Non Ignorarmi

di machi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Lui e Lei ***
Capitolo 3: *** Incontro Fortuito ***
Capitolo 4: *** Amy e Lucas? ***
Capitolo 5: *** Gelosia ***
Capitolo 6: *** Al Bar Levis ***
Capitolo 7: *** Ferirsi ***
Capitolo 8: *** Ferirsi (parte due) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


A lei piaceva definirsi una ragazza riservata

A lei piaceva definirsi una ragazza riservata.

Lui adorava essere definito l’”Irraggiungibile”.

Per lei lo studio era essenziale e importante.

Lui adorava il motto prima il piacere poi il dovere.

Lei purtroppo era l’unica ancora capace di resistergli

E lui?

Leggete e scopritelo!!

Non Ignorarmi...

 

 

Si trovava immerso nel buio più totale eccetto per una lieve luce proveniente dalla luna che filtrava leggermente attraverso l’unica finestra aperta.

Era sdraiato su un letto che non era il suo.

Aveva fatto sesso con una ragazza di cui non ricordava nemmeno più il nome.

Quella notte infatti era uscito con i suoi amici a una festa e a nessuno dei suoi compagni era sfuggito che quella ragazza non faceva altro che osservarlo.

Per questo lui si era fatto avanti. Voleva semplicemente svagarsi un po’…

Sapeva come muoversi.

Sapeva come guardarla.

Sapeva che cosa dirle…

Era tutto cosi dannatamente semplice

In meno di un ora quella ragazza gli aveva fatto segno di seguirla.

E lui l’aveva fatto.

L’aveva seguita al secondo piano e dopo aver chiuso la porta alle sue spalle l’aveva avvicinata al suo viso.

Non era nulla di speciale quella ragazzina, ma visto che si era presentato al suo compleanno senza alcun regalo…beh in fondo si sarebbe divertito anche lui.

E cosi era stato.

Ma non aveva intenzione di rimanere lì fino al giorno seguente.

Avrebbe potuto farsi idee sbagliate sulle sue intenzioni.

Si alzò facendo attenzione a non fare alcun rumore e dopo aver preso le sue cose aprì la porta lentamente. Doveva fare attenzione a non svegliarla o le avrebbe fatto chissà che scenata…uscì ma non prima di aver dato un occhiata al suo interno.

Dorme ancora…meno male…pensò mentre chiudeva la porta.

Giù c’erano ancora alcuni ragazzi. Tutti ubriachi ovviamente.

Scosse la testa.

La casa della festeggiata era un verso disastro.

Per fortuna non era compito suo mandare via quelle poche persone rimaste.

Si avviò verso il suo motorino nero, saltò su, e se ne andò.

Era stata una giornata come altre.

 

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Capitolo 2
*** Lui e Lei ***


A lei piaceva definirsi una ragazza riservata

 

Non Ignorarmi...

 

 

 

Lui e Lei

 

Decisamente non sopportava più quella situazione.

Non riuscire a smettere di arrossire ogni volta che la guardava, non riuscire a emettere suono quando le parlava e non riuscire nemmeno a difendersi quando la provocava era diventato frustrante.

Sapeva come metterla a disagio e non si faceva scrupoli a farlo e per questo lei lo odiava o perlomeno ci provava.

Non era sicura di poter resistere a quel fascino per un altro anno ma avrebbe dovuto farlo.

Per fortuna lei conosceva fin troppo bene i ragazzi come lui: superficiali, mascalzoni, donnaioli, eccetera, eccetera, eccetera e sapeva che non era lui il tipo di ragazzo a cui avrebbe potuto donare il suo cuore.

Donarlo a lui avrebbe voluto significare sofferenza assicurata al cento per cento, di questo ne era ben certa e lei questo non lo voleva.

 

Ma nonostante lei sapesse questo e non lo volesse non poté evitare di provare uno sgradevole fastidio allo stomaco quando una ragazzina del terzo si era avvicinata a lui.

 

Si stava infatti recando alla fermata degli autobus quando li vide e si era fermata per qualche secondo ad osservarli, ma si riscosse presto per continuare per la sua strada.

A passo spedito li sorpassò sperando in cuor suo di non essere vista perché sapeva quanto lui si divertisse con lei e non voleva che questa fosse l’ennesima occasione per farlo.

Ma purtroppo per lei lui la vide perfettamente e sorrise notando che stava praticamente correndo per evitarlo.

Decise di farle credere di essere riuscita nel suo inutile tentativo e che avrebbe attaccato quando meno se lo sarebbe aspettato.

Si fece infatti dare il numero della biondina per richiamarla e la congedò con la promessa che si sarebbe fatto sentire, dopodiché si diresse alla fermata degli autobus in sella alla sua moto.

Non aveva fatto molta strada per cui la raggiunse in pochi secondi.

Stava camminando tranquillamente lungo il vialetto e non si era nemmeno accorta di lui che le era praticamente affianco.

-posso offrirti un passaggio?

La vide sussultare al suono della sua voce.

Lo divertiva vederla in quel bizzarro imbarazzo.

-Sali?

Lei però continuava ad avanzare aumentando la sua velocità e cercando di ignorarlo per cui decise di sbarrarle il cammino come un teppista della strada.

 -che fai?

Chiese la ragazza timorosa e perplessa.

Finalmente gli aveva parlato! Per un momento aveva creduto di essere invisibile.

-ti porto a casa.

La ragazza si portò una mano al cuore. Aveva paura di quel ragazzo, non tanto perché temesse chissà che atti violenti da parte sua, ma perché aveva paura del suo sentimento nei suoi confronti…un sentimento che lei si ostinava a cacciare via, in un abisso profondo del suo essere.

Non voleva nemmeno salire su quel mezzo su cui avrebbe anche potuto perdere la vita conoscendo la velocità a cui spesso l’aveva visto correre.

-l’autobus mi porta a casa, non tu.

-ti sbagli. Oggi lo farò io.

Le passò un casco blu che si portava sempre dietro per le sue avventure notturne ma lei era ancora riluttante.

-non hai scelta.

-potrei urlare…

La guardò divertito. Sapeva che non ne sarebbe mai stata capace, era troppo timida per farlo ma apprezzò il tentativo.

E infatti due secondi dopo si stava mettendo il casco in testa con qualche difficoltà. Era incredibile quella ragazza.

L’aiutò e la vide arrossire sotto quel aggeggio ma fece finta di non averlo notato.

-dai,Sali.

Lei montò su ma cercando sempre di stare il più lontano possibile dal corpo di quel casanova. Le sue mani infatti erano appoggiate sulle sue spalle per pura precauzione.

-guarda che dovresti tenerti forte a me se non vuoi rischiare di cadere.

-è quello che sto facendo…

-io ti ho avvertita.

E partì in quarta facendole perdere subito l’equilibrio e costringendola a cingergli l’addome con tutte e due le mani.

La paura infatti era diventata più forte del pudore e aveva appoggiato la guancia sulla sua schiena. Cosi lui riuscì anche a percepire il suo seno morbido e questo tipo di contatto stranamente lo fece irrigidire.

Si sentì un idiota visto che lui doveva essere abituato a ben altro. Di ragazze ne aveva viste e “conosciute”molte, allora perché questa fastidiosa sensazione?

Prese un lungo respiro e scosse la testa come se cosi facendo avesse potuto scacciare anche quella sensazione.

Funzionò e questo gli fece credere che probabilmente era stato qualcos’altro a provocare quella sua strana reazione.

Riusciva però lo stesso a percepire anche il battito del cuore della ragazza che andava a mille.

Lei non aveva mai viaggiato a quella velocità e non era neanche mai salita su una moto.

Non a caso passarono due minuti buoni prima che la povera trovasse il coraggio di aprire gli occhi, uno alla volta.

Sentiva una certa adrenalina percorrerle lungo la schiena e sul suo viso si era disegnato un sorriso appena, appena visibile.

La sensazione che provava le piaceva e le faceva dimenticare di star viaggiando a cento all’ora appiccicata a lui…

-volta a destra!- urlò per farsi sentire dal ragazzo alla guida.

Quello ubbidì alla sua indicazione e a quelle che seguirono fino a quando non arrivarono davanti a una villetta molto graziosa.

-abiti qui?

Gli chiese infatti mentre lei scendeva il più velocemente possibile.

Sapeva infatti che se qualcuno li avesse visti per lei sarebbe stata la fine, sia perché gli era stato categoricamente proibito accettare passaggi in mezzi come moto e motorini, sia perché sapeva che la gente poteva anche pensare cose sbagliate riguardo a loro due e dirle in giro…

-si…ora puoi anche andartene.

-no, non posso.

-perché?

-il casco…

Non si era accorta di averlo ancora addosso.

Si diede della stupida mentre se lo toglieva alla svelta cercando di farsi il meno male possibile.

Quando finalmente l’impresa fu compiuta notò che il ragazzo era sceso anche lui e la guardava curioso.

Lei semplicemente gli porse l’oggetto con gli occhi bassi.

Non riusciva infatti a sostenere il suo sguardo senza fare figure imbarazzanti.

-puoi andare ora

-è una mia impressione o mi stai cacciando?

-no, ti sto chiedendo di andartene- gli occhi fissi a terra.

-e che differenza c’è?

-come lo dico io suona meglio…

Lo sentì ridere mentre si avvicinava pericolosamente a lei. Stava iniziando il suo gioco.

Sentì le sue dita sul viso e fu costretta ad alzarlo per vedere i suoi occhi verdi molto vicini ai suoi. Troppo vicini ai suoi.

Sentì anche come le accarezzava il viso, con un lentezza che la faceva tremare.

La stava tormentando.

Ecco perché il suo naturale meccanismo di autodifesa si attivò e lo spinse indietro per poter avere quella distanza di sicurezza a cui lei teneva molto.

Lui non sembrò sorpreso da quella mossa in quanto non era di certo la prima volta che lo faceva. Ed era proprio per quello che lui aveva particolare riguardo per lei. Era l’unica infatti che lo rifiutasse, anche se in un modo molto particolare, visto che era palese che non le era indifferente.

-se fai cosi difficilmente troverai un ragazzo.

Commentò mentre risaliva sulla sua fidata amica.

-se faccio cosi difficilmente diventerò una bambolina usa e getta.

Era la prima volta in assoluto che replicava a una sua provocazione dando voce al suo pensiero e forse lei per prima fu quella più sorpresa.

-credi davvero di essere diversa dalle altre ragazze?

-no, ma io non voglio essere una in più nella lunga lista di Chad Devon.

Chad la vide mentre si tormentava le mani. Era ovvio che stava facendo ricorso a tutto il coraggio che aveva in corpo per potergli parlare in quel modo, ma non fu per questo più delicato nella sua risposta.

-tu non corri quel rischio. Non essere cosi illusa.

Era stato forse troppo aspro perché gli sembrò di aver visto uno scintillio negli occhi da cerbiatta della ragazza ma non ci fece troppo caso.

Non doveva farci caso.

Lui si divertiva con lei e nient’altro.

Gli piaceva vederla in difficoltà, tutto qua.

Non voleva certamente che quel gioco diventasse come quello a cui era avvezzo, in cui la ragazza cedeva troppo facilmente alle sue parole e finiva letteralmente su un letto a sua disposizione.

No. Lui voleva continuare come in quegli anni…parlarle, sfiorarla, sentirla completamente attratta da lui ma senza che quella ceda.

-io non mi illudo. Però vorrei che tu cominciassi a ignorarmi…

-lo farò quando ti troverai un ragazzo. Trovane uno e io non ti rompo più ma fino ad allora ci vediamo domani.

E fu cosi che la lasciò in mezzo al vialetto da sola e umiliata.

 

Angolo Autrice:

 

Ebbene ecco a voi il primo capitolo di questa fic che spero sia di vostro gradimento.

Ho notato con enorme stupore che è seguita da molte di voi che spero sprechino un po’del loro tempo per un commentino che per me è davvero importante.

Ecco perché ringrazio con tutto il cuore le quattro ragazze che hanno recensito di cui due conosco già in quanto accanite lettrici della mia storia precedente XD: Se7f ed Ellie.

Ma andiamo con ordine.

 

Sciona_ciao!meno male che ti sei intrufolata nel prologo e credimi se ti dico che non mi dispiacerebbe se lo facessi anche per questo chappy! ;D. nonostante tu sia una accanita per questo tipo di storie spero comunque di poter sorprenderti nei prossimi capitoli.

 

Se7f__ciao bellissima!è proprio pensando ai tuoi poveri libri che mi sono data da fare per scrivere una nuova fic, e spero che la protagonista ti sia da esempio, a lei piace studiare hihihi!dimmi cosa ne pensi di questo chappy!

 

Ellie__oh no!!!ancora tu???credevo che finendo l’altra storia non ti avrei più avuta alle calcagna XD. No, a parte gli scherzi. Seguimi, seguimi finchè non ti stuferai e mi dirai: non ne posso più di te!!spero di poterti emozionare anche questa fic che è ancora all’inizio.

 

Elly__ciauz!!piacere di conoscerti Elly!spero che anche questo chappy sia stato di tuo gradimento e che continui a recensire esprimendo le tue sensazioni!

 

 

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Capitolo 3
*** Incontro Fortuito ***


 

Non Ignorarmi...

 

Incontro fortuito

 

Amy Watson. Perché stava ancora pensando a lei?

Forse la sua coscienza lo voleva far sentire in colpa per come l’aveva trattata?

Era da quando si era sdraiato sul suo letto a pancia in su con le mani dietro la schiena che non pensava ad altro.

Si chiedeva perché diamine gli interessava cosi tanto sapere se l’avesse ferita quando lui aveva spezzato cuori fino alla notte scorsa.

I suoi occhi verdi osservavano attentamente il soffitto della sua stanza ma in realtà sembravano persi in esso.

Chiuse gli occhi e la rivide.

Rivide i suoi occhi color caramello supplicargli di lasciarla in pace.

Li riaprì immediatamente e si alzò di scatto. Non poteva continuare a pensare a quella stupida per cui prese la sua giacca in pelle e si avviò al Reflex, un locale dove sapeva che ogni pensiero sarebbe sparito.

Si stava facendo buio ma era ancora troppo presto per andarvi.

Cosa poteva fare nel frattempo?

Si ricordò della biondina di quella mattina e la chiamò, anche se cosi facendo violava la regola numero quattro: mai chiamare l’interessata lo stesso giorno, potrebbe farsi idee sbagliate.

-pronto, chi è?

-tu chi vorresti che sia?

Probabilmente la ragazza che stava al di là del telefonino aveva riconosciuto la sua voce perché la sua diventò esultante, anche fin troppo per i suoi gusti.

-Chad, sei tu?-

-si, sono io. Hai da fare oggi?

-forse…

Fece un mezzo sorriso. Sapeva perfettamente che era una tattica femminile che lui conosceva anche fin troppo bene.

Vuole fare la preziosa pensò mentre in sella sulla moto svoltava alla sua sinistra. Non aveva voglia di giocare con quella ragazzina, se voleva poteva sfruttare quella sua prima e anche ultima occasione di uscire con lui,se no avrebbe trovato altro per bruciare le ore.

-be io sono ai giardini, se ti va possiamo trovarci lì tra dieci minuti.

-adesso?

-no, tra dieci minuti. Ce la fai?

Conosceva la risposta e infatti non tardò ad arrivare. Chiuse la chiamata e si diresse ai giardini.

Erano le sette e mezzo e lì era pieno di persone di ogni età. A volte vedeva alcuni suoi amici ma quel giorno non trovò nessuno.

Poco male, tra otto minuti sarebbe arrivata la sua compagnia di quella notte.

Scese dalla moto. Si rese conto di avere un po’di freddo. Ormai l’inverno si stava avvicinando e lui all’età di diciotto anni era ancora scapolo.

Alcuni suoi compagni avevano già una relazione stabile. Lui però no, avrebbe preferito rimanere da solo piuttosto che avere il guinzaglio al collo.

Lui odiava le donne.

Le odiava con tutto se stesso.

Per questo lui le trattava come oggetti, perché sapeva che era l’unica maniera per umiliarle e divertirsi allo stesso tempo.

Vide molte coppie quella sera, ma qualcuno attirò la sua attenzione. Una bambina dagli occhi color caramello e lunghi capelli castani.

Gli ricordava terribilmente la ragazza che aveva umiliato quel pomeriggio davanti alla propria casa.

Perfetto, era uscito per non pensare a lei ed ecco cosa ricavava.

A un certo punto la bambina, che lui pensò avesse cinque o sei anni data l’altezza, si avvicinò a lui sorridente.

-ciao

Lui guardò prima alla sua destra poi alla sua sinistra e infine dietro di lui.

No, non c’era nessuno oltre lui, quindi la piccoletta si rivolgeva a lui.

-ciao…?

-tu sei il ragazzo di mia sorella, vero?ti ho visto oggi davanti a casa nostra!

Di cosa stava parlando la piccoletta? Non ebbe il tempo di chiedere niente perché in quello stesso momento arrivò dietro di lei la sorella più grande, con le guance arrossate e il fiatone.

La riconobbe subito non ostante non l’avesse vista in faccia, dato che non appena fu arrivata davanti a lui aveva appoggiato le mani sulle ginocchia per riprendere fiato e aveva quindi il capo chino.

-mi hai quasi fatto prendere un colpo!

Disse infine non appena riuscì a parlare. L’aveva cercata dappertutto non appena si era accorta che se l’era svignata. Aveva percorso tutto il viale, era entrata nei negozi di giocattoli, in due bar vicini, nel negozio di animali…ma niente. Di lei neanche una traccia.

La bimba evidentemente aveva approfittato di un momento di distrazione per darsela letteralmente a gambe e per andare in quei dannati giardini dove lei odiava mettere piede.

Sapeva infatti che ci andavano spesso alcuni suoi compagni di classe…

Si inginocchiò per sistemare la sciarpa alla piccola che aveva assunto l’espressione tipica di chi dice: non l’ho fatto apposta.

-non farlo più.

-mi stavo annoiando con te, almeno qui c’è il tuo ragazzo che mi sembra più divertente.

Amy che si era completamente dimenticata dello sconosciuto con cui aveva trovato la sua sorellina si alzò immediatamente imbarazzata per le parole dette dalla sorellina e anche per la sua maleducazione nell’ignorare il signore che gli stava davanti.

Stava per chiedere scusa ma le parole le morirono in bocca quando vide Chad.

-ciao- disse il ragazzo non appena i loro sguardi si incrociarono.

Aveva sperato di non trovarlo ma ora lui era lì, di fronte a lei, appoggiato sulla sua moto, sereno e tranquillo mentre analizzava sia lei che la sua sorellina.

-spero che non ti abbia disturbato.

-nessun disturbo. È graziosa.

Amy prese la mano della bimba perché non potesse scappare nuovamente.

Un vento freddo in quel momento le portò i capelli sul suo volto e lei li ricacciò indietro con la mano libera. Una ciocca sottile però era rimasta incastrata tra le sue lunghe ciglia e Chad non poté evitare di pensare che fosse davvero bella con quella espressione preoccupata e imbarazza simultaneamente.

Allora si avvicinò a lei non sapendo bene nemmeno lui il perché. Si sentiva attratto da quella ragazzina e questo non gli era mai successo.

Lei avvertì nel profondo del petto un sottile pulsare che rimbombava fino alle tempie e rimase immobile.

Le dita di Chad tremavano delicatamente mentre si trattenevano troppo a lungo sulla guancia di Amy con la promessa di una fragile carezza.

-Chad, eccomi!!

Una voce estranea li riportò alla realtà.

Chad si voltò per vedere chi lo chiamasse e vide la biondina del cellulare avvicinarsi a lui con una espressione interrogativa sul viso. Capì che era perché aveva la mano ancora appoggiata sulla guancia di Amy.

Allora fece la prima cosa che gli venne in mente.

-ecco- disse liberando ad Amy gli occhi da quella ciocca rimasta incastrata. Dopodiché si avvicinò alla moto per montarci sopra e fece segno alla ragazza di fare lo stesso. Quest’ultima non se lo fece ripetere due volte e si strinse al ragazzo forse con troppa foga abbracciandolo da dietro con tutte e due le mani.

Chad era territorio suo e di nessun altro.

Il messaggio venne ben captato da Amy la quale abbassò lo sguardo e non li vide nemmeno partire. Sentì solo il saluto di Chad che le augurava una buona serata e il rombo del motore accendersi.

Per la seconda volta in quella giornata l’aveva lasciata da sola.

-perché è andato via con quella là? Tu sei più bella.

Beh, non completamente da sola…

-lo sai che tu parli troppo?

Le chiese Amy fintamente arrabbiata abbassando la testa per vederla dritta negli occhi così identici ai suoi.

-e tu troppo poco.

Erano cosi simili eppure cosi diverse. Amy pensò che probabilmente Lilly, la sua sorellina, al suo posto avrebbe affrontato Chad con quella decisione che purtroppo lei non possedeva, e si sentì davvero una stupida incapace.

Sospirò delusa di se stessa e si incamminò verso casa trascinando Lilly con se.

 

Angolino autrice:

Rieccomi qui con il secondo chappy di questa storia!!come potete notare ho aggiornato velocissima e sapete perché? Tutto merito delle vostre recensioni!!

Volevo inoltre farvi presente che, siccome so che siamo a settembre e che molti iniziano la scuola e quindi avrete sempre meno tempo per seguirmi, cercherò di aggiornare i giorni che magari voi preferireste.

Non potrò accontentarvi tutte ma perlomeno la maggior parte si.

Detto questo voglio ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa fic, coloro che l’hanno messa tra le seguite, chi tra le ricordate e chi tra le preferite, siete davvero tantissimi!! Ovviamente invito tutti voi a commentare ogni tanto!!non mi stancherò mai di dirvelo!

 

Ora passiamo alle mitiche cinque o meglio sei visto che un commento è scritto da due pazze!!

 

Se7f__ hola bellissima!!è un piacere vedere che sei stata la prima a recensire XD, ho sorriso leggendo il tuo commento. Mi sono immaginata la scena di te con questi grossi libri in mano hahaha! Ma cosa stai studiando??? Cmq spero che anche questo chappy sia stato alla altezza!

 

Sciona__ e meno male che ti ho sorpresa già con il primo chappy!!!vuol dire che non sono poi tanto prevedibile!! Spero di poterti sorprendere anche in futuro e che anche qui ci sia stato una parte che ti abbia particolarmente colpito.

 

CullenDipendent__innanzitutto grazie mille per i complimenti e spero che tu mi segua fino alla fine!!cosi potrò conoscerti meglio! Mi piace conoscere nuova gente attraverso la mia passione!

 

Xsemprenoi__ecco qui le due pazze che ho accennato prima! Vi ringrazio soprattutto perché leggendo la vostra recensione ho riso di gusto XD e si sa che ridere fa bene alla salute (l’espressione vagando come 2 anime in pena è davvero ottima!XD). ovviamente non posso che essere d’accordo con voi quando dite che lo stronzo piace a prescindere, purtroppo noi ragazze siamo masochiste!!cmq se volete sapere se il nostro Chad cambierà atteggiamento continuate a seguirmi e a recensire!!!

 

Giulla__è un piacere conoscerti giulla!!mi fa piacere che la storia ti piaccia e che ti abbia catturata!!spero che tu possa recensire anche questo chappy !!!!

 

Volevo ringraziare anche te Vale78 che continui a seguirmi anche se silenziosamente in questa fic!

 

Detto ciò mi congedo!!!!alla prossima!!!

 

 

 

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Capitolo 4
*** Amy e Lucas? ***


A lei piaceva definirsi una ragazza riservata

 

Non Ignorarmi...

 

 

 

Lucas ed Amy?

 

Voleva recuperare il copriletto, ma la sua mano cercò invano. Aprì un occhio e si grattò il mento. Chad percepì il proprio alito e si disse che alcol e sigarette erano davvero una pessima accoppiata.

Il display della sua radiosveglia segnava le sei e trenta. Di fianco a lui, il cuscino stropicciato giaceva solitario. Si alzò e si diresse verso il salottino, nudo come madre natura l’aveva fatto.

Liz, la biondina, avvolta nel copriletto, sgranocchiava una mela rossa, pescata dal cesto della frutta.

-ti ho svegliato?-chiese.

-in un certo senso, sì.

-in ogni caso mi sono presa la libertà di preparare il caffè, faccio una doccia e me ne vado-

-se non ti disturba troppo- rispose Chad- preferirei che ti facessi la doccia da te, tra poco dovrebbe arrivare mio padre…-

Liz rimase interdetta. Si diresse velocemente in camera da letto e raccolse le sue cose sparse. Si vestì in fretta, afferrò le scarpe e si avviò verso la porta di ingresso.

La testa di Chad sbucò dal bagno.

-non vuoi più il caffè?-

-no, prenderò anche quello da me, grazie per la mela!-

-non c’è di che. Se ne vuoi un’altra…-

-no, va bene cosi, ci vediamo a scuola!-

Spostò la catenella di sicurezza e girò la maniglia. Chad le si avvicinò.

-posso farti una domanda?-

-ti ascolto-

-quali sono i tuoi fiori preferiti?-

Liz si sciolse a tale domanda e l’ira che l’aveva pervasa per tutto il corpo sparì in due secondi. Gli sorrise felice e cercando di essere sensuale.

-non si chiedono queste cose all’interessata, si rovina l’atmosfera, non lo sapevi questo?-

-certo che lo so!- rispose invece Chad con l’aria di un ragazzino monello- ma non sei tu l’interessata!-

Liz girò sui tacchi e uscì dall’appartamento mentre Chad la seguiva con lo sguardo, ma lei si fermò e lui la sentì urlare dal fondo del corridoio.

-un cactus e ti ci puoi sedere sopra!-

Il ragazzo sorrise tra sé e sé. Non era affatto vero che suo padre sarebbe arrivato da li a poco, semplicemente la voleva fuori dai piedi…tutta la notte non aveva fatto altro che pensare a un’altra ragazza, a come la stava torturando con il suo atteggiamento e ai suoi occhi pieni di una amara dolcezza. A quanto pareva la sua coscienza non riusciva proprio a ignorarla. Dunque doveva fare qualcosa per non sentire più quel terribile groppo sul cuore che lo stava letteralmente mandando fuori di testa.

Non riusciva nemmeno più a fare sesso in santa pace!

Per questo aveva chiesto a Liz che fiori le piacessero. Non era abituato a fare dei regali alle ragazze, non ne aveva mai avuto bisogno, ma sapeva che i fiori piacevano a tutte quante ed  Amy non sarebbe dovuta essere di certo un’eccezione.

Amy quella mattina si incamminò come era solita verso la fermata degli autobus che si trovava a tre minuti di camminata da casa sua.

La brezza mattutina soffiò delicatamente sul suo volto rinfrescandola piacevolmente e donandole un sorriso sulle labbra.

Adorava sentire il vento sulla pelle, la rasserenava.

Peccato che la sua tranquillità fu interrotta da un rumore che la riscosse.

Sentì infatti il rimbombo di un motore affianco a lei che la fece voltare. Vide cosi una Ford nera ma non riuscì a vederne il guidatore finché quello non si decise ad abbassare il finestrino.

-hai bisogno di un passaggio?-

Lucas Werner, il capitano della squadra di calcio, secondo forse solo a Chad in fatto di ragazze, ma soprattutto suo vicino di casa le apparve davanti agli occhi.

-dici a me?- chiese lei alquanto incredula per quella proposta.

In cinque anni non le aveva mai offerto un passaggio né all’andata né tanto meno al ritorno. Si chiedeva come mai di quel cambiamento tanto repentino.

-si, Amy, dico a te- rispose lui sicuro di sé con un sorriso che avrebbe dovuto scioglierla ma che in realtà la mise solo a disagio.

-io, non ne ho bisogno, grazie.

-ma dai!non farti pregare.

-sul serio, preferisco andare col bus…-

Lucas non si stupì della sua risposta ma nemmeno ne fu scoraggiato. Conosceva Amy, come tutti a scuola, e sapeva che sarebbe stato difficile convincerla ad accettare la sua offerta visto la sua nota timidezza.

Ma sapeva altresì che la ragazza era nota anche per la sua gentilezza e ingenuità e per questo fece leva su questi due elementi.

-non credevo ti dessi fastidio…

-non è questo- intervenne subito Amy dispiaciuta per aver dato quella impressione - è solo che non…non c’è bisogno che ti disturbi.

Lucas sorrise.

-mi farebbe piacere esserti d’aiuto ogni tanto. L’altro giorno mi hai suggerito durante la verifica di matematica…mi sembra il minimo, no?

Amy si arrese e accettò suo malgrado quel invito, purtroppo non riusciva proprio a dire di no o a essere scortese con qualcuno.

Quando fu dentro la macchina cominciò a guardare le sue gambe e non spostò il suo sguardo da lì. Lucas la osservava dallo specchietto retrovisore.

Era davvero dolce quella ragazza. Molto diversa da tutte le ragazze con cui aveva avuto a che fare, le quali erano tutte uguali e tutte con poco cervello, doveva ammetterlo. Non era mai uscito con una ragazza per quello che aveva in testa ma solo per il fisico che possedeva. Tenendo in conto di questo certamente non si sarebbe mai immaginato che un giorno ci avrebbe provato proprio con la più intelligente della sua classe, che fin dalla prima lui aveva etichettato come la secchiona verginella.  Quell’anno però quella secchiona era diventata più attraente. Portava i capelli sciolti, non portava più l’apparecchio, le sue forme si erano fatte più evidenti e la sua dolcezza era diventata sensuale, e non solo ai suoi occhi.

-sei comoda?- chiese per rompere quel silenzio che inondava la macchina.

-si, la macchina è davvero bella- rispose invece lei senza alzare gli occhi.

-davvero? A me sembra che tu non abbia neanche visto dove sei seduta

Lei arrossì di colpo e questo non fece che aumentare l’interesse del ragazzo nei suoi confronti.

-sei davvero carina quando diventi rossa, lo sapevi?-

Lei non rispose ma si morse un labbro.

Lui aveva usato le stesse parole che usava Chad quando le prendeva il viso, le stesse che le facevano battere il cuore all’impazzata, le stesse che pronunciate da un altro la mettevano solo in imbarazzo.

La scuola non era lontano, e in macchina ci impiegarono davvero poco. Appena Lucas la parcheggiò Amy scese come un fulmine contenta di poter toccare terra, e di non essere più da sola con lui.

Di certo non poteva immaginare che c’erano due occhi di ghiaccio che la stavano osservando non molto lontano da dove si trovava.

Due occhi colmi di rabbia. 

Chad infatti che era appena arrivato con un fiore in mano, strinse i pugni, chiuse gli occhi, impose la calma al cuore che batteva impazzito e si diede anche dell’idiota. Buttò via quel fiore che aveva comprato per una ragazza che lui aveva creduto diversa ma che a quanto pareva era uguale al resto delle ragazze…

Si avvicinò a loro cercando sempre di recuperare e mantenere la solita area arrogante che lo caratterizzava e quando fu abbastanza vicino a loro incrociò le braccia in petto.

- credo che tu, Amy, mi abbia preso un po’troppo alla lettera ieri. Però potevi perlomeno sceglierti un ragazzo con un po’di cervello,no?

Amy, che prima era diventata un po’nervosa non appena lo aveva visto avvicinarsi si sentì ferita da quel commento poco carino e poco lusinghiero.

-che vuoi dire, Chad?- chiese Lucas ostile.

Non si sopportavano e non lo nascondevano.

-che hai poco cervello.

Lo disse come se fosse una cosa così ovvia che Lucas non poté non reagire a quella espressione che dava ai nervi. Caricò il suo pugno per farlo finire sulla guancia di Chad, ma lui fu più veloce e più agile perché lo schivò e lo colpì al labbro.

-e a quanto pare sei anche poco agile…-commentò mentre l’altro si puliva con il dorso della mano il sangue dal labbro inferiore che aveva cominciato a uscire lentamente.

Amy che era rimasta paralizzata fino a quel istante si avvicinò a Lucas preoccupata ma Chad la trascinò via prendendole il braccio con forza.

 

Scusate per l’enorme ritardo!

Purtroppo mi sono beccata un bellissimo raffreddore!!!

In ogni caso spero che questo chappy anche se non molto lungo vi abbia soddisfatto per un po’. Non riesco a davvero a credere di avere avuto delle cosi belle recensioni e non poter aggiornare subito.

Mi farò comunque perdonare con il prossimo chappy che verrà aggiornato al massimo tra due giorni! Detto questo ringrazio tantissimo tutti coloro che hanno messo questa fic tra le seguite e le preferite!grazie mille!

Sciona__hehe e cosi la biondina di fa acido??be’allora questo chappy deve essere stato sicuramente di tuo gradimento!XDper quanto riguarda la sorellina apparirà presto!XD spero che inglese ti sia andata bene!ma che anno fai??

Xsemprenoi__mi scuso davvero con voi visto che siete state le uniche ad avermi detto che potevo aggiornare tutti i giorni e io mi sono assentata per troppi giorni!scusate!!cmq  tornando alla storia come avete detto voi Chad è un vero stronzo!però è anche un grande stupido visto ciò che ha fatto oggi non credete?

Se7f__come è andata l’esame di introduzione alla critica letteraria?XD sono contenta di esserti arrivata ancora con l’altro chappy!dimmi cosa ne pensi di questo chappy e tira fuori la tua vena critica!

Vale__ciao bellissima!ebbene prestò si saprà perché il nostro Chad non sopporta le donne ma credo te lo possa anche immaginare da sola XD continua a seguirmi!!

Giulla__essi!Lilly è molto spontanea ma proprio perché è ancora una bambina!!è ancora spensierata e non si fa problemi! Vorrei poter tornare a essere bambina!!grazie per il commento!e continua a seguirmi!

Ladyhawke__hehe non ti preoccupare che Dad Snape non l’abbandono! È solo che in questi giorni la fantasia si è spostata verso il romantico ma mooooolto presto vedrai il prossimo chappy davvero lungo!tanto che ti pentirai di avermi chiesto l’aggiornamento!hehe

NeverThink__grazie ovviamente per la recensione e per i consigli che mi sono sempre utili!XD ke pekkato per la maturità ma se ti puo’consolare a me è capitata una vera stronza per italiano e latino!la volevo uccidere!!!cmq dimmi cosa ne pensi di qst chappy!!

 

 

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Capitolo 5
*** Gelosia ***


A lei piaceva definirsi una ragazza riservata

 

Non Ignorarmi...

 

 

 

Gelosia?

 

L’aveva trascinata fino in classe loro, dove ancora nessuno aveva messo piede. Amy aveva cercato di divincolarsi da quella stretta ferrea ma senza molto successo, perché Chad non aveva la minima intenzione di lasciarsela sfuggire così facilmente. Non gli importava se le faceva male, non gli importava che lei lo pregasse di lasciarla andare, né tanto meno gli importava che molti dei suoi compagni lo osservassero da lontano straniti dal suo comportamento.

Aveva fatto una scenata di cui si sarebbe parlato per tutto il giorno, ne era consapevole, ma in quel momento voleva solo parlare con Amy.

Voleva guardarla negli occhi per vedere in essi la stessa dolcezza che era abituato a vedere quando ci si immergeva dentro…

 

Quando furono arrivati in aula lui chiuse la porta con violenza, spaventando la ragazza che rabbrividì sentendo la porta sbattere contro i battenti.

-allora, che rapporto hai con quello là?- chiese finalmente Chad sedendosi su un banco vicino, senza nemmeno tentare di cambiare tono di voce.

Amy lo guardò perplessa. No, proprio non capiva il perché di quella sceneggiata.

Si sarebbe potuto pensare che fosse geloso ma lei sapeva perfettamente che quella era una opzione da scartare immediatamente.

Chad Devon non aveva mai provato amore, figuriamoci gelosia…

-nessuno.

-e tu accetti passaggi da qualcuno con cui non hai nessun tipo di rapporto?

-come ho fatto con te…

Chad fu colpito in pieno da quella risposta cosi fulminea e inaspettata.

Amy aveva a malapena sussurrato quella risposta, ma il volume della voce fu abbastanza alta da poter essere sentita dal interlocutore.

-è diverso. Io…tu mi conosci.

-conosco anche Lucas- rispose timidamente incrociando le mani dietro la schiena e muovendo il piede destro come se stesse schiacciando qualcosa per terra.

-non come conosci me!

Chad non voleva nemmeno essere paragonato a quel idiota che stava cercando di soffiargli da sotto il naso il suo passatempo preferito.

-invece si…per me voi due siete uguali. Entrambi vi divertite con le ragazze, entrambi mi chiedete aiuto quando ne avete bisogno, entrambi mi ignorate quando non vi servo più…dimmelo tu in cosa esattamente siete diversi.

Amy aveva parlato senza perdere le staffe, senza rabbia, ma con voce fredda e sul viso una espressione che non tradiva alcuna emozione.

I suoi sentimenti erano ben chiusi nel suo cuore e lei non voleva farli uscire, non era il caso. Erano troppi e troppo confusi.

Non guardava nemmeno in faccia il ragazzo che le era davanti, non ne aveva il coraggio e nemmeno voglia. Lui invece si. Lui voleva vedere quei due lumi così splendidi e così abbaglianti.

-quindi adesso esci con lui?- chiese lui senza replicare anche se, e gli doleva ammetterlo, quelle parole lo avevano trafitto da una parte all’altra.

Amy non aveva mai mentito a nessuno. Non era da lei. Ma quella volta fu diverso, quella volta lei non solo voleva mentire con tutta sé stessa, ma desiderava ardentemente che quella bugia fosse vera.

Cosi finalmente Chad avrebbe smesso di cercarla, di innamorarla, di illuderla per poi farla cadere dal cielo all’inferno in due secondi.

-s…si.

Chad a quella risposta si alzò di colpo dal banco facendo cadere la sedia che era sotto i suoi piedi. Se ciò che lei aveva detto era vero allora lui aveva perso contro un vero idiota. Un idiota che nemmeno meritava di essere guardato da una come Amy…no, lui questo non poteva accettarlo. Era fuori questione.

-lascialo.

-cosa?

-lascialo. Non fa per te.

Amy inspirò profondamente prima di prendere la parola. Avvertiva tutta l’ira di Chad che a suo parere era dato solamente dal suo orgoglio ferito. Sapeva che per lui non era altro che una bambolina con cui giocare di tanto in tanto e che proprio come un bambino non voleva condividere il suo giocattolo.

-No, avevi promesso di lasciarmi in pace se avessi trovato un ragazzo. Mantieni la tua promessa, ora.

Sul volto del ragazzo apparve una espressione sdegnata, irritata, corrucciata…per poi passare in un lampo alla tranquillità assoluta ma poco credibile.

-okay. Hai ragione. Non ti darò più fastidio…

Si era veramente arreso o la stava semplicemente ingannando?come poteva fare per capirlo?non c’era modo di saperlo, poteva solo fidarsi e aspettare…

In quel momento entrò Lucas, ignorò completamente Chad per andare immediatamente dalla ragazza e appoggiare le mani sulle sue spalle.

-tutto bene?-

-si, tranquillo.

-sicura?- chiese di nuovo, stavolta guardando Chad minaccioso.

-si. Il tuo labbro?- disse invece lei facendolo voltare dolcemente verso di lei con le sue mani che a Lucas sembrarono soavi e delicate.

Quel contatto gli aveva fatto dimenticare della presenza del suo rivale per posare lo sguardo solo su di lei. La vide con la fronte corrucciata che cercava di capire se il labbro fosse a posto oppure no e poi la vide sorridergli gentilmente. Possibile che riuscisse cosi facilmente a svuotargli la testa?come faceva?

-credo sia a posto- disse poi la ragazza ritirando le mani dal suo viso.

 

Chad era rimasto a guardarli senza perdere nemmeno un movimento o una parola e strinse i denti. Si sarebbe scaraventato nuovamente contro Lucas ma si trattenne dal farlo. Non c’erano motivi per farlo…Amy non era niente per lui.

Amy non era mai stata niente per lui, e di certo non lo sarebbe mai stata.

Ma allora perché non riusciva a non fulminarli con lo sguardo?

Tsk! Qui la sua coscienza c’entrava ben poco e questo non lo sollevò di certo. C’era qualcos’altro che non riusciva proprio a identificare. Era la prima volta che sentiva quella voglia di vomitare insulti e pugni e non solo a Lucas ma anche a sé stesso.

 

Durante le lezioni e con il passare delle ore quella strana sensazione andava dissipandosi e Chad ne approfittò per dare un appuntamento a Roberta, la sua compagna di classe, di banco e di sesso. Era l’unica ragazza con cui era andato a letto più di due volte sia perché lei ci sapeva fare, sia perché non pretendeva nulla da lui, cosi come lui non pretendeva niente da lei, anche se Chad sapeva benissimo che in quel periodo la ragazza era occupata con uno di un altro liceo.

Ma tanto lui adorava quel motto…occhio che non vede, cuor che non sente!

 

Poi ci fu la lezione di matematica, in cui lui, per farla breve, faceva schifo.

Se era riuscito a passare tutti quegli anni senza essere bocciato per matematica era solo perché copiava bellamente da Amy…ma quell’anno c’era di mezzo la maturità e tutti i professori raccomandavano più attenzione e più responsabilità a casa. Quell’anno, dicevano, sarebbe stato il più duro perché non dovevano solo preoccuparsi dello studio di ogni singola materia ma anche perché dovevano preparare una tesina completamente da soli.

Per uno strano motivo tutti i professori quando avevano affrontato questo tipo di discorso avevano puntato i loro occhi su di lui…Chad Devon.

Ammetteva che non era mai stato un genio a scuola, ma era sempre riuscito a passare l’anno senza debiti. Non poteva credere che i suoi professori temessero per una sua bocciatura, c’erano casi più disperati del suo.

Ma a quanto sembrava il prof di matematica non la pensava esattamente come lui e infatti:

-credo, che sia opportuno che tu, Devon, cominci a prendere ripetizioni- aveva detto sistemandosi gli occhiali sul naso.

-io?- chiese invece incredulo il diretto interessato segnalandosi con l’indice.

-si, tu. Hai sempre rischiato nella mia materia, che poi, nel caso ti fosse sfuggito, è la materia di indirizzo di questo liceo, che difatti si chiama Liceo Scientifico.

Alcuni suoi compagni avevano riso sotto i baffi gli altri gli avevano semplicemente riso in faccia. Inutile dire che questi ultimi si guadagnarono un occhiataccia da parte sua.

-ma prof, le ripetizioni costano una cifra…

-vorrà dire che spenderai meno per le discoteche e un po’ di più per lo studio. E ora se non  ti dispiace vorrei iniziare la lezione.

Chad lo insultò tra i denti.

Fare ripetizioni, e con quale tempo? Lui di certo non ne aveva molto e nemmeno aveva molta voglia di studiare di più…ma forse quella poteva essere una occasione. Un opportunità per riprendersi ciò che era suo…No, effettivamente non era una cattiva idea quella di impegnarsi a fondo in matematica. Sorrise e guardò la ragazza che stava invadendo i suoi pensieri.

Amy infatti era la ragazza più intelligente che avesse mai conosciuto…anche se le ragazze che lui era solito frequentare non contavano poi tanto.

Chad cominciò a osservarla meglio.

Riusciva a vederla solo di profilo ma notò lo stesso la sua fronte corrucciata mentre guardava la lavagna, la sua strana mania di giocherellare con la matita tra le dita, il suo viso illuminarsi non appena capiva alcuni passaggi…

Mentre osservava questi particolari sentì una stretta allo stomaco.

Che cos’era?!perchè si sentiva cosi?

Non ne aveva la più pallida idea, e forse inconsciamente non voleva nemmeno saperlo.

 

 

Angolo autrice

 

Prima di tutto voglio ringraziare tutti coloro che stanno seguendo questa storia in completo silenzio, ma voglio anche ricordare che nessuno vi uccide se lasciate un commentino, quindi non abbiate paura a esprimervi!

Ora voglio ovviamente applaudire a tutte voi che avete recensito una per una ovviamente!!!XD

 

Xsemprenoi__ebbene sono guarita!ecco perché riuscirò ad aggiornare sempre molto presto!!anche io fino ad ottobre posso dire di essere una scazzattrice professionista hehe!!,,,per quanto riguarda la storia, ebbene si, Chad non puo’mica smettere di essere un don giovanni, se vuole sesso vuole sesso!pensa di potersi dimenticare Amy ma col cavolO!!lo voglio ovviamente far soffrire!!!non so ancora come ma vabbe’sono particolari. Grazie davvero per continuare a recensire e regalarmi sempre delle belle risate!>.<

 

Se7f__ciao bella!!!vedrai ke il prox esame lo farai meglio se apri il libro e lo leggessi con la stessa attenzione con cui leggi le fanfic!hehe cmq cm hai potuto constatare Amy si fa trascinare però sa dire la sua anche se molto timidamente. Hehe un passo alla volta, non puo’cambiare repentinamente!stammi bene e studia”.

 

Droco__Hermione__ma benvenuta nel mio mondo!grazie per aver lasciato il tuo commento che mi ha fatto davvero piacere!!spero potrai recensire anche questo chappy!!

 

Eckly__ciao!quando ho letto l’inizio del tuo commento mi sono un po’spaventata,,,voglio dire, scavarmi la fossa da sola?!oh God!!meno male che la storia cmq ti piaccia anche se di qst genere ne hai letti parecchi, io al contrario devo dire che ne ho letti poki hehe. Spero cmq di riuscire a sorprendere anche in questo genere di storia!!infatti nella mia Non Ignorarmi ho addirittura fatto in modo che i due protagonisti, dopo averli fatti soffrire, si lascino!hehe. cmq grazie per essere passata!

 

Sachan__ma ciao!!!piacere di fare la tua conoscenza e soprattutto felice che tu abbia letto la storia tutta di un fiato!!!spero che anke questo chappy sia stato gradito!!!XD in caso contrario dillo senza tanti preamboli, tanto il peggio che puo’succedere è che mi demoralizzi e non aggiorni più, ma questa non è una minaccia hehe!!

 

Sciona__una maturanda!!!io l’ho già fatto quest’anno la maturità hehehe ho già dato!!!e per di più anke io ho fatto lo scientifico anke se ora odio la mate!!!per quanto riguardo la story, ebbene la storia dei fiori è piaciuta anke a me!ma anke la battutina finale sul cactusXD. Lucas è un personaggio in più ke mi fa piacere ti abbia scombussolato!!!cmq sia in bocca al lupo per l’esame!

 

Giulla__ciao!certo che sei proprio dolce sai?vedi soprattutto i lati buoni di Chad e tralasci la sua stronzaggine!!e invece Lucas ke è un po’più gentile già lo odi hehehe qua c’è qualcosa che non va!cmq grazie x la recensione!!!commenta anke qst mi rakkomando!hehe

 

Vale__hola!ebbene si, sei ripetitiva ma tranquilla che per quanto mi riguarda non mi dà fastidio, quindi continua pure con gli elogi che non fanno altro che spronarmi!!!hehehe adesso però non devo montarmi la testa!!!prossimamente su questi teleschermi sapremmo finalmente perkè qst ostilità verso noi povere donne!!don’t worry!!alla prox!!

 

Alexis__per caso con la tua recensione mi hai voluto dire che avevi letto ma non avevi recensito????!!guarda sei perdonata solo perché sei tu, e perché sto seguendo la tua fic!e cosi ti vedi un po’ in AmY?effettivamente leggendo la tua fic mi sono accorta che sei una romanticona!!grazie per essere passata cmq!!!

 

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Capitolo 6
*** Al Bar Levis ***


Non ignorarmi

Al bar Levis

 

 Disteso sul letto, Chad guardava il piccolo schermo del suo cellulare lampeggiare freneticamente. Chiuse il libro di matematica e lo appoggiò accanto a sé, poco soddisfatto. Era la terza volta che rileggeva la stessa storia ma non c’era niente da fare, la matematica non era per lui.

 

Guardò la sua sveglia, si stiracchiò e si alzò.

-su, alzati e cammina- si disse allegro. Di fronte allo specchio dell’armadio si sistemò i capelli e il maglione, afferrò il cellulare dal letto e lo mise in tasca. Non aveva ancora smesso di vibrare ma non gli importava per ora. Richiuse con un piede la porta della sua stanza e si diresse verso l’uscita della sua piccola dimora.

 

Quella sera sarebbe andato al bar Levis per dimenticare quella pessima giornata e magari cercare di migliorarla.

 

Fuori era già buio. La foschia aveva coperto tutto il piano stradale, solamente la sommità dei piloni riusciva a superare la spessa coltre.

A causa della scarsa visibilità Chad impiegò più del solito per arrivare dove tutti gli alunni della sua scuola si davano appuntamento per proteggersi dai venti freddi.

 

Una volta arrivato al Levis notò che era già strapieno. Certo, c’era ben poco di cui stupirsi. I suoi amici erano seduti in fondo alla sala e lui li raggiunse, ignaro di ciò che sarebbe accaduto a momenti.

 

Maria, la cameriera con i capelli corti, una figurina sottile dentro una camicetta a quadretti teneva miracolosamente in equilibrio un vassoio pieno di bottiglie. Con il blocco delle ordinazioni nel grembiule andava e veniva dalla cucina al banco, dal bar ai tavolini e dalla sala allo sportello della lavapiatti.

La porta si aprì, Maria conosce bene chi sta entrando e l’accoglie con un sorriso.

-Lucas!!tavolo 10!Sbrigati, mancava solo che mi sedessi sopra per tenertelo, vi porto subito un po’di caffè.

 

Lucas era appena arrivato ma non era da solo. Si era presentato in compagnia di una Amy imbarazzata e a disagio. Quel posto non era adatto a lei ma Lucas aveva insistito cosi tanto nel portarla che si era dovuta arrendere a tanta ostinazione.

I due andarono a sedersi dove li era stato ordinato mentre Lucas continuava a rassicurare la ragazza.

-è un bel posto non trovi?- chiese il ragazzo sorridendo a fatica.

Il dolore di quel pugno non era ancora sparito del tutto ma cercava comunque di non darlo a vedere. Sarebbe stato troppo poco virile fare il contrario.

-si, è vero…

Solo che non era per niente a suo agio lì. Sapeva infatti che quello era il posto preferito di Chad e sapeva che aveva il 99 per cento delle probabilità di trovarselo davanti.

 

Chad che fino a quel momento era rimasto immobile si congedò dai suoi amici con poco garbo per fermarsi all’altezza del tavolo di quello stronzo.

Lucas sospirò prima di alzarsi per affrontare la sua nemesi e, chissà, magari anche per contraccambiare il piccolo presente che gli aveva lasciato sul labbro.

 

-che ci fai qui?-

-anche se ti risulterà difficile crederci sono venuto a prendermi qualcosa da bere-

-tu stai zitto. Non parlo con te. Allora Amy. Rispondimi. Cosa ci fai qui insieme a questa bestia?-

Dire che era irato sarebbe un eufemismo. Amy alzò lo sguardo per osservarlo meglio anche se ciò non cambiava il fatto che non sapeva cosa rispondere. Pensava solamente che lei non sarebbe dovuta venire. Che lei non sarebbe dovuta essere li.

Strinse i pugni per farsi forza da sola.

-che ti importa? Questo è un luogo pubblico-

Lucas fu fiero di quella risposta.

-l’hai sentita ? Ora puoi anche andartene. Nessuno qui sentirà la tua mancanza.

Chad ignorò completamente il commento di quello che lui considerava come terzo incomodo e cercò di calmarsi prima di rivolgersi ancora alla ragazza.

-non è il posto per te-

Ed era vero.

In quel bar si andava solo per due motivi: bere e scopare. Chad lo sapeva bene. Lui e Lucas sguazzavano dentro questo stile di vita da anni e lui non voleva che Amy diventasse la bambolina di Lucas. Non l’avrebbe permesso.

-vai via, per favore, Chad. Ricorda la tua promessa.

Tsk!al diavolo la promessa.

Non era mai stato il tipo di ragazzo che teneva fede alla parola data e non era mai stato cosi fiero di questo suo difetto.

-ti accompagno a casa. Alzati e andiamo.

Amy fece fatica a credere alle sue orecchie e l’atmosfera che regnava in quel momento era decisamente tetra. Non voleva essere la causa di un'altra rissa tra quei due, ecco perché decise di alzarsi, prendere le sue cose e di stringere la mano di Lucas.

-andiamo via, Lucas. Ti prego.

-come vuoi Amy.

Lucas sorrise soddisfatto mentre accompagnava la ragazza fuori dal bar. I due non fecero in tempo ad allontanarsi che Chad esasperato prese la mano di Amy per avvicinarla a lui.

-tu devi venire con me.

-lasciala andare Chad!!

-Amy…devo parlarti…..- i suoi occhi verdi la stavano fulminando e lei non riusciva a staccargli gli occhi di dosso – per favore…-

Aveva detto per favore…Amy rimase colpita, ma non quanto Chad stesso che allontanò subito il viso dal suo.

-okay-

-ma, Amy…-Lucas non riusciva a credere alle sue orecchie.

-perdonami Lucas. Ma se vorrai domani sarebbe una splendida giornata per uscire ancora.

Era impossibile arrabbiarsi con quella dolce ragazza.

-come vuoi…ma se ti dà problemi sai qual è il mio numero-

Lucas e Chad non smettevano di guardarsi in cagnesco fino a quando Lucas non decise di andare via e di raggiungere il parcheggio della sua macchina.

Sperava vivamente che quel deficiente non la ipnotizzasse come faceva con tutte le altre ragazzine.

Una ragazza come Amy era un tesoro troppo prezioso perché potesse essere custodito da Chad Devon e questo era un dato di fatto.

 

-allora, cosa vuoi dirmi esattamente.

Chad sentì solo una sirena risalire lungo la Heming street prima di cacciare le mani in tasca e contrarre le spalle.

Ora che erano rimasti da soli onestamente non sapeva esattamente cosa dirle.

-mi hai stufato Chad.ti comporti come se ti importassi, ma lo sappiamo entrambi che non è cosi. allora perché ti ostini a fare queste scenate?

-lui vuole solo portarti a letto! Te l’ho detto che non fa per te.

I suoi occhi verdi non avevano il coraggio di guardarla. Aveva paura. Lui aveva paura di quello che provava. Dei suoi sentimenti.

Ora finalmente l’aveva capito.

Quando l’aveva vista insieme a quel verme, l’aveva capito. Ma non voleva assolutamente ammetterlo.

-e allora?- urlò lei furiosa- è la mia vita.

-non puoi davvero amare uno come lui, Amy-

Un sorriso amaro comparve sulle labbra della ragazza.

Purtroppo Chad si sbagliava di grosso.

Lei amava davvero uno come lui.

Uno come Chad Devon.

 

 

 

Prima di tutto vorrei scusarmi con tutte voi care lettrici!!!so di essere in enorme ritardo con l’aggiornamento. Ma prometto di non lasciare più cosi questa storia.

Grazie a tutti voi per seguire questa storia.

So che come capitolo non è lunghissimo ma è cosi semplicemente perché aggiornerò frequentemente, quindi tranquille!!

La vostra Machi!^-^

 

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Capitolo 7
*** Ferirsi ***


Non ignorarmi

 

Ferirsi

 

Non voleva che la serata finisse cosi…era diventato tutto cosi complicato.

Non provare niente per nessuno era sempre stata una sua caratteristica, ed era cosi strano ora per lui ammettere di desiderare ardentemente qualcuno.

Voleva vederla, sentirla, parlare!

Ma allo stesso modo voleva reprimere con tutte le sue forze quella sensazione.

 

Amy per quella sera e per tutto il giorno successivo non aveva fatto altro che pensare e pensare e pensare senza ricavare un accidente.

Conosceva Chad, lo conosceva fin troppo bene.

Non era interessato a lei, no… Lui aveva solo paura di perdere il suo passatempo preferito, di questo ne era più che certa.

Non c’erano dubbi che doveva dimenticarlo! Ma come poteva farlo se ogni volta che ci provava lui appariva dal nulla come se niente fosse?

Quel weekend trascorse troppo in fretta per i suoi gusti. Non era pronta per rivedere Chad, figuriamoci per tenergli testa.

E poi c’era Lucas…non l’aveva più richiamata. Forse aveva capito che lei non era poi cosi speciale da dover sopportare tutte quelle scenate di Chad.

 

-che ho fatto di male per conoscerti, Chad?- si chiese infine la ragazza prendendo il suo cappotto dall’appendiabiti e chiudendo piano la porta di casa.

 

Si sorprese nel vedere un Lucas appoggiato alla sua Ford davanti a casa sua.

Stava forse avendo delle illusioni? Il freddo poteva giocare brutti scherzi…ma non era questo il caso.

-..Lucas.. -

Lucas vedendola cosi attonita le regalò un sorriso che voleva essere rassicurante e si limitò ad aprirle la portiera.

Una volta che entrambi furono al riparo dagli assalti gelidi del vento, Lucas mise in marcia la macchina con decisione.

Era la prima volta che si trovava in una situazione cosi assurda. Per la prima volta infatti stava corteggiando una ragazza, anche dopo che lei l’aveva lasciato andare per parlare con un altro.

Era ovvio che si stava rincoglionendo alla grande!

 

-grazie del passaggio. Davvero – disse Amy finalmente, rompendo il silenzio che si era impadronito di quella macchina.

-stai bene?- domandò Lucas.

Lei esitò.

-tu?-

Lucas esitò a sua volta. Poi la scrutò e sospirò.

 

Il tempo fuori sembrava voler peggiorare, era in arrivo un bel acquazzone e loro guardavano dritti davanti a sé imbarazzati fino a che lui non parcheggiò.

-ti piace Chad, non è vero?

La domanda fu inaspettata e tagliente come il fulmine che apparve in quel istante nel cielo.

-…credo che tu sappia la risposta…

-si, è vero- sussurrò amaramente- allora dimmi una cosa, pensi che io abbia qualche possibilità con te?

Amy approfittò del fatto che non stesse guidando per prendergli la mano e dirgli dolcemente:

-spero che un giorno mi chiami. Cosi mi chiederai come sto e, dopo aver parlato del più e del meno, mi chiederai un appuntamento. Allora io ti dirò che devo studiare e che sono occupata, quindi mi proporrai un altro momento e io ti dirò che va bene perché avrò appena annullato qualcosa -

Un lampo oscurò il cielo ormai diventato nero. Sulla strada il vento soffiava a raffiche. Sembrava che stesse per arrivare una tempesta.

-questo però solo se crederai che possa nascere qualcosa di serio- aggiunse Amy abbassando lo sguardo.

Siccome poi sentì la timidezza appropriarsi di lei fece per scendere dalla Ford ma Lucas prontamente la fermò per una mano.

 

-come stai?- le chiese d’un tratto.

Amy alzò gli occhi stupita.

-..bene…perché?- domandò poi speranzosa.

-perché avrei voluto invitarti per fare qualcosa questo pomeriggio…ma tu non sei libera, devi studiare, sei una ragazza molto occupata. Forse potresti vedermi questa sera a cena?-

Amy sorrise.

-per questa sera avrei un impegno, ma credo di poterlo annullare.

 

Forse Lucas poteva aiutarla.

Dimenticare Chad infatti non sarebbe stato facile, soprattutto visto che lui sembrava deciso a continuarla a turbare con il suo comportamento poco maturo.

Prima di entrare in classe sperò con tutto il cuore che non ci fosse.

Fu invano.

Lui, Chad, era già li. Seduto vicino alla finestra.

Era tutto bagnato. I suoi capelli arruffati facevano ancora colare qualche goccia sul suo viso. La maglietta aderiva perfettamente ai suoi muscoli. Non tremava nemmeno. Era cosi terribilmente bello da guardare che Amy pensò di commettere peccato osando tanto.

Si portò una mano al cuore, quasi cercando di sentire se battesse ancora.

 

Chad, sorridendo, aveva incrociato le braccia appoggiandosi allo schienale della sua sedia.

-ecco la nuova ragazza del giorno di Lucas!- la sbeffeggiò lui squadrandola da capo a piedi.

-sono sicuro che ama te, e non le tue gambe, il suo seno o il tuo corpo- aggiunse poi malignamente.

Voleva ferirla.

L’aveva vista scendere dall’auto di quel idiota nonostante lui le avesse detto di non uscire con quello li.

Li aveva visti mentre si erano tenuti per mano…e questo l’aveva fatto sentire qualcosa di pesante nel petto, proprio dove si trovava il cuore.

-smettila, Chad- fu l’unica cosa che poté dire Amy andando a prendere posto lontano da lui.

-di certo pensi che tu sarai diversa da tutte le altre ragazze con cui è stato…non è vero?

-per favore, basta.

-scommetto che ti ha invitata a cena…un consiglio. Metti della biancheria sexy, che questa notte sarai sua. E sarai sua finché lui non si stuferà, il che significa che durerai solo una o due settimane…

Amy si morse il labbro inferiore.

-…credevo fossi diversa, ma mi sbagliavo…

Amy strinse i pugni e gli occhi.

-evidentemente ti avevo sopravvalutata, non sei intelligente come pensavo. Anche tu sei solo una misera puttana come le altre.

Uno schiaffo.

Ecco cosa sentì Chad subito dopo.

Appoggiò la sua mano sulla guancia arrossata e ardente.

Nonostante la sua figura sottile Amy gli aveva sistemato uno schiaffo davvero potente.

La vide davanti a lui mentre si massaggiava la mano dolorante.

-la verità fa male, Amy?- chiese arrogante.

-si, Chad. Fa male. E’ vero che mi hai sopravvalutata, ma non per quello che hai detto tu...ma perché se fossi stata cosi intelligente come pensavi, non mi sarei innamorata di te quattro anni fa…

 

Ecco.

L’aveva detto.

Prese la sua roba e fece per andarsene. Non era in grado di seguire le lezioni quel giorno. Era troppo stanca.

Stava per andarsene ma Chad le si impose davanti impedendole di andare oltre.

Le sollevò dolcemente il mento con la punta di un dito e si immerse nei suoi occhi color caramello. Erano cosi tristi e insieme cosi sorpresi. Per lui erano una calamita troppo potente per resistervi.

Con l’altra mano le accarezzò delicatamente il viso.

Era da un po’ di tempo che moriva dalla voglia di farlo.

Di sfiorarla, di guardarla, di rendere le sue labbra e il suo corpo il suo sacro tempio.

Si avvicinò al suo viso lentamente.

-…non farlo…ti prego…non farlo- fu tutto ciò che riuscì a mormorare Amy paralizzata dal suo tocco.

Non c’era niente da fare. Sarebbe sempre stata il suo burattino. Ora più che mai ne era consapevole.

Non sarebbe mai riuscita a liberarsi da quelle catene che sentiva ogni volta che lui la accarezzava.

Chiuse gli occhi e sentì un continuo pulsare dal profondo del suo cuore che rimbombava fino alle tempie.

Si aspettava che da un momento all’altro lui la baciasse. Ma aspettò invano.

Non arrivò niente…percepì come Chad smetteva di sfiorarla prima di aprire gli occhi per poi vederlo andare fuori.

L’aveva abbandonata li, senza dire niente, come faceva sempre…e come sempre lei ci era caduta come una mera idiota.

Basta. Non poteva andare avanti cosi.

Aveva deciso.

Chad sarebbe dovuto uscire dalla sua vita...

 

Peccato però che Chad ne avrebbe ancora fatto parte per un bel po’…

 

Angolino autrice:

Come sempre voglio ringraziare tutti voi che seguite questa fic, siete davvero in tanti!!!ma specialmente voglio ringraziare chi recensisce perché spreca due minuti del suo tempo per sostenere una povera ragazza che senza i vostri commenti non va avanti!!!

Voglio solo avvertire che vado in montagna fino a mercoledì quindi non aggiornerò prestissimo!!a meno che non ci siano tante richieste ecco!hahahaha ci vediamo ragazze!!

A presto!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Ferirsi (parte due) ***


Non ignorarmi

 

Ferirsi

 

Dannazione!

Si stava facendo trasportare troppo facilmente da quel torrente di sentimenti per Amy.

Da quel suo sguardo angelico. Da quei bellissimi capelli dorati. Da quelle labbra rosee e ancora vergini.

Ecco!ci stava ricadendo. Stava ancora pensando a lei in un modo ossessivo.

 

Chad era fuggito in bagno in fretta e furia. Aveva paura di quello che provava.

Si, era paura…paura di essere ferito.

Come era successo a suo padre che dopo aver donato incondizionatamente il suo cuore alla donna che credeva speciale, quella lo lasciò. Lo abbandonò con un bambino che a malapena camminava.

Un bambino che crebbe senza un amore materno, e senza l’amore di un padre.

Perché suo padre non era stato più lui senza lei, si era infatti tuffato nel lavoro e si era praticamente dimenticato di avere un figlio, un figlio che aveva ancora bisogno di lui.

 

Era cresciuto da solo.

E più cresceva più capiva quanto le ragazze fossero lascive e indegne di essere trattate con gentilezza.

Vedeva, appunto, come quelle erano infelici stando con dei ragazzi che avrebbero fatto di tutto pur di renderle felici.

E vedeva come invece morissero dalla voglia di stare con lui, che le usava come se fossero bamboline da due soldi.

 

Si era ripromesso di non commettere lo stesso sbaglio di suo padre.

Lo aveva giurato!

Ma poi conobbe Amy…la dolcezza fatta persona. La ingenuità incarnata. La sensualità divina.

 

Si stava innamorando di lei…forse era già innamorato di lei!

Si guardò allo specchio e vide il ragazzo che mai avrebbe voluto vedere riflesso.

Un debole.

Un misero ragazzo debole.

 

Non rientrò più in aula.

Per dirla tutta non andò più a scuola per tre giorni.

Per Amy fu un sollievo e allo stesso tempo una umiliazione in più.

Si sentiva infatti umiliata perché lui aveva fatto il suo gioco con lei. L’aveva innamorata e quando gliel’aveva confessato lui se n’era andato senza dirle niente.

 

Per Chad quei tre giorni invece furono tre giorni immersi nella  irrequietezza e ansietà.

Ma questi due stati d’animi furono subito sostituiti da una smisurata  angoscia quando rispondendo al telefono di casa, gli fu comunicato dal preside stesso che questa sua mancanza di impegno e collaborazione con il professore di matematica e il liceo stesso, sarebbero stati motivi per prendere delle misure al riguardo.

Non voleva andare a scuola. Benissimo. La scuola sarebbe andato da lui. Nel senso che avrebbe avuto un tutor incaricato di metterlo alla pari con il programma di matematica e non solo. La sua media era scesa praticamente in tutte le discipline tranne che in educazione fisica dove di certo non faceva gran uso del cervello.

Non aveva potuto obiettare.

Sia perché il preside non gliene diede la possibilità, sia perché non aveva nemmeno le forze per contraddirlo.

Le forze, però, non gli mancarono quando seppe il nome del suo tutor.

 

-La signorina Watson, verrà a casa sua a partire da domani. Si faccia trovare o mi troverò costretto a non ammetterla all’esame di stato. Mi ha capito?-

 

-Watson?Amy Watson?!- ripetè Chad sperando in cuor suo di sbagliarsi.

-Esattamente.

-Ma signor preside non c’è bisogno…-

-Niente ma! Mi dispiace tanto ma è stato lei a costringermi a prendere misure drastiche. Arrivederci-

-…Ma…

Tu tu tu tu tu

Gli aveva attaccato in faccia.

Maledizione.

Sarebbe stato meglio andare a scuola o prendere ripetizioni dallo stesso professore di matematica!

 

Il giorno seguente, quando Amy si ritrovò a bussare dalla porta di Chad, incominciò a nevicare.

Piano, piano il territorio si ricopriva di un candido bianco, le strade si sfollavano, le persone tornavano a casa.

Erano le diciotto e zero minuti quando Amy vide aprirsi la porta.

Non vedendo nessuno ad accoglierla entrò timorosa per la prima volta in casa di Chad Devon. Lentamente richiuse la porta sommergendosi nel calore dell’ingresso e abbandonando quel freddo vento alle sue spalle.

Si guardò attorno. Il soggiorno era accogliente con i suoi divani attorno ad un tavolino di vetro. Una televisione a schermo piatto e una libreria pieno di libri di legge.

Osservando meglio notò che non c’erano foto nei mobiletti. Nessuna foto di famiglia che raffigurasse Chad da piccolo con i suoi…le sembrò strano…

Casa sua infatti era un museo di foto sue e della sua sorellina.

 

-Ne hai ancora per molto?-

Sussultò.

Chad era alle sue spalle e lei non aveva nemmeno percepito la sua presenza.

 

-Scusami, non volevo essere invadente…-

Lo vide mettersi comodo sul divano. La testa inclinata come se la stesse analizzando.

Avere addosso il suo sguardo non era piacevole.

Quel verde smeraldo dei suoi occhi riuscivano a farla sentire nuda e senza protezione davanti a lui.

Il suo corpo modellato e perfetto la facevano trattenere il respiro.

Le sue labbra carnose la attraevano furiosamente.

I suoi capelli arruffati la attraevano come calamita.

E pensare che si era illusa di poter diventare indifferente nei suoi confronti.

 

Lo vide aggrottare le sopraciglia mentre la guardava.

-Non ti siedi?-

Cercò di recuperare il controllo dei suoi piedi per poi sedersi proprio di fronte a lui. A dividerli solo quel tavolino di vetro.

Si schiarì la voce nonostante non sapesse ancora cosa avrebbe detto.

-Vogliamo cominciare?-

-Ad essere sinceri, Amy, non ti voglio come tutor. Anzi, a dire il vero, non voglio nessun tipo di contatto con te.

Quelle parole la colpirono come lame affilate nel petto ma doveva salvare quel briciolo di dignità che le era rimasto dopo che gli aveva confessato i suoi sentimenti…non voleva che lui la vedesse nuovamente in quello stato…

-Perfetto. Arrangiati- disse alzandosi da quel divano che in quel momento le sembrava fatto di marmo.

-…se per qualsiasi motivo ti avvicinerai ancora a me Chad, sappi che non troverai più la stessa persona che hai visto quel giorno…perché quella persona l’avrò sepolta…-

Non disse altro. Lasciò quella stanza a testa alta ma stringendo i denti.

Voleva piangere, ma non l’avrebbe fatto davanti a Lui…

Solo una volta fuori da quella casa sentì come una lacrima scendesse lentamente lungo il suo viso, ma lei cacciò via quella lacrima con rabbia e si ripromise che quella sarebbe stata l’ultima che avrebbe versato per Lui…

E cosi sarebbe stato

…forse…

 

Ma salveee!!!!ebbene si!!rieccomi!!!

Sono contenta che ci siano sempre più lettori!!

Ci tengo ad avvisare che ormai la storia volge al termine!

Credo che la storia andrà avanti solo per altri due capitoli v.v quindi ragazze non mollate la lettura!!!!

Presto sapremo (si, anche io hihihi) come andrà a finire la storia d’amore di Chad ed Amy!!!!!!!fino ad allora spero di annoiarvi mai, ma di riuscire a catturare sempre di più la vostra attenzione. :D

Grazie infinite a voi che avete recensito: vale,  4lb1c0cc4 , I am Damon Salvatore e Jennifer!!!!!grazie mille!

 

 

 

 

 

 

 

 

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