CRAVING - La Storia di Rock Lee

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Konoha - 15 anni dopo ***
Capitolo 2: *** Il Passato che Ritorna... ***
Capitolo 3: *** Il Cuore del Guerriero ***
Capitolo 4: *** Una Luce nel Buio ***
Capitolo 5: *** Desiderio Ardente ***
Capitolo 6: *** L'Ultima Sfida ***



Capitolo 1
*** Konoha - 15 anni dopo ***


Sono trascorsi ormai quindici anni da quando Pain è stato sconfitto e molte cose sono cambiate a Konoha, durante questo periodo. Sotto la guida dell'Hokage, il villaggio è stato interamente ricostruito, i campi riseminati, le case sono tornate a splendere e le stagioni si sono susseguite una dietro l'altra, portando ventate di speranza per il futuro...
La nuova generazione di reclute ninja percorre il sentiero di quella che l'ha preceduta: i genin sono diventati chunin, i chunin jonin e i vecchi maestri... Beh, fatto il loro tempo, hanno lasciato soddisfatti il campo ai giovani e si sono concessi il ben meritato riposo per poter vivere in pace il resto dei loro giorni. Kakashi e Gai si sono trovati un bel posticino in riva al lago, dove possono pescare, sonnecchiare e portare avanti la loro interminabile sfida alla Morra... Hiashi Hyuga e Shikaku Nara sorseggiano il loro te ogni giorno, tra una partita a scacchi e la contemplazione del lento scorrere del tempo... I coniugi Akimichi, sempre d'amore e d'accordo, sfoggiano orgogliosi la ricetta che ogni anno fa vincere loro il primo premio alla Fiera Annuale del Villaggio: "Farfalle Pomodoro & Basilico"... Shizune è diventata Primario dell'Ospedale, dove segue i progressi degli allievi assieme a Ino, la sua assistente... Il Capo Yamato ha lasciato gli ANBU e si dedica oggi alla coltivazione e sviluppo delle piante medicinali... Sai ha deciso finalmente di dare ascolto al proprio cuore, invece che ai libri, e viaggia continuamente per il mondo alla ricerca di nuove emozioni da esprimere nei suoi disegni... Teuchi e il suo ristorante, con grande dolore della clientela, ha abbandonato DEFINITIVAMENTE la produzione del suo ramen per seguire le innovazioni della figlia in campo alimentare... Kurenai porta suo figlio Kosui a visitare Asuma e Hiruzen e il ragazzo, allegro e spensierato, osserva lo sguardo severo di suo padre e di suo nonno e prega che da lassù lo osservino e siano fieri di lui.

In questo panorama di quiete e serenità, c'è però qualcuno che non perde mai un'occasione per allenarsi e continua imperterrito lungo il cammino dell'onore e della determinazione. All'età di trentun anni, col fisico perfettamente scolpito dalle fatiche e dall'esercizio, Rock Lee è oggi un valente jonin e prosegue l'opera del Maestro Gai, addestrando i giovani ninja. L'abilità del maestro nelle Arti Marziali è motivo di grande orgoglio e rispetto per i suoi giovani allievi, i quali lo seguono sperando di diventare forti e coraggiosi quanto lui.
La vita gli aveva regalato molte cose di cui andare fiero: responsabilità, fiducia, rispetto e... l'amore! Sì, malgrado sembri incredibile, pochi mesi addietro lui e Sakura hanno finalmente celebrato il loro matrimonio. Nel tempo Rock Lee era diventato veramente un bel giovanotto, affascinante, atletico e pieno di buone qualità. Verso i venti aveva cominciato a diventare il beniamino delle kunoichi, che lo corteggiavano spudoratamente, ma il suo cuore batteva per Sakura... Solo lei era in grado di dargli quella sensazione e anche lei, a poco a poco, capì di provare la stessa cosa.

***


Durante gli anni che seguirono la distruzione di Konoha, per mano di Pain, sia Rock Lee che Sakura si impegnarono anima e corpo per assicurare un futuro alla loro gente. Lavorando insieme, si resero conto pian piano di andare molto più d'accordo di quanto non facessero da bambini... Soccorrere i superstiti e curare i feriti non era uno scherzo: la maggior parte era rimasta intrappolata sotto le macerie e molti rischiavano di rimanere sepolti vivi, anche fra i soccorritori ci furono alcune vittime. Fu proprio in quella situazione che Sakura cominciò a vedere Rock Lee con occhi diversi da quelli della sua superficialità da adolescente e, in quel momento, cominciò a diventare una donna. Giorno dopo giorno le forze di Sakura e Rock Lee venivano messe alla prova, spesso gli attrezzi per scavare mancavano e bisognava rimuovere le pietre con le mani. Coloro che venivano tratti in salvo e affidati alle cure dei ninja medici, non mancavano di ringraziare e benedire la grande sollecitudine dei soccorritori. A volte anche Sakura partecipava ai turni di soccorso tra le rovine pericolanti. Qui un bambino era rimasto con la caviglia intrappolata da alcuni sassi, senza perdere tempo, Sakura si precipitò a tirarlo fuori. Si era appena chinata su di lui quando notò schegge e pezzi di cemento cadere dall'alto, con orrore, sollevò lo sguardo e vide un lastrone gigantesco rovinarle addosso e si raggomitolò sul bambino in preda al panico. Improvvisamente si rese conto che sia lei che il piccolo erano ancora vivi e vegeti... Rock Lee era intervenuto a sorreggere il lastrone appena in tempo.

- Rock Lee!
- Sakura...

Rock Lee boccheggiò. La pietra saldamente stretta sulle spalle, nonostante l'impatto violento, non vacillò di un millimetro.

- Porta via... il bambino... Sbrigati!

Sakura obbedì. Estrasse delicatamente la gamba ferita del ragazzo e si allontanò con lui di qualche metro, subito un altro shinobi si fece avanti per portarlo al sicuro. Rock Lee emise un ruggito di dolore, la pietra gli aveva lesionato il muscolo spinale provocandogli un dolore d'inferno. Con la forza della disperazione, rafforzò la presa sulle dita fino a farle sanguinare e lasciò cadere la pietra dove non facesse altri danni, dopodiché si accasciò per riprendere fiato. Alzando lo sguardo, vide la mano di Sakura che lo aiutava a rialzarsi.

- Come ti senti ?
- Non preoccuparti, ne ho viste di peggio... Ahia!

Sakura sorrise. Anche in situazioni del genere Rock Lee non si scoraggiava mai, ed era sempre pronto a dare una mano in caso di bisogno. Quando poi cercava di minimizzare, era veramente buffo, alla fine metteva sempre tutti di buonumore.

- Andiamo, ti accompagno in infermeria!
- Non ce n'è bisogno, davvero...
- Poche storie - lo rimproverò Sakura. - Adesso sei ferito e sei sotto la mia responsabilità, chiaro ?!?
- Intesi!

Appoggiandosi a Sakura, Rock Lee si diresse lentamente verso le tende riservate ai ninja medici. Qui Sakura lo fece entrare nella propria e lo fece adagiare sul lettino.

- Su, togliti la casacca - ordinò.
- Ma...
- Smettila di protestare e lasciami lavorare!

Cercando di non contrariarla, Rock Lee si tolse il giubbotto e sfilò lentamente la parte superiore della calzamaglia. Sotto indossava un'altra spessa canotta intessuta in maglia di piombo e, quando finalmente riuscì a sfilare anche quella, Sakura arrossì vistosamente alla vista dei suoi pettorali e degli addominali scolpiti.

- C'è qualcosa che non va ? - domandò Rock Lee, stupito.
- No, niente - rispose lei, cercando di ricomporsi. - Coraggio, sdraiati e mettiti a pancia in giù!
- D'accordo - obbedì lui.

A livello generale, il fisico di Rock Lee era in grado di assorbire ben altri colpi, l'unico danno visibile era una grande chiazza scorticata che sanguinava leggermente.

- Niente di grave - osservò Sakura, rassicurata. - Ti applicherò un unguento per l'abrasione e dopo sarai come nuovo!
- Meno male...

Sakura afferrò uno dei vasetti con i medicinali e si passò una generosa dose di unguento sulle mani dopodiché, con sicurezza dettata dall'esperienza, applicò la sostanza sulle spalle doloranti di Rock Lee, massaggiandolo dolcemente.
Non appena le sue dita sfiorarono i muscoli tonici e perfetti, Sakura avvertì un leggero brivido... Era pur sempre una ragazza e la cosa le faceva un certo effetto. Mentre massaggiava, scivolò lentamente con le mani lungo la sua schiena, così da distribuire l'unguento entro la zona interessata. Tuttavìa, quando raggiunse i fianchi, non poté fare a meno di soffermarsi a guardare quanto fosse bello.

- Abbiamo finito ?

Scrollando bruscamente il capo, Sakura si rese conto di essere rimasta per un attimo imbambolata. Che le stava succedendo ?!? Si trattava solo di Rock Lee, e comunque in quel momento era un suo paziente, eppure...

- S... Sì, a posto! Puoi... rivestirti - fece, porgendogli la maglietta.
- Stai bene ? Hai una faccia - osservò lui preoccupato.
- Cosa ? No, ho solo... E' che mi è entrata un po' di polvere negli occhi, tutto qui!
- Aspetta, fammi vedere - esclamò lui avvicinandosi.

Sakura deglutì. Le labbra erano a pochi centimetri dalle sue, e la sua espressione preoccupata era... Così dolce. Non capiva assolutamente cosa stava succedendo, tutto ciò che voleva era semplicemente baciarlo e così fece. Un bacio intenso, appassionato, Sakura si sentì sciogliere completamente quando Rock Lee la abbracciò forte a sé. Lei prese il suo volto tra le mani, senza staccare le labbra, e lui rispondeva con altrettanta passione. Si amarono quella sera stessa per la prima volta, felici, abbandonati a una notte di baci e di tenerezze.

***


Da allora era passato tanto tempo e adesso erano ancora più uniti, nella buona e nella cattiva sorte, accettando insieme le gioie e i dolori che la vita offriva loro. Perché così tanto tempo per accorgersi di una cosa così semplice ? E chi lo sa... L'Amore è un mistero, sempre nuovo e sempre più complicato. Non basta una notte per descrivere esattamente ogni tipo di sensazione tra due persone che si vogliono bene, occorrono anni per costruire qualcosa e per scoprire sempre qualcosa di nuovo...
Essere sposati non rappresentava affatto un "traguardo": loro continuavano a costruire la loro storia ogni giorno, alla scoperta del loro sentimento più intenso, più profondo, e così per sempre.

( continua )

Nota dell'Autore:

Per chi non conoscesse ( nella più ASSURDA delle ipotesi, ovviamente ) vita, morte e miracoli del solo, unico, grande, immenso... BRUCE LEE, mi permetto di aprire una parentesi... Questa storia nasce anzitutto come omaggio SIA al personaggio di Kishimoto SIA alla sua controparte ( ahimé ) scomparsa a soli 33 anni nel lontano 1973. Ancora oggi Bruce Lee è una LEGGENDA e il Rock Lee di questa storia diventa altrettanto LEGGENDA. Traendo spunto dal celebre film "Dragon - La Storia di Bruce Lee" ( di cui questa fiction ricalca alcuni momenti culminanti che verranno resi più evidenti nei capitoli successivi ), questo diventa il mio personale tributo a un personaggio che di riconoscimenti ne merita veramente molti... Ciao Rock Lee, ciao Bruce... VIVRETE PER SEMPRE !!!

DADO

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Capitolo 2
*** Il Passato che Ritorna... ***


Purtroppo non tutto era rose e fiori in questa "Konoha Nuova Generazione"...

Dall'ultima battaglia Neji Hyuga era molto cambiato, sia nel corpo che nella mente, ed era diventato un'altra persona. La sua smania di ambizione lo aveva portato ad ottenere la prestigiosa carica di Membro Supremo del Consiglio, e non solo... Accecato dall'orgoglio e dal desiderio di vendetta per i torti subiti, aveva cominciato a vedere tutti come nemici, in particolare nutriva un inspiegabile rancore verso Rock Lee. Un tempo lo aveva deriso per la sua incapacità nelle arti magiche e in quelle illusorie, eppure oggi Rock Lee era addirittura un Jonin... La stessa carica che lui aveva ottenuto all'età di 16 anni.

- Come può quel pidocchio pensare di raggiungere i miei stessi livelli - pensava Neji, in preda a una forte rabbia.

Il successo di Rock Lee per lui rappresentava quasi un affronto e un insulto alla sua bravura. Ma non si trattava solo di questo: in qualità di insegnante, Rock Lee predicava la sua insopportabile filosofìa e di come, grazie all'allenamento e alla volontà, fosse possibile sconfiggere anche un avversario di livello superiore.

- E' tempo di abbandonare la rigida tradizione ninja, in particolar modo i suoi preconcetti riguardo l'uso delle sole tecniche marziali come arma da combattimento - ripeteva sempre Rock Lee ai suoi allievi. - Non esistono avversari imbattibili né sconfitte certe... Le Arti Marziali non servono solo per combattere ma a tirar fuori tutto il vostro potenziale, a migliorarvi costantemente, come un fiume che scorre fino a raggiungere il mare e oltre... Se desidererete ardentemente di vincere le vostre sfide, niente vi impedirà di farlo, non ponetevi alcun limite bensì abbattetelo!

- Assurdo - ripeteva Neji, dentro di sé. - Quel ridicolo insetto pensa forse di essere al mio stesso livello ?!?

Per l'orgoglio smisurato di Neji, le teorie di Rock Lee erano puro veleno... Semplicemente le detestava e detestava lui che, in qualità di insegnante, riscuoteva grande popolarità tra i suoi allievi. Forte della sua autorità, Neji cercò in tutti i modi di boicottare Rock Lee e cominciò a cercare consensi all'interno del Consiglio, onde poterlo sollevare dal suo incarico.

- E dunque, torno a ripetere - esclamò Neji, davanti ai severissimi membri del Consiglio. - Rock Lee è assolutamente inadeguato per qualsiasi forma di insegnamento... Mi stupisce addirittura che un simile incapace possa essere stato promosso Jonin!
- Tuttavia - ribatté l'Alto Consigliere, Shikamaru Nara. - Mi permetto di ricordare che Rock Lee si è dimostrato un valido elemento in più di un'occasione... E' riuscito perfettamente a compensare la sua assenza di capacità magiche e illusorie con una forza e un'agilità che vanno ben oltre il livello di tutti gli altri Jonin del Villaggio...
- Storie - insistette Neji. - La verità è che il suo modo distorto di ragionare sta seriamente compromettendo i giovani a lui affidati... Cosa succederebbe se tutti decidessero di seguire il suo esempio e cominciassero a comportarsi allo stesso modo sconsiderato, di fronte ad avversari al di sopra delle loro possibilità ?!? Ve lo dico io, avremmo sulla coscienza decine di morti in azione, e la colpa sarebbe solo di quello scriteriato irresponsabile!
- Eppure abbiamo avuto ampia dimostrazione sulla validità dei metodi di allenamento di Lee Sensei, durante tutte le missioni svolte da quest'ultimo... Lo stesso Gai Maito applicava questa filosofia con orgoglio e Rock Lee si è dimostrato il suo degno discepolo!
- Stupidaggini - Neji era irremovibile. - Anni fa il suo modo di fare era solo una seccatura, oggi invece è un problema che va risolto prima che sia troppo tardi!
- Sono d'accordo - esclamò il Gran Cancelliere, Shino Aburame. - Che non si tratta più di una semplice questione di opinioni... Rock Lee è ossessionato dal suo orgoglio marziale, e le sue idee mettono apertamente in discussione le basi storiche del ninjutsu - si interruppe, cercando di aggiustarsi gli spessi occhiali scuri. - A dispetto di quanto possa credere o fare Lee, in combattimento gli avversari adottano quelle tecniche e dei giovani Genin non possono permettersi di ignorarle per cercare di "imitare" il maestro...

Dalle gradinate si levarono mormorii di assenso.

- Ma - protestò Shikamaru.
- Niente "ma", Shikamaru - replicò Shino, con crudele soddisfazione da parte di Neji. - Purtroppo è il momento di prendere una decisione, anche se difficile... Chi di voi è favorevole affinché Lee Sensei rimanga confermato nel suo incarico come Jonin-Istruttore ?

Shikamaru sollevò la mano senza esitare, ma rimase stupito del fatto che nessun altro avesse il coraggio di sfidare apertamente l'Onorevole Hyuga.

- Molto bene, e adesso - chiese ancora Shino. - Chi vuole invece pronunciarsi affinché Lee Sensei venga sollevato dal suo incarico ?

Neji sollevò la mano con un sorriso e tutti, ad eccezione di Shikamaru e Shino, fecero lo stesso. Di fronte a quell'odiosa manifestazione di paura e servilismo, perfino Shikamaru non riuscì a restare indifferente. Sfruttando la sua autorità, Neji era riuscito ad escogitare un modo sicuro per chiudere i conti con il passato: Rock Lee, quell'insopportabile buffone indegno persino di allacciargli le scarpe, avrebbe finalmente chinato la testa di fronte a lui, Genio degli Hyuga... E per sempre.

***


Frattanto Rock Lee seguiva imperterrito i progressi dei suoi allievi, prendendo il suo ruolo con la massima serietà.

- Perfetto ragazzi, bene così! Ricordate che la forza del vostro cuore è alla base della vostra sopravvivenza... "Se in combattimento il nemico si dimostra più forte, se in un modo o nell'altro sentite di non farcela, il cuore vi verrà sempre in aiuto!"
- E' questo lo spirito della giovinezza, Lee Sensei ?
- Esattamente ragazzi - rispose Rock Lee, sorridendo allegramente col pollice rivolto verso l'alto. - La forza della giovinezza che vi sosterrà in tutte le battaglie!

In quel momento un giovane uomo dall'aria solenne e con una folta capigliatura bionda entrò nella stanza, sotto lo sguardo intimorito e pieno di rispetto dei giovani Genin.

- Buongiorno, Settimo Hokage - lo salutarono in coro gli allievi.
- Buongiorno a voi - rispose l'Hokage con un sorriso, prima di rivolgersi a Rock Lee. - Hai un momento, Rock Lee ? Dovrei parlarti...
- Ma certo! Bene ragazzi, per oggi abbiamo finito... Ma domani ci alleneremo insieme IL DOPPIO di oggi!

I ragazzi salutarono l'Hokage e il loro Sensei, dopodiché questi ultimi rimasero da soli a parlare nella stanza.

- E' incredibile come passa il tempo... Vero, Mister Sopracciglia ?
- Già - sorrise Rock Lee. - Però noi siamo sempre gli stessi, Naruto...

Entrambi scoppiarono a ridere di cuore.
In quegli anni trascorsi insieme, malgrado tutti i cambiamenti occorsi e le varie formalità, i due erano rimasti amici come sempre. Naruto, una volta resosi conto dei sentimenti di Hinata, si era sposato felicemente con lei. Adesso, dieci anni dopo il loro matrimonio, non solo era finalmente diventato Hokage e padre di due splendidi bambini ma aveva anche benedetto personalmente le nozze di Lee con Sakura.

- Allora dimmi, Naruto - fece Lee incuriosito. - Di che cosa volevi parlarmi ?

Naruto sospirò.

- Non è facile da spiegare - disse. - In breve, il Consiglio ha deciso di rimuoverti dal tuo incarico come Jonin-Istruttore...

Rock Lee registrò la notizia come una specie di scherzo, rifiutava di credere di aver capito bene...

- Non sai quanto mi costa venire a riferirti questa infame porcherìa - continuò Naruto. - Soprattutto non appena ho saputo CHI ha sollevato tale richiesta!
- Neji Hyuga!
- Già...
- Non siamo mai andati d'amore e d'accordo, ma non lo credevo capace di una cosa simile!
- Credimi, amico - spiegò Naruto. - Io e Shikamaru abbiamo fatto il possibile per convincere il Consiglio a ritornare su questa decisione...
- Lo so - fece Rock Lee, con un filo di voce. - Così come posso benissimo immaginare cosa è successo: Neji avrà minacciato tutti di chissà quali ritorsioni se non appoggiano le sue scelte...
- Te lo assicuro, amico - esclamò Naruto. - Non finirà così, hai la mia parola!
- Andiamo, Naruto... Lo sai anche tu che nemmeno l'Hokage può mettersi contro le decisioni del Consiglio!

Naruto sorrise.

- Non è esatto! Quel diavolo di Shikamaru è riuscito a trovare una scappatoia...
- Che intendi dire ?
- Dal momento che Neji ti ha accusato di incompetenza, Shikamaru è riuscito a convincere Shino a concederti il benestare della "controprova!"
- Cioé ?
- Cioé dovrai dimostrare sul campo di battaglia di avere ragione... E lo farai, sfidando un avversario scelto per te dal Consiglio!
- Ma è fantastico - Rock Lee non riusciva a credere alle sue orecchie. - Dunque si tratta solo di vincere un incontro...
- Proprio così - puntualizzò Naruto. - E una volta sistemata questa faccenda, quel pallone gonfiato di Neji dovrà abbassare la cresta come un povero fesso!

Entrambi risero al pensiero di Neji scornàto che si strappava i capelli dalla rabbia.

- Dammi retta, amico - concluse Naruto. - Vai a casa e aspetta, Shikamaru verrà stasera a comunicarti il nome del tuo avversario e il luogo e l'ora dell'incontro!
- Non so davvero come ringraziarvi...
- Non dirlo neanche per scherzo! Pensa solo a battere quello sbruffone, intesi ?!?
- Contaci!

Dopo essersi scambiati un vigoroso abbraccio, i due si salutarono cordialmente.
Rock Lee fece come gli aveva suggerito Naruto, tornò a casa ad aspettare con impazienza che Shikamaru gli comunicasse il nome dell'avversario.

- Ciao, amore - lo salutò affettuosamente Sakura, non appena lo vide rientrare.

Rock Lee ricambiò con un bacio sulla guancia e si sedette a tavola. Nella tranquillità di quell'ambiente caldo e confortevole, dimentico ormai di tutti i guai della giornata, si concentrò solo sul limpido sguardo di Sakura e sul suo delicato sorriso. La serata trascorse calma e piacevole per entrambi, certo nessuno poteva immaginare quale ombra scura incombesse minacciosa sulla loro serenità.
Shikamaru arrivò parecchio dopo, sul tardi, e Rock Lee aveva ormai quasi dimenticato il motivo di quella visita.

- Ciao Shikamaru, che sorpresa - lo salutò Sakura.
- Ciao Sakura - rispose lui con un sorriso forzato. - Spero di non disturbare, vista l'ora...
- Ma scherzi, accomodati!

Shikamaru entrò, "trascinato" da Sakura, tuttavia era chiaramente turbato e Rock Lee se ne accorse subito guardandolo in faccia.

- Posso offrirti qualcosa da bere ? - domandò Sakura cordialmente.
- No Sakura, ti ringrazio...
- Sakura, tesoro - sorrise Rock Lee. - ti spiacerebbe lasciarci soli un momento ? Shikamaru e io dobbiamo discutere i dettagli di... un'importante missione, della massima segretezza!
- Sì, infatti - fece Shikamaru, reggendo il gioco. - Sono venuto a quest'ora proprio per... motivi di sicurezza, roba Top Secret, spero non ti offenderai...
- No certo, sarà meglio che vi lasci tranquilli allora!
- Grazie, cara!

Non appena Sakura uscì dalla stanza, Shikamaru non riuscì a nascondere oltre la gravità della situazione, la sua espressione era fin troppo eloquente.

- Lasciami indovinare - fece Rock Lee, spezzando quel silenzio imbarazzante. - Non sarà una passeggiata... Vero ?
- Purtroppo - confermò Shikamaru, tenendo le mani giunte sul tavolo. - Il Consiglio ha accolto la mia richiesta, Shino è stato molto chiaro in proposito ma...
- "Ma" ?!?

Shikamaru chinò il capo prima di rispondere.

- Rock Lee - esclamò. - Sarà Neji il tuo avversario nella sfida di domani!

Rock Lee accolse la notizia senza battere ciglio.

- Dunque ha deciso di "sporcarsi le mani" personalmente con il sottoscritto, sono commosso...
- Non ti renderà le cose facili, questo è sicuro - osservò Shikamaru. - Conosce bene i tuoi punti deboli e ricorrerà ad ogni mezzo, pur di metterti i bastoni tra le ruote!
- Quando eravamo piccoli - rifletté Rock Lee, con una punta di nostalgìa. - Non siamo mai andati d'accordo, nemmeno una volta... A essere sinceri, credevo che gli unici in grado di avere qualcosa in comune con lui fossero le mummie!
- E' ossessionato da te - osservò Shikamaru. - Il modo in cui ti sei sempre distinto, sia in missione che in allenamento, e la tua promozione a Jonin-Istruttore rappresentano per lui una grave offesa!
- Suppongo di dover dire che la cosa non mi fa né caldo né freddo invece, per quanto strano possa sembrare, non è così - sospirò. - Malgrado tutto, ho sempre considerato Neji come un amico... E lo considero ancora tale!
- Che intendi fare, allora ?
- Ho forse scelta ?!? Neji intende umiliarmi davanti a tutto il Villaggio, se rifiutassi di battermi, farei solo il suo gioco... Gli dimostrerò invece che non temo né lui, né il suo disprezzo!
- Spero che tu abbia ragione, amico mio, lo spero davvero...

( continua )

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Capitolo 3
*** Il Cuore del Guerriero ***


Rock Lee avrebbe preferito tenere Sakura all'oscuro di tutto, per non farla preoccupare, ma si trattava di una faccenda seria: il Consiglio aveva provveduto a rendere pubblica la cosa per il giorno seguente. Figuratevi come reagì Sakura quando venne a sapere la notizia dai vicini, anziché dal marito... Non riusciva a credere che Rock Lee le avesse mentito in modo così spudorato.
L'indomani l'intero Villaggio, presieduto dall'Hokage e da tutti i Jonin di alto rango, si riunì all'Arena dei Duelli per assistere al combattimento tra Rock Lee e Neji Hyuga. Nella confusione generale, Konohamaru e gli altri Chunin ebbero un bel daffare per mantenere la calma, soprattutto per tenere a freno l'entusiasmo dei giovani Genin...

- Insomma ragazzi, volete darvi una calmata ?!?
- Vi ricordo che siete qui solo perché Konohamaru ha voluto fare uno strappo alla regola! Altrimenti non...
- Sì sì, lo sappiamo!
- Non vedo l'ora che comincino... Dov'è il Maestro Lee ?
- Forza Maestro, siamo tutti con te!
- Ssst - Konohamaru impallidì, sentendosi addosso lo sguardo di rimprovero degli Anziani. - Ragazzi, per favore... Se non vi calmate, mi farete finire nei guai!

Quando finalmente tutti ebbero preso posto sugli spalti, Naruto prese la parola.

- A nome del Consiglio e del Villaggio qui riunito - cominciò. - Io Naruto Uzumaki, Settimo Hokage di Konoha, ricorderò ai presenti le regole di questo scontro!

La voce di Naruto era calma e controllata, ciononostante si avvertiva chiaramente il fastidio che provava a causa di quella situazione.

- Secondo il Consiglio - proseguì Naruto. - Il Jonin-Istruttore Rock Lee si sarebbe reso colpevole di adottare metodi di insegnamento sbagliati e di sostenere pericolose teorie fuorvianti... Per questo motivo, è stato chiesto che il suddetto Jonin sia sollevato dall'incarico come Maestro - Naruto si interruppe, il mormorìo di protesta era troppo intenso per continuare. - Tuttavia, su intercessione dell'Alto Consigliere Nara e con l'approvazione del Gran Cancelliere Aburame, il Consiglio stesso ha deciso di offrire a Rock Lee una possibilità per dimostrare se le sue teorie siano valide o meno... A questo scopo, avrà inizio uno scontro che vedrà opposti il Jonin Lee e l'Alto Membro Supremo, nonché il più grande esponente oggi riconosciuto della Tecnica Juken, Neji Hyuga!

Tutti gli occhi si puntarono sui due contendenti, fermi uno di fianco all'altro, in attesa di cominciare le ostilità.

- Rock Lee - esclamò Naruto in tono solenne. - Accetti dunque la sfida che ti viene lanciata, ben sapendo cosa essa comporti in caso di vittoria e in caso di sconfitta ?

Rock Lee osservò lo sguardo freddo e impassibile di Neji. Fisicamente era cambiato molto: era più magro, più alto e con i capelli screziati di grigio che ricadevano all'indietro come una massa di fili setosi, lasciando scoperta la fronte alta e spaziosa... Solamente il Byakugan ricordava vagamente qualcosa del Jonin di un tempo, ma era come guardare attraverso due pezzi di ghiaccio privi di luce.

- Accetto - rispose a voce alta.

Naruto sollevò le braccia, con fare leggermente rassegnato.

- Che il combattimento abbia inizio dunque... Vinca il migliore!

Entrambi i contendenti si portarono al centro dell'Arena, senza dire una sola parola. Nei pochi attimi che precedettero lo scontro, Rock Lee rivide come in un flasback gli anni trascorsi come compagni di squadra. assieme a Neji aveva condiviso praticamente tutto: allenamenti, missioni, sfide, sofferenze, dolore, cibo, lacrime e sudore... Eppure l'uomo che aveva di fronte portava sul volto i lineamenti di una maschera grottesca, la stessa espressione dura e inflessibile, sembrava non avere alcuna emozione. Rock Lee aveva sempre visto in Neji non un nemico da odiare, bensì il rivale da battere. Malgrado le loro idee marciassero su binari completamente opposti, nutriva per lui rispetto e ammirazione sinceri... Adesso però che lo guardava, in quegli occhi incolori e carichi di disprezzo, capiva fin troppo bene che i suoi sentimenti non erano ricambiati.
Neji si portò davanti a lui, quasi volesse incenerirlo con lo sguardo, e Rock Lee sentì come una fitta lacerargli il petto con violenza. I ricordi di una vita spazzati via in un istante, nello stesso momento in cui lo Hyuga gettò il suo guanto di sfida.

- Siete pronti ?

La voce del giudice di gara lo distolse dai suoi pensieri. Con un cenno del capo, Rock Lee affermò di essere pronto e si mise in guardia.

- Cominciate!

Rock Lee partì subito all'attacco, i suoi colpi erano veloci e potenti, ma il suo cuore non era sereno. Dentro di lui sentiva che si era spezzato qualcosa, non stava semplicemente combattendo non contro Neji, stava lottando e contemporaneamente "affrontando" i fantasmi del suo passato...

La sua mente viaggiava indietro nel tempo, lontano, quando entrambi si allenavano e lui veniva sconfitto sonoramente. Neji ostentava sempre una grande sicurezza di sé e, ogni volta che finiva al tappeto, Rock Lee si rialzava e continuava a lottare con più determinazione di prima.

Anche adesso il combattimento sembrava prendere una piega molto simile. Inizialmente Neji rifiutò di rispondere a quell'attacco così elementare, limitandosi a parare quella tempesta di colpi, quasi volesse dimostrare a tutto il pubblico presente che le Arti Marziali da sole non erano sufficienti contro un avversario del suo calibro. Ciononostante Rock Lee continuò ad attaccare dando il meglio di sé, facendo ricorso a tutte le sue mosse migliori: calci, pugni, torsioni, rotazioni... Niente. La difesa di Neji sembrava impenetrabile, conosceva quello stile di combattimento fin nei dettagli, veloce ma lineare, ed era sufficiente anticiparlo per renderlo inefficace.

- Che stupido - borbottò Neji. - Ancora non hai imparato a "variare" i tuoi colpi secondo le circostanze... Attacchi sempre direttamente, puntando tutto sulla potenza e sulla velocità, e sei prevedibile!
- Sta zitto!

Rock Lee affondò il pugno contro il viso di Neji, prima di accorgersi con sorpresa che si trattava di una sostituzione.

- Palmo d'Aria!

Sferzando l'aria, Neji investì Rock Lee dal basso verso l'alto con il suo chakra. Rock Lee schivò il colpo per un soffio, balzando velocemente all'indietro e recuperando la guardia. Tenendo il palmo della mano rivolto davanti a sé, invitò Neji ad attaccare nuovamente. Lo Hyuga non raccolse la provocazione e si limitò a fissarlo, senza battere ciglio.

- A quanto vedo - fece Neji con una smorfia. - Sei piuttosto lento a capire la situazione...
- Che intendi dire ?

Neji non rispose. Con uno scatto improvviso, lanciò la propria immagine residua contro Rock Lee in modo che questi colpisse solamente l'aria. Nel momento in cui si accorse dell'inganno, il Pugno Gentile di Neji si abbatté su di lui spingendolo all'indietro. Tuttavìa Rock Lee ricadde puntando la mano al suolo e rispondendo con velocissimo calcio a spazzare. Saltando a piedi uniti, Neji scansò anche quella mossa e, ricorrendo al fumo, scomparve alla vista.

- Ma dov'è andato ?!?
- E' sparito!

Subito Rock Lee scattò in piedi, cercando di localizzare la posizione dell'avversario, e facendo ricorso al suo temibile Vento della Foglia riuscì a disperdere il fumo.

- Non sei capace di combattere lealmente, vero - protestò Rock Lee con veemenza. - Devi per forza ricorrere a questi trucchetti da quattro soldi!
- Che stupido...

Neji ricomparve improvvisamente alle sue spalle e, con un calcio, lo spedì a terra.
Il pubblico osservava l'incontro col fiato sospeso. Anche Sakura era lì che pregava affinché andasse tutto bene. Eppure, malgrado fosse in collera con lui per il suo comportamento, non poté fare a meno di ascoltare le urla di incitamento dei giovani Genin.

- Avanti Maestro, si rialzi!
- Non si arrenda Maestro Lee, può farcela...
- Coraggio, stenda quel brutto vecchiaccio!

Sakura sorrise. Non era il momento di essere arrabbiata, Rock Lee stava combattendo e aveva bisogno anche del suo sostegno.

- Vedi di vincere, Rock Lee... Più tardi faremo i conti e ti voglio in perfetta salute per bastonarti come si deve!

Neji rimase in piedi, in silenzio, davanti al corpo inerte di Rock Lee.

- Quelli che tu chiami "trucchi", sono la dimostrazione lampante della tua incapacità come ninja.

Rock Lee si rialzò su un ginocchio, pulendosi il sangue all'angolo della bocca.

- Quello che tu chiami "incapace", oggi ti dimostrerà cosa può fare la volontà mista al coraggio...

Neji rispose con un pugno carico di rabbia, Rock Lee lo parò con il proprio e cominciò un rapido scambio, senza staccare gli occhi da Neji. Stanco di giocare, lo Hyuga sferrò un calcio di traverso, Rock Lee fece un salto rovesciato all'indietro per evitarlo e il suo piede colpì Neji, solcandogli la guancia con un profondo segno rosso.

- Cosa dicevi a proposito di "incapaci" - sorrise Rock Lee con una smorfia.

- Evvài - esclamò Naruto sottovoce, cercando di non farsi sentire dai severi Membri del Consiglio.

Accecato dall'ira, Neji osservò l'avversario. Quel patetico esempio di stupidità umana si permetteva di farsi beffe di lui, invece di strisciare ai suoi piedi e riconoscere la sua indiscussa superiorità.
Rock Lee, nonostante la stanchezza, pareva sollevato. Gli spettatori reagirono con un boato di applausi per il perfetto tempismo e l'efficacia di quella mossa magistrale. Solo Konohamaru restò spiazzato quando uno dei Genin gli saltò all'improvviso in testa per vedere meglio.

- Non mollare, Lee Sensei!
- Ti prego, assistilo - mormorò Sakura in cuor suo.

L'improvvisa rimonta sembrava rimettere in discussione quello che finora era stato un combattimento a senso unico, tuttavìa il conflitto interiore di Rock Lee non era cessato. La vista del sangue sul volto di Neji gli riportò alla mente l'immagine sbiadita di un lontano ricordo... Un ricordo che continuava a martellarlo, con l'assurda idea che l'uomo davanti a lui fosse ancora il compagno di squadra di un tempo. Che cosa gli stava accadendo... Stava veramente combattendo al massimo delle sue forze, davvero voleva sconfiggere Neji a costo di fargli male seriamente ?!?

- Ne ho abbastanza di questa pagliacciata - gridò Neji spazientito. - Dal momento che sei così insistente, mi vedo costretto a farla finita con te... Una volta per tutte!

Utilizzando la Tecnica della Rotazione, Neji investì Rock Lee con un violento flusso di chakra. Rock Lee si ritrovò sbalzato in aria, vittima di un'energia carica di rancore e collera così intensa da essere quasi palpabile.

- Povero stolto - pensò Rock Lee.

Nel momento in cui fu sopra di lui, si accorse che Neji stava richiamando a sé tutto il chakra per rilasciare un attacco violento e definitivo... Ma così facendo, era rimasto completamente esposto a qualsiasi tipo di attacco, poiché non poteva contemporaneamente raccogliere le forze e concentrarsi sulla difesa. C'erano talmente tanti angoli morti nella sua guardia, che Rock Lee avrebbe potuto porre fine allo scontro semplicemente allungando un braccio, tuttavìa ancora una volta quella assurda sensazione gli fu fatale. Il suo istinto gli suggeriva di attaccare subito, senza esitazione: Neji stava già per sferrare la sua micidiale Tecnica delle Sessantaquattro Chiusure, si trattava di attimi.

- Ora o mai più - fece Rock Lee, stringendo il pugno.

La sua mano però restò immobile. Il colpo che gli avrebbe assicurato la vittoria fu interrotto da quell'immagine sfocata che, ancora una volta, gli attraversò la mente con la violenza di un fulmine. Vide sé stesso, assieme a Neji e al maestro Gai, il ricordo di quel periodo della sua vita a lui così caro... Quello stesso ricordo gli impediva ora di vibrare il pugno decisivo. Da quella distanza così ravvicinata avrebbe senz'altro potuto ferirlo gravemente, forse anche ucciderlo, fu quel pensiero a bloccargli la mano.
Dal canto suo, Neji non ebbe invece scrupoli di questo genere. Nello stesso istante in cui sferrò il suo attacco, tutto il castello dei ricordi di Rock Lee crollò assieme a lui. Neji lo colpì ripetutamente, con violenza e precisione, in modo da chiudere i principali canali del chakra. Rock Lee si sentì improvvisamente svuotato, l'immagine svanì davanti ai suoi occhi, e il suo unico contatto con il mondo restò il freddo pavimento di marmo sotto il suo corpo ferito e dolorante.

- Ho sopportato troppo a lungo la tua ottusità - sentenziò Neji sopra di lui, con voce tagliente. - Ora porterò a termine quello che non è riuscito a fare Gaara anni fa... E per sempre!

Tutti si alzarono inorriditi di fronte a ciò che accadde. Con uno schianto secco, l'ultima cosa che Rock Lee fu in grado di sentire prima di sprofondare nel buio dell'incoscienza, Neji lo colpì alla schiena con la stessa indifferenza con la quale avrebbe schiacciato una mosca. Davanti a quella scena, Hinata svenne per l'orrore, Naruto e Shikamaru impallidirono increduli, Konohamaru cercò di nascondere la cosa agli occhi dei Genin e Sakura... Sakura era pietrificata, non riusciva credere che fosse successo realmente. La sola cosa che la sua mente registrò in quel momento fu la vista di Rock Lee, immobile come se fosse morto.

( continua )

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Capitolo 4
*** Una Luce nel Buio ***


- Vi assicuro che non mi darò pace finché non vedrò quell'infame di Neji marcire sottoterra - esclamò Naruto, incapace di trattenere oltre la sua collera.
- Quello non è un uomo... E' un demonio - fece Shikamaru con un filo di voce. - Non riesco a credere che lo abbia fatto! Se penso che all'origine di tutto sono stato praticamente IO a mettere Rock Lee nelle mani di quel folle per...

Naruto mollò un pugno contro la parete.

- Bastardo maledetto - mormorò tra i denti. - Giuro che gliela farò pagare... Anche a costo di mettermi contro l'intero Consiglio e scatenare una guerra civile, ma avrò la sua testa!
- Cos'hai detto ?!? - Shikamaru diventò ancora più pallido.
- Sei sordo ? Ho detto che voglio staccargli la testa con le mie mani e...
- No non quello, hai detto: "anche a costo di scatenare una guerra civile"... E chi dice che non sia proprio questo quello che vuole Neji!
- Che intendi dire ?
- Naruto, rifletti - Shikamaru era bianco in viso, come se avesse appena visto il diavolo. - Neji è ambizioso e astuto, ha sempre odiato sia te che Rock Lee e sa benissimo quale legame vi unisce...
- Non ti seguo!
- Se fossimo ancora ragazzi, qualunque nostra reazione non avrebbe conseguenze più gravi di ciò che potrebbe accadere a noi o a Neji, ma le cose sono cambiate da allora... Adesso sei un Hokage Naruto, il peso di ciò che comporta questo ruolo è enorme: se per seguire il tuo cuore ti metti contro Neji, rischi veramente una guerra contro il Consiglio... Nella peggiore delle ipotesi, si arriverebbe all'anarchìa e sarebbe una catastrofe!
- Ti riferisci a ciò che è accaduto in passato, quando Danzo cercò di scalzàre Nonna Tsunade ?
- Esattamente - solo l'idea lo fece rabbrividire. - Ciò che è successo a Rock Lee è niente, paragonabile a ciò che una tua mossa avventata può causare all'intero Villaggio...
- Dovrei far finta di niente, secondo te ?!?
- Vedi di calmarti, adesso - gridò Shikamaru. - Cosa credi, di poter risolvere tutto ammazzando Neji... Perché non uccidi me allora, visto che la colpa è anche mia!

Le dure parole di Shikamaru riuscirono a placare, almeno in parte, la focosa reazione di Naruto.

- Provo un dolore immenso per ciò che è successo, ma non guariremo Rock Lee con la nostra collera! Dobbiamo stare vicino a lui... E a Sakura!
- Hai ragione, scusami!

***


Frattanto Sakura aspettava in silenzio il verdetto di Ino e della sua equipe medica. Attraverso il vetro, tutto ciò che poteva vedere era Rock Lee "intrappolato" in quell'orribile apparecchiatura che conteneva il suo corpo spezzato. Avvolto com'era in quella struttura di sostegno orientabile, lasciando fuori solamente la testa, Rock Lee sembrava una bianca statua di marmo sul suo basamento.

- Sakura...

Ino uscì fuori dalla stanza senza che Sakura se ne accorgesse, tanto era indifferente.

- Come sta ? - erano le prime parole che pronunciava, da che Rock Lee fu portato in ospedale.
- E' fuori pericolo - rispose Ino, col tono più rassicurante possibile. - Abbiamo dovuto mandarlo in fibrillazione per fargli riprendere conoscenza, è vivo per miracolo, tuttavìa...

Ino cercò di scegliere le parole migliori da usare, ma anche Sakura era un medico di grande esperienza e, per quanto drammatica fosse la situazione, non poteva ingannarla con false speranze.

- Ti prego, Ino - chiese Sakura con un filo di voce. - Dimmi la verità...
- Purtroppo il danno alla schiena è irreversibile - rispose Ino. - Quel macellaio gli ha procurato una lesione gravissima tra la quinta e la sesta vertebra dorsale... dà un'occhiata alle lastre!

Asciugandosi le lacrime, Sakura cambiò espressione e si concentrò subito sui referti. Ino aveva ragione: nel punto in cui le costole erano state danneggiate, all'altezza delle scapole, vi erano dei piccoli frammenti di osso che premevano minacciosamente nel punto indicatole. Anche avendo a disposizione le straordinarie capacità di Tsunade, sarebbe bastato "spingere" appena più in profondità quelle schegge per toccare il midollo.

- Siamo riusciti a curare le emorragìe e ad evitare il collasso - spiegò Ino. - Ma è impossibile intervenire sulla colonna per rimuovere quei frammenti, mi dispiace Sakura... Temo che Rock Lee resterà paralizzato a vita!

Sakura abbassò lo sguardo. Sarebbe stata in grado di reggere questo colpo ? Dalla sua bocca non uscì alcun suono, né un lamento né un pianto, solo un caldo filo luccicante che scendeva dal volto silenzioso lungo le guance.

- Posso entrare da lui, adesso ?
- Certo - mormorò Ino, aprendo la porta.

Come Sakura entrò nella stanza, vide Rock Lee con lo sguardo assente verso la bianca parete che era costretto a guardare. Probabilmente vedeva e sentiva benissimo ma non gli importava più ormai... Più del suo corpo, il suo cuore e la sua mente erano a pezzi. Tutte le sue certezze, tutte le sue convinzioni erano state piegate dall'uomo che lo aveva ridotto quasi un vegetale, l'uomo che un tempo aveva chiamato "amico" e che aveva ricambiato i suoi sentimenti con l'odio e il disprezzo. Ora anche Rock Lee aveva imparato ad odiare: odiava il muro bianco che aveva davanti agli occhi, odava l'odore di chiuso e disinfettante che invadeva le sue narici, odiava quella prigione di cinghie e sostegni in cui lo avevano messo, odiava il motivo per cui era successo tutto questo e odiava sé stesso per aver permesso a stupidi sentimenti e scrupoli di avere la meglio sul suo spirito combattivo. Non era stato sconfitto da Neji ma da quella voce dentro di lui che continuava a ripetergli di non colpire Neji, di non fargli del male... Per dar retta a quell'impulso, aveva perso tutto. Sakura lo sapeva, sapeva benissimo per quale motivo Rock Lee non sferrò quel pugno, non poteva fare altrimenti. Come avrebbe potuto colpire il ricordo che aveva di Neji ? Fin da ragazzo il suo credo ninja gli aveva insegnato a mettere gli amici davanti a tutto, perfino a sé stesso, era questo che amava di lui.

- Ehi - esclamò lei sorridente, cercando di attirare la sua attenzione. - Che ne dici di fare entrare un po' d'aria fresca in questa stanza ? C'è una puzza di chiuso che...
- Per favore, Sakura - rispose Rock Lee atono. - Lasciami solo!
- Come ?
- Se sono ridotto così, è perché ho sbagliato tutto fin dall'inizio... E se ho sbagliato tutto, significa che non ho niente da insegnare a nessuno!
- Ma che sciocchezze stai dicendo ? Aver perso un incontro non significa nulla, tu sei...
- Non ho perso solo un incontro, ho perso molto più di questo: tutto ciò che sapevo e in cui credevo... Assieme al mio corpo, Neji ha distrutto tutte le mie convinzioni!
- Non è da te parlare così, che ti sta succedendo ?
- Sakura, guardami!!!

Rock Lee era furioso quanto impotente, accecato dal dolore, non riusciva a credere che Sakura vedesse in lui qualcosa di diverso dallo storpio che era diventato. Era stato lui per primo a comprendere la gravità delle sue condizioni... Per la seconda volta e in modo ancora più tragico, si lasciò andare sempre di più alla disperazione.

- Ti sto guardando, Rock Lee. - Sakura immaginava cosa lui stesse provando, ma non gli avrebbe mai permesso di arrendersi. - E anche se in questo momento sei sconvolto, io vedo sempre l'uomo che ho sposato, che lotta ogni giorno, che pensa sempre agli altri piuttosto che a sé stesso... E che amo con tutto il cuore!
- Quell'uomo non esiste più, Sakura!
- Rock Lee, ti prego...
- Smettila, l'uomo che amavi è morto!
- Come puoi dire una cosa simile, senza vergognarti - le lacrime di Sakura erano soffocate dalla rabbia e dalle dure parole con cui Rock Lee si stava abbandonando allo sconforto. - Sei mio marito e io sono tua moglie, "nel bene e nel male"...
- Quell'uomo è morto... MORTO e non tornerà più indietro, vattene!
- Io...
- Vattene, non guardarmi così, vattene via!

Incapace di resistere oltre, Sakura uscì immediatamente dalla stanza. Tenendo le spalle contro la porta, restò in silenzio per alcuni minuti, finché una voce squillante non la destò all'improvviso dai suoi pensieri.

- Come sta Lee Sensei ?

Sakura si asciugò in fretta gli occhi. Davanti a lei c'erano Hyuji, Boten, il piccolo Yen Cheng e tutti gli allievi di Rock Lee, venuti a salutare il maestro.

- Lee Sensei si rimetterà presto, vero ?
- A scuola lo aspettiamo tutti...

Sakura si sforzò di sorridere, era commossa dal sincero affetto di quei ragazzi e si disse che non era il caso di far sapere loro la verità, almeno per il momento.

- Ma certo che tornerà, ragazzi... Il vostro maestro è un osso duro, lo sapete!
- Ve lo dicevo io, nessuno può avere la meglio sullo spirito di Lee Sensei - esclamò Yen Cheng, con sguardo ispirato.

Tra tutti gli allievi di Rock Lee, Yen Cheng era senza dubbio quello che più gli assomigliava: forte, deciso, determinato... A parte qualche piccola differenza nell'aspetto forse, era come rivedere Rock Lee vent'anni addietro. Sakura era sorpresa di come l'impegno e la forza d'animo del marito avessero fatto breccia nel cuore di quel ragazzo e dei suoi compagni.

- Il Maestro Lee - proseguì Yen Cheng. - Dice che il cuore sta alla base dell'essere un vero ninja e che non ha niente a che vedere con trucchi o quant'altro... Anche se si viene sconfitti, l'importante è sapersi rialzare ogni volta e diventare ancora più forti!

Sakura riconobbe in quelle parole il vero spirito di Rock Lee, ciò che aveva sempre difeso e sostenuto malgrado molti non condividessero le sue idee.

- Se solo Rock Lee potesse sentirlo - pensò.

La fiducia incrollabile e il rispetto di questi bambini sicuramente ripagavano Rock Lee di tutti i suoi sforzi. Loro erano la prova che lui costituiva un'importante punto di riferimento, non solo per la sua forza o la sua abilità, Rock Lee sapeva spingere gli altri a guardare dentro sé stessi, a superare ostacoli che sembrano insormontabili e soprattutto a non arrendersi mai.

- Abbiate fiducia, ragazzi - esclamò Lei convinta. - Il vostro maestro tornerà e vorrà trovarvi ancora più forti di prima!
- Sììì, evviva il Maestro Lee - urlarono i ragazzi in coro.
- Lui tornerà, ne sono sicura... Perché il coraggio di affrontare la vita è dentro di lui!

***


Quella sera, dopo che i medici fecero ruotare l'apparecchiatura in modo che Rock Lee potesse dormire, il jonin si ritrovò così a fissare il pavimento bianco e anonimo della sua stanza. Improvvisamente sentì il rumore della porta che veniva aperta e richiusa ma, ovviamente, non poteva vedere chi era entrato.

- Chi è, c'è qualcuno ?

Nessuno rispose.
Prima che potesse chiedere nuovamente, vide sbucare sotto di lui il viso sorridente di Sakura che lo fissava con i suoi occhi verdi e penetranti.

- Ciao - esclamò lei. - Almeno adesso hai una vista migliore, non credi ?

Rock Lee non rispose, si limito a girare gli occhi altrove, tuttavìa Sakura non batté ciglio.

- Allora, cos'è successo allo "spirito della giovinezza"... E' invecchiato di colpo ?!?
- Se cerchi di farmi sorridere, perdi solo tempo...

Senza distogliere lo sguardo, Sakura tirò fuori un semplice quaderno per appunti e glielo mise davanti.

- Che significa ?
- Non lo vedi - rispose Sakura, prendendolo in giro. - E' un quaderno... Ti ricorda un po' la scuola e il passato, vero ? Ma non è così, qui dentro c'è il tuo futuro!
- Spiegati meglio!
- I tuoi allievi si impegnano con costanza negli allenamenti perché credono ciecamente nel tuo modo di esprimerti, di parlare, di pensare... Ogni giorno ripeti loro frasi di incoraggiamento che insegnano a vedere le Arti Marziali come un esame costante da superare, un modo per mettersi continuamente alla prova e superare i propri limiti! Dici sempre che un ninja è un esempio di determinazione, che non conosce ostacoli e che dà tutto sé stesso per raggiungere il suo obiettivo! La tua filosofia offre una visione del mondo in cui chi è debole può diventare sempre più forte, perché ha un motivo che lo spinge, perché ciò per cui combatte non sono solo l'orgoglio e la fierezza bensì il desiderio di proteggere coloro che ama! Sentendoti parlare, nessun avversario è imbattibile, nessun ostacolo è insormontabile... Perché non provi a mettere i tuoi pensieri per iscritto ?
- Se non posso neanche muovermi, come faccio a scrivere ?
- Tu comincia a dettare, scriverò io per te!

Per circa un minuto, nessuno aprì bocca. Rock Lee rimaneva ostinatamente in silenzio e Sakura tamburellava sul quaderno con la penna.

- Sto aspettando - fece lei, sorridendo.
- Dovrai aspettare a lungo, allora!
- Non hai molti impegni, vero ? Nemmeno io...

Rock Lee la fissò con un interrogativo.

- Ecco, in effetti c'è qualcosa che dovresti sapere... Aspetto un bambino!

( continua )

Nota dell'Autore:

@ NoorDaimon

nel caso non lo avessi già fatto, guardati il film che ho menzionato nel primo capitolo ( ti farai una vaga idea, su cosa accadrà in seguito ^__^ ), comunque puoi stare tranquilla, il Neji di questa storia è VOLUTAMENTE malvagio e non verrà perdonato, infatti... Vabbé, che te lo dico a fare ?!? Se credi che basti questo per mettere defitivamente la parola "Fine" a una LEGGENDA, mi sottovaluti !!! Scherzi a parte, ho fatto soprattutto tesoro delle tue recensioni precedenti, avrai: 1) Rock Lee IC fino al limite estremo... 2) drammaticità a non finire... 3) "Dulcis in Fundo", Sangue di Neji a volontà !!!

Ciao

DADO

P.S. posso sperare che un giorno mi dirai come ti chiami ?

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Capitolo 5
*** Desiderio Ardente ***


Dopo quella notte, Rock Lee sentì qualcosa dentro di lui svegliarsi a poco a poco, come un leone addormentato che stesse riscoprendo le proprie energie dopo un lungo riposo. Il pensiero dei suoi allievi, di Sakura e... suo figlio che doveva nascere ebbero ben più di un semplice effetto positivo: ora più che mai aveva un motivo per reagire a quella immobilità forzata. Nei giorni che seguirono, i suoi pensieri si fecero più chiari nella sua mente e Sakura provvedette a tradurli in parole, uno dopo l'altro.

- "Le percentuali di successo e di sconfitta in un combattimento dipendono da vari fattori, solo chi è in grado di mantenere nervi saldi e sguardo fermo può scorgere tutte le possibilità di uno scontro"...

Oltre a trascrivere le sue parole, Sakura seguiva costanemente i progressi del marito durante la sua riabilitazione. Era opinione di Ino infatti che, con un adeguato esercizio, Rock Lee potesse recuperare almeno in parte l'uso degli arti... Dipendeva tutto dalla sua volontà e determinazione, anche se il percorso era lungo e dall'esito incerto.

- "Nell'addestramento ninja la tecnica non costituisce una certezza: se un guerriero punta tutte le sue abilità sulla teatralità e l'inganno, rischia di offrire all'avversario un pericoloso punto debole! Per questo occorre saper cogliere ogni difetto nella sua guardia e attaccare"...

Rock Lee non aveva mai visto impedimenti, anche quando anni fa Tsunade temeva per l'esito dell'intervento che avrebbe potuto guarirlo o ucciderlo accettò comunque il rischio... E vinse anche quella sfida, nonostante sembrasse impossibile, ritornò più forte di prima. Adesso si trattava di ripetere l'impresa.

- "Per imparare a controllare il chakra in modo corretto, è necessario anzitutto imparare a controllare ogni singolo movimento del corpo: dal movimento delle palpebre, al battito del cuore, allo scorrere del sangue! Conoscere il proprio corpo nei dettagli equivale a conoscere fino in fondo la propria forza e l'uso corretto del chakra dipende da questo"...

Man mano che i giorni e i mesi passavano, e il pancione di Sakura mostrava sempre più evidenti i segni della gravidanza, lei e Rock Lee aspettavano entrambi l'evento ormai prossimo con la certezza di una gioia immensa nel futuro delle loro vite.

- "Quello che sembra un punto di arrivo è in realtà l'inizio di un cammino ancora più duro del precedente, la natura delle cose cambia continuamente! Allo stesso modo, anche noi seguiamo questa regola e continuiamo ad evolverci e a migliorare, affinché esista un domani che porti con sé il seme del vecchio e il frutto del nuovo"...

***


Il giorno tanto atteso, Rock Lee era già in grado di muovere le braccia e di stare su una sedia a rotelle. Ino sorrise del suo netto e costante miglioramento e si complimentò con lui, tra le altre cose, per la meravigliosa sorpresa che lo attendeva nel reparto maternità. Urlando di felicità, facendo scorrere le ruote nel rimbombante corridoio dell'ospedale, Rock Lee avrebbe voluto rendere tutto il mondo partecipe della sua gioia... Era diventato padre.

- Sakura - Rock Lee entrò nella stanza con un enorme sorriso.
- Ciao, tesoro!

Sakura era sveglia, con l'espressione stanca e felice e un paffuto involto bianco tra le braccia.

- Dorme - disse lei sottovoce.

Rock Lee si avvicinò al letto della moglie, quel tenero fagotto che aveva davanti agli occhi si muoveva appena contro il petto materno. Avvicinandosi di più, scorse anche il visetto rotondo circondato da piccoli ciuffetti neri e... Dimenticò completamente tutto il resto.

- Perché non lo prendi in braccio - suggerì Sakura.
- Non vorrei svegliarlo...
- Sciocchezze, sei suo padre!

Con naturale delicatezza, Rock Lee prese in braccio il tesoro che Sakura gli porse. Era un bambino sano e robusto, con gli stessi occhi verdi della madre e, mentre suo padre lo abbracciava teneramente, si mosse lievemente emettendo un piccolo vagìto.

- Mio figlio - sussurrò. - Il mio piccolo Craving...
- "Ardente" - ripeté Sakura.
- Sì, amore - spiegò lui. - Ardente come il nostro desiderio: tu, io, il bambino... Abbiamo desiderato ardentemente di essere felici e adesso lo siamo e, cosa più importante, siamo insieme!

***


Qualche giorno dopo, Rock Lee e la sua famiglia tornarono a casa. Sakura abbracciò felicemente il suo nuovo ruolo di madre e infermiera e, grazie al suo impegno e alla presenza del piccolo Craving, vide il marito recuperare le forze a vista d'occhio. Fisico e morale si raddrizzarono assieme alle sue condizioni: le ultime radiografìe infatti mostravano chiaramente la ricalcificazione delle ossa, anche i frammenti che tanto preoccupavano Ino si erano chissà come saldati assieme alle costole e non rappresentavano più un problema. Continuando di questo passo, Rock Lee avrebbe potuto anche tornare a camminare.
Alcuni mesi più tardi, la visita inaspettata di Naruto in veste non ufficiale portò con sé una piacevole sorpresa.

- E' qui il mio amico sopracciglione ?
- Spiritoso... Accomodati, prendi una sedia, che facciamo a Braccio di Ferro!
- No, grazie - sorrise Naruto, alzando le braccia in segno di resa. - Piuttosto, ti vedo parecchio in forma!
- Faccio il possibile - rispose lui, battendosi le cosce. - In attesa che queste "sfaticate" tornino a funzionare, mi affido alle ruote...
- ... E mangi come un orco - scherzò Sakura, baciandolo sulla guancia.

Naruto sorrise. Dopo quel terribile episodio, non fu facile tornare a guardare in faccia Rock Lee. Lui e Shikamaru si recarono ogni giorno all'ospedale per chiedere notizie, insieme agli altri Jonin e agli allievi. Vederlo così di buonumore, dopo tutto quello che era successo, era la cosa migliore che si potesse mai sperare.

- Ah, dimenticavo - esclamò Naruto, dandosi un'improvvisa pacca sulla fronte. - Dalla tipografìa hanno fatto un po' di storie ma... Eccolo qua, fresco di stampa!

Naruto tirò fuori un voluminoso pacchetto rettangolare e lo porse a Rock Lee.

- Che cos'è ?
- Apri e guarda - suggerì Sakura.

Come tirò via la carta che avvolgeva il pacco, gli cadde in mano un grosso volume rilegato, intitolato:

"Valori Essenziali dell'Addestramento Ninja"
di Rock Lee

- Congratulazioni, amore!
- Sakura è stata brava a spedire il manoscritto a Shikamaru, invece che alla casa editrice - spiegò Naruto. - Con la paura che hanno di Neji e del Consiglio, difficilmente avrebbero accettato di pubblicarlo... Invece così, Shikamaru ha potuto organizzare tutto nel migliore dei modi.

Rock Lee si rabbuiò.

- Neji è... ancora nel Consiglio, vero ?

Naruto chinò il capo con aria colpevole.
Rock Lee cadde nuovamente in depressione. Credeva di aver ormai sepolto ogni genere di ricordo legato a Neji invece, malgrado tutto il dolore e la sofferenza che gli aveva inflitto, non riusciva ad odiarlo... Forse non voleva odiarlo, in ogni caso il suo nome rappresentava una ferita aperta che non accenna a rimarginarsi. Ad un tratto però, qualcosa lo distolse dai suoi pensieri: il piccolo Craving si era appena svegliato e, a giudicare da come strillava, doveva essere piuttosto affamato.

- Ops - esclamò Sakura. - Scusatemi, è l'ora della poppata!
- Beh, suppongo che sia meglio che vada...
- Aspetta Naruto!

Mentre Sakura si affrettò a prendere Craving in braccio e ad andare con lui nell'altra stanza, Rock Lee afferrò la manica di Naruto per impeditgli di andarsene.

- Sento che c'è qualcosa che non mi vuoi dire... Ma voglio saperla lo stesso, non temere di farmi del male, dimmi solo la verità!

Naruto tirò un profondo sospiro.

- E... più grave di quello che puoi immaginare - rispose. - La sua scalata al Potere è a un momento critico per Konoha! Sta addirittura cercando di cambiare l'intero sistema di vita del villaggio, a partire dall'addestramento degli allievi fino ad applicare punizioni ancora più severe per chi dovesse infrangere le regole!
- Ma spetta all'Hokage il compito di...
- Per questo sta facendo in modo di ottenere l'incondizionato appoggio del Consiglio: cerca di spodestarmi con ogni mezzo, e per farlo non esita a mettere continuamente in discussione la mia autorità come Hokage!
- Ma come è possibile ?!?
- Quel verme vuole riscrivere la Legge di Konoha a modo suo! Sta facendo mettere sotto controllo tutti i Jonin-Istruttori rimasti attivi, affinché l'indottrinamento degli allievi abbia la SUA approvazione... Praticamente vuole trasformare il Villaggio in un regime dove tutti obbediscano ai suoi ordini senza discutere!
- Non posso credere che sia vero!
- Perché credi che abbia tentato di toglierti di mezzo... Per odio, per rancore ? No, sapeva benissimo che tu non avresti MAI accettato le sue imposizioni! Purtroppo, come Hokage non sono libero di agire come voglio, e Shikamaru è praticamente solo in mezzo a quel mucchio di codardi!

Rock Lee tacque. Non riusciva a credere che una persona potesse cambiare a tal punto, l'unica possibilità era che il Lato Oscuro di Neji avesse ormai preso il sopravvento senza alcuna possibilità di ritorno. Ma la cosa più grave era che, non fermandolo quando ne aveva avuto l'occasione, Rock Lee si sentiva in qualche modo responsabile per quella situazione.

- Comunque - proseguì Naruto. - Nessuno di noi intende lasciargli fare tranquillamente il comodo suo! Grazie al tuo libro, anzi, ora abbiamo un'altra occasione per mandare all'aria i suoi progetti e sottrarre gli allievi dalle sue grinfie!
- In che modo ?
- Introducendolo nei testi dell'Accademia, ad esempio...
- Ma se hai appena detto che Neji tiene particolarmente sotto controllo l'istruzione dei Genin ?!?
- Appunto - sorrise. - Immagina la sua reazione quando leggerà il tuo nome scritto sopra... Fosse la volta che gli prende un infarto!

Entrambi risero di gusto. Naruto era convinto che il libro di Rock Lee avrebbe costretto Neji a fare un passo falso... Nessuno poteva prevedere con esattezza la sua reazione.
Trascorse un altro anno da allora. Rock Lee continuava i suoi esercizi imperterrito, per ritrovare sia il controllo che l'equilibrio. Spesso Sakura usciva per delle commissioni e, quando tornava, lo trovava in salotto con il bambino che rideva vedendolo fare la verticale in giro per la stanza.

- Benedetto il Cielo - esclamò lei. - Si può sapere cosa state facendo qui dentro.
- Beh - sorrise Rock Lee, rimettendosi velocemente in ginocchio. - Se non dovessi più camminare, potrei sempre usare le mani... Sei d'accordo, Craving ?

Il bimbo allungò la manina e Sakura lo osservò stupefatta. Sia che si stesse succhiando il dito o meno, aveva il pollice alzato come quello di suo padre.

( continua )

Nota dell'autore:

Ci avviciniamo alla fine...
Nel prossimo e ultimo capitolo, L'ULTIMA SFIDA, vedremo finalmente come... Vabbé, avete capito! XD Ciao!

DADO

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Capitolo 6
*** L'Ultima Sfida ***


Nel giro di breve tempo, ormai quasi tutto il villaggio aveva letto il libro di Rock Lee. Nessuno dei Jonin-Istruttori ebbe da ridire nell'inserirlo tra i testi accademici tuttavia, come previsto da Naruto, la reazione di Neji non si fece attendere. Una volta venuto a conoscenza del fatto che le parole di Rock Lee venivano trasmesse ai genin sotto forma di testi scritti, lo Hyuga si arrabbiò moltissimo e decise di prendere seri provvedimenti.

- Spero vi rendiate conto - sentenziò Neji, davanti ai Jonin ritenuti colpevoli dal Consiglio. - Che ripetendo agli allievi dell'Accademia le sciocchezze riportate qui dentro vi siete macchiati di un grave reato morale!

Choji Akimichi, Kiba Inuzuka e un'altra ventina di Jonin stavano in piedi in silenzio ad ascoltare le accuse di Neji, senza battere ciglio. Lo Hyuga intanto riformulò la domanda, sventolando ripetutamente il libro incriminato, al che Kiba rispose.

- Il Jonin Rock Lee è sempre stato degno della massima stima e autorevolezza da parte di tutti... E il suo libro rispecchia esattamente ciò che pensa la maggior parte di noi!

Lo schiaffo di Neji mise a tacere Kiba, tuttavìa l'Inuzuka mantenne ostinatamente alto il suo sguardo senza protestare.

- Sobillazione, eresìa e istigazione alla rivolta - inveì Neji, furibondo. - Ce n'è abbastanza per farvi sbattere tutti in galera!

In quel momento, entrò un messaggero dall'aria trafelata.

- Onorevole Hyuga, signore...
- Allora, avete scoperto chi ha autorizzato la pubblicazione di questo libro ?
- L'Onorevole Nara, signore, assieme al Settimo Hokage!

Neji sbatté in terra il libro con rabbia.

- Naruto e Shikamaru - mormorò tra identi. Poi, rivolgendosi di nuovo ai Jonin. - Per il momento potete andare, ci sono faccende più importanti da sistemare, ma non crediate di passarla liscia: chiederò la vostra destituzione e... Potete star certi che la otterrò!

Mezz'ora più tardi, il Settimo Hokage e Shikamaru Nara furono entrambi condotti davanti al Consiglio per rispondere di gravi accuse. Gli occhi di Neji sembravano quelli di una belva pronta ad azzannarli alla gola.

- Veniamo subito al dunque - esclamò Neji. - Ho saputo che le insulse teorie di quel povero esaltato di Rock Lee incontrano la vostra approvazione... E' vero ?
- Immagino che, data la tua proverbiale intelligenza, tu conosca già la risposta - fece Shikamaru, con voce calma e impassibile. - Comunque essa è affermativa!
- Ovviamente - lo apostrofò Neji. - Non potevo aspettarmi altro da una coppia di sobillatori...
- E' possibile, di grazia - intervenne Naruto. - Sapere esattamente cosa nella filosofia di Rock Lee sia così "sconvolgente" da preoccupare questo Consiglio ?
- La divulgazione di teorie false e sconclusionate - urlò Neji. - Rock Lee è un pazzo, incapace di distinguere tra realtà e fantasia...
- Secondo quale criterio ?
- L'oltraggio alla pura e semplice logica: "allenamento in grado di sconfiggere la naturale debolezza", "negazione della superiorità e inferiorità individuale" e soprattutto la sprezzante considerazione delle arti magiche e illusorie, INDISPENSABILI per un ninja!
- Indispensabili per te, forse - osservò Naruto beffardo, suscitando un brusco mormorìo di protesta da parte dell'assemblea.

Neji sorrise con crudele soddisfazione, Naruto stava cadendo nella sua trappola.

- Vedo che il Settimo Hokage non ha ancora ben compreso la situazione... Sostenere teorie pericolose e fuorvianti costituisce un reato gravissimo, neppure l'Hokage può ritenersi al di sopra della Legge!
- Se intendi la tua Legge, ti comunico che non intendo riconoscerla, né ora né mai...

In mezzo a quel brusìo incessante e minaccioso, Shikamaru si rese subito conto di cosa sarebbe successo di lì a poco e, prima che accadesse l'irreparabile, si affrettò a prendere la parola.

- Chiedo ufficialmente che all'autore del libro in questione sia data la possibilità di esporre a questo Consiglio il profondo valore delle sue affermazioni...
- Ridicolo - protestò Neji. - Rock Lee è già stato sottoposto a questo genere di prova... Il risultato è chiaramente visibile sulla sedia a rotelle che trasporta ciò che resta della sua miserabile esistenza!
- Mi permetto di dissentire - replicò Shikamaru. - La natura di quella prova riguardava solo la valutazione delle capacità pratiche di Rock Lee come istruttore, non certo quelle teoriche... Oltre a ciò, il suddetto Jonin ha ormai completamente recuperato l'uso delle gambe, quando i medici stessi lo ritenevano impossibile!

Neji masticò amaro. A quanto pare aveva sbagliato i suoi calcoli, Rock Lee era decisamente duro a morire.

- Che cosa stai chiedendo esattamente a questo Consiglio, Nara ? - domandò Shino imperturbabile.
- Di offrire a Rock Lee una possibilità: se le sue teorie sono effettivamente così immorali, ebbene, che ciò venga stabilito in opportuna sede e con tutte le dovute considerazioni!

Dagli spalti si levarono alcuni commenti di assenso, la proposta di Shikamaru era assolutamente legittima e Neji non aveva alcun valido motivo per contestarla.

- Così sia, Nara - rispose Shino, dopo un attimo di riflessione. - Rock Lee dovrà presentarsi domani davanti al Consiglio e presentare argomentazioni più che valide... Altrimenti ci vedremo costretti a procedere nei suoi riguardi, e ad impedirgli di diffondere ulteriormente il contenuto del suo libro!

Naruto afferrò Shikamaru con uno strattone.

- Che diavolo ti è saltato in mente ?!?
- Non avevo scelta...
- Eravamo d'accordo di non coinvolgere Rock Lee in questa storia!
- Al punto in cui siamo, non c'è alternativa, Rock Lee DEVE convincere il Consiglio della sua buona fede... Altrimenti Neji otterrà partita vinta!

***


Il giorno seguente, davanti a tutto il Villaggio, Rock Lee si trovò al centro di una folla inferocita sobillàta contro di lui. Neji aveva organizzato tutto affinché l'Ex-Jonin non godesse di alcuna credibilità, tantomeno riuscisse a convincere qualcuno della sua buona fede. Tuttavìa Rock Lee non si lasciò impressionare né dalle grida di scherno né dalla folla ostile, anzi era fermamente deciso ad affrontare la situazione con grande calma e serenità. Circa un anno e mezzo fa, quando credeva di essere ormai niente più che un vegetale, non avrebbe mai pensato di poter reggersi nuovamente sulle proprie gambe e sostenere a testa alta le proprie idee.

- Sinceramente non credo che affidarsi alla volontà e alla determinazione, per superare ostacoli apparentemente insormontabili, sia da ritenersi in qualche modo "contrario" ai princìpi basilari dell'addestramento - spiegò Rock Lee. - La convinzione che esistano dei livelli predefiniti per stabilire l'abilità di un ninja è un concetto infondato, nessuno può ritenersi imbattibile o superiore per natura... Il tema principale che affronto nel mio libro è proprio questo: la consapevolezza che eventuali limiti possono essere rimossi da coloro che possiedono sufficiente volontà per forgiare il proprio destino!

Le urla e gli insulti della maggior parte dei presenti quasi soffocavano le sue parole.

- Stai dicendo un mucchio di stupidaggini!
- Dov'era la tua "volontà", quando Pain ha distrutto il Villaggio, eh ?!?
- Buffone, vattene!

Shikamaru era accanto a Rock Lee e cercava di ristabilire l'ordine. Purtroppo non aveva previsto di ritrovarsi intrappolato in quella bòlgia, la situazione gli era letteralmente sfuggita di mano. I Membri del Consiglio osservavano la scena senza battere ciglio, solo Neji sorrideva soddisfatto della piega che stavano prendendo gli eventi. Tra quella fitta pioggia di sputi e ingiurie, solamente lo sguardo limpido e attento delle persone amiche guardava alla ragione: Naruto e Hinata, che osservavano l'orribile messinscena di Neji senza poter intervenire in alcun modo; Kiba e gli altri Jonin, con ancora addosso i segni del precedente interrogatorio; Konohamaru insieme ai ragazzi e... Sakura. Quest'ultima era in piedi, immobile in mezzo al gruppo dei giovani Genin, col piccolo Craving in braccio. Rock Lee rispose al suo sguardo preoccupato con un sorriso e riprese a parlare con maggiore fermezza.

- La debolezza - continuò. - E' convincersi di essere deboli, senza alcuna possibilità di riscatto... E' questa premessa che è sbagliata!
- Buffone, dacci la prova!

Shikamaru rabbrividì. Ecco a cosa mirava Neji con quella infame sceneggiata, voleva trascinare Rock Lee in uno scontro dal quale non ne sarebbe uscito vivo.

- Rock Lee non è tenuto a dare alcuna dimostrazione - provò a dire, ma inutilmente. - E' venuto qui per esporre ai presenti l'importanza delle sue teorìe e...
- La prova!!!
- La prova!!!
- La prova!!!

Ormai era troppo tardi, l'esca era stata gettata e Rock Lee non aveva alcun modo di sfuggire da quella rete, se non combattendo.

- Va bene, d'accordo - gridò a un tratto Rock Lee. - Avrete la prova!

Subito cadde il silenzio.

- Chiunque fra voi se la sente di misurarsi col sottoscritto, si faccia avanti... Non solo lo sconfiggerò lealmente e inesorabilmente ma, concederò anche il vantaggio del primo colpo senza opporre alcuna difesa!

Lo schiamazzo riprese ancora più forte, tra lo stupore generale.

- Cosa ?!?
- Ma quello è completamente pazzo…

Shikamaru lo afferrò per il braccio.

- Rock Lee…
- Non ti preoccupare, so quello che faccio - rispose Rock Lee, aggiustandosi meglio le fasce ai polsi.

Sakura si fece largo tra la folla con il bambino in braccio, fino a trovarsi faccia a faccia col marito.

- Sei pazzo - mormorò tra i denti. - Ti rendi conto di quello che stai facendo, hai dimenticato le condizioni della tua schiena ? Non puoi più combattere…
- Non avrei più potuto “camminare”, se non ricordo male!
- Cosa vuoi dimostrare con questo ?!? “Un colpo senza opporre difesa”… Praticamente ti stai suicidando!
- Ascoltatemi bene, so che vi sembra una pazzìa ma non è così! Anche le parole migliori sono inutili, se non le si mettono in pratica, e soprattutto i ragazzi hanno bisogno di vedere che la forza di cambiare le cose è dentro di loro… Se non combatto adesso, tanto valeva che restassi a “vegetare” su di un letto d’ospedale!

Entrambi credevano che Rock Lee fosse impazzito. I suoi occhi erano fiamme ardenti in fondo alle pupille, un’espressione che Sakura conosceva bene e che le paralizzò la lingua, anche Shikamaru non sapeva cosa ribattere.

- Allora - gridò nuovamente Rock Lee. - C’è qualcuno che accetta di raccogliere questa semplice sfida ?
- Io - esclamò una voce potente dalla Tribuna d’Onore. - L’ho già sconfitto in passato… E lo farò di nuovo!

Ogni spettatore trattenne il fiato. Neji Hyuga si alzò in piedi, pronto a scendere in campo, mentre la folla faceva largo al suo passaggio. Rock Lee sembrava stranamente calmo, vedere Neji di fronte a lui ancora una volta sembrò accendere in lui qualcosa di diverso. Se un tempo avrebbe esitato ad affrontarlo in un duello all’ultimo sangue, ora più che mai era deciso a combattere. Entrambi si portarono al centro della sala e gli occhi dei presenti corsero subito all’indirizzo dell’Hokage. Naruto esitò, su di lui gravava un peso terribile. Se fosse stato libero di decidere, avrebbe messo fine a quella storia senza esitazione, ma un’azione del genere sarebbe stata interpretata da Neji come un atto di debolezza e il risultato sarebbe stato lo stesso… Visto che alla fine avrebbe deciso il Consiglio al posto suo. Il suo sguardo andò velocemente dalla triste espressione di Hinata al volto implorante di Sakura, non aveva scelta, tutti aspettavano la sua risposta. Maledicendo la sua impotenza, pieno di vergogna e disgusto verso sé stesso, sollevò le braccia e diede inizio al combattimento.

- Pensavo di essermi liberato di te - sussurrò Neji. - Stavolta però mi accerterò di porre fine alle tue sofferenze… Una volta per tutte!
- Avanti, Neji - rispose Rock Lee, mettendosi in guardia, gli occhi fissi e il palmo della mano rivolto in avanti. - Mettiamo fine a questa storia… Adesso!

Senza pensarci due volte, Neji attivò il Byakugan e scorse attentamente il tracciato vitale di Rock Lee. Sorrise crudelmente al pensiero di quanto sarebbe stato facile chiudere lo scontro con quel ridicolo insetto, dopodichè fece partire il primo colpo.

- Uno, due, tre… - il corpo di Rock Lee sussultò. - Ventiquattro, venticinque, ventisei…- le dita di Neji, veloci e precise, continuavano a colpirlo inesorabili. - Quarantasette, quarantotto, quarantanove… - Rock Lee sembrava una specie di bambola di pezza, Neji non si fermò e andò avanti fino alla fine. - Sessantadue, sessantatré e… Sessantaquattro!

Sakura sentì il cuore fermarsi nello stesso momento in cui Neji sferrò l’ultimo colpo. Rock Lee rimase in piedi, col capo chino in avanti e il corpo avvolto da una sottile cortina fumante, le dita dello Hyuga premevano ancora contro il suo petto immobile.

- Finalmente è finita - esclamò soddisfatto.

Subito però si accorse che qualcosa non andava. Un lieve battito cardiaco, dapprima quasi impercettibile, si fece sempre più forte.

- Impossibile - esclamò Neji. - Ho colpito a morte un punto vitale… Non può essere ancora vivo!

Neji impallidì. Sentiva la presenza di un’aura potentissima sprigionarsi da quel corpo inerte, il Byakugan mostrava distintamente il flusso di Chakra scorrere attraverso i vasi sanguigni per rinvigorire il corpo ferito di Rock Lee… L’intrepido Jonin aveva appena aperto la Settima Porta del Chakra.

- No… Non è possibile - gemette Neji, con un brivido di paura.

Rock Lee sollevò lentamente lo sguardo, Neji osservò in preda al panico i suoi occhi incolori e i lineamenti distorti dalla rabbia e dalla frenesia. Prima che potesse accorgersene, sentì le dita di Rock Lee chiudersi attorno alla sua mano fino a stritolargli le ossa. Neji urlò di dolore, osservando la poltiglia sanguinolenta di carne maciullata che, fino a un attimo prima, era stata la sua mano. Non si rese conto nemmeno del pugno micidiale che Rock Lee gli sferrò in piena faccia. Premendo istintivamente la mano sana contro la mascella in frantumi, Neji vide attraverso un fitto velo di lacrime il Jonin mentre preparava il suo attacco.

- Colpo del Loto Posteriore!

Neji cercò disperatamente di parare il colpo col braccio ma, a causa della forza tremenda, Rock Lee glielo spezzò e lo investì violentemente senza possibilità di scampo. Adesso lo Hyuga era privo di difese, con entrambe le braccia fuori uso, il calcio a spazzare di Rock Lee lo spiazzò completamente e lo proiettò in aria, con una rapida sequenza di colpi che si abbatterono su di lui senza pietà.
Neji sentì la bile salirgli in gola, Rock Lee lo stava letteralmente “martellando” a una velocità impressionante, si trovava nell’occhio di un ciclone di calci e pugni che non era assolutamente in grado di evitare. Il Jonin stava facendo giustizia sommaria, nel modo più doloroso possibile, l’unico rumore che giungeva alle sue orecchie era quello del suo stesso cuore che batteva incessantemente. Ad un tratto, il suo urlo di rabbia salì direttamente dal petto per fondersi assieme al suo colpo finale.

- Pallottola del Ruggito del Drago!

Come una folgore, il pugno di Rock Lee si abbatté sulla schiena di Neji. Lo Hyuga emise un grido strozzato, mentre il sangue sprizzava fuori da ogni ferita, e ricadde al suolo completamente privo di sensi. Il combattimento era finito… Rock Lee aveva vinto.
Nessuno aprì bocca, perfino i Membri del Consiglio non osavano proferire parola. Stanco e duramente provato, Rock Lee sollevò il capo e si guardò intorno. Un leggero battito di mani si levò nell’aria, subito seguito da un boato di applausi e acclamazioni, in onore al più forte guerriero di Konoha.

- Rock Lee!!!
- Rock Lee!!!
- Rock Lee!!!

L’entusiasmo dei genin era incontenibile, subito corsero verso il loro maestro per portarlo in trionfo. Rock Lee era sfinito ma sorrideva felice, era riuscito nel suo scopo e ad assicurare il futuro dei suoi allievi, l’unica cosa che desiderava adesso era correre ad abbracciare Sakura e Craving. Entrambi erano lì in mezzo alla folla, Rock Lee si fece largo verso di loro, tra i volti amichevoli e le congratulazioni di tutti. Sakura pianse di gioia nel vederlo e, stringendo forte a sé il piccolo Craving, non riuscì a trattenersi oltre.

- Ti amo - esclamò.
- Anch’io - rispose Rock Lee, baciandola appassionatamente.

Nella confusione generale, i ninja medici si affrettarono a soccorrere Neji Hyuga, ancora svenuto. Solo più tardi avrebbero scoperto che, a causa delle ferite riportate, sarebbe rimasto paralizzato a vita. Dopo quella terribile sconfitta, lo Hyuga non si riprese più e restò incapace di parlare e di camminare fino alla fine dei suoi giorni.
Rock Lee non aveva occhi che per sua moglie e il bambino che teneva in braccio. Nel momento in cui sentì le calde labbra di lei sulle sue e le morbide dita di Craving accarezzargli dolcemente il viso, comprese la gioia più grande della sua vita… Il suo più ardente desiderio.

Quello fu l’ultimo combattimento di Rock Lee, l’ultimo grande trionfo dell’uomo dalla volontà incrollabile. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che, di lì a poco tempo, sarebbe entrato improvvisamente in coma. Si spense tre settimane più tardi, dolcemente, senza soffrire, lasciando un grande vuoto in molte persone.
Su richiesta del Settimo Hokage, i funerali in suo onore ebbero la stessa importanza delle cerimonie riservate ai capi di stato. Almeno 80.000 persone diedero l’ultimo saluto al grande Jonin di Konoha. Dei suoi scritti, conservati con grande rispetto dagli shinobi, furono donate varie copie ai Kage delle altre Nazioni, così che l’importanza della sua opera venisse riconosciuta in tutto il mondo.
Ancora oggi, il nome di Rock Lee viene usato per ricordare una leggenda ninja, un uomo capace di miracoli e un esempio supremo di virtù e coraggio… Per me invece è ancora molto di più, era mio padre!


Craving Lee

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