Capitolo 4
Non può continuare così...non ce la posso fare...la prof che continua a ripetermi quella odiosissima frase "Ma lei signorina Watson non studia è inutiile che ci prendiamo in giro..."
Non è vero! Latino è l'unica, o quasi, materia che studio e se nelle verifiche prendo tre non significa che non studio ma semplicemente che non sono portata per quella materia.
"Dai scommettiamo" disse Teo con un tono allegro.
"E cosa dovremmo scommettere scusa?!? Che al prossimo test di latino prenderò ancora tre?!?" risposi irritata.
"No, semplicemente che se ti metti a studiare, magari con qualcuno che ti possa aiutare, al posto di stare su social network e addormentarti come una bimba alle quattro di pomeriggio con il libro di storia sulla pancia, riusciresti a prendere almeno sei." rispose prontamente.
"E tu saresti in grado di aiutarmi con il latino, fare i compiti e le tue attività sportive in un giorno?"chiesi stupita ma prendendolo in giro.
"Non lo so. E comuque come persona che ti può aiutare non ci sono solo io. Tonta!"
Sinceramente mi sento un po' delusa dal fatto che non mi aiuti lui, beh avrà le sue buone ragioni come allenamenti tre volte a settimana e tutti i compiti che ci danno, però non mi sembra una scusa accettabile.
Sarà che pretendo troppo da lui, però prendendo otto in latino non può passare un po' di tempo con me?!?!
"Va bene studierò con te, ma la devi smettere di avere questo finto broncio" disse arrendendosi.
"Grazie" risposi con il sorriso più grande che potessi fare.
Ad un tratto suonò la campanella che avvertì la fine dell'intervallo. Teo mi prese la mano e, con l'invidia di tutte le altre ragazze che mi fulminavano con gli occhi, andammo in classe.
Giovedì pomeriggio, Teo dovrebbe arrivare da un momento all'altro, intanto sono al telefono con Charlotte che mi ripete ogni due minuti di non fare sciocchezze che potrebbero compromettere la nostra situazione.
"Charlotte ho capito non ti preoccupare! Non sono così stupida!" le rispondo.
Ad un certo punto sentìi un suono proveniente dalla porta.
"Il campanello! Charlotte dopo ti dico tutto, ti chiamo alle quattro, ma adesso devo proprio andare, ciao."le dissi frettolosamente.
Non aspettai neache un secondo, riattaccai subito senza aspettare un ciao.
"Ciao, scusa se ti ho fatto aspettare, ero al telefono con Charlotte..."dissi al ragazzo più carino del mondo.
Mi sorrise dicendo "Non ti preoccupare non ho aspettato poi tanto."
Iniziammo a studiare. Con lui mi sembra tutto più facile, ho capito quasi tutto, a parte qualcosa che non ho ascoltato mentre mi ero persa nei suoi occhi blu, quel blu indescrivibile, fantastico.
"Mi segui?!?!" mi disse ad un certo punto vedendomi sognare ad occhi aperti.
Mossi la testa su e giù per dire si, un si però non molto convinto.
Mi sorrise di nuovo e ricominciò quell'argomento dicendo "Però adesso mi devi ascoltare e non sognare, chiaro?"
Notai che erano già le quattro e proposi una merenda. Una fetta di torta e un po' di coca-cola.
Squillò il telefono,erano già le quattro e trenta, Charlotte!
Mi alzai frettolosamente e diedi per sbaglio una gomitata al bicchiere di coca, ancora pieno, che si rovesciò addosso a Matteo.
"Pronto" dissi mentre porgevo dei tovaglioli e chiedevo scusa a Matteo.
"Hey! Che fine hai fatto?? Mi hai detto che mi avresti chiamata alle quattro, mi hai fatta preoccupare!" disse Charlotte leggermente irritata per il fatto che l'ho trascurata.
"Scusa Charlotte ma non è il momento più adatto per chiamarmi, ti richiamo io più tardi, ho fatto un danno! Un bacio!"
"Elii, come hai fatto un danno?!?! Che ti avevo det..." Riattaccai per non sentire il suo rimprovero con quella sua vocina irritante che le viene ogni volta che vuole dire "Te l'avevo detto!"...che noia!
"Matteo, scusami! Davvero non volevo!" dissi preoccupata per il casino che avevo fatto.
"Non ti preoccupare, vorrà dire che ora dovrai prestarmi un paio di pantaloni, oppure spiegare a tua madre perchè gira in casa tua un tipo in mutande." rispose allegramente.
Poi ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Però aveva ragione, cosa avremmo potuto fare altrimenti? Mia madre sarebbe arrivata alle cinque, dopo essere andata a prendere mia sorella più piccola Michelle.
"Beh ti va male. Non ho fratelli quindi..." mi interruppi facendo continuare la frase a lui.
"Quindi vorrà dire che girerò per la casa in boxer e tua madre penserà male." disse togliendosi i pantaloni.
O mio dio, Elisabetta stai calma, c'è solo il ragazzo più bello della scuola del quale sei totalmente innamorata nella tua cucina che si sta togliendo i pantaloni, una cosa normalissima, no?!?!
Volevo dirgli che sarei andata ad asciugare i pantaloni con il phone ma rimasi senza parole.
Infine dopo due minuti che lo fissavo come se fosse un alieno venuto da non so quale pianeta gli dissi balbettando "Vado ad asciugarti i pantaloni con il phone, se arriva mia mamma avvisami!"
"Va bene!" rispose pulendo il pavimento con i tovaglioli che gli avevo dato per asciugarsi.
"Hey" gli dissi, e quando vidi che mi stava ascoltando continuai dicendo "Grazie."
Corsi sù sperando di asciugare i pantaloni prima che arrivasse mamma, ma dopo due minuti mi ritrovai Matteo affianco che mi porgeva il telefono che suonava con su scritto "Mamma".
Risposi, mi disse che tra cira venti minuti sarebbe arrivata.
I pantaloni erano ancora fradici, la mamma sarebbe arrivata a momenti e io ero panico più totale.
Pensai a una scusa fattibile che mi avrebbe fatto recuperare un po' di tempo, diedi i pantaloni a Matteo, che continuò ad asciugarli, intanto andai di corsa a mettere le chiavi dentro la toppa della porta in modo da non poter fare entrare mia madre e accesi lo stereo mettendolo a tutto volume con i libri sparpagliati sul tavolino.
Passai dalla cucina e iniziai a sistemarla in fretta e furia, dopo cira dieci minuti Matteo scese con i pantaloni asciutti e iniziò ad aiutarmi e urlando in modo da farsi sentire mi disse "Bella idea quella dello stereo ma non credi di poterlo abbassare un pochino?"
Annuii e andai ad abbassarlo.
Cinque minuti di riposo e poi arrivarono mamma e Michelle la quale si lamentava dell'otto preso in geografia perchè pretendeva di più.
Dopo aver fatto le presentazioni andammo in camera mia per continuare a studiare.
Mamma mia che casino che c'era in quella stanza, però sempre meglio di rimanere in salotto o in cucina con quella serpe di mia sorella.
Conosco bene Michelle, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di attirare su di lei l'attenzione di Matteo, il quale non mi avrebe più ascoltata neanche di striscio.
Passarono le ore velocemente, avevamo fatto tutti i compiti per il giorno dopo ed ero pronta per la verifica di latino.
Alle sette squillò il cellulare di Matteo, se ne doveva andare purtroppo, però avevamo ancora quindici minuti da passare insieme mentre aspettavamo suo padre che lo venisse a prendere.
"Allora cosa vuoi ripassare in questi ultimi minuti?" mi chiese.
"Sinceramente niente, perchè non guardiamo un po' di televisione, magari MTV" dissi distrutta dal tanto studiare.
"Si forse è meglio. Abbiamo studiato abbastanza." rispose.
Accesi la televisione, era già sul canale deciso e stava trasmettendo una canzone romantica che a me piaceva un sacco.
Passai più tempo a guardare lo schermo della tv che Matteo.
Dopo il disastro che avevo fatto volevo evitare conversazioni imbarazzanti.
"Beh dai oggi ce la siamo cavata anche se i miei pantaloni sanno di coca-cola, nessuno si è accorto di niente, neanche tua sorella." disse per interrompere il silenzio inquietante che si era creato nella stanza.
"Già, pensavo che quell'impicciona sarebbe entrata in camera un centinaio di volte per accusarmi di aver fatto qualcosa di sbagliato, credimi ci riesce sempre. Vince sempre lei, perchè lei è più piccola e quindi è la voce della verità, come dicono tutti. Quanto la odio quella bambina di terza elementare che si vanta se io prendo cinque e lei otto." risposi con un tono leggermente arrabbiato.
"Lo so come sono fatti i fratelli minori, in qualche modo riescono ad averla sempre vinta e anche se loro rompono qualcosa riescono a dare la colpa al fratello o alla sorella maggiore. Noi fratelli minori siamo astuti" rispose ridendo.
Era un fratello minore lui, sapeva "le arti del mestiere" e così mi feci suggerire qualche trucchetto che mi avrebbe potuto aiutare.
Verso le sette e venti è arrivato il padre e prima di raggiungerlo mi ha fatto sognare abbracciandomi, anche se avrei preferito un bacio, e dicendomi che sarebbe tornato venerdì pomeriggio.
Sono passati tre mesi dal giorno in cui Teo mi ha baciata per la prima volta, le cose diciamo sono un po' cambiate, parliamo di più, passiamo pomeriggi assieme, ridiamo, scheziamo e ogni tanto pranziamo insieme.
Certo credo ancora di essere innamorata della persona sbagliata anche perchè lui mi considera come un' amica anche se sa che gli vado dietro, e diciamo che questa cosa lo fa sentire realizzato.
Quanto sono scemi i ragazzi!
|