L’evoluzione dei Daleks parte 2

di KillerQueen86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L’attacco dei Daleks ***
Capitolo 2: *** L’ultimo Dalek ***
Capitolo 3: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** L’attacco dei Daleks ***


L’evoluzione dei Daleks

(parte 2)

 

Note dell’autore: Eccovi il primo capitolo dell’episodio “L’evoluzione dei Daleks part.2” della mia terza stagione con Rose.

Ringrazio ancora una volta BadWolfTimeLord per aver recensito anche la prima parte, sono contenta che ti stia piacendo anche se non è il tuo episodio preferito, spero che anche questo ti piaccia.

 

Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento

 

 

Capitolo 1

L’attacco dei Daleks

 

Corsero fuori dalle fogne, raggiungendo Hooverville, dove Solomon, come promesso aveva organizzato dei gruppetti per la guardia notturna, il Dottore senza perdere tempo si avvicinò a lui, mentre Rose, Martha e Tallulah si riscaldavano al fuoco vicino.

“Credo non esistevano più i Daleks!” esclamò Martha, verso Rose assopita nei suoi pensieri.

“Anche io lo credevo. Purtroppo è così, trovano sempre un modo per tornare.” Disse Rose, senza staccare gli occhi dal fuoco davanti a lei.

“Deve essere tremendo per lui, visto che ha perso il suo pianeta.” Continuò, Rose guardò nella direzione del suo Dottore.

“Non immagini quanto.” Le rispose ricordando la prima volta che avevano incontrato l’ultimo Dalek, al museo Van Statten, la prima volta che aveva avuto paura del suo Dottore.

Si avvicinò a lui, mentre Solomon si allontanò, gli strinse la mano, appoggiando il  mento alla spalla. Il Dottore si voltò verso di lei le cinse la vita con un braccio, stringendola a se le diede un bacio sulla fronte, con dolcezza chiudendo gli occhi. Rose rabbrividì a quel tocco, sentiva il suo bisogno di averla accanto.

“Mi dispiace.”  Le sussurrò all’ orecchio.

“Come li fermiamo Dottore?” chiese la ragazza chiudendo gli occhi.

“Non lo so, proprio non lo so.” Le disse con sincerità.

“Ma ti prometto Rose, che ce la caveremo.” Continuò rassicurandola.

“Come sempre, Dottore.” Gli rispose sorridendogli. Aveva molta fiducia in lui, sapeva bene che al momento giusto gli sarebbe venuto in mente una delle sue idee brillanti, e avrebbe risolto la situazione.

“Arrivano, arrivano.” Gridò qualcuno correndo verso il campo, i due si separarono.

“Una sentinella deve aver visto qualcosa.” Disse Solomon avvicinandosi di nuovo al Dottore.

“Li ho visti, sono mostri.” Gridò l’uomo, scatenando il panico tra la gente. Martha e Tallulah furono vicino al Dottore e Rose in un attimo.

“E’ cominciata.” Disse il Dottore stringendo la mano di Rose, mentre Frank con alcune persone armate si misero attorno a loro.

“Dobbiamo restare uniti.” Gridava Solomon come se fosse un generale, il Dottore si guardava intorno cercando di capire se c’erano anche i Daleks.

In poco tempo furono circondati dagli uomini maiali, mentre alcune persone venivano catturate.

“Andiamo via dal parco.” Suggerì Martha.

“Non possiamo sono su tutti i lati, ci hanno circondati.” Disse il Dottore.

“Siamo in trappola.” Aggiunse Tallulah terrorizzata. La gente iniziarono a sparare, sperando di poter fermare quegli essere, Rose alzò gli occhi al cielo e il sangue le si gelò nelle vene.

“Dottore.” Lo chiamò in un sussurro deglutendo lentamente, aggrappandosi alla sua giacca. L’uomo guardò nella direzione di Rose e le strinse ancora di più la mano, non appena vide un Dalek avanzare nel cielo.

“Così potremmo tenerli a bada per un po’.” Disse Martha stringendo tra le mani il ramo di un albero.

“No, Martha loro sono solo la fanteria.” Disse il Dottore guardando in cielo, seguito da tutti gli altri.

“O per la miseria.” Si lasciò sfuggire Martha.

“Adesso siamo davvero nei guai.” Aggiunse Rose.

“Che diavoleria è?” chiese Solomon guardando il Dottore.

“Un diavolo, un diavolo in cielo. Che Dio ci salvi tutti.” Disse terrorizzato un uomo.

“Ah si, adesso lo vedremo.” Urlò Frank sparando un colpo con il fucile, prima che il Dottore poté fermarlo.

“No serve a niente.” Disse il Dottore furioso, Rose fu di nuovo al suo fianco.

“Ne arrivano altri.” Disse indicando altri due Daleks, che iniziarono a sparare attorno a loro, colpendo chi era rimasta nascosto nelle capanne.

“Basta smettetela.” Urlò Rose facendosi avanti, senza che il Dottore riuscì a fermarla.

“Rose!” la chiamò avvicinandosi a lei.

“Attenzione, è stato localizzato il Dottore e la sua compagna.” Disse il Dalek davanti a loro, Martha guardò nella loro direzione.

“Lasciateli stare, non vi hanno fatto niente.” Aggiunse il Dottore.

“Voi due siete considerati i peggiori nemici dei Daleks. Per questo sarete sterminati.” Disse il Daleks puntando la sua arma contro i due. Il Dottore si mise davanti a Rose, pronti entrambi al loro destino, ma con sorpresa il Dalek non sparò.

“Io non capisco.” Disse, Rose e il Dottore si guardarono confusi.

“Questo è il Dottore, e lei ha ucciso il nostro imperatore.” Continuò a dire, come se stesse parlando con qualcun altro.

“Il mio impulso di uccidere e troppo forte.” Continuò il Daleks, mentre Rose e il Dottore erano sempre più confusi.

“Io obbedisco.” Disse infine.

“Che cosa succede?” chiese il Dottore.

“Il Dottore deve seguirmi.” Ordinò il Daleks, Rose gli strinse di più la mano e lo guardò spaventata.

“No.” Gridò Martha avvicinandosi

“Non puoi farlo.” Gli disse Rose, lui si voltò verso di lei e le prese il viso tra le mani.

“Devo farlo Rose. Sai bene che i Daleks non cambiano mai idea.” Gli disse dolcemente.

“Ti potrebbero uccidere.” Disse cercando di non piangere.

“Lo avrebbero già fatto. Devo andare.” Le disse le appoggiò un bacio sulla fronte e l’abbracciò più che poteva.

“Tornerò da te, Rose, è una promessa.” Le sussurrò nell’orecchio mentre le metteva la carta psichica nella tasca posteriore dei pantaloni.

“Cosa ne sarà di noi?” gli chiese Martha,  dividendo i due. Il Dottore guardò verso la gente che era lì attorno a loro, con la speranza di essere salvati.

“Ad una condizione, verrò con voi se non toccherete per nessun motivo, tutte le persone che sono qui. Mi avete capito?” ordinò con severità.

“Tutti gli umani saranno risparmiati, Dottore. Seguici.” Ordinò ancora. Il dottore lasciò la mano di Rose e seguì i due Daleks. Martha si avvicinò a Rose.

“Adesso cosa facciamo?” le chiese, la bionda tirò fuori la carta psichica del Dottore.

“Occupiamoci dei feriti, e dopo entreremo in azione.” Disse mostrandole soddisfatta il prezioso documento, Martha le sorrise sollevata.

 

Rose era nella tende mentre Martha curava i feriti, e Tallulah le dava una mano. Lei cercava un modo per aiutare il Dottore, le aveva lasciato la carta psichica per un motivo, e doveva capire cosa farne. Poi improvvisamente si ricordò di una cosa che disse Solomon quando erano arrivati al campo.

“Ma certo!” disse alzandosi improvvisamente attirando su di se le attenzione delle altre due.

“Cosa succede?” chiese Tallulah.

“Siamo stati così stupidi a non capirlo subito.” Disse la bionda correndo fuori seguita dalle altre.

“Cosa sta succedendo? Cos’è che hai capito?” chiese Martha. Le ragazze si avvicinarono a Frank che aveva preso il controllo della situazione.

“Frank. Ascoltami, Diagoras di cosa si occupava?” chiese la ragazza.

“Ci trovava lavoro.” Rispose il ragazzo senza capire.

“Anche per l’Empire State Building?” chiese ancora.

“Soprattutto per quello.” Le rispose ancora confuso.

“Lo sapevo. Andiamo!” Disse iniziando a correre, seguita da tutti e tre.

Di corsa arrivarono al palazzo in costruzione, grazie alla carta psichica riuscirono a passare tranquillamente.

“Ci vuoi dire cosa succede?” le chiese Martha, mentre erano dentro l’ascensore.

“Ricordi cosa ha detto Solomon, quando siamo arrivati?”chiese, ma Martha scosse la testa.

“Com’è possibile che in piena recessione i lavori dell’Empire State Building proseguivano così velocemente.” Le chiarì la bionda.

“Vuoi dire che i Daleks hanno costruito questo palazzo?” chiese incredula.

“Non credo, ma sicuramente lo stanno usando per qualcosa.” Continuò la ragazza.

“Sai è la prima volta che vedo l’Empire State Building. Non mi aspettavo fosse così” disse Martha distraendosi un attimo.

“Beh, io l’ho visto quando lo hanno inaugurato, a New, New York.” Affermò Rose, l’altra la guardò sorpresa.

“Stai scherzando, vero?” chiese.

“Secondo te?” le chiese guardandola divertita.

“E’ stato il nostro primo viaggio su New Earth.” Specificò e Martha sorrise divertita.

“Ma di che diavolo state parlando?” chiese Tallulah confusa.

“Lunga storia.” Le rispose Martha.

“Allora dove siamo diretti?” chiese invece Frank, un po’ ansioso che tutta quella storia finisse in fretta.

“In cima. Dove lo costruiscono.” Spiegò Rose.

“Aspettate, ma com’è possibile che siamo passati al controllo senza farci domande?” chiese ancora Tallulah, Rose roteo gli occhi, stufa di dover dare una spiegazione a tutto.

“Carta psichica.” Spiegò Martha indicando il documento che Rose teneva saldamente in mano.

“Fa vedere agli altri quello che vogliamo.” Continuò a spiegare.

“In base a questa siamo due ingeneri, un architetto e l’assistente personale dell’architetto.” Spiegò infine Rose.

Passò ancora un po’ di tempo prima che l’ascensore si fermò al piano voluto, uscirono di corsa arrivando nella stanza dove c’erano i progetti.

“Finalmente, non ne potevo più.” Si lamentò Rose.

“Guardate dove siamo, la cima del Mondo.” Disse Tallulah con entusiasmo notando la vista della città.

“Attenta siamo al centesimo piano.” Si raccomandò Martha.

“Ecco i progetti.” Indicò Frank, le due corsero a controllare.

“Frank per favore controlla che il piano sia al sicuro.” Disse Rose guardando i fogli, il ragazzo eseguì e si allontanò.

“Ehi guarda qui.” Disse Martha indicando un marchio rosso.

“Li hanno cambiati oggi, all’’ultimo minuto.” Specificò.

“Saranno stati i Daleks. Qualsiasi cosa hanno modificato sarà su questo.” Spiegò ancora Rose prendendo i fogli e appoggiandoli a terra.

“L’altezza di questo posto, è davvero incredibile.” Disse invece Tallulah continuando a guardare fuori, Frank ritornò nella sala in quel momento.

“Tutto tranquillo.” Disse rientrando, si avvicinò alle altre due.

“Allora, cosa stiamo cercando?” chiese chinandosi accanto a Martha.

“Ad uno dei Daleks che ci ha scortati nelle fogne, mancava un pezzo dell’armatura.” Iniziò a spiegare la bionda senza staccare gli occhi dai fogli.

“Vedete quelle barre, sono fatte di un materiale particolare, il Dottore lo chiama … Policarburo, molto resistente..” continuò a spiegare.

“Aspetta un attimo, nelle fogne hanno parlato di un conduttore di energia … Il Dalekanium.” Disse improvvisamente Martha.

“Esattamente. Qualsiasi cosa abbiano in mente, gli servirà molta energia e useranno questo palazzo per averla.” Continuò Rose, poi finalmente riuscì a trovare ciò che cercava.

“Eccolo è qui.” Disse indicando il pennone.

“Proprio sul pennone centrale.” Aggiunse Martha.

“Adesso ci tocca solo arrivarci.” Disse Rose, poi l’ascensore si aprì facendo uscire il Dottore con Laszlo.

“Laszlo!” urlò Tallulah correndogli incontro.

“Dottore!” dissero Rose e Martha all’uniscono. L’uomo per prima cosa bloccò l’ascensore per evitare che anche gli schiavi maiale li seguissero, poi si avvicinò agli altri.

“Siamo felici di rivederti.” Disse Martha.

“Si anche io, allora cosa abbiamo qui.” Disse inforcando gli occhiali.

“Guarda i Daleks hanno posizionato il Dalekanium sul pennone. Stavano pensando un modo per smontarlo.” Gli spiegò Rose.

“Oh … ti ho mai detto che sei brillante.” Le disse sorridendole.

“Non ultimamente.” Si lamentò lei, il Dottore l’abbracciò sollevandola da terra.

“Ok, Dottore mettiamoci a lavoro.” Disse la ragazza sorridendo, non che l’abbraccio le dispiaceva, anzi, ma sapeva bene che avevano un lavoro da fare.

“Giusto.” Disse correndo verso fuori seguito dalle altre due.

“Che ore sono?” chiese togliendosi gli occhiali.

“Le undici e un quarto.” Rispose Frank, confuso da tutta quella situazione.

“Mancano sei minuti, le radiazioni gamma colpiranno il Dalekanium.”  Disse il Dottore guardando in basso la città.

“Le radiazioni gamma, ma che diavolo sono?” chiese Tallulah saldamente abbracciata al suo Laszlo.

“Quant’è alto. Non ero mai salito fin qui.” Disse il Dottore in un sussurrò ricordandosi che soffriva di vertigini.

“Dobbiamo salire ancora più in alto.” Disse Rose avvicinandosi alla scala.

“Martha tu e gli altri andate via di qui. Trovate un posto dove nascondervi.” Disse il Dottore, mentre aiutava Rose a salire.

“Il teatro è vuoto possiamo andare lì” aggiunse Tallulah.

“Scordatelo non posso lasciarvi da soli.” Insistette la ragazza.

“Martha non è il momento di discutere, vai.” Le disse alzando la voce.

 “Ci rivediamo lì, su vai.” Disse il Dottore seguendo Rose.

 

Fine

I Capitolo

 

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Capitolo 2
*** L’ultimo Dalek ***


Capitolo 2

L’ultimo Dalek

 

I due raggiunsero la cima del palazzo, Rose deglutì cercando di non pensare all’aria gelida che la colpiva, il Dottore la raggiunse subito dopo. Senza perdere altro tempo, si inginocchiarono alla base del pennone, il Dottore tirò fuori il cacciavite sonico e lo posizionò sui bulloni.

“Come facciamo?” chiese Rose.

“Quando dico tira, devi tirare ok?” disse invece lui, la ragazza annuì. Il tempo stava peggiorando, iniziò a piovere, mentre diversi fulmini illuminavano le nuvole. Al Dottore scivolò il cacciavite, ma Rose riuscì a recuperarlo in tempo, si sorrisero sollevati per aver evitato il peggio.

“Ne manca solo uno, forza.” Urlò il Dottore, mentre la sua compagna teneva più fermo che poteva il cacciavite sull’ultimo bullone, ormai mancava davvero poco alle radiazioni, finalmente il Dottore riuscì a staccare l’ultimo panello.

“Allontanati, svelta.” Gli urlò buttandosi a terra. La scarica fu talmente forte da scaraventare i due ai bordi opposti della struttura, mentre il Dottore riuscì a fermarsi, Rose scivolò, aggrappandosi  alla struttura.

“Dottore!” urlò attirando su di se la sua attenzione.

“Rose!” urlò correndo da lei, le prese il braccio cercando di tenerla.

“Resisti.” Le urlò terrorizzato di poterla perderla.

“Ci sto provando.” Disse lei con fatica, mentre il braccio, con cui si teneva le faceva sempre più male.

“Non provare a mollare intesi?” le urlò. Rose sentiva che le forze le stavano venendo meno, si aggrappò più che poteva al braccio del Dottore.

“Non ce l’ha faccio più, Dottore.” Disse spaventata, ma per fortuna il Dottore riuscì a sollevarla e metterla al sicuro. I due si ritrovarono sdraiati, riprendendo il respiro, sulla piattaforma.

“Stavolta c’è mancato davvero poco.” Disse la ragazza in un sussurro poi iniziò a ridere seguita dal Dottore.

“Vieni qui.” Le disse il Dottore attirandola in un abbraccio consolatorio.

“Non l’avrei mai permesso.” Le sussurrò, appoggiandole un bacio leggero sulla fronte. Rose si strinse a lui assaporando il suo profumo.

 

 

Il Dottore e Rose corsero contro il tempo, cercavano di raggiungere Martha e gli altri, ma erano seguiti dagli schiavi maiali che erano diventati più feroci. Attraverso le fogne i due riuscirono a seminarli e raggiungere il teatro. Usciti dalla botola la sigillarono, sperando così di guadagnare del tempo.

“Tutto bene?” chiese il Dottore, la ragazza annuì cercando di riprendere fiato.

“Andiamo a cercare gli altri.” Le disse prendendole la mano e conducendola tra i vari camerini. Martha e gli altri erano in seduti in platea ad aspettarli.

“Sono qui.” Disse Frank attirando su di loro l’attenzione, Martha corse ad abbracciarli.

“Oh come sono felice di rivedervi.” Disse stringendo entrambi.

“Anche per noi lo è.” Rispose Rose sciogliendosi dall’abbraccio.

“Dove sono i cattivi?” chiese Frank.

“Li abbiamo seminati, per ora.” Disse il Dottore poco convinto.

“Che gli succede?” chiese Rose avvicinandosi a Tallulah e Laszlo.

“Non lo so, dice che sente caldo.” Rispose la donna preoccupata.

“Dottore che gli succede?” chiese Rose.

Prima che potessero rispondere vennero circondati dagli schiavi maiali.

“E adesso che facciamo?” chiese Martha guardandosi attorno, Tallulah aiutò Laszlo ad alzarsi.

“Abbiamo portato queste.”disse Frank mostrando due armi dei Daleks, il Dottore le guardò

“Siete stati davvero brillanti.” Disse sorpreso. Ci fu un esplosione sul palco, da cui emersero due Daleks e Dalek Seek incatenato, il Dottore prese la mano di Rose in automatico.

“Il Dottore e la sua compagna si presentino davanti ai Daleks.” Ordinò uno dei Daleks, l’uomo e Rose si fecero avanti senza abbandonare la mano dell’altro.

“Tu e la tua compagna morirete, Dottore. All’inizio di questa nuova era.” Disse il primo Dalek.

“Il pianeta Terra diventerà la nuova Skaro.” Concluse l’altro.

“Se non vi dispiace preferiamo questo mondo.” Disse Rose disgustata.

“Tutto ciò ch’è minimamente diverso dai Daleks verrà distrutto.” Aggiunse il Dottore.

“Quello è Dalek Seek, non vi ricordate? Com’è ridotto il Daleks più intelligente di tutti i tempi?” disse il Dottore con fervore.

“Un nuovo mondo fondato sull’odio e la morte. E’ questo quello che volete?” chiese Rose, il Dottore era un po’ sorpreso, Rose aveva fatto passi da gigante dai primi viaggi insieme, a volta per come agiva sembrava proprio lui, e questo non sapeva se era un bene o meno.

“Miei Daleks cercate di capire questo. Se scegliete la morte e la distruzione, allora la morte e la distruzione sceglierà voi.” Aggiunse Dalek Seek.

“Non è corretto. Noi  sopravviviamo sempre.” Gli rispose uno dei Daleks.

“Distruggeremo il nostro maggiore nemico e vendicheremo la morte del nostro imperatore.” Disse l’altro Dalek, entrambi puntarono la loro arma sulla coppia, il Dottore si mise davanti alla ragazza.

“Sterminare.” Disse il Dalek, ma prima che il raggio potesse raggiungere i due, Daleks Seek si mise in mezzo sacrificandosi per salvare loro. Rose si strinse al Dottore, sconvolta.

“Era il vostro leader. L’unica creatura che poteva condurvi fuori dall’oscurità e voi lo avete distrutta.” Disse il Dottore colpito dal gesto di Seek.

“Questo non è importate, adesso voi sarete Sterminati.” Disse l’altro Dalek puntandogli l’arma, ma prima che poterono sparare Frank e Laszlo intervennero utilizzando le pistole prese nell’edificio, uccidendo i due Daleks. Gli schiavi maiali spaventarti scapparono via.

“Non dovremmo preoccuparcene?” chiese Frank

“No.” Rispose semplicemente il Dottore, Rose si avvicinò a lui.

“Ne è rimasto uno solo, l’ultimo.” Disse la ragazza stringendogli la mano.

“L’ultimo Daleks.” Disse il Dottore, senza staccare gli occhi dal corpo senza vita di Dalek Seek, a cui senza dubbio doveva la vita.

 

Fine

II Capitolo

 

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Capitolo 3
*** Epilogo ***


Capitolo 3

Epilogo

 

Martha, Rose e il Dottore si ritrovarono ai piedi della Statua della Libertà a contemplare il profilo della città e a pensare ai fatti accaduti quella notte passata. Ritrovarsi di nuovo faccia a faccia con i Daleks aveva aperto vecchie ferite, la perdita del suo pianeta, la guerra del tempo, la battaglia su satellite cinque, e la battaglia di Canary Warf, tutte le persone che erano morte durante quelle battaglia, il sacrificio che Rose era stata disposta a fare per fermare i Daleks su satellite cinque.

“Mi dispiace.” disse Rose al Dottore, distraendolo dai suoi pensieri, si voltò a guardarla, sempre accanto a lui nonostante tutto, nonostante anche quella volta aveva rischiato la vita. Era accanto a lui e gli stava chiedendo scusa.

“Per cosa?” chiese non capendo.

“Che quel Dalek è scappato.” Gli disse.

“Non fa niente. Un giorno lo rincontreremo.” Disse sorridendole, poi si avviarono nuovamente al Tardis.

“Pensi che quei due se la caveranno?” chiese Martha camminando dietro di loro. Il Dottore si voltò a guardare nuovamente la città.

“In un altro posto mi sarei preoccupato. Ma New York è speciale, magica.”rispose con sincerità.

“Datemi gli affaticati, i poveri,  le masse disordinate e magari anche gli chiavi maiali dei Daleks.” Disse con ironia facendo sorridere le due ragazze.

“Il maiale e la soubrette.” Scherzò ancora Martha.

“Il maiale e la soubrette, suona come il titolo di un reality.” Scherzo Rose, ridendo insieme al Dottore, rimettendosi a camminare verso il Tardis.

“Questo dimostra che ognuno ha la sua metà.” Disse Martha seguendoli, il Dottore sorrise e guardò Rose,era lei la sua metà? Lui non ne aveva dubbi. Le prese la mano facendolo sembrare casuale.

“Si, credo proprio di si.” Disse fingendosi distratto, mentre i tre rientrarono nel Tardis.

Una volta che il Dottore portò il Tardis nel vortice del tempo, le due ragazze scomparvero dalla sala della console. Si mise seduto sul sedile e pensò a Rose e a loro due, voleva tanto poterle parlare liberamente di come si sentiva, voleva riprendere da dove Martha l’altra sera li aveva interrotti. Si alzò improvvisamente e andò verso la camera della ragazza deciso a parlarle e chiarirsi con lei. Arrivato nella camera non la vide subito, l’intera stanza era messa sotto sopra, il letto era coperto di tutti i vestiti che aveva visto addosso a Rose, guardò verso l’armadio della ragazza e lo vide più disordinato del solito. Poco dopo rientrò Rose con una cesta di biancheria.

“Ehi, ciao.” Lo salutò mentre metteva nella sua sacca i vestiti, un dubbio assalì il Dottore.

“Che sta succedendo qui?” chiese mentre la guardava fare avanti e indietro per tutta la stanza.

“Ha visto la mia felpa lilla?” gli chiese completamente assorta in quello che stava facendo.

“Quale felpa?” chiese sempre più confuso.

“L’ho indossata quando siamo andati a New New New York la prima volta.” Disse guardando anche sotto il letto, il Dottore ci pensò un attimo.

“Non la ricordo.” Le rispose.

“Com’è possibile che non la trovo più.” Disse continuando a cercare.

“Mi vuoi dire che stai facendo?” chiese ancora il Dottore.

“Sto preparando la borsa per portarla a mamma, non appena tu avrai riportato Martha a casa.” Disse.

“E quando hai deciso di andare da lei?” le chiese.

“Non possiamo non andarla a trovarla, se scopre di nuovo che siamo stati a Londra e non siamo andati da lei, possiamo rifugiarsi in qualche altra galassia, perché stai pure certo che ci troverà.” Lo minacciò mettendosi davanti a lui.

“E se andiamo in un'altra dimensione? Che ne dici? Lì non potrà mai trovarci.” Le suggerì.

“Non possiamo farlo.” Lo richiamò dolcemente, lui sbuffò leggermente. Rose gli sorrise e uscì dalla camera, lasciando il Dottore preoccupato per Jackie.

 

Fine

 

 

Revisione Agosto 2011

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