Il terrore viene dal té di Yusaki e Oz (/viewuser.php?uid=106097)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Il pony era seduto...ma tu non lo sarai! ***
Capitolo 2: *** Giorno 1- Giocare a Uno con gli zoccoli non è facile ***
Capitolo 3: *** Giorno 2-Non bisognerebbe mai flirtare con gli unicorni. ***
Capitolo 4: *** Giorno 3 (prima parte)-Le scuderie Ungheresi non sono Hotel a luci rosse ***
Capitolo 5: *** Giorno 3 (seconda parte)-Non si può mangiare ciò che non c'è ***
Capitolo 6: *** Giorno 4-Piovono Pony ***
Capitolo 7: *** Capitolo extra-Backstage ***
Capitolo 1 *** Prologo - Il pony era seduto...ma tu non lo sarai! ***
Era una notte buia e
tempestosa…e questo inizio è giusto per
non dire il solito “Salve a tutti”! Comunque, era
una notte buia e tempestosa,
il nostro cervello gridò…e chi non avrebbe
gridato ad avere un’idea così? Due
cervelli, da una manciata di neuroni ciascuno, si sono uniti per
sfornare
questa storia a caso. Esatto, “A caso” è
la nostra parole d’ordine, ed adesso
mettetevi comodi e assistete a come abbiamo reso ancora più
stupidi, senza
cervello, e amanti del rosa, i personaggi di Axis Powers Hetalia!
Oz: Se pensavate che Polonia fosse un
cretino credetemi
quando vi dico che in questa fanfiction vi stupirà per la
sua intelligenza…Tra
astronavi aliene, conflitti atomici e spogliarelli, la nostra
fanfiction ha
inizio!
Yusaki: Ma…ma non
c’è niente di tutto questo! A parte gli
spogliarelli, chiaro…Comunque auguriamo a tutti una buona
lettura!
La
stanza era gremita, non si
sapeva bene perché. Anzi, in realtà si sapeva,
era una delle ennesime riunioni,
una di quelle che le nazioni facevano giusto per litigare un
po’ tra di loro.
Erano
così tante che le sedie
non bastavano, nemmeno gli sgabelli (o i cuscini, o le casse di
pomodori, o
qualsiasi cosa da poter usare per sedersi…), quindi alcune
si ritrovarono a
sedere per terra.
<<
Perché sono finita
per terra? >> si domandarono Vietnam e un altro paio di
nazioni a caso.
<<
Perché non sei una
nazione faiga, potente, ed eroica come me! >>
ribatté con sicurezza
America.
<<
Non iniziare adesso,
risparmiaci per dopo >>
disse
Inghilterra, rassegnato.
<<
Ma se è vero! Io
sono l’eroe! >> gridò America
orgoglioso (due braccianti posizionarono
dietro di lui la bandiera americana, canticchiando l’inno
nazionale e facendola
sventolare. E beccandosi un istante dopo due tazzine di tè
in testa).
<<
Non ci pagano abbastanza…
>> sospirano i braccianti, andandosene in lacrime.
<<
America, non essere
ridicolo, sono io la nazione più importante di tutte
>> ghignò Russia
<< Non è vero Lituania? >>
<<
Certo Russia-san,
lei è la nazione più bella, più
accogliente, col clima più mite del mondo,
senza contare che è anche il più gentile e
amorevole! >>
A
quelle parole le altre due
nazioni baltiche, come tutto il resto della sala, guardarono Toris
perplessi.
<<
Cos’avete da
guardare, è vero! >> disse Lituania, quasi in
lacrime. Poi si voltò verso
Russia << Adesso potrebbe lasciarmi andare?
>> supplicò alzando i
polsi ammanettati.
<<
Il ruba-rubinetti ha
ragione >>, concordò Cuba, <<
America se la tira troppo >>
<<
Ma che volete, se
siete invidiosi ditelo! >> replicò Alfred; poi
si guardò addosso,
illuminandosi come se avesse capito qualcosa di importante (ovviamente
non
poteva essere così) << Aaah, è per
il giubbotto! >>
<<
Ma anche no, cos’è,
l’hai comprato ad una svendita?! >>
scattò Francia, colpito nella sua
sensibilità estetica, e stava per aggiungere
qualcos’altro quando Taiwan
precipitò dal soffitto portandosi dietro il lampadario su
cui si era seduta.
<<
Emh, scusate, è che
non c’erano altri posti… >>
pigolò la nazione, sgattaiolando verso Cina.
Ma la ragazza tornò indietro quando vide che Yao era accanto
a Russia.
<<
Cioè, vedete se tipo
venivate da me c’erano tipo sedie rosa in abbondanza per
tutti, e Taiwan non
sarebbe tipo mai caduta dal soffitto >>, annuì
Polonia, con aria saputa.
<<
Potevate venire da
me! >>, saltò su Sealand, in piedi su una
sedia per farsi vedere (notare
che Sealand è seduto).
<<
Si, così affondavamo
tutti >>, giunse caustica la voce di Lovino, seguita da
un’occhiata di
rimprovero da Spagna.
<<
Romano, ma perché
non puoi essere carino e gentile come Ita-chan?! >>
commentò Spagna
rammaricato.
Le
guance di Italia del Sud
diventarono rosse per l’ira << Allora fatti
lui, maledetto bastardo!
Possano i pomodori cannibali banchettare sulla tua
carne!!!>>, gridò
lanciando contro allo spagnolo 30 pomodori marci, conservati per una
simile
occasione, che però finirono sulla cameriera che stava
passando giusto, giusto
dietro Antonio per consegnargli del tè.
Spagna
si girò, vedendo la
cameriera imbrattata di pomodori che sembrava piuttosto scocciata
eppure non
capiva perché: i pomodori mica erano cattivi!
Con
un gesto tragico la
giovane ragazza si tolse i residui di pomodoro dal viso
<< Basta, ho
sopportato fin troppo! >> sbottò la cameriera,
continuando a levarsi i
pomodori di dosso.
Nella
sala regnava il
silenzio, finché Francis non esordì con:
<< Mon dieu, non
dirmi che quella divisa l’hai comprata in saldo?!
Terribile disonore! >>
<<
No! Voi non avete la
minima idea di chi io sia…e del guaio in cui vi siete
cacciati! >> la
voce della donna assunse un tono pericoloso.
<<
Θεέ μου
(Ommioddio),
un creditore! >> gridò Grecia, tentando
vanamente di nascondersi.
<<
Macché…è Micheal
Jackson! >> esclamò invece America.
<<
è Sherlock Holmes!
>> intervenne Inghilterra.
<<
è Rumiko Takahashi!
È una delle Clamp! È Oba!* >> si
udì improvvisamente la voce concitata di
Giappone.
<<
Zitti tutti, ho
capito chi è >>, sulla sala calò il
silenzio alle parole di un Nordico a
caso, Islanda, << è…Canada!
>>
<<
Ma sono io Canada!
>> pigolò la voce sottile di Canada, da un
punto imprecisato del tavolo,
e comunque nessuno lo sentì.
<<
Ma che diavolo state
dicendo! >> strillò la cameriera, sbattendo le
mani sul tavolo <<
Io sono la madre di tutti voi! >>
<<
Sei un Hamburger?!
>> domandò sconcertato Alfred.
<<
Come diavolo fai a
essere nato da un Hamburger, secondo te?! >> perse la
pazienza Arthur.
<<
Ma…ma tu mi hai
sempre detto che i bambini nascono sotto gli Hamburger
>>, si difese
l’altro.
Di
nuovo calò il silenzio
nella sala, interrotto poco dopo da Francia che, voltatosi verso
Inghilterra
disse, con aria seria: << Davvero gli hai raccontato una
puttanata del
genere? >>
<<
Io pensavo che mia
madre fosse un Hamburger e mio padre il Ketchup >>,
rivelò America, con
l’aria di credere a quello che diceva.
<<
Come hai fatto a
credermi? Pensavo che ci arrivassi da solo! >> si difese
a sua volta
Arthur.
<<
Ma come, non vi
siete mai accorti che ogni volta che spremete il ketchup lui viene?!
>>
disse Alfred con il tono di qualcuno che è molto sorpreso
dall’ignoranza
altrui.
Francia
parve pensarci
qualche istante, scuotendo la testa <<
Je ne peux pas croire (Non ci
posso credere), è vero!>>
esordì poi, illuminandosi.
<<
Non userò mai più il
ketchup nello stesso modo >>, affermò Germania
con aria grave. <<
Però ho capito chi è…è
Nonno Germania! >>
<<
SONO UNA DONNA!
Brutti cretini! >> si infuriò la cameriera.
<<
West, ma Nonno
Germania non era una donna? >> domandò
sottovoce Prussia al fratello.
<<
Se si chiamava
“Nonno” probabilmente no. >>,
borbottò Austria, che l’aveva sentito.
Passò
in quel momento Nonno
Roma << No, no, è un uomo! >>
disse prima di scomparire di nuovo
come era arrivato.
<<
Voi avete dei seri
problemi >>, dichiarò la ragazza, a cui ormai
stava insorgendo
un’emicrania.
Polonia
si alzò
improvvisamente in piedi, << Salve, sono Feliks Łukasiewicz e sono un rosa-dipendente.
>>
<<
Ciao Feliks >>, risposero tutte in coro le altre nazioni.
Seguendo
l’onda di Polonia anche Lettonia si alzò,
tremando, in piedi: << Io devo
confessare una cosa: mi faccio i pony di Polonia! >>
<<
Cosa?! >> gridò Polonia, a bocca aperta per lo
stupore. Accanto a lui il
pony si nascose il muso tra gli zoccoli…notare che anche lui
era seduto.
<<
Ed io ho avuto una storia con Tony! >> ammise a quel
punto Inghilterra.
<<
Cosa?! >> gridò stavolta Alfred
<< Io mi fidavo di te Tony!
>>
Anche
Tony, anche lui seduto, si nascose il viso fra le mani.
<<
Salve, io sono Francis Bonnefoy e sono un
ninfomane
>>, fu l’improvvisa rivelazione di Francia.
<<
Ma questo si sapeva! >> esplosero tutti.
<<
Quello che non
sapete… >> cominciò entusiasta
Italia << …è che Germania ce
l’ha
enorme! >>
Francis
parve offendersi
<< Io ce l’ho più grande!
>>
Germania
stava meditando di
seppellirsi ma Russia lo trasse di impaccio sbottando <<
Kolkolkolkol
senti, brutto francese, quello che qui ce l’ha più
grande sono io! >>
<<
Sai si dice che chi
se ne vanta troppo di solito non è fornito…
>> insinuò Francia, con
nonchalance.
<<
Vuoi scommettere?!
>> si infuriò Ivan.
<<
Tutto quello che
vuoi >>, replicò Francis.
Dopo
ciò Russia fece scendere
dalle sue ginocchia Lituania e cominciò a sbottonarsi i
pantaloni, seguito a
ruota dal francese. Ungheria tirò fuori la sua videocamera e
iniziò a gridare
<< Nudi! Nudi! Nudi! >>
A
quel punto fu di nuovo la cameriera a bloccarli << ADESSO
BASTAAAA! Non
vi ho messi al mondo perché siate così
deficienti! Tu--- >> ingiunse
indicando Russia << ---che ti diverti a spartire quel
povero mentecatto
di Polonia, Tu--- >> e stavolta indicò Francia
<< ---che te ne vai
in giro nudo a farti qualsiasi cosa si muova! E tu--- >>
si rivolse a
Turchia << ---che hai abusato di un povero minore!
>> Grecia fece
finta di non sentire, << E tu, che ti sei fatto vestire
da cameriera!
>> continuò indicando Lituania.
<<
E infine tu…
>> passò ad America <<
…sei persino troppo stupido per esistere! Vi
dovreste vergognare!!! >> concluse. << Io
>> riprese poi
fieramente la cameriera << Sono stata e sempre
sarò la più grande terra
che questo mondo abbia mai conosciuto! Io
sono…>>
<<
L’America >>
disse America.
<<
La Russia >>
disse Russia.
<<
Sealand! >>
esclamò Sealand.
<<
No, io sono…Pangea.
>> proclamò tragicamente la donna, con
sottofondo al pianoforte di
Austria.
Altra
pausa di stupito
silenzio e poi le loro voci si alzarono tutte insieme: <<
Chi? >>
<<
Pangea >>,
ripeté Pangea, << Avete presente il continente
da cui tutti avere preso
forma…? >>
<<
Veramente no
>> risposero di nuovo in coro.
<<
In paleogeografia, Pangea
è il nome del supercontinente
che si ritiene includesse tutte le terre emerse della Terra durante il
Paleozoico e il Mesozoico. La Pangea si sarebbe spezzata circa 180
milioni di
anni fa, dando vita a due supercontinenti: Laurasia e Gondwana. Il nome
Pangea
fu attribuito da Alfred Wegener, nel 1915. >> disse
Polonia, serissimo.
Tutte
le nazioni si
voltarono, stupite, verso Polonia che imbastì
un’espressione orgogliosa di sé
stesso. Un istante dopo Polonia si ritrovò nudo sul tavolo
mentre Russia
mostrava agli altri che i vestiti del polacco nascondevano una
moltitudine di
bigliettini, tutti copiati pari pari da Wikipedia.
<<
Ah, mi sembrava
strano che quel peluche rosa dicesse
qualcosa di sensato! >> commentò Turchia,
annuendo.
<<
Nonostante abbia
barato, lui ha colto il senso di tutto questo >>,
affermò Pangea, grave.
<<
Davvero? >> si
stupirono tutti, compreso Polonia.
<<
Com’è possibile che
ci abbia azzeccato? Polonia sa a malapena come si avvita una lampadina!
>>, si disperò Lituania.
<<
Come puoi essere
così tipo cattivo con me? Cioè, e dire che ieri
sera eri stato così gentile…
>> borbottò offeso Polonia, allestendo un
broncio infantile.
<<
Lituania! >>
strillò Russia, con fare isterico << Mi avevi
detto che ieri sera stavi
male! >>
<<
Beh, uscire con
Polonia è un po’ come stare male, no?
>> tentò di difendersi Lituania.
<<
Eh, hai visto zitto
zitto Polonia riesce a portarsi a letto l’amichetto di
Russia! >>
ridacchiò Francia, facendosi peraltro sentire da tutta la
sala.
<<
Cosa hai detto?
>> soffiò, serafico, Russia.
<<
Chi io? Niente
>> disse il francese guardandosi attorno, soffocando poi
con un
fintissimo attacco di tosse il resto della frase <<
cornuto…
>> ovviamente,
com'era
prevedibile, il russo sentendo, non solo quello che aveva detto il
francese, ma
sentendosi pure ferito nell'orgoglio scattò <<
ripetimelo in faccia se
hai il coraggio...damerino >>, disse ruggendo, brandendo
con ferocia un
rubinetto.
<<
Damerino?? Se non
sai tenerti un'amante se non con la violenza non è colpa
mia!!>> i paesi
baltici alzarono il pollice in segno di approvazione, ritirandolo
subito quando
lo sguardo gelido di Russia si portò su di loro
<< vuoi che ti rifaccia i
denti, Francia? >>, il francese si portò la
mano davanti alla bocca
terrorizzato.
<< Adesso
basta! Giù le tue mani da Francia! >> l'intera
sala si voltò, per un
attimo meno spaventata dall'ira di Russia e osservò
l'americano, che si
interpose con aria eroica tra Francia e Russia. << Non
permetterò che gli
facciate del male! >>
Si, America non
avrebbe mai permesso che qualcuno toccasse i denti di
Francia…altrimenti come
avrebbe fatto il francese a mangiare gli Hamburger? Quella era la
preoccupazione di Alfred, che stava bellamente ignorando che il
francese non
aveva probabilmente mai mangiato hamburger in vita sua, preoccupazione
che
venne prontamente fraintesa da tutti.
Arthur smise di
sorseggiare la sua tazzina di tè, posandola delicatamente
sul tavolo, era ovvio
che Alfred non intendesse quel che aveva detto, doveva aver capito male.
<<
America,
in che senso, scusa? >> domandò, con molto
autocontrollo, Arthur.
<<
Proteggerò i denti di Francia, perché io amo gli
hamburger!>> disse
America, ma siccome aveva avuto la brillante idea di sbafarsi
l’ennesimo
Hamburger il risultato fu che tutti capirono: <<
Chompchomp…proteggerò…Gman…Francia..gurgnam…perchè…mmmgnam…amo… >>
<< Ah,
è
così eh? Allora se ami così tanto Francia non ti
dispiacerà se faccio questo…
>> l’inglese, col volto forzatamente calmo, si
alzò, afferrò Tony e lo
baciò con ardore sbattendolo sul tavolo. Alfred
scattò in piedi afferrando
l’alieno per il collo e schiantandolo contro il muro. Canada
(povera piccola creatura
dal cuore tenero) andò a vedere come stava Tony, che era un
amico di Kumajiro
(anche se la cosa non era risaputa), ma l’americano nella
foga lo scambiò per
l’alieno traditore e lanciò il povero Matthew
fuori dalla finestra. Cuba
notando l’accaduto, e notando che il canadese aveva ancora in
mano la sua coppa
di gelato, balzò in piedi: << Tu, maledetto,
possibile che tu debba
distruggere tutto ciò che è mio?! Prima mi metti
l’embargo per anni, ed adesso
butti dalla finestra la mia coppa di gelato?! ALLORA VUOI LA GUERRA!
>>
detto ciò estrasse miriadi di cucchiaini << E
che guerra sia! >>
con quell’urlo si mise a lanciarli su America, ovviamente
colpendo tutti tranne
America. Fu allora, quando la situazione era nel totale degenero, che
Germania
e Svizzera aprirono la bocca con furia…ma Giappone si
alzò a sua volta e,
precedendoli, iniziò a sbraitare. Si, stiamo parlando di
Giappone, quel
Giappone, il diplomatico e pacifico Giappone…
<<
Tutto
questo è intollerabile! >> urlò
sovrastando il caos << NON DOVREMMO
ESSERE QUI PER RISOLVERE I PROBLEMI? VOLETE CREARNE DEGLI ALTRI?!
>>
Germania
annuì
con approvazione, bisbigliando al contempo a Svizzera: <<
Sei stato tu a
dargli qualche droga strana? >>
<<
Giappone
si è arrabbiato >>, constatò
Grecia, riemergendo da un piccolo
sonnellino. << Turchia è colpa tua!
>> si arrabbiò all’istante,
correndo ad accapigliarsi con Turchia.
<<
Perché
diavolo sarebbe colpa mia? Sarà colpa di uno di questi
paesini inutili! Chessò,
Liechtenstein! >>
<< Io
non
sono inutile! >> gridò Liechtenstein
<< Perché cucio sempre tanti
carini pigiamini rosa per Svizzera! >>
Svizzera si
seppellì sotto il tavolo, Austria scoppiò a
ridere facendo infuriare Vash che
riemerse per ucciderlo, ma incappò in Bielorussia, armata
fino ai denti e con
un’aura oscura attorno: << Cosa avete contro i
pigiamini rosa? >>
sibilò la ragazza << Anche Russia Nii-san
mette sempre i pigiamini rosa
per andare a letto! >>
Russia, seguendo
l’esempio dello svizzero, lasciò la sua lotta con
Francia per seppellirsi sotto
il tavolo.
<<
Avete
qualcosa contro i pigiamini che ho regalato io stesso a Russia?
>> arrivò
la voce di Cina a peggiorare ulteriormente la situazione.
<<
Cioè,
vedete che in realtà sono io che domino >>,
dichiarò Polonia, <<
Perché sono io che produco tutti i pigiamini rosa del mondo!
>>
Da lì
scoppiò una
lite generale sul tipo migliore di pigiama da portare la notte.
<< Vi
rendete conto che state litigando da circa due pagine su una cosa
assolutamente
inutile? >>
si intromise la quasi
dimenticata Pangea.
<<
Panciona…panciera…si,
Panciera ha ragione! Si sa che i pigiami migliori sono quegli con gli
astronauti sopra! >> esclamò Alfred.
Quello dette il
colpo di grazia alla pazienza di Pangea << Nessuno mi
aveva mai insultato
in questo modo…MI CHIAMO… >>
<<
Canada?
>> tentò qualcuno.
<< NO!!
MI
CHIAMO PANGEA! >> la cameriera salì sul
tavolo, con sguardo infuocato
<< Adesso basta, mi sono stancata di vedere voi nazioni
che litigate per
ogni minima cosa. È per questo che ho deciso di uccidervi
tutti… >>
<< In
che
senso? >> chiese Korea, giusto perché anche
lui voleva dire qualcosa.
<< In
che
senso vuoi che sia?! >> tuonarono le altre nazioni.
<< Ho
deciso ormai >>, continuò Pangea,
<< Se riuscirete ad appianare i
vostri diverbi in due giorni, ed a convincermi che sapete coesistere
pacificamente anche separati, io vi darò una seconda
occasione, altrimenti
tornerò e diventerete un tutt’uno con me. Non
esisterete più come nazioni.
>>
Erano tutti
rimasti ghiacciati da quella minaccia, che sembrava molto reale.
Pangea,
soddisfatta del risultato, girò i tacchi per uscire dalla
stanza.
Si voltò
prima di
chiudere la porta: << Ricordate, avete solo due giorni.
Vi conviene non
sprecarli. >>.
Nota
1: Le frasi in greco ed in
francese sono state prese da Google Traduttore, nel caso fossero
sbagliate
sappiate che Google Traduttore si scusa umilmente con voi.
Nota
2*: Rumiko Takahashi è
l’autrice di Inuyasha, Ranma ½, Lamù
ecc... Le CLAMP sono un gruppo di 4 famose
mangaka, fra i cui successi vi sono X/1999, Tsubasa Reservoir Chronicle,
XXXHOLiC, Wish, ecc… E Tsugumi Oba, è
l’ideatrice di Death Note e Bakuman.
Nota
3: La cameriera della
fanfiction è la stessa del primo episodio di Axis Powers
Hetalia, tuttavia che
sia Pangea è una totalmente nostra invenzione.
Nel
secondo capitolo sarebbe bello
vedere un’astronave aliena, non credete? Perché le
cose ancora sono così
normali…si, certo, insomma…
Yusaki:
Direi che tutti i
personaggi non ci hanno fatto una bella figura.
Oz:
L’unico che rimane integro,
bello, ed intelligentissimo è sempre America.
Aspettiamo
le vostre recensioni e
vi aspettiamo per il prossimo capitolo!
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Capitolo 2 *** Giorno 1- Giocare a Uno con gli zoccoli non è facile ***
In questo
capitolo non c’è riuscito mettere
un’astronave aliena, forse nel prossimo. In
compenso scoprirete un nuovo gioco che presto verrò messo
sul mercato…uno strano
miscuglio tra monopoli, Yu-gi-oh, risiko e qualche altro gioco a caso.
Yusaki: Quindi non
sforzatevi di capire che gioco è, non esiste ancora. Ma Oz
ci sta lavorando.
Oz: Ciò
che è
certo è che è sicuramente un gioco vietato ai
minori…aha, stavolta tocca a me
dirlo: Buona lettura!
Sulla
sala era calato il più gelido dei silenzi (e stavolta Russia
non ne aveva
colpa), le parole di Pangea erano state dure, come rimettere in sesto
in due
giorni conflitti centenari tra nazioni?
<<
io propongo del sano amore collettivo... >> propose
Francia venendo
pestato a sangue un po' da tutti. Com'era del resto prevedibile. Come
fare a
trovare una soluzione, che fare per smorzare quella frustante attesa?
<<
se si giocasse a carte?>> propose Alfred sorridente.
<<
ma si dai...! già che ci siamo andiamo anche a funghi!!
>> sbottò
Inghilterra (ancora infuriato per ciò che l'americano aveva
detto di
Francis)versandosi un altro bicchiere di gin <<
svegliati, il mondo sta
per finire! Dobbiamo fare qualcosa! >>
---
<<
allora... ho fatto tre, arrivo fino a parco della vittoria, costruisco
un
albergo, gioco dragobianco occhi blu in posizione di difesa, prendo il
settebello e faccio scopa... >> disse Alfred posizionando
i suoi
carrarmatini sul tabellone << vai Feliks, sta a te...
>>
il
polacco osservò il tabellone, lanciò i dadi ed
imprecò sottovoce <<
maledizione... >> disse prendendo un cartoncino sventura
dal mazzo
<< tra due anni verrai di nuovo spartito... nel frattempo
torna indietro
di tre caselle... >> lesse ad alta voce <<
cioè tipo... non è
giusto...! Anche se ci sono abituato... >>
Era
il turno di Russia, a cui toccò prendere un cartellino
sventura che diceva
“Torna indietro fino al via e restituisci i baltici a
Polonia”.
<<
Non mi piace questo cartellino >> commentò
Russia.
<<
Vabbè, è un gioco! >>
ribatté Giappone, che zitto zitto era quello che
stava vincendo.
<<
Ho detto che non mi piace questo cartellino >>
ribadì con un sorriso
inquietante Russia, provvedendo a lanciare di nuovo i dadi.
<<
Ehy, cioè, ma così tipo non vale!!
>> contestò Polonia, imbronciato.
Due
minuti dopo...
<<
Tipo, qualcuno mi libera, per favore? >>
implorò Polonia, che se stava a
testa in giù appeso al posto del lampadario. Un istante dopo
Russia, pentendosi
di non averlo fatto prima, provvide a mettergli anche un bavaglio.
<<
Oook, Francia sta a
te! >> disse
America.
Il
francese prese i dadi e li tirò con eleganza.
<< Sei! >> esclamò
soddisfatto Francia << Cartoncino osè! Devo
togliermi i pantaloni.
>> disse, ancora più entusiasta.
<<
Francia Nii-san, com'è che prendi sempre cartellini
osè? Ormai sei rimasto in
mutande... >> domandò Italia.
<<
Esperienza Feliciano, solo esperienza >> rispose Francis,
rimettendosi in
tasca i dadi truccati << E comunque punto a rimanere
nudo! >>
<<
Mi chiedo come faccia, io sono venti giri che tento di denudare
Austria-san
>> borbottò fra se Ungheria, scoccando
un’occhiataccia al francese.
<< Invece guardate com’è ridotto!
>> urlò a voce più alta,
indicando un irriconoscibile Austria, sommerso da almeno venti piumini.
<<
Fa caldo >>, disse con diplomazia Austria.
<<
Sta al magnifico me! >> gridò Prussia
lanciando i dadi, << Ecco, un
cartoncino osè! Bene...per
andare avanti
devo...baciare mio fratello! >>
Germania
respinse prontamente l’attacco del fratello
<< Non ci provare!! >>
<<
Ma West, altrimenti non vinciamo! >> si
lamentò Prussia, mentre Germania
scappava via. << Tranquilli, adesso lo acchiappo
>> concluse
Prussia estraendo una confezione di Wustel << Weeest,
guarda cos’ho
qui...lo vuoi un wustellino? Lo vuoiii? Vieniiii! >>
<<
Solo io ho l’impressione che sembri una cosa porno?
>> sbottò Svizzera
mentre la sorella leggeva un cartellino.
<<
Ah...qui dice che mi devo spogliare... >> lesse
Liechtenstein.
<<
Evvai! >> commentò Francia, togliendosi anche
le mutande.
<<
LEI NON SI SPOGLIA! >> intervenne istericamente Svizzera,
e il suo fucile
fece desistere tutti dall’insistere.
Intanto
Cuba aveva tirato i dadi, pescando a sua volta un cartellino, anche se
era un
cartellino sventura che diceva “Devi regalare il tuo gelato
ad America”.
<<
Fantastico >>, rise America, che aveva letto a sua volta
ed aveva giusto
voglia di gelato.
Cuba
sorrise (stupendo tutti) << Tieni >> disse
gentilmente ad America,
spiaccicandogli il gelato in faccia.
(A
proposito, se avete capito a “il tuo gelato”
un’altra cosa sappiate che
Ungheria ha commesso il vostro stesso errore.)
<<
Ah, peccato, credevo succedesse qualcosa di bello >>
sospirò Ungheria,
rimettendo in tasca la videocamera.
<<
Ma, scusate, che fine ha fatto Cina? >> chiese
improvvisamente Giappone,
guardandosi attorno.
<<
Ha pescato un cartellino sventura per il quale dovrà
cucinare per i prossimi 30
turni >>, sorrise Russia, che aveva personalmente stilato
quel
cartellino.
In
quell’istante un depresso Germania tornò al tavolo
di gioco.
<<
Ce l’ho fatta! Ce l’ho fatta! >>
esultava Prussia, saltando mentre
Germania era nell’imbarazzo più totale.
Per
sfortuna del tedesco Feliciano pescò a sua volta un
cartellino osè <<
ieri Germania si è vestito da infermiera e poi mi ha fatto
mangiare il suo
grosso wustel! >> rivelò Italia, il cui
cartellino recava scritto
“Racconta cosa hai fatto ieri con il tuo amante”.
<<
Da infermiera eh? >> sghignazzò Francia dando
di gomito a Germania, che
svenne.
<<
Che bello, è il mio turno... >>
mormorò felice Canada, che non giocava da
tre giri e che non giocò neanche stavolta perchè
Russia gli sottrasse i dadi.
Nel
frattempo Spagna, Lovino, Egitto, Grecia e qualche altra nazione a
saldo
stavano guardando un film.
<<
Guarda, ma quello non è il nonno del mangiapatate?
>> domandò Lovino,
indicando lo schermo.
<<
Emh, Lovi, quello è Legolas! >> lo
informò Spagna.
<<
Ah, c’è anche nonno Roma! >>
esclamò ancora Lovino, vedendo Aragorn.
<<
Ah, e c’è anche quell’asociale di
Turchia >> disse Grecia, riferendosi a
Gimli.
<<
CHE HAI DETTO?! IO SAREI UN NANO?!?! >> ruggì
Turchia, che stava parlando
con Inghilterra di quanto le ex-colonie fossero stronze.
Lì
accanto si levarono altre grida dei nordici che stavano giocando a Uno
con Tony
e il pony di Polonia.
<<
Ti tocca pescare quattro carte! >> disse un nordico,
sempre a caso,
facciamo Danimarca.
Il
pony stava infatti clamorosamente perdendo: non era facile non far
vedere le
carte quando si avevano gli zoccoli.
Tornando
alle altre nazioni...
<<
Germania? Germania? Su, riprenditi. >> stava dicendo
Italia, e sembrava
che in effetti il tedesco si fosse
ripreso.
<< Dopotutto ho solo detto che ti ho fatto un pompino!
>>
Germania
svenne di nuovo.
Russia,
a cui non importava niente di ciò che l’italiano
faceva o meno al tedesco,
continuò la sua partita tirando i dadi, ottenendo di nuovo
un numero basso, e
pescando per l’ennesima volta un cartellino sventura.
<<
“Devi ammettere pubblicamente che America è il
più figo, il più forte, il più
eroico, con la messa in piega migliore, col giubbotto più
cool e con i
rubinetti antitartaro, e diventare infine una sua colonia”
>> lesse
quella calligrafia che assomigliava paurosamente a quella di Alfred.
<<
Ehy, mi piace questo cartoncino! >> dichiarò
America, super-sorridente.
<<
A me no >> e stavolta Russia disintegrò
l’intero gioco.
<<
Pare che abbia vinto io >>, disse tranquillamente
Giappone.
<<
Ci scusi >>, si intromisero però un paio di
voci sconosciute, << In
realtà...abbiamo vinto noi! >>
Erano
i due braccianti del primo capitolo. Che sono di nuovo qui
perchè hanno avuto
un grande successo e contano adesso milioni di fan.
Sulla
sala calò il silenzio.
Qualcuno
(era Canada, ma nessuno se ne ricordava più) aveva suggerito
di organizzare una
specie di terapia di gruppo, pensando che raccontandosi qualcosa di
personale
si sarebbero sentiti emotivamente più vicini. Che idea
stupida, ma vabbè.
Avevano
appena cominciato quando Prussia
disse
di avere sete. America, che era stato incaricato di distribuire i
bicchieri, si
alzò per prendere quello di Prussia, ma nel frattempo altre
40 nazioni dissero
di avere sete. Non sarebbe stato un compito difficile, in fondo avevano
scritto
il nome sul bicchierino visto com’era andata a finire
l’ultima volta...
*Flash
back*
Era
tutta la sera che teneva d’occhio, che teneva
d’occhio quel maledettissimo
bicchiere di Austria, avrebbe trovato l’occasione giusta per
bere dal suo
bicchiere, ed ottenere così un bacio indiretto. Ad un certo
punto Austria si
distrasse lasciando campo libero ad Elizaveta, che si
avventò sul bicchiere
bevendo avidamente da esso.
<<
EVVIVA! Un bacio indiretto da Austria-san! >>
gridò saltando in piedi sul
tavolo e alzando il bicchiere come fosse un trofeo. Anche Austria, come
tutti
si girò.
<<
Emh, Ungheria, quel bicchiere non è mio >>, la
informò tranquillamente
Austria, mostrando il suo bicchiere.
Ungheria
spalancò la bocca, sconcertata << Ma allora di
chi è questo? >>
Un’aura
maligna si propagò improvvisamente per tutta la sala.
<<
Tu...maledetta racchia... >> disse Natalia, salita a sua
volta sul tavolo
con una mannaia in mano << Hai osato bere dal bicchiere
di Russia-Nii-san!
Neanche io ho mai osato tanto...per questo dovrai morire!!!
>>, gridò
avventandosi sulla povera Ungheria, che comunque dimostrò di
sapersi difendere
combattendo con un nuovo set di micidiali padelle.
<<
Andiamo ragazze, non facciamone un dramma, anche io ho bevuto da un
bicchiere
diverso! >> minimizzò America, sorridente.
<< Uno strano bicchiere
con le palme certo... >>
Cuba
si girò di scatto: << QUELLO È IL
MIO BICCHIERE! Come hai osato darmi un
bacio indiretto?! >>
<<
Oh, andiamo, è solamente un bicchiere >>,
replicò Alfred, sbuffando.
<<
È comunque un bacio! >> si infuriò
ugualmente Cuba.
<<
Ommioddio, dovrò sposarlo! >>
sobbalzò Giappone, guardando terrorizzato
il suo bicchiere che in realtà era quello di Finlandia.
Una
presenza ostile comparve alle spalle dell’orientale
<< Finlandia è mia
moglie >> proclamò Svezia, facendo prendere un
infarto al povero
Giappone.
*Fine
Flash Back*
Che
bella giornata era stata quella, piena di emozioni...ma non era il caso
di
ripetere l’esperienza.
Per
questo tutti avevano scritto il proprio nome.
<<
Allora...chi è “Nbah”? >>
domandò allegramente Alfred, sventolando un
bicchiere.
<<
È IVAN BRUTTO CRETINO! È CIRILLICO!
>> sbraitò Russia.
<<
Ok, ok, non te la prendere così...e chi è
“ondina punto ondina, U col puntino,
ondina ondina, L con altri due puntini e...una macchia?”
>> domandò
ancora l’americano.
<<
È Gupta Muhammad Hassan! È arabo, e
l’hai pure letto al contrario!!! >>
gridò un imbufalito Egitto, strappando il bicchiere dalle
mani di Alfred.
<<
Come siete suscettibili oggi. Va bene, e chi è
“Hpakans”? Ommioddio, il cugino
di Tutankamon! >>
<<
È Heracles, razza di... >> borbottò
colto dall’ira Grecia, andando a sua
volta prendersi il bicchierino.
<<
Qualcuno tolga il titolo di distributore di bicchieri ad America!
>>
ringhiò Germania, sbattendo una mano sul tavolo.
<<
Ci penso io >>, sbuffò Inghilterra, prendendo
i bicchiere ad Alfred,
<< Continuiamo, chi è “Antenna del
telefono disegnata male, e un paio di
strane stanghette”? >>
<<
Non è possibile... >> si disperò
Giappone, supponendo che quello dovesse
essere il suo nome.
Dopo
altri vari incidenti (e molte crisi di nervi) finalmente tutti i
bicchieri
furono distribuiti, e la mega seduta terapica prese il via.
<<
Va bene, prima di iniziare vorrei pregare tutti di non arrabbiarvi
>>,
declamò Inghilterra, << Altrimenti questa
seduta diventa inutile!
>>
<<
Capito Russia? >> rise Polonia, venendo picchiato
all’istante da Ivan.
<<
Ed è vietato anche prendere in giro le altre persone per le
loro confessioni!
>> ribadì Inghilterra, prendendo poi posto e
dando la parola a Sealand
che disse: << Io mi sono sempre domandato come ha fatto
Inghilterra a
partorirmi >>.
<<
Non sono discorsi da fare ad un bambino >>, rispose
Inghilterra,
piuttosto rosso in viso.
<<
Anche io me lo sono sempre chiesto >>, rivelò
sottovoce America a
Sealand.
<<
Io invece…mi domando perché Tony abbia voluto
interrompere la nostra relazione!
>> disse invece piangendo Inghilterra, che sembrava
davvero giù per
quella situazione.
<<
Io mi domando piuttosto come tu abbia solo potuto pensare di averci una
relazione >>, borbottò Alfred, smangiucchiando
un Hamburger.
<<
Io…io…io amo Prussia! >>
saltò su Ungheria, provocando una specie di
shock in Prussia che rischiò di strozzarsi con
l’acqua.
Austria
balzò in piedi a sua volta, afferrando le mani della
ragazza: <<
Ungheria…anche io devo dirti una cosa…
>>
<<
Vedi che finalmente me lo dici! >> esclamò
commossa Ungheria, che aveva
accuratamente architettato quel piano per suscitare la gelosia di
Austria.
<<
…vedi, io…anche io…ANCHE IO AMO
PRUSSIA! >> concluse drammaticamente
Austria, lasciando le mani di Elizaveta per afferrare quelle del
prussiano.
Ungheria
morì sul colpo. Prussia non disse niente perché
si era definitivamente
soffocato con l’acqua.
<<
Io…ho paura di essere basso. >> fu la
confessione di Svizzera.
<<
Ma no dai, guarda che stai benissimo >>, lo consolarono
tutti.
Poi
fu la volta di Francia, che aveva le lacrime agli occhi:
<< Questa
camicia l’ho comprata in saldo >>
Tutte
le nazioni presenti rimasero folgorate dalla rivelazione:
<< Ommioddio!
>>
<<
Io mi tingo >> fu l’altrettanto sconcertante
rivelazione di Germania, che
non era però nulla in confronto a ciò che avrebbe
aggiunto l’Italiano.
<<
Anche i peli lì sotto ce li ha tinti! >>
cinguettò infatti Italia.
Germania
svenne (e siamo a tre).
Cina
stava intanto distribuendo la marea di cibo cucinata in precedenza.
<<
Io, aru, ho il singhiozzo aru, e questo suono
“aru”, non lo faccio per
divertimento aru, è il singhiozzo, aru >>,
disse sconsolato il cinese.
Russia
sorrise: << Buh! >>
<<
AAAAAH!!! >> strillò il Cinese, con un salto
di 15 metri. << Uh…ma
non ho più il singhiozzo! >>
esclamò felice.
<<
Era più carino col singhiozzo >>, si
lamentò Korea, imbronciandosi.
<<
Lo credo anche io >>, Russia annuì e con un
altro “buh” fece tornare il
singhiozzo a Yao.
<<
Uffi, aru, non è giusto, aru! >>
A
quel punto Giappone si fece coraggio. << Il pesce crudo
mi fa senso
>>, disse pacatamente.
<<
Ommioddio!! >> il mondo si sconvolse di nuovo.
Ma
anche America doveva fare una confessione.
<<
Io credo… >>
<<
Nel cuore delle carte >>, lo interruppe Giappone.
<<
Anche >>, America annuì, con aria grave,
<< Ma credo di aver capito
di non essere Capitan America! >>
Ingilterra
gli diede una pacca sulla spalla, come a voler consolare quel povero
cretino.
<<
Io ho perso la verginità con Spagna >>,
trillò allegramente Feliciano: e
fu il degenero, in quanto Germania e Lovino balzarono
all’unisono su Spagna al
grido di << BASTARDO!!!!!!!!!! >> e lo
riempirono di botte.
Erano
talmente presi dal picchiarsi che saltarono il loro turno di parlare.
<<
Devo dire una cosa… >>, si levò
timida la voce di Liechtenstein. <<
…anche io ho perso la verginità. >>
<<
COSA?!?! E CON CHI?!?! >> gridò disperato
Svizzera, che ce l’aveva messa tutta
per preservare la virtù della sorella.
<<
Con lui >>, disse Liechtenstein, e subito Australia
comparve al suo
fianco.
<<
Mio piccolo koala! >> la chiamò teneramente
trascinandola in un abbraccio
appassionato.
Svizzera
a quel punto si infuriò del tutto, tanto che
scagliò a terra il fucile e cercò
di prendere a pugni Australia. Australia, che si accorse dopo un
po’ di essere
attaccato, guardò in basso incontrando lo sguardo furioso
dello svizzero
<< Mio piccolo koala, chi è questo nanetto?
>>
<<
Quello è mio fratello >>, spiegò
con noncuranza Liechtenstein, osservando
adorante Australia.
<<
Che brutto, meno male che non hai preso da lui >>, disse
Australia,
riprendendo a ignorare Svizzera.
<<
Io amo i coniglietti, ma dato che sono allergico devo accontentarmi dei
peluche
>>, rivelò timidamente Russia.
Da
qualche punto imprecisato della sala uscì la voce di
Natalia, << Non
avrete le sue attenzioni… >> sibilava la
ragazza, dilaniando un peluche.
<<
Io non capisco perché nessuno mi riconosca >>,
pigolò Canada, che per una
volta aveva la possibilità di parlare.
<<
Oooh, non è assolutamente vero >>, lo
consolò Cuba, che era concentrato a
mangiarsi un gelato. Poi si voltò verso Canada
<< Tu, maledetto America,
mi hai rubato un bacio!!! >> gridò indicando
furioso il canadese.
<<
Io non sono America >>, sospirò Matthew,
<< E comunque ti ho rubato
ben più di un bacio… >>
<<
Ho paura del buio >>, ammise Turchia, a cui la
confessione era costata
molto.
<<
Ah, è per questo che quando lo facciamo vuoi sempre tenere
la luce accesa?
>> chiese perplesso Grecia, dimenticandosi che
c’erano circa altre 100
nazioni ad ascoltarli. << Comunque io…sono
allergico ai gatti. >>
continuò tranquillo.
<<
Turchia ha paura del buio? Beh, io penso di aver molta più
paura…delle casse!
>> esclamò Estonia.
<<
Delle casse? >> domandarono tutti in coro, stupiti.
<<
Si, quelle della musica. Vedete…loro…parlano!
>> rispose Estonia
convinto, rabbrividendo.
<<
Certo che si stanno scoprendo cose shoccanti >>,
rifletté a voce alta
Russia, e gli altri non poterono che dargli ragione.
<<
Io una volta sono stato seme con Russia-san >>, giunse la
vocina tremante
di Lettonia, zittendo improvvisamente la sala.
<<
Sentite, a scanso di equivoci ero gravemente ferito, e non ce la facevo
a stare
sopra! >> chiarì immediatamente Russia,
schiacciando con una mano
Lettonia.
<<
CHE COSA?! Avrebbe fatto stare sopra lui e me no?!?! >>
si incavolò
Lituania.
<<
Senti, te l’ho detto, ero gravemente ferito e non avevo
voglia di sbattermelo…
>> borbottò Russia, evitando lo sguardo di
Toris.
<<
Bene, allora dovete sapere che…io trovo assolutamente sexy e
conturbante
Scozia! >> dichiarò Lituania, salendo in piedi
sul tavolo.
<<
Ma se Scozia non c’è neanche! >>
ribatterono tutti.
<<
Si ma…se ci fosse lo troverei comunque così
>>, singhiozzò Lituania,
rimettendosi seduto.
<<
Russia…Russia avevamo detto di non arrabbiarci…
>> ricordò Inghilterra,
vedendo un’aura oscura attorniare Russia. Come se fino ad
allora nessuno si
fosse arrabbiato (e massacrato di botte).
<<
Lituania è mio! >> ruggì Russia, ad
uno Scozia che non esisteva.
<<
È inutile che adesso dica così Russia-san
>>, disse Lituania <<
Quando ero a casa di America-san, lui mi ha sempre trattato bene,
quando lei
non si preoccupa mai per me… >>
<<
…ma non stavano parlando di Scozia? >>
domandò Polonia ad Estonia, visto
che si era perso qualche pezzo essendo svenuto per i pugni di Russia.
<<
…e poi America-san mi chiedeva almeno se mi era piaciuto!
Abbiamo passato tante
notti insieme! >>, singhiozzò di nuovo
Lituania.
<<
Io non voglio entrarci, non voglio entrarci! >>
esclamò America, vedendo
Inghilterra e Russia che gli si avvicinavano << Non
avevamo detto di non
arrabbiarci? Eh? EH? IO NON C’ENTRO NIENTEEEE!!!
>>
Il
primo giorno si era concluso così, con America che veniva
inseguito da due
amanti arrabbiati (amanti non necessariamente suoi), e
c’è da dire che le
nazioni non avevano compicciato un bel niente. Non avevano rinsaldato i
rapporti, anzi, se possibile li avevano pure peggiorati, il tempo a
loro
disposizione stava finendo e non era assolutamente il caso di seguire
quel
vecchio detto che diceva: “Gli uomini potrebbero prendersi
ogni tanto una
giornata libera dalla vita” perché nel loro caso
sarebbe stata anche l’ora di
mettersi a lavorare!
Nota 1: le
scritture dei nomi in lingue straniere sono state prese di nuovo da
Google
Traduttore che come sempre, in caso di errori, si scusa umilmente con
voi.
Nota 2: Capitan
America è un personaggio dei fumetti creato da Joe Simon e
Jack Kirby, apparso
per la prima volta nel marzo 1941 pubblicato da Timely Comics (in
seguito
Marvel Comics).
Nota 3: Legolas,
Aragorn e Gimli sono personaggi del Signore degli Anelli di J. R. R.
Tolkien. In
quella scena specifica si è fatto riferimento al film, di
Peter Jackson.
Nota 4:
L’equivoco fra Ungheria, Austria, e Prussia alla
dichiarazione della ragazza di
amare Prussia è ripreso da una storia vera. Ma non vi diremo
che ha coinvolto
Oz, no, non ve lo diremo.
Ed
ora *musichetta allegra* risponderemo alla recensioni!
*Silenzio*
Oz:
vi rendete conto che anche per scegliere un titolo per
l’angolo delle
recensioni non sappiamo da dove cominciare? Yusaki pensaci tu!
Yusaki:
Sei tu che lo vuoi fare a tutti i costi! E poi non è
obbligatorio mettere un
titolo specifico…
Oz:
Va bene, mi sono rotta…lo chiameremo:
-L’angolo
delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha voglia
di pensarci)-
Oz:
Kurohime, è stata la
prima a
recensirci! Che carina!
Yusaki:
Kurohime, grazie dei complimenti, sappi che non ti vogliamo uccidere
anche se
deve essere interessante morire dal ridere…*riflette sulla
scena*
Oz:
La prima a recensire!!
Yusaki:
Oz, questo l’hai già detto! Vuoi aggiungere
qualcos’altro?
Oz:
Si, che è tutto merito mio!!
Yusaki:
*scaraventa 500 bicchierini sulla testa di Oz* Insomma Kurohime, grazie
mille
della recensione, spero che continuerai a seguirci!
Oz:
La prossima è Tsukino_chan_91.
Grazie Tsukino, so che è un’idea fantastica,
infatti è una idea mia!
Yusaki:
*Prende il primo nordico che passava di lì, diciamo
Finlandia, e lo batte in
testa ad Oz* Siamo felici che la storia ti sia piaciuta, come vedi
siamo
riusciti a continuarla in tempi decenti.
Oz:
Anche questo merito mio!
Yusaki:
E questo è vero, almeno questo…comunque, i
pigiamini rosa piacciono tanto anche
a me! A Oz invece non tanto, nonostante sia un incrocio strano tra
America e
Polonia.
Oz:
Adesso tocca a Erichan. Mi dispiace
che probabilmente anche tu non riuscirai più ad usare il
ketchup nello stesso
modo.
Yusaki:
Grazie anche a te delle recensione! Ed adesso è il turno
di…L_Lawliet_poppy! Anche
tu apprezzi i
pigiamini rosa! Ne siamo felici. Russia-san comunque è
fighissimo anche con il
pigiama rosa, no? *__*
Oz:
Ti ringraziamo tanto per il commento! Ora c’è _Kaicchan. Speriamo che questo secondo
capitolo sia all’altezza
delle aspettative!
Yusaki:
Si, a Oz era venuta ansia per questo. Apprezziamo molto i tuoi
complimenti!
Grazie anche a te della recensione!
Oz:
Speriamo che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, ma
c’è una cosa
importante che ci tengo a dire: non sono d’accordo sul fatto
che Canada stia
con Cuba! Voglio che stia con America!!
Yusaki:
Si certo Oz, certo…
Oz:
Come anche Francis! *Traduzione: tutto il mondo deve stare con Alfred*
Yusaki:
Già che siamo in argomento io non sono d’accordo
sulla RussiaxCina, in realtà
nemmeno Oz, ma tanto questa fanfiction non ha veramente un pairing
preciso…
Oz:
In realtà non ha proprio niente di preciso!
Yusaki:
Vi ringraziamo immensamente per aver letto anche questo secondo
capitolo,
aspettate il terzo, vedrete che non arriverà in tempi
impossibili.
Aspettiamo
nuovamente le vostre recensioni e arrivederci al prossimo capitolo!
|
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Capitolo 3 *** Giorno 2-Non bisognerebbe mai flirtare con gli unicorni. ***
Ci dispiace
deludervi, ma un’astronave aliena non
c’è neanche stavolta. Tuttavia vi
porteremo alla scoperta di nuovi giochi che non conoscevate o che
magari non vi
ricordavate…
Yusaki: Giochi
per bambini di 2 o 5 anni, immaginatevi il livello che hanno raggiunto
le care
Nazioni…
Oz: e immaginate
il nostro divertimento ad immedesimarci in loro, dando libro sfogo al
nostro
lato stupido!
Yusaki: Ed il
nostro lato stupido è veramente molto stupido, ma ora con
più serietà vi auguro
una buona lettura!
La
stanza era piena di nazioni, esattamente come all’inizio di
questo delirio, ma
mancava qualcosa…i loro vestiti! Corpi nudi e ansimanti
erano ovunque in quella
grande sala: sdraiati su divani, sul pavimento, accasciati sulle sedie
oppure
sul grande tavolo, ma comunque tutti appagati dopo la giornata di sesso
in
gruppo migliore della loro vita…
Si,
vi piacerebbe che fosse così eh?
In
realtà le nazioni erano ancora tutte più o meno
vestite, e non stavano di certo
facendo sesso anche se a Francia non sarebbe dispiaciuto. In
realtà erano tutti
molto annoiati: non sapevano cosa fare ora che la seduta di gruppo era
finita.
<<
Ah, il mio corpo è debole! >> gridò
America, accasciandosi tra le braccia
di…Cina…(Cina?! Boh si, Cina…) come
fosse il Cristo della pietà di Michelangelo.
<<
Mammamia quanto la fai lunga! >> sbottò
Inghilterra, lavandosi con tutta
calma le mani sporche di sangue. Accanto a lui Russia annuì
mentre ripuliva il
rubinetto.
Dopotutto
lo avevano solo pestato a sangue.
Tutte
le altre nazioni, vedendo che la rissa era finita, tornarono a farsi i
fatti
loro finché il piccolo Sealand ebbe un’idea
così stupida che nessuno poté
rifiutare…
<<
Giochiamo al “Se fosse”? >> propose
infatti Sealand.
<<
Prontoooo! Il mondo sta per finire, noi stiamo per essere disintegrati,
non
abbiamo certo tempo da perdere nei giochi! >>
ribatté secco Inghilterra,
che però non riuscì neanche a finire la frase che
un boato di << SIII!!
GIOCHIAMOOO!! >> lo investì.
Si
sedettero così nuovamente tutti al tavolo, come tanti bravi
scolaretti, e
iniziarono a giocare.
<<
Allora…se fosse un colore sarebbe il rosa >>,
disse Lituania, che
conosceva bene il gioco, quante notti aveva infatti passato con Feliks
a
giocarci…perché con Polonia giusto quello si
poteva fare.
<<
Polonia! >> disse lo stesso Polonia, in contemporanea ad
altre 30
nazioni.
<<
Se fosse un animale sarebbe un gatto >>, disse Egitto.
<<
È Grecia >>, risposero immediatamente Turchia
e Giappone.
<<
Bravissiiimiiii! >> disse a presa di culo Egitto, dando
piccole pacche
sulla testa a Sadiq e Kiku.
<<
Se fosse un alimento sarebbe il Ketchup! >>
saltò su Prussia, con un gran
sorriso.
Stavolta
tutti rimasero in silenzio per qualche attimo.
<<
Germania! >> trillò poi Italia.
<<
Non voglio essere il Ketchup dopo che avete detto tutte quelle cose sul
fatto
che viene! >> si infuriò Germania, sbattendo
un pugno sul tavolo.
<<
Ma come Germania, tu vieni proprio come il ketchup! >>
cominciò a
spiegare Italia, << Vedi, quando sei troppo eccitato
è come se fossi
tappato, poi però io ti stappo e così
poi… >>
<<
Ti stappa eh? >> ghignò Francia, in tono
udibilissimo.
Indovinate?
Germania svenne (siamo a 4).
<<
Io non capisco perché svenga >>, si disse
Feliciano, decisamente
perplesso.
<<
Io sono preoccupato per la salute di Germania >>,
dichiarò serio Austria.
<<
Eddai che con un bel pompino Feliciano risolve tutto! >>
lo rassicurò
allegramente Prussia; il biondo tedesco, che si era appena ripreso,
svenne di
nuovo.
<<
Mi sa che è il caso di cambiare gioco >>,
affermò Giappone, che stava
però prendendo appunti per qualche nuova doujinshi,
<< Anche perché è
troppo semplice… >>
<<
Allora…io sono la mamma e tu il papà
>>, disse Polonia, indicando prima
se stesso e poi Lituania, visto che avevano deciso di giocare tutti a
“La
famiglia”, << E questi sono i nostri figli!
>> disse indicando
tutte le altre nazioni.
<<
Che padre virile >>, rise Prussia, indicando Lituania.
<<
C’è da dire che ci hanno dato dentro!
>> rise a sua volta Francia, visti
quanti erano i “figli”.
Capirono
che il gioco non sarebbe durato molto dallo sguardo omicida che il caro figlioletto Russia
lanciò alla mammina
Polonia.
Siccome
il gioco della famiglia non aveva funzionato non decisero certo di
perdersi in
noiosi discorsi: decisero di fare un altro gioco.
Fu
Giappone a proporre: << Facciamo il “Gioco del
re” >>.
La
proposta fu accolta caldamente, dopo che Giappone ebbe spiegato le
regole che
consistevano nel pescare dei bigliettini con su dei numeri; solo ad un
fortunato sarebbe toccato il bigliettino del “re”
che gli consentiva di impartire
un ordine a sua scelta ad altri numeri…era evidente, se non
ovvio, che era un
gioco pericoloso.
Per
questo molte nazioni si diedero alla macchia (non quella del nome di
Egitto).
<<
Ok, peschiamo! >> disse Giappone, prendendo il primo
biglietto, seguito a
ruota da tutti gli altri.
Ci
fu un attimo di trambusto mentre tutte le nazioni aprivano
rumorosamente tutti
i bigliettini; un esclamazione di trionfo venne da Svizzera, che aveva
pescato
il bigliettino del re. Il suo entusiasmo si sarebbe placato presto.
<<
Il numero 4 deve palpare il numero 2 >>,
sentenziò Svizzera, conoscendo
bene chi fosse il numero 4, ovvero Australia a cui voleva fortemente
farla
pagare. Aveva spiato apposta il suo bigliettino, tirando fuori qualche
antica
tattica militare, ma adesso era il suo momento di gloria visto che
Australia
sarebbe stato umiliato dovendo palpare un uomo…
Dopotutto
erano quasi tutti uomini, non c’era verso che uscisse,
chessò, Liechtenstein.
<<
Sono io il numero 2 >>, disse entusiasta Liechtenstein,
visto chi era il
numero 4, e i due si ricongiunsero felicemente con Australia che
gridava:
<< Mio piccolo Koala, non smetterò mai di
dirti che hai un sedere da
favola! >> disse palpandole il sedere precisamente
davanti a Svizzera.
L’avevamo
detto che era un gioco pericoloso. Comunque un nordico a
caso…facciamo
Norvegia…ebbe l’accortezza di strappare il fucile
di mano a Svizzera prima che
compisse un qualche gesto insensato.
Tipo
uccidere Australia, dopotutto anche Norvegia lo trovava così
sexy…
I
bigliettini furono rimescolati, e in quel secondo turno Cina fu il re.
<<
Emh… >> Cina pensò a cosa dire, non
voleva turbare nessuno infondo
<< Il numero 12 e il numero 8 devono scambiarsi i vestiti
>>.
Ecco,
non avrebbe turbato nessuno se quei due numeri non fossero stati di
Russia e
Polonia.
<<
Maledizione, non mi stanno >>, ringhiò Russia,
tirando invano il top rosa
di Polonia, che si stava lacerando piano piano e gli copriva a malapena
pochi
centimetri di pelle. Polonia stava invece navigando nel cappotto di
Russia, tanto
che di lui si vedevano pochi ciuffi di capelli.
<<
Guardate com’è carino! >> disse
Ungheria, scattando foto a Polonia mentre
Bielorussia fissava famelica il fratello.
<<
Ringrazio solo che oggi Polonia non portava una gonna…
>> sospirò Ivan,
assestando i pantaloni di Feliks, che gli facevano in pratica da
mutande.
Al
turno seguente…
<<
Numero 6 e numero 11 devono mangiare insieme, senza usare le mani,
questo
pomodoro! >> esclamò Lovino, entusiasta del
suo ordine bastardo,
accennando ad un filo a cui era appeso un pomodoro.
Cessò
di sorridere quando si alzarono insieme Antonio (il numero 6) e
Feliciano (il
numero 11) che senza troppi problemi iniziarono a sbocconcellare il
pomodoro,
mancandolo clamorosamente il più delle volte, incontrando
così le labbra dell’altro,
con grande felicità di Spagna.
<<
OK CREDO SIA SUFFICIENTE >> strillò Lovino,
lanciando via il pomodoro.
Spagna,
che ancora continua a dare di lingua a Feliciano, si accorse solo dopo
un bel
po’ che il pomodoro non c’era più.
<<
Aaah, hanno tolto il pomodoro…che peccato >>,
esordì sorpreso, prima di
ricevere una testata in pieno stomaco da Lovino.
Egitto
pescò poi il cartellino del re: << Il numero
20 e il numero 1 devono
ballare la danza del ventre >>, sorrise estraendo
qualcosa da sotto la
tunica << Con questi! >>, concluse
mostrando due deliziosi
vestitini da danzatrici.
Il
numero 20, Germania, si trattenne a stento dallo svenire di nuovo
mentre
assieme all’altro numero, Prussia, si accingeva a indossare
le due cose portate da Egitto.
<<
Germania tieniti sempre questo completino, ti dona! >>
disse tra le
risate Francia, che al turno dopo fu a sua volta il re.
<<
Allora, vediamo di fare qualcosa di carino… >>
meditò il francese, con
aria lasciva, << …mmh…trovato! Il
numero 3 dovrà fingere di avere un
orgasmo chiamando il nome del numero 17! >>
Tutti
si cacarono in mano controllando nervosamente il proprio bigliettino,
pregando
di non essere il numero 3, anche gli atei pregarono di non essere il
numero 3;
ma c’era una persona tra loro che sapeva perfettamente di
essere il numero 3,
ma non voleva ammetterlo, perché non poteva credere di avere
così sfiga.
Alla
fine però si alzò in piedi…
<<
Lituania? Tu?! >> disse Russia, controllando il
bigliettino perché in
quel caso voleva essere il numero 17. Ma non era lui.
<<
Oh, cazzo >>, imprecò America, alzandosi,
<< Sono io il 17,
qualcuno vuole fare a cambio, per favore? >>
supplicò l’Americano
incontrando lo sguardo omicida di Inghilterra.
<<
Niente scambi, è la regola >>,
ribadì fermamente Giappone, che senza
dirlo si stava divertendo.
<<
Vai Lituania, puoi cominciare >>, incoraggiò
Francis, con un occhiolino a
Toris.
<<
Senti Lituania, mi dispiace… >> disse Alfred,
dandogli una piccola pacca
sulla spalla.
<<
AAAH! America-san…SIII AMERICA-SAN COSÌ LA
PREGOOOO!!!! >> urlò Lituania
a quel semplice contatto.
<<
Wow >>, si stupì Francia <<
America, non mi avevi detto che eri
così bravo >>.
<<
Io non ho fatto niente! Lo giuro! >> si
affrettò ad allontanarsi Alfred.
<<
No non se ne vada America-san!
Io…io…AAAH…AAAH!
AMERICA-SAAAAN… >> gridò
ancora Lituania, che un attimo dopo però si ricompose,
<< Bene, credo che
basti! >> disse tranquillo, tornando a posto.
<<
Non è che fingi anche con me, vero? >> gli
domandò preoccupato Russia.
Non
ci fu risposta.
Toccò
proprio ad America essere il successivo re, anche se le nuove botte da
parte di
Inghilterra e Russia gli rendevano difficile muoversi.
<<
Il numero 13 e il numero 27 devono vestirsi da Batman e Robin! Quelli
del
fumetto, si intende >>, chiarì Alfred,
mostrando due costumi con relative
calzamaglie.
Non
era certo un problema per le nazioni che si tenevano perennemente in
esercizio,
scolpendo i loro muscoli e rendendo i loro corpi irresistibili. Era una
preoccupazione invece per quel paio di nazioni che difficilmente
facevano
esercizio, o si abbuffavano di gelato.
<<
Non è tanto per il costume >>, disse Cuba
<< è per loro! >>
gridò depresso, vedendo le nazioni ridere della sua pancia.
<<
No, no, per me è per il costume >>,
ribatté Inghilterra, che si era
ritrovato vestito da Robin, costume che metteva tremendamente in
risalto le
gambine gracili e la totale assenza di pettorali dell’inglese.
<<
Magnifique, sta di nuovo a me
>>, sorrise Francia, mostrando il bigliettino con la
parola “Re”.
<< Allora, il numero 7 e il numero 24 dovranno esibirsi
in uno spettacolo
di Burlesque >>.
Inutile
dire che tutti pregarono di nuovo ogni dio e ogni cosa esistente di non
essere
il numero 7 ed il numero 24. Toccò almeno a due donne:
Ucraina ed Ungheria, che
misero tutte se stesse perché lo spettacolo fosse sensuale;
Ucraina non tanto
per attirare l’attenzione di qualcuno, ma per rispettare il
gioco, mentre
Ungheria…naturalmente stava puntando ad Austria.
<<
A me non eccita per niente >>, affermò
Austria, piuttosto annoiato.
<<
Questo perché trovi interessante altre cose…
>> insinuò Prussia,
posandogli una mano sul cavallo dei pantaloni, provocando
un’immediata reazione
a Roderich.
Ungheria,
che era stata umiliata nel profondo, e che aveva perso contro quel
cretino di
Prussia, morì. Per la seconda volta.
Fu
il tenero, dolce, Canada ad essere il re nel turno seguente. Che
creatura
innocente e casta, gentile e diplomatica.
<<
Il numero 8 dovrà cospargere di succo d’acero il
corpo del numero 19, per poi
leccare via il tutto >>, ordinò Canada,
tranquillo.
La
sala si voltò all’unisono verso di lui.
<<
Che c’è? >> domandò
perplesso Canada, sorridendo amabilmente.
Si
alzarono stavolta Inghilterra, paonazzo in volto, non ancora ripresosi
dal
costumino di Robin e…Tony.
<<
Tony, finalmente possiamo stare di nuovo insieme!!! >>
esultò
Inghilterra, con le lacrime agli occhi, afferrando la bottiglia di
succo
d’acero e saltando addosso a Tony.
Francia,
pur essendo il più aperto a questo tipo di cose, non
poté trattenersi dal
vomitare non appena le labbra dell’inglese si posarono sul
petto grigio
dell’alieno; non vi diciamo quindi in che condizioni erano
tutti gli altri.
<<
Basta >>, fu proprio Francia a supplicare,
<< Vi prego, cambiamo
gioco… >>
Siccome
capirono che ci voleva un gioco più tranquillo optarono per
“Trova la moneta”,
dove si doveva semplicemente far passare la moneta da una mano
all’altra senza
far sapere al giocatore scelto in che mano si trova l’oggetto.
Sarebbe
andato tutto liscio se…
<<
Scusate >>, gli interruppe Francia <<
è mezz’ora che giriamo, e la
moneta non si trova. Chi se l’è intascata?
>>
Ci
fu un attimo di silenzio.
<<
Scusate >>, disse infine Grecia, << Mi
serve per tornare a casa…
>>
<<
Giochiamo a “Trova scarpe”? >>
propose Feliciano, ricevendo
l’approvazione generale.
Era
un gioco da fare gattoni, potete benissimo immaginare che non poteva
filare
tutto liscio.
<<
Francia, smettila >>, sibilò Inghilterra,
sentendo la pressione di
Francia sopra di lui.
<<
Ungheria, non palparmi! >> supplicò Austria,
che si affrettò ad alzarsi in
piedi.
<<
Mi sento osservato… >> disse Lituania,
guardandosi nervosamente alle
spalle ed individuando Russia a pochi centimetri dal suo sedere.
<<
Questo gioco non va bene >>, disse Germania, strappando
Spagna da sopra
Feliciano.
A
quel punto pensarono di prendersi un pausa, disperdendosi per il
palazzo per
registrare i suoni che trovavano e giocare poi così a
“Rumori di casa”, dove si
doveva indovinare l’origine di suddetti suoni.
Si
ritrovarono un’oretta dopo nella sala di prima.
<<
Comincio io! >> disse Prussia, facendo partire la
registrazione.
<<
Tonk…tonk…tonk…tonk…TONK…
>>
gracchiava il
registratore, che tutti guardarono con aria preoccupata.
<<
Sembra qualcuno che si tira una padella in testa >>,
dichiarò Austria,
che essendo vissuto a lungo con Ungheria conosceva quel tipo di rumori.
<<
Perché non c’è Ungheria?
>> chiese di colpo Italia, guardandosi attorno.
<<
Perché si è data la padella in testa e si
è tramortita da sola! >>
dichiarò Prussia, fiero del suono che aveva trovato.
Kumajiro
lo interruppe accendendo il registratore subito dopo: erano una serie
di
bisbigli quasi incomprensibili, ma se si prestava molta attenzione si
riusciva
a capire.
<<
…Cuba…ti
cospargerò di succo d’acero…e ti
leccherò tutto… >>
Tutti
si voltarono verso Canada, sconvolti.
<<
Che c’è? >> chiese nuovamente
Canada, con aria ancor più innocente di
prima.
<<
Meglio passare tipo oltre >>, affermò Polonia,
facendo partire la sua di
registrazione.
<<
Ommioddio, stanno squartando qualcuno! >>
esclamò terrorizzata
Seychelles.
<<
Ma no! Stanno tosando una pecora! >> replicò
secco Svizzera.
<<
Nooo, stanno strappando la pelliccia ad un orso! >>
esclamò Lovino,
disgustato.
<<
Ma no, è solo mia sorella che si depila >>,
indovinò Ucraina, causando lo
sconcerto generale.
<<
Maledetto
polacco… >> disse Natalia,
ancora dolorante.
<<
Come sei
carino…così soffice…ti mangerei di
baci. Ti adoro piccolo mio…non posso fare a
meno di te… >>
uscì la voce di Russia dal registratore di Lettonia.
<<
Ah vabbè, stava parlando con Lituania >>,
sbuffò Estonia.
<<
No, io ero con te Estonia, non ricordi? Non pensate male!
>> Lituania si
affrettò a dire a tutti gli altri.
<<
E allora chi…? >> si domandarono tutti, ma
cessarono di farsi domande
quando videro Ivan rimettere sotto la giacca un piccolo peluche a forma
di
coniglietto, con aria imbarazzata.
Successivamente
fu Hong Kong ad attivare il proprio registratore, che si udì
sfrigolare, come
se qualcuno stesse cucinando.
Ma
c’era anche qualcosa in sottofondo…
<<
Yao, sei
dannatamente sexy quando cucini >> si
udì la voce inconfondibile di Korea,
con sequenza di suoni umidi che non descriveremo nel dettaglio.
Poi
fu la volta di Grecia: <<
Allora,
io ti do… >> si sentì la
voce di Austria, e tutti pensarono a
qualcosa di sconcio. Invece, era addirittura qualcosa di peggio.
<<
…una carta
Pokemon con Blastoise, e tu in cambio mi dai tre rare…
>>
<<
Ma no, tre sono
troppe! >>
si udì distinta la voce di Turchia.
<<
…ok
allora…questa carta qui… >>
<<
Non è possibile >>, esordì
sconfortato Egitto.
<<
Il mio suono è il più bello di tutti!
>> esclamò Sealand, facendo partire
la sua registrazione.
<<
Dieu, tu es
fantastique, continua…ancora…oh, si…
>> si
levò dal piccolo
apparecchio la voce di Francia.
<<
Damnation… >> sussultò Francia,
guardando il suo complice…vorreste sapere
chi è?
Si
sentiva dell’altro dalla registrazione, dei gemiti e mugugni
familiari a
qualcuno.
<<
Alfred? >> disse stupito Inghilterra, che aveva
riconosciuto l’ansimare
di Alfred. L’inglese squadrò furibondo Francis,
che si difese: << Scusate
ma ero troppo curioso di sapere se era così bravo! Infondo
ha soltanto toccato
Lituania e sapete cos’è successo! >>
Stavolta
oltre all’americano fu pestato anche il francese.
Il
gioco successivo che il nostro branco di deficienti scelse era un gioco
consigliato ai bambini di due anni. Naturalmente in mano loro era
vietato ai
minori di 18, per questo Sealand fu sbattuto in camera a dormire.
Il
gioco si chiamava “Vedo” ed il suo scopo era far
indovinare agli altri
giocatori l’oggetto che si era visto. Gli altri potevano fare
domande ricevendo
solo risposte affermative o negative.
<<
Vedo, vedo… >> Italia si concentrò
<< Un oggetto che inizia per
“W”! >>
<<
Per “W”… >>
cominciò a ragionare Prussia, insieme a tutti gli altri,
<< è grande? >>
<<
Si! >> trillò Feliciano.
<<
Io l’ho visto? >> chiese Germania.
<<
Si! >> rispose sempre più allegro Feliciano.
<<
È rosa? >> domandò Polonia, e chi
se non lui?
<<
Naturalmente, si! >>
Prussia
sembrò avere l’illuminazione: <<
Anche io l’ho visto? >>
<<
Penso di si >>, annuì l’italiano.
<<
Allora è il grosso Wustel di West!! >> disse
come se stessero parlando di
un normale wustel.
<<
Esatto! È il grosso, grosso, grosso wustel di Germania!
>> esclamò
Italia, contento che avessero indovinato.
Successe
una cosa non nuova: Germania svenne. Credo che avrà bisogno
di una visita
medica alla fine di tutto questo.
<<
Vedo, vedo… >> Australia sorrise
<< Qualcosa che comincia con la
“N”! >>
<<
Ma “Svizzera” non comincia per
“N” >>, dichiarò Austria,
che aveva visto
guardare l’australiano in direzione di Vash.
<<
Ma “Nano” si! >> rise Australia,
provocando di nuovo l’ira di Svizzera.
Il
turno dopo fu di un nordico…uno a caso…facciamo
Norvegia.
<<
Vedo, vedo… >> Norvegia ci pensò
<< Non vi dirò l’iniziale, vi
dirò
che è una cosa strana… >>
<<
Francis che si fa America? >> disse sarcastico
Inghilterra, ormai
completamente ubriaco.
<<
No >>, rispose Norvegia, scuotendo la testa.
<<
Ma riguarda una cosa simile? >> domandò Cina.
<<
Si >>, replicò stavolta Norvegia.
Visto
che nessuno indovinava il nordico diede un indizio: <<
Non tutti hanno la
capacità di osservare ciò che osservo io
>>, rivelò, criptico.
Inghilterra
a quelle parole si riscosse, e guardò in un punto della sala
che prima aveva
visto guardare a Norvegia.
<<
Perché stai tipo guardando il mio Pony? Lui non ha niente di
strano >>,
affermò Polonia, rivolto ad Inghilterra.
<<
Il tuo pony sta flirtando con il mio unicorno!!! >>
sbraitò Arthur. I due
si lanciarono in una discussione accesa, mentre il pony si ritirava,
imbarazzato per essere stato scoperto.
Quello
che tutti non sapevano era che Pangea gli stava spiando da un
po’. Era tornata
per vedere come andavano le cose, pensando preoccupata che fossero
tutti in
ansia, per questo vederli tutti così stravaccati e
tranquilli le fece andare il
sangue al cervello; erano addirittura più stupidi di quando
li aveva lasciati,
se ciò era possibile.
Decise
di intervenire di nuovo…
Nota 1: tutte le
informazioni riguardanti i giochi sono state prese dal seguente sito: http://www.giochiperbambini.org/in_casa/
-L’angolo
delle recensioni (titolo provvisorio perché Oz non ha avuto
tempo di pensarci)-
Yusaki:
La prima di oggi è L_Lawliet_poppy,
e, che dire, questo capitolo dovrebbe esserti piaciuto!
Oz:
Già, Canada non ti farà più tanta pena
e Liechtenstein,
beh, non è decisamente come la dipingeva Svizzera!
Inghilterra:
Comunque non vi dirò mai come ho fatto a
partorire Sealand! A proposito volete dei biscotti? Li ho fatti io!
Yusaki:
Emh, umh, no, grazie, ma dobbiamo rispondere alle
recensioni prima! *Sudando freddo*
Oz:
*Molto meno diplomatica* No, grazie, voglio vivere.
Yusaki:
Comunque grazie anche stavolta della recensione!
Oz:
La prossima è Kurohime,
non preoccuparti anche se non sei la prima va bene lo stesso. Siamo
contente
che tu ci segua assiduamente!
Yusaki:
Molto contente, anche dell’entusiasmo che dimostri
per la storia, siamo lusingate!
Oz:
Vedrai che ci sono cose che Feliciano non ha ancora
imparato a tenere per se.
Yusaki:
Tipo quelle che ha detto in questo capitolo.
Feliciano:
Sapete che Germania nell’intimità a volte si
veste davvero da danzatrice del ventre?
Oz:
Ecco tipo affermazioni del genere.
Yusaki:
Grazie dei complimenti e della recensione. Adesso
c’è Molly93.
Oz:
Francis si è offerto per farti da infermiere, ma non so
quanto tu possa fidarti di lui.
Yusaki:
Francia si offre sempre per cose simili! Comunque
sei fortunata, almeno non ti è arrivato, chessò,
Tony a farti la respirazione
bocca a bocca.
Oz:
a proposito ci scusiamo con tutti per l’orrida scena fra
Inghilterra e Tony.
Yusaki:
Per quanto riguarda la “N” di
“Nbah” l’abbiamo
scritta così perché a leggerla è
America, che la interpreta come una
normalissima “N”!
Oz:
Ti ringraziamo per la recensione e, a proposito, i capelli
di Doitsu non è dato sapere di che colore sono, saranno
grigi come quelli del
fratello? Non ha voluto dircelo!
Yusaki:
Ed ora _Kaicchan,
siamo contente che il capitolo ti sia piaciuto, sai noi siamo persone
molto
random.
Oz:
Come diciamo sempre la nostra parola d’ordine è
“a
caso”, se ci pensiamo troppo le cose non ci vengano
più in mente!
Yusaki:
Verissimo! E grazie dei tanti complimenti!
Oz:
Fluocolors,
che carina che sei stata, ci siamo commosse a leggere la tua
recensione,
pensare che ti sei iscritta ad EFP solo per noi!
Yusaki:
Si, ci hai trasmesso tutto il tuo entusiasmo e
speriamo di non deluderti mai! Prometto che cercheremo di essere
all’altezza,
sempre!
Oz&Yusaki:
TI RINGRAZIAMO DI CUORE!
Yusaki:
Ed ora…Nephtian!
Oz:
Chissà chi sarà questa strana tizia…tu
hai idea di chi
sia Yusaki?
Yusaki:
Mah, no, non mi viene in mente nessuno…sarà
Canada…o
un nordico a caso…Ma no dai, ciao Ali-chan! Grazie di averci
lasciato una
recensione, ci dispiace che ti sei scioccata per il fatto che i
pigiamini rosa
sono Made in Pollonia.
Oz:
Era una cosa inevitabile, dovevi saperlo prima o poi,
non potevamo più mentirti!
Yusaki:
Comunque si, Pangea forse è stata un po’ ingenua a
pensare che ce l’avrebbero fatta in così poco
tempo…
Oz:
Sarebbe come pensare che Polonia è intelligente.
Polonia:
Siete tipo poco gentili a dire così!
Oz:
Tipo, lo sai che scherzo, tipo. A proposito, anche la
prossima è una nostra conoscenza…Sole
the Kid! Una conoscenza molto intima.
Francia:
Aha!
Yusaki:
Non in quel senso Francia. Sole-chan si, lo ammetto,
mi sono divertita a far picchiare Spagna…
Oz:
Ma povero Spagna, in fondo è un essere umano anche lui.
Yusaki:
Si, un altro essere umano stupido. Comunque,
Sole-chan, grazie mille anche a te delle ben 2 recensioni!
Oz:
E con questa abbiamo finito!
Anche
questo terzo capitolo è finito, e ci auguriamo
nuovamente che sia all’altezza delle vostre aspettative. Vi
aspettiamo per il
quarto, e ricordatevi di recensire, ci fa sempre molto piacere! A
presto!
|
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Capitolo 4 *** Giorno 3 (prima parte)-Le scuderie Ungheresi non sono Hotel a luci rosse ***
Un’astronave
aliena rapì Arthur.
Fine
del 4° capitolo.
Oz: Oooh, anche
questa è fatta!
Yusaki: Che
bello non avere più da lavorare duramente!
Questo capitolo è stato sfiancante.
Oz: Che capitolo
avvincente.
Yusaki: Ok,
adesso cominciamo con il vero capitolo!
Oz: Oh, ma dai,
così andava bene...e che nessuno ci rimproveri che non
abbiamo messo
un’astronave aliena! Ommioddio...Yusaki che ha voglia di
lavorare, che
emozione, con questo miracolo vi auguro buona lettura.
Pangea
era furibonda, aveva il volto carico d’ira...li aveva
minacciati, spaventati, stuprat...no,
quello no...insomma, aveva fatto di tutto per fargli capire la
gravità della
situazione e loro avevano osato sprecare quei due giorni!
<<
Voi, miserabili ammassi di terra, come avete potuto sprecare questi due
giorni
così?! Scommetto che vi odiate ancora più di
prima...e se possibile sembrate
ancora più stupidi! >>
Calò
il silenzio, tutti si erano voltati alla sua entrata in scena.
Lei...era...
<<
Chi sei? >> domandarono tutti in coro, seccati di essere
stati interrotti
durante i giochi.
L’effetto
fu che il supercontinente si incazzò ancora di
più.
<<
SONO PANGEA BRUTTI... >> e altre parole che in questa
sede non possiamo
dire. Poi si calmò, una calma glaciale: << Va
bene, mi avete dimostrato
che non ve ne importa niente, ed io vi distruggerò, qui e
subito >>.
<<
In che senso? >> chiese di nuovo Korea, con aria non
particolarmente
intelligente.
Pangea
non si degnò neanche di rispondergli e iniziò a
scatenare il suo immenso
potere; la terra tremò, Lettonia tremò, ma non ci
volevano super-poteri per
farlo tremare. Fu Sealand a placarla, dopotutto era l’unico
che potesse dirgli
qualcosa visto che non era figlio suo.
<<
Concedici un ultimo giorno! >> gridò il
bambino.
Pangea
si girò con aria grave: << Perché
dovrei farlo? >> disse
drammaticamente.
<<
Perché...perché... >>, Sealand
parve riflettere rapidamente, <<
Perché Turchia e Austria possano completare la loro raccolta
di carte Pokémon!
>>
<<
Non basta >>, tuonò Pangea, ancor
più drammatica.
<<
Perché...perché io possa capire come ha fatto
Inghilterra a partorirmi!
>> disse stavolta Sealand.
<<
E avete rotto con sta’ storia! >>
esclamò Arthur.
<<
Non basta >>, disse fregandosene Pangea.
<<
Perché...perché io sono tuo padre
>>, assentì, con un accento d’asma,
Sealand.
Tutti
lo guardarono male.
<<
Ok, allora perché...perché... >> si
fermò e sfoderò la sua aria sexy da
bambino di 6 anni, << ...baciami! >>
<<
Questa scena mi sembra di averla già vista >>,
commentarono alcuni, andati
al cinema di recente.
Pangea
rimase un attimo interdetta, dopotutto non voleva passare per pedofila
(come
Turchia): << Va bene, allora...vi concederò un
altro giorno >>, e
detto questo svanì. In realtà usò la
porta, ma così faceva più scenico.
<<
Che eroe, è tutto suo padre >>,
commentò Alfred, fiero di Sealand,
venendo pestato dai Nordici che si erano accollati Sealand fino a quel
momento.
<<
Abbiamo guadagnato un giorno >>, richiamò
l’attenzione Inghilterra,
<< Dobbiamo sfruttarlo al meglio >>, disse
mettendosi seduto al
tavolo dei congressi. Sperava davvero che avrebbero fatto una riunione?
Francia
sorrise, << Io ho un’idea... >>,
e tutti pensarono che fosse
qualcosa di porno.
<<
Miei magnifici amici, questa è la torr... >>
cominciò Francia.
<<
La Tokyo Tower! >> esclamò estasiato Giappone.
<<
No! >> rispose secco Francis, << Questa
è la Torre Eiffel, tu l’hai
solo copiata >>.
<<
Guarda, sembra un grosso pene >>, commentò
Prussia.
<<
Quello di Germania! >> cinguettò Feliciano.
<<
Passiamo a qualcos’altro, è meglio
>>, intervenne Francia, per evitare che
Germania svenisse di nuovo.
<<
Guardate ora il Louvre, che raccoglie tutti i maggiori capolavori
dell’arte di
ogni epoca >>, spiegò orgoglioso Francia,
<< Vedete anche la
bellezza di questo palazzo? Mica come quella boiata della National
Gallery che
si ritrova Inghilterra... >>
Inghilterra
staccò un quadro e glielo tirò in testa.
<<
Uh, guarda, quel quadro era mio >>, osservò
Feliciano, indicando la
Monnalisa. << E anche quello... >> disse
indicando stavolta la
Vergine delle Rocce, << e quello...e quello...ed in
effetti anche
quello...e...anche quello...aspetta questo quando l’hai
preso?! >>
Francia
fece finta di non sentire, intanto era scattato l’allarme per
il quadro rimosso
da Inghilterra e tutti furono costretti a darsela a gambe.
<<
Bene, e questo è il mio orgoglio >>,
risuonò la voce di Francia nella
sera di Parigi. << Pigalle >>.
<<
Oooh >>, un mormorio meravigliato si levò
dalla folla di nazioni, alla
vista di tutte quelle luci <<
...cos’è? >>
<<
Buonasera signori, volete entrare a scoprire un nuovo e magnifico
mondo?
>> sussurrò suadente la voce di una giovane
molto prosperosa.
<<
Oh guarda, ha il mio stesso vestito >>,
commentò Polonia, sorpreso.
<<
Io non me ne vanterei eh >>, replicò Lituania.
<<
Signorina, in questo tuo mondo ci sono solo donne? >>
domandò un po’
schifato Austria.
<<
Certamente >>
<<
Allora non mi interessa >>, sospirò sconsolato
Roderich. Ungheria, che
stava contrattando per acquistare uno di quei vestiti sexy, cadde
istantaneamente in depressione.
<<
Allora ragazzi, possiamo andare o ad un cinema porno, o vedere del
sesso dal
vivo, oppure assistere ad uno
spettacolo
nel famoso Moulin Rouge... >> elencò Francia.
<< Oppure possiamo
arrangiarci da noi >>, sogghignò mostrando la
fila di Sexy Shop ad un
lato della strada.
<<
Con te non voglio fare nulla >>, commentò
Inghilterra, levandosi di dosso
la mani curiose del francese.
<<
Allora scommetto che Alfred sarà molto più
disponibile di te >>, disse
provocando la gelosia dell’Inglese.
<<
A fare cosa? >> domandò Alfred, che stava
osservando uno strano articolo
in una vetrina, << E, Francia, a cosa serve quello?
>>, aggiunse
innocentemente.
<<
Oooh, quello >>, disse colpito Francia, <<
Ci sarà tempo di provare
anche quello >>.
<<
Andiamo via di qui, subito! >> strillò Arthur,
trascinando via Alfred.
<<
Ma io volevo sapere come funzionava >>, si
lamentò l’americano, deluso.
Avevano
dunque deciso di visitarsi a vicenda, e non in quel senso, intendiamo
semplici
viaggi per conoscersi meglio e per potersi apprezzare di
più. La meta
successiva fu la Spagna. Lovino non voleva andarci, ma alla fine decise
di
ripensarci perché non poteva lasciare Antonio da solo con
Feliciano.
<<
Benvenuti alla Corrida! >> gridò Spagna,
spalancando teatralmente le
porte dello stadio.
Davanti
a loro si parò la scena di furiosi tori e maestosi uomini
che sventolavano teli
rossi, grida entusiastiche echeggiavano dai palchi,
l’atmosfera era di
fuoco...lo scontro era nel vivo, il torero schivava il toro con grazia
e lo
colpiva con eleganza, quando...
<<
Ma che fine fa il toro? >> domandò
coccolosamente Feliciano, con il suo
peluche a forma di toro stretto forte al petto.
<<
Emh... >> Spagna sorrise nervosamente, allontanando il
tizio che vendeva
carne di toro fra gli spalti, << Ma niente Ita-chan,
niente! Emh, ma
andiamo a vedere uno spettacolo di Flamenco ok? >> li
condusse tutti via
ridendo istericamente.
La
sala dove andarono era buia, lo spettacolo stava per iniziare. Quando
si
accesero le luci come d’incanto comparve una donna vestita di
uno splendido
abito rosso, il suo compagno le era accanto, vestito di un attilato
abito nero
e bianco, ed i due cominciarono a danzare vorticosamente.
<<
Che figo >>, commentarono tutti, riferendosi ovviamente
al ballerino. Sia
uomini che donne erano d’accordo su quel parere.
Tutti
tranne Australia, che era l’unico etero (cioè
forse ce n’era anche un altro
paio, ma non ne siamo affatto sicuri).
Il
ballerino, che era famoso per coinvolgere il pubblico nelle sue
esibizioni,
invitò proprio Australia ad unirsi a lui, a danzare
intendiamo.
<<
Che bastardo >>, commentarono tutti, e lo abbandonarono
lì.
<<
Ragazzi? Ragazzi? E lei si stacchi per favore! >>
strillò nel panico
Australia, sentendo il bacino del ballerino fin troppo vicino al suo.
<<
AIUTOOOOOOO!!! >>
Italia,
patria di pasta e pizza, come tutti ben sappiamo.
<<
E questa è la famosissima torre di Pisa >>,
disse Feliciano, indicando
felice la torre.
<<
Ma è storta >>, commentò Prussia.
<<
Come il pene di Germania prima di entrare in erezione >>,
annuì
l’italiano, e stavolta Germania svenne.
<<
Ommioddio, sta per cadere! >> esclamò
preoccupatissimo America, correndo
immediatamente a raddrizzare la torre.
<<
Che diavolo fai?! >> gridò mezzo mondo alla
vista della torre dritta,
<< Rimettila subito a posto! >>
<<
Ok >>, America obbedì e la fece crollare
dall’altra parte.
<<
NON DA QUEL LATO! >> si agitarono le nazioni, correndo a
sostenere la
torre, prima che fosse ridotta ad un cumulo di macerie.
Per
non fargli demolire edifici i due fratelli Italia pensarono di portare
il branco
di scalmanati a Venezia. Venezia, perla dell’Adriatico, la
prima...no,
seconda...città dell’amore: come non fare una
magnifica gita in gondola?
Gondola
N°1: Cuba e Canada.
Non
si poteva fare certo
un viaggio in gondola a stomaco vuoto,
aveva pensato Cuba, provvedendo a fare una
scorta di gelati da portarsi dietro. Stava pensando di offrirne uno
anche a
Canada, così si voltò verso di lui...
<<
Maledetto America, come osi fare una gita in gondola insieme a me?!
>>
gridò, gettando in acqua quello che non era che il povero
Canada.
Gondola
N°2: Turchia, Grecia ed Egitto.
C’era
silenzio. Egitto si volse vero Grecia. Silenzio. Grecia
ricambiò lo sguardo di
Egitto. Ancora silenzio.
<<
Certo che è bello qui, no? >> disse Turchia,
giusto per fare un po’ di conversazione.
Silenzio.
Dopo un po’ annuirono.
<<
Certo che non siete di molta compagnia, eh! >> si
lamentò Turchia, con un
profondo sospiro.
Gondola
N°3: Ungheria, Austria e Prussia.
<<
Elizaveta, per favore, togli le mani da lì! >>
sussurrò Austria, cercando
di non farsi sentire dal gondoliere.
<<
Ma io non sto facendo niente >>, ribatté
Ungheria, che avrebbe tanto
voluto far qualcosa. Da secoli voleva far qualcosa.
Austria
si voltò verso Prussia, che aveva un’espressione
da ebete in volto. Austria si
rilassò, infondo era solo Gilbert.
Ungheria
fece volare Prussia fuori dalla gondola.
Gondola
N°4: Germania ed Italia del Nord.
L’atmosfera
era romantica, Germania era addirittura riuscito a trovare il coraggio
di
cingere le spalle ad Italia.
<<
Germania >>, mormorò quest’ultimo,
<< Devo dirti una cosa...
>>
Il
tedesco arrossì, pensando ad una dichiarazione.
<<
Il remo del gondoliere è lungo quanto il tuo pene!
>>
Gondola
N°5: Spagna e Italia del Sud.
I
due si stavano baciando con insolita tenerezza. Quando si staccarono si
sorrisero.
<<
Sono contento di aver fatto pace con te >>, disse Spagna,
accarezzando i
capelli dell’amato.
<<
Anche io, ci voleva Venezia >>, sussurrò piano
Lovino, stringendosi ad
Antonio.
<<
Si, dopotutto Venezia è di Ita-chan! >>
assentì Spagna, allegro.
Così
finì la loro pace.
Gondola
N°6: Gli asiatici.
<<
Cina, qui non puoi costruire una China Town! >> lo
riprese Giappone.
<<
Mh? Cosa, aru? >> domandò Cina distrattamente,
mentre ultimava la
imponente costruzione.
<<
Ommioddio, affondiamo! >> gridò Vietnam,
cercando di tirare via l’acqua
dalla gondola. Pensò di farsi aiutare da Taiwan ed Hong
Kong, ma li trovò in
una posizione che aveva già visto in un film.
<< Near, far, where ever you
are... >>
canticchiava
stonato Hong Kong, tenendo le braccia di Taiwan con aria inespressiva.
<<
I belive... >>
<<
CHE DIAMINE FATE?! >> strillò Vietnam, immersa
nell’acqua fino alla vita.
Gondola
N°7: I Nordici.
I
nordici...erano troppi e troppo pesanti, salirono sulla gondola e
affondarono.
Fine della loro gita.
Gondola
N°8: Inghilterra, America e Francia.
Nessuno
aveva spiegato ad America che quella non era una gara.
<<
Più svelto, più svelto! >> incitava
il gondoliere America, finendo per
buttarlo di sotto e prendere il suo posto, << Ci stanno
raggiungendo!
>> gridò, continuando a remare a tutta forza.
<<
Ma chi ci sta raggiungendo?! >> urlò Francia,
che non avrebbe mai ammesso
di fronte ad anima viva che soffriva il mal di mare.
Ma
America non parve sentirlo, e due minuti dopo...
<<
Emh, ma dove siamo? >> si chiese preoccupato Inghilterra,
guardandosi
attorno.
Scorsero
all’orizzonte la statua della libertà.
Gondola
N° 9: Russia e Lituania.
Lituania
si spostò un altro po’. Russia si
avvicinò un altro po’. Continuavano
così da
un’ora, avevano ormai fatto duecento volte il giro della
gondola.
<<
Toris, perché scappi? >> domandò
amabilmente Russia. << volevo solo
parlarti... >>
<<
Ah, scusi Russia san, pensavo volesse farmi cose strane con quel
rubinetto...
>> il gondoliere si girò di scatto, ma non
disse niente perché fu
fulminato dallo sguardo di Russia.
<<
No... ecco, io volevo spiegarti perché non ti avevo parlato
della mia passione
per i peluche a forma di coniglietto...ecco... è per
questo... >> tirò
fuori da sotto l'impermeabile un coniglietto di pezza con gli stessi
capelli di
Lituania. Toris, che stava a stento trattenendo le risate, emise un
suono
soffocato.
<<
Che bel pensiero Russia- san... >> disse prendendo dalle
mani del russo
il piccolo peluche
<<
Posso dirti un'altra cosa? >>
<<
Certamente... >>
<<
Prometti di non metterti a ridere? >>
<<
Certo... >>
<<
Io l'ho costruita perché ci potessimo giocare insieme!
>> trillò
felicemente Ivan.
Lituania
scoppiò definitivamente a ridere.
Gondola
N°10: Bielorussia, Ucraina, Polonia, Estonia e Lettonia.
Maledetto
Lituania,
cosa gli aveva fatto
vedere Russia per farlo ridere in quel modo? Questo si domandava
Bielorussia,
che assieme a Polonia stava remando a tutto spiano per raggiungere quei
due. Il
gondoliere intanto si mangiava dei pasticcini con Estonia e Lettonia.
Gondola
N°11: Australia e Liechtenstein, con Svizzera al seguito.
<<
Oh mio piccolo koala, sei persino più bella di quel piccione
obeso laggiù!
>> affermò con buona volontà
Australia.
<<
Oh, grazie mio caro... >> rispose un po' incerta la
ragazza.
<<
LIECHTENSTEIN!!!!!!!!!!!!!! >> urlava intanto Svizzera,
inseguendo i due
su una barca a remi: la gondola costava troppo.
Dopo
le disastrose (per molti) gondole le nazioni si spostarono nel sud
dell'Italia.
<<
Guardate! Un boss mafioso! >> saltò su
America, entusiasta.
<<
è solo un tizio con i baffi! >> gli
gridò contro Lovino, << Guarda
che non abbiamo solo la mafia qui!!!! >>
<<
Lo so, avete anche la pasta, la pizza... >> Alfred parve
riflettere,
<< ...i mafiosi l'ho già detto?
>>
<<
AAAARGH!!! >> urlò Lovino.
Germania,
Berlino.
<<
E qui sorgeva il muro di Berlino >>, spiegò
Germania.
<<
Perché l’hai abbattuto? Faceva tanto ambient!
>> sospirò Francia.
<<
Si ma... >> Germania si bloccò,
<< Ehy, ma che state facendo?!
>>
<<
Niente, niente, tu continua pure a spiegare! >> lo
rassicurarono Russia,
Francia, America ed Inghilterra, che stavano ammassando nuovi mattoni
per
ricostruire il muro da capo.
Austria,
l’elegante Vienna.
<<
Vienna! >> esclamò orgoglioso
quell’invasato di Austria, << La
patria del più grande compositore che il mondo abbia mai
conosciuto! >>
<<
50cent? >> chiese America.
<< NO!!! Wolfang Amadeus
Mozart! >>
Momento
di silenzio.
<<
Aaaah, quello che si è tagliato un orecchio!
>> annuì Feliciano, con aria
saputa.
<<
Quello era Von Gogh, cretino, ed era un pittore! >>
strillò Austria, in
piena crisi isterica.
<<
Io lo so, io lo so chi è, Austria! >>
gridò disperata Ungheria, <<
E siccome lo so...amamiiiiii!!! >>
Da
qualche parte in Ungheria, in un luogo verde.
<<
E queste sono le stalle dei famosissimi cavalli ungheresi
>>, annunciò
fiera Ungheria, piantatasi davanti alle suddette stalle.
<<
Che puzzo >>, si lagnò Austria.
Ungheria
stava per deprimersi di nuovo quando notò dei movimenti
sospetti.
<<
Che diavolo state facendo?! >> gridò vedendo
Polonia ed Inghilterra
armeggiare attorno ad un povero cavallo.
<<
Guarda, è più carino così!
>> trillarono i due, l’uno dipingendo di rosa
il povero cavallo e l’altro incollandogli sulla fronte un
corno di cartapesta.
Francia
stava sogghignando, così tutte le altre nazioni si volsero a
guardare nella sua
stessa direzione trovando il pony di Polonia in atteggiamenti equivoci
con una
giovane puledra.
<<
QUESTO NON È
UN HOTEL A LUCI ROSSE!
>> si infuriò Ungheria, stupendo notevolmente
il pony che aveva già le
banconote in mano e che scambiò un’occhiata delusa
con il suo compare unicorno.
Ungheria, sconvolta da ciò che aveva visto, buttò
fuori i due animali, ed i
loro padroni.
La
tappa successiva era la Svizzera, peccato che Vash si
rifiutò di lasciarli
passare (ed ebbe in effetti molto buon senso).
Inghilterra,
quel giorno pioveva.
Le
nazioni erano zuppe, tutte tranne Inghilterra che era abituato al tempo
e si
era premunito.
<<
Ma qui piove sempre? >> chiese Cuba, dopo tre ore di
pioggia insistente.
Arthur
alla fine ebbe pietà di tutti loro ed andò a
comprare degli ombrelli,
pregandoli di restare tutti fermi ad aspettarlo.
Ovviamente
non lo fecero.
Feliciano
decise di andarsene a zonzo, nonostante non sapesse parlare inglese,
conosceva
solo una frase e non era molto utile in effetti.
<<
May I help you? (Posso aiutarla?) >> gli chiese ad un
certo punto un
inglese, notando che si era perso.
<<
The cat is on the table! >> rispose Feliciano, con
quell’unica frase che
conosceva.
L’inglese
non si stupì, ma annuendo con serietà estrasse
tutti i soldi che aveva dal
portafoglio e glieli consegnò.
Feliciano
non capì, ma proseguì trotterellando, ripetendo
la frase a qualsiasi inglese
incontrasse, e ricevendo sempre in cambio ingenti quantità
di denaro.
Quando
riuscì finalmente a ritrovare il gruppo stentava a vedere
dove andava tanto era
sommerso di denaro.
<<
E quelli dove li hai presi?! >> lo interrogò
Germania, stupefatto,
<< Riportali subito a posto! >>
<<
Me li hanno dati loro >>, pigolò Italia.
<<
Loro chi?! E cosa hai fatto per averli?! >>
<<
Ho solo detto “The cat is on the table”
>> disse Italia, vedendosi
recapitare 1000 sterline da un inglese che passava di lì.
Inghilterra,
tornato in quel momento, spiegò che quella era la parola
d’ordine della più
grande organizzazione di usurai nel suo paese, e che lui probabilmente
era
stato scambiato per il loro galoppino.
Tornati
in hotel si misero a guardare la tv.
La
donna del meteo sorrise dallo schermo, dicendo: << Per
oggi è prevista
ancora una perturbazione atlantica che porterà pioggia su
tutto il paese, da
domani si prevedono miglioramenti con nebbia e nel mattino una
grandinata, nel
pomeriggio tornerà a piovere. Nei giorni seguenti
è prevista pioggia
torrenziale...la prossima settimana...pioverà...
>>
<<
Ma piove sempre qui?! >> gridò Francia,
esasperato.
<<
Basta, andiamocene >>, disse Cuba, ricevendo molteplici
assensi.
Tante
file di case, una cittadina pittoresca…l’Olanda in
tutta la sua accoglienza.
<<
Che magnifico posto, così suggestivo! Non lo
pensate anche voi? >> non ricevendo risposta Giappone si
voltò a guardare
cosa facevano le altre nazioni: tutti erano immensamente felici, e
correvano
disordinatamente di qua e di là con sorrisi ebeti in volto.
<<
Qui è legaleeeeee!!! >> urlavano quasi tutti.
<<
Donne in vetrina! Donne in vetrina!! >> si
sentiva anche la voce di Francia.
<<
Cosa state dicendo?! Non dovete assolutamente
assumere droga! >> li rimproverò Giappone, con
tono insolitamente severo.
<<
Ma…ma qui è legale! >> ribatterono
tutti,
felici.
Giappone
rimase un istante in silenzio, poi…: <<
è
vero! YATTA! >>
<<
Giappone! >> lo richiamò Germania, sconvolto,
<< Che diavolo dici?! Non dargli spago. Italia dammi una
mano! >>
Ma
Italia stava mangiucchiando un dolcino, offertogli
gentilmente da Olanda, solo che non ci poteva fidare dei dolcini
olandesi…
<<
Italia, sputalo subito!!! >> urlò ancora
Ludwig, inorridendo nel vedere il dolce alla droga sparire nella bocca
dell’italiano.
<<
Ma è buono >>, protestò Italia,
<<
…oooh, guarda, un unicornoooo! >>
<<
Ecco, appunto >>.
Così
si presero una piccola pausa dal loro viaggio.
Note:
1)
Il discorso iniziale
tra Sealand e Pangea
è liberamente tratto dall'ultimo episodio della saga di
Twilight (Eclipse), le
nazioni che sembrano ricordare la scena probabilmente se lo sono visti
al
cinema.(ma poi le nazioni vanno al cinema? A vedere Twilight? Mah...)
2)
la citazione poco
credibile di Sealand,
“io sono tuo padre “ è tratta da Star
Wars film di George Lucas di cui
purtroppo non deteniamo i diritti
3)
Pigalle è
il quartiere a luci rosse di
Parigi, famoso per il celebre Moulin Rouge, su cui è basato
anche l'omonimo
film.
4)
50cent è
un rapper(anche se fa anche
l'attore e il produttore discografico)americano
5)
non vi aspettate, se
andate a Londra di
vedervi recapitare fiumi di denaro, la parola d'ordine per questo
genere di
affari temo proprio che non sia questa. Non abbiamo messo la traduzione
a the
cat in on the table, spero non ci sia stato bisogno di usare google
traduttore,
come abbiamo dovuto fare noi...(ovviamente scherzo...) mi
6)
ci scusiamo per
tutti gli inglesi, e per
le nostre fasulle previsioni meteo... domani non
grandinerà... pioverà e basta,
dispiace. Ci scusiamo anche con gli olandesi...siamo più che
convinte che li da
voi non abbiate solo droga legale e coffe shop. ( “certo che
no, ci sono anche
le donne in vetrina” N.d Francis \ “non intendevamo
questo!!” N.d Yusaki e Oz)
7)
le donne in vetrina
a cui fa cenno
Francis sono quelle che si trovano nei nightclub nel quartiere a luci
rosse di
Amsterdam.
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente ha un titolo:
“Angolo di due
neuroni e una bottiglia di ketchup”-
Yusaki:
Bentornati all’angolo
delle recensioni! In questo preciso istante Oz sta pensando ad un
titolo, ma
che importa, lasciamola lavorare mentre noi chiacchieriamo amabilmente
prendendo un the, della vodka, o qualsiasi altra bevanda preferiate.
Allora, la
prima di oggi è Sole the Kid, eh, si,
povera Ungheria, purtroppo Austria
non è il più virile degli uomini, in questo
capitolo purtroppo le cose non
migliorano, ma bisogna accettare certe tendenze di
quell’austriaco e…
Oz:
Mi è venuta un’idea! Lo
chiameremo “Angolo dei polli spennati!” , anzi no,
lo chiameremo “Il coraggio
di amare, il coraggio di vivere, il coraggio di non postare!”
no, aspetta,
questa non va bene…
Yusaki:
…bene, continua a sforzare
i neuroni Oz, comunque, grazie della recensione Sole-chan, ed in quanto
ad
Australia purtroppo è un uomo poco sensibile, comunque sappi
che non voleva
davvero offendere Svizzera…
Australia:
Svizzera? Chi? Il
nanetto?
Yusaki:
*Sopprime Australia* Bene
Sole-chan, alla prossima! Continua a seguirci! Adesso, è il
turno di…
Oz:
harinezumi, una new
entry! *Oz commossa* prendo una pausa dal pensare per risponderti: sono
contenta che la fanfiction ti piaccia, tranquilla questo piano
demoniaco li
porterà a volersi molto più bene di prima, certo,
come no. Ma povero Alfred, in
fondo lui non sa quello che dice! *Oz è un po’ di
parte*
Yusaki:
*Che aveva già preso alla
lettera il picchiare Alfred* Cosa? Ma allora non dobbiamo picchiarlo?
Va bene
dai, in realtà anche io voglio bene ad America ed ai suoi
neuroni in perenne
sciopero. Grazie anche a te della recensione, siamo contente che ci
segui con
passione!
Oz:
Pensando al titolo, che ne
dici di “Angolo dei nanetti da giardino”?
Yusaki:
E basta! Aiutami a
rispondere alle recensioni piuttosto!
Oz:
“E basta”! Non male come
titolo!
Yusaki:
*Si auto-picchia con il
rubinetto di Russia* Va bene, calma e concentrazione, la prossima
recensitrice
è Kurohime!
Oz:
Kurohimeeeeeee! *Oz piange di
gioia*
Yusaki:
è davvero emozionante
sapere che ci segui con tanta passione, in effetti
c’è da esserne commossi!
*Asciuga lacrima*
Oz:
Però non ti conviene fare
certi giochi insieme a loro, non sai mai cosa potrebbe succedere.
Francia:
Niente che anche lei non
voglia.
*Francia
viene picchiato*
Yusaki:
Quanto alla foto di
Germania vestito da danzatrice del ventre Ungheria chiede come minimo
50 euro.
Ungheria:
Sai, le foto segrete
costano.
Oz:
Ti ringraziamo per la
recensione, come al solito, e ti amiamo anche noi! Adesso tocca a fluocolors,
ci dispiace attentare alla tua vita.
Russia:
se volete ci penso io!
Yusaki&Oz:
No grazie “Nbah”,
non importa.
Russia:
è Ivan maledizione! IVAN!
Yusaki:
Dai Russia-san, se fai il
bravo ti regalo un altro pigiamino rosa…
*Yusaki
venne barbaramente
abbattuta*
Oz:
Anche stavolta ci hai
emozionato moltissimo, continua a seguirci! La prossima è
una nostra vecchia
conoscenza, ma neanche troppo vecchia…vero Yusaki? Yusaki?
Yusaki:
*Rialzandosi da terra con
aria malconcia* Si, si, eccomi…Nephtian
che bello che ti è così tanto
piaciuto il capitolo, comunque, parlando di pappa e
ketchup…a quante persone
abbiamo rovinato la vita dopo quell’uscita sul Ketchup?
Oz:
Io! Io! *alza la mano*
Yusaki:
Ecco, sappiate che anche
noi abbiamo avuto problemi. Allora, ci dispiace della scena con Tony ma
era
assolutamente necessaria…
America:
Ma non è vero!
Oz:
Mi dispiace America, nessuno
dovrebbe mai vedere il suo mentore leccare il corpo
di…BLEAAARGH *Oz vomita*
Yusaki:
*Continua con assoluta
noncuranza* chissà se Tony sa di Ketchup!
Oz:
…BLEEEEARGH *Oz vomita di
nuovo*
Yusaki:
Grazie anche della
correzione Ali-chan, non ce ne eravamo proprio accorte! Ed ora
l’ultima
recensitrice per oggi, L_Lawliet_poppy!
Oz:
Ciao! Si sa che non
bisognerebbe fidarsi di chi non da’ nell’occhio.
*commento assolutamente
personale di Oz*
Yusaki:
Date a Canada dell’acero e
un uomo e lui si mostrerà per il pervertito che
è! MHUAHAHA! Scusa, riprendo
contegno. Il tuo entusiasmo ci fa tanto piacere, ti regalerei uno dei
coniglietti-peluche di Russia-san, ma temo che non sia
d’accordo…
Oz:
Io temo che non sia d’accordo
neanche sul fatto che si sappia che ama i coniglietti rosa.
Yusaki:
Credo anche io, spero che
continuerai a seguirci e che la fanfiction continui a piacerti! Noi ci
impegneremo il più possibile!
Oz:
Anche per oggi abbiamo finito…
Ci
auguriamo che anche questo
capitolo vi sia piaciuto, e nel prossimo la seconda parte dei viaggi
delle
nostre amate nazioni e vi informiamo che forse potrebbe essere anche
l’ultimo
capitolo (non lo sappiamo neanche noi perché siamo
totalmente disorganizzare.
Oz:
ovviamente per colpa di
Yusaki!
*Yusaki
abbatté Oz con la gondola
rotta dei nordici*)
Ricordatevi
di recensire! A
presto!
|
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Capitolo 5 *** Giorno 3 (seconda parte)-Non si può mangiare ciò che non c'è ***
Benvenuteee, in questo capitolo
continuano e terminano i
viaggi delle nazioni!
Oz:
zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz…no scherzo, sappiate miei
discepoli che mi candiderò presto come capo supremo
dell'universo.
Yusaki: Oz, non puoi candidarti a
capo supremo dell'universo
perché...io sono il capo supremo dell'universo!
Oz: allora visti i tuoi tempi vinco a
mano bassa...
Yusaki: Ma andiamo, ti pare che
potrei essere capo supremo
dell’universo? Non mi obbedisce neanche il mio gatto! Va
bene, basta con questa
lotta di potere (quale lotta di potere?!), vi lascio al capitolo
augurandovi…Buona lettura!
C’era
voluto un bel po’ a
ritrovarli tutti, ma alla fine erano stati rimessi in riga da Germania.
Erano
più o meno come nuovi, salvo qualche occhiaia, qualche
livido, e qualche segno
di rossetto a caso. Fu un grande sforzo per il tedesco riuscire a
trascinarli
via dall’Olanda, a cui parevano essersi molto affezionati.
Chissà perché.
Fu
il freddo delle terre
nordiche, loro successiva meta, a riportarli alla realtà.
<<
Dove siamo? >>
domandò Polonia, guardandosi intorno.
<<
Mah, chissenefrega,
saremo da un nordico a caso… >> rispose
Prussia con indifferenza.
<<
Siamo in Norvegia,
maledizione! >> esclamò arrabbiato Norvegia.
Esatto,
avevano raggiunto la
Norvegia, splendida terra di…emh…venti
freddi…mmh…terreno
gelato…e…umh…qualche
tempesta in avvicinamento…e…
<<
Ma certo, Norvegia!
>> esclamò Italia, con aria felice,
<< è qui che abita Babbo
Natale! >>
<<
Quello è in
Finlandia! >> protestarono tutti in coro i Nordici.
<<
Non è vero, lo sanno
tutti che Babbo Natale abita al Polo Nord >>, risolse
America.
<<
Non è vero! >>
pigolò Canada << Abita in Canada!!
>>
Tutti
lo guardarono stupiti:
<< Dove?...e poi tu chi sei? >>
Afflitto,
Canada non rispose.
Decisero
di fare una gita per
quelle “accoglientissime” valli di ghiaccio e neve
e ghiaccio e neve e ancora
ghiaccio e neve…fino ad arrivare ad un grazioso allevamento
di renne.
<<
Guarda come sono
carine Germania! Guarda! >> gridò Italia,
sovraeccitato, tirando il
tedesco per una manica, << Guarda Germania! Guarda!
>>
<<
Ho capito >>
borbottò Germania.
<<
Guarda! Guarda! Sono
adorabili! Hai visto? Germania? Germania? >>
continuò a strillare
Feliciano.
<<
HO CAPITO!! >>
tuonò Germania, spaventando le renne.
<<
Come sei
suscettibile, e le hai anche spaventate >>,
replicò Italia, tirando su
col naso. << Spagna è molto più
gentile di te… >>
Lovino
e Germania guardarono
malissimo Spagna, che poverino stavolta non aveva fatto niente.
<<
Stasera mangeremo in
questo ristorante >>, disse Norvegia, indicando una
piccola costruzione
adiacente all’allevamento di renne.
<<
E cosa c’è per cena?
>> domandò Feliciano, occupatissimo a
coccolare una piccola renna.
<<
Carne di renna
>>, rispose senza pensarci Norvegia.
Le
nazioni ammutolirono, gli
occhi di Italia si riempirono di lacrime.
<<
NOOO!! NON
L’AVRETEEE! >> gridò Italia,
appolipandosi alla renna, << GERMANIA
FA QUALCOSAAAAA!!! >>
<<
è meglio se ceniamo
da qualche altra parte >>, sospirò Ludwig.
Polonia
sorrise ampiamente
<< Potete venire da me! >>
Tutti
i presenti sentirono un
brivido lungo la schiena.
Polonia,
Varsavia,
all’improvviso a tutti sembrò che il mondo fosse
diventato rosa.
<<
Polonia, i tuoi pony
ci stanno mangiando i vestiti >>, si lamentò
Austria.
<<
A me non stanno
mangiando i vestiti >>, replicò Francia,
sorridendo.
<<
Perché tu sei nudo!
>> gridarono tutti gli altri.
<<
Comunque, perché le
case sono tutte rosa? >> sbuffò Inghilterra,
che stava venendo accecato
da qual colore.
<<
Beh, non lamentarti,
almeno stanno in piedi >>, disse Russia, leggermente
sarcastico.
<<
E questa è la
maggiore attrazione del luogo, non la trovate bellissima?
>>, esclamò il
polacco indicando con orgoglio una casa completamente rovesciata.
<<
Stavo scherzando, in
Polonia non ci sono neanche case decenti >>,
mormorò Russia, alzando gli
occhi al cielo.
<<
Non dovremo andare a
cena…? >> suggerirono i fratelli Italia, che
avevano fame
Così
Polonia li portò in un
ristorantino rosa ma dall’aria confortevole. Solo
che…
<<
Emh, perché tutte le
pietanze sono rosa? >> domandò sospettoso un
nordico a caso, facciamo
Islanda.
<<
Beh, perché le tipo
dipingo tutte di rosa, non sono più carine così?
>>, disse fiero Feliks.
<<
Con la vernice
rosa?! >> gridarono sconvolti i presenti, tutti tranne i
baltici che lo
sapevano già.
<<
Certamente! >>
replicò Polonia.
Decisero
di andarsene, prima
di morire avvelenati.
Baltici,
tutti e tre insieme,
finalmente qui le nazioni riuscirono a consumare un pasto decente.
<<
Bene, cosa c’è da
vedere di bello qui aru? >> domandò curioso
Cina.
I
Baltici sorrisero felici e
condussero gli altri in cima ad una bellissima collina da cui si vedeva
uno
splendido panorama.
<<
Oooh, che posto
ampio, ci si sente veramente in pace col mondo >>, disse
Cina, osservando
il tutto << …ma quando arriviamo al luogo che
volevate farci vedere, aru?
>>
<<
Emh, veramente è
questo >>, rispose Estonia.
<<
Ah >>
Tutti
ammirarono per un po’
il panorama, non sapendo assolutamente cosa fare.
<<
Che noia >>,
mormorò sottovoce Russia.
<<
Russia-san,
ricordi…qui è dove ci siamo incontrati per la
prima volta… >> stava
intanto dicendo Lituania, con un sospiro fra il dolce ed il malinconico.
<<
Emh…m-ma certo!
>> balbettò Russia, che non si ricordava
assolutamente nulla, e per
evitare altre domande propose che si spostassero tutti da
un’altra parte.
Russia,
avevano da un po’
superato i confini, a bordo di un treno, quando questo si
fermò per la troppa
neve. Un cartello indicava: “Mosca ---27 km”.
Per
ingannare il tempo
scesero tutti dal treno.
<<
Ah, che bel posto…
>> commentarono le nazioni.
<<
Ho freddo >>,
borbottò Cuba.
Russia
ci rimase male.
<<
Su su, Russia-san,
non te la prendere, Lituania giocherà dopo con i coniglietti
insieme a te!
>> cercò di consolarlo Francia, ottenendo
però l’effetto contrario.
Russia lo fulminò con lo sguardo e Francia si
affrettò a dire: << Stavo
scherzando, stavo scherzando! >>.
Per
evitare una strage si
spostarono verso l’oriente…fino a
giungere…
In
Cina!
Cina,
luogo antico e ricco di
mistero.
<<
Guardate, un
cadavere! >> richiamò l’attenzione
Feliciano.
<<
Ed un altro!
>> disse Polonia a sua volta, tirando fuori un cadavere
dal basamento
dell’imponente muraglia.
<<
Ed un altro, ed un
altro ancora! >> continuarono a dire i due,
dissotterrando centinaia di
cadaveri.
<<
Rimetteteli subito a
posto, aru! >> intimò preoccupato Yao, vedendo
la muraglia tentennare
pericolosamente. << servivano per puntellare
l’imponente opera!! >>
li rimproverò.
Stavano
giusto percorrendo la
muraglia, all’inizio con molta allegria, ma dopo due
chilometri stavano praticamente
arrancando.
<<
Ma quando manca?
>> domandò America, pentendosi di aver
mangiato quei trenta hamburger
come spuntino.
<<
Oh, non vi
preoccupate >>, li rassicurò Cina, che
procedeva tranquillo, << Ci
sono solo altri 8.849 kilometri >>.
<<
Andiamo via, subito…
>> ringhiò ansimando Italia del Sud.
Dopo
la scarpinata alla
muraglia cinese Giappone propose di recuperare le forze in una delle
sue famose
terme.
Accettata
la proposta con
gioia le nazioni si trovarono tutte immerse nell’acqua calda
delle terme,
avrebbero voluto andare a quelle miste ma Austria si rifiutò
accorgendosi dello
sguardo affamato di Ungheria su di lui.
Quindi
erano in terme
separate.
Terme
femminili…
Ungheria
era di nuovo
sconsolata: << Vi rendete conto? Nemmeno un attacco a
sorpresa da parte
dei maschi! >>
<<
Beh, ma è perché
sono tutti gay, no? >> disse Ucraina con la sua solita e
spontanea
sincerità.
Le
terme femminili crollarono
nel silenzio, per esigenze di copione non ci frega niente di dirvi
oltre cosa
succede, passiamo alla terme maschili.
Terme
maschili…
Gli
asiatici si immersero per
primi, sapendo ovviamente cosa dovevano fare, a differenza di qualcun
altro.
<<
STO ARRIVANDOOO!
>> urlò infatti America, ridendo nel tuffarsi
a bomba nell’acqua.
<<
Credo che ci siano
un paio di regole che deve sapere, America >>, disse
Giappone, ripescando
America dal fondo della vasca.
Inghilterra
aveva un
asciugamano lungo addosso e l’aria imbarazzata.
<<
Inghilterra, non ti
devi vergognare di avercelo piccolo >>, lo
rassicurò Francia, beccandosi
un’occhiataccia da Inghilterra.
A
distrarre l’inglese arrivò
America, che sbucò da sotto l’acqua per togliergli
l’asciugamano con gesto
esperto e buttarlo in acqua. Inghilterra covava vendetta, e stava
giusto
pensando ad un modo rapido per vendicarsi quando arrivarono tutti gli
altri…totalmente nudi e intendi a guardare il pene di
Germania.
<<
La volete finire?
>> disse Germania, imbarazzato.
<<
Cavoli, è davvero
grosso >>, commentò Canada, ammirato.
<<
Ve l’avevo detto
>>, affermò Feliciano.
<< È gigantesco!
>>, confermò annuendo il
canadese.
Cuba,
vergognandosi del
comportamento del compagno, si immerse nell’acqua fino al
naso, tentando di non
farsi vedere.
Si
immersero tutti
nell’acqua, anche per riprendersi dalla visione sconvolgente
del grosso wustel
di Germania (che nel frattempo non era svenuto, perchè ormai
ci aveva forse
fatto l’abitudine), quando fece finalmente il suo ingresso
Polonia, con
l’asciugamano, e si immerse nella vasca.
<<
Certo che, West, ce
l’hai davvero grande >>, commentò ad
un certo punto Prussia, che non
ricordava che il fratello ce l’avesse davvero
così. Magari era cresciuto…?
<< Comunque, West, mi stai premendo su una gamba, puoi
spostarti?!
>>
<<
Guarda che io non
sto facendo niente >>, replicò Ludwig.
Perplesso,
Prussia di voltò
cercando di “seguire il percorso” della lunga cosa,
incontrando infine gli
occhi di…
<<
POLONIA? >>
<<
Che c’è? >>
sbuffò Feliks, ignaro di tutto.
<<
Non è possibile
>>, inveì Francia, << Non te lo
meriti, neanche lo usi!! >>
<<
Tagliamoglielo
>>, sibilò Russia.
<<
NOOO! >>
Polonia scappò via inseguito da tutti gli altri.
Andati
via dalle terme,
Giappone aveva intenzione di portarli in un qualche luogo
rappresentativo del
suo paese, magari un tempio importante, o la Tokyo Tower, o qualche
altro posto
che lo simboleggiasse degnamente ma…lungo la strada
incontrarono un ostacolo
che non era possibile evitare: un sexy shop di sette piani.
<<
No, non possiamo,
non entriamo… >> tentò di
dissuaderli Giappone.
<<
Ragazzi, con me!
>> fu l’urlo di battaglia di Francia, che
guidò il gruppo all’interno
dell’edificio.
Ma
Inghilterra si fermò
davanti all’entrata.
<<
America, non entrare,
è disdicevole >>, disse Arthur con molta
dignità.
Francia
tornò indietro per un
attimo, con un ghigno rivolto ad Alfred.
<<
Eh America, non ti
va di provare qualcosa di carino? A Pigalle eri così curioso
>>, lo tentò
il francese.
America
guardò per un attimo
Inghilterra, come se volesse avere il permesso.
<<
Io non entro
>>, sbottò l’inglese.
<<
Vorrà dire che ci
divertiremo da soli >>, rise Francis, spingendo Alfred
all’interno.
Arthur
rimase imbronciato
fuori dall’edificio fino a che la sua rabbia non esplose ed
entrò a passo di
marcia.
<<
Dove diavolo è
America?! >> ringhiò in direzione di Svizzera,
che come lui non si era
voluto far coinvolgere.
<<
Credo in uno dei
camerini >>, rispose seccamente Svizzera,
<< …con Francia >>,
ci tenne a sottolineare lo svizzero.
L’inglese,
infuriato, iniziò
ad aprire senza ritegno i camerini.
Nel
primo trovò Turchia e
Grecia, quest’ultimo vestito come uno scolaretto.
<<
Turchia >>,
disse serio Inghilterra, << Sei veramente un pedofilo
>>, richiuse
il camerino e tentò con un altro.
Nel
secondo camerino fu
sconvolto dal trovare Russia, proprio Russia, vestito…da
cameriera!
<<
Adesso sa come ci si
sente, Russia-san! >> stava dicendo Lituania, gustando la
sua piccola ma
meritata vendetta.
<<
Ommioddio >>,
commentò Arthur, richiudendo immediatamente anche quel
camerino.
Pregò
che il successivo
camerino fosse quello giusto ma quando spalancò la porta la
prima cosa che vide
fu un Australia tremante rannicchiato in un angolo.
Liechtenstein
incombeva su di
lui, un piede sul petto dell’altra nazione, tacchi da 18
centimetri di un rosso
infuocato e un frustino in mano.
<<
Liechtenstein, che
stai facendo?! >> sopraggiunse in quel momento Svizzera,
sconvolto.
Liechtenstein
schioccò la
frusta: << Ed adesso vi punirò entrambi!
>>.
Inghiterra
si affrettò
velocemente a fuggire, mentre Svizzera veniva trascinato dentro al
camerino.
Al
successivo c’erano
Germania, vestito da infermiera, ed Italia, Arthur si
rifiutò di guardare oltre
e passò ad altri camerini dove trovò: un nordico
a caso vestito da renna sexy, Korea
che stava infilando delle bacchette dove-non-possiamo-dire a Cina,
Austria
immobilizzato con lo scotch al camerino ed Ungheria che rideva
sadicamente,
Polonia che senza alcuna malizia provava completini alquanto equivoci,
e…
Cuba
ammanettato ad un
appendiabiti nel camerino, con Canada che gli urlava contro:
<< Dì chi
sono, dì il mio nome maledizione! >>
<<
Sei Canada! Sei
Canada! >> gridò spaventato Cuba
<< Adesso ti prego, lasciami
andare… >>, implorò, angosciato.
<<
Finalmente qualcuno
che sa chi sono >>, gioì Canada, tornando
carino e coccoloso.
Kumajiro
lo guardò: <<
Chi sei? >> chiese l’orsetto.
<<<
AAAAARGH!!!
>> Canada urlò istericamente, ammanettando
anche Kumajiro: << DIMMI
CHI SONO!!! >>
Terrorizzato
Inghilterra
richiuse di colpo quell’ennesimo camerino e passò
a quello adiacente.
Antonio
gli dava le spalle ed
era con…Feliciano?
Quella
tuta blu era inconfondibile…ma
no, un momento, lui aveva visto Feliciano insieme a Germania poco fa.
Allora
chi diavolo era quello?
<<
Davvero pensi che
sia carino così? >> chiese, con aria timida,
il ragazzo simile a
Feliciano, che altri non era che Lovino.
<<
Ma certo >>,
affermò con gioia lo spagnolo <<
Così…assomigli tanto a Ita-chan!
>>
<<
IO TI
AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!! >> il grido di
Lovino per poco
non rese sordo Arthur che si affrettò a correre via di
nuovo, fiondandosi in un
altro camerino.
C’erano
Estonia e Lettonia,
con aria molto depressa e dubbiosa, e un felicissimo Polonia che
ammirava i due
baltici vestiti da principesse.
<<
Così state tipo
benissimo! >> cinguettò allegro il polacco,
anche lui con un ingombrante
abito da donna addosso. << Non vi sentite delle vere
principesse?
>>
Nel
passare alla stanzetta
successiva Arthur stava ormai letteralmente pregando di trovare chi
stava
cercando.
Finalmente
parve che le sue
implorazioni fossero state ascoltate, Inghilterra aprì la
porta dell’ultimo
camerino: Francia ed America non potevano essere che lì, ed
infatti eccoli,
quel bastardo di un mangia-rane in ginocchio davanti al suo
America in una posizione che non lasciava dubbi riguardo a
ciò
che stava facendo.
<<
Allontanati
immediatamente da Miami! Non l’avrai maledetto
Strizza-oche!!! >> ruggì
furibondo Inghilterra.
Il
francese si voltò,
lasciando intravedere con chiarezza ciò che stava
facendo…
Stava
allacciando l’ultima
cinghia dell’aderentissimo completino di America.
<<
Miami? >>
disse interrogativo Francis.
<<
Si, è così che gli
piace chiamarlo >>, spiegò senza imbarazzo
Alfred, facendo sprofondare
Arthur nell’imbarazzo.
Ma
l’inglese si imbarazzò
ancora di più nel vedere il completino di pelle nera
indossato dall’americano,
<< Toglilo! Toglilo subito!! >>
intimò Arthur, seppur con aria non
totalmente convinta.
Tuttavia
America voleva
vedersi ad uno specchio, che non era presente nel camerino,
così uscì seguito
da Francia e Inghilterra, quest’ultimo nel vano tentativo di
fermarlo.
Tutte
le altre nazioni,
essendo state disturbate dalle irruzioni di Arthur, erano nel frattempo
uscite
dai rispettivi camerini, e dunque tutte insieme si voltarono
all’entrata in
scena di Alfred.
<<
Oddio, possiedimi!
>>, si lasciò sfuggire Russia, attirando gli
sguardi stupefatti di tutti,
compreso America, mentre Inghilterra intimava all’americano
di togliersi
immediatamente quel completino osceno. Fra Alfred ed Arthur si
interpose però
prontamente Turchia.
<<
Non posso
permettertelo >>, disse serio Sadiq, guardando fisso
l’inglese.
<<
Oh, andiamo, non
scherzare Turchia >>, lo rimproverò
distrattamente Inghilterra, tentando
di superarlo ma venendo immediatamente fermato dal turco.
<<
Non posso
permettertelo >>, ripeté Turchia, ancor
più mortalmente serio di prima.
<<
Turchia, che ti
prende? >> domandò Grecia, per una volta
lasciando trasparire la sua
perplessità.
<<
Non vedi? Io non
posso competere… >> gli disse Turchia
<< …nessuno può, nemmeno
Germania con il suo enorme wurstel! >>
<<
Ti capisco Turchia
>>, affermò comprensivo Danimarca,
<< Ma non possiamo sperare che
America capisca >>.
<<
Capire cosa?
>> domandò a quel punto America.
Il
ben consapevole Francia
aveva però capito benissimo, e non sembrò
lasciarsi sfuggire l’occasione.
Sussurrando all’orecchio del turco qualcosa che ne America
né tutti gli altro
riuscirono a capire.
Arthur
intuì dal sorriso
sadico di Sadiq che la cosa non prometteva niente di buono…
“Il
niente di buono” si
rivelò più tardi, in un ryokan, dove Inghilterra
ed America stavano dormendo
placidamente nel loro letto, con Francia di guardia alla loro porta.
Inghilterra
sentì dei passi
avvicinarsi, e il cuore battergli in gola…che fosse un
ladro? Sentì il
frusciare di una veste che cadeva a terra. Questo non tornava: i ladri
non si
spogliavano! L’inglese prese coraggio ed accese la luce.
C’era
Sadiq…nudo…che stava
per entrare nel loro letto!
Arthur
lo cacciò via a colpi
di pantofole: << VATTENE VIAAA! FRANCIA, MA CHE DIAVOLO
STAI COMBINANDO?!
>>
<<
Sto rimettendo in
sesto la mia economia >>, sorrise Francia, con
noncuranza, <<
allora, per 15 minuti, con America naturalmente,sono 50 euro, per 30
sono 100,
ma giusto perché sei tu facciamo 90 >>, disse
a Spagna, che era il primo
di una lunga fila di nazioni, tutte in coda per un unico scopo.
Inghilterra,
infuriatissimo,
buttò di peso Turchia fuori dalla stanza; il turco, prima di
vedersi sbattere
la porta in faccia, fece in tempo a dire ad America: <<
Chiamamiiii!
>>.
Arthur
guardò malissimo
America, << Basta, andiamocene, sono stufo di questo
posto! >>,
sbottò, spingendolo giù dal letto.
Grecia,
splendida mattinata
che illuminava magistralmente antichi reperti…
<<
Questo è il
Partenone >> stava spiegando Grecia con aria assonnata,
<< Sarebbe
molto più bello se avesse ancora i suoi fregi…non è vero Francia?!
>> aggiunse, con aria diventata
minacciosa.
<<
Cosa vuoi da me? È
Inghilterra che ce li ha >>, si difese il francese.
<<
Non mettermi in
mezzo! >> ribatté caustico Inghilterra,
scatenando una di quelle solite
ed inutili discussioni.
<<
Ho altro da dirvi
>>, gli interruppe però Grecia, e
miracolosamente tutti gli prestarono
attenzione, << Sicuramente avrete letto le meravigliose
opere di Platone,
Aristotele… >>
<<
Chi? >>
domandò sottovoce Korea a Cina.
<<
Boh, sarà un altro
soprannome di Canada, aru >>, rispose distrattamente Yao.
<<
…dovete sapere che i
maestri erano tenuti ad insegnare ogni cosa ad i loro allievi, insomma,
era un
insegnamento a 360°… >>
continuò a spiegare Grecia.
<<
Io direi più che
altro a 90° >>, ghignò Turchia.
Per
non cadere sul porno decisero
di passare ad un'altra nazione.
Turchia,
madre patria della
pedofilia…no, scusate…non volevamo dire
questo…
Turchia
aveva pensato a fondo
a quella visita, doveva fare una bella impressione, anche per
dimostrare che
era migliore di Grecia, ma soprattutto per smentire la sua fama di
pedofilo.
Le
nazioni si ritrovarono in
breve davanti a…rocce…rocce…e ancora
rocce…
Che
visita appassionante,
meno male ci aveva pensato.
<<
Beh? >>
domandarono interrogativi alcuni paesi a caso, facciamo due nordici.
<<
Questi sono i
“Camini delle fate” >>,
esordì fiero di se Sadiq.
<<
Più che camini
>>, disse però Italia, guardandosi attorno con
aria interessata (le
nazioni ebbero paura) << assomigliano a tanti grossi peni
di Germania!
>>
<<
Germania, non mi
avevi detto che avevi fatto da modello! >> lo prese in
giro Francia.
Germania
provò a non svenire,
ma non ce la fece.
<<
Comunque io non vedo
nessuna fata >>, esordì critico Arthur,
<< Questa è una bufala!
>>
E
con aria scontenta se ne
andarono tutti.
Egitto,
terra di faraoni, di
misteri, di antichi misteri…
<<
Oh, guarda,
Tutankhamon! >> esclamò America, indicando una
piramide a caso dopo aver
letto la sua guida, << Hapkans è tuo cugino?
>> disse senza malizia
a Grecia.
<<
NON MI CHIAMO
HAPKANS! È HERACLES, MALEDIZIONE, HERACLES!!!
>> gridò, perdendo le
staffe, Hapkan…cioè, volevamo dire, Grecia.
Fu
Germania a decidere di
ritirarsi quando vide Italia alternare lo sguardo fra lui ed un
obelisco.
<<
Siete dei maledetti
pervertiti >>, fu il commento di Egitto.
Ci
sono Koala, Canguri…tante
altre morbide creature…un bel luogo di nome Australia.
L’immenso
panorama, la
quiete, un posto tranquillo e sereno.
<<
SEALAND!
PORCAMISERIA, TORNA QUI E LASCIA STARE QUEL POVERO CANGURO!
>> strillava
Arthur, rincorrendo un canguro che aveva nel marsupio Sealand,
<<
America, digli qualcosa! >>
<<
Mh? >> fu il
suono distratto dell’americano, intento a saltellare sul
dorso di un canguro.
<<
Oooh, mio piccolo
Koala, sei così meravigliosa, splendida,
irresistibile…anzi, ti dirò di più,
oggi sei più bella che mai! >> stava dicendo
Australia, con aria tenera e
passionale, completamente preso dal suo amore.
<<
Emh, Australia
>> lo richiamò Liechtenstein, <<
guarda che io sono qui >>
Australia,
che aveva fra le
braccia un vero koala, si voltò stupefatto verso la ragazza.
Cuba,
un altro luogo
incantevole. Certo, lo è se vi siete ricordati di…
<<
…avete fatto il
permesso? >> domandò Cuba, guardandoli tutti.
<<
Emh, ma siamo con te
>>, replicarono le nazioni.
<<
Non importa, avete
fatto il permesso? >> insisté stoico Cuba.
<<
Ma, il permesso per
cosa? >> dissero afflitti.
<<
Per visitare l’isola
>>
<<
Ma sei tu l’isola!!!
>>
Cuba
sbuffò e scosse la
testa, << E va bene, allora potete visitare questo pezzo
qua >>,
disse indicando un’area di circa due metri quadrati, in cui
riuscivano a stare
a malapena.
<<
Ma non ci stiamo,
non c’è modo di infrangere un po’ le
regole? >> lo pregarono.
<<
Mi dispiace, non è
possibile >>, rispose il cubano, << E tu
stupido America sta’
lontano dai miei sigari! È quello che ti meriti per avermi
messo l’embargo >>.
Le
nazioni, sconsolate, ormai
stufe di essere strette come sardine, decisero di andare in un paese
molto più
accogliente.
America,
stato della libertà,
d’immense ricchezze, di sogni speranze, e bellezza, insomma,
una nazione che se
la tira poco.
<<
Questo, miei giovani
e ignoranti amici, è l’Empire State Building
>>, America fece una pausa,
guardando perplesso l’immenso palazzo, che appariva diverso,
<< Anche se
non mi ricordavo che fosse rosa… >>
Intanto
Polonia era attaccato
ad una finestra con un pennello in mano.
<<
Siccome questo rosa
mi acceca passiamo agli Studios. Mi dispiace dirvi che per quanto vi
sforziate
di imitare i miei film non ci riuscirete mai…insomma, lo
sanno tutti che io
faccio i film migliori, no? >> si mise a ridere Alfred.
Nessuno lo seguì,
anzi, gli riservarono una delle occhiatacce più gelide della
storia.
Forse
nel Gran Canyon le cose
sarebbero migliorate. Certo Alfred non aveva considerato che erano in
estate e
che nella Death Valley si raggiungevano anche i 58 gradi.
<<
Guardate che
meraviglia! >> esultò l’americano,
non facendosi capire perché stava di
nuovo mangiando.
<<
Emh, America-san…
>> tentò di dire Lituania.
<<
Guardate i Canyon!
Che magnificenza! >> continuò ignaro America.
<<
America-san…
>> ritentò Lituania.
<<
E guardate quanto
sono belli… >>
<<
AMERICA-SAN!
>> urlò a pieni polmoni Lituania, facendolo
finalmente girare di scatto.
C’erano
i Nordici e Russia
che si stavano letteralmente liquefacendo per terra.
<<
Fa caldo… >>
si lamentò debolmente Russia, prima di svenire.
<<
Ah, meno male,
almeno stavolta non tocca a me >>, sospirò di
sollievo Germania.
Dopo
aver fatto riprendere le
nazioni fredde si spostarono tutti al monte Rushmore.
America
fu colto da un
momento di commozione: quel monte rappresentava molto per lui. Tanti
anni di
storia, di guerre, non c’era modo di rovinare quel momento.
<<
Guarda Germania!
>> strillò Italia.
Germania
neppure si voltò,
non gli fece nemmeno finire la frase, svenne e basta.
<<
Ma io volevo dire
che erano belli quei faccioni scolpiti nella roccia…
>> ci rimase male
Italia, che per una volta voleva fare un commento normale.
Ma
fu solo la frescura di un
misterioso paese a far riprendere del tutto i nordici, Russia, e anche
il
povero Germania.
<<
Aaah, America, non
ci avevi detto che ci avresti portato in Alaska >>,
disse, contento della
sorpresa, Arthur.
<<
Emh…veramente…
>> si sentì una vocina sottile, che venne
ignorata da tutti.
<<
Veramente bello
questo posto, così verde…è proprio
bello questo tuo stato, America >>, si
complimentarono in molti.
<<
Ecco…veramente…siamo… >>
la vocina di prima parve sospirare << …in
Canada… >>
Nel
frattempo…
La
stanza era deserta, le
sedie abbandonate alla rinfusa per la sala, non c’era un
suono. Una strana
donna sedeva composta su un divanetto…
<<
Dove diavolo saranno
quegli idioti? >>, sbuffava Pangea, estremamente
irritata, << Sono
in ritardo!!!! >>
1) Casa rovesciata (Polonia):
è stata costruita in Polonia
una casa sottosopra, in un luogo non meglio precisato.
2) Per la costruzione della muraglia
cinese vennero
utilizzate grandi quantità di materiale vivo...(schiavi per
dirne una) molti di
loro, morti per i troppi stenti (lavorare dodici ore al giorno sotto al
sole
non è il top...). Quando questo avveniva veniva usati come
calcestruzzo, ovvero
venivano sepolti alla base della muraglia.
3) In Turchia, più
precisamente in Cappadocia, si possono
ammirare delle meravigliose formazioni rocciose a forma di
pen…no, scusate,
stavo dicendo che ci sono queste rocce splendide che grazie
all’azione del
tempo si sono modellate fino a creare queste formazioni rocciose dalle
forme
slanciate e fantasiose.
4) Le normative cubane sono
nettamente cambiate dalla
rivoluzione castrista, il leader maximo infatti ha stabilito che al
proprio
arrivo sull'isola si possa accedere a tutte quelle aree riservate ai
turisti
(villaggi vacanze ecc..), per visitare nell'interno l'isola bisogna
dichiarare
alla polizia di stato il percorso che s'intende fare, non sono permesse
variazioni(salvo modifiche che devono comunque essere riferite alla
polizia).
Inoltre va indicato il proprio alloggio, il numero di giorni che
s'intende
rimanere e tante altre cosine...
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente
ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di
ketchup”-
Oz: Carissimi lettori…sono
spiacente di comunicarvi…che quest’oggi, Yusaki,
è passata a miglior vita…siamo
contrite e amareggiate per la sua tragica fine… e proprio
per questo non vi
dirò come è morta…non vi
dirò che è stata brutalmente costretta ad
assistere
alla lettura di 189 fanfiction sulla ZoroXNami, non vi dirò
che le abbiamo
fatto vedere centinaia di video sulla Polonia X Russia(in
quest’ordine…). La
perdita di Yusaki ci lascia un profondo segno, che non potremo mai
cancellare…per questo vi prego di fare un minuto di silenzio
…
…
Bene…
adesso continuiamo… tanto io basto e avanzo…sono
io la mente di tutto…in fondo
Yusaki è solo un prestanome… sono io il
boss…
Adesso
rispondiamo alle recensioni…
Yusaki:
Carissimi Lettori, anche io ho una comunicazione, anzi, un suggerimento
per
voi: non fate mai arrabbiare Oz. Ah si, ed io sono viva, e non vi
dirò che per
far infuriare Oz basta dire la verità, ovvero che la coppia
CubaxCanada è
CANON, non ve lo dirò.
Oz: *notare che si mette il
grassetto…giusto per ribadire i ruoli…*
Yusaki…cara…sei viva…*sorrisetto
malefico* porremo presto fine a questo tragico errore…
*accende il video
registratore dove a ripetizioni passano scene che non possono lasciare
indifferente Yusaki… non vi posso dire di che si
tratta…sarebbe troppo
sconvolgente… non vi dirò che ci saranno immagini
di Seychelles X
Russia, non vi dirò che le farò
vedere a ripetizione Claude che tratta male Alois, no, non ve lo
dirò… mi
dispiace che EFP perda una scrittrice di tale bravura
ma…quando ci va ci vole…*
Yusaki:
*è svenuta per lo Shock*
Spirito-di-Yusaki:
Eccomi, sono risorta da mondo degli scrittori incompetenti per poter
rispondere
alle recensioni, ma soprattutto per poter dire a Oz che, beh, in
realtà te lo
voleva dire lui ma vista la
situazione sarò io a darti la
notizia…Oz…io…aspetto un figlio da
Cuba!è__é/
Oz:
* Oz
contiene il suo istinto omicida...(sfodera il suo sorriso da pitbull)
(ride
nervosamente-Russia indietreggia impaurito...)* l'hai voluto tu...
prendetela
*chiama i ghostbusters...*
Yusaki:
*Riprende i sensi nel frattempo* Ma dai, scherzavo, ti pare che potrei
mai fare
una cosa del genere? Ti pare che potrei mai privare Canada del suo caro
amatissimo adoratissimo Cuba? Non lo farei mai! BHUAHAHA…
Oz:
*prende la motosega di Alfred e inizia ad inseguire Yusaki...* al
prossimo
capitolo carissime…ci sta che nel prossimo ci stia solo
io…ma prima,
risponderemo alla recensioni, quindi rimando
l’omicidio…
Oz:
Kurohime,mia caraaaaa... ti ringrazio...
modestamente quella parte è una
mia idea...*viene picchiata da Yusaki* Ma certo che ti regaliamo il
peluche a
forma di toro... Lovino chiede se vuoi anche un Antonio imbalsamato.
Yusaki:
Però un Antonio imbalsamato è piuttosto
ingombrante, quindi non te lo consigliamo.
Siamo felici di vedere che sei sempre così entusiasta dei
nostri capitoli,
speriamo che anche questo ti sia piaciuto e grazie della recensione!
Adesso è
il turno di Felicianavargas, grazie dei complimenti, avremmo voluto
finire in
quel modo il capitolo ma era troppo breve per il regolamento di EFP!
Che
disdetta…
Oz:
Una nuova recensitrice!!!! *Oz saltella*
Oz:
Yusaki...questo vuol dire che...
Yusaki:
si...Oz...che abbiamo una recensione in più.
Oz:
noooo...che domineremo il mondoooooooo!!
Yusaki:
Ma certo, proprio quello che volevo dire *la asseconda come si fa con i
pazzi*.
Felicianavargas grazie della recensione,
è bello avere una nuova
recensitrice! Ed adesso…Nephtian! Che
più familiarmente chiamerò
Ali-chan.
Oz:
Augh. *fine dell’intervento*
Yusaki:
Grazie Oz, sei davvero di grande aiuto. Comunque Ali-chan, noi non
trattiamo
male i nordici, solo che…solo che…beh, Oz ti
illuminerà sulla questione!
*Sorride e se la svigna a prendere un tè*
Oz:
beh vedi...non è che non li consideriamo...diciamo che li
consideriamo come le
tesserine dello scarabeo...li metti in un sacchetto e li peschi a caso
quando
non sai a chi far dire qualcosa, è questo il segreto...ed
ora c’è L_Lawliet_poppy,
tranquilla L_Lawliet... non ti perdoneremo mai... ma
certo che ti perdoniamo!
Tanquilla Yusaki capirà sicuramente la tua situazione
*palese presa di culo per
Yusaki*
Yusaki:
*che è tornata dal suo tè* Tranquilla
L_Lawliet_poppy, capita a tutti di
trascurare le fanfiction, l’importante è che non
ci se ne dimentichi per 4 o 5
lunghi anni come ho faccio io. Non angustiarti, l’importante
è impegnarsi e
fare tante pause quando si è stanchi, in questo io sono una
maestra, nel fare
pause intendo. Comunque sarei curiosa circa la One-shot, emh, ma prima
mi
piacerebbe sapere su che pairing si basa…ci sono cose che i
miei occhi non
possono vedere! Lo ammetto! Sono umana!!
Oz:
ricordiamo a tutte che oltre ai viaggi culturali in Olanda potete anche
iscrivervi ai viaggi di stupro in Scozia,Francia,Russia e Usa...sono
aperte le
iscrizioni...Yusaki e Oz... all around the wourld...
Yusaki:
Passiamo alla recensione di Karyon, credo che
abbiamo molte cose in
comune, anche io sbavo su quello psicotico di Russia-san! A proposito,
scusaci
col tuo vicino, non volevamo disturbare…ehy, un attimo, ma
non siamo state noi
a ridere! Perché mi sto scusando? Ho bisogno di una
pausa…
Oz:
*tira fuori il sacro bastone da spronamento* torna a lavorare maledetta
scansafatiche... guarda che dico a Nbah di spedirti in un gulag sai??
Yusaki:
ç__ç Sto lavorando, non vedi che rispondo ad una
recensione? Non vedi?
Oz:
*ignorando Yusaki* comunque Karyon che bello che anche tu ti sia unita
alla
dolce manica di pazzi...per quanto riguarda il tuo vicino… beh...
andrà
convertito...
Yusaki:
Grazie della recensione!
Oz:
Ed ora l’ultima, Ellina93, mamma
mia quante new entry, anch’io mi
adoro!
Yusaki:
Si sapeva che ti adoravi. Siamo molto contente che la storia ti piaccia
così
tanto! Sentire che ci adori mi commuove…sigh…e,
beh, se riesci a portare
Spagna-kun definitivamente nel Sud Italia ti regaleremo una renna
dipinta di
rosa da Polonia!
Oz:
e un meraviglioso autografo di Oz...
*Silenzio*
Oz:
Ok, quello no. Ed ora Yusaki…tregua finita…
*Ed
Oz riprese ad inseguire Yusaki con la motosega*
Ringraziamo
vivamente tutti quelli che ci hanno seguito fino a questo penultimo
capitolo,
il prossimo sarà l’ultimo, ma sarà
seguito da un capitolo speciale con parti
“tagliate” e backstage! Recensite, ed a presto!
|
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Capitolo 6 *** Giorno 4-Piovono Pony ***
Questo è
l’ultimo capitolo…più o meno…
*Oz e Yusaki piangono disperatamente*
Vedrete che poi non sarà
proprio l’ultimo: in fondo un
annuncio, non fatevelo sfuggire, è in grassetto!
Ed ora cominciamo.
Yusaki+Oz: Buona lettura!
Come
potevano quei bambocci
aver osato essere in ritardo? Pangea, arrabbiata e stanca di aspettare,
decise
di raggiungerli…a lei, dopotutto, sarebbe bastato un attimo
per raggiungere
qualsiasi parte del pianeta.
Una
nube di fumo scuro
apparve improvvisamente davanti alle nazioni tutte riunite.
<<
Voi… >> tuonò
la nube.
<<
La nube ha parlato!
La nube ha parlato! >> urlò Turchia, additando
la nube con aria
terrorizzata.
Grecia
si voltò verso di lui,
impassibile: << Turchia, dovresti farti meno canne
>>.
<<
MA HA PARLATO! TI
DICO CHE HA PARLATO! >> protestò con fervore
il turco, e le sue grida
richiamarono infine l’attenzione di tutti.
<<
Voi, maledetti figli
degeneri, siete…IN RITARDO! >>
sbraitò Pangea, che apparve
improvvisamente dalla nube.
<<
Per cosa? >> domandò
perplesso Corea.
<<
NOI AVEVAMO UN
APPUNTAMENTO! >>
<<
Oddio, sono
diventato etero e non lo sapevo! >> si agitò
subito Corea, scagliandosi
tra le braccia di Cina, << ANIKI MI DISPIACE! NON VOLEVO
TRADIRTI!
>>
<<
Fuggire in questo
lato sperduto del mondo e tentare di confondermi con i vostri
ragionamenti
senza senso non vi sottrarrà alla mia ira >>
chiarì Pangea, gelida,
guardandosi poi attorno << …e comunque
dov’è che siamo? >>
<<
Almeno tu che sei
nostra madre dovresti riconoscermi! >>
piagnucolò Canada.
<<
Come possiamo
chiamarla madre? >> intervenne di colpo America,
<< una che non
gioca nemmeno con i propri figli si può chiamare madre?
>>
Tutti
rimasero molto colpiti
da quel discorso così serio.
<<
Insomma, dov’eri
quando Grecia veniva stuprato da Turchia? >>
continuò America.
<<
La finiamo con
questa storia?! >> gridò Turchia.
<<
E dov’eri quando
Inghilterra mi costringeva a giocare al Dottore e
l’Infermiera?! Dov’eri?!
>> scosse teatralmente la testa, << Tu non
sei mai stata presente
nella nostra infanzia >>.
Pangea
ascoltava, e la rabbia
nel suo corpo sbolliva lasciando spazio ad una sensazione di
malinconia:
America aveva ragione! Era stata una cattiva madre, non aveva mai
giocato con
loro, non aveva mai cambiato i loro pannolini, non gli aveva salvati
dai
numerosi abusi!
Doveva
rimediare, non c’era
dubbio.
<<
Va bene bambini miei
>> si decise a dire Pangea, guardandoli in modo
amorevole, <<
Torniamo alla sala riunioni >>.
Tutte
le nazioni annuirono,
risalendo di nuovo sull’astronave aliena di Tony che li aveva
scorrazzati in
giro per la terra.
<<
In sala riunioni
>> ripeté Inghilterra, soddisfatto della
proposta, << Finalmente
potremo parlare seriamente dei nostri problemi >>.
<<
Strega comanda
color… >>
Quando
la voce di Ivan
risuonò per la sala tutti si misero in allerta, pronti a
correre.
<<
…rosa! >>
Ci
fu una gran confusione
mentre le nazioni scattavano a convergere in un unico
punto…Polonia! Lo
sfortunato Feliks però non poteva toccare se stesso,
così, preso dal panico, si
aggrappò alla sciarpa di Russia, il quale lo
colpì ripetutamente con il suo
rubinetto.
<<
Strega comanda
color… >> cominciò Polonia, sapendo
che non poteva dire rosa <<
…mmh…tipo…grigio? >>
Il
povero Tony si sentì
improvvisamente in pericolo, ma non fece in tempo a fuggire che una
marea di
nazioni si precipitò addosso a lui.
<<
Adesso tocca tipo a
te Tony >> disse Polonia, acciuffando senza problemi
Tony, << Meno
male, io sono tipo adatto a fare la principessa, non la strega!
>>
Tony
rifletté attentamente
per qualche attimo, poi comunicò mentalmente a tutti:
<< Strega comanda
color…lilla! >>
I
vari paesi si guardarono,
confusi, perché nessuno aveva qualcosa di lilla addosso;
solo America parve
sapere cosa fare, infatti si gettò su Inghilterra,
strappandogli i pantaloni.
<<
Eccole! Le mutande
lilla! >> esclamò Alfred, mentre Inghilterra
strillava istericamente.
<<
Ma allora le metti
>> disse Francia, osservando l’intimo di
Arthur, << Quando te le ho
regalate non pensavo proprio di vedertele addosso >>.
<<
COSA?! >>
America smise di palpare Inghilterra e focalizzò la sua
attenzione sul
francese, << Le mutande che gli ho regalato io non le ha
mai messe!
>>
<<
Come pretendi che
metta le mutande con i super-eroi alla mia età?!
>> borbottò Arthur.
Francia
si rivolse
all’inglese << Inghilterra potresti fare
così: quando sei con lui ti
metti le mutande dei super-eroi e quando sei con me…
>> ghignò <<
…quando sei con me non hai bisogno di mutande!
>>
L’americano
non poté fare a
meno di infuriarsi, tanto che cominciò a lanciare hamburger
per la stanza.
<<
Vai America,
riprenditi il tuo amante! >> facevano il tifo le altre
nazioni, compresa
Pangea, che si era lasciata coinvolgere. << Fagliela
vedere! >>
<<
Che cosa? >>
domandò Corea.
<<
Ora te lo dicevo…
>> rispose con un sorrisetto Ungheria.
<<
Aspettate! >>
balzò però su d’un tratto Pangea,
<< Voi non dovete litigare, questo
gioco non è appropriato a bambini della vostra
età! >>
Per
non farla arrabbiare di
nuovo pensarono rapidamente ad un altro gioco…magari uno
adatto a “bambini
della loro età”, ma non ne veniva loro in mente
nessuno, così finirono per
chiedere a Pangea.
<<
Oh, beh, allora…
>> la donna sorrise maternamente <<
“Mosca cieca” dovrebbe andare
bene >>, affermò, non potendo prevedere quel
che sarebbe successo di lì a
poco.
Il
primo a essere bendato fu
Feliciano, che amava mosca cieca (perché gli ricordava i
giochi bondage con
Germania). Ludwig capì subito che non sarebbe finita bene
per lui…
L’italiano
vagò per un po’,
riuscendo finalmente ad acchiappare una figura a lui ben nota.
<<
Ah, ma questo è
Germania! >> trillò quasi immediatamente.
<<
Se magari eviti di
toccarmi il pacco… >> sospirò il
tedesco, allontanando le mani di Italia
da lui, prendendo poi la benda e mettendosela a sua volta.
Riuscì
quasi subito ad
acchiappare qualcuno; tuttavia, toccandogli la faccia, non
riuscì a capire chi
fosse. Fu quando passò al resto che capì:
<<
Francia >>
disse secco.
<<
No, come hai fatto a
riconoscermi? >> si stupì il francese, che si
era persino legato i
capelli per disorientare l’avversario.
<<
Beh, sei un tantino
nudo >> fu la risposta.
Il
francese si bendò, con
grande piacere, ed andò alla ricerca della vittima
successiva.
<<
Ma così è troppo
facile, questo è Turchia: ha un bambino in braccio!
>> sbuffò Francia,
levandosi la benda.
Grecia
si alterò
notevolmente, << TURCHIA!!!! >>
Il
turco, un po’ per sfuggire
all’ira del compagno, un po’ perché lo
trovava un gioco divertente, si bendò
immediatamente cominciando a camminare.
<<
Noo, ma Germania? Di
nuovo?! >> fu la prima reazione di Sadiq, che stava
toccando un punto
importante nella vita di un uomo.
<<
No, sono Polonia!
>> esclamò Polonia, sconvolgendo Turchia.
<<
Mi fa imbestialire,
è più forte di me! >> si
agitò Francia, pensando a quanto andava
sprecato.
Dato
che il turco non aveva
indovinato fu costretto a ripetere il turno, e dopo un po’
incappò in qualcun
altro.
Non
ci fu bisogno di
toccarlo…bastò essere a pochi centimetri da
lui…
<<
Sento un’aura
malefica… >> rifletté Turchia,
<< Russia! >> disse,
azzeccandoci, passando così a Russia il testimone.
Tutti
stavano cercando un
luogo sicuro, per la prima volta scappando seriamente (Lituania si era
nascosto
sotto il divano).
<<
Ma ci siete?
>> disse Russia, dopo venti minuti che girava a vuoto.
<<
Si si, ci siamo!
>> urlò Lettonia, da sopra il lampadario.
Ma
Russia riuscì, infine, a
trovare qualcuno…
<<
Mmh… >>
toccando la persona avrebbe capito chi era <<
…allora, è sicuramente un
uomo… >>
Pangea
lo guardò storto.
Russia
cominciò a palparle il
seno, pensieroso: << …si…si,
è decisamente un uomo! >>
Ungheria
non poté fare a meno
di scoppiare a ridere << Eh, certo che ne ha viste di
donne Russia eh!
>> disse sarcastica.
Bielorussia
si sentì colpita
nel vivo.
Pangea
pure, per altre
ragioni.
Fu
chiaro che anche quel
gioco non poteva continuare.
Dato
che avevano sciolto il
ghiaccio Francia pensò fosse il momento più
adatto per proporre il suo gioco
(abbiate paura).
Da
una tasca estrasse due
dadi, così innocenti…senza numeri…ma
dopotutto che male potevano fare dei dadi,
per di più trovati in camera di Canada?
Le
nazioni accettarono di
buon grado.
“Dei
dadi…che bambini carini
che ho, giocano ancora con i dadi!” pensò Pangea,
commossa.
Fu
quando America (estratto a
sorte) tirò i dadi che fu chiaro che la situazione sarebbe
degenerata.
America
riprese i dadi, un
po’ confuso: << Su questi dadi ci sono delle
scritte… >>
<<
Allora, sul primo
dado ci sono delle azioni da compiere >>
spiegò Francia, felice, facendo
gelare il sangue a Germania << sul secondo ci sono invece
delle parti del
corpo…semplice no? Si, Germania, c’è
anche quello >>. Germania svenne.
<<
Ok, America tu sei
il primo, adesso pescheremo a sorte il nome di colui che
subirà l’azione
>>, e Francis pescò un bigliettino,
sogghignando non appena vide il nome,
<< Austriaaaaa! >>
Ungheria
si irrigidì
all’istante, mentre America leggeva quel che doveva fare.
<<
Annusare il petto di
Austria >>, disse.
Ungheria
si rilassò: non era
niente di che.
L’americano
si avvicinò
all’austriaco, che si era leggermente sbottonato la camicia,
e cominciò a compiere
la sua azione.
<<
Austria… >>
Alfred lo disse senza malizia << …ma questo
non è il profumo di Prussia?
>>
Ungheria
non era più così
tranquilla, come anche Inghilterra che saltò su gridando:
<< COME FAI A
SAPERE CHE PROFUMO PORTA PRUSSIA?!?! >>
Francia
mediò la situazione
<< Avanti Inghilterra, sono cose che capitano, sai, si
sente a volte il
profumo del vicino di armadietto…quando si è
negli spogliatoi… >>
<<
Ah, hai ragione
>> annuì Inghilterra, ricordandosi solo dopo
una cosa: <<
Ehy…aspetta…MA AMERICA NON FA NESSUNO SPORT
ASSIEME A PRUSSIA!!! >>
Ungheria
stava intanto già
tirando i dadi, pregustando la sua dolce vendetta.
<<
Devo >> disse,
quasi con un sibilo, << frustare America >>
annunciò soddisfatta.
<<
Dove? >>
domandò America, un po’ preoccupato.
La
ungherese si limitò a
sorridere ancor più ampiamente, afferrò la frusta
e con gesto esperto, come se
si fosse trattato di un cavallo, sferrò un tremendo colpo
dritto in mezzo alle
gambe di America.
Alfred
non poté trattenersi
dal cadere a terra, dolorante, tra urla tutt’altro che
eroiche. Ma nessuno lo
giudicò, tutti i maschi in sala si ripromisero di non far
mai incazzare
Ungheria, compreso Prussia.
Yao,
ancora un po’
terrorizzato dalla urla di dolore di America, lanciò,
accorgendosi che la
situazione stava andando di male in peggio.
<<
Devo baciarti il
collo Inghilterra, aru >> borbottò, vedendo
chi era stato estratto.
America non la prese benissimo, ma era troppo intento ad urlare per
dire
qualcosa.
<<
Ma…mi hai rubato di
nuovo l’oppio! >> strillò
però d’un tratto il cinese, dopo essersi
avvicinato, dimenticandosi anche del suo singhiozzo, cominciando ad
azzuffarsi
con Inghilterra.
Fu
Feliciano a prendere in
mano la situazione…proprio letteralmente, sperava di
prendere qualcos’altro in
mano, invece…
<<
Germania! >> e
Germania già agonizzava << devo
toccarti… >> e Germania entrò in
coma << …le mani?! >>
La
voce di Italia era
palesemente delusa, Germania invece resuscitò con tanto di
cori angelici.
<<
Aruuuuuuu
AAAAARUUUUUUUUUU-AAAAAA…RUUUUU… >>
questi erano i cori angelici di quel
deficiente di Cina, che aveva risentito dell’oppio sul collo
di Arthur.
Più
che un angelo sembrava
uno gnu agonizzante, ma voi siate gentili e non diteglielo.
Lettonia
tremò nel tirare i
dadi, e quella volta ebbe più ragione del solito a tremare.
<<
Devo leccar…
>> non ce la fece a finire la frase, cominciò
praticamente a piangere
mentre veniva estratto il nome della persona su cui avrebbe compiuto
l’azione.
<<
Emh…cioè, va tipo
bene ma… >> Polonia abbassò lo
sguardo su Lettonia, che stava leccando il
suo imponente pacco, << …non ci sono abituato
>>, disse Feliks,
osservando interessato quel che accadeva.
<<
Più lo vedo e più mi
fa imbestialire! Non lo usa proprio in nessun modo! >> si
lamentò ancora
Francia.
Giappone,
rosso in viso,
scoprì ben presto che i suoi dadi prevedevano il
“Mordere” ed il “Petto”.
Già
sarebbe stato un problema, certo a meno che l’altra nazione
non accettasse di
sposarlo…ma ne dubitava, comunque le cose peggiorarono
drasticamente quando
vide che l’altra nazione era una donna.
Non
sapeva da che parte
rifarsi.
In
più era…Pangea!
Giappone
tentò la fuga, ma la
donna lo riacchiappò prontamente, attirandolo a se.
Kiku
si fece coraggio, mentre
tutti trattenevano il respiro (con una donna: che cosa orribile!)
pensando per
di più che Pangea si sarebbe infuriata, invece…
<<
Questo gioco mi
piace! >> esclamò sognante quella ninfomane di
Pangea; adesso si spiegava
da chi aveva preso Francia.
<<
E adesso a chi
tocca? >> sbuffò Prussia, dopo aver tirato i
suoi dadi.
<<
A Lituania >>,
rispose Francia, leggendo il bigliettino estratto.
Prussia
si avvicinò a
Lituania, gli tirò giù i pantaloni, glielo
baciò, gli ritirò su i pantaloni,
Russia si incazzò, Lituania non si accorse di niente e noi
passeremo alla
prossima coppia.
Toccava
di nuovo ad Ungheria,
che doveva mordere quel-che-voi-sapete di Sealand.
No…aspettate…
SELAND?
<<
CHI DIAMINE HA
PERMESSO A SEALAND DI PARTECIPARE AL GIOCO?! >>
strillò Inghilterra,
portando di peso Sealand fuori dalla stanza.
Nonno
Roma, comparso all’improvviso,
sottrasse i dadi a Cina (estratto per quel turno) e li
lanciò.
<<
Mordere i piedi a
questa dolce fanciulla! >> esclamò estasiato,
guardando Bielorussia che
ricambiava con occhiate gelide.
<<
Se mi tocchi anche
solo con un dito il nii-san ti farà a pezzi >>
minacciò Bielorussia
<< Vero nii-san? >>
Si
voltò verso Russia, che si
stava comportando da bambino disadattato con Lituania, carezzandogli la
testa
come fosse stato un gatto.
<<
Caro Lituania…caro…
>> ripeteva amabilmente Russia, <<
…mi trovi sexy? >>
<<
Ma che centra?!
>> pigolò Lituania, terrorizzato.
Comunque
Nonno Roma se ne
andò un po’ deluso: sperava in qualcosa di
più porno.
Cina
aveva fame, e quando i
suoi dadi decretarono che doveva mordere Hong Kong in un posto
sensibile ci
mise un po’ troppa energia.
<<
MA CHE FAIIII!
>> Hong Kong urlò di dolore.
<<
Ma è buono, aru.
Posso friggerlo aru? Tanto in Cina mangiamo di tutto aru!
>> disse
allegro il Cinese, inseguendo Hong Kong che stava fuggendo a gambe
levate.
<<
Mi dispiace Lituania
>> disse ad un certo punto Svizzera, guardando i dadi,
prendendo la
frusta e usandola sulle mani di Lituania.
<<
Come? >>
Lituania si era distratto, << Mi hai frustato? Non
preoccuparti, ci sono
abituato! >> trillò allegramente.
Fu
Polonia però a far cadere
il gioco ancora più in basso.
<<
Devo tipo toccare il
tuo Wustel, Ucraina! >> disse Polonia.
<<
Polonia, Ucraina non
ha nessun Wustel >> gli spiegò gentilmente
Lituania.
<<
Poverina,
gliel’hanno…cioè…tipo
tagliato?! >>
<<
No, non ce l’ho mai
avuto >> si intromise Ucraina, sorridendo.
<< Perché sono una donna
>>.
<<
Una…cosa? >>
Polonia era confuso.
<<
Una donna >>
ripeté Ucraina.
<<
Cos’è una donna?
>>
Decisero
che era meglio
passare oltre, anche per non mettere troppo in imbarazzo la povera
Ucraina.
Francia
prese possesso dei
dadi, lanciò, e si preparò a far incazzare
Inghilterra.
<<
Mon petit America >>,
ad Inghilterra si gelò il sangue, ed
ancora il francese non aveva fatto niente, << Ti hanno
fatto la bua?
>> proseguì, sbottonando lento i pantaloni
dell’americano (Alfred annuì,
guardando male Ungheria), << Vedrai che con un bacino
passa tutto…via la
buaaaaa! >>
<<
BACINO UN CORNO!
>> Arthur si scagliò contro Francia, evitando
che “Miami” fosse
contaminata dal mangia-rana.
Germania
scoprì ben presto
che i suoi dadi non erano proprio fortunati, doveva infatti baciare
Lovino.
Ma
Spagna, livido di rabbia,
li interruppe all’istante.
<<
Germania, che
diavolo stai facendo? >> gridò, gli occhi
fiammeggianti di rabbia.
Lovino
si voltò a guardarlo,
trattenendo le lacrime, era così felice che per una volta
Spagna fosse così
geloso di lui, così attento nei suoi confronti…
<<
Non pensi ai
sentimenti di Ita-chan?! Soffrirà se lo tradisci
così! >> urlò,
disperato, Antonio.
<<
Muori, bastardo
>> si udì chiara la voce di Sud Italia.
I
dadi vennero nuovamente
tirati, da Prussia che ottenne di dover frustare i piedi di Pangea.
Pangea
fino a quel momento
aveva avuto un’aria molto appagata, ma appena il prussiano
tentò di togliergli
le scarpe parve andare su tutte le furie.
<<
No >> sbottò
secca, scansandosi.
<<
Ma dai, abbiamo
partecipato tutti…non è neanche una cosa porno
questa… >> insisté
Prussia, cercando di sfilargli le scarpe.
<<
Oddio, un pochino si
>> rifletté Francia, mentre tutti alzavano gli
occhi al cielo.
<<
HO DETTO DI NO!
>> gridò Pangea, calciando via il figlioletto
albino, << NON VOGLIO
CHE MI SI TOCCHINO I PIEDI!!! >>
<<
Non è mica normale
>>, fu il commento di Russia, che intanto dava da bere
vodka ai suoi
coniglietti di peluche.
<<
E detto da lui…
>> disse rassegnato Lituania.
<<
ADESSO DOVRETE
PAGARE TUTTI! >> stava intanto impazzendo Pangea, facendo
tremare la
stanza.
<<
Io non ho soldi, sia
chiaro >> ribatté all’istante Grecia.
[Attenzione,
adesso si
svolgerà il lunghissimo combattimento finale]
E
Pangea fu sconfitta.
[Fine]
<<
COREA PIANTALA! Non
è finita, e non è un videogioco!!!
>> lo rimproverò Cina.
Il
duello finale stava
finalmente iniziando.
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i
capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi
totalmente
bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva
affrontarla. Chissà chi le avrebbe pagate tutte quelle spese
per effetti
speciali.
<<
West, è compito tuo
>> Prussia diede una pacca sulla spalla al fratello.
<<
Scusa, perché
dovrebbe essere compito mio?! >> domandò
Germania.
<<
Perché da grandi
peni derivano grandi responsabilità >> rispose
il prussiano, spingendolo
avanti a forza.
Germania
non sapeva cosa
fare, per fortuna gli corse in aiuto una persona del tutto inaspettata.
Scozia.
Ah,
no, Scozia non esiste.
Quindi
non gli corse incontro
nessuno. Ma dato che questa fanfiction è destinata a finire
bene (e questo è
uno spoiler) era necessario che intervenisse un eroe.
Prima
che Germania potesse
fare qualcosa il pavimento parve esplodere, dissestandosi in molteplici
parti.
Le nazioni si aiutarono gli uni con gli altri per non cadere nelle
spaccature
creatisi. Solo una nazione era in seria difficoltà: Cuba.
Ed
ecco che qui entra in
scena l’eroe.
<<
Ti salverò! >>
fu l’urlo di America, gettandosi verso Cuba e prendendolo per
una mano,
tirandolo su.
Il
cubano, finalmente in
salvo, rimase scioccato: America lo aveva salvato! Un attimo, forse era
Canada…no, era proprio America!
Il
cubano non poteva
crederci.
L’americano
lo guardò negli
occhi.
Il
cubano guardò negli occhi
l’americano.
L’americano
continuò a
guardare negli occhi il cubano.
Potete
anche dirvi qualcosa a
questo punto eh…comunque che suspance!
<<
America, perché lo
hai fatto? Io ti ho sempre portato rancore, tu mi hai messo
l’embargo, dopo la
mia decisione di rendermi indipendente da te, ci siamo sempre odiati
>>
gli disse Cuba.
America
gli prese le mani,
guardandolo fisso negli occhi. E che palle con questi occhi.
<<
Io ti capisco. Mi
sono comportato da sciocco con te, soprattutto dopo che anche io ero
passato
dalla tua stessa situazione, quando Inghilterra…beh, lo sai.
Abbiamo subito le
stesse cose. Beh, forse non proprio le stesse, io non facevo giochi
strani con
te. Comunque, io…ti perdono, e ti prego di perdonare anche
me >> furono
le parole di America, che risuonarono forti nell’improvviso
silenzio.
<<
Ti perdono >>
fu l’unica, semplice, cosa che Cuba riuscì a dire.
Pangea
non poté fare a meno
di sorridere, e la terra smise di tremare (finirono anche tutti gli
altri
effetti speciali).
<<
Voi siete stati in
grado di superare i vostri antichi rancori, per questo meritate di
avere salva
la vita >> proclamò la donna, <<
Il tuo gesto ha salvato il mondo
>> aggiunse, guardando America con espressione benevola.
Poi
Pangea guardò tutti loro
<< Per me è tempo di andare >>
<<
In che senso?
>> domandò Corea.
Pangea
lo guardò con aria
amorevole, e poi disse con tono affettuoso << Corea, tu
sei un idiota. Ma
lo sono un po’ tutti, quindi non
importa…prendetevi sempre cura gli uni degli
altri…e non in quel senso, Francia >>
chiarì, con un’occhiata al francese
che si era già spogliato, << Fate i bravi,
figli miei >>.
E
svanì, in uno svolazzare di
vestiti, giusto per fare la cosa più teatrale.
Cuba
si voltò verso America,
<< Senti…adesso che abbiamo fatto pace mi
toglierai l’embargo? >>
domandò speranzoso.
L’americano
gli sorrise
lentamente << No >> disse poi, abbracciando
il cubano, ma non era
un gesto d’affetto: << Oooh, piccolo mio, vieni
da papà! >> esclamò
recuperando l’hamburger che per tutto il tempo era rimasto
attaccato dietro la
giacca di Cuba.
<<
Per un attimo ho
temuto di perderti! >> guardando con amore
l’hamburger Alfred provvide
poi a mangiarselo.
<<
Aspettate un attimo!
>> esordì poi America, improvvisamente
(smettendo addirittura di mangiare).
Gli occhi di Cuba si riempirono di una nuova speranza: magari ci aveva
ripensato! << Sono stato io a salvarvi? >>
Tutti
si trattenerono dal
rispondergli, guardandosi terrorizzati fra loro.
Fu
quel deficiente di Corea a
rovinare tutto: << Certo >>.
<<
Tu sei l’eroe
>> rincarò Cina, ancora sotto effetto di oppio.
<<
I AM A
HEROOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!
>>
Quell’urlo
sarebbe risuonato
nei secoli, così come il trenino festoso a cui America diede
il via in quel
momento.
<<
Ho salvato il mondo!
Ho salvato il mondo! >> cantava America, ed alla fine
tutti lo seguirono
in quella stonatissima canzoncina.
Cuba
guardò in camera da
presa, si c’era una camera da presa.
<<
Non è tanto perché
non mi ha tolto l’embargo, non è nemmeno
perché voleva salvare l’hamburger e
non me…è perché ADESSO CHI LO REGGE
PIÙ?! >>
<<
Sono l’eroe, ho
salvato il mondo! >> cantava ancora Alfred, e sembrava
che non avrebbe
mai smesso.
1) “Strega comanda
color”, “Mosca cieca” ed “I
dadi erotici”
sono giochi realmente esistenti, quindi non inventati da noi.
2) Cina ed Inghilterra combatterono
le guerre dell’oppio.
3) la domanda “mi trovi
sexy?” che Russia rivolge a Lituania è una citazione di Tokyo Babylon, manga delle
CLAMP.
4)
Embargo: si intende
il blocco degli scambi commerciali deciso da uno o più paesi
nei confronti di
un paese terzo, solitamente per motivi politici o economici. (Da
Wikipedia)
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente
ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di
ketchup”-
Yusaki:
La prima di oggi è Molly93, anche noi
non volevamo che la fanfiction
finisse! è stato bello scriverla.
Oz:
Uaaaaaah, che tristezza infinitaaaa!! Meno male che ne abbiamo
già in porto
un’altra, sennò sai che noia?
Yusaki:
già, anche se io vorrei riposarmi a dire il vero.
Vabbè, grazie mille per la
recensione, e, a proposito, ci piacerebbe vedere il tuo disegno di
Liechtenstein, siamo curiose!
Oz:
Ora tocca ad Ellina93, dannazione Yusaki neanche
stavolta siamo riusciti
ad uccidere Ellina93.
Yusaki:
Ovviamente scherziamo.
Oz:
o forse no (sguardo falsamente minaccioso). Anche io tipo, amo,
cioè,
quell’idiota di tipo Polonia. Tipo invece non mi dispiace
tipo per Canada.
Yusaki:
Povero Canada, comunque a me piace Polonia, ma non diciamolo troppo in
giro. E
mi piace Canada, ovviamente, io non mi scordo mica di
lui…aspettate, di chi
parlavamo? Pazienza, non ricordo adesso, comunque grazie mille della
recensione
Ellina93! Passiamo a L_Lawliet_poppy, cara,
Lituania-chan ci ha
assicurato che Russia-san cameriera è uno spettacolo da non
perdersi!
BHUAHAHAHA…
*Dal
nulla appare Russia e Yusaki viene spartita all’istante*
Oz:
Tranquilla Lawliet, per stavolta non la ucciderò (anche
perché pare che ci
penserà Russia...), abbiamo troppe idee per poterla uccidere
adesso…mi serve
per conquistare il mondo…grazie anche stavolta della tua
recensione! Quindi
adesso c’è Yandereness,
tranquilla…ho appena aperto una bellissima
agenzia di viaggi di stupro, unisciti anche tu per scoprire con quante
meraviglie del mondo può essere comparato il wurstel di
Germania!!!
Yusaki:
Comunque no, su, Svizzera non morirà, credo che non
morirà nessuno…credo…
Oz:
Grazie della recensione, ora sta all’adorata Kurohime!
Yusaki:
Eeeh, c’è da dire che anche io ed Oz siamo molto
affezionate ad Olanda!
Oz:
Soprattutto io ahahaha…no, scherzo. Non odiamo il povero
Feliciano, anche se
inizio a sospettando che Germania stia lentamente iniziando ad
odiarlo…ma non
capisco perché.
Yusaki:
Grande mistero. Come sempre siamo felici del tuo entusiasmo, e grazie
della
recensione! Tocca a ChibiWall.
Oz:
Anche io mi stimo!
*Yusaki
picchia Oz*
Yusaki:
Per fortuna che la modestia di Oz non è
contagiosa…comunque anche io mi amo.
ODDIO, MA ALLORA È CONTAGIOSA!
Oz:
Grazie della tua recensione. Ed ora…siamo già
arrivati all’ultima recensione,
tutto questo è orribile, ragazzi ci dovete lasciare
più recensioni! Comunque
l’ultima è harinezumi.
Yusaki:
eh si, a volte gli aggiornamenti sfuggono, capita! Mi sento entusiasta
che tu
abbia definito la storia “Delirio puro”: suona
così bene!
Oz:
Scusa harinezumi, che ci vuoi fare, è fuggita ora dal
manicomio. Comunque anche
io penso che Pangea pretenda un po’ troppo. I tuoi
complimenti ci lusingano,
soprattutto me perché ovviamente è tutto merito
mio.
Yusaki:
Eh, si, certo, certo. Vabbè, visto che è
l’ultimo capitolo lasciamoglielo
credere. Grazie della recensione!
E
adesso...
Lo
aspettavate da tempo....
Yusaki:
ma cosa?
Da
tanto,tantissimo tempo... non vedevate l'ora di vederlo...
Yusaki:
Oz è impazzita scusatela... ma di vedere chi, Canada?
No...
è giunto il momento di aprirlo...
(suspance)
(ancora
suspance)
(ancora
ancora suspance)
-L'ANGOLO
DI OZ-
Yusaki:
cioè, mi hai fatto rimanere sulle spine per tutto questo
tempo per dire questa
cavolata?
Oz:
non è una cavolata...e adesso scusami ma devo lavorare...
-L'angolo
di Oz-
Carissimi
lettori, benvenuti all'angolo di Oz.
Yusaki:
già finito?
…
Oz:
no, sto semplicemente prendendo fiato...
Dicevo...
Benvenuti
all'angolo di Oz
Yusaki:
questo lo hai già detto...
Allora
fammi continuare no!!
Dicevamo,
che con quest'ultimo capitolo(yusaki scoppia a piangere) yusaki su, un po' di contegno, so che
dispiace ma devi
cercare di essere forte
Yusaki:
non è per quello...
Oz:
e per cos'è allora...
Yusaki:
ho finito una fanfiction non ci sono abituata...
Oz:
…
Allora
dicevo, dato che è l'ultimo capitolo, e che nessuna delle
due voleva smettere
abbiamo deciso una cosa piuttosto bizzarra...
Francia: postare il
capitolo nude...
Non ti degnerò neanche
di
una risposta Francia. Dov'ero…ah si, esisterà un
capitolo extra, dove vi
metteremo al corrente di tutto quello che ha preceduto la pubblicazione
di
questi capitoli. Backstage insomma, con scene eliminate
perché considerate
troppo porno, la scena epica dove Germania uccideva per esasperazione
Italia...
Yusaki: non esiste questa
scena...
Oz: e tu non glielo dire
no... è per farli interessare...
Ad ogni modo, ci sarà
anche tempo di rispondere alle vostre domande, se ne avete, a vostre
particolari richieste e quant'altro. Anche per questo abbiamo da poco
aperto il
nostro blog ufficiale, dove posteremo
un
po' di tutto, da sketch improvvisi a futuri progetti...
Il blog è questo
---> http://thepinksideoftheforce.blogspot.com/
fateci un
salto tra una fanfiction e l'altra e seguite l'insanità
mentale dal suo punto
di vista...
Vi
aspettiamo per il backstage, dopodiché questa fanfiction
sarà definitivamente
completa. Ma vi aspettiamo per la prossima! Una storia di Hetalia, ma
che viene
da una galassia lontana lontana…chissà se
qualcuno di voi ha già capito.
Una
marea di saluti!
|
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Capitolo 7 *** Capitolo extra-Backstage ***
Bentornati
carissimi e
carissime, benvenute ai backstage del “Il terrore viene dal
tè”! Ma poi questo
titolo da dove è venuto fuori?
Yusaki:
Bene, dobbiamo
trovare un titolo ad effetto, qualcosa che sembri vagamente serio ma
che in
realtà non lo è…
Oz:
...*pensa con serietà*
…pomodori assassini?
Erano
insomma saltati fuori
dei nomi assurdi, finché il nome venne, inaspettatamente,
dal basso…(no, non
pensate male)
*Yusaki
e Oz quel giorno
sorseggiavano il tè*
Yusaki:
Capisci Oz, il titolo
è importante, infatti io non so dare
titoli…comunque, ci vorrebbe qualcosa
legato alla storia.
Oz:
“L’Apocalisse”? “Salvate
il soldato Arthur”? “L’uomo che mangiava
troppi gelati”?
Ma
alla fine…
Yusaki:
Il tè! *__*
Oz:
Beh, si, titolo ad
effetto…forse giusto un tantino tanto corto.
Yusaki:
Non capisci? Il tè!
Oz:
Ma certo, il tè, nobile
infuso di piante…NO CHE NON HO CAPITO! Che ca**o
c’entra il tè?!
Yusaki:
Ma no…capisci,
Pangea, cameriera, tè!
Oz:
Inghilterra! Ommioddio:
Pangea è Inghilterra!
Yusaki:
No, non hai capito un
tubo. Se hanno paura di Pangea, e Pangea porta il tè, allora
il terrore viene dal tè!
Oz:
O__O Ma certo.
E
fu così che il titolo venne
deciso. Si, senza una logica precisa. (Oz: perché qualcosa
aveva logica in
questa fanfiction?)
Avevamo
dunque un titolo. Ci
mancava solo tutto il resto.
Andare
avanti era difficile…
Yusaki:
Facciamo una pausa?
*Dopo due minuti di lavoro*
Oz:
Non si può lavorare così
ç__ç Io, persona molto seria, che
vincerà il Pulitzer, costretta a lavorare con
te, povera sfaticata che…*ed andò avanti
così* *Ah si, Yusaki stava già
dormendo*
Insomma,
questa storia nasce
nel lontano Luglio, ad un festival Giapponese in una città
italiana, cioè, nel
sistema solare.
Quel
lontano giorno le vostre
due eroine erano arrivate così presto che era tutto ancora
in allestimento, il
sole stava sorgendo in quel momento…no, aspettate, non
così presto…fatto sta
che Oz disse, così di colpo, una puttanata pazzesca su
Hetalia, e Yusaki,
ovviamente, non poté che darle spago dicendo a sua volta
un’altra pazzesca puttanata.
Non prevedeva certo che quell’innocuo scambio di puttanate
portasse ad una
puttanata colossale, ma soprattutto non prevedeva che tutto quello le
avrebbe
causato una discreta mole di lavoro in più. Altrimenti
è probabile che sarebbe
stata zitta (Yusaki: No, suvvia, non esageriamo!).
Oz:
Yusaki! *__* Ho un’idea!
*Yusaki
sentì un brivido
freddo*
Oz:
No, anzi, ho un’idea
geniale!
*Yusaki
rischiò il coma*
Oz:
Facciamoci una
fanfiction!
*Yusaki
non morì giusto
perché aveva un sacco di storie da portare avanti, e un
po’ di senso del dovere
infondo ce l’ha anche lei. Molto infondo*
Così,
da due piccole,
innocenti, idiozie Yusaki e Oz riuscirono a tirare su il primo
capitolo, fare
gli altri non fu un problema, anzi, c’era il problema della
lunghezza del pene
di German…no, non di quello, parlavamo della storia!
(Oz
*a Yusaki che sta
scrivendo*: sei una pervertita *Continua a leggere Doujinshi*)
Parlavamo
della storia.
Dunque, ecco che vi tipo presentiamo le tanto attese “Scene
tagliate”!!!
Buona
lettura!
-Scene Tagliate-
Scena 1:
Austria x Ungheria
Austria
entrò nel camerino,
trascinandosi dietro Ungheria. Elizaveta tentò di dire
qualcosa, di porre
qualche domanda, ma Austria non gli diede il tempo di parlare: la fece
accostare contro lo specchio presente nel piccolo locale, con
gentilezza ma
anche con una certa forza, e dopo essersi accertato che la tenda fosse
ben
chiusa intrappolò la donna fra le sue braccia.
<<
Elizaveta >>
la donna sussultò, lui l’aveva chiamata col suo
nome, per di più con quel tono
così pieno di amore e desiderio… <<
Elizaveta >> ripeté Roderich,
sussurrando al suo orecchio, << Voglio che tu sia mia,
ora, in questo
camerino >>
Ungheria
era piena di gioia e
stupore, sentiva una mano dell’austriaco carezzarle un
ginocchio e risalire
teneramente lungo l’interno della sua gamba, osando sfiorare
con le dita la
lunga gonna…
Motivo
del taglio: Austria è
palesemente OOC, scena surreale, AU.
Commenti
in presa diretta:
Oz:
Su, so che è difficile.
Yusaki:
Mi sento come se
stessi mandando OOC Austria T__T
*Due
minuti dopo*
Yusaki:
BASTAAAA! Non ce la
faccio più!!! Fatelo smettere!!! IO NON POSSO SCRIVERE HET!!!
Scena
2: Hotel – Stanza
Francia-America-Inghilterra.
Inghilterra
stava dormendo,
accanto a lui America stava giusto prendendo sonno. Purtroppo per loro
Francia
era invece sveglissimo…
<<
Psst >>
Francia cercò di richiamare l’attenzione
dell’americano << Sei sveglio?
>>
<<
Mmh? Si, che c’è?
>> domandò Alfred, alzando appena la testa.
<<
Eh, ti va di farlo?
>>
<<
Cosa? >>
<<
Come cosa?! >>
Francia sbuffò, cercando di recuperare la pazienza,
<< Sesso! >>
<<
Ah, sveglio
Inghilterra… >> ma il francese lo
fermò prima che avesse tempo di fare
alcunché.
<<
Ma no, lascia stare
>> disse infatti Francis << Solo noi due,
raggiungimi in bagno tra
due minuti, così non diamo nell’occhio
>>
<<
Dare nell’occhio a
chi?! Lui dorme! >> ribatté America
<< Aspetta..Tony! Sei qui?!
>>
Una
sequela di strani suoni
annunciarono che in effetti l’alieno era lì.
Pochi
minuti dopo America
trova la porta del bagno, dove Francia lo stava già
aspettando, completamente
nudo.
<<
No, dai, sai come la
pensa Inghilterra…non possiamo farlo…
>> disse subito Alfred.
<<
Non sei neanche un
po’ curioso? >> lo tentò Francis.
L’americano non sapeva cosa rispondere
ma al francese non interessava più di tanto.
(Oz
è profondamente indignata
dal fatto che Yu si sia rifiutata di scrivere questa scena di sesso
selvaggio)
Inghilterra
si era svegliato,
e non trovando nessuno accanto a se si preoccupò.
Cercò un po’, arrivando
infine al bagno.
Aprì
la porta << Che
cavolo…? >> gli sfuggì, quando
entrando vide Francia e America in
posizioni sconvenienti ed entrambi completamente nudi.
Francia
fu il primo a
riprendersi << E vedi, questo è un ottimo
esercizio per curare il mal di
schiena, America! >> Francia tentò di salvare
il culo ad entrambi.
<<
Eh? >> disse
America, che ovviamente non capì, << Quale mal
di schiena? >>
Inghilterra
guardò male
Francia, che si affrettò a parlare: << Mal di
schiena? Non volevo dire
mal di schiena. Vedi Inghilterra, stavo facendo vedere ad America che c’era una
macchia su questa mattonella…
>>
<<
Inghilterra mi
dispiace! >> esclamò però
l’americano << Io non volevo, ha fatto
tutto lui! >>
<<
Cosa? >>
Inghilterra parve sconvolto << Non stavi guardando la
mattonella?!
>>
Commenti
in presa diretta:
Oz:
NON è UN CRACK PAIRING!
LA FRUS è CANON!
Yusaki:
*No comment*
Scena 3:
Hotel- Stanza dei Nordici.
I
nordici erano troppi e
troppo pesanti, il letto su cui stavano crollò. Fine della
loro notte.
Ah,
si, poi usarono Danimarca
come letto.
<<
Pesate >> fu
il commento del danese.
Scena 4:
Hotel – Stanza di Russia e Lituania.
Si…così…
La
voce di Russia era
insolitamente flebile e pacata
Un po’ più a
sinistra…
Il
Lituano eseguì, come
faceva sempre e lo spostò un po’ più a
sinistra
Ecco… è
perfetto… oh…siiiii…
Toris
guardò Ivan con uno
sguardo che il russo non aveva mai visto…
<<
Allora lo lascio
qui…Gigi?? >> disse il lituano posizionando il
coniglietto dove aveva
detto il russo
<<
No, Toris…
quello non è Gigi… quello
è Sebastian…quello
è Gigi… >> e indicò un
piccolo coniglietto rosa non ancora posizionato
con espressione dura.
<<
Mi scusi Russia-san…
>>
<<
Non devi chiedere
scusa a me… ma a Gigi…sai che non sopporta essere
scambiato per Sebastian…su
Toris…chiedi scusa >> il russo prese Gigi tra
le mani e gli fece assumere
un’espressione corrucciata
<<
… >> il
lituano si sentiva umiliato nel profondo… una nazione,
costretta a chiedere
scusa ad un peluche…
<<
Scusa Gigi… >>
disse poco convinto
Il
russo gli fece cenno di
riprovare, Gigi non era contento delle sue scuse.
Il
lituano sospirò
<<
Mi
scusi…Gigi-san…non si ripeterà
più…>>
<< Adesso si che va bene Toris… guarda
com’è sorridente ora… >>
disse il russo togliendo l’espressione corrucciata al
pupazzetto
<<
Mmh…Russia-san… lei
lo sa…che Gigi è solo un peluche,
vero??>>
Il
russo rimase in silenzio,
poi assunse la sua solita espressione omicida
<<
Non osare mai più
dire una cosa del genere…kolkolkol…
>>
Il
lituano rabbrividì mentre
il russo continuava << ecco, hai fatto piangere Gigi sei
contento??>>
<<
No, Russia-san… non
sono contento…>>
Commenti
in presa diretta:
Yusaki:
*Ha appena avuto un
crollo emotivo* Russia-san…non potrò
più guardarla con gli stessi occhi adesso…
Oz:
Sono un genio, cioè,
quando mi vengono queste idee malsane io mi reputo un genio!
*Oz
viene brutalmente uccisa
da Russia*
Scena 5:
Hotel – Stanza di Germania ed Italia
Dei
gemiti riempivano la
camera, assieme a i cigolii del letto. Ebbene si: Germania ed Italia
stavano
facendo quel che pensate voi. Stavolta non vi stiamo prendendo in giro,
stavano
proprio facendo quel che pensate voi.
Ma
non sarebbe durato a
lungo, non stavolta.
<<
Ah…G-germania sai…il
tuo pene in erezione…è grande quanto questo
letto! >> esclamò Italia, fra
un gemito e l’atro.
<<
Basta Italia!
>> Germania perse la pazienza, fermandosi per guardare
dritto in faccia
l’italiano, << Smettila di dire che il mio pene
è grande in modo
spropositato! Certo, è più grande della media, e
più grosso, ma non è certo
lungo come il letto, o come la torre di Pisa, o come un
remo…o come qualsiasi
altra cosa tu abbia detto! >>
Italia
lo guardò, per un
attimo ammutolito, poi la sua espressione cambiò e si fece
più seria del
solito, << Dunque per tutto questo tempo mi hai
mentito… >>
E
Italia prese i suoi vestiti
e se ne andò.
Germania
rimase basito a
guardare la porta ormai chiusa: << Ma che
cavolo…?! >>
Scena 6:
Hotel – Stanza di Cuba e Canada.
Cuba
era disteso sul letto
con aria particolarmente soddisfatta, fumando il suo sigaro, che poco
dopo
passò anche al compagno.
<<
Questa notte sei
stato stupendo, Canada. Semplicemente divino, non sei mai stato tanto
focoso e
passionale… >> si complimentò il
cubano. Sentendo che il compagno non
rispondeva, e immaginando che fosse imbarazzato, si voltò a
guardarlo con un
sorriso sulle labbra.
Kumajiro
lo guardò di
rimando, fumando distrattamente il sigaro. Di Canada non
c’era l’ombra.
<<
OMMIODDIOOOOOOO
>> l’urlo di Cuba si udì in tutto
l’hotel.
Scena 7:
Hotel – Stanza di Nonno Roma e Nonno Germania.
<<
Woooaam… >>
disse ondeggiando le braccia e il bacino Nonno Germania con una strana
tunica
addosso
<<
Usa la forza Roma!!!
>> disse il tedesco verso l’amante che se ne
strava stravaccato sul letto
a leggere riviste porno
<<
Germania… le autrici
non stanno ancora scrivendo Star Wars… >>
<<
Ah… >> il
germanico (esiste il germanico? Mah… noi lo
mettiamo…male male passa come
licenza poetica…) placò il suo entusiasmo e
raggiunse l’amante sotto le
coperte. Quello che successe dopo non è difficile da
prevedere…
Polonia:
giocano a dama?
Oz:
sicuramente
Polonia…sicuramente…
Yusaki:
Ma no Polonia,
deficiente, giocano a scacchi è ovvio!
Oz:
-__-
Scena 8:
Hotel – Stanza di Spagna e Lovino.
Spagna
riemerse da sonno, di
colpo, senza nessuna ragione precisa. Non sentendo Lovino accanto a se
alzò lo
sguardo, cercandolo, finché non notò che la
porta-finestra che conduceva al
balcone era aperta.
Si
alzò, affacciandosi sulla
terrazza, e vide finalmente la sagoma del suo compagno.
Il
chiarore lunare illuminava
il viso dell’italiano, che con espressione insolitamente
tranquilla osservava
distrattamente le luci della città, in lontananza; quelle
stesse luci parevano
brillare nei suoi occhi come stelle, oscurate a tratti dalle ciocche di
capelli
ribelli che, mosse dal vento, gli passavano come una carezza sul viso.
Era
bellissimo.
Spagna
gli si avvicinò e
circondò quel corpo con le proprie braccia. Lovino si
irrigidì per un attimo,
ma poi lo sentì rilassarsi contro di lui, e allora lo
spagnolo sorrise e posò
le labbra sul suo orecchio.
<<
Lovino, così di
profilo, con il bagliore della luna che ti imperla il viso, con questa
nebbia
che sale dalla laguna…io devo dirti…che assomigli
proprio a Ita-chan! >>
Lo
spagnolo venne
scaraventato giù dal balcone.
Motivi
del taglio di tutte le
scene dell’Hotel: erano troppe! Il capitolo sarebbe diventato
troppo lungo.
Però ci dispiace non averle messe.
Scena 9:
Svizzera e Australia discutono.
Lo
svizzero osservava con
freddezza l’australiano seduto di fronte a lui.
<<
Allora…che
intenzioni hai con mia sorella Liechtenstein? >>
<<
Come scusa? >>
<<
Beh…se hai
intenzioni serie con lei…potrei accantonare i nostri
dissapori…e concederti di
uscire con lei… >>
L’australiano
lo guardò
perplesso, poi…sfoderando la sua espressione da cucciolo di
Koala ferito guardò
dritto negli occhi il piccolo svizzero(non quello del piano di
sotto…).
<<
Vash…io… >>
gli prese le mani e le strinse con vigore, lo svizzero non ebbe il
tempo di
reagire, sconvolto com’era da quel cambio repentino di
carattere
<<
Vedi…devo
confessarti una cosa Vash… io non ho alcuna intenzione di
avere una storia
seria con Liechtenstein… >>
Lo
svizzero si liberò dalla
sua presa e inforcò il fucile << maledetto
bastardo…quindi l’hai solo
usata per il sesso?!!! >> l’australiano lo
guardò come si guarda una
scimmia che ti rosicchia i cavi del telefono (ma poi perché
una scimmia
dovrebbe rosicchiare i cavi del telefono?) e fece la sua sconvolgente
rivelazione
<<
No,Vash io l’ho
fatto solo per arrivare a te…io voglio te…
>>
Lo
svizzero non mosse un
muscolo
<<
POSSIEDIMI VASH!!!
>>
Lo
svizzero scansò l’attacco
repentino dell’australiano e si ritirò in un
angolo, il fucile spianato
<< stammi lontano sai… >>
Motivi
del taglio: Volevamo
preservare uno dei pochi etero della storia…
Scena 9: I
motivi per cui Ucraina non viene filata da nessuno.
<<
Beh, Ucraina sarebbe
anche una bella ragazza >> stava dicendo Francia a Spagna
<< Se
solo… >>
<<
Kolkolkolkol…state
parlando di mia sorella? >> una voce gelida e spietata li
investì.
<<
Ecco, appunto
>> sospirò Francia, terrorizzato.
Motivi
del taglio: Ma boh, ci
è venuto in mente dopo.
-Vari aneddoti-
Scrivere
una fanfiction può
essere faticoso. Per questo noi della Yusaki&Oz ci ingegniamo
in tutti i
modi pur di non lavorare.
Aneddoto 1:
Aneddoti montani.
*Yusaki
e Oz giocano a UNO*
*Nota:
Oz è molto competitiva
per natura*
Il
gioco stava continuando
freneticamente ormai da una decina di minuti, quando Yusaki…
Yusaki:
+2!
Oz:
+2.
Yusaki:
+4, colore rosso.
Oz:
AHA! +2!
Yusaki:
+2.
Oz:
+2.
Yusaki:
+4!! Tanto ce l’hai
un altro +2 vero?
Oz:
…
Yusaki:
Vero?
Oz:
MALEDIZIONE ODIO QUESTO
GIOCO!!!!!
*E
UNO venne distrutto*
*Yusaki
e Oz stanno giocando
ad Indovina Chi? Versione Hetalia*
Yusaki:
è un uomo?
Oz:
Mah, non saprei…
Yusaki:
Mmh…*butta giù alcune
tesserine*
*Per
un po’ continuò così*
Oz:
Ha gli occhiali?
Yusaki:
si!
Oz:
Beh, ma ci deve essere un
errore…qui non è rimasto più
nessuno…
Yusaki:
Ma no, dai, c’è
ancora Canada!
Oz:
Chi?!
Yusaki:
…
*Yusaki
e Oz stanno
pranzando*
Yusaki:
*tentando di far
uscire il ketchup* Maledizione, non viene!
Oz:
*Si gira tipo bambolina
posseduta* Non viene eh?
Yusaki:
*accorgendosi
dell’errore* NON IN QUEL SENSOOOO!!!!!!!!!
Oz:
Prova a stapparlo eh
Yusaki!
*Yusaki
uccide Oz. I genitori
di Yusaki non capiscono*
Aneddoto 2:
Kiss of voice
*Yusaki
sta scrivendo una
NC17 Lemon Yaoi su Russia e Lituania*
Oz:
*Che sta leggendo un
manga yaoi* Guarda Yusaki, questa scena somiglia a quella
di…hai mai letto Kiss
Of Voice?
Yusaki:
Mmh, solo un
volume…era troppo porno per i miei gusti.
Oz:
*Guarda perplessa gli scaffali
di Yusaki pieni di doujinshi, e poi la fanfiction in scrittura*
Morale:
Yusaki non è una
persona obbiettiva.
Nota 1) “Kiss of
voice” è un manga di Iori Shigano, che
tratta di doppiatori e che presenta scene leggermente erotiche.
Aneddoto 3:
Il gatto
*Riguardando
gli appunti
delle giornate precedenti*
Oz:
Abbiamo scritto qualcosa
riguardo al terzo capitolo?
Yusaki:
*Scartabella tra le
carte* Uh si, abbiamo scritto “Oz è sconvolta dal
sesso violento tra gatti”.
Oz:
Quando è successo?!
Yusaki:
In montagna, la mia
gatta era in calore e ti ho spiegato che il maschio del gatto sale
sopra la
femmina, la morde sul collo e lo fanno, lui però le fa male
quando si ritrae e
allora lei si volta e cerca di attaccarlo. Tra gatti funziona
così!
E
Oz fu nuovamente sconvolta
dalla spiegazione.
Aneddoti vari trovati
sugli appunti:
“Yusaki
prende le scene di
sesso troppo sul serio, mi ha anche fatto delle
proposte…”
Yusaki:
Ma quando mai è
successo?!
Oz:
Hai ragione…lo sanno
tutti che tra noi due sono io l’attiva…
Yusaki:
MA CHE CA…DICI?! OZ
PIANTALA DI FAR PENSARE MALE LE PERSONE!
Oz:
Ti vergogni di me? Ti
vergogni della nostra relazione? T__T
Yusaki:
MA QUALE
RELAZIONE!!!!
“Scrivere
Fanfiction con
Yusaki è come scambiare figurine”
Yusaki:
Ok, metto un accenno
di FranciaxAmerica, ma tu mi devi concedere una CubaxCanada…
Oz:
Uffa, ok…
-Gioco eliminato dalla fanfiction
perché troppo porno-
Viti
e bulloni: consiste nel
capire quale vite entra nel bullone.
Quando
Canada spiegò il gioco
nella sala non si sentì più respirare. Germania
era in preda ad un’embolia, e
molte altre nazioni erano sbiancate. Italia però era felice.
<<
Sono io il bullone
giusto per la vite di Germania! >> saltò su
con sicurezza l’italiano,
facendo morire Ludwig.
<<
Ed io sono il
bullone giusto per Prussia >> disse sognante Austria.
<<
Certo che è un gioco
facile >> commentò qualcuno a caso.
<<
No, ma bisogna
essere certi che ci entri perfettamente >>
ammiccò Francia.
Spagna,
puntando a Feliciano,
urlò: << è la mia occasione!
>> venendo come al solito ucciso da
Lovino.
Germania,
per la prima volta
prese in mano la situazione.
<<
BASTA SPAGNA! IL
BULLONE DI FELICIANO VA BENE SOLO PER LA MIA VITE!!! >>
gridò il tedesco.
<<
Uhu, non ti facevo
così intraprendente! >> commentò
Francia, scoppiando a ridere.
(Fine)
Yusaki:
Aaah, cielo, ti rendi
conto che è finita?
Oz:
Ti rendi conto che
nessuno ha capito che è finita?
Per
tutti quelli che non
vogliono che sia stato America a salvare il mondo, per chi sogna un
finale
diverso, che magari abbia anche un senso, vi proponiamo vari finali
alternativi…
-Finali Alternativi-
-Finale Polacco
(Finale Rosa)
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i
capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi
totalmente
bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva
affrontarla.
Ma
come avrebbero potuto
salvarsi? Cosa si faceva di solito in queste situazioni?
Ma
certo: un sacrificio
umano!
<<
Allora ragazzi chi è
che si sacrifica? >> domandò allegramente
Inghilterra, con un pugnale per
i riti oscuri in mano.
Nessuno
però sembrava
entusiasta dell’idea, ed Inghilterra si domandava
perché. Comunque, chi fra
tutti loro poteva essere abbastanza eroico da farlo?
<<
Su America, eroe, è
il tuo turno… >> lo incoraggiò
Inghilterra, con un sorriso preoccupante
sul volto.
<<
Ma col cavolo, va
bene stupido ma non fino a questo punto! >>
ribatté America, facendo un
gesto poco gentile all’inglese.
<<
Lo sapevo che
toccava tipo a me, cioè, tanto va tipo sempre a finire
così! >> sbuffò
Polonia, facendosi intrepidamente avanti. La piccola creatura rosa si
piantò
saldamente davanti a Pangea che, distratta da quel pietoso spettacolo,
smise di
sembrare posseduta per prestargli ascolto.
<<
Io ti amo Pangea
>> ricordiamo che è l’Apocalisse e
che quindi Polonia è diventato etero.
<<
Oddio >>
commentò Pangea, disgustata.
<<
Quindi, ti prego mia
tipo amata, accetta come dono uno dei miei occhi! >> la
implorò Polonia,
e quella scena a Giappone ricordò un manga che doveva aver
letto tempo fa…
<<
Un occhio non mi
basta >> Pangea parve riflettere, e alla fine sorrise,
<< Ma si,
prenderò tutto! >>
E
provvide a squartare, fare
a pezzi, bruciare, disintegrare, sminuzzare, scarnificare,
vivisezionare,
triturare, sbriciolare il povero polacco (aiutata in questo da un
felicissimo Russia,
che pretese di dare una mano).
Alla
fine, dunque, Pangea era
tornata tranquilla avendo sfogato la propria rabbia sul povero Feliks.
Sangue e
frammenti rosa non meglio identificati coloravano la scena.
Pangea
era felice, e le Clamp
approvavano.
Nota) Le CLAMP sono un gruppo di
quattro mangaka famose, in
alcuni loro manga, per sterminare in modi atroci la metà dei
loro personaggi, e
lasciare l’altra metà nella disperazione.
-Finale Francese (Finale Rosso)
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i capelli
sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi totalmente
bianchi e
innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva affrontarla.
Ci
voleva qualcuno che fosse
esperto nel trattare con le donne.
Cioè
Austria! …ahaha, bella
battuta, stavamo scherzando, naturalmente il compito spettava a Francia.
<<
Ma petite >>
esordì con voce carezzevole Francia, facendosi
avanti e spogliandosi mentre camminava (Pangea parve perplessa)
<< So che
sei nervosa perché sei in menopausa…
>>
<<
MA NON SONO COSÌ
VECCHIA!!! >> sbottò Pangea,
infuriata.
<<
…ma per me non
cambia niente! >> proseguì Francis, come se
non fosse mai stato
interrotto. E dopo queste parole si gettò su Pangea,
coinvolgendola in un bacio
appassionato.
<<
Ommioddio che schifo
>> commentò la maggior parte delle nazioni
maschili.
<<
Che cosa romantica
>> disse invece Ucraina, con un sospiro.
<<
Oh, Francia >>
parlò dopo un po’ Pangea, staccandosi dal bacio.
<< Sei sempre stato il
preferito tra i miei figli… >>
<<
Oddio, è vero, ma tu
sei mia madre! >> esclamò Francia, sconvolto,
<< …ma vabbè, che
vuoi che sia! >> si riprese però
all’istante, continuando da dove avevano
interrotto.
<<
Ooh che schifo, oooh
che schifo! >> e fu così che anche Sealand
diventò gay.
-Finale Inglese
(Finale Grigio) (Yusaki: Perché grigio?/Oz: Come il tempo di
mer*a che c’è in
Inghilterra)
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i
capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi
totalmente
bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva
affrontarla.
Ma,
in realtà, che bisogno
c’era di combattere? Questo pensava Inghilterra, che si fece
avanti, sicuro che
avrebbe potuto farla ragionare.
<<
Pangea, tu ed io
siamo due persone mature… >>
cominciò il suo discorso Inghilterra.
<<
Eh, proprio >>
commentò ridendo America, mostrando una foto di Arthur che
svolazzava in giro
vestito da angioletto.
Inghilterra
si schiarì
rumorosamente la voce, << Dicevo, noi due siamo delle
persone civili e
responsabili, quindi sediamo adesso ad un tavolo e discutiamo
>>.
Pangea
fu colpita da
quell’argomentazione e quindi accettò di sedersi
ad un tavolo con Inghilterra,
e per facilitare le cose quest’ultimo aveva preparato il
tè.
Il
tè con i biscotti. Le
nazioni rabbrividirono.
<<
Vuoi qualche
pasticcino? >> domandò premuroso
l’inglese << li ho fatti con le
mie mani! >>
Francia
non resse al colpo,
tutte le altre nazioni si sentirono inspiegabilmente
male.
<<
Volentieri >>
rispose cordialmente Pangea, sporgendosi a prendere quella piccola cosa
rotonda, informe, e bruciata che Arthur le offriva.
E
così Pangea fu sconfitta.
Tutte
le nazioni si
precipitarono da Inghilterra, gridando: << Bravo
Inghilterra! La tua
strategia di avvelenarla col cibo è stata geniale! Ha
funzionato alla grande
>>
Inghilterra
guardò tutti loro,
confuso, << Ma io non volevo avvelenarla >>.
Il
silenzio calò di nuovo
sulla sala.
-Finale Russo
(Finale Bianco)
La
sala iniziò a tremare,
come se un violento terremoto si fosse scatenato; il lampadario
dondolava senza
controllo, pezzi di imbiancatura crollavano giù dalle
pareti, e pony e fatine
cadevano giù dal cielo come pioggia. E Polonia era diventato
etero: era
l’Apocalisse.
Pangea
pareva posseduta, i
capelli sembravano mossi da una forza ultraterrena, gli occhi
totalmente
bianchi e innaturalmente brillanti. Faceva paura, ma qualcuno doveva
affrontarla. Russia, all'apice del suo splendore e della sua
virilità si fece
avanti.
<<
Chi io?! >>
chiese dubbioso il russo guardandosi attorno. Decisamente un ottimo
inizio, non
c'è che dire.
Il
russo capì che era l'unico
a potercela fare così, con aria truce si levò la
sciarpa, posandola
delicatamente in mano a Lituania, e con il sole che gli dava
decisamente
un'aria da cattivo si avvicinò a Pangea.
<<
Pangea... >>
disse in un sussurro,tenendo lo sguardo basso <<
giochiamo con i
coniglietti? >> chiese guardandola dritta negli occhi. Il
super
continente lo guardò, anche un po' schifata.
<<
Ma dice sul serio?
>> domandò guardando tutte le altre nazioni
che si limitarono ad annuire,
sconsolate. Russia porse
gentilmente un
coniglietto a Pangea, in attesa che la madre di tutti loro lo prendesse.
<<
No grazie...
>>
Il russo non si mosse.
<<
Ho detto che non mi
va di giocare...>>
Il
russo prese le mani di
Pangea e ci depositò delicatamente il pupazzetto. Il super
continente,sentendosi
preso in giro scoppiò << BASTA!! NON VOGLIO
GIOCARE CON I TUOI DANNATI
PELUCHE!!!ANZI SAI COSA GLI FACCIO?>> Lituania ebbe un
brivido quando
capì che intenzioni avesse Pangea. Il super continente
accarezzò lenta il
pancino del coniglio, prima di affondarci con forza le lunghe unghie a
squarciargli il petto, le orecchie, gli occhi. Pangea sembrava
soddisfatta nel
tenere le membra bianche del coniglio tra le mani. Lituania svenne per
la
paura. Si ricordava cosa gli aveva fatto Russia solo per aver sbagliato
il
lavaggio di Gigi una sola maledettissima volta, facendogli diventare il
pelo
irto come uno straccio. Non era stato piacevole, no, stare legato nudo
ad un
albero in pieno inverno per tre giorni, non era stata una bella
esperienza.
Il
russo rimase in silenzio,
contemplando i resti sparsi del coniglietto.
<<
Gigi.. .>>
sussurrò piano.
Un'aura
demoniaca si alzò
lenta attorno al corpo di Russia << kol...kol...kol...io
ti faccio a
pezzi... >> disse con un tono quasi bestiale, che neanche
Polonia aveva
mai sentito << su...dai figlio mio... discutiamone
pacificamente..
.>> disse Pangea terrorizzata dallo sguardo vitreo della
gelida nazione.
<<
Tu...pagherai...per
ogni...singolo...pezzo... >>
il super continente urlò,
mentre il russo gli si scagliava contro, brutale, animato da un odio
difficilmente scindibile da quello animale ( America: <<
tieni
Russia...prendi biscottino...>> *Oz si domanda
perché non riesce a
scrivere qualcosa di totalmente serio...*)
Pangea
strillava e si
dimenava, piangeva dal dolore che il russo le stava infliggendo,
supplicava
pietà, che Ivan non intendeva concedergli. Fu Toris,
straziato dal lamento del
super continente a bloccare il russo << Russia-san...la
smetta per
favore...>> disse con le lacrime agli occhi
<< non la smembri...che
il sangue è una tortura da lavare via... >>
poi si rese conto, con una
seconda analisi, che il russo non stava smembrando nessuno. Ivan lo
guardava
con sguardo interrogativo, tenendo ben saldo il piede di Pangea tra le
mani
<< Russia-san...le state facendo il solletico?
>> domandò Toris
esasperato << si...perchè?>>
<<
Niente...Russia...niente.. .>> sospirò il
lituano dandogli una pacca
sulla spalla fin troppo confidenziale, per un attimo si, per un attimo
aveva
sperato che Russia fosse tornato quello di prima.
-Vari aneddoti (parte 2)-
Aneddoto 4
*Arrivando
da Yusaki*
Oz:
Ti ho portato la roba.
Yusaki:
andiamo, lo sai che
mi fa male…
Oz:
Non quella roba…questa roba.
*passa manga “I cortili del cuore”*
Yusaki:
Ah, oh, tieni! *Passa
Tokyo Babylon* *Oz, solo leggendo il titolo, entra in depressione*
Aneddoto 5
Oz:
*leggendo Tokyo Babylon
si mette a ridere*
Yusaki:
Che c’è?o__O
Oz:
I ciliegi sono rosa
perché ci sono dei cadaveri sepolti ai loro piedi! XD
Yusaki:
E quindi?
Oz:
I cadaveri stingono!
Nota 2) Tokyo Babylon è un
manga delle CLAMP, e la frase sui
ciliegi la pronuncia Seishiro.
Aneddoto 6
*Yusaki
accende Pc e ascolta
canzone*
Yusaki:
mi dispiace per lui…
Oz:
ma lui chi?
Yusaki:
Mi dispiace tanto…
Oz:
MA LUI CHI?!
Altri anneddoti
“Yusaki
ammorba Oz sulla
LituaniaxTony”
Yusaki:
Sono talmente carini
insieme!
*Yusaki
viene sepolta viva a
forza di rubinettate*
“Yusaki
apre il documento sul
Pc, guarda Oz, e dice: Facciamo una pausa?”
“Modo
di decidere le cose a
caso: pescano bigliettini dal barattolo sacro”
“Saggezza
di Oz: Le
fanfiction sono come le ciliegie, una tira l’altra”
Yusaki:
Quale profondità in
queste parole…
Aneddoto 7
Yusaki:
*che ha letto una
pubblicità in rete* Ci pensi che bello prendere un
tè con tutte le farfalle che
ti volteggiano attorno?
Oz:
ma non credo
libere…altrimenti ti immagini se ti cacano addosso?
Yusaki:
…questi lampi di
poesia…
-E ora le nostre ultime risposte alle
recensioni!
-Angolo
delle risposte alla recensioni, che finalmente
ha un titolo: “Angolo di due neuroni e una bottiglia di
ketchup”-
Oz:
che tristezza infinita…
Yusaki:
è vero, e poi, diamine, cavolo, è sul serio
finita...
Oz:
è così triste finire le fanfiction, ho deciso che
non ne finirò mai più una.
Yusaki:
Ommioddio, ti ho contagiato! NOOOO! Ok, riprendiamo un minimo di
contegno e
rispondiamo alla prima recensione.
Oz:
La prima è ChibiWall, scusa ci siamo
dimenticate dopo di esserci
dimenticate di Canada!
Yusaki:
Però c’è Kumajiro!
Oz:
Uguale.
Yusaki:
Vabbè, meglio di niente, e poi è un orsetto molto
carino! Ed è bravo anche a
letto!
Oz:
Oddio, ho ancora i conati di vomito.
Yusaki:
Comunque, siamo lusingate che ti abbiamo fatto morire da ridere,
è bello
rendere felici e altre persone con la nostra stupidità!
Oz:
Yusaki…sei patetica, ti sostituirò io nel
delicato compito di rispondere alle
recensioni, non ti preoccupare!
Yusaki:
Ma…!
Oz:
La prossima è…ah, ciao Morga99!
*Arriva
un postino che consegna a Oz io conto del’assicurazione*
Oz:
*Sviene*
Yusaki:
Allora continuo io! Ciao Morga99, devi sapere che siamo in crisi
finanziaria,
siamo tipo come la Grecia, quindi, non possiamo pagare! Tuttavia, se
vuoi, ti
regalare un biscotto, ti va? Ah, tranquilla, non è fatto da
Inghilterra! L’ho
anche fatto assaggiare ad Oz e non è morta avvelenata.
Oz:
QUINDI MI HAI FATTO ASSAGGIARE UN BISCOTTO CHE POTEVA ESSERMI LETAE?
Yusaki:
certo, qualcuno doveva pur fare da cavia! Dicevo…Scozia non
esiste perché…
Oz:
Perché Himaruya è uno stronzo. O stronza.
Himaruya rivela il tuo vero sesso!
Grazie della recensione! Adesso tocca a Mattimatti,
sai che hai un
nickname veramente carino? Ma se dici di nuovo
“Blu” ti uccido.
Yusaki:
Blu! Blu come gli occhi di Seto Kaiba!!
Oz:
ecco, appunto. Riguardo
al dopo non
temere, ho già provveduto a schiavizzare Yusaki e ad
iniziare la nuova
fanfiction, che è già stata annunciata sul nostro
blog. Spero che seguirai con
lo stesso entusiasmo anche quella! Passiamo alla prossima bellissima,
meravigliosa recensitrice, Nephtian! Allora
Ali...come va? XD
Yusaki:
Ali-sama, mia somma divinità, sappi che io adoro e venero
sia te che la crema
di castagne che mi hai regalato...più la crema di castagne a
dire il vero, ma
voglio bene anche a te che sei la sua creatrice!
Oz:
Ali, sappi che io ti amo anche se non mi fai la crema di castagneeee
T.T comunque,
anch'io non vedo l'ora di mostrare al mondo la nostra prossima
meravigliosa
creazione!!!
Yusaki:
Grazie ancora per la crema di castagne (*Yusaki sbava sulla tastiera*
Nd Oz:
licenza poetica) e ovviamente per la recensione...adesso è
il turno di Molly93!
Ci dispiace che non puoi farci vedere il disegno... comunque non
preoccuparti,
manderemo le nostre spie in perlustrazione per scoprire dove abiti,
così lo
vedremo direttamente a casa tua...
Oz:
come mai mi è venuto spontaneo pensare a noi che sfondiamo
la finestra della
povera Molly per rivelarci dov'è il disegno??
Yusaki:
perché effettivamente è così che
faremo...
Oz:
mi dispiace in anticipo per la tua finestra Molly... e adesso... Kurohimeeeee!!!
quanto tempo!!! Maledetta sovversiva, non te lo ha detto nessuno che
non si usa
il cellulare in classe?? Ti perdono perché è
stato a fin di bene... (* Oz
smanetta col cellulare a sua volta*)
Yusaki: sisi, non si usa il cellulare
in classe (* Yusaki
che scrive direttamente Lemon nc 17, sadomasochiste di fronte al prof*)
no, non
si fa Kurohime...
Oz: sai cosa mi piace di te Yusaki?
Yusaki: che cosa?
Oz: la tua
obbiettività...passiamo a L_Lawliet_poppy
...su Yusaki,
inizia tu...
Yusaki:
come sono felice di vederti entusiasta del nuovo progetto *si commuove*
eh si,
povero Lituania, Russia non è più lo stesso...*
Yusaki piange disperata*
Oz:
eh già, nessuna nazione può sfuggire alla demenza
di Oz...
Yusaki:
cioè...vantati pure mi raccomando...
Oz:
ad ogni modo Poppy...(posso chiamarti Poppy vero? Altrimenti ci metto
trent'anni tutte le volte a scrivere il tuo nick...)
Francia, merita sempre la nostra stima...(
*Oz sbava soltanto a pensarci*).
È
un privilegio per noi regalare un sorriso a voi deliziose
fanciulle...OH MIO
DIO...YUSAKI...CREDO CHE TAMAKI MI ABBIA POSSEDUTO...!!!
Yusaki: questo vuol dire che hai
perso anche l'ultimo
neurone? Mi dispiace Oz...
Oz:
andiamo avanti va...
Yusaki:
e adesso...caspita! L'ultima recensione delle ultime recensioni, ed
è di harinezumi...eh si,
Pangea avendo
generando tutti quegli idioti, non poteva certo essere
perfetta...Polonia
grazie al cielo è stato il più facile da gestire,
idiota è, idiota è rimasto...
Oz:
psss...
Yusaki:
che c'è OZ!!
Oz:
te l'avevo detto che non avevano capito che la storia era finita... xD
come mai
nessuno crede che America possa salvare il mondo???
Yusaki:
vuoi la verità?
Oz:
no...
Yusaki:
ecco...allora non dico niente, harinezumi, spero che uno dei tanti
finali
alternativi ti abbia soddisfatta e che continuerai a seguirci anche nei
nostri
prossimi lavori...
Questa
è davvero la fine, non ci sarò nessun capitolo
extra dell’extra. Giungere a
questi ultimi saluti è emozionante ma anche un po’
doloroso. Molto doloroso.
Chi se l’aspettava che questa fanfiction ci avrebbe cambiato
tanto: Oz è
diventata quasi intelligente! E Yusaki quasi responsabile!
Vi
ringraziamo davvero tutti, lettori che hanno seguito in silenzio e chi
invece
ci ha lasciato una recensione (e le recensioni ci rendono sempre
euforiche!). I
nostri ringraziamenti non saranno mai abbastanza, potremo riempirci
pagine e
pagine ancora…ma sono già così tante!
Adesso
vi lasciamo, ma state tranquille, non sarà per molto,
infatti finita
un’avventura ne inizia un’altra, no? Quindi presto
attendetevi il nostro
ritorno…rimanete sintonizzati! Per maggiori informazioni,
curiosità, o per
sapere cosa ci passa per la testa fate una capatina sul nostro blog!
Alla
prossima!
E venite a giocare con noi a "Indovina Hetalia"...
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