Il terrore viene dal té

di Yusaki e Oz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Il pony era seduto...ma tu non lo sarai! ***
Capitolo 2: *** Giorno 1- Giocare a Uno con gli zoccoli non è facile ***
Capitolo 3: *** Giorno 2-Non bisognerebbe mai flirtare con gli unicorni. ***
Capitolo 4: *** Giorno 3 (prima parte)-Le scuderie Ungheresi non sono Hotel a luci rosse ***
Capitolo 5: *** Giorno 3 (seconda parte)-Non si può mangiare ciò che non c'è ***
Capitolo 6: *** Giorno 4-Piovono Pony ***
Capitolo 7: *** Capitolo extra-Backstage ***



Capitolo 1
*** Prologo - Il pony era seduto...ma tu non lo sarai! ***


 

 

Era una notte buia e tempestosa…e questo inizio è giusto per non dire il solito “Salve a tutti”! Comunque, era una notte buia e tempestosa, il nostro cervello gridò…e chi non avrebbe gridato ad avere un’idea così? Due cervelli, da una manciata di neuroni ciascuno, si sono uniti per sfornare questa storia a caso. Esatto, “A caso” è la nostra parole d’ordine, ed adesso mettetevi comodi e assistete a come abbiamo reso ancora più stupidi, senza cervello, e amanti del rosa, i personaggi di Axis Powers Hetalia!

 

Oz: Se pensavate che Polonia fosse un cretino credetemi quando vi dico che in questa fanfiction vi stupirà per la sua intelligenza…Tra astronavi aliene, conflitti atomici e spogliarelli, la nostra fanfiction ha inizio!

Yusaki: Ma…ma non c’è niente di tutto questo! A parte gli spogliarelli, chiaro…Comunque auguriamo a tutti una buona lettura!

 

 

 

 

La stanza era gremita, non si sapeva bene perché. Anzi, in realtà si sapeva, era una delle ennesime riunioni, una di quelle che le nazioni facevano giusto per litigare un po’ tra di loro.

Erano così tante che le sedie non bastavano, nemmeno gli sgabelli (o i cuscini, o le casse di pomodori, o qualsiasi cosa da poter usare per sedersi…), quindi alcune si ritrovarono a sedere per terra.

<< Perché sono finita per terra? >> si domandarono Vietnam e un altro paio di nazioni a caso.

<< Perché non sei una nazione faiga, potente, ed eroica come me! >> ribatté con sicurezza America.

<< Non iniziare adesso, risparmiaci per dopo >>  disse Inghilterra, rassegnato.

<< Ma se è vero! Io sono l’eroe! >> gridò America orgoglioso (due braccianti posizionarono dietro di lui la bandiera americana, canticchiando l’inno nazionale e facendola sventolare. E beccandosi un istante dopo due tazzine di tè in testa).

<< Non ci pagano abbastanza… >> sospirano i braccianti, andandosene in lacrime.

<< America, non essere ridicolo, sono io la nazione più importante di tutte >> ghignò Russia << Non è vero Lituania? >>

<< Certo Russia-san, lei è la nazione più bella, più accogliente, col clima più mite del mondo, senza contare che è anche il più gentile e amorevole! >>

A quelle parole le altre due nazioni baltiche, come tutto il resto della sala, guardarono Toris perplessi.

<< Cos’avete da guardare, è vero! >> disse Lituania, quasi in lacrime. Poi si voltò verso Russia << Adesso potrebbe lasciarmi andare? >> supplicò alzando i polsi ammanettati.

<< Il ruba-rubinetti ha ragione >>, concordò Cuba, << America se la tira troppo >>

<< Ma che volete, se siete invidiosi ditelo! >> replicò Alfred; poi si guardò addosso, illuminandosi come se avesse capito qualcosa di importante (ovviamente non poteva essere così) << Aaah, è per il giubbotto! >>

<< Ma anche no, cos’è, l’hai comprato ad una svendita?! >> scattò Francia, colpito nella sua sensibilità estetica, e stava per aggiungere qualcos’altro quando Taiwan precipitò dal soffitto portandosi dietro il lampadario su cui si era seduta.

<< Emh, scusate, è che non c’erano altri posti… >> pigolò la nazione, sgattaiolando verso Cina. Ma la ragazza tornò indietro quando vide che Yao era accanto a Russia.

<< Cioè, vedete se tipo venivate da me c’erano tipo sedie rosa in abbondanza per tutti, e Taiwan non sarebbe tipo mai caduta dal soffitto >>, annuì Polonia, con aria saputa.

<< Potevate venire da me! >>, saltò su Sealand, in piedi su una sedia per farsi vedere (notare che Sealand è seduto).

<< Si, così affondavamo tutti >>, giunse caustica la voce di Lovino, seguita da un’occhiata di rimprovero da Spagna.

<< Romano, ma perché non puoi essere carino e gentile come Ita-chan?! >> commentò Spagna rammaricato.

Le guance di Italia del Sud diventarono rosse per l’ira << Allora fatti lui, maledetto bastardo! Possano i pomodori cannibali banchettare sulla tua carne!!!>>, gridò lanciando contro allo spagnolo 30 pomodori marci, conservati per una simile occasione, che però finirono sulla cameriera che stava passando giusto, giusto dietro Antonio per consegnargli del tè.

Spagna si girò, vedendo la cameriera imbrattata di pomodori che sembrava piuttosto scocciata eppure non capiva perché: i pomodori mica erano cattivi!

Con un gesto tragico la giovane ragazza si tolse i residui di pomodoro dal viso << Basta, ho sopportato fin troppo! >> sbottò la cameriera, continuando a levarsi i pomodori di dosso.

Nella sala regnava il silenzio, finché Francis non esordì con: << Mon dieu, non dirmi che quella divisa l’hai comprata in saldo?! Terribile disonore! >>

<< No! Voi non avete la minima idea di chi io sia…e del guaio in cui vi siete cacciati! >> la voce della donna assunse un tono pericoloso.

<< Θεέ μου (Ommioddio), un creditore! >> gridò Grecia, tentando vanamente di nascondersi.

<< Macché…è Micheal Jackson! >> esclamò invece America.

<< è Sherlock Holmes! >> intervenne Inghilterra.

<< è Rumiko Takahashi! È una delle Clamp! È Oba!* >> si udì improvvisamente la voce concitata di Giappone.

<< Zitti tutti, ho capito chi è >>, sulla sala calò il silenzio alle parole di un Nordico a caso, Islanda, << è…Canada! >>

<< Ma sono io Canada! >> pigolò la voce sottile di Canada, da un punto imprecisato del tavolo, e comunque nessuno lo sentì.

<< Ma che diavolo state dicendo! >> strillò la cameriera, sbattendo le mani sul tavolo << Io sono la madre di tutti voi! >>

<< Sei un Hamburger?! >> domandò sconcertato Alfred.

<< Come diavolo fai a essere nato da un Hamburger, secondo te?! >> perse la pazienza Arthur.

<< Ma…ma tu mi hai sempre detto che i bambini nascono sotto gli Hamburger >>, si difese l’altro.

Di nuovo calò il silenzio nella sala, interrotto poco dopo da Francia che, voltatosi verso Inghilterra disse, con aria seria: << Davvero gli hai raccontato una puttanata del genere? >>

<< Io pensavo che mia madre fosse un Hamburger e mio padre il Ketchup >>, rivelò America, con l’aria di credere a quello che diceva.

<< Come hai fatto a credermi? Pensavo che ci arrivassi da solo! >> si difese a sua volta Arthur.

<< Ma come, non vi siete mai accorti che ogni volta che spremete il ketchup lui viene?! >> disse Alfred con il tono di qualcuno che è molto sorpreso dall’ignoranza altrui.

Francia parve pensarci qualche istante, scuotendo la testa <<  Je ne peux pas croire (Non ci posso credere), è vero!>> esordì poi, illuminandosi.

<< Non userò mai più il ketchup nello stesso modo >>, affermò Germania con aria grave. << Però ho capito chi è…è Nonno Germania! >>

<< SONO UNA DONNA! Brutti cretini! >> si infuriò la cameriera.

<< West, ma Nonno Germania non era una donna? >> domandò sottovoce Prussia al fratello.

<< Se si chiamava “Nonno” probabilmente no. >>, borbottò Austria, che l’aveva sentito.

Passò in quel momento Nonno Roma << No, no, è un uomo! >> disse prima di scomparire di nuovo come era arrivato.

<< Voi avete dei seri problemi >>, dichiarò la ragazza, a cui ormai stava insorgendo un’emicrania.

Polonia si alzò improvvisamente in piedi, << Salve, sono Feliks Łukasiewicz e sono un rosa-dipendente. >>

<< Ciao Feliks >>, risposero tutte in coro le altre nazioni.

Seguendo l’onda di Polonia anche Lettonia si alzò, tremando, in piedi: << Io devo confessare una cosa: mi faccio i pony di Polonia! >>

<< Cosa?! >> gridò Polonia, a bocca aperta per lo stupore. Accanto a lui il pony si nascose il muso tra gli zoccoli…notare che anche lui era seduto.

<< Ed io ho avuto una storia con Tony! >> ammise a quel punto Inghilterra.

<< Cosa?! >> gridò stavolta Alfred << Io mi fidavo di te Tony! >>

Anche Tony, anche lui seduto, si nascose il viso fra le mani.

<< Salve, io sono Francis Bonnefoy e sono un ninfomane >>, fu l’improvvisa rivelazione di Francia.

<< Ma questo si sapeva! >> esplosero tutti.

<< Quello che non sapete… >> cominciò entusiasta Italia << …è che Germania ce l’ha enorme! >>

Francis parve offendersi << Io ce l’ho più grande! >>

Germania stava meditando di seppellirsi ma Russia lo trasse di impaccio sbottando << Kolkolkolkol senti, brutto francese, quello che qui ce l’ha più grande sono io! >>

<< Sai si dice che chi se ne vanta troppo di solito non è fornito… >> insinuò Francia, con nonchalance.

<< Vuoi scommettere?! >> si infuriò Ivan.

<< Tutto quello che vuoi >>, replicò Francis.

Dopo ciò Russia fece scendere dalle sue ginocchia Lituania e cominciò a sbottonarsi i pantaloni, seguito a ruota dal francese. Ungheria tirò fuori la sua videocamera e iniziò a gridare << Nudi! Nudi! Nudi! >>

A quel punto fu di nuovo la cameriera a bloccarli << ADESSO BASTAAAA! Non vi ho messi al mondo perché siate così deficienti! Tu--- >> ingiunse indicando Russia << ---che ti diverti a spartire quel povero mentecatto di Polonia, Tu--- >> e stavolta indicò Francia << ---che te ne vai in giro nudo a farti qualsiasi cosa si muova! E tu--- >> si rivolse a Turchia << ---che hai abusato di un povero minore! >> Grecia fece finta di non sentire, << E tu, che ti sei fatto vestire da cameriera! >> continuò indicando Lituania.

<< E infine tu… >> passò ad America << …sei persino troppo stupido per esistere! Vi dovreste vergognare!!! >> concluse. << Io >> riprese poi fieramente la cameriera << Sono stata e sempre sarò la più grande terra che questo mondo abbia mai conosciuto! Io sono…>>

<< L’America >> disse America.

<< La Russia >> disse Russia.

<< Sealand! >> esclamò Sealand.

<< No, io sono…Pangea. >> proclamò tragicamente la donna, con sottofondo al pianoforte di Austria.

Altra pausa di stupito silenzio e poi le loro voci si alzarono tutte insieme: << Chi? >>

<< Pangea >>, ripeté Pangea, << Avete presente il continente da cui tutti avere preso forma…? >>

<< Veramente no >> risposero di nuovo in coro.

<< In paleogeografia, Pangea è il nome del supercontinente che si ritiene includesse tutte le terre emerse della Terra durante il Paleozoico e il Mesozoico. La Pangea si sarebbe spezzata circa 180 milioni di anni fa, dando vita a due supercontinenti: Laurasia e Gondwana. Il nome Pangea fu attribuito da Alfred Wegener, nel 1915. >> disse Polonia, serissimo.

Tutte le nazioni si voltarono, stupite, verso Polonia che imbastì un’espressione orgogliosa di sé stesso. Un istante dopo Polonia si ritrovò nudo sul tavolo mentre Russia mostrava agli altri che i vestiti del polacco nascondevano una moltitudine di bigliettini, tutti copiati pari pari da Wikipedia.

<< Ah, mi sembrava strano che quel peluche rosa dicesse qualcosa di sensato! >> commentò Turchia, annuendo.

<< Nonostante abbia barato, lui ha colto il senso di tutto questo >>, affermò Pangea, grave.

<< Davvero? >> si stupirono tutti, compreso Polonia.

<< Com’è possibile che ci abbia azzeccato? Polonia sa a malapena come si avvita una lampadina! >>, si disperò Lituania.

<< Come puoi essere così tipo cattivo con me? Cioè, e dire che ieri sera eri stato così gentile… >> borbottò offeso Polonia, allestendo un broncio infantile.

<< Lituania! >> strillò Russia, con fare isterico << Mi avevi detto che ieri sera stavi male! >>

<< Beh, uscire con Polonia è un po’ come stare male, no? >> tentò di difendersi Lituania.

<< Eh, hai visto zitto zitto Polonia riesce a portarsi a letto l’amichetto di Russia! >> ridacchiò Francia, facendosi peraltro sentire da tutta la sala.

<< Cosa hai detto? >> soffiò, serafico, Russia.

<< Chi io? Niente >> disse il francese guardandosi attorno, soffocando poi con un fintissimo attacco di tosse il resto della frase << cornuto… >>  ovviamente, com'era prevedibile, il russo sentendo, non solo quello che aveva detto il francese, ma sentendosi pure ferito nell'orgoglio scattò << ripetimelo in faccia se hai il coraggio...damerino >>, disse ruggendo, brandendo con ferocia un rubinetto.

<< Damerino?? Se non sai tenerti un'amante se non con la violenza non è colpa mia!!>> i paesi baltici alzarono il pollice in segno di approvazione, ritirandolo subito quando lo sguardo gelido di Russia si portò su di loro << vuoi che ti rifaccia i denti, Francia? >>, il francese si portò la mano davanti alla bocca terrorizzato.

 << Adesso basta! Giù le tue mani da Francia! >> l'intera sala si voltò, per un attimo meno spaventata dall'ira di Russia e osservò l'americano, che si interpose con aria eroica tra Francia e Russia. << Non permetterò che gli facciate del male! >>

Si, America non avrebbe mai permesso che qualcuno toccasse i denti di Francia…altrimenti come avrebbe fatto il francese a mangiare gli Hamburger? Quella era la preoccupazione di Alfred, che stava bellamente ignorando che il francese non aveva probabilmente mai mangiato hamburger in vita sua, preoccupazione che venne prontamente fraintesa da tutti.

Arthur smise di sorseggiare la sua tazzina di tè, posandola delicatamente sul tavolo, era ovvio che Alfred non intendesse quel che aveva detto, doveva aver capito male.

<< America, in che senso, scusa? >> domandò, con molto autocontrollo, Arthur.

<< Proteggerò i denti di Francia, perché io amo gli hamburger!>> disse America, ma siccome aveva avuto la brillante idea di sbafarsi l’ennesimo Hamburger il risultato fu che tutti capirono: << Chompchomp…proteggerò…Gman…Francia..gurgnam…perchè…mmmgnam…amo… >>

<< Ah, è così eh? Allora se ami così tanto Francia non ti dispiacerà se faccio questo… >> l’inglese, col volto forzatamente calmo, si alzò, afferrò Tony e lo baciò con ardore sbattendolo sul tavolo. Alfred scattò in piedi afferrando l’alieno per il collo e schiantandolo contro il muro. Canada (povera piccola creatura dal cuore tenero) andò a vedere come stava Tony, che era un amico di Kumajiro (anche se la cosa non era risaputa), ma l’americano nella foga lo scambiò per l’alieno traditore e lanciò il povero Matthew fuori dalla finestra. Cuba notando l’accaduto, e notando che il canadese aveva ancora in mano la sua coppa di gelato, balzò in piedi: << Tu, maledetto, possibile che tu debba distruggere tutto ciò che è mio?! Prima mi metti l’embargo per anni, ed adesso butti dalla finestra la mia coppa di gelato?! ALLORA VUOI LA GUERRA! >> detto ciò estrasse miriadi di cucchiaini << E che guerra sia! >> con quell’urlo si mise a lanciarli su America, ovviamente colpendo tutti tranne America. Fu allora, quando la situazione era nel totale degenero, che Germania e Svizzera aprirono la bocca con furia…ma Giappone si alzò a sua volta e, precedendoli, iniziò a sbraitare. Si, stiamo parlando di Giappone, quel Giappone, il diplomatico e pacifico Giappone…

<< Tutto questo è intollerabile! >> urlò sovrastando il caos << NON DOVREMMO ESSERE QUI PER RISOLVERE I PROBLEMI? VOLETE CREARNE DEGLI ALTRI?! >>

Germania annuì con approvazione, bisbigliando al contempo a Svizzera: << Sei stato tu a dargli qualche droga strana? >>

<< Giappone si è arrabbiato >>, constatò Grecia, riemergendo da un piccolo sonnellino. << Turchia è colpa tua! >> si arrabbiò all’istante, correndo ad accapigliarsi con Turchia.

<< Perché diavolo sarebbe colpa mia? Sarà colpa di uno di questi paesini inutili! Chessò, Liechtenstein! >>

<< Io non sono inutile! >> gridò Liechtenstein << Perché cucio sempre tanti carini pigiamini rosa per Svizzera! >>

Svizzera si seppellì sotto il tavolo, Austria scoppiò a ridere facendo infuriare Vash che riemerse per ucciderlo, ma incappò in Bielorussia, armata fino ai denti e con un’aura oscura attorno: << Cosa avete contro i pigiamini rosa? >> sibilò la ragazza << Anche Russia Nii-san mette sempre i pigiamini rosa per andare a letto! >>

Russia, seguendo l’esempio dello svizzero, lasciò la sua lotta con Francia per seppellirsi sotto il tavolo.

<< Avete qualcosa contro i pigiamini che ho regalato io stesso a Russia? >> arrivò la voce di Cina a peggiorare ulteriormente la situazione.

<< Cioè, vedete che in realtà sono io che domino >>, dichiarò Polonia, << Perché sono io che produco tutti i pigiamini rosa del mondo! >>

Da lì scoppiò una lite generale sul tipo migliore di pigiama da portare la notte.

<< Vi rendete conto che state litigando da circa due pagine su una cosa assolutamente inutile?  >> si intromise la quasi dimenticata Pangea.

<< Panciona…panciera…si, Panciera ha ragione! Si sa che i pigiami migliori sono quegli con gli astronauti sopra! >> esclamò Alfred.

Quello dette il colpo di grazia alla pazienza di Pangea << Nessuno mi aveva mai insultato in questo modo…MI CHIAMO… >>

<< Canada? >> tentò qualcuno.

<< NO!! MI CHIAMO PANGEA! >> la cameriera salì sul tavolo, con sguardo infuocato << Adesso basta, mi sono stancata di vedere voi nazioni che litigate per ogni minima cosa. È per questo che ho deciso di uccidervi tutti… >>

<< In che senso? >> chiese Korea, giusto perché anche lui voleva dire qualcosa.

<< In che senso vuoi che sia?! >> tuonarono le altre nazioni.

<< Ho deciso ormai >>, continuò Pangea, << Se riuscirete ad appianare i vostri diverbi in due giorni, ed a convincermi che sapete coesistere pacificamente anche separati, io vi darò una seconda occasione, altrimenti tornerò e diventerete un tutt’uno con me. Non esisterete più come nazioni. >>

Erano tutti rimasti ghiacciati da quella minaccia, che sembrava molto reale. Pangea, soddisfatta del risultato, girò i tacchi per uscire dalla stanza.

Si voltò prima di chiudere la porta: << Ricordate, avete solo due giorni. Vi conviene non sprecarli. >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota 1: Le frasi in greco ed in francese sono state prese da Google Traduttore, nel caso fossero sbagliate sappiate che Google Traduttore si scusa umilmente con voi.

Nota 2*: Rumiko Takahashi è l’autrice di Inuyasha, Ranma ½, Lamù ecc... Le CLAMP sono un gruppo di 4 famose mangaka, fra i cui successi vi sono X/1999, Tsubasa Reservoir Chronicle, XXXHOLiC, Wish, ecc… E Tsugumi Oba, è l’ideatrice di Death Note e Bakuman.

Nota 3: La cameriera della fanfiction è la stessa del primo episodio di Axis Powers Hetalia, tuttavia che sia Pangea è una totalmente nostra invenzione.

 

 

Nel secondo capitolo sarebbe bello vedere un’astronave aliena, non credete? Perché le cose ancora sono così normali…si, certo, insomma…

Yusaki: Direi che tutti i personaggi non ci hanno fatto una bella figura.

Oz: L’unico che rimane integro, bello, ed intelligentissimo è sempre America.

 

Aspettiamo le vostre recensioni e vi aspettiamo per il prossimo capitolo!

 

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Capitolo 2
*** Giorno 1- Giocare a Uno con gli zoccoli non è facile ***


 

 

In questo capitolo non c’è riuscito mettere un’astronave aliena, forse nel prossimo. In compenso scoprirete un nuovo gioco che presto verrò messo sul mercato…uno strano miscuglio tra monopoli, Yu-gi-oh, risiko e qualche altro gioco a caso.

Yusaki: Quindi non sforzatevi di capire che gioco è, non esiste ancora. Ma Oz ci sta lavorando.

Oz: Ciò che è certo è che è sicuramente un gioco vietato ai minori…aha, stavolta tocca a me dirlo: Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

Sulla sala era calato il più gelido dei silenzi (e stavolta Russia non ne aveva colpa), le parole di Pangea erano state dure, come rimettere in sesto in due giorni conflitti centenari tra nazioni?

<< io propongo del sano amore collettivo... >> propose Francia venendo pestato a sangue un po' da tutti. Com'era del resto prevedibile. Come fare a trovare una soluzione, che fare per smorzare quella frustante attesa?

<< se si giocasse a carte?>> propose Alfred sorridente.

<< ma si dai...! già che ci siamo andiamo anche a funghi!! >> sbottò Inghilterra (ancora infuriato per ciò che l'americano aveva detto di Francis)versandosi un altro bicchiere di gin << svegliati, il mondo sta per finire! Dobbiamo fare qualcosa! >>

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<< allora... ho fatto tre, arrivo fino a parco della vittoria, costruisco un albergo, gioco dragobianco occhi blu in posizione di difesa, prendo il settebello e faccio scopa... >> disse Alfred posizionando i suoi carrarmatini sul tabellone << vai Feliks, sta a te... >>

il polacco osservò il tabellone, lanciò i dadi ed imprecò sottovoce << maledizione... >> disse prendendo un cartoncino sventura dal mazzo << tra due anni verrai di nuovo spartito... nel frattempo torna indietro di tre caselle... >> lesse ad alta voce << cioè tipo... non è giusto...! Anche se ci sono abituato... >>

Era il turno di Russia, a cui toccò prendere un cartellino sventura che diceva “Torna indietro fino al via e restituisci i baltici a Polonia”.

<< Non mi piace questo cartellino >> commentò Russia.

<< Vabbè, è un gioco! >> ribatté Giappone, che zitto zitto era quello che stava vincendo.

<< Ho detto che non mi piace questo cartellino >> ribadì con un sorriso inquietante Russia, provvedendo a lanciare di nuovo i dadi.

<< Ehy, cioè, ma così tipo non vale!! >> contestò Polonia, imbronciato.

Due minuti dopo...

<< Tipo, qualcuno mi libera, per favore? >> implorò Polonia, che se stava a testa in giù appeso al posto del lampadario. Un istante dopo Russia, pentendosi di non averlo fatto prima, provvide a mettergli anche un bavaglio.

<< Oook,  Francia sta a te! >> disse America.

Il francese prese i dadi e li tirò con eleganza. << Sei! >> esclamò soddisfatto Francia << Cartoncino osè! Devo togliermi i pantaloni. >> disse, ancora più entusiasta.

<< Francia Nii-san, com'è che prendi sempre cartellini osè? Ormai sei rimasto in mutande... >> domandò Italia.

<< Esperienza Feliciano, solo esperienza >> rispose Francis, rimettendosi in tasca i dadi truccati << E comunque punto a rimanere nudo! >>

<< Mi chiedo come faccia, io sono venti giri che tento di denudare Austria-san >> borbottò fra se Ungheria, scoccando un’occhiataccia al francese. << Invece guardate com’è ridotto! >> urlò a voce più alta, indicando un irriconoscibile Austria, sommerso da almeno venti piumini.

<< Fa caldo >>, disse con diplomazia Austria.

<< Sta al magnifico me! >> gridò Prussia lanciando i dadi, << Ecco, un cartoncino osè!  Bene...per andare avanti devo...baciare mio fratello! >>

Germania respinse prontamente l’attacco del fratello  << Non ci provare!! >>

<< Ma West, altrimenti non vinciamo! >> si lamentò Prussia, mentre Germania scappava via. << Tranquilli, adesso lo acchiappo >> concluse Prussia estraendo una confezione di Wustel << Weeest, guarda cos’ho qui...lo vuoi un wustellino? Lo vuoiii? Vieniiii! >>

<< Solo io ho l’impressione che sembri una cosa porno? >> sbottò Svizzera mentre la sorella leggeva un cartellino.

<< Ah...qui dice che mi devo spogliare... >> lesse Liechtenstein.

<< Evvai! >> commentò Francia, togliendosi anche le mutande.

<< LEI NON SI SPOGLIA! >> intervenne istericamente Svizzera, e il suo fucile fece desistere tutti dall’insistere.

Intanto Cuba aveva tirato i dadi, pescando a sua volta un cartellino, anche se era un cartellino sventura che diceva “Devi regalare il tuo gelato ad America”.

<< Fantastico >>, rise America, che aveva letto a sua volta ed aveva giusto voglia di gelato.

Cuba sorrise (stupendo tutti) << Tieni >> disse gentilmente ad America, spiaccicandogli il gelato in faccia.

(A proposito, se avete capito a “il tuo gelato” un’altra cosa sappiate che Ungheria ha commesso il vostro stesso errore.)

<< Ah, peccato, credevo succedesse qualcosa di bello >> sospirò Ungheria, rimettendo in tasca la videocamera.

<< Ma, scusate, che fine ha fatto Cina? >> chiese improvvisamente Giappone, guardandosi attorno.

<< Ha pescato un cartellino sventura per il quale dovrà cucinare per i prossimi 30 turni >>, sorrise Russia, che aveva personalmente stilato quel cartellino.

In quell’istante un depresso Germania tornò al tavolo di gioco.

<< Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! >> esultava Prussia, saltando mentre Germania era nell’imbarazzo più totale.

Per sfortuna del tedesco Feliciano pescò a sua volta un cartellino osè << ieri Germania si è vestito da infermiera e poi mi ha fatto mangiare il suo grosso wustel! >> rivelò Italia, il cui cartellino recava scritto “Racconta cosa hai fatto ieri con il tuo amante”.

<< Da infermiera eh? >> sghignazzò Francia dando di gomito a Germania, che svenne.

<< Che bello, è il mio turno... >> mormorò felice Canada, che non giocava da tre giri e che non giocò neanche stavolta perchè Russia gli sottrasse i dadi.

 

Nel frattempo Spagna, Lovino, Egitto, Grecia e qualche altra nazione a saldo stavano guardando un film.

<< Guarda, ma quello non è il nonno del mangiapatate? >> domandò Lovino, indicando lo schermo.

<< Emh, Lovi, quello è Legolas! >> lo informò Spagna.

<< Ah, c’è anche nonno Roma! >> esclamò ancora Lovino, vedendo Aragorn.

<< Ah, e c’è anche quell’asociale di Turchia >> disse Grecia, riferendosi a Gimli.

<< CHE HAI DETTO?! IO SAREI UN NANO?!?! >> ruggì Turchia, che stava parlando con Inghilterra di quanto le ex-colonie fossero stronze.

Lì accanto si levarono altre grida dei nordici che stavano giocando a Uno con Tony e il pony di Polonia.

<< Ti tocca pescare quattro carte! >> disse un nordico, sempre a caso, facciamo Danimarca.

Il pony stava infatti clamorosamente perdendo: non era facile non far vedere le carte quando si avevano gli zoccoli.

 

Tornando alle altre nazioni...

<< Germania? Germania? Su, riprenditi. >> stava dicendo Italia, e sembrava che in effetti il tedesco si  fosse ripreso. << Dopotutto ho solo detto che ti ho fatto un pompino! >>

Germania svenne di nuovo.

Russia, a cui non importava niente di ciò che l’italiano faceva o meno al tedesco, continuò la sua partita tirando i dadi, ottenendo di nuovo un numero basso, e pescando per l’ennesima volta un cartellino sventura.

<< “Devi ammettere pubblicamente che America è il più figo, il più forte, il più eroico, con la messa in piega migliore, col giubbotto più cool e con i rubinetti antitartaro, e diventare infine una sua colonia” >> lesse quella calligrafia che assomigliava paurosamente a quella di Alfred.

<< Ehy, mi piace questo cartoncino! >> dichiarò America, super-sorridente.

<< A me no >> e stavolta Russia disintegrò l’intero gioco.

<< Pare che abbia vinto io >>, disse tranquillamente Giappone.

<< Ci scusi >>, si intromisero però un paio di voci sconosciute, << In realtà...abbiamo vinto noi! >>

Erano i due braccianti del primo capitolo. Che sono di nuovo qui perchè hanno avuto un grande successo e contano adesso milioni di fan.

Sulla sala calò il silenzio.

 

Qualcuno (era Canada, ma nessuno se ne ricordava più) aveva suggerito di organizzare una specie di terapia di gruppo, pensando che raccontandosi qualcosa di personale si sarebbero sentiti emotivamente più vicini. Che idea stupida, ma vabbè.

Avevano appena cominciato quando  Prussia disse di avere sete. America, che era stato incaricato di distribuire i bicchieri, si alzò per prendere quello di Prussia, ma nel frattempo altre 40 nazioni dissero di avere sete. Non sarebbe stato un compito difficile, in fondo avevano scritto il nome sul bicchierino visto com’era andata a finire l’ultima volta...

 

*Flash back*

 

Era tutta la sera che teneva d’occhio, che teneva d’occhio quel maledettissimo bicchiere di Austria, avrebbe trovato l’occasione giusta per bere dal suo bicchiere, ed ottenere così un bacio indiretto. Ad un certo punto Austria si distrasse lasciando campo libero ad Elizaveta, che si avventò sul bicchiere bevendo avidamente da esso.

<< EVVIVA! Un bacio indiretto da Austria-san! >> gridò saltando in piedi sul tavolo e alzando il bicchiere come fosse un trofeo. Anche Austria, come tutti si girò.

<< Emh, Ungheria, quel bicchiere non è mio >>, la informò tranquillamente Austria, mostrando il suo bicchiere.

Ungheria spalancò la bocca, sconcertata << Ma allora di chi è questo? >>

Un’aura maligna si propagò improvvisamente per tutta la sala.

<< Tu...maledetta racchia... >> disse Natalia, salita a sua volta sul tavolo con una mannaia in mano << Hai osato bere dal bicchiere di Russia-Nii-san! Neanche io ho mai osato tanto...per questo dovrai morire!!! >>, gridò avventandosi sulla povera Ungheria, che comunque dimostrò di sapersi difendere combattendo con un nuovo set di micidiali padelle.

<< Andiamo ragazze, non facciamone un dramma, anche io ho bevuto da un bicchiere diverso! >> minimizzò America, sorridente. << Uno strano bicchiere con le palme certo... >>

Cuba si girò di scatto: << QUELLO È IL MIO BICCHIERE! Come hai osato darmi un bacio indiretto?!  >>

<< Oh, andiamo, è solamente un bicchiere >>, replicò Alfred, sbuffando.

<< È comunque un bacio! >> si infuriò ugualmente Cuba.

<< Ommioddio, dovrò sposarlo! >> sobbalzò Giappone, guardando terrorizzato il suo bicchiere che in realtà era quello di Finlandia.

Una presenza ostile comparve alle spalle dell’orientale << Finlandia è mia moglie >> proclamò Svezia, facendo prendere un infarto al povero Giappone.

 

*Fine Flash Back*

 

Che bella giornata era stata quella, piena di emozioni...ma non era il caso di ripetere l’esperienza.

Per questo tutti avevano scritto il proprio nome.

<< Allora...chi è “Nbah”? >> domandò allegramente Alfred, sventolando un bicchiere.

<< È IVAN BRUTTO CRETINO! È CIRILLICO! >> sbraitò Russia.

<< Ok, ok, non te la prendere così...e chi è “ondina punto ondina, U col puntino, ondina ondina, L con altri due puntini e...una macchia?” >> domandò ancora l’americano.

<< È Gupta Muhammad Hassan! È arabo, e l’hai pure letto al contrario!!! >> gridò un imbufalito Egitto, strappando il bicchiere dalle mani di Alfred.

<< Come siete suscettibili oggi. Va bene, e chi è “Hpakans”? Ommioddio, il cugino di Tutankamon! >>

<< È Heracles, razza di... >> borbottò colto dall’ira Grecia, andando a sua volta prendersi il bicchierino.

<< Qualcuno tolga il titolo di distributore di bicchieri ad America! >> ringhiò Germania, sbattendo una mano sul tavolo.

<< Ci penso io >>, sbuffò Inghilterra, prendendo i bicchiere ad Alfred, << Continuiamo, chi è “Antenna del telefono disegnata male, e un paio di strane stanghette”? >>

<< Non è possibile... >> si disperò Giappone, supponendo che quello dovesse essere il suo nome.

Dopo altri vari incidenti (e molte crisi di nervi) finalmente tutti i bicchieri furono distribuiti, e la mega seduta terapica prese il via.

<< Va bene, prima di iniziare vorrei pregare tutti di non arrabbiarvi >>, declamò Inghilterra, << Altrimenti questa seduta diventa inutile! >>

<< Capito Russia? >> rise Polonia, venendo picchiato all’istante da Ivan.

<< Ed è vietato anche prendere in giro le altre persone per le loro confessioni! >> ribadì Inghilterra, prendendo poi posto e dando la parola a Sealand che disse: << Io mi sono sempre domandato come ha fatto Inghilterra a partorirmi >>.

<< Non sono discorsi da fare ad un bambino >>, rispose Inghilterra, piuttosto rosso in viso.

<< Anche io me lo sono sempre chiesto >>, rivelò sottovoce America a Sealand.

<< Io invece…mi domando perché Tony abbia voluto interrompere la nostra relazione! >> disse invece piangendo Inghilterra, che sembrava davvero giù per quella situazione.

<< Io mi domando piuttosto come tu abbia solo potuto pensare di averci una relazione >>, borbottò Alfred, smangiucchiando un Hamburger.

<< Io…io…io amo Prussia! >> saltò su Ungheria, provocando una specie di shock in Prussia che rischiò di strozzarsi con l’acqua.

Austria balzò in piedi a sua volta, afferrando le mani della ragazza: << Ungheria…anche io devo dirti una cosa… >>

<< Vedi che finalmente me lo dici! >> esclamò commossa Ungheria, che aveva accuratamente architettato quel piano per suscitare la gelosia di Austria.

<< …vedi, io…anche io…ANCHE IO AMO PRUSSIA! >> concluse drammaticamente Austria, lasciando le mani di Elizaveta per afferrare quelle del prussiano.

Ungheria morì sul colpo. Prussia non disse niente perché si era definitivamente soffocato con l’acqua.

<< Io…ho paura di essere basso. >> fu la confessione di Svizzera.

<< Ma no dai, guarda che stai benissimo >>, lo consolarono tutti.

Poi fu la volta di Francia, che aveva le lacrime agli occhi: << Questa camicia l’ho comprata in saldo >>

Tutte le nazioni presenti rimasero folgorate dalla rivelazione: << Ommioddio! >>

<< Io mi tingo >> fu l’altrettanto sconcertante rivelazione di Germania, che non era però nulla in confronto a ciò che avrebbe aggiunto l’Italiano.

<< Anche i peli lì sotto ce li ha tinti! >> cinguettò infatti Italia.

Germania svenne (e siamo a tre).

Cina stava intanto distribuendo la marea di cibo cucinata in precedenza.

<< Io, aru, ho il singhiozzo aru, e questo suono “aru”, non lo faccio per divertimento aru, è il singhiozzo, aru >>, disse sconsolato il cinese.

Russia sorrise: << Buh! >>

<< AAAAAH!!! >> strillò il Cinese, con un salto di 15 metri. << Uh…ma non ho più il singhiozzo! >> esclamò felice.

<< Era più carino col singhiozzo >>, si lamentò Korea, imbronciandosi.

<< Lo credo anche io >>, Russia annuì e con un altro “buh” fece tornare il singhiozzo a Yao.

<< Uffi, aru, non è giusto, aru! >>

A quel punto Giappone si fece coraggio. << Il pesce crudo mi fa senso >>, disse pacatamente.

<< Ommioddio!! >> il mondo si sconvolse di nuovo.

Ma anche America doveva fare una confessione.

<< Io credo… >>

<< Nel cuore delle carte >>, lo interruppe Giappone.

<< Anche >>, America annuì, con aria grave, << Ma credo di aver capito di non essere Capitan America! >>

Ingilterra gli diede una pacca sulla spalla, come a voler consolare quel povero cretino.

<< Io ho perso la verginità con Spagna >>, trillò allegramente Feliciano: e fu il degenero, in quanto Germania e Lovino balzarono all’unisono su Spagna al grido di << BASTARDO!!!!!!!!!! >> e lo riempirono di botte.

Erano talmente presi dal picchiarsi che saltarono il loro turno di parlare.

<< Devo dire una cosa… >>, si levò timida la voce di Liechtenstein. << …anche io ho perso la verginità. >>

<< COSA?!?! E CON CHI?!?! >> gridò disperato Svizzera, che ce l’aveva messa tutta per preservare la virtù della sorella.

<< Con lui >>, disse Liechtenstein, e subito Australia comparve al suo fianco.

<< Mio piccolo koala! >> la chiamò teneramente trascinandola in un abbraccio appassionato.

Svizzera a quel punto si infuriò del tutto, tanto che scagliò a terra il fucile e cercò di prendere a pugni Australia. Australia, che si accorse dopo un po’ di essere attaccato, guardò in basso incontrando lo sguardo furioso dello svizzero << Mio piccolo koala, chi è questo nanetto? >>

<< Quello è mio fratello >>, spiegò con noncuranza Liechtenstein, osservando adorante Australia.

<< Che brutto, meno male che non hai preso da lui >>, disse Australia, riprendendo a ignorare Svizzera.

<< Io amo i coniglietti, ma dato che sono allergico devo accontentarmi dei peluche >>, rivelò timidamente Russia.

Da qualche punto imprecisato della sala uscì la voce di Natalia, << Non avrete le sue attenzioni… >> sibilava la ragazza, dilaniando un peluche.

<< Io non capisco perché nessuno mi riconosca >>, pigolò Canada, che per una volta aveva la possibilità di parlare.

<< Oooh, non è assolutamente vero >>, lo consolò Cuba, che era concentrato a mangiarsi un gelato. Poi si voltò verso Canada << Tu, maledetto America, mi hai rubato un bacio!!! >> gridò indicando furioso il canadese.

<< Io non sono America >>, sospirò Matthew, << E comunque ti ho rubato ben più di un bacio… >>

<< Ho paura del buio >>, ammise Turchia, a cui la confessione era costata molto.

<< Ah, è per questo che quando lo facciamo vuoi sempre tenere la luce accesa? >> chiese perplesso Grecia, dimenticandosi che c’erano circa altre 100 nazioni ad ascoltarli. << Comunque io…sono allergico ai gatti. >> continuò tranquillo.

<< Turchia ha paura del buio? Beh, io penso di aver molta più paura…delle casse! >> esclamò Estonia.

<< Delle casse? >> domandarono tutti in coro, stupiti.

<< Si, quelle della musica. Vedete…loro…parlano! >> rispose Estonia convinto, rabbrividendo.

<< Certo che si stanno scoprendo cose shoccanti >>, rifletté a voce alta Russia, e gli altri non poterono che dargli ragione.

<< Io una volta sono stato seme con Russia-san >>, giunse la vocina tremante di Lettonia, zittendo improvvisamente la sala.

<< Sentite, a scanso di equivoci ero gravemente ferito, e non ce la facevo a stare sopra! >> chiarì immediatamente Russia, schiacciando con una mano Lettonia.

<< CHE COSA?! Avrebbe fatto stare sopra lui e me no?!?! >> si incavolò Lituania.

<< Senti, te l’ho detto, ero gravemente ferito e non avevo voglia di sbattermelo… >> borbottò Russia, evitando lo sguardo di Toris.

<< Bene, allora dovete sapere che…io trovo assolutamente sexy e conturbante Scozia! >> dichiarò Lituania, salendo in piedi sul tavolo.

<< Ma se Scozia non c’è neanche! >> ribatterono tutti.

<< Si ma…se ci fosse lo troverei comunque così >>, singhiozzò Lituania, rimettendosi seduto.

<< Russia…Russia avevamo detto di non arrabbiarci… >> ricordò Inghilterra, vedendo un’aura oscura attorniare Russia. Come se fino ad allora nessuno si fosse arrabbiato (e massacrato di botte).

<< Lituania è mio! >> ruggì Russia, ad uno Scozia che non esisteva.

<< È inutile che adesso dica così Russia-san >>, disse Lituania << Quando ero a casa di America-san, lui mi ha sempre trattato bene, quando lei non si preoccupa mai per me… >>

<< …ma non stavano parlando di Scozia? >> domandò Polonia ad Estonia, visto che si era perso qualche pezzo essendo svenuto per i pugni di Russia.

<< …e poi America-san mi chiedeva almeno se mi era piaciuto! Abbiamo passato tante notti insieme! >>, singhiozzò di nuovo Lituania.

<< Io non voglio entrarci, non voglio entrarci! >> esclamò America, vedendo Inghilterra e Russia che gli si avvicinavano << Non avevamo detto di non arrabbiarci? Eh? EH? IO NON C’ENTRO NIENTEEEE!!! >>

Il primo giorno si era concluso così, con America che veniva inseguito da due amanti arrabbiati (amanti non necessariamente suoi), e c’è da dire che le nazioni non avevano compicciato un bel niente. Non avevano rinsaldato i rapporti, anzi, se possibile li avevano pure peggiorati, il tempo a loro disposizione stava finendo e non era assolutamente il caso di seguire quel vecchio detto che diceva: “Gli uomini potrebbero prendersi ogni tanto una giornata libera dalla vita” perché nel loro caso sarebbe stata anche l’ora di mettersi a lavorare!

 

 

 

 

 

 

Nota 1: le scritture dei nomi in lingue straniere sono state prese di nuovo da Google Traduttore che come sempre, in caso di errori, si scusa umilmente con voi.

Nota 2: Capitan America è un personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e Jack Kirby, apparso per la prima volta nel marzo 1941 pubblicato da Timely Comics (in seguito Marvel Comics).

Nota 3: Legolas, Aragorn e Gimli sono personaggi del Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. In quella scena specifica si è fatto riferimento al film, di Peter Jackson.

Nota 4: L’equivoco fra Ungheria, Austria, e Prussia alla dichiarazione della ragazza di amare Prussia è ripreso da una storia vera. Ma non vi diremo che ha coinvolto Oz, no, non ve lo diremo.

 

 

Ed ora *musichetta allegra* risponderemo alla recensioni!

 

*Silenzio*

 

Oz: vi rendete conto che anche per scegliere un titolo per l’angolo delle recensioni non sappiamo da dove cominciare? Yusaki pensaci tu!

Yusaki: Sei tu che lo vuoi fare a tutti i costi! E poi non è obbligatorio mettere un titolo specifico…

Oz: Va bene, mi sono rotta…lo chiameremo:

 

-L’angolo delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha voglia di pensarci)-

 

Oz: Kurohime, è stata la prima a recensirci! Che carina!

Yusaki: Kurohime, grazie dei complimenti, sappi che non ti vogliamo uccidere anche se deve essere interessante morire dal ridere…*riflette sulla scena*

Oz: La prima a recensire!!

Yusaki: Oz, questo l’hai già detto! Vuoi aggiungere qualcos’altro?

Oz: Si, che è tutto merito mio!!

Yusaki: *scaraventa 500 bicchierini sulla testa di Oz* Insomma Kurohime, grazie mille della recensione, spero che continuerai a seguirci!

Oz: La prossima è Tsukino_chan_91. Grazie Tsukino, so che è un’idea fantastica, infatti è una idea mia!

Yusaki: *Prende il primo nordico che passava di lì, diciamo Finlandia, e lo batte in testa ad Oz* Siamo felici che la storia ti sia piaciuta, come vedi siamo riusciti a continuarla in tempi decenti.

Oz: Anche questo merito mio!

Yusaki: E questo è vero, almeno questo…comunque, i pigiamini rosa piacciono tanto anche a me! A Oz invece non tanto, nonostante sia un incrocio strano tra America e Polonia.

Oz: Adesso tocca a Erichan. Mi dispiace che probabilmente anche tu non riuscirai più ad usare il ketchup nello stesso modo.

Yusaki: Grazie anche a te delle recensione! Ed adesso è il turno di…L_Lawliet_poppy! Anche tu apprezzi i pigiamini rosa! Ne siamo felici. Russia-san comunque è fighissimo anche con il pigiama rosa, no? *__*

Oz: Ti ringraziamo tanto per il commento! Ora c’è _Kaicchan. Speriamo che questo secondo capitolo sia all’altezza delle aspettative!

Yusaki: Si, a Oz era venuta ansia per questo. Apprezziamo molto i tuoi complimenti! Grazie anche a te della recensione!

 

Oz: Speriamo che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, ma c’è una cosa importante che ci tengo a dire: non sono d’accordo sul fatto che Canada stia con Cuba! Voglio che stia con America!!

Yusaki: Si certo Oz, certo…

Oz: Come anche Francis! *Traduzione: tutto il mondo deve stare con Alfred*

Yusaki: Già che siamo in argomento io non sono d’accordo sulla RussiaxCina, in realtà nemmeno Oz, ma tanto questa fanfiction non ha veramente un pairing preciso…

Oz: In realtà non ha proprio niente di preciso!

Yusaki: Vi ringraziamo immensamente per aver letto anche questo secondo capitolo, aspettate il terzo, vedrete che non arriverà in tempi impossibili.

 

Aspettiamo nuovamente le vostre recensioni e arrivederci al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 3
*** Giorno 2-Non bisognerebbe mai flirtare con gli unicorni. ***


 

Ci dispiace deludervi, ma un’astronave aliena non c’è neanche stavolta. Tuttavia vi porteremo alla scoperta di nuovi giochi che non conoscevate o che magari non vi ricordavate…

Yusaki: Giochi per bambini di 2 o 5 anni, immaginatevi il livello che hanno raggiunto le care Nazioni…

Oz: e immaginate il nostro divertimento ad immedesimarci in loro, dando libro sfogo al nostro lato stupido!

Yusaki: Ed il nostro lato stupido è veramente molto stupido, ma ora con più serietà vi auguro una buona lettura!

 

 

 

La stanza era piena di nazioni, esattamente come all’inizio di questo delirio, ma mancava qualcosa…i loro vestiti! Corpi nudi e ansimanti erano ovunque in quella grande sala: sdraiati su divani, sul pavimento, accasciati sulle sedie oppure sul grande tavolo, ma comunque tutti appagati dopo la giornata di sesso in gruppo migliore della loro vita…

Si, vi piacerebbe che fosse così eh?

In realtà le nazioni erano ancora tutte più o meno vestite, e non stavano di certo facendo sesso anche se a Francia non sarebbe dispiaciuto. In realtà erano tutti molto annoiati: non sapevano cosa fare ora che la seduta di gruppo era finita.

<< Ah, il mio corpo è debole! >> gridò America, accasciandosi tra le braccia di…Cina…(Cina?! Boh si, Cina…) come fosse il Cristo della pietà di Michelangelo.

<< Mammamia quanto la fai lunga! >> sbottò Inghilterra, lavandosi con tutta calma le mani sporche di sangue. Accanto a lui Russia annuì mentre ripuliva il rubinetto.

Dopotutto lo avevano solo pestato a sangue.

Tutte le altre nazioni, vedendo che la rissa era finita, tornarono a farsi i fatti loro finché il piccolo Sealand ebbe un’idea così stupida che nessuno poté rifiutare…

<< Giochiamo al “Se fosse”? >> propose infatti Sealand.

<< Prontoooo! Il mondo sta per finire, noi stiamo per essere disintegrati, non abbiamo certo tempo da perdere nei giochi! >> ribatté secco Inghilterra, che però non riuscì neanche a finire la frase che un boato di << SIII!! GIOCHIAMOOO!! >> lo investì.

 

Si sedettero così nuovamente tutti al tavolo, come tanti bravi scolaretti, e iniziarono a giocare.

<< Allora…se fosse un colore sarebbe il rosa >>, disse Lituania, che conosceva bene il gioco, quante notti aveva infatti passato con Feliks a giocarci…perché con Polonia giusto quello si poteva fare.

<< Polonia! >> disse lo stesso Polonia, in contemporanea ad altre 30 nazioni.

<< Se fosse un animale sarebbe un gatto >>, disse Egitto.

<< È Grecia >>, risposero immediatamente Turchia e Giappone.

<< Bravissiiimiiii! >> disse a presa di culo Egitto, dando piccole pacche sulla testa a Sadiq e Kiku.

<< Se fosse un alimento sarebbe il Ketchup! >> saltò su Prussia, con un gran sorriso.

Stavolta tutti rimasero in silenzio per qualche attimo.

<< Germania! >> trillò poi Italia.

<< Non voglio essere il Ketchup dopo che avete detto tutte quelle cose sul fatto che viene! >> si infuriò Germania, sbattendo un pugno sul tavolo.

<< Ma come Germania, tu vieni proprio come il ketchup! >> cominciò a spiegare Italia, << Vedi, quando sei troppo eccitato è come se fossi tappato, poi però io ti stappo e così poi… >>

<< Ti stappa eh? >> ghignò Francia, in tono udibilissimo.

Indovinate? Germania svenne (siamo a 4).

<< Io non capisco perché svenga >>, si disse Feliciano, decisamente perplesso.

<< Io sono preoccupato per la salute di Germania >>, dichiarò serio Austria.

<< Eddai che con un bel pompino Feliciano risolve tutto! >> lo rassicurò allegramente Prussia; il biondo tedesco, che si era appena ripreso, svenne di nuovo.

<< Mi sa che è il caso di cambiare gioco >>, affermò Giappone, che stava però prendendo appunti per qualche nuova doujinshi, << Anche perché è troppo semplice… >>

 

<< Allora…io sono la mamma e tu il papà >>, disse Polonia, indicando prima se stesso e poi Lituania, visto che avevano deciso di giocare tutti a “La famiglia”, << E questi sono i nostri figli! >> disse indicando tutte le altre nazioni.

<< Che padre virile >>, rise Prussia, indicando Lituania.

<< C’è da dire che ci hanno dato dentro! >> rise a sua volta Francia, visti quanti erano i “figli”.

Capirono che il gioco non sarebbe durato molto dallo sguardo omicida che il caro figlioletto Russia lanciò alla mammina Polonia.

 

Siccome il gioco della famiglia non aveva funzionato non decisero certo di perdersi in noiosi discorsi: decisero di fare un altro gioco.

Fu Giappone a proporre: << Facciamo il “Gioco del re” >>.

La proposta fu accolta caldamente, dopo che Giappone ebbe spiegato le regole che consistevano nel pescare dei bigliettini con su dei numeri; solo ad un fortunato sarebbe toccato il bigliettino del “re” che gli consentiva di impartire un ordine a sua scelta ad altri numeri…era evidente, se non ovvio, che era un gioco pericoloso.

Per questo molte nazioni si diedero alla macchia (non quella del nome di Egitto).

<< Ok, peschiamo! >> disse Giappone, prendendo il primo biglietto, seguito a ruota da tutti gli altri.

Ci fu un attimo di trambusto mentre tutte le nazioni aprivano rumorosamente tutti i bigliettini; un esclamazione di trionfo venne da Svizzera, che aveva pescato il bigliettino del re. Il suo entusiasmo si sarebbe placato presto.

<< Il numero 4 deve palpare il numero 2 >>, sentenziò Svizzera, conoscendo bene chi fosse il numero 4, ovvero Australia a cui voleva fortemente farla pagare. Aveva spiato apposta il suo bigliettino, tirando fuori qualche antica tattica militare, ma adesso era il suo momento di gloria visto che Australia sarebbe stato umiliato dovendo palpare un uomo…

Dopotutto erano quasi tutti uomini, non c’era verso che uscisse, chessò, Liechtenstein.

<< Sono io il numero 2 >>, disse entusiasta Liechtenstein, visto chi era il numero 4, e i due si ricongiunsero felicemente con Australia che gridava: << Mio piccolo Koala, non smetterò mai di dirti che hai un sedere da favola! >> disse palpandole il sedere precisamente davanti a Svizzera.

L’avevamo detto che era un gioco pericoloso. Comunque un nordico a caso…facciamo Norvegia…ebbe l’accortezza di strappare il fucile di mano a Svizzera prima che compisse un qualche gesto insensato.

Tipo uccidere Australia, dopotutto anche Norvegia lo trovava così sexy…

I bigliettini furono rimescolati, e in quel secondo turno Cina fu il re.

<< Emh… >> Cina pensò a cosa dire, non voleva turbare nessuno infondo << Il numero 12 e il numero 8 devono scambiarsi i vestiti >>.

Ecco, non avrebbe turbato nessuno se quei due numeri non fossero stati di Russia e Polonia.

<< Maledizione, non mi stanno >>, ringhiò Russia, tirando invano il top rosa di Polonia, che si stava lacerando piano piano e gli copriva a malapena pochi centimetri di pelle. Polonia stava invece navigando nel cappotto di Russia, tanto che di lui si vedevano pochi ciuffi di capelli.

<< Guardate com’è carino! >> disse Ungheria, scattando foto a Polonia mentre Bielorussia fissava famelica il fratello.

<< Ringrazio solo che oggi Polonia non portava una gonna… >> sospirò Ivan, assestando i pantaloni di Feliks, che gli facevano in pratica da mutande.

Al turno seguente…

<< Numero 6 e numero 11 devono mangiare insieme, senza usare le mani, questo pomodoro! >> esclamò Lovino, entusiasta del suo ordine bastardo, accennando ad un filo a cui era appeso un pomodoro.

Cessò di sorridere quando si alzarono insieme Antonio (il numero 6) e Feliciano (il numero 11) che senza troppi problemi iniziarono a sbocconcellare il pomodoro, mancandolo clamorosamente il più delle volte, incontrando così le labbra dell’altro, con grande felicità di Spagna.

<< OK CREDO SIA SUFFICIENTE >> strillò Lovino, lanciando via il pomodoro.

Spagna, che ancora continua a dare di lingua a Feliciano, si accorse solo dopo un bel po’ che il pomodoro non c’era più.

<< Aaah, hanno tolto il pomodoro…che peccato >>, esordì sorpreso, prima di ricevere una testata in pieno stomaco da Lovino.

Egitto pescò poi il cartellino del re: << Il numero 20 e il numero 1 devono ballare la danza del ventre >>, sorrise estraendo qualcosa da sotto la tunica << Con questi! >>, concluse mostrando due deliziosi vestitini da danzatrici.

Il numero 20, Germania, si trattenne a stento dallo svenire di nuovo mentre assieme all’altro numero, Prussia, si accingeva a indossare le due cose portate da Egitto.

<< Germania tieniti sempre questo completino, ti dona! >> disse tra le risate Francia, che al turno dopo fu a sua volta il re.

<< Allora, vediamo di fare qualcosa di carino… >> meditò il francese, con aria lasciva, << …mmh…trovato! Il numero 3 dovrà fingere di avere un orgasmo chiamando il nome del numero 17! >>

Tutti si cacarono in mano controllando nervosamente il proprio bigliettino, pregando di non essere il numero 3, anche gli atei pregarono di non essere il numero 3; ma c’era una persona tra loro che sapeva perfettamente di essere il numero 3, ma non voleva ammetterlo, perché non poteva credere di avere così sfiga.

Alla fine però si alzò in piedi…

<< Lituania? Tu?! >> disse Russia, controllando il bigliettino perché in quel caso voleva essere il numero 17. Ma non era lui.

<< Oh, cazzo >>, imprecò America, alzandosi, << Sono io il 17, qualcuno vuole fare a cambio, per favore? >> supplicò l’Americano incontrando lo sguardo omicida di Inghilterra.

<< Niente scambi, è la regola >>, ribadì fermamente Giappone, che senza dirlo si stava divertendo.

<< Vai Lituania, puoi cominciare >>, incoraggiò Francis, con un occhiolino a Toris.

<< Senti Lituania, mi dispiace… >> disse Alfred, dandogli una piccola pacca sulla spalla.

<< AAAH! America-san…SIII AMERICA-SAN COSÌ LA PREGOOOO!!!! >> urlò Lituania a quel semplice contatto.

<< Wow >>, si stupì Francia << America, non mi avevi detto che eri così bravo >>.

<< Io non ho fatto niente! Lo giuro! >> si affrettò ad allontanarsi Alfred.

<< No non se ne vada America-san! Io…io…AAAH…AAAH! AMERICA-SAAAAN… >> gridò ancora Lituania, che un attimo dopo però si ricompose, << Bene, credo che basti! >> disse tranquillo, tornando a posto.

<< Non è che fingi anche con me, vero? >> gli domandò preoccupato Russia.

Non ci fu risposta.

Toccò proprio ad America essere il successivo re, anche se le nuove botte da parte di Inghilterra e Russia gli rendevano difficile muoversi.

<< Il numero 13 e il numero 27 devono vestirsi da Batman e Robin! Quelli del fumetto, si intende >>, chiarì Alfred, mostrando due costumi con relative calzamaglie.

Non era certo un problema per le nazioni che si tenevano perennemente in esercizio, scolpendo i loro muscoli e rendendo i loro corpi irresistibili. Era una preoccupazione invece per quel paio di nazioni che difficilmente facevano esercizio, o si abbuffavano di gelato.

<< Non è tanto per il costume >>, disse Cuba << è per loro! >> gridò depresso, vedendo le nazioni ridere della sua pancia.

<< No, no, per me è per il costume >>, ribatté Inghilterra, che si era ritrovato vestito da Robin, costume che metteva tremendamente in risalto le gambine gracili e la totale assenza di pettorali dell’inglese.

<< Magnifique, sta di nuovo a me >>, sorrise Francia, mostrando il bigliettino con la parola “Re”. << Allora, il numero 7 e il numero 24 dovranno esibirsi in uno spettacolo di Burlesque >>.

Inutile dire che tutti pregarono di nuovo ogni dio e ogni cosa esistente di non essere il numero 7 ed il numero 24. Toccò almeno a due donne: Ucraina ed Ungheria, che misero tutte se stesse perché lo spettacolo fosse sensuale; Ucraina non tanto per attirare l’attenzione di qualcuno, ma per rispettare il gioco, mentre Ungheria…naturalmente stava puntando ad Austria.

<< A me non eccita per niente >>, affermò Austria, piuttosto annoiato.

<< Questo perché trovi interessante altre cose… >> insinuò Prussia, posandogli una mano sul cavallo dei pantaloni, provocando un’immediata reazione a Roderich.

Ungheria, che era stata umiliata nel profondo, e che aveva perso contro quel cretino di Prussia, morì. Per la seconda volta.

Fu il tenero, dolce, Canada ad essere il re nel turno seguente. Che creatura innocente e casta, gentile e diplomatica.

<< Il numero 8 dovrà cospargere di succo d’acero il corpo del numero 19, per poi leccare via il tutto >>, ordinò Canada, tranquillo.

La sala si voltò all’unisono verso di lui.

<< Che c’è? >> domandò perplesso Canada, sorridendo amabilmente.

Si alzarono stavolta Inghilterra, paonazzo in volto, non ancora ripresosi dal costumino di Robin e…Tony.

<< Tony, finalmente possiamo stare di nuovo insieme!!! >> esultò Inghilterra, con le lacrime agli occhi, afferrando la bottiglia di succo d’acero e saltando addosso a Tony.

Francia, pur essendo il più aperto a questo tipo di cose, non poté trattenersi dal vomitare non appena le labbra dell’inglese si posarono sul petto grigio dell’alieno; non vi diciamo quindi in che condizioni erano tutti gli altri.

<< Basta >>, fu proprio Francia a supplicare, << Vi prego, cambiamo gioco… >>

 

Siccome capirono che ci voleva un gioco più tranquillo optarono per “Trova la moneta”, dove si doveva semplicemente far passare la moneta da una mano all’altra senza far sapere al giocatore scelto in che mano si trova l’oggetto.

Sarebbe andato tutto liscio se…

<< Scusate >>, gli interruppe Francia << è mezz’ora che giriamo, e la moneta non si trova. Chi se l’è intascata? >>

Ci fu un attimo di silenzio.

<< Scusate >>, disse infine Grecia, << Mi serve per tornare a casa… >>

 

<< Giochiamo a “Trova scarpe”? >> propose Feliciano, ricevendo l’approvazione generale.

Era un gioco da fare gattoni, potete benissimo immaginare che non poteva filare tutto liscio.

<< Francia, smettila >>, sibilò Inghilterra, sentendo la pressione di Francia sopra di lui.

<< Ungheria, non palparmi! >> supplicò Austria, che si affrettò ad alzarsi in piedi.

<< Mi sento osservato… >> disse Lituania, guardandosi nervosamente alle spalle ed individuando Russia a pochi centimetri dal suo sedere.

<< Questo gioco non va bene >>, disse Germania, strappando Spagna da sopra Feliciano.

 

A quel punto pensarono di prendersi un pausa, disperdendosi per il palazzo per registrare i suoni che trovavano e giocare poi così a “Rumori di casa”, dove si doveva indovinare l’origine di suddetti suoni.

Si ritrovarono un’oretta dopo nella sala di prima.

<< Comincio io! >> disse Prussia, facendo partire la registrazione.

<< Tonk…tonk…tonk…tonk…TONK… >> gracchiava il registratore, che tutti guardarono con aria preoccupata.

<< Sembra qualcuno che si tira una padella in testa >>, dichiarò Austria, che essendo vissuto a lungo con Ungheria conosceva quel tipo di rumori.

<< Perché non c’è Ungheria? >> chiese di colpo Italia, guardandosi attorno.

<< Perché si è data la padella in testa e si è tramortita da sola! >> dichiarò Prussia, fiero del suono che aveva trovato.

Kumajiro lo interruppe accendendo il registratore subito dopo: erano una serie di bisbigli quasi incomprensibili, ma se si prestava molta attenzione si riusciva a capire.

<< …Cuba…ti cospargerò di succo d’acero…e ti leccherò tutto… >>

Tutti si voltarono verso Canada, sconvolti.

<< Che c’è? >> chiese nuovamente Canada, con aria ancor più innocente di prima.

<< Meglio passare tipo oltre >>, affermò Polonia, facendo partire la sua di registrazione.

<< Ommioddio, stanno squartando qualcuno! >> esclamò terrorizzata Seychelles.

<< Ma no! Stanno tosando una pecora! >> replicò secco Svizzera.

<< Nooo, stanno strappando la pelliccia ad un orso! >> esclamò Lovino, disgustato.

<< Ma no, è solo mia sorella che si depila >>, indovinò Ucraina, causando lo sconcerto generale.

<< Maledetto polacco… >> disse Natalia, ancora dolorante.

<< Come sei carino…così soffice…ti mangerei di baci. Ti adoro piccolo mio…non posso fare a meno di te… >> uscì la voce di Russia dal registratore di Lettonia.

<< Ah vabbè, stava parlando con Lituania >>, sbuffò Estonia.

<< No, io ero con te Estonia, non ricordi? Non pensate male! >> Lituania si affrettò a dire a tutti gli altri.

<< E allora chi…? >> si domandarono tutti, ma cessarono di farsi domande quando videro Ivan rimettere sotto la giacca un piccolo peluche a forma di coniglietto, con aria imbarazzata.

Successivamente fu Hong Kong ad attivare il proprio registratore, che si udì sfrigolare, come se qualcuno stesse cucinando.

Ma c’era anche qualcosa in sottofondo…

<< Yao, sei dannatamente sexy quando cucini >> si udì la voce inconfondibile di Korea, con sequenza di suoni umidi che non descriveremo nel dettaglio.

Poi fu la volta di Grecia: << Allora, io ti do… >> si sentì la voce di Austria, e tutti pensarono a qualcosa di sconcio. Invece, era addirittura qualcosa di peggio.

<< …una carta Pokemon con Blastoise, e tu in cambio mi dai tre rare… >>

<< Ma no, tre sono troppe! >> si udì distinta la voce di Turchia.

<< …ok allora…questa carta qui… >>

<< Non è possibile >>, esordì sconfortato Egitto.

<< Il mio suono è il più bello di tutti! >> esclamò Sealand, facendo partire la sua registrazione.

<< Dieu, tu es fantastique, continua…ancora…oh, si… >> si levò dal piccolo apparecchio la voce di Francia.

<< Damnation… >> sussultò Francia, guardando il suo complice…vorreste sapere chi è?

Si sentiva dell’altro dalla registrazione, dei gemiti e mugugni familiari a qualcuno.

<< Alfred? >> disse stupito Inghilterra, che aveva riconosciuto l’ansimare di Alfred. L’inglese squadrò furibondo Francis, che si difese: << Scusate ma ero troppo curioso di sapere se era così bravo! Infondo ha soltanto toccato Lituania e sapete cos’è successo! >>

Stavolta oltre all’americano fu pestato anche il francese.

 

Il gioco successivo che il nostro branco di deficienti scelse era un gioco consigliato ai bambini di due anni. Naturalmente in mano loro era vietato ai minori di 18, per questo Sealand fu sbattuto in camera a dormire.

Il gioco si chiamava “Vedo” ed il suo scopo era far indovinare agli altri giocatori l’oggetto che si era visto. Gli altri potevano fare domande ricevendo solo risposte affermative o negative.

<< Vedo, vedo… >> Italia si concentrò << Un oggetto che inizia per “W”! >>

<< Per “W”… >> cominciò a ragionare Prussia, insieme a tutti gli altri, << è grande? >>

<< Si! >> trillò Feliciano.

<< Io l’ho visto? >> chiese Germania.

<< Si! >> rispose sempre più allegro Feliciano.

<< È rosa? >> domandò Polonia, e chi se non lui?

<< Naturalmente, si! >>

Prussia sembrò avere l’illuminazione: << Anche io l’ho visto? >>

<< Penso di si >>, annuì l’italiano.

<< Allora è il grosso Wustel di West!! >> disse come se stessero parlando di un normale wustel.

<< Esatto! È il grosso, grosso, grosso wustel di Germania! >> esclamò Italia, contento che avessero indovinato.

Successe una cosa non nuova: Germania svenne. Credo che avrà bisogno di una visita medica alla fine di tutto questo.

<< Vedo, vedo… >> Australia sorrise << Qualcosa che comincia con la “N”! >>

<< Ma “Svizzera” non comincia per “N” >>, dichiarò Austria, che aveva visto guardare l’australiano in direzione di Vash.

<< Ma “Nano” si! >> rise Australia, provocando di nuovo l’ira di Svizzera.

Il turno dopo fu di un nordico…uno a caso…facciamo Norvegia.

<< Vedo, vedo… >> Norvegia ci pensò << Non vi dirò l’iniziale, vi dirò che è una cosa strana… >>

<< Francis che si fa America? >> disse sarcastico Inghilterra, ormai completamente ubriaco.

<< No >>, rispose Norvegia, scuotendo la testa.

<< Ma riguarda una cosa simile? >> domandò Cina.

<< Si >>, replicò stavolta Norvegia.

Visto che nessuno indovinava il nordico diede un indizio: << Non tutti hanno la capacità di osservare ciò che osservo io >>, rivelò, criptico.

Inghilterra a quelle parole si riscosse, e guardò in un punto della sala che prima aveva visto guardare a Norvegia.

<< Perché stai tipo guardando il mio Pony? Lui non ha niente di strano >>, affermò Polonia, rivolto ad Inghilterra.

<< Il tuo pony sta flirtando con il mio unicorno!!! >> sbraitò Arthur. I due si lanciarono in una discussione accesa, mentre il pony si ritirava, imbarazzato per essere stato scoperto.

Quello che tutti non sapevano era che Pangea gli stava spiando da un po’. Era tornata per vedere come andavano le cose, pensando preoccupata che fossero tutti in ansia, per questo vederli tutti così stravaccati e tranquilli le fece andare il sangue al cervello; erano addirittura più stupidi di quando li aveva lasciati, se ciò era possibile.

Decise di intervenire di nuovo…

 

 

 

 

 

 

Nota 1: tutte le informazioni riguardanti i giochi sono state prese dal seguente sito: http://www.giochiperbambini.org/in_casa/

 

 

 

-L’angolo delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha avuto tempo di pensarci)-

 

Yusaki: La prima di oggi è L_Lawliet_poppy, e, che dire, questo capitolo dovrebbe esserti piaciuto!

Oz: Già, Canada non ti farà più tanta pena e Liechtenstein, beh, non è decisamente come la dipingeva Svizzera!

Inghilterra: Comunque non vi dirò mai come ho fatto a partorire Sealand! A proposito volete dei biscotti? Li ho fatti io!

Yusaki: Emh, umh, no, grazie, ma dobbiamo rispondere alle recensioni prima! *Sudando freddo*

Oz: *Molto meno diplomatica* No, grazie, voglio vivere.

Yusaki: Comunque grazie anche stavolta della recensione!

Oz: La prossima è Kurohime, non preoccuparti anche se non sei la prima va bene lo stesso. Siamo contente che tu ci segua assiduamente!

Yusaki: Molto contente, anche dell’entusiasmo che dimostri per la storia, siamo lusingate!

Oz: Vedrai che ci sono cose che Feliciano non ha ancora imparato a tenere per se.

Yusaki: Tipo quelle che ha detto in questo capitolo.

Feliciano: Sapete che Germania nell’intimità a volte si veste davvero da danzatrice del ventre?

Oz: Ecco tipo affermazioni del genere.

Yusaki: Grazie dei complimenti e della recensione. Adesso c’è Molly93.

Oz: Francis si è offerto per farti da infermiere, ma non so quanto tu possa fidarti di lui.

Yusaki: Francia si offre sempre per cose simili! Comunque sei fortunata, almeno non ti è arrivato, chessò, Tony a farti la respirazione bocca a bocca.

Oz: a proposito ci scusiamo con tutti per l’orrida scena fra Inghilterra e Tony.

Yusaki: Per quanto riguarda la “N” di “Nbah” l’abbiamo scritta così perché a leggerla è America, che la interpreta come una normalissima “N”!

Oz: Ti ringraziamo per la recensione e, a proposito, i capelli di Doitsu non è dato sapere di che colore sono, saranno grigi come quelli del fratello? Non ha voluto dircelo!

Yusaki: Ed ora _Kaicchan, siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto, sai noi siamo persone molto random.

Oz: Come diciamo sempre la nostra parola d’ordine è “a caso”, se ci pensiamo troppo le cose non ci vengano più in mente!

Yusaki: Verissimo! E grazie dei tanti complimenti!

Oz: Fluocolors, che carina che sei stata, ci siamo commosse a leggere la tua recensione, pensare che ti sei iscritta ad EFP solo per noi!

Yusaki: Si, ci hai trasmesso tutto il tuo entusiasmo e speriamo di non deluderti mai! Prometto che cercheremo di essere all’altezza, sempre!

Oz&Yusaki: TI RINGRAZIAMO DI CUORE!

Yusaki: Ed ora…Nephtian!

Oz: Chissà chi sarà questa strana tizia…tu hai idea di chi sia Yusaki?

Yusaki: Mah, no, non mi viene in mente nessuno…sarà Canada…o un nordico a caso…Ma no dai, ciao Ali-chan! Grazie di averci lasciato una recensione, ci dispiace che ti sei scioccata per il fatto che i pigiamini rosa sono Made in Pollonia.

Oz: Era una cosa inevitabile, dovevi saperlo prima o poi, non potevamo più mentirti!

Yusaki: Comunque si, Pangea forse è stata un po’ ingenua a pensare che ce l’avrebbero fatta in così poco tempo…

Oz: Sarebbe come pensare che Polonia è intelligente.

Polonia: Siete tipo poco gentili a dire così!

Oz: Tipo, lo sai che scherzo, tipo. A proposito, anche la prossima è una nostra conoscenza…Sole the Kid! Una conoscenza molto intima.

Francia: Aha!

Yusaki: Non in quel senso Francia. Sole-chan si, lo ammetto, mi sono divertita a far picchiare Spagna…

Oz: Ma povero Spagna, in fondo è un essere umano anche lui.

Yusaki: Si, un altro essere umano stupido. Comunque, Sole-chan, grazie mille anche a te delle ben 2 recensioni!

Oz: E con questa abbiamo finito!

 

Anche questo terzo capitolo è finito, e ci auguriamo nuovamente che sia all’altezza delle vostre aspettative. Vi aspettiamo per il quarto, e ricordatevi di recensire, ci fa sempre molto piacere! A presto!

 

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Capitolo 4
*** Giorno 3 (prima parte)-Le scuderie Ungheresi non sono Hotel a luci rosse ***


 

Un’astronave aliena rapì Arthur.

Fine del 4° capitolo.

 

Oz: Oooh, anche questa è fatta!

Yusaki: Che bello non avere più da lavorare duramente!  Questo capitolo è stato sfiancante.

Oz: Che capitolo avvincente.

Yusaki: Ok, adesso cominciamo con il vero capitolo!

Oz: Oh, ma dai, così andava bene...e che nessuno ci rimproveri che non abbiamo messo un’astronave aliena! Ommioddio...Yusaki che ha voglia di lavorare, che emozione, con questo miracolo vi auguro buona lettura.

 

 

 

Pangea era furibonda, aveva il volto carico d’ira...li aveva minacciati, spaventati, stuprat...no, quello no...insomma, aveva fatto di tutto per fargli capire la gravità della situazione e loro avevano osato sprecare quei due giorni!

<< Voi, miserabili ammassi di terra, come avete potuto sprecare questi due giorni così?! Scommetto che vi odiate ancora più di prima...e se possibile sembrate ancora più stupidi! >>

Calò il silenzio, tutti si erano voltati alla sua entrata in scena.

Lei...era...

<< Chi sei? >> domandarono tutti in coro, seccati di essere stati interrotti durante i giochi.

L’effetto fu che il supercontinente si incazzò ancora di più.

<< SONO PANGEA BRUTTI... >> e altre parole che in questa sede non possiamo dire. Poi si calmò, una calma glaciale: << Va bene, mi avete dimostrato che non ve ne importa niente, ed io vi distruggerò, qui e subito >>.

<< In che senso? >> chiese di nuovo Korea, con aria non particolarmente intelligente.

Pangea non si degnò neanche di rispondergli e iniziò a scatenare il suo immenso potere; la terra tremò, Lettonia tremò, ma non ci volevano super-poteri per farlo tremare. Fu Sealand a placarla, dopotutto era l’unico che potesse dirgli qualcosa visto che non era figlio suo.

<< Concedici un ultimo giorno! >> gridò il bambino.

Pangea si girò con aria grave: << Perché dovrei farlo? >> disse drammaticamente.

<< Perché...perché... >>, Sealand parve riflettere rapidamente, << Perché Turchia e Austria possano completare la loro raccolta di carte Pokémon! >>

<< Non basta >>, tuonò Pangea, ancor più drammatica.

<< Perché...perché io possa capire come ha fatto Inghilterra a partorirmi! >> disse stavolta Sealand.

<< E avete rotto con sta’ storia! >> esclamò Arthur.

<< Non basta >>, disse fregandosene Pangea.

<< Perché...perché io sono tuo padre >>, assentì, con un accento d’asma, Sealand.

Tutti lo guardarono male.

<< Ok, allora perché...perché... >> si fermò e sfoderò la sua aria sexy da bambino di 6 anni, << ...baciami! >>

<< Questa scena mi sembra di averla già vista >>, commentarono alcuni, andati al cinema di recente.

Pangea rimase un attimo interdetta, dopotutto non voleva passare per pedofila (come Turchia): << Va bene, allora...vi concederò un altro giorno >>, e detto questo svanì. In realtà usò la porta, ma così faceva più scenico.

<< Che eroe, è tutto suo padre >>, commentò Alfred, fiero di Sealand, venendo pestato dai Nordici che si erano accollati Sealand fino a quel momento.

<< Abbiamo guadagnato un giorno >>, richiamò l’attenzione Inghilterra, << Dobbiamo sfruttarlo al meglio >>, disse mettendosi seduto al tavolo dei congressi. Sperava davvero che avrebbero fatto una riunione?

Francia sorrise, << Io ho un’idea... >>, e tutti pensarono che fosse qualcosa di porno.

 

<< Miei magnifici amici, questa è la torr... >> cominciò Francia.

<< La Tokyo Tower! >> esclamò estasiato Giappone.

<< No! >> rispose secco Francis, << Questa è la Torre Eiffel, tu l’hai solo copiata >>.

<< Guarda, sembra un grosso pene >>, commentò Prussia.

<< Quello di Germania! >> cinguettò Feliciano.

<< Passiamo a qualcos’altro, è meglio >>, intervenne Francia, per evitare che Germania svenisse di nuovo.

<< Guardate ora il Louvre, che raccoglie tutti i maggiori capolavori dell’arte di ogni epoca >>, spiegò orgoglioso Francia, << Vedete anche la bellezza di questo palazzo? Mica come quella boiata della National Gallery che si ritrova Inghilterra... >>

Inghilterra staccò un quadro e glielo tirò in testa.

<< Uh, guarda, quel quadro era mio >>, osservò Feliciano, indicando la Monnalisa. << E anche quello... >> disse indicando stavolta la Vergine delle Rocce, << e quello...e quello...ed in effetti anche quello...e...anche quello...aspetta questo quando l’hai preso?! >>

Francia fece finta di non sentire, intanto era scattato l’allarme per il quadro rimosso da Inghilterra e tutti furono costretti a darsela a gambe.

<< Bene, e questo è il mio orgoglio >>, risuonò la voce di Francia nella sera di Parigi. << Pigalle >>.

<< Oooh >>, un mormorio meravigliato si levò dalla folla di nazioni, alla vista di tutte quelle luci << ...cos’è? >>

<< Buonasera signori, volete entrare a scoprire un nuovo e magnifico mondo? >> sussurrò suadente la voce di una giovane molto prosperosa.

<< Oh guarda, ha il mio stesso vestito >>, commentò Polonia, sorpreso.

<< Io non me ne vanterei eh >>, replicò Lituania.

<< Signorina, in questo tuo mondo ci sono solo donne? >> domandò un po’ schifato Austria.

<< Certamente >>

<< Allora non mi interessa >>, sospirò sconsolato Roderich. Ungheria, che stava contrattando per acquistare uno di quei vestiti sexy, cadde istantaneamente in depressione.

<< Allora ragazzi, possiamo andare o ad un cinema porno, o vedere del sesso dal vivo, oppure assistere ad  uno spettacolo nel famoso Moulin Rouge... >> elencò Francia. << Oppure possiamo arrangiarci da noi >>, sogghignò mostrando la fila di Sexy Shop ad un lato della strada.

<< Con te non voglio fare nulla >>, commentò Inghilterra, levandosi di dosso la mani curiose del francese.

<< Allora scommetto che Alfred sarà molto più disponibile di te >>, disse provocando la gelosia dell’Inglese.

<< A fare cosa? >> domandò Alfred, che stava osservando uno strano articolo in una vetrina, << E, Francia, a cosa serve quello? >>, aggiunse innocentemente.

<< Oooh, quello >>, disse colpito Francia, << Ci sarà tempo di provare anche quello >>.

<< Andiamo via di qui, subito! >> strillò Arthur, trascinando via Alfred.

<< Ma io volevo sapere come funzionava >>, si lamentò l’americano, deluso.

 

Avevano dunque deciso di visitarsi a vicenda, e non in quel senso, intendiamo semplici viaggi per conoscersi meglio e per potersi apprezzare di più. La meta successiva fu la Spagna. Lovino non voleva andarci, ma alla fine decise di ripensarci perché non poteva lasciare Antonio da solo con Feliciano.

<< Benvenuti alla Corrida! >> gridò Spagna, spalancando teatralmente le porte dello stadio.

Davanti a loro si parò la scena di furiosi tori e maestosi uomini che sventolavano teli rossi, grida entusiastiche echeggiavano dai palchi, l’atmosfera era di fuoco...lo scontro era nel vivo, il torero schivava il toro con grazia e lo colpiva con eleganza, quando...

<< Ma che fine fa il toro? >> domandò coccolosamente Feliciano, con il suo peluche a forma di toro stretto forte al petto.

<< Emh... >> Spagna sorrise nervosamente, allontanando il tizio che vendeva carne di toro fra gli spalti, << Ma niente Ita-chan, niente! Emh, ma andiamo a vedere uno spettacolo di Flamenco ok? >> li condusse tutti via ridendo istericamente.

La sala dove andarono era buia, lo spettacolo stava per iniziare. Quando si accesero le luci come d’incanto comparve una donna vestita di uno splendido abito rosso, il suo compagno le era accanto, vestito di un attilato abito nero e bianco, ed i due cominciarono a danzare vorticosamente.

<< Che figo >>, commentarono tutti, riferendosi ovviamente al ballerino. Sia uomini che donne erano d’accordo su quel parere.

Tutti tranne Australia, che era l’unico etero (cioè forse ce n’era anche un altro paio, ma non ne siamo affatto sicuri).

Il ballerino, che era famoso per coinvolgere il pubblico nelle sue esibizioni, invitò proprio Australia ad unirsi a lui, a danzare intendiamo.

<< Che bastardo >>, commentarono tutti, e lo abbandonarono lì.

<< Ragazzi? Ragazzi? E lei si stacchi per favore! >> strillò nel panico Australia, sentendo il bacino del ballerino fin troppo vicino al suo. << AIUTOOOOOOO!!! >>

 

Italia, patria di pasta e pizza, come tutti ben sappiamo.

<< E questa è la famosissima torre di Pisa >>, disse Feliciano, indicando felice la torre.

<< Ma è storta >>, commentò Prussia.

<< Come il pene di Germania prima di entrare in erezione >>, annuì l’italiano, e stavolta Germania svenne.

<< Ommioddio, sta per cadere! >> esclamò preoccupatissimo America, correndo immediatamente a raddrizzare la torre.

<< Che diavolo fai?! >> gridò mezzo mondo alla vista della torre dritta, << Rimettila subito a posto! >>

<< Ok >>, America obbedì e la fece crollare dall’altra parte.

<< NON DA QUEL LATO! >> si agitarono le nazioni, correndo a sostenere la torre, prima che fosse ridotta ad un cumulo di macerie.

Per non fargli demolire edifici i due fratelli Italia pensarono di portare il branco di scalmanati a Venezia. Venezia, perla dell’Adriatico, la prima...no, seconda...città dell’amore: come non fare una magnifica gita in gondola?

 

Gondola N°1: Cuba e Canada.

Non si poteva fare certo un viaggio in gondola a stomaco vuoto, aveva pensato Cuba, provvedendo a fare una scorta di gelati da portarsi dietro. Stava pensando di offrirne uno anche a Canada, così si voltò verso di lui...

<< Maledetto America, come osi fare una gita in gondola insieme a me?! >> gridò, gettando in acqua quello che non era che il povero Canada.

 

Gondola N°2: Turchia, Grecia ed Egitto.

C’era silenzio. Egitto si volse vero Grecia. Silenzio. Grecia ricambiò lo sguardo di Egitto. Ancora silenzio.

<< Certo che è bello qui, no? >> disse Turchia, giusto per fare un po’ di conversazione.

Silenzio. Dopo un po’ annuirono.

<< Certo che non siete di molta compagnia, eh! >> si lamentò Turchia, con un profondo sospiro.

 

Gondola N°3: Ungheria, Austria e Prussia.

<< Elizaveta, per favore, togli le mani da lì! >> sussurrò Austria, cercando di non farsi sentire dal gondoliere.

<< Ma io non sto facendo niente >>, ribatté Ungheria, che avrebbe tanto voluto far qualcosa. Da secoli voleva far qualcosa.

Austria si voltò verso Prussia, che aveva un’espressione da ebete in volto. Austria si rilassò, infondo era solo Gilbert.

Ungheria fece volare Prussia fuori dalla gondola.

 

Gondola N°4: Germania ed Italia del Nord.

L’atmosfera era romantica, Germania era addirittura riuscito a trovare il coraggio di cingere le spalle ad Italia.

<< Germania >>, mormorò quest’ultimo, << Devo dirti una cosa... >>

Il tedesco arrossì, pensando ad una dichiarazione.

<< Il remo del gondoliere è lungo quanto il tuo pene! >>

 

Gondola N°5: Spagna e Italia del Sud.

I due si stavano baciando con insolita tenerezza. Quando si staccarono si sorrisero.

<< Sono contento di aver fatto pace con te >>, disse Spagna, accarezzando i capelli dell’amato.

<< Anche io, ci voleva Venezia >>, sussurrò piano Lovino, stringendosi ad Antonio.

<< Si, dopotutto Venezia è di Ita-chan! >> assentì Spagna, allegro.

Così finì la loro pace.

 

Gondola N°6: Gli asiatici.

<< Cina, qui non puoi costruire una China Town! >> lo riprese Giappone.

<< Mh? Cosa, aru? >> domandò Cina distrattamente, mentre ultimava la imponente costruzione.

<< Ommioddio, affondiamo! >> gridò Vietnam, cercando di tirare via l’acqua dalla gondola. Pensò di farsi aiutare da Taiwan ed Hong Kong, ma li trovò in una posizione che aveva già visto in un film.

<< Near, far, where ever you are... >> canticchiava stonato Hong Kong, tenendo le braccia di Taiwan con aria inespressiva. << I belive... >>

<< CHE DIAMINE FATE?! >> strillò Vietnam, immersa nell’acqua fino alla vita.

 

Gondola N°7: I Nordici.

I nordici...erano troppi e troppo pesanti, salirono sulla gondola e affondarono. Fine della loro gita.

 

Gondola N°8: Inghilterra, America e Francia.

Nessuno aveva spiegato ad America che quella non era una gara.

<< Più svelto, più svelto! >> incitava il gondoliere America, finendo per buttarlo di sotto e prendere il suo posto, << Ci stanno raggiungendo! >> gridò, continuando a remare a tutta forza.

<< Ma chi ci sta raggiungendo?! >> urlò Francia, che non avrebbe mai ammesso di fronte ad anima viva che soffriva il mal di mare.

Ma America non parve sentirlo, e due minuti dopo...

<< Emh, ma dove siamo? >> si chiese preoccupato Inghilterra, guardandosi attorno.

Scorsero all’orizzonte la statua della libertà.

 

Gondola N° 9: Russia e Lituania.

Lituania si spostò un altro po’. Russia si avvicinò un altro po’. Continuavano così da un’ora, avevano ormai fatto duecento volte il giro della gondola.

<< Toris, perché scappi? >> domandò amabilmente Russia. << volevo solo parlarti... >>

<< Ah, scusi Russia san, pensavo volesse farmi cose strane con quel rubinetto... >> il gondoliere si girò di scatto, ma non disse niente perché fu fulminato dallo sguardo di Russia.

<< No... ecco, io volevo spiegarti perché non ti avevo parlato della mia passione per i peluche a forma di coniglietto...ecco... è per questo... >> tirò fuori da sotto l'impermeabile un coniglietto di pezza con gli stessi capelli di Lituania. Toris, che stava a stento trattenendo le risate, emise un suono soffocato.

<< Che bel pensiero Russia- san... >> disse prendendo dalle mani del russo il piccolo peluche

<< Posso dirti un'altra cosa? >>

<< Certamente... >>

<< Prometti di non metterti a ridere? >>

<< Certo... >>

<< Io l'ho costruita perché ci potessimo giocare insieme! >> trillò felicemente Ivan.

Lituania scoppiò definitivamente a ridere.

 

Gondola N°10: Bielorussia, Ucraina, Polonia, Estonia e Lettonia.

Maledetto Lituania, cosa gli aveva fatto vedere Russia per farlo ridere in quel modo? Questo si domandava Bielorussia, che assieme a Polonia stava remando a tutto spiano per raggiungere quei due. Il gondoliere intanto si mangiava dei pasticcini con Estonia e Lettonia.

 

Gondola N°11: Australia e Liechtenstein, con Svizzera al seguito.

<< Oh mio piccolo koala, sei persino più bella di quel piccione obeso laggiù! >> affermò con buona volontà Australia.

<< Oh, grazie mio caro... >> rispose un po' incerta la ragazza.

<< LIECHTENSTEIN!!!!!!!!!!!!!! >> urlava intanto Svizzera, inseguendo i due su una barca a remi: la gondola costava troppo.

 

Dopo le disastrose (per molti) gondole le nazioni si spostarono nel sud dell'Italia.

<< Guardate! Un boss mafioso! >> saltò su America, entusiasta.

<< è solo un tizio con i baffi! >> gli gridò contro Lovino, << Guarda che non abbiamo solo la mafia qui!!!! >>

<< Lo so, avete anche la pasta, la pizza... >> Alfred parve riflettere, << ...i mafiosi l'ho già detto? >>

<< AAAARGH!!! >> urlò Lovino.

 

Germania, Berlino.

<< E qui sorgeva il muro di Berlino >>, spiegò Germania.

<< Perché l’hai abbattuto? Faceva tanto ambient! >> sospirò Francia.

<< Si ma... >> Germania si bloccò, << Ehy, ma che state facendo?! >>

<< Niente, niente, tu continua pure a spiegare! >> lo rassicurarono Russia, Francia, America ed Inghilterra, che stavano ammassando nuovi mattoni per ricostruire il muro da capo.

 

Austria, l’elegante Vienna.

<< Vienna! >> esclamò orgoglioso quell’invasato di Austria, << La patria del più grande compositore che il mondo abbia mai conosciuto! >>

<< 50cent? >> chiese America.

<<  NO!!! Wolfang Amadeus Mozart! >>

Momento di silenzio.

<< Aaaah, quello che si è tagliato un orecchio! >> annuì Feliciano, con aria saputa.

<< Quello era Von Gogh, cretino, ed era un pittore! >> strillò Austria, in piena crisi isterica.

<< Io lo so, io lo so chi è, Austria! >> gridò disperata Ungheria, << E siccome lo so...amamiiiiii!!! >>

 

Da qualche parte in Ungheria, in un luogo verde.

<< E queste sono le stalle dei famosissimi cavalli ungheresi >>, annunciò fiera Ungheria, piantatasi davanti alle suddette stalle.

<< Che puzzo >>, si lagnò Austria.

Ungheria stava per deprimersi di nuovo quando notò dei movimenti sospetti.

<< Che diavolo state facendo?! >> gridò vedendo Polonia ed Inghilterra armeggiare attorno ad un povero cavallo.

<< Guarda, è più carino così! >> trillarono i due, l’uno dipingendo di rosa il povero cavallo e l’altro incollandogli sulla fronte un corno di cartapesta.

Francia stava sogghignando, così tutte le altre nazioni si volsero a guardare nella sua stessa direzione trovando il pony di Polonia in atteggiamenti equivoci con una giovane puledra.

<< QUESTO NON  È UN HOTEL A LUCI ROSSE! >> si infuriò Ungheria, stupendo notevolmente il pony che aveva già le banconote in mano e che scambiò un’occhiata delusa con il suo compare unicorno. Ungheria, sconvolta da ciò che aveva visto, buttò fuori i due animali, ed i loro padroni.

 

La tappa successiva era la Svizzera, peccato che Vash si rifiutò di lasciarli passare (ed ebbe in effetti molto buon senso).

 

Inghilterra, quel giorno pioveva.

Le nazioni erano zuppe, tutte tranne Inghilterra che era abituato al tempo e si era premunito.

<< Ma qui piove sempre? >> chiese Cuba, dopo tre ore di pioggia insistente.

Arthur alla fine ebbe pietà di tutti loro ed andò a comprare degli ombrelli, pregandoli di restare tutti fermi ad aspettarlo.

Ovviamente non lo fecero.

Feliciano decise di andarsene a zonzo, nonostante non sapesse parlare inglese, conosceva solo una frase e non era molto utile in effetti.

<< May I help you? (Posso aiutarla?) >> gli chiese ad un certo punto un inglese, notando che si era perso.

<< The cat is on the table! >> rispose Feliciano, con quell’unica frase che conosceva.

L’inglese non si stupì, ma annuendo con serietà estrasse tutti i soldi che aveva dal portafoglio e glieli consegnò.

Feliciano non capì, ma proseguì trotterellando, ripetendo la frase a qualsiasi inglese incontrasse, e ricevendo sempre in cambio ingenti quantità di denaro.

Quando riuscì finalmente a ritrovare il gruppo stentava a vedere dove andava tanto era sommerso di denaro.

<< E quelli dove li hai presi?! >> lo interrogò Germania, stupefatto, << Riportali subito a posto! >>

<< Me li hanno dati loro >>, pigolò Italia.

<< Loro chi?! E cosa hai fatto per averli?! >>

<< Ho solo detto “The cat is on the table” >> disse Italia, vedendosi recapitare 1000 sterline da un inglese che passava di lì.

Inghilterra, tornato in quel momento, spiegò che quella era la parola d’ordine della più grande organizzazione di usurai nel suo paese, e che lui probabilmente era stato scambiato per il loro galoppino.

Tornati in hotel si misero a guardare la tv.

La donna del meteo sorrise dallo schermo, dicendo: << Per oggi è prevista ancora una perturbazione atlantica che porterà pioggia su tutto il paese, da domani si prevedono miglioramenti con nebbia e nel mattino una grandinata, nel pomeriggio tornerà a piovere. Nei giorni seguenti è prevista pioggia torrenziale...la prossima settimana...pioverà... >>

<< Ma piove sempre qui?! >> gridò Francia, esasperato.

<< Basta, andiamocene >>, disse Cuba, ricevendo molteplici assensi.

 

Tante file di case, una cittadina pittoresca…l’Olanda in tutta la sua accoglienza.

<< Che magnifico posto, così suggestivo! Non lo pensate anche voi? >> non ricevendo risposta Giappone si voltò a guardare cosa facevano le altre nazioni: tutti erano immensamente felici, e correvano disordinatamente di qua e di là con sorrisi ebeti in volto.

<< Qui è legaleeeeee!!! >> urlavano quasi tutti.

<< Donne in vetrina! Donne in vetrina!! >> si sentiva anche la voce di Francia.

<< Cosa state dicendo?! Non dovete assolutamente assumere droga! >> li rimproverò Giappone, con tono insolitamente severo.

<< Ma…ma qui è legale! >> ribatterono tutti, felici.

Giappone rimase un istante in silenzio, poi…: << è vero! YATTA! >>

<< Giappone! >> lo richiamò Germania, sconvolto, << Che diavolo dici?! Non dargli spago. Italia dammi una mano! >>

Ma Italia stava mangiucchiando un dolcino, offertogli gentilmente da Olanda, solo che non ci poteva fidare dei dolcini olandesi…

<< Italia, sputalo subito!!! >> urlò ancora Ludwig, inorridendo nel vedere il dolce alla droga sparire nella bocca dell’italiano.

<< Ma è buono >>, protestò Italia, << …oooh, guarda, un unicornoooo! >>

<< Ecco, appunto >>.

Così si presero una piccola pausa dal loro viaggio.

 

 

 

Note:

1)      Il discorso iniziale tra Sealand e Pangea è liberamente tratto dall'ultimo episodio della saga di Twilight (Eclipse), le nazioni che sembrano ricordare la scena probabilmente se lo sono visti al cinema.(ma poi le nazioni vanno al cinema? A vedere Twilight? Mah...)

2)      la citazione poco credibile di Sealand, “io sono tuo padre “ è tratta da Star Wars film di George Lucas di cui purtroppo non deteniamo i diritti

3)      Pigalle è il quartiere a luci rosse di Parigi, famoso per il celebre Moulin Rouge, su cui è basato anche l'omonimo film.

4)      50cent è un rapper(anche se fa anche l'attore e il produttore discografico)americano

5)      non vi aspettate, se andate a Londra di vedervi recapitare fiumi di denaro, la parola d'ordine per questo genere di affari temo proprio che non sia questa. Non abbiamo messo la traduzione a the cat in on the table, spero non ci sia stato bisogno di usare google traduttore, come abbiamo dovuto fare noi...(ovviamente scherzo...) mi

6)      ci scusiamo per tutti gli inglesi, e per le nostre fasulle previsioni meteo... domani non grandinerà... pioverà e basta, dispiace. Ci scusiamo anche con gli olandesi...siamo più che convinte che li da voi non abbiate solo droga legale e coffe shop. ( “certo che no, ci sono anche le donne in vetrina” N.d Francis \ “non intendevamo questo!!” N.d Yusaki e Oz)

7)      le donne in vetrina a cui fa cenno Francis sono quelle che si trovano nei nightclub nel quartiere a luci rosse di Amsterdam.

 

 

-Angolo delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di ketchup”-

Yusaki: Bentornati all’angolo delle recensioni! In questo preciso istante Oz sta pensando ad un titolo, ma che importa, lasciamola lavorare mentre noi chiacchieriamo amabilmente prendendo un the, della vodka, o qualsiasi altra bevanda preferiate. Allora, la prima di oggi è Sole the Kid, eh, si, povera Ungheria, purtroppo Austria non è il più virile degli uomini, in questo capitolo purtroppo le cose non migliorano, ma bisogna accettare certe tendenze di quell’austriaco e…

Oz: Mi è venuta un’idea! Lo chiameremo “Angolo dei polli spennati!” , anzi no, lo chiameremo “Il coraggio di amare, il coraggio di vivere, il coraggio di non postare!” no, aspetta, questa non va bene…

Yusaki: …bene, continua a sforzare i neuroni Oz, comunque, grazie della recensione Sole-chan, ed in quanto ad Australia purtroppo è un uomo poco sensibile, comunque sappi che non voleva davvero offendere Svizzera…

Australia: Svizzera? Chi? Il nanetto?

Yusaki: *Sopprime Australia* Bene Sole-chan, alla prossima! Continua a seguirci! Adesso, è il turno di…

Oz: harinezumi, una new entry! *Oz commossa* prendo una pausa dal pensare per risponderti: sono contenta che la fanfiction ti piaccia, tranquilla questo piano demoniaco li porterà a volersi molto più bene di prima, certo, come no. Ma povero Alfred, in fondo lui non sa quello che dice! *Oz è un po’ di parte*

Yusaki: *Che aveva già preso alla lettera il picchiare Alfred* Cosa? Ma allora non dobbiamo picchiarlo? Va bene dai, in realtà anche io voglio bene ad America ed ai suoi neuroni in perenne sciopero. Grazie anche a te della recensione, siamo contente che ci segui con passione!

Oz: Pensando al titolo, che ne dici di “Angolo dei nanetti da giardino”?

Yusaki: E basta! Aiutami a rispondere alle recensioni piuttosto!

Oz: “E basta”! Non male come titolo!

Yusaki: *Si auto-picchia con il rubinetto di Russia* Va bene, calma e concentrazione, la prossima recensitrice è Kurohime!

Oz: Kurohimeeeeeee! *Oz piange di gioia*

Yusaki: è davvero emozionante sapere che ci segui con tanta passione, in effetti c’è da esserne commossi! *Asciuga lacrima*

Oz: Però non ti conviene fare certi giochi insieme a loro, non sai mai cosa potrebbe succedere.

Francia: Niente che anche lei non voglia.

*Francia viene picchiato*

Yusaki: Quanto alla foto di Germania vestito da danzatrice del ventre Ungheria chiede come minimo 50 euro.

Ungheria: Sai, le foto segrete costano.

Oz: Ti ringraziamo per la recensione, come al solito, e ti amiamo anche noi! Adesso tocca a fluocolors, ci dispiace attentare alla tua vita.

Russia: se volete ci penso io!

Yusaki&Oz: No grazie “Nbah”, non importa.

Russia: è Ivan maledizione! IVAN!

Yusaki: Dai Russia-san, se fai il bravo ti regalo un altro pigiamino rosa…

*Yusaki venne barbaramente abbattuta*

Oz: Anche stavolta ci hai emozionato moltissimo, continua a seguirci! La prossima è una nostra vecchia conoscenza, ma neanche troppo vecchia…vero Yusaki? Yusaki?

Yusaki: *Rialzandosi da terra con aria malconcia* Si, si, eccomi…Nephtian che bello che ti è così tanto piaciuto il capitolo, comunque, parlando di pappa e ketchup…a quante persone abbiamo rovinato la vita dopo quell’uscita sul Ketchup?

Oz: Io! Io! *alza la mano*

Yusaki: Ecco, sappiate che anche noi abbiamo avuto problemi. Allora, ci dispiace della scena con Tony ma era assolutamente necessaria…

America: Ma non è vero!

Oz: Mi dispiace America, nessuno dovrebbe mai vedere il suo mentore leccare il corpo di…BLEAAARGH *Oz vomita*

Yusaki: *Continua con assoluta noncuranza* chissà se Tony sa di Ketchup!

Oz: …BLEEEEARGH *Oz vomita di nuovo*

Yusaki: Grazie anche della correzione Ali-chan, non ce ne eravamo proprio accorte! Ed ora l’ultima recensitrice per oggi, L_Lawliet_poppy!

Oz: Ciao! Si sa che non bisognerebbe fidarsi di chi non da’ nell’occhio. *commento assolutamente personale di Oz*

Yusaki: Date a Canada dell’acero e un uomo e lui si mostrerà per il pervertito che è! MHUAHAHA! Scusa, riprendo contegno. Il tuo entusiasmo ci fa tanto piacere, ti regalerei uno dei coniglietti-peluche di Russia-san, ma temo che non sia d’accordo…

Oz: Io temo che non sia d’accordo neanche sul fatto che si sappia che ama i coniglietti rosa.

Yusaki: Credo anche io, spero che continuerai a seguirci e che la fanfiction continui a piacerti! Noi ci impegneremo il più possibile!

Oz: Anche per oggi abbiamo finito…

Ci auguriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto, e nel prossimo la seconda parte dei viaggi delle nostre amate nazioni e vi informiamo che forse potrebbe essere anche l’ultimo capitolo (non lo sappiamo neanche noi perché siamo totalmente disorganizzare.

Oz: ovviamente per colpa di Yusaki!

*Yusaki abbatté Oz con la gondola rotta dei nordici*)

Ricordatevi di recensire! A presto!

 

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Capitolo 5
*** Giorno 3 (seconda parte)-Non si può mangiare ciò che non c'è ***


 

Benvenuteee, in questo capitolo continuano e terminano i viaggi delle nazioni!

Oz: zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz…no scherzo, sappiate miei discepoli che mi candiderò presto come capo supremo dell'universo.

Yusaki: Oz, non puoi candidarti a capo supremo dell'universo perché...io sono il capo supremo dell'universo!

Oz: allora visti i tuoi tempi vinco a mano bassa...

Yusaki: Ma andiamo, ti pare che potrei essere capo supremo dell’universo? Non mi obbedisce neanche il mio gatto! Va bene, basta con questa lotta di potere (quale lotta di potere?!), vi lascio al capitolo augurandovi…Buona lettura!

 

 

 

 

C’era voluto un bel po’ a ritrovarli tutti, ma alla fine erano stati rimessi in riga da Germania. Erano più o meno come nuovi, salvo qualche occhiaia, qualche livido, e qualche segno di rossetto a caso. Fu un grande sforzo per il tedesco riuscire a trascinarli via dall’Olanda, a cui parevano essersi molto affezionati.

Chissà perché.

Fu il freddo delle terre nordiche, loro successiva meta, a riportarli alla realtà.

 

<< Dove siamo? >> domandò Polonia, guardandosi intorno.

<< Mah, chissenefrega, saremo da un nordico a caso… >> rispose Prussia con indifferenza.

<< Siamo in Norvegia, maledizione! >> esclamò arrabbiato Norvegia.

Esatto, avevano raggiunto la Norvegia, splendida terra di…emh…venti freddi…mmh…terreno gelato…e…umh…qualche tempesta in avvicinamento…e…

<< Ma certo, Norvegia! >> esclamò Italia, con aria felice, << è qui che abita Babbo Natale! >>

<< Quello è in Finlandia! >> protestarono tutti in coro i Nordici.

<< Non è vero, lo sanno tutti che Babbo Natale abita al Polo Nord >>, risolse America.

<< Non è vero! >> pigolò Canada << Abita in Canada!! >>

Tutti lo guardarono stupiti: << Dove?...e poi tu chi sei? >>

Afflitto, Canada non rispose.

Decisero di fare una gita per quelle “accoglientissime” valli di ghiaccio e neve e ghiaccio e neve e ancora ghiaccio e neve…fino ad arrivare ad un grazioso allevamento di renne.

<< Guarda come sono carine Germania! Guarda! >> gridò Italia, sovraeccitato, tirando il tedesco per una manica, << Guarda Germania! Guarda! >>

<< Ho capito >> borbottò Germania.

<< Guarda! Guarda! Sono adorabili! Hai visto? Germania? Germania? >> continuò a strillare Feliciano.

<< HO CAPITO!! >> tuonò Germania, spaventando le renne.

<< Come sei suscettibile, e le hai anche spaventate >>, replicò Italia, tirando su col naso. << Spagna è molto più gentile di te… >>

Lovino e Germania guardarono malissimo Spagna, che poverino stavolta non aveva fatto niente.

<< Stasera mangeremo in questo ristorante >>, disse Norvegia, indicando una piccola costruzione adiacente all’allevamento di renne.

<< E cosa c’è per cena? >> domandò Feliciano, occupatissimo a coccolare una piccola renna.

<< Carne di renna >>, rispose senza pensarci Norvegia.

Le nazioni ammutolirono, gli occhi di Italia si riempirono di lacrime.

<< NOOO!! NON L’AVRETEEE! >> gridò Italia, appolipandosi alla renna, << GERMANIA FA QUALCOSAAAAA!!! >>

<< è meglio se ceniamo da qualche altra parte >>, sospirò Ludwig.

Polonia sorrise ampiamente << Potete venire da me! >>

Tutti i presenti sentirono un brivido lungo la schiena.

 

Polonia, Varsavia, all’improvviso a tutti sembrò che il mondo fosse diventato rosa.

<< Polonia, i tuoi pony ci stanno mangiando i vestiti >>, si lamentò Austria.

<< A me non stanno mangiando i vestiti >>, replicò Francia, sorridendo.

<< Perché tu sei nudo! >> gridarono tutti gli altri.

<< Comunque, perché le case sono tutte rosa? >> sbuffò Inghilterra, che stava venendo accecato da qual colore.

<< Beh, non lamentarti, almeno stanno in piedi >>, disse Russia, leggermente sarcastico.

<< E questa è la maggiore attrazione del luogo, non la trovate bellissima? >>, esclamò il polacco indicando con orgoglio una casa completamente rovesciata.

<< Stavo scherzando, in Polonia non ci sono neanche case decenti >>, mormorò Russia, alzando gli occhi al cielo.

<< Non dovremo andare a cena…? >> suggerirono i fratelli Italia, che avevano fame

Così Polonia li portò in un ristorantino rosa ma dall’aria confortevole. Solo che…

<< Emh, perché tutte le pietanze sono rosa? >> domandò sospettoso un nordico a caso, facciamo Islanda.

<< Beh, perché le tipo dipingo tutte di rosa, non sono più carine così? >>, disse fiero Feliks.

<< Con la vernice rosa?! >> gridarono sconvolti i presenti, tutti tranne i baltici che lo sapevano già.

<< Certamente! >> replicò Polonia.

Decisero di andarsene, prima di morire avvelenati.

 

Baltici, tutti e tre insieme, finalmente qui le nazioni riuscirono a consumare un pasto decente.

<< Bene, cosa c’è da vedere di bello qui aru? >> domandò curioso Cina.

I Baltici sorrisero felici e condussero gli altri in cima ad una bellissima collina da cui si vedeva uno splendido panorama.

<< Oooh, che posto ampio, ci si sente veramente in pace col mondo >>, disse Cina, osservando il tutto << …ma quando arriviamo al luogo che volevate farci vedere, aru? >>

<< Emh, veramente è questo >>, rispose Estonia.

<< Ah >>

Tutti ammirarono per un po’ il panorama, non sapendo assolutamente cosa fare.

<< Che noia >>, mormorò sottovoce Russia.

<< Russia-san, ricordi…qui è dove ci siamo incontrati per la prima volta… >> stava intanto dicendo Lituania, con un sospiro fra il dolce ed il malinconico.

<< Emh…m-ma certo! >> balbettò Russia, che non si ricordava assolutamente nulla, e per evitare altre domande propose che si spostassero tutti da un’altra parte.

 

Russia, avevano da un po’ superato i confini, a bordo di un treno, quando questo si fermò per la troppa neve. Un cartello indicava: “Mosca ---27 km”.

Per ingannare il tempo scesero tutti dal treno.

<< Ah, che bel posto… >> commentarono le nazioni.

<< Ho freddo >>, borbottò Cuba.

Russia ci rimase male.

<< Su su, Russia-san, non te la prendere, Lituania giocherà dopo con i coniglietti insieme a te! >> cercò di consolarlo Francia, ottenendo però l’effetto contrario. Russia lo fulminò con lo sguardo e Francia si affrettò a dire: << Stavo scherzando, stavo scherzando! >>.

Per evitare una strage si spostarono verso l’oriente…fino a giungere…

In Cina!

 

Cina, luogo antico e ricco di mistero.

<< Guardate, un cadavere! >> richiamò l’attenzione Feliciano.

<< Ed un altro! >> disse Polonia a sua volta, tirando fuori un cadavere dal basamento dell’imponente muraglia.

<< Ed un altro, ed un altro ancora! >> continuarono a dire i due, dissotterrando centinaia di cadaveri.

<< Rimetteteli subito a posto, aru! >> intimò preoccupato Yao, vedendo la muraglia tentennare pericolosamente. << servivano per puntellare l’imponente opera!! >> li rimproverò.

Stavano giusto percorrendo la muraglia, all’inizio con molta allegria, ma dopo due chilometri stavano praticamente arrancando.

<< Ma quando manca? >> domandò America, pentendosi di aver mangiato quei trenta hamburger come spuntino.

<< Oh, non vi preoccupate >>, li rassicurò Cina, che procedeva tranquillo, << Ci sono solo altri 8.849 kilometri >>.

<< Andiamo via, subito… >> ringhiò ansimando Italia del Sud.

 

Dopo la scarpinata alla muraglia cinese Giappone propose di recuperare le forze in una delle sue famose terme.

Accettata la proposta con gioia le nazioni si trovarono tutte immerse nell’acqua calda delle terme, avrebbero voluto andare a quelle miste ma Austria si rifiutò accorgendosi dello sguardo affamato di Ungheria su di lui.

Quindi erano in terme separate.

Terme femminili…

Ungheria era di nuovo sconsolata: << Vi rendete conto? Nemmeno un attacco a sorpresa da parte dei maschi! >>

<< Beh, ma è perché sono tutti gay, no? >> disse Ucraina con la sua solita e spontanea sincerità.

Le terme femminili crollarono nel silenzio, per esigenze di copione non ci frega niente di dirvi oltre cosa succede, passiamo alla terme maschili.

Terme maschili…

Gli asiatici si immersero per primi, sapendo ovviamente cosa dovevano fare, a differenza di qualcun altro.

<< STO ARRIVANDOOO! >> urlò infatti America, ridendo nel tuffarsi a bomba nell’acqua.

<< Credo che ci siano un paio di regole che deve sapere, America >>, disse Giappone, ripescando America dal fondo della vasca.

Inghilterra aveva un asciugamano lungo addosso e l’aria imbarazzata.

<< Inghilterra, non ti devi vergognare di avercelo piccolo >>, lo rassicurò Francia, beccandosi un’occhiataccia da Inghilterra.

A distrarre l’inglese arrivò America, che sbucò da sotto l’acqua per togliergli l’asciugamano con gesto esperto e buttarlo in acqua. Inghilterra covava vendetta, e stava giusto pensando ad un modo rapido per vendicarsi quando arrivarono tutti gli altri…totalmente nudi e intendi a guardare il pene di Germania.

<< La volete finire? >> disse Germania, imbarazzato.

<< Cavoli, è davvero grosso >>, commentò Canada, ammirato.

<< Ve l’avevo detto >>, affermò Feliciano.

<<  È gigantesco! >>, confermò annuendo il canadese.

Cuba, vergognandosi del comportamento del compagno, si immerse nell’acqua fino al naso, tentando di non farsi vedere.

Si immersero tutti nell’acqua, anche per riprendersi dalla visione sconvolgente del grosso wustel di Germania (che nel frattempo non era svenuto, perchè ormai ci aveva forse fatto l’abitudine), quando fece finalmente il suo ingresso Polonia, con l’asciugamano, e si immerse nella vasca.

<< Certo che, West, ce l’hai davvero grande >>, commentò ad un certo punto Prussia, che non ricordava che il fratello ce l’avesse davvero così. Magari era cresciuto…? << Comunque, West, mi stai premendo su una gamba, puoi spostarti?! >>

<< Guarda che io non sto facendo niente >>, replicò Ludwig.

Perplesso, Prussia di voltò cercando di “seguire il percorso” della lunga cosa, incontrando infine gli occhi di…

<< POLONIA? >>

<< Che c’è? >> sbuffò Feliks, ignaro di tutto.

<< Non è possibile >>, inveì Francia, << Non te lo meriti, neanche lo usi!! >>

<< Tagliamoglielo >>, sibilò Russia.

<< NOOO! >> Polonia scappò via inseguito da tutti gli altri.

Andati via dalle terme, Giappone aveva intenzione di portarli in un qualche luogo rappresentativo del suo paese, magari un tempio importante, o la Tokyo Tower, o qualche altro posto che lo simboleggiasse degnamente ma…lungo la strada incontrarono un ostacolo che non era possibile evitare: un sexy shop di sette piani.

<< No, non possiamo, non entriamo… >> tentò di dissuaderli Giappone.

<< Ragazzi, con me! >> fu l’urlo di battaglia di Francia, che guidò il gruppo all’interno dell’edificio.

Ma Inghilterra si fermò davanti all’entrata.

<< America, non entrare, è disdicevole >>, disse Arthur con molta dignità.

Francia tornò indietro per un attimo, con un ghigno rivolto ad Alfred.

<< Eh America, non ti va di provare qualcosa di carino? A Pigalle eri così curioso >>, lo tentò il francese.

America guardò per un attimo Inghilterra, come se volesse avere il permesso.

<< Io non entro >>, sbottò l’inglese.

<< Vorrà dire che ci divertiremo da soli >>, rise Francis, spingendo Alfred all’interno.

Arthur rimase imbronciato fuori dall’edificio fino a che la sua rabbia non esplose ed entrò a passo di marcia.

<< Dove diavolo è America?! >> ringhiò in direzione di Svizzera, che come lui non si era voluto far coinvolgere.

<< Credo in uno dei camerini >>, rispose seccamente Svizzera, << …con Francia >>, ci tenne a sottolineare lo svizzero.

L’inglese, infuriato, iniziò ad aprire senza ritegno i camerini.

Nel primo trovò Turchia e Grecia, quest’ultimo vestito come uno scolaretto.

<< Turchia >>, disse serio Inghilterra, << Sei veramente un pedofilo >>, richiuse il camerino e tentò con un altro.

Nel secondo camerino fu sconvolto dal trovare Russia, proprio Russia, vestito…da cameriera!

<< Adesso sa come ci si sente, Russia-san! >> stava dicendo Lituania, gustando la sua piccola ma meritata vendetta.

<< Ommioddio >>, commentò Arthur, richiudendo immediatamente anche quel camerino.

Pregò che il successivo camerino fosse quello giusto ma quando spalancò la porta la prima cosa che vide fu un Australia tremante rannicchiato in un angolo.

Liechtenstein incombeva su di lui, un piede sul petto dell’altra nazione, tacchi da 18 centimetri di un rosso infuocato e un frustino in mano.

<< Liechtenstein, che stai facendo?! >> sopraggiunse in quel momento Svizzera, sconvolto.

Liechtenstein schioccò la frusta: << Ed adesso vi punirò entrambi! >>.

Inghiterra si affrettò velocemente a fuggire, mentre Svizzera veniva trascinato dentro al camerino.

Al successivo c’erano Germania, vestito da infermiera, ed Italia, Arthur si rifiutò di guardare oltre e passò ad altri camerini dove trovò: un nordico a caso vestito da renna sexy, Korea che stava infilando delle bacchette dove-non-possiamo-dire a Cina, Austria immobilizzato con lo scotch al camerino ed Ungheria che rideva sadicamente, Polonia che senza alcuna malizia provava completini alquanto equivoci, e…

Cuba ammanettato ad un appendiabiti nel camerino, con Canada che gli urlava contro: << Dì chi sono, dì il mio nome maledizione! >>

<< Sei Canada! Sei Canada! >> gridò spaventato Cuba << Adesso ti prego, lasciami andare… >>, implorò, angosciato.

<< Finalmente qualcuno che sa chi sono >>, gioì Canada, tornando carino e coccoloso.

Kumajiro lo guardò: << Chi sei? >> chiese l’orsetto.

<<< AAAAARGH!!! >> Canada urlò istericamente, ammanettando anche Kumajiro: << DIMMI CHI SONO!!! >>

Terrorizzato Inghilterra richiuse di colpo quell’ennesimo camerino e passò a quello adiacente.

Antonio gli dava le spalle ed era con…Feliciano?

Quella tuta blu era inconfondibile…ma no, un momento, lui aveva visto Feliciano insieme a Germania poco fa. Allora chi diavolo era quello?

<< Davvero pensi che sia carino così? >> chiese, con aria timida, il ragazzo simile a Feliciano, che altri non era che Lovino.

<< Ma certo >>, affermò con gioia lo spagnolo << Così…assomigli tanto a Ita-chan! >>

<< IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!! >> il grido di Lovino per poco non rese sordo Arthur che si affrettò a correre via di nuovo, fiondandosi in un altro camerino.

C’erano Estonia e Lettonia, con aria molto depressa e dubbiosa, e un felicissimo Polonia che ammirava i due baltici vestiti da principesse.

<< Così state tipo benissimo! >> cinguettò allegro il polacco, anche lui con un ingombrante abito da donna addosso. << Non vi sentite delle vere principesse? >>

Nel passare alla stanzetta successiva Arthur stava ormai letteralmente pregando di trovare chi stava cercando.

Finalmente parve che le sue implorazioni fossero state ascoltate, Inghilterra aprì la porta dell’ultimo camerino: Francia ed America non potevano essere che lì, ed infatti eccoli, quel bastardo di un mangia-rane in ginocchio davanti al suo America in una posizione che non lasciava dubbi riguardo a ciò che stava facendo.

<< Allontanati immediatamente da Miami! Non l’avrai maledetto Strizza-oche!!! >> ruggì furibondo Inghilterra.

Il francese si voltò, lasciando intravedere con chiarezza ciò che stava facendo…

Stava allacciando l’ultima cinghia dell’aderentissimo completino di America.

<< Miami? >> disse interrogativo Francis.

<< Si, è così che gli piace chiamarlo >>, spiegò senza imbarazzo Alfred, facendo sprofondare Arthur nell’imbarazzo.

Ma l’inglese si imbarazzò ancora di più nel vedere il completino di pelle nera indossato dall’americano, << Toglilo! Toglilo subito!! >> intimò Arthur, seppur con aria non totalmente convinta.

Tuttavia America voleva vedersi ad uno specchio, che non era presente nel camerino, così uscì seguito da Francia e Inghilterra, quest’ultimo nel vano tentativo di fermarlo.

Tutte le altre nazioni, essendo state disturbate dalle irruzioni di Arthur, erano nel frattempo uscite dai rispettivi camerini, e dunque tutte insieme si voltarono all’entrata in scena di Alfred.

<< Oddio, possiedimi! >>, si lasciò sfuggire Russia, attirando gli sguardi stupefatti di tutti, compreso America, mentre Inghilterra intimava all’americano di togliersi immediatamente quel completino osceno. Fra Alfred ed Arthur si interpose però prontamente Turchia.

<< Non posso permettertelo >>, disse serio Sadiq, guardando fisso l’inglese.

<< Oh, andiamo, non scherzare Turchia >>, lo rimproverò distrattamente Inghilterra, tentando di superarlo ma venendo immediatamente fermato dal turco.

<< Non posso permettertelo >>, ripeté Turchia, ancor più mortalmente serio di prima.

<< Turchia, che ti prende? >> domandò Grecia, per una volta lasciando trasparire la sua perplessità.

<< Non vedi? Io non posso competere… >> gli disse Turchia << …nessuno può, nemmeno Germania con il suo enorme wurstel! >>

<< Ti capisco Turchia >>, affermò comprensivo Danimarca, << Ma non possiamo sperare che America capisca >>.

<< Capire cosa? >> domandò a quel punto America.

Il ben consapevole Francia aveva però capito benissimo, e non sembrò lasciarsi sfuggire l’occasione. Sussurrando all’orecchio del turco qualcosa che ne America né tutti gli altro riuscirono a capire.

Arthur intuì dal sorriso sadico di Sadiq che la cosa non prometteva niente di buono…

 

“Il niente di buono” si rivelò più tardi, in un ryokan, dove Inghilterra ed America stavano dormendo placidamente nel loro letto, con Francia di guardia alla loro porta.

Inghilterra sentì dei passi avvicinarsi, e il cuore battergli in gola…che fosse un ladro? Sentì il frusciare di una veste che cadeva a terra. Questo non tornava: i ladri non si spogliavano! L’inglese prese coraggio ed accese la luce.

C’era Sadiq…nudo…che stava per entrare nel loro letto!

Arthur lo cacciò via a colpi di pantofole: << VATTENE VIAAA! FRANCIA, MA CHE DIAVOLO STAI COMBINANDO?! >>

<< Sto rimettendo in sesto la mia economia >>, sorrise Francia, con noncuranza, << allora, per 15 minuti, con America naturalmente,sono 50 euro, per 30 sono 100, ma giusto perché sei tu facciamo 90 >>, disse a Spagna, che era il primo di una lunga fila di nazioni, tutte in coda per un unico scopo.

Inghilterra, infuriatissimo, buttò di peso Turchia fuori dalla stanza; il turco, prima di vedersi sbattere la porta in faccia, fece in tempo a dire ad America: << Chiamamiiii! >>.

Arthur guardò malissimo America, << Basta, andiamocene, sono stufo di questo posto! >>, sbottò, spingendolo giù dal letto.

 

Grecia, splendida mattinata che illuminava magistralmente antichi reperti…

<< Questo è il Partenone >> stava spiegando Grecia con aria assonnata, << Sarebbe molto più bello se avesse ancora i suoi fregi…non è vero Francia?! >> aggiunse, con aria diventata minacciosa.

<< Cosa vuoi da me? È Inghilterra che ce li ha >>, si difese il francese.

<< Non mettermi in mezzo! >> ribatté caustico Inghilterra, scatenando una di quelle solite ed inutili discussioni.

<< Ho altro da dirvi >>, gli interruppe però Grecia, e miracolosamente tutti gli prestarono attenzione, << Sicuramente avrete letto le meravigliose opere di Platone, Aristotele… >>

<< Chi? >> domandò sottovoce Korea a Cina.

<< Boh, sarà un altro soprannome di Canada, aru >>, rispose distrattamente Yao.

<< …dovete sapere che i maestri erano tenuti ad insegnare ogni cosa ad i loro allievi, insomma, era un insegnamento a 360°… >> continuò a spiegare Grecia.

<< Io direi più che altro a 90° >>, ghignò Turchia.

Per non cadere sul porno decisero di passare ad un'altra nazione.

 

Turchia, madre patria della pedofilia…no, scusate…non volevamo dire questo…

Turchia aveva pensato a fondo a quella visita, doveva fare una bella impressione, anche per dimostrare che era migliore di Grecia, ma soprattutto per smentire la sua fama di pedofilo.

Le nazioni si ritrovarono in breve davanti a…rocce…rocce…e ancora rocce…

Che visita appassionante, meno male ci aveva pensato.

<< Beh? >> domandarono interrogativi alcuni paesi a caso, facciamo due nordici.

<< Questi sono i “Camini delle fate” >>, esordì fiero di se Sadiq.

<< Più che camini >>, disse però Italia, guardandosi attorno con aria interessata (le nazioni ebbero paura) << assomigliano a tanti grossi peni di Germania! >>

<< Germania, non mi avevi detto che avevi fatto da modello! >> lo prese in giro Francia.

Germania provò a non svenire, ma non ce la fece.

<< Comunque io non vedo nessuna fata >>, esordì critico Arthur, << Questa è una bufala! >>

E con aria scontenta se ne andarono tutti.

 

Egitto, terra di faraoni, di misteri, di antichi misteri…

<< Oh, guarda, Tutankhamon! >> esclamò America, indicando una piramide a caso dopo aver letto la sua guida, << Hapkans è tuo cugino? >> disse senza malizia a Grecia.

<< NON MI CHIAMO HAPKANS! È HERACLES, MALEDIZIONE, HERACLES!!! >> gridò, perdendo le staffe, Hapkan…cioè, volevamo dire, Grecia.

Fu Germania a decidere di ritirarsi quando vide Italia alternare lo sguardo fra lui ed un obelisco.

<< Siete dei maledetti pervertiti >>, fu il commento di Egitto.

 

Ci sono Koala, Canguri…tante altre morbide creature…un bel luogo di nome Australia.

L’immenso panorama, la quiete, un posto tranquillo e sereno.

<< SEALAND! PORCAMISERIA, TORNA QUI E LASCIA STARE QUEL POVERO CANGURO! >> strillava Arthur, rincorrendo un canguro che aveva nel marsupio Sealand, << America, digli qualcosa! >>

<< Mh? >> fu il suono distratto dell’americano, intento a saltellare sul dorso di un canguro.

<< Oooh, mio piccolo Koala, sei così meravigliosa, splendida, irresistibile…anzi, ti dirò di più, oggi sei più bella che mai! >> stava dicendo Australia, con aria tenera e passionale, completamente preso dal suo amore.

<< Emh, Australia >> lo richiamò Liechtenstein, << guarda che io sono qui >>

Australia, che aveva fra le braccia un vero koala, si voltò stupefatto verso la ragazza.

 

Cuba, un altro luogo incantevole. Certo, lo è se vi siete ricordati di…

<< …avete fatto il permesso? >> domandò Cuba, guardandoli tutti.

<< Emh, ma siamo con te >>, replicarono le nazioni.

<< Non importa, avete fatto il permesso? >> insisté stoico Cuba.

<< Ma, il permesso per cosa? >> dissero afflitti.

<< Per visitare l’isola >>

<< Ma sei tu l’isola!!! >>

Cuba sbuffò e scosse la testa, << E va bene, allora potete visitare questo pezzo qua >>, disse indicando un’area di circa due metri quadrati, in cui riuscivano a stare a malapena.

<< Ma non ci stiamo, non c’è modo di infrangere un po’ le regole? >> lo pregarono.

<< Mi dispiace, non è possibile >>, rispose il cubano, << E tu stupido America sta’ lontano dai miei sigari! È quello che ti meriti per avermi messo l’embargo >>.

Le nazioni, sconsolate, ormai stufe di essere strette come sardine, decisero di andare in un paese molto più accogliente.

 

America, stato della libertà, d’immense ricchezze, di sogni speranze, e bellezza, insomma, una nazione che se la tira poco.

<< Questo, miei giovani e ignoranti amici, è l’Empire State Building >>, America fece una pausa, guardando perplesso l’immenso palazzo, che appariva diverso, << Anche se non mi ricordavo che fosse rosa… >>

Intanto Polonia era attaccato ad una finestra con un pennello in mano.

<< Siccome questo rosa mi acceca passiamo agli Studios. Mi dispiace dirvi che per quanto vi sforziate di imitare i miei film non ci riuscirete mai…insomma, lo sanno tutti che io faccio i film migliori, no? >> si mise a ridere Alfred. Nessuno lo seguì, anzi, gli riservarono una delle occhiatacce più gelide della storia.

Forse nel Gran Canyon le cose sarebbero migliorate. Certo Alfred non aveva considerato che erano in estate e che nella Death Valley si raggiungevano anche i 58 gradi.

<< Guardate che meraviglia! >> esultò l’americano, non facendosi capire perché stava di nuovo mangiando.

<< Emh, America-san… >> tentò di dire Lituania.

<< Guardate i Canyon! Che magnificenza! >> continuò ignaro America.

<< America-san… >> ritentò Lituania.

<< E guardate quanto sono belli… >>

<< AMERICA-SAN! >> urlò a pieni polmoni Lituania, facendolo finalmente girare di scatto.

C’erano i Nordici e Russia che si stavano letteralmente liquefacendo per terra.

<< Fa caldo… >> si lamentò debolmente Russia, prima di svenire.

<< Ah, meno male, almeno stavolta non tocca a me >>, sospirò di sollievo Germania.

Dopo aver fatto riprendere le nazioni fredde si spostarono tutti al monte Rushmore.

America fu colto da un momento di commozione: quel monte rappresentava molto per lui. Tanti anni di storia, di guerre, non c’era modo di rovinare quel momento.

<< Guarda Germania! >> strillò Italia.

Germania neppure si voltò, non gli fece nemmeno finire la frase, svenne e basta.

<< Ma io volevo dire che erano belli quei faccioni scolpiti nella roccia… >> ci rimase male Italia, che per una volta voleva fare un commento normale.

 

Ma fu solo la frescura di un misterioso paese a far riprendere del tutto i nordici, Russia, e anche il povero Germania.

<< Aaah, America, non ci avevi detto che ci avresti portato in Alaska >>, disse, contento della sorpresa, Arthur.

<< Emh…veramente… >> si sentì una vocina sottile, che venne ignorata da tutti.

<< Veramente bello questo posto, così verde…è proprio bello questo tuo stato, America >>, si complimentarono in molti.

<< Ecco…veramente…siamo… >> la vocina di prima parve sospirare << …in Canada… >>

 

Nel frattempo…

La stanza era deserta, le sedie abbandonate alla rinfusa per la sala, non c’era un suono. Una strana donna sedeva composta su un divanetto…

<< Dove diavolo saranno quegli idioti? >>, sbuffava Pangea, estremamente irritata, << Sono in ritardo!!!! >>

 

 

 

 

1) Casa rovesciata (Polonia): è stata costruita in Polonia una casa sottosopra, in un luogo non meglio precisato.

 

2) Per la costruzione della muraglia cinese vennero utilizzate grandi quantità di materiale vivo...(schiavi per dirne una) molti di loro, morti per i troppi stenti (lavorare dodici ore al giorno sotto al sole non è il top...). Quando questo avveniva veniva usati come calcestruzzo, ovvero venivano sepolti alla base della muraglia.

 

3) In Turchia, più precisamente in Cappadocia, si possono ammirare delle meravigliose formazioni rocciose a forma di pen…no, scusate, stavo dicendo che ci sono queste rocce splendide che grazie all’azione del tempo si sono modellate fino a creare queste formazioni rocciose dalle forme slanciate e fantasiose.

 

4) Le normative cubane sono nettamente cambiate dalla rivoluzione castrista, il leader maximo infatti ha stabilito che al proprio arrivo sull'isola si possa accedere a tutte quelle aree riservate ai turisti (villaggi vacanze ecc..), per visitare nell'interno l'isola bisogna dichiarare alla polizia di stato il percorso che s'intende fare, non sono permesse variazioni(salvo modifiche che devono comunque essere riferite alla polizia). Inoltre va indicato il proprio alloggio, il numero di giorni che s'intende rimanere e tante altre cosine...

 

 

-Angolo delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di ketchup”-

 

Oz: Carissimi lettori…sono spiacente di comunicarvi…che quest’oggi, Yusaki, è passata a miglior vita…siamo contrite e amareggiate per la sua tragica fine… e proprio per questo non vi dirò come è morta…non vi dirò che è stata brutalmente costretta ad assistere alla lettura di 189 fanfiction sulla ZoroXNami, non vi dirò che le abbiamo fatto vedere centinaia di video sulla Polonia X Russia(in quest’ordine…). La perdita di Yusaki ci lascia un profondo segno, che non potremo mai cancellare…per questo vi prego di fare un minuto di silenzio

Bene… adesso continuiamo… tanto io basto e avanzo…sono io la mente di tutto…in fondo Yusaki è solo un prestanome… sono io il boss…

Adesso rispondiamo alle recensioni…

Yusaki: Carissimi Lettori, anche io ho una comunicazione, anzi, un suggerimento per voi: non fate mai arrabbiare Oz. Ah si, ed io sono viva, e non vi dirò che per far infuriare Oz basta dire la verità, ovvero che la coppia CubaxCanada è CANON, non ve lo dirò.

Oz: *notare che si mette il grassetto…giusto per ribadire i ruoli…* Yusaki…cara…sei viva…*sorrisetto malefico* porremo presto fine a questo tragico errore… *accende il video registratore dove a ripetizioni passano scene che non possono lasciare indifferente Yusaki… non vi posso dire di che si tratta…sarebbe troppo sconvolgente… non vi dirò che ci saranno immagini di  Seychelles X Russia, non vi dirò che le farò vedere a ripetizione Claude che tratta male Alois, no, non ve lo dirò… mi dispiace che EFP perda una scrittrice di tale bravura ma…quando ci va ci vole…*

Yusaki: *è svenuta per lo Shock*

Spirito-di-Yusaki: Eccomi, sono risorta da mondo degli scrittori incompetenti per poter rispondere alle recensioni, ma soprattutto per poter dire a Oz che, beh, in realtà te lo voleva dire lui ma vista la situazione sarò io a darti la notizia…Oz…io…aspetto un figlio da Cuba!è__é/

Oz: * Oz contiene il suo istinto omicida...(sfodera il suo sorriso da pitbull) (ride nervosamente-Russia indietreggia impaurito...)* l'hai voluto tu... prendetela *chiama i ghostbusters...*

Yusaki: *Riprende i sensi nel frattempo* Ma dai, scherzavo, ti pare che potrei mai fare una cosa del genere? Ti pare che potrei mai privare Canada del suo caro amatissimo adoratissimo Cuba? Non lo farei mai! BHUAHAHA…

Oz: *prende la motosega di Alfred e inizia ad inseguire Yusaki...* al prossimo capitolo carissime…ci sta che nel prossimo ci stia solo io…ma prima, risponderemo alla recensioni, quindi rimando l’omicidio…

 

Oz: Kurohime,mia caraaaaa... ti ringrazio... modestamente quella parte è una mia idea...*viene picchiata da Yusaki* Ma certo che ti regaliamo il peluche a forma di toro... Lovino chiede se vuoi anche un Antonio imbalsamato.

Yusaki: Però un Antonio imbalsamato è piuttosto ingombrante, quindi non te lo consigliamo. Siamo felici di vedere che sei sempre così entusiasta dei nostri capitoli, speriamo che anche questo ti sia piaciuto e grazie della recensione! Adesso è il turno di Felicianavargas, grazie dei complimenti, avremmo voluto finire in quel modo il capitolo ma era troppo breve per il regolamento di EFP! Che disdetta…

Oz: Una nuova recensitrice!!!! *Oz saltella*

Oz: Yusaki...questo vuol dire che...

Yusaki: si...Oz...che abbiamo una recensione in più.

Oz: noooo...che domineremo il mondoooooooo!!

Yusaki: Ma certo, proprio quello che volevo dire *la asseconda come si fa con i pazzi*. Felicianavargas grazie della recensione, è bello avere una nuova recensitrice! Ed adesso…Nephtian! Che più familiarmente chiamerò Ali-chan.

Oz: Augh. *fine dell’intervento*

Yusaki: Grazie Oz, sei davvero di grande aiuto. Comunque Ali-chan, noi non trattiamo male i nordici, solo che…solo che…beh, Oz ti illuminerà sulla questione! *Sorride e se la svigna a prendere un tè*

Oz: beh vedi...non è che non li consideriamo...diciamo che li consideriamo come le tesserine dello scarabeo...li metti in un sacchetto e li peschi a caso quando non sai a chi far dire qualcosa, è questo il segreto...ed ora c’è L_Lawliet_poppy, tranquilla L_Lawliet... non ti perdoneremo mai... ma certo che ti perdoniamo! Tanquilla Yusaki capirà sicuramente la tua situazione *palese presa di culo per Yusaki*

Yusaki: *che è tornata dal suo tè* Tranquilla L_Lawliet_poppy, capita a tutti di trascurare le fanfiction, l’importante è che non ci se ne dimentichi per 4 o 5 lunghi anni come ho faccio io. Non angustiarti, l’importante è impegnarsi e fare tante pause quando si è stanchi, in questo io sono una maestra, nel fare pause intendo. Comunque sarei curiosa circa la One-shot, emh, ma prima mi piacerebbe sapere su che pairing si basa…ci sono cose che i miei occhi non possono vedere! Lo ammetto! Sono umana!!

Oz: ricordiamo a tutte che oltre ai viaggi culturali in Olanda potete anche iscrivervi ai viaggi di stupro in Scozia,Francia,Russia e Usa...sono aperte le iscrizioni...Yusaki e Oz... all around the wourld...

Yusaki: Passiamo alla recensione di Karyon, credo che abbiamo molte cose in comune, anche io sbavo su quello psicotico di Russia-san! A proposito, scusaci col tuo vicino, non volevamo disturbare…ehy, un attimo, ma non siamo state noi a ridere! Perché mi sto scusando? Ho bisogno di una pausa…

Oz: *tira fuori il sacro bastone da spronamento* torna a lavorare maledetta scansafatiche... guarda che dico a Nbah di spedirti in un gulag sai??

Yusaki: ç__ç Sto lavorando, non vedi che rispondo ad una recensione? Non vedi?

Oz: *ignorando Yusaki* comunque Karyon che bello che anche tu ti sia unita alla dolce manica di pazzi...per quanto riguarda il tuo vicino… beh... andrà convertito...

Yusaki: Grazie della recensione!

Oz: Ed ora l’ultima, Ellina93, mamma mia quante new entry, anch’io mi adoro!

Yusaki: Si sapeva che ti adoravi. Siamo molto contente che la storia ti piaccia così tanto! Sentire che ci adori mi commuove…sigh…e, beh, se riesci a portare Spagna-kun definitivamente nel Sud Italia ti regaleremo una renna dipinta di rosa da Polonia!

Oz: e un meraviglioso autografo di Oz...

*Silenzio*

Oz: Ok, quello no. Ed ora Yusaki…tregua finita…

 

*Ed Oz riprese ad inseguire Yusaki con la motosega*

 

 

Ringraziamo vivamente tutti quelli che ci hanno seguito fino a questo penultimo capitolo, il prossimo sarà l’ultimo, ma sarà seguito da un capitolo speciale con parti “tagliate” e backstage! Recensite, ed a presto!

 

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Capitolo 6
*** Giorno 4-Piovono Pony ***


 

Questo è l’ultimo capitolo…più o meno…

*Oz e Yusaki piangono disperatamente*

Vedrete che poi non sarà proprio l’ultimo: in fondo un annuncio, non fatevelo sfuggire, è in grassetto!

Ed ora cominciamo.

Yusaki+Oz: Buona lettura!

 

 

 

Come potevano quei bambocci aver osato essere in ritardo? Pangea, arrabbiata e stanca di aspettare, decise di raggiungerli…a lei, dopotutto, sarebbe bastato un attimo per raggiungere qualsiasi parte del pianeta.

Una nube di fumo scuro apparve improvvisamente davanti alle nazioni tutte riunite.

<< Voi… >> tuonò la nube.

<< La nube ha parlato! La nube ha parlato! >> urlò Turchia, additando la nube con aria terrorizzata.

Grecia si voltò verso di lui, impassibile: << Turchia, dovresti farti meno canne >>.

<< MA HA PARLATO! TI DICO CHE HA PARLATO! >> protestò con fervore il turco, e le sue grida richiamarono infine l’attenzione di tutti.

<< Voi, maledetti figli degeneri, siete…IN RITARDO! >> sbraitò Pangea, che apparve improvvisamente dalla nube.

<< Per cosa? >> domandò perplesso Corea.

<< NOI AVEVAMO UN APPUNTAMENTO! >>

<< Oddio, sono diventato etero e non lo sapevo! >> si agitò subito Corea, scagliandosi tra le braccia di Cina, << ANIKI MI DISPIACE! NON VOLEVO TRADIRTI! >>

<< Fuggire in questo lato sperduto del mondo e tentare di confondermi con i vostri ragionamenti senza senso non vi sottrarrà alla mia ira >> chiarì Pangea, gelida, guardandosi poi attorno << …e comunque dov’è che siamo? >>

<< Almeno tu che sei nostra madre dovresti riconoscermi! >> piagnucolò Canada.

<< Come possiamo chiamarla madre? >> intervenne di colpo America, << una che non gioca nemmeno con i propri figli si può chiamare madre? >>

Tutti rimasero molto colpiti da quel discorso così serio.

<< Insomma, dov’eri quando Grecia veniva stuprato da Turchia? >> continuò America.

<< La finiamo con questa storia?! >> gridò Turchia.

<< E dov’eri quando Inghilterra mi costringeva a giocare al Dottore e l’Infermiera?! Dov’eri?! >> scosse teatralmente la testa, << Tu non sei mai stata presente nella nostra infanzia >>.

Pangea ascoltava, e la rabbia nel suo corpo sbolliva lasciando spazio ad una sensazione di malinconia: America aveva ragione! Era stata una cattiva madre, non aveva mai giocato con loro, non aveva mai cambiato i loro pannolini, non gli aveva salvati dai numerosi abusi!

Doveva rimediare, non c’era dubbio.

<< Va bene bambini miei >> si decise a dire Pangea, guardandoli in modo amorevole, << Torniamo alla sala riunioni >>.

Tutte le nazioni annuirono, risalendo di nuovo sull’astronave aliena di Tony che li aveva scorrazzati in giro per la terra.

<< In sala riunioni >> ripeté Inghilterra, soddisfatto della proposta, << Finalmente potremo parlare seriamente dei nostri problemi >>.

 

<< Strega comanda color… >>

Quando la voce di Ivan risuonò per la sala tutti si misero in allerta, pronti a correre.

<< …rosa! >>

Ci fu una gran confusione mentre le nazioni scattavano a convergere in un unico punto…Polonia! Lo sfortunato Feliks però non poteva toccare se stesso, così, preso dal panico, si aggrappò alla sciarpa di Russia, il quale lo colpì ripetutamente con il suo rubinetto.

<< Strega comanda color… >> cominciò Polonia, sapendo che non poteva dire rosa << …mmh…tipo…grigio? >>

Il povero Tony si sentì improvvisamente in pericolo, ma non fece in tempo a fuggire che una marea di nazioni si precipitò addosso a lui.

<< Adesso tocca tipo a te Tony >> disse Polonia, acciuffando senza problemi Tony, << Meno male, io sono tipo adatto a fare la principessa, non la strega! >>

Tony rifletté attentamente per qualche attimo, poi comunicò mentalmente a tutti: << Strega comanda color…lilla! >>

I vari paesi si guardarono, confusi, perché nessuno aveva qualcosa di lilla addosso; solo America parve sapere cosa fare, infatti si gettò su Inghilterra, strappandogli i pantaloni.

<< Eccole! Le mutande lilla! >> esclamò Alfred, mentre Inghilterra strillava istericamente.

<< Ma allora le metti >> disse Francia, osservando l’intimo di Arthur, << Quando te le ho regalate non pensavo proprio di vedertele addosso >>.

<< COSA?! >> America smise di palpare Inghilterra e focalizzò la sua attenzione sul francese, << Le mutande che gli ho regalato io non le ha mai messe! >>

<< Come pretendi che metta le mutande con i super-eroi alla mia età?! >> borbottò Arthur.

Francia si rivolse all’inglese << Inghilterra potresti fare così: quando sei con lui ti metti le mutande dei super-eroi e quando sei con me… >> ghignò << …quando sei con me non hai bisogno di mutande! >>

L’americano non poté fare a meno di infuriarsi, tanto che cominciò a lanciare hamburger per la stanza.

<< Vai America, riprenditi il tuo amante! >> facevano il tifo le altre nazioni, compresa Pangea, che si era lasciata coinvolgere. << Fagliela vedere! >>

<< Che cosa? >> domandò Corea.

<< Ora te lo dicevo… >> rispose con un sorrisetto Ungheria.

<< Aspettate! >> balzò però su d’un tratto Pangea, << Voi non dovete litigare, questo gioco non è appropriato a bambini della vostra età! >>

Per non farla arrabbiare di nuovo pensarono rapidamente ad un altro gioco…magari uno adatto a “bambini della loro età”, ma non ne veniva loro in mente nessuno, così finirono per chiedere a Pangea.

<< Oh, beh, allora… >> la donna sorrise maternamente << “Mosca cieca” dovrebbe andare bene >>, affermò, non potendo prevedere quel che sarebbe successo di lì a poco.

 

Il primo a essere bendato fu Feliciano, che amava mosca cieca (perché gli ricordava i giochi bondage con Germania). Ludwig capì subito che non sarebbe finita bene per lui…

L’italiano vagò per un po’, riuscendo finalmente ad acchiappare una figura a lui ben nota.

<< Ah, ma questo è Germania! >> trillò quasi immediatamente.

<< Se magari eviti di toccarmi il pacco… >> sospirò il tedesco, allontanando le mani di Italia da lui, prendendo poi la benda e mettendosela a sua volta.

Riuscì quasi subito ad acchiappare qualcuno; tuttavia, toccandogli la faccia, non riuscì a capire chi fosse. Fu quando passò al resto che capì:

<< Francia >> disse secco.

<< No, come hai fatto a riconoscermi? >> si stupì il francese, che si era persino legato i capelli per disorientare l’avversario.

<< Beh, sei un tantino nudo >> fu la risposta.

Il francese si bendò, con grande piacere, ed andò alla ricerca della vittima successiva.

<< Ma così è troppo facile, questo è Turchia: ha un bambino in braccio! >> sbuffò Francia, levandosi la benda.

Grecia si alterò notevolmente, << TURCHIA!!!! >>

Il turco, un po’ per sfuggire all’ira del compagno, un po’ perché lo trovava un gioco divertente, si bendò immediatamente cominciando a camminare.

<< Noo, ma Germania? Di nuovo?! >> fu la prima reazione di Sadiq, che stava toccando un punto importante nella vita di un uomo.

<< No, sono Polonia! >> esclamò Polonia, sconvolgendo Turchia.

<< Mi fa imbestialire, è più forte di me! >> si agitò Francia, pensando a quanto andava sprecato.

Dato che il turco non aveva indovinato fu costretto a ripetere il turno, e dopo un po’ incappò in qualcun altro.

Non ci fu bisogno di toccarlo…bastò essere a pochi centimetri da lui…

<< Sento un’aura malefica… >> rifletté Turchia, << Russia! >> disse, azzeccandoci, passando così a Russia il testimone.

Tutti stavano cercando un luogo sicuro, per la prima volta scappando seriamente (Lituania si era nascosto sotto il divano).

<< Ma ci siete? >> disse Russia, dopo venti minuti che girava a vuoto.

<< Si si, ci siamo! >> urlò Lettonia, da sopra il lampadario.

Ma Russia riuscì, infine, a trovare qualcuno…

<< Mmh… >> toccando la persona avrebbe capito chi era << …allora, è sicuramente un uomo… >>

Pangea lo guardò storto.

Russia cominciò a palparle il seno, pensieroso: << …si…si, è decisamente un uomo! >>

Ungheria non poté fare a meno di scoppiare a ridere << Eh, certo che ne ha viste di donne Russia eh! >> disse sarcastica.

Bielorussia si sentì colpita nel vivo.

Pangea pure, per altre ragioni.

Fu chiaro che anche quel gioco non poteva continuare.

Dato che avevano sciolto il ghiaccio Francia pensò fosse il momento più adatto per proporre il suo gioco (abbiate paura).

Da una tasca estrasse due dadi, così innocenti…senza numeri…ma dopotutto che male potevano fare dei dadi, per di più trovati in camera di Canada?

Le nazioni accettarono di buon grado.

“Dei dadi…che bambini carini che ho, giocano ancora con i dadi!” pensò Pangea, commossa.

Fu quando America (estratto a sorte) tirò i dadi che fu chiaro che la situazione sarebbe degenerata.

America riprese i dadi, un po’ confuso: << Su questi dadi ci sono delle scritte… >>

<< Allora, sul primo dado ci sono delle azioni da compiere >> spiegò Francia, felice, facendo gelare il sangue a Germania << sul secondo ci sono invece delle parti del corpo…semplice no? Si, Germania, c’è anche quello >>. Germania svenne.

<< Ok, America tu sei il primo, adesso pescheremo a sorte il nome di colui che subirà l’azione >>, e Francis pescò un bigliettino, sogghignando non appena vide il nome, << Austriaaaaa! >>

Ungheria si irrigidì all’istante, mentre America leggeva quel che doveva fare.

<< Annusare il petto di Austria >>, disse.

Ungheria si rilassò: non era niente di che.

L’americano si avvicinò all’austriaco, che si era leggermente sbottonato la camicia, e cominciò a compiere la sua azione.

<< Austria… >> Alfred lo disse senza malizia << …ma questo non è il profumo di Prussia? >>

Ungheria non era più così tranquilla, come anche Inghilterra che saltò su gridando: << COME FAI A SAPERE CHE PROFUMO PORTA PRUSSIA?!?! >>

Francia mediò la situazione << Avanti Inghilterra, sono cose che capitano, sai, si sente a volte il profumo del vicino di armadietto…quando si è negli spogliatoi… >>

<< Ah, hai ragione >> annuì Inghilterra, ricordandosi solo dopo una cosa: << Ehy…aspetta…MA AMERICA NON FA NESSUNO SPORT ASSIEME A PRUSSIA!!! >>

Ungheria stava intanto già tirando i dadi, pregustando la sua dolce vendetta.

<< Devo >> disse, quasi con un sibilo, << frustare America >> annunciò soddisfatta.

<< Dove? >> domandò America, un po’ preoccupato.

La ungherese si limitò a sorridere ancor più ampiamente, afferrò la frusta e con gesto esperto, come se si fosse trattato di un cavallo, sferrò un tremendo colpo dritto in mezzo alle gambe di America.

Alfred non poté trattenersi dal cadere a terra, dolorante, tra urla tutt’altro che eroiche. Ma nessuno lo giudicò, tutti i maschi in sala si ripromisero di non far mai incazzare Ungheria, compreso Prussia.

Yao, ancora un po’ terrorizzato dalla urla di dolore di America, lanciò, accorgendosi che la situazione stava andando di male in peggio.

<< Devo baciarti il collo Inghilterra, aru >> borbottò, vedendo chi era stato estratto. America non la prese benissimo, ma era troppo intento ad urlare per dire qualcosa.

<< Ma…mi hai rubato di nuovo l’oppio! >> strillò però d’un tratto il cinese, dopo essersi avvicinato, dimenticandosi anche del suo singhiozzo, cominciando ad azzuffarsi con Inghilterra.

Fu Feliciano a prendere in mano la situazione…proprio letteralmente, sperava di prendere qualcos’altro in mano, invece…

<< Germania! >> e Germania già agonizzava << devo toccarti… >> e Germania entrò in coma << …le mani?! >>

La voce di Italia era palesemente delusa, Germania invece resuscitò con tanto di cori angelici.

<< Aruuuuuuu AAAAARUUUUUUUUUU-AAAAAA…RUUUUU… >> questi erano i cori angelici di quel deficiente di Cina, che aveva risentito dell’oppio sul collo di Arthur.

Più che un angelo sembrava uno gnu agonizzante, ma voi siate gentili e non diteglielo.

Lettonia tremò nel tirare i dadi, e quella volta ebbe più ragione del solito a tremare.

<< Devo leccar… >> non ce la fece a finire la frase, cominciò praticamente a piangere mentre veniva estratto il nome della persona su cui avrebbe compiuto l’azione.

<< Emh…cioè, va tipo bene ma… >> Polonia abbassò lo sguardo su Lettonia, che stava leccando il suo imponente pacco, << …non ci sono abituato >>, disse Feliks, osservando interessato quel che accadeva.

<< Più lo vedo e più mi fa imbestialire! Non lo usa proprio in nessun modo! >> si lamentò ancora Francia.

Giappone, rosso in viso, scoprì ben presto che i suoi dadi prevedevano il “Mordere” ed il “Petto”. Già sarebbe stato un problema, certo a meno che l’altra nazione non accettasse di sposarlo…ma ne dubitava, comunque le cose peggiorarono drasticamente quando vide che l’altra nazione era una donna.

Non sapeva da che parte rifarsi.

In più era…Pangea!

Giappone tentò la fuga, ma la donna lo riacchiappò prontamente, attirandolo a se.

Kiku si fece coraggio, mentre tutti trattenevano il respiro (con una donna: che cosa orribile!) pensando per di più che Pangea si sarebbe infuriata, invece…

<< Questo gioco mi piace! >> esclamò sognante quella ninfomane di Pangea; adesso si spiegava da chi aveva preso Francia.

<< E adesso a chi tocca? >> sbuffò Prussia, dopo aver tirato i suoi dadi.

<< A Lituania >>, rispose Francia, leggendo il bigliettino estratto.

Prussia si avvicinò a Lituania, gli tirò giù i pantaloni, glielo baciò, gli ritirò su i pantaloni, Russia si incazzò, Lituania non si accorse di niente e noi passeremo alla prossima coppia.

Toccava di nuovo ad Ungheria, che doveva mordere quel-che-voi-sapete di Sealand.

No…aspettate…

SELAND?

<< CHI DIAMINE HA PERMESSO A SEALAND DI PARTECIPARE AL GIOCO?! >> strillò Inghilterra, portando di peso Sealand fuori dalla stanza.

Nonno Roma, comparso all’improvviso, sottrasse i dadi a Cina (estratto per quel turno) e li lanciò.

<< Mordere i piedi a questa dolce fanciulla! >> esclamò estasiato, guardando Bielorussia che ricambiava con occhiate gelide.

<< Se mi tocchi anche solo con un dito il nii-san ti farà a pezzi >> minacciò Bielorussia << Vero nii-san? >>

Si voltò verso Russia, che si stava comportando da bambino disadattato con Lituania, carezzandogli la testa come fosse stato un gatto.

<< Caro Lituania…caro… >> ripeteva amabilmente Russia, << …mi trovi sexy? >>

<< Ma che centra?! >> pigolò Lituania, terrorizzato.

Comunque Nonno Roma se ne andò un po’ deluso: sperava in qualcosa di più porno.

Cina aveva fame, e quando i suoi dadi decretarono che doveva mordere Hong Kong in un posto sensibile ci mise un po’ troppa energia.

<< MA CHE FAIIII! >> Hong Kong urlò di dolore.

<< Ma è buono, aru. Posso friggerlo aru? Tanto in Cina mangiamo di tutto aru! >> disse allegro il Cinese, inseguendo Hong Kong che stava fuggendo a gambe levate.

<< Mi dispiace Lituania >> disse ad un certo punto Svizzera, guardando i dadi, prendendo la frusta e usandola sulle mani di Lituania.

<< Come? >> Lituania si era distratto, << Mi hai frustato? Non preoccuparti, ci sono abituato! >> trillò allegramente.

Fu Polonia però a far cadere il gioco ancora più in basso.

<< Devo tipo toccare il tuo Wustel, Ucraina! >> disse Polonia.

<< Polonia, Ucraina non ha nessun Wustel >> gli spiegò gentilmente Lituania.

<< Poverina, gliel’hanno…cioè…tipo tagliato?! >>

<< No, non ce l’ho mai avuto >> si intromise Ucraina, sorridendo. << Perché sono una donna >>.

<< Una…cosa? >> Polonia era confuso.

<< Una donna >> ripeté Ucraina.

<< Cos’è una donna? >>

Decisero che era meglio passare oltre, anche per non mettere troppo in imbarazzo la povera Ucraina.

Francia prese possesso dei dadi, lanciò, e si preparò a far incazzare Inghilterra.

<< Mon petit America >>, ad Inghilterra si gelò il sangue, ed ancora il francese non aveva fatto niente, << Ti hanno fatto la bua? >> proseguì, sbottonando lento i pantaloni dell’americano (Alfred annuì, guardando male Ungheria), << Vedrai che con un bacino passa tutto…via la buaaaaa! >>

<< BACINO UN CORNO! >> Arthur si scagliò contro Francia, evitando che “Miami” fosse contaminata dal mangia-rana.

Germania scoprì ben presto che i suoi dadi non erano proprio fortunati, doveva infatti baciare Lovino.

Ma Spagna, livido di rabbia, li interruppe all’istante.

<< Germania, che diavolo stai facendo? >> gridò, gli occhi fiammeggianti di rabbia.

Lovino si voltò a guardarlo, trattenendo le lacrime, era così felice che per una volta Spagna fosse così geloso di lui, così attento nei suoi confronti…

<< Non pensi ai sentimenti di Ita-chan?! Soffrirà se lo tradisci così! >> urlò, disperato, Antonio.

<< Muori, bastardo >> si udì chiara la voce di Sud Italia.

I dadi vennero nuovamente tirati, da Prussia che ottenne di dover frustare i piedi di Pangea.

Pangea fino a quel momento aveva avuto un’aria molto appagata, ma appena il prussiano tentò di togliergli le scarpe parve andare su tutte le furie.

<< No >> sbottò secca, scansandosi.

<< Ma dai, abbiamo partecipato tutti…non è neanche una cosa porno questa… >> insisté Prussia, cercando di sfilargli le scarpe.

<< Oddio, un pochino si >> rifletté Francia, mentre tutti alzavano gli occhi al cielo.

<< HO DETTO DI NO! >> gridò Pangea, calciando via il figlioletto albino, << NON VOGLIO CHE MI SI TOCCHINO I PIEDI!!! >>

<< Non è mica normale >>, fu il commento di Russia, che intanto dava da bere vodka ai suoi coniglietti di peluche.

<< E detto da lui… >> disse rassegnato Lituania.

<< ADESSO DOVRETE PAGARE TUTTI! >> stava intanto impazzendo Pangea, facendo tremare la stanza.

<< Io non ho soldi, sia chiaro >> ribatté all’istante Grecia.

[Attenzione, adesso si svolgerà il lunghissimo combattimento finale]

E Pangea fu sconfitta.

[Fine]

<< COREA PIANTALA! Non è finita, e non è un videogioco!!! >> lo rimproverò Cina.

Il duello finale stava finalmente iniziando.

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla. Chissà chi le avrebbe pagate tutte quelle spese per effetti speciali.

<< West, è compito tuo >> Prussia diede una pacca sulla spalla al fratello.

<< Scusa, perché dovrebbe essere compito mio?! >> domandò Germania.

<< Perché da grandi peni derivano grandi responsabilità >> rispose il prussiano, spingendolo avanti a forza.

Germania non sapeva cosa fare, per fortuna gli corse in aiuto una persona del tutto inaspettata.

Scozia.

Ah, no, Scozia non esiste.

Quindi non gli corse incontro nessuno. Ma dato che questa fanfiction è destinata a finire bene (e questo è uno spoiler) era necessario che intervenisse un eroe.

 

Prima che Germania potesse fare qualcosa il pavimento parve esplodere, dissestandosi in molteplici parti. Le nazioni si aiutarono gli uni con gli altri per non cadere nelle spaccature creatisi. Solo una nazione era in seria difficoltà: Cuba.

Ed ecco che qui entra in scena l’eroe.

<< Ti salverò! >> fu l’urlo di America, gettandosi verso Cuba e prendendolo per una mano, tirandolo su.

Il cubano, finalmente in salvo, rimase scioccato: America lo aveva salvato! Un attimo, forse era Canada…no, era proprio America!

Il cubano non poteva crederci.

L’americano lo guardò negli occhi.

Il cubano guardò negli occhi l’americano.

L’americano continuò a guardare negli occhi il cubano.

Potete anche dirvi qualcosa a questo punto eh…comunque che suspance!

<< America, perché lo hai fatto? Io ti ho sempre portato rancore, tu mi hai messo l’embargo, dopo la mia decisione di rendermi indipendente da te, ci siamo sempre odiati >> gli disse Cuba.

America gli prese le mani, guardandolo fisso negli occhi. E che palle con questi occhi.

<< Io ti capisco. Mi sono comportato da sciocco con te, soprattutto dopo che anche io ero passato dalla tua stessa situazione, quando Inghilterra…beh, lo sai. Abbiamo subito le stesse cose. Beh, forse non proprio le stesse, io non facevo giochi strani con te. Comunque, io…ti perdono, e ti prego di perdonare anche me >> furono le parole di America, che risuonarono forti nell’improvviso silenzio.

<< Ti perdono >> fu l’unica, semplice, cosa che Cuba riuscì a dire.

Pangea non poté fare a meno di sorridere, e la terra smise di tremare (finirono anche tutti gli altri effetti speciali).

<< Voi siete stati in grado di superare i vostri antichi rancori, per questo meritate di avere salva la vita >> proclamò la donna, << Il tuo gesto ha salvato il mondo >> aggiunse, guardando America con espressione benevola.

Poi Pangea guardò tutti loro << Per me è tempo di andare >>

<< In che senso? >> domandò Corea.

Pangea lo guardò con aria amorevole, e poi disse con tono affettuoso << Corea, tu sei un idiota. Ma lo sono un po’ tutti, quindi non importa…prendetevi sempre cura gli uni degli altri…e non in quel senso, Francia >> chiarì, con un’occhiata al francese che si era già spogliato, << Fate i bravi, figli miei >>.

E svanì, in uno svolazzare di vestiti, giusto per fare la cosa più teatrale.

Cuba si voltò verso America, << Senti…adesso che abbiamo fatto pace mi toglierai l’embargo? >> domandò speranzoso.

L’americano gli sorrise lentamente << No >> disse poi, abbracciando il cubano, ma non era un gesto d’affetto: << Oooh, piccolo mio, vieni da papà! >> esclamò recuperando l’hamburger che per tutto il tempo era rimasto attaccato dietro la giacca di Cuba.

<< Per un attimo ho temuto di perderti! >> guardando con amore l’hamburger Alfred provvide poi a mangiarselo.

<< Aspettate un attimo! >> esordì poi America, improvvisamente (smettendo addirittura di mangiare). Gli occhi di Cuba si riempirono di una nuova speranza: magari ci aveva ripensato! << Sono stato io a salvarvi? >>

Tutti si trattenerono dal rispondergli, guardandosi terrorizzati fra loro.

Fu quel deficiente di Corea a rovinare tutto: << Certo >>.

<< Tu sei l’eroe >> rincarò Cina, ancora sotto effetto di oppio.

<< I AM A HEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! >>

Quell’urlo sarebbe risuonato nei secoli, così come il trenino festoso a cui America diede il via in quel momento.

<< Ho salvato il mondo! Ho salvato il mondo! >> cantava America, ed alla fine tutti lo seguirono in quella stonatissima canzoncina.

Cuba guardò in camera da presa, si c’era una camera da presa.

<< Non è tanto perché non mi ha tolto l’embargo, non è nemmeno perché voleva salvare l’hamburger e non me…è perché ADESSO CHI LO REGGE PIÙ?! >>

<< Sono l’eroe, ho salvato il mondo! >> cantava ancora Alfred, e sembrava che non avrebbe mai smesso.

 

 

 

1) “Strega comanda color”, “Mosca cieca” ed “I dadi erotici” sono giochi realmente esistenti, quindi non inventati da noi.

 

2) Cina ed Inghilterra combatterono le guerre dell’oppio.

 

3) la domanda “mi trovi sexy?” che Russia rivolge a Lituania è una citazione di Tokyo Babylon, manga delle CLAMP.

 

4) Embargo: si intende il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi nei confronti di un paese terzo, solitamente per motivi politici o economici. (Da Wikipedia)

 

-Angolo delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di ketchup”-

 

Yusaki: La prima di oggi è Molly93, anche noi non volevamo che la fanfiction finisse! è stato bello scriverla.

Oz: Uaaaaaah, che tristezza infinitaaaa!! Meno male che ne abbiamo già in porto un’altra, sennò sai che noia?

Yusaki: già, anche se io vorrei riposarmi a dire il vero. Vabbè, grazie mille per la recensione, e, a proposito, ci piacerebbe vedere il tuo disegno di Liechtenstein, siamo curiose!

Oz: Ora tocca ad Ellina93, dannazione Yusaki neanche stavolta siamo riusciti ad uccidere Ellina93.

Yusaki: Ovviamente scherziamo.

Oz: o forse no (sguardo falsamente minaccioso). Anche io tipo, amo, cioè, quell’idiota di tipo Polonia. Tipo invece non mi dispiace tipo per Canada.

Yusaki: Povero Canada, comunque a me piace Polonia, ma non diciamolo troppo in giro. E mi piace Canada, ovviamente, io non mi scordo mica di lui…aspettate, di chi parlavamo? Pazienza, non ricordo adesso, comunque grazie mille della recensione Ellina93! Passiamo a L_Lawliet_poppy, cara, Lituania-chan ci ha assicurato che Russia-san cameriera è uno spettacolo da non perdersi! BHUAHAHAHA…

*Dal nulla appare Russia e Yusaki viene spartita all’istante*

Oz: Tranquilla Lawliet, per stavolta non la ucciderò (anche perché pare che ci penserà Russia...), abbiamo troppe idee per poterla uccidere adesso…mi serve per conquistare il mondo…grazie anche stavolta della tua recensione! Quindi adesso c’è Yandereness, tranquilla…ho appena aperto una bellissima agenzia di viaggi di stupro, unisciti anche tu per scoprire con quante meraviglie del mondo può essere comparato il wurstel di Germania!!!

Yusaki: Comunque no, su, Svizzera non morirà, credo che non morirà nessuno…credo…

Oz: Grazie della recensione, ora sta all’adorata Kurohime!

Yusaki: Eeeh, c’è da dire che anche io ed Oz siamo molto affezionate ad Olanda!

Oz: Soprattutto io ahahaha…no, scherzo. Non odiamo il povero Feliciano, anche se inizio a sospettando che Germania stia lentamente iniziando ad odiarlo…ma non capisco perché.

Yusaki: Grande mistero. Come sempre siamo felici del tuo entusiasmo, e grazie della recensione! Tocca a ChibiWall.

Oz: Anche io mi stimo!

*Yusaki picchia Oz*

Yusaki: Per fortuna che la modestia di Oz non è contagiosa…comunque anche io mi amo. ODDIO, MA ALLORA È CONTAGIOSA!

Oz: Grazie della tua recensione. Ed ora…siamo già arrivati all’ultima recensione, tutto questo è orribile, ragazzi ci dovete lasciare più recensioni! Comunque l’ultima è harinezumi.

Yusaki: eh si, a volte gli aggiornamenti sfuggono, capita! Mi sento entusiasta che tu abbia definito la storia “Delirio puro”: suona così bene!

Oz: Scusa harinezumi, che ci vuoi fare, è fuggita ora dal manicomio. Comunque anche io penso che Pangea pretenda un po’ troppo. I tuoi complimenti ci lusingano, soprattutto me perché ovviamente è tutto merito mio.

Yusaki: Eh, si, certo, certo. Vabbè, visto che è l’ultimo capitolo lasciamoglielo credere. Grazie della recensione!

 

E adesso...

 

Lo aspettavate da tempo....

Yusaki: ma cosa?

Da tanto,tantissimo tempo... non vedevate l'ora di vederlo...

Yusaki: Oz è impazzita scusatela... ma di vedere chi, Canada?

No... è giunto il momento di aprirlo...

(suspance)

(ancora suspance)

(ancora ancora suspance)

 

-L'ANGOLO DI OZ-

 

Yusaki: cioè, mi hai fatto rimanere sulle spine per tutto questo tempo per dire questa cavolata?

Oz: non è una cavolata...e adesso scusami ma devo lavorare...

 

-L'angolo di Oz-

 

Carissimi lettori, benvenuti all'angolo di Oz.

 

Yusaki: già finito?

 

Oz: no, sto semplicemente prendendo fiato...

Dicevo...

Benvenuti all'angolo di Oz

 

Yusaki: questo lo hai già detto...

 

Allora fammi continuare no!!

 

Dicevamo, che con quest'ultimo capitolo(yusaki scoppia a piangere) yusaki su, un  po' di contegno, so che dispiace ma devi cercare di essere forte

Yusaki: non è per quello...

Oz: e per cos'è allora...

Yusaki: ho finito una fanfiction non ci sono abituata...

Oz: …

 

Allora dicevo, dato che è l'ultimo capitolo, e che nessuna delle due voleva smettere abbiamo deciso una cosa piuttosto bizzarra...

Francia: postare il capitolo nude...

Non ti degnerò neanche di una risposta Francia. Dov'ero…ah si, esisterà un capitolo extra, dove vi metteremo al corrente di tutto quello che ha preceduto la pubblicazione di questi capitoli. Backstage insomma, con scene eliminate perché considerate troppo porno, la scena epica dove Germania uccideva per esasperazione Italia...

Yusaki: non esiste questa scena...

Oz: e tu non glielo dire no... è per farli interessare...

Ad ogni modo, ci sarà anche tempo di rispondere alle vostre domande, se ne avete, a vostre particolari richieste e quant'altro. Anche per questo abbiamo da poco aperto il nostro blog ufficiale, dove posteremo  un po' di tutto, da sketch improvvisi a futuri progetti...

Il blog è questo ---> http://thepinksideoftheforce.blogspot.com/  fateci un salto tra una fanfiction e l'altra e seguite l'insanità mentale dal suo punto di vista...

 

 

Vi aspettiamo per il backstage, dopodiché questa fanfiction sarà definitivamente completa. Ma vi aspettiamo per la prossima! Una storia di Hetalia, ma che viene da una galassia lontana lontana…chissà se qualcuno di voi ha già capito.

Una marea di saluti!

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Capitolo 7
*** Capitolo extra-Backstage ***


 

Bentornati carissimi e carissime, benvenute ai backstage del “Il terrore viene dal tè”! Ma poi questo titolo da dove è venuto fuori?

Yusaki: Bene, dobbiamo trovare un titolo ad effetto, qualcosa che sembri vagamente serio ma che in realtà non lo è…

Oz: ...*pensa con serietà* …pomodori assassini?

Erano insomma saltati fuori dei nomi assurdi, finché il nome venne, inaspettatamente, dal basso…(no, non pensate male)

*Yusaki e Oz quel giorno sorseggiavano il tè*

Yusaki: Capisci Oz, il titolo è importante, infatti io non so dare titoli…comunque, ci vorrebbe qualcosa legato alla storia.

Oz: “L’Apocalisse”? “Salvate il soldato Arthur”? “L’uomo che mangiava troppi gelati”?

Ma alla fine…

Yusaki: Il tè! *__*

Oz: Beh, si, titolo ad effetto…forse giusto un tantino tanto corto.

Yusaki: Non capisci? Il tè!

Oz: Ma certo, il tè, nobile infuso di piante…NO CHE NON HO CAPITO! Che ca**o c’entra il tè?!

Yusaki: Ma no…capisci, Pangea, cameriera, tè!

Oz: Inghilterra! Ommioddio: Pangea è Inghilterra!

Yusaki: No, non hai capito un tubo. Se hanno paura di Pangea, e Pangea porta il tè, allora il terrore viene dal tè!

Oz: O__O Ma certo.

E fu così che il titolo venne deciso. Si, senza una logica precisa. (Oz: perché qualcosa aveva logica in questa fanfiction?)

 

Avevamo dunque un titolo. Ci mancava solo tutto il resto.

Andare avanti era difficile…

Yusaki: Facciamo una pausa? *Dopo due minuti di lavoro*

Oz: Non si può lavorare così ç__ç Io, persona molto seria, che vincerà il Pulitzer, costretta a lavorare con te, povera sfaticata che…*ed andò avanti così* *Ah si, Yusaki stava già dormendo*

Insomma, questa storia nasce nel lontano Luglio, ad un festival Giapponese in una città italiana, cioè, nel sistema solare.

Quel lontano giorno le vostre due eroine erano arrivate così presto che era tutto ancora in allestimento, il sole stava sorgendo in quel momento…no, aspettate, non così presto…fatto sta che Oz disse, così di colpo, una puttanata pazzesca su Hetalia, e Yusaki, ovviamente, non poté che darle spago dicendo a sua volta un’altra pazzesca puttanata. Non prevedeva certo che quell’innocuo scambio di puttanate portasse ad una puttanata colossale, ma soprattutto non prevedeva che tutto quello le avrebbe causato una discreta mole di lavoro in più. Altrimenti è probabile che sarebbe stata zitta (Yusaki: No, suvvia, non esageriamo!).

Oz: Yusaki! *__* Ho un’idea!

*Yusaki sentì un brivido freddo*

Oz: No, anzi, ho un’idea geniale!

*Yusaki rischiò il coma*

Oz: Facciamoci una fanfiction!

*Yusaki non morì giusto perché aveva un sacco di storie da portare avanti, e un po’ di senso del dovere infondo ce l’ha anche lei. Molto infondo*

Così, da due piccole, innocenti, idiozie Yusaki e Oz riuscirono a tirare su il primo capitolo, fare gli altri non fu un problema, anzi, c’era il problema della lunghezza del pene di German…no, non di quello, parlavamo della storia!

(Oz *a Yusaki che sta scrivendo*: sei una pervertita *Continua a leggere Doujinshi*)

Parlavamo della storia. Dunque, ecco che vi tipo presentiamo le tanto attese “Scene tagliate”!!!

Buona lettura!

 

-Scene Tagliate-

 

Scena 1: Austria x Ungheria

Austria entrò nel camerino, trascinandosi dietro Ungheria. Elizaveta tentò di dire qualcosa, di porre qualche domanda, ma Austria non gli diede il tempo di parlare: la fece accostare contro lo specchio presente nel piccolo locale, con gentilezza ma anche con una certa forza, e dopo essersi accertato che la tenda fosse ben chiusa intrappolò la donna fra le sue braccia.

<< Elizaveta >> la donna sussultò, lui l’aveva chiamata col suo nome, per di più con quel tono così pieno di amore e desiderio… << Elizaveta >> ripeté Roderich, sussurrando al suo orecchio, << Voglio che tu sia mia, ora, in questo camerino >>

Ungheria era piena di gioia e stupore, sentiva una mano dell’austriaco carezzarle un ginocchio e risalire teneramente lungo l’interno della sua gamba, osando sfiorare con le dita la lunga gonna…

 

Motivo del taglio: Austria è palesemente OOC, scena surreale, AU.

 

Commenti in presa diretta:

Oz: Su, so che è difficile.

Yusaki: Mi sento come se stessi mandando OOC Austria T__T

*Due minuti dopo*

Yusaki: BASTAAAA! Non ce la faccio più!!! Fatelo smettere!!! IO NON POSSO SCRIVERE HET!!!

 

 

Scena 2: Hotel – Stanza Francia-America-Inghilterra.

Inghilterra stava dormendo, accanto a lui America stava giusto prendendo sonno. Purtroppo per loro Francia era invece sveglissimo…

<< Psst >> Francia cercò di richiamare l’attenzione dell’americano << Sei sveglio? >>

<< Mmh? Si, che c’è? >> domandò Alfred, alzando appena la testa.

<< Eh, ti va di farlo? >>

<< Cosa? >>

<< Come cosa?! >> Francia sbuffò, cercando di recuperare la pazienza, << Sesso! >>

<< Ah, sveglio Inghilterra… >> ma il francese lo fermò prima che avesse tempo di fare alcunché.

<< Ma no, lascia stare >> disse infatti Francis << Solo noi due, raggiungimi in bagno tra due minuti, così non diamo nell’occhio >>

<< Dare nell’occhio a chi?! Lui dorme! >> ribatté America << Aspetta..Tony! Sei qui?! >>

Una sequela di strani suoni annunciarono che in effetti l’alieno era lì.

 

Pochi minuti dopo America trova la porta del bagno, dove Francia lo stava già aspettando, completamente nudo.

<< No, dai, sai come la pensa Inghilterra…non possiamo farlo… >> disse subito Alfred.

<< Non sei neanche un po’ curioso? >> lo tentò Francis. L’americano non sapeva cosa rispondere ma al francese non interessava più di tanto.

(Oz è profondamente indignata dal fatto che Yu si sia rifiutata di scrivere questa scena di sesso selvaggio)

Inghilterra si era svegliato, e non trovando nessuno accanto a se si preoccupò. Cercò un po’, arrivando infine al bagno.

Aprì la porta << Che cavolo…? >> gli sfuggì, quando entrando vide Francia e America in posizioni sconvenienti ed entrambi completamente nudi.

Francia fu il primo a riprendersi << E vedi, questo è un ottimo esercizio per curare il mal di schiena, America! >> Francia tentò di salvare il culo ad entrambi.

<< Eh? >> disse America, che ovviamente non capì, << Quale mal di schiena? >>

Inghilterra guardò male Francia, che si affrettò a parlare: << Mal di schiena? Non volevo dire mal di schiena. Vedi Inghilterra, stavo facendo vedere ad America  che c’era una macchia su questa mattonella… >>

<< Inghilterra mi dispiace! >> esclamò però l’americano << Io non volevo, ha fatto tutto lui! >>

<< Cosa? >> Inghilterra parve sconvolto << Non stavi guardando la mattonella?! >>

 

 

Commenti in presa diretta:

Oz: NON è UN CRACK PAIRING! LA FRUS è CANON!

Yusaki: *No comment*

 

 

Scena 3: Hotel- Stanza dei Nordici.

I nordici erano troppi e troppo pesanti, il letto su cui stavano crollò. Fine della loro notte.

Ah, si, poi usarono Danimarca come letto.

<< Pesate >> fu il commento del danese.

 

 

Scena 4: Hotel – Stanza di Russia e Lituania.

 

Si…così…

La voce di Russia era insolitamente flebile e pacata

Un po’ più a sinistra…

Il Lituano eseguì, come faceva sempre e lo spostò un po’ più a sinistra

Ecco… è perfetto… oh…siiiii…

Toris guardò Ivan con uno sguardo che il russo non aveva mai visto…

<< Allora lo lascio qui…Gigi?? >> disse il lituano posizionando il coniglietto dove aveva detto il russo

<< No, Toris…            quello non è Gigi… quello è Sebastian…quello è Gigi… >> e indicò un piccolo coniglietto rosa non ancora posizionato con espressione dura.

<< Mi scusi Russia-san… >>

<< Non devi chiedere scusa a me… ma a Gigi…sai che non sopporta essere scambiato per Sebastian…su Toris…chiedi scusa >> il russo prese Gigi tra le mani e gli fece assumere un’espressione corrucciata

<< … >> il lituano si sentiva umiliato nel profondo… una nazione, costretta a chiedere scusa ad un peluche…

<< Scusa Gigi… >> disse poco convinto

Il russo gli fece cenno di riprovare, Gigi non era contento delle sue scuse.

Il lituano sospirò

<< Mi scusi…Gigi-san…non si ripeterà più…>>
<< Adesso si che va bene Toris… guarda com’è sorridente ora… >> disse il russo togliendo l’espressione corrucciata al pupazzetto

<< Mmh…Russia-san… lei lo sa…che Gigi è solo un peluche, vero??>>

Il russo rimase in silenzio, poi assunse la sua solita espressione omicida

<< Non osare mai più dire una cosa del genere…kolkolkol… >>

Il lituano rabbrividì mentre il russo continuava << ecco, hai fatto piangere Gigi sei contento??>>

<< No, Russia-san… non sono contento…>>

 

Commenti in presa diretta:

Yusaki: *Ha appena avuto un crollo emotivo* Russia-san…non potrò più guardarla con gli stessi occhi adesso…

Oz: Sono un genio, cioè, quando mi vengono queste idee malsane io mi reputo un genio!

*Oz viene brutalmente uccisa da Russia*

 

 

Scena 5: Hotel – Stanza di Germania ed Italia

Dei gemiti riempivano la camera, assieme a i cigolii del letto. Ebbene si: Germania ed Italia stavano facendo quel che pensate voi. Stavolta non vi stiamo prendendo in giro, stavano proprio facendo quel che pensate voi.

Ma non sarebbe durato a lungo, non stavolta.

<< Ah…G-germania sai…il tuo pene in erezione…è grande quanto questo letto! >> esclamò Italia, fra un gemito e l’atro.

<< Basta Italia! >> Germania perse la pazienza, fermandosi per guardare dritto in faccia l’italiano, << Smettila di dire che il mio pene è grande in modo spropositato! Certo, è più grande della media, e più grosso, ma non è certo lungo come il letto, o come la torre di Pisa, o come un remo…o come qualsiasi altra cosa tu abbia detto! >>

Italia lo guardò, per un attimo ammutolito, poi la sua espressione cambiò e si fece più seria del solito, << Dunque per tutto questo tempo mi hai mentito… >>

E Italia prese i suoi vestiti e se ne andò.

Germania rimase basito a guardare la porta ormai chiusa: << Ma che cavolo…?! >>

 

 

Scena 6: Hotel – Stanza di Cuba e Canada.

Cuba era disteso sul letto con aria particolarmente soddisfatta, fumando il suo sigaro, che poco dopo passò anche al compagno.

<< Questa notte sei stato stupendo, Canada. Semplicemente divino, non sei mai stato tanto focoso e passionale… >> si complimentò il cubano. Sentendo che il compagno non rispondeva, e immaginando che fosse imbarazzato, si voltò a guardarlo con un sorriso sulle labbra.

Kumajiro lo guardò di rimando, fumando distrattamente il sigaro. Di Canada non c’era l’ombra.

<< OMMIODDIOOOOOOO >> l’urlo di Cuba si udì in tutto l’hotel.

 

 

Scena 7: Hotel – Stanza di Nonno Roma e Nonno Germania.

<< Woooaam… >> disse ondeggiando le braccia e il bacino Nonno Germania con una strana tunica addosso

<< Usa la forza Roma!!! >> disse il tedesco verso l’amante che se ne strava stravaccato sul letto a leggere riviste porno

<< Germania… le autrici non stanno ancora scrivendo Star Wars… >>

<< Ah… >> il germanico (esiste il germanico? Mah… noi lo mettiamo…male male passa come licenza poetica…) placò il suo entusiasmo e raggiunse l’amante sotto le coperte. Quello che successe dopo non è difficile da prevedere…

Polonia: giocano a dama?

Oz: sicuramente Polonia…sicuramente…

Yusaki: Ma no Polonia, deficiente, giocano a scacchi è ovvio!

Oz: -__-

 

 

Scena 8: Hotel – Stanza di Spagna e Lovino.

Spagna riemerse da sonno, di colpo, senza nessuna ragione precisa. Non sentendo Lovino accanto a se alzò lo sguardo, cercandolo, finché non notò che la porta-finestra che conduceva al balcone era aperta.

Si alzò, affacciandosi sulla terrazza, e vide finalmente la sagoma del suo compagno.

Il chiarore lunare illuminava il viso dell’italiano, che con espressione insolitamente tranquilla osservava distrattamente le luci della città, in lontananza; quelle stesse luci parevano brillare nei suoi occhi come stelle, oscurate a tratti dalle ciocche di capelli ribelli che, mosse dal vento, gli passavano come una carezza sul viso.

Era bellissimo.

Spagna gli si avvicinò e circondò quel corpo con le proprie braccia. Lovino si irrigidì per un attimo, ma poi lo sentì rilassarsi contro di lui, e allora lo spagnolo sorrise e posò le labbra sul suo orecchio.

<< Lovino, così di profilo, con il bagliore della luna che ti imperla il viso, con questa nebbia che sale dalla laguna…io devo dirti…che assomigli proprio a Ita-chan! >>

Lo spagnolo venne scaraventato giù dal balcone.

 

Motivi del taglio di tutte le scene dell’Hotel: erano troppe! Il capitolo sarebbe diventato troppo lungo. Però ci dispiace non averle messe.

 

 

Scena 9: Svizzera e Australia discutono.

Lo svizzero osservava con freddezza l’australiano seduto di fronte a lui.

<< Allora…che intenzioni hai con mia sorella Liechtenstein? >>

<< Come scusa? >>

<< Beh…se hai intenzioni serie con lei…potrei accantonare i nostri dissapori…e concederti di uscire con lei… >>

L’australiano lo guardò perplesso, poi…sfoderando la sua espressione da cucciolo di Koala ferito guardò dritto negli occhi il piccolo svizzero(non quello del piano di sotto…).

<< Vash…io… >> gli prese le mani e le strinse con vigore, lo svizzero non ebbe il tempo di reagire, sconvolto com’era da quel cambio repentino di carattere

<< Vedi…devo confessarti una cosa Vash… io non ho alcuna intenzione di avere una storia seria con Liechtenstein… >>

Lo svizzero si liberò dalla sua presa e inforcò il fucile << maledetto bastardo…quindi l’hai solo usata per il sesso?!!! >> l’australiano lo guardò come si guarda una scimmia che ti rosicchia i cavi del telefono (ma poi perché una scimmia dovrebbe rosicchiare i cavi del telefono?) e fece la sua sconvolgente rivelazione

<< No,Vash io l’ho fatto solo per arrivare a te…io voglio te… >>

Lo svizzero non mosse un muscolo

<< POSSIEDIMI VASH!!! >>

Lo svizzero scansò l’attacco repentino dell’australiano e si ritirò in un angolo, il fucile spianato << stammi lontano sai… >>

 

Motivi del taglio: Volevamo preservare uno dei pochi etero della storia…

 

 

Scena 9: I motivi per cui Ucraina non viene filata da nessuno.

<< Beh, Ucraina sarebbe anche una bella ragazza >> stava dicendo Francia a Spagna << Se solo… >>

<< Kolkolkolkol…state parlando di mia sorella? >> una voce gelida e spietata li investì.

<< Ecco, appunto >> sospirò Francia, terrorizzato.

 

Motivi del taglio: Ma boh, ci è venuto in mente dopo.

 

 

 

-Vari aneddoti-

 

Scrivere una fanfiction può essere faticoso. Per questo noi della Yusaki&Oz ci ingegniamo in tutti i modi pur di non lavorare.

 

Aneddoto 1: Aneddoti montani.

*Yusaki e Oz giocano a UNO*

*Nota: Oz è molto competitiva per natura*

Il gioco stava continuando freneticamente ormai da una decina di minuti, quando Yusaki…

Yusaki: +2!

Oz: +2.

Yusaki: +4, colore rosso.

Oz: AHA! +2!

Yusaki: +2.

Oz: +2.

Yusaki: +4!! Tanto ce l’hai un altro +2 vero?

Oz: …

Yusaki: Vero?

Oz: MALEDIZIONE ODIO QUESTO GIOCO!!!!!

*E UNO venne distrutto*

 

*Yusaki e Oz stanno giocando ad Indovina Chi? Versione Hetalia*

Yusaki: è un uomo?

Oz: Mah, non saprei…

Yusaki: Mmh…*butta giù alcune tesserine*

*Per un po’ continuò così*

Oz: Ha gli occhiali?

Yusaki: si!

Oz: Beh, ma ci deve essere un errore…qui non è rimasto più nessuno…

Yusaki: Ma no, dai, c’è ancora Canada!

Oz: Chi?!

Yusaki: …

 

*Yusaki e Oz stanno pranzando*

Yusaki: *tentando di far uscire il ketchup* Maledizione, non viene!

Oz: *Si gira tipo bambolina posseduta* Non viene eh?

Yusaki: *accorgendosi dell’errore* NON IN QUEL SENSOOOO!!!!!!!!!

Oz: Prova a stapparlo eh Yusaki!

*Yusaki uccide Oz. I genitori di Yusaki non capiscono*

 

Aneddoto 2: Kiss of voice

*Yusaki sta scrivendo una NC17 Lemon Yaoi su Russia e Lituania*

Oz: *Che sta leggendo un manga yaoi* Guarda Yusaki, questa scena somiglia a quella di…hai mai letto Kiss Of Voice?

Yusaki: Mmh, solo un volume…era troppo porno per i miei gusti.

Oz: *Guarda perplessa gli scaffali di Yusaki pieni di doujinshi, e poi la fanfiction in scrittura*

 

Morale: Yusaki non è una persona obbiettiva.

 

Nota 1) “Kiss of voice” è un manga di Iori Shigano, che tratta di doppiatori e che presenta scene leggermente erotiche.

 

 

Aneddoto 3: Il gatto

*Riguardando gli appunti delle giornate precedenti*

Oz: Abbiamo scritto qualcosa riguardo al terzo capitolo?

Yusaki: *Scartabella tra le carte* Uh si, abbiamo scritto “Oz è sconvolta dal sesso violento tra gatti”.

Oz: Quando è successo?!

Yusaki: In montagna, la mia gatta era in calore e ti ho spiegato che il maschio del gatto sale sopra la femmina, la morde sul collo e lo fanno, lui però le fa male quando si ritrae e allora lei si volta e cerca di attaccarlo. Tra gatti funziona così!

E Oz fu nuovamente sconvolta dalla spiegazione.

 

Aneddoti vari trovati sugli appunti:

“Yusaki prende le scene di sesso troppo sul serio, mi ha anche fatto delle proposte…”

Yusaki: Ma quando mai è successo?!

Oz: Hai ragione…lo sanno tutti che tra noi due sono io l’attiva…

Yusaki: MA CHE CA…DICI?! OZ PIANTALA DI FAR PENSARE MALE LE PERSONE!

Oz: Ti vergogni di me? Ti vergogni della nostra relazione? T__T

Yusaki: MA QUALE RELAZIONE!!!!

 

“Scrivere Fanfiction con Yusaki è come scambiare figurine”

Yusaki: Ok, metto un accenno di FranciaxAmerica, ma tu mi devi concedere una CubaxCanada…

Oz: Uffa, ok…

 

 

-Gioco eliminato dalla fanfiction perché troppo porno-

 

Viti e bulloni: consiste nel capire quale vite entra nel bullone.

Quando Canada spiegò il gioco nella sala non si sentì più respirare. Germania era in preda ad un’embolia, e molte altre nazioni erano sbiancate. Italia però era felice.

<< Sono io il bullone giusto per la vite di Germania! >> saltò su con sicurezza l’italiano, facendo morire Ludwig.

<< Ed io sono il bullone giusto per Prussia >> disse sognante Austria.

<< Certo che è un gioco facile >> commentò qualcuno a caso.

<< No, ma bisogna essere certi che ci entri perfettamente >> ammiccò Francia.

Spagna, puntando a Feliciano, urlò: << è la mia occasione! >> venendo come al solito ucciso da Lovino.

Germania, per la prima volta prese in mano la situazione.

<< BASTA SPAGNA! IL BULLONE DI FELICIANO VA BENE SOLO PER LA MIA VITE!!! >> gridò il tedesco.

<< Uhu, non ti facevo così intraprendente! >> commentò Francia, scoppiando a ridere.

 

(Fine)

 

 

 

Yusaki: Aaah, cielo, ti rendi conto che è finita?

Oz: Ti rendi conto che nessuno ha capito che è finita?

 

Per tutti quelli che non vogliono che sia stato America a salvare il mondo, per chi sogna un finale diverso, che magari abbia anche un senso, vi proponiamo vari finali alternativi…

 

-Finali Alternativi-

 

-Finale Polacco (Finale Rosa)

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla.

Ma come avrebbero potuto salvarsi? Cosa si faceva di solito in queste situazioni?

Ma certo: un sacrificio umano!

<< Allora ragazzi chi è che si sacrifica? >> domandò allegramente Inghilterra, con un pugnale per i riti oscuri in mano.

Nessuno però sembrava entusiasta dell’idea, ed Inghilterra si domandava perché. Comunque, chi fra tutti loro poteva essere abbastanza eroico da farlo?

<< Su America, eroe, è il tuo turno… >> lo incoraggiò Inghilterra, con un sorriso preoccupante sul volto.

<< Ma col cavolo, va bene stupido ma non fino a questo punto! >> ribatté America, facendo un gesto poco gentile all’inglese.

<< Lo sapevo che toccava tipo a me, cioè, tanto va tipo sempre a finire così! >> sbuffò Polonia, facendosi intrepidamente avanti. La piccola creatura rosa si piantò saldamente davanti a Pangea che, distratta da quel pietoso spettacolo, smise di sembrare posseduta per prestargli ascolto.

<< Io ti amo Pangea >> ricordiamo che è l’Apocalisse e che quindi Polonia è diventato etero.

<< Oddio >> commentò Pangea, disgustata.

<< Quindi, ti prego mia tipo amata, accetta come dono uno dei miei occhi! >> la implorò Polonia, e quella scena a Giappone ricordò un manga che doveva aver letto tempo fa…

<< Un occhio non mi basta >> Pangea parve riflettere, e alla fine sorrise, << Ma si, prenderò tutto! >>

E provvide a squartare, fare a pezzi, bruciare, disintegrare, sminuzzare, scarnificare, vivisezionare, triturare, sbriciolare il povero polacco (aiutata in questo da un felicissimo Russia, che pretese di dare una mano).

Alla fine, dunque, Pangea era tornata tranquilla avendo sfogato la propria rabbia sul povero Feliks. Sangue e frammenti rosa non meglio identificati coloravano la scena.

Pangea era felice, e le Clamp approvavano.

 

Nota) Le CLAMP sono un gruppo di quattro mangaka famose, in alcuni loro manga, per sterminare in modi atroci la metà dei loro personaggi, e lasciare l’altra metà nella disperazione.

 

 

-Finale Francese (Finale Rosso)

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla.

Ci voleva qualcuno che fosse esperto nel trattare con le donne.

Cioè Austria! …ahaha, bella battuta, stavamo scherzando, naturalmente il compito spettava a Francia.

<< Ma petite >> esordì con voce carezzevole Francia, facendosi avanti e spogliandosi mentre camminava (Pangea parve perplessa) << So che sei nervosa perché sei in menopausa… >>

<< MA NON SONO  COSÌ VECCHIA!!! >> sbottò Pangea, infuriata.

<< …ma per me non cambia niente! >> proseguì Francis, come se non fosse mai stato interrotto. E dopo queste parole si gettò su Pangea, coinvolgendola in un bacio appassionato.

<< Ommioddio che schifo >> commentò la maggior parte delle nazioni maschili.

<< Che cosa romantica >> disse invece Ucraina, con un sospiro.

<< Oh, Francia >> parlò dopo un po’ Pangea, staccandosi dal bacio. << Sei sempre stato il preferito tra i miei figli… >>

<< Oddio, è vero, ma tu sei mia madre! >> esclamò Francia, sconvolto, << …ma vabbè, che vuoi che sia! >> si riprese però all’istante, continuando da dove avevano interrotto.

<< Ooh che schifo, oooh che schifo! >> e fu così che anche Sealand diventò gay.

 

-Finale Inglese (Finale Grigio) (Yusaki: Perché grigio?/Oz: Come il tempo di mer*a che c’è in Inghilterra)

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla.

Ma, in realtà, che bisogno c’era di combattere? Questo pensava Inghilterra, che si fece avanti, sicuro che avrebbe potuto farla ragionare.

<< Pangea, tu ed io siamo due persone mature… >> cominciò il suo discorso Inghilterra.

<< Eh, proprio >> commentò ridendo America, mostrando una foto di Arthur che svolazzava in giro vestito da angioletto.

Inghilterra si schiarì rumorosamente la voce, << Dicevo, noi due siamo delle persone civili e responsabili, quindi sediamo adesso ad un tavolo e discutiamo >>.

Pangea fu colpita da quell’argomentazione e quindi accettò di sedersi ad un tavolo con Inghilterra, e per facilitare le cose quest’ultimo aveva preparato il tè.

Il tè con i biscotti. Le nazioni rabbrividirono.

<< Vuoi qualche pasticcino? >> domandò premuroso l’inglese << li ho fatti con le mie mani! >>

Francia non resse al colpo, tutte le altre nazioni si sentirono inspiegabilmente male.

<< Volentieri >> rispose cordialmente Pangea, sporgendosi a prendere quella piccola cosa rotonda, informe, e bruciata che Arthur le offriva.

E così Pangea fu sconfitta.

Tutte le nazioni si precipitarono da Inghilterra, gridando: << Bravo Inghilterra! La tua strategia di avvelenarla col cibo è stata geniale! Ha funzionato alla grande >>

Inghilterra guardò tutti loro, confuso, << Ma io non volevo avvelenarla >>.

Il silenzio calò di nuovo sulla sala.

 

-Finale Russo (Finale Bianco)

 

La sala iniziò a tremare, come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario dondolava senza controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle pareti, e pony e fatine cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato etero: era l’Apocalisse.

Pangea pareva posseduta, i capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla. Russia, all'apice del suo splendore e della sua virilità si fece avanti.

<< Chi io?! >> chiese dubbioso il russo guardandosi attorno. Decisamente un ottimo inizio, non c'è che dire.

Il russo capì che era l'unico a potercela fare così, con aria truce si levò la sciarpa, posandola delicatamente in mano a Lituania, e con il sole che gli dava decisamente un'aria da cattivo si avvicinò a Pangea.

<< Pangea... >> disse in un sussurro,tenendo lo sguardo basso << giochiamo con i coniglietti? >> chiese guardandola dritta negli occhi. Il super continente lo guardò, anche un po' schifata.

<< Ma dice sul serio? >> domandò guardando tutte le altre nazioni che si limitarono ad annuire, sconsolate. Russia  porse gentilmente un coniglietto a Pangea, in attesa che la madre di tutti loro lo prendesse.

<< No grazie... >>
Il russo non si mosse.

<< Ho detto che non mi va di giocare...>>

Il russo prese le mani di Pangea e ci depositò delicatamente il pupazzetto. Il super continente,sentendosi preso in giro scoppiò << BASTA!! NON VOGLIO GIOCARE CON I TUOI DANNATI PELUCHE!!!ANZI SAI COSA GLI FACCIO?>> Lituania ebbe un brivido quando capì che intenzioni avesse Pangea. Il super continente accarezzò lenta il pancino del coniglio, prima di affondarci con forza le lunghe unghie a squarciargli il petto, le orecchie, gli occhi. Pangea sembrava soddisfatta nel tenere le membra bianche del coniglio tra le mani. Lituania svenne per la paura. Si ricordava cosa gli aveva fatto Russia solo per aver sbagliato il lavaggio di Gigi una sola maledettissima volta, facendogli diventare il pelo irto come uno straccio. Non era stato piacevole, no, stare legato nudo ad un albero in pieno inverno per tre giorni, non era stata una bella esperienza.

Il russo rimase in silenzio, contemplando i resti sparsi del coniglietto.

<< Gigi.. .>> sussurrò piano.

Un'aura demoniaca si alzò lenta attorno al corpo di Russia << kol...kol...kol...io ti faccio a pezzi... >> disse con un tono quasi bestiale, che neanche Polonia aveva mai sentito << su...dai figlio mio... discutiamone pacificamente.. .>> disse Pangea terrorizzata dallo sguardo vitreo della gelida nazione.

<< Tu...pagherai...per ogni...singolo...pezzo... >> il super continente urlò, mentre il russo gli si scagliava contro, brutale, animato da un odio difficilmente scindibile da quello animale ( America: << tieni Russia...prendi biscottino...>> *Oz si domanda perché non riesce a scrivere qualcosa di totalmente serio...*)

Pangea strillava e si dimenava, piangeva dal dolore che il russo le stava infliggendo, supplicava pietà, che Ivan non intendeva concedergli. Fu Toris, straziato dal lamento del super continente a bloccare il russo << Russia-san...la smetta per favore...>> disse con le lacrime agli occhi << non la smembri...che il sangue è una tortura da lavare via... >> poi si rese conto, con una seconda analisi, che il russo non stava smembrando nessuno. Ivan lo guardava con sguardo interrogativo, tenendo ben saldo il piede di Pangea tra le mani << Russia-san...le state facendo il solletico? >> domandò Toris esasperato << si...perchè?>>

<< Niente...Russia...niente.. .>> sospirò il lituano dandogli una pacca sulla spalla fin troppo confidenziale, per un attimo si, per un attimo aveva sperato che Russia fosse tornato quello di prima.

 

 

-Vari aneddoti (parte 2)-

 

Aneddoto 4

*Arrivando da Yusaki*

Oz: Ti ho portato la roba.

Yusaki: andiamo, lo sai che mi fa male…

Oz: Non quella roba…questa roba. *passa manga “I cortili del cuore”*

Yusaki: Ah, oh, tieni! *Passa Tokyo Babylon* *Oz, solo leggendo il titolo, entra in depressione*

 

Aneddoto 5

Oz: *leggendo Tokyo Babylon si mette a ridere*

Yusaki: Che c’è?o__O

Oz: I ciliegi sono rosa perché ci sono dei cadaveri sepolti ai loro piedi! XD

Yusaki: E quindi?

Oz: I cadaveri stingono!

 

Nota 2) Tokyo Babylon è un manga delle CLAMP, e la frase sui ciliegi la pronuncia Seishiro.

 

 

Aneddoto 6

*Yusaki accende Pc e ascolta canzone*

Yusaki: mi dispiace per lui…

Oz: ma lui chi?

Yusaki: Mi dispiace tanto…

Oz: MA LUI CHI?!

 

Altri anneddoti

“Yusaki ammorba Oz sulla LituaniaxTony”

Yusaki: Sono talmente carini insieme!

*Yusaki viene sepolta viva a forza di rubinettate*

 

“Yusaki apre il documento sul Pc, guarda Oz, e dice: Facciamo una pausa?”

 

“Modo di decidere le cose a caso: pescano bigliettini dal barattolo sacro”

 

“Saggezza di Oz: Le fanfiction sono come le ciliegie, una tira l’altra”

Yusaki: Quale profondità in queste parole…

 

Aneddoto 7

Yusaki: *che ha letto una pubblicità in rete* Ci pensi che bello prendere un tè con tutte le farfalle che ti volteggiano attorno?

Oz: ma non credo libere…altrimenti ti immagini se ti cacano addosso?

Yusaki: …questi lampi di poesia…

 

 

-E ora le nostre ultime risposte alle recensioni!

 

-Angolo delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di ketchup”-

 

Oz: che tristezza infinita…

Yusaki: è vero, e poi, diamine, cavolo, è sul serio finita...

Oz: è così triste finire le fanfiction, ho deciso che non ne finirò mai più una.

Yusaki: Ommioddio, ti ho contagiato! NOOOO! Ok, riprendiamo un minimo di contegno e rispondiamo alla prima recensione.

Oz: La prima è ChibiWall, scusa ci siamo dimenticate dopo di esserci dimenticate di Canada!

Yusaki: Però c’è Kumajiro!

Oz: Uguale.

Yusaki: Vabbè, meglio di niente, e poi è un orsetto molto carino! Ed è bravo anche a letto!

Oz: Oddio, ho ancora i conati di vomito.

Yusaki: Comunque, siamo lusingate che ti abbiamo fatto morire da ridere, è bello rendere felici e altre persone con la nostra stupidità!

Oz: Yusaki…sei patetica, ti sostituirò io nel delicato compito di rispondere alle recensioni, non ti preoccupare!

Yusaki: Ma…!

Oz: La prossima è…ah, ciao Morga99!

*Arriva un postino che consegna a Oz io conto del’assicurazione*

Oz: *Sviene*

Yusaki: Allora continuo io! Ciao Morga99, devi sapere che siamo in crisi finanziaria, siamo tipo come la Grecia, quindi, non possiamo pagare! Tuttavia, se vuoi, ti regalare un biscotto, ti va? Ah, tranquilla, non è fatto da Inghilterra! L’ho anche fatto assaggiare ad Oz e non è morta avvelenata.

Oz: QUINDI MI HAI FATTO ASSAGGIARE UN BISCOTTO CHE POTEVA ESSERMI LETAE?

Yusaki: certo, qualcuno doveva pur fare da cavia! Dicevo…Scozia non esiste perché…

Oz: Perché Himaruya è uno stronzo. O stronza. Himaruya rivela il tuo vero sesso! Grazie della recensione! Adesso tocca a Mattimatti, sai che hai un nickname veramente carino? Ma se dici di nuovo “Blu” ti uccido.

Yusaki: Blu! Blu come gli occhi di Seto Kaiba!!

Oz: ecco, appunto.  Riguardo al dopo non temere, ho già provveduto a schiavizzare Yusaki e ad iniziare la nuova fanfiction, che è già stata annunciata sul nostro blog. Spero che seguirai con lo stesso entusiasmo anche quella! Passiamo alla prossima bellissima, meravigliosa recensitrice, Nephtian! Allora Ali...come va? XD

Yusaki: Ali-sama, mia somma divinità, sappi che io adoro e venero sia te che la crema di castagne che mi hai regalato...più la crema di castagne a dire il vero, ma voglio bene anche a te che sei la sua creatrice!

Oz: Ali, sappi che io ti amo anche se non mi fai la crema di castagneeee T.T comunque, anch'io non vedo l'ora di mostrare al mondo la nostra prossima meravigliosa creazione!!!

Yusaki: Grazie ancora per la crema di castagne (*Yusaki sbava sulla tastiera* Nd Oz: licenza poetica) e ovviamente per la recensione...adesso è il turno di Molly93! Ci dispiace che non puoi farci vedere il disegno... comunque non preoccuparti, manderemo le nostre spie in perlustrazione per scoprire dove abiti, così lo vedremo direttamente a casa tua...

Oz: come mai mi è venuto spontaneo pensare a noi che sfondiamo la finestra della povera Molly per rivelarci dov'è il disegno??

Yusaki: perché effettivamente è così che faremo...

Oz: mi dispiace in anticipo per la tua finestra Molly... e adesso... Kurohimeeeee!!! quanto tempo!!! Maledetta sovversiva, non te lo ha detto nessuno che non si usa il cellulare in classe?? Ti perdono perché è stato a fin di bene... (* Oz smanetta col cellulare a sua volta*)

Yusaki: sisi, non si usa il cellulare in classe (* Yusaki che scrive direttamente Lemon nc 17, sadomasochiste di fronte al prof*) no, non si fa Kurohime...

Oz: sai cosa mi piace di te Yusaki?

Yusaki: che cosa?

Oz: la tua obbiettività...passiamo a  L_Lawliet_poppy ...su Yusaki, inizia tu...

Yusaki: come sono felice di vederti entusiasta del nuovo progetto *si commuove* eh si, povero Lituania, Russia non è più lo stesso...* Yusaki piange disperata*

Oz: eh già, nessuna nazione può sfuggire alla demenza di Oz...

Yusaki: cioè...vantati pure mi raccomando...

Oz: ad ogni modo Poppy...(posso chiamarti Poppy vero? Altrimenti ci metto trent'anni tutte le volte a scrivere il tuo nick...)  Francia, merita sempre la nostra stima...( *Oz sbava soltanto a pensarci*).

È un privilegio per noi regalare un sorriso a voi deliziose fanciulle...OH MIO DIO...YUSAKI...CREDO CHE TAMAKI MI ABBIA POSSEDUTO...!!!

Yusaki:  questo vuol dire che hai perso anche l'ultimo neurone? Mi dispiace Oz...

Oz: andiamo avanti va...

Yusaki: e adesso...caspita! L'ultima recensione delle ultime recensioni, ed è di harinezumi...eh si, Pangea avendo generando tutti quegli idioti, non poteva certo essere perfetta...Polonia grazie al cielo è stato il più facile da gestire, idiota è, idiota è rimasto...

Oz: psss...

Yusaki: che c'è OZ!!

Oz: te l'avevo detto che non avevano capito che la storia era finita... xD come mai nessuno crede che America possa salvare il mondo???

Yusaki: vuoi la verità?

Oz: no...

Yusaki: ecco...allora non dico niente, harinezumi, spero che uno dei tanti finali alternativi ti abbia soddisfatta e che continuerai a seguirci anche nei nostri prossimi lavori...

 

 

Questa è davvero la fine, non ci sarò nessun capitolo extra dell’extra. Giungere a questi ultimi saluti è emozionante ma anche un po’ doloroso. Molto doloroso. Chi se l’aspettava che questa fanfiction ci avrebbe cambiato tanto: Oz è diventata quasi intelligente! E Yusaki quasi responsabile!

Vi ringraziamo davvero tutti, lettori che hanno seguito in silenzio e chi invece ci ha lasciato una recensione (e le recensioni ci rendono sempre euforiche!). I nostri ringraziamenti non saranno mai abbastanza, potremo riempirci pagine e pagine ancora…ma sono già così tante!

Adesso vi lasciamo, ma state tranquille, non sarà per molto, infatti finita un’avventura ne inizia un’altra, no? Quindi presto attendetevi il nostro ritorno…rimanete sintonizzati! Per maggiori informazioni, curiosità, o per sapere cosa ci passa per la testa fate una capatina sul nostro blog!

Alla prossima!

E venite a giocare con noi a "Indovina Hetalia"...

 

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