Infinitamente noi...

di Oo_Alice_oO
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 - La mia vita senza te. - POV Akito ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 - Lacrima di ricordi. - POV Sana ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 - E così ritornerai? - POV Akito ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 - Aviofobia. - POV Sana ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 - Dannato. - POV Akito ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 - Casa - POV Sana ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 - La verità è che i ricordi non mi separano ancora da te. - POV Akito ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 - Coraggio. - POV Sana ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 - Lasci il segno. - POV Akito ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 - Il regalo che volevo. - POV Sana ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 - Arrivo. - POV Akito ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 - Adesso... - POV Sana ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 - POV Akito - Felice. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 - La mia vita senza te. - POV Akito ***


   CAPITOLO 1



   Apro gli occhi infastidito dalla luce che filtra dalla finestra e mi accorgo che si è fatto giorno.   Quante ore avrò dormito? L’ultima volta che ho appoggiato la testa sul letto è stato ieri pomeriggio tornato dalla mia corsa giornaliera…

   Grrr

   Lo stomaco comincia a brontolare e non ha tutti i torti, resta vuoto dal pranzo di ieri! Certo che    Natsumi avrebbe potuto chiamarmi per la cena…e ripensadoci io mi sarei imbestialito con lei per aver interrotto il mio riposo. Ulrimamente sono molte le cose che mi infastidiscono, a partire dal vuoto che mi sono creato dopo il liceo…mi è rimasto solo il karate e qualche visita occasionale di Tsuyoshi quando non è troppo impegnato con Aya o con lo studio. Tsuyoshi Ohki, il nostro futuro avvocato e non escludo futuro papà; lui si che ci ha pensato bene a crearsi un futuro…ed io? Sono ancora qua a rimurginare su quel che mi sono perso e che non mi sono costruito per il domani.

   Do’ un occhiata alla sveglia digitale sul comodino, indicano solo le sei e mezza. In un giorno ordinario mi sarei alzato e dopo aver tirato le tende reinfilato sotto le coperte, ma dopo queste ultime dodici ore di sonno credo che andrò soltanto a fare una bella doccia e a prepararmi una colazione come si deve.

    L’acqua calda ci mette un poco a scorrere e nel frattempo mi guardo allo specchio. In che stato è riuscita a ridurmi quella incredibile ragazzina? La ragazzina che ormai tanto ragazzina non è. Ormai si è fatta donna, ed io? Mi sento solo un fallito, il suo fallimento. Ventitrè anni buttati al vento, eppure ogni giorno mi alzo con l’idea di cambiare qualcosa, quel qualcosa che a fine serata si limita ad essere semmai la biancheria sporca lanciata in un angolo della mia stanza. Oggi magari mi taglio la barba, il bell’aspetto mi aiuterà a sentirmi meglio?

   Ore 7.00, tra qualche minuto si sveglieranno papà e Natsumi, quasi quasi gli faccio trovare la colazione pronta, in questi giorni non ho ricambiato molto le loro gentilezze e finchè siamo tutti sotto lo stesso tetto il motto è “ Siamo una squadra! ”, che tradotto significa “ Collaboriamo, grazie! ”. La stessa frase mia sorella l’ha scritta su un post-it giallo attaccato sul frigo sotto la nostra vecchia foto scattata il giorno di Natale ridalente a quando avevo 12 anni… E in quel periodo eravamo una squadra appena nata se non fosse stato per lei…lei che chissà come si intrufola sempre tra i miei pensieri…

   << Aki! >> Mia sorella entra in cucina e si spaventa nel trovarmi lì. << Stai bene? Ti si è rotta la sveglia? E’ un po’ troppo presto per te almeno che non tu non abbia deciso di raddoppiare le tue maratone giornaliere! >>

   E’ mai possibile che abbia tanta voglia di parlare pure la mattina appena alzata? Mi ricorda qualcuno, già, quel qualcuno che non è altro che un maledetto tarlo nella mia testa!

   << Non ti agitare…ieri mi sono addormentato molto presto e ad una certa non avevo più sonno…Vi ho preparato il caffè, lo bevi vero? >> Lei mi guarda come se mi fossero spuntate le antenne, che ho di strano? Sarà la mancanza di barba…

   << Però! Dovresti andare a dormire presto tutti i giorni se ti rende così premuroso! Hai già fatto progetti per la giornata? >>

   Nel frattempo, con un’aria assonnata di chi è stato sulle carte di lavoro fino a tarda notte, entra nel cucinino papà che non si accorge nemmeno della nostra presenza e comimcia a blaterare gli impegni che lo aspetteranno in mattinata.

   << ’giorno Fuyuki! >> A volte per scherzare lo chiamo per nome, è buffo quando arriccia le orecchie indispettito.

   << Ciao papà! >> Salutiamo papà che fa un balzo all’indietro e si spaventa per essersi finalmente accorto di non essere solo in casa. Forse lui si che dormiva ancora…in piedi!

   << Sto ancora sognando, mi sembra di vedere Akito tra di noi casa Natsumi… >> e così dicendo si allontana con una tazza di caffè in mano e con la valigetta di lavoro già pronta nell’altra. Riprendo il discorso con mia sorella. << No, nessun progetto…Oggi gli allenamente dei ragazzi cominceranno solo alle 4…potrei fare un po’ di ordine, è ora di liberare la mia camera da un po’ di spazzatura. >> Forse lei intuisce qualcosa, ma si sbaglia. Le sue cose le ho messe tutte dentro una scatola da un pezzo e conservate nello scantinato e penso che lì resteranno. Dubito ritorni mai a riprenderle, anche se lo immagino già…lei sulla porta d’ingresso a creare altro disordine nella poca quiete che dopo sei interminabili mesi sono riuscito a crearmi. Diciamo che mi sento ancora convalescente…

   Risalgo nella mia tana, qua dentro c’è ancora odore di lei, è ora di cambiare qualcosa, ma cosa? Cambiare posizione al divano o al letto non penso possa risolvere le cose, forse dovrei solo uscire di casa e disintossicare me e la mia anima, tanto non c’è pericolo di incontrarla per strada, da quanto ho sentito qualche giorno fa di sfuggita in tv, prima di cambiare velocemente canale, è nonsodove a girare un nuovo film. Allorchè tiro fuori dal cassetto un pantalone e una maglietta pulita e mi incammino per le strade di Tokyo.

 

 

Note dell’autrice

   Ciao a tutti ragazzi!! Mi chiamo Alice e mi sono iscritta da poco anche se leggo le vostre fantastiche storie da un sacco di tempo! =)    Ho pensato di scrivere anche io una storia di Kodocha visto che nonostante i miei 20 anni continua ad emozionarmi come una scema ^__^ Vi chiedo scusa per l’aspetto della pagina, ma io di computer me ne intendo veramente poco e non ho capito che significa testo html, non so come si cambia lo stile di scrittura e tanto meno come si inseriscono i colori T.T Prometto che un giorno mi iscriverò a un corso di informatica! Be, che ne pensate di questo primo capitolo? Spero non vi sia dispiaciuto! Un bacione a tutti!

P.S. Se qualcuno mi può dare dei consigli su tutto li accetto molto volentieri, grazie! Kiss kiss!

 

 

 

 



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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 - Lacrima di ricordi. - POV Sana ***


CAPITOLO 2

 

 

 

<< Dai, Sana, sbrigati! >>

Noioso, noioso, noioso Naozumi… Non ho voglia di seguirlo, vorrei soltanto cambiarmi, infilare il pigiama e nascondermi sotto le coperte senza essere scocciata da nessuno!

   << Entra, è aperto… >> Magari in questo modo si calma e smette di dare show per il corridoio.

   << Sana, ma sei ancora così! >> Esclama Nao appena si affaccia in camera. Noioso, noioso.

   Lo so, lo fa per me, per non farmi pensare, per distrarmi, per far notare anche ai nostri fan che la loro fantastica Sana, costantemente allegra e col sorriso, è sempre se stessa! Già, sempre se stessa, come se fosse facile con questo buco nero che si è creato al centro del mio petto.

   << Ho cambiato idea, non mi va di venire…le riprese di oggi mi hanno stancato troppo >> Bugia.  La verità è che la colpa non è delle riprese, le forze le ho esaurite sei mesi fa insieme alle lacrime; le poche energie rimaste le devo utilizzare per il lavoro…in qualche modo dovrò pur campare e procurarmi uno stipendio senza far pesare tutto a mamma. Ormai sono grande ed è giusto che io sia autonoma.

   Mamma…vorrei vedere soltanto lei adesso…e invece sono qua, rinchiusa non so deve per ancora una settimana. Sette giorni e potrò tornare a casa.

   Il mio amico si siede sul letto e mi guarda preoccupato mentre medito sulla sedia con gli occhi chiusi e la testa tirata appena all’indietro perché tiene un mio fazzoletto bagnato.

   << Sana, io non so proprio più come aiutarti, oltre a questo che posso fare? Lasciarti da sola è fuori discussione, non faresti altro che autodistruggerti con tutti quei pensieri maligni! >>

   << Mmh… >> Pensieri maligni…

 

   “Secondo te sto meglio con questo giallo o con questo rosso?”

   “Stai meglio senza vestiti, lo sai…”

   Rido e arrossisco per la risposta che mi ha dato Aki. Amore mio quanto sei bello…

   “Anche tu” mi azzardo “ma non posso fare la conferenza stampa nuda!”

   “Decisamente no, sai che sono geloso quando qualcuno ti guarda, figurati se ti vede scoperta.     Scelgo io il vestito per te!”

   Aspetto nel camerino dubbiosa, cosa starà combinando?Dopo un po’ ritorna con un vestito lungo fino ai piedi stile famiglia Adams col collo alto e a maniche lunghe. Sulla stampella ha poggiato pure un copricapo orribile che nasconderebbe pure la mia faccia!

   “Eh? Sei impazzito?Devo andare a una conferenza stampa, non ad una festa di Halloween…tantomeno ad un funerale!”

   “Metterai questo, così finalmente la gente capisce che le tue gambe sono mie…” entra nel camerino tirandosi la tenda alle spalle e accarezza delicatamente la mia coscia fino a scedere alla caviglia dove deposita una catena di baci da pelle d’oca. “…e anche questo pancino piatto” Bacio.    “…e questo seno”Due baci. “…e queste braccia”Altri due baci.”…e queste due mani!” Dieci baci.    Vorrei soltanto saltargli addosso, ma continua la sua corsa con una lentezza incredibile. “Il collo è indiscutibilmente mio, ne hai ancora l’ultimo segno…” ride per il segno del succhiotto e me lo bacia. “I capelli…che non smettono mai di essere morbidi e di profumare di pesca…anche questi sono miei. Solo io li posso accarezzare e odorare, che se lo mettano nella zucca.” E così dicendo mi dà un bacio in testa. “I tuo occhi…” E’ incredibile l’intensità con cui mi guarda ed io mi sento sprofondare nel suo oceano d’ambra. “i tuo occhi che mi cercano e che io cerco ogni momento della mia giornata. I tuo occhi che mi sgridano quando sbaglio, i tuoi occhi che mi sorridono quando scherziamo, i tuoi occhi che si dilattano e che mi supplicano quando facciamo l’amore…i tuoi occhi, quelli di cui non posso fare a meno!”Mi bacia le palpebre…Quanto tempo  ancora deve durare prima che io gli possa saltare finalmente addosso? “E il tuo nasino? Che assapora il mio odore durante ogni abbraccio o dopo la doccia?Pure questo è mio!”Bacino sul naso. Non so più di che colore ormai possa aver raggiunto la mia pelle… “E queste due orecchie che non sempre mi ascoltano, ma dove sussurro appena posso dolci parole? Mie…” Le morde e le bacia. Brividi…    «Inutile dire di chi sono le tue labbra, la tua bocca… » E mi bacia come solo lui sa fare, portandomi in uno stato di estasi che di certo non esiste nemmeno al cinema se non adesso, qua… lui con me…

   “Sei mia…”

 

   Sorrido, e una lascrima mi scende calda e salata sul viso… Akito

   Nao se ne accorge e mi avvolge  da dietro con le sue braccia. Quanto sono cattiva con lui, eppure mi sopporta e non mi abbandona mai. Grazie amico mio!

 

   Venti minuti dopo stiamo uscendo dall’albergo, andiamo a vedere un film di animazione al cinema. Cerca di farmi ridere un po’ e il locale in cui saremmo dovuti andare viene escluso a priori.    Fermiamo un taxi che ci porta al multisala più vicino.

   << Contenta di tornare a casa tra qualche giorno? >> mi chiede per spezzare il ghiaccio.

   << Mmh…penso di si. Voglio rivedere mamma e la signora Shimura! Anche Rei non vede l’ora di tornare a Tokyo per prendersi una pausa, lo capisco… >>

   << Hai più sentito la tua amica Fuka? Il primo periodo ricordo che la chiamavi spesso, ma è da un po’ che non ti vedo più toccare il tuo cellulare… >>

   << Già…Fuka…saranno ormai quasi due mesi che non ho più sue notizie.>> Probabilmente avrà cercato di chiamarmi, ma il mio telefono non è raggiungibile da due mesi e pian piano avrà perso le speranze nel cercarmi! <>

   Me lo cede e intanto che scendiamo dal mezzo paga la corsa mentre io compongo il numero della mia amica, chissà se lo ricordo bene.

   Tuu…tuu…tuu…

   Il segnale è libero e dopo un po’ una voce familiare risponde.

   << Pronto, qui casa Matsui! >>

   << Fuka… >>

   << Eh? Chi parla? Sana sei tu? >>

   << Si, ciao amica mia! >> Che bello risentire la sua voce, come ho fatto a ignorarla tutto questo tempo?

   << Oh, Kami… Sana, come stai? Ho cercato di rintracciarti un sacco di volte con scarso successo!   Se non fosse stato per la tv che ogni tanto mi dà tue nitizie ti avrei dato per dispersa! >> Sorrido, il suo tono è sempre lo stesso e vedo che non ha perso l’abitudine di parlare a macchinetta.

   << Sai…tra qualche giorno faccio ritorno a Tokyo, terminano le riprese e mi farebbe piacere rivederti! >>

   << Certamente! Anche io non vedo l’ora di riabbracciarti, ho un sacco di novità da raccontare! >>

   << Bene, appena torno a casa mi farò risentire così ci organizzeremo meglio… Ciao, amica mia! >>

   << A prestissimo, Sana! >>

   Interrompo la comunicazione e restituisco il cellulare ringraziando Nao.

 

   Il film che segue nella sala mi strappa due risate, in fin dei conti mi ha fatto bene uscire…il mio alleato, devo ammetterlo, in un modo o nell’altro, sa sempre come farmi tornare il sorriso.

 

   << Dolce notte. >> Lui mi saluta baciandomi castamente sulla guancia.

   << Dolce notte anche a te. Grazie di starmi sempre vicino, senza di te a quest’ora sarei persa… >> Caro noioso, Naozumi…

   Sorride, si allontana. Mi chiudo la porta alle spalle e vado in cerca del mio telefonino disperso tra le mie cianfrusaglie.

 

 

 

 

Note dell'autrice

Ciao a tutti! Come va? Notato che finalmente sono riuscita a trasformare il testo word in html? Miracoloo *__*

Ho voluto subito pubblicare il secondo capitolo, questa volta è il turno di Sana! Come vedrete in seguito i pensieri e le voci dei personaggi si alterneranno =) Be, che ne pensate di queste nuove righe? Spero vi siano piaciute! Fatemi sapere presto qual è il vostro giudizio!

Un bacione a tutti, kiss kiss

Alice!


 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 - E così ritornerai? - POV Akito ***


A Elenafire da cui ho ricevuto la mia prima recensione.

Grazie!


 

CAPITOLO 3

 

 

  

 

Non ricordo manco più l’ultima volta che sono uscito e che mi sono soffermato a dare un’occhiata ai negozi. Negli utlimi mesi mettevo piede fuori casa correndo per andare in palestra e allo stesso modo rincasavo. Fine delle mie uscite. Nel mio quartiere hanno aperto finalmente la nuova sala giochi e il ristorante sotto casa ha cambiato gestione…però il sushi è sempre buono, mio padre lo ordina sempre lì per la cena.
   Cosa fa un comune mortale di mattina? Lavora. Io lavoro solo dalle 15.00 alle 18.00 nei giorni pari e dalle 10.00 alle 13.00 nei giorni dispari, escluso il week-end. Lavoro…se si può chiamare così insegnare il karate ai ragazzi, è una mia passione. Il mio sfogo. E ci ho provato a convincere il maestro di lasciarmi stare in palestra tutti i giorni tutto il giorno, ma non c’è stato verso. “Hai una famiglia, aiuta la tua famiglia. Hai degli amici, coltiva l’amicizia. Riposati, abbi cura del tuo corpo.” Saranno cazzi miei? Morale della favola, mi annoio e mi torturo.
   Penso che inizierò a frequentare uno psicanalista bravo. Un chirurgo bravo. Farmi trapiantare un cuore nuovo mi aiuterà ad alleviare questo dolore al petto? La passeggiata non mi sta dando grandi risultati anche se devo ammettere che riesco ad allargare i miei pensieri.
   Ad un tratto mi accorgo di aver raggiunto la facoltà dove studia Tsu. E’ una struttura maestosa che mi mette un poco di paura. Paura a me? Ho perso pure il mio coraggio. Forse perché il mio coraggio eri tu…e rieccoci qua punto e a capo. Il mio orologio da polso inidica che si sono fatte quasi le dieci. Magari vado a disturbare la lezione del mio amico, che io sappia frequenta questo posto tutte le mattine mentre il pomeriggio fa lo stage presso un pezzo grosso del tribunale. Faccio un passo avanti e apro il grande portone di Giurisprudenza. Ho fatto i conti senza l’oste, qua le aule sono esageratamente tante e gli studenti abbastanza da riempire un intero villaggio. Passo indietro ed esco. Davanti mi ritrovo il mio amico. In ritardo per il corso, eh Ohky?
   << Akito, ma che ci fai qua? >> Lo vedo interdetto… “Sai, amico, sono venuto qua per iscrivermi all’università così mi metto apposto pure io!” No, tanto non mi crederebbe mai!
   << Facevo due passi e mi sono ritrovato qua… >>
   << Come no…Vieni con me, ti offro qualcosa al bar qui vicino! >> Annuisco e lo seguo per qualche metro. Seduti al tavolo prendiamo le ordinazioni, un thè e un succo di frutta grazie, e si dà il via all’interrogatorio.
   << Allora, come te la passi? >>
   << Come sempre… >> Rispondo, meglio essere vaghi. << Tu? >>
   << Oh, bene, sia con lo studio che a casa… Anche Aya non sta male, ogni tanto mi chiede di te! >>
    Aya… non chiedo mai nulla di lei. Maleducato.
   << Salutamela, dille di non preoccuparsi, sopravvivo! >>
   << Sai, stamattina ho ricevuto una chiamata da Fuka, ho fatto colazione con lei… >> Maledetto me che non sono rimasto a casa. Come se non sapessi dove vuole andare a parare il nostro avvocato Quando i nomi Tsuyoshi e Fuka sono vicini c’è sempre di mezzo un tranello! << Ieri ha ricevuto una chiamata…da parte di Sana… >>
   Uh, chi non muore si rivede. Questa conversazione è durata abbastanza.
   << Ho chiuso con lei, ho chiuso con il suo stupido mondo egoista, non far finta di non saperlo! >>
   << Già, ma non mi hai mai voluto dare spiegazioni, cosa è successo amico? Perché non ti confidi con me? L’unica cosa che so è che ti sei indebolito e ti sei richiuso a riccio come tanto tempo fa! >>
   Ta-dannn! Ed ecco a voi…la solita storia!!! Ma che vuole sapere da me?
   << Non c’è niente da raccontare, è finita punto e basta! Se mi sono richiuso è perché non voglio prendermi altre fregature, e credimi che ho provato a riapprocciarmi col sesso femminile, ma ogni cosa mi ricorda lei e mi dà il disgusto, perciò preferisco stare da solo, senza troppe scocciature! >> Mi sto scaldando, è mai possibile che ogni volta che ci rivediamo nasce una discussione? Testa calda, eppure lo sa che non mi deve parlare di lei…il mio punto debole…
   << Be, allora ti avviso che la tua libertà vigilata dura ancora sei giorni, dopodichè lei torna a Tokio e dubito che tu abbia la forza di uscire di casa senza di aver la paura di incontrarla in qualche angolo di questa città! >>
   Non ci posso credere. “Ipotesi che non aveva valutato Signor Hayama! La signora prima o poi ritornerà nella capitale!” E se non tornasse da sola? Buon per lei, egoista com’è ne sarebbe capace… Maledetta! Vorrei fare delle domande al mio avvocato, ma ho paura di senire la risposta…
   “Tu che leggi le riviste di gossip rubate alla tua fidanzata, sa se ha stretto una relazione con qualche altro ragazzo bisognoso di aiuto?”
   “Tu che hai parlato con la signorina Matsui sai per caso se ha intenzione di tornare a scucire la ferita che lentamente sto riparando?”
   “Tu che conosci la sua pazzia quasi quanto me, mi starà odiando in questo momento? Si sarà dimenticata di me?”
   “Tu che mi conosci, perché non smetto mai di pensare a lei e il sol pensiero che possa ritornare mi terrorizza?”
   “Tu che mi sei amico, mi legheresti al mio letto impedendomi di andare da lei disperato a chiederle perdono?” Quale perdono… La nostra sola colpa è di amarci, di esserci amati…    
   << Mi starà amando adesso? O odiando più o meno come io odio lei? >>
   << Tu e lei siete la storia infinita…Akito, cosa è successo con lei? >>

 


   Dorme e non mi sembra vero; dopo aver fatto stanotte l’amore  uno, due, tre, quattro, cinque volte fino ad addormentarti abbracciata a me. Dormi, il mio braccio sotto la tua testa e l’altra mia mano che ti accarezza lievemente la guancia. Come sei bella rapita dai sogni…stai sognando me? Stai sognando noi? Tu sei il mio sogno vivente, lo so.
   << Akito… >> Sussurri il mio nome, sei sveglia o mi rincorri in un prato?
   << Amore… >> Ti sussurro nell’orecchio. Mi hai sentita… e in dormiveglia con le tue braccia, ancora ad occhi chiusi, cerchi di stringere il mio petto. Ti lascio fare. Avvicini la testa al mio cuore. Senti come batte? E’ da quando ti conosco che palpita così veloce. Resti così ancora qualche minuto, poi ti do un bacio e schiudi le palpebre.
   << Buongiorno amore… >>Sorridi, mi baci, poi ti stacchi e ti stiracchi. Lavi il viso e ti seguo in bagno. << Facciamo la doccia insieme? >> Ridi e ancora non mi degni di una risposta. Lo fai apposta buffa ragazzina?Lavi i denti e ti imito, anche se non ci badi ho ancora l’alito del mattino.
Mi asciughi e mi spogli. Vuoi che faccia lo stesso con te, vero? La notte non ti è bastata e l’idea della doccia non ti è dispiaciuta. Ti sfilo la mia maglietta che ti avevo messo perché avevi un poco di freddo. Faccio scorrere l’acqua e ti trascino nella doccia.
   << Ti amo… >> E’ questo il tuo buongiorno per me. La bacio appassionatamente. Sapessi quanto ti amo io, amore mio…

 

 

   << Non lo so… >> Beviamo un sorso della bevanda e restiamo in silenzio. Il ricordo di quel che è successo mi fa male, non è ora di riaprirlo, non ora. Non oggi che so che presto ti rivedrò.
   Pazienta amico, so di non essere perfetto.



____________________________________

Note dell’autrice

Ciao a tutti! O mamma, siete tantissimi! Mi fa davvero molto piacere =) Spero la mia storia vi stia incuriosendo abbastanza! Ed ecco a voi quest’altro capitolo, che ne pensate? La parte che preferisco dell’intera storia è quella in corsivo, cioè le vicende passate insieme dai due protagonisti! Sono due personaggi che amo davvero tanto, a volte mi sembrano quasi veri! =P Comunque penso di aggiornare speditamente, non vi lascio troppa suspance! =)
Un bacione grande e a prestissimo!

Alice

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 - Aviofobia. - POV Sana ***


DUE PAROLINE DELL’AUTRICE

 

   Ciao a tutti! Come promesso ecco un nuovo capitolo!

   Prima di tutto vorrei ringraziare daygum, Shinichina e Bettinellina, i vostri complimenti mi hanno fatto molto piacere ^___^ Spero che anche questo nuovo pezzo di storia vi entusiasmi e che continuate a seguire questa FF! Sono le recensioni come le vostre che mi convincono a continuare a scrivere!

   In questo nuovo capitolo a parlare sarà Sana, la prossima volta vedremo invece cosa ha da dire Akito!

   Buona lettura, ci rivediamo prestistissimo!

   Kiss Kiss,

                        Alice

 

 

CAPITOLO 4  

 


 

   Improvviso senso di claustrofobia e aviofobia. Questo aeroporto è troppo stretto e l’aereo sarà sicuramente pericoloso. Afferro il trolley e mi dirigo verso l’uscita intanto che Rei è distratto dalle chiacchiere del manager di Naotzumi.

   Uscita di sicurezza più vicina a destra! Passo fermo e veloce. O forse sarebbe meglio passo felpato per non farsi notare? Fai l’indifferente Sana, sei un’attrice! Penseranno tutti che sto andando in bagno, per lo meno Rei ci cascherà sicuramente, per quanto possa essere bravo come agente, come amico è alquanto sbadato. Troppa fiducia nei miei confronti, ottimo lavoro!

   Un metro mancante all’uscita, dove potrei andare?

   << Puoi fregare chiunque, a me no! >> Mi sento improvvisamente afferrare per il polso… Che bello quando lo faceva lui… Però adesso lui non è lui, è il noiosissimo Nao. << Dove pensi di andare? >>

   << A fumare una sigaretta! >> Ammetto a volte di essere un genio!

   << Dove!? Ma tu non fumi! >>

   << Adesso mi va! >> Fermo un passante e mi faccio dare gentilmente una sigaretta e dato che ci sono me la faccio accendere. Che schifo! C’è una ragione per cui non fumo, non mi va proprio giù… Tossisco, ma testarda continuo a ispirare e a buttar fuori.

    << A volte non ti capisco proprio! >> Nao si allontana irritato dal mio atteggiamento, missione compiuta. Già, ma adesso dove posso andare veramente? Di questa città conosco a malapena l’albergo e gli studi di registrazione. Ho cambiato idea, non voglio tornare a casa, farò venire la mamma qua; Tokyo so che mi riporterà a fare pazzie! Recupero il telefonino dalla borsa; ed ebbene si, l’ho recuperato e mi sono ripromessa di non utilizzarlo se non in casi di estrema necessità e questa è una vera emergenza, devo chiamare casa. Dopo qualche tuu signora Shimura risponde:    << Si, pronto? Qui casa Kurata! >>

   << Signora Shimura, sono io, Sana! >> Pensare a lei mi commuove, avrei tanta voglia delle sue coccole culinarie di quando sono un po’ giù, e adesso sono moolto giù.

   << Oh, cara! Che gioia immensa sentirti…Ti sto giusto preparando una bella cenetta per quando sarai qua stasera! >> Non ci sarò stasera, ma meglio non deluderla.

   << Grazie…la mamma è lì? >>

   << Resta in linea! >>

   Una voce da donna chiama il nostro volo. Sbrigati mamma!

   << Sana, ti sto aspettando a casa! >>

   << Mamma! >>

   << Non farti venire strane idee, quando torni se vuoi parliamo! >>

   Io comprendo che ogni mamma ha un certo sesto senso, ma stavolta come caspita ha fatto a intuire che c’è qualcosa che non va? Obbedisco, in fondo “Finchè sei sotto il mio tetto segui le mi regole!”. Ho quasi ventitrè anni, dovrei andare a vivere da sola, ma la signora Shimura non mi seguirà mai, la mamma glielo impedirà, ed io e Robby siamo le ultime persone al mondo in grado di cucinare. E di badare da soli a noi stessi.

 

   << Stasera cucino io! >>

   << No, ti prego! >>

   << Ehy! >> Faccio la faccia imbronciata e gli volto le spalle.

   << Se cucinassimo insieme? >>

   << Non sarebbe la stessa cosa! Ieri ho comprato apposta un nuovo libro di cucina con delle semplici ricette! Prometto che non darò fuoco alla tua cucina! >>

   << Se dai fuoco alla cucina dovrai vedertela con mio padre e con mia sorella! >>

   << Affare fatto! >>

   << Che prepari? >>

   << Cucina italiana, la pizza! >> Akito, si mette una mano in faccia rassegnato, io gli faccio una linguaccia in risposta alla sua azione, che antipatico! Sono sicura che stavolta andrà benissimo!

   Ok, fare l’impasto è troppo complicato, mi fanno male le braccia e ho tutte le mani impregnate di farina, acqua e non so che altro…Quell’essere per tutto il tempo è voluto stare chiuso in camera in attesa del rumore di un’esplosione improvviso.

   << Hayama! >> Lo chiamo dalla cucina. Nessun segno. << Hayamaaaa!!! >> Ritento.

   Dopo un po’ spunta in cucina, ride sotto i baffi, lo so!

   << Si, chef? >>Tiro su col naso per cercare di impedire alle lacrime di scendere, ma ho gli occhi lucidi e se non piango avrò comunque una crisi di nervi! Perché devo essere il solito impiastro?!   Perché non mi è concesso per una volta nemmeno di giocare il ruolo della brava mogliettina? Akito mi si avvicina, mi asciuga una lacrima. Lo abbraccerei ma sono in uno stato pietoso e credo di aver farina fin sopra i capelli.

   Stronzo, prende un po’ di impasto e me lo tira in piena faccia! Io piango e tu che fai, mi prendi in giro? Signor Hayama, se vuoi la guerra, guerra sia! Stacco anch’io un po’ di pasta e gliela tiro cercando di beccarlo, ma natuaralmente è più veloce di me e schiva il colpo, che rabbia!

   Dopo un paio di minuti sono invasa di tutto l’impasto per la pizza, lui è riuscito a sporcarsi solo con un poco di farina. Però ci siamo divertiti, tra i ghigni suoi e i tiri invani miei. Mi viene incontro, mi abbraccia, si sporca. Vendetta mio caro! Gli passo l’impasto rimastomi nelle mani sui capelli, siamo pari!   Fa il finto arrabbiato, mi solleva da terra e mi siede sul banco di granito. Fare l’amore lì non è mai stato così comodo…

 

   << Sana, chiamano il nostro volo… >> Rei si affaccia dalla porta di uscita. <> Si toglie gli occhiali da sole per guardare meglio, shockato! Quanto la fa lunga, non finirà sui giornali questa storia, tranquillo! E’ tabacco, non droga, alcool o peggio ancora, anche se devo ammettere che alcuni tipi di alcoolici mi piacciono, ma meglio non informarlo di questo.

   << Arrivo! >> Cicco a terra, riafferro il mio trolley e lo seguo all’interno dell’aeroporto.

   Tentativo di fuga: fallito.

   Voglia di tornare a casa: quanto prima.

   Coraggio: se prima era 0 ora ha raggiunto l’1%. Con mamma non si discute…e nemmeno coi peccati di gola, se non altro mi spetta una bella cenetta.

   Nao mi guarda e mi prende per mano a mò di scusa.

   << Non fumo più, te lo prometto! >>

   << Brava. >> Sorride. << Fra un paio d’ore atterreremo, passeremo meno tempo insieme, ma questo non significherà nulla. Passerò spesso a trovarti…e comuque ci resta sempre il lavoro agli studi televisivi, no? >>

   << Non sperare che io ti apra la porta di casa! >> Scherzo.

   << Mi arrampicherò al tuo balcone e poi vedremo! >>

   << Non hai l’aria atletica, Romeo! >>

   << Andrò in palestra! >>

   << Sei senza speranze, è meglio che io ti apra la porta…non vorrei mai che rovinassi il tuo bel faccino da star! >>

   << Spiritosa! >>

   << Parla lo sportivo! >>

   Buon umore: 5%  

   Caro volo, aspettami.

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 - Dannato. - POV Akito ***


  ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao, belli! Come procedono le giornate? =) Io continuo a scrivere e ogni tanto mi vengono i sensi di colpa perché tra qualche giorno dovrò dare gli esami all’università…e non so ancora nulla!!! Va bè, l’ispirazione è troppo forte ahahhah xD

   Prima di augurarvi buona lettura vorrei ringraziare Shinichina e Daygum, grazie per le vostre recensioni, come sempre siete gentilissime ^__^ Grazie anche a Luchia Nanami, oltre a Daygum che non mi delude mai, per aver inserito questa storia tre le preferite *__* <-- quando l’ho notato avevo una faccina simile a questa!

   Questo capitolo che vi propongo non è proprio tra i miei preferiti, ma è importante per vedere le prime scosse di Akito… =D E adesso…tutti a leggere!!! Buon divertimento e un bacione a tutti,

a prestissimo!

 

 

CAPITOLO 5

 

 

 

   “ Signorina Sana, cosa ne pensa del film girato? ”

   “ E’ contenta di essere tornata? ”

   “ Ha qualcuno a casa che l’aspetta? ”

   “ Hai già avvisato Misako Kurata del tuo arrivo? ”

   “ Come è stato collaborare un’altra volta con il signorino Kamura? ”

 

   Manco arrivata all’aeroporto che quei rompiscatole la tormentano di domande.

   << Vuoi che cambi canale, Akito? >> Mi chiede Natzumi.

   << No, non preoccuparti. Segui pure la trasmissione… >>

 

   “ Si, grazie, è stato bello e adesso sono altrettanto felice di tornare a casa! Con permesso… ”

 

   << Sana è nuovamente a Tokyo, che pensi di fare? >>

   << Nulla. >> Semplicemente. E’ sempre più bella, sono passati solo sei mesi dall’utlima volta che l’ho vista, ma ha l’aria più matura. E’ dimagrita, si nota dai suoi zigomi e nonostante il trucco si intravede la sua aria sciupata. Si sarà stancata durante il lavoro, non voglio ipotizzare altro. << Vado a fare la doccia. >> Quella trasmissione mi aveva già stancato. Adesso è tornata e sarà nuovamente ovunque. Canale 1: Sana! Canale 2: Sana! Canale 3: Sana! E così via dicendo. Pensieri miei, pensieri miei, pensieri miei! Dannazione!

   Maratona, ecco la soluzione, doccia inutile.

   Fuori fa caldo per essere marzo. Marzo. Quanto ne abbiamo oggi? Cinque. Anche se fosse sette che me ne dovrebbe importare ancora? Lei e il suo fottutissimo compleanno. Lei il giorno del mio compleanno non c’era, lì avevamo già rotto. Però, non so perché, me la immaginavo vicino a mia madre, come tutti gli anni precedenti. Bella presa per il culo… A natale non ricevetti nemmeno un biglietto ed io non mi azzardai a spedirgliene uno.

 

   << Cosa comprerai per il mio compleanno? >>

   << Niente, è solo una festa consumista! >>

   << Per te, forse… Ma è il mio compleanno e voglio ricevere un tuo regalo! >>

   << Non ho soldi! >>

   << Non ti chiedo una cosa costosa, usa la fantasia! >> Discutiamo sotto il nostro solito gazebo al parco. Il problema non sono i soldi, voglio solo farla arrabbiare. E’ tanto buffa a volte! Però devo ammetterlo, ogni anno, quando si avvicina il suo compleanno, entro in crisi. Non sono bravo a fare i ragali. Fortunatamente lei in compenso è brava ad accontentarsi!

   << Mmh…vedremo! >> E’ contenta e mi abbraccia, scappa dal gazebo e vuole essere rincorsa! Sana, compi 22 anni! Eppure io, più bambino di lei, assecondo i suoi capricci e la inseguo! Inciampa, che frana! Per un attimo resta in silenzio per lo spavento, il suo povero ginocchio. La prendo sulle spalle e la porto a casa per medicarla.

   << Sana, per il tuo compleanno ti compro la valigetta del pronto soccorso, non si sa mai! >>

   Mi tira un colpetto dietro il collo e si lascia medicare da brava bambina.

   << Ehy, dottore, mi fa tanto male qui! >> Dice indicando il basso ventre… Maliziosa, meno male che le faceva male il ginocchio ed io preoccupato… Le schizzo un’altro po’ di disinfettante sul ginocchio per dispetto e grida.

   << Bruciaaa! >>

   << Ben ti sta, paziente birichina. >>

 

   Mi scappa un sorriso. Ho dei bei ricordi di quando eravamo felici. Ricordi.

   Correndo mi ritrovo al parco, se mi riposassi al gazebo? Cattiva idea. Corri Akito, corri. O la tua ferita non redimerà mai, altro che disinfettante. Torno a casa dopo una lunga corsa, è buio già da un pezzo. Chissà cosa avrà preparato Nao per cena…

   Ecco, l’ultima persona che avrei voluto incontrare mi aspetta sotto casa. Che vuole? Non ha saputo che io e lei non stiamo più insieme? Lo fisso, mi fissa e faccio per entrare, ma mi ferma. Inutile, questo qua è proprio cocciuto.

   << Buona sera, Hayama >> Non rispondo al saluto.

   << Qualcosa di cui rimproverarmi? >> In passato questo angioletto si è fatto vivo o per ammonirmi di qualcosa o perché cercava lei.

   << Cosa hai fatto a Sana, si rifiuta di dirmelo. >> Certo, perché adesso spera che sia io a raccontarglielo, povero illuso.

   << Scordatelo. >> E gli volto le spalle, per me l’incontro è concluso.

   << Ricordi quando Sana girava La villa nell’acqua? Si distrusse per colpa tua. >> Accoltellata. << Girando questo film ho avuto tempo di stare molto tempo con lei, sorrideva sul lavoro, dopodichè tornava un fantasma. Cosa ne hai fatto della sua vitalità? >> Soffre ancora. E più ci penso più mi ricordo della volta in cui è stata veramente male…La malattia della bambola…

   << Guarirà. >>

   << Quando? Quanto tempo ci vorrà ancora? Perché per quanto io possa starle vicino non cambia di un millesimo. E’ sempre stanca e non ha voglia di fare niente. >>

   << Sorride qualche volta? >>

   << Si, se ti riferisci alla malattia puoi stare tranquillo, non ha avuto una ricaduta. >>

   << E allora guarirà. >>

   << Come stai? >> Che altro vuole? Cazzi miei!

   << Si va avanti. Ciao. >> Ti ho detto anche abbastanza angioletto. Apro la porta di casa e ci resto per il resto della serata.

   Soffre. Egoista. O no? Be, siamo in due, questa volta non ti posso consolare se la tua causa sono io. E tantomeno stavolta tu non puoi aiutare me se sei la mia causa. Lontananza. Tempo. Con un alto tasso di probabilità ci vorrà solo un bel miracolo. In fondo è meno sola di me, troverà abbastanza conforto da parte di tutti, madre, occhiali da sole, colf, Fuka, quel ficcanaso di Tsu e Aya. E Kamura, ok, e compagnia bella. Anche mia sorella sono certa che andrà a farle visita, nell’ultimo periodo avevano stretto particolarmente.

   << Nat, pensi di andare a trovarla? >>

   << Eh? Di chi parli? >> Lo sai di chi parlo.

   << Hai capito. Le farai visita? >>

   << Non ho ancora deciso però non posso negare che ci ho fatto un pensiero… >>

   << Vai da lei, non badare a me. Ha bisogno di una spalla amica credo. >>

   << Le devo portare la scatola? >> La scatola un po’ mi fa compagnia. Non sono ancora pronto di liberarmene. Dei ricordi.

   << Ok, domani allora farò un salto da lei. >>

   << Divertiti… >>

   << Akito, se preferisci resto qua, non c’è problema. In fondo ho perso un po’ il contatto con lei da quando è partita… >>

   << Vai. >>

   Ora me lo dovete dire voi, perché io non lo so, è normale che mi faccia un poco pena? Vorrei anche io una spalla, ma da chi? Tsu è escluso, troppa saggezza. Papà è troppo indaffarato e poi da quand’è che parlo delle mie questioni con lui? Forse dovrei farmi un cane, lui si che mi ascolterebbe.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 - Casa - POV Sana ***


ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao a tutti! Be, finalmente è arrivato l’autunno, che ne pensate?

   A me non dispiace e a dir la verità è la mia stagione preferita perché riprendo a rivedere tutti i giorni i miei amici e a fare tardi tutte le notti ^__^ Si assaggiano le prime cioccolate calde e adoro saltellare sulle foglie croccanti cadute per il viale! Bando alle ciance, ecco a voi il sesto capitolo! Come il 5° anche questo è un capitolo di transizione, vediamo le prime scosse dei personaggi, stavolta di Sana. Ammetto che non è il massimo, ma il prossimo rientra davvero tra i miei preferiti perciò abbiate ancora un po’ di pazienza =P

   Ieri ho ricevuto una critica (costruttiva e apprezzata) su questa mia storia; a proposito di questo volevo tranquillizzarvi, non è mia intenzione stravolgere i vostri personaggi preferiti, Sana e Akito, i capitolo sono semplicemente scritti dal mio punto di vista. E’ vero che nei ricordi prevale una Sana maliziosa e un Akito smielato, ma è vero anche che sono cresciuti e qui si sono amati per tanti anni… Penso sia normale un po’ cambiare…

   Sto cercando lo stesso di salvare i caratteri base dei protagonisti, una Sana egoista, un po’ maliziosa perché comunque è vero che lo è, lo notiamo quando nell’anime chiede a Fuka/Funny se è mai stata baciata, quando nel manga vuole fare “le cose che fanno i grandi”… Invadente perché è lei che si piazza a casa di Akito per imporgli la sua costante presenza, nonostante lui non faccia molte pieghe.

   Parlando di lui invece devo esporre altre due paroline: si, è molto dolce, ma è cresciuto insieme ai suoi sentimenti. E’ il solito che si chiude a riccio perché dopo la rottura con Sana non ha mantenuto rapporti, eccetto che rari incontri con Tsu; è fragile e testardo, perché è il solito a non volersi rifare avanti coi sentimenti e allora preferisce stare in secondo piano e soffrire.

   Non ritrovate in questa FF l’anima dei vostri personaggi preferiti? Be, la storia tutto sommato non è ancora finita. Non faccio spoiler =P Scusate per il testamento, mi sono lasciata prendere un po’ la mano!

   Ultima cosa: grazie a tutte per le recensioni, sia positive che negative perché fanno crescere, grazie perché continuate a sprecare un po’ del vostro tempo a leggere quel che scrivo, e grazie a chi mi resta fedele! =)

   Buona lettura e a prestissimo,

kiss kiss.

                            Alice

 

 

 

CAPITOLO 6

 

 

 

 

   Letto dolce letto. Dopo la cena con la mamma, Rei e la signora Shimura vorrei soltanto farmi una bella dormita come si deve! Dovrei comprare delle vitamine, mi sento sempre e continuamente così spossata…

   Toc toc

   << Avanti! >> Sarà la mamma.

   << Sana… >> La mamma. Come è bella e quanto mi è mancata!

   << Ti va di parlare? E’ da tanto che non ci facciamo una bella chiacchierata! >> Vero… è da quando sono partita che non ci confidiamo un po’…

   << Volentieri! >> Si avvicina e si siede nel letto vicino a me. << Come procede il lavoro? Stai scrivendo qualcosa di nuovo? >>

   << Procede come sempre, l’editore mi rincorre perché vado troppo a rilento! Ah ah! >> Ride. Dove sta scritto che in questa casa debba portare lo stipendo solo io? Sorrido per il mio stesso pensiero.

   << Mamma! >> La rimprovero, non troppo seriamente.

   << Sai, sto scrivendo un libro di fiabe per bambini. Ci pensavo già da un po’, volevo provare un nuovo genere di scrittura e il capo pensa che abbia avuto una brillante idea. Mi daranno un aumento per questo! >> E’ felice, quanto contano i soldi?

   Un libro di fiabe, mi sembra di leggere i suoi pensieri, mamma… Mi rattristo senza darglielo a vedere.

   << Brava, porta tanti soldini così poi andiamo a farci un bel viaggetto All around the worl! >>

   << Yeah! >> Scherza, mi bacia la fronte e mi augura la buona notte. Grazie di esistere!

 

   Mi alzo che è già l’ora di pranzo, il mio primo pensiero è Fuka. Le mando un messaggio così la invito oggi pomeriggio per un thè. Dopo qualche minuto ricevo la sua risposta, non mancherà!

   Mi lavo e scendo in sala, Rei legge il giornale, Chiyo cucina e la mamma imbocca il suo scoiattolino.

   << Buongiorno! >> Rispondono in coro. Mmh…mi annoio. La mia vita sta diventando monotona! Mi iscriverò a qualche corso, magari di informatica così imparo a mandare almeno una e-mail, sono fuori dal mondo!

   << Verrà a trovarmi Fuka più tardi. >> Mi ignorano. Uff. Potrei risalire in camera e disfare la valigia. Non mi va. Uff. Ginnastica, ho bisogno di ginnastica. Ruoto un po’ il collo e piego i fianchi a destra e a sinistra, a destra e a sinistra. Rei ha sollevato lo sguardo dal giornale e mi guarda storto.

   << Tutto ok? >>

   << Non farebbe male anche a te qualche esercizio fisico! >>

   << Come no! >> Smetto di allenarmi. E adesso? Sbuffo per la terza volta.

 

 

   << Ti spiacerebbe rallentare? >> Aki corre davanti a me non badando al mio passo da lumana. Abbiamo deciso di uscire per una corsetta per tenerci un po’ in forma, ma temo di essere un tantino fuori allenamento…

   << Una volta eri più veloce e sportiva! >>

   << Che ti costa aspettarmi? >>

   << Mangia meno merendine a colazione, è normale che adesso non riesci a muoverti! >>

   << Hai intenzione di rinfacciarmi ogni pasto che mastico? >>

   << Forse! Mangi solo schifezze! >>

   << Tu mangi solo sushi! >>

   << Il sushi è sano! >>

   << Anche le patatine, sono fatte di patate che sono ortaggi, il che vuol dire che fanno bene alla salute! >>

   << Ma che ragionamenti fai? Dunque anche la cioccolata è sana perché contiene del latte? >>

   << Bravo, Hayama, hai afferrato la mia filosofia! >> Riprende a correre più veloce. << Brutto screanzato, vuoi aspettare la tua ragazza? >>

   << La mia balenottera! >>

   << Questa me la pagherai, stasera niente ginnastica extra! >>

   << Come se tu fossi in grado di resistermi… >> Perché deve avere sempre dannatamente ragione?

 

 

   Fuka arriva puntuale, sorseggiamo il nostro thè caldo e mi racconta che il prossimo mese andrà a convivere col suo fidanzato. Però! Io mi limito ad ascoltarla e a bere, è entusiasta di questo periodo che para stia andando per il suo verso giusto. Mi aggiorna anche sugli altri nostri amici, Tsuyoshi e Aya progettano di sposarsi l’estate prossima, non sapevo avessero intenzioni simili; sono sempre stati bene insieme, sin dai tempi delle elementari e fu la prima coppia a formarsi all’interno del nostro gruppo. Gira che ti rigira quella che resta indietro sono sempre io: vivo ancora con mamma e sono…sola. Si, è la definizione più adatta, non single, non libera, ma sola.

 

 

   << Aki, da quanto tempo è che stiamo insieme? >>

   << Abbastanza! >>

   << In cifra matematica? >>

   << Tu non capisci la matematica. >> Attendo. << Ufficialmente sette anni, cinque mesi e undici giorni. Ma so di amarti da molto tempo prima… >>

   << Wow…è tanto tempo… >>

   << Già, ma con te il tempo è come se si fosse fermato. >> Sorrido e mi stringo di più a lui.

   << Avremo entrambi il bastone da vecchi? >>

   << Io no, mi terrò sempre in forma! Tu invece lo avrai, ma ti prometto che per i nostri cinquant’anni di matrimonio ti regalerò un nuovo girello ultra tecnologico! >>

   << Sai che da vecchi non faremo più l’amore? >>

   << Ti ho già spiegato che mi terrò sempre in forma? >> Ridiamo insieme. Cinquantesimo anniversario di matrimonio. Mi sposerà, un giorno…!

 

 

   << E tu amica? Nuovi amori sul set? >> Sputacchio un po’ di thè che mi và di traverso. Lei è un po’ schifata, peggio per lei che fa domande simili in momenti inopportuni!

   << Se ti riferisci a Naotsumi no! >>

   << E se non mi riferissi a lui? >>

   << Nessun amore sul set che abbia fatto breccia nel mio cuore! >> Al pensare di cominciare una relazione con qualcuno del mio sesso opposto mi viene la nausea. Preciso che non voglio vivere nemmeno esperienze alternative col mio stesso sesso, proprio no.

   << Dovrei presentarti qualche mio collega, alcuni riuscirei a definirsi intriganti. >> Fuka crea pensieri maliziosi sui compagni di lavoro…povera me, povero Makoto!

   << No, grazie, credo di aver chiuso, almeno per ora, con gli uomini! >>

   << Pensi ancora ad Akito? >> Mi guarda in cerca di risposta o reazioni alla sua domanda. E chi ha mai smesso di pensare a lui? Più ci provo, inferiore è il successo.

   << Mmh… >>

   << Chi tace acconsente, Sana… >>

   << Conosci un metodo per levarmelo dalla testa? >>

   << No, quando si tratta di voi due… >>

   << Uccidimi, Fuka, se manco il tempo aiuta! >> La faccio tragica.

   << Mai. Se lo ami ancora perché non torni da lui? >> Ci separa qualcosa più grande di noi.

   << Non so come si fa. >>

   << Prendi il coraggio e vai da lui, tutto poi verrà da se. >> Fosse facile, e poi di che coraggio parla? L’ho esaurito tutto.

   << Credo che aspetterò che agisca la medicina chiamata tempo. >>

   << La decisione spetta unicamente a te. >>

   E medicina sia.

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 - La verità è che i ricordi non mi separano ancora da te. - POV Akito ***


   ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao a tutti! =) Come state? Ecco per voi il 7° capitolo, scritto dal punto di vista di Akito!

   Questo capitolo mi piace anche se il meglio deve ancora arrivare e quando finirà questa fan fiction mi piacerebbe sapere da voi qual è quello che vi ha emozionato di più! Grazie a Elenafire, Bettinellina, Daygum, Natasha e Shinichina che hanno recensito e mi hanno detto come la pensano ^__^ I vostri commenti sono molto importanti per me =) Vi mando un bacione grande e vi lascio alla lettura! Kiss kiss,

   Alice

 

   P.S. Domani riprendo le lezioni all’università, aiutoooooooooo!!!!!!!!!

 

 

 

CAPITOLO 7

 

 

   Juri.

   Quell’egoista, penso sempre a lei, oggi più di ieri. E adesso che è a meno kilometri di distanza me la sento davvero più vicina. Emani onde magnetiche? O è l’idea che volendo potrei raggiungerti senza problemi? Maledetta. Vorrei sapere cosa hai ancora da dire…

   Si è rovinato tutto e non l’avrei mai immaginato. Io e te. Avrei giurato per sempre. Invece siamo qua, tu nella tua orbita, io nella mia. Ci rincontreremo?

   Non sei mai stata mia amica, ti ho visto solo ed esclusivamente come qualcosa di più. E così è stato. Non ci ha diviso L.A., malgrado non sia stato facile sopportare la nostra lontananza, e allora ci hai diviso tu col il tuo amor proprio. Perché prima di agire non mi hai interpellato? Avresti dovuto ascoltare la mia sentenza.

   Mi sento solo. Se te l’avessi chiesto avresti cambiato idea? Quel che è stato è stato, ma potremmo riprovarci?

   Domande, domande, nient’altro che domande. Si può vivere così? Io personalmente non reggo più. Mi sveglio la mattina in cerca di una ragione per andare avanti, che senso ha adesso la mia vita? Vivere per cosa? Non ho intenzione di morire, questo no, almeno non finchè ci sei in vita tu… Qualora tu avessi bisogno di qualcosa? Chi ci sarebbe a raccoglierti, a consolarti, a stringerti e a dirti che per qualunque cosa“Ci sono io”?

   Stanco. Stanco di non poter prendere più iniziativa nella tua vita. Stanco di non affrontare gli attimi che passano senza di te, il mio braccio destro, la mia conferma, la mia fermezza, la ragione per tutto. La mia droga, e questa disintossicazione mi fa soltanto male, ma non credo di essere pronto per ricevere una tua dose.

 

 

   << Posso venire con te? >> Non sopporterei un altro coglione che gli fa la corte di nascosto a me. Meglio che la tenga sotto controllo.

   << Ti annoierai a morte! Sarò molto impegnata…e diciamocelo, tu mi distrai! >> Questa è bella!

   << Non ti accorgerai minimamente della mia presenza, farò il bravo bambino! >> Dubito che resterò di parola.

   << Non interverrai quando girerò la scena d’amore? >> Buongiorno signorina…

   << Per cosa pensi che voglia venire? >>

   << Per spaccare il muso a quel povero attore! >> Incalza. Perché deve sospendere la sua ottusità proprio adesso?

   << Qualcuno dovrà pur farlo! >>

   << Non tu! >>

   << E il libero arbitrio? >>

   << Non muoverti da qua, stai buono e a cuccia! >> Bau.

   << Perché? >> Protesto ripensandoci.

   << Perché per quella scena ho chiesto di avere una controfigura, scemo! >> Ti amo.

 

 

   Ok, se non ti posso vedere di persona ricorrerò ai ricordi. Mi alzo dal divano e vado a recuperare la scatola; dentro ci ho messo veramente tutto, come si può dire…ho fatto piazza pulita di tutto ciò che poteva ricordare te. I tuoi vestiti, qualche tuo bracciale, i regali che mi hai fatto, i dinosauri, le cornici, l’abito elegante affinchè ti accompagnassi al ballo, la nostra coperta, troppi peluche, le prime mutandine che ti ho sfilato!

 

 

   << Mi devi accompagnare al ballo! >> Sana, l’antifemminilità in persona vuole essere accompagnata ad una di quelle feste ridicole organizzata da non so quale società.

   << Non se ne parla, io non ballo! >> E questo è quel che ne penso. Odio quella gente e soprattutto passare intere canzoni a ripetermi un due tre, un due tre per evitare di calpestarle i piedi.

   << Ma che uomo sei? >> Solita testarda.

   << Un uomo che non balla! >> Chiaro, no?

   << Ok, allora lo chiederò a Naotzumi! >>

   << Non ci provare! >> Grande ricattatrice, sa quanto mi urta il sistema nervoso quell’esserino!

   << Perché? Lui farebbe qualunque cosa per me, incluso vestirsi in calzamaglia! >> Soprattutto tenerti stretta per tutto il tempo e magari far accidentalmente scivolare le mani in posti proibiti!

   << Dovrei mettermi in calzamaglia??? >> Non c’è nulla da fare, sono geloso.

   << Vuol dire che sarai il mio accompagnatore? >> Si, milady! A una condizione…

   << La calzamaglia è uno scherzo, vero? >>

   << Credo di si! >> Ballerò con te! Speriamo che lì servano del sushi…

 

 

   Amarezza. Altro ricordo…

 

 

   << Aki, quel cassetto là può diventare mio? >> Ecco la domanda fatidica, Tsu mi aveva preparato un po’ di tempo fa.

   << Mmh… >> E per fortuna quel giorno gli ho dato ascolto nonostante trovassi tutto un’assurdità!

   << Aki! >>

   < < Se lo apri vedrai che c’è la mia roba, quindi no. >> La felina vuole tracciare il suo territorio. Donne…

   << Perché tutte le mie amiche hanno un cassetto in camera del proprio fidanzato ed io no? >> Le tue amiche, cioè Aya, hanno un cassetto perché il loro findanzato, Tsuyoshi, sono matti da legare…e perché leggono le riviste femminili ovviamente.

   << E cosa vorresti metterci dentro? >>

   << Un po’ di vestiti e biancheria, così ogni volta che mi fermo da te non mi devo portare il cambio! >> Roba inutile insomma, la maggior parte del tempo che passa da me è nuda, non vestita.

   << E’ vuoto ed è tutto tuo…l’ho preparato un po’ di tempo fa, sapevo che ti avrebbe fatto piacere! >> Sorride. D’accordo, anche stavolta il mio amico aveva ragione.

   << Aki… >> 

   << Che c’è? >> Adesso che c’è?

   << In camera mia non potrai avere un cassetto! >>

   << Perché? >> Dove sta scritto che io debba rinunciare a un mio spazio per lei e non pure viceversa?

   << Perché c’è la roba mia! >> Anche nel TUO cassetto prima c’erano le mie cose!

   << Non vale che tu abbia un cassetto ed io no! >>

   << A che ti serve un cassetto? >>  

   << Credo a niente, ma lo pretendo! >> E’ questione di uguaglianza. La parità tra i sessi per cui le donne lottano?

   << Ci dovrebbe essere un cassetto libero in camera di Rei… >>

   << Di chi? Io non sono fidanzato con Rei, ma con te! Ne voglio uno nel bel mezzo del panico della tua stanza! >>

   << Uno pari! >> Mi fa la linguaccia… << Chissà, forse in fondo uno ce n’è… Ti ho comprato pure lo spazzolino! >> Me l’ha fatta! Non solo, mi ha comprato pure lo spazzolino…

 

 

   Domani è il tuo compleanno…

 

   << Happy Birthday to youu! >> Hai insistito tanto per festeggiare il compleanno a casa con la tua famiglia, e intanto che penso che avremmo potuto fare qualcosa di più intimo se avessi insistito di più contro la tua testardagine, tua madre canta Tanti Auguri. Caspita se è stonata… ma d'altronde lo sei pure tu… Non vi unirà il sangue, ma hai preso tutto da lei! Mi auguro solo che a una certa età non ti metta strane cose in testa, altrimenti sarà la volta che farò finta di non conoscerti!    Soffi le candeline ed esprimi un desiderio. Mi guardi, auguri amore per i tuoi 19! Sorridi e ringrazi e sotto i flash di Occhiali da Sole tagli la prima fetta di torta, poi mi trascini dietro il tavolo e ti fai scattare una foto pure con me. Sai quanto mi imbarazza e con non chalance mi dai pure un bacio sulla guancia. Dimentichi che mi intimorisce essere messo in mostra? Ma sei troppo felice e per il giorno del tuo compleanno è giusto che non ci badi. Scarti i regali. Se chiedessi a tua madre cosa te ne fai di un salvagente a forma di papera gialla pensi si offenderebbe? Sei al settimo cielo per quel Coso di plastica. Va bene, più tardi questa domanda la farò a te.

   Ho preso anch’io un pensierino per te, tengo la scatoletta in tasca, ma scordati che te lo dia adesso davanti a tutti! Davanti a quella pazza di tua madre, sotto lo sguardo preoccupato di Rei, davanti a Fuka che non aspetta altro che verificare se sono stato all’altezza!

   << Vieni con me! >>

   << Adesso? Ma stiamo per mangiare la torta! >>

   << Non ci vorrà molto! >>

   << Ok! Gente, mi allontano un attimo con Hayama! Mamma non sei preoccupata? >> Urli. Sciocchina, vuoi farmi cambiare tonalità della pelle? Il bordeaux sul biondo non si addice molto! << Che c’è? Hai qualcosa per me, giusto? >>

   << Ecco, anche se non te lo meriti! >> Te appoggio il mio regalo sulla mano.

   << Cos’è? >> Domandi.

   << Aprilo, no? >> Con te i compleanni funzionano al contrario, più cresci e più torni bambina. Sarà per questo che mi piaci.

   << Oh…non dovevi… >>

   << Mi andava…ti stanno bene i bracciali! >>

   << Questo cuoricino d’oro è il tuo? >>

   << Diciamo il nostro… >>

   << Grazie, Aki… >> Prego…cambio discorso per smorzare la tensione intanto che te lo allaccio al polso.

   << Che te ne fai del regalo di tua madre? >> Andrò a dormire con un dilemma in meno.

   << Vedrai! >> Ragazza mia, cresci e torni bambina, ma mi metti sempre più paura!

 

 

   Chiudo la scatola e poi gli occhi. Dannato orgoglio. Mi manchi e questa è la verità.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 - Coraggio. - POV Sana ***


ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao a tutti! =) Ed ecco a voiiiiii (rullo di tamburi) l’ottavo capitolo! Ok, oggi sono stranamente di buon umore, l’autunno mi mette il buon umore!!! Tra poco ci sarà pure il mio compleanno *__* Vorrei un libro sui dinosauri, uno sullo spazio e uno con le 500 ricette con la nutella! La verità è che oggi sono andata in libreria e non volevo più uscirci  =D Amo i libriii! Cooomunque, vorrei ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, grazie mille! =) Spero di ricevere presto anche notizie su cosa ne pensate di quest’altro… Nel prossimo si svelerà il mistero, anche se tanto mistero non è, secondo me alcuni di voi hano già capito -.- in fondo è talmente banale xD

   Ok, vi lascio leggere, kiss kiss e a presto!

                                                                         Alice

 

 

A Ryo, ti voglio un mondo di bene!

E questo lo sai, te lo ripeto da almeno dieci anni =)

Quando ti viene da pensare a lei guarda il cielo, una stella ti sorriderà!

Bacio*

 

 

 

 

CAPITOLO 8

 

 


   Natsumi è venuta a trovarmi, incredibile quanto mi riportasse a te.

   E’ stata gentile, ha fatto un dolce per me… <> Nulla di più vero, ingurgitare molecole e molecole della felicità mi hanno fatto bene, almeno finchè hanno agito con il loro effetto. Il buon cibo è un’ottima distrazione, potrei tuffarmi nei dolci e aproffittarne per recuperare alcuni chili che ho perso in quest’ultimo periodo. Mi da un regalo e si scusa se mi fa gli auguri in anticipo, ma domani non sarà in città e non avrà l’opportunità di passare.

   << Grazie mille, Nat… >> Il suo pensiero è un cappello coordinato di guanti e sciarpa, sa quanto io soffri il freddo! Si congeda e la saluto con due baci sulle guance.

   << Sana, Akito non è più lo stesso da quanto non state più insieme… >>

   << Oh… >>

   << Ciao, Sana! >>

   << Ciao... >>

   Che dire? Sto male anche io da quando non stiamo più insieme, penso a te più che mai. Non pensavo che ti avrei potuto ferire così tanto, ultimamente pare che deludere le persone sia la mia dote più grande. E la distanza e il lavoro non aiutano a cancellarti dalla mia mente, sei nei miei pensieri costantemente. Maledetta me, maledetta paura che mi avvolge proprio nei momenti in cui mi sento fragile. Maledetta fretta di nascondere qualcosa più grande e più piccola di me nel peggior modo possibile.

   Scusa.

   Cado a terra e una lacrima comincia a rigarmi il viso, poi un’altra, un’altra e un’altra ancora.  Cadono e bagnano il mio vestito bianco. Cosa ho fatto di male? Stupida me! I miei singhiozzi si fanno sempre più forti, Rei si affaccia in corridoio dalla sua stanza e dopo uno sguardo preoccupato vi ci rientra. Conosce il sapore della mia sofferenza, la mamma consiglia di lasciarmi sfogare, pianto dopo pianto diventerò sempre più forte. Quando? Perché a me sembra soltanto che pianto dopo piando stia diventando sempre più debole e chissà alla fine di questa storia in che stato mi ritroverò. Le mie gambe mi reggeranno ancora in piedi?

   Scusa se ti ho fatto del male, se sono stata egoista. Ma perché non hai compreso il mio timore? Perché adesso non sei qua? Me lo avevi promesso, per me ci saresti stato sempre, il nostro patto.

   Io, la solita egoista.

   Scusa.

   Tu? Rimbombano nelle mie orecchie le tue grida, i miei occhi mi mostrano il tuo viso afflitto, non ti avevo mai visto piangere, generalmente tenevi tutto dentro e quando ti stringevo pian pian quel dolore si alleviava. Ora non più. Chi ti incoraggia? Chi ti sostiene? Chi ti fa tenere la testa poggiata sulle gambe per consolarti? Chi ti ha aiutato fino ad ora? Io almeno avevo qualcuno, tu?

   Non mi è rimasta nessuna certezza.

 

 

   << Aki, tu mi ascolterai sempre? >> Oggi ho bisogno di sicurezza.

   << Si, eccetto quando dirai una delle tue baggianate e allora farò finta di non sentire. >> Antipatico!

   << Dico baggianate? >>

   << A volte… >> A volte ti è concesso avere ragione!

   << Mmh…Insomma tu ci sarai sempre per me? >>

   << Io si, tu ci sarai sempre per me? >>

   << Lo dubiti? >>

   << No… >>

 

 

   La mia stanza è rimasta sempre la stessa. Non ho tolto nulla di noi, il tuo cuscino, lo spazzolino, le foto e i libri che mi leggevi qualche volta prima di andare a dormire. Ti ho sempre voluto vicino a me, ma adesso i ricordi non mi bastano.

 

 

   << Queste dove le attacchiamo? >>

   << Ovunque! >> Mandi gli occhi al cielo, quanta pazienza che ci vuole con me, eh?

   << Le foto di quest’estate le voglio mettere come cornice sullo specchio, sono uscite tanto bene! >>

   << Buona idea! >> Strappi pezzettini di nastro adesivo mentre posiziono le foto, poi li attacchi dove ho indicato.

   << Tutte le altre? >> Ho portato tutte le nostre ultime foto a sviluppare, ce ne sono davvero tante. Quelle degli anni passati stanno tutte sparse sulle ante dell’armadio, altre bloccate dalle puntine nella mia bacheca davanti alla scrivania. La più bella, quella del pupazzo di neve che hai fatto per me il giorno della nostra prima festa di metà compleanno, è incorniciata e sta sul comodino, insieme a quella scattata al mare…

   << A che pensi >> Mi chiedi mentre sono assorta.

   << Penso a quanto siamo felici! >> Scuoti la testa, ma lo so che anche tu ci pensi spesso.

 

 

   Mi sollevo da terra, mi sento gli occhi rossi, mi bruciano. Piangere toglie un sacco di energie, è incredibile, mi fa sentire molliccia molliccia. Metto un po’ di collirio agli occhi e poi decido di entrare in doccia, non voglio perdere troppo tempo con un bagno caldo, si potrebbe fare troppo tardi. Faccio lo shampoo e mi insapono, mi depilo e mi risciaquo; mi avvolgo nel mio accappatoio e mi spalmo la crema profumata in tutto il corpo, dopodichè faccio la piega ai capelli. Ci saranno quaranta gradi qui dentro! Lascio arieggiare e vado in camera. Dilemma: cosa mi metto? Adesso che è andato via il sole fuori farà freddo, opto per un paio di jeans e il mio morbido maglione bianco, quello preferito! Bianco, uso molto questo colore ultimamente, sarà perché vorrei fingere un altro po’ di innocenza o perché ho nostalgia della neve? Non scende da natale… Incalzo gli stivaletti e mi guardo lo specchio: che faccia!, mi ci vuole un po’ di trucco… Indosso il cappotto e il regalo di Nat, è proprio il caso! Meno male che tra poco arriverà la primavera…

   << Mamma, Rei, io esco! >> Avviso forse un po’ troppo pimpante.

   << Divertiti, tesoro! >> Mamma…

   I miei piedi sanno dove portarmi, le mie gambe invece fanno un poco di resistenza. Ho i brividi, ma il mio cuore batte all’impazzata. Da quanto tempo era che non utilizzavo un poco del mio coraggio?

   Coraggio, beh, sto avendo un attacco di panico! Forse è il caso di tornare indietro, cosa ti è venuto in mente Sana? Sono già le nove di sera, sarò solo di disturbo, inoltre non ho cenato e a quest’ora Signora Shimura starà preparando uno dei suoi capolavori!

   Passo indietro.

   “ Vigliacca! ”

   Adesso sento pure le voci, fantastico! Altro passo indietro.

   “ Vigliacca! ”

   “ Smettila stupida voce, non sono vigliacca, sono educata! Non si disturba la gente a quest’ora... ”

   “ Vigliacca! ”

   E’ umano aver tutta questa paura?

   “ Usa la tua forza! ”

    “ Ma quale? Non ne ho più! ”

   “ Usala! ”

   Stupida, stupida me. Tentar non nuoce, in fondo che perdi!? Un’altra settimana di lacrime? Capirai! Di riavere il cuore spezzato? Oramai…

   “ Allora? ”

   “  Non lo so. ”

   E va bene, mi giro un’altra volta e raggiungo la meta.

   Domani però qualcuno dovrà pagarmi l’analista. “ Che ne dici di te, vocina? ”

   “ Puoi chiamarmi coscienza… ”

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 - Lasci il segno. - POV Akito ***


ANGOLO DELL’AUTRICE

   Ciao a tutti! Tutto bene? =) Io non mi posso lamentare… Prima di augurarvi buona lettura due paroline per Daygum, Shinichina, Bettinellina ed Elenafire, grazie mille per le vostre recensioni, sono lieta che la storia vi piaccia man mano che aumenta di intensità! Oggi si svela il mistero anche se è un classico… Vediamo se i nostri due amati sono riusciti a fare un altro poco di chiarezza! ^__^ Questo capitolo mi piace tanto, spero sia altrettanto per voi! Ed ora buona lettura e a presto, mi raccomando, vorrei sapere cosa ne pensate! =) Un bacione grande,

                                                                                                                                                     Alice

 


 

 

CAPITOLO 9  

 

 


 

   Mia sorella è stata da lei e adesso prepara le valigie, domani mattina parte per un week-end romantico col suo ragazzo, tale Genichi. E’ un tipo tutto sorrisi, grazie e prego, ma pare voglia bene a Nat e mio padre insiste dicendo che è quel che conta, o meglio questo è quello di cui si è dovuto convincere quando loro due insieme hanno comunicato che ad agosto si sposeranno. Inutile descrivere la scena, potete immaginare mio padre che si è messo a piangere pregando la figlia di non lasciarlo mai solo proponendole di far trasferire qui pure quel pezzente. Sia chiaro che mia sorella vuole una vita tutta sua, una casa tutta sua, una famiglia tutta sua. Chissà, sono diventato un tantino scettico sull’amore anche se ogni volta che sento parlare Tsu mi viene la nausea dal troppo miele che emana per ogni cazzata che abbia fatto con Aya. Forse il loro è un esempio di vero amore, si frequentano da una vita e ancora stanno appicicati come il primo giorno che si sono dichiarati. Bah…

   Io avevo creduto nella storia tra me e lei, eppure… eccomi qua. Vivo ancora con mio padre, ho un lavoro part-time in palestra e la mia vita sociale è rasa a zero. Magari a furia di ripetermelo accetterò questa pietosa condizione. " Aki quando ricomincerai ad uscire con qualcuno? ” Che tradotto dal sorellese significa “ Vedere-una-ragazza ”. Mio padre dibatte “ E’ giovane, ha tutta la vita davanti per impegnarsi ”, che nella sua lingua significa invece “ Meglio così, non sono pronto ad un altro abbandono, chi baderà a me e alla casa se va via pure lui? ”.

   Andrò mai via da questa casa?

   Riuscirò ad andare avanti e a crearmi un futuro?

   Mah…

   Bussano alla porta, sarà Mr Sorriso, cosa vuole a quest’ora? Spero non voglia dare il bacio della buonanotte pure a me. Quanto mi irrita… Sta di fatto che non mi alzo dal divano di un millimetro. Lo so, siamo una squadra, ma quando si tratta di lui il patto si spezza. Dovrei aggiungere un asterisco a proposito sul post-it in cucina.

   << Aki, andresti ad aprire? Sono sotto la doccia! >> Grida mia sorella dal bagno. Che palle!

   << Papà andresti ad aprire allo sfigato? >>

   << Sono al telefono, Akito! >> La verità è che anche lui come me tira fuori ogni giorno una scusa diversa per non vedere direttamente in faccia Grazie-Prego. Se restasse fuori al gelo? Uh uh. Pensiero maligno. Ok, lo faccio solo per Nat…

   Mi schiodo dal divano e trascino i piedi fino alla porta. Che palle…

   Il mio cuore perde un battito. Non so che dire o che fare. So soltanto che è lei, con lo sguardo fisso sulle sue scarpe. E il mio sguardo fisso su di lei. Sembra più piccola e indifesa, è cambiato qualcosa in lei perché non trasmette più energia. E’ una bambina.

   E adesso?

 

 

   << Non ti voglio rivedere mai più! >> Stavolta sono veramente incazzato, stronza egoista. Te la do io la ferita…

   << Grazie! >>

   << Grazie al cazzo! Meno male che dicevi di amarmi! Questo è un gesto d’amore? >>

   << Ti rendi conto che ho avuto paura? >>

   << Già, e come al solito hai agito di testa tua? A me non ci hai pensato? Non credi che mi meritassi una voce in capitolo? >> Non pensi che se avessimo affrontato la cosa insieme le cose sarebbero potute andare diversamente?

   << Non saresti mai dovuto venire a sapere di quello che… >> Pure! Ignaro di un futuro cancellato.

   << Brava, peggiora pure le cose! >>

   << Mi hai stancato, Akito, me ne vado! >> Testarda, vuole avere ragione soltanto lei.

   << Si, ma non tornare a piangere da me! >> Mi guarda con gli occhi rossi per il pianto e sbatte la porta. Hai superato ogni limite.

 

 

   << Pensi di farmi entrare? >> Non mi guarda negli occhi, cos’avranno di particolare i suoi stivali?

   << Mia sorella è sotto la doccia. >> Starà cercando lei?

   << Facciamo due passi? >>

   Eh? ‘Facciamo due passi’? Si, ce l’ha con me. Come hai fatto ad arrivare qua? Anche se conosci questa strada meglio delle tabelline. Errato esempio, diciamo delle tue tasche, le tabelline non le hai mai imparate bene. E’ un no, ti sbatterei la porta in faccia e ti urlei tutto il mondo, ma senza accorgermene ho preso il cappotto e infilato le scarpe. Senza proferare parola.

   Le tue mani sono in tasca come le mie e ti seguo per il viale. Perché il mio cuore fa TU-TUM se mi sembra di stare in apnea?

   << Mi sei mancato, sai? >> Mi fermo e la trovo un passo più avanti a me, la testa girata verso la mia faccia da pesce lesso.

   Che vuoi sentirti dire Sana? ‘Mi sei mancata pure tu’?

   << Io… ti sono mancata? >> La tua voce cambia tono con un velo di ironia, ma la realtà ho sentito il tuo groppo formatosi in gola e i tuoi occhi pian piano stanno diventando più lucidi.

   << Come se mi si fosse strappata la pelle… >> Questa è la verità, ma alla prima lacrima che vedo brillare sulla tua guancia rossa per il freddo non mi muovo. Resto lì impalato, perché sarebbe troppo semplice stringere le mie braccia attorno al tuo collo e lasciarti sfogare sul mio petto.

   << Mi perdonerai mai veramente? >> E a questa domanda davvero non so come rispondere, perché l’ultima volta mi hai fatto davvero male, mi sono sentito escluso quando proprio non era il caso, ma è vero anche che mi sento un vuoto immenso e ogni volta che cerco di colmarlo finisco sempre nel pensare a te.

   << Mi chiederai mai scusa? >> Ed ora pure io mi sento scemo, in mezzo alla strada, un dolore incredibile al petto in attesa della tua risposta.

   << Mille volte scusa, però tu devi capire perché l’ho fatto! Non puoi pensare che per me sia stata una passeggiata, mi trascino da sei mesi questo fardello oltre al male per la tua mancanza! >>

   Voglio sentire le tue ragioni, quelle vere però adesso, perché le prime che mi hai dato mi hanno fatto semplicemente incazzare di più! Ci sediamo su una panchina, ma due secondo dopo ti rialzi per sputare la tua discolpa, sono pronto ad ascoltare.

 

 

 

   << Akiii, potresti prendere dalla borsa il mio telefono? Ho dimenticato di avvisare Rei che mi fermo qui pure stasera! >>

   << Va bene, ma non starai diventando troppo comodina? >>

   << Tante storie per una gentilezza… >> Ennesima gentilezza e temo che di favori te ne dovrò fare tanti altri che non vedo ancora nemmeno l’orizzonte! La tua borsa pesa un quintale, cosa ci infilerete mai dentro? Uh, un foglietto, sarà la sua busta paga! Vediamo quanto è riuscita a guadagnare stavolta…

   Il foglietto porta come testata Central Hospital di Tokio. Scorro la pagina e mi si ferma il cuore.

   << Cosa è questo? >> Lo guardi, lo riconosci, impallidisci. Ho trovato l’ago nel pagliaio?

   << Niente…non è mio! >>

   << Peccato che io conosca solo una Sana Kurata e che riconosca una tua bugia anche quando reciti. >>

   << Aki… >> Scendi dal letto e cerchi di venirmi incontro, ma ti blocco. Prima le spiegazioni.

   <>

   << Niente, ho pensato solo a… >>

   << So perfettamente cosa hai fatto! Perché non mi hai detto che aspettavi un bambino da me? >>

   << Non lo so perché, va bene? >>

   << No che non va bene! Specialmente se hai deciso di ricorrere ai ripari senza dirmi nulla! >>

   << E se ti fossi arrabbiato? L’ho fatto per noi, che ti credi? Che avrebbero detto poi i giornali? E il mio lavoro? Non avrei più potuto lavorare per chissà quanto tempo! >>

   << Stiamo parlando di noi e tu ci metti in mezzo quel tuo stramaledetto lavoro? >>

   << Sai che è importante per me! >>

   << Già, e mi pare che sia diventato più importante di me! >>

   << Vuoi smettere di dire puttanate adesso? >>

   << Puttanate! Quello che hai fatto è una puttanata! >>

   << Non è stata una semplice decisione, ma alla fine ho creduto che stessi facendo la cosa giusta! >>

   << Complimenti per la scelta signorina Kurata, ha vinto un milione di dollari! >>

   << Smettila con questo sarcasmo, io ti amo e così mi ferisci! >> Rido. Ferirla, non la voglio rivedere mai più.

 

 

   << Io…so di aver sbagliato. Ma stupidamente ho pensato che tu non saresti stato d’accordo, non so, che ti saresti arrabbiato e che un litigio avrebbe potuto porre fine a noi >> Singhiozzo. << Quando l’ho saputo ne ho parlato con Rei e mi ha spiegato le difficoltà che avrei incontrato, ma non mi ha messo a una scelta! Quando lavoravo alla radio mi capitò di ascoltare la storia di una ragazza che si è ritrovata da sola a vent’anni con un bambino e da allora la sua vita è cambiata. Iniziavo ad accarezzare l’idea di diventare mamma, ma le riviste non facevano che terrorizzarmi con tutti i racconti di donne che descrivevano dolori, notti insonni, traumi, abbandoni… e mi sono fatta prendere dal panico! >> Il tuo discorso è tutto un singhiozzo continuo.

   << Perché non ne hai parlato con me… >>

   << NON LO SO, AKITO! >> Alzi la voce e inizio a percepire la paura che hai avuto… << Ho cercato solo la soluzione più facile che mi ha portato alla mia azione, non volevo che tu lo venissi a sapere perché… >>

   << Perché? >> Mi sono posto mille domande fino ad ora, eppure adesso sentendo le tue parole e vedendo la tua anima afflitta la risposta mi sembra così semplice. Mi sento tanto stupido…nonostante tutto vorrei ricevere la conferma da te.

   << …perché temevo che ti saresti sentito in colpa. Perché credevo che ti saresti posto quesiti infiniti sulle probabilità che… >>

   << Sana… >>

   << …sulle probabilità che ci sarebbero state nel caso…io avessi deciso di ten… >>

   << Mia madre è morta dandomi alla luce… >> Le mie lacrime iniziano a sgorgare impazzite, tu con me, sempre più forte. Mi abbracci e alle mie orecchie sento il tuo lamento disperato, il mio collo è umido perché hai il viso bagnato. E restiamo così, abbracciati come tante volte, ma ora con una consapevolezza che ho per la prima volta. Stupido, stupido me…

 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 - Il regalo che volevo. - POV Sana ***


CAPITOLO 10


 

   Happy birthday to me!

   Auguri Sana, hai raggiunto l’età di 23 anni e non hai ancora un capello bianco. Ok, ripensandoci è meglio che vada allo specchio a controllare, lo stress di questi giorni potrebbe aver giocato brutti scherzi. Mi avvicino ed esamino la mia capigliatura, pare non ci sia nulla di bianco, meno male. I miei occhi però sono stanchi e di certo non ho un’ottima cera, se ripenso ad ieri mi tremano ancora le gambe. Brava Sana, hai fatto la cosa giusta, anche se forse potevi risparmiarti la cazzata riguardo al lavoro… non potevo arrampicarmi su qualcos’altro? Almeno sarei potuta sembrare meno superficiale e idiota, pazienza. Lui però in fondo mi conosce e ora sa la vera verità.

   Mi ritrovo ad accarezzare la pancia, chissà come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto meno paura… Basta, purtroppo il peggio è fatto e so che rimpiango questo da allora all’infinito. Juri, l’avrebbe chiamata così, non so perché ha dato per scontato che sarebbe stata una femmina. Juri.

 

   << Mi è capitato, in questi interminabili mesi, pensare a me e a te prima della tua decisione… >> Non mi guarda negli occhi ma si legge in viso il suo rancore. << Tu hai sempre avuto una vita movimentata, si sa, ma io? Non ho molte cose di cui vantarmi, Juri sarebbe stata forse la mia opera migliore, non mi sarei sentito un fallito… >>

   << Juri? >> Una femmina… << Akito, anche se io… >> Non mi fa finire di parlare.

   << Juri, mi è sempre piaciuto questo nome, credo di averlo sentito da qualche parte e mi è rimasto impresso… >> Sospiro, non voglio che adesso la sua vita sia finita così, siamo talmente giovani!

   << Akito, il mio errore non voglio che ti condizioni tutta la vita! Hai tutto il tempo del mondo per sentirti orgoglioso di qualcosa! >>

   << Già, ma in futuro sarò fiero insieme a te? >>

   << Io, ecco…non dipende da me. >>

   << Ecco, ho bisogno di tempo, anche se adesso sono più sereno, purtroppo la distanza e il silenzio hanno levigato a fondo questa ferita. >> Perché sono così cattiva?

   <>

   << E pensi di amarmi ancora? Perché io non lo so più, seppure fino ad oggi sono sopravvissuto pensando a te. >> Queste parole mi fanno male, perché io non ho dubbio su noi due, anche se domani, al mio risveglio, saprò che il tempo non si sarà riavvolto a sei mesi fa.

    << Si, e non ti chiedo di amarmi come una volta, ma concedimi ancora di poterti essere vicina, almeno un po’! >>

   << Non ti chiudo tutte le porte, ma diamo tempo al tempo, senza fretta, con calma… Se sarà destino tutto si risistemerà. >>

   << Credi ancora nel destino? >>

   << Diciamo che credo ancora un po’ in noi. >>

 

   Mamma mi accoglie con una super colazione, non ho molto appetito anche se generalmente dopo un pianto divorerei veramente qualunque cosa. Patatine, la maggior parte delle volte dopo un pianto desidero delle patatine. O pizza, qualcosa di salato. I dolci li conservo per quando sono nervosa o un po’ giù, solita storia della serotonina di cui mi fido.

   Rei mi chiede se stasera vorrei fare qualcosa in particolare, dormire per il resto della giornata è incluso nell’offerta?

   Shopping. Non faccio spese da tanto tempo e fino a non molto tempo fa io adoravo i vestiti. Forse li adoro ancora, dovrei darmi un colore. Ricominciare.

 

   La moda primaverile di quest’anno ha un non so che d’assurdo. Fiori, fiori ovunque! Magliette, vestiti, persino pantaloni! Mi piacciono i fiori, ma non amo indossarli! Per il resto si va sul tinta unita, t-shirt a tre quarti, bottoni su golfini dai colori tenui. Rosa pallido, verde pastello, panna.

   Jeans, la soluzione a tutto. Sì alle magliette a tinta unita, ho intenzione di comprare fiocchi e decori vari in merceria, non ricordo manco più l’ultima volta che mi sono data al cucito! Non sarebbe male riprendere…

   Make-up e occhiali da sole. Una matita nuova non fa mai male e ci vorrebbe un bel rossetto. Non rosso, magari sul rosa scuro; il rosso non mi dona un granché, mi dà un’aria troppo adulta e da un po’ vorrei tornare ad avere quindici anni. Lo so, non ho nemmeno quarant’anni per potermi lamentarmi, ma mi trovo con la coscienza su una spalla che mi dice di accettare che non sono più alle scuola superiori e che sto diventando grande. Grande, non ho nemmeno un quarto di secolo! Perché dovrei ascoltare quella voce? E’ così bella la giovinezza. Tuttavia non sono nuova di zecca, al primo stress compaiono le terribili occhiaie, se non idrato la pelle si secca subito, per non parlare dei capelli! Aria di responsabilità, quello che mi spaventa. Una volta tutto era più facile, la spensieratezza… sono sempre stati gli altri a badare e a scegliere per me, almeno loro non sbagliavano.

   Affrontare le giornate in attesa di una tua risposa. Odio l’attesa. L’ho sempre odiata, non fa altro che mettermi ansia. L’ho sempre evitata ed è perciò che raramente conto fino a dieci prima di agire. Impulsività e incoscienza. L’attesa… Nove mesi mi avrebbero straziata. Solo che adesso mi ritrovo immersa nel tempo che scorre chissà per quanto ancora, e sono sola. Se mi avresti lasciata sola forse oggi saremmo in ogni caso in due. Invece ci sono solo io, io e la mia immaturità che mi spinge ad agire da ragazzina senza farmi soffermare su cose che contano veramente.

  E’ così che continuo a fare errori, quando smetterò? Con oggi sono ventitré, speriamo sia già un passo avanti verso i rimedi. Lo so che non è capodanno, ma giacché oggi è il mio compleanno mi è concesso esprimere un desiderio che mi sia d’augurio per i prossimi trecentosessantacinque giorni? Be’, perché conto di fare prossimamente il minor numero d’errori possibile e giuro che se lui chiude un occhio per quello che è avvenuto cercherò di non deluderlo mai più…e mai è un tempo notevolmente lungo per una come me! Spero faccia effetto questo desiderio, per sicurezza stasera lo ripeterò prima di soffiare la candelina. Ti prego, ti prego, ti prego!

   Lo chiedo, si, non per ricevere sanzioni, non perché ne ho il diritto data la mia precedente fedina penale pulita, lo chiedo perché non è veramente bisogno, perché se tutto ciò non si avvera non mi resta poi molto. Solo qualche fiocco, un vestito nuovo scontato del dieci per cento, due sciocche magliette blu e un rossetto che in fondo non è nemmeno della vera tonalità che cercavo.

   Qualcosa vibra, è il mio telefono. Sul display qualche messaggio non letto, il promemoria per un impegno di lavoro (a cosa serve Rei?), qualche ‘ Buon compleanno! ’ e tu…

   ‘ Mi domando se hai passato la mattina ad aspettarlo, il mio messaggio. In fondo al mio cuore sono quasi certo che la risposta è si. Non me ne sono dimenticato… Auguri Sana. A.

   Si.

   Non me lo merito, ma hai preferito non deludermi.

   Si. Ho sperato tanto di ricevere un tuo messaggio ed eccolo qui. Ovvio che questo marzo non è come quello dell’anno scorso. Niente sorpresa, niente gita al mare. Oggi, però, è stato perfetto così. Perfetto.

   Può essere il mio compleanno pure domani?

   << Grazie Aki. >>

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 - Arrivo. - POV Akito ***


 

CAPITOLO 11

 

   Più ci penso, meno ci credo. Chiarire con lei è stato uno strano colpo. Ne bello ne brutto, semplicemente strano. Strano perché da un lato sono contento di aver sistemato la faccenda, dall’altra sono pensieroso su come proseguiranno in poi le cose. Torneremo esattamente come eravamo prima?

   Ci penso continuamente, ciò insospettisce papà e Nat che continuano a scambiarsi sguardi preoccupati ogni volta che sbuffo o sospiro. Non mi va di parlarne con loro, ok? So già come la pensano, più precisamente prevedo cosa verrebbero a dirmi. Conosco a memoria i loro linguaggi non verbali, sarebbe un gioco da ragazzi tradurli a parole.

 

Nel dubbio, se era il caso di bombardarla di attenzioni o di sparire per un po’, ieri le ho mandato un messaggio, in fondo era il suo compleanno e, placato il rancore, non mi erano rimaste molte altre ragione per non farle semplici auguri. Seppur sinceri.

   Che sciocca. Si, lei, non io. Sciocca, lo è sempre stata e credo che questo aggettivo faccia parte del suo essere, e con questo intendo dire che non penso che maturerà mai. Tanto sciocca, se ripenso alle volte in cui ho contato fino a dieci per non insultarla (oh, quanto è parmalosa, se solo mi azzardo a fare un commento…) e non scatenare una lite. Così sciocca!, ma questo lato del suo carattere mi ha fatto spesso sorridere.

   Testarda. Anche su questo non ci piove. Lo è terribilmente. Dalle torto e dichiarerà guerra a ogni tuo prossimo passo. Difetto, se si accorge di aver sbagliato non chiede sempre scusa, spesso piange, rigira la frittata e finisce per arrampicarsi su mille specchi. Ricatta.

 

      << Mi farai venire un esaurimento nervoso! Perché vuoi discutere sul colore della cravatta? >>

     << A dirla tutta vorrei discutere pure sul colore dei tuoi calzini giallo canarino che si intravedranno dall’abito appena di metterai a sedere! Soprattutto: perché hai dei calzini color giallo canarino?! >>

   << Tu perché hai smesso di abbinare il reggiseno con le mutandine? >>

   << Che c’entra, la biancheria intima non me la deve vedere nessuno! >>

   << Ah, io sarei nessuno? >>

   << Si, se non cambi calze e cravatta! E non solo sarai nessuno, ma la mia biancheria non la vedrai mai più! >>

   << E allora che problema c’è? Sai che ti preferisco nuda! >>

   << Sono certa che piacerò nuda soprattutto a Nao stasera! Puoi restare pure a casa, caro! >> Che noia!

   << I calzini li preferisci neri o blu? >>

 

   Incredibilmente buffa. Non ho mai conosciuto nessun’altra persona capace di rendersi ridicola, ma che in quel momento si convince, e fa convincere alla gente, di essere intelligente o vagamente plausibile.

 

   Trak!

   << Merda! >>

   Rido, non so quando finirò, se finirò!

   << Smettila di ridere e aiutami! >> Impossibile!    

   << Come potrei aiutarti? >>

   << Non lo so! >> Io glielo avevo detto che non sarebbe mai rientrata comodamente in una minigonna che portava quando aveva sedici anni. L’ha voluta indossare e adesso si tiene lo strappo.

   << Stai meglio così! >> E’ paonazza in viso, era da un sacco che non ridevo così di gusto!

   << Sono ingrassata! Colpa tua e di quello che mi fai mangiare! >>

   << Colpa mia? Non sei grassa, semplicemente non puoi pretendere di avere ancora il fisico di quando eri ragazzina! >>

   << Stiamo parlando di soli cinque anni fa! >>

   << Sto parlando di quando eri particolarmente anti-sesso perché ancora non avevi sviluppato un minimo di tette e culo! >>

   << Scusa? >>

   << Si, sembrava che tu avessi ancora undici anni! >>

   << Coprimiiii! Mi si vede il didietro! E tu cosa hai da guardare? >> Grida a una ragazza che ci passa accanto. << E’ una nuova moda, si chiama spacco vertiginoso! >>

   << Davvero? >> Risponde la ragazza al posto di far finta di niente.

   << Si! Non leggi i giornali di moda? >> Si allontana.

   Sana mi sfila la felpa e se la lega ai fianchi.

    << Nemmeno tu leggi le riviste! >> Mi dice. << Questa si chiama ‘felpa salva altrefiguredimerda’! E adesso riportami a casa! >>

   Mi chiedo come faccia a pensarle…certe cose!    

 

 Sincera, ogni tanto. Ogni tanto perché prima di dire tutte le verità deve abbattere quel muro di convinzioni impossibili che saltellano per la sua mente.

   Perché si, è sempre stata timorosa, timorosa di ferire qualcuno, di aver frainteso, di ferire, di cambiare, di restare da sola, di non avere successo, di non essere compresa. Praticamente insicura.

   Forse perché è un tantino ambiziosa e non vuole accettare un fallimento. Tuttavia spesso e volentieri riesce in tutto.

 

   << Stai meglio? >>

   << Si, si! >>

   << No, no, tu vacilli! >> La fermo prima che svenga sui suoi piedi e poso una mano sulla sua fronte.

   << Sana, scotti! Non stai affatto meglio! >>

   << Sto bene, fa semplicemente molto caldo qua dentro e sono accaldata! >>

   << Ti riporto a letto e ci starai finchè non ritornerò! Starò fuori il minimo indispensabile… >>

   << No! >>

   << Sei più importante tu di questa stupida premiazione! >> Oggi mi danno la qualifica per insegnare in palestra e i miei colleghi hanno organizzato una specie di cena-evento. Contro il mio consenso, ovvio.

   << Non voglio che tu vada da solo, queste serate ti metteno ansia…odi stare al centro dell’attenzione! Eri felice quando ti ho detto che sarei venuta con te! >>

   << E’ una semplice e stupida cena! Me la caverò… >>

   << Penserai che sono debole e che non mi interesso a te perché ti lascerò da solo a vivere un incubo…tutta quella gente che ti starà attorno…e tu che non vorrai aprire nessuna conversazione…e poi… >>

   << E poi stai delirando! >>

   Ti bacio sulla fronte rovente, ti preparo la borsa del ghiaccio, la minestra e l’aspirina. Non voglio lasciarti sola. Ripeto, sei tu la cosa più importante per me…

 

   Nauseatamente generosa, secondo lei se stessa veniva dopo tutti gli altri. Salvo piccole eccezioni.

   Grazie a tutto ciò che mi sono innamorato di te, della tua bellezza, del tuo altruismo, della tua goffagine, della tua fantasia, della tua forza.

   Forza. Penso la parola chiave del nostro rapporto. Lei è sempre stata forte, ma quando cedeva subentravo subito io. E viceversa, anche lei mi ha sempre sostenuto. Ed è a furia di darci questo equilibrio che ci siamo resi uno dipendente dall’altro.

   Ma ora? Chiamo Tsu. Sarà felice di tornare a farmi da analista e da maestrino. Cerco il suo numero nella rubrica e avvio la chiamata. Al quarto squillo risponde.

   ‘ Akito? E’ successo qualcosa? ’ Deve sempre e per forza temere il peggio?

   ‘ Sana…si è rifatta viva. ’

   ‘ Immaginavo sarebbe successo, Fuka mi ha accennato il suo ritorno a Tokio ’

   ‘ Che devo fare? ’

   ‘ Segui il tuo cuore, ma sai come la penso io. Mi ritroverò ad ottant’anni ad ascoltare ancora faccende che riguardano voi ’

   ‘ Mi ha spiegato la ragione… ’

   ‘  Per cui andò via? Non mi hai mai voluto spiegare cosa successe allora…  ’

   Gli faccio un sunto della faccenda e man mano che parlo mi guardo…stringo il pugno, ma mi bruciano gli occhi. Diamine, questa storia mi ha reso veramente vulnerabile. Sii uomo, Akito Hayama!

   ‘ Come fai ad avere ancora dubbi? ’

Facile, adesso è lei la forte ed io il debole. Il nostro equilibrio. Solo l’amore nostro rimane costante senza sbilanciarsi da una parte o dall’altra.

   Perché io la amo, inutile pensare all’orgoglio. Alla tenacia, alla stupidità, ai timori, alla testardagine.

   ‘ Grazie! ’

   Infilo la giacca e mi lancio per strada. Corro, questa è una maratona, ma non un allenamento.

   Rincorrerci, la cosa che ci riesce meglio. Incontrarci. Unirci e completarci.

   Destino, quel che sarà, sarà; adesso voglio godermi il presente. Voglio riaverti, sei sempre stata mia e non ho intenzione di rinunciare a te. Riusciremo a far reingranare tutto.

 

   << Aky, quando sarò vecchia e avrò l’alzheimer ci sarà la possibilità che non ti riconoscerò, come faremo? >>

   << Domani cominceremo una dieta piccante, pare prevenga l’alzheimer! >>

   << Ma a non piace il cibo piccante! >>

   << Vuoi dimenticarmi? >>

   << No! Mi pare di essere stata chiara! >> Meno male che ci sei almeno tu a capirti…

   << E allora domani ristorante indiano? >>

 

  Manteniamo la promessa. Cresciamo insieme, ancora. Ti faccio il giuramento, Sana, questa volta veramente, al costo di marchiarlo con l’inchiostro…

 

   << Allora, signorini! Che avete deciso di tatuarvi? >> Un teschio, ovvio! No, scherzo. Maledetta moda, perché devo sporcare il mio corpo perfetto? Specialmente, come è riuscita a convincermi e a trascinarmi fino a qua? Secondo me mi droga.

   << Io vorrei un drago proprio qui!  >> Dice indicando la cavità dell’inguine. Cosa???

   << Scordatelo! >> Non può farsi tatuare un drago! Lì! Una farfallina?   

   << Cosa hai contro i draghi? >>

   << Cosa hai a favore dei draghi? >>

   << Sono belli! Vorresti suggerirmi qualcosa di diverso? >> Il tatuatore ci guarda perplesso.

   << Se ti fai un drago giuro che mi faccio fare un fiorellino proprio su quel mio amichetto che ti piace tanto! >> Tre, due, uno…scoppia a ridere! Ok, ho fatto solo una figura di merda.

   << Oddio ti prego, fattelo!!! Almeno avrò la certezza che non andrai a letto con nessuno all’infuori di me! Nessuna si ecciterà guardando…un fiorellino! >> Risultato: niente tatuaggio indelebile. Solo due piercing, lei all’ombelico, io all’orecchio. Quanto si vanta! Almeno il suo piercing è una farfallina…

 

   Ok, per adesso accontentati del fatto che ho rimesso il piercing.

   Arrivo.

 

______________________________________________________

ANGOLO DELL'AUTRICE

Ciao a tutti!!! Come state? Procede bene il vostro autunno? Non ne posso più della pioggia T.T sono tutta influenzata per tutta l'acqua di qsto mondo che mi sono beccata in qsti ultimi due giorni...e avevo pure l'ombrello!

Cooomunque, ed ecco a voi l'undicesimo capitolo, spero vi sia piaciuto! Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate e/o se ci sono errori-orrori!

Vi chiedo scusa per non aver risposto alle vostre recensioni riguardo al 10° capitolo e se non avevo inserito il mio angoletto autrice, ma è da più di un mese che non ho tempo nemmeno per respirare! Perciò vi ringrazio comunque per tutto, grazie a coloro a cui sta piacendo la fic e a chi l'ha inserita tra le preferite, da ricordare e seguite! Insomma, grazie pure per la fiducia *__*

Spero di poter aggiornare presto!

Un bacione grande!

Alice

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 - Adesso... - POV Sana ***


 

 

CAPITOLO 12

 

 


   Passare una mattinata intera a leggere su internet tutte le cazzate che i giornalisti hanno scritto, riguardo me, Nao e il film che abbiamo da poco finito di girare, non è stata un’ottima idea. Fortunatamente hanno smesso di spacciare me e Kamura per fidanzati, dopo più di dieci anni si saranno arresi, ma arrivare a scrivere che se tra noi c’è questo rapporto particolare perché lui è probabilmente gay…be, questo è troppo! Povero Nao… dovrebbe denunciare la stampa e chi pubblica queste false notizie su siti e siti.

   Sono a casa solo da qualche giorno e già mi annoio; ho costretto Rei a lasciarmi almeno una settimana libera dal lavoro per dedicare del tempo a me stessa, ma forse non è stata un’ottima idea. Avevo in programma un sacco di cose, trascorrere un’intera giornata all’insegna della bellezza - massaggi, depilazione, maschere, scrub e quant’altro, andare a trovare gli amici, fare una gita con mia madre… e invece… tutto quello che sono riuscita a fare è stato uno scarso shopping durante un pomeriggio decisamente deprimente. Persino il giorno del mio compleanno non è successo niente di particolamente eccitante, giusto una cena in famiglia e mia madre che girovagava per il salotto suonando una trombetta. Dio, quanto odio le trombette! Una volta mi facevano ridere, non mancavano mai alle feste, ora mi infastidiscono e mi irritano il sistema nervoso. Per fortuna il tuo messaggio mi ha reso la giornata decisamente migliore …

   Forse stasera potrei andare a mangiare qualcosa di buono al ristorante. Tanto per fare qualcosa di diverso… no, ho un’ottimo chef in casa, non c’è bisogno che mi allontani per provare delle squisitezze!

   Sarebbe ora che vada a trovare Tsu e Aya, ma Fuka dice che non stanno mai a casa e che sono indaffaratissimi con il trasloco. Vanno a vivere insieme, almeno loro fanno passi avanti! Io invece sto conducendo la medesima vita di sempre da… sempre! L’unica cosa che fa la differenza è che ho concluso con il liceo - niente università per Kurata! - e penso di essere single.

   Single, è difficile accettarlo, sono stata fidanzata da sempre, da quando ero adolescente. E il problema non è che non ho più un ragazzo con cui trascorrere la giornata, ma che ho perso te, la persona più importante della mia vita, l’unica che sono certa di amare ora e per sempre. Ho ancora speranze di riottenere la tua fiducia? Quanto lo vorrei…

   Esco dalla mia camera e vado a sedermi sul divano: è il momento di aggiornare Nao. Sto diventando più noiosa di lui, caspita! Dopo qualche squillo risponde:

   “ Ehy, Sana! ” Ci siamo sentiti solo ieri, molto velocemente, il tanto per farmi gli auguri. Lui a differenza mia non ha rifiutato altro lavoro extra, è davvero iperattivo!

   “ Ehy, Kamura! ”

   “ E’ successo qualcosa? Non è tuo solito chiamarmi così spesso…mi devo preoccupare? ” Ripeto, è noiosissimo! Dovrebbe smetterla di preoccuparsi così tanto per tutto… specialmente se non può essere capitato niente. Tuttavia è vero, da quando è successo quel che è successo sono stata sempre distante e fredda con tutti. Scorbutica. I media avevano persino scritto che la fama mi aveva dato alla testa. La fama. Non me ne è mai fregato poi così tanto…

   “ Tutto ok… che pensi di fare riguardo alla falsa voce che gira a proposito del tuo orientamento sessuale? ” Sorrido, me lo immagino rosso porpora in viso per l’imbarazzo! Come possono pensare una cosa simile su di lui, l’idolo di migliaia di ragazze impazzite?

   “ Tra qualche giorno si smentirà tutto da solo e si dirà che se non ho una ragazza è perché ne cambio una ogni sera… Non escludo che arrivino a dire che colleziono notti con ragazze che provengono ognuna da ogni parte del mondo diversa!” Dice molto pacamente… Non mi aspettavo una reazione tanto tranquilla! “ Mi hai chiamato solo per questo? ”

   “ Ci sarebbero delle novità… ”

   “ Se queste novità riguardassero il nostro lavoro adesso saprei già tutto, ma dal momento che il mio manager non mi ha chiamato, presumo si sia rifatto vivo chi temo… ”

   “ Non proprio… mi sono fatta avanti io, abbiamo parlato e chiarito alcune questioni rimaste aperte dallo scorso autunno…”

   “ Perché mi vuoi nascondere quel che è successo tra voi? Sono tuo amico, Sana, lo sai… Non tradirei mai la tua fiducia! ”

   “ Non è ancora tempo, Nao, scusami. E’ una cosa più forte di me… ”

   “ Capisco… Tornerete insieme? Avete valutato la cosa? ”

   “ Non ne ho la più pallida idea… ma non nascondo che lo desidero tanto…”

   “ Immaginavo… l’eterno amore… ”

   “ L’eterno amore… ”

   Riattacco, quando smetteranno di sgorgare le lacrime dai miei occhi? L’eterno amore, l’eterno amore, l’eterno amore. Il primo amore non si scorda mai. Riuscirò a smettere di amarti? Sono passati solo due giorni da quando abbiamo parlato, quando accetterò che tra noi è tutto finito, se così è?

   Probabilmente mai.

   Sciacquo il viso… suona il campanello. Odio quando Rei non si porta le chiavi a presso! Comunque ad aprire la porta ci penserà la Signora Shimura… Mi tampono il viso ed esco dal bagno. Mamma mi viene incontro, perché sorride? Dubito abbia terminato uno dei suoi manoscritti, ultimamente non fa altro che battere la fiacca…

   << Figlia mia, è proprio natale tutto l’anno! >> Che significa? Secondo me fuma e non me lo vuole rivelare…

   << Certo, hai ricevuto regali? >> Ironizzo…

   << Forse! >>

   << Wow, sono contenta per te! >>

   << Potrebbe esserci un bel pensierino pure per te! >>

   Dimmi che non ha comprato qualche altro strano cappello. Ne abbiamo la casa invasa!

   << Fantastico! A dicembre lo scarterò… >>

   << Dubito, non è impacchettato…e ti aspetta sulla soglia della porta d’ingresso! >> Non sono in vena di tradurre i suoi enigmi. Sbuffo e scendo le scale. Forse troppo velocemente, altrimenti non saprei spiegarmi questo battito eccessivamente veloce.

   Amo il natale, anche se siamo a marzo. Lo vedo, lui… il più bel regalo che potessi ricevere…

   << Ciao! >> mi dice, ancora con l’affanno per la corsa. Fuori fa freddo ma è sudato. Non proferisco parola o potrebbe scoppiarmi il cuore. Dalle elementari non ha mai smesso di farmi questo effetto… << Volevo solo dirti che non sono arrabbiato, ma innamorato. Lo sono sempre stato e lo sarò sempre. E ti perdono, alla condizione di tornare con me, perché altrimenti la mia vita non ha senso e pensare a te attraverso le foto o i ricordi non mi basta, io ti voglio riabbracciare. E ti desidero coraggiosa e forte come prima, perché ne ho bisogno per sentirmi nuovamente felice, e quando sarai triste tu allora io sarò accanto a te a sostenerti. Ho fatto una promessa, anni fa, e la mantengo… e vorrei che questa sia la prima e ultima volta che litighiamo e ci separiamo, perché un’altra lotta come questa mi annienterebbe e non la sopporterei. Ah, un’altra cosa… dovremmo andare a vivere insieme, costruirci un futuro senza paure, perché da ora in poi tutto si affronterà insieme. Sei l’unica certezza che ho! >>

   Penso di averlo guardato per un’ora, con gli occhi brucianti, le guance scottanti… pure lui mi fissava, intanto che regolarizzava il respiro…

   Mi siedo sul primo gradino.

   << Io ti amo. Non desidero altro che trascorrere la mia vita insieme a te. Non ho mai chiesto altro che questo… non mi interessa se crescendo andremmo incontro a delle avversità, se le supereremo insieme. Prometto che non mi lascerò prendere dal timore… Si, andremo a vivere insieme, anche subito, lo sogno così tanto che non darò nemmeno tanta importanza al colore delle pareti, stavolta! >>

 

   << Giallo o celeste? >>

   << Verde! >>

   << Te lo puoi scordare! Io non vorrei mai una cucina VERDE! >> Verde, come può venirgli in mente questo colore? Siamo in un grande negozio che vende arredamento per la casa, in realtà ci siamo finiti solo per caso… cercavamo un centro commerciale dove trascorrere un sabato pomeriggio piovoso, e il tom tom ci ha portato qua. Giochiamo a come sarà la nostra casa, ma giuro che l’ipotetica cucina non sarà mai e poi mai verde!

   << Se non mi concedi la cucina verde puoi dimenticarti il bagno rosa! >>

   << Non è giusto! La maggior parte dei bagni sono rosa, rosa antico, rosa pallido, rosa pastello… ma dove hai visto una cucina verde!?! >>

   << Il mio bagno di casa è verde acqua, da quando in qua tutti i bagni sono rosa? E quello di casa tua è bianco. Quello di Tsu arancione. Voglio una cucina verde! >>

   << Ok, allora se tu scegli la cucina io oltre al bagno decido pure il colore della camera da letto… che sarà fuxia! O lilla, forse è meglio lilla… >>

   << Come no! Così pitturerò il salotto di nero e di rosso! >>

   << Ma che gusti assurdi hai? Le tende almeno saranno tutte bianche? >>

   << Nere anche quelle, sai che mi infastidisce la luce la mattina! >>

   << Da quando!? >>

   << Da quando vivremo insieme! >>

   << Io resto a vivere da mia madre, col mio bel bagno bianco, la stanza pesca e… >>

   << Ed io resterò da mio padre! In fondo tu trascorri la maggior parte del tempo da me… >>

   << Ovvio, vuoi che mia madre ci guardi dal buco della serratura mentre siamo in intimità? >>

   << Sei tu quella col genitore squilibrato, non io! >> Un attimo. Questo è vero!

 

   << …e anche tu sei la mia unica certezza. Quando comincia il nostro futuro? >> Finalmente sorrido. Quasi rido. In questi casi mi accorgo di quanto io sia anormale quanto mia madre!

   Dio che gioia. Il mio Akito Hayama alza un sopracciglio, poi si tranquillizza e sorride. Si siede a terra, proprio nel punto in cui un secondo prima c’erano i suoi piedi. Ci separano due o tre metri. Sono stanca di questa distanza! Gli vado incontro gattonando e separato il confine tra di noi lo guardo negli occhi, occhi innamorati come i miei. Lo bacio, un bacio piccolo e delicato, come è stato il primo tra di noi, solo che adesso l’iniziativa la prendo io… e non ho intenzione di gridare a squarciagola alla Torre di Tokio.

   Sorride.

   << Adesso… >>

   Una semplice parola che illumina tutto.

 

_______________________________

 

Angolo autrice

   Ciao a tutti! Tutto bene? Come è stato questo nuovo capitolo? Finalmente Sana e Akito aprono i loro cuori <3<3

   Siamo quasi alla fine… penso che pubblicherò solo altri due capitoli e successivamente scriverò delle drumble legate a questa storia! =) Che ne dite? Mi raccomando, fatemi sapere il vostro parere, buono o cattivo! ^__^

   A proposito, un ringraziamento speciale a Daygum, Elenafire, Lorelag e SidRevo che hanno commentato il capitolo precedente, grazie mille ragazze! *__* Grazie anche a tutti coloro che hanno aggiunto questa storia tra le preferite, seguite o da ricordare!

   Un bacione grande a tutti e a presto!

 

 Alice



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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 - POV Akito - Felice. ***


CAPITOLO 13

 


   Vi sembrerò un bambino, ma forse è vero che alcuni sogni diventano realtà.

   Io e Sana siamo nuovamente noi, e questa volta spero sia quella buona che lo saremo per tanto altro tempo ancora. Per un tempo indefinito, infinito. Si, infinitamente noi.

   Questo rende felice pure Sana, glielo si legge in faccia, dal giorno in cui ci siamo ridichiarati non ha mai perso il sorriso. E’ rosea e sprizza luce da tutti i pori e questo cambia pure me.

   E’ il primo giorno che ci siamo concessi un pomeriggio lontani per aggiornare gli amici e i parenti. Mio padre ha rischiato lo svenimento, per fortuna era seduto! Mia sorella si è messa a piangere e teme che io riesca a sposarmi di lei. Lei che è la primogenita e che quindi ‘ha il diritto di essere la prima in tutto!’. E ora è il momento di informare il mio amico Tsuyoshi.

   << Hai fumato qualcosa di illegale, eh? >> Meglio.

   << No. >>

   << Parteciperai alle olimpiadi? >> Meglio.

   << No no. >>

   << E’ quello che penso? >>

   << Non saprei, fino ad ora hai sbagliato, Tsu! >>

   << Oddio, è davvero quello che penso allora! Sono contento per te, amico! >>

   << Grazie! >> Avrà capito veramente?

   << Di poche parole come sempre! Come ti senti? >> Felice, contento, sollevato, energico, leggero, spensierato, beato, entusiasta!

   << Mmh, diciamo che… lo stato in cui mi trovo adesso… non mi dispiace! >>

   << Il solito Akito… >>

 

   Siamo andati a vivere insieme, io e Sana, trovare l’appartamento giusto per noi è stata un’impresa. Lei voleva una stanza libera da riempire di sabbia e conchiglie, avrebbe attaccato alle pareti le stampe dell’oceano. Io avrei voluto una camera abbastanza ampia col pavimento in legno per potermi allenare senza dover andare in palestra, senza dover stare troppo lontano da lei. Ma qualcuno mi ha ricordato che un rapporto è fatto anche di spazi e fiducia, come lei ha il lavoro io dovrei avere diritto alle mie lunghe maratone.

 

   << E’ perfetta! Questa casa è proprio quello che cercavamo! >> Mi guarda con gli occhi luccicante e penso che della sua frase ne sia veramente convinta. In fondo non ci serve molto spazio, anzi dato che siamo in vena di sgabuzzini perché non cerchiamo una casa con solo la camera da letto? E il bagno, della cucina ne possiamo fare a meno, meglio prevenire gli incendi in questi tempi! Però questa casa è accogliente, non la villa di casa Kurata, ovvio, ma siamo qui da nemmeno cinque minuti e già mi piace. E’ tutta bianca, porte bianche e gli infissi pure. I soffitti però sono colorati, chissà perché. Se guardi in alto la cucina è arancione, il salotto celeste, la camera da letto gialla, il bagno verde. C’è un’altra piccola stanzetta, dal soffitto bianco, si saranno dimenticati di pitturarla! Se prendiamo questa casa temo che quella diverrà il guardaroba personale di Sana, pare che durante i sei mesi in cui siamo stati distanti si sia consolata con lo shopping, anche se dice che sono tutti regali di stilisti per il quale ha fatto la pubblicità. Sarà! Ci sono due terrazzi, uno piccolo che si affaccia sulla cucina e uno più grande cui si accede dalla camera da letto. La palazzina in cui si trova l’appartamento sta  vicino alle case dei nostri genitori, ci spiace lasciare la zona, qui abbiamo tutte le comodità! E tutti i ricordi…

   << E’ nostra! >> Sorride, saltella e mi abbraccia, tutto di fronte al tipo barbuto dell’agenzia immobiliare. Dovrei ricordarle che queste scene in pubblico mi imbarazzano?

 

   Quando siamo a casa passiamo la maggior parte del tempo accoccolati sul divano o a letto, lei parla tanto, io ascolto tanto, quello che le mie orecchie sentono mi piace. Aneddoti su quell’esserino di Kamura, che sfigato!, quello che fa lei in mia assenza, reminiscenze di quando si era bambini, i viaggi mentali di una ragazza troppo fantasiosa, i sogni che vorrebbe realizzare (nella maggior parte ci sono pure io), le mete da raggiungere insieme nei prossimi anni. Qualche volta parlo anche io, e mi becco una cuscinata o una risata, proprio quando sono serio! Poi mi bacia e torniamo nuovamente noi.

   Niente più segreti, al massimo qualche bugia bianca, l’ultima fetta di torta rimasta in frigo non l’ho mangiata io!

   Felice. Felice di pensare a stasera, a domani, a come saremo fra dieci anni, a quanti saremo, a dove vivremo e a cosa faremo. Felice, di fare tutto questo insieme. Con lei.

 


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ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti!

Tutto bene le vacanze?? Io sono stata bene e nel mentre non ho fatto veramente niente! Che meravigliaaa...

Purtroppo non ho nemmeno scritto, però eccolo qua, il capitolo numero 13, nonchè ultimo... Lo so, lo so, in teoria sarebbero dovuti essere 14 ma ho pensato che sarebbe stato meglio chiudere con il POV di Akito! =) Pare sia il preferito... Non disperatevi (so che non lo farete xD), presto pubblicherò una serie di drubble dedicate a qsta fic! =) Mi spiace che questo ultimo capitolo sia persino più breve del dovuto, ma ho voluto veramente scrivere qualcosa di conclusivo ^__^ Nonostante tutto spero vi sia piaciuto, come spero abbiate letto con piacere questa storia! E' stato un piacere per me scriverla!

Ringrazio veramente tutte coloro che hanno recensito e hanno espresso il loro parere, le vostre parole sono state un grande stimolo per continuare a scrivere, quindi GRAZIE GRAZIE E GRAZIE ancora! Grazie a Elenafire, Daygum, Shinichina, Bettinellina, Natasha, Makiolina, Sailorm, ZoeyeJames, Lorelag, SidRevo e Sara_Skater89!

Un bacione grande a voi che avete letto e a voi che leggerete! Spero continuate a seguirmi pure nei miei prossimi progetti!

Ciao!

Alice




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