertirsi e di tenere a bada il suo caro fratello. Gaara non era per niente abbattuto dalla prospettiva di andare da solo alla festa: l’unica che voleva invitare era impegnata a scontare la punizione dell’Hokage.

 

**

 

Misaki era ancora sul balcone, dove Gaara le aveva rubato un bacio. Sentì la porta d’entrata aprirsi e vide Kisame che sorreggeva Sasuke in stato confusionale. Era palesemente ubriaco, perché rideva, cosa mai vista, e aveva le guance rosse, altra cosa mai vista.


-Oh guarda abbiamo qui la nostra ragazza-voglio-solo-Sasuke che poi si fa baciare dal primo rosso che incontra- disse acido rivolto a Misaki che abbassò lo sguardo ferita.


-Finiscila Uchiha. Altrimenti ti pentirai di quello che le stai dicendo una volta sobrio-.


-Pentirmi?- disse l’Uchiha liberandosi dal sostegno di Kisame e barcollando verso Misaki – l’unica cosa di cui mi pento e di non averla consegnata subito a Madara. È solo una grande piaga inutile- disse prima di dirigersi verso il divano, buttarcisi sopra e addormentarsi di botto.


Misaki era ancora ferma nello stesso punto di prima con lo sguardo basso. Kisame vide due lacrime scintillare sulle guance della sua allieva di spada, prima di vederla dirigersi verso la sua camera.


La ragazza ne uscì poco dopo con la sua sacca sulla spalla.


-Dove vai?- le chiese Kisame a bassa voce per non svegliare tutti.


-Sono stufa Kisame. Io non sono come ha detto lui. Sono solo una stupida. Non dovevo seguirlo né innamorarmi di lui. Non è Itachi. Me ne vado. Non lo voglio più vedere a meno che non sia strettamente necessario. Ci vediamo, Kisame. Da questa a Juugo. Lui capirà e saprà dove trovarmi-.


Porse una lettera a Kisame e senza aggiungere altro se non uno sguardo pieno di dolore verso Sasuke, uscì nella notte fredda.

 

**

Dopo aver passato Sasuke a Kisame, Naruto era andato dritto a casa. Era già in pigiama pronto a infilarsi sotto le coperte, quando il campanello lo fece balzare per lo spavento. Erano le undici e ormai la maggior parte della popolazione di Konoha, molto mattiniera, dormiva. Aprendo la porta si ritrovò tra le braccia una Misaki disperata.

Naruto chiuse la porta tenendo ancora stretta la cugina e la condusse nella sua stanza, dove la fece accomodare sul letto.


-Misaki- la chiamo lui dolcemente, ma lei continuava a tenere lo sguardo basso e le sue spalle erano scosse da continui singhiozzi –cosa ti ha detto Sasuke questa volta?-


Lei alzò lo sguardo e capì al volo che Naruto aveva incontrato Sasuke ubriaco.

Cercando di calmarsi la ragazza rispose con voce rotta dal pianto:


-Lui…mi..sigh..ha detto che doveva consegnarmi..a Madara..perchè io mi faccio baciare da chiunque…o meglio da Gaara-


Naruto, reprimendo un istinto omicida verso il teme per aver anche solo pensato di consegnare Misaki, alzò il viso arrossato dal troppo piangere della cugina:

– lo sai che quelle cose non le pensa sul serio vero? Era solo sconvolto, ma soprattutto geloso marcio per aver visto te e Gaara baciarvi. Secondo te perché ha obbligato il povero Teuchi a dargli del Sakè usando lo Sharingan? Misaki..lui non sa cosa vuol dire innamorarsi..lui conosce solo odio e rancore, lo capisci?-


-Si, ma il suo passato e la sua incapacità di comprendere i sentimenti umani non gli da il diritto di trattare tutti male.Anche Gaara ha sofferto, ma ha confessato di essersi innamorato di me e il suo bacio era una dimostrazione del suo affetto...-


-Senti Misaki. Ora siamo stanchi. A quanto ho capito resterai con me per un po, domani ne riparliamo con più calma-


Il biondo le sorrise solare e prese un futon di riserva dall’armadio e lo stese a terra.


-Tu prendi pure il letto- disse Naruto bloccando le sue proteste –non lascerò che la mia cuginetta dorma male. Soprattutto se dovesse diventare la moglie del Kazekage o del Teme-


Il biondo rise di gusto nel vedere Misaki diventare rossa e non schivò la cuscinata in pieno viso che gli diede la ragazza.

Ora anche Misaki rideva con lui. Ecco qual’era il potere di Naruto di cui parlava Kakashi: portare felicità nel dolore.

 

**

La corvina non riusciva a chiudere occhio. Tra il russare simile a un motocarro di Naruto e i pensieri che le affollavano la testa, non riusciva a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo.

Le giravano in testa le parole del cugino sulla questione ‘Gaara’, prima di addormentarsi:

 

 

FLASH BACK


-Senti cugina. So che Sasuke ti ha preso completamente, ma che ne dici di dare una possibilità a Gaara? Dopotutto lui ti vuole davvero bene e te l’ha dimostrato. E devi ammettere che almeno lui è coerente-.


-Non so Naruto…devo pensarci-


FINE FLASH BACK

 


Peccato che lei intendesse pensarci il giorno dopo, fresca e riposata, ma il suo cervello non ne voleva sapere.

I minuti scorrevano inesorabili scanditi dall’orologio in cucina e, proprio mentre si stava per addormentare, qualcosa colpì la finestra del cugino.

 

Misaki si alzò di scatto dal letto e guardando dalla finestra vide Juugo che tirava sassi, proprio come un innamorato alla finestra della sua bella.

Misaki aprì piano le imposte per non svegliare il cugino, impegnato a baciare il cuscino chiamandolo Hinata, e chiese sottovoce a Juugo:


-Cosa ci fai qui a quest’ora?-


Il ragazzone le fece cenno di scendere e lei scavalcando il davanzale saltò a terra, usando i balconi sottostanti come appoggi e ritrovandosi si fronte allo sguardo arrabbiato dell’amico.


-Perché mi guardi così?-


-Perché te ne sei andata? Cioè so il perché, ma non capisco. Lui era completamente ubriaco.. non capiva nemmeno dov’era… dovevi aspettare domani mattina per vedere come reagiva. Con tutta probabilità non si ricorderà niente..-


-Lo so Juugo. Ma non me ne sono andata solo per quello che mi ha detto oggi. Sono così stanca di sentirmi in bilico su un precipizio. Non sa cosa vuole da me? Bene, allora non avrà nulla. Credo che il mio cuginetto lassù abbia ragione: è giusto da parte mia dare una possibilità a Gaara, perché lui è stato chiaro con me dall’inizio e non ha mai cambiato idea… sbaglio forse?-


Juugo la guardò studiandola e capendo quanto fosse decisa :


-Misaki, se è questo ciò che vuoi sai che io sarò al tuo fianco per sostenerti sempre-


-Grazie, Juugo. Penso sia la soluzione migliore. La perdita di Itachi mi ha straziato il cuore e l’anima e l’ultima cosa di cui ho bisogno è avere al mio fianco qualcuno che non sa cosa prova per me. Non posso lasciare il mio cuore martoriato nelle mani di Sasuke. Lui è totalmente incapace di capire o provare sentimenti che non siano odio, vendetta e rancore..e io non posso vivere con una persona così al mio fianco..-


-Sei certa che Gaara sia quello giusto? Se non ne hai la certezza non fare del male anche a lui. E’ sinceramente innamorato di te. Lo sai vero?-


-Si, ma parlerò chiara con lui. Se accetterà, lo farà con cognizione di causa e poi..non si sa mai, magari è lui che mi farà scordare Sasuke e che sanerà le ferite del mio cuore-


-Allora se è così, io sono con te- le disse Juugo abbracciandola, sperando che la sua amica non stesse facendo la cosa più stupida della sua vita.

 

**

 

Misaki quella notte dormì per solo due ore e al mattino i segni della stanchezza e delle lacrime versate era ben visibili sul bel viso della Kunoichi.


-Bene- disse guardandosi allo specchio –stasera non ci sarà una cantante a intrattenere il pubblico, ma un mostro della palude…-


Si fece una doccia veloce e recuperando il cambio nella sacca, con i capelli bagnati, si diresse in cucina a preparare la colazione. Quando tutto fu pronto andò da suo cugino, ancora tra le braccia di Morfeo.


-Hinata, vuoi sposarmi?- stava sbiascicando nel sonno il biondo, abbracciando il cuscino e baciandolo ripetutamente, come aveva fatto milioni di volte durante la notte. Misaki non potè che ridere davanti a quello spettacolo. Aveva capito da qualche tempo che il suo biondo e affascinante cugino era innamorato della Hyuuga e che lei ricambiava. Ma suo cugino da bravo baka qual era non si era ancora dichiarato. Ovviamente avrebbe dovuto farlo in ospedale perché la povera Hinata sarebbe collassata, ma questi erano dettagli.


-Naruto…- sussurrò lei e vedendo che il cugino rabbrividiva per il suo tono di voce decise di fargli uno scherzo –Naruto..c’è Hinata che vuole parlarti del vostro matrimonio-


Il biondo spalancò gli occhi e alla velocità della luce si alzò dal fuuton e iniziò a correre per la stanza, biascicando frasi disconnesse come ‘non sono pronto per il matrimonio, sono troppo giovane’.

Poi sentendo la risata cristallina della cugina si bloccò e capì di essere vittima di uno scherzo. Guardò la sua cuginetta furbescamente e poi prese a rincorrerla per il piccolo appartamento, ridendo insieme.

Il biondo giunse nella piccola cucina e vide ciò che la ragazza aveva preparato per lui e rimase sbalordito. Non si ricordava nemmeno l’ultima volta che aveva fatto una colazione così. C’era di tutto: carne, pesce, riso e tamagoyaki.Adorava le frittate e senza pensare più allo scherzo di sedette a tavola iniziando a servirsi, mentre la cugina lo guardava sorridente dall’altro lato del tavolo.


-Vedo che sei contento per la colazione-


-Sci- rispose lui con la bocca piena di riso, e poi deglutì e continuò –erano anni che non mangiavo così bene, grazie Misaki. A proposito- aggiunse guardandola –mi sembri più serena di ieri o sbaglio-


-Si un pochino. Ormai ho preso una decisione. Seguirò il tuo consiglio di ieri, Naruto-


-Cioè?-


-Darò una possibilità a Gaara-


Il biondo quasi si strozzò con il pesce che stava mangiando e dopo essersi ripreso, grazie all’aiuto di Misaki stessa, la guardò e disse:


-Se ne sei convinta sono con te, ma non fare soffrire quel ragazzo. E’ mio amico quanto Sasuke e ne ha già passate tante..-


-Lo so. E non lo farò soffrire, fidati-

 

**

 

La corvina stava camminando per le strade di Konoha, già parecchio trafficate alle otto del mattino, al fianco di Naruto, mezzo addormentato e arrabbiato per essere stato svegliato così presto.


-Misaki perché mi hai svegliato all’alba? Non abbiamo allenamenti oggi, visto che è il compleanno di Tsunade-baa-chan-


-Lo so ma ho bisogno di un aiuto da parte di un uomo forte come te…- disse lei aggrappandosi a un braccio del cugino e strusciando la testa contro la spalla.


-Si si, piantala di fare la ruffiana. Ho già capito che hai intenzione di sfruttarmi-


-Si ma ci sarà una bella sorpresa per te-


I due cugini, uno che tartassava l’altra di domande sulla presunta sorpresa, e l’altra che faceva orecchie da mercante, proseguirono verso il palazzo dell’Hokage e non si accorsero che Sakura alle loro spalle li osservava.


La rosa era leggermente preoccupata dai comportamenti di Misaki. Quando ci provava con Sasuke, la corvina la trucidava con lo sguardo, ma non diceva nulla. Che cosa aveva in mente? Probabilmente quella sera, alla festa, lo avrebbe scoperto.

 

**


- Misaki-nee-chan…- una voce di bimbo echeggiò per il palazzo dell’Hokage chiamando a gran voce la ragazza.


- Hayato fermati!- una voce profonda stava richiamando il bambino sfuggito al controllo.


Misaki sentì la voce del bimbo chiamarla, uscì dalla sala adibita alla festa e qualcuno le finì addosso, facendole picchiare il sedere a terra.


Alzando lo sguardo vide chi era sopra di lei: Gaara. I due ragazzi guardandosi negli occhi, ricordandosi della sera prima e anche rendendosi conto della loro posizione, arrossirono furiosamente e il ragazzo si alzò con uno scatto felino.


Senza guardare la ragazza in viso, allungò una mano per aiutarla ad alzarsi e quando lei la strinse, il povero cuore di Gaara prese a battere all’impazzata.


-Stai bene?-


-Si ho solo preso una lieve botta dietro, ma nulla di grave-


-Sicura di stare bene? Hai l’aria stanca-


-Ho solo dormito poco stanotte. Naruto russa e parla in continuazione-


Nessuno dei due si era ancora accorto che parlavano tenendosi per mano, fino a quando un colpo di tosse li distrasse dai loro discorsi.


-Buongiorno, Godaime-sama - esordirono entrambe inchinandosi di fronte alla donna bionda, che sorrideva sorniona.


-Posso chiedere cosa sta succedendo qui, Kazekage?- disse indicando con lo sguardo e un sopracciglio alzato, le loro mani.


Il rosso lasciò la mano di Misaki e imbarazzato come non mai rispose:


-Stavo cercando di riprendere uno dei bambini di Suna. Mi ha rubato il copricapo da Kazekage-.


- Hayato, vieni qui- disse Misaki con tono duro.


Il ragazzino, che fece stupire Tsunade per la sua somiglianza con Sasuke Uchiha, uscì dal suo nascondiglio dietro uno dei tendaggi e si diresse verso la ragazza, con lo sguardo basso.


-Hai preso il copricapo a Gaara, vero?-


Il bambino annuì.


-Perché?-


- perché volevo provarlo e vedere se Misaki-nii-chan voleva sposare me, visto che non vuoi sposare Gaara-nii-chan-


I due ragazzi arrossirono in contemporanea, mentre Tsunade scoppiò a ridere per la scena. La bionda Godaime si avvicinò al bimbo e gli disse:


-Il tuo intento era dolce, ma prendere qualcosa che non ti appartiene è sbagliato. Dai il cappello a Gaara e chiedi scusa-


Il piccolo si avvicinò al Kazekage che nonostante fosse divertito, cercò di assumere un’aria di rimprovero:


-Kazekage-sama, chiedo scusa- esordì il bimbo inchinandosi.


Gaara riprese il cappello e chinandosi verso Hayato gli sussurrò all’orecchio, così che le due presenti non potessero sentire:


-scuse accettate anche perché grazie a te mi sono scontrato con Misaki- e fece l’occhiolino al bimbo che senza farsi vedere, sorrise complice.


-Bene, Kazekage ora possiamo andare in riunione. Il Raikage con il fratello, saranno qui a breve. Gli altri Kage arriveranno in serata, ma con il capo del villaggio della Nuvola devo discutere di Sasuke Uchiha- disse nervosa la Godaime.


-Perché, Godaime-sama, se posso chiedere?-


-Cara Misaki, devi sapere che Sasuke con il suo team ha cercato di rapire KillerBee, Jinchuuriki dell’Hachibi e fratello minore del Raikage-


-Che seccatura- esordì una voce alle loro spalle –Godaime mi spiega cosa ci faccio alle nove del mattino nel suo palazzo?-


Shikamaru Nara, in accordo con la sua proverbiale pigrizia, apparve alle spalle della donna sbadigliando vistosamente.


-O bene Nara, sei in ritardo di mezz’ora. Andiamo dobbiamo discutere di come affrontare il Raikage. Dopo che saprà della presenza di Sasuke al villaggio, so già che reagirà come al suo solito-.

 

I due Kage accompagnati da Shikamaru ripercorsero il corridoio a ritroso così da raggiungere la sala delle riunioni. Misaki prese Hayato per mano e gli disse:


-Il Kazekage ti ha perdonato, ma io ti punirò comunque. Adesso vai là, da Hinata e Naruto, e aiutali a gonfiare i palloncini con la pompetta-


Hayato abbassò lo sguardo e con le spalle piegate da un invisibile peso, si diresse a passo di marcia funebre verso i due ragazzi.

Misaki invece riprese a sistemare la tavola, dove i cuochi del villaggio avrebbero, messo le loro pietanze canticchiando un allegro motivetto.

Mentre era voltata, sentì una presenza sconosciuta alle sue spalle. Era molto forte, quasi quanto Naruto. Girandosi di scatto si ritrovò di fronte a un gigante dai capelli e pizzetto bianco, con la carnagione abbronzata e una serie di spade sulla schiena. Prima che potesse dire nulla l’uomo le porse un fiore bianco e le disse:


-Per la tua voce e bellezza, accetta il mio fiore per la mia contentezza-


Lei arrossì furiosamente, ma i suoi ringraziamenti per lo sconosciuto furono interrotti dalla voce squillante di Naruto:


-Bee! Sei arrivato finalmente-


-A Konoha sono giunto mio caro amico, e sai che ti dico? Mi piace questo villaggio, a vivere qui sei molto saggio-


-Avanti Bee, piantala di parlare in rima, sai che mi fai venire mal di testa-


-Non posso farci niente, caro il mio amico un po’ deficiente-


Naruto perse ogni speranza, ma la voce di Misaki fece voltare tutti.


-Grazie per il fiore Killerbee-sama, ma voi siete il Jinchuuriki dell’Hachibi, vero?-


-Si mia cara ragazza, sono di una strana razza-


Lei rise alle sue rime e aggiunse –posso chiederle di parlare in modo normale? Mi è difficile seguire i discorsi in rima-


-Se sei tu a chiederlo, lo faccio subito-


-Ma Bee! Te lo avevo chiesto anche io-


-Esatto! Ma tu non sei lei!-


La semplicità della constatazione di KillerBee fece ridere tutti. Il gigante si fermò con loro, e nonostante le proteste di Misaki, data la sua parentela con uno dei Kage, li aiutò notevolmente per la preparazione della sala.

**

Intanto nella sala delle riunioni, Gaara, Tsunade e Shikamaru erano impegnati a tenere a bada il Raikage.


-Quel piccolo bastardo con i capelli osceni non solo ha tentato di rapire il mio fratellino indifeso, ma ho dovuto rinunciare al mio braccio sinistro nello scontro contro di lui e voi dite che dovrei accettarlo nelle file dei miei alleati?-


-Raikage- intervenne Gaara con la sua voce profonda –ci lasci almeno spiegare il perché delle azioni e scelte del Godaime, poi deciderà cosa fare con calma-


-Va bene piccolo Kazekage dai capelli rossi, ti darò ascolto, ma se non sarò soddisfatto dalle vostre motivazioni, lo ucciderò io stesso-.

 

**

 

Mentre il gruppo procedeva alla preparazione della sala, Sakura si prodigava per scegliere i fiori più adatti a Tsunade-sama. Con l’aiuto di Ino scelse un po’ di rose arancioni, mischiate alle Azalee bianche e arancio**, molto rare.

Facendosi aiutare da Choji porto l’immensa quantità di fiori al palazzo dell’Hokage. Sulla strada incontrò Sasuke che, a differenza degli altri giorni, camminava meno elegantemente.


-Sas’ke-kun, Konnichiwa-


-Mmm- fu il mugugno di risposta e Sakura guardandolo in faccia capì che il suo ex compagno di Team era sotto gli effetti di un post-sbornia, riconosciuta dopo tante notti in ospedale a curare persone ubriache che erano cadute o avevano avuto incidenti.

Il moro la guardò sommersa dai fiori e in un momento di galanteria passeggero, prese qualcuno dei vasi e la aiutò a portarli a palazzo, dimentico che ci avrebbe trovato Misaki.

 

**

 

Misaki stava ridendo come una matta per la scenetta tra Naruto e KillerBee. Il gigante aveva ripreso a parlare in rima facendo arrabbiare il biondo. E non si accorse della presenza di Sasuke. Lui la stava guardando incantato dal suono della risata e dal viso allegro di Misaki. Non l’aveva mai vista così ed era bellissima.

La ragazza girò lentamente la testa verso di lui e quando i loro occhi s’incrociarono, la risata le morì in gola e il sorriso le si gelò sulle labbra.

Naruto vide il cambiamento della cugina e seguendo la linea del suo sguardo vide che era rivolto a Sasuke.

KillerBee intanto aveva sfoderato le spade ed era in posizione di attacco. Sasuke alla vista del gigante si mise invece in posizione di difesa, ricordandosi bene quanto quello fosse forte.


-Ehi ma che fate- urlò Naruto. Misaki, sapendo cosa aveva fatto Sasuke verso l’Hachibi uscì dalla sala senza guardare in faccia il moro e corse a perdifiato verso la sala delle riunioni e senza pensare all’etichetta spalancò la porta.


-Misaki cosa diavolo fai?- esordì Tsunade arrabbiata


-Abbiamo un problema. KillerBee e Sasuke si sono incontrati-


I Kage si alzarono di scatto e seguirono la corvina. Il Raikage guardò la ragazza di fronte a lui. Sentiva una grande forza provenire da lei e vedeva quanto fosse veloce.

Giunsero in men che non si dica alla sala delle feste e trovarono Sasuke e KillerBee che si studiavano. Il moro aveva già un taglio sulla guancia, mentre il gigante era illeso.


-Fratello fermati!- tuonò il Raikage, bloccando sul nascere l’attacco del’Hachibi –so che odi questo ragazzino, ma dobbiamo parlare-


-Di cosa vuoi parlare, vecchia comare? Voglio solo ammazzare, affettare, trucidare, yo!-


-Bee se non ti fermi, lo farò io- tuonò di nuovo il Raikage e questa volta fu ascoltato.


Il gigante bianco si fermo e riportò le spade sulla schiena. Guardò verso Sasuke e gli disse:


-Ringrazia la bellezza dai capelli neri. Se non fosse andata a chiamare mio fratello ti avrei ucciso-.


Sakura intanto si era già fiondata su Sasuke e lo stava medicando, ma il ragazzo guardava Misaki che si stava inchinando di fronte ai Kage per la sua irruenza e maleducazione. Killer Bee le disse di non scusarsi con quel gran maleducato di suo fratello, che per tutta risposta prese la mano della ragazza baciandola e presentandosi.


-Sei tu la ragazza recuperata da quello?- chiese indicando Sasuke


-Si sono io…-


-Ora capisco la tua quantità spropositata di chakra che possiedi. Sei come mio fratello-


Mentre il Raikage discuteva con Misaki, lo sguardo di Sasuke si spostò si Gaara, sentendo il sangue ribollire, perché il Kazekage la stava fissando sorridendo lievemente.


Perché non se ne andava per sempre? Quanto era fastidiosa la sua presenza..


-Teme stai bene?- gli chiese Naruto


-Si, dobe. Era solo un graffio-


-Mi riferivo alla sbronza di ieri…-


Sasuke spalancò gli occhi e capì che era Naruto ad averlo trasportato a casa. E come un fulmine tutto ciò che aveva fatto e detto gli tornò alla mente. Anche le sue parole di fuoco a Misaki. Ora era nei guai. Lei sicuramente lo odiava.

Sasuke Uchiha non sapeva quanto avesse ragione.

 

**

 

Misaki, con l’aiuto di Temari e Ino, si stava preparando per salire sul palco. Sarebbe stata presente tutta l’alta società di Konoha e, ovviamente, i Kage. Al pensiero del Kazekage e del loro bacio la ragazza arrossì furiosamente, tanto che Ino cacciò un urlo, convinta di averle messo troppo fard.


-Ino smettila di cercare di toglierlo, quello non è fard, è solo arrossita per qualcosa- disse Temari, avvicinandosi con un sorriso sornione –e mi piacerebbe sapere cosa..-


Misaki avvampò ancora di più e allora anche Ino iniziò a tartassarla di domande, al che alla fine la corvina sbottò dicendo:


-Arrossivo perché pensavo a quello che tuo fratello ha fatto ieri..-


Temari aprì la bocca sbalordita e chiese: -cosa ti ha fatto quel maniaco pervertito di Kankuro?-


-Tem, credo che lei si riferisca all’altro fratello- la corresse Ino, mentre Misaki arrivava a una tonalità fucsia sul viso.


-Ga-gaara?- balbetto la bionda con i codini


-Ehm..si..lui..beh..ieri mi ha baciata davanti a tutti-


Le due ragazze rimasero paralizzate dallo stupore e iniziarono a boccheggiare come due pesci. Gaara che bacia Misaki, davanti a tutti? Davanti a SASUKE?


-Misaki, ma Sasuke come ha reagito?-


La ragazza si rabbuiò e spiegò tutto quello che era successo la sera prima, omettendo la sua decisione nei confronti di Gaara.


-Che razza di bastardo- esordì Temari, fumando di rabbia.


-Per una volta le do pienamente ragione. In questi giorno io ho anche spiegato a Sakura di lasciarlo stare, proprio perché sapevo che lui provava qualcosa per te, ma non sapevo che la sua gelosia lo avrebbe spinto a dirti quelle cose-


-Grazie Ino,ma credo che lascerò il campo libero a Sakura-.


-Cosa?- chiesero in coro le due


-Lo capirete…- sorrise Misaki ormai pronta per esibirsi, mentre usciva dalla stanza.

**

 

Misaki stava percorrendo il lungo corridoio che l’avrebbe condotta alla porta secondaria della sala dove c’era la festa. Gli invitati erano ormai tutti in sala tranne una coppia che le stava davanti. Il ragazzo, sentendo il rumore di tacchi sul pavimento, si voltò e si bloccò.

Misaki era dietro di lui bella come non mai: indossava un vestito bianco senza spalline, composto da un corpetto stretto fino alla vita che si allargava in una gonna vaporosa e ricamata di viola.Ai piedi portava vertiginose decolté dello stesso viola dei ricami, i capelli erano semi raccolti e arricciati sulle lunghezze e il viso poco truccato, a parte i suoi grandi occhi viola resi più profondi dalla matita nera e il rossetto rosso.

Sasuke la stava letteralmente squadrando, quando uno sbuffo da parte del soggetto dei suoi pensieri poco casti, lo fece distogliere dai suoi sogni.


-Dovete dirigervi in sala. Siete in ritardo- disse fredda come se non lo conoscesse.


-Misaki, devo parlare con te-


-Non ho nulla da dirti e non voglio nemmeno ascoltarti, quindi prendi la tua dama e sparisci dalla mia vista, per sempre- replicò dura per poi sparire al di là della porta che stava cercando.




**Azalea Bianca e Arancio                                 

Azalea


Tokkurri




 Ringraziamenti:


Sette commenti??? O.o...*sono in coma da svenimento*....



Zakurio: anche io sono d'accordo con Gaara...poi magari chissà...^^




Yunalesca_valentine: era ora che Sasuke provasse qualche sentimento in più rispetto a odio e vendetta...e poi Gaara...che carino lui..si è fatto la bua e voleva solo un bacino per farla passare...speriamo che Misaki con gli rompa una gamba, altrimenti....O////O


Ekyio: benvenuta tra le mie lettrici.. ti ringrazio per i complimenti e mi scuso per il ritardo precedente ma ero in montagna, nel paese di Heidi...^^


belle fuori edward dentro: ahia...per sasuke adesso saranno dolori per conquistare Misaki nuovamente..lei è davvero arrabbiata e delusa dal suo comportamento....


Sara_sessho: aspetta che ti do una mano a sbattergli la testa, in due è più dura la botta.....Se Sasuke non si da una mossa, Gaara gliela soffia da sotto il naso e, sinceramente, se Misaki non lo rifiuta per me fa bene, perchè Emosuke esagera sempre...soprattutto in questo capitolo....-_-



_Giuly_: Sasukino Sasuketto il cervello non l'ha ritrovato, o forse non lo ha mai avuto..tutto a Itachi....anche io mi sono fatta una settimana in mezzo ai monti SENZA NIENTE!!.....comunque Karin va con Suigetsu alla festa...^^ che carini loro



Dragona: si sarà uno scontro all'ultimo sangue....al massimo se Sasuke muore, data la sua acconciatura a culo di oca possiamo sempre farci il patè....^^




Vorrei avere la vostra opinione sulla scelta di Misaki e anche se preferireste una MisaXSasu o una MisaXGaara....sono moooooltooooo indecisa anche se il personaggio di Misaki era nata come compagna di Sasuke, ora non saprei perchè ADORO Gaara...bah datemi qualche consiglio...^^

Ah vi sono piaciute le rime di KillerBee?? Quel personaggio mi fa morire dal ridere....^^



Spoiler

Sasuke vide Gaara varcare la soglia, seguito dagli sguardi adoranti di un gruppo di ragazze. Possibile che quel pel di carota fosse così ricercato dal genere femminile?

-Ehi avete visto Gaara?- chiese Ino

-Cos’ha mio fratello?-

-Tem, guarda la sua faccia. Sembra aver raggiunto il Nirvana-

 

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Capitolo 16
*** CAP 16 - LA FESTA. ***


 

 

LA FESTA.

 

 


Sasuke sapeva che lo avrebbe odiato, ma non credeva così profondamente.

Lo sguardo di Misaki era come una pugnalata al cuore. Freddo quasi quanto il suo e arrabbiato, anzi incazzato. La furia che aveva letto nei suoi occhi era la stessa che aveva visto quando Sakura l’aveva sfidata. Ormai ne era convinto: l’aveva persa.

-Sasuke-kun- lo chiamò una vocina dietro di lui, facendolo voltare – dovremmo andare-

Lui annuì solamente alla sua dama e si diressero a braccetto nella sala della festa.

Varcata la soglia della stessa, si trovarono davanti allo splendido lavoro di Sakura, impegnata in quel momento a servire il Raikage, e Misaki che ancora non si vedeva sul palco.

Era addobbata con una moltitudine profumata di fiori arancio e bianchi, da striscioni colorati, dove era omessa la vera età della Godaime e da palloncini variopinti. Vi erano una decina di tavoli circolari dove la maggior parte degli astanti aveva già preso posto. Le tovaglie erano candide e lucenti, le stoviglie di pregiati cristalli e ceramiche. Il tavolo dei Kage, con i loro tradizionali vestiti, era in fondo alla sala stessa, dal lato opposto rispetto al palchetto sul quale si sarebbe esibita Misaki. Mancava all’appello solo il Kazekage e questa cosa fece indispettire parecchio Sasuke: se quel pel di carota non era lì, dove si era cacciato?

Guardò gli ospiti presenti, riconoscendo sia gli anziani del villaggio, che lo guardavano tra il truce e lo spaventato, sia personalità di spicco come Hiashi Hyuuga, impegnato a squadrare sua figlia Hinata in compagnia di Naruto, felice come non mai. Il biondo fece cenno in sua direzione, al che Sasuke lo raggiunse al tavolo, dove vi erano: Shikamaru accompagnato da Ino, Kankuro con una ragazza mora mai vista di nome Matsuri, Temari e Kiba, Shino da solo e Choji accompagnato dalla sorella di Hinata, Hanabi. Lo salutarono tutti normalmente e si presentarono alla sua compagna a turno, anche se poteva giurare di aver visto Temari e Ino cercare di ucciderlo con lo sguardo, probabilmente perché, come Naruto, erano a conoscenza della sua perfomance della sera precedente.

Mentre parlottavano, non sapevano che, nel retroscena, la povera Misaki cercava di non distruggere tutto dalla rabbia. Dopo tutto ciò che le aveva fatto pretendeva anche di parlare e trovare una giustificazione alle sue azioni? Che andasse all’inferno. Le sue idee omicide verso l’Uchiha furono interrotte da un colpo di tosse alle sue spalle.

-Se continui a fissare in quel modo la parete, sono sicuro che si sgretolerà, prima o poi-

Gaara era alle sue spalle, vestito da Kazekage, con i capelli rossi più scompigliati del solito, forse per l’uso del copricapo a triangolo, e gli occhi acquamarina divertiti.

-Ciao Gaara- disse lei, distogliendo lo sguardo, imbarazzata

-Ciao Mi. Non dirmi che ce l’hai con me per ieri-

-No, però non credi che fosse giusto chiedere il permesso?-

-Mah..forse, però è stato un impulso troppo forte. Se ti avvicini troppo, non resisto-

Lei arrossì ancora di più, ma si avvicinò comunque al ragazzo, sfidandolo.

-Adesso non lo farei perché altrimenti ti rovinerei il rossetto e tutti capirebbero, visto che in sala manco solo io-

-Quindi perché sei qui?-

-Volevo darti questa-

Il rosso estrasse da sotto la tunica di Kage una splendida rosa viola, montata su un fermaglio e facendo cenno alla ragazza di voltarsi, gliela appuntò sulla sommità dell’acconciatura.

-Ora sembri davvero una ninfa dei boschi- le disse all’orecchio mentre lei era ancora di spalle. Il Kazekage fece per andarsene, ma lei lo fermò e lasciandolo di stucco gli stampò un bacio a fior di labbra prima di sparire al di là della tenda che portava al palco.

Gaara si tolse le poche tracce di rossetto lasciatogli dalla ragazza e con un sorriso ebete, raggiunse gli altri Kage.

Sasuke vide Gaara varcare la soglia, seguito dagli sguardi adoranti di un gruppo di ragazze. Possibile che quel pel di carota fosse così ricercato dal genere femminile?

-Ehi avete visto Gaara?- chiese Ino

-Cos’ha mio fratello?-

-Tem, guarda la sua faccia. Sembra aver raggiunto il Nirvana-

Le due bionde fissarono il Kazekage intento a guardare qualcuno alle loro spalle e voltandosi videro Misaki che ricambiava lo sguardo del rosso.

-Ma quella l’ha presa da me!-esclamò Ino indicando la testa di Misaki.

-Chi ha preso cosa da te?- le chiese, stranito, Kankuro

-La rosa viola sulla testa di Misaki l’ha comprata Gaara oggi nel mio negozio. Tra l’altro è molto rara di quel colore dalle nostre parti ed è particolarmente resistente-

Tutti guardarono con la bocca aperta prima Gaara poi Misaki e iniziarono a parlottare tra loro evitando accuratamente di incrociare lo sguardo con Sharingan di Sasuke.

Misaki intanto aveva iniziato a cantare una canzone lenta e molte coppie in attesa dell’inizio della cena si erano unite alle danze aperte da Tsunade con il Raikage. La voce di Misaki era dolce e melodiosa e molti ragazzi erano completamente persi a guardarla. E non solo ragazzi, anche alcuni sensei erano attirati da lei come api con il miele.

Sasuke già mal sopportava le attenzioni, per di più ricambiate, di Gaara, e vedere quanti fossero i pretendenti di Misaki, lo fece riflettere sulle sue azioni. Si alzò e senza dire nulla uscì dalla sala isolandosi come al solito.

**

 

Si ritrovò a vagare per i corridoi del palazzo dell’Hokage guardando le foto e dipinti dei precedenti capi villaggio. Guardando una foto del Quarto capì immediatamente il perché tutto ciò che lo ritraeva fosse stato nascosto prima che Naruto sapesse la verità: erano identici, solo che il Quarto aveva i capelli leggermente più lunghi e gli occhi dal taglio più felino. A fianco di Minato in una delle foto vi era un bell’uomo moro, sicuramente più grande del biondo, il cui sorriso gli ricordava qualcuno e leggendo il nome capì chi fosse: il padre di Misaki. Peccato non ci fossero delle foto della madre, era davvero curioso di sapere da chi avesse preso quel cipiglio orgoglioso che tanto gli piaceva. Questi pensieri lo fecero rabbuiare e maledire ancora una volta il suo dannato fratello per avergliela fatta conoscere. Sembrava lo avesse fatto apposta. Ed ora che aveva capito, almeno in parte, cosa significava innamorarsi, aveva già perso la sua lei. Rubata da un rosso più audace e più sveglio. E di certo poteva arrabbiarsi con Misaki perché geloso, ma non poteva biasimarla. Lui l’aveva trattata con i guanti facendola sentire bene, mentre cosa aveva fatto il grande Uchiha? Insulti e minacce. E ora pagava lo scotto. Mentre fissava la foto dei passi alle sue spalle attirarono l’attenzione, facendolo voltare. Sakura era lì.

 

**

Misaki stava bevendo qualcosa, dopo l’ennesima canzone e Gaara approfittò della situazione per avvicinarsi.

-Cosa significava quel gesto dietro le quinte?- le chiese in un sussurro.

-Mi pare abbastanza ovvio, no?- rispose lei arrossendo

-Mah io non ho ben capito…-

-Usciamo da qui, dobbiamo parlare con calma di questo-

-Ma puoi?-

-Sì, Tsunade ha revocato la punizione e, anche se ho deciso di cantare comunque,ho quasi un’ora di pausa-

I due ragazzi, sotto lo sguardo curioso e i sussurri dei presenti, uscirono dalla sala. Appena fuori Gaara prese la ragazza per mano e prese a trascinarla.

Misaki, spaventata dalla possibilità di cadere con le scarpe che indossava, gli chiese:

-Dove vai? Non trascinarmi.-

-Mi sono ricordato che dovevo farti vedere una cosa-

I due camminarono più lentamente e Gaara guardava a una a una le foto degli Hokage e delle personalità di spicco.

-Mi puoi dire cosa stai cercando?-

-Devi sapere che da poco hanno rimesso le foto del quarto, dopo che Naruto ha scoperto tutto e in una di quelle c’è una persona che dovresti conoscere-

I due erano giunti davanti alla foto che anche Sasuke stava studiando poc’anzi e Misaki spalancò la bocca dallo stupore.

-Papà- sussurro, accarezzando la foto.

Gaara sorrise nel vederla leggermente commossa e le chiese:

-Ti manca?-

-O sì, molto. Come mi mancano sia mamma, anche se non l’ho conosciuta, che Itachi-

-Eri davvero innamorata di lui?-

-Sì, con tutto il cuore-

-Mi dispiace che tu l’abbia perso in quel modo-

-E’ stata una sua scelta. Se non lo avesse fatto e se non si fosse prolungato la vita, non lo avrei mai conosciuto. Devo dire che per questo dovrei ringraziare Sasuke: se Itachi non fosse voluto morire per mano sua, io non lo avrei mai incontrato. Mi manca davvero, ma sono grata per ogni singolo momento vissuto con lui perché, nonostante la sua freddezza da Uchiha, mi mostrava i suoi sentimenti con piccoli gesti. Lo amavo e lo amerò per sempre-

Gaara la guardava e non capiva come Sasuke potesse trattare male una creatura dall’apparenza così forte, ma infinitamente fragile. Itachi l’aveva protetta con il suo amore e ora toccava a lui. Sasuke non era stato in grado di amarla come lei meritava e quindi Gaara di Suna avrebbe assolto il compito, sperando che Itachi fosse d’accordo da dove si trovava.

 

Il rosso fece l’unica cosa che gli venne in mente, strinse la piccola mano di Misaki nella sua e si voltarono per tornare in sala quando una risata li fece bloccare.

I due ragazzi ancora per mano, si fermarono curiosi di sapere chi fosse in giro per i corridoi oltre a loro.

Le due figure entrarono nel loro campo visivo e quando passarono sotto uno dei lampadari li riconobbero: Sasuke e Sakura. La rosa rideva in modo giulivo a qualche uscita sarcastica di Sasuke, che si bloccò rigido appena vide la scena davanti a sé. Misaki e Gaara erano di fronte a loro, simili a due creature mitologiche, data la loro bellezza, mano nella mano. Istintivamente lo Sharingan dell’Uchiha si attivò, facendo sobbalzare Sakura convinta che il ragazzo avrebbe attaccato il Kazekage.

-Sas’ke, non fare cavolate. Se lo attacchi, sarai punito e il Raikage non aspetta altro che una scusa per farti fuori-

-Sakura, taci. Non farò nulla. Ormai ho capito-

Senza dire nulla l’Uchiha incrociò le braccia al petto e passò di fianco alla coppia incrociando lo sguardo di Misaki. Se aveva scelto Gaara, decidendo di non ascoltare nemmeno ciò che aveva da dire a sua discolpa, allora perché lo guardava ferita e sull’orlo delle lacrime?

Sakura dal canto suo guardò Misaki soddisfatta: se aveva scelto Gaara, lei aveva campo libero con il moro. Sapeva bene che Sasuke era innamorato perso di Misaki, ma questo non l’avrebbe fermata. Sasuke doveva essere suo!Lo aveva aspettato per tre anni e non se lo sarebbe fatto soffiare dalla prima arrivata. Ino le aveva detto e ridetto che anche se Sasuke avesse accettato di stare con lei avrebbe amato comunque solo Misaki, ma questo non le importava. Voleva solo che Sasuke, il suo Sasuke, rimanesse al suo fianco per sempre, sperando che, alla fine, Misaki sarebbe scomparsa dal suo cuore.

 

**

Gaara guardava la sua compagna che teneva ostinatamente gli occhi a terra.

-Mi, se non sbaglio avevi qualcosa da dirmi-

Lei si riscosse a quelle parole e il suo cervello iniziò la lotta tra ragione e sentimento.

La parte razionale le diceva che Sasuke non meritava nulla da lei e di prendersi Gaara, mentre il cuore le diceva di rincorrere Sasuke e strapparlo dalle grinfie di Sakura prima che fosse troppo tardi.

Era in uno stato di confusione totale, quando Gaara le prese il mento e lo sollevò per guardarla negli occhi.

-Misaki, so che ora tu vedi solo Sasuke e ami solo lui, ma se ti chiedo una possibilità, sei disposta a darmela? Se poi capirai che non vado bene o che ami troppo Sasuke, allora ti lascerò andare senza nessun rancore-

- Gaara - disse lei a bassa voce- era di questo che volevo parlarti. Voglio darti una possibilità, ma non che tu soffra a causa mia. So che ne hai passate tante ed io non voglio farti altro male. Devo essere sincera: io amo Sasuke. Anche se lui mi tratta male, mi detesta e non vuole nemmeno vedermi, continuo ad amarlo.Voglio provare a stare con te,ma sappi che sarà complicato farmi dimenticare un’Uchiha-

Gaara la guardò e senza nemmeno ribattere la avvicinò a se per baciarla esattamente come la sera prima, ma questa volta Misaki allacciò le sue esili braccia intorno al collo diafano del rosso e rispose al bacio.

Nessuno dei due vide che qualcuno li osservava, qualcuno con occhi rossi pieni di dolore.

**

 

Sasuke uscì dal palazzo dell’Hokage e si diresse verso il campo di allenamento. Mentre sfogava la sua rabbia e frustrazione su qualunque cosa, cercò una spiegazione al comportamento di Misaki.

Perché aveva ammesso di amarlo di fronte a Gaara per poi accettare di stare con il rosso? Non capiva che così facendo distruggeva quel poco di cuore che era rimasto all’Uchiha, dopo la morte di Itachi?

Un rumore lo fece girare di scatto e vide che Sakura lo aveva seguito fin li. Perché al posto di lei non c’era quella ragazza dai capelli neri che tanto amava?

Lo aveva ammesso infine.

Si era innamorato di lei sul serio, non per la sua forza di ninja, ma per i suoi atteggiamenti orgogliosi e per il suo sguardo fiero. Per il suo arrossire quando era in imbarazzo e per anche per essere così stupida da non accorgersi quanto la sua scelta faceva male. O forse lo stupido era lui. Come pretendeva che Misaki capisse qualcosa se lui ogni volta che le parlava, lo faceva con stizza e insultandola per di più?

Sakura continuava a guardare Sasuke. Capiva che era successo qualcosa di grave. Probabilmente aveva visto la sua Misaki con Gaara. Perché doveva amare lei? Non poteva accorgersi della sua ex compagna di team che tanto lo aveva aspettato?

-Sas’ke- lo chiamò

-Sakura, lasciami in pace- le rispose duro e voltandosi verso di lei la guardò arrabbiato –non capisci? Non comprendi che non staremo mai insieme? Io sono suo! Dal primo momento che abbiamo incrociato gli sguardi, le appartengo. Devi dimenticarmi e cercare qualcun altro-.

Lei iniziò a piangere e rispose –come pretendi che io possa dimenticarti? Ti amo da quando avevo tredici anni e ti ho aspettato fino a ora. E mi dici di dimenticarmi di te, quando la persona che tanto ami ora si diverte con un altro?-

Lui non ci vide più e avvicinandosi a lei, attivò lo Sharingan e le disse, digrignando i denti per la rabbia:

-Non osare dire nulla su di lei. Se fa così è solo perché io sono stupido. L’ho trattata male perché volevo tenerla lontana da me. Pensi davvero che IO mi volessi innamorare di qualcuno?-

Sakura scosse il capo, convinta che Sasuke non avrebbe mai amato nessuno a parte se stesso.

-Allora non riesci a capire che quella persona ha qualcosa che nessun altro possiede? Qualcosa che ha rapito persino mio fratello Itachi, spingendolo a chiedermi di aiutarla. Sakura, devi fartene una ragione. Io apparterrò a lei per sempre probabilmente. Anche se lei starà con un altro, io sarò suo. Un’Uchiha ama una persona sola per sempre, o almeno così diceva mia madre-

 

FLASH BACK

-Sasuke, Itachi, venite un attimo-

I due bambini, uno di sei e l’altro di undici  anni, raggiunsero la loro splendida mamma in cucina. Lei sorrideva guardando le foto del matrimonio con Fugaku.

-Perché ridi, kaachan?-

-Vedi Sasuke, in queste foto ci siamo io e il tuo papà mentre ci sposiamo, proprio quindici anni fa, in questo giorno. C’è un altro segreto che non conoscete degli Uchiha oltre allo Sharingan-

I due bambini più attenti che mai, incitarono la madre a continuare.

-Dovete sapere che un Uchiha, proprio come me e vostro padre, amerà una sola persona per tutta la vita-

 

FINE FLASH BACK

 

-A quell’epoca io sbottai dicendo che erano solo cose da femminucce, ma mio fratello mi disse di non sottovalutare mai quello che la mamma diceva e mi fece diversi esempi. E allora io capì che aveva ragione. Nel nostro clan, una volta formata la coppia, nessuno dei due tradiva l’altro. E così è stato anche per Itachi.-.

-Lei non è un Uchiha- intervenne Sakura

-Ma non cambia nulla per me. Se ci fosse mia madre mi darebbe sicuramente uno schiaffo per aver perso Misaki. Credo che l’avrebbe adorata. Si assomigliano molto-.

 

Sakura aveva ricominciato a piangere. Sasuke la sorpasso e le disse:

-Grazie, Sakura-  e come l’ultima volta la lasciò indietro, pronto a combattere la battaglia più dura della sua vita.

**

Misaki e Gaara rientrano in sala. Sulla via del ritorno, incontrarono Sasuke. Lui non li guardò nemmeno e rientrò alla festa con il suo solito atteggiamento freddo e altero.

Misaki iniziava a pensare che la sua scelta fosse la più giusta. Era palese che a lui non importasse nulla di cosa lei facesse. Con un dolore al petto per la scoperta, entrò con Gaara in sala, attirando ancora una volta su di loro sussurri e occhiate. Molti le sorridevano, come KillerBee. E lei non capiva perché, per poi ricordarsi che lei e Gaara si tenevano per mano. I due arrossirono in simultanea e furono sommersi dai loro amici.

 

La ragazza salì sul palco e prese a cantare la stessa canzone che aveva ballato con Suigetsu. E vide proprio lui, accompagnato da Karin con un vestito rosso, ballare come un matto in pista, seguito da altre coppie, tra cui anche Ino e uno svogliatissimo Shikamaru.

Uno solo era rimasto in disparte. Sasuke seguiva i movimenti della ragazza sul palco e ne rimase sia incanto sia ferito a morte. L’aveva davvero persa?

-Ehi teme- lo chiamò Naruto –hai intenzione di lasciare le cose come stanno?-

-Che ti importa, dobe?-

-Lei è mia cugina e per sua sfortuna ama un cretino-

-Scusa?-

-Beh tu sei un cretino con tanto di diploma. Lo sanno tutti quanto lei sia innamorata di te, solo tu non te ne rendi conto. Oppure è il contrario?-

-Dobe, davvero credi che un Uchiha lascerà la sua preda ad un altro?-

-Ehi aspetta, mia cugina non è un coniglietto indifeso. Non osare allontanarla da Gaara solo per il tuo orgoglio ferito…-

-Non capisci Naruto?- gli disse Sasuke guardandolo negli occhi.

Naruto lo guardò di rimando, serio, e poi aprì la bocca dallo stupore.

-Allora è vero che sei un baka! Dannazione Sasuke, possibile che tu debba sempre combinare casini? Se ne sei innamorato perché non gliel’hai detto subito? Lei ti sarebbe saltata addosso!-

Sasuke lo guardò e aggiunse:- se non combinassi casini non sarei Sasuke Uchiha-  per poi andarsene, incrociando ancora una volta lo sguardo dolorante di Misaki.

**

 

Sasuke tornò all’appartamento. Sulla via del ritorno incontrò Sakura che stavolta era accompagnata.

Juugo, su richiesta di Tsunade, era andato a recuperarla, seguendo le tracce del suo chakra. Sakura ora stava ridendo, ma quando vide Sasuke abbassò lo sguardo, così che Juugo capì che il moro l’aveva rifiutata. Una volta che l’Uchiha ebbe girato l’angolo, il ragazzo dai capelli arancioni, sollevò il viso di Sakura e le disse:

-Non devi mai abbassare lo sguardo di fronte a lui. Anche se non ricambia i tuoi sentimenti, non sono sbagliati. Sakura, so che odi Misaki, ma lei non può farci nulla. Loro si amano e fino a quando non decideranno di dichiararsi, soffriranno entrambi. Per questo credo che darò loro una mano-.

Sakura lo guardò e gli chiese:- non dirmi che anche tu sei innamorato di lei!-

-No io preferisco il rosa- e senza che Sakura potesse ribattere era sparito in una nuvola di fumo.

**

Sasuke era sul tetto del palazzo da almeno due ore, quando sentì dei tacchi battere sull’asfalto. Guardando oltre la grondaia, vide Misaki impegnata a cercare le chiavi dell’appartamento.

-Dannazione! Le ho lasciate da Naruto!-

-Cosa vuoi?- chiese lui dal tetto. La ragazza alzò lo sguardo e incrociò i fantastici occhi neri di Sasuke. Rimase un attimo interdetta nel vederlo in piedi sul tetto, illuminato dalla luna, ma riprendendosi gli disse:

-Sono venuta a recuperare il resto delle mie cose. Ho lasciato qualcosa d’importante quando me ne sono andata-

Lui non disse nulla e scese dal tetto, rientrò in casa dal balcone e le aprì dall’interno. Lei entrò evitando accuratamente di guardarlo o di sfiorarlo e si fiondò nella sua stanza.

Lui rimase sulla soglia a guardare ciò che faceva. La vide sorridere dolce quando trovò un kanzashi.

-Tutto lì quello che cercavi?- le chiese atono, distogliendo lo sguardo dal suo.

-Questo è stato il primo regalo di Itachi per il mio compleanno. Non è un oggetto qualsiasi, ma non credo tu possa capire-

Lei fece per uscire dalla camera, ma lui la bloccò per un polso buttandola contro il muro.

-Sasuke, cosa fai?-

Ad un centimetro dalle labbra di lei disse:- combatto- e senza aggiungere altro la baciò.

Quel bacio era così diverso da quello di Gaara. Il cuore batteva così forte che poteva scoppiare ed era così contenta….poi rivide ciò che era successo nemmeno ventiquattrore prima  e allontanò Sasuke con una spinta.

-Credi davvero che un bacio possa sistemare tutto? Mi hai ferita nell’anima  e hai distrutto il mio povero cuore già sofferente. Sai quanto sto soffrendo per te?- gli urlò contro.

-Credo almeno quanto io stia male vedendoti con lui- rispose l’Uchiha prima di andarsene, lasciandola sola. Misaki scivolò lentamente contro il muro e iniziò a piangere sfogando tutto il dolore e la frustrazione accumulati.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Ringraziamenti:


sta volta sono addirittura 8 le recensioni..siete troppo buoni...^^


Yunalesca_Valentine: sai non mi dispiace l'idea di far soffrire un po' Sasuke...sisi...anche perchè ha parlato male del mio Itachi...come osa???? grazie per i complimenti che mi hai fatto anche se non credo di essere così brava...


Dragona: grazie per i complimenti..quindi per ora le MisaxGaara e le MisaXSasu sono  a parimerito....


Zakurio: siamo in due che non sopportiamo la bakaggine di Sasuke..quindi sei anche tu per una MisaXsasu alla fine...beh dopotutto lei è nata dalla mia mente malata proprio per stare con l'Uchiha...però vedremo


Sadako94: benvenuta!!! grazie infine per i complimenti e mi aggrego anche io alle tue lacrime per Itachi...quando è bello da uno a 10???? peccato che Emosuke lo abbia ucciso...-_-....Sono felice che KillerBee ti faccia divertire dopotutto il personaggio è proprio così...mi fa davvero morire dal ridere leggere le sue rime nel manga....Per quanto riguarda il fascino Uchiha..come darti torto?? Dopotutto io  adoro Itachi anche se è morto....grazie ancora per i complimenti...^^


Sara_sessho: purtroppo Sakura è tornata alla carica, ma stavolta Sasuke è stato chiaro...farlo prima?? dio quanto è baka!!!!!!


_Giuly_: forse hai ragione tu...per Gaara ci vuole qualcuno di meno iper attivo... però almeno una possibilità voglio dargliela, dopotutto lui è così carino....vedrai nel prox capitolo cosa si intuirà tra naru e hina...^^


Ekiyo: allora se Gaara è tuo te lo lascio...comunque l'indecisione c'è ancora anche se le MisaXsasu hanno vinto alla votazione...

 

 

Ringrazio anche chi la messa tra le seguite/preferite/da ricordare e chi legge solamente visto che siete tanti!!!^^


 

 

 

 

Spoiler ( anche se il cap non è ancora pronto):


-Cosa ci fai qui?- chiese a Misaki che stava bussando.

-L’Hokage mi ha convocata. E credo che lo stesso valga per tutti- concluse vedendo che Sakura e Juugo, stranamente in confidenza, si avvicinavano alla loro stessa meta.

-Avanti- disse la voce di Tsunade dall’interno.

I quattro entrarono pronti a sentire cosa l’Hokage volesse da loro.

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Capitolo 17
*** CAP 17 - IN MISSIONE ***


 

IN MISSIONE.

 

 


 

Misaki si trascinò a casa di Naruto. Quando giunse nei pressi della palazzina, vide il biondo sotto casa con Hinata. Bene, ora che l’appartamento era occupato, dove avrebbe dormito?

Mentre rimuginava sul da farsi, Kakashi apparve dal nulla.

-Misaki, so che l’ora è tarda, ma l’Hokage vuole vederti- e senza aggiungere nulla, tranne uno sguardo di rimprovero, sparì in una nuvola, per riapparire poco distante.

-Ehi, l’Hokage ti cerca- riuscì solo a dire prima di sparire per schivare un kunai.Era davvero furioso.

**

 

La piccola Misaki stava camminando verso il palazzo dell’Hokage, quando all’ingresso dello stesso vide Sasuke e Sakura che parlavano. Senza nemmeno guardarli tubare, o almeno così sembrava stessero facendo, entrò e si diresse verso l’ufficio di Tsunade.

-Sasuke, scusa-

-Cosa dovrei scusarti, Sakura?-

-Di essermi messa in mezzo tra voi. Vedo che la sua indifferenza ti fa soffrire, ma credimi quando ti dico che quella ragazza ti ama alla follia-

-Perché sei sicura di quello che dici?-

-Vedo la tua sofferenza perché è la stessa che provo sapendo che non mi ami, e vedo il suo amore per te, perché è forte anche più del mio-

Sasuke rimase a bocca aperta per quelle parole e la seguì con lo sguardo, vedendola entrare nel palazzo, dove all’interno vi era Juugo.

 

**

Il ragazzone arancio aveva cercato di parlare con Misaki, ma appena lei aveva intuito chi fosse il soggetto dei suoi discorsi, si era allontanata e diretta verso Gaara, che la attendeva vicino alla porta di Tsunade. Si guardavano in modo così dolce. Era un vero peccato doverli dividere, ma Misaki mentiva a se stessa stando con lui, e Gaara non avrebbe ottenuto nulla se non altra sofferenza. Nel momento in cui anche Sasuke varcava la soglia, i due si scambiarono un lieve bacio e il rosso si eclissò nella stanza vicino all’ufficio di Tsunade.

Sasuke ringhiò di disapprovazione e con passi pesanti si avvicinò alla porta dell’Hokage.

-Cosa ci fai qui?- chiese a Misaki, che stava bussando.

-L’Hokage mi ha convocata. E credo che lo stesso valga per tutti- concluse, vedendo che Sakura e Juugo, stranamente in confidenza, si avvicinavano alla loro stessa meta.

-Avanti- disse la voce di Tsunade dall’interno.

I quattro entrarono pronti a sentire cosa l’Hokage volesse da loro.

 

**

-Voi quattro andrete in missione con Kakashi-.

Esordì la Godaime lasciando tutti basiti. La prima a parlare fu Misaki.

-Io con lui non ci vado- disse indicando l’Uchiha

-Mi dispiace dovrai accontentarti di me, siccome il Kazekage non può muoversi da qui-  rispose piccato lui e se non fosse intervenuto Kakashi, in ritardo provvidenziale, i due se le sarebbero date di santa ragione sotto gli occhi sconsolati e avviliti di Juugo e Sakura.

Mentre il ninja dai capelli argento li divideva, i due si guardavano con astio, anche se il sensei sapeva che uno era solo geloso e l’altra confusa dai comportamenti di Sasuke. E come darle torto?

 

-Ora piantatela!- gridò la  Godaime, rimasta velocemente senza pazienza –voi andrete in missione e vi do un consiglio: cercate di risolvere i vostri problemi perché se Madara attaccherà e voi due non sarete uniti saranno guai. La vostra vera forza sta nel vostro combattimento in coppia!-.

-Ma Tsunade-sama- cercò di intervenire Misaki

-Niente ma, ragazzina. Ti avevo chiesto con le buone di fare pace con il tuo fidanzato psicopatico, ma non mi hai ascoltata-

-Lui non è il mio fidanzato! Io sto con Gaara- gridò lei per poi tapparsi la bocca di fronte all’espressione basita e incazzata dell’Hokage.

-Tu e il Kazekage cosa?-

-Lei e il Kazekage stanno insieme- esordì atono Sasuke evitando lo sguardo di Misaki.

-Non è possibile…- rispose sconsolata la Godaime –come avete potuto arrivare a questo punto? Vi rendete conto che se voi non combatterete insieme, Madara avrà la meglio?-

I due non risposero e allora la Godaime spiegò, afflitta, la loro missione.

-E’ una missione semplice. Dovete scortare Temari, la sorella del Kazekage per l’appunto, fino a Suna, dove recupererà qualche rotolo segreto salvatosi dalla furia di Madara –.

Tutti annuirono e si accordarono di partire il mattino seguente. Misaki si fermò però nell’ufficio di Tsunade.

-Ehm..avrei un problema-

-Cosa?- le rispose lei adirata

-Non ho un posto dove dormire-

La Godaime sospirò pesantemente, ma Sasuke rientrò nell’ufficio e prese Misaki per un braccio e la trascinò in malo modo fuori, borbottando.

-Ehi mi fai male, dannato scoiattolo!-

Lui si bloccò e voltandosi le chiese – come mi hai chiamato?-

-Scoiattolo ovviamente, perché è quello che sei-

Lui la trascinò a sé e la strinse forte, dicendole sottovoce –ripetilo ancora-

-Sa-sasuke lasciami…hai sempre odiato che ti chiamassi scoiattolo-

-Ma è bello sentirtelo dire ancora, vuol dire che in fondo non mi odi del tutto. Adesso piantala di fare la stupida e torniamo a casa-

-Io non ci vengo con te. Lasciami-

Senza che lei potesse protestare oltre, la guardò con lo Sharingan.facendola svenire.

 

**

Misaki si risvegliò e si ritrovò in un prato conosciuto vicino al villaggio della libellula. Sentendo una voce conosciuta chiamarla si voltò e si ritrovò davanti a un Itachi, bello come sempre.

-Itachi- soffiò fuori, poi iniziò a correre verso di lui e urlò –Itachi!- abbracciandolo e continuando a ripetere il suo nome come un mantra.

-Cosa succede, piccola?-

Da quanto non sentiva quelle parole pronunciate dalla sua voce calda. Iniziò a piangere senza contegno tra le braccia forti del suo amato sensei.

-Succede che mi hai lasciata da sola, nelle grinfie di tuo fratello. Lui mi odia-

-Ti sbagli. Lui, proprio come me, ti ama e lo farà per tutta la vita. Misaki, ascolta il tuo cuore e saprai che ho ragione. Devi riconciliarti con lui per due motivi: primo perché, anche se fa male per me ammetterlo, tu lo ami e secondo solo uniti batterete Madara-.

Si strinse forte a lui, aspirando il suo profumo. Però quel profumo era strano…non era quello di Itachi.

 

Misaki aprì gli occhi e si ritrovò su una grande e calda schiena. Sasuke la stava portando a casa. Una volta realizzato ciò che lui aveva fatto e dove si trovasse diede un forte schiaffo sulla nuca al suo rapitore, che per lo spavento la fece cadere a terra, picchiando il sedere.

-Ahia! Ma sei scemo?-

-Qui l’unica scema sei tu! Mi hai spaventato! E poi perché continuavi a chiamare Itachi e mi stringevi così forte?-.

-Perché l’ho visto mentre ero priva di sensi e mi ha sgridata-.

-Perché?-

Lei lo guardò diventando rossa e borbottando un ‘non sono affari tuoi’ si alzò, per incamminarsi verso casa.

-Senti mi spieghi perché non potevi andare da Naruto?-

-O beh il mio cuginetto, a differenza di qualcun altro, ha deciso di confessarsi alla Hyuga e poiché stavano andando da lui, di certo non potevo intromettermi-.

 

Lui la guardò completamente stordito dalla notizia: possibile che il dobe fosse più sveglio di lui in quelle questioni?

Misaki intanto aveva ripreso la marcia verso casa, ma quelle dannate scarpe facevano male, così le tolse e iniziò a camminare a piedi scalzi. Pessima idea perché un vetro si conficcò nella pianta del piede destro, la fece gemere dal dolore e prese subito a sanguinare, quando tolse l’arma del delitto.

-Sei proprio stupida- disse Sasuke chinandosi per vedere l’entità del danno, sollevandole il piede –non è profondo ma va disinfettato- le diede le spalle, rimanendo accucciato –avanti sali, meglio che non cammini, altrimenti si infetterà-.

Lei era indecisa sul da farsi, ma voleva evitare una strigliata da Tsunade, e se si fosse ferita gravemente l’avrebbe presa, per abbandono di una missione.

Così salì sulla schiena di Sasuke, allacciandogli le gambe alla vita e le braccia al collo. Una volta posizionata, lui le mise le mani sotto l’incavo delle ginocchia, facendola rabbrividire per il contatto e si mise in cammino.

Nessuno dei due parlava. E fu Sasuke a rompere il silenzio. Strano ma vero.

-Puoi alzarti un po’?- le chiese

-In che senso?-

-Evita di appoggiarti tutta- le spiegò lui voltandosi, così che lei capì dal suo sguardo eloquente cosa intendesse.  Appoggiandosi con tutto il peso sulla schiena di Sasuke, il seno abbondante di Misaki era ben percepibile dall’Uchiha. Era un ragazzo freddo e scostante, ma rimaneva comunque un sedicenne, con ormoni in subbuglio e tutto il resto.

-Scusa, non volevo metterti in difficoltà-

Lui non rispose subito, ma poi parlò di nuovo.

-Senti- esordì per poi bloccarsi di nuovo – devo chiedere scusa per quello che ti ho detto. Non ti consegnerei mai a Madara. Ero solo ubriaco-.

Lei non rispose. Non sapeva cosa dire. Un Uchiha che chiedeva scusa? Nemmeno Itachi lo aveva mai fatto, anche quando la feriva durante gli allenamenti.

-Misaki?- la chiamò lui.

-Ehm…va bene scuse accettate, ma sta lontano dall’alcool-

Giunsero a casa senza che nessuno dei due aggiungesse altro. Varcata la soglia di casa, si resero conto di essere soli. Juugo e Sakura erano andati con Kakashi, Suigetsu e Karin erano spariti anche dalla festa e Kisame…beh non avevano la minima idea di dove fosse.

Misaki si ritrovò nel più completo imbarazzo e, visti i precedenti comportamenti dell’Uchiha quando erano soli, non era da biasimare. Sasuke la adagiò delicatamente sul divano della sala e sparì nel bagno. Ritornò pochi istanti dopo con l’occorrente per medicarla. Inizio a passare il cotone imbevuto di disinfettante sulla pianta del piede, ma Misaki continuava a spostarlo.

-La pianti? Così non riuscirò mai a medicarti- le disse Sasuke alzando lo sguardo su di lei e trovandosi davanti una ragazza sull’orlo delle lacrime.

-Ma se ti facevo male non potevi dirlo al posto di piangere in silenzio?- le chiese tra l’arrabbiato e il preoccupato.

-Non piango dal dolore, ma per il solletico. Non pensavo tu fossi così delicato- rispose lei scoppiando in una risata visto che Sasuke aveva ripreso a medicarla.

-Basta Sasuke, mi fai impazzire!-

-Visto che quella volta al lago avevo ragione?- le rispose lui ridendo

-Quando ti ho dato quel bel morso? Se vuoi possiamo replicare…-

Mentre parlavano non si accorsero di essere pericolosamente vicini. Così tanto che Sasuke per non caderle addosso aveva appoggiato le mani sulla spalliera del divano, ai lati della testa di Misaki.

-Sicura che mi morderai ancora?-

-Mah, hai voglia di rischiare?-

I loro visi erano sempre più vicini, pronti a baciarsi quando il rumore di chiave girata nella toppa, li fece sobbalzare e si resero delle loro posizione a dir poco ambigua.

Sasuke riprese il controllo del suo corpo e della sua mente e riprese a medicare un’imbarazzatissima Misaki.

Kisame nel frattempo aveva fatto il suo ingresso e trovandosi davanti Sasuke che aiutava Misaki senza essere ucciso, si congelò sul posto. Ma la sua allieva non aveva deciso di provare con Gaara? O almeno questo era ciò che Juugo gli aveva detto e anche le voci dopo la festa sembravano confermare.

-Ehi cosa diavolo succede qui?- chiese

-Questa baka si è ferita tornando a casa, dopo la convocazione del Godaime. Ha avuto la splendida idea di camminare scalza per strada-

-Mi facevano male i piedi con quelle scarpe-

-Nessuno ti ha obbligato a metterle-

-Stavano bene con il vestito-

-Ah di nuovo- sbottò Kisame –non ho voglia di sentirvi litigare. Ah Sasuke non guardarle sotto la gonna mi raccomando- e ghignando con la sua risata particolare si rinchiuse in camera.

Sasuke, si accorse solo in quel momento che alzando il piede di Misaki, la vaporosa gonna bianca del vestito si era sollevata e si vedeva tutto.

Fu un calcio della diretta interessata a farlo rinsavire. Infatti con il piede sano lo aveva preso in pieno petto, facendo cadere a terra.

-Cosa diavolo guardi?-

-Ma le hai le mutande?- gli chiese lui con un sorriso perverso

-Si che le ho,baka! Ma non sono affari tuoi come sono!- rispose lei alterata e nascondendo tutto sotto gli strati di tulle della gonna. Lui rise divertito nel vederla così imbarazzata e le disse leggermente infastidito:

-Ah già dimenticavo che deve vederle solo Gaara-

Lei si voltò e guardandolo fisso negli occhi rispose:-questa situazione l’hai voluta tu. Io ho cercato di sopportare i tuoi continui attacchi, ma dopo l’ultima volta qualcosa si è spezzato in me, Sasuke. Ti ho perdonato, ma ho bisogno di tempo per capire se sei tu quello giusto-

-E non puoi capirlo stando per conto tuo?- borbottò lui, geloso.Quando si ingelosiva, senza rendersene conto,gonfiava le guance.Lei lo guardò. Era così bello in versione gelosa, dannazione!

-Dopotutto non vedo quale necessità ci sia nello stare con lui per capire se vuoi stare con me…puoi capirlo da sola- proseguì continuando a borbottare.

Lei non rispose e appena lui finì di fasciarle il piede diede la buonanotte, ringraziandolo per l’aiuto e, zoppicando un po’, si chiuse in camera sua.

Sasuke uscì sul balcone. Non lo dava di certo a vedere ma portarla in spalla prima e medicarla poi, lo aveva scombussolato sul serio. Le forme di Misaki erano davvero generose e la pelle delle sue gambe era così liscia…

Era meglio smetterla di pensare a certe cose altrimenti avrebbe spalancato la porta della stanza di lei e l’avrebbe presa. In tutti i sensi.

Difatti senza accorgersene si ritrovò di fronte alla porta della camera di Misaki e la spalancò. Misaki in sola lingerie, lo guardò, ma non si mise a urlare. Lui era bloccato di fronte a quella visione. Indossava un completo di pizzo bianco. Le culotte le mettevano in risalto il sedere sodo. Le gambe erano lunghe e la pancia piatta, in contrasto con il seno abbondante.

-Sa-sasuke- lo chiamò lei, rossa in viso, mentre cercava di coprirsi –smettila di fissarmi-

-Non posso. Sei bellissima-

Lei divenne ancora più rossa e lo vide avvicinarsi a lei. Le accarezzò una guancia e appoggiò l’altra mano sulla schiena. Il contatto fece venire i brividi a Misaki, ma mai quanto sentire il respiro di Sasuke sul collo. Stava aspirando ancora il suo profumo, come aveva già fatto. Misaki era paralizzata, quel ragazzo era in grado di mandarla in confusione più di chiunque altro. Aveva compreso che era lui che amava, proprio perché quando era con Gaara era sicura di sé e non si sentiva mai così persa, come in quel momento. Ovviamente lo avrebbe detto a Gaara, ma Sasuke doveva aspettare.

-Sasuke, basta- disse allontanandolo controvoglia da sé

Lui la guardò e le sussurrò ‘scusa’ prima di uscire. Il mondo era impazzito. Sasuke Uchiha che chiedeva scusa due volte in una sera?

 

**

La mattina dopo l’ora d’incontro per la missione erano le cinque. Misaki e Sasuke già vestiti, erano in cammino verso le porte di Konoha. Juugo invece li aveva informati che avrebbe atteso l’arrivo di Sakura. La confidenza tra i due era diventata profonda in poco tempo. Forse perché avevano un carattere simile: forti e dolci.

Misaki sbadigliava, mentre Sasuke la guardava da dietro. Ma perché doveva vestirsi così? Indossava un paio di calzoni neri aderenti e lunghi fino al ginocchio, una canotta nera seconda pelle e i capelli erano legati in una coda di cavallo che ondeggiava a destra e sinistra a ogni suo passo. Il copri fronte della foglia, dato sia a lei che a Sasuke da Tsunade in persona, era legato in vita. Sembrava una pantera. Ovviamente Sasuke non poteva sapere quali fossero i pensieri della ragazza nel vederlo vestito da jonin. La versione estiva era composta da una canotta nera senza maniche aderente con la spirale rossa sulla schiena e da un paio di calzoni larghi sempre neri. In contrasto con la carnagione pallida di Sasuke faceva la sua scena. Il copri fronte aveva deciso di legarselo al braccio sinistro, proprio intorno ad uno dei suoi bicipiti sviluppati. Era una fortuna che a Konoha dormissero tutti, altrimenti l’ospedale si sarebbe riempito di ragazzine in coma. Era talmente affascinante che anche la povera Temari ebbe difficoltà a non svenire. Vedendoli arrivare da lontano le fecero venire in mente due animali pronti all’attacco: una pantera e un falco.

Vederli così vicini fece capire una cosa a tutti i presenti: erano nati per stare insieme.

-Sono così affascinanti che fanno quasi schifo- esordì Kakashi

-O ma anche lei è affascinante, nonostante la sua età, Sensei- disse Sakura, arrivando con Juugo, con l’intento di consolarlo e facendolo invece deprimere di più.

 

-Bene ragazzi ora che ci siamo tutti possiamo partire-

I cinque Shinobi circondarono la bionda Temari che si ritrovo tra Sasuke e Misaki. Sentiva una strana elettricità correre tra i due e guardandoli capì che suo fratello Gaara non sarebbe mai riuscito a dividerli. Erano in perfetta sincronia sia quando correvano sia quando saltavano agilmente di albero in albero, senza nemmeno rendersene conto.

**

Dopo una decina di ore di corsa erano tutti alquanto sfiniti, a parte Misaki che con la sua quantità innaturale di chakra avrebbe corso per altre ore.

Sasuke con il Katon aveva acceso il fuoco, Juugo si era preoccupato di catturare tre leprotti e le tre donne invece si erano premurate di cucinarli e mentre aspettavano, si erano immerse nel fiume vicino per rinfrescarsi.

-Ah ci voleva- esordì Sakura in lingerie rosa confetto

-Ci puoi giurare- aggiunse Temari in verde

-Peccato non ci siano le terme- concluse Misaki sempre in nero, puntandosi i capelli sopra la nuca.

Temari e Sakura erano rimaste impressionate da una cicatrice sulla spalla destra, sempre coperta dai capelli.

-Come te la sei procurata?- le chiese Temari

-A dir la verità è stato Itachi-

Le due jonin rimasero sbigottite. Al che lei le spiegò che un giorno lo aveva fatto infuriare sul serio perché aveva accettato le moine di un ragazzo del villaggio.

-E così durante gli allenamenti mi ha ferita un po’ troppo in profondità. Darei la mia stessa anima per rivedere quei suoi occhi sempre freddi, pieni di paura e preoccupazione per me, quando vide il mio sangue imbrattargli le mani-

Le due risero a quell’affermazione ricordandosi quanto fosse freddo l’altro Uchiha che ben conoscevano.

-Misaki- la chiamò Sakura –posso chiederti una cosa?-

-Certo- le sorrise lei. Ormai aveva capito che Sasuke non aveva scelto la rosa e quindi il rancore verso di lei era sparito. Ovviamente ancora la riteneva abbastanza inutile in battaglia, ma nessuno è perfetto.

-Com’è amare ed essere ricambiate da due Uchiha?-

-Perché due?- chiese Misaki arrossendo –io posso dirti come è stato essere amata da Itachi Uchiha.Ed è meraviglioso. Gli Uchiha non sono persone da gesti plateali, ma ti lasciano senza fiato quando vogliono farti capire i loro sentimenti. È stato così quando mi ha regalato questo- disse indicando il Kanzashi sulla sua testa – ed è stato così quando mi ha amato davvero per la prima volta- concluse abbassando la voce e diventando come un peperone.

Le altre due, ben comprendendo cosa significasse quella frase, spalancarono la bocca. Itachi l’aveva resa una donna.

-Oh mamma. Ma quando?-

- Nemmeno cinque mesi prima della sua morte-

-E com’era?-

-Era un Uchiha. Ci sarà un motivo per cui il loro elemento è il Katon-

A questa affermazione scoppiarono a ridere.

-Vedo che vi divertite- disse loro una voce

-Sasuke! Dannato scoiattolo maniaco- urlò Misaki, uscendo incautamente dall’acqua per affrontarlo, mentre le altre, più furbe si vestirono. Lui era di fronte e ghignando, le sussurrò:

-Peccato non sia bianco come quello di ieri. Altrimenti sai che spettacolo..- e lasciandola rossa come un pomodoro maturo, ritornò dagli altri.

Mentre borbottava quanto fosse maniaco Sasuke, si rivestì e raggiunse con le altre, che ridevano, il resto del gruppo.

Mentre Kakashi montava la guardia, gli altri riposavano, tranne Misaki e, dal lato opposto al suo rispetto al fuoco, Sasuke.

Sasuke aveva una gran voglia di avvicinarsi a lei, non per comportasi da maniaco come diceva lei, ma solo per dormire vicini. E così si alzò sicuro e si sdraiò vicino a lei. E poteva giurare di aver sentito il suo ex sensei dire:

-Meno male, pensavo fossi gay-

 

La ragazza sentendo la presenza prepotente di Sasuke alle sue spalle si voltò sul fianco e si specchiò in due pozzi di tenebra.

-Ciao- disse

-Ciao Misaki -

-Perché sei qui?-

-Perché è più comodo-

-Tsk, ripeto. Perchè sei qui?-

-Per te-

Lei sorrise –risposta corretta, Uchiha- e senza che lui opponesse la minima resistenza, appoggiò la testa al suo petto e si addormentò, mentre lui le accarezzava i capelli.

 

**

 

I primi a svegliarsi e a sgranchirsi furono proprio Sasuke e un’imbarazzata Misaki. Quando aveva aperto gli occhi le era venuta la bella idea di dire ‘Ohayou, Sas’ke’ completando l’immane figuraccia con un bacio schioccante sulla liscia guancia dell’Uchiha. Resasi conto del gesto si era alzata di scatto e, fiondandosi verso il fiume, si era lavata il viso e iniziato gli allenamenti, con a fianco un Sasuke a metà tra l’imbambolato per il dolce risveglio e il divertito per l’imbarazzo della ragazza.

 

**

Ripartirono alla volta di Suna. Era il loro secondo giorno di cammino. Per fortuna erano tutti ninja molto veloci e resistenti, così il viaggio al posto che durare tre giorni ne sarebbe durato al massimo due. Alla fine di quel giorno, che aveva visto una Misaki stranamente silenziosa, videro le porte, distrutte, di Suna. Gli shinobi si fermarono di fronte a quello scempio. Le case erano state tutte distrutte dalla furia di Madara e al di fuori delle porte del villaggio vi erano innumerevoli cumoli di terra, associabili solo alle tombe degli abitanti. Misaki si fermò proprio li e inginocchiandosi fino a terra e appoggiando la fronte alla sabbia calda del deserto

-Mōshiwake ari masen-- (=dovrebbe essere ‘scusatemi’ in giapponese, o almeno credo^^)

-Misaki cosa fai?- le chiese Temari tra il sorpreso e l’alterato

-Chiedo scusa alla gente di Suna. Se io mi fossi consegnata a Madara loro sarebbero vivi e Gaara avrebbe ancora il suo Villaggio integro-

La bionda la guardo male e rispose:- e tu credi davvero che la gente e i ninja di Suna ti avrebbero consegnata, sapendo quale sarebbe stato il tuo destino? Se loro si sono sacrificati, lo hanno fatto per evitare la morte di altre persone. Se tu fossi diventata Il Jinchuuriki del Juubi, secondo te quante vittime ci sarebbero state? Probabilmente persino il tuo Sasuke sarebbe morto- le disse abbassando la voce.

Misaki si adombrò e le disse –gommennasai, Temari. Farò soffrire il tuo fratellino-

-E’ lui lo scemo che se l’è cercata. Lo sanno tutti che tu e Uchiha siete innamorati. Anche adesso ti sta fissando. Sento il suo sguardo addosso a noi-

E infatti gli occhi di pece di Sasuke non lasciavano Misaki nemmeno un secondo. Aveva paura che la ragazza, essendo così vicina a un luogo in cui era passato Madara, si trovasse in pericolo.

**

 

Mentre Temari e Sakura, che conosceva un po’ il palazzo del Kazekage, cercavo i rotoli, gli altri montavano la guardia. Suna e il deserto circostante erano silenziosi. Niente a che vedere con l’ultima visita che Misaki aveva fatto a fianco di un mascherato Itachi. Era giorno di mercato allora e i due camminavano vicini per le varie bancarelle. Si stava perdendo nei ricordi quando un gatto iniziò a strusciarsi sulle gambe.

Lei si chinò e lo accarezzò. Estrasse dalla piccola borsa ninja, piena di armi, un pezzo di carne secca e lo porse all’animale felice di mangiarla.

-Kakashi- sensei- chiamò la corvina, facendo arrivare il maestro al suo fianco –posso portarlo via da qui?- chiese indicando il gattino.

Era completamente nero tranne la punta delle zampette e una simpatica macchia sotto il mento, che erano candide. Due grandi occhi verdi fissavo il maestro dai capelli argento, quasi supplicandolo di accettare.

-Va bene, ma chiedi anche a Sasuke. È con lui che vivi-

La corvina prese il gatto, senza che questo opponesse resistenza, e, nascondendolo dietro la schiena, si avvicinò a Sasuke.

Il moro la guardò stranito. Misaki aveva assunto la sua espressione da cucciolo, a cui nemmeno il fiero e freddo Itachi aveva mai resistito e Sasuke iniziò a sudare freddo.

-Sas’ke- lo chiamò lei con un tono dolce –posso tenerlo?- gli chiese mostrandogli il gattino che miagolò.

Il moro lo guardò.

Il gatto ricambiò.

E poi..Sasuke sorrise. Lasciando Misaki a bocca aperta. Non aveva mai visto quell’espressione sul volto dell’Uchiha. Era bellissimo. Allungò una mano e accarezzò il gatto che si lasciò toccare.

-Se vuoi tenerlo devi darmi qualcosa in cambio- disse lui

-M-ma Sas’ke!-

-non pensare subito a cose Hentai, Misaki. Volevo solo una replica di stamane-

Lei divenne rossa e poi eseguì. Sasuke ritenendosi soddisfatto diede il suo consenso, facendo la felicità anche di Juugo, amante degli animali.

 

**

 

Il gruppo, con l’aggiunta di Kirara, la gattina, era di ritorno a Konoha, quando un gruppo di ninja traditori, ne frenò la corsa. Senza nemmeno versare una goccia di sudore, Sasuke li sistemò, sotto gli sguardi increduli di tutti, tranne Misaki. Lei sapeva quanto fossero terribili gli Uchiha in combattimento. Dopotutto Itachi era stato l’Uchiha più forte dai tempi di Madara stesso.

Ci vollero in tutto quattro giorni per portare a termine la missione e giunti a Konoha, dopo aver fatto rapporto all’Hokage, infuriata perché la gattina aveva rincorso il suo maiale per tutto il tempo, il gruppo si divise tornando a casa.

Juugo si offrì di riaccompagnare Sakura e Kakashi sparì come sempre, probabilmente per leggersi uno dei suoi strani fumetti.

Sasuke, Misaki e Kirara erano sulla via di casa quando incontrarono Naruto in compagnia di Hinata. Il biondo vedendoli insieme li chiamò urlando.

-Misa-chan, Sas’ke! Siete già tornati da Suna?-

-Certo, dobe. Non siamo delle schiappe- gli rispose il moro, reso poco serio da una Kirara appollaiata sulla sua spalla destra, che guardava il biondo, sorniona. Hinata salutò i due shinobi, leggermente imbarazzata dall’abbigliamento di Sasuke. E non era l’unica. Tutte le rappresentanti del genere femminile che passavano di lì lanciavano sguardi lascivi al moro, che li ignorava. Solo che Misaki ne era estremamente gelosa.E non era l’unica, perché Kirara soffiava a tutte le ragazze che non fossero Misaki.

-Kirara, vieni qui- disse e la gattina ubbidì.

Sasuke si ritrovò a pensare di aver commesso un errore a prendere con sé la gatta. Infatti oltre allo sguardo raggelante di Misaki ora c’era anche quello di Kirara.

Misaki prese Hinata per un braccio e le disse:

-Andiamo, Hina-chan. Mi devi raccontare tutto. Dopotutto diventeremo parenti…-

La Hyuga divenne di uno strano colore violaceo e segui le due gatte.

Naruto le guardò allontanarsi per poi voltarsi verso Sasuke.

-Allora teme. Non hai nulla da dirmi?-

-No e non m’interessa nulla di te e la Hyuga-

Il moro riprese a camminare e Naruto lo seguì. Nessuno dei due si accorgeva minimamente di quanto attirassero l’attenzione generale. Naruto, che sembrava il sole estivo e Sasuke, la luna piena. Giorno e notte che camminavano vicini. Entrambe belli come nessun’altro.

 

-Quando hai intenzione di prenderti ciò che è tuo?- chiese, serio, il biondo.

-Cosa intendi?-

Naruto fece un cenno con la testa e Sasuke seguendo le indicazioni, vide Gaara e Misaki parlare sotto casa.

Lo Sharingan apparve nei suoi occhi e si avvicinò ai due, mettendosi alle spalle della ragazza.

-Salve, Kazekage. Cosa la porta qui?- gi chiese l’Uchiha sibilando.

-Salve, Uchiha- rispose duro l’altro –sono qui perché mia sorella mi ha informato che Misaki doveva dirmi qualcosa d’importante-

L’Uchiha guardò la ragazza e lei annuì lievemente.

-Andiamo, Kirara- disse il moro seguito prontamente sia dalla gatta che da Naruto.

 

 

 

 

 

 



 

 


ringraziamenti:


Sakura2480: benvenuta e grazie per tutti i complimenti che mi hai fatto *me arrossisce O////O*... sono contenta che Sasuke non sia proprio OOC anche se nel capitolo sopra lo era parecchio...E' vero che non servono gli occhiali, ma ti giuro che essendo una talpa alcune storie non le leggo perchè sono scritte troppo in piccolo...e quindi do una mano a chi è talpa quanto e più di me!!



Yunalesca_Valentine: diciamo che gli Uchiha fanno talmente fatica ad innamorarsi che quando succede è per sempre, perchè nessuna è come la loro amata...^^ Sasuke stava per rientrare in Vendicatore mode on, ma Misaki l'ha fermato in tempo..purtroppo il piccolo Gaaruccio non porterà avanti la partita per molto. NESSUNO RESISTE A UN UCHIHA!!!


Dragona: mi dispiace ma Misaki ama Sasuke...spero che continuerai comunque a seguire la mia storia....


sara_sessho: ovvio che Sasuke se ne sia accorto solo ora...appena ha visto Gaara che prendeva piede nel cuore di Misaki il suo sesto senso da vendicatore mascherato ha preso sopravvento...-_-



Sadako94: sistemata la questione Sakura, meno male...e a dirti la verità anche a me piace la particolare coppia SakuxJuugo... e sasuke finalmente si è dato una svegliata..anche a me piace come personaggio, però è davvero emo.. e poi dopo che mi ha ammazzato il mio Itachi ha perso taaantiii punti....

 


belle fuori edward dentro: piaciute le scene dolci tra i due?


_Giuly_: di naruhina c'è stato poco perchè Gaara si è presentato da Misaki e lei non ha potuto ficcare il naso interrogando la Hyuga...nel prox capitolo daremo un'occhiatina a cosa fanno i cari nemici...ormai sono rimasti solo Zetsu e Madara...-_-

 


Grazie a chi legge soltanto!!

Elena

 

 

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Capitolo 18
*** CAP 18- I PRIMI SEGNI DELL'IMMINENTE SCONTRO ***


 

I PRIMI SEGNI DELL’IMMINENTE SCONTRO.

 


 

In un luogo segreto, in una grotta di un monte senza nome Madara Uchiha stava creando il suo piano di assalto, quando una presenza si fece largo nel covo.

 

 -Madara-sama- chiamò la parte nera di Zetsu –dopo aver torchiato il ‘nostro’ contabile, abbiamo capito che era una spia di Konoha e lo abbiamo eliminato-


-Era gustoso- aggiunse la parte bianca


-A parte questo, abbiamo scoperto dove si trova la ragazza. A Konoha. In compagnia di Sasuke e degli altri. Kisame compreso-


- Bene- disse la voce profonda del capo dell’Akatsuki – dobbiamo prendercela. Itachi ce l’ha nascosta per troppo tempo. Il piccolo Uchiha si era innamorato. Patetico-


-Il problema è che a Konoha ci sono altri ninja potenti, come Tsunade e Kakashi-.

 

-Hai ragione, ma la devo prendere. Mi serve e con lei il Jinchuuriki del Kyuubi-

 

- Ah abbiamo scoperto altre cose interessanti sulla ragazza. Si chiama Misaki ed è niente di meno che nipote del Quarto e cugina di Uzumaki Naruto-

 

-Sarà ancora più interessante. Chissà cosa farà il piccolo Sasuke quando gliela porterò via-

 

-Nessuno ci ha informato che anche lui si sia legato alla ragazza-

 

-Fidatevi, è sicuramente così-  concluse Madara,ghignando.

 

**

- Gaara quello che ti dirò sarà duro da sopportare per te-

 

- Mi. Cosa credi? Che io non sapessi già che sarebbe finita così?-

 

-In che senso?- gli chiese lei curiosa

 

-Io sapevo che tu avresti scelto lui. Per questo mi sono messo in mezzo- rispose lui incrociando le braccia al petto e evitando di guardarla in faccia.

 

-Stai dicendo che lo hai fatto apposta? Baciarmi sul balcone e tutto il resto?-

 

-Si-

 

-Perché?-

 

-Perché almeno lui si è dato una mossa, no? Sasuke Uchiha, uno dei più potenti Shinobi della Foglia aveva paura d’innamorarsi. Assurdo-

 

Misaki era sbalordita da quella rivelazione. Lui nonostante fosse innamorato aveva fatto tutto quello per svegliare il suo rivale.

 

- Gaara, ma facendo questo non hai sofferto?-

 

-Certo- rispose lui guardandola negli occhi –ma sono talmente innamorato di te che l’unica cosa che voglio è vederti felice. E tu lo sei quando stai con lui- concluse sorridendo senza allegria. Lei lo abbracciò di slancio, ricambiata dal rosso.

 

-Sappi che farò qualunque cosa per proteggerti quando Madara ci attaccherà-

 

-Grazie Gaara. Mi dispiace-.

 

-non è colpa di nessuno- aggiunse per poi tornare a palazzo.

*

Misaki salì in casa, incontrando sulle scale il cugino, che la salutò abbracciandola e augurando buona fortuna. Ma per cosa?

Una volta entrata in casa comprese. Sasuke era seduto sul divano con Kirara sulle ginocchia. Era sia inquietante sia ridicolo vederlo lì nella penombra, che accarezzava la gattina, come un cattivo di qualche vecchio film in bianco e nero. Entrambi la guardavano. Kirara con rimprovero, Sasuke con lo Sharingan.

-Se ne è andato?- chiese l’Uchiha adagiando la gattina sul divano e avvicinandosi a Misaki.

 

-Si, perché?-

 

-Perché devo fare questo, subito- senza che lei potesse nemmeno capire cosa stava succedendo, l’aveva attirata a sè e baciata con impeto.

 

Misaki rimase stordita, ma mandando all’aria qualsiasi suo proposito di farlo soffrire un po’, rispose al bacio, abbracciandosi a lui e sentendo quanto fosse muscoloso il suo corpo. Non poteva resistergli. Senza rendersene conto erano già stesi sul divano, dopo che un’indignata Kirara aveva levato le tende, uno sopra l’altra. Sasuke faceva vagare le mani grandi e forti sui fianchi e sulla schiena di Misaki, che dal canto suo accarezzava i capelli neri, le braccia e le spalle del ragazzo. Se in quel momento non fosse entrato Juugo accompagnato da Sakura, nessuno li avrebbe fermati.

 

-Oh avanti almeno andate in camera!- esordì il ragazzo maledetto da Orocimaru, mentre Sakura ancora un po’ sbalordita dall’audacia del freddo Sasuke, sghignazzava.

 

I due sobbalzarono, poiché non avevano sentito l’arrivo dei loro amici e diventando paonazzi si alzarono. Si sistemarono i vestiti e si guardarono. Misaki arrossì ancora di più vedendo lo sguardo ancora parecchio eccitato di Sasuke. Era tutto spettinato e sembrava essere uscito da uno scontro. Ma era incredibilmente sexy. Ma cosa andava a pensare?

La ragazza se ne andò a testa bassa nella sua stanza senza guardare nessuno, recuperò un cambio e si chiuse nel bagno da dove sentirono provenire lo scroscio dell’acqua.

 

Sotto la doccia finalmente i bollenti spiriti si erano calmati permettendo a Misaki di riflettere su i suoi comportamenti.

Se Juugo non fosse entrato, sarebbe stata in grado di fermare Sasuke?

La risposta negativa a quella domanda la fece arrossire fino alla punta dei capelli. Era inutile negarlo. Sarebbe andata fino in fondo con quel dannato scoiattolo sexy.

 

***

Nell’ufficio di Tsunade era appena giunta una notizia triste e raccapricciante. Il ninja infiltrato tra i contabili dell’Akatsuki era sparito per mano di Zetsu e la Godaime ben sapeva che fine avesse fatto. Purtroppo sapeva anche che, quella dannata aloe con la doppia personalità, era anche bravo a torchiare i prigionieri. Non come Ibiki Morino, ma quasi. C’era quindi la possibilità che Konoha fosse sull’orlo della Quarta Guerra Ninja.

 

-Kakashi- disse la donna alla figura posta dietro di lei – raduna tutti i sensei. Chiedi a Sasuke, Misaki e Kisame di aiutarti se lo ritieni necessario, ma allena fino allo sfinimento qualunque ninja abbia un minimo di possibilità di farcela. Io chiederò ai Kage di darci una mano. Spero che con l’aiuto di persone come Killer Bee e il Raikage le nostre possibilità di farcela aumentino-

 

-Agli ordini Tsunade-sama- rispose semplicemente Kakashi prima di sparire in una nuvola di fumo. La Godaime si volto verso la finestra e ammirando ancora una volta i volti dei vari Hokage scolpiti nella roccia, tra i quali vi era anche il suo, sussurrò al vento:

 

-In questi momenti sento davvero la tua mancanza, baka Jiraya- mentre due lacrime le solcavano le guance.

 

**

Naruto una volta lasciata la casa del teme, si era diretto al cimitero per rendere omaggio all’Ero-sennin. Sentiva che qualcosa nell’aria era cambiato e sapeva che la guerra era molto vicina.

 

-Piccolo Naruto, sei più intuitivo di quanto credessi- echeggiò la voce del Kyuubi nella sua testa.

 

-Di certo non lo devo a te, inutile Kitsune-

 

-Non farmi arrabbiare, altrimenti torniamo come ai vecchi tempi quando non riuscivi a controllarmi-

 

-Non credo sia il caso. Sai che Madara è vicino vero?

 

-Si, sento la presenza di quel fastidioso Uchiha fin dentro alle ossa-

 

- E comprendi bene che lui saprebbe controllarti, una volta fuori dal mio corpo?-

 

-Si, ma ormai abbiamo un patto tu ed io. Non lascerò che prenda il mio controllo con lo Sharingan- .

 

-Bravo,volpacchiotto- concluse Naruto

 

Interruppe il dialogo con la Volpe perché questi aveva preso a insultarlo.

Era giunto alla tomba di uno dei due Sannin leggendari a essere deceduto. Era strano credere che due ninja così potenti fossero stati eliminati. Orocimaru ucciso da Sasuke, Jiraya da Nagato. Entrambi uccisi dai loro allievi. Strano destino. L’unica che non correva quel rischio era Tsunade, poiché la sua allieva era l’assennata Sakura.

Quando era in pensiero per qualcosa, si dirigeva dal suo Sensei.Era preoccupato per i suoi amici e in particolar modo per Misaki e Sasuke. Ora che il suo amico teme aveva capito cosa significasse amare, voleva evitare che rimanesse di nuovo solo o la sua mania di vendetta sarebbe sicuramente riemersa.

Mentre rendeva omaggio al sensei, si accorse che poco più in là vi era un nuovo luogo dove qualcuno riposava per sempre. Sulla lapide non vi era nessun nome ma solo un’iscrizione:

 

'Riposa qui un eroe di Konoha.

Amato fratello e Sensei.'

 

FLASH BACK


Sasuke era a rapporto da Tsunade la quale, dopo avergli affibbiato un pugno, decise di ascoltare la richiesta dell’Uchiha.

-Darò la mia fedeltà e il mio apporto in combattimento a una condizione-

 

-Quale?- chiese Tsunade.


FINE FLASH BACK

 

Naruto spalancò la bocca e capì cosa Sasuke avesse chiesto a Tsunade come pegno per la sua fedeltà. Quella volta Sakura lo aveva beccato a origliare, trascinandolo lontano per un orecchio. Sasuke aveva chiesto una lapide che ricordasse, a chi lo aveva conosciuto realmente, Itachi Uchiha.

 

**

La notte passò velocemente per chi come Misaki era stanca per la missione finita. Sembravano passate poche ore dacché si era coricata, quando Karin la svegliò.

 

-Misaki. Riunione urgente. Il Godaime vuole tutti i ninja a rapporto-

 

Senza aggiungere altro la rossa sparì al di là della porta. Misaki si alzò di fretta e, vestendosi, raggiunse gli altri in sala.

 

-Cosa succede?- chiese la mora sbadigliando.

 

-Kakashi ci ha informato che la loro spia, infiltrata nell’Akatsuki, è stata eliminata da Zetsu- la informò Juugo.

 

- Oddio, povero uomo. Quella pianta disturbata lo avrà torturato ed eliminato senza pietà. Itachi mi diceva sempre che era lui il più disgustoso di tutti nell’organizzazione- disse Misaki rabbrividendo –credo che ormai Madara sappia dove mi trovo. Quindi deduco che la riunione sia per decidere le nostre mosse-

 

-Esatto, bambolina- disse Suigetsu prendendosi una bella occhiataccia da Sasuke.

 

-Avanti, andiamo a palazzo- disse solamente il moro senza salutare Misaki.

 

**

La ragazza rimase indietro osservando ogni minimo movimento dell’Uchiha. Era tornato a essere il solito freddo e scostante Sasuke di sempre. E Misaki voleva una spiegazione.

-Ehi Uchiha- lo chiamò fermandosi e incrociando le braccia al petto abbondante.

 

Lui si voltò, stupito dal sentirsi chiamare per cognome e lei continuò dicendo:

 

-Ho bisogno di parlare con te, ora-

 

-Non abbiamo tempo da perdere,Misaki- le disse risoluto Sasuke, proseguendo per la sua strada.

 

-Ho detto ora!- ripeté lei pestando un piede a terra, facendo bloccare il ragazzo che, leggermente intimorito dal suo sguardo di fuoco, la seguì avvisando gli altri e dicendogli di proseguire. Poteva giurare di aver visto Kisame ridere di quella situazione.

**

La ragazza portò Sasuke in un piccolo bosco vicino alle mura di Konoha.

 

-Si può sapere cos’hai stamattina?- chiese affrontando il ragazzo

 

Lui non le rispose distogliendo lo sguardo dal suo e facendo vagare gli occhi pece sul paesaggio circostante.

 

-Sasuke Uchiha. Hai intenzione di rispondermi?- gli chiese sull’orlo di una crisi di rabbia.

 

-Non ho nulla- disse solamente per poi allontanarsi da lei, dandole le spalle.

 

La ragazza sentì la rabbia pervaderla. ‘Ma guarda questo. Ieri ci ha provato pesantemente con me e ora si comporta come al solito. Ora gli faccio male sul serio’

 

Senza preavviso la ragazza sparì e cercò di colpire Sasuke direttamente al viso con un calcio volante, ma il moro lo parò, anticipando la sua mossa, proprio come ai vecchi tempi.

Iniziarono a ‘picchiarsi’ senza esclusione di colpi, ma nessuno dei due riusciva a prendere l’altro nemmeno una volta, fino a quando Sasuke la prese per un braccio per poi sbatterla contro un albero.

 

-Ho come una sensazione di deja vu- disse la ragazza trovandosi il viso di Sasuke a due centimetri dal suo.

 

-Ti ho detto che non ho niente. Però devo dire che sono soddisfatto. Ora possiamo ancora combattere insieme in sincronia perfetta-.

 

-Non m’interessa. Io voglio sapere cosa è significato per te ciò che è successo ieri- disse Misaki arrossendo.

 

-Non capisci da sola cosa vuol dire per me averti vicina?-.

 

-No, dal tuo comportamento di oggi sembra solo che tu sia soddisfatto di avermi allontanata da Gaara per riavere il tuo giocattolino preferito a tua disposizione-.

Sasuke le diede una violenta spinta, facendola gemere e le disse direttamente all’orecchio.

 

-Tu non sei il mio giocattolo. Sì, sono contento che il rosso si sia levato dai piedi, ma solo perché ora so che sei mia. Non capisci quanto io sia preoccupato?-

 

-Preoccupato?-

 

-Si, baka. Madara è sempre più vicino e il solo pensiero che lui possa sfiorarti con un dito mi manda in bestia. Non posso permettermi di perderti, Misaki- le sussurrò Sasuke all’orecchio.

 

-Dirlo prima no, teme?-.

 

-Non parlare come Naruto-

 

-allora fammi stare zitta, dattebayo-

 

E Sasuke eseguì l’ordine di Misaki, sigillandole la bocca con le sue labbra.

 

**

-Secondo voi arriveranno prima che Tsunade si accorga della loro assenza?- chiese Sakura preoccupata per la possibile violenta reazione della sua sensei.

 

-Non ti preoccupare sono già qui- le disse Karin, voltandosi e vedendo i due alle loro spalle. Era sicuramente successo qualcosa perché Misaki sembrava sollevata, mentre Sasuke soddisfatto. Cosa diavolo avevano combinato? La rossa suppose che in un così breve periodo di assenza non fosse successo niente di eclatante, dopotutto lei e Suigetsu ci avevano messo molto…al solo pensiero della sera prima avvampò guardando in direzione del ragazzo. Doveva assolutamente parlare con Misaki. Una volta confidato a qualcuno ciò che era successo si sarebbe sentita meglio, ne era sicura.

 

**

 

-Vi ho convocati per informarvi di quanto la situazione sia grave. Atasuke Kiomichi è stato catturato, torchiato e infine eliminato da uno dei membri dell’Akatsuki-


Si levò tra la folla di Shinobi radunata un mormorio di dolore e molte teste furono scosse in segno di tristezza per la sorte del loro compagno.

 

-Dobbiamo proteggere il nostro villaggio, la sua popolazione e tutto ciò che esso rappresenta. I Kage degli altri villaggi, accompagnati dai loro ninja, ci aiuteranno ad affrontare questa battaglia. Spero vi unirete a me nel ringraziarli- concluse la Godaime venendo affiancata dalla Mitsukage , Mei Terumi, dal Raikage con Killer Bee , da Gaara ed infine dal vecchio Tsuchikage, Onoki. I Kage furono accolti da un grande applauso di riconoscimento.

 

-Ora. Devo ordinare a tutti i jonin e chunin presenti di dare la loro disponibilità ad allenare i loro compagni per renderli adatti al combattimento. Più saranno i ninja in grado di combattere più avremo possibilità di farcela. Chiedo in particolar modo la collaborazione di Sasuke Uchiha, Misaki Namikaze, Naruto Uzumaki, Killer Bee e Kisame Hosigaki. Siete ninja valorosi qualunque sia il vostro passato o la vostra natura e vi domando di istruire i ninja di Konoha al meglio delle loro possibilità-

 

I diretti interessati fecero un inchino di assenso al Godaime, felice di avere così potenti alleati, da schierare contro il temibile Madara Uchiha.

 

 

**

-Misaki- una voce profonda e conosciuta stava chiamando la ragazza tra la folla che si disperdeva dopo il discorso dell’Hokage. I ninja meno abili si stavano dirigendo nel nascondiglio sul Monte degli Hokage così da rifornirlo di scorte, pronte per gli abitanti che si sarebbero lì rifugiati.

Gaara, fuggito alla Godaime, si era avvicinato al gruppo di Misaki, attirando su di sé non solo le attenzioni di tante ragazze affascinate dal Kazekage, ma anche gli sbuffi e le occhiatacce di Sasuke e Kirara.

 

-Ciao, Gaara-

 

-Senti, la Godaime ha deciso che alleneremo insieme alcuni ninja di Suna e di Konoha.-

 

-Ah- disse la ragazza spaventata dall’aura malvagia che fuoriusciva da Sasuke alle sue spalle.

 

-Non saremo solo noi due, ma ci sarà anche lui- disse il Kazekage indicando Sasuke, il quale a quel punto si calmo e ghignò soddisfatto di poter controllare i comportamenti del rosso. Se avesse solo pensato di sfiorare Misaki lo avrebbe ridotto in modo tale che nemmeno sua sorella l’avrebbe riconosciuto.

**

I tre ninja si diressero nel campo di allenamento sette. Lì vi era un gruppo misto di ninja della sabbia e di Konoha. Le ragazze alla vista di Sasuke e Gaara iniziarono a sghignazzare e bisbigliare tutte eccitate, mentre i maschietti appena videro Misaki iniziarono a commentare.

 

-Vedete di finirla. Tutti- disse l’Uchiha guardando il gruppo con lo Sharingan, beccandosi una gomitata da Misaki –perché diavolo mi hai colpito?-

 

-Perché non devi terrorizzarli, ma allenarli! Sono nostri alleati!-

 

Sasuke la guardò male continuando a massaggiarsi la parte colpita, non perché sentisse ancora dolore, ma solo per farla sentire un po’ in colpa.

La corvina si avvicinò ai ninja e disse:

 

-Piacere di conoscervi. Il mio nome è Misaki Namikaze. Sono nipote dello Yondaime e cugina di quella testa quadra che tutti conosco come Naruto o Jinchuuriki del Kyuubi- si inchinò e spinse Sasuke a fare lo stesso.

 

-Io sono Sasuke Uchiha. Sono l’ultimo del mio clan e se voi ragazzini –disse attivando lo Sharingan e puntandolo sui maschi del gruppo – oserete solo sfiorare, o anche solo pensarlo, Misaki, vi eliminerò-

 

Sul gruppo scese il gelo. Le ragazzine erano cadute in depressione per aver scoperto che l’ultimo Uchiha era già impegnato, mentre i ragazzini erano terrorizzati e delusi perché la bella Misaki aveva già al fianco il migliore tra i partiti disponibili.

 

-Io sono Gaara – il gruppo di Suna s’inchinò di fronte al Kazekage – vi prego di vedermi solo come un ninja e non come capo villaggio.Allenarsi così sarà più facile- concluse sorridendo lievemente. Tra le ragazzine, vicino a Matsuri, vi era anche una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi che guardava sognante il Kazekage. Quando lui posò i suoi occhi acquamarina su di lei, arrossì e distolse lo sguardo, facendo ridere il Kazekage.

**

I vari gruppi iniziarono subito gli allenamenti,che durarono fino al tramonto. Mentre tornavano a casa Sasuke si fermò in un chiosco dove comprò dei Takoyaki, offrendone uno a Misaki.

-A cosa devo la gentilezza?-

 

-Io sono sempre gentile- decretò lui, mentre Misaki rischiava di morire soffocata per quell’affermazione priva di fondamento.

 

-Sei serio? Spero di no, perché tu e la gentilezza siete su un altro pianeta. L’aggettivo gentile non ti descrive proprio-

 

-Ah si? E sentiamo quale sarebbe l’aggettivo che mi descrive?-

-Ce ne sono tanti: arrogante, saccente, iracondo, geloso, stupido, freddo- a ogni aggettivo la ragazza si avvicinava sempre di più a Sasuke, che si stava alterando vista la negatività degli aggettivi, che continuavano – orgoglioso, testardo, permaloso, misterioso, affascinante e… – Misaki si aggrappò al collo di Sasuke e gli sussurrò all’orecchio – terribilmente sexy, soprattutto vestito da jonin-. La ragazza ridacchiò e aggiunse –hai qualcosa in tasca o sei solo felice di avermi addosso?-

 

Per la prima volta fu lei a mettere in imbarazzo il moro che le rispose –sono pur sempre un ragazzo e con tutto quello che hai lì davanti, se lo appoggi a me è ovvia la reazione…-

 

Misaki si allontanò un po’ e poi disse –Kirara va a casa, noi arriviamo dopo-

 

La gattina saltò giù dalla spalla dell’Uchiha e si diresse con il suo passo felino verso l’appartamento.

L’altra gatta ritornò vicino al moro e disse –forse anch’io avrei dovuto minacciare le ragazzine per fartele stare lontane. Mi secca vedere quanta confidenza si prendono-

 

-Oh cosa sento – disse lui ghermendola per la vita e stringendola a sé – la ragazza sempre sicura di sé che è gelosa…- lui le si avvicinò e dandole un lieve bacio sull’incavo tra collo e spalla le sussurrò –non dovresti esserlo, nessuna è paragonabile a te-

 

Misaki sorrise e baciò l’Uchiha. Il bacio però da casto iniziò a diventare molto più passionale e profondo. Misaki allacciò le braccia intorno al collo dell’Uchiha e poi con un salto gli ghermì la vita con le gambe, trovandosi quindi aggrappata al ragazzo, che senza pensarci due volte, gli mise le mani sul sedere facendo sobbalzare e rabbrividire la ragazza per il contatto audace e la spinse contro un muro di cinta ai lati della strada. Non riuscivano a staccarsi, ma ormai la richiesta di ossigeno era troppa.

 

-Sa..suke…siamo in mezzo a una strada. Se ci vedono..-

 

-Prenderanno spunto- disse lui baciandole il collo. Lei rise a quella risposta, ma fermò la serie di baci di Sasuke dicendogli – troviamo un altro posto…-

 

Lui ghigno soddisfatto da quella proposta, la liberò e afferrandola per mano sparirono entrambi in una nuvola di fumo.

 

 



 

 

 

 

 


Capitolo cortino, ma pieno ne? E vi lascio sul più bello ^^…come sono sadica….mamma mia….

 


 


Ringraziamenti

 

Yunalesca_valentine: Alla fine il piccolo Gaara ci stava provando con Misaki per svegliare l’Uchiha..povero sta soffrendo ma vedrai che si riprenderà…

Tatty0523: ciao e benvenuta. Sono felice che ti piaccia la mia storia. E come hai supposto anche io come te sono stanca delle Sakure e delle Karin che girano nel manga. Per ora le uniche donne che sopporto sono: Hinata, Konan e la tizia bionda di nome Samui che fa parte del gruppo inviato dal Raikage a Konoha. Per quanto riguarda le tue ‘critiche’ sono bene accette. Devo dire che hai ragione sul verbo ‘eclissarsi’ lo uso davvero tanto…anche se non so il perché visto che di sinonimi ce ne sono..mah…comunque fammelo notare se dovessi abusarne ancora…per quanto riguarda i dialoghi, ti chiedo di indicarmi, se lo ricordi, dove c’è il problema, perché proprio non me ne sono accorta.. grazie

 

Sara_sessho: e finalmente ce l’hanno fatta…si Kirara arriva da Inuyasha!!!

 

Ekiyo: anche io adoro il buio..però devo dire che anche la luce è cresciuta bene!!!!

 

Yuna_09: bentornata…. Allora sulla natura di Sasuke ci hai azzeccato in pieno, mentre credo che non lo farò soffrire ancora, a parte qualche episodio sporadico dove la il Vendicatore Mode tornerà…

 

Sadako94: siamo in due che adorano i gatti. Il nome arriva proprio da Inuyasha e anche il mio personaggio preferito è Sesshomaru. Infatti ho scritto una storia su di lui, pubblicata su Efp…Per Itachi…quando penso che sia morto…mi viene voglia di far pestare Sasuke da chiunque…-_-…Grazie per i complimenti…

 

Belle fuori Edward dentro: non sei stupida, diciamo che la frase era sibillina, ma la risposta alla tua domanda è si….^^

 

Grazie a chi legge solamente ( se volete lasciare un commento/critica siete i benvenuti!)

Elena

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Capitolo 19
*** CAP 19 - LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA. ***


 

LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA.


 

Avviso che ci sarà una scena di sesso in questo capitolo. Non è né cruenta né troppo audace quindi non penso sia da rating rosso, ma se non volete leggerla perché siete troppo piccole o sensibili la scena inizierà dove c’è questo simbolo § 

 

 

 


Naruto stava camminando per le vie di Konoha. Si ritrovò per caso davanti al negozio di fiori di Ino e all’interno vide la dolce Hinata che acquistava dei fiori bianchi. Probabilmente erano gigli, i suoi preferiti, che era solita lasciare sulla lapide della madre. Il biondo decise di aspettare che uscisse.

Hinata stava discutendo con Ino dell’imminente battaglia contro Madara, ma la bionda fu distratta da una curiosa figura al di fuori del negozio.

 

-Ehi Hinata. Credo che Sasuke non sia l’unico a essersi dato una mossa, vero?-

 

-è v-vero. Anche Suigetsu e Kiba hanno fatto il primo passo – cercò di sviare la corvina, consapevole che la bionda volesse parlare di lei e Naruto, poiché iniziavano a girare delle voci su di loro.

 

- Hinata, lascia stare. Non puoi distrarmi con queste argomentazioni, perché Naruto è qui fuori che ti aspetta- disse Ino indicando il ragazzo alla mora, la quale, voltandosi, fu accolta dal sorriso solare che tanto amava.

 

-Ino- disse la corvina distogliendo a fatica i suoi occhi di colore lilla, da quelli di Naruto.

 

-Dimmi Hinata-

 

-Ma tu e Shikamaru?-

 

- Io e Shikamaru credo rimarremo solo buoni amici. Lui sta sempre a guardare le nuvole e si accorge a malapena che esisto- disse sconsolata la bionda.


-Ma non si era dimostrato geloso verso Suigetsu?  E non ti ha anche invitata alla festa?-


-Si, ma poi niente-

 

-C-credo che lui sia troppo pigro per fare qualsiasi cosa e questi gesti sono davvero importanti. Se t’interessa devi pensarci tu. Lui si è già sforzato fin troppo. Ora vado. Arigatou- concluse Hinata, prendendo i gigli e uscendo per raggiungere Naruto.

 

Ino intanto si chiedeva da quando Hinata balbettava meno, ma soprattutto da quando sorrideva radiosa a Naruto invece di svenire.

 

**

Intanto in un’altra parte di Konoha una coppia di amici passeggiava, gustando un gelato.

 

-Grazie per l’invito, Juugo -

 

-E’ un piacere per me, Sakura -

 

La rosa sorrise al ragazzo, inconsapevole di cosa quel sorriso scatenasse in lui. Poi si ricordò dell’affermazione che Juugo aveva fatto la sera in cui aveva finalmente capito che Sasuke amava un’altra. E decise di chiedere spiegazioni.

 

-Juugo, la sera in cui sei venuto a cercarmi, perché hai detto che preferivi il rosa?-

 

Stupendo non poco Sakura, il ragazzo sempre taciturno e calmo, scoppiò in una fragorosa risata.

 

-Pensavo lo avessi capito. Scusami se ho riso. Comunque mi pare ovvio. Tu mi avevi chiesto se amavo Misaki ed io ti ho risposto che preferisco il rosa- le disse accarezzandole i capelli.

 

La ragazza allora collegò il tutto e arrossì sia per la timidezza sia per la vergogna di non aver capito la dichiarazione del ragazzo, ora diventato serio.

 

-So che tu hai amato, e probabilmente ami ancora, Sasuke. L’unica cosa che ti chiedo è di essermi amica per ora. Poi con il tempo si vedrà-

 

-D’accordo- disse lei felice. Non aveva ancora dimenticato l’amore, durato tanti anni, per Sasuke, ma la spaventava l’idea di perdere Juugo come amico. Perciò la sua proposta le era sembrata giusta. Dopotutto nessuno le dava la certezza che quel ragazzo un giorno non le avrebbe rubato il cuore.

 

**

 

-Suigetsu!- stava urlando Karin, vedendo l’albino che ci provava con una delle loro allieve.

 

-K-karin, ciao- la salutò lui, mettendo una mano dietro la nuca, fingendosi imbarazzato.

 

-Finiscila di assumere quell’atteggiamento da finto ingenuo. Se non la finisci di provarci con qualunque cosa vivente che sia di sesso femminile…io…- la ragazza non finì la frase perché le veniva da piangere e non voleva che lui vedesse quanto il suo comportamento da don Giovanni la ferisse.

 

Il ragazzo si avvicinò, ma appena provò a toccarla, lei lo allontanò.

 

-Fino a quando non mi dirai sinceramente cosa ha significato per te quella notte, non mi sfiorerai con un dito. Io non ho vergogna a dirti che per me è stata la più bella-.

 

Lasciando il ragazzo senza parole, la rossa fece per andarsene, ma lui la ghermì per un polso e trascinandosela al petto le disse:

 

-Sono contento di sentirti dire quelle parole. I tuoi strani comportamenti di oggi mi avevano fatto credere che non t’importasse nulla di me. Ora so che non è così e quindi posso dirti che mi sono innamorato di te, Karin-

 

La ragazza nascosta sul suo petto spalancò la bocca per la sorpresa e sollevando il viso verso quello del compagno, lo baciò, subito ricambiata.

 

**

- Senti, Naruto. Ma Misaki che fine ha fatto?- chiese Hinata

 

-Non lo so. Ma anche Sasuke è sparito dalla circolazione- disse il biondo guardando la folla riunita in piazza. Mancavano solo loro. Juugo e Sakura parlavano sotto un albero di ciliegio, Karin e Suigetsu si tenevano per mano, Ino scuoteva uno svogliato Shikamaru, Temari rideva con Kiba e Gaara parlava con una sconosciuta dai capelli biondi. Si sentiva aleggiare l’affetto che i ragazzi nutrivano gli uni per gli altri e Naruto in quel momento capì fino in fondo perché avrebbe combattuto contro Madara, rischiando la vita. Lo avrebbe fatto per dare un futuro ai suoi amici e a se stesso. Prese la piccola mano di Hinata e guardando la ragazza le diede un bacio a fior di labbra, facendola arrossire. Il resto del gruppo iniziò a battere le mani e tifare per la coppia.

 

-Hai visto, Neji-san?-

 

-Spero che Hiashi approverà- disse apprensivo il moro, guardando lo zio con le braccia incrociate sul petto, all’apparenza insensibile di fronte al gesto del ragazzo verso Hinata, in tumulto dentro perché capiva quanto sua figlia fosse cresciuta.

 

-Se non lo accetterà, lo picchierò- disse convinta TenTen, facendo inaspettatamente ridere il ragazzo. Era probabilmente la prima volta che lo sentiva ridere ed era così bello da fare male. La ragazza dai buffi codini era innamorata di Neji da qualche tempo ormai. Attratta dalla sua serietà e dalla sua forza come Shinobi, sapeva anche di non avere possibilità. Probabilmente Hiashi aveva già trovato una compagna per lui, adatta al suo livello.


-Ehi TenTen, stai bene?- sentì la voce preoccupata di Neji


-oh si scusa. Stavo guardando Gaara -


-E perché dovresti guardarlo?- le chiese lui seccato incrociando le braccia al petto e mandando lampi al Kazekage.


-Perché non è in  compagnia di Misaki. E se hai notato lei e Sasuke non sono qui- disse lei maliziosa.


Il ragazzo si diede una calmata dopo la spiegazione della compagna di team. Ormai erano mesi che aveva capito quanto TenTen gli piacesse, ma aveva paura che lei non lo sopportasse. Dopotutto, a parte poche persone, lui non piaceva a nessuno.


-TenTen- la chiamò lui


-Dimmi,Neji- rispose lei guardandolo sorridente. Vide poi che lo Hyuga era inspiegabilmente nervoso e si torturava le mani.


-Neji tutto bene?-


-Sarà il destino a dire se andrà tutto bene-


-Oddio ricominci?- chiese lei spazientita


-Ascolta- proseguì lui mentre la ragazza alzava gli occhi al cielo – domani ti va di, beh, pranzare insieme?-


-Neji, noi pranziamo tutti i giorni insieme- affermò lei, confusa.


-Non hai capito. Senza Rock Lee e Gai. Tu ed io. Soli- disse lui scandendo le parole come un telegramma.

 

La ragazza spalancò la bocca dallo stupore, per poi accettare, sorridere, allacciarsi al braccio del ragazzo e appoggiargli la testa sulla spalla, facendolo diventare rosso come un pomodoro. Ebbene sì. Neji Hyuga, uno degli Shinobi più forti di Konoha, era timido e mascherava la sua ‘debolezza’ con un carattere freddo e chiuso.

 

**

 

La coppia di cui si notava l’assenza era nascosta poco fuori le mura del villaggio. Sasuke aveva trascinato Misaki in una conca di acqua calda. Ci avevano messo una vita ad arrivare fino a lì perché si fermavano spesso per baciarsi, proprio come due adolescenti, quali erano. In quel momento erano sono Misaki e Sasuke, non la nipote di Yondaime o l’ultimo Uchiha.

Si erano tolti gli abiti da Shinobi rimanendo entrambi in intimo. In quel momento erano al centro esatto della conca, abbracciati. Misaki circondava il collo di Sasuke con le braccia, mentre lui la teneva vicina cingendole la vita.

Si guardavano negli occhi senza nemmeno parlare. Fino a quando Sasuke le chiese:

 

-Ti piace qui?-

 

-Si, è fantastico Sas’ke-

 

Lui la guardò e poi avvicinandosi, le baciò ancora l’incavo tra collo e spalla, soddisfatto quando senti i brividi che attraversavano la schiena della kunoichi.

 

-Sasuke- ansimò lei quando il ragazzo prese a baciarle il collo

 

-Misaki, se devi fermarmi fallo ora. Perché poi non ci riuscirai più- le disse lui guardandola negli occhi – io ti voglio, come non ho mai desiderato nessun’altra-

 

-E’ solo puro desiderio carnale il tuo?-

 

-No, c’è altro, ma ora non so dirti con certezza cos’è. La scelta è tua. Ti fidi di me?- lui la guardò con una strana scintilla negli occhi. Era dolcezza? Probabilmente sì.

 

-Sasuke, io devo dirti una cosa- disse lei abbassando imbarazzata lo sguardo. Lui la incitò a proseguire – io ti voglio, ma devi sapere che non è la prima volta per me. Io e…-

 

-Itachi. Lo sospettavo. Dopotutto chi resiste a un Uchiha?

 

-Sicuro che non siate voi Uchiha che non riuscite a resistere a me?-

 

-Comincio a credere che sia così…

 

Mentre parlavano, si erano avvicinati e ora solo un soffio li separava.

 

-Ultima occasione per fermarmi- disse Sasuke ansimando

 

-Sta zitto- disse Misaki prendendo l’iniziativa e baciando il moro, infilandogli una mano tra i capelli neri. Sasuke rispose subito al bacio, e mentre lei si aggrappava al suo corpo allenato, uscirono dall’acqua senza nemmeno staccarsi e si ripararono in una grotta.

 

§

Sasuke si mise sopra di lei, continuando a baciarla, mentre lei lo accarezzava, dandogli anche una strizzata maliziosa al sedere, per poi ridere piano di quel gesto.

 

-Sei bellissimo quando ridi, Sas’ke-

 

-Anche tu, Misaki-

 

Si baciarono all’infinito. Sasuke la toccava ovunque mai sazio di sentire la pelle calda e liscia della ragazza, che gemeva a ogni suo tocco audace. Senza che parlassero e senza cenni d’intesa, lei inarcò la schiena per dare la possibilità a Sasuke si slacciarle il reggiseno, buttato in un angolo della grotta. Lui si soffermò un attimo a guardare lo spettacolo che era Misaki.

 

-Sapevo che erano belle piene, ma così…- disse lui rimanendo senza parole ed eccitandosi ancora di più.

 

Lei lo guardò maliziosa e gli disse:- sapevo che eri ben messo ma non pensavo così..- per poi sollevarsi verso di lui e attirarlo nuovamente a sé.

 

Continuarono a baciarsi, toccarsi e sfiorarsi ovunque riempiendo la caverna di gemiti soffocati. Sasuke le stava baciando il seno, il ventre e poi arrivò al punto più sensibile. La accarezzò sopra gli slip facendola gemere più forte e inarcare la schiena per il piacere. Le sfilò gli slip lentamente e prese a toccarla nella sua femminilità, sorridendo soddisfatto per i gemiti sempre più forti della ragazza. Ma Misaki non era una che se ne stava buona. Prese la mano dell’Uchiha e allontanandola da sé, ribaltò le posizioni. Cominciò a baciarlo, lasciandogli un appariscente segno sul collo.

 

-Misaki…- la chiamò lui con rimprovero, ricevendo una risatina maliziosa e un:

 

-Ora sapranno tutti che sei mio- sussurrato in modo così sensuale che Sasuke ebbe un fremito.

 

La ragazza intanto stava giocando con l’elastico dei boxer neri, mandando Sasuke ai pazzi. Quando infilò la piccola mano calda e prese a stuzzicarlo nella parte più sensibile del corpo, il ragazzo pensò di impazzire.

 

La guardò e disse ormai al limite –ti voglio- e con un gesto veloce si ritrovò di nuovo sopra. Si alzò e si sfilò i boxer, facendo arrossire Misaki messa di fronte alla più che soddisfacente erezione. Si mise tra le gambe della ragazza ed entrò lentamente in lei, incontrando un po’ di resistenza e facendola gemere leggermente per il dolore.

 

-Non ti preoccupare con la pratica non farà più male- le disse per sdrammatizzare

 

-maniaco- rispose lei in un soffio ormai persa nel piacere datole nell’avere dentro di sé Sasuke.

 

Le spinte all’inizio erano lente e controllate, dando modo ai due di continuare a baciarsi. Ma poi Sasuke iniziò a perdere totalmente in controllo, soprattutto quando Misaki allacciò le sue belle gambe sulla schiena dell’Uchiha dandogli più libertà di movimento, divennero più forti, veloci e con la collaborazione dei movimenti di Misaki, raggiunsero entrambi il culmine gridando uno il nome dell’altra.

§

**

 I due amanti erano sdraiati vicini. Si erano rivestiti per evitare di essere trovati da qualcuno nudi. Misaki era appoggiata al petto di Sasuke, mentre lui accarezzava, come tanto gli piaceva fare, la testa della ragazza.


-Sasuke, credo che dovremmo rientrare. Ormai inizieranno a chiedersi dove siamo finiti..-


-mmm- mugugnò lui.


Lei si sollevò e guardandolo sorridente, gli diede un bacio a stampo, per poi alzarsi.

 

-Andiamo pigrone. Torniamo a casa-

Lui si alzò e mentre lei stirava i muscoli, la abbracciò da dietro.

 

-Misaki, non lasciarmi mai più da solo-.

 

Lei si voltò e gli disse: - non lo farò mai perché senza di te non sopravvivrei-

 

Mentre si baciavano ancora una volta, sparirono nella consueta nuvola.

 

**

 

Karin, e il resto del gruppo, iniziavano a preoccuparsi. Quei due erano spariti da due ore e nessuno sapeva dove fossero.

Nel momento in cui stavano decidendo di informare Kakashi della scomparsa, i due apparvero sul balcone. Si stavano ancora baciando. Si staccarono solamente quando Suigetsu iniziò a fischiare e battere le mani per complimentarsi.

Misaki si staccò da Sasuke e vedendo i suoi amici che li guardavano divertiti, divenne paonazza. Cercò di allontanarsi da Sasuke, ma questi, fregandosene altamente degli altri, la tirò ancora a sé baciandola e ricevendo altri complimenti dal compagno albino.

**

 

 

I giorni seguenti erano densi di allenamenti. I due amanti ormai non si lasciavano mai suscitando parecchie invidie sia maschili che femminili. I primi asserivano che una dolce e bella ragazza come Misaki meritava qualcosa in più dell’ultimo rappresentante di un clan estinto, mentre le altre erano convinte che la ragazza non fosse abbastanza bella e forte per Sasuke.

 

La loro ‘sofferenza’ non era però paragonabile a quella di Gaara. Vederli insieme faceva male, anche se sapeva bene quanto Misaki ora fosse felice.

Anche quando lei allenava qualcuno lontana da lui, vedeva che si cercavano in continuazione con lo sguardo e, una volta incrociati, lei sorrideva radiosa al ragazzo che, strano a dirsi per uno come lui, sembrava imbarazzato.

 

-Gaara-sama- lo riportò alla realtà una voce femminile

 

-Oh scusa Yukari, ero distratto- rispose lui alla ragazza dai boccoli biondi. In quei giorni allenava soprattutto lei perché era davvero dotata. Era una bella ragazza, esile, con grandi occhi verdi e lunghi capelli biondi. La vide abbassare lo sguardo, triste.

 

-Voi non avete occhi che per quella ragazza, vero Kazekage?-

 

Lui arrossì visibilmente, diventando ancora più bello agli occhi della ragazza e annuì, aggiungendo –peccato che lei non abbia occhi che per l’Uchiha-

 

-E come biasimarla? Non ho mai visto nessuno con quell’aura di mistero e fascino…- ripose lei convinta –ma non è il mio tipo..- aggiunse sottovoce –comunque se vi guardaste in giro capireste che c’è qualcuno che guarda solo voi. Ora vado a riposare un po’ Kazekage, se non vi dispiace- concluse la bionda-


-Certo, hai un’ora poi ricominciamo- rispose Gaara,rimasto leggermente stranito dalle parole della ragazza.


Lei annuì solamente e con lo sguardo basso se ne andò lontana dal luogo dell’allenamento. Non si accorse però che Misaki aveva visto tutta la scena e la stava seguendo.

**

 

-Ehi- la bionda si voltò in direzione della voce che pareva chiamare proprio lei.


Alle sue spalle c’era Misaki che le sorrideva. Non riusciva a odiare quella ragazza, nonostante fosse costantemente nei pensieri del ragazzo che amava, perché era troppo simpatica. E poi Misaki amava Sasuke.


-Ciao Misaki- disse Yukari.


-Ciao Yu-chan. Posso chiamarti così?-


-Certo-


Le due si sedettero su un muretto da cui si vedeva il campo di allenamento. Misaki sbuffò:

 

-Eccole che ripartono alla carica. Appena mi allontano da Sasuke loro gli sono addosso. Che nervi-


-Non ti preoccupare Misaki- le disse Yukari, ridendo per la faccia buffa che aveva la sua compagna -Lui, come Gaara del resto, vede solo te. Era così anche prima che vi riappacificaste. Sasuke alla festa ci è andato con una mia amica, ma mi ha riferito che in quella sala, per lui c’eri solo tu-


Misaki arrossì fino alla radice dei capelli e borbottò qualcosa d’indecifrabile tanto era l’imbarazzo.

 

-Io conoscevo Sasuke e la sua storia, perché per un breve periodo ho frequentato l’accademia con lui. Era freddo, scostante, saccente e non guardava mai nessuno. Sakura, Ino e tutta la popolazione femminile di Konoha che avesse tra i dieci e i quattordici anni stravedeva per lui, ricevendo solo disinteresse totale. Quindi credo che tu debba essere orgogliosa se lui vede solo te, no? Io lo sarei se lui guardasse solo me-

 

Yukari aveva già compreso che Misaki era lì per un motivo: parlare della sua gigantesca e palese cotta per il Kazekage.

 

-Sai, dovresti confessarti a Gaara-

 

-Ma lui non mi ricambierà mai-

 

-Forse, ma devi dirgli tutto. Combatteremo contro Madara Uchiha e nessuno ha la certezza che ci sarà un futuro. Quindi credo che per te sia giusto confessare, perché se succedesse qualcosa a lui o a te, ti pentiresti amaramente di non avergli parlato dei tuoi sentimenti. Fidati, ne so qualcosa-

 

-A chi ti riferisci?-

 

-Devi sapere che prima di Sasuke, ho amato suo fratello maggiore. Ma come una scema, per paura di non essere ricambiata, non gliel’ho mai confessato. Ora che non c’è più me ne pento-

 

La bionda la guardò sorpresa. Allora era vero che la dolce Misaki era stata insieme al nukenin Itachi Uchiha.

 

-Se vuoi posso darti una mano- aggiunse la corvina

 

-E come?-

 

-Beh faremo un’uscita all’Ichiraku Ramen stasera. Inviterò un po’ di persone e tu avrai l’occasione di parlargli. Che ne dici?-

 

Yukari ci pensò e poi sorrise a Misaki, accettando la proposta.

 

 

**

Il gruppo, formato da tutta la gioventù di Konoha si era riunito all’Ichiraku, dove Teuchi per l’occasione aveva messo un tavolo sul lato destro del chiosco e tutti i ragazzi erano già seduti. Misaki indossava un vestito viola che risaltava le forme, mandando ai pazzi Sasuke che minacciava chiunque la guardasse anche per sbaglio. Hinata, con il vestito candido come i suoi occhi, attirava le attenzioni di buona parte dei ragazzi, tra cui Kiba, punito da una gomitata di Temari. Naruto, impegnato a digerire la quinta ciotola di Ramen, le guardava arrossire per i complimenti ricevuti.

 

FLASH BACK


-Hinata-chan devo chiederti un favore- chiese Naruto alla sua dama, mentre rientravano dalla festa della Godaime.

 

-Dimmi pure, Naruto-kun- la piccola Hinata, come le aveva chiesto Naruto stesso, cercava di balbettare il meno possibile, anche se era faticoso.

 

-Nell’ultima missione ho riportato una ferita che continua a farmi male, anche se la sto curando seguendo le indicazioni di Sakura.Potresti darle un occhiata?-

 

-Certo- annuì sorridente la Hyuga.

 

I due salirono, visti da Misaki, nell’appartamento del biondo. Il ragazzo si tolse la maglia, facendo collassare Hinata. Appena si fu ripresa Naruto si stese prono sul letto. Una cicatrice, ancora arrossata perché recente, partiva dalla scapola sinistra e arrivava, in diagonale, a metà schiena.

 

La Hyuga attivò il Byakugan e vide che alcuni canali di chakra faticavano a rimarginarsi.

 

-Strano che Sakura non abbia notato che c’è una piccola quantità di veleno nella ferita che non permette la completa guarigione, nemmeno a te che hai il Kyuubi-

 

La ragazza lo curò, eliminando il veleno e riattivando i canali di chakra. Persino il Kyuubi dentro Naruto la ringraziò e, utilizzando il suo chakra demoniaco, riassorbì la ferita in un attimo.

 

-Naruto…- lo chiamò Hinata

 

-Dimmi- disse lui sorridendole solare, mentre si rivestiva.

 

-Perché hai chiesto il mio aiuto?-

 

-Perché mi fido di te e delle tue capacità Hina-chan- le rispose lui, avvicinandosi a lei e sovrastandola di almeno dieci centimetri. La ragazza alzò i suoi occhi di nebbia piantandoli in quelli di cielo del ragazzo e senza accorgersene si stavano baciando.

 

FINE FLASH BACK

 

Da quel giorno lui e Hinata, capitati nello stesso gruppo di allenamenti, s’incontravano spesso da soli, per parlare e ripetere quel bacio all’infinito.

 

 

 

 

Svelato il mistero di cosa è successo tra Naruto e Hinata…teneri loro…^^

Mentre Sasuke e Misaki fanno già fuoco e fiamme!!! Che due maniaci….

 

Ringraziamenti:

 

 

Yunalesca_Valentine: *l’autrice ti minaccia con la mazza chiodata perché non aggiorni* comunque dopo lo sclero, grazie per la tua costanza nei commenti, mi fa davvero piacere che ti piaccia la mia storiella. Allora i doppi sensi erano più che leciti come hai visto…^^ in questo capitolo ho voluto dare un piccolo spazio alle varie coppie e parlare anche di Yukari…spero ti piaccia come personaggio

 

 

Sara_sessho: e purtroppo Madara è potente, era ovvio che trovasse Misaki… visto che il capitolo è arrivato?

 

Belle fuori Edward dentro: eccoti accontentata

 

Sadako94: io sono sadica non te lo avevo detto? Infatti ci saranno altre occasioni in cui vi lascerò come sopra..vedrai….^^ grazie per lasciarmi sempre la tua opinione…^^

 

Dragona: ti sei dimenticata di ME? *L’autrice piange in un angolo facendo cerchi in terra* ma va scherzo…per me l’importante è che continui a leggere e che la storia ti piaccia…le recensioni fanno piacere, ma io scrivo perché mi piace farlo e se leggete sono contenta!

 

Lumik: sai non ho idea di dove Jiraya sia sepolto, anche perché ho il dubbio che il corpo sia rimasto al villaggio della pioggia…però non sono sicura...ho letto anche la recensione al dodicesimo capitolo...grazie mille per i tantissimi complimenti, anche se non credo di meritarmeli tutti…

 

 

 

Grazie a chi legge soltanto!

 

Elenasama


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Capitolo 20
*** CAP 20 - LA DICHIARAZIONE. ARRIVA IL NEMICO ***


 

 

CAP 19 – LA DICHIARAZIONE. ARRIVA IL NEMICO.

 


Dopo essersi abbuffati fino all’inverosimile i ragazzi diedero una mano a Teuchi a sparecchiare e sistemare il tavolo, per poi tornare ognuno a casa. Ino, quella che abitava più lontana, fu gentilmente accompagnata da Shikamaru, cosa sospetta data la natura pigra del ragazzo. O almeno a questo pensava la bionda, guardando in tralice l’amico che, per contro, era rilassato e camminava tenendo le mani dietro la testa.

 

-Shika, come mai questa gentilezza da parte tua?-

 

-Eh so che è una seccatura tutta questa strada, ma se dovesse succederti qualcosa sarebbe una seccatura ancora più grande-

 

-Quindi il motivo è sempre lo stesso: fai un piccolo gesto per evitare di avere grossi problemi in futuro. Sempre la solita storia- sbottò Ino, fermandosi a metà strada. Il ragazzo si voltò verso l’amica che aveva i pugni chiusi e gli occhi bassi.

 

-Ehi cosa diavolo hai, seccatura?-

 

- Shikamaru Nara, non ho bisogno della tua protezione per tornarmene a casa. Posso farcela da sola. Ciao- e senza aggiungere altro lo superò in corsa, dando modo al ragazzo di vedere le sue lacrime.

 

‘cosa diavolo le prende?’ pensò Nara, prima di rincorrerla.

 

-Avanti Ino, rallenta. Sai che odio correre!-

 

- Nessuno ti obbliga a farlo-

 

-Certo, perché vorrei sapere perche diavolo stai piangendo-

 

A quelle parole la ragazza si bloccò. Rimase di spalle e sentì il ragazzo avvicinarsi. Era alle sue spalle, talmente vicino che poteva sentirne il respiro accelerato che le muoveva un po’ i capelli.

 

-Perché stai piangendo, seccatura?-

 

-Piantala di chiamarmi così- urlò Ino voltandosi e guardando Shikamaru negli occhi –io non sono una seccatura-

 

Lui la guardò, rimanendo stupido dal fatto che Ino fosse bella anche in lacrime, con gli occhi rossi e il trucco colato.

 

-oh si che lo sei- rispose lui, schivando un destro - sei la MIA seccatura- concluse trascinando la ragazza verso di sè, acchiappata quando schivò il secondo pugno.

 

La bionda Ino si ritrovò tra le braccia del moro senza nemmeno accorgersene. Shikamaru la stringeva così forte che quasi le mancava il respiro, ma non aveva la minima idea di sciogliere il contatto. Anzi ricambiò la stretta di lui.

Rimasero abbracciati per parecchi minuti, fino a quando Ino smise di piangere.

 

-Cosa voleva dire la frase di prima?-

 

-Quale, non ricordo- disse Shikamaru, ricevendo un bel pugno nello stomaco

 

-Io sono la tua seccatura, eh Nara?- chiese lei guardandolo con un ghigno compiaciuto –sapevo di piacerti!-

 

-Non dire assurdità!- replicò lui, allontanandosi da lei

 

-Ah allora se dovessi accettare la corte di quel ragazzo che alleniamo o quella di Sai per te non ci sarebbe nessun problema?-

 

Lui spalancò la bocca per l’indignazione e le disse: - non ti azzardare nemmeno a pensare di uscire con uno dei due…-

 

-Shikamaru Nara- lo interruppe lei sussurrando il suo nome e un centimetro dal viso del moro –sarai un genio, ma a quanto pare sei caduto nel mio semplice tranello…-

 

Lui la guardò male e poi aggiunse –dannata seccatura- prima di baciarla, finalmente.

**

 

Nella direzione opposta a quella dei due ragazzi, Naruto stava accompagnando la dolce Hinata a casa. Si tenevano per mano e le persone che li incrociavano sorridevano loro.

Arrivati di fronte alla tenuta Hyuga, Naruto si fermò davanti ad Hinata.

 

-Senti Hinata. So che forse non sono adatto a te, però devo confessarti una cosa- il ragazzo era in evidente stato di difficoltà, perché era arrossito e si torturava le mani.

 

La piccola Hinata prese le mani di Naruto tra le sue e sorrise al ragazzo facendolo calmare.

 

-Durante lo scontro con Pain tu hai confessato di amarmi. La verità è che allora non ero per niente sicuro di ciò che questo significava o se provassi le stesse cose per te. Quando mi hai detto quelle parole, mi sono stupito, ma ho anche sentito tanto calore dentro. Come se non aspettassi altro da una vita. E ora ho capito che era proprio così. Sai, credo di essermi innamorato di te dopo il tuo incontro contro Neji, durante l’esame per chunin. So che non è facile da credere, ma ti amo…Hinata-

Hinata spalancò la bocca dallo stupore e mentre due lacrime le solcarono il viso, rispose:

 

-Anche io- per poi baciarlo proprio davanti al cancello di casa, fregandosene di suo padre.

 

**

 

-Misaki, ti avevo detto di non bere..- stava dicendo Sasuke, mentre la ragazza sulle sue spalle continuava a sghignazzare.

 

-Dai Sas’ke lasciami stare…- rispose strascicando le parole e stringendosi ancora di più a lui.

 

-Ehi non esagerare, non voglio approfittarmi di te in queste condizioni-

 

-E se ti do il permesso?- chiese lei sussurrando direttamente nell’orecchio di Sasuke, facendolo rabbrividire.

 

-Sei ubriaca e domani non ti ricorderesti nulla e voglio che ti ricordi ogni singola volta che noi..- interruppe lui, arrossendo.

 

-Che noi? Avanti dillo, non credevo fossi così timido, Sas’ke-

 

- Ogni volta che facciamo l’amore…-

 

-C-cosa hai detto?- chiese la ragazza, mentre la sbornia spariva come di incanto dopo le parole di Sasuke.

 

Lui la fece scendere e guardandola direttamente negli occhi disse:- Misaki, quello che noi facciamo è fare l’amore…capisci?-

 

-No che non capisco! Perché se così fosse, vorrebbe dire che tu…-

 

-Che io ti amo…si è così..più della mia vita…- anche se lo aveva detto borbottando, quando gonfiava le guance in quel modo era troppo dolce, lei lo guardò per un attimo,godendosi la sua espressione da bambino, poi sorrise radiosa e congiunse le labbra con quelle dell’Uchiha.Lui sorrise a sua volta.

 

-Sasuke..Ti amo anche io…- rispose lei, per poi baciarsi di nuovo.

**

 

-Ehi TenTen, aspettami che ti accompagno-

 

La ragazza, che per la serata si era sciolta i soliti codini rivelando i suoi capelli lunghi fino al fondo schiena, si voltò verso la voce, vedendo Neji avvicinarsi a lei.

I due presero a camminare per le vie di Konoha in direzione della casa Higurashi.(cognome di Ten Ten inventato).

 

-Senti, ti va di pranzare domani insieme?-

 

-Certo, è perfetto-

 

Calò di nuovo il silenzio, fino a quando Neji non si bloccò in mezzo alla strada, obbligando TenTen a fare altrettanto.

 

-Neji, che ti prende?-

 

-TenTen, devo confessarti una cosa. E non posso proprio aspettare domani, perché nessuno sa cosa il destino ci riserva-

 

-Oh Neji, basta con questo destino e parla…-

 

Lui la guardò con i suoi occhi perlati, paralizzandola come sempre, e avvicinandosi, le mise una mano sulla schiena, all’altezza dei fianchi e tirandola a sé, la baciò, rischiando un collasso da parte di TenTen.

Si staccò subito, sentendo che la ragazza era tesa e non rispondeva al bacio.

 

-Non sono molto bravo a parole, ma credo che tu abbia capito quanto mi piaci. E io ho ben compreso che non ricambi-.

 

Lei lo guardò e scoppiò a ridere. Lui si offese e incrociò le braccia al petto guardandola in malo modo.

 

-Scusa. Sto ridendo perché non credevo, tu fossi così audace, Neji Hyuga. A vederti sembri un ghiacciaio perenne..e poi sei scemo o cosa?-

 

-Ehi, guarda che io sono uno Hyuga e non lascio che mi offendi così…-

 

-Sei scemo perché- disse la ragazza avvicinandosi a lui e sciogliendo le braccia dello shinobi –è ovvio che ricambio- e senza indugi baciò le labbra che tanto bramava.

 

**

 

-Juugo dove stai andando? Casa mia è di là- stava dicendo Sakura, trascinata dal ragazzone verso le mura del villaggio.

 

-Non ti preoccupare. Devo farti vedere un posto di cui mi ha parlato Sasuke-

 

I due ragazzi giunsero alla conca che aveva visto la prima volta di Misaki e Sasuke.

 

-Mi ha detto che questa conca non c’era quando era piccolo e ho pensato che non la conoscessi nemmeno tu-

 

-Infatti non c’è mai stata…probabilmente si è formata dopo lo scontro tra Pain e Naruto-

 

La ragazza fissava incantata il riflesso della luna sulla superficie dell’acqua, mentre Juugo fissava incantato lei.

Lo sentì sospirare pesantemente e Sakura chiese cosa aveva.

 

-Niente…solo che sai di piacermi molto, vero?- lei annuì, imbarazzata –il problema è che per me è davvero difficile aspettare…ma lo farò…per tutto il tempo necessario-

 

Lei lo guardò mentre si toglieva la maglia e arrotolava i pantaloni fino a sopra il ginocchio, pensando che fosse ben messo, e si buttava nella conca.

 

Lei rise e togliendosi la maglia si tuffò anche lei, schizzandosi e ridendo con il suo nuovo e importante amico, rendendosi conto che se era in sua compagnia non pensava più a Sasuke. Faceva ancora male vederlo così con un’altra, ma ora sapeva che prima o poi lo avrebbe dimenticato.

 

**

 

Kisame era sulla testa di pietra del quinto Hokage. Aveva dovuto lasciare l’appartamento perché Suigetsu e Karin avevano iniziato a fare effusioni un po’ troppo spinte e, capita l’antifona, era sparito.

 

I due infatti erano nel letto della ragazza, pronti a concludere, quando sentirono le risate di Misaki, provenire dal soggiorno. La ragazza spalancò la porta della camera, trovandosi davanti Suigetsu completamente nudo e cacciò un urlo.

Sasuke le tappò la bocca e guardando male Suigetsu uscì dall’appartamento. Portò Misaki nei pressi della radura, dove facevano gli allenamenti, in una parte nascosta del bosco.

 

-Era nudo…- diceva da dieci minuti Misaki, arrossendo ogni volta e facendo sbuffare Sasuke – sai che ti dico?-


Lui la guardò con un sopracciglio alzato e lei continuò :- è messo bene il ragazzo…quasi quasi vado a trovarlo-


Sasuke inorridì a quelle parole e la afferrò per un braccio, mettendosi alle sue spalle.

 

-Cosa hai detto?- le chiese lui

 

-che voglio andare da Suigetsu…- rispose Misaki, trattenendo le risate.

 

-Non credo proprio, bambolina- le sussurrò l’Uchiha all’orecchio destro, facendola rabbrividire –tu sei MIA-.

 

Lei si voltò verso il ragazzo e guardandolo con aria di sfida chiese: - se sono solo tua, perché non me lo dimostri?-.

 

Non se lo fece ripetere due volte e, con poca delicatezza la sbatté sul terreno e si mise sopra.

 

-Tutto qui, Uchiha?- chiese lei maliziosa, strusciando un ginocchio all’altezza dell’inguine di lui, facendolo gemere e sentendo subito il risultato della sua azione – sai, Kisame non ti ha detto una cosa…quando  bevo, perdo il senso del pudore…-

 

Lui la guardò e vide che non mentiva. Aveva uno sguardo più caldo e anche leggermente perverso. L’Uchiha per la prima volta aveva intenzione di scappare.

Ma lei non gliene diede il tempo. Con un potente colpo di reni, si mise sopra di lui estrasse un Kunai da sotto la gonna, sorretto da una cinghia all’altezza della coscia, e tagliò di netto la maglia del ragazzo, allontanando i brandelli. Sasuke, divertito ed eccitato, sbuffò dicendole che avrebbe inventato lei la scusa per spiegare come mai la maglietta si fosse rotta così.

 

-Dirò la verità-

 

Sasuke la guardò spaventato dalla prospettiva che tutti scoprissero come fosse lei a reggere il gioco in quella situazione, diminuendo così la sua fama di freddo e duro.

 

-Su Uchiha, non ti preoccupare non dirò proprio tutto…-

 

La ragazza si chinò verso di lui, solleticandogli il viso e il collo con i lunghi capelli neri e lo baciò, facendo incontrare le lingue e i sapori.

Poi iniziò a baciargli il collo, il torace e gli addominali. Scese più giù dove, slacciò i pantaloni e, aiutata da Sasuke, glieli tolse, facendolo rimanere in boxer. La ragazza sorrise nel costatare che l’erezione del ragazzo era ormai completa. Si tolse con un singolo gesto il vestito, facendo deglutire a vuoto il ragazzo quando vide l’intimo bianco e completamente trasparente.

 

-Misaki…- la chiamò –viste da qui sembrano ancora più grosse…quasi come quelle di Tsunade…-

 

Lei non prese bene il paragone e dandogli un doloroso pizzicotto al braccio gli disse, vendicativa:- anche il tuo è quasi come quello di Suigetsu…-

Lui incassò il colpo, mettendo il suo broncio, ma appena lei si distrasse, ribaltò le posizioni.

 

-Ora tocca a me…-

 

-Tsk, vediamo che sai fare…io vedo che il mio dovere l’ho fatto- rispose indicando le parti basse del ragazzo.

 

Lui sorrise sornione e iniziò ad accarezzarle il viso, il collo e poi scese nell’incavo tra i due seni. Lei sobbalzò per la freddezza della mano di Sasuke, che spostò le sue attenzioni su entrambe i seni, sentendo la tensione aumentare attraverso la sottile stoffa del reggiseno. Guardandola malefico, prese un Kunai dalla tasca dei pantaloni abbandonati lì vicino e tagliò il reggiseno della ragazza.

 

-Peccato era carino…- disse lui per poi baciarle e torturarle i capezzoli, facendola gemere.

 

La scia di baci proseguì fino al sottile strato che divideva Sasuke dal suo dolce frutto. Le tolse gli slip e delicatamente la baciò sulla femminilità, provocandole un forte gemito, che aumentò quando la penetrò con due dita.

Lui la guardava gemere a occhi chiusi e soddisfatto dal risultato, tirò fuori le dita. Lei aprì gli occhi e lo guardò.

Lui era sopra di lei e ghignando le disse:- non sfidare un Uchiha, bambolina…-

 

-Certo e lo farò sempre…infatti hai dato il meglio di te…ora ti voglio sentire dentro di me, Sasuke…- gli sussurrò,facendolo impazzire del tutto e spingendolo ad aprirle le gambe con le mani, adagiarsi sopra di lei e penetrarla, facendola gridare.

 

Le spinte erano lente e calcolate. I gemiti di entrambi echeggiavano nel bosco,fino a quando lei non lo supplicò di andare più forte, subito accontentata dal ragazzo che aumentando la velocità, la portò con sé in paradiso.

 

**

 

-Zetsu- chiamò una voce profonda e autoritaria.

 

-Si, Madara-sama-

 

-Andiamo…Konoha conoscerà il terrore più profondo. Ricordati, il Kyuubi e la ragazza devono rimanere vivi e incolumi. Chiama quell’essere schifoso di Kabuto. Lo porteremo con noi-

 

L’ibrido uomo-pianta, annuì e senza aggiungere altro,divenne tutt’uno con il terreno e sparì.

 

-Vengo a prenderti, piccola Misaki…sarà una bella sorpresa per te sapere chi sei veramente…e chissà cosa dirà il piccolo Sasuke…-

 

**

I due ragazzi, rivestiti alla bene e meglio, furono svegliati da un raggio di sole. Si trovavano ancora nella radura. Sasuke stava guardando Misaki dormirgli sul petto. Certo che vista così sembrava una bambina dolce e pura, ma in certi momenti diventava un’altra persona. Ora capiva perché piaceva tanto anche a Itachi. Era fuoco puro.

La fiamma in quel momento si svegliò e alzandosi diede modo a Sasuke di godere della scollatura del vestito.

 

-Gran bel risveglio- sussurrò lui guardandola.

 

Capendo dove andava a parare lo sguardo del fidanzato, perché ora lo erano, esclamò:- Maniaco! Non ne hai avuto abbastanza, sta notte?-

 

-Mmm, fino a stasera sì…-

 

-Sasuke…ma…cinque volte…in una notte…sei..un pervertito!-

 

-Non mi sembra che tu ti sia tirata indietro. Anzi un paio di volte hai iniziato tu a stuzzicarmi…-

 

Lei arrossì e alzandosi di scatto disse:- uff, va bene. Andiamo a fare colazione sono affamata-

 

-Credo sia meglio che ti cambi prima. Si vede che sotto non hai nulla-

 

-Se qualcuno non mi avesse tagliato tutto- rispose lei voltandosi per vedere che Sasuke mostrava i due lembi in cui proprio lei aveva ridotto la sua maglia.

 

-Mi sembra di ricordare che sei stata tu, piccola maniaca dell’hentai, a iniziare..-

 

Lei lo guardò male per il soprannome e gonfiando le guance per il disappunto, volse le spalle al ragazzo. Il muso durò due secondi netti perché entrambe iniziarono a ridere.

 

-Credo di poter dire con sicurezza che siamo un po’ pervertiti entrambi-

 

Il ragazzo annuì e con un gesto secco sparirono insieme.

 

**

 

-Grazie alla mia forza, siamo già vicini a Konoha- stava dicendo Madara

 

-Si, manca mezza giornata di cammino- rispose viscido, Kabuto.

 

-Piccola precauzione per non fare sentire subito la mia presenza-

 

-Ottima idea- disse Zetsu – io vado avanti e sistemo i guardiani. Poi avrete poco tempo per entrare prima che si accorgano della loro scomparsa. Hanno dei meccanismi tali che, in caso di omicidio o scomparsa delle guardie, gli ANBU vengono avvertiti-.

 

I due annuirono e si misero in attesa del segnale dell’ibrido, per attaccare e distruggere Konoha.

 

-Arrivo. Misaki, Naruto e Sasuke preparatevi. Sarete miei-

 

 

 


 





RINGRAZIAMENTI:


_Giuly_: mi scuso per non aver risposto alla tua precedente recensione, spero mi perdonerai...-_-...hai visto che hanno fatto ancora fuoco e fiamme...e non solo Misa e Saku...


Yunalesca_valentine: per quanto riguardo Sakura, diciamo che era distratta dal fatto che Sasuke si era innamorata di un'altra...meno male almeno Naruto ha avuto la scusa per avvicinarsi a Hinata...^^ ah se vuoi ti do una mano contro Madarino carino...


Sakura2480: se non dormi mai sei il mio esatto opposto..io dormo 16 ore al giorno..come i gatti....cmq se mi passi la ricetta del ramen mi fa piacere...usa pure il 'contatta' del sito che ricevo tutto sulla mail!!! spero che il piccante ti piaccia anche in questo capitolo...


Sadako 94: e il testimone di baka passa a...GAARAAA...quanto ci vuole a capire che Yukari è cotta? daiiii sti uomini...uff....naruto DEVE andarci piano con Hinata...è collassata quando si è tolto la maglia..pensa se dovesse vederlo nudo....^^


sara_sessho: grazie per i tuoi complimenti..sei sempre molto carina...tra gaara e yukari? mah si vedrà...


belle fuori edward dentro: grazie mille..mi riempite sempre di complimenti....


lumik: per fortuna che la scena tra sasuke e misaki sia andata bene...non sono molto capace di descrivere quelle situazioni...spero che anche quella di questo capitolo vada bene...anche io sono curiosa su Gaara e Yukari...anche perchè non so che combinare...mah....vedremo cosa lei gli dice....^^

 

 

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Capitolo 21
*** CAP 21 - L'ARRIVO DI MADARA. MOBILITAZIONE DI MASSA. ***


 

L’ARRIVO DI MADARA. MOBILITAZIONE DI MASSA.

 

 

 


 

Zetsu aiutato dalla sua natura ibrida, era giunto all’interno di Konoha. Tutte le varie protezioni del villaggio, contro di lui non avevano effetto perché pensate per chi stava sopra e non sotto terra. Senza nemmeno rendersene contro i due guardiani si ritrovarono esanimi a terra. Utilizzando il veleno letale delle sue foglie li aveva eliminati. Ora Madara e Kabuto potevano entrare indisturbati e prendere ciò che serviva per completare il piano.

Le due losche figure avevano appena varcato le soglie del villaggio quando una squadra ANBU gli apparve dinnanzi.

 

-Oh si sono già accorti della nostra presenza- esordì viscido Kabuto, sistemandosi gli occhiali sul naso.

 

-Non avevo dubbi. Dopotutto il Godaime è Tsunade, un Sannin Leggendario- aggiunse Madara, ghignando.


-Vedo che finalmente siete arrivati. Vi aspettavamo- esordì la voce femminile a capo della squadra –peccato che vi fermerete qui. Non raggiungerete mai il vostro obbiettivo-.

 

Senza esitazioni la squadra ANBU partì all’attacco. I due ninja nemici si ritrovarono circondati, ma nessuno dei due perse il ghigno dipinto sul volto. Madara infatti guardò intensamente i ninja della foglia e senza nemmeno sfiorarli, ne fece crollare cinque su dieci. Mentre i loro compagni urlavano dal dolore, sotto le direttive della loro caposquadra, il resto degli ANBU cercò di evitare lo sguardo di Madara. Erano allenati a combattere in tutte le situazioni, infatti attaccarono i due nemici a colpo sicuro, nonostante gli occhi chiusi. Purtroppo Madara era un avversario troppo ostico per loro, avendo dalla sua lo Sharingan e il Rinnegan, da poco sottratto a Nagato, li sistemò in men che non si dica.

La stessa sorte toccò a chiunque osasse fermare il suo incedere verso le sue prede. Nessun ANBU riuscì a fermarlo e finalmente Madara giunse nella radura dove ad attenderlo vi erano i sensei più forti: Kakashi e Gai.


-Bene, vedo che l’usurpatore dello Sharingan si è mostrato. Come puoi tu, essere insulso, utilizzare l’abilità innata del mio clan?- sibilò Madara, iracondo.


-Posso, perché un ragazzo del tuo clan me l’ha donato in fin di vita e ho intenzione di usarlo con orgoglio e rispetto. E poi anche tu hai qualcosa che non ti appartiene, vero?-

 

-Oh ti riferisci al Rinnegan? Fidati, se mi conoscessi sapresti che mi appartiene..-

 

Lo scontro questa volta sarebbe stato meno semplice.

 

**

Intanto l’Hokage richiamando tutti i ninja in grado di combattere stava spiegando il piano, elaborato in poco tempo da Shikamaru.

 

-Allora Kakashi e Gai stanno tenendo impegnato Madara. Abbiamo scoperto che oltre a Zetsu, di cui non si hanno tracce, l’Uchiha è accompagnato da Kabuto. L’obiettivo di Kakashi e Gai è proprio quello di eliminare l’alleato di Orocimaru. Sappiamo che si è impianto delle cellule del suo sensei e quindi avranno qualche problema in più a sconfiggerlo. Perciò Neji e Rock Lee raggiungeranno il loro sensei per dargli manforte,così Kakashi terrà a bada Madara-

 

-Non basterà- disse Misaki a sguardo basso.

 

-Cosa intendi?-

 

-Kakashi è forte e valoroso, ma solo un Uchiha può battersi con Madara- continuò Sasuke

–devo andare o Kakashi non avrà scampo. Quel bastardo di Madara si è preso anche il Rinnegan di Nagato-

 

-Vengo con te- disse Misaki, in tono che non ammetteva repliche, ricevendo uno sguardo da

Sasuke che, vedendo la sua sicurezza, annuì, prendendola per mano.

 

-Beh io e KillerBee veniamo con voi- disse Naruto –dopotutto cerca anche noi, dattebayo-

 

Il gigante bianco tese la mano a Sasuke in segno di resa e si diressero verso la landa, dove il destino li attendeva. Durante il cammino si aggiunsero altri shinobi: Sai, Shikamaru, Shino e Choji. Le ragazze, Yukari compresa, invece avevano un altro gravoso compito:trovare l’infimo Zetsu.

 

**

 

-Misaki- la chiamò Sasuke.

 

-Cosa c’è?Non mi allontanerò da te e combatterò contro di lui,quindi non chiedermi nemmeno di nascondermi-

 

-Infatti non volevo dirti questo, ma solo che ti amo- concluse baciandola

 

-Anche io- rispose lei sorridendo.


Erano fermi e abbracciati quando un colpo di tosse li fece sobbalzare. Juugo, Karin,Suigetsu, Kisame e Gaara li avevano raggiunti.


-Bene, ora che vi siete chiariti, possiamo andare- esordì Kisame – non vedo l’ora di fare a fette l’Uchiha…- concluse con il suo solito ghigno e roteando la Samehada.

 

**


Kakashi e Gai nel frattempo stavano rendendo onore alla loro fama ed erano riusciti a ferire, seppure lievemente, Madara e Kabuto. Quest’ultimo poteva però contare sulle cellule di Orochimaru che lo aiutavano a sanare le ferite.

 

-Kabuto usa quella tecnica-


Kabuto si concentrò e compiendo i sigilli dell’evocazione, battè la mano a terra:


-Kuchiyose: Edo Tensei*- 

 

Dalla terra spuntarono due bare: chi diavolo aveva evocato Kabuto?

 

**

 

Misaki, Sasuke e il folto gruppo di shinobi correva a perdifiato verso la landa. Karin li aveva avvertiti che qualcosa era cambiato nell’equilibrio di chakra. Sentiva Kakashi, Gai e i loro nemici, ma tra questi vi erano due strane e inquietanti presenze.

 

-Tsunade ha detto che Kabuto si è impiantato delle cellule di Orochimaru,avrà quindi acquisito le tecniche del Sannin, sbaglio?- chiese acuto Shikamaru.

 

-Credo tu abbia ragione e vi è una sola tecnica che possa giustificare quei chakra- disse Sasuke

 

-La tecnica della Resurrezione- concluse per lui Misaki.

 

**

Kakashi e Gai erano sbalorditi. Di fronte a loro vi erano due potenti shinobi sconfitti poco tempo prima, in forma perfetta e pronti ad attaccare.


-Qui le cose si mettono male –disse Gai al compagno

 

-Ci puoi giurare non avrei mai pensato che Kabuto potesse già usare quella tecnica raccapricciante-

 

-Dobbiamo eliminarli in breve tempo. Altrimenti non si sa come reagiranno- concluse Gai, serio come mai era stato.

 

-Hai ragione. Diamoci dentro-

 

I due partirono all’attacco dei redivivi e iniziarono uno scontro senza pari, dando però la possibilità a Madara di superarli e dirigersi sempre di più all’interno del villaggio.

 

**

 

Hinata, con il Byakugan attivato, aiutata da Ino e Sakura con il loro chakra, scandagliava il suolo del villaggio alla ricerca di Zestu. TenTen invece, con la sua agilità, saltava di tetto in tetto per controllare la situazione dall’alto

 

-Quella dannata pianta, dove sarà finita?- sbottò Ino

 

-Sta calma, altrimenti ci sentirà e sparirà del tutto-

 

-Ragazze!- chiamò Hinata.

 

Erano ormai giunte alle porte di Konoha, percorrendo a ritroso la scia di chakra lasciata da Zetsu, e si ritrovarono davanti ai corpi degli ANBU e dei sue guardiani.

 

-Quelli sono ancora vivi- disse Hinata, fiondandosi sul corpo del caposquadra. Tolse la maschera e rivelò così il volto ferito di Anko.

 

La Hyuga e le altre due ragazze curarono i ninja ancora vivi, i quali si rialzarono a fatica. Purtroppo dei nove ANBU solo tre erano sopravvissuti alla furia di Madara.

 

-Ragazze voi cosa ci fate qui- chiese Anko a fatica.

 

-Stiamo cercando Zetsu, un alleato di Madara. Ha la capacità di fondersi col terreno e spostarsi attraverso di esso-

 

-Vedo che mi avete studiato per bene- esclamò una voce divertita alle loro spalle.

 

Le kunoichi si voltarono trovandosi di fronte il viso bicolor di Zetzu, stramente completamente fuori dal terreno.

 

-Chi di voi ha fatto questo?- domandò adirata la parte nera

 

Sakura ghignò e rispose –se ti riferisci alla dose di veleno che ho iniettato nel suolo qui intorno allora sono stata io. Sapevo che saresti uscito allo scoperto fiutando il pericolo- concluse mettendosi sulla difensiva, seguita da Hinata, Ino e TenTen scesa da un albero vicino –ora combatteremo ad armi pari, non credi?-

 

Si rivolse alle compagne –attente,non conosciamo le sue tecniche. E’ un membro molto misterioso e non ha mai combattuto. Il veleno nel terreno avrà effetto per mezz’ora. Impegnamoci e facciamolo fuori-

 

**

 

Misaki si bloccò al centro del sentiero respirando affannosamente.

 

-Cosa diavolo ti prende?- chiese Sasuke

 

-Non è possibile. Quel bastardo- urlò la ragazza riprendendo a correre alla massima velocità, alla quale solo Sasuke poteva tenere il passo.

 

-Misaki, fermati!- le stava urlando l’Uchiha, ma la ragazza sembrava improvvisamente diventata sorda.

 

 

La ragazza corse a perdifiato. Non poteva essere davvero come pensava o sarebbe impazzita di dolore. Sentiva le sue speranze diventare sempre più flebili mentre si avvicinava a Madara.

 

**

 

Karin si era bloccata, subito affiancata da Juugo e Suigetsu.

 

-Ehi che succede?-

 

-Sakura e le altre hanno trovato Zetzu-

 

Senza spiegazione Juugo invertì la rotta e decise di raggiungere le kunoichi.

 

-Ehi vengo anche io,dattebayo-

 

Shikamaru però bloccò il biondo per un braccio :- no Naruto. Tu servi qui. Abbiamo bisogno di te e KillerBee per affrontare Madara. E poi ho la strana sensazione che Misaki non avrà una bella sorpresa in quella landa

 

**

 

- Juken- urlava Hinata colpendo Zetsu, ma questo come negli attacchi precedenti si ricoprì con le foglie giganti che ne contornavano la testa, ferendo la ragazza. Purtroppo quelle escrescienze piantiformi erano piene di spine. TenTen lo attaccò allora dalla distanza scagliandogli contro un’infinità di armi provenienti dall’enorme rotolo che si portava dietro.

Anche il suo attacco si rivelò inutile. Sakura e Ino attaccarono contemporaneamente con i loro pugni, Zetsu le bloccò buttandole a terra.


-M dispiace ma la mia difesa è impenetrabile-

 

-Lo vedremo pianticella- disse una voce profonda alle spalle di Zetsu che fece in tempo a mala pena a vedere il pugno prima di ritrovarsi a terra.

 

Juugo era arrivato.

 

**

 

Misaki correva senza sosta. La landa sembrava infinitamente lontana o forse, come avrebbe detto Neji era un segno del destino che non voleva far soffrire la ragazza.

Con un ultimo balzo fu all’aperto. Sentiva i colpi che Kakashi e Gai infliggevano al nemico. Però il nemico non era né Madara né Kabuto che la guardavano dall’altra parte della landa ghignando.

 

-Non è possibile –disse la kunoichi con gli occhi spalancati e umidi – lui è…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

O ma come sono sadicaaaaaaaa

Si si mi diverto proprio…

Appena ho iniziato il capitolo ho deciso di finirlo così….me malvagia….

 

Ringraziamenti

 

Yunalesca_valentine: anche secondo me la ciliegia è dura di comprendonio e soprattutto quoto la tua repulsione verso Orociok o Orocimario…Kabuto è viscido, ma nessuno è al livello di Oro…. Con quella lingua viscida…anche Zetsu dice che era simile a un serpente e si faceva uscire schifezze dalla bocca (vedere episodio Sasukevs Itachi quando questo usa il Suzanoo). E lo zio è arrivato…vedrai che rivelazioni…uuuuu

 

 

Sara_sessho : si sono due perfetti maniaci…e purtroppo Madara è arrivato fin troppo presto… uff chissà che casini...vedrai che segreto..però sta volta lo è anche per lei…

 

_Giuly_ :grazie per i complimenti…purtoppo il nostro piccolo e puccioso (come un cactus riempito di serpenti e scorpioni) Madara è arrivato…lo preferivo in versione Tobi…Kabuto si è unito a Madara per prendersi Sasuke…ricordiamoci che dall’alto del suo viscidume si è impianto delle cellule di Orociok e chi vuole il serpentello come nuovo corpo??? Sasuke ovviamente e chiamalo scemo…^^

 

Lumik: sai che anche a me viene in mente quel Pokemon che ho sempre detestato perché era una via di mezzo tra uno scarafaggio e una cimice, esseri inutili e osceni per me? Eh Misaki e Sasuke…se non ci si somiglia, non ci si piglia…due pazzi scatenati con gli ormoni a mille…non poteva che finire così…adesso mi chiedo cosa combinava con Itachi…ç-ç

 

Belle fuori Edward dentro: grazie mille per la tua costante presenza e per i complimenti

 

Sakura2480: meno male che non sono caduta nel volgare…e su Itachino chi non ci farebbe un pensierino??? Sono felice che la descrizione dei sentimenti sia venuta bene e non troppo veloce…sai anche a me piace la scena di Shika, perché lui è molto simile a me, pigro e svogliato, e mi viene facile scrivere di lui…^^ grazie per i complimenti

 

 

 

Questo capitolo è corto, ma non so perchè mi da la sensazione di movimento. Mi sono immaginata tutti i ninja di Konoha e anche i loro ex nemici, unirsi contro un avversario comune...mi piace questa immagine


*(Tecnica del Richiamo - Resurrezione Impura: è la stessa che usa Orochimaru contro il Terzo, per evocare il Secondo e il primo Hokage nella prima serie)

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Capitolo 22
*** CAP 22 - SCONTRI. ***


SCONTRI


 

 

Sakura e le altre cercavano di dare supporto a Juugo che, dal canto suo, se la cavava egregiamente. Zetsu era un avversario ostico, ma grazie al veleno di Sakura nel terreno, Juugo si doveva guardare solo dalle sue foglie.

 

-Mmm chissà quanto saranno saporiti i cadaveri di quelle ragazzine- disse sognante la parte bianca.

 

-Finiscila e concentrati sullo scontro. Quel ragazzo non scherza- gli ordinò l’altro se stesso.

 

Juugo infatti stava usando il sigillo di Orochimaru e, stranamente, non aveva perso la ragione come gli accadeva di solito. Continuava a pensare di dover proteggere Sakura e forse questo tenne la sua mente vigile e presente. La pianta dalla doppia personalità non aveva scampo. Infatti il suo principale potere era quello di nascondersi nel terreno e attendere che l’avversario si distraesse per attaccarlo di spalle.

 

-Bene, ora morirai- gli disse Juugo. Zetsu capì che non aveva scampo e, nonostante cercò di proteggersi dal pugno di Juugo, con le sue escrescenze fogli formi, questo raggiunse il viso rompendogli naso, mascella e zigomi.

 

Il ragazzone però non si fermò a un solo colpo, ma massacrò Zetsu, lasciandolo in fin di vita. Solo il tocco di Sakura sulla sua spalla lo fece fermare. Presero delle corde e legarono il prigioniero, portandolo da Ibiki Morino, l’unico che sarebbe riuscito a cavare qualcosa dalla bocca di quel dannato.

 

 

**

 

-Non è possibile- sussurrò Sasuke che aveva raggiunto Misaki.

 

-Lui è..- sussurrò ancora la ragazza al suo fianco, prima di respirare profondamente e urlare con tutto il fiato –ITACHI!-

 

Iniziò a correre verso colui che fu il suo sensei prima e il suo grande amore poi, ma Sasuke le si piantò davanti, bloccandola.

 

-Dove vai? Lui non è Itachi! L’ha evocato Kabuto che lo controlla. Lo capisci vero, Misaki?-

 

Una voce alle loro spalle li fece sobbalzare.

 

-Male, Otouto. Perchè vuoi allontanarla da me? Lo sai che ama me molto di più di te. Allora lascia che venga a me-

 

-Sasuke spostati- gli disse Misaki, continuando a piangere e guardare Itachi –lui è Itachi…-

 

Sasuke la guardò duro e poi le disse:- quindi è vero ciò che dice? Ami lui, molto più di quanto ami me?-

 

Lei lo guardò sconcertata. Era davvero così?

 

-Oh ma che scenetta patetica…- disse la voce viscida di Kabuto, arrivato alle spalle di Itachi – Povero piccolo Sasuke..sempre secondo al fratello…vero?Mi pare ovvio che lei voglia stare con Itachi. Se tu non lo avessi eliminato, non si sarebbe nemmeno accorta della tua esistenza. Credo stia con te solo per dimenticare tuo fratello…-

 

-Taci- disse Misaki, guardando Kabuto con profonda ira –tutto ciò che esce dalla tua bocca sono parole vuote e prive di senso- alzò lo sguardo su Sasuke e gli disse –ho amato tuo fratello e amo te, in due modi completamente diversi. Capisci?-

 

Lui annuì solamente e poi si scostò per farla passare.

 

-Bene, Itachi-sensei. Vediamo se sei in forma- disse mentre scostava Kakashi e Gai, sbalorditi da ciò che stava succedendo.

 

-Oh la mia piccola Misaki vuole combattere. Guarda che non mi tratterò come nei nostri allenamenti…- le disse Itachi sorridendo bieco.

 

-Meglio, vedrai da te che Sasuke ha fatto un ottimo lavoro allenandomi-

 

Misaki poteva giurare di aver visto un lampo di qualche sentimento attraversare lo sguardo di Itachi. Si chiedeva anche come potesse il suo sensei avere gli occhi, poiché Sasuke li aveva presi, ancora quando era dalla parte sbagliata, per avere tutti i poteri dello Sharingan e recuperare la vista.

 

-I tuoi occhi…-

 

-O questi sono una gentile concessione di Madara. Non sono potenti come i miei originali, ma se la cavano- disse attivando lo Sharingan e scagliandosi senza pietà su quella che era l’unico amore della sua vita.

 

***

 

-Complimenti, ragazzo. E anche a te Sakura. Insieme siete proprio forti- si complimentava il padre di Ino, quando portarono Zetsu nel luogo in cui i prigionieri erano interrogati. Ibiki era già all’opera e grazie ad altri rappresentanti del clan Yamanaka cercavano informazioni nella testa della pianta.


-Papà, dobbiamo andare. Sento che qualcosa di brutto sta succedendo a Misaki- disse Ino


-Si anche io ho una brutta sensazione…- rincarò Hinata.

 

Così il gruppo sparì e iniziò a correre verso il luogo da cui, secondo Hinata, proveniva il chakra agitato di Misaki.

 

**

Sasuke guardò Misaki combattere contro suo ‘fratello’, preoccupato non tanto dalle ferite fisiche che avrebbe riportato, ma da quello del cuore e dell’anima.

 

-Ehi, piccolo Uchiha. Guarda che c’è qualcuno anche per te contro cui lottare-

 

Kabuto lo guardò, mostrando per la prima volta la metà viso che ormai aveva le sembianze di Orochimaru, e si scagliò contro di lui.

 

Intanto Kakashi, Gai e gli shinobi che avevano accompagnato Sasuke si erano riuniti per sconfiggere qualcuno che speravano di non rivedere molto presto.

 

Uno dei sei Pain, quello con le fattezze di Yahiko, era di fronte a loro, in piena forma e con il Rinnegan. Con tutta probabilità, Madara, aveva aiutato Kabuto durante l’evocazione.

**

 

-Juugo, stai bene?-

 

-Si Sakura, non ti preoccupare. Il sigillo non mi ha sopraffatto questa volta-

 

La rosa gli stava curando una ferita poco profonda sul braccio destro.

 

-Juugo- lo chiamò facendolo voltare e trovandosi a pochi centimetri dal viso del ragazzo –arigatou-.

 

Il ragazzo, forse per esasperazione o forse perché reso audace dal sigillo si Orochimaru, prese il viso della ragazza tra le grandi mani calde e la baciò.

 

Sakura spalancò gli occhi sbalordita. Poi senza nemmeno rendersene conto, stava già rispondendo al bacio.

**

 

Misaki era a terra con il fiatone.L’aveva colpita più volte, anche con le sue dannate palle di fuoco, ma la ragazza sentiva che c’era qualcosa di strano. Non era il solito Itachi. Forse la resurrezione lo aveva indebolito? Gli occhi donati da Madara non erano abbastanza potenti? La voce di Itachi la distrasse dalle sue ipotesi.

 

-Ti sei consolata in fretta- le disse rabbioso

 

-Non pensavo che le marionette di Kabuto potessero avere pensieri propri. E anche se fosse, sapresti che non ti ho mai né dimenticato né ho mai smesso di amarti-

 

-Però ora vai a letto con lui, vero?- chiese di nuovo l’Uchiha maggiore, stringendo i pugni in segno di rabbia.

 

Lei lo guardò male:- si, ma questo non è un problema tuo-

 

Si scagliò alla massima velocità sul suo sensei riuscendo ad atterrarlo e a puntargli un kunai alla gola.

 

-Me lo hai lasciato fare, perché?- gli sussurrò

 

-Perché ti amo Misaki. Io sono e sarò sempre un Uchiha, nessuno può controllarmi completamente. Se avessi capito prima quanto vederti con lui mi faccia male, non mi sarei lasciato uccidere.-.

 

Lei lo guardò con le lacrime agli occhi e chinandosi su quello che fu il suo sensei gli sfiorò le labbra fredde con le sue,dicendogli:- anche io ti ho amato tanto, Itachi. Ma ora devo tornare da dove ti hanno strappato. Io ora appartengo a Sasuke-.


Lui le sorrise e, mettendo le sue mani su quelle di Misaki strette intorno al kunai, si trapassò il petto, morendo per la seconda volta.

 

**

Sasuke, lanciato Kabuto lontano dalla landa con un colpo micidiale, aveva seguito la scena. Aveva intuito che c’era qualcosa di strano in Itachi. Non era possibile che tutta l’abilità ninja di suo fratello fosse andata perduta e infatti aveva solo finto di combattere con Misaki. Ne era troppo innamorato e perfino da marionetta l’aveva protetta.

 

La ragazza era ancora a terra e fu raggiunta da Sasuke che la abbracciò.

 

-Lui ti amerà per sempre anche dall’aldilà,mentre qui ci sono io per te. Ti basto?-

 

Lei lo guardò e dandogli un pizzicotto disse:- sei l’unico che voglio al mio fianco, baka. Itachi…l’ho amato tanto, ma con te è diverso. Credo sia ancora più forte, Sas’ke. Ora basta con le smancerie. Pain è occupato. Ma lì per noi c’è Madara-

 

Nella radura c’erano ormai tutti. Le ragazze e Juugo erano arrivati seguiti a ruota dagli altri sensei. Purtroppo però Madara aveva in serbo una sorpresa poco gradita. Infatti alle sue spalle comparvero dalle consuete nuvole di fumo un migliaio di Nukenin, per lo più del fantomatico Villaggio del Suono. I ninja di Konoha, di Suna e i Kage avrebbero avuto un bel da fare.

 

Tsunade invece decise di affrontare colui che ormai non era più Kabuto, ma il suo amico di un tempo Orochimaru.

 

-Bene Hokage. Siamo alla resa dei conti-

 

-Ci puoi giurare Orochimaru. Ma stavolta non ci sarà nessuno che ti darà la possibilità di tornare-

 

I due evocarono le loro creature. Ovviamente Manda non era più reperibile, ucciso da Deidara nello scontro contro Sasuke, ma altri serpenti erano pronti a servire il loro evocatore, mettendo in difficoltà le lumache si Tsunade.

 

**

 

Gaara grazie alla sua sabbia riusciva a bloccare quasi tutti gli attacchi e a eliminare i nemici con il suo ‘Funerale del Deserto’. Poco distante dal Kazekage combatteva la piccola Yukari.

 

 

FLASH BACK

 

-Kazekage-sama- una voce sottile lo stava chiamando alle sue spalle, mentre rientrava dal banchetto tenuto da Teuchi.

 

-Yukari, dovresti andare a casa. E’ molto tardi-

 

Lei lo guardò storta facendo sobbalzare –perché mi guardi così?-

 

-Senti, cerca di stare zitto e ascoltami attentamente- il rosso si faceva sempre più piccolo di fronte alla biondina. Sapeva che aveva una forte personalità e uno spiccato senso del comando, ma così incuteva un po’ di paura.

 

La ragazza proseguì dicendo:- so che dentro la tua testa bacata e al tuo cuore martoriato c’è Misaki, ma sappi una cosa. Io…sono innamorata di te e spero che mi darai una possibilità- si era avvicinata al rosso e prima di voltarsi gli aveva dato un bacio a stampo.

 

Il rosso non lo sapeva, ma tutta la scena era stata ideata da Misaki. Yukari era morta sia di vergogna sia di paura nell’affrontare così direttamente Gaara, ma Misaki aveva ragione su una cosa: ora che si era dichiarata il peso al petto era più leggero, nonostante la quasi sicurezza di un rifiuto.

 

FINE FLASH BACK

 

-Ehi Yukari- la chiamò Gaara mentre eliminava un altro nemico –cerca di sopravvivere-

 

-Perché?-

 

-Perchè altrimenti non potrò darti nessuna possibilità- le disse lui sorridendo e provocando un rossore incredibile nella bionda che, borbottando sul poco tatto nel dire una cosa così mentre trucidava qualcuno, riprese i combattimenti con spirito rinnovato.

 

Misaki e Sasuke erano di fronte a Madara.

 

-O ma che bello- iniziò a parlare il nemico –il mio discendete- disse rivolto a Sasuke – e una persona che sa così poco su di sé, vero Misaki?-

 

-Cosa intendi dire?-

 

-Tu sai bene chi fosse tuo padre, vero?-

 

-Certo! Era Daiki Namikaze-

 

- E sai chi era tua madre?-

 

-So solo che si chiamava Miku. Mio padre non ne parlava mai perché era troppo doloroso ricordarla-

 

Madara la stava guardando facendo segno di diniego con l’indice:- lei si chiamava Miku, ma il tuo paparino non ne parlava mai perché erano due traditori del loro sangue. Misaki, facciamo una piccola lezione di storia.- propose Madara divertito e portandosi le mani dietro la schiena- Sai qual è la faida tra clan più antica a Konoha?-.


-Quella tra Senju e Uchiha, anche se ormai siete rimasti solo in due-

 

-Dettagli- le disse agitando la mano guantata in aria -E sai cosa è proibito ancora ora per legge nel fantastico villaggio dove ci troviamo?-.

 

-No-.

 

-L’unione matrimoniale o affettiva tra membri di questi due clan-

 

-Cosa centra con me?-

 

-Mi pare ovvio, ragazzina. Tua madre e tuo padre sono fuggiti per un motivo solo. Il nome di tua madre era Miku Uchiha, traditrice del suo stesso sangue. Innamorata di un Senju!- spiegò loro Madara, leggermente iracondo nel ricordare uno spreco di prezioso sangue Uchiha.

 

-I-impossibile- balbettò Misaki, guardando Sasuke alla sua destra, completamente spiazzato dalla rivelazione.

 

-O si che lo è tesoro- prosegui ironico Madara – se ti stai chiedendo come mai non hai lo Sharigan, devi sapere due cose: primo tua madre non lo ha mai sviluppato e secondo, mi duole ammetterlo, ma a quanto pare il sangue Uchiha è leggermente più debole di quello Senju e quindi diventa di carattere recidivo. Ma sai cosa mi piace della tua presenza su questa terra?- disse Madara avvicinandosi fulmineo alla ragazza –che finalmente con te potrò riportare il clan Uchiha agli antichi splendori e indovina come?- concluse il nemico accarezzandole una guancia lascivo.

 

Sasuke sentì la rabbia montare. Quindi era così?  Quel bastardo non solo voleva trasformare la sua Misaki in una Jinchuuriki, ma voleva anche farla sua?

 

-Credi davvero che ti permetterò di sfiorarla ancora?- chiese Sasuke in un ringhio alzando lo sguardo, con Sharingan attivo, su Madara.

 

-Cosa vorresti fare contro di me, ragazzino? Sai bene che l’unico Uchiha che potesse tenermi testa e forse battermi era il tuo defunto fratello. Se quella volta ti fossi lasciato uccidere ora Konoha, i tuoi amici e tutte le terre ninja avrebbero avuto un’opportunità di sopravvivere-

 

-Madara Uchiha- disse una voce alle spalle dei giovani shinobi – non credere che combatteranno da soli-

 

Alle loro spalle c’erano tutti: Shikamaru, Ino, Choji, Sakura, Naruto, Rock Lee, Neji, Hinata, Ten Ten, Temari, Kiba, Akamaru, Kankuro, Gaara, Yukari,Juugo, Killer Bee e Suigetsu e il resto dei ninja, pronti a dare man forte ai loro compagni.


-Preparati, Madara. Uchiha o no, ti prenderemo a calci nel culo, dattebayo-

 

 

 

 




Ringrazio chi ha commentato il capitolo precedente...scusate sono un po' di fretta e prometto che nel prox aggiornamento vi ringrazierò come vi meritate! GRAZIE DAVVERO!

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Capitolo 23
*** CAP 23 - GUERRA- PARTE UNO ***


GUERRA – PARTE UNO.

 

 

Madara ghignò nel vedere tutto il raggruppamento di ninja.

 

-Sul serio, credete di avere anche una sola possibilità contro di me?- chiese l’Uchiha.


Sasuke ghignò di rimando dicendo: - Certo. Io sono un Uchiha come te, ma ho un corpo mio e sono giovane. Inoltre ricordati che ho gli occhi di Itachi e il suo Amaterasu scorre in me-.


-E poi ci sono io. Allenata da Itachi per combattere con- disse Misaki guardando Sasuke- o contro un Uchiha- concluse guardando Madara.


-Ma io non mi batterò contro di te. Tu sei un sangue misto e ho bisogno di te per procreare l’Uchiha perfetto. Colui che sarà in grado di controllare le tecniche Senju ed a usare lo Sharingan come un Uchiha-.

Misaki fece una faccia schifata e, dopo un cenno con Sasuke, partirono all’attacco.

Iniziò un corpo a corpo a tre senza esclusione di colpi.

 

Se Misaki colpiva Madara alle gambe, Sasuke lo attaccava al volto, ma purtroppo grazie al teletrasporto li evitava tutti.

Naruto e il resto del gruppo invece erano impegnati ad eliminare i ninja nemici.

Il biondo Jinchuuriki combatteva al fianco di Hinata ed erano parecchio affiatati. Lei con il Byakugan scovava i punti deboli del nemico e lui attaccava a colpo sicuro.

Ino e Shikamaru, grazie al controllo dell’ombra di quest’ultimo, abbattevano moltissimi nemici, così come l’alleanza Gaara-Yukari.

Il resto del gruppo, soprattutto Kiba e Shino, si impegnavano al massimo delle loro capacità per eliminare i nemici.

 

**

 

Kakashi e Gai avevano sconfitto Pain, mentre l’Hokage combatteva ancora contro il viscido Kabuto.

Misaki e Sasuke erano in evidente difficoltà. Infatti mentre loro non riuscivano a scalfire Madara, questo li aveva colpiti parecchie volte,causando parecchie ferite.

Nessuno dei due aveva intenzione di arrendersi e così mentre Sasuke lanciava la palla di fuoco, Misaki la rafforzava con il vento, aggiungendo anche dei proiettili di vento e chakra.

Madara però non si fece cogliere impreparato e schivò l’ennesimo attacco con il teletrasporto.


-Se continuiamo così, ci sfiancheremo- disse Misaki –mentre lui rimarrà fresco come una rosa-.


-Con quel dannato teletrasporto, riesce a schivare qualunque colpo- disse Sasuke iracondo.


-Certo, ma se riusciamo a bloccarlo, dovremmo colpirlo-

I due confabularono sotto voce e poi Misaki scomparve per riapparire alle spalle di Madara, ma questi, intuito il piano, ribaltò la situazione, prendendola per le spalle.


-Mmm, Misaki. Non si attacca alle spalle il tuo futuro compagno sai?-


Le arricciò il naso schifata e fece per colpirlo con un gomito, colpo schivato dal vecchio, per poi iniziare un corpo a corpo.


-Itachi ha fatto un buon lavoro con te, ma vedo che chi è andato davvero a segno e il piccolo Sasuke..- gli disse sorridendo.


-Cosa cazzo stai farfugliando?-


-Non lo senti Misaki, che c’è qualcun altro che sta combattendo con noi?-


Lei lo guardò spaesata per poi venire scagliata lontano da un violento pugno al viso.

 

 Sasuke gridò il nome della ragazza correndo verso il luogo dove era atterrata.


La vide priva di sensi e sentì la presenza di Madara alle sue spalle.


-Lasciala lì e battiti solo tu con me. Fidati che è meglio così-


Sasuke non capì le parole di Madara, ma vide Sakura e Karin avvicinarsi.


-Ve la affido. Non deve succederle nulla, capito?- disse guardandole con occhi cremisi, ricevendo cenni di assenso dalle due.

**

 

 

 

 Sasuke e Madara avevano ricominciato il corpo a corpo, mentre Kakashi e altri sensei davano supporto ai ragazzi impegnati contro i ninja.

Ten Ten a fianco di Neji, combatteva la massimo delle sue capacità evocando e lanciando armi, mentre lo Hyuga con la Hakkeshō Kaiten(=rotazione suprema) allontanava i nemici che passavano.


-Neji, non finiscono più- gli disse ansimando la mora.

 

- E’ vero- le rispose lo Hyuga –nemmeno Killer Bee e Naruto riescono a farla finita-

 

In quel momento videro che Killer Bee mutava forma, assumendo l’aspetto del Bijuu che aveva dentro di sé: un polipo con la testa di toro.

Grazie ai suoi tentacoli e alla grande potenza del demone riuscì a decimare i nemici dando una grossa mano ai ninja alleati.

 

**

Sasuke intanto continuava il suo scontro con Madara. Il ragazzo schivava abilmente i colpi dell’uomo, ma purtroppo non riusciva a colpirlo. Il suo pensiero andava a Misaki, sperando che stesse bene.

In quel momento Madara lo colpì al viso, rompendogli il labbro.

 

-Sasuke, se ti distrai muori..-gli disse Madara, in tono divertito –non vorrai lasciarmi Misaki, vero?-

 

Sasuke sentì la rabbia montare al solo pensiero di Misaki nelle grinfie di quel mostro e attaccò, riuscendo a colpirlo e incrinandogli la maschera.

 

-Finalmente riesco a colpirti..- disse Sasuke, asciugandosi il sangue che colava dal labbro.

 

-Bravo piccolo Uchiha, stai imparando, ma non è abbastanza- gli disse prima di apparire alle spalle di Sasuke e colpirlo alla schiena scagliandolo lontano.

 

-Con questi occhi, io vedo tutto e posso fare ciò che voglio!- urlò l’Uchiha senior.

 

Sasuke si alzò a fatica, e lo guardò: -Fare ciò che vuoi? Scordatelo! Tu non la toccherai. Non ti lascierò sfiorare Misaki, la mia Misaki!- urlò il ragazzo, prima si scagliarsi con Madara.

 

Gli tirò un pungo di nuovo in viso facendogli cadere completamente la maschera.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok il capitolo è corto da far schifo, ma le motivazioni sono due:primo NON si sa cosa Madara sappia fare in realtà e secondo sono un assoluta frana nel descrivere i combattimenti..

Risponderò alle recensioni via posta di Efp


Aspetto i vostri commenti


Elena

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Capitolo 24
*** CAP 24 -GUERRA- PARTE DUE ***


 

 

GUERRA –PARTE 2

 

Sakura e Karin avevano allontanato Misaki dallo scontro e, con l’aiuto della rossa, la stavano facendo rinvenire. La corvina aprì i suoi occhi indaco e guardò le sue compagne.

 

«Dov’è Sas’ke? Come sta?» chiese subito la ragazza, tentando di alzarsi.

 

«Sta calma,Misaki» le disse Sakura, spingendola a tornare sdraiata «lo scontro con Madara è ancora in corso...»

 

La rossa Karin invece guardava nel folto della battaglia, notando Suigetsu che combatteva al fianco di Kisame. Era sollevata nel vedere che il ragazzo dai capelli bianchi era al fianco dello ‘squalo’: dopotutto lei sentiva quanto forte fosse Kisame.

Jugo invece, dopo aver salutato Sakura, si era gettato nella mischia per dare una mano a Naruto e Killer Bee, impegnati ora a fronteggiare Kabuto: la Godaime dopo lo scontro con Pain, si stancava molto più facilmente che in passato, probabilmente a causa del grande dispendio di energia che avev sopportato.

 

«Misaki» la chiamò la rosa, distraendola dagli scontri «non dovresti tornare a combattere»

 

La corvina la guardò con tanto d’occhi, rispondendole:« Non dire cazzate Sakura! Devo aiutare Sasuke».

 

Misaki si alzò, ma una mano ferma e sicura di Sakura la bloccò per un polso:« Non andare, o il vostro bambino morirà»

**

 

Sasuke stava guardando colui che in passato era il miglior amico di suo fratello: Shisui.

 

Madara,dopo aver spinto Itachi ad eliminarlo per aquisire nuovo potere, ne aveva preso il corpo. Ora Sasuke capiva tutta la smania dell’uomo di riprendersi l’occhio che Danzo aveva rubato: dopotutto apparteneva a quel corpo.

 

«Stupito, Sasuke? Non dovresti: dopotutto l’Uchiha più forte dopo tuo fratello era proprio Shisui»

 

«Mi chiedo come mai tu non abbia preso il corpo di Itachi» gli chiese il giovane Uchiha.

 

«Semplice: allora ero troppo debole per competere con lui. Tu non sai quanto tuo fratello fosse forte in realtà: chiedilo alla tua bella, sempre se la rivedrai» gli rispose Madara prima di compiere i sigilli dell’evocazione.

 

Con un potente terremoto che scosse la terra sotto i piedi dei nostri eroi impegnati negli scontri, apparve niente di meno che la statua del Gedo Mazo, cioè il luogo dove erano imprigionati i bijuu catturati dall’Akatsuki.

 

Sasuke fu immediatamente affiancato da Naruto, Killer bee e Kisame.

 

I primi due essendo jinchuuriki ero in grado di tener testa ad altri biju, mentre l’uomo squalo era considerato un jinchuuriki senza coda, data la capacità della sua spada di assorbire il chakra altrui.

 

«Non avete possibilità. Consegnatemi Naruto, Killer Bee e Misaki e risparmierò il vostro insulso villaggio, per ora» gridò loro Madara sovrastando i versi demoniaci della statua.

 

«Non ti consegneremo nessuno, dattebayo!» gli urlò di rimando Naruto prima di concentrarsi, sprigionare il chakra del Kyuubi e scatenare la potenza di un Rasen Shuriken, diretto alla statua vivente.

 

Purtroppo, la potenza combinata di sette biju, evitò danni importanti alla statua che contrattaccò cercando di schiacciare i nemici con i suoi enormi piedi.

Naruto e gli altri, scapparono in tempo.

 

«Teme, cerca un punto debole di quella cosa con il tuo Sharingan»

 

«Dobe, lo sto già facendo»

 

Nel folto degli alberi, nascosti dai nemici, sia Neji con il Byakugan che Sasuke con lo sharingan, controllavano ogni singola parte della statua, cercando una falla.

 

«Non la troverete! La Gedo Mazu non ha difetti! È stata creata da Rikudo Sannin per contenere tutti i Biju!» gridò loro Madara, conscio di ciò che i suoi nemici stavano facendo.

 

«Il bastardo ha ragione, non ha un difetto quel gigantone» esordì Bee, guadagnandosi occhiatacce da tutti.

 

«Mph» fu la risposta di Sasuke, prima di lanciarsi in una corsa sfrenata. Giunto di fronte al Gedo, inziò a colpirlo in tutti i modi che conosceva, ma non riusciva a scalfire la corazza della statua.

 

«Dannato Teme. Così si stancherà solamente!» disse il biondo Naruto, prima di andare ad aiutare il suo amico.

 

Insieme al ragazzo della Volpe si scagliarono anche tutti gli altri. Shikamaru tentava di tener fermo quel mostro con la sua tecnica del controllo dell’ombra, ma la potenza del Gedo era troppo forte.

 

Ino era al suo fianco pronta a guarire qualsiasi ferita del suo compagno d’armi e di vita.

 

Nessuno, nemmeno Sasuke troppo preso dal combattimento, si accorse che Madara sgusciava via.

**

«Bambino?» chiese Misaki stranita«di cosa stai parlando, Sakura?»

 

«Io lo sento, Misaki. Dentro di te c’è un altro chakra. Ancora piccolo e debole, ma prima o poi crescerà»

 

«Mi stai dicendo che sono incinta di Sasuke?» chiese la corvina, spaventata.

 

«Esatto»

 

«Ma-ma sono troppo giovane e Sasuke, con le sue manie di vendetta e di protagonismo, non credo sia il padre ideale per un bambino adesso»

 

«Infatti non sarà lui a crescerlo, ma io» disse una voce maschile alle loro spalle.

 

Se non fosse stato per la cappa dell’Akatsuki, non avrebbero capito che quello era Madara.

 

«Così quella è la tua faccia. Hai preso il corpo di Shisui»

 

«O mi stupisce che tu lo conosca. Itachi ti ha mostrato le foto di quando erano piccoli. Sai perchè sono qui?»

 

La  corvina, in posizione di difesa come Sakura, scosse la testa in segno di diniego, ma fu Sakura a spiegarle.

 

«Sei qui per il bambino» disse la kunoichi dai capelli rosa.

 

«Brava, allieva di Tsunade. Quindi ora che lo sapete, consegnati Misaki. Non hai speranze contro di me. Sei forte, ma non abbastanza per me»

 

«Misaki, scappa.Lo terrò impegnato» le disse Sakura, ma la corvina protestò,fino a quando la rosa non si voltò, urlandole:«Non permetterò che Sasuke rimanga di nuovo solo. Vattene!»

 

La corvina rimase dov’era fino a quanto due mani non la trascinarono nel folto della foresta di Konoha, facendo sbottare Madara.

 

«Credi che riuscirai a tenermi impegnato abbastanza da metterla al sicuro? Ti sopravvaluti ragazzina. Io avrò la ragazza e il bambino. Sasuke e tutti voi morirete. Fine della storia. E tu sarai la prima»

 

Sasuke, in un attimo di calma, si accorse di un particolare importante: Madara era sparito.

 

«Naruto!» grido in direzione del biondo che stava atterrando dopo un colpo del Gedo Mazu.

 

«Cosa c’è teme?»

 

«Madara è sparito!»

 

Naruto spalancò i suoi occhi cielo e poi disse:« È da Misaki! Va da lei,Sas’ke. Qui ci pensiamo noi. Appena ho finito ti raggiungo»

 

Il moro si guardò intorno e vide Ino:«Yamanaka, seguimi. Ho un brutto presentimento»

 

La bionda, dopo un accenno di Shikamaru seguì l’Uchiha, sperando che il ragazzo si sbagliasse.

*

Misaki ,acchiappata da Karin, stava correndo al fianco della rossa nel folto della foresta, fino a quando un urlo non le bloccò: era di Sakura.

 

Senza pensarci la corvina stese la sua ‘carceriera’ e ripercorse a ritroso il tratto di foresta che la divideva da Sakura e ciò che vide la lasciò senza parole.


Madara aveva letteralmente massacrato la rosa. Aveva contusioni ovunque e il sapore ferroso del sangue riempiva l’aria.

 

«Vedo che sei tornata...così simile ad Itachi...così stupida...se fossi rimasta con la rossa, grazie alla sua abilità di confondere il chakra non ti avrei trovato facilmente, ma la tua stupida bontà d’animo ti ha costretta a tornare da lei.Lei che ama Sasuke e che te lo vuole portare via»

 

Misaki guardò Madara dritto negli occhi, ma la sua risposta fu bloccata sul nascere: Sasuke la guardava, sollevato nel vederla viva, da dietro l’Uchiha Senior.

 

«Vedo che ci sei anche tu,Sasuke»

 

Ino invece scattò verso Sakura. La rosa era ridotta male, ma la bionda disse che non era in pericolo di vita e si mise a curarle le ferite più preoccupanti.

 

«Misaki, vattene» le disse Sasuke, estraendo la Kusanagi.

 

«Io rimarrò qui. Lui vuole me e...»

 

Madara, con un sorriso sadico la interruppe dicendo:

 

«E cosa? Avanti Misaki dillo...voglio te e,soprattutto, voglio il figlio che hai concepito con Sasuke e che sta crescendo dentro di te»

 

Sasuke Uchiha rimase completamente bloccato da quelle parole.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ok il capitolo è corto, ma l'ispirazione se n'è andata così come è venuta..in un lampo...spero di rifarmi con il prossimo...attendo i vostri commenti...

Elena

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Capitolo 25
*** CAP 25 - PUNTO DEBOLE. ***


 

PUNTO DEBOLE 

 


Mentre Sasuke assimilava la confessione di Misaki, Naruto e il resto del gruppo cercava di contrastare la statua del Gedo Mazo. Non lasciavano nulla di intentato, ma nemmeno la poderosa bomba Biju di Bee aveva avuto effetto.

 

«Ragazzi siamo nei guai. Quella cosa non cede!» esclamò Kiba.

 

«Ce ne siamo resi conto da soli!» lo prese in giro Naruto, mentre atterrava da un salto, compiuto per colpire il mostro negli occhi.

 

«Sasuke ha detto che questo coso non ha punti deboli» disse Shikamaru« ma credo di aver trovato un modo per fargli qualche danno».

 

«Dici sul serio, Misaka? Sei incinta?»

La ragazza si limitò ad annuire senza rendersi conto che l’Uchiha giovane le si era avvicinato.

 

«Ora ho un motivo in più per vincere» le disse, baciandola.

 

Il ragazzo si voltò verso Madara pronto ad affrontarlo, quando una scossa potente minò all’equilibrio dei presenti.

 

Il gruppo di ninja capitanato da Shikamaru  aveva fatto cadere la statua demoniaca imprigionandola poi con la tecnica del legno di Yamato. Il mostro si agitava, ma non riusciva a liberarsi, anche perché Gaara era intervenuto aggiungendo uno strato di dura sabbia come protezione.

 

«Shika sei un genio!» gli disse felice Naruto.

 

«Il mio amico idiota ha ragione, non sei un minchione» esclamò finemente Bee, porgendo il pugno al ragazzo che, sorridendo,lo batté con il suo.

 

La statua fu circondata da tutti i ninja di Konoha: l’unico modo per fermarla era toglierle i biju al suo interno.  Così Tsunade con l’aiuto di Kakashi e di altri ninja di Konoha, esperti in sigilli, prepararono sette recipienti e, dopo averli preparati ad accogliere gli spiriti demoniaci, si concentrarono, iniziando ad estrarli a uno a uno.

Ogni tanto qualche ninja andava sostituito, poiché l’estrazione richiedeva un grande dispendio di energia: furono assoldati anche Kisame e Jugo dato che i due avevano molto chakra.

 

Naruto invece, accompagnato da Bee, era scattato alla ricerca del suo amico teme, trovandolo impegnato, con Misaki, in un violento corpo a corpo con Madara.

 

Il vecchio Uchiha era sempre veloce, ma sembrava che l’affiatamento tra i due lo mettesse lievemente in difficoltà. Purtroppo però Misaki, dopo il colpo subito nella radura da Madara stesso, iniziò a sentirsi male, tanto che Naruto dovette prenderla al volo per evitare che si schiantasse al suolo.

 

«Dobe, affidala a Ino. Saprà lei cosa fare» disse spiccio Sasuke, concentrato su Madara.

 

Il biondo annuì e, dopo aver eseguito, si avvicinò al moro.

 

«Sas’ke, ora ti aiuto. Niente scene da prima donna: da solo non ce la farai»

 

L’uchiha rispose come sempre con un verso di stizza non definito, lasciando però che Naruto, ricoperto dal chakra del Kyuubi, lo affiancasse nella lotta.

Sasuke ora aveva un motivo in più per combattere. Qualcosa di caldo che lo spingeva a voler vivere per vedere il futuro, non la solita fredda vendetta.

**

 

Il Gruppo di ninja impegnato a svuotare l’enorme Gedo Mazo stava estraendo l’ultimo Biju, Shukaku, quando capirono che il demone si stava ribellando.

Infatti Ichibi si agitava causando continue scosse di terremoto.

Gaara allora si avvicinò alla statua attirando su di se le attenzioni del Biju,

 I presenti videro il Kazekage cadere a terra.

 

«Finalmente ti incontro Sabaku no Gaara» esordì l’enorme demone tasso.

 

«Dove mi trovo?» chiese il ragazzo dagli occhi acquamarina,

 

«Questo luogo l’ho creato io. Ora ascoltami attentamente.L’unico modo che hai di estrarmi da quel mostro di pietra è riprendermi dentro di te. Il fatto che il mio ultimo jinchuuriki sia ancora vivo mi causa qualche sconvolgimento. La mia è una natura particolare, come quella del Kyuubi. Quindi ti chiedo vuoi riprendermi dentro di te?»

Gaara, il Quinto Kazegake, annuì.

Si risvegliò con la faccia di Yukari a pochi centimetri: probabilmente la ragazza lo aveva rianimato.

Il Kazekage arrossì pensando a come lo avesse rianimato, prima di ricordarsi cosa aveva fatto: per salvare tutti aveva riaccolto dentro di sé uno dei sette demoni.

Si guardò intorno rendendosi conto che la maggior parte dei presenti, non si era accorta di quello che era realmente accaduto e cercava il demone tasso.

 

«Non lo troverete libero» disse allora il Kazekage, alzandosi sorretto dalla ragazza al suo fianco «quando sono svenuto era perché Shukako mi ha cercato: mi ha messo di fronte ad una scelta. O accettavo di nuovo la sua presenza dentro di me, o sarebbe impazzito, creando il caos»

 

«Gaara tu…» disse Temari, ferita in più punti e particolarmente provata.

 

«Esatto sorellina, Ichibi è ancora dentro di me» rispose, toccandosi il petto.


I presenti ammutolirono. Tutti fissavano Gaara con gli occhi spalancati, tanto da spingere il ragazzo a credere che lo avrebbero considerato di nuovo un mostro, fino a quando la piccola Yukari non gli si gettò al collo, baciandolo di fronte a tutti e urlando:

 

«Sei un eroe Gaara, il mio eroe» prima di baciarlo di nuovo, stupendosi nel sentirlo ricambiare.

 

Una battaglia era stata vinta, ma Naruto e Sasuke era ancora impegnati nello scontro con Madara. Bee voleva intervenire ma i continui attacchi da parte di altri nemici, lo obbligavano a proteggere la bionda Ino e Misaki.

La corvina si era svegliata,sentendosi completamente priva di energie. Ed effettivamente era così: il suo chakra, nonostante l’enorme quantitativo che possedeva, era finito. Come non riusciva a spiegarselo anche se un sospetto lo aveva: probabilmente la gravidanza iniziava già a indebolirla, dato che il feto assorbiva anche il chakra, oltre al cibo.

Alzando gli occhi ametista, vide che Sasuke combatteva ancora contro Madara. Il vecchio Uchiha, finalmente, dava segni di cedimento, ma rimaneva un avversario ostico da eliminare.

Misaki iniziò allora, dato che non poteva combattere, ad analizzare i movimenti di Madara:  Itachi le aveva insegnato che avere un osservatore in squadra faceva sempre comodo, perché era l’unico in grado di capire bene i movimenti dell’avversario.

La corvina si concentrò al massimo, chiedendo anche a Ino di fare lo stesso, quando furono costrette a seguire i contendenti che si erano allontanati dalla foresta, tornando nella radura dove la guerra era iniziata.

Le due ragazze li seguirono, fino a quando Misaki, non bloccò Ino:

 

 «Ho capito» disse semplicemente, prima di fiondarsi verso l’Hokage.

 

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Capitolo 26
*** CAP 26 -IL SEGRETO DI MADARA ***


CAP 26- IL SEGRETO DI MADARA.

 

 

 

 


La corvina aveva informato l’Hokage della sua supposizione.

 

La donna inviò alcuni shinobi a controllare ciò che la ragazza aveva detto, mentre Sasuke e Naruto tenevano a bada Madara e il resto dei ninja si occupava degli altri nemici.


Misaki era distrutta. Il chakra era completamente sparito dal suo corpo. Sentiva che veniva assorbito dal suo piccolo bambino, ma era preoccupata: come mai un feto così piccolo assorbiva così tanto chakra?

 

Tsunade aveva capito che qualcosa non andava nella gravidanza di Misaki, ma non aveva tempo per controllarla. Doveva sopportare e restare fuori dalla battaglia.

 

Il gruppo di ninja mandati in esplorazione tornò, anche se decimato: infatti erano partiti in venti ed erano tornati in cinque, feriti.

 

«La ragazza ha ragione» dissero all’Hokage prima di correre verso le tende mediche per curarsi.

 

«Sasuke! Naruto» urlò la donna, attirando su di sè l’attenzione dei due combattenti «non consumate altro chakra. Non risolverete nulla» disse loro.

 

**

Misaki era distrutta. Sentiva i sensi abbandonarla lentamente. Si stava dirigendo verso la tenda medica, ma sapeva che non l’avrebbe raggiunta. Furono due mani forti ad afferrarla prima che cadesse.

 

«Misaki-san» davanti a lei c’era Neji Hyuuga, di ritorno dalla tenda per una medicazione «lasciati andare. Ti porto io» le disse, prendendola in  braccio.

 

«Arigatou, Neji»disse prima di addormentarsi.

 

Sasuke la stava cercando ovunque preoccupato: non riusciva a trovarla. Aveva lasciato Madara a Naruto ed era corso alla ricerca della ragazza.

Nella sua corsa incontrò Neji che spiegò cosa fosse successo alla ragazza: purtroppo dovevano aspettare che Tsunade sconfigesse il suo avversario, per avere una diagnosi. Il resto del team medico non era in grado di dire cosa non andasse nella gravidanza della corvina, dato che, a parte il chakra totalmente sparito, il resto dei valori era perfetto.

 

«Sakura è ancora incosciente, altrimenti lei poteva aiutare, credo»

 

«Sakura ha fatto abbastanza, lasciamola riposare» disse Sasuke «Hyuuga, ti chiedo di proteggere Misaki, fino al mio ritorno. Ora devo sistemare Madara una volta per tutte»

 

Il ragazzo dagli occhi perlacei annuì, accettando la missione dell’Uchiha.

L’uchiha  e l’Uzumaki correvano verso il luogo indicato dai ninja andati in avanscoperta: il segreto di Madara era talmente palese che si sentivano due idioti a non averlo capito subito.

 

«Sono un imbecille» disse Naruto «dovevo essere io il primo a capire cosa nascondesse Madara!»

 

«Non darti colpe inutili, dobe. Concentrati sullo scontro. Sento una fonte di chakra potente vicino al luogo dove si trova Madara, oltre a quella del vecchio»

 

«Lo sento anche io. E so anche di chi è, purtroppo»

 

Quando i due si trovarono al luogo dove sarebbe iniziato lo scontro con Madara, trovarono come guardia Jiraya, ex sensei di Naruto e Sannin leggendario.

 

«Sapevo che ti avrei incontrato, Naruto. Mi dispiace essere qui, come nemico» disse Jiraya.

 

«Ero-sennin. So che non è colpa tua» rispose Naruto, ricoprendosi del chakra della volpe «ma devo sconfiggerti.Il villaggio della Foglia ha bisogno di pace» rispose il ragazzo, scagliandosi contro il suo sensei.

 

Il combattimento che ne seguì fu epico. Jiraya mantenne intatto il suo nome di Sannin Leggendario, riuscendo a tener testa persino a Naruto con il chakra della volpe.

 

I colpi erano micidiali e Sasuke riusciva a sentirli persino sotto terra, dove si trovava alla ricerca del chakra di Madara.

 

«Naruto, sta’ attento entro in modalità eremitica» urlò Jiraya, cercando di aiutare il suo allievo.

 

«D’accordo. Ti seguo» rispose Naruto, entrando nello stato eremitico.

 

«Kuchiyose no Jutsu» gridarono all’unisono evocando Gamabunta e Gamakichi.

 

I due rospi si fissarono e Gamabunta disse: «Siamo arrivati a questo punto, hai visto? Speriamo che il ragazzo dai capelli ad anatra sconfigga Madara e metta fine a tutto questo»

 

I due rospi, ubbidendo agli ordini degli evocatori si scontrarono utilizzando le loro armi aumentando ancora i rumori percepiti da Sasuke che si trovava ora davanti a Madara.

 

«Vedo che sei arrivato all’ovvia conclusione, Sasuke, anche se è per merito della compagna che Itachi aveva scelto per sé» gli disse, ghignando, Madara, seduto su un trono di pietra, simile a quello dove si era fatto trovare Itachi.

 

«Sei venuto ad eliminarmi, Sasuke? Sei sicuro di riuscirci? Sei certo di voler dare la tua vita per la foglia, causa della morte del tuo clan?»

 

«Primo: io non morirò per mano tua. Secondo: anche se fosse, io non morirei per la foglia, ma per Misaki e ciò che di mio porta con sè» rispose Sasuke attivando lo Sharingan «Ora smettila di parlare e combatti, vecchio»

 

Lo chiamava così perchè il Madara reale era davvero anziano: aveva i lunghi capelli, una volta neri come la pece, bianco candidi e molte rughe segnavano il volto dell’Uchiha una volta affascinante.

 

«Che trucco infame, Madara. Usare la tecnica di Nagato per governare corpi di altre persone. Quello di Shisui potevi lascirarlo riposare in pace»

 

«Non giudicare. Io devo vincere questa guerra e prendermi quella dannata ragazzina che mi è sfuggita per troppo tempo!»

 

«Non ti lascerò toccare Misaki nemmeno con un dito»

 

I due si scagliarono ad una velocità incredibile l’uno contro l’altro inziando un violento corpo a corpo senza esclusione di colpi: pugni e calci si susseguivano senza sosta riempendo entrambi i contendenti di contusioni e tagli.

Sasuke sentiva che Madara non era da sottovalutare, ma doveva vincere: per Misaki, per se stesso e per quel figlio che la ragazza portava in grembo.

 

 «Kuchiyose No jutsu» disse Sasuke, dopo aver compiuto i sigilli ad una velocità incredibile.

 

Un enorme serpente apparve all’interno della grotta.

 

«Vedo che utilizzi ancora gli amici di Orochimaru» gli disse Madara.

Sasuke non rispose, ma lanciò il serpente addosso a Madara, il quale lo schivò agilmente, nonostante la veneranda età.

 

«Non mi batterai Sasuke!» gridò il vecchio Uchiha, scagliando addosso al ragazzo una pioggia di fuoco.

 

All’esterno intanto Naruto stava avendo la meglio su Jiraya.

 

«Sei incredibile, Naruto! La tua forza è immensa, ma nonostante tutto riesci a mantenere intatta la tua personalità! Bravo allievo»

 

«L’ho imparato da te, Ero-sennin. Perdonami se dovrò eliminarti!»

 

«Naruto, io sono già morto! Agisci per il bene della Foglia! Coraggio, eliminami!» gli gridò Jiraya pronto a prendere il colpo di grazia.

 

Il momento era proprizio dato che Tsunade aveva, nella radura dove tutto era iniziato, colpito duramente Kabuto, allentando quindi il controllo di questi sulle numerose marionette che governava con l’edo tensei.

Infatti anche in altre parti i resuscitati si arresero, facendosi eliminare.

Naruto lanciò il suo Rasengan, ma prima di veder Jiraya scomparire questi gli disse, sorridendo sereno: «Salutami Tsunade, e dille che mi dispiace averla lasciata sola».

 

Sasuke ansimava pesantemente: la pioggia di fuoco di Madara era stata potentissima e aveva avuto qualche problema a ripararsi. Era stato obbligato ad evocare un falco per farsi portare all’esterno il più velocemente possibile.

Una volta fuori, vide che Naruto aveva eliminato colui che in vita era Jiraya e si stava avvicinando per aiutarlo.

 

«Naruto, lascialo a me. Vai da Tsunade ed elimina quel viscido di Kabuto. Lei è l’unica in grado di aiutare Misaki, ma se combatte non riuscirà a visitarla»

 

Naruto fece per protestare, ma Sasuke lo inchiodò con il suo Sharingan: «Se arriva troppo tardi, Misaki potrebbe morire, capisci? Và Naruto, ci penso io al vecchio».

 

Il vecchio in questione, dopo aver rilasciato tutti i cadaveri che controllava tramite la tecnica di Nagato, si presentò di fronte a Sasuke, pronto allo scontro finale.

 

Sasuke chiuse gli occhi e quando li riaprì scagliò l’amaterasu sul nemico, il quale riuscì a fermarlo usando il potente Rinnegan di Nagato.

 

«Facile combattere con le abilità degli altri, vero Madara? Senza l’occhio di Shisui e quello di Nagato saresti un semplice vecchio senza possibilità di vittoria»

 

«Non mi importa dei tuoi pensieri su di me Sasuke. Io ti eliminerò, prenderò Misaki e crescerò tuo figlio secondo il mio credo ninja. Ovviamente dopo aver messo in atto il mio piano originario»

 

I due ricominciarono a battersi, mentre Naruto correva come un dannato verso la radura, trovando Tsunade, sostenuta da Kakashi e Yamato, ancora impegnata a combattere Kabuto, il quale si proteggeva usando i corpi di coloro che aveva richiamato dall’aldilà.

Il ragazzo della volpe si piazzò davanti alla donna che si preparava a parare l’ennesimo colpo, allontanandolo al posto suo.

 

«Tsunade Baa-chan. Và da Misaki»

 

«Naruto non dire idiozie. Sono l’Hokage e in quanto tale devo rimanere sul campo di battaglia»

 

Naruto si voltò guardandola con i suoi grandi occhi azzurri e le disse: «Se Misaki morisse, lo direbbe lei a quello psicopatico di Sasuke?»

 

La bionda Hokage sbuffò, spaventata dalla possibile reazione del possessore di uno degli Sharingan più potenti esistiti, e si congedò, raccomandando massima attenzione al ragazzo.

 

«Baa-chan. Jiraya ti saluta e dice che gli dispiace averti lasciata sola»

 

La donna rimase bloccata da quelle parole, prima di sorridere e dirigersi di gran carriera dalla sofferente Misaki.

 

La corvina dormiva nella tenda medica. Era sfinita e Tsunade capì subito il perchè: il feto era in parte Uchiha e, come già successo altre volte nelle gravidanze di quel clan, nelle prime settimane assorbiva una quantità esagerata di chakra: era per quel motivo che le donne del clan avevano un chakra spropositato. Era una fortuna che anche Misaki l’avesse in abbondanza, altrimenti sarebbe morta in fretta.

 

La bionda Hokage sorrise ai medici, preoccupati per la salute della ragazza e disse: «State tranquilli, andrà tutto bene»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so sono in ritardo mostruoso, ma l'ispirazione per questa fic manca. Sul serio. Per mia fortuna dovrei concluderla con un altro capitolo, al massimo due. Quindi preparatevi perchè la fine delle avventure dell'Uchiha psicopatico e della povera Misaki che lo sopporta stanno giungendo al termine.
Alla prossima, cari!
Elena


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Capitolo 27
*** CAP 27 - LA FINE DELLE OSTILITA' ***


 

 

Cap 27-La fine delle ostilità

 

Sasuke era distrutto. Erano ore che lui e il vecchio si battevano senza esclusione di colpi: erano praticamente sullo stesso livello, ma solo perchè Madara aveva contro di sè l’età avanzata.

Sasuke sapeva bene che se si fosse trovato davanti il Madara della gioventù avrebbe già perso: ora era il terzo Uchiha in ordine di forza da quando il clan era nato.

Al primo posto c’era suo fratello Itachi, come anche Madara aveva ammesso in passato, seguito dal vecchio e poi c’era lui, forte, ma non abbastanza.

Però lui aveva qualcosa per cui valeva la pena combattere. Non per un piano, non per vendetta, ma per il sorriso e gli occhi luminosi di Misaki. Per il figlio che, ne era sicuro, avrebbe visto tra nove mesi.

Anche se la prospettiva di divenire padre così giovane lo spaventava.

Respirò profondamente preparandosi per il Kirin, la tecnina del fulmine sviluppata da lui stesso, che aveva usato la prima volta contro Itachi.

Dopo aver lanciato Draghi di fuoco nel cielo, ne causò la copertura da nubi minacciose dense di pioggia. Sasuke attese il momento proprizio e poi, governando la potenza del fulmine con il chakra, scagliò il Kirin contro Madara che, questa volta, non riuscì a contenere l’enorme forza di Sasuke.

 

**

Nella tenda medica, Misaki si era svegliata ed ora stava mangiando qualcosa. Tsunade le aveva spiegato cosa stava succedendo e che non c’era da preoccuparsi:

 

«Immaginavo che voi Uchiha foste dei problemi anche da piccoli»disse ridendo la ragazza «ma non vedo l’ora di conoscerti e di presentarti a quello psicopatico di tuo padre»

 

Come se il feto l’avesse sentita, succhiò via un altro po’ di chakra, facendole girare la testa.

 

«Potresti essere più delicato? Sembri tuo padre» quando sentì che il feto era calmo, si alzò lentamente, per uscire e vedere come era la situazione.

 

Appena aprì la tenda vide Naruto in volo, ricoperto dal chakra della volpe, che scappava dai serpenti di Kabuto. Sapeva che Tsunade era stata sostituita da lui per lasciare che la donna visitasse proprio lei. Si guardò intorno e scoprì di non sentire il chakra di Sasuke.

Sapeva dov’era: stava affrontando Madara, quello vero, da solo.

 

«Sasuke, stai attento» sussurrò la corvina, tornando a sdraiarsi, con il timore di non vedere più il suo Uchiha.

 

«Misaki» sussurrò Sasuke. Aveva sentito il sussurro della voce della ragazza,chiamare il suo nome.

 

‘Sto impazzendo. Devo finire Madara e andare da lei. Subito’.

Il ragazzo vide il vecchio alzarsi con fatica, constatando che il Kirin aveva avuto effetto su di lui: il corpo di Madara aveva numerose bruciature e la caduta per il contraccolpo gli aveva rotto un braccio.

 

«Sei sicuro di riuscire ancora a battermi?» gli disse il ragazzo, ghignando.

 

«Sei forte Sasuke. Ma sarai sempre secondo a Itachi. Anche per Misaki»

 

Sasuke inspirò profondamente e rispose:«Forse è davvero così, ma non importa. Per me lei è la prima e sarà l’ultima nella mia vita. La proteggerò in qualunque caso»

Il Susanoo ricoprì Sasuke ed estrasse Totsuka, la spada che Itachi aveva usato su Orochimaru.

Il ragazzo si scagliò sul vecchio Uchiha, pronto a reagire.

**

 

Naruto era ancora intento a battersi contro Kabuto: sapeva che la potenza di quell’uomo derivava dalle cellule di Orochimaru che si era impiantato ed era per quel motivo che faticava ad eliminarlo.

 

«Devo trovare il modo di farlo fuori e mettere fine all’Edo Tensei» si guardò intorno,vedendo Killer Bee sopraggiungere dal folto della foresta: con il supporto

dell’Hachibi avrebbe vinto.

 

Il biondo shinobi si avvicinò in velocità al compagno Jinchuuriki e gli spiegò il suo piano:

 

«Ascolta Bee. Dobbiamo eliminare quel dannato, almeno le marionette che governa cadranno, dando così modo al resto delle truppe di decimare i nemici e mettere fine a tutto questo».

 

«D’accordo amico, sono qui e sai che ti dico? Sono pronto ad ammazzare perché tutte le vite dei miei amici voglio salvare!Yo»

 

«Bene allora andiamo. Lo attaccheremo in contemporanea con la Bomba Bijuu»

Naruto si voltò poi verso i suoi alleati, ordinando loro di allontanarsi quanto più possibile da lì: le due bombe avrebbero generato una potenza inaudita e Naruto voleva limitare le perdite il più possibile.

Vide Gaara, che aveva intuito le mosse dell’amico, erigere intorno a sé ed a un gran numero di alleati una palla si sabbia in grado di proteggere, almeno in parte, tutti.

Una volta che tutti si furono allontanati rimasero i tre contendenti: Naruto,Bee e Kabuto.

Il nemico rideva, senza capire cosa quei due avessero intenzione di fare, ma quando vide Naruto saltare in alto e Bee assumere le sembianze dell’Hachibi, iniziò a temere di essere nei guai.

Il suo timore divenne certezza, quando vide le due enormi palle nere di chakra che si formavano tra le mani dei due Jinchuuriki.

Era finito. Non aveva più scampo e lo sapeva.

 

I due alleati lanciarono la bomba causando un contraccolpo micidiale che riuscì anche a distruggere la palla si sabbia di Gaara, il cui spessore però smorzò quasi del tutto l’onda d’urto.

Nel luogo dove c’era Kabuto vi era un’enorme cratere. Sentirono poi numerosi tonfi causati dai cadaveri riesumati dal nemico e le grida di giubilo degli alleate che si riversarono nella radura per finire i nemici supersiti.

 

Misaki si svegliò di soprassalto al sentire il forte scoppio. Shizune le fu subito vicina spiegandole che Naruto e Bee avevano distrutto Kabuto con la loro forza di Jinchuuriki.

«Si hanno notizie di Sasuke?» chiese speranzosa la corvina.

 

«No nulla. Sappiamo solo che Madara ha rilasciato le sue marionette. Infatti il corpo di Shisui è già stato recuperato e messo al sicuro. Lo abbiamo liberato dalle barre di controllo e ora riposa in pace»

 

«Bene, Itachi ne sarà felice» sussurrò la corvina, terribilmente in ansia «Nessuno è andato a vedere come sta Sasuke?»

 

«Naruto ci ha informato dicendo che Sasuke vuole affrontare Madara da solo e che dobbiamo proteggere te se qualcosa andasse male» le rispose Shizune.

 

«Quell’imbecille, sempre a fare tutto da solo. Ma se dovesse succedergli qualcosa…» disse la corvina, prima che un singhiozzo la interruppe. Le veniva da piangere da quando aveva saputo che Sasuke stava battendosi contro Madara da solo. Shizune non sapeva cosa fare: la corvina era disperata, ma lei non era un’ottima consolatrice.

Per sua fortuna la stoffa della tenda si aprì rivelando la figura di Hinata, medicata in più punti, che si fiondò sulla corvina.

 

«Misaki-chan, cosa succede?»

 

«Hinata…cosa farò se non torna?» le chiese piangendo disperata.

 

«Tornerà. Naruto dice sempre che il teme è duro a morire. E poi credo sia curioso di vedere suo figlio,sai? Quindi sta tranquilla farà di tutto per tornare vivo»

 

«Come procede il resto della battaglia?» chiese, calmatasi un poco, Misaki.

 

«Stiamo vincendo. Grazie a Naruto e Bee-sama che hanno eliminato Kabuto, molti nemici sono ritornati alla loro dimora eterna, altri si sono arresi, altri sono stati catturati mentre disertavano e coloro che hanno combattuto fino all’ultimo sono stati battuti»

 

«Quindi ora manca solo Sasuke. Se batte Madara la guerra finirà» disse Shizune.

 

«Esatto. Speriamo in bene» aggiunse Hinata, abbracciando Misaki, preoccupata per le sorti dell’Uchiha.

Il ragazzo in questione, dopo il Kirin lanciato al massimo della potenza, era stanco. Il Susanoo poi lo stava sfiancando ulteriormente, ma sapeva che per eliminare Madara doveva usare la spada che il Susanoo impugnava.

Il vecchio Uchiha sapeva che se quella dannata lama lo avesse preso, sarebbe stata la fine: doveva evitarla a tutti i costi o stancare Sasuke talmente tanto da impedirgli di usarla.

Così iniziò a incalzare il ragazzo con decine di colpi più o meno potenti che, ovviamente si infrangevano sulla corazza del Susanoo, ma ogni colpo parato era un dispendio di energia per Sasuke.

Il ragazzo era a conoscenza del fatto che Madara volesse sfiancarlo, ma se il vecchio continuava a colpirlo per lui era impossibile eliminarlo con Totsuka.

Itachi aveva supposto che lui e Misaki insieme potevano batterlo, ma la corvina aspettava un bambino che la sfiancava troppo velocemente per battersi: cosa doveva fare per eliminare il vecchio?

Sasuke fissava Madara alla ricerca di un’apertura nei suoi attacchi e si alterò quando non ne trovò.

Doveva farlo fuori e tornare da Misaki per vedere come stava. Chiuse gli occhi e dopo un paio di respiri profondi li riaprì scatenando lo Sharingan Ipnotico Eterno.

 

«Sei sicuro di volerlo utilizzare? Se lo fai in quelle condizioni rischi, Sasuke. Pensa non vedrai mai più Misaki».

 

«Sta zitto. Se ti lasciassi vivere, non la vedrei mai più comunque».

Il piccolo Uchiha scagliò tutta la potenza del suo nuovo Sharingan su Madara, sentendo dentro di sé anche la straordinaria potenza di suo fratello maggiore, venuto in suo aiuto per proteggere ciò che anche per lui era così caro.

Madara lo guardò furioso e spaventato allo stesso tempo, quando la spada del Susanoo calò sulla sua testa.

**

Tutti coloro che ancora erano sul campo di battaglia si resero conto che qualcosa di grosso stava succedendo. Sentirono un boato incredibile e un’onda d’urto li travolse, facendo cadere coloro che non erano stati lesti ad ancorarsi al terreno tramite il chakra.

«È Sasuke» disse Karin, che sosteneva un Suigetsu distrutto.

 

«Speriamo torni vivo, o Misaki non reggerà ad un colpo così duro, di nuovo» disse Kisame, mentre una ragazza del team medico lo curava, con mani tremanti: dopotutto era davvero enorme.

«Non sento più nulla» continuò Karin, agitandosi « nè il chakra di Sasuke né quello di Madara».

I presenti trattennero il respiro, fino a quando Naruto non si lanciò di corsa verso il luogo dello scontro tra i due Uchiha, chiamando a gran voce il suo amico.

 

Quando il biondo giunse nei pressi della tana di Madara, vide che gli alberi erano spariti così come le colline: vi era solo un enorme cratere sul fondo del quale giacevano Madara e Sasuke.

Il ragazzo si gettò all’interno, incurante del pericolo e, dopo aver constatato che Madara era sicuramente deceduto, si avvicinò, deglutendo a fatica, al suo amico.

Era ancora più pallido del solito e sembrava non respirare nemmeno, ma quando si avvicinò vide che ansimava pesantemente e il sudore gli imperlava il viso: era vivo, ma ridotto in uno stato pietoso.

Lo sollevò piano caricandoselo in spalla e iniziò a correre verso la sola persona che poteva salvarlo: Tsunade.

 

«Resisti, teme. O Misaki impazzirà senza di te»

 

Sentì il ragazzo lamentarsi, chiamando il nome della corvina più e più volte: Naruto sorrise suo malgrado, conscio di quanto il suo amico fosse cambiato grazie a quella testona di sua cugina

Quando giunse alla tenda medica alla ricerca di Tsunade trovò Misaki sveglia, che gli corse incontro aiutandolo a stendere Sasuke.

 

«Non sta per niente bene, vero Naruto?» gli chiese Misaki, con le lacrime agli occhi,

 

«Non posso mentirti Misaki. È messo peggio di quel che credevo»

Il ragazzo era pieno di tagli e ferite anche più gravi e il chakra era completamente esaurito. Quando Tsunade entrò per visitarlo aveva anche smesso di delirare da tanto era distrutto.

 

«Portiamolo all’ospedale. È grave» sentenziò Tsunade, facendo cadere nel baratro della disperazione la piccola corvina che si accasciò al suolo, accerchiata da una ristabilita Sakura, una ferita Ino e una premurosa Hinata.

Nonostante avesse la testa piena della preoccupazione per Sasuke, Misaki chiese: «Gli altri stanno tutti bene?»

 

«Si Misaki. Sono feriti quasi tutti, ma si riprenderanno. Andiamo, Sasuke ti aspetta» le disse Ino, aiutandola a sollevarsi.

Mentre percorrevano la strada per arrivare all’ospedale, videro Ibiki Morino e il padre di Shikamaru discutere: avevano recuperato il corpo di Madara ed ora dovevano decidere che farne.

 

«Lo esamineremo per scoprire come ha fatto a sopravvivere per tutti questi anni. Ovviamente il risultati saranno secretati, non vogliamo un altro pazzo come lui in circolazione» sentirono le quattro kunoichi, prima che i due uomini entrassero all’obitorio.

Misaki e le altre si ritrovarono fuori dalla sala dove la Gondaime stava curando Sasuke.

Passarono lentamente tre ore dal loro arrivo, tanto che Ino e Hinata si appisolavano di continuo, stremate dai combattimenti, fino a quando Misaki non disse loro, senza sentir ragione, di andare a casa per riposare e salutare i loro cari.

Rimasero solo lei e Sakura e la situazione fece sorridere Misaki.

 

«Fino a poco tempo fa mi avresti uccisa, ora che ne avevi la possibilità»

 

«Non dire idiozie! Ero innamorata pazza di Sasuke, ma non avrei mai fatto male a una ragazza incinta! E poi se avessi saputo che era proprio suo il bambino, mi sarei rassegnata comunque».

Mentre parlavano tra loro, l’ex Team Taka fece il suo ingresso. Karin si avvicinò a Misaki, abbracciandola, mentre Juugo chiese a Sakura come stava, prima di afferrarla e stringersela addosso, facendo voltare tutti i presenti con uno sguardo di incredulità sul volto.

Misaki poi sorrise saccente e disse:«Ora capisco perché Juugo spariva ogni tanto»

I due ragazzi, colti in flagrante, evitarono gli sguardi di tutti, imbarazzati.

Misaki sospirò e disse:«Ci sta mettendo molto, vero? Karin dimmi la verità com’è messo?»

 

«Non ha chakra,Misaki. Nemmeno una goccia e questo impedisce a Sasuke di riprendere conoscenza»

 

«Riuscirà a ristabilirlo prima che sia troppo tardi?»

 

« Non lo so» fu la laconica risposta di Karin, mentre Misaki abbassava il capo, nel pieno dello sconforto.

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Capitolo 28
*** CAP 28 - EPILOGO- IL LEGAME CHE CI UNISCE ***


 

 

Capitolo 28
Epilogo - Il legame che ci unisce.

 

 

La corvina entrò nella stanza di Sasuke, si sedette sulla sedia e afferrò la mano pallida del ragazzo tra le sue.

Erano quattro mesi che compiva gli stessi gesti, ogni giorno. Sasuke, dalla battaglia contro Madara, non aveva più ripreso conoscenza. Il chakra si ristabiliva ad una lentezza esagerata e nessuno riusciva a capire il perché, anche se Tsunade ipotizzava che fosse stato l’utilizzo dello Sharingan Ipnotico Eterno che aveva usato sul nemico, quando le sue riserve di chakra già scarseggiavano.

Misaki, da allora, andava al suo capezzale ogni giorno. La gravidanza era ormai avanti e si vedeva già il segno della pancia. Ormai il bambino si era calmato e non prosciugava più il chakra della madre, ma lo assorbiva poco alla volta.

 

«Avanti, Sasuke. Ti stiamo aspettando. Il bambino, gli altri ed io non vediamo l’ora che apri gli occhi» gli sussurrò, accarezzandogli il viso pallido «mi manchi così tanto, scoiattolo».

Si alzò, dandogli un lieve bacio sulle labbra fredde, e uscì.

 

 

Una ragazza con i capelli corvini, tagliati sotto le scapole, con in braccio una bambina di pochi mesi, era appena uscita dall’ospedale, accompagnata da Zio Naruto.

 

«Naruto, portami da Sasuke: deve conoscerla» disse al cugino che annuì, sorridendo al fagottino rosa che mugugnava qualcosa.

 

«Assomiglia molto al tuo amico teme, vero?» disse alla cugina, che sorrise alla figlia.

 

«Spero non ne prenda anche il carattere» rispose lei, facendolo ridere.

I due entrarono nella camera di Sasuke, che dormiva lì da nove lunghi mesi.

Ormai anche Tsunade stava perdendo le speranze: l’unica che continuava a credere nel suo risveglio era Misaki.

La ragazza si avvicinò al dormiente, avvicinando la bambina.

 

«Guarda, Sasuke. Lei è tua figlia» riuscì solo a dire, prima di iniziare a piangere «Sono una cretina. Faccio tanto la forte, e poi frigno ogni volta che entro qui. Non sai quanto mi manchi, Sasuke. Per favore, svegliati e diamo insieme un nome a questo splendore» gli disse, senza, nemmeno questa volta, ricevere risposta.

Si alzò, asciugandosi le lacrime e facendo per uscire, quando sentì che qualcosa in quella stanza stava cambiando.

 

Sasuke navigava in un limbo di nebbia bianca, dove percepiva le voci che provenivano dall’esterno ovattate. Solo quando sentì la sua Misaki presentargli sua figlia, la avvertì chiaramente, così come avvertì una presenza alle sue spalle.
Itachi lo fissava.
 
«Non credi sia ora di ritornare?».
 
«Idiota, come se non ci avessi provato a svegliarmi» gli rispose Sasuke.
 
«Forse non lo vuoi abbastanza» gli rispose a sua volta il fratello maggiore «Non deludermi questa volta, Sasuke. Lei ti aspetta. Loro ti aspettano. Non vuoi vedere se tua figlia avrà lo Sharingan da grande? Non vuoi difenderla dagli spasimanti? Non vuoi sentire il suo profumo e quello di Misaki mischiati nella stessa stanza? Non sai cosa darei io per essere al tuo posto, fratellino».
Sasuke rimase a bocca aperta per la rivelazione del fratello, fino a quando non lo vide dissolversi lentamente.

 

Sentì delle voci concitate intorno a sé, una delle quali era quella di Sakura che gridava di non fare l’imbecille e di riprendersi. Sentiva forti colpi al petto, come se volessero sfondare la cassa toracica e strappargli il cuore, fino a quando tutto si fermò e Sasuke spalancò gli occhi onice, affannando come se fosse stato sott’acqua per tutto il tempo.

 

«Razza di idiota, ce l’hai fatta!» furono le prime parole che sentì; voltandosi alla sua destra, vide Sakura con i capelli più lunghi e il viso sudato.

 

«Ho dovuto rianimarti, altrimenti te ne saresti andato» gli spiegò.

L’Uchiha cercò di parlare, ma aveva la gola totalmente arida. Sakura gli porse un bicchiere d’acqua che bevve avido.

 

«Quanto ho dormito?» le chiese, con voce bassa e roca.

 

«Dieci mesi e mezzo. Ormai è passato un anno dalla morte di Madara».

 

Sasuke sobbalzò e si agitò cercando di alzarsi e rendendosi conto che le gambe non rispondevano. Guardò Sakura allucinato, credendo di essere paralizzato, ma la rosa lo tranquillizzò, dicendo che i muscoli si erano atrofizzati in seguito alla lunga degenza.

«Dov’è Misaki? Sta bene?».

 

«Mai stata meglio. Sasuke… lei ha partorito quasi due mesi fa, capisci? Ora è a casa con la vostra bambina. Non sa ancora che sei sveglio. È notte fonda e credo sia meglio avvisarla domani, altrimenti le prende un colpo, d’accordo?».

L’Uchiha annuì e scivolò di nuovo nel sonno, incapace di rimanere sveglio nonostante i dieci mesi passati a dormire.

**

Si risvegliò la mattina seguente all’alba. I colori chiari della nascita del sole tingevano di rosa pallido anche le bianche e sterili pareti dell’ospedale.

L’Uchiha con grande sforzo si mise seduto, aspettando con ansia l’arrivo di Misaki.

 

«Muoviti ad arrivare, stupida» disse alla stanza vuota.

 

La corvina si svegliò di scatto verso le sei, dato che la bambina doveva mangiare. Aveva una strana sensazione che le attanagliava le viscere e, una volta sfamata la piccola, decise di chiamare Sakura; si avvicinò al telefono, che prese a squillare prima che lei sollevasse la cornetta.

 

«Moshi, Moshi?» rispose, quando la voce squillante e spacca timpani di Naruto non la obbligò ad allontanare la cornetta dall’orecchio.

Riuscì a sentire semplicemente che Naruto gridava: «Il teme è sveglio, Misaki!» e abbandonò la cornetta, lasciandola penzolare nel vuoto.

La corvina aveva preso la figlia e, usando la sua velocità, era arrivata all’ospedale in pochi minuti. Ad attenderla fuori c’era Sakura.

 

«Misaki, lasciami la piccola. È ancora un po’ stordito ed è meglio se vi vede una alla volta».

La corvina annuì e, prima di darle la bambina, l’abbracciò. «Grazie per il tuo impegno, Sakura: so che è vivo grazie a te. Me lo ha detto Naruto».

 

«Ho fatto il mio dovere».

 

«Lo hai fatto anche perché è Sasuke…» le disse la corvina, sorridendole e entrando di corsa all’ospedale, dopo aver baciato lievemente sua figlia.

 

Spalancò la porta della camera di Sasuke, vedendo che era seduto su una sedia a rotelle. Gli occhi si riempirono di lacrime, tanto che l’Uchiha disse:

 

«Ora frignerai come una bambina, vero?» ricevendo un cenno d’assenso da Misaki, che gli si gettò contro, piangendo disperata sulla spalla di Sasuke, sentendo che era dimagrito, che la strinse a sé.

 

«Mi sei mancato così tanto» gli disse, baciandolo più volte e in più punti, mentre lui si godeva le attenzioni della ragazza ad occhi chiusi.

 

«Anche tu mi sei mancata, Misaki. Posso chiederti dov’è mia figlia?».

 

«È qui fuori con Sakura. Sei sicuro che reggerai?».

 

«Per chi mi hai preso, donna? Sono un Uchiha».

 

«Donna? Ti sei danneggiato il cervello mentre dormivi, idiota?» gli chiese Misaki, iniziando già a litigare con il neo ritrovato Sasuke, il quale la guardò, ghignando nel vedere che le lacrime residue la rendevano meno spaventosa: infatti, quando la corvina lo guardava male, Sasuke, anche se non lo avrebbe mai ammesso, ne era spaventato, mentre ora gli sembrava un cucciolo indifeso che alzava le barriere per evitare di essere ferito ancora.

«Avvicinati» le disse. Misaki ubbidì chinandosi verso Sasuke, il quale le bloccò il viso tra  le mani e la baciò con passione, facendole passare l’arrabbiatura e tutta la sofferenza provata in dieci lunghi mesi di attesa.

 

«Ora posso vedere mia figlia?» le chiese, ricevendo un segno di assenso.

La ragazza uscì dalla porta e rientrò con un fagotto rosa e bianco tra le braccia. Si avvicinò a Sasuke, che deglutì un paio di volte, prima di vedere il viso di sua figlia e sciogliersi come neve al sole. Le sorrise e avvicinò la mano, che sembrava enorme rispetto alla bambina, la quale afferrò l’indice di Sasuke.

 

«Ti presento il tuo papà» sussurrò Misaki, guardando Sasuke che non riusciva a togliere gli occhi dalla figlia.

 

«Come si chiama?» le chiese Sasuke, spostando lo sguardo sulla ragazza.

 

«Ti stavo aspettando, per trovarne uno insieme».

 

«E se avessi dormito per sempre?».

 

«Sapevo che saresti tornato. Non potevi lasciarmi nelle grinfie di nessun altro, vero?».

 

«Certo che no, baka. Sei mia e anche lei lo è» le disse, gonfiando le guance, rese un po’ troppo scarne dalla degenza.

 

«Certo che lo siamo, Sasuke. Sono tua per l’eternità, mentre lei lo sarà fino a che non incontrerà un ragazzo di cui si innamorerà».

 

«E io lo eliminerò» rispose serio Sasuke, facendo ridere Misaki.

 

«Avanti, scegli un nome».

 

«Minami» disse subito il ragazzo, facendo sorridere Misaki.

 

«Minami Uchiha. Mi piace» la ragazza passò il fagotto a un Sasuke spaventato: aveva il timore di farle male, dato che le sue mani erano abituate a ferire.

La bambina emise un piccolo vagito, prima di riaddormentarsi tra le braccia del padre.

 

«Ti ama già» disse Misaki «Mi somiglia in questo. Si è innamorata di te subito».

 

L’Uchiha la guardò male: «Come subito? Mi hai fatto penare per mesi, prima di ammettere che ti piacevo, e ora te ne esci con questa?».

 

«Era un segreto» gli disse, baciandogli la fronte aggrottata per il disappunto «Ora vedi di riposare. Noi torniamo a casa. Oggi inizi la riabilitazione. Lascerò Minami alla zia Hinata, almeno fa un po’ di pratica».

 

«In che senso?».

 

«Nel senso che anche Hinata è incinta. È al quinto mese ed è maschio. Magari sarà lui di cui si innamorerà Minami».

 

«Tutti tranne il figlio del dobe!» esclamò Sasuke, mentre Sakura entrava per aiutarlo a mettersi a letto.

 

«Sakura, lo affido a te. Sedalo, se necessario. Ci vediamo nel pomeriggio».

La rosa sghignazzò per la battuta della corvina, mentre Sasuke borbottava un ‘traditrice e sadica’.

**

 

Due figure femminili, una piccola e l’altra più alta, stavano chinate su una lapide.

 

«Mamma, qui c’è lo zio?».

 

«No, piccolina. Lo zio è in cielo, perché era molto buono».

 

Misaki sorrise alla figlia, presa nel guardare la foto di Itachi che era stata messa recentemente sulla lapide commemorativa.

 

«Mamma, ma lo zio era bello, vero?».

 

«Certo» rispose sicura Misaki, sentendo uno sbuffo alle sue spalle. Sasuke la guardava torvo, ogni volta che parlava di quanto Itachi fosse bello e tutte quelle parole inutili.

Vide poi sua figlia avvicinarsi in modo cospiratorio alla madre: aveva meno di un anno, ma la lingua e la sfacciataggine le aveva ereditate in pieno da Misaki, così come aveva ereditato lo sguardo raggelante del padre e la permalosità.

«Mamma, il mio papà è più bello, però» disse la bambina, convinta di aver abbassato la voce.

Sasuke però sorrise soddisfatto e disse:

 

«Sai, credo che ti meriti un gelato, Minami».

 

«Non lo voglio. Voglio i pomodori» esclamò la piccola, con il cipiglio alla Sasuke e la stessa fissa per l’ortaggio dal colore rosso.

 

«D’accordo, allora stasera farò tutto a base di pomodori» disse Misaki, alzandosi dopo aver lasciato un giglio sulla lapide di Itachi. Prese la piccola, ancora incerta sulle gambe, per mano e si allontanò, lasciando Sasuke da solo.

 

«Grazie» disse semplicemente al fratello, lasciando a sua volta un fiore rosso come lo Sharingan.

 

 

 

 

 

 

E così sono, anzi siamo, alla fine di questa storia: ancora non ci credo di averla conclusa.

Non dirò che mi è dispiaciuto mettere la spunta Sì a CONCLUSA, nella pagina della storia per indicarne lo stato! 

Mi è costata fatica finirla, devo essere sincera, e si rende palese la mia poca voglia negli ultimi capitoli che sono, come dire, meno pieni.


Purtroppo lo scrivere su Naruto mi ha stancata: il manga non mi stimola più, punto primo e, punto secondo, il fandom, e lo sappiamo tutti, è cambiato molto ultimamente. Molto più pesante e opprimente. Quando ho iniziato questa storia lo trovavo più allegro e meno pieno di serpi.

Ecco cosa mi sembra il fandom di Naruto: un covo di serpi. 

Ho visto certe recensioni da far accapponare la pelle e non intendo solo quelle negative, anche se alcuni ci danno dentro eh, ma anche quelle positive.

'bellissima continuaaaa!'

Non è una recensione. É Valentino Rossi imitato da Pintus in Colorado (spero sappiate chi intendo). 

Vabbè, questo pappone era per dirvi che una volta conclusa anche l'altra di Naruto che ho in corso, saluterò questo fandom per un po' e, lo so per certo, ci sarà qualcuno che esulterà. Ma oramai non è un mio problema.

Ringrazio le persone che mi hanno seguita e sopportata.

Tutte quelle che mi hanno recensito, mettendomi di buon umore e tutti coloro che hanno messo questa storia tra preferiti/seguite/ricordate.

Mi inchino ( o inquino come diceva Pumbaa).

Alla prossima

Elena

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