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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Finalmente Auror... *** Capitolo 2: *** Essere Amici... *** Capitolo 3: *** Paura... *** Capitolo 4: *** All'improvviso (I parte)... *** Capitolo 5: *** All'improvviso (II parte)... *** Capitolo 6: *** ...Babbani (I Parte) *** Capitolo 7: *** ... Babbani (II parte) *** Capitolo 8: *** ...Babbani (III Parte) *** Capitolo 9: *** ... Babbani (IV parte) *** Capitolo 10: *** ...Babbani (V Parte) *** Capitolo 11: *** "Profumi" *** Capitolo 12: *** Capirsi è difficile... *** Capitolo 13: *** Lavori babbani: che stress! (Iparte) *** Capitolo 14: *** Lavori babbani: che stress! ( II parte) *** Capitolo 15: *** Così stramaledettamente piacevole (I parte)... *** Capitolo 16: *** Così stramaledettamente piacevole (II parte)... *** Capitolo 17: *** Il ballo di Halloween...(I parte) *** Capitolo 18: *** Il ballo d Halloween ...( 1-II parte) *** Capitolo 19: *** Il ballo d Halloween ...( 2-II parte) *** Capitolo 20: *** A Natale nessuno è più buono...( I parte) *** Capitolo 21: *** A Natale nessuno è più buono... (II parte) *** Capitolo 22: *** Capodanno: un pò di pace, ma non esageriamo! *** Capitolo 23: *** ...Incubi e Verità... (I parte) *** Capitolo 24: *** ...Incubi e Verità... (I Iparte) *** Capitolo 25: *** ...Incubi e Verità...(III parte) *** Capitolo 26: *** La calma(si fa per dire) prima de... *** Capitolo 27: *** ...La tempesta (I parte) *** Capitolo 28: *** ...La tempesta (II parte) *** Capitolo 29: *** Si chiuda il sipario *** Capitolo 30: *** Epilogo ***
Era lì. Disteso sul suo duro letto nella stanza della caserma di Auror che
condivideva con Harry Potter e Draco Malfoy , i suoi migliori amici.
In realtà l’ultimo era diventato un suo amico solo l’ultimo anno di
scuola ad Hogwarts.
Pensava a come la sua vita e quella dei suoi amici fosse cambiata dall’inizio
della guerra contro colui che non deve essere nominato. Si ostinava ancora a
chiamarlo così. Ronald Weasley (così si chiamava il ragazzo) odiava
profondamente il signore oscuro. Aveva ucciso i suoi genitori , quelli di
Hermione Granger, e anche quelli di Draco (quando il ragazzo si era rifiutato di
unirsi alle schiere dei suoi Mngiamorte).
Ron con i suoi amici aveva dovuto crescere in fretta .
Si girò verso la sveglia. Aveva ancora 30 min. prima che quel aggeggio
infernale suonasse e fosse come al solito risucchiato dalla realtà di tutti i
giorni.
Guardò più in là sul suo comodino e vide la foto che ritraeva lui, i suoi
amici, e tutta la sua famiglia felici, nel giorno del diploma ad Hogwarts. Come
era vivido quel ricordo. Erano passati ormai 4 anni però lui riusciva ancora a
ricordare la strana sensazione che gli attanagliava lo stomaco la sera prima del
grande giorno. Emozione, orgoglio, soddisfazione, paura… non avrebbe mai
pensato che il suo cuore potesse sopportare tanto sforzo. Quello era stato uno
dei giorni più emozionanti della sua vita.
Ora, invece, a poche ore dalla consegna del suo distintivo di Auror non
riusciva a provare altro che indifferenza. Odiava quella sensazione. Essere
indifferenti è come non essere vivo. In realtà, lui non si sentiva più, molto
vivo dalla morte dei suoi genitori.
Era ancora immerso nei suoi pensieri quando il rumore insopportabile della
sveglia irruppe nella stanza.
-Maledizione!- pensò prima di correre in bagno.
Harry si stava ancora stiracchiando quando gli arrivò un cuscino in piena
faccia.
-Dio, Potter! Ma cos’hai al posto del naso un “MANTICE”?!- gli urlò
Draco mettendosi a sedere.
-Senti un po’ chi osa parlare… Ma se TU non fai altro che russare!!- gli
rispose il brunetto rilanciandogli il cuscino. Si sarebbe trasformata in una
cruenta battaglia all’ultima cucinata se, come al solito, Ron non fosse
intervenuto:- Ehi, BAMBINI!!- e sottolineò la parola con una voce molto alta .
il rosso era sulla porta già vestito di tutto punto. -Ron!- iniziò Harry -MA
QUESTA NOTTE SEI ANDATO A DORMIRE CON LA DIVISA?!- concluse iniziando a ridere
accompagnato da Draco.
-Ah, Ah, Ah… SPIRITOSI…Si da il caso che io sia una persona Molto
Puntuale al contrario di qualcuno… guardate un po’ l’orologio!-
continuò sapendo che adesso sarebbe toccato a lui ridere - avete esattamente 28
min. e 59 secondi per lavarvi, vestirvi e mettere in ordine la vostra camera…
Hermione ci aspetta giù tra una manciata di minuti… SCATTARE!- concluse
sbattendo le mani.
I due balzarono in piedi e si diressero verso il bagno.
***
Hermione aspettava seduta al loro tavolo nell’ampio refettorio della
caserma. Era annoiata. Come al solito quei tre erano in ritardo!si guardò in
torno e per la prima volta in tre anni si accorse di quanto quella sala fosse
pulita, luminosa e soprattutto… Rumorosa. Sembrava che in cucina il cuoco
avesse dichiarato guerra alle stoviglie.
Si stava tormentando un ciuffo ricciuto della sua coda di cavallo,
tamburellava con un piede il pavimento e si mordeva il labbro inferiore. Era
nervosa. Per passare un po’ il tempo passò in esame la sua uniforme. Gonna a
tubo leggermente sopra il ginocchio, camicia bianca, cravattino rosso, giacca
blu e un berrettino che aveva letteralmente imbrigliato sulla massa di capelli
ricci.
I suoi dolci occhi nocciola indugiavano sulle porte d’entrata della mensa.
“Altri 5 min. e vado via!” pensò mentre accavallava nervosamente le lunghe
gambe sottili. “Vogliono vedermi morta dall’impazienza! Dovrebbero essere
loro ad aspettare Me! In fondo sono io la ragazzadella situazione…”
Mentre distruggeva la sua bella testolina con quei pensieri, un bellissimo
ragazzo, alto, dal fisico scolpito e con dei capelli rossi perfettamente disordinati
arrivò nella grande sala seguito a ruota da un bruno e un biondino, altrettanto
alti e possenti.
Indossavano anche loro la divisa blu da Auror. Ad Hermione , nel vedere Ron,
mancò il fiato. Era ormai da tanto di quel tempo che era innamorata di lui che
nemmeno ricordava quando aveva iniziato a vederlo sotto un aspetto che non fosse
quello del migliore amico. Il rosso però sembrava non accorgersene.
-Ciao Herm…- Ron non finì la sua frase perché rimase incantato nel vedere
la ragazza con quella divisa. Il fisico di Hermione, che era stato modellato da
tre anni di esercizi nel corso di addestramento per Auror, stava bene con
qualsiasi cosa, (“e anche senza” pensò maliziosamente Ron) ma con quella
divisa era praticamente Meravigliosa.
-Lo sai che non sei niente male vestita così?!- le disse appena si fu
ripreso -Sembri quasi una ragazza!- amava stuzzicarla… in realtà lui
si era reso conto da molto tempo che quella ragazzina era venuta su
proprio a regola d’arte. Gli altri due ragazzi erano della sua stessa identica
opinione specialmente Draco, che, anche se non lo voleva ammettere era
innamorato cotto di lei.
Hermione arrossì violentemente. Lo faceva sempre ogni volta che Ron le
faceva un complimento. Quando all’improvviso si rese conto di avere gli occhi
dei tre ragazzi puntati addosso disse:
-Fai poco lo spiritoso Capitano Ronald Weasley… piuttosto muoviamoci
siamo già in ritardo!- puntualizzò cercando di tornare di un colore naturale.
Si alzò e si fece ammirare in tutto il suo splendore.
“Com’è bella” si ritrovò a pensare il bel ragazzo rosso. Ron si
riscosse immediatamente da quei pensieri… “andiamo è Hermione… insomma è
come una sorella… ma io non penso queste cose di Ginny … oddio… Ron
ricollega il cervello…” il ragazzo stava avendo un conflitto interiore.
-Ron?!- la voce di Harry lo riportò alla realtà. -Andiamo o faremo tardi
per davvero!-
Ron scrollò le spalle come per liberarsi di quei pensieri e seguì
gli altri verso la grande sala.
Il ragazzo non poteva certo immaginare che Draco aveva pensato la stessa
cosa.
Quando arrivarono nella sala era gremita. Finalmente, dopo una decina di
minuti, scorsero Ginny.
Era carina e sorridente come al solito. Indossava un vestitino bianco che con
i suoi lunghi capelli rosso fuoco creava un contrasto delizioso. Ancora un’altra
volta Harry si ritrovò a pensare che quella ragazzina , che aveva salvato tanti
anni prima da un basilisco, era diventata davvero una bella donna.
Il dolore per la perdita dei suoi genitori, fortunatamente, non aveva
intaccato il suo dolcissimo carattere. Se fuori era diventata una donna dentro
rimaneva una dolce bambina.
-Ciao ragazzi!- disse gettandosi al collo del fratello che l’abbracciò
forte, forte. Quando si lasciarono Ginny passò a salutare gli altri. Quando fu
il turno di Harry oltre al tenero abbraccio gli diede anche un bacio sulla
guancia. Il bruno era diventato un peperone. Ginny, però, non ci fece molto
caso visto che gli passò una mano tra i capelli corvini dicendo:-Questi non
vogliono stare buoni neanche oggi!- Poi si fermò, vedendo l’espressione
stralunata di Harry. -Scusami sembro…- cercò di dire Ginny prima che un uomo
in divisa la interrompesse con un colpo di tosse -Hm, Hm… se siete tutti
pronti, la cerimonia può anche incominciare-
Dopo aver sentito queste parole Virginia Weasley diede un in bocca al lupo
ai quattro e corse verso il suo posto .
Harry era ancora prigioniero nei suoi pensieri “Quanto è bella!” stava
pensando.
Una brusca gomitata di Hermione, che sedeva tra lui e Ron, lo riportò alla
realtà. Il grosso colonnello stava ripetendo il suo nome. - Harry Potter…il
quasi capitano Potter è presente in sala?!-
Harry sussultò. Si alzò e percorse il lungo tappeto blu che portava fin sul
palco. Ritirò il distintivo e il suo diploma. Quando tornò a sedersi pensò
che finalmente era diventato Auror!
***
Draco stava sistemandola sua roba , quando il suo M.C.P. (Magico Cerca
Persone) iniziò a vibrare sul tavolo dall’altro lato della stanza. Il
ragazzo aveva deciso di ignorarlo. Aveva ancora tante di quelle cose da fare. Si
era appena trasferito nel nuovo appartamento. Le cose , per quanto la magia
potesse essere d’aiuto, non si sistemavano da sole.
-DRACO!- la voce di Hermione irruppe cristallina nella stanza da pranzo.
-Dai, Dra’ sono io Hermione, rispondi!- Un sorriso assurdo si impossessò
della faccia del ragazzo.
- Perché se non rispondo cosa mi fai?!- chiese sospettoso mentre si avviava
verso il tavolo.
-Che cosa?! Draco Malfoy vieni immediatamente a parlare con ME!- Draco
rideva. Adorava quando Hermione si arrabbiava con lui per finta.
Rallentò il passo, ormai era arrivato al M.C.P.
-Mi hai chiamato, mia signora?!-fece ironicamente.
-Ah, finalmente… come sta proseguendo il lavoro di pulizia… sarei venuta
a darti una mano ma purtroppo ero in servizio…- disse Hermione
-Sì, sì… ma a chi la vuoi dare a bere…so benissimo che la cosa che più
odi al mondo sono le faccende domestiche…quindi dì pure che ti sei sentita
meglio quando hai saputo che oggi dovevi lavorare…- la rimbeccò Draco
-Ehi, ma per chi mi hai preso… sai benissimo che do sempre volentieri una
mano agli amici…- rispose prontamente la brunetta.. Draco la guardò storto. -
Va bene è vero! Io non sono una perfetta donna di casa… e mi sono sentita
meglio quando ho saputo che oggi dovevo lavorare… però non mettere in dubbio
che comunque, anche se di contro voglia, ti avrei aiutato a sistemare… -
concluse Hermione facendo uno dei suoi sorrisi più belli che non rimase
inosservato da Draco. Se fosse stato possibile rilevare la temperatura e la
velocità del cuore del ragazzo ,in quel momento, avrebbero entrambi rotto i
termometri. All’improvviso si ricordò che qualche sera prima aveva sognato
Hermione… e un sorriso malizioso si disegnò sul suo volto.- Ora perché ridi
?!- chiesa disperata Hermione diventando rossa. -Eh… no, niente pensavo ad una
cosa…-rispose asciutto il biondino.
-Sarà… comunque ti ho chiamato perché ho ritirato la tabella dei turni di
pattuglia… dunque … tu sei di turno…- e la ragazza iniziò a controllare
la pergamena. -Draco Malfoy…Draco Malfoy…-ripeteva sottovoce mentre lo
cercava.- Ah, eccoti qui!-disse, finalmente, dopo un paio di minuti -Questa sera
sei di turno dalle 24 alle 4 del mattino con il capitano Ronald Weasley e il
Capitano Hermione Granger…- la risata allegra e cristallina di Hermione
riempì la stanza. Draco la guardò e poi disse:-Perché ridi!?- Hermione non
riusciva a smettere -Indovina… un po’… con chi… hanno messo Harry?!-
-Non lo so… con un clown, forse?!-rispose sarcastico il biondino.
-No, meglio… Harry è di servizio questa sera dalle 19 alle 23 con il
Capitano Angelus Homeless e il Capitano Matt Barbeus!- Draco scoppiò a ridere.
Quei due erano gli Auror più incapaci e stupidi che avesse mai conosciuto. (Gli
ricordavano tanto due vecchie conoscenze di Hogwarts di cui si era finalmente
sbarazzato dopo tanto tempo.) Quei due adoravano Harry. Quasi sicuramente
avevano chiesto proprio loro di essere accoppiati con il ragazzo.
-Beh, meglio a lui che a me… in fondo è abituato!- disse scherzosamente
Draco.
-Già… comunque mi passate a prendere tu e Ron per le 23,30?- chiese
cambiando argomento la ragazza.
-Certo, mia signora!- le rispose ironicamente
-Smettila!- gli intimò Hermione.
-Va bene, mia signora!- la provocò il biondino
Hermione rise e Draco non poté fare a meno di pensare che anche con i
capelli tirati su alla meglio con una matita era bella, anzi bellissima.
- Ti odio !- gli disse quando terminò di ridere.
Draco avrebbe voluto rispondere diversamente ma invece: -Lo so…- disse
semplicemente
-Benissimo… Capitano Malfoy!- e facendo un gesto militare la sua immagine
scomparve dal piccolo schermo del M.C.P. Draco rimase ancora a fissarlo per
qualche minuto. Poi si riscosse e continuò a sistemare la sua, nuova
casa.
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho
terminato buona lettura… Angéle
Ron era in palestra e come al suo
solito si stava arrampicando lungo la corda con l’agilità degna di un felino.
Indossava una canotta e dei pantaloni grigi sportivi.
Era appena sceso dalla cordaquando dalla porta entrò
Hermione. Indossava un jeans nero e un maglione rosa
che aveva le maniche tanto lunghe da ricoprirle quasi tutte le belle mani
affusolate.
Aveva i lunghi capelli ricci
raccolti in due codine che le davano un’aria da ragazzina.
Quando
Ron la vide provò un dolore all’altezzadello stomaco… sembrava che avesse fatto una capriola. Si domandò il
perché degli strani pensieri che faceva su Hermione da un paio di mesi. Ogni
volta che la vedeva non pensava ad altro che a quanto la sua sorellina acquisitafosse bella
e…sexy. Sì, perché ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei non faceva
altro che chiedersi di come sarebbe stato baciarla…
La brunetta da parte sua non era
del tutto indifferente. Adorava vederlo allenarsi. Ammirare i suoi muscoli in
tensione, le goccioline di sudore che imperlavano il suo viso da bello impossibile…Da quanto era innamorata di
lui …
Hermione continuava a fissare la
canotta che aderiva perfettamente ai suoi addominali e non poté fare a meno di
arrossire violentemente: -Ehi tu… sempre ad allenarti?!- gli chiese sforzandosi
di tornare di un colorito normale.
-Ehi Pippi… Beh sai mi piace
essere sempre in forma per le mie schiere di fans scatenate!- le rispose foderando uno dei suoi sorrisi per il quale Hermione si scioglieva ogni volta.
-AMMIRATRICI?!- fece Hermione sarcastica- Scusami
forse sono diventata cecama… dove sono?!-
-Ah, ah… molto Simpatica!- le rispose Ron –Piuttosto perché sei venuta qui?! Non hai staccato qualche ora fa… e da come
sei vestita non credo che tu sia qui per fare dello sport?!- concluse guardando
il suo abbigliamento.
-No, infatti… sono qui perché
questa sera abbiamo il turno di pattuglia insieme, io, tu e Draco… mi passate a prendere voi due alle...- ma Hermione non terminò
la frase perché Ron l’aveva sollevata di peso ed era corso nel bagno con lei
sotto il braccio. Si erano appena nascosti in una cabina doccia che una voce
falsettata (tipo quella di Karen in Will e Grace Nd Autore) irruppe nella
palestra chiamandolo a squarcia gola. Era Ermirina
un’altra donna Auror. Per qualche strano motivo lei e Ron, il Natale
precedente, erano finiti a letto insieme. Da quel
giorno la ragazza non gli aveva più dato pace.
-RON! Tesoro… dove sei?!- Ron era pressato su Hermione contro la parete della
doccia. La ragazza non riusciva a respirare… ma per nulla al mondo avrebbe
voluto che quel istante terminasse. Eradiventata paonazza quando alla fine disse:- Mi stai schiacc…- ma non terminò la frase
perchéRon si abbassò all’altezza del
suo viso e le mise un dito sulle labbra. “Dio quanto è bello!” stava pensando
la brunetta.
-Shhh… - le disse. Lei si
pietrificò. I loro visi erano a poca distanza l’uno dall’altro. Sentiva il
respiro caldo del ragazzo sulla pelle del suo viso. Il suo cuore ebbe una
brusca impennata e iniziò a battere forte mentre la brunetta si domandava come
sarebbe stato se quelle labbra carnose ed espressive si fossero posate sulle
sue anche per un solo istante. Hermione, per paura che Ron riuscisse a sentire
il battito del suo cuore,si ritrasse
istintivamente. Il suo gesto brusco fu notato da Ron che le chiese: -Che hai?!-
Il ragazzo la strinse ancora di
più a sé quando Ermirina entrò nel bagno.
-Ron sei qui?!-
urlò la ragazza con la sua voce stridula. Nessuna risposta. Iniziò a
perlustrare tutte le docce.
“Perfetto!” pensò Ron “proprio
ora questa imbecille deve fare qualcosa di sensato!”
sarebbero
stati scoperti se Hermione non fosse intervenuta. Si staccò dal rosso, sciolse
i suoi bei capelli, aprì l’acqua della doccia e, senza nessun preavviso, si
tolse il maglioncino rosa, abbassò le bretelle del reggiseno e apri leggermente la tenda in modo da far uscire solo la
tasta e le braccia nude. Ron era impietrito… già da un paio
di mesi a quella parte aveva iniziato a fare strani pensieri su
Hermione… adesso, vederla lì, davanti a lui seminuda era troppo da sopportare!
Mantenne a stento il controllo di se stesso pensando: “È come una sorella per te… non guardarla così
anzi non guardarla proprio che è meglio! Oddioma come faccio…”serrò forte gli occhi come fanno i bambini per
non vedere l’ago della puntura che si infila nel loro braccio.
Nel frattempo Ermirina era stata
attirata dallo scroscio dell’acqua della doccia… quando arrivò, però, rimase delusa nel vedere la testa di Hermione che spuntava
dalla tenda. –Ciao Hermione!- la salutò senza entusiasmo –Hai visto per caso
Ron … sai volevo invitarlo a cena?!- Ermirina abbassò lo sguardo. Hermione
provò per qualche secondo un moto di dispiacere nei suoi confronti che fu subito cancellato dal ricordo che quella idiota era
andata a letto con Ron… con il suo
Ron! –Mi dispiace Ermirina ma Ron è andato a casa pochi minuti fa e poi sta
sera io e luisiamo
di turno per pattugliare…- rispose Hermione marcando le parole “lui ed io”.
-oh…- fu l’unica risposta della
biondina scialba prima di allontanarsi.
Quando uscì dalla porta Hermione si voltò verso Ron che aveva ancora gli occhi
chiusi e disse: -Mi devi una visita al museo Egizio dei maghi e un mega gelato
da Mirabilia!-Ron aprì gli occhi e le
sorrise tirato (stava facendo un sforzo sovraumano per trattenersi da catturare
quelle belle labbra carnose della ragazza): -Tutto quello che vuoi piccola!-
poi tornò a guardarla. Era così bella con i capelli bagnati e lo sguardo
innocente da ragazzina. Hermione tossì per attirare la sua attenzione e disse,
mentre si teneva ancora la tenda premuta sul petto: -Io dovrei rivestirmi…- e
divenne rossa… aveva fatto mente locale di cosa aveva fatto!
-Ah, sì…- fu la risposta di Ron
prima di uscire goffamente dalla cabina della doccia, poi, tornando il Ron di
sempre aggiunse: -Però… non sei messa tanto male!- .
Hermione lo guardò divertita e prima di chiudere la tenda gli rispose:
-Idiota!- Quanto era innamorata di quell’idiota,
però.
***
In una grande
sala scura, era seduto su un grosso trono intarsiato e tempestato di rubini e
smeraldi, l’uomo o meglio la cosa che era causa di tutta la sofferenza nel
mondo della magia. Lord Voldemort, il grande signore
oscuro, era intento a sorseggiare da un calice di immenso valore, del liquido
rosso. Indossava un lungo mantello nero che gli ricopriva il corpo scheletrico.
Aveva i suoi dardeggianti occhi persi nel vuoto. Anche
in quel momento lo sguardo, il suo
sguardo non perdeva quell’espressione fredda e crudele che intimoriva i suoi
stessi mangiamorte. Stava riflettendo. Era immerso nei suoi pensieri quando si
fece avanti una figura.
-Mio padrone… mio signore oscuro,
cosa la preoccupa? C’è qualcosa che io povera mangiamorte posso fare?- Una
donna alta e formosa con dei lunghi capelli neri e dei
sfavillanti occhi azzurri si era inginocchiata dinnanzi a lui.
–oh, povera Angelia… tu sei del
tutto inutile nel mio piano… le persone che voglio
colpire le più vicine… a Potter… i suoi
migliori amici- e un’espressione disgustata si disegnò sul suo volto –sono innamorati della stessa donna… la piccola e sporca mezzosangue che per tutto il periodo
della scuola ha aiutato quell’essere che tutti chiamano eroe…e credimi non ti noterebbero
neanche!- e se fosse stato possibile l’espressione di disgusto divenne ancora
più marcata.
–Allora mio signore perché non manda qualcuno ad eliminare la mezzosangue… così-ma
Angelia non finì la frase perché Lord Voldemort la interruppe :
-No, no… quanto sei inesperta…
devo farlo soffrire tremendamente e tutto deve accadere in un solo colpo così
che il dolore sia lancinante e che lui
non possa aggrapparsi a nessuno per riprendersi… deve ridursi ad una larva
umana… lui stesso desidererà la
morte… ed ionon gli darò quel che vuole…- concluse. Una
risata gelida, malvagia riempì la stanza. Angelia ebbe quasi paura.
– Mio signore… ma come farà ad
uccidere i suoi migliori amici… insomma, loro sono i migliori auror in
circolazione e hanno sconfitto da soli centinaia di
mangiamorte con un solo colpo di bacchetta… hanno dei poteri eccezionali… anche
lei, mio signore, li teme…- Angelia
fissava, tremando, il pavimento.
–Sei proprio sciocca
ragazzina senza cervello…. Io sto preparando una pozione… la più temibile, la
più pericolosa anche per gli stessi artefici….persino i maghi oscuri, più
grandi di tutti i tempi avevano il timore di prepararla… la pozione resuchio… è così potente che basta anche
solo inalare i suoi fumi perché un mago perda i suoi poteri…-concluse Lord
Voldemort portando nuovamente alle labbra il suo calice prezioso.
-Mio signore…
ma se lei nella preparazione respirasse sfortunatamentei fumi… -
-Io piccola sciocca , ho l’antidoto… una pozione, che la sua preparazione
comporta quasi un anno… la pozionedella Fenice… solo le sue lacrime che
hanno straordinarie capacità curative… possono ridare i poteri al mago che li
ha perduti a causa della resuchio…-
terminò con un ghigno.
–E quando, mio
signore, questa pozione sarà pronta?-chiese sempre più eccitata la bruna formosa.
–Questa notte
Mellifluo prenderà l’ultimo ingrediente…il cuore di una ragazzaamata ed
innamorata… eppur ancor vergine – recitò a memoria il Signore Oscuro.
–Magnifico, mio signore!-
***
Erano quasi le 11,15 p.m. quando
Harry rientrò a casa (ovvero la casa di Ginny e Ron meglio conosciuta come “la Tana”). Ron aveva chiesto a Harry di
andare a vivere con loro perché da quando il signore oscuro aveva distrutto quasi tutta la famiglia Weasley
(Molly, Arthur, Fred, George e Percy) ai due fratelli quella casa sembrava
tremendamente vuota e soprattutto… triste.
Ogni angolo della Tana era denso della storia di quella allegra
e sorridente famiglia che per prima aveva fatto sentire Harry amato. Loro
insieme ad Hermione e Draco erano diventati la sua
famiglia, il suo porto sicuro. Durante le estati degli anni della scuola,
Harry, contava le ore che lo separavano dal ricongiungimento con i Weasley… li
adorava, tutti, nessuno escluso. Anche Percy
(l’altezzoso fratello maggiore di Ron) era diventato con gli anni un fratello,
“perché in fondo senza di lui noi non saremmo divertenti come siamo!” dicevano
spesso i gemelli, Fred e George, i comici e turbolenti della situazione
“Abbiamo bisogno della nostra spalla seria e tremendamente credulona!” Ah,
quanti ricordi affioravano alla mente del ragazzo mentre percorreva il
vialetto. Il giardino, sempre pieno di folletti che lui e Ronsi divertivano a scacciare, la piccola
capanna dove Fred e George tenevano i loro attrezzi per il Quidditch, il Grande Albero (una grande
quercia secolare) che loro utilizzavano comeostacolo per allenarsi con le scope… Harry si scrollò violentemente per
togliersi di dosso la polvere del passato
che lo stava soffocando. Avrebbe voluto piangere ma non poteva…
non era più un bambino, ora era un Auror e poi, in fondo, piangere non li
avrebbe riportati da lui. Ancora un po’ triste si trascinò fino alla porta.
Prima di entrare si sforzò di tornare di un umore
normale. Aveva appena varcato la soglia quando gia sentiva il profumino della torta alle fragole di Ginny. Adorava quel
dolce e ancora di più chi lo faceva. “Avevo proprio bisogno di vederla…” pensò
mentre seguiva come un segugio la scia della torta. Aveva avuto una
giornataccia. Aveva dovuto spulciare un rapporto interminabile sulla conferenza
che c’era stata qualche giorno prima a Londra e per
concludere in bellezza aveva dovuto andare in pattuglia con quei due imbecilli
che lo adoravano e che lo copiavano come dei pappagalli. Arrivò in cucina e vi
trovò una Ginny più infarinata che maimentre stava ultimandola torta
con le guarnizioni. Se era possibile lui la trovò
ancora più bella con lo sguardo assorto e le guance sporche.
-No… non mi dire che la mia cuoca
preferita ha cucinato la crostata di fragole che mi
piace tanto!?- così dicendo Harry si portò una mano al cuore facendo finta di
provare dolore.
-Hm, hm- gli rispose la rossa
facendo un sorriso che faceva sciogliere Harry come neve al sole. –Ma ora non la puoi mangiare! E’ ancora
calda…- puntualizzò la ragazza.
- Va bene Virginia, - (Harry
aveva smesso di chiamarla Ginny da molto tempo, quel nomignolo da bambina non andava più bene per una donna. Una bellissima donna, che aveva rubato senza accorgersene il cuore del nostro eroe…)
Il ragazzo però voleva assaggiarla così iniziò a guardare Ginny ( se lui non la chiama più così non vuol dire che io non
possa farlo Nd Angéle… si scrive con l’accento) con il solito sguardo da cucciolo implorante. Virginia si
sentiva con le spalle al muro non riusciva a dire di no ad
Harry quando la guardava così. In realtà non ci riusciva mai. Le piaceva quel
ragazzo timido e dolce. Le era sempre piaciuto fin dai tempi di Hogwarts eppure
lui… non se n’era mai accorto… “Sei proprio imbranato
Harry Potter!” aveva spesso pensato la rossa “Ma come fai a non capire che mi
piaci… insomma è così palese!” Ma lui niente. Sembrava che vivesse in un altro
mondo.
–Però…
se vuoi puoi aspettare un’ora mentre si raffredda in frigo…-gli rispose sempre
con il suo sorriso dolcissimo –Alle 12,15 p.m. dovrebbe essere pronta!-
concluse lanciando un’occhiata all’orologio.
-Ok… aspetterò… però tu mi farai
compagnia!- le disse contento Harry.
-Certo Capitano Potter! Ora però corro a farmi una doccia perché sembro
una torta anch’io!- terminò Ginny ridendo e correndo di sopra. “Già” pensò
Harry “una torta che io mangerei molto volentieri…” Seguì Virginia con lo
sguardo fino a quando non scomparve su per le scale.Stava prendendo un po’ di succo d’arancia dal
frigo quando sentì Ginny urlare contro suo fratello.
–Dannazione Ron… vuoi stare un po’ più attento… hai la mole di un treno… per me!- Evidentemente il rosso era andato
a scontrarsi con la povera Virginia…
-Scusami, sorellina… ti sei fatta
male?!- le chiese premuroso il fratello.
–No, No
sto bene…- Sentì Harry prima che Ron arrivasse in cucina. Era vestito in
borghese o meglio in stile babbano. Doveva pattugliare la città con Hermione e
Draco…Beato lui, almeno si sarebbe divertito! Harry
non sapeva il motivo ma da quando era un auror non gli era mai capitato di
essere di turno con i suoi amici… si
era sempre ritrovato con Angelus e Matt (Non so se si nota il ritorno al mio
nome… sono un egocentrica… scherzavo! Nd Angéle)
-Beh io vado
Harry… mi raccomando tienimi d’occhio Virginia!- gli disse Ron prima di
uscire dalla Tana.
-Certo!- gli urlò dietro Harry.
In fondo lui aveva davvero buone intenzioni.
***
Erano le 23,20 p.m. e Draco era
disteso sulla poltrona di pelle nera. Era appena uscito dalla doccia. Non aveva
alcuna voglia di vestirsi. Odiava pattugliare la città di notte. Non sapeva
perché ma l’oscurità lo inquietava. Voleva rimanere lì disteso, prigioniero dei
suoi pensieri, ma l’immagine della ragazza, che da un paio d’anni gli aveva
trafitto il cuore, si affacciò alla mente. Come gli succedeva, ogni volta che
pensava ad Hermione, un sorriso assurdo e inquietante si impossessò della sua
faccia. Quanto era cambiato il sentimento che lo univa a lei.
Pensare che un tempo la odiava e la riteneva inferiore… mezzosangue. Come si sentiva
stupido ogni volta che ripensava ai tempi di Hogwarts. Chiuse gli occhi e si
fece trasportare dalla mente a molti anni prima. Frequentava il quarto anno.
Era nei corridoi della scuola.
“Il torneo tre maghi… che idiozia” pensava Draco “Naturalmente l’unico
che poteva parteciparvi senza volerlo è lui il grande
Eroe Harry Potter!”
Draco aveva preparato delle sorpresine per Harry. Su delle spille che
tutti i Serpeverde indossavano c’era scritto:
TIFATE CEDRIC DIGGORY-
IL VERO CAMPIONE DI HOGWARTS!
-Ti piacciono Potter!- aveva esclamato Malfoy ad alta voce mentre si
avvicinava ad Harry. –E non è tutto:
guarda!- Draco Premette la spilla e lo slogan sparì, sostituito da un altro,
questa volta verde:
POTTER
FA SCHIFO
I Serpeverde avevanoululato
dalle risate. Anche loro tutti quanti, premettero le loro spille, finché la
frase“ POTTER FA SCHIFO” non scintillò
intorno ad Harry che divenne rosso dalla rabbia.
-Oh, molto divertente- gli rispose Hermione. “Eccola” pensò Draco “la
sporca mezzosangue!”
-Ne vuoi una Granger?- le chiese Malfoy, tendendo una spilla ad Hermione. –Ne ho un sacco. Però
non toccarmi la mano. Me la sono appena lavata, sai,
non voglio che una Mezzosangue ci sbavi sopra- “Perfetto sei un vero BASTARDO
Draco, mi congratulo con te!” aveva pensato il biondino. Malfoy vide Harry
cercare la bacchetta e i ragazzi intorno ritrarsi.
–Harry!- aveva esclamato
Hermione in tono d’avvertimento.
-Vai avanti,
allora, Potter!- disse tranquillamente Malfoy. -Fallo
se ne hai il coraggio…-
Per un attimo si guardarono negli occhi, poi
scattarono, nello stesso istante.
-FURMUNCULUS!- aveva urlato
Harry.
-DENSAUGEO!- aveva strillato
Malfoy.
Getti di luce irruppero nella stanza da entrambe le bacchette,
cozzarono a mezz’aria e rimbalzarono indietro ad angoli diversi: quella di
Harry colpì Goyle in faccia, e quella di Malfoycolpì Hermione. Goyle ululò e si portò le mani al volto, dove stavano
eruttando grosse orribili bolle; Hermione gemendo terrorizzata, si teneva la
bocca.
-Hermione!- esclamò Ron, scattando verso di lei. I denti davanti di
Hermione stavano crescendo ad un ritmo preoccupante. La ragazza toccò i suoi
denti che ormai le erano arrivati fino al mento. Emise un urlo terrorizzato e
corse via piangendo…
Draco sbatté le palpebre, più e
più volte, per riprendersi da quel tuffo
nel passato. “Che idiota che ero… far piangere
Hermione!”
Si alzò dal divano e si diresse
verso la sua camera. Prese un maglione nero a collo alto, un paio di jeans blue
notte e se l’infilò. Tornò nel soggiorno indossò il suo giaccone di pelle nero
ed uscì. L’aria gelida della sera gli sferzò il bel volto severo. Si sedette
sul muretto e attese. Ron era un tipo puntuale, non avrebbe
tardato. Malfoy sarebbe stato risucchiatonuovamente dai suoi pensieri, se una voce maschile e profonda non
l’avesse interrotto.
-Ehi, Draco! Che fai qui… aspettavi me… non posso credere che tu sia stato
puntuale! Mi fai commuovere!- così dicendo Ron si mise
una mano sul viso e iniziò a piangere.
–Ma quanto sei spiritoso!- fece il biondino sarcastico
scendendo dal muretto. Ron, però, sembrava si fosse accorto che qualcosa turbava il
ragazzo.
–Tutto bene, amico?- chiese semplicemente il rosso. Quelle, furono per Draco, le
più confortanti parole che qualcuno gli avesse mai
detto. L’aveva chiamato amico…il suo turbamento si dissolse come
nebbia al sole.
-Sto bene… Grazie Amico!- Ron annuì
semplicemente e insieme si diressero verso la casa della donna che li avrebbe
divisi nuovamente.
***
Allora piaciuto questo secondo chap… prima di passare ai
ringraziamenti per i commenti…. Volevo dire che questa storia è nata da
una chiacchierata annoiata con il mio Grande
fratellone (Antonio) mentre eravamo sul divano del mio salone a contemplare
l’albero di natale. Avevo appena finito di leggere una delle
tante magnifiche one shot o ffc di questo sito ed avevo un sorriso
idiota sulla faccia (mi capita sempre quando leggo qualcosa che mi interessa).
Così mio fratello mi chiede:
- ma ti sei
rincretinita… perché stai ridendo da mezz’ora senza motivo!?-
ho impiegato tutto il resto della serata a raccontargli le
meravigliose ffc, quando lui all’improvviso mi fa:
-Ehi Angéle…
ma perché non ne scrivi una tu? –Ed io:
-Perché no?!- così è nata questa storiella che spero piaccia
davvero…. Va beh dopo avervi spiegato la nascita della mia ffc (ma chi te l’ha
chiesto…) passo ai ringraziamenti:
LORD SAMURAI: grazie mille
della tua recensione… davvero pensi chela mia ffc sia bella e soprattutto che io
abbia talento?! Beh Grazie davvero…davvero grazie 1000… mi hai
fatto ballare per la stanza come una deficiente sulle note della canzone più
sputtanata del momento “obssession”… grazie e continua a seguire la mia storia
e soprattutto a commentare anche se (sfortunatamente) non ti dovesse piacere…
un bacione
Kiria:ma che bel nickname che
hai? Sono felicissima di notare che piace anche a te la mia ffc e che tu
condivida con me che l’amicizia tra Draco e i tre sia
molto bella… però ti do un avviso non dormire sugli allori perché l’amore per
una donna può rovinare tutto… un bacione continua a seguire la ffc mi
raccomando! Ah, dimenticavo grazie mi fa piacere anzi piacerissimo che ti piaccia il mio modo di scrivere…
DANAE:MOLTOcarinoil tuonick… grazie mi fa piacere che ti piaccia…. Per l’aggiornamento… cercherò di andare il più
veloce possibile… un baciotto anche a te
Serena :Serena… io ho una cugina che si chiama
così…. Ma tu non puoi immaginare la mia gioia quando ho letto il tuo commento…
il mio secondo commento della ffc… è un emozione da
poco…Grazie, Grazie un bacio!
SILVIA85:BENE , bene, bene la mia prima recensitrice… che dire sono
saltata in aria quando mentre stavo leggendo la mia ffc e mi stavo
dicendo:“ma cosa l’hai mandata a fare
non piacerà mai a nessuno e nessuno la commenterà” sei saltata fuori tu come
un’ancora di salvezza… grazie, grazie…. Intrigante? Ma
che bell’aggettivo…. Grazie un bacione
Vale: non posso crederci l’hai
recensito… grazie, grazie… davvero pensi che io sappia scrivere mamma mia che
onore… GRAZIE… sono contenta che la trama ti piaccia…
grazie… che bello!
Bene credo che
abbia ringraziato everybody… un bacione megagalattico a tutti… anche quelli che
leggono e non commentano… sempre più innamorata delle ffc la vostra
Madamoiselle Angéle
P.S.
Il mio
nickname si scrive con l’accento… non mi interessa se
acuto o grave ma mettetecelo… ok?!
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho
terminato buona lettura… Angéle
Ehi…
Milady… ma quando aggiorni la tua bellissima ffc “Ali
di fata” che consiglio a tutti di andare a leggere perché è molto, molto bella
ed è scritta divinamente…aggiorna!
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Hermione era seduta sul suo
funghetto davanti allo specchio. Stava pettinando i suoi incredibili ricci,
ribelli. Fino a qualche anno prima odiava quei capelli
li definiva scomodi e irritanti. Poi,
un giorno, mentre era seduta, come al solito, in
biblioteca, sotterrata da una valanga di libri, Ron era entrato nella grande
stanza illuminata.
Era appena tornato da un massacrante allenamento di Quidditch, aveva
tutti i capelli sporchi di terra, ma come al solito,
invece di correre subito a lavarsi, era passato a salutarla. Ron conosceva
Hermione, sapeva che non amava essere lasciata
sola troppo a lungo.
-Ehi, piccola… hai finito tutti i compiti come al tuo solito senza
aspettare me ed Harry…- le disse il ragazzo chinandosi su di lei per vedere cosa stesse scrivendo. Hermione era sobbalzata andando a
sbattere la sua testa contro il mento di Ron.
–Ahi…- avevano esclamato entrambi all’unisono.
–Mio dio Ron… ti ho fatto male?!- aveva
chiesto mortificata la ragazza.
-No, fortunatamente hai tutta quella massa di capelli che ha attutito
l’urto…- Hermione era diventata rossa dalla rabbia. Si
poteva scherzare su tutto del suo aspetto fisico… denti, occhi, naso, bocca ma…
i capelli dovevano lasciarli stare…li odiava già troppo lei.
–Ron… non c’è bisogno che mi ricordi quanto siano brutti e tanti i miei
capelli… lo fa già abbastanza lo specchio della mia camera…- Ron massaggiandosi
il mento era scoppiato a ridere…
-EHI… piccola non ti scaldare…
io adoro i tuoi capelli sono così morbidi e profumati
e poi…- si era avvicinato ad un ricciolo di Hermione, vi aveva infilato un dito
dentro e leggermente lo aveva tirato verso il basso…-ci si può giocare…-
Hermione prese tra le mani un suo
ricciolo e tirò anche lei leggermente verso il basso come tanti anni prima
aveva fatto il suo Ron. Non fu la
stessa cosa. Chiuse e riaprì più volte gli occhi per tornare alla realtà. Quanto le mancava Hogwarts. Quanto le
mancava la spensieratezza di quando era ragazzina. Si alzò in piedi e
andò in salotto. Mentre usciva dalla stanza da letto
diede un’occhiata allo specchio dietro di lei. Aveva indossato i jeans che aveva comprato con Ginny in un negozio babbano
qualche settimana fa. Aveva un maglione bianco a collo alto e aveva tirato su i
capelli in una coda alta lasciando ricadere qualche ricciolo qua e la, intorno al viso. “Tutto sommato”
si disse “Non fai proprio vomitare…”
I suoi pensieri autolesionisti
furono interrotti dal campanello. Draco e Ron erano arrivati. “Puntuali come
sempre!” pensò Hermione lanciando un’occhiata furtiva al suo orologio da polso
che segnava le 23,29 p.m. (io sono un tipo puntualissimo ecco perché sono
fissata con gli orari Nd Angéle). Hermione afferrò la sua calda sciarpa dei
Grifondoro (nonostante gli anni non era riuscita a gettarla via e poi grazie ai
suoi incantesimi anti-usura era ancora bella!), il suo giubbetto di pelle ed
uscì.
Appena mise piede fuori di casa fu inondata dall’ottima fragranza del profumo di Draco,
che lei stessa gli aveva regalato per il suo compleanno.
–Mamma mia Draco… che buon
profumo che hai messo… ma chissà chi te l’ha regalato?!- fece sarcastica Hermione,
avvicinandosi al ragazzo e respirando profondamente quel buon odore.
–Sì, sì come no… sembra che ci
abbia fatto un bagno dentro… Ehi dì un po’ non crederai
davvero a quelle stupidissime pubblocità babbanedei profumi e degli uomini che non
devono chiedere Mai…- Disse Ron sorridendo malizioso.
–Si chiamano pubblicità, Ron, non
pubblocità… e poi Draco non ha
bisogno di profumi per attirare le donne… credimi mezzo corpo femminile delle
Auror gli sbava dietro…- lo ammonì Hermione.
–Compresa tu?!- chiese quasi per scherzo Ron. Draco divenne rosso e senza
accorgersene trattenne il respiro. Il suo cuore aveva
iniziato a battere ancora più forte… Ron pendeva dalle labbra di
Hermione. Si maledì più volte per la pazzia della sua domanda… “Ma che mi è venuto in mente… Sei proprio stupido Ronald Weasley… vedi
che hai fatto, adesso Hermione sta cercando le parole più adatte per dire a
Draco che è sempre stata innamorata di lui… e tu rimarrai con un palmo di naso…
STUPIDO… stupido… Hermione ti prego dì qualcosa… ti scongiuro parla, piccola…
dì che non ti piace… Ehi un momento… io sono geloso… no… non è vero… perché
dovrei essere geloso… Hermione è solo una cara amica… con le gambe più belle
che io abbia mai visto… Ron finiscila… Hermione è una A-M-I-C-A! eppure perché ogni volta che la vedo mi fa male lo stomaco…oooh non ci capisco più niente…” La brunetta senza
accorgersene teneva nella sua risposta la felicità di uno dei due uomini. Hermione
divenne rossa. Non sapeva cosa rispondere.Vedeva Draco che la guardava con gli occhi sgranati eil respiro mozzato, Ron era letteralmente attento
ad ogni suo parole… “Nel tentativo di carpire cosa… e
perché Draco mi sembra preoccupato… no… nonè possibile…ma forse… no, no, me lo sto immaginando… Draco non può…
Insomma anche se adesso è un amico lui rimane in fondo all’animo sempre un
Malfoy… e un Malfoy non si innamorerebbe mai di una… di una… mezzosangue…” pensò velocemente la
brunetta.
-Beh, sai Draco non è affatto male… e poi io non conto visto che sono una delle
sue migliori amiche…- si ritrovò a rispondere, sorprendendo tutti.
Draco lasciò andare il fiato.
Hermione non aveva risposto alla domanda, però aveva detto che lui non era affatto male…non poteva crederci di quanto una
semplice frase lo avesse reso così felice…
-Ehi-
fece l’austero biondino. –Perché non parliamo di te, invece.
Se non sbaglio Ron, tu sei tutto il contrario… sbavi tu dietro a mezzo corpo femminile delle Auror!-Quella battuta rimase sospesa in aria fino a
che tutti e tre non scoppiarono a ridere… Ron si era rilassato… “Beh, almeno
non ha detto di essere innamorata di lui da
sempre… ha detto che non è male…
ma anche un cane può essere non male…”
-Va bene, va bene… avete ragione…
però adesso cambiamo argomento e trattiamo cose più serie…- il rosso si asciugò
le lacrime agli occhi per le risate e scacciò dalla mente tutti
i pensieri…
–Allora, piccola- disse
riferendosi a Hermione –Dove siamo di turno questa
notte!?-
-Ah, sì...- fece Hermione ed
estrasse, dalla sua tasca dei pantaloni, la pergamena. Iniziò a scrutarla e sia
Ron che Draco pensarono che per quella ragazza avrebbero
fatto di tutto. –Dunque- aggiunse Hermione. Ron la
trovò tremendamente bella con lo sguardo assorto e quelle
bellissime labbra imbronciate.
–Questa notte siamo
di turno a… Notturn Alley!- Quella frase rimase sospesa in aria. Ron e
Draco erano increduli. Non riuscivano a parlare…all’improvviso fecero mente
locale ed esclamarono insieme:
-COSA?!-
-NOTTURN ALLEY!- gridò più forte
Hermione.
-No!- fece Ron –Io a Notturn Alley non ti ci porto in
pattuglia…-
-Nemmeno Io…- lo aiutò Draco.
-COSA?!- adesso Hermione aveva
perso le staffe.- 1. Ron TU non mi porti da nessuna
parte, 2.Ho superato come voi l’addestramento per auror… e 3. DRACO non dargli ragione!- concluse Hermione lanciando uno sguardo
omicida al biondino.
-NO! Tu non vieni
a NOTTURN ALLEY!- le gridò in faccia Ron. Poi senza preavviso la prese
di peso e se la caricò sulle spalle.- Draco prendile la bacchetta!- Hermione,
però, fu più veloce, si divincolò con agilità dalla presa da orso di Ron. Lo
tirò dal bavero del cappotto e con una mossa da manuale lo atterrò sedendosi
sull’addome del ragazzo mentre puntava la bacchetta contro Draco. –Allora?!- disse la
ragazza con un sorriso trionfo –Sono stata brava? Ho
meritato come voi il distintivo da Auror…-Il biondino era spiazzato.
–Ehi, ragazzina… nessuno voleva
mettere in dubbio la tua bravura …. E solo che… beh, Notturn Alley di notte è un posto molto
pericoloso…- cercò di dire Draco.
–Oh, andiamo ragazzi… ho tenuto
testa a due dei migliori auror in circolazione… figuriamoci se non ce la faccio
contro due mangiamorte Ubriachi…Andiamo!- Ron senza nessuno sforzo sollevò,
nuovamente, di peso la brunetta e si rimise in piedi pulendosi il jeans.
- Promettici che starai sempre
vicina a noi e non ti allontanerai… come al tuo solito!- Ron aveva uno strano
sguardo… era preoccupato.
–Va bene…- gli
disse Hermione senza entusiasmo e diventando rossa per la rabbia. Odiava
quando lui la trattava come una
bambina.
***
Ginny ed Harry erano seduti una
di fronte all’altro. Il brunetto, dai capelli sempre e perennemente in
disordine, aveva uno sguardo perplesso. Al contrario la rossa sorrideva
soddisfatta.
–Sei sicura che questa mossa si
possa fare…- Stavano giocando a scacchi.
–CERTO!- gli rispose Virginia
facendo una falsa espressione indignata. Poi tramutò il suo sorriso da
soddisfatto a malizioso.
- Cos’è
Capitano Potter ?! Non riesci a perdere contro una
ragazza?!- lo stuzzicò sorridendo ancora di più.
– Sì, che so perdere! Ma quella
mossa Ron non l’ha mai fatta… e se non
l’ha fatta mai lui… non so da dove tu l’abbia
presa!- le rispose Harry senza staccare gli occhi dalla scacchiera.
–Non ti fidi di
me?- gli disse, accavallando le sottili gambe, con una voce sensuale
(secondo il suo parere Nd Angéle).
–Oh, beh… Sì… NO!- annuì
ironicamente Harry.
–Cosa?!
Capitano Potter da lei non me lo sarei mai aspettato!- si alzò bruscamente e
fece cadere dalla tasca dei jeans il cavallo…
-Oh, butta imbrogliona!- gridò
Harry ridendo e iniziandoa rincorrerla.
Ginny era esile ed agile. Harry per quanto veloce non
riusciva a prenderla. Si sarebbero rincorsi all’infinito se il timer
della torta non avesse suonato.
–Time out, Harry devo uscire la
torta dal frigo…- incrociando le dita corse in cucina seguita da Harry. La
ragazza prese due stoviglie e due forchette. Tagliò due abbondanti porzioni e
le sistemò nei piatti. Una l’avvicinò ad Harry, che era ancora con il fiatone.
–Ehi, - disse Ginny. –Non mi
sembri molto in forma… eppure passi tanto tempo in palestra…-
-Ah, ah, ma quanto sei simpatica
questa sera… stai camminando sul filo del rasoio…
un'altra battutina e non terminerai di mangiare la tua torta…- disse affondando
la forchetta nella panna.
–Non mi fai paura capitano
Potter… - prese un po’ di panna dalla torta e gliela
lanciò addosso iniziando a ridere. Harry non si scompose. Si pulì la manica
sporca e la guardò negli occhi.
–Non mi provocare… non ho nessuna intenzione di sprecare la mia torta preferita
tirandotela addosso…-
-Oh, sì come no… dì la verità hai paura che ti possa battere come prima…- incalzò Ginny
rincominciando a ridere come una pazza.
–Ti sbagli prima non mi hai
battuto… ci siamo fermati solo per la torta… che stai sprecando… su di me!- concluse Harry pulendosi la guancia
dalla panna che Ginny gli aveva nuovamente tirato.
–Oh, dai
capitano Potter gioca un po’ con me…- Virginia sbatté le ciglia e questa
volta fu lei ad assumere l’espressione da
cucciolo bisognoso. “No, non mi guardare così Virginia… altrimenti non
rispondo più di me…” aveva pensato il brunetto quando aveva appoggiato gli
occhi sulle sue labbra color della ciliegia che avevano assunto un’espressione
corrucciata.
–Dai… - aveva
continuato la rossa come un diavoletto
tentatore. Harry si alzò bruscamente. Fece finta di andarsene ma invece
prese una buona porzione di panna e la lanciò direttamente sul collo di Virginia
che non era riuscita a reagire, per la sorpresa.
–Se tu avessi frequentato i corsi
di Auror sapresti che il nemico va sorpreso…- esordì
Harry ridendo. Era così preso nel godersi il trionfo che non si accorse che
Ginny gli stava lanciando la panna in piena faccia.
SPLASH!!
Gli occhiali, il naso, i capelli
erano tutti bianchi… Virginia approfittò della sua distrazione e corse fuori dalla cucina
superandolo con agilità. Harry si pulì alla meglio la faccia e rincorse la
rossa. Sporcarono tutto il salotto e il tappeto ma Harry non era
ancora riuscito a colpirla. Ginny era arrivata sulle scale e si era voltata
gridando:
-Harry tanto non mi prendi…- le
parole però gli erano morte in gola, perché il ragazzo
non era in fondo alle scale.
-Io dico di
Sì…- la sua voce le arrivò alle spalle. Harry l’afferrò per la vita e
bruscamente la voltò. Erano lì uno di fronte
all’altra.Abbracciati stretti, stretti…
i loro visi erano a poca distanza … “Oh, Virginia… sei così bella che guardarti
mi fa male… perché non ti posso avere… perché Ron doveva per forza essere tuo
fratello… il mio migliore amico… Virginia…” mentre questi pensieri vorticavano
nella mente del ragazzo, impercettibilmente le loro teste
si erano fatte piùvicine. Ora Harry riusciva a vedere quella leggera spolverata di lentiggini sul naso
di Ginny… i suoi occhi azzurri e penetranti… si stavano chiudendo
lentamente… La mente di Harry si annebbiò. Eliminò con un piccolo movimento, la
distanza tra di loro e la baciò. All’inizio un bacio
timido… quando poi si accorsero che era tutto vero iniziarono a divorarsi.
“Harry tienimi d’occhio Virginia…” le parole di Ron risuonarono come una
campanella nella sua mente. Si staccò immediatamente e farfugliando qualcosa
del tipo:
-Mi dispiace… sono stato uno
stupido, non volevo… cioè non dovevamo!- corse di
sopra,in camera sua. Ginny rimase sulle scale. Non riusciva nemmeno a piangere.
***
Un uomo alto e robusto dai
lineamenti marcati si aggirava per le strade della Londra babbana. Aveva un
lungo mantello nero, che a stento riusciva a coprirgli le gambe fino al
ginocchio. Aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda bassa e due occhi
azzurro ghiaccio. Se non fosse stato certo che Lucius Malfoy
avesse avuto solo un figlio, qualcuno avrebbe potuto dire che Mellifluo
Mcstrict fosse un altro figlio della stirpe dei malvagi purosangue. Con
passo sicuro stava pedinando una ragazza che poteva avere all’incirca 22 anni.
Lei o meglio il suo cuore, ancora puro, era l’ultimo ingrediente della pozione
che il suo oscuro signore stava preparando. Lord Voldemort aveva bisogno di un
cuore di una ragazza che era amata ed
innamorata eppur ancor vergine. Avrebbe dovuto prendere il suo cuore alla
mezzanotte momento in cui la luna era al massimo del suo splendore. Mellifluo
controllò l’orologio. 23,45. Mancavano esattamente 15 min. Avrebbe
avuto il tempo di addormentarla e portarla a Notturn Alley in uno di
quei vicoli scuri dove avrebbe potuto lavorare
in pace. Quella ragazza non avrebbe neanche sofferto. “Si addormenterà e
non si sveglierà più”gli aveva detto il
suo signore. Eppure perché non voleva farlo… Mentre
camminava un ricordo affiorò alla sua mente.
Era dinnanzi al suo signore oscuro prostrato come sempre ai suoi piedi…
pronto a fare qualsiasi cosa per lui e per la sua“ causa”
.
-Oggi, mio caro Mellifluo… è un buon giorno per te e per gli altri
mangiamorte… una nuova sorella si è unita a noi…- così dicendo il signore
oscuro aveva fatto cenno ad una figura alta e
slanciata di farsi avanti.
–Miei fedeli mangiamorte… una nuova donna riceverà il
marchio nero… Angelia… vieni avanti e mostrati ai tuoi fratelli…-
Mellifluo aveva alzato leggermente il capo. Un dolore lancinante
all’altezza dello stomaco gli aveva fatto riabbassare velocemente la testa. La
donna che si parava davanti a lui era… bellissima. I suoi lunghi capelli neri…
i suoi bellissimi occhi azzurri… il suo corpo sinuoso… era
meravigliosa… la più bella donna che lui avesse mai visto. Angelia
ricevette il marchio nero e come ricompensa Lord
Voldemort le “concesse di concedersi” a lui, il grande signore oscuro.
Mellifluo in quei momenti aveva iniziato ad odiare profondamente Il SUO Signore Oscuro.
Abbassò la testa e ricontrollò
l’orologio. 23,47. Doveva sbrigarsi. Prese dalla piccola tasca interna del mantello, la sua bacchetta. “9 pollici e mezzo, legno di pioppo,estremamente
flessibile e con anima di crine di unicorno… perfetta per gli incantesimi” così
gli aveva detto il signore Olivander quando 13 anni prima era andato a comprare
la bacchetta per il suo primo anno ad Hogwarts.
Si avvicinò furtivo alla ragazza
ignara e senza che se ne accorgesse l’addormentò e se
la caricò in spalla. Mellifluo aveva, stranamente il cuore pesante. Sarebbe
diventato un assassino a sangue freddo per una persona che odiava.
***
Tre figure si stagliavano contro
la luce di un debole lampione, a Notturn Alley. Hermione la
ragazza del terzetto, stava discutendo animatamente con il ragazzo più alto,
Ron.
-Ron, non sono più una bambina! È
meglio che te lo fai entrare in quella zucca… non siamo più ad
Hogwarts… adesso so difendermi anche da sola!- stava dicendo in tono acido
l’unica rappresentante del gentil sesso. Ron non la stava ascoltando. Con i
ricordi era tornato a molti anni prima (ma questi
stanno sempre a ricordare Nd Angéle… mi serve per fare capire la storia…).
Era nei corridoi di Hogwarts. Era in ritardo. Aveva aspettato Harry.
“Il signorino si poteva almeno degnare di dirmi che scendeva prima… con Cho…”.(Hai
capito ad Harry che se l’ è fatta con Cho…Nd Angéle) Era arrivato sparato in classe e
fortunatamente il professor Vitious, l’insegnante d’incantesimi, non era ancora
lì. Aveva scorto tra i ragazzi, seduti in aula, Hermione. Come al solito era sola in
fondo alla classe. Lei non era molto popolare tra le sue coetanee di
Grifondoro. Gli unici suoi amici erano Ron, Harry e Ginny.Quando aveva visto
il Rosso, si era illuminata. -Ehi, Ron!- gli aveva gridato alzando una mano per
farsi notare. Lavanda e Calì sedute un po’ più
lontano aveva iniziato a parlottare tanto forte che le loro parole furono ben chiare a tutti.
-Hai visto, quella smorfiosa… fa tanto la santarellina ma sotto, sotto…
poveri Harry e Ron… sono succubi di quella arpia…hai
visto i suoi denti… e i suoi capelli…- Le due megere avevano iniziato a ridere.
Hermione si alzò in piede tremando. Aveva chinato il capo. Chiaro segno che aveva iniziato a piangere…senza aspettare oltre corse via
fuori dalla classe. Lui l’aveva rincorsa ed Hermione aveva pianto per un’ora
intera tra le sue braccia. Ron in quell’occasione non aveva
potuto far niente…l’aveva vista piangere impotente di farla pagare a
quelle due…
In quel preciso istante si era
ripromesso che non sarebbe successo mai più! Che l’avrebbe protetta da
qualsiasi cosa… e adesso lei gli stava dicendo che era cresciuta… che
non aveva bisogno più di lui… del suo cavaliere
dalla sfavillante armatura.
-Ron… mi hai capito… Ron ma mi stai ascoltando…- La voce cristallina di Hermione lo riportò
alla realtà.
Lui le sorrise e le rispose con
quanta più calma avesse in quel momento (si era
innervosito di nuovo a pensare all’avvenimento di molti anni prima…):
-Piccola… ho capito… ma cerca di
capire anche me… io non mi perdonerei mai se ti succedesse
qualcosa… e poi ho una parola da mantenere…-
-Una parola da mantenere…ma…-
-Shhh!- Draco, che fino a quel
momento era stato in silenzio, la zittì, mettendole un dito sulle labbra…
(Credo che Hermione parli troppo… Nd Angéle… come me… eh, eh
:p)
-Cosa hai
sentito…- chiese Ron afferrando la bacchetta. Il biondino si concentrò. Era
famoso alla base per il suo udito e la sua mente fredda.
-Da quella parte… presto…- disse
indicando un vialetto buio.
Quando
arrivarono lo spettacolo che si parò davanti ai loro occhi era raccapricciante.
Una donna sulla ventina d’anni era riversa sull’asfalto in una pozza di sangue.
Un uomo incappucciato e con una maschera bianca sporca di sangue incombeva su
di lei.
-mio dio…- aveva sussurrato
Hermione prima di portarsi una mano alla bocca. Ron e Draco erano rimasti senza
parole.
L’uomo dalla maschera bianca si
voltò. In quel preciso istante Ron aveva urlato:
-LASCIA LA BACCHETTA…BASTARDO!-
L’uomo incappucciato si abbassò
lentamente. L’aveva quasi abbandonata a terra quando la riprese
ed urlò, puntandola contro Hermione.
-CRUCIATUS!-
Hermione fu veloce a respingere
Ron che si era gettato su di lei per salvarla. La maledizione, però, la colpì
in pieno. Lapotenza dell’incantesimo la
sollevò di peso e la fece ricadere in malo modo al suolo. Hermione perse i sensi. Draco e Ron erano
pallidi. Le loro attenzioni non erano più rivolte all’assalitore dalla maschera
bianca. Si precipitarono entrambi sulla ragazza.
-Hermione…- disse il rosso
prendendola delicatamente tra le braccia.
–Ehi… ragazzina… non fare brutti
scherzi…- disse sussurrando Draco che era diventato ancora più bianco del
normale…
Mellifluo li guardò e provò una
strana morsa allo stomaco… poi pensò: “Sentimenti… la rovina degli uomini…” Era
arrabbiato con se stesso. In quel periodo troppi sentimenti avevano frullato per la sua testa…
Gettò ancora uno sguardo a quei
tre e poi con un colpo di bacchetta si smaterializzò.
Fine terzo chap….
***
Ah, ah ah… :
D Piaciuto questo terzo chap… io spero di sì perché… l’ho scritto io…. AH…ah
ah… lo so…lo so… voi starete dicendo… “ma si è rincretinita che ride senza
motivo?!”… no, io un motivo per ridere l’ho… e lo sapete qual è… ma
naturalmente VOI! I miei lettori… ma anche e soprattutto i miei COMMENTATORI…
non potete immaginare la gioia di aver trovato nuovi commenti anche sul mio II
chap…. Ragazzi siete Mitici vi voglio un mondo di bene dico davvero… beh spero che anche per questo chap arrivino
un pochettino di commentucci
che mi rendono felice e piena di idee…. Beh ora
passiamo alla parte che preferisco… i ringraziamenti o dediche personali…
KIRIA… la mia preferita! sempre ligia al “dovere” di commentarmi…. È stata bella la
scena della doccia… mi fa piacere perché è la mia preferita di questi tre chap…
e mi sono divertita un bordello a scriverla… Grazie per il tuo commento…
continua a seguire questa ffc… perché presto molto presto se ne vedranno delle
belle… Ah, Ah… non anticipo niente così non rovino
(almeno spero) la sorpresa… un Bacione grandissimo…mon amie
Alexisehi fratello della webmistress
più paziente che io abbia conosciuto… tutto bene?! Mi
fa piacere che anche a te piaccia (anche se non
tanto…) la mia ffc… Prometto bene? Beh… mi fa molto piacere… mi è sempre
piaciuto promettere bene… per poi deludere le aspettative…J
no… stavo scherzando è la cosa che più odio deludere le aspettative… quindi
adesso mi impegnerò per far salire il mio voto da 6 almeno ad un 8… e spero
proprio di non deluderti… mi dispiace che la coppia Ron Hermione non ti
piaccia… ma io non ci posso fare niente… Harry con lei non ce lo vedo proprio…al
massimo un Draco con Hermione… ma Harry… no… non c’è alchimia… non so se mi
spiego… questo naturalmente a parere mio… cmq… grazie
per la recensione un baciotto anche a te… tu est très
gentil
KATHY Ehi braveheart… spero
che non ti sia costato molto leggere la mia ffc…J sai ti do ragione
anche a me è piaciuto molto la parte dove cito mio fratello… The best… il mio idolo… ah,ih,ah,ih….
JJje suis très content parce que tu
as tenu ta promesse.... , merci beaucoup.... sono
felice che ti piaccia la mia ffc come a me piace la
tua... aggiorna presto un bacione madamoiselle Angéle
XantheBonjour … thank you very much for your review… I’m happy…. E adesso torno alla
mia lingua madre… sto impazzendo inglese, francese e tedesco… mi fa male la
testolina… ma perché ho scelto proprio il liceo linguistico…. Tu starai
dicendo… “ma proprio alla mia dedica questa deficiente
doveva sfuriarsi contro la sua scuola! ne ho già abbastanza della mia….” È vero… hai ragione
scusami… grazie per il tuo commento… continua a leggere e commentare per farmi
sapere se sta continuando a piacerti oppure No…. Speriamo…J
un bacione … your Miss Angéle or Ta
Madamoiselle Angéle…. Quale preferisci?... meglio il
francese… è molto più bello… io l’adoro… (ma ke me
frega?!) scusami…(ma mi ha preso per un confessionale… ) à bientot…. Bye… aufwiedersehn…
VEGAscusami perché ti dovrei scusare… solo perché
hai letto la mia ffc e hai dimenticato di recensire…. Ma
va la! Non ti preoccupare! L’importante però è che tu NON DIMENTICHI Più DI RECENSIRE LA MIA FFC…è chiaro? Jah, ih, ah, ih…. Anche a te piace Draco…
mi fa
molto piacere che apprezzi (ohohoh Angéle ma che
parole usi… scusatemi e che odio ripetere sempre gli stessi termini… ohohohoh tErmini ma sentitela… Ehi Brutto deficiente la
vuoi smettere!) la caratterizzazione dei miei personaggi… GENTILISSIMA!! Ora
vado un bacione megagalattico….ta madamoiselle Angéle
VamasaGrazie per il tuo commento… mi fa piacere che
la mia trama ti ha incuriosito… Grazie mille e
continua a seguirla… e a commentarla!mi fa sempre piacere ricevere consigli,
commenti, idee dai miei lettori… è un’esperienza nuova per me che voglio
condividere con quelli a cui piacciono (anche solo un po’) le mie storie…
Grazie Ancora Vamasa… sei stata la mia tredicesima
recensitrice… un bel numero…
Vale e Melyo meglio solo una di voi due
(Vale) ma visto che mi siete simpatiche vi scrivo
tutte e due… No… non ti dirò mai con chi si mette Hermione alla fine… lo
scoprirai solo leggendo e commentando… come ti sei permessa di fare pubblicità
occulta utilizzando lo spazio dei miei commenti?! Ahahahahahah
stavo scherzando continua pure a fare pubblicità occulta perché è il modo migliore per far leggere le ffc…. Lo faccio
anch’io ahahahahahahahahahahhaha…..
Grazie del tuo commento… e aggiorna presto la tua storia “chi potrà mai fermare
il nostroamore?” hai visto… ti ho fatto
un altro po’ di pubblicità occulta….ahahahahahahahahahJ
Bene credo di aver ringraziato
ampliamente tutti i gentilissimi che mi hanno commentato… fatelo
sempre in tanti!
un
bacione a tutti
madamoiselle
Angéle
Alla prossima con il IV capitolo che si intitola: “All’improvviso…”
À bientot…ah ih ah… sto
impazzendo! la situazione è grave…
DA AUROR A BABBANI IV Chap: All’improvviso…(I parte)
DA AUROR A BABBANI IV Chap: All’improvviso…(I parte)
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Draco e Ronerano ancora piegati su Hermione quando
sentirono il classico “pop” della
smaterializzazione. Si voltarono entrambi nello stesso istante.
-Dannazione… quel Bastardo è
scappato…- disse il rosso ritornando poi a concentrarsi su Hermione ancora
priva di sensi tra le sue braccia.
-Dobbiamo chiamare rinforzi, Ron…
Hermione ha bisogno di un medimago… e lei…- disse indicando con il capo, il
corpo della ragazza scempiato –dobbiamo scoprire chi era…- Poi alzandosi, prese
il suo M.C.P. e convocò tutti gli auror a rapporto.
***
Harry era sdraiato supino sul
letto nella sua camera alla Tana. Aveva unbraccio sugli occhi, per ripararsi dalla fioca luce che proveniva dalla
lampada che si trovava sul suo comodino. Stava riflettendo. O meglio stava ricordando.
Con i suoi pensieri era tornato a molti anni addietro. Come in ogni suo flashback
d’infanzia, c’era Hogwarts, Grifondoro… il Quidditch… ma stranamente il ricordo
che gli affiorava non riguardava i suoi soliti amici…. Riguardava Ginny, la
dolce e timida sorellina di Ron da sempre innamorata di lui… e che questa sera
aveva baciato… appassionatamente…. Ormai erano da parecchi mesi che Harry
guardava quei capelli rossi, quegli occhi blue… in un altro modo. Aveva
iniziato a vederla diversa… a guardarla sotto una luce nuova… non la reputava
più la sorellina che non aveva mai avuto…
la considerava una donna… una donna bellissima…
Harry stava percorrendo come al solito i lunghi corridoi di Hogwarts.
Stava tornando in sala comune, dove come sempre avrebbe incontrato Ron ed
Hermione, e con loro due avrebbe terminato i compiti assegnati dal professore
di pozioni… la materia che più odiava…
“Quella ricerca sull’utilizzo dell’artemisia è meglio farla con Hermione…”
aveva pensato oltrepassando il buco dietro il ritratto della signora grassa. Era
così immerso nei suoi pensieri che non aveva notato che una figura esile e
minuta stava uscendo nello stesso istante…
BOOOM!!
Lui era rimasto saldo sulle sue gambe, mentre la povera figuretta era
caduta in malo modo sul duro pavimento di alabastro, riversando tutto il
contenuto della sua borsa per terra.
-Ahi…- aveva esclamato. Harry aveva abbassato il suo sguardo e aveva
incontrato quello di Ginny (Allora la chiamava ancora così…). “Benissimo” aveva pensato Harry. “Tra tutte
le persone con cui potevo scontrarmi… proprio con lei dovevo farlo…adesso
rischia di mettersi a piangere solo se le chiedo se si è fatta male!”
-Tutto bene Ginny!?- aveva chiesto Harryallungandole la mano per poi ritrarla subito,
al pensiero che quella ‘bambina’ avesse potuto piangere solo per averlo
‘toccato’. Virginia lo aveva guardato negli occhi. Aveva notato il suo gesto stupido (ma cosa ci volete fare
Harry è pur sempre un ragazzo… sto scherzando Nd Angéle). La ragazzina aveva ripreso velocemente e bruscamente tutto quello che
le era caduto dalla borsa e ignorando la domanda di circostanza di Harry
l’aveva superato ed era uscita rapidamente dal buco del ritratto…
Si girò verso il suo comodino
dove, oltre la lampada, c’era la sua sveglia. Segnava le 00,10.
Solo qualche minuto fa aveva
baciato Virginia… e adesso si sentiva così confuso… Prima, l’aveva quasi
costretta a rispondere al suo atto di affetto, e poi, come un pazzo, quando le
parole del suo migliore amico li erano rimbombate in testa, l’aveva allontanata
bruscamente e senza dare una spiegazione ma solo farfugliando qualcosa del tipo
“non dovevamo” era corso via…
Si mise a sedere sul letto e si
guardò in torno. La sua stanza semi illuminata, di solito, gli metteva
tranquillità… ma in quel momento non ci riusciva neanche quell’ambiente. Era ancora
emozionato. Non poteva crederci che finalmente avevabaciato quelle bellissime labbra color
ciliegia… e che lui come uno stupido l’aveva allontanate senza motivo… si
appoggiò al suo cuscino e iniziò a batterlo con il pugno, dicendosi:
-Stupido, stupido, stupido, stupido, stupido…-
-HARRY!- una voce nella
semioscurità lo interruppe.
-Harry dannazione rispondi al
M.C.P. siamo nei guai fino al collo! vieni immediatamente a Notturn Alley nel
vicolo tra Slytherin Alley e Salazard street. Muovi il culo! C’è stato un
omicidio ed Hermione è in infermeria!-
Harry a quelle notizie sobbalzò.
Hermione in infermeria! Un omicidio?! Non era possibile… se avesse tenuto una
classifica delle serate più brutte della sua vita quella avrebbe conquistato
tranquillamente il secondo posto (solo per il bacio di Virginia si era piazzata
seconda)
Si alzò e velocemente indossò la
divisa nera degli auror.Sul colletto
aveva ricamato in lettere d’argento (il colore dei capitani) Capitano Harry James Potter.
Uscì dalla sua camera e prima di
smaterializzarsi guardò verso la porta della stanza di Virginia. Il suo stomaco
si stava contorcendo.
-Scusami Virginia…- sussurrò e
poi si udì un pop nel silenzio della
Tana.
***
Quando arrivò al piccolo vicolo
che la voce di Draco dal M.C.P. gli aveva indicato si sentì male.
Una ragazza di non più di 22 anni
era riversa sull’asfalto in un lago di sangue. Un po’ più distante dal corpo, c’era
un gruppo di medimaghi che assisteva Hermione, a terra, priva di sensi. Aveva
una brutta ferita sulla testa e un rivolo di sangue gli colava dalla fronte.
Accanto a lei con uno sguardo
spaventato, c’era Ron, che le teneva la mano. Harry si avvicinò a Draco che
guardava la scena un po’ più distante e con uno sguardo che non era certo dei
più solari.
-Ehi… cosa è successo!?- aveva
chiesto al biondino quando gli si era avvicinato.
-Oh, ciao Harry…una tragedia... Questa
ragazza aveva 22 anni e pare fosse una babbana… i suoi documenti dicevano che
era scritta all’università di Londra… e poi Non abbiamo scoperto più niente
fino ad adesso…-
Draco aveva i suoi freddi occhi
azzurri puntati su quello che i medimaghi stavano facendo ad Hermione.
-Draco tutto bene!?- gli aveva
chiesto Harry. Il ragazzo, però, non rispose.
-Draco mi stai ascoltando?! DRACO!-
gridò il brunetto.
Malfoy fu come riportato alla
realtà.
-Sì?- chiese candidamente senza
staccare gli occhi dai medimaghi che ora stavano trasportando Hermione all’ospedale
della base.
-Stai bene?- gli richiese
pazientemente il ragazzo.
Draco finalmente staccò gli occhi
dai medimaghi (solo perché si erano smaterializzati) e rispose ad Harry
massaggiandosi le tempie.
-Sì… sì, sto bene!- I suo tono
era poco convincente.
-Sicuro?- gli chiese nuovamente
Harry.
-Cazzo, Harry come vuoi che stia?
Ho appena visto afflosciarsi al suolo la persona che…- poi si corresse –La mia migliore amica…-
Harry lo guardò sottecchi.
-Hai ragione scusami…-
-Capitano Malfoy, Capitano Potter!-
il sottoufficiale Andrew li stava chiamando.
-Sì, sottoufficiale Andrew!?- gli
rispose Malfoy avviandosi verso il giovane seguito a ruota da Harry.
-Abbiamo scoperto una cosa… qui…-
disse indicando il corpo della vittima.
-Cosa avete scoperto?!- chiese
subito il capitano Potter.
-Pare che… beh… alla vittima… sia
stato portato via il cuore…-
-Che cosa?!- gridarono
all’unisono i capitani.
-Sì… insomma nella cassa toracica
non c’è più!- il giovane sottoufficiale era diventato verde. Avrebbe dato di
stomaco da un momento all’altro.
-Solo nella magia nera occorre il
cuore di un essere umano… James…- fece rivolto al sottoufficiale
-Voglio sulla mia scrivania tutte
le pozioni oscure che abbiano come ingrediente il cuore di un essere
umano…entro domani mattina … -
Il ragazzo deglutì rumorosamente.
Fece un cenno militare e poi si smaterializzò.
-Harry, per favore, va a dare una
mano a quei due imbecilli di Matt e Angelus… gli ho mandati a tenere i curiosi
lontani da qui… ma non mi fido molto di quei due…- concluse il biondino.
-Va bene Draco… sei sicuro che ci
riesci da solo qui?!- chiese Harry.
-Sì… non preoccuparti… io me la
cavo benissimo da solo!-
-Allora ci vediamo più tardi…- il
brunetto si girò e si smaterializzò.
Draco era finalmente solo. Si
diresse verso il corpo della ragazza mentre, silenziosamente, una lacrima gli
solcò il bel viso candido.
***
Hermione era seduta sotto l’albero che si trova ad Hogwarts sulle
sponde del lago.
Aveva un grosso libro sulle gambe e il suo sguardo era completamente
assorto.
Una leggera brezza le stuzzicava il viso. Adorava leggere all’aria
aperta.
Poco distante al campo di quidditch, Harry e Ron, si stavano allenando.
Era sola sotto quella imponente quercia.
Era così immersa nella sua lettura che non udì dei passi dietro di lei.
-Ehi… mezzosangue!- la voce trascinata di Draco Malfoy le eraarrivata alle spalle.
Hermione aveva fatto finta di non sentire.
-Ehi tu! Oltre che mezzosangue… sei anche sorda!-
“Non accettare le sue provocazioni… lo fa solo perché vuole un buon
pretesto per andare da Piton e farti togliere il distintivo di prefetto…
ignoralo Hermione…”
Malfoy era ormai davanti a lei.
-Mi chiamavi…- gli aveva chiesto candidamente.
-Questo albero è il mio posto… quindi smamma… me lo stai sporcando…-le
aveva detto Draco altezzoso.
-Cosa!? Scusami ma non ci vedo scritto il nome sopra!- gli aveva
risposto Hermione in tono acido.
-Ah, non ce lo vedi scritto?!- Draco aveva avanzato lentamente verso di
lei costringendola ad arretrare. Hermione era premuta contro l’albero e Draco
continuava ad avanzare. Arrivò di fronte alla ragazza aveva appoggiato una
mano, sulla corteccia dell’albero, sopra la sua spalla mentre con l’altra
cercava febbrilmente la bacchetta.Quando
la aveva trovata l’aveva afferrata saldamente. Si era avvicinato ancora di più
alla Grifondoro che aveva girato la testa da un lato(per non guardarlo negli
occhi o per la paura che Draco potesse farle qualcosa) e aveva scritto a fuoco
il suo nome poco più sopra della testa di Hermione.
-Bene!- aveva esclamato alla
fine allontanandosi un po’ da lei. –Adesso il mio nome è impresso a fuoco…
quindi questo albero è mio…- aveva abbassato lo sguardo e si era avvicinato
ancora di più a lei. Le aveva preso il
mento costringendola a voltarsi e a guardarlo negli occhi. –Tu farai meglio a
non tornarci più… sono stato chiaro?!- il biondino la aveva guardata ancora un
po’ nei suoi occhi color cioccolato e poi se ne era andato lasciando una
Hermione terrorizzata incapace anche di piangere.
-Lasciami in pace MALFOY!- urlò Hermione
svegliandosi madida di sudore e con un forte dolore alla testa.
-Ehi… piccola va tutto bene…- Ron
era acanto a lei e le teneva stretta una mano. Si alzò e si mise a sedere
accanto a lei sul letto dell’infermeria. –E’ stato solo un brutto sogno…- Ron
iniziò delicatamente ad accarezzarle una mano. Poi se la portò alle labbra e le
baciò il dorso candido, con infinita dolcezza.
Hermione si guardò in torno. Non
riusciva a capire dov’era. Non ricordava niente. L’ultimo ricordo era la
litigata con Ron.
-Dove sono?- chiese spaventata
mentre un dolore lancinante le colpiva la testa. Istintivamente si portò una
mano alla fronte chiudendo gli occhi.
Ron ebbe quasi un infarto .
-Ehi, piccola che hai?!- le
chiese terrorizzato. Mettendole una mano sulla spalla.
-Mi fa male un po’ la testa… ma
che cosa è successo ieri… mi ricordo… che Tu e Draco siete venuti a prendermi e
poi ho litigato con te… il vicolo scuro… l’uomo con la maschera bianca… Oh mio
dio!- disse portandosi una mano sulla bocca. –Quella ragazza… chi… chi era?-
chiese Hermionediventando ancora più
pallida.
-Veramente… - disse Ron
riprendendo la sua mano tra le proprie e accarezzandola. –Io non so molto…
perché sono rimasto qui con te per tutta la notte … non ho seguito le indagini-
A Hermione il cuore iniziò a
battere… quanto era bello e dolce il suo Ron… era rimasto con lei tutta la
notte…
-Ma sei proprio inefficiente! E
adesso come faccio a sapere cosa è successo!?- disse Hermione falsamente
irritata.
-Non lo so… piccola!- disse Ron
con un sorriso a 32 denti. Quanto era bello tirare un sospiro di sollievo e
poter parlare di nuovo con la sua dolce, (mica tanto!Nd Angéle) piccola,
‘Mione. (tra Herm, Hermy,che non mi
piacciono affatto ho deciso di trovare un nuovo diminutivo che non ho ancora
letto in nessuna ffc, a parte qualcuna straniera, e che secondo me le calza
meglio degli altri due… Nd Angéle naturalmente è un nomignolo che usano solo
Harry e Ron quando vogliono trattarla come una bambina o stuzzicarla sempre Nd
Angéle)
-‘Mione…- disse Ron senza
lasciarle la mano. –Se non fai la brava il caffè alla vaniglia che ti piace
tanto… non te lo porto!- così dicendo le mise delicatamente una mano sui i capelli.
-Va bene…- fece ‘Mione che stava
sguazzando nel brodo di giuggiole…
-Mi hai fatto spaventare questa
notte!- esordì Ron dopo un paio di minuti passati in silenzio a guardarle la
mano affusolata.- Quando hai perso i sensi davanti a me… il mio cuore si è
fermato…’Mione tu sei… tu sei… importante nella mia vita… non riuscirei ad
immaginare un giorno senza vederti girarmi in torno, senza i tuoi rimproveri, i
tuoi consigli, glischerzi, i tuoi
sorrisi… fai parte della mia vita da sempre… e voglio che tu ne continui a far
parte!-
Hermione aveva le lacrime agli
occhi. Ron. Il suo Ron stava dicendo che aveva bisogno di lei, che per lui era
importante. “Oh, Ron se solo provassi qualcosa di più del semplice affetto per
me!” aveva pensato la ragazza abbassando lo sguardo.
-Scusami… Ron- aveva detto
Hermione ricacciando in dietro le lacrime.
-Non provarci più… tu sei la mia ‘Mione… ed io ho bisogno di te come
tua hai bisogno di me!- disse guardandola negli occhi.
Hermione avvampò. In quel momento
Ron le sembrava ancora più bello e dolce del normale… “Ron non guardarmi così…
altrimenti non resisto e mi metto a piangere!” aveva pensato mentre diventava
ancora più rossa. Il ragazzo si alzò e le baciò molto delicatamente la fronte.
-Ti voglio bene ‘Mione!-
In quel momento Hermione divenne
liquido. Si sciolse. Fortunatamente il rosso andò velocemente via dopo averla
baciata lasciandola sognante e attonita.
***
Harry era seduto nel suo ufficio.
Stava cercando di capire qualcosa sul rapporto che il sottoufficiale Andrew
aveva stilato. Sfogliava quelle pagine, ma niente, nessuna informazione, era
recepita dal suo cervello. Rifletteva su quanto aveva fatto la sera prima. Gli
ritornava alla mente la bella sensazione che aveva provato quando aveva
sfiorato le labbra di Virginia. Non poteva togliersi dalla mente l’espressione
dispiaciuta che aveva sul volto, quando, come un pazzo l’avevaallontanata bruscamente. “Oh, Virginia!”
pensò Harry mettendosi le mani tra i capelli. Si alzò dalla sedia e si diresse
verso la finestra. C’era un bel sole fuori. La giornata, pur se fredda, era
davvero bella. Guardò in basso e vide una donna che accompagnava suo figlio
all’asilo. “Tienimi d’occhio Virginia!” ancora una volta le parole del suo
migliore amico gli rimbombarono in testa.
-BASTA!- gridò alla stanza.
-Basta che cosa!?- la persona che
meno avrebbe voluto vedere era lì di fronte a lui.
-Ciao… Ron- disse Harry senza
riuscire a guardarlo negli occhi.
-Cosa stai facendo alla
finestra?! C’è qualche bella ragazza?- chiese Ron avvicinandosi velocemente
vicino alla finestra.
-Ma che ragazze! Stavo
semplicemente riflettendo… Cos’è! E’ vietato?!- gli rispose bruscamente il
ragazzo andandosi a sedere.
-Ehi Harry… che hai sta mattina!
Ringrazia il cielo che sono di buon umore… altrimenti…- concluse facendo un
gesto poco rassicurante con le mani.
-Scusami…- fece Harry –Sono un
po’ preoccupato… Come sta Hermione?!- chiese riuscendo finalmente ad alzare la
testa.
-Oh… si è svegliata… le duole
ancora un po’ la ferita, ma per il resto… possiamo fare un sospiro di
sollievo.- disse il rosso mentre riversava una tazza di caffè.
-Cosa dice il rapporto?- disse
dopo aver preso un lungo sorso di liquido nero.
Harry era stato di nuovo rapito
dai suoi pensieri. Non l’aveva sentito.
-HARRY! COSA DICE IL RAPPORTO?!-
gli chiese dopo aver atteso inutilmente la risposta.
-Ah!?- fece candidamente Harry.
Ron con una strana pazienza, non
consona al suo personaggio, gli disse:
-Harry, ma cos’hai sta mattina!
stai bene?!-
-Scusami ancora…-
-Va beh… comunque COSA DICE IL
RAPPORTO DI JAMES?- disse alzando il tono della voce.
-Veramente…-
-Ho capito… non hai capito niente…
andrò direttamente da lui a chiedere del suo rapporto, ahahaha!- disse Ron
appoggiando la tazza del caffè ormai vuota.
-Pensi di essere furbo!?- chiese
Harry prima che lui uscisse.
-Esattamente… Buona giornata!- e
con un sorriso raggiante uscì dall’ufficio.
Di nuovo Harry cercò di leggere
quel rapporto ma prima di riuscirci fu catturato nuovamente dai pensieri.
***
Draco era appena tornato. Aveva
condotto le indagini. Aveva letto tutto il rapporto che il sottoufficialeAndrew gli aveva preparato. Era stanco. Non
si reggeva in piedi. Avrebbe volentieri fatto rotta verso casa, ma non poteva,
doveva vedere Hermione. Voleva
vederla. Era preoccupato. Non aveva potuto chiedere a nessuno delle condizioni
di salute del Capitano Granger. Della sua Hermione. La dolce ragazzina
che tante volte aveva fatto piangere inutilmente nei corridoi di Hogwarts.
Adesso, non poteva pensare che qualcosa in qualsiasi momento avrebbe potuto
farle del male. Per non parlare, poi, della sua crescente gelosia. Era geloso
di tutti gli uomini che si avvicinavano a lei, che le parlavano, che potevano
guardare da vicino quelli espressivi occhi cioccolato. Fumava dalla rabbia…
però non poteva fare niente, mai e poi mai avrebbe rivelato ad Hermione i suoi
sentimenti… sapeva di non essere ricambiato, ma lui nonostante questo non
riusciva a dimenticarla. La trovava così bella in tutti i suoi atteggiamenti.
Poi, era stata la prima a credergli quando ancora nessuno lo faceva… era stato
anche grazie al suo conforto se era riuscito a ribellarsi e a continuare dopo
la morte di sua madre.
Percorse velocemente il lungo
corridoio dell’infermeria della base. Arrivò alla stanza n. 7 (indicatagli
dall’infermiera all’ingresso). Aprì piano la porta. Una fioca luce del
tramonto, lo colpì negli occhi. Hermione era distesa sul suo letto e stava
dormendo profondamente. Aveva tutti i capelli ricci sparsi sul cuscino, una
mano appoggiata sull’addome e l’altra che ricadeva morbida sul guanciale. “Dio
quant‘ è bella!” aveva pensato rimanendo
sulla porta incantato. Si avvicinò lentamente al letto e si sedette
silenziosamente su una sedia. Senza volerlo si ritrovò ad accarezzare
teneramente quei ricci ribelli che ricadevano da tutte le parti. Draco pensò
che avrebbe voluto rimanere lì, per sempre, a guardarla dormire. Il suo respiro
regolare era per lui una soave musica. Voleva dire che la sua dolce Hermione stava bene. Rimase lì, così, senza parlare per
una buona mezz’ora a guardarla. Ogni minuto che passava la trovava sempre più
bella. Era innegabile. Si era perdutamente e irrimediabilmente innamorato di
lei.
Impercettibilmente Hermione si
mosse. Si stava svegliando. Lentamente aprì i suoi occhi. Draco le stavo ancora
accarezzando i capelli.
-Ciao…- le disse piano il
biondino sorridendo.
-Ciao Draco…- disse stiracchiandosi
sorridendo.
-Come ti senti?- le chiese il
ragazzo mantenendo il tono della voce basso.
-Un po’ meglio… Wendy
(l’infermiera Nd Angéle) mi ha dato una pozione che ha cancellato gli ultimi
dolori alla testa… meno male…- così dicendo si sollevò a sedere, sottraendosi
dalle affettuose mani di Draco.
-Bene…- fece asciutto il
biondino.
-Ascoltami Dra’…- disse Hermione
guardando la sua divisa nera. –Mi puoi dire cosa abbiamo scoperto di quella
ragazza? Dimmi che almeno tu ne sai qualcosa! Quel tonto di Ron…è rimasto tutta
la notte qui con me…- mentre lo diceva iniziò a gongolare dalla felicità. – e
non mi ha saputo dire molto…- concluse mentre si rimetteva sotto le coperte.
Sperava che Draco ricominciasse
ad accarezzarle i capelli. Adorava quando qualcuno lo faceva … si rilassava e
non pensava più a niente. Draco non si fece aspettare, visto che, non appena.,
si fu appoggiata sul guanciale lui ricominciò a coccolarle i morbi boccoli.
-Mi vizi se continui ad
accarezzarmi i capelli… lo adoro!- disse chiudendo gli occhi e sorridendo
contenta.
-Ah, sì…- fece Draco senza
distogliere il suo sguardo dalle labbra di Hermione. –è quello che voglio…-
disse sorridendo malizioso al pensiero di quante volte aveva sognato di
baciarla…
-Beh?!- fece impaziente la
ragazzina ancora con gli occhi chiusi. –Mi vuoi dire qualcosa su queste
indagini…- concluse sorridendo ancora di più.
-Uffa…- disse allegro il biondino
(felice come una pasqua di essere finalmente solo con lei) –Ma tu non sai
pensare ad altro che al lavoro…-
-Sono una persona che non sa
stare con le mani in mano… ho bisogno di sapere qualcosa anche solo per
sentirmi partecipe e non restare in dietro… sai che adoro essere la prima!- Gli
disse Hermione aprendo finalmente gli occhi e guardandolo nelleiridi azzurre.
-Sì, lo so… mia signora…- le rispose Draco sorridendo.
-E sai anche…- disse mentre
faceva camminare due dita sul profilo del giovane –Che odio quando mi chiami
così!-concluse pizzicandogli
leggermente le sottili labbra rosa.
Draco ebbe un brivido che gli percorse
tutta la schiena. Diocosa avrebbe fatto
per poterla amare liberamente… cosa avrebbe fatto per potersi avvicinare e
baciare le sue carnose labbra rosse. O semplicemente poterle dire: “Ti amo”
senza la paura delle conseguenze.
Cercando di controllare i suoi
istinti più animali le rispose:
-Era una ragazza di 22 anni, di
Londra, una babbana, si chiamava aspetta…- disse estraendo un foglietto dalla
tasca –Evelyn Pureheart… era una studentessa di medicina all’università babbana
di Oxford…- Draco stava abilmente sorvolando sul fatto più inquietante…
l’asportazione del cuore della ragazza.
-Poi?- fece seria Hermione.
-Poi… in che senso?!- disse
innocentemente Draco.
- Cos’altro c’è Dra’… non mi dire
niente perché ti conosco troppo bene mi stai nascondendo qualcosa!- concluse
Hermione.
-Non è vero non ti sto
nascondendo niente…- il tono con cui l’aveva detto non aveva convinto neppure
lui figuriamoci la nostra Hermione.
-Va bene… è vero! Ecco… c’è un
fatto strano, alquanto inquietante… ecco l’assassino, l’uomo con la maschera
bianca, beh… le ha asportato il cuore… penso che ci sia di mezzo una pozione di
magia nera… solo nelle Arti Oscure si utilizzano parti di esseri umani… ho
provato a consultare gli archivi di tutte le pozioni… ma non ho trovato ancora
niente…- le disse Draco.
-Lo sapevo… quando non ci sono io
le indagine vanno a rilento- disse la brunetta sarcasticamente. Sapeva che
Draco, Harry e Ron erano gli auror più efficienti di tutta la base e che lei,
in realtà, non aiutava di più di loro, nelle indagini.
-Ma sentitela…- le rispose
guardandola scherzosamente.
-Eh già… ho proprio ragione
Capitano Malfoy…- Disse Hermione.
La loro conversazione fu
interrotta dall’infermiera che era entrata con un altro boccale di pozione
fumante.
- E’ l’ora della pozione
Hermione!- disse Wendy sorridendo a Draco e indicandogli la porta con la testa.
-Beh…- cominciò Draco –Devo
proprio andare…- così dicendo prese la mano di Hermione, se la portò alle
labbra e la baciò delicatamente. –Rimettiti presto abbiamo bisogno di te,
ragazzina!- disse Prima di avviarsi alla porta e sorridere a Wendy che lo aveva
guardato storto.
-Lo farò mio signore.- Gli disse Hermione prima che uscisse. Si voltò e
sorridendole chiuse la porta della stanza n. 7.
***
Quando Draco uscì dall’infermeria
corse velocemente lungo i corridoi. Era stanco voleva tornare a casa, farsi una
doccia e togliersi quei vesti che davano di morte. Percorse il vialetto della
base a lunghi passi. Stava quasi per arrivare alla passaporta quando il suo
M.C.P. vibrò nella tasca.
-Draco?- la voce profonda di Ron
riecheggiò nel silenzio del violetto.
Draco afferrò velocemente il
piccolo schermo e rispose:
-Dimmi Ron? E’ successo
qualcosa…- il suo pensiero era corso ad Hermione… “Ma no!” pensò “L’ho appena
lasciata e stava benissimo…”
-No… no, non ti preoccupare
volevo solo dirti che mia sorella ti vuole invitare, assolutamente, a cena per…
per, per… Ecco il mio compleanno. Domani alle 8, 30.- concluse Ron mentre
lanciava un’occhiata a qualcuno che si trovava nella stanza dove stava
videochiamando.
Draco tirò un sospiro di
sollievo. Che strana sensazione stava provando. Si sentiva bene. Si sentiva
accettato e voluto bene. Quella sensazione gli scaldava il cuore. Voleva bene a
Ron. Forse più che ad Harry. Lo considerava il fratello che non aveva mai avuto.
Poi era un tipo in gamba.
-Certo Ron! Vengo molto
volentieri e poi tua sorella cucina molto bene…- disse Draco sorridendo.
-Bene…- fece Ron lanciando
un’altra occhiata a qualcuno nella stanza.
-Ma… chi c’è lì, con te?- disse
Draco avendo notato le sue rapide occhiate.
-Nessuno c’è solo quella scema di
mia sorella che quando ha sentito quello che hai detto ha iniziato a ridere
come una pazza…- non finì la frase perché Ginny gli strappò il M.C.P.
-Ehi, Draco… non ci vieni mai a
trovare… ti sei dimenticato quale passaporta si prende…- disse Virginia
comparendo nel M.C.P.
Draco avvampò. Gli sarebbe
piaciuto andare a trovare i suoi amici, però aveva paura di disturbare, e lui
che di educazione ne aveva avuta sapeva che la cosa più ineducata era arrecare
disturbo agli altri.
-Mi dispiace Ginny… ho solo paura
di dare fastidio… scusami…- fece il biondino diventando piccolo, piccolo.
-Va bene… per questa volta ti
perdono… anche perché hai detto di apprezzare la mia cucina ci vediam… ahhahaha!!
lasciami Ron ci sto parlando io!- la sua immagine fu sostituita da quella del
Rosso
-Draco scusami… ci vediamo alle
8,30 p.m. domani! ora dobbiamo andare a trovare Hermione…altrimenti Wendy non
ci fa più entrare!- lo salutò con la mano e la sua immagine scomparve dallo
schermo.
Draco stava sorridendo. Era così
contento che non si accorse della piccola figura che stava venendo dalla parte
opposta alla sua marcia.
BOOOM!
Si scontrarono. Draco rimase
saldo sui suoi piedi. L’altra figura, invece, cadde in malo modo al suolo.
-Ahi!- disse la piccola ragazzina
bruna mentre si rialzava e si massaggiava il sedere.
-Scusami!- fece Draco aiutandola.
–Ti sei fatta male?! O ciao Mary Anne…- disse quando una ragazzina bruna ma
molto carina lo guardò in faccia.
Questa divenne bordeaux. Lo
guardò nei profondi occhi azzurri. Si fece piccola, piccola nel suo bel
cappotto di nappa.
-Ci-cciao Draco!- disse
balbettando e paralizzandosi.
-Cosa ci fai qui!?- chiese Draco
mentre ancora le teneva un braccio.
-Io… so-sono venuta a trovare
Hermione… m-mmi hanno detto che non sta bene!- disse abbassando lo sguardo e
diventando rossa.
-Mi fa piacere… beh ora devo
andare… ciao Mary Anne…- così dicendo le lasciò finalmente l’arto superiore e
scomparve dietro l’angolo.
Mary Anne rimase a toccarsi il
braccio. Non poteva crederci. Il bel Capitano Malfoy l’aveva toccata. Ancora
rossa e sognante si diresse verso la base. Dove ricoverata nell’infermeria
c’era la donna, che senza volerlo, le portava via il suo Draco.
***
In una sala in penombra, la
figura di Voldemort si stagliava contro la parete. Indossava il lungo mantello
nero. Stava aggiungendo ingredienti in un calderone.
Da un piccolo sacchetto di
velluto rosso Mellifluo prese il cuore ancora caldo della ragazza che aveva
ucciso la sera prima.
-Eccolo mio signore… il cuore di
una ragazza amata, innamorata eppur ancor
vergine.-
Sul volto scheletrico del Signore
Oscuro si disegnò un inquietante sorriso. Prese delicatamenteil muscolo cardiaco e lo gettò intero nel
calderone.
La pozione che stava cocendo
divenne rossa e poi blue.
-AHAHAHAH….- iniziò a ridere
Voldemort.
-Questa è la fine di Potter e dei
suoi insulsi amici… Ahahahahaha-
Mentre rideva una figura
longilinea si fece avanti nell’oscurità.
-Mio signore…- disse inchinandosi
dopo prima aver lanciato una strana occhiata a Mellifluo che ricambiò.
-Angelia… mia cara, vieni a
vedere la pozione che farà vincere il tuo signore…- le rispose Voldemort
allungandole una mano.Angelia non si
mosse.
-Non preoccuparti, sciocca, la
pozione non è ancora pronta, non ti farebbe niente anche se inalassi i suoi
fumi…-
La bruna si alzò e si diresse al
calderone.
-Non è ancora pronta mio
signore?! E quando lo sarà?- chiese la ragazza lanciando un’occhiata al
biondino.
-Domani sera… dopo di che
Mellifluo si occuperà del resto…- rispose Lord Voldemort allargando il suo
sorriso.
-Benissimo…- fu la risposta del
giovane. Prima che il Signore Oscuro scoppiasse
a ridere trionfante.
***
Mellifluo era disteso sul grande
letto dalle lenzuola nere. Aveva il petto nudo e solo il pantalone del pigiama
di seta. I lunghi capelli biondi ricadevano elegantemente sulle spalle.
All’improvviso la porta della
stanza si aprì. Apparve sulla soglia, bella come non mai, Angelia, fasciata dai
un aderente vestito nero.
Arrivò silenziosamente al letto
del giovane e senza fare troppe domande si chinò su di lui e gli rubò un bacio
mentre ancora dormiva.
-Angelia…- disse prima di
aprirei suoi meravigliosi occhi
azzurri.
L’attirò a se e continuò a
baciarla. La ragazza circondò il collo di Mellifluo con le sue braccia morbide.
Il biondo si avvinghiò con tutto se stesso alla sottile vita di lei.
-Mi sei mancata…- le disse
quando, si distaccarono, ansimante.
-Anche tu…- disse lei
ricominciando a baciarlo.
Mellifluo iniziò a giocare con la
cerniera del suo vestito, mentre lei terminava di spogliarlo.
Si amarono per tutta la notte.
Prima di addormentarsi Mellifluo
le sussurrò:
-Ti amo…-
Lei contenta si strinse ancora di
più a lui e rispose sorridendo:
-Ti amo anch’io…-
***
Finita la I parte del IV chap
spero vi sia piaciuta… perché a me sì tanto… sono così contenta che anche per
il III chap avete avuto la bontà di recensirmi e soprattutto sono felicissima
che vi sia piaciuto… Grazie, Grazie… prima di continuare vorrei dirvi che per
la II parte dovrete aspettare un bel po’… Mi dispiace ma è così… infatti alla
fine del mese partirò per la Francia e rimarrò lì per ben 14 giorni… Che bello!
Visto che dunque io con la mia classe andremo via alla conclusione del I
quadrimestree che il II non esisterà
per vari motivi (il I dei quali per l’arrivo dei francesi) ci stanno mettendo
sotto torchio e io non ho più molti spazi di tempo per scrivere…I’m sorry… Je
regrette… Va beh… dopo avervi spiegato i miei vari problemi… passiamo al
momento delle dediche personali…ihihihihih… quanto mi piace questo spazietto
dedicatoai miei commentatori…
KIRIA Ehi Bellissima! E’ sempre un piacere trovare i
commenti dei fedelissimi come te… grazie mille… devo ammettere che quando non
ho visto la tua recensione mi sono un po’ preoccupata…però poi tutto si è
risolto…Lo so anche a me non è piaciuto come è finita tra Harry e Ginny però…
non mi pareva giusto che Harry baciasse la sorellina
del suo migliore amico senza avere un minimo di rimorso… anche se ne è
innamorato… è innaturale… ma non preoccupatevi io odio le storie con fine
tragico… perché dopo la lettura penso che non mi è servita poi a molto se alla
fine ho pianto come una fontana… andiamo! Io leggo per distrarmi dai miei
problemi… non mi va di ritrovarmi nella morte di qualcuno… non la pensi anche
tu come me!? La coppia Ron ed Hermione?! Altrimenti cosa ho scritto a fare…Un bacione
Kiria e continua a recensirmi grazie per il bellissimo10!
Ary Ehi signorina sei nuova della mia storia… ma
che bello allora sta iniziando a crescere seriamente… sono contenta… Che belle
cose mi hai detto… davvero devo ringraziare mio fratello per avermi spinto a
scrivere questo storia… mi fa piacere… perché allora ti piace davvero che
bello! (E questo vuol dire anche che leggete fino alla fine le mi storie…
Angéle è super contenta…)Ti piace Draco innamorato… allora con
questo chap, ti avrò fatto contenta… non è dolcissimo (Forse troppo? Ma no!
Draco è un ragazzo come gli altri e quei tipi di ragazzi quando si innamorano
sono i più dolci del mondo!!! Credetemi…) cmq grazie per i complimenti un
bacione…
DANAE Ehi carissima come
stai… mi fa piacere che ti piaccia ancora la mia storia… ho postato abbastanza
velocemente il chap? Spero di Sì… un bacione Angéle
Silvia85 Ehi che onore… la mia prima Commentatrice
ritorno a darmi speen per continuare come la prima volta!!!Come va!? Spero benissimo… EHHEHEH J
non ti dirò mai con chi si metterà Hermione alla fine… dovrai leggere fino
all’ultimo chap… non preoccuparti non vi farò penare troppo… un bacione Angéle
VALE E MELY Ragazze!!! Allora ce l’avete fatta vi è
arrivata la mia dannata e-mail!!? Cmq il mio indirizzo è angleclochard@yahoo.it rispondetemi e
fatemi sapere… non vedo l’ora di leggere l’altro chap… ma voi avete mandato
tutto attraverso il form della pagina “collabora”? se è sì contattate immediatamente
la webmistress prima di fare qualsiasi cosa… ok?! J un bacione
Sunny hehehehehehehehhehehehehhe…. Sunny, la mia
cara Sunny che con le sue storie mi ha fatto innamorare della coppia
Ron/Hermione… che onore è stato leggere, per me, il tuo commento! Davvero sei
orgogliosa di me?! Che bello Grazie… come sono contenta… Felicissima! Quando ho
letto il tuo review ho scritto quattro pagine delIV chap… stile Speedy Gonzales… Hai proprio
ragione, i commenti ti fanno volare…un bacione forte, forte e aggiorna presto
la tua ffc MERAVIGLIOSA… scriverai qualcosa su Ron ed Hermione… per il mese di
Luglio… il mio complex… ehehe… ma che faccia tosta che ho! J
P.S. sei spietata hai raggiunto la veneranda cifra di 300 recensioni…
VEGA Ciao carissima.. anche tu sei stata
risucchiata dai compiti… e dalla vita che ricomincia il suo stressante ritmo
abituale…che noia… spero che questo chap ti sia piaciuto e continua a leggere
la mia ffc… un baciotto…
Bene… credo di aver ringraziato
tutti i GENTILISSIMIche mi hanno commentato…
ho notato che cmq anche se le recensioni sono 6 la gente leggela mia ffc… questo mi rende molto contenta…
però se tutti quelli altri che la leggono la commentassero anche… mi farebbero
molto piacere… Ok?!
Ora devo andare un baciotto a
tutti Gli ALTRI!
Au revoir…
Votre Madamoiselle Angéle
P.s.
Vi aspetto al prossimo chap
“All’improvviso (II parte)…”
DA AUROR A BABBANI V Chap: All’improvviso… (II parte)
DA AUROR A BABBANI V Chap: All’improvviso… (II parte)
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Harry stava percorrendo il
vialetto della Tana e, come al solito, stava pensando ai tempi andati.
Aprì velocemente la porta
d’ingresso. Entrò e gridò:
-Sono tornato!-
Nessuna risposta.
-Ehi… c’è qualcuno in casa?!-
aveva urlato ancora.
Ma come risposta ebbe solo il silenzio della
Tana vuota.
-Ma dove saranno andati… quei
due!- disse ad alta voce.
Si diresse verso la cucina. Il
suo stomaco gridava.
-Vediamo…- disse aprendo il
frigo.
Fortunatamente era sempre pieno.
Afferrò due uova, un po’ di
prosciutto, una padella e si mise a cucinare.
Quando fu pronto, prese un piatto
e versòl‘uovo.
Si avviò verso il salotto,
mangiando di gusto. Si sedette pesantemente sulla poltrona di fronte al fuoco.
Era spento. Prese la bacchetta:
-Rescaldo- immediatamente il fuoco si ravvivò da solo.
Si guardò in torno. Il suo
sguardo si fermò sulla famosa pendola di casa Weasley. Molte lancette erano
sparite(a causa della morte di Arthur, Molly, Fred, George e Percy). Ne erano
rimaste solo 5. Segnavano dov’erano Bill e Charlie (gli unici fratelli
sopravvissuti oltre a Ron e Ginny), naturalmente la posizione di Virginia e
Ronald ed anche dove si trovava… Harry. Il signor Weasley l’aveva incantato
prima di quel tragico giorno. Harry ancora ricordava bene tutti i particolari.
-Ron… mi sai dire dov’è Harry?- stava chiedendo Arthur al figlio
maschio più giovane.
-Veramente, papà… non ne ho la più pallida idea… aveva detto che doveva
andare dai Dursley a prendere la sua roba e poi sarebbe tornato…ora non so…-
aveva risposto il rosso.
-Ma che razza di amico sei?! Lasci andare Harry da solo dall’altra
parte dell’Inghilterra… con i tempi che corrono…Ron… mi meraviglio di te!-
aveva concluso il signor Weasley andando all’ orologio a pendolo del salotto.
-Dannazione… sono proprio uno sciocco! Dovevo mettere anche Harry…l’ho
proprio dimenticato…- aveva detto aprendo lo sportello della pendola magica.
-Ehmm… cosa fai adesso papà?!- aveva chiesto timidamente Ron.
-Cosa faccio, figliolo?! predispongo questa dannata pendola al mio
incantesimo modificatore…- Aveva tirato una leva all’intermo dell’oggetto che
aveva iniziato a muoversi e a fare uno strano rumore…
-Puoi farlo papà… c’è voglio dire Harry non… Harry non è un Weasley
vero e proprio!- gli aveva chiesto.
-Certo che posso farlo!-
In quell’istante si era sentito un ‘ pop’. Harry era comparso nel
salotto.
-Harry… grazie a Dio…per colpa tua, mio padre mi stava linciando… ma
dov’eri finito?!-gli aveva detto Ron appena l’aveva visto.
-Scusatemi… ho impiegato più tempo del previsto! Ma… cosa sta facendo
Sig. Weasley?!- aveva domandato il brunetto vedendolo armeggiare contro la
pendola.
-Sto aggiungendo a questo vecchio orologio… il tuo nome… vieni un
attimo qui ragazzo- aveva concluso Arthur facendo un segno con la mano.
Harry si era avvicinato.
-Metti la mano qui…- aveva asserito indicando una strana sostanza blue
che ricordava molto, per la sua consistenza, la cera pongo.
Come Harry aveva appoggiato la mano, la pendola aveva iniziato a
vibrare.
-State indietro- aveva detto Arthur ai ragazzi.
L’orologio a pendolo aveva tremato e poi velocemente si era richiuso.
Ora c’era un’altra lancetta…
Harry si riscosse, mentre,
metteva in bocca l’ultimo boccone.
Si guardò ancora in torno. Un
oggetto, lasciato sul divano, attirò la sua attenzione.
Era un quadernino rilegato in
pelle nera. Portava la scritta:
“Diario segreto di Virginia Weasley” .
Harry non avrebbe voluto, ma
senza accorgersene, si era ritrovato con il diario in mano.
Lo aprì e senza troppe
indecisioni andò a leggere l’ultima pagina scritta.
“7-11-2003
Caro Diario,
Ieri sera è successa… una
cosa… Inaspettata… Ti ricordi H.P. di cui ti parlo spesso… e di cui… beh ecco…
sì… insomma… quando ero piccola ero innamorata… Beh, lui ieri sera… lui ieri
sera mi… mi… ha baciata… Non so dire bene cosa esattamente ho provato… ma posso
dire che mi è piaciuto… però ecco lui… quel brutto deficiente, zoticone, mi ha
allontanata molto bruscamente… ed io non posso pensare ad altro che adesso lo
odio… Sì… mi ha fatto molto male ieri… mi ha lasciata sola sulle scale come una
deficiente e senza dirmi una parola… a parte un farfuglio di cui non ho capito
una sola parola… Uffa! Adesso non voglio più vederlo e se per caso lo incontro
per le scale gli sputo in un occhio. Mi ha trattato malissimo… ho pianto tutta
la notte… mi sento tanto triste e sola… perché non posso confidarmi con
nessuno… Ora ti lascio un bacione
tua
Piccola Stella V.W.”
Ad Harry sembrò di aver avuto una
doccia fredda all’improvviso. Virginia… la
sua Virginia… lo odiava! Per colpa sua aveva pianto tutta la notte. Si
sentiva un perfetto idiota! Ma come gli era venuto… di… di allontanarla così
bruscamente e senza dare una buona spiegazione… Però adesso era inutile
ripensare al passato… Virginia non l’amava… e quindi doveva dimenticarla… era
inutile illudersi… sì, certo aveva detto che le era piaciuto… però aveva
aggiunto che adesso lo odiava. Senza pensarci due volte chiuse bruscamente il
diario e corse velocemente su per le scale, arrabbiato con se stesso, come non
mai.
***
Ginny e Ron percorsero
velocemente il corridoio dell’infermeria. Girarono un anglo e arrivarono alla
stanza n. 7. La porta era chiusa. Delicatamente, Ron, per paura di svegliare
Hermione, nel caso stesse dormendo, bussò alla porta.
-Avanti…- disse la voce dolce di
Hermione.
I due fratelli entrarono
timidamente.
-Ciao ragazzi- li aveva accolti
Hermione sorridendo contenta (solo perché c’era Ron… Nd Angéle… no, anche per
Ginny… Nd ‘Mione).
-Ciao ‘Mione…Come ti senti? Va
meglio?!- le aveva chiesto Ron sedendosi sulla sedia accanto a lei e baciandole
la fronte candida.
Hermione non riuscì a rispondere
perché Ginny le si era lanciata al collo.
-Hermione…- aveva iniziato piangendo
a dirotto –Mi hai fatto preoccupare… co-come stai?!- concluse Ginny affondando
il viso nella sua camicia da notte azzurra.
-Ginny…- aveva cercato di
risponderle ma non riusciva a frenare le lacrime che le stavano scendendo sulle
guance morbide. Sapeva perché Virginia aveva avuto una tale reazione. Aveva già
sofferto tanto, perdere un’altra persona amica sarebbe stato devastante per
lei.
Ron le guardava pensieroso e, per
quanto cercasse di fare il duro, non poté evitare ai suoi occhi di diventare lucidi.
Anche lui, come Ginny, aveva sofferto tanto e vedere Hermione salva gli
riempiva il cuore. Il rosso si alzò velocemente dalla sedia dov’era seduto e
andò vicino alla finestra, cercando di tirare su col naso il più
silenziosamente possibile.
-Sto-sto bene Ginny…- disse
Hermione asciugandosi le lacrime con la manica del pigiama.
Ginny la guardò negli occhi. Era stata davvero
in apprensione per lei. –Sta tranquilla…- disse Hermione sorridendole. Ginny le
rispose con un sorriso a sua volta.
Virginia si sedette sulla sedia
accanto al letto. Prese la borsa che aveva portato e tirò fuori un pacchetto.
-Ecco…- disse porgendolo ad
Hermione. -Questa è la torta al limone che ti piace tanto… l’ho appena fatta… è
ancora calda!- concluse appoggiando una mano sul pacco.
Hermione lo prese e lo aprì. Fu
inondata automaticamente dal buon odore di limone. Aspirò profondamente
chiudendo gli occhi.
-Grazie Ginny… sai sempre come
farmi contenta!- esclamò la ragazza bruna sorridendo.
-Allora…- disse Ron che si era
finalmente ripreso. –Mi vuoi dare un pezzettino di questa torta?-
-Giù le mani Ronald Anthony
Weasley… quella è solo di Hermione… si deve rimettere in forze…- disse
allontanando con lo sguardo suo fratello.
-Uffa, Ginny! Per me le torte non
le fai mai… Sono o per Hermione o per… Harry!-
concluse Ron indignato.
Senza volerlo Virginia abbassò
velocemente la testa diventando rossa. Hermione la guardò ma non disse niente.
Lei e la sua amica dovevano fare quattro chiacchiere su alcuni ragazzi di loro conoscenza.
TOC-TOC!
Quel rumore distrasse il terzetto
dalla loro discussione.
-Chi è?- chiese prontamente
Hermione.
-Ehm… Hermione sono io Mary Anne…
la segretaria dei Capitani Malfoy, Potter e Weasley…-
-Oh… Anne- Fece Ron aprendo la
porta.
-Salve Ca-capitano Weasley… cosa
ci fa qui?- disse diventando un po’ rossa (Mai come lo era diventata per Draco…
diciamo che questa ragazza aveva una divinazione per i suoi superiori… Nd
Angéle).
-Dannazione Anne… quante volte ti
devo ripetere di chiamarmi Ron…- disse il ragazzo afferrandola per un braccio e
trascinandola dentro.
-Ciao Anne…- disse Ginny (la
conosceva perché erano nello stesso anno ad Hogwarts… naturalmente in case
diverse Nd Angéle).
-Ciao Anne! che bella sorpresa…accomodati- disse Hermione indicando
una sedia dietro di lei.
-Grazie- fece la bella brunetta
sedendosi volentieri.
-Ahi…- si lamentò quando appoggiò
il sedere. Non credeva, ma la botta di prima era stata bella forte!
-Cosa c’è?-chiese Hermione
guardandola.
-No, niente e che prima, di
venire, qui mi sono scontrata con Draco…- spiegò la ragazza prima di essere
interrotta da Ron.
-Aspetta, aspetta, aspetta… come
l’hai chiamato? Draco… solo con me ed
Harry usi chiamarci capitani…- disse Ron incrociando le braccia sul petto.
-Ecco, veramente io…- disse la
ragazza diventando rossa e abbassando la testa.
-Ron, la nostra Anne… ha una
piccola cottarella per il Biondino più sexy di tutta la base… non è vero?!- le
disse Ginny.
Anne non rispose ma si limitò a
continuare a guardare il pavimento.
-Cosa, cosa, cosa… Scusami, ma…
perché proprio lui… non preferisci di più un Rosso focoso…- disse Ron
avvicinandosi e mostrando il suo corpo perfetto.
- E’ inutile Ron,- intervenne
Hermione –Tu non hai il fascino di Draco… lui è Troppo sexy… ma l’hai visto…
con quello sguardo serio, gli occhi azzurri e quei bellissimi capelli biondi…-
concluse Hermione diventando rossa.
-Ehi, ehi… andateci piano… volete
dire che è meglio di me…- esclamò serio Ron.
-Beh…- iniziò Ginny.
-…Lui…- continuò Hermione.
- …E’ stupendo!- concluse Anne
con gli occhi sognanti.
-Ah, sì beh se è così io tolgo le
tende… Brutte sbavatone…- disse sorridendo e uscendo dalla porta.
-Beh…- iniziò Ginny.
-… anche lui…-continuò Anne.
-… E’ meraviglioso!- concluse
Hermione.
Le tre ragazze si guardarono in
faccia e scoppiarono a ridere.
***
Draco uscì dalla doccia.
Indossava il suo accappatoio verde, ricordo dei suoi anni ad Hogwarts, nei
Serpeverde. Si stava asciugando, con una salvietta nera, i bei capelli biondi.
Si guardò intorno e notò, sul comodino, la lista di pozioni che aveva
controllato ripetutamente la sera prima.
Aveva trovato qualcosa di
interessante. Tre pozioni utilizzavano il cuore di una ragazza. La pozione eterno amore *, che serviva per
soggiogare l’uomo o la donna dei sogni, la pozione non ti scordar di me *,occorreva per gli amori a lunga distanza, e
la… resuchio, una pozione
interessante di difficilissima preparazione che solo con i suoi fumi poteva
privare un mago dei suoi poteri.Draco
prese i suoi occhiali, che aveva appoggiato la sera prima sul comodino, e li
inforcò. Con le lenti aveva uno strano aspetto. Hermione l’aveva definito “un medico senza camice”. Si sedette alla
sua scrivania e guardò lo specchio di fronte a lui. Dio come assomigliava a suo
padre, Lucius Malfoy, il più fedele mangiamorte del Signore Oscuro. Scrutò il
suo volto. Tutto era identico al volto del genitore tanto odiato, le labbra
sottili, ma ben disegnate, i capelli lisci e biondi, il suo naso dritto. Una
sola cosa gli ricordava sua madre. I suoi occhi. Gli stessi occhi di sua madre.
Celeste metallo e terribilmente freddi, ma che con un solo sorriso aiutavano ad
illuminare tutto il volto. Del suo viso erano le uniche cose che apprezzava.
Abbassò nuovamente lo sguardo e
si concentrò sul rapporto.Leggeva e
rileggeva, ma solo una pozione lo convinceva, la resuchio. Se solo non avesse
pensato che Voldemort non fosse stato così pazzo da farlo, quella sera, nulla
sarebbe successo.
Appuntò su un foglio con una
matita il nome della pozione. Si alzò dalla sediae con passo elegante si diresse verso il suo
armadio. Prese la sua divisa nera degli Auror. Infilò il pantalone e gli
scarponi. La maglia nera e la catenina con le piastre con il suo nome e grado.
Infilò il giubbotto a collo alto con il ricamo argentato e si diresse in
cucina. Aprì il frigo e prese il succo di pompelmo. Lo versò in un bicchiere e
con estrema precisione lo rimise a posto.
Trangugiò velocemente quel
liquido agro, che aveva il potere di svegliarlo, e senza voltarsi indietro uscì
di casa.
Attraversò velocemente il bel
parco che c’era di fronte a casa sua e girò l’angolo. Era stato catturato dai
suoi pensieri che non si accorse che i fronte a lui c’era un uomo, biondo e
alto. Gli stava venendo addosso.
-Mi dispiace… non l’avevo vista-
disse Draco rimettendosi sul naso gli occhialini trasparenti.
-Oh, non si preoccupi…- rispose
quella voce calda.
Quel dono di voce lo fece
rabbrividire. Non ricordava dove l’aveva già sentito, ma gli incuteva timore.
Guardò negli occhi l’uomo che gli sorrise prima di voltarsi. Dove aveva sentito
quella voce? Non riusciva a ricordarselo.
Rimase fermo lì, in mezzo al
marciapiede, a vedere scomparire quell’uomo sconosciuto dietro l’angolo. Si mise
le mani nelle tasche del mantello della sua divisa e ancora con la mente
rivolta verso quell’uomo si avviò alla passaporta più vicina.
***
Ron si rigirò nel letto. Aveva
ancora sonno. Guardò la sveglia. Segnava le 6.30. si girò dall’altro lato. Non
voleva abbandonare il suo caldo rifugio di tante notti. Mai come in quella
mattina avrebbe voluto rimanere sotto le coperte. Si tirò su a sedere. Oggi
compiva 23 anni. Ancora ricordava i suoi compleanni quando era piccolo.
-Ron, tesoro?!- la signora Weasley si era seduta sul suo letto e gli
stava accarezzando delicatamente la schiena.
–oh... mamma che vuoi sono… solo le 6.30?!- aveva chiesto il bel
bambino rosso afferrando la sveglia.
-Lo so tesoro… ma sai quest’anno è un compleanno speciale! compi 10
anni… e così ho voluto svegliarti proprio l’ora in cui sei venuto al mondo
piccolomio…- gli aveva risposto mamma
Weasley cercando di risistemargli i capelli sconvolti.
-Ah sì e cos’ha di speciale questo compleanno… che non avranno tutti
gli altri?- aveva chiesto Ron rimettendosi sotto le coperte.
-Ecco tesoro, questo è l’ultimo che potremo festeggiare insieme… visto
che gli altri li passerai ad Hogwarts… e quando uscirai di lì non avrai più
tempo per passare dei compleanni con la tua mamma…- Molly aveva pronunciato
queste parole con le lacrime ali occhi.
Ron si sentiva a disagio. Odiava vedere sua madre piangere.
-Dai mamma! Sono ancora piccolo, io… non ti lascerò per correre dietro
ad una femmina… come Bill… e poi che schifo… quelle piagnucolone!- aveva
dettoil piccolo Ron serio.
A Molly era scappata una risata.
-Ma tesoro non tutte le bambine sono piagnucolone!- gli aveva spiegato
continuando a sorridere a quel bambino tenerissimo.
-Ginny lo è…- aveva detto indicando una piccola testa rossa che usciva
dalle coperte del suo letto.
-Dio!- aveva esclamato Molly.
-Shhh…- l’aveva zittita Ron puntandosi un dito sulle labbra.
-Cosa ci fa qui Ginny?!- gli aveva chiesto sua madre sussurrando.
-Ieri sera ha avuto paura del temporale… sapeva che da voi non poteva
venire… così è venuta qui, io sono suo fratello maggiore!- aveva concluso il
bimbo, dalla testa rossa, orgoglioso.
-Ohhh…e tu l’hai fatta dormirequi…- gli aveva chiesto orgogliosa del suo piccolo ometto.
-Beh veramente…stavamo un po’ stretti… però non volevo sentirla
piangere di nuovo e così…ci siamo fatti piccoli, piccoli e siamo stati comodi…-
aveva detto Ronald.
-Sai una cosa Ron…tua madre è orgogliosa di te e ti vuole tanto bene…-
aveva terminato abbracciando quel bimbo pelle e ossa che ora gli sembrava
cresciuto troppo in fretta e che presto, molto presto avrebbe dovuto consegnare
al mondo degli adulti.
-Mamma… lasciami… Fred e George si potrebbero svegliare da un momento a
l‘altro- aveva affermato velocemente il bimbo allontanandosi dalla mamma.
-Oh, scusami…ma almeno un abbraccio piccolo, piccolo me lo puoi
concedere- aveva azzardato Molly.
Ron si era guardato velocemente intorno e poi aveva risposto:
-Veloce però…- aveva detto il bimbo avvicinandosi.
-Ti voglio bene Ron…- gli aveva sussurrato sua madre.
-Sai mamma, che rimanga tra noi, ma anche io ti voglio bene!-…
Ron sorrise a quel suo ricordo
d’infanzia.
TOC,TOC!
Qualcuna aveva bussato alla sua
porta.
-EHI, Ron posso entrare?! sono io,
Ginny!- disse sua sorella dal corridoio.
-Che vuoi Ginny?!- rispose Ron
falsamente arrabbiato mentre sua sorella entrava nella camera.
Ron la guardò attentamente. La
sua sorellina era cambiata. Non era più la piccola bambina di 9 anni che si
rifugiava nel suo letto per la paura dei tuoni. Virginia, la sua piccola
Virginia, non assomigliava molto a sua madre. Era alta e slanciata, il viso
rotondo ma non paffuto. Solo le labbra e i suoi occhi assomigliavano vagamente
a quelli della dolce signora.
Ginny gli corse incontro e lo
abbracciò forte:
-Tanti auguri fratellone!- gli
gridò.
Ron era rosso. Quanto voleva bene
a quel piccolo, ex scricciolo, rosso. Non avrebbe resistito se avesse perso
lei. Dopo la morte dei suoi genitori era sopravvissuto solo per lei. Doveva
occuparsi di Virginia. L’aveva promesso. Aveva giurato di occuparsi di due
donne nella sua vita: la sua ‘Mione e
la sua Ginny.
-Buon giorno Ginny… grazie!-le rispose il suo bel fratello.
-Figurati! Ho voluto, solo,
mantenere la tradizione di mamma…- gli disse la rossa mentre i suoi begli occhi
azzurri si riempivano di lacrime amare.
-Già…- asserì Ron ravvivandole i
capelli lisci.
-Ehi…- fece Ginny cercando di togliere
la mano del fratello dalla testa.
- Dov’è Harry?!- chiese il rosso
guardando verso la sua stanza.
-Non lo so… e poi non mi
interessa!- terminò acida Virginia.
-Che cosa è successo tra te e
quel deficiente!?- le chiese serio il Rosso.
-Non è successo niente…- disse la
sorella abbassando lo sguardo.
-Gin, non sei mai stata brava a
dirmi le bugie… devo preoccuparmi anche per voi due… almeno che quell’idiota
non ha fatto la stronzata di avvicinarsi in strano modo a te… perché in questo
caso, amico o non amico gli spacco il suo bel fondo schiena!- concluse
diventando rosso.
-1. non ha fatto niente, 2. prova
a fare mai una cosa del genere e ti ritroverai ad andare a mangiare alla mensa
della base per il resto della tua vita, e 3. anche se l’avesse fatto… non sono
affari che ti riguardano perché io non sono più una bambina…- ultimò la bella
ragazza guardandolo negli occhi.
Ron la scrutò. Era la seconda
volta, che nel giro di pochi giorni, le
sue donne gli ricordavano che non erano più bambine.
-Va bene, Ginny… non ti scaldare…
sappi, però, che qualunque cosa accada il sottoscritto ci sarà sempre per
spaccare il culo a quelli che non ti trattano come dico io!- finì il ragazzo.
-Ron!- lo riprese sua sorella per
la parolaccia –Diventare più vecchi non vuol dire dimenticare l’educazione!-
poi lo guardò in viso e continuò:
-Lo sai che anch’io ci sarò
sempre per te… ti voglio bene!- e l’abbracciò di nuovo.
- Anch’io te ne voglio, piccola!-
le rispose abbracciandola a sua volta.
***
Harry si svegliò di soprassalto. Era
sudato. Aveva sognato il Signore Oscuro.
Rideva, rideva. Era felice,
poteva sentirlo. La sua cicatrice gli bruciava come fuoco.
Si guardò intorno. Non riusciva a
capire dove si trovava. Si guardò e vide che indossava solo un paio di boxer.
Guardò più in là, nel letto, e vide che non era solo.
“Ma chi è questa?” pensò tra sé e
sé. Si alzò dal letto e cercò in giro per la stanza, semibuia, i suoi
indumenti.
-Ehi, Harry?!- gli disse una voce
femminile alle spalle. Perché conosceva perfettamente quella voce?!
Si girò lentamente e si trovò di
fronte Evelyn, una sua collega Auror. Come diavolo era finito a letto con
quella…
-Ciao… Evelyn… cosa… cosa…
diavolo è successo ieri sera?! Tra… tra noi due?!- chiese preoccupato Harry.
-Come non ti ricordi niente?!- rispose
divertita la bruna.
-Ecco… veramente… ricordo solo di
essere andato ad un bar babbano vicino casa mia e poi…- le rispose il
bell’Auror cercando di ricordare.
-Ah, ah, ah,… fammi indovinare…
era la prima volta che bevevi … e non hai retto l’alcol… poi sono arrivata io e
ti ho sedotto…- gli disse con una sottile ironia.
-Non ho detto niente di tutto
questo, semplicemente non mi ricordo niente… e poi per quello che so potrebbe
anche essere vero!- rispose Harry arrabbiandosi.
-Senti la storia è andata così:
io sono arrivata al locale… ci siamo incontrati,abbiamo bevuto un paio di drinks insieme e
poi… beh… è successo quel che è successo- aveva concluso la bruna alzandosi dal
letto è andando verso il bagno…-Se fossi in te andrei a trovare Virginia al più
presto!-
Harry si bloccò.
-E tu che ne sai di Virginia…-
chiese il ragazzo.
-Me ne hai parlato per tutta la
sera, sei un tipo noioso! parli sempre delle stesse cose… Virginia, Virginia…
Virginia… e sposatela ‘sta ragazza!- li confessò incrociando le braccia sul
petto.
-Magari potessi!- rispose
sospirando Harry.
-Cosa te lo impedisce?!- ribatté
Evelyn curiosa.
-Ci sono problemi, incomprensioni
e tante altre cose…- spiegò Harry infilandosi il giubbotto di pelle.
-Dimmi una cosa… ma tu ne sei
innamorato?!- domandò la ragazza sedendosi su una sedia.
-Ecco… se innamorato significa
pensarla prima di addormentarsi e appena svegli, volerla abbracciare e baciare
ogni volta che pronuncia il mio nome… beh… forse sì sono innamorato!- ammise
Harry avviandosi alla porta.
-Allora tutti i problemi sono
facilmente risolvibili…- lo confortò la ragazza da amica.
-Non credo…- sospirò il bruno.
-Tentar non nuoce… parlale… se è
così dolce come l’hai descritta ieri non credo che ti riderà in faccia…- chiarì
Evelyn.
- Non lo so… e se mi dicesse che
non ricambia…- domandò tristemente Harry.
-Allora… puoi tornare da me…
quando vuoi, sei un tipo interessante e complicato!- disse sorridendo Evelyn.
Harry sorrise.
-Lo terrò presente… grazie
Evelyn… ci vediamo al lavoro…- e sorridendole ancora uscì velocemente dalla
casa di quella strana ma comprensiva ragazza.
Quella chiacchierata gli aveva
fatto dimenticare il suo improvviso dolore alla cicatrice.
***
Hermione aprì i suoi occhi.
Lentamente. Molto lentamente.
Si guardò intorno. Non ricordava
esattamente dove si trovava. Si mise a sedere sul letto e si rese conto che
quella camera, quel letto non erano i suoi. Ah… ma certo era ancora in
infermeria…fortunatamente quella sera
sarebbe uscita… non ce la faceva più.
L’unica cosa positiva della sua
permanenza lì, erano state le visite di Draco, Ginny e di… Ron, naturalmente.
Il suo Ron. Il dio dai capelli rossi.
Come avrebbe voluto solo per una volta fare cose senza una logica precisa,
corrergli incontro e baciarlo. Assaporare pienamente quelle sue bellissime
labbra. Quante volte l’aveva sognato…Quante volte aveva immaginato il suo Ron
che la guardava con occhi diversi, che la chiamava “amore”. Perché tutto quello
doveva accadere soltanto nei suoi sogni.
Si alzò dal letto e si diresse
vicino la finestra. Aprì le persiane e la forte luce del sole l’accecò,
all’improvviso. Si portò una mano sugli occhi e cercò di farsi ombra. Guardò
giù nel parco e vide dei bambini. Tre per la precisione. Quello strano terzetto
le riportò alla memoria i vecchi tempi ad Hogwarts. Ci pensò. Era strano. Tutti
i suoi ricordi più belli erano legati a tre cose: il mondo della magia,
Hogwarts ed Harry&Ron. Quante ne avevano passate insieme. Al primo, al
secondo anno erano già diventati famosi.“Il
mitico trio!”così li chiamavano. Quanti, ad Hogwarts, invidiavano la loro
amicizia. Il primo tra tutti Draco… Draco Malfoy. Il primo a prenderli in giro
eppure il primo ad invidiarli. Che cambiamento radicale aveva avuto quel
ragazzo. La stessa Hermione non avrebbe mai immaginato che lui, il biondino
austero che la chiamava mezzosangue, sarebbe diventato, uno, dei suoi migliori
amici. Se le avessero detto una cosa del genere al suo sesto anno ad Hogwarts,
sarebbe scoppiata in una grossa risata…
“Uffa!” pensò Hermione ritornando
verso il letto. Guardò l’orologio che c’era sul comodino: 8,00.
Ron le aveva detto che sarebbe
andato a trovarla in mattinata… quindi non sarebbe stata da sola fino alla
sera, prima di uscire. Avrebbe incontrato prima il bel cavaliere dalla sfavillante armatura. Quel solo pensiero le
diede il sorriso. Si alzò dal letto e andò verso il bagno, felice che tra poche
ore avrebbe rivisto il suo amato Ron.
***
Ron stava correndo velocemente
lungo i corridoi della base. Sarebbe dovuto passare prima in ufficio e poi
andare a trovare la sua ‘Mione in infermeria. Percorse i pochi metri che lo
separavano dall’ufficio ma quando appoggiò una mano sulla maniglia il
sottoufficiale Andrew lo chiamò:
-Capitano Weasley?!-James lo stava raggiungendo velocemente con
delle carte in mano.
Ron si girò di malavoglia. Sapeva
che ogni volta che il giovane sottoufficiale lo cercava, voleva dire parecchie
ore di lavoro su delle scartoffie.
-Sì!? James…- disse cercando di
sembrare contento di vederlo.
-Capitano Weasley… il Capitano
Malfoy mi ha detto di darle questo… lui ha trovato più o meno tre pozioni
interessanti però vorrebbe sapere la sua opinione…- così dicendo gli diede un libro di appunti che, da solo, avrebbe
dovuto spulciare. Ci avrebbe impiegato tutto il giorno.
- D’accordo… da qua…- rispose Ron
prendendo il rapporto e aprendo la porta dell’ufficio.
-Buona giornata Signore…- disse
il ragazzo sorridendo si avviò per il corridoio. Si fermò all’improvviso. - Ah…
signore…. Buon Compleanno…-concluse il
ragazzo sorridendo sadicamente.
-Grazie…- rispose Ron
contraccambiando il suo sorriso sadico.
***
Hermione era seduta sul suo
letto. Aspettava con trepidazione l’arrivo di Ron. Erano quasi le 11.39 ma di
lui nessun segno. Odiava aspettare. Non era abituata. Le uniche persone con cui
usciva erano perfettamente puntuali. Eppure Ron, quella mattina, stava
tardando. Le aveva dato appuntamento alle 10,30. Più di un’ora di ritardo.
Si alzò ed andò nuovamente verso
la finestra. Il parco sottostante era quasi deserto. Si girò perché aveva
sentito bussare. Era pronta a dare una bella strigliata a quel inconsueto ritardatario.
- E’ questa l’ora di…- ma non
finì la frase perché la persona che aveva davanti non era quella che voleva.
-Ciao… mi aspettavi…- disse Draco
infilando la testa nella stanza.
-Oh, ciao Draco… entra… scusami,
stavo aspettando Ron… ma a quanto pare non verrà…- concluse guardando
l’orologio sul comodino.
-Aveva appuntamento con te…
scusami è stata colpa mia… gli ho dato un po’ di lavoro da fare…- spiegò Draco
entrando e sedendosi sulla sedia.
-Oh… ah…- disse Hermione cercando
di sembrare il più naturale possibile.
Per Draco quella sua espressione
triste fu una pugnalata al cuore. Non sembrava contenta di vederlo.
-Scusami forse è meglio che
vada…- disse alzandosi e diventando rosso dalla rabbia.
-No, Draco ti prego non
andartene… sono così stanca di stare da sola in questa camera… vuoi pranzare,
qui, con me…- disse Hermione
assumendo la celeberrima espressione da cucciolo
abbandonato.
Draco provò una fitta al cuore.
Non poteva vederla così. Implorante e remissiva. Non poteva sopportare la vista
di quella labbra ben disegnate che si imbronciavano, come quelle di una
bambina. Non riusciva a trattenere i suoi “istinti di uomo”.
Si voltò sorridendo.
-Va bene ragazzina…- agitò la
bacchetta e fece apparire un tavolo e due sedie. -Vuole accomodarsi?!- concluse
Draco scostando una sedia per farla sedere.
Hermione sorrise contenta e prima
di sedersi si gettò al suo collo.
-Grazie, Draco…- disse perdendosi
tra le sue braccia e respirando profondamente il suo buon profumo.
Il biondino era paralizzato. Se
solo avesse cinto la vita di Hermione, non avrebbe più resistito e si sarebbe
lasciato guidare dai suoi istinti. Poteva tranquillamente sentire le perfette
forme di Hermione schiacciate contro di lui, i suoi boccoli, il suo profumo… se
fosse morto in quell’istante sarebbemorto con il sorriso sulle labbra (e molto sangue nelle parti
basse…ihihih…Nd Angéle J)
Hermione si staccò dopo poco
sorridendo beata.
-Allora… cosa mangiamo oggi?!- chiese
la bruna sedendosi compostamente.
-Allora la maison è orgogliuese
de vous presenter la ma specialitè… Etvoilà!- disse Draco con un perfetto accento francese ed agitando la
bacchetta.
Nei piatti apparvero due panini
del McDonald’s (scusate se ho sbagliato a scrivere ma non ci vado mai e nella
mia città è stato addirittura chiuso! Sarà che qui nel mio paese abbiamo
dell’ottimo pane…Chissà!? Nd Angéle).
-Hm… sembrano buoni…- disse
Hermione a Draco, mentre si andava a sedere di fronte a lei.
-Sono i miei preferiti!- disse il bel Capitano
sistemandosi il tovagliolo sulle gambe. Il suo movimento preciso ed elegante
provocò l’iralità della sua metà.
-Che c’è?!- disse il ragazzo
sorridendo.
-Sai… mi hai ricordato il
protagonista di un film di altri tempi…- gli rispose mentre mordeva il suo
panino.
-Ah, sì… non so se prenderlo come
complimento…- le risposeaddentando il
suo sandwich.
-Mafa ceferto! Chefe efera un
complifmenfto.!- farfugliò la ragazza con il boccone.
-Come?! Tu invece mi ricordi
tanto dei porcellini che ho visto alla talavisione
qualche anno fa…- le confessò il bel ragazzo.
Invece di offendersi la bruna
scoppiò a ridere. Draco era sempre più confuso. La guardò strano.
-Scusa, scusa… non è talavisone
ma televisione o al massimo TV… e poi sì, certo che era un complimento… non ce
ne sono più ragazzi che conoscono, come te, le buone maniere, Signorino Malfoy…-
Draco scoppiò a ridere. Hermione
aveva fatto un’imitazione perfetta della McGranitt.
Passarono tutto il tempo a
ridere, scherzare e ricordare i bei tempi andati.(Tanto belli poi non erano!
visto che Hermione era una secchiona e Draco uno scassa C****O… scusate la
brutta parola Nd Angéle87)
Draco guardò velocemente
l’orologio. Erano le 13,45. Alle 2,00 p.m. avrebbe avuto un incontro con il resto
degli Auror per discutere sul caso della ragazza assassinata.
-Ora devo proprio andare…- disse
alzandosi e rimettendosi il mantello nero.
-Di già…-gli rispose alzandosi a
sua volta.
-Ho una riunione con gli altri
auror… dobbiamo discutere su quel caso…- concluse Draco avviandosi alla porta.
-Ti va se questa sera quando… beh
quando uscirai… ti venissi a prendere io… sai queste strade non mi piacciono… e
poi…- ma non terminò perché ancora una volta Hermione li corse in contro e lo
abbracciò.
-Sì, Draco mi farebbe piacere…
sto così bene con te… Ti voglio un bene dell’anima…-
Ancora una volta Draco si
trattenne dall’abbracciare quel suo esile corpo. Hermione si allontanò
leggermente da lui e gli diede un piccolo ma dolcissimo bacio sulla guancia.
Sulle gote di Draco comparve un leggero rossore. Accarezzò delicatamente i
boccoli della ragazza e disse:
- Anch’io ti voglio bene…
ragazzina- si abbassòleggermente e le
diede un tenero bacio sulla testa.
-Ci vediamo sta sera…-
Cosìdicendo uscì velocemente dalla stanza
lasciando Hermione stranamente accaldata.
***
Mellifluo camminava
silenziosamente tra i corridoi del vecchio castello sede del quartiere generale
dei mangiamorte di Voldemort. Il suo signore l’aveva convocato. La pozione
resuchio era quasi pronta. Indossava il mantello nero dei mangiamorte. I
capelli biondi perfettamente legati dietro la testa, lo sguardo severo e il
passo sicuro… era un perfetto Malfoy (forse più di Draco Nd Angéle).
Era quasi arrivato alla porta
quando due sottili mani lo trascinarono in un passaggio segreto dietro alla
statua di un cavaliere. Mellifluo sapeva chi era.
Angelia gli era saltata addosso
appoggiando prepotentemente le sue labbra carnose su quelle dell’imponente
ragazzo. La bruna sinuosa gli saltò in braccio circondandogli la vita con le
lunghe gambe sinuose. Mellifluo si perse tra le sue braccia. Non ricordava più
dov’era e cosa doveva fare.
-Aspetta, aspetta… non posso
adesso… mi ha chiamato il signore Oscuro… la pozione resuchio è quasi pronta…-
disse cercando inutilmente di staccare la sua bocca da quella della ragazza.
Angelia sorrise contro le sue
labbra.
-Va bene…-e cercò di scendere dalle poderose braccia di
Mellifluo.
-Dove stai andando?!- chiese il
biondino risistemandola sulle braccia.
Angelia sorrise maliziosa.
-Sai che i rapporti frettolosi
non sono fatti per noi due…- concluse riprendendo a baciarlo.
-Beh, vorrà dire che continueremo
questa sera…- le rispose respirandole sul collo bianco.
Un brivido percorse la schiena
della bella mora.
-Sai che non possiamo, questa
sera… sei in missione ed io… dovrò soddisfare il signore Oscuro.-
Quelle parole bloccarono le
labbra di Mellifluo.
-Presto finirà… e non dovrai più
concederti a lui…- La ragazza sorrise
tristemente.
-Come faremo… siamo destinati a
vivere il nostro amore clandestinamente… - affermò la ragazza.
I suoi occhi azzurri si erano
riempiti di lacrime.
-Ehi, ehi…- la confortò Mellifluo
abbracciandola stretta. –Te lo prometto… presto , molto presto ci saremo solo
noi due, una casa e tanti bambini…Ah, ah- concluse ridendo.
Angelia alzò lo sguardo. Sorrise.
-Ti amo Mellifluo, da morire…-
così dicendo lo baciò dolcemente.
-Ti amo anch’io…Angelia- la
strinse forte a sé. Dopo uscì dalla stanza segreta senza di lei.
Nessuno dei due aveva notato
quell’ombra nascosta dietro l’angolo.
***
-Mio Signore…- disse Mellifluo
inginocchiandosi. Come si sentiva pesantemente
falso.
-Oh, Mellifluo…-gli rispose
Voldemort facendogli cenno di avvicinarsi.
-La resuchio è pronta?!- chiese
il bel ragazzo biondo.
-Sì, mio fedele mangiamorte…- ed
estrasse dal suo mantello una piccola boccettina nera che conteneva del liquido
rosso. Sembrava sangue.
-Fa molta attenzione quando la
userai… ricordati l’incantesimo nonrespiro…Mi
fido di te mio fedele servitore…- disse Voldemort iniziando a ridere…
-Certo mio signore…- rispose il
giovane. Mai come in quel giorno si sentì un bugiardo.
***
-Dai Ginny…- aveva detto un voce maschile mentre le cercava di
sbottonare la camicia della divisa dei Grifondoro.
-No, Mark… - aveva detto la rossa cercando di sottrarsi a quelle
carezze diventate troppo insistenti.
-Dai…siamo insieme da 2 anni…mi puoi fare questo regalo…- Aveva
risposto Mark iniziandole a baciare il bel collo lungo.
Erano sdraiati su una poltrona della sala comune dei Grifondoro. Era tardi,
molto tardi.
-No Mark lasciami!- aveva gridato la rossa cercando di allontanarlo da
lei.
-Shhh… sta zitta…lo so che anche tu lo…- ma non terminò la frase perché
qualcuno l’aveva allontanato di peso da
lei.
-Ti ha ripetuto più volte di lasciarla…- aveva detto Harry
interponendosi tra lui e lei.
-Ehi, Potter dì un po’… troppo ore di volo ti hanno fuso il cervello…chi
cazzo ti credi di essere!? Ginny è la mia ragazza… tu non l’hai voluta!
ricordi?!- aveva affermato il ragazzo biondo rimettendosi in piedi.
Ad Harry era iniziata a pulsare la vena sul collo. Brutto segno. Tutti
sapevano che era meglio lasciarlo stare quando il sangue iniziava a scorrergli
velocemente verso la testa. Guardò Ginny mentre cercava di ricomporsi. Aveva
gli occhi gonfi di lacrime.
No. Era troppo. Nessuno poteva permettersi di far piangere la sua
piccola Virginia. Nessuno. L’aveva fatto, già, troppe volte lui.
Si catapultò su Mark dandogli un pugno in piena faccia. Poi senza
dargli il tempo di riprendersi l’aveva afferrato e sbattuto vicino al muro.
Ginny gridava.
-No, Harry… ti prego lascialo… basta…-aveva iniziato a singhiozzare.
Harry si era bloccato. Guardò Virginia e poi il suo rivale. Virginia e
Mark. Mark e Virginia.
-Se vuoi continuare ad avere ancora tutte e due le mani funzionanti…
non ti azzardare più a sfiorare Ginny…sono stato chiaro?!- il tono di Harry non
ammetteva repliche.
Mark aveva guardato Ginny.
-Tra me e te è finita!- poi senza aggiungere altro era corso su, nel
suo dormitorio.
Ginny singhiozzava forte.
-Ehi, piccola…- aveva detto Harry cingendole le spalle. Virginia aveva
iniziato a piangere ancora più forte. -Shhhhh… ci sono io adesso… sta
tranquilla…-
Ginny si svegliò di soprassalto.
Si era addormentata mentre stava facendo il bagno. La schiuma, con i suoi massaggi,
l’aveva così rilassata, che era sprofondata tra le braccia diMorfeo.
Il suo cuore batteva ancora
forte. Che bella notte fu quella. Harry la tenne stretta a sé fino alla mattina
seguente. Si riscosse. Perché pensava ancora a quel deficiente che l’aveva
baciata e poi allontanata senza un motivo?! Si guardò intorno. L’orologio da
polso che aveva appoggiato sullo sgabello del bagno segnava le 19,30.
-Cosa?!- urlò mentre usciva dalla
vasca. Tra 30 min. sarebbero arrivati tutti. Lei doveva ancora prepararsi.
Prese il suo accappatoio giallo
ed uscì dal bagno.
Din-don.
Forse era Ron che aveva
dimenticato le chiavi… ma non poteva smaterializzarsi?! Ah, sì! Aveva messo
quell’incantesimo protettivo sulla casa. Adesso nessuno poteva smaterializzarsi
entro le mura di quella abitazione.
Corse giù per le scale. Il
visitatore era già entrato.
Virginia aveva i piedi bagnati.
Così, all’ultimo gradino scivolò rovinando pesantemente sul ragazzo appena
entrato…
-Ciao…- le disse Harry
guardandola negli occhi.
***
Hermione stava sistemando la sua
camicia da notte celeste nel borsone. Aveva indossato la divisa nera da auror.
Sul collo oltre ad esserci ricamato il suo nome e grado c’era anche una
medaglia. Hermione era primo membro ad Honorem del gruppo speciale di ricercatori
di nuovi incantesimi. Il G.S.R.N.I.. Ribattezzato da tutti il gruppo dei cervelloni.
-Era naturale che tu ci saresti entrata-le aveva detto Ron.
“Ron” pensò Hermione mentre
afferrava il suo borsone. “Brutto idiota… va bene avevi da fare, ma 10 minuti
di tempo, per me, potevi pure
trovarli!” Afferrò con forza la maniglia della porta ed uscì velocemente dalla
stanza che l’aveva imprigionata per ben 2 giorni. Attraversò con passo pesante
il corridoio. Draco le aveva dato appuntamento alle19,45 nella hall. Mentre si avvicinava una
figura dai capelli rossi stava giocherellando con la bacchetta. Hermione
strinse gli occhi per mettere megliofuoco. Era Ron. Ne era certa. Non c’erano molti comandanti Auror con i capelli
rossi e… “Sexy come lui” pensò Hermione mentre si avvicinava. Le sue gote si
erano colorate di rosso. Era stata arrabbiata con lui per tutto il giorno e
adesso le sue difese stavano crollando. Si era ripromessa di dirgliene quattro
ma adesso…
Ron la vide arrivare. Dio quant’era
bella con la divisa. Si alzò in piedi. Hermione aveva uno sguardo serio. Non
l’aveva guardato in faccia.Lei si
rendeva perfettamente conto che se solo l’avesse fatto si sarebbe sciolta come
un ghiacciolo. Ron era troppo affascinante nella sua divisa nera da auror. Il
pantalone leggermente aderente sul didietro metteva in risalto il suo sedere
tonico, la casacca nera aderiva perfettamente alle sue spalle larghe. (mentre
Angéle descrive Ron le cola la bava dalla bocca…ihihih Nd AngéleJ)
-Ehi!- la richiamò lui quando Hermione
l’oltrepassò senza fermarsi.
-Sì?!- gli rispose candidamente.
-Scusa… che per caso non mi hai visto?!- chiese Ron guardandola storto.
-Oh… tu stavi per caso aspettando me?! Sai anche io ho
aspettato inutilmente una persona questa mattina… ma lei non è venuta… siamo in
due!- concluse la bruna divincolandosi dalla sua presa.
-Aspetta Hermione! Ho avuto da
fare! Draco mi ha chiesto di controllare una lista di pozioni interminabile
(che l’avrà fatto a posta Chi lo sa?! Nd Angéle ihihihhihi…J)-
cercò di spiegare il rosso.
-Lo so me l’ha detto… però potevi
anche fare un salto… sai che odio stare
da sola!- concluse Hermione abbassando la testa.
Quella frase fu per Ron una
pugnalata. Lui la conosceva meglio di qualunque altro e la perdeva per queste
sciocchezze! Le si avvicinò e senza che lei potesse ribattere l’abbracciò
stretta.
-Scusami ‘Mione… hai ragione, non
succederà mai più-Ron si era perso nel
profumo della ragazza. Chiuse gli occhi e aspirò profondamente. Quella era
essenza di Hermione, della sua ‘Mone.
-Va bene…- disse la ragazza
cercando di ritornare allo stato solido. Guardò il suo orologio e per poco non
ebbe un infarto era l’8 Novembre… il compleanno di Ron! Che stupida egoista e
maleducata se ne era completamente dimenticata!
-Ehm, Ron?!- disse timidamente
senza lasciare il ragazzo.
-Sì?!- disse Ron che nel
frattempo era diventato una cosa sola con i boccoli di Hermione.
-Buon Compleanno!- gli disse
distaccandosi leggermente e dandogli un bacio sulla guancia.
-Grazie…- le rispose dolcemente alzandole
il capo e baciandole la fronte.
-Allora vuoi venire da me?! Ginny
ha preparato una cena per tutti…- le disse mentre prendeva il borsone dalle sue
mani.
-Verranno tutti, Draco, Harry…-
- Ciao Draco…- disse Hermione
senza più ascoltare Ron.
-Ciao Hermione, Ron…- disse il
ragazzo rispondendo all’abbraccio della bruna.
-Allora,- iniziò Ron cercando di
non mostrare la sua gelosia. –Accompagniamo prima a casa questa bella signorina
per cambiarsi e venire alla festa oppure…- ma non terminò la frase perché un
uomo alto e incappucciato si era parato di fronte alla loro strada.
-Siete voi i giovani Auror amici
di Harry Potter?!- disse l’uomo mentre estraeva dalla tasca una boccettina
nera.
-Sì… Perché?!- chiese Draco che
aveva l’impressione di aver già sentito quella voce.
-Niente… Il Signore Oscuro vi
manda i suoi saluti!- così dicendo frantumò al suolo la boccettina. Il liquido
rosso sangue si spanse sul marciapiede. Il fumo che sprigionava era nero e
maleodorante.
L’ultima cosa che i tre Auror
videro fu l’uomo smaterializzarsi, poi, più niente.
***
TADADADAN!! Piaciuto questo V
chap?! Spero di Sì! Cmq prima di passare ai ringraziamenti personali volevo
indurre un sondaggio… Quale coppia preferite?!
1.Draco/Hermione;
2. Ron/Hermione.
Le risposte a questo sondaggio
potete o scrivermele nelle recensioni (Sperando che siate così buoni da
lasciarne qualcuna) o inviando una e-mail al mio bellissimo indirizzo di posta
elettronica angleclochard@yahoo.it
Naturalmente la coppia preferita
non è sicuro che coincida con quella che ho in mente per la mia ffc… ma mi
serve solo per vedere su quale delle due scriverò la prossima volta (No ti
prego non farlo Nd TUTTI).
Va bene… cmq questo è l’ultimo
chap del mese perché come ben sapete partirò per la Francia il 31 Gennaio… Che
bello… certo mi mancherà tantissimo questo sito… ma sono contenta lo stesso.. JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ…
queste faccine stanno ad indicare la mia felicità… Cmq ancora una volta dovete
ringraziare mio fratello se avete avuto sulla net questo chap relativamente
presto… Ok…OK… basta passiamo ai saluti personali(la mia parte preferitaJ)
XANTHE Ciaoooo Xanthe! Grazie mille per il tuo commento
sono proprio felice che la mia insignificante ffc ti piaccia…la Tua è molto
bella… Aggiornala presto! Un bacione fortissima ta Madamoiselle Angéle J
Kathy Ehi ciccina mia ….
Non preoccuparti non importa se agli altri chaps non hai recensito… figurati…
sono cmq lusingata che la mia ffc ti piaccia… in effetti sto avendo dei seri
dubbi con chi far mettere la mia ‘Mione… scrivendo sto rivalutando molto il
personaggio diDraco… però non lo so è
ancora tutto da vedere… rispondi alla domanda….Spero che questo chap ti sia
piaciuto… Draco è molto, molto dolce…ihihihih… lo voglio io!Il mio orsacchiotto
biondo!Va beh…………..
Tu piuttosto aggiorna presto la
tua ffc! Altrimenti non potrò leggere subito il chap!Un bacione ta Madamoiselle
AngéleJ
Ary Carissima… il tuo
commento mi ha fatto sorridere come una deficiente per tutta una serata… tanto
che i miei amici hanno detto: “Ehi Angéle… mi sembriun tuccillo…” credetemi dalle mie parti non è
un complimento… Cmq, Davvero mi fai pubblicità?! Grazie mi sento importante…
Grazie, Grazie, Grazie! Spero che tu abbia trovato bello anche questo chap… e
che io, per quanto possibile, ti abbia fatto trascorrere un bel quarto
d’ora…con il mio nuovo chap….Rispondi alla domanda e Grazie ancora ta
Madamoiselle AngéleJ
P.s. prometto di non trattare
troppo male il cuoricino del bel Draco… anche perché non potrei mai… è entrato
troppo nelle mie grazie, il furbastro!
Vega Ciaoooo Vega… che bello
ho trovato un altro tuo commento! Cmq posso dirti che anche a me hanno
intrigato molto la storia dei due maghi oscuri… lo so ho dedicato poco spazio a
loro due in questo chap… ma NON VOGLIO SPARARMI TUTTE LE MIE CARTUCCE SUBITO…
così… mi sono limitata su loro due… spero cmq che quello che ho scritto su loro
due ti sia piaciuto un bacione ta Madamoiselle AngéleJ
Kiria Ciaooo Bellissima!!!
Che bello è meraviglioso trovare i commenti dei fedelissimi… che ti seguono e
ti commentano dagli inizi! Sì sei stata la prima a recensirmi questa volta!
Contenta?! Io sì tanto….Bellissima?! Grazie tesoro… sono contenta che i
flashback ti piacciano… pensavo che fossero un po’ noiosi… Lo so, lo so… Ron e
‘Mione sono dolcissimi… Draco è meraviglioso! davvero neanche io saprei chi
scegliere! Voto:11! Ma che gentile… recensisci e rispondi alla mia domanda! Un
bacio forte, forte Ta madamoiselle Angéle J
Vale e Mely Caiooo
ragazze… che bello siete tornate in net… vi avevo dato per disperse… Lo so, lo
so… la scuola alcune volte è davvero opprimente… Bene in questo chap la coppia
Harry/Ginny ha una piccola evoluzione che gli occhi più attenti avranno
carpito… (ohoohoo ma senti Angéle che parolone! Nd Tutti) cmq… grazie mille per
i complimenti alla storia… anche voi mi mancherete tanto ragazze non poter
vedere per 15 giorni questo sito sarà dura… cmq… vi auguro davvero di andare in
Inghilterra… e se scopriste qualcosa sul binario 9 e ¾ fatemi sapere… io da
parte mia cercherò Beauxbaton…Ok?! Un
bacione forte a tutte due ragazze e speriamo che i vostri insegnanti vi lascino
un po’ in pace! Votre Madamoiselle Angéle J
Bene credo di averfinito per questa sera… vi do appuntamento
alla fine del prossimo mese verso il 27 di Febbraio per il nuovo aggiornamento…
mi dispiace ritardare così… ma è causa di forza maggiore!un bacione a tutti
anche a coloro che leggono e non recensiscono… un Bacione
Votre
Madamoiselle Angéle
p.s.
Alla prossima con il chap“…Babbani” Ciaoooooooooo! JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ
ihihihihihihihiih….
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
CiAO RAGAZZI SONO RIUSCITA A TERMINARE PRIMA IL MIO CHAP QUINDI VE LO
INVIO IN ANTICIPO SPERO CHE VI PIACCIA UN BACIONE
Angéle
Harry era sdraiato per terra,
all’ingresso della Tana. Erano le 19,30 p.m. quando era rientrato. Aveva
trovato la porta chiusa e non riusciva a smaterializzarsi dentro. Aveva cercato
le sue chiavi ma non le aveva trovate. Aveva deciso di suonare il campanello.
Din, Don.
Harry aveva atteso invano che
qualcuno venisse ad aprire. Aveva cercato ancora le
chiavi di casa.
“Eccole!” pensò mentre afferrava
il freddo mazzo.
Aprì la porta ed entrò.
-Sto arrivando!- sentì, prima che qualcuno gli rovinasse addosso.
Aveva sbattuto forte la schiena a
terra. Girò di scatto la testa e si ritrovò a pochi centimetri di distanza
dalle labbra color ciliegia di Virginia. Si era perso nel guardare quei
profondi occhi azzurri. Dio se avrebbe voluto riassaggiare
quella bocca.
Distolse
velocemente lo sguardo.
-Ciao…- le
disse, mentre la bella ragazza diventava un peperone.
Ginny lo
guardava stravolta. Non riusciva a muoversi.
-Ehm… Ciao Harry…- biascicò
cercando di tirarsi su. Non ci riusciva. Qualcosa di saldo era attanagliato
intorno alla sua vita.
Harry era tornato a fissare la labbra della ragazza. Quella bocca, per lui, era come un
pendolo ipnotico. Virginia provò di nuovo, ma niente. Alla fine si arrese.
Harry non aveva staccato gli
occhi da lei.
-Harry…- aveva cercato di dire
Ginny mentre lentamente, molto lentamente si avvicinava a lui, come qualche
sera prima.
Erano a pochi millimetri quando Harry girò la
testa.
Virginia si sentì svenire. Era la
seconda volta che la rifiutava. Senza pensarci due volte si alzò velocemente.
Harry le afferrò il polso.
-Lasciami! Lasciami! Ti odio
Harry! L-A-S-C-I-A-M-I !- sillabò la rossa
strattonando il polso.
-Virginia aspetta
cerca di capire… io non posso… tu sei … tu sei … Ginny!- disse Harry.
Errore fatale. Si ritrovò 5 dita
ben piazzate sulla guancia destra.
-Giusto…- iniziò Virginia con un
tono gelido.-… Io sono solo Virginia Weasley… o meglio la povera stracciona che
ti viene dietro da quando aveva 10 anni! Per il grande HARRY POTTER c’è bisogno
di una veela… o di un’imperatrice… non di una… una stracciona.- Ginny abbassò lo sguardo e iniziò a piangere.
-No, Virginia non è vero non è
così… tu sei Ginny nel senso che…- cercò di dire Harry.
-Sta zitto! Non voglio più
ascoltarti! Ti Odio… ti Odio….ti
odio…- urlò mentre correva di sopra nella sua stanza.
Harry rimase lì
sulle scale, come la povera Virginia era rimasta pochi giorni prima.
***
Hermione fu svegliata da un
rumore strano. Sembrava che tutti gli auror della base stessero marciando sul
suo letto.
-Presto… prendi quella bacchetta…
Va a vedere come si sente il Capitano Malfoy… Ehi tu! Sottoufficiale Andrew
vieni qui a darmi una mano con il Capitano Granger!-
ad Hermione sembrava la voce di Harry.
-Ehi, ‘Mione…-
le disse quella voce mentre apriva gli occhi.
Hermione si sentiva stordita, ma
non aveva dolori. Stava bene.
-Harry…- disse mentre si
rimetteva seduta.
-Oh, grazie al cielo Hermione…
stai bene?!- chiese il bruno mentre la sorreggeva
inutilmente.
-Sì, Harry sto bene… ma cosa è
successo… dove sono Draco e Ron?!- chiese preoccupata, guardandosi intorno.
-Stanno bene ‘Mione, non
preoccuparti!- le rispose il brunetto
accompagnandolada Wendy che stava
controllando la temperatura a Ron.
-Ti ho detto che sto bene!- disse spazientito il rosso all’infermiera.
-Ron!-esclamò ‘Mione correndogli
incontro.
-Hermione!- disse il ragazzo
scendendo dalla barella dove l’avevano fatto sedere.
Si abbracciarono, come qualche
ora prima. Di nuovo Ron si perse nel suo profumo.
-Dio, come stai ‘Mione?- le chiese il ragazzo senza lasciarla.
-Sto bene… un po’ intontita… ma
non ho dolori. E tu?- gli domandò a sua volta.
-Bene…- disse il ragazzo
aspirando profondamente il suo odore.
- Dov’è
Draco?!- chiese la ragazza sciogliendosi dalla presa del rosso.
- E’ andato a fare degli analisi approfondite… pare che lui abbia aspirato più
di tutti e due i fumi di quella pozione… ha cercato di proteggerti Hermione… ho
meglio tutti e due hanno tentato- concluse Wendy lanciando un’occhiata al bel
capitano rosso.
-Ron… ma perché devi, anzi dovete
cercare, sempre, di proteggermi…
adesso mi sento in colpa! Non è una bella sensazione!- disse
dandogli un buffetto sulla nuca.
- E’ più forte di noi…- intervenne
Harry che fino a quel momento era stato in silenzio.
-Beh, allora credo che dovrò ringraziarvi in anticipo ogni volta che usciremo in missione…-
disse facendo un sorriso ironico.
-Dovresti…- intervenne
Draco che era appena apparso sulla porta. Aveva un colorito ancora più bianco
del solito.
-Draco!- esclamò la bruna
correndogli in contro per abbracciarlo.
-Dio… sta sera avrei
potuto perdervi… è tutto perché volete fare gli eroi con me… siete due
stupidi!- concluse mentre iniziava a piangere.
-Hermione…- la consolò Draco
-‘Mione
sta tranquilla! – la rassicurò Ron avvicinandosi ed accarezzandole la schiena.
La bruna allargò il suo abbraccio
a Ron.
-Vi voglio bene
ragazzi… non lasciatemi mai sola!- aveva singhiozzato il bel capitano in gonnella.
-Ehi…- intervenne Harry che si
sentiva un pò escluso.- E a me non ne vuoi di bene?!-
Hermione si girò sorridendo. Gli
corse in contro e lo abbracciò.
-Sì, che te ne voglio James…-
Harry sorrise.
-Bene, ora va meglio!-
***
Mellifluo si smaterializzò all’interno del
castello. Aveva buone notizie per il suo
Signore (se ancora così vogliamo chiamarlo Nd Angéle).La sua missione era
andata bene.
Percorse velocemente il corridoio
scuro. Voltò un paio di angoli e si ritrovò di fronte
alla stanza
Di -colui- che -
non- deve- essere- nominato. Si fermò. Se solo avesse trovato Angelia
nel suo letto non avrebbe più risposto a se stesso e
avrebbe ucciso con le sue mani Voldemort.
Si guardò attorno. Il corridoio
era deserto. Bussò alla porta scura. La voce calda e strascicata del signore
nero rispose:
-Chi è?!-
-Mellifluo, mio signore, le vengo a portare buone notizie!-esclamò il ragazzo entrando.
-Oh, mio fedele mangiamorte…-
disse il Voldemort versandosi un altro po’ di liquido rosso. Era seduto sul suo
tono intarsiato. Indossava il suo inseparabile mantello nero (che lord
Voldemort sia un po’ muffardo! Nd Angéle parola dialettale
del mio paese che significa colui- che- non - si cambia- mai ihihihih J),
i suoi occhi neri erano spenti e persi nel vuoto.
-Allora…- continuò Voldemort –Come è andata la tua missione?!-
-Bene, mio Signore… molto bene…. Non hanno più un
briciolo di magia nelle vene… sono babbani…facili prede nelle nostre
mani - affermò il ragazzo inginocchiandosi.
Lord Voldemort rise. La sua
risata gelida e crudele.
-Bene, bene… Mellifluo!- Il suo
sorriso si ampliò. I suoi occhi si riempirono di lussuria.
-Ora, va a chiamarmi Angelia, la voglio!-
Mellifluo ebbe un colpo al cuore.
Perché non aveva il
coraggio di ribellarsi a quel Signore tiranno.
Guardò Voldemort negli occhi. Non
poteva. Non poteva lasciare che quel mostro
toccasse la carne candida del suo Angelo.
Ma cosa poteva fare?!Nulla, era obbligato a servire quell’essere
immondo.
Abbassò lo sguardo e con la morte
nel cuore si recò dalla sua Angelia.
***
Angelia era distesa sul suo
letto. Indossava una semplice camicia da notte nera con bretelle. Il lenzuolo
di seta scura le copriva i fianchi e le lunghe gambe. La stanza era in
penombra. Le uniche fonti di luce, erano un paio di candele che volteggiavano
in aria.
Mellifluo aprì delicatamente la
porta. Percorse velocemente con lo sguardo, la camera, in
cerca della figura tanto amata.
La vide distesa, lì, tra le
lenzuola nere. Quanto era bella. I lunghi capelli neri
le ricadevano morbidamente sulle spalle nude, la sua bellissima bocca era
chiusa in un broncio che fece impazzire il giovane mangiamorte. Non poteva
svegliare il suo angelo per mandarlo
da quel demonio.
Si avvicinò con passo silenzioso
a quella bella figura sinuosa. Come qualche sera prima aveva fatto Angelia,
Mellifluo si chinò su di lei e le rubò un piccolo
bacio a fior di labbra.
-Hmmm…- fece Angelia sorridendo
nel sonno.
-Angelia…- le disse Mellifluo con
la sua bella voce calda.
La ragazza aprì lentamente i suoi
bellissimi occhi azzurri.
-Mellifluo…- disse la ragazza
abbozzando un sorriso. –Come è andata la missione?-
gli chiese dopo averlo baciato appassionatamente.
-Bene…- disse il bel mangiamorte
facendola sedere sulle sue gambe. Mellifluo all’improvviso divenne serio.
-Cosa c’è…- chiese Angelia
ingenuamente. –Voldemort…- continuò abbassando lo sguardo –Vuole vedermi…non è
vero?!- terminò la bella bruna.
Mellifluo ebbe un’altra pugnalata
al cuore.
-Sì… ma tu non andrai… troveremo
una scusa… - cercò di dire il biondino prima che
Angelia gli mettesse un dito sulle sottili labbra.
-Shhh… sai che non posso… devo
andare…- così dicendo appoggiò la fronte contro quella
del ragazzo.
-No…- protestò inutilmente lui
prima che Angelia lo facesse tacere con un suo bacio.
-Ti amo
Mellifluo…- sussurrò la bruna.
-Ti amo anch’io…- le rispose il ragazzo abbracciandola con tutte le sue forze.
Non voleva lasciarla andare.
***
-POTTER, GRANGER, WEASLEY,
MALFOY… nel mio ufficio!- Gridò un uomo grande e grosso con la divisa nera da
auror. Era il colonnello McDury. Il superiore della caserma degli auror di Londra.
Harry, Hermione, Ron e Draco si
avviarono ancora un po’ spaesati nell’ufficio. Erano passate poche ore da
quello strano attacco. Nessun ferito, nessun morto. Solo tre auror un po’
intontiti.
Nella stanza c’era un medimago
che non avevano mai visto.
-Accomodatevi…-
disse il colonnello indicando quattro sedie davanti alla scrivania.
-Come mai ci ha convocato?!- chiese spaurita Hermione.
-Capitano Granger… la situazione
è più grave di quanto pensassimo…- cominciò grave
l’imponente uomo dietro al tavolo.
Hermione sgranò gli occhi.
-Cosa intende
dire?!- continuò ancora più preoccupato Ron.
-Credo… Capitano Weasley… che sia meglio che continui il Medimago Artemisy… ne sa qualcosa
in più, di me, sull’argomento…- così dicendo fece cenno al giovane guaritore di
farsi avanti.
-Salve… io sono il Medimago
Artemisy Johnson… esperto in conseguenza di esposizione ai fumi della pozione resuchio…-iniziò il ragazzo.
Una bastonata colpì il cuore di
Draco… doveva immaginarlo…Voldemort era, davvero, tanto pazzo da usarla… se
solo non fosse stato tanto sciocco.
-Ho appena ritirato le analisi
del vostro sangue… e ho purtroppo una brutta notizia da darvi… voi tre…- disse indicando Ron, Hermione e Draco – ecco voi tre siete
stati smaghizzati…-
-Smaghiche?!- chiese Ron come
assumendo un espressione alquanto stranita.
-Smaghizzati… voi non avete più poteri…- spiegò il medimago.
Hermione non riuscì a trattenere
un gemito. Draco era più bianco e silenzioso del solito. Lui non aveva alcun
motivo di far domande. Sapeva già abbastanza su quella pozione.
-No! Non ci credo…
non posso essere diventato all’improvviso un magono’! E’
impossibile!- gridò sconvolto Ron.
-Capitano…- disse il medimago
leggendo il nome sul ricamo della divisa. –Capitano Weasley… provi a fare una
magia… provi un wingardium leviosa…
un incantesimo dei più semplici … che viene insegnato
nei primi anni ad Hogwarts… se i miei ricordi non mi ingannano…- terminò
l’inespressivo ragazzo.
-Sì… i suoi ricordi non la
ingannano…-disse sprezzante il
Rosso.(Ron ricordava ancora benissimo la pessima figura che aveva fatto con
Hermione al primo anno… Nd Angéle J)
Estrasse la sua bacchetta. Agitò
il polso, come tanti anni prima, gli aveva insegnato
Hermione, e disse:
-Wingardium leviosa…- il portacenere che aveva puntato non si mosse
di un millimetro. Non tremò, non sobbalzò. Rimase
fermo lì, come se lui non avesse detto niente. Sgranò gli
occhi incredulo.
-Mi crede ora… Capitano
Weasley?!-
Hermione era sbiancata. Ron era
diventato rosso per la rabbia. Harry era più agitato di Draco.
-M-ma… non c’è nessuna soluzione
nessun rimedio…- chiese con gli occhi pieni di lacrime l’unica
donna presente nella stanza.
-Naturalmente… - disse il
medimago.
Ron lasciò andare il respiro.
Hermione si rilassò sulla sedia. Draco finalmente parve iniziare ad
interessarsi alla discussione.
-La pozione della fenice…- disse con calma l’uomo. –Badate la sua
preparazione…è complicata…solo il suo tempo di ebollizione
comporta quasi un anno… i suoi ingredienti sono quasi impossibili da trovare…-
I giovani auror ascoltarono il
medimago senza perdersi una parola.
-Voldemort…- disse Harry a denti
stretti.
-Cosa?!- chiese spaesato il
medimago.
- E’ stato lui… bastardo… sa che
colpire loro significa distruggermi… senza i loro poteri Draco, Hermione, Ron
sono praticamente indifesi… adesso li attaccherà per
ucciderli…- concluse il bel auror bruno.
-Ecco… esattamente dove vi volevo
portare…- iniziò il colonnello McDury prendendo la parola.
–Ragazzi dovete
nascondervi nel mondo dei babbani… se le supposizioni di Harry e le mie, sono
esatte, il prossimo attacco di Voldemort sarà per uccidervi…- concluse l’uomo
guardando i tre ragazzi interessati.
-No… io non mi nasconderò
come un topo…- disse Ron battendo un pugno sul tavolo.
-Non fare l’eroe Weasley… ora
come ora, qui, non servi a niente… se mai rischieresti
di mettere più in pericolo i tuoi amici e… tua
sorella…- il colonnello McDury pronunciò l’ultima parola incrinando
leggermente la voce.
Ron divenne rosso. “Ginny…” pensò
ricacciando indietro le parole che voleva pronunciare.
-Chi penserà a lei mentre sono
via… non la posso lasciare sola… Voldemort sa tutto di
me e della mia famiglia…- domandò preoccupato il ragazzo rosso. Tutti gli altri
erano scossi.
-Abbiamo pensato anche a questo…
tua sorella verrà a vivere all’interno della base… riceverà un po’ di addestramento sulla difesa personale… ne avrà molto
bisogno…-
Ron si voltò a guardare
Harry.Il suo sguardo era eloquente.
-Fuori troverete le vostre
valigie…-
-Ma come
di già…- chiese timidamente Hermione.
-Sì, capitano Granger…Credo che
Voldemort non aspetterà i suoi comodi per attaccare…-
disse con ironia i Colonnello.
-Ma non attaccherà neanche
adesso… sa che ce lo aspettiamo…- aggiunse Draco che
sembrava finalmente uscito dal trance.
-Capitano Malfoy… non mi interessa se Voldemort attacchi adesso o no… dovete
nascondervi… Non ho nessuna intenzione di perdere tre dei miei migliori Auror… per i comodi di qualcuno…- rispose con
un tono che non ammetteva repliche.
-Ma…-
cercò di dire Draco
-Niente ma capitano Malfoy!
Uscite e parlate con il sottoufficiale Andrew… vi daràtutte le informazioni necessarie… Forza
muovetevi!! Questo è un O-R-D-I-N-E!- concluse
scandendo bene l’ultima parola.
I quattro auror mal volentieri si
alzarono e si avviarono fuori dall’ufficio.
-Harry?!- lo fermò il Colonnello.
-Sì?!- chiese il bell’Auror
bruno.
-Va a prendere
la sorella di Ron… verrà a vivere qui da ‘sta notte…- concluse McDury.
Harry sorrise. Non sapeva cosa
gli chiedeva di fare.
***
Il colonnello McDury rimase da
solo con il giovane medimago. Si voltò e lo guardò negli occhi. Poi aggiunse,
sedendosi pesantemente sulla poltrona dietro la scrivania:
-Mi riporti indietro, presto, i
miei ragazzi…-
Il medimago lo guardò sorridente.
-Farò del mio
meglio Colonnello!- così dicendo uscì dalla stanza
***
Virginia era sdraiata sul suo
letto. Era preoccupata. Suo fratello l’aveva videochiamata dicendole cosa era
successo. Erano quasi le 10,30 p.m. ma di loro ancora niente. Aveva il cuore
che le tamburellava nel petto. La stessa sensazione che aveva
provato la sera dell’attacco alla sua famiglia.
-Corri, Ginny scappa!- le aveva urlato sua madre quella tragica
notte.
-No! mamma io non ti lascio qui!- le aveva
risposto la rossa.
-Non fare la sciocca…non è il momento… dall’altra
parte ti aspetta Ron… sbrigati avanti!- le aveva detto mettendole un po’
di polvere volante in mano.
Ginny l’aveva abbracciata forte e per l’ultima
volta le aveva sussurrato:
-Ti voglio bene…- era corsa nel camino. L’ultima cosa che aveva visto erano stati i mangiamorte che entravano nella stanza.
Una calda lacrima le solcò il
viso.
-Mamma…- sussurrò abbracciando il
suo cuscino.
Una mano le si
poggiò sulla spalla.
-Chi è?!- disse
spaventata girandosi.
Harry era chino su di lei.
-Cosa vuoi?!-
disse sprezzante la ragazza. –Dov’è Ron?!- concluse
guardando verso il corridoio.
-Ne parliamo mentre facciamo le
valigie…- disse Harry calmo alzandosi dal letto.
-Valigie?! Quali valigie?!-
chiese sconvolta la rossa.
-Credo che avrai bisogno di
qualche cambio…- continuò Harry afferrando la bacchetta.
-Qualche cambio per cosa?! Io non
ho intenzione di andare in vacanza da nessuna parte!- disse la ragazza
mettendosi le mani sui fianchi e parandosi davanti adHarrycon aria di sfida.
-Dovrai Virginia…- disse Harry
con la sua calma disarmante.
-Cosa?! Io non dovrò fare proprio niente! Soprattutto con te!- concluse
la ragazza rimettendosi sdraiata sul letto.
-Va bene…- iniziò Harry –L’hai
voluto tu!- così dicendo le si avvicinòe disse:
-Buonanotte Virginia!-
-Eh?!- fu l’ultima cosa che disse
la ragazza prima di addormentarsi di botto.
Harry la guardò e le accarezzò i
capelli lisci.
-Dormi bene Virginia…-
***
Hermione era seduta a gambe
accavallate in un sedile di un vagone.
Era strano. Da quanto non
prendeva un treno. Guardò fuori dal finestrino.
Stava quasi sorgendo il sole. Aveva la testa appoggiata sul suo braccio. Non
era riuscita a chiudere occhio. Per lei doveva essere meno traumatico il
cambiamento. Invece… si era sempre distinta dagli altri per la sua magia… ma
ora quella non c’era più! Cosa l’avrebbe resa speciale!
Guardò più in là nello
scompartimento. Draco, che le sedeva accanto, dormiva. Aveva accartocciato il
suo cappotto a mo di cuscino e ci aveva appoggiato la testa. Aveva allungato le
gambe, appoggiando i piedi sul sedile opposto. Ron sedeva di fronte ad Hermione. Aveva disteso gli arti inferiori sistemandoli
sotto le gambe della ragazza. Le mani appoggiate blandamente
sull’addome e la visiera del cappellino nero tirata fin sugli occhi.
Hermione era circondata. Non poteva muoversi. Se solo l’avesse fatto avrebbe
svegliato tutti e due. Sospirò rumorosamente. Invidiava
quei due. Riuscivano sempre a dormire. Si sistemò meglio sul sedile cercando di
evitare accuratamente le gambe di Ron.
Guardò l’orologio da polso. Le
5,05a.m. Tra meno di un’ora sarebbero arrivati alla cittadina indicatagli dal sottoufficiale
Andrew. NewFreedom. Che nome strano per un tranquillo paesino
di campagna.
-Dovete arrivare alla stazione della città… lì troverete un uomo fidato
che vi mostrerà dove vivrete… La parola segreta è “caramelle
tutti i gusti più uno”- le aveva spiegato l’efficiente sottoufficiale
Auror.
-Consumerai
quell’orologio a furia di guardarlo…- le disse Ron alzando la visiera
del cappellino.
-Oh…- rispose Hermione
guardandolo interrogativa.
-Sei agitata?! In fondo per te è
come tornare alle origini… i tuoi genitori erano Babbani, no?!- continuò Ron mettendosi a sedere composto e liberando
finalmente le gambe della ragazza.
-Beh… in effetti… sai quando ero
piccola pensavo che io fossi inferiore agli altri… poi a 11 anni ho scoperto di
essere una strega… è questo, beh… ha cambiato tutta la mia vita… era la cosa
che mi distingueva dagli altri… ma adesso cosa… cosa mi renderà… speciale!- concluse la
ragazza abbassando lo sguardo.
Ron sorrise. Era da Hermione
comportarsi così. Aveva avuto la stessa crisi di identità
quando era finita Hogwarts.
-Cosa ti renderà speciale?!‘Mione! Tu sei speciale! Guardati… sei la
migliore auror donna in circolazione, sei bella, divertente… sexy…- disse Ron sorridendo.
Hermione scoppiò a ridere.
-SEXY?!- ripeté senza
trattenersi.
-Beh… non posso negarlo che
quando ti alleni… noi ragazzi ci immaginiamo… beh in
somma… sei una bomba, sudata!-
concluse velocemente Ron diventando rosso e sorridendole maliziosamente.
Hermione iniziò a ridere ancora
più forte. Poi, notando lo sguardo truce del Rosso, disse:
-Scusami… e che sai mai nessuno
mi ha definito…hm, hm sexy…non so se prenderlo come un
complimento il fatto che voi mi
immaginiate in modi sconci… - e
sorrise raggiante.
Ron in quel preciso istante la
trovò bellissima e veramente sexy.
-…Ma
grazie Capitano Weasley…- continuò Hermione guardandolo dolcemente. Ron divenne
rosso… quanto avrebbe voluto baciarla.
-Pr-prego-
balbettò il ragazzo.
Hermione gli si avvicinò e gli
baciò una guancia.
-Sono contenta che ci sia anche
il mio vecchissimo migliore amico…-gli
disse ritornando a sedersi.
-Non ti avrei
mai lasciato sola…- le replicò dolcemente.
-Lo so- disse appoggiandosi al finestrino e
chiudendo gli occhi.
-Perché non cerchi di
dormire?!-le domandò
Ron preoccupato.
-Non ci riesco…
sono scomoda…-ribatté riaprendo
le sue iridi ambrate.
Senza preavviso Ron si alzò e la
trascinò sul suo sedile abbracciandola. Le fece appoggiare la testa sul suo
petto e iniziò ad accarezzarle i boccoli morbidi.
-Va meglio, ora?!- chiese mentre respirava profondamente il suo
profumo.
Hermione aveva le gote rosse e lo
sguardo sognante. Annuì leggermente contro il petto del ragazzo.
Lentamente,
molto lentamente si rilassò e si addormentò profondamente, sicura, tra le
braccia del suo vecchissimo migliore
amico.
***
-Harry quando ti ho detto di
andare a prendere la sorella di Ron non mi ricordo di
averti detto di portarla qui in spalla!- stava dicendo una voce maschile.
Ginny aveva stranamente la
nausea. Sembrava che il suo letto si stesse muovendo. Le si
era addormentata tutta una gamba.
Aprì lentamente i suoi profondi
occhi azzurri. Si guardò intorno. Quello che vide non fu la sua stanza, alla Tana,
ma il lungo corridoio che aveva percorso qualche volta, quando era andata a
trovare suo fratello, in ufficio.
Qualcuno la stava
trasportano.
Si irrigidì
nella morsa da serpente del suo portantino.
-Allora ti sei svegliata!- disse la voce di Harry, mentre lei si rizzava sulla schiena.
-Harry… lasciami… cosa è
successo?!- domandò scalpitando per scendere.
-Niente… hai
fatto un po’ di storie per seguirmi così ho dovuto addormentarti….-
spiegò candidamente.
-Cosa?! Ma
dov’è Ron?! Non lo vedo da ieri sera… mi sta facendo
preoccupare!- affermò Ginny scendendo dalle possenti braccia di Harry.
-Beh… allora da dove devo iniziare…- cominciò il bruno.
-Spiegandomi dove si trova mio
fratello… cosa è successo dopo l’attacco di Voldemort… per poi arrivare al mio rapimento… - concluse
sprezzante la rossa.
Harry inarcò le sopracciglia.
-Rapimento?! Non ti sembra di
esagerare?!-
Ginny lo guardò storto.
- D’accordo… allora…- incominciò
Harry. Le raccontò di quello che era successo dopo l’attacco di Voldemort, le
spiegò dove si trovava Ron fino ad arrivare al suo rapimento.
Ginny era
diventata un cencio. Non riusciva a credere alle sue orecchie… suo
fratello, Draco, Hermione non avevano più poteri… si
erano dovuti nascondere… e adesso lei era davvero sola. Ron, il suo protettivo
fratello, era nascosto in qualche località dell’Inghilterra e lei non l’aveva
neanche salutato… chissà quando l’avrebbe rivisto.
Inconsciamente i suoi occhi si
riempirono di lacrime. Abbassò la testa rossa .Perché si sentiva così.
Perché voleva
che suo fratello non l’avesse lasciata sola con Harry. Qualche giorno prima avrebbe fatto carte false per farlo
accadere… ma adesso! Si sentiva ferita, delusa, amareggiata… non voleva più
vedere quel viso, quei suoi occhi verdi così espressivi, quelle labbra rosse
ben disegnate, che per una sola volta aveva potuto assaggiare… Una mano si
appoggiò sotto al suo mento.
Harry.
Non riuscì a guardarlo negli
occhi.
-Lasciami…
voglio stare sola…- disse girando di scatto la testa.
Harry la osservò. Piccola, dolce
Virginia. Quanto avrebbe voluto abbracciarla e confortarla,
come aveva fatto qualche anno fa (Il ricordo di MarkNd Angéle).
-Va bene… come vuoi tu… Domani
inizia l’addestramento quindi va a dormire…- concluse Harry avviandosi verso la
porta della stanza di Virginia e indicandole di seguirlo.
-Ah, non te l’ho detto?! Vogliono
che tu prenda lezione di difesa personale…- concluse
Harry aprendo la porta di legno con la targhetta.
-Difesa personale?! Vuoi dire che
dovrò fare… sport?!- domandò un po’ preoccupata la rossa.
-Hemm.. sì…- le rispose timidamente il bruno.
-E chi sarà
il mio insegnante?!- indagò Ginny.
-Beh, io…- concluse Harry sulla soglia della
porta.
-Cosa?!- gridò Virginia.
Harry inarcò le sopraciglia.
-Addestrante Weasley! Non voglio
altre repliche… ci vediamo domani mattina alle 7,30 a.m. in palestra…-disse Harry con un tono che non ammetteva repliche.
Virginia lo fulminò con lo
sguardo. Incrociò le braccia sul petto e si lasciò cadere pesantemente sul
letto, voltando le spalle al bruno.
-Buona notte…- aggiunse Harry
uscendo.
Non ebbe nessuna risposta.
***
Hermione, cullata dal respiro
regolare del petto di Ron, si era profondamente addormentata.
Aveva anche sognato. Il suo
sonno, però, sembrava essersi dissolto. Aprì lentamente i suo
occhi. Ron la teneva ancora tra le braccia. Si guardò intorno. Draco era
sveglio. La stava fissando.
-Buongiorno…- disse quando
Hermione si fu completamente svegliata.
La ragazza si guardò intorno.
Draco le aveva messo il suo cappotto sulle spalle.
-Ciao…- disse liberandosi
delicatamente dall’abbraccio dell’amico rosso.
-Dove siamo?!-
continuò sbadigliando.
-Siamo a 10
minuti dalla stazione… dovresti svegliare il bell’addormentato…-
concluse Draco alzandosi e afferrando la sua borsa.
-Tieni… Dra’…
questo è tuo… grazie…- gli disse la bruna allungandogli il cappotto di panno
elegante.
-Hmmm… ancora 5 min. Ginny!-
esordì Ron voltandosi dall’altra parte. Draco ed Hermione si lanciarono
un’occhiata furtiva, prima di scoppiare a ridere… Era proprio da lui confondere
il sedile di un treno con il suo letto.
-Ron ti prego svegliati… o ci
farai morire dal ridere…- La bruna era rossa in volto per le troppe risa.
-Già… bell’addormentato…
se non ti svegli ti lasciamo qui…- aggiunse il biondo strattonandogli un
braccio.
-Eh… cosa?!- fu la risposta di
Ron al suo risveglio.
-Buongiorno dormiglione!- gli
augurò la ragazza sorridendogli dolcemente, mentre gli scompigliava i capelli.
Ron fece un grande sbadiglio
mentre ancora si guardava attorno.
-Siamo arrivati?!- chiese mentre apriva un po’ il finestrino, per far entrare
un soffio di aria gelida, in modo da svegliarlo.
-Quasi…- fu la risposta di Draco
mentre si rimetteva seduto.
Calò un silenzio interrotto solo
dal rumore del treno.
-Allora hai dormito un po’ ‘Mione?!- chiese Ron interrompendo la quiete.
Hermione si colorì leggermente di
rosso.
-Sì, grazie…- farfugliò prima che
la voce del macchinista la interrompesse.
-Tutti i passeggeri per
NewFreedom si preparino a scendere!- urlò l’uomo
passando vicino al loro scompartimento.
-Beh, è per
noi… siamo arrivati…- disse Draco alzandosi in piedi. (“Quanto sta bono…” pensa Angéle mentre se lo immagina… la bava le
inizia a colare… ihihihih Nd. Angéle J )
Hermione si riscosse tentando di
tornare ad un colorito normale.
Si avviarono verso l’uscita e
prima di scendere Hermione pensò: “Ben tornata ad Azkaban…”
Si guardò intorno e si diresse,
con gli altri, verso l’uscita della stazione.
***
Mellifluo stava seduto a cavalcioni
sul cornicione del terrazzo del castello. Guardava il bel panorama della
campagna inglese. Il colore era davvero monotono. Verde e
qualche spruzzo di rosso delle foglie secche. Aveva appoggiata
sulle gambe una tela. Con movimenti precisi e da navigato pittore, aveva
catturato, con un dipinto quella veduta. Si appoggiò al muro di pietra, della
torretta di avvistamento, e iniziò a contemplare la
sua opera. Non c’era paragone. I suoi capolavori nascevano solo quando doveva
dipingere qualcosa che amava… come la sua Angelia. Sorrise al
ricordo della sua prima tela con soggetto la bella bruna.
-Che cos’è?!- gli aveva chiesto Angelia
sedendosi accanto a lui sul cornicione.
-Nulla… che ti riguardi!- le aveva risposto
nascondendo il quadretto nel suo mantello da mangiamorte.
-Ah, no… e allora perché sembrava il mio ritratto?!- aveva asserito la
bruna avvicinandosi maggiormente a lui.
-Ma cosa stai dicendo?! ti pare che io disegni…
una come te! Quale ispirazione potresti darmi?!- aveva
detto diventano leggermente rosso, il bel mangiamorte.
-Scusami… e allora perché sei diventato rosso?!- aveva
domandato con un sorriso Angelia. –Dai fammi
vedere!- aveva aggiunto allungando una mano per ricevere la tela.
-No!- aveva detto Mellifluo alzandosi in piedi.
-Dai… non fare il bambino… dammi un po’ ‘sta
tela!- aveva iniziato facendogli il solletico.
-Ma cosa stai facendo… sei impazzita lasciami… no…ahaha… lasciami…ahaha-
aveva cercato di dire il biondino accasciandosi al suolo e portando con sé
Angelia.
-Aiuto!- aveva detto lei finendo sopra di lui.
Era stato un attimo. Si erano guardati negli occhi e molto lentamente
si erano baciati…
Mellifluo sorrise a quel bel
ricordo.
- Cos’hai
tanto da ridere?!- chiese Angelia comparendo dalla porta della torretta.
-Niente… pensavo
a te…- disse il ragazzo, mettendo da parte i colori e la tela, in modo
da accogliere sulle sue gambe la bruna.
-Ah… e io ti farei ridere…- asserì la ragazza avvicinandosi rischiosamente alle sue
labbra.
-Da morire…- disse il ragazzo prima di baciarla.
-Aspetta…- lo fermò
la ragazza, quando Mellifluo era iniziato a scendere pericolosamente sul suo
collo.
-Perché?!- chiese il ragazzo
senza staccare le labbra dal collo di lei.
-Voldemort… vuole vederti… dovete
pianificare l’attacco agli Auror…- disse lasciandosi
scappare un gemito quando Mellifluo le aveva sfiorato la schiena sotto il
mantello.
-Ah… sì…- rispose iniziando ad
armeggiare con la cerniera dell’abito nero di Angelia.
Questa volta
Mellifluo era deciso a non fermarsi. Avrebbe amato per tutto il tempo che
avrebbe voluto la sua Angelia e dopo sarebbe andato da Voldemort… solo
dopo…e solo se avesse avuto la
sicurezza che quella notte la sua bruna
sarebbe stata sua.
***
Ginny era sdraiata sotto le
coperte. Aveva lottato a lungo contro l’insogna fino a quando alle 6.30 era
finalmente riuscita ad addormentarsi.
Uno strano incubo la fece,
all’improvviso, svegliare.
Era sudata e il cuore le batteva
forte.
Si guardò attorno. Quella non era
la sua stanza. Non aveva dormito nel suo letto. Lentamente i ricordi si fecero
spazio nella mente.
Si alzò dal letto e, a piedi nudi,
si diresse verso la scrivania dove la sera prima aveva lasciato l’orologio da
polso.
8,00 a.m. Che strano,
quell’orario le diceva qualcosa.
Andò in bagno e si fece una
doccia. Mentre l’acqua calda scendeva lenta sulla schiena.
Una luce si accese nel suo cervello.
“Harry… l’allenamento… sono in
ritardo!!”
Si fiondò fuori
dalla cabina e corse in camera. Indossò i vestiti che la sera prima le aveva consegnato Harry e uscì dalla stanza. Corse a per di fiato lungo i corridoi della base.
Arrivò in palestra. Non riusciva
a respirare.
Harry era seduto a cavalcioni
sull’asse d’equilibrio. Aveva le braccia incrociate sul petto e l’espressione
severa e “incazzata” .
Virginia ebbe quasi paura ad avvicinarsi.
Sapeva di aver sbagliato. Doveva
scusarsi con lui. Quanto gli costò questo gesto.
-Scusami Harry, non mi sono
ricordata…- cercò di spiegare Ginny ma il bell’Auror
la interruppe bruscamente.
-100 giri di corsa… muoviti
Addestrante Weasley… ah, quando sei qui io sono Il Capitano Potter! Tutto
chiaro?! Adesso muoviti inizia a correre!- abbaiò
Harry risedendosi sull’asse.
Virginia stentò a riconoscerlo.
Ricacciò indietro le lacrime che spingevano per uscire e iniziò velocemente la
sua punizione.
Alla fine dei 100 giri era
sfiancata. Non si reggeva in piedi. Fortunatamente l’ora messa a disposizione
dal colonnello McDury per farla allenare era terminata.
Si avvicinò ad
Harry rossa in volto e con una mano su un fianco.
-Bene Addestrante Weasley… noto con piacere che hai un po’ di resistenza… l’ora a
nostra disposizione è terminata… quindi puoi tornare nella tua camera… ci
vediamo oggi pomeriggio alle 16,00 per la seconda fase d’allenamento… spero che
arriverai puntuale…- disse il bruno inarcando un sopraciglio.
-Sta tranquillo Capitano Potter… sarò puntualissima.-
così dicendo prese il suo asciugamano e con passo da elefante si diresse verso l’uscita.
Sulla soglia della palestra,
incrociò il sottoufficiale Andrew e per poco non gli spaccò il naso con la porta.
Senza nemmeno fermarsi per chiedergli scusa continuò la sua strada sempre più
arrabbiata contro l’uomo che fino a qualche giorno prima sognava sempre.
***
-Carina! chi
è una nuova addestrante, capitano Potter?!- chiese il sottoufficiale Andrew
mentre iniziava ad allearsi sulle corde.
-Sì… un incrocio tra la bellezza
femminile e il pessimo carattere di Ron… sono fatali
insieme…-rispose Harry mentre prendeva il suo asciugamani e si dirigeva
nell’ufficio del Colonnello McDury.
-Hmm,
ora capisco perché il capitano Weasley è così geloso di lei…- disse il sottoufficiale iniziando a salire sulla corda.
-Già…- concluse
Harry uscendo dalla palestra.
Continua…
Ciaooo a tutti ragazzi!!! Allora
questo VI Chap?! come vi è sembrato?! Troppo lungo e
noioso… o abbastanza e sufficientemente carino?! Spero la seconda opzione… Allora che dire…. Grazie per aver così
pazientemente aspettato… ho cercato di andare il più velocemente possibile
senza però, almeno spero, aver tralasciato quei particolari importanti che
rendono una storia scritta bene… Cmq…. Passiamo ai ringraziamenti e all’esito
del sondaggio… che devo dire ha fruttato abbastanza… non vi assicuro che la
coppia scelta sia esattamente quella che ho in mente
per questa ffc… ma vi assicuro che presto scriverò un’altra ffc… e la coppia
sarà molto diversa… e strana…
Va beh… passiamo alla classifica che è meglio!
Ttatatatatatatatatatatatata (rullo di tamburi)….
Hanno votato la coppia n. 1 Quella formata da Ron/Hermione:
Vega… olè,Kiria… olè, Vale e Mely… olè
(che valgono per due), Vamasa… olè, Dajann… olè… Quindi per un totale di 6
voti;
Votano, invece, per la coppia n. 2 quella formata dal
bellissimo Draco/ Hermione: Hila92… olè, Malfoygirl(se non votava lei per
questa coppia non saprei proprio chi poteva farlo…)… olè, Ary… olè (almeno così
ho capito) e la dolcissima Martina che gentilmente mi
ha mandato una e-mail… olè (Ti è arrivata la mia e-mail?! spero
di sì… perché il mio account ha avuto qualche problemino)…
per un totale di 4 voti…
Poi una sola persona (che mi ha fatto fare una bella
ristata) ha votato per un mènage à trois… Giada…olè…
Simpatica… devo dire che mi ha incuriosito questa
risposta… stavo scherzando!
Si sono astenuti dal votare… Xanthe e Danae…
Ricapitolando al primo posto troviamo:
1.Ron/Hermione58%
2.Draco/Hermione39%
3.Non
so2%
4.Mènage
à trois1%
Allora !? Cosa ne pensate... a
me è piaciuto fare questo sondaggio... cmq… ne ho un altro in servo per voi:
-Amate maggiormente le storie a lieto fine
o quelle con finale drammatico?
(Ma chi sei, una di quelle ragazze
delle aziende che ti chiamano a casa per fare i sondaggi?! Nd Tutti) va beh
cmq… passiamo ai ringraziamenti che è meglio!
GiadaGiadina… che
bel commentuccio che mi hai lasciato… un bel menage àtrois… devo dire che l’idea non
mi sarebbe dispiaciuta… ma sai… questa ffc la faccio beta-leggere a mio
fratello… e non mi sembra il caso di fare certe storie… quando sarò in grado di
beta-leggere da sola le mie storie… ci farò un pensierino… ihihhihihiJ
Grazie ancora un bacione fortissimo ta madamoiselle
Angéle
Hila92 Ehi… ciao piccola… come va?! Spero
bene… (ma che C***O ci azzecca! Nd Hila92) cmq… grazie del tuo commento… per
quanto riguarda… la coppia Draco/Hermione… spero di fare presto una ffc… su di
loro… direttamente e pienamente per loro… continua a leggere e a commentare un
bacione ta madamoiselle Angéle.
Martina Ciao Martina… grazie per le tue
due e-mail…. non so se la mia risposta ti è
arrivata spero di sì… cmq… devo dirti la verità, anch’io ho una passione
sfrenata per i cattivi… e non dire neanche per scherzo che i consigli(quelli dati con umiltà) sono inutili… perché
non è vero… anzi ho apprezzato tantissimo il tuo giudizio! hai
ragione, in effetti, potrebbe essere visto un po’ da tutti, che l’amore tra
Ron/Hermione sia più fraterno che passionale… ma spero che con la mia ffc
tiabbia cambiato un po’ più idea… anche
perché hai detto che ti piace anche la coppia R/H… spero di vedere nella mia
ffc altri tuoi commenti perché sei stata gentilissima e utilissima… un bacione
tua Madamoiselle Angéle
P.s.
Ci penserò molto sul personaggio di Anne…
perché credimi le ho riservato un bel futuro…
Malfoygirl Ciao Malfoygirl… allora ti è
piaciuto questo chap?! Spero di sì… Draco io l’adoro e non vedo l’ora di
leggere la tua ffc su di loro quando la pubblichi fammi sapere… un bacione
Grande grazie e alla prossima…. Ta Madamoiselle Angéle
Vega Ciao…grazie per il tuo augurio di buon
viaggio! Allora ti sono piaciute le parti di Angelia e
Mellifluo?! (spero che ti piaccia anche il resto, però) Grazie ancora per il
tuo commento un bacione Angéle
Kiria Ciao bella! Che bello quando
trovi i commenti dei tuo fedelissimi! Spero che questo
chap ti sia piaciuto… a me parecchio scriverlo… Grazie
sono contenta che i flash back ti piacciano… all’inizio ero un po’ dubbiosa se
metterli o meno… però… sono contenta che ti piacciono e spero che siano scritti
sempre bene… la storia man mano che va avanti diventerà un pochino più
romantica per poi tornare ad essere avventurosa… spero che nel periodo di
maggior romanticismo non mi abbandonerete… va beh… grazie ancora continua a
farmi contenta con le tue recensioni… ihihihhi…
grazie, grazie un bacione Angéle J
P.S.
E’ vero Draco in questa ffc mi piace proprio… bellissimo
mascalzone… ah, perché non esisti davvero… grazie del 10 e più un bacione Angéle
Vale e Mely MITICHE!!! Come state?! Vi è piaciuto il chap… spero di sì…Grazie
per il vostro augurio… speriamo che il vostro viaggio in UK avvenga presto…
voglio proprio sapere qualcosa sul binario 9 ¾ … organizzatelo
presto e se volete qualcuno per la lingua (è solo una scusa per fare un
viaggetto a Londra Nd Angéle J) chiamatemi pure… visto che il mio secondo nome e
Miss Angel… ihihihihi (che spiritosa, pensi che non
sappiamo parlare l’inglese Nd Vale e Mely)… cmq… grazie ancora un bacione a
tutte e due… Votre Madamoiselle Angéle J
Danae Ehi…
ma sei un po’ distratta?! Stavo scherzando! Spero che tu non perderaiquesto chap e mi recensisca perché più
recensioni ricevo e più vado veloce con le mia ditozzi a scrivere chap… Ok? Un bacione Angéle J
Xanthe Ehi… ma perché ti arrabbi!? Sono
contenta che per te la mia ffc non sia insignificante… la tua per me è
bellissima non vedo l’ora di leggerne un altro chap aggiorna presto! Un bacione
Angéle J
P.S.
Sono contenta che la mia descrizione dei personaggi sia
fatta bene grazie Xanthe per i tuoi complimenti!
Vamasa Noto dal tuo tono poco carino nei confronti
di San Potter che ti sta un po’ sullo stomaco… in
effetti non è uno dei miei personaggi preferiti però… Harry è sempre Harry!
Grazie per il tuo commento un bacione ta Madamoiselle Angéle
Dajann Ciao Dajann che bel Nick… molto
strano… Allora Grazie per aver commentato e risposto alla mia domanda…Grazie
gentilissima… mi fai arrossire… sono contenta che la storia sia carina! Per la
domanda dipende dalla mia volontà, dal mio tempo libero e dalla mia
ispirazione… quindi varia molto il tempo… di solito sono abbastanza veloce… poi
non so! Grazie ancora Ta Madamoiselle Angéle J
AryCiao come va?! Che
bello… sono contenta che anche l’altro chap ti sia piaciuto! Spero che questo
non sia stato da meno! Ancora grazie per la recensione! Continua a commentare… un
bacione Ta Madamoiselle Angéle J
Beh credo di aver terminato anche questo volta… un bacio
anche a coloro che leggono e non recensiscono…
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Un uomo alto e robusto attendeva
i nostri tre eroi all’uscita della stazione.
Hermione, con molta eleganza e
indifferenza, si avvicinò a lui:
-Adoro mangiare le caramelle
tutti i gusti + uno…- disse sedendosi sulla panchina che si trovava vicino
l’uomo.
-Ah, sì? e qual è il suo gusto
preferito, signorina?!- chiese l’individuo sedendosi a sua volta sulla
panchina.
-Hmm… limone frizzolo…- rispose
la giovane auror accavallando le gambe lunghe.
L’uomo sorrise. Si guardò attorno
e chiese alla ragazza:
-Dove sono i tuoi amici?!-
-Sono lì dietro…- gli disse
indicando con il pollice un angolo vicino alla panchina.
-Bene… andiamo- asserì alzandosi
in piedi ed avviandosi verso l’anglo indicatogli da Hermione.
Si nascosero nello stretto
vicolo.
-Piacere io sono il sottotenente
Hidden… sono qui per portarvi al vostro nascondiglio… siete pronti?!- chiese
premurosamente l’uomo.
-Perché ce lo chiede?! Pronti o
non pronti dobbiamo farlo…- disse tristemente Hermione.
-Ti sbagli Capitano Granger… per
potervitranquillamente confondere con
gli altri babbani dovrete abbandonare quell’aria e quel non so ché posseduto
dai maghi… dovete dire addio a tutti le cose tra cui siete cresciuti, dovrete
dire addio al mondo che vi ha dato una seconda opportunità… al mondo che vi
adottato amorevolmente… dovrete azzerare il vostro cervello… voi dovrete
rinascere dal preciso istante in cui abbandoneremo questo angolo… se non farete
tutto questo o meglio se non siete disposti a farlo è meglio lasciar perdere…-
detto questo iniziò a scrutare le facce dei tre giovani auror.
Avevano la testa china e lo
sguardo pensieroso.
-Allora ci state?!- li esortò il
sottotenente allungando una mano verso i ragazzi.
Nessuno si mosse. Passarono
attimi interminabili, in cui, l’uomo pensò che forse, il Colonnello McDury, si
fosse sbagliato sul coraggio di quei tre.
Una timida mano si appoggiò su
quella tesa dell’uomo.
-Ci sto…- disse Draco
incoraggiando gli altri con lo sguardo.
-Se ci sta un Malfoy… ti assicuro
che un Weasley non è da meno…- disse Ron allungando a sua volta la mano.
Hermione.
Era lì. Indecisa. Preoccupata.
Non sapeva che fare. Aspettavano tutti un suo gesto. Una sua frase.
Passarono lentamente altri
minuti.
Draco e Ron trattennero il
respiro.
-Mi dispiace…- incominciò la
ragazza alzando lentamente la testa.
-Come ‘Mione che vuol dire…-
affermò il Rosso sbiancando.
-Hermione…- bisbigliò il Biondino.
-Mi dispiace ragazzi… ma credo
che mi dovrete sopportare anche qui…- concluse Hermione alzando la testa e
mostrando il suo bellissimo sorriso.
-Piccola streghetta!- disse Ron
sorridendo contento.
-Pensa di essere spiritosa!-
aggiunse Draco guardandola divertito.
Hermione li fece una linguaccia e
poi tornò seria.
Il sottotenente Hidden capì
finalmente perché quei tre erano i migliori auror in circolazione.
-Bene!- affermò soddisfatto il
più anziano.
-Allora vogliamo diventare
babbani?!- aggiunse sorridendo ai tre.
Draco, Ron ed Hermione annuirono
e insieme uscirono dal vicolo.
In quel preciso istante iniziò la
loro lenta trasformazione.
***
-Ehi, sei tu Virginia?!- una voce
maschile fermò Ginny mentre entrava nella palestra.
La rossa si voltò di scatto,
facendo muovere velocemente i suo bei capelli. Guardò l’uomo che l’aveva
chiamata. Era un auror. Anzi, sembrava più un sottoufficiale. Aveva i capelli
neri perfettamente tirati all’indietro (come li portava Draco ai tempi della
scuola), i lineamenti dolci e sottili erano completati da una perfetta
dentatura bianca scintillante.
Le sorrise.
-Sì… sono io, tu chi sei se posso
saperlo?!- chiese la giovane addestrante diventando leggermente rossa.
-Oh, già… molto lieto Virginia,
io sono James Andrew… sono un sottoufficiale auror… ho 22 anni…- disse
allungandole una mano.
-Io sono Virginia Weasley… ma
questo già lo sapevi… 21 del segno della vergine… vuoi sapere qualche altro
particolare?!- chiese Ginny ironica stringendogli la mano.
-Mi basterebbe il tuo numero di
telefono… ma è troppo presto…- affermò serio il ragazzo.
A Virginia scappò una risata.
-Bene… sorridi finalmente… è da
quando ti ho vista sta mattina che hai quel faccino triste…- dichiarò il
ragazzo allargando ancora di più il suo bel sorriso.
-Non ho molto da ridere da un
paio di anni a questa parte…- disse la ragazza entrando nella palestra.
James la seguì a ruota.
-Lo so… però sai… quando sorridi
il tuo volto s’illumina e diventa davvero una piccola stella luminosa… almeno è
quello che penso…- affermò il ragazzo abbassando la testa e diventando rosso.
Ginny rimase scioccata. Poi capì
dove quel bel ragazzo voleva andare a parare.
-Mi dispiace James ma non mi va
di uscire, di conoscerti o di intrattenere qualsiasi rapporto con te… mi
dispiace- spiegò la rossa.
-Ehi… calmati… io volevo solo
offrirti la mia amicizia…- disse il bruno appoggiandosi al muro.
-Senti, ma mio fratello non ti ha
mai parlato di me e della sua legge “G.T.U.”?!- chiese la rossa mettendosi le
mani sui fianchi.
-“G.T.U.”?! Sarebbe?!- rispose un
po’ sconcertato James.
-“Guardala e ti uccido!” mai
sentito nulla di simile?!- affermò Virginia.
-No…- assentì il ragazzo bruno
sorridendo.
-Allora…- chiese la rossa, dopo
un minuto di silenzio, durante il quale l’aveva fissata.
-Correrò il rischio … perché…
quando il capitano Weasley ha parlato di te ha tralasciato un piccolo
particolare…- spiegò il sottoufficiale.
-Sarebbe?!- chiese divertita la
rossa.
-Sei bellissima…- disse il
ragazzo diventando rosso.
Ginny sorrise. Mai nessuna le
aveva detto così apertamente un complimento, nemmeno Mark o Harry. Cosa avrebbe fatto per averlo da lui.
-Non fare il cascamorto con me…
io non ci casco… e poi il mio cuore è per metà già impegnato…- affermò la rossa
dopo un altro minuto di silenzio.
-Beh… io amo le donne
impossibili… e poi sono un tipo paziente…- spiegò il ragazzo sorridendo
soddisfatto prima di essere interrotto da una voce maschile.
-Sottoufficiale Andrew?! Cosa ci
fai qui?!- disse Harry entrando nella palestra.
-Oh… buona sera Capitano Potter…
stavo facendo conoscenzacon Virginia…-
disse semplicemente.
-Beh… se hai finito di fare
conoscenzacon l’addestrante Virginia… potresti anche toglierti di
torno… abbiamo molto da lavorare-
disse Harry con uno strano tono di voce. Sembrava arrabbiato.
-Oh, sì certo Capitano Potter…
buonasera…- poi rivolgendosi alla ragazza aggiunse.- Ci vediamo Virginia…- e
facendo un occhiolino sparì dietro la porta della grande stanza.
Ginny guardò Harry negli occhi.
Era arrabbiato.
-100 flessioni… poi ti alzi e fai
il giro della palestra… per almeno 10 volte… poi… se avanza un po’ di tempo
iniziamo a lavorare sulla tua difesa personale… tutto chiaro Addestrante Weasley!?- disse Harry
sempre con il suo strano tono di voce.
Virginia lo guardò. Tremava dalla
rabbia. Ma chi si credeva di essere quel pallone gonfiato!
Con un sbruffo rumoroso rispose:
-Sì, capitano Potter- così dicendo si sedette a terra e iniziò le
massacranti flessioni.
***
-Mio signore…- un piccolo omino
grassoccio si era chinato di fronte a Voldemort.
Il signore oscuro l’aveva
guardato con aria di sufficienza.
-Cosa vuoi piccola palla di lardo?!- chiese il Signore Oscuro facendoli segno
di tirarsi su.
-Sono venuto qui perché ho
notizie importanti su uno dei suoi mangiamorte… più fedele.- mentre diceva
queste parole un sorriso malefico increspò le sue sottili labbra.
-E cosa mai, potrai dirmi, che
pensi che io non sappia… brutto idiota!- gli disse sprezzante.
-Oh… io volevo solo dire… che…
beh… non intendevo mettere in dubbio la sua ogniscenza… mio Signore!- cercò di
dire l’uomo dagli occhietti acquosi.
-So benissimo cosa mi vuoi dire…
so benissimo dei rapporti che intercorrono tra Mellifluo e Angelia… ora, mi
servono vivi e disposti a tutto pur di nascondere il loro rapporto clandestino…
mi sono più utili vivi che morti… per il
momento- aggiunse il Signore Oscuro mentre una sonora risata metallica
iniziava ad uscirgli dalla bocca.
-Molto bene mio Signore…- disse
l’omino prima di chinarsi fino al pavimento.
***
-Dobbiamo camminare ancora per
molto?!- chiese Hermione mentre trascinava senza più forza la sua grande
valigia rossa.
-Siamo quasi arrivati, stia tranquilla Capitano Granger…- fece
ironico il sottotenente Hidden.
Hermione sbruffò di nuovo, mentre,
facendo ricorso alle sue ultime forze, sollevava la valigia per farla salire
sul marciapiede.
Una mano forte e delicata l’aiutò
senza alcuno sforzo.
Hermione si voltò.
Draco.
Doveva immaginarlo. Era sempre
lui, insieme a Ron, a correrle in aiuto.
-Vuoi che te la porti io per un
pezzo di strada, mia Signora- le
chiese il bel ragazzo biondo.
Hermione nonostante l’ultima
parte della frase (forse anche per quello) non poté fare a meno di sorridere
dolcemente al suo cavaliere.
-No… grazie Draco ce la faccio…-
disse la bruna facendo appello a tutto il suo orgoglio femminile per non
accettare.
All’improvviso qualcosa si infilò tra le sue gambe
(divaricate per lo sforzo di trascinare quella dannata valigia rossa) e la
prese a cavalcioni sulle spalle.
-Ahhh…- si fece scappare Hermione
–Mettimi giù Ron!- gridò un po’ la bruna.
-Sta zitta! Non urlare!- la
rimproverò Ron. Poi si rivolse a Draco e disse:
-Dai… prendile la valigia
altrimenti qui non ci sbrighiamo più!-
Draco afferrò la pesante borsa
rossa e se la caricò sulle spalle.
-Dannazione Hermione ma che ci
hai messo in questa valigia le pietre…- la prese in giro il biondino.
-Veramente solo lo stretto indispensabile…- precisò La
bruna sorridendo.
-E dovresti iniziare a mangiare
solo lo stretto indispensabile per
sopravvivere…- continuò a prenderla in giro il rosso.
-Ah, ah, ah spiritosi… davvero
spiritosi…- li riprese la ragazza.
-Dai ‘Mione stavo scherzando…-
spiegò Ron tamburellando con la mano il ginocchio dell’amica.
-Affrettate il passo siamo quasi
arrivati…- li interruppe il sottotenente indicando una bella casetta, gialla
con le rifiniture in blue, che si stagliava sola nella campagna inglese.
-Wow…- disse la ragazza mentre
scendeva dalle spalle dell’amico e riprendeva la sua valigia da Draco.
-Allora?!- chiese orgoglioso il
sottotenente –Non è un gioiellino questa casetta?!-
Il giardino verde e ben tenuto
ricordò ad Hermione la casa dei suoi genitori.
- E’ stupenda- fece Ron
guardandosi intorno.
L’unico che non fece commenti fu Draco. Era abituato allo
sfarzo. Fino a qualche anno prima era vissuto in un castello medievale…
-Ti piace Dra’?!- gli chiese
Hermione che ancora si guardava attorno meravigliata.
-Sì…- le rispose Draco senza
molto entusiasmo.
-Mamma mia come sei spoetizzante
Malfoy… potresti anche fingere un po’ più di felicità… così mi smorzi ‘Mione…-
lo rimproverò Ron guardandolo con il sorriso sulle labbra.
-Ragazzi venite qui… dobbiamo
ancora utilizzare la sfera…- li
chiamò Hidden dalla cucina.
-Cosa dobbiamo usare?!- chiese
Ron a Draco e Hermione, prima di seguirli in cucina.
-Oh, bene… accomodatevi-li disse l’uomo quando li vide spuntare dalla
porta della grande stanza bianca.
-Cosa ha detto che dobbiamo
usare?!- chiese ancora il rosso sedendosi sulla sedia di fianco a quella di
Hermione.
-Ho detto, Capitano Weasley, che
dobbiamo utilizzare la sfera-spiegò
pazientemente l’uomo.
-Ma a cosa ci serve?!- domandò
curiosa la bruna.
-Lei ha studiato ad Hogwarts, capitano
Granger?!- rispose l’uomo.
-Sì, signore…- disse Hermione che
non capiva dove voleva arrivare.
-Beh, allora, sarà sicuramente
stata smistata in una delle 4 case… dal cappello
parlante…- continuò l’uomo prendendo dalla borsa qualcosa di pesante,
ravvolto, in uno straccio scuro.
-Sì, quel vecchio pezzo di stoffa
che decide il destino di ogni studente di quella scuola…- spiegò sicura la
ragazza.
-Esattamente…- proseguì il
sottotenente –Questa- e mostrò la sfera di vetro sotto il panno nero –è il
cappello parlante dei babbani… scruta nel loro cervello e stabilisce quale
lavoro sia più congeniale per un individuo…- terminò Hidden posando la palla al
centro del tavolo.
-Ognuno di voi poserà la mano con
cui impugna la bacchetta sulla sfera, un po’ di luce e il gioco è fatto… c’è
qualche domanda?!- terminò l’uomo notando la faccia interrogativa di Ron.
-Sì… una – affermò il rosso.
-Dimmi…- lo incoraggiò il
sottotenente.
-Dovremo lavorare, davvero?!-
***
-98!- gridò Harry seduto
sull’addome di Ginny.
-Avanti addestrante Weasley… non
inarcare la schiena… te ne mancano 2!- la incitò il bruno.
Virginia rossa in volto e con la
maglia che aveva cambiato colore per il sudore lo guardò con astio.
-Se magari togliessi il tuo
pesante fondoschiena dalla mia pancia ce la farei prima…- lo punzecchiò la
rossa sollevandosi per la 99° volta.
-Se io mi togliessi tu non
useresti i muscoli della schiena e dell’addome e sarebbe tutto inutile…-
ribatté Harry mentre si metteva più comodo sulla ragazza.
-Ahi… dannazione Harry ma quanto
pesi…- lo schernì lei senza quasi più fiato.
-Sta zitta Weasley… risparmia il
fiato per l’ultima flessione!- la rimproverò Harry appoggiandole una mano sullo
stomaco.
Ginny non ce la faceva più. Non
riusciva più ad alzarsi.
-Dai Virginia te ne manca 1! Non abbandonarmi adesso…- la incoraggiò
l’auror.
“Virginia!” pensò Ginny. “Adesso
mi chiama di nuovo così… era da quasi 2 giorni che non usava il mio nome…”
La ragazza lo guardò nei profondi
occhi verdi. “Va bene capitano Potter… anche se non te lo meriti non ti abbandonerò adesso!” rifletté la
rossa.
Mise forza sui muscoli della
schiena e dell’addome e si issò per la 100° volta.
Si fermò a pochi centimetri dal
viso di Harry che la guardò soddisfatto.
-Brava!- le mise una mano sulla
testa rossa e le scompigliò i capelli.
Un brivido percorse la schiena di
Ginny.
“Dannazione… Virginia che diamine
fai! Quello lì non ti merita! Non
pensarlo più, non guardarlo nemmeno…” La rossa alzò lo sguardo e si tuffò nei
profondi occhi del bruno. “Ma come faccio!” piagnucolò nella sua mente.
-Virginia…- la richiamò Harry
alzandole la testa fulva.
Ginny chiuse gli occhi.
-Ti prego, lasciami andare…- gli
disse respingendo le lacrime che spingevano per uscire.
Harry lasciò il suo bel mento
bianco. Si alzò velocemente ed uscì dalla palestra lasciando Ginny sola e
finalmente libera di piangere.
***
-Mio signore…- disse Mellifluo
inginocchiandosi al cospetto di Voldemort.
-Mellifluo…- rispose l’essere
facendogli segno di avvicinarsi al tavolo dove il signore oscuro stava
studiando un libro di incantesimi oscuri.
-Mi voleva…- gli chiese il
biondo.
-Sì… ho organizzato l’assalto a
casa di quei pezzenti… i Weasley… lo faremo questa notte…raduna i mangiamorte
migliori… se andrà tutto bene… finalmente avrò la megliosul bambino sopravissuto…- spiegò il signore
oscuro iniziando a ridere macabramente.
-Certo mio signore…- rispose
Mellifluo iniziando ad uscire da quella stanza buia.
***
Ron appoggiò esitante una mano
sulla lucente sfera nera. Si guardò intorno e una poderosa onda di luce
rosso-dorato si sprigionò dalla palla, sul bel tavolo di legno. La luce riempì
la stanza per, poi, scomparire di nuovo nel globo scuro. Una voce profonda si
sprigionò:
-Ronald Anthony Weasley… Ha studiato per 7 anni alla scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Grifondoro… attitudini particolari: la
forza fisica. Nel mondo dei babbani sarebbe stato un perfetto…- un lungo
silenzio seguì a queste parole.
Ron iniziò a spazientirsi quando finalmente
la voce profonda riprese a parlare.
-Sarebbe stato un perfetto insegnante di educazione fisica.- la
palla si illuminò di nuovo e poi tornò scura come se niente fosse accaduto.
Nella stanza calò il silenzio.
Ron continuava a guardarsi intorno stupefatto. Lui avrebbe dovuto insegnare…
guardò il capitano Hidden che, nel frattempo, aveva spostato la sfera verso
Draco.
-Sottotenente Hidden… io… io sarò
un insegnante… c’è… un insegnante come quelli di Hogwarts…- chiese stupefatto
il bel rosso.
-Esatto… Capitano Weasley,
inizierà il suo lavoro lunedì… in una scuola di questo paese…- sentenziò il
sottotenente indicando con un cenno del capo a Draco di farsi avanti.
-Io…- domandò esitante il biondo
allungando timidamente una mano.
-Sì, capitano Malfoy… tocchi la
sfera…- concluse l’uomo lasciando l’oggetto.
Draco appoggiò lentamente una
mano sul globo buio. Come nel caso di Ron, anche con Draco, la sfera emise
un’onda di luce che si comportò allo stesso modo della prima. Ne differiva
soltanto il colore. Ora era grigio-verde. Nuovamente la voce profonda parlò.
-Draco Thomas Malfoy… ha studiato per 7 anni alla scuola di Magia e
Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Serpeverde… attitudini particolari:
l’astuzia. Nel mondo dei babbani sarebbe stato un perfetto…- e
comportandosi nella stessa identica maniera la voce feceuna lunga pausa per poi riprendere a parlare.
-Sarebbe stato, senza dubbio, un perfetto impiegato in banca…- e
nuovamente il suono scomparve nella palla nera.
Hermione guardò Draco… “Impiegato
di banca?!” pensò la brunetta mentre iniziava a guardare la sfera “per mia
madre sarebbe stato il marito ideale…”
-Bene… ora tocca a te ‘Mione!- la
richiamò Ron risvegliandola dai suoi pensieri.
-Ah… già…- rispose la bruna
mentre allungava una mano verso l’oggetto che le porgeva il sottotenente.
Le dita arrivarono incerta alla
sfera prima di arrestarsi a pochi centimetri di distanza…
-E se… - iniziò Hermione
ritirando la mano. –Insomma io sono per metà babbana… avrei potuto farli
davvero questi lavori… insomma… non so, devo proprio…- chiese mentre si
guardava in giro cercando gli sguardi dei suoi amici.
-Ehi, ‘Mione!- le disse Ron,
mentre le poggiava, dolcemente, una mano sulla nuca. –Hai paura… dov’è finita
tutta la tua voglia di metterti in gioco, la tua volontà di migliorarti, di
conoscere cose nuove…- concluse il Rosso mentre le carezzava la testa.
- E’ rimasta sul treno che ci ha
accompagnato qui…- sussurrò debolmente la ragazza.
-Beh, allora riprendila presto
perché tu non mollerai rimarrai qui con noi… saprai il tuo lavoro, lavorerai
perché…- disse Draco tutto d’un fiato.
-Già… perché?- chiese tristemente
la brunetta.
-Perché noi ti vogliamo bene…. E mai
e poi mai ti lasceremo da sola…- concluse Draco prendendo, con la sua mano, il
posto di quella di Ron.
Il rosso accompagnò tutto quello
che il biondino disse con cenni del capo.
Hermione alzò la testa e guardò
prima Draco e poi Ron.
-Va bene!- disse alla fine
iniziando a sorridere. –Avete ragione voi… in fondo qualsiasi cosa succede ci
saranno i miei duecavalieri dalla sfavillante armatura a
sostenermi!-
Allungò la mano destra verso il
globo di vetro e appoggiò sopra la mano. Ancora una volta una grande onda di
luce rosso-oro si levò dall’oggetto.
La voce iniziò nuovamente a
parlare:
-Hermione Anne Granger… ha studiato per 7 anni allo Scuola di Magie e
Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Grifondoro… attitudini particolari:
intelligenza. Nel mondo dei babbani sarebbe stata una perfetta…- e come per
gli altri due la voce s’interruppe.
-Sarebbe stata, senza dubbio, una perfetta insegnante di qualsiasi cosa…-
***
Virginia correva lungo i corridoi della base… aveva una gran
voglia di parlare con Hermione… cosa era successo? Si sentiva tanto triste.
Arrivò velocemente nella sua camera dove, senza tante cerimonie, si lasciò
cadere pesantemente sul morbido letto. Affondò la faccianel cuscino cercando di non pensare…
“Non mi abbandonare
adesso Virginia…” le parole di Harry le rimbombarono nella testa…
Non poteva parlare con nessuno… adesso, come non mai, si
sentì sola al mondo.
Si girò in malo modo sul letto, andando a sbattere il capo
contro la testiera in ferro del giaciglio.
-Ahi…- disse mentre si rimetteva seduta. Si guardò attorno
issandosi in piedi. Doveva fare una doccia… forse così si sarebbe calmata…
Si diresse verso il bagno, quando qualcuno bussò alla porta.
-Ginny…- disse la vocedi Harry.
-S-sì…- rispose timidamente la rossa pensando che, era da
tanto, che il moretto non la chiamava così.
-Ti volevo avvisare che tra meno di 30 min. la cena sarà
servita alla mensa… e se non vuoi perdere anche quella ti conviene sbrigarti…-
le spiegò freddamente Harry.
-Sì… grazie…- rispose la piccola Weasley.
-Bene… allora ti aspetto giù, se vuoi, naturalmente…- affermò il Capitano Potter abbassando lo
sguardo.
Virginia ebbe un colpo al cuore. Adesso la cattiva appariva
lei.
-Eh… no! questo non te lo permetto! Non mi farai passare per
la cattiva della situazione, Harry!- rispose Ginny alzando il tono della voce
di un’ottava.
-Come scusa?!- chiese Harry alterandosi.
-Hai capito benissimo! Non mi farai passare per qualcosa che
non sono…- incalzò la rossa.
-Mi dispiace ma quello non è il mio personaggio… non sono io
che faccio passare le persone per cattive… quella sbaglio! o era una tua
abilità?! Virginia Weasley?!- domandò rosso in volto il bel capitano bruno.
-Scusami?! Quando avrei fatto passare una persona per
malvagia?!- rispose indignata la ragazza.
-Oh, beh…. Per circa 11 anni io sono stato il cattivo della
situazione!-
-Ohhh,mi dispiace
Harry! Ma sai, non ho deciso io di
innamorarmi di te! lo sai come si dice: “al
cuor non si comanda” Purtroppo…-rispose Ginny abbassando il viso ormai più rosso dei capelli, rigato da
qualche lacrima amara.
-E credimi non ho scelto nemmeno io di innamorarmi di te…- la
sua voce era strana.
-Cosa?!- biascicò Ginny senza più voce alzando leggermente
lo sguardo.
Incrociò gli occhi verdi di lui, che nel frattempo si era
fatto più vicino e le aveva appoggiato una mano sul mento delicato.
-Io ti amo, Virginia…- disse Harry in un soffio.
Come soggiogate da un potentissimo incantesimo,
ancora una volta, le loro teste si fecero più vicine. Ginny chiuse gli occhi e,
senza accorgersene, inumidì le belle labbra ciliegia. In quel preciso istante
la mente di Harry si annebbiò e con un piccolissimo gesto del capo annullò la
distanza tra di loro. Quando Ginny avvertì le labbra di Harry sulle proprie non
poté impedire al suo cuore di impennarsi bruscamente. Sentiva il sangue
affluirle al cervello. Ormai vedeva rosso. Sentì le braccia di Harry chiudersi
sulla sua esile vita. Mentre le sue braccia si annodavano saldamente intorno al
suo collo.
Senza volerlo, si avvicinarono al letto, finendoci sopra
rumorosamente.
-Aspetta…- disse Harry distaccandosi per guardarla in viso e
riprendere fiato.
-Cosa c’è?!- domandò sconcertata Virginia, rossa in volto e
con il respiro irregolare.
-Dimmi no adesso, altrimenti non riuscirò più a fermarmi… -
spiegò Harry scrutandole il viso.
Virginia lo guardò negli occhi. Sorrise.
-Lo sai da quanto aspetto questo momento?!- gli disse
guardandolo e iniziando a baciargli il collo.
Harry chiuse leggermente gli occhi per il piacere.
-No… da- da quanto?!- rispose tirato mentre Ginny saliva sul
mento.
-Esattamente 11 anni il primo di settembre…- e sorrise a
quel ricordo infantile. Era ormai vicina alle labbra del ragazzo.
Harry aveva iniziato ad armeggiare con la sua maglia nera.
Ginny non riuscì a trattenere un gemito quando lui le toccò la schiena nuda. Il
bruno sorrise a quel pensiero prima che la mente si annebbiasse del tutto.
***
Una lucida chioma nera ricadde,
dolcemente, sua una bella schiena che si muoveva a ritmi regolari. Due mani
esperte si muovevano sul ventre e sul seno di Angelia. Un ultimo movimento
regolare prima che la brunaricadesse
dolcemente accanto al suo Mellifluo
che la circondò con le sue braccia.
-Allora…- iniziò Angelia
affondando la testa nell’incavo del collo del giovane mago oscuro. –Cosa avete
organizzato per l’attacco alla casa dei Weasley?!-
-Beh, diciamo che non mi va di
parlare del Signore Oscuro quando sono con te
… ti prego non chiedermi niente!- le disse mentre le baciava la testa.
-Uffa!- rispose la bruna
sottraendosi bruscamente alle sue carezze. –Sono stanca di essere tagliata
fuori… Voglio sapere, Mellifluo!- sbruffò, mentre si girava per non guardarlo
in faccia.
Mellifluo osservò la sua schiena
e sorrise come avrebbe sorriso ad una bella bambina capricciosa.
L’abbracciò forte e le sussurrò
ad un orecchio:
-Mi dici perché ti amo tanto… -
Lei sorrise sotto l’aria
imbronciata.
-Se davvero mi ami tanto… perché
non mi dici mai niente!- chiese speranzosa Angelia.
-Proprio perché sono pazzo di te!
Non hai capito che meno cose sai e più sei al sicuro…- le disse mentre la
girava per guardarla negli occhi.
-Sì…- disse la bruna inclinando leggermente
la testa per non perdersi nelle sue iridi ghiaccio.
-Ehi…- la richiamò il biondino
alzandole leggermente il capo in modo da poter incrociare le sue pupille blue
intenso. –Io ti amo e non voglio che tu corra qualche rischio solo perché a me piace parlare…- e le baciò le
labbra rosse.
-Va bene…- rispose Angelia che
non riusciva a capire più dove si trovava dopo il bacio di Mellifluo. –Ma dimmi
solo una cosa: quando?!- concluse riuscendo finalmente ad aprire gli occhi.
Il giovane mago oscuro la guardòe, dolcemente, le diede un altro bacio, prima,
di risponderle:
-Questa notte…-
***
-Ehi! Draco,
Ron! Mi dareste una mano a portare su questa dannata valigia!- urlò Hermione
mentre era sulle scale rossa in volto.
Draco e Ron
non risposero.
-DRACO, RON!
A-I-U-T-O!- sillabò la brunetta urlando disperata.
-Ehi…-disse Draco apparendo sulle scale. -Perché
urli così?! Ti ricordo che siamo qui per nasconderci… non per altro!-
-Ti prego
Dra’… aiutami non riesco a portarla finin cima le scale…- disse Hermione assumendo l’espressione da cucciolo bastonato, ormai celebre.
-Sì, sì!- le
rispose il biondino raggiungendola e portando la valigia in quattro salti fin
nella sua camera.
-Draco ti ho
mai detto che ti voglio tanto bene.-
si issò sulle punte dei piedi e gli diede un piccolo bacio sulla guancia che
stranamente divenne rosa.
-Oh… beh, se
mi ricompensi così chiamami pure quando vuoi, mia signora- scherzò Draco abbracciandola e abbassandosi
leggermente sulle ginocchia in modo da guardarla in viso.
Hermione sorrise
e appoggiò le mani sulle sue braccia. I loro sguardi si accarezzarono per
qualche istante e in quel momento il cuore della ragazza ebbe una strana
scossa. Le sue guance si colorarono di un leggero rossore.
-Ragazzi…- la
voce diRon arrivò chiara alle spalle
dei due, che si lasciarono.
-Sì… Ron?!-
disse Hermione che si sentiva leggermente imbarazzata, senza motivazione (te
credo con un fusto come quello che ti abbraccia Nd. Angéle J)
-Ragazzi… se
questa sera vogliamo mangiare dobbiamo andare a fare un po’ di pesa…-disse il rosso incerto.
-Un po’ di
che?!- domandò il biondino perplesso.
-Un po’ di
spesa, Ron, S-P-E-S-A!- sillabò Hermione divertita.
-Quello che
è!- ribatté Ron irritato.
-Oh, beh
certo…- continuò la ragazza ignorandolo mentre continuava a ridere sotto i
baffi.
-Bene, allora
dove andiamo?!- disse Draco intrufolandosi nella conversazione.
-In città, ho
visto un negozietto che dovrebbe fare al caso nostro… è un po’ lontano, però…-
aggiunse sconsolata la brunetta.
-Non è un
problema…- affermò sicuro il rosso.
-Non è un
problema?! Ron, ti ricordo che non hai più un briciolo di magia… quindi devi
fare tutto come un comune babbano!- sbraitò Hermione.
-Ehi, ehi…
frena! Il Sottotenente Hidden ci ha dato queste…- disse Ron sventolando un paio
di chiavi sotto il naso della bruna.
-E queste?!-
disse incerta.
-Sono chiavi!-
spiegò trionfante Ron.
-Beh, bravo…-
iniziò Hermione battendo le mani al ragazzo rosso.
-Che erano
chiavi ci ero arrivata anch’io… ma vorrei sapere di che cosa?!- ultimò ‘Mione esasperata.
-Oh… sì! Sono
chiavi di un auto come quella che
aveva incantato papà qualche anno fa…- disse il rosso iniziando a ridere per un
ricordo che gli affiorò alla mente.
-Beh, devo
dire davvero utile…- biascicò la ragazza.
-Perché?! cosa
c’è che non va, adesso?!- domandò disperato Ron.
-Caro amico
mio…- intervenne Draco cheera stato
zitto per tutto il tempo. –Tu hai la patente?!-
-No…- disse
Ron –Ma ho queste!- continuò
prendendo dei pezzetti di plastica rettangolari.
-Ma queste…- affermò
Hermione prendendone una – Sono patenti babbane…oddio ma cos’è questa foto…-
terminò indicando la sua piccola immagine.
-Oh, avanti
non fare la femmina… beh, allora
andiamo!?- disse Ron eccitato.
-Ron, ma tu
non la sai guidare la macchina!- gridò esasperata Hermione.
-Andiamo
‘Mione! Non fare la guastafeste… forza, forza- la spronò il Rosso prendendola
per la mano e trascinandola giù per le scale.
***
Ciaooo ragazzi anche questa volta ho finito siamo al VII
chap… non credevo quando ho iniziato a scrivere di arrivare fin qui… avevo
pensato che avrei chiuso i battenti ancora prima di coricare… invece… grazie
alla vostra bontà e gentilezza di lasciarmi tanti bei commentuzzi sono arrivata
fin qui… che dire Grazie a tutti!!! Cmq… per chi nonsapesse ho ritardato tanto ad inviare il
nuovo chap perché sono stata per ben 15 giorni in Francia…. Dove sono stata
benissimo e ci tornerei seduta stante… certi bei ragazzi che mi hanno ispirato
nuovi personaggi… mamma mia… va beh andiamo avanti… anche in questo chap c’è il
risultato di un sondaggio che avevo lanciato quasi un mese fa… e devo dire che
anche questa volta siete stati gentilissimi… allora passiamo al risultato….
Votano per un Finale tragico: Pasky… olè…. E nessun altro
(noto con piacere che amate sorridere alla fine di una ffc… anch’io); Votano
per un Finale Lieto: Vale e Mely (che valgono per due)… olè, Kiria… olè,
Giada(in realtà ha detto che le piacciono quelle allegri e con qualche
lacrimuccia…)… olè, Danae(che questa volta è stata diligente e attenta J)…
olè, Vega… olè, Ary…olè. Si astengono dal votare: Kathy, Iceygaze, Martina
Cosmo, Lord Samurai, Malfoygirl, Charlotte, Vamasa, Co-co…
per un totale di:
1 Voto per il finale tragico;
7 Voti per il finale lieto;
8 Astenuti.(Mi sembra di essere al parlamento…N.D. Angéle)
Le percentuali sono esattamente del:
1%Finale tragico…
49%Finale lieto…
50% Astenuti….
Ci sono poi persone gentilissime che hanno risposto anche al
mio sondaggio precedente…(i voti non sono validi però mi è sembrato giusto
renderli noti ai miei lettori…Nd Angéle che ride come una pazza scatenata
>___< JJJJJJJJJJJJJJJJ)
Votano per la coppia H/D: Charlotte…olè, Iceygaze (che vota
anche per un menage à trois)... olè, Danae… olè. Nessuna a votato per la coppia
R/H… sigh, sigh… povero il mio Rosso preferito!: (
Per u totale di 3 voti che sommati a quelli precedenti
(esattamente 4) avrebbero portato D/H alla vittoria…7 contro 6…
Vabbe… andiamo avanti e passiamo al mio angolo preferito… I
ringraziamenti o dedicuzze da parte mia ai miei
lettori.
Kathy Tesoro… come stai?! Io sono crudele?!
No, non mi puoi dire questo… cerco solo di attirare la vostra attenzione
all’altro chap… voi leggereste mai il capitolo successivo se quello precedente
fosse terminato con una conclusione e non nel mezzo dell’azione?! Sicuramente
molti lo farebbero ma in questo modo si dovrebbe riuscire ad attirare
l’attenzione anche dei più pigri… Tu as comprì… o mio dio…non riesco più a fare
un discorso intero senza incollarci qualcosa in francese… dannatissimo scambio
culturale… non riesco più a fare un ‘intera frase in italiano… va beh fammi
andare un bacione fortissimo Kathy… e grazie per la tua gentilezza sei
dolcissima… tua Mademoiselle Angéle
Pasky Ciaoooooo!!! Ahahahahaha mi fa piacere
che anche a te sia venuta la bava mentre descrivevo Draco… e quello che mi
succede ogni qual volta entra in scena il suo personaggio nella mia ffc… e non
è una bella sensazione…Sono lusingata di essere riuscita ad appassionarti…
grazie per i complimenti spero che questo chap… in cui in realtà non succede
nulla di particolare ti sia piaciuto lo stesso… un bacione Fortissimo…. Angéle
Ary Ciao tesoro… allora ti è piaciuto
anche questo chap… non avrai avuto, come per l’altro, la bava alla bocca, ma
spero lo stesso che non sia stato proprio deludente… Allora quel ceco si è
deciso a dichiararsi o vuole che Angéle gli vada in sogno e lo prenda a calci…
Non ti preoccupare stavo scherzando…cmq
spero che almeno tu abbia passato un buon San Valentino… il mio è stato una
schifezza visto che ero in viaggio con 20 persone per tornare in Italia…
vediamola dal lato positivo : non ho passato il giorno più romantico dell’anno
da sola… Ah… che squallore… va, beh cmq continua a leggere e seguire la mia
storia un bacione Angéle
P.S. ti prometto che no strapazzerò troppo il cuoricino del
nostro Drachino… giusto un pochettino…
Vega Ehi in gambissima! Come va?! Il mio
viaggio è andato molto bene… ho conosciuto tanta bella gente… molto simpatici i
francesi… e soprattutto molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto carini…
ah… voglio tornare lì… non vedo che arrivi il 2 maggio… così li rivedrò… ah va
beh… è meglio che non inizi a parlare se no, non la smetto davvero più… Grazie
dei complimenti per quanto riguarda Mellifluo credo che questo chap sia stato
abbastanza chiarificatore… o almeno spero… sono contenta che il cratere di
Virginia ti piace… sai mi sono un po’ allontanata dal carattere del personaggio
dei libri ma o pensato”Ehi, questa ragazzina ha 20… è innamorata dello stesso
ragazzo da 10… credo sia naturale che quando la bacia e poi la rifiuta anche
alla dolce e timida Ginny girino un po’ le scatole?!” tu cosa pensi fammi
sapere un bacione forte Angéle.
Danae Signorina… vedo che questa volta non
hai dimenticato di votare… meno male! la malattia della distrazione non ti ha
ancora colpito del tutto… grazie per aver votato anche per l’altro sondaggio… grazie per i complimenti e
spero che anche questo chap ti sia piaciuto.
Un bacione fortissimo
tua Angéle.
Iceygaze diciamo che sei un po’ troppo
perspicace… ora per colpa tua dovrò cambiare il finale…no… stavo scherzando…
sei sulla buona strada ma non ti dirò mai fino alla fine cosa accadrà veramente
dovrai leggere e commentare… quindi mettiti l’anima in pace… e non fare troppo
l’investigatore… altrimenti fino alla fine rischi di scoprire tuttii miei piani… un bacione fortissimo tua
Angéle.
Martina Cosmo Ehi… piccolina… grazie mille
per la tua e-mail… sono contenta che ti sia garbato ‘Mione che si addormenta su
Ron (Angéle molto contenta…) e grazie per avermi dato fiducia non ti deluderò…
un bacio tua Angéle.
p.s.
Grazie per i tuoi complimenti… continua a inviarmi e-mail mi
fai molto contenta…
Lord Samurai chi non muore si rivede (ci
starebbe meglio ci riscrive… però è meglio non cambiare i detti!) che bello
finalmente hai aggiornato di nuovo… hai avuto un po’ di sfiga in questo
periodo… l’influenza si trova benissimo a casa tua… anch’io quest’anno l’ho
presa ma invece di rimanere a casa andavo in giro per le strade di un paesino
francese con 39,5 di febbre… potevate non risentire più Mademoiselle Angéle…
(magari… Nd Tutti) (Gentilissimi nd Angéle) grazie per la tua conferma…
continua a commentaree ad aggiornare la
tua ffc… un bacione forte, forte…Angéle.
MalfoygirlCiao
carissima… che bello ho trovato un altro tuo commento non preoccuparti… fidati
di me ed andrà tutto bene… ah, scusami e che ho avuto un po’ di problemi
conil mio pc che non riusciva ad
entrarein net… ho letto i primi 2 chap
mi manca il terzo… quando avrò la possibilità di leggerlo finalmente commenterò
con molto piacere la tua ffc che ha un’aria interessante… ancora scusa un
bacione forte Angéle.
Charlotte che bello un nick francese come
il mio… Grazie…. Troppo buona… spero che la mia ffc ti continuerà a piacere…
continua a leggere e commentare un bacione Grande Angéle.
Giada Ehi! Come sta la mia lettrice più
spiritosa?! Devo dire che è vero la tua proposta mi è frullata in testa per un
bel po’… però poi ho pensato a mio frate e ho deciso di accantonarla… anch’io
vorrei già essere in grado di beta-leggere da sola i miei chaps… ma purtroppo
madre natura mi ha fornito di questo semplice cervellino… che è abbondantemente
occupato dal Francese, dall’inglese, dall’italiano e dal tedesco… quindi…
cercherò di imparare il più in fretta possibile… nel frattempo mi accontento di
postare questi “pudici ” chaps… un bacio Grande Angéle.
Kiria Ciaooooo…. Meno male… hai
commentato! mi era preso il panico quando non ho visto il tuo nome tra le
dediche… bene, bene, ah, ah J Ti piace l’ideuzza di difesa personale per Ginny?!
Devo dirti la verità! l’ho immaginata una notte prima di addormentarmi…. Come
una pazza ho preso il mio quaderno degli appunti e delle idee x “da Auror a
Babbani” e ho buttato giù qualche riga… Sono contenta che trovi esilarante la
babbanite di Ron, Hermione e Draco…tornando ad HARRY E Ginny… cosa ci vuoi fare?! nella mia fantasia il più
imbranato dei due è il moretto!Però non
lo trovi più dolce… io sì, da morire! la sua gelosia è dolcissima… anch’io come
molti di voi adoro il lieto fine…sono
una romanticona… ihihihihihihi JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ
Beh, ora devo andare… un bacione tua Angéle J
Vamasa Sostenitrice dei Serpeverde…
anch’io adoro quella casa… si trova a pari merito con quella dei Grifondoro…
non riesco a decidermi… Grazie per i complimenti un bacione Angéle.
Vale e Mely Ragazze…. Grazie per i vostri gentilissimi
complimenti !Per sapere cosa
combineranno quei tre da babbani dovrete leggere fino alla fine… per quanto
riguarda la mia ricerca di Beauxbaton… in Francia non è andata benissimo ma ho
trovato un paesino molto carino che mi ricordava Hogsmade… si chiama “les Beaux
de Provence”… se per caso vi trovate sulla costa azzurra andate e fatemi sapere
un bacio enorme Angéle… P.s. beh… per il vostro viaggio in Inghilterra… spero tanto
che ci riusciate… e nel caso in cui dovessi andarci prima io con uno scambio
culturale con la scuola… inizierò le ricerche… poi però toccherà a voi… un
bacio ancora Angéle… VVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!!!!!!
SMAK!!!
Co-coHm, hm… ci-ciao CO-co-co? Come stai!? Perché mi minacci di
morte?! Io sono un tipo molto sensibile! Non faccio mai niente di male! Scrivo
solo piccole storielle che piacciono leggermente e che la mia prof. d’italiano
definisce insulse e mal scritte…. Va beh… lasciamo stare… cmq… non ti preoccupare
e abbi un po’ di fiducia in Angéle… un bacio….
SweetieCiao
Dolcezza… che bel nick… dolce, dolce… grazie per i complimenti… cmq non posso
garantirti niente… I’m sorry… grazie ancora un bacione Angéle
Riley Grazie… tesoro sei troppo gentile! Non
merito tanta gentilezza! Grazie, grazie, grazie… per l’aggiornamento mi
dispiace… ma è stato causa di forza maggiore… ancora un grazie Angéle
Che bello!!!!! Quanterispostine per tante altre recensioni…sono proprio contenta grazie per tutti quelli che leggono un bacio a
tutti…
Una mademoiselleAngéle sempre più innamorata delle ffcs… Ragazzi vi voglio un mondo di
bene…
Beh fatemi andare a studiare italiano alla prossima
Ciaoooooooo JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ
P.s.
Non vi dico il titolo del prossimo chap perché non ho ancora
deciso il nome… che indecisa….
DA AUROR A BABBANI VIII CHAP: “…Babbani (IIIparte)”
DA AUROR A BABBANI VIII CHAP: “…Babbani (IIIparte)”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Una testa rossa spuntò da sotto una nutrita coltre di
coperte. Aveva le guancia arrossate e lo sguardo sornione. Sembrava qualcuno
che avesse finalmente esaudito il suo più grande desiderio. Era appena stata
svegliata da uno strano rumore di acqua scrosciante come un temporale.
Si guardò attorno. Con una strana morsa allo stomaco notò
che Harry non era nel letto.
Si alzò stiracchiandosi. Andò vicino alla finestra e, con
dispiacere, fece mente locale di non trovarsi più alla Tana.
La sua casa.
Il suo rifugio di sempre.
Come era diverso il paesaggio che vedeva da quella grande
finestra. A casa, affacciandosi, le si presentava l’imponente quercia. Quanti ricordi
legati a quell’albero.
-Ron?!- una
piccolissima Ginny aveva iniziato a chiamare il suo fratello maggiore
“preferito” a gran voce.
-RON!!- aveva gridato
ancora più forte quando non aveva udito risposta.
-Ginny! Cosa diavolo
vuoi?!- un bambino, di circa 5 anni, era spuntato dai rami del grande albero.
-Oddio, Ron mi hai
fatto spabentare!- aveva risposto la bimba premendosi una mano sul cuore.
-Si dice spaventare,
Gin… non spabentare!- l’aveva corretta il bambino dalla testa rossa senza
scendere dall’albero.
-Quello che è!- aveva
risposto Ginny sorridendo.
-Allora Gin, cosa vuoi
da me?!- aveva chiesto Ron preoccupato.
-Vuoi giocare con me…
alle bambole?!- aveva domandato Virginia tutto d’un fiato.
-Cosa?!- aveva
esclamato Ronald diventando rosso.
-Ginny io sono un
maschio, M-A-S-C-H-I-O!- aveva sillabato il piccolo rosso.
-E allora Percy è pure
un maschio ma lui gioca lo stesso con me…- si era sbrigata a spiegare la
bambina.
-E allora gioca con
lui!- aveva affermato Ron iniziando a risalire sui rami più alti della quercia.
-No! Non voglio
giocare con lui…vuole sempre essere il protagonista delle storie… e poi mi fa
sempre fare la parte della studempessa di Hogarts che fa la monella!Poi non sa
fare per niente bene il marito! Tu invecela fai benissimo…- aveva detto Virginia cercando di arrampicarsi per
seguire il fratello.
-Te lo scordi, Gin! Io
non ci gioco con le bambole!-aveva affermato prontamente Ron che si era fermato
a guardare la sorella che cercava di arrampicarsi.
-Se tu non giochi con
me io piango e corro da mamma a dirle che tu ti arrampichi sulla quercia…So
benissimo che non vuole, sai?!- aveva minacciato Virginia.
-No! Non mi puoi
ricattare…- aveva scongiurato Ron.
-Queste sono le regole
del gioco mio caro fratellino maschio!- aveva detto Ginny assumendo un
espressione identica a quella dei gemelli.
Ron era rimasto a
fissarla, corrucciato, per un po’, fino a quando, un’idea non era balenata
nella sua bella testolina di bambino.
-Facciamo così, Ginny…
se tu riesci ad arrampicarti fin qui io gioco con te alle bambole…ma se non ce
la fai mi dovrai lasciare in pace…per sempre…hai capito?!- aveva concordato
Ron.
Ginny rimase un
momento in silenzio. Stava esaminando la proposta.
-Va bene, Ron! Ci
sto!- aveva risposto iniziando ad arrampicarsi sull’albero.
Con sommo piacere del
più grande la scalata non era certo facile. Ginny saltava, annaspava e si
aggrappava ma ogni volta ricadeva giù.
- E’inutile Gin… non
ce la fai!- l’aveva schernita Ron.
Passo falso. Quelle poche parole avevano datocarica alla bambina cheavevainiziato di nuovo la sua scalata.
Con grande sorpresa del bambino rosso la piccola Weasley era arrivata
al ramo più alto, dove lui la stava aspettando con gli occhi sgranati.
-Allora sei pronto a diventare il marito di Barbie?!- aveva domandato
la bambina prima di scoppiare a ridere sadicamente.
Due forti braccia si legarono
attorno alla sua vita, facendola ridestare da quell’afflusso di ricordi.
Harry appoggiò la testa
nell’incavo del suo collo iniziando a baciarglielo.
-A cosa pensi Virginia?!- domandò
il bruno tra un bacio e l’altro.
-Oh… a niente in particolare…
pensavo solo a un ricordo di qualche anno fa… e che…- disse girandosi e
staccando il suo collo dalle labbra di Harry. –Devo fare una doccia!- così
dicendo si allontanò verso il bagno.
-No!aspetta un momento… potevamo farlo insieme…se lo dicevi
prima!- esclamò malizioso il brunetto.
-Nessuno ti vieta di farlo, di nuovo- gli rispose la rossa sorridendo con aria
complice.
-Beh… perché no!- concluse Harry
seguendola nel bagno.
***
-Miei Mangiamorte!- gridò la voce
profonda di Voldemort. –Questa sera il destino del famoso Harry Potter sarà
tristemente segnato ancora una volta dal mio passaggio…Non vi annoieròcondei lunghi discorsi, ma vi consiglio solo una cosa: Non fate
prigionieri… e siate spietati!-
La decina di mangiamorte presenti
nella stanza (eccetto Mellifluo) sorrisero e subito dopo si smaterializzarono.
***
-Ron, RON! Quella macchina, fai
attenzione!- gridò Hermione mentre si teneva saldamente al sedile…
La grande monovolume dei tre
sfiorò leggermente un’altra auto, più piccola, che iniziò a suonare
all’impazzata, seguita da un grido dell’uomo al volante:
-Ehi, idiota! Ma guarda dove
vai!-
-Ehi, ma che esagerato non l’ho
nemmeno sfiorato…- disse Ron senza staccare gli occhi dalla strada.
Hermione e Draco erano pressati
sui loro sedili con uno sguardo di puro terrore che torreggiava sulle loro
facce.
-Ferma Ron, siamo arrivati.-
Disse Hermione cercando di mantenere la calma.
Il rosso però sembrava non
intenzionato ad arrestare la sua corsa
mozzafiato.
-RONALD WEASLEY FERMA QUESTO
DANNATO AGGEGGIO!!!- sbraitò Hermione che era diventata parte integrante del
sedile.
Ron inchiodò all’istante.
Causando un rumore stridulo. Accompagnato da un Draco che si era quasi catapultato
sui posti anteriori.
-Dio Ron, vuoi fare attenzione!-
Lo rimproverò Draco massaggiandosi il naso che aveva battuto.
-Scusami Draco…- disse Ron
diventano rosso. Era raro che Malfoy lo rimproverasse e quando lo faceva c’era
una vera motivazione.
-Forza andiamo Schumacher e Barichello!-
li schernì la bruna aprendo la portiera dell’auto.
-E chi sono questi due?!- chiese
Draco uscendo dalla macchina e continuando a massaggiarsi il naso che aveva
assunto un leggero colorito rosa. (il che era abbastanza grave visto il suo
colorito spettrale. Nd Angéle)
-Ah, lascia perdere…- disse la
bruna seguendo Ron fino al piccolo negozio.
Aprirono la porta a vetri che gli
accolsecon un leggero suono di
campanelle.
-Buongiorno!- esclamarono in coro
i tre, entrando.
Il piccolo negozietto era stipato
di ogni genere diarticolo. Ad Hermione
ricordò tanto uno di quei negozietti che si affacciavano su Diagon Alley, dove,
ancora bambina, faceva gli acquisti per Hogwarts.
Una ragazzina carina, con dei
grandi occhi verdi si affacciò da dietro una porticina.
-Arrivo!- esclamò quando
intravide i tre.
Si sentì un tonfo sordo e subito
dopo la ragazza biondina e con i grandi occhi verdi, uscì pulendosi le mani
sulla salopette più grande di qualche taglia.
-Scusate stavo mettendo in ordi…-
ma le parole le morirono in gola quando incrociò lo sguardo dannatamente blue
di Ron.
Rimase, in silenzio, a fissarlo
per qualche minuto.
-Tutto bene?!- le chiese Hermione
notando ilsuo imbambolamento. La bruna
ebbe come l’impressione di averla già vista da qualche parte.
-No… cioè Sì, sì sto benissimo!-
disse la ragazza riprendendosi.
-Allora in cosa posso esservi
utile?!- chiese mentre un leggero colorito rosso si impossessava delle sue
gote.
-Oh, beh volevamo fare un po’ di
spesa in generale…- le rispose la bruna iniziando a guardare in giro sugli
scaffali.
-Hermione…- la voce di Draco
interruppe il silenzio.
-Sì?!- disse la ragazza mentre
afferrava un pacco di corneflakes.
-Hai per caso un
fazzoletto?!-le chiese il ragazzo.
-No, perché?- continuò Hermione
voltandosi e guardando Draco in viso. Il pacco dei cereali le cadde dalle mani.
-Oddio Dra’ cosa hai fatto?- chiese la bruna avvicinandosi al biondino che
aveva il naso grondante di sangue.
-Niente, Hermione, ho solo preso
una piccola botta prima… nulla di che!- affermò Draco che alzò la testa come
gli aveva indicato ‘Mione.
-Chiamala piccola?!- fece ironica
la bruna trascinandolo verso il bancone dov’era la ragazza bionda.
-Mi scusi?! C’è un bagno… il mio
amico ha una piccola emorragia nasale!- affermò Hermione.
-Oh, certo è lì dietro, le faccio
vedere!- disse veloce –Comunque io mi chiamo Margareth, Maggie per i clienti.-
disse aprendo la porta di una piccola stanza pulita.
-Io torno in negozio…- concluse
ed uscì dal piccolo bagno.
Hermione fece sedere su un
piccolo sgabello Draco. Prese un fazzoletto dalla scatola che si trovava sul
lavandino e lo inumidì.
Draco appoggiò il capo sul ventre
piatto di Hermione e lasciò che l’amica lo curasse. La brunetta aveva le mani
così delicate che Draco si rilassò e chiuse gli occhi. Involontariamente
abbracciò l’amica.
-Sei un po’ delicato Malfoy…
pensavo che fossi un duro…- disse ‘Mione
facendo apriregli occhi al biondino.
-Beh, sai sono un nobile io…-
Hermione pressò più forte sul suo
naso.
-Ahi… l’hai fatto apposta!- si
lamentò Draco.
-Beh… sì!- disse la bruna
sorridendo.
-Da chi hai imparato a muovere
così delicatamente le mani…- chiese Draco che continuava a rimanere attaccato
ai suoi fianchi.
-Mia madre, era un medico, dentista,
ma sapeva fare un po’ di tutto!- affermò fiera.
-Oh… allora tu sei la mia
mamma?!- Chiese ironico il biondino.
-Sì, certo, come no… - rispose
Hermione sorridendo e ultimando il suo lavoro.- Bene…ora non dovrebbe
sanguinare più!-
La bruna si chinò e diede un
piccolo bacio sul naso del biondino. Draco si colorò di rosa.
-Allora! Andiamo giù, chissà cosa
avrà combinato senza di noi, Ron!- così
dicendo uscì dalla porta.
Draco si alzò dallo sgabello e si
diresse verso lo specchio. Guardò il suo naso leggermente arrossato e toccò con
mano tremante la parte che la sua bella Hermione aveva baciato.
-Dio, quanto ti amo…- disse al
muro il biondino prima di uscire velocemente dal bagno.
***
-CAPITANO POTTER!!!!- il
sottoufficiale Andrew correva a per di fiato per i corridoi della base.
-CAPITANO POTTER!!!-gridò ancora, quando arrivato vicino la
stanza di Harry, nessuno gli rispose.
Bussò.
-Capitano Potter, stanno
attaccando…- disse aprendo delicatamente la porta della stanza.
-Stanno attaccando cosa?!- la
voce di Harry gli arrivò alle spalle, facendolo sobbalzare.
-Capitano Potter, finalmente l’ho
trovata… dobbiamo andare… stanno attaccando, la casa del Capitano Weasley!-
rispose senza più fiato per la lunga corsa.
-COSA!?- gridò Harry iniziando a
correre per i corridoi. Doveva raggiungere l’uscita. Nella base non poteva
smaterializzarsi.
-Raccogli tutti gli auror
disponibili, avverti McDury…- Harry non finì la frase perché il sottoufficiale
Andrew lo interruppe.
-Sono tutti già lì… manca solo
lei, io le ho mandato l’allarme rosso sull’M.C.P. ma lei non ha risposto…-
Cercò di spiegare il giovane prima che Harry aumentasse il passo e lo lasciasse
indietro.
Possibile che proprio questa
volta in cui quei bastardi avevano attaccato la tana, la sua casa, per tanti,
bellissimi anni, lui doveva essere rimbambito come un pesce, da Virginia?!
Con un peso nel cuore raggiunse
l’uscita della base e si smaterializzò con il solito “pop” .
***
-Allora… mi dica, cosa le serve…-
disse Maggie, diventando ad ogni parola più rossa.
-Veramente io non so molto bene
cosa prendere... sai è la prima volta che faccio la spesa!- aggiunse il rosso
con un sorriso, che fece liquefare la biondina.
-Oh, beh… sicuramente prenderà il
latte, le uova, del prosciutto, biscotti, sale, zucchero, caffè…- disse
prendendo il piccolo foglietto che Hermione aveva stilato, prima, in macchina…
-Questo deve essere della sua
fidanzata...- aggiunse Maggie mostrandogli il foglio, con la grafia stortellata,
ma pur sempre perfettamente riconoscibile per Ron, che l’aveva ricopiata, spesso,
per tanti anni.
-La mia ragazza?! Chi?!
Hermione?!- rispose Ron diventando rosso.- No, ma questo è suo! Riconosco la
sua scrittura...- concluse prendendolo dalle mani della ragazzina.
-Buongiorno...- un uomo paffuto e
dall’aria bonaria entrò nel piccolo negozietto.
-Ciao papà...- lo salutò Maggie.
-Ciao piccola, allora questo bel
giovanotto cosa desidera?!- chiese cortesemente l’omino.
-Ho bisogno di tutto quello che
c’è scritto qui...- disse il rosso mostrandogli la lista di Hermione.
-Oh, certo...- rispose l’uomo
mettendosi gli occhiali e iniziando a leggere.
-Tesoro, va a prendere le uova! le
ho appena portate dalla campagna di Matt...- continuò rivolgendosi alla bella
ragazzina.
-Agli ordini capo!- rispose la
ragazza facendo un gesto militare e uscendo dal negozio.
-Buongiorno,- disse Hermione
comparendo dall’oscurità del corridoio.
-Salve...- la salutò l’uomo
guardandola. -Tu sei una nuova amica di Maggie?!- chiese bonariamente.
-Oh, no... un mio amico ha avuto
un’emorragia nasale e sua figlia è stata così gentile da indicarci il bagno...
mi scusi!- rispose la bruna.
-E di che?!- disse l’uomo
sorridendo. –Io sono Thomas, per i clienti, semplicemente, Tom... vi prego
chiamatemi così... mi fa sentire meno vecchio!- aggiunse tirando giù da uno
scaffale un pacco di biscotti.
-Ok... io sono Hermione, lui è
Ron mentre questo qui – aggiunse indicando il biondino che era comparso sulle
scale –è Draco-
Tom sorrise ancora di più.
-Avete dei nomi alquanto
inconsueti... però molo belli... Hermione mi ispira bellezza, Draco importanza
e Ron... simpatia...-
-Papà... perché non li lasci in
pace!?- intervenne Maggie mentre portava un carico elevato di uova
fresche...Draco la osservò. Quella ragazzina aveva qualcosa di molto
famigliare. Gli ricordava qualcuno.
Maggie arrivò a stento al
bancone. Appoggiò le uova e sorrise al biondino. Diventò rosso. Quel sorriso
gliera tremendamente conosciuto.
-Va meglio il suo naso?!-
domandòpremurosa.
Draco si guardò attorno. Non
aveva capito che l’attenzionedi Maggie
era rivolta a lui.
-Oh,- rispose quando capì. –Sì,
va meglio, grazie!-
Terminarono di fare la spesa.
-Grazie e arrivederci!- disse Tom
alla fine.
Draco, Ron ed Hermione uscirono
dal locale.
Si diressero verso l’auto.
-No, Ron! Tu non guiderai anche
al ritorno!- affermòla brunetta seria.
-Perché?! Chi me lo impedirà?!-
chiese il rosso sorridendo sadicamente.
-Io e Draco!- disse decisa
Hermione.
-Lasciatemi fuori!- fu l’unica
risposta del biondino prima di mettere la sua busta della spesa nel porta
bagagli e salire in macchina.
-Le sue truppe si ritirano
Capitano Granger... cosa ha intenzione di fare adesso?!- domandò sorridendo
Ron.
-Ron dammi quelle chiavi!- intimò
Hermione.
-Le vuoi?!- disse il rosso
mostrandole le chiavi –Fatti sotto!- continuò appoggiando la sua busta nel
portabagagli e alzando la mano che le stringeva.
-Non sfidarmi, Weasley...- iniziò
la brunetta sistemando il suo sacchetto in auto. –Perché tanto sai che vinco
io!-
Si avvicinò pericolosamente a
Ron. Lo puntava con lo sguardo.Saltò verso
la mano del ragazzo ben levata. Non le andava di combattere e di dare
spettacolo.
-Dai Ron!- disse Hermione
continuando a saltellare e ad aggrapparsi alla manica della maglia del rosso.
-No, no, no... Hai detto che
vinci sempre tu, quindi dimostramelo!- affermò Ron, sorridendole.
-Dai Ron, non voglio combattere!-
chiese disperata.
-No! o le ottieni da vincitrice
altrimenti niente!- continuò Ron intransigente.
-Ron, non fare il bambino! Dammi
quelle chiavi!- disse più seria Hermione lasciando il braccio e imbronciando le
belle labbra vermiglie.
Draco abbassò il finestrino.
-Hm, hm... vogliamo rimanere qui
per molto... sai si sta facendo buio e noi non ci ricordiamo benissimo la
strada!- esclamò esasperato Malfoy.
-Scusami Draco, ma è quel
deficiente del tuo amico che fa il bambino!- ribatté la bruna.
-Ron, vuoi dare le chiavi ad
Hermione così la finiamo e torniamo a casa! Non so se l’avete notato ma qui ci
si congela!- aggiunse Draco prima di rialzare il finestrino.
Hermione guardò Ron.
All’improvviso ebbe un’idea. Conosceva benissimo quella testa calda. Sapeva che
l’unico modo per distrarlo erano le donne, e lei, anche se sua amica, rimaneva
comunque una rappresentante abbastanza decente del gentil sesso!
Sciolse i suo bei capelli ricci.
Si avvicinò, accattivante, alla sua preda. Si issò sulla punta dei piedi, per
arrivare all’altezza dell’orecchio del rosso e iniziò a sussurrare:
-Sai Ron, non so se ti ho mai
detto che...- ed Hermione iniziò a ridiscendere lentamente sulla pianta dei
piedi portandosi dietro Ron.
-Che...- chiese il Rosso
seguendola come il serpente segue l’incantatore.
-Che, beh..- continuò Hermione
afferrando delicatamente la chiavi dalla mano del ragazzo imbambolato. –Beh, il
tuo punto debole sono le donne!-si issò
nuovamente sulla punta dei piedi e baciò delicatamente la guancia dell’amico.
Fu il colpo di grazia, che fece perdere a Ron ogni contatto con la realtà.
Hermione approfittò del momento e tirò via il mazzo di chiavi.
-Ho vinto anche questa volta!-
apostrofò Hermione mostrando trionfante il suo trofeo ben stretto in mano.
Ron scosse violentemente la
testa. Guardò l’espressione trionfante sul volto di Hermione. Non riusciva a
capirla. Si guardò la mano e solo allora comprese che, la bella bruna,
gliel’aveva fatta anche questa volta!
-Brutta Imbrogliona! Mi hai
distratto...- convenne Ron diventando rosso.
-Beh, solo un pochino...- disse
Hermione prima di entrare in auto, dal lato dell’autista.
Il rosso la guardò stralunato. La
osservò sorridere. Ancora una volta, il suo stomaco fece uno strano salto
all’indietro. Mise le mani sui fianchi e scosse la testa guardandola di
sottecchi. Hermione suonò il clacson.
-Ehi, Ron! Vuoi salire in auto sì
o no?!- chiese la bruna abbassando il finestrino.
Il ragazzo la guardò ancora,
prima di salire in macchina scioccato.
-Stai attento, Ron... ora ti farò
vedere come si guida!- affermò la bruna prima di mettere in moto e uscire dal
parcheggio come se fosse una cosa che avesse fatto da sempre.
***
-Incendio!- gridò la voce di Mellifluo.
Un potente fascio di luce rossa
fuoriuscì dalla bacchetta andando a colpire il divano del soggiorno della tana.
Si incendiò come fosse stata paglia.
Si guardò attorno. La casa, prima
ordinata e pulita, era ora un inferno. La cucina era stata ribaltata, le camere
da letto perquisite. Tutto per cercare qualcosa o qualcuno. Mellifluo sentì la porta d’ingresso sbattere e prima di
riuscire a voltarsi fu colpito di striscio da uno schiantesimo.
Si curvò leggermente per il
dolore. Si voltò. Di frontea lui,
possente in tutta la sua statura, c’era Harry Potter, il bambino sopravvissuto. Facilmente riconoscibile dai suoi
celeberrimi occhi verdi e dalla più famosa cicatrice che spuntava trionfante
sulla bella fronte.
-Il primo è solo un avvertimento!
(chi mi sa dire chi pronuncia questa frase? E in quale film recente? L’attore principale è Ben Affleck...
the man without fear! Nd Angéle)- disse Harry guardandolo furente.
Mellifluo lo guardò. Sembrava non
avesse timore. Si sistemò meglio sul viso la sua lucente maschera bianca e rispose:
-Bene... se è così, vediamo cosa
sai fare?!-
un sorriso diabolico si
impossessò del volto del bel capitano bruno.
-Molto volentieri...- rispose
afferrando più saldamente la sua bacchetta con l’anima di fenice.
Mellifluo ricambiò il sorriso
dietro la maschera. Prese la sua bacchetta.
-Capitano Potter!- un auror era
entrato nel soggiorno, seguito da tanti altri.
-Ragazzi, la casa è piena di
mangiamorte!- disse Harry senza staccare gli occhi di dosso dal suo avversario.
-Abbiamo capito, Harry... sei
sicuro di non volere una mano?!- chiese il primo arrivato.
Il bruno sorrise.
-Quando mai ne ho voluta una?!-
rispose.
L’auror lo guardò per poi
allontanarsi con il sorriso sulle labbra.
-Ti avverto, Auror, la casa sta
crollando a pezzi! Quando questo fuoco magico avrà finito di nutrirsi del
divano passerà al resto della casa... non resterà altro che cenere...- affermò
trionfante l’uomo biondo.
Harry sorrise ancora di più.
-Scommettiamo che ti spacco il culo e salvo questa casa,
nel giro di pochi minuti...- Il bruno guardò il viso mascherato di Mellifluo.
-Troppo presuntuoso, per un
piccolo Auror, senza un futuro, Incendiae
ossae!- urlò Il biondino.
Harry schivò agilmente la scia
dell’incantesimo che andò a colpire la parete dietro di lui annerendola.
-Ehi, ma sei impazzito avresti potuto farmi male davvero!- ironizzò
Harry, guardando trucemente la macchia nera sul muro.
-E no, così dovrò giocare sporco
anch’io... Sanguem levare! –urlò
l’auror.
La scia di magia colpì di
striscio il braccio di Mellifluo che urlò di dolore.
Nel frattempo il fuoco magico
aveva quasi finito di “divorare” il bel sofà.
-Facciamo così, io ti lascio
vivere e tu mi dici dove si sono nascosti i tuoi amichetti!-tentò Mellifluo puntano la bacchetta contro Harry.
La labbra del ragazza si
inarcarono leggermente.
-Scusami, perché dovrei dirti
dove sono i miei amici? Se non mi sbaglio sei tu che sei stato ferito di
striscio due volte... io sono sano come un pesce! Non sto nemmeno sudando...-
concluse il moro alzando la bacchetta.
-Il motivo è semplice...- disse
Mellifluo iniziando a lanciare ad Harry piccole palle di fuoco che l’auror
respinse come fosse un battitore con la sua bacchetta.
-Mi risparmieresti una grande
fatica, inutile...- spiegò Mellifluo.
-Beh, sai- iniziò Harry schivando
l’ultima sfera incandescente. –Mi piace combattere con la magia... e per giunta
con te non ho la paura di poter far male a qualcuno...-
-Ah, ma il problema è un altro...
io ho un po’ da fare e non mi piace perdere tempo combattendo... preferisco... uccidere!- terminò Mellifluo lanciando
ad Harry una palla infuocata più grande. Harry non riuscì ad evitarla
totalmente. Si ritrovò il braccio bruciacchiato e dolorante.
-Ahia! Mi hai fatto male...
adesso mi sono incazzato! Disarmo!-
urlò Harry.
L’incantesimo colpì l’aria.
Mellifluo si era abbassato in tempo.
-Che fai?! Ti nascondi?!- lo
prese in giro il moro.
-Ascolta ragazzino... non ho più
tempo per stare qui a giocare con te! ho tre persone da trovare e un Signore
Oscuro da avvisare! Ci vediamo!-disse
il mangiamorte biondo prima di smaterializzarsi con il caratteristico “pop”.
-Fermo! Immoblilus!- Urlò l’auror. Troppo tardi. Ancorauna volta un suo incantesimo colpì il vuoto.
-Dannazione!- disse Harry.
Guardò il divano. Era quasi
ridotto in cenere. Afferrò la bacchetta e disse:
-Locomotor!-
I resti ancora incendiati del
sofà volarono fuori dalla finestra spalancata andando a ricadere nel piccolo
stagno (che quasi si prosciugò).
Harry guardò il fumo che saliva
dallo specchio d’acqua.
Guardò la Tana ancora solida
sulle sue gambe. Un piccolo sorriso incurvò le sue labbra.
-Scommessa vinta per metà...-
sussurrò alla notte scura.
***
-Ah, che bella mangiata!- disse Ron allungandosi e iniziando
a sbadigliare...
-Già, Draco sei stato bravissimo a cucinare... ma dove hai
imparato?!- chiese sospettosa la bruna.
-Beh... a me piaceva stare a guardare gli elfi domestici
mentre cucinavano. Ho passato intere mattinate ad osservarli! Così precisi,
ordinati cheguardarli era un vero
piacere per gli occhi!- disse Draco iniziando a sparecchiare.
-Oh, io l’unica cosa che ho imparato guardando mia madre è
stato come rammendare 7 paia di calzini insieme!- asserì sarcasticamente Ron.
-No, Draco lascia! Tu hai cucinato, adesso io e Ron laviamo i piatti! Vero, Ron?!-
aggiunse Hermione notando con la coda dell’occhio il rosso che si allontanava
furtivamente.
-Veramente io sarei un po’ stanco e poi... non so lavare i
piatti!- aggiunse iniziando a grattarsi la nuca.
-Cosa?!- urlò arrabbiata Hermione.
Ron corse da lei e l’abbracciò forte.
-Prometto di farli domani! Adesso però mi fai andare a
dormire!?- le sussurrò in un orecchio.
Hermione rimase impietrita.
Lanciò un’occhiata a Draco che sorrise bonariamente.
-Va bene, vai finirò io al posto tuo... ma domani farai
tutto da solo!- aggiunse severa la bruna.
-Certo ’Mione!- le scoccò un bacio sulla guancia e augurando
“buona notte” ai due sparì nel buio del corridoio.
Draco iniziò a trafficare nel lavello.
-Ti ho detto che faccio io!- affermò Hermione mettendosi le
mani sui fianchi.
-No... non ti preoccupare! E’ un’abitudine, la mia, lavare
le stoviglie prima di andare a letto... lo faccio sempre a casa!-le rispose
Draco voltandosi leggermente per guardarla un po’.
Hermione ricambiò il suo sguardo e poi sorrise.
-Va bene! Ma domani faccio io!- continuò la bruna sedendosi
su una sedia.
Appoggiò i gomiti sul tavolo e posò dolcemente il capo sulle
sue belle mani affusolate.
Osservò Draco.
Il suo sguardo fu immediatamente catturato dal suo
fondoschiena, (nonostante i pantaloni di felpa si notava benissimo)poi passò
lentamente alle sue gambe dritte e muscolose, le sue spalle larghe e scolpite.
Fino ad arrivare al suo viso candido. I tratti dolci e perfetti erano
contornati da quegli occhi color ghiaccio, che ogni volta sembravano
trafiggerla. Guardò meglio il suo volto. Le labbra sottili ma ben disegnate
terminavano il viso austero di Draco Malfoy.
Hermione si ritrovò a ripensare ad un sogno fatto, diversi
mesi prima...aveva immaginato di
baciare Malfoy. Immediatamente un sorriso affiorò sulle sue belle labbra
carnose. Lentamente molto lentamente le sue guance divennero di fuoco.
Draco si voltò.
-Perché sei rossa?!- le chiese a bruciapelo.
-Cosa?!- fu la risposta assente di Hermione.
-Ti ho chiesto perché sei rossa?!- ripeté il biondino
sorridendo.
La bruna fece cadere sul tavolo il tappo di plastica con cui
stava giocando.
-Oh, niente, niente... stavo pensando ad una cosa...- disse
Hermione alzandosi dalla sedia e iniziando a rimettere in ordine la stanza.
-Ah, e a che cosa se posso saperlo?!- continuò imperterrito
Draco.
-A nulla di particolare...- rispose vaga Hermione.
-Se era “nulla di particolare” allora perché mi ricordi i
peperoni rossi che ho cucinato...- domandò il biondino mentre combatteva per
togliere un po’ di grasso da una pentola.
-Beh... insomma, sai...- non sapeva che rispondere-Questioni
di donne...- buttò lì.
-Oh...- fu la risposta di Draco concentratissimo sul tegame
che stava lavando.
Passarono lunghi momenti senza che nessuno dei due aprisse
bocca.
Il suono della pendola del salotto li fece sussultare.
Erano le 11,00 p.m.
Hermione sbadigliò rumorosamente mentre rimetteva a posto
l’ultima sedia del tavolo.
-Stanca?!- chiese Draco premuroso.
-Un po’... non ho dormito molto sul treno l’altra notte...-
spiegò la ragazza mentre rimetteva a posto la scopa e la paletta.
-Beh, vai a dormire che cosa ci fai ancora qui!?- disse il
biondo sospingendola verso la sua stanza.
-No, altrimenti rimani da solo a finire tutto e non mi va
che succeda! Anche tu sei stanco!-asserì Hermione.
-Ma no... io qui ho quasi finito! Massimo per le 11,15 p.m.
sono a letto!- cercò di convincerla Malfoy.
-Appunto per questo voglio rimanere a farti compagnia!-
insisté la bruna.
-CAPITANO HERMIONE ANNE GRANGER fila subito in camera tua!
E’ un ordine!- disse Draco mettendo le mani sui fianchi.
Hermione incrociò le braccia e imbronciò le sue belle labbra
rosse.
-No! rimango qui con Te!- disse il bel capitano.
-Ah, è così?!- chiese il biondo.
-Mi dovrai portare in camera con
la forza!- aggiunse Hermione.
-Benissimo! Mi inviti a nozze!-
affermò Draco prima di caricarsi sulle spalle la ragazza.
-Lasciami, Lasciami, LASCIAMI!!-
gridò Hermione.
-Zitta! Vuoi svegliare Ron?!- la
rimproverò il ragazzo.
La portò in camera sua e la fece
scendere solo sulla soglia della porta.
Hermione afferrò la maniglia.
Stava per entrare quando qualcuno l’afferrò per il polso.
-Non mi dici neanche buona
notte?!- chiese Draco con la faccia da-cucciolo-bastonato.
Hermione guardò i suoi occhi di
ghiaccio. Erano così dolci ed espressivi. Notò con vergogna che Draco stava
fissando le sue labbra. Improvvisamente si sentì imbarazzata.
-Oh, sì, sì... buona notte
Draco!- lo guardò ancora negli occhi prima di scomparire dietro la porta della
sua camera.
Continua....
***
Ciao Ragazzi! Anche questa volta ho terminato... siamo a
quota 8! Quando arrivo a 10organizzo un
piccolo party... ihihihihihi J! Non potete capire la gioia che provo quando posto
un chap e per ricompensa voi , miei carissimi “lettori”, lasciate tanti piccoli
commentuzzi che mi rendono felice e piena di idee... allora, iniziamo con il
dire che questo chap l’ho scritto in una notte di pazzia.... in realtà non l’ho
scritto più che altro l’ho appuntato in mente... (Sono riuscita ad
addormentarmi solo alle 5 a.m. e il giorno dopo sono anche andata a
scuola...Che donna!IHIHIHHIHIH Nd Angéle JJJJJ)
Spero che le mie notti insonni siano valse a qualcosa! Innanzitutto spero che
vi sia piaciuto e siate riusciti ad arrivare fin qui senza aver avuto tanti
problemi con il“ronfare”... in altre
parole spero che non vi abbia fatto dormire! Cmq passiamo ad altro... Prima di
passare ai ringraziamenti delle dedicuzze vorrei ringraziare la mia grande
sorellina per avermi aiutato e sostenuto moralmente nella stesura di questo
chap... solo dopo una bella chiacchierata con lei sono rimasta sveglia tutta la
notte con un vulcano di idee al posto dl cervello normale!
Infatti sono stata presa da una leggere sindrome del blocco
dello scrittore... non pensavo fosse così difficile reggere e continuare una
storia... Complimenti a chi l’ha fatto prima di me!Va beh, lasciamo perdere! Ho
da proporvi un altro quesituzzo...
-Amate le storie che si
sviluppano in un solo capitolo della trama o quelle che diventano saghe (per
intenderci tipo “Being a War Mage” by Sunny the best)?-
Potete rispondere nelle recensioni o mandandomi una e-mail
al mio indirizzo di posta elettronica ormai noto... (ma è meglio rinfrescarvi
la memoria angleclochard@yahoo.it)
Allora... passiamo ai ringraziamenti personali....
Vale e Mely Ciao ragazze! Come state, ho
appena notato la vostra recensione (sì, perché non ho avuto tempo di guardare
la mia ffc fino ad adesso... ho preferito leggere quelle degli altri ihihihihih
J).
La mia esperienza francese la consiglio a tutti! Non perdetevi mai l’occasione
di venire a contatto con gente che ha una cultura diversa dalla vostra... è una
cosa MERAVIGLIOSA! Cmq passiamo alla vostra storia... QUANDO AGGIORNATE?! Non
vedo l’ora di leggere la nuova parte! Grazie mille per i vostri complimenti....
la parte dell’attacco alla tana... ecco non so esattamente se è venuta bene...
però, è la prima che scrivo un po’ più movimentata.... spero che anche questo
chap vi sia piaciuto un bacione forte Angéle
P.s.
Davvero sono azzeccati i lavori che ho scelto?! Ho impiegato
un sacco di tempo a decidere!VV1MDB!
Hikyna(alias Marty Cosmo) Ciao Marty (o Hikyna? Quale
preferisci?), Sono contentissima che ti sia piaciuta la scena di ‘Mione e
Draco... l’ho scritta pensando un po’ ai tuoi utili consigli! E questo chap ti
è piaciuto?! Spero di Sì! Ti abbraccio forte, un bacio Angéle!
Danae Ciao! Come sta la mia distratta preferita
(naturalmente sto scherzando ihihiihi Nd Angéle J), Spero benissimo!
Allora questo chap.... ti è sembrato accettabile?! Spero di sì... sai l’attacco
alla tana è la prima scena di combattimento che descrivo, spero sia venuta
discreta! Chiedo scusa se non sia stata di tuo gradimento... purtroppo sono una
principiante....
Beh, fammi sapere come l’hai trovata un bacione Angéle
Marcycas- Lady of Darkness Oh,oh *__* che onore la grande scrittrice di
“The little scarlet rose” ha letto e commentato la mia ffc... che onore....
Sono contenta che il triangolo ti piaccia... Lo so, lo so sembra tutto risolto
tra Ginny ed Harry... ma! C’è sempre un ma in questa storia! Non te lo dico se
vuoi sapere dovrai continuare a leggerlo... spero tu lo faccia volentieri,
perché io, la tua ffc la adoro! Grazie per i complimenti! un bacio Angéle J
Co-co Ehi... si può sapere perché mi minacci,
in ogni tua recensione?! Se mi spaventi io poi non connetto più e non riesco a
scrivere bene... e se non scrivo bene, non sono contenta, se non sono contenta,
non ho ispirazione e se non ho ispirazione, non aggiorno presto! E tutta una
catena! Ascolta anche io adoro la coppia Ginny/Draco... ma per questa ffc ho
scelto un altro boy per Virginia! That’s all! Ok?! Ciao Co-co un bacione Angéle
J
Sweetie Ciao, anche io sono
un’appassionatissima di BAWM (ho una cartellina sul computer per tutto quello che
hai scritto la The best Sunny), ma è solo l’inizio, vedrai che riuscirai ad
appassionarti ad altre storie... non sarà la mia! ma ne troverai tante altre
eccezionali... Tv1Mdb! un bacio Angéle J
Slivia85 EHI!
La mia prima recensitrice, commenta di nuovo... che bello grazie mille! Non
sono cattiva... voglio solo che abbiate un motivo in più per leggere il chap
successivo! Un bacione Angéle J
Sole Che bel Nick luminoso! Non ti preoccupare
finché non finirò non vi libererete di me! AAHAHAHAHAHAHA (Risata satanica!)
Sei per la coppia R/H?1 Bene allora siamo in tanti!
Un bacio Angéle J
Dajann Hai visto non ho fatto passare un
mese! Però, il problema è questo: siamo stati assenti da scuola per 15 giorni a
Febbraio, a Maggio non faremo niente per altri 15 giorni (perché arrivano i
francesi) e allora i prof. ci stanno mettendo sotto torchio... che palle! Poi
il pomeriggio 2 volte a settimana vado a un corso speciale di Inglese... dalle
15,00 alle 19,00, torno a casa e devo fare i compiti... è un po’ pesantuccio...
Però, io adoro scrivere, così mi ritaglio quei 5-10 min. al giorno nei quali
continuo la mia storia...Va, beh fammi
andare, spero che questo chap ti sia piaciuto un bacione Angéle J
Kathy Ehi, ciao! Come va?1 Ancora il blocco
dello scrittore che attanaglia il tuo bel cervellino?! Fai come ho fatto io!
Fai una chiacchierata con qualcuno (con Molta simpatia, pazienza e
fantasia!)che non ha mai letto la tua ffc. Spiegatagli la trama, chiedigli,
come lui continuerebbe... prendi spunto ! Io ho fatto più o meno così!
Cmq grazie per i tuoi complimenti aggiorna presto la ffc un
bacione Angéle J
VamasaCiao
cara... la tua fantasia mi spaventa un po’?! Non hai molta simpatia per San
Potter... però Harry è sempre Harry! Draco è un personaggio meraviglioso... ma
Harry!Va, beh ... fammi andare Angéle J
Sanzina Ciao... come sta Draco?! Spero
bene... è da un po’ che diserta le prove della mia ffc... se per caso lo vedi
gli potresti dire di contattarmi immediatamente?! Ihihihihihihihhi J
che, bello, quanti complimenti! Grazie mille un bacione Angéle J
AryTop
Gun?! 79 volte? Tesoro ci credo che il cervello si sia un po’ fuso! Ti do
ragione che Tom (Cruise) è un ragazzo da sbavatura... (con quella maglia bianca
e la moto...Ah, che bello essere donna e poter godere della bellezza
maschile...)ma, bisogna contenersi! Allora Draco è ancora in vantaggio?! O Ron
ha pareggiato... fammi sapere se ti è piaciuto! Grazie per i complimenti, un
bacione Angéle J
Malfoygirl Ciao! Allora ti è piaciuto
questo chap?! spero di Sì! Allora quando aggiorni la tua ffc... spero presto!
Un bacio grande AngéleJ
Giada Beh... in effetti ho fatto una bella
scorpacciate di bellezze locali!Però gli italiani non li cambio con nessuno!Oh,
hai votato la tua coppia (non il ménage à trois!)... Ron/Hermione... Ah, che
persone eccezionali che ci sono in questo sito! Un bacione AngéleJ
P.s.
Grazie mille per i tuoi complimenti!
Charlotte Ehi, ciao... ti è piaciuto
questo chap?! Fammi sapere... non ti preoccupare, il blocco dello scrittore mi
viene e mi passa in poco tempo... non ti lascerò senza conclusione! Vai in gita
in Francia?1 Che bello! Ti do alcune dritte! Se per caso qlk francese si
avvicina e ti chiede una cosa che suona più o meno così “M-schoi...” non ti
scandalizzare... ti sta solo chiedendo un fazzoletto!(ti do questo consiglio
perché un francese si è preso una bella pizza sulla faccia da una mia amica che
non sapeva cos’era!? Che figura!) Cmq, divertiti, un bacione Angéle J
Corny84 Sintetica e precisa! Grazie per i
complimenti un bacio AngéleJ
Vega Ciao Vega! Posso chiederti una
curiosità... ma tu di dove sei?! Sai, anche una mia amica doveva partire per
l’Inghilterra, domenica, per uno scambio... così mi sono ricordata di te!
Allora innanzitutto ti auguro Buon Viaggio (o ben tornata a seconda di quando
leggi l’aggiornamento!) Ti auguro buon divertimento! Un bacione grandissimo
Angéle J
Sariketta malfoy Hai
visto, la descrizione di Draco ti è piaciuta!? Spero di sì... ce l’ho messa
tutta... Carino questo tuo nuovo Nick...Cosa ci vuoi fare?! si Sa che per
natura i ragazzi sono più lenti delle ragazze! Beh, ora ti lascio un bacione
fortissimo AngéleJ
Riley Ehi, piccolo genietto come procede la tua
ffc... spero che aggiornerai prestissimo! Troppo buona, non credo di saper
scrivere benissimo! Credimi tu, per la tua età, sei eccezionale! Aggiorna
presto, un Bacione Angéle J
Bene... credo di aver ringraziato tutti! Ho dimenticato di
dirvi che ci sono stati nuovi aggiornamentisui sondaggi (quello delle coppie va fortissimo!).
Hanno votato adesso per la coppia R/H : Vega, Giada (senza
il ménage à trois), Sole, Sweetie...per un totale di 4 voti (che sommati ai 6
precedenti portano la coppia R/H A QUOTA 10)
Votano per D/H: Sanzina, Sariketta malfoy, Riley... per un
totale di 3 voti (che con i 7 avuti in precedenza porta D/H quota 10...)
Oh, mio Dio!
C’è una parità! 10-10! Mamma mia! Non riesco a crederci...
Credo che dopo questa notizia vi lascerò perché casco dal
sonno!
Ma prima vi spiego una cosina.... Se voi recensite in
tanti... io ho più idee e scrivo più velocemente...
QUINDI
(Seguite la freccia)
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Ciccate qui!*__*un bacione a tutti
Angéle87
p.s.
Non vi dico il titolo
del prox chap per non ho ancora deciso... ma penso lo chiamerò “...Babbani
(IV parte)”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
-Mellifluo!- la voce di Angelia irruppe nella stanza buia.
L’uomo era seduto di fronte al fuoco, medicando le sue ferite.
Mellifluo si voltò. Le sorrise. Sorrideva sempre ogni volta
che posava lo sguardo su di lei.
Angelia corse verso la poltrona di velluto nero.
-Amore mio, cosa è successo?!-chiese accucciandosi vicino al comodo sofà.
-Niente, piccola. Ho avuto, solo, un piccolo diverbio magico
con Potter.... nulla di importante per cui tu ti debba preoccupare!- concluse
Mellifluo accarezzandole i bei zigomi morbidi.
Angelia socchiuse gli occhi a quel tatto così dolce e
delicato.
-Io mi preoccupo sempre quando tu esci in missione! E ancora
di più se devi combattere contro Potter e gli altri Auror... Sai, credo che, se
tu un giorno non tornassi più, io... io... morirei dal dolore...- concluse la
bella bruna abbassando i suoi occhi blue.
Mellifluo la osservò. Come gli faceva maleil cuore, ogni volta che il suo bello sguardo
si rattristava.
Sospirò rumorosamente. Le mise l’indice sotto il bel mento
bianco e la costrinse ad alzare il capo.
Le si avvicinò e dolcemente la trasportò in un bacio lungo e
passionale.
-Io...- le disse appoggiando la fronte contro quella di lei.
–non potrei mai morire senza averti prima detto addio...sei l’ultima persona
che io vorrei vedere prima che i miei occhi si chiudano per sempre....- e la
baciò di nuovo.
Una lacrima silenziosa rigò il volto candido e perfetto
della bella bruna.
-Ti amo, Mellifluo...-gli disse.
-...Ti amo, Angelia- le rispose abbracciandola forte.
***
Hermione si vegliò di
soprassalto. Aveva avuto un incubo. La tana stava andando a fuoco e lei non
riusciva a fare niente per impedirlo. Il suo pensiero corse immediatamente al
bel rosso che dormiva nella stanza accanto...
-Ron...- farfugliò alzandosi dal
letto.
Infilò la sua vestaglia azzurra
ed uscì dalla stanza.
Non riusciva a capire perché
aveva quella stranissima sensazione.
Paura. Perché la stava provando adesso, che
non c’era niente da temere.
Attraversò il lungo corridoio
illuminato, solo, dalla luce bianca della luna, che entrava dalla grande
finestra in fondo.
Guardò la porta blue della camera
di Ron. Non voleva svegliarlo
inutilmente, però voleva vedere se
stava bene. Aprì lentamente l’uscio. All’interno era tutto buio. Era abbastanza
evidente che stesse dormendo. Dischiuse ancora di più la porta, in modo da fare
entrare la luce.
Guardò sul letto ma... era vuoto.
Un improvviso panico si impossessò di Hermione.
Scrutò meglio nella stanza scura
e notò finalmente la sagoma di Ron.
Era accovacciato sulla piccola panca morbida, vicina la finestra. Il bel
volto allegro era rilassato, le braccia erano distese blandamente sul torace
che, ad un ritmo regolare, si abbassava ed alzava.
Le labbra rosse leggermente
dischiuse formavano un cuore perfetto. I suoi capelli rossi alla luce ella luna
sembravano quasi biondi.
Hermione si avvicinò titubante al
suo amico di sempre. Si accucciò a terra e lo fissò. Non credeva che il solo
guardarlo dormire, le potesse dare tanta tranquillità. Allungò una mano e le
sfiorò le gote leggermente arrossate. Era morbida e calda la sua pelle. Come
avrebbe voluto continuare all’infinito. Con le dita perfette ed affusolate,
sfiorò, delicatamente, tutto il contorno perfetto del profilo di Ron. Percorse
la linea muscolosa del braccio del ragazzo fino ad arrivare alla mano sinistra
che stringeva possessivamente qualcosa. Hermione guardò meglio, incuriosita.
Una foto, alquanto rovinata, era il tesoro custodito tra le dita ben serrate
del rosso.
Delicatamente la bruna tirò via
l’immagine a colori. La guardò. Quando focalizzò di cosa si trattava i suoi bei
occhi cioccolatosi riempirono di
lacrime malinconiche.
Erano loro tre. Hogwarts e un bel
sorriso stampato sulle facce. Il diploma. Hermione ricordava perfettamente
quando l’avevano scattata.
-Ron! Sbrigati! Hermione ci aspetta giù!- stava gridando Harry al rosso
che stava terminando il difficile nodo alla cravatta.
-Un attimo Harry! tanto Hermione sa già, dal primo anno, quanto avrebbe
preso ai M.A.G.O.- aveva ribattuto Ron terminando il nodo.
-Sai benissimo che ‘Mione è un tipo sensibile... in questo momento sarà
in una valle di lacrime perché pensa di aver sbagliato una domanda ai quesiti
di “ Pozioni”! Dobbiamo aiutarla...- aveva risposto Harry aprendo la porta del
dormitorio e fiondandosi fuori.
-Sì, sì certo, paladino delle persone deboli ed indifese...- aveva
sussurrato, Ron, al muro prima di usciree richiudere la porta della stanza.
Aveva percorso velocemente i gradini della scala a chiocciola.
-Ne sono sicura Harry... ho sbagliato il quesito sulle proprietà
dell’Artemisia!- stava gridando Hermione abbracciata al bruno che le
accarezzava fraternamente la schiena.
-Su ‘Mione! Sono sicuro che avrai risposto esattamente a tutto! E anche
se fosse... nessuno ti toglie il titolo di “migliore studentessa di tutta
Hogwarts” per questo!- aveva cercato di consolarla Potter.
Ron aveva osservato la scena divertito. Harry per quanto potesse essere
un amico, con Hermione non ci sapeva proprio fare!
Ron si era seduto vicino ai due osservandoli con lo sguardo
strafottente. Harry l’aveva notato. Sapeva che il migliore tra i due a
consolare Hermione, era sempre stato Ron.
-Potter, fatti da parte...adesso ti fa vedere il maestro come si
consola il soggetto ‘Mione...- aveva affermato Weasleyallontanando Harry dalla ragazza.
-Ehi, ‘Mione...- aveva, poi, continuato rivolgendosi alla bruna in
lacrime.
-‘Mione mi guardi un attimo?!- l’aveva ripresa ancora il rosso.
Hermione aveva sollevato delicatamente la testa.
I suoi occhi cioccolato erano rossi. Era sicuramente da molto tempo che
stava piangendo.
-Lo sai a chi lo dobbiamo se io e Harry abbiamo superato tutti i
M.A.G.O.?!- aveva chiesto asciugandole con il pollice le lacrime che ancora le
correvano giù per le guance arrossate.
-A voi eal vostro studio...-
aveva risposto la bruna.
-Sì... ma chi ci ha aiutato, ci ha spinto, e sostenuto a farlo?!- aveva
aggiunto il rosso prendendole il viso morbido tra le mani.
Hermione si era illuminata, ma non aveva risposto.
Harry e Ron l’avevano incitata con lo sguardo.
-I-io ?!- aveva chiesto titubante la brunetta.
-Esatto, piccola!- aveva asserito il rosso guardandola raggiante.
-Oh, ragazzi quanto vi voglio bene!-aveva risposto abbracciando Ron che
le aveva baciato i capelli profumati.
-Ehi...- aveva apostrofato Harry –Vuoi bene ad entrambi ma abbracci
solo lui!-
Hermione aveva sorriso abbracciando forte anche il brunetto.
-Allora, ragazzi una foto?!- aveva chiesto Colin Canon che inforcava
come al solito la macchina fotografica.
Harry, Ron ed Hermione si erano scambiati uno sguardo prima di
rispondere all’unisono:
-Perché no?!-
Si erano messiin posa e un
flash aveva riempito la stanza...
Hermione sorrise a quel ricordo.
Non sapeva che quellafotografia
l’avesse Ron. Pensava che l’avessero lasciata a Colin.
-Hai finito di guardare la mia
foto?!- chiese una voce nel buio.
Hermione sobbalzò.
-Ro-ron... sei sveglio?! – chiese
indietreggiando.
-Beh... sì... quanto credevi che
sarei rimasto su questo divanetto scomodo!- disse Ron alzandosi in piedi.
-Beh... insomma non pensavo
che... ti saresti svegliato proprio ora...- aggiunse Hermione indietreggiando
ancora.
-Cosa ci fai qui a quest’ora?!-
chiese Ron sedendosi sul suo letto.
-Beh... vedi io ho fatto... ecco
io... ho fatto un incubo... e... e ... beh...- farfugliò la ragazza.
Ron la guardò. Le sorrise. Indicò
con la mano il letto.
-Dai, vieni qui... raccontami...-
la incoraggiò Ron incrociando le gambe.
-No, davvero è... è una
sciocchezza scusami, torno a letto, adesso... buona notte!- rispose la bruna
avviandosi verso la porta.
Qualcuno le afferrò l’esile
polso, costringendola a voltarsi.
-‘Mione, dimmi cosa c’è che non
va?! Ti conosco troppo bene... i tuoi occhioni tristi mi parlano come un libro
aperto...- le disse il rosso accarezzandole le guance arrossate. Osservò
attentamente il suo bel viso conosciuto. Le labbra rosse e carnose, i denti
bianchi e perfetti, gli occhi grandi ed espressivi, le guance rosee e morbide.
Hermione arrossì notevolmente a
quel tatto delicato. Sorrise. Ron le accarezzò la fossetta sulla gota scarlatta.
-Questa...- disse sfiorando il
leggero segno sulla pelle – e la caratteristica di te che preferisco...-
Si chinò e la sfiorò con le
labbra.
Hermione era immobile congelata.
Chiuse gli occhi e cercò di pensare ad altro.
“Ron... ma che
diavolo fai... se è un sogno non voglio svegliarmi!” pensò mentre il suo cuore
accelerava il suo battito.
Il rosso si
staccò e guardò negli occhi Hermione.
-Allora?! Mi
vuoi parlare di questo sogno?!- disse scortandola a sedere sul comodo letto.
-Nulla di
importante Ron... ho solo sognato la tana... ed ho pensato a te!- affermò la
ragazza sdraiandosi accanto al ragazzo che le circondò la vita con le braccia.
- Anch’io ho
sognato casa mia...- aggiunse Ron affondando la testa tra i capelli di
Hermione.
-Ti manca...-
chiese titubante la bruna.
-Non è
questo... e che sono andato via... all’improvviso senza avere neanche il tempo
di salutare...- continuò Ron
respirando il profumo dei ricci di Hermione.
-Salutare
Ginny?- domandò la bruna accarezzando il braccio del rosso.
-Non solo lei... avrei volutosalutare casa
mia- disse appoggiando il mento sulla spalla della ragazza.
Hermione lo
guardò. Non capiva dove voleva arrivare. Era stato tanto spesso lontano da
casa. Aveva passato quasi 7 anni senza vederla... e adesso, che era grande, gli
mancava il suo nido.
-Vedi...-
aggiunse Ron, notando lo sguardo allibito di Hermione –Da quando la mia
famiglia è morta... per me quella casa rappresenta... beh, quella casa... oh,
insomma lo che è stupido, ma per me quella casa è come se fosse loro- concluse Ron diventando un po’
Rosso.
Hermione lo
guardò. Aveva capito perfettamente. Per lei, quello che Ron provava non era una
stupidaggine. L’aveva sentito anche lei... quando i suoi genitori vennero
uccisi.
-Non è una cosa
stupida!- Disse con gli occhi lucidi.
Ron le sorrise
stancamente. Le accarezzò i capelli e le baciò la fronte.
-Grazie
‘Mione... non so come farei senza di te-così dicendo l’attirò più a se e la strinse forte, iniziando a cullarla.
Hermione si
rilassò, finalmente, dopo quell’incubo e presto tutti e due furono catturati
dalle dolci spire di Morpheo.
***
Il primo
spiraglio di luce solare svegliò Ginny che dormiva profondamente nella sua
stanza nella caserma di Auror.
-Ron...
svegliati!- gridò al vuoto la rossa, prima di fare mente locale della
situazione.
-Ah, già...-
disse a se stessa alzandosi dal letto.
Si diresse
verso il bagno, dove, si fece una lunga doccia. L’acqua scendeva lungo la sua
schiena e la faceva sentire viva. Le era sempre piaciuto fare le docce. I
brividi che le causava il violento ma delicato massaggio dell’acqua, glieli
faceva sentire solo una persona: Harry.
A malincuore
chiuse il rubinetto ed uscì dalla cabina.
Si diresse in
camera dove indossò l’aderente maglia neraed il largo pantalone mimetico, entrambi,
con il simbolo degli Auror in bellavista. Tirò su la sua cascata di capelli
color fuoco e si diresse veloce verso la sala mensa.
Girò un paio di
angoli, attraversò qualche lungo corridoio ed arrivò nella rumorosa stanza. Era
così gremita che per qualche istante le ricordò la sala grande di Hogwarts.
Individuò un
tavolo vuoto e vi si diresse velocemente.
Prese il menù
che comparì sul tavolo e ordinò.
-Colazione
all’italiana...-
Immediatamente
una tazza di latte caldo insieme a qualche biscotto comparve di fronte a
Virginia.
Si portò lo
spesso bicchiere alle labbra e assaporò il latte.
Bollente.
Mise fuori la
lingua ustionata per regalarle un po’ di fresco. Sempre con il suo organo del
gusto, penzolante dalla bocca, si guardò attorno.
Notò tanti
ragazzi che un tempo erano suoi compagni di corso ad Hogwarts. Li aveva persi
di vista da così tanto tempo che ormai non si salutavano nemmeno.
Riportò la sua
attenzione sulla tazza azzurra. Dal liquido candido si alzava ancora un leggero
fumo profumato. Ci soffiò sopra. Non poteva perdere altro tempo ad aspettare
che si raffredasse.
Trangugiò
velocemente la sua colazione (fortunatamente il latte era diventato tiepido),
ed uscì dalla mensa.
Voltò un
angolo, e poi un altro... era così presa dai suoi pensieri sulla notte
precedente (che non cito perché un po’ troppo sconci...ND Angéle J)
che non si accorse che dall’altra parte a passo spedito si avvicinava un altro
ragazzo.
BAM!
Lei, come tanti
anni prima era finita a terra, mentre l’altro era rimasto saldo sulle sue
gambe.
-Scusami!- le
aveva detto l’uomo rimettendola in piedi di peso.
Ginny alzò lo
sguardo. Un ragazzo muscoloso, con dei profondi occhi color ghiaccio e dei
capelli biondo argento, le stringeva delicatamente le esili braccia.
Se Virginia non
avesse saputo, per certo, che Draco fosse figlio unico, avrebbe giurato che
quell’uomo fosse suo fratello.
-No...no si
preoccupi... è stata colpa mia...- rispose la rossa quando si fu ripresa dalla
sorpresa.
-Oh, beh...-
controbatté educatamente – spero che con la mia mole non le abbia arrecato
danni...-
-No!No! sto
bene... grazie...-disse Virginia
diventando rossa.
-Bene... allora
se vuole scusarmi... devo propio andare!- così dicendo, le sorrise dolcemente e
sparì dietro l’angolo.
Virginia rimase
lì, un attimo, a riflettere sulla strana somiglianza che c’era tra quell’uomo e
Draco.
Guardò ancora
per un po’ il corridoio dov’era scomparso, finché l’orologio della base non
segnò le 8:00.
“Cosa?!” pensò
prima di iniziare a correre a perdi fiato lungo le corsie. Era di nuovo in
ritardo per la lezione di difesa personale con Harry.
***
Era appena l’alba quando Draco
uscì a correre. Lo faceva ogni mattina. Da quando aveva avuto la possibilità di
gestirsi da solo la sua vita. Aveva fatto varie volte il giro dell’isolato
senza mai fermarsi, nemmeno per riprendere fiato. Aveva il viso perfetto
imperlato da piccole gocce di sudore. I capelli biondi quasi del tutto bagnati.
Erano quasi 3 ore che correva senza sosta. Si fermò solo quando il suo fianco
stava per scoppiare. Camminava e respirava rumorosamente. Aveva calcolato
perfettamente i suoi tempi. Era a qualche metro da casa e aveva giusto il tempo
di riprendersi. Osservò attentamente l’isolato quartiere dove si trovava la sua
abitazione. C’erano poche ville. Tutte elegantissime e ben tenute. Nei giardini
curati c’era qualche rarissimo bambino che giocava. C’era un silenzio
spettrale.
-Ciao Signore...- disse una vocina
che proveniva dal basso.
Draco sobbalzò. Era forse u
folletto?! Si guardò attorno prima di accorgersi che la voce sottile proveniva
dal basso.
Una bambina ricciuta e dai
vivacissimi occhi nocciola gli stava tirando la stoffa del pantalone di felpa
grigia.
Il biondo la guardò incuriosito.
-Ciao bambina... cosa vuoi?!- le
chiese abbassandosi sui talloni per arrivare alla sua piccola altezza.
-Mi può prendere la palla rossa
che è andata a finire su quell’albero... mi arrampicherei io ma sa... ho il
vestito nuovo e mia sorella più grande mi strangolerà se lo rovino...- rispose
la piccola con fare saccente.
-Oh... va bene dov’è la palla?!-
domandò Draco, ritornando alla sua altezza naturale.
-Lassù!- disse la bimba indicando
il più alto ramo dell’imponente quercia...
Draco deglutì. Aveva sempre avuto
paura delle altezze. Fin da quando giocava a Quidditch nei Serpeverde a
Hogwarts (...ecco perché infondo era sempre stata una schiappa).
-Facciamo così... come hai detto
che ti chiami?!- disse Draco osservando l’albero.
-Non l’ho detto come mi chiamo...
mia sorella più grande dice che non devo mai dire il mio nome agli
sconosciuti...- ricordò la bimba saputella.
-Ma tua sorella più grande si è dimenticata la prima parte delle raccomandazioni...- aggiunse Draco sorridendo
divertito.
-E quale?!- chiese l’altra
incrociando le braccia sul petto.
-Che non si parla agli sconosciuti... e non si fermano... come invece hai fatto tu!- l’accusò il ragazzo.
La bambina parve pensarci su un
attimo.
-Io l’ho fatto per necessità... comunque
mi chiamo Lilian ma tutti mi chiamano Lily... e lei?!- rispose allungando una
mano.
-Io sono Draco...molto lieto-
disse l’uomo stringendo la minutissima mano di Lily.
-Bene... ora per favore, mi può
prendere Titty?!-
-Chi è adesso Titty?!- domandò disperato
Draco.
-La palla!- esclamò Lilian come se
fosse la cosa più logica dell’universo.
-Ahhh!- rispose Draco prima di
avvicinarsi all’albero.
La bambina lo osservava
speranzosa. Draco guardò prima lei e poi l’albero. Lei e poi l’albero. L’albero
e lei.
Iniziò ad arrampicarsi lentamente.
Senza fare lo spaccone. Aveva davvero paura. Arrivò dopo una decina di minuti
in cima. La palla era incastrata tra un ramo ed un altro. Per raggiungerla
doveva sporgersi parecchio. Guardò sotto di sé. Era alto. Un attacco di
vertigini lo colse. Chiuse veloce le iridi ghiaccio. Respirò profondamente.
“Forza Malfoy! Non fare il fifone!
Devi solo sporgerti! Dai!” si disse.
Aprì di nuovo gli occhi. Allungò
un braccio e sfiorò la sfera rossa. Perse per pochissimo aderenza. Si guardò la
mano con cui aveva frenato la caduta. Aveva un taglio nel palmo.
Guardò di nuovo la palla e poi il
vuoto sotto di sé. Non poteva mollare. Doveva riuscirci. Riprese fiducia in se
stesso. Allungò di nuovo il braccio. Questa volta non perse aderenza. Riuscì a
liberare la palla che cadde di sotto tra le braccia di Lily. Sorrideva
contenta.
Il biondo iniziò, più rilassato,
la discesa che l’avrebbe riportato con i piedi per terra.
-LILY!- gridò una ragazzina
bionda.
-Cosa stai facendo?!- continuò arrivando
vicino alla bambina.
- Maggie... stavo solo giocando
con Titty!- cercò di spiegare la bambina prima che Draco scendesse giù
dall’albero con un tonfo.
-E lei...- Maggie si bloccò. Era
quel ragazzo biondo. L’amico del bel rosso.
-Ciao!- la precedette Draco
accarezzando la testa a Lily.
-Buon giorno! Lei... lei cosa ci
fa qui?!- domandò la biondina quando si fu ripresa.
-Beh... io abito qui... a pochi
isolati. L’ultima villa gialla e blue.- rispose il ragazzo indicando la
direzione dellabella casa vittoriana.
-Oh...- disse Maggie pensando che
viveva a pochi isolati dal ragazzo più sexy che avesse mai visto (Ron).
-Beh... io devo andare altrimenti
i miei amici mi daranno per disperso!- affermò serio Draco.
Salutò la bambina con una carezza.
- Fa’ attenzione la prossima
volta!- fece un cenno del capo a Maggie e riprese la sua corsa verso l’ultima
casa, gialla e blue.
-Raccogli la bava, sorellina!- la
schernì Lily.
-Cosa?!- chiese la ragazza
riprendendosi da quella bella visione.
-Ho visto che gli guardavi il
fondoschiena!- la riprese la bimba.
Maggie la guardò.
-Inizia a correre se non vuoi
ritrovarti senza più un ricciolo!- così dicendo iniziarono a giocare.
Ora, la strada non era più
silenziosa.
***
Ron aprì gli
occhi lentamente. Aveva uno strano formicolio alle mani. Si guardò attorno
spaesato, prima di capire che cosa gli aveva bloccato l’afflusso di sangue agli
arti superiori.
Hermione.
Dormiva
silenziosa accanto a lui. Aveva le mani appoggiate sulle braccia di Ron che le
stringevano la vita esile. I capelli sparsi disordinatamente un po’ sul cuscino
e un po’ sulla maglia del ragazzo. Le belle labbra atteggiate a cuore.
Ron la
osservava. Era rapito dai lineamenti dolci e rotondi di quel viso. Dalla
morbidezza delle sue guance, che avrebbe passato ore ad accarezzare.
I suoi pensieri
si interruppero quando Hermione si girò di scatto in cerca di un po’ di calore
che trovò solo, quando eliminò del tutto, il poco spazio che c’era tra di loro.
Ron provò un calore nel cuore che gli fece arrossare la punta delle orecchie.
Accarezzò delicatamente i boccoli della ragazza. Quanto avrebbe voluto che
quell’attimo durasse per sempre. Guardò le sue labbra rosse e perfette. Che
voglia aveva di assaporarle.
Lentamente,
senza accorgersene, si fece più vicino.
“Che diavolo
fai Ron!” gli gridò una voce dentro di lui. Non, riusciva a fermarsi.
Inesorabilmente stava avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza.
“Ron fermati
prima che sia troppo tardi!” gli urlò, di nuovo, la voce.
Anche questa
volta non l’ascoltò.
Il suo respiro
era diventato affannoso, irregolare. Ogni volta che si muoveva tratteneva il
fiato per poi rilasciarlo quando arrestava la sua discesa. Davanti a lui non
vedeva altro che le labbra carnose di Hermione. Non sentiva altro che il
desiderio di assaporarle.
Solo per un
attimo.
Era arrivato a
pochi millimetri da lei quando un
ricordo si fece largo nella sua mete.
-Hermione...
ma tu hai mai dato un bacio?!- stava chiedendo Ginny mentre erano sedute nello
scompartimento dell’espresso per Hogwarts.
Ron era fuori, nel corridoio. Avrebbe voluto
entrare. Sapeva però che appena avrebbe messo piede nel locale Hermione non
avrebbe più parlato. Allora, era rimasto lì, immobile, con il fiato sospeso, ad
ascoltare una conversazione privata tra Ginny ed Hermione. La sua Hermione.
-Io...- stava rispondendo la bruna
diventando rossa.- beh, io... veramente...-
Ginny la guardò con i suoi occhi complici.
-Di la verità! Non hai mai baciato nessuno?!
Quella di Krum era soltanto una balla?!- aveva chiesto ancora la rossa
maliziosa.
-Sì... è vero!-aveva asserito Hermione
diventando più rossa dei capelli dell’amica.
-Ma sei pazza?! Ti sei lasciata sfuggire
l’occasione di baciare una persona famosa come Viktor Krum il cercatore della
Bulgaria!?- aveva apostrofato Virginia mettendosi le mani nei capelli.
Hermione era rimasta lì, in mobile(come lo
era Ron, fuori, nel corridoio, per la felicità).
-Senti Ginny! Per me il bacio... il mio
primo bacio deve essere con qualcuno a cui io voglio molto bene! E no, il primo
tipo che incontro!-aveva esclamato la ragazza.
Ginny la guardava. Stava trattenendo il
fiato per non scoppiare a ridere.
-AAAAHAHAHAHAHA!!!!- era scoppiata Virginia
con le lacrime agli occhi.
-Che c’è?!-aveva domandato stizzita la
bruna.
-Scusami e che se solo penso alla persona a
cui ti riferisci non posso fare a meno di ridere-aveva risposto prontamente
Ginny.
Hermione l’aveva guardata per poi scoppiare
a ridere anche lei...
Ron si bloccò
all’istante. Non poteva rovinare alla sua
migliore amica il primo bacio. Non se lo meritava.
A malincuore si
allontanò da quelle labbra rosse e silenziosamente si sedette sul letto.
Rimase lì, a
pensarecos’erano tutti quegli strani
sentimenti (che in fondo aveva sempre provato), che (adesso) erano diventati
incontrollabili. Non riusciva a stare vicino a lei, senza spogliarla con lo
sguardo, senza pensare alle sue labbra, ai suoi capelli, al suo profumo...
La guardò
dormire ancora un po’. Come diavolo era bella! Le accarezzò di nuovo i capelli.
-Mi stai
uccidendo, ‘Mione!-disse alla ragazza ancora assopita.
Ron si girò
mettendosi le mani tra i capelli. Rimase in quella posizione per una decina di
minuti, fino a quando la voce di Hermione, impastata dal sonno non lo riportò
alla realtà.
-Buon giorno,
Ron!-
-Ciao, ‘Mione!
Hai dormito bene?!- le chiese sorridendole dolcemente.
Hermione si
guardò attorno.
-Cosa?!- fece
alzandosi fulmineamente.
-Che c’è?!-
chiese spaurito Ron.
- I-Io... ho
dormito qui?!- rispose con una domanda la bruna.
Ronla guardò ridendo. Era uno spettacolo vedere
la sua amica sempre così precisa e riflessiva andare in tilt per una cosa del
genere.
-Se ti dico di
sì... cosa succede?!- domandò sarcasticamente il rosso.
-Ah, ah, ah...
MA QUANTO SEI SPIRITOSO!- controbatté Hermione diventando rossa.
Ron si alzò in
piedi. Si portò davanti a lei ad una distanza ravvicinata, molto ravvicinata.
-Hermione Anne
Jane Granger...- iniziò alzandole con l’indice e il pollice il mento.- Questa
notte abbiamo dormito assieme!- le baciò la fronte ed uscì dalla camera
lasciando dentro un’ Hermione ancora più rossa dei capelli dei Weasley.
***
Ginny entrò come una furia nella palestra.
Harry insieme ad altre due reclute
l’aspettava seduto sull’asse d’equilibrio. Il Capitano bruno era nervoso.
Tamburellava con un piede il pavimento, aveva le braccia incrociate sul petto e
fissava le punte delle sue scarpe nere.
Quando la vide entrare la guardò
serio.
-Grazie mille, addestrante Weasley
per averci degnato della sua presenza.- la riprese sarcastico Harry.
Le altre due reclute risero sommessamente.
-Ecco... io... ho perso un po’ di
tempo a... a...- cercò di spiegare Virginia diventando rossa.
-Non mi interessa cosa hai
fatto... alle mie lezioni devi esserepuntuale!- la rimproverò guardandola.
-Sì, mi scusi...- disse Ginny
abbassando la testa fulva.
Harry si sentì un mostro.
-Va be-bene... che non succeda
più!- cercò di rimediare.
Ginny alzò la testa. Aveva gli occhi lucidi.
Una pugnalata colpì il cuore di
Harry. Non gli piaceva rimproverarla, ma non doveva essere imparziale.
Specialmente se c’erano altri addestranti.
Harry deglutì rumorosamente.
-Iniziamo ad allenarci sulla
corda... Bill, Hoty, Virginia prendete i materassini...- ordinò Harry mentre
prendeva dal cassetto dell’armadietto un po’ di talco per le mani.
-Bene...- iniziò Harry quando
sistemarono i materassini. –Inizieremo con le corde perché servono a rafforzare
i vari muscoli... dopo aver fatto un paio di lezioni sulle corde inizieremo il
combattimento corpo a corpo... Qualche domanda?!- terminò mettendosi in
posizione vicino la corda.
-Sì, una.- disse Hoty.
-Dimmi...-
-Una volta iniziata il
combattimento corpo a corpo abbandoneremo gli allentamenti?!- chiese il ragazzo
biondino.
-No... faremo sempre 30 min. di
allenamenti e dopo combattimento... Qualcun altro?- continuò Harry.
Nessuno alzò la mano.
-Bene... adesso vi do una
dimostrazione...- così dicendo iniziò a arrampicarsi sulla fune. Sembrava
facile da come Harry la faceva velocemente e senza nessuno sforzo.
Arrivò in cima e senza nessun
fiatone parlò ai tre addestranti.
-Allora avete capito?! Il segreto
sta nel mettere forza sia nelle braccia che nelle gambe... dovete utilizzare
tutti i muscoli del vostro corpo... Tutto chiaro?!-
Discese velocemente dalla corda e
si portò le mani sui fianchi.
-Chi vuole iniziare?!- domandò
ancora.
Nessuno si mosse.
-Hoty?- disse alla fine non
notando volontari.
L’addestrante biondo guardò
spaventato la corda per poi iniziare ad arrampicarsi.
Nonostante il suo fisico minuto
riuscì ad arrivare faticosamente a metà fune. Tentò di fare un altro po’ di
strada ma non ci riuscì.
-Va bene, Hoty... come prima volta
sei stato bravo...-
-Si, può...- disse il
sottoufficiale Andrew aprendo la porta.
-Sì,James... entra pure- rispose Harry
voltandosi.
-Buongiorno capitano... le ho
portato una nuova recluta!- continuò il giovane sottoufficiale facendo segno a
qualcuno di farsi avanti.
-Oh... ma non accettiamo reclute
che hanno presentato la domanda in ritardo!- esclamò il capitano bruno
contrariato.
-Lo so... ma sono ordini del capo,
McDury in persona ha accettato la sua domanda...- spiegò velocemente.
-Oh... va bene allora chi è?!-
chiese Harry.
-Oh, sì...forza entra!- disse James al nuovo
addestrante.
Quando il giovane uomo entrò nella
palestra, un profondo silenzio calò nel grande ambiente.
Continua....
Ciao Gente! Non ci credo ho finito anche il IX chap! Che
bello! Sono molto contenta! Ma sono ancora più contenta per il numero di
recensioni raggiunto! 103! WOW! Allora questa storia piace almeno un
pochettino! Yuppie! Grazie mille! Grazie, grazie! Se non ci fosse stati voi!
Avrei chiuso i battenti da un pezzo! E invece sono arrivata al IX chap!
Ahahahahahahahahaha (risata satanica! Nd Angéle J)allora prima di
passare al sondaggio... vi dirò una cosa... VI è PIACIUTO QUESTO CHAP?! Spero
di sì... perché ce l’ho messa tutta.... avete capito chi è il personaggio
biondo che incontra Ginny?! Che mente satanica che ha Mademoiselle Angéle... mi
raccomando prestate attenzione a tutto... perché il progetto di questa storia è
così complicato che fa paura anche a me! ihihihihihihih (risata da ebete J).
Risponderò poi ad una domanda che mi fanno spesso... quale
preferisco tra Ron e Draco... E’ una domanda dalla difficile risposta! Però
sapete una cosa... nella mia mente sono così belli, dolci, simpatici... che...
beh, MI PIACIONO TUTTI E DUE! AHAHAHAHAHAH... non posso farci niente! Mi sento
una Hermione anch’io quando mi fate queste domande! Spero che le fan di Draco
non se la siano presa per questo chap... un po’ dedicato a Ron e ‘Mione!
Passando al sondaggio... diciamo pure... che quasi nessuno
ha risposto! Che cattiveria... cmq... i pochi, che mi hanno fatto questo
piacere, sonola maggioranza per la
Saga...
Adesso passiamo ai saluti... la mia parte preferita:
Charlotte Cara Charlotte! Ti posso assicurare
che il cibo in Francia non è male! Anzi! Poi lì ci sono milioni di McDonald’s
(Bleah!) dove, se proprio non ti piacerà la cucina locale, potrai
sopravvivere!ti dico lo stesso, cmq,
come si dice pacco di patatine....(in realtà non c’è una traduzione precisa)
basta dire Frittes... e ti capiscono benissimo! Mastudi il francese? Perché se è così mi
renderesti la ragazza più felice del mondo... io adoro quella lingua! Fammi
saper Quando parti! Per quanto riguarda la tua domanda credo di averti risposto
nella prefazione proprio qui sopra! Ora vado un bacione forte Angéle J
Marcycas - the Lady of DarknessCiao
carissima come stai?! Spero bene! Grazie per aver continuato a leggere
la mia ffc... in realtà, sai, non ho ben pianificato il progetto di questa
ffc... dipende tutto da cosa mi viene di scrivere... Naturalmente so dove
voglio arrivare... però scrivo molto sul momento... quello che mi viene in
mente! Il progetto di cui ho parlato sopra in realtà è tutto quello che ho
nella mia mente di pazza scatenata! Va beh ora ti lascio grazie per il tuo
commento un Bacione Angéle J
AryCiao
bellissima... Come top Gun è arrivato a quota 84!? Sono un po’ preoccupata per
te! Sono contenta che tu abbia provato quello che provo io ogni volta che
immagino Draco o Ron... sono molto carini... che belli! Grazie mille per i
complimenti non credo di meritarmeli! Ancora grazie un bacione forte AngéleJ
Corny84 Tu sei mitica! Precisa e coincisa! Non
lo so se potrò accontentarti... ma vedrò cosa posso fare un bacione Angéle J
Giada Cara... Mi hai detto delle spiegazioni
così perfette delle caratteristiche della Storia e della Saga... che hai fatto
venire il dubbio anche a me! Sai anche a me e rimasta quell’ideuzza di cui
sappiamo... ma, purtroppo! Cmq... grazie tante un bacione AngéleJ
Sweetie Ciao Dolcezza!Grazie per aver commentato ancora la mia ffc! Non disperare... spero che
questo chap ti abbia risollevato il morale! Un Bacione AngéleJ
Danae Ti
do pienamente ragione! Anche a me la scena è risultata un po’ frettolosa... ma
ecco era la prima che descrivevo... spero di migliorare! Grazie mille per aver
risposto al mio sondaggio sei stata molto gentile! Grazie ancora Angéle J
Phi Phi Ciao! Grazie per aver commentato!
In questo chap non sono riuscita a dare ampio spazio al Signor Malfoy e alla
signorina Granger insieme... il prox vedrò di farmi perdonare! Grazie e
Aggiorna presto la tua ffc! Un
Bacione AngèleJ
Co-co Ciao Co-co... non so se hai notato che come
non mi hai minacciato ho pubblicato prima l’altro chap! Sono stata brava...
Draco ed Hermione in questo chap non si vedono! Per, dai, non stanno proprio
malissimo! Mi pongo questo obbiettivo al termine di questa ffc dovrai vedere la
coppia Draco Hermione sotto un altro aspetto! Ce la farò! un Abbraccio AngéleJ
Hikyna Ciao grazie per la “simpaticissima”
sei molto gentile! In questo chap Draco ed Hermione non si vedono! Ma prometto
che il prox mi farà perdonare! Un bacio forte Angéle J
Sarikketta
malfoy Ciao Sarry (posso chiamarti così?)! piaciuto
Draco alle prese con la bimba! Lo so quello è proprio un gran pezzo di
figliolo! Non lo devi dire a me! Hai notato la descrizione di Ron? Ti è
piaciuta? Spero almeno un po’ visto che sei una sostenitrice del mitico Draco!
Eh, sì i maschi sono proprio dei Tardivi!un bacione AngéleJ
KathlyneCiao Kathy! Signorina! Quando vogliamo
aggiornare! Sono rimasta con un amaro in bocca! Spero che anche se in questo
chap ne fanno da padroni R/H ti sia piaciuto lo stesso! Spero di vedere un tuo
aggiornamento molto presto! Un bacione AngéleJ
Dajann Ciao fan ansiosa! Come va?!
Lo so cosa significa stare dall’altra parte... ecco perché cerco di andare il
più veloce possibile! Purtroppo però frequento una scuola QUDRATA... che mi
rompe l’anima... cmq lo so non è successo ancora niente di piccante... ma... è
ancora presto! Aspetta e vedrai! Con affetto Angéle J
Fille
heureuse Grazie per i complimenti!
Ho aggiornato velocemente?! Spero di sì! Un bacione Angéle J
Vega Ciao Vega! Come è andato il
soggiorno in the UK? Spero bene! Cmq... mi dispiace... ma la mia amica(come me)
è del sud... non ci troviamo! Lei è andata a Londra... e tu? Grazie per i
complimenti! Un bacione Forte! Spero che questo chap ti sia piaciuto un Bacione
Angéle J
Elise Ciao! Ho fatto del mio meglio per spedire il chap il
prima possibile... ma entro la settimana non ci sono riuscita! Spero che lo
leggerai, cmq, al tuo ritorno... buon divertimento Angéle J
p.s.
Grazie
per i complimenti!
Vale e
Mely Ciao
Ragazze! Grazie per avermi fatto raggiungere la cifra 100! Siete mitiche! Grazie
tante per i vostri complimenti che sono sempre graditissimi! Non riesco a
crederci di quanto io mi sia affezionata a voi! Siete dolcissime! Non vedo l’ora
di riuscire a leggere un vostro aggiornamento VVUMDB CIAO, CIAO Angéle J
Xanthe Grazie Xanthe! Sei Stata gentilissima! Ho letto il
tuo chap! Stupendo come al solito! Grazie mille, ancora! Ciao! Un bacione
AngéleJ
MalfoygirlCiao Malfoy girl! Complimenti il tuo chap! È stato
meraviglioso! Grazie per il commento un bacione Angéle J
Bene...
credo di aver ringraziato tutti! Un bacione anche agli altri che leggono ma non
commentano!
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io
ho terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Draco entrò silenziosamente nella
villa blue e gialla.Era bagnato
fradicio. Aveva corso per tre ore, e poi, aveva incontrato quella bambina che
l’aveva costretto ad arrampicarsi su quel dannato albero! Infine, per chiudere
in bellezza, aveva rivisto quella ragazzina bionda che gli ricordava tanto
qualcuno ma non riusciva a capire bene chi!
Tirandosi indietro i capelli
biondi, attraversò velocemente il soggiorno e si diresse nella cucina. Afferrò
un bicchiere, il cartone del latte dal frigo e sorseggiando quel dolce liquido
bianco salì i gradini della scala che conduceva al piano superiore.
Nel corridoio, incrociò Hermione.
Aveva gli occhi sbarrati e un leggero rossore colorava le sue guance. Draco le
sorrise.
-Ciao… cos’hai?! Questa notte non
hai dormito bene?!- chiese innocentemente il biondino.
Hermione lo guardò male, prima di
diventare ancora più rossa. Aveva colpito nel segno.
-No, ho-ho dormito benissimo!-
farfugliò la bruna dirigendosi al piano di sotto.
-Sei sicura!? Hai la stessa
faccia di quando Harly* ti ha invitata ad uscire!- esclamò Draco incrociando le
braccia sul petto.
Hermione divenne terribilmente
rossa. Iniziò a temere che non sarebbe più tornata di un colorito normale.
Sgranò ancora di più gli occhi e balbettando rispose:
-M-ma no… co-cosa vai a pensare,
Dra’! sto bene…-
La sua espressione non aveva
convinto neanche lei, figuriamoci il ragazzo!
Draco le scrutò il volto per un
po’, fino a quando non divenne scarlatto anche lui…
-S-scusami… forse sei, sei…
insomma sì… hai le tue… faccende… di donna!- cercò di dire Draco combattendo il
leggero rossore che colorava le sue guance pallide.
Hermione si trattenne dallo
scoppiare a ridere. Guardò teneramente il biondino che aveva abbassato lo
sguardo grattandosi la nuca. Forse era meglio cogliere la palla al balzo.
Almeno non avrebbe fatto più domande!
-Beh, sì… hai colto nel segno!-
disse la bruna sorridendo e iniziando a scendere le scale.
-Allora… non vuoi venire con me e
Ron a quel centro commerciale… con il pattinaggio! Potresti sentirti male…-
disse premurosamente Draco diventando rosa.
Zack.
Era rimasta fregata! Si girò e
raccogliendo tutta la sua faccia tosta rispose:
-No… stai tranquillo! Sono di una
fibra forte… e poi, dobbiamo insegnare a pattinare a Ron!-
Draco laguardò. Le sorrise.
-Va bene… ora vado a farmi una
bella doccia… così poi usciamo!- disse il biondo prima di scomparire dietro la
porta della sua stanza.
Hermione rimase sola. Lentamente
ritornò rossa e silenziosamente un bel sorriso radioso si disegnò sulle sue
labbra.
***
Nella grande palestra della
caserma di Auror, un silenzio irreale aveva riempito la stanza.
Un uomo dal fisico robusto e
dagli occhi color ghiaccio indossava la divisa delle nuove reclute.
Harry era sbiancato. Ginny aveva
trattenuto il fiato e Hoty e Bill avevano iniziato a scrutare l’uomo.
Fu il sottoufficiale Andrew a
rompere quell’assurdo silenzio.
-Questo è Mellifluo McStrict…-
dissefacendogli cenno di avvicinarsi.
-Salve… molto lieto di
conoscervi…- disse con la sua bella voce, Mellifluo.
Ginny gli sorrise. Era davvero un
ragazzo educato.
-Il piacere è nostro McStrict!-
rispose Harry riprendendosi dallo shock di trovarsi davanti la fotocopia più
alta di Draco Malfoy.
-Bene… allora io vado…- disse
James. Fece l’occhiolino alla rossa e lasciò la palestra.
-Allora se vuoi toglierti la
felpa così inizi a fare un po’ di riscaldamento…- continuò Harry guardando
Mellifluo.
Aveva la stessa sensazione di
quando aveva incontrato Malfoy la prima volta. Quel tipo non gli piaceva molto.
Il nuovo arrivato tolse la
pesante felpa della divisa sportiva e iniziò a correre intorno alla palestra.
Il capitano bruno lo osservò per qualche minuto. Non solo aveva una strana sensazione
ma gli sembrava di aver già sentito la sua voce.
Ritornò a concentrarsi sulla
corda.
-Bene a chi tocca adesso?!-
chiese speranzoso che qualcuno si facesse avanti.
Nessuno.
-Bill?!- disse invitandolo alla
fune.
Il ragazzo guardò spaventato la
cima che pendeva dal soffitto.
La scrutò più volte prima di
iniziare ad arrampicarsi.
-Bravo Bill... vai... Così... non
perdere aderenza... bene, bene così...- lo incoraggiava Harry.
Il ragazzo era già arrivato a
metà della sua corda e pareva non volersi fermare. Il capitano lo stava
guardando soddisfatto.
Arrivò ai ¾ della corda, quando
si fermò. Era stanco, non ce la faceva più. Lentamente si lasciò scivolare fin
giù.
-Bravo!- gli disse Harry
sorridendo.
Bill sorrideva contento. Aveva il
fiatone e le mani che andavano a fuoco... ma stava bene!
Harry osservò Mellifluo. Era
passato alle flessioni.
-Bene... adesso, tocca a te
Virginia...- disse ritornando a concentrarsi sulla sua lezione.
Ginny guardò la corda e poi
Harry. Harry e la corda... No! non poteva farlo... Le faceva paura quella fune
appesa in mezzo alla stanza!
-Io veramente... ecco... sì,
insomma... avrei un po’ di problemi... c’è io...- farfugliò la rossa prima di
essere interrotta da Harry.
-Non ti preoccupare... ci sono
qui, io! Non ti succederà nulla! Ti fidi di me?!-
Virginia avvampò. Quanto avrebbe
voluto baciarlo lì, in mezzo a tutti... era stato così dolce e premuroso!
Ginny guardò la corda e
lentamente un sorriso si disegnò sul suo volto.
-Sì, mi fido!- disse afferrando
la mano che gli offriva il bruno.
-Allora,- iniziò Harry mettendole
le mani sulla vita esile. –Ti aiuterò io con una piccola spinta...-
-Capitano... ma...- cercò di dire
Hoty.
Potter lo fulminò con lo sguardo.
-Sei pronta?!- chiese ritornando
a concentrarsi sulla rossa.
Virginia era tra le nuvole.
Quanto avrebbe voluto girarsi ed abbracciarlo come aveva fatto quella notte.
-Sì...- rispose diventando
leggermente rossa.
-Al mio tre, datti una spinta con
le gambe. Uno... due.... TRE!-
Ginny si piegò sulle gambe, diede
una bella spinta e la forza delle braccia di Harry fecero il resto
Era appesa sulla corda. Dannazione era
difficile. Si sentiva pesante. Le braccia non riuscivano a muoversi per
avanzare. Aveva il viso contratto per lo sforzo. Guardò Harry. Aveva fiducia in
lei. Non poteva deluderlo! Con molta difficoltà iniziò ad avanzare. Si rese
conto che più andava avanti e più diventava facile. Arrivò alla fine della
corda. Guardò in basso. Harry la guardava sorridendo.
-Ben fatto! Virginia... adesso
scendi giù!-le disse il bruno
continuando a mantenere la corda.
Ginny si guardò attorno. Cercò di
scendere giù ma non ci riuscì. Non aveva la forza di tenersi ancora alla corda
per scendere senza perdere aderenza. Guardò Harry. Un improvviso attacco di
panico la invase.
-Virginia! Cos’hai?!- gridò il
Capitano.
-Ho-ho paura Harry... non riesco
a scendere- farfugliò Ginny avvinghiata alla corda.
Non aveva forza neanche per
gridare.
Harry si guardò attorno. Doveva
andare a prenderla.
Una mano possente si appoggiò
sulla spalla del bruno.
-Vada a prenderla capitano... la
corda la mantengo io!- gli disse Mellifluo.
Harry non se lo fece dire due
volte. Si issò sulla corda e raggiunse velocemente la rossa.
-Virginia!- le disse stringendo
la sua vita con un braccio.
-Harry...non...non... ho più
forza- gli rispose la ragazza cercando di appoggiare una mano sulle sue spalle.
-Non preoccuparti piccola! Ti
porto giù io!- la strinse forte a sé e iniziò la lenta e pesante discesa.
Più volte si fermò a riprendere fiato.
Virginia serrò gli occhi per tutto il tempo. Harry la sentì tremare come una
foglia.
-Sta tranquilla... – le ripeteva
dolcemente con il poco fiato a disposizione.
Ginny era così tesa, che, quando,
finalmente, mise piede a terra svenne tra le braccia di Mellifluo che l’aveva
tolta dalle spalle di Harry, ormai esausto.
-Tutto bene, capitano Potter?!-
chiese l’uomo biondo sempre tenendo Virginia in braccio, priva di sensi.
-Sì, sì... porta per favore
l’addestrante Weasley in infermeria... lo farei personalmente... ma ho una
riunione tra 10 min. – disse Harry tra un sospiro ed un altro per riprendere
fiato.
-Certo...- rispose Mellifluo dopo
averlo guardato negli occhi.
Si sistemò meglio Virginia tra le
braccia e lasciò la palestra. Harry guardò l’uomo fino a quando non scomparve
dietro la pesante porta.
Non gli piaceva aver affidato la
sua Virginia nelle mani di quel tipo. Era stato, però, obbligato.
-Capitano... possiamo andare?!
Tra 10 min. abbiamo un’altra lezione...- chiese timidamente Hoty.
Harry si voltò. Aveva proprio
dimenticato che c’erano quei due nella palestra. La sua attenzione era stata
completamente presa da Ginny.
-Certo, certo andate! ci vediamo
lunedì, alla stessa ora!- così dicendo uscì dalla palestra diretto a quella
riunione, convintissimo che con il corpo sarebbe stato lì ma con la testa, non
di certo!
***
-Oggi tocca a me guidare!- disse
Ron ad alta voce.
-No! ti sbagli! Tu ci fai venire
il mal di stomaco!- controbatté Hermione avvicinandosi alla monovolume blue.
Draco li osservava indifferente.
-No! No! E No! Hai guidato ieri
al ritorno ora tocca di nuovo a me!-spiegò il rosso avvicinandosi alla portiera.
Draco si era chiuso le orecchie.
Era davvero impossibile che quei due litigassero come dei bambini.
-DRACO!- gridò Hermione
indignata.
-Hermione è inutile che chiami il
tuo avvocato difensore! Neanche lui mi farà cambiare idea questa volta!- disse
Ron incrociando le braccia.
Draco si mise una mano sulla
faccia.
-BASTA!- esplose prendendo dalle
mani di Ron le chiavi.
-Oggi guido io! E da domani si
farà a turno!tutto chiaro, bambini?!-
aveva gridato il biondino apostrofando l’ultima parola.
Hermione guardò Ron negli occhi.
-Hai ragione, tu, Draco
scusaci... sembriamo proprio dei bambini! Oggi guidi tu e da domani io e Ron faremo a turno... vero
Weasley?!- aveva detto Hermione dopo un po’.
Ron guardò Draco.
-Va bene...- aggiunse spostandosi
dalla portiera per farlo passare.
Draco entrò in auto.
Mise in moto e udì Ron ed
Hermione discutere di nuovo.
-Voglio stare io avanti!-
***
Mellifluo camminava
silenziosamente tra i corridoi del vecchio castello, base dei mangiamorte.
Stava pensando a cosa era
successo.
-Cosa?!- aveva gridato disgustato Voldemort.
-I tre, mio Signore si sono nascosti! Non li abbiamo trovati a casa...-
aveva detto Mellifluo inginocchiato di fronte al Signore Oscuro.
Voldemort era rimasto a pensare qualche secondo.
-Forse... forse non è stato un male questo!-aveva affermato l’Oscuro
sedendosi sul trono intarsiato.
-Come mio Signore?!- aveva chiesto Mellifluo alzando un po’ il capo.
-Hai indossato, come ti ho detto, la maschera?!-gliavevarisposto.
Mellifluo ci aveva pensato su per poi rispondere.
-Sì, sì, mio Padrone...-
-Bene, benissimo! Entrerai negli Auror... e scoprirai dove quei
bastardi si sono nascosti...- aveva spiegato Voldemort.
-Ma se venissi scoperto...- aveva chiesto il biondo.
-Farai bene a fare attenzione...- gli aveva suggerito Voldemort prima
di congedarlo.
Mellifluo camminava silenzioso in
direzione della stanza di Angelia.
Quella mattina aveva fatto molte
scoperte. C’era una ragazzina che portava lo stesso cognome del capitano dai
capelli rossi; e poi, non era sicuro, ma gli era parso che Harry le fosse molto
legato.
Forse, se avesse fatto leva
su di lei, Potter avrebbe, poi, rivelato dov’erano i suoi amici.
In quella base di Auror nessuno
sapeva niente, nessuno ne parlava. Sembrava persino che non fossero mai
esistiti tre auror di nome Draco Malfoy, Hermione Granger e Ronald Weasley!
Mellifluo girò l’ultimo angolo
prima di trovarsi di fronte la porta della stanza della bruna.
Bussò.
Attese invano una risposta.
Entrò, aprendo lentamente la
porta scura.
-Angelia...- sussurrò pensando di
trovarla addormentata.
Due esili braccia si legarono
intorno al suo collo.
Angelia.
-Dimmi un po’ chi sono
McStrict?!- disse la bruna assumendo un tono di voce quasi maschile.
-Non saprei...- rispose l’uomo
biondo cercando di afferrarla da dietro.
-Dai... è facile!- lo esortò la
ragazza avvicinandosi al suo orecchio.
-Una mezza idea, l’avrei... devo
solo verificarla!- così dicendo riuscì ad afferrarla e a condurla davanti.
Angelia continuava a tenere le sue manisulle iridi ghiaccio di Mellifluo.
L’uomo si sporse in basso
cercando nel buio le labbra carnose bella bruna. Si baciarono intensamente.
-Angelia?!- chiese titubante
Mellifluo inumidendosi le labbra rosa.
-Sicuro?- domandò la ragazza
baciandogli il collo.
-Quasi... dovrei assaggiarti un altro po’!- così dicendo
le catturò nuovamente le labbra.
-Adesso?!- continuò Angelia
mentre aveva ancora gli occhi semi chiusi.
-Sicurissimo!- rispose Mellifluo
baciandola di nuovo. La prese in braccio e senza mai staccare le labbra da
quelle di lei,la portò sul vicino
letto, molto più comodo... per
amarsi.
***
-Draco, inizia a cercare un
parcheggio, per l’auto!- disse Hermione iniziando a guardarsi intorno.
-Ma è possibile che con tutto il
posto che abbiamo in auto, dobbiamo per forza essere pressati come tre
sardine!- esclamò Ron.
Hermione si voltò aguardarlo. Era quasi un’ora che era seduta
comodamente sulle gambe di Ron. Nessuno dei due era voluto andare dietro.
-Colpa tua che vuoi sempre fare
il prepotente!- gli rispose Hermione rigirandosi.
-Ah, io?! Io farei il prepotente!
Ma se sei tu quella che ci comanda a bacchetta dalla mattina alla sera!-
esclamò Ron punzecchiandole con il dito il fianco.
-Ron smettila... mi ... ahaha...
Ron mi fai il solletico!- gridò la bruna quando il rosso iniziò a
solleticarlei fianchi.
Draco li fulminò con lo sguardo.
-Volete aiutarmi a cercare un
posteggio! Non vi è di troppo disturbo, vero?!- chiese un po’ alterato il biondino.(che
fosse Geloso?! Nd Angéle J)
Hermione e Ron si bloccarono
all’istante. Rimasero in silenzio per un po’, fin quando non scoppiarono in una
sonora (e sana) risata!
Draco stava diventando pazzo!
Quei due erano incredibili! Adesso capiva perché Potter aveva quella faccia
strana ogni giorno ad Hogwarts!
-Guarda lì ce n’è uno libero-
gridò Hermione indicando l’ultimo posto rimasto nella zona vicino al piccolo
palazzotto di pattinaggio, che si trovava nel centro commerciale.
Draco inchiodò all’istante.
Hermione, se non fosse stato per Ron che la trattenne per la vita, sarebbe
finita spiaccicata sul parabrezza!(ecco perché è sempre meglio allacciare le
cinture di sicurezza e sedere nei posti giusti! Non prendete esempio da
Hermione! Nd Angéle)
-DRACO!- gridarono all’unisono il
rosso e la bruna.
-Scusate...- fu l’unica risposta
del biondino prima di fare marcia indietro ed entrare perfettamente nel
parcheggio. (sembra che l’unico che non sia in grado di guidare decentemente...
sia il mio povero, piccolo Ronnie! Nd Angéle)
Scesero velocemente dall’auto.
Draco e Ron si avviarono dietro Hermione.
Il rosso osservò la sua amica.
Aveva indossato dei jeans aderenti che rendevano a pieno la tonicità delle sue
gambe, aveva legato in vita una cinta etnica che evidenziava i suoi fianchi
snelli e perfetti. Nel guardarla camminare, Ron, non poté non soffermarsi, sul
movimento regolare del suo fondoschiena. Un leggero color porpora colorò le
gote del capitano Weasley. Hermione si voltò di scattò facendo ondeggiare i suoi
boccoli profumati.
-Si entra di lì?!- chiese ad un
Ron imbambolato.
Nessuna risposta arrivò ad
Hermione.
-oh, oh?!- fece la bruna
sventolando una mano a pochi centimetri dal naso di Weasley.
-Eh, cosa c’è?!- chiese
ritornando ad abitare il suo corpo.
-Ti ho chiesto se l’entrata è da
questa parte! Ma cos’hai?!- chiese la ragazza sistemandosi dietro l’orecchio un
ciuffo ricciuto troppo ribelle.
Draco lo guardò e poi sorrise
furtivo.
-Io lo so perché ha quella faccia
strana!- disse riprendendo a camminare verso l’entrata del palazzetto.
-Ah, sì?!- chiese Ron diventando
rosso.
-Certo!- continuò il biondo
infilandosi le mani nelle tasche dei jeans blue.
-Beh, è quale sarebbe il
motivo?!- domandò Hermione curiosa.
-Tesoro... se te lo dicessi poi dovrei ucciderti!- confessò ironicamente
Draco.
-Dai, Dra’! Dimmelo! Ron!-
piagnucolò Hermione iniziando a seguirli.
-Niente da fare, piccola!-
ribatté il rosso aprendo la porta del centro di pattinaggio.
-Se non me lo dici... giuro che
non ti parlerò più!- minacciò la bruna imbronciando le sue labbracarnose.
Ron la osservò. Dannazione come
era diventata bella, la sua ‘Mione! Ogni volta che la guardava non riusciva a
non pensare a come sarebbe stato travolgente assaggiare quella labbra rosse! e
pensare che quella mattina era stato così vicino... da poterle quasi sfiorare
con le proprie!
Hermione incontrò il suo sguardo
profanamente blue! Perché quegli occhi dovevano essere così magnetici per lei.
Non riusciva a fissarli per qualche secondo senza poi andare in brodo di giuggiole!
Ron le sorrise sornione.
Quanto le piaceva quando aveva
quell’espressione sul viso! Non poteva permettersi di cedere a quegli occhi,
quel sorriso, quelle labbra...
-Non attacca, Ron!- disse
Hermione voltandosi dall’altra parte.
-Ah, no?! E allora perché ti sei
voltata dall’altra parte!?- chiese dolcemente il rosso.
-DRACO! AIUTAMI!- gridò la
ragazza abbracciando forte il biondo.
-Volete finirla!? Andiamo a
prendere i pattini!- disse Draco fulminando con lo sguardo tutti e due.
Si diresse verso il bancone del
locale dove si ritiravano gli schettini.
-Buongiorno, mi dica?- gli chiese
gentilmente una signorina bruna.
-Vorrei tre paia di pattini, due
da uomo e uno da donna...-spiegò Draco.
-Sì, certo se mi dice i
numeri...—continuò la commessa educatamente.
-38!- esclamò Hermione che
l’aveva raggiunto.
-42...- proseguì Draco.
-e 43!- disse Ron appoggiandosi
al bancone, accanto alla sua ‘Mione.
-Perfetto... ecco a voi!-
continuò la commesse iniziando a digitare il prezzo sul registratore di cassa.
-£ 30...-terminò prendendo i
soldi che le porgeva il biondo.
-Buon divertimento!- augurò la
commessa prima di servire un altro “pattinatore”.
***
Ginny era sdraiata in un letto
dell’infermeria della caserma di Auror. Respirava regolarmente. Aveva il viso
rilassato e felice. Mai, come in quel momento, assomigliò a Ron. La luce del
sole del tramonto che entrava dalle persiane, le illuminava i bei capelli
rossi, facendoli sembrare dei fili di rame incandescente. Il bagliore solare le
bagnava il viso candido, donandogli un colore roseo che ben si abbinava al rame
della chioma. Impercettibilmente sollevò le palpebre. Strofinò i suoi bei occhi
celesti e si issò a sedere. Si sentiva debole e spaesata. Dov’era Harry?! Che
cosa ci faceva nel letto dell’infermeria?!
Iniziò a guardarsi intorno.
Quella era la stessa camera di Hermione. C’erano le stessa tende. Si alzò ed
andò in bagno. Aveva la gola secca. Riempì il bicchiere che si trovava sul
lavello. L’acqua scivolò giù, nella sua gola, facendole sentire tua la sua forza
ristoratrice. Alzò gli occhi e guardò il suo riflesso nello specchio appeso
alla parete. Aveva i capelli in disordine e la leggera matita nera si era un
po’ sbavata. Cercò di rassettarsi alla meglio la chioma e, inumidendosila punta del mignolo, cancellò le
imperfezioni del leggero trucco. Tornò nella sua stanza dove si lasciò cadere
pesantemente sul letto. Non sapeva il perché ma si sentiva debole. Non le erano
mai piaciuti gli ospedali. Lasciò di nuovo il letto per dirigersi verso la
finestra. Fuori il sole stava quasi morendo dietro i palazzi della città.
Doveva essere stata una bella giornata, un po’ fredda, ma bella. Uno stormo di
uccelli neri si stagliò contro il cielo rosso del tramonto. Quella visione le
provocò un piccolo sorriso... quante volte aveva voluto essere come loro.
Libera di fare quello che voleva!
Si strinse nelle esili spalle
sospirando.
Chissà cosa stava facendo suo
fratello, Hermione, Draco... quanto le mancavano quei tre!
Si girò di scatto sentendo la
serratura della porta che scattava.
Comparve sulla soglia un grande
mazzo di rose rosse, seguito da Harry vestito in alta uniforme.
-Come stai?!- le chiese
porgendole i fiori.
Ginny non rispose. Era su un
altro pianeta.
-Ehi?!- la richiamò il bruno
sventolandole una mano davanti agli occhi.
Virginia lo sentiva. Stava per
scoppiare a piangere. Perché doveva essere così maledettamente sensibile?! (Non
poteva andare ad un matrimonio, che piangeva come una fontana!) Perché quando
si trattava di Harry non riusciva mai a trattenere i lucciconi.
“Virginia non piangere! Penserà
che hai le lacrime attaccate con lo scotch!”pensò la rossa sentendo i suoi
pizzicarle.
-Virginia... amore mio, stai bene, adesso?!- le chiese dolcemente Harry.
“Amore mio?!Mi... ha chiamata
amore mio!” pensò Ginny iniziando a gongolarsi dalla gioia.
Non riusciva a rispondergli. Se
avesse parlato sarebbe scoppiata a piangere!
Harry le accarezzò una guancia.
“No! Non farlo...” pensò Virginia
prima di scoppiare irrimediabilmente a piangere tra le braccia del ragazzo.
-Io... sto bene, Harry... è
solo... è solo... che non volevo piangere... lo faccio sempre... da... davanti
a te!- singultò Virginia nella spalla del bruno.
-Shhhhh.... va tutto bene... io mi sono
innamorato di te proprio per questo... perché sei la mia dolce Virginia... sei
fatta così...ed io...beh... io ti amo, così come sei!- le rispose
Harry dolcemente baciandole il collo.
Virginia trattenne a stento un
brivido lungo la schiena.
-Tu mi ami?- chiese titubante la
rossa.
-Sì...- fu la secca risposta del
bruno.
Ginny si illuminò. Le ultima
lacrime di gioia le rigarono il viso.
-Ti amo anch’io, Harry- gli disse
Virginia prima di baciarlo appassionatamente.
-Dio, Virginia tu mi farai
morire...- confessò Harry appoggiando la fronte contro la sua.
Ginny lo guardò negli occhi.
-Sarà una morte dolcissima...-
gli disse sorridendo prima di catturare nuovamente le sue labbra arrossate.
-Beh... mi fido si te...- le
rispose Harry lasciandole sbottonare la sua camicia bianca dell’alta uniforme.
-Come mai questa divisa così
elegante...- chiese maliziosa la rossa sedendosi sul letto.
-Riunione con McDury...- rispose
Harry iniziando a baciarle la fronte.
-Ah... non era per me, quindi?!-
domandò avvicinandosi al suo orecchio.
-Anche...- riuscì a dire prima
che, finalmente, tutti e due furono impegnati a fare altro.
***
-Non sbilanciarti troppo in
avanti, Ron- disse Hermione mentre teneva strette le mani dell’amico rosso.
-Come faccio a non sbilanciarmi
in avanti! Non riesco neanche ad elevarmi in tutta la mia statura!- controbatté
il rosso quasi cadendo.
-Sta zitto e pensa a non portare
tutto il peso in avanti!- lo rimproverò la bruna che pattinava benissimo anche
all’indietro.
-Va bene, maestra ‘Mione!- la
canzonò Ron.
-Guarda che se vuoi ti faccio
insegnare da Draco!- lo minacciò Hermione lasciandogli una mano.
-No!- le gridò Weasley
riagguantando le sue dita affusolate.
-Ah... allora se non vuoi, fai il
bravo scolaro, e ascolta i miei insegnamenti!- gli consigliò sorridendo il bel
capitano.
-Va bene...- farfugliò tra i denti
il rosso.
Draco pattinava a poca distanza
da loro. Era davvero bravo. Volteggiava, saltava, correva e non perdeva mai
l’equilibrio.
Ron lo osservò un po’ invidioso.
Perché doveva essere sempre lo “stupido” della situazione. A quel pensiero
sbruffò rumorosamente.
-Vedrai che imparerai anche tu,
parti sempre svantaggiato per poi diventare il migliore...- lo consolò la
ragazza che aveva capito al volo il suo stato d’animo.
-Tu dici?!- chiese sconsolato.
-Certo! Sbaglio, o tra di noi eri
quello più scarso, nell’uso delle armi babbane... e adesso...- disse sicura la
bruna.
-...sono il migliore di tutti...
ma a tuo parere...- terminò Ron.
-Non a mio parere, Rubeus... ma a parere dell’intera
squadra di Auror che si è diplomata negli ultimi 50 anni!- asserì la bruna
sorridendogli dolcemente.
-Non chiamarmi Rubeus... sai
benissimo che odio quel terzo nome!- controbatté Ron.
-Scusami Ronnie...- scherzò Hermione allargando il suo bel sorriso.
-Ringrazia che sono in un
equilibrio precario... altrimenti!- rispose il ragazzo.
Hermione lo guardò furbescamente.
Gli occhi le scintillavano. Aveva avuto un’idea.
-Ron... non rispondermi così!
Potrei anche lasciarti...- lo minacciò di nuovo.
-No! Non ci pensare nemmeno alla
lontana! Hermione, Hermione... Noooooooooooo!!!-gridò il rosso quando la
ragazza gli lasciò le mani.
Aspettò invano di schiantarsi col
terreno... o meglio con il ghiaccio! Nulla avvenne. Continuò a scivolare sul
ghiaccio. Senza incontrare ostacoli.
-Ron! Apri gli occhi e alzati
leggermente, continuerai a scivolare lo stesso...- gli spiegò Hermione che pattinava
elegantemente accanto a lui.
-Hermione, ti giuro che...
che...- ma prima di rendersi conto di qual cosa stava pattinando.
-Che mi offrirai un bel pezzo di
torta alla crema perché ti ho insegnato a pattinare- terminò la bruna per lui.
Ron si guardò intorno incredulo
del miracolo.
-Sono brava... lo so!- si vantò
la ragazza accelerando il passo.
Il rosso la guardò sorridendo.
-Beh... sei la mia ‘Mione! E’ naturale che tu sappia
fare tutto!-asserì soddisfatto Ron.
Hermione divenne leggermente
rossa.“La sua ‘Mione...” pensò mentre continuava a pattinare.
-Ah... vedo che hai imparato
finalmente!- lo prese in giro Draco.
-Ah, ah, ah... quanto sei
spiritoso! Io sono stato velocissimo, vero ‘Mione?!- ribatté Ron.
Hermione si limitò ad asserire
col capo.
-Ehi, ciao bella....- disse un
bruno alla ragazza.
Hermione lo ignorò. Draco e Ron
lo fulminarono con lo sguardo.
-Che idiota...- disse la bruna
tra i denti.
-A me inizia a girare un po’ la
testa!- esordì Draco all’improvviso.
-Io invece ho un po’ fame...-
aggiunse Ron mettendosi una mano sullo stomaco.
-Beh... allora uscite... io vi
raggiungo tra un po’... voglio fare un altro giretto!-disse Hermione superandoli velocemente senza
dargli il tempo di ribattere.
-Ci vediamo tra 10 min.
all’uscita della pista!- le gridò dietro Ron.
Hermione fece un cenno con la
mano.
Almeno l’aveva sentito.
***
-Allora, cos’hai scoperto
d’interessante... nella caserma di Potter?!- chiese Angelia appoggiando la
testa sul petto di Mellifluo.
Il ragazzo biondo sbruffò a
quella domanda.
Angelia sapeva che odiava parlare
di lavoro con lei. Erano così pochi
gli attimi d’intimità che potevano permettersi, che non gli andava giù di
rovinarli con un tale argomento.
-Angelia... io... non voglio
parlarne...- confessò Mellifluo continuando ad accarezzarle la testa.
La bruna non rispose.
-Perché non parli più!?- domandò
il biondo dopo una decina di minuti di silenzio assoluto.
-Perché sono stanca di essere
sempre fuori dalla tua vita!- asserì Angelia mettendosi a sedere.
-Amore mio, ne abbiamo già
parlato... meno sai è più sei al sicuro!- cercò di farle capire.
-Non mi interessa di essere in
pericolo... tu pensi che io non lo sia già, amandoti alla follia!- singhiozzò
disperata la ragazza.
Mellifluo l’abbracciò da dietro,
non poteva sopportare di vederla piangere.
-Ti prego... fa come ti dico...
non chiedermi mai niente del mio lavoro!io ti amo ... e non mi piace litigare
con te per queste cazzate!- disse il biondo mangiamorte baciandole i capelli.
- Anch’io ti amo... ecco perché
voglio essere parte attiva e importante della tua vita!- esclamò la bruna
abbracciandolo forte.
-Ma tu lo sei già... tu sei la
parte più importante della mia vita.... sei così essenziale per me, che ogni
volta quando esco in missione ho paura che al mio ritorno tu non ci sia più!-
-Promettimi... promettimi, che
presto ce ne andremo! Non ce la faccio più! Voglio essere solo tua e di nessun
altro... nessuno, solo tua, tua, tua!|- continuò a ripetere la ragazza fino a
quando Mellifluo non le tappò la bocca con un lungo bacio...
-Presto, te lo prometto, molto
presto.. saremo solo io e te!- la rassicurò il mangiamorte accarezzandole la
testa.
-Me lo giuri...- singhiozzò
Angelia.
-Sì, amore mio! te lo prometto...
presto, saremo solo io e te...- terminò Mellifluo
con un peso nel cuore.
***
-Allora... ti piace pattinare,
bambolina?!- chiese un ragazzo dall’aria strana ad Hermione.
La bruna lo ignorò.
-Ehi, bambolina! Mi vuoi
rispondere?! La mamma non ti ha insegnato le buone maniere...- gracchiò il
ragazzo.
-Perché non mi lascia in pace...-
disse Hermione andando sempre più veloce.
-Perché sei davvero una bambolina
molto graziosa... e io le bamboline le adoro...- controbatté il tizio
afferrando il braccio della ragazza.
-Lasciami!- lo intimò la bruna.
-No, no, no! Braccio libero è
uguale pegno da pagare...- continuò l’uomo prima che due braccia possenti lo
sollevassero di peso facendolo ricadere pesantemente sul ghiaccio.
-Ehi... la signorina ha detto di
lasciarla in pace...- disse Draco parandosi tra l’individuo ed Hermione.
-Ehi, ma perché non pensi un po’ ai
cazzi tuoi?!- domandò maleducatamente.
-Perché vedi... lei è la mia bambolina... e se ti rivedo ancora
ronzarci intorno, ti spacco entrambe le gambe, tutto chiaro, amico?!- concluse
il biondo prendendo la mano di Hermione che era rimasta imbambolata.
-Ehi, dove pensi di andare?!- lo
fermò l’uomo appoggiando una mano sulla spalla del capitano Malfoy.
Passo falso.
Si ritrovò in mezzo alla pista, con
il naso spaccato e grondante di sangue.
-Penso solo di andare a casa...-
concluse Draco trascinando Hermione fuori dalla pista.
Nessun dei due parlò. Nella mente
della ragazza rimbombavano le parole del bel capitano biondo.
“E’ la mia bambolina...”
Le sue gote si colorarono di un
leggero colore rosso.
-Grazie, Dra’...- disse la
Granger, che era ancora mano nella mano con il biondo.
-Ringrazia che ti ho trovato io e, non Ron... altrimenti a quest’ora
quel tipo sarebbe una poltiglia...- confessòDraco senza lasciare le dita affusolate di Hermione.
La ragazza sorrise a quell’idea,
non tanto lontana dalla realtà.
Si sedettero ad un bar vicino all’uscita
della pista. Solo ad all’ora si accorsero di essere ancora intrecciati.
-Scu-scusami...- farfugliò il
biondo mollando al volo la presa.
Hermione divenne rossa.
Come si era sentita al sicuro con
Draco al suo fianco. Quanto era stata bene, quando l’aveva presa per mano e l’aveva
portata fuori dalla pista di pattinaggio.
Senza pensarci due volte gli si
avvicinò e gli diede un lungo bacio sulla guancia.
-Grazie, Draco...- disse, di
nuovo, abbracciandolo forte... l’ottima essenza del profumo del ragazzo le
invase i polmoni.
Dio! Perché si sentì così bene
tra le sue braccia! Perché avrebbe voluto che quel momento non terminasse mai!
Draco sentì le piccole forme di
Hermione schiacciate contro il suo petto... in un attimo fu in paradiso. Perse contatto
con il mondo reale... e rispose troppo intensamente a quell’abbraccio.
Il profumo di Hermione era
inebriante. Terribilmente strappa-ragione.
-Ti amo...- sussurrò il biondo, senza accorgersene.
-Cosa?!- disse Hermione tirandosi
in dietro istintivamente.
Continua.....
***
Ciao meravigliosa gente! Come state! Spero benissimo! Mamma
mia siamo arrivati al X chap... e le recensioni non sono ancora cessate! Sono
così contenta! Se sono arrivata fin qui lo debbo soprattutto alla vostra
costanza di recensirmi! Grazie mille! Siete magnifici!
Prima di passareai
saluti volevo chiarirvi una o due cose...
-L’età dei personaggi...
-Gli asterischi in giro per il chap....
Allora i personaggi hanno le seguenti età:
*Ron, Draco, Hermione, Harry, Evelyn(un personaggio che ha
avuto una piccola parte ma che ritornerà presto...) hanno esattamente 23 anni;
*Il sottoufficiale Andrew James (il nome di battesimo è
James) ha 22 anni come Virginia e Mary Anne (la segretaria dei tre capitani
uomini...avrà un ruolo importante non perdetela di vista!);
*Mellifluo ha 24 anni! Non è vecchio!Angelia ha la sua
stessa età.
Gli asterischi stanno a indicare personaggi di cui non ho
parlato e di cui forse(un forse molto remoto) tratterò nei chap!
Bene dopo avervi illuminato... passiamo ai ringraziamenti:
Toxic girlTesoro
grazie per i complimenti! Sei troppo buona... davvero, io penso di non
meritarmeli! Ho letto il tuo account... mi hai fatto arrossire!ringraziarmi...
di cosa? Ti ringrazio io per leggere la mia ffc! Un bacione fortissimo Angéle J
Co-co Ciaoooo! Allora?! Questo chap!
Purtroppo visto che scrivo tutto sul momento...mi ero ripromessa di scrivere un
chap un po’ più dedicato a D/H ma non ce l’ho fatta la fantasia mi porta di più
su R/H questa settimana... speriamo bene nelle prox... credo di averti fatto
contenta! Sei una fervida sostenitrice di R/H... grazie ancora AngéleJ
CharlotteCiao bellissima!sono proprio
contenta per te! Le gite scolastiche sono l’esperienze più belle
dell’adolescenza! Non perdertene mai una! Che bello allora abbiamo la stessa
passione per le lingue! Io le adoro! Anch’io ho qualche problema con lo studio
della letteratura ita. anche se mi piace... cosa ci vuoi fare!un bacione
grandissimo AngéleJ
Vale e Mely Ciaoooo ragazzuole! Come
state?! Spero benissimo! Ditemi, ditemi.... come vi è sembrato questo chap! La
verità più spudorata! Grazie per i complimenti! Siete davvero stupende! Continuate
a leggere la mia ffc, mi raccomando! Grazie ancora un bacione fortissimo a
tutte e due VVUMDB AngéleJ
p.s.
Non sono cretinate... perché le hai pensate tu! Diciamo che
eri un po’ fuori strada!
Sweetie Ciao dolcezza!Che
bel complimento che mi hai fatto! Io?! Lo stile di Sunny!?Magari! per aver lo
stile della The best farei un pellegrinaggio a Lourdes a piedi andata e pure
ritorno! Beh, successo... diciamo che la storia piaciucchia! Speriamo che
continui così! Sono convinta che stai tornando a respirare... hai notato che
R/h si sono avvicinati moltissimo in questi ultimi 2 chaps!? Continua a
recensirmi e a dirmi cosa ne pensi! Grazie per i compliments! Un bacione
megagalattico AngéleJ
Sarikketta malfoy Sarry! Cara! Allora hai
capito chi era il tipo in Draco-style incontrato da Ginny!? Credo di sì!
Perdonami ma in questo periodo sono più ispirata verso la coppia R/H prometto
che nei prox chap vedrò di migliorare!Grazie per i tuoi complimenti
graditissimi! Troppa buona nei miei confronti! Grazie, grazie, grazie, grazie!
Un bacione fortissimo recensisci sempre per dirmi come sto andando! Un bacio
AngéleJ
Cordy84 Ciao! Ti ho accontentato
abbastanza in fretta! Come ti è parso? Grazie per i compliments! Un bacio forte
AngéleJ
Vega Ciao inglesina! Come stai? Allora,
dimmi, come ti è sembrato questo chap?! La scena di H/V come ti è apparsa?
Gradevole o vomitevole!? Spero vivamente non la seconda opzione! Grazie per i
tuoi commenti sempre belli e costruttivi! Continua così un bacio AngéleJ
Kathlyne Kathy! Allora?! Ho saziato la tua
curiosità?! Spero di sì! Il tipo era semplicemente Mellifluo, senza alcun
incantesimo ringiovanente! Davvero ti era parso tanto vecchio d’aver bisogno di
un incantesimo! Oh, no! Povero il mio Melli! Cmq grazie per i compliments...
aggiorna presto la tua ffc! Un bacio
AngéleJ
Phi phi Ciao Sil!Allora come procede il tuo lavoro di stesura del nuovo chap...
spero velocemente perché sono molto curiosa! Sbrigati! Grazie per i tuoi
complimenti! Davvero anche tu studi tedesco! Io ho appena finito di fare un
versione! Che palle!Tra il latino e sto tedesco! Va beh, però mi piace lo
stesso! Hai visto come pattina bene Drachino! Il mio cuoricioso biondino! Fammi
andare aggiorna presto un bacione AngéleJ
Dajann Ciaonon
dire a me! Io sono più indecisa di Hermione! Però , sai, chi legge attentamente
la mia ffc o meglio i saluti che vi lascio avrà già capito con chi finirà
‘Mione alla fine!ahahahahah! come sono sadica... questo chap però è finito
meglio! Il tipo che assomiglia a Draco... hai capito chi era, no?! Beh, fammi
andare! grazie dei complimenti un bacio Angéle J
DanaeGrazie!
Allora ti è piaciuto questo chap!? Spero di sì! Un bacione forte e continua a
seguire la mia ffc! Un bacione forte Angéle
Ary Ciao Ary! Grazie per i complimenti! Sei davvero
gentilissima... però! Hai indovinato il titolo di questo Chap! Complimenti anche
a te! Per quanto riguarda Mellifluo, Harry non l’ha mai visto in faccia... il
nostro biondo mangiamorte ha sempre indossato una maschera per combattere... quindi
conosce solo la sua voce... e nemmeno! Davvero hai scritto un seguito della tua
bella ffc “True love”?Beh, postalo subitissimo che non vedo l’ora di leggerlo! Grazie
mille per il tuo commento un bacione Angéle J
Xanthe Ciao! Questo chap è finito ancora
peggio dell’altro non è vero!? Spero cmq, che ti sia piaciuto... grazie tante
dei tuoi commenti e aggiorna presto la tua ffc! Un baciotto Angéle J
Marcycas - the Lady of Darkness Ehi! Ciao! Complimenti
sei quella che ha azzeccato due supposizioni su due! Brava! Noto con piacere
che sei perspicace (che gente meravigliosa commenta la mia ffc! Nd Angéle)
cmq... sono sempre più cattiva, non è vero?! Però dite la verità che vi piace
un po’ la mia sadicità! Ahahahahaha! Che bello! Beh, grazie per i tuoi
complimenti un bacio Forte AngéleJ
Beh... io ho terminato anche questa volta di ringraziarvi! Un
bacio anche agli altri che leggono ma non commentano... grazie lo stesso! Un
bacio
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io
ho terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
-Cosa?!- ripeté ancora Hermione guardando Draco negli occhi.
-Cosa?! cosa, che?!- chiese innocentemente il ragazzo
diventando rosa.
-Che cosa mi hai detto?- domandò isterica la bruna.
-Quando?!- rispose il ragazzo sorridendo tiratamene.
-Prima! Quando eravamo abbracciati!- esclamò Hermione
esasperata dal comportamento di Draco.
-Hermione... io... io non ti ho detto niente...- disse,
cercando di sembrareconvinto, il
biondo.
Hermione lo guardò negli occhi. Quelle iridi color ghiaccio
avevano il potere di trafiggerla come tante lame.
-Guardami negli occhi e giurami che non mi hai mai detto... ti amo!- disse Hermione, voltandogli la
testa e obbligandolo a guardarla dritta negli occhi color cioccolato.
Draco rimase in silenzio. Non riusciva a dirle una bugia...
era più forte di lui.
Non era, quello, però, il momento, per rivelarle i suoi
sentimenti... l’avrebbe fatto, prima o poi, ma molto più avanti nel tempo.
Fece un lungo respiro tranquillizzante e rispose.
-Te lo giuro, Hermione, non ti ho mai detto ti amo... –
Continuò a guardare le belle iridi scure della ragazza,
finché il suo volto non si rilassò.
-Scusami... forse... me lo sono immaginato... con tutta
questa gente, qui!- spiegò Hermione diventando rossa.
Eppure le era sembrato proprio.
-Ehi, voi due!- la voce di Ron arrivò alle loro orecchie
come una manna dal cielo.
-Oh, Ron... finalmente! Ma dove ti eri cacciato! Avevamo
detto 10 minuti, non 20!- esclamò la bruna alzandosi dalla sedia.
-Andiamo a casa...- disse Draco massaggiandosi le tempie.
-Ok...- disse Ron che aveva percepito una strana atmosfera
nell’aria.
Si avviarono verso l’uscita. Hermione davanti e Draco, Ron le facevano da retroguardia.
Il biondo guardò i boccoli castani di Hermione e si sentì un
vigliacco.
“Perdonami, piccola... mi dispiace averti mentito... ma non
è ancora il momento...” pensò Draco uscendo dal palazzetto di pattinaggio.
L’aria fredda dell’inizio della sera gli sferzò il bel viso severo.
Si fermò un attimo ad osservare le nuvole rossastre del
tramonto.
Il vento gelido gli frustò il collo. Si guardò attorno ed
alzò il bavero del cappotto di panno.
Si fermò ancora un attimo ad osservare il paesaggio.
-Draco!- la voce di Hermione lo fece riscuotere. –Draco
muoviti, o ti lasciamo qui!- gridò ancora la bruna sorridendo imbarazzata.
Malfoy la osservò da lontano. Alzò una mano. Iniziò ad
avanzare verso la monovolume.
Lentamente un sorriso, accompagnato da un insolito colorito
rosa, si impossessarono del viso del giovane capitano Auror.
***
-Harry...- sussurrò Ginny al
ragazzo bruno ancora addormentato.
-Amore ...- che bello e strano effetto le faceva chiamare Harry
così.
Il bruno mosse leggermente le
palpebre.
Ginny gli baciò le labbra per
invogliarlo ad aprire gli occhi. Potter gliele catturò come se fosse stato
sveglio.
Virginia rise contro la sua
bocca.
-Harry, Svegliati!- continuò
baciandogli il viso.
Il bruno aprì gli occhi
sorridendo.
Guardò Virginia e mai gli sembrò
più bella.
-Da quanto stiamo a letto?!-
chiese accarezzando le guance, screziate di lentiggini, della rossa.
-Esattamente...-iniziò Virginia prendendo
l’orologio da polso sul comodino. –Da ben 3 ore... sono le 9!-esclamò
scandalizzata.
Harry rise della strana
espressione che si era dipinta sul volto di Ginny.
-Dove credi di andare?!- disse
riagguantandola.
-Oh... Harry... dobbiamo
andare... non mi piacciono gli ospedali...- spiegò la rossa.
-Cosa hai detto?!- chiese
preoccupato Harry.
-Cosa ho detto, quando?!- domandò
Virginia.
-Prima!- esclamò Potter iniziando
ad alzarsi.
-Beh, che odio gli ospedali...-
disse tranquillamente la Weasley.
-Oh, mio dio!- gridò il bruno
prima di rivestirsi velocemente.
-Ma che ti è preso?!- richiese
seria la Rossa.
-Tesoro...- iniziò Harry
infilandosi un calzino –Tu non conosci le punizioni della caserma per queste cose! – terminò cercando la
sua scarpa nera.
-Quali cose?!- continuò Ginny sorridendo.
-Quelle cose, illegali in almeno 15 stati, che noi due abbiamo fatto su questo letto fino a 5 minuti fa, Amore
mio!- controbatté il bruno infilandosi la camicia bianca nei pantaloni.
-Ohhh...- disse Virginia
infilandosi la maglia nera aderente.
-Sbrigati!- affermò Il Capitano
notando che la rossa si era bloccata nel vestirsi.
-E no! Niente da fare!o ti giri
dall’altra parte, oppure io non mi cambio!-sentenziò Ginny incrociando le
braccia sul petto.
Harry sorrise incredulo.
-Tesoro, non per
scandalizzarti... ma ecco, io ti conosco
molto bene !-cercò di dirle serio.
-Non mi interessa! Girati!-
ordinò la rossa.
Harry la scrutò per un attimo.
Era incredibile!
-Va bene... ma sbrigati!- terminò
il bruno sorridendo furbescamente.
Dopo una decina di minuti,
finalmente, la voce bella e squillante della sua Virginiagli arrivò alle orecchie.
-Sono pronta!- esclamò finendo di
abbottonarsi il cinturone.
Harry la guardò. Era incredibile
come, anche con addosso un abbigliamento sportivo, fosse così bella e sensuale.
Il bruno squadrò quella figura
tanto amata. I capelli rosso fuoco erano tenuti su alla megliocon un elastico. La maglietta nera degli
auror, aderiva perfettamente alle sue forme medie e perfette. Il pantalone
largo lasciava intravedere una piccola porzione di ventre. Il viso ovale era
caratterizzato da due occhi celesti e una spolverata di lentiggini sul piccolo
naso. Harry osservò meglio le sue labbra. Rosse come le fragole. Dio! Mai aveva
trovato l’uniforme da auror così sensuale!
Virginia notò lo sguardo di Harry
indugiare sulla sua figura. Senza volerlo, lasciò, che le guance morbide si
colorassero di rosso.
-Sei bellissima...- le sussurrò
Harry prendendole una mano.
Ginny abbassò gli occhioni.
Perché doveva sentirsi sempre così!
-G-grazie...- bisbigliò seguendo
il ragazzo fuori dalla stanza
***
Hermione era seduta dietro, nella
grande monovolume. Aveva le gambe accavallate e lo sguardo perso, fuori dal
finestrino. Il silenzio tombale che si era creato all’interno della vettura era
interrotto solamente dal respiro regolare di Ron addormentato.
Hermione aveva poggiato il suo
mento sulle sue, lunghe dita affusolate.
Stava riflettendo.
Possibile che si fosse immaginata
tutto?! Certo, c’era tanta gente, però, perché doveva proprio idearsi che Draco
le avesse sussurrato... insomma... che le avesse bisbigliato “Ti amo” . Non riusciva neanche a
pensarlo. Ogni volta che si ricordava di quello che era successo non poteva
fare a meno di sorridere e di diventare scarlatta. Doveva ammetterlo. Era
rimasta un tantino delusa quando Draco le aveva giurato di non averglielo mai
detto. Un po’ in fondo ci sperava. Ma perché?! Era così confusa dalle strane
sensazioni che aveva provato con Malfoy sulla pista di pattinaggio.
Voltò il suo sguardo verso il
Biondo che guidava. Dannazione! Perché doveva essere così bello! Quella camicia
nera metteva in evidenza tutti i muscoli
della sua schiena e delle sue braccia. Come era mozzafiato il suo portamento
mentre guidava l’auto. Le braccia in tensione gonfiavano i muscoli, lo sguardo
serio e concentrato rendeva quelle iridi ghiaccio ancora più irresistibili. Le
labbra sottili ma bene disegnate erano inumidite di tanto in tanto dalla sua
lingua. I capelli biondi leggermente scompigliati dal piccolo spiraglio di aria
che veniva dal finestrino aperto.
Ad Hermione, sembrò quasi, che
Draco sorridesse sotto i baffi.
Fu solo per un momento. Un
piccolissimo sprazzo di tempo, ma Hermione si trovò a pensare come sarebbe
stato baciarlo. Dormire tra le sue braccia e riprovare quella bellissima
sensazione di completezza e perfezione che aveva saggiato qualche ora prima.
Aveva ancora gli occhi puntati
sul profilo perfetto di Draco quando il biondo l’apostrofò ridendo:
-Ehi, se mi guardi ancora così
intensamente potrei emozionarmi?!-
Hermione si riscosse arrossendo
incredibilmente.
-Eh...io, io non ti stavo
fissando!- balbettò abbassando lo sguardo, la bruna.
-Ah, sì?! sai piccola, non puoi
mentirmi... io li sento i tuoi su di
me... – disse Malfoy guardandola dallo specchietto.
Hermione rimase interdetta. Il
sangue continuava a salirle alla testa. Il suo dannato cuore pompava in maniera
troppo perfetta.
-A...ah, sì- balbettò perplessa.
Draco sorrise. Era troppo carina
quando arrossiva e diventava insicura.
Hermione lo guardò ancora prima
di tornare a concentrare il suo sguardo sul paesaggio, che sferzava veloce,
fuori dal finestrino.
-Allora, sei pronta per il tuo
lavoro di lunedì?! Sai, devo ammettere, che fin da Hogwarts io avrei scommesso
100 galeoni che tu avresti preso il posto di Minerva McGranitt... e invece,
eccoti Auror a tutti gli effetti!- asserì il biondo sorridendo.
-Beh... lo stesso vale per me...
credimi non avrei scommesso una sola falce su
di te come Auror, e invece eccoti qui... Auror incallito e rubacuori impenitente!- disse Hermione
combattendo l’imbarazzo iniziale.
Draco rise. Rubacuori impenitente
lui?! Ma mai, nella sua vita! Le donne erano sempre scappate da lui, non appena
sentivano il suo cognome e quelle che rimanevano lo facevano solo per curiosità
o per amore del lato oscuro.
-Perché ridi?! Vuoi dire che non
è così?!- chiese la bruna ridendo.
-Sì, sì... rubacuori! Andiamo,
Hermione, con il cognome che mi ritrovo sarebbe quasi impossibile esserlo!-
affermò Draco girando l’angolo di casa loro.
- Non è vero! Dra’, porca
miseria, ma le guardi le donne! Non vedi che ti muoiono tutte dietro!- disse
Hermione con tutta la frustrazione che aveva in corpo. Perché aveva usato quel
tono?! Perché nel sentirsi, si era sembrata arrabbiata, frustrata... gelosa!
Draco rimase in silenzio.
-No, non guardo le donne... per me ne esiste solo una e di tutte le
altre, francamente, non mi interessa niente!- disse Draco serio in volto.
I suoi occhi dardeggiarono di
passione e desiderio, quando accarezzò con lo sguardo il viso arrossato della
bruna.
Hermione rimase ancora una volta
in silenzio. Non le eramai capitato di
non saper cosa dire, tante volte come in quella lunga giornata!
Quasi senza pensarci si ritrovò a
dire:
-E chi è questa donna?!-
Draco imboccò il lungo viale
alberato che portava alla casa gialla e blue.
Aveva la bocca secca. Non
riusciva a parlare.
Ancora una volta la voce
assonnata di Ron gli venne in soccorso.
-Augh...- fece il rosso
sbadigliando rumorosamente. –Che bella dormita!- continuò stiracchiandosi.
Mai come in quell’occasione
Hermione trovò Ron di troppo.
Draco tirò un sospiro di
sollievo.
Imboccò il piccolo vialetto della
bella villaelegante e parcheggiò la
monovolume blue. Spense il motore e con un gran sorriso di sollievo disse:
-Beh, termina qui il biglietto bianco! Si pregano i gentili clienti ad
uscire dall’auto. Vi ringraziamo per aver scelto la compagnia di viaggio “Draco
Malfoy spa”. Arrivederci - e sogghignando scese dall’auto.
Ron ed Hermione si scambiarono
un’occhiata prima di scoppiare a ridacchiare insieme.
***
-Allora Mellifluo... quali notizie mi porti?-
disse la voce cavernosa di Voldemort.
-Mio Signore... in realtà non ho
ancora scoperto niente di speciale...- rispose l’uomo biondo inginocchiato.
-Bene, allora... cosa ci fai
qui... sbaglio o ti avevo intimato di non tornare alla base fin quando non
avessi avuto notizie importanti da comunicarmi...- controbatté Voldemort
viscidamente.
Mellifluo sentì la rabbia
montargli dentro.
-Sì, mio signore... ma nella base
il week-end non c’è mai nessuno e mi sembrava inutile...- provò a spiegare
prima di essere interrotto bruscamente dall’essere al suo cospetto.
-Taci, Mellifluo! Non sei
abilitato a pensare... devi solo eseguire gli ordini!Vuoi che ti ricordi che
comanda qui?!- continuò afferrando la bacchetta, Voldemort.
-Sì, mio Signore... mi perdoni!-
disse Mellifluo inchinandosi fino a sfiorare con il mento il pavimento freddo.
-Mi dispiace Mellifluo... ma devi
imparare la lezione...- proseguì il Signore Oscuro sogghignando.
Mellifluo chiuse gli occhi e
aspetto che la micidiale maledizione di Voldemort lo colpisse in pieno.
Udì la voce di colui-che-non-deve-essere-nominato gridare:
-Bloccandus!- sentì il suo cuore
pompare ancora due volte. Poi più niente.
***
-Draco!- chiamò Hermione
affettando un lungo gambo di sedano.
Nessuna risposta.
-DRACO!!-gridò a squarciagola la
bruna mentre l’olio nella pentola iniziava a scoppiettare.
Il biondo entrò nella cucina
sorridendo.
-Cosa c’è, mia signora?!- domandò
avvicinandosi ai fornelli.
-Sta... sta esplodendo tutto!-
disse Hermione indicando l’olio bollente.
Draco allargò il suo sorriso
scuotendo la testa.
-Hermione... basta abbassare la
fiamma e girare un po’ con il cucchiaio di legno...- così dicendo il biondo
eseguì tutte le indicazioni come un cuoco provetto.
-Ecco fatto...- terminò pulendosi
le mani su un canovaccio.
Hermione divenne rossa. Lei,
mezza babbana, aveva paura di un fornello, lui, mago purosangue, perfetto
casalingo.
Sciolse il nodo che legava il
grembiule alla sua vita.
-Va bene... sono un disastro!-
disse tentando di togliersi il zinale.
Draco le bloccò le mani.
-Dai,- le disse scostandole una
ciocca di capelli ricci dagli occhi cioccolato. -cuciniamo insieme... ti va?!-
Hermione lo guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi di ghiaccio, che le facevano ribollire il sangue ogni volta che si
posavano su di lei.
Sentì il suo cuore avere una
brusca impennata. Iniziò a pompare sempre più sangue alle guance che divennero
rosse, quando Draco le accarezzò dolcemente.
-Va...va bene- concordò la bruna
abbassando lo sguardo.
Draco si chinò su di lei
rilegando il grembiule alla sua vita.
Era così vicino, che ancora una
volta, Hermione poté sentire il suo buon odore invaderle i polmoni, regalandole
la bellissima sensazione di pace che aveva provato al pattinaggio.
Draco riuscì a percepire il
leggero brivido che corse lungo la schiena di Hermione. Sorrise a quel
pensiero.
-Allora!- iniziò staccandosi da
lei e indossando il grembiule rosso. -Come prima cosa... finisci di tagliuzzare
quel sedano... io nel frattempo lavo i pomodori...-
Hermione guardò di sottecchi
l’uomo biondo. Perché doveva essere così perfetto! Pensare che solo qualche
anno prima avrebbe trovato in lui tanti di quei difetti da poterci riempire un
libro di storia della magia!
-Hermione!- la richiamò Draco dolcemente.
La bruna si riscosse.
-Sì...- disse iniziando a
tagliuzzare il sedano.
-Ti farai male se continui ad
affettarlo in quel modo!- esclamò il ragazzo arrivandole alle spalle.
Le circondò la vita fino ad
arrivare alle sue mani che impugnavano il coltello.
Hermione sentì le sue lunghe dita
affusolate appoggiarsi delicatamente sul suo polso. Erano così fresche e
morbide.
Draco le si era avvicinato così
tanto che poteva sentire il suo petto andare a scontrare la sua schiena a ritmi
regolari. Non poté fare a meno di arrossire.
-Devi...- iniziò Draco prima che
il profumo dei capelli della bruna lo mandasse in tilt. -Devi... impugnare...
il coltello così...- continuò a fatica mentre tutte le sue difese iniziavano a
vacillare. Quel profumo di Hermione doveva essere stregato! Era impossibile che
ogni volta che le si avvicinava e lo avvertiva perdeva completamente la
cognizione spazio-temporale e si ritrovava come a vagare in un sogno!
Hermione sentì letteralmente il
suo cervello disconnettersi dal resto del corpo. Si girò su se stessa fino a
quando non si trovò con il viso a pochi centimetri dal petto di Draco. Entrambi
avevano iniziato a respirare irregolarmente. Hermione alzò lo sguardo. I loro
occhi si accarezzarono per un lungo istante.
Lentamente la bruna si issò sulla
punta dei piedi. Draco si abbassò. Hermione poteva sentire il suo respiro caldo
sollecitarle la pelle del viso. Senza accorgersene le loro teste si fecero
sempre più vicine. I loro cuori iniziarono a battere all’unisono. Draco si
inumidì le labbra.
Hermione le dischiuse
leggermente. Ancore qualche piccolo millimetro e si sarebbero baciati, causando
una cosa irreparabile.
-Hermione!- la voce di Ron le
arrivò lontana.
-HERMIONE!-gridò ancora il rosso
iniziando a scuoterla.
-Ehi, sveglia!- continuò quando
finalmente la bruna aprì gli occhi.
Hermione aveva le guance che le
andavano a fuoco mentre abbracciava il cuscino del divano dove si era assopita
qualche ora prima.
-Ron...- disse quando si fu
ripresa dallo shock. -Che.. che.. cosa è successo?!-
Ron la guardò negli occhi.
Lentamente un sorriso malizioso (ed odioso Nd Hermione) si disegnò sul volto
del ragazzo.
-Cosa stava sognando, Miss
Granger?!- disse accarezzandole le guance bollenti.
-Io...- rispose la bruna
allontanando la mano dell’amico mentre raggiungeva lo stadio più alto
d’imbarazzo.
Ron scoppiò a ridere.
-La mia Hermione, Prefetto- perfetto- e- capo- scuola-
migliore- degli- ultimi -50 anni- di- Hogwarts, ha fatto pensieri impuri su
un ragazzo!- la prese in giro pizzicandole un guanciotto.
-No! Non è vero...- cercò di dire
la bruna mettendosi le mani sulla faccia.
-AHAH...- rise ancora appoggiando
il palmo sul capo di Hermione. -Povera, piccola, la mia Miss Granger...
scoperta, dal suo migliore amico, mentre per la prima volta, faceva pensieri
indecenti!-
-BASTA!- continuò il capitano
Granger alzandosi dal divano e lanciandogli il cuscino che aveva ancora tra le
mani.
-Dai lasciati prendere in giro!
Una volta tanto che posso farlo!- la pregò il rosso.
Hermione lo carbonizzò con lo
sguardo.
- Dov’è Draco?!- chiese entrando
nella cucina seguita a ruota da Ron che continuava a guardarla in modo
malizioso.
-Oh, è venuto a rapirlo una
bambina... hanno parlato per un po’ di una certa Titti la palla, e poi sono
andati via correndo... avresti dovuto vedere il nostro amico Malfoy alle prese
con quello scricciolo!Se avessi avuto una telecamera
l’avrei ripreso di sicuro!- terminò iniziando a ridere.
-Draco, una bimba ed una certa
Titti la palla... Ron, ma pensi che io ti creda?!- domandò scandalizzata
Hermione aprendo il frigorifero.
-Va bene... allora non farlo!-
disse il Rosso sgranocchiando delle patatine.
-...-
Hermione rimase a fissarlo per
qualche minuto. Si guardarono negli occhi per alcuni istanti.
-Allora... su di chi hai fatto
pensieracci, piccola ‘Mione?!- sparò a bruciapelo Ron.
Hermione tossì, mentre il pezzo
di sandwich che aveva addentato le andava di traverso.
-Ah, ah... Hermione sei troppo
divertente quando ti senti imbarazzata.- scherzò Ron sedendosi sulla sedia di
legno.
-Non, ho fatto pensieri sconci su
nessuno! E adesso basta con questa storia...- continuò Hermione dopo aver
bevuto un lungo sorso di acqua.
Il rosso continuava a guardarla
come se fosse un’aliena.
-Stavi facendo pensieri sconci su di me... o su Draco...-disse Ron
assumendo la classica posa della prof.ssa Cooman.
Hermione sputò come una fontanella
l’acqua che stava sorseggiando.
-Ho indovinato?!- fece trionfante
Weasley.
Granger si passò un mano sul viso
ancora rosso per l’imbarazzo.
-Ron! PIANTALA!- gridò
esasperata.
-Dai! E’ così divertente!-
piagnucolò il rosso dandole delle pacche sulla schiena.
-Divertente?!- domandò Hermione
scandalizzata.
Ron sollevò un sopracciglio.
-Esatto!- disse dopo un po’
baciandole una guancia sempre più rossa.
-Dove vai, adesso?!- continuò
disperata la bruna.
-A farmi una doccia... sei sicuradi poterlo saperesenza poi
fare brutti pensieri?!- disse Ron.
Hermione lo guardò d traverso.
Afferrò il pomodoro rosso che troneggiava sul tavolo e senza pensarci due volte
lo lanciò con forza impressionante verso la faccia di Ron.
Il ragazzo riuscì a schivarlo
abbassandosi leggermente. Il povero ortaggio si andò a spiaccicare sul muro
immacolato della stanza da pranzo.
Ron si voltò a guardare il
disastro.
Passo falso.
Hermione infilò la mano nel
barattolo di maionese, prendendone un bel po’. Si avvicinò furtivamente al
rosso che era ancora girato ad osservare “la macchia rossa”. Gli saltò addossò
imbrattandogli la faccia della morbida salsina.
Ron gridò incredulo. Afferrò
Hermione per le gambe e la fece cadere a terra.
-Ahi...-strillò la bruna mentre
Ron andava in cucina a rifornirsi di proiettili.
-Non hai visto ancora
niente!-la minacciò ritornando con
ancora tutta la faccia sporca.
-Ron! Non ti azzardare! No! No!- supplicò la Granger prima che il rosso le fu
addosso impiastricciandole i bei boccoli profumati con la maionese.
-RON!-ruggì Hermione cercano di
alzarsi in piedi. La zona di pavimento dove era sdraiata era così scivolosa che non riusciva ad issarsi
sulle gambe.
Ron sorrise di più, a quella
buffa scena.
-Vuoi un mano?!- chiese Weasley
allungandosi verso di lei.
Hermione guardò le sue dita. Poi
i suoi occhi si illuminarono.
-Sì!- rispose tirando giù il
rosso che finì sopra di lei schiacciandola.
-Oh, mio dio Hermione... ma che ti succede in questo periodo?!-scherzò
Ron mentre cercava di togliersi di dosso all’amica.
-Mi stai schiacciando...- disse
la bruna prima di scoppiare a ridere accompagnata dal ragazzo.
Si fermarono a guardarsi pochi
istanti negli occhi.
Ron pensò che gli occhi di
Hermione fossero i più belli che avesse mai visto. Un colore così particolare,
un taglio così dolce... e poi erano le iridi della sua ‘Mione!
Provò l’irrefrenabile desiderio
di assaporare la bocca della bruna.
Hermione notò con angosciache il Rosso le stava fissando le labbra.
“Adesso basta!” pensò mentre il
suo cuore le esplodeva nel petto. Perché doveva provare quelle emozioni così
forti in una sola giornata e nel giro di poche ore?!
-Ron... mi fai alzare...- cercò
di chiedere Hermione, senza diventare ancora più rossa, di quanto non lo era
già.
Ron la guardò ancora negli occhi,
prima di alzarsi ed aiutarla.
Weasley era più rosso dei suoi
capelli.
-Io... vado a farmi una
doccia...- disse Hermione, prima di correre di sopra e lasciare un Ron agitato
a sognare le sue labbra.
***
-Per favore... signore biondo!- stava esclamando la bimba ricciuta.
- No! Mi dispiace ma non risalgo
su quell’albero!- rispose Draco mettendosi le mani sui fianchi.
-Per favore...- disse Lily unendo
le mani e mettendosi in ginocchio.
-Ho detto di no!- ribatté Malfoy.
-Ma...ma... l’ha già fatto!La
prego signore biondo! Titti ha paura a rimanere sull’albero da
sola!- cercò di convincerlo lo scricciolo ricciuto.
Draco guardò quegli occhioni
scuri. Perché doveva essere così soggetto al
fascino femminile!
-Va bene... vado... ma che sia
l’ultima volta! Chiaro!?- disse prima di iniziare ad arrampicarsi.
-Ok!- disse tutta contenta la
bambina stringendogli forte la mano.
-Ah... comunque io mi chiamo
Draco e non signore biondo!- terminò
il capitando iniziando a salire sull’albero.
Questa volta riuscì a raggiungere
più facilmente la cima. Aveva ancora la tremarella ma non poteva certo farla
vedere a Lily.
-Tieni!- disse Draco dopo essere
tornato a terra e porgendo la palla alla bambina.
-LILY!- gridò la voce di una
ragazza che era appena scesa da un taxi giallo.
La bambina si voltò sorridendo.
Aveva capito a chi apparteneva quella voce.
-SORELLINA!- continuò Lily
rituffando la palla nelle braccia di Draco e correndo in contro alla bella
bruna.
Draco osservò la scena con la
bocca aperta. Dannazione! Ma quella era... quella era... non poteva essere.
Una bella bruna con un sorriso
smagliante stava abbracciando forte la piccola.
Indossava dei pantaloni neri e un
cappotto di panno elegante. I lunghi capelli scuri erano lasciati morbidi sulle
spalle esili. Portava un grande borsone verde militare appeso ad un braccio.
Sembrava molto pesante vista l’andatura in certa con la quale avanzava.
Draco la guardò da lontano e
finalmente capì chi gli ricordava Maggie la sorella più grande della piccola
Lily.
La bambina trascinò la ragazza fino
a Draco.
-Vieni sorellina! Voglio
presentarti il fidanzato mio e di Titti!-
la sorella sorrise alle parole di Lily.
- E’ arrivato un nuovo bambino...
– disse prima di incontrare gli occhi di ghiaccio di Draco e rimanere senza
parole.
-Dra...Draco...- farfugliò la
bruna diventando rossa.
-Ciao...- rispose il biondo
abbassando lo sguardo.
***
Hermione aprì con violenza il
rubinetto della doccia. Si tolse velocemente quei vestiti sporchi di maionese e
si infilò sotto il getto di acqua calda.
Finalmente riuscì a tornare di un
colorito normale. Che strano sogno aveva fatto oggi. Draco, aveva sognato di
baciarlo. Non era la prima volta che le accadeva, però era certo la prima volta che non voleva
svegliarsi!
Prese lo shampoo che si trovava
sul piccolo marmo bianco del bagno.
L’improvviso profumo le fece
capire che aveva preso quello sbagliato. Annusò bene quell’essenza. Ron. Era suo
quel flacone. Lui profumava di pino. Cercò di trovare il suo shampoo ma si
ricordò di averlo lasciato in camera sua.
“Va bene...” pensò versandosi il
contenuto sulla lunga chioma bagnata “lui mi ha sporcato i capelli e lui
pagherà lo shampoo!”
Iniziò a massaggiarsi la testa. Quanto
era rilassante.
Si sciacquò bene i boccoli per
togliere quell’orribile sensazione di unto che le ricordava Piton e chiuse l’acqua.
Andò verso lo specchio dove controllò il suo riflesso.
Aveva le guance arrossate dal
vapore, i capelli bagnati che profumavano in una maniera incredibile.
Prese un ricciolo tra le mani e
aspirò profondamente.
Ron.
Quello era l’odore del suo rosso
Weasley. Sorrise.
Infilò il suo accappatoio ed uscì
dal bagno con un solo pensiero. Avrebbe dormito ancora con il profumo di Ron a
farle compagnia.
Continua...
Ciao a tutti! Allora bella gente
come state?! Spero benissimo! Secondo voi come sta procedendo questo triangolo
(che presto diventerà un quadrato!)?! spero bene! Mamma mia quante emozioni per
la nostra povera Hermione... mi piange il cuore a doverla strapazzare in questo
modo... ma in fondo se lo merita! L’indecisione...o meglio le persone indecise
non mi sono mai piaciute! Quindi credo che presto la mia ‘Mione deciderà il suo
cavaliere dalla sfavillante armatura! Voglio però che sia chiaro una cosa! Io
adoro Hermione sia con Draco che con Ron quindi le fan di uno o dell’altronon vengano deluse dalla mia decisione! In
fondo il partner della mia protagonista femminile l’avevo deciso già da
tempo... da molto prima che la scrivessi in net, quando questa storia era
ancora latente nella mia mente! Cmq... non so se avete notato che ho cambiato
il titolo di questo chap... (per far contenta qualche mia commentatrice che me
l’aveva fatto notare!) bene credo di aver detto tutto... ah, un’ultima cosa... credo che per il mese di Aprile non
aggiornerò... mi dispiace ma ecco... io non ho mai studiato letteratura latina
e adesso questi deficienti dei miei amici vanno a fare un compito di latino
proprio su questo! Ma si può essere più Idioti! Secondo me no! Nemmeno la mia influenza da rappresentante di classe ha potuto niente...sigh, sigh... ora mi
toccherà studiare 45 pagine durante le vacanze di Pasqua! Oh, ma che nervoso!
Potrei picchiarli a sangue!
Va beh... passiamo ai saluti che
forse è meglio!
Giada Ciao Giadina!
Allora hai visto la reazione di Hermione... in realtà l’ha presa abbastanza
bene! Lì, per lì sembra così però poi si vede che in realtà la notizia (anche
se smentita) l’ha scombussolata abbastanza.... spero che ti sia piaciuto! Un
bacione fortissimo Angéle J
Tipsy Ciao cara! Come stai?!
Ron ed Hermione?! Come fai ad esserne stufa! Sono così belli insieme! Certo qui
in Italia si vedono solo quelle... ma forse perché nei libri della Rowling
abbiamo capito alla perfezione con chi si metterà il Rosso!Grazie per i complimenti sei davvero gentile!
Continua a leggere la mia ffc! Un bacione Angéle J
DarkSirius Oh... ma
guarda un po’ chi abbiamo qui! Niente di meno di Dark Sirius l’insegnate della
scuola di Hogwarts! Allora ti è piaciuto questo chap!? Spero di Sì!Ma davvero
ti piace il mio modo di scrivere?! Grazie mille! Sei stato molto gentile! Beh,
ora devo andare! Un bacio Angéle J
Ransie Magnifica?! Io?!? Ma
ne sei sicura!(beh, in effetti ho sbagliato a recensire Nd Ransie)... cmq
grazie per avermi dato via libera! A cosa devo scrivere nella ffc! Spero che
qualsiasi cosa scriva per te vada bene e che ti piaccia ugualmente! Un bacio
grande Angéle J
Alexis PotterGrazie per i complimenti! Spero di aver
aggiornato abbastanza in fretta! Sono contenta che le coppie della mia ffc ti
piacciono! Beate voi che avete le idee belle chiare! Io sono un po’ confusa!
Angéle J
Sweetie Grazie sweetie...
dolcissima come sempre! Grazie per i complimenti! Spero che continuerai a
seguirla! Credimi non rimarrete delusi!
phi phi Ciao Phi phi!
Allora questo chap?! Come ti è sembrato! Spero che leggerò presto un tuo
aggiornamento! Non credevo che sarei riuscita a far cambiare idea ad una fan di
Ron...di solito questa passione è così ben radicata (grande alla ffc della
bravissimissima Sunny the best!) beh... allora sono doppiamente onorata! Un
bacio Angéle J
Marcycas - the Lady of Darkness Ciao!The
lady of Darkness... devo confessarti che il tuo nome mi mette un pò di
inquietudine! Grazie per i complimenti spero che questo chap ti sia piaciuto...
toxic_girl Grazie mille Toxic
girl! Sei sempre gentilissima! Un bacione Angéle J
malfoygirl Grazie di vero
cuore! Mi fa molto piacere un bacione AngéleJ
AryAry!! Bellissima! Come stai?!
No... non l’ho presa dal film Top Gun...sono contenta che anche Ron ed Hermione
ti vadano bene! Grazie per i complimenti! Sei sempre così gentile che ogni
volta che leggo un tuo commento mi si scalda il cuore! Grazie, grazie davvero
un bacio Angéle
Dajann Sadica, sadica, sadica, sadica,
sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica,
sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica,
sadica... se lo scrivevo un'altra volta mi veniva un crampo alla mano! Dajann
ma quante volte hai utilizzato questa parola nella tua recensione! Davvero
pensi che io sia sadica?!?!?! Spero vivamente di No! Perché non lo sono
affatto!(va bene... forse un pochino! Nd Angéle Un pochino?!?!?!? Nd Dajann)
cmq... non so se hai notato che ho cambiato il titolo del chap!
Contenta!!!!?!?!?! Spero vivamente di Sì!!!!
Perché ce l’avete tutti con il mio fantastico modo di
inventarmi i nomi ai chaps! Uffa! A me piaceva quel titolo! (Forse aveva un po’
stancato N d Dajann Va bene forse ha ragione tu! Nd Angéle)Ma dai in fondo i
nostri amici devono ancora iniziare il loro lavoro... e credimi l’impegnerà
parecchio soprattutto a Ron ed Hermione! Ginny ed Harry... avranno un bel po’
di momentini no... però tutto si risolverà... Don’t worry... perché non sono
SADICA!Beh... ora fammi andare! Un bacio AngéleJ
ninfea_82 Grazie mille Ninfea...
gentilissima! Un bacio Angéle J
lilyciuffetty Uh! Che bello! Angéle amica
delle famiglie! Davvero l’hai consigliata alla tua sorellina?! Beh.. mi fa
piacerissimo! Io ho iniziato raccontando storie alle mie cuginette! Un bacione
Affettuoso e grazie per i complimenti! Un bacio Angéle J
Charlotte Ciao tesoro! Come stai?! Ho
cercato di continuare la lettura di quella ffc ma purtroppo non ce l’ho fatta!
Per terminare questo chap ho dovuto rinunciare ad andare ad un corso d’inglese
(in realtà avevo un po’ da fare con la scuola ma non fa niente!) Grazie per i
complimenti... molto carina la frase: “No Draco... No party...” ihihihihihi mi
ha fatto ridere! Grazie per avermi consigliato quella ffc e per recensire
sempre con tanto affetto la mia storia! Un bacio enorme Angéle J
P.s.
Hai capito con chi voglio mettere Hermione?! Brava... ma non
lo dire a nessuno, però!
Xanthe Ciao Xanthe! E questo come
finisce... sempre peggio! Ma no! Cmq grazie,grazie... aggiorna presto la tua
ffc un bacione Angéle J
Vega Allora professoressa Vega... come sto
andando... spero di essere migliorata ancora! Grazie per i tuoi commenti sempre
gentile e costruttivi... quando mi commenti mi fai sentire sempre importante...
e quasi sotto esame (nel senso buono... ho una grande ammirazione per te,riesci
a recensire in maniera così simpatica e precisa che mi sembri un’insegnante!)
ancora complimenti e continua a dirmi quello che pensi. Grazie un bacio Angéle J
Sarikketta malfoy Ciao Sarry! Ho mantenuto
la promessa... ho dedicato un po’ più spazio a quella dolcissima coppia! Ma
certo che puoi chiamarmi Angely... sai mi piace proprio... penso che sarà un altro
pseudonimo...(Dopo Angéle spero Nd Mio Prof. Di Francese MdA) Beh, se i tuoi
complimenti me li stra-merito allora...GRAZIE!!!! un bacio fortissimo Angéle J
Marilia Ciao Mary! Come stai!? Grazie per
i tuoi compliments! Sei sempre così gentile... e già... quel ragazzuolo è
proprio andato...ihihihih.... grazie per il tuo commento recensiscimi sempre!
Un bacio Forte AngéleJ
Maga Magò Maga Magò... che bel nick
simpatico! Ihihih quando da piccola guardavo la spada nella roccia quella
streghetta mi faceva sempre ridere... non è che tu sei dispettosa come lei?!?!?
Spero di no!Grazie per i tuoi complimenti! Non preoccuparti per l’italiano
capisco quando parlano i francesi l’italiano... figurati se non capisco voi per
qualche stupido errore grammaticale che sinceramente non ho trovato!un bacio
Angéle J
Milady “Milady mi ha recensito, Milady mi
ha recensito, Milady mi ha recensito, Milady mi ha recensito!!!” Ciao Tesoro! Lo
sa cos’è questo ritornello?!?! E’ quello che cantavo quando ho visto il tuo
commento... e la tua dedica sul chap della tua meravigliosa ffc!! Dio sei stata
troppo gentile in quell’occasione... io davvero non credo di meritarmeli... non
sono brava quanto te! Credimi! Tu quando descrivi qualcosa me la fai vedere
davanti ai miei occhi! Dio! Sei troppo brava! Grazie ancora per i complimenti
ma adesso devo proprio andare! Un bacio forte! Angéle J
RoBeRtA Ciao! Come non ti piacciono le coppie
della mia ffc! Così mi ferisci nel profondo... grazie per i complimenti sul
modo di scrivere... ma non penso di essere molto brava... vedi per quanto
riguarda la tua proposta posso pensarci su ma non ti prometto niente perché
quella coppia non mi piace molto... però se lo vuoi posso anche cercare di
spremermi le meningi e farmi uscire una bella storiella per te e la tua
passione! Contenta! Beh.. ora vado n bacio Angéle J
Bene... credo di aver ringraziato abbastanza... adesso do un
saluto a tutti quelli che leggono ma non commentano... ma perché vi da tanto
fastidio lasciarmi una dedikuzza! CATTIVI! Va beh... forse è meglio se mi
collego in net per pubblicare che è meglio un bacio
Angéle J
P.s.
Il prossimo chap... cambierà ancora nome... contenti?!
DA AUROR A BABBANI XII CHAP“Capirsi è difficile...”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
-Mellifluo...- sussurrava Angelia con la voce interrotta dai
singhiozzi.
-Amore ti prego svegliati...- si
sforzava ancora la bruna.
Aveva la testa appoggiata sul torace di Mellifluo. Le lunghe
ciglia erano colme di lacrime. La maglia nera da Auror del biondo era bagnata.
Angelia sentiva l’odio per Voldemort montarle dentro.
Mellifluo era ancora steso sul freddo pavimento di alabastro della stanza adibita alle udienze.
Angelia aveva cercato un minimo battito all’interno della
sua cassa toracica ma non l’aveva udito.
-Amore... non mi abbandonare... io ho
bisogno di te...- continuò iniziando a baciargli il viso, le labbra, le mani,
il collo.
Un battito.
All’improvviso all’interno di Mellifluo il cuore aveva
iniziato a pompare. Prima timidamente... poi sempre con
maggior foga.
Angelia si era allontanata incredula. Si era portata una
mano sulla bocca. Le lacrime continuavano ancora, a scendere, calde, sulle sue
morbide guance.
Il biondo si era mosso. Aveva tentato di aprire gli occhi e
alzare una mano. Angelia l’aveva afferrata al volo portandosela alle labbra.
-Mellifluo...- bisbigliò mentre anche il suo cuore riprendeva a battere.
Il biondo le sorrise prima di aprire
debolmente le iridi ghiaccio.
-Ehi...- disse McStrict accarezzandole gli zigomi. –Perché piangi, mia principessa?!-
Angelia non credeva alle sue pupille. Mellifluo, il suo
amore, aveva finalmente aperto gli occhi.
Senza aspettare oltre si chinò sull’uomo
steso, catturando possessivamente le sue labbra.
Fu il mangiamorte ad interrompere quel bacio infinito. Aveva
sentito, in quel gesto, la disperazione che aveva provato la sua bruna quando
lui era apparentemente morto.
Mellifluo aveva un forte mal di testa e gli faceva male il
petto. L’incantesimo di Voldemort non era dei più dolorosi
fisicamente ma dal punto di vista morale era devastante. Con la maledizione bloccandus provocavi una morta apparente
nell’avversario. Apparente, non era
il termine giusto. In realtà lasciavi questa vita ma non per sempre. Davi solo
una sbirciatina a quello che ti sarebbe aspettato dopo la morte vera, reale. Non sempre
gli uomini sono pronti a sapere dove sono destinati.
Mellifluo cercò di issarsi. Angelia gli fu subito accanto.
-Co...cosa è successo?!- domandò
senza distogliere lo sguardo dal viso severo del mangiamorte.
Mellifluo la guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi blue
cobalto. Accarezzò ancora la pelle morbida di Angelia.
Non poteva crederci che prima o poi non avrebbe più
potuto farlo. Le baciò dolcemente le guance.
-Non è successo niente, amore mio. Adesso sto
bene!- disse Mellifluo prendendo il mento della ragazza tra le sue dita.
-Che...che hai visto di là?!- domandò abbassando lo sguardo.
-Sai che non posso dirtelo...- rispose
l’uomo avviandosi verso la porta.
-Dimmi almeno se devo preoccuparmi!- esclamò
Angelia dopo aver percorso il lungo corridoio.
-Non preoccuparti, amore... andrà tutto per il meglio!- così
dicendo si chinò su di lei baciandola come se fosse
stata l’ultima volta che avrebbe potuto farlo.
***
-Draco... ma che ci fa qui?!- chiese la bruna facendo scivolare il borsone giù
dalla sua spalla.
-Non sai niente
Mary Anne?!- rispose il capitano incrociando le braccia sul petto.
-Io...io sapevo che eravate
partiti per una missione segreta... non pensavo che fosse qui...- disse Mary
Anne diventando rossa
Lily li guardava di sottecchi.
-La nostra missione segreta Mary
Anne non è altro che una copertura... siamo babbani...
io, Ron ed Hermione siamo diventati degli insulsi babbani!- controbatté
aspramente il biondo.
-Mi dispiace
Draco, io non lo sapevo...- si scusò Anne.
-Ah... allora, hanno inventato
questa bella favoletta!Sono incredibili a sparare balle quelli del M.R.S.M.(mediazione rapporti sociali magici)!- apostrofò
sarcasticamente Malfoy.
Mary Anne si limitò ad asserire col capo.
-Quindi... non sei venuta a
portarci nessuna notizia!?- dedusse Draco amaramente.
-...-
Anne si strinse nelle spalle.
Draco serrò i pugni. Perché mai nessuno gli informava di cosa succedeva nel loro mondo!
-Bene! Benissimo!- sbraitò il
biondo girando sui tacchi e dirigendosi verso casa.
-Draco aspetta
un momento!- cercò di fermarlo inutilmente Mary Anne.
Il biondo si voltò.
-Mi dispiace Anne... non ce l’ho con te!- detto questo corse lungo il viale alberato.
Mary Anne rimase ad osservarlo
fin quando non scomparve alla vista.
-Sorellina... conosci
Draco?!- chiese timidamente il piccolo scricciolo dandole la mano.
La bruna tirò silenziosamente su
col naso.
-Sì, tesoro... l’ho conosciuto
all’università...-
La bambina la guardò preoccupata.
-Andiamo,
scricciolo... fa freddo qua fuori...- continuò la bruna asciugandosi le
calde lacrime, con le dita.
Lily guardò sua sorella.
Nella sua mente di bimba pensò:
“Cattivo Draco, cattivo!”
***
Ron uscì dal bagno. Aveva appena
fatto una lunga doccia. Indossava il suo accappatoio. Aveva tirato su il
cappuccio. I capelli rossi profumavano in una maniera incredibile di pino.
“Che
strano...” pensò mentre scendeva le scale per
dirigersi in cucina. “Il mio shampoo è quasi finito... eppure l’ho comprato
qualchegiorno fa!”
Si grattò la nuca aprendo il
frigo.
-Non ci posso
credere!- sentì gridareDraco dal
salone.
Ron chiuse l’anta.
Draco comparve sulla soglia.
-Non puoi immaginare chi ho
incontrato qui...- esordì sedendosi pesantemente sulla
sedia di legno.
-Ah, ah...- fece ironico il
biondino.- Cretino!Dai, spara un nome!- continuò
incrociando le braccia sul petto.
-Ma cosa vuoi
che ne sappia, Draco?!- ribatté Ron versandosi un bicchiere d’aranciata. La
offrì a Malfoy che rifiutò con un gesto secco della mano.
-Mary Anne Cooper... la nostra
segretaria!- esclamò il biondo sporgendosi sul tavolo.
-Cosa?!- fu la risposta di Ron
dopo aver sputacchiato il suo succo d’arancia.
-Mary Anne Cooper... – ripeté
Draco riappoggiandosi allo schienale della sedia.
- E’ venuta a portarci notizie!?- chiese speranzoso Weasley.
-No- fu
la risposta secca di Malfoy.
-E allora cosa ci fa qui?!- ribadì con uno sguardo interrogativo Ronald.
- E’ la sua città natale...-
spiegò l’altro.
-Ah, e allora scusami... non ho
ben capito, dov’è il problema da non
crederci!?-
-Il problema da non crederci mio caro amico Weasley... sta nel fatto che alla
nostra, cara, vecchia base... nessuno, sa cosa ci è
successo! La notizia ufficiale è quella di una nostra
partenza per una missione segreta!- disse scandalizzato Draco.
Ron lo guardò negli occhi. Non
riusciva ancora a capire il punto della situazione.
-Scusami... ma non riesco ancora
a capire dove sia il problema!- controbatté rimettendo
nel frigo la bottiglia del succo.
-Come... non riesci a capire?!- chiese sconvolto il biondino. -Ron... io, non voglio essere
dimenticato! Io voglio tornare presto nel mio
mondo, non voglio tagliare per un anno intero i ponti con le mie origini...voglio tutte le informazioni riguardanti la vita dall’altra parte!-
Il rosso guardò Malfoy con una
strana espressione.
-Non ci dimenticheranno, Draco! Sta tranquillo!- lo confortò.
-Certo, tu ne sei
sicuro... in fondo dall’altra parte c’ètua sorella, il tuo
migliore amico...- controbatté l’altro diventando rosso di rabbia.
-Draco-
continuò Ron con una calma e una gentilezza disarmante. -Non ci dimenticheranno...dall’altra
parte ci sono una
tua amica e un nostro migliore
amico...- concluse con un tono che lasciava poco spazio alle repliche.
Draco incassò il colpo.
-Forsehai ragione...- azzardò il biondo.
Ron sorrise.
-No,-
rispose. –Io ho ragione!-
***
Harry e Ginny percorrevano a
passo veloce i lunghi corridoi della caserma di Auror.
Ogni tanto si fermavano, per potersi dare qualche bacio a fior di labbra.
Ridevano.
Una risata gioviale, sincera, innamorata...
Erano diretti a mensa. Lì,
avrebbero finalmente messo qualcosa sotto i denti.
Harry si fermò poco prima di
entrare nella grande sala rumorosa.
-Senti
Virginia...- iniziò prendendole le mani.- Io volevo dirti... ecco,
volevo chiederti... ecco...-
-Harry, spara! Cosa vuoi dirmi?!- lo aiutò Ginny.
-Volevo dirti che forse è meglio se davanti a tutti ci comportassimo come se nulla fosse... – Harry aveva
sussurrato le ultime parole.
Virginia sbiancò
assumendo uno sguardo assente.
Non le piaceva fare le cose di
nascosto. Avrebbe capito se, suo fratello, Ron fosse stato
nei paraggi, ma adesso che lui non c’era non riusciva a capire il perché di
tanto mistero!
-Sei d’accordo Virginia?!-
domandò il ragazzo riscuotendola dai suoi pensieri.
Ginny lo guardò negli occhi.
Avrebbe voluto rispondergli
diversamente. Avrebbe voluto dirgli che non era assolutamente d’accordo, ma
invece si trovò a rispondere:
-Va bene Harry, facciamo come
dici tu...- gli baciò una guancia e si allontanò da
lui.
Il ragazzo rimase a guardarla fin
quando non scomparve dietro la porta della mensa.
Non ne era
sicuro, ma gli sembrava stranamente arrabbiata.
***
Hermione indossò il suo pigiama
azzurro. Prese il libro che aveva portato e si mise a letto. Accese la luce sul
comodino. Inforcò i suoi occhialini e si immerse nella
sua rituale lettura prima di dormire.
Non aveva neanche iniziato la
prima pagina quando qualcuno bussò alla sua porta.
Ron.
-Posso entrare?!- chiese
infilando la testa rossa nella stanza.
Hermione sorrise. Tolse gli
occhiali e appoggiò il libro sul tavolino da notte.
-Certo...- gli rispose.
Ron entrò incerto. La stanza di
Hermione l’aveva sempre vista come un tabù e adesso c’era dentro.
Si sedette timidamente sul bel
letto morbido.
Si guardò un po’ intorno. Era
proprio come se l’aspettava. Ordinata, pulita, precisa
e piena di libri sugli scaffali.
-Cosa c’è Ron?!- chiese Hermione
notando il suo sguardo indugiante.
Il rosso guardò incerto gli occhi
cioccolato della bruna.
-Non è per me... o meglio, forse
sì... beh, in realtà non lo so esattamente...- farfugliò
incerto Weasley.
-Ron...- disse Hermione
dolcemente afferrandogli le mani. -Dimmi cosa ti preoccupa?!-
-Se ci dimenticassero...-
confessò abbassando lo sguardo. Aveva fatto tanto il duro con Draco per
incutergli coraggio, ed invece, forse ne aveva bisogno
anche lui.
La bruna
sorrise accarezzandogli il volto.
-Come potrebbero
mai dimenticare tre persone come noi?!- chiese sarcastica.
Ron rise amaramente.
-Sai... mia sorella vivrebbe
senz’altro meglio senza di me... Harry avrebbe tre persone in meno di cui
preoccuparsi...- evidenziò l’uomo.
Hermione gli mise due dita sulle
labbra.
-Shhh...-sussurrò. –Tua sorella
vive per te, nonostante tu sia molto rompipalle nei suoi confronti... Harry ci vuole bene e farà di tutto per riaverci tra i
piedi...non devi preoccuparti, usciremo sani e salvi da quest’assurda
avventura...- così dicendo gli accarezzò le guance spolverate di lentiggini.
Ron la guardò negli occhi. Era
bella la sua ‘Mione. Lo era sempre stata, ma lui se ne era
accorto solo negli ultimi 6 mesi.
Le sorrise, si avvicinò
lentamente e l’abbracciò forte.
L’improvviso odore dei suoi
capelli, gli fece capire il perché il suo shampoo era finito.
-Mi rubi lo shampoo?!- domandò
senza distaccarsi da lei.
-No... avevo lasciato il mio in
camera e così ho usato un po’ il tuo. Ti dispiace?!-
domandò Miss Granger.
-Un po’ sì...- rispose l’uomo.
La bruna si sentì mancare la
terra sotto i piedi. Avrebbe voluto che una voragine la inghiottisse propio in
quel momento.
-Quando
ti abbraccio voglio sentire il tuo profumo... non il mio!- disse baciandole i
capelli.
Hermione si riprese.
-Adoro la tua
essenza, mi fa sentire bene... in pace come stesso! Starei
ore con il naso sprofondato tra i tuoi capelli.- confessò diventando
rosso in zona orecchie.
La bruna
sorrise. Quanto era dolce il suo Ron. La sua
semplicità nel dire le cose l’aveva sempre colpita.
-Devo prenderlo
come un complimento?!- domandò titubante Hermione.
Ron alzò lo sguardo.
La ragazza notò con piacere che
il rossore si era propagato sulle sue guance.
-Sì...- rispose incatenando il suo sguardo
alle labbra carnose della bruna.
Perché
doveva sentirsi sempre stramaledettamente attirato da quella bocca!
Si chinò su di lei.
Hermione divenne rossa.
Ron si fermò a qualche centimetro
da quel capolavoro di colore rosso.
Le diede un tenero bacio sulle
labbra. Nulla di passionale. Un casto bacio.
-Buonanotte...-
La guardò ancora negli occhi prima di uscire
dalla stanza lasciando Hermione incredula.
La bruna si passò una mano fresca
sulle guance.
Bollenti.
Si guardò attorno. Era davvero
stralunata.
Si toccò le labbra con un dito.
Ron l’aveva baciata. Non era uno
come quello dei film, ma era comunqueil bacio di Ron.
Hermione si grattò la nuca.
Il cuore aveva lentamente
iniziato a battere normalmente.
Si lasciò cadere sui guanciali.
Ridendo afferrò un cuscino e lo
mise sulla faccia.
-Ron...Ron... ma perché mi devi sempre far sentire una perfetta idiota!?!- si disse.
Rimase apensare a quanto successo fin quando il dolce
richiamo di Morpheo non la vinse trascinandola in un dolcissimo sogno...
Questa volta il
protagonista sarebbe stato un ragazzo dalla fiammeggiante chioma.
***
Draco entrò nella stanza in
penombra. I fasci di luce lunare entravano dalle persiane delle finestre.
Il chiarore argenteo si posava
delicatamente sulla bella figura addormentata.
I capelli ricci erano sparsi sul
cuscino, le labbra carnose leggermente dischiuse. Il polso sottile era lasciato
blandamente sul cuscino. Le sopraciglia armoniose erano rilassate.
Draco si avvicinò al letto. Si
sedette sul parquet incrociando le gambe.
Era agitato. L’unico modo, che
conosceva, per rilassarsi era guardare una “certa” Hermione Granger dormire
beatamente.
Le accarezzò timidamente le
guance morbide. La sua pelle era meravigliosamente calda.
Guardò il suo viso con dolcezza.
Sospirò rumorosamente e rimase in
silenzio ad osservarla.
La sua cura stava già facendo effetto.
Si iniziò
a sentire più tranquillo. Senza quasi accorgersene ascoltò l’invitante richiamo
di Morpheo sprofondando in un dolcissimo sonno.
***
Angelia si accoccolò accanto a
Mellifluo nel grande letto dalle lenzuola scure.
Il biondo era addormentato da
quando l’aveva riaccompagnato in stanza dopo il risveglio.
La bruna gli accarezzò i capelli
lunghi.
Sorrise a quel contatto.
Che sensazione
orrenda aveva provato quando l’aveva visto a terra privo di sensi.
Gli baciò una tempia.
-Amore mio...- le sussurrò
Mellifluo baciandole le labbra con passione. Aveva ancora gli occhi chiusi.
Angelia sorrise. Senza di lui non
sapeva davvero come sarebbe sopravvissuta.
Ancora si ricordava la prima
volta che lo aveva visto.
-Vieni Angelia... I tuoi fratelli mangiamorte sono qui per conoscerti.-
le aveva detto Voldemort invitandola ad entrare nel grande
salone illuminato dalle candele.
Angelia aveva messo piede in quella stanza con il capo ben levato in
alto.
Aveva scrutato per qualche minuto gli uomini presenti in quella stanza
fino a quando non lo vide.
Bellissimo.
Gli occhi di ghiaccio incollati sul pavimento. Le
labbra sottili ma ben disegnate aperte in un leggero sorriso.
Aveva alzato il capo per guardarla ma immediatamente, come se
osservarla gli avesse fatto male, aveva riabbassato la fronte.
Il cuore di Angelia aveva iniziato a battere
come un tamburo nel petto.
Gli era passata accanto. Un brivido le aveva percorso
la schiena e il suo stomaco si era contorto. In quel preciso istante aveva
capito che non sarebbe più riuscita a vivere senza di lui.
-Mellifluo...-aveva detto il Signore Oscuro rivolto all’uomo.
-Accompagna Angelia nelle sue stanze e assicurati che nessuno la disturbi-.
Mellifluo aveva alzato la testa. Aveva guardato, per una frazione di
secondi, negli occhi blue cobalto di Angelia, ed aveva
annuito.
Si era alzato mostrandosi in tutta la sua imponente altezza
La bruna aveva fatto un passo indietro.
- Seguimi...- le aveva sussurrato con la sua
voce calda.
Erano usciti dalla stanza con gli occhi dei presenti puntati addosso.
Lungo il tragitto nessuno dei due aveva proferito parola.
-Io sono Angelia- aveva detto la donna.
-Lo so...-le aveva risposto l’uomo senza scomporsi.
“Che stupida...”aveva pensato la bruna.
-Da quanto sei qui?!- aveva continuato imperterrita.
-Da sempre...- aveva asserito Mellifluo senza nessuna
emozione.
-Oh, sei nato qui?!- aveva chiesto Angelia guardandosi intorno.
Mellifluo aveva sorriso sotto i baffi.
-No...-le aveva detto senza tradire il suo selfcontrol.
-Oh... allora hai avuto una vita normale prima di questo?!-Angelia aveva iniziato a preoccuparsi che la sua camera fosse
dall’altra parte dell’Inghilterra.
-No...- Mellifluo aveva iniziato a temere che presto sarebbe scoppiato
a ridere.
-Oltre a “Mellifluo” ti fai chiamare in qualche altro
modo?!-aveva azzardato la bruna.
-No...- era stata la risposta del biondo.
-Conosci qualche altra parola oltre alla tuanegazione preferita?!- aveva
ironizzato aumentando il passo.
-Sì...- aveva detto Mellifluo sorridendo.
-Beh... almeno non è “no”!- aveva esclamato la
donna.
Mellifluo l’aveva guardata negli occhi.
Aveva sorriso di nuovo.
-Bene... è già un inizio!- aveva profetizzato
la ragazza.
Il biondo si era fermato all’improvviso davanti ad una porta.
-Questa è la tua stanza...- le aveva spiegato
aprendola.
-Grazie- aveva detto entrando.
-Angelia...- l’aveva richiamata il mangiamorte.
La donna si era voltata.
- E’ stato un piacere conoscerti.- le aveva detto
sarcasticamente.
-Anche per me...- aveva risposto la bruna guardandolo sottecchi e chiudendo
la porta.
Angelia fu riportata alla realtà da Mellifluo che l’aveva
chiamata nel sonno.
-Sono qui amore...-sussurrò
avvicinandosi al suo orecchio.
Mellifluo afferrò la sua mano.
La donna lo strinse forte a sé.
-Non temere... non ti lascio solo... io ci sono...- fece un
lungo sospiro e continuò -E spero di esserci per sempre!-
***
Ginny era seduta in un tavolo
nella parte più vicina alla porta della mensa.
Harry era seduto in tutt’altra
sponda. Molti dei suoi colleghi auror erano accanto a lui.
Da quel tavolo provenivano risa e
commenti.
Harry osservava di tanto in tanto
la figura accomodata nel tavolino più lontano.
Virginia aveva lo sguardo assorto
e le gambe accavallate.
Giocherellava con quello che le
era rimasto nel piatto.
-Harry... hai visto la nuova
addestrante?! Niente male...- gli stava dicendo Angelus.
-Scusami?!- gli
rispose uscendo dal trans.
-Harry ma cos’hai?!oggi
non ci sei proprio!- esclamò l’auror biondo.
-Scusami Angelus... sono un po’
preoccupato, niente di che...- disse il capitano Potter.
-Ah...comunque,
stavo dicendo: hai visto la nuova addestrante?! Quella lì rossa... non è niente male!- ripeté con pazienza l’altro capitano.
Harry sentì la rabbia montargli
dentro.
Si sentiva geloso. Solo perché
qualcuno trovava carina Virginia! Non era possibile! Per Cho non aveva mai
provato nulla di simile!
-Sì, carina...- rispose
diventando rosso.
-Ciao ragazzi!- disse una voce
femminile.
Harry si voltò. Per poco non ci
rimase secco.
Evelyn.
Il bruno sbiancò.
-Ciao Evelyn!- la salutarono gli
altri.
La brunetta rimase ad aspettare
un cenno da parte di Harry.
-Ciao Potter!- gli disse ironica
sedendosi sulle sue gambe. –Forse non mi hai visto?!- chiese sarcasticamente.
-Sì, sì... scusami... ora però potresti sederti su una sedia come tutte le persone?!-
domandò nervosamente Harry notando che Virginia li stava guardando.
Evelyn si mise più comoda
circondando il collo di Harry con le braccia.
Ginny iniziò a mordicchiarsi il
labbro inferiore.
-Allora... –iniziò l’auror donna
avvicinandosi con fare audacia al viso del bruno. –Hai risolto il tuo problema
con Virginia?!-
-Sì- le
rispose secco l’uomo togliendo le sue braccia dal collo.
-Vi sposate?!-
chiese la donna riappoggiandogli le mani sulle spalle.
-Non ancora...- sussurrò Harry
con sguardo truce.
-Oh, ma che peccato!- gli disse
mielosa.
Harry guardò
nella direzione di Virginia era ancora seduta a quel tavolo.
Non era più
sola il sottoufficiale James le teneva compagnia.
-Ehi, Harry!- lo richiamò la
bruna. –Ti va di venire a prendere qualcosa da bere?!-
Potter la guardò velocemente per
poi tornare ad osservare Ginny.
James le stava toccando i
capelli.
-No... mi dispiace!-
disse sbrigativo.
-Ne sei sicuro?! L’altra volta ci siamo
divertiti...- l’apostrofò la donna.
-Non mi va!-
esclamò Potter diventando rosso dalla rabbia.
Evelyn rimase in silenzio.
-Va bene...- gli rispose.
Si avvicinò al
ragazzo e senza nessun preavviso lo baciò.
Harry non sentì niente a parte il
rumore di una porta che sbatteva.
Allontanò bruscamente l’auror
donna.
-Ma sei
impazzita?!- le chiese alzandosi velocemente.
Guardò verso la direzione di
Virginia.
Non c’era più nessuno seduto a
quel tavolo.
***
-Virginia!- gridò James seguendo
la rossa fuori dalla mensa.
Weasley correva come non aveva
mai fatto. Gli occhi pieni d lacrime e la spiacevole sensazione di un illusione infranta nel cuore.
-Virginia-
la richiamò ancora James riuscendo ad afferrarle finalmente il polso.
La fece voltare.
-Cosa vuoi?!-
gli chiese scortesemente Ginny guardandolo con gli occhi ancora lucidi.
-Cosa ti prende?!- le domandò asciugando una lacrima che solcava silenziosa la
guancia morbida.
Virginia non rispose.
-Dimmi...
sfogati... con me puoi parlarne...- la spronò gentilmente.
Virginia non seppe mai il perché,
ma quelle parole sussurrate così dolcemente da uno sconosciuto, la fecero
sciogliere in un pianto liberatorio tra le sue braccia.
-Sfogati... non temere...- le
continuava a sussurrare all’orecchio accarezzandole i capelli.
Ginny piangeva copiosamente e
lentamente si lasciò scivolare lungo il muro sedendosi sul freddo pavimento,
abbracciata a James.
Uno sconosciuto.
Un amico in quel momento.
Il Sottoufficiale Andrew.
***
Il giorno stava iniziando a
sorgere nella piccola cittadina di NewFreedom. Lentamente tutta la popolazione
stava abbandonando la confortevole dimora del dio del sonno per tornare alla
realtà.
Le strade si iniziarono
ad animare. I negozi ad illuminarsi.
La città iniziava un nuovo
giorno.
Nella grande ed elegante villa
gialla e blue tutto taceva.
Ron era addormentato nella sua
stanza.
Draco ed Hermione sonnecchiavano
ancora.
La bruna era profondamente
assopita nel suo giaciglio. Malfoy era coricato ai piedi del suo letto.
Aveva le braccia appoggiate sul
materasso. La testa blandamente lasciata sopra.
La luce della luna aveva lasciato
spazio a quella del sole che andava a colpire il viso marmoreo del biondo.
Draco si stava svegliando. Aveva
iniziato a muovere leggermente le palpebre inondate dal bagliore solare.
Le aprì.
Le sue iridi ghiaccio apparivano di un altro colore col giorno. Assumevano un
bellissimocolor grigio/verde.
Si stiracchiò rumorosamente.
Si guardò in torno e fece mente
locale di non trovarsi nella sua stanza.
Diede un’occhiata
ad Hermione che dormiva ancora.
Era troppo bella.
Si avvicinò lentamente alla
bruna.
Si era grattata leggermente il
naso.
Draco sorrise a quella tenera
visione.
Le labbra.
Guardò le labbra vermiglie della
bruna provando un brivido lungo la schiena.
Quanto avrebbe voluto sfiorarle.
Le accarezzò una guancia.
Hermione sorrise nel sonno.
Draco non resistette oltre. Si
chinò su di lei e le sfiorò delicatamente le labbra. Le sfiorò. Nulla di più.
La guardò da vicino e le
sussurrò.
-Perché mi fa
tanto male quello che provo per te?!- le baciò una guancia con infinita
dolcezza ed uscì dalla stanza.
Hermione si girò tra le coperte.
Un debole sussurrò
le uscì dalla bocca.
-Ti amo...-
***
Ciao ragazzi! Come state?! Spero
bene! Io sono un po’ incasinata dai compiti... però sono lo
stesso riuscita ad aggiornare presto... nonostante avessi ben 37 pagine
(sono diminuite grazie a Dio!)
Cmq... come vi è sembrato questo
chap?! Bello?! Orrendo?! Mediocre?! Fatemi sapere come sempre!
Passiamo a ringraziamenti...
(Davvero tanti questa volta!Angéle
super contenta!JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ)
Phoebe80 Grazie! Sei davvero gentilissima! La
mia ffc una droga?! Questa non l’avevo
mai sentita!Ti piace davvero tanto?!Che bello! Sono super contenta! Scrivere
benissimo?!Chi?!Io?!(Beh, in effetti... non proprio
benissimo Nd Phoebe80)Cmq grazie davvero! Ho seguito il tuo consiglio ho
pubblicato queste prime 9 pagine... spero che ti siano
piaciute!!Grazie ancora dei tuoi complimenti! Ancora non sai la tua coppia
preferita?! Con questo chap come va?!Fammi Sapere Angéle J
Danty dew Ciao! Allora un’altra nuova
recensitrice... davvero ti è capitato di leggere la mia ffc per caso...ihihihihi... anch’io per caso ho letto il capolavoro di
Sunny e mi sono innamorata delle FFc... Cmq grazie per
i complimenti sei davvero troppo gentile... non credo di meritarmeli!(Angéle
diventa rossa come un peperone!)Cmq fammi sapere come ti sembra... un bacio
AngéleJ
Maga Magò GRAZIE PER IL COMPLIMENTONI! Sei troppo gentile! Come sei peggio della Maga Magò dei cartoni...
Dovrei iniziare a preoccuparmi?! Speriamo di No!
Grazie! Questo chap ti è piaciuto?1 Spero vivamente in una risposta positiva!Grazie per il tuo in bocca al lupo! Vedrò di
farcela (Come sempre del resto!)Angéle J
Verhobbit Grazie mille! Un bacio Angéle
Milady Bellissima! Ma tu mi vizi!Un altro commento! Che
bello! Grazie mille!Non vedo l’ora di leggere il nuovo
chap della tua bellissima ffc! Mamma mia... sei anche
fortunata appena hai recensito... ecco pronto un nuovo chap...(Se proprio
vogliamo parlare di fortuna Nd Milady)Cmq... grazie dei tuoi complimenti...
detto da te che il mio Draco è sublime è un vero complimento! Grazie! Ma la maestra nel descrivere il nostro Serpeverde sei tu!Buona
Pasqua anche a te!Un bacione Angéle J
Vale e Mely Ciao! Grazie!
Meno male che siete tornate! Avevo un po’ di paura! Grazie per i vostri
commenti sempre gentili! Avete ragione! Consoliamoci con le ffc! Aggiornate
presto la vostra! Un bacio Angéle J
Ary Ciao! Eccoti
accontentata! Un chap prima di venerdì! Ma mi dici dove la trovi una scrittrice
così gentile ?!(Ce ne sonoa bizzeffe Nd
Ary) Parigi?!?!?!? Come vai via e mi lasci sola per
andare in una città bella come quella?!?!? Beata te!
Anch’io vorrei ritornarci.... Un sequel?!?!?!?Quando!?!?!?!?!?!
Fallo subito perché la tua storia mi manca! Un bacio Angéle J
p.s.
Buona villeggiatura! E Buona Pasqua!TV1KDB
Cloudy Grazie dei
complimenti! Anch’io vorrei sapere chi sceglierà...
speriamo bene! Un bacio AngéleJ
Danae Welcome back! Io ti ho
detto che sei un po’ distratta! Come fai a perderti una storia del genere!?!?!(Non esageriamo adesso Nd Tutti!) Grazie per la tua
recensione e i tuoi complimenti! Non perderti anche questo aggiornamento!
Un bacio Angéle
Marcycas - the Lady of Darkness Ehi...
quante domande?! Hai vista che sono state risposte! Almeno in parte! Cmq grazie
dei vostri commenti! Sempre così gentili! Vi ringrazio dal profondo
del cuore bUona pasqua!Per Lady: Nella mia ffc nulla è buttato lì! Un
bacio Angéle J
Kathy Ciao Stupenda!
Innanzitutto grazie per i tuoi complimenti...sei sempre gentilissima! Sono
molto contenta che ti sia piaciuto tutto il chap! Io non sono
del Nord Italia...Sono pugliese...più meridionale di me!Grazie ancora un bacio e buona Pasqua!AngéleJ
CharlotteHa ragione prof. mi dispiace! Non lo farò più! Ciao
Charlotte! Naturalmente sto scherzando! Grazie per i tuoi consigli... hai
pienamente ragione! Cmq spero che tu ti sia divertita in Francia! Grazie per il
tuo commento un bacio Angéle J
Marilia Precisamente Pino
silvestre...se lo vuoi compare davvero! Cmq grazie
mille per il tuo commento! 1696 ffc... però! Compliments! Mi fa piacere che la
mia ti piaccia! Mi fido del tuo giudizio! Se hai qualche ffc con protagonista Draco e Ginny o Hermione e Ron
mandamela al mio indirizzo e-mail angleclochard@yahoo.it
Un bacio AngéleJ
Ikeda Grazie! Sei davvero
gentile! Io?!?Una grande?!?!?! Ma
che bel complimento! Un bacio ANGéLEJ
Sarry Malfoy Ciao Sarry!Come
stai?! Grazie per il tuo commento! Sei davvero gentile! Hai visto! Non hai
dovuto aspettare fino a Maggio! Sono brava!Fammi spere se questo ti è piaciuto!
Un bacio Angéle J
Dajann Ciao! Meno male!
Questa volta hai scritto poco la parola sadica... Però questo
chap mi farà recuperare l’aggettivo... o no! Ho
incasinato abbastanza la coppia H/G spero di sì! Ci voleva un po’ di
movimento! Da adesso in poi per quei due dovrebbe andare sempre peggio1 per poi
migliorare1 Questa storia si prospetta un po’
lunghetta1 spero che non mi abbandoniate! Un bacio Angéle
P.S.
NO... non frequento il classico...
ma il liceo linguistico! Grazie per il genio...TVB Angéle J
Tipsy Grazie per la
concessione! Sei davvero un tesoro! Un bacio! Angéle J
Co-co Ma perché non ti
calmi e cerchi di leggere tra le righe?! Un bacio Angéle J
Grazie per i complimenti!
Vega Ciao tesoro! Che bello un’altra tua recensione! Tutte le cose che ho detto l’altra volta le penso davvero!Continua a
recensirmi! Un bacio Angéle J Buona Pasqua!
Spero che tu sia guarita dalla
brutta bestia dell’influenza!
Phi Phi
Ciao come stai?! Ma sei sparita?! Quando
aggiorni?! Sono molto curiosa!! Grazie per il tuo commento! Sei sempre gentile!
Un bacio e Buona Pasqua Angéle J
RoBeRtA Ciao! Davvero ritiri
tutto quello che hai detto?!?! Mi fa piacere! Grazie
per i complimenti e per aver commentato! Un bacio Angéle J
Alexis Potter Grazie! Un Bacio
e Buona Pasqua! Angéle J
SweetieCiao Dolcezza! Grazie per il tuo commentino carino,
carino! Hai visto! Sono stata brava negli ultimi due chaps... ho usato molta parcondicion... (Non so se
si scrive così) Grazie ancora! Un bacio e Buona Pasqua! Angéle J
Bene! Credo di aver finito! Un saluto
anche a coloro che non recensiscono! Un bacione
Angéle J
P.s.
Credo che il prox chap sarà
davvero pronto per Maggio! Una BUONA PASQUA A TUTTI!
Capitolo 13 *** Lavori babbani: che stress! (Iparte) ***
DA AUROR A BABBANI XIII CHAP “Lavori babbani: che stress
DA AUROR A BABBANI XIII CHAP
“Lavori babbani: che stress!( I parte)”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io
ho terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
-Salve sono la nuova insegnante
di Inglese... mi piacerebbe diventare prima di tutto una vostra amica...Oh, no,
no! Così non va...- per la centesima volta Hermione provò il suo discorso
davanti lo specchio. Si passò stanca una mano tra i capelli castani.
-Forza Hermione- si disse
tornando ad osservare la sua figura riflessa sulla superficie lucida –Ce la
puoi fare!-
Si alzò in piedi prendendo il
piccolo programma di studio che aveva stilato tutto il giorno precedente. Era
un fascicoletto di 45 pagine scritte con una grafia così fitta e piccola da non
riuscire quasi a leggerla.
Hermione si passò le dita fresche
sulle palpebre.
Era davvero agitata.
Guardò verso il suo letto dove
torreggiavano 3 completi di abbigliamento diverso. Aveva passato l’intera sera
precedente a controllare i suoi capi in cerca di qualcosa di decente. Aveva
impegnato nella ricerca anche i suoi due poveri coinquilini che l’avevano presa
in giro per tutto il tempo.
Guardò l’orologio. Le 7,27 a.m.
Tra meno di 3 minuti la sveglia
avrebbe suonato.
Tornò a concentrarsi sullo
specchio e sul suo discorso di presentazione.
Stava iniziando a prendere per la
ventesima volta, nel giro di pochi minuti, un profondo respiro, quando la
sveglia suonò.
-Bene...- si disse correndo a
fermare quel rumore assordante.
Si iniziò a guardare intorno. Il
cuore le batteva mentre il sangue le era iniziato a salire alla testa. Non
avrebbe retto ancora per molto.
Si sedette pesantemente sul
funghetto davanti lo specchio e iniziò ad armeggiare con i suoi capelli.
Non voleva apparire come la sua
vecchia insegnate di trasfigurazioni... ma non voleva, di certo, sembrare una
piccola squattrinata.
Si tirò i capelli, legandoli in
un morbido chignon. Aveva lasciato cadere qualche ricciolo intorno al suo
volto.
Per la prima volta in quella
mattina fu contenta di sé.
Mise una leggera matita nera a
sottolineare i suoi bei occhi cioccolato per poi terminare il tutto, mettendo
in risalto le sue labbra, con un leggero lucidalabbra alla frutta.
Si avviò verso il letto dove
guardò con apprensione i suoi capi d’abbigliamento.
Giacca e pantalone, gonna e
maglioncino o un semplice taillé nero con una gonna e una giacca leggermente
aderenti.
Si sedette delicatamente sul
letto accavallando le gambe e appoggiando la testa sull’indice e il pollice.
Toc, Toc...
Qualcuno bussò alla porta.
-Chi è?- disse Hermione con voce
disperata.
-Draco... posso entrare?!-
domandò il biondino rimanendo nel corridoio.
-Se prometti di non ridere, come
ieri ,e di darmi una mano, allora sì!- lo avvisò la bruna.
-Va bene...- concordò Malfoy
entrando.
Guardò per un attimo il viso
leggermente truccato di Hermione e il suo cuore iniziò a galoppare.
Rimase in silenzio, per qualche
minuto, a guardare quel capolavoro.
Era davvero bella.
-Draco!-Lo richiamò Granger
sventolandogli davanti una mano affusolata. - Perché mi fissi...ho esagerato con la matita?- chiese
preoccupata la ragazza correndo davanti lo specchio per controllare.
Draco si riscosse. Le si avvicinò
e le bloccò delicatamente il polso sottile.
-Va tutto benissimo... non
toccare niente, sei bellissima...- le disse mettendole un boccolo troppo
ribelle dietro l’orecchio.
Le scrutò insistentemente il volto.
Hermione divenne rossa.
Era così preoccupata che non si
era accorta che Draco indossava la canottiera* chele piaceva tanto.
La stoffa aderente fasciava
perfettamente tutti gli addominali di Draco mettendone in evidenza la tonicità.
La bruna abbassò lo sguardo.
I pantaloni di felpa e i calzini
di spugna bianca lo rendevano alquanto attraente, gli donavano quel non so che
da perfetto ragazzaccio.
Hermione guardò il suo viso. Era
davvero a pochi centimetri dalla sua faccia.
I capelli biondi e medio lunghi
dell’Auror riflettevano la tenue luce solare che si infilava dalle persiane.
Draco sentì che se non si fosse
allontanato immediatamente da quelle labbra le avrebbe catturate senza troppi
ripensamenti.
-Hm, hm...- disse lasciandole il
polso e dirigendosi verso il suo letto. –Allora!mi vuoi far vedere cosa
vorresti indossare?-
Hermione rimase un po’
interdetta. Aveva fissato troppo a lungo gli occhimagnetici di Malfoy.
-Sì...-disse prendendo in mano il primo completo.
Draco la guardò serio.
Passò in rassegna il corpo
sinuoso della bruna. Sembrava che le stesse facendo indossare il vestito nella
sua mente.
-Staresti bene... ma vediamo le
altre opzioni!- concordò dopo un paio di minuti.
-Poi c’è questo...- continuò la
ragazza prendendo il taillé nero leggermente aderente.
Un sorriso malizioso comparve sul
volto dell’Auror.
Hermione lo guardò inarcando un
sopracciglio.
-Questo è il vestito che hai
indossato ad una riunione con McDury?!-domandò continuando a sorridere.
Granger asserì col capo.
-Ti sei mai chiesta perchéc’era tutto quel mormorio in sala?- la
interrogò divertito.
Hermione lo guardò.
-Con quell’abito sei... come
posso dire... con quel vestito equegli
occhialini...- tentò di trovare delle parole giuste.
La bruna non riusciva a capire.
-Cosa?!- lo aiutò.
-Beh... i tuoi alunnimaschi osserverebbero più te che la lavagna!-
terminò diventando leggermente rosa, il biondo.
Hermione lo osservò. Finalmente
capì che cosa intendeva.
Non poté evitare di sorridere e
colorarsi di un leggero color scarlatto sulle guance.
-Quindi cosa mi consigli?!-
continuò la bruna dopoavergli mostrato
l’ultima alternativa.
Draco si alzò ed aprì il suo
armadio. Tirò fuori una camicia bianca leggermente aderente. La posò sul primo completo e le disse:
-Non chiudere la giacca e lascia
slacciati gli ultimi tre bottoni della camicia... indossa il piccolo punto luce
che ti abbiamo regalato al tuo compleanno e qualche goccia del tuo profumo... andrai benissimo!-così
dicendo le baciò la fronte e si avviò alla porta.
-Ah, un’ultima cosa...-iniziò
Malfoy abbassando lo sguardo - Inizia il tuo discorso con un sorriso... sei
troppo bella quando lo fai!- Le abbozzò un sorriso dolcemente, per poi uscire
veloce dalla camera.
Hermione rimase un attimo a
guardare la porta bianca. Si girò verso lo specchio. Distese le sue labbra in
un sorriso timido.
Non poté non farlo.
Si mise le mani sulla guance e,
guardando l’orologio della sveglia, finalmente iniziòa vestirsi.
***
Ginny si stiracchiò nel suo
letto. Aveva i lunghi capelli fulvi ammatassati sulla testa. Gli occhi azzurri
leggermente arrossati. Quanto aveva pianto prima di addormentarsi. Si girò
verso la finestra. Un timido sole invernale rischiarava quella fredda giornata.
Si passò una mano sul viso
ripensando a cosa era accaduto nelle ultime giornate: aveva fatto l’amore con
Harry, erano andati a mensa, l’aveva
visto baciare un’altra, era fuggita dalla
mensa, aveva pianto tra le braccia di James
ed infine, quando Harry l’aveva cercata, forse per spiegarsi, nonaveva voluto vederlo.
Un climax di sensazioninegative.
Era quasi un giorno che non lo
vedeva. Adesso, a poche ore dalla sua lezione, aveva una morsa allo stomaco.
Si alzò dal letto. Avrebbe fatto
una doccia prima di affrontareil patibolo.
Andò in bagno e controllò allo
specchio il suo riflesso.
-Sei orribile, Gin!- si disse
legandosi i capelli in uno chignon poco ortodosso.
Aprì l’acqua nella doccia.
Lo scroscio del liquido vitale
era sempre riuscito a calmarla.
Sfilò la grande maglia di Ron che
usava come pigiama. Tolse dal collo la catenina con il ciondolo di farfalla (ultimo
regalo di sua mamma) e lo appoggiò sul piccolo marmo rosato del bagno.
Osservò ancora un po’ il getto
caldo. Controllò la sua temperatura con una mano e finalmente, dopo averregolato i rubinetti, entrò nella doccia.
Lasciò che l’acqua le coccolasse
la schiena. Comeavrebbe voluto che quella sua amica potesse lavare via il
dolore.
Chiuse gli occhi.
Immediatamente l’immagine di
Harry e quella bruna le balenò nella mente. Appoggiò la sua testa sul vetro
bagnato della cabina.
Lasciò che le sue calde lacrime
si mescolassero alle gocce dell’acqua.
***
Mellifluo si svegliò. Qualcosa di caldo e
profumato dormiva accano a lui.
Angelia.
La bruna era rannicchiata contro
la schiena di Mellifluo. Aveva le braccia e la gambe tirate al petto.
Il biondo guardò quella bella
figura. Le accarezzò amorevolmente i capelli. Le baciò la fronte calda.
Angelia sorrise mentre lentamente
apriva i suoi bellissimi occhi blue cobalto.
-Buongiorno...- le augurò
Mellifluo chinandosi per sfiorarle con infinita dolcezza le guance.
Angelia allargo il suo sorriso
con aria soddisfatta.
-Buondì, amore mio...- gli
rispose catturando le sue labbra.
Lentamente quel bacio si fece più
profondo. Mellifluo aveva iniziato ad accarezzarle la schiena mentre con
l’altra mano le percorreva la pelle della gamba affusolate.
Angelia sorrise desiderosa.
Gli baciò il lobo dell’orecchio.
Sapeva che lui non resisteva a quel gesto.
Un brivido percorse la schiena
del mangiamorte.
McStrict iniziò a baciarle il
collo. Questa volta fuMellifluo a
colpire il punto debole della bruna.
Angelia salì a cavalcioni sulle
gambe del biondo.
-Aspetta...- le disse l’uomo.
-Che c’è?- domandò Angelia
continuando a baciarlo con foga.
-Devo andare... ho la lezione
alla caserma di Auror... non posso arrivare in ritardo-
La bruna sibloccò.
-Uffa, non hai mai tempo per me!-
gli disse a denti stretti.
-Ma cosa dici?- le chiese
alzandosi e infilandosi la camicia dell’uniforme.
-Beh, è vero! Prima c’erano le
missioni di Voldemort, ora ci sono quelle più il tuo lavoro tra gli Auror...- gli
rinfacciò Angelia, imbronciandosi.
-Per favore, amore, non fare la
bambina! Ne abbiamo già parlato!- le chiarì serio Mellifluo legandosi il
cinturone.
-Ah, sì?- gli rispose –Allora
quando torni fai conto che io non ci sono più per te! Chiaro?!- così dicendo si
infilò sotto le coperte.
Mellifluo si passò una mano tra i
capelli.
-Va bene!Se è questo che vuoi!?Io
tolgo definitivamente il disturbo!- prese la sua giacca nera ed uscì dalla
stanza.
Si fermò sull’scio appoggiandosi
con la schiena al legno freddo.
Sorrise.
Gliel’aveva fatta. Non riusciva
ad allontanarsi da quella porta.
Rientrò nella camera e si tuffò
sul letto abbracciando Angelia.
-Io ti amo...- le disse
baciandole la testa.
La bruna abbassò leggermente la
coperta che la copriva fin sui capelli.
Mellifluo la guardò come un
cucciolo bisognoso.
-Tu mi ami?!- le chiese sfiorando
le sue dita con le labbra.
Angelia sospirò.
-Certo che ti amo, McStrict-disse sentendosi sempre meno arrabbiata con
lui.
-Allora dammi un bacio e non
essere più arrabbiata con me!-
La bruna lo guardò.
Mellifluo le lanciò lo sguardo da
ti-prego-ti-amo-sono-un-cucciolo-bisognoso.
Angelia si guardò intorno.
Sentiva i suoi occhi indugiare su
di lei.
-Va bene...- si chinò e lo baciò.
Mellifluo rimase a guardarla.
-Perché ti amo così tanto?!- le
chiese all’improvviso.
Angelia sorrise prima di buttarlo
fuori dalla sua stanza.
***
Ginny infilò i suoi pantaloni
neri e la maglia della divisa sportiva da Auror. Il bel simbolo della
caserma(un grifone intrecciato ad un drago) torreggiava al centro della stoffa
di morbido cotone.
Virginia infilò gli anfibi ed
uscì velocemente dalla stanza.
Percorse i lunghi corridoi.
Si fermò.
Una finestra aperta attirò la sua
attenzione.
Si affacciò.
L’aria fredda di fine ottobre le
sferzò il bel viso.
Respirò profondamente.
La finestra dava sul cortile
interno della caserma.
Guardò attentamente e scorse una
donna auror che correva velocemente verso l’entrata.
Le sembrava di averla già vista.
Strinse gli occhi per metterla
meglio a fuoco..
Certo.
Un brivido di odio e frustrazione
corse lungo la sua schiena.
Era lei. Era la donna che aveva
distrutto il suo breve, ma intenso, idillio d’amore con Harry.
La osservò meglio. Era davvero
carina.
I capelli castani ondeggiavano
morbidi ad ogni suo passo. Gli occhi grandi e scuri. Le labbra rosee e carnose.
Aveva un passo così sicuro ed elegante.
Ebbe un improvviso moto di
gelosia nei suoi confronti.
-Virginia?- chiese una voce sconosciuta
alle sue spalle.
La rossa si voltò di scatto
sobbalzando a quel richiamo gentile.
Mellifluo.
L’aveva visto per la prima volta
due giorni fa, in quella lezione della fune. Non ricordava molti particolari di
quell’uomo. Forse perché era svenuta.
-Tu devi essere Mellifluo
McStrict, non è vero?- gli rispose sorridendo.
-Esattamente- le disse
raggiungendola alla finestra.
–Cosa guardi di così
interessante?!-continuò affacciandosi al davanzale.
-Ah, sì?!- le domandò
sarcasticamente l’uomo- Allora quel ragazzo bruno con gli occhi verdi che sta
entrando proprio adesso nella caserma, non ti interessa?!-
Ginny strabuzzò gli occhi
catapultandosi a guardare.
-No, non mi interessa più di
tanto...- gli rispose divorando con lo sguardo ogni passo di Harry verso il
portone.
Mellifluo rise.
- Cos’hai da sghignazzare?!-
domandò irritata la ragazza.
Il biondo la guardò.
-Ti piace?!- le chiese chiudendo
la finestra.
Ginny rimase ad osservarlo.
Sembrava di parlare con Draco. La stessa calma, lo stesso timbro di voce
strascicato.
-No, no-gli rispose con troppa
veemenza.
-Va bene...- disse l’uomo
iniziando ad avviarsi verso la mensa.
-Dove vai?!- lo fermò la rossa.
-A mensa, devo ancora fare
colazione... vuoi farmi compagnia?!- la invitò cortesemente il biondo.
Ginny non seppe il motivo.
Quell’uomo per lei era completamente sconosciuto, ma le infondeva sicurezza.
Gli sorrise arrossendo e lo seguì
verso la mensa.
***
Hermione prese la grande borsa
nera e corse giù per le scale di legno.
A pochi gradini dalla cucina
sentì nell’aria il buon profumo del bacon e delle uova strapazzate.
Sentì, da dietro la porta della
cucina, i due uomini discutere allegramente.
-Sai, le ragazze di questa età
sono tutte carine... il tuo lavoro e sicuramente molto più interessante del
mio...- disse Draco versando nel piatto
di Ron altro bacon.
-Sì... ma io odiavo da morire
andare a scuola... e adesso... sono addirittura un insegnante...- controbatté
il rosso, prima di sorseggiare un bicchiere di succo giallo.
-Bleah...ma che cos’è questo?!-
chiese Weasley sputacchiandolo.
-Che schifo... è...è
disgustosamente agro!Sembra quello che beve mia sorella per mantenere la
linea...- continuò Ron guardandolo storto.
- E’ l’unica cosa che mi riesce a
svegliare... il caffè mi fa dormire...- confessò Draco versandosene un altro
bicchiere.
Hermione sorrise, pensando che
erano davvero comici insieme.
-Buongiorno...- esclamò entrando
nella cucina.
La sua comparsa ammutolì i due
uomini.
Draco sgranò gli occhi iniziando
a guardarla.
Ron deglutì rumorosamente
l’ultimo boccone di pancetta.
Hermione si sentì in imbarazzo.
-Stai molto bene, ‘Mione.-
proferì Ron continuando a guardare nella piccola scollatura della camicia della
bruna.
-Grazie- gli rispose asciutta
accomodandosi tra di loro.
Draco continuava a guardarla
senza dirle niente.
Hermione poteva sentire i suoi
freddi occhi di ghiaccio indugiare sulla sua figura.
-Grazie del consiglio, Dra’... mi
è stato molto utile!- quelle parole ridestarono Malfoy dal momentaneo
imbambolamento in cui era caduto.
-Oh... figurati- le disse
colorandosi di un leggero colorito rosato per lo strano pensiero che gli era
balenato in mente.
-Pronta per la lezione, Miss Granger?!-
domandò Ron portandole un ciuffo ricciuto dietro l’orecchio.
Hermione si riscosse.
Era rimasta a pensare alle strane
sensazioni che aveva provato negli ultimi giorni.
-Sì... e tu, Coach Weasley?!- lo
rimbeccò con lo stesso tono.
-Ah, ah... prontissimo, tesoro!-
le disse alzandosi e baciandole la testa.
Hermione rimase per un po’ in
silenzio. Imprigionata nei suoi pensieri.
Draco continuava a leggere
tranquillamente il giornale babbano di finanza che il Tenente Hidden gli aveva
raccomandato di consultare prima di andare al lavoro.
-Qualche problema, mia Signora?!-
le domandò notando il suo sguardo assente.
Hermione sorrise a
quell’appellativo.
Lo guardò dolcemente.
Gli occhi grigi e profondi di
Malfoy erano messi in risalto dai piccoli occhialini trasparenti.
-Ti ho mai detto che...- cercò di
dire Hermione prima che Draco la interrompesse.
-...con questi occhiali assomigli ad un medico senza camice...- terminò
per lei il biondino.
-No... – rispose la ragazza
alzandosi e abbracciando Malfoy da dietro. -Con
questi occhiali sei molto sexy...- così dicendo gli baciò una guancia.
Si allontanò afferrando la sua
borsa e prima di scomparire dietro la porta aggiunse:
-Ti aspettiamo in auto...-
Draco rimase in silenzio. Ripiegò
il giornale accuratamente. Prese la sua ventiquattrore e con il cuore che gli
batteva ancora forte uscì dalla villa gialla e blue.
***
Harry era appena arrivato alla
caserma. Salì velocemente i gradini di pietra bianca dell’ingresso e si diresse
verso la stanza di Ginny.
Bussò forte alla porta.
Era da due giorni che cercava di
parlarle, di chiarirsi, di spiegarsi...
-Virginia!- disse a voce alta.
Nessuna risposta.
-Virginia!- gridò ancora.
Niente.
-Ginny,
apri, per favore!-
-Mi dispiace, Signor Potter,
signore...- una voce piccola lo richiamò.
Un elfo domestico era spuntato da
dietro l’angolo.
-Sai se Virginiaè qui?!- gli domandò.
-Mi dispiace Signore, ma la
signorina Virginia è andata via...- spiegò il piccolo omino abbassando le
orecchie dispiaciuto.
Harry si mise una mano tra i
capelli.
-Mi dispiace davvero signore...-
gli disse l’elfo prima di allontanarsi verso le altre camere.
Potter rimase per qualche minuto
appoggiato alla porta di legno.
Chiuse gli occhi.
Rivide per la centesima volta
tutta la scena.
Si massaggiò le palpebre sospirando
stufo.
Si avviò stancamente verso la
mensa.
Lentamente una lacrima calda
solcò il suo bel viso.
***
-Secondo le indicazioni...- stava
dicendo Hermione con la cartina in mano. -La tua banca è più lontana della
nostra scuola Dra’... dovrai andare da solo...-
Hermione parcheggiò sommariamente
l’auto nel parcheggio del grande liceo della città.
Era un grande palazzone bianco e
rosso. Era circondato da un bel giardino. All’ingresso vi era una grande
scritta: “Freedom High School”
-Nome interessante...- scherzò
Ron chiudendosi il giubbino di pelle, prima di uscire dall’auto.
-Noi usciamo alle 16,00... tu
invece alle 15,00... ci vieni a prendere tu?!- chiese Hermione al biondissimo
auror.
Draco stava guardando la cartina
della piccola città.
-Ce la fai a trovarlo da solo?!-
domandò ancora la bruna.
Malfoy alzò lo sguardo
sorridendo.
-Certo... non ti preoccupare! Vi
vengo a prendere alle 16,00!- le rispose .
Hermione lo guardò seria.
-Se hai qualche problema non
esitare a chiamare la scuola... ti ho scritto il numero nell’agenda rossa...-
gli spiegò Granger.
-Non ti preoccupare!- la confortò
il biondo sorridendole.
Hermione sospirò.
-Va bene, allora, io
vado...-terminò la bruna prima di uscire dalla monovolume.
Draco la guardò andare via.
Si mise al posto del conducente e
riavviò la macchina. Prima di partire abbassò il finestrino ed urlò ai suoi
amici:
-BUONA FORTUNA!-
Hermione e Ron annuirono con un
sorriso prima di entrare nella grande scuola.
***
Ginny accavallò le gambe tentando
di non ridere all’altra battuta che il biondo aveva fatto in direzione di
Angelus Barbeus.
-Ti prego Mellifluo!- disse la
rossa asciugandosi le lacrime per il troppo ridere.
Il mangiamorte la guardò
soddisfatto.
-Finalmente ridi!- disse
scompigliandole i lungi fili di fuoco.
-Sì.. mi ci voleva proprio... era
da un po’ che non mi rilassavo!- sospirò la ragazza appoggiandosi allo
schienale della sedia blue.
-Dì, un po’...- aggiunse
Mellifluo mordendo il cornetto alla marmellata davanti a lui.- Ma tu conosci da
molto tempo il Capitano Potter?!-
-Veramente scusami, ma adesso non mi va di parlarne ho appena
riacquistato il buonumore e non voglio perderlo!- così dicendo si tuffo nella
sua tazza di latte caldo.
-Beh, sai Weasley... credo che
dovrai prepararti a perderlo di nuovo... il Capitano bruno dagli occhi verdi
che tu tanto cerchi di dimenticare sta venendo proprio qui...-così dicendo il
biondo sorrise abbassando la testa.
Ginny per poco non si strangolò
con il latte.
-Virginia Weasley?!- disse Harry
non appena le fu giunto alle spalle.
La rossa si girò di scatto.
-Cosa vuoi?!- gli chiese
sgarbatamente.
-Ho bisogno di parlarti- le disse
asciutto il bruno appoggiandosi allo schienale della sedia.
-Io invece non ho nessuna
necessità di farlo...- rimbeccò Virginia rigirandosi.
-Ti prego...solo 5 minuti!-le
bisbigliò avvicinandosi ad un suo orecchio.
Ginny guardò negli occhi Mellifluo .
Lui sorrideva sotto i baffi.
La rossa gli pestò un piede.
Mellifluo tossì.
Harry la guardava
insistentemente.
-Va bene...- disse alla fine
alzandosi.
Il mangiamorte seguì con lo
sguardo la esile figura di Ginny che si allontanava.
Non sapeva esattamente il motivo
ma quella ragazza gli piaceva.
***
-Ehi, Maggie!- gridò un ragazzo dai capelli di un insolito
colore rosso scuro.
La giovane biondina, dai grandi occhi verdi, si girò
sorridendo.
-Ciao TJ!- gli disse una volta che il ragazzo la raggiunse.
-Pronta a ricominciare dopo un lungo week-end rilassante con la tua sorellina!?- domandò il rosso infilandosi le mani in tasca.
-Sì, sì...- rispose vagamente assonnata Maggie.
-Nuovo il maglione?!- le chiese osservando il bel capo di
abbigliamento della bionda.
-In realtà, è di mia sorella Anne...però, visto che qui, a
scuola, non l’ha mai visto nessuno... posso dire, tranquillamente in giro, che
è nuovo!- la minuta ragazzina si portò una ciocca di capelli lisci dietro
l’orecchio, mentre un ragazzo bruno con un sorriso smagliante le passava
accanto.
Margareth si pietrificò. Guardò per pochi istanti negli
occhi estremamente blue del brunetto e sentì le sue guance andare a fuoco.
TJ guardò con un’occhiata torva il ragazzo che gli era
passato accanto.
-Mi ha sorriso!- disse (quando il ragazzo sparì dietro
l’angolo) la biondina iniziando a saltellare da un piede all’altro.
-E allora?- disse freddamente il bel rossiccio allungando il
passo.
-Beh, insomma!-esplose Maggie all’apice della gioia.- Sai
chi era quello?!- gli domandò raggiungendolo.
-Come farei a non saperlo... tu me lo ricordi ogni volta che
lo vedi respirare!- TJ aprì l’armadietto gettandoci dentro il pesante zainetto.
-Beh, se sai chi è Elijah Danverson sai anche quanto sia
bello, intelligente, simpatico, spontaneo...- iniziò Maggie.
-Ti prego!-la interruppe il suo interlocutore -Ho appena
mangiato...-
Maggie gli lanciò un sorrisetto tirato.
-Si può sapere perché devi distruggere, sempre e
continuamente i miei sogni sui ragazzi?!- gli domandò afferrando i suoi libri
prima di chiudere l’armadietto.
-Beh, semplice... perché i migliori amici fanno questo, mia
cara Margareth!-
-No!- esclamò la
bionda –I migliori amici aiutano, confortano, spronano... tu sei troppo
affetto dalla sindrome del fratello
maggiore nei miei confronti, Tolomeus!-lo rimbeccò appoggiandosi alle fredde ante di
ferro.
TJ aprì e richiuse la bocca più volte.
La campanella interruppe quel rituale battibecco di ogni
mattina.
-Perfetto! Cosa abbiamo alla prima ora, Maggie?!- disse
richiudendo velocemente il piccolo armadio arancione.
-Hmmm, inglese... oh, no! Oggi c’è la nuova supplente!-
ribatté iniziando a correre verso l’aula n. 11, che si trovava alla fine del
lungo corridoio.
-Aspettami!- gridò il
ragazzo prima di andarle subito dietro.
***
-Cosa vuoi Harry?!- disse freddamente Virginia incrociando
le braccia sul petto. Lo guardò dritto negli occhi in attesa della sua
risposta.
Harry abbassò lo sguardo. Non riusciva a sostenere quelle
iridi accusatorie.
-Mi dispiace... io non la conosco
nemmeno!- le confessò tutto d’un fiato.
Ginny rimase impassibile. Un
sorriso ironico e gelido affiorò su quelle labbra ciliegia.
-Sapevo che avresti detto una
cosa del genere....- gli disse passandosi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
L’auror aveva aperto e richiuso
la bocca. Non era esattamente la risposta che si aspettava.
-Come faccio a sapere che è la
verità, Harry?!- chiese Virginia inclinando la testa.
-Beh, perché è così!- esclamò
Potter diventando rosso.
Ginny lo guardò in modo assente.
-Mi hai fatto male, Harry...
molto male...- così dicendo si divincolò dallo spazio angusto in cui il bruno
l’aveva incastrata ed andò vero la mensa.
- E’ finita?- chiese Harry senza
voltarsi.
Virginia volse la testa.
-Sì....- rispose con le lacrime
ali occhi.
-Bene...- sussurrò il bruno
finalmente girandosi.- Forse per te... io ti riconquisterò Virginia, non posso
perderti per un solo piccolo errore!-
La guardò negli occhi e senza
darle il tempo di replicare si allontanò verso la palestra.
***
Continua...
Salve gente! Allora! Sono stata brava! Ho aggiornato prima
di maggio! Che brava! Sono stata contenta per sue motivi: 1.perché ho raggiunto
la veneranda quota di 200 recensioni;2. Ho preso 10 al compito di chimica!
Voi direte... ma a noi che ce ne importa? Lo so, però sono
così contenta che ho voluto dirvelo! Cmq... per il compito di Letteratura
latina non ho ancora i risultati quindi non so...
Che brave che siete state! Mi avete commentato proprio in
tante, ihihihihihihi...
Allora non perdiamoci ancora in chiacchiere e e ringraziamo
abbondantemente i recensitori!
Vamasa 1. Non ti sei
comprata il personaggio di Draco; 2. Sono libera di mettere Draco con chi
voglio...
Verhobbit Grazie mille!
Continua a leggere! Un bacio AngéleJ
Danae Ciao! Come sta la mia
distratta preferita?! Naturalmente io scherzo! Grazie per i complimenti! Un
bacio Angéle J
Moon Ciao! Grazie dei bei
complimenti! Saluta tutta Ferrara da parte mia un bacio AngéleJ
Sunny Ciao! La mia autrice
preferita! Lo sai che la tua saga già mi manca tanto? Ieri ho iniziato a
rileggerla tutta partendo da BAWM0... Dio Sunny! Ma sei mitica! Non hai perso
mai un colpo, mai un controsenso o fraintendimento, sembra quasi che le trame
te le sia sognate una notte! Ma quanto sei brava! Grazie per i complimenti al
mio chap ma credimi tu seie sarai per
sempre la numero 1! Un bacio grandissimo Sunny, non abbandonarci troppo...
voglio presto una one-shot col tuo nome! Un bacio Grande AngéleJ
Charlotte Ciao Charlotte!
Ma QUANTE DOMANDE... allora io frequento tanti siti (Non solo H.P. per grazie a
Dio ho anche altre passioni!) Mi piacciono da morire i telefilm americani come
Dawson’s creek e VII cielo... io Ho quasi 17 anni( sono nata il 19 luglio del
1987) e frequento il terzo liceo linguistico, sono pugliese precisamente (non
so se conosci la zona) Manfredonia... è un piccolo paesino di mare molto
carino. Ho guardato tutti i film di Harry Potter e non vedo l’ora di vedere il
III (il 4 giugno ho deciso che sarà il mio ultimo giorno di scuola...).
Il signore degli anelli?! Ho
letto i libri, visto il film e adoro Orlando Bloom! (lo hai visto ne “La
maledizione della I luna” dio ho sbavato sulla poltroncina del cinema!)
E tu? Parlami un po’ di te!
Grazie per avermi voluto conoscere meglio!un bacio Grande Angéle J
p.s.
Grazie per i commenti al mio chap
sei gentilissima...
Ah, dimenticavo! Adoro viaggiare
e sono stata questa estate in Toscana! Bellissima, complimenti. Ho assistito al
palio di Siena! Mi ricordo ancora la canzone della contrada vincitrice...
“Zitto, zitto, piano, piano, per non far troppo baccano, il bruco si sveglia e
torna vincitor...”
Rory & Famiglia Ciao
cara! Grazie per i complimenti e ricambia i saluti a tutti! Un bacio Angéle (il
mio nome si scrive così!)
Alexis Potter Hai visto ho aggiornato
velocemente, no? Beh, grazie d cuore un bacione Angéle J
Hikyna –marty Ciao! Grazie
dei complimenti! Troppo gentili! Un bacio Angéle J
RoBeRtA Hallo! Ciao mia cara
amica Roberta! Grazie per la tua recensione! Sono davvero
contenta che la mia ffc ti
piaccia! Un bacio enorme Angéle J
Phoebe80 Ciao Phoebe! Grazie dei complimenti!
Certo prometto che qlk volta mi farò sentire! Ma se vuoi puoi farlo anche tu l
mio indirizzo di posta elettronica angleclochard@yahoo.it
D’accordo? Un bacio Angéle J
Tamara Io non divento sadica! Sono i miei
personaggi che decidono di non lavorare più ad un cero punto del chap! Un bacio
Angéle J
Sarikketta malfoy Ciao Sarry! Grazie dei
tuoi complimenti! Davvero mi fate commuovere! Sei l’unica che si è interessata
alla diminuzione delle mia pagine di latino! Grazie... Beh, fammi andare
altrimenti non aggiorno più! Un Bacio Angéle J
Ary Ecco la mia compagna di sbavature! Allora
come andiamo! In questo chap ho descritto maggiormente Hermione e non credo sia
poi interessato a molti (anche io stranamente non ho sbavato! Diciamo pure che
non me ne è fregato niente!) cmq... grazie sei troppo gentile... io non mangio
nulla di speciale! Anzi sono in dieta perché devo riprendere la mia forma
fisica che ho perso in queste vacanze (mia nonna mi rimpinza come un maialino...)
Va beh, fammi andare un bacio Angéle J
Sweetie Ciao Dolcezza! Hai capito chi dice
“ti amo” alla fine? Spero di sì! Hai visto non hai aspettato fino a Maggio!
AngéleJ
Phi Phi Ciao cara1 grazie del 10 e dei
complimenti! Non vedo l’ora di vedere un tuo aggiornamento! Un bacio forte
AngéleJ
Tipsy Ti
ha mai detto nessuno che sei proprio perspicace? Brava! Davvero... un bacio
anche a te! Angéle J
Dajann Cosa centra Letteratura latina con il
linguistico me o domando ogni giorno che vado a scuola!? Diciamo che molte
materie secondo me non servono tipo Diritto, Filosofia, Fisica, Chimica,
Biologia... però ci sono, e me le devo studiare! Sono sempre sadica vero?(Sai
non vorrei perdere il mio aggettivo preferito!) come preferivo il titolo
“Babbani” Davvero adesso mi tolgo una scarpa e te la lancio (sto scherzando!)
Cmq... grazie dei complimenti! Un bacio, Angéle J
Danty dew Ciao! Merci beaucoup! Je suis trés
contente! Je suis magnifique ?! Non... ce n’est pas possible... Grazie
davvero un bacio Angéle J
Cordy84 Ciao ! Grazieper i compliments... io non ho ancora deciso
benissimo con ci starà Hermione perché sarà il personaggio a dirmelo!ok? un
bacio anche a te...AngéleJ
Xanthe Grazie sei sempre gentile! Un bacio
grande Angéle J
Kathy Grazie ciccina! Un bacione grande
Angéle aggiorna presto la tua ffc J
Ikeda Ciao allora, hai risolto il
problema? Spero di sì un bacio e grazie per i complimenti! AngéleJ
Marilia! Ciao bambolina! Grazie per il tuo
commento1 un bacione e scrivi presto qualche altra tua storia AngéleJ
Clo Ciao Grazie Ho aggiornato presto! Hai visto?! Un bacio
ANGéLEJ
Milady Ciao tesoro! Che bello un tuo
commento! Tu sei sempre fortunata! Commenti e io aggiorno! Brava! UN bacio
grande e aggiorna prestissimo! AngéleJ
Anche questa volta ho finito di salutarvi! Un bacio anche a
tutti quelli che leggono ma non commentano!
Capitolo 14 *** Lavori babbani: che stress! ( II parte) ***
DA AUROR A BABBANI XIV CHAP “Lavori babbani: che stress
DA AUROR A BABBANI XIV CHAP“Lavori babbani: che stress! (II parte)”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io
ho terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
Hermione era seduta nella comoda sedia di legno dell’ aula
n. 11. I primi alunni avevano iniziato ad entrare in aula. Loro avevano l’aria così calma e rilassata. Chiacchieravano,
ridevano e le lanciavano strane occhiate.
Li poteva capire. Anche lei, quando ad Hogwarts si
presentava il nuovo insegnante di arti oscure, lo guardava con strano stupore.
Osservò i piccoli banchi disposti in file di due. Erano
tanti.
Si guardò intorno, un ragazzino in fondo le sorrise.
-Buongiorno...- la salutò un’altra entrando nell’aula
luminosa.
Hermione le fece un cenno col capo.
Erano quasi arrivati tutti. La classe si iniziava a
riempire. L’auror iniziò a sentirsi nervosa. Tra un po’ sarebbe toccato a lei
intrattenere quella spietata platea.
Aprì la sua borsa e tirò fuori il programma. Aveva preparato un po’ di copie
anche per i suoi alunni.
Driiin!
La campanella suonò, riportandola bruscamente alla realtà.
I ragazzi ancora in piedi si affrettarono a prendere posto.
Nel giro di pochi minuti tutti erano seduti.
Hermione si sentì congelare il sangue.
Toccava a lei.
Si alzò dalla sedia. Molti ragazzi la squadrarono.
Si schiarì la voce.
Immediatamente il consiglio di Draco le balenò in mente.
Sorridi...
Seguì il suggerimento del biondino.
-Buongiorno...- disse alla classe appoggiandosi alla
cattedra.
Un leggero mormorio si levò dai ragazzi.
-Allora, io sono Hermione Granger, e sono per il momento la
nuova supplente d’inglese. Ho 25* anni e sono di Londra. Spero che lavoreremo
bene...- ma prima che terminasse il suo discorso la porta si aprì bruscamente.
TJ e Maggie entrarono nell’aula con il fiato corto.
Hermione guardò la biondina con i grandi occhi verdi. Era la
ragazza del negozietto babbano. Se la ricordava perché assomigliava molto ad
una persona che conosceva, ma non riusciva a ricordare chi!
-Ci scusi per il ritardo...- disse Maggie prima di rimanere
di sale come il suo amico.
Hermione le sorrise.
-Forza prendete posto...- disse mentre quei due le facevano
riaffiorare alla memoria i tempi in cui anche lei, con Harry e Ron, era sempre
in ritardo.
La ragazzina trascinò al suo posto TJ che continuava ancora
a guardare l’insegnate con la bocca socchiusa.
-Raccogli la bava...- gli disse a denti stretti la sua
amica.
Hermione aspettò che quei due si accomodassero prima di
riprendere con più sicurezza il suo discorso.
-Come stavo dicendo
prima che Maggie e... - si interruppe non conoscendo il nome dell’altro
ritardatario.
-TJ...- disse il rossiccio diventando scarlatto.
-Prima che Maggie e TJ
arrivassero,- riprese Hermione passando tra i banchi. -Spero di lavorare bene
insieme a voi...-
I vari rappresentanti del sesso maschile la guardarono
sorridendo sornioni.
-Avete qualche domanda?!- disse Hermione notando l’assurdo
silenzio.
Una mano si levò in aria.
Un ragazzo biondo e dall’aria simpatica le sorrise.
Hermione lo invitò a parlare.
-Sì, dimmi...-
-Qual è il suon numero di telefono?!-
Una sonora risata riempì l’aula.
Anche Hermione rise.
-Tu sei?!- gli chiese avvicinandosi.
-Marcus, Bed Marcus.- rispose il ragazzo squadrando
Hermione.
-Bene... visto che sei così simpatico cosa ne diresti di
aiutarmi a distribuire questi...- chiese la bruna appoggiandogli, sul banco,
una ventina di copie del suo programma.
-Con molto piacere...- disse Marcusalzandosi in piedi.
-Grazie...- sussurrò l’auror allontanandosi.
-Allora...- continuò quando il ragazzo ebbe terminato di
distribuire i fascicoli. -Questo è il programma che ho pensato di svolgere
dalla prossima lezione... se avete qualche problema non abbiate timore nel
farmelo presente...-
Prese il lungo elenco dei ragazzi.
Stava iniziando l’appello quando notò una timida mano
alzata.
-Dimmi...- disse rivolta a TJ.
-Mrs Granger... volevo dirle che la vita di Chaucer
l’abbiamo trattata abbondantemente con l’altra insegnante...- mentre diceva
queste parole continuava a farsi piccolo, piccolo.
-Oh, vuol dire che avremo una cosa in meno da fare...-spiegòHermione.
Tutti risero.
Hermione non capì la loro iralità. Aveva strutturato il
programma in maniera così perfetta che avrebbe svolto tutto senza tralasciare
niente. Sapere che un argomento era già stato affrontato era un sollievo.
Guardò un po’ l’elenco mentre i ragazzi continuavano a
ridacchiare. Un cognome colpì la sua attenzione.
Cooper.
L’aveva già sentito da qualche parte.
-Chi di voi è Margareth Cooper?!- chiese senza pensarci due
volte.
Maggie alzò la mano.
-Sono io...- disse mentre riappoggiava la penna sul banco.
All’improvviso nella mente di Hermione si accese una
lampadina.
-Mary Anne...- sussurrò con lo sguardo allibito.
Maggie divenne rossa.
Come faceva quell’ insegnante a conoscere sua sorella?!
-Sì... siamo sorelle.- disse la biondina mentre si metteva un
ciuffo dietro l’orecchio.
Ad Hermione comparve un sorriso inquietante sulle labbra.
Guardò ancora quella ragazzina. Erano due gocce d’acqua.
Solo i loro colori cambiavano.
Sorrise ancora, pregustando la tortura che avrebbe inflitto
a Ron per venire a conoscenza di questa sua,
nuova scoperta.
***
Dracosi guardava
intorno.
La banca non doveva essere così lontana.
Girò ancora un angolo.
Quel quartiere era davvero elegante. C’era un grande parco
verde al centro e tutte le case, o meglio le ville ed i palazzi eleganti, si
snodavano intorno.
Si fermò ad un semaforo rosso. Una schiera di bambini
piccoli attraversò sulle strisce pedonali. Una figuretta minuta e ricciuta
attirò la sua attenzione.
Lily.
La bambina, che Malfoy aveva aiutato a recuperare la palla,
stava attraversando la strada. Aveva il suo piccolo cestino rosa e bianco. Da
sotto il cappottino giallo fuoriusciva il grande grembiulino a quadretti,
rosso.
Draco sorrise. Quella bambina gli metteva allegria. La seguì
con lo sguardo. Lo scricciolo ricciuto si staccò dal resto dei bambini e si
diresse dalla parte opposta.
Draco strabuzzò gli occhi. Parcheggiò l’auto e seguì la
bambina.
Le arrivò a pochi passi. Allungò una mano e le tirò un
ricciolo.
-Ehi, Lily... non mi saluti!-le disse.
Lily si voltò velocemente. Aveva uno sguardo serio e
concentrato. Draco ebbe quasi paura di averla disturbata.
-NO! Io non saluto
le persone cattive e senza cuore!- disse la bimba rigirandosi.
Draco sorrise. Gli piaceva parlare con quella bambina.
-Perché sono cattivo e
senza cuore?-domandò il biondino continuando a seguirla.
-Perché tu hai fatto piangere mia sorella Anne!- disse la bimba allungando
il passo.
Draco si sentì male.
Odiava quando le persona piangevano a causa sua. L’aveva permesso già troppe volte nel uso
passato.
-Mi dispiace...- disse fermandosi.
Lily si bloccò.
-Perdonami, piccola... io non volevo far piangere tua
sorella! Lei è un’amica per me!-affermò il biondino mettendosi una mano tra i
capelli.
La piccina si girò lentamente. Sfidò Draco con lo sguardo.
-Ti dispiace, davvero?!- chiese incrociando le braccia.
Draco asserì col capo.
La bambina scrutò le iridi ghiaccio di Malfoy.
Sembrava quasi che
avesse il potere di leggere dentro le persone...
-Va bene, sei sincero...- disse –ma non devi chiedere scusa
a me, ma a ad Anne... ha pianto per colpa tua!-
Draco la guardò.
-Va bene... chiederò scusa anche a lei...-affermò dopo un
po’.
-Bene!- rispose tutta contenta.
-Amici?!- offrì Draco tendendole la mano.
Lily la guardò. Sorrise e la strinse.
-Amici!- disse.
Draco rise.
-Beh, ora vado...- aggiunse la piccola voltandosi.
-Aspetta un momento!- la richiamò Malfoy.
Lily si girò velocemente.
-Mi sai dire dov’è una banca qui vicino?!-
***
Virginia rientrò nella mensa. Al
tavolo con Mellifluo c’era il sottoufficiale Andrew. Si voltò verso di lei
sorridendo. Ginny si sentì immediatamente in imbarazzo. Aveva pianto come una
bambina tra le braccia di quel ragazzo.
-Ciao, piccola...- le disse
quando si fu avvicinata.
Virginia sorrise.
-Ciao...- gli rispose diventando
rossa.
Il bel mangiamorte li guardava
stranito.
-Allora, come va oggi?!- chiese
James allungandosi verso di lei.
-Meglio...- controbatté la rossa
abbassando lo sguardo chiaro.
James sorrise divertito.
La campana dell’inizio delle
attività risuonò in tutta la caserma.
Il sottoufficiale si alzò.
-Non sentirti in
imbarazzo,Virginia...- la consolò mettendole una mano sui capelli morbidi.
Ginny alzò lo sguardo. Gli
sorrise.
James le accarezzò una guancia.
- E’ stato un piacere, Mellifluo-
disse rivolto all’uomo biondo prima di allontanarsi e sparire dietro la porta
della mensa.
***
Harry colpì con forza il sacco di sabbia appeso in palestra.
Lo colpì ancora e ancora.Tutte le
goccioline di sudore, che imperlavano il suo volto, scendevano lente. Si fermò
un attimo a riprendere fiato Afferrò l’asciugamani che aveva appoggiato
sull’asse di equilibrio e si asciugò la fronte.
In quel preciso istante pensò a quanto i suoi amici erano
parte fondamentale ed integrale della sua vita. In quel momento, avrebbe voluto
parlare con Ron o Hermione.Avrebbe
analizzato con loro la psicologia della sua
nuova conquista fino a quando sarebbe arrivato ad una conclusione.
Sorrise.
Anche se i suoi amici fossero stati lì, non gliene avrebbe
parlato. La sua nuova conquista era
Ginny, non una qualunque.
Bevve un lungo sorso di acqua dalla borraccia. Tra una
decina di minuti sarebbero entrati in palestra i suoi addestranti. Si massaggiò
le palpebre.
Era incredibilmente stanco. Si sedette pesantemente
sull’asse di equilibrio, che vibrò sotto il suo peso.
Chiuse per una seconda volta gli occhi. Come avrebbe voluto
cancellare gli ultimi due giorni della sua vita.
Sospirò esasperato.
Il rumore metallico della porta della palestra che si apriva,
lo riportò alla realtà. Guardò verso l’uscita. Sulla soglia si stagliava la
bella figura dell’auror Evelyn. Gli sorrideva.
Harry sentì un improvvisa antipatia montargli dentro.
La bruna si avvicinò con passo deciso verso di lui.
-Ciao Harry...- gli disse scostandosi dagli occhi un ciuffo
di capelli castani.
-Ciao- le rispose freddamente.
Evelyn lo guardò stranita.
-Tutto bene?!- gli chiese sedendosi accanto a lui sulla
trave.
-Oh, va tutto benissimo!- iniziò il bruno alzandosi. –Negli
ultimi giorni ho perso la donna che amavo e compromesso irrimediabilmente
l’amicizia più importantee duratura
della mia vita! Ma a parte questo sono davvero felicissimo!- concluse
sarcasticamente.
Evelyn continuò a guardarlo. Sorrideva.
-Poteva andare peggio...- cercò di tirarlo su la bruna.
-Ah, sì... beh, in effetti avrei potuto perdere un occhio,
allora sì che sarebbe andato davvero peggio!- le ribatté incrociando le braccia
sul petto.
La bruna gli mise una mano su una pupilla.
Lo guardò un attimo.
-Anche orbo, sei comunque carino... quindi credo che non sarebbe
stato quello il peggio!- concluse
Evelyn.
Harry la scrutò negli occhi.
-Ma tu ci sei o ci fai?!- chiese girandosi verso di lei.
Evelyn non lo seguiva
molto.
-In che senso?!- domandò dubbiosa.
-Beh... nel senso che è stata colpa tua se mi è successo
tutto questo!-disse a denti stretti il bruno.
La ragazza continuò a sorridere.
-Lo sai che sei davvero sexy quando ti arrabbi?!- quella
risposta arrivò inaspettata. Rimase sospesa in aria per vari secondi. Harry
sbatté più volte le palpebre prima di rispondere.
-Come scusa?!-
Evelyn gli si avvicinò mettendo le braccia intorno al suo
collo.
-Ho solo detto, capitano Potter, che quando ti arrabbi
diventi ancora più sexy di quanto tu non sia...- gli rivelò con voce suadente e
iniziando a fissargli le labbra.
Harry si sentì in imbarazzo. Lusingato ma terribilmente a
disagio.
Quella ragazza bruna era davvero carina.
Guardò in giù verso di lei. Il suo viso era a pochi
centimetri dalle sue labbra.
Con un piccolo movimento entrambi annullarono la poca
distanza che c’era tra di loro.
Harry baciava quella ragazza come avrebbe baciato un’altra dai capelli rossi, perché in
quel momento proprio la sua immagine affollava i pensieri del bel brunetto.
***
-Mi dici perché hai troncato la
tua storia con il capitano Potter?!- chiese Mellifluo avviandosi con Ginny
verso la palestra.
-Io non sono mai stata insieme al capitano Potter!- rispose in
maniera poco convincente.
Mellifluo la guardò eloquente.
Ginny sentì il peso dei suoi
occhi su di lei.
-Va bene... abbiamo avuto una brevissima
storia... ma adesso è tutto finito! L’ho scoperto mentre baciava un’altra...-
spiegò sospirando la rossa.
Mellifluo rimase in silenzio a
meditare sulla risposta.
-Lui ha cercato di spiegarsi?!-
le chiese fermandosi per far passare un auror di corsa.
Ginny asserì col capo.
-Certo! Mi ha detto la cosa più
ovvia che voi ragazzi dite: “Ma io non la conoscevo mi è saltata addosso!”-
rispose Virginia assumendo una voce più baritonale.
Mellifluo rise.
-Perché ridi?!- chiese la rossa
sbruffando.
-Tu mi fai ridere... secondo me,
Potter, non è capace di dire le bugie... poi ad una ragazza come te!- le rivelò
scompigliandole i capelli.
Era incredibile a quale stato di
affinità erano arrivati in poco tempo. Lui la capiva al volo. Era davvero
stimolante parlare con quel ragazzo.
-Tu dici?!- disse la Weasley
allungando il passo.
-Certo... e poi secondo me è un
tipo che non demorde... proverà a riconquistarti!- affermò con sicurezza il
biondo.
-Sì... infatti me lo ha anche
detto!- controbatté con sguardo colpevole Ginny.
-E tu?! Hai deciso di troncare
questa storia per un piccolo errore?!- dubitò Mellifluo voltando un angolo.
La rossa rimase in silenzio. Come
si sol dire era stata colpita ed
affondata.
-Dì un po’ ma tu sei un parente
stretto della Cooman?!- gli chiese uscendo dal trance.
Mellifluo rise.
-No...-
-Allora, secondo te dovrei dargli
una seconda opportunità?!-domandò insicura Ginny.
Il mangiamorte asserì col capo.
Virginia sorrise.
-Rimani qui un momento e cerca di
rallentare il passo!- così dicendo corse lungo il corridoio fino a scomparire
dietro un angolo.
Il biondo sentì la porta metallica della
palestra aprirsi per poi richiudersi velocemente.
Allungò un po’ il passo.
Arrivò in palestra, giusto in tempo, per trovare una Ginny
in lacrime pietrificata, davanti una scena che lui gli avrebbe stranamente risparmiato.
***
Draco entrò tentennando nella
grandehall della banca.
Un uomo in divisa e dall’aria
severa si stagliava a guardia della porta automatizzata.
Quando vide Draco, non fece
nessuna piega. Si scostò leggermente per farlo passare.
Il biondino guardò attentamente
la porta di vetro.
Vari messaggi troneggiavano sulla
superficie.
Entrare uno alla volta.
Premere il pulsante alla sua sinistra.
Le consigliamo di lasciare ogni oggetto metallico alla guardia.
Draco si guardò. Non aveva nessun
oggetto metallico. Era da solo. Gli rimaneva solo spingere il pulsante.
Guardò il piccolo bottone rosso.
Una minuscola manina era disegnata sotto di esso.
Seguì le indicazioni.
Quando la porta si aprì tentennò
prima di entrare.
Il vetro si richiuse alle sue
spalle.
Una voce femminile e gentile lo
invitò a posare il dito su un apposito rilevatore.
Quando la macchina ebbe preso le
sue impronte digitali la porta si riaprì lasciandolo, finalmente, entrare nella
banca.
Una ragazza biondissima e
sorridente gli andò in contro.
Indossava una gonna cortissima e
dei tacchi vertiginosi. La camicia bianca ed aderente lasciava poco spazio
all’immaginazione.
Draco sorrise, pensando alla
reazione che avrebbe avuto il suo amico Ron, di fronte a quella bambolina
bionda.
-In cosa posso esserle utile?!-
gli chiese ravvivandosi i capelli.
-Sono Draco Malfoy... il nuovo
vice direttore- il biondo non poté fare a meno di guardare nella scollatura
della ragazza.
La giovane donna sbiancò.
-Mi segua...- gli disse
scortandolo fino ad una stanza, dove, sulla porta, faceva bella mostra un
cartellino grigio con su scritto in lettere nere ed ordinate:“DIREZIONE”.
La bionda bussò.
Una voce maschile rispose.
-Sì?-
-Signor Dollar... sono Kathlyne, è
arrivato il nuovo vice direttore-disse la bionda aspettando dietro la porta.
Si sentì il rumore di una sedia
scostata velocemente. Subito dopo l’uomo aprì la porta.
-Grazie, Kathy... puoi andare,-
poi rivolto verso Draco aggiunse –Si accomodi, l’aspettiamo da tanto...-
Draco entrò nell’ufficio, si
sedette sulla comoda poltrona di pelle e deglutì.
L’uomo si accomodò dall’altra
parte della scrivania.
Prima di parlare gli sorrise.
-Era da tanto che la stavamo
aspettando, signor. Malfoy-
***
Hermione entrò nella grande mensa
rumorosa. Quella grande sala le aveva ricordato immediatamente Hogwarts, la sua
adorata scuola. Una strana sensazione di melanconia le attanagliò il cuore.
Provò a scorgere un tavolo vuoto.
Era come cercare un ago in un pagliaio.
Hermione provò per un altro po’.
Alla fine, decise che sarebbe tornata più tardi con Ron.
***
Il bel rosso osservava la sua
scolaresca eseguire gli esercizi di fitness che aveva consigliato. A coppia, i
ragazzi, si tiravano le braccia. Ron girava silenziosamente tra di loro. In
quella classe c’era anche la ragazzina bionda. La sorella di Mary Anne. Era
incredibile come quelle due si assomigliassero. Solamente i colori cromatici le
distinguevano.
Maggie, bionda, Anne, bruna.
La guardò mentre eseguiva il suo
lavoro. Era davvero brava.
Ron le si avvicinò.
-Tutto bene, Maggie?!- le chiese
appoggiandole una mano sulla spalla.
La bionda si irrigidì a quel
tocco gentile.
Lo guardò negli occhi senza
riuscire a dire una sola parola.
Il ragazzo rossiccio, TJ, che
eseguiva l’esercizio con lei fece una smorfia.
-Va benissimo- rispose al posto
della partner.
Ron lo guardò. Quel ragazzo gli
ricordò tanto se stesso alla sua età. Alto, magro e una bellezza acerba.
-Bene, TJ...- gli rispose
continuando il suo giro nella palestra.
Quando si fu allontanato
abbastanza, TJ richiamò l’amica, che si era voltata per osservare l’insegnante.
-Adesso, tocca a te raccogliere
la bava, Margareth...-
La biondina si riscosse.
-Come scusa?!- chiese mentre
riprendeva il suo lavoro.
-Ho detto...- ma prima che
potesse terminare la frase, una ragazza bruna e bella attirò la sua attenzione.
-TJ...- Charlotte(L’adolescente
in questione) si avvicinò a lui.
-Sì...di-dimmi, Charlotte-
rispose il rossiccio al richiamo.
-Faresti questo esercizio con me?
La mia amica è troppo bassa per me...- confessò con fare dolce e colpevole.
Maggie guardò storto la nuova
arrivata.
-Non ti dispiace, vero
Margareth?!- chiese mettendosi una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio.
TJ la guardò con apprensione.
Maggie gli diede un pizzicotto
prima di rispondere.
-No, fa pure, Charlotte...- così
dicendo si allontanò andandosi a sedere vicino al muro.
Ron notò tutta la scena con la
coda dell’occhio. Quella ragazza in quel preciso istante le ricordò Hermione al
primo anno, quando ancora era una piccola-so-tutto
saccente e antipatica, quando era ancora da sola, quando non erano ancora il mitico trio.
Weasley la osservò per qualche
minuto. Lo sguardo triste e corrucciato che lanciava all’indirizzo di quella
ragazza era davvero tenero.
Ron le si avvicinò senza pensarci
due volte.
-Ti va di fare alcuni esercizi
con me?!-
La bionda si riscosse diventando
automaticamente rossa. Guardò negli occhi TJ che nel frattempo si era bloccato
per osservarla. Aveva gli occhi sbarrati. Maggie sorrise ed afferrò la mano che
Ron le offriva.
La ragazzina non riflette su cosa
avrebbe comportato quel gesto. Non appena il rosso le sfiorò la mano, si
irrigidìcome un pezzo di legno.
La conseguenza fu: un esercizio
sbagliato e un livido su una coscia.
-Non preoccuparti...- la rincuorò
l’insegnante rosso –capita a tutti di sbagliare...-
Ron le scompigliò i capelli prima
di dirigersi fuori dalla palestra.
TJ raggiunse velocemente Maggie.
-Tutto bene?!- le chiese avendo
notato la sua caduta.
Maggie si girò con sguardo
sprezzante.
-Sto benissimo!- afferrò il suo
asciugamani e si diresse zoppicando (leggermente) verso gli spogliatoi
femminili, seguita a ruota dal ragazzo.
-Ti vuoi fermare?! Ma perché sei arrabbiata
con me?!- chiese disperato TJ.
Cooper arrivò alla porta bianca
prima di fermarsi.
-Non sono arrabbiata con
te...-iniziò la bionda.
TJ sorrise di sollievo.
-Sono infuriata!- così dicendo
entrò negli spogliatoi troncando quella discussione.
TJ si passò una mano tra i
capelli prima di uscire dalla palestra.
***
Hermione era uscita fuori da
quella scuola. Si era seduta comodamente all’ombra di un albero che sorgeva nel
piccolo giardino che circondava l’edificio.
Certo il panorama che si gustava
da lì non era quello immacolato e bellissimo di Hogwarts... ma comunque si
stava bene.
Appoggiò la schiena alla
corteccia ruvida dell’arbusto e chiuse gli occhi. Lasciò che i suoi pensieri la
cullassero per un po’. Rivide in pochi minuti alcuni dei ricordi più belli
legati alla sua infanzia ed adolescenza, nella scuola di magia e stregoneria.
Ron, Harry, Draco, Ginny e gli insegnanti...
Un soffio di aria fredda gli
sferzò il bel viso dolce.
Un paio di labbra rosse si
appoggiarono dolcemente sulla sua guancia infreddolita.
Hermione aprì gli occhi.
Immediatamenteil bel viso di Ron le si
presentò davanti.
Il ragazzo le accarezzò i
capelli.
-Tutto bene, ‘Mione?!- chiese
accomodandosi accanto a lei.
La bruna appoggiò la testa sulle
sue gambe.
-Sì... va tutto bene... ho solo
un po’ di malinconia!- rispose, mentre Ron giocava con i suoi boccoli.
-Per cosa?!- domandò l’uomo
baciandole una mano.
-Per Hogwarts, per Harry, Ginny,
la mia infanzia, la mia adolescenza... la mia magia!- affermò Hermione,
tirandosi su a sedere.
Ron la guardò negli occhi.
Le sorrise dolcemente.
-Non sei cambiata... mi fa
piacere saperlo!- rispose all’improvviso tirandola a sé.
Hermione appoggiò la sua fronte
sul petto di Ron. Rimasero abbracciati stretti per alcuni lunghi minuti. Il
silenzio incombeva tra loro due. Era una quiete non imbarazzante. Confortevole.
Erano Hermione e Ron. Nulla avrebbe creato imbarazzo tra loro due che si
conoscevano da sempre. Niente, a parte i loro sentimenti.
La bruna lo guardò negli occhi.
Weasley sentì le sue orecchie
andare a fuoco. Il desiderio di arrivare a sfiorare quelle labbra si impossessò
della sua mente.
Hermione era troppo bella e
tenera in quel momento. Aveva le labbra carnose arrossate dal freddo, gli occhi,
grandi ed espressivi, velati dalla malinconia.
-Ti voglio bene, Ron- disse la
bruna baciando lentamente la guancia del rosso.
L’auror serrò la presa intorno ai
suoi fianchi e l’avvicinò ancora di più a sé. Poté sentire il profumo di
primavera che emanava la pelle di Hermione.
Immediatamente si sentì perso.
Le baciò delicatamente il collo
candido.
Un lungo brivido di piacere
percorse la schiena della ragazza.
Anche lei serrò forte le braccia
intorno al collo di Ron.
Il rosso sentì in quell’abbraccio
tutta la tristezza di Hermione. Non poté evitare ai suoi occhi di diventare
lucidi.
Le baciò ancora la guancia e la
fronte.
Avvicinò la bocca all’orecchio
della bruna e sussurrò.
-Ti voglio bene, ‘Mione! Non ti
abbandonerò mai...-
Hermione sentì il nodo che da
quella mattina attanagliava il suo cuore, sciogliersi, come neve al sole.
Le lacrime, calde e rotonde,
iniziarono a scendere dai suoi occhi.
Silenziose. Tante, ma silenziose.
Ron le accarezzò la schiena e la
lasciò sfogare.
***
Draco entrò nella stanza luminosa
che la ragazza bionda e tutta curve gli aveva indicato. Sulla targhetta della
porta c’era scritto in lettere nere e lucide: “VICE DIREZIONE- DRACO THOMAS
MALFOY”
Il biondino guardò un po’
divertito quella scritta.Lui, un vice
direttore di una banca. Era davvero strana come idea...
Lasciò delicatamente la sua
ventiquattrore sul bel tavolo di mogano. Il legno lucido e nero gli mostrò il
suo riflesso.
Draco sorrise.
“Ma dove sei arrivato Malfoy...
Innamorato di una mezzosangue, amico
da più di 3 anni del trio Potter, Weasley&Granger, vice direttore di una
banca babbana... cosa direbbe tuo padre se ti vedesse?!”
Una strana soddisfazione si
impossessò di lui.
“Non sono come te papà...” disse
a se stesso.
Si avvicinò con passo elegante e
sicuro (unica cosa che aveva ereditato dal padre) alla grande finestra ed aprì
le persiane grigie. Immediatamente la luce bianca, di un giorno uggioso, invase
la stanza.
Il panorama del suo ufficio era
davvero incantevole.
Il piccolo lago del parco si
stagliava nero e perfettamente piatto contro il verde e il grigio dello sfondo.
A Draco ricordò tanto quello di Hogwarts.
“Ci aspettiamo grandi cose da
te...” gli aveva detto il direttore della banca.
Quella frase gli sembrava tanto
famigliare. Anche suo padre l’aveva affermato quando il primo settembre, del
suo primo anno ad Hogwarts, l’aveva accompagnato alla stazione.
“Mi aspetto grandi cose da te,
Draco...”
Povero Lucius Malfoy. Se solo
fosse sopravvissuto all’attacco di Voldemort, sarebbe morto presto, per il
dispiacere che, quel figlio snaturato, gli avrebbe arrecato!
Draco rise.
Si sedette sulla comoda poltrona di
pelle blue e sospirò. Aprì la sua valigettae tirò fuori il giornale babbano di finanza. Iniziò a leggere pensando
che, in fondo, la morte di suo padre non era stata affatto un disgrazia.
***
Ginny tremava in preda al pianto.
Mellifluo era arrivato nella palestra giusto in tempo per vedere il capitano
Potter e l’auror Evelyn che si perlustravano accuratamente il cavo orale.
Virginia era rimasta in piedi
senza parole. Non riusciva a muoversi.
Mellifluo le sfiorò il braccio.
Ginny lo ritirò trovando finalmente la forza di muoversi ed uscire dalla
palestra.
Harry fu riportato alla realtà
dal forte rumore della porta metallica che si apriva e si richiudeva.
Riuscì a vedere solamente i
capelli rosso fuoco di Ginny uscire dalla porta.
Potter si mise immediatamente in
piedi.
Corse fino all’ingresso.
L’aprìviolentemente ed uscì nel
corridoio. Si guardò ripetutamente intorno. Di Virginia non c’era nessuna
traccia.
Si appoggiò al muro e si lasciò
scivolare a terra. Le mani sugli occhi ed un’espressione disperata dipinta sul
volto.
Ancora una volta la porta della
palestra si aprì.
Evelyn uscì andandosi a sedere
accanto a lui.
Harry non si mosse dalla sua
posizione.
-Avevi una storia con quella
ragazzina?!-chiese la bruna portandosi le gambe al petto.
Il moretto non rispose. Si limitò
ad asserire col capo.
-Mi dispiace, non lo sapevo- fu la
semplice risposta dell’auror donna prima di abbracciarlo.
Harry si strinse nelle sue
braccia.
-Grazie...- iniziò mentre si
scioglieva da quella confortante morsa. –Ora devo fare lezione...- così dicendo
si alzò dal pavimento e scomparve dietro la porta della palestra.
***
La campanella della fine delle
lezioni suonò in tutta la scuola. All’improvviso tutti i corridoi che, fino a
quel momento, erano stati deserti, si riempirono di ragazzi che portarono con
se un sonoro vociare.
Hermione sorrise e salutò gli
allievi della sua ultima ora.
-Arrivederla, Mrs Granger- disse
TJ avvicinandosi alla giovane insegnante.
Hermione alzò di colpo il capo.
-A domani TJ...- gli disse prima
di raccogliere tutte le sue cose ed uscire dall’aula.
La ragazza percorse velocemente
tutti i corridoi della scuola. Arrivò nella sala insegnanti, dove Ron,
l’aspettava già col giubbino addosso.
-Pronta, piccola?!- le chiese
sistemandosi la sciarpa rosso e oro.
La bruna gli sorrise
riconoscente.
-Prontissima...-gli rispose
tirandosi su la zip del cappotto.
Ron le offrì il braccio.
-Bene, allora andiamo... Draco
sarà già fuori...-le assicurò baciandole la fronte amichevolmente.
-Già...- fu l’unica risposta di
Hermione prima di seguire il rosso.
Un momento prima di varcare la
soglia Weasley domandò curioso:
-Hai notato come quel ragazzo
rossiccio assomigli a me quando avevo 16-17 anni?!-
La domanda di Ron arrivò
all’improvviso.
Sembrò irrimediabilmente ridicola.
Hermione scoppiò a ridere.
-Nessuno è bello come il mioRonnie...-
lo prese in giro la bruna baciandogli una guancia.
-Beh, questo è naturale...- si
vantò il rosso prima di lasciare passare avanti la neo-insegnante d’inglese e
abbracciarla da dietro.
***
Draco uscì velocemente dalla
banca. Era così impegnato nello svolgere le faccende assegnategli dal direttore
che si era propio dimenticato di dover andare a prendere Hermione e Ron.
Salutò velocemente la biondina
tutta curve e si precipitò in strada. Percorse vari marciapiedi prima di
raggiungere il luogo dove aveva parcheggiato l’auto.
Arrivò alla portiera, prima di
accorgersi che una bimba, intorno ai 5 anni, l’aspettava appoggiata al muro.
Aveva le braccia incrociate sul petto e lo sguardo un po’ scocciato.
Draco si fermò appoggiandosi
sullo sportello aperto.
-E tu, cosa ci fai qui?!- le
chiese sorridendo.
Lily sbruffò.
-Sono 10 minuti che ti aspetto!
Dove eri finito?!- ribatté lo scricciolo ricciuto staccandosi dal muro.
Il biondino la osservò con un
sopracciglio inarcato.
-Mi aspettavi?! Per cosa?!-
rispose Malfoy.
-Perché... ho perso il pulmino
dell’asilo...- disse la bimba diventando rossa.
Draco rise.
-E adesso cosa vorresti?!-
continuò in maniera retorica.
La bambina lo guardò storto.
-Mi sembra ovviò cosa vorrei...-
ribatté Lily avvicinandosi all’auto.
-Un passaggio?!- domandò il
biondo sorridendo.
La bruna annuì col capo.
-Fammi sentire, come si dice?!-
rincarò la dose l’auror.
La bimba sbruffò.
-Per favore, signor Draco,
potrebbe darmi un passaggio?!-
-Con vero piacere...- fu la
risposta di Draco prima di salire in auto seguito da Lily.
Prima di partire la brunetta
allacciò la cintura di sicurezza.
Malfoy mise in moto la monovolume
e prima di avviarsi si sentì la voce della bambina ammonirlo.
-Dovresti indossare la cinta!-
***
Ginny asciugò le lacrime che
erano state congelate dal vento gelido che spirava sul terrazzo della base.
Tirò su col naso. La leggera matita nera che aveva messo per sottolineare i
suoi occhisi era sciolta. Era seduta
contro il muro. Le gambe tirate al petto.
Da quanto era in quella
posizione. Non ne aveva idea. Sapeva solo che in quel momento il sole aveva
iniziato il suo lento declino.
Si passò la manica nera del
giubbino felpato, sulla faccia. Era davvero disperata. Era fuggita da quella
palestra come una bambina. Si vergognava tanto per il suo comportamento
immaturo, ma quando aveva visto quella scena le sue difese di donna erano
crollate e lentamente la forza aveva lasciato spazio alla disperazione.
Una mano gentile si posò sulla
sua testa.
Ginny alzò gli occhi rossi.
Mellifluo si era seduto accanto a
lei. Aveva appoggiato al testa contro il muro socchiudendo gli occhi.
Ginny lo osservò. Cosa ci faceva
lì? Come faceva a sapere dov’era.
Quelle domande trovarono risposte
immediatamente.
-Non ti ho seguita, non sono
venuto qui per parlarti o cos’altro. Ho saputo dov’eri chiedendo in giro. Una
ragazza dai bellissimi capelli rossi come i tuoi non passa inosservata...- le
spiegò Mellifluo dopo aver notato l’espressione interrogativa dipinta sul suo
viso.
Ginny non rispose.
La sola presenza di quel ragazzo
le metteva tranquillità.
-Non voglio sapere come ti
senti... so che non è la domanda migliore da fare in questi casi... rimaniamo
qui, insieme fino a quando non ti stanchi e potremmo tornare giù...- Mellifluo
allungò le gambe incrociandole. Guardò ancora Virginia.
La rossa ricambiò il suo sguardo
riconoscente. Abbracciò le sue gambe e lasciò che le sue ultime lacrime di
dolore abbandonassero i suoi occhi.
***
-Ma dove diavolo sarà Draco?! –
disse la bruna sedendosi accanto al rosso.
Era infreddolita.
Tremò leggermente.
Ron l’abbracciò sprofondando il
viso tra i suoi boccoli profumati.
Hermione con quel contatto così
dolce riuscì a scaldarsi fuori ma soprattutto dentro.
Quanto voleva benea quel ragazzo. In realtà quel bene andava
oltre la semplice amicizia. Lei lo sapeva da tanto, ma nell’ultimo periodo con
tutti quegli strani sentimenti che aveva provato con Draco, non ci aveva fatto
molto caso.
La bruna respirò profondamente il
profumo che la pelle, i capelli, i vestiti di Ron emanavano.
Si perse in quel profumo. In quel
momento il rosso avrebbe potuto farle di tutto, lei non avrebbe reagito.
Ron si appoggiò allo schienale
della panchina. Trascinò con se Hermione che si mise più comoda sul suo petto.
-Anche tu hai ancora la sciarpa
dei grifondoro?!- domandò la bruna.
Ron era intento(come al solito,
ogni qual volta Hermione era nelle vicinanze) a giocherellare con i suoi
capelli.
Sorrise a quella domanda.
-Certamente... sono un Weasley, e
come tale ho una passione smodata per quella casa!- spiegò il rosso baciandole
i capelli.
Un brivido percorse lento la
spina dorsale della Granger.
Ron lo avvertì nitidamente.
-Hai freddo?!- le chiese
togliendosi la sciarpa e appoggiandogliela intorno alle spalle.
Hermione arrossì di botto. Perché
Ron doveva essere così stramaledettamente dolce con lei?!
Si fece ancora più vicino a lui.
Alzò lo sguardo e lo puntò nei
suoi occhi.
Weasley abbassò gli occhi sulle
labbra della bruna.
Rosse, carnose, invitanti...
Ron distolse lo sguardo. Non
avrebbe resistito.
Guardò oltre.
Hermione arrossì. Ma non demorse.
Si avvicinò ancora di più al rosso e gli diede un bacio a fior di labbra.
Le loro bocche si sfiorarono solo,
eppure un improvviso brivido percorse la schiena di entrambi.
-Grazie...- gli disse
riappoggiando la testa sul suo petto.
Ron rimase imbambolato. Gli occhi
che gli brillavano e il braccio appoggiato sulle spalle della ragazza.
Un solo pensiero riuscì ad
entrare nella mente dell’auror: “Hermione tu mi farai morire...”
***
La grande sala buia era illuminata solamente dal fuoco
acceso. Il giovane mago, esperto di pozioni, stava lavorando da giorni sulla
preparazione della pozione“Lacrime di fenice”. Aveva preparato
tutti gli ingredienti necessari. Gli aveva misurati, pesati, selezionati e,
adesso, dopo quasi 7 giorni di preparazione, poteva finalmente iniziare a
cuocerli nel pentolone.
Versò le prime tre lacrime
nel liquido che ribolliva. Immediatamente cambiò colore.
L’uomo si asciugò il sudore della fronte attento che nessun
corpo estraneo si mescolasse con il composto.
-Come procede il lavoro?!- La voce di McDury arrivò
amplificata dall’eco.
Il giovane medimago si voltò.
-Procede bene, colonnello...- Artemisy Johnson, l’esperto della resuchio, si avviò verso
il tavolo dove aveva preparato gli ingredienti.
McDury aveva uno strano sguardo assente, vacuo.
-Tutto bene?!- chiese il medimago notandolo.
-Benissimo, cosa ne direbbedi un aiuto?!- fu la risposta del militare.
-Beh, di solito lavoro da solo, ma se c’è una persona
preparata ed esperta che può aiutarmi....-ipotizzò Johnson togliendo i suoi
occhiali.
-Bene...Luna...- disse l’uomo.
Una ragazza biondina e dall’aria poco sveglia entrò nella
stanza.
***
-Grazie del passaggio!- disse la
piccola Lily uscendo dalla grande monovolume blue. I tre ragazzi la guardarono
salire i quatto scalini del suo porticato e poi sparire dietro la porta.
Draco sorrise mentre rimetteva in
moto l’auto.
-Simpatica la sorellina di Anne!-
affermò Ron sbadigliando.
-Già...A proposito di Anne, lo
sapete cosa ho scoperto?!- domandò Hermione entusiasta.
- Che Maggie, la bionda
ragazzina, del negozio è sua sorella?! lo sappiamo già!- intervenne Draco.
Hermione aprì e richiuse la bocca
più volte.
-‘Mione che viene fregata sul
tempo per dare una risposta, questa è bella!- la prese in giro Ron.
Una risata generale riempì
l’aria.
Anche Hermione contribuì.
Passarono alcuni minuti di
silenzio.
-Come è andato il lavoro?!-
chiese, interrompendo quella quiete, il serpeverde ai due grifondoro.
Hermione e Ron si lanciarono uno
sguardo d’intesa.
- E’ stato divertente... però,
mamma mia! Questi lavori babbani sono davvero stressanti!- affermò Weasley
sorridendo alla Granger.
Il biondo non rispose. Dopo un
ultimo paio di metri, parcheggiò l’auto nel giardinetto della villa.
Prima di scendere dalla monovolume,
Malfoy domandò.
-Anche voi pensate di essere
stati fortunati a nascere maghi?!-
Continua....
* 25 anni, Il colonnello Hidden
ha consigliato ai tre di aumentare la sua età così da non destare sospetti
inutili...
Ciao ragazzi allora?! Questa
volta sono stata brava! Ho terminato il chap con un azione finita... Ma adesso
la domanda nasce spontanea: “tornerete a leggere la mia ffc?!” Spero di sì! Il
mio lavoro però vorrebbe essere premiato con tante recensioni.
Sapete... ho intenzione di
scrivere un sequel di questa storia... Ma ho in mente anche una nuova ffc che
vi dovrebbe piacere! Penso di iniziare a scrivere la nuova... una volta
terminata questa, naturalmente! Bene... per quei fantastici che mi hanno
sostenuto nel mio studio di latino volevo avvisarvi che ha fruttato ben... 7!
non è male come voto in latino! Bene... credo di avervi detto tutto! Grazie
davvero alle persone che mi hanno recensito...
CharlotteGrazie, tesoro... sei stata troppo gentile, non vedo l’ora di vedere una tua e-mail con la
storia.... Spero che questo chap ti sia è piaciuto! Lo giuro, che ce l’ho messa
tutta! Un bacio forte!
P.s.
11 maggio ti farò gli auguri! Sei
una persona molto intelligente ed impegnata! Le adoro le persone che si danno
da fare! Avevate scritto a “Sogni”?Questa è davvero bella!
AngéleJ
Co-co Ciao cara! Grazie
per il Bravissima! Per quanto riguarda Draco ed Hermione...i gusti sono gusti!
Grazie Ancora del commento AngéleJ
SWEETIE Ciao Dolcezza!
Allora, hai perfettamente ragione su entrambi, però lo sai qual è il problema!
Sono degli esseri umani e alcune volte sbagliano! Cara Sweetie anch’io sono
follemente innamorata della ffc di Sunny e del suo Ron! Cosa vuoi quella ragazza
è davvero un mito a scrivere! W Sunny! Un bacio AngéleJ
Moon Ferrara e i tuoi
fratelli?! Davvero tutta questa gente legge la storia!? Che bello! Io di dove
sono?! Puglia, precisamente Manfredonia, vicino Foggia... Grazie del tuo
commento un bacio AngéleJ
Silvix Grazie! Sei davvero
gentile! Un bacio AngéleJ
RoBeRtA Ciao tesoro! Tu
vieni in vacanza e Vieste e non mi vieni a trovare a Manfredonia! Passando,
passando la prox volta fermati. Io abito in periferia! Quindi per entrare NELLA
MIA CITTADINA DEVI passare per casa mia! Mi raccomando! Grazie per i
compliments! Un bacio AngéleJ
ThewitchDavvero ci si appassiona leggendola?! Mamma
mia che bel complimento! Grazie! Sei stata troppo gentile! Un bacio anche a te
AngéleJ
p.s.
Io non l’ho mai detto di preferire
Malfoy!!
Phi Phi Ciao bellissima!
Grazie del 10 “pieno e meritato” Sei molto gentile... spero che questo chap ti
sia piaciuto un bacio forte e sulle note di una celeberrima frase della mia
prof. di mate ti dico:”Urge che tu aggiorni la ffc!”un bacio AngéleJ
Ary Ciao! Allora!? Ti è
piaciuto anche questo chap! Sai per quanto riguarda la tenuta di Draco mi sono
ispirata a quella di Pacey (di Dawson’s creek) che indossa in una puntata della
terza stagione... Io avevo una piccola bava che sporcava tutto il
pavimento...Grazie per i commenti e ringrazia da parte mia tuo fratello Chris!
Gentilissimo! Un bacio grande AngèleJ
Marcycas
- the Lady of Darkness Ciao! Ho notato con piacere che anche tu hai notata di quanto
Harry siA Figo! Però con questo chap mi è dispiaciuto tanto per lui! Però mi
serve (come direbbe la mitica Milady) il proverbiale bastone tra le ruote!
Continuate a seguirmi! Un bacio Angéle J
Giada Grazie! Sono
contenta che la sorpresa del ritorno ti sia piaciuta! Grazie per i tuoi
complimenti! Un bacio AngéleJ
Phoebe80 Anche tu stregata
dalla bellissima saga di Sunny! Ma quella donna è troppo in gamba e brava! Io
l’adoro! Sono contenta che tu ti sia decisa! Questo chap è stato dedicato molto
alla coppia R/H... quindi penso che ti sia piaciuto! Fammi sapere cosa ne
pensi! Ah, grazie per il complimento! Troppo gentile! Un bacio AngéleJ
Dajann Ciao... Come mi
immagini intellettualoide con gli occhiali e piccoletta! Posso assicurartelo!
Sono tutt’altro! Magari avessi colori di Angelia! Sarei la donna più felice del
mondo! Sono una semplice bruna focosa! Ihihihihihi! Descrizione che mi è stata
data da un mio amico!Cmq... con questo chap potrei perdere il mio aggettivo
preferito... così, per riconquistarmelo, ho deciso di aggiornare verso la fine di
Maggio! Ihihihihihihih...(risata satanica) Non sto scherzando... cmq non è per
quello ma perché arriveranno dei francesi e io sarò un po’ impegnata per 15
giorni... poi una volta andati via.... dovrò riprendere la mia normale
attività! Ok... ora ti saluto! Un bacio Angéle J
Sarry Malfoy Ciao tesoro!
Anche io, come te, invidio da morire Hermione... ma, cosa ci dobbiamo fare!
C’est la vie!(Come direbbe il mio prof.) Grazie per i complimenti...
t.v.b.Angely J
Kathy Hai notato che ho
utilizzato il tuo nome nel chap per uno dei miei personaggi?!?!?!?! Il tuo nome
mi è sempre piaciuto... quindi l’ho utilizzato... Spero ti faccia piacere!
Grazie per i complimenti! Aggiorna presto!un bacio AngéleJ
Clo Se le tue recensioni
mi fanno piacere?! No, piacere, di più! Io sono contentissima ogni qual volta
una persona vuole esprimere un suo parere sulla mai ffc... questo vuol dire che
(o in maniere positiva o in maniera negativa) ha colpito! Grazie per i tuoi
complimenti! Un bacio grandissimo AngéleJ
dainty dew Non so se hai
notato come sei stata accontenta! Avevi ragione R/H meritano tante
attenzioni... ma lo sai qual è il problema! Nella mia storia ci sono così tanti
personaggi e storie intrecciate... che non è facile dedicare il giusto tempo a
tutti! Beh, ora ti lascio... spero che il chap ti sia piaciuto, un bacio Angéle
J
Maga Magò Lo so, che
l’altro chap non è stato questo granché... lo ammetto! Non farti problemi a
dirmelo!Grazie del commento e recensisci ancora! Un bacio AngéleJ
Danae Scusami... per l’altro
chap... ma era una prima parte... con questo credo di non aver lasciato molte
questioni in sospeso... spero ti sia piaciuto! Un bacio AngéleJ
Grazie del commento
Vale e Mely Ciao ragazze!
Brave innanzitutto per il concorso... poi per la domanda! Io scrivo una pagina al
giorno quando ho tempo... Per recuperare penso alla trama della storia mentre vado
a scuola... poi quando torno a casa non faccio altro che buttarla giù su carta e
poi trasferirla nel computer! Ok?! Un bacio forte, AngéleJ
VVTTB
Malfoygirl Batticuore?! Che
bello! E’proprio quello che voglio che le persone provino leggendo la mia ffc! Che
bello! Grazie per il commento e aggiorna prestissimo!un bacio AngéleJ
Xanthe Grazie!!!!!! Io?!?!?!Una
dote?!?!?!?!!?! No, non credo... mi piace solo scrivere e far che la gente si diverta
con le mia ffc! Grazie ancora! Aggiorna prestissimo! Un bacio Forte AngéleJ
Olivè saclà
Aahahahahahha... la tua recensione mi ha fatto sorridere! Però sei fortunato...
hai recensito ed io ho aggiornato... Anche tu di Ferrara! Che bello e pensare
che non ci sono mai stata! Beh, ora ti lascio altrimenti non pubblico più! Un bacio
forte AngéleJ
Bene, bene, bene... ho terminato
i saluti... vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, che avverrà molto più
in là nel tempo (almeno che come al solito non mi sbrighi prima...) Beh, ora
devo andare! Grazie a tutti per l’affetto che mi dimostrate! Un bacio
Capitolo 15 *** Così stramaledettamente piacevole (I parte)... ***
DA AUROR A BABBANI XV CHAP “Così stramaledettamente piacevole
DA AUROR A BABBANI XV CHAP “Così
stramaledettamente piacevole...(I parte)”
Tutti
i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io
ho terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in
tutte le ffc) sono ricordi….
*SPERO CHE LE FANS DI DRACO NON ME NE VOGLIANO
...Dedico questo chap ai miei genitori, che mi
hanno permesso di vivere per 16 anni in una famiglia felice e piena d’amore. Grazie
mille, mamma e papà, tanti auguri per i vostri 25 anni di matrimonio...
Hermione segnò con la sua penna rossa un errore nella
risposta del test sull’ultima lezione di inglese della settimana.
Era ormai la fine di Ottobre. Loro erano via da casa da
quasi 2 settimane. Avevano iniziato ad abituarsi a quello stressante ritmo di vita babbano. Casa, lavoro. Erano queste le cose a cui i tre si dedicavano di
solito. Era da tanto che nonuscivano
per divertirsi.
Hermione si girò verso la finestra socchiusa. Sbruffò. Le
goccioline della pioggia fitta, che continuava a scendere sulla città, si erano
depositate disordinatamente sulla superficie fredda e lucida del vetro.
Hermione si grattò distrattamente la nuca.
Ne aveva abbastanza di correggere i compiti. Posò la sua
lunga e micidiale penna rossa e scostò bruscamente la sedia dal tavolo. Andò di
fronte lo specchio che si trovava appeso sulla parete gialla.
Scrutò il suo riflesso annoiato.
I lunghi capelli ricci ricadevano morbidi e vaporosi sulle
spalle. La leggeramaglia bianca da
Auror le fasciava perfettamente il corpo minuto ma dalle forme giuste.
Si girò di profilo.
La sua attenzione fu catturata immediatamente da un
inesistente aumento del suo punto vita.
Tastò incredula la sua pancia perfettamente piatta.
Un improvviso calore le salì sulle guance. Stava
ingrassando!
-Draco!- urlò spalancando la porta.
La voce del biondino le arrivò lontana dal piano di sotto.
-Sì?-
-Draco ti prego corri in camera mia!- gli gridò di rimando
la bruna.
Un veloce rumore di passi si sentì percorrere le scale di
legno prima che la porta bianca della stanza di Hermione si spalancasse.
Draco stringeva tra le mani il canovaccio bianco. Il
grembiule rosso legato in vita. L’espressione preoccupata disegnata sul suo bel
volto.
-Cosa c’è?!- le chiese dopo aver perlustrato velocemente con
gli occhi di ghiaccio la stanza illuminata da due lampade stile tiffany.
Hermione aveva l’espressione abbattuta.
-Guarda qui!- esplose mettendosi di profilo.
Draco cercò invano qualcosa di terribile che attirasse la
sua attenzione.
-Guarda questa cosa!-continuò la bruna indicando il suo ventre
per lo più piatto.
Draco sorrise e le si avvicinò. Le mise le braccia intorno
alla vita attirandola a sé.
-Hai messo su un po’
di ciccia....- le sussurrò all’orecchio sorridendo.
Hermione lo guardò stralunata.
-Te ne sei accorto anche tu?!- chiese disperata scostandolo
e tornando a rimirare il suo riflesso sullo specchio.
Il biondo rise di gusto.
-Ma non è vero...- le disse abbracciandola da dietro. –Sei
bellissima-
Hermione sospirò.
-Certo, certo... lo dici solo perché mi vuoi bene!-gli
rimbeccò la Granger.
-No, no, dico sul serio.- continuò il ragazzo baciandole i
capelli morbidi.
Hermione sorrise soddisfatta a quel contatto.
-Va bene, però adesso vado ad allenarmi un po’ in
palestra... altrimenti rischio davvero di prendere dei chili!- esclamò la bruna
dopo avergli baciato la guancia.
Draco sorrise avvicinandosi alla porta.
-Va bene, però non arrivare tardi a cena... sarà pronta tra
poco!-così dicendo le si avvicinò
ancora e le diede un bacio dolcissimo sulla fronte calda.
-A me piaceresti lo stesso, anche se avessi la pancetta!-le
confidò all’orecchio.
La bruna arrossì sulle gote morbide.
Guardò Draco lasciare la stanza.
Il cuore le batteva forte.
Perché doveva fargli quell’effetto così stramaledettamente piacevole.
Si mise le dita fresche sulle guance e sorrise. Le capitava di
continuo quando pensava a quello che provava per quel ragazzo.
***
Ginny alzò
violentemente la gamba che si fermò a pochi centimetri dal viso di Harry.
Il brunetto la guardò soddisfatto continuando a sorridere.
-Bene, Weasley- le disse con un tono che cercava di
mantenere il distacco.
La rossa lo sfidò con lo sguardo sorridendogli di rimando.
Aveva lavorato tanto in quelle due settimane. Se prima non riusciva neanche a
iniziare a combattere adesso poteva anche terminare una lotta senza cadere
prima. Anche quel giorno si era allenata tanto. Gli effetti di
quell’addestramento erano ben visibili sui suoi vestiti e sul suo corpo.
La maglia verde aveva cambiato colore aumentando l’intensità
del sua tinta.
I capelli rossi erano umidi e appiccicati sul suo viso
imperlato dalle goccioline di sudore.
Harry la osservò ancora per un po’ prima di tornare a
dedicarsi agli altri suoi addestranti.
-Chi di voi mi sa dire in cosa ha sbagliato Weasley?!-
domandò recuperando il suo asciugamano.
Un silenzio interrotto solo dal leggero respiro irregolare
di Virginiariempì la grande stanza.
-Si è spostata troppo in avanti, in questo modo ha reso il
suo equilibrio precario, lasciando quindi il fianco scoperto anche se....- la
voce di Mellifluo aveva riempito la sala lasciando Harry senza parole.
Gli altri addestranti lo guardarono come se fosse stato un alieno venuto da un pianeta lontano.
-Anche se?!- lo incoraggiò il bruno incrociando le braccia
sul torace possente.
-Anche se- continuò il biondo facendosi avanti.- Solo non
avesse fatto quel piccolo errore lei e nessun mangiamorte sarebbe riuscito a
buttarla giù dalle sue gambe...e Capitano, lei lo sa meglio di me- proseguì il
mangiamorte.
Harry lo guardò in silenzio.
-Esatto...- fu la sua unica risposta prima che la campana
risuonasse nella caserma.
Potter guardò l’orologio.
-Bene, ci vediamo domani- disse Harry iniziando a preparare
la sua borsa.
-Virginia ti aspetto vicino la porta...- esclamò Mellifluo
rivolto alla rossa.
-Certo...- concordò Ginny prendendo il più velocemente
possibile la sua sacca nera.
Oltrepassò Harry senza proferire parola.
-Complimenti...- l’apostrofò il capitano bruno.
Virginia si fermò di colpo voltandosi lentamente. Harry
percepì nitidamente il suo limpido sguardo sulla schiena. Non ebbe la forza o
il coraggio di voltarsi per affrontarlo e sostenerlo.
Udì un flebilissimo ringraziamento. Poi la porta si aprì e
si richiuse violentemente.
Soloallora ebbe la
forza di voltarsi. Rimase ad osservare per vari minuti la zona di stanza dove
poco prima c’era stata Virginia. Si mise le mani tra i capelli.
Almeno gli aveva risposto.
***
Ron colpì forte il piccolo sacco
di sabbia appeso nella loro palestra
domestica.
Era da molto che il rosso
massacrava quell’arnese.
Le goccioline di sudore
imperlavano il suo viso. La maglia bianca senza maniche metteva in evidenza il
suo ventre atletico. I muscoli delle braccia erano così gonfi che pareva
potessero esplodere da un momento all’altro. I capelli rossi umidicci
ricadevano flosci sulla fronte. Lo scarlatto delle guance faceva un netto
contrasto con l’azzurro profondo dei suoi bellissimi occhi.
Le labbra vermiglie e corrucciate
completavano l’opera.
Con lo sguardo perso nel vuoto
continuava a percuotere ripetutamente il sacco appeso.
Lo colpì un’ultima volta con un
calcio ben assestato, prima di accovacciarsi a terra stremato.
Respirava a fatica. Si tamponò il
sudore con una mano.
Cercò con lo sguardo il suo
asciugamani. Lo scorse in fondo alla sala, appeso all’attaccapanni, sulla
parete bianca.
Sbruffò, mentre sovra pensiero,
cercava la bacchetta nelle tasche dei suoi pantaloni. Voleva utilizzare
l’incantesimo d’appello.
Una fitta al cuore lo colpì
realizzando che non era più in grado di fare nemmeno il sortilegio più semplice.
Scocciato, si alzò dal comodo
parquet della palestra e si diresse verso il fondo della stanza.
Afferrò l’asciugamano, ma prima
che potesse fare qualsiasi cosa, la porta si aprì e violentemente gli colpì il
naso.
Ron scoppiò in un urlo di dolore
puro.
Istintivamente si portò le mani
sulla parte lesa.
La frase che risuonò flebile
nell’aria assomigliava molto ad un epiteto.
All’improvviso una mano fresca e
affusolata si appoggiò sulle sue.
Un brivido gli percorse la
schiena.
Abbassò leggermente le braccia.
...Hermione...
Il suo viso dolce e fin troppo
dispiaciuto si presentò agli occhi velati di lacrime dolorose del rosso.
La bruna gli carezzò i capelli.
-Scusami... mi dispiace tanto...-
iniziò a dire in preda alla tristezza più totale.
Ron cercò di balbettare qualcosa
con uno strano timbro di voce nasale.
-Sto bene, non è niente...-
riuscì a pronunciare, scoprendo le due narici gonfie e grondanti di un rivolo
di sangue.
Hermione sgranò gli occhi.
-M-ma tu stai sanguinando!-esclamò afferrandolo per un braccio.
Weasley fece spallucce mentre la
Granger lo trascinava nel bagno.
-Ma non preoccuparti... ora non
mi fa più tanto male...- continuava a dire Ron riacquistando un po’ della sua
voce calda.
Hermione aveva bagnato una
salvietta con la quale tamponava il naso dell’auror lentigginoso.
-Ahi, ahi...- sussurrava il
ragazzo ad ogni tocco delicatissimo della bruna che continuava a ripetere un
ritornello.
-Mi dispiace, non l’ho fatto
apposta, sicuro di star bene?!-
La donna concluse il suo lavoro
di medicazione.
Ron le osservò le mani.
Come erano belle!
Morbide, affusolate, profumate...
entrava in estasi ogni voltache lo
sfioravano.
-Come mai eri qui?!- chiese
Hermione uscendo dal bagno.
-Io ci vengo tutti i giorni, tu
piuttosto, cosa ci fai da queste parti?!- controbatté con il suo strano timbro
di voce.
Il dolore al naso era un po’
diminuito.
Notò le gote della bruna prendere
colore. Da un rosa naturale ad un rosso fuoco.
Ron la guardò interrogativamente.
La Granger si schiarì la gola.
-Niente... – rispose togliendosi
la felpa blue.
Il rosso sorrise. Conosceva
troppo bene quella testa riccioluta per non capire quando gli stava nascondendo
qualcosa.
-Sai, la cosa triste per te è
quella di non saper mentire già di tuo e poi di saperlo fare ancora di meno con
me!- affermò l’uomo sedendosi pesantemente sull’asse di equilibrio.
Hermione sorrise tirata.
-Ma no, cosa stai pensando, non
ti nascondo niente!- esclamò troppo in fretta, la ragazza.
Il capitano Weasley le mise una
mano sul capo.
- Cos’hai?!- domandò guardandola
serio.
La brunetta si perse in quegli
occhi azzurro oceano del rosso.
-Sto ingrassando...- disse infine
diventando nuovamente scarlatta.
Ron rimase interdetto. La bocca
dischiusa e lo sguardo fisso sulla chioma della donna.
Scoppiò a ridere.
Hermione sbruffò.
-Ecco perché non volevo
dirtelo...- sussurrò tra i denti.
L’uomo continuava a sghignazzare.
La bruna lo fulminò con lo
sguardo.
-Va bene, scusa...- iniziò
mettendosi una mano sulle labbra. –E’
solo che è proprio da te farti dei complessi inesistenti!-
Non capì il motivo, ma l’ultima
frase la irritò un tantino.
-Cosa vuoi dire con questa
affermazione?- chiese mentre incrociava le braccia sul petto.
Ron inghiottì il vuoto, tornando
immediatamente serio.
-Voglio solo dire...- iniziò
tentennando – Che sei una persona che si fa troppi problemi, quando in realtà
non ce ne sono...- concluse alquanto incerto.
‘Mione ci rifletté su.
-Mi stai accusando di essere
complessata?!- continuò, mettendosi le mani sui fianchi snelli.
-Nooo...- esclamòil ragazzo troppo in fretta.
Il capitano riccioluto lo guardò
di sottecchi.
-Pensavo solo, che tu sei
perfetta... e non sei affatto grassa...- terminò in extremis.
Hermione lo scrutò guardinga.
Sorrise.
-Ti sei salvato in calcio
d’angolo!- gli disse avviandosi verso il centro della palestra.
Ron tirò un velocissimo sospiro di sollievo.
-Allora vieni o no?!- gli gridò
Hermione mettendosi in posizione di combattimento.
Il rosso la guardò interrogativo.
-Vuoi combattere contro di me?!-
domandò retoricamente l’uomo dalla capigliatura fulva.
Il capitano Granger lo sfidò con
gli occhi ambrati e grandi.
-E contro di chi se no?!- gli
rispose alzandosi i capelli che lasciarono libero spazio al suo viso grazioso e
delicato.
Ron le fece uno di quei sorrisi
per i quali si scioglieva ogni dannata volta.
Non poté evitare alle sue guance
di assumere una diversa tonalità di rosa.
Weasley si mise in posizione.
Le spalle larghe spalancate al
massimo, i muscoli delle braccia tesi come corde di violino.
Guardò dinnanzi a lui. Il suo
sguardo fu immediatamente attirato dalla esile ma proporzionata figura di
Hermione.
La maglia bianca e aderente
fasciava perfettamente il suo corpo minuto ma sinuoso. Gli shorts blue
evidenziavano il suo sedere tonico. Ron fece scorrere i suoi occhigiù, fino ad arrivare alla parte del corpo di
Hermione che maggiormente prediligeva.
Le gambe.
Lunghe, affusolate, morbide...
I calzini di spugna bianca
nascondevano la caviglia sottile.
“Perché non esiste una legge che
la obbliga ad indossare sempre la minigonna?!” si chiese dubbioso.
L’attacco della ragazza (che
aveva perso tempo nel suo stesso modo) arrivò all’improvviso.
Fortunatamente riuscì a bloccare
la gamba prima che arrivasse a toccare di
nuovo il suo naso.
-Ma ce l’hai con lui?!-domandò sarcastico il rosso.
La bruna sorrise e partì di nuovo
alla carica.
Cercò invano di colpirgli
l’addome con un paio di colpi ben assestati ma Ron era troppo intelligente e
veloce.
-Cosa prendi le mosche, ‘Mione?!-
le chiese odiosamente.
Granger lo incenerì con gli occhi
che dardeggiavano di sfida.
-No, sto solo cercando di
colpirti!- disse scandendo le parole ad ogni pugno.
Ron rise quando infine riuscì a
prenderlo.
Finalmente toccava a lui attaccare.
Utilizzò un paio di mosse
intelligenti che furono tutte perfettamente parate da Hermione.
Ancora una volta la ragazza
ripartì all’attaccò.
-No!- urlò quando l’uomo la
intrappolò tra le sue braccia possenti.
-Come la mettiamo adesso piccola?!- le sussurrò all’orecchio.
La bruna si guardò attorno.
Analizzò velocemente la
situazione.
Il muro non era molto lontano poteva usarlo da
trampolino.
Sorrise.
Corse leggermente trascinandosi
il capitano rosso dietro.
-Cosa diavolo vuoi fare?!- le
chiese preoccupato, non riuscendo a capire le sue idee.
Prima che Ron potesse accorgersene, la
situazione si era ribaltata.
Adesso la donna bloccava l’uomo.
Ron aveva le sua braccia
incrociate sul peto e saldamente strette tra le mani della ragazza.
-Cosa vuoi fare ora, Weasley?!-
gli bisbigliò suadente.
Ron sorrise divertito.
-Sai perché non vincerai mai
contro di me?!- le chiese iniziando a fare pressione sulle proprie braccia.
Hermione gli scrutò la nuca.
-...- non seppe cosa rispondere.
-Sei fin troppo leggera!- esclamò
trascinandola davanti a sé con tutta la sua forza.
Quella mossa assomigliò parecchio
ad un passo di danza caraibica.
Hermione sorrise quando il rosso
le fece appoggiare le mai sulle sue spalle.
Panico...
Fu quella la sensazione che la
bruna provò notando Ron così vicino al suo viso infuocato.
-Cosa vuoi fare?!- gli mormorò
chiudendo gli occhi per assaporare la bellissima sensazione del respiro del
rosso sulla sua pelle.
-Beh, abbiamo fatto la guerra...
ora facciamo la pace...- le disse sottovoce.
La strinse possessivamente a sé.
-In cosa consiste la tua pace?!-
domandò la bruna riaprendo gli occhi e iniziando a respirare nuovamente.
-Oh, beh... devi darmi un bacino
sul naso che mi hai fracassato...- affermò l’uomo.
Hermione lo guardò negli occhi
mentre lentamente si alzava sulla punta dei piedi.
Sfiorò con le sue labbra bollenti
il naso leggermente gonfio dell’amico.
Avvertì nitidamente il brivido
che percorse la schiena di Ron.
Si morse le labbra compiaciuta.
-Se vuoi puoi scendere sulle
labbra...- la invitò cortesemente il ragazzo.
Granger arrossì di colpo.
-Mi dispiace ma non dispendio i
miei baci a destra e a manca...- gli disse mentre si metteva un boccolo dietro
l’orecchio.
-Beh, ma mi hai quasi rotto il
naso! Un premio potresti pure darmelo!- esclamò stringendola ancora di più.
Hermione ci rifletté un po’ su.
-Un bacio piccolo...- confermò
mentre il cuore iniziava a batterle forte.
“Hermione ma sei impazzita!? Stai
per baciarlo... sul serio!” le iniziò a dirle una vocina nella sua mente.
Gli occhi di Ron brillavano.
Lentamente si abbassò.
Hermione si sollevò sulla punta
dei piedi.
Il rosso continuava a guardarle
le labbra.
Lentamente la bruna gliele posò
sulle sue.
Un brivido percorse la schiena di
entrambi.
Un bacio nato come casto e puro,
lentamente iniziò a trasformarsi.
Le labbra esperte e morbide di
Ron assaporavano delicatamente quelle timide di Hermione
Dolcemente il rosso riuscì a far
dischiudere la bocca della bruna.
Magistralmente rese quel contatto
più profondo.
Il cuore del capitano riccioluto
iniziò a battere ancora più forte mentre un’onda di piacere e desiderio si
impossessava della sua mente.
Ron era davvero bravissimo.
Timidamente la Granger rispose a
quel bacio. Gli circondò il collo con le braccia, attirandolo ancora di pi a
sé.
Il rosso iniziò ad accarezzarle
languidamente la schiena.
I loro respiri irregolari erano
sincronizzati.
Amorevolmente Ron le mordicchiò
il labbro inferiore.
Hermione sorrise contro la sua
bocca.
All’improvviso però un campanello
d’allarme risuonò nella mente di entrambi.
Ron lo ignorò completamente preso
dal profumo inebriante dei boccoli di Hermione.
Al contrario, la ragazza si
distaccò rompendo l’incantesimo.
-Beh, sarà meglio andare...- disse mentre si
risistemava i capelli leggermente sconvolti.
Lo sguardo perso nel vuoto e le
labbra arrossate.
Il rosso concordò con un cenno
del capo.
Hermione si diresse verso la
porta. Afferrò la maniglia.
Si fermò un attimo.
Il cuore le batteva ancora a
mille. Poteva ancora sentire il sapore di quel bacio.
Non poteva andarsene e lasciarlo
così.
Si voltò esitante.
Ron la osservò, mentre si passava
una mano tra i capelli.
Hermione aprì la bocca.
-Baci molto bene...- gli disse
prima di diventare rossa ed uscire dalla stanza.
Il rosso rimase interdetto.
Sorrise compiaciuto.
Si passò un dito sulle labbra
gonfie.
...Hermione...
***
Maggie tirò su la lampo della sua
felpa rosa.
Guardò la via deserta.
Non era tardi, ma nel quartiere
di TJ a quell’ora, erano tutti da qualche parte a divertirsi.
In fondo era sabato sera.
Attraversò con passo veloce la
strada.
Le sue scarpe da ginnastica
facevano uno stridulo rumore sull’asfalto bagnato.
Il vento gelido di fine ottobre
le sferzò i lineamenti delicati. Si rimise la ciocca bionda dietro l’orecchio.
Guardò le eleganti case a
schiera. La villa di TJ era la più grande di tutte. La scorgeva in lontananza.
Il ragazzo rossiccio era nel
soggiorno. Lo intuì dalla luce gialla che si intravedeva al piano terra.
Maggie conosceva bene la casa di
Tolomeus, in quella villa grande ed elegante, aveva trascorso tanti bei
momenti. Era cresciuta con quel ragazzo.
Erano così in sintonia che
bastava un sorriso o un’occhiata per capirsi al volo. Eppure nell’ultimo
periodo qualcosa era cambiato. Il loro rapporto si era leggermente raffredato.
Non riuscivano più a comunicare così facilmente. Litigavano e rimanevano senza
parlarsi per un nonnulla.
Poi, Margareth, non riusciva
bene, ad afferrare il punto, della stranissima e spiacevole sensazione che
provava ogni volta che notava TJ parlare con una ragazza.
E non riusciva ben capire la
voglia incredibile dicavare gli occhi a
quella ragazza riccioluta di nome Charlotte ogni qual volta faceva la gatta
morta con il suo migliore amico.
...Gelosia...
No, non poteva essere! Questo
sentimento si può provare solo nei confronti di persone che ti piacciono in un
altro senso. Persone che trovi affascinanti,
indimenticabili, baciabili...
In effetti, qualche volta, si era
domandata cosa si potesse provare nel baciare TJ...
Doveva essere una piacevole
sensazione.
Infondo, il ragazzo non era
niente male. Occhi azzurri e grandi, labbra carnose e rosse, un bel sorriso
sincero e dei capelli di un colore così particolare da renderlo famoso.
Un improvviso calore le salì
sulle guance.
Sì, in fondo la catalogava come
un ragazzo baciabile....
A dirla tutta, lei, lo trovava,
anche, molto affascinante. Quando si
passava la mano tra i capelli morbidi o più semplicemente quando parlava di
qualsiasi cosa lo coinvolgesse, i suoi occhi si accendevano di una luce così
bella, da renderlo irresistibile. E poi, come si poteva dimenticare una persona
dalla simpatia travolgente come la sua?!
“Oh, mio dio” pensò la biondina
mentre una nuova ondata di calore la invadeva. “Non posso essermi presa una
cotta per Tolomeus!”
Allungò ancora il passo.
“No, no di certo... lui è solo il
mio migliore amico!” si dichiarò mentre percorreva il vialetto ordinata della
villa del rossiccio.
“Se davvero non ti piace, allora smettila di arrabbiarti ogni volta che
parla con Charlotte!”le gridò una vocina all’interno della sua testa.
-Ma non ce la faccio!- esclamò a
se stessa fermandosi di colpo.
“Beh, allora secondo ti piace!”le ribadì la vocina.
-Non, è vero!- affermò
riprendendo a camminare.
“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace,
ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”
Maggie sbruffò.
“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace,
ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”
Suonò il campanello.
“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace,
ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”
-Sì, E’ VERO MI PIACE!- scoppiò
nello stesso istante in cui TJ aprì la porta.
Rimasero a fissarsi negli occhi.
-Chi?!- domandò curioso il
ragazzo.
-Chi, cosa?- rispose la biondina
diventando ancor a più rossa.
-Chi ti piace?!- le chiese
tranquillamente.
-Nessuno...- ribatté secca.
-Allora perché hai detto quella
frase?-
-Quale frase?-
-Quella che hai gridato quando ho
aperto la porta...-
-Ah, quella?-
-Già, quella.-
-Oh, era per la crema di limone
di mia sorella Anne- inventò sul momento.
-Ma tu odi quel dolce...-
Perché doveva conoscerla così
stramaledettamente bene?
-Appunto- fu la risposta di
Maggie prima di affondare ancora di più la testa nel collo alto del suo
maglioncino rosa.
TJ incrociò le sue braccia sul
torace scrutandola.
Le mise una mano sulla gota
bollente.
-Sicura di star bene? Qui fuori
fa un freddo boia... eppure hai le guance infuocate...-le disse sorridendo.
...Dannato sorriso sincero...
Un brivido percorse la schiena di
Maggie. Si scostò velocemente da quel tatto gentile e fresco.
-No, sto bene...- bofonchiò
abbassando lo sguardo.
TJ sorrise ancora.
-OK... andiamo?!- propose
afferrando la sciarpa e il cappotto.
-Dove?!- chiese la ragazza.
-Alla festa di Charlotte... mi ha
invitato lo scorso lunedì...- affermò tranquillamente Tolomeus.
Un’improvvisa ondata di gelosia
invase la biondina.
Rimase ferma sulla porta fino a
quando TJ non la costrinse a seguirlo.
-Andiamo, ci divertiremo!- fu
l’unica frase che usò per cercare di convincere la sua migliore amica che era
momentaneamente caduta in un mutismo più totale.
La serata più brutta della sua
vita stava per avere inizio.
***
-Allora, Titty...- Lily stringeva
tra le braccia la palla rossa. –Papà, Anne e Maggie sono usciti. Siamo rimaste
solo io e te a casa. Papino mi ha detto di andare dalla signora Under... ma a
me quella lì non mi piace! Puzza di cavoli e gatti... Così ho pensato,
naturalmente solo se tu sei d’accordo, di andare a trovare il nostro amico
Draco.- concluse la bimba lasciando cadere sul letto la sfere per prendere il
suo zainetto rosa.
Afferrò il pigiama azzurro, un
paio di jeans, una maglia e lo spazzolino e li infilò nella borsa.
-Allora?! Hai deciso?!- domandò
Lily rivolta alla palla.
La luce artificiale che
illuminava la stanza, si rifletté sulla superficie tonda e lucida della sfera.
Nella mente di un bambino quel
gioco di luce assomigliò tanto ad un ammiccamento.
-Bene...- affermò la piccina.
Prese tra le braccia Titty e
lasciò la sua stanza. Scese le scale e si fermò sull’ingresso.
Indossò il cappotto e la sciarpa,
prese le chiavi di casa ed uscì.
***
-Ma vuoi fare più attenzione?!-
gridò Artemisy mentre veniva interrotto per la centesima volta nel suo lavoro
di tagliuzzamento delle erbette dello SriLanka.
-Mi dispiace dottore, non me ne
ero proprio accorta...- si scusò Luna iniziando a ripulire il pavimento dai
vetri della ampolle frantumate.
Il medimago sbruffò.
-Spesso mi domando come tu sia
riuscita a diplomarti con il pieno dei voti in pozioni... ad Hogwarts! Conosco
Piton e so che non è uno sprovveduto...- affermò con scetticismo l’uomo.
La biondina non fu affatto
scalfita dal cattivo tono con cui Artemisy aveva fatto quell’affermazione.
Continuò tranquillamente a ripulire.
L’uomo la fissò dispiaciuto.
-Scusami Luna... non volevo
trattarti male, e solo che sono così nervoso! Il problema delle lacrime della
fenice è davvero serio! Se non arriveranno entro dopo domani... tutto il lavoro
che abbiamo fatto potrà andare a farsi benedire!- si scusò mentre si risedeva
sulla sedia con le rotelle.
Aveva lo sguardo stanco e spento.
Delle occhiaie profondo solcavano il bel viso serio.
-Non si preoccupi...- lo
rassicurò la biondina.
Il medimago si grattò la nuca.
-Sono davvero stanco...- sospirò
riprendendo a triturare le erbette srilanchesi.
Luna afferrò un coltellino da
laboratorio iniziando ad aiutarlo.
-Se vuole posso andare a
prenderle io le lacrime...- si offrì la biondina continuando a sminuzzare.
Artemisy rise.
-Vuoi dire che tu conosci
qualcuno che possiede una fenicee che abita
nell’arco di 100 Km?!- domandò sarcastico.
-Beh, sì...- affermò
tranquillamente Luna.
-E... e chi sarebbe?- domandò
l’uomo bramoso di sapere.
La bionda rise.
-Come chi sarebbe?! Albus Silente
il preside di Hogwarts...- gli rispose fissandolo con gli occhi assenti.
-La fenice di Silente è ancora
viva?!- chiese stupito e contento.
-Viva e vegeta...- gli assicurò.
-E lo dici solo ora?!- urlò
l’uomo.
-Pensavo lo sapesse!- affermò la
ragazza continuando a sminuzzare le erbette con tutta la calma immaginabile.
Artemisy si alzò velocemente.
Iniziò ad armeggiare con la sua borsa ed un paio di boccette.
-Cosa sta facendo?- gli chiese
Luna senza distogliere la sua attenzione dalle verdi foglioline.
-Sto prendendo qualcosa che mi
servirà...- spiegò l’uomo indaffarato.
-Le servirà dove?!- domandò la
ragazza alzando per la prima volta lo sguardo.
-Ma come dove?!- le rispose
sconcertato. –Ad Hogwarts, per prendere le lacrime di Funny!-
-Ah, vuole andare lei?!- gli
disse.
-Sì, sì è meglio che vada io a
prendere un ingrediente così importante...- così dicendo afferrò il suo
cappotto e si avviò verso l’uscita.
-Ma dove va adesso?!- gli urlò
dietro.
-Devo parlare con McDury!-
gridando questa frase scomparve chiudendosi la porta alle spalle.
Luna finì di tagliuzzare
meticolosamente la erbette dello SriLanka prima di preparare a sua volta la
borsa.
***
Harry entrò nella mensa. Quella
sala di solito, piena e rumorosa, era semivuotae silenziosa.
Si guardò attorno. Nessuno di sua
conoscenza sedeva ai tavoli.
Sospirò. Quanto sentiva la
mancanza dei suoi amici.
Si diresse verso il suo tavolo.
Si sistemò sulla scomoda sedia
blue e prese il menù.
...Pollo alle spezie...
Il piatto preferito di Hermione.
Quanto gli mancava quella ragazza. Con il suo modo di fare sincero ed aperto
era davvero un toccasana in quelle giornate in cui vorresti cancellarti dalla
faccia dalla terra.
Appoggiò la testa sul tavolo.
Era davvero stanco. Aveva uno
strano mal di testa e si sentiva stranamente accaldato. Raccolse le sue braccia
sotto la testa a mo di cuscino.
Le palpebre gli erano diventate
pesanti.
Vedeva offuscato. I contorni
delle cose che lo circondavano divennero sempre meno nitidi fino a quando non chiuse
definitivamente gli occhi. Morfeo aveva vinto anche contro di lui.
***
Ron chiuse velocemente i
rubinetti della doccia. Il rumore rilassante dello scroscio dell’acqua si
interruppe. La nebbiolina profumata si era propagata in tutta la stanza.
Uscì dalla cabina indossando il
suo accappatoio rosso.
Arrivò di fonte allo specchio.
Appannato dal vapore dell’acqua bollente.
Tolse con una mano la patina che
aveva opacizzato la superficie lucida. Il suo riflesso comparve all’improvviso.
Si scrutò un attimo.
Era davvero cambiato. Il collo
prima scarno e sottile era ora possente. Il torace magro e piccoloera diventato ampio e muscoloso. La sua
espressione da bravo ragazzo era
stata sostituita da un’altra più simpatica e matura.
Solo i suoi occhi e i suoi capelli
erano rimasti quelli di sempre. Con i colori sempre vivi e forti a
caratterizzarli.
Si passò una mano tra la chioma
umidiccia.
Quei pensieri l’avevano fatto
ritornare a molto tempo prima. Quando era ancora un ragazzo ad Hogwarts.
Ripensò ai suoi amici. Harry, Ginny, Neville, Dean... Hermione...
Dio!
Perché quel nome doveva farlo
sentire così stramaledettamente bene! Perché quella ragazza doveva avere quello
stranissimo effetto su di lui. Eppure era la stessa di sempre.
...Certo aveva messo su un po’ di carne nei punti giusti...
E poi aveva delle labbra così
morbide.
Perché baciarla doveva essere così stramaledettamente piacevole?!
Non poteva essere una cosa
disgustosa e raccapricciante...
Sospirò. Quanto avrebbe voluto
riassaggiare quella bocca.
Aprì il rubinetto del lavello.
L’acqua fredda iniziò a scendere rapida.
Ron si sciacquò il viso bollente.
Era facile quando pensava ad
Hermione che la zona orecchie si arrossasse e che il cuore iniziasse a battere
velocemente.
Abbassò lo sguardo. Nascosto
dietro l’asciugamano bianco, c’era una boccetta di profumo.
Delicatamente la prese tra le
dita.
L’aprì con attenzione, in modo
che il liquido non si versasse.
Immediatamente il celeberrimo
profumo di primavera invase i polmoni di Ron.
...Hermione...
Quel profumo lo stava mandando in
estasi. Lo richiuse velocemente.
Si rinfrescò ancora una volta il
viso prima di uscire dal bagno.
***
Ginny entrò silenziosamente nella
mensa. Era sola. Mellifluo era andato ad un appuntamento con la sua fidanzata.
Mellifluo con una ragazza!
Non ce lo vedeva proprio. Con un
sorriso idiota, che si impossessava della sua faccia ogni volta che pensava a quell’omone
grande e buono, si avviò verso il suo posto.
Lanciò rapidamente un’occhiata al
tavolo di Harry. Quello in fondo sulla destra.
Era vuoto. No... Un ragazzo bruno
dormicchiava tranquillo sulla sedia blue al posto del capitano Potter.
Spinta dalla curiosità, Virginia
si avvicinò furtiva all’ambito tavolo degli Auror più importanti.
Appoggiato alla superficie dura e
liscia, c’era...Harry...
Aveva il viso rilassato e
leggermente arrossato sulle gote, i capelli più stravolti del solito, gli
occhiali storti sul naso.
A Ginny fece un incredibile
tenerezza. Non poté evitare di accarezzargli amorevolmente i capelli.
Immediatamente ritirò la mano.
La fronte del bruno era bollente.
Ginny si portò più vicina al ragazzo addormentato e gli tastò le mani. Gelide.
La ragazza ne era sicura. Il
capitano Potter aveva la febbre.
Gentilmente iniziò a scuoterlo
per destarlo.
-Avanti Harry, svegliati... credo
che tu abbia un po’ di febbre, dovresti passare dall’infermeria...- sussurrò la
rossa all’orecchio dell’auror addormentato.
Harry mugugnò qualcosa prima di
voltarsi in malo modo dall’altro lato.
Ginny sorrise. Il bambino
sopravvissuto aveva scambiato quella scomodissima sedia per il suo letto.
-Avanti pigrone! Svegliati!-
disse più ad alta voce l’addestrante Weasley.
Il bruno si mosse ancora un po’
fino a quando non si girò nuovamente dall’altra parte, perdendo l’equilibrio.
Sarebbe immancabilmente caduto
sul duro pavimento se Ginny non l’avesse intercettato facendolo finire tra le
sua braccia.
I loro volti si sfiorarono.
La rossa avvertì un brivido
elettrico lungo la schiena che non provava da molto. L’odore dei capelli di
Harryle entrò nei polmoni.
Quanto le era mancato quel
profumo!
Harry aprì gli occhi.
Immediatamente fu catturato dalla limpidezza dello sguardo della Weasley.
Il cuore iniziò a battergli
forte. Riuscì a sussurrare solo una parola che per lui aveva il suono più bello
e dolce dell’universo.
-Virginia...-
Poi svenne tra le braccia della
sua amata Ginny.
***
Mellifluo sorrise compiaciuto.
Angelia era seduta a cavalcioni sulla staccionata che divideva il territorio
del castello dal resto della campagna inglese.
Indossava un paio di jeans ed un
maglione nero. I capelli lunghi e lucenti erano lasciati morbidi sulle spalle.
Gli occhi limpidi e blue erano persi a contemplare le fiammelle che erano state
accese sul piccolo laghetto che si stagliava grigio contro il resto della superficie
verde.
Rabbrividì quando una folata del
freddo vento di fine ottobre le sferzò il viso dolce.
Il buio era già calato. La luna
piena era sorta.
Mellifluo le si avvicinò
silenziosamente.
-Un giorno mi dirai per quale
strano motivo verso la fine di Ottobre indossi sempre gli abiti babbani con i
quali sei arrivata... – la voce calda e suadente del biondo arrivò come un
bisbiglio alle orecchie della bruna.
Il mangiamorte l’abbracciò da
dietro baciandole il collo profumato.
-Oh, ma sei ancora vivo?!- chiese
sarcastica Angelia rifiutando il suo contatto.
Mellifluo si morse le labbra.
Sapeva che la sua bruna preferita
aveva ragione. Erano 5 giorni che non si vedevano.
-Mi dispiace... E’ solo che al
quartiere generale degli Auror c’è sempre un gran da fare! Poi ieri Virginia si
sentiva un po’ giù così sono rimasto a farle compagnia...-spiegò sinceramente
l’uomo.
Angelia inarcò un sopracciglio.
-Virginia?!- domandò con la voce
tremante per il nervosismo.
Mellifluo inghiottì il vuoto.
-Sì, la ragazzina rossa di cui ti
ho parlato...- disse sedendosi a sua volta sulla staccionata.
-So benissimo chi è!- esclamò
istericamente.
Il biondo si grattò la nuca.
-Se sai benissimo chi è... allora
perché me lo domandi?!- ribatté l’uomo cercando di mantenere la calma.
-Beh, perché forse è la prima
volta che la chiami con il suo nome di battesimo!- continuò sempre più alterata
la bruna.
Il mangiamorte si guardò attorno.
-Abbassa la voce, ti prego!- la
richiamò accarezzandolo una mano.
Angelia la ritirò contrariata.
-Sei venuto per litigare?!- gli
chiese scendendo dalla staccionata e parandosi davanti a lui.
Mellifluo sospirò.
-Sai che non mi piace litigare
con te!- disse accarezzandole il viso freddo.
La bruna trattenne le lacrime.
-Allora perché non mi rendi
partecipe del tuo mondo?! Perché non vieni più da me?! Ti sei innamorato di
quella ragazzina?Non mi ami più?!- affermò così velocemente da rimanere senza
fiato.
Il biondo si alzò e senza
lasciarle il tempo di impedirglielo la baciò.
Angelia gli passò le braccia
intorno al collo attirandolo più a sé per rendere il contatto molto più
profondo.
Si staccarono solo quando ebbero
urgente bisogno di ossigeno.
-Io ti amo...- le confessò Mellifluo prendendole il viso re le mani.
Angelia pianse prima di riuscire
a rispondergli.
- Anch’io ti amo, tanto!-
sussurrò iniziando a baciarlo con maggiora ardore.
Presto quelle effusioni non li
bastarono più.
***
Continua...
Beh, che dire ragazzi!
Questo chap è stato davvero sfortunato! Però spero che il risultato finale vi
sia piaciuto! Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo! Davvero ho cercato
di riscriverlo il più in fretta possibile! Vi dirò, forse sarà stato un bene
che si è accidentalmente cancellato per colpa di un virus... perché questa
stesura è venuta decisamente meglio... e poi ci sono delle parti Hot che
nell’altro non avevoscritto... (Come il
bacio tra Ron ed Hermione) Spero tanto che le persone che tifavano per Draco
non se la siano presa... Perché non so se la situazione è chiara per tutti ma
la bella insegnante d’inglese ha fatto la sua scelta!
Per quanto riguarda
Drachino... non vi preoccupate! Ho in serbo per lui tante belle cose! Sia nella
nuova storia che sto immaginando sia in questa e nel suo sequel!E già... già ho
in mente uno secondo capitolo di questa storia (Ma che palle...Nd Tutti) Voi
dovete solo dirmi cosa volete per prima:La nuova storia o il sequel di questa?!
Rispondete in tanti!
Adesso però passiamo ai
ringraziamenti personali!
Grazie ragazzi anche
questa volta siete stai gentili e comprensivi...
Non riesco a crederci che
la mia storia piaccia davvero! Un bacio immenso...
AngéleJ
Kathy Ciao bellissima! Come
va la vita? Spero bene! Io non mi posso lamentare... sono contenta che ti
faccia piacere che io abbia utilizzato il tuo bel nome nella mia ffc... credimi
è stato un piacere... Per quanto riguarda il tuo pc e i 6 virus, credimi ti
posso capire! Non vedo l’ora di leggere la ffc con il personaggio
Angéle...ihihihih! che bello! Beh, fammi andare altrimenti non aggiorno più! Un
bacio grande AngéleJ
Hermy91 Ciao cara! Grazie
per i complimenti... i nuovi sono sempre i ben venuti! Un bacio AngéleJ
Dainty Dew Ciao! Non so
se hai notato che momentone hanno condiviso Ron e ‘Mione! Spero che continuerai
a leggere la mia ffc... fammi sapere cosa ne pensi di questo chap... e non
preoccuparti per il ritardo! Un bacio AngéleJ
P.s.
Grazie mille per i tuoi
complimenti!
Maga Magò Ciao MAGA! Ma certo che ti perdono!
E anche se l’avessi detto non me la sarei assolutamente presa visto che hai
espresso la tua idea in maniera così educata! Non ti preoccupare grazie dei
complimenti e un bacio forte! (Ti è piaciuto questo chap!?)AngéleJ
Lord Samurai Ciao Lord! Allora come stai?
Spero che la mia e-mail ti sia servita a riprendere un po’ di coraggio! Mi
raccomando non abbatterti mai... perché in fondo tu scrivi per un tuo piacere
personale... No, per gli altri! non dimenticarlo mai! Ti mando un grande bacio
e grazie mille per i tuoi bei complimenti! Con grande affetto e stima AngéleJ
Milady Ciao Milady! Che bello un’altra tua
recensione! Credimi mi riempie sempre il cuore quando trovo la recensione si
una persona che stimo e di cui apprezzo tantissimo i lavori! Ho aggiornato il
più in fretta possibile! Questa volta però mi hai preceduta! Ti mando un bacio
forte con tanta stima perché sei davvero in gamba!Continua così che sei
magnifica! AngéleJ
Sarry Malfoy Ciao simpaticissima! Come va la
vita! ? Mamma mia quanti complimenti1 Mi fai sempre arrossire! Grazie dei
complimenti per il mio 7 in latino! Per quanto riguarda i miei personaggi
sfortunati cioè Drachino e Ginny non ti devi preoccupare perché ho già in mente
tante belle cose sia per l’uno che per l’altra! Non dovete temere perché quel
furbacchione di Draco mi è entrato nel cuore e mai potrei fargli del male...
credetemi... Poinon sei andata tanto
lontana dalla ragazza con cui ho in mente di far stare il biondino più sexy di
Hogwarts! Mi raccomando continua a farmi delle domande... adoro rispondere a
questi quesiti tanto interessanti!beh, ora vado un bacio AngélyJ
Vale e Mely Ciao Ragazze! Che bello avete
recensito di nuovo! Ma perché dovete essere sempre così intelligenti e
perspicaci! Siete le uniche che mi hanno parlato di Maggie TJ! Avete
ragione...un po’ su tutto... Presto tutto si risolverà non i preoccupate!ora
vado un baio Grande AngéleJ
ValeVale!!!! Che bello tu mi hai
recensito! Sono proprio contenta! Grazie per i bei complimenti e non ti
preoccupare l’importante che tutti i chap ti siano piaciuti! Sono così
contenta! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!Non so se hai notato che sei stata
accontentata per il partner da affibbiare ad Hermione...ihihihih!Beh, l’amicizia tra Ginny e Mellifluo risulta
un po’ strana anche a me... ma sai come si dice, gli opposti si attraggono...
per quanto riguarda TJ non è un personaggio inventato! Conosco davvero un
ragazzo così... Quanto gli voglio bene...AngéleJ
Alexis PotterGrazie
della tua recensione... per quanto riguarda la coppia... mi dispiace un
po’!AngéleJ
Clo87 Che bello una coetanea a cui piacciono
le mie storie! Grazie! Mamma mia che bella recensione che mi hai lasciato!
Davvero mi hai messo su i brividi! Sei davvero dolcissima! Grazie per la tua
sincerità e per avermi paragonato ad una fanwriter come Sunny!Io l’adoro... Non
ringrazierò mai abbastanza tutti voi per l’affetto e la simpatia con la quale
mi sostenete! Siete MITICI! Vi voglio davvero bene! Un bacio grandissimo AngéleJ
p.s.
Hai perfettamente ragione... i sogni sono il motore e la
causa finale del mondo!
Giada Sinceramente... sono contenta quando
la gente immagina quello che potrebbe accadere nella mia ffc... vuol dire che
l’ha davvero appassionata! E questo mi rende felice e piena di idee... Ti ho
resa contenta con la scena di Ron ed Hermione... spero! Cmq, adesso ti lascio
perché altrimenti non riesco ad aggiornare entro oggi!un bacio AngéleJ
Charlotte Ciao Charlotte! Allora quando mi
mandi un altro chap di quell’interessantissima ffc?!L’inizio mi è piaciuto parecchio! Quindi
aggiornami presto! Ti mando un bacio e grazie per il tuo sostegno! Un bacio
AngéleJ
Ary&Chris Ehi!
Bellissimi! Che bello due fratelli che seguono la mia storia! Grazie mille sono
davvero onorata! Non potete nemmeno immaginare che piacere immenso leggere i
vostri commenti... mi raccomando continuate a seguirmi e grazie tante per il
vostro tempo... un bacio AngéleJ
Lilyciuffetty Ciao! Grazie per i tuoi
complimenti e spero che questo chap dedicato ad HermioneRon ti sia piaciuto un bacio grande AngéleJ
Dajann Ciao Sadica! Come ti butta?! Spero
bene... non so se hai notato che ho cambiato di nuovo il titolo... questo ti
piace... spero proprio di sì! E’ una prima parte quindi il prox titolo non
cambierà... Non penso assolutamente che tu sia pazza! (seeeee come no! Nd
Dajann) Sei assolutamente simpaticissima! Le tue recensioni mi fanno sempre
riderea crepa pelle! Allora cosa hai
capito da questo chap... ribadiscimi il concetto come hai fatto nell’altra
recensione! Grazie mille per i tuoi complimenti... ma CREDIMI NON SONO AFFATTO
UN GENIO! Beh, credo di aver detto tutto... un bacio grande con tanto affetto
dalla tua Sadica PreferitaJ
Silvix Grazie! Un bacio AngéleJ
Sunny Allà!allà!allà! (Angéle si piega in
avanti e in dietro...) Carissima Sunnina! Come stai?! Da quanto non ho tue
notizie... da quanto non leggo una tua storia (Esattamente 10 minuti perché ho
appena terminato la rilettura della tua saga!) Ma quando tornerai in net! Credimi
mi manchi 1000000! Le tue storie erano un tocca sana per il mio umore! Non vedo
l’ora di leggere una nuova one-shot o ffc targata Sunny! Quando leggo i tuoi
commenti sorrido sempre... mi sento così onorata che tu riesca a trovare il
tempo e sprecare 2 parole per me! Grazie, grazie, grazie, grazie... mi
raccomando non abbandonarci a lungo, un bacio AngéleJ
p.s.
Questo chap spero che ti sia piaciuto!
Marcycas - the Lady of DarknessAvete proprio ragione... Harry è proprio
uno sprovveduto! Meno male che presto tutto si risolverà! Grazie per la vostra
gentilezza un bacio AngéleJ
Danae Scusa il ritardo! Ho cercato di fare il
prima possibile! Ma come vedi... ho avuto un po’ di problemi... spero tanto che
il chap ti piaccia! Un bacio AngéleJ
RoBeRtA Invece carissima amica mia è stato
proprio verso la fine di Maggio! Scusami davvero tanto! Un bacio grande AngéleJ
p.s.
Passami a trovare davvero! Poi Ron ha un fascino tutto suo!Grazie
dei complimenti.
Moon vs Olivé Saclà Ehi, fratellini! Allora
questo chap bi è piaciuto?1 Spero di sì! Grazie per i complimenti! Un bacio
grandissimo a tutti e due! I vostri nick sono troppo simpatici! Beh, ora vi
lascio un bacio AngéleJ
Phi Phi... Ciao carissima! Grazie per il
tuo sostegno! Hai ragione riguardo Harry e Ginny... ma non so se hai notato che
già qualcosa si sta muovendo! Non disperare! Aggiorna presto la tua ffc... un
bacio AngéleJ
Sweetie Ciao dolcezza! Grazie dei tuoi
complimenti sempre graditi! Questo chap lo dedico a te e a tutte le fans della
coppia Ron ed Hermione che non mi hanno abbandonato! La vostra perseveranza è
stata premiata! Un bacio AngéleJ
Vega Non preoccuparti tesoro! So benissimo
cosa vuol dire avere uno straniero per casa... io ho avuto una francese... meno
male che è finito! Non ce la facevo più! Grazie mille pr le tue recensioni
sempre accurate, costruttivi e simpatiche... un bacione AngéleJ
Cloudy Ciao tesoro grazie del tuo commento e
della pubblicità che mi fai! Un bacio enorme! Spero che questo chap sia stato
di tuo gradimento! Ancora un abbraccio con grande affetto e ammirazione AngéleJ
Daisy E
così hai letto la mia ffc a Dublino?! Che grande onore! Allora com’è la città!
Ci vorrei tanto andare! Grazie dei tuoi compliments! Un bacione AngéleJ
Bene, bene, bene, con questo credo di aver finito i miei
saluti... ci vediamo alla prossima con un nuovo chap!
Un bacio anche a chi legge e non commenta...
...AngéleJ...
p.s.
rispondete alla mia domanda... Volete
prima la ffc nuova o il sequel?!
Capitolo 16 *** Così stramaledettamente piacevole (II parte)... ***
Ciao Ragazzi
DA AUROR A BABBANIXVI CHAP “Così stramaledettamente
piacevole...(II parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….
Hermione
corse lungo le scale di legno, attraversò velocemente il corridoio illuminato
dai primi raggi di luna che iniziavano a fare capolino dalla finestra. Arrivò
alla porta della sua camera. La spalancò e si intrufolò nella stanza. Si
appoggiò al freddo legno e riprese fiato.
La
sua mente e il suo cuore viaggiavano ancora nei meandri più belli delle
sensazioni che aveva provato. Insomma, lei aveva baciato dopo ben 8 anni di
amore segreto, Ronald Weasley, il suo caro amico d’infanzia.
Si
portò una mano sul petto realizzando che il suo cuore batteva ancora forte.
Appoggiò il capo allo stipite. Chiuse gli occhi. Ancora una volta il volto di
Ron le comparve. Aveva un’ espressione
così sexy quando baciava.
Gli
occhi socchiusi, le labbra leggermente aperte...
Si
portò le mani sulle guance.
...Bollenti...
Che
sensazioni entusiasmanti aveva provato quando il rosso l’aveva stretta possessivamente
a lui.
Sorrise
ancora avviandosi verso il suo armadio.
Aprì
l’anta e si rimirò nel grande specchio appeso al suo interno.
Rise...
Il
suo aspetto era orribile.
I
capelli sconvolti. Le labbra rosse e gonfie, gli occhi lucidi e con una strana espressione...
Cercò
di riordinare alla belle meglio la sua indomabile chioma.
Alzò
una mano verso il cassetto della biancheria.
...Tremava...
Si
sventolò cercando di calmarsi.
Sbruffò.
“Hermione
calmati!” le disse una voce. “In fondo non è successo niente, l’hai baciato
solo per gioco! Non ti sposerai con lui solo per questo...” continuava a
ripeterle malignamente.
Hermione alzò lo sguardo.
Era
vero.
In
fondo, l’aveva baciato solo per gioco. In realtà, poteva anche essere, che per
Ron quel bacio non fosse stato affatto importante. Forse aveva rappresentato
per luisolo un piacevole svago a quella
serata noiosa. Magari neanche tanto piacevole.
Scrollò
le spalle.
No,
non poteva essere! Quel bacio era stato incredibile. Pieno di passione,
desiderio...amore.
Si
mise una mano fresca sulla fronte. La testa le doleva.
E
se invece...
“Non
farti illusioni, ‘Mione!” le ripeté con cattiveria la vocina.
-Va
bene... non me ne farò!- concordò la bruna prendendo il cambio dal cassetto.
Hermione
si mise un ricciolo dietro l’orecchio.
-Beh,
se per lui è stato solo un piacevole svago lo è stato anche per me!- disse ad
alta voce.
Si
avviò verso la porta.
Si
fermò un attimo.
Si
sfiorò le labbra ancora leggermente gonfie.
Sorrise.
...Non era stato uno
svago piacevole...
Aprì
la porta.
...Era stato il primo
gesto d’amore che aveva donato a Ron...
Non
sapeva se anche per lui era stato così. Non le interessava. L’importante era,
che finalmente dopo un lungo periodo di indecisione, aveva capito di quale
ragazzo era innamorata.
In
realtà lo aveva sempre saputo.
Fin
dai tempi in cui era ancora ragazzina. Fin dal loro primo incontro, in cui
l’aveva salutato con un rimprovero per la macchia di sporco sul suo naso
lentigginoso.
***
Maggie
si passò una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio. Si guardò attentamente
intorno. Era la prima volta che metteva piede a casa di Charlotte. Scrutò con
molta attenzione i costosi quadri appesi alla parete, i grandi tappeti persiani
che ornavano i pavimenti di quasi tutte le stanze. L’antico ma ben tenuto
parquet che riscaldava con il caldo colore le camere.
Guardò
con un po’ d’invidia la stanza bellissima ed ordinatissima della brunetta.
Lunghe
tende di tulle bianco, coprivano la grande finestra rifinita con lo stemma
dell’importante famiglia. Una spada
circondata da ramificazioni. La grande scrivania dove troneggiava il
computer più nuovo ed elegante che avesse mai visto. Il letto grande in ferro
battuto, le preziose coperte ricamate, il grande lampadario in murano...
Quella
casa era davvero un sogno.
-Allora...-
iniziò Charlotte prendendo una manciata di pop-corn. –Chi inizia?!- terminò
rimettendo la bottiglia vuota al centro del tavolo.
TJ
si guardò attorno sorridendo sornione. Accanto a lui sedeva Margareth intenta a
sorseggiare un semplice bicchiere di coca. L’unica cosa che era riuscita ad
ingerire.Il suo stomaco continuava a
tremare ogni qual volta il rossiccio le sfiorava una mano.
La
biondina scrutò il volto degli altri presenti. Erano quasi tutti, suoi compagni
di classe.
C’era
Marcus Bed il simpaticone della prima lezione di Hermione, l’amica bassina e
formosa di Charlotte, Alicia, un paio di ragazzi carini e altre ragazzine di
cui non aveva ben afferrato il nome.
Guardò
con apprensione la bottiglia di plastica coricata sul tavolo. Sapeva benissimo
cosa voleva dire.
...Obbligo o verità...
Odiava
quel dannato giochino, che costringeva i presenti a mettere a nudo i propri
sentimenti.
“Forse ti toccherà
baciarlo...”
disse la vocina maligna nella sua mente.
Maggie
sentì le guance prendere fuoco.
Fissò
il suo sguardo sulle labbra rosse e carnose di TJ.
Il
cuore prese a batterle forte.
“Stai
calma...” si intimò distogliendo velocemente lo sguardo.
-Sapete
tutti come ci si gioca?!- chiese la brunetta riccioluta con la sua bella voce.
Il suo sguardo chiaro passò in rassegna il viso di tutti i presenti.
Li
vide annuire arrossendo leggermente.
Marcus,
il ragazzo biondo si posizionò di fronte Alicia.
-Così
sarà più facile che tocchi a me e te...- la biondina boccolosa fece una piccola
smorfia.
Non
doveva amarlo particolarmente.
-Perché
hai quella faccia?!- la vocedi TJ la
riportò bruscamente alla realtà.
Staccò
gli occhi dalla scena divertente a cui aveva assistito.
-Cosa?!-
chiese alzandosi le maniche del maglioncino.
-Ti
ho chiesto perché hai quella faccia?!- ripeté sorridendo sornione all’indirizzo
di Charlotte che gli era passata accanto.
Maggie
si rimise quella dannatissima ciocca bionda dietro l’orecchio.
Sbruffò
leggermente.
-Potresti
anche evitare di sbavare come il tuo cane!- esclamò a denti stretti Margareth.
-Cosa?!-
il rossiccio non l’aveva ascoltata affatto intento com’era ad osservare il
sedere tondo e sodo della brunetta ricciolosa.
Maggie
accartocciò con una sola stretta della mano il bicchiere di plastica rossa.
-Nulla...-
sussurrò inviperita.
Charlotte
si rimise seduta di fronte a TJ.
-Bene,
iniziamo?!- disse mettendo una mano sulla bottiglia.
In
quel preciso istante il campanello li interruppe.
La
padrona di casa sbruffò.
-Deve
essere Elijah...- disse alzandosi.
Maggie
inghiottì il vuoto.
“ElijahDanverson?!” si chiese aumentando il suo
grado di rossore.
TJ
si appoggiò allo schienale sbruffando.
“Perché
quel mezzo idiota deve venire sempre a rompermi le uova nel paniere?!” si
chiese notandol’espressione emozionata
della sua migliore amica.
Una
morsa di gelosia gli attanagliò il cuore.
Il
brunetto dagli occhi incredibilmente azzurri entrò sorridendo nel grande
soggiorno profumato di pop-corn.
-Ciao
a tutti- disse con un tono (secondo TJ ) fin troppo educato per i suoi gusti.
Notò
Maggie diventare leggermente più rossa.
Le
sfiorò il dorso della mano con un dito.
La
biondina sgranò gli occhi a quel contatto.
-Allora,
Elijah... questi sono TJ e...- si interruppe sul nome di Margareth. –Come hai
detto che ti chiami?!- chiese sorridendo dispiaciuta.
Cooper
iniziò ad odiarla profondamente.
-Si
chiama Maggie, vediamo di non dimenticarlo...- la richiamò sorridendo tirato
TJ.
Charlotte
si fece rossa.
-Sì,
scusami...- disse sorridendo.
Maggie
scrutò il volto improvvisamente arrabbiato del suo migliore amico.
Non
seppe il perché ma inaspettatamente si sentì protetta e al sicuro.
Ancora
una volta il suo cuore iniziò a battere forte, e ancora una volta si rimise a
posto la ciocca di capelli.
***
Lily attraversò la strada. Si strinse meglio la
palla rossa al petto quando il freddo vento di fine ottobre le sferzò le
piccole gambe. Chiuse forte gli occhi.
Un altro improvviso mal di testa la colpì. Si
portò una manina fredda alla tempia.
Se lo sentiva.
Qualcosa stava per accadere.
Si guardò attorno. Non c’era un’anima viva per
strada. Si morse il labbro inferiore. Il dolore alla testa non accennava a
diminuire. Sapeva che l’unico modo per farlo smettere era “usarlo”. Si guardò
ancora intorno per assicurarsi di essere davvero sola. Lasciò andare la sfera
rossa sull’asfalto bagnato.
Si mise
due riccioli troppo capricciosi dietro le orecchie.
Scrutò la zona dove si trovava. Un piccolo
giardino si affacciava alla strada. Un albero grande con molti rami secchi si
stagliava contro la sagoma bianca della casa.
Lily sorrise.
Aveva trovato una vittima perfetta. Si concentrò
leggermente sul primo ramo secco e leggermente afflosciato della grande pianta.
Immediatamente, come se non aspettasse altro,
un’immensa energia distruttrice si librò dalla sua mente per andarsi a
scagliare contro il povero arbusto indifeso.
Lo frantumò. I tanti piccolissimi frammenti di
legno si liberarono in aria.
All’improvviso il mal di testa, svanì.
Lily sorrise, recuperò Titty e riprese a
camminare verso la casa dei tre.
...Come se
niente fosse accaduto...
***
Artemisy
bussò con calma alla porta di legno massiccio dell’ufficio di McDury.
Un
fascio di luce proveniva dalla fessura della serratura. Una voce roca rispose
poco educatamente.
-Chi
è?-
Artemisy
inghiottì il vuoto.
-Il
medimago Johnson, signore- gridò appoggiandosi al legno lucido.
Si
sentì uno stridulo rumore di sedia. Un colpo di tosse e una serie di
imprecazioni.
Artemisy
rise.
-Entra
pure...- gli disse il colonnello.
L’uomo
bruno sospirò ed afferrò la maniglia.
Non
appena spalancò l’uscio una pesante nuvola di fumo uscì dalla stanza.
...Sigaro...
Odiava
quel profumo.
Tossicchiò
portandosi una mano davanti la bocca.
-Oh,
non mi dire che tu, che sei abituato a tutti quegli odori di pozioni, non
sopporti un gradevole odore di sigaro?!- gli chiese l’uomo aprendo la finestra.
-Esatto...-
Artemisy continuò a tossire.
McDury
guardò colpevole il suo sigaro. Lo spense nelportacenere di vetro.
-Va
meglio, adesso?!- chiese mettendo sul davanzale il piccolo recipiente.
Il
medimago lo guardò riconoscente.
-Sì...-
rispose asciugandosi le lacrime involontarie.
-Cosa
sei venuto a chiedermi?!- iniziò l’uomo cominciando a firmare una serie di
carte.
Artemisy
lo guardò interrogativamente.
-Come
fa a sapere che sono venuto per chiederle qualcosa?!- domandò grattandosi la
nuca.
McDury
sorrise.
-Nessuno
viene a trovarmi solo per il piacere di farlo...- confessò senza alzare il capo
dalle sue preziose carte.
Il
medimago ci pensò su. In effetti aveva ragione. Nessuno andava a trovare il capo
per il piacere della sua compagnia.
McDury non era certo un compagnone.
-So
dove posso trovare le lacrime della fenice, vorrei il permesso di recarmi ad
Hogwarts!- affermò sorvolando sul suo pensiero troppo complicato per quell’ora
della sera.
McDury
spezzò la punta acuminata della matita con la quale stava prendendo appunti.
-Non
ho ben capitato...- affermò alzando finalmente il capo.
-Vorrei
il permesso di recarmi ad Hogwarts... la fenice di Silente... ho bisogno delle
sue lacrime per la pozione...- ribadì senza innervosirsi il medimago.
Il
colonnello respirò profondamente.
-Sa
cosa vuol dire mandarla ad Hogwarts?!- domandò appoggiando il capo su una mano.
-Che
avrò prima quello di cui ho bisogno?!-
McDury
rise.
-No,
significa che ti tirerai addosso l’attenzione di tutti!- esclamò l’uomo
battendo un pugno sul tavolo.
-Non
ho intenzione di mettere un annuncio sulla gazzetta del profeta! Ho bisogno di
quelle lacrime e le avrò entro domani sera con o senza il suo aiuto!- Artemisy
divenne leggermente paonazzo.
McDury
parve rifletterci.
-Tra
quanto tempo è Halloween?!- chiese alzando il capo.
Artemisy
si grattò la nuca.
-Oggi
è...- disse guardano l’orologio –Mancano 2 ore al 30 ottobre...- continuò
ritornando a rivolgere lo sguardo all’uomo.
McDury
sorrise compiaciuto.
-Benissimo...Prepari
le valigie, partirà domani mattina!-
Artemisy
rimase spiazzato.
Il
colonnello lasciò la stanza senza dargli possibilità di replica.
***
-Non
si preoccupi, una bella notte di sonno e starà benissimo! Ha solo preso un po’
di freddo!- disse sorridendo l’infermiera della base di Auror.
Ginny
sospirò rilassandosi.
Harry
le aveva fatto prendere un bello spavento, svenire tra le sue braccia... ma
come gli era venuto?!
Si
passò una mano tra i capelli rossi. Si sedette pesantemente sulla sedia blue
messa lì vicino.
Il
capitano Potter dormiva della grossa nel candido letto dell’infermeria. Osservò
la sua figura immobile. I morbidi capelli neri erano leggermente scostati dalla
fronte, lasciando intravedere la contorta cicatrice a forma di saetta. Senza
occhiali aveva un viso di verso. Più da uomo. Il torace possente si abbassava
ed alzava ritmicamente ad ogni suo respiro. Le braccia blandamente lasciate
lungo i fianchi. Ginny gli accarezzò le dita della mano.
Le
adorava.
Nonostante
Harry facesse un lavoro duro, le sue mani erano sempre morbide, delicate,
perfette.
Gliele
prese.
Se
le portò alla fronte. Lasciò che una lacrima calda solcasse le sue guance.
“Perché devo amarti così
tanto?!”
***
Draco finì di preparare la tavola. Erano quasi
le 10, 30. A causa dei loro allenamenti avevano quella sbagliatissima abitudine
di mangiare tardi.
Sbadigliò.
Era davvero stanco; quel ritmo di vita a cui il
dannato lavoro babbano di banchiere lo costringeva, lo stava facendo ammalare.
Guardò l’orologio appeso alla parete. Oltre
l’ora, segnava anche la data.
29 Ottobre.
La festa di Halloween era davvero vicina.
Ancora si ricordava le fenomenali feste che il
preside Silente dava ad Hogwarts per quell’occasione.
Tuttora si ricordava la sua ultima festa.
Perché se la ricordava, poi?!
Ah, sì... perché ancora una volta protagonista
di quel ricordo era la sua Hermione...
Stava
camminando velocemente lungo i corridoi addobbati a festa. Era finalmente
riuscito a liberarsi di quella piattola di Pansy Parkinson.
Spesso si
domandava perché, nonostante la trattasse come una servetta, quella ragazza
continuasse a rompergli le scatole.
Si era
guardato attorno. I corridoi dei sotterranei di Hogwarts erano peggio di un
labirinto. Lui, che era lì da quasi 7 anni, riusciva ancora a trovare delle
difficoltà nell’orientarsi.
Aveva
girato ancora due o tre angoli prima di ritrovarsi di fronte ad una scala a
chiocciola che portava sulla torre di astronomia. Si era perso. La sala comune
dei serpeverde era dalla aprte opposta.
Era salito
lungo i contorti scalini. Dalla torre si sapeva orientare meglio
Era giunto
al pesante portone di quercia lo aveva sospinto ed era uscito di fuori. L’aria
fredda del 31 ottobre gli aveva sferzato il viso severo e pallido. L’abito
leggero con il quale si era mascherato non lo stavariparando affatto dal freddo autunnale.
Aveva
alzato il bavero della giacca. Non sarebbe rimasto ancora per molto su quella
torre. Doveva solo andare verso l’uscita che utilizzava allafine delle lezioni.
Aveva percorso
velocemente il lungo corridoio che si apriva tra le file di telescopi.
Era
arrivato vicino la porta.
La sua
attenzione era stata catturata da una visione celestiale che danzava sotto i
raggi argentei della luna.
I lunghi
boccoli ondeggiavano ad ogni suo movimento. Le gambe affusolate si
intravedevano perfettamente sotto il vestito estremamente pregiato. La
coroncina di cristalli che portava sulla fronte giocava amabilmente con la luce
lunare. Le ali argentee che portava legate sulla schiena erano spettacolari.
“Un
angelo...” aveva pensato Malfoy appoggiandosi blandamente ad un telescopio.
La bruna
danzatrice si era voltata leggermente lasciando intravedere il suo volto
angelico solcato da poche lacrime luccicanti.
“La
Granger?!” aveva esclamato a se stesso il biondo serpeverde.
Aveva
scrutato ancora quella figura esile e bella.
No, non
poteva essere lei... era troppo... era troppo...bella.
Draco si
era voltato dall’altra parte “Ma cosa vai a pensare Malfoy?! Ti sei bevuto il
cervello... quella è una mezzosangue e tu la odi!” gli aveva detto una vocina
cattiva nella sua mente.
Si era
rigirato a guardarla. Non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso. Era
ammagliante.
Un rumore
assordante lo aveva interrotto.
Malfoy si
era nascosto meglio tra i telescopi.
Aveva
notato una figura alta correre verso la bruna.
Hermione
aveva immediatamente smesso di danzare.
Capelli
rossi...
“Weasley...”
aveva sussurrato a denti stretti l’uomo biondo.
Aveva
visto i due discutere animatamente.
Lei aveva
girato la magnifica testa da un lato.
Lui le si
era avvicinato lentamente.
Dolcemente
le aveva accarezzato la chioma bruna.
Le aveva
sussurrato qualcosa.
All’improvviso,
‘ la mezzosangue’ gli aveva gettato le braccia al collo e aveva iniziato a
piangere.
Draco
aveva serrato gli occhi indignato. Si era allontanato dal suo nascondiglio
rientrando nella calda e festosa aria di Hogwarts.
Una strana
sensazione gli stava attanagliando il cuore.
“Dannato
Weasley...”
Din don
Il suono del campanello lo riportò alla realtà.
Sorridendo sornione per quel sconvolgente ricordo, Draco si avviò velocemente
alla porta.
Guardò nello spioncino. Nessuno. Non pensava che
in un quartiere rispettabile come quello ci fosse gente che si divertisse a
fare certi scherzi. Sbruffò scocciato, allontanandosi dall’entrata.
Ritornò in cucina. Una piacevole sorpresa
l’attendeva nella stanza che profumava di arrosto con patate.
...Hermione...
Era seduta al suo posto intenta a sistemare in
maniera carina i tovaglioli. Lo sguardo assorto e la bocca leggermente
socchiusa. Draco non trovò mai un’immagine così tenera. Silenziosamente le si
avvicinò. Tirò dolcemente un boccolo morbido.
Hermione sorrise. Sapeva a chi apparteneva quel
tatto gentile.
Draco le baciò la morbida chioma.
-Cosa fai, principessa?!- le chiese sedendosi di
fronte a lei.
La bruna sorrise a quell’appellativo.
-Cerco di imparare a sistemare la tavola come
fai tu... peccato che sono una frana!- rispose mostrando il risultato del suo
impegno.
Draco represse un sorriso alla vista di
quell’ammasso di stoffa.
-Guarda...- la incoraggiò prendendo il
fazzoletto. –Le pieghe devono essere simmetriche... altrimenti non si regge,
poi devi ripiegare questo lato qui, dopo questo...- faceva la cronaca del suo
lavoro.
Le mani esperte e lunghe del biondino, ripiegarono
in maniera perfetta il tovagliolo. Una conchiglia elegante fu il risultato del
suo impegno.
Hermione sgranò gli occhi quando Draco gliela
mostrò. Perché lei doveva essere così
incapace?!
Prese delicatamente la piccola scultura di
stoffa.
-Sei davvero bravo... ma dove hai imparato?!-
gli chiese arrossendo sulle gote.
Draco le sorrise.
-Avevo molti elfi domestici e un padre che
esigeva una tavola perfetta...- spiegò alzandosi.
Hermione storse il naso.
...Elfi
domestici...
Draco si chinò sul forno. L’arrosto era pronto.
Girò la manopola e lo spense.
Din don.
Ancora una volta il campanello suonò.
-Chi può essere?!- domandò Hermione avviandosi
con Draco verso la porta.
Entrambi guardarono dallo spioncino. Nessuno.
-Io non mi fiderei ad aprire...- disse Ron
comparendo dalle scale.
Hermione provò il classico tuffo al cuore.
Arrossì.
Il rosso si avvicinò velocemente.
-Potrebbe essere pericoloso e noi non abbiamo la
magia...- affermò contrapponendosi tra Draco ed Hermione.
Il biondo lo guardò negli occhi.
-E se fosse qualche vicino?!- domandò ritornando
a fissare la porta.
-I vicini di solito arrivano allo spioncino...-
controbatté guardando attraverso il piccolo foro.
-Signor Draco...- una vocina piccola, piccola
arrivò da fuori.
L’ex serpeverde inghiottì il vuoto.
-Chi sei?!- chiese appoggiandosi alla porta.
-Sono io, Lily... la prego mi apra, ho freddo
qua fuori!- la voce della bambina arrivò chiara.
I tre auror tirarono un impercettibile sospiro
di sollievo.
Draco fece scattare la serratura della porta
aprendola.
La piccola Lily stringeva tra le braccia la sua
palla rossa. I lunghi capelli ricci mossi dal vento gelido, gli occhi grandi
prossimi al pianto, le labbra piccole leggermente arrossate per il freddo.
-Che ci fai qui?!- le chiese sconcertato Malfoy.
La bambina si portò un boccolo dietro
l’orecchio.
-Sono sola a casa e ho paura... papà mi ha detto
di andare dalla signora Under ma lei non mi piace, puzza di gatto, e visto che
oltre a quella signora conosco solo lei sono venuta qui!- spiegò tutto d’un
fiato suscitando un irrefrenabile moto di tenerezza da parte di Hermione.
-Entra dentro tesoro, ti starai congelando
fuori...- le prese una manina fredda e la trascinò nel caldo salotto della
casa. Non lasciò il tempo all’auror biondo di replicare.
Rimase sulla soglia qualche secondo prima di
ricollegare il cervello al resto del corpo e rientrare nella villa.
Hermione aveva fatto sedere la piccola nella
grande poltrona. La più vicina la camino acceso. Le aveva fatto togliere il
cappotto e l’aveva ricoperta con un plaid.
-Va meglio piccola...- le chiese dopo essersi
accomodata a sua volta sul divano al fianco di Ron che le aveva circondato le
spalle con un abbraccio.
...Un
altro lunghissimo brivido lungo la schiena...
-Sì...- rispose starnutendo.
Draco sorrise.
-Il tuo papà lo sa che sei qui?!- le domandò
sedendole accanto.
Lily sgranò gli occhi.
-Veramente no...- disse alzando lo sguardo.
Il biondo si portò una mano tra i capelli.
-Almeno sai dirmi dove posso telefonargli per
dirglielo?- le chiese pazientemente.
-Sì...- rispose afferrando dal suo zaino una
coloratissima agenda. –Ecco qui...- continuò dopo aver cercato per un po’.
-Bene...- disse l’uomo avviandosi al telefono.
Hermione si avvicinò alla bambina.
-Hai fame?!- le chiese sorridendo.
Lily annuì.
-Vieni con me!- le propose prendendole una mano.
La bambina la seguì in cucina.
Ron le raggiunse sedendosi al suo posto.
-Oggi Draco ci ha preparato un bell’arrosto...
ti piace?!- le domandò sbirciando nel forno.
La piccina asserì col capo.
Hermione si infilò il guantone da cucina ed
estrasse la teglia.
L’appoggiò soddisfatta sul ripiano della cucina.
L’annusò.
Il suo profumo era davvero invitante.
Ron osservava i suoi movimenti.
-Io muoio di fame!- esclamò stiracchiandosi.
Lily si sistemò educatamente il tovagliolo sulle
gambe.
Ron arrossì imitandola.
Hermione iniziò a distribuire le porzioni. Passò
i piatti ai presenti. Si sedette al suo posto tra Draco e Ron.
Ancora un lungo brivido le percorse le schiena
quando si accorse di aver sfiorato la mano del rosso.
Weasley iniziò a divorare il suo pasto. La bruna
lo guardò disgustata. Lily lo osservava basita.
Ron sollevò lo sguardo andando ad incontrare
prima gli occhi della bruna e poi quelli della bambina.
-Che succede?!- chiese pulendosi le labbra con
il tovagliolo.
-Dovresti aspettare il Signor Draco!- lo
rimproverò Lily.
Hermione annuiva ad ogni parola.
Ron mise a posto la forchetta.
-Scusate...-
Il biondo serpeverde tornò nella cucina aveva
ancora il cordless in una mano e l’espressione soddisfatta.
-Tutto a posto ho avvisato tuo padre, verrà a
prenderti domani mattina...- spiegò Draco sedendosi accanto ad Hermione.
-Che succede?!- chiese notando che nessuno aveva
toccato l’arrosto. –Non è buono?!- domandò preoccupato.
La bruna scosse forte il capo.
-Assolutamente... abbiamo solo voluto
aspettarti... Lily ed io...- sottolineò in maniera esagerata le ultime due
parole. Ron tossì leggermente.
-Grazie, non dovevate...- fu l’unica risposta di
Draco prima di iniziare a mangiare.
Ron osservò l bambina seduta davanti a lui.
Non sapeva il perché ma Lily aveva qualcosa di
inquietante.
Osservò quegli occhioni grandi troppo vispi.
Sorrise.
Forse era una deformazione professionale. Vedeva
in tutti qualcosa di pericoloso, anche quell’essere piccolo e dolce non lo
faceva stare tranquillo.
Eppure... non sapeva perché, il suo istinto non
si era mai sbagliato.
Aveva deciso, avrebbe tenuto d’occhio la
bambina.
***
-Obbligo
o verità?!- chiese la voce squillante di Charlotte a TJ.
Il
rossiccio si guardò attorno. Intravide gli occhi verdi di Maggie che lo
scrutavano.
No.
Mai
avrebbe detto verità. Avrebbe rischiato di dover rivelare qualcosa di strano. E
quella non era proprio la serata giusta.
-Obbligo...-
disse appoggiando le manisul tavolo.
Notò
come erano vicine a quelle di lei.
Immediatamente arrossì.
Charlotte
guardò soddisfatta verso il ragazzo. Scrutò intorno in cerca dellasituazione da poter sfruttare.
-Devi
dare un bacio a...- il suo sguardo chiaro si fermò su Elijah. Sorrise
pregustando la scena.
-Elijah!-
concluse risedendosi sulla sedia.
TJ
sgranò gli occhi. Il ragazzo bruno aprì e richiuse la bocca un paio di volte.
-Cosa?!-
esplosero entrambi all’unisono.
Charlotte
gongolò soddisfatta.
-L’obbligo
è obbligo... non ti puoi rifiutare!- affermò incrociando le braccia sul petto.
Maggie
sorrideva contenta di non dover vedere il suo TJ baciare una ragazza.
-Ma
io...- cercò di protestare ancora il rossiccio.
Charlotte
l’ammonì con lo sguardo.
-Bacio!-
affermò seria.
TJ
si alzò dal proprio posto dirigendosi verso Elijah. Il ragazzo era nervoso e
rosso in volto.
-Ma
che cazzo di obblighi sono!- esclamò guardando furibondo verso l’amica.
-Non
ti puoi rifiutare!- controbatté mettendosi più comoda sulla sedia.
Maggie
allargò il sorriso notando che TJ guardava verso di lei.
Si
gustò la scena di quel casto bacio sulla guancia tra due ragazzi.
-Ci
voleva tanto?!- esplose la brunetta riccia rigirando la bottiglia di plastica.
Elijah
continuò ad essere rosso in volto.
La
bottiglia si fermò.
Il
bel brunetto sorrise soddisfatto. Toccava a lui comandare la biondina di
fronte, Maggie, se non ricordava male.
Scrutò
lo sguardo di Charlotte. Doveva fargliela pagare. Notò con interesse che i suoi
occhi cadevano sempre sulla figura di TJ, il rossiccio.
Un
sorriso maligno gli si disegnò sul volto.
-Obbligo
o verità?!- formulò con immenso piacere la domanda rituale del giochino.
Maggie
inghiottì il vuoto.
Mai
nessuno aveva scelto verità, non l’avrebbe fatto nemmeno lei.
-Obbligo...-
sillabò accavallando le gambe sottili.
Elijah
allargò il suo sorriso.
-Tu
dovrai baciare...- rimase in silenzio facendo finta di pensare, in realtà aveva
deciso ancora prima di sapere la decisione della sua vittima.
Puntò
lo sguardo chiaro contro il rossiccio.
-Lui!-
disse indicando con il dito TJ ed appoggiandosi con i gomiti sul tavolo.
Charlotte
sgranò gli occhi diventando rosa.
Tutti
quanti aprirono e chiusero la bocca.
Quei due, la biondina e il rossiccio, erano
famosi per il loro rapporto di amicizia fraterna.
-No!-
esclamarono all’unisono Maggie e TJ.
Elijah
rise.
-L’obbligo
è obbligo...- riusò le stesse identiche parole della sua bruna amica.
Charlotte
sentì una rabbia montarle dentro.
Sorrise
tirata.
Sapeva
che l’aveva fatto a posta!
Osservò
i volti rossi e leggermente sudaticci dei due malcapitati.
TJ
si voltò verso Maggie. La scrutò leggermente.
-Dai...-
disse abbassandosi verso di lei.
La
biondina sentì un brivido lungo la schiena.
Si
allungò leggermente verso di lui.
Rimasero
senza sfiorarsi per una buona manciata di minuti.
Entrambi
con gli occhi chiusi per assaporare al meglio la bella sensazione del respiro
dell’altro sulla pelle.
-Bacio...-
li sussurrò Elijah sorridendo.
Entrambi
mossero la loro testa contemporaneamente, annullando il piccolo spazio che li
divideva.
Le
labbra morbide e vellutate di Maggie si posarono delicatamente su quelle
dell’amico.
Era
incredibile come combaciassero perfettamente. Mille sensazioni affluirono nella
loro mente durante quel brevissimo ma dolcissimo bacio.
...Entrambi capirono...
Quando
quel contatto terminò tutti e due erano rossi sulle gote.
Charlotte
aveva gli occhi lucidi e prossimi ad una crisi di pianto.
Il
brunetto colpevole aveva un sorriso che andava da un orecchio ad un altro.
...Un equilibrio
perfetto si era incrinato per sempre...
***
McDury percorse velocemente la rampa di scale
che lo separava dall’infermeria. Gli avevano detto che il capitano Potter,
l’unico che gli potesse essere utile, era stato ricoverato per uno svenimento.
Girò l’angolo che lo separava dall’entrata del
piccolo ospedale del campus.
Entrò senza bussare nella stanza dell’infermiera
Boma.
-Betty, è qui il capitano Harry James Potter?-
le chiese facendola sobbalzare dalla sedia con le rotelle.
La piccola infermiera paffuta si aggiustò lo
chignon sulla testa.
-Sì, McDury! È qui...- gli disse uscendo dalla
stanza per condurlo dal giovane Auror.
Il colonnello la seguì in silenzio.
La donna aprì delicatamente la porta.
Un dolcissimo spettacolo si presentò ai loro
occhi.
Ginny Weasley, la giovane sorella di Ron, si era
assopita accanto ad Harry, stringendogli la mano tra le sue.
Entrambi avevano un espressione rilassata e
appagata.
-La sorella di Weasley?!- chiese l’uomo
all’anziana infermiera.
Questa annuì.
-Che ci fa qui?!- le domandò avvicinandosi.
- E’ stata lei a portarlo qui...- sussurrò in
risposta.
McDury scosse la testa.
-Beh, allora, cosa aspetti svegliali!- esclamò
rivolto alla donna.
La piccola infermiera smanettò.
-Ecco...io...insomma...
non saprei...- farfugliò confusa.
-Betty! Devo parlare con questi due ragazzimuoviti a svegliarli!- la riprese
accomodandosi nel letto accanto.
Madame Boma si avvicinò silenziosa ai due.
Delicatamente li scosse.
Entrambi mugugnarono qualcosa prima di aprire
lentamente gli occhi. Si guardarono intorno spaesati.
-Cosa è successo?!- chiese sbadigliando la
rossa.
-Il Colonnello McDury vuole parlare con voi...-
sussurrò la donna.
Ginny si rizzò sulla sedia notando la presenza
dell’uomo sul letto di fronte a quello di Harry.
Il colonnello sorrise.
Harry girò lentamente la testa verso l’uomo. Gli
girava tutto. Strinse maggiormente la presa intorno alle sottili dita della
ragazza.
La testa gli doleva incredibilmente.
-Capitano Potter...- bisbigliò l’uomo.
Harry cercò di mantenere gli occhi aperti e di
issarsi a sedere.
-No, no... rimani seduto, ragazzo, va tutto
bene... Sono qui solo per informarti personalmente di una missione che domani
dovrai affrontare. Purtroppo è di vitale importanza. Dovrai partire per
Hogwarts. Lì, dovrai tenere una conferenza ai ragazzi dell’ultimo anno.
Naturalmente sarà tutto una copertura. In realtà, ti mandiamo lì, solo per fare
da scorta al Medimago Johnson...- McDury fece una pausa notando l’espressione
del giovane.
Harry deglutì il vuoto. Quel martello che aveva
nella testa lo stava facendo rincretinire.
Con le ultime forze che aveva in corpo si issò a
sedere.
-Sarà un piacer ubbidire, colonnello!- affermò
facendo un gesto militare.
McDury sorrise.
-Adesso riposati, domani mattina dovrai essere
come nuovo!- esclamò alzandosi e avviandosi verso la porta.
-Ah, un’ultima cosa...- aggiunse fermandosi di
colpo. –Parteciperai a ballo di Halloween di Hogwarts. Ti suggerisco di trovare
in fretta una partner...- Poi rivolse
uno sguardo esplicito alla rossa.
Harry sorrise.
-Non si preoccupi. Conosco una ragazza a cui
devo un ballo del ceppo...- rivolse
lo sguardo a Virginia e le strinse forte la mano.
Dopo di che, come se qualcosa di nero si fosse
impossessato della sua vista, chiuse gli occhi e sprofondò in un dolcissimo
sogno.
***
Hermione ricoprì la bambina con un asciugamano.
Non sapeva esattamente il motivo ma Lily le
ricordava se stessa. Intelligente, vispa, chiacchierona...
Le massaggiò un po’ la schiena co la grande
salvietta bianca.
-Allora, il bagno l’abbiamo fatto, i denti li
abbiamo lavati... ora che manca?!- chiese alla piccola che continuava a sorriderle.
-Ma certo!- esclamò contenta prendendo il phon.
-Dobbiamo asciugare questi bei ricci!- disse
accendendolo.
Il rumore infernale di quell’arnese attirò i
ragazzi della casa nel bagno.
-Si può sapere cos’è questo dannato rumore?!-
chiesero all’unisono aprendo la porta della grande toilette.
Hermione sorrise continuando a phonare i boccoli
di Lily.
Ron si appoggiò alla porta.
Rimase ad osservare incantato lo sguardo
dolcissimo con cui la sua migliora amica guardava la bimba.
-Io e Lily ci stiamo facendo belle!- disse
sistemandosi meglio l’accappatoio sulle spalle nude.
Draco sorrise divertito quando la bambina si
sedette comoda sulla gambe di Hermione.
-Dovete rimanere lì per molto?!- chiese
scoccandoli uno sguardo omicida.
Lily sorrise quando si guardò allo specchio.
-I miei capelli sono la disperazione di mia
sorella Maggie... non riesce mai a farli venire così morbidi!- esclamò tutta
contenta rimirandosi sulla superficie lucida.
Ron osservò Lily per pochi attimi gli sembrò di
vedere la sua Hermione da piccola.
-Su vieni qui, mettiamo il pigiama...- disse
pazientemente la bella bruna.
La bambina si avvicinò ubbidiente.
La
Granger le accarezzò ancora la schiena con il morbido asciugamano.
Mentre le iniziava a togliere la salvietta dalle
spalle, Lily, le bloccò le mani.
-E quei due non escono?!- domandò avvicinandosi
all’orecchio della donna.
Hermione rise.
-Adesso li mandiamo via...- le sussurrò
ricoprendole le spalle.
-Scusate ragazzi, ma qui due belle fanciulle
vorrebbero mettersi il pigiama in santa pace, quindi se per favore...- affermò
la bruna indicando la porta con il capo.
Ron e Draco arrossirono prima di dileguarsi.
-Wow! Tu
sì, che li comandi a becchetta i maschi!- esclamò estasiata Lily
infilandosi il pantalone del pigiama.
Hermione rise.
-Ci vuole un po’ di esperienza... ma vedrai ci
riuscirai anche tu!- le confidò pizzicandole la guanciotta morbida.
-Bene sei pronta!- disse dopo averle infilato i
calzini bianchi.
Lily si gongolò sulle gambe della bruna.
-Grazie tante,- le sussurrò abbracciandola.
Hermione si pietrificò.
Com’era bello avere una principessina dolcissima
per la casa.
Rispose a quel tenerissimo abbraccio.
Lasciò uscire dal bagno la bambina.
Adesso aveva capito.
...Le
sarebbe piaciuto diventare mamma...
***
Maggie si sistemò meglio lo zaino sulle spalle.
Aveva ancora le guance rosse. Non riusciva a crederci. Lei, aveva baciato TJ,
il suo migliore amico.
Peccato che subito dopo quell’esperienza
sconvolgente aveva deciso di togliere le tende.
Peccato, anche,
che non avesse permesso a TJ di accompagnarla.
Sbruffò rimuginando a cosa Charlotte avrebbe
potuto combinare per tentare di baciarlo.
Un’improvvisa gelosia le montò dentro.
“...Sciacquetta...”pensò attraversando la
strada.
Il vento freddo, che le aveva sferzato il viso
all’andata, era ancora presente sulla piccola cittadina.
Tirò su la zip della felpa rosa.
Perché gli aveva risposto così sgarbatamente...
-Beh...
forse è meglio che vada- aveva detto alzandosi dal suo posto. Il viso rosso e
leggermente sudaticcio. Le mani completamente bagnate.
-Ti
accompagno- si era gentilmente offerto TJ.
-NO!-
aveva esclamato indossando il giubbino. -Non ti disturbare...- aveva poi
aggiunto notando l’espressione dispiaciuta del suo migliore amico.
“Perché sei così stupida!”si disse infilando le
mani nella giacca.
Era così immersa nei suoi pensieri che non udì
minimamente il veloce rumore di passi sulla strada bagnata dietro di lei.
- Maggie!- gridò la voce del rossiccio
raggiungendola velocemente.
La biondina inghiottì il vuoto.
Com’era carino con quell’aria trafelata.
-Cosa succede?!- gli chiese continuando a
camminare.
TJ si piegò per riprendere fiato.
-Niente...- disse una volta ripresosi.
- E’ solo che...- continuò riprendendo a
camminare. –Ho promesso a tuo padre di riaccompagnarti a casa.-
“Ed anche perché voglio stare con te... da solo,
lì non mi sarei divertito!” rimuginò per se stesso il bel ragazzo.
Maggie non riuscì a trattenere un sorriso.
Silenziosamente ripresero la loro marcia.
-Allora, ti sei divertita?!- chiese
all’improvviso TJ.
Maggie aprì e richiuse la bocca più volte prima
di riuscire a trovare la giusta risposta.
-Sì...- affermò rabbrividendo.
...Dannato
vento autunnale...
Chiuse gli occhi cercando di non pensare al
freddo che stava provando in quel momento.
...Qualcosa
di caldo si aggrovigliò intorno alla sua gola...
Aprì gli occhi.
...TJ...
Il ragazzo rossiccio le aveva legato
elegantemente la sua sciarpa intorno al collo.
Un brivido percorse la schiena di entrambi
quando si accorsero che per la seconda volta i loro visi erano così vicini.
Arrossirono.
-Grazie...- gli sussurrò prima di perdersi nel
buon profumo che emanava la sua sciarpa.
TJ le sorrise offrendole il braccio.
-Mademoiselle...- le disse con un perfetto
accento francese.
Maggie rise accettando di buon grado.
Nessuno dei due parlò lungo la strada.
Un solo rumore disturbava la loro quiete. I loro
respiri irregolari sincronizzati perfettamente.
...Un
equilibrio perfetto si era spezzato. Un altro ancora più perfetto era appena
nato...
***
-Così il principe salvò la bella principessa e
vissero tutti felici e contenti...- la voce calda e bella del giovane Weasley
aveva cullato i sogni della piccola Lily.
Comodamente adagiata sulle gambe di Ron dormiva
della grossa.
Delicatamente le accarezzò la guanciotta
morbida.
Mise da parte il libro babbano che aveva trovato
nella libreria.
Prese tra le sue più grandi la minuta manina
paffuta della piccola.
Ron voltò lo sguardo verso la sua destra.
Hermione dormiva beata con la testa appoggiata sul bracciolo del divano. Il
rosso sorrise a quella tenera visione.
Le accarezzò blandamente i capelli morbidi.
Si sistemò meglio sulle gambe la bambina che
mugugnò qualcosa nel sonno.
Ron rise.
Iniziò ad accarezzare entrambe le teste delle
sue ragazze addormentate.
-Hm, hm...- Draco entrò nella stanza continuando
ad asciugarsi le mani su un canovaccio.
Il rosso gli fece cenno di abbassare il tono
della sua voce.
Il
biondissimo Auror si avvicinò alla poltrona.
-Stanco?!-
sussurrò accomodandosi sul piccolo poggiapiedi di fronte la poltrona di Ron.
Il
rosso annuì sbadigliando.
-Mettiamo
a letto queste due...- disse accarezzando con lo sguardo le belle addormentate.
-Prendi
Tu Hermione?!- chiese Weasley porgendo delicatamente la bambina a Draco.
Malfoy
scosse il capo.
-Oramai
porto già Lily!- sussurrò abbracciando paternamente la piccola.
Ron
lo guardò storto.
-Diciamo
pure che Hermione pesa un po’ di più rispetto alla bambina!- controbatté sollevando dolcemente la bruna dal suo
giaciglio. Questa mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre si faceva ancora
più vicina al petto di Ron.
Lentamente
salirono le scale.
Ron
appoggiò delicatamente Hermione sul suo letto rimboccandole affettuosamente le
coperte. La baciò la fronte prima di allontanarsi.
Draco
stava ancora sistemando Lily. Le mise in ordine il lenzuolo ed il plaid, le
appoggiò le manine sotto la coltre dei piumoni. Le diede un piccolo bacio sulla
fronte.
-Buonanotte
Lily...- disse allontanandosi da lei.
La
bambina si voltò su un fianco.
Bisbigliò
nel sonno.
-Buonanotte
Draco...-
I
ragazzi si fermarono un attimo ad osservarle. Era davvero uno spettacolo
rilassante.
Si
guardarono un attimo negli occhi.
-Buonanotte...-
dissero dirigendosi nelle proprie camere.
Entrambe
avevano capito la stessa identica cosa che Hermione aveva capito quel pomeriggio.
...Gli sarebbe piaciuto
diventare papà...
Continua...
***
Ciao
Ragazzi! Allora come state!? Mamma mia come mi è venuto strano questo chap… non
so se vi sia piaciuto… a me sì! Cmq passando ad altro, ho deciso di continuare
questa storiaormai sono così
affezionata ai personaggi che voglio darli almeno un sequel… poi se continuerà
a piacere continuerò! Che bello sono così contenta che anche l’altro chap vi
sia piaciuto…
E
poi sono ancora più contenta che la scuola sia finita! Quindi per questi tre mesi
estivi ho intenzione di terminare questa ffc… potresti quindi avere sorprese
come del tipo 1 chap ogni settimana, vedremo!
Adesso
però passo direttamente ai saluti altrimenti non riesco ad aggiornare per oggi.
P.S.
Avete
notato che ho cambiato il carattere dei chaps…adesso si leggono meglio!
Kiria se mi ricordo di te?!
Certo tesoro che mi ricordo! Mi è un po’ dispiaciuto non trovare più le tue
recensioni… però non fa niente, l’importante è che tu abbia risolto i problemi!
Allora come hai trovata la mia ffc… migliorata rispetto ai primi chaps?! Spero
largamente di sì…Mi raccomando non sparire come l’altra volta, un bacio grande
AngéleJ
Xante Grazie mille Xante! Sei
sempre così gentile, un bacio enorme AngéleJ
Elwen Grazie per i
complimenti… per adesso Ginny ed Harry si trovano in una situazione stabile…
nel prox chap ci sarà un riavvicinamento e dopo un allontanamento… faranno un
po’ lo yo-yo della situazione! La tua curiosità per quanta riguarda Draco sarà
presto appagata. Grazie del commento un bacio AngéleJ
Clo87 Ciao bellissima! Anche
tu sommersi dai terribili compiti di fine anno! Immagina che il 3 giugno ho
fatto l’ultimo su letteratura inglese…(Shakespeare e compagnia bella!) Ti
lascio immaginare il mio stato d’animo! Fortunatamente adesso vado a scuola
unicamente per fungere da testimone per i miei compagni ritardatari! Grazie per
i tuoi commenti! Li gradisco sempre tanto! Anche tu sei “malata di
romanticismo”, pure IO! Mi commuovo sempre davanti ad ogni film, i miei amici
spesso mi hanno soprannominato “la fontana”! che simpatici, vero?Va, beh
lasciamo perdere! Non preoccuparti per Draco ho già in mente tante belle cose
per lui! Adesso ti lascio un abbraccio forte AngéleJ
Maga Magò Ciao tesoro! Grazie per
il bellissimo commentuzzo! Addirittura STUPENDA! Non esageriamo altrimenti mi
monto la testa…ihihihihihihiJ scherzo! Oh, sono contenta che la mia
decisione ti piaccia! Anche a me, non vi preoccupate per Draco so già che bel
destino affibbiargli… beh, adesso vado un bacio grande Sonia(ti chiami così,
complimenti è un bellissimo nome!) a presto AngéleJ
Danty dew Ciao! Ma che bel
commentino mi hai lascito (tralasciando la parte in cui speravi che il adorato
PC prendesse ogni giorno un virus!) grazie per i tuoi complimenti! Sei davvero
troppo gentile! Io non me lo merito! Davvero!Non preoccuparti di niente, Ginny,
Hermione, Draco, Ron, Harry avranno tutti una storia a lietissimo fine! Beh,
adesso ti lascio, un bacio AngéleJ
Cloudy Ciao Dolcezza!Davvero ti piace la frase di ringraziamento!?
Credimi mi ci è voluta una nottata intera per farla venire come la volevo io, e
finalmente qualcuno se n’è accorto!GRAZIE! sono davvero contenta!Grazie per i
tuoi complimenti il tuo sostegno e tutto il resto! Sei davvero gentilissima…Hai
visto che alla fine ha scelto RONNINO ADORATO! Non dovete disperare, sono o non
sono un’appassionata lettrice delle storie di Sunny the best!?Ahahahaha, sono
proprio contenta oggi che ho deciso che aggiungerò un’altra pagina al mio chap!
Beh, ora vado un bacio AngéleJ
Nanà Grazie, molto gentile…
AngéleJ
SilvixGrazie e lo sai c’è un solo aggettivo per
descrivere voi… INDISPENSABILI!un bacio enorme e grazie mille! AngéleJ
Sunny Sunnina carissima! Che
bello continui a recensire la mia storia! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie…
non puoi immaginare la mia felicità ogni qual volta trovo un tuo commento
positivo! Grazie davvero… approfitto per dirti che le tue ffc sono sempre
bellissime… però io ho una richiesta… Non è che ne faresti una proprio
romanticissima su Ron ed Hermione… ti prego! Mi piacerebbe tanto… Se la farai,
davvero mi farai felice! Beh, adesso ti mando un bacio enorme! Grazie per i
tuoi commenti e per le belle sensazioni che mi regali ogni qual volta leggo una
tua storia! Con immenso affetto e stima AngéleJ
Daisy Ciao Carissima! Grazie
per i tuoi commenti sempre incoraggianti! Anch’io sono contenta della scelta di
Hermione! Sì, sì, sì la sua scelta è definitiva! Bella Dublino, immagino!
Anch’io ci vorrei andare! Ho deciso corromperò il mio prof a portarci l’anno prox
in gita! Ah, per quanto riguarda Ginny ed Harry ho già detto che non dovete
preoccuparvi per nessun personaggio, finirà tutto bene! Beh, adesso ti lascio
un bacio AngéleJ
MoonVSOlivè
Saclà
Grazie fratelluzzi! Siete sempre simpaticissimi! Un baio AngéleJ
Phi phi Ciao tesoro!
Innanzitutto devo scusarmi con te per aver dimenticato di recensire la ffc! Te
l’assicuro che l’avevo letta… erano le 12,00 della notte! (Dopo una giornata
stressante come quelle del periodo maledetto dei 15 giorni dei francesi…non mi
reggevo in piedi!) cmq, grazie tante per i tuoi commenti (che al contrario dei
miei)arrivano in orario! Non vedo l’ora di leggere il prox aggiornamento! Beh,
adesso fammi andare ti do un bacio grande AngéleJ
Lily Te lo assicuro non fumo
e non bevo! Seguo una dieta sana ed equilibrata! Odio i McDonald’s e faccio un
unico sport “la lettura”… questo è quello che utilizzo per migliorarmi! Un
bacio AngéleJ
Emanuela Mi dispiace tesoro, ho
scelto l’altra coppia! Scusami… un bacio AngéleJ
Phoebe80 Ciao!!! Grazie delle
tue recensioni sempre costruttive… Non preoccuparti, non sono un tipo da
pubblicare insieme 10 ffc… mi dedico esclusivamente su una sperando che venga
decente… la mia intenzione era di terminare prima questo primo capitolo della
saga e dopo invece di inviare subito il sequel avrei voluto ingannare l’attesa
con una nuova ffc… Però poi ho capito da sola che non sarebbe mai stata una
storia breve(conoscendomi..) Cmq grazi per aver risposto alla mia domanda…
spero che anche questo chap ti piaccia, beh, adesso vado! Un bacio AngéleJ
CharlotteNo! Ti prego niente
sensi di colpa! Ti prometto che la ffc che ho intenzione di pubblicare più
avanti ha come coppia D/H! te lo prometto e sarà dedicata a te! Non mi far
sentire in colpa ti prego (Charlotte guarda Angéle con due occhini lacrimosi ed
ecco che Angéle si sente male…) DAI! Tesoro sai che ti voglio bene! Con la
promessa che ti ho fatto ti lascio sperando di trovare presto un tuo nuovo
aggiornamento! Con immenso affetto AngéleJ
Lilyciuffetty
Ciao! Grazie per il tuo commento! No, questa
storia non è ancora finita! Don’t worry! Ci sarò ancora per qualche chap a
rompervi! Contenti?!(NOOOOOO nd Tutti). Grazie mille per i complimenti un bacio
AngéleJ
Ary&Chris Tra tutti i recensitori
voi siete quelli che mi fanno sorridere di più! Sono contenta che Ary abbia
preso bene la scelta di Hermione (Non preoccuparti minimamente per Drachino
nostro, poi ho deciso che la prox ffc avrà come paring D/H, quindi mi farò
perdonare!) In effetti in questa ffc il rosso era proprio il colore di
Hermione… Grazie Chris per i tuoi complimenti! Bella Hermione?! Per descriverla
ho chiesto a mio fratello come gli sarebbe piaciuto vedere una ragazza in
palestra, ci ho passato un po’ di tempo ma alla fine ha avuto un buon risultato!
Scusami con la tua girl! Bene ragazzuoli adesso fatemi andare! VVTTTTTB! Un
bacio AngéleJ
Capitolo 17 *** Il ballo di Halloween...(I parte) ***
DA AUROR A BABBANI XVII CHAP: “Il ballo di Halloween
DA AUROR A BABBANIXVII CHAP: “Il ballo di Halloween...(I parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….
Maggie
si girò sbadigliando tra le lenzuola profumate del suo caldo letto. Aveva i
capelli biondi leggermente arruffati, gli occhi socchiusi e la voce ancora
impastata dal sonno. Si issò a sedere pensando come ogni nuovo dì: “Buongiorno
piccola Maggie, ha inizio per te un’altra lunga e noiosissima giornata...”
Sbruffò
rimuginandoci sopra. Sbadigliò ancora una volta.
Che
ora poteva essere?!
Le
9,00, le 10,00?! Tanto oggi, scuola non c’era. Era il30 Ottobre la vigilia
della festa che maggiormente prediligeva.
...Halloween...
Sorrisea quel pensiero. Ogni anno ad Halloween, lei,
insieme con TJ, passava in rassegna tutte le case di tutti i quartiere per fare
una bella scorpacciata di dolci.
...TJ...
Immediatamente
un rossore le colorò le guance. Perché adesso, doveva sentirsi così ogni qual
volta pensava al suo migliore amico?! Si grattò la nuca pensierosa. Il colore
porpora non dava nessun segno di voler lasciare le sue gote. Mise il viso tra le mani.
-Perché
deve essere così carino?!- esclamò ad alta voce.
Rimase
un attimo in silenzio per rendersi conto di quello che aveva fatto.
All’improvviso la porta si spalancò violentemente.
...Anne...
-Chi
è carino?!- chiese la sorella maggiore precipitandosi nella stanza. Era
incredibile come quelle due fossero praticamente identiche.
-Nessuno!-
ribatté in fretta la più piccola cercando di tornare del suo colore.
Anne
rimase un attimo ad osservarla.
-Non
c’è nessun ragazzo?!- chiese incrociando le braccia sul petto.
Maggie
ingoiò il vuoto. Perché doveva essere così trasparente per sua sorella e TJ?!
-Te
l’assicurò...- mentì spudoratamente pur di mettere fine a quella tortura.
Anne
sorrise accomodandosi accanto a lei.
Le
scompigliò i capelli, già disordinati.
-Guarda
che non devi vergognarti, se ti piace qualcuno... a me puoi dirlo!- le disse
dolcemente accavallando le sottili gambe.
Maggie
rimase un attimo interdetta.
Quella
non era la vera Anne. La vera Mary Anne Cooper, sua sorella maggiore, la più
curiosa del mondo, avrebbe fatto di tutto pur di sapere a chi era riferito
quell’epiteto.
-Anne,
stai bene?!- le domandò girandosi per guardarla negli occhi.
-Benissimo,
perché?!- le rispose con fare falsamente innocente la brunetta.
Maggie
si alzò dal letto.
-Non
è da te...- farfugliò avviandosi verso il suo armadio.
-Non
è da me cosa?!- chiese ancora innocentemente Anne.
La
biondina si girò scoccandole un’occhiataccia.
-Tu
non sei così gentile... di solito per sapere qualcosa, mi minacci!-
Anne
incassò il colpo avvicinandosi a sua sorella.
-Vuoi
che ti minacci?!- scherzò la brunetta fermandosi a pochi passi dietro di lei.
-No...
voglio solo sapere cosa vuoi che io faccia per te?!- le confessò aprendo il
cassetto in alto.
Si
sentì la brunetta schiarirsi la voce. Poi più niente.
Improvvisamente
qualcosa si attanagliò intorno alle gambe affusolate di Maggie che sorrise.
-Ti
prego...- piagnucolò Mary Anne –Vai a prendere tu, Lily, a casa di Draco
Malfoy!-
La
biondina si girò lentamente.
-A
casa di Draco Malfoy?!-disse
guardandola interrogativamente.
-Sì,
Malfoy, che vive con Hermione Granger e Ronald Weasley!- esclamò Anne sedendosi
a gambe incrociate sulla moquette.
La
biondina sgranò gli occhi.
-Quelli
che hai appena elencato sono i miei professori! Non andrò mai a casa loro... mi
dispiace ma non posso aiutarti.- sentenziò prendendo la sua biancheria intima.
Anne
rimase seduta sul pavimento. Le labbra imbronciate e lo sguardo scontento.
Maggie
la ignorò sorpassandola; uscì dalla stanza.
Anne
si rilassò sul pavimento.
-Va
bene...- si disse tirandosi su le calze di spugna. –Ti affronterò Draco!-
Si
alzò in piedi, ma prima di uscire dalla camera, la testa di Margareth spuntò
dalla porta.
-Anne?!-
disse scrutandole il volto.
La
brunetta incrociò le braccia.
-Cosa?!-
le rispose avvicinandosi alla soglia.
-Come
fai a conoscere i miei insegnanti?!- chiese incuriosita la biondina.
Anne
sorrise.
-
E’ una storia troppo lunga...- le pizzicò la punta del naso ed uscì dalla
stanza.
-Beh,
raccontamela...- cercò di convincerla la sorella più piccola.
La
bruna si voltò piano.
-Un
giorno, forse...- affermò entrando nel bagno.
Maggie
rimase interdetta.
Guardò
la porta di legno della toilette.
-Anne,
brutta imbrogliona esci dal bagno!-
***
Ron si sedette pesantemente sulla sedia del
soggiorno. Il suo sguardo era fisso su un computer portatile acceso davanti a
lui.
-Vedrà professor. Weasley, la posta
elettronica le sarà utilissima!- Gli aveva detto sorridendo il barbuto
insegnante di Informatica.
Ron era
rimasto interdetto.
-Io e la
prof.ssa Granger non l’abbiamo mai utilizzata...- aveva confessato seguendo
l’uomo dentro l’aula piena di PC.
-Non si
preoccupi...- l’aveva confortato accendendo l’aggeggio babbano. –Sarà facile
come bere un bicchiere d’acqua...-
Ron cliccò distrattamente sull’icona del
desktop. George, l’insegnante d’informatica, aveva iscritto lui ed Hermione ad
una delle tante compagnie di posta elettronica della GB.
-Tutti gli
insegnanti del liceo devono avere un indirizzo web... in questo modo la
segreteria ci può rintracciare ed informare, più semplicemente!- aveva asserito
iniziando a chiedergli alcuni dati le cui risposte furono inventate di sana
pianta da Ron.
“Ron e ‘Mione hanno nuovi messaggi da leggere”
La scritta in neretto lampeggiava sulla loro
pagina di posta elettronica.Scivolò
con il puntatore del mouse fino alla voce del “menù di scelta rapida”, “LEGGI”.
Immediatamente lo stemma della scuola in cui
insegnavano si presentò ai suoi occhi.
La
lettera era breve.
Gentili
Professori Granger e Weasley,
Voglio
ricordarvi del ballo che si terrà domani, 31 Ottobre, alle ore 21,30, presso la
palestra del liceo. Siete invitati a partecipare mascherati.
E’
permesso portare un accompagnatore / accompagnatrice.
Buon
giorno di riposo.
Distinti salutiIl dirigente scolastico
Johnatan Fisher
Ron sbruffò.
Un ballo?! Lui odiava i balli. L’ultimo a cui
aveva partecipato era stato un disastro totale.
Hermione era finita a piangere, sola, chiusa in
cima alla torre di astronomia. Harry aveva tentato di spaccare il muso a Sean perché
aveva cercato di baciare Ginny mentre era ubriaco fradicio. E lui... lui aveva
letteralmente gonfiato di pugni la faccia dell’odioso Victor Krum.
Perché?! Semplice, aveva guardato troppo nella
scollatura di Hermione e di altre ragazze presenti in sala ed anche perché...
aveva osato far saettare la sua lurida lingua nella bocca della sua ‘Mione.
Sospirò stanco pensando a quanto tempo era
passato d’allora.
Accartocciò la bustina della piccola brioche cha
aveva mangiato leggendo la posta. Gli mancavano non poco i squisiti muphin di
sua sorella Ginny. La sua bambina. Scarabocchiò qualcosa sul foglio accanto a
lui.
Un leggero rumore di passi attirò la sua
attenzione. Alzò il capo dal suo blocco per appunti. Qualcuno stava per entrare
in cucina.
Si passò una mano tra i capelli, sperando che a
comparire dietro la porta fosse una persona molto conosciuta.
...Hermione...
La
bruna riccioluta entrò sbadigliando e stropicciandosi gli occhi. Aveva indosso
il pigiama rosa con i cuoricini rossi e le pantofole morbide del medesimo
colore confetto. I capelli, di solito sempre raccolti in modo ordinato, erano
lasciati morbidamente e disordinatamente sulle spalle.
-Buongiorno...-
disse sedendosi sulla sedia di legno chiaro.
-Buongiorno
batuffolo...- le rispose l’altro sorridendo.
Hermione
lo guardò male.
-I
miei capelli, giusto?!- disse cercando di riordinarli in qualche momento.
Ron
le bloccò una mano.
-Sei
carina anche così...- le confessò portandole un boccolo capriccioso dietro le
orecchie.
La
bruna strabuzzò gli occhi. Ancora una volta quel dannato brivido le percorse
veloce la schiena.
Gli
occhi dannatamente blue di Weasley le scrutarono il viso ancora leggermente
assonnato.
Un
tenue porpora colorò le gote morbide e vellutate della ragazza.
-Sai
una cosa?!- incominciò l’uomo accarezzandole una guancia. –Questa è la seconda
volta che ti vedo appena sveglia...- le tolse una ciocca di capelli da davanti
gli occhi.
Hermione
chiuse e riaprì la bocca un paio di vote. Non sapeva se prenderlo come un
complimento oppure no .
-Mi
piace questo risveglio...- confessò Ron allontanandosi dal viso della bruna.
La
Granger inghiottì il vuoto. Sorrisepensando che anche con i capelli arruffati e l’espressione da mezzo
addormentato, trovava quel ragazzo tremendamente affascinante.
-Ah,
dimenticavo...- aggiunse Ron staccando di nuovo gli occhi dallo schermo a
cristalli liquidi del PC. –Siamo stati invitati ad un ballo... Possiamo portare
Draco ma ci serve un’altra ragazza... non puoi fare da dama ad entrambi!-
concluse sorridendo sornione.
Hermione
guardò il viso dell’uomo sbruffando. Nemmeno lei amava andare ai balli.
L’ultimo se lo ricordava ancora benissimo.
-Non
preoccuparti non sarà come l’ultimo... in fondo manca il fattore fondamentale!-
la rincuorò il rosso alzandosidalla
sedia.
Hermione
lo guardò interrogativamente.
-E
quale sarebbe questo fattore fondamentale?!- domandò alzandosi a sua volta.
Ron si chinò sul frigo afferrando il cartone
del latte. Hermione glielo strappò di mano prima che riuscisse a bere
direttamente da lì.
Weasley
la guardò storto aprendo la dispensa e afferrando un bicchiere di vetro.
-Il
fattore fondamentale è...- bevve un lungo sorso del freddo liquido bianco. La
bruna pendeva dalle sue labbra.
- E’ ?!- lo esortò togliendogli il bicchiere
dalla mano. Una sottile macchia di latte rimase sulle sue labbra. La tolse con
la lingua.
-...
Manca Vicky che ti infila la lingua direttamente nello stomaco!- terminò Ron
rimettendo a posto la confezione di latte.
Hermione
arrossì di colpo. Ancora provava un certo disgusto nel ripensare alle labbra
sottili di Krum muoversi sulle sue.
Ron
sorrise appoggiandosi all’anta del frigo. Osservò divertito l’espressione di
disgusto che si era disegnata sul volto della sua migliore amica.
La
bruna lo guardò negli occhi. Perché doveva assumere quell’espressione così
dannatamente sexy ogni volta che la osservava!
Si
morse il labbro inferiore. Non immaginava certo quanto Ron amasse quel suo modo
di fare. Ogni volta che era nervosa torturava sempre la sua bocca.
-Perché
mi devi ricordare queste cose spiacevoli?!- gli chiese appoggiandosi a sua
volta al tavolo di fronte a lui.
Ron
le si portò più vicino.
-Mi
piace vedere come ti mordicchi le labbra inferiori quando sei nervosa... non ti
ha mai detto nessuno che sei troppo sexy quando lo fai?!- le confessò suadente
il rosso.
Hermione
inghiottì il vuoto mentre si perdeva nell’oceano in tempesta degli occhi del
suo amico. Il cuore iniziò a batterle all’impazzata.
“Veramente non me l’ha mai detto nessuno... ma
sono contenta che tu l’abbia pensato!” si disseindietreggiando leggermente con il busto.
Sembrava
che ci fosse un tamburo nel suo petto.
-No...-
rispose la bruna osservando le sue labbra parlare e muoversi. Erano peggio di
un medaglione ipnotico.
-Beh,
sono contento...- confessò il rosso chinandosi su di lei e sfiorandole la
fronte calda.
La
Granger socchiuse tremando le palpebre.
“Attenta
Hermione...” le disse una vocedentro la
sua mente. Riaprì gli occhi ormai incupiti dal desiderio. Realizzò che un
secondo bacio avrebbe incrinato o compromesso qualsiasi tipo di rapporto.
Saltò
giù dal tavolo allontanando il rosso che lentamente si stava avvicinando alle
sue labbra.
Rimasevoltata pregando che le sue guance tornassero
d un colore normale.
-Vado
a fare una doccia...- gli disse dopo essersi schiarita la voce.
Ron
si inumidì le labbra bollenti.
-Certo...-
le rispose risedendosi sulla sedia. Le orecchie in fiamme e una serie d
problemi col suo self-control.
La
guardò svanire dietro la porta di legno. Tirò un sospiro di sollievo prima di
alzarsi e dirigersi verso il lavello. Aveva
bisogno di rinfrescarsi.
***
Harry
sentì qualcosa stuzzicargli la punta del naso. Una tenue fonte di luce gli
disturbava gli occhi. Lentamente sollevò le palpebre. Una morbida testa gli
riscaldava il petto. Si sollevò meglio a sedere lasciando scivolare il capo
ricoperto da una fluente chioma rossa sul materasso.
Vide
Ginny muoversi e mugugnare varie parole incomprensibili nel sonno. Le accarezzò
i morbidi fili di fuoco. Come profumavano i suoi capelli. Quell’odore aveva il
potere di farlodeconcentrare. Chiunque
avrebbe potuto attaccarlo mentre respirava quella fragranza e lui non se ne
sarebbe accorto.
Guardò
i tenui raggi di sole che filtravano dai
fori delle persiane. La luce colpiva i capelli di Virginia, creando degli
amorevoli riflessi.
Le
accarezzò blandamente la mano sottile che ancora teneva saldamenteancorata a quella di Harry.Le baciò dolcemente la testa.
Un
movimento impercettibile del capo di Ginny segnalò il suo prossimo risveglio.
Borbottò
qualcosa tra i denti prima di aprire i suoi splendidi occhi azzurri.
Si
strofinò le palpebre sbadigliando. I capelli leggermente sconvolti e l’aria
stravolta.
Si
appoggiò sullo schienale della sedia puntando finalmente l’attenzione sul
ragazzo davanti a lei.
Fissò
i lineamenti del volto del brunetto.
Harry
arrossì impercettibilmente.
-Stai
bene?!- gli chiese incrociando le braccia sul petto.
Potter
inghiottì il vuoto grattandosi la nuca.
-Sì...-
rispose sorridendo sornione.
Ginny
lo squadrò seria.
-Ma
come ti è saltato in mente di svenire tra le mie braccia?! Mi hai fatto
prendere un colpo!- affermò appoggiando le mani sul letto.
Harry
scrutò il suo volto: le labbra rosse erano imbronciate, gli occhi azzurri
leggermente stanchi, le guance spolverate da un sottile strato di lentiggini
erano di un tenue color porpora.
-
Mi dispiace...- le disse voltandosi con tutto il corpo verso di lei. Le gambe
incrociate e le braccia allungate sul materasso. Le loro mani si sfiorarono.
Ginny
abbassò lo sguardo.
-Come...
come avrei fatto senza di te! ?- domandò seriamente preoccupata.
Harry
rimase bloccato. Chiuse e riaprì la bocca un paio di volte.
Osservò
stranito la sua interlocutrice che nel frattempo stava stringendo tra le mani
le lenzuola bianche.
-Come
ti permetti di dire una cosa del genere, e dopo pretendere che io non ti
baci?!- chiese il bruno avvicinandosi pericolosamente a lei.
Ginny
alzò lo sguardo; arrossì terribilmente quando si accorse che Harry aveva
puntato i suoi occhi smeraldo sulle sue labbra carnose.
Lentamente
notò il viso del bruno avvicinarsi maggiormente al suo volto. Serrò forte i globi
oculari.
Sentì
le mani di Harry circondarle le esili braccia. L’attirò a sé baciandole la
fronte.
-Questo
non risolverà i nostri problemi...- bisbigliò Virginia con gli occhi e le
labbra socchiuse.
Il
bruno si bloccò. Le accarezzò i capelli, soffermando le sue labbra a pochi
centimetri da quelle di lei.
La
rossa rabbrividì nel sentire il suo respiro caldo sulla pelle delle guance.
Immediatamente il suo cuore iniziò a battere forte.
Harry
le sfiorò il naso.
-Non
le risolverà...- iniziò sbaciucchiandole ogni millimetro quadrato di pelle intorno alla
bocca.
Ginny
non riuscì a trattenere un piccolo gemito.
-Ma
almeno è un inizio...- concluse il bruno toccandole appena le labbra infuocate.
Virginia
circondò il collo dell’auror con le braccia. Lo attirò maggiormente a sé.
Mosse
dolcemente le sue labbra carnose su quelle di lui.
Teneramente
quel bacio divenne più profondo. Harry iniziò a massaggiarle languidamente la
schiena mentre lei iniziava a giocherellare con i suoi capelli.
Rimasero
incollati, l’uno all’altra, fino a quando la stupida necessità umana di
riprendere fiato non si fece sentire.
Si
guardarono negli occhi. Entrambi con le guance e le labbra rosse.
Ginny
si passò una mano tra i capelli.
-Ora...de-devo
andare!- esordì alzandosi con un legger tremolio nelle ginocchia.
Harry
si sfiorò la bocca. Guardò Virginia andare via, senz’avere la forza di
fermarla. Anzi, forse non voleva fermarla. Sapeva benissimo che se fosse
rimasta ancora in quella stanza, con quell’espressione dolce e sconvolta,
quegli occhi , e quelle labbra... non sarebbe riuscito a controllarsi. Le
sarebbe saltato addosso.
Si
portò le dita tra i capelli più sconvolti del solito.
Era
da un po’ che non riprovava quella strana ma bellissima sensazione di
completezza che riusciva a saggiare solo stringendo la sua Virginia tra la
braccia.
Si
lasciò cadere sui guanciali.
Sorrise.
Quel
giorno era iniziato divinamente!
***
Mellifluo si girò tra le lenzuola setose del
letto di Angelia. Circondò dolcemente la vita sottile della donna che era
distesa al suo fianco. Le baciò languidamente le labbra. La bruna ricambiò quel
gesto come se fosse sveglia.
-Adoro
quando rimani qui... con me!- bisbigliò Angelia circondando il busto del
compagno con le lunghe gambe.
Mellifluo
sorrise contro la sua bocca.
Se
la sistemò meglio in braccio.
-Cosa
vuoi fare sta mattina?!- le chiese baciandole il collo e parte del petto che si
intravedeva dalla profonda scollatura del sua abito.
Angelia
socchiuse gli occhi, godendosi tutte quelle tenere effusioni.
-Voglio stare con te... non importa dove!-
esclamò mentre sollevava il viso di Mellifluo, per guardarlo meglio negli
occhi. Gli accarezzò le guance.
Il
biondo mangiamorte le baciò il dorso della mano.
La
bruna rise. Come era contenta quella mattina!
Baciò
il suo amore con tanta passione e con immenso trasporto da lasciarlo stordito.
Mellifluo
l’abbracciò forte.
-Al
mare?!- domandò accarezzandole le cosce.
Angelia
storse le labbra.
-Ma
fa freddo!- esclamò ridendo di gusto.
-E
allora?! Conosco un ottimo passatempo contro il freddo...- le disse mordendole
il lobo dell’orecchio.
Ancora
una volta la bruna non riuscì a trattenere una risata.
-Va
bene...- gli rispose dopo averci pensato su un attimo.
Si
chinò su di lui. Gli sfiorò languidamente le labbra.
Tin, tin...
Cosa
diavolo era?
Tin, tin...
Ancora?!
-Mellifluo?!-
una dolce voce femminile irruppe nella stanza in penombra.
Angelia
si distaccò febbricitante dalle labbra del mangiamorte.
-CHI
E’?!- gli domandò con uno sguardo omicida.
Il
biondo sorrise involontariamente.
Angelia
si alzò della sue gambe, lasciandolo libero di andare a rispondere al M.C.P.
degli Auror.
L’immagine
di Ginny leggermente rossa, si presentò allo sguardo chiaro di Mellifluo.
-Ginny...-
disse sedendosi alla scrivania di fronte il grande letto a baldacchino.
Angelia
sbruffò.
Virginia
sorrise raggiante.
-Ti
ho disturbato?!- gli domandò portandosi una ciocca di frangia lontano dagli
occhi.
Il
Biondo scosse il capo.
-Affatto...
Cosa c’è?!- chiese guardando in direzione di Angelia che sbruffava come un
piccolo bufalo.
-Oggi
siamo stati convocati per una missione segretissima! Dobbiamo andare ad
Hogwarts per fare da scorta ad Harry, deve intrattenere un conferenza sul corpo
degli Auror speciali!- spiegò frettolosamente la rossa.
Mellifluo
guardò la bruna che si trovava sul letto. Gli occhi ridotti a due fessure, le
guance rosse.
-Veramente
io, oggi avevo chiesto la giornata libera...- provò il biondo.
Ginny
si strinse nelle spalle.
-Mi
dispiace McStrict... anch’io avevo la giornata libera!- Virginia notò lo
sguardo del mangiamorte rattristarsi. –Avevi altri programmi?!- esordì
appoggiando il mento sul dorso della mano.
-Sì...-
Ginny
provò un profondo dispiacere per lui.
-Con
la tua ragazza?!- continuò mordendosi un labbro.
Il
biondo asserì col capo.
-Sono
desolata... non posso fare niente, gli ordini vengono direttamente da McDury.
Se solo potessi ti sostituirei io, ma... già ci sono dentro!- spiegò mentre il
suo sguardo si rattristava.
Mellifluo
sospirò.
-No,
non preoccuparti! Gli ordini sono ordini, sarà per una prossima volta!- asserì
sorridendole.
-Mi
dispiace davvero tanto...- continuò a dire la rossa.
-Non
importa, non è colpa tua! Ci vediamo tra poco...- la salutò con un gesto della
mano.
Ginny
gli rispose sorridendogli, prima di svanire dallo schermo del M.C.P.
Mellifluosi voltò verso Angelia. Uno sguardo gelido lo
fece rabbrividire.
-Mi
dispiace...- cercò di difendersi.
-Non
preoccuparti...- affermò la bruna prima di scoccare le dita e svanire nel
nulla.
Il
mangiamorte si portò le mai tra i capelli.
Quel
giorno era iniziato davvero malissimo!
***
Anne sospirò. Sistemò meglio la sua sciarpa nera
intorno al collo. Quella mattinata era davvero gelida. Il vento autunnale che
spazzava la città, già dalla sera precedente, non aveva nessuna intenzione di
lasciare il posto.
Si potrò una ciocca di capelli neri lontano dal
naso.Aprì la piccola auto rossa posteggiata
sul vialetto. Si sedette pesantemente al posto del conducente. Si riflesse
nello specchietto retrovisero. Osservò i suoi lineamenti e il leggero trucco
che aveva utilizzato.
Matita nera a sottolineare gli occhi blue e un
leggero lucidalabbra per evidenziare le labbra già rosse e carnose per loro
natura.
Sbruffò pensando a quello che l’atteneva in
quella casa. Tre superiori implicati nel più contorto caso di copertura! In più,
come se quella situazione non fosse già abbastanza imbarazzante, lei doveva
anche avere una paurosa cotta (se così vogliamo definirla, per eufemismo...)
per Draco Malfoy. L’auror, biondo e misterioso, più famoso di tutta la caserma.
Posò pesantemente la testa sul volante.
Perché quella bambina doveva rifugiarsi proprio
a casa di quei tre?! Non poteva andare dalla Signora Under come tutte le
volte?!
Si grattò la nuca pensando alla macabra figura
che presto avrebbe fatto, presentandosi a casa di quei tre!
Mise in moto l’auto, cercando di dimenticare per
qualche minuto quel suo immenso problema. Accese la radio. Immediatamente le
note di una canzone melodica e troppo sdolcinata riempirono l’abitacolo della
macchina ormai in movimento.
Fece un smorfia con le labbra.
Odiava quel genere musicale.
Cambiò qualche stazione, fino a quando una
canzone dei Queen non riempì l’automobile.
We are dthe champions, no time for loosers,
‘cause we are the champions... Of the world!
Sorrise a quelle parole... forse avevano
ragione.
Lei era una campionessa e mai nessuno l’avrebbe
battuta.
Sorrise ancora, cambiando la marcia.
In fondo doveva solo andare a prendere Lily,
nulla di più, nulla di meno. Non avrebbe dovuto per forza parlare con lui, non
avrebbe dovuto, obbligatoriamente, sorridergli. Magari dormiva ancora...
chissà?!
Con quei pensieri che riuscirono a rincuorarla
un attimo, accelerò leggermente l’andaturadella vettura.
...Non
sapeva quanto si sbagliava...
***
Maggie entrò esitante nella palestra della
scuola. Lì, l’indomani sera si sarebbe tenuto il ballo più sfarzoso e
spettacolare dell’intero anno scolastico. Non sapeva perché ma aveva un leggero
fremito. Voleva andare a quel piccolo ricevimento. Voleva avere un cavaliere.
Voleva che TJ la invitasse. Con quei piccoli ma dolcissimi pensieri entrò in
silenzio nella palestra rumorosa. C’era la partita di basket della squadra del
liceo. Tolomeus ne faceva parte.
Cercò un posto vuoto lontano dalle rumorosissime
ragazze pon-pon. Lontano da una cheerleaader in particolare.
Charlotte.
Trovò il giusto posticino, sulla gradinata più
vicina agli spogliatoi femminili.
Sgattaiolò silenziosamente, sperando che nessuno
notasse la sua presenza. Si sedette comodamente sulla piccola poltroncina di
plastica. Cercò di accavallare le gambe sottili ed affusolate. Si bloccò
risedendosi compostamente.
Aveva, stranamente, deciso di indossare una
gonna. Semplice, lunga fin sul ginocchio, un po’ svasata. La spartana stoffa di
jeans era ornata solamente da un grande girasole dipinto a mano, che faceva
bella mostra di sé sulla parte sinistra della gonna. I capelli lasciati morbidi
e lunghi sulle spalle, gli occhialini da vista (che aveva dovuto indossare a
causa della piccola bufera di vento che si era abbattuta sulla città e che le
aveva impedito di utilizzare le lenti a contatto...) le davano un’aria
intellettuale e alquanto simpatica. Una camicia bianca ed un maglioncino giallo
che richiamava perfettamente i bellissimi colori del girasole, spuntavano dal
giubbotto in jeans perfettamente coordinato con la gonna. Le scarpette da
ginnastica e i calzini da bambina facevano netto contrasto con il delicato
trucco che aveva utilizzato sulle labbra e sugli occhi.
Sorrise
notando TJ ancora seduto in panchina. Non era sudato. Perfetto, non si era
persa nessuna sua azione.
Lo salutò timidamente con la mano. Non riuscì a
non arrossire quando il rossiccio le sorrise dolcemente.
Si portò una ciocca bionda e morbida dietro
l’orecchio. Abbassò lo sguardo maledicendosi per la sua timidezza.
-Ehi, bella biondina!- una voce alquanto
conosciuta la risvegliò dall’imbarazzo in cui era caduta sentendo gli occhi
azzurri del rossiccio su di lei.
Alzò il suo sguardo verde chiaro, andando ad
incontrare gli occhi altrettanto chiari di Elijah.
- Cia- ciao...- balbettò come una perfetta
idiota.
Il brunetto sorrise notando il suo rossore
diffuso.
-T i ricordi di me?!- chiese accomodandosi
meglio accanto a lei.
Maggie incontrò lo sguardo stranamente furente
di TJ. Non ne capì il motivo.
-Sì, certo...- rispose ritornando a puntare i
suoi occhi su di lui.
Elijah seguì lo sguardo della biondina. Sorrise
notando TJ seduto in panchina.
-Il tuo ragazzo è un po’ strano...- disse
salutandolo on la mano.
Il rossiccio sbruffò scocciato prima di
rispondere a quel gesto con uno scarno cenno del capo.
Maggie sorrise, arrossendo imbarazzata.
-Non è il mio ragazzo...- spiegò appoggiando i
gomiti sulle gambe. –E’ il mio migliore amico!- affermò seriamente convinta.
“Ma a chi vuoi darla a bere...” si disse
accavallando inconsciamente le gambe.
Elijah fissò i suoi polpacci sottili.
“La ragazza ha delle belle gambe...” pensò
sorridendo sornione.
Maggie osservò la partita cercando con tutta se
stessa di non pensare a quanto TJ fosse carino con l’uniforme blue e gialla
della squadra.
-Ti piacerebbe venire al ballo con me?!-
Maggie avvertì a stento quella domanda posta a bruciapelo.
All’improvviso e senza contesto...
Lo guardò stranita con le labbra socchiuse e il
volto in fiamme.
- Co- come, scusa?!- domandò voltandosi verso di
lui.
Elijah continuò a sorridere. Sapeva che nessuna
ragazza avrebbe potuto rifiutare. Lui era il tipo più carino e popolare nella
scuola. Molto più famoso degli alunni degli ultimi anni, molto più corteggiato,
molto più tutto di tutti.
-Ti ho chiesto...- ripeté con una calma
infinita. –Se ti andrebbe di venire al ballo con il sottoscritto...-
Maggie boccheggiò un paio di volte come un pesce
fuor d’acqua. Si portò una ciocca bionda dietro le orecchie. Le gote
imporporate e l’espressione sconvolta. Era talmente stravolta che non si
accorse dell’entrata i campo di TJ.
-Stai scherzando?!- fu l’unica frase che riuscì
ad articolare in quel momento.
-No-
“Ho bisogno di te per fare ingelosire Charlotte,
non sopporterà che una semplice ragazzina come te, abbia ottenuto entrambi i
ragazzi per cui prova o provava qualcosa...” pensò malignamente.
Maggie inghiottì il vuoto.
-Ma tu non ci vai con Charlotte?!- domandò
mordendosi il labbro inferiore.
-No, lei ci va con un altro...- le rispose
accarezzandole una mano.
-FALLO!- gridò l’arbitro. TJ aveva per caso spaccato il naso di un
giocatore avversario.
Maggie guardò la scena disgustata.
-TJ STAI ATTENTO!- gli urlò alzandosi in piedi e
togliendo la sua mano da quelle del ragazzo.
-Allora?!- la esortò il bruno una volta che si
fu calmata.
La biondina storse le labbra. Era incredibile.
Solo qualche giorno prima, avrebbe pagato oro perché quel ragazzo si accorgesse
anche solo della sua esistenza. Ed adesso, che addirittura la stava invitando
al ballo, lei voleva esattamente un’altra cosa!
Non voleva andare a quel piccolo ricevimento con
lui, non voleva che lui le facesse da cavaliere. Non voleva che Elijah la
invitasse.
Si grattò distrattamente la nuca.
-Mi dispiace ma devo pensarci su...-
Una doccia di acqua fredda si abbatté sul
ragazzo bruno. Boccheggiò in cerca di ossigeno. Lei lo stava rifiutando!Non era possibile. Lui, che vinceva sempre,
lui a cui occorreva solo scoccare le dita perché tutte le ragazze della scuola
fossero ai suoi piedi, era appena stato rifiutato da una ragazzina! Strabuzzò
gli occhioni blue cobalto.
Ed adesso?! Come si doveva comportare?! Non si
era mai trovato nella situazione di un rifiuto!
Guardò quella ragazzina acqua e sapone
terribilmente carina.Non poté evitare
alle sua guance di colorarsi di un tenue rosa.
Notò lo
sguardo della biondina accarezzare il viso simpatico e leggermente lentigginoso
del rossiccio.
Capì.
Sorrise,
pensando a quanto la sua mente fosse rapida e veloce nell’analizzare le
situazioni, nonostante uno shock.
-Ci vai già con un altro?!- le chiese
dolcemente.
Maggie si volto arrossando di colpo.
-Non proprio... m- ma mi piacerebbe se mi
invitasse!-
Elijah notò gli occhi verdi brillare al sol
pensiero.
Esitò un attimo pensando a quanto male stava per
fare a quella tenera ragazzina.
La campanella del time out risuonò nella grande
palestra.
TJ si portò stancamente alla panchina dove
Charlotte lo attendeva con un morbido asciugamano blue.
Gli sorrise dolcemente. Il rossiccio le si
sedette accanto. La bruna ricciolosa iniziò a massaggiargli le spalle larghe.
Maggie scrutò quei due con gli occhi ridotti a
due fessure.
Il brunetto al suo fianco approfittò della
situazione mai stata più propizia.
-Mi dispiace... ma se pensi a TJ, beh, lui ci va
già con Charlotte...- le disse mellifluo e cattivo.
Maggie sentì il cuore saltare un battito quando
comprese il significato delle parole di Elijah. Immediatamente gli occhi si
riempirono di lacrime amare. Un groppo opprimeva la sua gola.
-Ah, sì?!- chiese con l’umore devastato.
-Sì, si sono messi d’accordo ieri sera prima che
lui andasse via dalla festa scocciato per doverti rincorrere...- spiegò con una
bugia grossa quanto una casa.
“Come sono cattivo... e pensare che è successo
tutto il contrario!” pensò accarezzandole una guancia.
La biondina represse a stento un paio di
lacrime.
Guardò ancora verso TJ e Charlotte. Sempre appiccicati.
-Ok...- esordì ritornando a guardarlo. –Vengo
con te!- esclamò alzandosi in tutta fretta dal suo posto. –Ci vediamo domani
alle 21,00.... davanti la scuola. Ora scusami ma mi sono ricordata di aver un’
affare importante da sbrigare. Ci vediamo!-
Senza voltarsi indietro corse lungo il perimetro
della palestra fino ad arrivare alla grande uscita.
Gli occhi grondanti di lacrime.
-Ti odio TJ!- disse correndo a perdi fiato verso
il parco della città.
Nuvole nere e pesanti stavano arrivando sulla
città. Il vento la continuava a spazzare. Quel tempo rispecchiava perfettamente
lo stato d’animo di Maggie.
***
Draco
sistemò i biscotti nel cestino davanti agli occhi entusiasti di Lily. Non aveva
mai visto un uomo cucinare come il biondino.
-Sei bravissimo...-gli disse servendosi per la seconda volta con
l’uovo strapazzato.
Draco sorrise accarezzandole una guanciotta.
-Grazie...- le risposesedendosi accanto ad Hermione che mangiava
silenziosa la sua colazione.
Lo sguardo fisso sulla tazza di caffè. Il toast
bruciacchiato e imburrato in una mano. Osservò Draco tagliare accuratamente
ilprosciutto alla bambina. Sorrise
notando quanto un serpeverde come lui fosse cambiato dai tempi della scuola.
Mandò giù un lungo sorso di caffè. Morse con
gusto il pane che stringeva in un pugno.
-A che ora deve venirmi a prendere mia
sorella?!- chiese Lily alzando lo sguardo dalle leccornie che ricoprivano il
suo piatto.
Draco assunse un cipiglio strano. Inarcò un
sopracciglio e storse le labbra.
-Sinceramente non lo so...- le disse prima di
bere un sorso di succo di pompelmo.
Lily guardò con interesse il liquido giallo nel
bicchiere di vetro del biondino.
- Cos’ è ?!- domandò avvicinando il viso al
recipiente lungo.
Draco sorriseprendendo la confezione dal frigo. Ne versò un po’ nella tazza da latte
di Lily, ormai vuota.
-Succo di pompelmo... vuoi assaggiare?!- le
propose indicando il bicchiere con un cenno del capo.
La bambina notò Hermione reprimere una leggera
risatina. Afferrò il boccale annusandone il contenuto.
Storse un attimo il nasino sottile.
-Ha uno strano odore- affermò appoggiando le
piccole labbra al calice. Inghiottì un paio di sorsi prima che il suo viso
assumesse un’espressione decisamente disgustata.
-Ma è disgustoso!- gridò cercando di non
sputacchiarlo in giro per il tavolo.
Hermione rise di gusto accompagnata da Draco.
-Non ti piace?!- chiese candidamente l’ex
serpeverde.
Lily allontanò la tazza dalla bocca.
-Assolutamente... è d-i-s-g-u-s-t-o-s-o!- sillabò
aggiustandosi un codino troppo capriccioso.
-Hermione questi cosi non vogliono stare su!-
disse la bambina disperata alla bruna che sorrise.
-Ma se li tocchi sempre ... è naturale che si
rovinino!- la Granger si alzò pazientemente risistemando le due codine alla
piccola.
Draco le guardò sorridendo. La sua Signora era anche brava con i
bambini.
Din don...
Il campanello rovinò quel perfetto quadretto
famigliare.
-Forse è Anne o Maggie...- disse Lily sorridendo
contenta.
Draco la guardò sorridendo.
-Andiamo a vedere...- disse prendendola in
braccio e portandola fino alla porta.
Entrambi guardarono dallo spioncino.
Una minuta ragazza bruna sorrise capendo di
essere osservata.
Draco abbozzò un sorriso, ancora.
-Mary Anne...- disse rivolto alla bambina
paffutella.
-Già!- esclamò contenta.
Il biondino aprì la porta lasciando entrare una
tenue luce di una giornata autunnale.
La brunetta rimase con la bocca socchiusa gli
occhi fissi su Draco.
“Perché doveva mettere proprio oggi questa
maglia nera...” pensò guardando l’abbigliamento alquanto casual dell’auror.
Maglia nera leggermente aderente, jeans blue e
una perfetta aria da bello impossibile terminavano quel capolavoro di muscoli e
ossa.
-Ciao Anne!- la salutò lui invitandola ad
entrare.
La bruna rimase interdetta. Si era accorta solo
in quel momento che Draco stringeva in braccio sua sorella.
- L -lily...- balbettò insicura la ragazza.
-Ciao Anne!- le disse la bambina sventolando una
manina paffuta.
La ragazza si scrollò un attimo. Non poteva
rimanere lì in palata. Doveva agire.
-Grazie per aver tenuto mia sorella! Non pensavo
venisse da voi, di solito papà la porta dalla signora Under, una cara donna che
vive da queste parti... mi dispiace davvero, so quanto Lily possa essere
ingombrante e saccente, mi scuso per tutto il fastidio che vi ha potuto
arrecare!- spiegò tutto d’un fiato.
Lily mise su il broncio. Non era vero! Lei non
era affatto saccente! (Poi cosa volva dire?!)
-Non ti preoccupare è stato un piacere occuparci
di questa bambina!- rispose Draco sorridendole così dolcemente, che mancò poco
che Anne si sciogliesse come neve al sole.
-Beh... meno male...- affermò sollevata
abbassando lo sguardo intensamente blue.
-Entra...stiamo facendo colazione e a noi piacerebbe parlare un po’ con te...-
affermò Draco prendendole una mano.
“Mi ha toccato una mano, ragazzi mi ha toccato
una mano! OH, MIO DIO! Potrei morire in questo istante e sarei la donna più
felice del mondo...”
-Non posso, ho ancora molte cose da sbrigare
prima di partire domani sera...- spiegò la bruna senza alzare mai il volto per
non rivelare il suo rossore.
Draco si morse il labbro inferiore.
“Hai visto! Per colpa tua si è offesa! E’
naturale che non voglia entrare dopo quella magra scenata che gli hai propinato
davanti a sua sorella minore!”
Malfoy si maledì per la sua personalità troppo
impetuosa e irascibile.
-Mi dispiace... per quella scenata! Non volevo
trattari così! Ero solo un po’ nervoso! Davvero mi dispiace tantissimo!- le
disse guardandola con gli occhi da cucciolo dispiaciuto.
Anne inghiottì il vuoto quando si perse nel suo
sguardo tremendamente grigio ed intenso.
Le guance le divennero rosse e bollenti.
-Anne!- la voce di Hermione arrivò limpida e
bella dalla cucina.
La brunetta si alzò sulla punta dei piedi per
intravedere qualcosa oltre la figura imponente dell’auror.
-Hermione!- esclamò individuando finalmente una
chioma bruna e boccolosa.
Si abbracciarono amichevolmente.
-Cosa fai sulla porta!- la riprese la brunetta
trascinandola dentro.
Draco osservò la scena. Giusto. La forza è sempre la via giusta per le
persone testarde.
Chiuse la porta di legno seguendo le due signore
in cucina. Non voleva neanche immaginare di cosa avrebbero potuto parlare.
“Dov’è Ron quando mi serve?!”
***
Harry si sedette compostamente al tavolo della
mensa. Guardò in giro, alla ricerca della figura longilinea della bella rossa.
Sbruffò quando si accorse che non era seduta in
alcun tavolo.
Prese distrattamente il menù giallognolo che
troneggiava sul tavolo. Corse con gli occhi lungo le varie pietanze scritte in
nero.
-Uova e bacon, per favore...- scandì
perfettamente le parole. In pochissimi minuti affiorarono sulla superficie
liscia del tavolo il piatto stracolmo delle pietanze che aveva indicato.
Iniziò stancamente a consumare la sua ricca
colazione.
-Chi sono?!- qualcuno gli aveva messo le mani
davanti a gli occhi. Harry non aveva riconosciuto perfettamente quella voce
femminile.
-Angelus...- azzardò stupidamente, pur di
terminare quel giochino che odiava profondamente.
Sentì la voce cristallina ridere.
-Ma no... ho forse la voce baritonale?!- gli
chiese avvicinandosi al suo orecchio.
Il bruno ci rifletté sopra. Ma certo! Chi poteva
fargli quei giochino idioti pur di attirare la sua attenzione...
-Evelyn...- affermò sorridendo forzatamente.
-Esatto!- rispose la bella bruna sedendosi
accanto a lui. Un sorriso amplio disegnato sulle belle labbra carnose, gli
occhi, tremendamente scuri, brillavano mentre osservava rapita i movimenti
delle belle mani dell’auror.
-Cosa c’è?!- chiese l’uomo senza distogliere lo
sguardo dal suo piatto. Evy continuò a sorridere.
-Ho saputo che andremo ad Hogwarts tra poche
ore....- affermò senza smettere di osservare Harry.
Il bruno storse le labbra rosse.
-No... io Weasley, McStrict, il sotto ufficiale
Andrew andremo ad Hogwarts. Non ho chiesto a McDury di averti tra gli auror...-
controbatté Harry alzando lo sguardo dalla colazione.
Evelyn sorrise.
-Lo so, sono stata io a chiedere di
accompagnarvi, in fondo ha scelto due apprendisti e un sottoufficiale, un Auror
a tutti gli effetti ti sarà utile!- spiegò senza troppe cerimonie la donna
bruna.
Harry chiuse ed aprì la bocca un paio di volte.
Sperava con tutto il cuore che la presenza di
Evelyn non minasse il suo piano già iniziato di riavvicinamento alla rossa,
Virginia.
Sbruffò alzandosi.
-Preparati partiamo fra poco!- esclamò
dirigendosi verso la grande porta della mensa.
Evelyn rimase seduta al suo posto. L’aria
soddisfatta e alquanto appagata.
“Entro domani sera sarai mio, Potter!” si disse
prima di alzarsi ed uscire a sua volta dalla grande sala rumorosa.
***
Maggie si dondolò distrattamente sull’altalena
che cigolava sinistramente. Aveva le guance rosse e sferzate dal vento freddo.
Grosse lacrime le scendevano dagli occhi intensamente verde chiaro. Tirò su col
naso portandosi una ciocca bionda dietro le orecchie.
“Brava Maggie...” si disse spingendosi con le
gambe. “Ti sei illusa e sei rimasta delusa ancora una volta.” Lasciò ricadere
stancamente la testa all’indietro.
Una figura slanciata era dietro di lei. Le
braccia leggermente muscolose incrociate sul petto largo, lo sguardo simpatico
un po’ rattristato.
Maggie rialzò il capo. Forse le lacrime gli
avevano offuscato un po’ la vista. Si passò una manica sugli occhioni tristi.
Si girò lentamente verso il ragazzo che
attendeva in silenzio dietro di lei.
Notò il suo sguardo chiaro esitare sulla sua
esile figura.
Lentamente TJ si portò più vicino a lei. Si
sedette comodamente sull’altalena iniziando a dondolarsi.
Maggie rimase in silenzio. Il fiato sospeso e
l’aria infinitamente triste.
“Perché mi hai seguito ancora una volta. Se ti
scoccia tanto farlo, non lo fare...” si disse scrutando di sottecchi i
movimenti dell’altro.
-Ti ha invitata al ballo?!- chiese TJ senza
smettere di dondolarsi. Lo sguardo perso nel vuoto e i pugni serrati lungo le
sottili catene dell’altalena.
Maggie rimase interdetta continuava a fissarsi i
piedi. Le guance divennero rosse e l’ira si impossessò del suo cervello.
-Tu ci vai con Charlotte. Cosa t’interessa di
chi ci viene con me!- esclamò accavallando le gambe.
TJ non rispose; fermò il movimento del piccolo
seggiolino. Si girò a scrutarla negli occhi. Quello sguardo tremendamente
freddo non era da lui.
-Ti ho fatto una domanda. Non mi sembra che
questa sia la risposta.- affermò con una calma nella voce che fece rabbrividire
la sua migliore amica.
Maggie inghiottì il vuoto. TJ aveva anche la
faccia tosta di essere arrabbiato con lei.
-Hai anche il coraggio di farmi la ramanzina!-
esclamò, alzandosi bruscamente dal dondolo.
TJ la osservò. Lo sguardo furente e le noche
delle mani bianche tant’era la forza con cui serrava i pugni.
-Rispondi alla mia domanda!- tuonò issandosi in
tutta la sua altezza.
Maggie indietreggiò. Era la prima volta che si
accorgeva di quanto il rossiccio fosse diventato molto più alto di lei.
La bionda abbassò lo sguardo. Strinse i pugni.
-Sì.- affermò rialzando il capo e sfidando TJ
con lo sguardo.
Il ragazzo ricevette una doccia gelata. Barcollò
sotto il peso di quell’affermazione. Non riuscì a celare la rabbia che si
affacciò nel suo sguardo.
-H... hai accettato?!- balbettò allontanandosi
da lei e dal suo profumo che dava di buono.
Maggie
riabbassò la testa.
-Tu ci andavi con Charlotte... ed io non avevo
nessuna intenzione di reggervi la candela! Mi dispiace... – disse voltandosi e
iniziando ad andarsene.
TJ boccheggiò. Aveva il cuore pesante. Rimase
inerme, lì. Ad osservare la ragazza tremendamente carina e simpatica con cui
aveva condiviso un’amicizia bellissima per 12 anni, allontanarsi.
Sbatté le palpebre per realizzare il luogo dove
si trovava.
-Io non ci vado con Charlotte...- sussurrò non
riuscendo a staccare gli occhi dalla figura esile che di gran carriera si distanziava
dal parco.
Una leggera pioggerellina iniziò a scendere. Presto le lacrime si confusero con le gocce della pioggia.
***
Anne rise di gusto alla sublime battuta che Ron
aveva fatto sul colonnello McDury.
Osservò i tre ragazzi seduti intorno a lei.
Hermione era adagiata compostamente sulla sedia
di legno accanto a lei. Draco aveva preso posto sullo sgabello alto accanto
alla finestra socchiusa. Ron era appoggiato blandamente al bancone della cucina
perfettamente pulita.
-Vi trovo bene...- esordì appoggiandosi al
tavolo.
Draco le sorrise.
“Non mi devi fare quei sorrisi...” pensò
distogliendo l’attenzione dalle labbra sottili ma ben disegnata dell’auror
biondo.
Hermione si portò una ciocca ricciuta lontano
dagli occhioni color caffè.
-Grazie...- le rispose versando un altro po’ di
tè nella tazza della graditissima ospite.
- E’ bello poter parlare con una persona che
viene dal nostro mondo... che conosce le novità, gli avvenimenti...- le disse
Ron sorseggiando il succo d’arancia dal suo bicchiere.
Anne asserì col capo. Pose lo sguardo sulla
figura di Draco che guardava malinconicamente fuori dalla finestra.
-Come sta Harry?!- chiese Hermione riportandola
con la forza nel discorso.
La brunetta sorrise.
-Bene...-affermò bevendo un altro sorso del
dolce liquido ambrato che fumava nella sua tazza verde.
-E Ginny?!- domandò con apprensione il rosso.
-Benissimo...- rispose allargando il suo dolce
sorriso ripensando all’ultima volta che aveva visto Virginia baciare Harry.
Non sapeva come la situazione si era evoluta.
Aveva avuto un po’ da fare.
-Puoi dire a quei due che ci mancano...- affermò
tristemente Ron.
Anne scossa la testa.
-Non posso dire che voi li salutate...
altrimenti vorrebbero venire a trovarvi, ed io sarei nei guai. Loro non sanno
niente di voi.- affermò riposando lo sguardo sulla figura di Draco.
I loro sguardi si sfiorarono. Ancora una volta
un fortissimo brivido le percorse la schiena.
-Tu provaci...- disse Ron passandosi una mano
tra i capelli.
Di nuovo fu bruscamente riportata nella
conversazione.
-Ti va di venire con noi al ballo di
Halloween?!- chiese Hermionecambiando
argomento. Aveva notato lo sguardo del rosso rattristarsi.
Anne si riscosse. Non credeva di aver afferrato
bene la domanda.
-Come scusa?!- chiese avvicinandosi un po’ ad
alla bruna formosa.
-Dai, Anne! Vieni con noi al ballo vedrai ci
divertiremo!- affermò Hermione guardandola negli occhi.
-Sì! Anne vieni!- disse il rosso –Ci occorre
un’altra dama, e tu saresti perfetta! Avanti...- la incoraggiò il rosso.
La brunetta guardò entrambi. Non se la sentiva
di andare ad un ballo in maschera.
-Per favore...- disse ancora Hermione con le
mani giunte. –Non farmi fare da dama a questi due ballerini incapaci. Ron è un
disastro mi schiaccerà tutti i piedi e poi dovrò ballare anche con Draco!-
spiegò Hermione falsamente disperata.
Anne rise. Posò lo sguardo su Draco che le
sorrise.
“Ancora?!” pensò arrossendo di colpo. Fissò
intensamente gli occhi grigi e magnetici del biondino. Sentì le sue difese
crollare.
-Va bene... sarò dei vostri!- esclamò arrossendo
ancora di più.
Notò Malfoy sorridere ancora più largamente.
Il cuore le iniziò a battere forte.
-Che bello!- esclamò Hermione abbracciandola.
–Finalmente un po’ di compagnia femminile!-
Anne sorrise imbarazzata.
Guardò di nuovo verso il biondino e lo scoprì
mentre la fissava.
Non poté evitare di diventare rossa. Come non
poté evitare di sorridere come una sciocca.
Una
sciocca innamorata cotta!
***
Bene,
bene, bene, bene... anche il chap XVII è stato sfornato...
Vi è
piaciuto! Spero di sì, con tutto il cuore. Ho messo l’anima per renderlo
decente e per farlo filare come volevo io! Non ho mantenuto la promessa di
aggiornareuna volta alla settimana,
però il chap è molto più lungo. Quindi non me ne vogliate.
Spero
vivamente di trovare tanti commenti anche per questo aggiornamento nel
frattempo passo a ringraziarvi...
ValentinaGrazie, grazie, grazie e ancora grazie! Sei
stata gentilissima nel lasciarmi quella recensione stupendamente dettagliata e
precisa! Mi piace quando i commenti sono positivi e costruttivi! Ancora grazie.
Un bacio AngéleJ
Herm91 Ciao cucciola! Grazie mille dei complimenti, sei davvero
gentilissima. La coppia Harry ed Hermione. Non so proprio se mi viene in mente
qualche idea carina. Ma per te potrei fare anche una one-shot. Le ffc a puntate
sono lunghe è occorre un bel po’ di fantasia che per il momento non ho a
sufficienza per una nuova... vedremo, mai dire mai! Beh, adesso ti lascio, un
bacio AngéleJ
Maga Magò Il tuo ragionamento l’ho capito in pieno e lo
condivido. Come vedi non sono riuscita ad aggiornare una volta alla settimana
come avevo detto, però spero che il chap ne abbia guadagnato in quantità e
qualità. Fammi sapere cosa ne pensi. Un bacio AngéleJ
p.s.
Sono strafelice che il mio lavoro ti faccia
evadere dal mondo. E’ proprio quello che voglio.
Vale Ciao! Grazie per la recensione. “Così stramaledettamente
INCANTEVOLE...” questa frase m la incornicio. Poi detta da te. Sono davvero
contenta che la mia fic e la sua trama ti piaccia.Il rapporto di Maggie e TJ è complicato. Ma
presto, tutto si risolverà... sono pur sempre migliori amici. Non perderti il
prox aggiornamento. Perché sarà davvero carico di sentimento. Vi do questa
dolcissima zolletta di zucchero prima di iniziare ad andare giù pesante con la
presenza raccapricciante di Voldemort. Beh, ora ti lascio un bacio Fortissimo e
grazie ancora. AngéleJ
Elwen
Grazie. Sei davvero gentilissima. Non penso di meritare tutti i bellissimi
complimenti che mi fate. Arrossisco ad ogni commento. Grazie, grazie, grazie.
Quando ho iniziato questa ff non avrei mai immaginato di riscuotere questo
piccolo ma importantissimo (per me) successo. Ti ringrazio ancora e ti mando un
bacio affettuosissimo. Tua AngéleJ
Lilyciuffetty Grazie. Vi adoro quando siete così coincisi
nell’esprimere i vostri pareri. Un bacio forte AngéleJ
Phi phi In effetti tesoro, io non ho affatto detto che loro si sono
messi insieme. Ho semplicemente affermato che Hermione aveva fatto la sua
scelta. Ma questo non vuol dire che tra loro si sia tutto risolto con quel
semplicissimo bacetto. Non mi conosci! Ron ed Hermione sono la mia coppia
preferita in assoluto e quando finalmente si metteranno insieme sarà una scena
piena e ripeto piena di dettagli, fuochi d’artificio, banda, serenata e tutto
il resto! Quindi, la loro strada è ancora bella lunghetta. Beh, adesso devo
andare, un bacio forte ed aggiorna presto. AngéleJ
Dajann Scusa la mia ignoranza abissale... ma posso sapere cosa
significa tajosa?! Non credo di aver ben afferrato. Cmq, non preoccuparti per
non aver recensito l’altro chap. Sono contenta che tu sia contenta (scusami
l’orrendo bisticcio di parole) che ci sarà un seguito a questa ffc. Ma a parere
tuo, potevo mai abbandonarvi così! E perdere in questo modo tutte le belle
persone che ho conosciuto qui! GIAMMAI! Genio sadico, eh?! Va, beh... allora è
meglio che non ti dico che ho preso tre 10 sulla pagella... altrimenti mi
chiamerai GENIO, SADICO E SGORROTTO!Ihihihihihihi hiJ naturalmente ti ringrazio per i tuoi
commenti sempre simpaticissimi. Beh, adesso ti lascio un bacio forte dal tuo
Genio, Sadico, Sgorrotto, preferito... ossia AngéleJ
Daisy Ti prego, dimmi come sono andata in questo chap! Ti prego,
ho davvero bisogno di qualcuno che mi dica realmente come sia... Mi raccomando
informami sempre...Sono sempre felicissima quando i chap e le scene vi
piacciano, fammi sapere anche qualcosa su questo, beh, adesso vado. Un bacio
forte AngéleJ
Cloudy Ci hai preso un po’ a tutto sulle premonizione che hai
fatto sui personaggi della ff. A parte Ron ed Hermione. Mi dispiace ma per
conquistare l’agognata felicità bisogna prima soffrire tanto. Ma loro sono a
metà strada. Beh, grazie ancora dei tuoi complimenti un bacio GIGANTE AngéleJ
Kiria Esatto, come hai indovinato che dovrai aspettare, un bel po’
per vederli felici ed insieme?! Bene, sono contenta che i miei lettori siano
dei tipi svegli. Meno male. Fammi sapere se il chap ti è piaciuto e soprattutto
non sparire! Un bacio AngéleJ
p.s.
Mi piace stellina e poi grazie tante per i tuoi
graditissimi complimenti.
Charlotte Ciao! Grazie per il tuo
commento. Sono io super mega iper orgogliosa di aver una lettrice brava e
simpatica come te! Che bello! Sono contenta che la mia storia sia una
delletue preferite! Ihihihihihihi...
sono proprio contenta! Fammi sapere se anche questo chap ti piace. Aggiorna presto
e fatti sentire. Un bacio AngéleJ
Vale e Mely Esatto, quando scrivo qualcosa bisogna sempre
aver una “Vigilanza costante...” adoro i colpi di scena, quindi aspettatevene
parecchi. Per il momento vi ringrazio dei vostri complimenti e vi auguro un’estate
bella e rilassante. VVTTB. Un bacio forte AngéleJ. Non sparite troppo a
lungo con la vostra ffc!
Sarry Malfoy Ciao! Credo che con questo chap ti abbia dato
un aiuto CONSIDEREVOLE, cara la mia Sariketta! Quindi non mi dire che non hai
ancora capito con chi vorrei far mettere Dracucciolino nostro (Draco sviene di
nuovo Nd Angéle)... Don’t worry il suo destino sarà bello e felice! Perché gli
voglio un mondo di bene! Mi raccomando rilassatevi in vacanza e ogni tanto
pensatemi recensendo sempre le mie ffc! Beh, adesso vado un bacio AngéleJ
Sunny Mia somma, bravissima e dolcissima autrice preferita! Come stai!
Spero ardentemente che presto sfornerai un’altra bellissima one shot... io che
mi destreggio bene in una ffc?! Questa affermazione mi riempie di gioia, tesoro
mio! GRAZIE DAVVERO ! Mi raccomando recensisci perché i tuoi commenti sono
sempre quelli che mi fanno fare un giro sulla sedia... beh, adesso vado mi
raccomando, trattami bene il tuo cervellino vulcano di idee meravigliosa! Un bacio
AngéleJ
Silvix Ciao, Grazie... non credo che Draco avrà altre possibilità...
ma spero che la ragazza con cui ho deciso di mettere Draco ti piaccia. Farò di
tutto per renderla simpatica! Un baco forte AngéleJ
Marcycas- the Lady of Darkness Dai! La
coppia Draco ed Hermione non è poi tanto assurda! Non puoi dire questo... va
beh, in fondo le idee non disputandum sunt...(mamma mia ho storpiato la
frase...) cmq... fammi sapere sempre cosa ne pensi! Un bacio forte AngéleJ
LuLu Ciao Tu sei la stessa che mi ha mandato l’e-mail per l’altra
mia fic e per le interviste! Grazie mille tesoro! Ti è arrivata la risposta. Non
voglio ripetermi perché tutto quello che dovevo dire è su quel messaggio. Fammi
sapere e grazie ancora. Un bacio AngéleJ
Phoebe80 La prima a recensire e l’ultima a cui rispondo (non
prendertela ma per rispondere vado in ordine dal più nuovo al più vecchio). Sono
contenta che l’aria di famiglia che gira in casa vi piaccia. Anche a me! Sei stata
accontentata sotto molti punti di vista fammi sapere ora devo andare un bacio
forte AngéleJ
Bene anche
questa volta ce l’ho fatto vi lascio con un abbraccio e con un mondo di baci
per voi che sapete sempre tirarmi su il morale. GRAZIE.
Vostra
AngéleJ
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Mi aiuta ad aggiornare prima.
Capitolo 18 *** Il ballo d Halloween ...( 1-II parte) ***
DA AUROR A BABBANI XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween
DA AUROR A BABBANIXVIII CHAP: “Il ballo di Halloween...(1-II
parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….
Harry si schiarì la voce di fronte a quella
platea composta da ragazzi vestiti in nero. Ad
eccezione, delle cravatte dei diversi colori, e degli stemmi delle varie case
che brillavano ricamati sul petto di ogni golfino, le
divise erano davvero lugubri.
-Buongiorno ragazzi!- tuonò Harry richiamando
l’attenzioneanche degli ultimi
chiacchieroni. Sorrise pensando a quando anche, lui, insieme a Ron ed Hermione,
faceva parte di questi.
-Oggi sono qui per aiutarvi nella scelta
difficilissima che anch’io, non molti anni fa, ho affrontato!- Harry parlò in modo chiaro e sicuro. Molte ragazze dalla sala lo
mangiavano con lo sguardo. In effetti, la divisa da Auror dava un fascino
incredibile. Se poi ci si aggiungeva la fama e la bellezza del giovane Potter,
era facile immaginare il motivo per cui gli occhi di
molte adolescenti brillavano.
Harry sorrise appoggiandosi alpiccolo seggio posto lì per lui.
-Chi di voi mi sa dire
qualcosa sulla squadra speciale degli Auror?!- domandò scrutando
attentamente la folla. Chissà per quale motivo, si aspettava che una brunetta
riccioluta e carina alzasse in fretta la mano. Scosse la testa realizzando che di ragazze come Hermione ne nasceva una ogni
100 anni.
In compenso, qualche timida mano si alzò dai
tavoli delle varie case. Con enorme piacere constatò
che i più numerosi erano i Grifondoro.
-Tu, in fondo al tavolo dei grifondoro!- disse
indicando una ragazza dalla fulva chioma con lo stemma dei grifoni ben in
mostra sul golfino.
-Io?!- rispose la rossa diventando di un leggero
color porpora.
-Sì!- la incoraggiò Harry cercando tra le
guardie in nero Virginia. Quella ragazza gliel’aveva ricordata.
Aveva sentito l’imminente necessità di vederla.
-Come
ti chiami?!-aggiunse dopo aver scorto Ginny appoggiata
ad una colonna che sorrideva.
-
Amelia, Amelia Brown...- affermò poco convinta di voler continuare a parlare.
-Allora
cosa sai sul corpo degli Auror speciali?- chiese
ancora sorridendo all’indirizzo di Virginia.
Amelia
si portò una ciocca fulva dietro l’orecchio
-So
che siete i migliori in tutti i campi. Solo i primi possono farne parte... e c’è un test durissimo, su
tutte la materie insegnate nelle scuole di magia di tutto il mondo.
Prima di diventare Auror, bisogna seguire un corso di studio che può durare
anche tre anni, a seconda se uno voglia diventare, un
semplice Auror, un sottoufficiale o un Capitano. Io vorrei diventare capitano
speciale della divisione estera. Parlo 5 lingue e so che sono utili...- man
mano che la rossa andava avanti nel suo soliloquio prendeva
sempre più fiducia in se stessa. La sua voce perdeva quel caratteristico
tremolio dovuto all’emozione.
Quando terminò, Harry le sorrise.
-Esatto Amelia hai azzeccato in tutto. Ti auguro, anzi...- si corresse osservando i suoi Auror speciali –Noi tutti ti auguriamo che tu possa
riuscire. Mi sembri una ragazza in gamba. Non avrai problemi...-
Amelia
fece un sorrisone prima di risedersi tranquillamente
al suo posto.
Harry
guardò ancora verso la platea. I ragazzi serpeverde lo guardavano con aria di
sufficienza.
“Passano
gli anni ma i componenti di quella casa sono sempre
gli stessi!” pensò prima di lanciare uno sguardo furtivo a Ginny che
chiacchierava silenziosamente con Mellifluo.
Un
improvviso moto di gelosia lo invase. Le guance si colorarono di un leggero
colore porpora. Si morse il labbro inferiore. Guardò ancora verso il pubblico
che l’osservava rapito.
-Altre
domande?!- chiese.
Un
silenzio tombale calò sulla sala grande.
Una
sola mano si levò rapida verso il soffitto, dove risplendeva un bellissimo
cielo autunnale.
Un
ragazzo bruno dall’aria simpatica si alzò in piedi dopo che Harry lo invitò a
parlare.
Al
capitano Potter ricordò incredibilmente Ron.
-Dimmi...- gli disse sorridendo.
Il
ragazzo alzò lo sguardo scuro.
Un’espressione
tremendamente seria e preoccupata.
-Ecco
mi stavo domandano...- iniziò lanciando un’occhiata ad
Amelia seduta accanto a lui.
-Ci
sono... ci sono ragazze carine nel corpo degli Auror
speciali?!-
L’intera
sala, compresi gli ufficiali scoppiarono a ridere.
-Certo...-
disse Harry lanciando uno sguardo alla bella Virginia che sorrideva
bonariamente.
Il
ragazzo bruno si voltò verso la giovane che aveva parlato qualche
minuto prima.
-Mi
dispiace Amelia... ma è meglio che tu non ci vada... Potresti
imbruttire il corpo femminile!- l’affermazione poco gentile nei suoi confronti
non la scalfì affatto.
-Tu
invece è meglio che non ci pensi proprio... Sai Stan,
oltre alla bellezza hanno bisogno anche di un briciolo di materia, chiamata
cervello, della quale, tu, mio caro amico, ne sei completamente sprovvisto!-
così dicendo si voltò bruscamente e riprese ad osservare Harry con occhi
sognanti.
“Siamo
sicuri che Hermione e Ron non sono qui?!” si domandò il bruno guardando Ginny
che aveva fatto un occhiolino alla ragazza rossa.
***
Draco
seguì con lo sguardo le due figure brune che si allontanavano verso l’auto
rossa.
Sorrise, ripensando a quello che la notte
precedente aveva capito.
Si sedette pesantemente sul divano del boudoir.
Chiuse gli occhi grigi e tremendamente espressivi.
Lentamente si lasciò vincere dal dolce ed
insistente richiamo di Morfeo.
Sprofondò
in un sonno leggero.
-Papà!-
una bambina bruna dai profondi occhi chiari lo richiamò dal soggiorno.
Draco si
riscosse.
“Papà?!”
si chiese mentre sentiva la sua voce risponderle.
-Dimmi tesoro...- le disse avviandosi verso la cucina.
Una
bambina bruna ed estremamente carina stava scrivendo
qualcosa su un quaderno.
-Oh, papà!
Meno male che sei qui! La mamma non c’è edio voglio finire i compiti prima del suo ritorno. Oggi alle 16,00
dobbiamo fare il primo bagno ad Alexander!- la piccina leggermente paffuta
sorrise soddisfatta al biondino.
Draco
provò un moto di tenerezza incredibile. Sentiva di voler un bene dall’anima a
quella piccola creatura senza sapere il motivo.
-Oh...- si
sentì dire mentre si accomodava accanto a lei. –fammi vedere-
le disse afferrando il quaderno.
Una serie di addizioni erano stata scritte ordinatamente su una
pagina.
Elegantemente
afferrò la penna a biro dall’astuccio della brunetta. Iniziò a correggere
qualche numero qua e là.
-Come sono belli i tuoi numeri, papi...- affermò la bimba
appoggiando il visino sul braccio muscoloso dell’uomo.
Draco le
carezzò dolcemente i capelli lisci e scurissimi.
-Bene non hai fatto molti errori...- affermò iniziando a girare le
pagine del quaderno.
La piccolina sorrise ancora,
mostrando la sua dentatura carente di qualche dentino.
-Allora io
ho finito! Posso andare di sopra a prepararmi?!- gli chiese
alzandosi dalla sedia.
Draco
asserì col capo.
-Grazie,
papino!- disse la bambina scoccandogli un bacio sulla guancia.
Draco girò
le pagine bianche piene di calcoli e scarabocchi.
...Ginevra
Malfoy...
Questo
nome era scritto su tutto il quaderno.
Un forte
capogiro assalì l’auror biondo. Si sentì scuotere forte.
-Draco!-
qualcuno lo stava chiamando.
-Draco!- la voce di Ron arrivò forte e chiara a
farlo svegliare.
Il biondino aprì lentamente gli occhi grigi.
-Ron...- bisbigliò mentre il rosso lasciava
andare le sue spalle.
-Ma si può essere più
strani di te?! Addormentarsi alle 12,00 del mattino!- affermò sorridendo
l’auror Weasley.
Draco si grattò la nuca.
-Non... non lo so!- affermò
poco convinto. Aveva un’aria stravolta.
-Stai bene?!- gli chiese Ron sedendosi accanto a
lui sul divano.
Malfoy guardò la camera. Non era ancora molto
convinto di quello che gli stava accadendo intorno.
-Sì...sì...- affermò alzandosi lentamente. –Ho fatto solo uno stranissimo sogno- aggiunse dopo aver
notato lo sguardo indagatore del rosso.
Weasley sorrise.
-Sembrava... sembrava
una premonizione... o un’anticipazione!- disse Draco appoggiandosi
distrattamente al bracciolo del divano.
-Sei il nipote di
Sibilla?!- chiese
il rosso guardandolo.
Draco lo scrutò inarcando un sopracciglio.
-Ma sei sempre così
simpatico?!- chiese allargandosi il collo della maglia nera.
-Chi è simpatico?!- chiese Hermione entrando
nella camera. Aveva indossato il cappotto e la sciarpa.
Draco la guardò.
-Il tuo amico d’infanzia!- le rispose scoccando
un’occhiataccia al rosso.
Hermione si avvicinò a Ron che aveva preso a
sorridere sornione.
Gli accarezzò le orecchie e la testa come si fa con i cani.
-Ma in fondo sappiamo che è
un bravo cucciolone!- affermò ridendo di gusto.
Il biondino sghignazzò mentre Ron si alzava in
piedi e prendeva tra le labbra una ciocca di capelli di Hermione comportandosi
come un cane.
-Ron finiscila!- l’intimò
la bruna cercando di toglierli il boccolo dalla bocca.
-Dove stai andando! ?- chiese
Draco osservando la scena allibito.
Ron era ancora attaccato alla testa della bruna,
mentre questa cercava di liberarsi.
-Andiamo a scuola...-
disse
cercando di distaccarsi da Ron. –Vuoi venire?!- concluse quando ci riuscì.
Il rosso si era attaccato ai fianchi di Hermione.
-Capitano Weasley... togli
immediatamente le tue manacce dalla mia vita ed infilati il giaccone! Siamo già
in riardo...- affermò iniziando ad avviarsi alla
porta.
Ron rimase attaccato.
-No,- rispose Draco
dopo averci pensato un attimo. –Rimango qui... o vado a fare un giro qui vicino.. mi va di camminare un po’!-
Hermione sospirò.
-Va bene... allora ci vediamo
dopo!- afferrò con difficoltà le chiavi dell’auto appese ad un gancio vicino la
porta.
Cercò di guadagnare l’uscita.
-Ron... così mi blocchi i
movimenti!- affermò con estrema pazienza la bruna.
Il rosso si era avvinghiato intorno al suo corpo
fermandole anche le braccia.
Draco osservò la scena. Rise di gusto.
-Draco!- gridò Hermione mentre si dimenava con
tutte le sue forze. –Aiutami!-
Il biondo non riusciva a muoversi. Era piegato
in due dal ridere.
-Ti
prego, Ron! Siamo in ritardo...- ululò Hermione prima che il rosso la sollevasse di peso.
Non riuscì a non reprimere un piccolo urlo.
Draco rise ancora più forte.
-Ci vediamo più tardi...-
affermò Ron, prima di uscire dalla porta con Hermione sotto un braccio.
-METTIMI Giù! BRUTTO DECELEBRATO DI UN WEASELY!-
***
-Allora, di quale casa facevi parte?!- chiese
Virginia lasciando velocemente la sala grande di Hogwarts.
Mellifluo si guardò attorno. Quel luogo non era
affatto cambiato.
-Serpeverde...- le rispose distrattamente mentre
avanzavano verso la torre Nord.
-Oh...- fu la risposta quasi dispiaciuta della
rossa.- Chissà per quale motivo non mi meraviglio...- aggiunse
dopo aver lanciato uno sguardo furtivo ai suoi capelli incredibilmente biondi.
Mellifluo fece un sorriso obliquo.
-Sai...- le disse fermandosi ad osservare un
attimo fuori dalla finestra. La foresta proibita si
allungava tetra intorno la castello. –Io ti
conoscevo...-
Ginny si bloccò all’istante.
-Davvero?!- domandò portandosi una ciocca rossa
dietro l’orecchio.
-Certo, grifondoro. Senza dubbio.- le disse
guardando i suoi occhi estremamente chiari.
-Sì...- affermò la rossa.
-Di vista, però. Non ho mai
saputo il tuo nome.- aggiunse allungando un tantino il suo passo già
spedito.
Ginny si bloccò ancora.
-Credo che fossi
l’unico a non saperlo... ultima della affollatissima famiglia Weasley, diventa
famosa per essere stata posseduta da tu-sai-chi al primo anno e per essere la
perenne-innamorata-non-corrisposta del celebre e buono Harry Potter...- recitò
queste parole con un certo sarcasmo.
Mellifluo serrò le labbra.
“Weasley... lei è la sorella dell’amico di
Potter! Ma certo come ho fatto a non pensarci prima!”
si maledì per la sua cecità.
-Tu sei la sorellina dei Weasley?!- le chiese rallentando la sua andatura.
-Buongiorno!- gli rispose guardandolo storto.
-Non lo sapevo!- le disse imbronciandosi per il
tono con cui l’aveva sbeffeggiato.
-Scusami- disse Ginny mordendosi
il labbro inferiore. –Ma sei il primo che non mi
riconosce! Insomma, ho il marchio indelebile dei Weasley
impresso sui miei capelli!-
-Già...- concordò scrutandole la chioma come se
fosse la prima volta.
-Sei alquanto strano...- lo riprese fermandosi
davanti all’entrata della torre Nord. Era stata
adibita a dormitorio per gli auror in visita.
-Beh,- aggiunse
Virginia avviandosi verso il dormitorio femminile. –Ci vediamo più tardi!- gli sorrise soddisfatta correndo verso la grande scala a
chiocciola della camerata.
Mellifluo la seguì con lo sguardo limpido fino a
che non scomparve dietro l’angolo.
Presto quella semplice chiacchierata si sarebbe
rivoltata contro di loro.
***
-Hermiun..- Victor Krum l’aveva chiamata dall’altra parte della
sala. Il bruno allievo di Durmstrang aveva le gote arrossate e lo sguardo un
po’ spento. Si vedeva lontano un miglio che era brillo.
Ron aveva
afferrato la bruna per un polso.
-Dove vai?!- le aveva chiesto
alzandosi velocemente.
Hermione
gli aveva strappato il braccio dalla mano forte.
-Il mio
accompagnatore mi ha chiamata... pensa un po’ agli affari tuoi e ad
intrattenere Lavanda!- aveva sibilato la ragazza prima
di avviarsi verso la porta d’entrata dove l’attendeva Krum.
Ron aveva
osservato la scena. I due giovani avevano parlato per un po’ fino a quando
Victor non aveva letteralmente trascinato la bruna nel giardino di Hogwarts.
Il rosso
aveva serrato la mascella.
Si era
voltato verso Harry, rosso in volto.
-Ehi... vengo tra un minuto- aveva detto prima di alzarsi.
Il bruno
non l’aveva nemmeno ascoltato, intento com’era a controllare che le mani di
Dean si tenessero ben lontane dal fondoschiena di Ginny mentre ballavano il
centesimo lento della serata.
Ron si era
diretto velocemente verso la grande vetrata che
conduceva negli immensi giardini della scuola.
-Afanti
Hermiun... solo un casto bacio sulle labbra!- l’aveva supplicata mentre
guardava per la millesima volta nella leggera scollatura del suo abito.
Hermione
l’avevacompletamente ignorato. Aveva
altri problemi a cui pensare in quel momento.
“Quella
brutta oca di Lavanda... ma cos’ ha lei più di me?!”si stava chiedendo mentre
le mani di Victor saettavano veloci sul suo sedere.
SBAM!
Un sonoro
ceffone aveva colpito la guancia del bruno che per tutta risposta le aveva bloccato le braccia e le aveva posato prepotentemente le sue
labbra sulle sue.
Hermione
non riusciva a realizzare più nulla. Il cuore le batteva a mille mentre le
calde lacrime iniziavano a scenderle lungo le guance. Non riusciva a liberarsi
dalla sua lingua nella gola.
In quel
momento un solo volto le comparve davanti agli occhi.
“...Ron...”
aveva pensato disperata prima che quel disgustoso
contatto si interrompesse bruscamente.
Il rosso
aveva sollevato di peso il cercatore bulgaro facendolo sbattere violentemente
contro l’albero che si trovava a pochi passi da loro.
Aveva
colpito Victor al volto.
-Hermione stai bene?!- aveva gridato raggiungendola.
La bruna
l’aveva guardato negli occhi stramaledettamente chiari. Improvvisamente si era
sentita... sporca. Non riusciva a sopportare che lui l’avesse
vista in quella situazione.
Si era
alzata velocemente dal suo posto sull’erba. Le lacrime continuavano a scendere
copiose dai suoi occhi cioccolato.
-Io...
io...- aveva cercato di dire prima che la vergogna la spingesse a fuggire via.
Ron
l’aveva guardata allontanarsi.
-Hermione...-
aveva sussurrato prima di inseguirla.
-Ehi...- la voce calda e gentile del rosso la
riportò alla realtà.
Aveva gli occhi fissi nel vuoto, le labbra
socchiuse.Appoggiata alla porta
d’entrata del liceo, osservava silenziosa la pioggia che scendeva fitta sulla
cittadina.
Si voltò lentamente verso il suo interlocutore. Gli sorrise ritornando a fissare il temporale.
Ron rimase interdetto. Le circondò le spalle con
le braccia forti.
- Cos’hai?!- le chiese
baciandole la fronte leggermente calda.
Hermione scosse la testa contro il suo petto.
Una piccola lacrima solitaria le solcò il viso delicato.
-Nulla... stavo solo
ricordando...- sussurrò mentre il rosso cominciava ad accarezzarle una spalla.
Lo faceva sempre ogni qual volta voleva confortarla. Sapeva che solo quel gesto
riusciva a rassicurarla.
-Cosa?!- domandò l’auror appoggiandosi a sua volta
allo stipite della porta.
-Il mio ultimo ballo di Halloween ad Hogwarts... un vero disastro!- aggiunse con un sorrise
amaro.
Ron la strinse più forte a sé. Il suo odore
riempì le narici della bruna.
“Perché devi essere
sempre così?!” pensò la ragazza mentre circondava le spalle dell’amico con le
braccia.
- Non è stato un completo disastro...- la
confortò lui, realizzando che in quella occasione
aveva finalmente capito di poter provare qualcosa in più della semplice
amicizia per lei. Era stato solo un semplice pensiero, eppure l’aveva spinto a
mollare Lavanda.Poi, quella
strana idea si era leggermente assopita, fino a quando qualche mese prima
l’aveva rivista come quella volta. Una creatura bellissima bisognosa d’amore.
Del resto come lo era lui.
-Mi dici un lato di quel ballo che sia andato bene?! Non ce n’è uno, di noi tre che... che non abbia sofferto!- esclamò Hermione distaccando il capo dal
suo petto per poterlo guardare meglio in viso.
Ron sorrise sornione.
-Un lato positivo quel
ballo lo ha avuto...- affermò mettendole un dito sotto il mento. Si avvicinò
lentamente al suo orecchio. –Quel vestito da fatina... era
terribilmente sexy!- le bisbigliò con la sua voce calda. Hermione
rabbrividìnel sentire il suo respiro
sulla pelle della guancia che lentamente si spolverò di rosso.
-Scemo!- esclamò scostandolo bruscamente.
Ron risementre le portava un boccolo lontano dalle labbra leggermente arrossate.
-Il freddo?!- le chiese accarezzandogliele
conl’indice.
Hermione divenne dello stesso colore del
maglioncino che indossava quella mattina.
Asserì
col capo, mentre i suoi sensi si andavano a fare un giro con il suo cervello.
-Mi dispiace...- le bisbigliò
mentre i suoi occhi azzurri saettavano sul suo viso accaldato e tremendamente
sexy. Gli occhi cioccolato velati dal desiderio, le labbra rosse leggermente
socchiuse... era troppo per l’auto-controllo, già
molto precario, dell’uomo.
Portò le sue mani sulle guance accaldate della
bruna, accarezzandole. Socchiuse gli occhi e lentamente avvicinò la sua bocca a
quella di lei.
A pochi millimetri dalla meta tanto agognata, si
bloccò un istante. Il solletichino del respiro di Hermione
sulla sua pelle era troppo, stramaledettamente piacevole.
Strofinò il suo naso su
quello di lei, mente lentamente riprendeva a scendere verso le labbra.
-Professoressa Granger?!- immediatamente il
cervello insieme a tutti i sensi di Hermione tornarono al loro posto. Scansò
violentemente Ron dalle sue labbra.
-Sì?!- disse cercando di recuperare un po’ del
suo decoroso comportamento.
TJ il ragazzo rossiccio era letteralmente zuppo.
Dalla cima dei capelli fino alla punta delle scarpe.
Ancora rossa in volto, Hermione lo salutò
sorridendo.
-TJ... ma cosa ci fai a
scuola oggi?!- gli domandò cercando di risistemarsi la chioma boccolosa.
Il ragazzo lanciò un’occhiata a Ron che era rimasto più indietro.
-Professor Weasley...- aggiunse il ragazzo
sollevando automaticamente un braccio in segno di saluto.
Ron ricambiò il gesto senza sollevare il viso.
Rosso come i suoi capelli.
-Allora?!- tornò a dire la bruna portandosi una
ciocca dietro le orecchie. Si sentiva come una bambina scoperta a rubare le
caramelle.
TJ sorrise sornione.
-Avevo una partita di
basket... così sono venuto!- terminò il rossiccio sistemandosi meglio lo zaino
fradicio sulle spalle.
-Ma non hai un ombrello?!- si preoccupò
l’insegnante d’inglese notandole gocce di acqua che
stavano scendendo sul pavimento.
TJ si guardò intorno.
-Sinceramente no...- affermò mentre continuava a
lanciare strano occhiate ad entrambi.
-Abiti molto lontano da
qui?!- Hermione si voltò a guardare Ron.
“Cosa diavolo ci fai
lì?!” si domandò mentre gli faceva segno di farsi avanti.
Il rosso contro voglia si
portò più vicino al duo. Incrociò le braccia sul petto mentre ritornava
a fissarsi le scarpe da ginnastica.
-Beh, ti accompagniamo noi a
casa!- aveva sentito pronunciare alla ragazza. Ron l’aveva guardata strano.
-No, professoressa... non si preoccupi! Al
massimo mi prendo un raffredore!- rispose TJ avendo
notato l’occhiataccia del professore di Sport.
Hermione aveva pestato opportunamente il piede
di Ron.
-AH...Ma no!- disse sorridendo la ragazzo. –Tanto abiti solo un
po’ più lontano di casa nostra... e poi dobbiamo andare a comprare un po’ di
zucche per Halloween...- aveva aggiunto dopo aver notato lo sguardo assassino
della sua amica.
-Davvero?!- chiese il ragazzo
prima di fare un grande sorriso. –Allora, va bene!-
continuò seguendo i due verso l’auto.
Ron afferrò l’ombrello che aveva lasciato accano
alla grande porta di ferro blue. L’aprì nel piccolo
cortile coperto. Porse il braccio ad Hermione.
-Andiamo?!- domandò quando TJ gli raggiunse sotto il grande
parapioggia. Hermione si strinse maggiormente a lui. Asserì col capo,
sorridendo verso il suo bell’amico d’infanzia.
TJ scosse la testa quando si accorse lo sguardo
d’intesa che si lanciarono i due.
“Sono proprio pazzi!” pensò mentre velocemente
s’infilava nella grande monovolume.
***
Harry si sedette melanconicamente sulle
gradinate vuote dello stadio di Quidditch. Respirò profondamente quell’aria che
per tanti anni era stata sinonimo di casa. Il cielo grigio sulla sua testa lo
faceva sentire come se il tempo si fosse fermato all’ultima partita di
Quidditch che aveva disputato in quello stadio gremito di studenti di tutte la case. Se solo chiudeva gli occhi e si
concentrava su un punto non definito lontano dai tre cerchi ,
poteva ancora sentire le grida degli spettatori sugli spalti, la bellissima
sensazione del vento tra i capelli e la sublime emozione degli occhi
tremendamente chiari di Virginia puntati addosso.
Respirò profondamente cercando di evitare che la
polvere dei ricordi non lo soffocasse.
-FORZA HARRY!- aveva
gridato con tutte le sue forze Hermione seduta in prima fila sugli spalti dei
Grifondoro. Accanto a lei Ginny sorrideva contenta mentre agitava la bandierina rosso-oro.
Sulla
sponda opposta l’intera casa dei Serpeverde intonava la loro canzoncina più
riuscita.
-Perché Weasley è il nostro re!
Ogni due ne manca tre!-
Harry
aveva notato il suo migliore amico intristirsi. Il nervosismo che lo
attanagliava era palese. Lo si poteva leggere nei suoi
occhi tremendamente chiari.
-RON SEI
IL MIGLIORE!- Hermione si era alzata in piedi davanti
a tutti e aveva gridato il suo incoraggiamento.
La
McGranitt l’ aveva guardata male, prima di sorridere
sorniona notando che quel grido aveva funzionato in pieno con il povero Ron.
Aveva parato finalmente la dannata sfera rossa.
Hermione
aveva sorriso compiaciuta a Ron, che le aveva risposto
con uno sguardo carico di significato.
Samuel
Jordan, il fratello minore del grande Lee, continuava a commentare la partita
nel perfetto stile del suo predecessore. Non tralasciando
nemmeno le occhiatacce della professoressa McGranitt di tanto in tanto.
Harry
aveva osservato rapito l’intero campo, in cerca del classico luccichio del
boccino. Malfoy stava facendo lo stesso.
Improvvisamente
lo aveva scorto accanto al volto paffuto del povero Neville.
Aveva inclinato la scopa facendola saettare velocemente verso il ragazzo. Aveva
sterzato appena in tempo, per evitare la collisione con il povero Paciock
terrorizzato. Il boccino si era spostato velocemente verso il cielo grigio e
carico di pioggia. Il dorato luccicante della piccola sfera faceva un netto
contrasto con il colore cupo di tutto il resto.
Harry
aveva tirato verso l’alto il manico della sua firebolt. Velocemente aveva
sfidato la forza di gravità risalendo sempre più in alto.
Malfoy
l’aveva notato. Immediatamente era partito all’inseguimento.
Harry
aveva cercato di allungare la mano senza perdere l’equilibrio.Era davvero un impresa
ardua a causa della velocità spaventosa con cui la scopa stava
viaggiando. Aveva scorto il biondo cercatore avversario, recuperare terreno.
-Non lo prenderai, Potter!- gli aveva urlato Draco spronando
maggiormente la sua scopa.
Harry
aveva evitato un bolider inclinandosi leggermente sulla firebolt.
Il boccino
non era molto lontano da lui, come del resto Malfoy. Aveva allungato il braccio
più possibile, ma non era arrivato nemmeno alle ali leggere della sferetta.
Si era
guardato attorno. Non c’erano bolider in vista. Aveva sorriso
pensando alla faccia di Malfoy, quando lui, il grande Harry Potter, avrebbe
afferrato il boccino, decretando la fine dell’incontro e la vittoria dei
Grifondoro.
Aveva
tirato su le gambe fino ad appoggiare i piedi sul manico. Si era alzato
leggermente, tremando un pochino. Malfoy l’aveva guardato con la bocca aperta.
Tutti lo stavano guardando con la medesima espressione.
Aveva
tirato un profondo respiro prima di alzarsi
completamente sulla firebolt. 1,78 di statura in piedi su una scopa che correva
molto veloce.
Aveva
allargato le braccia cercando di mantenere meglio l’equilibrio. Aveva
focalizzato l’attenzione sul boccino che si era distanziato da lui ancora di
più.
Aveva
tirato un altro profondo respiro prima di saltare e
cercare di agguantare la piccola sfera con le ali.
Aveva
sentito Hermione gridare il suo nome. Tutto lo stadio si era ammutolito mentre
con estrema agilità lui afferrava il boccino e riatterrava perfettamente sulla
firebolt.
Aveva
perso un attimo il controllo del veicolo volante. Aveva pericolosamente
rischiato diprecipitare.
Con
estrema padronanza del volo, Harry erariuscito a frenare la sua caduta. Era atterrato in malo modo però senza
gravi danni.Si era ritrovato seduto
sull’erba dello stadio. In una mano stringeva saldamente il boccino.
Aveva
alzato il braccio in segno di vittoria.
L’intero
stadio era esploso in un applauso mentre Harry veniva
aggredito dai suoi compagni di squadra festanti...
-Ehi, campione!- una voce femminile alquanto
conosciuta l’aveva riportato alla realtà.
Virginia Weasley, la sorellina minore del suo
migliore amico, Ron, era seduta accanto a lui. Un semplice maglioncino rosa
insieme ad un paio di jeans, erano l’abbigliamento
abbastanza semplice della giovane.
I lunghi capelli rossi erano stati raccolti
elegantemente in una Gigliola dietro la testa. Gli
occhi tremendamente azzurri erano sottolineati da un filo
leggerissimo di matita nera. Le labbra rosse e carnose erano stata
lasciate al naturale.
Harry l’osservò rapito. Era incredibile come
quella ragazza fosse straordinariamente bella ai suoi
occhi.
-Ciao...- le rispose sorridendo. –Quanti ricordi...- aggiunse notando l’espressione
malinconica della rossa.
Ginny asserì col capo.
-Posso ancora sentire la bellissima sensazione
per la vittoria dei Grifondoro contro i Serpeverde. Il bene vince sul male.
Harry trionfa contro Draco....- disse la giovane incrociando
legambe sulla panca di legno e
voltandosi verso di lui.
Harry rise portandosi una mano tra i capelli
scompigliati dal vento freddo.
-Ho appena ripensato all’ultima partita...- le confessò continuando a guardare l’erba verde e curata dello
stadio.
Ginny si puntellò su un gomito.
-Ah, sì?! Beh, anch’io me la ricordo. Benissimo.
Ricordo tutto: il mio posto, i miei vestiti, l’emozioni...-iniziò prima di essere interrotta dal mago
bruno.
-Eri seduta lì, prima fila, sesto posto, accanto
ad Hermione...- indicò con la mano il situato in
questione. –Avevi lasciato i tuoi capelli, stupendamente rossi, sciolti. Il
vento li scompigliava spesso, e tu...- continuò sorridendo melanconico. –
cercavi di rimetterli sempre in ordine, e più tentavi, e più si disordinavano,
e più erano ribelli e più, tu, diventavi tremendamente bella...- si fermò per
riprendere il respiro.
Ginny lo guardò piacevolmente sorpresa. Guardò
il profilo delicato di Harry.
-Ti ricordi...- sussurrò socchiudendo gli occhi
azzurri..
L’auror si voltò a guardarla.
-Io ricordo tutto di te, Virginia...- le disse con un tono di voce così dolce che Ginny rischiò di
sciogliersi.
Non poté evitare alle sue gote di diventare
rosse.
-E cosa indossavo?!- gli
chiese senza tornare a fissarlo.
Harry sorrise appoggiando le sue braccia allo
schienale degli spalti.
-Hm... ah, sì! La divisa. Il collo della camicia
sbottonato, la cravatta oro e rossa leggermente
slacciata, i calzettoni grigi tirati fin sui polpacci e le scarpe nere,quelle a bambolina...- le spiegò mentre un
piccolo alito di veno freddo portava con se il suo odore.
Respirò a pieni polmoni.
Ginny si voltò lentamente. Le
guance in fiamme e gli occhi lucidi. Si avvicinò adagio alle labbra
carnose del brunetto e con estrema tenerezza gliele sfiorò. Fu un contatto
labile, sensuale ma estremamente rapido.
-Questo per cos’era?!- le chiese, mentre cercava
di riaprire gli occhi pieni di desiderio.
Ginny si allontanò dal suo viso.
-Per avermi piacevolmente stupita, capitano
Potter...- gli confessò portandosi una ciocca focosa dietro l’orecchio.
Harry fece un cenno col capo mentre si inumidiva le labbra infuocate.
-Se ti stupirò ancora mi
ricompenserai così?!- le domandò.
Ginny arrossì maggiormente.
-Forse sì...- disse mentre si alzava e
correva via.
Harry la osservò allontanarsi verso il castello
grigio.
Il suo cuore batteva ancora forte. Si portò una
mano vicino la bocca.
Assaggiò con la lingua il sapore che Virginia
gli aveva lasciato.
“Vaniglia... sai di
vaniglia...” pensò mentre ancora una volta veniva
catturato dalla polvere oppressiva dei ricordi.
***
Ehi...
siete ancora con me?!
Sì?!
Che bello!
Allora innanzitutto
volevo dirvi che l’altra parte di questo chap è già
pronta!Ho voluto dividerlo in due parti
perché... è venuto lungo quasi 50 pagine... e non mi sembrava il caso di
propinarvi una mattone del genere....
Cmq... in
questa prima parte non vi ringrazio personalmente
perché i ringraziamenti saranno tutti nel prox chap... che posterò domani! Non
vi preoccupate... bene adesso vi lascio e lasciatemi un commentino
se vi è piaciuto!
Capitolo 19 *** Il ballo d Halloween ...( 2-II parte) ***
DA AUROR A BABBANI XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween
DA AUROR A BABBANIXVIII CHAP: “Il ballo di Halloween...(2-II
parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….
Anne rientrò a casa. Era andata a fare la spesa.
Una serie di sacchi e bustine le ingombravano le
braccia. La piccola Lily cercava di aiutarla come poteva.
-Siamo tornate!- gridò
la bambina mentre appoggiava su un tavolo la zucca arancione pronta per essere
decorata.
Mary Anne osservò la cucina. Non c’era traccia
di cibo sui fornelli. Nessuno si era preparato da mangiare. Eppure
erano quasi le 16, 00 del pomeriggio.
- Maggie!- urlò togliendosi il cappotto nero.
Nessuno le rispose dalle camere al piano di
sopra.
-Doveva andare da qualche parte?!- domandò a
Lily che aveva iniziato a disegnare il suo progetto per l’intaglio della zucca.
Voleva che Jack o’ Lantern fosse davvero bello quest’anno.
-Non lo so...- affermò
senza staccare gli occhi dal foglio.
-Margareth!- gridò ancora la sorella maggiore.
Per tutta risposta una musica assordante e senza
senso riempì la grande casa.
-Ha litigato con TJ!- affermò
la bambina paffuta mentre afferrava una riga da un cassetto.
-TJ?! E come fai a
saperlo?!- le domandò l’altra mentre riponeva il latte in frigo.
-Mette sempre questo CD ogni qual volta litiga
con TJ... quel suo amico la odia questa musica...- spiegò
con pazienza Lily.
Anne si portò una ciocca nera dietro le
orecchie.
-Sai per quale motivo?!- domandò all’oracolo di delphi.
-Ma ti devo spiegare sempre tutto oppure prima o poi ci arrivi anche da sola?!- Lily girò il foglio
dove stava disegnando. La parte bianca si presentò ai suoi occhi.
-Allora...- disse la bimba assumendo un’aria
professionale e consumata, da chi non ha fatto altro
che spiegare le situazioni più strane. –Maggie e TJ sono amici...- iniziò scrivendo una M eun T leggermente stortellate. –ma in realtà...-
spiegò, tracciando una freccia con un cuore alla fine –loro due si piacciono.-
Anne seguiva il ragionamento della bambina estremamente chiaro.
-Poi c’è questo Elijah,
il ragazzo più carino della scuola, rivale di TJ- unì le due iniziali con una
linea zigzagata. – naturalmente c’è anche la rivale di Maggie, una certa Charlotte,
ragazza riccioluta e carina nonché capo
cheerleader,-
Anne fece una smorfia a quella rivelazione.
-Inoltre, questa Charlotte va dietro a TJ,
mentre questo Elijah pare sia ancora innamorato di
lei...- i vari nomi furono uniti dalle varie freccette dell’odio o dell’amore.
-Per concludere, aggiungiamo che la nostra cara Maggie
ha una piccola cotta per questo Elijah... questa combinazione, già di per sé
esplosiva, viene condita dall’imminente ballo di Halloween che si terrà domani
sera alle 21, 00 nella palestra della scuola...-
-Ah, già quello a cui sono
stata invitata!- interruppe Anne.
Lily la fulminò con lo sguardo. Senza curarsi di
questa affermazione continuò la sua chiarissima
spiegazione.
-Ora tirando le somme, dovresti
arrivare tu alla soluzione più plausibile...- disse la brunetta
guardando negli occhi la sorella maggiore.
Mary Anne si grattò la nuca.
- Maggie va al ballo con TJ?!- domandò insicura.
Lily la fulminò con lo sguardo.
- Come ti sembra possibile che Maggie sia scontenta o abbia litigato con TJ per una cosa
che lei aspetta inconsciamente da tanti anni?!- domandò la bambina sistemandosi
la codina.
-Non lo so...- esclamò
Anne entrando nel panico.
- Oh, mia cara sorellona, hai
ancora tanto da imparare sull’universo adolescenziale... Maggie è triste perché
è stata invitata da un altro ragazzo, mentre TJ ci va con quella stupida
boccolosa di Charlotte!- le spiegò con una calma così tale che fece sentire la
più grande una perfetta idiota.
Anne rimase un attimo a pensarci.
-Ne sei sicura?!- le domandò
avviandosi di sopra con una confezione di gelato al cioccolato bianco e due
grandi cucchiai.
Lily la guardò seria.
-Fidati, leggo sempre il suo
diario segreto!- le disse semplicemente prima di addentare soddisfatta
la mela rossa.
Anne scosse il capo prima
di correre su per le scale. La musica assordante continuava a riempire il
corridoio e gran parte della casa. Man mano che ci si avvicinava alla stanza di
Maggie il rumore aumentava.
Titubante bussò alla porta.
Nessuna risposta.
Prese un lungo respiro prima
di entrare in quella stanza.
***
Hermione si ravvivò ancora una volta i bei
capelli ricci. Si guardò di nuovo allo specchio. Si sistemò meglio la gonna a
pieghe.
Il suo costume era alquanto strano ma molto
semplice.
Camicia bianca,
cravattino rosso ed oro, gonna nera a pieghe, calzettoni grigi e scarpe nere a
bambolina.
Era facile intuire da cosa era mascherata.
-Perfetta allieva di Hogwarts...- si disse
allargando leggermente il nodo della cravatta.
Si sedette pesantemente sul funghetto davanti
alla sua toilette. Iniziò a frugare nella borsa dei trucchi. Tirò fuori una
matita nera, il rimmel e un semplice lucidalabbra. Si
applicò tutto, come aveva sempre fatto. Con semplicità ed eleganza. Odiava
esagerare con il make up anche se era la festa di Halloween.
Si girò sul comodo sgabello. Cercò nella stanza
quell’unguento brillantinato che aveva comprato con Ronil giorno precedente.
-Festa di
Halloween?!- aveva domandato dolcemente la commessa della profumeria dove erano
entrati.
Hermione
aveva asserito col capo mentre Ron iniziava a ridere per una seria di profumi
colorati che assomigliavano tanto a degli scherzi madeFred&George.
-Ecco...
io non uso molto trucco e non mi va di esagerare nemmeno per la festa in
maschera... cosa mi consiglia?!- aveva chiesto
Hermione scoccando un’occhiataccia al rosso che continuava a curiosare.
La giovane
donna bionda, la commessa del negozio, ci aveva pensato su un attimo.
-Venga con
me...- le aveva detto avviandosi verso un’ altra zona
del grande locale profumato.
Hermione
l’aveva seguita trascinando Ron per un braccio.
-Piantala!- gli aveva sibilato
portandosi una cocca di ricci dietro l’orecchio.
-Ecco,- aveva
iniziato la commessa, interrompendo la ramanzina della bruna. –Questo è un unguento brillantinato molto usato in queste occasioni... E’
profumato al cocco, si applica come una crema idratante, è discreto e lascia
una scia di brillantini che luccicano davvero!- aveva strattonato il braccio
della bruna, facendole alzare la manica del maglioncino. Aveva spalmato un po’
di prodotto.
-Guardi ed
odori!- aveva esclamato rivolta al rosso che
continuava ridacchiare sotto i baffi.
Ron
osservò la pelle candida del polso di Hermione. Una leggera spolverata di
brillantini luccicava e giocava con la luce dei faretti del negozio.
-A
brillare... brilla!- aveva detto l’auror sorridendo.
-Adesso,
odori!- l’aveva esortato seria la donna bionda.
Ron aveva
avvicinato il naso al polso dell’amica. Immediatamente una dolcissima fragranza
di cocco aveva inondato le sue narici.
-La prendiamo!- aveva affermato senza ascoltare l’opinione di
Hermione.
“Quanto è sciocco!”pensò la bruna spalmandosi
l’unguento intono agli occhi e sulle braccia.
Si guardò ancora allo specchio. I brillantini
c’erano e facevano il loro dovere con la luce. Si passò un sottile strato di
lipgloss alla frutta, sulle labbra rosse e carnose.
Una spruzzata di profumo e si sentì pronta.
Si stropicciò maggiormente la camicia bianca fuori dalla gonna.
“Perfetta!” si disse mentre l’immagine di Ron ed
Harry conciati a quel modo le ritornava alla memoria.
E pensare che, ad
Hogwarts, mai aveva osato tirarsi su le maniche della camicia mentre girava per
i corridoi o usciva nei giardini. Eppure, alcune volte,
il caldo di Giugno era davvero infernale.
***
Maggie si addrizzò meglio le ali argentee sulle
spalle. La coroncina di cristalli di neve non voleva proprio stare sulla sua
testa.
-Anne!- urlò mentre si guardava ancora allo
specchio. I capelli lisci erano stati arricciati dalle esperte mani della
sorella maggiore. Il leggero trucco argenteo faceva risaltare i suoi occhi
intensamente verde chiaro. Il vestito di fata dei
ghiacci,
fasciava bene il suo corpicino, ancora leggermente acerbo, ma snello e ben
proporzionato.
-Cosa c’è?!- disse la
bruna precipitandosi nella sua camera.
–Questa dannata coroncina non ha nessuna intenzione di stare su!- le spiegò indicandosi la
cima della testa con un dito.
Anne sorrise prima di avvicinarsi.
-Tesoro, se tu non ci metti qualche ferrettino non starà mai su!- le aveva confidato armeggiando con
lacatenina argentea.
-Anne, ne ho messi così tanti di
ferma capelli!- affermò innervosita la piccola biondina.
La sorella maggiore combatté un po’ con quel
dannato ornamento ma alla fine...
- Scuoti la testa...- le chiese ancora con una
decina di ferettini in bocca.
Maggie agitò la chioma fluente. La coroncina non
is mosse.
-Anne lasciatelo dire: “SEI ECCEZZIOALE!”- le
urlò entusiasta la sorella minore.
La brunetta sorrise.
-Lo so...- le disse
prima di uscire dalla camera per correre a prepararsi.
Aveva sistemato Lily e Maggie eppure lei doveva
ancora farsi la doccia. Erano già le 20,00.
-Margareth!- gridò mentre iniziava a cercare la
sua biancheria intima nell’armadio. –Se arriva, il papà di Alyssa,
l’amichetta di Lily, fallo entrare e digli di riportate la bambina alle 12,00.
Non più tardi, altrimenti papà sipreoccupa...-
-Va bene...- le rispose la biondina dalla
stanza accanto.
-Ah, digli anche di non farle mangiare il
cioccolato, altrimenti si agita e non dorme.-
-Sì...-
- E anche di non farle
bere la coca-cola...-
-Sì...-
-Di evitare la casa degli Anderson perché sono
spilorci e regalano le caramelle scadute...-
-Anne...- la sorella minore era sulla porta
della sua stanza con le braccia incrociate sul petto e l’espressione seria.
-Sì?!- chiese la bruna
iniziando a cercare il suo accappatoio. –Ma dove sarà
finito...- mugugnò.
-Calmati, andrà tutto bene...- terminò Maggie porgendole l’accappatoio che era appeso
dietro la porta.
-Ma sì, lo so che vi
divertirete...- affermò sbruffando, mentre si dirigeva verso il bagno.
-Anne, noi ci divertiremo e tu...- iniziò
seguendola fuori dalla camera. –Ti divertirai
più di noi!- le augurò avviandosi giù per le scale.
-Ne sei sicura?!- le domandò
fermandosi sulla porta della toilette.
Maggie si bloccò. Si voltò sorridendole
dolcemente.
-Sicurissima...-
***
Harry si sistemò meglio la cravatta rossa. Si
guardò allo specchio sorridendo.
I capelli ribelli erano stati ingelatinati così
tanto, da luccicare sotto la luce.
La preziosa cravatta rossa faceva un netto
contrasto con il resto del suo abbigliamento rigorosamente nero notte.
Gli occhi verde smeraldo brillavano di una luce
loro, mentre con la mente ritornava al suo ultimo ballo ad
Hogwarts.
- Ron, che
ore sono?!- aveva chiesto all’amico sedendosi pesantemente sulla poltrona
porpora.
Il rosso
aveva guardato verso l’orologio a pendolo della grande
sala comune dei Grifondoro.
-Le 20,
56...- gli aveva detto mentre cercava di tirarsi giù le maniche del suo vestito
da cerimonia di seconda mano.
-A che ora
inizia il ballo?!- gli aveva chiesto spazientito mentre si torturava una mano.
Ron aveva
sbruffato mentre per la centesima volta rispondeva a quella domanda.
-Alle
21,00 Harry, non un minuto in più ne un minuto in meno dell’ultima volta che me lo hai
chiesto, cioè tre secondi fa!- gli aveva risposto portandosi una mano tra i
capelli.
-Scusami... e che odio da morire aspettare!-
aveva confessato il bruno scompigliandosi maggiormente
la chioma nera.
Ron aveva
sgranato occhi e bocca, quando qualcuno era finalmente apparso sulla scala del
dormitorio femminile.
Harry si
era voltato speranzoso di scorgere, Lavanda e Calì, le ultime due ragazze
rimaste libere ad Hogwarts, che avevano accettato di
accompagnarli.
Invece a scendere elegantemente era stata una ragazza
sconosciuta, ma terribilmente carina, vestita da fatina. I capelli boccolosi ondeggiavano ad ogni suo passo, mentre
la stoffa leggera e tremendamente raffinata dell’abito lasciava intravedere le
belle gambe, lunghe ed affusolate.
-Ha-Harry...- aveva
balbettato Ron quando quella ragazza carina aveva iniziato a dirigersi verso di
loro.
-Sì, Ron è carina...- aveva detto distrattamente il bruno rigirandosi
verso il fuoco.
-Harry
quella è Hermione!- aveva esclamato finalmente, prima
che la ragazza si avvicinasse.
-Ciao
ragazzi!- aveva detto salutandoli con una mano candida e delicata.
Harry
aveva strabuzzato gli occhi, mentre Ron si era del tutto ammutolito.
-Sei
bellissima, ‘Mione!- era riuscito a dire infliggendo
uno dolorosa gomitata nel fianco del rosso, che sembrava avesse perso la
parola.
Hermione
aveva sorriso mentre rivolgeva la sua attenzione a Ron.
Aveva
atteso in vano per qualche minuto.
Ron non
aveva avuto la forza di dirle niente.
Gli occhi
tremendamente azzurri di Weasley saettavano sulla sua figura esile e ben
proporzionata.
-Sei carina sta sera...-
era riuscito a pronunciare.
Harry si
era morso la lingua al suo posto.
“Sei
carina sta sera ?!” aveva pensato fulminandolo con lo sguardo.
-Grazie...-
aveva risposto debolmente la bruna. –Ora devo andare, Victor
sarà già ad aspettarmi...- aveva aggiunto voltandosi per andare via.
- Victor
!? - aveva esclamato troppo forte il rosso. Harry gli aveva pestato un piede.
Hermione
si era bloccata all’istante. Il respiro affannoso, di chi cerca di trattenere
l’ira.
-Hai qualche problema, Ron?!- gli aveva chiesto voltandosi molto lentamente.
Il rosso
aveva scosso il capo.
-Divertiti
pure col nemico...- le aveva detto fulminandola con lo
sguardo.
Hermione
aveva boccheggiato qualche minuto, prima di riuscire a rispondere a
quell’assurda e vecchia provocazione.
- E’quello
che ho intenzione di fare!- gli aveva replicato prima
di correre verso il ritratto della signora grassa e svanire dietro di esso.
Harry
l’aveva guardato furente, mentre lo trascinava verso la loro poltrona.
-Bravo!-
gli aveva detto mentre si risedeva sul salotto.
Ron
l’aveva scrutato prima di serrare i pugni e non rispondere.
Harry sorrisea quel ricordo di tanti anni prima.
“Quei due sciocchi... chissà se avranno
finalmente capito di tacersi!” pensò prima di indossare la giacca nera.
Controllò ancora la sua capigliatura spropositatamente
scompigliata ed infine uscì dalla porta del suo dormitorio.
***
Ron entrò nella cucina con il suo costume da...
non sapeva nemmeno lui da cosa era mascherato. Aveva una camicia ed un
pantalone nero. Si era disegnato un paio di baffi e un bel pizzetto sul mento.
A completare tutto, c’erano una mascherina, un cappello ed un mantello.
Era un personaggio babbano di cui aveva visto un
paio di telefilm alla TV.
-Ehi, Zorro!- la voce di Hermione lo fece
voltare.
Era
appoggiata allo stipite della porta. Indossava la semplice divisa di Hogwarts
eppure era davvero carina.
-Come mi hai chiamato?!- le chiese versandosi un
po’ di acqua.
-Zorro!- disse Hermione ridendo.
-E chi è?!- domandò il
rosso dopo aver ingurgitato un lungo sorso di acqua.
- E’ l’eroe da cui hai rubato il costume...- gli
spiegò sorridendo.
Ron la guardò serio.
-Sono Zorro...- dissenotando una Z sulla camicia. –Oh, ecco per
cosa stava questa!- esclamò indicandosi il petto.
Hermione asserì col capo.
-Divertente...- disse l’uomo alzandosi e
portandosi di fronte l’amica. –...E... questo, Zorro,
salva anche le studentesse di Hogwarts tremendamente carine?!- le chiese
circondandole i fianchi con le braccia.
Hermione gli lanciò un’occhiata.
-Oggi non attacca Ron...- gli disse
sorridendo compiaciuta per quel complimento che aspettava da così tanto tempo.
Il rosso le baciò la fronte.
-Allora proverò domani... o... più tardi, a
mezzanotte, quando il fascino dei maghi è potenziato...- le sussurrò facendola
rabbrividire.
Hermione gli mise le mani sulle spalle
distanziandolo leggermente.
-Sai, Weasley...- gli bisbigliò
con voce sensuale mentre si avvicinava al suo orecchio. –Sta attento, perché a
mezzanotte le streghe sono molto... come posso dire... elettriche. Potresti rimanere fulminato.-
Ron inghiottì il vuoto mentre osservava le
labbra eccessivamente rosse della bruna.
Hermione gli sfiorò la guancia, facendolo
rabbrividire.
Il rosso socchiuse gli occhi mentre una
scia di profumo della ragazza rimaneva sospesa in aria. Respirò profondamente
facendo appello a tutta la sua forza di spirito per non saltare addosso alla
sua amica.
-Vuoi arrivare alla fine di questa serata... intatta, ‘Mione?!- le domandò riaprendo
gli occhi blue.
Hermione rise.
-Sì...- gli disse incrociando le braccia sul
petto.
-Bene...- iniziò Ron allontanandola un po’.
–Allora, rimani a questa distanza di sicurezza e non fare più quello che hai fatto
prima...-terminò seriamente preoccupato
per il uso auto controllo.
Hermione rise ancora.
-OK...- affermò andandosi a sedere sulla sedia e
assicurandosi che il suo fondo schiena facesse un largo movimento ondulatorio
durante il tragitto.
Notò lo sguardo di Ron cadere proprio lì, e non
poté fare a meno di sorridere arrossendo soddisfatta. Aveva messo in difficoltà
il signore Weasley. Era un giorno da ricordare.
Mr. Fascino, amico delle donne, aveva una serie
di problemi col suo self control, quando stava accanto a lei, e questo non
poteva evitare di farla sentire orgogliosa.
***
Draco si avviò lentamente verso il vialetto
ordinato dellavilla di
Anne. L’odore delle zucche intagliate, disposte ordinatamente sul prato,
era abbastanza intenso. Notò una serie di lucine rosse
che componevano la frase:
“UN ORRIDO HALLOWEEN ATUTTI”
Sorrise, pensando che non era proprio un
bell’augurio.
Si fermò davanti alla porta di legno chiaro. Un
teschio fosforescente troneggiava sulla piccola vetrata colorata.
Allungò il dito verso il campanello, ma prima di
riuscire a suonare, la porta si
spalancò.
-Certo non ti preoccupare, niente
coca-cola...—stava dicendo un uomo alto e bruno. Gli occhiali
tondi sul naso e Lily in braccio.
Draco sorrise alla bambina.
-Ciao Draco!- esultò la bimba saltandogli al
collo.
-Ciao streghetta!- le disse notando il suo costumino.
Il cappello a punta, il
vestito, nero e brillantinato, tagliuzzato e le calze lunghe a fasce rosse e
viola.
-Ti piace?!- gli chiese
facendo un giro su se stessa.
Draco la scrutò. Era davvero tenerissima vestita
così.
-Stai davvero bene...-
le disse
pizzicandole dolcemente una guanciotta paffuta. – Però...-
aggiunse notando l’assenza di una cosa fondamentale per una strega. –Ti manca
ancora questa...- le diede la becchetta che faceva
parte del suo vestito da mago.
Lily sorrise dubbiosa. Afferrò il sottile
tubo di plastica nera.
-No...- disse restituendogliela. –Io sono una
strega molto potente non ho bisogno della bacchetta....-
Draco serrò la mascella.
-Io riesco a fare gli incantesimi anche senza...-
aggiunse la bambina notando la sua espressione.
-Andiamo, Lily?!- il
signore di prima le aveva dato una mano.
La bambina aveva annuito.
Abbracciò forte Draco.
-Buon divertimento!- gli sussurrò prima che il
papà di Alyssa la sollevasse di peso e la portasse
verso l’auto nera, parcheggiata accanto alla villa.
Malfoy osservò la vettura mettersi in moto e
sparire dietro l’angolo.
-Buona sera...- una voce giovane e femminile gli
arrivò alle orecchie.
Il biondino si voltò trovandosi di fronte una
bella ragazzina bionda vestita da fata.
- Maggie ?!- chiese girandosi verso di lei.
-Indovinato! E tu devi
essere Draco...- rispose la biondina scostandosi dall’entrata per farlo
passare.
Malfoy asserì col capo.
-Sei venuto a prendere, Anne?!-domandò Maggie sedendosi sul divano e
facendogli cenno di accomodarsi.
-Sì, è pronta?!- disse
prendendo posto su un divano blue e bianco a fasce.
-Tra un po’...- affermò la ragazza alzandosi e
dirigendosi verso la cucina.
-Vuoi qualcosa da bere?!- gli chiese.
Draco scosse il capo.
-No, grazie...-
Maggie si sistemò le ali argentee sulla schiena.
-Da cosa sei vestito?!- gli domandò
avviandosi verso le scale.
-Stregone...- disse sorridendo.
Maggie sorrise obliqua.
-Ah...- rispose prima di svanire su per le
scale.
Draco rimase a rigirarsi i pollici.
-Valla a prendere a casa!- gli aveva detto Hermione quel pomeriggio.
-Ma lei sa benissimo dove
abitiamo...- aveva protestato diventando rosso.
-Draco non
discutere... Tu sei il cavaliere e tu la vai a prendere...- gli aveva ribadito sorridendo.
-Ma io mi vergogno!- aveva
cercato di farle capire.
-Niente
MA, Draco Thomas Malfoy!- gli aveva detto seria.
Din, don.
-Per favore puoi andare ad
aprire!- gli urlò dal bagno Maggie.
Draco si era alzatograttandosi il capo.
Adesso, era anche diventato un maggiordomo.
-Ciao!- un ragazzo rossiccio e dall’aria
simpatica si presentò sorridendo.
- Sì ?!- chiese guardandolo. Era vestito molto
elegantemente. Giacca e cravatta nera.
-Dovrei parlare con
Maggie, c’è?!-
rispose guardandolo negli occhi.
-Sì...- affermò Malfoy avviandosi verso le
scale.
- Maggie...- disse ad alta voce. –E’ per te!-
concluse ritornando a sedersi sul divano.
-Entra...- aggiunse
notando il ragazzo che era rimasto sulla porta.
TJ scosse il capo.
- Mi creda, è meglio se
resto qui.- rispose restando fermo sulla soglia.
-Elijah... avevo detto che...- le parole
morirono nelle labbra della biondina.
Draco sentì immediatamente di essere di troppo.
“Sbrigati, Anne...” pensò
notando lo sguardo di gelo con cui la biondina guardava il ragazzo rossiccio.
-Cosa ci fai qui?!- gli
chiese freddamente scendendo gli ultimi gradini.
TJ inghiottì il vuoto.
- De -devo parlarti...- affermò guardandola
negli occhi.
-Io non ho niente da dirti...-
continuò afferrando il cappotto e infilandolo.
-Io invece ho parecchie
cose da chiarire con te!-le disse più
sicuro di sé.
Maggie lanciò un’occhiata a Draco che stava
controllando le sue unghie.
-Per parlare bisogna essere in due e la numero
due, cioè io, non ne ha alcuna voglia.-oltrepassò la soglia sfiorando il corpo di
TJ.
Con passo sicuro percorse il vialetto
ciottoloso.
TJ rimase lì, senza riuscire a muoversi. Guardò
la ragazzina bionda sparire dietro l’angolo.
Draco sbruffò.
Perché gli uomini dovevano
essere così stupidi ?!
-Hm, hm...- si schiarì la gola prima di prendere
parola. –Perché non la segui?!- gli chiese
avvicinandosi.
TJ scosse la testa.
-Sarebbe inutile, la
conosco
troppo bene...- sospirò prima di lasciare l’abitazione.
-Arrivederla...- disse sconsolato.
Draco lo salutò con la mano.
-Buona fortuna...- gli augurò.
TJ si voltò, gli sorrise
tristemente.
-Grazie...- sussurrò prima di andare via e
chiudersi la porta alle spalle.
Draco si sedette pesantemente sulla poltrona nel
salotto. Il fuoco scoppiettava contento nel caminetto.
Controllò l’orologio da polso. 20, 45.
Si portò una mano tra i capelli.
Ma quanto ci mettevano le
ragazze a prepararsi.
- Ciao Draco...- la voce dolce e gentile di Anne gli arrivò alle spalle.
Si voltò di scattò.
Improvvisamente il suo cuore perse un battito, mentre sentiva la sua mascella
serrarsi.
Una ragazza bruna dagli occhi blue intenso era
in piedi davanti a lui.
Di solito, definiva Anne come una ragazza
carina, ma quella sera era davvero bella.
I capelli neri erano stati legati in un
elegantissimo chignon infilzato da varie stelline. Il corpetto, ricoperto di
gemme, brillava alla luce dei faretti, la gonna blue a balzi era riccamente
lavorata con un ricamo che disegnava una luna e delle stelle.
-Sei bellissima...- disse
notando il rossore delizioso che le guance morbide avevano assunto.
- Gr- grazie...- balbettò abbassando lo sguardo.
Draco si alzò e la raggiunse ai piedi della
scalinata.
-Vogliamo andare,
Signora delle stelle...- le disse sorridendole dolcemente.
Anne ingoiò il vuoto mentre accettava di buon
grado il braccio che il biondino le offriva.
Uscirono dalla villa e percorsero il vialetto.
Draco si bloccò prima di aprire il piccolo
cancello di fero battuto.
-Dimmi che almeno tu hai capito da cosa sono
mascherato... – Malfoy la guardò speranzoso.
Anne rise portandosi una ciocca nera e
riccioluta dietro l’orecchio.
-Mago Merlino?!-
azzardò guardandolo negli occhi.
***
TJ
seguiva da lontano Maggie. Non la stava pedinando. Si assicurava, solamente,
che nessuno la importunasse. Guardava la stoffa del suo vestito rosa e bianca,
ondeggiare ad ogni suo passo. I capelli artificialmente arricciati
accompagnavano ogni suo movimento.
-Odio
essere seguita...- disse ad alta voce in modo che il
ragazzo rossiccio la sentisse.
TJ
le guardò la schiena.
-Loso...- le rispose
continuando a seguirla.
Maggie
si voltò all’improvviso facendo ondeggiare le ali argentee.
-Allora
perché lo fai?!- gli domandò sfidandolo con lo sguardo.
Il
ragazzo non rispose. Si Bloccò a una decina di metri
da lei.
-Voglio
solo che tu arrivi sana e salva alla festa... Come
farebbe Elijah senza la sua dama?!- le chiese sarcastico.
Maggie
lo guardò furente prima di voltarsi e allungare il passo.
TJ
riprese la marcia senza scomporsi.
-Scusami,
ma Charlotte potrebbe arrabbiarsi se ci vedesse
arrivare insieme...- lo punzecchiò ad alta voce.
-Correrò il rischio...- commentò con una semplice alzata
di spalle.
Maggie
strinse i pugni. Perché TJ aveva quel potere di farla
sentire sempre la strega cattiva della situazione.
-Da cosa sei mascherato?!- gli chiese all’improvviso
voltandosi.
TJ
si bloccò e fece un giro su se stesso.
-Non
mi riconosci?!- chiese con l’aria un po’ delusa.
La
biondina scosse la testa.
-Margareth,
mia cara, sei un po’ lenta!- le disse scherzosamente –Sono
Will Smith, Man in black!- asserì indossando i caratteristici occhialini
neri.
Maggie
lo guardò seria. Non poteva lasciarsi sfuggire la
risatina che le stava nascendo dentro. Avrebbe significato la fine delle
ostilità... e lei era ancora arrabbiata con lui!
-Mi
dispiace ma è mal riuscito!- gli disse rigirandosi e
riprendendo a camminare.
-E tu?! Da angelo forse?!- le domandò mantenendo sempre la
distanza tra di loro.
Maggie
gli lanciò un’occhiataccia.
-Sono
la fata dei ghiacci, scemo!- gli rivelò senza riuscire a trattenere un piccolo
sorriso.
TJ
sentì un tuffo al cuore quando vide le sue labbra incresparsi.
Diminuì
leggermente lo spazio che li separava.
Maggie
lo guardò ancora negli occhi chiari. Non poté evitare di arrossire.
-Bene...-
incominciò voltandosi. –Siamo in ritardo, è meglio allungare il passo!-
TJ
rise prima di seguirla e diminuire ancora la distanza.
***
-Se ti rompessi una gamba, Virginia, la smetteresti di ballare
sulla sedia?!- domandò Mellifluo mentre si serviva dell’altro punch.
La
sala grande era illuminata da centinaia di candele. Il soffitto rifletteva un stupendo cielo notturno. Migliaia di stelle
risplendevano. Le grandi tavole delle case erano scomparse lasciando posto al
centro ad una pista da ballo. In quel momento, una canzone abbastanza ritmata
riempiva la sala.
Ginny sorrise mentre si lisciava la gonna del suo vestito da
damina dell’800.
-Non riuscirai a farmi smettere nemmeno se mi leghi!- gli
dissesorseggiano la sua bibita.
Mellifluo ci pensò su.
-Non
sarebbe una cattiva idea...- le rispose sedendosi
accanto alla finestra socchiusa.
Il
biondo guardò verso l’entrata. Aveva notato una seria di ragazzine con gli
occhi luccicanti.
Scrutò
il grande portone di quercia scura.
“Eccolo...”
pensò guardando Ginny e sorridendole.
-Indovina
chi è appena entrato in sala?!- le disse giocherellando con il suo bicchiere.
Virginia
si voltò. Immediatamente l’immagine di Harry avvolto da una miriade di
ragazzine le si presentò davanti. Sorrise.
Anche lei fino a qualche anno fa avrebbe fatto la stessa identica
cosa.
-Va da lui...- gli sussurrò Mellifluo appoggiandosi
al davanzale della finestra.
Ginny
inghiottì il vuoto.
Si
alzò elegantemente dalla sedia e si diresse da lui.
-Grazie...-
disse Harry alla centesima ragazzina che gli diceva di aver in camera una sua
foto.
Le
ragazzine scemarono non appena una canzone melodica e dolce invase la sala
grande.
Harry
alzò il viso.
Ginny
avanzava lentamente verso di lui.
Dio, se era bella.
I
capelli rossi erano stati raccolti in una crocchia molto stretta dietro al
capo. Il corpetto bianco era tempestato di piccole gemme blue. La grande gonna a palloncino la rendeva alquanto buffa, ma
tremendamente elegante.
Si
portò una ciocca fulva lontano dagli occhi chiari. Immediatamente i loro
sguardi si incontrarono.
Harry
inghiottì il vuoto quando Ginny si fermò a pochi passi da lui sorridendogli.
-
Passano gli anni eppure la scena si ripete sempre...- gli disse dolcemente.
Harry
si grattò la nuca.
-Già...-
rispose cercando di non arrossire.
-L’ultima
volta eri assalito dalle fans del Quidditch... questa
volta da chi?!- gli domandò avvicinandosi maggiormente.
Harry
si allentò il nodo alla cravatta.
-Ti
va di...-
Ma prima di riuscire a terminare la frase una ragazza bruna
vestita da odalisca lo trascinò sulla pista.
-Ehi!-
protestò Harry mentre cercava di liberarsi.
-Ciao,
capitano Potter!-esclamò contenta
Evelyn appoggiandogli le mani sulle spalle e iniziando a ballare.
Il
brunetto trattenne a stento una smorfia.
-Ciao...-
le disse cercando tra la folla Virginia.
-Se
per favore mi lasci andare... vorrei invitare un’altra
dama a ballare!- aggiunse Potter, tornando a guardare la gente seduta ai
tavolini.
Ginny
parlava tristemente con il biondino.
-Non
è molto educato, ballare con me e cercare tra la massa un’altra!- lo sgridò Evelyn facendosi più vicina.
Harry
la guardò storto.
-Sei
tu che mi hai invitato a ballare quindi non ti devo niente!- asserì
serio il Bruno senza staccare gli occhi dalla coppia in fondo alla sala.
-Certo
che mi devi qualcosa!- esclamò lei mentre le ultime
note della canzone vibravano nell’aria.
-Ah,
sì?!- chiese Harry lasciandola velocemente.
-Vuoi
che dica a Virginia quello che è successo tra noi due?!- domandò
melliflua la donna.
L’auror
bruno la guardò negli occhi.
-Lei sa già tutto di quel bacio!- le ricordò
incrociando le braccia sul petto possente.
Evelyn
sorrise.
-Ma io non intendevo quell’avvenimento...- gli disse
appoggiando le mani sui fianchi snelli.
Harry
inarcò un sopracciglio mentre la sua espressione diventava severa.
-Mi
stai minacciando?!- le chiese scrutandola dall’alto al basso.
Evelyn
si avvicinò al suo orecchio.
-Può darsi...- gli bisbigliò prima di allontanarsi
da lui.
***
-Se spacco il muso a quel tipo... poi tu, come
mi ricompensi, Hermione?!- chiese Ron guardando male un
suo collega che da mezz’ora guardava insistentemente le belle gambe dalla
bruna.
Hermione prese il collo della camicia del rosso.
-Lascia perdere...- gli sibilò guardandolo negli
occhi.
Anne e Draco ritornarono al tavolo dopo una
piccola ricognizione.
-Avete trovato tua sorella?!- chiese Hermione
cercando di ignorare le occhiate troppo insistenti
dell’uomo bruno seduto di fronte a lei.
-Ron, non gli hai ancora spaccato la faccia?!-
chiese Draco accomodandosi accanto al rosso e fulminando il tipo con lo
sguardo.
Weasley fece una smorfia con il viso.
-La signorina me lo ha impedito!-
Hermione gli scoccò un sorriso. Guardò Anne
negli occhi.
-Allora?!- le chiese ritornando alla sua domanda.
La piccola bruna asserì col capo mentre indicava
con una mano un gruppo di ragazzi seduti ad un tavolo più lontano.
Una
canzone ritmata riempì la grande palestra.
Hermione
sorrise furba all’indirizzo del suo amico rosso. Lo prese per un braccio.
-Balliamo!- gli disse trascinandolo in pista.
Draco
guardò la sua accompagnatrice.
-Andiamo?!-
le chiese sorridendo.
Anne
si portò una ciocca nera dietro l’orecchio prima di
accettare l’invito.
Draco
la trascinò lentamente verso una zona poco affollata. Era davvero imbarazzante
ballare in una sala gremita di gente.
Il
biondino voltò lo sguardo, notando Hermione che trascinava letteralmente Ron.
Rise
di gusto.
-Cosa
c’è?!- chiese Anne iniziando a muoversi.
Draco
scosse il capo mentre le faceva fare una piccola piroette.
-Nulla,
mi diverto!- le disse facendo uno strano intreccio con
le mani.
Anne
rise di gusto quando rimasero bloccati.
-Adesso
Houdini come ci liberiamo?!- gli chiese mentre si perdeva nei suoi occhi grigi.
Draco
sorrise mentre teneramente arrossiva.
Magistralmente riuscì a trovare una strada per
liberarsi da quella situazione forzata ma terribilmente piacevole.
Le
ultime note della canzone risuonarono nella sala.
Le
guance della bruna si imporporarono quando il DJ
attaccò con un pezzo lento.
-
Grazie...- disse al biondino prima di allontanarsi.
Draco
le afferrò un braccio.
-Dove vai?!- le chiese fissandole gli occhi blue.
Anne
divenne tutt’uno con il suo collo.
-Io...io...-
balbettò prima che Malfoy le posasse le mani sui fianchi snelli.
-Se
appoggiassi le braccia attorno almio collo andrebbe decisamente meglio...- scherzò il biondino
notando l’imbambolamento di Anne.
La
ragazza scossa la chioma bruna.
Delicatamente
portò le sue mani maledettamente umidicce sulle spalle larghe e possenti
dell’uomo.
-Così
va meglio...- le confidò stringendole maggiormente.
Anne
si irrigidì come un pezzo di legno.
Perché doveva essere così sciocca?!
Sentiva
il profumo di Draco sulla pelle, il suo petto contro il suo seno, le sue mani intorno la sua vita.
Dio,
se si sentiva al settimo cielo.
Inconsciamente
poggiò il capo sul suo cuore.
Dolcemente
si lasciò trasportare da quel dolce ritmo. Tra le sue braccia si sentiva al
sicuro,come se nessuno avrebbe potuto
farle del male.
Draco
appoggiò la sua guancia candida sui capelli morbidi di Anne.
All’improvviso
una stupenda sensazione si impossessò del suo corpo.
La brunetta gli dava tranquillità. Non riusciva a descrivere la sensazione che
provava.
Sembrava
che con quella ragazza tra le braccia avrebbe potuto essere felice per sempre.
Un
brivido gli percorse la schiena quando casualmente
incontrò i suoi occhi tremendamente blue.
Le
sorrise dolcemente, mentre, lui ritornava ad appoggiare la guancia su i suoi
capelli e lei ad ascoltare il battito del suo cuore.
***
TJ osservava seriamente innervosito, Maggie
ballare con Elijah. La ragazzina bionda sorrideva, mentre le sue mani si
annodavano saldamente attorno al collo del ragazzo bruno.
-TJ
?!- una voce squillante richiamò la sua attenzione.
Voltò
lo sguardo verso la ragazza bruna vestita da strega.
-Charlotte....- le disse bevendo un lungo sorso di coca.
La
brunetta gli prese una mano.
-Perché
non vieni a ballare con me ?!-Charlotte scoccò un’occhiataccia
all’indirizzo di Elijah che stava stringendo più del dovuto l’esile vita della
biondina.
Notò
TJ serrare i pugni finché le noche non divennero bianche.
-Allora?!-
continuò la bruna strattonandogli un braccio.
Il
rossiccio inghiottì l’ultimo sorso della sua bibita.
Vedere
quei due così stretti gli fece salire il sangue al
cervello.
Si
alzò di scatto trascinandosi dietro Charlotte.
-Andiamo...-
sibilò a denti stretti mentre velocemente
raggiungevano la pista da ballo.
Poggiò
saldamene le sue mani attorno ad i fianchi esile della
sua dama, mentre la ragazza portava le proprie braccia attorno al suo collo.
TJ
non perdeva di vista il binomio, Maggie-Elijah.
Lentamente
si avvicinò alla coppia.
Il
bruno aveva iniziato a far scendere pericolosamente le mani sulla vita della ragazzina
bionda.
TJ
doveva fermarlo.
-Bella festa!- disse all’improvviso.
Elijah
e Maggie si voltarono di scatto.
Il
rossiccio notò con immenso piacere, la sua amica sgranare gli occhi, quando lo
vide stringere possessivamente la vita di Charlotte.
-Stupenda...-
affermò Elijah distrattamente rivolgendo la sua attenzione alla piccola
brunetta.
-Sei caduta in basso Charlotte...- le disse acido.
La
giovane riccioluta lo guardò obliquamente.
-Tu
più di me!- lo rimbeccò cercando di trascinare lontano
TJ, che si era irrigidito tre le sue braccia.
Notò
Maggie lanciarle un’occhiataccia.
-Il
tuo amico vuole finire male questa sera?!- domandò il
rosso mentre si allontanavano dalla coppia.
Charlotte
sospirò.
-Lascialo
stare... è solo uno stupido che cerca di riconquistarmi...- affermò appoggiando
la sua testa sul petto del ragazzo.
TJ
guardò nuovamente verso i due.
Sentì
il suo cuore fermarsi quando non li trovò.
***
-Cosa ci fa qui fuori sola, soletta, una damina dell’800 così bella ed elegante?!- la voce profonda e
tremendamente bella di Harry arrivò alle spalle della rossa.
Virginia si voltò all’improvviso.
Sorrise stancamente.
-Si chiede, come mai, pure essendo una damina
dell’800 così bella ed elegante, nessuno la inviti a
ballare...- disse tristemente.
Harry la raggiunse al parapetto di pietra del
balcone che dava sui bellissimi giardini di Hogwarts.
-Veramente, io ti stavo invitando, poi è
arrivata Evelyn...- non finì la frase perché Ginny gli mise
un dito sulle labbra.
-Non voglio sapere nulla...- gli
confessò tornando a guardare il cielo stellato.
Due ragazzi del settimo anno aprirono la porta a
vetri.
Immediatamente le note di una bellissima canzone
inondarono il silenzio della sera.
I due giovani sorrisero ad
Harry prima di dileguarsi nell’oscurità dei giardini.
Harry li osservò andare via.
Si voltò verso Ginny che continuava ad osservare
la volta stellata.
-Hm, hm...- il bruno si schiarì la voce prima di
inginocchiarsi davanti alla rossa.
-Vuole concedermi l’onore di questo ballo, Mademoiselle?!-
le prese la mano e gliela baciò dolcemente.
Virginia arrossì impercettibilmente.
Non riuscì a pronunciare parola.
Asserì col capo.
Harry si rialzò velocemente le mise le braccia
attorno alla vita e l’attirò possessivamente a sé.
Ginny sorrise quando incontrò i suoi occhi
smeraldo.
-Ti diverti nel farmi sentire
un perfetto idiota?!- le sussurrò.
Virginia lo guardò negli occhi.
-Come?!- chiese mentre giocherellava con i suoi
capelli.
Harry sorrise.
L’attirò maggiormente a sé.
-Ogni volta che mi guardi
negli occhi e mi sorridi, mi sento un perfetto idiota, che non riesce a fare
nient’altro se non pensare alle tue labbra...- le confessò arrossendo sulle
gote.
Ginny rise.
-Ti faccio quest’effetto?!-
gli sussurrò avvicinandosi al suo orecchio.
Harry la distaccò da sé.
Osservò l’esile ma formosa figura della ragazza.
La riabbracciò.
-Ed anche di più...- le
disse mentre continuava a guardarle gli occhi chiari.
Virginia rise ancora.
-Beh... te lo meriti!- gli
confessò appoggiando l’orecchio sul suo petto.
- Grazie...- le rispose sempre continuando ad
ondeggiare su delle note immaginarie.
-Harry?!- lo richiamò Ginny dopo una decina di
minuti di silenzio totale, in cui ognuno aveva cercato di ascoltare il battito
del cuore dell’altro.
-Hm...- il bruno continuava a tenere il capo
poggiato sulla fulva chioma della giovane.
Virginia si distaccò un po’ da lui.
-Ma da cosa sei mascherato
?!-
***
-Bella questa canzone babbana...- affermò Ron
mentre tamburellava il tempo della melodia con le dita sul tavolino.
Hermione appoggiò la testa sulla sua spalla.
Sbadigliò discretamente.
-Stanca?!- le chiese prendendole una mano che
aveva appoggiato blandamente sul tavolo.
Hermione gli baciò la guancia.
-Un po’...- disse mentre il rosso le circondava
le spalle con il braccio.
L’attirò possessivamente a sé, mentre quel
dannato tipo dell’inizio della festa continuava a fissare la camicia
leggermente scollata.
Ron lo fulminò con lo sguardo.
Sentì Hermione intrecciare le proprie dita con
le sue.
-Lascia perdere...- gli disse con estrema
dolcezza.
Ron sentì l’irrefrenabile istinto di baciarla.
Chiuse gli occhi mentre con tutto il suo
self-control respingeva quella voglia.
-Cosa ti ho detto
all’inizio della serata ?!- le chiese ritornando a guardare quel tipo.
Hermione lo guardò interrogativamente.
Sorrise quando si accorse di non essere
esattamente alla distanza di sicurezza che il rosso le aveva raccomandato
di mantenere.
-Troppo vicina per il tuo auto
controllo ?!- gli sussurrò avvicinandosi maggiormente.
Ron rabbrividì nel sentire le labbra della bruna
sfiorare il lobo del suo orecchio.
Si alzò di scatto.
-Basta vieni con me!-
le disse afferrandole il polso esile.
Hermione rise.
-Dove mi porti ?!- gli
chiese seguendolo.
-Adiamo a ballare!-
esclamò
raggiungendo la pista da ballo.
Hermione sghignazzò quando le note veloci e
divertenti lasciarono spazio a quelle lente e melodiche.
-Perfetto, qualcuno lassù mi odia!-
esclamò provocando ancora l’iralità della bruna.
Hermione gli passò le braccia attorno al collo.
Si avvicinò maggiormente a lui.
-Prometto di fare la
brava...- gli assicurò iniziando a muoversi a tempo di musica.
Ron arrossì mentre le circondava la vita con le
braccia.
- D’accordo...- le disse quando iniziò a trattenere
il respiro.
Hermione sorrise ancora trionfa, quando
appoggiando l’orecchio contro il suo petto, s’accorse
che il cuore del rosso batteva come il suo.
All’impazzata.
***
-Allora
Elijah, carina la ragazza che hai trovato come
rimpiazzo...- disse Marcus Bed mentre si lavava le mani in bagno.
Il bruno scrollò le spalle.
-Ha delle belle
gambe...- rispose
passandosi una mano bagnata tra i capelli.
-Sì... ho notato. Ma,
mi sbaglio o è Margareth, quella che sta sempre con TJ il giocatore di basket
?!- chiese il biondino afferrando una salvietta.
-Già...- affermò Elijah guardandosi allo
specchio.
Marcus Bed rise.
-Sei proprio uno stronzo!- gli disse incrociando
le braccia sul petto. –Vuoi sfruttare Maggie per far ingelosire Charlotte!-
Elijah lo guardò con i suoi occhi azzurri.
-Esatto...- asserì afferrando un fazzoletto e
asciugandosi le mani.
- E poi?!- domandò
incerto il ragazzone biondo.
-Poi quando?!- ribatté asciutto l’altro.
-Quando otterrai quello che
vuoi. Quando Charlotte tornerà da te !-
Elijah parve pensarci su.
-Semplice...- iniziò gettando la carta nel
cestino. –Dirò ciao, ciao alla bella biondina e mi riprenderò
la mia brunetta!-
Marcus aprì la bocca.
-Lo sai che sei proprio viscido!- gli confessò appoggiandosi alle mattonelle azzurre.
Il bruno osservò ancora il suo riflesso allo
specchio.
-In fondo, è solo un’altra stupida ragazzina
carina che mi muore dietro! Si riprenderà subito... e poi vedere la faccia di Tontoleus mentre ballavo con Maggie ne è
valsa la pena solo per quella!-
-Si chiama Tolomeus, è un nome latino...- gli
disse freddo Marcus –Sai, amico mio... devo ammettere
he mi fai proprio schifo!-
Il biondo fece una smorfia.
-Ti do un consiglio: non rompere le palle a
TJ... Non sai quello di cui è capace!- continuò prima
di lasciare il bagno.
Elijah rimase fermo ancora un minuto davanti
allo specchio. Si assicurò che il suo sorriso fosse perfetto ed infine lasciò a
sua volta la toilette.
Una porta diun bagno si aprì con un tonfo secco.
TJ inseguì velocemente il brunetto in sala.
***
-Allora ti stai divertendo con
Elijah?!- Charlotte si passò un abbondante strato di rossetto rosso
sulle labbra.
Maggie si voltò all’improvviso facendo
ondeggiare le sue ali argentee.
Sfidò con lo sguardo la bruna.
--Sì...- le disse lavandosi
le mani.
-Beh, posso dirti che TJ è davvero dolcissimo
con me e ci stiamo divertendo...- le assicurò
ravvivandosi i capelli.
Maggie le sorrise tirata.
-Oh, ma davvero... io
invece posso dirti tutto quello che vuoi su TJ. Ci conosciamo
da così tanto di quel tempo.- ribattéasciugandosi le mani.
Charlotte sorrise
melliflua.
-Beh, il nuovo è sempre più
bello...- disse rimettendo il rossetto nella piccola borsa.
-Ma il vecchio è sempre il
più amato...-
Charlotte rimase in silenzio incassando il
colpo.
-RAGAZZE!!- Alyssa l’amica bionda di Charlotte
entrò violentemente nella toilette.
Il fiato corto e il viso pallido.
-Cosa c’è?!- chiese con un’infinita calma la
bruna.
Alyssa cercò di recuperare velocemente tutto il
fiato che aveva perso.
-TJ e Elijah!- esclamò
mentre si appoggiava sulle ginocchia sfinita.
Maggie le si avvicinò.
-Cosa sta succedendo?!- le
domandò appoggiandole una mano su una spalla.
-TJ e Elijah si stanno
picchiando! Nel salone, davanti a tutta la scuola!!!-
riuscì finalmente a dire.
Charlotte rimase immobile nel bagno davanti allo
specchio, mentre Maggie correva verso la grande
palestra.
***
Ron afferrò per un braccio il ragazzo bruno. Il labbro spaccato ed un occhio gonfio.
-State calmi tutti e due!-
esclamò mentre Draco afferrava TJ per le spalle.
-Avvicinati di nuovo a lei è giuro che tua madre
non ti riconoscerà!- ringhiò il rossiccio mentre un
abbondante rivolo di sangue scendeva dal suo sopracciglio gonfio e leggermente
violaceo.
Elijah storse le labbra in una smorfia.
-Tienitela!- gli abbaiò
contro mentre si scrollava di dosso le braccia possenti del Rosso.
Draco allentò leggermente la presa su TJ.
-Posso lasciarti
andare?!- gli domandò avvicinandosi al suo orecchio.
Il rossiccio ispirò profondamente.
-Sì...- gli assicurò prima che il biondino
mollasse la sua salda presa.
Quasi tutti gli studenti
erano intorno a lui. Scrutò i loro volti.
Perché aveva dovuto proprio
sfuggirgli quel pugno?!
Dannati sentimenti!
Se solo non avesse sentito dire quelle cose su
Maggie da quel damerino... nulla sarebbe successo.
Scrutò i volti dei suoi compagni scandalizzati.
-TJ...-
Quella voce.
Quel sussurro dispiaciuto.
Deluso.
Si voltò lentamente verso la fonte di quel
suono.
Maggie aveva leggermente gli occhi spalancati
mentre lo fissava scandalizzata.
Il rossiccio la guardò un solo istante in quegli
occhi troppo e stramaledettamente verde chiaro. Si sentì morire. Percepì
perfettamente il dispiacere che Maggie stava provando in quel momento.
TJ si mordicchiò il labbro dolorante.
Le si avvicinò lentamente.
-Mi dispiace...- le disse
prima di abbandonare la sala.
***
Draco e Ron ritornarono velocemente al tavolo
grigio.
Anne ed Hermione gli attendevano trepidanti.
-Cosa diavolo è successo?!-
chiese la bruna riccioluta.
Draco scrollò le spalle.
-Nulla di preoccupante... una scazzottata tra
due ragazzi!- affermò sedendosi accanto ad Anne.
-TJ e quel damerino che non mi è mai piaciuto...- aggiunse il rosso notando l’occhiata
interrogativa di Hermione.
-Elijah...- lo corresse
la bruna.
-Quello che è!- esclamò
il rosso leggermente agitato.
L’orologio della palestra segnò le 12,00.
-Beh...- esordì Anne alzandosi. –Io devo tornare
a casa...-
Draco si alzò a sua volta.
-Ti riaccompagno...- le disse
afferrando le chiavi della monovolume.
-Veniamo anche noi...- aggiunsero
in coro Hermione e Ron.
Draco li guardò. Stranamente trovò quei due di troppo.
***
TJ era seduto stancamente sul piccolo prato
fuori la scuola. L’albero del cortile era stato ricoperto da una serie di lucine rose e gialle.
Sospirò.
Gli tornava in mente ancora il tono con il quale
la sua migliore amica aveva pronunciato il suo nome.
Appoggiò la testa alla corteccia del grande
albero. Chiuse gli occhi.
Si passò
stancamente una mano tra i capelli ingelatinati.
Un leggero venticello freddo gli stuzzicò il
sopracciglio tumefatto.
“Che male!” pensò prima che qualcosa di freddo
si poggiasse su di esso.
Aprì gli occhi.
Inginocchiata, a cavalcioni, sulle sue gambe a
pochi centimetri dal suo viso, c’era Maggie, la sua amica d’infanzia e motivo
del dolore che gli attanagliava sia il cuore che il corpo.
La ragazza si appoggiò comodamente sulle gambe
di TJ.
-Ahia...- si lamentò lui quando la biondina fece
una leggera pressione con la borsa del ghiaccio. O
meglio con il piccolo fazzoletto in cui era riuscita a mettere qualche pezzato
di ghiaccio.
-Non lamentarti!- gli ordinò mentre osservava il
suo viso.
TJ non poté evitare di arrossire.
-Mi vuoi spiegare cosa diavolo
ti è saltato in mente ?!- gli domandò abbassando lo sguardo.
Il rossiccio se la sistemò meglio in braccio.
Maggie arrossì quando si ritrovò completamente
seduta sul suo amico d’infanzia.
-Nessuno
può fare quello che ho osato combinare il tuo amico Elijah...- le rivelò chiudendo gli occhi chiari.
La biondina rise.
-Io lo sapevo già...- gli
disse portandosi una ciocca chiara dietro l’orecchio.
TJ la guardò interrogativamente.
-Sì... sapevo per quale motivo, Elijah mi aveva
invitato al ballo!- gli spiegò aprendo di nuovo le pozze di verde prato.
Il rossiccio sentì l’imminente desiderio di
catturare quelle labbra corrucciate.
-Nessunopuò permettersi di sfruttarti o di farti soffrire fin...- cercò di dirle prima che le gli sfiorasse dolcemente le
labbra.
Il ragazzo arrossì senza pudore a quel contatto
tanto sognato.
-Grazie...- gli sussurrò distaccandosi da lui.
- Pe-per cosa?!- balbettò
scioccamente.
-Per essere il mio migliore amico...-
TJ sorrise mentre soddisfatto chiudeva gli
occhi.
- E’ un vero piacere...- disse prima di
riaprirli.
Maggie si alzò dal suo comodo posto sulle gambe
del ragazzo.
Immediatamente il rossiccio sentì la mancanza di
quel contatto.
-Ora devo tornare a casa...-
si pulì la gonna argentea.
TJ si alzò si scatto.
-Ti accompagno...- le disse
prima di incamminarsi verso il quartiere della bionda.
Delicatamente le loro mani si sfiorarono.
Inconsciamente le loro dita si
intrecciarono.
Continua...
Bene,
bene, bene...
Se siete arrivati fino a questo punto senza
annoiarvi allora vuol dire che avete una resistenza eccezionale.
Questo
era l’ultimo chap tutto zucchero e miele.
Dal
prossimo si cambierà musica. Infatti, ci sarà sempre e
continuamente la presenza di quel rompipalle di Voldemort!
In
effetti, era anche l’ora! Voi non trovate?!
Allora
bado alle ciance passo direttamente ai ringraziamenti!
Lilli Se per prossima storia
intendi quella ex novo, la coppia sarà (come ho
promesso), Draco ed Hermione. Il paring sarà chiaro fin dall’inizio. Non
temete. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto adesso ti lascio un bacio
AngéleJ
Dajann Grazie tesoro! Sei troppo gentile. L’altro chap era solo l’introduzione a
questo. Spero vivamente che io non mi sia smentita. Fammi
sapere se ti piace anche questo! Un bacione grande AngéleJ
Vale e Mely Ragazze! Ecco vi, accontentate. Cosa è successo ai quei dannati balli è davvero stressante ma romanticissimo! Ho messo
i capelli bianchi per descriverlo come lo volevo io! Beh, adesso vi lascio un
bacio grande AngéleJ
Phi Phi Bene, bene, finisci in fretta il chap non vedo l’oRa di leggerlo, nel frattempo rilassati lasciandomi un’altra
bella recensione in cui mi dici cosa ne pensi di questo chapter! Beh, adesso ti
saluto grazie mille del tuo salutino, un bacio AngéleJ
Phoebe 80 Grazie mille tesoro! Spero
che anche questo chap non ti abbia deluso! Un bacio AngéleJ
Phoenix Grazie! Sei gentilissima
un bacio AngéleJ
ArtemideSono contenta che tu
abbia letto la mia ffc e l’abbia trovata bella anche se non è il tuo genere! Ti
ringrazio vivamente! Un bacio AngéleJ
NeneI congiuntivi sono sempre stati il mio punto debole... Perché metti il
dito nella piaga?!!?!?!?! Sei
cattiva... ^-^ Ma no... stavo scherzando! grazie
mille dell'appunto! con affetto AngéleJ
P.s.
In effetti, io Krum me lo immagino come l’ho
descritto io... ed è divertente sapere come lo vede un’altra!
MARTY Grazie per aver iniziato
a commentare! Non importa che non non mi abbia lasciato
recensioni fin dal primo chap. Sono contenta ugualmente perché tu l’hai letta tutta!
Un bacio AngéleJ
p.s.
Grazie per i complimenti
Ary Grazie mille della
tua recensione! E’ vero tu e Chris mi siete mancati! Un bacio forte e commentate! Grazie davvero AngéleJVvTtTtb
Elwen Grazie, non importa
cosa mi scrivi l’importante che la mia storia ti piaccia sono super contenta lo
stesso! Grazie del tempo che dedichi alla mia storia e a lasciare
un commentino! Un baciotto AngéleJ
Danty Dew Non so se hai notato
che in questo chap tutte le coppie si sono
riavvicinate! Che bello! Ora però dobbiamo dare un
bello scossone al ritmo di questa storia quindi preparatevi ai fuochi d’artificio!
Beh, grazie mille della recensione( anzi delle due) ora ti lascio
un bacio AngéleJ
Clo87 Grazie tesoro, sei
sempre così gentile che mi fai arrossire ogni volta! Un bacio grande anche a te
e dimmi sempre cosa pensi della mia ffc! Un bacio AngéleJ
P.S.
Sì HO VISTO IL TERZO FILM. Harry sta crescendo
davvero benissimo!
LuLu Ciao tesoro! Io la posta l’ho
guardata... ma non ho trovato niente! Grazie mille dei tuoi complimenti ho scritto 5 pag del nuovo chap di Evelyn e La stanza di
Oxford non appena lo termino te lo invio! Un bacio AngèleJ
Kiria Grazie dolcezza sei troppo buona! Sono davvero contenta che la
storia ti prenda... beh, fammi sbrigare altrimenti non riesco aggiornare entro
oggi! Un bacio AngéleJ
Cloudy Ciao! Grazie per i
complimenti! Siete davvero troppo gentili! Io vi adoro dal profondo del mio
cuore1 VvUmDb! Mi raccomando dimmi sempre quello che
pensi sui chaps! Adesso vado un bacio AngéleJ
Charlotte Dove ho i 10... Eh, questo è davvero divertente! Allora, Francese, Chimica,
Inglese... Le materie che maggiormente prediligo! Oh,
grazie piccola Carlotta delle belle recensioni che mi lasci! Però se ogni tanto
mi mandassi anche qualche e-mail non faresti male! E
poi se aggiornassi la tua storia sarebbe proprio
perfetto! Mi raccomando aspetto tue notizie! Un bacio AngèleJ
Maga Magò Don’t worry! Capisco
tutto! Sono contenta che la mia ffc ti mandi giù di un botto! Sì, sì, sì... è
proprio quello che voglio! Mi raccomando! Continua a seguirmi e se mai qualcosa
non dovesse piacerti, fammi sapere! Un bacio grande
AngéleJ
Edvige Ehi, bella civetta
bianca (Lo so che battutaccia orrenda) Lo so che
Edvige è un nome! Se non sbaglio vuol dire guerra santa... non
mi ricordo esattamente. Si può dire anche Edwig!
Giusto?! Mi piace il tuo nome, fatti viva presto un
bacio AngèleJ
Kathy Non preoccuparti! Mi
fa cmq piacere che tu li abbia trovati tutti belli! Sono
davvero contenta! Aggiorna presto la tua ffc! Un bacio AngéleJ
Sarry Malfoy Grazie tesoro! Sono contenta
che la mia ffc ti piaccia tanto! Spero che continuerà a farlo! Fammi sapere
sempre cosa ne pensi! Adoro leggere i commenti lunghi come i tuoi! Forse è
meglio finirla nello stroppiare il nome di Draco prima che ci muoia davvero! Beh, A presto e salutatemi DRACHETTOZULO! Un bacio
AngèlyJ
P.S.
Draco è ancora vivo?!
Lilyciuffety Ciao Grazie dei tuoi
complimenti e dei tuoi commenti sempre puntuali! Non vedo l’ora di sapere se questo
chap! Ti è piaciuto! Un bacio AngèleJ
Daisy Davvero Ti piace il
nome TJ?!?!?!? Sono lusingata... finalmente qualcuno
che apprezza miei nomi! I miei fratelli
hanno demolito tutti i nomi che ho scelto da Artemisy(il medi
mago) a TJ! Cha cattiveria! Mi fa proprio piacere! Continua sempre a
recensirmi un bacio fortissimo AngèleJ
SunnySunny... è vero che
ti piace la mia ffc?!?!?!? Mi tremano le mani! Sono così
emozionata! Ogni volta che mi lasci un commento faccio sempre un giro sulla
sedia! Complimenti davvero per le tue one shot, sempre
bellissime. Ne ho fatte leggere alcune ad una mia cugina. Non legge Harry
Potter. Beh, Cara Sunny è completamente andata su di giri! Mi tempesta di
telefonate ogni giorno per saper qual è il sito dove sono pubblicate le tue storia! Io sadicamente non gliel’ho ancora detto!
Sono cattiva?!?!?! NOOOOOOO! Tanto oggi ci vediamo e
glielo dico! Beh, grazie ancora per avermi recensito! Un bacio AngéleJ
P.S.
Vedrò cosa posso fare per Ron! MA
credimi nessuno eguaglia il TUO Ronald Bilius
Weasley!
Silvix Sì sono utente anche
su Freeforum! Lì mi chiamo Angele1987! Grazierei tuoi complimenti! Un bacio AngéleJ
Milady Grazie mille gentil
donna! I TUOI COMMENTI SONO SMEPRE GRADITISSIMI! Ma passando
a faccende più interessanti! Quando aggiorni!!!!!?!?!?!
Sto andando in crisi di astinenza! Quindi
sbrigati! Beh, adesso vado! Un bacio AngéleJ
p.s.
Tanti saluti da mio brother!
Valentina Grazie Valentina! Se
la mi storia riesce a farti sognare ad occhi aperti mi
rendi davvero felicissima! Grazie per avermelo detto! Adesso ti lascio... un
bacio forte! AngéleJ
Hermione91 Grazie tesoro sei davvero gentilissima! Un bacio forte AngèleJ
Bene! Anche questa volta ho terminato di
ringraziarvi! Saluto anche gli altri che leggono ma non commentano!
Un bacio
AngéleJ
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|Lasciatemi un commento se vi è piaciuto davvero! Mi spinge ad
aggiornare prima!
Capitolo 20 *** A Natale nessuno è più buono...( I parte) ***
DA AUROR A BABBANI XIX CHAP: “A Natale nessuno è più buono
DA AUROR A BABBANIXIX CHAP: “A Natale nessuno è più buono...( I
parte) ”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….
-Mamma!- aveva gridato
Hermione mentre sorridente rientrava in casa. Era appena tornata da una festa
al Ministero. Ron le aveva chiesto di accompagnarlo.
Nessuna risposta era giunta
alle orecchie sempre attente dell’auror.
Aveva salito,
silenziosamente, la rampa delle scale che conduceva al piano di sopra.
Uno strano odore acre e
metallico riempiva il corridoio della villa Granger.
-Mamma, papà!- aveva
continuato aprendo la porta dello studio di suo padre.
La grande stanza, con le
pareti rivestite in legno, era vuota e silenziosa.
Il computer dell’uomo
era ancora acceso. Il documento Word sul
quale stava lavorando era ancora incompleto.
Hermione si era
avvicinata velocemente all’aggeggio babbano.
Il cursore nero
lampeggiava solitario sullo schermo a cristalli liquidi.
Il sigaro fumava ancora,
tranquillo, sul bordo del posacenere di cristallo.
Era uscita da quella
stanza con uno stranissimo presentimento.
Il cuore le batteva
forte mentre, con un passo quasi del tutto in udibile, si avventurava verso la
fine del corridoio.
Si erafermata davanti la porta della stanza dei
genitori, stranamente chiusa.
Il forte odore acre e
metallico sembrava provenire proprio da lì.
Aveva sospinto
leggermente l’ apertura legnosa.
Uno spettacolo macabro
si era presentato ai suoi occhi ambrati.
Era arretrata in malo
modo. Aveva strisciato il dorso della mano sullalama del coltello con il quale avevano
compiuto quello scempio. Copiose gocce di sangue si erano mescolate alla
macchia enorme che si allargava veloce sul pavimento in moquette.
Si era portata quella mano sfregiata alla bocca, prima di sgranare
gli occhi e correre in bagno a vomitare...
Hermione
si risvegliò nel suo letto madida di sudore. La cicatrice sulla mano sinistra
le batteva incessantemente.
Cercò
di riprendere il suo respiro regolare.
Si
toccò febbrilmente la ferita bruciante.
Alcune
gocce di sangue scesero copiose dal taglio riaperto.
***
Mary
Anne si passò nervosamente una mano tra i capelli, mentre silenziosamente
incontrava lo sguardo del bell’auror biondo.
Erano
seduti ad un tavolino di un bar babbano. Una cioccolata calda e fumante era
posta davanti a loro.
Malfoy
sorseggiò delicatamente la bevanda un po’ troppo bollente per la sua povera
lingua.
-Hai
comprato tutti i regali ad i tuoi amici?!- chiese la bruna cercando di non
arrossire maggiorente.
Draco
sorrise mentre delicatamente carezzava la testolina riccioluta della piccola
Lily, che felicemente affondava la forchettina nella torta di fragole.
-Sì,
ho comprato un regalo ad Hermione, un libro di cucina, un paio di scarpe da
ginnastica a Ron...- pensò il biondo ritornando a guardare negli occhi la
bruna.
Anne
sorrise mentre con sguardo assente mescolava la sua cioccolata da quasi
mezz’ora.
-Se
non la bevi subito si raffredderà e non sarà più buona!- esclamò l’uomo notando
il suo movimento meccanico.
Anne
sprofondò il viso nella calda sciarpa fuxia.
-
S- sì- balbettò prima di portarsi alle labbra la tazza.
-E
tu?! Hai preso tutto quello che ti serviva?!- le domandò riappoggiando il
boccale bianco candido sul piattino di porcellana che tintinnò leggermente.
Anne
divenne rossa.
-Veramente
mi manca ancora un regalo...- spiegò riportandosi una ciocca nera lontano dagli
occhi.
-Oh,
beh allora andiamo...- aggiunse il biondino afferrando la sciarpa nera.
Anne
divenne ancora più rossa.
-No,
no... per questo regalo andrò con Hermione...-
Draco
si sentì strano.
-
E’ per... per qualcuno di speciale?!- le chiese con l’umore nelle scarpe.
La
bruna si continuava a torturare le mani.
Lily
aveva interrotto la sua opera di demolizione della torta e adesso guardava
incuriosita entrambi i volti dei ragazzi.
Draco
aveva assunto un’espressione strana.
Anne
aveva abbassato lo sguardo. La stoffa del suo jeans era diventata alquanto
interessante.
-No!-
aveva esclamato all’improvviso, quando finalmente le parole di Draco le
risuonarono nelle orecchie.
Lily
aveva appoggiato comodamente i gomiti sulla tavola. Il piccolo viso paffuto era
sostenuto dalle sue manine morbide.
Draco
guardò sorridendo il viso rossissimo della bruna. Non sapeva il motivo, ma
quella rivelazione, gli aveva risollevato il morale.
-Bene...-
gli sfuggì. –C’è, volevo dire... mi fa piacere che tu... ecco, sì, mi hai
capito. Non vorrei che tu stessi soffrendo a causa di un stupido bell’imbusto!-
aggiunse il biondino cercando di glissare abilmente l’attenzione sulla sua
affermazione alquanto compromettente.
Anne
alzò il viso. Gli occhi blue brillavano di una luce viva.
-Sì...-
riuscì a dire prima che Lily interrompesse prontamente la loro conversazione
imbarazzante.
-
C’è babbo Natale!- esclamò indicando fuori dalla vetrata del bar del centro
commerciale.
Draco
guardò oltre la figura di Anne che gli sedeva di fronte.
-Hai
scritto la lettera?!- chiese Draco afferrando il portafoglio e pagando il
conto.
Anne
arrossì tremendamente quando le impedì di contribuire.
-Siete
mie ospiti...- affermò l’uomo indossando l’elegante cappotto di panno sul
maglione a collo alto.
-Grazie...-
sussurrò Anne mentre metteva il cappottino rosso alla bambina.
-Draco,
posso fare una foto con babbo Natale ?!- chiese la bambina prendendogli una
mano e trascinandolo fuori.
Anne
afferrò velocemente i suoi indumenti e li seguì a ruota.
Il
biondino prese in braccio Lily mentre lentamente si avvicinavano alla piccola
calca di gente che si era formata intorno all’anziano signore.
Draco
scrutò oltre le teste.
Un
uomo barbuto, seduto su un trono dorato e foderato di velluto porpora, si
intravedeva oltre la massa di gente.
-Draco...
io voglio dire direttamente a Babbo Natale il mio regalo. Sai... è un po’
difficile da ottenere...- asserì la bambina all’orecchio del giovane auror.
Malfoy
sorrise.
-Di
cosa si tratta?!- chiese mentre si voltava verso Anne che era appena
sopraggiunta al suo fianco.
Non
l’aveva vista arrivare, ma aveva sempre un sesto senso, quando si trattava di
quella bruna.
-Non
posso dirtelo!- gli rispose Lily mentre con Draco e la sorella maggiore si
metteva ordinatamente in fila.
Malfoy
sorrise mentre una strana sensazione di felicità lo riempiva.
***
-Qualcuno di voi mi sa dire esattamente il
motivo per cui Shakespeare scrisse il sonetto n. 18?!- domandò Hermione
appoggiandosielegantemente alla
cattedra.
La mano di TJ si levò ben in alto.
Hermione sorrise ripensando a quando anche lei
era l’unica a sapere sempre tutte le risposte.
Doveva ammetterlo. Non era proprio una
bellissima sensazione per l’insegnante.
-TJ?!- disse invitandolo a parlare.
Il rossiccio si schiarì la gola prima di partire
a raffica.
-Shakespeare scrisse il sonetto n. 18 in memoria
del suo amico, questo fantomatico Mr. W . H . In questo sonetto, infatti, lui
afferma, e vuole ricordare a tutti, l’importanza e l’immortalità della poesia.
Secondo Shakespeare, l’unico modo, in cui la bellezza del suo amico possa
sopravvivere è appunto, quello di essere decantata in una poesia...- la
spiegazione di TJ fu perfettamente esauriente.
Hermione sorrise al suo alunno più brillante.
-Bene...- disse prima di notare un’occhiata
alquanto vispa da parte di Maggie verso il suo migliore amico.
La campanella della fine della lezione la
interruppe bruscamente.
-Voglio due perg... cioè due pagine belle lunghe
sui possibili motivi che spingono Shakespeare a scrivere gli ultimi versi del
sonetto n.72- disse la bruna.
L’abitudine dei maghi di scrivere su pergamena
l’aveva spesso fatta trovare in situazioni imbarazzanti.
Molti mormorii annoiati si levarono dalla
scolaresca.
-Ma professoressa!- esclamò Marcus Bed – Tra
meno di una settimana è Natale e lei ci carica in questo modo?!- domandò
indignato il ragazzone biondo.
Hermione alzò lo sguardo dalla sua fedelissima
agenda rossa.
Sorrise.
-Forse hai ragione Marcus... visto che voi amate
tanto scrivere su Shakespeare sono stata davvero cattiva a darvi solo due
pagine, ma se volete rettifico subito il numero!- spiegò con una sottile
ironia.
L’intere classe scosse la testa.
-Beh, ripensandoci...- aggiunse Marcus alzandosi
dal suo banco. –Due pagine è un numero perfettamente giusto!-
Hermione rise.
-Fate i bravi...- si raccomandò prima di uscire
dall’aula.
Percorse tristemente i corridoi della scuola.
Guardò fuori dalle tante finestre che si affacciavano sulle pareti.
Il cielo ricoperto di nuvole bianche e
grigiastre era il classico segno che ben presto avrebbe nevicato.
Si portòuna mano fasciata al collo dove tintinnava la catenina con il ciondolo
di farfalla, regalo, dell’ultimo compleanno, da parte di Harry e Ron.
-Mi piaci quando rimani silenziosa a guardare il
cielo...-
La voce, profonda e bella di Ron, risuonò nel
silenzioso corridoio dell’edificio.
Hermione si voltò docilmente.
Sorrise nel vedere il suo amico d’infanzia con
il classico ghigno simpatico disegnato sulle belle labbra rosse.
-Ciao Weasley...- gli disse ritornando a
guardare fuori dalla finestra.
Ron fece qualche passo verso di lei.
Le poggiò delicatamente una mano sui capelli.
- Cosa c’è, piccola mia?!- le chiese
abbracciandola da dietro e appoggiando il mento nell’incavo della sua spalla.
Hermione appoggiò il capo sulla testa rossa di
Weasley.
-Nostalgia...- affermò la ragazza accarezzando
le mani del rosso che le cingevano la vita.
Ron ebbeuna piccola fitta al cuore.
-Natale...- sussurrò nel suo orecchio mentre
velocemente ritornava a molti anni prima.
Ripercorse con la sua mente il funerale più
triste a cui lui avesse mai potuto partecipare.
Hermione vestita in nero. Tremendamente pallida
e stanca. I lunghi capelli bruni scendevano tristemente sulle sue gracili
spalle.
Non riusciva a vederla così.
Non sapeva che presto, anche lui, avrebbe
provato quel terribile dolore.
La strinse con maggiore forza inspirando
profondamente il suo buon profumo di primavera.
Entrambi chiusero gli occhi a quel contatto.
-Mi mancano, Ron...- sussurrò all’improvviso
stringendosi maggiormente al rosso.
L’auror le baciò il collo candido.
-Parlamene...- le consigliò riaprendo gli occhi
e guardando fuori dalla finestra
Hermione si strinse nelle spalle.
-Ho paura di poter sentire ancora di più la loro
mancanza se te ne parlassi...- bisbigliò con la voce carica di pianto.
Ron scosse la testa contro il suo collo
-Tacere su di loro, sulla loro esistenza... non
ti fa bene. Parlane, Hermione. Ricorda i bei momenti passati con loro...
Ricordali, ‘Mione... e loro vivranno di nuovo...- le sfiorò il petto
all’altezza dello sterno –nel tuo cuore...- aggiunse baciandole una guancia.
La bruna si girò verso il suo amico d’infanzia.
Lo guardò negli occhi color tempesta.
Aprì la bocca con l’intenzione di parlare.
Nessun suono fuoriuscì dalle sue labbra.
Un pianto ruppe il silenzio del corridoio.
Si abbracciò forte al Rosso.
-Non... non... non ce la faccio, Ron!- esclamò
con la voce rotta dalle lacrime.
Weasley la strinse forte a sé. Mai, come in quel
momento, la vide come una creatura bisognosa di affetto.
-Va bene... ‘Mione. Non lo devi fare se non te
la senti. Non preoccuparti, piccola...- le iniziò a dire mentre dolcemente le
accarezzava la schiena.
-Ron... non riesco a ricordarmeli. Mi
sfuggono... mi sembra... mi sembra di cercare di afferrare il fumo! Non riesco,
Ron!- esplose Hermione contro il suo collo.
Ancora qualche singulto scosse il corpo della
bruna prima che si afflosciasse, svenuta.
Il rosso l’abbracciò forte. La sollevò di peso e
la portò fuori. Lontano, da quel posto chiuso e claustrofobico che accentuava
maggiormente la tristezza della sua ‘Mione.
Non si accorse delle piccole gocce di sangue che
macchiavano la candida fasciatura attorno alla sottile mano della ragazza.
***
Ginny si arrampicò velocemente sulla grande asse
di equilibrio. Elegantemente si issò sulla punta dei piedi.
Le gambe sottili erano in tensione.
I lunghi capelli rossi erano raccolti in uno
chignon molto poco ortodosso. I pantaloncini blue e la maglia bianca, della
divisa da auror, aderivano perfettamente alle piccole e graziose forme della
rossa.
Harry l’osservava dall’altro lato della
palestra.
Gli occhi incollati sul suo esercizio.
Era da parecchio che non vedeva Ginny divertirsi
così.
Era migliorata davvero tantissimo. Nel corpo a
corpo continuava a peccare nella difesa, ma l’attacco e l’agilità erano davvero
eccezionali.
Notò con un certo fastidio, gli occhi scuri del
sottoufficiale Andrew indugiare più volte sul fondoschiena di Virginia.
“Vuole che gli spacchi la faccia?!” pensò mentre
velocemente si avvicinava alla rossa che nel frattempo aveva completato il suo
esercizio con un elegante salto all’indietro.
Era atterrata perfettamente sul morbido
tappetino ai piedi dell’attrezzo.
-Brava...- le disse appoggiandosi comodamente
alla trave.
Ginny sorrise compiaciuta.
-Ti va di venire a prendere una cioccolata, oggi
pomeriggio...-
La rossa si voltò.
-Veramente, oggi ho un appuntamento con
James...- gli confessò arrossendo, come Ron, in zona orecchie.
Harry sgranò gli occhi.
-Chi è James?!- le chiese scandendo
bene le parole.
Ginny si schiarì la voce.
-Il sottoufficiale Andrew...- disse indicando il
bel moro dietro Harry.
Il Capitano Potter si voltò.
James stava facendo roteare
una spada di legno sulla testa.
-Ah...- riuscì a rispondere prima che la rossa
gli sorridesse.
-Scusami, Harry. Ma ora devo andare. Facciamo
una prossima volta?!- gli chiese falsamente dispiaciuta. Era da tanto che
voleva prendersi la rivincita sul bel capitano Potter. Non era cattiveria
solo... vendetta.
Prese la borsa nera ai piedi dell’asse di
equilibrio.
Scoccò uno sguardo ad Harry prima di lasciare la
palestra.
Il bruno si voltò verso il sottufficiale.
Sorrise malignamente.
James, in fondo, era sotto le
sue dipendenze...
***
-Mio signore...- un piccolo ometto grassoccio e
ricurvo si torturava le mani ai piedi del trono del signore Oscuro.
Voldemort sorseggiava del verdastro liquido da
un sottile e pregiato bicchiere.
-Mio fedele servitore...- disse accarezzando la
testa stempiata dell’uomo.
Il piccolo omino grassoccio squittì eccitato.
-Mio signore...- disse di nuovo avvicinandosi
maggiormente alle gambe scheletriche di Voldemort.
-Domani sera... attaccheremo il centro
cittadino....- affermò sorseggiando il liquido verde.
L’omino si sfregò le mani.
-Sì...- disse su di giri, mentre
colui-che-non-deve-essere-nominato si alzava dal suo posto regale.
-Come procede quel lavoro?!- gli chiese poggiando
sul tavolo di legno scuro il prezioso boccale.
L’uomo grassoccio alzò timido la fronte.
- E’ forte, mio signore...- rispose
accarezzandosi il dito mozzo.
-Ma tu ce la farai, non è vero?!- gli ricordò
guardandolo con i suoi duri occhi dardeggianti.
-Sì, mio Signore. Presto la mezzosangue
cederà...- affermò convinto Codaliscia.
Voldemort aprì il suo ghigno malvagio.
-Eccellente...-
***
Draco sbruffò mentre una bambina bionda e dal
visetto alquanto vispo continuava imperterrita con la sua lista.
Il babbo Natale, vestito in rosso e tremendamente
e falsamente barbuto, cercò di nascondere il suo sbadiglio con un repentino
colpo di tosse.
L’elfa con le orecchie a punta e le scarpe rosse
e rumorose, che rimaneva a guardia della fila, imitò il suo superiore anziano.
Draco carezzò la testolina ricciuta della
piccola Lily.
-Quella è Sophia...- disse la bambina voltandosi
verso i due adulti che la accompagnavano.
Anne guardò meglio la bimba bionda sulle gambe
dell’uomo anziano.
-Ah, la tua amichetta d’asilo?!- le chiese
mentre gentilmente le rimetteva a posto una trecciolina.
Draco osservò la testolina di Lily scuotersi.
-Io non la definirei amica...- affermò seria la
bimba paffuta.
Il biondo inclinò il capo.
-Ah, no?!- le chiese guardandola
interrogativamente.
-No...- ribadì Lily mentre alzava il visino
tondo verso Malfoy.
-Perché ?!- continuò Anne iniziando a
giocherellare con i boccoli della piccina.
Lily sbruffò.
-Mi prende sempre in giro!- esclamò risentita
mentre Draco lanciava uno sguardo furente a Sophia.
-Beh, non te la devi prendere solo perché
qualcuno ti “prende in giro”, tesoro...- affermò
tranquillamente la sorella maggiore.
Draco scoccò un’occhiata comprensiva alla bimba
bruna e ricciuta che giocherellava distrattamente con il cordone di velluto
rosso che le sbarrava la strada.
-Mi chiama “Bombolona, mozzarella,
ricciolonaccia...”- spiegò Lily guardando di sbieco la sua “amichetta”.
Draco non capì l’ultimo epiteto chiaramente.
Perse in braccio la bambina.
Le pizzicò dolcemente una guanciotta.
-La prossima volta che ti chiama così, dille che
io... potrei farla sparire e i genitori non se ne accorgerebbero nemmeno!- le
disse dolcemente.
Lily sorrise.
Finalmente Sophia terminò la sua lunga lista dei
regali di Natale.
Passò davanti alla bambina, che era tra le braccia
forti del biondino.
L’amichetta bionda non trovò la forza per dirle
nulla. La guardò di sottecchi prima di raggiungere suo padre che l’attendeva
fuori dalla fila, parlando al cellulare.
L’elfa rossiccia richiamò l’attenzione di Draco
che continuava a guardare quella ragazzina antipatica.
-Signore?! Babbo Natale è libero...-gli disse togliendo il cordone di velluto
rosso.
Draco lasciò andare Lily.
-Fa presto...- le disse Anne mentre usciva dalla
fila seguita da Malfoy.
Lily si sedette comodamente sulle gambe
corpulente dell’uomo con la barba bianca.
-Dimmi, tesoro...- la incoraggiò Babbo Natale.
-Io sono venuta qui per fare una rettifica alla
lettera che ti ho inviato la settimana scorsa.- iniziò tranquillamente la
piccina.
L’uomo le sorrise dolcemente dietro gli
occhialini a mezza luna.
-Dimmi...- le disse ancora, portandole dietro un
orecchio un piccolo boccolo castano.
-Non voglio niente di quello che ti ho
chiesto... vorrei soltanto che...- così dicendo si guardò intorno dubbiosa.
Scorse Draco e Anne parlare placidamente seduti
alla piccola panchina vicina.
Erano davvero carini insieme.
Lily aveva deciso.
Si avvicinò sorridendo all’orecchio di Babbo
Natale e spifferò velocemente il suograndedesiderio.
***
Mellifluo
entrò esitante nella grande stanza in penombra. Il grande letto a baldacchino
era circondato dalle pesanti tende nere. Nessun spiraglio di luce filtrava
dalle persiane.
Si
avvicinò cautamente.
Scostò
delicatamente la stoffa scura del tendaggio.
La
leggera luce soffusa delle candele sfiorò appena il profilò dolce e regolare
della donna addormentata.
Mellifluo
provò un immenso desiderio di abbracciarla e di stringerla a sé. Era quasi un
mese e mezzo che Angelia gli impediva di vederla.
Dolcemente
le sfiorò una guancia morbida e vellutata.
Angelia
sorrise.
-Sono
ancora arrabbiata con te...- disse mantenendo ancora chiusi i bei occhi blue
cobalto.
Mellifluo
si avvicinò al suo viso.
-Lo
so...- sussurrò sfiorandole la bocca con le proprie labbra.
Angelia
sentì le sue difese crollare.
Perché
quell’uomo doveva avere la capacità di farla sentire sempre così... così bene!
Circondò
il collo possente del giovane mangiamorte e rispose appassionatamente a quel
contatto.
Mellifluo
le carezzò languidamente la schiena nuda sotto il sottile abito nero.
-Mi
sei mancata...- le disse quando per ragioni umane interruppero quel bacio.
Angelia
rise contro le sue labbra.
-Anche
tu...-
Gli
circondò il bacino con le gambe lunghe e lo trascinò giù, tra le lenzuola
scure.
***
-TJ!- Maggie gridò con tutte le sue forze mentre
il ragazzo la alzava di peso e la faceva ricadere nella neve morbida.
Erano quasi le 17,00, quando TJ, dopo
l’abbondante ed improvvisa nevicata, si era recato sorridente alla villa di
Maggie.
-Scemo!- esordì la biondina mentre velocemente
si rialzava e si ripuliva dalla neve.
Il rossiccio si sistemò meglio il cappello sulla
testa.
-Sei carina con le guance rosse...- le disse
mentre dolcemente le portava via dal volto una ciocca chiara leggermente
umidiccia.
Maggesi trattenne un sorriso.
Dal ballo di Halloween il comportamento di TJ ne
suoi confronti era completamente cambiato.
Ogni scusa era buona per passare a trovarla,
ogni momento era quello adatto per scostarle una ciocca di capelli dal viso.
Non che queste attenzioni le dessero fastidio,
però sentiva l’esigenza di chiarire velocemente quegli strani sentimenti che
provava nei confronti del bel ragazzo rossiccio.
Si mordicchiò involontariamente le labbra.
-Cosa fai questo Natale?!- gli chiese cercando
di scacciare quegli strani pensieri dalla Testa. Voleva risolvere tutta la
questione il prima possibile, ma le sembrava alquanto sciocco volerla risolvere
proprio quel giorno e soprattutto in quel momento.
TJ sollevò le spalle seguendola verso il piccolo
caffè vicino al parco completamente innevato.
-Il solito...- le rispose aprendo la pesante
porta a vetri del locale e facendola passare.
Maggie arrossì violentemente.
Guardò all’interno della piccola e profumata
stanza. C’erano un paio di ragazzi della loro età seduti più in fondo.
-Andiamo...- sussurrò il rosso portandosi più
avanti di lei di qualche passo.
Si sedettero in un tavolino poco distante da
quel gruppo abbastanza folto di ragazzi.
Qualcuno di loro alzò il capo, riconoscendoli.
Da quella festa di Halloween entrambi erano
diventati più famosi di Elijah e Charlotte messi assieme.
Maggie li sentì ridacchiare mentre uno di loro
ricordava l’avvenimento della scazzottata.
Immediatamente il suo sguardo si posò sul
giovane rossiccio che le sedeva di fronte.
Gli occhi, chiari e tremendamente dolci,
scorrevano sul menù azzurro.
Le mani lunghe ed eleganti erano posate a pochi
centimetri dalle sue.
Un leggero ematoma verdastro spiccava sulla
pelle candida delle sue noche.
Maggie lo sfiorò con la punta delle dita fredde.
-Cosa ha detto il signor. Paul di quel livido?!-
gli domandò prendendogli la mano.
TJ arrossì mentre la ragazza gli sfiorava il
dorso.
Inghiottì il vuoto.
-Ha detto che non potrò suonare il piano fino a
quando non scomparirà del tutto...- le rispose con noncuranza.
Maggie sapeva che quell’indifferenza era falsa.
Sapeva quanto TJ amasse suonare.
-Sei bugiardo...- gli disse lasciandogli andare
bruscamente la mano.
-Come?!-
-Non fare finta che non ti interessi! So che
adori il piano!- gli confessò girando lo sguardo verso il muro.
TJ sorrise.
-In effetti, hai ragione...- concordò mentre
delicatamente le sfiorava le dita sottili.
Maggie sussultò a quel contatto.
-Ma rispaccherei la faccia a quel damerino un
sacco di volte! Solo per vedere la sua espressione incredula e
sanguinolenta...-
“Ed anche per risfiorare le tue labbra...” pensò
senza però aggiungerlo alla sua affermazione.
Maggie lo guardò storto prima di sorridergli
compiaciuta.
-Già...- concordò mentre una ragazza bionda arrivava
velocemente al tavolo.
-Ditemi ragazzi...-
TJ guardò la biondina negli occhi verdi.
Maggie annuì col capo.
-Due cioccolate: una con un’ abbondante
spruzzata di panna montata e una manciata di croccantini, mentre l’altra con un
semplice schizzo di zucchero a velo...-
La cameriera sorrise.
-Perfetto...- affermò mentre prendeva i menù e
si dileguava verso il bancone.
-Sai perché adoro uscire con te?!- chiese Maggie
puntellandosi sui gomiti.
TJ sorrise mentre si toglieva la sciarpa.
-Perché sono bello,
simpatico e pianista?!-
risposepiegando in malo modo la calda
striscia di lana.
La biondina scosse la testa.
-No... semplicemente perché sai come adoro
prendere la cioccolata!-
***
Ginny uscì con un pesante asciugamano legato sui
lunghi capelli rossi.
L’accappatoio bianco messo ben stretto in vita.
Guardò l’orologio appeso sulla parete di fronte
al grande letto a due piazze.
18,OO.
Alle 19,00 aveva un appuntamento con James, il
sottoufficiale.
Aprì distrattamente l’armadio.
-Ti va di
venire a prendere una cioccolata?!- le parole di Harry riecheggiarono nella sua
mente.
-Scemo...-disse mentre un sorriso carico di
giubilo affiorava sulle sue labbra.
Schiuse violentemente un cassetto.
Tirò fuori la sua biancheria intima.
Un paio di mutandine, abbastanza succinte seguì
il resto.
Ginny
arrossì violentemente.
Se solo fosse uscita con Harry forse le avrebbe
indossate...
Scosse la testa.
Ma che stava dicendo?! Lei ed Harry non stavano
più insieme!
Sì... ma allora perché avrebbe tanto voluto
accettare il suo invito. Perché avrebbe tanto voluto uscire con lui e non con
James?!
Si mordicchiò il labbro inferiore mentre
afferrava una longuette nera ed una camicia bianca.
-Forse è meglio evitare la gonna...- si disse
rimettendo a posto l’indumento e afferrando un paio di pantaloni scuri.
-Con la
gonna sei davvero carina...-
Le parole di Harry riecheggiarono ancora nella
sua mente. Quello era stato il primo complimento che le aveva fatto.
-Ehi,
Harry... giù le mani da mia sorella!-
Si era subito raccomandato suo fratello Ron,
facendoli arrossire.
Virginia riafferrò la gonna.
-Ma sì, è da molto che non ne metto una!- si
disse chiudendo velocemente l’armadio.
Quella piccola riflessione su cosa mettere le
aveva portato via 30 minuti.
Si infilò l’abbigliamento.
Si sedette pesantemente sul piccolo sgabello
nero, davanti lo specchio.
Si truccò leggermente gli occhi con una sottile
linea di matita nera.
Si mordicchiò ancora le labbra mentre cercava
l’elastico nero tra i suoi ferma capelli.
Si tirò su i lunghi fili di rame, lasciando
ricadere qualche ciuffo fulvo qua e la intorno al viso dai lineamenti delicati.
Si rimirò ancora allo specchio.
Si passò un leggero strato dilipgloss sulle labbra.
Sorrise.
In fondo non era proprio malvagio, James....
Ma Harry era il suo Harry!
***
Mellifluo si inchinò profondamente al cospetto
del signore oscuro.
-Questa sera attaccheremo il centro
cittadino...- disse Voldemort mentre Angelia si accomodava ai piedi del suo
trono intarsiato.
Mellifluo alzò lievemente la testa giusto il
tempo per cogliere un piccolissimo sorriso affiorare sulle labbra dalla bruna.
-Sarai
dei nostri, Mellifluo...- chiese con un ghigno terrificante
colui-che-non-deve-essere-nominato.
Mellifluo sentì ghiacciarsi il sangue nelle
vene.
Quella sera Ginny aveva quell’appuntamento con
James.
Non poteva non parteciparvi.
Se l’avesse trovata per primo, lui l’avrebbe
tramortita e nascosta. Era incredibile quanto il sentimento di amicizia che lo
legava a quella ragazzina fosse forte.
-Certo...- affermò l’uomo alzando il capo.
Voldemort sorrise ancora.
-Raduna
i mangiamorte!-
***
-Bene, Capitano Potter...io ho terminato!-
affermò il sottoufficiale Andrew mentre afferrava il capotto.
Harry sorrise mentre, senza alzare il capo dal
fascicolo di documenti che stava analizzando, gli rispose :
-Dove pensi di andare?!-
James si arrestò sulla porta dell’ufficio.
-Ho un appuntamento. Avevo chiesto la serata
libera. Le ho già fatto un favore se sono rimasto qui, fino adesso- spiegò il ragazzo bruno mentre lanciava
un’occhiata veloce all’orologio da polso.
Harry sghignazzò, mentre con un colpo di
bacchetta faceva apparire sulla sua scrivania una pila d fascicoli alta quanto
un bambino.
James inghiottì il vuoto.
-Tra un paio di giorni abbiamo un controllo da
parte del Ministero! Dobbiamo metterci in regola...- gli disse mentre
mellifluamente afferrava il capotto.
Il sottoufficiale serrò la mascella.
-Ma... ma io avevo chiesto la serata libera!-
esclamò con gli occhi lucidi dalla frustrazione.
Harry gli posò una mano sulla spalla.
-Chiama la ragazza e dille che sei impegnato! Se
è davvero il grande amore dalla tua vita, capirà!-la voce del bruno risuonò alquanto cattiva.
James strabuzzò gli occhi. Mai, come quel
giorno, si pentì di non aver voluto continuare gli studi per diventare Auror.
-Buona lavoro, James...- continuò il capitano
Potter.
Prima di uscire dalla stanza agitò la bacchetta.
Un bricco di caffè nero comparve sulla scrivania
scura.
-Questo ti sarà utile!-
E con un sorriso alquanto soddisfatto uscì dal
suo ufficio.
***
Draco fermò l’auto a pochi passi dal negozio del
padre di Anne.
La ragazza bruna sorrise mentre velocemente si
liberava dalla cintura di sicurezza.
Il biondino si voltò. Sui sedili posteriori
giaceva, addormentata, Lily.
Le guanciotte rosse, le labbra ciliegia
corrucciate, le manine paffute lasciate morbidamente sotto la sua testolina
ricciuta.
Delicatamente il biondino le scostò un boccolo
dal viso tondo.
Anne aveva iniziato a scuoterla delicatamente.
- Lily...- le sussurrava piano.
La bimba mugugnò qualcosa tra le labbra mentre
delicatamente si voltava dall’altro lato.
-Lascia...- le disse Draco, dopo che
silenziosamente era sceso dall’auto e l’aveva raggiunta.
Malfoy prese tra le braccia il piccolo batuffolo
di sciarpa e cappotto.
Con passo deciso raggiunse il negozio del padre
della bimba.
Lily mugugnò ancora nel sonno.
Si fece più vicina al petto dell’auror biondo.
-Draco... Anne insieme....- sussurrò la bambina
mentre silenziosamente strofinava il suo visino contro il maglione dell’uomo.
Il biondo arrossì mentre lanciava uno sguardo ad
Anne che era poco più avanti di lui.
Rifletté su quella frase.
In effetti, non gli sarebbe dispiaciuto stare
con Anne.
***
Hermione riaprì gli occhi.
La fronte e le guance erano un po’ accaldate.
La cicatrice sulla mano le batteva ancora.
Si guardò un attimo intorno. Da quanto ricordava
non avrebbe dovuto trovarsi nella sua stanza.
Cercò di muover e le mani.
Qualcosa di caldo le teneva bloccata quella
sinistra.
Girò lentamente il capo.
Un chioma rossa era comodamente adagiata sul dorso della sua mano.
Ron...
Weasley era inginocchiato ai piedi del suo
letto. Il capo appoggiato sul materasso e lebraccia conserte intorno alle dita della bruna.
La sua schiena si rialzava ed abbassava a ritmi
regolari. Stava chiaramente dormendo.
Hermione gli carezzò i capelli. Com’erano
morbidi.
-Ron...- gli sussurrò mentre dolcemente si
avvicinava al suo orecchio.
Il rosso si mosse nel sonno.
Mugugnò qualche frase del tipo: “Altri 10
minuti...”
Hermione sorrise pensando a quanto lo trovava
dolce in quel preciso momento.
Imperterrita continuò a stuzzicare il risveglio
del bell’auror.
-Dai, Ronnie...- lo prese in giro
sfiorandogli il lobo dell’orecchio con le labbra carnose.
Lo sentì rabbrividire.
Prima
di riuscire ad accorgersene Ron si era svegliato. Aveva alzato la testa
sdraiandosi completamente accanto a lei. Le circondò la vita con le braccia e
possessivamente l’attirò a sé.
-Mi
hai fatto spaventare...- le disse mantenendo gli occhi chiusi e continuando ad
appoggiare il mento sulla sua testa.
Hermione
arrossì mentre si faceva più vicina al suo petto. Quel contatto era così dolce
e rassicurante che la bruna avrebbe voluto rimanere per sempre così.
-Scusami...-sussurrò
alzando leggermente il capo per guardarlo un po’ negli occhi.
Ron
sorrise mentre sentiva il respiro caldo della bruna contro il suo collo.
Ancora
di più la strinse a sé.
-Va
bene...- le disse abbassando lo sguardo per incontrare i suoi occhi ambrati.
–Però non riprovarci...-
Hermione
non poté evitare di fare quello che fece.
Si
issò un po’ su a sedere. Gli carezzò dolcemente i capelli fulvi e senza dargli
il tempo di ribattere gli sfiorò le labbra.
Ron
rimase interdetto.
L’attirò
ancora a sé e dolcemente rese quel contatto un po’ più profondo.
Hermione
si distaccò velocemente lasciando Ron, nuovamente, sconvolto.
Ritornò
al suo posto e appoggiò delicatamente la testa sul suo petto all’altezza dello
sterno, dove batteva il cuore.
-Staremo
sempre insieme...- sussurrò mentre abbracciava forte il suo migliore amico.
Ron
annuì contro la sua chioma riccia.
-Per
sempre...- confermò il rosso chiudendo gli occhi.
Hermione
rimase un attimo a riflettere prima che il battito rilassante e regolare di Ron
la conducesse negli abissi del regno di Morfeo.
***
Va bene... va bene...
Avevo detto che ci sarebbe stato un po’ di movimento in questo chap! Beh, ci
sarà. Il prox sarà dedicato tutto all’attacco dei mangiamorte. Se non sbaglio
questa è ancora la prima parte ! In fondo, già qualcosa di strano è successo.
Cos’ha la nostra
piccola, povera Hermione alla mano sinistra. Cosa sono quegli incubi orrendi
che la tempestano tutte le notti?!!
Draco ed Anne sono
carini insieme, sì certo. Ma in fondo Draco ha una bella e potente cotta per la
nostra bruna! Non può togliersela dalla mete così in fretta! Lily è davvero
caruccia... morbidosa e simpatica!
TJ e Maggie, in realtà,
non dovevano esserci in questo chap... ma visto che, ho notato, hanno riscosso
un discreto successo, gli ho concesso un piccolo angolino, tutto per loro!
Harry è stato un po’
troppo cattivo! Però, in fondo, quel damerino di James Andrew (che in realtà
damerino non lo è per niente, anzi, è un tipo in gamba e salverà Harry dalle
grinfie di Evelyn...Oh, ma cosa sto dicendo! Sto dando della anticipazioni!)
voleva uscire con Ginny! La sua Ginny! Voi cosa avreste fatto?!
Per chi mi ha chiesto
quanto durerà ancora questa storia... in realtà non lo so neanche io! In fondo,
una storia deve usufruire di tutti i capitoli che vuole! Non mi va di correre o
di accorciare bruscamente quello che ho in mente! Quindi abbiate pazienza e
sorbitevi, se volete naturalmente, i miei vari aggiornamenti!
Presto arriverà anche
una nuova intervista doppia. Come mi aveva chiesto una simpatica commentatrice,
ho deciso di continuare con una tra Maggie VS TJ...
Spero che leggerete e
commenterete anche quella...
Ah, un ultima cosa
prima di cominciare con i ringraziamenti.
Volevo mandare un
grosso GRAZIEa tutti coloro che hanno
letto e commentato la mia prima one-shot: ”Da
quando in qua sei così bella?!”
Credetemi mi avete
commosso! Siete stati troppo gentili!
Ho deciso che presto
sfornerò il sequel... però per il momento mi godo un meritato relax dopo aver
sfornato questo chap!
Beh, credo di aver
finito. Ora passiamo alle recensioni delle recensioni!
*JULY*@ Ciao piccola! Grazie del tuo commento sei stata davvero
gentile! Mi raccomando continua a recensire! Un bacio AngéleJ
*Bibi* Hm, hm... come mi sono venuti in mente, i miei nomi?! Beh,
semplicemente ripensando a quale nome mi sarebbe piaciuto ritrovare in un
libro! TJ è semplice, carino e
facile da ricordare( e poi perché per esteso è molto strano TOLOMEUS JUNIOR...); Margareth, perché è un tipico nome
inglese però che diventa davvero carino abbreviato (Maggie era anche la protagonista di un cartone che adoravo “E’ un
po’ magia per Terry e Maggie”); Elijah
perché un attore carinissimo(quello che interpreta l’hobbit Frodo ne “Il
Signore degli anelli”) si chiama proprio Elijah
Wood;Charlotte beh... in realtà
questo nome è di una mia recensitrice... però mi piaceva è così l’ho
utilizzato. Questa Charlotte (non so se mai si verrà a sapere nella mia ffc) è
una ragazza francese. I genitori lavorano all’ambasciata di Francia a Londra e
lei vive sola in quel paesino, insieme al suo maggiordomo George. Da piccole,
Maggie e Charlotte, erano amiche. Poi, con l’arrivo di TJ, si sono divise. Ecco
perché non si sopportano affatto! Mary
Anne è un nome dolce. Ed è proprioper questo che l’ho dato a quel personaggio. Volevo che già il nome
facesse capire come in realtà fosse!
Mi sembra che ho detto tutto! Beh, adesso vado.
Un bacio grande e grazie del commento anche sulle interviste. AngéleJ
Riley Tesoro così mi fai commuovere! Grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!
Non so davvero cosa farei senza di voi! Vi voglio troppo bene! Mi raccomando
affronta con tanta grinta i tuoi esami! Non aver mai paura! Mi raccomando!
Grazie ancora, un bacione enorme a te piccola Riley, AngéleJ
Ary Ciao tesoro mio! Come va la tua costola! Spero che il dolce
far niente non ti scocci troppo! Hai visto?! Ho aggiornato prima così hai qualcosa
da fare! Mi raccomando... non fare più cose del genere! Mi hai fatto davvero
preoccupare! Ti abbraccio e ti mando un augurio sincero per una guarigione
super veloce.
P.S.
Giochi davvero ad Hockey?!?!?!?!
Cloudy Ciao! Grazie per il tuo commento... effettivamente Evelyn
si scrive senza la –e finale. Non è un nome francese! Questa ragazza si mette
in mezzo perché p innamorata pesa di Harry! Non per altro! Cosa vuoi in guerra
e in amore tutto è lecito! Davvero ti è piaciuta la parte di ‘Mione che tratta Ronnie
come un cane?!?!?! Beh, devo dirtelo... anche a me! Grazie mille del tuo
commento ora ti lascio un bacio grande AngéleJ
Phi phi Anche tu hai visitato il sito della Rowling?! Anch’io!
Quando ho letto il vero nome di Ginny mi è venuto un colpo al cuore! Mi ero
affezionato a Virginia! Va beh, anche Ginevra non mi dispiace poi così
tanto!(in fatti se avete notato l’ho utilizzato nella FFC...) Cmq... ho letto
il tuo aggiornamento, mi è piaciutovoglio leggere presto il seguito! Mi raccomando AngéleJ
LuLu Ciao
Lulu! Scusami se ancora non ti ho inviato il nuovo chap della mia storia. Ma
non l’ho ancora terminato, a causa dell’aggiornamento di quest’altra ffc! Cmq,
presto lo farò promesso! Grazie dei tuoi graditissimi complimenti! Mi fanno
sempre arrossire. Mi raccomando continua a seguire la mia storia! Un bacio
AngéleJ
P.S.
In questo chap Voldemort si vede ancora poco!
Nel prox sarà più presente...
Vale e Mely Siete state deluse da qualche evento in
particolare!? Su ragazze! Anche io so benissimo, che quello che scrivo non
succede mai! Però è bello sognare, dai! Non vi abbattete ... chi l’ha dura la
vince1 ricordatelo sempre. Beh, mi raccomando recensite sempre .
Un bacione AngéleJ
Chris
Ciao! Separato da tua sorella continui però a recensirmi! Sono davvero
contenta! Eh, già, anche secondo my brother, che spesso beta legge, Hermione ha
tutti i diritti di una bella sbavatura! Però a mio fratello piace maggiormente
Ginny... In fondo l’ho sempre saputo che ama le rosse... Cmq, grazie per aver
recensito anche la one-shot! Ti ringrazio per i complimenti! Un bacio AngéleJ
Clo87 Non preoccuparti per la lunghezza della recensione va bene
lo stesso! Ti ringrazio per i tuoi complimenti! Grazie davvero mi raccomando
recensisci anche il prox chap! Un bacio AngéleJ
Silvix Grazie mille. Allora ci troviamo nel forum Silvix Granger!
Un bacio AngéleJ
Tipsy Grazie tesoro! Sei troppo gentile! Non credo di essere la
maestra di nessuno! Però se il mio modo di scrivere ti piace e ti ha aiutato a
migliorare il tuo sono davvero contenta! Grazie mille del tuo commento! Beh,
adesso vado un bacio AngéleJ
P.S.
Ho capito che nessuno riesce a sopportare
Evelyn!
Maga Magò Ciao carissima MAGA! Grazie dei tuoi complimenti sempre dolce
e sinceri! Don’t worry! Avevo capito comunque! Grazie delle tue tre recensioni
di scusa, ma non ti dovevi affatto preoccupare! Mi fa cmq piacere che tu mi
abbia pensato. Beh, adesso devo andare. Grazie ancora. Un bacio AngéleJ
Phoebe80 Sono contenta che non ti abbia deluso! Credimi il più grande
timore è quello di deludervi! Sono contenta che il rapporto tra TJ e Maggie ti
piaccia. Quello tra Ron e Hermione è dolce! Mentre quello tra Draco ed Anne
deve ancora perfezionarsi! Però man mano sarà sempre più intimo... ma non
dormiamo sugli allori! Ok! Adesso vado! Un bacio grande AngéleJ
Phoenix Grazie per i complimenti! Mi recensiscono un po’ di
persone. Eppure ti posso assicurare che ho totalizzato un culmine di 900 Letture...
Beh,
grazie. Un bacio AngéleJ
Marcycas-Lady of Darkness Ciao Grazie della tua recensione bella
lunga! Merci beaucoup! Cmq sono proprio contenta che i miei personaggi , TJ,
Maggie, Angelia, Mellifluo, e tutti gli altri riscuotano successo! Grazie tante!
Beh, adesso devo andare! Un bacio AngéleJ
Hermione91 Grazie tesoro del tuo commento. In effetti,
italiano è stata sempre una delle materie in cui eccello. Però, non quella in
cui vado meglio(basti pensare alla chimica e al francese!) Beh, spero che questo
chap ti piaccia! Adesso vado! Un bacio AngéleJ
Charlotte In questo chap di azione non c’è ne molto! Però
nel prox sarà tutto dedicato al combattimento. Promesso! In realtà, ho un po’ paura di descrivere scene d’azione! E’ la
prima volta, ecco perché devo impegnarmi! Beh, tesoro, scusami se non ho
risposta alla e-mail ma ho avuto un po’ da fare! Guarda sulla posta tra qualche
giorno! Beh, fammi andare, piccola! Un bacio AngéleJ
Sweetie Dolcezza! Ben tornata! Sono contenta di risentirti! Spero
che in questi ultimi chap la storia ti sia piaciuta! Mi raccomando non sparire
di nuovo! Adesso vado, un bacio AngéleJ
Nene
GRAZIEEEEEEEE! Sei troppo gentile! Mi fai arrossire! Non preoccuparti per i
congiuntivi stavo scherzando! So che sono i miei punti deboli! Però spero che
questo errore sia così limitato che non ti disturbi affatto! Mi raccomando continua
a dirmi cosa ne pensi e fammi sapere se sbaglio i congiuntivi! Un bacio AngéleJ
ElwenCiao Sì, in effetti,
sei stata la prima a recensire! Anche a te piacciono Maggie e TJ?!?!?!?!?!? CHE
BELLO! Non potete immaginare la gioia quando mi parlate dei “miei personaggi”!
e’ una soddisfazione che è indescrivibile! Grazie ancora adesso vado altrimenti
non riesco ad aggiornare! Baci, baci AngéleJ
Bene...
credo di aver ringraziato tutti, anche questa volta! Ora vado perché altrimenti
non riesco ad aggiornare!
Capitolo 21 *** A Natale nessuno è più buono... (II parte) ***
DA AUROR A BABBANI XX CHAP: “A Natale nessuno è più buono
DA AUROR A BABBANIXX CHAP: “A Natale nessuno è più buono...( II
parte) ”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato
con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Questo chap lo dedico a mio fratello,
Antonio.
“Non importa, a tutti
capita di sbagliare.
Tu lo hai fatto solo un po’ più spesso degli altri.
Rialzati e continua come ha sempre fatto.
Non chinare mai la testa e procedi per la tua
strada, alla fine tutto si risolverà”.
Un immenso
abbraccio
Angela
Ginny
rise mentre silenziosamente seguiva Harry per il lungo viale alberato che
costeggiava il fiume Tamigi.
-Allora,
bella signorina... Mi dica il posto ed io la porterò
senza esitare!- le disse il bruno mangiandola con lo sguardo.
La
gonna nera e la leggera camicia bianca erano stata
copertedal lungo cappotto di panno
elegante.
Harry
non riusciva ad evitare al suo sguardo di appoggiarsi sempre e continuamente
sulle caviglie sottili della rossa.
Virginia
se ne accorse e stranamente non le dispiacque affatto.
Si
era anche divertita, quando l’aveva visto spuntare all’improvviso, vestito con
abiti babbani.
Il
sottoufficiale Andrew aveva rimandato il loro appuntamento, causa lavoro improvviso. Chissà perché non appena
aveva messo giù l’M.C.P. Harry aveva bussato
sorridendo alla sua porta.
Ginny
scosse il capo mentre si ritrovava a pensare che l’imprevisto di James era
stato molto apprezzato.
Arrossì
tremendamente quando, all’improvviso, si ritrovò a fissare il fondoschiena
dell’auror che le camminava davanti, atteggiandosi a grande
guida turistica.
Il jeans blue scuro era leggermente attillato sul sedere. Le
spalle erano ammantate di nero dal bel giubbotto di pelle.
Harry
si voltò velocemente scoprendola a fissarlo.
-Cosa
guardava la piccola Virginia Weasley?!- le chiese sorridendole in un modo così
sexy che Ginny rischiò di esplodere dal desiderio di
cancellarglielo con un bel bacio appassionato.
-Nulla...-
rispose con fare falsamente indifferente.
Harry
si bloccò lasciandosi superare di qualche passo. Immediatamente anche lui fu
catturato dall’ondeggiare elegante e sinuoso dei fianchi della rossa.
Ginny
si voltò, imitandolo.
-E tu cosa guardavi ?!- gli chiese avvicinandosi a lui con il
dito indice levato a puntarlo.
Harry
lasciò che si accostasse quel tanto che bastasse per poter sentire il suo
odore. Era da tanto che ne aveva voglia.
Sospirò
profondamente mentre, puntualmente, il profumo di ciliegia matura gli catturò
le narici.
Socchiuse
gli occhi mentre le sue labbra pronunciavano:
-Te...-
Ginny
si sentì arrossire. Le gambe erano diventate gelatina.
Perché Harry doveva essere così stramaledettamente
affascinante?!
Virginia
si voltò velocemente facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi.
Ancora
una volta il profumo di ciliegia gli invase i polmoni trascinandolo nei più
dolci meandri della mente umana.
-Voglio andare in cima al Big Bang...- disse Ginny facendogli
riaprire gli occhi.
Harry
scosse un attimo le spalle prima di afferrare il concetto.
-Dove vuoi andare ?!- le chiese arrivando al suo fianco.
Ginny
sbruffò falsamente arrabbiata.
-Uffa!
Ma che guida sei?! Ogni volta devo sempre ripetere due
volte tutto quello che dico!-
Harry
rise, mentre velocemente ritornava atrovarsi a qualche passo più avanti di lei e iniziando a camminare
all’indietro per poterla guardare ugualmente in viso, intanto che le parlava.
-La
colpa è tua...- le confessò sorridendo sornione.
-Cosa?!-
domandò Ginny incredula.
-Sei
troppo bella... e ogni vola mi distrai!-
Virginia,
nuovamente, assunse il medesimo colore dei suoi capelli.
-Vuol
dire che non sei un’ottima guida se ti fai distrarre da me...-gli disse torturandosi le mani ma ostentando sempre una falsa
sicurezza.
Harry
la scrutò con i suoi occhi letteralmente forgiati nello smeraldo.
-Credimi
due secondi in più ad osservarti e non resisterei
oltre...- affermò con una dolcissima semplicità.
Ginny
si portò una ciocca amaranto dietro l’orecchio.
Ricambiò
quello sguardo di fuoco.
-
Anche. Io. Provo. La. Stessa. Identica. Cosa...- fu ben attenta a misurare tutte le parole in modo
che le durassero fino a superare di qualche passo il bruno.
Harry
si voltò con un sorriso, così strano, sul viso che Ginny non riuscì a trattenere
una risata.
Era inutile resistere, quella ragazza minuta riusciva ogni volta a farlo
sentire un perfetto imbecille.
In
effetti, il sorriso che gli affiorava sulle labbra non era proprio dei più
intelligenti.
***
Hermione si era
accoccolata dolcemente tra le braccia del rosso. Come tante volte, anche in
quell’occasione, le era rimasto vicino.
-Grazie, Ron...- gli
aveva detto appoggiando il suo orecchio sul petto possente del ragazzo.
Il rosso aveva annuito prima
di stringerla possessivamente tra le braccia forti.
-Non devi
preoccuparti... io ci sarò. Sempre - le aveva bisbigliato sfiorandole
dolcemente con le labbra i lunghi boccoli setosi.
Aveva iniziato a
cullarla dolcemente facendola sentire al sicuro e protetta
dopo tanto tempo. Dopo quasi un anno dalla morte dei suoi genitori.
Poteva sentire il
respiro caldo e rilassante del rosso infrangersi sulla sua testa. Una
sensazione di pace e benessere albergava in quel
sogno, che in realtà era, più che altro, un bel ricordo.
Un suo ricordo felice.
All’improvviso, qualcosa
era cambiata in quell’atmosfera familiare e rassicurante.
Il caldo respiro di Ron
era stato sostituito da qualcosa di freddo e irritante.
Le braccia erano rimaste
attorno all sua vita, ma lentamente iniziarono a
modificare la quantità di forza nella stretta. Quella del rosso era dolce e
possessiva, mentre adesso qualcosa la stringeva in una maniera violenta e lei
non si era sentita più al sicuro.
Aveva alzato tremante lo
sguardo. Immediatamente due occhi freddi e inquietanti si erano impossessati
dei suoi.
-Hermione...- una voce
metallica aveva riempito la stanza lugubre e sporca in cui all’improvviso si
era ritrovata.
-Chi sei?!-
aveva urlato disperata cercando di divincolarsi.
Nessuna risposta.
-Guarda cosa sta per
succedere a i tuoi amici!- ignorando la sua domanda la
voce metallica aveva passato una mano avvizzita sulla fronte della bruna.
Repentinamente, Hermione
aveva visto morire schiantato prima Ron immediatamente dopo Draco e alla fine
Ginny, Harry e tute le persone che formavano, in quel momento, la sua famiglia.
La mano avvizzita era
ripassata velocemente sulla fronte della bruna.
-Non vuoi che succeda
?!- la voce, all’improvviso, era diventata comprensiva
quasi dolce.
Hermione aveva annuito
col capo.
-Bene... allora lasciami frugare nella tua mente.- la voce aveva mantenuto
il tono calmo e rassicurante.
Hermione aveva tremato
prima che qualcuno la riscuotesse con violenza.
-Hermione!-
-Hermione!-
La
bruna aprì faticosamente gli occhi. Sembrava che il torpore del sonno non
volesse abbandonarla.
Gli
occhi color cioccolato saettarono lungo la faccia
preoccupata di Ron che la strattonava violentemente.
Il
volto dell’auror era rosso, chiaramente agitato.
Hermione
aprì e richiuse più volte gli occhi prima di mettere a fuoco l’ambiente
circostante.
-Hermione...-
sussurrò ancora Ron accarezzandole dolcemente i capelli.
La
bruna gli sorrise rassicurante.
-Sto bene...- gli disse tirandosi a sedere.
Ron
scrutò il suo volto pallido e delicato.
-Sicura
?!- le chiese sedendosi con le gambe incrociate sul morbido materasso.
Hermione
annuì, mentre una piccola fitta tornava a torturarle la cicatrice della mano.
-Mi
hai fatto prendere un colpo, di nuovo!- esclamò l’aurorprendendole la mano sana tra le sue.
-
E’ stato solo un brutto sogno...- lo rassicurò portandosi una ciocca dietro
l’orecchio.
-Un
incubo ?!- chiese Ron preoccupato. Non gli erano mai piaciuti gli incubi. Harry
ne aveva avuti così tanti al quinto anno quando...
No,
non era possibile. Hermione non si era mai scontrata con Voldemort.
-Ragazzi
!- la voce di Draco arrivò distante dal piano di sotto.
Ron
ed Hermione si lanciarono un’occhiata.
-Siamo
qui!- esclamò la bruna prima che il rosso potesse
aggiungere qualsiasi cosa.
Sentirono
i passi del biondino percorrere velocemente le scale e parte del corridoio
prima che la porta della camera della ragazza si spalancasse.
-Ehi...-
esordì Draco notando il leggero pallore della bruna.
Ron
si voltò ad osservarlo.
-Hermione
non è stata bene questo pomeriggio...- spiegò
alzandosi dal letto dell’auror Granger.
Draco
si avvicinò cautamente. Le posò delicatamente una mano fresca sul capo.
-Non
credo abbia la febbre...- disse dopo averle baciato la
fronte con le labbra.
Ron
guardò di traverso quella scena. Assunse uno strano cipiglio innervosito quando
notò le gote della bruna diventare rosa.
-No,
non ha la febbre. Ma comunque non è stata bene...-
ribatté seccamente il rosso.
Draco
si voltò, all’improvviso, sorpreso dello strano tono dell’amico.
Ron
si era appoggiato stancamente allo stipite della porta. Le braccia incrociate
sul petto largo e l’espressione alquanto truce rivolta al biondino.
-Dove
sei stato ?!- chiese dolcemente Hermione riportando l’attenzione di Malfoy su
di lei.
Draco le sorrise, prima di accomodarsi di fronte a lei, sul
letto.
-Sono stato al centro commerciale...-affermò iniziando a sfiorare delicatamente la
caviglia nuda della bruna.
Atto
che non sfuggì a Ron che sbruffò contrariato.
-Con
chi?!- domandò Hermione ignorando completamente lo strano, quanto
insopportabile, comportamento del suo amico d’infanzia.
-Anne...-
confessò il biondo diventando leggermente rosa sulle guance.
Ron
sorrise, all’improvviso, e si avvicinò velocemente al letto per prendere parte
alla conversazione.
-
Aha...- disse incrociando le gambe alla sinistra di Hermione.
Ron
sorrise ancora iniziando a giocare con i boccoli di Hermione.
-Continua questo racconto...-
Draco
scosse il capo guardando l’orologio da polso.
-Dobbiamo vestirci...- disse continuando ad
accarezzare la caviglia sottile della bruna.
-Perché ?!- chiese Ron allarmato, il pallore di
Hermione non lo convinceva affatto.
-Perché
Hermione ha bisogno di prendere una boccata d’aria e
di distrarsi...- disse alzando lo sguardo di ghiaccio sugli occhi azzurri del
rosso.
Granger
sentì chiaramente la rivalità di due uomini nascere in quel momento.
Ron
scosse il capo.
-
No. E’ meglio restare qui sta sera.-
Draco
serrò la mascella.
-Invece,
io dico che è meglio uscire. Non fa bene restare chiusi
in casa.-
Ron
lo fulminò con gli occhi tremendamente blue.
-Ho
detto che è meglio non uscire. Hermione non sta bene...-
La
bruna continuava a guardare entrambi, voltando lo sguardo ogni volta che
qualcuno dei due controbatteva all’altro.
Sentì
la tensione aumentare ogni minuto di più in quella stanza.
Entrambi
avevano smesso di coccolarla.
-Io
voglio uscire...- disse all’improvviso lasciando di
stucco Ron.
Draco
sorrise compiaciuto lanciando uno sguardo di soddisfazione al rosso che in quel
momento guardava la sua migliore amica come se fosse stata la prima volta.
-Ron...-
continuò la bruna notando l’espressine dell’auror
Weasley. –Penso che una boccata d’aria mi possa far bene...-
Gli
occhi cioccolato lo fissarono speranzosi.
Leinon aveva nessuna voglia di litigare.
Ron
la osservò.
Sospirò
forte prima di scuotere il capo.
-Ma
se ti vedessi troppo pallida torneremo immediatamente.
D’accordo?!-
Hermione
sorrise prima di saltare al collo di entrambi.
-Va bene...- disse scoccando un bacio sulla guancia ai due.
Si
alzò velocemente portandosi davanti all’armadio. Avrebbe fatto una lunga doccia
ristoratrice.
Iniziò
a cercare nei cassetti quando si accorse che Draco e Ron erano ancora lì a
fissarla.
Si
voltò di scatto, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli mossi.
-Volete
uscire?! O avete bisogno di una richiesta in carta
bollata!-
Entrambi
i ragazzi risero prima di lasciare velocemente la camera.
Hermione
osservò la porta chiudersi delicatamente.
Si
portò la mano sana su quella ferita.
Uno
strano bagliore scarlatto si liberò dalla fasciatura. Piccole gocce di sangue
si unirono per formare una lettera.
Hermione
premeva così forte sulla cicatrice che non si accorse affatto della “N”
tremolante che comparvee sparì sulla
ferita.
All’improvviso,
il dolore cessò portandosi via anche la leggera emorragia.
***
Mellifluo
si legò i lunghi capelli d’oroin modo
che non sfuggissero dall’interno delcappuccio nero da mangiamorte.
Il
viso severo fu coperto dalla maschera bianca e lucida.
All’improvviso,
il marchio nero iniziòbruciargli lungo
il braccio.
Era
l’ora di attaccare.
***
Ginny si portò velocemente un ciuffo rosso
dietro l’orecchio. Il vento freddo le scompigliava dolcemente i capelli. Era
seduta su una panchina di marmo che si affacciava sulle sponde del fiume.
Sorseggiava tranquilla il suo bicchiere di caffè fumante.
Harry
le sedeva accanto. I capelli disordinati ed arruffati erano mossi di tanto in
tanto dalla fredda brezza. Gli occhi verdi erano puntati verso un punto
impreciso dell’altra sponda.
Tra di loro regnava un equilibrio così elegante e
perfetto che nessuno aveva il coraggio di spezzarlo, parlando.
Harry,
all’improvviso, portò il suo sguardo verso la figura che era accomodata accanto
a lui.
-Se
ti prendessi la mano mi rifiuteresti ?! - quella domanda gli sfuggì dalle labbra rosse.
Virginia
si voltò. Era arrossita sulle gote morbide. Harry la trovò semplicemente
magnifica.
-Provaci...-
sussurrò appoggiando delicatamente una mano sul marmo bianco, tra di loro.
Harry
guardò le sue dita affusolate.
Guardingo
portò la sua mano a sfiorarle.
Erano
fredde ma morbide.
Le
toccò delicatamente ancora una volta.
Finalmente
trovò il coraggio di afferrarla e di intrecciare le sue dita con quelle di lei.
A quel contattò il suo cuore gli batté forte e
deliziosamente arrossì sulle gote.
-Devo chiederti scusa, Virginia...- la voce calda e sensuale
del bruno risvegliò Ginny dai suoi pensieri. Era partita per un bellissimo
viaggio quando aveva sentito la mano di Harry cercare ed afferrare la sua.
La
rossa si voltò sorridendogli dolcemente.
-
Anch’io devo parlarti...-
Ginny
cercò lo sguardo del bruno ma non lo trovò.
Harry
stava guardando accigliato dietro la sua figura.
Uno
fischio strano ed intenso gli perforò i timpani.
Harry
si guardò ancora attorno, prima di prendere in malo modo Virginia e scansarsi
dal dardo infuocato che si conficcò pericolosamente nel suolo.
Era
ancora a terra. Il suo corpo pressato su quello di Ginny per proteggerla.
In
pochi minuti, il silenzioso vociare del centro di Londra si tramutò in una vera
e propria confusione.
-Mangiamorte...-
disse rialzandosi e afferrando prontamente la bacchetta.
Immediatamente,
davanti ai suoi occhi si presentarono una cinquantina di uomini
incappucciati. Davanti a quelle file compatte un uomo possente dalla maschera
bianca sembrava essere il capo.
-ATTACCATE!- urlò all’improvviso.
Harry
afferrò l’ M.C.P.
-
A tutti gli auror in servizio, un gruppo di mangiamorte sta attaccando il
centro di Londra, chiedo immediatamente rinforzi!-
Si
chinò verso Ginny che era rimasta a terra. Aveva preso la bacchetta ma le mani
le tremavano.
-Devi
rimanere qui nascosta, non voglio che ti succeda nulla!- le ordinò.
Ginny
scosse il capo.
Gli
occhi impauriti si accesero di una nuova luce.
-Vengo con te!- esclamò smettendo di tremare e afferrando con
più sicurezza la sua bacchetta.
-Non
se ne parla nemmeno!- ribatté Harry.
Ginny
si morse il labbro.
-Sei
solo, hai bisogno del mio aiuto. Non puoi tenere testa a tutti!-
-No!-
ribatté secco l’auror .
Ginny
avvertì un fischio. Immediatamente, afferrò Harry per il giubbino di pelle e lo
trascinò al suolo.
Virginia
lo scrutò con gli occhi di sfida.
-
Va, bene! Ma cerca di non farti male. Devo finire di
parlarti!-
Ginny
sorrise.
-lo
stesso vale per te!-
Harry
scosse il capo.
-Sei
pronta?!-
In
quel momento, una decina di mangiamorte stava attaccando la vetrina di un pub.
L’elegante
vetro dell’entrata fu rotto da uno schiantesimo. I babbani all’interno del
locale gridarono terrorizzati.
-Ora...-
sibilò Harry a denti stretti.
Corsero
a perdi fiato fino a raggiungere il gruppo folto di
incappucciati.
Harry
prese saldamente la bacchetta tra le mani.
-Rictusempra!-
urlò e una campata dei mangiamorte fu schiantato al
suolo.
Harry
sentì Ginny allontanarsi verso la sua sinistra. Con la coda dell’occhio scorse qualche mangiamorte intento a schiantare un gruppo di
persone.
-
Levita sangue!- gridò una voce alle sue spalle.
Harry
si gettò al suolo appena in tempo. Il terribile incantesimo si cozzò contro il
muro. Migliaia di scintille cascarono sull’asfalto.
Harry
sorrise mentre uno dei mangiamorte lo riconosceva.
-
Ma guardate, quello lì non è il Grande, magnifico
Harry Potter?!- la frase dell’uomo in nero fu accompagnata da una fragorosa
risata.
Il
capitano Potter si alzò con un colpo di reni. La bacchetta stretta in pugno e
gli occhi verdi che brillavano vivaci.
-Hai fatto una perfetta descrizione...- disse osservando i volti
incappucciati e nascosti.
-Devi
essere simpatico... peccato però che dovrò schiantarti...- continuò
sorridendo beffardo.
L’intero
gruppo di mangiamorte rise sguaiatamente.
-Harry
Potter, mi dispiace, ma questa volta oltre ad essere in netta minoranza, sei anche più sfortunato. Quando ti toglieremo di torno quel
bel fiorellino sarà tutto per noi...-
L’uomo
incappucciato indicò col capo Virginia che stava schiantando con successo il
terzo mangiamorte.
-Oh,
ma la vuoi finire?!- rispose Harry muovendo la
bacchetta e scuoiandolo vivo.
L’urlo
di puro dolore riempì l’ara.
Si
girò verso gli altri mangiamorte.
-Avanti,
adesso chi vuole farmi giocare?!- chiese sfoderando un altro sorriso beffardo.
I
mangiamortescansarono con versi
disgustati il corpo senza più aspetto umano e si avvicinarono ad Harry.
-Volete
attaccarmi tutti insieme?!-
Il
bruno sospirò rassegnato.
-Va
bene!-
Gli
incappucciati iniziarono a lanciare i loro incantesimi.
Si
scontrarono tutti al centro del cerchio che avevano creato per circondare
l’auror.
Ne un urlo di dolore, ne un lamento riempì l’aria.
Sentirono
un leggero tonfo nel vicolo a sinistra.
Harry
era atterrato elegantemente sull’asfalto.
-Ragazzi,
ragazzi...- disse voltandosi verso di loro.
I
mangiamorte inghiottirono il vuoto. Solo un diavolo avrebbe potuto resistere e
scampare a quell’attacco di massa.
-Sono
o non sono il bambino sopravvissuto?!-
Sorrise beffardamente prima di farli fuori con un sol colpo
di bacchetta.
-Imbecilli...-
sibilò corredo ad aiutare Ginny.
***
--Volete muovervi?!- la voce di
Draco riecheggiò dal piano di sotto.
Era pronto già da un pezzo. Il pantalone nero e
la camicia bianca, con due draghi ricamati sul petto, erano perfettamente
coordinati con un paio di scarpe scure ed eleganti.
Ron si trascinò lungo le scale. Non aveva alcuna
voglia di uscire. Gli sarebbe piaciuto restare a coccolare Hermione in camera
sua. Ormai aveva preso l’abitudine di restare a casa da solo con lei.
Si guardò un’ultima volta allo specchio lungo,
appeso alla fine del corridoio.
I capelli rosso fuoco ricadevano
disordinatamente sulla fronte e sugli occhi, il maglione blue a collo alto
aderiva leggermente alle spalle larghe e possenti, il jeans blue notte, che
aveva comprato con Hermione al centro commerciale, rendeva, finalmente,
giustizia al suo fondoschiena.
Scese velocemente le scale.
Trovò alla fine delle gradinate, Draco impegnato
ad allacciarsi l’orologio da polso.
Dovette ammettere, con una certa riluttanza, che
Draco Malfoy aveva sempre una gran classe.
-Tutto Ok?!- gli domandò il biondino notando il
suo sguardo indugiare sulla sua blusa.
-Mio fratello Charlie ti pagherebbe
tutto l’oro del mondo per fregarti questa camicia...- gli rispose in un
tono alquanto lugubre.
Draco lo guardò stranito.
-Ah!- disse all’improvviso quando si ricordò il
lavoro del fratello maggiore di Ron.
-Se vuoi ti faccio vedere dove l’ho presa così
tu potrai regalarla a Charlie per Natale...-
Ron sbruffò.
-Oggi è arrivata una lettera da Hidden... non possiamo inviare regali o bigliettini d’auguri...- lo
informò il rosso accomodandosi pesantemente sul divano.
Draco ci pensò un po’ su.
-Sarà per il prossimo
Natale...- lo incoraggiò sedendosi sulla poltrona singola accanto al divano.
L’umore
di Ron non migliorò con quella affermazione, anzi,
divenne ancora più lugubre e scontroso.
-Hermione!!!- gridò
all’improvviso Draco facendo sobbalzare l’auror dai capelli rossi.
La voce della bruna risuonò debole dal piano di
sopra.
-Arrivo!-
Si udì un leggero rumore di tacchi percorrere il
corridoio in parquet.
-Eccomi...- disse all’improvviso comparendo
dalla scalinata di legno.
I due si voltarono. Entrambi persero
la mascella sul divano.
Hermione, fino a poco prima, era pallida e
stanca. I lunghi capelli ondulati avevano perso il classico colore marrone
splendente. Gli occhi cioccolato erano segnati da leggere
occhiaie.
In quel
momento, invece, la bruna era davvero bella ed elegante come era
sempre stata.
Il maglioncino, rosa pervinca, era aderente e
metteva in risalto l’abbondante rotondità del seno, la gonna nera molto corta
lasciava vedere perfettamente le gambe sinuose ed atletiche, i lunghi capelli
boccolosi erano lucenti e ricadevano morbidamente sulle spalle.
Gli occhi scuri ed intelligenti spiccavano, sul
viso regolare e delicato, grazie ad un piccolo accento di ombretto
rosa e di matita nera. Le labbra rosse e
carnose brillavano sotto la luce del faretto.
I tacchi alti slanciavano maggiormente la sua
figura di già longilinea.
Scese gli ultimi
gradini abbassando lo sguardo. Vari braccialetti d’argento tintinnavano sul suo
polso sottile.
Sorrise raggiante mentre con estrema naturalezza
si portava un boccolo lontano dagli occhi.
-Andiamo?!- li esortò infilando il giubbetto
di pelle nera.
Ron e Draco si ripresero, recuperando le loro
mascelle.
Si alzarono velocemente raggiungendo un’ Hermione stranamente raggiante.
Lasciarono uscire per prima Hermione e, mentre
Ron osservava rapito il movimento sensuale che le anche della bruna eseguivano,
entrambii ragazzi pensarono la stessa
identica cosa.
“E’ meglio tenersi ad una certa distanza questa sera...”
***
Harry
sbatté le spalle contro il muro di un negozio. Il mangiamorte incappucciato
sogghignava mentre divertito gli puntava la bacchetta alla gola.
L’auror
si guardava attentamente intorno cercando di analizzare la situazione e trovare
così una via di fuga.
Non
era facile pensare con un uomo grosso più di lui che brandiva minaccioso una
bacchetta contro la sua giugulare.
Inghiottì
il vuoto mentre guardava nelle fessure del cappuccio nero che il mangiamorte
aveva sul viso, da dove si intravedevano gli occhi
chiari.
Notò
lo sguardo dell’uomo indugiare sulla sua cicatrice sulla fronte.
-Il
bambino sopravvissuto...- sibilò serrando la stretta intorno alla sua
bacchetta.
Harry
cercò intorno sperando di scorgere la sua non molto lontano
da lì.
Scioccamente
l’aveva persa nel combattimento corpo a corpo.
Non
era la prima volta che si trovava in quella situazione. Doveva solo mantenere
la calma.
-Qui
presente...- rispose inarcando leggermente la schiena contro il muro.
Doveva
riuscire a far allontanare leggermente il mangiamorte. Così, avrebbe potuto
stordirlo con un paio di calci ben assestati.
Fece
scorrere nuovamente il suo sguardo sull’asfalto.
Finalmente
riuscì a scorgere la sua bacchetta non molto lontano
da lui, sulla destra.
Il
mangiamorte serrò ancora di più la sua presa sulle sue braccia.
-Ultimo
desiderio Harry Potter?!- chiese l’uomo in nero.
L’auror
lo guardò divertito.
-Lasciarmi
respirare...- sussurrò sperando che l’incappucciato scoppiasse in una di quelle
risate idiote tipiche dei mangiamorte di Voldemort.
La
reazione sperata non si fece attendere molto.
Immediatamente
Harry sentì la prese diminuire. Ne approfittò
per scrollarsi di dosso le braccia e colpire nei bassi fondi il mangiamorte che
ululò di dolore iniziando a bestemmiare sulla madre del bruno.
Harry
fece una mezza capriola agguantando immediatamente la bacchetta.
Affrontò
con i suoi occhi smeraldo il viso dell’incappucciato.
L’uomo
aveva alzato lo sguardo puntandolo su Harry.
Harry
sorrise beffardamente prima di scagliare la sua maledizione.
-STUPEFICIUM!-
urlò
L’uomo
fu colpito in pieno dal fascio di luce rossa che scaturì dalla sua bacchetta.
Volò per quasi tre metri fino a scontrarsi con il muro dell’altro palazzo.
Harry
lo raggiunse di corsa. L’uomo era ancora stordito ma cosciente.
Il
capitano Potter lo colpì di nuovo nelle zone basse.
-Non
offendere mai più mia madre!- sibilò prima di legarlo e attaccarlo al muro con
un altro incantesimo.
Si
guardò attorno; corse giù per la strada.
Ginny
era sparita. Osservò rapito il grande viale alberato
doveinfuriava la battaglia. I rinforzi
degli Auror erano arrivati finalmente.
Vide
il collega Angelus schiantare con facilità un mangiamorte.
Gli sorrise sentendosi orgoglioso. Gli aveva suggerito lui
quell’angolazione del braccio qualche settimana prima.
Sentì
una voce squillante gridare alle sue spalle.
-Levita
sangue!-
La
maledizione colpì l’uomo in nero dietro di lui freddandolo all’improvviso.
Harry
si voltò incontrando lo sguardo blue dell’auror Evelyn che gli
sorrise brevemente prima rituffarsi con un grido nella battaglia.
Harry
si passò una mano tra i capelli; adesso le avrebbe dovuto
qualcosa.
Corse
ancora a perdi fiato.
Il
suo unico interesse era trovare Ginny.
Non
si sarebbe mai perdonato se le fosse accaduto
qualcosa.
Atterrò
con rapidi combattimenti corpo a corpo un paio di mangiamorte lungo la sua
corsa. Non aveva tempo di giocare con loro.
Arrivò
in una piccola zona appartata un po’ più lontana dalla battaglia.
All’improvviso,
un urlo riempì l’aria.
Harry
si voltò di scatto.
-Virginia...-
sussurrò prima di avviarsi sempre correndo verso la zona da dove era arrivato
l’urlo.
***
Hermione si fermò velocemente di fronte la
villa di Anne.
Aveva
convinto Ron e Draco a lasciarla guidare.
Draco
scese, sorridendo, dal sedile posteriore.
-Arrivo
subito...- disse allontanandosi nel vialetto.
Hermione
e Ron rimasero soli nell’auto.
La
bruna appoggiò delicatamente una mano sul sedile alla sua sinistra, più vicino
al Rosso.
L’auror
guardò giù verso la porzione di gamba che si intravedeva
dalla gonna. Risalì lentamente fino ad arrivare alle sue dita sottili poggiate
accanto a lui.
Inghiottì
il vuoto.
L’odore
di primavera riempiva tutta l’auto.
Perché, all’improvviso, si sentiva così imbarazzato dalla
sua presenza.
Aveva dormito con lei un paio di volte e l’aveva anche baciata.
Certo.
Baciata.
Forse
il punto era proprio questo.
Quando
stava accanto a lei aveva finalmente realizzato che
non riusciva a pensare a nient’ altro che alle sue labbra morbide e carnose.
Si
riscosse un attimo quando avvertì la testolina di Hermione poggiarsi
teneramente sulla sua spalla.
Il
suo profumo gli penetrò nelle ossa.
Serrò
gli occhi.
Perché ogni santa volta doveva ricordarsi di quanto
fosse stato bello ed appagante sfiorarle le labbra rosse ?!
Hermione
gli prese la mano ed intrecciò le sue dita con quelle di lui.
-Hai
delle belle mani...- disse la bruna liberandosi della cintura.
Ron
inghiottì ancora una volta il vuoto.
-Sono
identiche a quelle di Ginny... forse un po’ più grosse- continuò
l’auror Granger portandosi una ciocca lontana dal lipgloss che aveva sulle
labbra.
Ron
fece uno strano rumore col naso. Sembrava quasi una risata.
-Le
abbiamo prese da mio padre...- sussurrò sentendo la
zona delle orecchie andare al fuoco mentre la bruna appoggiava accidentalmente
il braccio sulla coscia del rosso, molto vicino alla zona off limits.
-Ah,
sì?!- gli chiese liberandosi dallo sterzo e accavallando le gambe lunghe.
Ron
distolse lo sguardo. Doveva concentrarsi e far circolare il sangue verso la
parte alta del corpo, non il contrario.
Hermione
abbracciò completamente Ron abbandonando la sua testa sul suo petto.
Anche la bruna aveva quell’irrefrenabile istinto di essergli
sempre più vicina ogni qual volta era nei paraggi.
-Ti
manca ?!- sussurrò Hermione sospirando ed immergendo
il suo naso nell’odore pungente e buono di Ron.
Il
rosso era impegnato a concentrarsi su altre zone che non fossero
le gambe, le labbra, le mani o semplicemente la figura longilinea della
ragazza.
-Cosa
?!-
Hermione
rise contro il suo petto.
-Ti
ho chiesto se ti manca ?!-
Ron
si accigliò.
-Chi
?!-
La
risata argentea e contagiosa della bruna riempì l’abitacolo.
-Come,
chi ?! Ginny ed Harry...-
Il
rosso si ripreseridendo a sua volta.
“Chissà
a cosa vado apensare...” si disse rilassandosi.
-
Sì, mi manca la mia rompipalle rossa!- le assicurò sorridendo.
-Già...-
concordò Hermione–Anche a me mancano Harry e Ginny... chissà cosa staranno facendo in
questo momento-
Ron
si strinse nelle spalle.
-Non
ne ho idea...-
Hermione
si strinse ancora di più a lui.
-Sono
contenta che ci sia anche tu, qui...- gli sussurrò diventando
leggermente rossa sulle gote.
Ron
inarcò un sopraciglio.
-
Beh, voglio dire... ad Harry voglio bene... ma tu,
Ron, ecco...- Hermione iniziò a balbettare diventando tenera.
Il
rosso la strinse più forte a sé. Si liberò dello strano imbarazzo che l’aveva
bloccato e le baciò dolcemente la guancia.
-Anche
io sono contento che ci sia tu, qui, con me. Mi sarebbe
piaciuto se fossi rimasta tranquilla a casa tua, al sicuro, ma sono egoista, e
mi fa piacere che tu sia qui...-
Hermione
alzò leggermente il capo per guardarlo meglio in viso.
Gli sorrise dolcemente.
Ron
fissò il suo sguardo blue sulle labbra vermiglie di Hermione.
Entrambi
si inumidirono la bocca.
Hermione
si issò meglio sedere mentre Ron le accarezzava
dolcemente una guancia.
Lentamente
si avvicinarono l’uno all’altro.
La
bruna sentiva chiaramente il suo respiro sulla pelle del naso. Ron le scansò
sorridendo una ciocca riccia dagli occhi cioccolato.
Chiusero
entrambi le palpebre e...
-Ragazzi
?!- la voce di Draco interruppe nell’abitacolo.
Hermione
lanciò lontano Ron, facendolo sbattere contro il finestrino; lei si ricompose
rassettandosi i capelli.
Il
rosso si schiarì la gola.
-Sì,
Draco?!- chiese mentre il biondo saliva nell’auto
accompagnato da Anne.
-Ciao
Ron, ciao Hermione...- li salutò la bruna con un bel sorriso.
I
capelli neri erano morbidi e lucenti.
-Ci
fai da navigatore?!- chiese Malfoy sorridendo educatamente ad Anne che arrossì
di colpo.
-Perché no ?!- si passò una ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
Hermione
si rilassò. Intercettò l’occhiata di Ron e sorrise.
Mise
in moto l’auto.
-Inizia,
Anne...-
***
Harry corse come non mai lungo il corridoio scuro
che si apriva tra un palazzo ed un altro. Le pozzanghere lasciate dalla neve
gli schizzavano il jeans scuro.
-Ehi, fiorellino...- una voce cavernicola e
gutturale raggiunse le sue orecchie.
Rallentò il passo quando arrivò all’angolo da
dove provenivano i suoni.
Si sporse leggermente solo per vedere Ginny che
arrancava con la bacchetta ben stretta in pugno.
-Oh, piccola stai tremando...- sussurrò l’uomo
avvicinandosi ancora di più e facendo arrivare la rossa con le spalle la muro.
Ginny tremò un attimo prima
di tornare sicura. Harry non l’aveva mai vista così. Ron aveva lo stesso
contegno. In lui, però, non faceva tutto quello strano effetto.
-Non sono un fiorellino...-
sibilò Virginia a denti stretti. I suoi occhi tremendamente chiari erano
puntati in quelli che si intravedevano dal cappuccio
del mangiamorte.
-Ah, no ?!- chiese l’uomo avvicinandosi ancora.
Ginny trattenne il respiro.
Harry strinse convulsamente la bacchetta tra le
dita. Non poteva intervenire all’improvviso. Quell’uomo avrebbe potuto fare del
male alla ragazza.
--Invece, secondo me sei un bel
fiorellino delicato...- così dicendo le toccò una guancia morbida. Harry
digrignò i denti. Gli avrebbe spezzato quelle luride dita.
Ginny serrò forte gli occhi. Non voleva essere
toccata da quel mostro disgustoso.
-Lasciala, Argo...-
La voce che intervenne a difenderla sembrava
famigliare.
Harry si sporse di nuovo e vide avanzare
lentamente un uomo alta con una scintillante maschera
bianca.
L’aveva già incontrato. Era, forse, l’unico mangiamorte
di Voldemort in grado di batterlo.
L’incappucciato, chiamato Argo, si girò
velocemente.
-Ma...- avevano avuto il
preciso ordine da Voldemort di non chiamare mai col suo nome, Mellifluo.
- E’ l’amica di Potter...- affermò, non
togliendo la bacchetta dalla gola pulsante della rossa.
Mellifluo inclinò la testa.
-Vuoi che Potter si occupi personalmente di te
?!- gli chiese lanciando un cenno del capo dietro il
muro dove Harry era nascosto.
Il mangiamorte si girò.
L’auror però era già dietro di lui.
-Buh!- gli fece.
Argo indietreggiò.
-Da dove diavolo spunti
fuori?!- gli chiese inghiottendo il vuoto.
-Devi stare più attento,
Argo.- iniziò avanzando verso di lui.
L’uomo incappucciato si guardò attorno, mentre
Mellifluo non muoveva un muscolo per aiutarlo.
In preda al panico, cercò di colpire Harry ad un
fianco. Questo, però, alzò il braccio affondando col gomito sulla base della
nuca.
L’incappucciato ruzzolò a terra gridando di
dolore per il cacio ben assestato nello stomaco.
Velocemente si voltò verso Mellifluo.
- Tu, traditore... rimani lì a guardare mentre un tuo fratello è in difficoltà...-
Mellifluo lo fulminò con lo sguardo.
Sollevò la bacchetta verso Harry e...
Invece di lanciare la
maledizione contro di lui deviò il colpo verso Argo. L’uomo a terra urlò di dolore prima di scomparire nel nulla.
Ginny si lasciò scivolare lungo il muro. Le
gambe le tremavano ma per nulla ragione al mondo avrebbe dato
la soddisfazione a quel mangiamorte di vederla impaurita.
Mellifluo si voltò.
-Dove pensi di andare ?!-
chiese Harry puntandogli la bacchetta alle spalle.
Il biondo sorrise dietro la maschera.
-Sto tornando dal mio Signore oscuro, Potter.
Gli auror hanno avuto la meglio, per questa volta. E
noi ci stiamo ritirando...-
Harry ghignò.
- Pensi davvero che io ti lasci andare ?!-
continuò avanzando.
Mellifluo si voltò.
-Vuoi combattere contro di me con la tua
amichetta sotto tiro. Cosa ti assicura che io non me la
prenda con lei. Lo sai che sono un mangiamorte ?!-
Harry continuò a tenere il sorriso stampato in
faccia.
-So che sei un mangiamorte; ma so anche che non
sei come tutti gli altri...-
Il biondo inghiottì il vuoto mentre portava lo
sguardo sulla rossa ancora seduta sull’asfalto.
-Portala a casa. Ha avuto una giornata
terribile. Il nostro combattimento non tarderà ad arrivare. Voglio che
coinvolga solo me e te. Nessun altro.- così dicendo Mellifluo si voltò e
lentamente si allontanò.
Harry rimase ad osservarlo, incapace di fermare
quell’uomo terribile, a cui in fondo doveva la vita della persona più
importante della sua vita.
Si voltò verso la piccola Virginia. Lo sguardo
vacuo e il viso pallido.
Harry si chinò su di lei.
-Va tutto bene, piccola,
ci sono
io qui con te...-
La prese in braccio e velocemente ritornò verso
la zona in cui prima c’era stata una battaglia e dove adesso regnava la pace.
***
- Ci dispiace che tu debba andare via domani
mattina... Avremmo potuto passare il Natale
assieme...- iniziò Ron sbocconcellando il pezzo di pizza che aveva rubato da
Hermione.
Anne era arrossita incrociando lo sguardo di
Draco un po’ triste e taciturno.
Hermione lo osservava silenziosa. Poteva darla a
bere a tutti ma a lei no . Draco Malfoy era davvero
triste per la partenza di Mary Anne Cooper.
Sorrise verso la sua direzione quando intercettò
i suoi occhi di ghiaccio.
-Su Malfoy...- iniziò Ron prendendolo in giro.
–Da domandi ti ritroverai di nuovo solo con me ed Hermione, divertente vero?!-
All’improvviso il tacco della scarpa della bruna
si conficcò pesantemente sul piede del rosso.
-Ahi....- disse prima
di ricevere l’occhiata rivelatrice di Hermione.
Non aveva affatto notato di quanto quel tavolo fosse già abbastanza silenzioso senza le sue battutacce.
Ron arrossì leggermente mentre gettava il naso
nel suo boccale di birra chiara.
Draco giocherellava tristemente con il tappo
della coca di Hermione. Anne continuava imperterrita a girare e rigirare la
forchetta sulla sua pizza, mentre Ron ed Hermione non facevano altro che
sentirsi di troppo.
-Potremmo andare a fare un giro al parco... è
qui vicino ed alcuni ragazzi a scuola dicono che c’è
un posto in cui fanno le cioccolate calde davvero buone...- propose
all’improvviso Hermione.
-Ma se a te il cioccolato non...-
ma un’altra proverbiale stoccata sul suo piede convinse Ron a tacere.
Anne sollevò finalmente il suo capo.
-Ah, sì. Intendi Martin Chocolat
* (si legge alla francese). Le cioccolate sono il suo
forte. E’un bar aperto solo d’inverno, però...-
aggiunse bevendo un po’ d’acqua dal suo bicchiere.
Draco si schiarì la gola.
- Ti piacerebbe andarci ?!- chiese rivolto alla
bruna dagli occhi chiari.
Anne arrossì prima di asserire.
-Sì, mi ricorda l’infanzia...-
Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata.
-Bene, allora, vogliamo andare?!-
***
Ginny si mosse debolmente nel letto della sua
camera. Le doleva un po’ tutto il corpo. Ma la mano
destra era la parte che più la torturava.
Aprì lentamente gli occhi chiari.
Non riuscì a mettere immediatamente a fuoco gli
oggetti presenti nella stanza. Vide la piccola luce sul suo comodino accesa, il
lampadario sul soffitto ed un volto dai lineamenti ancora non precisi al suo
fianco.
- Ehi, bimba...- le disse dolcemente l’immagine
sfuocata accanto a lei.
Ginny sbatté più volte le
palpebre prima che il volto di Harry diventasse chiaro.
Virginia sorrise quando si accorse che le mani di lui erano intrecciate con le sue.
-Ciao, Harry...- sussurrò debolmente con la voce
impastata dal sonno.
Il bruno le accarezzò i capelli rossi.
-Sei stata bravissima,
sai
?! Hai eliminato una decina di mangiamorte...- le disse
sfiorandole il naso con le dita.
Ginny sorrise prima di rispondergli.
-In realtà ho avuto una paura folle...- ammise
iniziando a giocherella con i ciuffi ebano di Harry.
L’auror le baciò la fronte.
-Sono orgoglioso di te comunque...-
le disse iniziando ad accarezzarle le guance col dorso della mano.
- Ma io non ho avuto paura
per me...- iniziò attirandolo di più a sé.
Harry le sorrise circondandole la vita con le
braccia.
-In realtà, un po’ ne avevo
anche per me, ma soprattutto ho avuto paura per te, per noi! Ho
temuto di non poter più fare questo...- disse prima di issarsi sulla
schiena e baciargli le labbra.
Harry sentì improvvisamente la pressione della
bocca della rossa sulla sua. Immediatamente, quel contatto lo portò in paradiso
facendolo sentire il re del mondo.
Mosse magistralmente le sue labbra su quelle di lei
facendogliele dischiudere e rendendolo immediatamente più profondo.
Rimasero attaccati fino a quando la stupida
necessità umana di respirare li fece dividere.
-Mi sei mancato...- gli disse
strofinando il suo naso contro il suo.
Harry socchiuse gli occhi in preda ancora alle
sensazioni che gli aveva trasmesso riaverla finalmente
tra le braccia.
- Ho avuto paura anch’io...- le confessò
attirandola più a sé.
Ginny si spostò leggermente, facendogli posto
sul letto. Harry vi si accomodò abbracciandola dalla vita.
Virginia si accoccolò sotto la sua spalla
affondando il viso nella maglia del ragazzo. Rimasero così per un po’, felici
di essere nuovamente uno tra le braccia dell’altra.
Ginny sbadigliò.
-Stanca ?!- le chiese Harry massaggiandole il
braccio.
Ginny asserì contro il suo petto.
-Beh, allora vado via e ti lascio riposare...-
il bruno fece per alzarsi ma Virginia lo ritirò giù.
-Non andare via, rimani qui....-
Ginny aveva il visino così dolce e desideroso d’affetto che Harry si sentì
male. Già, non aveva alcuna voglia di lasciare quella camera. – Dormi con
me...- quella voce sottile e dolce, quegli occhioni tristi furono
una bomba nucleare per le difese di Harry che non riuscì più a trattenersi. Si
rituffò su di lei baciandola avidamente.
Si rotolarono tra le lenzuola senza staccare le
loro labbra.
Harry finì su di lei, entrambi sorridenti ed
ansanti.
-Hm, hm...- disse guardandole il viso.
-Devo alzarmi ?!- le chiese.
Ginny lo guardò negli occhi verdi, gli sorrise maliziosamente e lo attirò maggiormente a sé.
-Non ci provare nemmeno...-
***
Draco si passò una mano tra i capelli mentre
afferrava il bicchiere di cartone che Martin gli offriva.
Si voltò porgendolo ad Anne l’unica rimasta nel
locale.
Ron ed Hermione erano già usciti all’aperto a
passeggiare.
-Allora, a che ora partirai domani?!- le chiese
aprendo la porta del bar e lasciandola passare.
Draco aveva sempre quei modi di fare che la
facevano sentire così dannatamente speciale.
-Alle 8,00...il capitano Potter mi vuole nel suo ufficio molto presto...- rispose dopo aver
inghiottito un sorso troppo abbondante di cioccolato caldo.
Draco sorrise amaramente pensando al suo amico
che era ancora Auror.
-Già...- le disse mescolando con un movimento
circolare del polso il liquido caldo e denso.
Anne osservò Hermione e Ron camminare più
avanti. La bruna ricciuta aveva preso sotto braccio il rosso chesorseggiava tranquillo la sua cioccolata.
- Sono carini insieme...- si lasciò sfuggire
mentre delicatamente si portava una ciocca nera dietro l’orecchio.
Draco parve non ascoltarla. Le porse il braccio
e lentamente iniziarono a passeggiare.
Il biondo era taciturno. Anne poteva udire i
battiti del suo cuore ronzarle nelle orecchie.
- Mi sono divertito nell’ultimo periodo con te e
con Lily...- Draco arrossì leggermente sulle guance. Un leggero colore rosa le
imporporava.
- A-anch’io...-
balbettò la bruna diventando letteralmente rossa.
Draco si fermò di scatto quando riuscirono a
trovare una panchina sgombra di neve.
-Vuoi sederti ?!-
La ragazza asserì col capo. Sentiva che le gambe
non le avrebbero retto ancora per molto se Malfoy avesse continuato a
stringerle il braccio.
Si accomodarono sulla fredda panchina di legno.
Molto vicini, a causa della temperatura rigida.
- Quando torni?!-
Draco sparò quella domanda senza guardarla in
viso e continuando a sorseggiare il suo caffè.
Anne lo guardò con la coda dell’occhio.
-Penso di ritornare a Febbraio... Adesso che ho un altro buon motivo per venire via da Londra...-
Anne si morse la lingua per la frase alquanto compromettente.
Draco la scrutò con i suoi occhi di ghiaccio.
Il suo cuore fece un balzo quando le iridi blue di Anne si rispecchiarono nelle sue.
- Voglio dire...- aggiunse la mora cercando di
salvare il salvabile. –Adesso che devo portarvi notizie sul mondo dei maghi...-
Draco sorrise.
Chissà perché quella ragione non lo convinceva
per niente, chissà, poi, perché immaginare di essere
“l’altro buon motivo” di Anne gli riempiva il cuore di un dolcissimo e confortante
calore.
-Beh, sicuro...- cercò di rassicurarla. Adorava
quando quelle guance morbide si coloravano di rosso vermiglio.
Anne sospirò allungando le gambe lunghe davanti
a lei.
Questa volta a Draco non sfuggì di notare di
quanto fossero sottili e sode.
Anne si strinse nel cappotto e rabbrividì al
pensiero di essere così vicina all’uomo che popolava i suoi sogni.
Si portò le mani in tasca ed immediatamente si
ricordò del piccolo regalo che gli aveva preso, purtroppo, senza l’aiuto di
Hermione. Era un po’ indecisa se darglielo o meno.
-Ecco...- iniziò aumentando la gradazione di
rosso sulle gote. –Ieri pomeriggio quando sono scomparsa per mezz’ora con
Lily... beh, in realtà non siamo andate in bagno...-
Draco inarcò un sopraciglio.
- Ah, no?!- le domandò guardandola negli occhi.
Ecco, il cuore un altro
salto.
-No, ecco.... io-
infilò di nuovo la mano nella tasca del pesante cappotto e afferrò il
pacchetto. –Ecco, ti ho fatto un regalo!- esplose
tutto d’un fiato allungando la mano davanti a sé e porgendogli il dono.
Non riusciva a guardarlo negli occhi.
Draco inghiottì il vuoto. Lui non le aveva comprato niente. Che idiota!
Afferrò delicatamente il pacchetto.
Lo scartò trattenendo il fiato mentre osservava
Anne contorcersi le dita della mano.
-Non so se ti piacerà...- continuava
a farfugliare.
Draco osservò rapito il piccolo contenitore di
velluto rosso. Sollevò di scatto il coperchio.
Una piccola collana da uomo,
delicata e sottile, era ordinatamente riposta al suo interno.
Il ciondolo rappresentava una “M” attraversata
da un piccolo serpente.
-La M sta per Malfoy... regalarti un D mi pareva troppo banale... e allora...- continuava a ripetere
mentre Draco armeggiava con la chiusura dietro al suo collo.
Lasciò andare la catenina e la “M” si appese
delicata sulla sua sciarpe Grigio-verde.
Draco la sfiorò e sorrise ad Anne.
-Questa sta per Mary Anne...-
le disse portandole una ciocca ebano lontano dai suoi occhi.
-Io non ho niente per te... ma...- si guardò. Voleva darle qualcosa di speciale e significativa.
La sciarpa
dei Serpeverde.
La cosa più preziosa ed importante che avesse mai conservato.
Sciolse il nodo elegante in cui l’aveva fermata
sul collo.
Profumava terribilmente della sua essenza.
Le poggiò la morbida striscia di lana sulle
spalle.L’annodò nell’identica posa in
cui la indossava e le disse:
- Lo so che è stupido che io ti regali la mia
sciarpa dei tempi della scuola... ma ti posso assicurare che per me vale
davvero tanto...-
Anne sbatté le palpebre mentre cercava di
realizzare cosa le fosse accaduto. L’odore di Draco la circondava e lei non
riusciva a ricordarequanto tempo prima,
si fosse sentita così bene...
Il biondo continuava a parlare ed a spiegare il
motivo del perché, secondo lui, quel dono fosse squallido,
ma Anne gli posò delicatamente le dita sulle labbra.
Un brivido percorse la schiena di entrambi
a quel contatto.
- E’ il più bel regalo che
io abbia mai avuto. Grazie, Draco-
Malfoy chiuse gli occhi quando sentì le labbra
carnose di Anne poggiarsi amorevolmente sulla sua
guancia.
Quel contatto lo stravolse.
Mai nessuna l’aveva fatto sentire così
elettrizzato solo con un semplicissimo bacio sulla guancia.
Nemmeno
Hermione.
Draco aveva ancora la guancia leggermente rosa, quando
Ron ed Hermione ritornarono dal loro lungo giro obbligato.
-Tutto a posto?!- chiese il rosso sorridendo
malizioso verso il biondino.
Draco si riscosse. Infilò la catenina sotto il
maglione e si alzò. Fece qualche passo in direzione di Ron fino a raggiungere
il suo orecchio.
-Mai stato meglio, Weasley...-
Continua...
Va bene, va bene! Ho
impiegato una vita a scrivere questo chap; ma spero veramente che sia piaciuto!
Ora ditemi che Draco non è l’uomo che tutte vorremmo
trovare un giorno! Vi rendete conto di quanto è stato dolce con Anne! E non è ancora cosciente di esserne innamorato. In realtà,
non lo è ancora. E’solo molto
affascinato dalla bellissima brunetta dagli occhi blue!
Ron ed Hermione sono troppo pucciosi,
assieme. Però avete notato che la nostra “boccoli
d’oro” ha qualche problema con questa dannata cicatrice che pare essere sparita
all’improvviso dal suo posto dopo un lampo vermiglio e la comparsa della
lettera N... ma cosa starà ad indicare quella lettera?!?!?!?!?!? Mah, chi lo sa. L’unica cosa certa è che io ho una mente
contorta, sadica e malata!
Harry e Ginny... ma come faccio a
tenerli separati quei due! Non sono stramaledettamente(avrete capito che adoro
questa parola... tutta colpa di un mio amico che mi ha definito “stramaledettamente
sveglia!”) dolci insieme! Non chiedetemi di Mellifluo.
E’ uscito da solo dalla storia. Ho lasciato che facesse quello che voleva. In
quel momento, gli andava di difendere la sua parte Auror ( e come vedremo lo
farà sempre più spesso fino a... e no! non mi lascio
scappare informazioni che sono in realtà anticipazioni! )...
In questo chap, Maggie e TJ non si sono
visti. Colpa di un commentatore che mi ha chiesto che ruolo avessero
nella storia. In realtà, nessuno! Servono solo per alleggerire la tensione. Poi,
adoravo l’idea di dare ad Anne delle sorelle e mi attirava l’idea di
intrecciare relazioni magiche con quelle babbane, con i semplici problemi di
tutti i giorni.Beh, se vi sono mancati , allora continuerò a scrivere anche di loro... altrimenti
lascerò perdere.
Quindi, cari amici
miei, un nuovo importantissimo sondaggio.
Volete che TJ e Maggie continuino a vivere nelle mie storie?
Dovete solo rispondere a questa domanda.
In realtà, io scrivo quello che mi sento di scrivere ed anche se questo
sondaggio risulterà negativo, se qualche volta mi
verrà in mente di scrivere dell’altro su di loro... beh, state pur certi che lo
farò!
Beh... io ho terminato.
Ah, un’ultima cosa. Nel prox chap
introdurrò altri nuovi personaggi cattivi. Saranno gli antagonisti degli
antagonisti!
Questa era la mia
ultima considerazione... Ora passiamo ai ringraziamenti.
Lily Ciao
carissima! Grazie della tua recensione e spero che anche questo chap ti sia
piaciuto! Fammi sapere e rispondi alla domanda! Un bacio, AngéleJ
Nene89 Ciao! Che brutto momento hai
scelto per la tua recensione! Proprio la sconfitta degli azzurri! Che tristezza povero Cassano! Barese d.o.c.! quindi mio parente,
visto che sono per metà di Bari!Sei stata troppo gentile
nel tuo commento! Poveri azzurri! Mi è dispiaciuto! Mi raccomando continua a
sfornare one-shot perché man mano vengono sempre più
belle! Ora vado, un bacio,
AngéleJ
*Bibi* Ciao tesoro! Hai visto?! Hanno contestato TJ e Maggie... vuoi che continui a scrivere su di loro?! Ti prego appoggiami almeno tu! Grazie della tua recensione...
un bacio grandissimo e fammi sapere! Bacioni,
AngéleJ
*JULY@* Ciaooooo! Anche tu fan di Maggie e
TJ?!? Se li vuoi ancora vedere in questa ffc fammi
sapere! Un bacio,
AngéleJ
Marcycas- Lady of Darkness tesoro! Mamma
mia che recensione dettagliata! Le adoro quelle così! Allora innanzitutto
bravissima! Come hai notato tu stessa leggendo il chap hai azzeccato tutto
quello che avevo in mente!Lo so, lo
so... Anch’io penso che ben presto Draco si renderà
conto che i suoi sogni sono popolati da un’altra ragazza... ma nel frattempo
lasciamolo rosolare per bene! Mellifluo negli attacchi porta sempre una
maschera bianca... quindi non potrebbe mai essere
riconosciuto! Ecco il semplice motivo per cui nessuno
lo riconosce. Inoltre i suoi capelli vengono raccolti
in una coda, che viene nascosta nel cappuccio nero da Mangiamorte... quindi
sarebbe un po’ difficile riconoscerlo! Anche se la sua
voce... beh, non sto qui a darvi anticipazioni! Mi raccomando recensite e
aggiornate in fretta la vostra storia! Un bacio enorme,
AngéleJ
Verhobbit Grazie della tua recensione e dei tuoi
complimenti! Ma le coppie sono già formate! Sarà per
la prossima ffc! Un bacio forte,
AngéleJ
°°MARTY°° Grazie Marty! Sono contenta che la frase ti sia piaciuta...
eh, sai com’è io sono una romanticona! Le studio la notte queste frasi prima di
scriverle! Fammi sapere se questo chap ti è piaciuto! Un bacio,
AngéleJ
Vale Il movimento l’ho messo ma c’è lo stesso un po’ di spazio
dedicato a Ron ed Hermione. Per quanto riguarda Maggie e TJ...Beh, hai letto il
mio problema! Fammi sapere cosa ne pensi! Un bacio,
Angéle J
Ary Ciao bella! Come va la costola?! Spero meglio! Sono contenta
che lo scorso chap ti sia piaciuto... Davvero ti meravigli di “cotanta Bravura”
?!?!?! Dai, in fondo sappiamo tutti che vi piace solo la storia e non il modo in cui è scritta! Lo
so... sono un mattone... ma io non mi credo capace di fare niente! Ecco perché mi impegno sempre esageratamente... anche a scuola è così...
e non è affatto bello! Davvero assomigliavi un po’ a Lily quando eri piccina?! Ma allora eri tutta da mordere! Io li adoro i bimbi così! Che bello! Anche a te piace “la
Maledizione della prima Luna”?! Io adoro quel film... come del resto gli
attori! Ho sentito che ne faranno un sequel... beh, speriamo! Adesso devo andare, rimettiti in fretta! Un bacio grandissimo
AngéleJ
P.S.
Grazie per aver letto tutte le mie one-shots!
Phoenix Beh, non so se ho mantenuto un livello abbastanza alto! Ma ti assicuro che mi sono impegnata tantissimo! Spero
davvero che ti piaccia fammi sapere! Un bacio,
AngéleJ
Silvix Bene, tesoro allora preparati all’0arrivo
di tanti e tanti altri chaps... questa storia sta assumendo dimensioni
bibliche, mi fa un po’ paura! Spero che il chap ti piaccia fammi sapere! Un
bacio,
AngéleJ
Vale e Mely Bravissime... non dimenticate mai la piccola
Lily... perché forse sarà lei la chiave di tutto questo! Mi raccomando! Non mi
abbandonate! Un bacio Grande
AngéleJ
Sunny Ecco che la the Best, torna a far
danni! CHE BELLO! Mi hai commentato di nuovo! Me molto
contenta e soprattutto onorata di cotanto onore! Non ci posso credere! No, no,
no! la THE Best sei tu, e tu soltanto! Non riuscirei
mai ad usurpare il tuo posto, anche se volessi, sei troppo
brava! A proposito... ti ricordi che il 19 luglio è il mio compleanno...
se dovessi avere un po’ di tempo da sprecare... e
visto che non sforni una one-shot da molto... ti dispiacerebbe... beh, sì...
farne una per me... Va bene, ho capito! Non fa niente! Grazie lo stesso! Beh, comunque vedi di scrivere presto dell’altro.. sei troppo
brava per sparire nel nulla mia carissima Sunny THE BEST! Beh... ora vado
grazie ancora dei tuoi complimenti! Un bacio grande
AngéleJ
Chris
Ciaooo! Beh, che dire... Tu e mio fratello avete gli
stessi identici gusti... ora che gli ho fatto notare la tua recensione su
Hermione... beh, sta diventando indeciso. L’ago della bilancia pende sempre per
Ginny ma adesso Hermione.... “ha un fascino tutto
particolare!” Mah! Cosa ci troverete... in quelle due!
Io preferisco di gran lunga Ron, Draco ed Harry...
anche se devo ammettere che... se mi immedesimo nella
mente contorta di un ragazzo... beh, potrei pensare che
Hermione e Ginny siano “passabili...” Va, beh... lasciamo
perdere i miei deliri! Grazie delle recensioni anche a tutte le mie one-shots!
Sei davvero gentilissimo! Un bacio infinito,
AngéleJ
p.s.
Siete un po’ come la famiglia Weasley! Ma come
vi viene in mente di giocare ad Hockey in
casa?!?!?!?!?! Potevate farvi male sul serio... mi fate
preoccupare! Avvisatemi quando dovete fare queste partite... Aspetta
un momento! Se Ary è quella che uscita con meno lividi a
allora tu ed i tuoi fratelli come siete messi?!?!?!?!
Arghhh!
Va beh.. almeno avete
segnato!
Tipsy
Tesoro... non cercare di fare dei trip mentali su cosa potrebbe fareJames per togliere di torno Evelyn... in fondo ci sei già arrivata! Lo so, lo so!Il chap non è bello come te
lo aspettavi! Però, credimi ho messo tutta la
pazienza e la voglia! Meglio di così le scene di combattimento non riesco a descriverle! Quelle romantiche sono
il mio debole! Spero cmq che il tutto sia passabile! Fammi sapere e grazie
della tua recensione! Un bacio AngéleJ
P.s.
Ti piacciono TJ e Maggie? Allora, rispondi alla
mia domanda!
Kiria Grazie, tesoro, dei tuoi bellissimi commenti! Non
preoccuparti non sei obbligata a commentare tutti i chaps! Grazie dei tuoi complimenti davvero sei troppo buona! Ah,
complimenti per la ffc che stai scrivendo; l’ho letta e la trovo interessante e
scritta bene! Mi raccomando non saltare troppi chap ed aggiorna presto... un
bacio grande AngéleJ
Riley
Allora piccola, hai affrontato l’esame!? Sono sicura che sarà
andato benissimo! Se parli come scrivi... beh,
non avrai avuto nessun problema, anzi! Beh, non so se sono una persona
fantastica, però, ti ringrazio della tua gentilezza! Mi fa un enorme piacere
aiutare la gente! Credimi, so benissimo cosa vuol dire aver paura di
qualcosa... Beh, ora devo andare! Ti mando un bacione
enorme e tanta fortuna per la tua nuova scuola, AngéleJ
Milady Caio Tesoro mio! Anche tu sei fantastica... i tuoi chap
sono scritti sempre con tanta eleganza che... beh, io e mio fratello adoriamo! Sei così gentile e simpatica! Grazie davvero per
scrivere quelle belle storie! Mi piacciono così tanto! Non vedo l’ora di
leggere l’aggiornamento e nel frattempo leggo e rileggo gli altri chap! Grazie
del tuo commento... ci sentiamo presto con una recensione di Angéle
VS Lord Kelsen80 che ti piacciono tanto! AngéleJ
Phoebe80 Ciao tesoro... beh, non vorrei offenderti, ma la notizia
della morte dei genitori si sapeva fin dalle prime righe del primo chap...
forse non te lo ricordi... magari hai letto troppo
velocemente il primo Capitolo! Capita! Non preoccuparti... Lo
so! Ronnino è sempre il nostro Ronnino nazionale! E’ un uomo da sposare come
del resto il bellissimo Draco ed Harry! Io questi uomini li adoro tutti! Sarà
che li ho descritti come i miei uomini ideali! Mah, non ne ho idea... cmq...
grazie dei tuoi complimenti! Sei troppo gentile! Harry
è stato divino, anche in questo chap... nell’altro ha fatto un po’ il bastardo,
ma in fondo resta sempre l’eroe della situazione! Ah! (sospiro) beh, lasciami a andare... un bacio grande
AngéleJ
Sarry Malfoy Ciao tesoro! Grazie per la tua recensione...
Come hai notato Ginny si è ripresa il suo Harry ma c’è sempre quella rompiballe
di Evelyn e, almeno che un ragazzo non l’aiuti, avrà
sempre la fissa per il povero Harry! Cmq... lo so! Draco, Anne e Lily sono dolcissimi... ma in fondo la bimba ha qualcosa di
strano che in realtà per i maghi non lo è poi così tanto. Scopriremo presto che
questa piccina, oltre ad essere bellissima, paccioccosa e tenerissima, beh,
sarà anche utilissima al trio (purtroppo ancora babbano)! Ma
non per molto!La pozione di Artemisy (il medimago) e di Luna procede bene, quindi ?! Don’t worry... Beh, ora ti lascio un bacione enorme!
AngéleJ
Phi phiCiao
carissima! Mamma mia che bella recensione lunga che mi hai lasciato! Quanto mi fa piacere quando mi dite
dettagliatamente quello che ne pensate! Allora prima di tutto ti ringrazio per
il tempo che spendi dietro la mia ffc, ma se la storia
ti piace e ti appassiona davvero mi fa molto piacere che tu lo faccia! Cmq,
passiamo a questo chap... Non so se hai notato di
quanto Draco sia dolce... in effetti, un po’ troppo per quello che era una
volta... ma io la penso in questo modo. Draco
Malfoy è, è stato e sarà per sempre un bastardo incallito nei libri della
Rowling, ma io non lo vedo esattamentecosì. Innanzitutto, ho pensato che anche una persona come lui, quando
vede morire l’unico parente che abbia mai amato e da cui abbia ricevuto amore a
sua volta, (non credo che dopo aver provato cosa significhi davvero soffrire)
non cambirimanendo il “bastardo” della
situazione!Il dolore, quello lancinante
e terribile che ti fa credere di non poter continuare a vivere, fa maturare e
rende le persone migliori! Quindi, ho ritenuto opportuno dare al “mio”
personaggio di Draco Malfoy una dolcezza ed una capacità di capire gli altri di gran lunga superiore a quella di Hermione, Ron, Harry o
la dolcissima Ginny.In realtà, però,
questo non cambia che il “mio” Draco Malfoy abbia
bisogno di una persona altrettanto dolce ma determinata (come si rivelerà
essere Mary Anne)... Spero di essere stata abbastanza chiara sul “Malfoy”.
Vediamo di cos’altro avevi parlato ?! Ah, sì... Hermione! Povera, piccola mia, “boccoli d’oro”... Chissà cosa le succederà! Ma non
temete tanto per lei... Ronnino caro è sempre lì per difenderla e proteggerla
anche a costo della sua vita!Harry,
piccolo tesoro della mamma, è la vera rivelazione di questa storia! Credetemi
nella mia mente è lui che prende il comando per le sua scene!
E’ così in gamba, simpatico, dolce ma ha avuto un po’
troppi contatti con questa dannata Evelyn! Non vi preoccupate tra un po’ Evelyn
verrà aiutata e supportata da James! Beh, credo di
aver risposta a tutte le tue perplessità... continua ancora a chiedermi ed io
risponderò molto volentieri! Ora vado, un bacione,
AngéleJ
Cloudy Ciaoooooo! Spero di aver aggiornato prima della tua
partenza... non sono riuscita a scrivere più velocemente! Scusami. Cmq, anche
tu innamorata di Draco in versione “sweet Daddy”?! Non sei l’unica anch’io lo
trovo bellissimo! Amore della tua scrittrice! Va, beh
lasciamo perdere questi deliri! Dimmi un po’, ti
piacciono Maggie e TJ insieme?! Sì?! Bene allora fammelo sapere e
rispondi alla domanda , la sopravvivenza di quei due
dipenda tutto da voi e dal mio cervello! Leggi la risposta di Phi phi se vuoi sapere qualcosa in più sulla dolcezza infinita
di Draco... un bacio grande
AngéleJ
Maga Magò In realtà, Harry e Ginny sono tornati da un
pezzo alla base degli Auror... anche tu salti le parti che non ti interessano, eh?! Anch’io!
Cmq... quei due stanno benissimo e come hai potuto vedere hanno avuto
finalmente un po’ di pace! Maggie e TJ?! Vuoi vederli ancora insieme ?! Allora,
fammelo sapere! Se un bel po’ di gente mi risponderà
positivamente quando questa storia sarà finita potrei decidere di scrivere una
mini ffc su loro due nella sezione originale... chissà! Fatemi sapere! Un bacio
grandissimo,
AngéleJ
Charlotte Ciao tesoro! Anche tu
problemi con il computer?! Uffa ma questi dannati aggeggi rompono sempre le
“così dette”?! che paranoie! Cmq, grazie della tua
recensione il chap in effetti era un po’ triste, sei
l’unica che se ne è accorta, non era uno dei miei soliti chap latte e miele;
era cupo e terribilmente giù di tono! Questo ha tirato su le sorti! Spero che
la tua tristezza sia passata, non preoccuparti tesoro, capita
a tutti un momento NO! mi raccomando, un bacio
grandissimo
AngéleJ
Kathy Ciao! Certo che mi sei mancata! Mi mancano tutti i miei amici-recensitori!
Anche tu hai affrontato gli esami ?! Mamma mia! Grazie
dei tuoi complimenti! Certo diventerò la J.K. Rowling italiana! Sono contenta
che le miei storie ti coinvolgano sempre! Ora vado! Un
bacio grande
AngéleJ
p.s.
Aggiorna presto.
Bene io ho terminato ma prima di
abbandonarvi voglio darvi una notizia importantissima! Sul sito ufficiale di
J.K. Rowling (solo nella versione inglese) potrete trovare un indovinello sul
titolo del sesto libro! Io l’ho saputo dal gruppo in cui sono iscritta. Mi hanno dato le dritte per il piccolo indovinello e, beh, alla fine
esce proprio un titolo!
Non ve lo dico.
Però non ha
niente a che vedere con quelli che giravano fino a qualche tempo fa in net...
Capitolo 22 *** Capodanno: un pò di pace, ma non esageriamo! ***
DA AUROR A BABBANI XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace
DA AUROR A BABBANIXXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace... ma
non esageriamo! ”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Dedico questo chap a me stessa (lo so
forse è un pò pietoso) perché lunedì compio 17 anni e voglio farmi un regalo...
e se volete farmene uno anche voi, lasciatemi un commentino alla fine.
AngéleJ
TJ siguardò nel grande specchio, appeso nel suo elegantissimo bagno. Aveva
uno sguardo stanco e sbattuto. Il viso leggermente pallido. Le poche lentiggini
sul suo naso risaltavano perfettamente.
Aprì velocemente il rubinetto dell’acqua fredda.
Si rinfrescò abbondantemente il viso. Era
davvero stanco. Un paio di giorni più tardi si sarebbe tenuto l’ultimo incontro
del campionato invernale di basket.
Doveva ancora decidere chi avrebbe sostituito
quel cretino di Marcus Bed! Doveva propriofare l’idiota per farsi notare dall’amica di Charlotte ?!
Sbuffò, pensando a quanto lavoro richiedevano le
selezioni del rimpiazzo. Adesso, che il capitano della squadra, il bel
biondine, Marcus Bed, era fuori uso, doveva pensarci lui a dirigere quelle
maledette audizioni.
Si portò stancamente una mano tra i capelli.
Tanto valeva chiedere a Maggie di accompagnarlo, almeno lo strazio sarebbe
stato più gradevole con lei accanto. In effetti, anche un
compito di matematica era più piacevole con lei!
Si tolse velocemente la maglia del pigiama e
rimase a fissarsi allo specchio.
“A me
piacciono i ragazzi possenti... ma non voglio i culturisti!”
Le parole di Maggie gli rimbombarono nelle
orecchie. In effetti, lui non era questo gran cultore del corpo... però, poteva
dire che grazie agli allenamenti di basket e alla palestra di casa... beh,
stava migliorando.
Sospirò pensando alle evoluzione dei suoi
pensieri. Non era possibile che in ogni momento della giornata, appena chiudeva
gli occhi, solo una figura, esile e dolce, ingombrava la sua immaginazione.
Dannati ormoni della crescita!
Perché da un anno a quella parte non riusciva
più a pensare a Maggie senza poi dover arrossire per l’immagine audace in cui
si era presentata ai suoi occhi.
Stava impazzendo!
Ogni notte era un supplizio. Sognava sempre e
continuamente le sua labbra rosa,i suoi
capelli biondi e morbidi, la sua pelle profumata e... le sue gambe!
Perché la sua migliore amica doveva avere una
paio di gambe così snelle e sode. Ma, soprattutto, perché doveva essere così
dannatamente bella e simpatica ?!
Avrebbe dato di tutto per togliersi dalla testa
quella ragazzina minuta. Aveva provato anche iniziando a frequentare Charlotte.
In somma, Charlotte! Quella ragazza alta, bruna, bellissima, e... nient’altro!
Con lei neanche un brivido gli correva su per la
schiena. Nemmeno una piccolissima scossa elettrica. Eppure la bella bruna con
gli occhi chiari e profondi, l’aveva massaggiato, sfiorato, e anche baciato!
Invece, con Maggie... beh, diciamo che gli
bastava pensarla perché il suo sangue iniziasse a fluire velocemente verso
parti in cui non avrebbemai dovuto
circolare!
Quella notte di Halloween gli aveva solo
sfiorato le labbra e... lui non aveva dormito per due notti di seguito. Il
cuore continuava a battergli così stramaledettamente forte!
Ecco, anche in quel momento, il solo ricordo di
quella esperienza gli faceva arrossare le guance e automaticamente si sentiva
in paradiso.
Si sciacquò ancora una volta il viso. Le gote
gli bruciavano.
-TJ!- la voce di suo nonno lo fece sussultare.
Il rossiccio si voltò sempre continuando ad
essere sudaticcio e scarlatto.
-Sì ?!- perché la sua voce gli sembrò così
inappropriata.
-Margareth Cooper al telefono...- suo nonno era
appoggiato allo stipite della porta del bagno aperta.
-Non capisco perché quella ragazzina continua
ancora a dirmi il suo nome e cognome al telefono! La conosco da quando aveva 4
anni, saprò anche riconoscere la sua voce!-
I baffi bianchi dell’uomo anziano si curvarono
leggermente in un sorriso.
-Qualcosa non va ?!- gli chiese dopo aver notato
il colorito troppo rosso che imporporava le guance del nipote dopo che aveva
afferrato il nome di Maggie.
TJ scosse il capo.
-Niente, nonno! Vatutto benissimo...- gli sorrise superandolo e
scendendo giù per le scale.
Il signor Natchos rimase silenzioso appoggiato
alla porta del bagno.
Sorrise. Sapeva benissimo la cosa che affliggeva il suo giovane nipote preferito.
***
Harry indietreggiò sospinto con forza da Ginny.
Ancora una volta si stavano allenando in un combattimento corpo a corpo.
Harry parò con energia i colpi agili ed eleganti
della rossa.
Doveva ammetterlo; si sentiva davvero orgoglioso
di quella ragazza. Era una sua creatura.
Non riusciva a capacitarsi dei miglioramenti
visibili di Virginia.Daquel lontano Ottobre aveva fatto passi da
gigante.
Con un calcio in pieno stomaco lo fece scontrare
conto il muro alle sua spalle. Ginny afferrò la spada, che le era caduta, con
una velocità tale che Harry non se ne accorse. Inghiottì il vuoto quando si
ritrovò con la punta dalla lama che incombeva sulla sua gola.
Ginny gli sorrise maliziosa.
-Sei in
mio potere, Potter...- gli disse iniziando a riprendere fiato.
Harry sorrise mentre scostava velocemente la
spada.
-Non hai bisogno di una sciabola per questo...-
le rispose afferrandola per la vita e tirandola a sé.
Ginny rise mentre Harry iniziava a baciarle il
collo.
La cosa più sexy era vedere Virginia sudata, con
le gote rosse, ed il suo viso appagato per la magnifica prestazione che
glimostrava ogni volta.
Ginny mugugnò contenta mentre rovesciava la
testa per dargli più spazio dove far correre le sue labbra.
-Non dovresti sedurre le tue allieve, capitano
Potter...- gli rivelò portando le sue braccia intorno al suo collo.
Harry rise mentre risaliva a cercarle
febbrilmente la bocca che baciò con una passione indescrivibile.
Ginny trattenne il respiro quando avvertì le
dita fresche di Harry scorrere sulla sua pelle sotto la maglia bianca da Auror.
All’improvviso quel contatto paradisiaco si
interrupe.
-Che c’è ?!- chiese Virginia mantenendo ancora
gli occhi socchiusi.
-Non posso adesso, devo andare. Ho lezione tra
20 minuti. Volo...- le spiegòiniziando
a massaggiarle la schiena.
Ginny si morse le labbra.
-Va, bene... tanto anch’io non potevo restare!-
Harry si accigliò distaccandosi leggermente per
guardarla in faccia.
-Cosa devi fare? tu hai lezione solo con me!- le
domandò guardandola negli occhi che avevano assunto un’espressione furba e
sveglia.
-Devo fare una cosa...- guardò l’orologio e
squittì elettrizzata. –Devo andare!-
Lo baciò di nuovo, lasciandolo senza fiato.
-A più tardi...- gli sussurrò recuperando la sua
sacca.
-Ciao, bimba...-
Harry rimase nella grande palestra ancora per un
po’. Era bellissimo riaverla di nuovo tutta per lui.
***
Hermione si immerse maggiormente nelle piccole
bolle del suo bagno. L’acqua calda e profumata le coccolava tuttala schiena. Era davvero una sensazione
rilassante, propio quello di cui aveva bisogno.
Aveva liquidato i due ragazzi. Draco e Ron erano
andati in banca.
Il rosso aveva insistito così tanto! Voleva
vedere dove lavorava Malfoy.
Hermione sospirò mentre, solo con il pensiero
del sorriso di Ron, il suo cuore faceva un salto e le sue guance diventavano
rosse. Guardò silenziosa la candela accesa sul bordo del lavello. Adorava fare
il bagno con la luce soffusa. Era qualcosa di estremamente bello e rilassante.
Sollevò dall’acqua una gamba lunga e affusolata.
La rimirò un attimo. Assomigliava davvero tanto a quella di sua madre. A quel
pensiero, non poté evitare di rattristarsi ed iniziare a sentire nuovamente la
loro nostalgia. Soprattutto, in quel momento, nel periodo delle feste, era
facile pensare a... loro. Suo padre adorava il Natale. La Signora Granger un
po’ di meno, visto che era costretta a cucinare ed apparecchiare per l’intera
famiglia di suo marito, che contava 5 fratelli con altrettante mogli e figli.
Sospirò ancora, ripensando a quando, da bambina,
si stendeva comodamente sul parquet elegante, sotto l’albero di Natale, dove si
aveva una prospettiva dell’abete davvero diversa, e pensava al suo futuro, a
quello che avrebbe voluto fare una volta diventata adulta e... puntualmente si
perdeva nei sogni di bambina.
Sorrise, mentre appoggiando la testa sul bordo
della vasca, dove aveva affagottato un asciugamano, chiudeva gli occhi
desiderosa che quei sogni bambineschi e felici ritornassero a popolare la sua
mente ormai adulta e priva di quell’innocenza che le aveva dato la possibilità
di fantasticare ad occhi aperti fino a qualche anno prima.
Un rumore forte di serratura o meglio di porta
che veniva spalancata all’improvviso, la riscosse da quel bagno rilassante.
Sgranò gli occhi quando scorse la figura di Ron immobile a fissarla nella
vasca. Sentì perfettamente le sue gote prendere fuoco ed una rabbia indicibile
montarle dentro. Rimasero a fissarsi pochi istanti, giusto il tempo di far
capacitare entrambi di quello che stava succedendo.
“Ehi, ma Hermione è nuda... là sotto!” pensò Ron
prima di inghiottire il vuoto e serrare forte gli occhi all’improvviso.
-Scusami...- riuscì a farfugliare prima che le
urla della bruna riecheggiassero nella casa.
-ESCI FUORI, RON!- abbaiò la bruna portandosi
istintivamente le braccia al petto cercando di nascondere al meglio, quello che
veniva già abbondantemente celato dalla schiuma eccessiva.
Ron
indietreggiò incapace di ribattere. Chiuse violentemente la porta e rimase in
silenzio a riprender fiato. Il cuore glibatteva a mille e il sangue che aveva arrestato la sua corsa tranquilla
verso il cervello, riprese velocemente a circolare. Si appoggiò stancamente
alla parete opposta all’entrata dell’elegante toilette e si lasciò scivolare
fin per terra. Nascose il viso rosso tra le manie...
Scoppiò a ridere seguito, immediatamente, dalla
bruna ancora immersa nella schiuma e ancora eccessivamente rossa sulle guance.
Ron sentì chiaramente le risate provenire dal
bagno e non poté evitare di ridere ancora più forte.
***
Maggie
sbadigliò mentre annoiata fissava i vari aspiranti per il posto di rimpiazzo
all’ultima partita del campionato di basket invernale.Era seduta accanto a Marcus Bed, che di tanto
in tanto lanciava languide occhiate alla ragazza pon-pon, Alicia, amica intima
di Charlotte. Peccato che lei fosse abbastanza infastidita dalle sue esagerate
attenzioni.
Maggie
trattenne a stento una risata quando, all’improvviso, per darsi sempre più
arie, sbatté violentemente la caviglia fratturata contro la gradinata di legno
duro. Lo sentì imprecare per poi non muoversi più.
Maggie
portò il suo sguardo verde ed intelligente sul ragazzo rossiccio che stava
esaminando senza troppo entusiasmo una ragazzo basso e tarchiato che già solo
per la sua statura sarebbe stato scartato a priori.
Sospirò
prima di allungarsi sulla panca.
-Annoiata?!-chiese Marcus che aveva ripreso a lanciare
languide occhiate alla ragazzina minuta che stava facendo una capriola senza
mani.
Maggie
si portò dietro l’orecchio una ciocca bionda sfuggita dalle due codine basse in
cui aveva legato i suoi capelli.Sorrise
tranquilla al bel ragazzo biondo e prese volentieri il lecca-lecca che le
offriva.
-Non
possiamo dire che sia il massimo del divertimento guardare annoiarsi anche chi
fa parte della squadra...- disse indicando col capo il viso di TJ che aveva
assunto un cipiglio abbastanza innervosito.
Marcus
rise troppo forte per una battuta senza nessuno scopo di ilarità. Maggie capì
che continuava a cercare di fare colpo su Alicia che, invece, continuava
diligentemente gli esercizi sull’asse di equilibrio. La bionda rimase a
guardarla. Era davvero brava. Certo, non eseguivanulla che lei non avesse potuto fare. 11
anni di ginnastica artistica dovevano pur essere serviti a qualcosa... peccato
che avesse smesso di frequentare la palestraun anno prima, senza nessun motivo.
TJ
annunciò un attimo di pausa.
Maggie
si alzò per sgranchirsi le gambe. Si mise le mani sui fianchi sperando di poter
finalmente portare a termine il “lavoro” per cui aveva accettato di fare
compagnia aTJ. Oltre naturalmente al
semplice motivo di restare un po’ con il ragazzo.
Sentì
una mano poggiarsi sulla testa.
-Ciao
Maggie...- la voce di TJ le arrivò alle orecchie facendole sobbalzare il cuore
nel petto. Si girò velocementeondeggiando le lunghe code.
-T-
TJ...- balbettò diventando rossa. La notte precedente l’aveva sognato di nuovo.
Marcus
sbruffò notando gli sguardi di entrambi saettare sulla bocca dell’altro. Vide
Maggie inumidirsi le labbra e, in quel preciso, momento decise disgombrare velocemente dalla zona hot. Si recò
nel posto più vicino alle ragazze pon-pon.
TJ
si riprese, cercando di non guardarle gli occhi troppo verde chiaro.
-A...
allora,- balbettò aprendo la bottiglia di acqua che si trovava ai piedi della
bionda. La vide sussultare quando si avvicinò un po’ troppo, in effetti, per
prendere il giubbino sulla panca dietro di lei. –Di cosa mi volevi parlare?!-
le chiese sorseggiando un po’ di acqua.
Notò
le guance di Maggie tingersi un attimo di rosso prima di tornare del classico
colorito.
-Ecco,
io... volevo chiederti... se sì, beh, ti andrebbe di passare il capodanno
insieme...-
TJ
sentì il cuore contorcersi.
Avrebbe
dato un occhio della testaper poter
passare un po’ di tempo solo con lei... ma a capodanno i suoi genitori avevano
organizzato quella noiosissima festa con tutti i rampolli delle famiglie dei
Generali e dei pezzi grossi del governo e lui non poteva non andarci... e per
giunta non gli era consentito nemmeno invitarla.
La
guardò con i suoi occhi azzurri ed espressivi. Maggie continuava a farfugliare
e a contorcersi le mani. Mai come in quel momento avrebbe voluto abbracciarla
per toglierla dall’imbarazzo. Sapeva quanto odiava sentirsi così. Immaginava
anche quanto avesse agognato e riflettuto prima di decidersi e parlargli.
TJ
prese il coraggio a quattro mani. Doveva dirglielo, inutile farla stare male
per niente. Sospirò tristemente prima di sparare letteralmente la sua risposta.
-Non
posso, Mag... mio nonno, o meglio, mio padre e mia madre hanno organizzato una
festa con tutti i loro colleghi dell’esercito e approfittano dell’occasione per
presentarmi come il loro rampollo ufficiale... – TJ avvertì nitidamente l’aria
congelarsi attorno a loro. Maggie sollevò il capo. Il suo viso era tranquillo,
roseo e sorridente. Non c’era d’aspettarsi nulla di buono quando reagiva così,
o meglio, quando si limitava a non fare nulla.
Inclinò
la testa da un lato facendo spostare tutti i suoi capelli. Sorrise.
-Va
bene non importa...- disse senza far trapelare nessuna emozione.Si voltò velocemente per afferrare il suo
cappotto. –Ora vado... devo aiutare mio padre in negozio...- continuò sempre
con il tono della voce fin troppo calmo e falsamente contento. –Ciao TJ- lo
salutò.
-
Maggie aspetta, io... ecco...-
Si
infilò il cappotto e senza dargli il tempo di fermarla uscì velocemente dal
grande ambiente della palestra.
***
I
lunghi capelli, biondi e boccolosi, scendevano dolcemente sulle spalle di
Kathy, la segreteria personale di Draco. Le labbra carnose e tremendamente
rosse erano imbronciate.
La
minigonna blue aveva sorbito il suo effetto su Ron quando quella mattina
l’aveva vista.
-Beato, te, Malfoy...-
gli aveva detto prima di tornare a casa per... non ricordava il motivo.
-Signor
Malfoy... pare che dal suo arrivo l’entrate della banca siano aumentate...- gli
disse appoggiandosi sensualmente sul tavolo nero.
Draco
alzò lo sguardo.
Kathy
offriva un abbondante visuale del suo deolletè. I denti dritti e bianchi
venivano mostrati in un ampio sorriso.
Malfoy
non si fece incantare da quegli occhioni da cerbiatta in calore.
-Tesoro...
ti andrebbe di farmi un favore?!-
Kathy
si avvicinò maggiormente al viso del suo capo.
-Dica
pure...- lo esortò mordendosi le labbra.
Draco
sorrise abbassando lo sguardo.
-Ti
andrebbe, beh, sì, di togliere il tuo abbondante petto dalle mie cartelle?!-
La
bionda sbatté più volte le palpebre non riusciva bene a capire cosa le avesse
detto. Inghiottì il vuoto prima di tirarsi su e arrossire furiosamente. Non era
mai stata rifiutata così esplicitamente. Si rimise i piccoli occhialini
trasparenti e ritornò a lavorare sugli appunti. Era una segreteria un po’
svampitama almeno era competente.
Draco
si alzò.Osservò l’orologio da polso.
Era l’ora di andare a casa.
Si
infilò il cappotto e richiuse velocemente la sua ventiquattrore.
-Io
vado, Kathy. Se vuoi, puoi andare...- le disse passandole accanto. Non poté
evitare di sorriderle.
-Dai,
piccola non tenermi il broncio...- continuò dandole un buffetto sulla guancia.
–Fammi un sorriso?!-
Kathy
alzò lo sguardo dagli appunti e senza volerlo gli fece un piccolo sorriso a
fior di labbra.
-Buon
Capodanno...- le augurò uscendo dalla camera.
-Felice
capodanno anche a lei!- gli rispose alzando una mano.
***
-Ti dispiacerebbe rompere di meno e restituirmi
il mio diario, Lily?!- Maggie continuava a sbraitare ininterrottamente contro
la sorella più piccola.
-Ti ho detto che non ce l’ho! L’ultima volta
l’ho visto sulla tua scrivania. Forse, con tutto quel disordine non riesci a
vederlo!- esclamò la bambina incrociando le braccia sul petto.
Quella posa sicura e strafottente di Lily fece
innervosire maggiormente la biondina.
-Non assumere quell’aria da grande sapiente!-
esclamò puntandole un dito contro.
La bambina ricciuta sbuffò. Prese il suo zaino e
si avviò alla porta.
-Dove stai andando?!- le gridò dietro Maggie.
Lily si fermò solo per prendere il cappotto.
-Vado da Hermione, Draco e Ron... almeno loro
non mi urlano sempre addosso come fai tu!- abbaiò la più piccola spalancando la
porta.
-Come?! Non osare attraversare quella porta!-
urlò più forte Maggie. Corse velocemente fino all’ingresso ma Lily si era già
chiusa la porta alle spalle con un forte tonfo.
-ARGHHHH!- Maggie saltellò per tutta la casa
cercando di non dare calci a nessun oggetto frangibile. Era così nervosa che
avrebbe rotto tutto. Si passò una mano nei capelli cercando di non
strapparseli.
Perché doveva essere così dannatamente stupida?!
Cosa diavolo le era preso di chiedere a TJ...
Non riusciva nemmeno più a pronunciarlo. Le
faceva troppo male!
Perché lei non poteva essere mai la più importante per qualcuno?! Perché
doveva essere sempre la seconda o addirittura non
esistere affatto?! Perché doveva sentirsi così male... ma soprattutto perché
doveva fare tantomale?!
Soffocò un singulto che cercava di uscire dalle
sue labbra. Gli occhi le pungevano. Le pungevano incredibilmente. Ma, lei non
avrebbe pianto. Non avrebbe dato a nessuno la possibilità di vederla tanto
fragile. Nessuno doveva sapere che si sentiva tanto sola e non amata.
-Mi
dispiace ma non posso...-
Le parole di TJ continuavano a ronzarle in
testa. In fondo, non poteva solo perché i suoi genitori
avevano organizzato una festa.
“E perché non mi ha invitata?!Forse si vergognava di me?!”
Si pressò le dita sugli occhi cercando di
respingere indietro le lacrime che premevano per uscire.
-Almeno loro non mi
gridano sempre addosso-
Il visino di Lily triste e scontento le si
presentò davanti.
- Lily...- sussurrò prima di sentirsi un
mostro.Se l’era presa con lei solo per
colpa di quel demente di TJ! Quanto lo odiava in quel momento.
Si passò ancora una volta una mano tra i capelli
prima di raggiungere la porta ed uscire.
***
Erano
le 19,30 del 30 dicembre, nella grande casa gialla e blue, due ex auror erano
comodamente adagiati sulla poltrona. Entrambi indossavano degli abiti
giustamente comodi.
Ron
portava la felpa nera del corpo degli auror e un paio di pantaloni larghi.
Hermione indossava una maglia troppo grande par lei ed un paio di calzettoni.
Erano
sdraiati sulla grande poltrona del salotto.
Hermione
aveva poggiato la testa sulle gambe del rosso. Ron le accarezzava amorevolmente
i boccoli mentre lei... si godeva ampliamente quelle dolci coccole ricambiando,
di tanto in tanto, con una carezza sul braccio con il quale la stringeva per la
vita sottile.
Era
un pomeriggio tranquillo. Entrambi avevano fatto una bagno rilassante ed in quel
momento si godevano il giusto riposo dopo una lunga settimana di lavoro per
ripulire al meglio la casa.
Hermione
si mosse docilmente sulle gambe di Ron alla ricerca del telecomando della TV.
La televisione babbana continuava a parlare ininterrottamente da quasi un’ora
senza che nessuno le prestasse attenzione.
-Hai
visto dove lavora Draco?!- chiese la bruna rimanendo sdraiata comodamente.
Ron
rise ripensando a quello che aveva visto quella mattina.
-
Altroché ! – esclamò il rosso rallentando per un momento il ritmo delle sue
coccole. Hermione trovò finalmente la forza di alzarsi. Se non si fosse
interrotto avrebbe avuto il coraggio di rimanere in quella posizione per altre
due ore.
Si
inginocchiò accanto a lui prendendo un cuscino e abbracciandolo.
-
E’ carino?!- continuò Hermione portandosi un boccolo castano lontano dagli
occhi. Ron la guardò prima di rispondere. Gli mancava già la sua testolina da
accarezzare sulle gambe. Allungò un braccio sul bordo della poltrona che guarda
caso si fermò giusto all’altezza della spala di Hermione. Iniziò a sfiorarla
dolcemente.
-Sì...
ci sono un sacco di cose babbane. E’ davvero divertente. Per entrare devi
passare attraverso una porta di vetro. Una voce femminile ti da tutte le
indicazioni.... sembra quasi il ministero!- esclamò sorridendo l’auror.
Hermione
rise notando l’espressione di Ron brillare, mentre le raccontava la sua
mattinata. Sembrava un bambino. Un bambino bellissimo che racconta alla mamma
la sua prima partita di Quidditch.
-Sono
contenta che tu ti sia divertito...- gli disse accarezzandogli la guancia
morbida.
Ron
sorrise.
Era
bello vederla rilassata e tranquilla. Era una bellissima sensazione sapere che
quella tranquillità era data dalla sua presenza rassicurante. Almeno, per
Hermione.
Le
passò un braccio attorno a i fianchi e l’attirò a sé possessivamente. La bruna
sussultò quando si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ron.
-Lo
sai che ti voglio bene?!- le chiese chinandosi su di lei.
Hermione
trattenne il respiro quando il rosso la fece accomodare sulle sue gambe. Lei
gli passò le braccia intorno al collo poggiandosi tranquillamente. Gli sorrise
maliziosa mentre iniziava ad accarezzargli i capelli dietro la nuca.
-Lo
so...- gli rispose avvicinandosi ancora di più alla bocca di Ron. –ma è bello
sentirselo dire...-
Una
scossa elettrica attraversò la nuca del roso quando la pelle nuda delle game di
Hermione sfiorò accidentalmente il suo braccio poggiato placidamente sulla
poltrona. Non poteva abbracciarla. Se solo lo avesse fatto avrebbe detto addio
auto-controllo già precario.
Si
inumidì le labbra quando le mani della bruna andarono a cercare le sue.
-Sto
benecon te...- gli sussurrò
avvicinandosi di più. L’odore di primavera riempì i polmoni di Ron.
-
Anch’io...- assicurò il rosso sorridendole sornione.
-Ma
alcune volte... vorrei che tu fossi più...- si bloccò un attimo per spostargli
un ciuffetto rosso lontano dagli occhi –intraprendente...-
Ron
rise mentre Hermione continuava a fissarlo.
-Io
non sono intraprendente?!- le domandò
appoggiando finalmente le mani sui suoi fianchi.
Hermione
si morse il labbro.
-Assolutamente...-
Ron
rise ancora, prima didare uno scatto
sui reni.Hermione non seppe mai come
all’improvviso si ritrovò sdraiata sulla poltrona con Ron pressato su di lei.
-
Sono abbastanza intraprendete, adesso ?!- le domandò
continuando a guardarla negli occhi. Hermione non si lasciò intimorire dal
cuore che continuava a batterle forte e ai piccoli urli che la sua coscienza le
lanciava.
“E’
il tuo migliore amico! Vuoi rovinare tutto?!”
Ron
era sceso ancora di più parandosi a qualche centimetro dal viso della bruna.
-Allora
?!- la esortò con la sua voce calda. Hermione non riuscì a trattenere un
piccolosorriso.
-Diciamo
che vai meglio...-
Ron
fece uno dei suoi sorrisi per i quali la bruna si scioglieva ogni volta.
-
Se ti baciassi... raggiungerei un livello apprezzabile di intraprendenza ?!-
Hermione
arrossì furiosamente a causa del cuore che continuava a pompare sangue
all’impazzata.
Si
inumidì le labbra.
-Sarebbe
divertente...- gli disse prima che Ron le passasse unamano attorno ai fianchi e la sollevasse di
qualche centimetro dal divano.
Rimasero
a fissarsi per un po’ fino a quando Ron annullò con un movimento della testa la
distanza minima che rimaneva tra loro due. Fu un semplice sfiorarsi di labbra
quando all’improvviso il campanello della porta risuonò nella villa.
Hermione
allontanò nuovamente Ron alzandosi di scatto. Il rosso rimase seduto sulla
poltrona. Le gote rosse ed il viso imbronciato. Era la seconda volta che aveva
la possibilità di baciare Hermione e qualcuno veniva a rompere a casa loro
proprio in quel momento.
La
bruna aprì la porta.
-Ciao
Hermione!- la voce sottile di Lily invase l’ambiente. Ron sussultò quando dopo
aver dato un bacio alla ragazza corse da lui e gli si sedette in braccio
scoccandogli un sonoro smak sulla sua gota rossa.
-Ciao
Ron!- lo salutò scendendo immediatamente dalle sue ginocchia e correndo in
cucina alla ricerca del suo “preferito”. SI sentì un rapido rumore di passetti
controllare il grande ambiente della sala da pranzo.
Il
piccolo uragano rientrò portandosi dietro un’espressione dispiaciuta sul suo
piccolo volto.
-
Dov’è Draco ?!- chiese ai ragazzi sedendosi sulla poltrona singola ed
affondandoci dentro. Hermione si sedette dolcemente accanto a lei sfiorandole
la testolina boccolosa.
-Arriverà
a momenti...- la rassicurò scambiandosi un’occhiata con Ron che aveva preso a
sgranocchiare le patatine dal piccolo pacchetto rosso.
-Hm...-
mugugnò notando il frastuono che faceva sbocconcellandole. –Ne vuoi un po’?!-
Hermione
guardò disgustata le patatine che le offriva.
Lily
non poté trattenere una risata vedendo come Hermione assomigliasse a sua
sorella maggiore quando riprendeva lei per come mangiava gli
snack. Ma vedere una ragazza sgridare un suo coetaneo, per giunta grande e
grosso, era davvero divertente.
Ron
guardò serio la bambina.
-E
tu cos’hai da ridere ?!- le chiese trattenendo a stento le labbra che
iniziavano a curvarsi. Per tutta risposta, Lily rise ancorapiù forte.
Ron
ed Hermione si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.
-Ne
vuoi un po’ anche tu?!- continuò il rosso alzandosi in piedi e tirandosi sulle
spalle la bambina come se fosse un sacco di patate.
Lily
urlò leggermente quando Ron la mise a testa in giù.
-Ah,
haa!-
Ron
la riportò dritta prendendole tra le braccia e scoccandole sulla guancia un
bacio infinito e iniziando a farle il solletico.
-Basta,
basta, basta...- continuava a ripetere cercando di liberarsi dalla morsa del
rosso. Hermione rideva alle strane facce di Ron.
Erano
ancora intenti a tormentare Lily quando la porta d’entrata si spalancò.
Draco
aveva i capelli ricoperti di neve ed un piccolo rametto imbiancato in mano.
-Salve...-
disse spazzolandosi i fili d’oro.
Ron
si era fermato un attimo continuando a tenere in braccio la bambina che nel
frattempo si era illuminata solo alla presenza di Malfoy.
-Draco!-
esclamò contenta cercando di scendere dalle braccia del rosso che glielo
impedì.
Il
biondo sorrise.
-Non
puoi scendere se prima non mi dai un bacio...- disse il rosso offrendo la
guancia alla bambina.
Lily
sbruffò.
-Va
bene...- scoccò un secondo sonoro smak e Ron la lasciò andare.
Lily
corse dal biondino che la prese la volo. Si lasciò baciare appassionatamente sulle guance e, mentre Lily era ancora in
braccio a lui, si rivolse al rosso.
-Mettiamo
le cose in chiaro...Weasley... questa è la mia principessa... cercatene un’altra!-
Ron
assunse una falsa espressione arrabbiata.
Hermione
dall’altro lato della stanza si teneva la mascella dolorante per il troppo
ridere.
-
Malfoy bada a come parli! Non te la sei
comprata!- esclamò portando le mani sui fianchi.
Lily
li guardò preoccupata. Tappò con la manina la bocca di Draco prima che potesse
parlare.
-Io
posso essere la principessa di tutti e due!-
Hermione,
Draco e Ron si guardarono prima di scoppiare a ridere seguiti da un’espressione
perplessa della bambina.
***
TJ
sbruffò mentre silenziosamente apriva la porta di casa. L’auto dei suoi
genitori era sul vialetto.
Erano
tornati.
Da
quanto non li vedeva?! 1 anno, 6 mesi?! Orami ci aveva fatto l’abitudine ad
essere sempre solo a casa o, di tanto in tanto, in compagnia di suo nonno,
quando l’uomo decideva di trascorrere un po’ di tempo con il nipote.
Aprì
di scatto la porta facendo entrare nella grande casa un fiotto di neve.
-TJ!-
sua madre si affacciò dalla cucina; il grembiule sulla vita ed un sorriso
solare stampato in faccia. Il rossiccio sapeva che le mancava, glielo scriveva
sempre nelle lettera che gli spediva.
Le
sorrise dolcemente prima di andare ad abbracciarla. Lei era l’unica oltre suo
nonno che riusciva a capirlo.
-Mamma!-
esclamò stringendola forte. Il profumo di pulito, tipico di quella signora, gli
riempì i polmoni.
-Ma
quanto sei cresciuto!- esclamò la donna distaccandolo da sé per guardarlo
meglio. In effetti, dall’ultima volta che l’aveva visto era aumentato almeno un
paio di chili ed una decina di centimetri.
-Già...-
affermò il ragazzo curiosando nella cucina. –Che stai facendo?!- le domandò.
La
madre sorrise soddisfatta. Si portò lontano dagli occhi scuri una ciocca
ramata.
-Sta
sera ceniamo tutti assieme! Sto preparando il pasticcio di carne!- esclamò
accarezzando il viso di suo figlio.
TJ
le sorrise. Sapeva di quanto sua madre amasse cucinare per lui.
-Non
sai da quando non mangio qualcosa di decente!- le confessò iniziando a
togliersi la sciarpa.
La
signora sorrise ancora.
-Xandra!-
la voce del Signor. Natchos arrivò dal corridoio.
TJ
sussultò. Non amava in modo sfrenato suo padre. Ogni volta che ritornava da
quei ritiri militari, lo trovava sempre: troppo magro, troppo alto e troppo
pallido. Secondo lui TJ non era adatto per la vita militare. Ma volere o nolere
avrebbe continuato la tradizione Natchos. Sarebbe entrato nell’esercito.
L’uomo
arrivò di corsa nella stanza.
-Xandra...
oh, ciao Tolomeus!- lo salutò dandogli una pacca sulla spalla. TJ fece un
sorriso striminzito salutandolo.
-Generale
Natchos...-
Il
padre si accigliò notando il figlio leggermente irrobustito.
-Almeno
non sei più troppo magro!- esclamò dopo averlo squadrato un attimo.
Xandra
alzò la testa dal pasticcio.
-Max,
non iniziare!- lo rimproverò la moglie grattandosi il naso con il dorso della
mano.
TJ
fece un gesto rassegnato prima di togliersi il cappotto. –Beh, io vado di
sopra...-
-Aspetta
un attimo! Prima di scomparire per i prossimi tre giorni che io e tua madre
saremo qui, vorrei avvisarti che alla festa che abbiamo deciso di organizzare
qui, ci saranno gran parte dei miei colleghi e l’ambasciatore francese. So che
conosci sua figlia...- disse il Signor Natchos bloccando TJ sulla porta della
cucina.
Il
rossiccio si accigliò cercando in vano di capire chi fosse la figlia
dell’ambasciatore francese.
-Non
ho la più pallida idea di chi possa essere...- affermò sincerante appoggiando
un braccio sullo stipite della porta.
-Fammi
indovinare?! Sei così preso da quella ragazzina bionda, figlia di Tom, il
commerciante, che non hai mai notato la figlia dell’ambasciatore?!-
TJ
divenne rosso in zona orecchie aprì gli occhi azzurri cercando di capire se
quell’orrido uomo fosse davvero la persona che fino ai suoi 10 anni, era stato
il suo eroe.
-Forse
sì, papà...- confessò sfidandolo con lo sguardo.
In
quel momento, due paia di occhi identici si fissarono in cagnesco.
-Vedi
figliolo... io non ho niente contro Tom... come ben sai siamo amici, ma credo
che per te ci voglia una ragazza con...-
-Un
conto in banca più cospicuo?!- concluse sarcasticamente il rosso.
L’uomo
lo guardò accigliato.
-No,
per mio figlio, il mio unico erede, vorrei una ragazza dotata di più... classe.-
TJ
serrò forte i pugni.
-Max,
tesoro, non mi sembra questo il momento per...- la donna fu bruscamente
interrotta da suo marito.
-Tesoro,
se non glielo dicessi adesso, tuo figlio scomparirebbe per i prossimi tre
giorni senza darmi la possibilità di dichiararglielo. Io nn approvo che
frequenti quella ragazzina. Come amica va benissimo, ma non voglio che...-
questa volta fu il generale ad essere interrotto con poca grazia da uso figlio.
-Con
quale diritto vieni qui a dirmi queste cose?!- sibilò TJ. I pugni lungo il
copro avevano iniziato a tremare dalla rabbia.
Il
signor Natchos scoppiò a ridere.
-Con
che diritto?!- gli rispose sarcasticamente –Vediamo un po’ di ricordarti. Io ti
ho sfamato, lavato, istruito e curato fino alla tenera età di...- l’uomo si
fermò un attimo per un rapido conteggio –per quasi 17 anni. Ti compro i
vestiti, i libri, e tutte quelle altre cose che ti servono. Ti faccio vivere in
una bella casa pulita, non ti mancano mai i soldi nelle tasche e ah, come
ultima cosa... forse per te la meno importante... ma, figliolo, io sono tuo
padre!-
TJ
continuò a vibrare come una corda di violino mentre cercava di calmarsi.
-Un
padre che non c’è mai...- si lasciò sfuggire.
Max
si pietrificò: il respiro mozzo e gli occhi ridotte a due fessure.
-
Dov’eri, papà, quando avevo bisogno di te?! Dov’eri quando ho vinto il premio
per lo studente più brillante dell’anno... Dov’eri quando ho partecipato al mio
primo saggio di musica, dov’eri quando ho pianto per la nonna?! Papà... dov’eri
mentre io crescevo?!-
Le
parole di TJ furono come una doccia gelata su suo padre. Max aprì e richiuse
più volte la bocca prima di riprendere a respirare. Lo sguardo chiaro di TJ era
ancora fisso su di lui.
-Io...
io...- cercò di dire suo padre.
TJ
abbassò lo sguardo afferrando saldamente il suo zaino.
-Semplice,
papà, non c’eri...- guardò sua madre che tremava leggermente per cercare di
trattenere le lacrime e corse verso i piani superiori.
***
-Scacco
matto...- sillabò il rosso con un sorriso furbo.
Draco
guardò la scacchiera orripilato.
-Ma
sei disgustoso...- disse il biondino sistemandosi meglio sulle gambe Lily.
-Perché
è disgustoso?!- chiese la bambina appoggiando la testolina sul petto di Malfoy.
Ron
rise mentre il biondo accostava il mento sulla spalla di Lily.
-Perché
Ron vince sempre a scacchi. Abbiamo giocato 10 partite e ha vinto 11 volte...-
La
bambina rimase interdetta prima di sorridere.
-Ma
se avete giocato 10 volte come ha fatto ha vincerne 11 ?!- domandò grattandosi
il nasino.
Draco
rise.
-
E’ un campione di scacchi lo zio Ron!- la bambina sgranò gli occhi prima di
chiedere:
-Mi
insegni a giocare?!-
Ron
asserì col capo, prese la scacchiera e la portò sul tavolo della sala.
-Scusaci
Draco, ma ho bisogno di un diretto contatto con le mie allieve...-
Il
biondo si grattò la nuca prima di alzarsi e dirigersi nella cucina dove
Hermione trafficava con le pentole. Aveva insistito per preparare la cena.
-Dannazione...-
la sentì imprecare contro un ravanello.
-Che
ti ha fatto?!- domandò Malfoy facendola sussultare.
Hermione
si voltò di scatto facendo ondeggiare lo chignon in cui aveva raccolto i
capelli. Aveva le guance sporche di farina e le mani impiastricciate. Era
davvero dolce.
-Chi?!-
chiese scrutandolo con i suoi occhi scuri.
-Il
signor ravanello!-
Hermione
rimase interdetta prima di capire.
-Oh...
no, niente... mi sono solo affettata un dito nel tentativo di tagliarlo alla
tua velocità... una strage!-
Draco
rise afferrando il grande coltello.
-
E’ un movimento del polso... dolce e sicuro senza strattoni, non stai usando un
incantesimo stai affettando un ravanello... Avanti riprova-
Hermione
arrossì sulle gote. Afferrò la lunga lama e iniziò a sminuzzare il ravanello.
Il movimento indicatogli da Draco funzionava. Aveva aumentato la velocità senza
commettere disastri.
-
E’ divertente!-
Draco
le sorrise prima che il campanello suonasse.
-Chi
può essere?!- chiese tornando nella sala da pranzo.
Attraversò
la sala dove Ron e Lily continuavano a giocare a scacchi. Sembrava non avessero
sentito il suono assordante. Afferrò la maniglia di ottone e tirò con forza,
spalancando l’entrata. Una folata di neve entrò nella grande abitazione. Draco
guardò fuori. Una ragazzina bionda e minuta era stretta in un cappotto blue con
una grande sciarpa a strisce colorate. Il jeans scuro era macchiato da qualche
sporadico fiocco di neve che si era posato. I lunghi capelli chiari erano umidi
mentre il naso e le labbra erano arrossati.
-
Maggie?!- chiese il biondo cercando di guardarla meglio.
Margareth
sollevò leggermente il berretto di lana colorata.
-Sì,
sono io...- disse iniziando a spiare dentro casa. –C’è mia sorella Lily?!-
Draco
asserì col capo. Era incredibile la somiglianza tra lei ed Anne.
-Entra...-
La biondina non se lo fece ripetere due volte.
-Lily!-
esclamò con un tono duro ma non arrabbiato.
-Maggie!-
-Ti
avevo detto di non uscire, oh, buona sera
professor Weasley, ora vieni, torniamo a casa-
La
biondina cercava di mantenere il controllo della situazione. In fondo, era la
sorella maggiore.
-No!
non ci torno con te a casa- controbatté la bambina incrociando le braccia sul
petto.
Ron
e Draco osservavano la scena. Era alquanto divertente.
-
Lily, ho detto che devi tornare a casa, fa la brava... Ho ordinato al pizza ed
affittato il film che ti piace tanto...- tentò la più grande avvicinandosi e
sorridendole dolcemente.
-No,
no e no!-
-Lily!-
esclamò forte Maggie.
-Che
sta succedendo?!- la voce di Hermione giunse dalla cucina. Era in piedi davanti
alla porta con le mani sui fianchi snelli. Maggie divenne rossa. La sua
insegnante d’inglese l’aveva appena sentita urlare come un marinaio.
-Buo-buona
sera, professoressa Granger...-
Hermione
le sorrise nonostante fosse davvero imbarazzata. Una sua allieva la stava
guardando sporca di farina e con un grembiule legato in vita.
-Ciao
Margareth... qualcosa non va?!- le domandò pulendosi le mani sul canovaccio.
Maggie
asserì col capo.
-Sono
venuta a riprendere mia sorella Lily. Vi ha dato già troppo fastidio.- scoccò
un’occhiataccia alla bambina prima di sentirsi all’improvviso imbarazzata. La
stavano osservando tutti.
-Non
è vero, tua sorella è la benvenuta qui- le assicurò Malfoy avvicinandosi al
tavolo.
-Sì,
non ci da alcun disturbo...- Ron le sorrise incoraggiante.
-OK...
ma io devo portarla a casa lo stesso. Non voglio approfittare della vostra
gentilezza. Avanti, Lily... andiamo.-
La
bambina scosse la testolina.
-No,
non voglio tornare a casa tu mi sgridi sempre... sei arrabbiata con TJ e sconti
tutto con me!-
Maggie
divenne rossa scarlatta. Il cuore le iniziò a battere mentre sperava che
nessuno in quella stanza conoscesse sotto quel nome Tolomeus. Ma com’era
possibile? Il professor Weasley lo chiamava praticamente sempre così mentre La
professoressa Granger era così intelligente che l’avrebbe capito al volo. Forse
Draco. Ma in fondo lui non era un suo insegnante.
-Ok!
Mi dispiace Lily... davvero tesoro, non volevo urlare oggi pomeriggio. Sono
solo un po’ nervosa per...-
“Perché
quel deficiente di TJ non mi considera affatto...”
-Perché
mi hanno lasciata sola a badare a te e al negozio...- Maggie inventò in fretta
una scusa. Non era mai stato un problema stare al locale e tanto meno occuparsi
di quello scricciolo morbidoso.
-Mi
perdoni?!- le chiese con gli occhi verdi speranzosi. Lily la guardò un attimo.
Ron,
Draco ed Hermione erano rimasti silenziosi ad osservare quella scena. Adesso
attendevano con il fiato sospeso la reazione di Lily. La bambina scese dalla
sedia e si avviò verso la sorella.
-Mi
pometi di non sgridarmi più come oggi pomeriggio?!-
Maggie
sorrise ed annuì.
-Benissimo!-
Lily le saltò al collo abbracciandola stretta. –Ti voglio bene...-
-Ti
voglio bene, anch’io ricciolona!- le tirò dolcemente i lunghi boccoli facendola
ridere.
Si
alzarono. Maggie teneva in braccio Lily.
-Beh,
noi torniamo a casa grazie di...-
-Rimanete
a cena...- disse Hermione cercando con lo sguardo Ron e Draco che annuirono
sorridendo.
-Sì,
sarà divertente... ti racconterò tutte le magagne di Hermione ai tempi della
scuola. E tu avrai il permesso di prenderla in giro di nascosto...-
Hermione
scoccò un’occhiataccia al rosso.
-Guarda
che anch’io conosco un paio di cosucce su di te che farebbero cadere la tua
popolarità!- gli rimbeccò falsamente offesa.
-Beh,
allora inizio io perché ne so delle belle su tutti e due!-
Maggie
si strinse nella spalle –Come potrei rifiutarecerte proposte di gossips...-
Una
sonora risata riempì l’aria.
***
Ginny
si accoccolò meglio contro il petto possente di Harry. Erano sdraiati sul
grande letto morbido. La rossa indossava il pigiama azzurro mentre Harry
portava gli abiti più comodi che potesse avere.
-Cosa
hai fatto quando mi hai lasciato solo?- le chiese Harry strofinando dolcemente
la sua guancia sui suoi capelli.
Ginny
intrecciò le sue dita con quelle del bruno respirando a pieno il profumo di
pulito di Harry che si mescolava con il suo. Era una sensazione appagante
rimanere lì sdraiati contro i grandi guanciali a parlare. A coccolarsi. A
volersi bene.
-Nulla
di particolare...- gli rispose evasiva. Girò la sua testa sfiorandogli le
labbra. –Non ti preoccupare...-
Harry
gustò il sapore che la rossa gli aveva lasciato sulla bocca. Era davvero buono.
Fragola e vaniglia.
-Oh,
io non mi preoccupo. Mi fido di te, Virginia...- le sussurrò baciandole il
collo.
Ginny
rabbrividì. Come era dolce Harry quando decideva di farla impazzire. Si fidava
di lei eppure gli stava nascondendo qualcosa. Non le piaceva, ma doveva farlo.
Lui glielo avrebbe impedito.
Arrossì tremendamente prima di glissare la conversazione
su un altro argomento.
-Dove
mi porti a Capodanno, cioè domani sera?!-
Harry
rise abbracciandola forte. Lui avrebbe voluto rimanere in camera con lei fino
alla fine del mondo. Era così bello tenerla tra le braccia e sentirla
tranquilla e protetta.
La
baciò con passione. Era felice da un paio di giorni. Felice di averla di nuovo
per sé, felice di poterla baciare di nuovo, felice di poter parlare con lei,
felice di poter essere geloso di lei... felice di esserne innamorato.
-Dove
vuoi andare mia principessa?!-
Ginny
si crogiolò nel miele sentendo l’appellativo che tra tutti preferiva.
-Dovunque...
basta che si balli, ci siano i fuochi alla fine, si beva champagne, ci sia il
bacio sotto il vischio e dove ci sia... tu...-accarezzò dolcemente il braccio
che le teneva attorno alla vita.
-Beh,
allora tu vuoi la tana dello scorso anno!- le rispose appoggiando il mento
nell’incavo della sua spalla.
Ginny
annuì.
-Non
proprio... alla tana non c’era lo champagne l’anno scorso!-
Harry
rise massaggiandole un fianco.
Ginny
era così dolce, simpatica, esplosiva e soprattutto forte. Non si abbatteva mai.
Eppure aveva passato un periodo tremendo. La morte dei suoi genitori, quella di
Fred, George, Percy , la scomparsa di Draco, Ron ed Hermione... e nonostante
tutto lei riusciva a sorridere e farlo ridere. Tirandolo su di morale e
aiutandolo più di qualsiasi altra cosa.
L’abbracciò
ancora possessivamente.
-Allora,
conosco un posto dove si balla, si beve champagne, ci sono i fuochi d’artificio
alla fine e c’è il bacio sotto il vischio...- Iniziò Harry sfiorandole le
guance con le labbra.
-Hmmm,
mi piace questa idea...-
Harry
sorrise.
-Ma...-
Ginny
si voltò per riuscire meglio a guardarlo in viso. Gli sorrise maliziosa.
-Ma?!-
inarcò un sopracciglio accarezzandogli con il dorso della mano il mento.
-Ma
c’è il corpo degli Auror al completo e si tiene nella mensa...-
Ginny
risegettando la testa sulla spalla di
Harry.
-Che
c’è da ridere?!- le domandò sorridendo.
Virginia
si portò una ciocca amaranta dietro l’orecchio. Si divincolò dal suo abbraccio
sedendosi a gambe incrociate davanti a lui. Gli prese il viso tra le mani
morbide e lo guardò negli occhi chiari.
-Ci
vuoi andare?!- gli domandò.
Harry
guardò verso il soffittopoggiando le
sue braccia sui fianchi snelli di Ginny. L’attirò un po’ di più a sé facendola
sedere a cavalcioni sulle sue gambe.
-Io
devo andarci, Virginia... sono un capitano. L’anno scorso era una leva e potevo
anche evitarlo ma domani...-
Ginny
sorrise dolcemente accarezzandogli i capelli. Era così dolce quando assumeva
quell’aria da bambino scocciato.
-Bene...
allora ci andremo!- disse risoluta baciandogli le labbra. –Non dovremmo andare
da coppia semplicemente come amici. Sono pur sempre la sorella di Ron e non c’è
alcun bisogno che tu mi porti come ragazza...-
Harry
le tappò la bocca con un bacio. Le passò una mano attorno ai fianchi.
Come
succedeva ogni volta che si baciavano non riuscivano mai a capire cosa
succedesse tra di loro. Si ritrovarono sdraiati, uno sull’altra.
-Io
voglio portarti come mia ragazza... non come mia amica, perché è quello che sei
per me...-
Harry
la guardò negli occhi facendola diventare un piccolo ghiacciolo sciolto al
sole. Era così bello e dolce e premuroso, che senza accorgersene Ginny versò
alcune lacrime, sentendosi immediatamente sciocca e sdolcinata.
-Scusami
sono una sciocca...-
Ginny
si portò le mani agli occhi cercando di nascondere la sua commozione. Harry
gliele trattenne.
-Non
sei una sciocca... sei semplicemente una persona meravigliosa.-
Ginny
arrossìprima di issarsi sulla schiena e
baciarlo dolcemente senza passione o impeto.
-Grazie...-
Harry
sorrise tranquillo.
-Ma
ti pare...-
***
Il grande salone della villa di TJ era
addobbato a festa.Al centro della sala il
gigantesco lampadario di cristallo brillava ed illuminava. I grandi festoni
argentei e dorati rallegravano l’ambiente profumato e pulito. Una tavolata
rossa e bianca era stracolma di pietanze e bevande. Molta gente in frac o in
alta uniforme danzava, chiacchierava o mangiava allegramente nel salone.
La
festa procedeva alla grande. E i signori Natchos erano dei padroni di casa
deliziosi.
TJ
sbruffò quando il padre per la decima volta lo chiamò per fargli conoscere la
ventesima ragazza, figlia di qualche suo collega importante. Certo, molte di
loro erano carine, alcunepersino
simpatiche, ma si limitavano a quello. Nessuna riusciva a fargli correre sulla
schiena quel brivido che Maggie gli trasmetteva anche solo guardandolo.
-Vieni
figliolo, voglio presentarti Charlotte la figlia dell’ambasciatore...-
TJ
lanciò gli occhi al cielo. Conosceva già Charlotte, per alcune settimane aveva
anche creduto che gli piacesse, ma poi tutto era scomparso non appena Maggie
gli aveva sfiorato le labbra. Si pulì la giacca scura ed elegante del vestito,
facendosi avanti. In fondo, non serviva a nulla essere scortese con lei. Non
gli aveva fatto niente.
-Ciao
TJ!- lo salutò allegramente la ragazza scoccandogli un bacio sulla guancia. Era
davvero carina quella sera. I lunghi capelli ricci cadevano ordinatamente sulle
spalle nude. Il vestito nero da sera satinato aderiva perfettamente al suo
fisico snello ma pieno nei punti giusti. Il leggero trucco metteva in risalto
le fattezze dolci ed eleganti del suo viso. –Sei davvero affascinante in
frac...- lo prese in giro aggiustandogli il fazzoletto bianco che usciva dal
taschino.
Max
Natchos, il padre di TJ, sorrise compiaciuto.
-Andate
pure a divertirvi ragazzi...- disse educatamente concentrandosi sui genitori di
Charlotte che sorridevano alla figlia.
-Stai
bene vestita così...- si complimentò il rossiccio conducendola in un posto più
silenzioso della sala. Le note dolci ed eleganti di un lento lasciarono posto a
quelle più veloci ma sempre belle ed eleganti di un valzer inglese.
-Grazie-
TJ
sorrise tirato. Non gli andava di essere sempre educato con tutti. In quel
momento, avrebbe solo voluto chiamare Maggie e spiegarle tutto. Era dal
pomeriggio precedente che tentava di telefonarle ma ogni volta la segreteria
telefonica entrava in azione. Aveva lasciato una decina di messaggi ma nessuno
aveva avuto successo. Maggie non l’aveva richiamato.
-
Dov’è Margareth?- Charlotte sorrise afferrano un flutedi champagne. TJ non amava gli alcolici
quindi si era limitato a prendere un bel bicchiere si sana acqua minerale.
Sorseggiarono
entrambi prima che TJ rispondesse alla domanda.
-Non
ne ho idea...-
Charlotte
aggrottò le sopraciglia spalancando la bocca.
-Ma
voi non state sempre insieme?!-
TJ
alzò le spalle fissando un punto nel vuoto. Non gli andava di spiegare proprio
a lei perché non avessero passato l’ultimo dell’anno assieme.
-TJ,
tesoro...-la voce dolce ed educata di
sua madre lo tolse da quell’impiccio. Aveva sentito involontariamente la loro
discussione.
Il
rossiccio le sorrise deliziato.
-
Mi faresti l’onore di danzare con me... tuo padre è troppo impegnato con gli
altri ospiti. Te lo posso rubare un attimo, Charlotte?!- L a brunetta sorrise
asserendo col capo.
-Ma
certo... è tutto suo, signora Natchos...- li guardò ancora un attimo prima di
avviarsi verso i suoi genitori.
TJ
e Xandra, iniziarono a danzare sulle lente note del valzer inglese. Il
rossiccio superava di un bel po’ di centimetri sua madre che era discretamente
alta. Gli sorrise posando dolcemente una mano sulla sua spalla.
-Sei
identico a tuo padre, tesoro... l’unica differenza sono i capelli.
Fortunatamente hai preso il mio colore...- disse la donna ridendo e trascinando
suo figlio in una dolce e amara ilarità.
-Siamo
uguali solo nell’aspetto. Fortunatamente non ho preso il suo carattere...- le
parole risuonarono dure alle orecchie di entrambi.
-Tesoro,
lo sai che ti vuole bene...-
TJ
alzò le spalle mentre continuava a danzare il ballo preferito di sua madre.
-Sai
alcune volte non credo che sia esattamente così...- ancora una volta la
fermezza con cui furono pronunciate quelle parole colpì i due.
-Non
devi mai dubitare del contrario... un genitore non può non amare i propri
figli. Nemmeno se questi non sono dei figli esemplari. Tu tesoro sei una
persona di cui andare fieri. Tuo padre lo sa questo...- gli sorrise
incoraggiante spostando la sua mano sulla guancia morbida e lentigginosa del
figlio.
-Cosa
è successo mentre io ero via?!- gli chiese all’improvviso sorridendo maliziosa.
TJ
sorrise a sua volta sospingendo elegantemente la sua dama verso una zona meno
affollata della sala. Sua madre era un’ottima ballerina.Era stata lei la sua insegnante di danza.
-Nulla
di particolare...- disse abbassando gli occhi intensamente chiari.
-Margareth
è cresciuta. L’ho vista ieri sera al negozio. E’ diventata molto carina...-
TJ
arrossì furiosamente sulla punta delle orecchie.
-Assomiglia
molto a sua madre, più di Anne.-
Il
rossiccio asserì col capo tornando a guardarla negli occhi scuri ed intelligenti.
Sua madre era davvero una bella donna, suo padre era stato fortunato.
-
E’ sempre la mia migliore amica,- iniziò insicuro arrossendo anche sulle
guance.
-Ma?!-
gli chiese sua madre sorridendo complice.
-Beh,
ecco... è successo così in fretta. Una sera la vedevo sempre uguale cioè come
la mia migliore amica stramaledettamente carina e simpatica, poi il giorno dopo
è cambiato tutto. Ho sentito il suo profumo, i suoi capelli lunghi, il suo viso
delicato e...-
-Non
hai più capito nulla di cosa eravate...- concluse per lui la donna. Gli sorrise
dolcemente.
-Esattamente...-
concordò sospirando.
-Io
le voglio bene ma...-
-Non
è più il bene che le volevi prima...- finì ancora una volta per lui la signora
Natchos.
TJ
si accigliò prima di sorridere divertito. Era così stressante parlare con sua
madre. Capiva sempre tutto al volo. Suo padre aveva ragione: non c’era gusto a
parlare con lei. Sapeva sempre tutto!
-Mi
vuoi far terminare almeno una frase, mamma?!- le domandò sarcastico scansando
ancora una volta una coppia troppo indisciplinata che tentava di ballare il
valzer.
Xandra
rise portandosi una ciocca amaranto dietro l’orecchio. Gli occhi scuri
brillavano commossi all’idea della prima cotta del suo bambino.
-Ho
sempre saputo che prima o poi sarebbe successo...- gli confidò avvicinandosi al
suo orecchio.
TJ
le lanciò un’occhiataccia.
-Se
l’hai sempre saputo allora perché non mi hai avvisato?!- le domandò scocciato.
Xandra
rise ancora.
-Per
rovinarti la più bella e dolce scoperta che avresti mai potuto fare?! Avrei
preferito perdere la voce piuttosto...- gli assicurò tornando seria ed
assumendo quella posa dolce e tranquilla che l’aveva sempre contraddistinta.
TJ
alzò le spalle.
-Alcune
volte però fa male...- si confidò abbassando lo sguardo.
-
E’ normale che faccia male... ma è un male piacevole ed insopportabile allo
stesso tempo, un male che ti fa venire la voglia di strapparti il cuore, un
male che ti riempie l’anima, un male che ti fa sentire triste e felice, un male
che ti fa sentire vivo...- gli spiegò con gli occhi che si illuminavano.
TJ
sorrise amaramente.
-Adesso
fa solo male...- le assicurò guardandolo negli occhi.
-Avresti
voluto passare un po’ di tempo con lei questa sera?!-
TJ
alzò le spalle prima di asserire col capo.
-Mi
aveva chiesto se volevo passare il capodanno con lei e la sua famiglia, come ho
sempre fatto, ma questa volta credo sarebbe stato diverso... più emozionante.
Però, abbiamo litigato un po’ per questa festa dove io non avevo il permesso
d’invitarla e lei...-
-Non
ti parla da quel giorno?!- la signora lo interruppe.
TJ
sospirò.
-Sì...-
-Scusami
tesoro ma cosa ci fai ancora qui?!- gli domandò all’improvviso facendolo
ridere.
-Sto
ballando con te... ed evito soprattutto che a papà venga un collasso!- disse
sarcastico incrociando la figura di suo padre parlare con un uomo alto e
baffuto.
-Oh,
non preoccuparti, tesoro, gli invitati sono già tutti arrivati e lui ti ha
presentato a tutti, non si accorgerà che sei andato via... e poi ci sono io
qui. Non preoccuparti, vai. La porta della cucina è aperta. Lizzie non dirà
niente.-
TJ
si illuminò.
-Posso
davvero, mamma?!- chiese fermandosi all’improvviso di danzare.
La
signora asserì sorridendo.
-Certo
ma farlo con circospezione... poi, tesoro, in fondo, chi sono io per impedirti
di vivere la tua vita?!-
TJ
si trattenne dall’urlare quanto volesse bene a sua madre. Le scoccò un sonoro
bacio sulla guancia abbracciandola forte. Il suo profumo di loto s’impossessò
di lui.
-Buon
anno, mamma...-
-Buon
anno, TJ...-
Terminò
di ballare con sua madre. Le baciò la mano e silenziosamente svanì dalla stanza
illuminata a festa.
Il
cuore della signora Xandra era leggero e pesante allo stesso tempo. Il suo
bambino era cresciuto e per la maggior parte delle sue scoperte lei non c’era
stata. Ma il sapere che quell’uomo meraviglioso che stava diventando suo
figlio, era cresciuto da solo, la faceva sentire orgogliosa ed appagata come
madre.
Il
suo bambino era pronto a spiccare il volo. E presto anche suo marito l’avrebbe capito.
***
Ginny ed Harry continuavano a ridere. Era da
quasi un’ora che proseguivano a prendere in giro il Generale Dave ed il suo
parrucchino disgustoso. Era alquanto divertante immaginare l’uomo perderlo in
una burrascosa giornata e rimanere davanti a tutti completamente calvo. Ginny
si teneva lo stomaco mentre cercava di non piangere dalle risate. Harry era
troppo divertente.
Erano arrivati alla festa con un margine di
ritardo record. Non era certo colpa di Harry se Ginny quella sera era davvero stupenda.
I lunghi capelli rossi profumavano particolarmente e lelabbra vermiglie erano così piene ed
invitanti che non aveva saputo resistere.
Erano entrati nella grande sala mensa sotto
braccio. Non diedero nessuna spiegazione sulla loro coppia. A loro non
interessava. Se la stavano spassando troppo.
-Allora hai ritrovato tutto quello che mi avevi
chiesto a questa festa?!- le domandò portandole un ciuffo cremisi lontano dagli
occhi.
Ginny ci rifletté assaporando un flute di
champagne.
-Vediamo... si balla, però noi non lo stiamo
facendo, c’è lo champagne, i fuochi mi hanno assicurato che ci saranno e... il
bacio sotto il vischio... vedremo...- lo guardò maliziosa sfiorandogli le
labbra con un dito.
Harry chiuse gli occhi cercando di godersi
appieno quel semplicissimo contatto che lo stava mandando in estasi.
-Non abbiamo bisogno del vischio per...- si
chinò verso di lei alla ricerca delle sue labbra carnose ma Ginny lo bloccò a
metà strada.
-Niente da fare, Potter. E’ la tradizione ed io
voglio rispettarla!- lo ammonì facendolo tornare verso l’alto.
Harry la guardò torvamente prima di sorridergli
beffardo.
-Sei perfida!-
Ginny spalancò la bocca falsamente offesa.
-Ma come ti permetti! Qui l’unico perfido sei
tu. Non è gentile indossare un vestito che ti rende stramaledettamente
sexy...-gli disse sensuale
afferrandogli il bavero della giacca.
-Se fai così io non mi controllo, Virginia...-
Ginny rise lasciandolo andare.
-Hai poco autocontrollo, caro mio...-
Harry le sorrise mostrandole i suoi denti
bianchi e dritti.
-Lo so e ne vado fiero!-
-Ah...-
Harry le baciò il collo a tradimento facendole
correre un lungo brivido sulla schiena lasciata nuda dall’elegantissimo vestito
di satin nero.
-Tu ne hai ancora meno di me...-
Ginny incrociò le braccia scandalizzata. Era
divertente giocare con Harry a quel modo. Ne sapeva sempre una in più di lei.
Ed era ancora più bello stupirlo facendo una battuta che di certo non si
sarebbe mai aspettato da Ginny Weasley, la piccola e dolce sorellina che non
aveva mai avuto.
-Andiamo...- le disse guardandola con la coda
dell’occhio. Le prese un polso sottile e la trascinò al centro della sala.
–Dobbiamo ballare...-
Ginny rise prima di seguirlo.
***
-Vi
ringrazio di averci invitato alla vostra festa...- disse l’uomo baffuto
dall’aspetto simpatico.Aveva i capelli
impolverati di bianco e gli occhi chiari segnati da qualche ruga. Non era così
avanti nell’età ma nemmeno giovanissimo. Aveva sulle gambe Lily, sua figlia più
piccola.
-Ma
si figuri signor Cooper... è stato un piacere!- rispose il biondo accarezzando
la testolina di Lily prima di alzarsi ed iniziare a sparecchiare accompagnato
da Maggie ed Hermione.
-Siediti
Draco, ci pensiamo io e Margareth...- la bruna gli sorrise con dolcezza
togliendogli dalle mani il paniere.
Il
biondo inclinò il capo.
-Sei
sicura?!-
-Ehi,
siamo onon siamo le donne di casa?!
Lily forza dacci una mano...- aggiunse Maggie allungando una mano verso la
sorella minore. La bambina scoccò un bacio sulla guancia del padre prima di
saltare giù e dirigersi in cucina con un bicchiere in mano.
-Come
sta Anne?!- domandò Ron dopo che Draco si fu seduto sulla sedia accanto a lui.
Thomas
Cooper si strinse nelle spalle.
-Mi
ha chiamato questa mattina... aveva detto che forse sarebbe potuta venire qui
domani...-
Quella
notizia fece inconsapevolmente sorridere Draco. Smise di piegare i tovaglioli
per concedere tutta l’attenzione che l’argomento della conversazione meritava
da parte sua. Ron notò il comportamento di Malfoy e non poté fare a meno di
sorridere contento. Anne era una brava ragazza e Draco... prima si accasava e
meglio era per lui...
-Quindi
arriverà domani mattina?!- chiese ancora Ron.
Il
signor Cooper si strinse nelle spalle. Gli occhi chiari brillarono dietro gli
occhiali.
-Spero
di sì. Non ce la faccio a casa da solo. Maggie mi aiuta come può ma un bambina
non può aiutarmi a crescere un’altra bambina...- l’uomo sospirò rassegnato. -
Da quando mia moglie non c’è più, Anne ha preso il suo posto nella vita di Lily
e Maggie ed io non riesco a fare a meno del suo aiuto...-
Draco
lo guardò negli occhi. Assomigliavano molto a quelli della bruna.
-
Speriamo torni...- si lasciò sfuggire. Ron si voltò a guardarlo sorridendogli
sornione. Draco lo ignorò concentrandosi sul viso dell’uomo.
-Già...-
Le
tre ragazze tornarono in sala da pranzo con lo champagne ed alcuni stiletti che
risultarono poi essere dei semplici fuochi d’artificio. Ron osservò Hermione
preparare lo champagne per essere stappato e mai gli sembrò più bella.
Indossava un semplice completo rosso con gonna e maglioncino. I lunghi capelli
boccolosi erano morbidi e profumati del suo stupendo odore di primavera.
Avrebbe tanto voluto abbracciarla e augurarle buone feste in un modo unico e
speciale, ma non era possibile. Anche se si erano scambiati un bacio, loro non
stavano insieme.
Però,
quanto avrebbe voluto.
Si
riscosse per cacciare quei pensieri lontano. Era finalmente riuscito per una
notte a non pensare ad Hermione in situazioni compromettenti. Beh, in realtà
meno di una notte diciamo un 12 ore.
-Ronmi aiuti a prendere i flute in cucina sono
troppo alti ed io non ci arrivo...- la voce di Hermione lo riscosse. Non aveva
sentito una parola.
-Cosa?!-
le chiese guardandola finalmente negli occhi.
-In
cucina, adesso.- gli disse secca e afferrandolo per un braccio.
-Sono
quelli nell’ultimo scaffale. Fa attenzione sono delicati...-
Ron
asserì col capo prima di allungarsi e arrivare facilmente al ripiano troppo
alto per Hermione ma non certo per il suo metro e novantacinque. Afferrò ad uno
ad uno i bicchieri di vetro sottile e li passò alla ragazza che li puliva e
metteva sul vassoio.
-Sono
belli, non è vero?!- gli domandò quando n’ ebbero presi a sufficienza. Ron si
era incantato ad osservare le sue mani così sottili ed eleganti.
Ron
si riscosse ancora una volta.
-Sì,
sì certo molto raffinati...-
Hermione
sorrise prima di fermarsi ed osservare Ron che cercava in tutti i modi di non
arrossire. La bruna inclinò la testa carezzandogli una guancia. La manica morbida
del suo maglione scivolò in su lasciando intravedere il braccialetto d’argento
regalo dell’ultimo anno passato ad Hogwarts. Ancora una H mancava all’appello.
-Ce
l’hai ancora?!- le domandò Ron notandolo.
Hermione
sorrise ed allontanò la sua mano dal viso morbido del suo migliore amico.
-Lo
metto nelle occasioni importanti... non mi potrei mai perdonare se si perdesse
un’altra lettera...-le sue dita
sottili accarezzarono amorevolmente la R che rimaneva ancora tintinnante sul
bell’ornamento.
Ron
inghiottì il vuoto quando il ricordo gli invase la testa. L’avevano comprato
lui ed Harry a Diagon Alley. Volevano qualcosa che rappresentasse la loro
amicizia e avevano deciso che a portarlo doveva essere Hermione. L’unica
ragazza. La loro amica.
-Quanto
tempo è passato?!- domandò afferrandole il polso e osservandolo da vicino. La
pelle di Hermione profumava irresistibilmente di primavera. La bruna sorrise.
-Esattamente
5 anni e 12 mesi... quasi 6 tra meno di 20 minuti...- Ron le baciò la mano
morbida.
-Da
quanto ti conosco streghetta rompiscatole?!-
Hermione
rise posandogli le braccia sul collo. Ron l’attirò a sé dalla vita.
-Hmmm,
vediamo... 7 anni di scuola, più altri 6 anni di amicizia in generale... Ronald
Weasley ti sopporto da quasi 13 anni!- scherzò sorridendo beffarda. Ron la
prese in braccio.
-I
13 anni più belli della tua vita!- si chinò verso di lei.
Hermione
lo guardò negli occhi. Sapeva che se avesse parlato avrebbe rovinato quel
momento ma non riuscì a fermare la sua lingua.
-Anche
della tua vita...-
Ron
si fermò baciandole la fronte.
-La
parola non ti manca mai...-
-Mai,
e tu dovresti saperlo! Come fai a definirti il mio migliore amico se non sai
queste cose basilari della mia personalità!- lo prese in giro mentre lui la
rimetteva a terra.
-Lo
so e ti voglio bene per questo ed anche...- non finì la frase perché Hermione
si issò sulla punta dei piedi e gli baciò dolcemente le labbra. Fu un contatto
veloce e labile.
-Hai
visto?! Sono una persona di parola. Ho dato quel che ho promesso.- si morse le
labbra prima di afferrare il vassoio ed affrettarsi verso la porta. Non gli
diede neanche il tempo per replicare.
Si
fermò un attimo sulla soglia.
-Ron?!-
Il rosso si stava ancora concentrando sul sapore che Hermione gli aveva
lasciato sulla bocca.
-Sì?!-
-Ti
voglio bene, anch’io...-
Gli
sorrise dolcemente prima di aprire la porta col gomito e svanirci dietro.
Ron
si morse le labbra portandosi una mano tra i capelli.
-Sì,
ma prima o poi mi farai impazzire, mia piccola ‘Mione...-
***
-Sei
molto bella questa sera Ginny...- la voce calda e un po’ arrabbiata del
sottoufficiale Andrew le raggiunse le orecchie. Era voltata verso il tavolo e
stava assaporando quelle tartine che avevano un aspetto strano. Harry stava
parlando con il povero Generale Dave e James ne aveva approfittato.
Ginny
si voltò lentamente cercando di sorridergli tirata. Non si erano più sentiti da
quando il sottoufficiale le aveva dato accidentalmente buca a causa di un
lavoro improvviso procuratogli da Harry. Si morse impercettibilmente il labbro
inferiore.
-Grazie,
James... anche tu stai molto bene in papillon...- gli disse cercando con lo
sguardo Harry che continuava tranquillamente a chiacchierare.
-Le
cose tra te ed il capitano vanno meglio?!- le domandò chinandosi verso di lei
ed afferrando un flute di champagne. Ginny trattenne il respiro non voleva che
succedesse qualcosa tra James ed Harry. Soprattutto quando sapeva che ad avere
ragione era proprio l’affascinante sottoufficiale.
Ginny
asserì col capo cercando a tutti i costi di mantenersi calma. Non era
un’impresa facile.
-Sì,
ci siamo chiariti ed adesso è tutto a posto...- gli rivelò iniziando a
sventolarsi con una mano. Improvvisamente la temperatura di quel luogo si era
alzata. Non riusciva quasi più a respirare.
-Beh,
sono molto contento... specialmente se il nostro appuntamento saltato è
riuscito a farvi riappacificare.- la voce di James continuava a restare calma
–Non è giusto-
Ginny
sussultò a quell’esclamazione pacata ma carica di significato. Era chiaro come
la luce del sole che Harry aveva approfittato della sua posizione da superiore.
Ma in quel caso vigeva la legge del cuore: in amore tutto è lecito.
“Però
Harry ha esagerato...” pensò Ginny sorridendo stupidamente verso il ragazzo che
le stava di fronte.
-Mi
dispiace, ma io...-
James
la zittì con un gesto. Le sorrise.
-La
partita non è ancora finita...-
Ginny
trattenne il fiato cercando di rimettere ordine nel suo cervello. Cosa diavolo
significava “la partita non è finita”. Lei era forse come una partita di
Quidditch da vincere eHarry aveva
segnato i primi punti. Cos’era l’ambito boccino che per tanti anni Harry aveva
preso per primo?! Non sapeva esattamente, ma quella frase la fece innervosire e
le sue gote si colorarono di un rosso ancora più acceso.
Tentò
ancora una volta di parlare ma James la zittì di nuovo con lo stesso identico
gesto.
-Io
non mollo mai.- le sorrise tirato prima di scoccarle un’occhiatasignificativa con le sue iridi profondamente
scure. Le fece un cenno col capo e senza aggiungere altro si allontanò verso un
gruppo di capitani Auror che richiedeva la sua presenza.
Ginny rimase immobile, scandalizzata, da quelle
frasi che di certo non si sarebbe mai aspettata che uscissero dalle labbra
dolci ed educate del sottoufficiale Andrew. Scosse la testa respirando affondo.
Non poteva certo immaginare che i suoi guari erano appena incominciati.
***
Anne
si imbacuccò meglio nella sciarpa grigio-argento. Le gote rosee e le labbra
scarlatte venivano sferzate dal vento freddo che aveva preso a spirare su New
Freedom. Il piccolo basco verdone che aveva tirato fin sugli occhi blue la
teneva abbastanza calda. Il suo respiro si condensava in allegre nuvole di
vapore. Si trascinò dietro la leggerasacca colma del suo ricambio. Non doveva rimanere molto in quel luogo.
Era andata lì giusto per accontentare suo padre che l’aveva letteralmente
pregata di tornare per capodanno. Non che le dispiacesse rivedere la sua
famiglia.
“Ma
così rivedrai anche Draco...” una vocina dispettosa le richiamò alla mente il
bel capitano biondo che le aveva regalato la sua sciarpa. Anne arrossì
immediatamente a quel dolce ricordo.
Si
incamminò tranquillamente verso casa. Non vedeva l’ora di infilarsi sotto un
getto di acqua bollente per togliere dal corpo tutto quel freddo che aveva
accumulato durante il viaggio in treno e la passeggiata di 30 minuti che aveva
dovuto fare a piedi a causa delle meritate vacanze dei tassisti per il fine
anno.
Sbruffò
rassettandosi la chioma nera e lucida.
Non
mancava molto a casa sua. Già, iniziava a sentire il profumo dell’arrosto di
suo padre.
“Chissà
se ne é rimasto un po’!” pensò mentre lo stomaco vuoto si faceva sentire. In
fondo, se non avesse trovato nulla di buono ad aspettarla sarebbe stata solo
colpa sua. Non aveva avvisato suo padre del suo arrivo di quella sera. Sospirò
facendo congelare i suoi polmoni. L’aria era davvero gelida.
Finalmente,
imboccò il piccolo vialetto di casa sua. Le aiuole imbiancate ed ordinate erano
senza dubbio opera di Maggie. Sua sorella minore aveva un certo pollice verde.
Con lei sarebbe cresciuto rigoglioso anche il tronco della pace. Lei invece
avrebbe fatto seccare anche una pianta grassa...
La
grande abitazione bianca e blue era spenta.
Com’era
possibile?!
Mancava
un quarto d’ora a mezzanotte ed all’inizio del nuovo anno. Di solito i suoi
famigliari rimanevano tutti insieme fino a quell’ora. Dopo Maggie si recava al
parco con TJ a vedere i fuochi... ma solo dopo aver fatto l’inaugurale brindisi
e i propositi per l’anno nuovo. Non era possibile che la loro casa fosse spenta
e tranquilla in quel momento. C’era qualcosa che non andava. Eppure lei non
avvertiva nulla di negativo. Se ne sarebbe accorta; era pur sempre una maga!
Si
avvicinò di soppiatto alla porta elegante dell’ingresso. Il piccolo portico era
stato decorato a festa. Sua sorella Maggie doveva aver passato molo tempo a
casa se aveva avuto tutto quel tempo da dedicare agli addobbi. Portò il suo
dito verso il campanello ma prima che poté suonarlo, un biglietto appeso alla
maniglia d’ottone attirò la sua attenzione.
La
grafia tonda e paffuta di Maggie troneggiava sul biglietto.
Salve
visitatore,
ci
dispiace ma per le feste quest’anno siamo stati invitati da alcuni nostri amici
residenti su questa stessa via, al numero 12.
Se
non è nulla di urgente ti preghiamo di ripassare domani. Altrimenti vienici a
trovare lì.
Ci
scusiamo con te per questo inconveniente.
Ti
auguriamo un Buon Anno Nuovo.
La
fam. Cooper
p.s.
puoi
lasciare un messaggio su questo biglietto.
Anne
sorrise staccando accidentalmente il biglietto e portandoselo in tasca. Sua
sorella minore era davvero un tipo pieno di risorse. Lei non ci avrebbe mai
pensato.
N.
12
Perché
non le suonava nuovo?!
Improvvisamente
si sentì strozzare, il cuore accelerò i suoi battiti, la gola divenne secca e
le mani iniziarono a sudarle.
Draco.
Draco
Malfoy viveva al numero 12. i suoi parenti erano andati a cena lì... e adesso
lei doveva raggiungerli. Non aveva nemmeno le chiavi di casa. Doveva per forza
andare da loro... poteva restare lì?
“Vuoi
congelarti?!” la stessa identica vocina antipatica le parlò di nuovo.
Va
bene. In effetti avevafreddo ed una
fame tremenda. Ma con quale faccia si presentava a casa loro... a casa
sua!sembrava quasi che fosse tornata a casa per lui...
“Non
è così?!”
Anne
si morse il labbro. Sarebbe rimasta ad aspettarli sulle scale. Sì, sì... è
quello che avrebbe fatto. Si sedette pesantemente sui gradini. Immediatamente
un soffio di vento gelido ed un crampo terribile allo stomaco la fecero alzare.
-Uffa!-
sibilò tra i denti avviandosi a malincuore verso la casa di Malfoy.
***
TJ si raggomitolò meglio nella sua sciarpa
scura. Lizzie, la cuoca di casa Natchos, non lo aveva fatto uscire di casa
senza il giaccone e qualcosa per coprirsi la gola.
-Tesoro mio, si gela
fuori!-
gli aveva detto mandando un suo aiutante a prendergli il cappotto.
Attraversò
frettolosamente la strada ghiacciata e fangosa. Fortunatamente pattinava
abbastanza bene, così riuscì ad superarla senza fare brutte cadute.
Il
naso lentigginoso era leggermente rossastro sulla punta, le guance giovani e
morbide avevano assunto una colorazione più scura. Il fiato si condensava in
tranquille nuvolette bianche. Guardò l’orologio da polso, ultimo regalo di sua
madre, mancavano 10 minuti a mezzanotte. Se allungava il passo forse ce
l’avrebbe fatta a raggiungere la villa Cooper e a brindare con loro per il
nuovo anno.
Sfregò
le mani intirizzite e inguantate. Doveva sbrigarsi.
Percorse
velocemente l’ultima decina di metri che lo separavano dal vialetto della casa
di Maggie. Anche lui, come Anne, notò le eleganti aiuole ordinate e innevate.
Il portico elegante addobbato a festa. Non poté evitare di pensare che in tutto
quello c’era il tocco sapiente e gentile della sua Margareth.
Suonò
il campanello ma con una strana sensazione di gelo al cuore si accorse che
l’intera casa era spenta e senza vita. Non era possibile. Aspettavano sempre lo
scoccare della mezzanotte prima di andare a dormire o di recarsi al parco per i
fuochi!
Si
grattò la nuca.
Dove
potevano essere andati?!
Suonò
ancora, e ancora, con sempre più insistenza. Ma nessuno andò ad aprire. Cercò
sulla porta qualche foglio, qualche avviso in cui gli si spiegava dove diavolo
erano andati a finire, ma non trovò nulla. Con un certo panico si portò le mani
tra i capelli prima di sedersi sugli scalini ed aspettare.
Avrebbe
atteso anche tutta la notte.
Lo
avrebbe fatto per Maggie.
***
La
piccola combriccola era radunata sulle poltrone attorno al fuoco. Gli occhi
puntai sugli orologi in attesa dello scoccare del nuovo anno.
Ron
era comodamente seduto sul divano accanto ad Hermione. Thomas teneva in braccio
Lily, che era crollata non appena si era accomodata sulla morbida pancia di suo
padre.
Draco
e Maggie erano impegnati in una furiosa battaglia a scacchi.
Ron
aveva insegnato a giocare a Maggie e lei si era rivelata una delle migliori.
Riusciva a battere tranquillamente il biondo e a mettere in serie difficoltà il
suo maestro.
C’era
un’atmosfera tranquilla e festosa. Il terzetto accomodato sul divano
chiacchierava amabilmente del più e del meno.
-Ah,
ho vinto ancora, Draco!- esclamò all’improvviso la biondina alzandosi in piedi
e iniziando a saltellare entusiasta del risultato.
-No,
aspetta com’è possibile...- iniziò Malfoy scrutando di sottecchi la scacchiera.
-
E’ inutile, è stata una vittoria leale e meritata!- continuòallungando la mano per mostrargli le ultime
mosse che l’avevano portata al trionfo.
Ron
si girò sorridendo.
-Caro
Malfoy, ha imparato dal migliore!-
Hermione
rise prima di dargli un pizzicotto sul braccio.
-Manca
1 minuto...- intervenne il signor Cooper abbandonando dolcemente sul divano la
bambina che non si mosse e continuò a dormire.
Ron
iniziò a versare lo champagne nei flute.
-Perché
a me così poco?!- domandò Maggie scrutando accigliata il suo bicchiere
praticamente vuoto.
Hermione
e Ron risero.
-Accontentati!-
la riprese dolcemente il rosso cominciando il conto alla rovescia.
-10...9...8...7-
In
quell’agitazione generale, nessuno si accorse che la porta si era aperta e che
sulla soglia era rimasta Anne a fissarli.
-3...2...-
Draco
si voltò rimanendo pietrificato. Smise di partecipare al conto alla rovescia e
sgranò gli occhi. La sottilissima figura di Anne era appoggiata allo stipite
della sua porta con un sorriso
stupendo e gli occhi blue che brillavano di luce propria.
“Hai
bevuto troppo, Malfoy!” si disse scuotendosi. “Non puoi vederla dovunque ti
giri!”
Era
così preso dai suoi pensieri che non si accorse nemmeno della pacca sulla
spalla di Ron, della stretta di mano del signor Cooper e dei baci di Maggie ed
Hermione sulle guance.
Non
riusciva a staccare gli occhi da quella bellissima figura che rimaneva in
disparte e non osava disturbare quella stupenda allegria.
Solo
quando Ron si voltò e trovò Anne, appoggiata allo stipite della porta e dopo il
suo urlo di benvenuto, Draco ritornò finalmente in se stesso.
-Anne!-
la salutò il rosso correndo verso di lei ed abbracciandola forte. Le scoccò un
bacio sulla fronte augurandole un Felice anno nuovo. La bruna ricambiò
sorridendo quella caldissima accoglienza.
-Grazie,
Ron...- rispose prima di essere rimessa a terra dal rosso e di essere
nuovamente rapita da un abbraccio caloroso di Hermione a cui seguirono a ruota
uno di Maggie e infine uno troppo commosso del Signor Cooper.
-Tesoro
sei completamente intirizzita!- le disse iniziando a strofinarle le spalle
minute.
Anne
sorrise ancora cercando di divincolarsi con gentilezza da quelle carezze e
quelle attenzioni a cui non era più abituata da tempo.
Draco
continuava fissarla incapace di salutarla ed abbracciarla come tutti gli altri
avevano fatto.
Anne
incrociò il suo sguardo blue con quello argenteo del biondino ed immediatamente
le guance si imporporarono. Era bella quella sensazione di calore che le saliva
dal cuore. Era così calda ed avvolgente che in quel momento, in cui era
letteralmente congelata, era un toccasana.
Si
lasciò condurre da Hermione vicino al divino dove un bel fuoco acceso
scoppiettava.
-Ma
quando sei arrivata?!- le chiese dolcemente aizzando le fiamme.
Anne
la sentì per puro miracolo. Era così presa, dalle bellissime sensazioni che la
consapevolezza, di avere i suoi occhi
puntati addosso, le stava dando.
-1
ora fa, più o meno...- si affrettò a dire accettando di buon grado il bicchiere
di caffè fumante che Ron le stava porgendo.
-Come
mai sei venuta solo adesso, non hai trovato il mio biglietto?!- chiese Maggie
che si era accomodata sul bracciolo accanto a lei. Anne trattenne il fiato
quando si accorse che Draco si era avvicinato ai divani.
-Oh,
eccoti qui, Malfoy, finalmente...- lo schernì Hermione sorridendogli –Hai visto
che bella sorpresa?-
Draco
annuì col capo.
La
guardò ancora negli occhi prima di dirle con la sua voce profonda.
-Ben
tornata, Anne...-
Un
silenzio insolito cadde nella stanza calda ed accogliente.
Anne
arrossì prima di rispondergli.
-Grazie...-
Un
altro silenzio imbarazzante calò tra il gruppo. Il signor Cooper sorrise prima
di prendere sua figlia in braccio. Nessuno si era accorto che aveva indossato
il capotto ed aveva coperto Lily.
-Beh,
io vado...-
Sorrise
a tutti.
-No,
aspetti non vuole rimanere un altro po’ connoi... giocheremo a carte!- disse Ron raggiungendolo sulla porta. Thomas
scosse la testa.
-Ti
ringrazio... ma Lily sta dormendo profondamente ed io non vorrei farle prendere
un malanno se uscisse di casa troppo accaldata...- l’uomo accarezzò dolcemente
la guanciotta paffuta che si intravedeva da quel morbido fagotto di sciarpe e
cappelli.
-Vengo
anch’io... devo andare a vedere ifuochi
al parco!-
Thomas
guardò sua figlia Maggie.
-Ma
non devi aspettare TJ?!-
La
biondina divenne rossa prima di rispondere.
-Mi
aspetta, lì...- mentì spudoratamente. Si infilò l’elegante cappotto di panno e
raggiunse il padre alla porta.
Anne
si alzò per raggiungerli.
-Vai
via anche tu, Anne?!- chiese ancora Hermione guardandola.
-Beh,
io...-
-No,
tesoro rimani... non hai avuto una festa di capodanno... almeno goditi il dopo
cena!- la incoraggiò suo padre.
-Ma
saranno stanchi... ed io vorrei riposarmi...-
-Dai
Anne, rimani... una sola partita a carte e dopo vai via! Non lasciarmi da sola
con questi due!- la supplicò scherzosamente la brunetta sorridendole. Ron e
Draco le lanciarono un’occhiataccia.
Anne
incontrò accidentalmente gli occhi argentei di Malfoy e non capì più niente.
Sapeva solo che mai avrebbe lasciato quella casa. Doveva prima dare un augurio
come si doveva a Draco.
-OK...-
Un
ululato di consensi si levò da Ron ed Hermione che iniziarono a prendere le
carte.
-Beh,
allora noi andiamo grazie mille dell’ospitalità...- disse dolcemente il signor
Cooper.
Draco
li accompagnò alla porta sorridendo.
-
E’ stato un piacere, mi creda...-
***
Ginny
rabbrividì quando un soffio di vento gelido le sferzò le spalle ed il viso.
Era
uscita fuori all’aperto per riflettere. Le parole di James non le erano
piaciute affatto e, per di più, non aveva avuto la possibilità di parlare un
momento con Harry, visto che era molto impegnato a discutere con i suoi
colleghi capitani.
Si
strinse nelle spalle quando un’altra ventata di aria fredda entrò
prepotentemente nella stoffa leggera del suo bellissimo abito.
-Ti
prenderai un malanno!- le disseHarry
appoggiandole la sua giacca nera sulle spalle scoperte.
Ginny
si girò sorridendogli. Era così bello quella sera che non riusciva ad essere
arrabbiata con lui.
-Grazie-
gli sussurrò senza intonazione.
-
Cos’hai principessa?!- le domandò accomodandosi accanto a lei sul parapetto del
terrazzo.
-Nulla,
stavo solo riflettendo-
-Su,
cosa?-
Ginny
si strinse nelle spalle incapace di mentirgli.
-Su
cosa sono io per te...-
Harry
serrò la mascella prima di afferrarle la mano.
-Pensavo
che avessimo già affrontato questo argomento...-
Virginia
gli sorrise.
-Lo
so, ma un brutto scambio di opinioni mi ha fatto risorgere il problema...-
Harry
si accigliò.
-Con
chi?!-
Ginny
portò il suo sguardo chiaro sul panorama che si godeva da quel terrazzo. La
città si estendeva tranquilla ed illuminata sotto di loro. Il caratteristico
odore di neve le riempiva le narici. Era una bella sensazione.
-James-
Harry
la guardò interrogativamente.
-Il
sottoufficiale Andrew- spiegò meglio la rossa guardandolo.
-Oh-
-Non
l’ha presa molto bene del nostro riavvicinamento, avvenuto, te lo ricordo, a
causa, di un nostro appuntamento saltato per colpo di un lavoro extra che per
purissimo caso gli avevi assegnato, proprio tu...-
evidenziò le parole nostro e tu con un certo intercalare della voce.
Harry
sorrise furbo al ricordo della sua rivincita.
-OK,
Ok... non è stato carino da parte mia...- si affrettò ad aggiungere notando lo
sguardo indagatore di Ginny. –Ma ne è valsa la pena, siamo di nuovo insieme,
no?!-
-Sì,
ma tu hai approfittato della tua posizione e questo non è giusto e poi...-
Harry
non le fece finire la frase perché la prese tra le braccia e la baciò con
trasporto. Per Ginny era già abbastanza difficile parlare con lui a così pochi
centimetri di distanza, figuriamoci, poi, con lui attaccato alle labbra.
La
lasciò andare di malavoglia.
Ginny
continuava a tenere gli occhi chiusi.
-Vuoi
sapere cosa sei per me? Beh, sei questo, insomma... tu per me sei passione,
desiderio, simpatia, dolcezza, allegria, divertimento, amore... sei un insieme
di sentimenti che io beh, non riesco ad esprimere in nessun’ altra maniera se
non che con il tuo nome. Virginia, tu per me sei troppe cose, non voglio
limitarmi e definirti con un solo, semplicissimo e riduttivissimo appellativo.
Sei Virginia. Basta. Sei la mia
Virginia....-
Per
quanto quel discorso fosse stato ingarbugliato e a tratti poco chiaro, Ginny
non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo. Baciarlo come
aveva sempre fatto. Con la stessa passione e lo stesso trasporto.
-Ti
voglio bene, Harry-
Il
bruno le passò, le braccia attorno ai fianchi.
-Ti
voglio bene anch’io...-
Sopra
le loro teste un bellissimo rametto di vischio rimaneva tranquillo sospinto dal
vento freddo.
In
lontananza dei bagliori argentei riempivano il cielo. I fuochi era
incominciati.
Harry
e Ginny rimasero sul terrazzo abbracciati a godersi quel bellissimo spettacolo.
***
Maggie
afferrò sorridendo la tazza fumante che il barista le stava offrendo. Pagò
velocemente ed uscì dal locale caldo e chiassoso. I fuochi di inizio anno
stavano per incominciare.
Erano
le 12:15 e lei per la prima volta nella sua vita avrebbe visto quello
spettacolo senza di lui. Senza il suo migliore amico. Senza TJ.
Si
trascinò silenziosa verso la piccola altalena dove fin da piccoli lei ed il
rossiccio avevano assistito alla festa pirotecnica.
-Ottimi
posti, complimenti...-
Maggie
si rizzò a sedere. Un brivido spaventoso le percorse la schiena. Non era
possibile che la voce dolce ed educata di TJ fosse lì, in quel momento.
Sicuramente, lui, si stava divertendo a ballare valzer e a mangiare caviale
alla festa che i suoi genitori avevano organizzato per trovargli una fidanzata.
Va bene, lui non aveva menzionato questo particolare... ma lei lo aveva capito
da sola.
-Propio
quelli che preferisco-
Avvertì
una leggera pressione contro la sua spalla. Qualcuno della stessa corporatura
di TJ si era appena seduto sull’altalena accanto alla sua. Aveva anche il suo
stesso identico odore di pulito.
Inghiottì
il vuoto iniziando a girarsi lentamente. Aveva paura di quello che avrebbe
visto.
TJ
era seduto accanto a lei con un adorabile sorriso stampato sulle labbra e più
bello del solito, nel suo cappotto elegante e con il colletto della camicia
raffinata che usciva dallo scollo.
-Cosa
vuoi?!- gli disse girando immediatamente la testa e puntando i suoi grandi
occhi verdi sul cielo stellato.
-Solo
veder e i fuochi con te, l’abbiamo sempre fatto!- affermò con semplicità
sorseggiando la sua cioccolata.
-
Quest’anno è diverso... poi scusa non potevi andare a vederli con quell’oca che
i tuoi genitori ti hanno appioppato come fidanzata?!- gli domandò tagliente
rivolgendogli uno sguardo arrabbiato.
TJ
le sorrise. Gli sembrava così bella con quei lunghi capelli biondi e
quell’espressione da bambina corrucciata.
Aveva
un odore così buono di fragola e vaniglia che avrebbe volentieri annullato
subito la distanza tra loro due.
-Come
hai fatto a sapere che ero qui?!-
TJ
sorrise ancora.
-Lo
sai che ti conosco meglio di chiunque altro...-
Maggie
lo guardò con il sopraciglio inarcato.
-
D’accordo; ero rimasto ad aspettarti a casa tua e quando è arrivatotuo padre non ho fatto altro che
chiederglielo.... ho anche dovuto inventarmi una scusa! Perché hai detto ce
avevi un appuntamento con me, quando non era vero?!-
Maggie
si morse il labbro inferiore. Già, perché lo aveva fatto. Non poteva certo
dirgli che suo padre non l’avrebbe lasciata andare se non fosse stato sicuro
della sua presenza... della compagnia di un ragazzo in gamba come Tolomeus
Natchos!
-Così-
TJ
le rivolse ancora una volta il suo sguardo cristallino e lei non poté fare a
meno di arrossire. Aveva la bocca secca e le mani congelate se le mise in tasca
guardandolo con la coda dell’occhio.
-Ti
sei divertito alla festa?!-
TJ
smise per un momento di sorseggiare il suo caffè bollente.
-Affatto-
le assicurò ridendo.
Gli
occhioni verde smeraldo della biondina si illuminarono. Sorseggiò ancora quel
liquido caldo e profumato.
-Mi
sei mancata...- TJ arrossì ostinandosi a guardare nel vuoto davanti a sé.
Maggie
sorrise inconsciamente voltandosi a scrutarlo. Era così dolce quando arrossiva!
-Anche
tu-
TJ
si voltò all’improvviso. Un sorriso di 32 denti li allargava le labbra. Allungò
una mano per togliere una lunga ciocca bionda che le copriva il viso. Gliela
portò dietro l’orecchio. Un paio di guance rosate si presentarono ai suoi
occhi. Si chinò su di lei e con infinita dolcezza gliele baciò. Le sue labbra
erano fredde e a contatto con le guance bollenti di Maggie si scaldarono
immediatamente.
-Buon
anno Nuovo, piccola Margareth...- sussurrò al suo orecchio.
Maggie
si voltò appoggiando all’improvviso le sue braccia attorno al collo del
rossiccio e lo attirò a sé. Quel profumo di pulito era così inebriante. Si issò
sulla schiena e con infinita facilità raggiunse le sue labbra. Fu ancora una
volta un contatto troppo labile e semplice per significare davvero qualcosa di
importante. Maggie si ritirava sempre quando TJ aveva voglia di rendere più
profondo quel contatto. Sembrava avesse paura. Ritornò a sedersi sulla sua
altalena e prima che uno dei due potesse dire qualcosa i fuochi d’artificio
riempirono il cielo scuro.
-Buon
anno nuovo anche a te, Tolomeus-
Il
cuore di Maggie ebbe un sussultò quando le dita inguantate del rosso cercarono
le sue. Non si era mai accorto di quanto le loro mani stessero bene
intrecciate. Con quel pensiero in testa, Maggie sorrise, e finalmente si
godette quello splendido spettacolo.
Il
cuore le batteva forte e la sensazione di pace e benessere che provava nel suo
cuore era legata alla sola presenza del ragazzo.
***
I
passi leggeri di Draco ed Anne rimbombavano sull’asfalto bagnato. Entrambi
intirizziti e infagottati nei loro grandi cappotti di panno. Il biondino non si
capacitava della bellezza della bruna vestita di un semplice paio di jeans e di
scarpe da ginnastica.
Senza
le immancabili calzature col tacco, Anne era un bel po’ più bassa di lui. Non
esageratamente ma abbastanza perché lui potesse guardarle la cima della testa.
I capelli nero ebano venivano sospinti dal vento freddo. Era davvero carina con
la chioma scompigliata.
-Non
c’era bisogno che tu mi accompagnassi...- disse all’improvviso la ragazza
rompendo quell’imbarazzante silenzio.
Draco
scosse la testa.
-Volevo
accompagnarti. Sono un gentiluomo, io!- rispose il biondino sorridendo
bonariamente.
Anne
si strinse nelle spalle.
-Ma
non dovevi sentirti obbligato a farlo...-
-Non
mi sono sentito obbligato a farlo. Mi piace camminare la sera e poi...- Draco
si interruppe. Cosa stava per dire? Che gli piaceva trascorrere il tempo con
lei?! Che gli piaceva il suo profumo? Il modo in cui arrossiva quando le
parlava?No, non poteva.
-Uffa,
Cooper, mi andava e basta!- liquidò l’argomento con un’alzata di spalle.
Anne
rimase zitta.
-Ti
ha dato fastidio vedermi piombare a casa tua, no, perché, sai, sei stato l’unico
che non ha avuto nessuna reazione e...-
-Mi
ha fatto molto piacere che tu sia tornata.-
Un
nuovo silenzio cadde tra di loro. Draco era stranamente monofraseologico quella
notte.
-Ti
sta bene la mia sciarpa!-
Disse
all’improvviso facendo sussultare la bruna. Anne affondò maggiormente nel basco
e nel collo del cappotto quando sentì di nuovoi suoi occhi addosso.
-Quei
colori risaltano i tuoi occhi-
Draco
Malfoy aveva notato che quella sciarpa faceva risaltare il colore dei suoi
occhi?! quello era un giorno da ricordare.
-Oh,
beh, c’è... no... anche a te stava bene, la rivuoi indietro?!- disse
all’improvviso mordendosi immediatamente la lingua.
Draco
le scrutò il volto attendendo il rossore che tanto adorava. La reazione sperata
non tardò ad arrivare.
Malfoy
scoppiò a ridere.
-No,
assolutamente... non la rivoglio indietro. E’ un regalo! E poi, mi fa uno
strano piacere sapere che ce l’abbia tu...-
Ma
cosa aveva detto?! Era impazzito?! Come gli saltava in mente di essere così
sincero!
Non
sentì più un alito di respiro provenire dalle labbra di Anne. Quelle bellissime
labbra rosse che una notte avevano occupato i suoi sogni di solito dedicati ad
un’altra ragazza.
Il
silenzio calò e non si diradò fino a quando non raggiunsero la villetta bianca
e blue. Draco l’accompagnò alla porta.
-Grazie, per tutto quello che avete fatto per
la mia famiglia. Non sapete quanto ci ha fatto piacere passare il capodanno con
voi...-
-Tu
non c’eri; come fai a sapere che a loro è piaciuto?- le chiese Draco iniziando
a guardarsi in giro. Soffermò il suo sguardo sullo stipite della porta in alto
alle loro teste prima di riportare l’attenzione sul viso di Anne.
-Beh,
lo so!- aveva esclamato.
Draco
l’aveva guardato ancora negli occhi poi all’improvviso era scoppiato a ridere.
-Stavo
scherzando e comunque è stato un vero piacere-
Anne
aveva trattenuto il fiato quando Draco le aveva sorriso così dolcemente. Era
così bello ed intelligente.
-Beh,
allora... buona notte- si era voltata velocemente cercando di entrare in casa.
Una mano fredda le aveva bloccato il polso costringendola a voltarsi.
-Non
mi dai il bacio tradizionale sotto il vischio?!- le aveva domandato
abbassandosi fino alla sua altezza.
Anne
trattenne il fiato quando avvertì le labbra fredde di Malfoy poggiarsi sulle
sue. Erano così morbide ed esperte. Si muovevano sulla sua bocca così
dolcemente. Sentì l’ossigeno mancarle quando Draco si distaccò.
Le
accarezzò una guancia morbida.
-Buon
Anno Nuovo, Mary Anne Cooper...- le scompigliò i capelli e con un dolce sorriso
si voltò.
Anne
si mise una mano sul cuore che sembrava volesse rompere la cassa toracica. Si
appoggiò allo stipite della porta ed alzò gli occhi al cielo.
Non c’era nessun vischio
appeso sulle loro teste.
Le
guance le si imporporarono di rosso e senza che lei riuscì a fermarsi, un
sorriso le riempì il volto.
-Buon
ANNO Nuovo anche a te, Draco Thomas Malfoy...-
Non
avrebbe mai immaginato che un ragazzo biondo che rispondeva proprio a quelnome stesse provando uno stranissimo
batticuore e un certo surriscaldamento sulle guance.
Continua...
Ehi, siete ancora con me?! Me, molto contenta! Spero
che questo chap vi sia piaciuto. Ho messo così tanto tempo nello scriverlo non
perché mi mancassero idee (in realtà ne avevo così tante che ho faticato a
metterle in ordine ^^), ma solo perché ero impegnata (e lo sono tutt’ora) nella
traduzione di una ffc per una mia amica... quindi mi dovevo dedicare all’una e
all’altra!
I’m sorry, people!
Per quanto riguarda, la situazione tra Anne e Draco
lui l’ha baciata quando inrealtà non
c’era nessun vischio! Perché?! Ma chi lo sa!
TJ e Maggie... non sono carinissimi?! Ho ascoltato il
vostro consiglio e ho scritto di nuovo su di loro. Spero che siano di vostro
gradimento...
Ginny ed Harry sono dolcissimi e non riesco a tenerli
separati!
Ron ed Hermione... beh, semplicemente sono loro!
Ma basta annoiarvi con queste sciocchezze e passiamo
immediatamente ai saluti che questa volta sono stati tantissimi!
SILVIX Ciao tesoro, grazie
mille sei sempre troppo buona! Un bacio,
AngéleJ
Vale Grazie, bellissima sei
troppo dolce e gentile! Un bacione anche a te,
AngéleJ
Daisy Ciao Meravigliosa!
Purtroppo seguendo la mia ispirazione non ho trovato questo, un chap molto
propenso all’introduzione di nuovi personaggi... nel prox tutto verrà spiegato
e risarà di nuovo un po’ d’azione... la pozione sta procedendo bene, e
Mellifluo scoprirà finalmente dell’altro sulla città in cui si sono nascosti
quei tre... beh, ora devo andare grazie mille dei complimenti! Sei troppo
gentile. Un bacio,
AngéleJ
Sweetie Grazie, dolcezza. Sono
davvero iper felice che il mio scorso chap ti sia piaciuto così tanto... sai
anche a me è piaciuto un mondo scriverlo (^^) Voi siete così STRAMALEDETTAMENTE
gentile nei miei confronti che mi fate commuovere. Continua a seguire la mia
ffc e fammi sapere se anche questo chap è stato di tuo gradimento. Un baio,
AngéleJ
Tipsy Eccoti accontenta
tesoro mio, non ho smesso di scrivere su Maggie e TJ. Davvero le scene di
battaglia non sono state così orrende?! Bene, bene. Me moltocontenta! Grazie, grazie, davvero. Leggendo
il tuo commento mi sono sentita molto lusingata. E’ davvero bello sentirsi dire
che i personaggi del tua storia sono caratterizzati bene ed è davvero emozionante
sapere che prendono forma nella tua mente! Angéle molto contenta. Beh, adesso
ti lascio. Un bacione forte.
AngéleJ
Phoebe80 Ciao Bellissima! Grazie
del tuo commento sempre intelligente e pieno di osservazioni esatte e no .
Innanzitutto è vero, la pozione è a buon punto o no?! Svelerò tutto nel
proxchap. Per quanto riguarda Voldy...
beh, lui non sa affatto dove si trovano i ragazzi e sta cercando di capirlo
attraverso... Ehi, ehi, ma che mi stai facendo dire?! Sono anticipazioni! Me
impazzita totalmente! Cmq abbi pazienza e presto tutto sarà spiegato. Don’t
worry. Un bacione,
AngéleJ
Avana
Kedavra
Carissima Avana, sono molto lusingata, che la mia compagna di one-shots
condivise (quella di Sunny) abbia commentato la mia ffc. Sono davvero contenta
che ti piaccia! Davvero, mi fai commuovere! Cmq, grazie dei tuoi complimenti
che mi hanno fatto arrossire, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie! Beh, adesso vado perché vorrei aggiornare entro lunedì! Un
bacio,
AngéleJ
Sunny Sunnina Mia! Che bello
un altro tuo commentino sulla mia storia, non vorrei ripetermi... ma ogni volta
che recensisci e mi dici sinceramente quello che pensi mi rendi immensamente
felice! Io una dote nel descrivere Ron?! Assolutamente, no! Quella è tua e
nessuno te lo può togliere, il tuo è il miglior Ron sulla faccia delle FFC
credimi. Sei la regina dei Ron! Ed io ti adoro perché come lo fai bello e sexy
tu, non ci riesce nessuno... te l’ho detto anche nellamia recensione... (Angéle che sbava ancora al
ricordo del dio rosso che si comporta da cavernicolo!) Beh, tesoro... ora devo
andare fammi sapere se ti è piaciuto e grazie mille per la dedica, mi hai fatto
davvero super contenta! Un bacio,
AngéleJ
Vega Ma tu mi vuoi fare
proprio piangere?! Io una delle migliori 4 aurici?! No, troppo, troppo, buona ^\\\?
Angéle arrossisce furiosamente mentre ripensa al gentilissimo commento di Vega.
Sono davvero contenta che il mio chap ti sia piaciuto e che sia riuscito a
capirlo anche alle tre di notte (ecco svelato il mistero del bellissimo delirio
di Vega)... ti ringrazio davvero e ti mando una valanga di ringraziamenti che
coprono un sacco di baci affettuosi.
AngéleJ
Marcycas-Lady
of Darkness Perché
proprio una N? Beh, perché c’è un motivo non sono mica scema!(Pazza esaurita da
ricovero, sì... scema ancora no...) lo scoprirete non vi preoccupate... eppure
potreste arrivarci tranquillamente se solorileggeste i chap e osservaste tutto con molta attenzione... in fondo,
cosa potrebbe mai volare quell’uomo dalla mente di Hermione?!?!?! Semplice no?
(Veramente non ho capito niente persino io ND di Hermione ) Va, beh... cmq
lasciamo perdere! Grazie del tuo commento Lady (Credo cha sarà anche l’ultimo
di questa estate visto che ti sei messa in vacanza...Cattiva!), quindi, ti
saluto e ti auguro una felice estate un bacione,
AngéleJ
Charlotte Bene, tesoro sono
contenta che tu abbia risolto i problemi con il tuo pc... mi fa anche molto
piacere che il chap precedente sia stato di tuo gradimento... spero vivamente
che anche questo non ti deluda! Mi raccomando... fatti sentire. Ti mando una
valanga di baci, che coprono un coro da stadio :”QUANDO AGGIORNI?”
AngéleJ
Nene89 Tesoro, mio! Che bel
commento che mi hai lasciato; grazie alle tue belle parole ho deciso di
continuare a scrivere sui miei bambini(in effetti, quei due sono nati
interamente dalla mia fantasia e sono davvero molto orgogliosa di loro...). Hai
visto ho dedicato ancora dello spazio a quei due bellissimi giovincelli. Non
sono tenerissimi?!?!?! TJ esiste davvero, ahimè, e io, beh, sono
stramaledettamente innamorata di lui...(è stato lui a definirmi
stramaledettamente sveglia e a rubarmi il cuore... peccato che è un cieco
rimbambito che non si accorge mai di niente...ah!sospiro...)cmq, lasciamo stare
i miei problemi di cuore e ti mando una bacione e ti ringrazio ancora tanto.
Per quanto riguarda le tue one-shots... beh, se ricevi poche recensioni non
vuol dire che nessuno le legge!
AngéleJ
Clo87 D’accordissimo! Non
vorrei mai che quella Rowling ci giocasse un brutto scherzo separandoli! Sono
fatti per stare insieme... cmq, grazie per il tuo commento e speriamo che tu
non abbia più problemi col tuo pc... grazie della dolcezza che usi per scrivere
i commenti, sei troppo gentile, ti voglio un mondo di bene,
AngéleJ
**auror** Ciao carissimo\a ! (Non
mi hai detto maschio o femmina quindi adesso ti becchi la slash con le
opzioni...) sei stato/a gentilissimo/a a lasciarmi finalmente un commento. In
questo modo, riesco, finalmente, a conoscere altri lettori, sei stata/o troppo
buono/a! Però se la mia ffc ti diverte ed appassiona sono davvero contenta e mi
raccomando ogni tanto commenta e non tornare negli anonimi! Un bacio anche a
te,
AngéleJ
Maga Magò Don’t worry tesoro,
capita a tutti ^_°! Sono davvero contenta che le mie coppie e la storia in
generale ti piaccia e ti incuriosisca... sì, davvero non potete rendermi più
contenta quando mi dite queste cose! Grazie tante... cmq, non so, mi state
mettendo in teste questa idea della one-shot su Maggie e TJ... che mi stuzzica
parecchio, vedremo! Beh, adesso vado. Un bacio,
AngéleJ
Phi Phi mia dolcissima
lettrice. I commenti che mi lasci tu non me li lascia mai nessuno. Visto che
sono sempre lunghi ed esaurienti anche la tua risposta sarà uguale. Allora,
innanzitutto è vero. Draco è l’uomo dei miei sogni però ho già spiegato perché
è così dolce nell’altra tua risposta(la più lunga della storia delle risposte
ai commenti). Perché ho scelto ciliegia e fragole?! Molto semplice. Ho un
fratello e parecchi amici del sesso forte. Ho fatto un sondaggio ed è risultato
che. I ragazzi adorano i profumi delle ragazze; li preferiscono alla frutta e i
preferiti in assoluto sono la ciliegia, la fragola e la pesca! Per quanto
riguarda l’odore di primavera me l’ha suggerito il mio big brother dicendomi
che la primavera viene inteso come il profumo della giovinezza, della bellezza
e quindi della ragazza in generale...So, ho pensato di darlo ad Hermione perché
è LA ragazza delle storie più belle che io abbia mai letto... Tutto chiaro. In
questo chap avrai notato che ho dato un altro profumo a Maggie e a TJ (Vaniglia
e fragola e profumo di pulito)... questi sinceramente non ne ho idea... so solo
che il ragazzo di 16-17 anni non usa litri di profumo, quindi sia naturale che
(se si lava e cambia i vestiti e la biancheria) odori soprattutto di pulito, no?!
Maggie e dolce quindi quale profumo più dolce della fragola e vaniglia?!?!?!?!
Cmq, ora devo andare ti mando un bacionissimo e ti dico che nel prox chap si
saprà anche l’odore di Anne. Di cosa profumerà?! Mah!
AngéleJ
Vale e
Mely
Ciao ragazze! Grazie, grazie, grazie di cuoreper gradire tutte le coppie della ffc! Lo so anche voi avete la vostra
preferita, ed infatti, anche in questo chap ho dedico molto spazio a H/G! spero
abbiate gradito... chissà cosa nasconde Ginny ad Harry!? Mah, speriamo bene, un
bacio
AngéleJ
Ary Carissima è vero ad ogni
recensione ci conosciamo meglio... cosa ti racconto, a parte il soffrire di
cuore per quel ragazzo del “stramaledettamente sveglia”, mi annoio da morire!
Vado a mare, faccio passeggiate, scrivo, leggo e vedo i miei amici e ahimè
questo ragazzo che continua a ronzarmi intorno, ma... niente è un cieco
rimbambito! E Tu?Cmq, grazie mille
delle tue recensioni e dei tuoi complimenti! Grazie davvero! Ti voglio bene! Un
bacio,
AngéleJ
LuLu Ciao Lulu! Non so se
leggerai l’aggiornamento, probabilmente no, però io ti volevo salutare e
ringraziare lo stesso! Ci risentiamo a settembre e prometto che per quella data
avrai un bel chap di “Evelyn e l stanza di Oxford” ok?! Don’t worry! Tvttttttb!
Divertiti e buone vacanze. TCHUSS!
AngéleJ
Chris Ciao Bellissimo! Tutto
bene da quelle parti? Davvero ti sei lasciato con la tua ragazza?! Mi
dispiace... uffi, tutti problemi di cuore in questo periodo?! Anch’io sono un po’
triste... L però dai! Tiriamoci su il morale con
questo capitolozzo, zuccheroso! Povera Ary, non si dice così! La mia bravissima
e dolcissima recensitrice, giocherà anche ad Hockey sarà pure un maschiaccio ma
è una mia cara amica quindi non la prendere in giro! Poi, lo sanno tutti che le
ragazze maschiaccio sono quelle più richieste... non è vero?! Va beh, lasciamo
perdere... ti ringrazio tantissimo dei tuoi commenti sempre dolci e simpatici, mi
tirano su il morale, davvero tanto! Continua a recensirmi e un bacione
ricoperto da una valanga di abbracci dolci, dolci per tirarti su il morale,
vedrai presto, troverai una ragazza bella, intelligente, dolce e maschiaccio
che ti farà perdere la testa! Ciao, ciao, Chris,
AngéleJ
Angela Ciao, una mia omonima!
Me super contenta. Ti ringrazio dei tuoi complimenti! Un kiss grande quanto una
casa!
AngéleJ
MirokuGentilissimo e
dolcissimo commentatore. Ti ringrazio tantissimo del commento perché mi ha
fatto davvero piacere. Anche tu hai scoperto la mia ffc solo adesso?! Ma non fa
niente... sono ugualmente contenta che ti abbia incuriosito e che tu abbia deciso
di leggerla! Grazie per aver utilizzato la mia parola preferita anche nel
commento! Sei stato davvero dolce, dolce... mi raccomando commenta anche questo
chap... non voglio che tu ritorni tra gli anonimi... è così bello esprimere la
propria opinione su una storia ed avere un confronto direttamente con l’autore!
Davvero! Mi raccomando quindi, esprimi sempre i tuoi pensieri e non avere mai
paura di farlo! Un kiss grande, grande, per una persona e dolce e gentile come
te.
AngéleJ
p.s.
Grazie
per avermi ringraziato (Scusami il bisticcio tra le parole) da parte di tutti
coloro che leggono e non commentano perché credetemi sono davvero in
tantissimi! Beh, ora ti lascio, ancora ciao...
Riley Ehi, bellezza! Nono so
se hai letto che TJ esiste davvero... non è rossiccio con gli occhi azzurri...
Ma è solo bruno! (Ma bellissimo ND Angéle con la bava alla bocca mentre
immagina quel ragazzo meraviglioso...)Grazie dei tuoi commenti e scusami se non
ho letto e commentato i tuoi aggiornamenti maho avuto un mucchio di roba da sbrigare provvederò al più presto,
promesso! Ti mando una valanga di baci e ringraziamenti!
AngéleJ
Vale Ciao bellissima, credo
allora che si sia verificata un’anonimia perché ci sono stati due commenti
firmati Vale. Vi prego una delle due di specificare il proprio nome con qual
cosa che mi faccia capire con chi sto parlando... Cmq, passiamo al commento! Sei
sempre gentile e dolcissima! Grazie, mi commuovete sempre quando mi dite che mi
miglioro nel mio modo di scrivere... Me super contenta! Davvero! Non
preoccuparti non ho smesso di scrivere su di loro! Un bacione grande
AngéleJ
Elwen A divertirti al mare?!
Beh, beata te, io ce l’ho a due passi quindi mio padre non mi manda da nessuna
parte... Uffi, mi toccherà restare in questo paesino marittimo fino alla fine
di agosto... che palle! Va, beh, non importa mi distrarrò scrivendo altri chap
e one-shots... Cmq, grazie del tuo commento troppo gentile! Un bacio,
AngéleJ
Kathy Ah, tutti a chiedermi
della N?!?!? Vi ho messo proprio una certa curiosità addosso...bene, bene era
proprio quello che volevo, ho voluto non scrivere niente sulla cicatrice in
questo chap proprio per questo! Sono sadica, vero?! (Ora ti diamo un colpo in
testa e te lo facciamo vedere noi il
sadica e la risata da idiota ND
Tutti con delle spranghe in mano -Fermi, fermi Se mi uccidete come farete a
sapere cos’è quella N?Nd Angéle - Non ce ne frega niente almeno ci togliamo
questa soddisfazione Nd Tutti con gli occhi rossi come il fuoco -Aahahahah Nd
Angéle -Prendiamola!!!Nd Tutti) Va beh, dopo questa breve parentesi, non mi
resta che ringraziarti come al solito della tua gentilezza e di dirti solo una
cosa: Aspetta!un bacio,
AngéleJ
Lord
Samurai
Ciao carissimo, in effetti, è vero. Muori e risorgi, muori e risorgi,
continuamente... Hai dimenticato la password? Hmmm... brutta storia quando la
dimentichi! Hai provato a ciccare su quel pulsante in basso dove c’è scritto“Password
persa”? Può darsi ce si risolva tutto... va, beh cmq ho visto che hai cambiato
nome e stai ripubblicando le tue ffc... Angéle molto contenta... mi raccomando non
sparire di nuovo, fatti sentire, un bacio grande,
AngéleJ
ClyClu Grazie carissima sei
molto gentile! Sono davvero felice che la mia storia ti prenda tanto! Un bacio
e grazie,
AngéleJ
Lilyciuffetty Grazie invece io semplicemente
ti adoro e sei solamente troppo G-E-N-T-I-L-E! Un bacio grande, grande
AngéleJ
Marilia Tesoro! Potrai mai
perdonarmi per quella recensione stupida e senza cervello che ti ho lasciato
quando ero sotto il fumo di narcotici?! Mi perdoni?! Mi sei mancata piccola!
Sai ho letto l’ultima tua ffc (Street for the dark) e mi è piaciuta moltissimo!
Davvero interessante. (Carina l’idea di far passare Hermione a Serpeverde!).
Per quanto riguarda il commento, grazie sei come sempre troppo gentile! Un bacio
grandissimo e scusami ancora, perdonami, please!
AngéleJ
Giada Hai perfettamente
ragiona! Come mi è venuto in mente di togliere i miei bambini dalla mia
storia?! Dovevo aver bevuto troppa acqua minerale... Cmq, grazie del tuo
commento sei stata davvero gentilissima...Non preoccuparti per Mellifluo,
presto capirà! Fammi sapere come ti è sembrato questo chap, un bacio,
AngéleJ
Sabrina Ho cercato di
aggiornare il più in frettapossibile!
Spero che riuscirai a leggere... un bacio e scusami,
AngéleJ
Bene,
finalmente ho terminato, come sempre grazie a tutti coloro che hanno letto ma
che non hanno recensito!
Capitolo 23 *** ...Incubi e Verità... (I parte) ***
DA AUROR A BABBANI XXII CHAP: “
DA AUROR A BABBANIXXII CHAP: “...Incubi e verità...(I parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Dedicato a
tutti coloro che hanno commentato l’ultimo chap della mia ffc lampo “Feels like
home”. Grazie, grazie di cuore...
AngéleJ
Il
vento freddo dell’inverno aveva trascinato l’allegro dicembre, a gennaio, per
poi arrivare agli inizi del mese di febbraio. Le nevicate di stagione erano
ancora insistenti e il freddo pungente non aveva risparmiato nessuna zona
dell’Inghilterra. Ma sembrava che il gelo avesse un amore particolare per la
piccola cittadina di NewFreedom.
Hermione
era rannicchiata nel suo letto, sotto le pesanti coltri di piumoni. Aveva un sonno
agitato e nuovamente quella dannata cicatrice le aveva ripreso a bruciare.
Aveva
tirato le gambe snelle e affusolate al petto nel tentativo, del tutto vano, di
sentirsi più protetta.
Ancora
una volta quella mano terribile le aveva fatto visita. Ancora una volta la voce
metallica le aveva detto cose orribili. Ma questa voltalei aveva resistito. Non aveva permesso a
quell’essenza di entrare nella sua mente e rubarle chissà quale informazione
importante.
-Fammi
entrare!-
le aveva gridato appoggiandole quella mano gelida sulla fronte madida di
sudore. Hermione aveva scosso la testa, riuscendo in qualche modo del tutto
fortuito a ritrovare la via luminosa del risveglio.
Si
era rizzata su a sedere. Il respiro affannoso e il viso pallido. Gli occhi
dolci e caldi sgranati dalla paura.Le
mani affusolate strette attorno la stoffa della coperta, i lunghi boccoli
sconvolti lungo le spalle, erano scesi fino a coprirle il volto.
Una
strana sensazione di inquietudine le attanagliava il cuore. Una morsa gelida le
stingeva la gola. Aveva bisogno di calore. Calore umano.
Scese
dal suo letto senza nemmeno curarsi di indossare la vestaglia. Il leggero
pantalone di cotone e la maglia rosa a maniche corte, erano più che sufficienti
a tenerla calda sotto le coltri di coperte.
I
suoi piedi nudi a contatto con il pavimento divennero ancora più gelati. La
mano le batteva, come mai prima di allora.
Uscì
dalla sua camera dirigendosi verso la fine del corridoio dove dormiva l’unica
persona che le avrebbe potuto trasmettere il calore di cui aveva bisogno.
Arrivò velocemente alla porta blue e con veemenza l’aprì. Era ancora spaventata
e molto su di giri. Non si rendeva pienamente conto di quello che stava
facendo. Si avvicinò di soppiatto al letto da dove proveniva un leggero respiroregolaree si accovacciò. Afferrò tremante la mano del rosso che immediatamente
aprì gli occhi.
Si
guardò un attimo intorno prima di realizzare dove si trovasse. Sbadigliò
rumorosamente un paio di volte fino a quando, voltandosi, non trovò il volto
spaventato di Hermione a pochi centimetri di distanza. Si rizzò su a
sederegirandosi completamente verso di
lei.
-Ehi,
piccola che ci fai qui?- le chiese subito dopo un piccolo momento di
smarrimento. Le accarezzò i boccoli scuri, con fare dolce e rassicurante.
Hermione si strinse nelle spalle assumendo un atteggiamento da bambina
spaventata che fece maggiormente intenerire Ron.
-Brutto
sogno?- le chiese imprigionando quel volto delicato tra le sue mani grandi.
Hermione annuì stropicciandosi gli occhi. In quel momento, Ron si dovette
trattenere dall’abbracciarla e riempirla di coccole fino a farle venire il
diabete. Era troppo tenera con quegli occhioni dolci e spaventati.
-Lo
stesso di Dicembre... Ho tanta paura, Ron!- disse la bruna con una voce piccola,
piccola. Gli buttò le braccia al collo e lo strinse dolcemente.
Il
profumo di lei invase i polmoni di Ron; quella fragranza così dolce e profumata
lo faceva stare così bene.Le circondò
con gentilezza la vita sottile e l’attirò maggiormente a sé. Poté sentire le
generose forme di Hermione schiacciate contro il suo petto, il suo seno alzarsi
ed abbassarsi ad un ritmo regolare, i suoi boccoli solleticargli il collo. La
prese meglio tra le braccia forzute, in modo che Hermione potesse attirare le
gambe sul letto e stare più comoda.
-Non
devi aver paura, ‘Mione. Ci sono io qui con te...- le accarezzò dolcemente la
schiena seguendo amorevolmente la linea perfetta della spina dorsale.Hermione rabbrividì a quel contatto ed
ingenuamente Ron afferrò il suo piumone scuro e coprì entrambi.
Ron
sbirciò la sua sveglia elettronica sul comodino.
5:00
-
E’ ancora presto perché non cerchi di riaddormentarti?- le chiese alzandole il
capo con due pollici.
-No!-
gemette Hermione stringendosi ancora di più a lui. Ormai era diventata così
piccolache Ron poteva tranquillamente
tenerla tra le gambe incrociate sul letto.
-Non
voglio dormire da sola...ho... ho paura, Ron!- Anche allora, il rosso dovette
trattenersi dal catturare quelle labbra carminio. Assumevano una posa così sexy
ogni qual volta pronunciavano il suo nome.
Ron
la strinse a sé accarezzandole la chioma morbida e profumata. Divenne rosso
prima di proporle la sua idea.
-Se
dormissi qui con me? Riusciresti a riprendere sonno e a non avere paura?-
Hermione
ci pensò un po’ su. Aveva bisogno del calore e della sicurezza che solo lui
sapeva trasmetterle. Stava così bene tra le sue braccia che avrebbe voluto
restare lì per sempre.
Annuì
docilmente contro il suo petto scolpito.
Ron
sorrise imbarazzato.
La
fece distendere comodamente. I riccioli scuri disegnavano una piccola raggiera
sulla federa bianca. Le mani aggraziate blandamente lasciate sul materasso.
Il
ragazzo le rimboccò le coperte prima di distendersi accanto a lei. Le afferrò
una mano sussurrandole.
-Qualsiasi
cosa tu veda nel mondo dei tuoi sogni, che non ti piaccia, ricordati che io ci
sono! Stringi la mia mano e vedrai che ritroverai velocemente la via luminosa
del risveglio... non devi aver paura, lo sai no? io sono il tuo cavaliere dalla
sfavillante armatura!- le coccolò i boccoli castani, mentre le labbra di
Hermione si distendevano in un sorriso dolce e rilassato.
-Ora
chiudi gli occhi, e non pensare ad altro che a cose belle, ok?-
Hermione
annuì mentre lentamente lasciva scivolare in giù le sue palpebre chiare.
Senza
fretta, Morfeo la richiamò a sé.
Immediatamente,
gli incubi tornarono a farle visita. La mano, la voce, la paura... tutto come
qualche minuto prima.
Ma
qualcosa di diverso c’era.
Un
piccolo spiraglio di luce era accanto a lei. Una piccola fatina lumino volava
accanto a lei. Con difficoltà afferrò quella piccola lucciola svolazzante e si
aggrappò ad essa con tutta la sua forza. Come un vortice di calore e benessere,
quella la trasportò in un altro mondo: dolce, felice, luminoso.
Fu
così rilassante che, finalmente, dopo quasi una settimana, riuscì a scivolare
in un sonno senza cadere negli incubi.
Ron
continuava ad osservarla. Impercettibilmente si fece più vicina a lui. Gli
stringeva ancora saldamente la mano. La vide sorridere per poi sussurrare.
-Grazie,
Ron...-
Si
chinò su di lei e con dolcezza le rubò un piccolo bacio.
***
-Oh,
merda!- urlò una piccola donna formosa. I lunghi capelli rossi e ricci
ricadevano madidi di sudore lungo la fronte.
-Cosa
è successo, Tamiara?- un uomo alto e muscoloso si alzò all’improvviso dal
cerchio in cui altri tre mangiamorte erano seduti.
-Quella
ragazzina mi sfugge!- imprecò spegnendo il fuoco con la bacchetta. -Sono quasi
tre mesi che cerco di ricavare il nome di quella dannata città, dalla sua
menta. Ma è insopportabilmente forte. Sta sera ha trovato la luce per
sconfiggere l’incantesimo...-
L’uomo
bruno e alto di poco prima si avvicinò alla donna. –Non preoccuparti... abbiamo
già scoperto tre lettere della città!-
-Sai
che fortuna, Cassio!- sbraitò la donna congedando gli altri mangiamorte con un
cenno del capo. –Sai quante città della Gran Bretagna o del mondo intero
iniziano con le lettere N-E-W!-
La
donna formosa si appoggiò stancamente al tavolo di legno scuro.
-IL
signore oscuro mi ha dato una data da rispettare... mancano solo tre lune
piene! E se nel frattempo quel decelebrato di medimago riuscisse a terminare la
sua pozione e a ridare i poteri a quei tre!?-
Cassio
le appoggiò la mano sulla piccola testa rotonda e morbida.
-Non
succederà, cugina! Vedrai questa volta il Signore oscuro avrà la meglio ed io e
te potremmo riprenderci la bambina...-
Gli
occhi viola e grandi della donna si illuminarono. –La mia piccola sorellina...
dannato Silente e quella maledetta Cooman!- sbraitò Tamiara, facendo esplodere
una boccetta di pozione verde proprio accanto a lei.
-Tesoro,
sta calma...- le disse l’uomo accarezzandole i boccoli.
Tamiara
osservò i vetri frantumati della boccetta e sorrise intenerita.- Chissà, se
Lilialux , riesce già a farlo!- si portò una mano alle labbra trattenendo a
stento un singhiozzo.
-Ce
la riprenderemo... e con lei avremo tutto il potere di cui avremmo bisogno...-
L’uomo
sorrise agitando la bacchetta. –Presto, molto presto la famiglia Blanche tornerà
al potere!-
***
-Quindi
il quesito numero 16, ha come risposta la a.- Ginny sorrise trionfa notando
l’aria dell’insegnante Auror a quanto sorpresa.
-Precisamente,
leva Weasley...-
Tutti
i suoi compagni di corso si voltarono a guardarla.
Virginia
Weasley era arrivata, in quel corso del primo anno dell’accademia di Auror con
due mesi di ritardo. Era stata subito etichettata comela cocca dei superiori e per questo
nonostante frequentasse il corso da quasi un mese e mezzo nessuno le aveva dato
molta confidenza. In quei ragazzi, tutti della sua età, ritrovò molti compagni
di Hogwarts. Ma nessuno parve ricordarsi di lei. Le erano tutti ostili, perché
nonostante fosse l’ultima arrivata, aveva già un grado di preparazione e
dedizione al lavoro superiore a tutti quanti gli altri.
Era
grandiosa nel combattimento corpo a corpo, esageratamente brava in strategia,
riusciva perfettamente a tener testa a tutti nel volo acrobatico ed era
meravigliosa nello studio delle armi babbane.
-Tutti
sapevano la risposta, Lewis...- una ragazza biondina e carina smontò senza
poche smancerie la povera Ginny.
L’insegnate
bruno sorrise.
-Setu conoscevi la risposta, Emma, avresti anche
potuto rispondere...-
Emma
scosse i lunghi fili d’oro raccolti in una coda alta, come richiedeva la
divisa. Incrociò le braccia sul petto e si morse il labbro inferiore.
-Lei
non da nemmeno il tempo di rispondere che già parte!- esclamòaccavallando le lunghe gambe fasciate dal
pesante pantalone nero della divisa da leva.
Lewis
sorrise.
-Invece
di criticarla dovreste cercare di imitarla!-
Ginny
divenne rossa iniziando a torturarsi una lunga ciocca che fuoriusciva dalla
coda. Incominciò a scarabocchiare sul blocco per appunti che aveva davanti e
per la prima volta capì come doveva essersi sentita Hermione durante tutti i 7
anni di Hogwarts. Ripose i suoi libri nella borsa ed ancora prima che la
campanella suonasse si fiondò fuori dall’aula.
Percorse
un paio di corridoi. Silenziosa e triste come non mai.
Perché
tutto doveva andarle storto? Era strano come quei ragazzi l’avessero presa in
antipatia eppure di solito non aveva mai avuto grandi problemi nel
socializzare. Si mordicchiò istericamente un’unghia cercando di capire un
probabile motivo, ma niente le venne in mente.
Era
sola, stanca, frustrata ed anche bugiarda.
Quante
frottole aveva detto ad Harry per evitare il momento in cui gli avrebbe dovuto
dire quello che stava facendo.
Il
corso di francese alla base, le ore di volo per divertirsi, un po’ di palestra
per mantenersi in forma.
Più
il tempo passava e più quei strani quanto improbabili motivi diminuivano e in
quel momento non gli veniva più qualcosa da inventare come scusa.
Arrivò
svogliatamente alla sua camera. Infilò la chiave nella toppa ma prima di
riuscire ad aprirla, due braccia forti e muscolose la fecero voltare. Un paio
di labbra morbide si impadronirono dolcemente delle sue.
Si
lasciò baciare mansueta senza protestare. Sapeva a chi apparteneva quella
bocca.
Conosceva
troppo bene il proprietario terribilmente sexy di quelle labbra.
Gli
passò le braccia intorno al collo attirandolo maggiormente a sé.
Harry
le passò le mani intorno alla vita sollevandola dal pavimento. Ginny gli
circondò il bacino con le gambe ed Harry sorrise contro la sua bocca.
-Sai
che non devi assecondarmi quando faccio queste intrusioni...- la rimproverò
mordicchiandole con dolcezza le labbra.
Ginny
rise. Aveva così tanto bisogno d’affetto in quei giorni. Lo attirò maggiormente
a sé mentre con una mano cercava il pomo della porta. La spalancò senza troppe
gentilezze e velocemente s’intrufolarono. Erano ancora incollati l’una
all’altra quando caddero pesantemente sul letto.
Ginny
salì a cavalcioni su Harry iniziando a bacargli il collo. Le loro mani giovani
e febbricitanti come non mai.
Harry
iniziò a litigare freneticamente con la maglia nera da Auror. Quella dannata
cosa era praticamente una trappola. Era così elastica che avresti anche potuto appenderti
e fare bungy-jumping senza che si rompesse!
Finalmente
Harry riuscì a toglierle quell’indumento alquanto inutile e ben presto tutto il
loro abbigliamento, compreso l’intimo, andò a fare compagnia a quella maglia.
***
-Ahhhh!-
la piccola Lily urlò disperata mentre si svegliava dal suo pisolino di mezza
mattina al suo asilo.
-Tesoro,
che c’è?- la giovane insegnante sorridente le accarezzò la fronte madida di
sudore.
-Mi
vogliono!- gridò la bambina mettendosi su a sedere.
La
maestra bruna le sorrise.
-Sta
calma, nessuno ti vuole,- la prese in braccio portandola verso il bagno.
-Sì,
invece mi rivogliono! Loro vogliono che torni con loro... ma io non voglio!-
La
bambina scoppiò a piangere tra le braccia della donna. –Tesoro, calmati
piccola!-
-No!
voglio andare a casa!- esclamò iniziando a scalpitare per scendere dal suo
abbraccio.
-Lily,
sai che non posso chiamare nessuno. Tua sorella è a scuola e tuo padre è in
negozio!-
Lily
si irrigidì nell’abbraccio della maestra. Gli occhi vacui e i capelli
disordinati. Il dolore alla testa le era tornato a far visita.
-Chiami
Draco, allora!- gridò con tutta se stessa. Insieme a quell’urlo un paio di
vetri delle finestre andarono in frantumi. Sembrò che una forza incredibile si
fosse scatenata.
La
donna la lasciò andare. Lily corse velocemente verso un angolo e si
appallottolò. Iniziò a tremare e sussurrò debolmente.
-Chiami,
Draco Malfoy, lavora alla banca... non voglio che mi riprendano! Chiami Draco
Malfoy... –
Come
una irritante cantilena, Lily continuò a sussurrare queste poche parole.
Dondolandosi avanti ed indietro cercando, in un vano tentativo, di cullarsi e
rilassarsi da sola.
***
-Allora,
Anne, ci vuoi venire con me al Luna Park domani sera?- la voce di Lewis interruppe il corso di pensieri di Anne.Si sentiva strana in quel periodo; le
mancava, la sua famiglia, la sua città... Draco.
Scrisse
l’ultimo appunto sul suo calendario.
-Domani
torno a casa Lewis, non posso!- Anne si strinse nelle spalle prima di alzarsi e
archiviare l’ultimo caso risolto da Harry. Lewis appoggiò sulla scrivania della
bruna un serie di fogli gialli.
-Ma
perché non vuoi mai uscire con me! Eppure ci conosciamo da tantissimo!-
Lewis
si mise le mani sui fianchi parandosi di fronte Anne. La ragazza gli sorrise
accarezzandogli una guancia. Gli occhi blue divennero lontani e malinconici, le
labbra rosse si mossero dolcemente.
-
E’ proprio perché ti conosco da tantissimo tempo e soprattutto perché ti reputo
il mio migliore amico che non voglio uscire con te...-
Anne
si spostò velocemente riuscendo a trovare uno spiraglio per uscire
dall’incastro in cui l’aveva imprigionata il bruno.
La
donna non riuscì a fare nemmeno qualche passo che Lewis la prese per il polso.
La trascinò indietro bloccandola contro il muro. Si avvicinò a lei velocemente.
Anne
lo guardò negli occhi scuri e buoni che in quel momento dardeggiavano di
rabbia.
-Ti
voglio bene, Anne. Questo devi capirlo.-
Anne
cercò di liberarsi dalla presa.
-Lasciami!
mi stai facendo male...-
Lewis
la guardò ancora negli occhi prima di lasciarla andare. Immediatamente il suo
sguardo si rabbonì tornando ad essere dolce come Anne lo ricordava. La ragazza
si massaggiò i polsi leggermente rossi.
-Scusami,
non so cosa mi sia preso, piccola...-
Anne
sospirò rumorosamente avvicinandosi a lui. Gli accarezzò la nuca con estrema
gentilezza.
-Lo
so... non importa. Non è successo nulla.- Si issò sulla punta dei piedi elo baciò sulla guancia.
Lewis
le sorrise abbracciandola forte.
-
Anch’io ti voglio bene, Lew! Non dimenticarlo mai...- Il bruno affondò il suo
naso nei capelli morbidi di Anne. La sollevò di qualche centimetro da terra
facendole fare un giro di 360°.
Un
piccolo urlo fuggì dalle labbra della bruna.
-Ehi!-
la voce di Harry gli fece sobbalzare. –Niente smancerie nel mio ufficio, per
favore!-
Anne
e Lewis risero di gusto nel vedere un Harry leggermente sconvolto.
-Sembra
che tu ne abbia fatte molte di smancerie, Harry...-
L’ultimo
arrivato arrossì fino alla punta dei capelli.
-Ehi,
non venire ad accusarmi nel mio ufficio!-
Lewis
rise ancora prima di scoccare un bacio sulla guancia di Anne.
-Ora
vado, ci vediamo...- prese il suo giaccone e con un ultimo saluto ad Harry uscì
dalla stanza.
-Qualche
lavoretto per me, Anne?-
La
bruna sorrise indicandogli un plico di fogli gialli sul tavolo. –Devi solo
firmare quelli... sono i distintivi delle nuove leve...-
Harry
asserì col capo, prendendoli.
-Capitano,
se non hai più bisogno di me, vado. Tra 20 minuti devo prendere il treno ed ho
un bel po’ di cose da fare...-
-Torni
a casa?- le domandò avvicinandosi alla porta del suo ufficio privato.
Anne
arrossì.
-Sai
credo che quando tutto sarà risolo dovremo portare i ragazzi a fare un giro
nella tua cittadina... mi hanno detto che è molto bella!-
Anne
annuì mentre continuava ad arrossire. Non poter dire ad Harry che i ragazzi la
conoscevano già a memoria le faceva male. Voleva bene a quel capitano e non le
piaceva mentire. Afferrò frettolosamente il suo giaccone lungo e si mise a
tracolla la borsa.
-Beh,
capitano, ora vado! Buon week-end...-
Gli
sorrise velocemente prima di dileguarsi senza aspettare neanche la risposta di
Harry.
***
La
snella figura di Angelia percorreva silenziosa gli oscuri corridoi del castello,
base di Voldemort. L’aderente vestito color notte, svolazzava sicuro nell’aria fredda dei
sotterranei.
Gli
occhi blue scuro tendenti al viola si fermarono velocemente sulla statua di
marmo alla sua destra. Afferrò la bacchetta e con sicurezza la puntò contro la
fonte dello strano rumore che l’aveva disturbata.
-Sta
calma dolcezza...- una voce profonda e strascicata la fece sobbalzare.
Una
figura alta e muscolosa uscì allo scoperto. I capelli bruni corti, leggermente
sconvolti, il mantello nero da mangiamorte tirato sulle spalle possenti.
Angelia indietreggiò impercettibilmente di qualche passo. Si portò una ciocca
morbida dietro l’orecchio con fare timoroso.
-Cassio, se-sei tornato?- gli domandòabbassando la bacchetta.
Il
bruno sorrise allungando una mano per sfiorarle la guancia morbida.Angelia si ritrasse appiattendosi contro il
muro freddo.
-Sì,
è tornata anche Tamiara...- risposeguardando le sue dita senza vederle davvero. Si passò una mano tra i
capelli storcendo le labbra sottili. –Non sembri molto contenta di vedermi...-
Angelia
si strinse nelle spalle rabbrividendo. Non era affatto contenta di rivederlo.
Sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per rovinare la sua, seppur effimera,
felicità con Mellifluo.
-Ma
cosa dici...- continuò guardandolo negli occhi, così simili ai suoi. Gli
sorrise cercando di mantenere il controllo della situazione. Si mordicchiò le
labbra.
Cassio
si avvicinò a lei, afferrandole i polsi e bloccandola contro il muro.
-So
a cosa pensi... Ricordati, io e te, siamo legati indissolubilmente, sorellina...- alzò il capo baciandole la
fronte chiara e delicata.
Angelia
rabbrividì alle sue labbra fredde.
-Lasciami...-
sibilò strattonandogli le mani che aveva serrato attorno ai polsi. La sua presa
era salda e quei movimenti, isterici e forti, non servirono a nulla.
Cassio
rise, stringendo maggiormente.
-Vi tengo d’occhio...-
La
fissò ancora prima di mollarla ed allontanarsi. Il suo mantello scuro
continuava a svolazzare sicuro nell’aria fresca dei sotterranei e per la
seconda volta nella sua vita Angelia ebbe paura per il suo Mellifluo.
***
Draco
attraversò di corsa i marciapiedi bagnati ed ancora ingombri di uno strato
sottile di neve. Attraversò gli incroci senza degnarsi di guardare a destra e
sinistra. Il cuore gli batteva e il suo cervello era completamente annebbiato
dalla preoccupazione.
-Signor. Malfoy, Sono Jen, la maestra di Lily, la bambina
non sta bene,e chiede solo di lei...-
Non
aveva neanche terminato di ascoltarla che già era schizzato fuori dal suo
ufficio, gridando a tutti che era un’emergenza. Non si era curato nemmeno
d’indossare il cappotto. Ecco forse il motivo per il quale tremava.
Si
fiondò verso la porta a vetri dell’elegante asilo e trovò un gruppo di persone
riunite intorno ad un angolo sotto la finestra.
Si
avvicinò silenzioso cercando tra la folla qualche volto conosciuto. Una ragazza
bruna molto magra e dall’aria preoccupata si fece avanti.
-Mi
dica?- gli disse gentilmente.
Draco
cercò di guardare oltre la piccola calca.
-Io,
io sono Draco Malfoy, una maestra mi ha chiamato. Pare che Lily non stia
bene...-
La
ragazza s’illuminò.
-
E’ arrivato finalmente, venga...-
Si
fece largo tra i vari insegnati di quella scuola e riuscì finalmente a vedere
la bambina.
Lily
era raggomitolata come un paffuto gattino, nell’angolo sotto il davanzale della
finestra. Le gambe tirate al petto e le braccia strette intorno ad esse. Si cullava
da sola ripetendo senza alcun motivo la stessa identica frase. Gli occhi scuri
tendenti al verde erano colmi di lacrime e privi di quell’espressione vispa e
contenta che di solito li caratterizzava.
Si
voltò leggermente, quando Draco si accovacciò incerto, accanto a lei.
Allungò
una manina paffuta e gli tastò le guance, come a sincerarsi che fosse davvero
lui.
-Lily...-
mormorò il biondino carezzandole i boccoli morbidi. La bambina ritrasse la mano
con la quale l’aveva toccato e tornò a fissare un punto impreciso del muro.
Draco
sospirò facendosi maggiormente vicino a lei.
-Perché
non dici al tuo principe cosa è successo?-
Draco
le asciugò con un dito freddo le lacrime bollenti che erano scese da quegli
occhi intelligenti. Odiava vedere piangere la gente ed ancora di più odiava
quando a farlo erano i bambini. Le portò un boccolo lontano dalle guance
bagnate.
Lily
lo guardò negli occhi. Incontrando quello sguardo severo e freddo che aveva
imparato a rabbonirsi solo da poco. La bambina sospirò e fece scendere le
ultime lacrime lungo gli zigomi morbidi, prima di iniziare a parlare.
-Loro
mi vogliono...- spiegò con una voce piccola, piccola.
Draco
si accigliò ma preferì non interromperla e lasciarla continuare. La vedeva
tremare e soffocare i singulti e sicuramente farle domande non sarebbe stato
saggio.
-Loro
voglio che io ritorni da loro. Perché hanno bisogno di me... ma io non voglio!-
gridò disperata tuffando la testa sulle ginocchia. I lunghi boccoli castani le
coprirono maggiormente il viso.
Draco
allungò una mano esitante. Gliela poggiò dolcemente sul capo e le massaggiò i
capelli.
-Non
ti prenderanno, loro non potranno
farlo... Ci sono io con te e ti difenderò...-
La
bambina singultò ancora un paio di volte prima di acquietarsi. Alzò timidamente
il capo e puntò i suoi particolarissimi occhi in quelli di Malfoy. Tirò su col
naso e imbronciò la boccuccia rossa.
-Me
lo prometti?-
Draco
sorrise incapace di fare altro. Asserì col capo allungandole una mano.
-Promesso-
Lilyguardò le dita eleganti e pallide di Draco.
Allungò tremante la sua e gliela strinse debolmente.
-Non
aver più paura...- mormorò intrappolandole il visetto tra le sue mani grandi.
La bambina annuì prima di gettargli le braccia al collo e riscoppiare in un pianto
liberatorio.
Draco
la strinse a sé, alzandosi in piedi. La tenne tra le braccia rivolgendosi alla
maestra.
-La
riporto io a casa, può avvisare per favore suo padre o sua sorella?-
La
donna annuì ancora scioccata dalla vicenda. Draco le sorrise avviandosi verso l’uscita.
Quando riuscì a ritrovare finalmente il soprabito e la borsa della bambina,
Lily era già placidamente addormentata tra le sue braccia.
***
Hermione
si svegliò di soprassalto. Stava finendo di correggere i compiti dei suoi
allievi quando un mal di testa improvviso le aveva fatto chiudere gli occhi.
Si
ritrovò seduta nella sua classe. Alla sua cattedra. Il timido sole di inizio
febbraio stava tramontando dietro gli alti alberi del parco. I suoi capelli
scuri catturavano in uno strano modo la luce rossa, facendoli sembrare ramati.
Siportò una mano sotto gli occhi grandi
ed ambrati solcati da leggere ombre violacee.
Non
riusciva a dormire più bene. Quei dannati incubi la perseguitavano ed anche
durante quel breve pisolino erano tornati a farle visita.
Sempre
quella mano scarna e fredda. Sempre le stesse identiche minacce.
Scansò
la sedia dal tavolo e si alzò in piedi. Era meglio non pensarci. Raccolse i
suoi fogli e li mise con cura nella borsa nera. Indossò il cappotto e si preparò
ad uscire dalla stanza.
Raggiunse
la porta di legno quando all’improvviso un’altra fitta dolorosa le attanagliò
la cicatrice sulla mano. Quella scarica di doloro si propagò velocemente lungo
tutto il corpo fino ad arrivare alla testa. Lasciò cadere la borsa scura in
terra e si appoggiò in malo modo alla porta.
In
quei momenti rivide tutti i suoi momenti più terribili e i suoi ricordi si
soffermarono in particolare su quello durante il quale si era procurata quella
ferita di poco conto alla mano.
Gridò
dal dolore, quando, alla fine, con un ultimo strattone, quella terribile
sensazione andò via così com’era arrivata.
-Hermione...-
la voce di Ron arrivò da fuori la porta. La bruna strinse i denti e si tirò
su,riprendendo la borse nera caduta in
terra.
Aprì
la porta sforzandosi di sorridere ad un Ron dalla faccia pallida e preoccupata.
Le lentiggini spiccavano decise sulle gote.
-Stai
bene?- le chiese in un soffio guardandola attentamente.
Hermione
si portò un boccolo dietro le orecchie. L’aria stanca ma tranquilla.
-Sì,
sì, non preoccuparti...- gi assicurò superandolo ed uscendo dalla classe.
Percorse velocemente i corridoi illuminati dalla luce rossa del tramonto.Gli studenti erano spariti. Tutti tornati a
casa.
-Ti
ho sentita gridare...- le disse affiancandola con un paio di falcate. Le prese
un braccio cercando di fermarla.Hermione cercò di divincolarsi ma Ron era molto più forte.
-Io
non ho gridato. Lasciami adesso, per favore. Mi stai facendo male, Ron.- il
rosso le scrutò gli occhi grandi ed ambrati. Le leggere ombre violacee erano
scomparse sostituite da un rossore diffuso sul tutto il viso.
-Sono
preoccupato per te, ‘Mione.- Ron la lasciò andare abbassando lo sguardo
limpido. Immediatamente Hermione si sentì in colpa. Era il suo migliore amico,
e sapeva che era solo in pensiero. Non la stava mettendo sotto accusa.
-Scusami,
ti prego.- gli disse cercando i suoi occhi.
Ron
si strinse nelle spalle tornando a guardala. Era così bella con quella
particolare luce rossa. I suoi capelli scuri catturavano in modo particolare
gli ultimi raggi del sole, assumendo un’altrettanta incerta colorazione sul
ramato.
Alzò
una mano, sfiorando con gentilezza alcuni ciuffi morbidi che le ricadevano sul
volto roseo. Scivolò con il suo dorso sulla guancia fino ad arrivare a toccare
le morbide labbra rosse.
-Non
fa niente...- le sussurro senza distogliere lo sguardo dai suoi lineamenti
delicati.
-Sono
stanca e preoccupata, per tutti quegli strani incubi che si susseguono da un
paio di notti...- gli confessò sentendosi avvampare.Ron era cos dolce in quel periodo.
Il
volto maschile e regolare del ragazzo era a pochi centimetri dal suo.
-Non
preoccuparti, ti ho detto che ci sarò per sempre io a difenderti...-
Hermione
sentì il respiro caldo di Ron infrangersi sulle sue labbra e non poté fare a
meno di avvicinarsi maggiormente.
-Lo
so, ma io non posso farci niente...- sussurrò con gli occhi socchiusi per il
desiderio. Ron le accarezzò con il pollice le labbra e lei non riuscì ad
aspettare oltre si alzò sulla punta dei piedi e...
una
fitta dolorosa e pungente le trapassò la cicatrice. Molto più acuta e
angosciosa della precedente. Non riuscì a trattenere un urlo di dolore e si
afflosciò contro il petto di Ron che rimase fermo e congelato. Le pupille
dilatate ed il battito del cuore accelerato.
Hermione
si appoggiò stremata a lui, gli occhi colmi di lacrime e la fasciatura attorno
alla mano completamente insanguinata.
Ron
gliela strappò immediatamente, scoprendo un lampo viola ed una lettera F che si disegnava sulla pelle bianca e delicata
di Hermione.
-Che
cazzo significa?- urlò scuotendola per le braccia.
Hermione
cercò invano di sollevare la testa. Le girava così tanto che la voce di Ron le
sembra un sussurro lontano. Alcune lacrime scivolarono silenziose sulle sue
guance. Sentì un forte fischio nelle sue orecchie e presto la vista le si
offuscò e quello che vide non fu altro che nero.
-Scusatemi...-
***
Con
passo veloce ed elegante, Evelyn percorreva i corridoi della base, diretta al
suo corso per le leve del primo anno. “Sopravvivenza”.
Era
davvero strano che le avessero affidato proprio quel compito d’insegnare a quei
ragazzi a cavarsela nei posti più sperduti della terra, e nelle situazioni più
impensabili. Lei che era cresciuta in una famiglia tanto ricca da non farle
mancare mai niente. Lei che non era capace nemmeno di cucinare un uovo a
tegamino.
Si
strinse maggiormente la coda in cui aveva raccolto i suoi capelli.
Era
stato difficile adattarsi a quel ritmo di vita incessante, al pericolo, alla
fatica, alla paura... non pensava che diventare auror le avrebbe cambiato
completamente la vita. Quando aveva deciso di fare domanda era stato per lo più
un gioco. Era stata solo una ribellione verso suo padre che, invece, l’avrebbe
voluta giustamente sposata ad un uomo ricco ed imbecille. Un figlio di papà.
Una persona vuota. Una persona inutile senza i soldi dei suoi genitori. Una
come lei.
Eppure
diventare Auror era stata la migliore scelta che avesse mai preso.
Girò
l’angolo sulla destra.
Tutto
le era sempre andata dannatamente bene. Aveva una bella casa. Dei genitori che
le volevano bene, qualche amico interessante, un lavoro che le piaceva... ma
quello che le mancava era l’amore. Quello vero.
Anche
in questo era stata fortunata. Secondo lei, l’aveva trovato da un pezzo nella
persona di Harry Potter. Il bambino sopravvissuto. Era solo una questione di
tempo...
-Finiscila,
James, non posso uscire con te...-
...O
di strategia.
-Ma
Ginny, in fondo ti chiedo solo un caffè! E’ troppo?-
Calò
un silenzio nel corridoio e lei si bloccò. Non voleva farsi vedere da i due
litiganti. Quella voce dolce e squillante le era fin troppo famigliare.
-Mi
dispiace James, ma adesso io sto con Harry, mettitelo in testa!-
Sentì
un rumore di tacchi ed una porta chesi
apriva e chiudeva velocemente.
Allungò
il passo raggiungendo velocemente la zona in cui la discussione era avvenuta.
Trovò un sottoufficiale appoggiato al muro. Lo sguardo arrabbiato e perso nel
vuoto, le braccia forti incrociate sul petto.
Doveva
avere ad occhio e croce la sua età. L’aveva visto in giro, e se non ricordava
male era il sottoufficiale di Harry, Ron e Draco.
I
capelli scuri leggermente corti, la pelle bronzea, e gli occhi nocciola chiaro,
rendevano quel ragazzo alquanto affascinante. Gli si avvicinò bussandogli su
una spalla.
Il
piano che le era venuto in mente era praticamente geniale. Aveva solo bisogno
di un aiuto. E quel ragazzo era proprio l’aiuto di cui aveva bisogno.
James
si voltò iniziando a scrutarla. I suoi occhi scuri saettarono veloci
sull’uniforme e precisamente sul petto dove scintillavano i gradi.
Immediatamente si mise sull’attenti. Un capitano era un capitano ed andava
rispettato anche se si aveva una voglia matta di spaccare tutto.
-Mi
dica, signore- scandì facendo un saluto militare.
Evelyn
si morse le labbra maliziosa.
-Riposo, James.... Ho bisogno di parlarti e
proporti una cosa...-
***
Mary
Anne guardò fuori dal finestrino. I grandi fiocchi di neve avevano ripreso a
scendere sull’elegante campagna inglese. Le lunghe distese di verde erano ormai
un ricordo lontano. Solo bianco a perdita d’occhio si presentava alla sguardo.
“La
sua pelle ha lo stesso candore...” si ritrovò a pensare arrossendo subito dopo.
Possibile che fosse davvero partita per la tangenziale? Non faceva altro che
pensarci e ripensarci. Da quando l’aveva baciata, perché era stato lui, Anne
non aveva capito più niente della sua vita. Pensava solo alle labbra di Draco
sulle sue. Alle sensazioni che lo stare tra le sue braccia le aveva trasmesso.
Scosse
la testa muovendo i ciuffi neri e morbidi. Doveva finirla di pensarlo,
altrimenti quando l’avrebbe rivisto, di lì a poche ore, non sarebbe riuscita a
far altro che a guardarlo e sorridere... “Uffa!” pensò infilandosi l’auricolare
del lettore CD.
-Posso
sedermi?- una voce famigliare la fece sobbalzare. Alzò lo sguardo chiaro ed
incontrò gli occhi scuri del suo migliore amico, Lewis.
-Lew!-
gridò scattando in piedi. Le scarpe da ginnastica fecero un rumore stridulo sul
pavimento del treno. L’uomo le sorrise appoggiandole una mano sul capo.
-Sta
calma... vengo con te, a NewFreedom.- le disse accomodandosi sul sedile di
fronte al suo.
Anne
rimase in piedi per un momento. La bocca rosea socchiusa.
-No!-
esclamò, all’improvviso, facendolo sobbalzare. –No, non puoi venire con me!-
Lewis
sorrise, incrociando le braccia sul petto.
-
Perché, di grazia?-
Anne
si morse il labbro inferiore alla ricerca di una scusa plausibile. Se fosse rimasto
con lei per tutto il soggiorno a NewFreedom avrebbe dovuto deliberatamente
evitare di incontrare quei tre.Avrebbe
dovuto evitare d’incontrare, Draco.
-Anne,
conosco benissimo la malattia, ti ringrazio...-le ricordò iniziando stranamente a grattarsi il naso. –Chi l’ha presa?
Lily?-
Anne
rimase in silenzio alla ricerca di una scusa da propinare.
-No.-
si morse il labbro notando lo sguardo alquanto indagatore del suo migliore
amico. –C’è un’epidemia...- aggiunse in fretta.
-
Un’epidemia di morbillo a NewFreedom?-
-Varicella.-
lo corresse diventando rossa.
-Quello
che è! Comunque correrò il rischio!-
Anne
si strinse nelle spalle. Lo conosceva troppo bene. Non poteva continuare ad
insistere nel cercare di persuaderlo. Ormai la decisione era stata presa e lei
avrebbe dovuto stare lontana da Draco anche quando gli era così vicina.
Si
sedette pesantemente sul sedile incrociando le gambe.
-Vedi
di non darmi fastidio.Evita di
raccontare qualsiasi cosa a i miei familiari. Evita di pronunciare parole come:
magia, bacchette, stregoneria, calderoni, incantesimo, e qualsiasi altro
termine della nostra lingua che riconduca alle nostre vite a Londra e nel mondo
magico.-
Lewis
si strinse nelle spalle.
-Benissimo!-
-Ah,
un’ultima cosa!- continuò la bruna. –Evita di raccontare alle mie sorelle
storie assurde, come l’ultima sul mostro della Cornovaglia!-
-Non
era una storia assurda!- protestò agitando un dito. –Sai benissimo che è stato
il primo caso che ho risolto dopo mesi!-
-Certo,
ma per loro è stata solo una purissima, semplicissima, ed inutile storia
dell’orrore senza alcuna pretesa!-
Lewis
inarcò un sopracciglio guardando la sua amica. Sospirò prima di rilassarsi sul
sedile, sconfitto.
-Va
bene, non dirò nulla, mi limiterò a sorridere e ad asserire, così le tue
sorelle avranno un bel Ken a dimensione naturale!-
***
Continua...
Bene, bene, bene....
Ci siete ancora? Se siete arrivati fin qui vuol dire
che il chap vi ha preso e non vi ha fatto addormentare.
Beh, potete dire che in questa prima parte del
capitolo vi ho dato una moltitudini di informazioni. Ho introdotto personaggi
importanti e non.
Vi ho lasciato sulle spine, vero?
Spero vivamente di sì perché quando poi tornerò a
settembre con la II parte vi rivoglio tutti pimpanti e pronti a recensire.
Questa storia sta va, via assumendo dimensioni bibliche, ma la fine sta
arrivando! Ah, che tristezza.
Cmq, non temete. Se questa saga vi è piaciuta presto
inizierò a scrivere un secondo episodio. Però è tutto da vedere visto, che ho
un paio di idee per un’altra storia...
Va beh...
Passiamo ai ringraziamenti personali.
Ah, un’ultima cosa. Non so se funzionerà perché in
realtà non ci capisco nulla di linguaggio html ma vi scrivo alcuni indirizzi.
Conoscete i miei personaggi originali, Maggie e TJ?
Beh, se cliccate su questi indirizzi, dovreste vederli
come me l’immagino io.
Ora passiamo ai ringraziamenti... fatemi sapere cosa
ne pensate! E se vedete in giro qualcuno che corrispondente alle
caratteristiche di Mary Anne, fatemelo sapere!
Silvix Grazie, Silvix e come al
solito tu sei troppo gentile,
AngéleJ
Nene89 Grazie, Nene, sapere
che i miei personaggi originali (Perché TJ e Maggie sono tutti miei) piacciono
mi fa davvero molto piacere. Sai, credo che scriverò una storia dedicata a
loro. Mi spirano davvero tanto. Grazie ancora Nene, e continua a seguirmi anche
a Settembre un bacione
AngéleJ
Tipsy Ciao! Innanzitutto
grazie per gli auguri, sei stata molto gentile. Per quanto riguarda i
complimenti ringrazio sia te che tua cugina (Davvero viene a casa tua anche per
leggere la mia ffc, sono lusingata!). Non puoi immaginare quante idee ho in
serbo per Evelyn, Harry, Ginny e James... ah, ha,h,ah! Sono sadica e malata di
mente, cosa ci volete fare?! Per quanto riguarda le delucidazioni sulla famiglia
di TJ, beh, tesori miei, ci avete preso in pieno. La famiglia Natchos ha
origini greche. Il nome per esteso di suo padre (che nel chapprecedente chiamavo Max) è Maximus, sua madre Alexandra e suo
nonno Tolomeus. Come molte famiglie dell’Europa meridionale, anche in Grecia è
rimasta la tradizione di tramandare i nomi dei propri genitori.
Ottima
osservazione ragazze, complimenti!
AngéleJ
Phi Phi Grazie tesoro, le tue
recensioni sono sempre così belle e perfette, che passo ore a leggerle, nel
tentativo, vano, di cercare di imparare a commentare senza divagare! Lo scorso
chap descritto da te mi è sembrato favoloso... Mi è venuta voglia di leggerlo,
però poi mi sono fermata perché lo so a memoria (in fondo l’ho scritto io). Per
quanto riguarda i profumi, beh, hai ragione bisogna avere una buona memoria per
ricordare tutti gli aromi che ci metto! ^//^(Angéle molto imbarazzata). Ma, non
posso farci niente, adoro i profumi, perché secondo me, sono le uniche cose che
vengono ricordate per sempre. (metti per esempio la voce, facilmente si
dimentica!). In effetti, ho voluto dare un’atmosfera romantica... e se ci sono
riuscita sono davvero contenta. Grazie per i complimenti e gli auguri. Un bacio
AngéleJ
AvaNa Kedavra Ciao carissima, grazie
del tuo commento e dei tuoi complimenti, In effetti il mio Draco è molto OOC ma
a me è sempre parso così, nella mia storia. Non posso cambiarlo, mi ricorda
molto Remus Lupin e per questo mi piace. Sono contenta che anche a te non
dispiacia, un bacio grande
AngéleJ
P.s.
Uguale
quantità d’onore ricambiata...
Sweetie Grazie dolcezza, sei
stata troppo gentile. Un bacio
AngéleJ
Phoebe80 Ciao 80enne (Adesso
Phoebe si alza e mi stacca le dita che hanno composto questa parola). Grazie
per gli auguri. Tante altre persone mi hanno detto che i 17 anni portano sfiga,
però, non importa. Sono cmq sopravvissuta e questo è gia tanto! Non parlarmi
dei 18 anni ti prego. Io soffro della sindrome di Peter Pan (cioè non voglio
crescere) e pensare che l’anno prossimo sarò legalmente adulta mi fa sentire
male! Che paura! Grazie per i complimenti al chap (in effetti anch’io quando
scrivo mi vedo un filmnella testa...
altrimenti come farei a descrivere le scene?^^). Non so se hai notato che ho
postato gli indirizzi dei ragazzi che mi hanno folgorato (fisicamente) per
Maggie e TJ(Quando li ho visti, soprattutto lei, ho gridato: Oh, mio Dio, i
miei bambini!).
In
effetti, anch’io non è che mando proprio segnali di fumo a quel cretino, sono
un po’ timida, quando si tratta di queste cose... (il carattere di Mary Anne in
realtà è il mio...) E quando incontro qualcuno che mi piace o divento muta
oppure divento aggressiva, e non so quale sia la cosa migliore...^///^.
Potremmo
mettere su un fan club delle sfigate in amore?! Che idea macabra... Cmq, ora ti
lascio, un bacio grandissimo,
AngéleJ
Sunny Grazie tesoro! Ogni volta che leggo un
tuo commento positivo mi sento sempre bene ed appagata! Ti ho detto che R/H(per
colpa di qualcuno) sono la mia coppia preferita e quindi quando si metteranno
finalmente assieme saranno fuochi d’artificio, nel frattempo per ingannare
l’attesa godetevi quelle dimostrazioni di affetto che ci saranno spesso e con
sempre più insistenza fino ad arrivare a...e no! non lo dico. Spero che questo
chap (che leggerai a settembre) ti piacerà. Un bacio enorme Sunny, carissima,
TVTTTTTTTTTB, un bacione,
AngéleJ
Vale Ciao! Beh, in effetti
non ho mai pensato alla patente di scrittrice (perché credo che nessuno me la
darebbe mai...). però, già scrivere su questo sito e sapere che le miei idee piacciono
mi riempie il cuore di gioia carissima Vale. Ti sei innamorata di TJ? Beh,
allora mettiti in coda perché ci sono prima io, ed un’altra decina di ragazze
della mia città. Vuoi vedere come me lo immagino? Allora clicca su quei links
all’inizio del commiato e poi fammi sapere. In questi giorni ti invierò altri
chaps... se mi ricordi dove sono arrivata mi fai un piacere, tesoro.Grazie per gli auguri e per i bellissimi
complimenti sempre graditi se a farli sono delle bravissime autrici come te! Un
bacio grande e complimenti per la tua fic.
AngéleJ
p.s.
Scusa
la mia curiosità... ma quanti anni hai?
Elwen Beh, sì TJ e Maggie
hanno 16 anni, quasi 17, però non avendo mai avuto esperienze di fidanzatini
(come li chiama mia madre), perché troppo impegnati ad ignorare i sentimenti
che già li legavano da un bel po’, aggiunti alla paura di rovinare un rapporto
perfetto, e a quella di essersi sbagliati, credo che tutti ci comporteremmo
come loro. Grazie dei tuoi complimenti. Molto gentile. Un bacio grande
AngéleJ
Clo87 Grazie Clo, essere
eletta a regina delle ffc al pari con delle vere e bravissime scrittrici come
Elettra, SUNNY, VALE... e tante altre bravissime, mi lusinga moltissimo. Non
posso negare che spesso mi ispiro a loro, quando scrivo e cerco di carpire il
segreto della loro bravura... Grazie dei tuoi complimenti Clo e secondo me hai
perfettamente ragione, leggere i sogni di un altro e condividerli è davvero una
cosa bellissima!un bacio fortissimo,
AngéleJ
Chris Ciao Bello! A me va
tutto benissimo, a parte lo studio per le vacanze (quel mezzo deficiente del
prof d’inglese ci ha caricati come non mai : -Il 4 è un anno difficile quindi è
necessario prepararsi dall’estate!- sì, sì. Come no, brutto zitello
antipatico!) Cmq, tralasciando questi problemi, ti ringrazio per avermi
commentato. Povera piccola Ary, anche lei alle prese con il fratello maggiore
geloso! Uffa, lasciateci respirare i bei giovani non ci mangiano mica!
Tutti
uguali questi fratelli. Cmq ho sentito che siete andati in America quindi
leggerete il chap al ritorno (se lo leggerete) nel frattempo, ti mando un sacco
di baci. Con affetto.
AngéleJ
Angela Ciao carissima,
omonima. Purtroppo dovrò mettere un altro po’ il bastone tra le ruote ai poveri
Harry e Ginny,per poi lasciarli definitivamente in pace. Non preoccuparti,
tutto si risolverà per il meglio. Un bacio,
AngéleJ
Valentina Grazie, per gli auguri,
grazie dei meravigliosi complimenti. Sei troppo gentile! Un bacio enorme.
AngéleJ
Vale e
Mely
Ed eccovi accontentate, la piccola Lily custodisce un torbido segreto sotto
quello strato di boccoli e dolcezza. Mi raccomando notate sempre i particolari,
perché io sono una maniaca che mette le anticipazioni proprio nelle situazioni
e nei momenti meno (all’apparenza) importanti. Grazie dei vostri complimenti
ragazze. Un bacio grandissimo.
AngéleJ
Vega Grazie Vega, sei troppo
gentile. Se sei così convinta allora forse ci credo (un pochettino). Lo so
forse, sono una noia, ma sono una persona molto insicura e per questo non credo
mai quando una persona gradisce quello che scrivo. Sono davvero molto
lusingata. Grazie mille. Tvttttb.
AngéleJ
Selphie Grazie cara, ben
arrivata a bordo. Spero ce continuerai a leggere e a recensire, non tornare
nell’anonimato è così bello esprimere le proprie idee! Continua, carissima,
grazie.
AngéleJ
Dainty dew Carissima, Certo che so
rispondere a questo quesito. Il vero nome di Ginny è in realtà Ginevra e non
Virginia. E’ stata la Rowling Stessa a chiarire questo dubbio sul suo sito
ufficiale. Grazie dei tuoi complimenti. Un bacio
AngéleJ
Romy86 Grazie cara, sono
davvero contenta che ci sia riuscita. Continua a recensire e farmi sapere. Un
bacio.
AngéleJ
Ary Ciao carissima, in
effetti nella settimana in cui mi hai lasciato la recensione c’era un bel po’
di caldo. In questo periodo, invece, dalle mie parti c’è sempre bruttissimo
tempo, in fatti sto perdendo tutta l’abbronzatura... Uffi. Beata te che non
ingrassi...
Va
beh, lasciamo perdere i miei problemi di linea e passiamo a ringraziarti dei
tuoi complimenti. Sono molto contenta che anche lo scorso chap ti sia piaciuto!
Non vedo l’ora di risentirti, tesoro torna presto e divertiti anche per me lì
negli Usa! Un bacio grande.
AngéleJ
p.s.
Grazie
degli auguri!
*JULY@*In realtà si sono
baciati, ma questo non l’ho citato... in fondo sto raccontando solo un pezzetto
delle loro vite! Grazie dei tuoi complimenti e se vuoi un consiglio (solo per
capire meglio la storia) leggi i chaps iniziali, sono fondamentali, tesoro. Un
bacio
AngéleJ
MiciaMao^^ Ciao carissima, FLH
l’ho finita, quindi credo che sarai contenta... ti ringrazio per aver letto
anche questa storia. Un bacio.
AngéleJ
Maga Magò Sono contentissima che
tutto quello che ho scritto nell’ultimo periodo ti sia piaciuto. Spero che
anche questo chap ti piaccia e tornerai a seguirmi a Settembre. Ti ringrazio
per tutto l’affetto e il supporto che mi hai dimostrato. Un bacio grande.
AngéleJ
Marilia Grazie tesoro. Un bacio
e buone vacanze.
AngéleJ
Sabrina Grazie cara, certo che
continuerò a scrivere su Harry-Ginny nella mia storia. Goditi il loro momento
di felicità. Un bacione
AngéleJ
Bene ragazzi. Ho terminato anche per questa volta.
Questo è l’ultimoaggiornamento
dell’estate. Ci vediamo o meglio leggiamo verso metà settembre. Grazie della
vostra simpatia, della vostra gentilezza e del vostro sostegno. Siete stati dei
compagni di viaggio straordinari.
Non mi resta che augurarvi una bellissima estate a
tutti ed un ritorno a questo impegno sempre meraviglioso.
Capitolo 24 *** ...Incubi e Verità... (I Iparte) ***
DA AUROR A BABBANI XXIII CHAP: “
DA AUROR A BABBANIXXIII CHAP: “...Incubi e verità...(II parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
...Un augurio speciale di BUON ANNO SCOLASTICO, a tutti
quelli che come me, hanno ricominciato quel divertente ma estenuante calvario,
chiamato SCUOLA...
AngéleJ
Ginny
si sedette al tavolo che di solito durante il pranzo delle reclute occupava
tutta sola.
Ormai
ci aveva fatto l’abitudine a quella solitudine immeritata.
Harry
aveva sempre da fare in quell’ultimo periodo, così mai nessuno
si sedeva a quel tavolo.
Era
da molto che non vedeva Mellifluo. Da quando aveva iniziato l’addestramento
riusciva ad incontrarlo solo la mattina durante i corsi di Harry che seguivano
assieme.
Un
po’ le mancava.
Trascinò
senza troppa felicità la borsa e il vassoio, sedendosi senza troppo grazia su
quella comoda sedia della mensa.
Rigirò
i maccheroni al sugo che aveva nel piatto,
assaggiandone appena qualcuno. In quel periodo, non aveva molta fame. Si
limitava a spiluccare qualcosa durante il pranzo ed un po’ la sera. Mentire e
sostenere quella situazione non era salutare per lei.
Afferrò dalla sacca i suoi appunti e la penna, iniziando a
studiare quello su cui, sicuramente l’Auror Jefferson, avrebbe fatto domande nell’ora
successiva.
-Ciao!-
una voce dolce e squillante interruppe il corso di quelle informazioni nella
sua mente.
Sollevò
il capo incontrando due occhi dal taglio quasi orientale. I lunghi capelli
castani erano raccolti nella coda alta della divisa.
Ginny
sorrise rispondendo al saluto.
-Dimmi, questi due posti sono liberi?- continuò la
giovane addestrante distendo le belle labbra piene in un sorriso educato.
Virginia
annuì.
-Accomodati.-
La
ragazza bruna poggiò il vassoio prima di voltarsi a
chiamare un ragazzo.
-Ehi,
Joseph!- esclamò facendo sobbalzare la rossa. –Vieni qui!-
Un
ragazzo alto e dalla corporatura robusta tipica di coloro ai primi mesi di addestramento, avanzò nella loro direzione.
Anche lui era un addestrante della base.
-A
che anno sei?- chiese la ragazza bruna accomodandosi
di fronte a Ginny.
-Io?-
Virginia arrossì togliendosi una ciocca dagli occhi. –Sono al primo anno.-
La bruna sorrise salutando il giovane castano appena arrivato.
Joseph fece un cenno a Ginny sedendosi.
-Anche
io e lui siamo al primo anno. Non ti ho mai vista,
però.- continuò lei, incominciando a mangiare.
-Non
puoi pretendere di conoscere tutti gli addestranti del primo anno, Lu.-
“Lu”
mise un piccolo, finto broncio. –Sì, che posso.-
-No.-
-Sì.-
-No.-
-Sì.-
Virginia
guardò quel breve scambio di battute sorridendo. Le ricordavano tanto Hermione
e Ron durante i loro primi anni di scuola.
La sua risatina interruppe il loro battibecco.
-Comunque
io sono Lucrezia*(si legge in inglese: “Lacrizia”) Sweeter, questo qui, invece,
è Joseph Harder...-
Joseph
fece un piccolo gesto militare verso Virginia.
-
Oh, molo lieta. Io sono Virginia Weasley, però tutti
mi chiamano Ginny.-
I
due ragazzi si scambiarono una piccola occhiata.
-Quella
Virginia Weasley che ho ottenuto il massimo dei voti
nel test di metà corso...- iniziò Lucrezia sgranando gli occhi.
-Quella
Virginia Weasley che ha battuto in 4:38 min., il
capitano Jonan? Quella Virginia Weasley?- terminò Joseph.
Ginny
non aveva sentito mai tante volte il suo nome in una frase. Possibile che era
così famosa?
Arrossì,
annuendo.
-Sì,
sono proprio io!- esclamò alzando il dito come per
rispondere ad un appello.
Joseph
scoppiò a ridere mentre a Lucrezia iniziarono a brillare gli occhi.
-Allora
è un doppio piacere conoscerti!- esclamarono entrambi
allegri.
-Gr-grazie- balbettò.
-Che
lezione hai, dopo?- chiese Lucrezia, che sembrava un
piccolo vulcano attivo.
-Ho... ho Jefferson, armi babbane.-
-Anche noi!- disse Lucrezia guardando di sottecchi
Joseph che non la smetteva di ridere. –La vuoi smettere?!- lo
riprese dandogli un piccolo pugno sul braccio.
-Scusami
Ginny, non rido per te... è solo che pensare che Jonan, insomma il capitano
Jonan, sia stato battuto da te (senza offesa), mi fa ridere da morire!- confessò il ragazzo inforchettando un paio di maccheroni.
Ginny
gli sorrise. Anche lei aveva
avuto la stessa reazione.
-Non
preoccuparti... sto ancora ridendo anch’io!-
Tutti
e tre scoppiarono a ridere iniziando a mangiare con gusto. Anche
Ginny assaggiò con maggior piacere il suo pranzo, dimenticando per qualche
minuto i suoi problemi.
Quei
due ragazzi erano davvero molto simpatici e parlare, finalmente, dopo tanto
tempo con due persone amiche, era rilassante.
Quando la campana che indicava la fine del pranzo
risuonò nella base, Ginny si alzò a malincuore, per recarsi a lezione dove
sicuramente non avrebbe potuto scambiare ancora molte chiacchiere con quei due
tipi strani, ma alquanto simpatici.
***
-Tutti
i passeggeri della fermata alla stazione di NewFreedom, si preparino a scendere.-
La
voce dell’altoparlante interruppe le chiacchiere di Anne
e Lewis. Entrambi si alzarono dal sedile ed
indossarono i capotti e le sciarpe. Il clima di quella piccola cittadina non
era certo dei più caldi.
Con
un ultimo fischio assordante il treno si fermò nella piccola stazione
ottocentesca. Anne afferrò la sua valigia e la borsa a tracolla iniziando con
Lewis a guadagnare l’uscita.
-Non
pensavo che ci fosse tutta questa gente a NewFreedom...- irruppe il ragazzo che
era compresso tra due file di persone che cercavano l’uscita.
Anne
sorrise sarcastica.
-Arriviamo
a 22.000 abitanti se torniamo tutti durante le vacanze di Natale....-
Lewis
rise sotto i baffi. Un londinese poteva solo sorridere ad un numero così esiguo
di abitanti.
-In
poche parole, la tua NewFreedom è il più piccolo quartiere di Londra?!-
Anne
fece una smorfia di disapprovazione.
-Ah,ah... molto divertente.-
Il
bruno le mise una mano intorno alle spalle avvicinandola il più possibile.
-Dai, sto scherzando, piccola!-
Anne
lo guardò incredula, prima di varcare la soglia del treno ed immergersi
nell’aria gelida di quel paese. Tirò su la lampo e
mise le mani in tasca. In quel preciso momento assomigliava in una maniera
indecente a sua sorella Maggie.
Attese
in silenzio l’arrivo di Lewis ma prima che qualsiasi cosa potesse accadere la
voce agitata di Maggie le arrivò alle orecchie.
-ANNE!-
urlò la ragazzina correndo senza fiato verso la sorella.
La
bruna si voltò facendo ondeggiare i lunghi capelli scuri. Scorse tra la folla le figure di TJ e Maggie ancora con la zaino sulle
spalle.
-
Maggie!- esclamò Anne alzando una mano per farsi vedere.
La
biondina seguita a ruota dal rossiccio arrivò sparata verso la sorella.
-Anne,
Lily sta male! E’ a casa di Draco... dobbiamo andare, mi ha appena chiamato
papà!-
Una
doccia di acqua gelida avrebbe avuto un effetto meno
devastante. Anne rimase pietrificata a guardare sua sorella. Le parole che aveva appena sentito le rimbombavano da un angola all’altro
del cervello. Sgranò gli occhi rimanendo quasi senza fiato.
TJ
e Maggie continuavano a fissarla preoccupati.
-Anne,
dobbiamo andare.- la spronò la sorella minore.
La
bruna sbatté un paio di volte le palpebre riprendendo contatto con la realtà.
-No...-
sussurrò prima che iniziasse a correre verso l’uscita della stazione.
Prese
così alla sprovvista i due ragazzi che dovettero aspettare un paio di secondi
prima di seguirla a ruota.
-EHI!-
esclamò Lewis appena arrivato. –Dove correte?-
***
Ron
misurava a grandi passi la stanza da letto di Hermione. La bruna continuava a
dormire apparentemente tranquilla.
Era
solo molto accaldata e la ferita strana che aveva sulla mano continuava a
perdere sangue copiosamente. Ron aveva già provveduto a
richiamare il Tenente Hidden, ma quest’ultimo non era ancora arrivato.
Il
nervosismo del rosso cresceva di minuto in minuto. Odiava quella
orribile sensazione d’impotenza. Lo faceva star male guardare la sua
dolce Hermione, rimanere lì, sul letto, placidamente addormentata.
-PORCO
CANE!- urlò, lanciando un pugno a vuoto, nell’aria immobile della camera. –Dio, ‘Mione! Svegliati. Te lo chiedo per
favore, amore mio, apri gli occhi!-
Si
era avvicinato velocemente verso di lei strattonandola appenadalle spalle. Hermione rimase marmorea,
continuando tranquillamente a dormire.
Ron
aveva rifugiato il suo viso rosso e contratto dal
nervosismo nell’incavo della spalla di lei.
-Perché mi vuoi fare questo?- le chiese sussurrando appena. Le accarezzò la fronte
completamente fresca ed asciutta. Se solo non l’avesse
vista svenire, in quel momento l’avrebbe creduta addormentata.
-Io
ho bisogno di te.- bisbigliò prendendole una mano tra
le sue. –Sei troppo importante. Hermione, tu non puoi
andartene, ora. Devo ancora dirti tante e tante cose, amore mio.- continuò con la voce roca.
Si
chinò su di lei sfiorandole le labbra morbide con le proprie.
-Devo
ancora avere tantissimi altri baci da te. Intendo, baci veri. Non queste coccole da bimbi dell’asilo. Hermione, amore,
svegliati.- le parlava con estrema dolcezza, a pochi centimetri dall’orecchio.
Un
piccolo rumore distolse Ron dal suo soliloquio.
Si
voltò di scatto verso la porta che si era appena aperta. Draco Malfoy, il suo
amico più impensabile, era lì, in piedi, pronto a
portargli aiuto.
-Come
sta?- gli chiese con quel suo modo di fare sempre
calmo e tranquillo.
Ron
si strinse nelle spalle.
-Come
stava due ore fa. Sembra che dormi ma in realtà è come
se fosse in coma. Lily, invece?-
Draco
si accorse in quel preciso momento del grande ed infinito cuore di Ronald Weasley.
Non importava quanto fosse preoccupato per una persona
in particolare. Aveva sempre un pensiero per tutti.
Draco
gli sorrise gentile entrando nella stanza.
-Sta
bene, dorme ancora ma non è come Hermione.-
Ron
rimase in silenzio ad osservare la figura immobile della bruna.
-Non
è bellissima?- disse, all’improvviso, stupendo per sino
Draco.
Il biondo sorrise.
-Certo.
Hermione è molto bella.- rimase in silenzio in certo se continuare o meno. –E’ stata la prima a capire che avevo bisogno di una
mano, sai? Le devo molto. Anzi, credo che le devo
tutto ciò che sono diventato.- conclusesedendosi sul bordo del letto.
Ron
fece un piccolo sorriso.
-
E’ speciale, la mia Hermione. E’ particolare. Interessante.-Ron sospirò prima di continuare. –E’ la persona più importate della mia vita. Se
sono riuscito a sopravvivere dopo la morte dei miei genitori, è stato solo
grazie alla sua presenza, tranquilla e costante. Al suo modo di fare dolce e
comprensivo. Sai la conosco da tanto, tanto tempo. Dal
primo anno ad Hogwarts. Eppure
alcune volte, lo so che sembra stupido, ma mi sembra di conoscerla da molto di
più. E’ la mia migliore amica, ma in realtà lei è molto più di questo. Lei è
Hermione. E’ la mia dolce Hermione. Ed io non posso
immaginare un giorno senza la sua presenza. Io non posso immaginare un giorno
senza il suo sorriso. Io non posso immaginare un girono
senza amarla e quello che più è strano e che io non riesco a ricordare un
giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più di me stesso.-
Le
ultime parole di Ron colpirono profondamente Draco. Com’era possibile amare una
persona a tal punto. Certo, a lui Hermione piaceva
eccome, ma non riusciva a raggiungere quello che provava Ron.Quell’amore puro e sincero
da durare così a lungo nel tempo.
In
quel preciso istante, capì che era arrivato il momento di uscire dalla vita
sentimentale di Hermione.
Quei
due si appartenevano. E lui non poteva farci niente.
Appoggiò
una mano sulla spalla del rosso sorridendogli.
-Vedrai, ritornerà da te...-
E
senza aggiungere altro, uscì da quella camera con il cuore molto
più leggero.
***
Draco
accarezzò la fronte morbida di Lily. Aveva il volto rilassato e sorridente.
Sembrava davvero un piccolo angioletto. Le rimboccò per bene le coperte e si
sedette sul piccolo pouf blue della sua stanza.
Era
ancora leggermente scosso dalle rivelazioni di Ron.
-Non riesco a ricordare
un giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più
di me stesso...-
Quelle parole appena sussurrate erano così sincere e cariche
di significato da stordire completamente il povero Draco.
Si
diede mentalmente dello stupido per aver pensato di poter dividere Ron ed
Hermione.
-IDIOTA!-
si disse ad alta voce.
Capì
che quella ragazza non avrebbe mai potuto innamorarsi di lui. E se anche lo avesse fatto non sarebbe mai arrivato
all’amore che lei provava per Ron.
Quei
due cuori erano nati per battere alla stessa velocità, le
loro vite erano un intreccio perfetto e lui non era nessuno per andare
contro il destino.
Sospirò
cercando di reprimere quel senso di vergogna che lo attanagliava. Come aveva
potuto permettersi di innamorarsi di Hermione?
Lei
era di Ron.Nulla avrebbe cambiato
questo.
-Draco...-
una vocina piccola e sottile lo risvegliò dai suoi pensieri.
Lily
aveva parti i suoi occhi iniziando a cercarlo febbrilmente nella stanza. Si era
tirata su a sedere nello stesso istante in cui Draco le si
era avvicinato.
-Principessa...-
le sussurrò accarezzandole i boccoli scuri.
La
bambina l’aveva abbracciato così velocemente che il biondo era rimasto per un
po’ senza sapere cosa fare. Alla fine, le passò con tenerezza le braccia
intorno a quel piccolo corpicino fanciullesco.
-Sei
rimasto.- gli disse.
Draco
le accarezzò la schiena.
-Io mantengo le promesse, principessa.-
Lily
aveva annuito contro la sua spalla. Si era allontanata un po’ da lui posandogli
le manine morbide sulle guance pallide.
-Ti
ringrazio.- gli disse tutta seria.
Draco
le sorrise prima di scoccarle un bacio sulla fronte.
-
E’ stato un vero piacere.-
Lily
increspò le labbra in un piccolo sorriso, si guardò
intorno chiedendo:
-Dove sono Hermione e Ron?-
-Hermione
non sta molto bene e Ron è con lei. Meglio non disturbarli.-
Lily
lo guardò pensierosa, si stiracchiò appena prima che il suo stomaco iniziasse a
brontolare.
-Hai
fame?- le chiese Draco prendendola in braccio.
La
bimba annuìappoggiando un braccio
intorno al suo collo e mettendosi più comoda. Semplicemente adorava stare tra
le braccia di Draco, il suo principe azzurro.
-Ti
va di cenare con me?-
Lily sorrise rispondendo tutta emozionata.
-Sì.-
E
sorridendo, entrambi uscirono dalla camera.
***
Harrysi
sedette con pesantezza sulla sua sedia nel suo ufficio. Aveva l’ria un po’ stanca, ma nonostante tutto aveva ancora un po’
di lavoro da sbrigare. Aveva controllato e corretto il rapporto sull’ultima
battaglia contro i mangiamorte, aveva sistemato i cassetti della
sua scrivani personale in cui Anne non aveva il permesso di agire, ed in
quel momento, si stava accingendo a firmare le cartelle gialle degli addestranti.
Quell’anno c’era stata una crescita
dell’affluenza femminile ed Harry notò con piacere che
si trattava di tante belle ragazze.
-Chiudi gli occhi, Potter. Sei
felicementefidanzato in questo
periodo.- si disse iniziando a sorridere come uno sciocco. Lo faceva
sempre ogni qual volta pensava alla sua Virginia.
Un rumore alla porta lo fece sobbalzare.
-Chi è?- chiese ad alta voce afferrando la sua
bacchetta.
-Harry? Sono io Evelyn McNarth.-
Il bruno sollevò gli occhi al cielo. Quella
ragazza era una vera scocciatura.
-Disturbo?- continuò la bruna mantenendosi
dietro la porta.
Harry sospirò.
- No. Entra, pure.-
La figura alta e longilinea varcò la porta con
il suo solito e flemmatico passo elegante. Si avvicinò alla sedia di fronte ad Harry e si sedette, accavallando seducentemente le gambe
lunghe.
-Indaffarato fino alla fine?- chiese la donna
giocherellando con una ciocca dei suoi capelli marroni.
Harry alzò di poco lo sguardo dai fogli.
-Sì. Tu no?-
Evelyn si strinse nelle spallemordendosi le labbra carnose.
-Ho appena terminato la mia lezione di
sopravvivenza. Ho una classe molto preparata quest’anno. Più il tempo passa e
più gli auror diventano in gamba.-
Harry le sorrise gentile
annuendo.
-Sì, non possiamo lamentarci dei nostri addestranti.
Quest’anno abbiamo molte più reclute donna.-
Evelyn sorrise maliziosa.
-Già. Pare che anche la migliore sia una
ragazza.-
Harry sollevò il capo.
-Ah, sì?-
Evelyn annuì.
- E’ entrata con un paio di mesi di ritardo nel
corso, ma è davvero la migliore. Sai chi è?-
Harry parve rifletterci su. Non ascoltava molto
le voci di corridoio. Aveva così tanto da fare e da pensare.
-Veramente no .Perché, tu lo sai?-
Evelyn rise appoggiando la testa sul pugno
chiuso.
-Naturalmente. Tu, però, la conosci molto meglio
di me.-
Harry riprese a scrivere senza degnarla di uno
sguardo.
-Perché non mi dici
subito il nome di questa ragazza e la facciamo finita. Ho molo da fare.-
-Con Virginia?- gli
chiese sprezzante facendo saettare i suoi occhi sul volto del bruno.
-Anche con lei.- abbaiò Harry,
guardandola in faccia.
-Beh, se vuoi sapere chi è la migliore perché
non vai alla lettera W, di quell’elenco.-
Harry sbruffò. Velocemente scostò le pagine fino
a raggiungere la lettera W . Cercò un paio di nomi fino
a quando il sangue non gli si gelò nelle vene. Estrasse con estrema cura la cartella gialla, che aveva attirato la sua
attenzione.
Weasley, Virginia.
Harry alzò lo sguardo puntandolo negli occhi
scuri di Evelyn.
-Non mi credi?- chiese
la bruna con una vocina ovattata. –Se vuoi puoi
controllare con i tuoi occhi. In questo momento, sta seguendo l’ultima lezione di armi babbane con Jefferson, nell’aula 23.-
Harry rimase a fissarla senza più parole. Ma cosa diavolo voleva quella donna da lui? Perché escogitava di tutto pur di traviare la figura di
Virginia?
Si alzò di scatto uscendo dalla stanza.
-Ti avverto, se solo è una bugia perderai il tuo
distintivo per diffamazione. Sono stato chiaro?-
Evelyn gli sorrise
mantenendo il suo sguardo tranquillo.
-Cristallino.-
***
-COSA DIAVOLO STA FACENDO?- la
voce di Ron riempì l’intera villa.
Lily, che stava apparecchiando la tavola insieme
a Draco si fermò di colpo, lanciando occhiate
spaventate al biondo ex serpeverde.
-Non preoccuparti.- le disse continuando a
sminuzzare le verdure.
Lily iniziava a sentire un piccolo mal di testa.
Non le piaceva sentire gridare le persone a cui voleva bene. E a Ron, Draco ed
Hermione volevamolto
bene. Cercò di calmarsi.
Se non ci fosse riuscita
sapeva benissimo a cosa andava incontro.
Una bella scarica di energia
sprigionata in casa di Draco, avrebbe significato perderli. Tutti avevano paura
del suo potere e lei non voleva che anche loro ne avessero.
-Draco, quando verrà mia sorella a prendermi?-
Il biondo si voltò ad osservare la bambina
mentre riusciva ad appoggiarsi a stento al bordo del tavolo in
legno. Le guanciotte rosse e gli occhi dolci.
-Non lo so, principessa. Quando
finisci di solito l’asilo?- le chieselavandosi le mani sotto l’acqua ed avvicinandosi di nuovo a lei.
Si sedette sulla sedia poggiandole una mano sui boccoli scuri.
-Io di solito esco alle 16, 30. Mia sorella,
però, passa a prendermi più tardi. Così, torniamo a casa verso le 18, 30.-
spiegò la bimba grattandosi il nasino.
Draco lanciò un’occhiata veloce all’orologio a
pendolo. Erano quasi le 19,00. Sicuramente, Maggie, la sorella minore di Anne, sarebbe passata da un momento all’altro.
-Sono quasi le 19, 00.- disse Draco appoggiando
i gomiti sul tavolo. –Maggie starà per arrivare.-
Lily annuì prima che un altro grido di Ron
riempisse la casa.
- E’ INCREDIBILE! COME FA A DIRMI CHE NON SA CHE
COS’è?!-
La bambina si tappò le orecchie stringendo forte
gli occhi. il mal di testa continuava a diventare
sempre più forte.
-SENTA HO PROVATO TUTTE LE SOLUZIONI CHE HO STUDIATO DURANTE IL MIO CORSO DI STUDI!- gridò in
risposta il medimago che era stato inviato da Hidden.
Draco sospirò poggiando le sue mani su quelle
più piccole della bambina.
-Non preoccuparti.- le disse prendendola in
braccio. L’abbracciò forte quando iniziò a tremare come una piccola foglia.
Calde lacrime incominciarono a scendere dai suoi occhioni. –Non piangere.-
continuò Draco cancellandole con le dita le lunghe strie delle lacrime.
Lily trattenne a stento un singhiozzo. Si sentiva
responsabile. Sapeva che tutto il male che succedeva intorno a lei, era a causa
sua. Ed anche in quel momento, non poteva fare a meno
di darsi la colpa per la malattia che aveva colpito la dolce Hermione.
Quei bambini dell’asilo avevano ragione.
Lei era cattiva.
Si strinse più forte a Draco prima di scoppiare
disperata.
-Scusami! E’ tutta colpa mia!-
***
Harry
camminava come una furia per i corridoi della base. Voleva proprio vedere se
quello che gli aveva detto Evelyn fosse vero.
Raggiunse
con estrema facilità la classe di Jefferson per due anni e mezzo lui stesso era stato un allievo. Evelyn lo tallonava. Aveva quel
terribile sorrisetto soddisfatto sulle labbra.
Harry
si fermò sulla porta. La mano sulla maniglia ed il cuore in
gola. Perché lo stava facendo? In fondo, lui si
fidava di Virginia. Se Ginny avesse deciso di frequentare un
qualsiasi corso sicuramente gliene avrebbe parlato. Eppure
perché nell’ultimo periodo gli era sembrata alquanto stramba ed impacciata nei
suoi confronti. Pareva quasi che, beh sì, gli stesse
proprio nascondendo qualcosa.
-Paura?-
gli chiese Evelyn risvegliandolo dai quei ragionamenti.
Harry
si voltò fissandola negli occhi.
-Io
non ha mai avuto paura nella mia vita.- sillabò
parola, per parola con un inquietante fuoco negli occhi verdi.
Evelyn
si strinse nelle spalle continuando a sorridergli.
-Perfetto.
Allora, apri.-
Harry
ingoiò il rospo rigirandosi verso la porta di legno chiaro. Bussò con
educazione aspettando trepidante il consenso per poter entrare.
Non
attese molto. La voce allegra e fin troppo baritonale dell’Auror Jefferson gli
rispose.
Alzò
gli occhi al cielo, fece un breve conto alla rovescia, poi aprì la porta di
scatto.
***
-Cosa significa che la mezzosangue è caduta
vittima del congelo!- esclamò Voldemort con un tono
così gutturale da far spaventare persino Angelia seduta ai piedi del suo trono.
-La mezzosangue, mio Signore.- Incominciò
Tamiara prostrata ai suoi piedi. –Ha scoperto cosa stavamo cercando di fare. Si
è auto-congelata.-
Voldemort guardò prima Mellifluo e poi Cassio,
rispettivamente alla destra ed alla sinistra di Tamiara.Erano così diversi tra loro. L’uno biondo,
l’altro bruno. Il giorno e la notte. Il freddo ed il caldo.
Vederli assieme creava un contrasto così forte
allo sguardo, da rimanere accecato.
-Mi stai forse dicendo che abbiamo perso l’unica
fonte di ragguaglio, Tamiara?- la donna rotonda e dai vaporosi capelli rossi
annuì.
-Sai che sarai punita per questo?-
La donna annuì ancora.
-Se posso permettermi di
aggiungere un altro particolare...- s’intromise Cassio guardando il viso di sua
sorella Angelia.
Voldemort lo invitò a continuare con un cenno
della mano.
-L’incantesimo “congelo” è molto forte. Può essere spezzato solo da un potentissimo mago a distanza
ravvicinata dall’incantato.- spiegò l’uomo rimanendo col capo basso. –Io
credo che unendo forze simili, legate tra loro da vincoli di parentela, quindi,
in grado di fondersi e di diventare una sola, forse riusciremo a spezzare il
sortilegio e ad entrare finalmente nella mente della mezzosangue.-
Voldemort rimase in silenzio.
-Quali sarebbero le forze simili legate da
vincoli di parentela, Cassio?- domandòaccarezzando i capelli ebano di Angelia.
- Io, Tamiara ed Angelia siamo gli ultimi componenti della famiglia Blanche. Credo che potrebbe
bastare.-
Voldemort sorrise.
-Il caro, vecchio, nobile casato dei Blanche. Gli acerrimi rivali dei Black, schierati sulla linea di
confine tra il bene ed il male. La vostra famiglia ha partorito tanti streghe e maghi oscuri quanti buoni. Fino a quando,
pochi anni fa non avete accolto l’ultima arrivata. La piccola LiliaLux, la mia
degna discendente.-
Cassio, Tamiara ed Angelia tennero il capo basso
mentre Voldemort parlava della loro famiglia.
-Questa è l’ultima possibilità di entrare nella
mente di Hermione. Se non dovesse funzionare, dovremmo
passare al lavoro sporco. Attaccare la base degli Auror. Cosa hai scoperto di utile Mellifluo?-
Il biondo s’inchinò leggermente come per
rispondere ad un appello.
-Tante cose, mio Signore.-
Voldemort sorrise e con un cenno della mano li
congedò tutti.
***
Malfoy
accarezzò la testa boccolosa di Lily mentre con un ultimo singulto si
addormentava di nuova fra le sua braccia. Non era
riuscito a capire il motivo di tutto il discorso della bambina.
Per
quale motivo gli aveva chiesto scusa? Perché quella
mattina l’aveva trovata piangente e terrorizzata? Erano tutte domande a cui più
tentava di dare una risposta e più non ci riusciva.
Tutto
sarebbe stato più facile se anche lei fosse stata una
piccola strega come sua sorella Anne, ma purtroppo per quello che sapeva, Lily
era una babbana.
Il
corso di quei pensieri fu interrotto bruscamente dal campanello.
Draco
si avvicinò al divano adagiandovi sopra la piccola addormentata. La coprì per
bene col morbido palid e si avviò alla porta.
Quando la spalancò, il cuore gli si fermò per un
attimo, prima di iniziare nuovamente a battere.
Mary
Anne era sulla porta, bella e dolce come non mai. I capelli
neri scombussolati, gli occhi chiari leggermente lucidi. La sciarpa dei Serpeverde legata attorno al collo aggraziato e quel
classico quanto bellissimo rossore sulle guance morbide.
-Anne!-
esclamò Draco facendo un passo indietro.
La mora sorrise cercando di non diventare ancora più rossa.
-Ciao
Draco.- gli disse con un’insolita sicurezza nella voce. –So che mia sorella
Lily è qui.-
Il
biondo si spostò dalla porta invitandola ad entrare. Solo in quel momento si
accorse della presenza di Maggie e Lewis.
-Draco?-
fece il bruno avvicinandosi. –Ma... ma che ci fai qui?
Io, io...-
Una
proverbiale occhiata di Anne e Draco lo fece desistere
dal continuare a porre altre domande. Maggie e TJ continuavano a guardarli
bramosi di sapere.
-Non
te l’avevo detto che adesso Draco lavora
come bancario?- chiese Anne con una strana sottolineatura sulle ultime
parole.
Lewis
rimase in silenzio. Lo sguardo interrogativo e la bocca semi
aperta.
-Ah.-
disse solo entrando nella villa seguito a ruota da
Maggie e TJ che continuavano a lanciarsi occhiate significative.
-Lily!-
esclamò Anne correndo accanto al divano. La bambina si svegliò di soprassalto
spaventandosi. Solo quando si accorse di chi l’aveva chiamata riuscì a far sparire dal
suo viso quell’espressione di smarrimento. –Anne!-
Le
due sorelle si abbracciarono. La più grande continuava a riempire di baci e
carezze le guanciotte della più piccola.
-Oggi
non sei stata bene?- chiese Anne distanziandola da lei e continuando a
rassettarle i capelli con le dita.
Lily
scosse la testa mentre i suoi particolare occhi scuri
si riempivano di lacrime.
-Ho
avuto quei sogni, Anne.-
Draco
si avvicinò silenziosamente a quel tenero binomio. Si sedette sul bracciolo
della poltrona intrufolandosi nel discorso. Sapeva che non avrebbe dovuto ma
l’istinto di protezione nei confronti di Lily lo pervase.
-Ha già avuto incubi simili?- chiese ad Anne.
Gli
altri si erano seduti sui salotti intorno al camino. Continuavano a guardare
senza sosta quella scena decisamente interessante.
Maggie
si sentiva un po’ esclusa. In quanto sorella delle
due, non le piaceva molto, essere all’oscuro di tutto.
Anne
alzò lentamente lo sguardo su Malfoy. Non voleva rivelargli quello che nemmeno
a Maggie aveva potuto rivelare. Era un segreto. Un piccolo
patto che aveva stretto con sua madre, prima di quel tragico giorno.
-Io
credo che questi non siano affari tuoi.- disse con una
serietà negli occhi che fece quasi tremare Draco.
Il
biondo non si arrese.
-Io
credo di sì, invece. Sono stato coinvolto in prima persona, quindi adesso sono
anche affari miei.-
Anne
oltrepassò la soglia del rosso. Le sue guance erano infuocate.
-Mi
dispiace ma io...-
-Non
puoi, giusto?- disse Malfoy con un certo timbro
canzonatorio.
Anne
abbassò lo sguardo.
-Io
credo che Lily abbia il diritto di sapere. Come tutte le persone che le vivono
attorno.-
La
bruna guardò Lily che aveva rivolto lo sguardo ripetutamente
prima all’una e poi all’altro. Anche la bimba
voleva sapere. Voleva sapere se era davvero cattiva. Voleva sapere chi erano
quelle persone che la cercavano, la volevano, la bramavano con tanto desiderio.
-Sono cattiva?- quella domanda uscì dalla bocca di Lily,
senza riuscire a controllarsi.
Anne
le accarezzò il viso scotendo con fierezza il capo.
-Certo
che no! Come ti viene in mente di...-
-Se
non sa chi è, è naturale che pensi di tutto su se
stessa.- la interruppe Draco innervosito. Odiava quando la gente voleva
nascondere qualcosa. L’aveva fatto lui per molto, troppo tempo e questo non gli
aveva fatto bene. Non voleva che Lily patisse la sua
stessa sofferenza.
Anne
alzò il viso gli occhi ridotti a due fessure.
-Questo
argomento non ti riguarda.-
Draco
sbruffò.
-Avanti,
perché non le racconti altre menzogne.-
La
bruna si alzò dal divano prendendo in braccio Lily.
-Io
non ho mai mentito a mia sorella.-
-Oh,
scusami. Hai solo omesso la verità! Questo è molto diverso dal mentire, vero
Anne?—
La
ragazza rimase immobile. Lily continuava a fissarli gli occhi spalancati.
Sentiva il mal di testa crescere dentro di lei e quella terribile sensazione di
caldo potere farsi largo nella sua mente.
-Tu
non sai di cosa stai parlando, Malfoy.-
Draco
sentì una pugnalata al cuore quando Anne lo chiamò con il suo cognome. Vecchi
ricordi si svegliarono in lui. E allora non vide più
nulla.
-PERCHE’,
ALLORA, NON MI DICI QUALCOSA PER FARMI CAPIRE DI COSA STO PARLANDO!- era la prima volta dopo tanto tempo che Draco alzava la
voce.
Lily
sentiva quel potere crescere sempre di più in lei. Era arrivato all’apice;
un’altra sola, piccola goccia e si sarebbe manifestato in tutta la sua forza.
Anneaveva fissato per qualche secondo gli occhi
del biondino. Il respiro irregolare e le labbra strette in un
sottile filo rosso.
-LILY
E’ TROPPO PICCOLA PER CONOSCERE LA VERITA’! SAI COSA
SIGNIFICA CRESCERE CON UN FARDELLO COME IL SUO SULLE SPALLE?-
Malfoy
serrò i pugni in cerca di ossigeno. Ripercorse
i suoi duri anni dell’adolescenza, in cui era solo il figlio di un mangiamorte
destinato a diventarlo lui stesso. Quei duri sguardi di disapprovazione
da parte di tutti, quella terribile sensazione di
inadeguatezza... Certo, che lui sapeva cosa significava.
-CERTO
CHE LO SO!- gridò con tutta la sua disperazione.
Quel
piccolo urlo fu seguito da un secondo molto più acuto
e straziante. Immediatamente la televisione, sul tavolino nel salotto, scoppiò,
alcune lampadine si frantumarono e la tensione elettrica venne a mancare per un
paio di secondi.
Tutti
i presenti sobbalzarono prima di voltarsi a guardare l’unica bambina presente
in sala.
Lily
aveva le mani sulla testa e l’espressione stanca dipinta sul volto. Si girò
verso la sorella maggiore e con un filo di voce le chiese:
E scommetto che anche voi volete sapere, giusto? Lo so
sono stata cattiva ad interrompere il chap sul più bello, ma ho dovuto. Credetemi scrivere un capitolo non è mai stato intenso come
questa volta. Sensazioni si contrastavano nel mio debole cuoricino e voi volete avere Angele87 ancora viva alla fine di questa
storia? (Ma chi se ne frega Nd Tutti 0.ò Nd Angéle)
Vi ho lasciato un po’ con l’amaro in bocca? No, dai!
Sono tornata alla carica e questo è l’importante.
Avevo paura di non riuscire più a trovare ispirazione per questo chap ma,
fortunatamente, non è stato così!
Lo so, è molto più breve degli altri ma visto che, in
realtà, questo fa sempre parte del capitolo unico “...Incubi e verità...”, non
è affatto così.
Va beh. Ora vi lascio e vi do appuntamento con il prox
chap. “ ...Incubi e verità(III parte)”
Ora i saluti personali.
MirokuCiao! Grazie per gli auguri ritardatari ma sempre ben
accetti (Io sono nata il 19 luglio... non il 17 ^^’) .
La mia estate è andata bene, mi sono rilassata, ho scritto abbastanza e ho
realizzato un mio piccolo grande sogno, visitare la
Stazione di King’s Cross, e grazie al mio grande daddy quest’anno ce l’ho
fatta. Davvero la mia ffc è la tua preferita? Me Super-mega-iper- contenta caro, Luka. Grazie per i tuoi complimenti
graditissimi, continua a seguirmi.
Un bacione,
Angéle stramaledettamente contenta J
Daphne Carissima!
Grazie, grazie, grazie infinitamente. Tutte le tue supposizioni sono esatte,
questo vuol dire o che sei una piccola Sherlokholmes, oppure leggi con grande attenzione la mia storia. (In entrambi i casi sono contenta. Lewis non darà molto fastidio. Non devi
preoccuparti, ma comunque non vi aspettate la coppia
Draco/Anne, alla fine della ffc. Il loro rapporto non è ancora pronto per
l’amore. Prometto che si tramuterà in questo nel secondo chap di questa saga...
se ci sarà. Grazie ancora ora vado,
un bacio
AngéleJ
Marcycas-Lady of Darkness Oh, mio dio! Quante domande. Non sarà
facile rispondere a tutto quello che hai detto nella tua recensione ma cercherò di far ruotare le rotelline
del mio piccolo cervello (Uno strano rumore metallico si leva nel piccolo
studio di Angéle). Lewis, come ho già detto, non darà questo enorme
fastidio alla coppia Draco-Anne.Quindi, non preoccupatevi. Hermione, come avrete notato da questo chap, aveva
capito che qualcosa non andava in quei sogni ed ha
deciso di auto- condannarsi, invece che far rischiare a Ron e Draco di essere
scoperti (Che grande donna!*_*). Nel prossimo capitolo Lily dimostrerà di avere
un grandissimo potere e soprattutto la storia di questa famiglia Blanche o
meglio della piccola LiliaLux sarà molto più chiara.Mellifluo sta lavorando
come Auror, fa ricerche per tentare di scoprire il nascondiglio di quei
tre, ma in realtà “batte molto la fiacca”. Gli piace la vita d’Auror e
l’affetto che prova per Ginny spesso lo frenano dal
riferire a Voldemort quello che scopre. Grazie per i tantissimi complimenti che
hai fatto a i personaggi, sono molto contenta.
Un bacio Grande
AngéleJ
Lulu Ciao! Che bello
un’altra fedelissima che torna dalle vacanze ed è ligia al dovere di recensirmi.
Grazie. Non abbiate angoscia per i personaggi. In questa ffc, andranno a finire
male solo i veri cattivi. Non preoccupatevi. Lo so. Anch’io mi chiedo come mai
non esistono certi “angeli” , anch’io ne avrei
bisogno. Purtroppo nella vita reale dobbiamo accontentarci delle persone
normali. Non fa niente! Beh, ora vado,
un bacio
AngéleJ
Sunny E di chi è la colpa se rimango sempre
più tempo al computer per rileggere le sue fantastiche opere con la colonna
sonora di sottofondo? Ma della mitica, incredibile,
dolcissima Sunnina nazionale! Tesoro, lo sai che io sono sempre mui, muicontenta
ogni volta che vedo una tua recensione. Grazie dei complimenti... sono commossa! Scrivi presto qualcos’altro.
Un bacio
AngéleJ
***Ginny***Grazie. Sono molto contenta, che la mia storia non sia
noiosa.
Un bacione
AngéleJ
Cloudy Innanzitutto
grazie per gli auguri ritardatari ma sempre e continuamente accettati. Sono
davvero felici che la mia ffc sia uno dei tanti pensieri che avete per quella
fantastica testolina di lettori.Grazie, grazie davvero per quei complimenti genuini e spontanei.
I miei personaggi sono un po’ strani e contorti, all’inizio non avrei mai
pensato che avrebbero potuto essere apprezzati. Bene,
sono contenta.
Un bacio ed un
ringraziamento ancora una volta,
AngéleJ
Lily89 Grazie, troppo gentile.
Un bacio,
AngéleJ
Vale e Mely Ragazzuole,
ecco un’altra volta ci leggiamo. Che bello! Sapete
sono contenta che voi due abbiate continuato a leggere la mia ffc. Siete le mie
lettrici più vecchie o longeve. Grandi. Vi conosco dagli albori e questo è
davvero significativo. Grazie per aver esaminato tutto i personaggi, avete fatto uno schema perfetto. Brave.
Beh, adesso vado.
Un bacio,
AngéleJ
AngelaCiao. Grazie per aver tenuto duro e
per i bei complimenti che mi fai sempre. Davvero, io non me li merito.
Cosa vogliono quei tipi da Lily lo scoprirete molto preto entro il prox chap, per quanto riguarda le lettere
sulla mano di Hermione l’ho spiegato nel chap scorso. Il nome della città in
cui si trovano è NewFreedom, è comparsa una N, poi una F, fai 2+2 è arriverai
al risultato.
Grazie ancora per aver commentato.
Un bacio,
AngéleJ
Danty Dew ^//^’’ Graaazzie!
Che bella recensione piena di complimenti (Angéle è
tuta presa dalle belle parole del commento di D.d.). Lo so, che sono un po’
sadica, però in fondo, dai, mi perdonate. Nessuno si aspettava che Lily
nascondesse tanti segreti... (Angéle si sfrega le mani con un fare diabolico).
Ah, ahahhah! Era proprio questo il mio obbiettivo.
Beh, tesoro grazie ancora per il tempo che mi dedichi.
Un bacio,
AngéleJ
Elwen Grazie cara,
non preoccuparti per il ritardo.
Un bacio,
AngéleJ
Lily Tesoro! Grazie per i complimenti e
scusa in questo chap non ho inserito la scena che mi
avevi chiesto, ma non ho trovato il momento giusto. Come situazione mi stuzzica
e penso che la sfrutterò. Grazie per la dritta.
Un bacio,
AngéleJ
Clo87 Angéle chiede
venia per le dimensioni del chap. Scusami, ma ho scritto, progettato ed inviato
questo chap in troppo poco tempo per farlo davvero luuuungo,
come mio solito. Prometto che il prossimo sarà chilometrico. Spero
che almeno il contenuto rimarrà sempre di tuo gradimento nonostante la
lunghezza. Grazie dei tuoi complimenti,
un bacione,
AngéleJ
Selphie Ma quanto sono bravi e soprattutto
intelligenti i miei lettori? (Angéle gonfia il petto per l’orgoglio). Lo schema
in cui hai riassunto il chap era perfetto ed anche le
supposizioni non sono malacce. Complimentoni e
grazie.
Un bacio,
AngéleJ
TAIRA Grazie, troppo gentile.
Un bacio,
AngéleJ
Marilia Ciao tesoro, Grazie per i tuoi
complimenti. Non preoccuparti tutti si risolverà.
Grazie per Filippo, dispiace molto anche a me. Ora, però, c’è un nuovo delfino,
Andrea, protettore dei pescatori. Scusa la domanda...
ma come hai saputo di Filippo?
Un bacio, tvttb,
AngéleJ
Kathy Grazie tesoro. I tuoi complimenti sono
sempre graditissimi. Se provi le emozioni dei miei personaggi allora mi rendi davvero contenta.Vuol dire che qualcosina
riesco a trasmettervela. Grazie ancora.
Un bacio grandissimo,
AngéleJ
Maga Magò In realtà
non prendo né rimedi erboristici
né stupefacenti. Mi viene naturale scrivere così. La mia tecnica deve essere
ancora molto affinità, però grazie ai vostri consigli
e ai vostri sproni inizio a migliorare anch’io. Grazie.
Un bacione,
AngéleJ
Marion Sono contenta
che tu abbia resistito dopo 2 giorni di full immersion nel mio mondo... Non ha riportato nessun danno mentale, vero? Anch’io alcune volte trovo irritanti Hermione e Ron, ma non
preoccuparti la fine è vicina...
Un bacio,
AngéleJ
Silvix Grazie, piccola.
Un bacio,
AngéleJ
EMMA Ciao, anche tu mi chiedi di scrivere
maggiormente su R/H... ecco io credo di scrivere già molto su loro due. Vedi
nella mia ffc ci sono mooolti personaggi come avrai notato (molti sono originali, quindi il lavoro è
doppio^^’’), e ognuno di voi ha un proprio preferito. Io cerco di accontentare
sempre tutti, e se qualche volta dedico più spazio a Ron (per esempio) rispetto
che a Draco è solo ed esclusivamente perché in quel preciso momento ho più ispirazione
per lui. E’ difficile gestire tanti personaggi e dare a tutti
lo stesso spazio (Prendi Mellifluo non si vedeva da un decennio...),
quindi scusatemi se alcune volte non posso proprio accontentare le vostre
richieste. Grazie tante dei tuoi complimenti, ed ecco a te
servito un nuovo chap.
Un bacio,
AngéleJ
p.s.
Hai notato che c’è un personaggio con il tuo nome?^^
Phi phiE’ inutile i tuoi commenti sono sempre meravigliosi. Così
perfetti, lunghi e piacevoli. Grazie per dedicare tanto tempo
alla mia ffc. Sapere che una brava autrice come te
legge quello che scrivo mi fa sentire realizzata, davvero. Sono iper felice
quando mi dici che il mio stile migliora. Veramente! Grazie,
grazie davvero a tutti voi che non mi abbandonate mai.
Un bacio,
AngéleJ
AvaNa Kedavra Non
preoccuparti... io non me la prendo mai! Puoi
prendermi in giro quanto vuoi, io continuerò sempre a
ridere su me stessa! Grazie per i tuoi complimenti. In effetti, è vero. Scappo
sul più bello... ed anche questa volta non mi sono smentita... Mi perdoni?
Un bacio,
AngéleJ
VegaGraazzie! Lo
so, che posso sembrare pallosa con questa storia della sottovalutazione, ma non
posso farci niente. Sono fatta così! Non mi sentirai mai dire che so fare
qualcosa, mai. Lo so, sbaglio ma è più forte di me! Cosa
ci vogliamo fare? Grazie per i tuoi complimenti e per i
consiglisempre dolci e molto graditi.
Un bacio,
AngéleJ
Phoebe80 Meno male!!
Hai capito quello che volevano dire le lettere! Mamma
mia quante domande, qualcuna ha già trovato risposta
mentre le altre tra molto presto. Don’t worry. Perché proprio Hermione? Semplice è l’unica che aveva avuto un contatto seppure implicito col sangue di... E
no! non te lo dico se no ti rovino la suspence! Mi raccomando recensisci anche questo capitolo,
un bacione anche a te
AngéleJ
Charlotte Figurati tesoro, non preoccuparti.
Grazie di cuore del commento.
Un bacio AngéleJ
Anche per questa volta ho finito di
salutarvi.
ATTENZIONE! Voglio segnalarvi alcune
miei storie nuove.
Per tutti gli amanti del paring Ginny-Draco: “un Malfoy non può... una Weasley nemmeno!”
Per gli amanti della classica e bellissima coppia
Hermione-Ron: “Whisper”
Capitolo 25 *** ...Incubi e Verità...(III parte) ***
DA AUROR A BABBANI XXIV CHAP: “
DA AUROR A BABBANIXXIV CHAP: “...Incubi e verità...(III parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato
con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
*
le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…
Scusate il ritardo ma, formattando il
computer,l’adsl è saltata. Così, ho dovuto chiamare un tecnico ecc, ecc…per farvela breve, vi ringrazio di
avermi aspettato. Vi voglio un mondo di benee questo chap è dedicato a tutti quelli che mi seguono dalla prima
puntata. GRAZIE.
AngéleJ
P.S.
le canzoni che mi hanno
aiutato a scrivere, questa volta le voglio citare. Un grazie
immenso, quindi, ai bravissimi Savane Garden(Two beds and a coffee
machine) che con la loro musica mi fanno sempre sognare, Chantal Kreviazuk che
è una meravigliosa poetessa, e naturalmente all’ultima e bellissima canzone
“The reason” degli Hoobastank. Davvero, grazie a tutti.
Anne guardò gli occhioni particolarmente lucidi
di sua sorella minore. La teneva stretta in braccio, eppure era convinta che Lily
non le fosse così vicina. Quella preghiera così esplicita e straziante, che la
piccola le aveva rivolto, non poteva restare
inascoltata. Sospirò facendo sedere la bambina sul divano.
Anne
sentiva gli occhi di tutti i presenti puntati addosso.
Lo sguardo di Draco la stava scrutando come mai
aveva fatto.
-Vuoi sapere?- chiese tentennando.
Lily annuì con decisione portandosi un boccolo
scuro dietro il piccolo orecchio.
-Sì, Anne. Io voglio sapere se sono cattiva...-
Anne sentì il cuore stringersi a quella domanda.
Come poteva essere cattiva? La sua bambina non avrebbe mai potuto esserlo.
-No, che non lo sei.-
ripeté con decisione, sedendosi accanto a Lily, sul comodo divano.
Draco si appoggiò al bracciolo guardando negli
occhi Anne. –Perché non inizi a spiegare. Forse le
cose ci saranno più chiare, dopo-.
La bruna annuì sospirando.
-Non avrei mai pensato che questo giorno sarebbe
arrivato così presto... Comunque, d’accordo. Se volete
sapere io vi narrerò quello che conosco.-
Si tolse la sciarpa ed il cappotto appoggiandoli
sul divano dietro di lei.
Guardò tutti quanti con i suoi espressivi occhi
azzurri e prima che qualcuno potesse farle altre domande iniziò a parlare.
-Mia madre era una strega. Una grande strega.
Apparteneva alla facoltosa famiglia Blanche, famosa per le vite dei suoi componenti, che hanno la fortuna o sfortuna di essere
situate al confine tra bene e.... male....- si inumidì le labbra prima di
proseguire. –Ogni appartenente può scegliere di seguire la via che gli è più congeniale. La mamma, Marissa Blanche, non fece una scelta.-
Maggie si morse un labbro nel sentire il nome di
sua madre. Poche volte l’aveva udito, perché quel suono le faceva uno strano
effetto. Non riusciva ancora a capire esattamente quello che stava dicendo sua
sorella. Cosa significava che sua madre era una
strega? Le streghe non esistevano! Erano solo personaggi
inventati... non potevano essere vere.
La voce di sua sorella
Anne, la ricondusse al discorso che con tanta difficoltà, la ragazza stava
portando avanti.
Tutti pendevano dalle sue labbra.
-La sua vita rimase sospesa nel
vero senso della parola tra il bene ed il male. Non sapeva quale via era
più giusta per lei, così tergiversò per molto, troppo tempo sulla sua
decisione. Provava una forte attrazione per le forze del male ma subiva
fortemente il fascino del bene. Le occorreva un solo motivo per pendere dalla
parte dell’ uno o dell’altro. Un solo stupidissimo, motivo per ché la sua vita iniziasse a
prendere una piega diversa.
Mentre lei attendeva questo segno, molti maghi
oscuri avevano messo gli occhi su Marissa Blanche, la più giovane erede di quel nobilissimo e particolarissimo casato. In
particolare modo, Cornelius Blanche, suo cugino.- Anne si bloccò ancora
guardando negli occhi sua sorella Maggie. Poteva leggere tranquillamente lo
sgomento in quelle iridi verdi e particolari, ereditati da sua madre.
Lily seguiva con la massima attenzione tutto
quello che usciva dalle labbra rosse di Anne.
Draco manteneva gli occhi grigi sulla piccola
figura della bambina rannicchiata con morbidezza sulla poltrona.
-Va avanti!- la esortò, all’improvviso,
Lily. Voleva sapere quando entrava in scena lei.
Anne fece un piccolo sorriso amaro, riprendendo
il racconto.
-Non ho mai saputo come. Mia madre non me l’ha
mai raccontato, fatto sta che comunque, Cornelius
riuscì a sposarla elei fu costretta a
scegliere la parte oscura.-
Lily e Maggie trattennero
il respiro. Cosa significava? Loro non erano cattive.
-I primi anni di questo matrimonio forzato,
furono tranquilli, i coniugi Blancheebbero addirittura una figlia, un paio di anni
più grande di me, Tamiara, se non sbaglio. Non l’ho mai conosciuta. Lei è
l’unicache abbia
scelto il male. Mamma rimase sposata con Cornelius per parecchi anni, ed
in quel periodo, una strana voce, se così vogliamo chiamarla, girava per il
mondo magico. Immediatamente dopo, la profezia di Harry Potter, la Cooman ne ebbe un’altra ancora. “Sul tramontare del decimo mese,
colei la cui vita è per natura appesa tra il bene ed il male, partorirà una
bimba che per potere eguaglierà e supererà il Signore
Oscuro. Le forze del bene e del male la contenderanno.”
-Anne recitò con meticolosa precisione
le parole della profezia. Chissà quante volte sua madre l’aveva
intrattenuta con quei racconti che per lei, da bimba ingenua, erano solo
bellissime favole.
-Cornelius capì che quella Cooman parlava di sua
moglie. Poco più tardi, nostra madre rimase nuovamente
incinta. Questa volta toccava a me, venire al mondo.- un piccolo sorriso dolce
ma amaro incurvò quelle belle labbra. –Cornelius attese con impazienza il
giorno della mia nascita, che avvenne il 29 Ottobre. Era convinto che fossi io
la bambina di cui parlava la profezia. Si sbagliava. Io era
una normalissima strega.-
Maggie sussultò sgranando gli occhi. Anne una
strega? Questo era davvero troppo... improbabile. Sua sorella era una
noiosissima secchiona che aveva ottenuto varie borse
di studio per college, ecco, perché non era mai a casa. Non certo per le sue
doti magiche. Insomma, era alquanto RIDICOLO.
-Se la prima figlia aveva
scelto la parte oscura, mamma fece di tutto perché io non facessi lo stesso
errore. Mi portò nel mondo dei babbani, qui a NewFreedom, da Thomas Cooper, un brav’uomo,
conosciuto in giovinezza, durante i suoi lunghi viaggi tra i babbani.- Anne
guardò ancora le sue sorelle. Nonsapeva
come avrebbero reagito, tutta la verità su di loro in un colpo solo.
-Ed io?- chiese Maggie
arrossendo.
Anne annuì riprendendo quel racconto infinito.
-Quattro anni più tardi, la mamma rimase
nuovamente in cinta, per la terza volta. Anche in quel
caso, Cornelius sperò nell’avverarsi della profezia, ma per fortuna o sfortuna
la bambina che nacque, il 13 Maggio, era tutt’altro che magica. Era una
maga-no. Priva di ogni briciola di potere e
praticamente babbana.... Maggie, eri tu quella bambina.-
La biondina storse il naso a quella rivelazione.
Lei era l’unica tra le sue sorelle a non avere poteri magici. Non sapeva se
prenderla con gioia o no .
-Fu Cornelius stesso a pregare sua moglie di
portare la bambina nel mondo dei babbani. Così, presto, ebbi una sorellina e
Tom, una nuova figlia.-
***
Harry aprì di scatto la porta dell’aula. Il suo
ex insegnante, ora collega, era seduto sulla cattedra stracolma di armi babbane smontate. Un sorriso di benvenuto albergava
su quel volto ormai non più giovane.
-Harry.- lo salutò alzandosi per andargli
incontro. Si strinsero la mano cordialmente.
Il moro guardò fisso
gli occhi di Jefferson; non riusciva a voltarsi. Aveva paura di quello che
avrebbe scoperto.
-Oh, Evelyn...- continuò l’uomo notando la
giovane che era rimasta poco più indietro.
-Jefferson!- esclamò lei in
risposta allungando una mano.
-A cosa devo l’onore di
questa visita?- chiese l’auror più anziano riappoggiandosi alla scrivania. Un
leggero mormorio si alzò tra i banchi.
Evelyn sorrise melliflua.
-Niente. Siamo solo venuti a curiosare sulle
leve di quest’anno. Volevamo sapere chi era il migliore del corso....-
Jefferson sorrise.
- Quest’anno il migliore è una ragazza davvero
in gamba.-
Harry respirò male quando Jefferson iniziò a
cercare con lo sguardo la recluta. Una piccola figura rossa cercava di
nascondersi alle spalle di un ragazzo bruno.
-Ehi, Virginia. Non essere timida. –
Ad Harry si gelò il sangue
nelle vene. Con infinita calma si voltò. Il cuore si fermò per qualche secondo.
Seduta al penultimo banco, vestita e pettinata
come tutte le reclute, stava Ginny. La sua Ginny. Aveva gli occhi lucidi ed il
viso rosso più del fuoco.
Harry inghiottì il vuoto. In quel preciso
momento, tutto nella testa gli fu chiaro. Da un po’ di tempo a quella parte gli
era sembrata strana. Era certo che lo stesse tenendo all’oscuro di qualcosa di importante. Ma non poteva crederci, comunque.
La sua dolce e sincera Virginia gli aveva spudoratamente mentito.
La guardò così intensamente che Ginny poteva sentire i suoi occhi sul capo. Con molta titubanza,
alzò la testa e i loro sguardi si intrecciarono.
Harry fece una ristata cattiva, sarcastica,
innaturale.
-Complimenti, Weasley. Ottimo spettacolo...-
disse tagliente e con un veloce saluto a Jefferson, lasciò come un tornado la
classe di armi babbane.
***
Un freddo innaturale albergava nei sotterranei
bui e cupi del castello base di Voldemort. I respiri si condensavano in vapore.
C’era un discreto movimento tra un corridoio e l’altro. Tutti i mangiamorte a
disposizione erano stati adoperati per organizzare la sala in cui Voldemort
avrebbe assistito al rituale della famiglia Blanche.
-Sei sicuro che funzioni?- Angelia si era avvicinata silenziosa a suo fratello Cassio.
Il bruno si voltò guardandola negli occhi.
Quel colore così particolarmente blue, quel taglio
tanto dolce e regolare. Chiunque li avesse visti, mai
avrebbe pensato che appartenessero alla schiera dei mangiamorte.
-Sicurissimo.- affermò tornando a sistemare il
pugnale con il quale Hermione si era ferita qualche anno
prima a casa dei suoi genitori. Ancora albergavano gocce del suo sangue
sulla lama lucida e tagliente. Era quello il contatto che utilizzavano per
raggiungerla.
-Angelia, Cassio. Iniziate a prendere posto.
Sistematevi in modo da formare un triangolo.-
Tamiara era in piedi accanto al trono di
Voldemort, sistemato lì per l’occasione. Il signore oscuro era adagiato con
grazia e tranquillità. Ai suoi piedi, il piccolo Codaliscia.
Parecchi Mangiamorte erano schieratiai lati dei muri.Mellifluo era in prima fila con le braccia
incrociate e lo sguardo indecifrabile.
Tamiara andò a sedersi tra i due fratelli
occupando il vertice più alto del triangolo. Quella magia richiedeva una
grandissima meditazione. E per raggiungere uno stato
di concentrazione elevato occorreva del tempo.
-Iniziamo...- sibilò Tamiara afferrando le
dita di Cassio ed Angelia.
***
-Fammi capire bene.- esordì Maggie toccandosi il naso imbarazzata. –Sono l’unica tra voi a non avere
poteri ?-
Anne abbassò lo sguardo stringendosi nelle
spalle. Il tono di Maggie non era inquisitorio ma per lo più accusatorio.
-Beh, sì.- disse con un filo di voce la più
grande.
Maggie si mise le mani tra i capelli.
-Perfetto! Anche tra i
maghi sono inutile. – disse alzandosi in piedi. –Per giunta mio padre, il mio
vero padre non... non ha voluto che restassi con
loro... io... io...- cercò di dire prima che le lacrime sgorgassero dai suoi
occhi verdi. Si mise una mano sul viso correndo fuori.
Anne si alzò per seguirla ma TJ fu più veloce.
-Vado io. Tu continua a spiegare tutto a Lily.-
Prese le giacche e senza aggiungere altro
scomparve dietro la porta.
Anne tornò a sedersi sul
divano aveva ancora gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. Non
se la sentiva di continuare. Era stato doloroso, anche per lei, riportare alla memoria tutte quelle storie narratele da sua madre. Ci
aveva messo così tanto per cercare di chiudere quella porta ed adesso si
ritrovava sommersa da tutti quei ricordi.
-Anne.- la piccola mano di Lily si strinse
attorno alla sua, più grande. –Continua, per favore.-
La bruna guardò negli occhi la bambina. Quelle
pozze di metallo, che continuamente cambiavano colore, erano così tristi e
desiderose di sapere che pur di non deluderla continuò il racconto.
-Dopo aver lasciato Maggie da Tom, la mamma
cadde in un brutto periodo di depressione. Aver abbandonato due figlie nel
mondo babbano e vederne una completamente rapita dal fascino delle arti oscure
non doveva essere stato piacevole per lei. Cornelius,
pur di far sì chesua moglie tornasse
quella di una volta, acconsentì al suo trasferimento temporaneo nel mondo dei
babbani, a casa di Tom. Finalmente, io e Maggie avemmo
una vera, seppur strana, famiglia.- Anne sorrise con dolcezza a quella
reminiscenza. Forse era uno dei pochi ricordi davvero felici che la sua
infanzia aveva avuto la compassione di donarle. –Dodici anni più tardi,
qualcosa nella nostra vita s’incrinò. Un giorno, Cornelius ordinò a Marissa di
tornare a casa. Seppur con riluttanza nostra madre dovette
accettare, e con una grande pena nel cuore, ritornò al Blanche Manor.Non la vidi né sentii per circa 9 mesi. In
quel periodo, ero in cerca di un lavoro, quindi, passavo
molto tempo nel mondo magico. Strane quanto inquietanti notizie giravano sul
conto della famiglia Blanche, tutte parlavano di una nuova e presunta
gravidanza della signora Marissa, della possibilità che quella volta sarebbe
stata quella giusta.
Cercai spesso di mettermi in contatto con mia
madre, ma non ci riuscii mai. Fino a quando, un 31 ottobre,
Marissa si presentò nuovamente alla porta di Tom con un piccolo fagotto
trale mani. Scoppiò a piangere
tra le braccia dell’ uomo che per tutta la vita mi ha
fatto da padre. I suoi singhiozzi sono ancora vividissimi nelle mie orecchie. :
“Lei Tom! E’ lei capisci! La
mia piccola, è l’erede di Voldemort. E’ la sola che può prendere il suo
posto... Ed io non voglio che accada. Ti prego
occupati anche di lei, non farla arrivare nelle mani di Cornelius...”-
Anne rimase per un po’ in silenzio. Gli occhi
lucidi e prossimi al pianto. Avrebbe smesso all’istante il racconto, se una
mano forte e gentile non si fosse posata sulle sue.
Alzò il suo sguardo blue andando ad incontrare
quello grigio e magnetico di Malfoy. Immediatamente, si sentì arrossire ma
pronta a continuare.
-La mattina successiva Marissa era sparita.
Aveva lasciato un solo biglietto in cui c’era scritto che ci avrebbe amato per
sempre. Nient’altro. Da allora, non abbiamo più avuto notizie di mamma. So, che
hanno provato a cercarci, ma chissà per quale caso fortuito non ci sono mai riusciti.-
Anne finì il racconto con un piccolo sospiro.
Non credeva che sarebbe arrivata alla fine senza scoppiare mai a piangere. Si
voltò a guardare Lily che aveva lo sguardo perso nel vuoto. La
piccola bocca rossa semi aperta, le sopracciglia corrugate nella smorfia di
riflettere.
-Tutto a posto?- chiese la bruna slacciando una
mano da quella di Draco e appoggiandola con infinita dolcezza sulla piccola
testolina della sorella minore.
Lily si voltò a guardarla mordendosi le labbra.
-Io... io sono l’erede di Voldemort?-
Anne annuì col capo.
-Ma come faccio ad essere l’erede di qualcuno
che non ho mi visto in vita mia?-
Anne trattenne un piccolo sorriso chinandosi a
baciarle la fronte. –Non lo so.- le rispose con
sincerità.
-Ma Voldemort è cattivo?-
La bruna annuì ancora.
-Allora, io sono cattiva.- concluse con un filo
di voce.
Anne e Draco scossero il
capo con la stessa violenza e nello stesso istante.
-Assolutamente, No. – disse Draco
inginocchiandosi davanti alla piccola e prendendole il viso tra le mani. –Sei solo una piccola strega che ha gli stessi poteri di Voldemort.
E’ ben diverso. Tu non sei uguale a lui e per questo che loro ti volevano, così ti avrebbero costretto ad essere cattiva. Ma tu non lo sei, principessa. Non lo sei affatto.-
Lily guardò negli occhi Draco.
-Di...dici davvero?-
gli chiese ricacciando indietro le lacrime.
Malfoy sorrise annuendo con determinazione.
-Potrei mai mentirti?-
Lily rincuorata dal commento dell’uomo aprì il
suo visino in un bel sorriso tranquillo. Gettò le braccia al collo
dell’ex-auror biondo e come ogni volta trovò quel contato così pacifico, che
sentì la voglia di piangere scivolarle via, e, finalmente, nessun più strano
pensiero le girò per la giovanissima mente.
Quell’adorabile quadretto famigliare fu
distrutto da un urlo devastante proveniente dal piano di sopra.
Hermione stava strillando.
***
Maggie
si circondò le gambe con le braccia. Affondò il viso arrossato e rigato da qualche
lacrima sporadica, che lenta scendeva a scalfirle le belle guance, nella
pesante stoffa dei jeans scuri che indossava.
La
maglia a righe multicolori era bagnata in quei punti, dove qualche goccia
salata era andata a posarsi. I lunghi capelli biondi scendevano lungo le spalle
e sul viso, celandoglielo.
Non
era certo in forma smagliante.
Scoprire
che la tua famiglia è formata da maghi e streghe è già abbastanza
scombussolante, senza l’aggiunta di quel piccolo, quanto fastidiosissimo
particolare, di essere l’unica diversa, tanto
disonorante da essere ripudiata dal tuo stesso padre.
Maggie
si sentiva sola, indesiderata e, perché no, esclusa da quella situazione che
per quanto terrificante potesse essere, riguardava, comunque,
gran parte della sua famiglia. Sospirò profondamente prima di stringersi
maggiormente nelle spalle.
Una
piccola pressione alle sue spalle la fece sussultare, ma quando due braccia ben
conosciute, si serrarono attorno ai suoi fianchi, ed una fronte si appoggiò con
dolcezza contro la sua schiena, capì di non avere nulla da temere e come le
succedeva sempre, ogni volta che TJ cercava di consolarla, si sciolse in un
pianto liberatorio, così sentito e straziante da far commuovere anche il
rossiccio.
-Io
sono… mi sento…- Maggie singhiozzò con forza voltando appena il capo per
incontrare gli occhi di TJ, che aveva appoggiato la sue
testa sulla spalla della biondina. Quelle iridi terribilmente chiare commosse
fino a diventare lucide.
-Shhh…-
le disse baciandole la guancia bagnata. –Non cercare di spigarmi quello senti. Io non riuscirei a capire molto… ma non preoccuparti
io sono qui, come lo sono sempre stato.-
Maggie
si voltò di scatto gettandogli le braccia al collo. Sprofondò la sua testa nel
petto del giovane respirando a pieno quel profumo di pulito che tanto la
rilassava. TJ la strinse forte a sé baciandole con delicatezza i capelli. Era
così fragile ed indifesa.
-Io
mi sento terribilmente… io non ho… non faccio parte di
nessuna famiglia!- concluse calmandosi appena. Le lacrime continuavano a
scendere copiose da i suoi occhi verdi.
-No!
Non è vero…. Tu ce l’hai una famiglia, Maggie. Hai una padre stupendo, delle sorelle che ti vogliono bene e
poi… beh, poi, hai me. Tu per me sei tutta la mia famiglia, le tue sorelle sono
le mie e Tom, beh, lui è il padre che non ho mai avuto… quindi non credo che tu
non abbia una famiglia.-
Maggie
annuì contro il suo petto arrossendo appena. Non pensava che TJ la considerasse
la sua “famiglia”.
-Io…
io sono diversa.- aggiunse Maggie guardandolo negli occhi. –Anche
nell’anormalità sono l’eccezione. Signori e signore sono orgogliosa di
presentare la persona più STRAMBA del mondo, Margareth Kathlynne Cooper o
Blanche!-
Nonostante
la situazione, entrambi non poterono evitare di
ridacchiare.
-Ridi?-
fece Maggie scandalizzata. –Qui c’è da piangere…-
TJ
la strinse nuovamente forte a sé. –Mi sembra che quello l’abbiamo
già fatto.-
Maggie
si accoccolò tranquilla tra le sue braccia respirando a pieno
quella bellissima sensazione di completezza che provavano entrambi
quando erano stretti l’una all’altro.
-Sono
davvero la tua famiglia?- chiese titubante la biondina voltandosi appena per
guardarlo. TJ si chinò su di lei rubandole un piccolo bacio a fior di labbra.
-La
più bella che io abbia mai avuto.- le disse
appoggiando la sua fronte contro quella di lei.
Maggie
arrossì quando ebbe l’irrefrenabile impulso di avvicinarsi e cancellare
nuovamente la distanza tra le loro bocche. Questa volta per un vero contatto.
Così,
all’improvviso, senza rifletterci, tutti e due, si
mossero nello stesso istante. Le loro labbra si incastrarono
alla perfezione. Sembrava che entrambi conoscessero
già tutto della bocca dell’altro, perché apparivano così esperti e disinvolti.
Ben presto, entrambi si spinsero oltre il casto e
semplice bacio che spesso si erano scambiati. Il contatto divenne profondo ed
intimo. E mai nessuno dei due provò una tale
sensazione di dipendenza l’uno dall’altra.
Erano
così presi dal momento, che non si accorsero del primo urlo che proveniva dalla
casa.
***
Harry
colpì a vuoto l’aria. Uno, due, tre volte. Era
nervoso. Mai lo era stato così tanto. Andava su e giù nella palestra della base
continuando a guardare nel vuoto. Si sentiva male fisicamente
e moralmente. Aveva il cuore in pezzi, e quella strana
sensazione, gli provocava una discreta nausea.
Si
sentiva un grifondoro in gabbia. Misurava a grandi passi l’ambiente in cui era
imprigionato da più di tre ore.
Tante
domande gli vorticavano nella testa. Come, dove, quando ma soprattutto PERCHE’ ?Perché gli aveva mentito? Le
aveva mai impedito di fare qualcosa o di decidere liberamente della sua vita ?
“Andiamo!
Se l’avessi saputo, avresti fatto di tutto per farle
cambiare idea…” gli disse una vocina insopportabile nella testa.
-E allora?- gridò contro l’aria immobile della grande stanza.
L’eco si diffuse rapidamente. –Almeno sarebbe stata sincera…-
aggiunse tra i denti.
“Non
è una cosa così grave. Non puoi farle una colpa se ha voluto, che tu, il suo
ragazzo, non sapessi niente.”
Harry
strinse forte i pugni lungo le braccia. Tremava leggermente.
Mentre cercava di rilassarsi l’immagine di
Ginny vestita da addestrante gli apparve nella testa.
Caricò il pugno e lo sferzò nell’aria con tutta la sua forza.
-Nervosetto?-
la voce di Evelyn lo interruppe.
Harry
alzò gli occhi al cielo. Quella ragazza era l’ultima persona che avrebbe voluto
vedere in quel momento.
La
guardò con astio sbruffando leggermente.
-Cosa
vuoi, adesso?-
Evelyn
si strinse nelle spalle andandosi a sedere sull’asse d’equilibrio. Accavallò le
gambe lunghe e sode fasciate dalla pesante stoffa dei pantaloni neri della
divisa.
-Voglio solo darti una mano.- gli rispose con un sorriso.
Harry
avrebbe tanto voluto cancellarglielo con un ceffone ma la sua legge morale,
secondo cui le ragazze non andavano mai sfiorate, nemmeno con un fiore, lo trattenne. Aggrottò la fronte,mettendosi le mani in tasca.
-Mi avresti dato una mano se per una volta
nella tua esistenza non ti fossi impicciata della mia vita personale.-
Evelyn
si grattò il naso con noncuranza, sembrava quasi che quel discorso non
riguardasse minimamente lei.
-Io
sono solo stata sincera nei tuoi confronti. Se lo fosse stata anche Virginia,
adesso, non saresti qui con me a roderti il fegato dalla rabbia, Harry.-
Il
moro strinse gli occhi. In effetti, quella piccola viperetta aveva ragione. Non
era solo colpa sua. Se, semplicemente, Ginny gli
avesse detto la verità! In quel momento, di sicuro, la starebbe
coccolando.Avrebbe avuto le sue dita
affondate in quei bellissimi ciuffi ramati, e i suoi occhi impegnati a scrutare
ogni centimetro di quella esile figura, placidamente
addormentata tra le sue braccia.
-Perché
non te ne vai e mi lasci in pace?- le disse velenoso
sedendosi con pesantezza sull’asse d’equilibrio.
Evelyn sorrise melliflua accomodandosi meglio
accanto a lui. Si portò a cavalccioni a qualche centimetro dalla schiena
dell’auror.
-Sei troppo teso.- disse con tranquillità indicandogli la
schiena. – Dovresti fare un bel massaggio…-
Harry
inarcò un sopraciglio.
-Tu
sei l’ultima persona al mondo da cui vorrei essere toccato, in questo momento…-
Evelyn
rise.
-Dai!
Non sono mica velenosa. Sono davvero brava nel massaggio
shazu… in fondo non ti costa niente.- disse persuasiva posandogli le sue
piccole mani calde sulla schiena.
Harry
s’irrigidì immediatamente. Cercò di opporsi ma le abili dita della ragazza avevano iniziato il loro lavoro dolce e duro nello stesso
tempo. In pochi minuti, sentì i muscoli della schiena e del tutto il corpo
rilassarsi come non mai.
-Ti
va di parlarmi un po’ di te?- chiese con voce dolce e tranquilla la donna.
Harry
non seppe mai il motivo ma, prima di accorgersene, si ritrovò a parlare dei
suoi problemi con quella ragazza che, più di tutto al mondo, doveva tenere alla
larga.
***
-Ma
che faccia tosta!- esclamò arrabbiata Lucrezia mentre
percorreva con Ginny i corridoi della base di Auror. L’ultima lezione era
terminata qualche minuto prima e quello strano trio si
aggirava con passo veloce per gli ambienti luminosi e asettici dell’edificio.
–Farti fare quella figura davanti a tutti…- continuò
stringendo ancora maggiormente i volumi tra le mani.
-Lu…
perché non la finisci con questa cantilena?- la
riprese Joseph, il ragazzo più alto. Era l’unico che riusciva a far zittire quel
piccolo vulcano.
-No.-
gli rispose apertamente Lucrezia. –Non aveva nessun diritto di farle quella
scenata.-
Ginny
sospirò cercando di ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire da
quando aveva visto Harry entrare nella sua classe di armi.
Le era letteralmente preso un colpo. Il cuore le si era
fermato per alcuni secondi, mentre la strana sensazione di un nodo alla gola la
costringeva a boccheggiare in cerca di ossigeno.
-Lo
so, che il capitano Potter non si è comportato bene, ma non è il caso di
ricordarglielo ogni 5 minuti. Lasciala respirare.- concluse
il ragazzo cercando di difendere il suo mito.
-Ma io…- Lucrezia cercò di ribattere prima che Joseph le
facesse segno di guardare il visino pallido e dispiaciuto di Ginny, che al
contrario, non aveva parlato più, da quel brutto momento.
-Ehi…-
disse ancora la brunetta posandole una mano sulla spalla. –Non essere
giù.-
Ginny
si voltò sorridendole con dolcezza. –No, non preoccuparti. Sto bene.-
Lucrezia
le tolse una ciocca rossa dal volto. –Sì, certo. Stai bene come può stare bene
una tigre in una gabbia.-
Ginny
rise a quel paragone. Spesso era stata paragonata ad un’aggraziata tigre in
gabbia.
-No
. Davvero Lucrezia. Grazie del tuo interessamento ma sto bene, nonostante
tutto.-
La
brunetta cercò con gli occhi l’aiuto di Joseph che continuava a camminare in
silenzio a loro fianco.
-Ti
va di venire insieme a noi?- le propose,
all’improvviso, mentre gli occhi dal taglio orientaleggiante si illuminavano.
Ginny
scosse il capo. Non le andava molto di uscire. Ma non
voleva nemmeno tornare in camera sua. Sapeva che avrebbe pianto tutta la notte.
-Non
mi va di uscire.-
-Se vuoi puoi venire da noi. Abbiamo un piccolo appartamentino
giusto fuori la base. Lo condividiamo con un mio amico. Ti cedo
il mio letto, così potrai dormire con Lucrezia.- intervenne Joseph, con
un sorriso.
Lucrezia
saltò sul posto tutta contenta. –Ottima idea, Jo. Dai vieni, ci divertiremo.-
L’entusiasmo
esplosivo di Lucrezia coinvolse anche lei.
-Io…
non so che dire.-
Lucrezia
le prese le mani -Dicci solo che accetti. Ti prego.
Non ho mai avuto un’amica donna.-
Joseph
cercò di sopprimere una risata mentre scoccava un bacio sulla guancia della ragazza.
–Forse perché sei un maschiaccio?-
La
brunetta fece finta di sentirsi offesa allentando un piccolo ceffone sul
braccio dell’amico. –Allora?- continuò rivolta a Ginny.
La rossa sorrise incapace di rifiutare un simile
invito e, con gli occhi un po’ lucidi, annuì col capo.
***
Il
sottoufficiale James, camminava tranquillo per le placide vie di Londra. Non
riusciva ancora a capire cosa l’avesse spinto ad accettare la proposta
indecente di Evelyn.
-Dovrai solo
tenermela lontano…- gli aveva
detto con un bel sorriso. –Al resto penserò tutto io.-
Si
sentiva un po’ male. Non era mai stato bravo a soffiare le ragazze degli altri.
Di solito, era sempre il contrario. Certo, gli avrebbe fatto piacere prendersi
una bella rivincita sul capitano Potter, ma non così. Lui era un uomo d’onore. E soprattutto amava le sfide. Harry, però, aveva allentato
la presa. Sentirsi tradito e preso in giro non doveva essere una bellissima
sensazione.
-Andrew?-
la voce di Evelyn lo riportò alla realtà. Dovevano
incontrarsi in quel piccolo locale nei pressi della base. Il loro piano era a
buon punto ma dovevano ancora sistemare alcuni luoghi ostici.
Il
giovane auror bruno si voltò. Una strana sensazione d’imbarazzo lo investì
quando posò i suoi occhi sulla giovane donna.
Doveva
ammetterlo.
Ginny
era bella, molto bella. Ma il capitano McNarth era
qualcosa di incredibilmente sexy e conturbante. Avrebbe potuto avere tutti gli
uomini della base ai suoi piedi. Per questo, James, non riusciva ancora a
capire il motivo di tutto quell’accanimento nei confronti di Harry.
La
luce del tramonto colpiva in maniera deliziosa i capelli scuri e lisci della
donna. La gonna corta e nera lasciava vedere perfettamente quelle gambe sode e
rotonde nei punti giusti. La camicia bianca ed il giubbetto
di pelle aderenti rendevano ancora più aggraziate le curve sinuose del
suo corpo. Il leggero ombretto e la matita facevano risaltare quegli occhi
particolareggianti. Il cui colore variava dal nocciola al
verde molto scuro.
James
arrossì mentre con lo sguardo percorreva ogni millimetro della figura della
donna, in piedi, davanti a lui. Con quel portamento così sicuro ed elegante.
Quello sguardo curioso ed intelligente.
-McNarth.-
rispose cercando di nascondere il suo rossore.
-Sei
in ritardo- lo rimproverò la donna anticipandolo nel locale a pochi metri di
distanza.
James
sospirò prima di seguirla.
L’aria
calda e il vociare assordante lo disorientarono.
Faticò un po’ prima di individuare Evelyn che gli indicava la posizione del tavolo.
-Uno, un po’ più
nascosto, potevi trovarlo, capitano?- la riprese bonariamente accomodandosi di
fronte alla donna.
Evelyn
sorrise, mostrando la sua dentatura bianca e regolare. James sentì una strana
sensazione di felicità nel vederla abbozzare un sorriso ad una sua battuta.
-Cosa
ordini?- gli chiese guardando con attenzione il menù.
James
si grattò la testa. Quella donna lo stupiva ogni giorno di più.
-In
realtà, nulla. Voglio solo sapere le ultime novità. Sono in
ritardo, devo tornare a casa.-
Evelyn
fece una piccola smorfia dispiaciuta. –Che peccato. Ed
io che mi ero fatta tutta carina, per te.-
James
sorrise. Si puntellò su un gomito guardandola leggere il menù.
-
Tusei sempre carina, per me.-
Evelyn
alzò e riabbassò, velocemente, lo sguardo, mordendosi le labbra. James non ne
fu proprio sicuro, ma gli parve di vedere un’ombra rossa imporporare quelle
belle guance morbide.
- Oggi, ho parlato con Harry. Ha scoperto
tutto, quindi, da domani, puoi iniziare il tuo lavoro.- quando parlò, Evelyn lo
fece in un modo veloce ed asettico.
James
stentò a riconoscerla.
-Tutto,
Ok?- le chiese quando la vide rimettere a posto il
menù e infilarsi il giubbino.
Evelyn
alzò lo sguardo sorridendo.
-Certo,- si alzò dalla sedia circumnavigando il tavolo –Solo che
questo vociare mi da fastidio. Quello che dovevo dire l’ho detto. Quando avremo
bisogno di parlarci ci incontreremo, di nuovo. Ora vado, i miei genitori mi hanno invitata a cena. Vogliono
farmi conoscere il 100° candidato. Sai, qualche altro giorno potrei affittarti
come mio fidanzato da presentare ai miei… forse smetterebbero
di rompere.-
James
si alzò con lei accompagnandola alla porta. Una volta fuori aggiunse: -Tra un
po’, avrai un vero fidanzato da mostrare. Per giunta, anche
famoso.-
Evelyn
si strinse nelle spalle. –Speriamo. Beh, buon lavoro Sottoufficiale Andrew.-
James
sorrise, facendo un saluto militare. –Grazie, capitano.-
E
senza aggiungere altro si separarono.
***
Draco
ed Anne si precipitarono su per le scale. Salirono i gradinicosì velocemente che rischiarono spesso di
inciampare. Le urla di Hermione continuavano a farsi sempre più frequenti.
Avevano
lasciato la piccola Lily al piano di sotto con Lewis raccomandandosi con entrambi
di non lasciar passare nessuno.
Un
quarto urlo di Hermione fu immediatamente seguito da uno di Ron che
letteralmente sbraitava contro il povero medimago.
-MA COSA CAZZO STA FACENDO?- urlò.
Anne
e Draco aprirono la porta, proprio nel momento in cui, Ron afferrò il piccolo
uomo bruno per la collottola. Lo scosse con forza, alzandolo di qualche
centimetro dal pavimento.
Draco
intervenne, togliendo dalle mani di quella furia rossa il povero mal capitato.
-Sono un medimago.- si difese accarezzandosi la gola. –Non me n’intendo di
magia nera.-
Ron
si girò. Aveva gli occhi lucidi e il volto rosso più dei suoi capelli. –Se non
può fare niente, allora la prego di andare via.-
Il
medimago non se lo fece ripetere due volte e, con un colpo di bacchetta, svanì nel
nulla.
Tutti
concentrarono la propria attenzione sulla bruna che, nel frattempo, non aveva
smesso un attimo di dimenarsi e lamentarsi.
I
capelli erano arruffati e sconvolti mentre il lenzuolo era arrivato dall’altra
parte della stanza. La leggera camicia da notte azzurra era scivolata oltre il
ginocchio.
-HERMIONE!-
gridò il rosso precipitandosi su di lei. L’afferrò per le spalle scuotendola.
–EHI, MI SENTI?!-
Mentre, Ron gridava per farsi sentire, Draco si era
avvicinato al letto fissando incuriosito la mano di Hermione. Lo strano
bagliore viola era ricomparso sotto la fasciatura macchiata di sangue.
Con
veemenza slegò la benda intorno al palmo. Un nodo gli si formò in gola.
Come
l’insegna di un locale notturno, la cicatrice di Hermione s’illuminava,
assumendo strane forme. Draco non riusciva a vedere bene. Avvicinò la mano e
notò che quelle strane forme altre non erano che
lettere. Per la precisione, quattro caratteri che si
ripetevano in successione. “N-E-W-F N-E-W-F-“
-Cosa
diamine è ?- sussurrò, cercando con gli occhi gli
altri, che erano ancora impegnati a tranquillizzare Hermione. Ron la teneva per
le spalle mentre Anne le accarezzava la testa.
Guardò
parecchie volte la mano di Hermione. Rimase per un po’ in
silenzio a riflettere, fino a quando, tutto non gli fu chiaro.
-Certo.-
sussurrò, prima che un quinto grido della donna squarciasse il silenzio della
casa.
***
Hermione
continuava a camminare in un tunnel così buio ed angusto da riuscire a stento a
respirare. Quel poco fiato che riusciva ancora ad emettere
si condensava in vaporose nuvolette.
Sentiva
freddo molto freddo, ma aveva anche quell’insopportabile sensazione di
surriscaldamento. Non sapeva cosa fare, se tremare oppure sventolarsi.
Aveva
vagato per molto tempo in questo tunnel nero, buio, fino a quando una luce
rossa ancora più soffocante di quell’oscurità l’aveva
circondata.
-Pensavi
di sfuggirci, piccola strega mezzosangue?- la voce che di solito le parlava in
sogno, era stata sostituita da una femminile piuttosto acuta.
Hermione
si guardò intorno cercando di riuscire a scrutare qualcosa in quell’ombra.
-
E’ inutile che cerchi la mia figura.- Hermione si
concentrò meglio su quel suono. Non era una sola persona a parlare. Sembravano
più che altro diversi tipi di voce ben amalgamati per
farne rassomigliare a una sola.
-Cosa
vuoi da me?- chiese girandosi intorno. Più quella voce
parlava e più un assurdo quanto insopportabile mal di testa l’assaliva.
-Nulla,
voglio solo finire quello che ho iniziato- ed una mano
morbida era uscita da quella luce rossa per andarsi a serrare intorno alla sua
gola. In quel momento, urlò con tutta se stessa.
***
-Certo, cosa?- chiese Anne guardandolo.
Draco
si sforzò di ricordare quel saggio di magia nera che aveva letto su uno dei
tanti libri a Malfoy Manor.
-Hermione
si è congelata!- esclamò prima di correre in camera
sua. Ricordava di aver portato qualche libro di magia nera.
Ron
seguì con gli occhi i movimenti di quei due.
Draco
attraversò il corridoio seguito a ruota da Anne.
-Cosa
vuol dire congelata?- gli chiese mentre lo osservava cercare con attenzione nei suoi volume nella libreria meticolosamente ordinati in
ordine alfabetico. Vide lo sguardo grigio illuminarsi quando si poggiò su un
libro dalla copertina nera e dalla notevole consistenza.
-Auto-congelata, per la precisione.- la corresse mentre cercava
con furia la pagina indicatagli dall’indice.
Anne
inarcò un sopracciglio ugualmente confusa.
-Sicuramente,
qualcuno ha cercato di entrare nella sua mente. Deve esserci riuscito per un
certo periodo. Poi, però Hermione se n’è accorta, e si è autocongelata. Solo
una persona intelligente come lei poteva sapere dell’esistenza di questo incantesimo pericolosissimo.- continuò a cercare
mentre Anne iniziava a saltellare da un piede all’altro per l’agitazione.
-Vai, vai…- lo incitò ad un certo punto.
Draco
alzò per un breve secondo lo sguardo dalle pagine. Anne aveva le guance rosse e
l’espressione vivissima. Il biondino sorrise obliquo e prima
di potersi trattenere le disse:
-Sai
che sei molto carina, in questo momento.- e senza darle il tempo per
rispondergli o per farla arrossire. Esclamò. –EUREKA!-
Lesse velocemente quel lungo saggio. Fino ad arrivare alla
parte che maggiormente gli interessava.
-
L’incantesimo autocongelante può essere spezzato o dal mago stesso oda uno stregone molto potente.- disse ad
alta voce
-Hermione
deve essersi bloccata.- disse Anne togliendosi una
ciocca dalle labbra.
Draco
concordò con lei. –E’ quindi dobbiamo trovare un grande stregone.-
-Se
penso agli stregoni più potenti del nostro secolo mi
vengono in mente solo tre nomi,- aggiunse la ragazza guardandolo negli occhi.
-Silente,- iniziò l’uomo.
-Harry
Potter.- continuò Anne.
-E
Voldemort… due dei quali sono gia da escludere. Non
credo che Silente potrebbe mai venire qui ad
aiutarci.-
-Voldemort,
men che meno.- disse la bruna sorridendo amaramente.
-Sì…
ma noi abbiamo la sua erede.-
Anne
sgranò gli occhi. –Scusa ?-
Draco
s’illuminò chiudendo di scatto il libro. –Lily è la nostra unica salvezza.-
-Ma…- cercò di protestare Anne prima che il biondino le
mettesse un dito sulle labbra.
-
E’ l’unico modo.- e senza aggiungere altro si precipitò fuori
dalla stanza.
***
James
infilò la chiave nella toppa della porta. Provò ad aprire un paio di volte ma
la serratura sembrava bloccata dall’interno.
Sbruffò,
pensando, che forse quei due strambi coinquilini erano andati
a dormire chiudendolo fuori.
Accostò
l’orecchio alla pesante porta di legno scuro e prima che potesse arrabbiarsi
sentì la risata di una ragazza avvicinarsi alla porta dare alcune mandate ed
infine aprirla.
Si
ritrovò davanti una giovane, bruna e minuta, ricoperta di una strana sostanza
rossa sul viso. La scrutò meglio e la riconobbe.
-
Lucrezia ?- chiese con un sopracciglio inarcato entrando nell’appartamento.
La
brunetta aveva i capelli raccolti in un turbante fatto da un asciugamano
celeste. Gli sorrise
chiudendogli la porta dietro.
-Ciao,
James. Sei un po’ in ritardo. Io e Joseph, abbiamo invitato una nostra amica a
dormire qui, non ti dispiace, vero?- e senza dargli il
tempo di rispondere, si allontanò dalla camera da pranzo con in mano una
vaschetta di gelato e due cucchiaini.
James
rimase interdetto. Si grattò il capo avvicinandosi a sua volta al frigorifero.
Prese una burro-birra e si avviò nel salotto. Con
pesantezza si lasciò cadere sul divano.
-Ahia!-
la voce del suo vecchio amico d’infanzia Joseph, lo fece sussultare.
-Joseph!-
esclamò alzandosi immediatamente dalla sua schiena. –Che diavolo ci fai qui?-
-Secondo
te ?ho dovuto cedere la nostra stanza a quelle due pazze. Così per giustizia ti
ho lasciato il letto nella camera di Lucrezia. -
James
guardò Joseph dall’alto verso il basso. –Dovrei sentirmi
commosso?- gli chiese iniziando a ridere. I capelli scuri e ricciuti
dell’addestrante erano incredibilmente disordinati senza il gel.
-No,
riconoscente come minimo.- gli rispose con uno sbadiglio.
-E perché mai? Non sono stato io ad invitare quella ragazza
che ci ha spodestato dal nostro letto…-
Joseph
sospirò. –Già, sono stato io.-
Entrambi
scoppiarono a ridere. La loro risata baritonale fu
seguita da una molto più acuta che quasi gli stordì.
-Da
quando vanno avanti così ?- domandò James indicando
col pollice la porta della stanza dietro di loro.
-Non
lo ricordo più. Credimi.-
Risero,
di nuovo.
-E’
carina ?- gli chiese il sottoufficiale grattandosi il mento.
Joseph
sorrise.
-Direi
di sì. Molto, Carina. Ha avuto un po’ di problemi con il suo fidanzato, oggi.
Sai, credo che tu lo conosca. O meglio chi non lo conosce.-
James
si incuriosì.
-E’
anche la migliore del corso. Gode di una certa fama
anche lei….-
Il
sottoufficiale sbruffò. –Perché non mi dici chi è,
così la finiamo?-
Joseph
si schiarì la gola.
-Ma
quanto sei impaziente… comunque lei è Virginia Weasley
mentre lui il capitano Harry, James Potter.-
Neanche
più un rumore si udì in quella stanza. James rimase congelato senza dare più
segni di vita.
Sconvolto
era un eufemismo.
***
Hermione
continuava ad urlare. Ron le teneva forte la mano mentre accanto alla porta
Draco era inginocchiato di fronte a Lily.
-Hai capito, principessa?- le disse prendendole le manine.
La
bambina lo guardò con un sopracciglio inarcato.
-Devo
prendere le mani di Hermione e concentrarmi ?- gli chiese
mordendosi le labbra.
-Sì,
e poi recitare questa formula. Scongelo,
ripeti dopo di me. SCONGELO.-
La
piccola ripeté diligente. Draco sistemò la sua pronuncia con un paio di
correzioni sull’intonazione. Il latino non era facile per un inglese.
-Scongelo.-
disse finalmente Lily.
Draco
sorrise.
-Perfetto.-
La
presa in braccio ed insieme ad Anne si avvicinò al
letto.
-Noi
siamo pronti, Ron.- disse al rosso facendogli segno di
spostarsi. Ron guardò ancora per qualche minuto il viso sudato di Hermione
prima che, con riluttanza, la lasciasse andare.
Anne
si sistemò sul letto prendendo una mano di Hermione e una di Lily. La bambina
fece altrettanto. Sospirarono, prima di chiudere gli occhie mettersi in contatto con la parte più
nascosta ed intima della mente di Hermione.
Draco,
Ron e Lewis sussultarono quando le due caddero in uno stato comatoso.
La
prima parte era andata.
***
Hermione
sentì la presa intorno al suo collo diminuire ed una nuova luce farsi largo in
quella rossa e soffocante. La mano ben presto la lasciò andare e le cadde a
terra senza più fiato. Annaspò con le mani intorno alla gola. Le bruciava
tutto.
Una
voce dolce e conosciuta la fece voltare.
-Hermione.-
La
bruna si guardò attorno. –Hermione vieni qui.-
continuò la voce con dolcezza.
-Chi
sei?- urlò con tutta le sue forze.
Il
suono rispose con eleganza. –Hermione basta dormire.-
-Chi
sei ho detto?-ripeté con rabbia.
-Sono
qui per aiutarti, chi sono non ha importanza.-
Hermione
si alzò tremante in piedi.
-Dove sei ?-
-La
luce, tesoro, segui la luce e mi troverai.-
Anche questa volta il suono non era altro che due timbri di voce
mescolati.
-Chi
mi dice che tu mi voglia davvero aiutare.-
-Nessuno.
Devi solo fidarti.-
Hermione
fu confortata da quella risposta sincera e con passo tremante iniziò ad
avanzare verso la luce bianca. Mentre camminava la
voce la incitava a proseguire.
Era
quasi arrivata a sfiorare quella strana porta fatta di luce quando la mano di
prima si serrò attorno alle sue gambe. Sorpresa,
Hermione perse l’equilibrio e rovinò dolorosamente a terra.
-Dove pensi di andare ?-
Hermione
scalciò un paio di volte nel tentativo di liberarsi.
-LASCIAMI
ANDARE!- urlò.
La
voce della luce bianca ritornò a farsi sentire. –Vi ordino di lasciare andare
la mente di questa donna. Voi indegni non avete il diritto di usurparla.Andate via, immediatamente. Scongelo!-
La
parte rossa e soffocante rise sguaiatamente. –Pensi di intimorirmi! Noi siamo
in tre voi solamente in due. Chi è più forte?-
-HERMIONE!-
gridò in risposta. –Ripeti con me.
Scongelo!-
Hermione
rimase zitta, troppo spaventata per dire qualsiasi cosa.
-Hermione
fallo!-
La
mano continuava a serrarsi intorno alle sue caviglie.
-Ti
prego, Hermione. SCONGELO!-
-‘MIONE!-
Il
suo nomignolo, la fece sussultare. Con titubanza mormorò.
-Scongelo.-
Le
mani intorno alle sue caviglie divennero bollenti. La bruna gridò dal dolore.
-Più
forte, tesoro! SCONGELO!-
Hermione
aveva la mente traviata dal dolore insopportabile che quegli artigli
incandescentile procuravano alla pelle.
-SCO…-
Iniziò con fatica.
-Avanti!-
La incitò.
Due
ferri roventile mortificavano le
caviglie delicate. Il dolore era insopportabile. Non ce la faceva. Era finita.
-Mi
dispiace…- mormorò per la seconda volta.
-‘MIONE!- gridò la voce.
Hermione
fu scossa ancora una volta. Il viso di Ron le apparve davanti agli occhi. Tutti
gli anni più belli passati ad Hogwarts, il dolore per
la morte dei suoi genitori, Harry, Ginny, Draco.
Spalancò
gli occhi che aveva serrato inconsciamente e con le ultime forze gridò:
-SCONGELO!-
Le
mani intorno alle sue caviglie si sgretolarono come cenere, la luce rossa si
frammentò lasciando spazio solo a quella bianca. La voce gentile rideva gioviale
Hermione
cadde in un lungo tunnel. Scivolava come se fosse stata su uno scivolo. Era una
bellissima sensazione di libertà.
Prima
che potesse fare qualsiasi cosa, aprì i suoi occhi.
Si
guardò attorno incapace di focalizzare l’ambiente, i
visi, qualsiasi cosa la circondasse.
Si
alzò con stanchezza e trovò le sue mani intrecciate con quelle di Anne e Lily che sorridevano. Anche
loro avevano un’aria abbattuta ma tremendamente felice.
Anne
le saltò al collo stringendola forte.
-Grazie
a Dio!- disse con un singhiozzo.
Hermione
non riusciva a capire tanta gioia. Ma solo quando la
fitta alla mano le attanagliò il braccio si ricordò di quello che era successo.
Scostò con gentilezza la mora, portandosi il palmo davanti agli occhi. La
cicatrice era svanita.
Alzò
lo sguardo e incontrò gli occhi di Ron lucidi come mai gli aveva visti.
-‘Mione…- sussurrò prima di
saltarle addosso e abbracciarla così stretta da farle mancare il respiro.
Hermione non ci fece caso. Anche lei aveva avuto paura,
in quei momenti. Solo l’immagine di Ron le aveva dato la
forza di continuare.
Rimase
stretta al suo amico d’infanzia per molto tempo.
Draco
era rimasto in disparte. Non voleva rovinare la felicità di Ron. Sapeva quanto
aveva sofferto. Con dolcezza sorrise a quel quadretto
e prima di riuscire a lasciare la stanza una mano calda si strinse intorno alla
sua. Si voltò di scatto, incontrando gli occhi stramaledettamente blue di Anne.
Draco
sentì una piccola fitta al cuore. Quella ragazzina era davvero molto bella.
-Sei
stato bravissimo.-
Draco
si strinse nelle spalle. –Io non ho fatto nulla.-
Anne
scosse il capo sorridendogli.
Rimasero
in silenzio, senza aggiungere altro. Contenti che tutto si fosse
risolto per il meglio.
Lily
guardava con felicità Hermione e Ron abbracciati. Erano così belli.
Scese silenziosa dal letto raggiungendo Draco e saltandogli in
braccio.
Lo
abbracciò forte.
-Ti
voglio bene, Draco.-
Il biondino sorrise, illuminandosi. Si voltò verso Anne e
Lewis visibilmente commossi.
-Ti
voglio bene, anch’io- rispose con uno sguardo felice
ed appagato come non l’aveva da molto, troppo tempo.
***
Il
pugnale lucente e sporco del sangue di Hermione si frantumò in tanti piccoli
pezzi. Questo avvenimento fu immediatamente seguito dal risveglio dei tre maghi
oscuri.
Tamiara,
Cassio ed Angelia avevano la fronte madida di sudore
ed il respiro irregolare. Si stringevano ancora le mani ma il loro sguardo era
quasi perso, smarrito.
Il
signore oscuro li guardava severo. Anche questa volta
uno dei suoi tanti piani era fallito.
-Ancora
una volta mi avete deluso.- disse con la sua voce
fredda e strascicata.
Si
alò dal suo trono avvicinandosi con passo felpato ai tre. –Non abbiamo più
tempo di scherzare.- guardò con i suoi occhi rossi e
cattivi i visi stanchi e segnati dei tre.
-Ci
perdoni.- dissero in coro abbassando il capo.
Sul
volto scavato e inumano di Voldemort si disegnò
unsorriso sarcastico. –No, basta perdonare.- alzò una mano verso i tre li osservò
divertito prima di serrare le sue dita a pugno. Tamiara, Cassio ed Angelia si
curvarono in preda dal dolore. Si contorcevano ed annaspavano in cerca di
salvezza. Voldemort non li avrebbe risparmiati se una voce nell’ombra non lo
avesse fermato.
-Mio Signore,-
Mellifluo si era fatto avanti dall’oscurità.
-Sì
?- gli rispose voltandosi appena.
-So
chi è e dove si nasconde il medimago incaricato di preparare la pozione della
fenice.-
Lord
Voldemort si girò completamente. Un sorriso pieno si allargava sul suo volto.
–Bene, molo bene, mio Mellifluo. Affina le tue conoscenze e dopo sferra
l’attacco nel cuore del nemico.-
Mellifluo
chinò il capo in segno di assenso.
La
grande battaglia stava per incominciare.
***
TA DADADAN! Vi è piaciuto questo capitolozzo miei
piccoli puledrini (PULEDRINI?! NDTutti ^^Nd Angéle)? Spero vivamente di sì.
Come avrete notato la fine è quasi giunta… mancano,
infatti, pochi capitoli (all’incirca 5) e poi, finalmente, non vi romperò più…
Contenti? Credo di sì.
Ah, è emozionante terminare una storia durata quasi un
anno… infatti, ricordo di aver immaginato il primo chap e la storia intorno a
Dicembre… nel frattempo che arrivo all’ultimo chap ci arriviamo,
credetemi…
Per scrivere questo chap, ho dovuto fare salti mortali
(la scuola è incominciata ed, ahimè, anche lo studio è ripreso a pieno ritmo,
quindi, ho trovato, nelle tante cose che dovevo fare, un po’ di ritagli di
tempo per terminarla. Che brava, ‘ne vero ^^) Ma l’ho
fatto molto volentieri perché voi mi volete bene e avete fatto il vostro
bellissimo dovere di esprimere un vostro parere riguardo questa mia storia. Me
very Happy.
Non so se avete notato, inoltre, che c’è stato un
brutto episodio di “ abuso di nome”,
proprio nel mio spazio di recensione. Devo direche ne sono rimasta alquanto turbata e scocciata. 1. perché
ha infangato il nome di una delle autrici più brave dell’EFP, e 2. ha offeso con le sue parole sciocche me, i miei personaggi,
la mia fantasia e soprattutto i lettori. O meglio, chi ha
avuto l’educazione di lasciare un commento, sì negativo, marispettoso
e molto costruttivo. Non voglio fare una tragicommedia né roba
simile, perché non è da me, ma pregerei tutti coloro,
che si divertono ad insultare ed infangare la gente di non farlo più su questo
sito. Anzi, di non farlo più in generale.
E’ una cosa sciocca quanto inutile. Tutti quelli che
scrivono sulla net non lo fanno per soldi, quindi, che
ad alcuni, il loro lavoro possa non piacere… beh, scusate l’espressione, ma si
fanno un bidet! O meglio se ne fregano altamente. E’
bello essere apprezzati, ma se poi qualcuno mi critica in malo modo per un mio
scritto da cui non ricaverò mai un centesimo…TANTO PIACERE!
Cmq, lasciamo perder questi argomenti, e passiamo ad
altre cose molto ma molto più belle. Un esempio? I vostri ringraziamenti
personali.
EMMAGrazie tesoro, sei sempre troppo gentile. Come vedi tutto si è risolto per il meglio. Un bacione.
AngéleJ
Vale Ma tesoro, ti ringrazio io per leggere
sempre e diligentemente la mia storia. Sei troppo grande e
gentile. Grazie tante per le belle parole, un bacio,
AngéleJ
Charlotte No, non sono
la migliore della classe. Perché i miei compagni sono tutti secchioni.
Io me la cavicchio. Italiano non è la materia in cui
vado meglio, ma adoro scrivere, quindi m’impegno e lo faccio con passione. Se il risultato è buono non posso che esserne contenta. Un
bacio forte e grazie tante.
AngéleJ
P.S.
Io vado ad un Liceo linguistico, quindi ho il triplo
dei compiti scritti dei normali licei. Basti pensare a francese, tedesco,
inglese, italiano, matematica, chimica… ecc…ecc… sono
sommersa dallo studio.
Ryta Holmes Non preoccuparti,
non ho mai dubitato che una persona così poco intelligente potessi
essere tu. Don’t worry. Un bacio.
AngéleJ
Hermy15 Grazie
tante, tesoro mio. UN BACIO.
AngéleJ
Elaine Grazie… credimi mi
hai fatto arrossire. La tua recensione (Arrivato dopo 2 non proprio
felicissime) mi ha rimesso il buonumore. Non credo d’essere
tanto brava ma se tu lo pensi davvero allora, non posso fare altro che
ringraziarti.
AngéleJ
Daffydebby Grazie, sei
davvero molto gentile. Non credo d’essere fenomenale, ma ti ringrazio per
il tuo complimento. Sono molto contenta che tutte le mie storie ti piacciono.
Grazie, ancora. Un bacione,
AngéleJ
Cloudy In effetti,
io lo dico. Ginny frequenta il corso per diventare Auror. E’ al primo anno. Lo
ripete più volte, però non preoccuparti… Capita di essere un po’ distratte, non
preoccuparti, piccola. Un bacione, grande anche a te e grazie
per essere sempre fedele.
AngéleJ
Marilia Beh, sono
contenta che tu abbia pensato a me (in realtà, non molto visto il tragico
avvenimento) però mi fa piacere che tu te ne sia
ricordata. Per quanto riguarda il num.
Di cell. Perchéno! Loinvierò al più presto al
tuo indirizzo. Non appena, avrò tempo. Un bacio,
AngéleJ
Lulu Va bene, ti invierò
quelle 4 pagine che ho scritto, però se non ti dovessero piacere, non
sgridarmi! Un bacio,
AngéleJ
Selphie Certo, non brava come l’altra volta però
il tuo appellativo di “perspicace” non te lo toglie nessuno. Spero
che anche questo chap ti sia piaciuto. Mi raccomando, continua a
seguirmi negli ultimi chap di quest’avventura. Un bacio,
AngéleJ
MarionDai, non ti ho
fato aspettare molto, vero?(Marion guarda Angéle con uno sguardo omicida ed un
coltellaccio in mano. Metti Giù quel coltello, fai la brava Nd Angéle TUTTA
TREMANTE)Grazie per il tuo commento, un bacione,
AngéleJ
Sissichi Ma sei
pazza? Leggere in un colpo solo tutta la mia ffc è da suicidio!!! Non ha riportato nessun trauma mentale, vero?(Angéle
preoccupatissima della sorte di Sissichi). Credo di aver risposto a tutte le
tue domande nel chap. Mi raccomando continua a seguirmi. Un bacio,
AngéleJ
Angela Grazie sei
troppo buona. Se io sono una Scrittrice
con la S, tu sei una lettrice con la L. Grazie del tuo sostegno e dei tuoi
complimenti. Un bacione,
AngéleJ
WilloW Grazie,
troppo gentile. Un bacione,
AngéleJ
Chris Ciao
Dolcissimo recensitore, io sto benissimo, anche se sommersa da compiti e
interrogazioni, anche in questo momento, (le 18:21 di
un triste pomeriggio autunnale), ho lasciato in sospeso una “full
immertion”(sperando di averlo scritto bene, visto che, in quest’ultimo periodo,
ho litigato un po’ con l’inglese…) nella rivoluzione industriale e nella
politica assolutistica di Luigi XIV, per rispondere ai vostri commenti. Non
preoccuparti per il ritardo. Spero che questo chap ti sia piaciuto, fammi
sapere con una recensione, un grande bacio, immenso,
AngéleJ
DaphneDai, piccolo Genietto, della tua Angéle, non puoi
abbandonarmi, proprio adesso. Fai muovere le ruote del tuo cervellino e pensa
agli indizi che vi forniscono in tutti i chaps. Sinceramente non so se “
mariuana” si scriva così, (sai com’è, io certe cose le fumo solo… scherzo:P), cmq, se la memoria non m’inganna c’è un “J” da qualche
parte… marijuana… ecco, più o meno, così. Cmq, grazie per il tuo commento. Ti
mando una valanga di baci,
AngéleJ
Vale&Mely Mie
fedelissime! Ben tornate e ben ritrovate. Mi siete mancate,
credetemi. Non pensavo, ci si potesse
affezionare così tanto a delle persone, senza averle nemmeno mai viste.So poco, quanto niente, di tutti i miei lettori,
ma sapere che apprezzano i miei scritti (che sono la parte più intima della
vita di una persona) è davvero molto bello. Mi ha fatto davvero piacere
conoscere tanta bella gente e, quando smetterò, serberò un ricordo stupendo di
questa bella esperienza. Grazie per avermi
accompagnato fin dall’inizio. Un bacio enorme a tute e due,
la vostra
AngéleJ
Milady FINALMENTE! Alleluia, alleluia,
alleluia! Milady! TESORO, oh, ci risentiamo, dopo
quasi due mesi di silenzio. Che hai fatto, sei andata
in vacanza alle Barbados? Neanche un internet point, da dove poter inviare
nuovi chppini della tua meravigliosa ffc? (Sai che è la mia preferita?) Voglio, anzi, esigo, un aggiornamento il più veloce
possibile, d’ora in poi… INTESI?! Naturalmente sto scherzando, la tua storia mi
manca, ma non posso obbligarti a fare tutto di fretta. Prenditi il tuo tempo,
ma poi dovrai subirne le conseguenze.Un
chap di 70 pagine? Magari… però davvero, aggiorna presto, un bacio
AngéleJ
P.S.
Mio fratello sta bene e ti saluta tanto.
AvaNa Kedavra Ciao! Grazie
per i tuoi compliments. Sei troppo buona e gentile.
Non è vero che sono SFUGGEVOLE… mi piace l’effetto suspence e, quindi, lo
utilizzo molto. So che alcune volte può dar fastidio,
ma è interessante sapere come la pensano gli altri su un tuo lavoro. Tanto poi
a decidere sarai sempre tu. E’ BELLO… Cmq, ora ti lascio perché ho davvero
tantissime recensioni a cui rispondere (Non ti montare la testa Angéle, quelle
sono solo perché ci hai messo troppo tempo per aggiornare, cara
Nd Tutti ^//^ Nd AngéleJ)
Beh, un bacio,
AngéleJ
Riley Anch’io sono convinta che 25 pagine sia
la lunghezza giusta di un chap… ma alcune volte la vena ti prende e partorisci
parole e pensieri che occupano un numero davvero cospicuo di pagine, anche se
tu non avresti mai voluto arrivare a 55 pagine. Grazie
per aver letto gli ultimi chaps ed avermi recensito. Non merito tanta
gentilezza. Ti mando una valanga di baci e tanti abbracci.
Tua
AngéleJ
Naike Grazie, sei molto gentile. Un bacio e benvenuta.
AngéleJ
Ary Ciao piccola. Come va,
spero benissimo. Sono contenta che la vacanza negli USA ti abbia divertito e ti abbia fatto incontrare i vecchi amici. Non vedere delle persone per quasi un anno deve essere triste.
Però non pensiamo a i lati negativi. Davvero sei
andata a NY e Miami? WOW! Che bello, tanti complimenti.
Posso farti una domanda. Ma che scuola frequenti?Spero tu abbia scelto il liceo
Linguistico, sei praticamente bilingue… Va beh, cmq,
grazie della recensionebacissimi.
AngéleJ
Miroku Grazie, non appena avrò un minuto
libero leggerò i tuoi aggiornamenti. Un baciotto anche a te,
AngéleJ
Silvix Grazie, sei
troppo gentile, un bacione
AngéleJ
Vega Non aggiornato prestissimo, però ho
aggiornato. Grazie di essere sempre presente. Un bacio,
AngéleJ
Un saluto particolare a PHI PHI .
Grazie a tutti coloro che
leggono ma non commentano.
Capitolo 26 *** La calma(si fa per dire) prima de... ***
DA AUROR A BABBANI XXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”
DA AUROR A BABBANIXXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
*In questo chap, sono presenti alcune scene poco
consone ad un pubblico non maggiorenne.
Ho cercato di trasmettere poesia e dolcezza, amore e
passione. Se non ci sono riuscita, allora perdonatemi.
*Dedicato a tutti coloro
che mi seguono dal principio di questa bella, stupenda
avventura. In particolare, a Marilia.
Draco
Malfoy fissava l’oscurità fitta e misteriosa che si stagliava fuori dalla sua finestra. Il freddo
pungente dei mesi invernali si era notevolmente diradato. Il vento della brutta
stagione aveva ceduto il posto a quello, molto più allegro e rigenerante, della
primavera.
Nonostante nell’ultimo periodo tutto si fosse risolto per il
meglio, il giovane ed unico rampollo della famiglia Malfoy, si sentiva triste,
inquieto. Tutte le strane voci che, di
tanto in tanto, gli arrivavano dal mondo dei maghi, per via
Anne, non facevano altro che accrescere la sua ingiustificata preoccupazione.
Sospirò, passandosi una mano candida ed elegante tra qui
bellissimi ciuffi biondi che, dispettosi, scendevano a giocare con la sua
fronte. Sulla maglia bianca, in bella vista, un ciondolo scintillava
nell’oscurità. Una “M” elegante e raffinata. Un ornamento prezioso e significativo, come del resto, lo era la ragazza che glielo
aveva donato.
Anne.
Immediatamente, al solo pensiero del viso dolce di quella
ragazza che molto l’aveva aiutato in quei mesi difficili, il cuore del giovane auror prese a galoppare
con uno strano ritmo veloce ed irregolare.Se poi, la sua immaginazione, veniva occupata
da quel sorriso sincero e da quelle guance rosa, un leggero porpora saliva a
colorargli le sue.
Sorrise inconsciamente quando portò le sue dita a stringere
quel ciondolo.
Gli mancava. Non credeva che sarebbe arrivato a tanto. Ma
quando, due settimane prima, aveva accompagnato la bruna alla stazione, aveva
sentito l’irrefrenabile impulso di chiederle di restare, di non lasciarlo solo
ancora una volta. Aveva taciuto, però, troppo timido ed introverso per dire un
qualcosa di così compromettente.
Per
giunta, in realtà, solo non lo era.
Hermione
e Ron erano lì con lui, ma da quando il bel Weasley aveva capito di non poter
vivere senza quella donna, l’aveva requisita nel vero senso della
parola. Non permetteva più a nessuno di abbracciare Hermione in sua
presenza. O di comportarsi in maniera affettuosa con lei.
Così, Draco per lealtà ed amicizia nei confronti di Ron aveva preferito
rispettare questo suo “capriccio”.
In
quel modo, spesso e volentieri, il sensibile Draco, li lasciava soli. Liberi di
intraprendere qualsiasi tipo di comportamento che, più per pudore di Hermione, avevano sempre evitato in sua presenza.
Naturalmente,
continuavano a giocare intorno alla vera e propria dichiarazione, mettendo
spesso Draco in serio imbarazzo.
-Ehi!-
la voce di Hermione lo riportò alla realtà. Si voltò senza alcuna vivacità,
sorridendole appena.
La
bruna era sulla porta.
I
lunghi capelli mossi, illuminati dalla luce artificiale del corridoio, le
scendevano dispettosi sulle spalle. Le labbra carnose
contratte in un piccolo sorriso dispiaciuto.
Le
lunghe gambe erano nude. Indossava una felpa degli auror, rubata sicuramente
dall’armadio di Ron, ed un paio di shorts blue che evidenziavano
magnificamente la curva aggraziata della sua coscia.I piccoli occhiali trasparenti le conferivano
un’aria strana. Professionale.
-Tutto
a posto?- gli chiese con educazione entrando nella camera.
Draco le sorrise alzandosi dalla sedia che aveva trascinato
fin sotto il davanzale. Si inumidì le labbra, infilandosi
il leggero giubbotto di jeans.Si
preparava ad uscire.
-Sì,
Hermione. Sto bene.- le rispose avvicinandosi quel
tanto che bastava per darle un piccolo buffetto sulla guancia. Afferrò le chiavi dell’auto appese ad un piccolo gancio
appena più sopra dell’interruttore della luce.
-
Dov’è, Ron?- le domandò abbassando lo sguardo. Da
quando aveva scoperto la verità sui loro sentimenti
aveva sempre avuto un timore irrazionale nel guardare negli occhi Hermione. Gli
sembrava quasi di tradire la fiducia di Ron.
-In
palestra.- gli disse indicando con il pollice il lato sinistro del corridoio.
-Perché
non sei con lui?- quella domanda non voleva essere
pronunciata con quello strano tono di sarcasmo.
Hermione
inarcò un sopraciglio incrociando le braccia sul petto.
-Non
sono obbligata ad essere l’ombra di Ron!- ribatté
sbarrandogli la via.
-Certo,
lo so.- le rispose scostandola con dolcezza dalla
porta. La superò con decisone voltandosi appena per
continuare. –Tu lo fai molto volentieri.-
E
senza aggiungere altro prese a percorrere a grandi
passi il corridoio. Non sapeva il motivo di quel suo modo di fare. Non avrebbe
voluto comportarsi così. Ron era il suo migliore amico e sapeva che non c’era
alcun motivo di essere geloso di lui… ma la sua parte
irrazionale aveva preso il sopravvento e non si era riuscito a controllare.
-Aspetta!- gridò Hermione correndogli dietro. –Io non ho finito
di parlare con te!-
Draco
fece finta di non averla sentita girando l’angolo del corridoio e
precipitandosi giù dalle scale. Hermione gli fu subito dietro.
-Fermati!-
gli gridò. –Dannazione, Malfoy!-
Quella
parola lo fece bloccare. Sapeva che quando Hermione pronunciava il suo cognome
con quel tono di voce incrinato, aveva qualche problema. Aveva qualche problema
con lui. Si voltò lentamente andando
a puntare i suoi occhi di ghiaccio, dopo tanto tempo, in quelli cioccolato
della donna.
-Finalmente…-
sussurrò la bruna togliendosi un ricciolo dagli occhi. –Noi due dobbiamo parlare.-
Draco
alzò le spalle. –Io non ho niente da dirti.-
La
donna si morse inconsciamente un labbro. Era nervosa. Lo si
intuiva. Il piede tamburellava con frequenza sul pavimento.
-Io.
Sì . Invece.- Hermione scandì con precisione ogni parola.
–Puzzo?-
Draco
rimase interdetto a quella domanda. La guardò stranito avvicinandosi a lei di
qualche passo. Allungò il collo cercando di captare ogni minimo movimento del
suono uscito dalle sue labbra.
-Puzzo?-
ripeté più lentamente incrociando le braccia sul petto.
Il
biondino rifletté un attimo. Non sapeva se ridere o rispondere con serietà a
quella domanda stupida.
-Certo che no!- esclamò lui, grattandosi la nuca un po’
imbarazzato dalla situazione.
-Allora,
perché mi eviti come se avessi la peste?- gli domandò
seria.
Draco
distolse lo sguardo da quegli occhi dolci e caldi che sapevano leggergli
l’anima. –Io… io non ti sto evitando!- cercò di fingere
guardandosi le unghie.
Hermione
fece uno strano rumore col naso. –Non
sei bravo a mentire.-
Draco
si strinse nelle spalle cercando una via di fuga. Era vero,
non sapeva dire le bugie.
-Dimmi,
cos’è successo.-incalzò Hermione avvicinandosi di qualche passo. Non le piaceva il
comportamento freddo e distaccato che lui aveva assunto nei suoi confronti.
-Niente,
Hermione, davvero.- disse ancora una volta il biondo alzando per un breve
momento la testa. Hermione era in piedi davanti a lui. Lo sguardo indagatore e
la classica aria da chi non gli avrebbe dato pace.
-Ehi…-
la voce di Ron li fece sobbalzare. Si
voltarono a guardarlo. Draco approfittò di quel momento di distrazione.
-Prenditi cura di lei, Ron.- esclamò avviandosi a grandi
passi verso la porta.
Hermione
si voltò appena in tempo, per vederlo afferrare la maniglia. Non riuscì a
terminare la frase che lui era già andato via.
-Io
non avevo finito…-
Ron
le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla.
–Andiamo. C’è una festa a sorpresa da organizzare…-
Hermione
gli sorrise. –Magari con l’arrivo di
Anne ritornerà ad essere contento…-
***
Harry
era seduto nel caffè della base. Era la prima volta dopo quasi due settimane
che si lasciava convincere da Evelyn a lasciare la sua camera. Quella ragazza
era diventata una costante nella vita degli ultimi giorni.
Lo
andava a trovare spesso e volentieri. Gli teneva compagnia parlando di sé e
dalla sua famiglia. Lo faceva ridere. E diciamolo, in
quei momenti bui, in cui tutto sembrava sbagliato, lo aveva aiutato molto,
tirandogli su il morale.
-Allora,
Harry…- la voce di Evelyn lo riportò alla realtà. La
bruna gli stava sorridendo gioviale. I lunghi capelli acconciati in piccole
onde le conferivano un’aria molto più allegra e
sbarazzina.
Potter
si ritrovò a pensare che, in fondo, quella ragazza era
davvero molto, ma molto bella.
“Ma Ginny è più incantevole…” quell’antipatica vocina gli
ricordò ancora una volta il nome del suo dolore.
-Cosa
prendi?- Evelyn continuò a leggere il menù mordendosi
appena le labbra lucide.
-Io…
io- balbettò il moro afferrando, in quel momento, la
carta dei dolci. Lesse febbrilmente i vari dessert cercando quello che più
avrebbe gradito.
-Una
mousse al cioccolato con mou e panna…- disse grattandosi la testa.
Evelyn
rise. Anche James, aveva preso la stessa cosa,
l’ultima volta. Si sorprese a pensare con un certo affetto al sottoufficiale e,
prima che potesse rendersene conto, si ritrovò ad arrossire.
-E tu?- chiese con educazione Harry guardandosi in torno per
trovare la cameriera. Una ragazza carina, dai tratti orientaleggianti.
Evelyn
lesse ancora. Era indecisa.
-Prenderò…-
tergiversò ancora per qualche momento sulla scelta fino a quando, un proverbiale occhiata di Harry, non la costrinse a
sbrigarsi. –Crema al limone con praline tutti i gusti
migliori.-
Il
moro alzò un braccio richiamando, con un gesto, la giovane cameriera.
-Mi
dica…- disse la donna afferrando taccuino e penna dalle tasche dei jeans.Una
piccola targhetta suggerì ad Harry il nome della
giovane.
-Xandra?-
La donna sorrise annuendo.
-Una
mousse al cioccolato con mou e panna, per me. Ed una crema al limone con
praline tutti i gusti migliori.-
Xandra
sorrise di nuovo, prima di voltarsi ed avviarsi al bancone.
Evelyn
alzò finalmente il capo andando a puntare i suoi occhi
marroni in quelle profonde pozze di smeraldo di Harry. Sentì le guance
infervorarsi e il cervello disconnettersi. Accavallò le gambe lunghe sotto il
tavolo, strisciando leggermente contro la stoffa dura dei
jeans scuri del moro. Sentì un brivido percorrerle la schiena. Come avrebbe
voluto che anche Harry sentisse quella scossa.
-Attenta…- le disse solamente prima d’iniziare a giocare con
la forchetta ed il tovagliolo.
-Ti
sto antipatica?- la domanda di Evelyn arrivò dritta e
senza indugio al centro dello stomaco di Harry. In effetti, lei non era una
delle persone che maggiormente prediligeva, ma non gli stava antipatica, almeno
in quel momento.
-No…-
rispose il moro guardando oltre la sua spalla e sperando di scorgere
velocemente la cameriera.
-Allora,
perché continui ad essere imbarazzato?-
Harry
riuscì finalmente a capire la sensazione che provava Ron ogni qual volta, in
imbarazzo, le sue orecchie si coloravano di rosso acceso.
-Non
sono imbarazzato…-
Evelyn
sorrise appoggiando il capo sul palmo. I lunghi capelli scivolarono sulla
spalla.
-Ah,
no?- gli chiese mordendosi un labbro.
Harry
annuì cercando di far raffreddare le orecchie più velocemente
possibile.
-Beh…
forse mi sbaglio…-
Prima
che Harry potesse aggiungere qualche altra cosa, la
porta del locale si aprì. Il vispo campanello risuonò nel medio locale. Quattro
figure entrarono nel bar.
Il
moro aguzzò la vista, mettendo a fuoco il più possibile i volti dei nuovi
arrivati. Uno pareva di conoscerlo.
Era
alto, bruno, imponente. Stava aiutando una ragazzina a togliersi il giubbino ed
il cappello.
Harry
sentì il fiato congelarsi in gola quando dei lunghi fili di rame si liberarono
sulle spalle della giovane. La vide voltarsi e sorridere al ragazzo e
finalmente la riconobbe.
-Ginny…-
sussurrò rimanendo con la bocca socchiusa.
Evelyn
si accigliò voltando la testa per scorgere cosa o chi avesse attirato
l’attenzione del suo accompagnatore. Rimase senza respiro riconoscendo James.
Non poté evitare alle sue guance d’imporporarsi e al suo cuore di perdere un
battito.
Il
gruppetto che sostava ancora sulla porta fu accompagnato ad un tavolo poco
distante da quello di Harry ed Evelyn. Fu proprio quando James si accomodò che
scorse i due seduti più in là.
Vide
il capitano Potter sorridere sarcasticamente ed alzare una mano per salutarlo.
-Ma
guarda che bella coincidenza…- sibilò prima di
afferrare Evelyn per un polso e trascinarla verso gli altri.
***
Maggie
era ancora seduta al tavolo del soggiorno. Un mare di libri sparpagliati
intorno. Erano le 20,00 della sera eppure, nonostante stesse studiando da un
paio di ore, non era riuscita a combinare niente. La
sua concentrazione veniva sempre annullata dal
continuo ricordare la bella sensazione che aveva provato nel baciare le labbra
carnose di TJ.
Arrossiva
continuamente, non riuscendo più a capire quello che stava leggendo. Si
mordicchiava le labbra nel tentativo vano d’impedirsi di ridacchiare.
Persino,
Lily l’aveva ripresa.
-Maggie?-
anche in quel momento, la sorella minore la richiamava. –Maggie?!?- la ragazza però era partita per un altro, meraviglioso
pianeta.
-MAGGIE!!-
gridò con tutta la sua forza Lily, riuscendo, finalmente, a riavere
l’attenzione della biondina.
-Dimmi…- disse sobbalzando e risvegliandosi dal torpore del
fantasticare.
-Hanno suonato il campanello…- le suggerì appoggiando la
testolina sul palmo della mano.
Maggie
ridacchiò convulsamente, alzandosi con velocità dalla sedia. Attraversò la sala
da pranzo e poi il salotto, arrivando finalmente alla porta di legno
intagliato. L’aprì con tranquillità appoggiandovisi contro.
-Sì?-
Draco
Malfoy, il bel ragazzo di cui sua sorella era innamorata, era in piedi davanti
a lei. Le mani grandi e delicate nelle tasche dei
jeans scuri. I capelli biondi, di solito, perfettamente pettinati, erano stati
lasciati alla rinfusa. Vestito in quel modo, avrebbe potuto
essere tranquillamente scambiato per un ragazzo dell’ età di Maggie, se solo il
fisico e la voce calda non lo avessero tradito.
-Ciao,
Mag.- la salutò con gentilezza.
Draco
aveva avuto una strana sensazione nel ritrovarsi, all’improvviso, la copia
spiccicata di Anne. Il suo cuore aveva fatto un brusco
salto. Sorrise affondando ancora di più le mani nelle tasche.
Perché era andato lì? Cosa
pensava di trovare in quella casa?
Il
biondo rimase in silenzio, si fissò le scarpe per un
po’. Non voleva apparire un disperato agli occhi di una bambina, ma non voleva
nemmeno tornare, di già, a casa sua. Alzò il capo incontrando gli occhi verdi
di Maggie. Quel taglio così dolce e particolare, che l’aveva sempre affascinato
in Anne, lo ritrovò con facilità nella sorella.
Non
seppe rispondere e si limitò, quindi, ad un’alzata di spalle, prima di
entrarein casa.
-Cosa
stai facendo?-le chiese seguendola in soggiorno.
Maggie
si voltò sorridendogli. –Tentavo di studiare…-
-Distratta
da qualcosa?- le domandò con gentilezza arrivando in cucina e scoccando un
bacio sulla testolina della piccola Lily intenta a disegnare.
-Ciao,
Draco.- lo salutò.
-Sì.
Un po’ distratta lo sono nell’ultimo periodo.- riprese Maggie
accomodandosi al suo posto.
-Motivi?-
Prima
che la biondina potesse rispondere la più piccola
esordì. –TJ!-
Draco
vide Maggie colorarsi delle varie tonalità del rosso. Da quello
più accesso a quello più spento. In quel momento, la trovò adorabilee con semplicità appoggiò il suo capo su una
mano.
Aspettò
che lei avesse il coraggio di alzare la testa e quando finalmente i loro occhi
tornarono ad incrociarsi le sorrise incoraggiante.
-Ti
va di raccontarmi qualcosa?-
***
Cassio
osservò per la decima volta, il viso rotondo e perfetto di sua cugina, Tamiara.
Le guance morbide e vellutate coperte da una leggera patina
di sudore.
Erano
più o meno cinque ore che erano rinchiusi nei sotterranei del castello. Ormai,
Lord Voldemort, li aveva sollevati dal compito di ritrovare i tre fuggiaschi,
lasciandoli liberi di dedicarsi alla loro ricerca, quella che stavano
conducendo da quasi5 anni.
Ricercavano
le ultime traccia di magia che la piccola Lilialux poteva aver lasciato sospese
nell’aria, dopo la sua ultima potentissima perdita di autocontrollo.
Avevano cercato così tante volte di scovarla in questo modo che, ormai, erano degli esperti.
Tamiara
strillò un breve momento, prima di ricadere senza più forze sui cuscini posti
dietro di lei. Cassio le fu accanto. Le fece bere una pozione scura e
maleodorante ed immediatamente la donna si riprese.
-Faticoso?-
le chiese il bruno accarezzandole il viso con il dorso
della mano. Tamiara sorrise mostrandogli così i suoi denti dritti e bianchi.
-Non
puoi immaginare quanto…-si rimise seduta sul pavimento incrociando le gambe.
–Ero molto vicino questa volta. Ho sentito il suo potere. Era ancora sospeso
nell’iperuranio.
Sono
sicura che la prossima volta…-
Cassio
le baciò le labbra interrompendola. Tamiara sorrise prima di ricambiare.
-Bentornato…-
gli disse quando si furono distaccati.
Cassio sorrise prendendole il viso tra le mani. –Sai che non
possiamo…- le sussurrò respirando contro la sua
pelle.Tamiara fece scivolare le sue
mani piccole sul petto dell’amato. –Lo so.-
Si
allontanò tornando a concentrarsi. –Io non posso mai niente.- e prima che
Cassio potesse ribattere era già caduta in trance.
***
-Hermione…-
Ron era in bilico su una sedia. Il che voleva dire che un
uomo di un’altezza intorno ai 189 centimetri era sospeso a mezz’aria, arrivando
così a toccare una quota che si aggirava intorno ai tre metri. –Posso
scendere?- le domandò allungandosi per poter tenere il festone con su scritto “Sorpresa”. Draco Malfoy, il loro amico, festeggiava
il compleanno il giorno seguente. Ma per fargli una
sorpresa come si doveva avevano deciso di anticiparlo. Avevano organizzato
tutto nei minimi dettagli. Dal loro comportamento fino a
chiamare Anne, per convincerla a raggiungerli.
-Un
po’ più basso…- disse la ragazza osservando lo striscione con occhio critico.
–Adesso spostalo più a destra…-
Ron
eseguì gli ordini con una certa riluttanza era da quasi un’ora che quella
storia andava avanti.
Draco
era fuggito permettendoli così di ultimare l’opera. Ma
la sua scomparsa aveva rattristato Hermione. Ron se n’era accorto e questo gli
aveva dato fastidio.
-Uffa,
Ron!- esclamò, all’improvviso, la bruna abbandonandolo per sedersi con uno
sbruffo sul divano. – Ti ho detto di spostarlo a destra e non a sinistra.-
Ron
appoggiò con un tonfo la sua testa contro il muro.
Lasciò
perdere il festone e saltò giù dalla sedia. –Che hai?- le
chiese mettendosi le mani sui fianchi.
Hermione
si voltò appena. –Nulla.-
L’uomo
sbruffò. Non la sopportava quando si comportava così. Sapeva bene che qualcosa
che non andava c’era.–Non mentirmi…- le
disse mantenendo la sua posizione.
-Non
ti sto mentendo!- esclamò Hermione con un tono che a
Ron non piacque affatto.Rimasero zitti,
in silenzio.
-Vuoi litigare?- le domandò gettando sulla poltrona
il festone di carta.
Hermione
si alzò in piedi. –No. Certo che non voglio litigare….-
Ron
inarcò un sopracciglio. –Allora, cos’hai?-
La
giovane abbassò la testa cercandoqualsiasi scusa pur di non confessargli la semplice e pura verità.
Era
arrabbiata con lui per colpa di Draco. O meglio ce l’aveva
con se stessa per il modo sciocco ed infantile con il quale aveva affrontato l’
avvicinamentoa Ron. Aveva isolato
Draco. Ferendolo. Facendolo sentire indesiderato.
-Sono arrabbiata…- sussurrò ritornando a guardarlo
in faccia.
Ron
si schiarì la gola. –E perché di grazia?-
Hermione
sorrise. –Perché ho deluso una persona che mai e poi mai avrei voluto deludere.-
Il
ragazzo si accigliò avvicinandosi a lei.Le poggiò le mani sulle spalle e rimase un paio di minuti in silenzio.
Hermione aveva la testa chinata e Ron le osservava la cima del capo.
-E’
un altro dei tuoi trip mentali?-
Quella
frase rimase sospesa nell’aria. Hermione dovette riconnettere il cervello prima di capirla. Il senso di quelle parole,
giocose, la ferirono più di quanto avesse potuto
immaginare. Odiava sentirsi dire di essere complessata.
Perché lo sapeva già di suo.
-Come
scusa?- disse irrigidendosi. Si divincolò dalle mani
di Ron e lo fissò negli occhi.
Il
rosso sentì la tensione salire nella stanza. Sembrava che qualcuna
avesse girato una manopola.
Rimase
con la bocca socchiusa maledicendosi più volte dell’immane cavolata che aveva
detto.
-Magari
è solo un altro tuo problema inesistente…-
…Dalla
padella alla brace…
Hermione
perse fiato. Fu come se qualcuno
l’avesse schiaffeggiata. Le sue guance si colorarono così velocemente che Ron
si preoccupò. La vide irrigidirsi ed elevarsi in tutta la sua esile figura.
In
quel momento, un’ aura negativa aleggiava intorno ad
Hermione.
-COME
TI PERMETTI!- sbraitò colpendogli le braccia per
toglierle dalle sue spalle. –NON SONO PAZZA!-
Gridava
così tanto che la vena sul collo aveva preso a
pulsarle. Odiava con tutta se stessa quando qualcuno le faceva capire di essere complessata e soprattutto quando si sminuivano le
sue preoccupazioni. Ron aveva fatto entrambe le cose.
-IO
NON MI FACCIO “TRIP MENTALI”!-
Ron
indietreggiò di qualche passo. Non voleva risponderle ma, in quel momento, il ragazzino adolescente di qualche anno prima che non
faceva altro che litigare con la sua migliore amica per attirare la sua
attenzione, si fece risentire.
-INVECE,
Sì!- ribatté Ron serrando forte i pugni. –NON FAI ALTRO! LA TUA VITA E’ COSTELLATA DA PROBLEMI INESISTENTI… -si fermò a guardarla per qualche
secondo. –PRIMA DI FARE UNA COSA, UNA SOLA FOTTUTISSIMA COSA, TI FAI DIECIMILA
SEGHE MENTALI!-
Hermione
s’inumidì le labbra in cerca di ossigeno. –MEGLIO
ESSERE COME ME E NON UN IMPULSIVO CRONICO COME TE!-
Ron
rise amaramente diventando ancora più rosso sul viso. Non riusciva a crederci
di quanto la trovasse sexy in quel momento. Il viso
rosso e leggermente sudato. Gli occhi grandi e caldi sprizzavano vitalità. I jeans a vita bassa e la maglia aderente le fasciavano il
corpo snello e sinuoso.
-IO
NON SONO IMPULSIVO!-
Hermione
rise. –Sì, certo…-
Ron
s’irrigidì. –SE DAVVERO FOSSI IMPULSIVO, IO…-
La
ragazza rimase a guardarlo mentre Ron
abbassava la testa e faceva morire le sue ultime parole sulle labbra.
–TU COSA?- chiese con stizza. –COSA
AVRESTI FATTO? MI…-
Ma le parole di Hermione si persero sulle labbra di Ron, che
prepotentemente le aveva premute contro le sue. Sentì quella bocca calda ed
esperta danzare sulla sua. Quella deliziosa sensazione di completezza e
felicità la invase cancellando quel sentimento di
tristezza che l’aveva imprigionata tutto il pomeriggio.
-Ecco…-
sussurrò Rona pochi centimetri dalle
sue labbra. Il fiato corto e gli occhi socchiusi, mentre la
sua testa era ancora persa nel vuoto. –Ti avrei già baciato e tappato la
bocca…-
Hermione
aprì le sue iridi cioccolato e fissò il suo sguardo sul viso del ragazzo che le
accarezzava le guance. Incerta sul da farsi, per la prima volta, diede retta al suo istinto e con una travolgente passione gli saltò
letteralmente addosso.
Gli
passò le braccia attorno al collo, circondandogli il bacino con le gambe mentre
la sua bocca scendeva alla ricerca disperata di quella di lui.
Ron
la strinse a sé iniziando a massaggiarle con dolcezza la schiena. Rimasero
incollati per un bel po’ e solo quando Ron sentì il suo auto
controllo andare a farsi una passeggiata, la rimise a terra allontanandola di
botto.
Hermione
rimase sorpresa. Le labbra ancora socchiuse e l’espressione
stranita sul volto.
-Cosa
c’è?- gli chiese senza fiato.
-Basta…-
le rispose Ron passandosi una mano tra i capelli. –Se continuiamo, io non
riuscirò a fermarmi… non voglio che tu faccia una cosa per
cui non ti senti ancora pronta…-
Hermione
gli sorrise. Si avvicinò a lui prendendogli una mano.
Con dolcezza la condusse all’altezza del suo cuore che ormai batteva a mille.
–Lo senti?-
Ron
annuì incapace di fare altro.
-Io
voglio fare l’amore con te, Ron. L’ho sempre sognato. Il mio cuore non mente e,
adesso, ti prego non infrangere un mio desiderio…-
Ron
fantasticava d’amare Hermione, fin da quando aveva scoperto che non sarebbe mai
riuscito a controllare i battiti del suo cuoreogni qual volta lei era nei paraggi. Molti, troppi anni addietro, questo
era successo. In quel momento, vederla lì, davanti a lui, desiderosa di essere sua a tutti gli effetti, non faceva che aumentare
i battiti già veloci del suo cuore.
Le
prese il viso tra le mani baciandole le labbra con trasporto. –Non potrei mai
infrangere un tuo desiderio…-
Hermione
rise contro la sua bocca, gli saltò nuovamente in collo e presto divennero l’una parte integrante dell’altro.
(lo so che aspettavate
questa scena dall’inizio della ffc… spero sia stata di vostro gradimento. N.D.
Angéle)
***
Maggie
guardò l’orologio della sala da pranzo. Segnava le 21, 00 della sera. Draco era
seduto poco distante da lei. Stava colorando con Lily alcuni disegni fatti
all’asilo.
-Questo
maglioncino?- chiese Draco alla bimba. –Lo facciamo rosso?-
Lily sorrise annuendo.
Il
tempo era volato parlando con Draco di TJ. Era stato così comprensivo. Nemmeno
Anne l’aveva mai capita così.
-Non so che
fare…- gli aveva detto allungandosi sul tavolo.
Draco le
aveva sorriso accarezzandole la testa. –Non c’è nulla
di diverso. Lui è sempre TJ, tu sei sempre Maggie.
Continuate a comportarvi come avete fatto… Adesso, però sarà più divertente.-
le aveva fatto un occhiolino facendola arrossire…
Anne…
Era
rimasta 10 minuti impietrita. A
pensare perché il nome di sua sorella doveva farla riflettere.
All’improvviso
era sobbalzata, facendo spaventare Draco e Lily.
-oh,
mio dio!-
-Mi
raccomando, Margareth. Alle 21, 30 puntuale. A casa nostra…- La sua insegnate, Hermione, glielo aveva detto con uno sguardo che
non avrebbe permesso ritardi…
-No!-
gridò alzandosi come un fulmine e precipitandosi di corsa di sopra.
-Cosa
c’è?- chiese il biondino seguendola. –Mi sono
ricordata che la professoressa Granger aveva organizzato un gruppo di studio
dalle 21, 30….-
Draco
si era accigliato -Non è un po’ tardino?-
Maggie
era diventata rossa. Le bugie non le sapeva dire. –No,
prima non poteva nessuno.-
Draco
le sorrise.
-Beh,
sbrigati allora.- e senza aggiungere altro la lasciò sparire dietro la porta
della sua camera.
***
Harry
continuava a fissare con rabbia lo strano comportamento affettuoso che
intercorreva tra Ginny e James.
Evelyn
aveva un viso scuro ed arrabbiato. Forse non si stava comportando molto bene
nei suoi confronti. L’aveva trascinata, senza chiederle niente, prima a
prendere un caffè con loro e, successivamente, a mangiare
qualcosa.
-Perché
ha scelto di diventare un Auror capitano Potter?- la
voce di Joseph il ragazzo seduto accanto alla brunetta dai tratti orientali lo
fece voltare.
Harry
sorrise in imbarazzo. Nessuno gli aveva mai chiesto il motivo della sua decisone.
-Beh,
Joseph.Conosci la mia storia. Ho
combattuto Voldemort fin da quando avevo 11 anni… non mi ci è
voluto molto per capire quel era la mia strada.-
Ginny
si voltò a guardarlo e dopo tanto tempo sentì l’imminente desiderio di
abbracciarlo. Adorava quando assumeva quell’atteggiamento da falso divo. Era
divertente.
Lo
scrutò ancora prima di distogliere lo sguardo. I loro occhi si erano
incontrati.
-Posso
farle una domanda privata?-
Lucrezia
diede un piccolo schiaffo sul braccio dell’amico. –Jo,
non essere sgarbato.-
Il
ragazzo si massaggiò prima di rispondere. –Ma scusa,
Lu. Sai da quando voglio conoscerlo! Mi fai togliere lo sfizio di fargli
qualche domandina che non ho mai visto sui giornali?-
Harry
rise annuendo.
-Non
preoccuparti, Lucrezia. Non c’è alcun problema.-
Ginny
s’incantò a guardarlo. Ora, capiva perché, nonostante gli anni fossero passati,
Harry rimaneva il ragazzo più amato dal popolo magico. Era gentile, dolce,
sempre disponibile e con un passato alle spalle che avrebbe fatto rabbrividire
chiunque. Vederlo parlare con Joseph le fece uno strano effetto. Finalmente, le
tornò in mente il motivo che l’aveva spinta ad
innamorarsi follemente di lui. Harry era sempre stato così. Anche
con lei, fin da bambini.
-Ma con la tua fama… avrai avuto una vita felicissima con le
donne?-
Tutto
il tavolo scoppiò a ridere. Ginny in testa. Conosceva Harry e dire che avesse
avuto una vita felicissima con le donne non era affatto vero. Prima di lei c’erano state un paio di ragazze ma nessuna d’importante.
L’unica degna di nota era Cho, quella a cui Harry aveva dato il suo primo
bacio. Ricordarlo le diede un immenso fastidio.
-Harry
non ha mai avuto vita facile in nessun in campo…- le sfuggì.
Immediatamente, le sue gote si colorarono di rosso, ed Harry non poté fare a
meno di trovarla stupenda.
Annuì.
-Mai
avuta pappa pronta, io!- continuò rincarando la dose.
Evelyn
osservò quei due scambiarsi un rapido sguardo. Vide il trasporto ed il
desiderio. La passione e l’amore ma anche rancore e
diffidenza. Intuì, in quel momento, che forse né lei né James avrebbero potuto dividerli. Erano legati da un filo invisibili che inevitabilmente li riconduceva l’uno
nella braccia dell’altra. Fu un attimo di lucidità di Evelyn
che la fece rattristare.
Alzò
lo sguardo e incontrò gli occhi espressivi di James. Sembrava le volessero dire
la stessa cosa. Uno strano calore le salì dal cuore e, per la
prima volta, si ritrovò piacevolmente imbarazzata sotto gli occhi di un
uomo.
-Sembri stanca…- le disse in un soffio, James. Le
chiacchiere di Joseph ed Harry coprirono la sua voce.
Evelyn
sorrise appoggiando la sua testa su un palmo.Non era abituata a quel tipo di trattamento da parte di un uomo. Non era
il massimo essere completamente ignorata.
James
allungò una mano sotto il tavolo, lontano da occhi indiscreti. Con incertezza
l’appoggiò su quella di Evelyn e le sorrise.
-E’
solo uno sciocco.-
Evelyn
sussultò a quel contatto arrossendo con discrezione sulle guance. Guardò Harry
che continuavaa parlare con Joseph e, finalmente,
capì. Harry non era destinato a lei. Non avrebbe mai avuto il suo completo
amore. Ci sarebbe stata, per sempre, Ginny ad occupare un posto nel suo cuore e
mai nessuno avrebbe potuto cancellarla.
Sarebbe
stata condannata ad una vita da seconda e lei, abituata a primeggiare in tutto,
non poteva permetterlo.
Con
un sospiro di rassegnazione afferrò che il suo piano, anche se fosse andato in
porto, non l’avrebbe mai resa felice. Ritornò a guardare negli occhi James e
provò una bella sensazione di calore invaderla.
-Io
vado a casa…-e con quella frase suggellò la fine del
suo inutile tentativo di conquistare Harry Potter, il bellissimo capitano.
***
Hermione
e Ron erano abbracciati l’una all’altro, precipitati in un sonno profondo. Il
plaid blue copriva i corpi dei due amanti. S’intravedevano,
solamente, le lunghe gambe di Hermione, intrecciate a quelle di Ron.
I
loro petti si abbassavano ed alzavano ad un ritmo regolare, non un solo rumore
si udiva.
Fu la camicia del rosso, finita per qualche
motivo sulla lampada, a risvegliarli. Infatti, scivolò
con grazia sul volto dell’uomo facendolo sobbalzare.
-Merlino…- bofonchiò ancora intontito e con i capelli
arruffati.
Si
stropicciò gli occhi dopo essersi tolto la camicia dalla faccia. Fu un breve
secondo di smarrimento, poi, quando si accorse del peso che gli incombeva sul
petto, non fu in grado di non sorridere.
Le
accarezzò con dolcezza i boccoli bruni, che gli solleticavano la pelle del
collo. Non riusciva a crederci a quello che era successo. Era così dannatamente
felice che, senza volerlo, scoppiò a ridere.
Il
suono della sua voce fece svegliare Hermione.
-Hm…-
mugugnò rimanendo appoggiata sul suo petto.
Ron
le accarezzò la schiena, disegnandole una scia di baci sulla pelle candida.
Anche ad Hermione scappò un sorriso che andava da un
orecchio all’altro.
-Hm…-
ripeté, avvicinandosi maggiormente.
Ron
sorrise contro la sua spalla. –Quel ‘hm’ è una cosa
positiva?-
-Hm…-
-Bene…-
sussurrò prima di voltarla di scatto in modo d’aver il viso
di lei a poca distanza dal suo. –Continuerai a mugugnare?- le chiese
baciandole ogni centimetro della faccia senza mai sfiorarle le labbra.
-Può
darsi…-
Ma
proprio quando entrambi erano più che decisi a
ricadere nel turbine della passione il campanello li fece sobbalzare.
-Oh,
mio dio!- esclamò Hermione districandosi dall’abbraccio di Ron. Guardò l’orologio è si precipitò giù dal letto. –Anne!-
esclamò portandosi dietro il lenzuolo. Ron rise. Era uno spettacolo guardarla
cercare i suoi vestiti ed indossarli nel minor tempo possibile.
-Che
ridi ?-gli chiese abbottonandosi il jeans.
Ron
la guardò ancora, prima di risponderle. –Ti ho mai detto che sei bellissima con
i capelli stravolti?-
Hermione
arrossì. Avrebbe voluto rimanere lì, con lui, ancora
per tanto, tanto tempo, ma il campanello la riscosse anche allora.
Aprì
la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si fermò dicendo. –Mi piace
quando mi fai i complimenti…-
Sorrise
e poi svanì dietro la porta.
***
Maggie sorrise a Lily che si era arrampicata sulle spalle di Draco. Mentre
sorridevano rendevano molto l’idea di una famiglia felice.
-Ti
piace la cioccolata, Lily?- chiese il biondo alzando
gli occhi nella sua direzione. La bambina annuì stringendo le mani sulla maglia
di Draco per aggrapparsi.
Il ragazzo sorrise. –Pensa che vicino
Hogwarts c’è una paesino bellissimo, dove c’è un negozio strapieno di
cioccolate e caramelle magiche. Le più buone sono le cioccorane. Devi stare
attenta a mangiarle prima che scappino via…-
Lily
rimase a bocca aperta. –Davvero?-
Draco
guardò Maggie che lo contemplava stranita. –Cioccorane?- gli chiese.
Il
biondo annuì. –Mai assaggiate?-
-No.-
rispose Maggie infilandosi le mani in tasca.
A
Draco ricordò incredibilmente Anne e una strana sensazione di nostalgia lo attanagliò
di nuovo.
-Quando tornerò mago te ne manderò un pacco intero.- le
disse attraversando la strada e infilandosi nel vialetto.
La
casa gialla e blue appariva vuota e soprattutto silenziosissima. Draco si voltò
verso Maggie. –Dove saranno quei due?- le chiese prima di far scendere Lily
dalle sue spalle e tirare fuori dalla tasca le chiavi.
-Forse
sono a scuola…- ipotizzò con non chalance la biondina.
Draco si strinse nelle spalle.
–Non credo.-
Infilò
la chiave nella serratura e silenziosamente la girò. Aprì con
lentezza la portae un buio totale lo
accolse.
Cercò
a tentoni l’interruttore della luce e quando
finalmente riuscì a vedere, un boato lo stordì.
-AUGURI!-
***
Harry si infilò il
giubbino di pelle. La serata stava volgendo al termine e ben presto non avrebbe avuto più la possibilità di guardare Ginny.
Infilò
le mani nelle tasche.
Evelyn
era rimasta un po’ più indietro lo sguardo assorto e
le labbra imbronciate. Non sembrava proprio l’immagine della felicità.
L’attese per affiancarla e farsi perdonare l’orrenda
serata che le aveva fatto passare.
-Tutto
bene, Evelyn?-
La
bruna alzò di scatto lo sguardo. Era la prima volta che Harry si preoccupava
per lei. Sorrise.
-Non
posso lamentarmi.- Guardò davanti a sé dove Ginny
sorrideva con gentilezza a James. Un moto di gelosia la invase. “Vuoi rubarmi
tutti gli uomini?!” si chiese incrociando le braccia
scocciata.
-Ti
accompagno a casa?- la voce di Harry la richiamò con
educazione.
Evelyn
scosse il capo. –No, preferisco tornare a casa da sola.-
Allungò il passo superandolo. –ti ringrazio per la tua gentilezza. Ma
non ho bisogno di un uomo che non riesce a dimenticare una ragazzina…-
Harry
inarcò un sopracciglio. –Come, scusa?-
Evelyn
rise attirando l’attenzione di un paio di passanti. –Nulla Harry. Corri dalla
tua Amata Ginevra e per una sola volta sii cattivo e bastardo. Fai capire a
James che quella lì è tua e solo tua.-
Harry
non sapeva se ringraziarla per i consigli oppure dirle di farsi un bel pacco di affarisuoi.
Evelyn
si voltò trovandolo ancora lì. –Perché mi guardi?- sorrise.
–Io non sono la donna che fa per te, quindi sbrigati a raggiungere James e
Ginny… Non vorrei avere sulla coscienza il tuo grande amore…-
Harry
la raggiunse. –Sei gentile.- iniziò accarezzandole una
guancia. –Ma Ginny ed io abbiamo avuto troppi
problemi. Forse non è destino…-
Evelyn
non seppe il motivo ma dopo tanto tempo nella sua evita
si commosse per la sincerità e la disperazione con cui, Harry aveva pronunciato
quelle parole. Senza che poté fermarle un paio di lacrime
scivolarono giù da quegli occhi svegli ed intelligenti.
-Il tuo destino è stare con lei, Harry. Ti sei
visto come la guardavi? I tuoi occhi s’illuminano ogni volta che la vedi
sorridere…-
Il
bruno abbassò lo sguardo sentendosi imbarazzato. Pensava che non fosse così
evidente.
-Io…-
Evelyn
gli mise un dito sulle labbra.
-Muovi
il culo, Potter e vatti a riprendere Ginny.-
Harry
sorrise e senza sapere il motivo abbracciò con tutto se stesso Evelyn.
–Grazie.- e senza aggiungere altro corse nella
direzione in cui James e Ginny erano svaniti.
-Addio,
Harry…-
***
Draco
fu investito da un’esplosione di applausi e sorrisi. Aprì lentamente gli occhi che involontariamente aveva chiuso.
Guardò i suoi amici e non poté fare a meno di sentirsi contento,
per la prima volta, dopo tanto tempo.
Sentì
un corpo snello e sinuoso schiacciarsi contro il suo. Il
classico profumo di primavera e la morbidezza di quei boccoli. –Auguri
Draco!- gli disse in un orecchio.
Quando si discostò Ron gli diede una pacca sulla
spalla. –Buon Compleanno, anticipato vecchio mio…-
Draco sorrise voltandosi quando qualcuno gli tirò i
pantaloni.
–Auguri Draco.- Lily si sporgeva verso di lui per
baciargli una guancia. Il biondo sorrise ancora prima
di alzarla e farsi baciare.
-Grazie
Principessa…-
Per
i seguenti 10 minuti sentì la stessa identica tiriterae lo stesso identico trattamento.
Ad
un certo punto, però, qualcosa o meglio qualcuno attirò la sua attenzione. In
un angolo con lo sguardo basso e le guance rosse stava
una bruna.
Una
maglia aderente ed una gonna nera a più balzi le fasciava
il fisico leggero e magrolino.
Il
cuore di Draco perse un battito. Con lentezza, ignorando tutti, si avvicinò. Quando la ragazza alzò lo sguardo rivelandosi, il biondo non
poté fare a meno di sorridere.
-Anne…-
sussurrò scrutando quelle guance rosse e morbide.
-Auguri, Draco…- Il suo nome pronunciato da un filo di voce
appena gli fece correre dei lunghi brividi su per la schiena.
Non
seppe esattamente per quale motivo, ma, all’improvviso, annullò la distanza tra
i loro corpi e con forza la prese tra le braccia.
Il
profumo di pesca e mandorle gli invase i polmoni. Immediatamente sentì la
necessità di continuare a sentire per sempre quell’ aroma.
Era il suo preferito. Dolce ed intenso.
-Mi
sei mancata…-
Anne
trattenne il fiato. Draco Malfoy la stava abbracciando. Il ragazzo di cui era
segretamente innamorata dai tempi di Hogwarts la stava
abbracciando!
-Anche
tu…- sussurrò con una voce stridula ed inusuale.
Quando
si staccarono un braccio passò intorno alle esili spalle di Anne.
–Ciao, Malfoy…-
***
-Stavo
pensando che, se ti va, potremmo andare al cinema
babbano….- James fissava il vuoto mentre con una voce tremante proponeva a
Ginny un appuntamento.
La
ragazza fissava le sue scarpe, assorta in qualche complicato pensiero.
Camminava silenziosa lanciando di tanto in tanto occhiate
alle sue spalle. L’espressione seria e quasi triste.
-Allora?-
la spronò James quando dopo un paio di minuti non arrivò nessuna risposta alla
sua domanda.
Ginny
si riscosse guardandolo, all’improvviso, negli occhi. –Scusa… dicevi?-
James
divenne rosso. Non gli andava decisamente di ripetere
il suo invito… -Io…- ma le parole non vollero uscire dalle sue labbra.
-Sai,
la tua amica, Evelyn, mi è parsa un po’ strana…-
James
sorrise. Quella donna era sempre strana. Forse l’aveva trovata triste. Ma non di certo più “strana” del solito.
-Triste…-
la corressefacendo mente locale sui fatti avvenuti. Una piccola morsa gli si
strinse intorno al cuore.
Rimasero
in silenzio proseguendo sulla loro strada. Ginny
concentrata su Harry e James su Evelyn.
-GINNY!-
una voce interruppe i loro pensieri. Si guardarono un attimo
prima di voltarsi.
-Harry!-
esclamò la rossa bloccandosi.
Il
bruno capitano correva a perdifiato nella loro direzione. –Ho
bisogno di parlarti…- sussurrò senza più fiato una volata raggiuntoli.
Ginny
si morse le labbra. –Io non ho nulla da dirti…-gli rispose
fissandolo negli occhi.
-Io
sì! Quindi mi ascolterai…- l’afferrò per un braccio
trascinandola.
-LASCIAMI!-gridò lei impuntando i piedi.
–Non voglio ascoltarti… Tu non mi hai dato
quest’opportunità! Sei scomparso…-
Harry
continuava a trascinarla ma ad un certo punto una mano gelida lo spintonò.
-Ti
ha detto di lasciarla stare…- James fissò il suo capitano come mai aveva fatto.
I suoi occhi, di soliti gentili, avevano assunto una luce diversa.
Harry
lo guardò. Gli occhi smeraldo ridotti a due fessure.
–Ho per caso chiesto il tuo parere?-
SI
fissarono con astio. I respiri rallentati e le pupille
dilatate. –No, ma ho voluto dire la mia. Qualcosa in contrario?-
-Fatti
gli affari tuoi, pivello…- lo schernì Harry gonfiando il petto.
-No.-
fu la risposta secca di James. –Lei non vuole parlarti…non insistere.-
-Ehi!-
Ginny si mise in mezzo. –Piantatela di spargere testosterone.-
-Virginia…-
iniziò Harry. –Questa è una cosa vecchia tra me e lui- continuò
James. –Non t’immischiare…-
Ginny
divenne rossa. –Va bene!- esclamò irritata.
–Ammazzatevi pure…-
Harry
si tolse la giacca appendendola su una balaustra, lì vicino. James tirò su le
maniche. Si scrutarono con astio.
-Non
sai da quanto desidero farlo…- sibilò James.
Harry
sorrise. –Fatti sotto pivello…-
In
meno di due falcate, il sottufficiale si avventò con rabbia sul capitano,
stordendolo con un pugno dritto sul naso.Harry urlò prima di reagire colpendolo allo stomaco con una ginocchiata.
Un
rivolo di sangue colò giù dal naso del capitano Potter.
Ginny
serrò gli occhi congiungendo involontariamente le mani. –Harry…- sussurròquando ricominciarono a darsele.
Dopo
una decina di minuti entrambi si ritrovavano con labbri spaccati e parecchi
lividi su tutto il corpo. Ginny continuava a tenere gli occhi chiusi e solo
quando Harry imprecò cadendo a terra, riuscì a riaprirli.
Sentì
il sangue congelarsi nelle sue vene.
-ADESSO
BASTA!- sbraitò preoccupata, frapponendosi tra i due. –Non assisterò inerme a
questa stupida scazzottata…-
-Ginny
levati di mezzo!- esclamò Harry rimettendosi in piedi.
-No.-
-Ginny,
per favore…- la pregò James.
-No.-
fu di nuovo la sua risposta. Guardò negli occhi James e si sentì bugiarda,
stupida ed insensibile. –Non posso lasciartelo fare. Io non sono…-
Rimase
in silenzio. Si voltò verso Harry ed incontrò quegli occhi verdi e sinceri.
-Io
non sono innamorata di te…- guardò ancora il capitano prima
di voltarsi verso il sottoufficiale. –James.-
Fu
come ricevere uno schiaffo in piena faccia. L’uomo
vacillò inerme, arretrando di qualche passo.
-Io
amo Harry…- addolcì il suo sguardo rivolgendolo al
bruno. –Mi dispiace di averti illuso ma…-
James
alzò una mano bloccandola. –Non aggiungere altro. E’ già abbastanza
imbarazzante senza i tuoi tentativi di scuse…-
S’infilò
le mani nelle tasche arretrando ancora. –Sapevo sarebbe finita, così…-
Guardò gli occhi, tristi e dispiaciuti della rossa, e,
immediatamente, fu
folgorato. – Se tu sei qui, Potter, Evelyn è da sola?-
Harry
annuì rimanendo indietro.
-Non
posso dirmi felice per voi… però, vi auguro di vivere una vita bella assieme.-
Ginny
rimase ancora a guardarlo. Poi, all’improvviso, abbracciò James. –Grazie di
aver capito…-
Il sottoufficiale sorrise accarezzandole la
schiena. –Ehi,- richiamò Harry. –Inizia a preoccuparti
anche di me. Ron non è più solo…-
Harry
si schiarì la voce. –Ehm, certo.-
James
si allontanò da Ginny sorridendole. –Sei bellissima…-
Le
portò una ciocca rossa lontana dagli occhi prima di voltarsi e correre nella
direzione da dove Harry era venuto.
Ginny
rimase a guardarlo. Dava le spalle al moro. Si sentiva osservata.
-Adesso
posso parlarti?-
Lei
si voltò. –Sì, ora puoi.-
Harry
allungò la mano. –Andiamo…-
Ginny
l’afferrò e con un sorriso sereno si avviarono verso la base di
Auror che, da quel lontano ottobre, chiamavano casa.
***
Draco
chiuse di scatto la porta del frigo. Era arrabbiato, nervoso.
“Quel
deficiente!”pensò togliendo i cubetti di ghiaccio dalla vaschetta. “Ma chi è stato quell’intelligentone che l’ha invitato…”
-Draco?-
la voce di Anne lo fece sobbalzare. Alcuni pezzi di
ghiaccio caddero sul pavimento. Entrambi si chinarono
per raccoglierli. Cozzarono le fronti.
-Ohi.-
disse Anne massaggiandosi la testa e sorridendo. Per la seconda volta in quella
serata Draco sentì quel profumo così particolare che l’aveva conquistato.
-Stai
bene?- le chiese sfiorandole la fronte con le sue dita fredde.
Anne
rimase catturata da quello sguardo grigio e gentile. –Sì…- Arrossì, scatenando
la tenerezza del biondo che non poté evitare di toglierle i capelli dagli
occhi.
-Mi
sei mancata davvero tanto…-
Anne
appoggiò le mani sulle ginocchia, aumentando la gradazione di rosso sulle sue
guance.
-Non
puoi dirmi queste cose…-
Draco
rise spostando il suo sguardo sulla figura intera della giovane. –E sei anche
molto carina…-
Il
biondo si stupì delle sue parole. Che diavolo gli stava
prendendo.
-Grazie…-
fu meno di un sussurro la risposta della ragazza.
-E’
la verità…- le disse riconoscendosi in imbarazzo. Non si era mai sentito così
strano.
Anne si rialzò gettando nel lavandino i pezzi
di giaccio sporchi. –Volevo ringraziarti…- continuò,
improvvisamente, la ragazza quando Draco tornò alla sua altezza. –So che sei
stato molto vicino alle mie sorelle.-
-Per
me è un piacere… mi diverto con loro. Riesco a tirare
fuori persino il mio lato umoristico…-
Anne
rimase in silenzio. –Perché ne hai uno?-
Il
biondo la guardò trattenendo a stento un sorriso. –Ehi…-
La
ragazza rise prima di alzarsi sulla punta dei piedi e baciargli una guancia.
–Grazie, davvero, per tutto.-
Fu
il turno di Draco per arrossire.
-Ehi,
Anne!- la voce di Lewis li fece voltare. –Vieni, tua sorella Lily sta per fare
l’imitazione della scimmia…-
Anne
sorrise. –Sì, arriviamo.-si voltò verso il ragazzo biondo sorridendogli. –E’ bravissima a
fare la scimmia… la dovresti vedere.-
Draco
annuì. Non aveva particolarmente gradito l’intervento di Lewis però pur di
vedere la sua piccola Lily all’opera avrebbe sopportato
anche lui. Prese il contenitore del ghiaccio e con tranquillità si voltò.
-Andiamo.-
***
Mellifluo
ed Angelia percorrevano silenziosi i corridoi della base di Auror.
I loro passi riecheggiavano sinistri nel silenzio tombale. Avevano stordito i
pochi auror di guardia e con tranquillità si avviavano nello studio del
generale McDury.
-La
conosci bene, questa base…- sussurrò Angelia seguendo
con diligenza il biondo.
Mellifluo
si voltò appena sorridendole. –Sì, l’ho studiato sulle mappe e sul posto.-
Angelia
gli rubò un bacio continuandocamminare.
-Pensi che portarmi con te in questa missione, mi abbia fatot
dimenticare in parte le tue mancanze?-
Il
biondo la guardò con degli occhi tristi. –Beh, in parte sì.- cedette baciandolo
ancora.
-Avanti,
lì dentro ci sono i fascicoli dei casi. Finalmente sapremo dove, come e tutto
quello che vorremmo sapere sul file “19087”.-
Angelia
annuì col capo prima di seguirlo all’interno
dell’ufficio. Presto il caso di Ron, Hermione e Draco non avrebbe più avuto
segreti per loro due. O così speravano…
***
Draco sorrise mentre Lily si lasciava cadere sfinita sul
divano.
L’imitazione della scimmiotta a quanto pareva la sfiniva. Le porse un bel
bicchiere di acqua che la bimba bevve velocemente.
-Piano,- la riprese con dolcezza accarezzandole i boccoli bruni.
Lily
annuì mentre rallentava la sua bevuta. Svuotò ben presto il bicchiere,
restituendolo a Draco che lo poggiò sul tavolo.
-Ti
è piaciuta l’imitazione?- gli domandò la piccina
sedendogli sulle gambe. Il biondo l’abbracciò sorridendole.
-La migliore che io abbia mai visto…-
Lily
si gongolò appoggiando la testolina sul petto dell’uomo.
-Lewis
smettila…--
Draco
udì la voce di Anne provenire dalla cucina. Hermione e
Ron erano svaniti eclissati chissà dove. Mentre Maggie e TJ erano
emigrati in zone più silenziose ed appartate. Fece scendere la bimba dalle sue
gambe intimandole il silenzio.
-Ti
ho visto come lo guardi, sai?- Lewis sibilava con
rabbia.
-Anche se fosse? Non sono affari che ti riguardano.
Sei il mio migliore amico non il mio fidanzato…- Anne rispose
.
Lewis
le si avvicinò con uno sguardo strano. Lo stesso che aveva quella volta nell’ufficio di Harry.
Bloccò Anne contro il muro.
-Sai
cosa provo per te?-
Si
avvicinò così tanto che la bruna serrò forte gli occhi. Aspettò quel contatto
non gradito ma invece non arrivò nulla. Sentì un rumore alla sua destra e la
voce di Draco sbraitare qualcosa.
-Che
diavolo pensavi di fare?-
Draco
si fermò di fronte all’uomo ancora semi sdraiato al
suolo. Gli occhi dardeggiavano di rabbia.
Lewis
si tirò su fronteggiandolo con astio.
-Nulla
che ti riguarda…-lanciò un’occhiata ad Anne. –Tentavo
di aprire gli occhi a quella stupida che sbava ancora
per te…-
Draco
s’irrigidì. Strinse i pugni lungo i fianchi. Come si permetteva quel deficiente
di chiamare stupida Anne. La sua Anne.
Si
voltò un momento a guardare la donna ancora appoggiata al muro. Le guance rosse e rigate dalle lacrime.
Il
desiderio di proteggerla e farla sentire al sicuro lo accecò; si rigirò verso
Lewis e, prima di riuscire a capire qualcosa, gli era saltato al collo.
-SCUSATI!-
sbraitò dandogli un pugno in faccia.
Lewis
accettò il colpo senza un lamento. Un rivolo di sangue gli scese giù dal naso.
-Chiedere
scusa?- gli rispose. –A chi? E perché?-
Draco
ripartì alla carica ma questa volta il bruno fu più veloce e si scansò
restituendogli il pugno. Le labbra sottili di Draco furono spaccate.
Anne
era ancora spaventata. Si era accovacciata vicino al muro.
Nel
frattempo i due uomini avevano iniziato a darsele di santa ragione. Solo quando una vocina gridò e le finestre della sala da pranzo
andarono in frantumi, Draco e Lewis si fermarono.
La
piccola Lily era sulla porta. Gli occhi intelligenti sgranati dal terrore. Il viso rosso e sudato a causa dello sforzo.
***
A
molti chilometri di distanza, Tamiara si risvegliò bruscamente dallo stato di Trance in cui era caduta.
Si
voltò verso Cassio e sorrise.
-L’ho
trovata….-
***
Continua….
Ehi! Bimbi belli… scusate per
questo immane ritardo ma ho avuto davvero taaanto da fare…
Cmq, sono qui. Allora, la storia si sta davvero concludendo, ecco perché non volevo aggiornare. DAAB è stato
il mio primo grande amore… E sapere che sta per concludersi
mi mette una strana tristezza addosso.
Grazie a questo sito ho conosciuto persone
meravigliose e fatto esperienze sensazionali. Non pensavo che mai avrei potuto
fare leggere qualcosa a qualcuno… ed invece, eccomi qui, dopo quasi un anno, a
portare a termine il mio lavoro. ^^
Ormai il più è stato fatto.
Dopo quasi XXV chap i miei due tesori si sono messi assieme… CONTENTI!?!?!
Io sì!
Cmq, passo direttamente ai saluti che sono stati
tantissimi. Grazie vi voglio bene.
MartyGrazie!!! Sei
troppo gentile. Benvenuta tra noi. La mia storia è nata come un
piccola ffc da quattro soldi ma se vi ho fatto appassionare, allora,non posso fare che esserne orgogliosa! Grazie
per i tuoi complimenti,
un bacio,
AngéleJ
*JULY@* Lo so, anche
a me dispiace che Maggie non abbia poteri, ma è così. Avrà un ruolo importante.
In fondo, se vi ha appassionato, una bella parte l’ha già avuta, no? Grazie un
bacio.
AngéleJ
Vale e Mely Ciao! Mamma mia, che bella recensione lunga e ricca di complimenti.
Io vi ringrazio perché se sono migliorata, nel mio modo di scrivere, lo devo a
voi. Siete stati dei compagni di viaggio stupendi e non vi potrò mai
dimenticare. Naturalmente, ci sarà un seguito. (Devo ancora ben immaginarlo, ma
nella mia mente è già presente…)Come ho già detto questo sito
mi ha fatto conoscere gente meravigliosa e voi siete tra queste…
Un bacio,
AngéleJ
Marilia Tesoro!!!Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie ed ancora grazie. Sei troppo gentile ed io non so come ringraziarti. Questo
chap l’ho dedicato tutto a te. Grazie per quel piccolo gioiellino della one-shot che mi hai dedicato, l’ho trovata deliziosa.
Complimenti. Mi raccomando continuaa
seguirmi. Un bacio,
AngéleJ
Elaine Grazie!
Davvero quanti complimenti… se ti sono piaciute così tanto le mie storie non posso fare a meno che sorridere. Ti ringrazio per i
complimenti e per l’analisi grammaticale e ideologica di DAAB. Essere chiara, scorrevole e divertente è sempre stato il mio
obbiettivo. Ti ringrazio ancora. Un bacio,
AngéleJ
Liz Grazie,
cara,
Un bacio,
AngéleJ
Riley Amore! Ciao,
tesoro… è stato una delle più belle recensioni che tu
mi abbia lasciato. Sono arrossita quando ho finito di leggerla. Io non ho tanta fantasia, mi piace solo stupirvi. E se ci riesco mi fa un enorme piacere. Anche a me dispiace
che DAAB stai per finire… ma purtroppo anche questa storia ha diritto a un ending… spero Happy… Beh, ora vado e non preoccuparti
aggiornerò più lentamente…^^
Un bacio,
Angéle
Selphie Sì, vi avevo
promesso una scossa verso la fine… e adesso come la mettiamo?^^Hermione e Ron,
si sono spinti oltre il bacio… Harry e Ginny si sono
riappacificati, James e Evelyn non rompono…e Draco e Anne? Chissà. Spero che ti sia piaciuto anche questo. Un bacio,
AngéleJ
Sarry Malfoy Hola cara… Grazie dei
tuoi complimenti, sei stata davvero troppo gentile. Per me è stato un onore
farti affezionare ai miei personaggi. Figurati per le recensioni. Se dovessi
scrivere solo per quello. Grazie, grazie davvero.
Un bacio
AngéleJ
Cloudy Grazie
tesoro, della tua dolcezza e dei tuoi complimenti. Sono molto onorata di
riceverli da una scrittrice brava come te. Devo farti i complimenti perché
secondo me sei una delle “giovani promesse”. Ti
ringrazio ancora.
Un bacio enorme,
AngéleJ
AvaNa Kedavra Ehi, neo-fanwriter! Come stai? Che bello poter leggere qualcosa scritto da una persona simpatica
come te. Sai, me lo aspettavo che tu scrivessi così bene. ^_^. Spero che anche questo
chap ti sia piaciuto. Continua a farmi sapere cosa ne pensi.
Un bacio e
tanti complimenti,
AngéleJ
Daisy Anch’io sono
contenta che tutto si sia sistemato. Grazie della tua recensione. Un bacione,
AngéleJ
Silvix Grazie, cara.
Anche a me dispiacerà non poter più leggere i vostri
pareri. Ma non vi preoccupate tornerò prestissimo.
Un bacio,
AngéleJ
Lulu Grazie Lulu.
Sei davvero troppo gentile. Non puoi immaginare che piacere mi abbia fatto
essere rassicurata da te. Grazie^^. Ti sei divertita in disco? Spero di sì… Mi
raccomando continua a seguirmi,
un bacio.
AngéleJ
Vale Tesoro!
Grazie mille. La tua recensione mi ha riempito il cuore di gioia. Sei stata
troppo gentile nei miei confronti. Lo sai che una tua recensione è per me
sempre e molto importante? Grazie! Convalido tutte le tue tesi sulla storia.
Non ti preoccupare. Purtroppo è vero che sta per finire…^^ Ma non preoccupatevi
tornerò presto.
Un bacio,
AngéleJ
Pink Grazie,
troppo gentile.
Un bacio,
AngéleJ
Edvige Grazie per
avermi lasciato le recensioni ai vari capitoli. L’ho apprezzato molto. Beh, spero
che ti piacerà anche questo. Mi raccomando fammi
sapere.
Un bacio,
AngéleJ
Maga MagòFigurati, non ti devi assolutamente
preoccupare. Mi piace tanto che tu abbia fatto leggere
un mio lavoro ad una tua amica, che addirittura l’ha apprezzato. Noooo, io non sono cattiva come la Rowling…(ma la Rowling è
un genio e non c’è paragone)…^^ Cmq, grazie tante dei tuoi complimenti. Un
bacio
AngéleJ
Giada Grazie, sei
infinitamente gentile. Non credo di essere brava ma se
la storia ti ha appassionato non posso che esserne mooolto contenta. Ti
ringrazio davvero con tutto il mio cuore. Continua a seguirmi. Un bacio,
AngéleJ
Bellatrix Tante
grazie, ciao.
AngéleJ
LucyNo, però, mi piacerebbe. Grazie. Un
bacione,
AngéleJ
Ale 89 Grazie, sei
troppo gentile. ^^
Un bacio,
AngéleJ
Chris Grazie, Chris. Spero ti sia
piaciuto, il chap.
Un bacione grande, grande.
AngéleJ
Isa Grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e ancora
grazie^^ e infine GRAZIE!
AngéleJ
Angela Grazie,
troppo gentile. Mi fa un enorme piacere che ti sia piaciuto
così tanto. Un bacio, immenso, tesoro.
AngéleJ
Phoebe80 Non
preoccuparti, capita a tutti, di saltare qualche chap con le recensioni. Mi è
mancato il tuo parere ma fortunatamente ti sei fatta perdonare. Sì, Lily ha appena iniziato ad avere un ruolo nella storia, ma per
il momento credo che l’accantonerò, non voglio che si scopra tutto sulla sua
storia. Mi servirà per il sequel di questa…(Che paroloni…). Cmq, grazie, per le tue recensioni così belle ed accurate.
Continua a seguirmi.
Un bacio,
AngéleJ
Miroku Grazie,
tesoro. Un bacio,
AngéleJ
Sunny AHHHHHHHHHH!
Che bello Sunnina recensisce ancora e mi fa tanto
contenta. Sei troppo forte anche quando recensisci.Io adoro leggere i tuoi
commenti hanno sempre qualcosa di diverso. ^^. Ho
messo la mia cartellina sul gruppo devo finire di mettere i chaps… non
ho avuto molto tempo. Non vedo l’ora di leggere altre tue
storie, mi raccomando non ci abbandonare. Un bacio enorme, tvttttb.
AngéleJ
Hermy15 Non dovete preoccuparvi, Lily non corre pericoli c’è il suo
principe a proteggerla. Grazie della recensione, Hermy, sei stata troppo
gentile. Un bacio,
AngéleJ
Ary Grazie,
amore! Sei troppo gentile. Sono contenta che nella tua
famiglia stia cambiando qualcosa in meglio… così non mi fate
preoccupare^^. Lo so che ci ho messo un mondo d tempo ad aggiornare, ma spero
cmq, che vi piacerà. Un bacio,
AngéleJ
Sissichi ^^ Mi
dispiace per i tuoi occhi… come ti è venuto in mente di leggere 24 chap delle
dimensioni medie di 23 pagine l’uno… io, devo ancora capirlo^^. Grazie del tuo
commento. Un bacio, grandissimo,
AngéleJ
Daffydebby Grazie! Sono
contenta che il chap ti abbia appassionato. Sei stata troppo gentile. Non
preoccuparti sto già immaginando il sequel. Grazie della vostra gentilezza. Un
bacio,
AngéleJ
Vega Sai che io
ti adoro? Mi fa un enorme piacere sentirti, sei stata una delle prime a darmi
fiducia e sostegno e questo non potrò mai
dimenticarlo.
Grazie, grazie, davvero.
Un bacio,
AngéleJ
Karry Hola nuova
donzella! Grazie per le recensioni che mi hai lascito
nelle mie varie ffc, sei stata troppo gentile. Mi fa piacere che il mio modo di
scrivere ti faccia. Continua ad esprimere la tua
opinione. Un bacio,
AngéleJ
Lizze Una promessa è debito? Beh, grazie. Sono contenta che ti sia
piaciuta torno qualche volta in Chat mi farebbe piacere parlare ancora con
te!^^ Ancora grazie,
Un bacio,
AngéleJ
Phi phi GRAZIE!
Grazie davvero, non vedo l’ora di leggere un tuo prox chap! Un bacio,
grandissimo,
AngéleJ
HO FINITO! Non ci posso credere… siete stati davvero tanti questa volta ed io non posso fare almeno di esserne
contenta…Spero che il chap vi sia piaciuto. Ah, un’ultima cosa se amate i gdr
(Giochi di Ruolo) dovete per forza venire a
partecipare a quello di Elettra, io ci partecipo e sarebbe una splendida
occasione per conoscersi meglio. Per info consultate il mio blog http://www.ilovereadingandwriting.splinder.com
oppure mandatemi una e-mail al mio indirizzo di posta
elettronica angleclochard@yahoo.it
. Sarà un piacere rendermi utile.
Beh, per adesso… No, no. Un’ ultimissima
cosa. Ho pubblicato una storia originale intitolata: “TeenAgers”.Magari se avete tempo
fateci un salto. Ci conto.
DA AUROR A BABBANIXXVI CHAP: “…La tempesta.(I parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Questo chap è dedicato a tutte le persone che mi
vogliono bene.
Grazie^_^
Anne
sorrise alla macchinetta fotografica che Draco aveva acquistato al centro
commerciale qualche ora prima. Erano seduti sull’erba del parco. Il freddo
invernale era completamente svanito lasciando spazio ad un dolcissimo clima
primaverile.
Anne
indossava un semplice abitino bianco a bretelle con una giacca rossa di cotone
a coprirle le spalle. I lunghi capelli corvini erano stati lasciati sciolti. Il
sole mite risplendeva in quelle iridi blue dando loro un aspetto diverso.
-Vuoi
continuare a fotografarmi per tutta la giornata?- chiese, all’improvviso,
arrossendo subito dopo.
Draco
rise avvicinandole l’obbiettivo agli
occhi blue.
-Il
tuo sguardo è delizioso…- affermò includendosi nella foto.
Anne
sentì il calore salirle di nuovo sulle guance, quando avvertì il leggero quanto
inebriante profumo di Malfoy avvolgerla.
-Scemo…-
sussurrò mordendosi il labbro inferiore.
Alzò
lo sguardo andando ad incontrare i freddi occhi di Draco che avevano il potere
di farle bollire il sangue. La stavano scrutando con attenzione, saettavano sul
suo viso.
Lo
vide inumidirsi le labbra sottili e accarezzarle piano una guancia.
-Grazie,
Anne…per tutto.-
Quelle
parole sussurrate con tanto sentimento le fecero tremare le ginocchia.
Ringraziò mentalmente Dio di essere seduta.
-Io…
tu…- balbettò inghiottendo il vuoto. –Tu non devi ringraziarmi. Io non ho fatto
nulla.-
Draco
fece uno strano rumore col naso che ricordava tanto una risata mal trattenuta.
-Tu
hai fatto molto di più di quel che pensi.- Le sorriseafferrandole una mano morbida.
Anne
sentì il cuore saltare un battito. Trattenne il respiro senza accorgersene.
-ANNE!-
la voce disperata di sua sorella più piccola la riportò alla realtà.
Sorrise
timidamente a Draco prima di issarsi sulle gambe e correre incontro a Lily.
La
ritrovò in lacrime con il vestitino nuovo sporco di terra e le ginocchia
sbucciate.
-Cosa
ti è successo?- le domandò chinandosi alla sua altezza.
La
bimba l’abbracciò forte continuando a singhiozzare contro la sua spalla.
-Un
bimbo mi ha spinto giù dall’altalena!-
Anne
la strinse forte. –Su calmati…- cercò di consolarla accarezzandole i boccoli.
-COME?!-
la voce di Draco le fece sobbalzare. –Chi è stato, principessa?- continuò
accovacciandosi accanto alle sorelle.
Lily
si scostò un po’ dalla spalla di Anne. -Sa-Samuel Davidson…- disse
stropicciandosi gli occhioni verdi-marroni.
Draco
le offrì una mano. –Vieni.- le ordinò tornando alla sua altezza.
-Andiamo
a scambiare quattro chiacchiere con questo tipo.-
Anne
si passò una mano sulla faccia. –Draco lascia perdere, sono scaramucce tra
bambini. E’ capitato anche a me!- cercò di convincerlo seguendoli.
-A
te è successo perché non c’ero io a difenderti… Lily ne può approfittare.
Lasciami fare, Anne.-
Anne
si ammutolì. Arrossì come una mela ripensando alle parole di Draco. Li osservò
avanzare e non poté fare a meno di sorridere contenta.
Immaginò
Draco papà e mai nessuna visione la fece più intenerire.
***
L’esame
di metà anno di teoria sulle armi babbane si stava svolgendo nell’aula n. 20.
Ginny
era a metà questionario.
-Ginny…-
un sibilo la fece voltare verso destra.
Guardò
il ragazzo bruno intento a completare il suo compito. Non aveva alzato nemmeno
la testa. Non era stato lui a chiamarla.
-Weasley…-
la voce imperiosa del suo insegnante la fece tremare.
–Qualcosa
non va?-
Ginny
rimase a fissarlo per un po’. Arrossì sulle gote inumidendosi le labbra. -No,
mi scusi.-
Si
rituffò sul foglio continuando a completare le caselle senza sosta. Il compito
era abbastanza semplice.
-Ginny…-
ancora una volta un sibilo la fece voltare. Si girò a sinistra andando ad
incontrare gli occhi di Lucrezia. La brunetta inarcò un sopracciglio lanciando
delle occhiate interrogative alla rossa.
-Che
c’è?- sussurrò Lucrezia preoccupata.
Ginny
la fissò.
Non
era stata lei a chiamarla…
-Sweeter,
Weasley… suppongo abbiate terminato.- la solita voce dura ed espressiva fece
sobbalzare entrambe.
-Ci
scusi…- intervenne la bruna riprendendo a scribacchiare sul foglio.
Ginny
fissò il vuoto per un paio di secondi. Mordicchiò il tappo della sua biro e con
un’alzata di spalle tornò a lavoro.
“56. In quanti tipi
possono essere suddivise le armi babbane…”
Sorrise.
Sapeva
anche questa.
***
Il
medimago Artemisy distillò con estrema precisione l’ultimo ingrediente della
pozione.
Lanciò
un’occhiata a Luna che con naturalezza smistava le piante.
La
pozione era ormai quasi pronta. Doveva bollire per altre tre giornate, poi
finalmente, il mondo magico avrebbe riavuto i suoi auror.
-Luna?-
chiamò la sua assistente. –Mi hai fissato l’appuntamento con McDury per il
nostro colloquio?-
Luna
sorrise mostrando la sua bella dentatura. –Certo dottore, questa sera alle
20,00. Ci sarà l’intero corpo degli auror speciali.-
Artemisy
le sorrise facendola arrossire. In quei lunghi mesi avevano passato così tanto
tempo assieme che alla fine la giovane assistente si era innamorata
dell’affascinante medimago.
-Mi
sei stata di grande aiuto in questi mesi. Ti ringrazio.-
La
donna arrossì ancora. –Sono io che devo ringraziarla, ho imparato tante cose
nuove qui con lei…-
Artemisy
girò tre volte in senso antiorario la pozione. Si allontanò dal calderone
dirigendosi alle spalle della biondina.
-Quando
tutto sarà finito…ti andrebbe di venire a cena fuori con me?-
Luna
lasciò cadere il pesante coltello con il quale stava lavorando. Arrossì
furiosamente prima di proferire un timidissimo.
-Sì-
Artemisy
sorrise diventando, all’improvviso, impacciato. –Perfetto…- disse
indietreggiando.
***
Ron
rubò il centesimo bacio dalle labbra di Hermione. L’aveva intercettata nei
corridoi della scuola e con una mossa degna di un orso l’aveva trascinata
dietro gli armadietti. Chiunque li avesse visti, avrebbe pensato ad una coppia
di adolescenti e non di certo a degli insegnanti.
-Ron
mi lasci andare…- protestò debolmente Hermione mentre si lasciva baciare sul
collo.
-Ripetimelo
un po’ più convinta, amore…-
Hermione
sospirò arrossendo sulle guance. Adorava quando Ron la chiamava così. Si
gongolò per un po’ sulle gambe poi la parte matura e razionale di lei prese il
sopravvento.
Mise
le sue mani sul petto di lui e con una mossa dolce ma decisa lo spostò.
-Devo
andare a lezione…-
Lo
sguardo deciso della bruna disarmò Ron che, con riluttanza, la lasciò andare.
-Va
bene, ‘Mione... Non è colpa mia, però, se sei così bella nei corridoi della
scuola…-
Hermione
inarcò un sopraciglio, incrociando le braccia sul petto. –Vuoi dire che è colpa
mia se tu non riesci a tenere le tue manine da pervertito nelle tasche dei
pantaloni?-
Ron
fece un sorrisetto beffardo. –Io le mani nei pantaloni le terrei anche…- si
avvicinò alla ragazza ancora pressata contro il muro. –Ma vorrei che fossero le
tue tasche.-
Hermione
trattenne una risatina quando Ron la prese per i fianchi avvicinandola a sé.
-Pervertito…-
sussurrò prima che le labbra del rosso le tappassero la bocca.
Avrebbero
continuato ancora per molto se una voce che si schiariva non li avesse fatti
sobbalzare.
Hermione
divenne bordeaux mentre Ron rideva nervosamente, girandosi con lentezza.
-Professoressa
Granger…- Maggie aveva le braccia incrociate sul petto e cercava in tutti i
modi di trattenere una risata.
Hermione
spinse Ron lontano da lei con una forza tale da far barcollare il ragazzo. Si
riassettò i capelli e la camicia di cotone bianca un po’ aggrinzita.
-Sì,
Margareth, cara?- chiese con la voce che tremava.
Maggie
lasciò che un sorriso allargasse le sue labbra rosee. –Forse aveva dimenticato
che alla seconda ora aveva una lezione con il terzo anno?-
Hermione
ridacchiò recuperando la sua borsa. –No, non l’avevo dimenticato… R… cioè, il
professor Weasley mi stava spiegando una cosa…-
Maggie
stentò a rimenare seria. –Ah…- Scrutò i due che avevano iniziato a colorarsi di
rosso. –Comunque, professoressa, se lei non ci firma il permesso non possiamo
iniziare le prove nel teatro…-
Hermione
rimase in silenzio per un paio di secondi. “Prove nel teatro?” pensò prima che
tutta la vicenda le tornasse alla mente.
-Professoressa cosa ne direbbe di uno
spettacolo teatrale su un’opera di Shakespeare per concludere degnamente il
nostro studio?-TJ glielo aveva chiesto con
tanta gentilezza qualche mese prima.
Hermione
aveva sorriso. –Beh, non lo so…A voi piacerebbe farlo?-aveva risposto sedendosi
sulla cattedra.
Maggie aveva
alzato una mano. –A me piacerebbe molto… Posso fare la costumista, sono brava
con ago e filo.-
Hermione aveva
sorriso, di nuovo. –E gli altri?-
Un mormorio
eccitato aveva accolto la sua domanda. Marcus Bed, il ragazzone dell’ultimo
banco, si era alzato.
-io ci
sto…però voglio essere Romeo…-
Hermione
aveva riso, accompagnata dai suoi ragazzi. –Perfetto, Marcus. Ricordati che lo
hai voluto tu. Sono proprio curiosa di vedere quanto sarai spaccone vestito con
una calzamaglia…-
Marcus aveva
storto le labbra…-Calzamaglia?-
-Sì,
Maggie arrivo…- disse riscuotendosi. Si voltò velocemente verso Ron
sorridendogli…-Ci vediamo a casa, Ron…-
Il
rosso sospirò osservandola camminare fino a che non scomparve dietro l’angolo.
Una miriade di pensieri poco puritani gli invase ilcervello.
Sorrise
arrossendo sulle orecchie.
-Eh,
sì, Ronald. Sei diventato un depravato…-
***
Mellifluo
consegnò le ultime scartoffie che aveva rubato dall’ufficio misteri a
Voldemort.
-Ho
controllato tutto, Mio signore…-si chinò fino al pavimento. –Ma non rivela
nulla di utile al nostro scopo.-
Il
Signore oscuro strinse il pugno.
Nella
stanza un fascio di luce, proveniente dai corridoi illuminò la figura di
Angelia ai piedi di Voldemort.
Cassio
si fece avanti dall’oscurità. Arrivò alla stessa altezza di Mellifluo e si
chinò al cospetto di colui-che-non-deve-essere-nominato.
-Mio
Signore, vi porto buone notizie. La nostra ricerca è finita. Tamiara ha trovato
Lilialux.-
Gli
occhi del signore oscuro brillarono di malvagità. –Perfetto.- si voltò verso
Mellifluo e con disgusto gli parlò. –Tu che non sei in grado di assolvere al
tuo compito, raduna le truppe e cerca in qualche modo di riscattarti. Aiuta i
tuoi fratelli Mangiamorte a recuperare la mia erede.-
Mellifluo
chinò il capo in assenso. –Come vuole, Mio Signore.-
***
TJ
sbruffò per la centesima volta. Si passò, con rabbia, una mano tra i capelli
vinaccio e riprovò la scena per la centesima volta.
-Chi è quella donna che arricchisce la mano
di quel cavaliere?- Pronunciò ben attento a non sbagliare.
Maggie
seduta accanto ad Hermione, in uno dei primi posti del teatro scolastico, si appoggiò
ad una mano. Era alquanto scocciata da quella situazione. Come volevasi
dimostrare la fortuna non era dalla sua parte.
Marcus
Bed che aveva tanto insistito per fare il protagonista, alla fine,ci aveva rinunciato.
-Trovo che
mi sia più congeniale Mercuzio…- aveva detto sorridendo.
Naturalmente
a chi poteva capitare la parte di Romeo, se non al William Shakespeare
dipendente, meglio conosciuto come Tolomeus Junior Natchos?
-Oh,
ella insegna alle torce a bruciare con più luce…-
-NO!-
esclamò Hermione catapultandosi sul palco. –Tolomeus… deve essere qualcosa che
parte dal cuore… è come se tu vedessi la
donna della tua vita. Il faro delle tue giornate…-
TJ
guardò prima Hermione e poi la sua partner. Charlotte. Era naturale che non
riuscisse ad esprimere appieno quello che richiedeva l’insegnante. Per quella
ragazza non provava nulla al di fuori dell’antipatia. Non sopportava come
trattava Maggie.
-Ho
capito professoressa…- disse con un filo di voce schiarendosela per riprovare.
Hermione
si grattò la testa poi, con un battito di mani richiamò tutti all’ordine.
–Forza riproviamo da qui…- S’infilò il copione nella tasca posteriore dei jeans
e s’allontanò.
Si
sedette accanto a Maggie e sospirò. –Sperando che sia quella buona…-
Erano
tutti pronti per iniziare quando da dietro le quinte, uscìAlyssa. –Professoressa!- gridò interrompendo
tutto. –C’è un problema con le stoffe. Non riusciamo a decidere quali siano
migliori per l’abito funereo di Giulietta…-
Hermione
si passò una mano sulla fronte. Si voltò disperata verso Maggie. –Ti andrebbe
di darmi una mano?-
Maggie
annuì. Come aiutoregista aveva provveduto alle scenografie, a disegnare i
modelli per gli abiti, alla stesura del copione, alla decisione dei
protagonisti, tenendosi ben lontana, però, dal palco e dalla recitazione. In
quelle cose era una frana.
Si
diresse con decisione sul palco. Passò accanto a Marcus che ripeteva come un
forsennato la sua parte. Sorrise quando incontrò lo sguardo chiaro di TJ.
-Sta
tranquillo…- gli sillabò svanendo dietro le quinte.
***
Ginny
si stiracchiò soddisfatta. Si stese sul prato del parco della base e respirò
l’aria pulita che dava di libertà. Gli esami di metà corso erano conclusi.
Avrebbe potuto rilassarsi un po’…finalmente.
Lucrezia
si distese a pancia in giù accanto a Joseph che, tranquillo, mangiucchiava un
lecca- lecca.
-Ci
pensate?- esclamò Ginny guardando i raggi del sole che filtravano dai rami
della quercia. –Tra meno di sei mesi saremo Sottoufficiali…-
Joseph
sorrise, distendendo le gambe davanti a lui.
-E
tra un anno finalmente Auror…-
Virginia
socchiuse gli occhi, sospirando ancora.
-Ginny…-
Riaprì
le sue pozze chiare guardandosi attorno. –Mi hai chiamato Joseph?-
Il
bruno distolse lo sguardo da Lucrezia e lo posò sull’amica rossa. –No, Ginny.
Perché?-
Virginiasi morse la labbra rosse. –Mi è parso di
sentire il mio nome…-
-Amore?-
La
voce di Harry la fece voltare. Il bel capitano bruno aveva le braccia
incrociate sul petto e lo sguardo sorridente.Era in piedi accanto alla quercia.
-Sapevo
di trovarvi qui…- spiegò sedendosi e baciando Ginny a fior di labbra. –Come
sono andati gli esami?-
Lucrezia
sorrise intervenendo finalmente nel discorso. Era taciturna da quella mattina.
-Speriamo
bene…-
-Non
vi preoccupate…- disse Harry facendo l’occhiolino ai tre. –L’unica nella storia
della base che non fece errori a quel test fu Hermione… tutti ne commettono,
anche il Generale McDury ne fece parecchi…- ridacchiò facendo sorridere anche
gli altri.
-Hermione…-
sussurrò Ginny, rattristandosi subito dopo.
-Già,
e devo parlarti proprio di loro, Virginia.- disse Harry passandosi una mano tra
i capelli. –Posso rubarvela per un paio di minuti?-
Joseph
e Lucrezia asserirono mentre Ginny si alzava per seguire Harry.
Si
allontanarono dalla coppia che tranquillamente riprese a chiacchierare.
Attraversarono il piccolo prato verde arrivando, finalmente, ad una panchina di
marmo. Rimaseroper un po’ in silenzio.
-Ho
notizie su Ron, Hermione e Draco.Sia
buone sia cattive. –
Ginny
inghiottì il vuoto inarcando la schiena. –Bene…-
-Quale
vuoi per prima?- cercò di sdrammatizzare Harry sorridendole.
Ginny
si grattò la testa. –Hmmm… preferirei partire dalle belle sta mattina.-
Harry
asserì appoggiando un braccio sullo schienale della panca. –A quanto pare la
pozione della Fenice è pronta.-
Gli
occhi chiari di Ginny brillarono di luce propria. Sorrise, gettandosi al collo
del bruno. –Ma è una notizia fantastica!-
Harry
la strinse accarezzandole la schiena. –Non gioire troppo, però.- le disse accarezzandole
le guance. –C’è ancora la notizia brutta, ricordi?-
Virginia
asserì, distaccandosi da lui, tornando seria. –Spara.-
Il
capitano si passò una mano tra i ciuffi scuri e ribelli. –Il dipartimento
segreti è stato scassinato. Hanno trafugato molte informazioni. Tra cui quelle
su i ragazzi.-
Ginny
sussultò, stringendo convulsamente i pugni sulle gambe. –E’ successo loro
qualcosa?-
Harry
negò accavallando le gambe. –Per il momento, nulla. Pare che i documenti
fossero protetti da un incantesimo.-
Il
bruno rimase in silenzio ma Virginia si accorse che aveva dell’altro da dirle.
–E?- domandò voltandosi a guardarlo.
Harry
sospirò. –Inoltre, l’auror di guardia quella notte ha confessato di aver visto
di sfuggita l’aggressore, prima di essere tramortito da un cruciatus.-
Ginny inarcò un sopraciglio. –Avete già
iniziato le ricerche?-
Il
capitano Potter, fece un mezzo sorriso amaro. -Il problema è che- riprese con
fatica. –La guardia ha detto che quell’uomo assomigliava in un maniera
incredibile a…-
Ginny
rimase in silenzio, attendendo che Harry riprendesse.
Un
sospiro si levò dalle labbra del bruno prima di continuare. –Mellifluo
McStrict.- terminò in un soffio.
Ginny
divenne paonazza. –Non essere ridicolo.- affermò indignata. –Mellifluo non
farebbe mai una cosa del genere.-
Harry
non rispose.
-Poi,
la guardia era mezza tramortita, avrà sicuramente visto male…-
Il
capitano la bloccò. –A me Mellifluo non è mai piaciuto.-
Ginny
tremò. –Certo, come potrebbe mai piacerti?- gli domandò adirata, cercando di
controllarsi.
-Cosa?-
Virginia
strinse i pugni. -È un mio amico e mi è stato vicino nel momento del bisogno
questo, però, non conta nulla, vero?-
Harry
abbassò lo sguardo. –Non essere sciocca.-
Ginny
schizzò in piedi. –Mellifluo è innocente ne sono sicura!- esclamò.
Quell’affermazione
l’aveva fatta con una tale violenza che il cuore aveva preso a tamburellarle
nel petto, sempre più velocemente, mentre un fischio le rimbombò nelle
orecchie. Una fitta allo stomaco e la necessità di rimetterequello che aveva ingurgitato.
Tutto
d’un tratto, tante palline nere si affollarono intorno alle sue iridi. Il
respiro le si mozzò in gola e, bene presto, tutto divenne buio.
***
Draco
portò con dolcezza la bambina al piano di sopra. Si era appena addormentata. La
pose sul suo letto, rimboccandole con affetto le coperte.
Aveva
gli occhi socchiusi ed un tenerissimo sorriso ad incurvarle le piccole labbra
rosse.
-Chissà
cosa sta sognando?- chiese Anne appena sopraggiunta, appoggiandosi allo stipite
della porta.
Draco
si voltò. Per un paio di secondi, s’incantò ad osservare la ragazza.
I
lunghi capelli neri raccolti in una coda sfilacciata. Le guance rosee e gli
occhi blue, vividi ed intelligenti. Le sorrise, grattandosi con imbarazzo il
capo quando si accorse degli strani pensieri che gli frullavano intesta.
-Il
mondo dei sogni è qualcosa di personale e invalicabile. Ognuno è padrone lì. E’
una bellissima sensazione, non trovi?-
Si
voltò subito dopo, accarezzando i boccoli bruni di Lily con delicatezza. Sapeva
che se fosse rimasto a guardare Anne ancora per molto le sarebbe saltato
addosso.
Quei
pensieri erano nati silenziosi, con circospezione. Come Anne era entrata nella
sua vita. In punta di piedi, senza disturbarlo o invadere il suo spazio. Era
stato così che la semplice collaborazione lavorativa si era tramuta in
conoscenza. La conoscenza in amicizia e l’amicizia…
-Stai
bene?- gli chiese scrutandolo, prima di accomodarsi accanto a Lily.
Draco
si risvegliò dai suoi pensieri che lo avevano imprigionato.
“Tentavo di aprire gli
occhi a quella stupida che sbava ancora per te”
Quelle
parole gli rimbombarono nella testa mentre il profumo di mandorle e peschegli s’infilava nei polmoni. Si voltò a
guardare Anne che si era seduta sul letto della piccola. Con dolcezza le stava
mettendo il pigiama. Le accarezzava la
fronte e le guance morbide, con le sue mani magre e delicate.
Lily
mugugnava nel sonno ma non aprì gli occhi neanche una volta.
Draco
le osservò rapito.
Non
sapeva chi delle due fosse più tenera in quel momento.
-Notte,
amore mio…- sussurrò Anne sfiorando la fronte della bambina con le labbra.
Lily
non rispose. Mormorò qualcosa d’incomprensibile, girandosi su un fianco subito
dopo.
Draco
ridacchiò, seguendo la bruna fuori dalla stanza.Scesero le scale in silenzio. L’uomo era
imbarazzato. Ripensava ancoraalle
parole di Lewis.
-Vuoi
un bicchiere di latte?- chiese Anne quando arrivarono in cucina.
Draco
asserì sedendosi su una sedia. Voleva farle tante domande. Chiederle
spiegazioni. L’idea che lei fosse innamorata di lui gli metteva addosso una
strana scarica di adrenalina.
-Hai
più sentito Lewis?- chiese, all’improvviso, dopo un lungo sorso di latte.
Anne
per poco non si affogò. Sputacchiò un po’ di liquido dolce diventando immediatamente
rossa. Draco le sorrise bevendo un’ altra sorsata.
-No…-
gli rispose rassettandosi i capelli sconvolti dalle convulsioni della tosse. –Non
ci sentiamo da quel giorno.-
Draco
si morse le labbra asserendo. Un altro silenzio imbarazzante calò tra di loro.
Tutti e due sapevano dove volevano arrivare. Avevano rimandato il discorso per
troppo tempo.
-Beh,
ha fatto un paio di cose deplorevoli quella sera. Da metterti le mani addosso
a…-
Si
fermò prima di far accadere l’irreparabile.La guardò negli occhi blue e vide accendersi l’imbarazzo. Le gote si
colorarono maggiormente di porporamentre spazientita si portava una ciocca d’ebano dietro l’orecchio
destro.
-Fino
a parlare a sproposito…- concluse per lui con una nota di rabbia nella voce.
Draco
rimase in silenzio contemplando, per un breve momento, l’idea di baciarla. Era
così bella in quell’atteggiamento risentito.
-Tu…-
incominciò il biondino arrossendo.
Anne
strinse i pugni saltando sulla sedia. –NO!- esclamò.
Draco
la guardò per un breve momento in viso. –Oh…- fu il suo unico commento.
La
ragazza ridacchiò sommessamente, cercando di allentare la tensione. –Perché tu
avevi pensato che io…-
Fu
il turno di Draco di saltare sulla sedia. –NO!-
-Oh…-
Se
fossero stati i personaggi di una famosa fiaba i loro nasi sarebbero arrivati
fino a Londra.
***
Ron cercò di trattenere una risatina mentre
Hermione faceva riprovare per la decima volta la battuta al povero TJ.
Erano
ancora seduti nel teatro scolastico. Le prove erano durate una giornata intera
con due sole pause per il pranzo e il controllo dei costumi. Maggie, seduta
accanto a Ron, continuava a rammendare l’abito quasi finito di Giulietta.
-professor
Weasley…- iniziò la biondina senza staccare i suoi occhioni verdi dalla stoffa.
–Se non la smette di ridere sarò costretta ad invitarla ad uscire….-
Ron
si mise una mano in bocca nel vano tentativo di soffocare la sua ilarità. Era
appena entrato in scena Marcus Bed vestito daMercuzio. Le calzamaglie attillate aderivano eccessivamente alle sue gambe
muscolose da sportivo.
-Secondo
me adesso ti uccide…- sussurrò Ron riuscendo finalmente a trattenersi.
Maggie
sbruffò. –Non può stare così…- le ultime parole le morirono in gola. –No,
decisamenteridicolo. Se gli facessi indossare
dei calzoncini, la signorina Granger mi sbranerebbe?-
-Secondo
me ti sbrana prima Marcus non appena saprà chi è lo stilista…-
Maggie
si alzò. –Grazie per l’incoraggiamento.- gli disse avviandosi verso il palco.
Ron
rise. –Quando vuoiMaggie!-
La
ragazza sbruffò raggiungendo Marcus che continuava a tirare la stoffa
elasticizzata dei suoi pantaloni nell’inutile tentativo di renderli più larghi
e meno ridicoli.
-Buono,
Mark!- lo riprese cercando di mantenere basso il tono della sua voce.
-Ti
prego, Mag. AIUTAMI!- il ragazzone stava in piedi con una faccia
distrutta.Maggie gli sorrise
incoraggiante,trascinandolo dietro alle
quinte. Lo portò al paravento più vicino, adibito a camerino maschile, e lo
spinse dietro.
-Togliti
le calzamaglie e rimettiti i pantaloni… vedrò di apportare alcune modifiche per
renderle meno attillate.-
Marcus
annuì arrossendo in maniera strana sulle orecchie. Rinfilò i suoi jeans larghi
e firmati passando con un lancio quelle sottospecie di collant alla biondina.
Maggie
osservò rapita l’abito della festa di Giulietta. Aveva preso il modello dal
film più recente di quella tragedia. Nonostante cercasse di rimanere con i
piedi per terra non riusciva a non essere orgogliosa di quel piccolo capolavoro
di sartoria. Ripiegò con cura le calzamaglie di Marcus mentre si avvicinava alla
veste.
Sfiorò
il morbidissimo tessuto bianco del minuto corpetto. Il bellissimo tulle della
gonna a balzi e quelle piccole ali piumate.
-Saresti
stata perfetta per Giulietta.-
Maggie
sobbalzò, voltandosi. Marcus le era arrivato alle spalle senza che se ne
accorgesse. Senza quegli abiti ridicoli, Bed tornava ad essere un ragazzo molto
bello ed affascinante.
Margareth
sorrise allontanandosi istintivamente dal vestito.
-No,
non credo. Non ho un buon rapporto con il palcoscenico.- confessò sbirciando
sulla scena. TJ stava ripetendo per la 5° volta la scena del bacio con
Charlotte.
Strinse
gli occhi cercando di calmarsi.
Marcus
sospirò circondandole le spalle minute con un braccio. –Beh, almeno TJ non
avrebbe dovuto recitare…-
Maggie
ci mise un pio di secondi per recepire il messaggio. Lentamente, ma
inesorabilmente, le guance divennero porpora.
-Scemo…-
Marcus
ridacchiò scoccandole un bacio sulla guancia. –Cooper… sei fantastica. Adoro
punzecchiarti.-
Maggie
fece un sorriso tirato. Riprese le calzamaglie e gliele rilanciò. –Vediamo
quanto adori l’ago ed il filo!-
***
L’anziana
infermiera della base di Auror sorrise a Ginny quando finalmente riaprì gli
occhi.Era svenuta parecchie ore prima.
Si era sentita male con il sole alto nel cielo ed era rinvenuta che già era
sera inoltrata.
-Bentornata…-
le disse l’anziana donna indaffarata a far sparire la flebo con un colpo di
bacchetta. –Finalmente ci siamo svegliate.-
Ginny
cercò di sorriderle ma si sentiva così debole.
-Tesoro.-
continuò la donna notando la sua smorfia. –Ti sei stancata troppo nell’ultimo
periodo. Poi nelle tue condizioni…-
Ginny
strinse gli occhi cercando di afferrare il concetto. Non sapeva perché ma le
trame della sua coperta le sembravano così strane.
-Non
ti ho drogato- si affrettò a dire l’infermiera. –Sono gli esami che ti ho
dovuto fare che ti hanno portato via molte forze…-
Ginny
cercò di rizzarsi su a sedere. –Quali esami?!- chiese con la voce più
preoccupata che la stanchezza le permettesse di fare.
-Beh,
i classici esami di routine. Non si sviene mai per nulla, piccola mia.- Mimì le
accarezzò una guancia pallida. –Complimenti…- aggiunse sorridendo.
Ginny
scosse la testa. –Complimenti per cosa?- domandò infervorandosi appena. Riprese
un leggero colorito.
Mimì
rise, sfiorandole il naso con un dito. –Non mi dire che non lo sai?-
Virginia
scosse energicamente il capo. –Sapere cosa?- Il cuore aveva preso a batterle
all’impazzata, sentì una goccia di sudore colarle giù dalla fronte.
L’infermiera
si sedette sul suo letto le prese le sue mani tra le proprie e sospirò. –Eri
tanto impegnata da non accorgerti di essere parecchio in ritardo?-
La
rossa sgranò gli occhi cercando di fare mente locale. Una leggera nausea le
salì dalla bocca dello stomaco quando si accorse di quello che le stava
succedendo. Si spinse una mano sulle labbra, socchiudendo gli occhi.
-Non
è possibile…- sussurrò sentendosi male, di nuovo.
-Possibilissimo.
Tre mesi e 10 giorni, tesoro. Quegli esami non sbagliano mai.-
Ginny
saltò in piedi. –No!- esclamò iniziando a vagabondare per la stanza. –Io non
posso essere…- non riusciva nemmeno a dirlo. –Insomma, non proprio in…incint…-
-Incinta.-
concluse per lei la donna. –Almeno che tu non mi possa garantire che con il
capitano Potter c’è stato solo un timido bacio…-
Ginny
abbassò il capo diventando rossa. All’improvviso, le forze le erano tornate.
–Non gli ha detto nulla, vero?-
Mimì
scosse il capo. –Sta tranquilla.- rimase a fissarla per un po’. Virginia sembrava
una bambina. Si ciondolava sui piedi nudi mordicchiandosi l’unghia dell’indice.
–Qualcosa non va?-
Ginny
tremò appena sollevando lo sguardo. –Io …Io non sono pronta.-
Mimì
rise alzandosi dal letto e raggiungendola. –Nessuno lo è mai.-
La
rossa si morse le labbra incapace di ribattere. Socchiuse gli occhi. –Non credo
lo terrò.- sussurrò con tristezza portandosi una ciocca dietro l’orecchio.
L’infermiera
la scosse dalle spalle. –Bambina mia, non prendere decisioni affrettate,
parlane con il tuo ragazzo e dopo…-
-NO!-
esclamò Ginny. –Harry non deve saperlo.-
-Cosa
non dovrei sapere?-
Le
due donne si impietrirono. Ginny divenne rossa e l’infermiera sorrise
distogliendo lo sguardo dagli occhi chiari ed espressivi di Virginia.
-Nulla,
Capitano. Questa cocciuta non vuole che le dica che il suo malessere è dovuto…-
Mimì
si scambiò un’occhiata eloquente con la rossa. –Allo stress accumulato. Ha
fatto troppo. Cerchi di farla lavorare
di meno, Potter.-
Harry
fissò prima Ginny e poi l’infermiera. Sorrise alla sua amata rossa quando lo
guardò in viso.
-Mi
creda Mimì. Sarà fatto.-
***
Maggie
rammendò l’ultimo bottone al vestito di Mercuzio prima di ripiegarlo e riporlo
nella scatola con su scritto “MARCUS BED.”
-MAGGIE!-
la voce insopportabilmente falsettata di Charlotte la fece sobbalzare. Si
trascinò con lentezza fino al camerino della “Giulietta.”
-Cosa
c’è?- le chiese entrando.
Charlotte
sbruffò. –Il vestito che mi hai cucito, mi va stretto. Come mi hai preso le
misure?- le rispose con una certa acidità nel tono di voce.
Maggie
sospirò. Era stato il sarto personale della signorina a fornirle le dimensioni.
–Io non ti ho preso le misure…- si giustificò riprendendo il vestito bianco
abbandonato con mala grazia sul divanetto azzurro. –Me le ha fornite il tuo
sarto. Magari hai messo su qualche chilo.-
Quelle
parole fecero inorridire la riccia che con un gesto poco carino si parò
dinnanzi alla biondina. Charlotte era molto più alta di Maggie, almeno di una
decina di centimetri. –Io seguo una dieta bilanciata fornita da un dietologo
specializzato. Come osi solo pensare che io possa essere ingrassata?-
Maggie
arrossì. –Allora, non capisco perché il vestito ti stia stretto…-
-Beh,
è molto semplice. Tu sei una sarta incompetente che non sa prendere le misure
esatte sulla stoffa. Non ci vuole molto…- la schernì con un sorriso.Prese l’abito dalle mani di Maggie e lo
strattonò. –Ti conviene aggiustare questo straccio per domani.- lo appallottolò
e con un gesto molto poco educato lo gettò ai piedi della biondina.
Maggie
sentì mille lame infilzarsi sul suo cuore. Ci aveva lavorato così tanto sul
quel vestito.
Charlotte
la guardò per un po’ prima di afferrare la sua borsa rigorosamente firmata ed
uscire dalla stanza. Nel corridoio intercettò TJ. –Ciao, Romeo- lo salutò prima
di aprire la porta dell’uscita e svanire nell’oscurità della sera.
Maggie
si chinò a raccogliere il vestito e prima che poté fare qualcosa sentì calde
lacrime pizzicarle gli occhi. Cercò di tirare su col naso ma fu inutile. Ben
presto si ritrovò con le guance bagnate.
-Non
merita le tue lacrime, quell’oca.- le disse una voce prima che una paio di
braccia si stringessero intorno alla sua vita e la sollevassero di peso
facendola appoggiare contro un petto caldo e profumato.
Maggie
strinse forte gli occhi cercando di trattenere i singhiozzi. –La odio…-
sussurrò.
TJ
le sorrise. –Anch’io. Secondo me è gelosa. Perché non riesce a capire come una
persona bella come te possa anche saper fare qualcosa. Lei è solo bella il
cervello l’ha lasciato a casa.-
Maggie
rise un po’ stropicciandosi gli occhi verdi. –Già…-si distaccò dal rossiccio cercando di
rimediare alle grinze dell’abito bianco. Lo appese con delicatezza alla cruccia
restando a rimirarlo.
TJ
la raggiunse cingendole la vitae appoggiando il viso nell’incavo della spalla.
–E’ molto bello.- lesussurrò
all’orecchio.
-La
Giulietta non è dello stesso parere.-
TJ
la strinse forte. –Quella è la falsa
Giulietta e non ha voce in capitolo.- strofinò le sue labbra sul collo candido
e profumato di lei. –Adesso bisogna vedere se alla vera piace.-
Maggie
rise. –E chi sarebbe la vera?-
TJ
la voltò per poi baciarla dolcemente sulle labbra. –Sei tula mia Giulietta.-
La
biondina arrossì distogliendo lo sguardo dagli occhi limpidi del suo ragazzo.
–Io non sono in grado di recitare. Charlotte invece è brava.-
Il
rossiccio le tappò la bocca con un altro bacio. –Chi parla della recita? Io
parlo della vita reale. Tu sei la mia Giulietta.-
Maggie
rialzò lo sguardo prima di gettarsi al suo collo. –Grazie…- gli sussurrò
stringendolo forte.
TJ
la tenne legata a sé per un po’. –Dai…- le disse, poi, accarezzandole i morbidi
ciuffi dorati. –Perché non indossi quel meraviglioso abito e mi aiuti a
recitare la mia parte?-
-Io
non so una battuta…-
TJ
la baciò. –Devi solo leggere, farò tutto io.-
Maggie
arrossì. –No…-
Il
ragazzo s’inginocchio ai suoi piedi facendo la parte del disperato. –Ti prego!-
iniziò a piagnucolare.
-Io…-
-TI
PREGOOOO!-
-Oh…-
-Ti
prego!-
-E
va bene! Basta che la pianti.-
***
L’orologio
del grande teatro scolastico scoccò le 22, 30. Hermione era stravaccata su una
poltroncina accanto a Ron che, di tanto in tanto, le accarezzava i capelli.
-Non
credo sarei arrivata mai a dirlo.- iniziò la bruna girandosi su un fianco per
abbracciare meglio Ron e godersi le sue meritate coccole. –Ma sto iniziando ad
odiare Shakespeare.-
Il
rosso le passò le braccia intorno alla vita attirandola meglio a sé. Le baciò
la tempia con una tale sensualità da far venire i brividi ad Hermione.
-Sei
troppo sexy quando riprendi i tuoi alunni…- scherzò il ragazzo continuando a
sbaciucchiarle i capelli. Le passò un dito per tutta la colonna vertebrale
facendola sobbalzare.
Hermione
ridacchiò pizzicandogli con poca forza il braccio muscoloso.
-Scemo…-
gli disse sollevando un po’ la testa per guardarlo meglio in viso. Ron le
rispose con uno dei suoi famosi sorrisi da malandrino e lei non poté fare altro
che arrossire in risposta.
Ron
la trovò irresistibile e prima che se ne potesse accorgere le aveva già catturato
le labbra rosse e morbide in un lungo bacio travolgente.
-Hm,
hm…- una voce che si schiariva, li fece sobbalzare.
Hermione
pregò con tutta se stessa che non fosse un suo ragazzo, tornato nel teatro per
qualche stranissimo motivo.
-Siete
disgustosi ragazzi, lasciatevelo dire…- li apostrofò una voce fin troppo
famigliare.
Ron
si staccò mal volentieri dalle labbra della sua ragazza e puntò i suoi occhi
chiarissimi sui due nuovi arrivati.
-Malfoy…-
disse cercando di mostrarsi arrabbiato. –Mi hai disturbato nel momento meno
opportuno. Avevo finalmente convinto Hermione a provare nuove esperienze nel teatro…-
La
diretta interessata si tirò con uno scatto su a sedere e fissò scandalizzata il
ragazzo dai capelli rossi. –Pervertito!- sbraitò diventando rossa sulle guance.
–Tu non mi hai convinto proprio a fare nulla.-
Draco
ed Anne risero mentre Hermione inveiva contro Ron.
-Su
‘Mione.- iniziò la ragazza mora sorridendole. –Sappiamo chi è stato davvero…-
lanciò un’occhiata divertita al capitano Weasley e non poté fare a meno di
scoppiare a ridere, di nuovo.
-Ehi!-
rispose falsamente offeso il rosso. –Le cosacce si fanno in due!-
Hermione
arrossì prima di unirsi al coro di risate che si era levato dai suoi amici.
Calò
un momento di silenzio interrotto ben presto da altre risate lontane. Hermione
e Ron si voltarono verso il palco, la fonte delle voci, e rimasero ad osservare
i due ragazzi che erano entrati in scena, tra uno sghignazzo e l’altro.
-Dai,
TJ…- supplicò Maggie mentre veniva trascinata dal rossiccio sul palcoscenico. –Sai
che odio stare qua sopra!-
TJ
le lanciò una breve occhiata. –Nah…- la incoraggiò avvicinandolesi e posandole
un breve bacio a fior di labbra. –Sei molto bella vestita così.-
Maggie
arrossì abbassando lo sguardo per incontrare l’abito di tulle bianco che fino a
qualche minuto prima era appeso su una cruccia dietro le quinte.
La
stoffa pregiata e raffinata aderiva perfettamente alle forme minute ed acerbe
del corpo snello di Margareth. Quel bianco intenso faceva risaltare il rossore
delle sue guance e il verde intenso dei suoi occhi da cerbiatta.
-Grazie…-
sibilò mentre TJ le faceva fare un mezzo giro come da copione.
-Sempre
felice difarle dei complimenti, mia
bellissima Giulietta.- le rispose il rossiccio attirandola a sé per baciarle la
mano.
Maggie
scoppiò a ridere. –Oh, ma che gentiluomo.-
TJ
rimase abbracciato a lungo alla ragazza godendosi il suo profumo fresco e
fruttato. Appoggiò con stanchezza la guancia sul suo capo e rimasero così,
immobili, per un po’.
-Vogliamo
provare?- chiese alla fine distanziandosi un po’ da lei. Maggie annuì.
-Bene.-
continuò TJ, aprendo il copione. –Iniziamo dall’uscita di scena di Tebaldo.
-Avessi profanato con la
mia mano indegna questo sacro santuario, rimedio al mio peccato: queste mie
labbra, pellegrini rossi di vergogna, con un bacio correggono quel tocco
indelicato.-
Maggie
rimase incantata nell’osservare la bravura innata che TJ possedeva nel
recitare. Inghiottì il vuoto dando una rapida occhiata alla sua battuta prima
di continuare.
-Buon pellegrino, la
vostramano giudicatecon più calma, che solo umile devozione in
fondo ha mostrato: anche i santi hanno mani che i pellegrini han toccato, e chi
torna dal Santo Sepolcro usa unire palma e palma.-
TJ
sorrise avvicinandosi. –Non hanno labbra
i santi? E i devoti palmieri?-
-Sì, pellegrino, ma le devono usare in
devozione.- gli rispose indietreggiando di un solo passo.
Hermione
rimase ad ascoltarli rapita. Maggie era una attrice nata e, ora, non riusciva a
capire per quale dannato motivo non le avesse riferito nulla su questa sua in
giudicabile dote.
-Oh, cara Santa.- continuò TJ. –Lascia, allora, che le labbra imitino la
preghiera delle mani, se non vuoi che la fede si muti in disperazione.-
Si
avvicinò ancora afferrandole con dolcezza le mani. La fissò negli occhi
causando un rossore più accentuato sulle guance già porpora della biondina.
-Non si muovono i santi.- sussurrò
Maggie. –Anche quando ascoltano le altrui
preghiere.-
-E allora resta immobile.- riprese il
rossiccio inchinandosi sul viso della ragazza. –Mentre colgo i frutto delle mie preghiere.- suggellò le sue parole
con un lungo bacio appassionato. –Così le
tue labbra cancellano il peccato dalle mie.- le sussurrò a pochissima
distanza dalla bocca.
Maggie
rimase imbambolata a guardarlo. Le labbra socchiuse e gli occhi lucidi. Sorrise
prima di rispondergli. –Allora le mie
labbra hanno il peccato che han tolto?-
-Il peccato dalle mie labbra?- riprese il
ragazzo distanziandosi un poco. –Oh,
colpa dolcemente denunziata. Ridammi il mio peccato.-
Si
sporse su di lei bacandola di nuovo.
Maggie
si morse le labbra dando un occhiata al suo copione. Ridacchiò prima di dire la
sua ultima battuta. –Tu baci a regola
d’arte.-
TJ
la guardò e non ebbe il tempo di esprimere un suo pensiero che 4 persone in
fondo alla sala scoppiarono in un applauso. Maggie si voltò di scatto
diventando immediatamente rossa fin sui capelli. TJ socchiuse la bocca in
un’espressione che ricordava tanto un pesce in un acquario.
-Da…da
quanto siete lì?- chiese il ragazzo grattandosi la testa.
Hermione
sorrise guadagnando in ampie falcate il palcoscenico. –Direi dall’inizio della
vostra performance.-
Maggie
si nascose dietro TJ.
-E
sono molto in collera con te signorina!- la prese per un polso trascinandola
via dal suo nascondiglio. –Mi avevi detto che eri una frana a recitare…-
Maggie
arrossì. –E’ vero.-
-NO!-
esclamò Hermione puntandosi le mani sui fianchi -Siete bravissimi. Dei Romeo e
Giulietta nati… come ho fatto ad essere così ceca?!-
TJ
ridacchiò mentre la biondina diventava piccola, piccola. –Ho deciso! Sarai tu
la nuova Giulietta!-
Maggie
smise di respirare entrando in apnea. Guardò la sua insegnante con
inespressione.
Anne
conosceva quello sguardo come TJ. Solo loro due riuscirono a mettere in salvo
le orecchie.
Maggie
divenne pian piano sempre più rossa fino a quando un boato non riempì l’aria.
–IO NON FARO’ MAI GIULIETTA!-
***
Cassio
condusse Tamiara sulla torre del castello, dove il cospicuo numero di
mangiamorte stava aspettando istruzioni per la loro missione a NewFreedom.
Il
vento freddo delle serate primaverili dell’aperta campagna inglese fecero
rabbrividire la giovane strega che, istintivamente, si strinse nel mantello.
Una
chioma dorata spiccava nell’oscurità. Mellifluo era appoggiato con naturalezza
alle rocce del parapetto attendendo l’arrivo di Cassio.
-Ce
la prendiamo comoda?-disse con un
sibilo quando la porta della torre si richiuse diligentemente dietro i due
nuovi arrivati.
Cassio
si voltò a guardarlo. –Ricordati chi comanda adesso, McStrict.-
Mellifluo
fece un sorrisetto sarcastico staccandosi dal parapetto e avvicinandosi. –Me lo
ricordo troppo bene, Blanche.-
Tamiara
appoggiò una mano sul petto del biondo facendolo indietreggiare. –Avvisa le
truppe che domani attaccheremo.- la rossa guardò il cielo. –La Luna non è
ancora pronta.-
-Ma
cosa dici?- chiese Cassio appoggiandole una mano sulla spalla.
Tamiara
lo scrutò con i suoi penetranti occhi verde-nocciola. –Ricordati chi comanda,
Blanche.- La donna si ravvivò i boccoli cremisi prima di voltarsi ed
abbandonare la torre.
Mellifluo
incrociò le braccia sul petto e non poté fare a meno di sorridere. –Sì, Cassio.
D’ora in poi mi ricorderò chi comanda
davvero.- fece un cenno ai mangiamorte di lasciare la torre prima di
svanire anch’egli con un sonoro pop.
Continua…
***
Va bene. Ho esagerato. Vi ho fatto aspettare troppo.
Erano quasi 3 mesi che non aggiornavo. Ma cosa volete? Ho avuto molto, troppo
da fare. E come si sa la vita di tutti i giorni spesso ci tiene lontani dalla
cose che amiamo fare, costringendoci a seguire le sue regole.
Mi perdonate?
Dai*_*! Non fatemi star male. Mi dispiace. Sono
anch’io una lettrice e so quanto sia difficile e snervante aspettare un
aggiornamento. In fondo, è arrivato, però^^.
Ed è anche sostanzioso, visto che raggiungiamo una bel
gruzzoletto di pagine, che adesso non sto a contare…
Cmq, ebbene sì. Il prossimo chap sarà il penultimo.
*Angéle scoppia a piangere*. Non so se riuscirò a sopravvivere senza questa mia
storia(che una ragazza francese sta traducendo nella sua lingua per migliorare
il suo italiano…*_* buona fortuna…)In fondo, mi ha tenuto compagnia per un anno
e mezzo, e mi sembra normale informarvi che io sentirò troppo la mancanza dei
miei piccoli pg…TJ, Maggie, Anne, Lily, Angelia, Mellifluo, Tamiara, Lucrezia,
Joseph, Cassio, Draco, Ron, Hermione, Ginny, Artemisy, Luna, Evelyn, James,
Harry. I miei personaggi mi hanno reso orgogliosa. Non solo perché mi hanno
conquistato ma soprattutto perché vi hanno fatto provare tante emozioni ed è la
cosa più importante.
Credo che li congederò molto volentieri per darli una
lunga vacanza e poi mi dedicherò al sequel(nella mia mente già dall’anno
scorso).
Ah, già! Prima che me ne dimentichi voglio farvi gli AUGURI(anche se in ritardo) di un felicissimo 2005!
Bene. Ora però, passo ai ringraziamenti.
Bebba Grazie. Sono
molto contenta di sapere che le mie parole ti trascinano. E’ davvero un
bellissimo complimento. Grazie tante. Un bacio.
AngéleJ
Edvige Grazie per i
tuoi complimenti. E’ sempre bello sapere di essere apprezzata. Non dovevi
disturbarti e lasciarmi una recensione per ogni chaps, troppo onore per una
come me^\\^. Grazie, davvero Edvige. Un kiss,
AngéleJ
Phoebe80 a me sembra
logico invece iniziare la tua risposta con un GRAZIEEEEEEEEEEE! Sei davvero
troppo gentile. Sei una persona troppo buona io i tuoi complimenti non me li
merito. Arrossisco sempre ogni volta che leggo un tuo commento. *\\* Grazie.
Sono super mega iper contenta che tutto sia stato di tuo gradimento. Ne sono
felice. Veramente. Non preoccuparti ho detto che presto la storia avrà un
sequel e così sarà. Ti mando un grosso bacio e tanti ringraziamenti.
AngéleJ
DaffydebbySensuale?
Davvero ti è parso così?^^*Angéle è tutta contenta* Grazie, Debby. Troppo
buona. Sì, l’avvicinamento tra Draco ed Anne avverrà solo in un sequel, perché
adesso il loro rapporto è ancora troppo immaturo per un salto di qualità.
Grazie ancora dei complimenti. Un bacione,
AngéleJ
Angela Beh, cara omonima, sono io che devo dire che sei
Mitica^^. Sempre ligia al dovere di recensirmi ed esprimermi la propria
opinione. Ti ringrazio, non solo per i complimenti, ma anche per la tua
dolcezza e per rendermi partecipe di un tuo pensiero. Non smettere mai di
esprimerti. Un bacio,
AngéleJ
Sunny GRAZIE
D’ESISTERE! Sunnina love, love*_*. Ti dedico la canzone di Ramazzotti, quella
in cui c’è il pezzo “ grazie d’esistere”. Grazie di aver inventato BAWM. Grazie
per essere così brava. Grazie per farmi emozionare ed appassionare con ogni
cosa che descrivi. Grazie per avermi dato l’ispirazione per questa ffc. Grazie
per i tuoi personaggi originali. (Jack-Amelia*_* ). Grazie per essere sempre
così gentile e disponibile. Grazie per aver sfornato un nuovo piccolo
capolavoro. Grazie per leggere la mia ffc. Grazie per avermi commentato e
grazie per il tuo modo di essere così speciale che mi fa sentire tanto felice
di averti conosciuto.
Un kiss,
AngéleJ
Lizzie Grazie! Che
fortunata che sei stata. Hai commentato e subito qualche giorno dopo ho aggiornato.
Brava^^. Grazie ancora per aver letto la mia ffc. Un bacio,
AngéleJ
AvaNa Kedavra Già, hai
ragione. Forse avrei dovuto spezzettare maggiormente gli avvenimenti. Ma io
scrivo di getto e i chaps li corregge solo grammaticalmente(quando gli va) mio
fratello, quindi non sempre riesco a cogliere che magari sono troppi
avvenimenti assieme. ^^’’ scusami. Come si suole dire. “Sbagliando s’impara?”
Ebbene sì, devo rinnovarti i miei complimenti perché anche se non ho commentato
non mi sono persa una tua storia. Perdonami, sono stata una maleducata a non
recensire. Cercherò di rimediare al più presto. Un bacio grande,
AngéleJ
Marty Perdonami
piccola, anche questa volta vi ho fatto aspettare troppo. Spero ti sia piaciuto
comunque. Un bacio grande, grande.
AngéleJ
EMMA Beh, alla
fine mancano due soli chaps e se mi va un epilogo. ^^Grazie dei tuoi
complimenti. Un bacio,
AngéleJ
Nene89 Ed io non so
che altro dirti se non: GRAZIE MILLE^^. Un bacio grande,
AngéleJ
Vale DG(Dangerous Game) Tesoro^^.
CIAOOOOOOOOO! Leggere una tua recensione è per me sempre e continuamente motivo
di tanto orgoglio. *_* Sai che ti adoro?Sai che io, invece, adoro tutti i tuoi
personaggi? Sai che adoro tutte le tue storie? Scrivi troppo bene ed io non
vedo l’ora di leggere un prossimo aggiornamento. Sì, lo so. Ci ho messo troppo
per aggiornare e mi dispiace che tu ti sia riletta una dozzina di volte i miei
chaps. Stai ancora bene, vero? Ti prego non mi abbandonare e continua ad essere
una persona meravigliosa. Un bacio grande e tante grazie per i tuoi
complimenti.
AngéleJ
*JULY@* Nulla di
grave mi auguro. Ti prego non farmi preoccupare. Sì, lo so che anche sta volta
ho messo secoli ad aggiornare ma ti prego perdonami. Se ti ho regalato un mondo
meraviglioso che ti è stato di aiuto per qualcosa di brutto, allora, sono
triplamente felice. Ti mando un kiss ed un abbraccio. Non arrenderti mai!
AngéleJ
Lulu Sei di
Foggia e non mi hai detto nulla?Insomma siamo coinquiline della stessa regione
e tu non me ne hai parlato. Ma guarda tu i casi della vita*_*. Beh, se vuoi
venire a trovarmi fallo pure. Mi farebbe molto piacere. Sì, ci sarà un seguito
di DAAB non vi preoccupate. Non vi abbandono.Non arrabbiarti, però^^’’. Beh, adesso vado. Un kiss gigante, carissima.
AngéleJ
Marilia Se ti ringrazio
ancora ne scrivi un’altra. Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie,
grazie…GRAZIE! Bene adesso scriverai un’altra one-shot? Ti prego, mi piace
tanto il tuo modo di descrivere Ron ed Hermione *_*… No, non preoccuparti. Io
frequentavo la stessa scuola della ragazza ma non ho le amicizie che aveva lei.
Io sono una brava ragazza ^^’’. Ti ringrazio per i tuoi complimenti, sei troppo
buona. Anch’io ti voglio tanto bene. Un kiss,
AngéleJ
Selphie No, ancora
una chap relativamente tranquillo. Il prossimo sarà scoppiettante. Non
perdetevelo. *_* mi raccomando. Grazie della tua gentilezza. Un kiss
AngéleJ
Cloudy Anch’io mi
sono affezionata tanto a voi e una ffc senza i miei recensitori non è una ffc. Ho
conosciuto tanta bella gente ed è per questo che adoro con tutta me stessa il
sito di Erika^^. Sono contenta che tu ti sia affezionata alla mia storia ti
ringrazio per avermi considerato una tra le più brave scrittrici del sito. *\\*
mi fate arrossire. Vi voglio troppo bene. Un bacione,
AngéleJ
Vega Già le tue
recensioni sono delle tradizioni per me. Spesso devo ammettere che per
aggiornare aspetto che tu abbia espresso la tua opinione. Sei stata tra le
prime a darmi fiducia e per questo avrai sempre un posto speciale nel mio
cuore. Grazie, Vega. Per tutto.
Ti voglio tanto bene.
AngéleJ
Ammy Fin troppo
umana. Grazie e perdonami se ho osato affibbiare il tuo Harry a Ginny^_^. Un
kiss,
AngéleJ
Clo87 Eh, già.
*Angéle fa un sospirone melanconico.* DAAB sta per finire. Mi mancherà
tantissimo questa storia. Ma come tutte le cose belle e brutte anche questa
deve avere un suo termine. Sono troppo felice che abbia appassionato tanta
bella gente. E non ho abbandonato nessuna idea di pre-quel o sequel. Don’t
worry, honey ^_^. Non vi preoccupate non vi mollo. Ti mando un bacione,
AngéleJ
GIADASto aspettando di terminare DAAB e poi
continuerò Clair de lune. Non vi preoccupate non sono un tipo che lascia le
cose a metà. Grazie della tua recensione. Un bacio,
AngéleJ
Miroku E chi è il
lettore più dolce e simpatico di DAAB? Ma naturalmente il mio amico Miroku. *_*
Tesoro, grazie. Non immaginavo che la mia fic fosse la tua preferita. Mi fai
commuovere *Angéle si asciuga le lacrime*. Ti ringrazio tanto. Il tuo blog è
davvero caruccio e come avrai notato ci ho fatto un salto e ti ho lasciato
anche un mex. Sì, questa storia si è quasi conclusa ma non preoccuparti credo
ci sarà un sequel. Ti mando un bacio ed un grande abbraccio,
AngéleJ
Karry Che
esagerata^^. Grazie. Sì, anche a me è successo con i personaggi di alcune
bellissime ffc. Li ho presi talmente a cuore da arrivare a pensare che loro
fossero i veri Pg… direi, purtroppo, che non è così. *_*. Ma cosa importa.
Sognare è bello. Ti ringrazio ancora per i tuoi fantastici complimenti. Un
kiss.
AngéleJ
Marion Anche tu ti
commuovi? Io pure. *_* . Non sai quanto ho pianto alla fine di BAWM. E quanto
ancora piangerò alla fine di tutto. Grazie per i tuoi complimenti mi fai
sentire orgogliosa. Un bacio grandissimo anche a te,
AngéleJ
Mina88 Spero ti
piacerà. Continua a seguirmi e ben venuta. Un bacio,
AngéleJ
Vale e MelyGrazie ragazze. *_* Siete troppo buone
nei miei confronti. Io tutto il vostro sostegno e la vostra gentilezza credo di
non meritarli. Sono solo una persona a cui piace tanto scrivere. Stare a
contatto con i libri interessanti, conoscere bella gente come voi, migliorarmi
e raggiungere i mie obbiettivi. E se ho fatto tutto quello che amo fare è solo
grazie a voi e a questo sito meraviglioso. Grazie tante, per tutto. Rivoglio
tanto bene, Un kiss,
AngéleJ
Ary Ti sei trovata
un fidanzato con il nome di tuo fratello^^? E ci credo che quel povero ragazzo
di Chris ci sia rimasto male… Scommetto che è gelosissimo della sua sorellina,
Ary*_* Normale, tutti i fratelli lo sono. ^_^ Grazie per i complimenti piccola,
scusa se ti ho fatto aspettare. Un kiss gigante,
AngéleJ
Pyros Ikari^-^ Ciao^^. Come
va? Spero bene. Ti ho appena visto in chat e penso che verrò a farti un
salutino. Prima, però, devo finire di scrivere i saluti. Grazie per aver letto
la mia ffc. Ha significato davvero tanto per me. Sono contenta che ti sia
piaciuta ora vado, un kiss,
AngéleJ
Daphne Beh,
paragonarmi alla mitica Sunny, è un po’ azzardato. Non mi permetterei mai di
fare le cose che fa lei. Perché lei è MITICA io no. Però posso prendere in
considerazione l’idea di fare qualche one- shot sui miei carachters. L’idea non
è male. *_* Non preoccuparti per l’assenza. Questi computer ci danno sempre
fastidio. Ebbene, sì. La storia è quasi terminata. Ma non preoccuparti vi terrò
compagnia ancora per un po’. Ti mando un bacione.
AngéleJ
BellatrixGrazie cara.
Sei troppo buona. Mi piacerebbe avere abbastanza fantasia per tre DAAB. Mah,
chi lo sa vedremo. Grazie ancora un kiss,
AngéleJ
Ly Innanzitutto,
GRAZIE. Quando ho visto il tuo commento il mio cuore si è fermato. 1. Perché ti
reputo un’autrice con i fiocchi e contro fiocchi. 2.Perché non ho mai avuto una
recensione così lunga. Ho passato 10 minuti buoni a leggerla. *_* Troppo bella.
Allora come hai detto tu la mia fic parte molto a rilento. Se rileggo per sbaglio
qualche chap, dal 1 al 10, mi viene da vomitare. Non c’era trama né azione. I
dialoghi erano miseri e privi di contenuti. La forma grammaticale nemmeno a
parlarne. Bleah -_-||! Sembro una bimba delle elementari tanto scrivo male.
Tutto va migliorando verso l’11 chap che un po’ mi inizia a piacere. Ma non
sono ancora completamente soddisfatta.
Già i miei personaggi originali e quelli no. *_*In effetti, queste sono le uniche cosa di cui
vado fiera. I miei bimbi sono davvero interessanti e sfaccettati. Si comportano
così perché li penso sempre come reali. Con i loro difetti e le loro paure. Con
i loro pregi e le loro sicurezze. Anche a Vale the best piacciono TJ e Maggie.
^^. Non puoi sapere quanto mi rende felice sapere che sono graditi molto. *_*
Grazie. Quelli sono i miei alter ego. Cmq, sì non ti preoccupare non ti lascerò
per troppo tempo senza di loro. Don’t worry. Timando un bacio immenso. GRAZIE ancora.
AngéleJ
Maga
Magò Beh, puoi dire
alla tua amica che presto ci sarà una seconda parte di DAAB. Magari più bella
della prima, chi lo sa *_*. Cmq, ti ringrazio per i tuoi complimenti e non
preoccuparti, mi diletterò con tante belle shottine^^. Così, non vi farò
sentire la mia mancanza. (Non la sentiremo cmq, NDTutti ^_^’’Nd Angéle). Va
beh, ora vado. Un kiss,
AngéleJ
Bibi
Lettrice attenta…*_*’’ Ecco, Charlotte lo ha fatto
perché voleva screditare Maggie facendo finta che la sua amicizia era stata
così di poco conto da farle dimenticare immediatamente il suo nome. Bella
osservazione, complimenti. Grazie per aver commentato. Un bacio,
AngéleJ
Liz
Hai ragione. Ecco, un chap pronto per te^^. Scusami,
Un bacione,
AngéleJ
Chris
Grazie, dolcissimo^^. Troppo buono. Come
puoi vedere ho aggiornato. Spero sia stata tutto di tuo gradimento. Mi
raccomando stammi bene,
DA AUROR A BABBANiXXVII CHAP: “…La tempesta.(II parte)”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
* le parti in corsivo (come in tutte
le ffc) sono ricordi…
Dedicato alla piccola
*JULY@*.
Un bacio Grandissimo
-TJ…
forse non l’hai capito. Io, Giulietta, non la faccio.- Maggieprese il piatto che la donna della mensa le
offriva con stizza.
Il
rossiccio sbruffò prendendo una bibita dal banco frigo dov’erano arrivati. –Ma
Mag perché?- le chiese. –Insomma la prof.ssa Granger è d’accordo. Ti sta
praticamente supplicando di farlo da ieri. –
Maggie
si tolse velocemente una ciocca bionda dagli occhioni verdi. Si morse il labbro
inferiore mentre recuperava dalla borsa il tesserino della mensa pre-pagato. Lo
mostrò alla cassiera che con un rapido gesto della mano lo passò agli
infrarossi.
-Ho
capito TJ.- riprese dopo aver atteso il suo compagno. –Ma non mi va proprio.
Sai che mi blocco se mi guardano in tanti.-
Attraversarono
la mensa transitando davanti al tavolo delle così dette vip. Charlotte sorrise
a TJ mentre inarcava un sopracciglio, disgustata, al passaggio di Maggie. –Ci
vediamo alle prove…- gridò al loro indirizzo sollevando una mano per farsi
notare.
Maggie
strinse forte il vassoio azzurro tra le mani. Sentì le orecchie andare a fuoco
dalla rabbia. “Brutta oca” pensò raggiungendo il tavolo vicino alla finestra.
Si accomodò pesantemente accavallando le gambe l’una sull’altra.
TJ
le si sedette accanto scrutandola per un breve istante prima d’infilzare con
poca gioia le sue pennette al pomodoro.Ne
infilò una forchettata in bocca.
-Io
lo accetterei anche solo per vedere la faccia di Charlotte alla notizia.-
Maggie
morse il suo pezzo di pane con molta foga masticando rumorosamente.Si vedeva che era nervosa. TJ sorrise. Era il
momento più giusto per farle pressione.
-Sai
che ridere…- disse fra sé mangiando ancora. –Gli occhi sbarrati e le labbra da
pesce socchiuse.- e fece una perfetta imitazione della ricciuta che fece
sollevare leggermente le labbra dell’amica.
-Ah,
ma tanto tu non vuoi fare Giulietta.- giocherellò con la forchetta nel piatto
mentre Maggie strappava con violenza l’involucro della cannuccia del suo succo.
–E poi tutto sommato Charlotte non bacia nemmeno male…-
Maggie
strinse tra le mani il contenitore di aranciata e parecchia bevanda esplose
sulla sua maglia celeste. TJ trattenne a stento una risatina. –Che hai?- le
chiese con semplicità.
La
biondina incrociò le braccia. –I giochetti psicologici non attaccano.-
Il
ragazzo le sorrise sorseggiando un po’ di acqua. Borbottò qualcosa tra sé e sé
poi continuò a mangiare.
-Ho
detto che non lo voglio fare.-
TJ
continuò a tenere gli occhi bassi; il suo volto non aveva alcuna espressione.
Infilò un pezzo di pane in bocca e lo masticò senza troppo entusiasmo.
-Ti
prego non fare l’offeso…-
Si
strinse nelle spalle andando a puntare i suoi occhi coloro cielo in quelli
verde prato della ragazza. –Non sono offeso. Mi sarebbe piaciuto fare le scene
più romantiche con la mia fidanzata.-
Maggie
non seppe il motivo ma sentire TJ definirla a quelmodo le fece tremare il cuore e velocemente
uno strato di rossore le colorò il viso. Borbottò qualcosa infilando la testa
nella sciarpa che teneva attorno al collo.
-Però
se tu non vuoi… non voglio forzarti. Cercherò di ritrovare una sintonia con
Charlotte.-
TJ
non riuscì nemmeno a terminare il nome della ragazza che la biondina aveva
stritolato tra le mani un biscotto del suo gelato.
Il
giovane non riuscì a trattenere una risatina che celò con grande maestria
dietro un colpo di tosse.
-Ehi,
TJ?- con un tono stucchevole ed antipatico Charlotte piombò nel loro discorso.
Si avvicinò con eleganza appoggiandosi alla superficie liscia del tavolo
giallo.
Si
sentì il rumore di un secondo biscotto frantumato.
-Allora,
ci vediamo tra un’ora alle prove?- gli chiese mordendosi il labbro inferiore.
TJ
le sorrise stranamente zuccheroso. –Certo, a tra poco.-
-Maggie
ricordati di rammendare la bretella del vestito. L’ultima volta questo
cavernicolo me l’ha staccata.- toccò il braccio del rosso lanciandogli
un’occhiata ammiccante.
-Certo.-
sillabò l’altra continuando a tenere gli occhi furenti sul suo piatto ancora
pieno.
Il
gruppetto di amiche raggiunse Charlotte in quel momento. –Hai finito?- le
chiesero con stizza. La riccia guardò ancora TJ e poi Maggie . –Sì. A dopo,
Natchos…- sorrise prima di voltarsi. –Ah, Maggie?-
La
biondina alzò gli occhi dal piatto.
-Rammenda
bene, mi raccomando… non vorrei dare un altro ottimo spettacolo.-
Terzo
rumore di biscotto sbriciolato.
TJ
si grattò il capo mentre con gli occhi seguiva quella processione di oche starnazzanti
lasciare il grande spazio della mensa. Tornò a fissare Maggie che nel frattempo
aveva riposto in fretta le sue cose nello zaino.
-Dove
stai andando?-
Maggie
sorrise alzandosi dalla sedia. –A fare qualcosa che finalmente tapperà la bocca
di quell’oca giuliva!-
TJ
ridacchiò mentre la biondina lasciava in fretta e furia la mensa.
***
Artemisy
spense il fuoco che avevo tenuto acceso per più di6 mesi . Sospirò quando la pozione diede un
ultimo scoppietto e finalmente divenne trasparente come le lacrime di una
fenice.
-E’
pronta?- chiese Luna con la voce che le tremava. Artemisy si voltò a guardarla.
Gli occhi scuri e svampiti lo fecero sorridere.
-Sì,
ma deve riposare ancora una notte. Domani mattina la metteremo nelle boccette.-
Luna
tremò dall’eccitazione. –E’ la prima pozione importante che mi riesce.-
Artemisy
tossicchio per attirare la sua attenzione. –Sei stata brava. Ora però
rimetteresti il laboratorio in ordine mentre io vado alla riunione con McDury e
Potter?-
La
giovane asserì prima di guardarsi intorno. L’ambiente era completamente
sottosopra. Una leggera nausea l’assalì al pensiero di quale immane lavoro
l’aspettasse.
-Vada
e torni vincitore…- sussurrò mentre andava a prendere nello stanzino scopa e
paletta.
Artemisy
si tolse il camice e lo appoggiò sull’appendiabiti all’entrata. –Perfetto. A
dopo.- e con un sorriso che gli occupava gran parte del volto lasciò il
sotterraneo.
***
-Ehi,
Angelia…- la voce vellutata e sensuale di Cassio Blanche arrivò prepotentemente
alle orecchie della sorella la quale avrebbe volentieri fatto a meno di udirla.
Angelia
si voltò facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli scuri. Piantò i suoi occhi
chiarissimi in quelli del fratello e lo attese con pazienza accanto alla statua
del cavaliere mascherato.
-Che
vuoi?- gli chiese quando la raggiunse.
Cassio
scosse la testa. –Dove sono finite le buone maniere insegnateti a Beauxbaton,
sorellina?-
Angelia
socchiuse gli occhi, mordendosi le labbra. –Le ho perse da quando tu non fai
che infastidirmi.-
-Ah,
sì?- l’uomo ridacchiò malignamente afferrandole di scatto il polso
sottilissimo. Glielo portò dietro la schiena attirandola a sé. Angelia sentì un
dolore profondo all’altezza del gomito ma strinse i denti per non cedere
all’impulso di lamentarsi. –Devo forse ricordarti il passato?-
Cassio
strinse la presa intorno al braccio della bruna. –Non serve ricordarmelo a
parole. Ho il ricordo ben impresso nella mia mente…-
Angelia
gli fissò gli occhi limpidi. –Se non fosse stato per me, tu saresti ancora a
Parigi a vagare per l’elemosina. Cerca di ricordartelo.-
-MAMMA, MAMMA!- Angelia
aveva gridato mentre il grande palazzo alle porte di Parigi iniziava a
bruciare. Il corpo della giovane donna bruna giaceva esangue ai piedi del
letto. Una grande macchia scura imbrattava il collo lungo e delicato.
Angelia l’aveva scossa
un paio di volte, ma la donna non si era mossa. Calde lacrime aveva iniziato a
rigarle il volto di bambina appena settenne. –Mamma, presto.- continuava a
dire. –Qui non riesco a respirare c’è tanto fumo.-
Fuori dalla stanza da
letto si sentivano urla e passi veloci dirigersi verso il piano di sotto.
-DOV’E’ LA
SIGNORINA?-Aveva urlato un domestico
prima che la porta si spalancasse. Aveva gridato dalla paura rannicchiandosi
maggiormente accanto a sua madre.
Un uomo che aveva visto
un paio di volte servire il tè a sua madre era in piedi dinnanzi alla porta.
Un’ondata di fumo nero invase la bella stanza.
-VIENI!- le aveva urlato
avventandosi su di lei. Angelia si era
attaccata al collo livido della madre. Aveva sentito l’uomo tirarla con
violenza per i fianchi. –LASCIAMI!- era esplosa quando la forza del maggiordomo
l’aveva quasi staccata dalla donna. Si era aggrappata al sottile ciondolo a
forma di luna estremamente levigato che sua madre portava.
All’improvviso, il
laccio d’oro bianco siera spezzato e,
sia lei che l’uomo, erano capitolati all’indietro. Aveva sentito un dolore
lancinante alla base del collo poi più niente.
Angelia
chiuse forte gli occhi per evitare che altre lacrime le scendessero. –Alcune
volte.- incominciò con la voce che le tremava. –Avrei preferito che tu non mi
avessi mai ritrovato…-
Con
ancora le sue grida nelle orecchie, Angelia strattonò il braccio del fratello e
si liberò dalla presa. Allungò il passo e scomparve nella sua camera da letto.
***
-Anne!-
esclamò Lily correndo giù per le scale. Il pigiamino ancora addosso e le
calzine bianche ai piedi. I capelli ricci vaporosi e gli occhi ancora
appiccicati dal sonno. Trotterellò in cucina arrampicandosi con difficoltà
sullo sgabello del bar.
Anne
era voltata. I capelli neri raccolti in due codine alte che la facevano
sembrare una bambina. Si voltò appena mentre rigirava le uova nel tegame.
Intorno alla vita teneva legato un grembiule fiorato che poco si addiceva al
suo abbigliamento sportivo e giovanile.
-‘Giorno,
patatina- la salutò voltandosi di nuovo. Saltò ancora un po’ le uova prima di
afferrare un piatto e versarne un po’ al suo interno. Prese dal frigo il
cartone del latte preparando un bel bicchiere che subito porse alla bambina. –Fame?-
Lily
si strinse nelle spalle. Aveva un colorito pallido e con poco entusiasmo
afferrò la forchetta che la sorella le porgeva. Due linee violacee le solcavano
gli occhioni marroni dai riflessi verdi.
Un
sogno orribile l’aveva perseguitata per l’intera nottata.
-Cos’hai,
tesoro?- le chiese ancora Anne togliendosi il grembiule e sedendole di fronte.
Lily
si strinse nelle spalle mentre una leggera nausea le saliva dallo stomaco.
Nascose il viso tra le maninecercando di
cacciare vie quella sensazione di paura che la possedeva dalla notte
precedente.Spostò con un braccio il
piatto della sua colazione e appoggiò la fronte sulla ceramiche fresca del
ripiano.
-Non
ho fame, Annie…- sussurrò togliendosi un paio di ciocche dal viso.
La
bruna s’incupì sfiorandole la fronte preoccupata. La sentì fresca e si
tranquillizzò un pochino. –Che hai, patatina?- le domandò con dolcezza
prendendola sulle gambe.
Lily
abbracciò forte sua sorella sprofondano il suo nasino tra quei vestiti che
profumavano di pesca e che le trasmettevano tranquillità. Anne la cullò per un
po’ accarezzandole la schiena.
-Vuoi
dirmi perché stai così?- la incoraggiò con un tono così calmo da fare
acquietare anche il troll più agitato.
Lily
sollevò il volto guardando gli occhi chiari della donna. –Ho fatto un brutto
sogno questa notte.- la bambina abbassò lo sguardo tormentandosi le labbra con
i denti. –L’ultimo che assomigliava a questo l’ho fatto prima che Hermione si
sentisse male…- Lily non riuscì a continuare. La sua voce fu interrotta da
alcuni singhiozzi disperati e da tante lacrime che le scesero giù dagli occhi
seguendo la curva paffuta della suaguancia.
Anne
le accarezzò il voltoscostandole i
ricci che le impedivano di guardarla. Le fece sollevare la tesabaciandole la testa con fare protettivo. –Non
accadrà nulla.- le sussurrò portandole i capelli dietro le orecchie. –Ci saremo
in tanti a difenderti. Io per prima. Poi ci sarà Draco, il tuo principe azzurro,
Hermione, Ron, Maggie, TJ, papà… tutti quanti lì per te. Nessuno ti farà mai
del male.-
Lily
tirò su col naso. –E se qualcuno si sentisse di nuovo male come Hermione?-
Anne
le rise a fior di labbra. –Lo salveremo come abbiamo fatto con lei. Noi siamo
forti, sai?- così dicendo le pizzicò il nasino strappandole un piccolo sorriso
sollevato. Lily l’abbracciò forte .
-Nessuno
ti farà del male. Tu sei la mia patatina porta fortuna.- le sussurrò baciandole
rumorosamente le guance.
Lily
rise stringendola più forte. –Ti voglio tanto bene, Annie.-
La
donna le accarezzò i capelli. –Te ne voglio anch’io, patatina.-
***
L’odore
dolciastro di shampoo aleggiava prepotente in tutto il piccolo bagno pulito.
Ginny aveva i capelli bagnati attaccati sulla fronte mentre, con le braccia
tenute ai lati del water, cercava con tutta se stessa di non rimettere anche
gli occhi. Era la prima volta che la coglieva una… nausea. E non era certo una
nausea qualunque…
Ginny
sospirò quando finalmente l’ultimo conato abbandonò il suo corpo umido di acqua
e sudore della doccia appena fatta. Si alzò sulle sue gambe con una posa
instabile. Si portò con calma al lavandino togliendo con una mano il panno di
condensa creatosi sullo specchio.
Storse
le labbra livide rimirandosi.
Aveva
un colorito così pallido che le poche lentiggini rimaste erano quasi
invisibili, gli occhi azzurro cielo erano segnati da profonde linee violacee.
Aprì
con forza i rubinetti dell’acqua fredda inumidendosi i polsi per riprendersi. Si
lavò il viso passando immediatamente alla bocca dove il sapore di quello che
aveva rimesso le stava facendo risalire la nausea.
“Incinta…”
pensò sfiorandosi appena il ventre a stento rotondo. “Com’è stato possibile che
non me ne sia accorta…”
Si
asciugò i lunghi capelli ramati ed, indossando i primi vestiti trovati, uscì
dal bagno. Aprì con uno scatto le persiane facendo inondare di luce tutta la
stanza. Vide un paio di abiti di Harry sparsi in giro e sorrise. Li recuperò
soffermandosi ad annusare che buono odore di pulito emanavano. Ripiegò con cura
le maglie appoggiandole con dolcezza sulla sedia della scrivania. Rifece il
letto sistemando con meticolosa precisione i cuscini.
“Insomma
sono incinta” rifletteva mentre passava uno straccio sui vetri già puliti.
-Incinta,
incinta?- chiese ad alta voce mentre le guance si coloravano di scarlatto.
Scoppiò a ridere. –No, non è possibile. Se fossi davvero incinta…- ma non
terminò la frase che sentì dentro di lei qualcosa muoversi appena. Fece la cosa
più logica che tutte le donne avrebbero fatto. Urlò con tutta se stessa.
Un
paio di elfi domestici si dileguarono.
Ginny
sbiancò di nuovo lasciandosi scivolare senza forze sul letto. Si raggomitolò
tra le lenzuola sentendo la nausea salirle ancora. Mantenne il suo sguardo
cristallino sulla parete opposta. Bianca e pulita. Sentì la consapevolezza
farsi strada dentro di lei.
Era
incinta.
Era
in dolce attesa e nessuno, nemmeno il mago più potente, avrebbe potuto cambiare
quella situazione. Avvertì lo smarrimento e la paura addentrarsi nel suo animo,
la consapevolezza di essere sola, di non avere nessuno la imprigionò. Ben
presto, grosse lacrime scivolarono giù dai suoi occhi innocenti ma non più da
bambina.
***
Hermione
tamburellò sul tavolo della sala degli insegnanti mentre Ron leggeva con calma
il giornale.
Il
rosso alzò un attimo lo sguardo dal giornale le fece un sorriso birichino prima
di distogliere lo sguardo da lei. Hermione arrossì di colpo mentre ripensava
agli avvenimenti della notte precedente.
Non
si accorse che Ron aveva ripreso ad osservarla sogghignando malignamente.
-Pensieri
impuri, Miss Granger?- domandò facendola sobbalzare. Mise giù il giornale
sistemandosi meglio intorno al tavolo.Hermione sentì le orecchie andarle a fuoco mentre lo guardava allibita.
-N…no.-
balbettò insicura tornando a lavorare al computer. Stava preparando le
locandine dello spettacolo.Ron continuò
a fissarla domandandosi con quale incredibile fortuna quella donna avesse
scelto lui. Non solo come fidanzato ma anche come amico. Sorrise stiracchiandosi
sulla sedia.
-Sì,
invece…- l’apostrofò incrociando le braccia dietro la schiena. –Perché non
riesci ad ammettere che dietro quelle sembianza meravigliose di brava ragazza
si nasconde una piccola sessomane…-
Hermione
sentì le orecchie fischiare come una locomotiva a vapore. –Non dire sciocchezze!-
lo rimproverò alterandosi leggermente.
Ron
scoppiò a ridere infilandosi come un bambino sotto il tavolo.
Hermione
saltò. –Che diavolo fai?!- avvertì il tavolo sobbalzare prima di udire
un’imprecazione poco elegante del suo ragazzo.
-Niente,
‘Mione.- Le rispose uscendo dalla sua immersione. – Mi sono spostato da questo
lato della scrivania.-
La
bruna inarcò il sopracciglio. –Aggirarla, no?-
Ron
ridacchiò baciandole prepotentemente le labbra. –Per perdermi questa tua
espressione sconcertata?-
Senza
volerlo Hermione si lasciò sfuggire una risatina. –Ma quanto sei pazzo?- gli
domandò alzandosi e risedendosi sulle sue gambe.
-Hmm,
in generale non molto. Di te da morire…- le fece un altro sorriso che la fece
sciogliere. Ben presto non riuscì più a lavorare. Si ritrovava le mani e le
labbra del rosso dovunque…
-Per
favore…- protestò poco convinta mentre Ron raggiungeva la sua bocca. La baciò
come solo lui sapeva fare portandola in un altro luogo meraviglioso. Fato
unicamente d’amore e sensazioni forti.
-Professore…-
Maggie si lasciò morire le ultime parole in bocca. Per la seconda volta ritrovò
i suoi due insegnanti aggrovigliati l’una all’altro nel disperato tentativo di
diventare uno solo.
-Maggie!-
esclamò scansando bruscamente Ron che parve riprendersi solo dopo alcuni
minuti. Scosse il capo inghiottendo il vuoto. –Ciao Mag.- la salutò
rassettandosi i capelli corti.
La
biondina tentò di non arrossire. Ma in una situazione del genere non era
possibile. Sentì dei passi veloci muoversi fuori dalla porta prima che questa
si aprisse lasciando entrare TJ, leggermente affannato.
-Vai
veloce…- le sussurrò dando l’attenzione ai suoi insegnanti. -Signorina Granger,
Signor Weasley…- notò l’aria imbarazzata dei tre grattandosi latesta. –Hm, hm…- continuò spingendo un po’
più in avanti la sua compagna. –Maggie vi ha già detto tutto?-
Hermione
si diede coraggio uscendo da quella situazione con incredibile disinvoltura.
–No. Cosa c’è, cara?-
Maggie
farfugliò una frase mantenendo gli occhi bassi.–HodecisodiaccettareilruolodiGiulietta-
Ron
guardò Hermione speranzoso che, come al solito, avesse potuto spiegargli quello
che non aveva assolutamente capito. Sembrava che Maggie avesse parlato un’altra
lingua.
Hermione
si chinò verso la ragazzina. –Cosa, Maggie?- chiese lanciando un’occhiata a TJ.
-Ho…-
tentò di nuovo Maggie diventando rossa. –Ho deciso di accettare il ruolo di
Giulietta.-
Hermione
fece un sorriso trionfo portandosi i capelli lontano dagli occhi. –Oh, sì. Lo
sapevo. Infatti avevo già inserito il tuo nome nella locandina.- si risedette
davanti al computer inviando il suo lavoro in stampa.
-Come?-
saltò su Maggie. –E se io non avessi accettato?-
Hermione
fece un largo sorriso. –Non era contemplato, quindi, l’avresti fatto
obbligatoriamente.-
Ron
cercò di trattenere una risatina mentre Maggie lasciava scivolare la sua
mascella al pavimento. –Questa è bella…-
TJ
le mise un braccio sulle spalle. –Vieni mia Giulietta il tempo di andare è
ormai giunto….-
Hermione
scosse la testa mentre il rossiccio si trascinava Maggie fuori dalla stanza.
***
Il
sole tramontò dietro le piccole valli verdeggianti che si vedevano dal castello
base segreta di Voldemort. Quel prato così lussureggiate assumeva delle tinte
così particolari da mettere i brividi.
Angelia
si strinse nelle spalle mentre un leggero vento ancora freddo le accarezzava le
guance leggermente arrossate. I suoi occhi blue cobalto erano velati da una
tristezza palpabile.Si passò le dita
sottili per tutta la lunghezza dei capelli corvini sospirando al cielo arancio.
-Cosa
affligge la mia principessa dorata?-
Angelia
si voltò incontrando immediatamente lo sguardo grigio di Mellifluo. Sentì il
cuore tremare.
-Tante
cose mi affliggono, mio re dorato.- gli rispose ribattendo al semplice bacio a
stampo sulle labbra. Si appoggiò al suo petto cullandosi al ritmo del suo
respiro regolare.
-Dimmene
una sola…- la incoraggiò iniziando ad ondeggiare con lei.
Angelia
si voltò per guardarlo meglio in faccia. Mise le proprie mani su quelle di
Mellifluo appoggiate intorno alla sua vita. –Ho paura…- disse, quando sentì il
peso del mento del compagno gravarle sulla cima della testa.
-Di
cosa?- Mellifluo la strinse maggiormente a sé respirando il profumo dei suoi
capelli.
-Questa
impresa non ci porterà bene.- disse in un soffio senza riprendere fiato.
Il
biondo socchiuse gli occhi. Angelia aveva dato voce ad un pensiero che egli
stesso stava facendo da un po’.Si
riflesse nello specchio sorridendole.
-Non
mi succederà niente.- bisbigliò voltandola per guardarla.
Gli
occhi di Angelia si riempirono di lacrime amare. Si morse le labbra stringendo
tra i pugni la stoffa della maglia scura di Mellifluo. L’uomo si chinò su di
lei rubandole un lungo bacio carico di passione. La sollevò tra le braccia.
-Ti
amo, Angelia. Ti giuro sul mio cuore che tornerò da te. Costi quel che costi.-
La
bruna sentì le lacrime scivolarle lungo le guance. –Ti amo anch’io.-
Si
strinsero l’uno all’altra in un ultimo disperato tentativo di imprimersi il
calore del corpo del proprio amato. Rimasero avvinghiati fino a quando il sole
non scomparve del tutto dietro le colline verdeggianti di primavera.Poi, il richiamo di Voldemort serpeggiò tra
loro.
La
loro ultima messa in scena era iniziata.
***
-Anne,
sbrigati!- sbraitò Maggie che trascinava un grande borsone nero con i suoi
vestiti di scena. Sua sorella maggiore tirava per una mano Lily che non
riusciva a stare loro dietro.
-Annie…-
si lamentava tenendosi le codine con la mano libera. –Rallenta!-
La
bruna al contrario allungò il passo facendola quasi volare lungo i corridoi.
Lily trattenne un piccolo urlo quando per poco non inciampò nei suoi piedi.
Maggie
aprì con uno scatto le porte dell’auditorium scivolando leggera e veloce sul
palco e fin dietro le quinte. Quando anche Anne fu entrata si ritrovò in un
formicaio che pullulava di ragazzi. Un gruppetto piuttosto folto si stavano
truccando e vestendo mentre degli altri erano già pronti e ripassavano con
meticolosa attenzione la propria parte.
Lily
ed Anne si incantarono ad osservare una donna che sistemava i capelli di una
ragazza bionda. Aveva delle mani velocissime, un paio di ferretti in bocca e
una bomboletta di lacca nell’altra.
Si
voltò verso di loro sorridendo.
-Anne,
Lily.- le salutò sistemando l’ultima ciocca con una mossa da maestra.
-Hermione?!-
esclamò la bruna in risposta. La ragazza annuì dando una piccola pacca sulla
spalla della biondina. –Tutto a posto ora metti il vestito e ripeti un po’ la
parte.-
-Non
sapevo fossi così brava come parrucchiera…-
Hermione
rise infilandosi la lacca in una cinta stranissima che aveva legata intorno
alla vita. –Sì, nemmeno io. Ho imparato oggi pomeriggio da Draco. Quell’uomo è
meraviglioso.-
Anne
arrossì inconsapevolmente osservando la testa della bambina che aveva preso a
guardarsi attorno curiosa.
-Ehi,
patatina.- la salutò Hermione dandole un bacio sulla guancia morbidissima. –Sei
bellissima oggi.- si complimentò notando le sue codine alte.
-Sei
stata bravissima…- aggiunse all’improvviso Anne scrutando i ragazzi impegnati
ed indaffarati. –Sembrano una compagnia di attori a tutti gli effetti.-
-Grazie
ma il merito è tutto loro.- sorrise ancora prima che un ragazzo biondo la
richiamasse dal fondo della stanza. –Arrivo.- gridò in risposta. –Ci vediamo
dopo Anne. Ah, tu e Draco siete seduti vicini sua esplicita richiesta.-
Si
allontanò lasciando la ragazza con la bocca socchiusa e le guance rosse.
…Sua esplicita
richiesta…
-ANNE!-
la richiamò Maggie uscendo dal camerino con l’accappatoio. –Che diavolo fai
ancora qui. Sbrigati, ho bisogno di te!-
Con
un sorriso adorabile sulle labbra, Anne si diresse verso la sorella fluttuando
a pochi centimetri dal pavimento.
***
Voldemort camminava lungo il piccolo esercito
di Mangiamorte schierati sul terrazzo del castello. Aveva un passo lento e
calibrato scandito dalla sua parlata metodica e strascicata.
-Con
questa missione potremmo rinvigorire il nostro esercito ed il mio potere.
Riusciremo a schiacciare gli auror come fossero formiche. Uno per uno. Finalmente
i purosangue riusciranno ad estirpare il morbo degli impuri tornando al potere….-
Angelia
si strinse nel mantello, mentre Tamiara sorrise con cattiveria. Mellifluo
inchinò il capo appoggiando la mano sull’elsa della spada. C’era un’aria
immobile. Irreale ed impalpabile.
Tamiara
guardò la luna ormai altissima nel cielo perfettamente tonda e chiara. La sua
luce fredda le lambiva il viso schiarendole maggiormente la carnagione già
pallida. Si morse le labbra rosse e carnose leggermente truccate.
-Mio
signore…- richiamò l’attenzione di Lord Voldemort inchinandosi ossequiosamente.
–La luna è pronta, mio Signore.La
strada ci verrà indicata.-
Il
Signore Oscuro sorrise malignamente asserendo col capo. –Molto bene, mia
ancella del male. Mostra ai tuoi compagni la via.-
Tamiara
scostò il lungo mantello nero e con uno scatto veloce afferrò la bacchetta
appesa alla cintura. Mormorò un incantesimo in una strana lingua che
assomigliava vagamente al latino antico. Un leggero filo d’argento legò la
punta della sua bacchetta ai pallidi raggi della luna ed immediatamenteun leggero tendaggio fatto di luce apparve
sulla torre del castello.
Tamiara
sorrise riponendo la sua bacchetta. –La strada è aperta….- sussurrò scostando
con una mano i drappeggi fatti di scintille per oltrepassarli. Ad uno ad uno,
tutti i mangiamorte varcarono quella soglia fino a quando anche Mellifluo,
l’ultimo uomo ad essere rimasto sulla torre, non fu inghiottito nel nulla.
***
-Trovo
sia una cosa molto stupida non specializzarsi e rimanere sottoufficiale.-
Lucreziaparlottava con Ginny e Joseph
seduti nel piccolo café della base.–Insomma studiamo da morire per tre anni perché non continuare per altri
due. In fondo, a 22 anni si è già fuori…-
Ginny
rigirava senza alcuna felicità il suo frappé al cioccolato. In effetti, aveva
una leggerissima nausea. Avrebbe voluto rimanere in camera a crogiolarsi nel
suo letto ed invece… quell’adorabile vulcano di Lucrezia l’aveva buttata giù
dal letto prima con una lunga telefonata e poi facendo apparire dietro la porta
il povero Joseph più imbarazzato che mai.
-…Dobbiamo
bere un frappè insieme! Non ci vediamo da tantissimo tempo…- le aveva detto con
quella sua voce allegra e frizzante. A nulla erano servite le scuse.
Aveva fatto accomodare Joseph in camera e con
lentezza si era cambiata accorgendosi finalmente che i suoi jeans non le
stavano più. Era diventata rossa come i suoi capelli ed era uscita di nuovo dal
bagno con i pantaloni slacciati. Aveva rovistato nei cassetti e fortunatamente
Harry aveva lasciato una maglia tra le sue cose.–Cavolo…- si era detta infilandola. –Sono
proprio incinta, allora…-
-Ginny!-
la richiamò, strattonandola per un braccio, Lucrezia. –Sei con noi? Sei
connessa?- Virginia sbatté le palpebre sorridendo appena all’indirizzo della
ragazza.
-Sì,
scusami…- si guardò attorno accorgendosi cheJoseph si era alzato per andare a pagare. Sapere che era arrivato il
momento di tornarsene a casa, la fece sentire più felice e, senza aspettare
oltre, infilò il giubbino.
-Ginny,
tesoro?- la richiamò ancora Lucrezia. –Sei molto pallida, sicura di star bene?-
La
rossa le sorrise, questa volta con più convinzione. –Sì, Lu. Non ti
preoccupare.- L’amica l’osservò dritta negli occhi lasciandosi fuggire un
sospiro. –Sai che se hai un problema devi sentirti in dovere morale di parlarne
con me.-
Ginny
cercò di sostenere quello sguardo chiaro ed intelligente. Sentì il cuore
stringersi all’altezza dello stomaco. –Sì, certo…- mise la leggera sciarpa di
cotone attorno al collo. –Lo so, lo so…- Mise la borsa a tracolla continuando a
rimuginare tra sé e sé. “Brava! Adesso menti anche a lei!”
Si
voltò un attimo, osservando la sua amica sistemarsi per uscire e si sentì in
colpa. Stava mentendo troppo per i suoi gusti e se ad Harry riusciva a trovare
una giustificazione seppur effimera, a Lucrezia nemmeno una.
Ginny
sostò un po’ lo sguardo, notando che Joseph stava tornando. Respirò forte
intrappolata tra la voglia di dirlo alla ragazza ed il timore di rovinare
qualcosa.Respirò ancora forte, prima di
chiudere gli occhi e dire senza più pensare a nulla.
-
Lucrezia… io… io… sono incinta…-
***
Harry
era seduto nell’ufficio di McDury da circa un’ora. La riunione era stata
indetta dal vecchio generale per comunicare alcune importanti novità al corpo
degli auror e come succede in quel tipo di incontri la discussione si era
accesa e alcuni capitani avevano alzato la voce e stavano iniziando a litigare.
Harry
trattenne a stento uno sbadiglio; lui era lì per una sola, semplice ragione. I
suoi amici. Dopo quasi 7 mesi di totale assenza di notizie finalmente McDury si
era deciso a sciogliere quel velo di riservatezza. A quanto pareva la pozione
era pronta ma come in tutte i buoni eserciti la burocrazia era qualcosa di
insopportabile. Se fosse dipeso da Harry sarebbe corso a portare la pozione ai
suoi migliori amici nel giro di qualche secondo, ma secondo le regole non
poteva farlo.
La
notizia doveva essere comunicata all’assemblea riunita dei capitani e
successivamente, dopo una lunga votazione, si sarebbe deciso quali uomini
avrebbero potuto affrontare questa missione e riportare finalmente quei poveri
ragazzi a casa.
Harry
spostò il suo sguardo cristallino sul giovane medimago. Artemisy,doveva chiamarsi se la memoria non lo
ingannava. L’aveva visto una mezza volta durante la notte in cui loro avevano perso i poteri.
Il
bruno si rilassò maggiormente contro lo schienale della sedia assumendo una
posizione, affatto salutare, che metteva in risalto il suo umore in quel
momento: dire che Harry Potter era annoiato a morte era dire poco. Aveva sempre
evitato quelle lunghissime riunioni perché sapeva che i punti che gli
interessavano sarebbero sempre arrivati alla fine quando lui era troppo
insonnolito per prendere parte attivamente al dibattito.
-Ok,
basta ragazzi, calmiamoci. I punti da discutere sono ancora molti…- McDury
finalmente mise fine a quella dannatissima discussione sulle pistole magiche.
–Dunque…-
Harry
si mise, di nuovo, dritto speranzoso che il suo momento fosse finalmente
giunto…
-Parliamo
dell’ultimo rapporto consegnatomi…-
Harry
si afflosciò ancora sulla sedia, sbruffando vistosamente. A suo parere la sorte
dei suoi amici era molto più importante dell’ultimo rapporto e delle pistole
magiche. Tamburellò le dita sul tavolo e, all’improvviso, la cicatrice gli prudette
per un attimo. Non ci fece caso, impegnato com’era a fulminare con lo sguardo
il Generale McDury.
***
-Forza,
sbrigatevi ragazzi!- Hermione sussurrò dietro le quinte mentre la tragedia più
famosa di Shakespeare veniva messa in scena.La bruna osservava Maggie e ringraziava il cielo che lei avesse
accettato di sua spontanea volontà laparte. Era incredibilmente brava. Poi con TJ facevano una coppia
meravigliosa.
Sorrise,
aggiustando velocemente i capelli di un’altra ragazza e spingendola in scena
con un colpetto sul sedere che aveva un che di protettivo.
Incontrò
gli occhi di Ron ed arrossì come ogni volta. Quello era uno dei momenti più
belli della sua vita. Per la prima volta, capì che se anche non avesse mai
ricevuto i suoi poteri, forse sarebbe stata ugualmente felice. Guardò, di nuovo,
il suo ragazzo e scosse la testa. No, lei non sarebbe mai stata felice se non
avesse conosciuto Ron.
-Professoressa,
ho un vuoto di memoria: non ricordo la battuta!-
Hermione
sospirò voltandosi a guardare una ragazzina minuta e bruna. Le indicò il gobbo,
affidato a Charlotte e spiegò. –Tesoro, vedi Charlotte?- chiese alla ragazza,
indicandola.
L’altra
annuì, iniziando a respirare irregolarmente. –Se non ti ricordi qualche battuta
devi solo guardarla e lei te la suggerirà…-
La
ragazza sbarrò gli occhi, rilassandosi all’improvviso. –Davvero?-
Hermione
le sorrise ancora. –Certo, tesoro. Ora rilassati e fai un bel sospiro.-
La
giovane ubbidì socchiudendo gli occhi. Senza accorgersene la bruna la spinse
con dolcezza in scena e come per magia “la smemorata”esordì con sicurezza nella
sua parte.
Hermione
si strinse nelle spalle. Guardò i suoi ragazzi e sentì un moto di orgoglio
pervaderla. Adorava insegnare e quando sarebbe tutto finito, l’unica cosa a
mancarle davvero sarebbe stato il suo lavoro da insegnante.
***
Tamiara
riaprì i suoi occhi ritrovandosi ai piedi di un albero. Dietro di lei una
quindicina di mangiamorte si snodavano per il piccolo parco di una scuola.
Toccò la superficie rugosa dell’albero e sentì la presenza di un membro della
sua famiglia.
-Sono
qui…- sussurrò a Cassio che si era avvicinato a lei.
Guardarono
l’edificio scolastico e si presero per mano. –Ce la faremo, mia Signora…- le
disse l’uomo avvertendo nell’aria una strana atmosfera. Tamiara asserì prima di
avviarsi verso l’entrata del grande edificio.
***
-Bene…-
disse il generale McDury, firmando un documento che gli avevano porto un paio
di capitani. Guardò Harry edopo il
medimago, sorridendo. –Ora tocca a lei, Artemisy.-
Il
capitano Potter s’illuminò. Si rizzò sulla sedia assumendo finalmente uno
sguardo presente ed attento. Artemisy si schiarì la gola incominciando a
parlare.
-Dopo
quasi7 mesi la pozione della fenice è
pronta.- il medimago lanciò un’occhiata ad Harry che sprizzava gioia da tutti i
pori. –Ora non dobbiamo far altro che farla bere ai ragazzi ed il gioco è
fatto.-
Il
generale McDury diede alcune pacche sulle spalle del giovane guaritore quando
un applauso spontaneo si diffuse in quella stanza. –Bene, bene. Ora decidiamo
la squadra di spedizione.-
Harry
saltò a sedere. –Io mi offro come capitano coordinatore.-
-Ehi,
ehi, ehi…- disse una voce lugubre alle spalle dell’auror. –Qui di solito non ci
si è mai offerti volontari. E’ il consiglio che decide a chi affidare la
missione.-
Harry
si voltò a guardare Nott. Un capitano che di valori tipici di un auror non ne
aveva neanche uno. –Tu hai qualcosa da obbiettare?- chiese Harry fulminandolo
cono lo sguardo.
Nott
asserì, scroccando le sue lunghe dita olivastre. –Sì. Sono io che non esco in
missione da molto tempo quindi il ruolo di capitano coordinatore spetterebbe a
me.-
McDury
fece un sorriso amaro. Anche lui, come molti capitani, non sopportava
quell’uomo né come militare né come qualsiasi altra cosa. –Ma se non sbaglio
sono ancora io il presidente di questo consiglio…- intervenne scoccando
un’occhiataccia a Nott.
Il
capitano non si scompose. –Lei sa benissimo che se questa decisione non verrà
messa ai voti lei verrebbe accusato di nonnismo?-
McDury
incassò il colpo serrando la mascella quadrata. –Certo che ricordo quella legge;
l’ho stilata io stesso quando tu frequentavi ancora Hogwarts.-
Nott
sorrise mellifluo, muovendo la bacchetta e facendo comparirei foglietti magici per il voto.
-Mamma
mia, Nott. Sei un palloso.- intervenne Evelyn che si era astenuta dal
commentare quel comportamento odioso. –Sai benissimo perché il capitano Potter
vuole assumersi l’incarico di coordinatore in questa missione…-
Nott
l’osservò con i suoi occhietti neri ed acquosi. –Non ho chiesto il suo parere
capitano McNarth. Si limiti a votare.-
-Sei
un viscido, Nott…- sillabò Evelyn sbattendo un pugno sul tavolo.
-Generale…-
disse Harry cercando di mantenere la calma già abbastanza compromessa. -Questa
mi sembra una grande perdita di tempo… i miei amici sono lì che aspettano di
riavere i loro poteri e qui noi ci formalizziamo per una votazione?! –
Il
Generale sbruffò, mentre Nott aggiungeva. –Il mio reclamo al dipartimento della
difesa magica non sarà una perdita di tempo…-
-Votate
ragazzi…-
Un
mormorio di dissenso serpeggiò nella sala mentre Harry cercava di protestare.
–Ma…-
-Niente
ma Potter, se continuiamo ad opporciperderemo solo più tempo.-
Harry
si morse il labbro inferiore con violenza. Afferrò la sua penna d’oca e a
grandi caratteri scrisse il suo cognome. “Brutto, viscido, bastardo di un Nott.
Questa te la faccio pagare.” Pensò lanciando un’occhiataccia all’uomo che nel
frattempo sorrideva trionfo.
***
-…Una triste pace porta
con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto. Andiamo
a parlare ancora di questi tristi eventi. Alcuni avranno il perdono, altri un
castigo. Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta
e del suo Romeo…- Elijah
nei panni del principe disse la sua ultima battuta e, nell’arco di pochi minuti,
quando il sipario calò, l’intera platea si alzò in piedi ad applaudire quei
ragazzi il cui lavoro era risultato ineccepibile.
Marcus
Bed e TJ trascinarono sul palco la loro insegnante, Hermione che, mezza
commossa, abbracciò tutti. Il sipario si riaprì e l’applauso del pubblico
scrosciò ancora più forte. Hermione afferrò le mani di TJ e Maggie, i
protagonisti, che a loro volta si legarono agli altri. Per un lungo momento, le
23 persone sul palco s’inchinarono al cospetto di quella platea troppo
magnanima.
-Hermione
sei bellissima!- riecheggiò una voce che ricordava in maniera impressionante
quella di Ron. La bruna scoppiò a ridere inchinandosi ancora, prima di far
segno ai collaboratori, dietro le quinte, di fare cadere definitivamente il
sipario.
Marcus
Bed porse un grande mazzo di rose bianche ad Hermione che non riuscì a
trattenere le lacrime.
-Grazie…
io… io…- cercò di dire strangolando Bed.
-Diciamo
che è sempre stato un mio sogno abbracciarla, professoressa. Ma adesso mi
soffoca…- scherzò il ragazzo biondo dando dei piccoli colpetti sulla schiena della
donna. Hermione si staccò, sorridendo tra le lacrime, accompagnata da varie
risatine dei ragazzi.
-Maggie!-
esclamò Anne apparendo da dietro le tende. –Sei stata meravigliosa.- le disse
abbracciandola forte. La biondina arrossì mentre sul palco si iniziavano ad
affollare vari genitori ed altri insegnanti.
Draco
sorrise ad Hermione abbracciandola prima che Ron la catturasse. –Prima io se no
qui non ci sbrighiamo più…- scherzò facendo l’occhiolino alla bruna che
ricambiò. Il rosso s’imbronciò, fino a quando non poté congratularsi con
Hermione con tutto se stesso.
-Stramaledettamente
brava, amore mio.- le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.
Draco
rivolse gli occhi al cielo, esasperato. –Ma quanto sei sdolcinato, Weasley…-
Ron
lo fulminò; stava per ribattere, quando Anne s’intromise nella conversazione.
–Hermione!- esclamò correndo ad abbracciarla. –Sei stata eccezionale.-
-Grazie…-
ringraziò, di nuovo, la ragazza proprio mentre Lily correva sul palco. Draco la
prese al volo in braccio, portandola all’altezza dell’insegnante. –Bravissima,
mi è piaciuta tanto questa recita…- rivelò con tutta la semplicità
caratteristica delle bambine.
Gli
adulti scoppiarono a ridere e, proprio in quel momento, un boato terribile
riempì la sala. Si udirono delle urla provenire dalla sala ancora gremita di
gente. Istintivamente, Draco si portò le mani alla cintura dove solitamente
aveva la bacchetta. “Dannazione…” pensò lanciando un’occhiata a Ron ed Hermione
che annuirono.
-Anne,
porta le bambine lontano da qui.- ordinò Draco mentre un altro urlo squarciava
l’aria.
-CRUCIATUS!-
udirono chiaramente i tre auror.
Il
sangue si gelò nelle loro vene ed il cuore iniziò a battere. Quella che prima
era una supposizione era ormai una certezza. Un gruppo di mangiamorte stava
attaccando la scuola. Si fecero largo tra la folla che cercava la salvezza tra
le uscite di emergenza dietro le quinte dove, per fortuna, i mangiamorte non
erano ancora arrivati.
Hermione
afferrò la mano di Ron stringendola forte. Il rosso si voltò a guardarla negli
occhi ed ebbe paura. Paura che quel meraviglioso sogno in cui stavano vivendo
da un po’ potesse finire in quel momento. Draco si fermò vicino le attrezzature
antincendio. Con un calcio ben assestato riuscì a liberare le due asce rosse e
l’estintore.
-Nell’addestramento
non mi hanno insegnato a combattere con un estintore…- si lamentò Hermione
guardando la sua arma.
Draco
si affacciò dietro le tende e vide il teatro immerso nel caos più totale:
persone che urlavano, altri che cercavano di difendersi. –Ragazzi… la
situazione è difficile abbiamo una media di 5 ad 1…- informò i suoi amici,
scorrendo velocemente lo sguardo sugli incappucciati.
Ron
fischiò il suo dissenso. –Beh, ci siamo ritrovati in situazioni peggiori.-
Guardò ancora fuori. Un mangiamorte alzava la bacchetta contro un uomo che
assomigliava molto al preside della scuola. –Andiamo…- disse uscendo
velocemente dal loro nascondiglio.
-Ehi,
tu!- disse al mangiamorte lanciando l’asciacontro la bacchetta che teneva puntata verso l’uomo a terra. La lama
dell’arma spezzò in due il cilindro magico, prima di conficcarsi nel muro
dietro il mangiamorte che si voltò.
-Compagni…-
disse l’uomo facendo fermare gli altri. -Guardate un po’ chi abbiamo qui. Tre
babbani coraggiosi…-
I
mangiamorte scoppiarono a ridere lasciando perdere le altre persone che
pensarono bene di dileguarsi.
-Babbani?-
disse Draco facendo volteggiare la sua arma tra le mani con un’eleganza che
persino il mangiamorte s’incantò a guardare. –Noi siamo più maghi di voi,
brutto sacco di pulci.-
Hermione
adocchiò l’asta di ferro che aveva utilizzato per sistemare i tendaggi delle
scenografie. Con un movimento rapidissimo l’afferrò con una mano, porgendo
l’estintore a Ron. –Visto che hai perso l’ascia…-
Ron
le sorrise, prendendolo. –Io non l’ho persa, amore…- Squadrò i mangiamorte che
si stavano avvicinando sempre di più. Rimasero ad osservarsi per un paio di
minuti. –Diciamo che l’ho solo lanciata…- Così dicendo tolse con tutta la forza
la chiavetta dall’estintore ed inondò di bianco i mangiamorte. Godendo del
momento di distrazione, Ron rotolò tra le gambe degli incappucciati fino
all’altra parte del muro. Strattonò la sua ascia, ancora ferma nel punto in cui
si era incagliata, fino a quando non la recuperò. Si voltò a guardare i due
amici che, nonostante tutto, se la stavano cavando abbastanza bene: Hermione ne
aveva stesi due con un calcio e, in quel momento, aveva disarmato un altro
mangiamorte dalla bacchetta.
-Non
lasciare scoperto il fianco destro!- le urlò iniziando a combattere anche lui
contro due incappucciati.
Hermione
stese anche il terzocon una botta di
bastone sulla nuca. –COSA?- gli urlò aiutando Draco con altri assalitori.
Ron
schivò un pugno in faccia e velocemente spezzò la bacchetta di un altro che gli
era finita sotto i piedi. –NULLA, AMORE!- le risposeferendo un mangiamorte che urlò di dolore.
Sorrise,
notando che nonostante tutto se la stessero cavando.
Al
contrario di Ron, il cui punto di forza era la potenza fisica, Draco ed
Hermione erano astuti, veloci ed eleganti. Quando combattevano davano
l’impressione di danzare.
Draco
diede un pugno bello forte sul naso di un mangiamorte che subito iniziò a
grondare di sangue. Schivò un calcio in pieno petto ma non poté evitare il
pugno che lo colpì alla mascella. Il mangiamorte che era riuscito a ferirlo
sogghignò trionfo. –Ho rovinato il tuo bel faccino, signorina?-
Draco
si accarezzò la parte lesa. Afferrò più saldamente l’ascia ed iniziò a farla
volteggiare sulla testa. –Diciamo che io non riuscirò a sfigurarti…- disse all’incappucciato
che continuava a guardare come ipnotizzato l’ascia. Fu proprio in quel momento
che Draco gli sferrò un bel calcio potente nelle parti basse. L’uomo divenne
livido ed istintivamente si portò le mani davanti. –Eh, eh… troppo tardi…- lo
prese in giro Draco, dandogli il colpo di grazia, con il manico dell’ascia,
sulla testa.
Il
povero mangiamorte cadde a terra privo di sensi.
Hermione
ricevette un calcio dietro le ginocchia e, prima di rendersene conto, si
ritrovò sul pavimento. Il bastone di ferro lontano dalle sue mani ed un
mangiamorte su di lei che le diede uno schiaffo che le aprì la guancia sinistra
con un sottile taglio da cui piccole gocce di sangue iniziarono a scendere.
Il
mangiamorte cercò la bacchetta tra le lunghe vesti. L’afferrò e sorrise
malignamente alla bruna. Hermione tentava di sollevarsi dal pavimento, ma il
peso dell’incappucciato unito allo stordimento, conseguenza dello schiaffo, non
l’aiutavano. Annaspava in cerca di ossigeno, prima che il mangiamorte le desse
un altro pugno nello stomaco per farla stare buona.
Cercò
di urlare ma le parole, le morirono in gola, Ron era circondato da quattro
mangiamorte e Draco non era da meno. Da dove erano saltati fuori tutti quegli
altri? Ricordava di averne steso almeno cinque…
Riportò
la sua attenzione sul mangiamorte che incombeva su di lei. Il sorriso cattivo e
maniaco gli deturpava il viso mentre le puntava la bacchetta alla tempia.
Hermione
vide passare davanti a sé l’intera vita. Hogwarts,
Harry, Ginny, Draco, i suoi genitori, McDury, tutti i suoi amici scomparsi…
Ron! Fu allora che le lacrime le annebbiarono la vista e non poté fare a
meno di urlare aiuto.
-AIUTO,
RON!-
Il
rosso diede una spallata bella potente ad un mangiamorte spronato dal grido
disperato della ragazza. Anche Draco sembrò riprendersi perché con un calcio
sulla macella stese un altro incappucciato.
-Morirai
bella micina…- sussurrò il mangiamorte ad Hermioneiniziando a muovere il polso. La bruna
strinse forte gli occhi mentre sentiva un urlo provenire dalla sua destra ed un
imprecazione dalla sua sinistra. Poi, una voce baritonale si levò su tutte le
altre.
-LEVITA
SANGUE!-
Il
mangiamorte che incombeva su Hermione sbatté le palpebre per un paio di secondi
poi con lentezza scivolò di lato finendo sul pavimento, morto. Un rivolo di
sangue gli usciva dalla bocca e dalle orecchie.
Hermione
si voltò a guardare l’uscita da dove, le era parso, provenisse l’incantesimo.
Vi trovò un altro mangiamorte dalla maschera argentea e dalla possente
corporatura.
-Sciocchi…-
disse ai tre ragazzi sollevandosi la maschera dal volto. –Avete lasciato sole
le uniche tre persone che eravamo venuti a cercare…-
-COSA?-
Draco diede un ennesimo pugno in faccia ad un mangiamorte che cadde al suolo
privo di sensi. –Non siete venuti per noi?-
In
quel momento, due iridi vicinissime al colore del metallo si squadrarono. Draco
sentì una scossa lungo i polsi. I mangiamorte che erano ancora in piedi si
allontanarono dai due giovani e fissarono inebetiti il loro compagno,
Mellifluo.
-Cosa
diavolo stai facendo, McStrict?- chiese uno, digrignando i denti.
Ron,
nel frattempo, si era avvicinato ad Hermione e l’aveva tirata in piedi. –Amore…-
le disse accarezzandole il viso segnato da qualche livido ed un paio di tagli.
La donna gli sorrise stringendogli forte le mani.
-Cosa
ci fate ancora qui?- riprese Mellifluo riferendosi ai tre auror ed ignorando
completamente la domanda del mangiamorte. –Correte… le vostre amiche sono in
pericolo.- così dicendo, afferrò la bacchetta e la spada facendole volteggiare
tra le lunghe dita affusolate.
Hermione
squadrò quell’incappucciato. La sua fisionomia era sicura di averla già vista
da qualche parte.Un vago ricordo le
attanagliava la mente.
Era fuori
dall’infermeria, Ron, Draco, il fumo… quel mangiamorte.
Era lui!
-E’
lui!- gridò a Ron e Draco. –E’ lui che ci ha attaccato fuori dall’infermeria.-
I
due uomini aguzzarono la vista e finalmente lo riconobbero. Hermione aveva
ragione.
–Noi
dovremmo fidarci di un mangiamorte?- chiese Ron con stizza riprendendo tra le
mani la sua ascia e porgendo il bastone alla bruna.
-Di
un mangiamorte che vi ha salvato la vita.- rispose Mellifluo incominciando a
combattere contro due incappucciati. Con un colpo di bacchetta ne uccise uno
con un fendete di spada l’altro.
Draco
aggrottò le sopraciglia. Certo, non c’era da fidarsi di un mangiamorte ma non
poteva permettersi il lusso di non andare nemmeno a controllare.
-Ron,
Hermione…- richiamò i suoi amici dando un calcio ad un mangiamorte. –E se
stesse dicendo la verità?-
Mellifluo sbruffò schivando un pugno di un
incappucciato. –Io STO dicendo la verità!-
Hermione
guardò Ron negli occhi, non sapeva davvero cosa fare.
-Come
facciamo a fidarci di te?- disse ancora Ron dando un’asciata in testa ad un
mangiamorte che si era avvicinato troppo ad Hermione.
-Dovete
fidarvi!- rispose Mellifluo uccidendo altri due mangiamorte con la bacchetta.
Draco
sospirò stendendo l’ultimo mangiamorte che si era avvicinato.
–Hermione!-esclamò correndo verso i due e afferrando la donna per un polso.
–Dobbiamo andare a controllare.-
La
bruna si morse le labbra . –Ma se fosse una trappola?-
Draco
si strinse nelle spalle. –Non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a quelle
sorelle…-
Ron
lo guardò negli occhi e gli sorrise. –Va bene.- disseguardandosi intorno. –Qui la situazione è
sostenibile per uno solo. Quindi voi due andate a controllare.-
Hermione
gli prese la mano, sgranando gli occhi. –Io non ti lascio.-
Il
rosso le sorrise chinandosi a baciarla. –Non ho nessuna intenzione di morire,
amore…- le accarezzò il viso dandole un bacio, di nuovo.
-Appunto…-
gli rispose allontanandosi da lui e dirigendosi con Draco verso il palco. –Non
ci provare.-
Ron
rise rivolgendosi a Draco. –Tienimela d’occhio.- così dicendo, tornò a
concentrarsi sulla battaglia che infervorava intorno a lui.Mellifluo era bravissimo, ne aveva fatti
fuori una decina.
-Ehi!-
disse per attirare la loro attenzione. –Chi vuole ballare un po’ con me?-
***
-Lewis!-gridò Anne parlando nel M.C.P. Stringeva la
mano di Lily mentre TJ e Maggie facevano da retro guardia. Qualche attimo dopo
il viso del giovane amico apparve sullo schermo.
–ANNE!-
la richiamò meravigliato. –Ci…ciao.-
La
bruna arrivò subito al sodo sorvolando sull’evidente imbarazzo provato da
Lewis. –Stanno attaccando NewFreedom, la scuola superiore. Chiama i rinforzi.-
-Cosa?-
-Lewis,
sbrigati non c’è tempo da perdere!- e riattaccò la comunicazione.
-Anne-
disse TJ guardando fuori dalle finestra -Ci sono quei tipi col saio dovunque.
Siamo circondati.-
La
donna prese in braccio Lily riflettendo sul da farsi. Doveva trovare una via di
fuga. Ne era convinta, quei mangiamorte erano lì per Lilialux.
-Il
camerino!- esclamò improvvisamente Maggie. –Ha una finestra che da sul cortile
interno. Non credo quei tipi possano essere arrivati lì.-
Anne
sorrise. –Bene, allora sbrighiamoci.- fecero dietrofront e cominciarono a
correre verso il camerino di Giulietta. Non incontrarono nessuno lungo il
corridoio. Maggie e TJ speravano che tutti i loro amici fossero riusciti a
fuggire.
-Alohomora!-
gridò Anne aprendo la porta bianca del camerino.
Entrarono
di corsa nella stanza iniziando ad armeggiare con la finestra. Un sinistro
cigolio li fece rabbrividire: la porta si era chiusa alle loro spalle. Nella
stanza un insopportabile silenzio interrotto solo dalle imprecazioni di TJ nel
tentativo di aprire la finestra.
-Vi
aspettavo…-
Anne,
Lily e Maggie ebbero lo stesso identico brivido sulla schiena. Si voltarono con
lentezza.
Tamiara
e Cassio erano dietro di loro. La giovane donna sai capelli mossi e ricci era
seduta compostamente sulla sedia dietro il paravento appositamente scostato.
Cassio era appoggiato al muro con le braccia conserte ed un’espressione
indecifrabile sul volto. I lunghi mantelli scuri da mangiamorte conferivano
loro un aspetto inquietante.
-Tamiara…-
sussurrò Anne stringendo possessivamente Lily tra le braccia. Maggie aggrottò
le sopraciglia scrutandola. –Questa è…- chiese portandosi una mano alla bocca.
Dio, come assomigliava a Lily.
-Oh,-
disse la rossa alzandosi. –Tu devi essere Anne.- indicò la bruna che la sfidò
con lo sguardo. –Margareth…- continuò squadrando Maggie con aria disgustata.
–Lilialux-. I suoi occhi dardeggiarono quando si posarono sulla bambina. Si
portò una mano alla bocca fingendo commozione. –Cassio…- chiamò l’uomo che le
fu subito accanto. –Hai visto come mia assomiglia?-
Anne
digrignò i denti. –Lei non è affatto uguale a te, sporca fattucchiera.-
Tamiara
scoppiò a ridere afferrando la sua bacchetta. –Vuoi farmi credere che è più
simile a te? La quinta essenza della dolcezza? No!-
Anne
indurì il suo sguardo. –Cosa diavolo vuoi da noi?-
Tamiara
sorrise cattiva. –Da quella mocciosetta bionda, niente. Da te, invece, voglio
Lilialux.-
Maggie
si sentì chiamata in causa. Batté un piede a terra stringendo i pugni lungo i
fianchi. -Scordatelo, grassona! Dovrai prima passare sul nostro cadavere.-
-Beh,
non mi ci vorrebbe molto.-
Cassio
rise facendo un passo in avanti. –Basta parlare, Tamiara. Passiamo ai fatti.-
Lily
si accostò maggiormente alla sorella, stringendo forte gli occhi. Dov’era
Draco? Perché il suo principe azzurro non era lì a proteggerla?
-Per
prendere lei dovrai prima prendere me.- disse TJ frapponendosi tra i due
gruppi.
-E
me…- aggiunse Maggie dandogli una mano.
-Naturalmente
anche noi due.-
Lily
aprì gli occhi e si voltò a guardare la porta. Sulla soglia c’erano Draco ed
Hermione ridotti un po’ male ma vivi e vegeti.
-DRACO!-
gridò sorridendogli.
Il
biondo le fece l’occhiolino -Ti avevo detto che ti avrei protetto.-
Hermione
raggiunse Annee le si mise davanti
-Vediamo un po’ quante persone dovete combattere…-
Tamiara
sbruffò afferrando la bacchetta. –Ma quanto sono noiosi i buoni…- afferrò la
bacchetta e scaraventò TJ e Maggie sulla parete. –Meno due…-
-Codarda!-
esclamò Anne tirando fuori la bacchetta. –Prenditela con qualcuno della tua
taglia!-
Draco
si scagliò contro Cassio ma quest’ultimo si smaterializzò ricomparendo in un
altro punto della stanza.
–Perché
non combatti, Bastardo?-
Tamiara
sentì il tatuaggio bruciarle. Lord Voldemort li stava richiamando. –Cassio…-
disse la rossa. –Sai quel che devi fare.-si voltò verso Draco e gli sorrise. Puntò la bacchetta e gridò.
–Cruciatus!-
Il
biondo tentò di schivarlo abbassandosi e rotolando sul pavimento. Fu proprio
allora che Cassio si smaterializzò nuovamente, riapparendo alle spalle di
Hermione, Anne e Lily.
-BU!-
fece prima di coprirle con il suo mantello e scomparire, di nuovo.
Draco
sentì il sangue congelarsi nelle vene.
Hermione… Anne… Lily…
Guardò
ancora Tamiara che con sfacciataggine lo salutò con una mano prima di
scomparire.
Rimase
solo in quella stanza e non poté fare a meno di sentirsi impotente. Cosa diavolo
era lui senza i suoi poteri? Osservò a lungo il posto dove prima c’erano le
ragioni della sua vita e solo allora riuscì a capire cos’era successo. Non poté
fare a meno di correre contro quel muro e scagliarci un pugno contro.
Una
calda lacrima gli solcò il volto aggraziato e promise come mai aveva fatto
prima. Giurò che le avrebbe ritrovate e portate in salvo a costo della propria
vita.
Continua…
***
Bimbi belli miei^^
Sapete che io vi adoro da morire? Che siete la mia seconda famiglia e che non
posso fare a meno di piangere se penso che prestissimo non ci sentiremo più?
Ebbene, sì. Anche questo penultimo chap è finito. Come l’avete trovato? Devo
dirlo che ho impiegato tantissimo tempo a scriverlo ma davvero ho avuto un mese
pienissimo e mi dispiace avervi lasciato in sospeso per un altro mese
intero…^^. Però, suvvia, ho aggiornato, no? Il prossimo chap si chiamerà “Si
chiuda il sipario”. Nel prossimo tutte
le cose che ho lasciato in sospeso verranno chiarite, chi più chi meno, le
domande avranno risposte.
Avete visto che alla
fine la mia Maggie ha accettato il ruolo. Basta solo un po’ di psicologia. Oh,
mamma! ‘Mione è stata rapita con Lily ed Anne… Cosa succederà nel prossimo chap?
Harry sconfiggerà Voldy e Mellifluo ed Angelia? Tamiara e Cassio? Hermione e
Ron? TJ e Maggie? In poche parole tutti i miei pg cosa faranno?Volete saperlo…
allora, non dovete far altro che aspettare buoni , buoni che la vostra zia
Angéle aggiorni e dopo tutto sarà chiaro.
Adesso passiamo ai
saluti personali.
SilvixBeh,
sono felice tu l’abbia ritrovata bella. Mi raccomando non svanire più nel nulla
e grazie per i complimenti…^^
Un kiss,
Angéle^^
LyAmicissima!! Come stai? Finalmente
dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare con il penultimo chap(ç_ç) spero
che anche questo sia stato di tuo gradimento. Cercherò in tutti i modi di
trovare un po’ di spazio nel sequel anche per TJe Maggie. Promesso. Grazie per i tuoi
complimenti, trovi sempre il modo per farmi arrossire. Sono IOche ti stimo moltissimo. *_*. Sei una delle
mie autrici preferite, sai? Trovo che tu sappia esprimere tutto benissimo e poi
scrivi su una delle mie coppie preferite. Beh, ora devo andare altrimenti non
aggiorno più.
Tanti kissettoni
affettuosi,
Angéle^^
Selphie Sì, sta per finire. Diciamo che è finita
manca solo un chiappino ed un epiloghino… e poi DAAB è finito
ç________________ç. Ti mando un bacio
Alla prossima,
Angéle^^
*JULY@* Questo chiappino è tutto per te, tesoro. Un
bacio grande, grande.
Angéle^^
Vale e Mely EHI^^ BIMBE BELLE! Come state? Mamma mia,
era da un po’ che non ci sentivamo. Purtroppo non sono riuscita a scrivere più
velocemente, perché sapete anch’io devo andare a scuola… purtroppo…-_______-||.
Domani ho una super interro di mate e lunedì una d’ita. Uffa che noia. Non vedo
l’ora di avere un po’ di vacanze di pasqua. Grazie dei complimentoni tesoroni
miei. Vi mando una valanga di baci affettuosissimi.
Angéle^^
Miroku Ehi, GNOCCO! Come stai? Ormai io e te ci
conosciamo abbastanza^^. Allora, tesoro, come ti è sembrato questo chiappino?
Dimmi la verità, mi raccomando, mi fido della tua genuinità e dolcezza. Sei
troppo buono con me^^, io i tuoi complimenti non me li merito. °\\\\\\\\\\\\°.
Grazie, grazie, grazie^_^. Ti mando un bacio grossissimo e ci sentiamo con msn.
Kisses,
Angéle^^
Marti Grazie cara. In effetti è vero. Ginny fa
spesso di testa dura e spesso si comporta da egoista ma noi le vogliamo bene
anche per questo, no?Sono felice che la mia storia piaccia anche a te^^. TI
mando bacioni e a prestissimo,
Angéle^^
KarienGrazie, tesoro. Sono molto contenta. Fatti
sentire prestissimo. Bacioni.
Angéle^^
Sunny Love, love*__* Come stai mia dea delle ffc?
Non ti preoccupare a te perdono sempre tutto^___-(Non te ne approfittare,
però). Allora, ti piacciono TJ e Maggie, devo dire che alla loro prima
apparizione non furono notati affatto,invece, piano, piano, si sono fatti
piacere, eh? Bene, ne sono felicissima. Io sono brava a descrivere Hermione e
Ron?!?!… Amicissima non prendermi in giro. Qui l’unica che descrive quelle due
teste calde benissimo sei solo tu e pochissime altre, sai? Non vedo l’ora di
leggere un altro chiappino di FMI. *________________* Sai cheper quella tua storia vado mattissima. ^^. Ho
saputo che ti sei fatta male alle dita.. Ohi, ohi Sunnina sta più attenta! Non
vorrei mandarti lì delle guardie del corpo. ^___-. Mi raccomando trattati bene,
perché noi qui ti vogliamo tutta intera. Spero che anche questo chiappino ti
sia piaciuto. TI mando tanti bacini affettuosi e curativi.
Angéle^^
Cloudy Ehi, piccola! Che bella recensionona che mi
hai lasciato *_____* (Angéle adora le recensioni lunghe) Sinceramente non so se
nella realtà esiste un TJ ma io credo che in fondo ce ne sia pronto uno come lui
per ognuna di noi. *ç*(SBAV, SBAV). Non vedo l’ora di trovarlo. Anche tu?
Eheheheh^^. Ebbene sì, la fine è alle porte ed è anche vero che ho già in mente
un sequel. Ma come siete informati^^. Mi raccomando continua a seguirmi e spero
che l’azione del chap ti sia piaciuta. Tanti baci,
Angéle^^
Maga Magò & Amica Grazie, carissima. E’ vero la storia è
quasi conclusa, ma non ti preoccupare non ti abbandono. Ringrazia tanto anche
la tua amica che ha la pazienza di leggere la mia storia. Ti mando un grosso bacione.
Angéle^^
Ale 69Ed
ecco qui un nuovo aggiornamento. In effetti anche sta volta ci ho messo tanto
ma spero ti sia piaciuto. Tanti kisses e grazie infinite dei tuoi complimenti.
*\\\\\\\\\\\\\\\\*.
Angéle^^
Pink Tesoro, in effetti alla carriera di
scrittrice non ci ho mai pensato… vuoi sapere perché?Non mi reputo così in
gamba. Grazie dei tuoi complimenti sentirsi apprezzata è sempre una sensazione
meravigliosa. Bacissimi anche a te,
Angéle^^
Fanny Annoiarmi a leggere una recensione?Sai,
tesoro, è una cosa che non potrà mai accadere. Finalmente sei uscita
dall’anonimato,un po’ verso la fine ma
eccoti qui. Sono iper mega felice che la mia storia ti piaccia e (anche
TeenAgers?) non posso fare altro che ringraziarti di cuore carissima. Continua
a farti sentire! Ci sentiamo alla prossima.
Kisses,
Angéle^^
EMMA Allora ne sono doppiamente felice.
Bacissimi,
Angéle^^
EDVIGE Eggià, meno male che Hermione ha un udito
fantastico e vedremo cosa accadrà a Ginny nel frattempo ha preso coscienza del
suo stato. Chissà cosa accadrà?
Bacioni,
Angéle^^
LilyciuffettyBeh, non
aggiornato prestissimo, ma anche sta volta il chap è qui pronto per essere
letto e commentato. Grazie della tua trepidazione. Ne sono lusingata.
Baci,
Angéle^^
Karry Chissà, magari le tue domande avranno
risposte, magari no^^. Grazie dei complimenti Karry, sei troppo magnanima.
Kisses anche a te,
Angéle^^
Vale AMICISSIMAAAAAAAAAAAA!Come stai? Ehi,
signorina è da un po’ che non leggo aggiornamenti sulla storia, sai?! Mi hai
lasciato col fiato sospeso... ^^ Su, su, cerca di aggiornare così potrò leggere
un nuovo fantastico capitoletto. *____________* Sai che adoro la tua
storia?Cmq, sono troppo felice che i miei pg ti piacciano, io non credevo
potessi mai arrivare a conclusione di questa storia. Nel mio pensiero
autolesionista doveva chiudersi già dal secondo capitolo… eheheheheh^^’’. Meno
male che voi siete stati così buoni dal sostenermi. Non ti preoccupare, Vale,
per fortuna o sfortuna, continuerò a scrivere costi quel che costi. è_é! Spero
che questo chiappino ti sia piaciuto. Grazie ancora dei complimenti che mi
fanno sempre arrossire. °\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\°. Ti voglio un
mondo di bene.
Baci,
Angéle^^
Lulu (Ovvero mia coinquilina di regione e
cantone) Ehi^^. Innanzitutto, devo dirti io GRAZIE per leggere assiduamente le
mie ffc. Per me scriverle è stato un divertimento e se per voi leggerle è stato
piacevole non posso fare altro che esserne FELICISSIMA. Ebbene, sì. Ginny
diventerà mammina ed Harry papino. Gemelli?( O.O Nd Ginny
spaventata… *_* Nd Angéle
d’accordissimo con Lulu) James ed Althea?Mah, non lo so James ce ne sono già
troppi nella mia ffc ed io avevo pensato di utilizzarlo come secondo nome… ma
che sto facendo ti sto dando delle anticipazioni sul sequel?? °______°…
Dev’essere la stanchezza. (Angéle viene da una lunga giornata di studio…)Beh,
ora vado e se ti trovi a passare da Manfre fammelo sapere
Kisses,
Angéle^^
p.s.
Lo scorso lunedì sono
stata a Foggia, al museo interattivo delle scienze.
Daphne Ehi. Che bella recensione luuunga. Sai che
le adoro quindi no, non mi sono addormentata leggendola. In effetti Voldemort è
uno scarto della società ma pensa che se non ci fosse stato lui la storia di
Harry Potter non avrebbe avuto senso. Te lo vedi un eroe senza nemico. O.O. Io no. Lo penso anch’io che Anne e Draco,
anche se non sono ancora una coppia a tutti gli effetti, stiano molto bene
assieme. *___________* I miei bimbi adorati. La scena del teatro tra TJ e
Maggie è piaciuta anche a me. La trovo stranamente bella. ^^ Ti ringrazio per i
tuoi complimenti e ti do appuntamento al prox chap, ossia l’ultimo.
Kisses,
Angéle^^
Phoebe80 Ed ecco a voi la miticissima GO, Sara GO, GO, ormai passato alla
storia. Che bella recensione lunga che mi hai lasciato, cara .^^ . Insomma
avete deciso di farmi proprio contenta. Cmq, andiamo per gradi. Quante
domandine. Allora Ginny e Mellifluo non hanno avuto nessuna tresca amorosa ,
quindi, il bimbo è assolutamente di HARRY. Non ti sei persa assolutamente
niente dei capitoli precedenti e quando questo bambino(se) verrà al mondo,
scopriremo per quale motivo Ginny sente le voci. Anche io voglio il mio RONNIE
NAZIONALE. Ma purtroppo nulla. Che noia…
Allora, c’è stata
abbastanza azione in questo chiappino?Spero di sì. Ti mando un grosso bacione e
ci sentiamo in msn^^
Angéle^^
Marti Lo so, lo penso anch’io che troverai un
Malfoy bello, simpatico e dolce come lui sarebbe una manna dal cielo^^. Tu che
dici? Lo so, lo scorso chap era un intro a questo. Spero che ti sia piaciuto.
Ti ringrazio dei complimenti e ti mando una bacio grosso, grosso.
Angéle^^
AvaNa Kedavra Carissima Tesoraaaa^^. Come stai? E da, un
po’ che non ci sentiamo ma cosa vuoi ho sempre tanto da fare e devo dire che
ringrazio il cielo che sia così. Beh, tutte le domande che mi hai fatto hanno
avuto risposta più o meno in questo chap. Spero ti sia piaciuto, tra l’altro.
Non trovo mai il tempo
di lasciarti due righe…ç______________ç Perdonami. Non so nemmeno come io sia
riuscita a scrivere sto chiappino. -___-. Beh, fammi andare che devo fa ancora
un po’ di cosine prima di aggiornare. Ti mando una valanga di abbracci e baci,
TVTTTB
Angéle^^
Vega Ebbene è vero. Per me la tua opinione è una
piacevole tradizione a cui faccio fatica a rinunciare. Mi piace sapere come la
pensi perché fai sempre delle analisi perfette ed accurate; mi fai notare cose
che, talvolta, non avevo notato nemmeno io. Sai, se magari m’impegno, forse un
posticino carino come NewFreedom te lo trovo. ^____-. Non ti preoccupare. In
effetti, sta volta, è passato meno tempo, un mese preciso. Non è tanto…Dai, non
mi guardare così. Eheheh^^. Va, beh, ora vado. Ti mando un kissettone,
Angéle^^
Liz Ti mancava? Beh, mi fa piacere che tutto
sia di tuo gradimento, ti mando un grosso bacio ed un grazie speciale.
Angéle^^
Bene, bene… anche
questa volta ho finito, non mi sembra vero che tra un solo chiappino non potrò
più salutarvi personalmente. Ragazzi, ho tanta voglia di farla continuare
ancora per tanti chaps solo per stare in vostra compagnia, ma non posso. Anche
nei film più belli ce la parola “FINE”.
Quindi, aspetterò con
ansia il momento che la scriverò su questa ffc. Per me sarà un traguardo.
Ora non posso fare
altro che salutare come al solito, tutti gli altri birichini che leggono ma non
commentano.
GRAZIE LO STESSO!
Appuntamento al
prossimo ed ultimo chap, “SI CHIUDA IL SIPARIO”. ç_______________ç
DA AUROR A BABBANi XXVIII CHAP: “Si chiuda il sipario”
DA AUROR A BABBANiXXVIII CHAP: “Sichiuda il sipario”
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci
regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho terminato, buona
lettura…
Angéle
le parti in corsivo (come in tutte le ffc)
sono ricordi
Dedicato
a chi mi segue dall’inizio. Siete fantastici, vi voglio bene^_____^
Lewis
si guardò intorno. Il suo cervello non riusciva ancora a collegare quello che
Anne gli aveva detto.
Cosa significava che stavano attaccando NewFreedom?Si alzò di corsa dalla sedia del bar in cui
era seduto ed uscì dal locale senza pagare il conto.
Corse
veloce lungo i vicoli, i parchi fino a che non vide la base degli auror a pochi
metri da lui.
Aumentò
l’andatura entrando come una furia nel giardino della caserma. Corse su per le scale di marmo bianche, lungo i corridoi.
Oltrepassò in malo modo vari auror, saltando come un matto una borsa scura
lasciata lì da un ragazzo che parlava con l’infermiera. Svoltò l’angolo sulla
destra e finalmente si ritrovò di fronte la porta di McDury. Entrò come un
razzo senza degnarsi assolutamente di bussare.
-GNERALE!-
urlòcon il fiato corto.
Tutti
gli auror seduti intorno al tavolo, intenti allo spoglio dei voti, si voltarono
a guardarlo.
Lo
sguardo di Harry guizzò di preoccupazione, ancora prima che Lewis potesse informarli di qualsiasi cosa.
-Li
stanno attaccando!- l’amico di Anne ingoiò il vuoto,
cercando di riprendere fiato.
-Calmati,
ragazzo e dicci cosa succede.- lo invitò McDury con
calma. Il bruno scosse la testa.
-I
mangiamorte stanno attaccando NewFreedom!-
Harry
sentì il sangue gelarsi nelle vene. Si voltò verso Nott e gli si scagliò
contro. Lo prese per la collottola, sollevandolo di peso e strattonandolo
vicino al muro. –Spera che i miei amici siano tanto in
gamba quanto penso, perché altrimenti la tua testa farà bella mostra sulla mia
scrivania…- sillabò prima di lasciarlo andare. Si voltò verso McDury. –Generale
chiedo il permesso di andare a NewFreedom con un
gruppo di auror.-
L’uomo gli sorrise. –Permesso accordato.-
-Evelyn,
Angelus, Lewis, Matt organizzate la spedizione, partiamo tra
10 minuti.- I quattro auror chiamati annuirono.
-Artemisy,- Harry si rivolse al medimago. –Mi prepari
le fiale della pozione.- L’uomo asserì, uscendo velocemente dall’ufficio
del Generale.
Questa
volta il bambino sopravvissuto non sarebbe rimasto
fermo a guardare.
***
-Cosa
c’è?- disse Ron con rabbia mentre il mangiamorte che
l’aveva bloccato, faceva un passo indietro tenendosi il braccio, dove spiccava
il marchio nero. –Il tuo sporco signore del cazzo ti sta chiamando?-
L’uomo
alzò lo sguardo, inarcando i sopracigli. –Taci, ibrido!- Ron afferrò
più saldamente la sciabola che gli aveva lanciato Mellifluo nel corso della
battaglia e si scaraventò sull’incappucciato. Quest’ultimo, però, si
smaterializzò improvvisamente, facendo cadere in avanti l’auror.
Ron
osservò la scena seduto sul pavimento sporco di
sangue. La grande sala si stava velocemente svuotando
di tutti i mangiamorte rimasti. Presto, degli incappucciati non rimase che la
scia di sangue sul pavimento e, ad occupare quella stanza, si ritrovarono solo
Mellifluo ed il rosso.
-Bene…-
disse Ron quando il biondo gli allungò una mano per aiutarlo a rimettersi in
piedi. –Quindi tu saresti il bastardo che mi ha tolto i poteri?-
Mellifluo
annuì e, con la sua remissione di colpa, arrivò un bel pugno assestatogli da
Ron. L’uomo si portò una mano al volto colpito e si ritrovò a pensare che, in
fondo, pioveva sul bagnato: aveva abbastanza
contusioni da fare invidia ad un pugile dopo un incontro!
-Diretto
come tua sorella…- sussurrò guardandolo negli occhi.
Ron
sorrise, prima di allungare una mano in segno di pace. –Ma sei anche l’uomo a
cui devo la vita.-
Mellifluo
si sorprese emozionato. Mai nessuno, a parte Ginny, gli aveva offerto così
sinceramente la sua amicizia. Allungò la mano verso quella grande e callosa di
Ron, stringendola con trasporto. –Sei un bravo combattente.-
disse all’auror che sorrise orgoglioso.
–Anche tu non sei male.-
All’improvviso,
si sentì un passo lento e calibrato rimbombare nel corridoio dove un paio di
minutiprima erano
svaniti Draco ed Hermione.Ron inforcò
di nuovo la sua spada ma presto dovette rinfoderarla.
-Draco!-
esclamò l’auror sollevato di vederlo vivo. Gli si avvicinò ma presto una
terribile idea si fece largo dentro di lui. Malfoy era solo. Hermione non era
con lui.
Ron
lo bloccò dalle spalle. –Dove sono?- chiese guardandolo negli
occhi stranamente spenti. Draco non ebbe alcuna reazione continuò a
fissarlo, sentendo un grande vuoto nel suo cuore.
-Malfoy
dove cazzo sono?- Mellifluo li superò, inoltrandosi
nel corridoio. Draco trascinò il suo amico che senza entusiasmo lo seguì.
Ron
aprì di scatto la porta del camerino di Maggie e trovò
la ragazzaappoggiata al petto di TJ,
entrambi svenuti.
-DRACO!-
gridò Ron scuotendolo. –RISPONDIMI!-
Malfoy
continuava a fissare il punto dove erano svanite le ragazze. Con una mano tremante
lo indicò. –Le hanno rapite.- rivelò con una brutale
semplicità, senza che la sua voce facesse trapelare qualsiasi sentimento.
Ron
lo lasciò andare, trascinandosi con pesantezza verso quel punto indicatogli. Si
lasciò scivolare in ginocchio sul pavimento e guardò fuori, il cielo terso di
una giornata di Maggio. Le stelle trapuntavano quel colore
scuro e dispettose brillavano felici. Sentì il cuore appesantirsi.
A
lui avevano rubato lasua stella.
***
-Harry!-
Ginny
aveva visto il suo ragazzo correre per i corridoi. La divisa da Auror in
missione. Era uscito dal sotterraneo della base, portando con sé una scatola di
legno. Sembrava contenesse qualcosa di incredibilmente prezioso.
-Harry!-
lo chiamò ancora allungando il passo e raggiungendolo in un paio di falcate. Il
capitano si voltò per guardarla un momento. –Cos’è questa
storia?- continuò imperterrita la rossa,afferrando un braccio di Harry.
-Quale
storia?- chiese il moro senza diminuire il suo passo.
-Quella
che circola per i corridoi.- iniziò Ginny avvertendo
il calore salirle sulle guance. Odiava quando Harry la trattava come una
sciocca. –Quella secondo cui mio fratello ed i miei migliori amici sono stati
attaccati a NewFreedom, mentre voi, Auror esperti, eravate qui a giocherellare
con dei foglietti!-
Harry
si fermò di scatto fissandola negli occhi. Verde con azzurro. Prato contro
cielo. Le sopraciglia rosse di Ginny erano inarcate come non mai.
-Sono
affari che non ti riguardano.- scandì con freddezza il
bruno, superandola ancora.
Ginny
si morse le labbra a sangue. Il cuore iniziò a batterle all’impazzata, mentre
le orecchie le prendevano fuoco. Sentì una scossa all’altezza dell’addome. Si
portò una mano sulla pancia accasciandosi contro il muro. Harry le fu accanto
sorreggendola.
-Ginny!-
la chiamò tenendola per la vita.
La
rossa si divincolò non appena la testa smise di girarle.Si mise dritta in piedi ostentando un colore
pallidissimo ed una tenacia incredibile. Harry la guardò togliersi una ciocca
di capelli dagli occhi chiari.
-Cosa
ti succede nell’ultimo periodo?- le domandò continuando a sorreggere tra le
mani il cofanetto di legno.
Ginny
lo guardò fredda, voltandogli le spalle.
-Questi…-
iniziò girando appena la testa per rispondergli. –Non sono affari che ti
riguardano.-
Con
passo sicuro e calibrato si allontanò da lui, senza voltarsi nemmeno quando
Harry cercò di richiamarla.
-Ne
riparliamo quando torno. Non provare a tagliarmi fuori dalla
tua vita un’altra volta, non te lo permetto!-
Ginny
girò l’angolo prima di accasciarsi contro il muro e
permettere a qualche lacrima di scivolare giù dai suoi occhi. –Bastardo.-
Abbracciò
le gambe e pianse la sua disperazione. Per la prima volta in vita sua, non si
sentì sola. Sapeva che un esserino dolcissimo cresceva dentro di lei e con
discrezione le teneva compagnia.
***
Hermione
sentiva uno strano freddo, misto ad umidità, avvolgerla. Aveva un dolore sordo
all’altezza della fronte. Le braccia erano indolenzite ed i polsi le
bruciavano. Inoltre, un insopportabile odore di muffa aleggiava tutt’intorno.
-Si,
sta svegliando…- sentì dire a qualcuno in lontananza.
Aprì
gli occhi e vide solo buio. Sbatté le palpebre e la vista divenne più chiara.
Ora distingueva le sagome e un po’ l’ambiente intorno. Chiuse gli occhi di
nuovo e quando li riaprì tutto era nitido.
Sulla
sua destra c’era Anne, seduta sul pavimento di pietra, con le manie le caviglie legate con una corda robusta. Avevaun paio di lividi sul e le colava un po’ di
sangue dal labbro tumefatto. I suoi occhioni azzurri erano spaventati ma come
il suo solito non lesinò un sorriso all’amica appena sveglia.
-Stai
bene?- le chiese quando comprese che Hermione aveva ripreso contatto con la
realtà.
La
bruna la osservò prima di asserire. –Sì, Anne. Tu?-
-Mi
fanno male un po’ le ossa in generale ma tutto sommato sono
viva.-
Hermione
sorrise accorgendosi dell’assenza di Lily. Si guardò intorno con apprensione.
–Dov’è Lily?- chiese reprimendo un mal di stomaco da
nervosismo.
Anne
socchiuse gli occhi. Indicò col capo un angolo dietro di lei. Un posto buoi dove giaceva, con gli occhivacui, la bambina. Il vestitino bianco,
che aveva indossato qualche ora prima, era sporcoma senza uno strappo. Le codine boccolose
erano tutte rovinate. Anne l’aveva chiamata svariate
volte ma Lily l’aveva ignorata, continuando a disegnare cerchi sul pavimento.
-Come
sta?- chiese Hermione notando lo stato della bambina.
Anne
si strinse nelle spalle. Hermione ebbe l’impressione che avesse
pianto molto, prima del suo risveglio. Ora che la vista
le era tornata a pieno, riusciva a distinguere il rossore di quegli
occhi azzurri sempre sorridenti. Le guance erano ancora rigate.
-Non
mi risponde. Sono ore che la chiamo.-
Sentì
quella voce sottile vibrare commossa e non poté fare a meno di mordersi le labbra
per non piangere. Perché era successo a loro?Perché
così velocemente?
-LILY!- chiamò cercando di non fare trapelare
la sua disperazione. La bambina sembrò non sentirla. Non alzò nemmeno lo
sguardo.
Anne
ed Hermione si guardarono, fissandosi negli occhi. Blue contro marrone,
cioccolato contro mare.
-Avevi
detto che mi avresti protetto…- sussurrò Lily senza
guardarle.
-Ma l’ho fatto…-
Lily
alzò i suoi occhi marroni senzatrasporto. –A me non sembra…-
***
Draco
era seduto sulla scalinata della scuola. Non c’era un’anima
viva per strada. Le stelle brillavano silenziose nel cielo blue notte.
L’aria fresca della sera gli stuzzicava i capelli biondissimi e l’odore d’erba
gli inondava il naso.
-Posso?-
Per un solo istante, credette che quella ragazza così dolce
potesse essere Anne. Erano così uguali, eppure no, quella non
era lei. Maggie si sedette silenziosa.
Draco
pensò di sentire quel profumo così particolare aleggiare nell’aria ma non era
così.
-Cosa
fai qui fuori?-chiese ancora la biondina facendolo voltare.
Draco
le scrutò gli occhi verdi così simili a quelli di Anne.
Si convinse di nuovo che quella non era lei.–Faccio quello che starà facendo Ron dentro.-
-Prendi
a pugni un muro e parli con l’ossigenato
per trovare informazioni?-
Draco
si accigliò guardandola. Maggie era tranquilla, sorrideva
come sempre, regalandogli una sensazione di sicurezza. –No, contemplo le stelle
nella speranza di trovare una soluzione. Aspetto l’arrivo di Hidden, speriamo
si sbrighi.-
Maggie
asserì con un semplice “oh”, iniziando a fissare a sua volta il cielo. Il vento
le mosse i capelli.
-Non
hai paura?- domandò Draco continuando a guardare
l’immensità.
La
ragazza si abbracciò le ginocchia, appoggiando il suo mento sulle gambe.
–Perché dovrei?- rispose, prima di sorridergli. –Io so
che tu riporterai a casa tutte e tre.-
Il silenzio si fece largo. Draco non rispose
subito. –Me le hanno portate via da sotto il naso…-
Maggie
scosse la testa. –Eri senza bacchetta ed avevano paura di te. Vedrai tra meno di
una settimana staremo ridendo di questa storia…-
-Io
credo di no…-
-Io
invece sì!- replicò convinta la biondina. –Come credo
in te, Draco…-
L’uomo
rimase senza fiato di fronte all’ottimismo e alla fiducia dimostratagli da
quella ragazza. I suoi occhi verdi erano svegli ed intelligenti e, soprattutto,
brillavano di quella convinzione che solo la certezza delle proprie azioni può dare. Maggie credeva in lui e questo
gli riempì il cuore di gioia. Si sentì meglio e pronto a ricominciare.
-Va
bene, Maggie.-
La giovane sorrise, ritornando a fissare il cielo. –Anne aveva ragione…- sussurrò senza guardarlo.
-Su
cosa?-
-Sei
un grande Malfoy.-
Draco
non seppe bene il motivo ma si ritrovò ad arrossire mentre il cuore saltava
tranquillo un battito. Ridacchiò, prima di passare un braccio sulle spalle di
Maggie ed attrarla a sé in un abbraccio protettivo e molto fraterno. –Grazie.-
Maggie
appoggiò la testa sul suo petto, abbracciandolo stretto. In Draco aveva trovato
quel fratello maggiore che non aveva mai avuto. Rimasero sulle scale a prendere
forza da quel contatto, che voleva dire una sola cosa: non sei solo.
Il
vento, improvvisamente, si alzò, creando un mulinello accanto alla quercia del
parco. Draco lo fissò accigliato. Sapeva a cosa apparteneva quell’effetto.
Hidden doveva essere arrivato. La luce che si sprigionò dal nulla era, però,
molto più potente di quanto si aspettasse.
Illuminò,
per brevi secondi, l’intero prato a giorno, poi, scomparve com’era arrivata,
lasciando in quel punto un gruppetto di persone.
Draco
non riuscì a non sorridere. Quella sagoma l’avrebbe
riconosciuta tra mille. Quel modo di avanzare sicuro e strafottente lo aveva
visto troppe volte. Si sciolse dall’abbraccio di Maggie che aveva preso a
guardare anche lei.
-Potter,
non pensavo l’avrei mai detto ma sono troppo felice di vederti.-
Harry sorrise, afferrando con decisione la mano che Draco
gli offriva.
–Nemmeno io Malfoy, nemmeno io.-
Maggie
li osservò. Non solo Draco e quel bruno carino, ma
tutto il gruppo. Erano 7 persone, più o meno, ed indossavano un’uniforme nera.
C’era una sola donna tra loro.
-Sempre
a civettare con le ragazze.-
Il biondo sorrise, offrendo una mano a Maggie. –Ti presento la
sorella minore di Anne, Margareth.-
Harry
le fece un sorriso, inchinandosi appena. –Sei identica a tua sorella: davvero
molto bella. A proposito dov’è?-
Draco
si fece di nuovo serio, -Come non lo sai?-
Ad Harry si fermò il cuore per un po’. –Sono fuggito via non
appena ho saputo dell’attacco. Non so nulla.-
Draco
scosse il capo. –Anne, Lily ed Hermione sono state
rapite.-
Harry
s’irrigidì. –Dov’è Ron?-
Il
biondo gli fece cenno di seguirlo. –E’ nella palestra che cerca di buttare giù
un muro…-
L’auror
non poté fare a meno di sorridere nel costatare che certe cose erano rimaste
identiche.
***
Tamiara
e Cassio guidavano il corteo che flemmatico si recava
nelle prigioni. Voldemort si teneva indietro, misurando in passi precisi i
corridoi del suo castello. Arrivarono nella prigione delle ragazze e Cassio
aprì la pesante porta di ferro arrugginito.
Trovarono
Anne e Hermione sveglie. Lo sguardo carico di disprezzo.
-Benvenute,
mie care.- iniziò con gentilezza Voldemort mentre si avvicinava ad Anne. Quando tentò di accarezzare il capo della giovane, questa
s’irrigidì scansandosi bruscamente.
-Non
toccarmi…- disse Anne tra i denti.
Voldemort
rise, avvicinandosi ad Hermione. Le sollevò i boccoli
castani che le coprivano il viso. La fissò negli occhi scuri prima che la
ragazza gli sputasse in faccia. Il Signore oscuro
continuò a sghignazzare mentrecon un
gesto secco le intrappolò il collo chiaro tra le dita ossute.
-Tu
sei la Mezzosangue, giusto?-
Hermione
sentiva di non riuscire a respirare. Voldemort aveva una presa d’acciaio. Gli
occhi le si riempirono istintivamente di lacrime
mentre annaspava in cerca di ossigeno.
-Lasciala!- esclamò Anne cercando di liberarsi dalle catene
e correre in soccorso dell’amica. Il Signore oscuro strinse maggiormente la
presa in risposta.
Hermione
era completamente violacea, ormai non tentava nemmeno
di liberarsi. Gli occhi grondavano di lacrime e le palpebre stavano quasi per
chiudersi. Anne continuava a gridare. Tamiara e Cassio rimanevano
impassibili sulla porta.
Fu
proprio quando Hermione stava per perdere conoscenza che un fulmine rossastro
colpì in pieno il polso di Voldemort, facendogli lasciare la presa.
Hermione
tossì quando sentì l’aria tornare ad inondarle i polmoni. La gola le bruciava e
non riusciva a vedere tutto con chiarezza. Le parve che l’angolo, dove prima
era sdraiata Lily, si fosse illuminato per un breve istante.
Voldemort
si voltò verso la fonte di quella luce. Ignorò il sangue che gli scendeva dal
polso e, misurando con passi lenti la stanza, raggiunse Lily che era in piedi
con gli occhi sgranati.
-E’
lei, mio Signore…- disse Tamiara mentre l’uomo passava una mano sulla testa
della bambina che aveva iniziato a tremare spaventata.
-Tu
saresti la mia erede?-
Lily
non rispose. Si limitò a chiudersi a riccio senza alzare lo sguardo. Voldemort
la prese in braccio. –Non devi avere paura, figlia mia.-
Anne
sentì la pelle accapponarsi. –LASCIALA!- gridò,
cercando ancora una vola di liberarsi.
Fu
inutile. Voldemort portò la bambinaconsé, voltandosi appena per
sillabare. –Lei è mia.-
***
Ginny,
Lucrezia e Joseph atterrarono con poca grazia nel
parco della scuola. Nonostante le raccomandazioni di Harry, e forse proprio per
quelle, la rossa aveva deciso di seguirlo, proponendo
ai suoi amici una gita fuori porta.
Si
districò dalle gambe di Lucrezia mentre il povero Joseph annaspava in cerca di ossigeno sotto il peso delle due. Si rimisero in piedi,
ripulendosi i pantaloni neri dai fili d’erba spezzati.
-Ok,
capo. Dove siamo?- chiese Lucrezia, ravvivandosi anche
i capelli nella coda alta.
Ginny
si guardò attorno, cercando un punto di riferimento. Quello che colpì il suo
sguardo fu un enorme edificio che si trovava a pochi metri da loro. Lo scrutò
velocemente soffermandosi sulla scritta “HIGH SCHOOL”.
-Sai, non ci
crederai ma Ron è diventato insegnante…-
Sorrise
al ricordo delle parole di Harry, mordendosi il labbro inferiore. Se la
passaporta che avevano utilizzato dopo della squadra
speciale li aveva condotti lì, voleva dire che quello era il posto esatto.
-Forza
entriamo…- sussurrò ai suoi compagni, prima di correre
verso l’ingresso della scuola.
***
Draco
spinse la porta della palestra facendo entrare Maggie ed Evelyn per prime. Ron
era così concentrato a dare pugni contro l’aria che non si accorse di niente.
Mellifluo
non si scompose, restando seduto sul materasso che avevano trovato in
palestra.Tranquillizzò TJ che si era
rizzato a sedere con un occhiolino.
Vide
entrare un paio di uomini, prima che Draco lasciasse
la porta per raggiungere gli altri, dietro Ron.
Harry
sorrise alla vista del suo migliore amico. Non era cambiato di una virgola.
Faceva ancora paura quando si allenava. Lo vide ciondolarsi da un piede ad un
altro, prima di sferrare un altro destro poderoso.
-Quanto
ci metterai ad accorgerti di noi?-
Ron
s’immobilizzò al suono di quella voce tanto conosciuta. Per
la quale provava un rispetto reverenziale ed un’amicizia incondizionata.
Quella voce, che aveva imparato ad intendere, rimase sospesa nell’aria mentre
il rosso si voltava.
Si
sfidarono con gli occhi. Così diversi nella forma e nel
colore eppure così uguali. Accesi da quella scintilla
particolare che poteva brillare solo nello sguardo di chi ama il coraggio e le
sfide e, nonostante la sofferenza, ha continuato ad andare avanti.
Restando in piedi, rialzandosi quando scivolava, sempre aiutato da quelle
persone fantastiche che sono gli amici.
-Ragazzino
sopravvissuto.-
Harry
sorrise ricambiando con una semplice parola. –Amico…-
Ron
si avvicinò, afferrando con determinazione la mano che il bruno gli offriva.
Poi, spinti da un moto irrefrenabile d’affetto, si abbracciarono stretti, come
due vecchi amici di infanzia avrebbero fatto se si
fossero trovati nella loro situazione.
Scoppiarono
a ridere quando si distaccarono, continuando a scrutarsi. Erano così impegnati
a ridacchiare che non si accorsero della furia rossa
che stava correndo verso Ron. Della ragazzina sinuosa che si aggrappò disperata
al collo del ragazzo.
Ron
riconobbe il profumo di vaniglia della sorella. Sentì il cuore perdere un
battito mentre l’abbracciava stretta e la sollevava da terra. Le baciò i
capelli godendo della sensazione di ritrovare sua
sorella. Di sentirla morbida e calda, sana, sicura sotto le
sue braccia iper protettive.
-Ginny…-
non la lasciò andare nemmeno quando la riappoggiò a terra. Continuò a tenerla
stretta.
Harry
si dimenticò immediatamente dellatenerezza che aveva provato vedendola lì ad abbracciare suo fratello.
Gli aveva disubbidito. Le aveva ordinato di restare
alla base…
-TU
CHE DIAVOLO CI FAI QUI?- sbraitò verso la rossa che
rifugiò la faccia nella maglia di Ron, il quale per riflesso incondizionato la
strinse di più.
-Vuoi
dire che ci facciamo!- esclamò Ginny riemergendo dalla stoffa.
Harry
si voltò verso l’entrata, ritrovando le due reclute più promettenti dellabase: Lucrezia e Joseph. Rivolse gli occhi al
cielo disperato.
–Benvenuti,
eh!- disse rivolto ai due. Lucrezia e Joseph rimasero imbambolati, limitandosi
ad alzare una mano in saluto.
-Sai
cosa succede a chi ignora gli ordini di un suo superiore?- continuò
Harry rivolto a Ginny questa volta.
Ron
scoppiò a ridere. –Andiamo Harry non ti sembra di
esagerare? Ti avevo detto di tenerla d’occhio ma definirti suo diretto
superiore… non ti sembra troppo?-
Le
orecchie di Ginny divennero rosse.
–Ecco…-
iniziò liberandosi dal suo abbraccio. –Lui è effettivamente il mio diretto
superiore, come del resto lo sei anche tu.-
Ron
inarcò un sopraciglio, incapace di capire quel ragionamento. Diretto superiore?
Anche tu?
Non
riusciva a collegare i pezzi.
-Ehi, addominali scolpiti!- intervenne Evelyn,
facendosi largo tra i compagni. –La tua dolce sorellina, ribattezzata da me
Nana rossa,- Ginny le lanciò un’apposita occhiataccia.
–E’ tra le nuove reclute della base, come quei due tipi là dietro.- indicò
ancora i ragazzi sulla porta.
Ron
li guardò e vide la loro alzata di mano per salutarlo. All’improvviso, sentì il
sangue congelarsi nelle vene. Si voltò di scatto verso la sorella, notando,
finalmente, gli abiti che per due lunghi anni aveva
indossato anche lui: quelli della recluta. Rigorosamente neri
con ricami rossi sulle spalle ed il nome cucito sul petto.
Spostò
la sua attenzione su Harry che aveva una faccia che a caratteri cubitali voleva
fargli intendere che non era colpa sua.
-Che
hai combinato, ragazzina?- disse Ron diventando serio.
Ginny lo guardò tranquilla, prendendogli la mano. –Ho fatto quello che volevo,
Ron. Ti prego non ti arrabbiare né con me né con Harry. Lui non centra
assolutamente nulla.-
Ron
sospirò portandosi le mani tra i capelli. –Per ora rimandiamo questo discorso.
Devo andare a riprendermi Hermione ed il biondo Anne e Lily. Ma quando tutto
sarà finito, perché finirà e finirà come dico io, affronteremo il discorso.-
Ginny
abbassò lo sguardo, incapace di ribattere. Era vero: quello non era il momento
di parlare dei fatti suoi. C’erano tre ragazze da salvare e, costi quel che
costi, avrebbe dato una mano.
-Qual
è il tuo piano?- s’intromise Harry,facendo segno ad Evelyn di portare il
cofanetto.
-Beh,
c’intrufoliamo nel castello.-
-E come di grazia?- Harry aveva iniziato ad armeggiare con
la chiusura.
Dopo vari tentativi riuscì ad aprire il coperchio ed
afferrare le due fiale.
-Beh,
ho il mio gancio…-
-Una
mangiamorte alla quale hai fatto gli occhi dolci?- Harry lesse l’etichette sui tappi delle boccette e le distribuì agli
amici.
-No…-
disse Ron, prima di guardare sospettoso la fiala. –E’ quel tipo ossigenato
laggiù. Ma che cos’è questa roba?-
Harry
non rispose alla domanda, impegnato com’era a tenere la bocca aperta per lo
stupore.Tutti gli auror, compresa
Ginny, avevano quell’espressione.
Seduto
sul materassino, con disinvolta noncuranza, stava Mellifluo McStrict. I capelli biondissimi raccolti in una coda bassa, gli abiti da
mangiamorte lesi e sporchi di sangue.
-Mellifluo!-
esclamò Ginny, ritrovando la voce.
L’uomo
si alzò, raggiungendo in pochi passi il gruppetto al centro della stanza.
Rimase immobile, scrutando i suoi compagni auror. Harry ebbe un gesto di stizza
nei suoi confronti.
-Avevo
visto giusto, allora. Eri tu la spia, bastardo!-
Mellifluo
si limitò a chinare la testa nel vago atteggiamento di riverenza nei confronti
delle acute osservazioni del moro. –Sì, ero la spia.
Ora non lo sono più e se fossi in voi metterei giù
quelle bacchette. Sono l’unico che può farvi arrivare al castello di Voldemort
e salvare le prigioniere…-. Disse rivolto ai compagni di Harry che avevano
alzato la bacchetta.
-Accuccia, ragazzi…- disse il capitano,
squadrandolo. –Cos’hai in mente McStrict. Vuoi
allearti con i buoni?-
Mellifluo
ridacchiò. –Voi non siete i buoni e loro non sono i cattivi. Voi avete scelto
una causa, loro un’altra. Anch’io all’inizio avevo una
preferenza ma ho capito che era poco incline alle mie attitudini. Devo essere
incolpato per questo?-
-Se la tua scelta ha distrutto decine di vite, allora sì, devi
esser incolpato per la tua scelta.- Harry aveva uno sguardo duro e si vedeva
lontano un miglio che non sopportava Mellifluo.
-Di
questo parere lo siamo tutti, Harry. Però, ne
riparleremo un’altra volta. Ora pensiamo al piano.- Ron
intervenne nella discussione, ponendo una fine a quei battibecchi.
–Mellifluo mi ha detto che conosce una via per arrivare nei sotterranei del
castello, una specie di passaporta che utilizzano i
mangiamorte in caso di emergenza. Ci porta alle segrete ma dobbiamo sbrigarci
prima che scoprano il tradimento di Mellifluo e chiudano tutte le zone
d’accesso.-
-Perché dovremmo fidarci. Chi ci dice che non sia una trappola?- Harry aveva la mascella
serrata ed era poco convinto. Quell’uomo gli aveva mentito per 7 mesi come
poteva pretendere che di punto in bianco gli credesse sulla parola. Ron lo
guardò negli occhi, sospirando.
-Anch’io
farei volentieri a meno dell’aiuto di un mangiamorte. Ma in questo momento è
l’unico punto di unione con la base di Voldemort e di
conseguenza con le ragazze.Dobbiamo
fidarci di lui, non abbiamo altra scelta.-
Harry
sentì la determinazione nella voce del suo amico e anche se con riluttanza
accettò. –Va bene, ci sto.-
Ron
sorrise. –Perfetto. Mellifluo facci strada.-
Il
biondo scosse la testa. –Se io fossi in te penserei a
bere la pozione per recuperare i poteri e poi chiamerei i rinforzi. Troverete
circa 100 mangiamorte addestrati nel castello e non potete sconfiggerli in 7…-
Harry
sbruffò. –Non avevamo bisogno di te per pensarci. Avevo già
dato ordini di tenersi pronti alla base.- il moro fissò gli occhi di
Mellifluo. –Evelyn…-chiamò la donna che
si fece avanti. –Chiama McDury e digli di tenere pronti gli uomini. Li
passeremo a prendere il prima possibile.-
-Sì,
capitano.-
-Angelus,
Matt, assicuratevi che questi tre…- continuò Harry,
lanciando un’occhiata a Ginny che non ammetteva repliche. –Facciano ritorno
alla base e ci restino.-
-Certo,
Capitano.-
-Voi
due…- terminò, guardando Draco e Ron. –Non fate i
bambini e buttate giù la pozione. Per quanto ne so potrebbe metterci parecchio
a ridarvi i poteri.-
-30
minuti esatti. – Mellifluo apostrofò l’auror prima di recarsi al materassino.
-E tu…- riprese Harry con aria da dittatore, -rimani sempre in
un posto dove posso tenerti d’occhio!-
***
-Su
bambolina…- disse Voldemort, continuando a tenere Lily in braccio. –Perché non
vuoi farmi rivedere quello che hai fatto nelle segrete?-
Tamiara
e Cassio erano inginocchiati dinnanzi al trono. I
volti rivolti al pavimento.
-Sai, Tamiara…- continuò Voldemort. –Credo che
la piccola abbia timore di me.-
Voldemort
scrutò Lily con i suoi folli occhi ramati e la bocca sdentata. La bambina serrò
forte le palpebre, stringendosi nel vestito. –La prego… voglio tornare a casa
mia.-
-No,
no, no… tesoro. Questa è casa tua, ora.-
Lily
tremò visibilmente, affogando un singhiozzo nelle mani. –Voglio tornare da mia
sorella!-
Voldemort
sorrise. –Facciamo così. Tornerai dalla tua sorellina solo se mi farai rivedere
quello che hai fatto nelle segrete.-
La
bambinasi morse le labbra. –Me lo
promette?-
Il
lord oscuro annuì. –Certo, bambolina.-
Lily
si lasciò mettere giù. Si guardò un attimo attorno, studiando la situazione.
Nella stanza c’erano solo lei più quei tre tipi
strani. Sospirò, concentrandosi sull’effetto che voleva far vedere. Pensò al
fuoco, ai bracieri, alle fiamme, ai vulcani e finalmente una sfera luminosa si
sprigionò tra le sue manine paffute. Non le faceva male, era
una piacevole sensazione sulla pelle dei polpastrelli.
Voldemort
si chinò alla sua altezza, guardando quell’effetto, desideroso di poterlo
utilizzare. Posizionò le sue mani sulla sfera che la
bambina controllava e cercò di prenderla. La trattenne tra le dita per pochi
secondi, sentendo una potenza lambirgli i palmi, ma presto il piacevole calore
scomparve, tramutandosi in un dolore sordo e straziante. Riaprì gli occhi, che
aveva chiuso per godersi la sensazione, e ritrovò le sue mani bruciate in più
punti. La sfera di fuoco era svanita, lasciandogli come ricordo un paio di ustioni. Controllò la bambina e vide l’integrità dei
palmi.
-Non
puoi controllare una cosa non tua…- sussurrò Lily
visibilmente provata dallo sforzo.
Voldemort
sorrise. –Io non voglio controllarla. Voglio averla a mio
servizio.- le toccò il naso con fare paterno. –Ecco,
perchémi servi tu, bambolina.-
Lily
si ritrasse a quel gesto. –Voglio tornare da Anne!-
Voldemort
le passò una mano sugli occhi. –Non adesso…- e la bambina cadde a terra, priva
di sensi.
***
-Maggie
devi restare qui, non puoi venire. Né
tu né tanto meno TJ. Non siete maghi e quindi completamente vulnerabili.- Draco
si allacciò l’anfibio mentre la ragazzina con TJ l’aspettavano
fuori dagli spogliatoi.Le braccia
incrociate ed un’aria scura in volto.
-Draco
vogliamo essere utili! Non desideriamo essere tagliati fuori. Voglio esserci
quando le liberete.- Maggie bloccò Draco appena uscito
dallo spogliatoio. –Per favore…-
L’uomo
le accarezzò la testa affettuosamente, accarezzandolei capelli. –Tu saresti molto d’aiuto, insieme
a TJ, se rimaneste fuori da guai. Ci fareste stare
tranquilli. Capito, bionda?-
Maggie
sospirò. –Ma non ci cacceremo nei guai, ti prego.-
mise le mani giunte facendo gli occhi grandi e languidi. Draco ridacchiò
dandole un bacio sulla fronte.
-Mi
spiace, Giulietta. Ma tu e Romeo resterete qui e
farete i bravi.- lanciò un’occhiata a TJ, alquanto accigliato. Gli colpì
scherzosamente una spalla. –Mi raccomando. Mi fido di voi.-
così dicendo, prese il giubbino nero ed il cinturone uscendo dalla
stanza.
***
Un’ombra
scura scivolò veloce lungo i corridoi del castello. Il
mantello nero che ricopriva il corpo snello e formoso, lambiva le pareti umide
ad ogni suo passo. Si guardò intorno prima di attraversare il corridoio
ed arrivare alla porta delle segrete.
La
notte era calata, portando con sé un freddo insopportabile in quel castello. Il
fiato accelerato della giovane donna ammantata si condensava in piccole nuvole
di vapore. Aprì con un colpo di bacchetta la pesante porta di ferro.
Addormentate e cullate dall’oscura più assoluta c’erano
Hermione ed Anne.
-Svegliatevi!-
disse illuminando la segreta con un lievissimo lumos. Anne ed Hermione alzarono
appena la testa. –Forza, dobbiamo sbrigarci.-
Angelia
abbassò il cappuccio rivelando la sua identità. Si avvicinò alle catene che tenevano
imprigionati i polsidi Hermione,
armeggiando contro di loro con vari incantesimi.
-Ma bene, bene, bene…- una voce maschile rauca e profonda la
fece sobbalzare e perdere la bacchetta sul pavimento. La lieve luce sprigionata
da essa si spense, facendo ripiombare l’oscurità nella
prigione.
Le
tre donne sentirono uno schiocco di dita e le torce intorno a loro si accesero,
illuminando a giorno il posto. Angelia sbarrò gli occhi, riconoscendo il
fratello appoggiato allo stipite della porta.
-Piccola,
sciocca sorella mia…- disse Cassio, staccandosi dalla
parete ed incamminandosi nella segreta. –Dovevo aspettarmelo da te un
tradimento. Come del resto me lo aspettavo dal fedele
McStrict- fece una smorfia nel pronunciare il cognome di Mellifluo.
Angelia
indietreggiò inconsapevolmente, fissandolo negli occhi. –Non sono sciocca…- ribadì la giovane donna, adocchiando la sua bacchetta finita
ai piedi di Anne.
Cassio
rise. –Cero che sei sciocca. Ti sei messa contro di me e Tamiara: la tua
famiglia. Per seguire chi? Un traditore della nostra causa?- le parole
dell’uomo erano taglienti e pronunciate con astio.
Angelia
vibrò. –Della vostra causa!- strinse
i pugni,arrivando a pochi centimetri
dalla sua bacchetta. –Io non ho mai voluto far parte del vostro piano
insensato!-
Gli
occhi blue cobalto le si erano riempiti di lacrime. I
capelli neri e lunghi si muovevano incessantemente.
-E’ sempre stata anche la tua ragione di vita: sei nata
Blanche.
Ogni Blanche fa quello che io e Tamiara abbiamo
fatto.-
-NO!-
disse Angelia chinandosi all’improvviso, afferrando la bacchetta.
Cassio
rimase interdetto mentre la sorella liberava dalle catene le due prigioniere.
L’agguantò dal polso sottile, strattonandola fino a quando la bacchetta non le
cadde nuovamente di mano.
-Ho
sempre detto che sei una sciocca…- le sussurrò a pochi
centimetri dall’orecchio.
-Sinceramente,
non riesco ancora a capire per quale motivo ti lascio ancora vivere.- un
sorriso crudelegli distorse
le labbra. GuardòAnne ed Hermione che
si sostenevano l’una con l’altra.
-Volete assistere alla sua morte?- gli occhi di Cassio
brillarono
di pazzia.
-Lasciala stare!- gridò Anne, mettendosi dritta sulle gambe.
–Sei un pazzo! Non vedi che è tua sorella. Con che coraggio la uccideresti?-
Anne
si fece avanti, gli occhi pieni di lacrime mentre osservava un altro membro
sano della sua famiglia patire tanta sofferenza.
-Con
questo coraggio…- disse senza fare una piega l’allontanò
da sé puntandole la bacchetta al cuore. Fu tutto un secondo. Anne corse verso
Angelia frapponendosi tra lei e Cassio proprio nel momento in cui lui scagliava
la sua maledizione. Le due donne si gettarono su un fianco e la maledizione
colpì di striscio il braccio di Anne che gridò per il
dolore .
Una
macchia scarlatta si allargò velocemente sul braccio della donna che represse
un conato di vomito per il dolore.
Hermione
si era accovacciata al suolo per evitare l’incantesimo.
-Cos
diavolo ti è saltato in mente?- chiese Cassio, guardando Anne.
-Volevo
salvarla…-
Angelia
le prese le mani. Varie lacrime le solcavano il volto elegante ed Anne non poté
fare a meno di specchiarsi in quel paio di occhi così
simili ai suoi.
-Perché?- domandò ancora l’uomo scandalizzato. –Non la conosci
nemmeno!-
Anne
sorrise, stringendosi forte il braccio ferito. –Lei è mia cugina. Chiamalo pure
richiamo del sangue…-
-Stupido
sentimentalismo…- sbraitò Cassio afferrandole per i polsi ed imprigionandole di
nuovo. Confiscò la bacchetta ad Angelia,
incatenando nuovamente anche Hermione.
Lasciò
la stanza senza degnare di uno sguardo nessuno. Richiuse la porta di ferro. Quando i suoi passi furono lontani, nel silenzio della cella
si sentì una voce sussurrare un timidissimo:
-Grazie…-
Ed una più dolce rispondere:
-Ma ti pare…-
***
Ron
si ritrovò all’interno della sua base in un battito di ciglia. Dopo quasi sette
mesi, aveva riavuto i suoi adorati poteri magici e, finalmente, poteva
stringere la sua bacchetta tra le dita, di nuovo. Era una sensazione di
completezza sentire il ruvido del legno sotto i polpastrelli, il potere
palpabile sprigionato dalla animadi crine di grifone della bacchetta.
Alzò
lo sguardo, incontrando quello serio ma rilassato del suo Generale McDury.
-Ben
tornati, ragazzi…- disse guardando sia lui che Draco. –Mi spiace riutilizzarvi
immediatamente ma la squadra ha bisogno di voi.-
Ron
annuì determinato. –Non si preoccupi, siamo più che impazienti di tornare in
azione!-
McDury
scosse la testa, rassegnato all’irruenza del capitano Weasley e, senza farli
attendere oltre, diede loro il suo via libera alle operazioni. –Buona fortuna.-
Draco
annuì seguendo Mellifluo ed Harry fuori dalla stanza,
dov’erano ricomparsi dopo la materializzazione.
-Dove
andiamo?- domandò il capitano Malfoy, seguendo con
passo deciso il corteo capeggiato da Mellifluo.
-Nella
palestra: ci occorre un posto spazioso.- McStrict gli rispose
senza nemmeno voltarsi.
Aprirono
con uno scatto le porte della grande sala e
ritrovarono una trentina di auror armati fino ai denti Mellifluo sorrise,
raggiungendo in poche falcate il centro della stanza.
-Ora
silenzio!- esclamò, cercando di mettere finire a quel brusio terribile. La
palestra si ammutolì quasi immediatamente. Harry, Ron e Draco erano rimasti
nell’ombra e osservarono in silenzio le mosse di
Mellifluo.L’uomo recuperò dalla sua veste la bacchetta e mormorò una formula che Harry non
riuscì ad afferrare. Dopo di che disegnò con la sua punta,
illuminata di porpora, un cerchio abbastanza grande da farci passare diverse
persone. Mellifluo mormorò ancora qualcosa, prima che il grande cerchio non divenne uno specchio impalpabile al
tocco. Si voltò verso i ragazzi, facendo un mezzo inchino.
-Se volete seguirmi.-
Ron
scosse la testa, andandogli dietro subito. Poi toccò a Draco e solo dopo ad Harry che mormorò qualcosa sullo spirito di patata di
Mellifluo. A poco a poco tutti gli auror presenti nella palestra
si calarono in quel buco, lasciando la stanza completamente vuota.
Nessuno notò la ragazza dai lunghi capelli rossi infilarsi nel passaggio, una manciata di secondi prima che questo si richiudesse.
***
Tamiara
accarezzò il viso di Lily che placidamente dormiva in un grande
letto. Le aveva fatto il bagno e adesso tutti i lividi che si era procurata quel giorno era ben visibili sulla pelle
morbida e giovane. Aveva un taglio sul sopraciglio e diversi ematomi sulle
braccia.
Tamiara
si sedette sul letto pensando che mai nessuno si era
soffermato a vederla dormire. Neanche lei avrebbe voluto farlo, ma
quella bambina l’attirava. Forse era vero il
dettosulla forza del richiamo del
sangue. Tamiara, però, sapeva che non era solo questo. C’era dell’altro in Lily
che l’attraeva come una calamita.
-Devo
pensare che ti stai affezionando?- la voce di Cassio la raggiunse.
Non si scompose a mostrare qualsiasi sentimento. Rimboccò ancora le coperte
alla piccola, prima di alzarsi. Fissò l’uomo negli occhi.
-Pensa
quello che vuoi, cugino.- Tamiara gli rispose con
freddezza, tirando le tende del baldacchino. –Tua sorella è
scomparsa, lo sai?-
Cassio
sospirò. –L’ho intercettata mentre cercava di liberare la mezzosangue e tua
sorella. Ora è diventata anche lei una prigioniera…-
La
rossa chiuse gli occhi, sentendo un dolore all’altezza dello stomaco.
-Che
hai?- Cassio la prese dai gomiti, scuotendola.
Tamiara
sollevò di scatto le palpebre. –Lasciami, cugino!- esclamò,
allontanandolo bruscamente. Si passò una
mano tra i boccoli cercando di riprendersi.
-Si
può sapere che ti succede?-
Tamiara
si appoggiò sulla scrivania riprendendo fiato. –Sono solo stanca: sono due
notti che non chiudo occhio.-
-Perché?-
La
donna lo guardò male. Non sopportava quando s’immischiavano dei suoi affari.
–Non sono cose che ti riguardano.- gli disse con
durezza rimettendosi dritta.
-Sì,
che mi riguardano!- Cassio la guardò negli occhi
striati di verde e la vide vacillare per un solo attimo.
-Sto bene, va bene?- disse con più dolcezza, accarezzandogli
il volto. –Stai tranquillo.-
Uno
scoppio fece tremare il castello dalle fondamenta. Tamiara si aggrappò al
mantello di Cassio per non perdere l’equilibrio.
-Ci
stanno attaccando!- disse l’uomo sentendo l’allarme
risuonare in tutto il castello.
Tamiara
si distaccò da lui correndo a prendere la bambina. –Sai dove devi andare.- e
scomparve in un svolazzare di mantelli.
***
-Perché
avete fatto saltare in aria quella parete?- sbraitò
Mellifluo, rivolgendosi ad un paio di Auror. –Adesso tutti i mangiamorte sanno
che siamo qui!-
Harry
scosse la testa. -Senti, biondo smunto- gli disse. –Calmati.
Noi vogliamo far loro sapere che siamo arrivati…-
Mellifluo
sbruffò –Saranno qui nel giro di pochi secondi. Io
credo che abbiano sentito chiaramente il vostro arrivo. Non riuscirai nemmeno a
dire bacchetta che ti troverai un incantesimo tra capo
e collo!-
Ron
scrutò il corridoio buio che si apriva alla sua destra e lo squarcio che
quell’incantesimo aveva provocato nel muro di fronte. Quel ammasso
di mattoni bene rappresentava il suo cuore martoriato. Una strana sensazione
gli attanagliava lo stomaco: era agitato. Ma non per la
battaglia, non per il rischio di poter morire ma… per Hermione. La sua
‘Mione: l’unica donna davvero speciale per lui. L’unica che
fosse riuscita a manipolargli in quel modo l’anima e schiavizzare il suo corpo.
Aveva bisogno di lei come dell’ossigeno, aveva un’incredibile necessità di vedere
il suo sorriso almeno due volte al giorno, di sentirla
felice, di vedere quegli occhi incredibilmente caldi e assaporare quelle labbra
che l’avevano stregato. Doveva trovarla e riportarla a casa sana e salva. Cosa sarebbe stato lui senza di lei? Niente, meno dell’ombra
di Ron Weasley. Un soggetto senza il suo predicato, una porta
senza maniglia, un quadro senza cornice, un orologio senza lancette… incompleto
in tutte le sue forme.
–Mellifluo!-
urlò, allacciandosi meglio il cinturone. –Dove le hanno
rinchiuse?- continuò, cercando di mantenere il controllo. Non era
affatto semplice farlo, quando il viso di Hermione gli passava davanti agli
occhi ogni secondo.
Mellifluo
si voltò per osservarlo. –Devono essere nella prigione. Dobbiamo attraversare
due corridoi pieni zeppi di Mangiamorte e non sarà affatto una passeggiata.
–Nano!- gridò, rivolgendosi ad Harry. –Io ti
consiglierei di dividerci in squadre. C’è un bel po’ di lavoro da fare.-
Il
capitano Potter inarcò un sopraciglio. –Il capo sono io e decido io quello che
i miei uomini devono fare…- guardò il folto gruppo di auror
radunato intorno. –Ron, Draco voi andate alla ricerca di Hermione, Anne e la
bambina. Io, con Evelyn ed Andrew, cercherò Voldemort. Oggi è
la resa dei conti…- l’ultima frase la sussurrò appena. –Voi altri
rimanete qui e copriteci le spalle.-
Harry
non fece in tempo a voltarsi che un incantesimo lo colpì di striscio al
braccio.
Un
mangiamorte soffiò sulla sua bacchetta come se fosse una pistola. –Il mio
padrone mi manda a darvi il benvenuto.-
-Sai
dove può metterselo il suo benvenuto, il tuo padrone?- chiese
Evelyn, sguainando la spada.
Gli
auror seguirono tutti l’esempio della donna,
imbracciando le armi.
Gli
sguardi seri e concentrati. La tensione palpabile rimbalzava da una parete
all’altra.
Harry
fissò con determinazione l’uomo cha aveva scagliato
l’incantesimo che lo aveva ferito. Si morse le labbra, scroccando le dita della
mano libera dalla bacchetta.
Per
un paio di secondi, un silenzio surreale regnò tra i due schieramenti. I mangiamorte da un lato, gli Auror dall’altro. Buoni contro
cattivi, bianco contro nero, vita contro morte.
Si
scrutarono per interminabili attimi, studiando il nemico, cercando il punto
debole avversario.
Il
tempo sembrò fermasi.
I
respiri si fecero pesanti e gli sguardi carichi di
odio. Erano tutti tigri pronte ad attaccare.
All’improvviso,
un incantesimo partì dagli incappucciati, andando a colpire un auror ed allora tutto
sembrò svegliarsi, tutto riprese a scorrere: i
secondi, i minuti ripresero a passare e finalmente si scatenò la battaglia.
Harry
partì alla carica, puntando contro il mangiamorte che gli aveva lasciato la
ferita sul braccio. Lo tramortì con un
colpo di elsa sulla nuca. Questo brontolò qualcosa,
prima di cercare di colpire il capitano con la sua sciabola. Harry schivò il
suo fendente, alzando la bacchetta e gridando: Crucio. Il mangiamortefu scosso da violente urla di dolore, poi Harry gli
diede un altro calcio, facendolo stramazzare al suolo.
Non
gli piaceva uccidere: preferiva di gran lunga farli
dormire per un po’.
Il
giovane mago si guardò intorno, controllando la situazione: il pavimento di
pietra era macchiato di sangue, le torce ai muri mettevano in risaltole scintille che venivano
prodotte dallo sferragliare delle sciabole; c’era nell’aria un forte odore di
muffa che misto a quello del sudore e della morte, la rendeva irrespirabile.
Harry
si voltò appena in tempo per rimanere senza fiato. Vide Angelus Homeless
armeggiare con la bacchetta e la spada. Riuscì a ferire di striscio il
mangiamorte ma questo fu più rapido e preciso. Con un colpo di bacchetta,
infatti, l’incappucciato lo lasciò morire, colpito dalla maledizione senza
perdono.
Harry
udì le sue ultime urla rimbombargli nelle orecchie.
Avrebbe
voluto correre lì ed aiutarlo ma era paralizzato
dall’incredulità. Angelus Homeless non c’era più. Quel simpatico ragazzone non
lo avrebbe più fatto ridere o irritare. Sentì la rabbia salire fin in gola e
tramutarsi in un grido di disperazione.
Il
mangiamorte assassino si voltò e sorprese Harry ad osservarlo. Con un sorriso
carico di odio e soddisfazione, sguainò la spada e,
continuando a tenere gli occhi incollati in quelli dell’auror, conficcò la
punta dell’arma nel petto del povero Angelus, ormai privo di vita.
In
quel momento, qualcosa scattò in Harry. Finalmente, capì che nessun essere
appartenente al genere umano avrebbe mai potuto inveire contro il corpo di un
morto. Nessun uomo, che si merita tale appellativo, avrebbe mai giocato con la
morte a quel modo. I mangiamorte, si rese conto Harry, non erano persone ma
bestie disumane e come tali dovevano essere eliminate dalla faccia della terra.
Cricchiò
il collo, prima di afferrare le sciabole che aveva sulla schiena e sfoderarle
nello stesso momento. Si diresse con passo pesante e ritmico verso il
mangiamorte che, vedendolo arrivare, fece un istintivo passo indietro.
Harry
fece un rapido gioco di abilità con le spade,
passandole da una mano all’altra con una velocità e una destrezza incredibile.
-Non
dovevi farmi arrabbiare…- disse con una voce talmente
bassa e rauca da mettere paura.
Il
mangiamorte recuperò la spada dal petto di Angelus,
parando per un pelo il colpo di Harry. Fu uno scontro così forte che le due
lame crearono delle scintille.
Il
capitano stringeva i denti con tale violenza che rischiarono di spezzarsi, gli
occhi smeraldo scintillavano di vendetta e per la
prima volta nella sua vita sentì l’istinto di uccidere.
-Non
opporre resistenza…- continuò, ritirando le sciabole. –Sei già morto…-
Ci
furono un paio di colpi e poi Harry, lo trafisse con entrambe le spade.
Vide
gli occhi del mangiamortediventare
vitrei e il suo petto esalare l’ultimo respiro. Sentì la vita abbandonare quel
corpo ed un sorriso di soddisfazione affiorò sulle labbra.
-Solo andata per l’inferno, bastardo.- tolse di scatto le
lame dai fianchi del mangiamorte, che cadde in ginocchio, senza più vita.
Nel frattempo, Evelyn ne aveva
trafitti un paio con la spada.
Elegante,
lucida, veloce. Aveva un modo di
combattere che vagamente ricordava Hermione.
Sfoderò
la pistola che teneva nel cinturone e si guardò in torno in cerca della sua
vittima. Riuscì a trovare un mangiamorte che inveiva contro un suo compagno dal
braccio ferito.
-Matt!-
Gridò prima di puntare la pistola e premere il grilletto.
Il
proiettile viaggiò veloce nell’aria, evitando tutte le altre persone e puntando
verso una sola.
Il
mangiamorte sentì un fischio dietro la schiena e subito dopo un dolore
lancinante alla spalla. Cadde in avanti sulle ginocchia, premendo come più
poteva una delle mani sulla scapola da cui sgorgava abbondante il suo sangue.
Vermiglio, il liquido vitale, scendeva lungo il braccio, ricoperto dalla veste
scura, e gocciolava sul pavimento in un sinistro rumore sordo.
L’auror,
a cui Evelyn era andata in aiuto, non perse tempo, uccidendolo con un colpo di
bacchetta preciso. Sorrise in direzione della sua salvatrice.
-Mi
devi una birra, Barbeus!-
Fece
un paio di capriole all’indietro per schivare una maledizione di un
mangiamorte. Aveva sentito il fischio caratteristico di
quegli incantesimi e con la sua straordinaria agilità l’aveva schivata.
L’incappucciato, a cui apparteneva la maledizione, la inseguì con la bacchetta
puntata.Le scarpe di Evelyn
strisciarono sul pavimento, quando si fermò all’improvviso, prendendo di
contropiede il mangiamorte e ferendolo con un pugnale in una coscia.
Ron
aveva in mano la bacchetta. L’unica arma che gli era
indispensabile. In questo scontro le sciabole, i pugnali e le pistole
erano rimasti nei foderi: si era reso conto di quanto gli fosse mancata.Usò un cruciatus su un mangiamorte che cadde
svenuto. Immediatamente, un altro saltò sulle sue spalle, cercando di
strangolarlo. In un primo momento, aveva tentato di toglierselo di dosso,
afferrandolo per un polso ma l’uomo era saldamente avvinghiato. Scrollò le
spalle, prendendolo dai capelli e cercando di tirarlo via. Decise,
allora, di correre con la schiena rivolta in avanti, puntando contro un muro.
Il mangiamorte non si rese conto abbastanza velocemente di quello che stava per
succedere. Sentì un inquietante dolore all’altezza della schiena e lasciò
andare la presa dal collo di Ron, gridando di dolore.
-Bastardo
di un Auror!- ululòscosso dalla tosse
per il dolore alle spalle.
Ron
lo prese dal collo, sollevandolo di peso. Era un
mangiamorte piuttosto basso e tarchiato. Infatti, riuscì a
guardare il capitano negli occhi, solo quando questo lo alzò da terra.
-Chiudi
il becco, piccoletto!- lo prese in giro Ron, gettandolo di nuovo contro il
muro.
La vittima gridò ancora, prima di ricadere in
malo modo a terra. Rimase fermo riverso sul pavimento, mentre del sangue gli
usciva dal naso che si era rotto sbattendo la faccia contro le pietre del
pavimento.
-Siamo
delicati, piccoletto?-
Ron
scosse la testa. Afferrò la bacchetta e pronunciò un incantesimo.
Immediatamente, il mangiamorte si ritrovò legato come un salame e depositato in
un angolo della stanza.
-Mali
estremi…- sussurrò, cercando d’individuare tra la
folla Draco e Mellifluo.
Li
riconobbe subito grazie alle loro chiome chiarissime. Erano impegnati in un
combattimento a coppia e, sinceramente , Ron non
riusciva a credere alla loro complicità. I loro movimenti erano simili e
perfettamente coordinati. La battaglia intorno imperversava ma erano talmente calmi o almeno così sembrava.
Ron
notò un paio di mangiamorte azzuffarsi contro due suoi compagni.Strinse forte gli occhi quando scorse un paio
di uomini appesi alla torce come degli spiedini. Auror
o mangiamorte a Ron non interessava. Aveva sentito ugualmente una forte stretta allo stomaco. Ache cosa serviva tutto quello? Non erano
forse tutti maghi?
Schivò
un incantesimo con una mossa che diversi anni prima gli aveva insegnato
Hermione. La sua Hermione.
-Piegati in
avanti, fai una mezza capriola e rialzati…- gli aveva detto
con quel suo sorriso tanto dolce. Erano in palestra. Ancora dei novellini.
Avevano iniziato il corso da 6 mesi eppure, lei era già la prima della classe.
Ron si era
grattato la testa prima di eseguire quello che la ragazza gli aveva suggerito.
La prima volta non ci era riuscito.
-Hermione,
sono troppo grosso per fare quello che fai tu!-
Lei aveva
scosso la testa. –No, riprovaci, dai!-
Aveva
riprovato quella dannata mossa un centinaio di volte. Sotto quegli occhi tanti
ambrati non ce l’aveva mai fatta. Non era riuscito a
capire che Hermione lo metteva in imbarazzo… o meglio lo distraeva.Era diventata così carina in quell’ultimo
periodo…
-Ron
alle spalle!- il sottoufficiale Andrew gridò il suo avvertimento.
Il
capitano si voltò, ma non riuscì ad evitare lo schiantesimo che lo sollevò di
peso, facendolo ricadere in malo modo. Colpì un muro con la testa, sentendo un
dolore alla base del collo. Provò a sollevarsi ma la stanza gli girava attorno.
-Ron!-
sentì gridare ad Harry.
La
voce dell’amico gli arrivava ovattata e lontana e la vista gli faceva flip-
flop. Gli era venuta un’improvvisa voglia di dormire, di rilassarsi. Cercò di
chiudere più volte gli occhi, riaprendoli sempre.
-Ron!-
Sentì
una voce femminile richiamarlo, ma lui non ci fece caso. Si era accorto che,
chiudendo gli occhi, riusciva a vedere il viso di Hermione con una tale
chiarezza. Qualcuno aveva iniziato a scuoterlo con una violenza tale che gli
aveva fatto rialzare le palpebre.
-Svegliati,
Weasley!- gridò Draco, tirandolo con fatica in piedi. –Hermione ha bisogno di
te!-
Ron
aveva ancora una gran voglia di dormire, ma quandoaveva sentitoil nome di Hermione, aveva provato una stretta insopportabile al cuore
che lo aveva svegliato. Si era rizzato in piedi, togliendosi le mani di Draco
dalla faccia.
-MALFOY!-
sbraitò, scuotendo la testa per svegliarsi.
Draco
non lo diede a vedere, ma fece un lungo sospiro di sollievo.
Quell’omone rosso era il suo migliore amico e non aveva nessuna voglia di perderlo
per una botta in testa.
-Hai
una testaccia dura per fortuna, Ron!-
Il
rosso si tastò, la testa, sulla base del collo e vi trovò del sangue. –Beh, non
troppo.-
Mellifluostese l’ultimo mangiamorte con un pugno sulla
faccia, prima di voltarsi verso di loro.
-Vogliamo,
muoverci, signorine?-
Ron
recuperò tutte le sue armi perse sul pavimento a causa del salto dello
schiantesimo e raggiunse Mellifluo insieme a Draco.
-Sbrighiamoci,
prima che le portino via!-
***
-Capitano!-
gridò Evelyn, passando tra le gambe di un mangiamorte e dandogli un poderoso
calcio nelle parti basse.
-Sì?-
-Credo
sia meglio muoversi- Evelyn diede un pugno sul viso di
un uomo, facendolo cadere al suolo.
Harry
annuì, schivando un incantesimo in pieno petto. Rotolò sul pavimento,
trovandosi a pochi centimetri dal corridoio da imboccare. Lo scrutò con i suoi
profondi occhi verdi: la cicatrice gli bruciò, indicandogli la via. Si appoggiò
al muro, riprendendo a respirare con regolarità. La battaglia intorno a lui aveva
diminuito la sua intensità. Nel grande corridoio dei
sotterranei, c’erano sul pavimento decine di uomini di schieramenti diversi. Mangiamorte o Auror in quel momento avevano la
stessa espressione sofferente.
Alcune
fiaccole erano spezzate ed il loro fuoco si era spento, lasciando diverse zone
del luogo in ombra. Harry cercò di mettere a fuoco soprattutto i movimenti in
quei lati della stanza, ma senza successo. Aveva riportato una discreta ferita
alla coscia che gli doleva, ma il suo compito non era finito. Doveva stringere
i denti perché la parte più dura della battaglia doveva ancora arrivare.
Improvvisamente,
sentì uno scontro riaccendersi,alla sua sinistra: vide
un mangiamorte impazzito armeggiare con la bacchetta e lanciare incantesimi a
destra e a manca. Ne intravide unocolpire un mangiamorte ed un altro un suo compagno, fortunatamente di
striscio.
Cercò
di rialzarsi ma la gamba non voleva sapere di eseguire i suoi ordini.
Fu proprio in quel momento che un incantesimo
prese un’altra traiettoria. Harry fece appena in tempo ad alzare lo sguardo per
avvistarlo, dirigersi verso Evelyn. Cercò di rimettersi in piedi e di urlare ma
la donna era troppo presa dal combattimento.
-EVELYN!-
urlò, recuperando al volo la sua bacchetta.
Fu
tutto in un attimo, Evelyn si voltò: i capelli marroni le svolazzarono intorno
alla faccia, gli occhi verde scuro si dilatarono e la scena sembrò rallentarsi.
Vide arrivare quell’incantesimo, passo dopo passo, secondo dopo secondo, ma non
riuscì a muoversi.
Harry
adocchiò correre un auror bruno verso di lei, un ragazzo così famigliare: il
sottoufficiale Andrew. Il giovane mago si gettò sulla compagna, salvandola e
riparandola col proprio corpo. Ricevettela maledizione in piena schiena e il suo urlo di dolore riecheggiò nella
stanza.
Si
accasciò, sulla donna senza tante cerimonie. Gli occhi pieni di lacrime per il
dolore.
Evelyn
rimase immobile, sotto quel corpo caldo e gentile, sotto quella persona che più
di tute era riuscita a capirla.
Si
voltò a guardarlo negli occhi: Andrew perdeva sangue da tute le parti.
-Stai
bene?- le chiese, quando lei gli accarezzò il viso pallidissimo.
Evelyn
annuì incapace di fare altro: il groppo che le chiudeva la gola le impediva di
respirare e parlare. Baciò la fonte di James, socchiudendo gli occhi al sapore
ferroso del sangue dell’amico che gli imbrattava la pelle del viso.
-Sei
uno scemo!- esclamò, lasciando che le lacrime le
scivolassero sulle guance. –Perché vuoi fare l’eroe
con me? Perché ti sei messo in mezzo?-
Nonostante
tutto, James le sorrise con un’infinita dolcezza che le strappò
un gemito. O meglio un singhiozzo.
-Perché
non posso lasciarti morire senza essere riuscito a farti innamorare di me…-
Evelyn
rise tra le lacrime e James si sentì felice. –Sei più bella quando sorridi, te
l’hanno mai detto?-
-Ti
sembra il momento?- disse l’altra, fingendosi
scocciata.
-Sì-
Ed Evelyn lo abbracciò stretto, facendogli male. –Sei stupido.-
-Lo
so.-
-Ma tanto stupido…-continuò, asciugandosile
lacrime.
Harry
osservò la scena consollievo. Non
avrebbe resistito se un altro dei suoi più cari amici fosse
morto. Decise che non li avrebbe richiamati: sarebbe
andato da solo a cercare Voldemort; perché così doveva essere. Quella battaglia
non era di nessun altro. Solo sua. Per questo era giusto che, se qualcuno
doveva perdere la vita, quel qualcuno doveva essere proprio lui, Harry Potter,
il bambino che era sopravvissuto.
Fu proprio in quel momento di riflessione che,
scioccamente, abbassò la guardia. Il mangiamorte che aveva già colpito James,
si liberò dagli auror che lo stavano legando ed afferrò la bacchetta. Riconobbe
Harry in fondo alla stanza, vicino l’apertura del corridoio che portava all’ala
est del castello, dove Voldemort aveva le sue stanze e si preparò a lanciare un
incantesimo. Evelyn lo scorse ma era troppo lontana per
aiutare Harry o anche solo per lanciare una maledizione
all’incappucciato.
-CAPITANO,
ATTENTO!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Harry
si voltò nel secondo esatto in cui il mangiamorte lanciò l’incantesimo. Non
ebbe il tempo di fare nulla, riuscì a chiudere gli occhi ed attese che qualcosa
lo colpisse. Passarono i minuti ma nulla lo uccise.
Sentì un forte odore di vaniglia e subito dopo una voce femminile si frappose
tra lui e la maledizione, gridando:
-SCUDO!-
Il
capitano sentì il forte vento conseguente a quell’incantesimo ed una grande luce gli ferì gli occhi chiusi. Un corpo sottile gli
si premette contro il petto, mentre la sua salvatrice cercava di far fronte
all’incantesimo. La sentì gemere e lamentarsi più volte fino a che l’afflusso di energia finì ed Harry riaprì gli occhi.
-Virginia!-
esclamò quando la donna che l’aveva salvato si voltò per sorridergli. I lunghi
capelli rossi erano appiccicati sulla fronte sudata a causa dello sforzo
dell’incantesimo che aveva utilizzato. Harry le accarezzò il viso, sfiorando
con apprensione i diversi tagli che aveva sulle guance. Doveva essere lo stesso
sortilegio che aveva colpito il povero sottoufficiale. Il giovane mago guardò
la figura della donna nell’insieme ed il suo cuore si fermò, quando scorse la grande macchia rossa che imbrattava la maglia della giovane.
Alcune gocce di sangue scivolarono giù fin sul pavimento, andando a mescolarsi con
altre chiazze.
-Tutto
bene, capitano?- gli rispose con un visino pallidissimo e respirando a fatica.
Harry
la sorresse, quando non riuscì più a reggersi in piedi. L’incantesimo l’aveva
sfinita. Con titubanza le sollevò la maglia, trovando la sua pelle, bianca e
profumata, deturpata da uno squarcio e diverse bruciature.
-Amore…-
le sussurrò, abbracciandola forte. La sollevò di peso, portandola verso Matt.
L’uomo prese tra le braccia la rossa come se fosse una piccola rosa delicata.
–Portala alla base e chiama i rinforzi. Abbiamo bisogno di
una squadra di medimaghi pronta a curare i feriti qui fuori.- accarezzò,
i capelli di Ginny. –Assicurati che si riprenda e se
non dovessi tornare…- Matt ebbe un sussulto a quella rivelazione. –Dille che
l’ho amata dal primo momento che l’ho vista…-si chinò a baciarle la fronte e si allontanò da
lei, richiamando i suoi uomini.
Si
voltò un solo istante a guardare i suoi uomini: la maggior parte degli auror erano sopravvissuti. Avevano avuto la meglio sui mangiamorte
che adesso stavano arrestando. Guardò Matt svanire con Ginny tra le braccia,
Evelyn aiutare James ad alzarsi e sentì la sua forza crescere. Avrebbe
combattuto non solo per lui, ma anche per loro, per quella gente meravigliosa
che l’aveva accolto come un fratello.
Strinse
i pugni lungo i fianchi e con passo deciso si addentrò nell’oscurità.
***
Ron,
Draco e Mellifluo imboccarono il secondo corridoio che si apriva qualche stanza
dopo i sotterranei dove la battagliava infervorava.
Questo era diverso: aveva un forte odore di muffa e umidità.Alla fine del passaggio scuro, c’era un
lucernaio che lasciava filtrare la luce lunare. Sul lato destro del corridoio,
si affacciavano delle massicce porte di ferro, con pesanti serrature che
avevano tutta l’aria di essere antiche e arrugginite.
Il
rumore degli scontri era finalmente cessato e, a parte il riecheggiare dei loro
passi, nell’aria non c’erano rumori. Quel silenzio era inquietante.
-Deve essere l’ultima!- disse Mellifluo senza
rallentare la sua andatura. Sfoderò la bacchetta e, quando fu arrivato di fronte
alla porta, pronunciò. –Alohomora!—
La
porta si spalancò e alcuni raggi della luna riuscirono a lambire l’entrata.
All’interno della prigione, però, l’oscurità regnava sovrana.
Quando s’immersero in quel buio vellutato, le torce
appese alle mura si accesero velocemente l’una dopo l’altra, con dei rumori
strani e sinistri. C’era un crepitio tremendo.
I
tre si guardarono attorno, impugnando saldamente le loro bacchette. Sulla
parete opposta all’entrata, comparvero, incatenate e ferite le tre ragazze.
-Hermione!-
gridò Ron, correndo verso di lei.
Attraversò
a stento mezza stanza che uno schiantesimo lo colpì in pieno, facendolo volare,
di nuovo. Questa volta, però, riuscì ad atterrare con più agilità, riparando la
testa, ma bruciando dolorosamente il suo braccio contro il fuoco che ardeva in
una torcia sulla parete in fondo alla sala. Cadde a terra, con la manica della
divisa in fiamme. Si agitò un attimo, riuscendo, subito dopo a spegnerle.
-Stai
bene, Ron?- chiese Draco raggiungendolo, in fondo alla stanza.
Il
rosso fece una smorfia, quando l’altro cercò di tirarlo su dal braccio ferito.
Mellifluo
si guardò attorno, scrutando con interesse la zona da dove era partito
l’incantesimo.
-Siete
in ritardo…- disse una voce baritonale, nel momento in
cui la stanza iniziò ad allargarsi a dismisura.
I
tre si guardarono attorno, sentendosi, man mano che la sala si allargava,
sempre più piccoli.
Un
rumore metallico li fece sobbalzare: una gabbia enorme era caduta sul pavimento
a protezione delle tre giovani incatenate.
-Anne…-
-Angelia…-
-Hermione…-
Tre
mangiamorte si materializzarono di fronte a loro. Cassio era al centro del trio
e ai suoi lati due uomini anonimi stringevano la bacchetta. I mantelli neri
davano loro un’aria tenebrosa.
-Mellifluo…-
disse l’uomo bruno, mentre un guizzo attraversava i suoi occhi chiarissimi. La
luce del fuoco lambiva i suoi capelli neri, dando loro delle sfumature
violacee. –Sapevo eri un buon a nulla. Ma diventare un
traditore… Hai deluso molto il nostro Signore.-
Mellifluo
fece un sorriso obliquo, togliendosi dalle spalle il mantello. Quel gesto lo
fece con sdegno e disprezzo come a voler dimostrare che quel soprabito, che lo
rendeva un mangiamorte, fosse la cosa che più lo
ripugnava.
-Lasciale
andare e non vi faremo troppo male…- disse il biondo,
scroccando le dita della mano.
Il
rumore riecheggiò nell’aria che sembrò congelarsi. I se si fissarono, occhi
scuri, occhi chiari non c’era differenza; esprimevano tutti
lo stesso sentimento: odio allo stato puro.
Impugnando
le bacchette, Ron e Draco fecero un passo avanti. Mellifluo al contrario
mantenne la sua posizione, facendo muovere Cassio.
Le
torce che illuminavano la stanza gettavano strane ombre intorno, l’aria era
fredda ed umida.
Ancora
degli attimi di assoluto silenzio. Ron fissava in
cagnesco il suo avversario, stringendo i denti con una tale violenza da
emettere suoni striduli.Draco era impassibile, sembrava quasi calmo.
-Fatti
sotto bastardo…- disse il rosso, mettendosi in posizione da combattimento.
In
quel preciso istante, scattarono tutti in avanti,scatenando finalmente uno scontro.
***
Tamiara
entrò nell’ alloggio dove era sicura di trovare
Voldemort. Tenendo la bambina tra le braccia, spinse il portone di legno ed entrò
nella stanza delle riunioni. L’ambiente umido e spoglio era reso ancora più
lugubre dalla luce di una candela appoggiata accanto al trono di Voldemort.
Il
lord Oscuro aveva gli occhi socchiusi e le gambe accavallate. In una mano il calice pieno di vino rosso.
-Mio
signore…- disse la donna, prostrandosi ai suoi piedi. –Il castello è stato
invaso dagli auror. Dobbiamo andare prima che ne arrivino
degli altri…-
Voldemort
non si scompose, sorseggiando con tranquillità il nettare dell’uva. Aprì i suoi
occhi rossi e la fissò.
-So
quello che sta succedendo, Tamiara.- le sue parole vibrarono
nell’aria, rimbalzando da una parte all’altra. –Siediti qui ed aspetta. La fine
è arrivata, il bambino sopravvissuto è pronto per affrontarmi.-
Tamiara
si sedette, appoggiando Lily sul marmo accanto a lei. Le sue doti da veggente
le stavano urlando di fuggire il più lontano possibile da lì, ma la sua fedeltà
all’oscuro signore la trattenne. Tirò sui suoi capelli rossi il cappuccio nero
e vellutato del mantello ed attese, come Lord Voldemort le aveva
ordinato.
***
Harry arrivò a dei grandi battenti di una
porta intarsiata; l’arcata di pietra toccava il soffitto e, ai lati
dell’entrata, a far da custodi a ciò che era nascosto in quella stanza, c’erano
due draghi di roccia finemente lavorati: uno con le fauci spalancate, l’altro
in una posizione minacciosa e regale, gli trasmisero
un leggero timore.
Spinse
con forza la porta di legno scuro che stridulò leggermente prima di aprirsi.
Harry
fu investito da un’aria fredda e carica di umidità. La
sentiva nel naso e sulla faccia, quella sensazione di bagnato.
Fece
un lungo respiro profondo, ritrovando la calma. Non era il momento di farsi
prendere dall’agitazione. Aveva un compito ben preciso e, costi quel che costi,
l’avrebbe portato a termine. Lo doveva fare. Non
c’erano scappatoie o uscite di emergenza. Quella
battaglia non era di nessun altro, solo sua. Fin dall’inizio avrebbe dovuto affrontarlo,
senza l’aiuto di qualcuno. Chissà quanta sofferenza avrebbe risparmiato alle
persone che più amava in assoluto… Invece no. La sua codardia gli aveva fatto
perdere individui meravigliosi: suo padre, sua madre, la signora Weasley,
Arthur, Fred, Gorge, Percy e quanti altri ancora?
La
sala era completamente in ombra, fatta eccezione di alcune
zone illuminate dalle torce.
Harry
alzò lo sguardo, sforzando, nell’oscurità, i suoi occhi nel tentativo di
scorgere qualcuno.
Improvvisamente,
una schiera di torce si accese sui muri ai lati e la stanza s’illuminò
completamente. Poco prima della fine della schiera delle
torce, c’era un trono lavorato, posto più in alto rispetto al pavimento, grazie
a cinque gradini di marmo. Seduto a gambe accavallate, Voldemort aprì gli
occhi. Sugli scalini, con una bambina assopita tra le braccia, c’era un’altra
donna, con il cappuccio tirato sulla testa. Alcuni boccoli rossi spuntavano da
quel nero vellutato.
-Finalmente…-
disse il Signore oscuro, appoggiando il suo calice sul pavimento. –Ti aspetto
da molto tempo, sai?-
Harry
si avvicinò di più, attraversando la fiaccolata e sentendo il calore del fuoco
sulla pelle del viso.
-Dovevo
diventare un uomo.- sussurrò in risposta, afferrando
la sua bacchetta.
Voldemort
annuì, alzandosi dal trono e scendendo i gradini. Arrivò a pochi metri da lui e
con soddisfazionefece chiudere il grande portone alle spalle di Harry. –Adesso possiamo finire
la nostra battaglia?- chiese, sfidandolo con lo sguardo.
Harry
sorrise, rigirandosi la bacchetta tra le dita.- Questa storia finirà finalmente
e ben presto tu sarai solo un brutto ricordo.-
Voldemort
non ribatté, limitandosi a muovere in gesti strani ed inconsulti le sue mani
ossute. Harry lo osservò, rimanendo di stucco: Voldemort stava per lanciare un
incantesimo senza bacchetta.
Non
riuscì bene a focalizzare questo pensiero che una palla rossa si sprigionò tra
i palmi del suo nemico e prima che potesse schivarlo lo raggiunse allo stomaco,
facendolo volare parecchi metri lontano. Harry gemette quando sbatté la spalla
sul pavimento.
-Sorpreso,
ragazzino?- gli chiese, avanzando verso di lui.
Harry
strinse i denti rialzandosi e, questa volta fu più rapido, fece una mezza
capriola sulla schiena, riuscendo ad evitare il secondo colpo. Si nascose
dietro ad una colonna per riprendere fiato: la situazione era critica. Quel
bastardo aveva delle capacità incredibili e lui non sapeva come fare per
contraccambiare con abbastanza potenza.
-E’
inutile che ti nascondi, Potter.- la voce di Voldemort
vibrò nell’aria. –Ormai sei finito.-
Harry
sentì il sangue ribollire nelle vene. Uscì allo scoperto, stringendo con forza
la bacchetta tra le mani. –Ti sbagli di grosso! LAMAM!- gridò, scagliando il
suo incantesimo.
Vide
il signore oscuro vacillare e perdere un passo, ma nulla di così stravolgente.
-Tutto
qui?- la risata gutturale di quel demone riecheggiò nell’aria. –Speravo tu
sapessi fare di meglio bambino sopravvissuto…-
Mosse
ancora le mani e lanciò un altro incantesimo che andò a colpire la colonna dove
prima Harry si era nascosto. Il giovane mago schivò le macerie che caddero dal
pilastro, rotolando di lato.
Arrivò
dietro il Signore oscuro e senza perdere tempo lo colpì con l’incantesimo che
aveva già utilizzato. Riuscì a ferirlo sulla schiena e lo capì dal sangue che
gocciolò sul pavimento.
-Bravo…-
gli disse, voltandosi. –Finalmente fai qualcosa di buono…-
Rimasero
in silenzio per un po’, fissandosi ansanti. Poi, Voldemort mosse di nuovo le
mani.
***
Ron
cadde su un fianco per evitare una maledizione che il suo avversario aveva
lanciato. Aveva diversi lividi, ed una ferita abbastanza profonda su una gamba.
Quel bastardo era riuscito a trafiggerlo con la punta della spada.
Guardò
il mangiamorte e tirò un sospiro di sollievo quando
notò che anche lui non era messo molto bene. Aveva sicuramente il naso rotto e
perdeva sangue da diversi parti del corpo.
Si issò in piedi con un colpo di reni, mantenendo in una mano
la bacchetta e nell’altra la sciabola. Erano più di venti minuti che
combattevano e nessuno delle tre coppie aveva ceduto le armi. Ron strinse i
denti quando una fitta lo colpì alla gamba. Non poteva mollare: Hermione era
lì, a pochi passi da lui e questo bastava a dargli forza per andare avanti.
-Scudo!-
gridò quando il mangiamorte gli lanciò un altro incantesimo. Riuscì a parare il
colpo e senza perdere tempopartì alla
carica. Cercò di prendere il mangiamorte al fianco destro ma quest’ultimo fu
più veloce e lo evitò. Ron non si fece prendere dallo
sconforto e, con un calcio ben assestato sulle ginocchia dell’uomo, riuscì
a fargli perdere l’equilibrio e farlo cadere al suolo. Si voltò velocemente
cogliendo l’occasione per usare la bacchetta.
-Crucio!-
La
sua maledizione colpì l’uomo alle spalle, facendolo dimenare per il dolore. Il
mangiamorte rimase fermo a terra, ansante. Ron lo osservò riprendere fiato e
nel frattempo ne approfittò anche lui. La gamba gli
pulsava e nella sua mente rimbalzava un solo pensiero, un solo viso ed una sola
volontà.
Hermione.
Libera.
Voltò
lo sguardo un momento per controllare la situazione: Draco aveva un’evidente
ferita sul braccio e diversi lividi sul viso, il suo mangiamorte non era
ridotto malissimo; Mellifluo, invece, non aveva un graffio e lo
stesso Cassio, il suo avversario.
Ron
scosse la testa, incredulo: quei due avevano la stessa identica forza.
Nel
frattempo, il suo avversario si era ripreso e, stringendo la bacchetta, gridò:
-Avada
Kedavra!-
Ron
evitò la maledizione senza perdono per un soffio, buttandosi di nuovo sul
pavimento e sforzando la gamba che lo ripagò con una terribile fitta. Digrignò
i denti, prima di rialzarsi.
-Non
ti distrarre bamboccio!-
Ron
era rosso in viso e, puntando la spada sul pavimento, si tirò in piedi. Scrutò
in cagnesco il suo avversario ed abbaiò.
-Non
chiamarmi bamboccio.-
***
Harry
atterrò sulla schiena, spinto in aria da un incantesimo di Voldemort. Si pulì la
bocca dal sangue che aveva sputato, mordendosi la lingua.
Era
ridotto davvero male: aveva una gamba bruciacchiata e dolorante e le due bracci
ricoperte di ustioni e lividi. Per
non parlare di quella dannata cicatrice che gli pulsava terribilmente.
Per
la prima volta, sentì lo stomaco contorcersi e la paura farsi strada dentro di
lui. Se avesse perso? Cosa
sarebbe successo? Quanti avrebbero sofferto ancora?
Tossì
ripetutamente, cercando di rimettersi in piedi, facendo leva sui gomiti
indolenziti.
Voldemort
a qualche metro di distanza lo osservava tronfio. Stava avendo la meglio e
questo lo riempiva di orgoglio. A parte qualche
graffio e un paio di bruciature, il signore oscuro era ancora in forze.
-Se
mi giuri fedeltà adesso, ti risparmierò!- esclamò in
direzione di Harry che, incurante della gamba scricchiolante sotto il suo peso,
si era rimesso in piedi.
-Piuttosto
mi avadakedavro da solo!- rispose con disprezzo,
osservando la donna dietro a Voldemort che non aveva fatto una piega,
continuando a stringere la bambina tra le braccia che, nonostante i rumori
della lotta, non si era svegliata.
Quella
doveva essere Lily.
-Sei
uno sciocco vanesio! Crei di potermi sconfiggere? Ma guardati, perdi sangue da
qualsiasi centimetro di pelle….-
Harry
strinse di nuovo la bacchetta. –Pensa a combattere, Voldemort!-
Il
signore oscuro sghignazzò, iniziando a muovere le mani. Creò una palla di fuoco
talmente grande da non poter essere contenutatra i suoi palmi e la scagliò con forza nelle
direzione di Harry. Il giovane mago riuscì ad evitarla per pura fortuna
e l’incantesimo si andò a schiantare contro il muro vicino alla porta. Si creò
un profondo squarcio nella parete ed Harry vide il soffitto crollare in più
punti. Schivò delle macerie, muovendosi verso il torno di Voldemort.
-E’ inutile che rimandi, Harry. Oggi è il giorno in
cui morirai e la profezia si concluderà.-
Il
mago si appoggiò ad una colonna ancora in piedi ed ansante cercò di riprendere
il fiato che aveva perso, per la fatica di muoversi con una sola gamba.
Harry
si sporse dal suo nascondiglio. Aveva notato sul fondo della sala uno specchio e un’idea gli era balenata nella mente.
-Devo riuscirci…- sussurrò uscendo allo scoperto.
-Sono stanco di giocare come il gatto ed il topo. Questa
sarà l’ultima mossa così la finiamo!-
Voldemort
iniziò a muovere le mani ed Harry
attese. Doveva riuscire a lanciare l’incantesimo nello stesso istante in cui lo
faceva Voldemort. Aspettò fino a quando la palla di fuoco, non fu pronta. Poi,
il signore oscuro lanciò la sfera e lui gridò.
-Avada
kedavra!-
L’incantesimo
di Harry viaggiò nell’aria andando a colpire lo specchio che lo
riflesse. La luce rossa tornò indietro e come Harry aveva
previsto colpì, Voldemort alle spalle.
Nel
frattempo, lui si era gettato a terra per schivare la palla di fuoco.
Voldemort
sgranò gli occhi e si accasciò al suolo.
Harry
rimase fermo, immobile, osservando la scena.
La
donna con il cappuccio aveva alzato lo sguardo e aveva avuto un tentennamento.
Poi, però, Harry vide una mano di Voldemort muoversi, prima che si rimettesse
completamente in piedi.
-Bella
trovata…- disse. –Ma per uccidermi avrai bisogno di
un’avada kedavra molto più potente.-
Harry
sgranò gli occhi e senza più forze si trascinò indietro con le braccia, quando
il signore oscuro mosse nuovamente le sue mani.
***
Draco
respirava a fatica e il suo fiato gli faceva male ai polmoni. Aveva un sopraciglio spaccato da un pugno troppo forte del
mangiamorte, e sulla pelle candida del viso c’erano diversi tagli.
Il
mangiamorte era ormai agonizzante. Era steso sul pavimento con una gamba rotta
ed un braccio maciullato da una maledizione.
-Uccidimi!-
lo sentì gridare, mentre si trascinava di fronte al
suo avversario.
Draco
scosse la testa, guardandolo con disprezzo. –Non mi macchierò le mani delle tua morte.-
-Fallo!-
Il
mago lo ignorò, guardando Rondare un
colpo di elsa sulla nuca del mangiamorte.
-Ti
avevo detto non chiamarmi bamboccio.- lo sentì dire,
prima di dargli il colpo di grazia ed affondare la lama nel petto dell’uomo. Il
mangiamorte sgranò gli occhi, riversandosi sul pavimento, morto.
Draco incrociò le braccia sul petto,
aspettando Ron. Il rosso recuperò la sua sciabola dal corpo dell’uomo e
raggiunse l’amico.
-Scusa,
non voleva saperne di morire…-
Draco
scosse la testa. –Oh, fai con comodo, abbiamo un sacco di
tempo…- scherzò, sostenendolo con il braccio non ferito. La gamba di Ron
era ridotta male, stava perdendo molto sangue e anche il rosso stesso non aveva
una bella cera.
-Tutto
bene?- gli domandò, guardandolo in faccia.
Ron
trattenne una smorfia di dolore e sorrise. –Sì, non ti preoccupare.-
Mellifluo
continuava a combattere. Finalmente, si iniziavano a
vedere i segni della lotta. Aveva un taglio sul fianco ed un sopracciglio
spaccato. Cassio, invece, si trascinava su e giù con una sola gamba visto che l’altra aveva una strana angolazione.
-Che
fatelì impalati!?-
domandò, schivando una maledizione dell’avversario. –Salvatele!-
Draco
guardò la gabbia che teneva prigioniere le tre e si morse le labbra. –E’
protetta da un incantesimo!-
Mellifluo
attaccò Cassio con la spada che parò il colpo con un po’ di problemi. –E
allora?-
Cassio
scoppiò a ridere. –Quell’incantesimo è legato a Voldemort!-
disse, stoccando contro Mellifluo. –Non potete spezzarlo, fino a quando
il Signore Oscuro sarà in vita.-
Ron
serrò la mascella. –No!- corse, incurante del dolore e del sangue che
fuoriusciva più copiosamente ad ogni passo, ed arrivò vicino alla gabbia.
Hermione,
Anne ed Angelia erano legate dai polsi con delle catene alla parete. La testa
china e completante addormentate.
-HERMIONE!-
gridò, facendo un altro passo verso la grata. Sentì la forza dell’incantesimo
frustargli la faccia.
Draco
cercò di tirarlo in dietro. –E’ pericoloso!-
Ron
non lo sentì affatto. Camminò ancora, stringendo i denti per il dolore. Le
lacrime gli riempivano gli occhi chiari e ogni tanto la vista
si annebbiava. –Hermione!- urlò di nuovo, prima di tentare di appoggiare
le mani sulle sbarre. Delle scosse di elettricità si
svilupparono non appena provò a toccare quel ferro. –Hermione!- disse ancora e
l’incantesimo protettivo di Voldemort lo respinse indietro in malo modo,
facendolo cadere a terra.
-Ron!- urlò Draco, raggiungendolo. Il biondo
vide le mani dell’amico ricoperte di bruciature.
Cassio
rise. –Voldemort è più forte che mai e le vostre amiche non potranno essere
salvate.-
Ron
si morse le labbra, cacciando indietro le lacrime. –NO!-
Si
alzò e con passo instabile, si avvicinò di nuovo alla gabbia.
-Ron!-
Draco cercò di fermarlo, ma il rosso non lo ascoltò. Sbruffò, cercando di
agguantarlo per un braccio.
-Lasciami, non mi puoi fermare!-
Draco
scosse la testa. –Non voglio fermarti…- fissò lo
sguardo verso Anne ed il suo cuore ebbe un fremito. –Voglio darti una mano.-
Ron
lo guardò con riconoscenza. Si aggrappò alla spalla che gli offriva l’amico ed
insieme arrivarono vicino la gabbia.
-Proviamo con la bacchetta…- disse Draco, tirandola fuori.
Ron
annuì. –Draco…-
Il
biondo lo guardò negli occhi, sorridendo. –Le salveremo, Weasley.-
-Grazie.-
ed insieme provarono il loro contro incantesimo.
***
Lily
aprì i suoi occhioni ramati di verde. Si sentiva carica di energie
epronta ad utilizzare i suoi poteri. Si
guardò un attimo intorno e notò che Tamiara continuava a tenerla in braccio.
Non si era accorta del suo risveglio,impegnata com’era
a guardare dell’altro.
-Dovrai
usare un’avada kedavra molto più potente per uccidermi…-
Quella
voce metallica e strana la fece rabbrividire. Conosceva il suo proprietario e
non le piaceva per niente.
Sentì,
all’improvviso nelle sue orecchie, ronzare un battito di un cuore molto
accelerato. Qualcuno era terrorizzato: c’era una persona impaurita in quella
stanza.
-Mi
dispiace doverti eliminare così presto, Harry Potter…-
Sentì
quel nome e rabbrividì.
Era
lui quello che aveva paura. Ben presto, riuscì a sentire le sensazioniche quel povero mago stava provando:non era solo spaventato ma anche dispiaciuto.
Socchiuse
gli occhi, sentendo il classico calore dei suoi poteri invaderla
-Dispiaciuto per cosa?- Si chiese, non
sperando in una risposta.
-Di non essere riuscito
a salvare le persone a cui voglio bene.-
Una
lacrima solcò il volto infantile di Lily e, mentre il
dispiacere di quel ragazzo lasciva spazio ai suoi poteri, sentì la forza
dell’incantesimo di Voldemort sprigionarsi. Fu allora che riaprì i suoi occhi e
lasciò che la sua magia la guidasse.
***
Harry
guardò negli occhi Voldemort fino all’ultimo istante, quando,
con soddisfazione, lanciò la sua palla di fuoco. La vide partire dalle
sue mani e non abbassò le palpebre fino a pochi secondi prima dell’impatto.
Ma come poche ore prima aveva atteso in vano la sua morte,
così fece in questo caso. Rimase fermo, con gli occhi chiusi spaventato.
Sentì
delle piccole mani toccargli il volto e solo allora li aprì. Vide un volto di
bambina, tenero e dolce, che lo osservava. I capelli bruni e ricci scendevano
con delicatezza ad incorniciarle il viso tondo. Tutta la sua figura era
illuminata da una luce bianca e talmente rilassante da farlo sentire così
bene.
-Sei un angelo?- sussurrò, poggiando con
titubanza le sue mani più grandi su quelle della piccola.
Lily
rise, scuotendo la testa. –No. Sono Lilialux.-
Harry
la guardò con i suoi occhi verdi ed espressivi. –Sei venuta a salvarmi?-
Lily
annuì. –Sono qui per darti una mano, Harry.-
Il
bruno alzò lo sguardo e vide che l’aurea bianca che circondava la bambina la
proteggeva dalla palla di fuoco che, a contatto con essa,
si stava disintegrando.
-Alzati
e prendi la bacchetta.- gli ordinò, togliendo le sue
dita dal viso. –Io e te possiamo sconfiggerlo.
Facciamo parte della stessa profezia e senza di me non ci puoi riuscire…-
Harry
afferrò la mano che la bambina gli tendeva.
–Sei
pronto?-
Il
giovane mago annuì e quando la luce della palla di fuco si dileguò, si
ritrovarono di fronte Voldemort.Il
sorriso tronfio che albergava sul volto del demone si
spense non appena vide la bambina ed Harry.
-Che
diavolo succede?- si girò verso Tamiara ma sui gradini
non c’era più nessuno.
-E’
finita Voldemort!- gridò Harry, stringendo la bacchetta tra le mani. Lily
annuì.
-Il
tuo periodo di terrore è terminato, vecchio pazzo!- la bambina serrò forte la sua presa intorno alle dita del bruno e, dopo
uno sguardo d’intesa, gridarono all’unisono. –AVADA KEDAVRA!-
Una
luce verde riempì tutto il castello.
***
Mellifluo
sentì il castello tremare prima che una luce verde inondasse tutto. Si fermò un
momento di combattere e guardò Cassio negli occhi. Sorrise come non mai.
-E’
morto!- gridò, rivolgendo lo sguardo a Draco e Ron che non avevano
smesso un attimo di usare la bacchetta contro l’incantesimo della gabbia. –Un
altro sforzo, ragazzi!- li incitò, riprendendo a lottare.
-Perché
continui a combattere?-digrignò a Cassio, mentre parava un colpo
della sua spada.
Il
bruno lo allontanò, sfregando la sua sciabola contro quella
di Mellifluo.
Lo
sfidò con gli occhi. –Voglio togliermi lo sfizio di ucciderti…-
Mellifluo
fece un rumore col naso. -Quello me lo toglierò io!- ripartì
alla carica, nello stesso momento in cui una parete del soffitto della stanza
iniziava a crollare.
Draco
rafforzò il suo incantesimo. –Non diminuirlo adesso…- disse a Ron, alzando
leggermente la voce.
Il
rosso annuì continuando a forzare la sua bacchetta. Sentiva il legno ormai
incandescente e la stanchezza farsi sentire, ma non poteva mollare. Aggrottò le
sopracciglia nello sforzo di reggere l’incantesimo.
-He…-aumentò
ancora la potenza. –Mio…- un piccolo foro si creò nella barriera. –NE!-
L’incantesimo
che proteggeva la gabbia s’infranse completamente, svanendo con un’ombra al
sole. Le ragazze ripresero conoscenza all’istante.
-Hermione!-
gridò Ron, aprendo con una spallata la porta della gabbia. Si trascinò dentro,
correndo dalla sua ragazza.
Le prese il viso tra le mani
e la giovane strega, ancora tramortita, non riuscì ben a capire il
motivo di tanta gioia.
-Ron…-
sussurrò, fissandolo strano. Si guardò attorno e poi parve capire perché
cominciò a strillare sempre più forte e a cercare di
liberarsi dalle catene. –Ron, Ron, Ron!-
Il
rosso la liberò e, senza aspettare oltre, la strinse forte a sé, assaporando
quella sensazione stupenda che sentiva ogni volta che era vicino a lei. La
spostò leggermente solo per cercare le sue labbra e trasportarla in un bacio,
così carico di passione e trasporto, che fece piangere Hermione.
-Ti
amo…- le sussurrò in un orecchio, continuando a
stringerla forte.
La
donna non rispose, al contrario, si aggrappò maggiormente alle
sue spalle disperata e felice come non lo era mai stata.
–Non
lasciarmi mai più, mai più…- continuava a sussurrare Ron, accarezzandole la schiena.
Hermione
piangeva ed annuiva, sentendosi senza fiato per come la stava stringendo. Si
poteva passare da una disperazione immensa ad una felicità tanto grande? Non
riusciva a crederci quanto potesse farla sentire bene
essere di nuovo tra le sue braccia, assaporare quella bocca appassionata e
rivedere quello sguardo innamorato e perso che riservava solo a lei.
Draco
osservò la scena da lontano, entrando con tranquillità. Voleva dimostrare la
calma che dentro il suo cuore non c’era assolutamente. Il battito era così
accelerato e la bocca talmente secca che gli mozzava il fiato. Si avvicinò ad
Anne che lo stava fissando con gratitudine.
-Stai, stai… bene?-
La
bruna annuì e sorrise, quando si accorse della leggera ombra rossa che era
comparsa sulle guance di Malfoy.
–Mi
liberesti?- gli domandò dopo un paio di minuti che Draco era
rimasto a fissarla.
Il
biondo si riscosse, annuendo con imbarazzo. –Sì, sì scusami.- Fu talmente goffo
che non vide il piedi di Anne e ci inciampò in pieno.
Si ritrovò pressato su di lei a pochi centimetri da quel viso così regolare e
dolce. Si specchiò in quegli occhi blue come l’oceano più profondo e non poté
resistere dal toglierle una ciocca di capelli nerissimi dalla guancia.
-Hm,
hm..- si schiarì la voce. –Scusami.-
Allungò
una mano e con un colpo di bacchetta aprì i lucchetti delle sue catene.
Ritornò
a fissarla immediatamente, incapace di fare altro. Le accarezzò la pelle dello
zigomo segnata da qualche graffio e sentì l’irrefrenabile istinto di baciarla.
S’inumidì le labbra e, quando finalmente aveva trovato il coraggio per chinarsi
sulle sue labbra, una voce lo interruppe.
-Se
non vi è di troppo disturbo mi potreste liberare?-
***
Cassio
fece un mezzo giro su se stesso e, con un rapido calcio dietro gli stinchi,
riuscì a mettere in ginocchio Cassio.
Il
castello stava crollando, e l’unica cosa che restava ancora in piedi era la
porta per uscire. Dovevano sbrigarsi, altrimenti sarebbero
rimasti imprigionati.
Puntò
la punta della sua spada alla gola del nemico e sussurrò, guardandolo negli
occhi.
-Dammi un buon motivo…- sussurrò a denti stretti.
Cassio
respirava con l’affanno e sentiva la sua vene giugulare pulsare contro la lama
fredda.
-Sei
un traditore senza spina dorsale.-
Mellifluo
aumentò la pressione. –Non provocarmi…-
-Altrimenti?-
-Te
la taglio di netto.- fu la sua risposta serafica.
Rimasero
a fissarsi per un lungo momento e poi Mellifluo abbassò la sciabola. –Non sono
più un assassino e non ne vale la pena- gli voltò le
spalle nello stesso momento in cui Angelia lo richiamò.
-Mellifluo!-
L’uomo sorrise, abbassando la guardia e lasciando scivolare
l’arma per terra. –Angelia.-
Fu
tutto in un secondo. McStrict non si accorse di Cassio alle sue spalle e del
fatto che aveva afferrato la sua sciabola.Angelia lo vide alzarla, prima di conficcarla nelle spalle di Mellifluo
all’altezza del cuore.
La
scena sembrò rallentarsi ed il battito del cuore di Mellifluo riecheggiò nelle
orecchie della sua amata. Lento sempre di più.
Angelia
sbiancò incapace di crederci; boccheggiò in cerca di ossigeno
e solo allora riuscì a gridare disperata.
-MELLIFLUO!-
L’uomo
cadde sulle ginocchia. Ebbe il tempo di guardarla un’ultima volta
negli occhi, poi Cassio tolse la spada dalle spalle di Mellifluo,
dandogli il colpo di grazia.
-Ti
avevo detto mi sarei tolto questo sfizio.- guardò sua sorella
disperata e sorrise. –Tornerò per te.- si coprì
con il suo mantello e scomparve tra la polvere.
-Mellifluo!-
continuò a gridare Angelia, correndo verso di lui.
Il
castello continuava a crollare e a nulla servirono gli avvertimenti degli
altri. –Angelia è pericoloso!-
La
donna raggiunse il corpo ormai senza vita del suo amato principe dorato e, con
una dolcezza incredibile, lo prese tra le braccia.
-Amore
mio…- sussurrò, accarezzandogli il volto. –Non puoi
lasciarmi, io non sono niente senza di te. Torna da
me, torna da me…- Angelia gli baciava le mani, gli occhi, le guance. –TI
PREGO!- gridò disperata.
Lo
abbracciò forte, macchiandosi l’ abito con il sangue
del suo Mellifluo. –Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…-
ripeteva, cullandolo inutilmente. –resta con me! Io non riesco, non so
vivere se tu non ci sei…-
Le
macerie continuavano a cadere e Ron non riusciva a correre.
Draco
era rimasto a bocca aperta. Non riusciva a crederci a quello che era successo.
-Salvala, qualsiasi cosa
accada, deve vivere. Hai capito, Malfoy?- Mellifluo glielo aveva raccomandato prima di
partire.
Si
gettò, tra gli sbruffi di polvere, evitando i sassi che precipitavano come
pioggia. Si rotolò su un fianco per evitare un macigno grosso quanto una palla
di cannone. Si rialzò in piedi, evitando un’altra scarica di calcinaccio.
–Angelia
dobbiamo andare!- gridò quando finalmente fu
abbastanza vicino.
La
donna non rispondeva. Rimaneva stretta al suo Mellifluo incurante dei rumori e
di quello che le accadeva intorno. –Forza! Non credo che Mellifluo sarebbe
contento, sapendoti morta!-
Angelia
scosse la testa. –Il mio posto è qui, non posso
lasciarlo solo. La solitudine non gli è mai piaciuta.- gli
accarezzava il volto marmoreo, togliendogli dal viso le macchie di
sangue.
-Ti
prego, Angelia!- Draco oltrepassò un punto dove le
macerie scendevano come neve, per un pelo. Arrivò alle sue spalle, prendendola
per la vita. –Mellifluo mi ha ordinato di salvarti ed io lo farò, costi quel
che costi.- La sollevò di peso incurante del dolore al braccio.
-Lasciami!- gridò lei, scalciando. –Devo restare qui. Voglio
essere qui quando si sveglierà.-
Draco
non la ascoltò e corse verso Ron, Hermione ed Anne, evitando con grande agilità gli ostacoli.
-Tutti
fuori di qui!- urlò senza fermarsi, continuando a
correre come non mai.
Arrivarono
alle porte di quercia che stavano crollando e quando le superarono non si
fermarono, ma continuarono a correre verso la libertà, verso la salvezza e la
fine di quella lunga storia.
FINE
(per il
momento)
Prima di uccidermi, ci sarà l’epilogo…
Eggià. Avete letto
bene. Questa storia è finita. DAAB non avrà più aggiornamenti, il cerchio si è
chiuso ed io ho compiuto il mio dovere di autrice. Vi
ho fatto aspettare troppo, vero, e per questo vi chiedo scusa. Ma cosa volete farci? La vita di tutti i giorni mi trascina
nel suo vortice ed io devo accantonare le cose che più mi piacciono.
Scrivere questo capitolo non è stato affatto
semplice, ho dovuto studiare le scene e cercare di dare un taglio al mio lato estremamente romantico ecalarmi in quello dark. Non sono se ci sono riuscita. Io, però, ci ho
provato.
Ringrazio tantissimo
la carissima amica Phoebina^^: senza
di lei avreste aspettato molto di più per questo chap.
Prima di passare ai
saluti personali voglio ringraziare tutti, perché quest’avventura è stata così
bella anche grazie a voi. Senza il vostro supporto io non avrei mai concluso nulla, non mi sarei mai migliorata. Non so come
abbiate fatto a sopportare il mio modo di scrivere altalenante, ma vi
ringrazio. Davvero. Dal profondo del mio cuore io voglio dirvi GRAZIE, nulla di più, solo questo.
Vero, vi ho promesso
un sequel ma non è per adesso. Voglio riposare la mia mente e ripartire alla
grande con fantasia e una trama ben strutturata. Ok?
Beh, ora vi lascio ai mie saluti personali. Un bacione a tutti e a risentirci
presto.
FannySei venuta a
Manfre e non mi hai detto nulla? Looove! Non si fa così, se me lo dicevi vi
avrei fatto da guida senza pagare al castello e avrei trovato un bar aperto… Va
beh, a parte questo, ti ringrazio tantissimo per il tuo commento, spero che
questo chiappino sia stato di tuo gradimento. Grazie
per teenAgers, un bacio grande, grande
Angéle^__-
EDVIGEEheheh,
devi sapere che Angelia è rimasta al castello, Lucrezia non ha avuto tempo di
prender e un infarto e chi più ne ha più ne metta…
Grazie dei tuoi complimenti, cara. Ti mando un grande
bacione. A risentirci,
Angéle^_____-
Daffydebby Ehi! Ciao. Ti ringrazio, sapere che la mia
storia vi è piaciuto è un motivo per me di orgoglio.
Davvero, mi viene da piangere. Ti ringrazio infinitamente tesoro, spero che
anche questo ti sia piaciuto, con affetto
Angéle ^____-
Sunny TESORO! Come stai? Sicuramente (dopo tutto
quel tempo passato dalla tua recensione e dal mio aggiornamento…) la tua mano
adesso starà benissimo. Eheheh, sono mooooolto contenta, così aggiorni prima.
Oh, Love, love, questa storia è finita ed io ho anche finito di risp. ai tuoi
commenti. BUAWAAAAAHHHH ç____________ç Spero di riaverti tra
il mio pubblico per il prossimo capitolo di questa saga. (*_______*
Angéle dagli occhi sbriluccicosi). Grazie tante per i tuoi complimenti
TVTTTTTTB, un kiss,
Angéle^____-
AvaNa KedavraEhehehe,
la tua curiosità è stata soddisfatta. Perché Ginny si
fa tanti problemi… perché è umana e non si sente pronta ad avere un figlio…ma…
va beh, ora vado grazie mille tesoro del tuo sostegno. Un bacio grandissimo,
Angéle^____-
Marti D’accordissimo con te che qualche volta
Ginny mi fa arrabbiare. Nella mia storia poi mi fa
saltare spesso la mosca al naso…. Ma deve essere così.
Ron non si è arrabbiato con Draco perché in fondo capisce, ogni tanto, gli
stati d’animo degli altri, per fortuna -____-. Ti
ringrazio per i tuoi complimenti e ti mando un bacio, grande, grande. A presto,
Angéle^___-
Marti Eh! Giudica tu come tutto è
finito. Spero non ti dispiaccia troppo. Un bacio e grazie di tutto,
Angéle^__-.
Cloudy Ehi, bimbaaa! Come stai? Ti ringrazio per
il tuo sostegno che non mi è mai mancato. Mi commuovono le tue parole. Certo,
continuerò a scrivere se questo vi fa sognare. Concordo in pieno su quello che
dici. Ora devo andare. Un bacio mega-galattico,
Angéle^___-
Phoebe80 EHIIII! Eheheheh. Tu sai benissimo quanta
difficoltà ho trovato nello scrivere questo chiappino
e quanto ti devo ringraziare. Mi sei stata di grande aiuto e soprattutto
conforto. Quando tutto mi sembrava da cancellare tu mi
fermavi. Ti ringrazio. Davvero, Phoebina, per tutto. TVTTTTTTTTTTTTTB. Ci
sentiamo presto, un kiss,
Angéle^__-
Pink *Angéle guarda il vocabolario d’italiano,
scorre alla lettere T e trova l’aggettivo tronfio…Pink
Ha ragione.* Ciao!*Angéle rompe una
matita*. Grazie dei tuoi complimenti, spero che questo chap ti sia piaciuto e
non preoccuparti non sembri una maestrina…. *Rumore di matita spezzata* Ora
vado. Un kiss
Angéle ^___- (che
naturalmente scherza)
ValeAmicissima! Come stai? Il tuo
aggiornamento è arrivato e sapere che DG è finito mi mette una tristezza.
Insomma era così bello *________*(Johnnnnnnnnnn sbav, sbav). Ebbene
sì: DAAB termina. Lo so che è strano ma è proprio così. Insomma, ti ringrazio
per essermi stata vicina, love, sei stata così costante e presente che mi
commuove ricordarlo. Spero di risentirci presto con magari
una delle tue storie o forse con una mia nuova. Chi lo
sa. Ti mando un grosso bacio,
Angéle^__-
AngelaEHI! Perdonami per la scorsa volta. Ma il problema è che faccio un sacco di confusione tra i
files delle mie storie. Cmq, per farmi perdonare ti ho
scritto più grande…Contenta? Grazie, anche a te dei tuoi complimenti e
fammi sapere cosa ne pensi di quest’ultimo chap. Ti mando una valanga di baci,
Angéle^__-
Miroku Loooove^_^Come stai? Non ci sentiamo da un
secolo. E ora tuo padre e adesso gli impegni al
computer non ci sei mai, eh? Va beh non importa ci
rifaremo presto. Grazie a te di essermi stato vicino, io l’ho fatto perché lo
sentivo. TI mando un grande bacio e a presto.
Angéle^__-
*JULY@*Grazie a te, cara e a prestissimo,
Angéle^___-
Ale69 E ora che lo sai non ti struggere dal
dolore^____^. Grazie dei tuoi complimenti e non vedo l’ora di risentirci. Fammi
sapere cosa ne pensi della conclusione.
Kiss,
Angéle^__-
Karry Ma tu sei un tesoro, looove^___^. Ti
ringrazio per tutto il tuo supporto e la tua dolcezza. Le mie storie vi terranno compagnia non vi preoccupate. Un bacio mega
galattico, tesoro,
Angéle^___-
Silvix Io spero di avervi regalato un capitolo
stupendo. Grazie tante anche a te, love.
Kiss,
Angéle^___-
Lulu Ecco la mia coinquilina di regione! Come
stai loooove? Io bene e nonostante questo caldo africano, tu
che vivi dalle mie parti capisci, non ti fa connettere. Il museo mi è piaciuto molto, davvero carino. Per fortuna la scuola sta
finendo così avrò più tempo per aggiornare e non vi torturerò più. Contenti?
Spero. Ti ringrazio per la tua simpatia e la tua gentilezza, ti mando una
valanga di baci,
Angéle^___-
Clo87ç_________ç Grazie Clo,
troppo buona. Non ti preoccupare non vado a vedere quante volte una persona mi
ha recensito. Mi basta che abbia apprezzato e letto la mia fic. Ti ringrazio
ancora e ti mando tanti bacissimi,
Angéle^__-
Karmensita Hola! Como estas? ^___ ^
Grazie dei tuoi complimenti, sei troppo buona ^\\\^. Mi fa piacere la mia storia ti sia piaciuta. Un grande bacio,
Angéle^__-
Vega Eheheh saprai tutto quello che vuoi nel sequel di questa saga. Non ho
voluto svelare tutto in un momento, così ho del materiale su cui
lavorare. Grazie love, la tua serietà e gentilezza nel commentare mi hanno
sempre fatto riflettere. Sei una grande anche tu. Mi raccomando aggiorna
presto, un mega kiss,
Angéle^__-
Anonimo Grazie e a presto,
un bacio
Angéle^___-
Selphie Grazie^___^. TI mando un grosso bacio,
Angéle^___-
Maga Magò Ed invece te le hanno rubate ma per
fortuna, tutto si è risolto… non nel migliore dei modi ma si è risolto. Ti
ringrazio come una matta per la tua simpatia e dolcezza, mi mancheranno molto
le tue recensioni,
un bacio grande,
grande,
Angéle^__-
BambolinaGrazie cara. Sono contenta
ti sia piaciuta. Un bacio enorme,
Angéle^___-
Daphne Looove! Grazie, grazie tante. Sei stata
troppo buona. Anch’io amo il mio Draco in una maniera
incredibile. Il mio uomo ideale*______*. Credo che le tue domande abbiano avuto
più o meno risposta. Tu che dici, ti va di aspettare l’epilogo per qualcuna che
non ha avuto risposta?Spero di sì, ti mando un kiss così rande da non starci
nell’adsl!
Angéle^___-
NOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Dio, è finita! E’ proprio finita. *Angéle piange a dirotto *. Grazie ancora a
tutti a quelli che hanno letto, recensito, riso, pianto e si sono emozionati
con me.
Tutti i
personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno)
quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un
mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…
io ho
terminato, buona lettura…
Angéle
le parti in corsivo (come in tutte le
ffc) sono ricordi
Il
caldissimo sole di agosto rischiarava le persiane blue e pulite della grande
casa gialla, in fondo alla strada. Il giardinetto, prima verdeggiante e
curatissimo, era, in quel momento, piuttosto mal trattato e rinsecchito a causa
della mancanza d’acqua.
Nell’aria
c’era un incredibile odore di mare e vacanze. L’unico rumore presente in strada
era il canto dei grilli che avevano scambiato il giorno per la notte.
Il
porticato della grande villa era ordinato e pulito come sempre. Il tavolino ed
il dondolo occupavano la zona più ad est dello spazio, in modo da essere
riparati dal sole e dal caldo.
Sdraiata
sul dondolo, con un abitino di cotone fresco e leggero, con gli occhi chiusi ed
i capelli, resi ancora più ricci dall’acqua del mare, tirati su in una coda,
c’era Hermione Granger. Aveva una mano sottile appoggiata con delicatezza sugli
occhi per ripararsi dal bagliore del sole, una bibita fredda appoggiata sul
tavolo ed un libro quasi terminato chiuso ed appoggiato sul pavimento le
facevano compagnia in quella terribile mattinata di caldo.
Erano
passati appena 4 mesi da quel terribile giorno di Maggio. Le ferite che aveva
sul viso erano completamente guarite, ma quelle che le avevano segnato il cuore
erano ancora vive e sanguinanti.
Se
solo ripensava a quello che era successo le venivano i brividi lungo la
schiena. Aveva visto un uomo morire e la disperazione di Angelia sgorgare come
un fiume in piena. Tutto l’aveva così tanto colpita da farla restare sotto
shock per un po’.
Al
posto di quella donna e quell’uomo potevano esserci loro due: Ron ed Hermione.
Già,
loro erano stati fortunati. Erano riusciti a tornare a casa mal ridotti ma pur
sempre salvi.
Continuare
a vivere non era stato affatto facile. C’erano gli amici a cui rendere l’ultimo
saluto, le lacrime che non lasciavano mai gli occhi e la voglia disumana di
poter cancellare tutto con un semplice colpo di bacchetta.
Questo,
però, non era possibile.
Hermione si sollevò a sedere, guardandosi
attorno. Si voltò a controllare la parete dietro di sé, notando il calendario
con diversi segni blue. Erano i giorni in cui Ginny avrebbe dovuto affrontare
l’ecografie e lei voleva esserci. Quella grande notizia che presto un nuovo
esserino avrebbe popolato le loro vite, aveva donato un po’ di pace a tutti,
dando loro il coraggio di tirare avanti tra una lacrima ed un sorriso, cercando di buttarsi tutto alle spalle. E
pensare che quella testa calda non voleva portare avanti la gravidanza. Se non
fosse stato per l’infermiera della base, nessuno avrebbe mai saputo nulla,
nemmeno Harry. Grazie al cielo tutto si era risolto per il meglio, almeno in
quel caso.
Hermione
afferrò la sua bacchetta: doveva iniziare i suoi esercizi. Al contrario di
Draco e Ron che avevano recuperato i loro poteri nel giro di pochi minuti, lei
aveva dovuto aspettare due mesi prima di poter riavere almeno una piccola parte
della sua scintilla magica. Hermione aveva natali babbani e quindi il suo avere
poteri era stato uno scherzo del destino. Per ritrovarli occorreva più tempo e
più sforzo.
-Dannazione…-
disse, quando il semplice incantesimo di levitazione non era riuscito.
-Devi
muovere il polso con più dolcezza, Hermione.-
La
voce di Ron le arrivò alle spalle, facendola sobbalzare.
Le
aveva detto che sarebbe stato tutto il giorno a Londra per sbrigare alcune
scartoffie nel loro ufficio, al quartiere generale.
Si
voltò per guardarlo negli occhi e, come ogni volta che posava il suo sguardo su
di lui, trattenne il respiro.
Ron
era appoggiato contro lo stipite della porta. La maglia bianca aderiva
perfettamente ai muscoli delle sue braccia, il colore dorato della sua pelle
abbronzata faceva contrasto con il rosso carminio dei suoi capelli corti, il
pantalone di tela beige aderiva con dispetto a quel fondoschiena tonico e
perfetto.
Hermione
inarcò un sopraciglio quando arrivò sul viso e notò la presenza di quel
pizzetto rossiccio che lo rendeva ancora più dannatamente sexy.
Gli
occhi di Ron, di quell’azzurro cielo così intenso, guizzarono di malizia,
quando la giovane si sistemò la scollatura dell’abito, scivolata più in giù del
dovuto.
-Il
mio autocontrollo ti ringrazia.- le disse con una voce più bassa e rauca del
normale.
Hermione
fece un sorrisetto, accavallando le gambe sotto la gonna bianca dell’abito.
Sapeva che non doveva lasciarsi andare, altrimenti Ron l’avrebbe convinta a
fare dell’altro, sicuramente molto più divertente, ma decisamente inutile per
ritrovare i suoi poteri.
-Chissà
perché ho l’impressione di aver già visto questa scena…- fece lei, sorseggiando
un po’ la sua bibita.
Ron
si sedette sul dondolo accanto a lei. La vide allontanarsi un po’ e questo lo
fece ridere.
-Sta
tranquilla. Rimango buono, buono qui per almeno dieci minuti. Il tempo
necessario per farti finire gli esercizi.- la rassicurò, sfiorandole il collo
con la mano fredda.
Hermione
vibrò come una corda di violino a quel tocco così amato. Le era mancato
mostruosamente in quelle poche ore di distacco.
Nell’ultimo
periodo, voleva sempre stare con lui: lasciarsi coccolare e rassicurare, fare
l’amore e pensare solo per un momento
che quello che le era capitato era stato solo un bruttissimo sogno.
Ron
avvertì quel fremito e non poté fare a meno di sospirare.
L’amava
così tanto che, pur di vederla sorridere e di passare un po’ di tempo con lei,
aveva lasciato il povero Draco a vedersela da solo con le scartoffie ed era
volato lì. Aveva fatto una piccola puntata a casa di Ginny ed Harry per
constatare l’ottimo stato di salute di sua sorella e poi si era smaterializzato
nel soggiorno della villa di NewFreedom.
-Quale
scena? Questa?- disse, prima di non poter più resistere e di lasciarle una
lunga scia di baci bollenti lungo la linea elegante del collo.
Hermione
socchiuse gli occhi per godersi a pieno quel contatto tanto bramato nelle
ultime ore. Rovesciò la testa di lato per permettere a Ron di arrivare sotto il
mento, vicino il lobo dell’orecchio, dove amava come una matta essere baciata.
-Non
questa…- replicò Hermione poco convinta. –Quella della bacchetta e del
wingardium leviosa…-
Ron
le morse dolcemente la pelle del collo, facendola sussultare.
La
pelle di quella ragazza era così profumata di primavera che non riusciva a
controllarsi quando era accanto a lei. Doveva per forza baciarla,per sentire più affondo quell’odore tanto
amato.
-Oh,
sì.- le rispose mentre la voltava per poter raggiungere le labbra. Congiunse la
sua bocca con quella di lei, gustando il sapore della granita alla mente che
Hermione aveva appena bevuto.
Le
mani del rosso cercarono un varco nell’abito: aveva la necessità di sentire la
morbidezza della pelle della sua ragazza sotto le dita. Quando, finalmente,
accontentò questo suo desiderio, continuò la sua frase. –Già da allora ero
completamente pazzo di te. Solo che tu non mi guardavi…-
Hermione
sussultò nel sentire le sue mani sulla pelle della pancia. Lo attirò
maggiormente a sé, passandogli le braccia intorno al collo ed incastrando di
nuovo le sue labbra con quelle di lui.
-Avevi
detto saresti stato buono per almeno dieci minuti…- gli ricordò, quando ebbe la
bocca di nuovo libera.
-Ho
mentito…-
Ron
scese a baciarle la pelle della scollatura, facendole desiderare che nessun
abito ricoprisse il suo corpo, riparandola, così, da quella deliziosa tortura.
-Dimmi
che starai sempre con me…- sussurrò lei, quando Ron la prese tra le braccia per
portarla in casa, lontano da occhiindiscreti.
Il
rosso si fermò sulla porta. Il fiato corto e gli occhi scuriti dal desiderio di
amarla.
-Hermione,
io non ti lascerò mai…- le bisbigliò, dopo averle baciato il lobo
dell’orecchio.
Lei
annuì, rannicchiandosi contro il suo petto e cullandosi con quel profumo
pungente e pulito.
Arrivarono
nella loro camera e riuscirono a stento a togliersi i vestiti di dosso. Amarsi
era l’unico modo che conoscevano per cancellare quella sensazione di
responsabilità e di vergogna per essere ancora vivi. Un attimo su 24 ore per
non sentirsi in colpa per la loro fortuna sfacciata.
Ron
morse il labbro inferiore di Hermione, stringendola forte a sé. L’aveva sentita
aggrapparsi a quel contatto così intimo, in una maniera tanto disperata, che
non era riuscito a fare altro se non abbracciarla. Nascose il viso nell’incavo
della sua spalla e respirò profondamente l’odore di Hermione.
-Ti
amo…- sussurrò lui, tra un sospiro appagato ed un altro.
Lei
lo strinse di più a sé, facendolo aderire completamente al suo corpo e
desiderando di scomparire in quell’abbraccio così dolce che solo Ron era in
grado di darle.
Si
guardarono negli occhi per un solo momento.
Poi,
il rosso tolse con delicatezza delle ciocche di capelli dalle pozze di
cioccolato fondente che illuminavano il volto di Hermione, sorridendole.
Le
guance accaldate e la bocca arrossata per i mille baci che si erano scambiati,
la rendevano così bella.
Ron
non riuscì ad evitare di sfiorarle con le labbra la fronte, in un lungo e
dolcissimo bacio protettivo, che fece vibrare Hermione molto più di altri
decisamente più passionali di quello. Lei, però, non se ne meravigliò.
Ron
aveva questa capacità di farla emozionare semplicemente con uno sguardo dolce
od un sorriso da malandrino.
Fecero
l’amore e dimenticarono così per un solo intensissimo attimo quella sgradevole
sensazione che attanagliava loro lo stomaco e che impediva di respirare.
Ron
appoggiò la testa sul seno di Hermione, cullandosi con il respiro regolare
della donna. Restare abbracciati in quel modo, mentre lei gli accarezzava i
capelli, era una delle cose più belle della sua vita. Sentirla viva e protetta
tra le sue braccia, gli faceva capire che tutto il resto poteva ancora avere un
senso.
-Sei
stato a trovare gli altri?- domandò Hermione, continuando ad accarezzarlo.
Ron
annuì contro la sua pelle, baciandole piano il braccio che lei aveva attorno al
suo collo.
-Ho
delle belle notizie, sai?-
Hermione
sorrise distesa. –Che aspetti a dirmi tutto?-
Lui
rise a fior di bocca, sporgendosi in avanti per ricevere un bacio sulle labbra.
-Ma
sei un ricattatore…- lo riprese e, con un falso sbruffo infastidito,
glieloconcesse.
-Allora…-
iniziò Ron, voltandosi per appoggiare la schiena contro il corpo di Hermione e
crogiolarsi in quell’abbraccio. –Angelia torna a NewFreedom con Anne. Le accuse
contro di lei sono cadute, quindi, non c’è alcun bisogno che rimanga a Londra.-
Hermione
sorrise, stringendolo contenta. –Che bello, niente più solitudine.-
-
Lily sta meglio. Si è ristabilita completamente. Il medimago ha detto che ha
avuto una ripresa eccezionale, pensavano che i suoi poteri non sarebbero più
tornati ad un livello così alto ed invece si sbagliavano. Si vede che è una
bambina speciale.-
La
donna fece un piccolo rumore col naso, continuando ad accarezzare i corti fili
di rubino di Ron. Quei capelli avevano un profumo così inebriante, da farla
sorridere senza motivo.
-Ridi?-
domandò, sentendola muoversi dietro di lui. Hermione gli diede un bacio sul
collo nudo.
-Sì.-
Ron
si voltò di scatto, facendola sdraiare nuovamente sotto il suo corpo. Sentì
quelle forme generose schiacciate contro il suo petto ed arrossì leggermente.
Le accarezzò con una dolcezza estrema i capelli mossi e morbidi e le domandò:
-Posso
sapere il motivo?-
Hermione
si morse le labbra, in un atteggiamento da bambina dispettosa. –Mi dovrai
costringere…- sussurrò, sollevandosi sulla schiena per raggiungere l’orecchio
del giovane mago.
Ron
fu scosso da un brivido che partì dal battito accelerato del suo cuore per
diramarsi in tutto il corpo, dopo aver avvertito quel respiro caldo sulla
pelle.
-Non
mi provocare…-
Di
nuovo, giocarono assieme: baciandosi, coccolandosi senza mai sfiorarsi le
labbra.
-Mi
stai punendo?- chiese Hermione tra un risolino e l’altro. Sapeva benissimo che
Ron conosceva l’amore sviscerato che nutriva per i suoi baci sulla bocca.
Ron
si fermò, continuando a tenerla ferma sotto il suo corpo. Le passò un dito sul
labbro inferiore, accarezzandolo con gentilezza. In un tocco leggero che a
stento Hermione riusciva a percepire.
La
donna socchiuse gli occhi quando finalmente, Ron si chinò per accontentare la
sua richiesta.
Le
diede un bacio da mozzare il fiato: tanto passionale quanto amorevole. Un tocco
costante e seducente, un profumo intenso e inebriante. Ecco, cos’era che le
faceva perdere la testa: il modo di essere di Ron così contrastante. Poteva
comportarsi da impetuoso ed immaturo o da riflessivo e gentile.
All’inizio,
questo le aveva dato un po’ di fastidio, ma poi era stato proprio questo suo
comportamento a farla innamorare. Sapere che dopo un’azione strana ne poteva
compiere una incredibile.
-Ti
amo…- sussurrò, finalmente, quando Ron scese a baciarle il collo.
L’uomo
si bloccò, puntando i suoi occhi azzurri in quelli scuri di Hermione. Non era
la prima volta che lei lo diceva ma, sentirselo dichiarare dopo tanto tempo,
era stato emozionante. Vero, dopo quella brutta esperienza, Hermione non glielo
aveva più espresso. Certo, Ron sapeva
che lo amava ma averne la certezza era tutta un’altra cosa.
La
strinse con ossessività a sé, godendo della sua vicinanza.
-Ti
amo come un matto, Hermione.-
Ron
continuò a fissarla e fu come fulminato da un’idea che gli ronzava nella mente:
muta e silenziosa ma che, in quel momento, aveva iniziato ad urlare
tacitamente.
Quelle
parole l’ avevano fatta arrossire fino alla cima dei capelli: il cuore iniziò a
batterle nel petto forte, forte, quando lo vide alzarsi ed inginocchiarsi, nudo,
di fronte al suo letto.
Ron
le accarezzò di nuovo i capelli, passando le sue dita più fresche sulle guance
arrossate e sorridendo divertito. Scese con la sua mano, sfiorandole le spalle
e le braccia, fino ad afferrarle la mano sinistra, quella del cuore.
-Vuoi
sposarmi?-
Stop! Non vi arrabbiate, non mi uccidete e non mi
linciate. Non ho potuto rivelare tutto, altrimenti il sequel su che elementi lo
faccio?
Mi è sembrato giusto dedicare questo epilogo alla mia
coppia preferita. I momenti love, love di questi due mi fanno sempre sciogliere
e spero che non abbia usato troppo zucchero. ^___^
Va beh, cmq DAAB adesso è proprio finita . Mando un
bacio a tutti quelli che l’hanno seguita dall’inizio. Grazie.