Mi sono innamorata della persona sbagliata

di Woop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** introduzione ***
Capitolo 2: *** Teo.Teo.Teo. ***
Capitolo 3: *** Il primo bacio. ***
Capitolo 4: *** Un pomeriggio insieme ***
Capitolo 5: *** Happy Ending ***



Capitolo 1
*** introduzione ***


Capitolo 1

Eccomi...mi presento sono Elisabetta Watson, una ragazza simpatica, spiritosa, allegra e adora stare in compagnia.

E lui è Matteo Ortano, il ragazzo più bello della scuola, se non il ragazzo del quale sono completamente innamorata.

Poi ti senti dire "Ma dai Eli, lo so anche io che è bellissimo...ma non puoi dire di essere innamorata di lui...se no lo sarei anche io! " Lei è Charlotte Riscontri la mia migliore amica fin dalle elementari.

Abbiamo passato miliardi e miliardi di giorni insieme eppure ora che abbiamo sedici anni siamo ancora insieme sempre unite e sempre facendo miliardi di stupidaggini.

Lei mi conosce.Io la conosco.Noi ci conosciamo.Lei è la mia vita.

Però quando fa questi discorsi la detesto! Così allora le rispondo "Daii Charlotte ragiona! Lui è bello come il sole, ogni volta che lo guardo muoio, ogni volta che mi sorride mi tremano le gambe."

E lei come a suo solito risponde "Elii è solo una cotta passerà come tutte le altre cotte...e se magari la fai passare in fretta e ti innamori di qualcuno che ti consideri davvero speciale è meglio"

"Ma non è solo una cotta!" vorrei urlarle e invece rispondo con un semplice ok, un ok che tutti sottovalutano come risposta, perchè dietro quell' ok ci può essere un "faccio come vuoi se no poi rompi" o "chiudiamo questo argomento se no litighiamo" o anche un piccolo "vaffanculo".

Charlotte non lo vuole capire lui mi piace e anche tanto, ma non come piace alle altre ragazze cioè solo perchè il più bello della scuola sto con lui, ma a me piace realmente.

La notte lo sogno, a scuola esiste solo lui, quando lo guardo rimango impallata ore e ore e se lui si gira io divento rossa come un peperone, quando mi sorride quasi svengo.

Matteo è nella mia classe, purtroppo, quindi è impossibile non accorgersi di lui...quanto mi piacerebbe chiamarlo Teo come tutti gli altri, ma no...io lo chiamo Matteo come è giusto che lo chiami.

Teo, Teo, Teo! Non faccio altro che pensare a lui 24 ore su 24 per me esiste solo lui e se potessi ascoltare la musica durante le lezioni credo che inizierei a sognare ad occhi aperti, bellissimi sogni, purtroppo irrealizzabili, su di lui ovviamente.

Ecco ora sto pensando a noi che stiamo scherzando sulla riva del mare e ci schizziamo, siamo tutti bagnati, ma ridiamo perchè siamo felici di essere lì, di essere insie...

"Signorina Watson mi ascolta?!?!" L'orribile voce della mia professoressa di italiano, la Lombardi, che mi interrompe nel mezzo dei miei sogni

"Erm...si prof l'ascolto!" rispondo con voce più sicura che posso, ma a quanto pare non era abbastanza sicura infatti la Lombardi mi chiede "Ah si, mi ascoltava?!? E allora di cosa stavamo parlando?"

Ecco, la domanda che ogni giorno fa a qualcuno, solitamente cerco di stare attenta nelle ore di italiano anche perchè se ti fa questa domanda di solito finisci interrogato.

Ma proprio oggi che non ho studiato mi doveva beccare?!?!

"Eem...stavamo parlando...di...." uffa! non ho neanche il libro aperto e anche se Charlotte sta provando a suggerirmi non la capisco!

"Stavamo parlando di Cristoforo Colombo Watson, la prossima volta stia più attenta che se la becco ancora a sognare ad occhi aperti le metto una nota"

Si...la prof aveva ragione...stavo sognando ad occhi aperti, un bellissimo sogno, quanto avrei voluto che succedesse davvero!

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Capitolo 2
*** Teo.Teo.Teo. ***


Capitolo 2

Oggi è il 12 novembre fa un freddo cane (quanto vorrei essere al calduccio tra le braccia del mio Teo) e non è cambiato niente dal mese scorso, Charlotte dice che è una semplice cotta, Matteo non mi guarda, io continuo a sognarlo e nei miei pensieri lo chiamo Teo!

Io e la mia migliore amica abbiamo fatto un patto ieri, entro un mese mi devo scordare Matteo e lei mi aiuterà con i suoi metodi strizza cervelli e se non ci riuscirà allora avrò vinto e lei si convincerà che sono completamente innamorata di lui.

Passa un'ora, poi un'altra ed ecco che finisce la terza.

E' appena suonata la campanella dell'intervallo, mi alzo dal mio banco affianco a quel bollente calorifero e vado verso la porta, oggi Charlotte non c'è ha la febbre e io sono sola.

Con la testa ancora tra le nuvole, inciampo goffamente sullo zaino di un mio compagno, ho paura di cadere a terra, chissà quante risate che si faranno tutti gli altri, tutti tranne me.

Eppure non sento niente e non sono ancora arrivata per terra, solo dopo mi accorgo che qualcuno mi ha presa al volo, allora alzo lentamente la testa spaventata per la reazione che potrei avere se fosse uno di quei secchioni sfigati.

Il mio cuore batte forte, quasi svengo vedendolo, Matteo ha evitato che cadessi e poi inizia a parlarmi.

"Scusami Eli, non avrei dovuto mettere lo zaino li in mezzo...però per fortuna ti ho salvata in tempo se no sai quante risate?!?!"

Sinceramente mi sento un po' offesa per le ultime parole che ha detto,anche perchè è come se mi avesse letto nella mente, ma sono talmente emozionata che gli rispondo " Si...non c'è probblema...l'importante è che nessuno si sia fatto male no?!?!"

"Giusto, sono d'accordo con te, scusami ancora" e se ne va con quella sua camminata che sembra un modello ma poi improvvisamente si gira e venendo verso di me dice "Dimmi!".

Non mi sono accorta...involontariamente ho urlato "Teo!" allora obbligata a dire qualcosa rispondo "Grazie...Teo"

Il suo sorriso, oddio quanto è bello il suo sorriso e il suo profumo, il più buono che io abbia mai sentito! Sono al settimo cielo, anche semplicemente perchè sono riuscita a chiamarlo TEO.

Appena arrivo a casa vado subito su messanger ma Charlotte non c'è, allora le mando un messaggio, ma non mi risponde, sono agitatissima ho una voglia di dirle cos'è successo che nessuno potrebbe capire.

Sono le tre e trenta di pomeriggio.

Strano ho inviato il messaggio a Charlotte a mezzogiorno eppure non mi ha ancora risposto,le faccio uno squillo.Non risponde.Va beh si sarà addormentata.

Sono le sei di pomeriggio, non mi ha ancora risposto al messaggio e non mi ha ancora richiamata.l'ho anche chiamata a casa ma non mi ha risposto.

La chiamo di nuovo non risponde. Inizio a preoccuparmi, così decido di prendermi una pausa dai compiti e la vado a trovare.

Din don. "Ciao" saluto la madre di Charlotte che gentilmente mi dice di salire nella cameretta della mia migliore amica.

"Ei! Finalmente ti sei fatta viva è?!?!" Charlotte, sempre la solita, lei deve fare preoccupare la gente, sempre!

"Mi sono fatta viva?!?! E' da mezzogiorno che ti cerco! Mi hai fatto preoccupare e anche tanto!" ribatto furiosa ma allegra di sapere che sta bene.

Allora mi siedo difianco a lei la saluto e inizio a parlarle, parliamo di tutto, anche dei compiti.

"Cavolo i compiti!!" urlo, poi guardo il cellulare. Cinque chiamate senza risposta.Mamma.

La mia migliore amica mi guarda con una faccia spaventata,così le spiego quello che è successo.

"Ho perso la cognizione del tempo con te e ora mi ritrovo a ricevere una sgridata da mamma e fare quella maledetta tavola di arte per domani in dieci minuti prima di mangiare."

Saluto Charlotte e sua mamma, e mentre torno chiamo la mia per rassicurarla che non mi è successo niente.

"Lo so che non ti è successo niente ma non mi devi fare spaventare così, almeno avvisa prima di uscire, tanto se vai da Charlotte lo so che con lei perdi la cognizione del tempo ma almeno so che sei al sicuro"

Eccola, mia mamma pronta come al solito a farmi le prediche, però in questo caso ha ragione.

"Eii, che ti ha detto tua mamma??" "Niente...solo che la prossima volta devo avvisare..." "Dai ti è andata bene..."

"Si molto! Domani vieni o preferisci farmi preoccupare ancora e addormentarti davanti alla televisione sognando gli orsacchiotti?"

"No domani rimango qua a, come dici tu, sognarmi gli orsacchiotti che giocano con le paperelle"

"Ok dai vado a fare artistica domani ti chiamo a casa e se non mi rispondi mercoledì ti sputo in faccia!"

"Va bene un bacio! ciao Eli" "Ciao" "Ti voglio bene" "Anche io"

Solita conversazione tra amiche. Al telefono. La sera prima di dormire.

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Capitolo 3
*** Il primo bacio. ***


Capitolo 3

"è sempre arrivo e mai...e se arrivasse ora la fine che sia un burrone, non per volermi odiare solo per voler volare e se ti nega tutto questa estrema agonia e se ti nega anche la vita respira la mia. E stavo attento a non amare prima di incontrarti e confondevo la mia vita con quella degli altri. Non voglio farmi più del male adesso. Amore..Amore..."

Quanti bei sogni fatti con questa canzone...anche durante le ore di lezione nelle quali riuscivo ad ascoltare la musica, poi io adoro i capelli lunghi e non gli taglio quasi mai...quindi mi viene più facile nascondere le cuffie.

Sono già passati due mesi da quando ho chiamato Matteo Teo, e sinceramente non è cambiato niente, a parte che Charlotte si è arresa, i suoi lavaggi di cervello non hanno funzionato e a me Teo piace, anche più di prima.

Finalmente la mattinata è finita, non ne posso più, un'ora di geometria, due di italiano,una di scienze e una di educazione fisica.

Ora sto tornando a casa tranquilla, dopo una lunga giornata, con la musica nelle orecchie, ma improvvisamente sento qualcosa che mi tocca la spalla,come per chiamarmi.

Mi volto e vedo che Matteo mi sta dicendo qualcosa, non riesco a capire ho il volume della musica troppo alto.

"Scusa ma non ho capito, avevo l' i-pod nelle orecchie..." Dico imbarazzata.

"Ho detto che oggi torno a casa con te se non è un probblema...così parliamo un po' " Mi risponde gentilmente rivolgendomi il suo sorriso fantastico.

"Volentieri, nessuno mi fa compagnia di solito, quindi mi fa solo piacere"

Eccoci sul tram, affollato più del solito, siamo tutti appiccicati l'uno all'altro, siamo così vicini.

"Senti Eli...per il progetto che ci ha assegnato la prof di scienze..." inizia a dire quasi imbarazzato "ci vediamo, non so, domenica pomeriggio a casa mia? Ti va bene?"

Il progetto, si dobbiamo fare un cartellone sull'ecosistema, e a me la professoressa di scienze ha messo in coppia con Matteo, la scelta più giusta che una prof avrebe mai potuto fare.

"Si a me va bene, ma ci sarebbe un probblema..." "E quale sarebbe? Domenica hai già impegni?" Risponde con una certa curiosità.

"No non ho impegni, il fatto è che non so dov'è casa tua" Ribatto.

"Ah, si giusto, tu non sei mai venuta a casa mia. Allora ci vediamo alle quattro davanti a scuola." Mi disse mentre scribacchiava qualcosa su un foglietto trovato sul tram.

"Ora devo scendere, tieni questo è il mio numero, se dovessi avere probblemi per domenica basta uno squillo o un messaggio.Ciao"

Io non gli risposi essendo talmente emozionata. Ecco cosa stava scrivendo! Il suo numero di cellulare in modo che lo possa avvisare per cambi di programma.

Il giorno successivo all'intervallo Matteo mi si avvicina e inizia a parlare di cose strane come "Non hai perso il mio numero vero?"

o anche "Non ti è volato con il vento e ti è caduto in una pozzanghera o un tombino?"

Sorrido divertita e rispondo di no. Lui contraccambia il sorriso e risponde che alle volte delle ragazze si inventavano le scuse più assurde per rifarsi scrivere il numero sulla mano, come nei film.

Va bene che anche a me piacerebbe, ma non sono così stupida da farmi volare il suo numero di telefono.

"Noooooooooooooooooooooo!"

Tornata a casa non trovo più i jeans nei quali avevo il numero di Matteo, allora chiedo a mamma e lei mi dice che sono in lavatrice.

E ora che gli dico ? Penserà che sia una scusa...Ovvio!

"Matteo, ti dovrei dire una cosa, in privato..." Dico molto imbarazzata essendoci pure i suoi amici, se non miei compagni.

"Dimmi, cos'è successo di così vergognoso?" Mi risponde prendendomi in giro.

"Niente è solo che, ieri quando sono tornata a casa i jeans che avevo sul tram l'altro giorno erano in lavatrice, gli ha messi mia mamma quando io ero qua a scuola."

"E allora?!?!" Ribatte stupefatto da quello che gli avevo appena raccontato.

"E allora...dentro ai jeans c'era il tuo numero. Ti giuro che non è una scusa solo perchè tu mi scriva il numero sulla mano, ma è successo veramente quello che ti ho appena raccontato. Non me lo sto inventando."

Iniziò a ridere, come se fosse impazzito. Poi si fermava, mi guardava, e ricominciava a ridere.

"Matteo la vuoi smettere di ridere?! sono seria davvero! E non sai quanto imbarazzata!" Ribattei irritata.

"Si che lo so, è proprio per questo che rido. Sei rossa peggio del peperone!" Risponde prima di ricominciare a ridere.

Suonata la campanella mi porta in bagno, mi prende il cellulare dalla tasca e scrive il numero.

"Così non lo perdi più va bene?"

Prima ancora che riuscissi a rispondere mi stampa un bacio sulla bocca e se ne ritorna in classe tranquillamente.

"Cosa mi stai dicendo?!?! Matteo Ortano ti ha dato il suo numero di cellulare e poi ti ha baciata?!?" Urlò Charlotte.

"Si...ma solo un bacio a stampo, e poi non urlare!" Risposi imbarazzata come a mio solito.

Sentendo la mia risposta mi guardò e mi abbracciò tanto forte da non farmi quasi respirare!

"Oh. Finalmente sei riuscita a baciartelo sto cavolo di ragazzo" Commenta con la sua solita risatina.

Passò questa settimana e il lunedì successivo presi otto nel cartellone fatto con Matteo.

Quella domenica è stata la più bella mai passata. Ha deciso di dipingere con le tempere e a metà del lavoro iniziamo a rincorrerci con il pennello in mano.

Alla fine del lavoro il cartellone è venuto abbastanza bene, io e Teo abbiamo la faccia piena di tempera e mi ha dato un altro bacio.

Sono al settimo cielo. Un giorno non sono nessuno e il giorno dopo mi ha già dato il secondo bacio.

Quanto mi piace Teo. Lo adoro.

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Capitolo 4
*** Un pomeriggio insieme ***


Capitolo 4

Non può continuare così...non ce la posso fare...la prof che continua a ripetermi quella odiosissima frase "Ma lei signorina Watson non studia è inutiile che ci prendiamo in giro..."

Non è vero! Latino è l'unica, o quasi, materia che studio e se nelle verifiche prendo tre non significa che non studio ma semplicemente che non sono portata per quella materia.

"Dai scommettiamo" disse Teo con un tono allegro.

"E cosa dovremmo scommettere scusa?!? Che al prossimo test di latino prenderò ancora tre?!?" risposi irritata.

"No, semplicemente che se ti metti a studiare, magari con qualcuno che ti possa aiutare, al posto di stare su social network e addormentarti come una bimba alle quattro di pomeriggio con il libro di storia sulla pancia, riusciresti a prendere almeno sei." rispose prontamente.

"E tu saresti in grado di aiutarmi con il latino, fare i compiti e le tue attività sportive in un giorno?"chiesi stupita ma prendendolo in giro.

"Non lo so. E comuque come persona che ti può aiutare non ci sono solo io. Tonta!"

Sinceramente mi sento un po' delusa dal fatto che non mi aiuti lui, beh avrà le sue buone ragioni come allenamenti tre volte a settimana e tutti i compiti che ci danno, però non mi sembra una scusa accettabile.

Sarà che pretendo troppo da lui, però prendendo otto in latino non può passare un po' di tempo con me?!?!

"Va bene studierò con te, ma la devi smettere di avere questo finto broncio" disse arrendendosi.

"Grazie" risposi con il sorriso più grande che potessi fare.

Ad un tratto suonò la campanella che avvertì la fine dell'intervallo. Teo mi prese la mano e, con l'invidia di tutte le altre ragazze che mi fulminavano con gli occhi, andammo in classe.

Giovedì pomeriggio, Teo dovrebbe arrivare da un momento all'altro, intanto sono al telefono con Charlotte che mi ripete ogni due minuti di non fare sciocchezze che potrebbero compromettere la nostra situazione.

"Charlotte ho capito non ti preoccupare! Non sono così stupida!" le rispondo.

Ad un certo punto sentìi un suono proveniente dalla porta.

"Il campanello! Charlotte dopo ti dico tutto, ti chiamo alle quattro, ma adesso devo proprio andare, ciao."le dissi frettolosamente.

Non aspettai neache un secondo, riattaccai subito senza aspettare un ciao.

"Ciao, scusa se ti ho fatto aspettare, ero al telefono con Charlotte..."dissi al ragazzo più carino del mondo.

Mi sorrise dicendo "Non ti preoccupare non ho aspettato poi tanto."

Iniziammo a studiare. Con lui mi sembra tutto più facile, ho capito quasi tutto, a parte qualcosa che non ho ascoltato mentre mi ero persa nei suoi occhi blu, quel blu indescrivibile, fantastico.

"Mi segui?!?!" mi disse ad un certo punto vedendomi sognare ad occhi aperti.

Mossi la testa su e giù per dire si, un si però non molto convinto.

Mi sorrise di nuovo e ricominciò quell'argomento dicendo "Però adesso mi devi ascoltare e non sognare, chiaro?"

Notai che erano già le quattro e proposi una merenda. Una fetta di torta e un po' di coca-cola.

Squillò il telefono,erano già le quattro e trenta, Charlotte!

Mi alzai frettolosamente e diedi per sbaglio una gomitata al bicchiere di coca, ancora pieno, che si rovesciò addosso a Matteo.

"Pronto" dissi mentre porgevo dei tovaglioli e chiedevo scusa a Matteo.

"Hey! Che fine hai fatto?? Mi hai detto che mi avresti chiamata alle quattro, mi hai fatta preoccupare!" disse Charlotte leggermente irritata per il fatto che l'ho trascurata.

"Scusa Charlotte ma non è il momento più adatto per chiamarmi, ti richiamo io più tardi, ho fatto un danno! Un bacio!"

"Elii, come hai fatto un danno?!?! Che ti avevo det..." Riattaccai per non sentire il suo rimprovero con quella sua vocina irritante che le viene ogni volta che vuole dire "Te l'avevo detto!"...che noia!

"Matteo, scusami! Davvero non volevo!" dissi preoccupata per il casino che avevo fatto.

"Non ti preoccupare, vorrà dire che ora dovrai prestarmi un paio di pantaloni, oppure spiegare a tua madre perchè gira in casa tua un tipo in mutande." rispose allegramente.

Poi ci guardammo e scoppiammo a ridere.

Però aveva ragione, cosa avremmo potuto fare altrimenti? Mia madre sarebbe arrivata alle cinque, dopo essere andata a prendere mia sorella più piccola Michelle.

"Beh ti va male. Non ho fratelli quindi..." mi interruppi facendo continuare la frase a lui.

"Quindi vorrà dire che girerò per la casa in boxer e tua madre penserà male." disse togliendosi i pantaloni.

O mio dio, Elisabetta stai calma, c'è solo il ragazzo più bello della scuola del quale sei totalmente innamorata nella tua cucina che si sta togliendo i pantaloni, una cosa normalissima, no?!?!

Volevo dirgli che sarei andata ad asciugare i pantaloni con il phone ma rimasi senza parole.

Infine dopo due minuti che lo fissavo come se fosse un alieno venuto da non so quale pianeta gli dissi balbettando "Vado ad asciugarti i pantaloni con il phone, se arriva mia mamma avvisami!"

"Va bene!" rispose pulendo il pavimento con i tovaglioli che gli avevo dato per asciugarsi.

"Hey" gli dissi, e quando vidi che mi stava ascoltando continuai dicendo "Grazie."

Corsi sù sperando di asciugare i pantaloni prima che arrivasse mamma, ma dopo due minuti mi ritrovai Matteo affianco che mi porgeva il telefono che suonava con su scritto "Mamma".

Risposi, mi disse che tra cira venti minuti sarebbe arrivata.

I pantaloni erano ancora fradici, la mamma sarebbe arrivata a momenti e io ero panico più totale.

Pensai a una scusa fattibile che mi avrebbe fatto recuperare un po' di tempo, diedi i pantaloni a Matteo, che continuò ad asciugarli, intanto andai di corsa a mettere le chiavi dentro la toppa della porta in modo da non poter fare entrare mia madre e accesi lo stereo mettendolo a tutto volume con i libri sparpagliati sul tavolino.

Passai dalla cucina e iniziai a sistemarla in fretta e furia, dopo cira dieci minuti Matteo scese con i pantaloni asciutti e iniziò ad aiutarmi e urlando in modo da farsi sentire mi disse "Bella idea quella dello stereo ma non credi di poterlo abbassare un pochino?"

Annuii e andai ad abbassarlo.

Cinque minuti di riposo e poi arrivarono mamma e Michelle la quale si lamentava dell'otto preso in geografia perchè pretendeva di più.

Dopo aver fatto le presentazioni andammo in camera mia per continuare a studiare.

Mamma mia che casino che c'era in quella stanza, però sempre meglio di rimanere in salotto o in cucina con quella serpe di mia sorella.

Conosco bene Michelle, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di attirare su di lei l'attenzione di Matteo, il quale non mi avrebe più ascoltata neanche di striscio.

Passarono le ore velocemente, avevamo fatto tutti i compiti per il giorno dopo ed ero pronta per la verifica di latino.

Alle sette squillò il cellulare di Matteo, se ne doveva andare purtroppo, però avevamo ancora quindici minuti da passare insieme mentre aspettavamo suo padre che lo venisse a prendere.

"Allora cosa vuoi ripassare in questi ultimi minuti?" mi chiese.

"Sinceramente niente, perchè non guardiamo un po' di televisione, magari MTV" dissi distrutta dal tanto studiare.

"Si forse è meglio. Abbiamo studiato abbastanza." rispose.

Accesi la televisione, era già sul canale deciso e stava trasmettendo una canzone romantica che a me piaceva un sacco.

Passai più tempo a guardare lo schermo della tv che Matteo.

Dopo il disastro che avevo fatto volevo evitare conversazioni imbarazzanti.

"Beh dai oggi ce la siamo cavata anche se i miei pantaloni sanno di coca-cola, nessuno si è accorto di niente, neanche tua sorella." disse per interrompere il silenzio inquietante che si era creato nella stanza.

"Già, pensavo che quell'impicciona sarebbe entrata in camera un centinaio di volte per accusarmi di aver fatto qualcosa di sbagliato, credimi ci riesce sempre. Vince sempre lei, perchè lei è più piccola e quindi è la voce della verità, come dicono tutti. Quanto la odio quella bambina di terza elementare che si vanta se io prendo cinque e lei otto." risposi con un tono leggermente arrabbiato.

"Lo so come sono fatti i fratelli minori, in qualche modo riescono ad averla sempre vinta e anche se loro rompono qualcosa riescono a dare la colpa al fratello o alla sorella maggiore. Noi fratelli minori siamo astuti" rispose ridendo.

Era un fratello minore lui, sapeva "le arti del mestiere" e così mi feci suggerire qualche trucchetto che mi avrebbe potuto aiutare.

Verso le sette e venti è arrivato il padre e prima di raggiungerlo mi ha fatto sognare abbracciandomi, anche se avrei preferito un bacio, e dicendomi che sarebbe tornato venerdì pomeriggio.

Sono passati tre mesi dal giorno in cui Teo mi ha baciata per la prima volta, le cose diciamo sono un po' cambiate, parliamo di più, passiamo pomeriggi assieme, ridiamo, scheziamo e ogni tanto pranziamo insieme.

Certo credo ancora di essere innamorata della persona sbagliata anche perchè lui mi considera come un' amica anche se sa che gli vado dietro, e diciamo che questa cosa lo fa sentire realizzato.

Quanto sono scemi i ragazzi!

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Capitolo 5
*** Happy Ending ***


"Ciao Eli, tutto bene? Cosa state facendo ora...algebra giusto? Io sono qua a letto con la febbre e non sto per niente bene...mi sento uno schifo.

Sarà stata la partita di ieri, chissene...quando sei a casa fammi uno squillo che ti chiamo così mi dai i compiti.

Mi dispiace che non ci posso venire da te oggi, avrei voluto farmi tirare addosso un altro bicchiere di coca xD

Un bacio e buona giornata tuo Teo."

"E questo quando te l'ha mandato?!" mi chiese Charlotte piena di stupore.

"Stamattina alla seconda ora mentre avevamo algebra...Poverino era già sveglio!" risposi ancora mezza stupita per il messaggio.

"Già, magari pensava a te il poverino!" ribadì lei ironicamente.

"Seee magariiii!! Va beh al posto di dire cavolate andiamo a prendere un panino con la cotoletta che ho fame" risposi mentre sognavo ad occhi aperti lui sveglio a pensarmi.

Tornai a casa, mi sdraiai sul divano, accesi MTV e, come richiesto, feci uno squillo a Matteo, che mi richiamò subito.

"Buongiorno" mi disse." Stai guardando la tv vero?"

"Buongiorno" risposi." Si ma tanto adesso spengo...vado in camera così prendo il diario."

"Ah! scusa se non ti ho risposto al messaggio ma ero senza soldi...diciamo che ti rispondo adesso." dissi ricordandomi che ero senza soldi e non gli avevo potuto rispondere. "Ciao, si tutto bene te? si stiamo facendo quella pallossissima ora di algebra...mi dispiace so come puoi sentirti, capita a tutti ogni tanto. Va bene ti squillerò...no dai ero talmente tanto imbarazzata! scusami ancora. Tua Eli"

Dall' altra parte della cornetta era cominciata già a metà della conversazione una fragorosa risata che via via si faceva sempre più forte.

"Hai finito di ridere? Posso darti i compiti così vado a mangiare anch'io il riso in bianco?" chiesi ironicamente.

"No." rispose secco.

"Cosa vorresti dire?!?!"

Feci appena tempo a finire di fare la domanda che suonò il campanello.

"Vado ad aprire che hanno suonato...evita, come fai sempre, di imitare la mia voce al telefono mentre apro a qualcuno!"Dissi

Non rispose.

Corsi giù pensando chi potesse essere a quest'ora, mamma era al lavoro, mia sorella a scuola...

Guardai dall'occhiello e rimasi stupita...era li, avevamo solo una porta tra noi.

Ero tutta spettinata e con le ciabatte con i cagnolini.

"Ciao. Che ci fai qui?!" Dissi aprendo la porta.

Non rispose un' altra volta, però mi abbracciò e mi baciò.

"Ora potresti anche chiudere la chiamata no?!" disse notando che eravamo ancora al telefono.

Riattaccai, lo guardai.

Quant'era bello con quei suoi occhi blu indescrivibili e quel profumo che ti lascia senza fiato.

"Ma non stavi male?! E poi non hai ancora risposto alla mia domanda...Che ci fai qui?!" dissi riprendendomi dalla sorpresa.

"Ero di passaggio e ho pensato che visto che sarei dovuto venire qui...beh eccomi!" rispose.

Avrei preferito un altro tipo di risposta, più romantica, ma d'altronde non si può pretendere troppo da questi ragazzi che sognano solo Belen Rodriguez -.-''

"E..." disse mentre io pensavo a quella cavolo di Belen. "Mi mancavi."

Ha...ha appena detto una cosa romantica... A ME. Elisabetta Watson mancava a Matteo Ortano! Non ci posso credere mi sembra così irreale..

"Allora cosa si mangia oggi che ho fame?" Disse facendomi scogliere come il burro nella padella.

"Riso in bianco non è un granchè però accontentati. Comunque...ora mi spieghi il significato di quel bacio!" risposi.

"Che dovrei spiegarti?! è semplicemente un bacio, non ha significati, a meno che tu non intenda qualcosa in particolare tipo, ti ho detto che mi mancavi e ti ho baciato ciò significa che mi sono preso una bella cotta per te...e in effetti, se intendi questo, hai ragione. Mi sono preso una piccola cotta." disse mentre mi aiutava ad apparecchiare.

Rimasi un po' sconvolta, felicissimamente sconvolta.

Mentre giravo il riso, che avevo appena buttato, si avvicinò e mi abbracciò. Sembrava che non mi vedeva da anni anche se erano solo due giorni.

"Scusami se ti sto così appiccicato, ma non ho mai provato tanto sentimento per una ragazza, cioè si le mie ex mi piacevano, erano speciali, ma tu, non so come dire, ogni singolo gesto che fai mi rende felice o mi fa pensare a come potremmo essere tra un po' di tempo." Disse interrompendo il silenzio che si era creato.

Mi voltai, mi avvicinai e lo baciai di mia iniziativa.

"Io lo sapevo che tu non eri solo una cotta...io mi sono innamorata di te, di ogni tuo gesto. So cosa fai dalla mattina alla sera, conosco la tua famiglia, e i tuoi nonni. Ti prometto che se mai la nostra storia sarà come quella dei tuoi nonni, che si sono messi insieme quando avevano la nostra età, saremo felici come loro, se non di più." Dissi sussurandogli nell'orecchio.

"E io ti prometto, che se mai saremo come i miei nonni, non smetterò mai di amarti, ogni giorno di più." Mi disse dolcemente.

Il 20 giugno 1968 Matteo ed Elisabetta si sposarono all'età di 21 anni.

Il 19 febbraio 1972 ebbero due gemelli, un maschio e una femmina, Marzia e Filippo.

Tutt'ora Charlotte è amica di Elisabetta e continuano a raccontarsi qualunque cosa come farebbero tutte le migliori amiche.

 
 

The End  

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