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Autore: Nemeryal
Titolo: 01x00: Where
No Man Has Gone Before
Personaggi: James Tiberius Kirk, Leonard “Bones” McCoy
Genere: Missing
Moments, Comico
Avvertimenti: One Shot, Slice of Life, Roundrobin
Musica: Star Trek XI
Original Soundtrack: Enterprising Young Men
Note: Eccolo qua, il
capitolo “pilota” che darà il via alla “Prima Stagione”![CAPITOLO MODIFICATO SECONDO LE INDICAZIONI DEI RECENSORI E DELLE INFORMAZIONI DI MEMORY ALPHA. MI SCUSO PER GLI ERRORI XD]
Dedica:
A Silentsky e a Pimplemi_chan
Ringraziamenti:
a
tutti coloro che mi hanno seguito fino a questo momento e vorranno portare
avanti con me questo insano progetto
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Where No Man Has Gone Before
-Jim, se non ti dai una calmata ti
verrà un infarto alla veneranda età di trentun anni-
James Tiberius Kirk, trentuno anni,
neo-Capitano della USS Enterprise alzò lo sguardo e sorrise in direzione di
Leonard McCoy, seduto davanti a lui.
La navetta li stava conducendo,
silenziosa, verso quella che sarebbe stata la loro casa per i successivi cinque
anni.
C’era eccitazione, ansia, paura e
amore per l’ignoto nello sguardo di Kirk e la forza di quelle emozioni era
talmente intensa da riuscire a scuotere e a condizionare anche un tipo
pragmatico come McCoy.
Entrambi sentivano già il rombare dei
motori nella mente e nell’animo, il freddo calore dell’Universo sciogliersi
dentro le vene e il pulsare delle stelle intrecciarsi al palpito del cuore.
-Sento il tuo battito cardiaco da qui-
gli spiegò il medico, inarcando il sopracciglio destro e accennando un ghigno.
-Non sapevo avessi delle orecchie da
Vulcaniano- gli rispose il neo-Capitano, beffardo –Da qui però non si direbbe-
e si sporse in avanti, per quanto permessogli dalla cintura di sicurezza.
-Ah-ah, divertente Jim- disse McCoy,
ironico –No, per fortuna le mie orecchie sono tonde come dovrebbero-
-Però con una protesti, magari..- propose
Kirk, lasciando cadere volutamente l’argomento.
-Se mai dovrò anche solo pensare ad
una ipotesi del genere, e il Cielo non voglia, tu sarai la prima cavia-
Jim scoppiò a ridere all’espressione
di finto rancore del medico e scrollò il capo.
-Ah, Bones..il tuo fine sarcasmo mi sarà utile nei prossimi cinque anni-
-Non ho ancora capito come hai fatto a
convincermi ad imbarcarmi in questa impresa folle-
-Forse perché..- fece per rispondere
il neo-Capitano, ma il medico lo interruppe
-Anzi, no! Lo so io, il perché! Perché
se non ci fossi io a farti da coscienza chissà in quale guaio finiresti per
cacciarti!-
-Grazie per la fiducia, Bones- sbuffò
Kirk, lanciandogli un’occhiata obliqua –Come se io fossi sprovvisto di buon
senso-
-Ho solo due parole per te- ribatté
McCoy -Kobayashi Maru-
-Ma, io..- cominciò Jim, poi si bloccò
e alzò le mani in segno di resa.
-Avrebbero potuto espellerti
dall’Accademia-
-Non l’hanno fatto, no?-
Fu la volta di Bones di arrendersi. Si
limitò ad uno “tsk” ben udibile e girò la testa verso la cabina di comando.
Dopo qualche istante di silenzio, con
Kirk che fissava il medico ben sapendo che sarebbe stato lui a riprendere la
parola, McCoy tornò a guardarlo.
-Così..- iniziò, titubante e ignorando
il sorrisetto soddisfatto del neo-Capitano –Alla fine hai scelto Spock come
Tenente Comandante-
Jim annuì, facendosi serio
-Aveva ottime credenziali, risultati
eccellenti all’Accademia e ha servito sotto il Capitano Pike per undici anni e..-
-..ed è tuo amico- concluse per lui il
medico.
-Gli affiderei la mia stessa vita-
confermò Kirk –E’ il più adatto a ricoprire quella carica-
-E’ un Vulcaniano-
-Anche T’Pol era di Vulcano- gli
ricordò Jim –Ma ha servito egregiamente sotto il comando di Archer e..-
-Ma come? Non siamo ancora partiti e
già ti paragoni al Capitano Archer?- lo canzonò il medico.
-Non mi sto paragonando ad Archer-
rise il neo-Capitano –Sto solo dicendo che il fatto che sia un Vulcaniano lo
rende ancor più degno di fiducia-
McCoy annuì, ma avrebbe continuato volentieri
la discussione se la voce del pilota non lo avesse interrotto proprio mentre
stava per lanciarsi in una filippica sul complicato organismo dei Vulcaniani –e su come l’organismo fosse lo specchio dell’”anima”
e della mente-.
-Capitano Kirk, siamo in dirittura
d’arrivo-
Gli occhi del neo-Capitano parvero animarsi;
all’improvviso, cominciò ad armeggiare con le cinture di sicurezza per
liberarsi dalla loro stretta soffocante.
-Jim, mio Dio, che fai?-
-Voglio vederla, Bones- rispose Kirk, euforico, alzandosi e dirigendosi
verso la cabina di pilotaggio con passo barcollante.
-Buon senso- ringhiò il medico,
slacciandosi anch’egli la cintura –Quello che gli manca è un po’ buon senso!-
***
-Capitano!- esclamò il pilota, voltandosi di
scatto e sgranando gli occhi nel vedere Jim entrare all’improvviso in cabina
–Capitano, qualcosa non va?-
Kirk scosse il capo, lo sguardo
rivolto al nero scintillante dell’Universo.
-No, tutto bene- lo tranquillizzò con
un gesto veloce della mano –Continui pure la manovra-
Il pilota annuì, sbattendo più volte
le palpebre, confuso; premette alcuni pulsanti sulla consolle e annunciò l’arrivo
della Navetta in prossimità della Base Spaziale.
-Qui Wotan1, inizio
procedura di imbarco. Ripeto, qui Wotan, inizio procedura di imbarco-
-Ricevuto, Wotan- rispose una crepitante
voce di donna –Procedura di imbarco iniziata-
All’inizio, fu solo una macchia bianca
stagliata contro il manto cupo dell’Universo, poi una forma slanciata, la
sezione circolare, le gondole, i motori ancora a riposo.
-E’ enorme- mormorò McCoy, arrivato
subito dopo Kirk con tutta l’intenzione di mettergli un po’ di buon senso, ma
rimasto suo malgrado affascinato dalla Nave.
-E’ perfetta- lo corresse il Capitano, sorridendo.
USS
Enterprise NCC – 1701.
Kirk ripeté più e più volte il nome
della Nave, della sua nuova casa, della sua vita.
Era bella.
Era sua.
-Fin dove potrà portarci?- gli chiese
Bones, la voce incrinata dal timore, dalla reverenza..
La voce del Capitano era vibrante e
sicura.
-Fin
dove nessun uomo è mai giunto prima-
1Divinità Nordica,
protettrice dei viaggiatori
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