Da Auror a Babbani

di Angele87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Finalmente Auror... ***
Capitolo 2: *** Essere Amici... ***
Capitolo 3: *** Paura... ***
Capitolo 4: *** All'improvviso (I parte)... ***
Capitolo 5: *** All'improvviso (II parte)... ***
Capitolo 6: *** ...Babbani (I Parte) ***
Capitolo 7: *** ... Babbani (II parte) ***
Capitolo 8: *** ...Babbani (III Parte) ***
Capitolo 9: *** ... Babbani (IV parte) ***
Capitolo 10: *** ...Babbani (V Parte) ***
Capitolo 11: *** "Profumi" ***
Capitolo 12: *** Capirsi è difficile... ***
Capitolo 13: *** Lavori babbani: che stress! (Iparte) ***
Capitolo 14: *** Lavori babbani: che stress! ( II parte) ***
Capitolo 15: *** Così stramaledettamente piacevole (I parte)... ***
Capitolo 16: *** Così stramaledettamente piacevole (II parte)... ***
Capitolo 17: *** Il ballo di Halloween...(I parte) ***
Capitolo 18: *** Il ballo d Halloween ...( 1-II parte) ***
Capitolo 19: *** Il ballo d Halloween ...( 2-II parte) ***
Capitolo 20: *** A Natale nessuno è più buono...( I parte) ***
Capitolo 21: *** A Natale nessuno è più buono... (II parte) ***
Capitolo 22: *** Capodanno: un pò di pace, ma non esageriamo! ***
Capitolo 23: *** ...Incubi e Verità... (I parte) ***
Capitolo 24: *** ...Incubi e Verità... (I Iparte) ***
Capitolo 25: *** ...Incubi e Verità...(III parte) ***
Capitolo 26: *** La calma(si fa per dire) prima de... ***
Capitolo 27: *** ...La tempesta (I parte) ***
Capitolo 28: *** ...La tempesta (II parte) ***
Capitolo 29: *** Si chiuda il sipario ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Finalmente Auror... ***


 

 

 

DA AUROR A BABBANI

 

 

 

Era lì. Disteso sul suo duro letto nella stanza della caserma di Auror che condivideva con Harry Potter e Draco Malfoy , i suoi migliori amici.

In realtà l’ultimo era diventato un suo amico solo l’ultimo anno di scuola ad Hogwarts.

Pensava a come la sua vita e quella dei suoi amici fosse cambiata dall’inizio della guerra contro colui che non deve essere nominato. Si ostinava ancora a chiamarlo così. Ronald Weasley (così si chiamava il ragazzo) odiava profondamente il signore oscuro. Aveva ucciso i suoi genitori , quelli di Hermione Granger, e anche quelli di Draco (quando il ragazzo si era rifiutato di unirsi alle schiere dei suoi Mngiamorte).

Ron con i suoi amici aveva dovuto crescere in fretta .

Si girò verso la sveglia. Aveva ancora 30 min. prima che quel aggeggio infernale suonasse e fosse come al solito risucchiato dalla realtà di tutti i giorni.

Guardò più in là sul suo comodino e vide la foto che ritraeva lui, i suoi amici, e tutta la sua famiglia felici, nel giorno del diploma ad Hogwarts. Come era vivido quel ricordo. Erano passati ormai 4 anni però lui riusciva ancora a ricordare la strana sensazione che gli attanagliava lo stomaco la sera prima del grande giorno. Emozione, orgoglio, soddisfazione, paura… non avrebbe mai pensato che il suo cuore potesse sopportare tanto sforzo. Quello era stato uno dei giorni più emozionanti della sua vita.

Ora, invece, a poche ore dalla consegna del suo distintivo di Auror non riusciva a provare altro che indifferenza. Odiava quella sensazione. Essere indifferenti è come non essere vivo. In realtà, lui non si sentiva più, molto vivo dalla morte dei suoi genitori.

Era ancora immerso nei suoi pensieri quando il rumore insopportabile della sveglia irruppe nella stanza.

-Maledizione!- pensò prima di correre in bagno.

Harry si stava ancora stiracchiando quando gli arrivò un cuscino in piena faccia.

-Dio, Potter! Ma cos’hai al posto del naso un “MANTICE”?!- gli urlò Draco mettendosi a sedere.

-Senti un po’ chi osa parlare… Ma se TU non fai altro che russare!!- gli rispose il brunetto rilanciandogli il cuscino. Si sarebbe trasformata in una cruenta battaglia all’ultima cucinata se, come al solito, Ron non fosse intervenuto:- Ehi, BAMBINI!!- e sottolineò la parola con una voce molto alta . il rosso era sulla porta già vestito di tutto punto. -Ron!- iniziò Harry -MA QUESTA NOTTE SEI ANDATO A DORMIRE CON LA DIVISA?!- concluse iniziando a ridere accompagnato da Draco.

-Ah, Ah, Ah… SPIRITOSI…Si da il caso che io sia una persona Molto Puntuale al contrario di qualcuno… guardate un po’ l’orologio!- continuò sapendo che adesso sarebbe toccato a lui ridere - avete esattamente 28 min. e 59 secondi per lavarvi, vestirvi e mettere in ordine la vostra camera… Hermione ci aspetta giù tra una manciata di minuti… SCATTARE!- concluse sbattendo le mani.

I due balzarono in piedi e si diressero verso il bagno.

 

***

Hermione aspettava seduta al loro tavolo nell’ampio refettorio della caserma. Era annoiata. Come al solito quei tre erano in ritardo!si guardò in torno e per la prima volta in tre anni si accorse di quanto quella sala fosse pulita, luminosa e soprattutto… Rumorosa. Sembrava che in cucina il cuoco avesse dichiarato guerra alle stoviglie.

Si stava tormentando un ciuffo ricciuto della sua coda di cavallo, tamburellava con un piede il pavimento e si mordeva il labbro inferiore. Era nervosa. Per passare un po’ il tempo passò in esame la sua uniforme. Gonna a tubo leggermente sopra il ginocchio, camicia bianca, cravattino rosso, giacca blu e un berrettino che aveva letteralmente imbrigliato sulla massa di capelli ricci.

I suoi dolci occhi nocciola indugiavano sulle porte d’entrata della mensa. “Altri 5 min. e vado via!” pensò mentre accavallava nervosamente le lunghe gambe sottili. “Vogliono vedermi morta dall’impazienza! Dovrebbero essere loro ad aspettare Me! In fondo sono io la ragazza della situazione…”

Mentre distruggeva la sua bella testolina con quei pensieri, un bellissimo ragazzo, alto, dal fisico scolpito e con dei capelli rossi perfettamente disordinati arrivò nella grande sala seguito a ruota da un bruno e un biondino, altrettanto alti e possenti.

Indossavano anche loro la divisa blu da Auror. Ad Hermione , nel vedere Ron, mancò il fiato. Era ormai da tanto di quel tempo che era innamorata di lui che nemmeno ricordava quando aveva iniziato a vederlo sotto un aspetto che non fosse quello del migliore amico. Il rosso però sembrava non accorgersene.

-Ciao Herm…- Ron non finì la sua frase perché rimase incantato nel vedere la ragazza con quella divisa. Il fisico di Hermione, che era stato modellato da tre anni di esercizi nel corso di addestramento per Auror, stava bene con qualsiasi cosa, (“e anche senza” pensò maliziosamente Ron) ma con quella divisa era praticamente Meravigliosa.

-Lo sai che non sei niente male vestita così?!- le disse appena si fu ripreso -Sembri quasi una ragazza!- amava stuzzicarla… in realtà lui si era reso conto da molto tempo che quella ragazzina era venuta su proprio a regola d’arte. Gli altri due ragazzi erano della sua stessa identica opinione specialmente Draco, che, anche se non lo voleva ammettere era innamorato cotto di lei.

Hermione arrossì violentemente. Lo faceva sempre ogni volta che Ron le faceva un complimento. Quando all’improvviso si rese conto di avere gli occhi dei tre ragazzi puntati addosso disse:

-Fai poco lo spiritoso Capitano Ronald Weasley… piuttosto muoviamoci siamo già in ritardo!- puntualizzò cercando di tornare di un colore naturale. Si alzò e si fece ammirare in tutto il suo splendore.

“Com’è bella” si ritrovò a pensare il bel ragazzo rosso. Ron si riscosse immediatamente da quei pensieri… “andiamo è Hermione… insomma è come una sorella… ma io non penso queste cose di Ginny … oddio… Ron ricollega il cervello…” il ragazzo stava avendo un conflitto interiore.

-Ron?!- la voce di Harry lo riportò alla realtà. -Andiamo o faremo tardi per davvero!-

Ron scrollò le spalle come per liberarsi di quei pensieri e seguì gli altri verso la grande sala.

Il ragazzo non poteva certo immaginare che Draco aveva pensato la stessa cosa.

Quando arrivarono nella sala era gremita. Finalmente, dopo una decina di minuti, scorsero Ginny.

Era carina e sorridente come al solito. Indossava un vestitino bianco che con i suoi lunghi capelli rosso fuoco creava un contrasto delizioso. Ancora un’altra volta Harry si ritrovò a pensare che quella ragazzina , che aveva salvato tanti anni prima da un basilisco, era diventata davvero una bella donna.

Il dolore per la perdita dei suoi genitori, fortunatamente, non aveva intaccato il suo dolcissimo carattere. Se fuori era diventata una donna dentro rimaneva una dolce bambina.

-Ciao ragazzi!- disse gettandosi al collo del fratello che l’abbracciò forte, forte. Quando si lasciarono Ginny passò a salutare gli altri. Quando fu il turno di Harry oltre al tenero abbraccio gli diede anche un bacio sulla guancia. Il bruno era diventato un peperone. Ginny, però, non ci fece molto caso visto che gli passò una mano tra i capelli corvini dicendo:-Questi non vogliono stare buoni neanche oggi!- Poi si fermò, vedendo l’espressione stralunata di Harry. -Scusami sembro…- cercò di dire Ginny prima che un uomo in divisa la interrompesse con un colpo di tosse -Hm, Hm… se siete tutti pronti, la cerimonia può anche incominciare-

Dopo aver sentito queste parole Virginia Weasley diede un in bocca al lupo ai quattro e corse verso il suo posto .

Harry era ancora prigioniero nei suoi pensieri “Quanto è bella!” stava pensando.

Una brusca gomitata di Hermione, che sedeva tra lui e Ron, lo riportò alla realtà. Il grosso colonnello stava ripetendo il suo nome. - Harry Potter…il quasi capitano Potter è presente in sala?!-

Harry sussultò. Si alzò e percorse il lungo tappeto blu che portava fin sul palco. Ritirò il distintivo e il suo diploma. Quando tornò a sedersi pensò che finalmente era diventato Auror!

***

Draco stava sistemandola sua roba , quando il suo M.C.P. (Magico Cerca Persone) iniziò a vibrare sul tavolo dall’altro lato della stanza. Il ragazzo aveva deciso di ignorarlo. Aveva ancora tante di quelle cose da fare. Si era appena trasferito nel nuovo appartamento. Le cose , per quanto la magia potesse essere d’aiuto, non si sistemavano da sole.

-DRACO!- la voce di Hermione irruppe cristallina nella stanza da pranzo. -Dai, Dra’ sono io Hermione, rispondi!- Un sorriso assurdo si impossessò della faccia del ragazzo.

- Perché se non rispondo cosa mi fai?!- chiese sospettoso mentre si avviava verso il tavolo.

-Che cosa?! Draco Malfoy vieni immediatamente a parlare con ME!- Draco rideva. Adorava quando Hermione si arrabbiava con lui per finta. Rallentò il passo, ormai era arrivato al M.C.P.

-Mi hai chiamato, mia signora?!-fece ironicamente.

-Ah, finalmente… come sta proseguendo il lavoro di pulizia… sarei venuta a darti una mano ma purtroppo ero in servizio…- disse Hermione

-Sì, sì… ma a chi la vuoi dare a bere…so benissimo che la cosa che più odi al mondo sono le faccende domestiche…quindi dì pure che ti sei sentita meglio quando hai saputo che oggi dovevi lavorare…- la rimbeccò Draco

-Ehi, ma per chi mi hai preso… sai benissimo che do sempre volentieri una mano agli amici…- rispose prontamente la brunetta.. Draco la guardò storto. - Va bene è vero! Io non sono una perfetta donna di casa… e mi sono sentita meglio quando ho saputo che oggi dovevo lavorare… però non mettere in dubbio che comunque, anche se di contro voglia, ti avrei aiutato a sistemare… - concluse Hermione facendo uno dei suoi sorrisi più belli che non rimase inosservato da Draco. Se fosse stato possibile rilevare la temperatura e la velocità del cuore del ragazzo ,in quel momento, avrebbero entrambi rotto i termometri. All’improvviso si ricordò che qualche sera prima aveva sognato Hermione… e un sorriso malizioso si disegnò sul suo volto.- Ora perché ridi ?!- chiesa disperata Hermione diventando rossa. -Eh… no, niente pensavo ad una cosa…-rispose asciutto il biondino.

-Sarà… comunque ti ho chiamato perché ho ritirato la tabella dei turni di pattuglia… dunque … tu sei di turno…- e la ragazza iniziò a controllare la pergamena. -Draco Malfoy…Draco Malfoy…-ripeteva sottovoce mentre lo cercava.- Ah, eccoti qui!-disse, finalmente, dopo un paio di minuti -Questa sera sei di turno dalle 24 alle 4 del mattino con il capitano Ronald Weasley e il Capitano Hermione Granger…- la risata allegra e cristallina di Hermione riempì la stanza. Draco la guardò e poi disse:-Perché ridi!?- Hermione non riusciva a smettere -Indovina… un po’… con chi… hanno messo Harry?!-

-Non lo so… con un clown, forse?!-rispose sarcastico il biondino.

-No, meglio… Harry è di servizio questa sera dalle 19 alle 23 con il Capitano Angelus Homeless e il Capitano Matt Barbeus!- Draco scoppiò a ridere. Quei due erano gli Auror più incapaci e stupidi che avesse mai conosciuto. (Gli ricordavano tanto due vecchie conoscenze di Hogwarts di cui si era finalmente sbarazzato dopo tanto tempo.) Quei due adoravano Harry. Quasi sicuramente avevano chiesto proprio loro di essere accoppiati con il ragazzo.

-Beh, meglio a lui che a me… in fondo è abituato!- disse scherzosamente Draco.

-Già… comunque mi passate a prendere tu e Ron per le 23,30?- chiese cambiando argomento la ragazza.

-Certo, mia signora!- le rispose ironicamente

-Smettila!- gli intimò Hermione.

-Va bene, mia signora!- la provocò il biondino

Hermione rise e Draco non poté fare a meno di pensare che anche con i capelli tirati su alla meglio con una matita era bella, anzi bellissima.

- Ti odio !- gli disse quando terminò di ridere.

Draco avrebbe voluto rispondere diversamente ma invece: -Lo so…- disse semplicemente

-Benissimo… Capitano Malfoy!- e facendo un gesto militare la sua immagine scomparve dal piccolo schermo del M.C.P. Draco rimase ancora a fissarlo per qualche minuto. Poi si riscosse e continuò a sistemare la sua, nuova casa.

***

 

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Capitolo 2
*** Essere Amici... ***


DA AUROR A BABBANI II CHAP

DA AUROR A BABBANI II CHAP

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

Ron era in palestra e come al suo solito si stava arrampicando lungo la corda con l’agilità degna di un felino. Indossava una canotta e dei pantaloni grigi sportivi.

Era appena sceso dalla corda quando dalla porta entrò Hermione. Indossava un jeans nero e un maglione rosa che aveva le maniche tanto lunghe da ricoprirle quasi tutte le belle mani affusolate.

Aveva i lunghi capelli ricci raccolti in due codine che le davano un’aria da ragazzina.

Quando Ron la vide provò un dolore all’altezza dello stomaco… sembrava che avesse fatto una capriola. Si domandò il perché degli strani pensieri che faceva su Hermione da un paio di mesi. Ogni volta che la vedeva non pensava ad altro che a quanto la sua sorellina acquisita fosse bella e…sexy. Sì, perché ogni volta che i suoi occhi si posavano su di lei non faceva altro che chiedersi di come sarebbe stato baciarla…

La brunetta da parte sua non era del tutto indifferente. Adorava vederlo allenarsi. Ammirare i suoi muscoli in tensione, le goccioline di sudore che imperlavano il suo viso da bello impossibile…Da quanto era innamorata di lui …

Hermione continuava a fissare la canotta che aderiva perfettamente ai suoi addominali e non poté fare a meno di arrossire violentemente: -Ehi tu… sempre ad allenarti?!- gli chiese sforzandosi di tornare di un colorito normale.

-Ehi Pippi… Beh sai mi piace essere sempre in forma per le mie schiere di fans scatenate!- le rispose foderando uno dei suoi sorrisi per il quale Hermione si scioglieva ogni volta.

-AMMIRATRICI?!- fece Hermione sarcastica- Scusami forse sono diventata ceca ma… dove sono?!-

-Ah, ah… molto Simpatica!- le rispose Ron –Piuttosto perché sei venuta qui?! Non hai staccato qualche ora fa… e da come sei vestita non credo che tu sia qui per fare dello sport?!- concluse guardando il suo abbigliamento.

-No, infatti… sono qui perché questa sera abbiamo il turno di pattuglia insieme, io, tu e Draco… mi passate a prendere voi due alle...- ma Hermione non terminò la frase perché Ron l’aveva sollevata di peso ed era corso nel bagno con lei sotto il braccio. Si erano appena nascosti in una cabina doccia che una voce falsettata (tipo quella di Karen in Will e Grace Nd Autore) irruppe nella palestra chiamandolo a squarcia gola. Era Ermirina un’altra donna Auror. Per qualche strano motivo lei e Ron, il Natale precedente, erano finiti a letto insieme. Da quel giorno la ragazza non gli aveva più dato pace.

-RON! Tesoro… dove sei?!- Ron era pressato su Hermione contro la parete della doccia. La ragazza non riusciva a respirare… ma per nulla al mondo avrebbe voluto che quel istante terminasse. Era diventata paonazza quando alla fine disse:- Mi stai schiacc…- ma non terminò la frase perché Ron si abbassò all’altezza del suo viso e le mise un dito sulle labbra. “Dio quanto è bello!” stava pensando la brunetta.

-Shhh… - le disse. Lei si pietrificò. I loro visi erano a poca distanza l’uno dall’altro. Sentiva il respiro caldo del ragazzo sulla pelle del suo viso. Il suo cuore ebbe una brusca impennata e iniziò a battere forte mentre la brunetta si domandava come sarebbe stato se quelle labbra carnose ed espressive si fossero posate sulle sue anche per un solo istante. Hermione, per paura che Ron riuscisse a sentire il battito del suo cuore, si ritrasse istintivamente. Il suo gesto brusco fu notato da Ron che le chiese: -Che hai?!-

Il ragazzo la strinse ancora di più a sé quando Ermirina entrò nel bagno.

-Ron sei qui?!- urlò la ragazza con la sua voce stridula. Nessuna risposta. Iniziò a perlustrare tutte le docce.

“Perfetto!” pensò Ron “proprio ora questa imbecille deve fare qualcosa di sensato!”

sarebbero stati scoperti se Hermione non fosse intervenuta. Si staccò dal rosso, sciolse i suoi bei capelli, aprì l’acqua della doccia e, senza nessun preavviso, si tolse il maglioncino rosa, abbassò le bretelle del reggiseno e apri leggermente la tenda in modo da far uscire solo la tasta e le braccia nude. Ron era impietrito… già da un paio di mesi a quella parte aveva iniziato a fare strani pensieri su Hermione… adesso, vederla lì, davanti a lui seminuda era troppo da sopportare! Mantenne a stento il controllo di se stesso pensando: “È come una sorella per te… non guardarla così anzi non guardarla proprio che è meglio! Oddio ma come faccio…” serrò forte gli occhi come fanno i bambini per non vedere l’ago della puntura che si infila nel loro braccio.

Nel frattempo Ermirina era stata attirata dallo scroscio dell’acqua della doccia… quando arrivò, però, rimase delusa nel vedere la testa di Hermione che spuntava dalla tenda. –Ciao Hermione!- la salutò senza entusiasmo –Hai visto per caso Ron … sai volevo invitarlo a cena?!- Ermirina abbassò lo sguardo. Hermione provò per qualche secondo un moto di dispiacere nei suoi confronti che fu subito cancellato dal ricordo che quella idiota era andata a letto con Ron… con il suo Ron! –Mi dispiace Ermirina ma Ron è andato a casa pochi minuti fa e poi sta sera io e lui siamo di turno per pattugliare…- rispose Hermione marcando le parole “lui ed io”.

-oh…- fu l’unica risposta della biondina scialba prima di allontanarsi.

Quando uscì dalla porta Hermione si voltò verso Ron che aveva ancora gli occhi chiusi e disse: -Mi devi una visita al museo Egizio dei maghi e un mega gelato da Mirabilia!- Ron aprì gli occhi e le sorrise tirato (stava facendo un sforzo sovraumano per trattenersi da catturare quelle belle labbra carnose della ragazza): -Tutto quello che vuoi piccola!- poi tornò a guardarla. Era così bella con i capelli bagnati e lo sguardo innocente da ragazzina. Hermione tossì per attirare la sua attenzione e disse, mentre si teneva ancora la tenda premuta sul petto: -Io dovrei rivestirmi…- e divenne rossa… aveva fatto mente locale di cosa aveva fatto!

-Ah, sì…- fu la risposta di Ron prima di uscire goffamente dalla cabina della doccia, poi, tornando il Ron di sempre aggiunse: -Però… non sei messa tanto male!- . Hermione lo guardò divertita e prima di chiudere la tenda gli rispose: -Idiota!- Quanto era innamorata di quell’idiota, però.

***

In una grande sala scura, era seduto su un grosso trono intarsiato e tempestato di rubini e smeraldi, l’uomo o meglio la cosa che era causa di tutta la sofferenza nel mondo della magia. Lord Voldemort, il grande signore oscuro, era intento a sorseggiare da un calice di immenso valore, del liquido rosso. Indossava un lungo mantello nero che gli ricopriva il corpo scheletrico. Aveva i suoi dardeggianti occhi persi nel vuoto. Anche in quel momento lo sguardo, il suo sguardo non perdeva quell’espressione fredda e crudele che intimoriva i suoi stessi mangiamorte. Stava riflettendo. Era immerso nei suoi pensieri quando si fece avanti una figura.

-Mio padrone… mio signore oscuro, cosa la preoccupa? C’è qualcosa che io povera mangiamorte posso fare?- Una donna alta e formosa con dei lunghi capelli neri e dei sfavillanti occhi azzurri si era inginocchiata dinnanzi a lui.

–oh, povera Angelia… tu sei del tutto inutile nel mio piano… le persone che voglio colpire le più vicine… a Potter… i suoi migliori amici- e un’espressione disgustata si disegnò sul suo volto –sono innamorati della stessa donna… la piccola e sporca mezzosangue che per tutto il periodo della scuola ha aiutato quell’essere che tutti chiamano eroe…e credimi non ti noterebbero neanche!- e se fosse stato possibile l’espressione di disgusto divenne ancora più marcata.

–Allora mio signore perché non manda qualcuno ad eliminare la mezzosangue… così- ma Angelia non finì la frase perché Lord Voldemort la interruppe :

-No, no… quanto sei inesperta… devo farlo soffrire tremendamente e tutto deve accadere in un solo colpo così che il dolore sia lancinante e che lui non possa aggrapparsi a nessuno per riprendersi… deve ridursi ad una larva umana… lui stesso desidererà la morte… ed io non gli darò quel che vuole…- concluse. Una risata gelida, malvagia riempì la stanza. Angelia ebbe quasi paura.

– Mio signore… ma come farà ad uccidere i suoi migliori amici… insomma, loro sono i migliori auror in circolazione e hanno sconfitto da soli centinaia di mangiamorte con un solo colpo di bacchetta… hanno dei poteri eccezionali… anche lei, mio signore, li teme…- Angelia fissava, tremando, il pavimento.

–Sei proprio sciocca ragazzina senza cervello…. Io sto preparando una pozione… la più temibile, la più pericolosa anche per gli stessi artefici….persino i maghi oscuri, più grandi di tutti i tempi avevano il timore di prepararla… la pozione resuchio… è così potente che basta anche solo inalare i suoi fumi perché un mago perda i suoi poteri…- concluse Lord Voldemort portando nuovamente alle labbra il suo calice prezioso.

-Mio signore… ma se lei nella preparazione respirasse sfortunatamente i fumi… -

-Io piccola sciocca , ho l’antidoto… una pozione, che la sua preparazione comporta quasi un anno… la pozione della Fenice… solo le sue lacrime che hanno straordinarie capacità curative… possono ridare i poteri al mago che li ha perduti a causa della resuchio…- terminò con un ghigno.

–E quando, mio signore, questa pozione sarà pronta?- chiese sempre più eccitata la bruna formosa.

Questa notte Mellifluo prenderà l’ultimo ingrediente…il cuore di una ragazza amata ed innamorata… eppur ancor vergine – recitò a memoria il Signore Oscuro.

–Magnifico, mio signore!-

***

Erano quasi le 11,15 p.m. quando Harry rientrò a casa (ovvero la casa di Ginny e Ron meglio conosciuta come “la Tana”). Ron aveva chiesto a Harry di andare a vivere con loro perché da quando il signore oscuro aveva distrutto quasi tutta la famiglia Weasley (Molly, Arthur, Fred, George e Percy) ai due fratelli quella casa sembrava tremendamente vuota e soprattutto… triste. Ogni angolo della Tana era denso della storia di quella allegra e sorridente famiglia che per prima aveva fatto sentire Harry amato. Loro insieme ad Hermione e Draco erano diventati la sua famiglia, il suo porto sicuro. Durante le estati degli anni della scuola, Harry, contava le ore che lo separavano dal ricongiungimento con i Weasley… li adorava, tutti, nessuno escluso. Anche Percy (l’altezzoso fratello maggiore di Ron) era diventato con gli anni un fratello, “perché in fondo senza di lui noi non saremmo divertenti come siamo!” dicevano spesso i gemelli, Fred e George, i comici e turbolenti della situazione “Abbiamo bisogno della nostra spalla seria e tremendamente credulona!” Ah, quanti ricordi affioravano alla mente del ragazzo mentre percorreva il vialetto. Il giardino, sempre pieno di folletti che lui e Ron si divertivano a scacciare, la piccola capanna dove Fred e George tenevano i loro attrezzi per il Quidditch, il Grande Albero (una grande quercia secolare) che loro utilizzavano come ostacolo per allenarsi con le scope… Harry si scrollò violentemente per togliersi di dosso la polvere del passato che lo stava soffocando. Avrebbe voluto piangere ma non poteva… non era più un bambino, ora era un Auror e poi, in fondo, piangere non li avrebbe riportati da lui. Ancora un po’ triste si trascinò fino alla porta. Prima di entrare si sforzò di tornare di un umore normale. Aveva appena varcato la soglia quando gia sentiva il profumino della torta alle fragole di Ginny. Adorava quel dolce e ancora di più chi lo faceva. “Avevo proprio bisogno di vederla…” pensò mentre seguiva come un segugio la scia della torta. Aveva avuto una giornataccia. Aveva dovuto spulciare un rapporto interminabile sulla conferenza che c’era stata qualche giorno prima a Londra e per concludere in bellezza aveva dovuto andare in pattuglia con quei due imbecilli che lo adoravano e che lo copiavano come dei pappagalli. Arrivò in cucina e vi trovò una Ginny più infarinata che mai mentre stava ultimando la torta con le guarnizioni. Se era possibile lui la trovò ancora più bella con lo sguardo assorto e le guance sporche.

-No… non mi dire che la mia cuoca preferita ha cucinato la crostata di fragole che mi piace tanto!?- così dicendo Harry si portò una mano al cuore facendo finta di provare dolore.

-Hm, hm- gli rispose la rossa facendo un sorriso che faceva sciogliere Harry come neve al sole. –Ma ora non la puoi mangiare! E’ ancora calda…- puntualizzò la ragazza.

- Va bene Virginia, - (Harry aveva smesso di chiamarla Ginny da molto tempo, quel nomignolo da bambina non andava più bene per una donna. Una bellissima donna, che aveva rubato senza accorgersene il cuore del nostro eroe…) Il ragazzo però voleva assaggiarla così iniziò a guardare Ginny ( se lui non la chiama più così non vuol dire che io non possa farlo Nd Angéle… si scrive con l’accento) con il solito sguardo da cucciolo implorante. Virginia si sentiva con le spalle al muro non riusciva a dire di no ad Harry quando la guardava così. In realtà non ci riusciva mai. Le piaceva quel ragazzo timido e dolce. Le era sempre piaciuto fin dai tempi di Hogwarts eppure lui… non se n’era mai accorto… “Sei proprio imbranato Harry Potter!” aveva spesso pensato la rossa “Ma come fai a non capire che mi piaci… insomma è così palese!” Ma lui niente. Sembrava che vivesse in un altro mondo.

Però… se vuoi puoi aspettare un’ora mentre si raffredda in frigo…-gli rispose sempre con il suo sorriso dolcissimo –Alle 12,15 p.m. dovrebbe essere pronta!- concluse lanciando un’occhiata all’orologio.

-Ok… aspetterò… però tu mi farai compagnia!- le disse contento Harry.

-Certo Capitano Potter! Ora però corro a farmi una doccia perché sembro una torta anch’io!- terminò Ginny ridendo e correndo di sopra. “Già” pensò Harry “una torta che io mangerei molto volentieri…” Seguì Virginia con lo sguardo fino a quando non scomparve su per le scale. Stava prendendo un po’ di succo d’arancia dal frigo quando sentì Ginny urlare contro suo fratello.

–Dannazione Ron… vuoi stare un po’ più attento… hai la mole di un treno… per me!- Evidentemente il rosso era andato a scontrarsi con la povera Virginia…

-Scusami, sorellina… ti sei fatta male?!- le chiese premuroso il fratello.

–No, No sto bene…- Sentì Harry prima che Ron arrivasse in cucina. Era vestito in borghese o meglio in stile babbano. Doveva pattugliare la città con Hermione e Draco…Beato lui, almeno si sarebbe divertito! Harry non sapeva il motivo ma da quando era un auror non gli era mai capitato di essere di turno con i suoi amici… si era sempre ritrovato con Angelus e Matt (Non so se si nota il ritorno al mio nome… sono un egocentrica… scherzavo! Nd Angéle)

-Beh io vado Harry… mi raccomando tienimi d’occhio Virginia!- gli disse Ron prima di uscire dalla Tana.

-Certo!- gli urlò dietro Harry. In fondo lui aveva davvero buone intenzioni.

***

Erano le 23,20 p.m. e Draco era disteso sulla poltrona di pelle nera. Era appena uscito dalla doccia. Non aveva alcuna voglia di vestirsi. Odiava pattugliare la città di notte. Non sapeva perché ma l’oscurità lo inquietava. Voleva rimanere lì disteso, prigioniero dei suoi pensieri, ma l’immagine della ragazza, che da un paio d’anni gli aveva trafitto il cuore, si affacciò alla mente. Come gli succedeva, ogni volta che pensava ad Hermione, un sorriso assurdo e inquietante si impossessò della sua faccia. Quanto era cambiato il sentimento che lo univa a lei. Pensare che un tempo la odiava e la riteneva inferiore… mezzosangue. Come si sentiva stupido ogni volta che ripensava ai tempi di Hogwarts. Chiuse gli occhi e si fece trasportare dalla mente a molti anni prima. Frequentava il quarto anno. Era nei corridoi della scuola.

“Il torneo tre maghi… che idiozia” pensava Draco “Naturalmente l’unico che poteva parteciparvi senza volerlo è lui il grande Eroe Harry Potter!”

Draco aveva preparato delle sorpresine per Harry. Su delle spille che tutti i Serpeverde indossavano c’era scritto:

TIFATE CEDRIC DIGGORY-

IL VERO CAMPIONE DI HOGWARTS!

-Ti piacciono Potter!- aveva esclamato Malfoy ad alta voce mentre si avvicinava ad Harry. –E non è tutto: guarda!- Draco Premette la spilla e lo slogan sparì, sostituito da un altro, questa volta verde:

POTTER FA SCHIFO

I Serpeverde avevano ululato dalle risate. Anche loro tutti quanti, premettero le loro spille, finché la frase “ POTTER FA SCHIFO” non scintillò intorno ad Harry che divenne rosso dalla rabbia.

-Oh, molto divertente- gli rispose Hermione. “Eccola” pensò Draco “la sporca mezzosangue!”

-Ne vuoi una Granger?- le chiese Malfoy, tendendo una spilla ad Hermione. –Ne ho un sacco. Però non toccarmi la mano. Me la sono appena lavata, sai, non voglio che una Mezzosangue ci sbavi sopra- “Perfetto sei un vero BASTARDO Draco, mi congratulo con te!” aveva pensato il biondino. Malfoy vide Harry cercare la bacchetta e i ragazzi intorno ritrarsi.

–Harry!- aveva esclamato Hermione in tono d’avvertimento.

-Vai avanti, allora, Potter!- disse tranquillamente Malfoy. -Fallo se ne hai il coraggio…-

Per un attimo si guardarono negli occhi, poi scattarono, nello stesso istante.

-FURMUNCULUS!- aveva urlato Harry.

-DENSAUGEO!- aveva strillato Malfoy.

Getti di luce irruppero nella stanza da entrambe le bacchette, cozzarono a mezz’aria e rimbalzarono indietro ad angoli diversi: quella di Harry colpì Goyle in faccia, e quella di Malfoy colpì Hermione. Goyle ululò e si portò le mani al volto, dove stavano eruttando grosse orribili bolle; Hermione gemendo terrorizzata, si teneva la bocca.

-Hermione!- esclamò Ron, scattando verso di lei. I denti davanti di Hermione stavano crescendo ad un ritmo preoccupante. La ragazza toccò i suoi denti che ormai le erano arrivati fino al mento. Emise un urlo terrorizzato e corse via piangendo…

Draco sbatté le palpebre, più e più volte, per riprendersi da quel tuffo nel passato. “Che idiota che ero… far piangere Hermione!”

Si alzò dal divano e si diresse verso la sua camera. Prese un maglione nero a collo alto, un paio di jeans blue notte e se l’infilò. Tornò nel soggiorno indossò il suo giaccone di pelle nero ed uscì. L’aria gelida della sera gli sferzò il bel volto severo. Si sedette sul muretto e attese. Ron era un tipo puntuale, non avrebbe tardato. Malfoy sarebbe stato risucchiato nuovamente dai suoi pensieri, se una voce maschile e profonda non l’avesse interrotto.

-Ehi, Draco! Che fai qui… aspettavi me… non posso credere che tu sia stato puntuale! Mi fai commuovere!- così dicendo Ron si mise una mano sul viso e iniziò a piangere.

–Ma quanto sei spiritoso!- fece il biondino sarcastico scendendo dal muretto. Ron, però, sembrava si fosse accorto che qualcosa turbava il ragazzo.

–Tutto bene, amico?- chiese semplicemente il rosso. Quelle, furono per Draco, le più confortanti parole che qualcuno gli avesse mai detto. L’aveva chiamato amico il suo turbamento si dissolse come nebbia al sole.

-Sto bene… Grazie Amico!- Ron annuì semplicemente e insieme si diressero verso la casa della donna che li avrebbe divisi nuovamente.

***

Allora piaciuto questo secondo chap… prima di passare ai ringraziamenti per i commenti…. Volevo dire che questa storia è nata da una chiacchierata annoiata con il mio Grande fratellone (Antonio) mentre eravamo sul divano del mio salone a contemplare l’albero di natale. Avevo appena finito di leggere una delle tante magnifiche one shot o ffc di questo sito ed avevo un sorriso idiota sulla faccia (mi capita sempre quando leggo qualcosa che mi interessa). Così mio fratello mi chiede:

- ma ti sei rincretinita… perché stai ridendo da mezz’ora senza motivo!?-

ho impiegato tutto il resto della serata a raccontargli le meravigliose ffc, quando lui all’improvviso mi fa:

-Ehi Angéle… ma perché non ne scrivi una tu? – Ed io:

-Perché no?!- così è nata questa storiella che spero piaccia davvero…. Va beh dopo avervi spiegato la nascita della mia ffc (ma chi te l’ha chiesto…) passo ai ringraziamenti:

LORD SAMURAI: grazie mille della tua recensione… davvero pensi che la mia ffc sia bella e soprattutto che io abbia talento?! Beh Grazie davvero…davvero grazie 1000… mi hai fatto ballare per la stanza come una deficiente sulle note della canzone più sputtanata del momento “obssession”… grazie e continua a seguire la mia storia e soprattutto a commentare anche se (sfortunatamente) non ti dovesse piacere… un bacione

Kiria: ma che bel nickname che hai? Sono felicissima di notare che piace anche a te la mia ffc e che tu condivida con me che l’amicizia tra Draco e i tre sia molto bella… però ti do un avviso non dormire sugli allori perché l’amore per una donna può rovinare tutto… un bacione continua a seguire la ffc mi raccomando! Ah, dimenticavo grazie mi fa piacere anzi piacerissimo che ti piaccia il mio modo di scrivere…

DANAE: MOLTO carino il tuo nick… grazie mi fa piacere che ti piaccia…. Per l’aggiornamento… cercherò di andare il più veloce possibile… un baciotto anche a te

Serena : Serena… io ho una cugina che si chiama così…. Ma tu non puoi immaginare la mia gioia quando ho letto il tuo commento… il mio secondo commento della ffc… è un emozione da poco… Grazie, Grazie un bacio!

SILVIA85: BENE , bene, bene la mia prima recensitrice… che dire sono saltata in aria quando mentre stavo leggendo la mia ffc e mi stavo dicendo: “ma cosa l’hai mandata a fare non piacerà mai a nessuno e nessuno la commenterà” sei saltata fuori tu come un’ancora di salvezza… grazie, grazie…. Intrigante? Ma che bell’aggettivo…. Grazie un bacione

Vale: non posso crederci l’hai recensito… grazie, grazie… davvero pensi che io sappia scrivere mamma mia che onore… GRAZIE… sono contenta che la trama ti piaccia… grazie… che bello!

Bene credo che abbia ringraziato everybody… un bacione megagalattico a tutti… anche quelli che leggono e non commentano… sempre più innamorata delle ffc la vostra Madamoiselle Angéle

P.S.

Il mio nickname si scrive con l’accento… non mi interessa se acuto o grave ma mettetecelo… ok?!

À bientot…

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Capitolo 3
*** Paura... ***


DA AUROR A BABBANI III CHAP : Paura…

DA AUROR A BABBANI III CHAP : Paura…

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

Ehi… Milady… ma quando aggiorni la tua bellissima ffc “Ali di fata” che consiglio a tutti di andare a leggere perché è molto, molto bella ed è scritta divinamente…aggiorna!

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Hermione era seduta sul suo funghetto davanti allo specchio. Stava pettinando i suoi incredibili ricci, ribelli. Fino a qualche anno prima odiava quei capelli li definiva scomodi e irritanti. Poi, un giorno, mentre era seduta, come al solito, in biblioteca, sotterrata da una valanga di libri, Ron era entrato nella grande stanza illuminata.

Era appena tornato da un massacrante allenamento di Quidditch, aveva tutti i capelli sporchi di terra, ma come al solito, invece di correre subito a lavarsi, era passato a salutarla. Ron conosceva Hermione,  sapeva che non amava essere lasciata sola troppo a lungo.

-Ehi, piccola… hai finito tutti i compiti come al tuo solito senza aspettare me ed Harry…- le disse il ragazzo chinandosi su di lei per vedere cosa stesse scrivendo. Hermione era sobbalzata andando a sbattere la sua testa contro il mento di Ron.

–Ahi…- avevano esclamato entrambi all’unisono.

–Mio dio Ron… ti ho fatto male?!- aveva chiesto mortificata la ragazza.

-No, fortunatamente hai tutta quella massa di capelli che ha attutito l’urto…- Hermione era diventata rossa dalla rabbia. Si poteva scherzare su tutto del suo aspetto fisico… denti, occhi, naso, bocca ma… i capelli dovevano lasciarli stare…li odiava già troppo lei.

–Ron… non c’è bisogno che mi ricordi quanto siano brutti e tanti i miei capelli… lo fa già abbastanza lo specchio della mia camera…- Ron massaggiandosi il mento era scoppiato a ridere…

 -EHI… piccola non ti scaldare… io adoro i tuoi capelli sono così morbidi e profumati e poi…- si era avvicinato ad un ricciolo di Hermione, vi aveva infilato un dito dentro e leggermente lo aveva tirato  verso il basso…-ci si può giocare…-

Hermione prese tra le mani un suo ricciolo e tirò anche lei leggermente verso il basso come tanti anni prima aveva fatto il suo Ron. Non fu la stessa cosa. Chiuse e riaprì più volte gli occhi per tornare alla realtà. Quanto le mancava Hogwarts. Quanto le mancava la spensieratezza di quando era ragazzina. Si alzò in piedi e andò in salotto. Mentre usciva dalla stanza da letto diede un’occhiata allo specchio dietro di lei. Aveva indossato i jeans che aveva comprato con Ginny in un negozio babbano qualche settimana fa. Aveva un maglione bianco a collo alto e aveva tirato su i capelli in una coda alta lasciando ricadere qualche ricciolo qua e la, intorno al viso. “Tutto sommato” si disse “Non fai proprio vomitare…”

I suoi pensieri autolesionisti furono interrotti dal campanello. Draco e Ron erano arrivati. “Puntuali come sempre!” pensò Hermione lanciando un’occhiata furtiva al suo orologio da polso che segnava le 23,29 p.m. (io sono un tipo puntualissimo ecco perché sono fissata con gli orari Nd Angéle). Hermione afferrò la sua calda sciarpa dei Grifondoro (nonostante gli anni non era riuscita a gettarla via e poi grazie ai suoi incantesimi anti-usura era ancora bella!), il suo giubbetto di pelle ed uscì.

Appena mise piede fuori di casa fu inondata dall’ottima fragranza del profumo di Draco, che lei stessa gli aveva regalato per il suo compleanno.

–Mamma mia Draco… che buon profumo che hai messo… ma chissà chi te l’ha regalato?!- fece sarcastica Hermione, avvicinandosi al ragazzo e respirando profondamente quel buon odore.

–Sì, sì come no… sembra che ci abbia fatto un bagno dentro… Ehi dì un po’ non crederai davvero a quelle stupidissime pubblocità  babbane  dei profumi e degli uomini che non devono chiedere Mai…- Disse Ron sorridendo malizioso.

–Si chiamano pubblicità, Ron, non pubblocità… e poi Draco non ha bisogno di profumi per attirare le donne… credimi mezzo corpo femminile delle Auror gli sbava dietro…- lo ammonì Hermione.

–Compresa tu?!- chiese quasi per scherzo Ron. Draco divenne rosso e senza accorgersene trattenne il respiro. Il suo cuore aveva iniziato a battere ancora più forte… Ron pendeva dalle labbra di Hermione. Si maledì più volte per la pazzia della sua domanda… “Ma che mi è venuto in mente… Sei proprio stupido Ronald Weasley… vedi che hai fatto, adesso Hermione sta cercando le parole più adatte per dire a Draco che è sempre stata innamorata di lui… e tu rimarrai con un palmo di naso… STUPIDO… stupido… Hermione ti prego dì qualcosa… ti scongiuro parla, piccola… dì che non ti piace… Ehi un momento… io sono geloso… no… non è vero… perché dovrei essere geloso… Hermione è solo una cara amica… con le gambe più belle che io abbia mai visto… Ron finiscila… Hermione è una A-M-I-C-A! eppure perché ogni volta che la vedo mi fa male lo stomaco…oooh non ci capisco più niente…” La brunetta senza accorgersene teneva nella sua risposta la felicità di uno dei due uomini. Hermione divenne rossa. Non sapeva cosa rispondere.  Vedeva Draco che la guardava con gli occhi sgranati e  il respiro mozzato, Ron era letteralmente attento ad ogni suo parole… “Nel tentativo di carpire cosa… e perché Draco mi sembra preoccupato… no… non  è possibile…ma forse… no, no, me lo sto immaginando… Draco non può… Insomma anche se adesso è un amico lui rimane in fondo all’animo sempre un Malfoy… e un Malfoy non si innamorerebbe mai di una… di una… mezzosangue…” pensò velocemente la brunetta.

-Beh, sai Draco non è affatto male… e poi io non conto visto che sono una delle sue migliori amiche…- si ritrovò a rispondere, sorprendendo tutti.

Draco lasciò andare il fiato. Hermione non aveva risposto alla domanda, però aveva detto che lui non era affatto male…non poteva crederci di quanto una semplice frase lo avesse reso così felice…

-Ehi- fece l’austero biondino. –Perché non parliamo di te, invece. Se non sbaglio Ron, tu sei tutto il contrario… sbavi tu dietro a mezzo corpo femminile delle Auror!-  Quella battuta rimase sospesa in aria fino a che tutti e tre non scoppiarono a ridere… Ron si era rilassato… “Beh, almeno non ha detto di essere innamorata di lui da sempreha detto che non è male… ma anche un cane può essere non male…

-Va bene, va bene… avete ragione… però adesso cambiamo argomento e trattiamo cose più serie…- il rosso si asciugò le lacrime agli occhi per le risate e scacciò dalla mente tutti i pensieri…

–Allora, piccola- disse riferendosi a Hermione –Dove siamo di turno questa notte!?-

-Ah, sì...- fece Hermione ed estrasse, dalla sua tasca dei pantaloni, la pergamena. Iniziò a scrutarla e sia Ron che Draco pensarono che per quella ragazza avrebbero fatto di tutto. –Dunque- aggiunse Hermione. Ron la trovò tremendamente bella con lo sguardo assorto e quelle bellissime labbra imbronciate.

–Questa notte siamo di turno a… Notturn Alley!- Quella frase rimase sospesa in aria. Ron e Draco erano increduli. Non riuscivano a parlare…all’improvviso fecero mente locale ed esclamarono insieme:

-COSA?!-

-NOTTURN ALLEY!- gridò più forte Hermione.

-No!-  fece Ron  –Io a Notturn Alley non ti ci porto in pattuglia…- 

-Nemmeno Io…- lo aiutò Draco.

-COSA?!- adesso Hermione aveva perso le staffe.- 1. Ron TU non mi porti da nessuna parte, 2.Ho superato come voi l’addestramento per auror… e 3. DRACO non dargli ragione!- concluse Hermione lanciando uno sguardo omicida al biondino.

-NO! Tu non vieni a NOTTURN ALLEY!- le gridò in faccia Ron. Poi senza preavviso la prese di peso e se la caricò sulle spalle.- Draco prendile la bacchetta!- Hermione, però, fu più veloce, si divincolò con agilità dalla presa da orso di Ron. Lo tirò dal bavero del cappotto e con una mossa da manuale lo atterrò sedendosi sull’addome del ragazzo mentre puntava la bacchetta contro Draco.     –Allora?!- disse la ragazza con un sorriso trionfo –Sono stata brava? Ho meritato come voi il distintivo da Auror…-  Il biondino era spiazzato.

–Ehi, ragazzina… nessuno voleva mettere in dubbio la tua bravura …. E solo che… beh, Notturn Alley di notte è un posto molto pericoloso…- cercò di dire Draco.

–Oh, andiamo ragazzi… ho tenuto testa a due dei migliori auror in circolazione… figuriamoci se non ce la faccio contro due mangiamorte Ubriachi…Andiamo!- Ron senza nessuno sforzo sollevò, nuovamente, di peso la brunetta e si rimise in piedi pulendosi il jeans.

- Promettici che starai sempre vicina a noi e non ti allontanerai… come al tuo solito!- Ron aveva uno strano sguardo… era preoccupato.

Va bene…- gli disse Hermione senza entusiasmo e diventando rossa per la rabbia. Odiava quando lui la trattava come una bambina.

 

***

 

Ginny ed Harry erano seduti una di fronte all’altro. Il brunetto, dai capelli sempre e perennemente in disordine, aveva uno sguardo perplesso. Al contrario la rossa sorrideva soddisfatta.

–Sei sicura che questa mossa si possa fare…- Stavano giocando a scacchi.

–CERTO!- gli rispose Virginia facendo una falsa espressione indignata. Poi tramutò il suo sorriso da soddisfatto a malizioso.         

- Cos’è Capitano Potter ?! Non riesci a perdere contro una ragazza?!- lo stuzzicò sorridendo ancora di più.

– Sì, che so perdere! Ma quella mossa Ron non l’ha mai fatta… e se non l’ha fatta mai lui… non so da dove tu l’abbia presa!- le rispose Harry senza staccare gli occhi dalla scacchiera.

–Non ti fidi di me?- gli disse, accavallando le sottili gambe, con una voce sensuale (secondo il suo parere Nd Angéle).

–Oh, beh… Sì… NO!- annuì ironicamente Harry.

Cosa?! Capitano Potter da lei non me lo sarei mai aspettato!- si alzò bruscamente e fece cadere dalla tasca dei jeans il cavallo…

-Oh, butta imbrogliona!- gridò Harry ridendo e iniziando  a rincorrerla. Ginny era esile ed agile. Harry per quanto veloce non riusciva a prenderla. Si sarebbero rincorsi all’infinito se il timer della torta non avesse suonato.

–Time out, Harry devo uscire la torta dal frigo…- incrociando le dita corse in cucina seguita da Harry. La ragazza prese due stoviglie e due forchette. Tagliò due abbondanti porzioni e le sistemò nei piatti. Una l’avvicinò ad Harry, che era ancora con il fiatone.

–Ehi, - disse Ginny. –Non mi sembri molto in forma… eppure passi tanto tempo in palestra…-

-Ah, ah, ma quanto sei simpatica questa sera… stai camminando sul filo del rasoio… un'altra battutina e non terminerai di mangiare la tua torta…- disse affondando la forchetta nella panna.

–Non mi fai paura capitano Potter… - prese un po’ di panna dalla torta e gliela lanciò addosso iniziando a ridere. Harry non si scompose. Si pulì la manica sporca e la guardò negli occhi.

–Non mi provocare… non ho nessuna intenzione di sprecare la mia torta preferita tirandotela addosso…-

-Oh, sì come no… dì la verità hai paura che ti possa battere come prima…- incalzò Ginny rincominciando a ridere come una pazza.

–Ti sbagli prima non mi hai battuto… ci siamo fermati solo per la torta… che stai sprecando… su di me!- concluse Harry pulendosi la guancia dalla panna che Ginny gli aveva nuovamente tirato.

–Oh, dai capitano Potter gioca un po’ con me…- Virginia sbatté le ciglia e questa volta fu lei ad assumere l’espressione da cucciolo bisognoso. “No, non mi guardare così Virginia… altrimenti non rispondo più di me…” aveva pensato il brunetto quando aveva appoggiato gli occhi sulle sue labbra color della ciliegia che avevano assunto un’espressione corrucciata.

Dai… - aveva continuato la rossa come un diavoletto tentatore. Harry si alzò bruscamente. Fece finta di andarsene ma invece prese una buona porzione di panna e la lanciò direttamente sul collo di Virginia che non era riuscita a reagire, per la sorpresa.

–Se tu avessi frequentato i corsi di Auror sapresti che il nemico va sorpreso…- esordì Harry ridendo. Era così preso nel godersi il trionfo che non si accorse che Ginny gli stava lanciando la panna in piena faccia.

SPLASH!!

Gli occhiali, il naso, i capelli erano tutti bianchi…          Virginia approfittò della sua distrazione e corse fuori dalla cucina superandolo con agilità. Harry si pulì alla meglio la faccia e rincorse la rossa. Sporcarono tutto il salotto e il tappeto ma Harry non era ancora riuscito a colpirla. Ginny era arrivata sulle scale e si era voltata gridando:

-Harry tanto non mi prendi…- le parole però gli erano morte in gola, perché il ragazzo non era in fondo alle scale.

-Io dico di Sì…- la sua voce le arrivò alle spalle. Harry l’afferrò per la vita e bruscamente la voltò. Erano lì uno di fronte all’altra.  Abbracciati stretti, stretti… i loro visi erano a poca distanza … “Oh, Virginia… sei così bella che guardarti mi fa male… perché non ti posso avere… perché Ron doveva per forza essere tuo fratello… il mio migliore amico… Virginia…” mentre questi pensieri vorticavano nella mente del ragazzo, impercettibilmente le loro teste si erano fatte più  vicine. Ora Harry riusciva a vedere quella leggera spolverata di lentiggini sul naso di Ginny… i suoi occhi azzurri e penetranti… si stavano chiudendo lentamente… La mente di Harry si annebbiò. Eliminò con un piccolo movimento, la distanza tra di loro e la baciò. All’inizio un bacio timido… quando poi si accorsero che era tutto vero iniziarono a divorarsi. “Harry tienimi d’occhio Virginia…” le parole di Ron risuonarono come una campanella nella sua mente. Si staccò immediatamente e farfugliando qualcosa del tipo:

-Mi dispiace… sono stato uno stupido, non volevo… cioè non dovevamo!- corse di sopra,in camera sua. Ginny rimase sulle scale. Non riusciva nemmeno a piangere.

 

***

 

Un uomo alto e robusto dai lineamenti marcati si aggirava per le strade della Londra babbana. Aveva un lungo mantello nero, che a stento riusciva a coprirgli le gambe fino al ginocchio. Aveva lunghi capelli biondi raccolti in una coda bassa e due occhi azzurro ghiaccio. Se non fosse stato certo che Lucius Malfoy avesse avuto solo un figlio, qualcuno avrebbe potuto dire che Mellifluo Mcstrict fosse un altro figlio della stirpe dei malvagi purosangue. Con passo sicuro stava pedinando una ragazza che poteva avere all’incirca 22 anni. Lei o meglio il suo cuore, ancora puro, era l’ultimo ingrediente della pozione che il suo oscuro signore stava preparando. Lord Voldemort aveva bisogno di un cuore di una ragazza che era amata ed innamorata eppur ancor vergine. Avrebbe dovuto prendere il suo cuore alla mezzanotte momento in cui la luna era al massimo del suo splendore. Mellifluo controllò l’orologio. 23,45. Mancavano esattamente 15 min. Avrebbe avuto il tempo di addormentarla e portarla a Notturn Alley in uno di quei vicoli scuri dove avrebbe potuto lavorare in pace. Quella ragazza non avrebbe neanche sofferto. “Si addormenterà e non si sveglierà più”  gli aveva detto il suo signore. Eppure perché non voleva farlo… Mentre camminava un ricordo affiorò alla sua mente.

Era dinnanzi al suo signore oscuro prostrato come sempre ai suoi piedi… pronto a fare qualsiasi cosa per lui e per la sua“ causa” .

-Oggi, mio caro Mellifluo… è un buon giorno per te e per gli altri mangiamorte… una nuova sorella si è unita a noi…- così dicendo il signore oscuro aveva fatto cenno ad una figura alta e slanciata di farsi avanti.

–Miei fedeli mangiamorte… una nuova donna riceverà il marchio nero… Angelia… vieni avanti e mostrati ai tuoi fratelli…-

Mellifluo aveva alzato leggermente il capo. Un dolore lancinante all’altezza dello stomaco gli aveva fatto riabbassare velocemente la testa. La donna che si parava davanti a lui era… bellissima. I suoi lunghi capelli neri… i suoi bellissimi occhi azzurri… il suo corpo sinuoso… era meravigliosa… la più bella donna che lui avesse mai visto. Angelia ricevette il marchio nero e come ricompensa Lord Voldemort le “concesse di concedersi” a lui, il grande signore oscuro. Mellifluo in quei momenti aveva iniziato ad odiare profondamente Il SUO Signore Oscuro.

Abbassò la testa e ricontrollò l’orologio. 23,47. Doveva sbrigarsi. Prese dalla piccola tasca interna del mantello, la sua bacchetta. “9 pollici e mezzo, legno di pioppo,  estremamente flessibile e con anima di crine di unicorno… perfetta per gli incantesimi” così gli aveva detto il signore Olivander quando 13 anni prima era andato a comprare la bacchetta per il suo primo anno ad Hogwarts.

Si avvicinò furtivo alla ragazza ignara e senza che se ne accorgesse l’addormentò e se la caricò in spalla. Mellifluo aveva, stranamente il cuore pesante. Sarebbe diventato un assassino a sangue freddo per una persona che odiava.

***

 

Tre figure si stagliavano contro la luce di un debole lampione, a Notturn Alley. Hermione la ragazza del terzetto, stava discutendo animatamente con il ragazzo più alto, Ron.

-Ron, non sono più una bambina! È meglio che te lo fai entrare in quella zucca… non siamo più ad Hogwarts… adesso so difendermi anche da sola!- stava dicendo in tono acido l’unica rappresentante del gentil sesso. Ron non la stava ascoltando. Con i ricordi era tornato a molti anni prima (ma questi stanno sempre a ricordare Nd Angéle… mi serve per fare capire la storia…).

Era nei corridoi di Hogwarts. Era in ritardo. Aveva aspettato Harry. “Il signorino si poteva almeno degnare di dirmi che scendeva prima… con Cho…”.(Hai capito ad Harry che se l’ è fatta con Cho…Nd Angéle) Era arrivato sparato in classe e fortunatamente il professor Vitious, l’insegnante d’incantesimi, non era ancora lì. Aveva scorto tra i ragazzi, seduti in aula, Hermione. Come al solito era  sola in fondo alla classe. Lei non era molto popolare tra le sue coetanee di Grifondoro. Gli unici suoi amici erano Ron, Harry e Ginny.  Quando aveva visto il Rosso, si era illuminata. -Ehi, Ron!- gli aveva gridato alzando una mano per farsi notare. Lavanda e Calì sedute un po’ più lontano aveva iniziato a parlottare tanto forte che le loro parole furono ben chiare a tutti. 

-Hai visto, quella smorfiosa… fa tanto la santarellina ma sotto, sotto… poveri Harry e Ron… sono succubi di quella arpia…hai visto i suoi denti… e i suoi capelli…- Le due megere avevano iniziato a ridere. Hermione si alzò in piede tremando. Aveva chinato il capo. Chiaro segno che aveva iniziato a piangere…senza aspettare oltre corse via fuori dalla classe. Lui l’aveva rincorsa ed Hermione aveva pianto per un’ora intera tra le sue braccia. Ron in quell’occasione non aveva potuto far niente…l’aveva vista piangere impotente di farla pagare a quelle due…

In quel preciso istante si era ripromesso che non sarebbe successo mai più!  Che l’avrebbe protetta da qualsiasi cosa… e adesso lei gli stava dicendo che era cresciuta… che non aveva bisogno più di lui… del suo cavaliere dalla sfavillante armatura.

-Ron… mi hai capito… Ron ma mi stai ascoltando…- La voce cristallina di Hermione lo riportò alla realtà.

Lui le sorrise e le rispose con quanta più calma avesse in quel momento (si era innervosito di nuovo a pensare all’avvenimento di molti anni prima…):

-Piccola… ho capito… ma cerca di capire anche me… io non mi perdonerei mai se ti succedesse qualcosa… e poi ho una parola da mantenere…-

-Una parola da mantenere…ma…-

-Shhh!- Draco, che fino a quel momento era stato in silenzio, la zittì, mettendole un dito sulle labbra… (Credo che Hermione parli troppo… Nd Angéle… come me… eh, eh :p)

-Cosa hai sentito…- chiese Ron afferrando la bacchetta. Il biondino si concentrò. Era famoso alla base per il suo udito e la sua mente fredda.

-Da quella parte… presto…- disse indicando un vialetto buio.

Quando arrivarono lo spettacolo che si parò davanti ai loro occhi era raccapricciante. Una donna sulla ventina d’anni era riversa sull’asfalto in una pozza di sangue. Un uomo incappucciato e con una maschera bianca sporca di sangue incombeva su di lei.

-mio dio…- aveva sussurrato Hermione prima di portarsi una mano alla bocca. Ron e Draco erano rimasti senza parole.

L’uomo dalla maschera bianca si voltò. In quel preciso istante Ron aveva urlato:

-LASCIA LA BACCHETTA…BASTARDO!-

L’uomo incappucciato si abbassò lentamente. L’aveva quasi abbandonata a terra quando la riprese ed urlò, puntandola contro Hermione.

-CRUCIATUS!-

Hermione fu veloce a respingere Ron che si era gettato su di lei per salvarla. La maledizione, però, la colpì in pieno. La  potenza dell’incantesimo la sollevò di peso e la fece ricadere in malo modo al suolo.  Hermione perse i sensi. Draco e Ron erano pallidi. Le loro attenzioni non erano più rivolte all’assalitore dalla maschera bianca. Si precipitarono entrambi sulla ragazza.

-Hermione…- disse il rosso prendendola delicatamente tra le braccia.

–Ehi… ragazzina… non fare brutti scherzi…- disse sussurrando Draco che era diventato ancora più bianco del normale…

Mellifluo li guardò e provò una strana morsa allo stomaco… poi pensò: “Sentimenti… la rovina degli uomini…” Era arrabbiato con se stesso. In quel periodo troppi sentimenti avevano frullato per la sua testa…

Gettò ancora uno sguardo a quei tre e poi con un colpo di bacchetta si smaterializzò.

 

Fine terzo chap….

***

 

 

Ah, ah ah… : D Piaciuto questo terzo chap… io spero di sì perché… l’ho scritto io…. AH…ah ah… lo so…lo so… voi starete dicendo… “ma si è rincretinita che ride senza motivo?!”… no, io un motivo per ridere l’ho… e lo sapete qual è… ma naturalmente VOI! I miei lettori… ma anche e soprattutto i miei COMMENTATORI… non potete immaginare la gioia di aver trovato nuovi commenti anche sul mio II chap…. Ragazzi siete Mitici vi voglio un mondo di bene dico davvero…  beh spero che anche per questo chap arrivino un pochettino di commentucci che mi rendono felice e piena di idee…. Beh ora passiamo alla parte che preferisco… i ringraziamenti o dediche personali…

 

 

KIRIA… la mia preferita! sempre ligia al “dovere” di commentarmi…. È stata bella la scena della doccia… mi fa piacere perché è la mia preferita di questi tre chap… e mi sono divertita un bordello a scriverla… Grazie per il tuo commento… continua a seguire questa ffc… perché presto molto presto se ne vedranno delle belle… Ah, Ah… non anticipo niente così non rovino (almeno spero) la sorpresa… un Bacione grandissimo…mon amie

Alexis  ehi fratello della webmistress più paziente che io abbia conosciuto… tutto bene?! Mi fa piacere che anche a te piaccia (anche se non tanto…) la mia ffc… Prometto bene? Beh… mi fa molto piacere… mi è sempre piaciuto promettere bene… per poi deludere le aspettativeJ no… stavo scherzando è la cosa che più odio deludere le aspettative… quindi adesso mi impegnerò per far salire il mio voto da 6 almeno ad un 8… e spero proprio di non deluderti… mi dispiace che la coppia Ron Hermione non ti piaccia… ma io non ci posso fare niente… Harry con lei non ce lo vedo proprio…al massimo un Draco con Hermione… ma Harry… no… non c’è alchimia… non so se mi spiego… questo naturalmente a parere mio… cmq… grazie per la recensione un baciotto anche a te… tu est très gentil

KATHY  Ehi braveheartspero che non ti sia costato molto leggere la mia ffc…J sai ti do ragione anche a me è piaciuto molto la parte dove cito mio fratello… The best… il mio idolo… ah,ih,ah,ih…. JJ je suis très content parce que tu as tenu ta promesse.... , merci beaucoup.... sono felice che ti piaccia la mia ffc come a me piace la tua... aggiorna presto un bacione madamoiselle Angéle

Xanthe  Bonjour … thank you very much for your review… I’m happy…. E adesso torno alla mia lingua madre… sto impazzendo inglese, francese e tedesco… mi fa male la testolina… ma perché ho scelto proprio il liceo linguistico…. Tu starai dicendo… “ma proprio alla mia dedica questa deficiente  doveva sfuriarsi contro la sua scuola! ne ho già abbastanza della mia….” È vero… hai ragione scusami… grazie per il tuo commento… continua a leggere e commentare per farmi sapere se sta continuando a piacerti oppure No…. Speriamo…J un bacione … your Miss Angéle or Ta Madamoiselle Angéle…. Quale preferisci?... meglio il francese… è molto più bello… io l’adoro… (ma ke me frega?!) scusami…(ma mi ha preso per un confessionale… ) à bientot…. Byeauf wiedersehn

VEGA  scusami perché ti dovrei scusare… solo perché hai letto la mia ffc e hai dimenticato di recensire…. Ma va la! Non ti preoccupare! L’importante però è che tu NON  DIMENTICHI Più DI RECENSIRE LA MIA FFC…è chiaro? J ah, ih, ah, ih…. Anche a te piace Draco…

mi fa molto piacere che apprezzi (ohohoh Angéle ma che parole usi… scusatemi e che odio ripetere sempre gli stessi termini… ohohohoh tErmini ma sentitela… Ehi Brutto deficiente la vuoi smettere!) la caratterizzazione dei miei personaggi… GENTILISSIMA!! Ora vado un bacione megagalattico….ta madamoiselle Angéle

Vamasa  Grazie per il tuo commento… mi fa piacere che la mia trama ti ha incuriosito… Grazie mille e continua a seguirla… e a commentarla!mi fa sempre piacere ricevere consigli, commenti, idee dai miei lettori… è un’esperienza nuova per me che voglio condividere con quelli a cui piacciono (anche solo un po’) le mie storie… Grazie Ancora Vamasa… sei stata la mia tredicesima recensitrice… un bel numero…

Vale e Mely   o meglio solo una di voi due (Vale) ma visto che mi siete simpatiche vi scrivo tutte e due… No… non ti dirò mai con chi si mette Hermione alla fine… lo scoprirai solo leggendo e commentando… come ti sei permessa di fare pubblicità occulta utilizzando lo spazio dei miei commenti?! Ahahahahahah stavo scherzando continua pure a fare pubblicità occulta perché è il modo migliore per far leggere le ffc…. Lo faccio anch’io ahahahahahahahahahahhaha.. Grazie del tuo commento… e aggiorna presto la tua storia “chi potrà mai fermare il nostro  amore?” hai visto… ti ho fatto un altro po’ di pubblicità occulta….ahahahahahahahahah J

Bene credo di aver ringraziato ampliamente tutti i gentilissimi che mi hanno commentato… fatelo sempre in tanti!

un bacione a tutti

madamoiselle Angéle

Alla prossima con il IV capitolo che si intitola: “All’improvviso…”

À bientot…ah ih ah… sto impazzendo! la situazione è grave…

 

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Capitolo 4
*** All'improvviso (I parte)... ***


DA AUROR A BABBANI IV Chap: All’improvviso…(I parte)

DA AUROR A BABBANI IV Chap: All’improvviso…(I parte)

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

Draco e Ron  erano ancora piegati su Hermione quando sentirono il classico “pop” della smaterializzazione. Si voltarono entrambi nello stesso istante.

-Dannazione… quel Bastardo è scappato…- disse il rosso ritornando poi a concentrarsi su Hermione ancora priva di sensi tra le sue braccia.

-Dobbiamo chiamare rinforzi, Ron… Hermione ha bisogno di un medimago… e lei…- disse indicando con il capo, il corpo della ragazza scempiato –dobbiamo scoprire chi era…- Poi alzandosi, prese il suo M.C.P. e convocò tutti gli auror a rapporto.

 

***

 

Harry era sdraiato supino sul letto nella sua camera alla Tana. Aveva un  braccio sugli occhi, per ripararsi dalla fioca luce che proveniva dalla lampada che si trovava sul suo comodino. Stava riflettendo. O meglio stava ricordando. Con i suoi pensieri era tornato a molti anni addietro. Come in ogni suo flashback d’infanzia, c’era Hogwarts, Grifondoro… il Quidditch… ma stranamente il ricordo che gli affiorava non riguardava i suoi soliti amici…. Riguardava Ginny, la dolce e timida sorellina di Ron da sempre innamorata di lui… e che questa sera aveva baciato… appassionatamente…. Ormai erano da parecchi mesi che Harry guardava quei capelli rossi, quegli occhi blue… in un altro modo. Aveva iniziato a vederla diversa… a guardarla sotto una luce nuova… non la reputava più la sorellina che non aveva mai avuto… la considerava una donna… una donna bellissima…

Harry stava percorrendo come al solito i lunghi corridoi di Hogwarts. Stava tornando in sala comune, dove come sempre avrebbe incontrato Ron ed Hermione, e con loro due avrebbe terminato i compiti assegnati dal professore di pozioni… la materia che più odiava…

“Quella ricerca sull’utilizzo dell’artemisia è meglio farla con Hermione…” aveva pensato oltrepassando il buco dietro il ritratto della signora grassa. Era così immerso nei suoi pensieri che non aveva notato che una figura esile e minuta stava uscendo nello stesso istante…

BOOOM!!

Lui era rimasto saldo sulle sue gambe, mentre la povera figuretta era caduta in malo modo sul duro pavimento di alabastro, riversando tutto il contenuto della sua borsa per terra.

-Ahi…- aveva esclamato. Harry aveva abbassato il suo sguardo e aveva incontrato quello di Ginny (Allora la chiamava ancora così…). “Benissimo” aveva pensato Harry. “Tra tutte le persone con cui potevo scontrarmi… proprio con lei dovevo farlo…adesso rischia di mettersi a piangere solo se le chiedo se si è fatta male!”

-Tutto bene Ginny!?- aveva chiesto Harry  allungandole la mano per poi ritrarla subito, al pensiero che quella ‘bambina’ avesse potuto piangere solo per averlo ‘toccato’. Virginia lo aveva guardato negli occhi.     Aveva notato il suo gesto stupido (ma cosa ci volete fare Harry è pur sempre un ragazzo… sto scherzando Nd Angéle). La ragazzina aveva ripreso velocemente e bruscamente tutto quello che le era caduto dalla borsa e ignorando la domanda di circostanza di Harry l’aveva superato ed era uscita rapidamente dal buco del ritratto…

 Si girò verso il suo comodino dove, oltre la lampada, c’era la sua sveglia. Segnava le 00,10.

Solo qualche minuto fa aveva baciato Virginia… e adesso si sentiva così confuso… Prima, l’aveva quasi costretta a rispondere al suo atto di affetto, e poi, come un pazzo, quando le parole del suo migliore amico li erano rimbombate in testa, l’aveva allontanata bruscamente e senza dare una spiegazione ma solo farfugliando qualcosa del tipo “non dovevamo” era corso via…

Si mise a sedere sul letto e si guardò in torno. La sua stanza semi illuminata, di solito, gli metteva tranquillità… ma in quel momento non ci riusciva neanche quell’ambiente. Era ancora emozionato. Non poteva crederci che finalmente aveva  baciato quelle bellissime labbra color ciliegia… e che lui come uno stupido l’aveva allontanate senza motivo… si appoggiò al suo cuscino e iniziò a batterlo con il pugno, dicendosi:

 -Stupido, stupido, stupido, stupido, stupido…-

-HARRY!- una voce nella semioscurità lo interruppe.

-Harry dannazione rispondi al M.C.P. siamo nei guai fino al collo! vieni immediatamente a Notturn Alley nel vicolo tra Slytherin Alley e Salazard street. Muovi il culo! C’è stato un omicidio ed Hermione è in infermeria!-

Harry a quelle notizie sobbalzò. Hermione in infermeria! Un omicidio?! Non era possibile… se avesse tenuto una classifica delle serate più brutte della sua vita quella avrebbe conquistato tranquillamente il secondo posto (solo per il bacio di Virginia si era piazzata seconda)

Si alzò e velocemente indossò la divisa nera degli auror.  Sul colletto aveva ricamato in lettere d’argento (il colore dei capitani) Capitano Harry James Potter.

Uscì dalla sua camera e prima di smaterializzarsi guardò verso la porta della stanza di Virginia. Il suo stomaco si stava contorcendo.

-Scusami Virginia…- sussurrò e poi si udì un pop nel silenzio della Tana.

 

***

 

Quando arrivò al piccolo vicolo che la voce di Draco dal M.C.P. gli aveva indicato si sentì male.

Una ragazza di non più di 22 anni era riversa sull’asfalto in un lago di sangue. Un po’ più distante dal corpo, c’era un gruppo di medimaghi che assisteva Hermione, a terra, priva di sensi. Aveva una brutta ferita sulla testa e un rivolo di sangue gli colava dalla fronte.

Accanto a lei con uno sguardo spaventato, c’era Ron, che le teneva la mano. Harry si avvicinò a Draco che guardava la scena un po’ più distante e con uno sguardo che non era certo dei più solari.

-Ehi… cosa è successo!?- aveva chiesto al biondino quando gli si era avvicinato.

-Oh, ciao Harry…una tragedia... Questa ragazza aveva 22 anni e pare fosse una babbana… i suoi documenti dicevano che era scritta all’università di Londra… e poi Non abbiamo scoperto più niente fino ad adesso…-

Draco aveva i suoi freddi occhi azzurri puntati su quello che i medimaghi stavano facendo ad Hermione.

-Draco tutto bene!?- gli aveva chiesto Harry. Il ragazzo, però, non rispose.

-Draco mi stai ascoltando?! DRACO!- gridò il brunetto.

Malfoy fu come riportato alla realtà.

-Sì?- chiese candidamente senza staccare gli occhi dai medimaghi che ora stavano trasportando Hermione all’ospedale della base.

-Stai bene?- gli richiese pazientemente il ragazzo.

Draco finalmente staccò gli occhi dai medimaghi (solo perché si erano smaterializzati) e rispose ad Harry massaggiandosi le tempie.

-Sì… sì, sto bene!- I suo tono era poco convincente.

-Sicuro?- gli chiese nuovamente Harry.

-Cazzo, Harry come vuoi che stia? Ho appena visto afflosciarsi al suolo la persona che…- poi si corresse –La mia migliore amica…-

Harry lo guardò sottecchi.

-Hai ragione scusami…-

-Capitano Malfoy, Capitano Potter!- il sottoufficiale Andrew li stava chiamando.

-Sì, sottoufficiale Andrew!?- gli rispose Malfoy avviandosi verso il giovane seguito a ruota da Harry.

-Abbiamo scoperto una cosa… qui…- disse indicando il corpo della vittima.

-Cosa avete scoperto?!- chiese subito il capitano Potter.

-Pare che… beh… alla vittima… sia stato portato via il cuore…-

-Che cosa?!- gridarono all’unisono i capitani.

-Sì… insomma nella cassa toracica non c’è più!- il giovane sottoufficiale era diventato verde. Avrebbe dato di stomaco da un momento all’altro.

-Solo nella magia nera occorre il cuore di un essere umano… James…- fece rivolto al sottoufficiale

-Voglio sulla mia scrivania tutte le pozioni oscure che abbiano come ingrediente il cuore di un essere umano…entro domani mattina … -

Il ragazzo deglutì rumorosamente. Fece un cenno militare e poi si smaterializzò.

-Harry, per favore, va a dare una mano a quei due imbecilli di Matt e Angelus… gli ho mandati a tenere i curiosi lontani da qui… ma non mi fido molto di quei due…- concluse il biondino.

-Va bene Draco… sei sicuro che ci riesci da solo qui?!- chiese Harry.

-Sì… non preoccuparti… io me la cavo benissimo da solo!-

-Allora ci vediamo più tardi…- il brunetto si girò e si smaterializzò.

Draco era finalmente solo. Si diresse verso il corpo della ragazza mentre, silenziosamente, una lacrima gli solcò il bel viso candido.

 

***

 

Hermione era seduta sotto l’albero che si trova ad Hogwarts sulle sponde del lago.

Aveva un grosso libro sulle gambe e il suo sguardo era completamente assorto.

Una leggera brezza le stuzzicava il viso. Adorava leggere all’aria aperta.

Poco distante al campo di quidditch, Harry e Ron, si stavano allenando.

Era sola sotto quella imponente quercia.

Era così immersa nella sua lettura che non udì dei passi dietro di lei.

-Ehi… mezzosangue!- la voce trascinata di Draco Malfoy le era  arrivata alle spalle.

Hermione aveva fatto finta di non sentire.

-Ehi tu! Oltre che mezzosangue… sei anche sorda!-

“Non accettare le sue provocazioni… lo fa solo perché vuole un buon pretesto per andare da Piton e farti togliere il distintivo di prefetto… ignoralo Hermione…”

 Malfoy era ormai davanti a lei.

-Mi chiamavi…- gli aveva chiesto  candidamente.

-Questo albero è il mio posto… quindi smamma… me lo stai sporcando…-le aveva detto Draco altezzoso.

-Cosa!? Scusami ma non ci vedo scritto il nome sopra!- gli aveva risposto Hermione in tono acido.

-Ah, non ce lo vedi scritto?!- Draco aveva avanzato lentamente verso di lei costringendola ad arretrare. Hermione era premuta contro l’albero e Draco continuava ad avanzare. Arrivò di fronte alla ragazza aveva appoggiato una mano, sulla corteccia dell’albero, sopra la sua spalla mentre con l’altra cercava febbrilmente la bacchetta.  Quando la aveva trovata l’aveva afferrata saldamente. Si era avvicinato ancora di più alla Grifondoro che aveva girato la testa da un lato(per non guardarlo negli occhi o per la paura che Draco potesse farle qualcosa) e aveva scritto a fuoco il suo nome poco più sopra della testa di Hermione.

-Bene!- aveva esclamato  alla fine allontanandosi un po’ da lei. –Adesso il mio nome è impresso a fuoco… quindi questo albero è mio…- aveva abbassato lo sguardo e si era avvicinato ancora di più a lei. Le aveva  preso il mento costringendola a voltarsi e a guardarlo negli occhi. –Tu farai meglio a non tornarci più… sono stato chiaro?!- il biondino la aveva guardata ancora un po’ nei suoi occhi color cioccolato e poi se ne era andato lasciando una Hermione terrorizzata incapace anche di piangere.

-Lasciami in pace MALFOY!- urlò Hermione svegliandosi madida di sudore e con un forte dolore alla testa.

-Ehi… piccola va tutto bene…- Ron era acanto a lei e le teneva stretta una mano. Si alzò e si mise a sedere accanto a lei sul letto dell’infermeria. –E’ stato solo un brutto sogno…- Ron iniziò delicatamente ad accarezzarle una mano. Poi se la portò alle labbra e le baciò il dorso candido, con infinita dolcezza.

Hermione si guardò in torno. Non riusciva a capire dov’era. Non ricordava niente. L’ultimo ricordo era la litigata con  Ron.

-Dove sono?- chiese spaventata mentre un dolore lancinante le colpiva la testa. Istintivamente si portò una mano alla fronte chiudendo gli occhi.

Ron ebbe quasi un infarto .

-Ehi, piccola che hai?!- le chiese terrorizzato. Mettendole una mano sulla spalla.

-Mi fa male un po’ la testa… ma che cosa è successo ieri… mi ricordo… che Tu e Draco siete venuti a prendermi e poi ho litigato con te… il vicolo scuro… l’uomo con la maschera bianca… Oh mio dio!- disse portandosi una mano sulla bocca. –Quella ragazza… chi… chi era?- chiese Hermione  diventando ancora più pallida.

-Veramente… - disse Ron riprendendo la sua mano tra le proprie e accarezzandola. –Io non so molto… perché sono rimasto qui con te per tutta la notte … non ho seguito le indagini-

A Hermione il cuore iniziò a battere… quanto era bello e dolce il suo Ron… era rimasto con lei tutta la notte…

-Ma sei proprio inefficiente! E adesso come faccio a sapere cosa è successo!?- disse Hermione falsamente irritata.

-Non lo so… piccola!- disse Ron con un sorriso a 32 denti. Quanto era bello tirare un sospiro di sollievo e poter parlare di nuovo con la sua dolce, (mica tanto!Nd Angéle) piccola, ‘Mione. (tra Herm, Hermy,  che non mi piacciono affatto ho deciso di trovare un nuovo diminutivo che non ho ancora letto in nessuna ffc, a parte qualcuna straniera, e che secondo me le calza meglio degli altri due… Nd Angéle naturalmente è un nomignolo che usano solo Harry e Ron quando vogliono trattarla come una bambina o stuzzicarla sempre Nd Angéle)

-‘Mione…- disse Ron senza lasciarle la mano. –Se non fai la brava il caffè alla vaniglia che ti piace tanto… non te lo porto!- così dicendo le mise delicatamente una mano sui  i capelli.

-Va bene…- fece ‘Mione che stava sguazzando nel brodo di giuggiole…

-Mi hai fatto spaventare questa notte!- esordì Ron dopo un paio di minuti passati in silenzio a guardarle la mano affusolata.- Quando hai perso i sensi davanti a me… il mio cuore si è fermato…’Mione tu sei… tu sei… importante nella mia vita… non riuscirei ad immaginare un giorno senza vederti girarmi in torno, senza i tuoi rimproveri, i tuoi consigli, gli  scherzi, i tuoi sorrisi… fai parte della mia vita da sempre… e voglio che tu ne continui a far parte!-

Hermione aveva le lacrime agli occhi. Ron. Il suo Ron stava dicendo che aveva bisogno di lei, che per lui era importante. “Oh, Ron se solo provassi qualcosa di più del semplice affetto per me!” aveva pensato la ragazza abbassando lo sguardo.

-Scusami… Ron- aveva detto Hermione ricacciando in dietro le lacrime.

-Non provarci più… tu sei la mia ‘Mione… ed io ho bisogno di te come tua hai bisogno di me!- disse guardandola negli occhi.

Hermione avvampò. In quel momento Ron le sembrava ancora più bello e dolce del normale… “Ron non guardarmi così… altrimenti non resisto e mi metto a piangere!” aveva pensato mentre diventava ancora più rossa. Il ragazzo si alzò e le baciò molto delicatamente la fronte.

-Ti voglio bene ‘Mione!-

In quel momento Hermione divenne liquido. Si sciolse. Fortunatamente il rosso andò velocemente via dopo averla baciata lasciandola sognante e attonita.

 

***

Harry era seduto nel suo ufficio. Stava cercando di capire qualcosa sul rapporto che il sottoufficiale Andrew aveva stilato. Sfogliava quelle pagine, ma niente, nessuna informazione, era recepita dal suo cervello. Rifletteva su quanto aveva fatto la sera prima. Gli ritornava alla mente la bella sensazione che aveva provato quando aveva sfiorato le labbra di Virginia. Non poteva togliersi dalla mente l’espressione dispiaciuta che aveva sul volto, quando, come un pazzo l’aveva  allontanata bruscamente. “Oh, Virginia!” pensò Harry mettendosi le mani tra i capelli. Si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra. C’era un bel sole fuori. La giornata, pur se fredda, era davvero bella. Guardò in basso e vide una donna che accompagnava suo figlio all’asilo. “Tienimi d’occhio Virginia!” ancora una volta le parole del suo migliore amico gli rimbombarono in testa.

-BASTA!- gridò alla stanza.

-Basta che cosa!?- la persona che meno avrebbe voluto vedere era lì di fronte a lui.

-Ciao… Ron- disse Harry senza riuscire a guardarlo negli occhi.

-Cosa stai facendo alla finestra?! C’è qualche bella ragazza?- chiese Ron avvicinandosi velocemente vicino alla finestra.

-Ma che ragazze! Stavo semplicemente riflettendo… Cos’è! E’ vietato?!- gli rispose bruscamente il ragazzo andandosi a sedere.

-Ehi Harry… che hai sta mattina! Ringrazia il cielo che sono di buon umore… altrimenti…- concluse facendo un gesto poco rassicurante con le mani.

-Scusami…- fece Harry –Sono un po’ preoccupato… Come sta Hermione?!- chiese riuscendo finalmente ad alzare la testa.

-Oh… si è svegliata… le duole ancora un po’ la ferita, ma per il resto… possiamo fare un sospiro di sollievo.- disse il rosso mentre riversava una tazza di caffè.

-Cosa dice il rapporto?- disse dopo aver preso un lungo sorso di liquido nero.

Harry era stato di nuovo rapito dai suoi pensieri. Non l’aveva sentito.

-HARRY! COSA DICE IL RAPPORTO?!- gli chiese dopo aver atteso inutilmente la risposta.

-Ah!?- fece candidamente Harry.

Ron con una strana pazienza, non consona al suo personaggio, gli disse:

-Harry, ma cos’hai sta mattina! stai bene?!-

-Scusami ancora…-

-Va beh… comunque COSA DICE IL RAPPORTO DI JAMES?- disse alzando il tono della voce.

-Veramente…-

-Ho capito… non hai capito niente… andrò direttamente da lui a chiedere del suo rapporto, ahahaha!- disse Ron appoggiando la tazza del caffè ormai vuota.

-Pensi di essere furbo!?- chiese Harry prima che lui uscisse.

-Esattamente… Buona giornata!- e con un sorriso raggiante uscì dall’ufficio.

Di nuovo Harry cercò di leggere quel rapporto ma prima di riuscirci fu catturato nuovamente dai pensieri.

***

 

Draco era appena tornato. Aveva condotto le indagini. Aveva letto tutto il rapporto che il sottoufficiale  Andrew gli aveva preparato. Era stanco. Non si reggeva in piedi. Avrebbe volentieri fatto rotta verso casa, ma non poteva, doveva vedere Hermione. Voleva vederla. Era preoccupato. Non aveva potuto chiedere a nessuno delle condizioni di salute del Capitano Granger. Della sua Hermione. La dolce ragazzina che tante volte aveva fatto piangere inutilmente nei corridoi di Hogwarts. Adesso, non poteva pensare che qualcosa in qualsiasi momento avrebbe potuto farle del male. Per non parlare, poi, della sua crescente gelosia. Era geloso di tutti gli uomini che si avvicinavano a lei, che le parlavano, che potevano guardare da vicino quelli espressivi occhi cioccolato. Fumava dalla rabbia… però non poteva fare niente, mai e poi mai avrebbe rivelato ad Hermione i suoi sentimenti… sapeva di non essere ricambiato, ma lui nonostante questo non riusciva a dimenticarla. La trovava così bella in tutti i suoi atteggiamenti. Poi, era stata la prima a credergli quando ancora nessuno lo faceva… era stato anche grazie al suo conforto se era riuscito a ribellarsi e a continuare dopo la morte di sua madre.

Percorse velocemente il lungo corridoio dell’infermeria della base. Arrivò alla stanza n. 7 (indicatagli dall’infermiera all’ingresso). Aprì piano la porta. Una fioca luce del tramonto, lo colpì negli occhi. Hermione era distesa sul suo letto e stava dormendo profondamente. Aveva tutti i capelli ricci sparsi sul cuscino, una mano appoggiata sull’addome e l’altra che ricadeva morbida sul guanciale. “Dio quant‘ è bella!”  aveva pensato rimanendo sulla porta incantato. Si avvicinò lentamente al letto e si sedette silenziosamente su una sedia. Senza volerlo si ritrovò ad accarezzare teneramente quei ricci ribelli che ricadevano da tutte le parti. Draco pensò che avrebbe voluto rimanere lì, per sempre, a guardarla dormire. Il suo respiro regolare era per lui una soave musica. Voleva dire che la sua dolce Hermione stava bene. Rimase lì, così, senza parlare per una buona mezz’ora a guardarla. Ogni minuto che passava la trovava sempre più bella. Era innegabile. Si era perdutamente e irrimediabilmente innamorato di lei.

Impercettibilmente Hermione si mosse. Si stava svegliando. Lentamente aprì i suoi occhi. Draco le stavo ancora accarezzando i capelli.

-Ciao…- le disse piano il biondino sorridendo.

-Ciao Draco…- disse stiracchiandosi sorridendo.

-Come ti senti?- le chiese il ragazzo mantenendo il tono della voce basso.

-Un po’ meglio… Wendy (l’infermiera Nd Angéle) mi ha dato una pozione che ha cancellato gli ultimi dolori alla testa… meno male…- così dicendo si sollevò a sedere, sottraendosi dalle affettuose mani di Draco.

-Bene…- fece asciutto il biondino.

-Ascoltami Dra’…- disse Hermione guardando la sua divisa nera. –Mi puoi dire cosa abbiamo scoperto di quella ragazza? Dimmi che almeno tu ne sai qualcosa! Quel tonto di Ron…è rimasto tutta la notte qui con me…- mentre lo diceva iniziò a gongolare dalla felicità. – e non mi ha saputo dire molto…- concluse mentre si rimetteva sotto le coperte.

Sperava che Draco ricominciasse ad accarezzarle i capelli. Adorava quando qualcuno lo faceva … si rilassava e non pensava più a niente. Draco non si fece aspettare, visto che, non appena., si fu appoggiata sul guanciale lui ricominciò a coccolarle i morbi boccoli.

-Mi vizi se continui ad accarezzarmi i capelli… lo adoro!- disse chiudendo gli occhi e sorridendo contenta.

-Ah, sì…- fece Draco senza distogliere il suo sguardo dalle labbra di Hermione. –è quello che voglio…- disse sorridendo malizioso al pensiero di quante volte aveva sognato di baciarla…

-Beh?!- fece impaziente la ragazzina ancora con gli occhi chiusi. –Mi vuoi dire qualcosa su queste indagini…- concluse sorridendo ancora di più.

-Uffa…- disse allegro il biondino (felice come una pasqua di essere finalmente solo con lei) –Ma tu non sai pensare ad altro che al lavoro…-

-Sono una persona che non sa stare con le mani in mano… ho bisogno di sapere qualcosa anche solo per sentirmi partecipe e non restare in dietro… sai che adoro essere la prima!- Gli disse Hermione aprendo finalmente gli occhi e guardandolo nelle  iridi azzurre.

 -Sì, lo so… mia signora…- le rispose Draco sorridendo.

-E sai anche…- disse mentre faceva camminare due dita sul profilo del giovane –Che odio quando mi chiami così!-  concluse pizzicandogli leggermente le sottili labbra rosa.

Draco ebbe un brivido che gli percorse tutta la schiena. Dio  cosa avrebbe fatto per poterla amare liberamente… cosa avrebbe fatto per potersi avvicinare e baciare le sue carnose labbra rosse. O semplicemente poterle dire: “Ti amo” senza la paura delle conseguenze.

Cercando di controllare i suoi istinti più animali le rispose:

-Era una ragazza di 22 anni, di Londra, una babbana, si chiamava aspetta…- disse estraendo un foglietto dalla tasca –Evelyn Pureheart… era una studentessa di medicina all’università babbana di Oxford…- Draco stava abilmente sorvolando sul fatto più inquietante… l’asportazione del cuore della ragazza.

-Poi?- fece seria Hermione.

-Poi… in che senso?!- disse innocentemente Draco.

- Cos’altro c’è Dra’… non mi dire niente perché ti conosco troppo bene mi stai nascondendo qualcosa!- concluse Hermione.

-Non è vero non ti sto nascondendo niente…- il tono con cui l’aveva detto non aveva convinto neppure lui figuriamoci la nostra Hermione.

-Va bene… è vero! Ecco… c’è un fatto strano, alquanto inquietante… ecco l’assassino, l’uomo con la maschera bianca, beh… le ha asportato il cuore… penso che ci sia di mezzo una pozione di magia nera… solo nelle Arti Oscure si utilizzano parti di esseri umani… ho provato a consultare gli archivi di tutte le pozioni… ma non ho trovato ancora niente…- le disse Draco.

-Lo sapevo… quando non ci sono io le indagine vanno a rilento- disse la brunetta sarcasticamente. Sapeva che Draco, Harry e Ron erano gli auror più efficienti di tutta la base e che lei, in realtà, non aiutava di più di loro, nelle indagini.

-Ma sentitela…- le rispose guardandola scherzosamente.

-Eh già… ho proprio ragione Capitano Malfoy…- Disse Hermione.

La loro conversazione fu interrotta dall’infermiera che era entrata con un altro boccale di pozione fumante.

- E’ l’ora della pozione Hermione!- disse Wendy sorridendo a Draco e indicandogli la porta con la testa.

-Beh…- cominciò Draco –Devo proprio andare…- così dicendo prese la mano di Hermione, se la portò alle labbra e la baciò delicatamente. –Rimettiti presto abbiamo bisogno di te, ragazzina!- disse Prima di avviarsi alla porta e sorridere a Wendy che lo aveva guardato storto.

-Lo farò mio signore.- Gli disse Hermione prima che uscisse. Si voltò e sorridendole chiuse la porta della stanza n. 7.

***

 

Quando Draco uscì dall’infermeria corse velocemente lungo i corridoi. Era stanco voleva tornare a casa, farsi una doccia e togliersi quei vesti che davano di morte. Percorse il vialetto della base a lunghi passi. Stava quasi per arrivare alla passaporta quando il suo M.C.P. vibrò nella tasca.

-Draco?- la voce profonda di Ron riecheggiò nel silenzio del violetto.

Draco afferrò velocemente il piccolo schermo e rispose:

-Dimmi Ron? E’ successo qualcosa…- il suo pensiero era corso ad Hermione… “Ma no!” pensò “L’ho appena lasciata e stava benissimo…”

-No… no, non ti preoccupare volevo solo dirti che mia sorella ti vuole invitare, assolutamente, a cena per… per, per… Ecco il mio compleanno. Domani alle 8, 30.- concluse Ron mentre lanciava un’occhiata a qualcuno che si trovava nella stanza dove stava videochiamando.

Draco tirò un sospiro di sollievo. Che strana sensazione stava provando. Si sentiva bene. Si sentiva accettato e voluto bene. Quella sensazione gli scaldava il cuore. Voleva bene a Ron. Forse più che ad Harry. Lo considerava il fratello che non aveva mai avuto. Poi era un tipo in gamba.

-Certo Ron! Vengo molto volentieri e poi tua sorella cucina molto bene…- disse Draco sorridendo.

-Bene…- fece Ron lanciando un’altra occhiata a qualcuno nella stanza.

-Ma… chi c’è lì, con te?- disse Draco avendo notato le sue rapide occhiate.

-Nessuno c’è solo quella scema di mia sorella che quando ha sentito quello che hai detto ha iniziato a ridere come una pazza…- non finì la frase perché Ginny gli strappò il M.C.P.

-Ehi, Draco… non ci vieni mai a trovare… ti sei dimenticato quale passaporta si prende…- disse Virginia comparendo nel M.C.P.

Draco avvampò. Gli sarebbe piaciuto andare a trovare i suoi amici, però aveva paura di disturbare, e lui che di educazione ne aveva avuta sapeva che la cosa più ineducata era arrecare disturbo agli altri.

-Mi dispiace Ginny… ho solo paura di dare fastidio… scusami…- fece il biondino diventando piccolo, piccolo.

-Va bene… per questa volta ti perdono… anche perché hai detto di apprezzare la mia cucina ci vediam… ahhahaha!! lasciami Ron ci sto parlando io!- la sua immagine fu sostituita da quella del Rosso

-Draco scusami… ci vediamo alle 8,30 p.m. domani! ora dobbiamo andare a trovare Hermione…altrimenti Wendy non ci fa più entrare!- lo salutò con la mano e la sua immagine scomparve dallo schermo.

Draco stava sorridendo. Era così contento che non si accorse della piccola figura che stava venendo dalla parte opposta alla sua marcia.

BOOOM!

Si scontrarono. Draco rimase saldo sui suoi piedi. L’altra figura, invece, cadde in malo modo al suolo.

-Ahi!- disse la piccola ragazzina bruna mentre si rialzava e si massaggiava il sedere.

-Scusami!- fece Draco aiutandola. –Ti sei fatta male?! O ciao Mary Anne…- disse quando una ragazzina bruna ma molto carina lo guardò in faccia.

Questa divenne bordeaux. Lo guardò nei profondi occhi azzurri. Si fece piccola, piccola nel suo bel cappotto di nappa.

-Ci-cciao Draco!- disse balbettando e paralizzandosi.

-Cosa ci fai qui!?- chiese Draco mentre ancora le teneva un braccio.

-Io… so-sono venuta a trovare Hermione… m-mmi hanno detto che non sta bene!- disse abbassando lo sguardo e diventando rossa.

-Mi fa piacere… beh ora devo andare… ciao Mary Anne…- così dicendo le lasciò finalmente l’arto superiore e scomparve dietro l’angolo.

Mary Anne rimase a toccarsi il braccio. Non poteva crederci. Il bel Capitano Malfoy l’aveva toccata. Ancora rossa e sognante si diresse verso la base. Dove ricoverata nell’infermeria c’era la donna, che senza volerlo, le portava via il suo Draco.

 

***

 

In una sala in penombra, la figura di Voldemort si stagliava contro la parete. Indossava il lungo mantello nero. Stava aggiungendo ingredienti in un calderone.

-Mellifluo…- disse con la sua voce profonda.

-Sì, mio signore…- Rispose l’imponente ragazzo biondo.

-Dammi l’ultimo ingrediente…-

Da un piccolo sacchetto di velluto rosso Mellifluo prese il cuore ancora caldo della ragazza che aveva ucciso la sera prima.

-Eccolo mio signore… il cuore di una ragazza amata, innamorata eppur ancor vergine.-

Sul volto scheletrico del Signore Oscuro si disegnò un inquietante sorriso. Prese delicatamente  il muscolo cardiaco e lo gettò intero nel calderone.

La pozione che stava cocendo divenne rossa e poi blue.

-AHAHAHAH….- iniziò a ridere Voldemort.

-Questa è la fine di Potter e dei suoi insulsi amici… Ahahahahaha-

Mentre rideva una figura longilinea si fece avanti nell’oscurità.

-Mio signore…- disse inchinandosi dopo prima aver lanciato una strana occhiata a Mellifluo che ricambiò.

-Angelia… mia cara, vieni a vedere la pozione che farà vincere il tuo signore…- le rispose Voldemort allungandole una mano.  Angelia non si mosse.

-Non preoccuparti, sciocca, la pozione non è ancora pronta, non ti farebbe niente anche se inalassi i suoi fumi…-

La bruna si alzò e si diresse al calderone.

-Non è ancora pronta mio signore?! E quando lo sarà?- chiese la ragazza lanciando un’occhiata al biondino.

-Domani sera… dopo di che Mellifluo si occuperà del resto…- rispose Lord Voldemort allargando il suo sorriso.

-Benissimo…- fu la risposta del giovane. Prima che  il Signore Oscuro scoppiasse a ridere trionfante.

 

***

 

Mellifluo era disteso sul grande letto dalle lenzuola nere. Aveva il petto nudo e solo il pantalone del pigiama di seta. I lunghi capelli biondi ricadevano elegantemente sulle spalle.

All’improvviso la porta della stanza si aprì. Apparve sulla soglia, bella come non mai, Angelia, fasciata dai un aderente vestito nero.

Arrivò silenziosamente al letto del giovane e senza fare troppe domande si chinò su di lui e gli rubò un bacio mentre ancora dormiva.

-Angelia…- disse prima di aprire  i suoi meravigliosi occhi azzurri.

L’attirò a se e continuò a baciarla. La ragazza circondò il collo di Mellifluo con le sue braccia morbide. Il biondo si avvinghiò con tutto se stesso alla sottile vita di lei.

-Mi sei mancata…- le disse quando, si distaccarono, ansimante.

-Anche tu…- disse lei ricominciando a baciarlo.

Mellifluo iniziò a giocare con la cerniera del suo vestito, mentre lei terminava di spogliarlo.

Si amarono per tutta la notte.

Prima di addormentarsi Mellifluo le sussurrò:

-Ti amo…-

Lei contenta si strinse ancora di più a lui e rispose sorridendo:

-Ti amo anch’io…-

 

***

 

Finita la I parte del IV chap spero vi sia piaciuta… perché a me sì tanto… sono così contenta che anche per il III chap avete avuto la bontà di recensirmi e soprattutto sono felicissima che vi sia piaciuto… Grazie, Grazie… prima di continuare vorrei dirvi che per la II parte dovrete aspettare un bel po’… Mi dispiace ma è così… infatti alla fine del mese partirò per la Francia e rimarrò lì per ben 14 giorni… Che bello! Visto che dunque io con la mia classe andremo via alla conclusione del I quadrimestre  e che il II non esisterà per vari motivi (il I dei quali per l’arrivo dei francesi) ci stanno mettendo sotto torchio e io non ho più molti spazi di tempo per scrivere…I’m sorry… Je regrette… Va beh… dopo avervi spiegato i miei vari problemi… passiamo al momento delle dediche personali…ihihihihih… quanto mi piace questo spazietto dedicato  ai miei commentatori…

 

KIRIA  Ehi Bellissima! E’ sempre un piacere trovare i commenti dei fedelissimi come te… grazie mille… devo ammettere che quando non ho visto la tua recensione mi sono un po’ preoccupata…però poi tutto si è risolto…Lo so anche a me non è piaciuto come è finita tra Harry e Ginny però… non mi pareva giusto che Harry baciasse la sorellina del suo migliore amico senza avere un minimo di rimorso… anche se ne è innamorato… è innaturale… ma non preoccupatevi io odio le storie con fine tragico… perché dopo la lettura penso che non mi è servita poi a molto se alla fine ho pianto come una fontana… andiamo! Io leggo per distrarmi dai miei problemi… non mi va di ritrovarmi nella morte di qualcuno… non la pensi anche tu come me!? La coppia Ron ed Hermione?! Altrimenti cosa ho scritto a fare…Un bacione Kiria e continua a recensirmi grazie per il bellissimo  10!

 

Ary  Ehi signorina sei nuova della mia storia… ma che bello allora sta iniziando a crescere seriamente… sono contenta… Che belle cose mi hai detto… davvero devo ringraziare mio fratello per avermi spinto a scrivere questo storia… mi fa piacere… perché allora ti piace davvero che bello! (E questo vuol dire anche che leggete fino alla fine le mi storie… Angéle è super contenta…) Ti piace Draco innamorato… allora con questo chap, ti avrò fatto contenta… non è dolcissimo (Forse troppo? Ma no! Draco è un ragazzo come gli altri e quei tipi di ragazzi quando si innamorano sono i più dolci del mondo!!! Credetemi…) cmq grazie per i complimenti un bacione…

 

DANAE Ehi carissima come stai… mi fa piacere che ti piaccia ancora la mia storia… ho postato abbastanza velocemente il chap? Spero di Sì… un bacione Angéle

 

Silvia85  Ehi che onore… la mia prima Commentatrice ritorno a darmi speen per continuare come la prima volta!!!  Come va!? Spero benissimo… EHHEHEH J non ti dirò mai con chi si metterà Hermione alla fine… dovrai leggere fino all’ultimo chap… non preoccuparti non vi farò penare troppo… un bacione Angéle

 

VALE E MELY  Ragazze!!! Allora ce l’avete fatta vi è arrivata la mia dannata e-mail!!? Cmq il mio indirizzo è angleclochard@yahoo.it rispondetemi e fatemi sapere… non vedo l’ora di leggere l’altro chap… ma voi avete mandato tutto attraverso il form della pagina “collabora”? se è sì contattate immediatamente la webmistress prima di fare qualsiasi cosa… ok?! J un bacione

 

Sunny  hehehehehehehehhehehehehhe…. Sunny, la mia cara Sunny che con le sue storie mi ha fatto innamorare della coppia Ron/Hermione… che onore è stato leggere, per me, il tuo commento! Davvero sei orgogliosa di me?! Che bello Grazie… come sono contenta… Felicissima! Quando ho letto il tuo review ho scritto quattro pagine del  IV chap… stile Speedy Gonzales… Hai proprio ragione, i commenti ti fanno volare…un bacione forte, forte e aggiorna presto la tua ffc MERAVIGLIOSA… scriverai qualcosa su Ron ed Hermione… per il mese di Luglio… il mio complex… ehehe… ma che faccia tosta che ho! J P.S. sei spietata hai raggiunto la veneranda cifra di 300 recensioni…

 

VEGA  Ciao carissima.. anche tu sei stata risucchiata dai compiti… e dalla vita che ricomincia il suo stressante ritmo abituale…che noia… spero che questo chap ti sia piaciuto e continua a leggere la mia ffc… un baciotto…

 

Bene… credo di aver ringraziato tutti i GENTILISSIMI  che mi hanno commentato… ho notato che cmq anche se le recensioni sono 6 la gente legge  la mia ffc… questo mi rende molto contenta… però se tutti quelli altri che la leggono la commentassero anche… mi farebbero molto piacere… Ok?!

Ora devo andare un baciotto a tutti Gli ALTRI!

Au revoir…

 Votre Madamoiselle Angéle

 

P.s.

Vi aspetto al prossimo chap “All’improvviso (II parte)…”

 

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Capitolo 5
*** All'improvviso (II parte)... ***


DA AUROR A BABBANI V Chap: All’improvviso… (II parte)

DA AUROR A BABBANI V Chap: All’improvviso… (II parte)

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

Harry stava percorrendo il vialetto della Tana e, come al solito, stava pensando ai tempi andati.

Aprì velocemente la porta d’ingresso. Entrò e gridò:

-Sono tornato!-

Nessuna risposta.

-Ehi… c’è qualcuno in casa?!- aveva urlato ancora.

 Ma come risposta ebbe solo il silenzio della Tana vuota.

-Ma dove saranno andati… quei due!- disse ad alta voce.

Si diresse verso la cucina. Il suo stomaco gridava.

-Vediamo…- disse aprendo il frigo.

Fortunatamente era sempre pieno.

Afferrò due uova, un po’ di prosciutto, una padella e si mise a cucinare.

Quando fu pronto, prese un piatto e versò  l‘uovo.

Si avviò verso il salotto, mangiando di gusto. Si sedette pesantemente sulla poltrona di fronte al fuoco. Era spento. Prese la bacchetta:

-Rescaldo- immediatamente il fuoco si ravvivò da solo.

Si guardò in torno. Il suo sguardo si fermò sulla famosa pendola di casa Weasley. Molte lancette erano sparite(a causa della morte di Arthur, Molly, Fred, George e Percy). Ne erano rimaste solo 5. Segnavano dov’erano Bill e Charlie (gli unici fratelli sopravvissuti oltre a Ron e Ginny), naturalmente la posizione di Virginia e Ronald ed anche dove si trovava… Harry. Il signor Weasley l’aveva incantato prima di quel tragico giorno. Harry ancora ricordava bene tutti i particolari.

-Ron… mi sai dire dov’è Harry?- stava chiedendo Arthur al figlio maschio più giovane.

-Veramente, papà… non ne ho la più pallida idea… aveva detto che doveva andare dai Dursley a prendere la sua roba e poi sarebbe tornato…ora non so…- aveva risposto il rosso.

-Ma che razza di amico sei?! Lasci andare Harry da solo dall’altra parte dell’Inghilterra… con i tempi che corrono…Ron… mi meraviglio di te!- aveva concluso il signor Weasley andando all’ orologio a pendolo del salotto.

-Dannazione… sono proprio uno sciocco! Dovevo mettere anche Harry…l’ho proprio dimenticato…- aveva detto aprendo lo sportello della pendola magica.

-Ehmm… cosa fai adesso papà?!- aveva chiesto timidamente Ron.

-Cosa faccio, figliolo?! predispongo questa dannata pendola al mio incantesimo modificatore…- Aveva tirato una leva all’intermo dell’oggetto che aveva iniziato a muoversi e a fare uno strano rumore…

-Puoi farlo papà… c’è voglio dire Harry non… Harry non è un Weasley vero e proprio!- gli aveva chiesto.

-Certo che posso farlo!-

In quell’istante si era sentito un ‘ pop’. Harry era comparso nel salotto.

-Harry… grazie a Dio…per colpa tua, mio padre mi stava linciando… ma dov’eri finito?!-gli aveva detto Ron appena l’aveva visto.

-Scusatemi… ho impiegato più tempo del previsto! Ma… cosa sta facendo Sig. Weasley?!- aveva domandato il brunetto vedendolo armeggiare contro la pendola.

-Sto aggiungendo a questo vecchio orologio… il tuo nome… vieni un attimo qui ragazzo- aveva concluso Arthur facendo un segno con la mano.

Harry si era avvicinato.

-Metti la mano qui…- aveva asserito indicando una strana sostanza blue che ricordava molto, per la sua consistenza, la cera pongo.

Come Harry aveva appoggiato la mano, la pendola aveva iniziato a vibrare.

-State indietro- aveva detto Arthur ai ragazzi.

L’orologio a pendolo aveva tremato e poi velocemente si era richiuso. Ora c’era un’altra lancetta…

Harry si riscosse, mentre, metteva in bocca l’ultimo boccone.

Si guardò ancora in torno. Un oggetto, lasciato sul divano, attirò la sua attenzione.

Era un quadernino rilegato in pelle nera. Portava la scritta:

“Diario segreto di Virginia Weasley” .

Harry non avrebbe voluto, ma senza accorgersene, si era ritrovato con il diario in mano.

Lo aprì e senza troppe indecisioni andò a leggere l’ultima pagina scritta.

“7-11-2003

Caro Diario,

                    Ieri sera è successa… una cosa… Inaspettata… Ti ricordi H.P. di cui ti parlo spesso… e di cui… beh ecco… sì… insomma… quando ero piccola ero innamorata… Beh, lui ieri sera… lui ieri sera mi… mi… ha baciata… Non so dire bene cosa esattamente ho provato… ma posso dire che mi è piaciuto… però ecco lui… quel brutto deficiente, zoticone, mi ha allontanata molto bruscamente… ed io non posso pensare ad altro che adesso lo odio… Sì… mi ha fatto molto male ieri… mi ha lasciata sola sulle scale come una deficiente e senza dirmi una parola… a parte un farfuglio di cui non ho capito una sola parola… Uffa! Adesso non voglio più vederlo e se per caso lo incontro per le scale gli sputo in un occhio. Mi ha trattato malissimo… ho pianto tutta la notte… mi sento tanto triste e sola… perché non posso confidarmi con nessuno… Ora ti lascio un bacione

tua

Piccola Stella V.W.”

 

 

Ad Harry sembrò di aver avuto una doccia fredda all’improvviso. Virginia… la sua Virginia… lo odiava! Per colpa sua aveva pianto tutta la notte. Si sentiva un perfetto idiota! Ma come gli era venuto… di… di allontanarla così bruscamente e senza dare una buona spiegazione… Però adesso era inutile ripensare al passato… Virginia non l’amava… e quindi doveva dimenticarla… era inutile illudersi… sì, certo aveva detto che le era piaciuto… però aveva aggiunto che adesso lo odiava. Senza pensarci due volte chiuse bruscamente il diario e corse velocemente su per le scale, arrabbiato con se stesso, come non mai.

 

***

 

Ginny e Ron percorsero velocemente il corridoio dell’infermeria. Girarono un anglo e arrivarono alla stanza n. 7. La porta era chiusa. Delicatamente, Ron, per paura di svegliare Hermione, nel caso stesse dormendo, bussò alla porta.

-Avanti…- disse la voce dolce di Hermione.

I due fratelli entrarono timidamente.

-Ciao ragazzi- li aveva accolti Hermione sorridendo contenta (solo perché c’era Ron… Nd Angéle… no, anche per Ginny… Nd ‘Mione).

-Ciao ‘Mione…Come ti senti? Va meglio?!- le aveva chiesto Ron sedendosi sulla sedia accanto a lei e baciandole la fronte candida.

Hermione non riuscì a rispondere perché Ginny le si era lanciata al collo.

-Hermione…- aveva iniziato piangendo a dirotto –Mi hai fatto preoccupare… co-come stai?!- concluse Ginny affondando il viso nella sua camicia da notte azzurra.

-Ginny…- aveva cercato di risponderle ma non riusciva a frenare le lacrime che le stavano scendendo sulle guance morbide. Sapeva perché Virginia aveva avuto una tale reazione. Aveva già sofferto tanto, perdere un’altra persona amica sarebbe stato devastante per lei.

Ron le guardava pensieroso e, per quanto cercasse di fare il duro, non poté evitare ai suoi occhi di diventare lucidi. Anche lui, come Ginny, aveva sofferto tanto e vedere Hermione salva gli riempiva il cuore. Il rosso si alzò velocemente dalla sedia dov’era seduto e andò vicino alla finestra, cercando di tirare su col naso il più silenziosamente possibile.

-Sto-sto bene Ginny…- disse Hermione asciugandosi le lacrime con la manica del pigiama.

 Ginny la guardò negli occhi. Era stata davvero in apprensione per lei. –Sta tranquilla…- disse Hermione sorridendole. Ginny le rispose con un sorriso a sua volta.

Virginia si sedette sulla sedia accanto al letto. Prese la borsa che aveva portato e tirò fuori un pacchetto.

-Ecco…- disse porgendolo ad Hermione. -Questa è la torta al limone che ti piace tanto… l’ho appena fatta… è ancora calda!- concluse appoggiando una mano sul pacco.

Hermione lo prese e lo aprì. Fu inondata automaticamente dal buon odore di limone. Aspirò profondamente chiudendo gli occhi.

-Grazie Ginny… sai sempre come farmi contenta!- esclamò la ragazza bruna sorridendo.

-Allora…- disse Ron che si era finalmente ripreso. –Mi vuoi dare un pezzettino di questa torta?-

-Giù le mani Ronald Anthony Weasley… quella è solo di Hermione… si deve rimettere in forze…- disse allontanando con lo sguardo suo fratello.

-Uffa, Ginny! Per me le torte non le fai mai… Sono o per Hermione o per… Harry!- concluse Ron indignato.

Senza volerlo Virginia abbassò velocemente la testa diventando rossa. Hermione la guardò ma non disse niente. Lei e la sua amica dovevano fare quattro chiacchiere su alcuni ragazzi di loro conoscenza.

TOC-TOC!

Quel rumore distrasse il terzetto dalla loro discussione.

-Chi è?- chiese prontamente Hermione.

-Ehm… Hermione sono io Mary Anne… la segretaria dei Capitani Malfoy, Potter e Weasley…-

-Oh… Anne- Fece Ron aprendo la porta.

-Salve Ca-capitano Weasley… cosa ci fa qui?- disse diventando un po’ rossa (Mai come lo era diventata per Draco… diciamo che questa ragazza aveva una divinazione per i suoi superiori… Nd Angéle).

-Dannazione Anne… quante volte ti devo ripetere di chiamarmi Ron…- disse il ragazzo afferrandola per un braccio e trascinandola dentro.

-Ciao Anne…- disse Ginny (la conosceva perché erano nello stesso anno ad Hogwarts… naturalmente in case diverse Nd Angéle).

-Ciao Anne! che bella sorpresa… accomodati- disse Hermione indicando una sedia dietro di lei.

-Grazie- fece la bella brunetta sedendosi volentieri.

-Ahi…- si lamentò quando appoggiò il sedere. Non credeva, ma la botta di prima era stata bella forte!

-Cosa c’è?-chiese Hermione guardandola.

-No, niente e che prima, di venire, qui mi sono scontrata con Draco…- spiegò la ragazza prima di essere interrotta da Ron.

-Aspetta, aspetta, aspetta… come l’hai chiamato? Draco… solo con me ed Harry usi chiamarci capitani…- disse Ron incrociando le braccia sul petto.

-Ecco, veramente io…- disse la ragazza diventando rossa e abbassando la testa.

-Ron, la nostra Anne… ha una piccola cottarella per il Biondino più sexy di tutta la base… non è vero?!- le disse Ginny.

Anne non rispose ma si limitò a continuare a guardare il pavimento.

-Cosa, cosa, cosa… Scusami, ma… perché proprio lui… non preferisci di più un Rosso focoso…- disse Ron avvicinandosi e mostrando il suo corpo perfetto.

- E’ inutile Ron,- intervenne Hermione –Tu non hai il fascino di Draco… lui è Troppo sexy… ma l’hai visto… con quello sguardo serio, gli occhi azzurri e quei bellissimi capelli biondi…- concluse Hermione diventando rossa.

-Ehi, ehi… andateci piano… volete dire che è meglio di me…- esclamò serio Ron.

-Beh…- iniziò Ginny.

-…Lui…- continuò Hermione.

- …E’ stupendo!- concluse Anne con gli occhi sognanti.

-Ah, sì beh se è così io tolgo le tende… Brutte sbavatone…- disse sorridendo e uscendo dalla porta.

-Beh…- iniziò Ginny.

-… anche lui…-  continuò Anne.

-… E’ meraviglioso!- concluse Hermione.

Le tre ragazze si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere.

 

***

 

Draco uscì dalla doccia. Indossava il suo accappatoio verde, ricordo dei suoi anni ad Hogwarts, nei Serpeverde. Si stava asciugando, con una salvietta nera, i bei capelli biondi. Si guardò intorno e notò, sul comodino, la lista di pozioni che aveva controllato ripetutamente la sera prima.

Aveva trovato qualcosa di interessante. Tre pozioni utilizzavano il cuore di una ragazza. La pozione eterno amore *, che serviva per soggiogare l’uomo o la donna dei sogni, la pozione non ti scordar di me *,occorreva per gli amori a lunga distanza, e la… resuchio, una pozione interessante di difficilissima preparazione che solo con i suoi fumi poteva privare un mago dei suoi poteri.  Draco prese i suoi occhiali, che aveva appoggiato la sera prima sul comodino, e li inforcò. Con le lenti aveva uno strano aspetto. Hermione l’aveva definito “un medico senza camice”. Si sedette alla sua scrivania e guardò lo specchio di fronte a lui. Dio come assomigliava a suo padre, Lucius Malfoy, il più fedele mangiamorte del Signore Oscuro. Scrutò il suo volto. Tutto era identico al volto del genitore tanto odiato, le labbra sottili, ma ben disegnate, i capelli lisci e biondi, il suo naso dritto. Una sola cosa gli ricordava sua madre. I suoi occhi. Gli stessi occhi di sua madre. Celeste metallo e terribilmente freddi, ma che con un solo sorriso aiutavano ad illuminare tutto il volto. Del suo viso erano le uniche cose che apprezzava.

Abbassò nuovamente lo sguardo e si concentrò sul rapporto.  Leggeva e rileggeva, ma solo una pozione lo convinceva, la resuchio. Se solo non avesse pensato che Voldemort non fosse stato così pazzo da farlo, quella sera, nulla sarebbe successo.

Appuntò su un foglio con una matita il nome della pozione. Si alzò dalla sedia  e con passo elegante si diresse verso il suo armadio. Prese la sua divisa nera degli Auror. Infilò il pantalone e gli scarponi. La maglia nera e la catenina con le piastre con il suo nome e grado. Infilò il giubbotto a collo alto con il ricamo argentato e si diresse in cucina. Aprì il frigo e prese il succo di pompelmo. Lo versò in un bicchiere e con estrema precisione lo rimise a posto.

Trangugiò velocemente quel liquido agro, che aveva il potere di svegliarlo, e senza voltarsi indietro uscì di casa.

Attraversò velocemente il bel parco che c’era di fronte a casa sua e girò l’angolo. Era stato catturato dai suoi pensieri che non si accorse che i fronte a lui c’era un uomo, biondo e alto. Gli stava venendo addosso.

-Mi dispiace… non l’avevo vista- disse Draco rimettendosi sul naso gli occhialini trasparenti.

-Oh, non si preoccupi…- rispose quella voce calda.

Quel dono di voce lo fece rabbrividire. Non ricordava dove l’aveva già sentito, ma gli incuteva timore. Guardò negli occhi l’uomo che gli sorrise prima di voltarsi. Dove aveva sentito quella voce? Non riusciva a ricordarselo.

Rimase fermo lì, in mezzo al marciapiede, a vedere scomparire quell’uomo sconosciuto dietro l’angolo.   Si mise le mani nelle tasche del mantello della sua divisa e ancora con la mente rivolta verso quell’uomo si avviò alla passaporta più vicina.

 

***

 

Ron si rigirò nel letto. Aveva ancora sonno. Guardò la sveglia. Segnava le 6.30. si girò dall’altro lato. Non voleva abbandonare il suo caldo rifugio di tante notti. Mai come in quella mattina avrebbe voluto rimanere sotto le coperte. Si tirò su a sedere. Oggi compiva 23 anni. Ancora ricordava i suoi compleanni quando era piccolo.

-Ron, tesoro?!- la signora Weasley si era seduta sul suo letto e gli stava accarezzando delicatamente la schiena.

–oh... mamma che vuoi sono… solo le 6.30?!- aveva chiesto il bel bambino rosso afferrando la sveglia.

-Lo so tesoro… ma sai quest’anno è un compleanno speciale! compi 10 anni… e così ho voluto svegliarti proprio l’ora in cui sei venuto al mondo piccolo  mio…- gli aveva risposto mamma Weasley cercando di risistemargli i capelli sconvolti.

-Ah sì e cos’ha di speciale questo compleanno… che non avranno tutti gli altri?- aveva chiesto Ron rimettendosi sotto le coperte.

-Ecco tesoro, questo è l’ultimo che potremo festeggiare insieme… visto che gli altri li passerai ad Hogwarts… e quando uscirai di lì non avrai più tempo per passare dei compleanni con la tua mamma…- Molly aveva pronunciato queste parole con le lacrime ali occhi.

Ron si sentiva a disagio. Odiava vedere sua madre piangere.

-Dai mamma! Sono ancora piccolo, io… non ti lascerò per correre dietro ad una femmina… come Bill… e poi che schifo… quelle piagnucolone!- aveva detto  il piccolo Ron serio.

A Molly era scappata una risata.

-Ma tesoro non tutte le bambine sono piagnucolone!- gli aveva spiegato continuando a sorridere a quel bambino tenerissimo.

-Ginny lo è…- aveva detto indicando una piccola testa rossa che usciva dalle coperte del suo letto.

-Dio!- aveva esclamato Molly.

-Shhh…- l’aveva zittita Ron puntandosi un dito sulle labbra.

-Cosa ci fa qui Ginny?!- gli aveva chiesto sua madre sussurrando.

-Ieri sera ha avuto paura del temporale… sapeva che da voi non poteva venire… così è venuta qui, io sono suo fratello maggiore!- aveva concluso il bimbo, dalla testa rossa, orgoglioso.

-Ohhh…e tu l’hai fatta dormire  qui…- gli aveva chiesto orgogliosa del suo piccolo ometto.

-Beh veramente…stavamo un po’ stretti… però non volevo sentirla piangere di nuovo e così…ci siamo fatti piccoli, piccoli e siamo stati comodi…- aveva detto Ronald.

-Sai una cosa Ron…tua madre è orgogliosa di te e ti vuole tanto bene…- aveva terminato abbracciando quel bimbo pelle e ossa che ora gli sembrava cresciuto troppo in fretta e che presto, molto presto avrebbe dovuto consegnare al mondo degli adulti.

-Mamma… lasciami… Fred e George si potrebbero svegliare da un momento a l‘altro- aveva affermato velocemente il bimbo allontanandosi dalla mamma.

-Oh, scusami…ma almeno un abbraccio piccolo, piccolo me lo puoi concedere- aveva azzardato Molly.

Ron si era guardato velocemente intorno e poi aveva risposto:

-Veloce però…- aveva detto il bimbo avvicinandosi.

-Ti voglio bene Ron…- gli aveva sussurrato sua madre.

-Sai mamma, che rimanga tra noi, ma anche io ti voglio bene!-…

Ron sorrise a quel suo ricordo d’infanzia.

TOC,TOC!

Qualcuna aveva bussato alla sua porta.

-EHI, Ron posso entrare?! sono io, Ginny!- disse sua sorella dal corridoio.

-Che vuoi Ginny?!- rispose Ron falsamente arrabbiato mentre sua sorella entrava nella camera.

Ron la guardò attentamente. La sua sorellina era cambiata. Non era più la piccola bambina di 9 anni che si rifugiava nel suo letto per la paura dei tuoni. Virginia, la sua piccola Virginia, non assomigliava molto a sua madre. Era alta e slanciata, il viso rotondo ma non paffuto. Solo le labbra e i suoi occhi assomigliavano vagamente a quelli della dolce signora.

Ginny gli corse incontro e lo abbracciò forte:

-Tanti auguri fratellone!- gli gridò.

Ron era rosso. Quanto voleva bene a quel piccolo, ex scricciolo, rosso. Non avrebbe resistito se avesse perso lei. Dopo la morte dei suoi genitori era sopravvissuto solo per lei. Doveva occuparsi di Virginia. L’aveva promesso. Aveva giurato di occuparsi di due donne nella sua vita: la sua ‘Mione e la sua Ginny.

-Buon giorno Ginny… grazie!-  le rispose il suo bel fratello.

-Figurati! Ho voluto, solo, mantenere la tradizione di mamma…- gli disse la rossa mentre i suoi begli occhi azzurri si riempivano di lacrime amare.

-Già…- asserì Ron ravvivandole i capelli lisci.

-Ehi…- fece Ginny cercando di togliere la mano del fratello dalla testa.

- Dov’è Harry?!- chiese il rosso guardando verso la sua stanza.

-Non lo so… e poi non mi interessa!- terminò acida Virginia.

-Che cosa è successo tra te e quel deficiente!?- le chiese serio il Rosso.

-Non è successo niente…- disse la sorella abbassando lo sguardo.

-Gin, non sei mai stata brava a dirmi le bugie… devo preoccuparmi anche per voi due… almeno che quell’idiota non ha fatto la stronzata di avvicinarsi in strano modo a te… perché in questo caso, amico o non amico gli spacco il suo bel fondo schiena!- concluse diventando rosso.

-1. non ha fatto niente, 2. prova a fare mai una cosa del genere e ti ritroverai ad andare a mangiare alla mensa della base per il resto della tua vita, e 3. anche se l’avesse fatto… non sono affari che ti riguardano perché io non sono più una bambina…- ultimò la bella ragazza guardandolo negli occhi.

Ron la scrutò. Era la seconda volta, che nel giro di pochi giorni, le sue donne gli ricordavano che non erano più bambine.

-Va bene, Ginny… non ti scaldare… sappi, però, che qualunque cosa accada il sottoscritto ci sarà sempre per spaccare il culo a quelli che non ti trattano come dico io!- finì il ragazzo.

-Ron!- lo riprese sua sorella per la parolaccia –Diventare più vecchi non vuol dire dimenticare l’educazione!- poi lo guardò in viso e continuò:

-Lo sai che anch’io ci sarò sempre per te… ti voglio bene!- e l’abbracciò di nuovo.

- Anch’io te ne voglio, piccola!- le rispose abbracciandola a sua volta.

 

***

 

Harry si svegliò di soprassalto. Era sudato. Aveva sognato il Signore Oscuro.

Rideva, rideva. Era felice, poteva sentirlo. La sua cicatrice gli bruciava come fuoco.

Si guardò intorno. Non riusciva a capire dove si trovava. Si guardò e vide che indossava solo un paio di boxer. Guardò più in là, nel letto, e vide che non era solo.

“Ma chi è questa?” pensò tra sé e sé. Si alzò dal letto e cercò in giro per la stanza, semibuia, i suoi indumenti.

-Ehi, Harry?!- gli disse una voce femminile alle spalle. Perché conosceva perfettamente quella voce?!

Si girò lentamente e si trovò di fronte Evelyn, una sua collega Auror. Come diavolo era finito a letto con quella…

-Ciao… Evelyn… cosa… cosa… diavolo è successo ieri sera?! Tra… tra noi due?!- chiese preoccupato Harry.

-Come non ti ricordi niente?!- rispose divertita la bruna.

-Ecco… veramente… ricordo solo di essere andato ad un bar babbano vicino casa mia e poi…- le rispose il bell’Auror cercando di ricordare.

-Ah, ah, ah,… fammi indovinare… era la prima volta che bevevi … e non hai retto l’alcol… poi sono arrivata io e ti ho sedotto…- gli disse con una sottile ironia.

-Non ho detto niente di tutto questo, semplicemente non mi ricordo niente… e poi per quello che so potrebbe anche essere vero!- rispose Harry arrabbiandosi.

-Senti la storia è andata così: io sono arrivata al locale… ci siamo incontrati,  abbiamo bevuto un paio di drinks insieme e poi… beh… è successo quel che è successo- aveva concluso la bruna alzandosi dal letto è andando verso il bagno…-Se fossi in te andrei a trovare Virginia al più presto!-

Harry si bloccò.

-E tu che ne sai di Virginia…- chiese il ragazzo.

-Me ne hai parlato per tutta la sera, sei un tipo noioso! parli sempre delle stesse cose… Virginia, Virginia… Virginia… e sposatela ‘sta ragazza!- li confessò incrociando le braccia sul petto.

-Magari potessi!- rispose sospirando Harry.

-Cosa te lo impedisce?!- ribatté Evelyn curiosa.

-Ci sono problemi, incomprensioni e tante altre cose…- spiegò Harry infilandosi il giubbotto di pelle.

-Dimmi una cosa… ma tu ne sei innamorato?!- domandò la ragazza sedendosi su una sedia.

-Ecco… se innamorato significa pensarla prima di addormentarsi e appena svegli, volerla abbracciare e baciare ogni volta che pronuncia il mio nome… beh… forse sì sono innamorato!- ammise Harry avviandosi alla porta.

-Allora tutti i problemi sono facilmente risolvibili…- lo confortò la ragazza da amica.

-Non credo…- sospirò il bruno.

-Tentar non nuoce… parlale… se è così dolce come l’hai descritta ieri non credo che ti riderà in faccia…- chiarì Evelyn.

- Non lo so… e se mi dicesse che non ricambia…- domandò tristemente Harry.

-Allora… puoi tornare da me… quando vuoi, sei un tipo interessante e complicato!- disse sorridendo Evelyn.

Harry sorrise.

-Lo terrò presente… grazie Evelyn… ci vediamo al lavoro…- e sorridendole ancora uscì velocemente dalla casa di quella strana ma comprensiva ragazza.

Quella chiacchierata gli aveva fatto dimenticare il suo improvviso dolore alla cicatrice.

 

***

Hermione aprì i suoi occhi. Lentamente. Molto lentamente.

Si guardò intorno. Non ricordava esattamente dove si trovava. Si mise a sedere sul letto e si rese conto che quella camera, quel letto non erano i suoi. Ah… ma certo era ancora in infermeria…  fortunatamente quella sera sarebbe uscita… non ce la faceva più.

L’unica cosa positiva della sua permanenza lì, erano state le visite di Draco, Ginny e di… Ron, naturalmente. Il suo Ron. Il dio dai capelli rossi. Come avrebbe voluto solo per una volta fare cose senza una logica precisa, corrergli incontro e baciarlo. Assaporare pienamente quelle sue bellissime labbra. Quante volte l’aveva sognato…Quante volte aveva immaginato il suo Ron che la guardava con occhi diversi, che la chiamava “amore”. Perché tutto quello doveva accadere soltanto nei suoi sogni.

Si alzò dal letto e si diresse vicino la finestra. Aprì le persiane e la forte luce del sole l’accecò, all’improvviso. Si portò una mano sugli occhi e cercò di farsi ombra. Guardò giù nel parco e vide dei bambini. Tre per la precisione. Quello strano terzetto le riportò alla memoria i vecchi tempi ad Hogwarts. Ci pensò. Era strano. Tutti i suoi ricordi più belli erano legati a tre cose: il mondo della magia, Hogwarts ed Harry&Ron. Quante ne avevano passate insieme. Al primo, al secondo anno erano già diventati famosi.“Il mitico trio!”così li chiamavano. Quanti, ad Hogwarts, invidiavano la loro amicizia. Il primo tra tutti Draco… Draco Malfoy. Il primo a prenderli in giro eppure il primo ad invidiarli. Che cambiamento radicale aveva avuto quel ragazzo. La stessa Hermione non avrebbe mai immaginato che lui, il biondino austero che la chiamava mezzosangue, sarebbe diventato, uno, dei suoi migliori amici. Se le avessero detto una cosa del genere al suo sesto anno ad Hogwarts, sarebbe scoppiata in una grossa risata…

“Uffa!” pensò Hermione ritornando verso il letto. Guardò l’orologio che c’era sul comodino: 8,00.

Ron le aveva detto che sarebbe andato a trovarla in mattinata… quindi non sarebbe stata da sola fino alla sera, prima di uscire. Avrebbe incontrato prima il bel cavaliere dalla sfavillante armatura. Quel solo pensiero le diede il sorriso. Si alzò dal letto e andò verso il bagno, felice che tra poche ore avrebbe rivisto il suo amato Ron.

 

***

 

Ron stava correndo velocemente lungo i corridoi della base. Sarebbe dovuto passare prima in ufficio e poi andare a trovare la sua ‘Mione in infermeria. Percorse i pochi metri che lo separavano dall’ufficio ma quando appoggiò una mano sulla maniglia il sottoufficiale Andrew lo chiamò:

-Capitano Weasley?!-  James lo stava raggiungendo velocemente con delle carte in mano.

Ron si girò di malavoglia. Sapeva che ogni volta che il giovane sottoufficiale lo cercava, voleva dire parecchie ore di lavoro su delle scartoffie.

-Sì!? James…- disse cercando di sembrare contento di vederlo.

-Capitano Weasley… il Capitano Malfoy mi ha detto di darle questo… lui ha trovato più o meno tre pozioni interessanti però vorrebbe sapere la sua opinione…- così dicendo gli diede un libro di appunti che, da solo, avrebbe dovuto spulciare. Ci avrebbe impiegato tutto il giorno.

- D’accordo… da qua…- rispose Ron prendendo il rapporto e aprendo la porta dell’ufficio.

-Buona giornata Signore…- disse il ragazzo sorridendo si avviò per il corridoio. Si fermò all’improvviso. - Ah… signore…. Buon Compleanno…-  concluse il ragazzo sorridendo sadicamente.

-Grazie…- rispose Ron contraccambiando il suo sorriso sadico.

 

***

 

Hermione era seduta sul suo letto. Aspettava con trepidazione l’arrivo di Ron. Erano quasi le 11.39 ma di lui nessun segno. Odiava aspettare. Non era abituata. Le uniche persone con cui usciva erano perfettamente puntuali. Eppure Ron, quella mattina, stava tardando. Le aveva dato appuntamento alle 10,30. Più di un’ora di ritardo.

Si alzò ed andò nuovamente verso la finestra. Il parco sottostante era quasi deserto. Si girò perché aveva sentito bussare. Era pronta a dare una bella strigliata a quel inconsueto ritardatario.

- E’ questa l’ora di…- ma non finì la frase perché la persona che aveva davanti non era quella che voleva.

-Ciao… mi aspettavi…- disse Draco infilando la testa nella stanza.

-Oh, ciao Draco… entra… scusami, stavo aspettando Ron… ma a quanto pare non verrà…- concluse guardando l’orologio sul comodino.

-Aveva appuntamento con te… scusami è stata colpa mia… gli ho dato un po’ di lavoro da fare…- spiegò Draco entrando e sedendosi sulla sedia.

-Oh… ah…- disse Hermione cercando di sembrare il più naturale possibile.

Per Draco quella sua espressione triste fu una pugnalata al cuore. Non sembrava contenta di vederlo.

-Scusami forse è meglio che vada…- disse alzandosi e diventando rosso dalla rabbia.

-No, Draco ti prego non andartene… sono così stanca di stare da sola in questa camera… vuoi pranzare, qui, con me…- disse Hermione assumendo la celeberrima espressione da cucciolo abbandonato.

Draco provò una fitta al cuore. Non poteva vederla così. Implorante e remissiva. Non poteva sopportare la vista di quella labbra ben disegnate che si imbronciavano, come quelle di una bambina. Non riusciva a trattenere i suoi “istinti di uomo”.

Si voltò sorridendo.

-Va bene ragazzina…- agitò la bacchetta e fece apparire un tavolo e due sedie. -Vuole accomodarsi?!- concluse Draco scostando una sedia per farla sedere.

Hermione sorrise contenta e prima di sedersi si gettò al suo collo.

-Grazie, Draco…- disse perdendosi tra le sue braccia e respirando profondamente il suo buon profumo.

Il biondino era paralizzato. Se solo avesse cinto la vita di Hermione, non avrebbe più resistito e si sarebbe lasciato guidare dai suoi istinti. Poteva tranquillamente sentire le perfette forme di Hermione schiacciate contro di lui, i suoi boccoli, il suo profumo… se fosse morto in quell’istante sarebbe  morto con il sorriso sulle labbra (e molto sangue nelle parti basse…ihihih…Nd Angéle J)

Hermione si staccò dopo poco sorridendo beata.

-Allora… cosa mangiamo oggi?!- chiese la bruna sedendosi compostamente.

-Allora la maison è orgogliuese de vous presenter la ma specialitè… Et  voilà!- disse Draco con un perfetto accento francese ed agitando la bacchetta.

Nei piatti apparvero due panini del McDonald’s (scusate se ho sbagliato a scrivere ma non ci vado mai e nella mia città è stato addirittura chiuso! Sarà che qui nel mio paese abbiamo dell’ottimo pane…Chissà!? Nd Angéle).

-Hm… sembrano buoni…- disse Hermione a Draco, mentre si andava a sedere di fronte a lei.  

 -Sono i miei preferiti!- disse il bel Capitano sistemandosi il tovagliolo sulle gambe. Il suo movimento preciso ed elegante provocò l’iralità della sua metà.

-Che c’è?!- disse il ragazzo sorridendo.

-Sai… mi hai ricordato il protagonista di un film di altri tempi…- gli rispose mentre mordeva il suo panino.

-Ah, sì… non so se prenderlo come complimento…- le rispose  addentando il suo sandwich.

-Mafa ceferto! Chefe efera un complifmenfto.!- farfugliò la ragazza con il boccone.

-Come?! Tu invece mi ricordi tanto dei porcellini che ho visto alla talavisione qualche anno fa…- le confessò il bel ragazzo.

Invece di offendersi la bruna scoppiò a ridere. Draco era sempre più confuso. La guardò strano.

-Scusa, scusa… non è talavisone ma televisione o al massimo TV… e poi sì, certo che era un complimento… non ce ne sono più ragazzi che conoscono, come te, le buone maniere, Signorino Malfoy…-

Draco scoppiò a ridere. Hermione aveva fatto un’imitazione perfetta della McGranitt.

Passarono tutto il tempo a ridere, scherzare e ricordare i bei tempi andati.(Tanto belli poi non erano! visto che Hermione era una secchiona e Draco uno scassa C****O… scusate la brutta parola Nd Angéle87)

Draco guardò velocemente l’orologio. Erano le 13,45. Alle 2,00 p.m. avrebbe avuto un incontro con il resto degli Auror per discutere sul caso della ragazza assassinata.

-Ora devo proprio andare…- disse alzandosi e rimettendosi il mantello nero.

-Di già…-gli rispose alzandosi a sua volta.

-Ho una riunione con gli altri auror… dobbiamo discutere su quel caso…- concluse Draco avviandosi alla porta.

-Ti va se questa sera quando… beh quando uscirai… ti venissi a prendere io… sai queste strade non mi piacciono… e poi…- ma non terminò perché ancora una volta Hermione li corse in contro e lo abbracciò.

-Sì, Draco mi farebbe piacere… sto così bene con te… Ti voglio un bene dell’anima…-

Ancora una volta Draco si trattenne dall’abbracciare quel suo esile corpo. Hermione si allontanò leggermente da lui e gli diede un piccolo ma dolcissimo bacio sulla guancia. Sulle gote di Draco comparve un leggero rossore. Accarezzò delicatamente i boccoli della ragazza e disse:

- Anch’io ti voglio bene… ragazzina- si abbassò  leggermente e le diede un tenero bacio sulla testa.

-Ci vediamo sta sera…-

Così  dicendo uscì velocemente dalla stanza lasciando Hermione stranamente accaldata.

 

***

 

Mellifluo camminava silenziosamente tra i corridoi del vecchio castello sede del quartiere generale dei mangiamorte di Voldemort. Il suo signore l’aveva convocato. La pozione resuchio era quasi pronta. Indossava il mantello nero dei mangiamorte. I capelli biondi perfettamente legati dietro la testa, lo sguardo severo e il passo sicuro… era un perfetto Malfoy (forse più di Draco Nd Angéle).

Era quasi arrivato alla porta quando due sottili mani lo trascinarono in un passaggio segreto dietro alla statua di un cavaliere. Mellifluo sapeva chi era.

Angelia gli era saltata addosso appoggiando prepotentemente le sue labbra carnose su quelle dell’imponente ragazzo. La bruna sinuosa gli saltò in braccio circondandogli la vita con le lunghe gambe sinuose. Mellifluo si perse tra le sue braccia. Non ricordava più dov’era e cosa doveva fare.

-Aspetta, aspetta… non posso adesso… mi ha chiamato il signore Oscuro… la pozione resuchio è quasi pronta…- disse cercando inutilmente di staccare la sua bocca da quella della ragazza.

Angelia sorrise contro le sue labbra.

-Va bene…-  e cercò di scendere dalle poderose braccia di Mellifluo.

-Dove stai andando?!- chiese il biondino risistemandola sulle braccia.

Angelia sorrise maliziosa.

-Sai che i rapporti frettolosi non sono fatti per noi due…- concluse riprendendo a baciarlo.

-Beh, vorrà dire che continueremo questa sera…- le rispose respirandole sul collo bianco.

Un brivido percorse la schiena della bella mora.

-Sai che non possiamo, questa sera… sei in missione ed io… dovrò soddisfare il signore Oscuro.-

Quelle parole bloccarono le labbra di Mellifluo.

-Presto finirà… e non dovrai più concederti a lui…-  La ragazza sorrise tristemente.

-Come faremo… siamo destinati a vivere il nostro amore clandestinamente… - affermò la ragazza.

I suoi occhi azzurri si erano riempiti di lacrime.

-Ehi, ehi…- la confortò Mellifluo abbracciandola stretta. –Te lo prometto… presto , molto presto ci saremo solo noi due, una casa e tanti bambini…Ah, ah- concluse ridendo.

Angelia alzò lo sguardo. Sorrise.

-Ti amo Mellifluo, da morire…- così dicendo lo baciò dolcemente.

-Ti amo anch’io…Angelia- la strinse forte a sé. Dopo uscì dalla stanza segreta senza di lei.

Nessuno dei due aveva notato quell’ombra nascosta dietro l’angolo.

 

***

 

-Mio Signore…- disse Mellifluo inginocchiandosi. Come si sentiva pesantemente falso.

-Oh, Mellifluo…-gli rispose Voldemort facendogli cenno di avvicinarsi.

-La resuchio è pronta?!- chiese il bel ragazzo biondo.

-Sì, mio fedele mangiamorte…- ed estrasse dal suo mantello una piccola boccettina nera che conteneva del liquido rosso. Sembrava sangue.

-Fa molta attenzione quando la userai… ricordati l’incantesimo nonrespiro…Mi fido di te mio fedele servitore…- disse Voldemort iniziando a ridere…

-Certo mio signore…- rispose il giovane. Mai come in quel giorno si sentì un bugiardo.

 

***

-Dai Ginny…- aveva detto un voce maschile mentre le cercava di sbottonare la camicia della divisa dei Grifondoro.

-No, Mark… - aveva detto la rossa cercando di sottrarsi a quelle carezze diventate troppo insistenti.

-Dai…siamo insieme da 2 anni…mi puoi fare questo regalo…- Aveva risposto Mark iniziandole a baciare il bel collo lungo.

Erano sdraiati su una poltrona della sala comune dei Grifondoro. Era tardi, molto tardi.

-No Mark lasciami!- aveva gridato la rossa cercando di allontanarlo da lei.

-Shhh… sta zitta…lo so che anche tu lo…- ma non terminò la frase perché qualcuno  l’aveva allontanato di peso da lei.

-Ti ha ripetuto più volte di lasciarla…- aveva detto Harry interponendosi tra lui e lei.

-Ehi, Potter dì un po’… troppo ore di volo ti hanno fuso il cervello…chi cazzo ti credi di essere!? Ginny è la mia ragazza… tu non l’hai voluta! ricordi?!- aveva affermato il ragazzo biondo rimettendosi in piedi.

Ad Harry era iniziata a pulsare la vena sul collo. Brutto segno. Tutti sapevano che era meglio lasciarlo stare quando il sangue iniziava a scorrergli velocemente verso la testa. Guardò Ginny mentre cercava di ricomporsi. Aveva gli occhi gonfi di lacrime.

No. Era troppo. Nessuno poteva permettersi di far piangere la sua piccola Virginia. Nessuno. L’aveva fatto, già, troppe volte lui.

Si catapultò su Mark dandogli un pugno in piena faccia. Poi senza dargli il tempo di riprendersi l’aveva afferrato e sbattuto vicino al muro. Ginny gridava.

-No, Harry… ti prego lascialo… basta…-aveva iniziato a singhiozzare.

Harry si era bloccato. Guardò Virginia e poi il suo rivale. Virginia e Mark. Mark e Virginia.

-Se vuoi continuare ad avere ancora tutte e due le mani funzionanti… non ti azzardare più a sfiorare Ginny…sono stato chiaro?!- il tono di Harry non ammetteva repliche.

Mark aveva guardato Ginny.

-Tra me e te è finita!- poi senza aggiungere altro era corso su, nel suo dormitorio.

Ginny singhiozzava forte.

-Ehi, piccola…- aveva detto Harry cingendole le spalle. Virginia aveva iniziato a piangere ancora più forte. -Shhhhh… ci sono io adesso… sta tranquilla…-

Ginny si svegliò di soprassalto. Si era addormentata mentre stava facendo il bagno. La schiuma, con i suoi massaggi, l’aveva così rilassata, che era sprofondata tra le braccia di  Morfeo.

Il suo cuore batteva ancora forte. Che bella notte fu quella. Harry la tenne stretta a sé fino alla mattina seguente. Si riscosse. Perché pensava ancora a quel deficiente che l’aveva baciata e poi allontanata senza un motivo?! Si guardò intorno. L’orologio da polso che aveva appoggiato sullo sgabello del bagno segnava le 19,30.

-Cosa?!- urlò mentre usciva dalla vasca. Tra 30 min. sarebbero arrivati tutti. Lei doveva ancora prepararsi.

Prese il suo accappatoio giallo ed uscì dal bagno.

Din-don.

Forse era Ron che aveva dimenticato le chiavi… ma non poteva smaterializzarsi?! Ah, sì! Aveva messo quell’incantesimo protettivo sulla casa. Adesso nessuno poteva smaterializzarsi entro le mura di quella abitazione.

Corse giù per le scale. Il visitatore era già entrato.

Virginia aveva i piedi bagnati. Così, all’ultimo gradino scivolò rovinando pesantemente sul ragazzo appena entrato…

-Ciao…- le disse Harry guardandola negli occhi.

 

***

 

Hermione stava sistemando la sua camicia da notte celeste nel borsone. Aveva indossato la divisa nera da auror. Sul collo oltre ad esserci ricamato il suo nome e grado c’era anche una medaglia. Hermione era primo membro ad Honorem del gruppo speciale di ricercatori di nuovi incantesimi. Il G.S.R.N.I.. Ribattezzato da tutti il gruppo dei cervelloni.

-Era naturale che tu ci saresti entrata- le aveva detto Ron.

“Ron” pensò Hermione mentre afferrava il suo borsone. “Brutto idiota… va bene avevi da fare, ma 10 minuti di tempo, per me, potevi pure trovarli!” Afferrò con forza la maniglia della porta ed uscì velocemente dalla stanza che l’aveva imprigionata per ben 2 giorni. Attraversò con passo pesante il corridoio. Draco le aveva dato appuntamento alle  19,45 nella hall. Mentre si avvicinava una figura dai capelli rossi stava giocherellando con la bacchetta. Hermione strinse gli occhi per mettere meglio  fuoco. Era Ron. Ne era certa. Non c’erano molti comandanti Auror con i capelli rossi e… “Sexy come lui” pensò Hermione mentre si avvicinava. Le sue gote si erano colorate di rosso. Era stata arrabbiata con lui per tutto il giorno e adesso le sue difese stavano crollando. Si era ripromessa di dirgliene quattro ma adesso…

Ron la vide arrivare. Dio quant’era bella con la divisa. Si alzò in piedi. Hermione aveva uno sguardo serio. Non l’aveva guardato in faccia.  Lei si rendeva perfettamente conto che se solo l’avesse fatto si sarebbe sciolta come un ghiacciolo. Ron era troppo affascinante nella sua divisa nera da auror. Il pantalone leggermente aderente sul didietro metteva in risalto il suo sedere tonico, la casacca nera aderiva perfettamente alle sue spalle larghe. (mentre Angéle descrive Ron le cola la bava dalla bocca…ihihih Nd AngéleJ)

-Ehi!- la richiamò lui quando Hermione l’oltrepassò senza fermarsi.

-Sì?!- gli rispose candidamente.

-Scusa… che per caso non mi hai visto?!- chiese Ron guardandola storto.

-Oh… tu stavi per caso aspettando me?! Sai anche io ho aspettato inutilmente una persona questa mattina… ma lei non è venuta… siamo in due!- concluse la bruna divincolandosi dalla sua presa.

-Aspetta Hermione! Ho avuto da fare! Draco mi ha chiesto di controllare una lista di pozioni interminabile (che l’avrà fatto a posta Chi lo sa?! Nd Angéle ihihihhihi…J)- cercò di spiegare il rosso.

-Lo so me l’ha detto… però potevi anche fare un salto… sai che odio stare da sola!- concluse Hermione abbassando la testa.

Quella frase fu per Ron una pugnalata. Lui la conosceva meglio di qualunque altro e la perdeva per queste sciocchezze! Le si avvicinò e senza che lei potesse ribattere l’abbracciò stretta.

-Scusami ‘Mione… hai ragione, non succederà mai più-  Ron si era perso nel profumo della ragazza. Chiuse gli occhi e aspirò profondamente. Quella era essenza di Hermione, della sua ‘Mone.

-Va bene…- disse la ragazza cercando di ritornare allo stato solido. Guardò il suo orologio e per poco non ebbe un infarto era l’8 Novembre… il compleanno di Ron! Che stupida egoista e maleducata se ne era completamente dimenticata!

-Ehm, Ron?!- disse timidamente senza lasciare il ragazzo.

-Sì?!- disse Ron che nel frattempo era diventato una cosa sola con i boccoli di Hermione.

-Buon Compleanno!- gli disse distaccandosi leggermente e dandogli un bacio sulla guancia.

-Grazie…- le rispose dolcemente alzandole il capo e baciandole la fronte.

-Allora vuoi venire da me?! Ginny ha preparato una cena per tutti…- le disse mentre prendeva il borsone dalle sue mani.

-Verranno tutti, Draco, Harry…-

- Ciao Draco…- disse Hermione senza più ascoltare Ron.

-Ciao Hermione, Ron…- disse il ragazzo rispondendo all’abbraccio della bruna.

-Allora,- iniziò Ron cercando di non mostrare la sua gelosia. –Accompagniamo prima a casa questa bella signorina per cambiarsi e venire alla festa oppure…- ma non terminò la frase perché un uomo alto e incappucciato si era parato di fronte alla loro strada.

-Siete voi i giovani Auror amici di Harry Potter?!- disse l’uomo mentre estraeva dalla tasca una boccettina nera.

-Sì… Perché?!- chiese Draco che aveva l’impressione di aver già sentito quella voce.

-Niente… Il Signore Oscuro vi manda i suoi saluti!- così dicendo frantumò al suolo la boccettina. Il liquido rosso sangue si spanse sul marciapiede. Il fumo che sprigionava era nero e maleodorante.

L’ultima cosa che i tre Auror videro fu l’uomo smaterializzarsi, poi, più niente.

 

***

TADADADAN!! Piaciuto questo V chap?! Spero di Sì! Cmq prima di passare ai ringraziamenti personali volevo indurre un sondaggio… Quale coppia preferite?!

1.Draco/Hermione;

2. Ron/Hermione.

Le risposte a questo sondaggio potete o scrivermele nelle recensioni (Sperando che siate così buoni da lasciarne qualcuna) o inviando una e-mail al mio bellissimo indirizzo di posta elettronica angleclochard@yahoo.it

Naturalmente la coppia preferita non è sicuro che coincida con quella che ho in mente per la mia ffc… ma mi serve solo per vedere su quale delle due scriverò la prossima volta (No ti prego non farlo Nd TUTTI).

Va bene… cmq questo è l’ultimo chap del mese perché come ben sapete partirò per la Francia il 31 Gennaio… Che bello… certo mi mancherà tantissimo questo sito… ma sono contenta lo stesso.. JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ… queste faccine stanno ad indicare la mia felicità… Cmq ancora una volta dovete ringraziare mio fratello se avete avuto sulla net questo chap relativamente presto… Ok…OK… basta passiamo ai saluti personali(la mia parte preferitaJ)

 

XANTHE Ciaoooo     Xanthe! Grazie mille per il tuo commento sono proprio felice che la mia insignificante ffc ti piaccia…la Tua è molto bella… Aggiornala presto! Un bacione fortissima ta Madamoiselle Angéle J

 

Kathy Ehi ciccina mia …. Non preoccuparti non importa se agli altri chaps non hai recensito… figurati… sono cmq lusingata che la mia ffc ti piaccia… in effetti sto avendo dei seri dubbi con chi far mettere la mia ‘Mione… scrivendo sto rivalutando molto il personaggio di  Draco… però non lo so è ancora tutto da vedere… rispondi alla domanda….Spero che questo chap ti sia piaciuto… Draco è molto, molto dolce…ihihihih… lo voglio io!Il mio orsacchiotto biondo!Va beh…………..

Tu piuttosto aggiorna presto la tua ffc! Altrimenti non potrò leggere subito il chap!Un bacione ta Madamoiselle AngéleJ

 

Ary Carissima… il tuo commento mi ha fatto sorridere come una deficiente per tutta una serata… tanto che i miei amici hanno detto: “Ehi Angéle… mi sembri  un tuccillo…” credetemi dalle mie parti non è un complimento… Cmq, Davvero mi fai pubblicità?! Grazie mi sento importante… Grazie, Grazie, Grazie! Spero che tu abbia trovato bello anche questo chap… e che io, per quanto possibile, ti abbia fatto trascorrere un bel quarto d’ora…con il mio nuovo chap….Rispondi alla domanda e Grazie ancora ta Madamoiselle AngéleJ

P.s. prometto di non trattare troppo male il cuoricino del bel Draco… anche perché non potrei mai… è entrato troppo nelle mie grazie, il furbastro!

 

Vega Ciaoooo Vega… che bello ho trovato un altro tuo commento! Cmq posso dirti che anche a me hanno intrigato molto la storia dei due maghi oscuri… lo so ho dedicato poco spazio a loro due in questo chap… ma NON VOGLIO SPARARMI TUTTE LE MIE CARTUCCE SUBITO… così… mi sono limitata su loro due… spero cmq che quello che ho scritto su loro due ti sia piaciuto un bacione ta Madamoiselle AngéleJ

 

Kiria Ciaooo Bellissima!!! Che bello è meraviglioso trovare i commenti dei fedelissimi… che ti seguono e ti commentano dagli inizi! Sì sei stata la prima a recensirmi questa volta! Contenta?! Io sì tanto….Bellissima?! Grazie tesoro… sono contenta che i flashback ti piacciano… pensavo che fossero un po’ noiosi… Lo so, lo so… Ron e ‘Mione sono dolcissimi… Draco è meraviglioso! davvero neanche io saprei chi scegliere! Voto:11! Ma che gentile… recensisci e rispondi alla mia domanda! Un bacio forte, forte Ta madamoiselle Angéle J

 

Vale e Mely Caiooo ragazze… che bello siete tornate in net… vi avevo dato per disperse… Lo so, lo so… la scuola alcune volte è davvero opprimente… Bene in questo chap la coppia Harry/Ginny ha una piccola evoluzione che gli occhi più attenti avranno carpito… (ohoohoo ma senti Angéle che parolone! Nd Tutti) cmq… grazie mille per i complimenti alla storia… anche voi mi mancherete tanto ragazze non poter vedere per 15 giorni questo sito sarà dura… cmq… vi auguro davvero di andare in Inghilterra… e se scopriste qualcosa sul binario 9 e ¾ fatemi sapere… io da parte mia cercherò Beauxbaton…  Ok?! Un bacione forte a tutte due ragazze e speriamo che i vostri insegnanti vi lascino un po’ in pace! Votre Madamoiselle Angéle J

 

Bene credo di aver  finito per questa sera… vi do appuntamento alla fine del prossimo mese verso il 27 di Febbraio per il nuovo aggiornamento… mi dispiace ritardare così… ma è causa di forza maggiore!un bacione a tutti anche a coloro che leggono e non recensiscono… un Bacione

 

 

 

 

Votre

Madamoiselle Angéle

 

 

p.s.

Alla prossima con il chap“…Babbani” Ciaoooooooooo! JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ ihihihihihihihiih….

 

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Capitolo 6
*** ...Babbani (I Parte) ***


DA AUROR A BABBANI VI CHAP:

DA AUROR A BABBANI VI CHAP:

 “… Babbani  (I parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

CiAO RAGAZZI SONO RIUSCITA A TERMINARE PRIMA IL MIO CHAP QUINDI VE LO INVIO IN ANTICIPO SPERO CHE VI PIACCIA UN BACIONE

Angéle

 

Harry era sdraiato per terra, all’ingresso della Tana. Erano le 19,30 p.m. quando era rientrato. Aveva trovato la porta chiusa e non riusciva a smaterializzarsi dentro. Aveva cercato le sue chiavi ma non le aveva trovate. Aveva deciso di suonare il campanello.

Din, Don.

Harry aveva atteso invano che qualcuno venisse ad aprire. Aveva cercato ancora le chiavi di casa.

“Eccole!” pensò mentre afferrava il freddo mazzo.

Aprì la porta ed entrò.

-Sto arrivando!- sentì, prima che qualcuno gli rovinasse addosso.

Aveva sbattuto forte la schiena a terra. Girò di scatto la testa e si ritrovò a pochi centimetri di distanza dalle labbra color ciliegia di Virginia. Si era perso nel guardare quei profondi occhi azzurri. Dio se avrebbe voluto riassaggiare quella bocca.

Distolse velocemente lo sguardo.

-Ciao…- le disse, mentre la bella ragazza diventava un peperone.

Ginny lo guardava stravolta. Non riusciva a muoversi.

-Ehm… Ciao Harry…- biascicò cercando di tirarsi su. Non ci riusciva. Qualcosa di saldo era attanagliato intorno alla sua vita.

Harry era tornato a fissare la labbra della ragazza. Quella bocca, per lui, era come un pendolo ipnotico. Virginia provò di nuovo, ma niente. Alla fine si arrese.

Harry non aveva staccato gli occhi da lei.

-Harry…- aveva cercato di dire Ginny mentre lentamente, molto lentamente si avvicinava a lui, come qualche sera prima.

 Erano a pochi millimetri quando Harry girò la testa.

Virginia si sentì svenire. Era la seconda volta che la rifiutava. Senza pensarci due volte si alzò velocemente.

Harry le afferrò il polso.

-Lasciami! Lasciami! Ti odio Harry! L-A-S-C-I-A-M-I !- sillabò la rossa strattonando il polso.

-Virginia aspetta cerca di capire… io non posso… tu sei … tu sei … Ginny!- disse Harry.

Errore fatale. Si ritrovò 5 dita ben piazzate sulla guancia destra.

-Giusto…- iniziò Virginia con un tono gelido.-… Io sono solo Virginia Weasley… o meglio la povera stracciona che ti viene dietro da quando aveva 10 anni! Per il grande HARRY POTTER c’è bisogno di una veela… o di un’imperatrice… non di una… una stracciona.- Ginny abbassò lo sguardo e iniziò a piangere.

-No, Virginia non è vero non è così… tu sei Ginny nel senso che…- cercò di dire Harry.

-Sta zitto! Non voglio più ascoltarti! Ti Odio… ti Odio….ti odio…- urlò mentre correva di sopra nella sua stanza.

Harry rimase lì sulle scale, come la povera Virginia era rimasta pochi giorni prima.

 

***

 

Hermione fu svegliata da un rumore strano. Sembrava che tutti gli auror della base stessero marciando sul suo letto.

-Presto… prendi quella bacchetta… Va a vedere come si sente il Capitano Malfoy… Ehi tu! Sottoufficiale Andrew vieni qui a darmi una mano con il Capitano Granger!- ad Hermione sembrava la voce di Harry.

-Ehi,Mione…- le disse quella voce mentre apriva gli occhi.

Hermione si sentiva stordita, ma non aveva dolori. Stava bene.

-Harry…- disse mentre si rimetteva seduta.

-Oh, grazie al cielo Hermione… stai bene?!- chiese il bruno mentre la sorreggeva inutilmente.

-Sì, Harry sto bene… ma cosa è successo… dove sono Draco e Ron?!- chiese preoccupata, guardandosi intorno.

-Stanno bene ‘Mione, non preoccuparti!- le rispose il brunetto accompagnandola  da Wendy che stava controllando la temperatura a Ron.

-Ti ho detto che sto bene!- disse spazientito il rosso all’infermiera.

-Ron!-esclamò ‘Mione correndogli incontro.

-Hermione!- disse il ragazzo scendendo dalla barella dove l’avevano fatto sedere.

Si abbracciarono, come qualche ora prima. Di nuovo Ron si perse nel suo profumo.

-Dio, come stai ‘Mione?- le chiese il ragazzo senza lasciarla.

-Sto bene… un po’ intontita… ma non ho dolori. E tu?- gli domandò a sua volta.

-Bene…- disse il ragazzo aspirando profondamente il suo odore.

- Dov’è Draco?!- chiese la ragazza sciogliendosi dalla presa del rosso.

- E’ andato a fare degli analisi approfondite… pare che lui abbia aspirato più di tutti e due i fumi di quella pozione… ha cercato di proteggerti Hermione… ho meglio tutti e due hanno tentato- concluse Wendy lanciando un’occhiata al bel capitano rosso.

-Ron… ma perché devi, anzi dovete cercare, sempre, di proteggermi… adesso mi sento in colpa! Non è una bella sensazione!- disse dandogli un buffetto sulla nuca.

- E’ più forte di noi…- intervenne Harry che fino a quel momento era stato in silenzio.

-Beh, allora credo che dovrò ringraziarvi in anticipo ogni volta che usciremo in missione…- disse facendo un sorriso ironico.

-Dovresti…- intervenne Draco che era appena apparso sulla porta. Aveva un colorito ancora più bianco del solito.

-Draco!- esclamò la bruna correndogli in contro per abbracciarlo.

-Dio… sta sera avrei potuto perdervi… è tutto perché volete fare gli eroi con me… siete due stupidi!- concluse mentre iniziava a piangere.

-Hermione…- la consolò Draco

-‘Mione sta tranquilla! – la rassicurò Ron avvicinandosi ed accarezzandole la schiena.

La bruna allargò il suo abbraccio a Ron.

-Vi voglio bene ragazzi… non lasciatemi mai sola!- aveva singhiozzato il bel capitano in gonnella.

-Ehi…- intervenne Harry che si sentiva un pò escluso.- E a me non ne vuoi di bene?!-

Hermione si girò sorridendo. Gli corse in contro e lo abbracciò.

-Sì, che te ne voglio James-

Harry sorrise.

-Bene, ora va meglio!-

 

***

 

 Mellifluo si smaterializzò all’interno del castello. Aveva buone notizie per il suo Signore (se ancora così vogliamo chiamarlo Nd Angéle).La sua missione era andata bene.

Percorse velocemente il corridoio scuro. Voltò un paio di angoli e si ritrovò di fronte alla stanza

Di -colui- che - non- deve- essere- nominato. Si fermò. Se solo avesse trovato Angelia nel suo letto non avrebbe più risposto a se stesso e avrebbe ucciso con le sue mani Voldemort.

Si guardò attorno. Il corridoio era deserto. Bussò alla porta scura. La voce calda e strascicata del signore nero rispose:

-Chi è?!-

-Mellifluo, mio signore, le vengo a portare buone notizie!-esclamò il ragazzo entrando.

-Oh, mio fedele mangiamorte…- disse il Voldemort versandosi un altro po’ di liquido rosso. Era seduto sul suo tono intarsiato. Indossava il suo inseparabile mantello nero (che lord Voldemort sia un po’ muffardo! Nd Angéle parola dialettale del mio paese che significa colui- che- non - si cambia- mai ihihihih J), i suoi occhi neri erano spenti e persi nel vuoto.

-Allora…- continuò Voldemort –Come è andata la tua missione?!-

-Bene, mio Signore… molto bene…. Non hanno più un briciolo di magia nelle vene… sono babbani…facili prede nelle nostre mani - affermò il ragazzo inginocchiandosi.

Lord Voldemort rise. La sua risata gelida e crudele.

-Bene, bene… Mellifluo!- Il suo sorriso si ampliò. I suoi occhi si riempirono di lussuria.

-Ora, va a chiamarmi Angelia, la voglio!-

Mellifluo ebbe un colpo al cuore.  Perché non aveva il coraggio di ribellarsi a quel Signore tiranno.

Guardò Voldemort negli occhi. Non poteva. Non poteva lasciare che quel mostro toccasse la carne candida del suo Angelo. Ma cosa poteva fare?!Nulla, era obbligato a servire quell’essere immondo.

Abbassò lo sguardo e con la morte nel cuore si recò dalla sua Angelia.

 

***

 

Angelia era distesa sul suo letto. Indossava una semplice camicia da notte nera con bretelle. Il lenzuolo di seta scura le copriva i fianchi e le lunghe gambe. La stanza era in penombra. Le uniche fonti di luce, erano un paio di candele che volteggiavano in aria.

Mellifluo aprì delicatamente la porta. Percorse velocemente con lo sguardo, la camera, in cerca della figura tanto amata.

La vide distesa, lì, tra le lenzuola nere. Quanto era bella. I lunghi capelli neri le ricadevano morbidamente sulle spalle nude, la sua bellissima bocca era chiusa in un broncio che fece impazzire il giovane mangiamorte. Non poteva svegliare il suo angelo per mandarlo da quel demonio.

Si avvicinò con passo silenzioso a quella bella figura sinuosa. Come qualche sera prima aveva fatto Angelia, Mellifluo si chinò su di lei e le rubò un piccolo bacio a fior di labbra.

-Hmmm…- fece Angelia sorridendo nel sonno.

-Angelia…- le disse Mellifluo con la sua bella voce calda.

La ragazza aprì lentamente i suoi bellissimi occhi azzurri.

-Mellifluo…- disse la ragazza abbozzando un sorriso. –Come è andata la missione?- gli chiese dopo averlo baciato appassionatamente.

-Bene…- disse il bel mangiamorte facendola sedere sulle sue gambe. Mellifluo all’improvviso divenne serio.

-Cosa c’è…- chiese Angelia ingenuamente. –Voldemort…- continuò abbassando lo sguardo –Vuole vedermi…non è vero?!- terminò la bella bruna.

Mellifluo ebbe un’altra pugnalata al cuore.

-Sì… ma tu non andrai… troveremo una scusa… - cercò di dire il biondino prima che Angelia gli mettesse un dito sulle sottili labbra.

-Shhh… sai che non posso… devo andare…- così dicendo appoggiò la fronte contro quella del ragazzo.

-No…- protestò inutilmente lui prima che Angelia lo facesse tacere con un suo bacio.

-Ti amo Mellifluo…- sussurrò la bruna.

-Ti amo anch’io…- le rispose il ragazzo abbracciandola con tutte le sue forze. Non voleva lasciarla andare.

 

***

-POTTER, GRANGER, WEASLEY, MALFOY… nel mio ufficio!- Gridò un uomo grande e grosso con la divisa nera da auror. Era il colonnello McDury. Il superiore della caserma degli auror di Londra.

Harry, Hermione, Ron e Draco si avviarono ancora un po’ spaesati nell’ufficio. Erano passate poche ore da quello strano attacco. Nessun ferito, nessun morto. Solo tre auror un po’ intontiti.

Nella stanza c’era un medimago che non avevano mai visto.

-Accomodatevi…- disse il colonnello indicando quattro sedie davanti alla scrivania.

-Come mai ci ha convocato?!- chiese spaurita Hermione.

-Capitano Granger… la situazione è più grave di quanto pensassimo…- cominciò grave l’imponente uomo dietro al tavolo.

Hermione sgranò gli occhi.

-Cosa intende dire?!- continuò ancora più preoccupato Ron.

-Credo… Capitano Weasley… che sia meglio che continui il Medimago Artemisy… ne sa qualcosa in più, di me, sull’argomento…- così dicendo fece cenno al giovane guaritore di farsi avanti.

-Salve… io sono il Medimago Artemisy Johnson… esperto in conseguenza di esposizione ai fumi della pozione resuchio…-  iniziò il ragazzo.

Una bastonata colpì il cuore di Draco… doveva immaginarlo…Voldemort era, davvero, tanto pazzo da usarla… se solo non fosse stato tanto sciocco.

-Ho appena ritirato le analisi del vostro sangue… e ho purtroppo una brutta notizia da darvi… voi tre…- disse indicando Ron, Hermione e Draco – ecco voi tre siete stati smaghizzati…-

-Smaghiche?!- chiese Ron come assumendo un espressione alquanto stranita.

-Smaghizzati… voi non avete più poteri…- spiegò il medimago.

Hermione non riuscì a trattenere un gemito. Draco era più bianco e silenzioso del solito. Lui non aveva alcun motivo di far domande. Sapeva già abbastanza su quella pozione.

-No! Non ci credo… non posso essere diventato all’improvviso un magono’! E’ impossibile!- gridò sconvolto Ron.

-Capitano…- disse il medimago leggendo il nome sul ricamo della divisa. –Capitano Weasley… provi a fare una magia… provi un wingardium leviosa… un incantesimo dei più semplici … che viene insegnato nei primi anni ad Hogwarts… se i miei ricordi non mi ingannano…- terminò l’inespressivo ragazzo.

-Sì… i suoi ricordi non la ingannano…-  disse sprezzante il Rosso.(Ron ricordava ancora benissimo la pessima figura che aveva fatto con Hermione al primo anno… Nd Angéle J)

Estrasse la sua bacchetta. Agitò il polso, come tanti anni prima, gli aveva insegnato Hermione, e disse:

-Wingardium leviosa…- il portacenere che aveva puntato non si mosse di un millimetro. Non tremò, non sobbalzò. Rimase fermo lì, come se lui non avesse detto niente. Sgranò gli occhi incredulo.

-Mi crede ora… Capitano Weasley?!-

Hermione era sbiancata. Ron era diventato rosso per la rabbia. Harry era più agitato di Draco.

-M-ma… non c’è nessuna soluzione nessun rimedio…- chiese con gli occhi pieni di lacrime l’unica donna presente nella stanza.

-Naturalmente… - disse il medimago.

Ron lasciò andare il respiro. Hermione si rilassò sulla sedia. Draco finalmente parve iniziare ad interessarsi alla discussione.

-La pozione della fenice…- disse con calma l’uomo. –Badate la sua preparazione…è complicata…solo il suo tempo di ebollizione comporta quasi un anno… i suoi ingredienti sono quasi impossibili da trovare…-

I giovani auror ascoltarono il medimago senza perdersi una parola.

-Voldemort…- disse Harry a denti stretti.

-Cosa?!- chiese spaesato il medimago.

- E’ stato lui… bastardo… sa che colpire loro significa distruggermi… senza i loro poteri Draco, Hermione, Ron sono praticamente indifesi… adesso li attaccherà per ucciderli…- concluse il bel auror bruno.

-Ecco… esattamente dove vi volevo portare…- iniziò il colonnello McDury prendendo la parola.

–Ragazzi dovete nascondervi nel mondo dei babbani… se le supposizioni di Harry e le mie, sono esatte, il prossimo attacco di Voldemort sarà per uccidervi…- concluse l’uomo guardando i tre ragazzi interessati.

-No… io non mi nasconderò come un topo…- disse Ron battendo un pugno sul tavolo.

-Non fare l’eroe Weasley… ora come ora, qui, non servi a niente… se mai rischieresti di mettere più in pericolo i tuoi amici e… tua sorella…- il colonnello McDury pronunciò l’ultima parola incrinando leggermente la voce.

Ron divenne rosso. “Ginny…” pensò ricacciando indietro le parole che voleva pronunciare.

-Chi penserà a lei mentre sono via… non la posso lasciare sola… Voldemort sa tutto di me e della mia famiglia…- domandò preoccupato il ragazzo rosso. Tutti gli altri erano scossi.

-Abbiamo pensato anche a questo… tua sorella verrà a vivere all’interno della base… riceverà un po’ di addestramento sulla difesa personale… ne avrà molto bisogno…-

Ron si voltò a guardare Harry.  Il suo sguardo era eloquente.

-Fuori troverete le vostre valigie…-

-Ma come di già…- chiese timidamente Hermione.

-Sì, capitano Granger…Credo che Voldemort non aspetterà i suoi comodi per attaccare…- disse con ironia i Colonnello.

-Ma non attaccherà neanche adesso… sa che ce lo aspettiamo…- aggiunse Draco che sembrava finalmente uscito dal trance.

-Capitano Malfoy… non mi interessa se Voldemort attacchi adesso o no… dovete nascondervi… Non ho nessuna intenzione di perdere tre dei miei migliori Auror… per i comodi di qualcuno…- rispose con un tono che non ammetteva repliche.

-Ma…- cercò di dire Draco

-Niente ma capitano Malfoy! Uscite e parlate con il sottoufficiale Andrew… vi darà  tutte le informazioni necessarie… Forza muovetevi!! Questo è un O-R-D-I-N-E!- concluse scandendo bene l’ultima parola.

I quattro auror mal volentieri si alzarono e si avviarono fuori dall’ufficio.

-Harry?!- lo fermò il Colonnello.

-Sì?!- chiese il bell’Auror bruno.

-Va a prendere la sorella di Ron… verrà a vivere qui da ‘sta notte…- concluse McDury.

Harry sorrise. Non sapeva cosa gli chiedeva di fare.

 

***

 

Il colonnello McDury rimase da solo con il giovane medimago. Si voltò e lo guardò negli occhi. Poi aggiunse, sedendosi pesantemente sulla poltrona dietro la scrivania:

-Mi riporti indietro, presto, i miei ragazzi…-

Il medimago lo guardò sorridente.

-Farò del mio meglio Colonnello!- così dicendo uscì dalla stanza

 

***

 

Virginia era sdraiata sul suo letto. Era preoccupata. Suo fratello l’aveva videochiamata dicendole cosa era successo. Erano quasi le 10,30 p.m. ma di loro ancora niente. Aveva il cuore che le tamburellava nel petto. La stessa sensazione che aveva provato la sera dell’attacco alla sua famiglia.

 

-Corri, Ginny scappa!- le aveva urlato sua madre quella tragica notte.

-No! mamma io non ti lascio qui!- le aveva risposto la rossa.

-Non fare la sciocca…non è il momento… dall’altra parte ti aspetta Ron… sbrigati avanti!- le aveva detto mettendole un po’ di polvere volante in mano.

Ginny l’aveva abbracciata forte e per l’ultima volta le aveva sussurrato:

-Ti voglio bene…- era corsa nel camino. L’ultima cosa che aveva visto erano stati i mangiamorte che entravano nella stanza.

 

Una calda lacrima le solcò il viso.

-Mamma…- sussurrò abbracciando il suo cuscino.

Una mano le si poggiò sulla spalla.

-Chi è?!- disse spaventata girandosi.

Harry era chino su di lei.

-Cosa vuoi?!- disse sprezzante la ragazza. –Dov’è Ron?!- concluse guardando verso il corridoio.

-Ne parliamo mentre facciamo le valigie…- disse Harry calmo alzandosi dal letto.

-Valigie?! Quali valigie?!- chiese sconvolta la rossa.

-Credo che avrai bisogno di qualche cambio…- continuò Harry afferrando la bacchetta.

-Qualche cambio per cosa?! Io non ho intenzione di andare in vacanza da nessuna parte!- disse la ragazza mettendosi le mani sui fianchi e parandosi davanti ad  Harry  con aria di sfida.

-Dovrai Virginia…- disse Harry con la sua calma disarmante.

-Cosa?! Io non dovrò fare proprio niente! Soprattutto con te!- concluse la ragazza rimettendosi sdraiata sul letto.

-Va bene…- iniziò Harry –L’hai voluto tu!- così dicendo le si avvicinò  e disse:

-Buonanotte Virginia!-

-Eh?!- fu l’ultima cosa che disse la ragazza prima di addormentarsi di botto.

Harry la guardò e le accarezzò i capelli lisci.

-Dormi bene Virginia…-

 

***

 

Hermione era seduta a gambe accavallate in un sedile di un vagone.

 Era strano. Da quanto non prendeva un treno. Guardò fuori dal finestrino. Stava quasi sorgendo il sole. Aveva la testa appoggiata sul suo braccio. Non era riuscita a chiudere occhio. Per lei doveva essere meno traumatico il cambiamento. Invece… si era sempre distinta dagli altri per la sua magia… ma ora quella non c’era più! Cosa l’avrebbe resa speciale!

Guardò più in là nello scompartimento. Draco, che le sedeva accanto, dormiva. Aveva accartocciato il suo cappotto a mo di cuscino e ci aveva appoggiato la testa. Aveva allungato le gambe, appoggiando i piedi sul sedile opposto. Ron sedeva di fronte ad Hermione. Aveva disteso gli arti inferiori sistemandoli sotto le gambe della ragazza. Le mani appoggiate blandamente sull’addome e la visiera del cappellino nero tirata fin sugli occhi. Hermione era circondata. Non poteva muoversi. Se solo l’avesse fatto avrebbe svegliato tutti e due. Sospirò rumorosamente. Invidiava quei due. Riuscivano sempre a dormire. Si sistemò meglio sul sedile cercando di evitare accuratamente le gambe di Ron.

Guardò l’orologio da polso. Le 5,05  a.m. Tra meno di un’ora sarebbero arrivati alla cittadina indicatagli dal sottoufficiale Andrew. NewFreedom. Che nome strano per un tranquillo paesino di campagna.

 

-Dovete arrivare alla stazione della città… lì troverete un uomo fidato che vi mostrerà dove vivrete… La parola segreta è “caramelle tutti i gusti più uno”- le aveva spiegato l’efficiente sottoufficiale Auror.  

-Consumerai quell’orologio a furia di guardarlo…- le disse Ron alzando la visiera del cappellino.

-Oh…- rispose Hermione guardandolo interrogativa.

-Sei agitata?! In fondo per te è come tornare alle origini… i tuoi genitori erano Babbani, no?!- continuò Ron mettendosi a sedere composto e liberando finalmente le gambe della ragazza.

-Beh… in effetti… sai quando ero piccola pensavo che io fossi inferiore agli altri… poi a 11 anni ho scoperto di essere una strega… è questo, beh… ha cambiato tutta la mia vita… era la cosa che mi distingueva dagli altri… ma adesso cosa… cosa mi renderà… speciale!- concluse la ragazza abbassando lo sguardo.

Ron sorrise. Era da Hermione comportarsi così. Aveva avuto la stessa crisi di identità quando era finita Hogwarts.

-Cosa ti renderà speciale?! ‘Mione! Tu sei speciale! Guardati… sei la migliore auror donna in circolazione, sei bella, divertente… sexy…- disse Ron sorridendo.

Hermione scoppiò a ridere.

-SEXY?!- ripeté senza trattenersi.

-Beh… non posso negarlo che quando ti alleni… noi ragazzi ci immaginiamo… beh in somma… sei una bomba, sudata!- concluse velocemente Ron diventando rosso e sorridendole maliziosamente.

Hermione iniziò a ridere ancora più forte. Poi, notando lo sguardo truce del Rosso, disse:

-Scusami… e che sai mai nessuno mi ha definito…hm, hm sexy…non so se prenderlo come un complimento il fatto che voi mi immaginiate in modi sconci… - e sorrise raggiante.

Ron in quel preciso istante la trovò bellissima e veramente sexy.

-…Ma grazie Capitano Weasley…- continuò Hermione guardandolo dolcemente. Ron divenne rosso… quanto avrebbe voluto baciarla.

-Pr-prego- balbettò il ragazzo.

Hermione gli si avvicinò e gli baciò una guancia.

-Sono contenta che ci sia anche il mio vecchissimo migliore amico…-gli disse ritornando a sedersi.

-Non ti avrei mai lasciato sola…- le replicò dolcemente.

-Lo so-  disse appoggiandosi al finestrino e chiudendo gli occhi.

-Perché non cerchi di dormire?!-  le domandò Ron preoccupato.

-Non ci riesco… sono scomoda…-  ribatté riaprendo le sue iridi ambrate.

Senza preavviso Ron si alzò e la trascinò sul suo sedile abbracciandola. Le fece appoggiare la testa sul suo petto e iniziò ad accarezzarle i boccoli morbidi.

-Va meglio, ora?!-  chiese mentre respirava profondamente il suo profumo.

Hermione aveva le gote rosse e lo sguardo sognante. Annuì leggermente contro il petto del ragazzo.

Lentamente, molto lentamente si rilassò e si addormentò profondamente, sicura, tra le braccia del suo vecchissimo migliore amico.  

 

***

 

-Harry quando ti ho detto di andare a prendere la sorella di Ron non mi ricordo di averti detto di portarla qui in spalla!- stava dicendo una voce maschile.

Ginny aveva stranamente la nausea. Sembrava che il suo letto si stesse muovendo. Le si era addormentata tutta una gamba.

Aprì lentamente i suoi profondi occhi azzurri. Si guardò intorno. Quello che vide non fu la sua stanza, alla Tana, ma il lungo corridoio che aveva percorso qualche volta, quando era andata a trovare suo fratello, in ufficio.

Qualcuno la stava trasportano.

Si irrigidì nella morsa da serpente del suo portantino.

-Allora ti sei svegliata!- disse la voce di Harry, mentre lei si rizzava sulla schiena.

-Harry… lasciami… cosa è successo?!- domandò scalpitando per scendere.

-Niente… hai fatto un po’ di storie per seguirmi così ho dovuto addormentarti….- spiegò candidamente.

-Cosa?! Ma dov’è Ron?! Non lo vedo da ieri sera… mi sta facendo preoccupare!- affermò Ginny scendendo dalle possenti braccia di Harry.

-Beh… allora da dove devo iniziare…- cominciò il bruno.

-Spiegandomi dove si trova mio fratello… cosa è successo dopo l’attacco di Voldemort… per poi arrivare al mio rapimento… - concluse sprezzante la rossa.

Harry inarcò le sopracciglia.

-Rapimento?! Non ti sembra di esagerare?!-

Ginny lo guardò storto.

- D’accordo… allora…- incominciò Harry. Le raccontò di quello che era successo dopo l’attacco di Voldemort, le spiegò dove si trovava Ron fino ad arrivare al suo rapimento.

Ginny era diventata un cencio. Non riusciva a credere alle sue orecchie… suo fratello, Draco, Hermione non avevano più poteri… si erano dovuti nascondere… e adesso lei era davvero sola. Ron, il suo protettivo fratello, era nascosto in qualche località dell’Inghilterra e lei non l’aveva neanche salutato… chissà quando l’avrebbe rivisto.

Inconsciamente i suoi occhi si riempirono di lacrime. Abbassò la testa rossa . Perché si sentiva così.

Perché voleva che suo fratello non l’avesse lasciata sola con Harry. Qualche giorno prima avrebbe fatto carte false per farlo accadere… ma adesso! Si sentiva ferita, delusa, amareggiata… non voleva più vedere quel viso, quei suoi occhi verdi così espressivi, quelle labbra rosse ben disegnate, che per una sola volta aveva potuto assaggiare… Una mano si appoggiò sotto al suo mento.

Harry.

Non riuscì a guardarlo negli occhi.

-Lasciami… voglio stare sola…- disse girando di scatto la testa.

Harry la osservò. Piccola, dolce Virginia. Quanto avrebbe voluto abbracciarla e confortarla, come aveva fatto qualche anno fa (Il ricordo di Mark  Nd Angéle).

-Va bene… come vuoi tu… Domani inizia l’addestramento quindi va a dormire…- concluse Harry avviandosi verso la porta della stanza di Virginia e indicandole di seguirlo.

-Questa è la tua stanza…-

-Quale addestramento?!- chiese Ginny disorientata.

-Ah, non te l’ho detto?! Vogliono che tu prenda lezione di difesa personale…- concluse Harry aprendo la porta di legno con la targhetta.

-Difesa personale?! Vuoi dire che dovrò fare… sport?!- domandò un po’ preoccupata la rossa.

-Hemm.. sì…- le rispose timidamente il bruno.

-E chi sarà il mio insegnante?!- indagò Ginny.

-Beh, io…- concluse Harry sulla soglia della porta.

-Cosa?!- gridò Virginia.

Harry inarcò le sopraciglia.

-Addestrante Weasley! Non voglio altre repliche… ci vediamo domani mattina alle 7,30 a.m. in palestra…-disse Harry con un tono che non ammetteva repliche.

Virginia lo fulminò con lo sguardo. Incrociò le braccia sul petto e si lasciò cadere pesantemente sul letto, voltando le spalle al bruno.

-Buona notte…- aggiunse Harry uscendo.

Non ebbe nessuna risposta.

 

***

 

Hermione, cullata dal respiro regolare del petto di Ron, si era profondamente addormentata.

Aveva anche sognato. Il suo sonno, però, sembrava essersi dissolto. Aprì lentamente i suo occhi. Ron la teneva ancora tra le braccia. Si guardò intorno. Draco era sveglio. La stava fissando.

-Buongiorno…- disse quando Hermione si fu completamente svegliata.

La ragazza si guardò intorno. Draco le aveva messo il suo cappotto sulle spalle.

-Ciao…- disse liberandosi delicatamente dall’abbraccio dell’amico rosso.

-Dove siamo?!- continuò sbadigliando.

-Siamo a 10 minuti dalla stazione… dovresti svegliare il bell’addormentato…- concluse Draco alzandosi e afferrando la sua borsa.

-Tieni… Dra’… questo è tuo… grazie…- gli disse la bruna allungandogli il cappotto di panno elegante.

-Oh… sì…- rispose afferrandolo distrattamente e  infilandolo subito.

-Ron…- sussurrò Hermione all’orecchio dell’auror addormentato.

-Hmmm… ancora 5 min. Ginny!- esordì Ron voltandosi dall’altra parte. Draco ed Hermione si lanciarono un’occhiata furtiva, prima di scoppiare a ridere… Era proprio da lui confondere il sedile di un treno con il suo letto.

-Ron ti prego svegliati… o ci farai morire dal ridere…- La bruna era rossa in volto per le troppe risa.

-Già… bell’addormentato… se non ti svegli ti lasciamo qui…- aggiunse il biondo strattonandogli un braccio.

-Eh… cosa?!- fu la risposta di Ron al suo risveglio.

-Buongiorno dormiglione!- gli augurò la ragazza sorridendogli dolcemente, mentre gli scompigliava i capelli.

Ron fece un grande sbadiglio mentre ancora si guardava attorno.

-Siamo arrivati?!- chiese mentre  apriva un po’ il finestrino, per far entrare un soffio di aria gelida, in modo da svegliarlo.

-Quasi…- fu la risposta di Draco mentre si rimetteva seduto.

Calò un silenzio interrotto solo dal rumore del treno.

-Allora hai dormito un po’Mione?!- chiese Ron interrompendo la quiete.

Hermione si colorì leggermente di rosso.

-Sì, grazie…- farfugliò prima che la voce del macchinista la interrompesse.

-Tutti i passeggeri per NewFreedom si preparino a scendere!- urlò l’uomo passando vicino al loro scompartimento.

-Beh, è per noi… siamo arrivati…- disse Draco alzandosi in piedi. (“Quanto sta bono…” pensa Angéle mentre se lo immagina… la bava le inizia a colare… ihihihih Nd. Angéle J )

Hermione si riscosse tentando di tornare ad un colorito normale.

Si avviarono verso l’uscita e prima di scendere Hermione pensò: “Ben tornata ad Azkaban…”

Si guardò intorno e si diresse, con gli altri, verso l’uscita della stazione.

 

 

***

 

Mellifluo stava seduto a cavalcioni sul cornicione del terrazzo del castello. Guardava il bel panorama della campagna inglese. Il colore era davvero monotono. Verde e qualche spruzzo di rosso delle foglie secche. Aveva appoggiata sulle gambe una tela. Con movimenti precisi e da navigato pittore, aveva catturato, con un dipinto quella veduta. Si appoggiò al muro di pietra, della torretta di avvistamento, e iniziò a contemplare la sua opera. Non c’era paragone. I suoi capolavori nascevano solo quando doveva dipingere qualcosa che amava… come la sua Angelia. Sorrise al ricordo della sua prima tela con soggetto la bella bruna.

-Che cos’è?!- gli aveva chiesto Angelia sedendosi accanto a lui sul cornicione.

-Nulla… che ti riguardi!- le aveva risposto nascondendo il quadretto nel suo mantello da mangiamorte.

-Ah, no… e allora perché sembrava il mio ritratto?!- aveva asserito la bruna avvicinandosi maggiormente a lui.

-Ma cosa stai dicendo?! ti pare che io disegni… una come te! Quale ispirazione potresti darmi?!- aveva detto diventano leggermente rosso, il bel mangiamorte.

-Scusami… e allora perché sei diventato rosso?!- aveva domandato con un sorriso Angelia. –Dai fammi vedere!- aveva aggiunto allungando una mano per ricevere la tela.

-No!- aveva detto Mellifluo alzandosi in piedi.

-Dai… non fare il bambino… dammi un po’sta tela!- aveva iniziato facendogli il solletico.

-Ma cosa stai facendo… sei impazzita lasciami… no…ahaha… lasciami…ahaha- aveva cercato di dire il biondino accasciandosi al suolo e portando con sé Angelia.

-Aiuto!- aveva detto lei finendo sopra di lui.

Era stato un attimo. Si erano guardati negli occhi e molto lentamente si erano baciati…

Mellifluo sorrise a quel bel ricordo.

- Cos’hai tanto da ridere?!- chiese Angelia comparendo dalla porta della torretta.

-Niente… pensavo a te…- disse il ragazzo, mettendo da parte i colori e la tela, in modo da accogliere sulle sue gambe la bruna.

-Ah… e io ti farei ridere…- asserì la ragazza avvicinandosi rischiosamente alle sue labbra.

-Da morire…- disse il ragazzo prima di baciarla.

-Aspetta…- lo fermò la ragazza, quando Mellifluo era iniziato a scendere pericolosamente sul suo collo.

-Perché?!- chiese il ragazzo senza staccare le labbra dal collo di lei.

-Voldemort… vuole vederti… dovete pianificare l’attacco agli Auror…- disse lasciandosi scappare un gemito quando Mellifluo le aveva sfiorato la schiena sotto il mantello.

-Ah… sì…- rispose iniziando ad armeggiare con la cerniera dell’abito nero di Angelia.

Questa volta Mellifluo era deciso a non fermarsi. Avrebbe amato per tutto il tempo che avrebbe voluto la sua Angelia e dopo sarebbe andato da Voldemort… solo dopo…  e solo se avesse avuto la sicurezza che quella notte la sua bruna sarebbe stata sua.

 

 

***

  

Ginny era sdraiata sotto le coperte. Aveva lottato a lungo contro l’insogna fino a quando alle 6.30 era finalmente riuscita ad addormentarsi.

Uno strano incubo la fece, all’improvviso, svegliare.

Era sudata e il cuore le batteva forte.

Si guardò attorno. Quella non era la sua stanza. Non aveva dormito nel suo letto. Lentamente i ricordi si fecero spazio nella mente.

Si alzò dal letto e, a piedi nudi, si diresse verso la scrivania dove la sera prima aveva lasciato l’orologio da polso.

8,00 a.m. Che strano, quell’orario le diceva qualcosa.

Andò in bagno e si fece una doccia. Mentre l’acqua calda scendeva lenta sulla schiena. Una luce si accese nel suo cervello.

“Harry… l’allenamento… sono in ritardo!!”

Si fiondò fuori dalla cabina e corse in camera. Indossò i vestiti che la sera prima le aveva consegnato Harry e uscì dalla stanza. Corse a per di fiato lungo i corridoi della base.

Arrivò in palestra. Non riusciva a respirare.

Harry era seduto a cavalcioni sull’asse d’equilibrio. Aveva le braccia incrociate sul petto e l’espressione severa e “incazzata . Virginia ebbe quasi paura ad avvicinarsi.

Sapeva di aver sbagliato. Doveva scusarsi con lui. Quanto gli costò questo gesto.

-Scusami Harry, non mi sono ricordata…- cercò di spiegare Ginny ma il bell’Auror la interruppe bruscamente.

-100 giri di corsa… muoviti Addestrante Weasley… ah, quando sei qui io sono Il Capitano Potter! Tutto chiaro?! Adesso muoviti inizia a correre!- abbaiò Harry risedendosi sull’asse.

Virginia stentò a riconoscerlo. Ricacciò indietro le lacrime che spingevano per uscire e iniziò velocemente la sua punizione.

Alla fine dei 100 giri era sfiancata. Non si reggeva in piedi. Fortunatamente l’ora messa a disposizione dal colonnello McDury per farla allenare era terminata.

Si avvicinò ad Harry rossa in volto e con una mano su un fianco.

-Bene Addestrante Weasley… noto con piacere che hai un po’ di resistenza… l’ora a nostra disposizione è terminata… quindi puoi tornare nella tua camera… ci vediamo oggi pomeriggio alle 16,00 per la seconda fase d’allenamento… spero che arriverai puntuale…- disse il bruno inarcando un sopraciglio.

-Sta tranquillo Capitano Potter… sarò puntualissima.- così dicendo prese il suo asciugamano e con passo da elefante si diresse verso l’uscita.

Sulla soglia della palestra, incrociò il sottoufficiale Andrew e per poco non gli spaccò il naso con la porta. Senza nemmeno fermarsi per chiedergli scusa continuò la sua strada sempre più arrabbiata contro l’uomo che fino a qualche giorno prima sognava sempre.

 

***

 

-Carina! chi è una nuova addestrante, capitano Potter?!- chiese il sottoufficiale Andrew mentre iniziava ad allearsi sulle corde.

-Sì… un incrocio tra la bellezza femminile e il pessimo carattere di Ron… sono fatali insieme…-rispose Harry mentre prendeva il suo asciugamani e si dirigeva nell’ufficio del Colonnello McDury.

-Hmm, ora capisco perché il capitano Weasley è così geloso di lei…- disse il sottoufficiale iniziando a salire sulla corda.

-Già…- concluse Harry uscendo dalla palestra.

 

Continua…

 

Ciaooo a tutti ragazzi!!! Allora questo VI Chap?! come vi è sembrato?! Troppo lungo e noioso… o abbastanza e sufficientemente carino?! Spero la seconda opzione… Allora che dire…. Grazie per aver così pazientemente aspettato… ho cercato di andare il più velocemente possibile senza però, almeno spero, aver tralasciato quei particolari importanti che rendono una storia scritta bene… Cmq…. Passiamo ai ringraziamenti e all’esito del sondaggio… che devo dire ha fruttato abbastanza… non vi assicuro che la coppia scelta sia esattamente quella che ho in mente per questa ffc… ma vi assicuro che presto scriverò un’altra ffc… e la coppia sarà molto diversa… e strana…

Va beh… passiamo alla classifica che è meglio!

Ttatatatatatatatatatatatata (rullo di tamburi)….

Hanno votato la coppia n. 1 Quella formata da Ron/Hermione: Vega… olè,  Kiria… olè, Vale e Mely… olè (che valgono per due), Vamasa… olè, Dajann… olè… Quindi per un totale di 6 voti;

Votano, invece, per la coppia n. 2 quella formata dal bellissimo Draco/ Hermione: Hila92… olè, Malfoygirl(se non votava lei per questa coppia non saprei proprio chi poteva farlo…)… olè, Ary… olè (almeno così ho capito) e la dolcissima Martina che gentilmente mi ha mandato una e-mail… olè (Ti è arrivata la mia e-mail?! spero di sì… perché il mio account ha avuto qualche problemino)… per un totale di 4 voti…

Poi una sola persona (che mi ha fatto fare una bella ristata) ha votato per un mènage à trois… Giada…olè… Simpatica… devo dire che mi ha incuriosito questa risposta… stavo scherzando!

Si sono astenuti dal votare… Xanthe e Danae… 

Ricapitolando al primo posto troviamo:

 

1.Ron/Hermione                             58%

2.Draco/Hermione                          39%

3.Non so                                           2%

4.Mènage à trois                               1%

 

Allora !? Cosa ne pensate... a me è piaciuto fare questo sondaggio... cmq… ne ho un altro in servo per voi:

-Amate maggiormente le storie a lieto fine o quelle con finale drammatico?

 

(Ma chi sei, una di quelle ragazze delle aziende che ti chiamano a casa per fare i sondaggi?! Nd Tutti) va beh cmq… passiamo ai ringraziamenti che è meglio!

 

Giada Giadina… che bel commentuccio che mi hai lasciato… un bel menage à trois… devo dire che l’idea non mi sarebbe dispiaciuta… ma sai… questa ffc la faccio beta-leggere a mio fratello… e non mi sembra il caso di fare certe storie… quando sarò in grado di beta-leggere da sola le mie storie… ci farò un pensierino… ihihhihihi J Grazie ancora un bacione fortissimo ta madamoiselle Angéle

 

Hila92 Ehi… ciao piccola… come va?! Spero bene… (ma che C***O ci azzecca! Nd Hila92) cmq… grazie del tuo commento… per quanto riguarda… la coppia Draco/Hermione… spero di fare presto una ffc… su di loro… direttamente e pienamente per loro… continua a leggere e a commentare un bacione ta madamoiselle Angéle.

 

Martina Ciao Martina… grazie per le tue due e-mail…. non so se la mia risposta ti è arrivata spero di sì… cmq… devo dirti la verità, anch’io ho una passione sfrenata per i cattivi… e non dire neanche per scherzo che i consigli  (quelli dati con umiltà) sono inutili… perché non è vero… anzi ho apprezzato tantissimo il tuo giudizio! hai ragione, in effetti, potrebbe essere visto un po’ da tutti, che l’amore tra Ron/Hermione sia più fraterno che passionale… ma spero che con la mia ffc ti  abbia cambiato un po’ più idea… anche perché hai detto che ti piace anche la coppia R/H… spero di vedere nella mia ffc altri tuoi commenti perché sei stata gentilissima e utilissima… un bacione tua Madamoiselle Angéle

 

P.s.

Ci penserò molto sul personaggio di Anne… perché credimi le ho riservato un bel futuro…

 

Malfoygirl Ciao Malfoygirl… allora ti è piaciuto questo chap?! Spero di sì… Draco io l’adoro e non vedo l’ora di leggere la tua ffc su di loro quando la pubblichi fammi sapere… un bacione Grande grazie e alla prossima…. Ta Madamoiselle Angéle

 

Vega  Ciao…grazie per il tuo augurio di buon viaggio! Allora ti sono piaciute le parti di Angelia e Mellifluo?! (spero che ti piaccia anche il resto, però) Grazie ancora per il tuo commento un bacione Angéle

 

Kiria Ciao bella! Che bello quando trovi i commenti dei tuo fedelissimi! Spero che questo chap ti sia piaciuto… a me parecchio scriverlo… Grazie sono contenta che i flash back ti piacciano… all’inizio ero un po’ dubbiosa se metterli o meno… però… sono contenta che ti piacciono e spero che siano scritti sempre bene… la storia man mano che va avanti diventerà un pochino più romantica per poi tornare ad essere avventurosa… spero che nel periodo di maggior romanticismo non mi abbandonerete… va beh… grazie ancora continua a farmi contenta con le tue recensioni… ihihihhi… grazie, grazie un bacione Angéle J

 

P.S.

E’ vero Draco in questa ffc mi piace proprio… bellissimo mascalzone… ah, perché non esisti davvero… grazie del 10 e più un bacione Angéle

 

Vale e Mely  MITICHE!!! Come state?! Vi è piaciuto il chap… spero di sì…Grazie per il vostro augurio… speriamo che il vostro viaggio in UK avvenga presto… voglio proprio sapere qualcosa sul binario 9 ¾ … organizzatelo presto e se volete qualcuno per la lingua (è solo una scusa per fare un viaggetto a Londra Nd Angéle J) chiamatemi pure… visto che il mio secondo nome e Miss Angel… ihihihihi (che spiritosa, pensi che non sappiamo parlare l’inglese Nd Vale e Mely)… cmq… grazie ancora un bacione a tutte e due… Votre Madamoiselle Angéle J

 

Danae  Ehi… ma sei un po’ distratta?! Stavo scherzando! Spero che tu non perderai  questo chap e mi recensisca perché più recensioni ricevo e più vado veloce con le mia ditozzi a scrivere chap… Ok? Un bacione Angéle J

 

Xanthe Ehi… ma perché ti arrabbi!? Sono contenta che per te la mia ffc non sia insignificante… la tua per me è bellissima non vedo l’ora di leggerne un altro chap aggiorna presto! Un bacione Angéle J

 

P.S.

Sono contenta che la mia descrizione dei personaggi sia fatta bene grazie Xanthe per i tuoi complimenti!

 

Vamasa Noto dal tuo tono poco carino nei confronti di San Potter che ti sta un po’ sullo stomaco… in effetti non è uno dei miei personaggi preferiti però… Harry è sempre Harry! Grazie per il tuo commento un bacione ta Madamoiselle Angéle

 

Dajann Ciao Dajann che bel Nick… molto strano… Allora Grazie per aver commentato e risposto alla mia domanda…Grazie gentilissima… mi fai arrossire… sono contenta che la storia sia carina! Per la domanda dipende dalla mia volontà, dal mio tempo libero e dalla mia ispirazione… quindi varia molto il tempo… di solito sono abbastanza veloce… poi non so! Grazie ancora Ta Madamoiselle Angéle J

 

Ary    Ciao come va?! Che bello… sono contenta che anche l’altro chap ti sia piaciuto! Spero che questo non sia stato da meno! Ancora grazie per la recensione! Continua a commentare… un bacione Ta Madamoiselle Angéle J

Beh credo di aver terminato anche questo volta… un bacio anche a coloro che leggono e non recensiscono…

Votre

Madamoiselle Angéle

 

p.s.

Alla prossima ciaoooooooooo

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** ... Babbani (II parte) ***


DA AUROR A BABBANI VII CHAP: “…Babbani (IIparte)”

DA AUROR A BABBANI VII CHAP: “…Babbani (IIparte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

Un uomo alto e robusto attendeva i nostri tre eroi all’uscita della stazione.

Hermione, con molta eleganza e indifferenza, si avvicinò a lui:

-Adoro mangiare le caramelle tutti i gusti + uno…- disse sedendosi sulla panchina che si trovava vicino l’uomo.

-Ah, sì? e qual è il suo gusto preferito, signorina?!- chiese  l’individuo sedendosi a sua volta sulla panchina.

-Hmm… limone frizzolo…- rispose la giovane auror accavallando le gambe lunghe.

L’uomo sorrise. Si guardò attorno e chiese alla ragazza:

-Dove sono i tuoi amici?!-

-Sono lì dietro…- gli disse indicando con il pollice un angolo vicino alla panchina.

-Bene… andiamo- asserì alzandosi in piedi ed avviandosi verso l’anglo indicatogli da Hermione.

Si nascosero nello stretto vicolo.

-Piacere io sono il sottotenente Hidden… sono qui per portarvi al vostro nascondiglio… siete pronti?!- chiese premurosamente l’uomo.

-Perché ce lo chiede?! Pronti o non pronti dobbiamo farlo…- disse tristemente Hermione.

-Ti sbagli Capitano Granger… per potervi  tranquillamente confondere con gli altri babbani dovrete abbandonare quell’aria e quel non so ché posseduto dai maghi… dovete dire addio a tutti le cose tra cui siete cresciuti, dovrete dire addio al mondo che vi ha dato una seconda opportunità… al mondo che vi adottato amorevolmente… dovrete azzerare il vostro cervello… voi dovrete rinascere dal preciso istante in cui abbandoneremo questo angolo… se non farete tutto questo o meglio se non siete disposti a farlo è meglio lasciar perdere…- detto questo iniziò a scrutare le facce dei tre giovani auror.

Avevano la testa china e lo sguardo pensieroso.

-Allora ci state?!- li esortò il sottotenente allungando una mano verso i ragazzi.

Nessuno si mosse. Passarono attimi interminabili, in cui, l’uomo pensò che forse, il Colonnello McDury, si fosse sbagliato sul coraggio di quei tre.

Una timida mano si appoggiò su quella tesa dell’uomo.

-Ci sto…- disse Draco incoraggiando gli altri con lo sguardo.

-Se ci sta un Malfoy… ti assicuro che un Weasley non è da meno…- disse Ron allungando a sua volta la mano.

Hermione.

Era lì. Indecisa. Preoccupata. Non sapeva che fare. Aspettavano tutti un suo gesto. Una sua frase.

Passarono lentamente altri minuti.

Draco e Ron trattennero il respiro.

-Mi dispiace…- incominciò la ragazza alzando lentamente la testa.

-Come ‘Mione che vuol dire…- affermò il Rosso sbiancando.

-Hermione…- bisbigliò il Biondino.

-Mi dispiace ragazzi… ma credo che mi dovrete sopportare anche qui…- concluse Hermione alzando la testa e mostrando il suo bellissimo sorriso.

-Piccola streghetta!- disse Ron sorridendo contento.

-Pensa di essere spiritosa!- aggiunse Draco guardandola divertito.

Hermione li fece una linguaccia e poi tornò seria.

Il sottotenente Hidden capì finalmente perché quei tre erano i migliori auror in circolazione.

-Bene!- affermò soddisfatto il più anziano.

-Allora vogliamo diventare babbani?!- aggiunse sorridendo ai tre.

Draco, Ron ed Hermione annuirono e insieme uscirono dal vicolo.

In quel preciso istante iniziò la loro lenta trasformazione.

 

***

 

-Ehi, sei tu Virginia?!- una voce maschile fermò Ginny mentre entrava nella palestra.

La rossa si voltò di scatto, facendo muovere velocemente i suo bei capelli. Guardò l’uomo che l’aveva chiamata. Era un auror. Anzi, sembrava più un sottoufficiale. Aveva i capelli neri perfettamente tirati all’indietro (come li portava Draco ai tempi della scuola), i lineamenti dolci e sottili erano completati da una perfetta dentatura bianca scintillante.

Le sorrise.

-Sì… sono io, tu chi sei se posso saperlo?!- chiese la giovane addestrante diventando leggermente rossa.

-Oh, già… molto lieto Virginia, io sono James Andrew… sono un sottoufficiale auror… ho 22 anni…- disse allungandole una mano.

-Io sono Virginia Weasley… ma questo già lo sapevi… 21 del segno della vergine… vuoi sapere qualche altro particolare?!- chiese Ginny ironica stringendogli la mano.

-Mi basterebbe il tuo numero di telefono… ma è troppo presto…- affermò serio il ragazzo.

A Virginia scappò una risata.

-Bene… sorridi finalmente… è da quando ti ho vista sta mattina che hai quel faccino triste…- dichiarò il ragazzo allargando ancora di più il suo bel sorriso.

-Non ho molto da ridere da un paio di anni a questa parte…- disse la ragazza entrando nella palestra.

James la seguì a ruota.

-Lo so… però sai… quando sorridi il tuo volto s’illumina e diventa davvero una piccola stella luminosa… almeno è quello che penso…- affermò il ragazzo abbassando la testa e diventando rosso.

Ginny rimase scioccata. Poi capì dove quel bel ragazzo voleva andare a parare.

-Mi dispiace James ma non mi va di uscire, di conoscerti o di intrattenere qualsiasi rapporto con te… mi dispiace- spiegò la rossa.

-Ehi… calmati… io volevo solo offrirti la mia amicizia…- disse il bruno appoggiandosi al muro.

-Senti, ma mio fratello non ti ha mai parlato di me e della sua legge “G.T.U.”?!- chiese la rossa mettendosi le mani sui fianchi.

-“G.T.U.”?! Sarebbe?!- rispose un po’ sconcertato James.

-“Guardala e ti uccido!” mai sentito nulla di simile?!- affermò Virginia.

-No…- assentì il ragazzo bruno sorridendo.

-Allora…- chiese la rossa, dopo un minuto di silenzio, durante il quale l’aveva fissata.

-Correrò il rischio … perché… quando il capitano Weasley ha parlato di te ha tralasciato un piccolo particolare…- spiegò il sottoufficiale.

-Sarebbe?!- chiese divertita la rossa.

-Sei bellissima…- disse il ragazzo diventando rosso.

Ginny sorrise. Mai nessuna le aveva detto così apertamente un complimento, nemmeno Mark o Harry. Cosa avrebbe fatto per averlo da lui.

-Non fare il cascamorto con me… io non ci casco… e poi il mio cuore è per metà già impegnato…- affermò la rossa dopo un altro minuto di silenzio.

-Beh… io amo le donne impossibili… e poi sono un tipo paziente…- spiegò il ragazzo sorridendo soddisfatto prima di essere interrotto da una voce maschile.

-Sottoufficiale Andrew?! Cosa ci fai qui?!- disse Harry entrando nella palestra.

-Oh… buona sera Capitano Potter… stavo facendo conoscenza  con Virginia…- disse semplicemente.

-Beh… se hai finito di fare conoscenza  con l’addestrante Virginia… potresti anche toglierti di torno… abbiamo molto da lavorare- disse Harry con uno strano tono di voce. Sembrava arrabbiato.

-Oh, sì certo Capitano Potter… buonasera…- poi rivolgendosi alla ragazza aggiunse.- Ci vediamo Virginia…- e facendo un occhiolino sparì dietro la porta della grande stanza.

Ginny guardò Harry negli occhi. Era arrabbiato.

-100 flessioni… poi ti alzi e fai il giro della palestra… per almeno 10 volte… poi… se avanza un po’ di tempo iniziamo a lavorare sulla tua difesa personale… tutto chiaro Addestrante Weasley!?- disse Harry sempre con il suo strano tono di voce.

Virginia lo guardò. Tremava dalla rabbia. Ma chi si credeva di essere quel pallone gonfiato!

Con un sbruffo rumoroso rispose:

-Sì, capitano Potter- così dicendo si sedette a terra e iniziò le massacranti flessioni.

 

***

-Mio signore…- un piccolo omino grassoccio si era chinato di fronte a Voldemort.

Il signore oscuro l’aveva guardato con aria di sufficienza.

-Cosa vuoi piccola palla di lardo?!- chiese il Signore Oscuro facendoli segno di tirarsi su.

-Sono venuto qui perché ho notizie importanti su uno dei suoi mangiamorte… più fedele.- mentre diceva queste parole un sorriso malefico increspò le sue sottili labbra.

-E cosa mai, potrai dirmi, che pensi che io non sappia… brutto idiota!- gli disse sprezzante.

-Oh… io volevo solo dire… che… beh… non intendevo mettere in dubbio la sua ogniscenza… mio Signore!- cercò di dire l’uomo dagli occhietti acquosi.

-So benissimo cosa mi vuoi dire… so benissimo dei rapporti che intercorrono tra Mellifluo e Angelia… ora, mi servono vivi e disposti a tutto pur di nascondere il loro rapporto clandestino… mi sono più utili vivi che morti… per il momento- aggiunse il Signore Oscuro mentre una sonora risata metallica iniziava ad uscirgli dalla bocca.

-Molto bene mio Signore…- disse l’omino prima di chinarsi fino al pavimento.

 

***

 

-Dobbiamo camminare ancora per molto?!- chiese Hermione mentre trascinava senza più forza la sua grande valigia rossa.

-Siamo quasi arrivati, stia tranquilla Capitano Granger…- fece ironico il sottotenente Hidden.

Hermione sbruffò di nuovo, mentre, facendo ricorso alle sue ultime forze, sollevava la valigia per farla salire sul marciapiede.

Una mano forte e delicata l’aiutò senza alcuno sforzo.

Hermione si voltò.

Draco.

Doveva immaginarlo. Era sempre lui, insieme a Ron, a correrle in aiuto.

-Vuoi che te la porti io per un pezzo di strada, mia Signora- le chiese il bel ragazzo biondo.

Hermione nonostante l’ultima parte della frase (forse anche per quello) non poté fare a meno di sorridere dolcemente al suo cavaliere.

-No… grazie Draco ce la faccio…- disse la bruna facendo appello a tutto il suo orgoglio femminile per non accettare.

All’improvviso qualcosa si infilò tra le sue gambe (divaricate per lo sforzo di trascinare quella dannata valigia rossa) e la prese a cavalcioni sulle spalle.

-Ahhh…- si fece scappare Hermione –Mettimi giù Ron!- gridò un po’ la bruna.

-Sta zitta! Non urlare!- la rimproverò Ron. Poi si rivolse a Draco e disse:

-Dai… prendile la valigia altrimenti qui non ci sbrighiamo più!-

Draco afferrò la pesante borsa rossa e se la caricò sulle spalle.

-Dannazione Hermione ma che ci hai messo in questa valigia le pietre…- la prese in giro il biondino.

-Veramente solo lo stretto indispensabile…- precisò La bruna sorridendo.

-E dovresti iniziare a mangiare solo lo stretto indispensabile per sopravvivere…- continuò a prenderla in giro il rosso.

-Ah, ah, ah spiritosi… davvero spiritosi…- li riprese la ragazza.

-Dai ‘Mione stavo scherzando…- spiegò Ron tamburellando con la mano il ginocchio dell’amica.

-Affrettate il passo siamo quasi arrivati…- li interruppe il sottotenente indicando una bella casetta, gialla con le rifiniture in blue, che si stagliava sola nella campagna inglese.

-Wow…- disse la ragazza mentre scendeva dalle spalle dell’amico e riprendeva la sua valigia da Draco.

-Allora?!- chiese orgoglioso il sottotenente –Non è un gioiellino questa casetta?!-

Il giardino verde e ben tenuto ricordò ad Hermione la casa dei suoi genitori.

- E’ stupenda- fece Ron guardandosi intorno.

L’unico che non  fece commenti fu Draco. Era abituato allo sfarzo. Fino a qualche anno prima era vissuto in un castello medievale…

-Ti piace Dra’?!- gli chiese Hermione che ancora si guardava attorno meravigliata.

-Sì…- le rispose Draco senza molto entusiasmo.

-Mamma mia come sei spoetizzante Malfoy… potresti anche fingere un po’ più di felicità… così mi smorzi ‘Mione…- lo rimproverò Ron guardandolo con il sorriso sulle labbra.

-Ragazzi venite qui… dobbiamo ancora utilizzare la sfera…- li chiamò Hidden dalla cucina.

-Cosa dobbiamo usare?!- chiese Ron a Draco e Hermione, prima di seguirli in cucina.

-Oh, bene… accomodatevi-  li disse l’uomo quando li vide spuntare dalla porta della grande stanza bianca.

-Cosa ha detto che dobbiamo usare?!- chiese ancora il rosso sedendosi sulla sedia di fianco a quella di Hermione.

-Ho detto, Capitano Weasley, che dobbiamo utilizzare la sfera-spiegò pazientemente l’uomo.

-Ma a cosa ci serve?!- domandò curiosa la bruna.

-Lei ha studiato ad Hogwarts, capitano Granger?!- rispose l’uomo.

-Sì, signore…- disse Hermione che non capiva dove voleva arrivare.

-Beh, allora, sarà sicuramente stata smistata in una delle 4 case… dal cappello parlante…- continuò l’uomo prendendo dalla borsa qualcosa di pesante, ravvolto, in uno straccio scuro.

-Sì, quel vecchio pezzo di stoffa che decide il destino di ogni studente di quella scuola…- spiegò sicura la ragazza.

-Esattamente…- proseguì il sottotenente –Questa- e mostrò la sfera di vetro sotto il panno nero –è il cappello parlante dei babbani… scruta nel loro cervello e stabilisce quale lavoro sia più congeniale per un individuo…- terminò Hidden posando la palla al centro del tavolo.

-Ognuno di voi poserà la mano con cui impugna la bacchetta sulla sfera, un po’ di luce e il gioco è fatto… c’è qualche domanda?!- terminò l’uomo notando la faccia interrogativa di Ron.

-Sì… una – affermò il rosso.

-Dimmi…- lo incoraggiò il sottotenente.

-Dovremo lavorare, davvero?!-

 

***

-98!- gridò Harry seduto sull’addome di Ginny.

-Avanti addestrante Weasley… non inarcare la schiena… te ne mancano 2!- la incitò il bruno.

Virginia rossa in volto e con la maglia che aveva cambiato colore per il sudore lo guardò con astio.

-Se magari togliessi il tuo pesante fondoschiena dalla mia pancia ce la farei prima…- lo punzecchiò la rossa sollevandosi per la 99° volta.

-Se io mi togliessi tu non useresti i muscoli della schiena e dell’addome e sarebbe tutto inutile…- ribatté Harry mentre si metteva più comodo sulla ragazza.

-Ahi… dannazione Harry ma quanto pesi…- lo schernì lei senza quasi più fiato.

-Sta zitta Weasley… risparmia il fiato per l’ultima flessione!- la rimproverò Harry appoggiandole una mano sullo stomaco.

Ginny non ce la faceva più. Non riusciva più ad alzarsi.

-Dai Virginia te ne manca 1! Non abbandonarmi adesso…- la incoraggiò l’auror.

“Virginia!” pensò Ginny. “Adesso mi chiama di nuovo così… era da quasi 2 giorni che non usava il mio nome…”

La ragazza lo guardò nei profondi occhi verdi. “Va bene capitano Potter… anche se non te lo meriti non ti abbandonerò adesso!” rifletté la rossa.

Mise forza sui muscoli della schiena e dell’addome e si issò per la 100° volta.

Si fermò a pochi centimetri dal viso di Harry che la guardò soddisfatto.

-Brava!- le mise una mano sulla testa rossa e le scompigliò i capelli.

Un brivido percorse la schiena di Ginny.

“Dannazione… Virginia che diamine fai! Quello lì non ti merita! Non pensarlo più, non guardarlo nemmeno…” La rossa alzò lo sguardo e si tuffò nei profondi occhi del bruno. “Ma come faccio!” piagnucolò nella sua mente.

-Virginia…- la richiamò Harry alzandole la testa fulva.

Ginny chiuse gli occhi.

-Ti prego, lasciami andare…- gli disse respingendo le lacrime che spingevano per uscire.

Harry lasciò il suo bel mento bianco. Si alzò velocemente ed uscì dalla palestra lasciando Ginny sola e finalmente libera di piangere.

 

***

 

-Mio signore…- disse Mellifluo inginocchiandosi al cospetto di Voldemort.

-Mellifluo…- rispose l’essere facendogli segno di avvicinarsi al tavolo dove il signore oscuro stava studiando un libro di incantesimi oscuri.

-Mi voleva…- gli chiese il biondo.

-Sì… ho organizzato l’assalto a casa di quei pezzenti… i Weasley… lo faremo questa notte…raduna i mangiamorte migliori… se andrà tutto bene… finalmente avrò la meglio  sul bambino sopravissuto…- spiegò il signore oscuro iniziando a ridere macabramente.

-Certo mio signore…- rispose Mellifluo iniziando ad uscire da quella stanza buia.

 

***

 

Ron appoggiò esitante una mano sulla lucente sfera nera. Si guardò intorno e una poderosa onda di luce rosso-dorato si sprigionò dalla palla, sul bel tavolo di legno. La luce riempì la stanza per, poi, scomparire di nuovo nel globo scuro. Una voce profonda si sprigionò:

-Ronald Anthony Weasley… Ha studiato per 7 anni alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Grifondoro… attitudini particolari: la forza fisica. Nel mondo dei babbani sarebbe stato un perfetto…- un lungo silenzio seguì a queste parole.

Ron iniziò a spazientirsi quando finalmente la voce profonda riprese a parlare.

-Sarebbe stato un perfetto insegnante di educazione fisica.- la palla si illuminò di nuovo e poi tornò scura come se niente fosse accaduto.

Nella stanza calò il silenzio. Ron continuava a guardarsi intorno stupefatto. Lui avrebbe dovuto insegnare… guardò il capitano Hidden che, nel frattempo, aveva spostato la sfera verso Draco.

-Sottotenente Hidden… io… io sarò un insegnante… c’è… un insegnante come quelli di Hogwarts…- chiese stupefatto il bel rosso.

-Esatto… Capitano Weasley, inizierà il suo lavoro lunedì… in una scuola di questo paese…- sentenziò il sottotenente indicando con un cenno del capo a Draco di farsi avanti.

-Io…- domandò esitante il biondo allungando timidamente una mano.

-Sì, capitano Malfoy… tocchi la sfera…- concluse l’uomo lasciando l’oggetto.

Draco appoggiò lentamente una mano sul globo buio. Come nel caso di Ron, anche con Draco, la sfera emise un’onda di luce che si comportò allo stesso modo della prima. Ne differiva soltanto il colore. Ora era grigio-verde. Nuovamente la voce profonda parlò.

-Draco Thomas Malfoy… ha studiato per 7 anni alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Serpeverde… attitudini particolari: l’astuzia. Nel mondo dei babbani sarebbe stato un perfetto…- e comportandosi nella stessa identica maniera la voce fece  una lunga pausa per poi riprendere a parlare.

-Sarebbe stato, senza dubbio, un perfetto impiegato in banca…- e nuovamente il suono scomparve nella palla nera.

Hermione guardò Draco… “Impiegato di banca?!” pensò la brunetta mentre iniziava a guardare la sfera “per mia madre sarebbe stato il marito ideale…”

-Bene… ora tocca a te ‘Mione!- la richiamò Ron risvegliandola dai suoi pensieri.

-Ah… già…- rispose la bruna mentre allungava una mano verso l’oggetto che le porgeva il sottotenente.

Le dita arrivarono incerta alla sfera prima di arrestarsi a pochi centimetri di distanza…

-E se… - iniziò Hermione ritirando la mano. –Insomma io sono per metà babbana… avrei potuto farli davvero questi lavori… insomma… non so, devo proprio…- chiese mentre si guardava in giro cercando gli sguardi dei suoi amici.

-Ehi, ‘Mione!- le disse Ron, mentre le poggiava, dolcemente, una mano sulla nuca. –Hai paura… dov’è finita tutta la tua voglia di metterti in gioco, la tua volontà di migliorarti, di conoscere cose nuove…- concluse il Rosso mentre le carezzava la testa.

- E’ rimasta sul treno che ci ha accompagnato qui…- sussurrò debolmente la ragazza.

-Beh, allora riprendila presto perché tu non mollerai rimarrai qui con noi… saprai il tuo lavoro, lavorerai perché…- disse Draco tutto d’un fiato.

-Già… perché?- chiese tristemente la brunetta.

-Perché noi ti vogliamo bene….  E mai e poi mai ti lasceremo da sola…- concluse Draco prendendo, con la sua mano, il posto di quella di Ron.

Il rosso accompagnò tutto quello che il biondino disse con cenni del capo.

Hermione alzò la testa e guardò prima Draco e poi Ron.

-Va bene!- disse alla fine iniziando a sorridere. –Avete ragione voi… in fondo qualsiasi cosa succede ci saranno i miei due cavalieri dalla sfavillante armatura a sostenermi!-

Allungò la mano destra verso il globo di vetro e appoggiò sopra la mano. Ancora una volta una grande onda di luce rosso-oro si levò dall’oggetto.

La voce iniziò nuovamente a parlare:

-Hermione Anne Granger… ha studiato per 7 anni allo Scuola di Magie e Stregoneria di Hogwarts nella casa dei Grifondoro… attitudini particolari: intelligenza. Nel mondo dei babbani sarebbe stata una perfetta…- e come per gli altri due la voce s’interruppe.

-Sarebbe stata, senza dubbio, una perfetta insegnante di qualsiasi cosa…-  

 

***

 

Virginia correva lungo i corridoi della base… aveva una gran voglia di parlare con Hermione… cosa era successo? Si sentiva tanto triste. Arrivò velocemente nella sua camera dove, senza tante cerimonie, si lasciò cadere pesantemente sul morbido letto. Affondò la faccia  nel cuscino cercando di non pensare…

“Non mi abbandonare adesso Virginia…” le parole di Harry le rimbombarono nella testa…

Non poteva parlare con nessuno… adesso, come non mai, si sentì sola al mondo.

Si girò in malo modo sul letto, andando a sbattere il capo contro la testiera in ferro del giaciglio.

-Ahi…- disse mentre si rimetteva seduta. Si guardò attorno issandosi in piedi. Doveva fare una doccia… forse così si sarebbe calmata…

Si diresse verso il bagno, quando qualcuno bussò alla porta.

-Ginny…- disse la voce  di Harry.

-S-sì…- rispose timidamente la rossa pensando che, era da tanto, che il moretto non la chiamava così.

-Ti volevo avvisare che tra meno di 30 min. la cena sarà servita alla mensa… e se non vuoi perdere anche quella ti conviene sbrigarti…- le spiegò freddamente Harry.

-Sì… grazie…- rispose la piccola Weasley.

-Bene… allora ti aspetto giù, se vuoi, naturalmente…- affermò il Capitano Potter abbassando lo sguardo.

Virginia ebbe un colpo al cuore. Adesso la cattiva appariva lei.

-Eh… no! questo non te lo permetto! Non mi farai passare per la cattiva della situazione, Harry!- rispose Ginny alzando il tono della voce di un’ottava.

-Come scusa?!- chiese Harry alterandosi.

-Hai capito benissimo! Non mi farai passare per qualcosa che non sono…- incalzò la rossa.

-Mi dispiace ma quello non è il mio personaggio… non sono io che faccio passare le persone per cattive… quella sbaglio! o era una tua abilità?! Virginia Weasley?!- domandò rosso in volto il bel capitano bruno.

-Scusami?! Quando avrei fatto passare una persona per malvagia?!- rispose indignata la ragazza.

-Oh, beh…. Per circa 11 anni io sono stato il cattivo della situazione!-

-Ohhh,  mi dispiace Harry! Ma sai, non ho deciso io di innamorarmi di te! lo sai come si dice: “al cuor non si comanda” Purtroppo…-  rispose Ginny abbassando il viso ormai più rosso dei capelli, rigato da qualche lacrima amara.

-E credimi non ho scelto nemmeno io di innamorarmi di te…- la sua voce era strana.

-Cosa?!- biascicò Ginny senza più voce alzando leggermente lo sguardo.

Incrociò gli occhi verdi di lui, che nel frattempo si era fatto più vicino e le aveva appoggiato una mano sul mento delicato.

-Io ti amo, Virginia…- disse Harry in un soffio.

 Come  soggiogate da un potentissimo incantesimo, ancora una volta, le loro teste si fecero più vicine. Ginny chiuse gli occhi e, senza accorgersene, inumidì le belle labbra ciliegia. In quel preciso istante la mente di Harry si annebbiò e con un piccolissimo gesto del capo annullò la distanza tra di loro. Quando Ginny avvertì le labbra di Harry sulle proprie non poté impedire al suo cuore di impennarsi bruscamente. Sentiva il sangue affluirle al cervello. Ormai vedeva rosso. Sentì le braccia di Harry chiudersi sulla sua esile vita. Mentre le sue braccia si annodavano saldamente intorno al suo collo.

Senza volerlo, si avvicinarono al letto, finendoci sopra rumorosamente.

-Aspetta…- disse Harry distaccandosi per guardarla in viso e  riprendere fiato.

-Cosa c’è?!- domandò sconcertata Virginia, rossa in volto e con il respiro irregolare.

-Dimmi no adesso, altrimenti non riuscirò più a fermarmi… - spiegò Harry scrutandole il viso.

Virginia lo guardò negli occhi. Sorrise.

-Lo sai da quanto aspetto questo momento?!- gli disse guardandolo e iniziando a baciargli il collo.

Harry chiuse leggermente gli occhi per il piacere.

-No… da- da quanto?!- rispose tirato mentre Ginny saliva sul mento.

-Esattamente 11 anni il primo di settembre…- e sorrise a quel ricordo infantile. Era ormai vicina alle labbra del ragazzo.

Harry aveva iniziato ad armeggiare con la sua maglia nera. Ginny non riuscì a trattenere un gemito quando lui le toccò la schiena nuda. Il bruno sorrise a quel pensiero prima che la mente si annebbiasse del tutto.

***

 

Una lucida chioma nera ricadde, dolcemente, sua una bella schiena che si muoveva a ritmi regolari. Due mani esperte si muovevano sul ventre e sul seno di Angelia. Un ultimo movimento regolare prima che la bruna  ricadesse dolcemente accanto al suo Mellifluo che la circondò con le sue braccia.

-Allora…- iniziò Angelia affondando la testa nell’incavo del collo del giovane mago oscuro. –Cosa avete organizzato per l’attacco alla casa dei Weasley?!-

-Beh, diciamo che non mi va di parlare del Signore Oscuro quando sono con te … ti prego non chiedermi niente!- le disse mentre le baciava la testa.

-Uffa!- rispose la bruna sottraendosi bruscamente alle sue carezze. –Sono stanca di essere tagliata fuori… Voglio sapere, Mellifluo!- sbruffò, mentre si girava per non guardarlo in faccia.

Mellifluo osservò la sua schiena e sorrise come avrebbe sorriso ad una bella bambina capricciosa.

L’abbracciò forte e le sussurrò ad un orecchio:

-Mi dici perché ti amo tanto… -

Lei sorrise sotto l’aria imbronciata.

-Se davvero mi ami tanto… perché non mi dici mai niente!- chiese speranzosa Angelia.

-Proprio perché sono pazzo di te! Non hai capito che meno cose sai e più sei al sicuro…- le disse mentre la girava per guardarla negli occhi.

-Sì…- disse la bruna inclinando leggermente la testa per non perdersi nelle sue iridi ghiaccio.

-Ehi…- la richiamò il biondino alzandole leggermente il capo in modo da poter incrociare le sue pupille blue intenso. –Io ti amo e non voglio che tu corra qualche rischio solo perché a me piace parlare…- e le baciò le labbra rosse.

-Va bene…- rispose Angelia che non riusciva a capire più dove si trovava dopo il bacio di Mellifluo. –Ma dimmi solo una cosa: quando?!- concluse riuscendo finalmente ad aprire gli occhi.

Il giovane mago oscuro la guardò  e, dolcemente, le diede un altro bacio, prima, di risponderle:

-Questa notte…-

 

***

-Ehi! Draco, Ron! Mi dareste una mano a portare su questa dannata valigia!- urlò Hermione mentre era sulle scale rossa in volto.

Draco e Ron non risposero.

-DRACO, RON! A-I-U-T-O!- sillabò la brunetta urlando disperata.

-Ehi…-  disse Draco apparendo sulle scale. -Perché urli così?! Ti ricordo che siamo qui per nasconderci… non per altro!-

-Ti prego Dra’… aiutami non riesco a portarla fin  in cima le scale…- disse Hermione assumendo l’espressione da cucciolo bastonato, ormai celebre.

-Sì, sì!- le rispose il biondino raggiungendola e portando la valigia in quattro salti fin nella sua camera.

-Draco ti ho mai detto che ti voglio tanto bene.- si issò sulle punte dei piedi e gli diede un piccolo bacio sulla guancia che stranamente divenne rosa.

-Oh… beh, se mi ricompensi così chiamami pure quando vuoi, mia signora- scherzò Draco abbracciandola e abbassandosi leggermente sulle ginocchia in modo da guardarla in viso.

Hermione sorrise e appoggiò le mani sulle sue braccia. I loro sguardi si accarezzarono per qualche istante e in quel momento il cuore della ragazza ebbe una strana scossa. Le sue guance si colorarono di un leggero rossore.

-Ragazzi…- la voce di  Ron arrivò chiara alle spalle dei due, che si lasciarono.

-Sì… Ron?!- disse Hermione che si sentiva leggermente imbarazzata, senza motivazione (te credo con un fusto come quello che ti abbraccia Nd. Angéle J)

-Ragazzi… se questa sera vogliamo mangiare dobbiamo andare a fare un po’ di pesa…-  disse il rosso incerto.

-Un po’ di che?!- domandò il biondino perplesso.

-Un po’ di spesa, Ron, S-P-E-S-A!- sillabò Hermione divertita.

-Quello che è!- ribatté Ron irritato.

-Oh, beh certo…- continuò la ragazza ignorandolo mentre continuava a ridere sotto i baffi.

-Bene, allora dove andiamo?!- disse Draco intrufolandosi nella conversazione.

-In città, ho visto un negozietto che dovrebbe fare al caso nostro… è un po’ lontano, però…- aggiunse sconsolata la brunetta.

-Non è un problema…- affermò sicuro il rosso.

-Non è un problema?! Ron, ti ricordo che non hai più un briciolo di magia… quindi devi fare tutto come un comune babbano!- sbraitò Hermione.

-Ehi, ehi… frena! Il Sottotenente Hidden ci ha dato queste…- disse Ron sventolando un paio di chiavi sotto il naso della bruna.

-E queste?!- disse incerta.

-Sono chiavi!- spiegò trionfante Ron.

-Beh, bravo…- iniziò Hermione battendo le mani al ragazzo rosso.

-Che erano chiavi ci ero arrivata anch’io… ma vorrei sapere di che cosa?!- ultimò ‘Mione esasperata.

-Oh… sì! Sono chiavi di un auto come quella che aveva incantato papà qualche anno fa…- disse il rosso iniziando a ridere per un ricordo che gli affiorò alla mente.

-Beh, devo dire davvero utile…- biascicò la ragazza.

-Perché?! cosa c’è che non va, adesso?!- domandò disperato Ron.

-Caro amico mio…- intervenne Draco che  era stato zitto per tutto il tempo. –Tu hai la patente?!-

-No…- disse Ron –Ma ho queste!- continuò prendendo dei pezzetti di plastica rettangolari.

-Ma queste…- affermò Hermione prendendone una – Sono patenti babbane…oddio ma cos’è questa foto…- terminò indicando la sua piccola immagine.

-Oh, avanti non fare la femmina… beh, allora andiamo!?- disse Ron eccitato.

-Ron, ma tu non la sai guidare la macchina!- gridò esasperata Hermione.

-Andiamo ‘Mione! Non fare la guastafeste… forza, forza- la spronò il Rosso prendendola per la mano e trascinandola giù per le scale.

 

***

Ciaooo ragazzi anche questa volta ho finito siamo al VII chap… non credevo quando ho iniziato a scrivere di arrivare fin qui… avevo pensato che avrei chiuso i battenti ancora prima di coricare… invece… grazie alla vostra bontà e gentilezza di lasciarmi tanti bei commentuzzi sono arrivata fin qui… che dire Grazie a tutti!!! Cmq… per chi non  sapesse ho ritardato tanto ad inviare il nuovo chap perché sono stata per ben 15 giorni in Francia…. Dove sono stata benissimo e ci tornerei seduta stante… certi bei ragazzi che mi hanno ispirato nuovi personaggi… mamma mia… va beh andiamo avanti… anche in questo chap c’è il risultato di un sondaggio che avevo lanciato quasi un mese fa… e devo dire che anche questa volta siete stati gentilissimi… allora passiamo al risultato….

Votano per un Finale tragico: Pasky… olè…. E nessun altro (noto con piacere che amate sorridere alla fine di una ffc… anch’io); Votano per un Finale Lieto: Vale e Mely (che valgono per due)… olè, Kiria… olè, Giada(in realtà ha detto che le piacciono quelle allegri e con qualche lacrimuccia…)… olè, Danae(che questa volta è stata diligente e attenta J)… olè, Vega… olè, Ary…olè. Si astengono dal votare: Kathy, Iceygaze, Martina Cosmo, Lord Samurai, Malfoygirl, Charlotte, Vamasa, Co-co…

per un totale di:

1 Voto per il finale tragico;

7 Voti per il finale lieto;

8 Astenuti.(Mi sembra di essere al parlamento…N.D. Angéle)

 

Le percentuali sono esattamente del:

1%    Finale tragico…

49%  Finale lieto…

50% Astenuti….

 

Ci sono poi persone gentilissime che hanno risposto anche al mio sondaggio precedente…(i voti non sono validi però mi è sembrato giusto renderli noti ai miei lettori…Nd Angéle che ride come una pazza scatenata >___< JJJJJJJJJJJJJJJJ)

Votano per la coppia H/D: Charlotte…olè, Iceygaze (che vota anche per un menage à trois)... olè, Danae… olè. Nessuna a votato per la coppia R/H… sigh, sigh… povero il mio Rosso preferito!: (

Per u totale di 3 voti che sommati a quelli precedenti (esattamente 4) avrebbero portato D/H alla vittoria…7 contro 6…

Vabbe… andiamo avanti e passiamo al mio angolo preferito… I ringraziamenti o dedicuzze da parte mia ai miei lettori.

 

Kathy Tesoro… come stai?! Io sono crudele?! No, non mi puoi dire questo… cerco solo di attirare la vostra attenzione all’altro chap… voi leggereste mai il capitolo successivo se quello precedente fosse terminato con una conclusione e non nel mezzo dell’azione?! Sicuramente molti lo farebbero ma in questo modo si dovrebbe riuscire ad attirare l’attenzione anche dei più pigri… Tu as comprì… o mio dio…non riesco più a fare un discorso intero senza incollarci qualcosa in francese… dannatissimo scambio culturale… non riesco più a fare un ‘intera frase in italiano… va beh fammi andare un bacione fortissimo Kathy… e grazie per la tua gentilezza sei dolcissima… tua Mademoiselle Angéle

 

Pasky Ciaoooooo!!! Ahahahahaha mi fa piacere che anche a te sia venuta la bava mentre descrivevo Draco… e quello che mi succede ogni qual volta entra in scena il suo personaggio nella mia ffc… e non è una bella sensazione…Sono lusingata di essere riuscita ad appassionarti… grazie per i complimenti spero che questo chap… in cui in realtà non succede nulla di particolare ti sia piaciuto lo stesso… un bacione Fortissimo…. Angéle

 

Ary Ciao tesoro… allora ti è piaciuto anche questo chap… non avrai avuto, come per l’altro, la bava alla bocca, ma spero lo stesso che non sia stato proprio deludente… Allora quel ceco si è deciso a dichiararsi o vuole che Angéle gli vada in sogno e lo prenda a calci… Non ti preoccupare stavo scherzando…  cmq spero che almeno tu abbia passato un buon San Valentino… il mio è stato una schifezza visto che ero in viaggio con 20 persone per tornare in Italia… vediamola dal lato positivo : non ho passato il giorno più romantico dell’anno da sola… Ah… che squallore… va, beh cmq continua a leggere e seguire la mia storia un bacione Angéle

P.S. ti prometto che no strapazzerò troppo il cuoricino del nostro Drachino… giusto un pochettino…

 

 

Vega Ehi in gambissima! Come va?! Il mio viaggio è andato molto bene… ho conosciuto tanta bella gente… molto simpatici i francesi… e soprattutto molto, molto, molto, molto, molto, molto, molto carini… ah… voglio tornare lì… non vedo che arrivi il 2 maggio… così li rivedrò… ah va beh… è meglio che non inizi a parlare se no, non la smetto davvero più… Grazie dei complimenti per quanto riguarda Mellifluo credo che questo chap sia stato abbastanza chiarificatore… o almeno spero… sono contenta che il cratere di Virginia ti piace… sai mi sono un po’ allontanata dal carattere del personaggio dei libri ma o pensato”Ehi, questa ragazzina ha 20… è innamorata dello stesso ragazzo da 10… credo sia naturale che quando la bacia e poi la rifiuta anche alla dolce e timida Ginny girino un po’ le scatole?!” tu cosa pensi fammi sapere un bacione forte Angéle.

 

Danae Signorina… vedo che questa volta non hai dimenticato di votare… meno male! la malattia della distrazione non ti ha ancora colpito del tutto… grazie per aver votato anche per l’altro sondaggio… grazie per i complimenti e spero che anche questo chap ti sia piaciuto.

 Un bacione fortissimo tua Angéle.

 

Iceygaze diciamo che sei un po’ troppo perspicace… ora per colpa tua dovrò cambiare il finale…no… stavo scherzando… sei sulla buona strada ma non ti dirò mai fino alla fine cosa accadrà veramente dovrai leggere e commentare… quindi mettiti l’anima in pace… e non fare troppo l’investigatore… altrimenti fino alla fine rischi di scoprire tutti  i miei piani… un bacione fortissimo tua Angéle.

 

Martina Cosmo Ehi… piccolina… grazie mille per la tua e-mail… sono contenta che ti sia garbato ‘Mione che si addormenta su Ron (Angéle molto contenta…) e grazie per avermi dato fiducia non ti deluderò… un bacio tua Angéle.

p.s.

Grazie per i tuoi complimenti… continua a inviarmi e-mail mi fai molto contenta…

 

Lord Samurai chi non muore si rivede (ci starebbe meglio ci riscrive… però è meglio non cambiare i detti!) che bello finalmente hai aggiornato di nuovo… hai avuto un po’ di sfiga in questo periodo… l’influenza si trova benissimo a casa tua… anch’io quest’anno l’ho presa ma invece di rimanere a casa andavo in giro per le strade di un paesino francese con 39,5 di febbre… potevate non risentire più Mademoiselle Angéle… (magari… Nd Tutti) (Gentilissimi nd Angéle) grazie per la tua conferma… continua a commentare  e ad aggiornare la tua ffc… un bacione forte, forte…Angéle.

 

Malfoygirl  Ciao carissima… che bello ho trovato un altro tuo commento non preoccuparti… fidati di me ed andrà tutto bene… ah, scusami e che ho avuto un po’ di problemi con  il mio pc che non riusciva ad entrare  in net… ho letto i primi 2 chap mi manca il terzo… quando avrò la possibilità di leggerlo finalmente commenterò con molto piacere la tua ffc che ha un’aria interessante… ancora scusa un bacione forte Angéle.

Charlotte che bello un nick francese come il mio… Grazie…. Troppo buona… spero che la mia ffc ti continuerà a piacere… continua a leggere e commentare un bacione Grande Angéle.

 

Giada Ehi! Come sta la mia lettrice più spiritosa?! Devo dire che è vero la tua proposta mi è frullata in testa per un bel po’… però poi ho pensato a mio frate e ho deciso di accantonarla… anch’io vorrei già essere in grado di beta-leggere da sola i miei chaps… ma purtroppo madre natura mi ha fornito di questo semplice cervellino… che è abbondantemente occupato dal Francese, dall’inglese, dall’italiano e dal tedesco… quindi… cercherò di imparare il più in fretta possibile… nel frattempo mi accontento di postare questi “pudici ” chaps… un bacio Grande Angéle.

 

Kiria Ciaooooo…. Meno male… hai commentato! mi era preso il panico quando non ho visto il tuo nome tra le dediche… bene, bene, ah, ah J Ti piace l’ideuzza di difesa personale per Ginny?! Devo dirti la verità! l’ho immaginata una notte prima di addormentarmi…. Come una pazza ho preso il mio quaderno degli appunti e delle idee x “da Auror a Babbani” e ho buttato giù qualche riga… Sono contenta che trovi esilarante la babbanite di Ron, Hermione e Draco…  tornando ad HARRY E Ginny… cosa ci vuoi fare?! nella mia fantasia il più imbranato dei due è il moretto!  Però non lo trovi più dolce… io sì, da morire! la sua gelosia è dolcissima… anch’io come molti di voi adoro il lieto fine…  sono una romanticona… ihihihihihihi JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ

Beh, ora devo andare… un bacione tua Angéle J

 

Vamasa Sostenitrice dei Serpeverde… anch’io adoro quella casa… si trova a pari merito con quella dei Grifondoro… non riesco a decidermi… Grazie per i complimenti un bacione Angéle.

 

Vale e Mely  Ragazze…. Grazie per i vostri gentilissimi complimenti !  Per sapere cosa combineranno quei tre da babbani dovrete leggere fino alla fine… per quanto riguarda la mia ricerca di Beauxbaton… in Francia non è andata benissimo ma ho trovato un paesino molto carino che mi ricordava Hogsmade… si chiama “les Beaux de Provence”… se per caso vi trovate sulla costa azzurra andate e fatemi sapere un bacio enorme Angéle… P.s. beh… per il vostro viaggio in Inghilterra… spero tanto che ci riusciate… e nel caso in cui dovessi andarci prima io con uno scambio culturale con la scuola… inizierò le ricerche… poi però toccherà a voi… un bacio ancora Angéle… VVTTTTTTTTTTTTTTTTTTB!!!!!! SMAK!!!

 

Co-co  Hm, hm… ci-ciao CO-co-co? Come stai!? Perché mi minacci di morte?! Io sono un tipo molto sensibile! Non faccio mai niente di male! Scrivo solo piccole storielle che piacciono leggermente e che la mia prof. d’italiano definisce insulse e mal scritte…. Va beh… lasciamo stare… cmq… non ti preoccupare e abbi un po’ di fiducia in Angéle… un bacio….

 

Sweetie Ciao Dolcezza… che bel nick… dolce, dolce… grazie per i complimenti… cmq non posso garantirti niente… I’m sorry… grazie ancora un bacione Angéle

 

Riley Grazie… tesoro sei troppo gentile! Non merito tanta gentilezza! Grazie, grazie, grazie… per l’aggiornamento mi dispiace… ma è stato causa di forza maggiore… ancora un grazie Angéle

 

Che bello!!!!! Quante  rispostine per tante altre recensioni…  sono proprio contenta grazie per tutti quelli che leggono un bacio a tutti…

Una mademoiselle  Angéle sempre più innamorata delle ffcs… Ragazzi vi voglio un mondo di bene…

Beh fatemi andare a studiare italiano alla prossima Ciaoooooooo JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ

P.s.

Non vi dico il titolo del prossimo chap perché non ho ancora deciso il nome… che indecisa….

 

 

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Capitolo 8
*** ...Babbani (III Parte) ***


DA AUROR A BABBANI VIII CHAP: “…Babbani (IIIparte)”

DA AUROR A BABBANI VIII CHAP: “…Babbani (IIIparte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Una testa rossa spuntò da sotto una nutrita coltre di coperte. Aveva le guancia arrossate e lo sguardo sornione. Sembrava qualcuno che avesse finalmente esaudito il suo più grande desiderio. Era appena stata svegliata da uno strano rumore di acqua scrosciante come un temporale.

Si guardò attorno. Con una strana morsa allo stomaco notò che Harry non era nel letto.

Si alzò stiracchiandosi. Andò vicino alla finestra e, con dispiacere, fece mente locale di non trovarsi più alla Tana.

La sua casa.

Il suo rifugio di sempre.

Come era diverso il paesaggio che vedeva da quella grande finestra. A casa, affacciandosi, le si presentava l’imponente quercia. Quanti ricordi legati a quell’albero.

 

-Ron?!- una piccolissima Ginny aveva iniziato a chiamare il suo fratello maggiore “preferito” a gran voce.

-RON!!- aveva gridato ancora più forte quando non aveva udito risposta.

-Ginny! Cosa diavolo vuoi?!- un bambino, di circa 5 anni, era spuntato dai rami del grande albero.

-Oddio, Ron mi hai fatto spabentare!- aveva risposto la bimba premendosi una mano sul cuore.

-Si dice spaventare, Gin… non spabentare!- l’aveva corretta il bambino dalla testa rossa senza scendere dall’albero.

-Quello che è!- aveva risposto Ginny sorridendo.

-Allora Gin, cosa vuoi da me?!- aveva chiesto Ron preoccupato.

-Vuoi giocare con me… alle bambole?!- aveva domandato Virginia tutto d’un fiato.

-Cosa?!- aveva esclamato Ronald diventando rosso.

-Ginny io sono un maschio, M-A-S-C-H-I-O!- aveva sillabato il piccolo rosso.

-E allora Percy è pure un maschio ma lui gioca lo stesso con me…- si era sbrigata a spiegare la bambina.

-E allora gioca con lui!- aveva affermato Ron iniziando a risalire sui rami più alti della quercia.

-No! Non voglio giocare con lui…vuole sempre essere il protagonista delle storie… e poi mi fa sempre fare la parte della studempessa di Hogarts che fa la monella!Poi non sa fare per niente bene il marito! Tu invece  la fai benissimo…- aveva detto Virginia cercando di arrampicarsi per seguire il fratello.

-Te lo scordi, Gin! Io non ci gioco con le bambole!-aveva affermato prontamente Ron che si era fermato a guardare la sorella che cercava di arrampicarsi.

-Se tu non giochi con me io piango e corro da mamma a dirle che tu ti arrampichi sulla quercia…So benissimo che non vuole, sai?!- aveva minacciato Virginia.

-No! Non mi puoi ricattare…- aveva scongiurato Ron.

-Queste sono le regole del gioco mio caro fratellino maschio!- aveva detto Ginny assumendo un espressione identica a quella dei gemelli.

Ron era rimasto a fissarla, corrucciato, per un po’, fino a quando, un’idea non era balenata nella sua bella testolina di bambino.

-Facciamo così, Ginny… se tu riesci ad arrampicarti fin qui io gioco con te alle bambole…ma se non ce la fai mi dovrai lasciare in pace…per sempre…hai capito?!- aveva concordato Ron.

Ginny rimase un momento in silenzio. Stava esaminando la proposta.

-Va bene, Ron! Ci sto!- aveva risposto iniziando ad arrampicarsi sull’albero.

Con sommo piacere del più grande la scalata non era certo facile. Ginny saltava, annaspava e si aggrappava ma ogni volta ricadeva giù.

- E’inutile Gin… non ce la fai!- l’aveva schernita Ron.

Passo falso. Quelle poche parole avevano dato  carica alla bambina che  aveva  iniziato di nuovo la sua scalata.

Con grande sorpresa del bambino rosso la piccola Weasley era arrivata al ramo più alto, dove lui la stava aspettando con gli occhi sgranati.

-Allora sei pronto a diventare il marito di Barbie?!- aveva domandato la bambina prima di scoppiare a ridere sadicamente.

 

Due forti braccia si legarono attorno alla sua vita, facendola ridestare da quell’afflusso di ricordi.

Harry appoggiò la testa nell’incavo del suo collo iniziando a baciarglielo.

-A cosa pensi Virginia?!- domandò il bruno tra un bacio e l’altro.

-Oh… a niente in particolare… pensavo solo a un ricordo di qualche anno fa… e che…- disse girandosi e staccando il suo collo dalle labbra di Harry. –Devo fare una doccia!- così dicendo si allontanò verso il bagno.

-No!aspetta un momento… potevamo farlo insieme…se lo dicevi prima!- esclamò malizioso il brunetto.

-Nessuno ti vieta di farlo, di nuovo- gli rispose la rossa sorridendo con aria complice.

-Beh… perché no!- concluse Harry seguendola nel bagno.

 

***

 

-Miei Mangiamorte!- gridò la voce profonda di Voldemort. –Questa sera il destino del famoso Harry Potter sarà tristemente segnato ancora una volta dal mio passaggio…Non vi annoierò  con  dei lunghi discorsi, ma vi consiglio solo una cosa: Non fate prigionieri… e siate spietati!-

La decina di mangiamorte presenti nella stanza (eccetto Mellifluo) sorrisero e subito dopo si smaterializzarono.

 

***

 

-Ron, RON! Quella macchina, fai attenzione!- gridò Hermione mentre si teneva saldamente al sedile…

La grande monovolume dei tre sfiorò leggermente un’altra auto, più piccola, che iniziò a suonare all’impazzata, seguita da un grido dell’uomo al volante:

-Ehi, idiota! Ma guarda dove vai!-

-Ehi, ma che esagerato non l’ho nemmeno sfiorato…- disse Ron senza staccare gli occhi dalla strada.

Hermione e Draco erano pressati sui loro sedili con uno sguardo di puro terrore che torreggiava sulle loro facce.

-Ferma Ron, siamo arrivati.- Disse Hermione cercando di mantenere la calma.

Il rosso però sembrava non intenzionato ad arrestare la sua corsa mozzafiato.

-RONALD WEASLEY FERMA QUESTO DANNATO AGGEGGIO!!!- sbraitò Hermione che era diventata parte integrante del sedile.

Ron inchiodò all’istante. Causando un rumore stridulo. Accompagnato da un Draco che si era quasi catapultato sui posti anteriori.

-Dio Ron, vuoi fare attenzione!- Lo rimproverò Draco massaggiandosi il naso che aveva battuto.

-Scusami Draco…- disse Ron diventano rosso. Era raro che Malfoy lo rimproverasse e quando lo faceva c’era una vera motivazione.

-Forza andiamo Schumacher e Barichello!- li schernì la bruna aprendo la portiera dell’auto.

-E chi sono questi due?!- chiese Draco uscendo dalla macchina e continuando a massaggiarsi il naso che aveva assunto un leggero colorito rosa. (il che era abbastanza grave visto il suo colorito spettrale. Nd Angéle)

-Ah, lascia perdere…- disse la bruna seguendo Ron fino al piccolo negozio.

Aprirono la porta a vetri che gli accolse  con un leggero suono di campanelle.

-Buongiorno!- esclamarono in coro i tre, entrando.

Il piccolo negozietto era stipato di ogni genere di  articolo. Ad Hermione ricordò tanto uno di quei negozietti che si affacciavano su Diagon Alley, dove, ancora bambina, faceva gli acquisti per Hogwarts.

Una ragazzina carina, con dei grandi occhi verdi si affacciò da dietro una porticina.

-Arrivo!- esclamò quando intravide i tre.

Si sentì un tonfo sordo e subito dopo la ragazza biondina e con i grandi occhi verdi, uscì pulendosi le mani sulla salopette più grande di qualche taglia.

-Scusate stavo mettendo in ordi…- ma le parole le morirono in gola quando incrociò lo sguardo dannatamente blue di Ron.

Rimase, in silenzio, a fissarlo per qualche minuto.

-Tutto bene?!- le chiese Hermione notando il  suo imbambolamento. La bruna ebbe come l’impressione di averla già vista da qualche parte.

-No… cioè Sì, sì sto benissimo!- disse la ragazza riprendendosi.

-Allora in cosa posso esservi utile?!- chiese mentre un leggero colorito rosso si impossessava delle sue gote.

-Oh, beh volevamo fare un po’ di spesa in generale…- le rispose la bruna iniziando a guardare in giro sugli scaffali.

-Hermione…- la voce di Draco interruppe il silenzio.

-Sì?!- disse la ragazza mentre afferrava un pacco di corneflakes.

-Hai per caso un fazzoletto?!-  le chiese il ragazzo.

-No, perché?- continuò Hermione voltandosi e guardando Draco in viso. Il pacco dei cereali le cadde dalle mani.

-Oddio Dra’ cosa hai fatto?-  chiese la bruna avvicinandosi al biondino che aveva il naso grondante di sangue.

-Niente, Hermione, ho solo preso una piccola botta prima… nulla di che!- affermò Draco che alzò la testa come gli aveva indicato ‘Mione.

-Chiamala piccola?!- fece ironica la bruna trascinandolo verso il bancone dov’era la ragazza bionda.

-Mi scusi?! C’è un bagno… il mio amico ha una piccola emorragia nasale!- affermò Hermione.

-Oh, certo è lì dietro, le faccio vedere!- disse veloce –Comunque io mi chiamo Margareth, Maggie per i clienti.- disse aprendo la porta di una piccola stanza pulita.

-Io torno in negozio…- concluse ed uscì dal piccolo bagno.

Hermione fece sedere su un piccolo sgabello Draco. Prese un fazzoletto dalla scatola che si trovava sul lavandino e lo inumidì.

Draco appoggiò il capo sul ventre piatto di Hermione e lasciò che l’amica lo curasse. La brunetta aveva le mani così delicate che Draco si rilassò e chiuse gli occhi. Involontariamente abbracciò l’amica.

-Sei un po’ delicato Malfoy… pensavo che  fossi un duro…- disse ‘Mione facendo aprire  gli occhi al biondino.

-Beh, sai sono un nobile io…-

Hermione pressò più forte sul suo naso.

-Ahi… l’hai fatto apposta!- si lamentò Draco.

-Beh… sì!- disse la bruna sorridendo.

-Da chi hai imparato a muovere così delicatamente le mani…- chiese Draco che continuava a rimanere attaccato ai suoi fianchi.

-Mia madre, era un medico, dentista, ma sapeva fare un po’ di tutto!- affermò fiera.

-Oh… allora tu sei la mia mamma?!- Chiese ironico il biondino.

-Sì, certo, come no… - rispose Hermione sorridendo e ultimando il suo lavoro.- Bene…ora non dovrebbe sanguinare più!-

La bruna si chinò e diede un piccolo bacio sul naso del biondino. Draco si colorò di rosa.

-Allora! Andiamo giù, chissà cosa avrà combinato senza di noi, Ron!-  così dicendo uscì dalla porta.

Draco si alzò dallo sgabello e si diresse verso lo specchio. Guardò il suo naso leggermente arrossato e toccò con mano tremante la parte che la sua bella Hermione aveva baciato.

-Dio, quanto ti amo…- disse al muro il biondino prima di uscire velocemente dal bagno.

 

***

-CAPITANO POTTER!!!!- il sottoufficiale Andrew correva a per di fiato per i corridoi della base.

-CAPITANO POTTER!!!-  gridò ancora, quando arrivato vicino la stanza di Harry, nessuno gli rispose.

Bussò.

-Capitano Potter, stanno attaccando…- disse aprendo delicatamente la porta della stanza.

-Stanno attaccando cosa?!- la voce di Harry gli arrivò alle spalle, facendolo sobbalzare.

-Capitano Potter, finalmente l’ho trovata… dobbiamo andare… stanno attaccando, la casa del Capitano Weasley!- rispose senza più fiato per la lunga corsa.

-COSA!?- gridò Harry iniziando a correre per i corridoi. Doveva raggiungere l’uscita. Nella base non poteva smaterializzarsi.

-Raccogli tutti gli auror disponibili, avverti McDury…- Harry non finì la frase perché il sottoufficiale Andrew lo interruppe.

-Sono tutti già lì… manca solo lei, io le ho mandato l’allarme rosso sull’M.C.P. ma lei non ha risposto…- Cercò di spiegare il giovane prima che Harry aumentasse il passo e lo lasciasse indietro.

Possibile che proprio questa volta in cui quei bastardi avevano attaccato la tana, la sua casa, per tanti, bellissimi anni, lui doveva essere rimbambito come un pesce, da Virginia?!

Con un peso nel cuore raggiunse l’uscita della base e si smaterializzò con il solito “pop” .

 

 

***

 

-Allora… mi dica, cosa le serve…- disse Maggie, diventando ad ogni parola più rossa.

-Veramente io non so molto bene cosa prendere... sai è la prima volta che faccio la spesa!- aggiunse il rosso con un sorriso, che fece liquefare la biondina.

-Oh, beh… sicuramente prenderà il latte, le uova, del prosciutto, biscotti, sale, zucchero, caffè…- disse prendendo il piccolo foglietto che Hermione aveva stilato, prima, in macchina

-Questo deve essere della sua fidanzata...- aggiunse Maggie mostrandogli il foglio, con la grafia stortellata, ma pur sempre perfettamente riconoscibile per Ron, che l’aveva ricopiata, spesso, per tanti anni.

-La mia ragazza?! Chi?! Hermione?!- rispose Ron diventando rosso.- No, ma questo è suo! Riconosco la sua scrittura...- concluse prendendolo dalle mani della ragazzina.

-Buongiorno...- un uomo paffuto e dall’aria bonaria entrò nel piccolo negozietto.

-Ciao papà...- lo salutò Maggie.

-Ciao piccola, allora questo bel giovanotto cosa desidera?!- chiese cortesemente l’omino.

-Ho bisogno di tutto quello che c’è scritto qui...- disse il rosso mostrandogli la lista di Hermione.

-Oh, certo...- rispose l’uomo mettendosi gli occhiali e iniziando a leggere.

-Tesoro, va a prendere le uova! le ho appena portate dalla campagna di Matt...- continuò rivolgendosi alla bella ragazzina.

-Agli ordini capo!- rispose la ragazza facendo un gesto militare e uscendo dal negozio.

-Buongiorno,- disse Hermione comparendo dall’oscurità del corridoio.

-Salve...- la salutò l’uomo guardandola. -Tu sei una nuova amica di Maggie?!- chiese bonariamente.

-Oh, no... un mio amico ha avuto un’emorragia nasale e sua figlia è stata così gentile da indicarci il bagno... mi scusi!- rispose la bruna.

-E di che?!- disse l’uomo sorridendo. –Io sono Thomas, per i clienti, semplicemente, Tom... vi prego chiamatemi così... mi fa sentire meno vecchio!- aggiunse tirando giù da uno scaffale un pacco di biscotti.

-Ok... io sono Hermione, lui è Ron mentre questo qui – aggiunse indicando il biondino che era comparso sulle scale –è Draco-

Tom sorrise ancora di più.

-Avete dei nomi alquanto inconsueti... però molo belli... Hermione mi ispira bellezza, Draco importanza e Ron... simpatia...-

-Papà... perché non li lasci in pace!?- intervenne Maggie mentre portava un carico elevato di uova fresche...Draco la osservò. Quella ragazzina aveva qualcosa di molto famigliare. Gli ricordava qualcuno.

Maggie arrivò a stento al bancone. Appoggiò le uova e sorrise al biondino. Diventò rosso. Quel sorriso gli  era tremendamente conosciuto.

-Va meglio il suo naso?!- domandò  premurosa.

Draco si guardò attorno. Non aveva capito che l’attenzione  di Maggie era rivolta a lui.

-Oh,- rispose quando capì. –Sì, va meglio, grazie!-

Terminarono di fare la spesa.

-Grazie e arrivederci!- disse Tom alla fine.

Draco, Ron ed Hermione uscirono dal locale.

Si diressero verso l’auto.

-No, Ron! Tu non guiderai anche al ritorno!- affermò  la brunetta seria.

-Perché?! Chi me lo impedirà?!- chiese il rosso sorridendo sadicamente.

-Io e Draco!- disse decisa Hermione.

-Lasciatemi fuori!- fu l’unica risposta del biondino prima di mettere la sua busta della spesa nel porta bagagli e salire in macchina.

-Le sue truppe si ritirano Capitano Granger... cosa ha intenzione di fare adesso?!- domandò sorridendo Ron.

-Ron dammi quelle chiavi!- intimò Hermione.

-Le vuoi?!- disse il rosso mostrandole le chiavi –Fatti sotto!- continuò appoggiando la sua busta nel portabagagli e alzando la mano che le stringeva.

-Non sfidarmi, Weasley...- iniziò la brunetta sistemando il suo sacchetto in auto. –Perché tanto sai che vinco io!-

Si avvicinò pericolosamente a Ron. Lo puntava con lo sguardo.  Saltò verso la mano del ragazzo ben levata. Non le andava di combattere e di dare spettacolo.

-Dai Ron!- disse Hermione continuando a saltellare e ad aggrapparsi alla manica della maglia del rosso.

-No, no, no... Hai detto che vinci sempre tu, quindi dimostramelo!- affermò Ron, sorridendole.

-Dai Ron, non voglio combattere!- chiese disperata.

-No! o le ottieni da vincitrice altrimenti niente!- continuò Ron intransigente.

-Ron, non fare il bambino! Dammi quelle chiavi!- disse più seria Hermione lasciando il braccio e imbronciando le belle labbra vermiglie.

Draco abbassò il finestrino.

-Hm, hm... vogliamo rimanere qui per molto... sai si sta facendo buio e noi non ci ricordiamo benissimo la strada!- esclamò esasperato Malfoy.

-Scusami Draco, ma è quel deficiente del tuo amico che fa il bambino!- ribatté la bruna.

-Ron, vuoi dare le chiavi ad Hermione così la finiamo e torniamo a casa! Non so se l’avete notato ma qui ci si congela!- aggiunse Draco prima di rialzare il finestrino.

Hermione guardò Ron. All’improvviso ebbe un’idea. Conosceva benissimo quella testa calda. Sapeva che l’unico modo per distrarlo erano le donne, e lei, anche se sua amica, rimaneva comunque una rappresentante abbastanza decente del gentil sesso!

Sciolse i suo bei capelli ricci. Si avvicinò, accattivante, alla sua preda. Si issò sulla punta dei piedi, per arrivare all’altezza dell’orecchio del rosso e iniziò a sussurrare:

-Sai Ron, non so se ti ho mai detto che...- ed Hermione iniziò a ridiscendere lentamente sulla pianta dei piedi portandosi dietro Ron.

-Che...- chiese il Rosso seguendola come il serpente segue l’incantatore.

-Che, beh..- continuò Hermione afferrando delicatamente la chiavi dalla mano del ragazzo imbambolato. –Beh, il tuo punto debole sono le donne!-  si issò nuovamente sulla punta dei piedi e baciò delicatamente la guancia dell’amico. Fu il colpo di grazia, che fece perdere a Ron ogni contatto con la realtà. Hermione approfittò del momento e tirò via il mazzo di chiavi.

-Ho vinto anche questa volta!- apostrofò Hermione mostrando trionfante il suo trofeo ben stretto in mano.

Ron scosse violentemente la testa. Guardò l’espressione trionfante sul volto di Hermione. Non riusciva a capirla. Si guardò la mano e solo allora comprese che, la bella bruna, gliel’aveva fatta anche questa volta!

-Brutta Imbrogliona! Mi hai distratto...- convenne Ron diventando rosso.

-Beh, solo un pochino...- disse Hermione prima di entrare in auto, dal lato dell’autista.

Il rosso la guardò stralunato. La osservò sorridere. Ancora una volta, il suo stomaco fece uno strano salto all’indietro. Mise le mani sui fianchi e scosse la testa guardandola di sottecchi. Hermione suonò il clacson.

-Ehi, Ron! Vuoi salire in auto sì o no?!- chiese la bruna abbassando il finestrino.

Il ragazzo la guardò ancora, prima di salire in macchina scioccato.

-Stai attento, Ron... ora ti farò vedere come si guida!- affermò la bruna prima di mettere in moto e uscire dal parcheggio come se fosse una cosa che avesse fatto da sempre.

 

***

-Incendio!- gridò la voce di Mellifluo.

Un potente fascio di luce rossa fuoriuscì dalla bacchetta andando a colpire il divano del soggiorno della tana. Si incendiò come fosse stata paglia.

Si guardò attorno. La casa, prima ordinata e pulita, era ora un inferno. La cucina era stata ribaltata, le camere da letto perquisite. Tutto per cercare qualcosa o qualcuno. Mellifluo sentì la porta d’ingresso sbattere e prima di riuscire a voltarsi fu colpito di striscio da uno schiantesimo.

Si curvò leggermente per il dolore. Si voltò. Di fronte  a lui, possente in tutta la sua statura, c’era Harry Potter, il bambino sopravvissuto. Facilmente riconoscibile dai suoi celeberrimi occhi verdi e dalla più famosa cicatrice che spuntava trionfante sulla bella fronte.

-Il primo è solo un avvertimento! (chi mi sa dire chi pronuncia questa frase? E in quale film recente? L’attore principale è Ben Affleck... the man without fear! Nd Angéle)- disse Harry guardandolo furente.

Mellifluo lo guardò. Sembrava non avesse timore. Si sistemò meglio sul viso la sua lucente maschera bianca e rispose:

-Bene... se è così, vediamo cosa sai fare?!-

un sorriso diabolico si impossessò del volto del bel capitano bruno.

-Molto volentieri...- rispose afferrando più saldamente la sua bacchetta con l’anima di fenice.

Mellifluo ricambiò il sorriso dietro la maschera. Prese la sua bacchetta.

-Capitano Potter!- un auror era entrato nel soggiorno, seguito da tanti altri.

-Ragazzi, la casa è piena di mangiamorte!- disse Harry senza staccare gli occhi di dosso dal suo avversario.

-Abbiamo capito, Harry... sei sicuro di non volere una mano?!- chiese il primo arrivato.

Il bruno sorrise.

-Quando mai ne ho voluta una?!- rispose.

L’auror lo guardò per poi allontanarsi con il sorriso sulle labbra.

-Ti avverto, Auror, la casa sta crollando a pezzi! Quando questo fuoco magico avrà finito di nutrirsi del divano passerà al resto della casa... non resterà altro che cenere...- affermò trionfante l’uomo biondo.

Harry sorrise ancora di più.

-Scommettiamo che ti spacco il culo e salvo questa casa, nel giro di pochi minuti...- Il bruno guardò il viso mascherato di Mellifluo.

-Troppo presuntuoso, per un piccolo Auror, senza un futuro, Incendiae ossae!- urlò Il biondino.

Harry schivò agilmente la scia dell’incantesimo che andò a colpire la parete dietro di lui annerendola.

-Ehi, ma sei impazzito avresti potuto farmi male davvero!- ironizzò Harry, guardando trucemente la macchia nera sul muro.

-E no, così dovrò giocare sporco anch’io... Sanguem levare! –urlò l’auror.

La scia di magia colpì di striscio il braccio di Mellifluo che urlò di dolore.

Nel frattempo il fuoco magico aveva quasi finito di “divorare” il bel sofà.

-Facciamo così, io ti lascio vivere e tu mi dici dove si sono nascosti i tuoi amichetti!-tentò Mellifluo puntano la bacchetta contro Harry.

La labbra del ragazza si inarcarono leggermente.

-Scusami, perché dovrei dirti dove sono i miei amici? Se non mi sbaglio sei tu che sei stato ferito di striscio due volte... io sono sano come un pesce! Non sto nemmeno sudando...- concluse il moro alzando la bacchetta.

-Il motivo è semplice...- disse Mellifluo iniziando a lanciare ad Harry piccole palle di fuoco che l’auror respinse come fosse un battitore con la sua bacchetta.

-Mi risparmieresti una grande fatica, inutile...- spiegò Mellifluo.

-Beh, sai- iniziò Harry schivando l’ultima sfera incandescente. –Mi piace combattere con la magia... e per giunta con te non ho la paura di poter far male a qualcuno...-

-Ah, ma il problema è un altro... io ho un po’ da fare e non mi piace perdere tempo combattendo... preferisco... uccidere!- terminò Mellifluo lanciando ad Harry una palla infuocata più grande. Harry non riuscì ad evitarla totalmente. Si ritrovò il braccio bruciacchiato e dolorante.

-Ahia! Mi hai fatto male... adesso mi sono incazzato! Disarmo!- urlò Harry.

L’incantesimo colpì l’aria. Mellifluo si era abbassato in tempo.

-Che fai?! Ti nascondi?!- lo prese in giro il moro.

-Ascolta ragazzino... non ho più tempo per stare qui a giocare con te! ho tre persone da trovare e un Signore Oscuro da avvisare! Ci vediamo!-  disse il mangiamorte biondo prima di smaterializzarsi con il caratteristico “pop”.

-Fermo! Immoblilus!- Urlò l’auror. Troppo tardi. Ancora  una volta un suo incantesimo colpì il vuoto.

-Dannazione!- disse Harry.

Guardò il divano. Era quasi ridotto in cenere. Afferrò la bacchetta e disse:

-Locomotor!-

I resti ancora incendiati del sofà volarono fuori dalla finestra spalancata andando a ricadere nel piccolo stagno (che quasi si prosciugò).

Harry guardò il fumo che saliva dallo specchio d’acqua.

Guardò la Tana ancora solida sulle sue gambe. Un piccolo sorriso incurvò le sue labbra.

-Scommessa vinta per metà...- sussurrò alla notte scura.

 

***

-Ah, che bella mangiata!- disse Ron allungandosi e iniziando a sbadigliare...

-Già, Draco sei stato bravissimo a cucinare... ma dove hai imparato?!- chiese sospettosa la bruna.

-Beh... a me piaceva stare a guardare gli elfi domestici mentre cucinavano. Ho passato intere mattinate ad osservarli! Così precisi, ordinati che  guardarli era un vero piacere per gli occhi!- disse Draco iniziando a sparecchiare.

-Oh, io l’unica cosa che ho imparato guardando mia madre è stato come rammendare 7 paia di calzini insieme!- asserì sarcasticamente Ron.

-No, Draco lascia! Tu hai cucinato, adesso io e Ron laviamo i piatti! Vero, Ron?!- aggiunse Hermione notando con la coda dell’occhio il rosso che si allontanava furtivamente.

-Veramente io sarei un po’ stanco e poi... non so lavare i piatti!- aggiunse iniziando a grattarsi la nuca.

-Cosa?!- urlò arrabbiata Hermione.

Ron corse da lei e l’abbracciò forte.

-Prometto di farli domani! Adesso però mi fai andare a dormire!?- le sussurrò in un orecchio.

Hermione rimase impietrita.

Lanciò un’occhiata a Draco che sorrise bonariamente.

-Va bene, vai finirò io al posto tuo... ma domani farai tutto da solo!- aggiunse severa la bruna.

-Certo ’Mione!- le scoccò un bacio sulla guancia e augurando “buona notte” ai due sparì nel buio del corridoio.

Draco iniziò a trafficare nel lavello.

-Ti ho detto che faccio io!- affermò Hermione mettendosi le mani sui fianchi.

-No... non ti preoccupare! E’ un’abitudine, la mia, lavare le stoviglie prima di andare a letto... lo faccio sempre a casa!-le rispose Draco voltandosi leggermente per guardarla un po’.

Hermione ricambiò il suo sguardo e poi sorrise.

-Va bene! Ma domani faccio io!- continuò la bruna sedendosi su una sedia.

Appoggiò i gomiti sul tavolo e posò dolcemente il capo sulle sue belle mani affusolate.

Osservò Draco.

Il suo sguardo fu immediatamente catturato dal suo fondoschiena, (nonostante i pantaloni di felpa si notava benissimo)poi passò lentamente alle sue gambe dritte e muscolose, le sue spalle larghe e scolpite. Fino ad arrivare al suo viso candido. I tratti dolci e perfetti erano contornati da quegli occhi color ghiaccio, che ogni volta sembravano trafiggerla. Guardò meglio il suo volto. Le labbra sottili ma ben disegnate terminavano il viso austero di Draco Malfoy.

Hermione si ritrovò a ripensare ad un sogno fatto, diversi mesi prima...  aveva immaginato di baciare Malfoy. Immediatamente un sorriso affiorò sulle sue belle labbra carnose. Lentamente molto lentamente le sue guance divennero di fuoco.

Draco si voltò.

-Perché sei rossa?!- le chiese a bruciapelo.

-Cosa?!- fu la risposta assente di Hermione.

-Ti ho chiesto perché sei rossa?!- ripeté il biondino sorridendo.

La bruna fece cadere sul tavolo il tappo di plastica con cui stava giocando.

-Oh, niente, niente... stavo pensando ad una cosa...- disse Hermione alzandosi dalla sedia e iniziando a rimettere in ordine la stanza.

-Ah, e a che cosa se posso saperlo?!- continuò imperterrito Draco.

-A nulla di particolare...- rispose vaga Hermione.

-Se era “nulla di particolare” allora perché mi ricordi i peperoni rossi che ho cucinato...- domandò il biondino mentre combatteva per togliere un po’ di grasso da una pentola.

-Beh... insomma, sai...- non sapeva che rispondere-Questioni di donne...- buttò lì.

-Oh...- fu la risposta di Draco concentratissimo sul tegame che stava lavando.

Passarono lunghi momenti senza che nessuno dei due aprisse bocca.

Il suono della pendola del salotto li fece sussultare.

Erano le 11,00 p.m.

Hermione sbadigliò rumorosamente mentre rimetteva a posto l’ultima sedia del tavolo.

-Stanca?!- chiese Draco premuroso.

-Un po’... non ho dormito molto sul treno l’altra notte...- spiegò la ragazza mentre rimetteva a posto la scopa e la paletta.

-Beh, vai a dormire che cosa ci fai ancora qui!?- disse il biondo sospingendola verso la sua stanza.

-No, altrimenti rimani da solo a finire tutto e non mi va che succeda! Anche tu sei stanco!-  asserì Hermione.

-Ma no... io qui ho quasi finito! Massimo per le 11,15 p.m. sono a letto!- cercò di convincerla Malfoy.

-Appunto per questo voglio rimanere a farti compagnia!- insisté la bruna.

-CAPITANO HERMIONE ANNE GRANGER fila subito in camera tua! E’ un ordine!- disse Draco mettendo le mani sui fianchi.

Hermione incrociò le braccia e imbronciò le sue belle labbra rosse.

-No! rimango qui con Te!- disse il bel capitano.

-Ah, è così?!- chiese il biondo.

-Mi dovrai portare in camera con la forza!- aggiunse Hermione.

-Benissimo! Mi inviti a nozze!- affermò Draco prima di caricarsi sulle spalle la ragazza.

-Lasciami, Lasciami, LASCIAMI!!- gridò Hermione.

-Zitta! Vuoi svegliare Ron?!- la rimproverò il ragazzo.

La portò in camera sua e la fece scendere solo sulla soglia della porta.

Hermione afferrò la maniglia. Stava per entrare quando qualcuno l’afferrò per il polso.

-Non mi dici neanche buona notte?!- chiese Draco con la faccia da-cucciolo-bastonato.

Hermione guardò i suoi occhi di ghiaccio. Erano così dolci ed espressivi. Notò con vergogna che Draco stava fissando le sue labbra. Improvvisamente si sentì imbarazzata.

-Oh, sì, sì... buona notte Draco!- lo guardò ancora negli occhi prima di scomparire dietro la porta della sua camera.

 

 

Continua....

 

 

***

 

 

 

 

Ciao Ragazzi! Anche questa volta ho terminato... siamo a quota 8! Quando arrivo a 10  organizzo un piccolo party... ihihihihihi J! Non potete capire la gioia che provo quando posto un chap e per ricompensa voi , miei carissimi “lettori”, lasciate tanti piccoli commentuzzi che mi rendono felice e piena di idee... allora, iniziamo con il dire che questo chap l’ho scritto in una notte di pazzia.... in realtà non l’ho scritto più che altro l’ho appuntato in mente... (Sono riuscita ad addormentarmi solo alle 5 a.m. e il giorno dopo sono anche andata a scuola...Che donna!IHIHIHHIHIH Nd Angéle JJJJJ) Spero che le mie notti insonni siano valse a qualcosa! Innanzitutto spero che vi sia piaciuto e siate riusciti ad arrivare fin qui senza aver avuto tanti problemi con il  “ronfare”... in altre parole spero che non vi abbia fatto dormire! Cmq passiamo ad altro... Prima di passare ai ringraziamenti delle dedicuzze vorrei ringraziare la mia grande sorellina per avermi aiutato e sostenuto moralmente nella stesura di questo chap... solo dopo una bella chiacchierata con lei sono rimasta sveglia tutta la notte con un vulcano di idee al posto dl cervello normale!

Infatti sono stata presa da una leggere sindrome del blocco dello scrittore... non pensavo fosse così difficile reggere e continuare una storia... Complimenti a chi l’ha fatto prima di me!Va beh, lasciamo perdere! Ho da proporvi un altro quesituzzo...

-Amate le storie che si sviluppano in un solo capitolo della trama o quelle che diventano saghe (per intenderci tipo “Being a War Mage” by Sunny the best)?-

Potete rispondere nelle recensioni o mandandomi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica ormai noto... (ma è meglio rinfrescarvi la memoria angleclochard@yahoo.it)

Allora... passiamo ai ringraziamenti personali....

 

Vale e Mely Ciao ragazze! Come state, ho appena notato la vostra recensione (sì, perché non ho avuto tempo di guardare la mia ffc fino ad adesso... ho preferito leggere quelle degli altri ihihihihih J). La mia esperienza francese la consiglio a tutti! Non perdetevi mai l’occasione di venire a contatto con gente che ha una cultura diversa dalla vostra... è una cosa MERAVIGLIOSA! Cmq passiamo alla vostra storia... QUANDO AGGIORNATE?! Non vedo l’ora di leggere la nuova parte! Grazie mille per i vostri complimenti.... la parte dell’attacco alla tana... ecco non so esattamente se è venuta bene... però, è la prima che scrivo un po’ più movimentata.... spero che anche questo chap vi sia piaciuto un bacione forte Angéle

P.s.

Davvero sono azzeccati i lavori che ho scelto?! Ho impiegato un sacco di tempo a decidere!VV1MDB!

 

Hikyna  (alias Marty Cosmo)  Ciao Marty (o Hikyna? Quale preferisci?), Sono contentissima che ti sia piaciuta la scena di ‘Mione e Draco... l’ho scritta pensando un po’ ai tuoi utili consigli! E questo chap ti è piaciuto?! Spero di Sì! Ti abbraccio forte, un bacio Angéle!

 

Danae  Ciao! Come sta la mia distratta preferita (naturalmente sto scherzando ihihiihi Nd Angéle J), Spero benissimo! Allora questo chap.... ti è sembrato accettabile?! Spero di sì... sai l’attacco alla tana è la prima scena di combattimento che descrivo, spero sia venuta discreta! Chiedo scusa se non sia stata di tuo gradimento... purtroppo sono una principiante....

Beh, fammi sapere come l’hai trovata un bacione Angéle

 

Marcycas- Lady of Darkness  Oh,oh *__* che onore la grande scrittrice di “The little scarlet rose” ha letto e commentato la mia ffc... che onore.... Sono contenta che il triangolo ti piaccia... Lo so, lo so sembra tutto risolto tra Ginny ed Harry... ma! C’è sempre un ma in questa storia! Non te lo dico se vuoi sapere dovrai continuare a leggerlo... spero tu lo faccia volentieri, perché io, la tua ffc la adoro! Grazie per i complimenti! un bacio Angéle J

Co-co Ehi... si può sapere perché mi minacci, in ogni tua recensione?! Se mi spaventi io poi non connetto più e non riesco a scrivere bene... e se non scrivo bene, non sono contenta, se non sono contenta, non ho ispirazione e se non ho ispirazione, non aggiorno presto! E tutta una catena! Ascolta anche io adoro la coppia Ginny/Draco... ma per questa ffc ho scelto un altro boy per Virginia! That’s all! Ok?! Ciao Co-co un bacione Angéle J

 

Sweetie Ciao, anche io sono un’appassionatissima di BAWM (ho una cartellina sul computer per tutto quello che hai scritto la The best Sunny), ma è solo l’inizio, vedrai che riuscirai ad appassionarti ad altre storie... non sarà la mia! ma ne troverai tante altre eccezionali... Tv1Mdb! un bacio Angéle J

 

Slivia85  EHI! La mia prima recensitrice, commenta di nuovo... che bello grazie mille! Non sono cattiva... voglio solo che abbiate un motivo in più per leggere il chap successivo! Un bacione Angéle J

 

Sole  Che bel Nick luminoso! Non ti preoccupare finché non finirò non vi libererete di me! AAHAHAHAHAHAHA (Risata satanica!) Sei per la coppia R/H?1 Bene allora siamo in tanti!

Un bacio Angéle J

 

Dajann Hai visto non ho fatto passare un mese! Però, il problema è questo: siamo stati assenti da scuola per 15 giorni a Febbraio, a Maggio non faremo niente per altri 15 giorni (perché arrivano i francesi) e allora i prof. ci stanno mettendo sotto torchio... che palle! Poi il pomeriggio 2 volte a settimana vado a un corso speciale di Inglese... dalle 15,00 alle 19,00, torno a casa e devo fare i compiti... è un po’ pesantuccio... Però, io adoro scrivere, così mi ritaglio quei 5-10 min. al giorno nei quali continuo la mia storia...  Va, beh fammi andare, spero che questo chap ti sia piaciuto un bacione Angéle J

 

Kathy  Ehi, ciao! Come va?1 Ancora il blocco dello scrittore che attanaglia il tuo bel cervellino?! Fai come ho fatto io! Fai una chiacchierata con qualcuno (con Molta simpatia, pazienza e fantasia!)che non ha mai letto la tua ffc. Spiegatagli la trama, chiedigli, come lui continuerebbe... prendi spunto ! Io ho fatto più o meno così!

Cmq grazie per i tuoi complimenti aggiorna presto la ffc un bacione Angéle J

 

Vamasa  Ciao cara... la tua fantasia mi spaventa un po’?! Non hai molta simpatia per San Potter... però Harry è sempre Harry! Draco è un personaggio meraviglioso... ma Harry!  Va, beh ... fammi andare Angéle J

 

Sanzina Ciao... come sta Draco?! Spero bene... è da un po’ che diserta le prove della mia ffc... se per caso lo vedi gli potresti dire di contattarmi immediatamente?! Ihihihihihihihhi J che, bello, quanti complimenti! Grazie mille un bacione Angéle J

 

Ary  Top Gun?! 79 volte? Tesoro ci credo che il cervello si sia un po’ fuso! Ti do ragione che Tom (Cruise) è un ragazzo da sbavatura... (con quella maglia bianca e la moto...Ah, che bello essere donna e poter godere della bellezza maschile...)ma, bisogna contenersi! Allora Draco è ancora in vantaggio?! O Ron ha pareggiato... fammi sapere se ti è piaciuto! Grazie per i complimenti, un bacione Angéle J  

 

Malfoygirl Ciao! Allora ti è piaciuto questo chap?! spero di Sì! Allora quando aggiorni la tua ffc... spero presto! Un bacio grande AngéleJ

 

Giada Beh... in effetti ho fatto una bella scorpacciate di bellezze locali!Però gli italiani non li cambio con nessuno!Oh, hai votato la tua coppia (non il ménage à trois!)... Ron/Hermione... Ah, che persone eccezionali che ci sono in questo sito! Un bacione AngéleJ

P.s.

Grazie mille per i tuoi complimenti!

 

Charlotte Ehi, ciao... ti è piaciuto questo chap?! Fammi sapere... non ti preoccupare, il blocco dello scrittore mi viene e mi passa in poco tempo... non ti lascerò senza conclusione! Vai in gita in Francia?1 Che bello! Ti do alcune dritte! Se per caso qlk francese si avvicina e ti chiede una cosa che suona più o meno così “M-schoi...” non ti scandalizzare... ti sta solo chiedendo un fazzoletto!(ti do questo consiglio perché un francese si è preso una bella pizza sulla faccia da una mia amica che non sapeva cos’era!? Che figura!) Cmq, divertiti, un bacione Angéle J

 

Corny84 Sintetica e precisa! Grazie per i complimenti un bacio AngéleJ

 

Vega Ciao Vega! Posso chiederti una curiosità... ma tu di dove sei?! Sai, anche una mia amica doveva partire per l’Inghilterra, domenica, per uno scambio... così mi sono ricordata di te! Allora innanzitutto ti auguro Buon Viaggio (o ben tornata a seconda di quando leggi l’aggiornamento!) Ti auguro buon divertimento! Un bacione grandissimo Angéle J

 

Sariketta malfoy  Hai visto, la descrizione di Draco ti è piaciuta!? Spero di sì... ce l’ho messa tutta... Carino questo tuo nuovo Nick...Cosa ci vuoi fare?! si Sa che per natura i ragazzi sono più lenti delle ragazze! Beh, ora ti lascio un bacione fortissimo AngéleJ

 

Riley  Ehi, piccolo genietto come procede la tua ffc... spero che aggiornerai prestissimo! Troppo buona, non credo di saper scrivere benissimo! Credimi tu, per la tua età, sei eccezionale! Aggiorna presto, un Bacione Angéle J

 

Bene... credo di aver ringraziato tutti! Ho dimenticato di dirvi che ci sono stati nuovi aggiornamenti  sui sondaggi (quello delle coppie va fortissimo!).

Hanno votato adesso per la coppia R/H : Vega, Giada (senza il ménage à trois), Sole, Sweetie...per un totale di 4 voti (che sommati ai 6 precedenti portano la coppia R/H A QUOTA 10)

Votano per D/H: Sanzina, Sariketta malfoy, Riley... per un totale di 3 voti (che con i 7 avuti in precedenza porta D/H quota 10...)

Oh, mio Dio!

C’è una parità! 10-10! Mamma mia! Non riesco a crederci...

Credo che dopo questa notizia vi lascerò perché casco dal sonno!

Ma prima vi spiego una cosina.... Se voi recensite in tanti... io ho più idee e scrivo più velocemente...

QUINDI

(Seguite la freccia)

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Ciccate qui!*__*                                              un bacione a tutti

                                                                                              Angéle87

 

                                                                                         p.s.

 

                                                                               Non vi dico il titolo del prox chap per non ho                              ancora deciso... ma penso lo chiamerò “...Babbani (IV parte)”

 

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Capitolo 9
*** ... Babbani (IV parte) ***


DA AUROR A BABBANI IX CHAP: “…Babbani (IV parte)”

DA AUROR A BABBANI IX CHAP: “…Babbani (IV parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter… io ho terminato buona lettura… Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

-Mellifluo!- la voce di Angelia irruppe nella stanza buia. L’uomo era seduto di fronte al fuoco, medicando le sue ferite.

Mellifluo si voltò. Le sorrise. Sorrideva sempre ogni volta che posava lo sguardo su di lei.

Angelia corse verso la poltrona di velluto nero.

-Amore mio, cosa è successo?!-  chiese accucciandosi vicino al comodo sofà.

-Niente, piccola. Ho avuto, solo, un piccolo diverbio magico con Potter.... nulla di importante per cui tu ti debba preoccupare!- concluse Mellifluo accarezzandole i bei zigomi morbidi.

Angelia socchiuse gli occhi a quel tatto così dolce e delicato.

-Io mi preoccupo sempre quando tu esci in missione! E ancora di più se devi combattere contro Potter e gli altri Auror... Sai, credo che, se tu un giorno non tornassi più, io... io... morirei dal dolore...- concluse la bella bruna abbassando i suoi occhi blue.

Mellifluo la osservò. Come gli faceva male  il cuore, ogni volta che il suo bello sguardo si rattristava.

Sospirò rumorosamente. Le mise l’indice sotto il bel mento bianco e la costrinse ad alzare il capo.

Le si avvicinò e dolcemente la trasportò in un bacio lungo e passionale.

-Io...- le disse appoggiando la fronte contro quella di lei. –non potrei mai morire senza averti prima detto addio...sei l’ultima persona che io vorrei vedere prima che i miei occhi si chiudano per sempre....- e la baciò di nuovo.

Una lacrima silenziosa rigò il volto candido e perfetto della bella bruna.

-Ti amo, Mellifluo...-gli disse.

-...Ti amo, Angelia- le rispose abbracciandola forte.

 

***

 

Hermione si vegliò di soprassalto. Aveva avuto un incubo. La tana stava andando a fuoco e lei non riusciva a fare niente per impedirlo. Il suo pensiero corse immediatamente al bel rosso che dormiva nella stanza accanto...

-Ron...- farfugliò alzandosi dal letto.

Infilò la sua vestaglia azzurra ed uscì dalla stanza.

Non riusciva a capire perché aveva quella stranissima sensazione. Paura. Perché la stava provando adesso, che non c’era niente da temere.

Attraversò il lungo corridoio illuminato, solo, dalla luce bianca della luna, che entrava dalla grande finestra in fondo.

Guardò la porta blue della camera di Ron. Non voleva svegliarlo inutilmente, però voleva vedere se stava bene. Aprì lentamente l’uscio. All’interno era tutto buio. Era abbastanza evidente che stesse dormendo. Dischiuse ancora di più la porta, in modo da fare entrare la luce.

Guardò sul letto ma... era vuoto. Un improvviso panico si impossessò di Hermione.

Scrutò meglio nella stanza scura e notò finalmente la sagoma di Ron.

Era accovacciato sulla piccola  panca morbida, vicina la finestra. Il bel volto allegro era rilassato, le braccia erano distese blandamente sul torace che, ad un ritmo regolare, si abbassava ed alzava.

Le labbra rosse leggermente dischiuse formavano un cuore perfetto. I suoi capelli rossi alla luce ella luna sembravano quasi biondi.

Hermione si avvicinò titubante al suo amico di sempre. Si accucciò a terra e lo fissò. Non credeva che il solo guardarlo dormire, le potesse dare tanta tranquillità. Allungò una mano e le sfiorò le gote leggermente arrossate. Era morbida e calda la sua pelle. Come avrebbe voluto continuare all’infinito. Con le dita perfette ed affusolate, sfiorò, delicatamente, tutto il contorno perfetto del profilo di Ron. Percorse la linea muscolosa del braccio del ragazzo fino ad arrivare alla mano sinistra che stringeva possessivamente qualcosa. Hermione guardò meglio, incuriosita. Una foto, alquanto rovinata, era il tesoro custodito tra le dita ben serrate del rosso.

Delicatamente la bruna tirò via l’immagine a colori. La guardò. Quando focalizzò di cosa si trattava i suoi bei occhi cioccolato  si riempirono di lacrime malinconiche.

Erano loro tre. Hogwarts e un bel sorriso stampato sulle facce. Il diploma. Hermione ricordava perfettamente quando l’avevano scattata.

 

-Ron! Sbrigati! Hermione ci aspetta giù!- stava gridando Harry al rosso che stava terminando il difficile nodo alla cravatta.

-Un attimo Harry! tanto Hermione sa già, dal primo anno, quanto avrebbe preso ai M.A.G.O.- aveva ribattuto Ron terminando il nodo.

-Sai benissimo che ‘Mione è un tipo sensibile... in questo momento sarà in una valle di lacrime perché pensa di aver sbagliato una domanda ai quesiti di “ Pozioni”! Dobbiamo aiutarla...- aveva risposto Harry aprendo la porta del dormitorio e fiondandosi fuori.

-Sì, sì certo, paladino delle persone deboli ed indifese...- aveva sussurrato, Ron, al muro prima di uscire  e richiudere la porta della stanza.

Aveva percorso velocemente i gradini della scala a chiocciola.

-Ne sono sicura Harry... ho sbagliato il quesito sulle proprietà dell’Artemisia!- stava gridando Hermione abbracciata al bruno che le accarezzava fraternamente la schiena.

-Su ‘Mione! Sono sicuro che avrai risposto esattamente a tutto! E anche se fosse... nessuno ti toglie il titolo di “migliore studentessa di tutta Hogwarts” per questo!- aveva cercato di consolarla Potter.

Ron aveva osservato la scena divertito. Harry per quanto potesse essere un amico, con Hermione non ci sapeva proprio fare!

Ron si era seduto vicino ai due osservandoli con lo sguardo strafottente. Harry l’aveva notato. Sapeva che il migliore tra i due a consolare Hermione, era sempre stato Ron.

-Potter, fatti da parte...adesso ti fa vedere il maestro come si consola il soggetto ‘Mione...- aveva affermato Weasley  allontanando Harry dalla ragazza.

-Ehi, ‘Mione...- aveva, poi, continuato rivolgendosi alla bruna in lacrime.

-‘Mione mi guardi un attimo?!- l’aveva ripresa ancora il rosso.

Hermione aveva sollevato delicatamente la testa.

I suoi occhi cioccolato erano rossi. Era sicuramente da molto tempo che stava piangendo.

-Lo sai a chi lo dobbiamo se io e Harry abbiamo superato tutti i M.A.G.O.?!- aveva chiesto asciugandole con il pollice le lacrime che ancora le correvano giù per le guance arrossate.

-A voi e  al vostro studio...- aveva risposto la bruna.

-Sì... ma chi ci ha aiutato, ci ha spinto, e sostenuto a farlo?!- aveva aggiunto il rosso prendendole il viso morbido tra le mani.

Hermione si era illuminata, ma non aveva risposto.

Harry e Ron l’avevano incitata con lo sguardo.

-I-io ?!- aveva chiesto titubante la brunetta.

-Esatto, piccola!- aveva asserito il rosso guardandola raggiante.

-Oh, ragazzi quanto vi voglio bene!-aveva risposto abbracciando Ron che le aveva baciato i capelli profumati.

-Ehi...- aveva apostrofato Harry –Vuoi bene ad entrambi ma abbracci solo lui!-

Hermione aveva sorriso abbracciando forte anche il brunetto.

-Allora, ragazzi una foto?!- aveva chiesto Colin Canon che inforcava come al solito la macchina fotografica.

Harry, Ron ed Hermione si erano scambiati uno sguardo prima di rispondere all’unisono:

-Perché no?!-

Si erano messi  in posa e un flash aveva riempito la stanza...

 

Hermione sorrise a quel ricordo. Non sapeva che quella  fotografia l’avesse Ron. Pensava che l’avessero lasciata a Colin.

-Hai finito di guardare la mia foto?!- chiese una voce nel buio.

Hermione sobbalzò.

-Ro-ron... sei sveglio?! – chiese indietreggiando.

-Beh... sì... quanto credevi che sarei rimasto su questo divanetto scomodo!- disse Ron alzandosi in piedi.

-Beh... insomma non pensavo che... ti saresti svegliato proprio ora...- aggiunse Hermione indietreggiando ancora.

-Cosa ci fai qui a quest’ora?!- chiese Ron sedendosi sul suo letto.

-Beh... vedi io ho fatto... ecco io... ho fatto un incubo... e... e ... beh...- farfugliò la ragazza.

Ron la guardò. Le sorrise. Indicò con la mano il letto.

-Dai, vieni qui... raccontami...- la incoraggiò Ron incrociando le gambe.

-No, davvero è... è una sciocchezza scusami, torno a letto, adesso... buona notte!- rispose la bruna avviandosi verso la porta.

Qualcuno le afferrò l’esile polso, costringendola a voltarsi.

-‘Mione, dimmi cosa c’è che non va?! Ti conosco troppo bene... i tuoi occhioni tristi mi parlano come un libro aperto...- le disse il rosso accarezzandole le guance arrossate. Osservò attentamente il suo bel viso conosciuto. Le labbra rosse e carnose, i denti bianchi e perfetti, gli occhi grandi ed espressivi, le guance rosee e morbide.

Hermione arrossì notevolmente a quel tatto delicato. Sorrise. Ron le accarezzò la fossetta sulla gota scarlatta.

-Questa...- disse sfiorando il leggero segno sulla pelle – e la caratteristica di te che preferisco...-

Si chinò e la sfiorò con le labbra.

Hermione era immobile congelata. Chiuse gli occhi e cercò di pensare ad altro.

“Ron... ma che diavolo fai... se è un sogno non voglio svegliarmi!” pensò mentre il suo cuore accelerava il suo battito.   

Il rosso si staccò e guardò negli occhi Hermione.

-Allora?! Mi vuoi parlare di questo sogno?!- disse scortandola a sedere sul comodo letto.

-Nulla di importante Ron... ho solo sognato la tana... ed ho pensato a te!- affermò la ragazza sdraiandosi accanto al ragazzo che le circondò la vita con le braccia.

- Anch’io ho sognato casa mia...- aggiunse Ron affondando la testa tra i capelli di Hermione.

-Ti manca...- chiese titubante la bruna.

-Non è questo... e che sono andato via... all’improvviso senza avere neanche il tempo di salutare...- continuò Ron respirando il profumo dei ricci di Hermione.

-Salutare Ginny?- domandò la bruna accarezzando il braccio del rosso.

-Non solo lei... avrei voluto  salutare casa mia- disse appoggiando il mento sulla spalla della ragazza.

Hermione lo guardò. Non capiva dove voleva arrivare. Era stato tanto spesso lontano da casa. Aveva passato quasi 7 anni senza vederla... e adesso, che era grande, gli mancava il suo nido.

-Vedi...- aggiunse Ron, notando lo sguardo allibito di Hermione –Da quando la mia famiglia è morta... per me quella casa rappresenta... beh, quella casa... oh, insomma lo che è stupido, ma per me quella casa è come se fosse loro- concluse Ron diventando un po’ Rosso.

Hermione lo guardò. Aveva capito perfettamente. Per lei, quello che Ron provava non era una stupidaggine. L’aveva sentito anche lei... quando i suoi genitori vennero uccisi.

-Non è una cosa stupida!- Disse con gli occhi lucidi.

Ron le sorrise stancamente. Le accarezzò i capelli e le baciò la fronte.

-Grazie ‘Mione... non so come farei senza di te-  così dicendo l’attirò più a se e la strinse forte, iniziando a cullarla.

Hermione si rilassò, finalmente, dopo quell’incubo e presto tutti e due furono catturati dalle dolci spire di Morpheo.

 

***

Il primo spiraglio di luce solare svegliò Ginny che dormiva profondamente nella sua stanza nella caserma di Auror.

-Ron... svegliati!- gridò al vuoto la rossa, prima di fare mente locale della situazione.

-Ah, già...- disse a se stessa alzandosi dal letto.

Si diresse verso il bagno, dove, si fece una lunga doccia. L’acqua scendeva lungo la sua schiena e la faceva sentire viva. Le era sempre piaciuto fare le docce. I brividi che le causava il violento ma delicato massaggio dell’acqua, glieli faceva sentire solo una persona: Harry.

A malincuore chiuse il rubinetto ed uscì dalla cabina.

Si diresse in camera dove indossò l’aderente maglia nera  ed il largo pantalone mimetico,  entrambi, con il simbolo degli Auror in bellavista. Tirò su la sua cascata di capelli color fuoco e si diresse veloce verso la sala mensa.

Girò un paio di angoli, attraversò qualche lungo corridoio ed arrivò nella rumorosa stanza. Era così gremita che per qualche istante le ricordò la sala grande di Hogwarts.

Individuò un tavolo vuoto e vi si diresse velocemente.

Prese il menù che comparì sul tavolo e ordinò.

-Colazione all’italiana...-

Immediatamente una tazza di latte caldo insieme a qualche biscotto comparve di fronte a Virginia.

Si portò lo spesso bicchiere alle labbra e assaporò il latte.

Bollente.

Mise fuori la lingua ustionata per regalarle un po’ di fresco. Sempre con il suo organo del gusto, penzolante dalla bocca, si guardò attorno.

Notò tanti ragazzi che un tempo erano suoi compagni di corso ad Hogwarts. Li aveva persi di vista da così tanto tempo che ormai non si salutavano nemmeno.

Riportò la sua attenzione sulla tazza azzurra. Dal liquido candido si alzava ancora un leggero fumo profumato. Ci soffiò sopra. Non poteva perdere altro tempo ad aspettare che si raffredasse.

Trangugiò velocemente la sua colazione (fortunatamente il latte era diventato tiepido), ed uscì dalla mensa.

Voltò un angolo, e poi un altro... era così presa dai suoi pensieri sulla notte precedente (che non cito perché un po’ troppo sconci...ND Angéle J) che non si accorse che dall’altra parte a passo spedito si avvicinava un altro ragazzo.

BAM!

Lei, come tanti anni prima era finita a terra, mentre l’altro era rimasto saldo sulle sue gambe.

-Scusami!- le aveva detto l’uomo rimettendola in piedi di peso.

Ginny alzò lo sguardo. Un ragazzo muscoloso, con dei profondi occhi color ghiaccio e dei capelli biondo argento, le stringeva delicatamente le esili braccia.

Se Virginia non avesse saputo, per certo, che Draco fosse figlio unico, avrebbe giurato che quell’uomo fosse suo fratello.

-No...no si preoccupi... è stata colpa mia...- rispose la rossa quando si fu ripresa dalla sorpresa.

-Oh, beh...- controbatté educatamente – spero che con la mia mole non le abbia arrecato danni...-

-No!No! sto bene... grazie...-  disse Virginia diventando rossa.

-Bene... allora se vuole scusarmi... devo propio andare!- così dicendo, le sorrise dolcemente e sparì dietro l’angolo.

Virginia rimase lì, un attimo, a riflettere sulla strana somiglianza che c’era tra quell’uomo e Draco.

Guardò ancora per un po’ il corridoio dov’era scomparso, finché l’orologio della base non segnò le 8:00.

“Cosa?!” pensò prima di iniziare a correre a perdi fiato lungo le corsie. Era di nuovo in ritardo per la lezione di difesa personale con Harry.

 

***

 

Era appena l’alba quando Draco uscì a correre. Lo faceva ogni mattina. Da quando aveva avuto la possibilità di gestirsi da solo la sua vita. Aveva fatto varie volte il giro dell’isolato senza mai fermarsi, nemmeno per riprendere fiato. Aveva il viso perfetto imperlato da piccole gocce di sudore. I capelli biondi quasi del tutto bagnati. Erano quasi 3 ore che correva senza sosta. Si fermò solo quando il suo fianco stava per scoppiare. Camminava e respirava rumorosamente. Aveva calcolato perfettamente i suoi tempi. Era a qualche metro da casa e aveva giusto il tempo di riprendersi. Osservò attentamente l’isolato quartiere dove si trovava la sua abitazione. C’erano poche ville. Tutte elegantissime e ben tenute. Nei giardini curati c’era qualche rarissimo bambino che giocava. C’era un silenzio spettrale.

-Ciao Signore...- disse una vocina che proveniva dal basso.

Draco sobbalzò. Era forse u folletto?! Si guardò attorno prima di accorgersi che la voce sottile proveniva dal basso.

Una bambina ricciuta e dai vivacissimi occhi nocciola gli stava tirando la stoffa del pantalone di felpa grigia.

Il biondo la guardò incuriosito.

-Ciao bambina... cosa vuoi?!- le chiese abbassandosi sui talloni per arrivare alla sua piccola altezza.

-Mi può prendere la palla rossa che è andata a finire su quell’albero... mi arrampicherei io ma sa... ho il vestito nuovo e mia sorella più grande mi strangolerà se lo rovino...- rispose la piccola con fare saccente.

-Oh... va bene dov’è la palla?!- domandò Draco, ritornando alla sua altezza naturale.

-Lassù!- disse la bimba indicando il più alto ramo dell’imponente quercia...

Draco deglutì. Aveva sempre avuto paura delle altezze. Fin da quando giocava a Quidditch nei Serpeverde a Hogwarts (...ecco perché infondo era sempre stata una schiappa).

-Facciamo così... come hai detto che ti chiami?!- disse Draco osservando l’albero.

-Non l’ho detto come mi chiamo... mia sorella più grande dice che non devo mai dire il mio nome agli sconosciuti...- ricordò la bimba saputella.

-Ma tua sorella più grande si è dimenticata la prima parte delle raccomandazioni...- aggiunse Draco sorridendo divertito.

-E quale?!- chiese l’altra incrociando le braccia sul petto.

-Che non si parla agli sconosciuti... e non si fermano... come invece hai fatto tu!- l’accusò il ragazzo.

La bambina parve pensarci su un attimo.

-Io l’ho fatto per necessità... comunque mi chiamo Lilian ma tutti mi chiamano Lily... e lei?!- rispose allungando una mano.

-Io sono Draco...molto lieto- disse l’uomo stringendo la minutissima mano di Lily.

-Bene... ora per favore, mi può prendere Titty?!-

-Chi è adesso Titty?!- domandò disperato Draco.

-La palla!- esclamò Lilian come se fosse la cosa più logica dell’universo.

-Ahhh!- rispose Draco prima di avvicinarsi all’albero.

La bambina lo osservava speranzosa. Draco guardò prima lei e poi l’albero. Lei e poi l’albero. L’albero e lei.

Iniziò ad arrampicarsi lentamente. Senza fare lo spaccone. Aveva davvero paura. Arrivò dopo una decina di minuti in cima. La palla era incastrata tra un ramo ed un altro. Per raggiungerla doveva sporgersi parecchio. Guardò sotto di sé. Era alto. Un attacco di vertigini lo colse. Chiuse veloce le iridi ghiaccio. Respirò profondamente.

“Forza Malfoy! Non fare il fifone! Devi solo sporgerti! Dai!” si disse.

Aprì di nuovo gli occhi. Allungò un braccio e sfiorò la sfera rossa. Perse per pochissimo aderenza. Si guardò la mano con cui aveva frenato la caduta. Aveva un taglio nel palmo.

Guardò di nuovo la palla e poi il vuoto sotto di sé. Non poteva mollare. Doveva riuscirci. Riprese fiducia in se stesso. Allungò di nuovo il braccio. Questa volta non perse aderenza. Riuscì a liberare la palla che cadde di sotto tra le braccia di Lily. Sorrideva contenta.

Il biondo iniziò, più rilassato, la discesa che l’avrebbe riportato con i piedi per terra.

-LILY!- gridò una ragazzina bionda.

-Cosa stai facendo?!- continuò arrivando vicino alla bambina.

- Maggie... stavo solo giocando con Titty!- cercò di spiegare la bambina prima che Draco scendesse giù dall’albero con un tonfo.

-E lei...- Maggie si bloccò. Era quel ragazzo biondo. L’amico del bel rosso.

-Ciao!- la precedette Draco accarezzando la testa a Lily.

-Buon giorno! Lei... lei cosa ci fa qui?!- domandò la biondina quando si fu ripresa.

-Beh... io abito qui... a pochi isolati. L’ultima villa gialla e blue.- rispose il ragazzo indicando la direzione della  bella casa vittoriana.

-Oh...- disse Maggie pensando che viveva a pochi isolati dal ragazzo più sexy che avesse mai visto (Ron).

-Beh... io devo andare altrimenti i miei amici mi daranno per disperso!- affermò serio Draco.

Salutò la bambina con una carezza.

- Fa’ attenzione la prossima volta!- fece un cenno del capo a Maggie e riprese la sua corsa verso l’ultima casa, gialla e blue.

-Raccogli la bava, sorellina!- la schernì Lily.

-Cosa?!- chiese la ragazza riprendendosi da quella bella visione.

-Ho visto che gli guardavi il fondoschiena!- la riprese la bimba.

Maggie la guardò.

-Inizia a correre se non vuoi ritrovarti senza più un ricciolo!- così dicendo iniziarono a giocare.

Ora, la strada non era più silenziosa.

***

 

Ron aprì gli occhi lentamente. Aveva uno strano formicolio alle mani. Si guardò attorno spaesato, prima di capire che cosa gli aveva bloccato l’afflusso di sangue agli arti superiori.

Hermione.

Dormiva silenziosa accanto a lui. Aveva le mani appoggiate sulle braccia di Ron che le stringevano la vita esile. I capelli sparsi disordinatamente un po’ sul cuscino e un po’ sulla maglia del ragazzo. Le belle labbra atteggiate a cuore.

Ron la osservava. Era rapito dai lineamenti dolci e rotondi di quel viso. Dalla morbidezza delle sue guance, che avrebbe passato ore ad accarezzare.

I suoi pensieri si interruppero quando Hermione si girò di scatto in cerca di un po’ di calore che trovò solo, quando eliminò del tutto, il poco spazio che c’era tra di loro. Ron provò un calore nel cuore che gli fece arrossare la punta delle orecchie. Accarezzò delicatamente i boccoli della ragazza. Quanto avrebbe voluto che quell’attimo durasse per sempre. Guardò le sue labbra rosse e perfette. Che voglia aveva di assaporarle.

Lentamente, senza accorgersene, si fece più vicino.

“Che diavolo fai Ron!” gli gridò una voce dentro di lui. Non, riusciva a fermarsi. Inesorabilmente stava avvicinando le sue labbra a quelle della ragazza.

“Ron fermati prima che sia troppo tardi!” gli urlò, di nuovo, la voce.

Anche questa volta non l’ascoltò.

Il suo respiro era diventato affannoso, irregolare. Ogni volta che si muoveva tratteneva il fiato per poi rilasciarlo quando arrestava la sua discesa. Davanti a lui non vedeva altro che le labbra carnose di Hermione. Non sentiva altro che il desiderio di assaporarle.

Solo per un attimo.

Era arrivato a pochi millimetri da lei quando  un ricordo si fece largo nella sua mete.

 -Hermione... ma tu hai mai dato un bacio?!- stava chiedendo Ginny mentre erano sedute nello scompartimento dell’espresso per Hogwarts.

Ron era fuori, nel corridoio. Avrebbe voluto entrare. Sapeva però che appena avrebbe messo piede nel locale Hermione non avrebbe più parlato. Allora, era rimasto lì, immobile, con il fiato sospeso, ad ascoltare una conversazione privata tra Ginny ed Hermione. La sua Hermione.

-Io...- stava rispondendo la bruna diventando rossa.- beh, io... veramente...-

Ginny la guardò con i suoi occhi complici.

-Di la verità! Non hai mai baciato nessuno?! Quella di Krum era soltanto una balla?!- aveva chiesto ancora la rossa maliziosa.

-Sì... è vero!-aveva asserito Hermione diventando più rossa dei capelli dell’amica.

-Ma sei pazza?! Ti sei lasciata sfuggire l’occasione di baciare una persona famosa come Viktor Krum il cercatore della Bulgaria!?- aveva apostrofato Virginia mettendosi le mani nei capelli.

Hermione era rimasta lì, in mobile(come lo era Ron, fuori, nel corridoio, per la felicità).

-Senti Ginny! Per me il bacio... il mio primo bacio deve essere con qualcuno a cui io voglio molto bene! E no, il primo tipo che incontro!-aveva esclamato la ragazza.

Ginny la guardava. Stava trattenendo il fiato per non scoppiare a ridere.

-AAAAHAHAHAHAHA!!!!- era scoppiata Virginia con le lacrime agli occhi.

-Che c’è?!-aveva domandato stizzita la bruna.

-Scusami e che se solo penso alla persona a cui ti riferisci non posso fare a meno di ridere-aveva risposto prontamente Ginny.

Hermione l’aveva guardata per poi scoppiare a ridere anche lei...    

Ron si bloccò all’istante. Non poteva rovinare alla sua migliore amica il primo bacio. Non se lo meritava.

A malincuore si allontanò da quelle labbra rosse e silenziosamente si sedette sul letto.

Rimase lì, a pensare  cos’erano tutti quegli strani sentimenti (che in fondo aveva sempre provato), che (adesso) erano diventati incontrollabili. Non riusciva a stare vicino a lei, senza spogliarla con lo sguardo, senza pensare alle sue labbra, ai suoi capelli, al suo profumo...

La guardò dormire ancora un po’. Come diavolo era bella! Le accarezzò di nuovo i capelli.

-Mi stai uccidendo, ‘Mione!-disse alla ragazza ancora assopita.

Ron si girò mettendosi le mani tra i capelli. Rimase in quella posizione per una decina di minuti, fino a quando la voce di Hermione, impastata dal sonno non lo riportò alla realtà.

-Buon giorno, Ron!-

-Ciao, ‘Mione! Hai dormito bene?!- le chiese sorridendole dolcemente.

Hermione si guardò attorno.

-Cosa?!- fece alzandosi fulmineamente.

-Che c’è?!- chiese spaurito Ron.

- I-Io... ho dormito qui?!- rispose con una domanda la bruna.

Ron  la guardò ridendo. Era uno spettacolo vedere la sua amica sempre così precisa e riflessiva andare in tilt per una cosa del genere.

-Se ti dico di sì... cosa succede?!- domandò sarcasticamente il rosso.

-Ah, ah, ah... MA QUANTO SEI SPIRITOSO!- controbatté Hermione diventando rossa.

Ron si alzò in piedi. Si portò davanti a lei ad una distanza ravvicinata, molto ravvicinata.

-Hermione Anne Jane Granger...- iniziò alzandole con l’indice e il pollice il mento.- Questa notte abbiamo dormito assieme!- le baciò la fronte ed uscì dalla camera lasciando dentro un’ Hermione ancora più rossa dei capelli dei Weasley.

 

***

 Ginny entrò come una furia nella palestra.

Harry insieme ad altre due reclute l’aspettava seduto sull’asse d’equilibrio. Il Capitano bruno era nervoso. Tamburellava con un piede il pavimento, aveva le braccia incrociate sul petto e fissava le punte delle sue scarpe nere.

Quando la vide entrare la guardò serio.

-Grazie mille, addestrante Weasley per averci degnato della sua presenza.- la riprese sarcastico Harry.

Le altre due reclute risero sommessamente.

-Ecco... io... ho perso un po’ di tempo a... a...- cercò di spiegare Virginia diventando rossa.

-Non mi interessa cosa hai fatto... alle mie lezioni devi essere  puntuale!- la rimproverò guardandola.

-Sì, mi scusi...- disse Ginny abbassando la testa fulva.

Harry si sentì un mostro.

-Va be-bene... che non succeda più!- cercò di rimediare.

 Ginny alzò la testa. Aveva gli occhi lucidi.

Una pugnalata colpì il cuore di Harry. Non gli piaceva rimproverarla, ma non doveva essere imparziale. Specialmente se c’erano altri addestranti.

Harry deglutì rumorosamente.

-Iniziamo ad allenarci sulla corda... Bill, Hoty, Virginia prendete i materassini...- ordinò Harry mentre prendeva dal cassetto dell’armadietto un po’ di talco per le mani.

-Bene...- iniziò Harry quando sistemarono i materassini. –Inizieremo con le corde perché servono a rafforzare i vari muscoli... dopo aver fatto un paio di lezioni sulle corde inizieremo il combattimento corpo a corpo... Qualche domanda?!- terminò mettendosi in posizione vicino la corda.

-Sì, una.- disse Hoty.

-Dimmi...-

-Una volta iniziata il combattimento corpo a corpo abbandoneremo gli allentamenti?!- chiese il ragazzo biondino.

-No... faremo sempre 30 min. di allenamenti e dopo combattimento... Qualcun altro?- continuò Harry.

Nessuno alzò la mano.

-Bene... adesso vi do una dimostrazione...- così dicendo iniziò a arrampicarsi sulla fune. Sembrava facile da come Harry la faceva velocemente e senza nessuno sforzo.

Arrivò in cima e senza nessun fiatone parlò ai tre addestranti.

-Allora avete capito?! Il segreto sta nel mettere forza sia nelle braccia che nelle gambe... dovete utilizzare tutti i muscoli del vostro corpo... Tutto chiaro?!-

Discese velocemente dalla corda e si portò le mani sui fianchi.

-Chi vuole iniziare?!- domandò ancora.

Nessuno si mosse.

-Hoty?- disse alla fine non notando volontari.

L’addestrante biondo guardò spaventato la corda per poi iniziare ad arrampicarsi.

Nonostante il suo fisico minuto riuscì ad arrivare faticosamente a metà fune. Tentò di fare un altro po’ di strada ma non ci riuscì.

-Va bene, Hoty... come prima volta sei stato bravo...-

-Si, può...- disse il sottoufficiale Andrew aprendo la porta.

-Sì,  James... entra pure- rispose Harry voltandosi.

-Buongiorno capitano... le ho portato una nuova recluta!- continuò il giovane sottoufficiale facendo segno a qualcuno di farsi avanti.

-Oh... ma non accettiamo reclute che hanno presentato la domanda in ritardo!- esclamò il capitano bruno contrariato.

-Lo so... ma sono ordini del capo, McDury in persona ha accettato la sua domanda...- spiegò velocemente.

-Oh... va bene allora chi è?!- chiese Harry.

-Oh, sì...  forza entra!- disse James al nuovo addestrante.

Quando il giovane uomo entrò nella palestra, un profondo silenzio calò nel grande ambiente.

 

Continua....

 

Ciao Gente! Non ci credo ho finito anche il IX chap! Che bello! Sono molto contenta! Ma sono ancora più contenta per il numero di recensioni raggiunto! 103! WOW! Allora questa storia piace almeno un pochettino! Yuppie! Grazie mille! Grazie, grazie! Se non ci fosse stati voi! Avrei chiuso i battenti da un pezzo! E invece sono arrivata al IX chap! Ahahahahahahahahaha (risata satanica! Nd Angéle J)allora prima di passare al sondaggio... vi dirò una cosa... VI è PIACIUTO QUESTO CHAP?! Spero di sì... perché ce l’ho messa tutta.... avete capito chi è il personaggio biondo che incontra Ginny?! Che mente satanica che ha Mademoiselle Angéle... mi raccomando prestate attenzione a tutto... perché il progetto di questa storia è così complicato che fa paura anche a me! ihihihihihihih (risata da ebete J).

Risponderò poi ad una domanda che mi fanno spesso... quale preferisco tra Ron e Draco... E’ una domanda dalla difficile risposta! Però sapete una cosa... nella mia mente sono così belli, dolci, simpatici... che... beh, MI PIACIONO TUTTI E DUE! AHAHAHAHAHAH... non posso farci niente! Mi sento una Hermione anch’io quando mi fate queste domande! Spero che le fan di Draco non se la siano presa per questo chap... un po’ dedicato a Ron e ‘Mione!

Passando al sondaggio... diciamo pure... che quasi nessuno ha risposto! Che cattiveria... cmq... i pochi, che mi hanno fatto questo piacere, sono  la maggioranza per la Saga...

Adesso passiamo ai saluti... la mia parte preferita:

 

Charlotte Cara Charlotte! Ti posso assicurare che il cibo in Francia non è male! Anzi! Poi lì ci sono milioni di McDonald’s (Bleah!) dove, se proprio non ti piacerà la cucina locale, potrai sopravvivere!  ti dico lo stesso, cmq, come si dice pacco di patatine....(in realtà non c’è una traduzione precisa) basta dire Frittes... e ti capiscono benissimo! Ma  studi il francese? Perché se è così mi renderesti la ragazza più felice del mondo... io adoro quella lingua! Fammi saper Quando parti! Per quanto riguarda la tua domanda credo di averti risposto nella prefazione proprio qui sopra! Ora vado un bacione forte Angéle J

 

Marcycas - the Lady of Darkness  Ciao carissima come stai?! Spero bene! Grazie per aver continuato a leggere la mia ffc... in realtà, sai, non ho ben pianificato il progetto di questa ffc... dipende tutto da cosa mi viene di scrivere... Naturalmente so dove voglio arrivare... però scrivo molto sul momento... quello che mi viene in mente! Il progetto di cui ho parlato sopra in realtà è tutto quello che ho nella mia mente di pazza scatenata! Va beh ora ti lascio grazie per il tuo commento un Bacione Angéle J

 

Ary  Ciao bellissima... Come top Gun è arrivato a quota 84!? Sono un po’ preoccupata per te! Sono contenta che tu abbia provato quello che provo io ogni volta che immagino Draco o Ron... sono molto carini... che belli! Grazie mille per i complimenti non credo di meritarmeli! Ancora grazie un bacione forte AngéleJ

 

Corny84 Tu sei mitica! Precisa e coincisa! Non lo so se potrò accontentarti... ma vedrò cosa posso fare un bacione Angéle J

 

Giada Cara... Mi hai detto delle spiegazioni così perfette delle caratteristiche della Storia e della Saga... che hai fatto venire il dubbio anche a me! Sai anche a me e rimasta quell’ideuzza di cui sappiamo... ma, purtroppo! Cmq... grazie tante un bacione AngéleJ

 

Sweetie  Ciao Dolcezza!  Grazie per aver commentato ancora la mia ffc! Non disperare... spero che questo chap ti abbia risollevato il morale! Un Bacione AngéleJ

 

Danae  Ti do pienamente ragione! Anche a me la scena è risultata un po’ frettolosa... ma ecco era la prima che descrivevo... spero di migliorare! Grazie mille per aver risposto al mio sondaggio sei stata molto gentile! Grazie ancora Angéle J

 

Phi Phi Ciao! Grazie per aver commentato! In questo chap non sono riuscita a dare ampio spazio al Signor Malfoy e alla signorina Granger insieme... il prox vedrò di farmi perdonare! Grazie e Aggiorna presto la tua ffc! Un Bacione AngèleJ

 

Co-co  Ciao Co-co... non so se hai notato che come non mi hai minacciato ho pubblicato prima l’altro chap! Sono stata brava... Draco ed Hermione in questo chap non si vedono! Per, dai, non stanno proprio malissimo! Mi pongo questo obbiettivo al termine di questa ffc dovrai vedere la coppia Draco Hermione sotto un altro aspetto! Ce la farò! un Abbraccio AngéleJ

 

Hikyna Ciao grazie per la “simpaticissima” sei molto gentile! In questo chap Draco ed Hermione non si vedono! Ma prometto che il prox mi farà perdonare! Un bacio forte Angéle J

 

Sarikketta malfoy  Ciao Sarry (posso chiamarti così?)! piaciuto Draco alle prese con la bimba! Lo so quello è proprio un gran pezzo di figliolo! Non lo devi dire a me! Hai notato la descrizione di Ron? Ti è piaciuta? Spero almeno un po’ visto che sei una sostenitrice del mitico Draco! Eh, sì i maschi sono proprio dei Tardivi!un bacione AngéleJ

 

 Kathlyne  Ciao Kathy! Signorina! Quando vogliamo aggiornare! Sono rimasta con un amaro in bocca! Spero che anche se in questo chap ne fanno da padroni R/H ti sia piaciuto lo stesso! Spero di vedere un tuo aggiornamento molto presto! Un bacione AngéleJ

 

Dajann Ciao fan ansiosa! Come va?! Lo so cosa significa stare dall’altra parte... ecco perché cerco di andare il più veloce possibile! Purtroppo però frequento una scuola QUDRATA... che mi rompe l’anima... cmq lo so non è successo ancora niente di piccante... ma... è ancora presto! Aspetta e vedrai! Con affetto Angéle J

 

Fille heureuse  Grazie per i complimenti! Ho aggiornato velocemente?! Spero di sì! Un bacione Angéle J

 

 

Vega Ciao Vega! Come è andato il soggiorno in the UK? Spero bene! Cmq... mi dispiace... ma la mia amica(come me) è del sud... non ci troviamo! Lei è andata a Londra... e tu? Grazie per i complimenti! Un bacione Forte! Spero che questo chap ti sia piaciuto un Bacione Angéle J

 

Elise  Ciao! Ho fatto del mio meglio per spedire il chap il prima possibile... ma entro la settimana non ci sono riuscita! Spero che lo leggerai, cmq, al tuo ritorno... buon divertimento Angéle J

p.s.

Grazie per i complimenti!

 

Vale e Mely Ciao Ragazze! Grazie per avermi fatto raggiungere la cifra 100! Siete mitiche! Grazie tante per i vostri complimenti che sono sempre graditissimi! Non riesco a crederci di quanto io mi sia affezionata a voi! Siete dolcissime! Non vedo l’ora di riuscire a leggere un vostro aggiornamento VVUMDB CIAO, CIAO Angéle J

 

Xanthe  Grazie Xanthe! Sei Stata gentilissima! Ho letto il tuo chap! Stupendo come al solito! Grazie mille, ancora! Ciao! Un bacione AngéleJ

 

Malfoygirl  Ciao Malfoy girl! Complimenti il tuo chap! È stato meraviglioso! Grazie per il commento un bacione Angéle J

 

Bene... credo di aver ringraziato tutti! Un bacione anche agli altri che leggono ma non commentano!

Con affetto

AngéleJ

 

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Capitolo 10
*** ...Babbani (V Parte) ***


DA AUROR A BABBANI X CHAP “…Babbani (V parte)”

DA AUROR A BABBANI X CHAP  “…Babbani (V parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Draco entrò silenziosamente nella villa blue e gialla.  Era bagnato fradicio. Aveva corso per tre ore, e poi, aveva incontrato quella bambina che l’aveva costretto ad arrampicarsi su quel dannato albero! Infine, per chiudere in bellezza, aveva rivisto quella ragazzina bionda che gli ricordava tanto qualcuno ma non riusciva a capire bene chi!

Tirandosi indietro i capelli biondi, attraversò velocemente il soggiorno e si diresse nella cucina. Afferrò un bicchiere, il cartone del latte dal frigo e sorseggiando quel dolce liquido bianco salì i gradini della scala che conduceva al piano superiore.

Nel corridoio, incrociò Hermione. Aveva gli occhi sbarrati e un leggero rossore colorava le sue guance. Draco le sorrise.

-Ciao… cos’hai?! Questa notte non hai dormito bene?!- chiese innocentemente il biondino.

Hermione lo guardò male, prima di diventare ancora più rossa. Aveva colpito nel segno.

-No, ho-ho dormito benissimo!- farfugliò la bruna dirigendosi al piano di sotto.

-Sei sicura!? Hai la stessa faccia di quando Harly* ti ha invitata ad uscire!- esclamò Draco incrociando le braccia sul petto.

Hermione divenne terribilmente rossa. Iniziò a temere che non sarebbe più tornata di un colorito normale. Sgranò ancora di più gli occhi e balbettando rispose:

-M-ma no… co-cosa vai a pensare, Dra’! sto bene…-

La sua espressione non aveva convinto neanche lei, figuriamoci il ragazzo!

Draco le scrutò il volto per un po’, fino a quando non divenne scarlatto anche lui…

-S-scusami… forse sei, sei… insomma sì… hai le tue… faccende… di donna!- cercò di dire Draco combattendo il leggero rossore che colorava le sue guance pallide.

Hermione si trattenne dallo scoppiare a ridere. Guardò teneramente il biondino che aveva abbassato lo sguardo grattandosi la nuca. Forse era meglio cogliere la palla al balzo. Almeno non avrebbe fatto più domande!

-Beh, sì… hai colto nel segno!- disse la bruna sorridendo e iniziando a scendere le scale.

-Allora… non vuoi venire con me e Ron a quel centro commerciale… con il pattinaggio! Potresti sentirti male…- disse premurosamente Draco diventando rosa.

Zack.

Era rimasta fregata! Si girò e raccogliendo tutta la sua faccia tosta rispose:

-No… stai tranquillo! Sono di una fibra forte… e poi, dobbiamo insegnare a pattinare a Ron!-

Draco la  guardò. Le sorrise.

-Va bene… ora vado a farmi una bella doccia… così poi usciamo!- disse il biondo prima di scomparire dietro la porta della sua stanza.

Hermione rimase sola. Lentamente ritornò rossa e silenziosamente un bel sorriso radioso si disegnò sulle sue labbra.

 

***

 

Nella grande palestra della caserma di Auror, un silenzio irreale aveva riempito la stanza.

Un uomo dal fisico robusto e dagli occhi color ghiaccio indossava la divisa delle nuove reclute.

Harry era sbiancato. Ginny aveva trattenuto il fiato e Hoty e Bill avevano iniziato a scrutare l’uomo.

Fu il sottoufficiale Andrew a rompere quell’assurdo silenzio.

-Questo è Mellifluo McStrict…- disse  facendogli cenno di avvicinarsi.

-Salve… molto lieto di conoscervi…- disse con la sua bella voce, Mellifluo.

Ginny gli sorrise. Era davvero un ragazzo educato.

-Il piacere è nostro McStrict!- rispose Harry riprendendosi dallo shock di trovarsi davanti la fotocopia più alta di Draco Malfoy.

-Bene… allora io vado…- disse James. Fece l’occhiolino alla rossa e lasciò la palestra.

-Allora se vuoi toglierti la felpa così inizi a fare un po’ di riscaldamento…- continuò Harry guardando Mellifluo.

Aveva la stessa sensazione di quando aveva incontrato Malfoy la prima volta. Quel tipo non gli piaceva molto.

Il nuovo arrivato tolse la pesante felpa della divisa sportiva e iniziò a correre intorno alla palestra. Il capitano bruno lo osservò per qualche minuto. Non solo aveva una strana sensazione ma gli sembrava di aver già sentito la sua voce.

Ritornò a concentrarsi sulla corda.

-Bene a chi tocca adesso?!- chiese speranzoso che qualcuno si facesse avanti.

Nessuno.

-Bill?!- disse invitandolo alla fune.

Il ragazzo guardò spaventato la cima che pendeva dal soffitto.

La scrutò più volte prima di iniziare ad arrampicarsi.

-Bravo Bill... vai... Così... non perdere aderenza... bene, bene così...- lo incoraggiava Harry.

Il ragazzo era già arrivato a metà della sua corda e pareva non volersi fermare. Il capitano lo stava guardando soddisfatto.

Arrivò ai ¾ della corda, quando si fermò. Era stanco, non ce la faceva più. Lentamente si lasciò scivolare fin giù.

-Bravo!- gli disse Harry sorridendo.

Bill sorrideva contento. Aveva il fiatone e le mani che andavano a fuoco... ma stava bene!

Harry osservò Mellifluo. Era passato alle flessioni.

-Bene... adesso, tocca a te Virginia...- disse ritornando a concentrarsi sulla sua lezione.

Ginny guardò la corda e poi Harry. Harry e la corda... No! non poteva farlo... Le faceva paura quella fune appesa in mezzo alla stanza!

-Io veramente... ecco... sì, insomma... avrei un po’ di problemi... c’è io...- farfugliò la rossa prima di essere interrotta da Harry.

-Non ti preoccupare... ci sono qui, io! Non ti succederà nulla! Ti fidi di me?!-

Virginia avvampò. Quanto avrebbe voluto baciarlo lì, in mezzo a tutti... era stato così dolce e premuroso!

Ginny guardò la corda e lentamente un sorriso si disegnò sul suo volto.

-Sì, mi fido!- disse afferrando la mano che gli offriva il bruno.

-Allora,- iniziò Harry mettendole le mani sulla vita esile. –Ti aiuterò io con una piccola spinta...-

-Capitano... ma...- cercò di dire Hoty.

Potter lo fulminò con lo sguardo.

-Sei pronta?!- chiese ritornando a concentrarsi sulla rossa.

Virginia era tra le nuvole. Quanto avrebbe voluto girarsi ed abbracciarlo come aveva fatto quella notte.

-Sì...- rispose diventando leggermente rossa.

-Al mio tre, datti una spinta con le gambe. Uno... due.... TRE!-

Ginny si piegò sulle gambe, diede una bella spinta e la forza delle braccia di Harry fecero il resto

 Era appesa sulla corda. Dannazione era difficile. Si sentiva pesante. Le braccia non riuscivano a muoversi per avanzare. Aveva il viso contratto per lo sforzo. Guardò Harry. Aveva fiducia in lei. Non poteva deluderlo! Con molta difficoltà iniziò ad avanzare. Si rese conto che più andava avanti e più diventava facile. Arrivò alla fine della corda. Guardò in basso. Harry la guardava sorridendo.

-Ben fatto! Virginia... adesso scendi giù!-  le disse il bruno continuando a mantenere la corda.

Ginny si guardò attorno. Cercò di scendere giù ma non ci riuscì. Non aveva la forza di tenersi ancora alla corda per scendere senza perdere aderenza. Guardò Harry. Un improvviso attacco di panico la invase.

-Virginia! Cos’hai?!- gridò il Capitano.

-Ho-ho paura Harry... non riesco a scendere- farfugliò Ginny avvinghiata alla corda.

Non aveva forza neanche per gridare.

Harry si guardò attorno. Doveva andare a prenderla.

Una mano possente si appoggiò sulla spalla del bruno.

-Vada a prenderla capitano... la corda la mantengo io!- gli disse Mellifluo.

Harry non se lo fece dire due volte. Si issò sulla corda e raggiunse velocemente la rossa.

-Virginia!- le disse stringendo la sua vita con un braccio.

-Harry...non...non... ho più forza- gli rispose la ragazza cercando di appoggiare una mano sulle sue spalle.

-Non preoccuparti piccola! Ti porto giù io!- la strinse forte a sé e iniziò la lenta e pesante discesa.

Più volte si fermò a riprendere fiato. Virginia serrò gli occhi per tutto il tempo. Harry la sentì tremare come una foglia.

-Sta tranquilla... – le ripeteva dolcemente con il poco fiato a disposizione.

Ginny era così tesa, che, quando, finalmente, mise piede a terra svenne tra le braccia di Mellifluo che l’aveva tolta dalle spalle di Harry, ormai esausto.

-Tutto bene, capitano Potter?!- chiese l’uomo biondo sempre tenendo Virginia in braccio, priva di sensi.

-Sì, sì... porta per favore l’addestrante Weasley in infermeria... lo farei personalmente... ma ho una riunione tra 10 min. – disse Harry tra un sospiro ed un altro per riprendere fiato.   

-Certo...- rispose Mellifluo dopo averlo guardato negli occhi.

Si sistemò meglio Virginia tra le braccia e lasciò la palestra. Harry guardò l’uomo fino a quando non scomparve dietro la pesante porta.

Non gli piaceva aver affidato la sua Virginia nelle mani di quel tipo. Era stato, però, obbligato.

-Capitano... possiamo andare?! Tra 10 min. abbiamo un’altra lezione...- chiese timidamente Hoty.

Harry si voltò. Aveva proprio dimenticato che c’erano quei due nella palestra. La sua attenzione era stata completamente presa da Ginny.

-Certo, certo andate! ci vediamo lunedì, alla stessa ora!- così dicendo uscì dalla palestra diretto a quella riunione, convintissimo che con il corpo sarebbe stato lì ma con la testa, non di certo!

 

***

 

-Oggi tocca a me guidare!- disse Ron ad alta voce.

-No! ti sbagli! Tu ci fai venire il mal di stomaco!- controbatté Hermione avvicinandosi alla monovolume blue.

Draco li osservava indifferente.

-No! No! E No! Hai guidato ieri al ritorno ora tocca di nuovo a me!-  spiegò il rosso avvicinandosi alla portiera.

Draco si era chiuso le orecchie. Era davvero impossibile che quei due litigassero come dei bambini.

-DRACO!- gridò Hermione indignata.

-Hermione è inutile che chiami il tuo avvocato difensore! Neanche lui mi farà cambiare idea questa volta!- disse Ron incrociando le braccia.

Draco si mise una mano sulla faccia.

-BASTA!- esplose prendendo dalle mani di Ron le chiavi.

-Oggi guido io! E da domani si farà a turno!tutto chiaro, bambini?!- aveva gridato il biondino apostrofando l’ultima parola.

Hermione guardò Ron negli occhi.

-Hai ragione, tu, Draco scusaci... sembriamo proprio dei bambini! Oggi guidi tu e da domani io e Ron faremo a turno... vero Weasley?!- aveva detto Hermione dopo un po’.

Ron guardò Draco.

-Va bene...- aggiunse spostandosi dalla portiera per farlo passare.

Draco entrò in auto.

Mise in moto e udì Ron ed Hermione discutere di nuovo.

-Voglio stare io avanti!-

 

***

 

Mellifluo camminava silenziosamente tra i corridoi del vecchio castello, base dei mangiamorte.

Stava pensando a cosa era successo.

-Cosa?!- aveva gridato disgustato Voldemort.

-I tre, mio Signore si sono nascosti! Non li abbiamo trovati a casa...- aveva detto Mellifluo inginocchiato di fronte al Signore Oscuro.

Voldemort era rimasto a pensare qualche secondo.

-Forse... forse non è stato un male questo!-aveva affermato l’Oscuro sedendosi sul trono intarsiato.

-Come mio Signore?!- aveva chiesto Mellifluo alzando un po’ il capo.

-Hai indossato, come ti ho detto, la maschera?!-gli  aveva  risposto.

Mellifluo ci aveva pensato su per poi rispondere.

-Sì, sì, mio Padrone...-

-Bene, benissimo! Entrerai negli Auror... e scoprirai dove quei bastardi si sono nascosti...- aveva spiegato Voldemort.

-Ma se venissi scoperto...- aveva chiesto il biondo.

-Farai bene a fare attenzione...- gli aveva suggerito Voldemort prima di congedarlo.

Mellifluo camminava silenzioso in direzione della stanza di Angelia.

Quella mattina aveva fatto molte scoperte. C’era una ragazzina che portava lo stesso cognome del capitano dai capelli rossi; e poi, non era sicuro, ma gli era parso che Harry le fosse molto legato.

 Forse, se avesse fatto leva su di lei, Potter avrebbe, poi, rivelato dov’erano i suoi amici.

In quella base di Auror nessuno sapeva niente, nessuno ne parlava. Sembrava persino che non fossero mai esistiti tre auror di nome Draco Malfoy, Hermione Granger e Ronald Weasley!

Mellifluo girò l’ultimo angolo prima di trovarsi di fronte la porta della stanza della bruna.

Bussò.

Attese invano una risposta.

Entrò, aprendo lentamente la porta scura.

-Angelia...- sussurrò pensando di trovarla addormentata.

Due esili braccia si legarono intorno al suo collo.

Angelia.

-Dimmi un po’ chi sono McStrict?!- disse la bruna assumendo un tono di voce quasi maschile.

-Non saprei...- rispose l’uomo biondo cercando di afferrarla da dietro.

-Dai... è facile!- lo esortò la ragazza avvicinandosi al suo orecchio.

-Una mezza idea, l’avrei... devo solo verificarla!- così dicendo riuscì ad afferrarla e a condurla davanti. Angelia continuava a tenere le sue mani  sulle iridi ghiaccio di Mellifluo.

L’uomo si sporse in basso cercando nel buio le labbra carnose bella bruna. Si baciarono intensamente.

-Angelia?!- chiese titubante Mellifluo inumidendosi le labbra rosa.

-Sicuro?- domandò la ragazza baciandogli il collo.

-Quasi... dovrei assaggiarti un altro po’!- così dicendo le catturò nuovamente le labbra.

-Adesso?!- continuò Angelia mentre aveva ancora gli occhi semi chiusi.

-Sicurissimo!- rispose Mellifluo baciandola di nuovo. La prese in braccio e senza mai staccare le labbra da quelle di lei,  la portò sul vicino letto, molto più comodo... per amarsi.

 

***

 

-Draco, inizia a cercare un parcheggio, per l’auto!- disse Hermione iniziando a guardarsi intorno.

-Ma è possibile che con tutto il posto che abbiamo in auto, dobbiamo per forza essere pressati come tre sardine!- esclamò Ron.

Hermione si voltò a  guardarlo. Era quasi un’ora che era seduta comodamente sulle gambe di Ron. Nessuno dei due era voluto andare dietro.

-Colpa tua che vuoi sempre fare il prepotente!- gli rispose Hermione rigirandosi.

-Ah, io?! Io farei il prepotente! Ma se sei tu quella che ci comanda a bacchetta dalla mattina alla sera!- esclamò Ron punzecchiandole con il dito il fianco.

-Ron smettila... mi ... ahaha... Ron mi fai il solletico!- gridò la bruna quando il rosso iniziò a solleticarle  i fianchi.

Draco li fulminò con lo sguardo.

-Volete aiutarmi a cercare un posteggio! Non vi è di troppo disturbo, vero?!- chiese un po’ alterato il biondino.(che fosse Geloso?! Nd Angéle J)

Hermione e Ron si bloccarono all’istante. Rimasero in silenzio per un po’, fin quando non scoppiarono in una sonora (e sana) risata!

Draco stava diventando pazzo! Quei due erano incredibili! Adesso capiva perché Potter aveva quella faccia strana ogni giorno ad Hogwarts!

-Guarda lì ce n’è uno libero- gridò Hermione indicando l’ultimo posto rimasto nella zona vicino al piccolo palazzotto di pattinaggio, che si trovava nel centro commerciale.

Draco inchiodò all’istante. Hermione, se non fosse stato per Ron che la trattenne per la vita, sarebbe finita spiaccicata sul parabrezza!(ecco perché è sempre meglio allacciare le cinture di sicurezza e sedere nei posti giusti! Non prendete esempio da Hermione! Nd Angéle)

-DRACO!- gridarono all’unisono il rosso e la bruna.

-Scusate...- fu l’unica risposta del biondino prima di fare marcia indietro ed entrare perfettamente nel parcheggio. (sembra che l’unico che non sia in grado di guidare decentemente... sia il mio povero, piccolo Ronnie! Nd Angéle)

Scesero velocemente dall’auto.

Draco e Ron si avviarono dietro  Hermione.

Il rosso osservò la sua amica. Aveva indossato dei jeans aderenti che rendevano a pieno la tonicità delle sue gambe, aveva legato in vita una cinta etnica che evidenziava i suoi fianchi snelli e perfetti. Nel guardarla camminare, Ron, non poté non soffermarsi, sul movimento regolare del suo fondoschiena. Un leggero color porpora colorò le gote del capitano Weasley. Hermione si voltò di scattò facendo ondeggiare i suoi boccoli profumati.

-Si entra di lì?!- chiese ad un Ron imbambolato.

Nessuna risposta arrivò ad Hermione.

-oh, oh?!- fece la bruna sventolando una mano a pochi centimetri dal naso di Weasley.

-Eh, cosa c’è?!- chiese ritornando ad abitare il suo corpo.

-Ti ho chiesto se l’entrata è da questa parte! Ma cos’hai?!- chiese la ragazza sistemandosi dietro l’orecchio un ciuffo ricciuto troppo ribelle.

Draco lo guardò e poi sorrise furtivo.

-Io lo so perché ha quella faccia strana!- disse riprendendo a camminare verso l’entrata del palazzetto.

-Ah, sì?!- chiese Ron diventando rosso.

-Certo!- continuò il biondo infilandosi le mani nelle tasche dei jeans blue.

-Beh, è quale sarebbe il motivo?!- domandò Hermione curiosa.

-Tesoro... se te lo dicessi poi dovrei ucciderti!- confessò ironicamente Draco.

-Dai, Dra’! Dimmelo! Ron!- piagnucolò Hermione iniziando a seguirli.

-Niente da fare, piccola!- ribatté il rosso aprendo la porta del centro di pattinaggio.

-Se non me lo dici... giuro che non ti parlerò più!- minacciò la bruna imbronciando le sue labbra  carnose.

Ron la osservò. Dannazione come era diventata bella, la sua ‘Mione! Ogni volta che la guardava non riusciva a non pensare a come sarebbe stato travolgente assaggiare quella labbra rosse! e pensare che quella mattina era stato così vicino... da poterle quasi sfiorare con le proprie!

Hermione incontrò il suo sguardo profanamente blue! Perché quegli occhi dovevano essere così magnetici per lei. Non riusciva a fissarli per qualche secondo senza poi andare in brodo di giuggiole!

Ron le sorrise sornione.

Quanto le piaceva quando aveva quell’espressione sul viso! Non poteva permettersi di cedere a quegli occhi, quel sorriso, quelle labbra...

-Non attacca, Ron!- disse Hermione voltandosi dall’altra parte.

-Ah, no?! E allora perché ti sei voltata dall’altra parte!?- chiese dolcemente il rosso.

-DRACO! AIUTAMI!- gridò la ragazza abbracciando forte il biondo.

-Volete finirla!? Andiamo a prendere i pattini!- disse Draco fulminando con lo sguardo tutti e due.

Si diresse verso il bancone del locale dove si ritiravano gli schettini.

-Buongiorno, mi dica?- gli chiese gentilmente una signorina bruna.

-Vorrei tre paia di pattini, due da uomo e uno da donna...-spiegò Draco.

-Sì, certo se mi dice i numeri...—continuò la commessa educatamente.

-38!- esclamò Hermione che l’aveva raggiunto.

-42...- proseguì Draco.

-e 43!- disse Ron appoggiandosi al bancone, accanto alla sua ‘Mione.

-Perfetto... ecco a voi!- continuò la commesse iniziando a digitare il prezzo sul registratore di cassa.

-£ 30...-terminò prendendo i soldi che le porgeva il biondo.

-Buon divertimento!- augurò la commessa prima di servire un altro “pattinatore”.

 

***

 

Ginny era sdraiata in un letto dell’infermeria della caserma di Auror. Respirava regolarmente. Aveva il viso rilassato e felice. Mai, come in quel momento, assomigliò a Ron. La luce del sole del tramonto che entrava dalle persiane, le illuminava i bei capelli rossi, facendoli sembrare dei fili di rame incandescente. Il bagliore solare le bagnava il viso candido, donandogli un colore roseo che ben si abbinava al rame della chioma. Impercettibilmente sollevò le palpebre. Strofinò i suoi bei occhi celesti e si issò a sedere. Si sentiva debole e spaesata. Dov’era Harry?! Che cosa ci faceva nel letto dell’infermeria?!

Iniziò a guardarsi intorno. Quella era la stessa camera di Hermione. C’erano le stessa tende. Si alzò ed andò in bagno. Aveva la gola secca. Riempì il bicchiere che si trovava sul lavello. L’acqua scivolò giù, nella sua gola, facendole sentire tua la sua forza ristoratrice. Alzò gli occhi e guardò il suo riflesso nello specchio appeso alla parete. Aveva i capelli in disordine e la leggera matita nera si era un po’ sbavata. Cercò di rassettarsi alla meglio la chioma e, inumidendosi  la punta del mignolo, cancellò le imperfezioni del leggero trucco. Tornò nella sua stanza dove si lasciò cadere pesantemente sul letto. Non sapeva il perché ma si sentiva debole. Non le erano mai piaciuti gli ospedali. Lasciò di nuovo il letto per dirigersi verso la finestra. Fuori il sole stava quasi morendo dietro i palazzi della città. Doveva essere stata una bella giornata, un po’ fredda, ma bella. Uno stormo di uccelli neri si stagliò contro il cielo rosso del tramonto. Quella visione le provocò un piccolo sorriso... quante volte aveva voluto essere come loro. Libera di fare quello che voleva!

Si strinse nelle esili spalle sospirando.

Chissà cosa stava facendo suo fratello, Hermione, Draco... quanto le mancavano quei tre!

Si girò di scatto sentendo la serratura della porta che scattava.

Comparve sulla soglia un grande mazzo di rose rosse, seguito da Harry vestito in alta uniforme.

-Come stai?!- le chiese porgendole i fiori.

Ginny non rispose. Era su un altro pianeta.

-Ehi?!- la richiamò il bruno sventolandole una mano davanti agli occhi.

Virginia lo sentiva. Stava per scoppiare a piangere. Perché doveva essere così maledettamente sensibile?! (Non poteva andare ad un matrimonio, che piangeva come una fontana!) Perché quando si trattava di Harry non riusciva mai a trattenere i lucciconi.

“Virginia non piangere! Penserà che hai le lacrime attaccate con lo scotch!”pensò la rossa sentendo i suoi pizzicarle.

-Virginia... amore mio, stai bene, adesso?!- le chiese dolcemente Harry. 

“Amore mio?!Mi... ha chiamata amore mio!” pensò Ginny iniziando a gongolarsi dalla gioia.

Non riusciva a rispondergli. Se avesse parlato sarebbe scoppiata a piangere!

Harry le accarezzò una guancia.

“No! Non farlo...” pensò Virginia prima di scoppiare irrimediabilmente a piangere tra le braccia del ragazzo.

-Io... sto bene, Harry... è solo... è solo... che non volevo piangere... lo faccio sempre... da... davanti a te!- singultò Virginia nella spalla del bruno.

 -Shhhhh.... va tutto bene... io mi sono innamorato di te proprio per questo... perché sei la mia dolce Virginia... sei fatta così...  ed io...beh... io ti amo, così come sei!- le rispose Harry dolcemente baciandole il collo.

Virginia trattenne a stento un brivido lungo la schiena.

-Tu mi ami?- chiese titubante la rossa.

-Sì...- fu la secca risposta del bruno.

Ginny si illuminò. Le ultima lacrime di gioia le rigarono il viso.

-Ti amo anch’io, Harry- gli disse Virginia prima di baciarlo appassionatamente.

-Dio, Virginia tu mi farai morire...- confessò Harry appoggiando la fronte contro la sua.

Ginny lo guardò negli occhi.

-Sarà una morte dolcissima...- gli disse sorridendo prima di catturare nuovamente le sue labbra arrossate.

-Beh... mi fido si te...- le rispose Harry lasciandole sbottonare la sua camicia bianca dell’alta uniforme.

-Come mai questa divisa così elegante...- chiese maliziosa la rossa sedendosi sul letto.

-Riunione con McDury...- rispose Harry iniziando a baciarle la fronte.

-Ah... non era per me, quindi?!- domandò avvicinandosi al suo orecchio.

-Anche...- riuscì a dire prima che, finalmente, tutti e due furono impegnati a fare altro.

 

***

 

-Non sbilanciarti troppo in avanti, Ron- disse Hermione mentre teneva strette le mani dell’amico rosso.

-Come faccio a non sbilanciarmi in avanti! Non riesco neanche ad elevarmi in tutta la mia statura!- controbatté il rosso quasi cadendo.

-Sta zitto e pensa a non portare tutto il peso in avanti!- lo rimproverò la bruna che pattinava benissimo anche all’indietro.

-Va bene, maestra ‘Mione!- la canzonò Ron.

-Guarda che se vuoi ti faccio insegnare da Draco!- lo minacciò Hermione lasciandogli una mano.

-No!- le gridò Weasley riagguantando le sue dita affusolate.

-Ah... allora se non vuoi, fai il bravo scolaro, e ascolta i miei insegnamenti!- gli consigliò sorridendo il bel capitano.

-Va bene...- farfugliò tra i denti il rosso.

Draco pattinava a poca distanza da loro. Era davvero bravo. Volteggiava, saltava, correva e non perdeva mai l’equilibrio.

Ron lo osservò un po’ invidioso. Perché doveva essere sempre lo “stupido” della situazione. A quel pensiero sbruffò rumorosamente.

-Vedrai che imparerai anche tu, parti sempre svantaggiato per poi diventare il migliore...- lo consolò la ragazza che aveva capito al volo il suo stato d’animo.

-Tu dici?!- chiese sconsolato.

-Certo! Sbaglio, o tra di noi eri quello più scarso, nell’uso delle armi babbane... e adesso...- disse sicura la bruna.

-...sono il migliore di tutti... ma a tuo parere...- terminò Ron.

-Non a mio parere, Rubeus... ma a parere dell’intera squadra di Auror che si è diplomata negli ultimi 50 anni!- asserì la bruna sorridendogli dolcemente.

-Non chiamarmi Rubeus... sai benissimo che odio quel terzo nome!- controbatté Ron.

-Scusami Ronnie...- scherzò Hermione allargando il suo bel sorriso.

-Ringrazia che sono in un equilibrio precario... altrimenti!- rispose il ragazzo.

Hermione lo guardò furbescamente. Gli occhi le scintillavano. Aveva avuto un’idea.

-Ron... non rispondermi così! Potrei anche lasciarti...- lo minacciò di nuovo.

-No! Non ci pensare nemmeno alla lontana! Hermione, Hermione... Noooooooooooo!!!-gridò il rosso quando la ragazza gli lasciò le mani.

Aspettò invano di schiantarsi col terreno... o meglio con il ghiaccio! Nulla avvenne. Continuò a scivolare sul ghiaccio. Senza incontrare ostacoli.

-Ron! Apri gli occhi e alzati leggermente, continuerai a scivolare lo stesso...- gli spiegò Hermione che pattinava elegantemente accanto a lui.

-Hermione, ti giuro che... che...- ma prima di rendersi conto di qual cosa stava pattinando.

-Che mi offrirai un bel pezzo di torta alla crema perché ti ho insegnato a pattinare- terminò la bruna per lui.

Ron si guardò intorno incredulo del miracolo.

-Sono brava... lo so!- si vantò la ragazza accelerando il passo.

Il rosso la guardò sorridendo.

-Beh... sei la mia ‘Mione! E’ naturale che tu sappia fare tutto!-asserì soddisfatto Ron.

Hermione divenne leggermente rossa.“La sua ‘Mione...” pensò mentre continuava a pattinare.

-Ah... vedo che hai imparato finalmente!- lo prese in giro Draco.

-Ah, ah, ah... quanto sei spiritoso! Io sono stato velocissimo, vero ‘Mione?!- ribatté Ron.

Hermione si limitò ad asserire col capo.

-Ehi, ciao bella....- disse un bruno alla ragazza.

Hermione lo ignorò. Draco e Ron lo fulminarono con lo sguardo.

-Che idiota...- disse la bruna tra i denti.

-A me inizia a girare un po’ la testa!- esordì Draco all’improvviso.

-Io invece ho un po’ fame...- aggiunse Ron mettendosi una mano sullo stomaco.

-Beh... allora uscite... io vi raggiungo tra un po’... voglio fare un altro giretto!-  disse Hermione superandoli velocemente senza dargli il tempo di ribattere.

-Ci vediamo tra 10 min. all’uscita della pista!- le gridò dietro Ron.

Hermione fece un cenno con la mano.

Almeno l’aveva sentito.

 

***

 

-Allora, cos’hai scoperto d’interessante... nella caserma di Potter?!- chiese Angelia appoggiando la testa sul petto di Mellifluo.

Il ragazzo biondo sbruffò a quella domanda.

Angelia sapeva che odiava parlare di lavoro con lei. Erano così pochi gli attimi d’intimità che potevano permettersi, che non gli andava giù di rovinarli con un tale argomento.

-Angelia... io... non voglio parlarne...- confessò Mellifluo continuando ad accarezzarle la testa.

La bruna non rispose.

-Perché non parli più!?- domandò il biondo dopo una decina di minuti di silenzio assoluto.

-Perché sono stanca di essere sempre fuori dalla tua vita!- asserì Angelia mettendosi a sedere.

-Amore mio, ne abbiamo già parlato... meno sai è più sei al sicuro!- cercò di farle capire.

-Non mi interessa di essere in pericolo... tu pensi che io non lo sia già, amandoti alla follia!- singhiozzò disperata la ragazza.

Mellifluo l’abbracciò da dietro, non poteva sopportare di vederla piangere.

-Ti prego... fa come ti dico... non chiedermi mai niente del mio lavoro!io ti amo ... e non mi piace litigare con te per queste cazzate!- disse il biondo mangiamorte baciandole i capelli.

- Anch’io ti amo... ecco perché voglio essere parte attiva e importante della tua vita!- esclamò la bruna abbracciandolo forte.

-Ma tu lo sei già... tu sei la parte più importante della mia vita.... sei così essenziale per me, che ogni volta quando esco in missione ho paura che al mio ritorno tu non ci sia più!-

-Promettimi... promettimi, che presto ce ne andremo! Non ce la faccio più! Voglio essere solo tua e di nessun altro... nessuno, solo tua, tua, tua!|- continuò a ripetere la ragazza fino a quando Mellifluo non le tappò la bocca con un lungo bacio...

-Presto, te lo prometto, molto presto.. saremo solo io e te!- la rassicurò il mangiamorte accarezzandole la testa.

-Me lo giuri...- singhiozzò Angelia.

-Sì, amore mio! te lo prometto... presto,  saremo solo io e te...- terminò Mellifluo con un peso nel cuore.

 

***

 

-Allora... ti piace pattinare, bambolina?!- chiese un ragazzo dall’aria strana ad Hermione.

La bruna lo ignorò.

-Ehi, bambolina! Mi vuoi rispondere?! La mamma non ti ha insegnato le buone maniere...- gracchiò il ragazzo.

-Perché non mi lascia in pace...- disse Hermione andando sempre più veloce.

-Perché sei davvero una bambolina molto graziosa... e io le bamboline le adoro...- controbatté il tizio afferrando il braccio della ragazza.

-Lasciami!- lo intimò la bruna.

-No, no, no! Braccio libero è uguale pegno da pagare...- continuò l’uomo prima che due braccia possenti lo sollevassero di peso facendolo ricadere pesantemente sul ghiaccio.

-Ehi... la signorina ha detto di lasciarla in pace...- disse Draco parandosi tra l’individuo ed Hermione.

-Ehi, ma perché non pensi un po’ ai cazzi tuoi?!- domandò maleducatamente.

-Perché vedi... lei è la mia bambolina... e se ti rivedo ancora ronzarci intorno, ti spacco entrambe le gambe, tutto chiaro, amico?!- concluse il biondo prendendo la mano di Hermione che era rimasta imbambolata.

-Ehi, dove pensi di andare?!- lo fermò l’uomo appoggiando una mano sulla spalla del capitano Malfoy.

Passo falso.

Si ritrovò in mezzo alla pista, con il naso spaccato e grondante di sangue.

-Penso solo di andare a casa...- concluse Draco trascinando Hermione fuori dalla pista.

Nessun dei due parlò. Nella mente della ragazza rimbombavano le parole del bel capitano biondo.

“E’ la mia bambolina...”

Le sue gote si colorarono di un leggero colore rosso.

-Grazie, Dra’...- disse la Granger, che era ancora mano nella mano con il biondo.

-Ringrazia che ti ho trovato io e, non Ron... altrimenti a quest’ora quel tipo sarebbe una poltiglia...- confessò  Draco senza lasciare le dita affusolate di Hermione.

La ragazza sorrise a quell’idea, non tanto lontana dalla realtà.

Si sedettero ad un bar vicino all’uscita della pista. Solo ad all’ora si accorsero di essere ancora intrecciati.

-Scu-scusami...- farfugliò il biondo mollando al volo la presa.

Hermione divenne rossa.

Come si era sentita al sicuro con Draco al suo fianco. Quanto era stata bene, quando l’aveva presa per mano e l’aveva portata fuori dalla pista di pattinaggio.

Senza pensarci due volte gli si avvicinò e gli diede un lungo bacio sulla guancia.

-Grazie, Draco...- disse, di nuovo, abbracciandolo forte... l’ottima essenza del profumo del ragazzo le invase i polmoni.

Dio! Perché si sentì così bene tra le sue braccia! Perché avrebbe voluto che quel momento non terminasse mai!

Draco sentì le piccole forme di Hermione schiacciate contro il suo petto... in un attimo fu in paradiso. Perse contatto con il mondo reale... e rispose troppo intensamente a quell’abbraccio.

Il profumo di Hermione era inebriante. Terribilmente strappa-ragione.

-Ti amo...- sussurrò  il biondo, senza accorgersene.

-Cosa?!- disse Hermione tirandosi in dietro istintivamente.

 

Continua.....  

 

 

 

***

 

 

Ciao meravigliosa gente! Come state! Spero benissimo! Mamma mia siamo arrivati al X chap... e le recensioni non sono ancora cessate! Sono così contenta! Se sono arrivata fin qui lo debbo soprattutto alla vostra costanza di recensirmi! Grazie mille! Siete magnifici!

Prima di passare  ai saluti volevo chiarirvi una o due cose...

-L’età dei personaggi...

-Gli asterischi in giro per il chap....

Allora i personaggi hanno le seguenti età:

*Ron, Draco, Hermione, Harry, Evelyn(un personaggio che ha avuto una piccola parte ma che ritornerà presto...) hanno esattamente 23 anni;

*Il sottoufficiale Andrew James (il nome di battesimo è James) ha 22 anni come Virginia e Mary Anne (la segretaria dei tre capitani uomini...avrà un ruolo importante non perdetela di vista!);

*Mellifluo ha 24 anni! Non è vecchio!Angelia ha la sua stessa età.

Gli asterischi stanno a indicare personaggi di cui non ho parlato e di cui forse(un forse molto remoto) tratterò nei chap!

Bene dopo avervi illuminato... passiamo ai ringraziamenti:

 

Toxic girl  Tesoro grazie per i complimenti! Sei troppo buona... davvero, io penso di non meritarmeli! Ho letto il tuo account... mi hai fatto arrossire!ringraziarmi... di cosa? Ti ringrazio io per leggere la mia ffc! Un bacione fortissimo Angéle J

 

Co-co Ciaoooo! Allora?! Questo chap! Purtroppo visto che scrivo tutto sul momento...mi ero ripromessa di scrivere un chap un po’ più dedicato a D/H ma non ce l’ho fatta la fantasia mi porta di più su R/H questa settimana... speriamo bene nelle prox... credo di averti fatto contenta! Sei una fervida sostenitrice di R/H... grazie ancora AngéleJ

 

Charlotte Ciao bellissima!sono proprio contenta per te! Le gite scolastiche sono l’esperienze più belle dell’adolescenza! Non perdertene mai una! Che bello allora abbiamo la stessa passione per le lingue! Io le adoro! Anch’io ho qualche problema con lo studio della letteratura ita. anche se mi piace... cosa ci vuoi fare!un bacione grandissimo AngéleJ

 

Vale e Mely Ciaoooo ragazzuole! Come state?! Spero benissimo! Ditemi, ditemi.... come vi è sembrato questo chap! La verità più spudorata! Grazie per i complimenti! Siete davvero stupende! Continuate a leggere la mia ffc, mi raccomando! Grazie ancora un bacione fortissimo a tutte e due VVUMDB AngéleJ

p.s.

Non sono cretinate... perché le hai pensate tu! Diciamo che eri un po’ fuori strada!

 

Sweetie Ciao dolcezza! Che bel complimento che mi hai fatto! Io?! Lo stile di Sunny!?Magari! per aver lo stile della The best farei un pellegrinaggio a Lourdes a piedi andata e pure ritorno! Beh, successo... diciamo che la storia piaciucchia! Speriamo che continui così! Sono convinta che stai tornando a respirare... hai notato che R/h si sono avvicinati moltissimo in questi ultimi 2 chaps!? Continua a recensirmi e a dirmi cosa ne pensi! Grazie per i compliments! Un bacione megagalattico AngéleJ

 

Sarikketta malfoy Sarry! Cara! Allora hai capito chi era il tipo in Draco-style incontrato da Ginny!? Credo di sì! Perdonami ma in questo periodo sono più ispirata verso la coppia R/H prometto che nei prox chap vedrò di migliorare!Grazie per i tuoi complimenti graditissimi! Troppa buona nei miei confronti! Grazie, grazie, grazie, grazie! Un bacione fortissimo recensisci sempre per dirmi come sto andando! Un bacio AngéleJ

 

Cordy84 Ciao! Ti ho accontentato abbastanza in fretta! Come ti è parso? Grazie per i compliments! Un bacio forte AngéleJ

 

Vega Ciao inglesina! Come stai? Allora, dimmi, come ti è sembrato questo chap?! La scena di H/V come ti è apparsa? Gradevole o vomitevole!? Spero vivamente non la seconda opzione! Grazie per i tuoi commenti sempre belli e costruttivi! Continua così un bacio AngéleJ

 

Kathlyne Kathy! Allora?! Ho saziato la tua curiosità?! Spero di sì! Il tipo era semplicemente Mellifluo, senza alcun incantesimo ringiovanente! Davvero ti era parso tanto vecchio d’aver bisogno di un incantesimo! Oh, no! Povero il mio Melli! Cmq grazie per i compliments... aggiorna presto la tua ffc! Un bacio AngéleJ

 

Phi phi Ciao Sil! Allora come procede il tuo lavoro di stesura del nuovo chap... spero velocemente perché sono molto curiosa! Sbrigati! Grazie per i tuoi complimenti! Davvero anche tu studi tedesco! Io ho appena finito di fare un versione! Che palle!Tra il latino e sto tedesco! Va beh, però mi piace lo stesso! Hai visto come pattina bene Drachino! Il mio cuoricioso biondino! Fammi andare aggiorna presto un bacione AngéleJ

 

Dajann Ciao non dire a me! Io sono più indecisa di Hermione! Però , sai, chi legge attentamente la mia ffc o meglio i saluti che vi lascio avrà già capito con chi finirà ‘Mione alla fine!ahahahahah! come sono sadica... questo chap però è finito meglio! Il tipo che assomiglia a Draco... hai capito chi era, no?! Beh, fammi andare! grazie dei complimenti un bacio Angéle J

 

Danae  Grazie! Allora ti è piaciuto questo chap!? Spero di sì! Un bacione forte e continua a seguire la mia ffc! Un bacione forte Angéle

 

Ary  Ciao Ary! Grazie per i complimenti! Sei davvero gentilissima... però! Hai indovinato il titolo di questo Chap! Complimenti anche a te! Per quanto riguarda Mellifluo, Harry non l’ha mai visto in faccia... il nostro biondo mangiamorte ha sempre indossato una maschera per combattere... quindi conosce solo la sua voce... e nemmeno! Davvero hai scritto un seguito della tua bella ffc “True love”?Beh, postalo subitissimo che non vedo l’ora di leggerlo! Grazie mille per il tuo commento un bacione Angéle J

 

Xanthe Ciao! Questo chap è finito ancora peggio dell’altro non è vero!? Spero cmq, che ti sia piaciuto... grazie tante dei tuoi commenti e aggiorna presto la tua ffc! Un baciotto Angéle J

 

 Marcycas - the Lady of Darkness  Ehi! Ciao! Complimenti sei quella che ha azzeccato due supposizioni su due! Brava! Noto con piacere che sei perspicace (che gente meravigliosa commenta la mia ffc! Nd Angéle) cmq... sono sempre più cattiva, non è vero?! Però dite la verità che vi piace un po’ la mia sadicità! Ahahahahaha! Che bello! Beh, grazie per i tuoi complimenti un bacio Forte AngéleJ

 

Beh... io ho terminato anche questa volta di ringraziarvi! Un bacio anche agli altri che leggono ma non commentano... grazie lo stesso! Un bacio

 

AngéleJ

 

P.s.

Seguite questa bella freccia...

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Capitolo 11
*** "Profumi" ***


DA AUROR A BABBANI XI CHAP “Profumi”

DA AUROR A BABBANI  XI CHAP  “Profumi”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

-Cosa?!- ripeté ancora Hermione guardando Draco negli occhi.

-Cosa?! cosa, che?!- chiese innocentemente il ragazzo diventando rosa.

-Che cosa mi hai detto?- domandò isterica la bruna.

-Quando?!- rispose il ragazzo sorridendo tiratamene.

-Prima! Quando eravamo abbracciati!- esclamò Hermione esasperata dal comportamento di Draco.

-Hermione... io... io non ti ho detto niente...- disse, cercando di sembrare  convinto, il biondo.

Hermione lo guardò negli occhi. Quelle iridi color ghiaccio avevano il potere di trafiggerla come tante lame.

-Guardami negli occhi e giurami che non mi hai mai detto... ti amo!- disse Hermione, voltandogli la testa e obbligandolo a guardarla dritta negli occhi color cioccolato.

Draco rimase in silenzio. Non riusciva a dirle una bugia... era più forte di lui.

Non era, quello, però, il momento, per rivelarle i suoi sentimenti... l’avrebbe fatto, prima o poi, ma molto più avanti nel tempo.

Fece un lungo respiro tranquillizzante e rispose.

-Te lo giuro, Hermione, non ti ho mai detto ti amo... –

Continuò a guardare le belle iridi scure della ragazza, finché il suo volto non si rilassò.

-Scusami... forse... me lo sono immaginato... con tutta questa gente, qui!- spiegò Hermione diventando rossa.

Eppure le era sembrato proprio.

-Ehi, voi due!- la voce di Ron arrivò alle loro orecchie come una manna dal cielo.

-Oh, Ron... finalmente! Ma dove ti eri cacciato! Avevamo detto 10 minuti, non 20!- esclamò la bruna alzandosi dalla sedia.

-Andiamo a casa...- disse Draco massaggiandosi le tempie.

-Ok...- disse Ron che aveva percepito una strana atmosfera nell’aria.

Si avviarono verso l’uscita. Hermione davanti e Draco, Ron  le facevano da retroguardia.

Il biondo guardò i boccoli castani di Hermione e si sentì un vigliacco.

“Perdonami, piccola... mi dispiace averti mentito... ma non è ancora il momento...” pensò Draco uscendo dal palazzetto di pattinaggio. L’aria fredda dell’inizio della sera gli sferzò il bel viso severo.

Si fermò un attimo ad osservare le nuvole rossastre del tramonto.

Il vento gelido gli frustò il collo. Si guardò attorno ed alzò il bavero del cappotto di panno.

Si fermò ancora un attimo ad osservare il paesaggio.

-Draco!- la voce di Hermione lo fece riscuotere. –Draco muoviti, o ti lasciamo qui!- gridò ancora la bruna sorridendo imbarazzata.

Malfoy la osservò da lontano. Alzò una mano. Iniziò ad avanzare verso la monovolume.

Lentamente un sorriso, accompagnato da un insolito colorito rosa, si impossessarono del viso del giovane capitano Auror.

 

***

-Harry...- sussurrò Ginny al ragazzo bruno ancora addormentato.

-Amore ...- che bello e strano effetto le faceva chiamare Harry così.

Il bruno mosse leggermente le palpebre.

Ginny gli baciò le labbra per invogliarlo ad aprire gli occhi. Potter gliele catturò come se fosse stato sveglio.

Virginia rise contro la sua bocca.

-Harry, Svegliati!- continuò baciandogli il viso.

Il bruno aprì gli occhi sorridendo.

Guardò Virginia e mai gli sembrò più bella.

-Da quanto stiamo a letto?!- chiese accarezzando le guance, screziate di lentiggini, della rossa.

-Esattamente...-iniziò Virginia prendendo l’orologio da polso sul comodino. –Da ben 3 ore... sono le 9!-esclamò scandalizzata.

Harry rise della strana espressione che si era dipinta sul volto di Ginny.

-Dove credi di andare?!- disse riagguantandola.

-Oh... Harry... dobbiamo andare... non mi piacciono gli ospedali...- spiegò la rossa.

-Cosa hai detto?!- chiese preoccupato Harry.

-Cosa ho detto, quando?!- domandò Virginia.

-Prima!- esclamò Potter iniziando ad alzarsi.

-Beh, che odio gli ospedali...- disse tranquillamente la Weasley.

-Oh, mio dio!- gridò il bruno prima di rivestirsi velocemente.

-Ma che ti è preso?!- richiese seria la Rossa.

-Tesoro...- iniziò Harry infilandosi un calzino –Tu non conosci le punizioni della caserma per queste cose! – terminò cercando la sua scarpa nera.

-Quali cose?!- continuò Ginny sorridendo.

-Quelle cose, illegali in almeno 15 stati, che noi due abbiamo fatto su questo letto fino a 5 minuti fa, Amore mio!- controbatté il bruno infilandosi la camicia bianca nei pantaloni.

-Ohhh...- disse Virginia infilandosi la maglia nera aderente.

-Sbrigati!- affermò Il Capitano notando che la rossa si era bloccata nel vestirsi.

-E no! Niente da fare!o ti giri dall’altra parte, oppure io non mi cambio!-sentenziò Ginny incrociando le braccia sul petto.

Harry sorrise incredulo.

-Tesoro, non per scandalizzarti... ma ecco, io ti conosco molto bene !-  cercò di dirle serio.

-Non mi interessa! Girati!- ordinò la rossa.

Harry la scrutò per un attimo. Era incredibile!

-Va bene... ma sbrigati!- terminò il bruno sorridendo furbescamente.

Dopo una decina di minuti, finalmente, la voce bella e squillante della sua Virginia  gli arrivò alle orecchie.

-Sono pronta!- esclamò finendo di abbottonarsi il cinturone.

Harry la guardò. Era incredibile come, anche con addosso un abbigliamento sportivo, fosse così bella e sensuale.

Il bruno squadrò quella figura tanto amata. I capelli rosso fuoco erano tenuti su alla meglio  con un elastico. La maglietta nera degli auror, aderiva perfettamente alle sue forme medie e perfette. Il pantalone largo lasciava intravedere una piccola porzione di ventre. Il viso ovale era caratterizzato da due occhi celesti e una spolverata di lentiggini sul piccolo naso. Harry osservò meglio le sue labbra. Rosse come le fragole. Dio! Mai aveva trovato l’uniforme da auror così sensuale!

Virginia notò lo sguardo di Harry indugiare sulla sua figura. Senza volerlo, lasciò, che le guance morbide si colorassero di rosso.

-Sei bellissima...- le sussurrò Harry prendendole una mano.

Ginny abbassò gli occhioni. Perché doveva sentirsi sempre così!

-G-grazie...- bisbigliò seguendo il ragazzo fuori dalla stanza

 

***

 

Hermione era seduta dietro, nella grande monovolume. Aveva le gambe accavallate e lo sguardo perso, fuori dal finestrino. Il silenzio tombale che si era creato all’interno della vettura era interrotto solamente dal respiro regolare di Ron addormentato.

Hermione aveva poggiato il suo mento sulle sue, lunghe dita affusolate.

Stava riflettendo.

Possibile che si fosse immaginata tutto?! Certo, c’era tanta gente, però, perché doveva proprio idearsi che Draco le avesse sussurrato... insomma... che le avesse bisbigliato “Ti amo” . Non riusciva neanche a pensarlo. Ogni volta che si ricordava di quello che era successo non poteva fare a meno di sorridere e di diventare scarlatta. Doveva ammetterlo. Era rimasta un tantino delusa quando Draco le aveva giurato di non averglielo mai detto. Un po’ in fondo ci sperava. Ma perché?! Era così confusa dalle strane sensazioni che aveva provato con Malfoy sulla pista di pattinaggio.

Voltò il suo sguardo verso il Biondo che guidava. Dannazione! Perché doveva essere così bello! Quella camicia nera  metteva in evidenza tutti i muscoli della sua schiena e delle sue braccia. Come era mozzafiato il suo portamento mentre guidava l’auto. Le braccia in tensione gonfiavano i muscoli, lo sguardo serio e concentrato rendeva quelle iridi ghiaccio ancora più irresistibili. Le labbra sottili ma bene disegnate erano inumidite di tanto in tanto dalla sua lingua. I capelli biondi leggermente scompigliati dal piccolo spiraglio di aria che veniva dal finestrino aperto.

Ad Hermione, sembrò quasi, che Draco sorridesse sotto i baffi.

Fu solo per un momento. Un piccolissimo sprazzo di tempo, ma Hermione si trovò a pensare come sarebbe stato baciarlo. Dormire tra le sue braccia e riprovare quella bellissima sensazione di completezza e perfezione che aveva saggiato qualche ora prima.

Aveva ancora gli occhi puntati sul profilo perfetto di Draco quando il biondo l’apostrofò ridendo:

-Ehi, se mi guardi ancora così intensamente potrei emozionarmi?!-

Hermione si riscosse arrossendo incredibilmente.

-Eh...io, io non ti stavo fissando!- balbettò abbassando lo sguardo, la bruna.

-Ah, sì?! sai piccola, non puoi mentirmi... io li sento i tuoi su di me... – disse Malfoy guardandola dallo specchietto.

Hermione rimase interdetta. Il sangue continuava a salirle alla testa. Il suo dannato cuore pompava in maniera troppo perfetta.

-A...ah, sì- balbettò perplessa.

Draco sorrise. Era troppo carina quando arrossiva e diventava insicura.

Hermione lo guardò ancora prima di tornare a concentrare il suo sguardo sul paesaggio, che sferzava veloce, fuori dal finestrino.

-Allora, sei pronta per il tuo lavoro di lunedì?! Sai, devo ammettere, che fin da Hogwarts io avrei scommesso 100 galeoni che tu avresti preso il posto di Minerva McGranitt... e invece, eccoti Auror a tutti gli effetti!- asserì il biondo sorridendo.

-Beh... lo stesso vale per me... credimi non avrei scommesso una sola falce su di te come Auror, e invece eccoti qui... Auror incallito e rubacuori impenitente!- disse Hermione combattendo l’imbarazzo iniziale.

Draco rise. Rubacuori impenitente lui?! Ma mai, nella sua vita! Le donne erano sempre scappate da lui, non appena sentivano il suo cognome e quelle che rimanevano lo facevano solo per curiosità o per amore del lato oscuro.

-Perché ridi?! Vuoi dire che non è così?!- chiese la bruna ridendo.

-Sì, sì... rubacuori! Andiamo, Hermione, con il cognome che mi ritrovo sarebbe quasi impossibile esserlo!- affermò Draco girando l’angolo di casa loro.

- Non è vero! Dra’, porca miseria, ma le guardi le donne! Non vedi che ti muoiono tutte dietro!- disse Hermione con tutta la frustrazione che aveva in corpo. Perché aveva usato quel tono?! Perché nel sentirsi, si era sembrata arrabbiata, frustrata... gelosa!

Draco rimase in silenzio.

-No, non guardo le donne... per me ne esiste solo una e di tutte le altre, francamente, non mi interessa niente!- disse Draco serio in volto.

I suoi occhi dardeggiarono di passione e desiderio, quando accarezzò con lo sguardo il viso arrossato della bruna.

Hermione rimase ancora una volta in silenzio. Non le era  mai capitato di non saper cosa dire, tante volte come in quella lunga giornata!

Quasi senza pensarci si ritrovò a dire:

-E chi è questa donna?!-

Draco imboccò il lungo viale alberato che portava alla casa gialla e blue.

Aveva la bocca secca. Non riusciva a parlare.

Ancora una volta la voce assonnata di Ron gli venne in soccorso.

-Augh...- fece il rosso sbadigliando rumorosamente. –Che bella dormita!- continuò stiracchiandosi.

Mai come in quell’occasione Hermione trovò Ron di troppo.

Draco tirò un sospiro di sollievo.

Imboccò il piccolo vialetto della bella villa  elegante e parcheggiò la monovolume blue. Spense il motore e con un gran sorriso di sollievo disse:

-Beh, termina qui il biglietto bianco! Si pregano i gentili clienti ad uscire dall’auto. Vi ringraziamo per aver scelto la compagnia di viaggio “Draco Malfoy spa”. Arrivederci - e sogghignando scese dall’auto.

Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridacchiare insieme.

 

***

 -Allora Mellifluo... quali notizie mi porti?- disse la voce cavernosa di Voldemort.

-Mio Signore... in realtà non ho ancora scoperto niente di speciale...- rispose l’uomo biondo inginocchiato.

-Bene, allora... cosa ci fai qui... sbaglio o ti avevo intimato di non tornare alla base fin quando non avessi avuto notizie importanti da comunicarmi...- controbatté Voldemort viscidamente.

Mellifluo sentì la rabbia montargli dentro.

-Sì, mio signore... ma nella base il week-end non c’è mai nessuno e mi sembrava inutile...- provò a spiegare prima di essere interrotto bruscamente dall’essere al suo cospetto.

-Taci, Mellifluo! Non sei abilitato a pensare... devi solo eseguire gli ordini!Vuoi che ti ricordi che comanda qui?!- continuò afferrando la bacchetta, Voldemort.

-Sì, mio Signore... mi perdoni!- disse Mellifluo inchinandosi fino a sfiorare con il mento il pavimento freddo.

-Mi dispiace Mellifluo... ma devi imparare la lezione...- proseguì il Signore Oscuro sogghignando.

Mellifluo chiuse gli occhi e aspetto che la micidiale maledizione di Voldemort lo colpisse in pieno.

Udì la voce di colui-che-non-deve-essere-nominato gridare:
-Bloccandus!- sentì il suo cuore pompare ancora due volte. Poi più niente.

 

***

 

-Draco!- chiamò Hermione affettando un lungo gambo di sedano.

Nessuna risposta.

-DRACO!!-gridò a squarciagola la bruna mentre l’olio nella pentola iniziava a scoppiettare.

Il biondo entrò nella cucina sorridendo.

-Cosa c’è, mia signora?!- domandò avvicinandosi ai fornelli.

-Sta... sta esplodendo tutto!- disse Hermione indicando l’olio bollente.

Draco allargò il suo sorriso scuotendo la testa.

-Hermione... basta abbassare la fiamma e girare un po’ con il cucchiaio di legno...- così dicendo il biondo eseguì tutte le indicazioni come un cuoco provetto.

-Ecco fatto...- terminò pulendosi le mani su un canovaccio.

Hermione divenne rossa. Lei, mezza babbana, aveva paura di un fornello, lui, mago purosangue, perfetto casalingo.

Sciolse il nodo che legava il grembiule alla sua vita.

-Va bene... sono un disastro!- disse tentando di togliersi il zinale.

Draco le bloccò le mani.

-Dai,- le disse scostandole una ciocca di capelli ricci dagli occhi cioccolato. -cuciniamo insieme... ti va?!-

Hermione lo guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi di ghiaccio, che le facevano ribollire il sangue ogni volta che si posavano su di lei.

Sentì il suo cuore avere una brusca impennata. Iniziò a pompare sempre più sangue alle guance che divennero rosse, quando Draco le accarezzò dolcemente.

-Va...va bene- concordò la bruna abbassando lo sguardo.

Draco si chinò su di lei rilegando il grembiule alla sua vita.

Era così vicino, che ancora una volta, Hermione poté sentire il suo buon odore invaderle i polmoni, regalandole la bellissima sensazione di pace che aveva provato al pattinaggio.

Draco riuscì a percepire il leggero brivido che corse lungo la schiena di Hermione. Sorrise a quel pensiero.

-Allora!- iniziò staccandosi da lei e indossando il grembiule rosso. -Come prima cosa... finisci di tagliuzzare quel sedano... io nel frattempo lavo i pomodori...-

Hermione guardò di sottecchi l’uomo biondo. Perché doveva essere così perfetto! Pensare che solo qualche anno prima avrebbe trovato in lui tanti di quei difetti da poterci riempire un libro di storia della magia!

 -Hermione!- la richiamò Draco dolcemente.

La bruna si riscosse.

-Sì...- disse iniziando a tagliuzzare il sedano.

-Ti farai male se continui ad affettarlo in quel modo!- esclamò il ragazzo arrivandole alle spalle.

Le circondò la vita fino ad arrivare alle sue mani che impugnavano il coltello.

Hermione sentì le sue lunghe dita affusolate appoggiarsi delicatamente sul suo polso. Erano così fresche e morbide.

Draco le si era avvicinato così tanto che poteva sentire il suo petto andare a scontrare la sua schiena a ritmi regolari. Non poté fare a meno di arrossire.

-Devi...- iniziò Draco prima che il profumo dei capelli della bruna lo mandasse in tilt. -Devi... impugnare... il coltello così...- continuò a fatica mentre tutte le sue difese iniziavano a vacillare. Quel profumo di Hermione doveva essere stregato! Era impossibile che ogni volta che le si avvicinava e lo avvertiva perdeva completamente la cognizione spazio-temporale e si ritrovava come a vagare in un sogno!

Hermione sentì letteralmente il suo cervello disconnettersi dal resto del corpo. Si girò su se stessa fino a quando non si trovò con il viso a pochi centimetri dal petto di Draco. Entrambi avevano iniziato a respirare irregolarmente. Hermione alzò lo sguardo. I loro occhi si accarezzarono per un lungo istante.

Lentamente la bruna si issò sulla punta dei piedi. Draco si abbassò. Hermione poteva sentire il suo respiro caldo sollecitarle la pelle del viso. Senza accorgersene le loro teste si fecero sempre più vicine. I loro cuori iniziarono a battere all’unisono. Draco si inumidì le labbra.

Hermione le dischiuse leggermente. Ancore qualche piccolo millimetro e si sarebbero baciati, causando una cosa irreparabile.

-Hermione!- la voce di Ron le arrivò lontana.

-HERMIONE!-gridò ancora il rosso iniziando a scuoterla.

-Ehi, sveglia!- continuò quando finalmente la bruna aprì gli occhi.

Hermione aveva le guance che le andavano a fuoco mentre abbracciava il cuscino del divano dove si era assopita qualche ora prima.

-Ron...- disse quando si fu ripresa dallo shock. -Che.. che.. cosa è successo?!-

Ron la guardò negli occhi. Lentamente un sorriso malizioso (ed odioso Nd Hermione) si disegnò sul volto del ragazzo.

-Cosa stava sognando, Miss Granger?!- disse accarezzandole le guance bollenti.

-Io...- rispose la bruna allontanando la mano dell’amico mentre raggiungeva lo stadio più alto d’imbarazzo.

Ron scoppiò a ridere.

-La mia Hermione, Prefetto- perfetto- e- capo- scuola- migliore- degli- ultimi -50 anni- di- Hogwarts, ha fatto pensieri impuri su un ragazzo!- la prese in giro pizzicandole un guanciotto.

-No! Non è vero...- cercò di dire la bruna mettendosi le mani sulla faccia.

-AHAH...- rise ancora appoggiando il palmo sul capo di Hermione. -Povera, piccola, la mia Miss Granger... scoperta, dal suo migliore amico, mentre per la prima volta, faceva pensieri indecenti!-

-BASTA!- continuò il capitano Granger alzandosi dal divano e lanciandogli il cuscino che aveva ancora tra le mani.

-Dai lasciati prendere in giro! Una volta tanto che posso farlo!- la pregò il rosso.

Hermione lo carbonizzò con lo sguardo.

- Dov’è Draco?!- chiese entrando nella cucina seguita a ruota da Ron che continuava a guardarla in modo malizioso.

-Oh, è venuto a rapirlo una bambina... hanno parlato per un po’ di una certa Titti la palla, e poi sono andati via correndo... avresti dovuto vedere il nostro amico Malfoy alle prese con quello scricciolo!Se avessi avuto una telecamera l’avrei ripreso di sicuro!- terminò iniziando a ridere.

-Draco, una bimba ed una certa Titti la palla... Ron, ma pensi che io ti creda?!- domandò scandalizzata Hermione aprendo il frigorifero.

-Va bene... allora non farlo!- disse il Rosso sgranocchiando delle patatine.

-...-

Hermione rimase a fissarlo per qualche minuto. Si guardarono negli occhi per alcuni istanti.

-Allora... su di chi hai fatto pensieracci, piccola ‘Mione?!- sparò a bruciapelo Ron.

Hermione tossì, mentre il pezzo di sandwich che aveva addentato le andava di traverso.

-Ah, ah... Hermione sei troppo divertente quando ti senti imbarazzata.- scherzò Ron sedendosi sulla sedia di legno.

-Non, ho fatto pensieri sconci su nessuno! E adesso basta con questa storia...- continuò Hermione dopo aver bevuto un lungo sorso di acqua.

Il rosso continuava a guardarla come se fosse un’aliena.

-Stavi facendo pensieri sconci su di me... o su Draco...-disse Ron assumendo la classica posa della prof.ssa Cooman.

Hermione sputò come una fontanella l’acqua che stava sorseggiando.

-Ho indovinato?!- fece trionfante Weasley.

Granger si passò un mano sul viso ancora rosso per l’imbarazzo.

-Ron! PIANTALA!- gridò esasperata.

-Dai! E’ così divertente!- piagnucolò il rosso dandole delle pacche sulla schiena.

-Divertente?!- domandò Hermione scandalizzata.

Ron sollevò un sopracciglio.

-Esatto!- disse dopo un po’ baciandole una guancia sempre più rossa.

-Dove vai, adesso?!- continuò disperata la bruna.

-A farmi una doccia... sei sicura di poterlo sapere senza poi fare brutti pensieri?!- disse Ron.

Hermione lo guardò d traverso. Afferrò il pomodoro rosso che troneggiava sul tavolo e senza pensarci due volte lo lanciò con forza impressionante verso la faccia di Ron.

Il ragazzo riuscì a schivarlo abbassandosi leggermente. Il povero ortaggio si andò a spiaccicare sul muro immacolato della stanza da pranzo.

Ron si voltò a guardare il disastro.

Passo falso.

Hermione infilò la mano nel barattolo di maionese, prendendone un bel po’. Si avvicinò furtivamente al rosso che era ancora girato ad osservare “la macchia rossa”. Gli saltò addossò imbrattandogli la faccia della morbida salsina.

Ron gridò incredulo. Afferrò Hermione per le gambe e la fece cadere a terra.

-Ahi...-strillò la bruna mentre Ron andava in cucina a rifornirsi di proiettili.

-Non hai visto ancora niente!-   la minacciò ritornando con ancora tutta la faccia sporca.

-Ron! Non ti azzardare! No! No!-  supplicò la Granger prima che il rosso le fu addosso impiastricciandole i bei boccoli profumati con la maionese.

-RON!-ruggì Hermione cercano di alzarsi in piedi. La zona di pavimento dove era sdraiata  era così scivolosa che non riusciva ad issarsi sulle gambe.

Ron sorrise di più, a quella buffa scena.

-Vuoi un mano?!- chiese Weasley allungandosi verso di lei.

Hermione guardò le sue dita. Poi i suoi occhi si illuminarono.

-Sì!- rispose tirando giù il rosso che finì sopra di lei schiacciandola.

-Oh, mio dio Hermione... ma che ti succede in questo periodo?!-scherzò Ron mentre cercava di togliersi di dosso all’amica.

-Mi stai schiacciando...- disse la bruna prima di scoppiare a ridere accompagnata dal ragazzo.

Si fermarono a guardarsi pochi istanti negli occhi.

Ron pensò che gli occhi di Hermione fossero i più belli che avesse mai visto. Un colore così particolare, un taglio così dolce... e poi erano le iridi della sua ‘Mione!

Provò l’irrefrenabile desiderio di assaporare la bocca della bruna.

Hermione notò con angoscia  che il Rosso le stava fissando le labbra.

“Adesso basta!” pensò mentre il suo cuore le esplodeva nel petto. Perché doveva provare quelle emozioni così forti in una sola giornata e nel giro di poche ore?!

-Ron... mi fai alzare...- cercò di chiedere Hermione, senza diventare ancora più rossa, di quanto non lo era già.

Ron la guardò ancora negli occhi, prima di alzarsi ed aiutarla.

Weasley era più rosso dei suoi capelli.

-Io... vado a farmi una doccia...- disse Hermione, prima di correre di sopra e lasciare un Ron agitato a sognare le sue labbra.

 

***

 

 -Per favore... signore biondo!- stava esclamando la bimba ricciuta.

- No! Mi dispiace ma non risalgo su quell’albero!- rispose Draco mettendosi le mani sui fianchi.

-Per favore...- disse Lily unendo le mani e mettendosi in ginocchio.

-Ho detto di no!- ribatté Malfoy.

-Ma...ma... l’ha già fatto!La prego signore biondo! Titti ha paura a rimanere sull’albero da sola!- cercò di convincerlo lo scricciolo ricciuto.

Draco guardò quegli occhioni scuri. Perché doveva essere così soggetto al fascino femminile!

-Va bene... vado... ma che sia l’ultima volta! Chiaro!?- disse prima di iniziare ad arrampicarsi.

-Ok!- disse tutta contenta la bambina stringendogli forte la mano.

-Ah... comunque io mi chiamo Draco e non signore biondo!- terminò il capitando iniziando a salire sull’albero.

Questa volta riuscì a raggiungere più facilmente la cima. Aveva ancora la tremarella ma non poteva certo farla vedere a Lily.

-Tieni!- disse Draco dopo essere tornato a terra e porgendo la palla alla bambina.

-LILY!- gridò la voce di una ragazza che era appena scesa da un taxi giallo.

La bambina si voltò sorridendo. Aveva capito a chi apparteneva quella voce.

-SORELLINA!- continuò Lily rituffando la palla nelle braccia di Draco e correndo in contro alla bella bruna.

Draco osservò la scena con la bocca aperta. Dannazione! Ma quella era... quella era... non poteva essere.

Una bella bruna con un sorriso smagliante stava abbracciando forte la piccola.

Indossava dei pantaloni neri e un cappotto di panno elegante. I lunghi capelli scuri erano lasciati morbidi sulle spalle esili. Portava un grande borsone verde militare appeso ad un braccio. Sembrava molto pesante vista l’andatura in certa con la quale avanzava.

Draco la guardò da lontano e finalmente capì chi gli ricordava Maggie la sorella più grande della piccola Lily.

La bambina trascinò la ragazza fino a Draco.

-Vieni sorellina! Voglio presentarti il fidanzato mio e di Titti!- la sorella sorrise alle parole di Lily.

- E’ arrivato un nuovo bambino... – disse prima di incontrare gli occhi di ghiaccio di Draco e rimanere senza parole.

-Dra...Draco...- farfugliò la bruna diventando rossa.

-Ciao...- rispose il biondo abbassando lo sguardo.

 

***

Hermione aprì con violenza il rubinetto della doccia. Si tolse velocemente quei vestiti sporchi di maionese e si infilò sotto il getto di acqua calda.

Finalmente riuscì a tornare di un colorito normale. Che strano sogno aveva fatto oggi. Draco, aveva sognato di baciarlo. Non era la prima volta che le accadeva, però era  certo la prima volta che non voleva svegliarsi!

Prese lo shampoo che si trovava sul piccolo marmo bianco del bagno.

L’improvviso profumo le fece capire che aveva preso quello sbagliato. Annusò bene quell’essenza. Ron. Era suo quel flacone. Lui profumava di pino. Cercò di trovare il suo shampoo ma si ricordò di averlo lasciato in camera sua.

“Va bene...” pensò versandosi il contenuto sulla lunga chioma bagnata “lui mi ha sporcato i capelli e lui pagherà lo shampoo!”

Iniziò a massaggiarsi la testa. Quanto era rilassante.

Si sciacquò bene i boccoli per togliere quell’orribile sensazione di unto che le ricordava Piton e chiuse l’acqua. Andò verso lo specchio dove controllò il suo riflesso.

Aveva le guance arrossate dal vapore, i capelli bagnati che profumavano in una maniera incredibile.

Prese un ricciolo tra le mani e aspirò profondamente.

Ron.

Quello era l’odore del suo rosso Weasley. Sorrise.

Infilò il suo accappatoio ed uscì dal bagno con un solo pensiero. Avrebbe dormito ancora con il profumo di Ron a farle compagnia.

 

Continua...  

 

 

 

Ciao a tutti! Allora bella gente come state?! Spero benissimo! Secondo voi come sta procedendo questo triangolo (che presto diventerà un quadrato!)?! spero bene! Mamma mia quante emozioni per la nostra povera Hermione... mi piange il cuore a doverla strapazzare in questo modo... ma in fondo se lo merita! L’indecisione...o meglio le persone indecise non mi sono mai piaciute! Quindi credo che presto la mia ‘Mione deciderà il suo cavaliere dalla sfavillante armatura! Voglio però che sia chiaro una cosa! Io adoro Hermione sia con Draco che con Ron quindi le fan di uno o dell’altro  non vengano deluse dalla mia decisione! In fondo il partner della mia protagonista femminile l’avevo deciso già da tempo... da molto prima che la scrivessi in net, quando questa storia era ancora latente nella mia mente! Cmq... non so se avete notato che ho cambiato il titolo di questo chap... (per far contenta qualche mia commentatrice che me l’aveva fatto notare!) bene credo di aver detto tutto... ah, un’ultima cosa...  credo che per il mese di Aprile non aggiornerò... mi dispiace ma ecco... io non ho mai studiato letteratura latina e adesso questi deficienti dei miei amici vanno a fare un compito di latino proprio su questo! Ma si può essere più Idioti! Secondo me no! Nemmeno la mia influenza da rappresentante di classe ha potuto niente...sigh, sigh... ora mi toccherà studiare 45 pagine durante le vacanze di Pasqua! Oh, ma che nervoso! Potrei picchiarli a sangue!

Va beh... passiamo ai saluti che forse è meglio!

 

Giada Ciao Giadina! Allora hai visto la reazione di Hermione... in realtà l’ha presa abbastanza bene! Lì, per lì sembra così però poi si vede che in realtà la notizia (anche se smentita) l’ha scombussolata abbastanza.... spero che ti sia piaciuto! Un bacione fortissimo Angéle J

 

Tipsy Ciao cara! Come stai?! Ron ed Hermione?! Come fai ad esserne stufa! Sono così belli insieme! Certo qui in Italia si vedono solo quelle... ma forse perché nei libri della Rowling abbiamo capito alla perfezione con chi si metterà il Rosso!  Grazie per i complimenti sei davvero gentile! Continua a leggere la mia ffc! Un bacione Angéle J

 

DarkSirius Oh... ma guarda un po’ chi abbiamo qui! Niente di meno di Dark Sirius l’insegnate della scuola di Hogwarts! Allora ti è piaciuto questo chap!? Spero di Sì!Ma davvero ti piace il mio modo di scrivere?! Grazie mille! Sei stato molto gentile! Beh, ora devo andare! Un bacio Angéle J

 

Ransie Magnifica?! Io?!? Ma ne sei sicura!(beh, in effetti ho sbagliato a recensire Nd Ransie)... cmq grazie per avermi dato via libera! A cosa devo scrivere nella ffc! Spero che qualsiasi cosa scriva per te vada bene e che ti piaccia ugualmente! Un bacio grande Angéle J

 

Alexis Potter Grazie per i complimenti! Spero di aver aggiornato abbastanza in fretta! Sono contenta che le coppie della mia ffc ti piacciono! Beate voi che avete le idee belle chiare! Io sono un po’ confusa! Angéle J

 

Sweetie Grazie sweetie... dolcissima come sempre! Grazie per i complimenti! Spero che continuerai a seguirla! Credimi non rimarrete delusi!

 

phi phi Ciao Phi phi! Allora questo chap?! Come ti è sembrato! Spero che leggerò presto un tuo aggiornamento! Non credevo che sarei riuscita a far cambiare idea ad una fan di Ron...di solito questa passione è così ben radicata (grande alla ffc della bravissimissima Sunny the best!) beh... allora sono doppiamente onorata! Un bacio Angéle J

 

Marcycas - the Lady of Darkness Ciao!The lady of Darkness... devo confessarti che il tuo nome mi mette un pò di inquietudine! Grazie per i complimenti spero che questo chap ti sia piaciuto...

 

toxic_girl Grazie mille Toxic girl! Sei sempre gentilissima! Un bacione Angéle J

 

malfoygirl Grazie di vero cuore! Mi fa molto piacere un bacione AngéleJ

 

Ary  Ary!! Bellissima! Come stai?! No... non l’ho presa dal film Top Gun...sono contenta che anche Ron ed Hermione ti vadano bene! Grazie per i complimenti! Sei sempre così gentile che ogni volta che leggo un tuo commento mi si scalda il cuore! Grazie, grazie davvero un bacio Angéle

 

Dajann Sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica, sadica... se lo scrivevo un'altra volta mi veniva un crampo alla mano! Dajann ma quante volte hai utilizzato questa parola nella tua recensione! Davvero pensi che io sia sadica?!?!?! Spero vivamente di No! Perché non lo sono affatto!(va bene... forse un pochino! Nd Angéle Un pochino?!?!?!? Nd Dajann) cmq... non so se hai notato che ho cambiato il titolo del chap! Contenta!!!!?!?!?! Spero vivamente di Sì!!!!

Perché ce l’avete tutti con il mio fantastico modo di inventarmi i nomi ai chaps! Uffa! A me piaceva quel titolo! (Forse aveva un po’ stancato N d Dajann Va bene forse ha ragione tu! Nd Angéle)Ma dai in fondo i nostri amici devono ancora iniziare il loro lavoro... e credimi l’impegnerà parecchio soprattutto a Ron ed Hermione! Ginny ed Harry... avranno un bel po’ di momentini no... però tutto si risolverà... Don’t worry... perché non sono SADICA!Beh... ora fammi andare! Un bacio AngéleJ

 

ninfea_82 Grazie mille Ninfea... gentilissima! Un bacio Angéle J

 

lilyciuffetty Uh! Che bello! Angéle amica delle famiglie! Davvero l’hai consigliata alla tua sorellina?! Beh.. mi fa piacerissimo! Io ho iniziato raccontando storie alle mie cuginette! Un bacione Affettuoso e grazie per i complimenti! Un bacio Angéle J

 

Charlotte Ciao tesoro! Come stai?! Ho cercato di continuare la lettura di quella ffc ma purtroppo non ce l’ho fatta! Per terminare questo chap ho dovuto rinunciare ad andare ad un corso d’inglese (in realtà avevo un po’ da fare con la scuola ma non fa niente!) Grazie per i complimenti... molto carina la frase: “No Draco... No party...” ihihihihihi mi ha fatto ridere! Grazie per avermi consigliato quella ffc e per recensire sempre con tanto affetto la mia storia! Un bacio enorme Angéle J

P.s.

Hai capito con chi voglio mettere Hermione?! Brava... ma non lo dire a nessuno, però!

 

Xanthe Ciao Xanthe! E questo come finisce... sempre peggio! Ma no! Cmq grazie,grazie... aggiorna presto la tua ffc un bacione Angéle J

 

Vega Allora professoressa Vega... come sto andando... spero di essere migliorata ancora! Grazie per i tuoi commenti sempre gentile e costruttivi... quando mi commenti mi fai sentire sempre importante... e quasi sotto esame (nel senso buono... ho una grande ammirazione per te,riesci a recensire in maniera così simpatica e precisa che mi sembri un’insegnante!) ancora complimenti e continua a dirmi quello che pensi. Grazie un bacio Angéle J

 

Sarikketta malfoy Ciao Sarry! Ho mantenuto la promessa... ho dedicato un po’ più spazio a quella dolcissima coppia! Ma certo che puoi chiamarmi Angely... sai mi piace proprio... penso che sarà un altro pseudonimo...(Dopo Angéle spero Nd Mio Prof. Di Francese MdA) Beh, se i tuoi complimenti me li stra-merito allora...GRAZIE!!!! un bacio fortissimo Angéle J

 

Marilia Ciao Mary! Come stai!? Grazie per i tuoi compliments! Sei sempre così gentile... e già... quel ragazzuolo è proprio andato...ihihihih.... grazie per il tuo commento recensiscimi sempre! Un bacio Forte AngéleJ

 

 Maga Magò  Maga Magò... che bel nick simpatico! Ihihih quando da piccola guardavo la spada nella roccia quella streghetta mi faceva sempre ridere... non è che tu sei dispettosa come lei?!?!? Spero di no!Grazie per i tuoi complimenti! Non preoccuparti per l’italiano capisco quando parlano i francesi l’italiano... figurati se non capisco voi per qualche stupido errore grammaticale che sinceramente non ho trovato!un bacio Angéle J

 

Milady “Milady mi ha recensito, Milady mi ha recensito, Milady mi ha recensito, Milady mi ha recensito!!!” Ciao Tesoro! Lo sa cos’è questo ritornello?!?! E’ quello che cantavo quando ho visto il tuo commento... e la tua dedica sul chap della tua meravigliosa ffc!! Dio sei stata troppo gentile in quell’occasione... io davvero non credo di meritarmeli... non sono brava quanto te! Credimi! Tu quando descrivi qualcosa me la fai vedere davanti ai miei occhi! Dio! Sei troppo brava! Grazie ancora per i complimenti ma adesso devo proprio andare! Un bacio forte! Angéle J

 

RoBeRtA Ciao! Come non ti piacciono le coppie della mia ffc! Così mi ferisci nel profondo... grazie per i complimenti sul modo di scrivere... ma non penso di essere molto brava... vedi per quanto riguarda la tua proposta posso pensarci su ma non ti prometto niente perché quella coppia non mi piace molto... però se lo vuoi posso anche cercare di spremermi le meningi e farmi uscire una bella storiella per te e la tua passione! Contenta! Beh.. ora vado n bacio Angéle J

 

Bene... credo di aver ringraziato abbastanza... adesso do un saluto a tutti quelli che leggono ma non commentano... ma perché vi da tanto fastidio lasciarmi una dedikuzza! CATTIVI! Va beh... forse è meglio se mi collego in net per pubblicare che è meglio un bacio

Angéle J

P.s.

Il prossimo chap... cambierà ancora nome... contenti?!

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Ciccate qui *__*

 

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Capitolo 12
*** Capirsi è difficile... ***


DA AUROR A BABBANI XII CHAP “Capirsi è difficile

DA AUROR A BABBANI  XII CHAP  “Capirsi è difficile...”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

 

-Mellifluo...- sussurrava Angelia con la voce interrotta dai singhiozzi.

-Amore ti prego svegliati...- si sforzava ancora la bruna.

Aveva la testa appoggiata sul torace di Mellifluo. Le lunghe ciglia erano colme di lacrime. La maglia nera da Auror del biondo era bagnata.

Angelia sentiva l’odio per Voldemort montarle dentro.

Mellifluo era ancora steso sul freddo pavimento di alabastro della stanza adibita alle udienze.

Angelia aveva cercato un minimo battito all’interno della sua cassa toracica ma non l’aveva udito.

-Amore... non mi abbandonare... io ho bisogno di te...- continuò iniziando a baciargli il viso, le labbra, le mani, il collo.

Un battito.

All’improvviso all’interno di Mellifluo il cuore aveva iniziato a pompare. Prima timidamente... poi sempre con maggior foga.

Angelia si era allontanata incredula. Si era portata una mano sulla bocca. Le lacrime continuavano ancora, a scendere, calde, sulle sue morbide guance.

Il biondo si era mosso. Aveva tentato di aprire gli occhi e alzare una mano. Angelia l’aveva afferrata al volo portandosela alle labbra.

-Mellifluo...- bisbigliò mentre anche il suo cuore riprendeva a battere.

Il biondo le sorrise prima di aprire debolmente le iridi ghiaccio.

-Ehi...- disse McStrict accarezzandole gli zigomi. –Perché piangi, mia principessa?!-

Angelia non credeva alle sue pupille. Mellifluo, il suo amore, aveva finalmente aperto gli occhi.

Senza aspettare oltre si chinò sull’uomo steso, catturando possessivamente le sue labbra.

Fu il mangiamorte ad interrompere quel bacio infinito. Aveva sentito, in quel gesto, la disperazione che aveva provato la sua bruna quando lui era apparentemente morto.

Mellifluo aveva un forte mal di testa e gli faceva male il petto. L’incantesimo di Voldemort non era dei più dolorosi fisicamente ma dal punto di vista morale era devastante. Con la maledizione bloccandus provocavi una morta apparente nell’avversario. Apparente, non era il termine giusto. In realtà lasciavi questa vita ma non per sempre. Davi solo una sbirciatina a quello che ti sarebbe aspettato dopo la morte vera, reale. Non sempre gli uomini sono pronti a sapere dove sono destinati.

Mellifluo cercò di issarsi. Angelia gli fu subito accanto.

-Co...cosa è successo?!- domandò senza distogliere lo sguardo dal viso severo del mangiamorte.

Mellifluo la guardò negli occhi. Quei bellissimi occhi blue cobalto. Accarezzò ancora la pelle morbida di Angelia. Non poteva crederci che prima o poi non avrebbe più potuto farlo. Le baciò dolcemente le guance.

-Non è successo niente, amore mio. Adesso sto bene!- disse Mellifluo prendendo il mento della ragazza tra le sue dita.

-Che...che hai visto di là?!- domandò abbassando lo sguardo.

-Sai che non posso dirtelo...- rispose l’uomo avviandosi verso la porta.

-Dimmi almeno se devo preoccuparmi!- esclamò Angelia dopo aver percorso il lungo corridoio.

-Non preoccuparti, amore... andrà tutto per il meglio!- così dicendo si chinò su di lei baciandola come se fosse stata l’ultima volta che avrebbe potuto farlo.

 

***

 

-Draco... ma che ci fa qui?!- chiese la bruna facendo scivolare il borsone giù dalla sua spalla.

-Non sai niente Mary Anne?!- rispose il capitano incrociando le braccia sul petto.

-Io...io sapevo che eravate partiti per una missione segreta... non pensavo che fosse qui...- disse Mary Anne diventando rossa

Lily li guardava di sottecchi.

-La nostra missione segreta Mary Anne non è altro che una copertura... siamo babbani... io, Ron ed Hermione siamo diventati degli insulsi babbani!- controbatté aspramente il biondo.

-Mi dispiace Draco, io non lo sapevo...- si scusò Anne.

-Ah... allora, hanno inventato questa bella favoletta!Sono incredibili a sparare balle quelli del M.R.S.M.  (mediazione rapporti sociali magici)!- apostrofò sarcasticamente Malfoy.

 Mary Anne si limitò ad asserire col capo.

-Quindi... non sei venuta a portarci nessuna notizia!?- dedusse Draco amaramente.

-...- Anne si strinse nelle spalle.

Draco serrò i pugni. Perché mai nessuno gli informava di cosa succedeva nel loro mondo!

-Bene! Benissimo!- sbraitò il biondo girando sui tacchi e dirigendosi verso casa.

-Draco aspetta un momento!- cercò di fermarlo inutilmente Mary Anne.

Il biondo si voltò.

-Mi dispiace Anne... non ce l’ho con te!- detto questo corse lungo il viale alberato.

Mary Anne rimase ad osservarlo fin quando non scomparve alla vista.

-Sorellina... conosci Draco?!- chiese timidamente il piccolo scricciolo dandole la mano.

La bruna tirò silenziosamente su col naso.

-Sì, tesoro... l’ho conosciuto all’università...-

La bambina la guardò preoccupata.

-Andiamo, scricciolo... fa freddo qua fuori...- continuò la bruna asciugandosi le calde lacrime, con le dita.

Lily guardò sua sorella.

Nella sua mente di bimba pensò: “Cattivo Draco, cattivo!”

 

***

 

Ron uscì dal bagno. Aveva appena fatto una lunga doccia. Indossava il suo accappatoio. Aveva tirato su il cappuccio. I capelli rossi profumavano in una maniera incredibile di pino.

Che strano...” pensò mentre scendeva le scale per dirigersi in cucina. “Il mio shampoo è quasi finito... eppure l’ho comprato qualche  giorno fa!”

Si grattò la nuca aprendo il frigo.

-Non ci posso credere!- sentì gridare  Draco dal salone.

Ron chiuse l’anta.

Draco comparve sulla soglia.

-Non puoi immaginare chi ho incontrato qui...- esordì sedendosi pesantemente sulla sedia di legno.

Il rosso ci pensò su un momento.

-Pansy Parkinson?!-chiese sorridendo maliziosamente.

-Ah, ah...- fece ironico il biondino.- Cretino!Dai, spara un nome!- continuò incrociando le braccia sul petto.

-Ma cosa vuoi che ne sappia, Draco?!- ribatté Ron versandosi un bicchiere d’aranciata. La offrì a Malfoy che rifiutò con un gesto secco della mano.

-Mary Anne Cooper... la nostra segretaria!- esclamò il biondo sporgendosi sul tavolo.

-Cosa?!- fu la risposta di Ron dopo aver sputacchiato il suo succo d’arancia.

-Mary Anne Cooper... – ripeté Draco riappoggiandosi allo schienale della sedia.

- E’ venuta a portarci notizie!?- chiese speranzoso Weasley.

-No- fu la risposta secca di Malfoy.

-E allora cosa ci fa qui?!- ribadì con uno sguardo interrogativo Ronald.

- E’ la sua città natale...- spiegò l’altro.

-Ah, e allora scusami... non ho ben capito, dov’è il problema da non crederci!?-

-Il problema da non crederci mio caro amico Weasley... sta nel fatto che alla nostra, cara, vecchia base... nessuno, sa cosa ci è successo! La notizia ufficiale è quella di una nostra partenza per una missione segreta!- disse scandalizzato Draco.

Ron lo guardò negli occhi. Non riusciva ancora a capire il punto della situazione.

-Scusami... ma non riesco ancora a capire dove sia il problema!- controbatté rimettendo nel frigo la bottiglia del succo.

-Come... non riesci a capire?!- chiese sconvolto il biondino. -Ron... io, non voglio essere dimenticato! Io voglio tornare presto nel mio mondo, non voglio tagliare per un anno intero i ponti con le mie origini...voglio tutte le informazioni riguardanti la vita dall’altra parte!-

Il rosso guardò Malfoy con una strana espressione.

-Non ci dimenticheranno, Draco! Sta tranquillo!- lo confortò.

-Certo, tu ne sei sicuro... in fondo dall’altra parte c’è tua sorella, il tuo migliore amico...- controbatté l’altro diventando rosso di rabbia.

-Draco- continuò Ron con una calma e una gentilezza disarmante. -Non ci dimenticheranno...dall’altra parte ci sono una tua amica e un nostro migliore amico...- concluse con un tono che lasciava poco spazio alle repliche.

Draco incassò il colpo.

-Forse hai ragione...- azzardò il biondo.

Ron sorrise.

-No,- rispose. –Io ho ragione!-

 

***

 

 

Harry e Ginny percorrevano a passo veloce i lunghi corridoi della caserma di Auror. Ogni tanto si fermavano, per potersi dare qualche bacio a fior di labbra.

Ridevano.

Una risata gioviale, sincera, innamorata...

Erano diretti a mensa. Lì, avrebbero finalmente messo qualcosa sotto i denti.

Harry si fermò poco prima di entrare nella grande sala rumorosa.

-Senti Virginia...- iniziò prendendole le mani.- Io volevo dirti... ecco, volevo chiederti... ecco...-

-Harry, spara! Cosa vuoi dirmi?!- lo aiutò Ginny.

-Volevo dirti che forse è meglio se davanti a tutti ci comportassimo come se nulla fosse... – Harry aveva sussurrato le ultime parole.

Virginia sbiancò assumendo uno sguardo assente.

Non le piaceva fare le cose di nascosto. Avrebbe capito se, suo fratello, Ron fosse stato nei paraggi, ma adesso che lui non c’era non riusciva a capire il perché di tanto mistero!

-Sei d’accordo Virginia?!- domandò il ragazzo riscuotendola dai suoi pensieri.

Ginny lo guardò negli occhi.

Avrebbe voluto rispondergli diversamente. Avrebbe voluto dirgli che non era assolutamente d’accordo, ma invece si trovò a rispondere:

-Va bene Harry, facciamo come dici tu...- gli baciò una guancia e si allontanò da lui.

Il ragazzo rimase a guardarla fin quando non scomparve dietro la porta della mensa.

Non ne era sicuro, ma gli sembrava stranamente arrabbiata.

 

***

 

Hermione indossò il suo pigiama azzurro. Prese il libro che aveva portato e si mise a letto. Accese la luce sul comodino. Inforcò i suoi occhialini e si immerse nella sua rituale lettura prima di dormire.

Non aveva neanche iniziato la prima pagina quando qualcuno bussò alla sua porta.

Ron.

-Posso entrare?!- chiese infilando la testa rossa nella stanza.

Hermione sorrise. Tolse gli occhiali e appoggiò il libro sul tavolino da notte.

-Certo...- gli rispose.

Ron entrò incerto. La stanza di Hermione l’aveva sempre vista come un tabù e adesso c’era dentro.

Si sedette timidamente sul bel letto morbido.

Si guardò un po’ intorno. Era proprio come se l’aspettava. Ordinata, pulita, precisa e piena di libri sugli scaffali.

-Cosa c’è Ron?!- chiese Hermione notando il suo sguardo indugiante.

Il rosso guardò incerto gli occhi cioccolato della bruna.

-Non è per me... o meglio, forse sì... beh, in realtà non lo so esattamente...- farfugliò incerto Weasley.

-Ron...- disse Hermione dolcemente afferrandogli le mani. -Dimmi cosa ti preoccupa?!-

-Se ci dimenticassero...- confessò abbassando lo sguardo. Aveva fatto tanto il duro con Draco per incutergli coraggio, ed invece, forse ne aveva bisogno anche lui.

La bruna sorrise accarezzandogli il volto.

-Come potrebbero mai dimenticare tre persone come noi?!- chiese sarcastica.

Ron rise amaramente.

 -Sai... mia sorella vivrebbe senz’altro meglio senza di me... Harry avrebbe tre persone in meno di cui preoccuparsi...- evidenziò l’uomo.

Hermione gli mise due dita sulle labbra.

-Shhh...-sussurrò. –Tua sorella vive per te, nonostante tu sia molto rompipalle nei suoi confronti... Harry ci vuole bene e farà di tutto per riaverci tra i piedi...non devi preoccuparti, usciremo sani e salvi da quest’assurda avventura...- così dicendo gli accarezzò le guance spolverate di lentiggini.

Ron la guardò negli occhi. Era bella la sua ‘Mione. Lo era sempre stata, ma lui se ne era accorto solo negli ultimi 6 mesi.

Le sorrise, si avvicinò lentamente e l’abbracciò forte.

L’improvviso odore dei suoi capelli, gli fece capire il perché il suo shampoo era finito.

-Mi rubi lo shampoo?!- domandò senza distaccarsi da lei.

-No... avevo lasciato il mio in camera e così ho usato un po’ il tuo. Ti dispiace?!- domandò Miss Granger.

-Un po’ sì...- rispose l’uomo.

La bruna si sentì mancare la terra sotto i piedi. Avrebbe voluto che una voragine la inghiottisse propio in quel momento.

-Quando ti abbraccio voglio sentire il tuo profumo... non il mio!- disse baciandole i capelli.

Hermione si riprese.

-Adoro la tua essenza, mi fa sentire bene... in pace come stesso! Starei ore con il naso sprofondato tra i tuoi capelli.- confessò diventando rosso in zona orecchie.

La bruna sorrise. Quanto era dolce il suo Ron. La sua semplicità nel dire le cose l’aveva sempre colpita.

-Devo prenderlo come un complimento?!- domandò titubante Hermione.

Ron alzò lo sguardo.

La ragazza notò con piacere che il rossore si era propagato sulle sue guance.

 -Sì...- rispose incatenando il suo sguardo alle labbra carnose della bruna.

Perché doveva sentirsi sempre stramaledettamente attirato da quella bocca!

Si chinò su di lei.

Hermione divenne rossa.

Ron si fermò a qualche centimetro da quel capolavoro di colore rosso.

Le diede un tenero bacio sulle labbra. Nulla di passionale. Un casto bacio.

-Buonanotte...-

 La guardò ancora negli occhi prima di uscire dalla stanza lasciando Hermione incredula.

La bruna si passò una mano fresca sulle guance.

Bollenti.

Si guardò attorno. Era davvero stralunata.

Si toccò le labbra con un dito.

Ron l’aveva baciata. Non era uno come quello dei film, ma era comunque il bacio di Ron.

Hermione si grattò la nuca.

Il cuore aveva lentamente iniziato a battere normalmente.

Si lasciò cadere sui guanciali.

Ridendo afferrò un cuscino e lo mise sulla faccia.

-Ron...Ron... ma perché mi devi sempre far sentire una perfetta idiota!?!- si disse.

Rimase a  pensare a quanto successo fin quando il dolce richiamo di Morpheo non la vinse trascinandola in un dolcissimo sogno...

Questa volta il protagonista sarebbe stato un ragazzo dalla fiammeggiante chioma.

 

***

 

Draco entrò nella stanza in penombra. I fasci di luce lunare entravano dalle persiane delle finestre.

Il chiarore argenteo si posava delicatamente sulla bella figura addormentata.

I capelli ricci erano sparsi sul cuscino, le labbra carnose leggermente dischiuse. Il polso sottile era lasciato blandamente sul cuscino. Le sopraciglia armoniose erano rilassate.

Draco si avvicinò al letto. Si sedette sul parquet incrociando le gambe.

Era agitato. L’unico modo, che conosceva, per rilassarsi era guardare una “certa” Hermione Granger dormire beatamente.

Le accarezzò timidamente le guance morbide. La sua pelle era meravigliosamente calda.

Guardò il suo viso con dolcezza.

Sospirò rumorosamente e rimase in silenzio ad osservarla.

La sua cura stava già facendo effetto.

Si iniziò a sentire più tranquillo. Senza quasi accorgersene ascoltò l’invitante richiamo di Morpheo sprofondando in un dolcissimo sonno.

 

***

 

Angelia si accoccolò accanto a Mellifluo nel grande letto dalle lenzuola scure.

Il biondo era addormentato da quando l’aveva riaccompagnato in stanza dopo il risveglio.

La bruna gli accarezzò i capelli lunghi.

Sorrise a quel contatto.

Che sensazione orrenda aveva provato quando l’aveva visto a terra privo di sensi.

Gli baciò una tempia.

-Amore mio...- le sussurrò Mellifluo baciandole le labbra con passione. Aveva ancora gli occhi chiusi.

Angelia sorrise. Senza di lui non sapeva davvero come sarebbe sopravvissuta.

Ancora si ricordava la prima volta che lo aveva visto.

-Vieni Angelia... I tuoi fratelli mangiamorte sono qui per conoscerti.- le aveva detto Voldemort invitandola ad entrare nel grande salone illuminato dalle candele.

Angelia aveva messo piede in quella stanza con il capo ben levato in alto.

Aveva scrutato per qualche minuto gli uomini presenti in quella stanza fino a quando non lo vide.

Bellissimo.

Gli occhi di ghiaccio incollati sul pavimento. Le labbra sottili ma ben disegnate aperte in un leggero sorriso.

Aveva alzato il capo per guardarla ma immediatamente, come se osservarla gli avesse fatto male, aveva riabbassato la fronte.

Il cuore di Angelia aveva iniziato a battere come un tamburo nel petto.

Gli era passata accanto. Un brivido le aveva percorso la schiena e il suo stomaco si era contorto. In quel preciso istante aveva capito che non sarebbe più riuscita a vivere senza di lui.

-Mellifluo...-  aveva detto il Signore Oscuro rivolto all’uomo.

-Accompagna Angelia nelle sue stanze e assicurati che nessuno la disturbi-.

Mellifluo aveva alzato la testa. Aveva guardato, per una frazione di secondi, negli occhi blue cobalto di Angelia, ed aveva annuito.

Si era alzato mostrandosi in tutta la sua imponente altezza

La bruna aveva fatto un passo indietro.

- Seguimi...- le aveva sussurrato con la sua voce calda.

Erano usciti dalla stanza con gli occhi dei presenti puntati addosso.

Lungo il tragitto nessuno dei due aveva proferito parola.

-Io sono Angelia- aveva detto la donna.

-Lo so...-le aveva risposto l’uomo senza scomporsi.

Che stupida...”aveva pensato la bruna.

-Da quanto sei qui?!- aveva continuato imperterrita.

-Da sempre...- aveva asserito Mellifluo senza nessuna emozione.

-Oh, sei nato qui?!- aveva chiesto Angelia guardandosi intorno.

Mellifluo aveva sorriso sotto i baffi.

-No...-le aveva detto senza tradire il suo selfcontrol.

-Oh... allora hai avuto una vita normale prima di questo?!-Angelia aveva iniziato a preoccuparsi che la sua camera fosse dall’altra parte dell’Inghilterra.

-No...- Mellifluo aveva iniziato a temere che presto sarebbe scoppiato a ridere.

-Oltre a “Mellifluo” ti fai chiamare in qualche altro modo?!-aveva azzardato la bruna.

-No...- era stata la risposta del biondo.

-Conosci qualche altra parola oltre alla tua  negazione preferita?!- aveva ironizzato aumentando il passo.

-Sì...- aveva detto Mellifluo sorridendo.

-Beh... almeno non è “no”!- aveva esclamato la donna.

Mellifluo l’aveva guardata negli occhi.

Aveva sorriso di nuovo.

-Bene... è già un inizio!- aveva profetizzato la ragazza.

Il biondo si era fermato all’improvviso davanti ad una porta.

-Questa è la tua stanza...- le aveva spiegato aprendola.

-Grazie- aveva detto entrando.

-Angelia...- l’aveva richiamata il mangiamorte.

La donna si era voltata.

- E’ stato un piacere conoscerti.- le aveva detto sarcasticamente.

-Anche per me...- aveva risposto la bruna guardandolo sottecchi e chiudendo la porta.

Angelia fu riportata alla realtà da Mellifluo che l’aveva chiamata nel sonno.

-Sono qui amore...-sussurrò avvicinandosi al suo orecchio.

Mellifluo afferrò la sua mano.

La donna lo strinse forte a sé.

-Non temere... non ti lascio solo... io ci sono...- fece un lungo sospiro e continuò -E spero di esserci per sempre!-

 

***

 

Ginny era seduta in un tavolo nella parte più vicina alla porta della mensa.

Harry era seduto in tutt’altra sponda. Molti dei suoi colleghi auror erano accanto a lui.

Da quel tavolo provenivano risa e commenti.

Harry osservava di tanto in tanto la figura accomodata nel tavolino più lontano.

Virginia aveva lo sguardo assorto e le gambe accavallate.

Giocherellava con quello che le era rimasto nel piatto.

-Harry... hai visto la nuova addestrante?! Niente male...- gli stava dicendo Angelus.

-Scusami?!- gli rispose uscendo dal trans.

-Harry ma cos’hai?!oggi non ci sei proprio!- esclamò l’auror biondo.

-Scusami Angelus... sono un po’ preoccupato, niente di che...- disse il capitano Potter.

-Ah...comunque, stavo dicendo: hai visto la nuova addestrante?! Quella lì rossa... non è niente male!- ripeté con pazienza l’altro capitano.

Harry sentì la rabbia montargli dentro.

Si sentiva geloso. Solo perché qualcuno trovava carina Virginia! Non era possibile! Per Cho non aveva mai provato nulla di simile!

-Sì, carina...- rispose diventando rosso.

-Ciao ragazzi!- disse una voce femminile.

Harry si voltò. Per poco non ci rimase secco.

Evelyn.

Il bruno sbiancò.

-Ciao Evelyn!- la salutarono gli altri.

La brunetta rimase ad aspettare un cenno da parte di Harry.

-Ciao Potter!- gli disse ironica sedendosi sulle sue gambe. –Forse non mi hai visto?!- chiese sarcasticamente.

-Sì, sì... scusami... ora però potresti sederti su una sedia come tutte le persone?!- domandò nervosamente Harry notando che Virginia li stava guardando.

Evelyn si mise più comoda circondando il collo di Harry con le braccia.

Ginny iniziò a mordicchiarsi il labbro inferiore.

-Allora... –iniziò l’auror donna avvicinandosi con fare audacia al viso del bruno. –Hai risolto il tuo problema con Virginia?!-

-Sì- le rispose secco l’uomo togliendo le sue braccia dal collo.

-Vi sposate?!- chiese la donna riappoggiandogli le mani sulle spalle.

-Non ancora...- sussurrò Harry con sguardo truce.

-Oh, ma che peccato!- gli disse mielosa.

Harry guardò nella direzione di Virginia era ancora seduta a quel tavolo.

Non era più sola il sottoufficiale James le teneva compagnia.

-Ehi, Harry!- lo richiamò la bruna. –Ti va di venire a prendere qualcosa da bere?!-

Potter la guardò velocemente per poi tornare ad osservare Ginny.

James le stava toccando i capelli.

-No... mi dispiace!- disse sbrigativo.

-Ne sei sicuro?! L’altra volta ci siamo divertiti...- l’apostrofò la donna.

-Non mi va!- esclamò Potter diventando rosso dalla rabbia.

Evelyn rimase in silenzio.

-Va bene...- gli rispose.

Si avvicinò al ragazzo e senza nessun preavviso lo baciò.

Harry non sentì niente a parte il rumore di una porta che sbatteva.

Allontanò bruscamente l’auror donna.

-Ma sei impazzita?!- le chiese alzandosi velocemente.

Guardò verso la direzione di Virginia.

Non c’era più nessuno seduto a quel tavolo.

 

***

 

 

-Virginia!- gridò James seguendo la rossa fuori dalla mensa.

Weasley correva come non aveva mai fatto. Gli occhi pieni d lacrime e la spiacevole sensazione di un illusione infranta nel cuore.

-Virginia- la richiamò ancora James riuscendo ad afferrarle finalmente il polso.

La fece voltare.

-Cosa vuoi?!- gli chiese scortesemente Ginny guardandolo con gli occhi ancora lucidi.

-Cosa ti prende?!- le domandò asciugando una lacrima che solcava silenziosa la guancia morbida.

Virginia non rispose.

-Dimmi... sfogati... con me puoi parlarne...- la spronò gentilmente.

Virginia non seppe mai il perché, ma quelle parole sussurrate così dolcemente da uno sconosciuto, la fecero sciogliere in un pianto liberatorio tra le sue braccia.

-Sfogati... non temere...- le continuava a sussurrare all’orecchio accarezzandole i capelli.

Ginny piangeva copiosamente e lentamente si lasciò scivolare lungo il muro sedendosi sul freddo pavimento, abbracciata a James.

Uno sconosciuto.

Un amico in quel momento.

Il Sottoufficiale Andrew.

 

***

 

Il giorno stava iniziando a sorgere nella piccola cittadina di NewFreedom. Lentamente tutta la popolazione stava abbandonando la confortevole dimora del dio del sonno per tornare alla realtà.

Le strade si iniziarono ad animare. I negozi ad illuminarsi.

La città iniziava un nuovo giorno.

Nella grande ed elegante villa gialla e blue tutto taceva.

Ron era addormentato nella sua stanza.

Draco ed Hermione sonnecchiavano ancora.

La bruna era profondamente assopita nel suo giaciglio. Malfoy era coricato ai piedi del suo letto.

Aveva le braccia appoggiate sul materasso. La testa blandamente lasciata sopra.

La luce della luna aveva lasciato spazio a quella del sole che andava a colpire il viso marmoreo del biondo.

Draco si stava svegliando. Aveva iniziato a muovere leggermente le palpebre inondate dal bagliore solare.

Le aprì.

Le sue iridi ghiaccio apparivano di un altro colore col giorno. Assumevano un bellissimo  color grigio/verde.

Si stiracchiò rumorosamente.

Si guardò in torno e fece mente locale di non trovarsi nella sua stanza.

Diede un’occhiata ad Hermione che dormiva ancora.

 Era troppo bella.

Si avvicinò lentamente alla bruna.

Si era grattata leggermente il naso.

Draco sorrise a quella tenera visione.

Le labbra.

Guardò le labbra vermiglie della bruna provando un brivido lungo la schiena.

Quanto avrebbe voluto sfiorarle.

Le accarezzò una guancia.

Hermione sorrise nel sonno.

Draco non resistette oltre. Si chinò su di lei e le sfiorò delicatamente le labbra. Le sfiorò. Nulla di più.

La guardò da vicino e le sussurrò.

-Perché mi fa tanto male quello che provo per te?!- le baciò una guancia con infinita dolcezza ed uscì dalla stanza.

Hermione si girò tra le coperte.

Un debole sussurrò le uscì dalla bocca.

-Ti amo...-

 

***

Ciao ragazzi! Come state?! Spero bene! Io sono un po’ incasinata dai compiti... però sono lo stesso riuscita ad aggiornare presto... nonostante avessi ben 37 pagine (sono diminuite grazie a Dio!)

Cmq... come vi è sembrato questo chap?! Bello?! Orrendo?! Mediocre?! Fatemi sapere come sempre!

Passiamo a ringraziamenti...

(Davvero tanti questa volta!Angéle super contenta!JJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJJ)

 

Phoebe80 Grazie! Sei davvero gentilissima! La mia ffc una droga?! Questa non l’avevo mai sentita!Ti piace davvero tanto?!Che bello! Sono super contenta! Scrivere benissimo?!Chi?!Io?!(Beh, in effetti... non proprio benissimo Nd Phoebe80)Cmq grazie davvero! Ho seguito il tuo consiglio ho pubblicato queste prime 9 pagine... spero che ti siano piaciute!!Grazie ancora dei tuoi complimenti! Ancora non sai la tua coppia preferita?! Con questo chap come va?!Fammi Sapere Angéle J

 

Danty dew Ciao! Allora un’altra nuova recensitrice... davvero ti è capitato di leggere la mia ffc per caso...ihihihihi... anch’io per caso ho letto il capolavoro di Sunny e mi sono innamorata delle FFc... Cmq grazie per i complimenti sei davvero troppo gentile... non credo di meritarmeli!(Angéle diventa rossa come un peperone!)Cmq fammi sapere come ti sembra... un bacio AngéleJ

 

Maga Magò GRAZIE PER IL COMPLIMENTONI! Sei troppo gentile! Come sei peggio della Maga Magò dei cartoni... Dovrei iniziare a preoccuparmi?! Speriamo di No! Grazie! Questo chap ti è piaciuto?1 Spero vivamente in una risposta positiva!Grazie per il tuo in bocca al lupo! Vedrò di farcela (Come sempre del resto!)Angéle J

 

Verhobbit Grazie mille! Un bacio Angéle

 

Milady Bellissima! Ma tu mi vizi!Un altro commento! Che bello! Grazie mille!Non vedo l’ora di leggere il nuovo chap della tua bellissima ffc! Mamma mia... sei anche fortunata appena hai recensito... ecco pronto un nuovo chap...(Se proprio vogliamo parlare di fortuna Nd Milady)Cmq... grazie dei tuoi complimenti... detto da te che il mio Draco è sublime è un vero complimento! Grazie! Ma la maestra nel descrivere il nostro Serpeverde sei tu!Buona Pasqua anche a te!Un bacione Angéle J

 

Vale e Mely Ciao! Grazie! Meno male che siete tornate! Avevo un po’ di paura! Grazie per i vostri commenti sempre gentili! Avete ragione! Consoliamoci con le ffc! Aggiornate presto la vostra! Un bacio Angéle J

 

Ary Ciao! Eccoti accontentata! Un chap prima di venerdì! Ma mi dici dove la trovi una scrittrice così gentile ?!(Ce ne sono  a bizzeffe Nd Ary) Parigi?!?!?!? Come vai via e mi lasci sola per andare in una città bella come quella?!?!? Beata te! Anch’io vorrei ritornarci.... Un sequel?!?!?!?Quando!?!?!?!?!?! Fallo subito perché la tua storia mi manca! Un bacio Angéle J

p.s.

Buona villeggiatura! E Buona Pasqua!TV1KDB

 

Cloudy Grazie dei complimenti! Anch’io vorrei sapere chi sceglierà... speriamo bene! Un bacio AngéleJ

 

Danae Welcome back! Io ti ho detto che sei un po’ distratta! Come fai a perderti una storia del genere!?!?!(Non esageriamo adesso Nd Tutti!) Grazie per la tua recensione e i tuoi complimenti! Non perderti anche questo aggiornamento! Un bacio Angéle

 

Marcycas - the Lady of Darkness Ehi... quante domande?! Hai vista che sono state risposte! Almeno in parte! Cmq grazie dei vostri commenti! Sempre così gentili! Vi ringrazio dal profondo del cuore bUona pasqua!Per Lady: Nella mia ffc nulla è buttato lì! Un bacio Angéle J

 

Kathy Ciao Stupenda! Innanzitutto grazie per i tuoi complimenti...sei sempre gentilissima! Sono molto contenta che ti sia piaciuto tutto il chap! Io non sono del Nord Italia...Sono pugliese...più meridionale di me!  Grazie ancora un bacio e buona Pasqua!AngéleJ

 

Charlotte Ha ragione prof. mi dispiace! Non lo farò più! Ciao Charlotte! Naturalmente sto scherzando! Grazie per i tuoi consigli... hai pienamente ragione! Cmq spero che tu ti sia divertita in Francia! Grazie per il tuo commento un bacio Angéle J

 

Marilia Precisamente Pino silvestre...se lo vuoi compare davvero! Cmq grazie mille per il tuo commento! 1696 ffc... però! Compliments! Mi fa piacere che la mia ti piaccia! Mi fido del tuo giudizio! Se hai qualche ffc con protagonista Draco e Ginny o Hermione e Ron mandamela al mio indirizzo e-mail angleclochard@yahoo.it Un bacio Angéle J

 

Ikeda Grazie! Sei davvero gentile! Io?!?Una grande?!?!?! Ma che bel complimento! Un bacio ANGéLE J

 

Sarry Malfoy Ciao Sarry!Come stai?! Grazie per il tuo commento! Sei davvero gentile! Hai visto! Non hai dovuto aspettare fino a Maggio! Sono brava!Fammi spere se questo ti è piaciuto! Un bacio Angéle J

 

Dajann Ciao! Meno male! Questa volta hai scritto poco la parola sadica... Però questo chap mi farà recuperare l’aggettivo... o no! Ho incasinato abbastanza la coppia H/G spero di sì! Ci voleva un po’ di movimento! Da adesso in poi per quei due dovrebbe andare sempre peggio1 per poi migliorare1 Questa storia si prospetta un po’ lunghetta1 spero che non mi abbandoniate! Un bacio Angéle

P.S.

 

NO... non frequento il classico... ma il liceo linguistico! Grazie per il genio...TVB Angéle J

 

Tipsy Grazie per la concessione! Sei davvero un tesoro! Un bacio! Angéle J

 

 

 

Co-co Ma perché non ti calmi e cerchi di leggere tra le righe?! Un bacio Angéle J Grazie per i complimenti!

 

Vega Ciao tesoro! Che bello un’altra tua recensione! Tutte le cose che ho detto l’altra volta le penso davvero!Continua a recensirmi! Un bacio Angéle J Buona Pasqua!

Spero che tu sia guarita dalla brutta bestia dell’influenza!

 

Phi Phi Ciao come stai?! Ma sei sparita?! Quando aggiorni?! Sono molto curiosa!! Grazie per il tuo commento! Sei sempre gentile! Un bacio e Buona Pasqua Angéle J

 

RoBeRtA Ciao! Davvero ritiri tutto quello che hai detto?!?! Mi fa piacere! Grazie per i complimenti e per aver commentato! Un bacio Angéle J

 

Alexis Potter Grazie! Un Bacio e Buona Pasqua! Angéle J

 

Sweetie Ciao Dolcezza! Grazie per il tuo commentino carino, carino! Hai visto! Sono stata brava negli ultimi due chaps... ho usato molta par condicion... (Non so se si scrive così) Grazie ancora! Un bacio e Buona Pasqua! Angéle J

 

Bene! Credo di aver finito! Un saluto anche a coloro che non recensiscono! Un bacione

Angéle J

P.s.

Credo che il prox chap sarà davvero pronto per Maggio! Una BUONA PASQUA A TUTTI!

 

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Capitolo 13
*** Lavori babbani: che stress! (Iparte) ***


DA AUROR A BABBANI XIII CHAP “Lavori babbani: che stress

DA AUROR A BABBANI  XIII CHAP “Lavori babbani: che stress!( I parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

-Salve sono la nuova insegnante di Inglese... mi piacerebbe diventare prima di tutto una vostra amica...Oh, no, no! Così non va...- per la centesima volta Hermione provò il suo discorso davanti lo specchio. Si passò stanca una mano tra i capelli castani.

-Forza Hermione- si disse tornando ad osservare la sua figura riflessa sulla superficie lucida –Ce la puoi fare!-

Si alzò in piedi prendendo il piccolo programma di studio che aveva stilato tutto il giorno precedente. Era un fascicoletto di 45 pagine scritte con una grafia così fitta e piccola da non riuscire quasi a leggerla.

Hermione si passò le dita fresche sulle palpebre.

Era davvero agitata.

Guardò verso il suo letto dove torreggiavano 3 completi di abbigliamento diverso. Aveva passato l’intera sera precedente a controllare i suoi capi in cerca di qualcosa di decente. Aveva impegnato nella ricerca anche i suoi due poveri coinquilini che l’avevano presa in giro per tutto il tempo.

Guardò l’orologio. Le 7,27 a.m.

Tra meno di 3 minuti la sveglia avrebbe suonato.

Tornò a concentrarsi sullo specchio e sul suo discorso di presentazione.

Stava iniziando a prendere per la ventesima volta, nel giro di pochi minuti, un profondo respiro, quando la sveglia suonò.

-Bene...- si disse correndo a fermare quel rumore assordante.

Si iniziò a guardare intorno. Il cuore le batteva mentre il sangue le era iniziato a salire alla testa. Non avrebbe retto ancora per molto.

Si sedette pesantemente sul funghetto davanti lo specchio e iniziò ad armeggiare con i suoi capelli.

Non voleva apparire come la sua vecchia insegnate di trasfigurazioni... ma non voleva, di certo, sembrare una piccola squattrinata.

Si tirò i capelli, legandoli in un morbido chignon. Aveva lasciato cadere qualche ricciolo intorno al suo volto.

Per la prima volta in quella mattina fu contenta di sé.

Mise una leggera matita nera a sottolineare i suoi bei occhi cioccolato per poi terminare il tutto, mettendo in risalto le sue labbra, con un leggero lucidalabbra alla frutta.

Si avviò verso il letto dove guardò con apprensione i suoi capi d’abbigliamento.

Giacca e pantalone, gonna e maglioncino o un semplice taillé nero con una gonna e una giacca leggermente aderenti.

Si sedette delicatamente sul letto accavallando le gambe e appoggiando la testa sull’indice e il pollice.

Toc, Toc...

Qualcuno bussò alla porta.

-Chi è?- disse Hermione con voce disperata.

-Draco... posso entrare?!- domandò il biondino rimanendo nel corridoio.

-Se prometti di non ridere, come ieri ,e di darmi una mano, allora sì!- lo avvisò la bruna.

-Va bene...- concordò Malfoy entrando.

Guardò per un attimo il viso leggermente truccato di Hermione e il suo cuore iniziò a galoppare.

Rimase in silenzio, per qualche minuto, a guardare quel capolavoro.

Era davvero bella.

-Draco!-Lo richiamò Granger sventolandogli davanti una mano affusolata. - Perché mi fissi...  ho esagerato con la matita?- chiese preoccupata la ragazza correndo davanti lo specchio per controllare.

Draco si riscosse. Le si avvicinò e le bloccò delicatamente il polso sottile.

-Va tutto benissimo... non toccare niente, sei bellissima...- le disse mettendole un boccolo troppo ribelle dietro l’orecchio.

Le scrutò insistentemente il volto.

Hermione divenne rossa.

Era così preoccupata che non si era accorta che Draco indossava la canottiera* che  le piaceva tanto.

La stoffa aderente fasciava perfettamente tutti gli addominali di Draco mettendone in evidenza la tonicità.

La bruna abbassò lo sguardo.

I pantaloni di felpa e i calzini di spugna bianca lo rendevano alquanto attraente, gli donavano quel non so che da perfetto ragazzaccio.

Hermione guardò il suo viso. Era davvero a pochi centimetri dalla sua faccia.

I capelli biondi e medio lunghi dell’Auror riflettevano la tenue luce solare che si infilava dalle persiane.

Draco sentì che se non si fosse allontanato immediatamente da quelle labbra le avrebbe catturate senza troppi ripensamenti.

-Hm, hm...- disse lasciandole il polso e dirigendosi verso il suo letto. –Allora!mi vuoi far vedere cosa vorresti indossare?-

Hermione rimase un po’ interdetta. Aveva fissato troppo a lungo gli occhi  magnetici di Malfoy.

-Sì...-  disse prendendo in mano il primo completo.

Draco la guardò serio.

Passò in rassegna il corpo sinuoso della bruna. Sembrava che le stesse facendo indossare il vestito nella sua mente.

-Staresti bene... ma vediamo le altre opzioni!- concordò dopo un paio di minuti.

-Poi c’è questo...- continuò la ragazza prendendo il taillé nero leggermente aderente.

Un sorriso malizioso comparve sul volto dell’Auror.

Hermione lo guardò inarcando un sopracciglio.

-Questo è il vestito che hai indossato ad una riunione con McDury?!-  domandò continuando a sorridere.

Granger asserì col capo.

-Ti sei mai chiesta perché  c’era tutto quel mormorio in sala?- la interrogò divertito.

Hermione lo guardò.

-Con quell’abito sei... come posso dire... con quel vestito e  quegli occhialini...- tentò di trovare delle parole giuste.

La bruna non riusciva a capire.

-Cosa?!- lo aiutò.

-Beh... i tuoi alunni  maschi osserverebbero più te che la lavagna!- terminò diventando leggermente rosa, il biondo.

Hermione lo osservò. Finalmente capì che cosa intendeva.

Non poté evitare di sorridere e colorarsi di un leggero color scarlatto sulle guance.

-Quindi cosa mi consigli?!- continuò la bruna dopo  avergli mostrato l’ultima alternativa.

Draco si alzò ed aprì il suo armadio. Tirò fuori una camicia bianca leggermente aderente.  La posò sul primo completo e le disse:

-Non chiudere la giacca e lascia slacciati gli ultimi tre bottoni della camicia... indossa il piccolo punto luce che ti abbiamo regalato al tuo compleanno e qualche goccia  del tuo profumo... andrai benissimo!-così dicendo le baciò la fronte e si avviò alla porta.

-Ah, un’ultima cosa...-iniziò Malfoy abbassando lo sguardo - Inizia il tuo discorso con un sorriso... sei troppo bella quando lo fai!- Le abbozzò un sorriso dolcemente, per poi uscire veloce dalla camera.

Hermione rimase un attimo a guardare la porta bianca. Si girò verso lo specchio. Distese le sue labbra in un sorriso timido.

Non poté non farlo.

Si mise le mani sulla guance e, guardando l’orologio della sveglia, finalmente iniziò  a vestirsi.  

 

***

 

Ginny si stiracchiò nel suo letto. Aveva i lunghi capelli fulvi ammatassati sulla testa. Gli occhi azzurri leggermente arrossati. Quanto aveva pianto prima di addormentarsi. Si girò verso la finestra. Un timido sole invernale rischiarava quella fredda giornata.

Si passò una mano sul viso ripensando a cosa era accaduto nelle ultime giornate: aveva fatto l’amore con Harry, erano andati a mensa, l’aveva visto baciare un’altra, era fuggita dalla mensa, aveva pianto tra le braccia di James ed infine, quando Harry l’aveva cercata, forse per spiegarsi, non  aveva voluto vederlo.

Un climax di sensazioni  negative.

Era quasi un giorno che non lo vedeva. Adesso, a poche ore dalla sua lezione, aveva una morsa allo stomaco.

Si alzò dal letto. Avrebbe fatto una doccia prima di affrontare  il patibolo.

Andò in bagno e controllò allo specchio il suo riflesso.

-Sei orribile, Gin!- si disse legandosi i capelli in uno chignon poco ortodosso.

Aprì l’acqua nella doccia.

Lo scroscio del liquido vitale era sempre riuscito a calmarla.

Sfilò la grande maglia di Ron che usava come pigiama. Tolse dal collo la catenina con il ciondolo di farfalla (ultimo regalo di sua mamma) e lo appoggiò sul piccolo marmo rosato del bagno.

Osservò ancora un po’ il getto caldo. Controllò la sua temperatura con una mano e finalmente, dopo aver  regolato i rubinetti, entrò nella doccia.

Lasciò che l’acqua le coccolasse la schiena. Come  avrebbe voluto che quella sua amica potesse lavare via il dolore. 

Chiuse gli occhi.

Immediatamente l’immagine di Harry e quella bruna le balenò nella mente. Appoggiò la sua testa sul vetro bagnato della cabina.  

Lasciò che le sue calde lacrime si mescolassero alle gocce dell’acqua.

 

***

 Mellifluo si svegliò. Qualcosa di caldo e profumato dormiva accano a lui.

Angelia.

La bruna era rannicchiata contro la schiena di Mellifluo. Aveva le braccia e la gambe tirate al petto.

Il biondo guardò quella bella figura. Le accarezzò amorevolmente i capelli. Le baciò la fronte calda.

Angelia sorrise mentre lentamente apriva i suoi bellissimi occhi blue cobalto.

-Buongiorno...- le augurò Mellifluo chinandosi per sfiorarle con infinita dolcezza le guance.

Angelia allargo il suo sorriso con aria soddisfatta.

-Buondì, amore mio...- gli rispose catturando le sue labbra.

Lentamente quel bacio si fece più profondo. Mellifluo aveva iniziato ad accarezzarle la schiena mentre con l’altra mano le percorreva la pelle della gamba affusolate.

Angelia sorrise desiderosa.

Gli baciò il lobo dell’orecchio. Sapeva che lui non resisteva a quel gesto.

Un brivido percorse la schiena del mangiamorte.

McStrict iniziò a baciarle il collo. Questa volta fu  Mellifluo a colpire il punto debole della bruna.

Angelia salì a cavalcioni sulle gambe del biondo.

-Aspetta...- le disse l’uomo.

-Che c’è?- domandò Angelia continuando a baciarlo con foga.

-Devo andare... ho la lezione alla caserma di Auror... non posso arrivare in ritardo-

La bruna si  bloccò.

-Uffa, non hai mai tempo per me!- gli disse a denti stretti.

-Ma cosa dici?- le chiese alzandosi e infilandosi la camicia dell’uniforme.

-Beh, è vero! Prima c’erano le missioni di Voldemort, ora ci sono quelle più il tuo lavoro tra gli Auror...- gli rinfacciò Angelia, imbronciandosi.

-Per favore, amore, non fare la bambina! Ne abbiamo già parlato!- le chiarì serio Mellifluo legandosi il cinturone.

-Ah, sì?- gli rispose –Allora quando torni fai conto che io non ci sono più per te! Chiaro?!- così dicendo si infilò sotto le coperte.

Mellifluo si passò una mano tra i capelli.

-Va bene!Se è questo che vuoi!?Io tolgo definitivamente il disturbo!- prese la sua giacca nera ed uscì dalla stanza.

Si fermò sull’scio appoggiandosi con la schiena al legno freddo.

Sorrise.

Gliel’aveva fatta. Non riusciva ad allontanarsi da quella porta.

Rientrò nella camera e si tuffò sul letto abbracciando Angelia.

-Io ti amo...- le disse baciandole la testa.

La bruna abbassò leggermente la coperta che la copriva fin sui capelli.

Mellifluo la guardò come un cucciolo bisognoso.

-Tu mi ami?!- le chiese sfiorando le sue dita con le labbra.

Angelia sospirò.

-Certo che ti amo, McStrict-  disse sentendosi sempre meno arrabbiata con lui.

-Allora dammi un bacio e non essere più arrabbiata con me!-

La bruna lo guardò.

Mellifluo le lanciò lo sguardo da ti-prego-ti-amo-sono-un-cucciolo-bisognoso.

Angelia si guardò intorno.

Sentiva i suoi occhi indugiare su di lei.

-Va bene...- si chinò e lo baciò.

Mellifluo rimase a guardarla.

-Perché ti amo così tanto?!- le chiese all’improvviso.

Angelia sorrise prima di buttarlo fuori dalla sua stanza.

 

***

 

Ginny infilò i suoi pantaloni neri e la maglia della divisa sportiva da Auror. Il bel simbolo della caserma(un grifone intrecciato ad un drago) torreggiava al centro della stoffa di morbido cotone.

Virginia infilò gli anfibi ed uscì velocemente dalla stanza.

Percorse i lunghi corridoi.

Si fermò.

Una finestra aperta attirò la sua attenzione.

Si affacciò.

L’aria fredda di fine ottobre le sferzò il bel viso.

Respirò profondamente.

La finestra dava sul cortile interno della caserma.

Guardò attentamente e scorse una donna auror che correva velocemente verso l’entrata.

Le sembrava di averla già vista.

Strinse gli occhi per metterla meglio a fuoco..

Certo.

Un brivido di odio e frustrazione corse lungo la sua schiena.

Era lei. Era la donna che aveva distrutto il suo breve, ma intenso, idillio d’amore con Harry.

La osservò meglio. Era davvero carina.

I capelli castani ondeggiavano morbidi ad ogni suo passo. Gli occhi grandi e scuri. Le labbra rosee e carnose. Aveva un passo così sicuro ed elegante.

Ebbe un improvviso moto di gelosia nei suoi confronti.

-Virginia?- chiese una voce sconosciuta alle sue spalle.

La rossa si voltò di scatto sobbalzando a quel richiamo gentile.

Mellifluo.

L’aveva visto per la prima volta due giorni fa, in quella lezione della fune. Non ricordava molti particolari di quell’uomo. Forse perché era svenuta.

-Tu devi essere Mellifluo McStrict, non è vero?- gli rispose sorridendo.

-Esattamente- le disse raggiungendola alla finestra.

–Cosa guardi di così interessante?!-continuò affacciandosi al davanzale.

-Niente, niente...- ribatté troppo energicamente Weasley.

-Ah, sì?!- le domandò sarcasticamente l’uomo- Allora quel ragazzo bruno con gli occhi verdi che sta entrando proprio adesso nella caserma, non ti interessa?!-

Ginny strabuzzò gli occhi catapultandosi a guardare.

-No, non mi interessa più di tanto...- gli rispose divorando con lo sguardo ogni passo di Harry verso il portone.

Mellifluo rise.

- Cos’hai da sghignazzare?!- domandò irritata la ragazza.

Il biondo la guardò.

-Ti piace?!- le chiese chiudendo la finestra.

Ginny rimase ad osservarlo. Sembrava di parlare con Draco. La stessa calma, lo stesso timbro di voce strascicato.

-No, no-gli rispose con troppa veemenza.

-Va bene...- disse l’uomo iniziando ad avviarsi verso la mensa.

-Dove vai?!- lo fermò la rossa.

-A mensa, devo ancora fare colazione... vuoi farmi compagnia?!- la invitò cortesemente il biondo.

Ginny non seppe il motivo. Quell’uomo per lei era completamente sconosciuto, ma le infondeva sicurezza.

Gli sorrise arrossendo e lo seguì verso la mensa.

 

***

 

Hermione prese la grande borsa nera e corse giù per le scale di legno.

A pochi gradini dalla cucina sentì nell’aria il buon profumo del bacon e delle uova strapazzate.

Sentì, da dietro la porta della cucina, i due uomini discutere allegramente.

-Sai, le ragazze di questa età sono tutte carine... il tuo lavoro e sicuramente molto più interessante del mio...- disse  Draco versando nel piatto di Ron altro bacon.

-Sì... ma io odiavo da morire andare a scuola... e adesso... sono addirittura un insegnante...- controbatté il rosso, prima di sorseggiare un bicchiere di succo giallo.

-Bleah...ma che cos’è questo?!- chiese Weasley sputacchiandolo.

-Pompelmo...-spiegò tranquillamente Draco assaporandolo.

-Che schifo... è...è disgustosamente agro!Sembra quello che beve mia sorella per mantenere la linea...- continuò Ron guardandolo storto.

- E’ l’unica cosa che mi riesce a svegliare... il caffè mi fa dormire...- confessò Draco versandosene un altro bicchiere.

Hermione sorrise, pensando che erano davvero comici insieme.

-Buongiorno...- esclamò entrando nella cucina.

La sua comparsa ammutolì i due uomini.

Draco sgranò gli occhi iniziando a guardarla.

Ron deglutì rumorosamente l’ultimo boccone di pancetta.

Hermione si sentì in imbarazzo.

-Stai molto bene, ‘Mione.- proferì Ron continuando a guardare nella piccola scollatura della camicia della bruna.

-Grazie- gli rispose asciutta accomodandosi tra di loro.

Draco continuava a guardarla senza dirle niente.

Hermione poteva sentire i suoi freddi occhi di ghiaccio indugiare sulla sua figura.

-Grazie del consiglio, Dra’... mi è stato molto utile!- quelle parole ridestarono Malfoy dal momentaneo imbambolamento in cui era caduto.

-Oh... figurati- le disse colorandosi di un leggero colorito rosato per lo strano pensiero che gli era balenato in mente.

-Pronta per la lezione, Miss Granger?!- domandò Ron portandole un ciuffo ricciuto dietro l’orecchio.

Hermione si riscosse.

Era rimasta a pensare alle strane sensazioni che aveva provato negli ultimi giorni.

-Sì... e tu, Coach Weasley?!- lo rimbeccò con lo stesso tono.

-Ah, ah... prontissimo, tesoro!- le disse alzandosi e baciandole la testa.

Hermione rimase per un po’ in silenzio. Imprigionata nei suoi pensieri.

Draco continuava a leggere tranquillamente il giornale babbano di finanza che il Tenente Hidden gli aveva raccomandato di consultare prima di andare al lavoro.

-Qualche problema, mia Signora?!- le domandò notando il suo sguardo assente.

Hermione sorrise a quell’appellativo.

Lo guardò dolcemente.

Gli occhi grigi e profondi di Malfoy erano messi in risalto dai piccoli occhialini trasparenti.

-Ti ho mai detto che...- cercò di dire Hermione prima che Draco la interrompesse.

-...con questi occhiali assomigli ad un medico senza camice...- terminò per lei il biondino.

-No... – rispose la ragazza alzandosi e abbracciando Malfoy da dietro. -Con questi occhiali sei molto sexy...- così dicendo gli baciò una guancia.

Si allontanò afferrando la sua borsa e prima di scomparire dietro la porta aggiunse:

-Ti aspettiamo in auto...-

Draco rimase in silenzio. Ripiegò il giornale accuratamente. Prese la sua ventiquattrore e con il cuore che gli batteva ancora forte uscì dalla villa gialla e blue.

 

***

Harry era appena arrivato alla caserma. Salì velocemente i gradini di pietra bianca dell’ingresso e si diresse verso la stanza di Ginny.

Bussò forte alla porta.

Era da due giorni che cercava di parlarle, di chiarirsi, di spiegarsi...

-Virginia!- disse a voce alta.

Nessuna risposta.

-Virginia!- gridò ancora.

Niente.

 -Ginny, apri, per favore!-

-Mi dispiace, Signor Potter, signore...- una voce piccola lo richiamò.

Un elfo domestico era spuntato da dietro l’angolo.

-Sai se Virginia  è qui?!- gli domandò.

-Mi dispiace Signore, ma la signorina Virginia è andata via...- spiegò il piccolo omino abbassando le orecchie dispiaciuto.

Harry si mise una mano tra i capelli.

-Mi dispiace davvero signore...- gli disse l’elfo prima di allontanarsi verso le altre camere.

Potter rimase per qualche minuto appoggiato alla porta di legno.

Chiuse gli occhi.

Rivide per la centesima volta tutta la scena.

Si massaggiò le palpebre sospirando stufo.

Si avviò stancamente verso la mensa.

Lentamente una lacrima calda solcò il suo bel viso.

 

***

 

-Secondo le indicazioni...- stava dicendo Hermione con la cartina in mano. -La tua banca è più lontana della nostra scuola Dra’... dovrai andare da solo...-

Hermione parcheggiò sommariamente l’auto nel parcheggio del grande liceo della città.

Era un grande palazzone bianco e rosso. Era circondato da un bel giardino. All’ingresso vi era una grande scritta: “Freedom High School”

-Nome interessante...- scherzò Ron chiudendosi il giubbino di pelle, prima di uscire dall’auto.

-Noi usciamo alle 16,00... tu invece alle 15,00... ci vieni a prendere tu?!- chiese Hermione al biondissimo auror.

Draco stava guardando la cartina della piccola città.

-Ce la fai a trovarlo da solo?!- domandò ancora la bruna.

Malfoy alzò lo sguardo sorridendo.

-Certo... non ti preoccupare! Vi vengo a prendere alle 16,00!- le rispose .

Hermione lo guardò seria.

-Se hai qualche problema non esitare a chiamare la scuola... ti ho scritto il numero nell’agenda rossa...- gli spiegò Granger.

-Non ti preoccupare!- la confortò il biondo sorridendole.

Hermione sospirò.

-Va bene, allora, io vado...-terminò la bruna prima di uscire dalla monovolume.

Draco la guardò andare via.

Si mise al posto del conducente e riavviò la macchina. Prima di partire abbassò il finestrino ed urlò ai suoi amici:

-BUONA FORTUNA!-

Hermione e Ron annuirono con un sorriso prima di entrare nella grande scuola.

 

***

 

Ginny accavallò le gambe tentando di non ridere all’altra battuta che il biondo aveva fatto in direzione di Angelus Barbeus.

-Ti prego Mellifluo!- disse la rossa asciugandosi le lacrime per il troppo ridere.

Il mangiamorte la guardò soddisfatto.

-Finalmente ridi!- disse scompigliandole i lungi fili di fuoco.

-Sì.. mi ci voleva proprio... era da un po’ che non mi rilassavo!- sospirò la ragazza appoggiandosi allo schienale della sedia blue.

-Dì, un po’...- aggiunse Mellifluo mordendo il cornetto alla marmellata davanti a lui.- Ma tu conosci da molto tempo il Capitano Potter?!-

  -Veramente scusami, ma adesso non mi va di parlarne ho appena riacquistato il buonumore e non voglio perderlo!- così dicendo si tuffo nella sua tazza di latte caldo.

-Beh, sai Weasley... credo che dovrai prepararti a perderlo di nuovo... il Capitano bruno dagli occhi verdi che tu tanto cerchi di dimenticare sta venendo proprio qui...-così dicendo il biondo sorrise abbassando la testa.

Ginny per poco non si strangolò con il latte.

-Virginia Weasley?!- disse Harry non appena le fu giunto alle spalle.

La rossa si girò di scatto.

-Cosa vuoi?!- gli chiese sgarbatamente.

-Ho bisogno di parlarti- le disse asciutto il bruno appoggiandosi allo schienale della sedia.

-Io invece non ho nessuna necessità di farlo...- rimbeccò Virginia rigirandosi.

-Ti prego...solo 5 minuti!-le bisbigliò avvicinandosi ad un suo orecchio.

Ginny guardò negli occhi  Mellifluo .

Lui sorrideva sotto i baffi.

La rossa gli pestò un piede.

Mellifluo tossì.

Harry la guardava insistentemente.

-Va bene...- disse alla fine alzandosi.

Il mangiamorte seguì con lo sguardo la esile figura di Ginny che si allontanava.

Non sapeva esattamente il motivo ma quella ragazza gli piaceva.

 

***

 

-Ehi, Maggie!- gridò un ragazzo dai capelli di un insolito colore rosso scuro.

La giovane biondina, dai grandi occhi verdi, si girò sorridendo.

-Ciao TJ!- gli disse una volta che il ragazzo la raggiunse.

-Pronta a ricominciare dopo un lungo week-end rilassante con la tua sorellina!?- domandò il rosso infilandosi le mani in tasca.

-Sì, sì...- rispose vagamente assonnata Maggie.

-Nuovo il maglione?!- le chiese osservando il bel capo di abbigliamento della bionda.

-In realtà, è di mia sorella Anne...però, visto che qui, a scuola, non l’ha mai visto nessuno... posso dire, tranquillamente in giro, che è nuovo!- la minuta ragazzina si portò una ciocca di capelli lisci dietro l’orecchio, mentre un ragazzo bruno con un sorriso smagliante le passava accanto.

Margareth si pietrificò. Guardò per pochi istanti negli occhi estremamente blue del brunetto e sentì le sue guance andare a fuoco.

TJ guardò con  un’occhiata torva il ragazzo che gli era passato accanto.

-Mi ha sorriso!- disse (quando il ragazzo sparì dietro l’angolo) la biondina iniziando a saltellare da un piede all’altro.

-E allora?- disse freddamente il bel rossiccio allungando il passo.

-Beh, insomma!-esplose Maggie all’apice della gioia.- Sai chi era quello?!- gli domandò raggiungendolo.

-Come farei a non saperlo... tu me lo ricordi ogni volta che lo vedi respirare!- TJ aprì l’armadietto gettandoci dentro il pesante zainetto.

-Beh, se sai chi è Elijah Danverson sai anche quanto sia bello, intelligente, simpatico, spontaneo...- iniziò Maggie.

-Ti prego!-la interruppe il suo interlocutore -Ho appena mangiato...-

Maggie gli lanciò un sorrisetto tirato.

-Si può sapere perché devi distruggere, sempre e continuamente i miei sogni sui ragazzi?!- gli domandò afferrando i suoi libri prima di chiudere l’armadietto.

-Beh, semplice... perché i migliori amici fanno questo, mia cara Margareth!-

 -No!- esclamò la bionda –I migliori amici aiutano, confortano, spronano... tu sei troppo affetto dalla sindrome del fratello maggiore nei miei confronti, Tolomeus!-  lo rimbeccò appoggiandosi alle fredde ante di ferro.

TJ aprì e richiuse la bocca più volte.

La campanella interruppe quel rituale battibecco di ogni mattina.

-Perfetto! Cosa abbiamo alla prima ora, Maggie?!- disse richiudendo velocemente il piccolo armadio arancione.

-Hmmm, inglese... oh, no! Oggi c’è la nuova supplente!- ribatté iniziando a correre verso l’aula n. 11, che si trovava alla fine del lungo corridoio.

 -Aspettami!- gridò il ragazzo prima di andarle subito dietro.

 

***

-Cosa vuoi Harry?!- disse freddamente Virginia incrociando le braccia sul petto. Lo guardò dritto negli occhi in attesa della sua risposta.

Harry abbassò lo sguardo. Non riusciva a sostenere quelle iridi accusatorie.

-Mi dispiace... io non la conosco nemmeno!- le confessò tutto d’un fiato.

Ginny rimase impassibile. Un sorriso ironico e gelido affiorò su quelle labbra ciliegia.

-Sapevo che avresti detto una cosa del genere....- gli disse passandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

L’auror aveva aperto e richiuso la bocca. Non era esattamente la risposta che si aspettava.

-Come faccio a sapere che è la verità, Harry?!- chiese Virginia inclinando la testa.

-Beh, perché è così!- esclamò Potter diventando rosso.

Ginny lo guardò in modo assente.

-Mi hai fatto male, Harry... molto male...- così dicendo si divincolò dallo spazio angusto in cui il bruno l’aveva incastrata ed andò vero la mensa.

- E’ finita?- chiese Harry senza voltarsi.

Virginia volse la testa.

-Sì....- rispose con le lacrime ali occhi.

-Bene...- sussurrò il bruno finalmente girandosi.- Forse per te... io ti riconquisterò Virginia, non posso perderti per un solo piccolo errore!-

La guardò negli occhi e senza darle il tempo di replicare si allontanò verso la palestra.

 

***

 

Continua...

Salve gente! Allora! Sono stata brava! Ho aggiornato prima di maggio! Che brava! Sono stata contenta per sue motivi: 1.perché ho raggiunto la veneranda quota di 200 recensioni;2. Ho preso 10 al compito di chimica!

Voi direte... ma a noi che ce ne importa? Lo so, però sono così contenta che ho voluto dirvelo! Cmq... per il compito di Letteratura latina non ho ancora i risultati quindi non so...

Che brave che siete state! Mi avete commentato proprio in tante, ihihihihihihi...

Allora non perdiamoci ancora in chiacchiere e e ringraziamo abbondantemente i recensitori!

 

Vamasa 1. Non ti sei comprata il personaggio di Draco; 2. Sono libera di mettere Draco con chi voglio...

 

Verhobbit Grazie mille! Continua a leggere! Un bacio AngéleJ

 

Danae Ciao! Come sta la mia distratta preferita?! Naturalmente io scherzo! Grazie per i complimenti! Un bacio Angéle J

 

Moon Ciao! Grazie dei bei complimenti! Saluta tutta Ferrara da parte mia un bacio AngéleJ

 

Sunny Ciao! La mia autrice preferita! Lo sai che la tua saga già mi manca tanto? Ieri ho iniziato a rileggerla tutta partendo da BAWM0... Dio Sunny! Ma sei mitica! Non hai perso mai un colpo, mai un controsenso o fraintendimento, sembra quasi che le trame te le sia sognate una notte! Ma quanto sei brava! Grazie per i complimenti al mio chap ma credimi tu sei  e sarai per sempre la numero 1! Un bacio grandissimo Sunny, non abbandonarci troppo... voglio presto una one-shot col tuo nome! Un bacio Grande AngéleJ

 

Charlotte Ciao Charlotte! Ma QUANTE DOMANDE... allora io frequento tanti siti (Non solo H.P. per grazie a Dio ho anche altre passioni!) Mi piacciono da morire i telefilm americani come Dawson’s creek e VII cielo... io Ho quasi 17 anni( sono nata il 19 luglio del 1987) e frequento il terzo liceo linguistico, sono pugliese precisamente (non so se conosci la zona) Manfredonia... è un piccolo paesino di mare molto carino. Ho guardato tutti i film di Harry Potter e non vedo l’ora di vedere il III (il 4 giugno ho deciso che sarà il mio ultimo giorno di scuola...).

Il signore degli anelli?! Ho letto i libri, visto il film e adoro Orlando Bloom! (lo hai visto ne “La maledizione della I luna” dio ho sbavato sulla poltroncina del cinema!)

Ambizioni future? Diventare professoressa d’italiana all’estero...

E tu? Parlami un po’ di te! Grazie per avermi voluto conoscere meglio!un bacio Grande Angéle J

p.s.

Grazie per i commenti al mio chap sei gentilissima...

Ah, dimenticavo! Adoro viaggiare e sono stata questa estate in Toscana! Bellissima, complimenti. Ho assistito al palio di Siena! Mi ricordo ancora la canzone della contrada vincitrice... “Zitto, zitto, piano, piano, per non far troppo baccano, il bruco si sveglia e torna vincitor...”

           

Rory & Famiglia Ciao cara! Grazie per i complimenti e ricambia i saluti a tutti! Un bacio Angéle (il mio nome si scrive così!)

 

 

Alexis Potter  Hai visto ho aggiornato velocemente, no? Beh, grazie d cuore un bacione Angéle J

 

 

Hikyna –marty Ciao! Grazie dei complimenti! Troppo gentili! Un bacio Angéle J

 

 

RoBeRtA Hallo! Ciao mia cara amica Roberta! Grazie per la tua recensione! Sono davvero

contenta che la mia ffc ti piaccia! Un bacio enorme Angéle J

 

Phoebe80 Ciao Phoebe! Grazie dei complimenti! Certo prometto che qlk volta mi farò sentire! Ma se vuoi puoi farlo anche tu l mio indirizzo di posta elettronica angleclochard@yahoo.it

D’accordo? Un bacio Angéle J

 

Tamara Io non divento sadica! Sono i miei personaggi che decidono di non lavorare più ad un cero punto del chap! Un bacio Angéle J

 

 

Sarikketta malfoy Ciao Sarry! Grazie dei tuoi complimenti! Davvero mi fate commuovere! Sei l’unica che si è interessata alla diminuzione delle mia pagine di latino! Grazie... Beh, fammi andare altrimenti non aggiorno più! Un Bacio Angéle J

 

Ary Ecco la mia compagna di sbavature! Allora come andiamo! In questo chap ho descritto maggiormente Hermione e non credo sia poi interessato a molti (anche io stranamente non ho sbavato! Diciamo pure che non me ne è fregato niente!) cmq... grazie sei troppo gentile... io non mangio nulla di speciale! Anzi sono in dieta perché devo riprendere la mia forma fisica che ho perso in queste vacanze (mia nonna mi rimpinza come un maialino...) Va beh, fammi andare un bacio Angéle J

 

Sweetie Ciao Dolcezza! Hai capito chi dice “ti amo” alla fine? Spero di sì! Hai visto non hai aspettato fino a Maggio! AngéleJ

 

Phi Phi Ciao cara1 grazie del 10 e dei complimenti! Non vedo l’ora di vedere un tuo aggiornamento! Un bacio forte AngéleJ

 

Tipsy  Ti ha mai detto nessuno che sei proprio perspicace? Brava! Davvero... un bacio anche a te! Angéle J

 

Dajann Cosa centra Letteratura latina con il linguistico me o domando ogni giorno che vado a scuola!? Diciamo che molte materie secondo me non servono tipo Diritto, Filosofia, Fisica, Chimica, Biologia... però ci sono, e me le devo studiare! Sono sempre sadica vero?(Sai non vorrei perdere il mio aggettivo preferito!) come preferivo il titolo “Babbani” Davvero adesso mi tolgo una scarpa e te la lancio (sto scherzando!) Cmq... grazie dei complimenti! Un bacio, Angéle J

 

Danty dew Ciao! Merci beaucoup! Je suis trés contente! Je suis magnifique ?! Non... ce n’est pas possible... Grazie davvero un bacio Angéle J

 

Cordy84 Ciao ! Grazie  per i compliments... io non ho ancora deciso benissimo con ci starà Hermione perché sarà il personaggio a dirmelo!ok? un bacio anche a te...AngéleJ

 

Xanthe Grazie sei sempre gentile! Un bacio grande Angéle J

 

Kathy Grazie ciccina! Un bacione grande Angéle aggiorna presto la tua ffc J

 

Ikeda Ciao allora, hai risolto il problema? Spero di sì un bacio e grazie per i complimenti! AngéleJ

 

Marilia! Ciao bambolina! Grazie per il tuo commento1 un bacione e scrivi presto qualche altra tua storia AngéleJ

 

Clo Ciao Grazie  Ho aggiornato presto! Hai visto?! Un bacio ANGéLEJ

 

Milady Ciao tesoro! Che bello un tuo commento! Tu sei sempre fortunata! Commenti e io aggiorno! Brava! UN bacio grande e aggiorna prestissimo! AngéleJ

 

Anche questa volta ho finito di salutarvi! Un bacio anche a tutti quelli che leggono ma non commentano!

Vostra

Mademoiselle AngéleJ

 

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Capitolo 14
*** Lavori babbani: che stress! ( II parte) ***


DA AUROR A BABBANI XIV CHAP “Lavori babbani: che stress

DA AUROR A BABBANI  XIV CHAP  “Lavori babbani: che stress! (II parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

Hermione era seduta nella comoda sedia di legno dell’ aula n. 11. I primi alunni avevano iniziato ad entrare in aula. Loro avevano l’aria così calma e rilassata. Chiacchieravano, ridevano e le lanciavano strane occhiate.

Li poteva capire. Anche lei, quando ad Hogwarts si presentava il nuovo insegnante di arti oscure, lo guardava con strano stupore.

Osservò i piccoli banchi disposti in file di due. Erano tanti.

Si guardò intorno, un ragazzino in fondo le sorrise.

-Buongiorno...- la salutò un’altra entrando nell’aula luminosa.

Hermione le fece un cenno col capo.

Erano quasi arrivati tutti. La classe si iniziava a riempire. L’auror iniziò a sentirsi nervosa. Tra un po’ sarebbe toccato a lei intrattenere quella spietata platea. Aprì la sua borsa e tirò fuori il programma. Aveva preparato un po’ di copie anche per i suoi alunni.

Driiin!

La campanella suonò, riportandola bruscamente alla realtà.

I ragazzi ancora in piedi si affrettarono a prendere posto. Nel giro di pochi minuti tutti erano seduti.

Hermione si sentì congelare il sangue.

Toccava a lei.

Si alzò dalla sedia. Molti ragazzi la squadrarono.

Si schiarì la voce.

Immediatamente il consiglio di Draco le balenò in mente.

Sorridi...

Seguì il suggerimento del biondino.

-Buongiorno...- disse alla classe appoggiandosi alla cattedra.

Un leggero mormorio si levò dai ragazzi.

-Allora, io sono Hermione Granger, e sono per il momento la nuova supplente d’inglese. Ho 25* anni e sono di Londra. Spero che lavoreremo bene...- ma prima che terminasse il suo discorso la porta si aprì bruscamente.

TJ e Maggie entrarono nell’aula con il fiato corto.

Hermione guardò la biondina con i grandi occhi verdi. Era la ragazza del negozietto babbano. Se la ricordava perché assomigliava molto ad una persona che conosceva, ma non riusciva a ricordare chi!

-Ci scusi per il ritardo...- disse Maggie prima di rimanere di sale come il suo amico.

Hermione le sorrise.

-Forza prendete posto...- disse mentre quei due le facevano riaffiorare alla memoria i tempi in cui anche lei, con Harry e Ron, era sempre in ritardo.

La ragazzina trascinò al suo posto TJ che continuava ancora a guardare l’insegnate con la bocca socchiusa.

-Raccogli la bava...- gli disse a denti stretti la sua amica.

Hermione aspettò che quei due si accomodassero prima di riprendere con più sicurezza il suo discorso.

 -Come stavo dicendo prima che Maggie e... - si interruppe non conoscendo il nome dell’altro ritardatario.

-TJ...- disse il rossiccio diventando scarlatto.

-Prima che Maggie e TJ arrivassero,- riprese Hermione passando tra i banchi. -Spero di lavorare bene insieme a voi...-

I vari rappresentanti del sesso maschile la guardarono sorridendo sornioni.

-Avete qualche domanda?!- disse Hermione notando l’assurdo silenzio.

Una mano si levò in aria.

Un ragazzo biondo e dall’aria simpatica le sorrise.

Hermione lo invitò a parlare.

-Sì, dimmi...-

-Qual è il suon numero di telefono?!-

Una sonora risata riempì l’aula.

Anche Hermione rise.

-Tu sei?!- gli chiese avvicinandosi.

-Marcus, Bed Marcus.- rispose il ragazzo squadrando Hermione.

-Bene... visto che sei così simpatico cosa ne diresti di aiutarmi a distribuire questi...- chiese la bruna appoggiandogli, sul banco, una ventina di copie del suo programma.

-Con molto piacere...- disse Marcus  alzandosi in piedi.

-Grazie...- sussurrò l’auror allontanandosi.

-Allora...- continuò quando il ragazzo ebbe terminato di distribuire i fascicoli. -Questo è il programma che ho pensato di svolgere dalla prossima lezione... se avete qualche problema non abbiate timore nel farmelo presente...-

Prese il lungo elenco dei ragazzi.

Stava iniziando l’appello quando notò una timida mano alzata.

-Dimmi...- disse rivolta a TJ.

-Mrs Granger... volevo dirle che la vita di Chaucer l’abbiamo trattata abbondantemente con l’altra insegnante...- mentre diceva queste parole continuava a farsi piccolo, piccolo.

-Oh, vuol dire che avremo una cosa in meno da fare...-  spiegò  Hermione.

Tutti risero.

Hermione non capì la loro iralità. Aveva strutturato il programma in maniera così perfetta che avrebbe svolto tutto senza tralasciare niente. Sapere che un argomento era già stato affrontato era un sollievo.

Guardò un po’ l’elenco mentre i ragazzi continuavano a ridacchiare. Un cognome colpì la sua attenzione.

Cooper.

L’aveva già sentito da qualche parte.

-Chi di voi è Margareth Cooper?!- chiese senza pensarci due volte.

Maggie alzò la mano.

-Sono io...- disse mentre riappoggiava la penna sul banco.

All’improvviso nella mente di Hermione si accese una lampadina.

-Mary Anne...- sussurrò con lo sguardo allibito.

Maggie divenne rossa.

Come faceva quell’ insegnante a conoscere sua sorella?!

-Sì... siamo sorelle.- disse la biondina mentre si metteva un ciuffo dietro l’orecchio.

Ad Hermione comparve un sorriso inquietante sulle labbra.

Guardò ancora quella ragazzina. Erano due gocce d’acqua. Solo i loro colori cambiavano.

Sorrise ancora, pregustando la tortura che avrebbe inflitto a Ron per venire a conoscenza di questa sua, nuova scoperta.

 

***

 

Draco  si guardava intorno.

La banca non doveva essere così lontana.

Girò ancora un angolo.

Quel quartiere era davvero elegante. C’era un grande parco verde al centro e tutte le case, o meglio le ville ed i palazzi eleganti, si snodavano intorno.

Si fermò ad un semaforo rosso. Una schiera di bambini piccoli attraversò sulle strisce pedonali. Una figuretta minuta e ricciuta attirò la sua attenzione.

Lily.

La bambina, che Malfoy aveva aiutato a recuperare la palla, stava attraversando la strada. Aveva il suo piccolo cestino rosa e bianco. Da sotto il cappottino giallo fuoriusciva il grande grembiulino a quadretti, rosso.

Draco sorrise. Quella bambina gli metteva allegria. La seguì con lo sguardo. Lo scricciolo ricciuto si staccò dal resto dei bambini e si diresse dalla parte opposta.

Draco strabuzzò gli occhi. Parcheggiò l’auto e seguì la bambina.

Le arrivò a pochi passi. Allungò una mano e le tirò un ricciolo.

-Ehi, Lily... non mi saluti!-le disse.

Lily si voltò velocemente. Aveva uno sguardo serio e concentrato. Draco ebbe quasi paura di averla disturbata.

  -NO! Io non saluto le persone cattive e senza cuore!- disse la bimba rigirandosi.

Draco sorrise. Gli piaceva parlare con quella bambina.

-Perché sono cattivo e senza cuore?-domandò il biondino continuando a seguirla.

-Perché tu hai fatto piangere  mia sorella Anne!- disse la bimba allungando il passo.

Draco si sentì male.

Odiava quando le persona piangevano a causa sua. L’aveva permesso già troppe volte nel uso passato.

-Mi dispiace...- disse fermandosi.

Lily si bloccò.

-Perdonami, piccola... io non volevo far piangere tua sorella! Lei è un’amica per me!-affermò il biondino mettendosi una mano tra i capelli.

La piccina si girò lentamente. Sfidò Draco con lo sguardo.

-Ti dispiace, davvero?!- chiese incrociando le braccia.

Draco asserì col capo.

La bambina scrutò le iridi ghiaccio di Malfoy.

Sembrava quasi che avesse il potere di leggere dentro le persone...

-Va bene, sei sincero...- disse –ma non devi chiedere scusa a me, ma a ad Anne... ha pianto per colpa tua!-

Draco la guardò.

-Va bene... chiederò scusa anche a lei...-affermò dopo un po’.

-Bene!- rispose tutta contenta.

-Amici?!- offrì Draco tendendole la mano.

Lily la guardò. Sorrise e la strinse.

-Amici!- disse.

Draco rise.

-Beh, ora vado...- aggiunse la piccola voltandosi.

-Aspetta un momento!- la richiamò Malfoy.

Lily si girò velocemente.

-Mi sai dire dov’è una banca qui vicino?!-

 

***

 

Virginia rientrò nella mensa. Al tavolo con Mellifluo c’era il sottoufficiale Andrew. Si voltò verso di lei sorridendo. Ginny si sentì immediatamente in imbarazzo. Aveva pianto come una bambina tra le braccia di quel ragazzo.

-Ciao, piccola...- le disse quando si fu avvicinata.

Virginia sorrise.

-Ciao...- gli rispose diventando rossa.

Il bel mangiamorte li guardava stranito.

-Allora, come va oggi?!- chiese James allungandosi verso di lei.

-Meglio...- controbatté la rossa abbassando lo sguardo chiaro.

James sorrise divertito.

La campana dell’inizio delle attività risuonò in tutta la caserma.

Il sottoufficiale si alzò.

-Non sentirti in imbarazzo,Virginia...- la consolò mettendole una mano sui capelli morbidi.

Ginny alzò lo sguardo. Gli sorrise.

James le accarezzò una guancia.

- E’ stato un piacere, Mellifluo- disse rivolto all’uomo biondo prima di allontanarsi e sparire dietro la porta della mensa.

 

***

 

 

Harry colpì con forza il sacco di sabbia appeso in palestra. Lo colpì ancora e ancora.  Tutte le goccioline di sudore, che imperlavano il suo volto, scendevano lente. Si fermò un attimo a riprendere fiato Afferrò l’asciugamani che aveva appoggiato sull’asse di equilibrio e si asciugò la fronte.

In quel preciso istante pensò a quanto i suoi amici erano parte fondamentale ed integrale della sua vita. In quel momento, avrebbe voluto parlare con Ron o Hermione.  Avrebbe analizzato con loro la psicologia della sua nuova conquista fino a quando sarebbe arrivato ad una conclusione.

Sorrise.

Anche se i suoi amici fossero stati lì, non gliene avrebbe parlato. La sua nuova conquista era Ginny, non una qualunque.

Bevve un lungo sorso di acqua dalla borraccia. Tra una decina di minuti sarebbero entrati in palestra i suoi addestranti. Si massaggiò le palpebre.

Era incredibilmente stanco. Si sedette pesantemente sull’asse di equilibrio, che vibrò sotto il suo peso.

Chiuse per una seconda volta gli occhi. Come avrebbe voluto cancellare gli ultimi due giorni della sua vita.

Sospirò esasperato.

Il rumore metallico della porta della palestra che si apriva, lo riportò alla realtà. Guardò verso l’uscita. Sulla soglia si stagliava la bella figura dell’auror Evelyn. Gli sorrideva.

Harry sentì un improvvisa antipatia montargli dentro.

La bruna si avvicinò con passo deciso verso di lui.

-Ciao Harry...- gli disse scostandosi dagli occhi un ciuffo di capelli castani.

-Ciao- le rispose freddamente.

Evelyn lo guardò stranita.

-Tutto bene?!- gli chiese sedendosi accanto a lui sulla trave.

-Oh, va tutto benissimo!- iniziò il bruno alzandosi. –Negli ultimi giorni ho perso la donna che amavo e compromesso irrimediabilmente l’amicizia più importante  e duratura della mia vita! Ma a parte questo sono davvero felicissimo!- concluse sarcasticamente.

Evelyn continuò a guardarlo.  Sorrideva.

-Poteva andare peggio...- cercò di tirarlo su la bruna.

-Ah, sì... beh, in effetti avrei potuto perdere un occhio, allora sì che sarebbe andato davvero peggio!- le ribatté incrociando le braccia sul petto.

La bruna gli mise una mano su una pupilla.

Lo guardò un attimo.

-Anche orbo, sei comunque carino... quindi credo che non sarebbe stato quello il peggio!- concluse Evelyn.

Harry la scrutò negli occhi.

-Ma tu ci sei o ci fai?!- chiese girandosi verso di lei.

 Evelyn non lo seguiva molto.

-In che senso?!- domandò dubbiosa.

-Beh... nel senso che è stata colpa tua se mi è successo tutto questo!-disse a denti stretti il bruno.

La ragazza continuò a sorridere.

-Lo sai che sei davvero sexy quando ti arrabbi?!- quella risposta arrivò inaspettata. Rimase sospesa in aria per vari secondi. Harry sbatté più volte le palpebre prima di rispondere.

-Come scusa?!-

Evelyn gli si avvicinò mettendo le braccia intorno al suo collo.

-Ho solo detto, capitano Potter, che quando ti arrabbi diventi ancora più sexy di quanto tu non sia...- gli rivelò con voce suadente e iniziando a fissargli le labbra.

Harry si sentì in imbarazzo. Lusingato ma terribilmente a disagio.

Quella ragazza bruna era davvero carina.

Guardò in giù verso di lei. Il suo viso era a pochi centimetri dalle sue labbra.

Con un piccolo movimento entrambi annullarono la poca distanza che c’era tra di loro.

Harry baciava quella ragazza come avrebbe baciato un’altra dai capelli rossi, perché in quel momento proprio la sua immagine affollava i pensieri del bel brunetto.

 

***

 

-Mi dici perché hai troncato la tua storia con il capitano Potter?!- chiese Mellifluo avviandosi con Ginny verso la palestra.

-Io non sono mai stata insieme al capitano Potter!- rispose in maniera poco convincente.

Mellifluo la guardò eloquente.

Ginny sentì il peso dei suoi occhi su di lei.

-Va bene... abbiamo avuto una brevissima storia... ma adesso è tutto finito! L’ho scoperto mentre baciava un’altra...- spiegò sospirando la rossa.

Mellifluo rimase in silenzio a meditare sulla risposta.

-Lui ha cercato di spiegarsi?!- le chiese fermandosi per far passare un auror di corsa.

Ginny asserì col capo.

-Certo! Mi ha detto la cosa più ovvia che voi ragazzi dite: “Ma io non la conoscevo mi è saltata addosso!”- rispose Virginia assumendo una voce più baritonale.

Mellifluo rise.

-Perché ridi?!- chiese la rossa sbruffando.

-Tu mi fai ridere... secondo me, Potter, non è capace di dire le bugie... poi ad una ragazza come te!- le rivelò scompigliandole i capelli.

Era incredibile a quale stato di affinità erano arrivati in poco tempo. Lui la capiva al volo. Era davvero stimolante parlare con quel ragazzo.

-Tu dici?!- disse la Weasley allungando il passo.

-Certo... e poi secondo me è un tipo che non demorde... proverà a riconquistarti!- affermò con sicurezza il biondo.

-Sì... infatti me lo ha anche detto!- controbatté con sguardo colpevole Ginny.

-E tu?! Hai deciso di troncare questa storia per un piccolo errore?!- dubitò Mellifluo voltando un angolo.

La rossa rimase in silenzio. Come si sol dire era stata colpita ed affondata.

-Dì un po’ ma tu sei un parente stretto della Cooman?!- gli chiese uscendo dal trance.

Mellifluo rise.

-No...-

-Allora, secondo te dovrei dargli una seconda opportunità?!-domandò insicura Ginny.

Il mangiamorte asserì col capo.

Virginia sorrise.

-Rimani qui un momento e cerca di rallentare il passo!- così dicendo corse lungo il corridoio fino a scomparire dietro un angolo.

 Il biondo sentì la porta metallica della palestra aprirsi per poi richiudersi velocemente.

Allungò un po’ il passo.

Arrivò in palestra, giusto in tempo, per trovare una Ginny in lacrime pietrificata, davanti una scena che lui gli avrebbe stranamente risparmiato.

 

***

 

Draco entrò tentennando nella grande  hall della banca.

Un uomo in divisa e dall’aria severa si stagliava a guardia della porta automatizzata.

Quando vide Draco, non fece nessuna piega. Si scostò leggermente per farlo passare.

Il biondino guardò attentamente la porta di vetro.

Vari messaggi troneggiavano sulla superficie.

Entrare uno alla volta.

Premere il pulsante alla sua sinistra.

Le consigliamo di lasciare ogni oggetto metallico alla guardia.

Draco si guardò. Non aveva nessun oggetto metallico. Era da solo. Gli rimaneva solo spingere il pulsante.

Guardò il piccolo bottone rosso. Una minuscola manina era disegnata sotto di esso.

Seguì le indicazioni.

Quando la porta si aprì tentennò prima di entrare.

Il vetro si richiuse alle sue spalle.

Una voce femminile e gentile lo invitò a posare il dito su un apposito rilevatore.

Quando la macchina ebbe preso le sue impronte digitali la porta si riaprì lasciandolo, finalmente, entrare nella banca.

Una ragazza biondissima e sorridente gli andò in contro.

Indossava una gonna cortissima e dei tacchi vertiginosi. La camicia bianca ed aderente lasciava poco spazio all’immaginazione.

Draco sorrise, pensando alla reazione che avrebbe avuto il suo amico Ron, di fronte a quella bambolina bionda.

-In cosa posso esserle utile?!- gli chiese ravvivandosi i capelli.

-Sono Draco Malfoy... il nuovo vice direttore- il biondo non poté fare a meno di guardare nella scollatura della ragazza.

La giovane donna sbiancò.

-Mi segua...- gli disse scortandolo fino ad una stanza, dove, sulla porta, faceva bella mostra un cartellino grigio con su scritto in lettere nere ed ordinate:“DIREZIONE”.

La bionda bussò.

Una voce maschile rispose.

-Sì?-

-Signor Dollar... sono Kathlyne, è arrivato il nuovo vice direttore-disse la bionda aspettando dietro la porta.

Si sentì il rumore di una sedia scostata velocemente. Subito dopo l’uomo aprì la porta.

-Grazie, Kathy... puoi andare,- poi rivolto verso Draco aggiunse –Si accomodi, l’aspettiamo da tanto...-

Draco entrò nell’ufficio, si sedette sulla comoda poltrona di pelle e deglutì.

L’uomo si accomodò dall’altra parte della scrivania.

Prima di parlare gli sorrise.

-Era da tanto che la stavamo aspettando, signor. Malfoy-

 

***

 

Hermione entrò nella grande mensa rumorosa. Quella grande sala le aveva ricordato immediatamente Hogwarts, la sua adorata scuola. Una strana sensazione di melanconia le attanagliò il cuore.

Provò a scorgere un tavolo vuoto. Era come cercare un ago in un pagliaio.

Hermione provò per un altro po’. Alla fine, decise che sarebbe tornata più tardi con Ron.

 

***

 

Il bel rosso osservava la sua scolaresca eseguire gli esercizi di fitness che aveva consigliato. A coppia, i ragazzi, si tiravano le braccia. Ron girava silenziosamente tra di loro. In quella classe c’era anche la ragazzina bionda. La sorella di Mary Anne. Era incredibile come quelle due si assomigliassero. Solamente i colori cromatici le distinguevano.

Maggie, bionda, Anne, bruna.

La guardò mentre eseguiva il suo lavoro. Era davvero brava.

Ron le si avvicinò.

-Tutto bene, Maggie?!- le chiese appoggiandole una mano sulla spalla.

La bionda si irrigidì a quel tocco gentile.

Lo guardò negli occhi senza riuscire a dire una sola parola.

Il ragazzo rossiccio, TJ, che eseguiva l’esercizio con lei fece una smorfia.

-Va benissimo- rispose al posto della partner.

Ron lo guardò. Quel ragazzo gli ricordò tanto se stesso alla sua età. Alto, magro e una bellezza acerba.

-Bene, TJ...- gli rispose continuando il suo giro nella palestra.

Quando si fu allontanato abbastanza, TJ richiamò l’amica, che si era voltata per osservare l’insegnante.

-Adesso, tocca a te raccogliere la bava, Margareth...-

La biondina si riscosse.

-Come scusa?!- chiese mentre riprendeva il suo lavoro.

-Ho detto...- ma prima che potesse terminare la frase, una ragazza bruna e bella attirò la sua attenzione.

-TJ...- Charlotte(L’adolescente in questione) si avvicinò a lui.

-Sì...di-dimmi, Charlotte- rispose il rossiccio al richiamo.

-Faresti questo esercizio con me? La mia amica è troppo bassa per me...- confessò con fare dolce e colpevole.

Maggie guardò storto la nuova arrivata.

-Non ti dispiace, vero Margareth?!- chiese mettendosi una ciocca di capelli neri dietro l’orecchio.

TJ la guardò con apprensione.

Maggie gli diede un pizzicotto prima di rispondere.

-No, fa pure, Charlotte...- così dicendo si allontanò andandosi a sedere vicino al muro.

Ron notò tutta la scena con la coda dell’occhio. Quella ragazza in quel preciso istante le ricordò Hermione al primo anno, quando ancora era una piccola-so-tutto saccente e antipatica, quando era ancora da sola, quando non erano ancora il mitico trio.

Weasley la osservò per qualche minuto. Lo sguardo triste e corrucciato che lanciava all’indirizzo di quella ragazza era davvero tenero.

Ron le si avvicinò senza pensarci due volte.

-Ti va di fare alcuni esercizi con me?!-

La bionda si riscosse diventando automaticamente rossa. Guardò negli occhi TJ che nel frattempo si era bloccato per osservarla. Aveva gli occhi sbarrati. Maggie sorrise ed afferrò la mano che Ron le offriva.

La ragazzina non riflette su cosa avrebbe comportato quel gesto. Non appena il rosso le sfiorò la mano, si irrigidì  come un pezzo di legno.

La conseguenza fu: un esercizio sbagliato e un livido su una coscia.

-Non preoccuparti...- la rincuorò l’insegnante rosso –capita a tutti di sbagliare...-

Ron le scompigliò i capelli prima di dirigersi fuori dalla palestra.

TJ raggiunse velocemente Maggie.

-Tutto bene?!- le chiese avendo notato la sua caduta.

Maggie si girò con sguardo sprezzante.

-Sto benissimo!- afferrò il suo asciugamani e si diresse zoppicando (leggermente) verso gli spogliatoi femminili, seguita a ruota dal ragazzo.

 -Ti vuoi fermare?! Ma perché sei arrabbiata con me?!- chiese disperato TJ.

Cooper arrivò alla porta bianca prima di fermarsi.

-Non sono arrabbiata con te...-iniziò la bionda.

TJ sorrise di sollievo.

-Sono infuriata!- così dicendo entrò negli spogliatoi troncando quella discussione.

TJ si passò una mano tra i capelli prima di uscire dalla palestra.

 

***

 

Hermione era uscita fuori da quella scuola. Si era seduta comodamente all’ombra di un albero che sorgeva nel piccolo giardino che circondava l’edificio.

Certo il panorama che si gustava da lì non era quello immacolato e bellissimo di Hogwarts... ma comunque si stava bene.

Appoggiò la schiena alla corteccia ruvida dell’arbusto e chiuse gli occhi. Lasciò che i suoi pensieri la cullassero per un po’. Rivide in pochi minuti alcuni dei ricordi più belli legati alla sua infanzia ed adolescenza, nella scuola di magia e stregoneria.

Ron, Harry, Draco, Ginny e gli insegnanti...

Un soffio di aria fredda gli sferzò il bel viso dolce.

Un paio di labbra rosse si appoggiarono dolcemente sulla sua guancia infreddolita.

Hermione aprì gli occhi. Immediatamente  il bel viso di Ron le si presentò davanti.

Il ragazzo le accarezzò i capelli.

-Tutto bene, ‘Mione?!- chiese accomodandosi accanto a lei.

La bruna appoggiò la testa sulle sue gambe.

-Sì... va tutto bene... ho solo un po’ di malinconia!- rispose, mentre Ron giocava con i suoi boccoli.

-Per cosa?!- domandò l’uomo baciandole una mano.

-Per Hogwarts, per Harry, Ginny, la mia infanzia, la mia adolescenza... la mia magia!- affermò Hermione, tirandosi su a sedere.

 Ron la guardò negli occhi.

Le sorrise dolcemente.

-Non sei cambiata... mi fa piacere saperlo!- rispose all’improvviso tirandola a sé.

Hermione appoggiò la sua fronte sul petto di Ron. Rimasero abbracciati stretti per alcuni lunghi minuti. Il silenzio incombeva tra loro due. Era una quiete non imbarazzante. Confortevole. Erano Hermione e Ron. Nulla avrebbe creato imbarazzo tra loro due che si conoscevano da sempre. Niente, a parte i loro sentimenti.

La bruna lo guardò negli occhi.

Weasley sentì le sue orecchie andare a fuoco. Il desiderio di arrivare a sfiorare quelle labbra si impossessò della sua mente.

Hermione era troppo bella e tenera in quel momento. Aveva le labbra carnose arrossate dal freddo, gli occhi, grandi ed espressivi, velati dalla malinconia.

-Ti voglio bene, Ron- disse la bruna baciando lentamente la guancia del rosso.

L’auror serrò la presa intorno ai suoi fianchi e l’avvicinò ancora di più a sé. Poté sentire il profumo di primavera che emanava la pelle di Hermione.

Immediatamente si sentì perso.

Le baciò delicatamente il collo candido.

Un lungo brivido di piacere percorse la schiena della ragazza.

Anche lei serrò forte le braccia intorno al collo di Ron.

Il rosso sentì in quell’abbraccio tutta la tristezza di Hermione. Non poté evitare ai suoi occhi di diventare lucidi.

Le baciò ancora la guancia e la fronte.

Avvicinò la bocca all’orecchio della bruna e sussurrò.

-Ti voglio bene, ‘Mione! Non ti abbandonerò mai...-

Hermione sentì il nodo che da quella mattina attanagliava il suo cuore, sciogliersi, come neve al sole.

Le lacrime, calde e rotonde, iniziarono a scendere dai suoi occhi.

Silenziose. Tante, ma silenziose.

Ron le accarezzò la schiena e la lasciò sfogare.

 

***

 

Draco entrò nella stanza luminosa che la ragazza bionda e tutta curve gli aveva indicato. Sulla targhetta della porta c’era scritto in lettere nere e lucide: “VICE DIREZIONE- DRACO THOMAS MALFOY”

Il biondino guardò un po’ divertito quella scritta.  Lui, un vice direttore di una banca. Era davvero strana come idea...

Lasciò delicatamente la sua ventiquattrore sul bel tavolo di mogano. Il legno lucido e nero gli mostrò il suo riflesso.

Draco sorrise.

“Ma dove sei arrivato Malfoy... Innamorato di una mezzosangue, amico da più di 3 anni del trio Potter, Weasley&Granger, vice direttore di una banca babbana... cosa direbbe tuo padre se ti vedesse?!”

Una strana soddisfazione si impossessò di lui.

“Non sono come te papà...” disse a se stesso.

Si avvicinò con passo elegante e sicuro (unica cosa che aveva ereditato dal padre) alla grande finestra ed aprì le persiane grigie. Immediatamente la luce bianca, di un giorno uggioso, invase la stanza. 

Il panorama del suo ufficio era davvero incantevole.

Il piccolo lago del parco si stagliava nero e perfettamente piatto contro il verde e il grigio dello sfondo. A Draco ricordò tanto quello di Hogwarts.

“Ci aspettiamo grandi cose da te...” gli aveva detto il direttore della banca.

Quella frase gli sembrava tanto famigliare. Anche suo padre l’aveva affermato quando il primo settembre, del suo primo anno ad Hogwarts, l’aveva accompagnato alla stazione.

“Mi aspetto grandi cose da te, Draco...”

Povero Lucius Malfoy. Se solo fosse sopravvissuto all’attacco di Voldemort, sarebbe morto presto, per il dispiacere che, quel figlio snaturato, gli avrebbe arrecato!

Draco rise.

Si sedette sulla comoda poltrona di pelle blue e sospirò. Aprì la sua valigetta  e tirò fuori il giornale babbano di finanza. Iniziò a leggere pensando che, in fondo, la morte di suo padre non era stata affatto un disgrazia.

 

***

 

Ginny tremava in preda al pianto. Mellifluo era arrivato nella palestra giusto in tempo per vedere il capitano Potter e l’auror Evelyn che si perlustravano accuratamente il cavo orale.

Virginia era rimasta in piedi senza parole. Non riusciva a muoversi.

Mellifluo le sfiorò il braccio. Ginny lo ritirò trovando finalmente la forza di muoversi ed uscire dalla palestra.

Harry fu riportato alla realtà dal forte rumore della porta metallica che si apriva e si richiudeva.

Riuscì a vedere solamente i capelli rosso fuoco di Ginny uscire dalla porta.

Potter si mise immediatamente in piedi.

Corse fino all’ingresso. L’aprì  violentemente ed uscì nel corridoio. Si guardò ripetutamente intorno. Di Virginia non c’era nessuna traccia.

Si appoggiò al muro e si lasciò scivolare a terra. Le mani sugli occhi ed un’espressione disperata dipinta sul volto.

Ancora una volta la porta della palestra si aprì.

Evelyn uscì andandosi a sedere accanto a lui.

Harry non si mosse dalla sua posizione.

-Avevi una storia con quella ragazzina?!-chiese la bruna portandosi le gambe al petto.

Il moretto non rispose. Si limitò ad asserire col capo.

-Mi dispiace, non lo sapevo- fu la semplice risposta dell’auror donna prima di abbracciarlo.

Harry si strinse nelle sue braccia.

-Grazie...- iniziò mentre si scioglieva da quella confortante morsa. –Ora devo fare lezione...- così dicendo si alzò dal pavimento e scomparve dietro la porta della palestra.

   

***

 

La campanella della fine delle lezioni suonò in tutta la scuola. All’improvviso tutti i corridoi che, fino a quel momento, erano stati deserti, si riempirono di ragazzi che portarono con se un sonoro vociare.

Hermione sorrise e salutò gli allievi della sua ultima ora.

-Arrivederla, Mrs Granger- disse TJ avvicinandosi alla giovane insegnante.

Hermione alzò di colpo il capo.

-A domani TJ...- gli disse prima di raccogliere tutte le sue cose ed uscire dall’aula.

La ragazza percorse velocemente tutti i corridoi della scuola. Arrivò nella sala insegnanti, dove Ron, l’aspettava già col giubbino addosso.

-Pronta, piccola?!- le chiese sistemandosi la sciarpa rosso e oro.

La bruna gli sorrise riconoscente.

-Prontissima...-gli rispose tirandosi su la zip del cappotto.

Ron le offrì il braccio.

-Bene, allora andiamo... Draco sarà già fuori...-le assicurò baciandole la fronte amichevolmente.

-Già...- fu l’unica risposta di Hermione prima di seguire il rosso.

Un momento prima di varcare la soglia Weasley domandò curioso:

-Hai notato come quel ragazzo rossiccio assomigli a me quando avevo 16-17 anni?!-

La domanda di Ron arrivò all’improvviso.

Sembrò irrimediabilmente ridicola.

Hermione scoppiò a ridere.

-Nessuno è bello come il mio Ronnie...- lo prese in giro la bruna baciandogli una guancia.

-Beh, questo è naturale...- si vantò il rosso prima di lasciare passare avanti la neo-insegnante d’inglese e abbracciarla da dietro.

 

***

 

Draco uscì velocemente dalla banca. Era così impegnato nello svolgere le faccende assegnategli dal direttore che si era propio dimenticato di dover andare a prendere Hermione e Ron.

Salutò velocemente la biondina tutta curve e si precipitò in strada. Percorse vari marciapiedi prima di raggiungere il luogo dove aveva parcheggiato l’auto.

Arrivò alla portiera, prima di accorgersi che una bimba, intorno ai 5 anni, l’aspettava appoggiata al muro. Aveva le braccia incrociate sul petto e lo sguardo un po’ scocciato.

Draco si fermò appoggiandosi sullo sportello aperto.

-E tu, cosa ci fai qui?!- le chiese sorridendo.

Lily sbruffò.

-Sono 10 minuti che ti aspetto! Dove eri finito?!- ribatté lo scricciolo ricciuto staccandosi dal muro.

Il biondino la osservò con un sopracciglio inarcato.

-Mi aspettavi?! Per cosa?!- rispose Malfoy.

-Perché... ho perso il pulmino dell’asilo...- disse la bimba diventando rossa.

Draco rise.

-E adesso cosa vorresti?!- continuò in maniera retorica.

 La bambina lo guardò storto.

-Mi sembra ovviò cosa vorrei...- ribatté Lily avvicinandosi all’auto.

-Un passaggio?!- domandò il biondo sorridendo.

La bruna annuì col capo.

-Fammi sentire, come si dice?!- rincarò la dose l’auror.

La bimba sbruffò.

-Per favore, signor Draco, potrebbe darmi un passaggio?!-

-Con vero piacere...- fu la risposta di Draco prima di salire in auto seguito da Lily.

Prima di partire la brunetta allacciò la cintura di sicurezza.

Malfoy mise in moto la monovolume e prima di avviarsi si sentì la voce della bambina ammonirlo.

-Dovresti indossare la cinta!-

 

***

 

Ginny asciugò le lacrime che erano state congelate dal vento gelido che spirava sul terrazzo della base. Tirò su col naso. La leggera matita nera che aveva messo per sottolineare i suoi occhi  si era sciolta. Era seduta contro il muro. Le gambe tirate al petto.

Da quanto era in quella posizione. Non ne aveva idea. Sapeva solo che in quel momento il sole aveva iniziato il suo lento declino.

Si passò la manica nera del giubbino felpato, sulla faccia. Era davvero disperata. Era fuggita da quella palestra come una bambina. Si vergognava tanto per il suo comportamento immaturo, ma quando aveva visto quella scena le sue difese di donna erano crollate e lentamente la forza aveva lasciato spazio alla disperazione.

Una mano gentile si posò sulla sua testa.

Ginny alzò gli occhi rossi.

Mellifluo si era seduto accanto a lei. Aveva appoggiato al testa contro il muro socchiudendo gli occhi.

Ginny lo osservò. Cosa ci faceva lì? Come faceva a sapere dov’era.

Quelle domande trovarono risposte immediatamente.

-Non ti ho seguita, non sono venuto qui per parlarti o cos’altro. Ho saputo dov’eri chiedendo in giro. Una ragazza dai bellissimi capelli rossi come i tuoi non passa inosservata...- le spiegò Mellifluo dopo aver notato l’espressione interrogativa dipinta sul suo viso.

Ginny non rispose.

La sola presenza di quel ragazzo le metteva tranquillità.

-Non voglio sapere come ti senti... so che non è la domanda migliore da fare in questi casi... rimaniamo qui, insieme fino a quando non ti stanchi e potremmo tornare giù...- Mellifluo allungò le gambe incrociandole. Guardò ancora Virginia.

La rossa ricambiò il suo sguardo riconoscente. Abbracciò le sue gambe e lasciò che le sue ultime lacrime di dolore abbandonassero i suoi occhi.

 

 

***

 

-Ma dove diavolo sarà Draco?! – disse la bruna sedendosi accanto al rosso.

Era infreddolita.

Tremò leggermente.

Ron l’abbracciò sprofondando il viso tra i suoi boccoli profumati.

Hermione con quel contatto così dolce riuscì a scaldarsi fuori ma soprattutto dentro.

Quanto voleva bene  a quel ragazzo. In realtà quel bene andava oltre la semplice amicizia. Lei lo sapeva da tanto, ma nell’ultimo periodo con tutti quegli strani sentimenti che aveva provato con Draco, non ci aveva fatto molto caso.

La bruna respirò profondamente il profumo che la pelle, i capelli, i vestiti di Ron emanavano.

Si perse in quel profumo. In quel momento il rosso avrebbe potuto farle di tutto, lei non avrebbe reagito.

Ron si appoggiò allo schienale della panchina. Trascinò con se Hermione che si mise più comoda sul suo petto.

-Anche tu hai ancora la sciarpa dei grifondoro?!- domandò la bruna.

Ron era intento(come al solito, ogni qual volta Hermione era nelle vicinanze) a giocherellare con i suoi capelli.

Sorrise a quella domanda.

-Certamente... sono un Weasley, e come tale ho una passione smodata per quella casa!- spiegò il rosso baciandole i capelli.

Un brivido percorse lento la spina dorsale della Granger.

Ron lo avvertì nitidamente.

-Hai freddo?!- le chiese togliendosi la sciarpa e appoggiandogliela intorno alle spalle.

Hermione arrossì di botto. Perché Ron doveva essere così stramaledettamente dolce con lei?!

Si fece ancora più vicino a lui.

Alzò lo sguardo e lo puntò nei suoi occhi.

Weasley abbassò gli occhi sulle labbra della bruna.

Rosse, carnose, invitanti...

Ron distolse lo sguardo. Non avrebbe resistito.

Guardò oltre.

Hermione arrossì. Ma non demorse. Si avvicinò ancora di più al rosso e gli diede un bacio a fior di labbra.

Le loro bocche si sfiorarono solo, eppure un improvviso brivido percorse la schiena di entrambi.

-Grazie...- gli disse riappoggiando la testa sul suo petto.

Ron rimase imbambolato. Gli occhi che gli brillavano e il braccio appoggiato sulle spalle della ragazza.

Un solo pensiero riuscì ad entrare nella mente dell’auror: “Hermione tu mi farai morire...”

 

***

 

La grande sala buia era illuminata solamente dal fuoco acceso. Il giovane mago, esperto di pozioni, stava lavorando da giorni sulla preparazione della pozione  Lacrime di fenice”. Aveva preparato tutti gli ingredienti necessari. Gli aveva misurati, pesati, selezionati e, adesso, dopo quasi 7 giorni di preparazione, poteva finalmente iniziare a cuocerli nel pentolone.

Versò le prime tre lacrime nel liquido che ribolliva. Immediatamente cambiò colore.

L’uomo si asciugò il sudore della fronte attento che nessun corpo estraneo si mescolasse con il composto.

-Come procede il lavoro?!- La voce di McDury arrivò amplificata dall’eco.

Il giovane medimago si voltò.

-Procede bene, colonnello...- Artemisy Johnson, l’esperto della resuchio, si avviò verso il tavolo dove aveva preparato gli ingredienti.

McDury aveva uno strano sguardo assente, vacuo.

-Tutto bene?!- chiese il medimago notandolo.

-Benissimo, cosa ne direbbe  di un aiuto?!- fu la risposta del militare.

-Beh, di solito lavoro da solo, ma se c’è una persona preparata ed esperta che può aiutarmi....-ipotizzò Johnson togliendo i suoi occhiali.

-Bene...Luna...- disse l’uomo.

Una ragazza biondina e dall’aria poco sveglia entrò nella stanza.

 

***

 

-Grazie del passaggio!- disse la piccola Lily uscendo dalla grande monovolume blue. I tre ragazzi la guardarono salire i quatto scalini del suo porticato e poi sparire dietro la porta.

Draco sorrise mentre rimetteva in moto l’auto.

-Simpatica la sorellina di Anne!- affermò Ron sbadigliando.

-Già...A proposito di Anne, lo sapete cosa ho scoperto?!- domandò Hermione entusiasta.

- Che Maggie, la bionda ragazzina, del negozio è sua sorella?! lo sappiamo già!- intervenne Draco.

Hermione aprì e richiuse la bocca più volte.

-‘Mione che viene fregata sul tempo per dare una risposta, questa è bella!- la prese in giro Ron.

Una risata generale riempì l’aria.

Anche Hermione contribuì.

Passarono alcuni minuti di silenzio.

-Come è andato il lavoro?!- chiese, interrompendo quella quiete, il serpeverde ai due grifondoro.

Hermione e Ron si lanciarono uno sguardo d’intesa.

- E’ stato divertente... però, mamma mia! Questi lavori babbani sono davvero stressanti!- affermò Weasley sorridendo alla Granger.

Il biondo non rispose. Dopo un ultimo paio di metri, parcheggiò l’auto nel giardinetto della villa.

Prima di scendere dalla monovolume, Malfoy domandò.

-Anche voi pensate di essere stati fortunati a nascere maghi?!-

 

 

Continua....

 

* 25 anni, Il colonnello Hidden ha consigliato ai tre di aumentare la sua età così da non destare sospetti inutili...

Ciao ragazzi allora?! Questa volta sono stata brava! Ho terminato il chap con un azione finita... Ma adesso la domanda nasce spontanea: “tornerete a leggere la mia ffc?!” Spero di sì! Il mio lavoro però vorrebbe essere premiato con tante recensioni.

Sapete... ho intenzione di scrivere un sequel di questa storia... Ma ho in mente anche una nuova ffc che vi dovrebbe piacere! Penso di iniziare a scrivere la nuova... una volta terminata questa, naturalmente! Bene... per quei fantastici che mi hanno sostenuto nel mio studio di latino volevo avvisarvi che ha fruttato ben... 7! non è male come voto in latino! Bene... credo di avervi detto tutto! Grazie davvero alle persone che mi hanno recensito...

 

Charlotte  Grazie, tesoro... sei stata troppo gentile,  non vedo l’ora di vedere una tua e-mail con la storia.... Spero che questo chap ti sia è piaciuto! Lo giuro, che ce l’ho messa tutta! Un bacio forte!

P.s.

11 maggio ti farò gli auguri! Sei una persona molto intelligente ed impegnata! Le adoro le persone che si danno da fare! Avevate scritto a “Sogni”?Questa è davvero bella!

AngéleJ

 

Co-co Ciao cara! Grazie per il Bravissima! Per quanto riguarda Draco ed Hermione...i gusti sono gusti! Grazie Ancora del commento AngéleJ

 

SWEETIE Ciao Dolcezza! Allora, hai perfettamente ragione su entrambi, però lo sai qual è il problema! Sono degli esseri umani e alcune volte sbagliano! Cara Sweetie anch’io sono follemente innamorata della ffc di Sunny e del suo Ron! Cosa vuoi quella ragazza è davvero un mito a scrivere! W Sunny! Un bacio AngéleJ

 

Moon Ferrara e i tuoi fratelli?! Davvero tutta questa gente legge la storia!? Che bello! Io di dove sono?! Puglia, precisamente Manfredonia, vicino Foggia... Grazie del tuo commento un bacio AngéleJ

 

Silvix Grazie! Sei davvero gentile! Un bacio AngéleJ

 

RoBeRtA Ciao tesoro! Tu vieni in vacanza e Vieste e non mi vieni a trovare a Manfredonia! Passando, passando la prox volta fermati. Io abito in periferia! Quindi per entrare NELLA MIA CITTADINA DEVI passare per casa mia! Mi raccomando! Grazie per i compliments! Un bacio AngéleJ

 

Thewitch  Davvero ci si appassiona leggendola?! Mamma mia che bel complimento! Grazie! Sei stata troppo gentile! Un bacio anche a te AngéleJ

p.s.

Io non l’ho mai detto di preferire Malfoy!!

 

Phi Phi Ciao bellissima! Grazie del 10 “pieno e meritato” Sei molto gentile... spero che questo chap ti sia piaciuto un bacio forte e sulle note di una celeberrima frase della mia prof. di mate ti dico:”Urge che tu aggiorni la ffc!”un bacio AngéleJ

 

Ary Ciao! Allora!? Ti è piaciuto anche questo chap! Sai per quanto riguarda la tenuta di Draco mi sono ispirata a quella di Pacey (di Dawson’s creek) che indossa in una puntata della terza stagione... Io avevo una piccola bava che sporcava tutto il pavimento...Grazie per i commenti e ringrazia da parte mia tuo fratello Chris! Gentilissimo! Un bacio grande AngèleJ

 

Marcycas - the Lady of Darkness Ciao! Ho notato con piacere che anche tu hai notata di quanto Harry siA Figo! Però con questo chap mi è dispiaciuto tanto per lui! Però mi serve (come direbbe la mitica Milady) il proverbiale bastone tra le ruote! Continuate a seguirmi! Un bacio Angéle J

 

Giada Grazie! Sono contenta che la sorpresa del ritorno ti sia piaciuta! Grazie per i tuoi complimenti! Un bacio AngéleJ

 

Phoebe80 Anche tu stregata dalla bellissima saga di Sunny! Ma quella donna è troppo in gamba e brava! Io l’adoro! Sono contenta che tu ti sia decisa! Questo chap è stato dedicato molto alla coppia R/H... quindi penso che ti sia piaciuto! Fammi sapere cosa ne pensi! Ah, grazie per il complimento! Troppo gentile! Un bacio AngéleJ

 

Dajann Ciao... Come mi immagini intellettualoide con gli occhiali e piccoletta! Posso assicurartelo! Sono tutt’altro! Magari avessi colori di Angelia! Sarei la donna più felice del mondo! Sono una semplice bruna focosa! Ihihihihihi! Descrizione che mi è stata data da un mio amico!Cmq... con questo chap potrei perdere il mio aggettivo preferito... così, per riconquistarmelo, ho deciso di aggiornare verso la fine di Maggio! Ihihihihihihih...(risata satanica) Non sto scherzando... cmq non è per quello ma perché arriveranno dei francesi e io sarò un po’ impegnata per 15 giorni... poi una volta andati via.... dovrò riprendere la mia normale attività! Ok... ora ti saluto! Un bacio Angéle J

 

Sarry Malfoy Ciao tesoro! Anche io, come te, invidio da morire Hermione... ma, cosa ci dobbiamo fare! C’est la vie!(Come direbbe il mio prof.) Grazie per i complimenti... t.v.b.  Angely J

 

Kathy Hai notato che ho utilizzato il tuo nome nel chap per uno dei miei personaggi?!?!?!?! Il tuo nome mi è sempre piaciuto... quindi l’ho utilizzato... Spero ti faccia piacere! Grazie per i complimenti! Aggiorna presto!un bacio AngéleJ

 

Clo Se le tue recensioni mi fanno piacere?! No, piacere, di più! Io sono contentissima ogni qual volta una persona vuole esprimere un suo parere sulla mai ffc... questo vuol dire che (o in maniere positiva o in maniera negativa) ha colpito! Grazie per i tuoi complimenti! Un bacio grandissimo AngéleJ

 

dainty dew Non so se hai notato come sei stata accontenta! Avevi ragione R/H meritano tante attenzioni... ma lo sai qual è il problema! Nella mia storia ci sono così tanti personaggi e storie intrecciate... che non è facile dedicare il giusto tempo a tutti! Beh, ora ti lascio... spero che il chap ti sia piaciuto, un bacio Angéle J

 

Maga Magò Lo so, che l’altro chap non è stato questo granché... lo ammetto! Non farti problemi a dirmelo!Grazie del commento e recensisci ancora! Un bacio AngéleJ 

 

Danae Scusami... per l’altro chap... ma era una prima parte... con questo credo di non aver lasciato molte questioni in sospeso... spero ti sia piaciuto! Un bacio AngéleJ Grazie del commento

 

Vale e Mely Ciao ragazze! Brave innanzitutto per il concorso... poi per la domanda! Io scrivo una pagina al giorno quando ho tempo... Per recuperare penso alla trama della storia mentre vado a scuola... poi quando torno a casa non faccio altro che buttarla giù su carta e poi trasferirla nel computer! Ok?! Un bacio forte, AngéleJ VVTTB

 

Malfoygirl Batticuore?! Che bello! E’proprio quello che voglio che le persone provino leggendo la mia ffc! Che bello! Grazie per il commento e aggiorna prestissimo!un bacio AngéleJ

 

Xanthe Grazie!!!!!! Io?!?!?!Una dote?!?!?!?!!?! No, non credo... mi piace solo scrivere e far che la gente si diverta con le mia ffc! Grazie ancora! Aggiorna prestissimo! Un bacio Forte AngéleJ

 

Olivè saclà Aahahahahahha... la tua recensione mi ha fatto sorridere! Però sei fortunato... hai recensito ed io ho aggiornato... Anche tu di Ferrara! Che bello e pensare che non ci sono mai stata! Beh, ora ti lascio altrimenti non pubblico più! Un bacio forte AngéleJ

 

Bene, bene, bene... ho terminato i saluti... vi do appuntamento al prossimo aggiornamento, che avverrà molto più in là nel tempo (almeno che come al solito non mi sbrighi prima...) Beh, ora devo andare! Grazie a tutti per l’affetto che mi dimostrate! Un bacio

 

AngéleJ

 

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Capitolo 15
*** Così stramaledettamente piacevole (I parte)... ***


DA AUROR A BABBANI XV CHAP “Così stramaledettamente piacevole

DA AUROR A BABBANI  XV CHAP “Così stramaledettamente piacevole...(I parte)”

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

*SPERO CHE LE FANS DI DRACO NON ME NE VOGLIANO

 

...Dedico questo chap ai miei genitori, che mi hanno permesso di vivere per 16 anni in una famiglia felice e piena d’amore. Grazie mille, mamma e papà, tanti auguri per i vostri 25 anni di matrimonio...

 

 

 

Hermione segnò con la sua penna rossa un errore nella risposta del test sull’ultima lezione di inglese della settimana.

Era ormai la fine di Ottobre. Loro erano via da casa da quasi 2 settimane. Avevano iniziato ad abituarsi a quello stressante ritmo di vita babbano. Casa, lavoro. Erano queste le cose a cui i tre si dedicavano di solito. Era da tanto che non  uscivano per divertirsi.

Hermione si girò verso la finestra socchiusa. Sbruffò. Le goccioline della pioggia fitta, che continuava a scendere sulla città, si erano depositate disordinatamente sulla superficie fredda e lucida del vetro.

Hermione si grattò distrattamente la nuca.

Ne aveva abbastanza di correggere i compiti. Posò la sua lunga e micidiale penna rossa e scostò bruscamente la sedia dal tavolo. Andò di fronte lo specchio che si trovava appeso sulla parete gialla.

Scrutò il suo riflesso annoiato.

I lunghi capelli ricci ricadevano morbidi e vaporosi sulle spalle. La leggera  maglia bianca da Auror le fasciava perfettamente il corpo minuto ma dalle forme giuste.

Si girò di profilo.

La sua attenzione fu catturata immediatamente da un inesistente aumento del suo punto vita.

Tastò incredula la sua pancia perfettamente piatta.

Un improvviso calore le salì sulle guance. Stava ingrassando!

-Draco!- urlò spalancando la porta.

La voce del biondino le arrivò lontana dal piano di sotto.

-Sì?-  

-Draco ti prego corri in camera mia!- gli gridò di rimando la bruna.

Un veloce rumore di passi si sentì percorrere le scale di legno prima che la porta bianca della stanza di Hermione si spalancasse.

Draco stringeva tra le mani il canovaccio bianco. Il grembiule rosso legato in vita. L’espressione preoccupata disegnata sul suo bel volto.

-Cosa c’è?!- le chiese dopo aver perlustrato velocemente con gli occhi di ghiaccio la stanza illuminata da due lampade stile tiffany.

Hermione aveva l’espressione abbattuta.

-Guarda qui!- esplose mettendosi di profilo.

Draco cercò invano qualcosa di terribile che attirasse la sua attenzione.

-Guarda questa cosa!-continuò la bruna indicando il suo ventre per lo più piatto.

Draco sorrise e le si avvicinò. Le mise le braccia intorno alla vita attirandola a sé.

 -Hai messo su un po’ di ciccia....- le sussurrò all’orecchio sorridendo.

Hermione lo guardò stralunata.

-Te ne sei accorto anche tu?!- chiese disperata scostandolo e tornando a rimirare il suo riflesso sullo specchio.

Il biondo rise di gusto.

-Ma non è vero...- le disse abbracciandola da dietro. –Sei bellissima-

Hermione sospirò.

-Certo, certo... lo dici solo perché mi vuoi bene!-gli rimbeccò la Granger.

-No, no, dico sul serio.- continuò il ragazzo baciandole i capelli morbidi.

Hermione sorrise soddisfatta a quel contatto.

-Va bene, però adesso vado ad allenarmi un po’ in palestra... altrimenti rischio davvero di prendere dei chili!- esclamò la bruna dopo avergli baciato la guancia.

Draco sorrise avvicinandosi alla porta.

-Va bene, però non arrivare tardi a cena... sarà pronta tra poco!-  così dicendo le si avvicinò ancora e le diede un bacio dolcissimo sulla fronte calda.

-A me piaceresti lo stesso, anche se avessi la pancetta!-le confidò all’orecchio.

La bruna arrossì sulle gote morbide.

Guardò Draco lasciare la stanza.

Il cuore le batteva forte.

Perché doveva fargli quell’effetto così stramaledettamente piacevole.

Si mise le dita fresche sulle guance e sorrise. Le capitava di continuo quando pensava a quello che provava per quel ragazzo.

 

***

 

 

 Ginny alzò violentemente la gamba che si fermò a pochi centimetri dal viso di Harry.

Il brunetto la guardò soddisfatto continuando a sorridere.

-Bene, Weasley- le disse con un tono che cercava di mantenere il distacco.

La rossa lo sfidò con lo sguardo sorridendogli di rimando. Aveva lavorato tanto in quelle due settimane. Se prima non riusciva neanche a iniziare a combattere adesso poteva anche terminare una lotta senza cadere prima. Anche quel giorno si era allenata tanto. Gli effetti di quell’addestramento erano ben visibili sui suoi vestiti e sul suo corpo.

La maglia verde aveva cambiato colore aumentando l’intensità del sua tinta.

I capelli rossi erano umidi e appiccicati sul suo viso imperlato dalle goccioline di sudore.

Harry la osservò ancora per un po’ prima di tornare a dedicarsi agli altri suoi addestranti.

-Chi di voi mi sa dire in cosa ha sbagliato Weasley?!- domandò recuperando il suo asciugamano.

Un silenzio interrotto solo dal leggero respiro irregolare di Virginia  riempì la grande stanza.

-Si è spostata troppo in avanti, in questo modo ha reso il suo equilibrio precario, lasciando quindi il fianco scoperto anche se....- la voce di Mellifluo aveva riempito la sala lasciando Harry senza parole.

Gli altri addestranti lo guardarono come se fosse stato un alieno venuto da un pianeta lontano.

-Anche se?!- lo incoraggiò il bruno incrociando le braccia sul torace possente.

-Anche se- continuò il biondo facendosi avanti.- Solo non avesse fatto quel piccolo errore lei e nessun mangiamorte sarebbe riuscito a buttarla giù dalle sue gambe...e Capitano, lei lo sa meglio di me- proseguì il mangiamorte.

Harry lo guardò in silenzio.

-Esatto...- fu la sua unica risposta prima che la campana risuonasse nella caserma.

Potter guardò l’orologio.

-Bene, ci vediamo domani- disse Harry iniziando a preparare la sua borsa.

-Virginia ti aspetto vicino la porta...- esclamò Mellifluo rivolto alla rossa.

-Certo...- concordò Ginny prendendo il più velocemente possibile la sua sacca nera.

Oltrepassò Harry senza proferire parola.

-Complimenti...- l’apostrofò il capitano bruno.

Virginia si fermò di colpo voltandosi lentamente. Harry percepì nitidamente il suo limpido sguardo sulla schiena. Non ebbe la forza o il coraggio di voltarsi per affrontarlo e sostenerlo.

Udì un flebilissimo ringraziamento. Poi la porta si aprì e si richiuse violentemente.

Solo  allora ebbe la forza di voltarsi. Rimase ad osservare per vari minuti la zona di stanza dove poco prima c’era stata Virginia. Si mise le mani tra i capelli.

Almeno gli aveva risposto.

 

***

 

Ron colpì forte il piccolo sacco di sabbia appeso nella loro  palestra domestica.

Era da molto che il rosso massacrava quell’arnese.

Le goccioline di sudore imperlavano il suo viso. La maglia bianca senza maniche metteva in evidenza il suo ventre atletico. I muscoli delle braccia erano così gonfi che pareva potessero esplodere da un momento all’altro. I capelli rossi umidicci ricadevano flosci sulla fronte. Lo scarlatto delle guance faceva un netto contrasto con l’azzurro profondo dei suoi bellissimi occhi.

Le labbra vermiglie e corrucciate completavano l’opera.

Con lo sguardo perso nel vuoto continuava a percuotere ripetutamente il sacco appeso.

Lo colpì un’ultima volta con un calcio ben assestato, prima di accovacciarsi a terra stremato.

Respirava a fatica. Si tamponò il sudore con una mano.

Cercò con lo sguardo il suo asciugamani. Lo scorse in fondo alla sala, appeso all’attaccapanni, sulla parete bianca.

Sbruffò, mentre sovra pensiero, cercava la bacchetta nelle tasche dei suoi pantaloni. Voleva utilizzare l’incantesimo d’appello.

Una fitta al cuore lo colpì realizzando che non era più in grado di fare nemmeno il sortilegio più semplice.

Scocciato, si alzò dal comodo parquet della palestra e si diresse verso il fondo della stanza.

Afferrò l’asciugamano, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, la porta si aprì e violentemente gli colpì il naso.

Ron scoppiò in un urlo di dolore puro.

Istintivamente si portò le mani sulla parte lesa.

La frase che risuonò flebile nell’aria assomigliava molto ad un epiteto.

All’improvviso una mano fresca e affusolata si appoggiò sulle sue.

Un brivido gli percorse la schiena.

Abbassò leggermente le braccia.

...Hermione...

Il suo viso dolce e fin troppo dispiaciuto si presentò agli occhi velati di lacrime dolorose del rosso.

La bruna gli carezzò i capelli.

-Scusami... mi dispiace tanto...- iniziò a dire in preda alla tristezza più totale.

Ron cercò di balbettare qualcosa con uno strano timbro di voce nasale.

-Sto bene, non è niente...- riuscì a pronunciare, scoprendo le due narici gonfie e grondanti di un rivolo di sangue.

Hermione sgranò gli occhi.

-M-ma tu stai sanguinando!-  esclamò afferrandolo per un braccio.

Weasley fece spallucce mentre la Granger lo trascinava nel bagno.

-Ma non preoccuparti... ora non mi fa più tanto male...- continuava a dire Ron riacquistando un po’ della sua voce calda.

Hermione aveva bagnato una salvietta con la quale tamponava il naso dell’auror lentigginoso.

-Ahi, ahi...- sussurrava il ragazzo ad ogni tocco delicatissimo della bruna che continuava a ripetere un ritornello.

-Mi dispiace, non l’ho fatto apposta, sicuro di star bene?!-

La donna concluse il suo lavoro di medicazione.

Ron le osservò le mani.

Come erano belle!

Morbide, affusolate, profumate... entrava in estasi ogni volta  che lo sfioravano.

-Come mai eri qui?!- chiese Hermione uscendo dal bagno.

-Io ci vengo tutti i giorni, tu piuttosto, cosa ci fai da queste parti?!- controbatté con il suo strano timbro di voce.

Il dolore al naso era un po’ diminuito.

Notò le gote della bruna prendere colore. Da un rosa naturale ad un rosso fuoco.

Ron la guardò  interrogativamente.

La Granger si schiarì la gola.

-Niente... – rispose togliendosi la felpa blue.

Il rosso sorrise. Conosceva troppo bene quella testa riccioluta per non capire quando gli stava nascondendo qualcosa.

-Sai, la cosa triste per te è quella di non saper mentire già di tuo e poi di saperlo fare ancora di meno con me!- affermò l’uomo sedendosi pesantemente sull’asse di equilibrio.

Hermione sorrise tirata.

-Ma no, cosa stai pensando, non ti nascondo niente!- esclamò troppo in fretta, la ragazza.

Il capitano Weasley le mise una mano sul capo.

- Cos’hai?!- domandò guardandola serio.

La brunetta si perse in quegli occhi azzurro oceano del rosso.

-Sto ingrassando...- disse infine diventando nuovamente scarlatta.

Ron rimase interdetto. La bocca dischiusa e lo sguardo fisso sulla chioma della donna.

Scoppiò a ridere.

 Hermione sbruffò.

-Ecco perché non volevo dirtelo...- sussurrò tra i denti.

 L’uomo continuava a sghignazzare.

La bruna lo fulminò con lo sguardo.

-Va bene, scusa...- iniziò mettendosi una mano sulle labbra. –E’ solo che è proprio da te farti dei complessi inesistenti!-

Non capì il motivo, ma l’ultima frase la irritò un tantino.

-Cosa vuoi dire con questa affermazione?- chiese mentre incrociava le braccia sul petto.

Ron inghiottì il vuoto, tornando immediatamente serio.

-Voglio solo dire...- iniziò tentennando – Che sei una persona che si fa troppi problemi, quando in realtà non ce ne sono...- concluse alquanto incerto.

‘Mione ci rifletté su.

-Mi stai accusando di essere complessata?!- continuò, mettendosi le mani sui fianchi snelli.

-Nooo...- esclamò  il ragazzo troppo in fretta.

Il capitano riccioluto lo guardò di sottecchi.

-Pensavo solo, che tu sei perfetta... e non sei affatto grassa...- terminò in extremis.

Hermione lo scrutò guardinga.

Sorrise.

-Ti sei salvato in calcio d’angolo!- gli disse avviandosi verso il centro della palestra.

 Ron tirò un velocissimo sospiro di sollievo.

-Allora vieni o no?!- gli gridò Hermione mettendosi in posizione di combattimento.

Il rosso la guardò interrogativo.

-Vuoi combattere contro di me?!- domandò retoricamente l’uomo dalla capigliatura fulva.

Il capitano Granger lo sfidò con gli occhi ambrati e grandi.

-E contro di chi se no?!- gli rispose alzandosi i capelli che lasciarono libero spazio al suo viso grazioso e delicato.

Ron le fece uno di quei sorrisi per i quali si scioglieva ogni dannata volta.

Non poté evitare alle sue guance di assumere una diversa tonalità di rosa.

Weasley si mise in posizione.

Le spalle larghe spalancate al massimo, i muscoli delle braccia tesi come corde di violino.

Guardò dinnanzi a lui. Il suo sguardo fu immediatamente attirato dalla esile ma proporzionata figura di Hermione.

La maglia bianca e aderente fasciava perfettamente il suo corpo minuto ma sinuoso. Gli shorts blue evidenziavano il suo sedere tonico. Ron fece scorrere i suoi occhi  giù, fino ad arrivare alla parte del corpo di Hermione che maggiormente prediligeva.

Le gambe.

Lunghe, affusolate, morbide...

I calzini di spugna bianca nascondevano la caviglia sottile.

“Perché non esiste una legge che la obbliga ad indossare sempre la minigonna?!” si chiese dubbioso.

L’attacco della ragazza (che aveva perso tempo nel suo stesso modo) arrivò all’improvviso.

Fortunatamente riuscì a bloccare la gamba prima che arrivasse a toccare di nuovo il suo naso.

-Ma ce l’hai con lui?!-domandò sarcastico il rosso.

La bruna sorrise e partì di nuovo alla carica.

Cercò invano di colpirgli l’addome con un paio di colpi ben assestati ma Ron era troppo intelligente e veloce.

-Cosa prendi le mosche, ‘Mione?!- le chiese odiosamente.

Granger lo incenerì con gli occhi che dardeggiavano di sfida.

-No, sto solo cercando di colpirti!- disse scandendo le parole ad ogni pugno.

Ron rise quando infine riuscì a prenderlo.

Finalmente toccava a lui attaccare.

Utilizzò un paio di mosse intelligenti che furono tutte perfettamente parate da Hermione.

Ancora una volta la ragazza ripartì all’attaccò.

-No!- urlò quando l’uomo la intrappolò tra le sue braccia possenti.

-Come la mettiamo adesso piccola?!- le sussurrò all’orecchio.

La bruna si guardò attorno.

Analizzò velocemente la situazione.

 Il muro non era molto lontano poteva usarlo da trampolino.

Sorrise.

Corse leggermente trascinandosi il capitano rosso dietro.

-Cosa diavolo vuoi fare?!- le chiese preoccupato, non riuscendo a capire le sue idee.

 Prima che Ron potesse accorgersene, la situazione si era ribaltata.

Adesso la donna bloccava l’uomo.

Ron aveva le sua braccia incrociate sul peto e saldamente strette tra le mani della ragazza.

-Cosa vuoi fare ora, Weasley?!- gli bisbigliò suadente.

Ron sorrise divertito.

-Sai perché non vincerai mai contro di me?!- le chiese iniziando a fare pressione sulle proprie braccia.

Hermione gli scrutò la nuca.

-...- non seppe cosa rispondere.

-Sei fin troppo leggera!- esclamò trascinandola davanti a sé con tutta la sua forza.

Quella mossa assomigliò parecchio ad un passo di danza caraibica.

Hermione sorrise quando il rosso le fece appoggiare le mai sulle sue spalle.

Panico...

Fu quella la sensazione che la bruna provò notando Ron così vicino al suo viso infuocato.

-Cosa vuoi fare?!- gli mormorò chiudendo gli occhi per assaporare la bellissima sensazione del respiro del rosso sulla sua pelle.

-Beh, abbiamo fatto la guerra... ora facciamo la pace...- le disse sottovoce.

La strinse possessivamente a sé.

-In cosa consiste la tua pace?!- domandò la bruna riaprendo gli occhi e iniziando a respirare nuovamente.

-Oh, beh... devi darmi un bacino sul naso che mi hai fracassato...- affermò l’uomo.

Hermione lo guardò negli occhi mentre lentamente si alzava sulla punta dei piedi.

Sfiorò con le sue labbra bollenti il naso leggermente gonfio dell’amico.

Avvertì nitidamente il brivido che percorse la schiena di Ron.

Si morse le labbra compiaciuta.

-Se vuoi puoi scendere sulle labbra...- la invitò cortesemente il ragazzo.

Granger arrossì di colpo.

-Mi dispiace ma non dispendio i miei baci a destra e a manca...- gli disse mentre si metteva un boccolo dietro l’orecchio.

-Beh, ma mi hai quasi rotto il naso! Un premio potresti pure darmelo!- esclamò stringendola ancora di più.

Hermione ci rifletté un po’ su.

-Un bacio piccolo...- confermò mentre il cuore iniziava a batterle forte.

“Hermione ma sei impazzita!? Stai per baciarlo... sul serio!” le iniziò a dirle una vocina nella sua mente. 

Gli occhi di Ron brillavano.

Lentamente si abbassò.

Hermione si sollevò sulla punta dei piedi.

Il rosso continuava a guardarle le labbra.

Lentamente la bruna gliele posò sulle sue.

Un brivido percorse la schiena di entrambi.

Un bacio nato come casto e puro, lentamente iniziò a trasformarsi.

Le labbra esperte e morbide di Ron assaporavano delicatamente quelle timide di Hermione

Dolcemente il rosso riuscì a far dischiudere la bocca della bruna.

Magistralmente rese quel contatto più profondo.

Il cuore del capitano riccioluto iniziò a battere ancora più forte mentre un’onda di piacere e desiderio si impossessava della sua mente.

Ron era davvero bravissimo.

Timidamente la Granger rispose a quel bacio. Gli circondò il collo con le braccia, attirandolo ancora di pi a sé.

Il rosso iniziò ad accarezzarle languidamente la schiena.

I loro respiri irregolari erano sincronizzati.

Amorevolmente Ron le mordicchiò il labbro inferiore.

Hermione sorrise contro la sua bocca.

All’improvviso però un campanello d’allarme risuonò nella mente di entrambi.

Ron lo ignorò completamente preso dal profumo inebriante dei boccoli di Hermione.

Al contrario, la ragazza si distaccò rompendo l’incantesimo.

 -Beh, sarà meglio andare...- disse mentre si risistemava i capelli leggermente sconvolti.

Lo sguardo perso nel vuoto e le labbra arrossate.

Il rosso concordò con un cenno del capo.

Hermione si diresse verso la porta. Afferrò la maniglia.

Si fermò un attimo.

Il cuore le batteva ancora a mille. Poteva ancora sentire il sapore di quel bacio.

Non poteva andarsene e lasciarlo così.

Si voltò esitante.

Ron la osservò, mentre si passava una mano tra i capelli.

Hermione aprì la bocca.

-Baci molto bene...- gli disse prima di diventare rossa ed uscire dalla stanza.

Il rosso rimase interdetto. Sorrise compiaciuto.

Si passò un dito sulle labbra gonfie.

...Hermione...

 

***

 

Maggie tirò su la lampo della sua felpa rosa.

Guardò la via deserta.

Non era tardi, ma nel quartiere di TJ a quell’ora, erano tutti da qualche parte a divertirsi.

In fondo era sabato sera.

Attraversò con passo veloce la strada.

Le sue scarpe da ginnastica facevano uno stridulo rumore sull’asfalto bagnato.

Il vento gelido di fine ottobre le sferzò i lineamenti delicati. Si rimise la ciocca bionda dietro l’orecchio.

Guardò le eleganti case a schiera. La villa di TJ era la più grande di tutte. La scorgeva in lontananza.

Il ragazzo rossiccio era nel soggiorno. Lo intuì dalla luce gialla che si intravedeva al piano terra.

Maggie conosceva bene la casa di Tolomeus, in quella villa grande ed elegante, aveva trascorso tanti bei momenti. Era cresciuta con quel ragazzo.

Erano così in sintonia che bastava un sorriso o un’occhiata per capirsi al volo. Eppure nell’ultimo periodo qualcosa era cambiato. Il loro rapporto si era leggermente raffredato. Non riuscivano più a comunicare così facilmente. Litigavano e rimanevano senza parlarsi per un nonnulla.

Poi, Margareth, non riusciva bene, ad afferrare il punto, della stranissima e spiacevole sensazione che provava ogni volta che notava TJ parlare con una ragazza.

E non riusciva ben capire la voglia incredibile di  cavare gli occhi a quella ragazza riccioluta di nome Charlotte ogni qual volta faceva la gatta morta con il suo migliore amico.  

...Gelosia...

No, non poteva essere! Questo sentimento si può provare solo nei confronti di persone che ti piacciono in un altro senso. Persone che trovi affascinanti, indimenticabili, baciabili...

In effetti, qualche volta, si era domandata cosa si potesse provare nel baciare TJ...

Doveva essere una piacevole sensazione.

Infondo, il ragazzo non era niente male. Occhi azzurri e grandi, labbra carnose e rosse, un bel sorriso sincero e dei capelli di un colore così particolare da renderlo famoso.

Un improvviso calore le salì sulle guance.

Sì, in fondo la catalogava come un ragazzo baciabile....

A dirla tutta, lei, lo trovava, anche, molto affascinante. Quando si passava la mano tra i capelli morbidi o più semplicemente quando parlava di qualsiasi cosa lo coinvolgesse, i suoi occhi si accendevano di una luce così bella, da renderlo irresistibile. E poi, come si poteva dimenticare una persona dalla simpatia travolgente come la sua?!

“Oh, mio dio” pensò la biondina mentre una nuova ondata di calore la invadeva. “Non posso essermi presa una cotta per Tolomeus!”

Allungò ancora il passo.

“No, no di certo... lui è solo il mio migliore amico!” si dichiarò mentre percorreva il vialetto ordinata della villa del rossiccio.

 

“Se davvero non ti piace, allora smettila di arrabbiarti ogni volta che parla con Charlotte!”le gridò una vocina all’interno della sua testa.

-Ma non ce la faccio!- esclamò a se stessa fermandosi di colpo.

 

“Beh, allora secondo ti piace!”le ribadì la vocina.

 

-Non, è vero!- affermò riprendendo a camminare.

 

“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”

 

Maggie sbruffò.

 

“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”

 

Suonò il campanello.

 

“Ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace, ti piace!”

 

-Sì, E’ VERO MI PIACE!- scoppiò nello stesso istante in cui TJ aprì la porta.

Rimasero a fissarsi negli occhi.

-Chi?!- domandò curioso il ragazzo.

-Chi, cosa?- rispose la biondina diventando ancor a più rossa.

-Chi ti piace?!- le chiese tranquillamente.

-Nessuno...- ribatté secca.

-Allora perché hai detto quella frase?-

-Quale frase?-

-Quella che hai gridato quando ho aperto la porta...-

-Ah, quella?-

-Già, quella.-

-Oh, era per la crema di limone di mia sorella Anne- inventò sul momento.

-Ma tu odi quel dolce...-

Perché doveva conoscerla così stramaledettamente bene?

-Appunto- fu la risposta di Maggie prima di affondare ancora di più la testa nel collo alto del suo maglioncino rosa.

TJ incrociò le sue braccia sul torace scrutandola.

Le mise una mano sulla gota bollente.

-Sicura di star bene? Qui fuori fa un freddo boia... eppure hai le guance infuocate...-le disse sorridendo.

...Dannato sorriso sincero...

Un brivido percorse la schiena di Maggie. Si scostò velocemente da quel tatto gentile e fresco.

-No, sto bene...- bofonchiò abbassando lo sguardo.

TJ sorrise ancora.

-OK... andiamo?!- propose afferrando la sciarpa e il cappotto.

-Dove?!- chiese la ragazza.

-Alla festa di Charlotte... mi ha invitato lo scorso lunedì...- affermò tranquillamente Tolomeus.

Un’improvvisa ondata di gelosia invase la biondina.

Rimase ferma sulla porta fino a quando TJ non la costrinse a seguirlo.

-Andiamo, ci divertiremo!- fu l’unica frase che usò per cercare di convincere la sua migliore amica che era momentaneamente caduta in un mutismo più totale.

La serata più brutta della sua vita stava per avere inizio.

***

 

-Allora, Titty...- Lily stringeva tra le braccia la palla rossa. –Papà, Anne e Maggie sono usciti. Siamo rimaste solo io e te a casa. Papino mi ha detto di andare dalla signora Under... ma a me quella lì non mi piace! Puzza di cavoli e gatti... Così ho pensato, naturalmente solo se tu sei d’accordo, di andare a trovare il nostro amico Draco.- concluse la bimba lasciando cadere sul letto la sfere per prendere il suo zainetto rosa.

Afferrò il pigiama azzurro, un paio di jeans, una maglia e lo spazzolino e li infilò nella borsa.

-Allora?! Hai deciso?!- domandò Lily rivolta alla palla.

La luce artificiale che illuminava la stanza, si rifletté sulla superficie tonda e lucida della sfera.

Nella mente di un bambino quel gioco di luce assomigliò tanto ad un ammiccamento.

-Bene...- affermò la piccina.

Prese tra le braccia Titty e lasciò la sua stanza. Scese le scale e si fermò sull’ingresso.

Indossò il cappotto e la sciarpa, prese le chiavi di casa ed uscì.

 

***

 

-Ma vuoi fare più attenzione?!- gridò Artemisy mentre veniva interrotto per la centesima volta nel suo lavoro di tagliuzzamento delle erbette dello SriLanka.

-Mi dispiace dottore, non me ne ero proprio accorta...- si scusò Luna iniziando a ripulire il pavimento dai vetri della ampolle frantumate.

Il medimago sbruffò.

-Spesso mi domando come tu sia riuscita a diplomarti con il pieno dei voti in pozioni... ad Hogwarts! Conosco Piton e so che non è uno sprovveduto...- affermò con scetticismo l’uomo.

La biondina non fu affatto scalfita dal cattivo tono con cui Artemisy aveva fatto quell’affermazione. Continuò tranquillamente a ripulire.

L’uomo la fissò dispiaciuto.

-Scusami Luna... non volevo trattarti male, e solo che sono così nervoso! Il problema delle lacrime della fenice è davvero serio! Se non arriveranno entro dopo domani... tutto il lavoro che abbiamo fatto potrà andare a farsi benedire!- si scusò mentre si risedeva sulla sedia con le rotelle.

Aveva lo sguardo stanco e spento. Delle occhiaie profondo solcavano il bel viso serio.

-Non si preoccupi...- lo rassicurò la biondina.

Il medimago si grattò la nuca.

-Sono davvero stanco...- sospirò riprendendo a triturare le erbette srilanchesi.

Luna afferrò un coltellino da laboratorio iniziando ad aiutarlo.

-Se vuole posso andare a prenderle io le lacrime...- si offrì la biondina continuando a sminuzzare.

Artemisy rise.

-Vuoi dire che tu conosci qualcuno che possiede una fenice  e che abita nell’arco di 100 Km?!- domandò sarcastico.

-Beh, sì...- affermò tranquillamente Luna.

-E... e chi sarebbe?- domandò l’uomo bramoso di sapere.

La bionda rise.

-Come chi sarebbe?! Albus Silente il preside di Hogwarts...- gli rispose fissandolo con gli occhi assenti.

-La fenice di Silente è ancora viva?!- chiese stupito e contento.

-Viva e vegeta...- gli assicurò.

-E lo dici solo ora?!- urlò l’uomo.

-Pensavo lo sapesse!- affermò la ragazza continuando a sminuzzare le erbette con tutta la calma immaginabile.

Artemisy si alzò velocemente. Iniziò ad armeggiare con la sua borsa ed un paio di boccette.

-Cosa sta facendo?- gli chiese Luna senza distogliere la sua attenzione dalle verdi foglioline.

-Sto prendendo qualcosa che mi servirà...- spiegò l’uomo indaffarato.

-Le servirà dove?!- domandò la ragazza alzando per la prima volta lo sguardo.

-Ma come dove?!- le rispose sconcertato. –Ad Hogwarts, per prendere le lacrime di Funny!-

-Ah, vuole andare lei?!- gli disse.

-Sì, sì è meglio che vada io a prendere un ingrediente così importante...- così dicendo afferrò il suo cappotto e si avviò verso l’uscita.

-Ma dove va adesso?!- gli urlò dietro.

-Devo parlare con McDury!- gridando questa frase scomparve chiudendosi la porta alle spalle.

Luna finì di tagliuzzare meticolosamente la erbette dello SriLanka prima di preparare a sua volta la borsa.

 

***

 

Harry entrò nella mensa. Quella sala di solito, piena e rumorosa, era semivuota  e silenziosa.

Si guardò attorno. Nessuno di sua conoscenza sedeva ai tavoli.

Sospirò. Quanto sentiva la mancanza dei suoi amici.

Si diresse verso il suo tavolo.

Si sistemò sulla scomoda sedia blue e prese il menù.

...Pollo alle spezie...

Il piatto preferito di Hermione. Quanto gli mancava quella ragazza. Con il suo modo di fare sincero ed aperto era davvero un toccasana in quelle giornate in cui vorresti cancellarti dalla faccia dalla terra.

Appoggiò la testa sul tavolo.

Era davvero stanco. Aveva uno strano mal di testa e si sentiva stranamente accaldato. Raccolse le sue braccia sotto la testa a mo di cuscino.

Le palpebre gli erano diventate pesanti.

Vedeva offuscato. I contorni delle cose che lo circondavano divennero sempre meno nitidi fino a quando non chiuse definitivamente gli occhi. Morfeo aveva vinto anche contro di lui.

 

 

***

 

Ron chiuse velocemente i rubinetti della doccia. Il rumore rilassante dello scroscio dell’acqua si interruppe. La nebbiolina profumata si era propagata in tutta la stanza.

Uscì dalla cabina indossando il suo accappatoio rosso.

Arrivò di fonte allo specchio. Appannato dal vapore dell’acqua bollente.

Tolse con una mano la patina che aveva opacizzato la superficie lucida. Il suo riflesso comparve all’improvviso.

Si scrutò un attimo. 

Era davvero cambiato. Il collo prima scarno e sottile era ora possente. Il torace magro e piccolo  era diventato ampio e muscoloso. La sua espressione da bravo ragazzo era stata sostituita da un’altra più simpatica e matura.

Solo i suoi occhi e i suoi capelli erano rimasti quelli di sempre. Con i colori sempre vivi e forti a caratterizzarli.

Si passò una mano tra la chioma umidiccia.

Quei pensieri l’avevano fatto ritornare a molto tempo prima. Quando era ancora un ragazzo ad Hogwarts. Ripensò ai suoi amici. Harry, Ginny, Neville, Dean... Hermione...

Dio!

Perché quel nome doveva farlo sentire così stramaledettamente bene! Perché quella ragazza doveva avere quello stranissimo effetto su di lui. Eppure era la stessa di sempre.

...Certo aveva messo su un po’ di carne nei punti giusti...

 

 

E poi aveva delle labbra così morbide.

Perché baciarla doveva essere così stramaledettamente piacevole?!

Non poteva essere una cosa disgustosa e raccapricciante...

Sospirò. Quanto avrebbe voluto riassaggiare quella bocca.

Aprì il rubinetto del lavello. L’acqua fredda iniziò a scendere rapida.

Ron si sciacquò il viso bollente.

Era facile quando pensava ad Hermione che la zona orecchie si arrossasse e che il cuore iniziasse a battere velocemente.

Abbassò lo sguardo. Nascosto dietro l’asciugamano bianco, c’era una boccetta di profumo.

Delicatamente la prese tra le dita.

L’aprì con attenzione, in modo che il liquido non si versasse.

Immediatamente il celeberrimo profumo di primavera invase i polmoni di Ron.

...Hermione...

Quel profumo lo stava mandando in estasi. Lo richiuse velocemente.

Si rinfrescò ancora una volta il viso prima di uscire dal bagno.

 

 

***

 

Ginny entrò silenziosamente nella mensa. Era sola. Mellifluo era andato ad un appuntamento con la sua fidanzata.

Mellifluo con una ragazza!

Non ce lo vedeva proprio. Con un sorriso idiota, che si impossessava della sua faccia ogni volta che pensava a quell’omone grande e buono, si avviò verso il suo posto.

Lanciò rapidamente un’occhiata al tavolo di Harry. Quello in fondo sulla destra.

Era vuoto. No... Un ragazzo bruno dormicchiava tranquillo sulla sedia blue al posto del capitano Potter.

Spinta dalla curiosità, Virginia si avvicinò furtiva all’ambito tavolo degli Auror più importanti.

Appoggiato alla superficie dura e liscia, c’era...Harry...

Aveva il viso rilassato e leggermente arrossato sulle gote, i capelli più stravolti del solito, gli occhiali storti sul naso.

A Ginny fece un incredibile tenerezza. Non poté evitare di accarezzargli amorevolmente i capelli.

Immediatamente ritirò la mano.

La fronte del bruno era bollente. Ginny si portò più vicina al ragazzo addormentato e gli tastò le mani. Gelide.

La ragazza ne era sicura. Il capitano Potter aveva la febbre.

Gentilmente iniziò a scuoterlo per destarlo.

-Avanti Harry, svegliati... credo che tu abbia un po’ di febbre, dovresti passare dall’infermeria...- sussurrò la rossa all’orecchio dell’auror addormentato.

Harry mugugnò qualcosa prima di voltarsi in malo modo dall’altro lato.

Ginny sorrise. Il bambino sopravvissuto aveva scambiato quella scomodissima sedia per il suo letto.

-Avanti pigrone! Svegliati!- disse più ad alta voce l’addestrante Weasley.

Il bruno si mosse ancora un po’ fino a quando non si girò nuovamente dall’altra parte, perdendo l’equilibrio.

Sarebbe immancabilmente caduto sul duro pavimento se Ginny non l’avesse intercettato facendolo finire tra le sua braccia.

I loro volti si sfiorarono.

La rossa avvertì un brivido elettrico lungo la schiena che non provava da molto. L’odore dei capelli di Harry  le entrò nei polmoni.

Quanto le era mancato quel profumo!

Harry aprì gli occhi. Immediatamente fu catturato dalla limpidezza dello sguardo della Weasley.

Il cuore iniziò a battergli forte. Riuscì a sussurrare solo una parola che per lui aveva il suono più bello e dolce dell’universo.

-Virginia...-

Poi svenne tra le braccia della sua amata Ginny.

 

***

 

Mellifluo sorrise compiaciuto. Angelia era seduta a cavalcioni sulla staccionata che divideva il territorio del castello dal resto della campagna inglese.

Indossava un paio di jeans ed un maglione nero. I capelli lunghi e lucenti erano lasciati morbidi sulle spalle. Gli occhi limpidi e blue erano persi a contemplare le fiammelle che erano state accese sul piccolo laghetto che si stagliava grigio contro il resto della superficie verde.

Rabbrividì quando una folata del freddo vento di fine ottobre le sferzò il viso dolce.

Il buio era già calato. La luna piena era sorta.

Mellifluo le si avvicinò silenziosamente.

-Un giorno mi dirai per quale strano motivo verso la fine di Ottobre indossi sempre gli abiti babbani con i quali sei arrivata... – la voce calda e suadente del biondo arrivò come un bisbiglio alle orecchie della bruna.

Il mangiamorte l’abbracciò da dietro baciandole il collo profumato.

-Oh, ma sei ancora vivo?!- chiese sarcastica Angelia rifiutando il suo contatto.

Mellifluo si morse le labbra.

Sapeva che la sua bruna preferita aveva ragione. Erano 5 giorni che non si vedevano.

-Mi dispiace... E’ solo che al quartiere generale degli Auror c’è sempre un gran da fare! Poi ieri Virginia si sentiva un po’ giù così sono rimasto a farle compagnia...-spiegò sinceramente l’uomo.

Angelia inarcò un sopracciglio.

-Virginia?!- domandò con la voce tremante per il nervosismo.

Mellifluo inghiottì il vuoto.

-Sì, la ragazzina rossa di cui ti ho parlato...- disse sedendosi a sua volta sulla staccionata.

-So benissimo chi è!- esclamò istericamente.

Il biondo si grattò la nuca.

-Se sai benissimo chi è... allora perché me lo domandi?!- ribatté l’uomo cercando di mantenere la calma.

-Beh, perché forse è la prima volta che la chiami con il suo nome di battesimo!- continuò sempre più alterata la bruna.

Il mangiamorte si guardò attorno.

-Abbassa la voce, ti prego!- la richiamò accarezzandolo una mano.

Angelia la ritirò contrariata.

-Sei venuto per litigare?!- gli chiese scendendo dalla staccionata e parandosi davanti a lui.

Mellifluo sospirò.

-Sai che non mi piace litigare con te!- disse accarezzandole il viso freddo.

La bruna trattenne le lacrime.

-Allora perché non mi rendi partecipe del tuo mondo?! Perché non vieni più da me?! Ti sei innamorato di quella ragazzina?Non mi ami più?!- affermò così velocemente da rimanere senza fiato.

Il biondo si alzò e senza lasciarle il tempo di impedirglielo la baciò.

Angelia gli passò le braccia intorno al collo attirandolo più a sé per rendere il contatto molto più profondo.

Si staccarono solo quando ebbero urgente bisogno di ossigeno.

  -Io ti amo...- le confessò Mellifluo prendendole il viso re le mani.

Angelia pianse prima di riuscire a rispondergli.

- Anch’io ti amo, tanto!- sussurrò iniziando a baciarlo con maggiora ardore.

Presto quelle effusioni non li bastarono più.

 

***

 

Continua...

 

Beh, che dire ragazzi! Questo chap è stato davvero sfortunato! Però spero che il risultato finale vi sia piaciuto! Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo! Davvero ho cercato di riscriverlo il più in fretta possibile! Vi dirò, forse sarà stato un bene che si è accidentalmente cancellato per colpa di un virus... perché questa stesura è venuta decisamente meglio... e poi ci sono delle parti Hot che nell’altro non avevo  scritto... (Come il bacio tra Ron ed Hermione) Spero tanto che le persone che tifavano per Draco non se la siano presa... Perché non so se la situazione è chiara per tutti ma la bella insegnante d’inglese ha fatto la sua scelta!

Per quanto riguarda Drachino... non vi preoccupate! Ho in serbo per lui tante belle cose! Sia nella nuova storia che sto immaginando sia in questa e nel suo sequel!E già... già ho in mente uno secondo capitolo di questa storia (Ma che palle...Nd Tutti) Voi dovete solo dirmi cosa volete per prima:La nuova storia o il sequel di questa?!

Rispondete in tanti!

Adesso però passiamo ai ringraziamenti personali!

Grazie ragazzi anche questa volta siete stai gentili e comprensivi...

Non riesco a crederci che la mia storia piaccia davvero! Un bacio immenso...

 

AngéleJ

 

Kathy Ciao bellissima! Come va la vita? Spero bene! Io non mi posso lamentare... sono contenta che ti faccia piacere che io abbia utilizzato il tuo bel nome nella mia ffc... credimi è stato un piacere... Per quanto riguarda il tuo pc e i 6 virus, credimi ti posso capire! Non vedo l’ora di leggere la ffc con il personaggio Angéle...ihihihih! che bello! Beh, fammi andare altrimenti non aggiorno più! Un bacio grande AngéleJ

 

Hermy91 Ciao cara! Grazie per i complimenti... i nuovi sono sempre i ben venuti! Un bacio AngéleJ

 

Dainty Dew Ciao! Non so se hai notato che momentone hanno condiviso Ron e ‘Mione! Spero che continuerai a leggere la mia ffc... fammi sapere cosa ne pensi di questo chap... e non preoccuparti per il ritardo! Un bacio AngéleJ

P.s.

Grazie mille per i tuoi complimenti!

 

Maga Magò Ciao MAGA! Ma certo che ti perdono! E anche se l’avessi detto non me la sarei assolutamente presa visto che hai espresso la tua idea in maniera così educata! Non ti preoccupare grazie dei complimenti e un bacio forte! (Ti è piaciuto questo chap!?)AngéleJ

 

Lord Samurai Ciao Lord! Allora come stai? Spero che la mia e-mail ti sia servita a riprendere un po’ di coraggio! Mi raccomando non abbatterti mai... perché in fondo tu scrivi per un tuo piacere personale... No, per gli altri! non dimenticarlo mai! Ti mando un grande bacio e grazie mille per i tuoi bei complimenti! Con grande affetto e stima AngéleJ

 

Milady Ciao Milady! Che bello un’altra tua recensione! Credimi mi riempie sempre il cuore quando trovo la recensione si una persona che stimo e di cui apprezzo tantissimo i lavori! Ho aggiornato il più in fretta possibile! Questa volta però mi hai preceduta! Ti mando un bacio forte con tanta stima perché sei davvero in gamba!Continua così che sei magnifica! AngéleJ

 

Sarry Malfoy Ciao simpaticissima! Come va la vita! ? Mamma mia quanti complimenti1 Mi fai sempre arrossire! Grazie dei complimenti per il mio 7 in latino! Per quanto riguarda i miei personaggi sfortunati cioè Drachino e Ginny non ti devi preoccupare perché ho già in mente tante belle cose sia per l’uno che per l’altra! Non dovete temere perché quel furbacchione di Draco mi è entrato nel cuore e mai potrei fargli del male... credetemi... Poi  non sei andata tanto lontana dalla ragazza con cui ho in mente di far stare il biondino più sexy di Hogwarts! Mi raccomando continua a farmi delle domande... adoro rispondere a questi quesiti tanto interessanti!beh, ora vado un bacio AngélyJ

 

Vale e Mely Ciao Ragazze! Che bello avete recensito di nuovo! Ma perché dovete essere sempre così intelligenti e perspicaci! Siete le uniche che mi hanno parlato di Maggie TJ! Avete ragione...un po’ su tutto... Presto tutto si risolverà non i preoccupate!ora vado un baio Grande AngéleJ

 

Vale   Vale!!!! Che bello tu mi hai recensito! Sono proprio contenta! Grazie per i bei complimenti e non ti preoccupare l’importante che tutti i chap ti siano piaciuti! Sono così contenta! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie!  Non so se hai notato che sei stata accontentata per il partner da affibbiare ad Hermione...ihihihih!  Beh, l’amicizia tra Ginny e Mellifluo risulta un po’ strana anche a me... ma sai come si dice, gli opposti si attraggono... per quanto riguarda TJ non è un personaggio inventato! Conosco davvero un ragazzo così... Quanto gli voglio bene...AngéleJ

 

Alexis Potter Grazie della tua recensione... per quanto riguarda la coppia... mi dispiace un po’!AngéleJ

 

Clo87 Che bello una coetanea a cui piacciono le mie storie! Grazie! Mamma mia che bella recensione che mi hai lasciato! Davvero mi hai messo su i brividi! Sei davvero dolcissima! Grazie per la tua sincerità e per avermi paragonato ad una fanwriter come Sunny!Io l’adoro... Non ringrazierò mai abbastanza tutti voi per l’affetto e la simpatia con la quale mi sostenete! Siete MITICI! Vi voglio davvero bene! Un bacio grandissimo AngéleJ

p.s.

Hai perfettamente ragione... i sogni sono il motore e la causa finale del mondo!

 

Giada Sinceramente... sono contenta quando la gente immagina quello che potrebbe accadere nella mia ffc... vuol dire che l’ha davvero appassionata! E questo mi rende felice e piena di idee... Ti ho resa contenta con la scena di Ron ed Hermione... spero! Cmq, adesso ti lascio perché altrimenti non riesco ad aggiornare entro oggi!un bacio AngéleJ

 

Charlotte Ciao Charlotte! Allora quando mi mandi un altro chap di quell’interessantissima ffc?!  L’inizio mi è piaciuto parecchio! Quindi aggiornami presto! Ti mando un bacio e grazie per il tuo sostegno! Un bacio AngéleJ

 

Ary&Chris  Ehi! Bellissimi! Che bello due fratelli che seguono la mia storia! Grazie mille sono davvero onorata! Non potete nemmeno immaginare che piacere immenso leggere i vostri commenti... mi raccomando continuate a seguirmi e grazie tante per il vostro tempo... un bacio AngéleJ

 

Lilyciuffetty Ciao! Grazie per i tuoi complimenti e spero che questo chap dedicato ad Hermione  Ron ti sia piaciuto un bacio grande AngéleJ

 

Dajann Ciao Sadica! Come ti butta?! Spero bene... non so se hai notato che ho cambiato di nuovo il titolo... questo ti piace... spero proprio di sì! E’ una prima parte quindi il prox titolo non cambierà... Non penso assolutamente che tu sia pazza! (seeeee come no! Nd Dajann) Sei assolutamente simpaticissima! Le tue recensioni mi fanno sempre ridere  a crepa pelle! Allora cosa hai capito da questo chap... ribadiscimi il concetto come hai fatto nell’altra recensione! Grazie mille per i tuoi complimenti... ma CREDIMI NON SONO AFFATTO UN GENIO! Beh, credo di aver detto tutto... un bacio grande con tanto affetto dalla tua Sadica PreferitaJ

 

Silvix Grazie! Un bacio AngéleJ

 

Sunny Allà!allà!allà! (Angéle si piega in avanti e in dietro...) Carissima Sunnina! Come stai?! Da quanto non ho tue notizie... da quanto non leggo una tua storia (Esattamente 10 minuti perché ho appena terminato la rilettura della tua saga!) Ma quando tornerai in net! Credimi mi manchi 1000000! Le tue storie erano un tocca sana per il mio umore! Non vedo l’ora di leggere una nuova one-shot o ffc targata Sunny! Quando leggo i tuoi commenti sorrido sempre... mi sento così onorata che tu riesca a trovare il tempo e sprecare 2 parole per me! Grazie, grazie, grazie, grazie... mi raccomando non abbandonarci a lungo, un bacio AngéleJ

 

p.s.

Questo chap spero che ti sia piaciuto!

 

Marcycas - the Lady of Darkness  Avete proprio ragione... Harry è proprio uno sprovveduto! Meno male che presto tutto si risolverà! Grazie per la vostra gentilezza un bacio AngéleJ

 

Danae Scusa il ritardo! Ho cercato di fare il prima possibile! Ma come vedi... ho avuto un po’ di problemi... spero tanto che il chap ti piaccia! Un bacio AngéleJ

 

RoBeRtA Invece carissima amica mia è stato proprio verso la fine di Maggio! Scusami davvero tanto! Un bacio grande AngéleJ

p.s.

Passami a trovare davvero! Poi Ron ha un fascino tutto suo!Grazie dei complimenti.

 

Moon vs Olivé Saclà Ehi, fratellini! Allora questo chap bi è piaciuto?1 Spero di sì! Grazie per i complimenti! Un bacio grandissimo a tutti e due! I vostri nick sono troppo simpatici! Beh, ora vi lascio un bacio AngéleJ

 

Phi Phi... Ciao carissima! Grazie per il tuo sostegno! Hai ragione riguardo Harry e Ginny... ma non so se hai notato che già qualcosa si sta muovendo! Non disperare! Aggiorna presto la tua ffc... un bacio AngéleJ

 

Sweetie Ciao dolcezza! Grazie dei tuoi complimenti sempre graditi! Questo chap lo dedico a te e a tutte le fans della coppia Ron ed Hermione che non mi hanno abbandonato! La vostra perseveranza è stata premiata! Un bacio AngéleJ

 

Vega Non preoccuparti tesoro! So benissimo cosa vuol dire avere uno straniero per casa... io ho avuto una francese... meno male che è finito! Non ce la facevo più! Grazie mille pr le tue recensioni sempre accurate, costruttivi e simpatiche... un bacione AngéleJ

 

Cloudy Ciao tesoro grazie del tuo commento e della pubblicità che mi fai! Un bacio enorme! Spero che questo chap sia stato di tuo gradimento! Ancora un abbraccio con grande affetto e ammirazione AngéleJ

 

Daisy  E così hai letto la mia ffc a Dublino?! Che grande onore! Allora com’è la città! Ci vorrei tanto andare! Grazie dei tuoi compliments! Un bacione AngéleJ

 

Bene, bene, bene, con questo credo di aver finito i miei saluti... ci vediamo alla prossima con un nuovo chap!

 

Un bacio anche a chi legge e non commenta...

 

...AngéleJ...

 

p.s.

rispondete alla mia domanda... Volete prima la ffc nuova o il sequel?!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Così stramaledettamente piacevole (II parte)... ***


Ciao Ragazzi

 

DA AUROR A BABBANI  XVI CHAP “Così stramaledettamente piacevole...(II parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

 

Hermione corse lungo le scale di legno, attraversò velocemente il corridoio illuminato dai primi raggi di luna che iniziavano a fare capolino dalla finestra. Arrivò alla porta della sua camera. La spalancò e si intrufolò nella stanza. Si appoggiò al freddo legno e riprese fiato.

La sua mente e il suo cuore viaggiavano ancora nei meandri più belli delle sensazioni che aveva provato. Insomma, lei aveva baciato dopo ben 8 anni di amore segreto, Ronald Weasley, il suo caro amico d’infanzia.

Si portò una mano sul petto realizzando che il suo cuore batteva ancora forte. Appoggiò il capo allo stipite. Chiuse gli occhi. Ancora una volta il volto di Ron le comparve. Aveva un’ espressione così sexy quando baciava.

Gli occhi socchiusi, le labbra leggermente aperte...

Si portò le mani sulle guance.

 

...Bollenti...

 

Che sensazioni entusiasmanti aveva provato quando il rosso l’aveva stretta possessivamente a lui.

Sorrise ancora avviandosi verso il suo armadio.

Aprì l’anta e si rimirò nel grande specchio appeso al suo interno.

Rise...

Il suo aspetto era orribile.

I capelli sconvolti. Le labbra rosse e gonfie, gli occhi lucidi e con una strana espressione...

Cercò di riordinare alla belle meglio la sua indomabile chioma.

Alzò una mano verso il cassetto della biancheria.

 

...Tremava...

 

Si sventolò cercando di calmarsi.

Sbruffò.

“Hermione calmati!” le disse una voce. “In fondo non è successo niente, l’hai baciato solo per gioco! Non ti sposerai con lui solo per questo...” continuava a ripeterle malignamente.

 Hermione alzò lo sguardo.

Era vero.

In fondo, l’aveva baciato solo per gioco. In realtà, poteva anche essere, che per Ron quel bacio non fosse stato affatto importante. Forse aveva rappresentato per lui  solo un piacevole svago a quella serata noiosa. Magari neanche tanto piacevole.

Scrollò le spalle.

No, non poteva essere! Quel bacio era stato incredibile. Pieno di passione, desiderio...amore.

Si mise una mano fresca sulla fronte. La testa le doleva.

E se invece...

“Non farti illusioni, ‘Mione!” le ripeté con cattiveria la vocina.

-Va bene... non me ne farò!- concordò la bruna prendendo il cambio dal cassetto.

Hermione si mise un ricciolo dietro l’orecchio.

-Beh, se per lui è stato solo un piacevole svago lo è stato anche per me!- disse ad alta voce.

Si avviò verso la porta.

Si fermò un attimo.

Si sfiorò le labbra ancora leggermente gonfie.

Sorrise.

 

...Non era stato uno svago piacevole...

 

Aprì la porta.

 

...Era stato il primo gesto d’amore che aveva donato a Ron...

 

Non sapeva se anche per lui era stato così. Non le interessava. L’importante era, che finalmente dopo un lungo periodo di indecisione, aveva capito di quale ragazzo era innamorata.

In realtà lo aveva sempre saputo.

Fin dai tempi in cui era ancora ragazzina. Fin dal loro primo incontro, in cui l’aveva salutato con un rimprovero per la macchia di sporco sul suo naso lentigginoso.

 

***

 

Maggie si passò una ciocca di capelli biondi dietro l’orecchio. Si guardò attentamente intorno. Era la prima volta che metteva piede a casa di Charlotte. Scrutò con molta attenzione i costosi quadri appesi alla parete, i grandi tappeti persiani che ornavano i pavimenti di quasi tutte le stanze. L’antico ma ben tenuto parquet che riscaldava con il caldo colore le camere.

Guardò con un po’ d’invidia la stanza bellissima ed ordinatissima della brunetta.

Lunghe tende di tulle bianco, coprivano la grande finestra rifinita con lo stemma dell’importante famiglia. Una spada circondata da ramificazioni. La grande scrivania dove troneggiava il computer più nuovo ed elegante che avesse mai visto. Il letto grande in ferro battuto, le preziose coperte ricamate, il grande lampadario in murano...

Quella casa era davvero un sogno.

-Allora...- iniziò Charlotte prendendo una manciata di pop-corn. –Chi inizia?!- terminò rimettendo la bottiglia vuota al centro del tavolo.

TJ si guardò attorno sorridendo sornione. Accanto a lui sedeva Margareth intenta a sorseggiare un semplice bicchiere di coca. L’unica cosa che era riuscita ad ingerire.  Il suo stomaco continuava a tremare ogni qual volta il rossiccio le sfiorava una mano.

La biondina scrutò il volto degli altri presenti. Erano quasi tutti, suoi compagni di classe.

C’era Marcus Bed il simpaticone della prima lezione di Hermione, l’amica bassina e formosa di Charlotte, Alicia, un paio di ragazzi carini e altre ragazzine di cui non aveva ben afferrato il nome.

Guardò con apprensione la bottiglia di plastica coricata sul tavolo. Sapeva benissimo cosa voleva dire.

 

...Obbligo o verità...

 

Odiava quel dannato giochino, che costringeva i presenti a mettere a nudo i propri sentimenti.

“Forse ti toccherà baciarlo...” disse la vocina maligna nella sua mente.

Maggie sentì le guance prendere fuoco.

Fissò il suo sguardo sulle labbra rosse e carnose di TJ.

Il cuore prese a batterle forte.

“Stai calma...” si intimò distogliendo velocemente lo sguardo.

-Sapete tutti come ci si gioca?!- chiese la brunetta riccioluta con la sua bella voce. Il suo sguardo chiaro passò in rassegna il viso di tutti i presenti.

Li vide annuire arrossendo leggermente.

Marcus, il ragazzo biondo si posizionò di fronte Alicia.

-Così sarà più facile che tocchi a me e te...- la biondina boccolosa fece una piccola smorfia.

Non doveva amarlo particolarmente.

-Perché hai quella faccia?!- la voce  di TJ la riportò bruscamente alla realtà.

Staccò gli occhi dalla scena divertente a cui aveva assistito.

-Cosa?!- chiese alzandosi le maniche del maglioncino.

-Ti ho chiesto perché hai quella faccia?!- ripeté sorridendo sornione all’indirizzo di Charlotte che gli era passata accanto.

Maggie si rimise quella dannatissima ciocca bionda dietro l’orecchio.

Sbruffò leggermente.

-Potresti anche evitare di sbavare come il tuo cane!- esclamò a denti stretti Margareth.

-Cosa?!- il rossiccio non l’aveva ascoltata affatto intento com’era ad osservare il sedere tondo e sodo della brunetta ricciolosa.

Maggie accartocciò con una sola stretta della mano il bicchiere di plastica rossa.

-Nulla...- sussurrò inviperita.

Charlotte si rimise seduta di fronte a TJ.

-Bene, iniziamo?!- disse mettendo una mano sulla bottiglia.

In quel preciso istante il campanello li interruppe.

La padrona di casa sbruffò.

-Deve essere Elijah...- disse alzandosi.

Maggie inghiottì il vuoto.

“Elijah  Danverson?!” si chiese aumentando il suo grado di rossore.

TJ si appoggiò allo schienale sbruffando.

“Perché quel mezzo idiota deve venire sempre a rompermi le uova nel paniere?!” si chiese notando  l’espressione emozionata della sua migliore amica.

Una morsa di gelosia gli attanagliò il cuore.

Il brunetto dagli occhi incredibilmente azzurri entrò sorridendo nel grande soggiorno profumato di pop-corn.

-Ciao a tutti- disse con un tono (secondo TJ ) fin troppo educato per i suoi gusti.

Notò Maggie diventare leggermente più rossa.

Le sfiorò il dorso della mano con un dito.

La biondina sgranò gli occhi a quel contatto.

-Allora, Elijah... questi sono TJ e...- si interruppe sul nome di Margareth. –Come hai detto che ti chiami?!- chiese sorridendo dispiaciuta.

Cooper iniziò ad odiarla profondamente.

-Si chiama Maggie, vediamo di non dimenticarlo...- la richiamò sorridendo tirato TJ.

Charlotte si fece rossa.

-Sì, scusami...- disse sorridendo.

Maggie scrutò il volto improvvisamente arrabbiato del suo migliore amico.

Non seppe il perché ma inaspettatamente si sentì protetta e al sicuro.

Ancora una volta il suo cuore iniziò a battere forte, e ancora una volta si rimise a posto la ciocca di capelli.

 

***

 

Lily attraversò la strada. Si strinse meglio la palla rossa al petto quando il freddo vento di fine ottobre le sferzò le piccole gambe. Chiuse forte gli occhi.

Un altro improvviso mal di testa la colpì. Si portò una manina fredda alla tempia.

Se lo sentiva.

Qualcosa stava per accadere.

Si guardò attorno. Non c’era un’anima viva per strada. Si morse il labbro inferiore. Il dolore alla testa non accennava a diminuire. Sapeva che l’unico modo per farlo smettere era “usarlo”. Si guardò ancora intorno per assicurarsi di essere davvero sola. Lasciò andare la sfera rossa sull’asfalto bagnato.

 Si mise due riccioli troppo capricciosi dietro le orecchie.

Scrutò la zona dove si trovava. Un piccolo giardino si affacciava alla strada. Un albero grande con molti rami secchi si stagliava contro la sagoma bianca della casa.

Lily sorrise.

Aveva trovato una vittima perfetta. Si concentrò leggermente sul primo ramo secco e leggermente afflosciato della grande pianta.

Immediatamente, come se non aspettasse altro, un’immensa energia distruttrice si librò dalla sua mente per andarsi a scagliare contro il povero arbusto indifeso.

Lo frantumò. I tanti piccolissimi frammenti di legno si liberarono in aria.

All’improvviso il mal di testa, svanì.

Lily sorrise, recuperò Titty e riprese a camminare verso la casa dei tre.

 

...Come se niente fosse accaduto...

 

***

 

Artemisy bussò con calma alla porta di legno massiccio dell’ufficio di McDury.

Un fascio di luce proveniva dalla fessura della serratura. Una voce roca rispose poco educatamente.

-Chi è?-

Artemisy inghiottì il vuoto.

-Il medimago Johnson, signore- gridò appoggiandosi al legno lucido.

Si sentì uno stridulo rumore di sedia. Un colpo di tosse e una serie di imprecazioni.

Artemisy rise.

-Entra pure...- gli disse il colonnello.

L’uomo bruno sospirò ed afferrò la maniglia.

Non appena spalancò l’uscio una pesante nuvola di fumo uscì dalla stanza.

 

...Sigaro...

 

Odiava quel profumo.

Tossicchiò portandosi una mano davanti la bocca.

-Oh, non mi dire che tu, che sei abituato a tutti quegli odori di pozioni, non sopporti un gradevole odore di sigaro?!- gli chiese l’uomo aprendo la finestra.

-Esatto...- Artemisy continuò a tossire.

McDury guardò colpevole il suo sigaro. Lo spense nel  portacenere di vetro.

-Va meglio, adesso?!- chiese mettendo sul davanzale il piccolo recipiente.

Il medimago lo guardò riconoscente.

-Sì...- rispose asciugandosi le lacrime involontarie.

-Cosa sei venuto a chiedermi?!- iniziò l’uomo cominciando a firmare una serie di carte.

Artemisy lo guardò interrogativamente.

-Come fa a sapere che sono venuto per chiederle qualcosa?!- domandò grattandosi la nuca.

McDury sorrise.

-Nessuno viene a trovarmi solo per il piacere di farlo...- confessò senza alzare il capo dalle sue preziose carte.

Il medimago ci pensò su. In effetti aveva ragione. Nessuno andava a trovare il capo per il piacere della sua compagnia. McDury non era certo un compagnone.

-So dove posso trovare le lacrime della fenice, vorrei il permesso di recarmi ad Hogwarts!- affermò sorvolando sul suo pensiero troppo complicato per quell’ora della sera.

McDury spezzò la punta acuminata della matita con la quale stava prendendo appunti.

-Non ho ben capitato...- affermò alzando finalmente il capo.

-Vorrei il permesso di recarmi ad Hogwarts... la fenice di Silente... ho bisogno delle sue lacrime per la pozione...- ribadì senza innervosirsi il medimago.

Il colonnello respirò profondamente.

-Sa cosa vuol dire mandarla ad Hogwarts?!- domandò appoggiando il capo su una mano.

-Che avrò prima quello di cui ho bisogno?!-

McDury rise.

-No, significa che ti tirerai addosso l’attenzione di tutti!- esclamò l’uomo battendo un pugno sul tavolo.

-Non ho intenzione di mettere un annuncio sulla gazzetta del profeta! Ho bisogno di quelle lacrime e le avrò entro domani sera con o senza il suo aiuto!- Artemisy divenne leggermente paonazzo.

McDury parve rifletterci.

-Tra quanto tempo è Halloween?!- chiese alzando il capo.

Artemisy si grattò la nuca.

-Oggi è...- disse guardano l’orologio –Mancano 2 ore al 30 ottobre...- continuò ritornando a rivolgere lo sguardo all’uomo.

McDury sorrise compiaciuto.

-Benissimo...Prepari le valigie, partirà domani mattina!-

Artemisy rimase spiazzato.

Il colonnello lasciò la stanza senza dargli possibilità di replica.

 

 

***

 

-Non si preoccupi, una bella notte di sonno e starà benissimo! Ha solo preso un po’ di freddo!- disse sorridendo l’infermiera della base di Auror.

Ginny sospirò rilassandosi.

Harry le aveva fatto prendere un bello spavento, svenire tra le sue braccia... ma come gli era venuto?!

Si passò una mano tra i capelli rossi. Si sedette pesantemente sulla sedia blue messa lì vicino.

Il capitano Potter dormiva della grossa nel candido letto dell’infermeria. Osservò la sua figura immobile. I morbidi capelli neri erano leggermente scostati dalla fronte, lasciando intravedere la contorta cicatrice a forma di saetta. Senza occhiali aveva un viso di verso. Più da uomo. Il torace possente si abbassava ed alzava ritmicamente ad ogni suo respiro. Le braccia blandamente lasciate lungo i fianchi. Ginny gli accarezzò le dita della mano.

Le adorava.

Nonostante Harry facesse un lavoro duro, le sue mani erano sempre morbide, delicate, perfette.

Gliele prese.

Se le portò alla fronte. Lasciò che una lacrima calda solcasse le sue guance.

“Perché devo amarti così tanto?!”

 

***

 

Draco finì di preparare la tavola. Erano quasi le 10, 30. A causa dei loro allenamenti avevano quella sbagliatissima abitudine di mangiare tardi.

Sbadigliò.

Era davvero stanco; quel ritmo di vita a cui il dannato lavoro babbano di banchiere lo costringeva, lo stava facendo ammalare.

Guardò l’orologio appeso alla parete. Oltre l’ora, segnava anche la data.

29 Ottobre.

La festa di Halloween era davvero vicina.

Ancora si ricordava le fenomenali feste che il preside Silente dava ad Hogwarts per quell’occasione.

Tuttora si ricordava la sua ultima festa.

Perché se la ricordava, poi?!

Ah, sì... perché ancora una volta protagonista di quel ricordo era la sua Hermione...

 

Stava camminando velocemente lungo i corridoi addobbati a festa. Era finalmente riuscito a liberarsi di quella piattola di Pansy Parkinson.

Spesso si domandava perché, nonostante la trattasse come una servetta, quella ragazza continuasse a rompergli le scatole.

Si era guardato attorno. I corridoi dei sotterranei di Hogwarts erano peggio di un labirinto. Lui, che era lì da quasi 7 anni, riusciva ancora a trovare delle difficoltà nell’orientarsi.

Aveva girato ancora due o tre angoli prima di ritrovarsi di fronte ad una scala a chiocciola che portava sulla torre di astronomia. Si era perso. La sala comune dei serpeverde era dalla aprte opposta.

Era salito lungo i contorti scalini. Dalla torre si sapeva orientare meglio

Era giunto al pesante portone di quercia lo aveva sospinto ed era uscito di fuori. L’aria fredda del 31 ottobre gli aveva sferzato il viso severo e pallido. L’abito leggero con il quale si era mascherato non lo stava  riparando affatto dal freddo autunnale.

Aveva alzato il bavero della giacca. Non sarebbe rimasto ancora per molto su quella torre. Doveva solo andare verso l’uscita che utilizzava alla  fine delle lezioni.

Aveva percorso velocemente il lungo corridoio che si apriva tra le file di telescopi.

Era arrivato vicino la porta.

La sua attenzione era stata catturata da una visione celestiale che danzava sotto i raggi argentei della luna.

I lunghi boccoli ondeggiavano ad ogni suo movimento. Le gambe affusolate si intravedevano perfettamente sotto il vestito estremamente pregiato. La coroncina di cristalli che portava sulla fronte giocava amabilmente con la luce lunare. Le ali argentee che portava legate sulla schiena erano spettacolari.

“Un angelo...” aveva pensato Malfoy appoggiandosi blandamente ad un telescopio.

La bruna danzatrice si era voltata leggermente lasciando intravedere il suo volto angelico solcato da poche lacrime luccicanti.

“La Granger?!” aveva esclamato a se stesso il biondo serpeverde.

Aveva scrutato ancora quella figura esile e bella.

No, non poteva essere lei... era troppo... era troppo...bella.

Draco si era voltato dall’altra parte “Ma cosa vai a pensare Malfoy?! Ti sei bevuto il cervello... quella è una mezzosangue e tu la odi!” gli aveva detto una vocina cattiva nella sua mente.

Si era rigirato a guardarla. Non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso. Era ammagliante.

Un rumore assordante lo aveva interrotto.

Malfoy si era nascosto meglio tra i telescopi.

Aveva notato una figura alta correre verso la bruna.

Hermione aveva immediatamente smesso di danzare.

Capelli rossi...

“Weasley...” aveva sussurrato a denti stretti l’uomo biondo.

Aveva visto i due discutere animatamente.

Lei aveva girato la magnifica testa da un lato.

Lui le si era avvicinato lentamente.

Dolcemente le aveva accarezzato la chioma bruna.

Le aveva sussurrato qualcosa.

All’improvviso, ‘ la mezzosangue’ gli aveva gettato le braccia al collo e aveva iniziato a piangere.

Draco aveva serrato gli occhi indignato. Si era allontanato dal suo nascondiglio rientrando nella calda e festosa aria di Hogwarts.

Una strana sensazione gli stava attanagliando il cuore.

“Dannato Weasley...”

 

Din don

 

Il suono del campanello lo riportò alla realtà. Sorridendo sornione per quel sconvolgente ricordo, Draco si avviò velocemente alla porta.

Guardò nello spioncino. Nessuno. Non pensava che in un quartiere rispettabile come quello ci fosse gente che si divertisse a fare certi scherzi. Sbruffò scocciato, allontanandosi dall’entrata.

Ritornò in cucina. Una piacevole sorpresa l’attendeva nella stanza che profumava di arrosto con patate.

 

...Hermione...

 

Era seduta al suo posto intenta a sistemare in maniera carina i tovaglioli. Lo sguardo assorto e la bocca leggermente socchiusa. Draco non trovò mai un’immagine così tenera. Silenziosamente le si avvicinò. Tirò dolcemente un boccolo morbido.

Hermione sorrise. Sapeva a chi apparteneva quel tatto gentile.

Draco le baciò la morbida chioma.

-Cosa fai, principessa?!- le chiese sedendosi di fronte a lei.

La bruna sorrise a quell’appellativo.

-Cerco di imparare a sistemare la tavola come fai tu... peccato che sono una frana!- rispose mostrando il risultato del suo impegno.

Draco represse un sorriso alla vista di quell’ammasso di stoffa.

-Guarda...- la incoraggiò prendendo il fazzoletto. –Le pieghe devono essere simmetriche... altrimenti non si regge, poi devi ripiegare questo lato qui, dopo questo...- faceva la cronaca del suo lavoro.

Le mani esperte e lunghe del biondino, ripiegarono in maniera perfetta il tovagliolo. Una conchiglia elegante fu il risultato del suo impegno.

Hermione sgranò gli occhi quando Draco gliela mostrò. Perché lei doveva essere così incapace?!

Prese delicatamente la piccola scultura di stoffa.

-Sei davvero bravo... ma dove hai imparato?!- gli chiese arrossendo sulle gote.

Draco le sorrise.

-Avevo molti elfi domestici e un padre che esigeva una tavola perfetta...- spiegò alzandosi.

Hermione storse il naso.

 

...Elfi domestici...

 

Draco si chinò sul forno. L’arrosto era pronto. Girò la manopola e lo spense.

 

Din don.

 

Ancora una volta il campanello suonò.

-Chi può essere?!- domandò Hermione avviandosi con Draco verso la porta.

Entrambi guardarono dallo spioncino. Nessuno.

-Io non mi fiderei ad aprire...- disse Ron comparendo dalle scale.

Hermione provò il classico tuffo al cuore.

Arrossì.

Il rosso si avvicinò velocemente.

-Potrebbe essere pericoloso e noi non abbiamo la magia...- affermò contrapponendosi tra Draco ed Hermione.

Il biondo lo guardò negli occhi.

-E se fosse qualche vicino?!- domandò ritornando a fissare la porta.

-I vicini di solito arrivano allo spioncino...- controbatté guardando attraverso il piccolo foro.

-Signor Draco...- una vocina piccola, piccola arrivò da fuori.

L’ex serpeverde inghiottì il vuoto.

-Chi sei?!- chiese appoggiandosi alla porta.

-Sono io, Lily... la prego mi apra, ho freddo qua fuori!- la voce della bambina arrivò chiara.

I tre auror tirarono un impercettibile sospiro di sollievo.

Draco fece scattare la serratura della porta aprendola.

La piccola Lily stringeva tra le braccia la sua palla rossa. I lunghi capelli ricci mossi dal vento gelido, gli occhi grandi prossimi al pianto, le labbra piccole leggermente arrossate per il freddo.

-Che ci fai qui?!- le chiese sconcertato Malfoy.

La bambina si portò un boccolo dietro l’orecchio.

-Sono sola a casa e ho paura... papà mi ha detto di andare dalla signora Under ma lei non mi piace, puzza di gatto, e visto che oltre a quella signora conosco solo lei sono venuta qui!- spiegò tutto d’un fiato suscitando un irrefrenabile moto di tenerezza da parte di Hermione.

-Entra dentro tesoro, ti starai congelando fuori...- le prese una manina fredda e la trascinò nel caldo salotto della casa. Non lasciò il tempo all’auror biondo di replicare.

Rimase sulla soglia qualche secondo prima di ricollegare il cervello al resto del corpo e rientrare nella villa.

Hermione aveva fatto sedere la piccola nella grande poltrona. La più vicina la camino acceso. Le aveva fatto togliere il cappotto e l’aveva ricoperta con un plaid.

-Va meglio piccola...- le chiese dopo essersi accomodata a sua volta sul divano al fianco di Ron che le aveva circondato le spalle con un abbraccio.

 

...Un altro lunghissimo brivido lungo la schiena...

 

-Sì...- rispose starnutendo.

Draco sorrise.

-Il tuo papà lo sa che sei qui?!- le domandò sedendole accanto.

Lily sgranò gli occhi.

-Veramente no...- disse alzando lo sguardo.

Il biondo si portò una mano tra i capelli.

-Almeno sai dirmi dove posso telefonargli per dirglielo?- le chiese pazientemente.

-Sì...- rispose afferrando dal suo zaino una coloratissima agenda. –Ecco qui...- continuò dopo aver cercato per un po’.

-Bene...- disse l’uomo avviandosi al telefono.

Hermione si avvicinò alla bambina.

-Hai fame?!- le chiese sorridendo.

Lily annuì.

-Vieni con me!- le propose prendendole una mano.

La bambina la seguì in cucina.

Ron le raggiunse sedendosi al suo posto.

-Oggi Draco ci ha preparato un bell’arrosto... ti piace?!- le domandò sbirciando nel forno.

La piccina asserì col capo.

Hermione si infilò il guantone da cucina ed estrasse la teglia.

L’appoggiò soddisfatta sul ripiano della cucina.

L’annusò.

Il suo profumo era davvero invitante.

Ron osservava i suoi movimenti.

-Io muoio di fame!- esclamò stiracchiandosi.

Lily si sistemò educatamente il tovagliolo sulle gambe.

Ron arrossì imitandola.

Hermione iniziò a distribuire le porzioni. Passò i piatti ai presenti. Si sedette al suo posto tra Draco e Ron.

Ancora un lungo brivido le percorse le schiena quando si accorse di aver sfiorato la mano del rosso.

Weasley iniziò a divorare il suo pasto. La bruna lo guardò disgustata. Lily lo osservava basita.

Ron sollevò lo sguardo andando ad incontrare prima gli occhi della bruna e poi quelli della bambina.

-Che succede?!- chiese pulendosi le labbra con il tovagliolo.

-Dovresti aspettare il Signor Draco!- lo rimproverò Lily.

Hermione annuiva ad ogni parola.

Ron mise a posto la forchetta.

-Scusate...-

 

Il biondo serpeverde tornò nella cucina aveva ancora il cordless in una mano e l’espressione soddisfatta.

-Tutto a posto ho avvisato tuo padre, verrà a prenderti domani mattina...- spiegò Draco sedendosi accanto ad Hermione.

-Che succede?!- chiese notando che nessuno aveva toccato l’arrosto. –Non è buono?!- domandò preoccupato.

La bruna scosse forte il capo.

-Assolutamente... abbiamo solo voluto aspettarti... Lily ed io...- sottolineò in maniera esagerata le ultime due parole. Ron  tossì leggermente.

-Grazie, non dovevate...- fu l’unica risposta di Draco prima di iniziare a mangiare.

Ron osservò l bambina seduta davanti a lui.

Non sapeva il perché ma Lily aveva qualcosa di inquietante.

Osservò quegli occhioni grandi troppo vispi.

Sorrise.

Forse era una deformazione professionale. Vedeva in tutti qualcosa di pericoloso, anche quell’essere piccolo e dolce non lo faceva stare tranquillo.

Eppure... non sapeva perché, il suo istinto non si era mai sbagliato.

Aveva deciso, avrebbe tenuto d’occhio la bambina.

 

***

 

-Obbligo o verità?!- chiese la voce squillante di Charlotte a TJ.

Il rossiccio si guardò attorno. Intravide gli occhi verdi di Maggie che lo scrutavano.

No.

Mai avrebbe detto verità. Avrebbe rischiato di dover rivelare qualcosa di strano. E quella non era proprio la serata giusta.

-Obbligo...- disse appoggiando le mani  sul tavolo.

Notò come erano vicine a quelle di lei. Immediatamente arrossì.

Charlotte guardò soddisfatta verso il ragazzo. Scrutò intorno in cerca della  situazione da poter sfruttare.

-Devi dare un bacio a...- il suo sguardo chiaro si fermò su Elijah. Sorrise pregustando la scena.

-Elijah!- concluse risedendosi sulla sedia.

TJ sgranò gli occhi. Il ragazzo bruno aprì e richiuse la bocca un paio di volte.

-Cosa?!- esplosero entrambi all’unisono.

Charlotte gongolò soddisfatta.

-L’obbligo è obbligo... non ti puoi rifiutare!- affermò incrociando le braccia sul petto.

Maggie sorrideva contenta di non dover vedere il suo TJ baciare una ragazza.

-Ma io...- cercò di protestare ancora il rossiccio.

Charlotte l’ammonì con lo sguardo.

-Bacio!- affermò seria.

TJ si alzò dal proprio posto dirigendosi verso Elijah. Il ragazzo era nervoso e rosso in volto.

-Ma che cazzo di obblighi sono!- esclamò guardando furibondo verso l’amica.

-Non ti puoi rifiutare!- controbatté mettendosi più comoda sulla sedia.

Maggie allargò il sorriso notando che TJ guardava verso di lei.

Si gustò la scena di quel casto bacio sulla guancia tra due ragazzi.

-Ci voleva tanto?!- esplose la brunetta riccia rigirando la bottiglia di plastica.

Elijah continuò ad essere rosso in volto.

La bottiglia si fermò.

Il bel brunetto sorrise soddisfatto. Toccava a lui comandare la biondina di fronte, Maggie, se non ricordava male.

Scrutò lo sguardo di Charlotte. Doveva fargliela pagare. Notò con interesse che i suoi occhi cadevano sempre sulla figura di TJ, il rossiccio.

Un sorriso maligno gli si disegnò sul volto.

-Obbligo o verità?!- formulò con immenso piacere la domanda rituale del giochino.

Maggie inghiottì il vuoto.

Mai nessuno aveva scelto verità, non l’avrebbe fatto nemmeno lei.

-Obbligo...- sillabò accavallando le gambe sottili.

Elijah allargò il suo sorriso.

-Tu dovrai baciare...- rimase in silenzio facendo finta di pensare, in realtà aveva deciso ancora prima di sapere la decisione della sua vittima.

Puntò lo sguardo chiaro contro il rossiccio.

-Lui!- disse indicando con il dito TJ ed appoggiandosi con i gomiti sul tavolo.

Charlotte sgranò gli occhi diventando rosa.

Tutti quanti aprirono e chiusero la bocca.

 Quei due, la biondina e il rossiccio, erano famosi per il loro rapporto di amicizia fraterna.

-No!- esclamarono all’unisono Maggie e TJ.

Elijah rise.

-L’obbligo è obbligo...- riusò le stesse identiche parole della sua bruna amica.

Charlotte sentì una rabbia montarle dentro.

Sorrise tirata.

Sapeva che l’aveva fatto a posta!

Osservò i volti rossi e leggermente sudaticci dei due malcapitati.

TJ si voltò verso Maggie. La scrutò leggermente.

-Dai...- disse abbassandosi verso di lei.

La biondina sentì un brivido lungo la schiena.

Si allungò leggermente verso di lui.

Rimasero senza sfiorarsi per una buona manciata di minuti.

Entrambi con gli occhi chiusi per assaporare al meglio la bella sensazione del respiro dell’altro sulla pelle.

-Bacio...- li sussurrò Elijah sorridendo.

Entrambi mossero la loro testa contemporaneamente, annullando il piccolo spazio che li divideva.

Le labbra morbide e vellutate di Maggie si posarono delicatamente su quelle dell’amico.

Era incredibile come combaciassero perfettamente. Mille sensazioni affluirono nella loro mente durante quel brevissimo ma dolcissimo bacio.

 

...Entrambi capirono...

 

Quando quel contatto terminò tutti e due erano rossi sulle gote.

Charlotte aveva gli occhi lucidi e prossimi ad una crisi di pianto.

Il brunetto colpevole aveva un sorriso che andava da un orecchio ad un altro.

 

...Un equilibrio perfetto si era incrinato per sempre...

 

***

 

McDury percorse velocemente la rampa di scale che lo separava dall’infermeria. Gli avevano detto che il capitano Potter, l’unico che gli potesse essere utile, era stato ricoverato per uno svenimento.

Girò l’angolo che lo separava dall’entrata del piccolo ospedale del campus.

Entrò senza bussare nella stanza dell’infermiera Boma.

-Betty, è qui il capitano Harry James Potter?- le chiese facendola sobbalzare dalla sedia con le rotelle.

La piccola infermiera paffuta si aggiustò lo chignon sulla testa.

-Sì, McDury! È qui...- gli disse uscendo dalla stanza per condurlo dal giovane Auror.

Il colonnello la seguì in silenzio.

La donna aprì delicatamente la porta.

Un dolcissimo spettacolo si presentò ai loro occhi.

Ginny Weasley, la giovane sorella di Ron, si era assopita accanto ad Harry, stringendogli la mano tra le sue.

Entrambi avevano un espressione rilassata e appagata.

-La sorella di Weasley?!- chiese l’uomo all’anziana infermiera.

Questa annuì.

-Che ci fa qui?!- le domandò avvicinandosi.

- E’ stata lei a portarlo qui...- sussurrò in risposta.

McDury scosse la testa.

-Beh, allora, cosa aspetti svegliali!- esclamò rivolto alla donna.

La piccola infermiera smanettò.

 -Ecco...io...insomma... non saprei...- farfugliò confusa.

-Betty! Devo parlare con questi due ragazzi  muoviti a svegliarli!- la riprese accomodandosi nel letto accanto.

Madame Boma si avvicinò silenziosa ai due. Delicatamente li scosse.

Entrambi mugugnarono qualcosa prima di aprire lentamente gli occhi. Si guardarono intorno spaesati.

-Cosa è successo?!- chiese sbadigliando la rossa.

-Il Colonnello McDury vuole parlare con voi...- sussurrò la donna.

Ginny si rizzò sulla sedia notando la presenza dell’uomo sul letto di fronte a quello di Harry.

Il colonnello sorrise.

Harry girò lentamente la testa verso l’uomo. Gli girava tutto. Strinse maggiormente la presa intorno alle sottili dita della ragazza.

La testa gli doleva incredibilmente.

-Capitano Potter...- bisbigliò l’uomo.

Harry cercò di mantenere gli occhi aperti e di issarsi a sedere.

-No, no... rimani seduto, ragazzo, va tutto bene... Sono qui solo per informarti personalmente di una missione che domani dovrai affrontare. Purtroppo è di vitale importanza. Dovrai partire per Hogwarts. Lì, dovrai tenere una conferenza ai ragazzi dell’ultimo anno. Naturalmente sarà tutto una copertura. In realtà, ti mandiamo lì, solo per fare da scorta al Medimago Johnson...- McDury fece una pausa notando l’espressione del giovane.

Harry deglutì il vuoto. Quel martello che aveva nella testa lo stava facendo rincretinire.

Con le ultime forze che aveva in corpo si issò a sedere.

-Sarà un piacer ubbidire, colonnello!- affermò facendo un gesto militare.

McDury sorrise.

-Adesso riposati, domani mattina dovrai essere come nuovo!- esclamò alzandosi e avviandosi verso la porta.

-Ah, un’ultima cosa...- aggiunse fermandosi di colpo. –Parteciperai a ballo di Halloween di Hogwarts. Ti suggerisco di trovare in fretta una partner...- Poi  rivolse uno sguardo esplicito alla rossa.

Harry sorrise.

-Non si preoccupi. Conosco una ragazza a cui devo un ballo del ceppo...- rivolse lo sguardo a Virginia e le strinse forte la mano.

Dopo di che, come se qualcosa di nero si fosse impossessato della sua vista, chiuse gli occhi e sprofondò in un dolcissimo sogno.

 

***

 

Hermione ricoprì la bambina con un asciugamano.

Non sapeva esattamente il motivo ma Lily le ricordava se stessa. Intelligente, vispa, chiacchierona...

Le massaggiò un po’ la schiena co la grande salvietta bianca.

-Allora, il bagno l’abbiamo fatto, i denti li abbiamo lavati... ora che manca?!- chiese alla piccola che continuava a sorriderle.

-Ma certo!- esclamò contenta prendendo il phon.

-Dobbiamo asciugare questi bei ricci!- disse accendendolo.

Il rumore infernale di quell’arnese attirò i ragazzi della casa nel bagno.

-Si può sapere cos’è questo dannato rumore?!- chiesero all’unisono aprendo la porta della grande toilette.

Hermione sorrise continuando a phonare i boccoli di Lily.

Ron si appoggiò alla porta.

Rimase ad osservare incantato lo sguardo dolcissimo con cui la sua migliora amica guardava la bimba.

-Io e Lily ci stiamo facendo belle!- disse sistemandosi meglio l’accappatoio sulle spalle nude.

Draco sorrise divertito quando la bambina si sedette comoda sulla gambe di Hermione.

-Dovete rimanere lì per molto?!- chiese scoccandoli uno sguardo omicida.

Lily sorrise quando si guardò allo specchio.

-I miei capelli sono la disperazione di mia sorella Maggie... non riesce mai a farli venire così morbidi!- esclamò tutta contenta rimirandosi sulla superficie lucida.

Ron osservò Lily per pochi attimi gli sembrò di vedere la sua Hermione da piccola.

-Su vieni qui, mettiamo il pigiama...- disse pazientemente la bella bruna.

La bambina si avvicinò ubbidiente.

 La Granger le accarezzò ancora la schiena con il morbido asciugamano.

Mentre le iniziava a togliere la salvietta dalle spalle, Lily, le bloccò le mani.

-E quei due non escono?!- domandò avvicinandosi all’orecchio della donna.

Hermione rise.

-Adesso li mandiamo via...- le sussurrò ricoprendole le spalle.

-Scusate ragazzi, ma qui due belle fanciulle vorrebbero mettersi il pigiama in santa pace, quindi se per favore...- affermò la bruna indicando la porta con il capo.

Ron e Draco arrossirono prima di dileguarsi.

-Wow! Tu sì, che li comandi a becchetta i maschi!- esclamò estasiata Lily infilandosi il pantalone del pigiama.

Hermione rise.

-Ci vuole un po’ di esperienza... ma vedrai ci riuscirai anche tu!- le confidò pizzicandole la guanciotta morbida.

-Bene sei pronta!- disse dopo averle infilato i calzini bianchi.

Lily si gongolò sulle gambe della bruna.

-Grazie tante,- le sussurrò abbracciandola.

Hermione si pietrificò.

Com’era bello avere una principessina dolcissima per la casa.

Rispose a quel tenerissimo abbraccio.

Lasciò uscire dal bagno la bambina.

Adesso aveva capito.

 

...Le sarebbe piaciuto diventare mamma...

 

***

 

Maggie si sistemò meglio lo zaino sulle spalle. Aveva ancora le guance rosse. Non riusciva a crederci. Lei, aveva baciato TJ, il suo migliore amico.

Peccato che subito dopo quell’esperienza sconvolgente aveva deciso di togliere le tende.

Peccato, anche, che non avesse permesso a TJ di accompagnarla.

Sbruffò rimuginando a cosa Charlotte avrebbe potuto combinare per tentare di baciarlo.

Un’improvvisa gelosia le montò dentro.

“...Sciacquetta...”pensò attraversando la strada.

Il vento freddo, che le aveva sferzato il viso all’andata, era ancora presente sulla piccola cittadina.

Tirò su la zip della felpa rosa.

Perché gli aveva risposto così sgarbatamente...

 

-Beh... forse è meglio che vada- aveva detto alzandosi dal suo posto. Il viso rosso e leggermente sudaticcio. Le mani completamente bagnate.

-Ti accompagno- si era gentilmente offerto TJ.

-NO!- aveva esclamato indossando il giubbino. -Non ti disturbare...- aveva poi aggiunto notando l’espressione dispiaciuta del suo migliore amico.

 

“Perché sei così stupida!”si disse infilando le mani nella giacca.

Era così immersa nei suoi pensieri che non udì minimamente il veloce rumore di passi sulla strada bagnata dietro di lei.

- Maggie!- gridò la voce del rossiccio raggiungendola velocemente.

La biondina inghiottì il vuoto.

Com’era carino con quell’aria trafelata.

-Cosa succede?!- gli chiese continuando a camminare.

TJ si piegò per riprendere fiato.

-Niente...- disse una volta ripresosi.

- E’ solo che...- continuò riprendendo a camminare. –Ho promesso a tuo padre di riaccompagnarti a casa.-

“Ed anche perché voglio stare con te... da solo, lì non mi sarei divertito!” rimuginò per se stesso il bel ragazzo.

Maggie non riuscì a trattenere un sorriso.

Silenziosamente ripresero la loro marcia.

-Allora, ti sei divertita?!- chiese all’improvviso TJ.

Maggie aprì e richiuse la bocca più volte prima di riuscire a trovare la giusta risposta.

-Sì...- affermò rabbrividendo.

 

...Dannato vento autunnale...

 

Chiuse gli occhi cercando di non pensare al freddo che stava provando in quel momento.

 

...Qualcosa di caldo si aggrovigliò intorno alla sua gola...

 

Aprì gli occhi.

 

...TJ...

 

Il ragazzo rossiccio le aveva legato elegantemente la sua sciarpa intorno al collo.

Un brivido percorse la schiena di entrambi quando si accorsero che per la seconda volta i loro visi erano così vicini. Arrossirono.

-Grazie...- gli sussurrò prima di perdersi nel buon profumo che emanava la sua sciarpa.

TJ le sorrise offrendole il braccio.

-Mademoiselle...- le disse con un perfetto accento francese.

Maggie rise accettando di buon grado.

Nessuno dei due parlò lungo la strada.

Un solo rumore disturbava la loro quiete. I loro respiri irregolari sincronizzati perfettamente.

 

...Un equilibrio perfetto si era spezzato. Un altro ancora più perfetto era appena nato...

 

***

-Così il principe salvò la bella principessa e vissero tutti felici e contenti...- la voce calda e bella del giovane Weasley aveva cullato i sogni della piccola Lily.

Comodamente adagiata sulle gambe di Ron dormiva della grossa.

Delicatamente le accarezzò la guanciotta morbida.

Mise da parte il libro babbano che aveva trovato nella libreria.

Prese tra le sue più grandi la minuta manina paffuta della piccola.

Ron voltò lo sguardo verso la sua destra. Hermione dormiva beata con la testa appoggiata sul bracciolo del divano. Il rosso sorrise a quella tenera visione.

Le accarezzò blandamente i capelli morbidi.

Si sistemò meglio sulle gambe la bambina che mugugnò qualcosa nel sonno.

Ron rise.

Iniziò ad accarezzare entrambe le teste delle sue ragazze addormentate.

-Hm, hm...- Draco entrò nella stanza continuando ad asciugarsi le mani su un canovaccio.

Il rosso gli fece cenno di abbassare il tono della sua voce.

Il biondissimo Auror si avvicinò alla poltrona.

-Stanco?!- sussurrò accomodandosi sul piccolo poggiapiedi di fronte la poltrona di Ron.

Il rosso annuì sbadigliando.

-Mettiamo a letto queste due...- disse accarezzando con lo sguardo le belle addormentate.

-Prendi Tu Hermione?!- chiese Weasley porgendo delicatamente la bambina a Draco.

Malfoy scosse il capo.

-Oramai porto già Lily!- sussurrò abbracciando paternamente la piccola.

Ron lo guardò storto.

-Diciamo pure che Hermione pesa un po’ di più rispetto alla bambina!- controbatté  sollevando dolcemente la bruna dal suo giaciglio. Questa mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre si faceva ancora più vicina al petto di Ron.

Lentamente salirono le scale.

Ron appoggiò delicatamente Hermione sul suo letto rimboccandole affettuosamente le coperte. La baciò la fronte prima di allontanarsi.

Draco stava ancora sistemando Lily. Le mise in ordine il lenzuolo ed il plaid, le appoggiò le manine sotto la coltre dei piumoni. Le diede un piccolo bacio sulla fronte.

-Buonanotte Lily...- disse allontanandosi da lei.

La bambina si voltò su un fianco.

Bisbigliò nel sonno.

-Buonanotte Draco...-

I ragazzi si fermarono un attimo ad osservarle. Era davvero uno spettacolo rilassante.

Si guardarono un attimo negli occhi.

-Buonanotte...- dissero dirigendosi nelle proprie camere.

Entrambe avevano capito la stessa identica cosa che Hermione aveva capito quel pomeriggio.

 

...Gli sarebbe piaciuto diventare papà...

 

Continua...

 

***

 

Ciao Ragazzi! Allora come state!? Mamma mia come mi è venuto strano questo chap… non so se vi sia piaciuto… a me sì! Cmq passando ad altro, ho deciso di continuare questa storia  ormai sono così affezionata ai personaggi che voglio darli almeno un sequel… poi se continuerà a piacere continuerò! Che bello sono così contenta che anche l’altro chap vi sia piaciuto…

E poi sono ancora più contenta che la scuola sia finita! Quindi per questi tre mesi estivi ho intenzione di terminare questa ffc… potresti quindi avere sorprese come del tipo 1 chap ogni settimana, vedremo!

Adesso però passo direttamente ai saluti altrimenti non riesco ad aggiornare per oggi.

P.S.

Avete notato che ho cambiato il carattere dei chaps…adesso si leggono meglio!

 

Kiria se mi ricordo di te?! Certo tesoro che mi ricordo! Mi è un po’ dispiaciuto non trovare più le tue recensioni… però non fa niente, l’importante è che tu abbia risolto i problemi! Allora come hai trovata la mia ffc… migliorata rispetto ai primi chaps?! Spero largamente di sì…Mi raccomando non sparire come l’altra volta, un bacio grande AngéleJ

 

Xante Grazie mille Xante! Sei sempre così gentile, un bacio enorme AngéleJ

 

Elwen Grazie per i complimenti… per adesso Ginny ed Harry si trovano in una situazione stabile… nel prox chap ci sarà un riavvicinamento e dopo un allontanamento… faranno un po’ lo yo-yo della situazione! La tua curiosità per quanta riguarda Draco sarà presto appagata. Grazie del commento un bacio AngéleJ

 

Clo87 Ciao bellissima! Anche tu sommersi dai terribili compiti di fine anno! Immagina che il 3 giugno ho fatto l’ultimo su letteratura inglese…(Shakespeare e compagnia bella!) Ti lascio immaginare il mio stato d’animo! Fortunatamente adesso vado a scuola unicamente per fungere da testimone per i miei compagni ritardatari! Grazie per i tuoi commenti! Li gradisco sempre tanto! Anche tu sei “malata di romanticismo”, pure IO! Mi commuovo sempre davanti ad ogni film, i miei amici spesso mi hanno soprannominato “la fontana”! che simpatici, vero?Va, beh lasciamo perdere! Non preoccuparti per Draco ho già in mente tante belle cose per lui! Adesso ti lascio un abbraccio forte AngéleJ

 

Maga Magò Ciao tesoro! Grazie per il bellissimo commentuzzo! Addirittura STUPENDA! Non esageriamo altrimenti mi monto la testa…ihihihihihihiJ scherzo! Oh, sono contenta che la mia decisione ti piaccia! Anche a me, non vi preoccupate per Draco so già che bel destino affibbiargli… beh, adesso vado un bacio grande Sonia(ti chiami così, complimenti è un bellissimo nome!) a presto AngéleJ

 

Danty dew Ciao! Ma che bel commentino mi hai lascito (tralasciando la parte in cui speravi che il adorato PC prendesse ogni giorno un virus!) grazie per i tuoi complimenti! Sei davvero troppo gentile! Io non me lo merito! Davvero!Non preoccuparti di niente, Ginny, Hermione, Draco, Ron, Harry avranno tutti una storia a lietissimo fine! Beh, adesso ti lascio, un bacio AngéleJ

 

Cloudy Ciao Dolcezza!  Davvero ti piace la frase di ringraziamento!? Credimi mi ci è voluta una nottata intera per farla venire come la volevo io, e finalmente qualcuno se n’è accorto!GRAZIE! sono davvero contenta!Grazie per i tuoi complimenti il tuo sostegno e tutto il resto! Sei davvero gentilissima…Hai visto che alla fine ha scelto RONNINO ADORATO! Non dovete disperare, sono o non sono un’appassionata lettrice delle storie di Sunny the best!?Ahahahaha, sono proprio contenta oggi che ho deciso che aggiungerò un’altra pagina al mio chap! Beh, ora vado un bacio AngéleJ

 

Nanà Grazie, molto gentile… AngéleJ

 

Silvix  Grazie e lo sai c’è un solo aggettivo per descrivere voi… INDISPENSABILI!un bacio enorme e grazie mille! AngéleJ

 

Sunny Sunnina carissima! Che bello continui a recensire la mia storia! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie… non puoi immaginare la mia felicità ogni qual volta trovo un tuo commento positivo! Grazie davvero… approfitto per dirti che le tue ffc sono sempre bellissime… però io ho una richiesta… Non è che ne faresti una proprio romanticissima su Ron ed Hermione… ti prego! Mi piacerebbe tanto… Se la farai, davvero mi farai felice! Beh, adesso ti mando un bacio enorme! Grazie per i tuoi commenti e per le belle sensazioni che mi regali ogni qual volta leggo una tua storia! Con immenso affetto e stima AngéleJ

 

Daisy Ciao Carissima! Grazie per i tuoi commenti sempre incoraggianti! Anch’io sono contenta della scelta di Hermione! Sì, sì, sì la sua scelta è definitiva! Bella Dublino, immagino! Anch’io ci vorrei andare! Ho deciso corromperò il mio prof a portarci l’anno prox in gita! Ah, per quanto riguarda Ginny ed Harry ho già detto che non dovete preoccuparvi per nessun personaggio, finirà tutto bene! Beh, adesso ti lascio un bacio AngéleJ 

 

MoonVSOlivè Saclà Grazie fratelluzzi! Siete sempre simpaticissimi! Un baio AngéleJ

 

Phi phi Ciao tesoro! Innanzitutto devo scusarmi con te per aver dimenticato di recensire la ffc! Te l’assicuro che l’avevo letta… erano le 12,00 della notte! (Dopo una giornata stressante come quelle del periodo maledetto dei 15 giorni dei francesi…non mi reggevo in piedi!) cmq, grazie tante per i tuoi commenti (che al contrario dei miei)arrivano in orario! Non vedo l’ora di leggere il prox aggiornamento! Beh, adesso fammi andare ti do un bacio grande AngéleJ

 

Lily Te lo assicuro non fumo e non bevo! Seguo una dieta sana ed equilibrata! Odio i McDonald’s e faccio un unico sport “la lettura”… questo è quello che utilizzo per migliorarmi! Un bacio AngéleJ

 

Emanuela Mi dispiace tesoro, ho scelto l’altra coppia! Scusami… un bacio AngéleJ

 

Phoebe80 Ciao!!! Grazie delle tue recensioni sempre costruttive… Non preoccuparti, non sono un tipo da pubblicare insieme 10 ffc… mi dedico esclusivamente su una sperando che venga decente… la mia intenzione era di terminare prima questo primo capitolo della saga e dopo invece di inviare subito il sequel avrei voluto ingannare l’attesa con una nuova ffc… Però poi ho capito da sola che non sarebbe mai stata una storia breve(conoscendomi..) Cmq grazi per aver risposto alla mia domanda… spero che anche questo chap ti piaccia, beh, adesso vado! Un bacio AngéleJ

 

Charlotte No! Ti prego niente sensi di colpa! Ti prometto che la ffc che ho intenzione di pubblicare più avanti ha come coppia D/H! te lo prometto e sarà dedicata a te! Non mi far sentire in colpa ti prego (Charlotte guarda Angéle con due occhini lacrimosi ed ecco che Angéle si sente male…) DAI! Tesoro sai che ti voglio bene! Con la promessa che ti ho fatto ti lascio sperando di trovare presto un tuo nuovo aggiornamento! Con immenso affetto AngéleJ

 

Lilyciuffetty  Ciao! Grazie per il tuo commento! No, questa storia non è ancora finita! Don’t worry! Ci sarò ancora per qualche chap a rompervi! Contenti?!(NOOOOOO nd Tutti). Grazie mille per i complimenti un bacio AngéleJ

 

Ary&Chris Tra tutti i recensitori voi siete quelli che mi fanno sorridere di più! Sono contenta che Ary abbia preso bene la scelta di Hermione (Non preoccuparti minimamente per Drachino nostro, poi ho deciso che la prox ffc avrà come paring D/H, quindi mi farò perdonare!) In effetti in questa ffc il rosso era proprio il colore di Hermione… Grazie Chris per i tuoi complimenti! Bella Hermione?! Per descriverla ho chiesto a mio fratello come gli sarebbe piaciuto vedere una ragazza in palestra, ci ho passato un po’ di tempo ma alla fine ha avuto un buon risultato! Scusami con la tua girl! Bene ragazzuoli adesso fatemi andare! VVTTTTTB! Un bacio AngéleJ

 

Bene ragazzi anche questa volta ho finito!

Buone vacanze a tutti!

un bacio immenso

 

AngéleJ

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

     

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Il ballo di Halloween...(I parte) ***


DA AUROR A BABBANI XVII CHAP: “Il ballo di Halloween

DA AUROR A BABBANI  XVII CHAP: “Il ballo di Halloween...(I parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Maggie si girò sbadigliando tra le lenzuola profumate del suo caldo letto. Aveva i capelli biondi leggermente arruffati, gli occhi socchiusi e la voce ancora impastata dal sonno. Si issò a sedere pensando come ogni nuovo dì: “Buongiorno piccola Maggie, ha inizio per te un’altra lunga e noiosissima giornata...”

Sbruffò rimuginandoci sopra. Sbadigliò ancora una volta.

Che ora poteva essere?!

Le 9,00, le 10,00?! Tanto oggi, scuola non c’era. Era il30 Ottobre la vigilia della festa che maggiormente prediligeva.

 

...Halloween...

 

Sorrise  a quel pensiero. Ogni anno ad Halloween, lei, insieme con TJ, passava in rassegna tutte le case di tutti i quartiere per fare una bella scorpacciata di dolci.

 

...TJ...

 

Immediatamente un rossore le colorò le guance. Perché adesso, doveva sentirsi così ogni qual volta pensava al suo migliore amico?! Si grattò la nuca pensierosa. Il colore porpora non dava nessun segno di voler lasciare le sue gote.  Mise il viso tra le mani.

 

-Perché deve essere così carino?!- esclamò ad alta voce.

Rimase un attimo in silenzio per rendersi conto di quello che aveva fatto. All’improvviso la porta si spalancò violentemente.

 

 ...Anne...

 

-Chi è carino?!- chiese la sorella maggiore precipitandosi nella stanza. Era incredibile come quelle due fossero praticamente identiche.

-Nessuno!- ribatté in fretta la più piccola cercando di tornare del suo colore.

Anne rimase un attimo ad osservarla.

-Non c’è nessun ragazzo?!- chiese incrociando le braccia sul petto.

Maggie ingoiò il vuoto. Perché doveva essere così trasparente per sua sorella e TJ?!

-Te l’assicurò...- mentì spudoratamente pur di mettere fine a quella tortura.

Anne sorrise accomodandosi accanto a lei.

Le scompigliò i capelli, già disordinati.

-Guarda che non devi vergognarti, se ti piace qualcuno... a me puoi dirlo!- le disse dolcemente accavallando le sottili gambe.

Maggie rimase un attimo interdetta.

Quella non era la vera Anne. La vera Mary Anne Cooper, sua sorella maggiore, la più curiosa del mondo, avrebbe fatto di tutto pur di sapere a chi era riferito quell’epiteto.

-Anne, stai bene?!- le domandò girandosi per guardarla negli occhi.

-Benissimo, perché?!- le rispose con fare falsamente innocente la brunetta.

Maggie si alzò dal letto.

-Non è da te...- farfugliò avviandosi verso il suo armadio.

-Non è da me cosa?!- chiese ancora innocentemente Anne.

La biondina si girò scoccandole un’occhiataccia.

-Tu non sei così gentile... di solito per sapere qualcosa, mi minacci!-

Anne incassò il colpo avvicinandosi a sua sorella.

-Vuoi che ti minacci?!- scherzò la brunetta fermandosi a pochi passi dietro di lei.

-No... voglio solo sapere cosa vuoi che io faccia per te?!- le confessò aprendo il cassetto in alto.

Si sentì la brunetta schiarirsi la voce. Poi più niente.

Improvvisamente qualcosa si attanagliò intorno alle gambe affusolate di Maggie che sorrise.

-Ti prego...- piagnucolò Mary Anne –Vai a prendere tu, Lily, a casa di Draco Malfoy!-

La biondina si girò lentamente.

-A casa di Draco Malfoy?!-  disse guardandola interrogativamente.

-Sì, Malfoy, che vive con Hermione Granger e Ronald Weasley!- esclamò Anne sedendosi a gambe incrociate sulla moquette.

La biondina sgranò gli occhi.

-Quelli che hai appena elencato sono i miei professori! Non andrò mai a casa loro... mi dispiace ma non posso aiutarti.- sentenziò prendendo la sua biancheria intima.

Anne rimase seduta sul pavimento. Le labbra imbronciate e lo sguardo scontento.

Maggie la ignorò sorpassandola; uscì dalla stanza.

 

Anne si rilassò sul pavimento.

-Va bene...- si disse tirandosi su le calze di spugna. –Ti affronterò Draco!-

Si alzò in piedi, ma prima di uscire dalla camera, la testa di Margareth spuntò dalla porta.

-Anne?!- disse scrutandole il volto.

La brunetta incrociò le braccia.

-Cosa?!- le rispose avvicinandosi alla soglia.

-Come fai a conoscere i miei insegnanti?!- chiese incuriosita la biondina.

Anne sorrise.

- E’ una storia troppo lunga...- le pizzicò la punta del naso ed uscì dalla stanza.

-Beh, raccontamela...- cercò di convincerla la sorella più piccola.

La bruna si voltò piano.

-Un giorno, forse...- affermò entrando nel bagno.

 

Maggie rimase interdetta.

Guardò la porta di legno della toilette.

-Anne, brutta imbrogliona esci dal bagno!-

 

***

 

Ron si sedette pesantemente sulla sedia del soggiorno. Il suo sguardo era fisso su un computer portatile acceso davanti a lui.

 

 -Vedrà professor. Weasley, la posta elettronica le sarà utilissima!- Gli aveva detto sorridendo il barbuto insegnante di Informatica.

Ron era rimasto interdetto.

-Io e la prof.ssa Granger non l’abbiamo mai utilizzata...- aveva confessato seguendo l’uomo dentro l’aula piena di PC.

-Non si preoccupi...- l’aveva confortato accendendo l’aggeggio babbano. –Sarà facile come bere un bicchiere d’acqua...-

 

Ron cliccò distrattamente sull’icona del desktop. George, l’insegnante d’informatica, aveva iscritto lui ed Hermione ad una delle tante compagnie di posta elettronica della GB.

 

-Tutti gli insegnanti del liceo devono avere un indirizzo web... in questo modo la segreteria ci può rintracciare ed informare, più semplicemente!- aveva asserito iniziando a chiedergli alcuni dati le cui risposte furono inventate di sana pianta da Ron.

 

“Ron e ‘Mione hanno nuovi messaggi da leggere”

 

La scritta in neretto lampeggiava sulla loro pagina di posta elettronica. Scivolò con il puntatore del mouse fino alla voce del “menù di scelta rapida”, “LEGGI”.

 

Immediatamente lo stemma della scuola in cui insegnavano si presentò ai suoi occhi.

La lettera era breve.

 

Gentili Professori Granger e Weasley,

  Voglio ricordarvi del ballo che si terrà domani, 31 Ottobre, alle ore 21,30, presso la palestra del liceo. Siete invitati a partecipare mascherati.

E’ permesso portare un accompagnatore / accompagnatrice.

Buon giorno di riposo.

Distinti saluti                                                                                       Il dirigente scolastico

                                                                                             Johnatan Fisher

Ron sbruffò.

Un ballo?! Lui odiava i balli. L’ultimo a cui aveva partecipato era stato un disastro totale.

Hermione era finita a piangere, sola, chiusa in cima alla torre di astronomia. Harry aveva tentato di spaccare il muso a Sean perché aveva cercato di baciare Ginny mentre era ubriaco fradicio. E lui... lui aveva letteralmente gonfiato di pugni la faccia dell’odioso Victor Krum.

Perché?! Semplice, aveva guardato troppo nella scollatura di Hermione e di altre ragazze presenti in sala ed anche perché... aveva osato far saettare la sua lurida lingua nella bocca della sua ‘Mione.

 

Sospirò stanco pensando a quanto tempo era passato d’allora.

Accartocciò la bustina della piccola brioche cha aveva mangiato leggendo la posta. Gli mancavano non poco i squisiti muphin di sua sorella Ginny. La sua bambina. Scarabocchiò qualcosa sul foglio accanto a lui.

Un leggero rumore di passi attirò la sua attenzione. Alzò il capo dal suo blocco per appunti. Qualcuno stava per entrare in cucina.

 

Si passò una mano tra i capelli, sperando che a comparire dietro la porta fosse una persona molto conosciuta.

 

...Hermione...

 

La bruna riccioluta entrò sbadigliando e stropicciandosi gli occhi. Aveva indosso il pigiama rosa con i cuoricini rossi e le pantofole morbide del medesimo colore confetto. I capelli, di solito sempre raccolti in modo ordinato, erano lasciati morbidamente e disordinatamente sulle spalle.

-Buongiorno...- disse sedendosi sulla sedia di legno chiaro.

-Buongiorno batuffolo...- le rispose l’altro sorridendo.

Hermione lo guardò male.

-I miei capelli, giusto?!- disse cercando di riordinarli in qualche momento.

Ron le bloccò una mano.

-Sei carina anche così...- le confessò portandole un boccolo capriccioso dietro le orecchie.

La bruna strabuzzò gli occhi. Ancora una volta quel dannato brivido le percorse veloce la schiena.

Gli occhi dannatamente blue di Weasley le scrutarono il viso ancora leggermente assonnato.

Un tenue porpora colorò le gote morbide e vellutate della ragazza.

-Sai una cosa?!- incominciò l’uomo accarezzandole una guancia. –Questa è la seconda volta che ti vedo appena sveglia...- le tolse una ciocca di capelli da davanti gli occhi.

Hermione chiuse e riaprì la bocca un paio di vote. Non sapeva se prenderlo come un complimento oppure no .

-Mi piace questo risveglio...- confessò Ron allontanandosi dal viso della bruna.

La Granger inghiottì il vuoto. Sorrise  pensando che anche con i capelli arruffati e l’espressione da mezzo addormentato, trovava quel ragazzo tremendamente affascinante.

 

-Ah, dimenticavo...- aggiunse Ron staccando di nuovo gli occhi dallo schermo a cristalli liquidi del PC. –Siamo stati invitati ad un ballo... Possiamo portare Draco ma ci serve un’altra ragazza... non puoi fare da dama ad entrambi!- concluse sorridendo sornione.

 

Hermione guardò il viso dell’uomo sbruffando. Nemmeno lei amava andare ai balli. L’ultimo se lo ricordava ancora benissimo.

-Non preoccuparti non sarà come l’ultimo... in fondo manca il fattore fondamentale!- la rincuorò il rosso alzandosi  dalla sedia.

Hermione lo guardò interrogativamente.

-E quale sarebbe questo fattore fondamentale?!- domandò alzandosi a sua volta.

 Ron si chinò sul frigo afferrando il cartone del latte. Hermione glielo strappò di mano prima che riuscisse a bere direttamente da lì.

Weasley la guardò storto aprendo la dispensa e afferrando un bicchiere di vetro.

-Il fattore fondamentale è...- bevve un lungo sorso del freddo liquido bianco. La bruna pendeva dalle sue labbra.

 - E’ ?!- lo esortò togliendogli il bicchiere dalla mano. Una sottile macchia di latte rimase sulle sue labbra. La tolse con la lingua.

-... Manca Vicky che ti infila la lingua direttamente nello stomaco!- terminò Ron rimettendo a posto la confezione di latte.

Hermione arrossì di colpo. Ancora provava un certo disgusto nel ripensare alle labbra sottili di Krum muoversi sulle sue.

Ron sorrise appoggiandosi all’anta del frigo. Osservò divertito l’espressione di disgusto che si era disegnata sul volto della sua migliore amica.

La bruna lo guardò negli occhi. Perché doveva assumere quell’espressione così dannatamente sexy ogni volta che la osservava!

Si morse il labbro inferiore. Non immaginava certo quanto Ron amasse quel suo modo di fare. Ogni volta che era nervosa torturava sempre  la sua bocca.

 

-Perché mi devi ricordare queste cose spiacevoli?!- gli chiese appoggiandosi a sua volta al tavolo di fronte a lui.

Ron le si portò più vicino.

-Mi piace vedere come ti mordicchi le labbra inferiori quando sei nervosa... non ti ha mai detto nessuno che sei troppo sexy quando lo fai?!- le confessò suadente il rosso.

 

Hermione inghiottì il vuoto mentre si perdeva nell’oceano in tempesta degli occhi del suo amico. Il cuore iniziò a batterle all’impazzata.

 “Veramente non me l’ha mai detto nessuno... ma sono contenta che tu l’abbia pensato!” si disse  indietreggiando leggermente con il busto.

Sembrava che ci fosse un tamburo nel suo petto.

 

-No...- rispose la bruna osservando le sue labbra parlare e muoversi. Erano peggio di un medaglione ipnotico.

 

-Beh, sono contento...- confessò il rosso chinandosi su di lei e sfiorandole la fronte calda.

 

La Granger socchiuse tremando le palpebre.

 

“Attenta Hermione...” le disse una voce  dentro la sua mente. Riaprì gli occhi ormai incupiti dal desiderio. Realizzò che un secondo bacio avrebbe incrinato o compromesso qualsiasi tipo di rapporto.

 

Saltò giù dal tavolo allontanando il rosso che lentamente si stava avvicinando alle sue labbra.

Rimase  voltata pregando che le sue guance tornassero d un colore normale.

-Vado a fare una doccia...- gli disse dopo essersi schiarita la voce.

 

Ron si inumidì le labbra bollenti.

 

-Certo...- le rispose risedendosi sulla sedia. Le orecchie in fiamme e una serie d problemi col suo self-control.  

La guardò svanire dietro la porta di legno. Tirò un sospiro di sollievo prima di alzarsi e dirigersi verso il lavello. Aveva bisogno di rinfrescarsi.

 

***

  

Harry sentì qualcosa stuzzicargli la punta del naso. Una tenue fonte di luce gli disturbava gli occhi. Lentamente sollevò le palpebre. Una morbida testa gli riscaldava il petto. Si sollevò meglio a sedere lasciando scivolare il capo ricoperto da una fluente chioma rossa sul materasso.

Vide Ginny muoversi e mugugnare varie parole incomprensibili nel sonno. Le accarezzò i morbidi fili di fuoco. Come profumavano i suoi capelli. Quell’odore aveva il potere di farlo  deconcentrare. Chiunque avrebbe potuto attaccarlo mentre respirava quella fragranza e lui non se ne sarebbe accorto.

Guardò  i tenui raggi di sole che filtravano dai fori delle persiane. La luce colpiva i capelli di Virginia, creando degli amorevoli riflessi.

Le accarezzò blandamente la mano sottile che ancora teneva saldamente  ancorata a quella di Harry.  Le baciò dolcemente la testa.

Un movimento impercettibile del capo di Ginny segnalò il suo prossimo risveglio.

Borbottò qualcosa tra i denti prima di aprire i suoi splendidi occhi azzurri.

Si strofinò le palpebre sbadigliando. I capelli leggermente sconvolti e l’aria stravolta.

Si appoggiò sullo schienale della sedia puntando finalmente l’attenzione sul ragazzo davanti a lei.

Fissò i  lineamenti del volto del brunetto.

Harry arrossì impercettibilmente.

-Stai bene?!- gli chiese incrociando le braccia sul petto.

Potter inghiottì il vuoto grattandosi la nuca.

-Sì...- rispose sorridendo sornione.

Ginny lo squadrò seria.

-Ma come ti è saltato in mente di svenire tra le mie braccia?! Mi hai fatto prendere un colpo!- affermò appoggiando le mani sul letto.

Harry scrutò il suo volto: le labbra rosse erano imbronciate, gli occhi azzurri leggermente stanchi, le guance spolverate da un sottile strato di lentiggini erano di un tenue color porpora.

- Mi dispiace...- le disse voltandosi con tutto il corpo verso di lei. Le gambe incrociate e le braccia allungate sul materasso. Le loro mani si sfiorarono.

Ginny abbassò lo sguardo.

-Come... come avrei fatto senza di te! ?- domandò seriamente preoccupata.

Harry rimase bloccato. Chiuse e riaprì la bocca un paio di volte.

Osservò stranito la sua interlocutrice che nel frattempo stava stringendo tra le mani le lenzuola bianche.

-Come ti permetti di dire una cosa del genere, e dopo pretendere che io non ti baci?!- chiese il bruno avvicinandosi pericolosamente a lei.

Ginny alzò lo sguardo; arrossì terribilmente quando si accorse che Harry aveva puntato i suoi occhi smeraldo sulle sue labbra carnose.

Lentamente notò il viso del bruno avvicinarsi maggiormente al suo volto. Serrò forte i globi oculari.

Sentì le mani di Harry circondarle le esili braccia. L’attirò a sé baciandole la fronte.

-Questo non risolverà i nostri problemi...- bisbigliò Virginia con gli occhi e le labbra socchiuse.

Il bruno si bloccò. Le accarezzò i capelli, soffermando le sue labbra a pochi centimetri da quelle di lei.

La rossa rabbrividì nel sentire il suo respiro caldo sulla pelle delle guance. Immediatamente il suo cuore iniziò a battere forte.

Harry le sfiorò il naso.

-Non le risolverà...- iniziò sbaciucchiandole  ogni millimetro quadrato di pelle intorno alla bocca.

Ginny non riuscì a trattenere un piccolo gemito.

-Ma almeno è un inizio...- concluse il bruno toccandole appena le labbra infuocate.

Virginia circondò il collo dell’auror con le braccia. Lo attirò maggiormente a sé.

Mosse dolcemente le sue labbra carnose su quelle di lui.

Teneramente quel bacio divenne più profondo. Harry iniziò a massaggiarle languidamente la schiena mentre lei iniziava a giocherellare con i suoi capelli.

Rimasero incollati, l’uno all’altra, fino a quando la stupida necessità umana di riprendere fiato non si fece sentire.

Si guardarono negli occhi. Entrambi con le guance e le labbra rosse.

Ginny si passò una mano tra i capelli.

-Ora...de-devo andare!- esordì alzandosi con un legger tremolio nelle ginocchia.

Harry si sfiorò la bocca. Guardò Virginia andare via, senz’avere la forza di fermarla. Anzi, forse non voleva fermarla. Sapeva benissimo che se fosse rimasta ancora in quella stanza, con quell’espressione dolce e sconvolta, quegli occhi , e quelle labbra... non sarebbe riuscito a controllarsi. Le sarebbe saltato addosso.

Si portò le dita tra i capelli più sconvolti del solito.

Era da un po’ che non riprovava quella strana ma bellissima sensazione di completezza che riusciva a saggiare solo stringendo la sua Virginia tra la braccia.

Si lasciò cadere sui guanciali.

Sorrise.

Quel giorno era iniziato divinamente!

 

 

 

***

 

  Mellifluo si girò tra le lenzuola setose del letto di Angelia. Circondò dolcemente la vita sottile della donna che era distesa al suo fianco. Le baciò languidamente le labbra. La bruna ricambiò quel gesto come se fosse sveglia.

-Adoro quando rimani qui... con me!- bisbigliò Angelia circondando il busto del compagno con le lunghe gambe.

Mellifluo sorrise contro la sua bocca.

Se la sistemò meglio in braccio.

-Cosa vuoi fare sta mattina?!- le chiese baciandole il collo e parte del petto che si intravedeva dalla profonda scollatura del sua abito.

Angelia socchiuse gli occhi, godendosi tutte quelle tenere effusioni.

 -Voglio stare con te... non importa dove!- esclamò mentre sollevava il viso di Mellifluo, per guardarlo meglio negli occhi. Gli accarezzò le guance.

Il biondo mangiamorte le baciò il dorso della mano.

La bruna rise. Come era contenta quella mattina!

Baciò il suo amore con tanta passione e con immenso trasporto da lasciarlo stordito.

Mellifluo l’abbracciò forte.

-Al mare?!- domandò accarezzandole le cosce.

Angelia storse le labbra.

-Ma fa freddo!- esclamò ridendo di gusto.

-E allora?! Conosco un ottimo passatempo contro il freddo...- le disse mordendole il lobo dell’orecchio.

Ancora una volta la bruna non riuscì a trattenere una risata.

-Va bene...- gli rispose dopo averci pensato su un attimo.

Si chinò su di lui. Gli sfiorò languidamente le labbra.

 

Tin, tin...

 

Cosa diavolo era?

 

Tin, tin...

 

Ancora?!

 

-Mellifluo?!- una dolce voce femminile irruppe nella stanza in penombra.

Angelia si distaccò febbricitante dalle labbra del mangiamorte.

-CHI E’?!- gli domandò con uno sguardo omicida.

Il biondo sorrise involontariamente.

 

Angelia si alzò della sue gambe, lasciandolo libero di andare a rispondere al M.C.P. degli Auror.

 

L’immagine di Ginny leggermente rossa, si presentò allo sguardo chiaro di Mellifluo.

 

-Ginny...- disse sedendosi alla scrivania di fronte il grande letto a baldacchino.

 

Angelia sbruffò.

 

Virginia sorrise raggiante.

-Ti ho disturbato?!- gli domandò portandosi una ciocca di frangia lontano dagli occhi.

Il Biondo scosse il capo.

-Affatto... Cosa c’è?!- chiese guardando in direzione di Angelia che sbruffava come un piccolo bufalo.

-Oggi siamo stati convocati per una missione segretissima! Dobbiamo andare ad Hogwarts per fare da scorta ad Harry, deve intrattenere un conferenza sul corpo degli Auror speciali!- spiegò frettolosamente la rossa.

 

Mellifluo guardò la bruna che si trovava sul letto. Gli occhi ridotti a due fessure, le guance rosse.

 

-Veramente io, oggi avevo chiesto la giornata libera...- provò il biondo.

Ginny si strinse nelle spalle.

-Mi dispiace McStrict... anch’io avevo la giornata libera!- Virginia notò lo sguardo del mangiamorte rattristarsi. –Avevi altri programmi?!- esordì appoggiando il mento sul dorso della mano.

-Sì...-

Ginny provò un profondo dispiacere per lui.

-Con la tua ragazza?!- continuò mordendosi un labbro.

Il biondo asserì col capo.

-Sono desolata... non posso fare niente, gli ordini vengono direttamente da McDury. Se solo potessi ti sostituirei io, ma... già ci sono dentro!- spiegò mentre il suo sguardo si rattristava.

 

Mellifluo sospirò.

-No, non preoccuparti! Gli ordini sono ordini, sarà per una prossima volta!- asserì sorridendole.

-Mi dispiace davvero tanto...- continuò a dire la rossa.

-Non importa, non è colpa tua! Ci vediamo tra poco...- la salutò con un gesto della mano.

Ginny gli rispose sorridendogli, prima di svanire dallo schermo del M.C.P.

 

Mellifluo  si voltò verso Angelia. Uno sguardo gelido lo fece rabbrividire.

-Mi dispiace...- cercò di difendersi.

-Non preoccuparti...- affermò la bruna prima di scoccare le dita e svanire nel nulla.

 

Il mangiamorte si portò le mai tra i capelli.

Quel giorno era iniziato davvero malissimo!

 

***

Anne sospirò. Sistemò meglio la sua sciarpa nera intorno al collo. Quella mattinata era davvero gelida. Il vento autunnale che spazzava la città, già dalla sera precedente, non aveva nessuna intenzione di lasciare il posto.

Si potrò una ciocca di capelli neri lontano dal naso.  Aprì la piccola auto rossa posteggiata sul vialetto. Si sedette pesantemente al posto del conducente. Si riflesse nello specchietto retrovisero. Osservò i suoi lineamenti e il leggero trucco che aveva utilizzato.

Matita nera a sottolineare gli occhi blue e un leggero lucidalabbra per evidenziare le labbra già rosse e carnose per loro natura.

Sbruffò pensando a quello che l’atteneva in quella casa. Tre superiori implicati nel più contorto caso di copertura! In più, come se quella situazione non fosse già abbastanza imbarazzante, lei doveva anche avere una paurosa cotta (se così vogliamo definirla, per eufemismo...) per Draco Malfoy. L’auror, biondo e misterioso, più famoso di tutta la caserma.

Posò pesantemente la testa sul volante.

Perché quella bambina doveva rifugiarsi proprio a casa di quei tre?! Non poteva andare dalla Signora Under come tutte le volte?!

Si grattò la nuca pensando alla macabra figura che presto avrebbe fatto, presentandosi a casa di quei tre!

Mise in moto l’auto, cercando di dimenticare per qualche minuto quel suo immenso problema. Accese la radio. Immediatamente le note di una canzone melodica e troppo sdolcinata riempirono l’abitacolo della macchina ormai in movimento.

Fece un smorfia con le labbra.

Odiava quel genere musicale.

Cambiò qualche stazione, fino a quando una canzone dei Queen non riempì l’automobile.

 

We are dthe champions, no time for loosers,

‘cause we are the champions... Of the world! 

 

Sorrise a quelle parole... forse avevano ragione.

Lei era una campionessa e mai nessuno l’avrebbe battuta.

Sorrise ancora, cambiando la marcia.

In fondo doveva solo andare a prendere Lily, nulla di più, nulla di meno. Non avrebbe dovuto per forza parlare con lui, non avrebbe dovuto, obbligatoriamente, sorridergli. Magari dormiva ancora... chissà?!

Con quei pensieri che riuscirono a rincuorarla un attimo, accelerò leggermente l’andatura  della vettura.

 

...Non sapeva quanto si sbagliava...

 

***

 

Maggie entrò esitante nella palestra della scuola. Lì, l’indomani sera si sarebbe tenuto il ballo più sfarzoso e spettacolare dell’intero anno scolastico. Non sapeva perché ma aveva un leggero fremito. Voleva andare a quel piccolo ricevimento. Voleva avere un cavaliere. Voleva che TJ la invitasse. Con quei piccoli ma dolcissimi pensieri entrò in silenzio nella palestra rumorosa. C’era la partita di basket della squadra del liceo. Tolomeus ne faceva parte.

Cercò un posto vuoto lontano dalle rumorosissime ragazze pon-pon. Lontano da una cheerleaader in particolare.

 

Charlotte.

 

Trovò il giusto posticino, sulla gradinata più vicina agli spogliatoi femminili.

Sgattaiolò silenziosamente, sperando che nessuno notasse la sua presenza. Si sedette comodamente sulla piccola poltroncina di plastica. Cercò di accavallare le gambe sottili ed affusolate. Si bloccò risedendosi compostamente.

Aveva, stranamente, deciso di indossare una gonna. Semplice, lunga fin sul ginocchio, un po’ svasata. La spartana stoffa di jeans era ornata solamente da un grande girasole dipinto a mano, che faceva bella mostra di sé sulla parte sinistra della gonna. I capelli lasciati morbidi e lunghi sulle spalle, gli occhialini da vista (che aveva dovuto indossare a causa della piccola bufera di vento che si era abbattuta sulla città e che le aveva impedito di utilizzare le lenti a contatto...) le davano un’aria intellettuale e alquanto simpatica. Una camicia bianca ed un maglioncino giallo che richiamava perfettamente i bellissimi colori del girasole, spuntavano dal giubbotto in jeans perfettamente coordinato con la gonna. Le scarpette da ginnastica e i calzini da bambina facevano netto contrasto con il delicato trucco che aveva utilizzato sulle labbra e sugli occhi.

 

 Sorrise notando TJ ancora seduto in panchina. Non era sudato. Perfetto, non si era persa nessuna sua azione.

Lo salutò timidamente con la mano. Non riuscì a non arrossire quando il rossiccio le sorrise dolcemente.

 

Si portò una ciocca bionda e morbida dietro l’orecchio. Abbassò lo sguardo maledicendosi per la sua timidezza.

 

-Ehi, bella biondina!- una voce alquanto conosciuta la risvegliò dall’imbarazzo in cui era caduta sentendo gli occhi azzurri del rossiccio su di lei.

Alzò il suo sguardo verde chiaro, andando ad incontrare gli occhi altrettanto chiari di Elijah.

 

- Cia- ciao...- balbettò come una perfetta idiota.

 

Il brunetto sorrise notando il suo rossore diffuso.

 

-T i ricordi di me?!- chiese accomodandosi meglio accanto a lei.

 

Maggie incontrò lo sguardo stranamente furente di TJ. Non ne capì il motivo.

 

-Sì, certo...- rispose ritornando a puntare i suoi occhi su di lui.

 

Elijah seguì lo sguardo della biondina. Sorrise notando TJ seduto in panchina.

 

-Il tuo ragazzo è un po’ strano...- disse salutandolo on la mano.

Il rossiccio sbruffò scocciato prima di rispondere a quel gesto con uno scarno cenno del capo.

Maggie sorrise, arrossendo imbarazzata.

 

-Non è il mio ragazzo...- spiegò appoggiando i gomiti sulle gambe. –E’ il mio migliore amico!- affermò seriamente convinta.

 

“Ma a chi vuoi darla a bere...” si disse accavallando inconsciamente le gambe.

 

Elijah fissò i suoi polpacci sottili.

 

“La ragazza ha delle belle gambe...” pensò sorridendo sornione.

 

Maggie osservò la partita cercando con tutta se stessa di non pensare a quanto TJ fosse carino con l’uniforme blue e gialla della squadra.

 

-Ti piacerebbe venire al ballo con me?!-

 

Maggie avvertì a stento quella domanda posta a bruciapelo. All’improvviso e senza contesto...

Lo guardò stranita con le labbra socchiuse e il volto in fiamme.

 

- Co- come, scusa?!- domandò voltandosi verso di lui.

 

Elijah continuò a sorridere. Sapeva che nessuna ragazza avrebbe potuto rifiutare. Lui era il tipo più carino e popolare nella scuola. Molto più famoso degli alunni degli ultimi anni, molto più corteggiato, molto più tutto di tutti.

 

-Ti ho chiesto...- ripeté con una calma infinita. –Se ti andrebbe di venire al ballo con il sottoscritto...-

 

Maggie boccheggiò un paio di volte come un pesce fuor d’acqua. Si portò una ciocca bionda dietro le orecchie. Le gote imporporate e l’espressione sconvolta. Era talmente stravolta che non si accorse dell’entrata i campo di TJ.

 

-Stai scherzando?!- fu l’unica frase che riuscì ad articolare in quel momento.

 

-No-

 

“Ho bisogno di te per fare ingelosire Charlotte, non sopporterà che una semplice ragazzina come te, abbia ottenuto entrambi i ragazzi per cui prova o provava qualcosa...” pensò malignamente.

 

Maggie inghiottì il vuoto.

 

-Ma tu non ci vai con Charlotte?!- domandò mordendosi il labbro inferiore.

 

-No, lei ci va con un altro...- le rispose accarezzandole una mano.

 

-FALLO!- gridò l’arbitro. TJ aveva per caso spaccato il naso di un giocatore avversario.

 

Maggie guardò la scena disgustata.

 

-TJ STAI ATTENTO!- gli urlò alzandosi in piedi e togliendo la sua mano da quelle del ragazzo.

 

-Allora?!- la esortò il bruno una volta che si fu calmata.

 

La biondina storse le labbra. Era incredibile. Solo qualche giorno prima, avrebbe pagato oro perché quel ragazzo si accorgesse anche solo della sua esistenza. Ed adesso, che addirittura la stava invitando al ballo, lei voleva esattamente un’altra cosa!

Non voleva andare a quel piccolo ricevimento con lui, non voleva che lui le facesse da cavaliere. Non voleva che Elijah la invitasse.

 

Si grattò distrattamente la nuca.

 

-Mi dispiace ma devo pensarci su...-

 

Una doccia di acqua fredda si abbatté sul ragazzo bruno. Boccheggiò in cerca di ossigeno. Lei lo stava rifiutando!  Non era possibile. Lui, che vinceva sempre, lui a cui occorreva solo scoccare le dita perché tutte le ragazze della scuola fossero ai suoi piedi, era appena stato rifiutato da una ragazzina! Strabuzzò gli occhioni blue cobalto.

Ed adesso?! Come si doveva comportare?! Non si era mai trovato nella situazione di un rifiuto!

Guardò quella ragazzina acqua e sapone terribilmente carina.  Non poté evitare alle sua guance di colorarsi di un tenue rosa.

 Notò lo sguardo della biondina accarezzare il viso simpatico e leggermente lentigginoso del rossiccio.

Capì.

Sorrise, pensando a quanto la sua mente fosse rapida e veloce nell’analizzare le situazioni, nonostante uno shock.

 

-Ci vai già con un altro?!- le chiese dolcemente.

 

Maggie si volto arrossando di colpo.

 

-Non proprio... m- ma mi piacerebbe se mi invitasse!-

 

Elijah notò gli occhi verdi brillare al sol pensiero.

 

Esitò un attimo pensando a quanto male stava per fare a quella tenera ragazzina.

 

La campanella del time out risuonò nella grande palestra.

TJ si portò stancamente alla panchina dove Charlotte lo attendeva con un morbido asciugamano blue.

Gli sorrise dolcemente. Il rossiccio le si sedette accanto. La bruna ricciolosa iniziò a massaggiargli le spalle larghe.

 

Maggie scrutò quei due con gli occhi ridotti a due fessure.

 

Il brunetto al suo fianco approfittò della situazione mai stata più propizia.

 

-Mi dispiace... ma se pensi a TJ, beh, lui ci va già con Charlotte...- le disse mellifluo e cattivo.

 

Maggie sentì il cuore saltare un battito quando comprese il significato delle parole di Elijah. Immediatamente gli occhi si riempirono di lacrime amare. Un groppo opprimeva la sua gola.

 

-Ah, sì?!- chiese con l’umore devastato.

 

-Sì, si sono messi d’accordo ieri sera prima che lui andasse via dalla festa scocciato per doverti rincorrere...- spiegò con una bugia grossa quanto una casa.

 

“Come sono cattivo... e pensare che è successo tutto il contrario!” pensò accarezzandole una guancia.

 

La biondina represse a stento un paio di lacrime.

Guardò ancora verso TJ e Charlotte. Sempre appiccicati.

 

-Ok...- esordì ritornando a guardarlo. –Vengo con te!- esclamò alzandosi in tutta fretta dal suo posto. –Ci vediamo domani alle 21,00.... davanti la scuola. Ora scusami ma mi sono ricordata di aver un’ affare importante da sbrigare. Ci vediamo!-

 

Senza voltarsi indietro corse lungo il perimetro della palestra fino ad arrivare alla grande uscita.

Gli occhi grondanti di lacrime.

-Ti odio TJ!- disse correndo a perdi fiato verso il parco della città.

 

Nuvole nere e pesanti stavano arrivando sulla città. Il vento la continuava a spazzare. Quel tempo rispecchiava perfettamente lo stato d’animo di Maggie.

 

***

 

 Draco sistemò i biscotti nel cestino davanti agli occhi entusiasti di Lily. Non aveva mai visto un uomo cucinare come il biondino.

 

-Sei bravissimo...-  gli disse servendosi per la seconda volta con l’uovo strapazzato.

 

Draco sorrise accarezzandole una guanciotta.

 

-Grazie...- le rispose  sedendosi accanto ad Hermione che mangiava silenziosa la sua colazione.

 

Lo sguardo fisso sulla tazza di caffè. Il toast bruciacchiato e imburrato in una mano. Osservò Draco tagliare accuratamente il  prosciutto alla bambina. Sorrise notando quanto un serpeverde come lui fosse cambiato dai tempi della scuola.

Mandò giù un lungo sorso di caffè. Morse con gusto il pane che stringeva in un pugno.

 

-A che ora deve venirmi a prendere mia sorella?!- chiese Lily alzando lo sguardo dalle leccornie che ricoprivano il suo piatto.

 

Draco assunse un cipiglio strano. Inarcò un sopracciglio e storse le labbra.

 

-Sinceramente non lo so...- le disse prima di bere un sorso di succo di pompelmo.

 

Lily guardò con interesse il liquido giallo nel bicchiere di vetro del biondino.

 

- Cos’ è ?!- domandò avvicinando il viso al recipiente lungo.

 

Draco sorrise  prendendo la confezione dal frigo. Ne versò un po’ nella tazza da latte di Lily, ormai vuota.

 

-Succo di pompelmo... vuoi assaggiare?!- le propose indicando il bicchiere con un cenno del capo.

 

La bambina notò Hermione reprimere una leggera risatina. Afferrò il boccale annusandone il contenuto.  

Storse un attimo il nasino sottile.

 

-Ha uno strano odore- affermò appoggiando le piccole labbra al calice. Inghiottì un paio di sorsi prima che il suo viso assumesse un’espressione decisamente disgustata.

 

-Ma è disgustoso!- gridò cercando di non sputacchiarlo in giro per il tavolo.

 

Hermione rise di gusto accompagnata da Draco.

 

-Non ti piace?!- chiese candidamente l’ex serpeverde.

 

Lily allontanò la tazza dalla bocca.

 

-Assolutamente... è d-i-s-g-u-s-t-o-s-o!- sillabò aggiustandosi un codino troppo capriccioso.

 

-Hermione questi cosi non vogliono stare su!- disse la bambina disperata alla bruna che sorrise.

 

-Ma se li tocchi sempre ... è naturale che si rovinino!- la Granger si alzò pazientemente risistemando le due codine alla piccola.

 

Draco le guardò sorridendo. La sua Signora era anche brava con i bambini.

 

Din don...

 

Il campanello rovinò quel perfetto quadretto famigliare.

 

-Forse è Anne o Maggie...- disse Lily sorridendo contenta.

 

Draco la guardò sorridendo.

 

-Andiamo a vedere...- disse prendendola in braccio e portandola fino alla porta.

 

Entrambi guardarono dallo spioncino.

 

Una minuta ragazza bruna sorrise capendo di essere osservata.

 

Draco abbozzò un sorriso, ancora.

 

-Mary Anne...- disse rivolto alla bambina paffutella.

 

-Già!- esclamò contenta.

 

Il biondino aprì la porta lasciando entrare una tenue luce di una giornata autunnale.

 

La brunetta rimase con la bocca socchiusa gli occhi fissi su Draco.

 

“Perché doveva mettere proprio oggi questa maglia nera...” pensò guardando l’abbigliamento alquanto casual dell’auror.

 

Maglia nera leggermente aderente, jeans blue e una perfetta aria da bello impossibile terminavano quel capolavoro di muscoli e ossa.

 

-Ciao Anne!- la salutò lui invitandola ad entrare.

 

La bruna rimase interdetta. Si era accorta solo in quel momento che Draco stringeva in braccio sua sorella.

 

- L -lily...- balbettò insicura la ragazza.

 

-Ciao Anne!- le disse la bambina sventolando una manina paffuta.

 

La ragazza si scrollò un attimo. Non poteva rimanere lì in palata. Doveva agire.

-Grazie per aver tenuto mia sorella! Non pensavo venisse da voi, di solito papà la porta dalla signora Under, una cara donna che vive da queste parti... mi dispiace davvero, so quanto Lily possa essere ingombrante e saccente, mi scuso per tutto il fastidio che vi ha potuto arrecare!- spiegò tutto d’un fiato.

 

Lily mise su il broncio. Non era vero! Lei non era affatto saccente! (Poi cosa volva dire?!)

 

-Non ti preoccupare è stato un piacere occuparci di questa bambina!- rispose Draco sorridendole così dolcemente, che mancò poco che Anne si sciogliesse come neve al sole.

 

-Beh... meno male...- affermò sollevata abbassando lo sguardo intensamente blue.

 

-Entra...  stiamo facendo colazione e a noi piacerebbe parlare un po’ con te...- affermò Draco prendendole una mano.

 

“Mi ha toccato una mano, ragazzi mi ha toccato una mano! OH, MIO DIO! Potrei morire in questo istante e sarei la donna più felice del mondo...”

 

-Non posso, ho ancora molte cose da sbrigare prima di partire domani sera...- spiegò la bruna senza alzare mai il volto per non rivelare il suo rossore.

 

Draco si morse il labbro inferiore.

 

“Hai visto! Per colpa tua si è offesa! E’ naturale che non voglia entrare dopo quella magra scenata che gli hai propinato davanti a sua sorella minore!”

Malfoy si maledì per la sua personalità troppo impetuosa e irascibile.

 

-Mi dispiace... per quella scenata! Non volevo trattari così! Ero solo un po’ nervoso! Davvero mi dispiace tantissimo!- le disse guardandola con gli occhi da cucciolo dispiaciuto.

 

Anne inghiottì il vuoto quando si perse nel suo sguardo tremendamente grigio ed intenso.

Le guance le divennero rosse e bollenti.

 

-Anne!- la voce di Hermione arrivò limpida e bella dalla cucina.

 

La brunetta si alzò sulla punta dei piedi per intravedere qualcosa oltre la figura imponente dell’auror.

 

-Hermione!- esclamò individuando finalmente una chioma bruna e boccolosa.

 

Si abbracciarono amichevolmente.

 

-Cosa fai sulla porta!- la riprese la brunetta trascinandola dentro.

 

Draco osservò la scena. Giusto. La forza è sempre la via giusta per le persone testarde.

 

Chiuse la porta di legno seguendo le due signore in cucina. Non voleva neanche immaginare di cosa avrebbero potuto parlare.

 

“Dov’è Ron quando mi serve?!”

 

 

***

 

Harry si sedette compostamente al tavolo della mensa. Guardò in giro, alla ricerca della figura longilinea della bella rossa.

Sbruffò quando si accorse che non era seduta in alcun tavolo.

 

Prese distrattamente il menù giallognolo che troneggiava sul tavolo. Corse con gli occhi lungo le varie pietanze scritte in nero.

 

-Uova e bacon, per favore...- scandì perfettamente le parole. In pochissimi minuti affiorarono sulla superficie liscia del tavolo il piatto stracolmo delle pietanze che aveva indicato.

 

Iniziò stancamente a consumare la sua ricca colazione.

 

-Chi sono?!- qualcuno gli aveva messo le mani davanti a gli occhi. Harry non aveva riconosciuto perfettamente quella voce femminile. 

 

-Angelus...- azzardò stupidamente, pur di terminare quel giochino che odiava profondamente.

 

Sentì la voce cristallina ridere.

-Ma no... ho forse la voce baritonale?!- gli chiese avvicinandosi al suo orecchio.

 

Il bruno ci rifletté sopra. Ma certo! Chi poteva fargli quei giochino idioti pur di attirare la sua attenzione...

-Evelyn...- affermò sorridendo forzatamente.

 

-Esatto!- rispose la bella bruna sedendosi accanto a lui. Un sorriso amplio disegnato sulle belle labbra carnose, gli occhi, tremendamente scuri, brillavano mentre osservava rapita i movimenti delle belle mani dell’auror.

 

-Cosa c’è?!- chiese l’uomo senza distogliere lo sguardo dal suo piatto. Evy continuò a sorridere.

 

-Ho saputo che andremo ad Hogwarts tra poche ore....- affermò senza smettere di osservare Harry.

 

Il bruno storse le labbra rosse.

 

-No... io Weasley, McStrict, il sotto ufficiale Andrew andremo ad Hogwarts. Non ho chiesto a McDury di averti tra gli auror...- controbatté Harry alzando lo sguardo dalla colazione.

 

Evelyn sorrise.

 

-Lo so, sono stata io a chiedere di accompagnarvi, in fondo ha scelto due apprendisti e un sottoufficiale, un Auror a tutti gli effetti ti sarà utile!- spiegò senza troppe cerimonie la donna bruna.

 

Harry chiuse ed aprì la bocca un paio di volte.

Sperava con tutto il cuore che la presenza di Evelyn non minasse il suo piano già iniziato di riavvicinamento alla rossa, Virginia.

 

Sbruffò alzandosi.

 

-Preparati partiamo fra poco!- esclamò dirigendosi verso la grande porta della mensa.

 

Evelyn rimase seduta al suo posto. L’aria soddisfatta e alquanto appagata.

 

“Entro domani sera sarai mio, Potter!” si disse prima di alzarsi ed uscire a sua volta dalla grande sala rumorosa.

 

***

 

 

Maggie si dondolò distrattamente sull’altalena che cigolava sinistramente. Aveva le guance rosse e sferzate dal vento freddo. Grosse lacrime le scendevano dagli occhi intensamente verde chiaro. Tirò su col naso portandosi una ciocca bionda dietro le orecchie.

 

“Brava Maggie...” si disse spingendosi con le gambe. “Ti sei illusa e sei rimasta delusa ancora una volta.” Lasciò ricadere stancamente la testa all’indietro. 

 

Una figura slanciata era dietro di lei. Le braccia leggermente muscolose incrociate sul petto largo, lo sguardo simpatico un po’ rattristato.

 

Maggie rialzò il capo. Forse le lacrime gli avevano offuscato un po’ la vista. Si passò una manica sugli occhioni tristi.

 

Si girò lentamente verso il ragazzo che attendeva in silenzio dietro di lei.

Notò il suo sguardo chiaro esitare sulla sua esile figura.

 

Lentamente TJ si portò più vicino a lei. Si sedette comodamente sull’altalena iniziando a dondolarsi.

 

Maggie rimase in silenzio. Il fiato sospeso e l’aria infinitamente triste.

 

“Perché mi hai seguito ancora una volta. Se ti scoccia tanto farlo, non lo fare...” si disse scrutando di sottecchi i movimenti dell’altro.

 

-Ti ha invitata al ballo?!- chiese TJ senza smettere di dondolarsi. Lo sguardo perso nel vuoto e i pugni serrati lungo le sottili catene dell’altalena.

 

Maggie rimase interdetta continuava a fissarsi i piedi. Le guance divennero rosse e l’ira si impossessò del suo cervello.

 

-Tu ci vai con Charlotte. Cosa t’interessa di chi ci viene con me!- esclamò accavallando le gambe.

 

TJ non rispose; fermò il movimento del piccolo seggiolino. Si girò a scrutarla negli occhi. Quello sguardo tremendamente freddo non era da lui.

 

-Ti ho fatto una domanda. Non mi sembra che questa sia la risposta.- affermò con una calma nella voce che fece rabbrividire la sua migliore amica.

 

Maggie inghiottì il vuoto. TJ aveva anche la faccia tosta di essere arrabbiato con lei.

 

-Hai anche il coraggio di farmi la ramanzina!- esclamò, alzandosi bruscamente dal dondolo.

 

TJ la osservò. Lo sguardo furente e le noche delle mani bianche tant’era la forza con cui serrava i pugni.

 

-Rispondi alla mia domanda!- tuonò issandosi in tutta la sua altezza.

 

Maggie indietreggiò. Era la prima volta che si accorgeva di quanto il rossiccio fosse diventato molto più alto di lei.

 

La bionda abbassò lo sguardo. Strinse i pugni.

 

-Sì.- affermò rialzando il capo e sfidando TJ con lo sguardo.

 

Il ragazzo ricevette una doccia gelata. Barcollò sotto il peso di quell’affermazione. Non riuscì a celare la rabbia che si affacciò nel suo sguardo.

 

-H... hai accettato?!- balbettò allontanandosi da lei e dal suo profumo che dava di buono.

 

 Maggie riabbassò la testa.

 

-Tu ci andavi con Charlotte... ed io non avevo nessuna intenzione di reggervi la candela! Mi dispiace... – disse voltandosi e iniziando ad andarsene.

 

TJ boccheggiò. Aveva il cuore pesante. Rimase inerme, lì. Ad osservare la ragazza tremendamente carina e simpatica con cui aveva condiviso un’amicizia bellissima per 12 anni, allontanarsi.

 

Sbatté le palpebre per realizzare il luogo dove si trovava.

 

-Io non ci vado con Charlotte...- sussurrò non riuscendo a staccare gli occhi dalla figura esile che di gran carriera si distanziava dal parco.

 

Una leggera pioggerellina iniziò a scendere. Presto le lacrime si confusero con le gocce della pioggia.

 

***

 

Anne rise di gusto alla sublime battuta che Ron aveva fatto sul colonnello McDury.

 

Osservò i tre ragazzi seduti intorno a lei.

 

Hermione era adagiata compostamente sulla sedia di legno accanto a lei. Draco aveva preso posto sullo sgabello alto accanto alla finestra socchiusa. Ron era appoggiato blandamente al bancone della cucina perfettamente pulita.

 

-Vi trovo bene...- esordì appoggiandosi al tavolo.

 

Draco le sorrise.

 

“Non mi devi fare quei sorrisi...” pensò distogliendo l’attenzione dalle labbra sottili ma ben disegnata dell’auror biondo.

 

Hermione si portò una ciocca ricciuta lontano dagli occhioni color caffè.

 

-Grazie...- le rispose versando un altro po’ di tè nella tazza della graditissima ospite.

 

- E’ bello poter parlare con una persona che viene dal nostro mondo... che conosce le novità, gli avvenimenti...- le disse Ron sorseggiando il succo d’arancia dal suo bicchiere.

 

Anne asserì col capo. Pose lo sguardo sulla figura di Draco che guardava malinconicamente fuori dalla finestra.

 

-Come sta Harry?!- chiese Hermione riportandola con la forza nel discorso.

 

La brunetta sorrise.

 

-Bene...-affermò bevendo un altro sorso del dolce liquido ambrato che fumava nella sua tazza verde.

-E Ginny?!- domandò con apprensione il rosso.

    

-Benissimo...- rispose allargando il suo dolce sorriso ripensando all’ultima volta che aveva visto Virginia baciare Harry.

 

Non sapeva come la situazione si era evoluta. Aveva avuto un po’ da fare.

 

-Puoi dire a quei due che ci mancano...- affermò tristemente Ron.

 

Anne scossa la testa.

 

-Non posso dire che voi li salutate... altrimenti vorrebbero venire a trovarvi, ed io sarei nei guai. Loro non sanno niente di voi.- affermò riposando lo sguardo sulla figura di Draco.

 

I loro sguardi si sfiorarono. Ancora una volta un fortissimo brivido le percorse la schiena.

 

-Tu provaci...- disse Ron passandosi una mano tra i capelli.

 

Di nuovo fu bruscamente riportata nella conversazione.

 

-Ti va di venire con noi al ballo di Halloween?!- chiese Hermione  cambiando argomento. Aveva notato lo sguardo del rosso rattristarsi.

 

Anne si riscosse. Non credeva di aver afferrato bene la domanda.

 

-Come scusa?!- chiese avvicinandosi un po’ ad alla bruna formosa.

 

-Dai, Anne! Vieni con noi al ballo vedrai ci divertiremo!- affermò Hermione guardandola negli occhi.

 

-Sì! Anne vieni!- disse il rosso –Ci occorre un’altra dama, e tu saresti perfetta! Avanti...- la incoraggiò il rosso.

 

La brunetta guardò entrambi. Non se la sentiva di andare ad un ballo in maschera.

 

-Per favore...- disse ancora Hermione con le mani giunte. –Non farmi fare da dama a questi due ballerini incapaci. Ron è un disastro mi schiaccerà tutti i piedi e poi dovrò ballare anche con Draco!- spiegò Hermione falsamente disperata.

 

Anne rise. Posò lo sguardo su Draco che le sorrise.

 

“Ancora?!” pensò arrossendo di colpo. Fissò intensamente gli occhi grigi e magnetici del biondino. Sentì le sue difese crollare.

 

-Va bene... sarò dei vostri!- esclamò arrossendo ancora di più.

Notò Malfoy sorridere ancora più largamente.

 

Il cuore le iniziò a battere forte.

 

-Che bello!- esclamò Hermione abbracciandola. –Finalmente un po’ di compagnia femminile!-

 

Anne sorrise imbarazzata.

 

Guardò di nuovo verso il biondino e lo scoprì mentre la fissava.

 

Non poté evitare di diventare rossa. Come non poté evitare di sorridere come una sciocca.

 

Una sciocca innamorata cotta!

 

***

 

Bene, bene, bene, bene... anche il chap XVII è stato sfornato...

Vi è piaciuto! Spero di sì, con tutto il cuore. Ho messo l’anima per renderlo decente e per farlo filare come volevo io! Non ho mantenuto la promessa di aggiornare  una volta alla settimana, però il chap è molto più lungo. Quindi non me ne vogliate.

Spero vivamente di trovare tanti commenti anche per questo aggiornamento nel frattempo passo a ringraziarvi...

 

Valentina  Grazie, grazie, grazie e ancora grazie! Sei stata gentilissima nel lasciarmi quella recensione stupendamente dettagliata e precisa! Mi piace quando i commenti sono positivi e costruttivi! Ancora grazie. Un bacio AngéleJ

 

Herm91 Ciao cucciola! Grazie mille dei complimenti, sei davvero gentilissima. La coppia Harry ed Hermione. Non so proprio se mi viene in mente qualche idea carina. Ma per te potrei fare anche una one-shot. Le ffc a puntate sono lunghe è occorre un bel po’ di fantasia che per il momento non ho a sufficienza per una nuova... vedremo, mai dire mai! Beh, adesso ti lascio, un bacio AngéleJ

 

Maga Magò Il tuo ragionamento l’ho capito in pieno e lo condivido. Come vedi non sono riuscita ad aggiornare una volta alla settimana come avevo detto, però spero che il chap ne abbia guadagnato in quantità e qualità. Fammi sapere cosa ne pensi. Un bacio AngéleJ

 

p.s.

Sono strafelice che il mio lavoro ti faccia evadere dal mondo. E’ proprio quello che voglio.

 

Vale Ciao! Grazie per la recensione. “Così stramaledettamente INCANTEVOLE...” questa frase m la incornicio. Poi detta da te. Sono davvero contenta che la mia fic e la sua trama ti piaccia.  Il rapporto di Maggie e TJ è complicato. Ma presto, tutto si risolverà... sono pur sempre migliori amici. Non perderti il prox aggiornamento. Perché sarà davvero carico di sentimento. Vi do questa dolcissima zolletta di zucchero prima di iniziare ad andare giù pesante con la presenza raccapricciante di Voldemort. Beh, ora ti lascio un bacio Fortissimo e grazie ancora. AngéleJ

 

Elwen Grazie. Sei davvero gentilissima. Non penso di meritare tutti i bellissimi complimenti che mi fate. Arrossisco ad ogni commento. Grazie, grazie, grazie. Quando ho iniziato questa ff non avrei mai immaginato di riscuotere questo piccolo ma importantissimo (per me) successo. Ti ringrazio ancora e ti mando un bacio affettuosissimo. Tua AngéleJ

 

Lilyciuffetty Grazie. Vi adoro quando siete così coincisi nell’esprimere i vostri pareri. Un bacio forte AngéleJ

 

Phi phi In effetti tesoro, io non ho affatto detto che loro si sono messi insieme. Ho semplicemente affermato che Hermione aveva fatto la sua scelta. Ma questo non vuol dire che tra loro si sia tutto risolto con quel semplicissimo bacetto. Non mi conosci! Ron ed Hermione sono la mia coppia preferita in assoluto e quando finalmente si metteranno insieme sarà una scena piena e ripeto piena di dettagli, fuochi d’artificio, banda, serenata e tutto il resto! Quindi, la loro strada è ancora bella lunghetta. Beh, adesso devo andare, un bacio forte ed aggiorna presto. AngéleJ

 

Dajann Scusa la mia ignoranza abissale... ma posso sapere cosa significa tajosa?! Non credo di aver ben afferrato. Cmq, non preoccuparti per non aver recensito l’altro chap. Sono contenta che tu sia contenta (scusami l’orrendo bisticcio di parole) che ci sarà un seguito a questa ffc. Ma a parere tuo, potevo mai abbandonarvi così! E perdere in questo modo tutte le belle persone che ho conosciuto qui! GIAMMAI! Genio sadico, eh?! Va, beh... allora è meglio che non ti dico che ho preso tre 10 sulla pagella... altrimenti mi chiamerai GENIO, SADICO E SGORROTTO!  Ihihihihihihi hiJ naturalmente ti ringrazio per i tuoi commenti sempre simpaticissimi. Beh, adesso ti lascio un bacio forte dal tuo Genio, Sadico, Sgorrotto, preferito... ossia AngéleJ

 

Daisy Ti prego, dimmi come sono andata in questo chap! Ti prego, ho davvero bisogno di qualcuno che mi dica realmente come sia... Mi raccomando informami sempre...Sono sempre felicissima quando i chap e le scene vi piacciano, fammi sapere anche qualcosa su questo, beh, adesso vado. Un bacio forte AngéleJ

 

Cloudy Ci hai preso un po’ a tutto sulle premonizione che hai fatto sui personaggi della ff. A parte Ron ed Hermione. Mi dispiace ma per conquistare l’agognata felicità bisogna prima soffrire tanto. Ma loro sono a metà strada. Beh, grazie ancora dei tuoi complimenti un bacio GIGANTE AngéleJ

 

Kiria Esatto, come hai indovinato che dovrai aspettare, un bel po’ per vederli felici ed insieme?! Bene, sono contenta che i miei lettori siano dei tipi svegli. Meno male. Fammi sapere se il chap ti è piaciuto e soprattutto non sparire! Un bacio AngéleJ

 

p.s.

Mi piace stellina e poi grazie tante per i tuoi graditissimi complimenti.

 

Charlotte  Ciao! Grazie per il tuo commento. Sono io super mega iper orgogliosa di aver una lettrice brava e simpatica come te! Che bello! Sono contenta che la mia storia sia una delle  tue preferite! Ihihihihihihi... sono proprio contenta! Fammi sapere se anche questo chap ti piace. Aggiorna presto e fatti sentire. Un bacio AngéleJ

 

Vale e Mely Esatto, quando scrivo qualcosa bisogna sempre aver una “Vigilanza costante...” adoro i colpi di scena, quindi aspettatevene parecchi. Per il momento vi ringrazio dei vostri complimenti e vi auguro un’estate bella e rilassante. VVTTB. Un bacio forte AngéleJ. Non sparite troppo a lungo con la vostra ffc!

 

Sarry Malfoy Ciao! Credo che con questo chap ti abbia dato un aiuto CONSIDEREVOLE, cara la mia Sariketta! Quindi non mi dire che non hai ancora capito con chi vorrei far mettere Dracucciolino nostro (Draco sviene di nuovo Nd Angéle)... Don’t worry il suo destino sarà bello e felice! Perché gli voglio un mondo di bene! Mi raccomando rilassatevi in vacanza e ogni tanto pensatemi recensendo sempre le mie ffc! Beh, adesso vado un bacio AngéleJ

 

Sunny Mia somma, bravissima e dolcissima autrice preferita! Come stai! Spero ardentemente che presto sfornerai un’altra bellissima one shot... io che mi destreggio bene in una ffc?! Questa affermazione mi riempie di gioia, tesoro mio! GRAZIE DAVVERO ! Mi raccomando recensisci perché i tuoi commenti sono sempre quelli che mi fanno fare un giro sulla sedia... beh, adesso vado mi raccomando, trattami bene il tuo cervellino vulcano di idee meravigliosa! Un bacio AngéleJ

 

Silvix Ciao, Grazie... non credo che Draco avrà altre possibilità... ma spero che la ragazza con cui ho deciso di mettere Draco ti piaccia. Farò di tutto per renderla simpatica! Un baco forte AngéleJ

 

Marcycas- the Lady of Darkness Dai! La coppia Draco ed Hermione non è poi tanto assurda! Non puoi dire questo... va beh, in fondo le idee non disputandum sunt...(mamma mia ho storpiato la frase...) cmq... fammi sapere sempre cosa ne pensi! Un bacio forte AngéleJ

 

LuLu Ciao Tu sei la stessa che mi ha mandato l’e-mail per l’altra mia fic e per le interviste! Grazie mille tesoro! Ti è arrivata la risposta. Non voglio ripetermi perché tutto quello che dovevo dire è su quel messaggio. Fammi sapere e grazie ancora. Un bacio AngéleJ

 

Phoebe80 La prima a recensire e l’ultima a cui rispondo (non prendertela ma per rispondere vado in ordine dal più nuovo al più vecchio). Sono contenta che l’aria di famiglia che gira in casa vi piaccia. Anche a me! Sei stata accontentata sotto molti punti di vista fammi sapere ora devo andare un bacio forte AngéleJ

 

Bene anche questa volta ce l’ho fatto vi lascio con un abbraccio e con un mondo di baci per voi che sapete sempre tirarmi su il morale. GRAZIE.

 

Vostra

AngéleJ

 

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|Lasciate una recensione. Mi aiuta ad aggiornare prima.

    Fatelo se la storia vi è piaciuta  davvero!

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V

 

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Capitolo 18
*** Il ballo d Halloween ...( 1-II parte) ***


DA AUROR A BABBANI XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween

DA AUROR A BABBANI  XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween...(1-II parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Harry si schiarì la voce di fronte a quella platea composta da ragazzi vestiti in nero. Ad eccezione, delle cravatte dei diversi colori, e degli stemmi delle varie case che brillavano ricamati sul petto di ogni golfino, le divise erano davvero lugubri.

 

-Buongiorno ragazzi!- tuonò Harry richiamando l’attenzione  anche degli ultimi chiacchieroni. Sorrise pensando a quando anche, lui, insieme a Ron ed Hermione, faceva parte di questi.

 

-Oggi sono qui per aiutarvi nella scelta difficilissima che anch’io, non molti anni fa, ho affrontato!- Harry parlò in modo chiaro e sicuro. Molte ragazze dalla sala lo mangiavano con lo sguardo. In effetti, la divisa da Auror dava un fascino incredibile. Se poi ci si aggiungeva la fama e la bellezza del giovane Potter, era facile immaginare il motivo per cui gli occhi di molte adolescenti brillavano.

 

Harry sorrise appoggiandosi al  piccolo seggio posto lì per lui.

 

-Chi di voi mi sa dire qualcosa sulla squadra speciale degli Auror?!- domandò scrutando attentamente la folla. Chissà per quale motivo, si aspettava che una brunetta riccioluta e carina alzasse in fretta la mano. Scosse la testa realizzando che di ragazze come Hermione ne nasceva una ogni 100 anni.

In compenso, qualche timida mano si alzò dai tavoli delle varie case. Con enorme piacere constatò che i più numerosi erano i Grifondoro.

 

-Tu, in fondo al tavolo dei grifondoro!- disse indicando una ragazza dalla fulva chioma con lo stemma dei grifoni ben in mostra sul golfino.

 

-Io?!- rispose la rossa diventando di un leggero color porpora.

 

-Sì!- la incoraggiò Harry cercando tra le guardie in nero Virginia. Quella ragazza gliel’aveva ricordata. Aveva sentito l’imminente necessità di vederla.

 

-Come ti chiami?!-aggiunse dopo aver scorto Ginny appoggiata ad una colonna che sorrideva.

 

- Amelia, Amelia Brown...- affermò poco convinta di voler continuare a parlare.

 

-Allora cosa sai sul corpo degli Auror speciali?- chiese ancora sorridendo all’indirizzo di Virginia.

 

Amelia si portò una ciocca fulva dietro l’orecchio

 

-So che siete i migliori in tutti i campi. Solo i primi possono farne parte... e  c’è un test durissimo, su tutte la materie insegnate nelle scuole di magia di tutto il mondo. Prima di diventare Auror, bisogna seguire un corso di studio che può durare anche tre anni, a seconda se uno voglia diventare, un semplice Auror, un sottoufficiale o un Capitano. Io vorrei diventare capitano speciale della divisione estera. Parlo 5 lingue e so che sono utili...- man mano che la rossa andava avanti nel suo soliloquio prendeva sempre più fiducia in se stessa. La sua voce perdeva quel caratteristico tremolio dovuto all’emozione.

Quando terminò, Harry le sorrise.

 

-Esatto Amelia hai azzeccato in tutto. Ti auguro, anzi...- si corresse osservando i suoi Auror speciali –Noi tutti ti auguriamo che tu possa riuscire. Mi sembri una ragazza in gamba. Non avrai problemi...-

 

Amelia fece un sorrisone prima di risedersi tranquillamente al suo posto.

 

Harry guardò ancora verso la platea. I ragazzi serpeverde lo guardavano con aria di sufficienza.

 

“Passano gli anni ma i componenti di quella casa sono sempre gli stessi!” pensò prima di lanciare uno sguardo furtivo a Ginny che chiacchierava silenziosamente con Mellifluo.

 

Un improvviso moto di gelosia lo invase. Le guance si colorarono di un leggero colore porpora. Si morse il labbro inferiore. Guardò ancora verso il pubblico che l’osservava rapito.

 

-Altre domande?!- chiese.

 

Un silenzio tombale calò sulla sala grande.

 

Una sola mano si levò rapida verso il soffitto, dove risplendeva un bellissimo cielo autunnale.

 

Un ragazzo bruno dall’aria simpatica si alzò in piedi dopo che Harry lo invitò a parlare.

Al capitano Potter ricordò incredibilmente Ron.

 

-Dimmi...- gli disse sorridendo.

 

Il ragazzo alzò lo sguardo scuro.

 

Un’espressione tremendamente seria e preoccupata.

-Ecco mi stavo domandano...- iniziò lanciando un’occhiata ad Amelia seduta accanto a lui.

 

-Ci sono... ci sono ragazze carine nel corpo degli Auror speciali?!-

 

L’intera sala, compresi gli ufficiali scoppiarono a ridere.

 

-Certo...- disse Harry lanciando uno sguardo alla bella Virginia che sorrideva bonariamente.

 

Il ragazzo bruno si voltò verso la giovane che aveva parlato qualche minuto prima.

 

-Mi dispiace Amelia... ma è meglio che tu non ci vada... Potresti imbruttire il corpo femminile!- l’affermazione poco gentile nei suoi confronti non la scalfì affatto.

 

-Tu invece è meglio che non ci pensi proprio... Sai Stan, oltre alla bellezza hanno bisogno anche di un briciolo di materia, chiamata cervello, della quale, tu, mio caro amico, ne sei completamente sprovvisto!- così dicendo si voltò bruscamente e riprese ad osservare Harry con occhi sognanti.

 

“Siamo sicuri che Hermione e Ron non sono qui?!” si domandò il bruno guardando Ginny che aveva fatto un occhiolino alla ragazza rossa.

 

***

 Draco seguì con lo sguardo le due figure brune che si allontanavano verso l’auto rossa.

 

Sorrise, ripensando a quello che la notte precedente aveva capito.

 

Si sedette pesantemente sul divano del boudoir. Chiuse gli occhi grigi e tremendamente espressivi.

Lentamente si lasciò vincere dal dolce ed insistente richiamo di Morfeo.

 Sprofondò in un sonno leggero.

 

-Papà!- una bambina bruna dai profondi occhi chiari lo richiamò dal soggiorno.

Draco si riscosse.

“Papà?!” si chiese mentre sentiva la sua voce risponderle.

 

-Dimmi tesoro...- le disse avviandosi verso la cucina.

 

Una bambina bruna ed estremamente carina stava scrivendo qualcosa su un quaderno.

 

-Oh, papà! Meno male che sei qui! La mamma non c’è ed  io voglio finire i compiti prima del suo ritorno. Oggi alle 16,00 dobbiamo fare il primo bagno ad Alexander!- la piccina leggermente paffuta sorrise soddisfatta al biondino.

 

Draco provò un moto di tenerezza incredibile. Sentiva di voler un bene dall’anima a quella piccola creatura senza sapere il motivo.

 

-Oh...- si sentì dire mentre si accomodava accanto a lei. –fammi vedere- le disse afferrando il quaderno.

 

Una serie di addizioni erano stata scritte ordinatamente su una pagina.

 

Elegantemente afferrò la penna a biro dall’astuccio della brunetta. Iniziò a correggere qualche numero qua e là.

-Come sono belli i tuoi numeri, papi...- affermò la bimba appoggiando il visino sul braccio muscoloso dell’uomo.

 

Draco le carezzò dolcemente i capelli lisci e scurissimi.

 

-Bene non hai fatto molti errori...- affermò iniziando a girare le pagine del quaderno.

 

La piccolina sorrise ancora, mostrando la sua dentatura carente di qualche dentino.

 

-Allora io ho finito! Posso andare di sopra a prepararmi?!- gli chiese alzandosi dalla sedia.

 

Draco asserì col capo.

 

-Grazie, papino!- disse la bambina scoccandogli un bacio sulla guancia.  

 

Draco girò le pagine bianche piene di calcoli e scarabocchi.

 

...Ginevra Malfoy...

 

Questo nome era scritto su tutto il quaderno.

 

Un forte capogiro assalì l’auror biondo. Si sentì scuotere forte.

 

-Draco!- qualcuno lo stava chiamando.

 

-Draco!- la voce di Ron arrivò forte e chiara a farlo svegliare.

 

Il biondino aprì lentamente gli occhi grigi.

 

-Ron...- bisbigliò mentre il rosso lasciava andare le sue spalle.

 

-Ma si può essere più strani di te?! Addormentarsi alle 12,00 del mattino!- affermò sorridendo l’auror Weasley.

 

Draco si grattò la nuca.

 

-Non... non lo so!- affermò poco convinto. Aveva un’aria stravolta.

 

-Stai bene?!- gli chiese Ron sedendosi accanto a lui sul divano.

 

 Malfoy guardò la camera. Non era ancora molto convinto di quello che gli stava accadendo intorno.

 

-Sì...sì...- affermò alzandosi lentamente. –Ho fatto solo uno stranissimo sogno- aggiunse dopo aver notato lo sguardo indagatore del rosso.

 

Weasley sorrise.

 

-Sembrava... sembrava una premonizione... o un’anticipazione!- disse Draco appoggiandosi distrattamente al bracciolo del divano.

 

-Sei il nipote di Sibilla?!- chiese il rosso guardandolo.

 

Draco lo scrutò inarcando un sopracciglio.

 

-Ma sei sempre così simpatico?!- chiese allargandosi il collo della maglia nera.

 

-Chi è simpatico?!- chiese Hermione entrando nella camera. Aveva indossato il cappotto e la sciarpa.

 

Draco la guardò.

 

-Il tuo amico d’infanzia!- le rispose scoccando un’occhiataccia al rosso.

 

Hermione si avvicinò a Ron che aveva preso a sorridere sornione.

 

Gli accarezzò le orecchie e la testa come si fa con i cani.

 

-Ma in fondo sappiamo che è un bravo cucciolone!- affermò ridendo di gusto.

 

Il biondino sghignazzò mentre Ron si alzava in piedi e prendeva tra le labbra una ciocca di capelli di Hermione comportandosi come un cane.

 

-Ron finiscila!- l’intimò la bruna cercando di toglierli il boccolo dalla bocca.

 

-Dove stai andando! ?- chiese Draco osservando la scena allibito.

 

Ron era ancora attaccato alla testa della bruna, mentre questa cercava di liberarsi.

 

-Andiamo a scuola...- disse cercando di distaccarsi da Ron. –Vuoi venire?!- concluse quando ci riuscì.

 

Il rosso si era attaccato ai fianchi di Hermione.

 

-Capitano Weasley... togli immediatamente le tue manacce dalla mia vita ed infilati il giaccone! Siamo già in riardo...- affermò iniziando ad avviarsi alla porta.

 

Ron rimase attaccato.

 

-No,- rispose Draco dopo averci pensato un attimo. –Rimango qui... o vado a fare un giro qui vicino.. mi va di camminare un po’!-

 

Hermione sospirò.

 

-Va bene... allora ci vediamo dopo!- afferrò con difficoltà le chiavi dell’auto appese ad un gancio vicino la porta.

 

Cercò di guadagnare l’uscita.

 

-Ron... così mi blocchi i movimenti!- affermò con estrema pazienza la bruna.

 

Il rosso si era avvinghiato intorno al suo corpo fermandole anche le braccia.

 

Draco osservò la scena. Rise di gusto.

 

-Draco!- gridò Hermione mentre si dimenava con tutte le sue forze. –Aiutami!-

 

Il biondo non riusciva a muoversi. Era piegato in due dal ridere.

 

 -Ti prego, Ron! Siamo in ritardo...- ululò Hermione prima che il rosso la sollevasse di peso.

 

Non riuscì a non reprimere un piccolo urlo.

 

Draco rise ancora più forte.

 

-Ci vediamo più tardi...- affermò Ron, prima di uscire dalla porta con Hermione sotto un braccio.

 

-METTIMI Giù! BRUTTO DECELEBRATO DI UN WEASELY!-

 

***

 

-Allora, di quale casa facevi parte?!- chiese Virginia lasciando velocemente la sala grande di Hogwarts.

 

Mellifluo si guardò attorno. Quel luogo non era affatto cambiato.

 

-Serpeverde...- le rispose distrattamente mentre avanzavano verso la torre Nord.

 

-Oh...- fu la risposta quasi dispiaciuta della rossa.- Chissà per quale motivo non mi meraviglio...- aggiunse dopo aver lanciato uno sguardo furtivo ai suoi capelli incredibilmente biondi.

 

Mellifluo fece un sorriso obliquo.

 

-Sai...- le disse fermandosi ad osservare un attimo fuori dalla finestra. La foresta proibita si allungava tetra intorno la castello. –Io ti conoscevo...-

 

Ginny si bloccò all’istante.

 

-Davvero?!- domandò portandosi una ciocca rossa dietro l’orecchio.

 

-Certo, grifondoro. Senza dubbio.- le disse guardando i suoi occhi estremamente chiari.

 

-Sì...- affermò la rossa.

 

-Di vista, però. Non ho mai saputo il tuo nome.- aggiunse allungando un tantino il suo passo già spedito.

 

Ginny si bloccò ancora.

 

-Credo che fossi l’unico a non saperlo... ultima della affollatissima famiglia Weasley, diventa famosa per essere stata posseduta da tu-sai-chi al primo anno e per essere la perenne-innamorata-non-corrisposta del celebre e buono Harry Potter...- recitò queste parole con un certo sarcasmo.

 

Mellifluo serrò le labbra.

 

“Weasley... lei è la sorella dell’amico di Potter! Ma certo come ho fatto a non pensarci prima!” si maledì per la sua cecità.

 

-Tu sei la sorellina dei Weasley?!- le chiese rallentando la sua andatura.

 

-Buongiorno!- gli rispose guardandolo storto.

 

-Non lo sapevo!- le disse imbronciandosi per il tono con cui l’aveva sbeffeggiato.

 

-Scusami- disse Ginny mordendosi il labbro inferiore. –Ma sei il primo che non mi riconosce! Insomma, ho il marchio indelebile dei Weasley impresso sui miei capelli!-

 

-Già...- concordò scrutandole la chioma come se fosse la prima volta.

 

-Sei alquanto strano...- lo riprese fermandosi davanti all’entrata della torre Nord. Era stata adibita a dormitorio per gli auror in visita.

 

-Beh,- aggiunse Virginia avviandosi verso il dormitorio femminile. –Ci vediamo più tardi!- gli sorrise soddisfatta correndo verso la grande scala a chiocciola della camerata.

 

Mellifluo la seguì con lo sguardo limpido fino a che non scomparve dietro l’angolo.

 

Presto quella semplice chiacchierata si sarebbe rivoltata contro di loro.

 

***

 

-Hermiun..- Victor Krum l’aveva chiamata dall’altra parte della sala. Il bruno allievo di Durmstrang aveva le gote arrossate e lo sguardo un po’ spento. Si vedeva lontano un miglio che era brillo.

 

Ron aveva afferrato la bruna per un polso.

 

-Dove vai?!- le aveva chiesto alzandosi velocemente.

 

Hermione gli aveva strappato il braccio dalla mano forte.

 

-Il mio accompagnatore mi ha chiamata... pensa un po’ agli affari tuoi e ad intrattenere Lavanda!- aveva sibilato la ragazza prima di avviarsi verso la porta d’entrata dove l’attendeva Krum.

 

Ron aveva osservato la scena. I due giovani avevano parlato per un po’ fino a quando Victor non aveva letteralmente trascinato la bruna nel giardino di Hogwarts.

 

Il rosso aveva serrato la mascella.

Si era voltato verso Harry, rosso in volto.

 

-Ehi... vengo tra un minuto- aveva detto prima di alzarsi.

 

Il bruno non l’aveva nemmeno ascoltato, intento com’era a controllare che le mani di Dean si tenessero ben lontane dal fondoschiena di Ginny mentre ballavano il centesimo lento della serata.

 

Ron si era diretto velocemente verso la grande vetrata che conduceva negli immensi giardini della scuola.

 

-Afanti Hermiun... solo un casto bacio sulle labbra!- l’aveva supplicata mentre guardava per la millesima volta nella leggera scollatura del suo abito.

 

Hermione l’aveva  completamente ignorato. Aveva altri problemi a cui pensare in quel momento.

 

“Quella brutta oca di Lavanda... ma cos’ ha lei più di me?!”si stava chiedendo mentre le mani di Victor saettavano veloci sul suo sedere.

 

SBAM!

 

Un sonoro ceffone aveva colpito la guancia del bruno che per tutta risposta le aveva bloccato le braccia e le aveva posato prepotentemente le sue labbra sulle sue.

 

Hermione non riusciva a realizzare più nulla. Il cuore le batteva a mille mentre le calde lacrime iniziavano a scenderle lungo le guance. Non riusciva a liberarsi dalla sua lingua nella gola.

 

In quel momento un solo volto le comparve davanti agli occhi.

 

“...Ron...” aveva pensato disperata prima che quel disgustoso contatto si interrompesse bruscamente.

 

Il rosso aveva sollevato di peso il cercatore bulgaro facendolo sbattere violentemente contro l’albero che si trovava a pochi passi da loro.

 

Aveva colpito Victor al volto.

 

-Hermione stai bene?!- aveva gridato raggiungendola.

 

La bruna l’aveva guardato negli occhi stramaledettamente chiari. Improvvisamente si era sentita... sporca. Non riusciva a sopportare che lui l’avesse vista in quella situazione.

 

Si era alzata velocemente dal suo posto sull’erba. Le lacrime continuavano a scendere copiose dai suoi occhi cioccolato.

 

-Io... io...- aveva cercato di dire prima che la vergogna la spingesse a fuggire via.

 

Ron l’aveva guardata allontanarsi.

 

-Hermione...- aveva sussurrato prima di inseguirla.

 

-Ehi...- la voce calda e gentile del rosso la riportò alla realtà.

 

Aveva gli occhi fissi nel vuoto, le labbra socchiuse.  Appoggiata alla porta d’entrata del liceo, osservava silenziosa la pioggia che scendeva fitta sulla cittadina.

Si voltò lentamente verso il suo interlocutore. Gli sorrise ritornando a fissare il temporale.

 

Ron rimase interdetto. Le circondò le spalle con le braccia forti.

 

- Cos’hai?!- le chiese baciandole la fronte leggermente calda.

 

Hermione scosse la testa contro il suo petto. Una piccola lacrima solitaria le solcò il viso delicato.

 

-Nulla... stavo solo ricordando...- sussurrò mentre il rosso cominciava ad accarezzarle una spalla. Lo faceva sempre ogni qual volta voleva confortarla. Sapeva che solo quel gesto riusciva a rassicurarla.

 

-Cosa?!- domandò l’auror appoggiandosi a sua volta allo stipite della porta.

 

-Il mio ultimo ballo di Halloween ad Hogwarts... un vero disastro!- aggiunse con un sorrise amaro.

 

Ron la strinse più forte a sé. Il suo odore riempì le narici della bruna.

 

Perché devi essere sempre così?!” pensò la ragazza mentre circondava le spalle dell’amico con le braccia.

 

- Non è stato un completo disastro...- la confortò lui, realizzando che in quella occasione aveva finalmente capito di poter provare qualcosa in più della semplice amicizia per lei. Era stato solo un semplice pensiero, eppure l’aveva spinto a mollare Lavanda.  Poi, quella strana idea si era leggermente assopita, fino a quando qualche mese prima l’aveva rivista come quella volta. Una creatura bellissima bisognosa d’amore. Del resto come lo era lui.

 

-Mi dici un lato di quel ballo che sia andato bene?! Non ce n’è uno, di noi tre che... che non abbia sofferto!- esclamò Hermione distaccando il capo dal suo petto per poterlo guardare meglio in viso.

 

Ron sorrise sornione.

 

-Un lato positivo quel ballo lo ha avuto...- affermò mettendole un dito sotto il mento. Si avvicinò lentamente al suo orecchio. –Quel vestito da fatina... era terribilmente sexy!- le bisbigliò con la sua voce calda. Hermione rabbrividì  nel sentire il suo respiro sulla pelle della guancia che lentamente si spolverò di rosso.

 

-Scemo!- esclamò scostandolo bruscamente.

 

Ron rise  mentre le portava un boccolo lontano dalle labbra leggermente arrossate.

 

-Il freddo?!- le chiese accarezzandogliele con  l’indice.

 

Hermione divenne dello stesso colore del maglioncino che indossava quella mattina.

 

 Asserì col capo, mentre i suoi sensi si andavano a fare un giro con il suo cervello.

 

-Mi dispiace...- le bisbigliò mentre i suoi occhi azzurri saettavano sul suo viso accaldato e tremendamente sexy. Gli occhi cioccolato velati dal desiderio, le labbra rosse leggermente socchiuse... era troppo per l’auto-controllo, già molto precario, dell’uomo.

 

Portò le sue mani sulle guance accaldate della bruna, accarezzandole. Socchiuse gli occhi e lentamente avvicinò la sua bocca a quella di lei.

 

A pochi millimetri dalla meta tanto agognata, si bloccò un istante. Il solletichino del respiro di Hermione sulla sua pelle era troppo, stramaledettamente piacevole.

 

Strofinò il suo naso su quello di lei, mente lentamente riprendeva a scendere verso le labbra.

 

-Professoressa Granger?!- immediatamente il cervello insieme a tutti i sensi di Hermione tornarono al loro posto. Scansò violentemente Ron dalle sue labbra.

 

-Sì?!- disse cercando di recuperare un po’ del suo decoroso comportamento.

 

TJ il ragazzo rossiccio era letteralmente zuppo. Dalla cima dei capelli fino alla punta delle scarpe.

 

Ancora rossa in volto, Hermione lo salutò sorridendo.

 

-TJ... ma cosa ci fai a scuola oggi?!- gli domandò cercando di risistemarsi la chioma boccolosa.

 

Il ragazzo lanciò un’occhiata a Ron che era rimasto più indietro.

 

-Professor Weasley...- aggiunse il ragazzo sollevando automaticamente un braccio in segno di saluto.

 

Ron ricambiò il gesto senza sollevare il viso. Rosso come i suoi capelli.

 

-Allora?!- tornò a dire la bruna portandosi una ciocca dietro le orecchie. Si sentiva come una bambina scoperta a rubare le caramelle.

 

TJ sorrise sornione.

 

-Avevo una partita di basket... così sono venuto!- terminò il rossiccio sistemandosi meglio lo zaino fradicio sulle spalle.

 

-Ma non hai un ombrello?!- si preoccupò l’insegnante d’inglese notandole gocce di acqua che stavano scendendo sul pavimento.

 

TJ si guardò intorno.

 

-Sinceramente no...- affermò mentre continuava a lanciare strano occhiate ad entrambi.

 

-Abiti molto lontano da qui?!- Hermione si voltò a guardare Ron.

 

Cosa diavolo ci fai lì?!” si domandò mentre gli faceva segno di farsi avanti.

 

Il rosso contro voglia si portò più vicino al duo. Incrociò le braccia sul petto mentre ritornava a fissarsi le scarpe da ginnastica.

 

-Beh, ti accompagniamo noi a casa!- aveva sentito pronunciare alla ragazza. Ron l’aveva guardata strano.

 

-No, professoressa... non si preoccupi! Al massimo mi prendo un raffredore!- rispose TJ avendo notato l’occhiataccia del professore di Sport.

 

Hermione aveva pestato opportunamente il piede di Ron.

 

-AH...Ma no!- disse sorridendo la ragazzo. –Tanto abiti solo un po’ più lontano di casa nostra... e poi dobbiamo andare a comprare un po’ di zucche per Halloween...- aveva aggiunto dopo aver notato lo sguardo assassino della sua amica.

 

-Davvero?!- chiese il ragazzo prima di fare un grande sorriso. –Allora, va bene!- continuò seguendo i due verso l’auto.

 

Ron afferrò l’ombrello che aveva lasciato accano alla grande porta di ferro blue. L’aprì nel piccolo cortile coperto. Porse il braccio ad Hermione.

 

-Andiamo?!- domandò quando TJ gli raggiunse  sotto il grande parapioggia. Hermione si strinse maggiormente a lui. Asserì col capo, sorridendo verso il suo bell’amico d’infanzia.

 

TJ scosse la testa quando si accorse lo sguardo d’intesa che si lanciarono i due.

 

“Sono proprio pazzi!” pensò mentre velocemente s’infilava nella grande monovolume.

 

***

 

Harry si sedette melanconicamente sulle gradinate vuote dello stadio di Quidditch. Respirò profondamente quell’aria che per tanti anni era stata sinonimo di casa. Il cielo grigio sulla sua testa lo faceva sentire come se il tempo si fosse fermato all’ultima partita di Quidditch che aveva disputato in quello stadio gremito di studenti di tutte la case. Se solo chiudeva gli occhi e si concentrava su un punto non definito lontano dai tre cerchi , poteva ancora sentire le grida degli spettatori sugli spalti, la bellissima sensazione del vento tra i capelli e la sublime emozione degli occhi tremendamente chiari di Virginia puntati addosso.

 

Respirò profondamente cercando di evitare che la polvere dei ricordi non lo soffocasse.

 

-FORZA HARRY!- aveva gridato con tutte le sue forze Hermione seduta in prima fila sugli spalti dei Grifondoro. Accanto a lei Ginny sorrideva contenta mentre agitava la bandierina rosso-oro.

 

Sulla sponda opposta l’intera casa dei Serpeverde intonava la loro canzoncina più riuscita.

 

-Perché Weasley è il nostro re! Ogni due ne manca tre!-

Harry aveva notato il suo migliore amico intristirsi. Il nervosismo che lo attanagliava era palese. Lo si poteva leggere nei suoi occhi tremendamente chiari.

 

-RON SEI IL MIGLIORE!- Hermione si era alzata in piedi davanti a tutti e aveva gridato il suo incoraggiamento.

La McGranitt l’ aveva guardata male, prima di sorridere sorniona notando che quel grido aveva funzionato in pieno con il povero Ron. Aveva parato finalmente la dannata sfera rossa.

 

Hermione aveva sorriso compiaciuta a Ron, che le aveva risposto con uno sguardo carico di significato.

 

Samuel Jordan, il fratello minore del grande Lee, continuava a commentare la partita nel perfetto stile del suo predecessore. Non tralasciando nemmeno le occhiatacce della professoressa McGranitt di tanto in tanto.  

 

Harry aveva osservato rapito l’intero campo, in cerca del classico luccichio del boccino. Malfoy stava facendo lo stesso.

 

Improvvisamente lo aveva scorto accanto al volto paffuto del povero Neville. Aveva inclinato la scopa facendola saettare velocemente verso il ragazzo. Aveva sterzato appena in tempo, per evitare la collisione con il povero Paciock terrorizzato. Il boccino si era spostato velocemente verso il cielo grigio e carico di pioggia. Il dorato luccicante della piccola sfera faceva un netto contrasto con il colore cupo di tutto il resto.

 

Harry aveva tirato verso l’alto il manico della sua firebolt. Velocemente aveva sfidato la forza di gravità risalendo sempre più in alto.

 

Malfoy l’aveva notato. Immediatamente era partito all’inseguimento.

 

Harry aveva cercato di allungare la mano senza perdere l’equilibrio.  Era davvero un impresa ardua a causa della velocità spaventosa con cui la scopa stava viaggiando. Aveva scorto il biondo cercatore avversario, recuperare terreno.

 

-Non lo prenderai, Potter!- gli aveva urlato Draco spronando maggiormente la sua scopa.   

 

Harry aveva evitato un bolider inclinandosi leggermente sulla firebolt.

Il boccino non era molto lontano da lui, come del resto Malfoy. Aveva allungato il braccio più possibile, ma non era arrivato nemmeno alle ali leggere della sferetta.

 

Si era guardato attorno. Non c’erano bolider in vista. Aveva sorriso pensando alla faccia di Malfoy, quando lui, il grande Harry Potter, avrebbe afferrato il boccino, decretando la fine dell’incontro e la vittoria dei Grifondoro.

 

Aveva tirato su le gambe fino ad appoggiare i piedi sul manico. Si era alzato leggermente, tremando un pochino. Malfoy l’aveva guardato con la bocca aperta. Tutti lo stavano guardando con la medesima espressione.

 

Aveva tirato un profondo respiro prima di alzarsi completamente sulla firebolt. 1,78 di statura in piedi su una scopa che correva molto veloce.

 

Aveva allargato le braccia cercando di mantenere meglio l’equilibrio. Aveva focalizzato l’attenzione sul boccino che si era distanziato da lui ancora di più.

Aveva tirato un altro profondo respiro prima di saltare e cercare di agguantare la piccola sfera con le ali.

 

Aveva sentito Hermione gridare il suo nome. Tutto lo stadio si era ammutolito mentre con estrema agilità lui afferrava il boccino e riatterrava perfettamente sulla firebolt.

 

Aveva perso un attimo il controllo del veicolo volante. Aveva pericolosamente rischiato di  precipitare.

Con estrema padronanza del volo, Harry era  riuscito a frenare la sua caduta. Era atterrato in malo modo però senza gravi danni.   Si era ritrovato seduto sull’erba dello stadio. In una mano stringeva saldamente il boccino.

Aveva alzato il braccio in segno di vittoria.

 

L’intero stadio era esploso in un applauso mentre Harry veniva aggredito dai suoi compagni di squadra festanti...

 

-Ehi, campione!- una voce femminile alquanto conosciuta l’aveva riportato alla realtà.

 

Virginia Weasley, la sorellina minore del suo migliore amico, Ron, era seduta accanto a lui. Un semplice maglioncino rosa insieme ad un paio di jeans, erano l’abbigliamento abbastanza semplice della giovane.

 

I lunghi capelli rossi erano stati raccolti elegantemente in una Gigliola dietro la testa. Gli occhi tremendamente azzurri erano sottolineati da un filo leggerissimo di matita nera. Le labbra rosse e carnose erano stata lasciate al naturale.

 

Harry l’osservò rapito. Era incredibile come quella ragazza fosse straordinariamente bella ai suoi occhi.

 

-Ciao...- le rispose sorridendo. –Quanti ricordi...- aggiunse notando l’espressione malinconica della rossa.

 

Ginny asserì col capo.

 

-Posso ancora sentire la bellissima sensazione per la vittoria dei Grifondoro contro i Serpeverde. Il bene vince sul male. Harry trionfa contro Draco....- disse la giovane incrociando le  gambe sulla panca di legno e voltandosi verso di lui.

 

Harry rise portandosi una mano tra i capelli scompigliati dal vento freddo.

 

-Ho appena ripensato all’ultima partita...- le confessò continuando a guardare l’erba verde e curata dello stadio.

 

Ginny si puntellò su un gomito.

 

-Ah, sì?! Beh, anch’io me la ricordo. Benissimo. Ricordo tutto: il mio posto, i miei vestiti, l’emozioni...-  iniziò prima di essere interrotta dal mago bruno.

 

-Eri seduta lì, prima fila, sesto posto, accanto ad Hermione...- indicò con la mano il situato in questione. –Avevi lasciato i tuoi capelli, stupendamente rossi, sciolti. Il vento li scompigliava spesso, e tu...- continuò sorridendo melanconico. – cercavi di rimetterli sempre in ordine, e più tentavi, e più si disordinavano, e più erano ribelli e più, tu, diventavi tremendamente bella...- si fermò per riprendere il respiro.

 

Ginny lo guardò piacevolmente sorpresa. Guardò il profilo delicato di Harry.

 

-Ti ricordi...- sussurrò socchiudendo gli occhi azzurri..

 

L’auror si voltò a guardarla.

 

-Io ricordo tutto di te, Virginia...- le disse con un tono di voce così dolce che Ginny rischiò di sciogliersi.

 

Non poté evitare alle sue gote di diventare rosse.

 

-E cosa indossavo?!- gli chiese senza tornare a fissarlo.

 

Harry sorrise appoggiando le sue braccia allo schienale degli spalti.

 

-Hm... ah, sì! La divisa. Il collo della camicia sbottonato, la cravatta oro e rossa leggermente slacciata, i calzettoni grigi tirati fin sui polpacci e le scarpe nere,  quelle a bambolina...- le spiegò mentre un piccolo alito di veno freddo portava con se il suo odore.

 

Respirò a pieni polmoni.

Ginny si voltò lentamente. Le guance in fiamme e gli occhi lucidi. Si avvicinò adagio alle labbra carnose del brunetto e con estrema tenerezza gliele sfiorò. Fu un contatto labile, sensuale ma estremamente rapido.

 

-Questo per cos’era?!- le chiese, mentre cercava di riaprire gli occhi pieni di desiderio.

 

Ginny si allontanò dal suo viso.

 

-Per avermi piacevolmente stupita, capitano Potter...- gli confessò portandosi una ciocca focosa dietro l’orecchio.

 

Harry fece un cenno col capo mentre si inumidiva le labbra infuocate.

 

-Se ti stupirò ancora mi ricompenserai così?!- le domandò.

 

Ginny arrossì maggiormente.

 

-Forse sì...- disse mentre si alzava e correva via.

 

Harry la osservò allontanarsi verso il castello grigio.

 

Il suo cuore batteva ancora forte. Si portò una mano vicino la bocca.

 

Assaggiò con la lingua il sapore che Virginia gli aveva lasciato.

 

“Vaniglia... sai di vaniglia...” pensò mentre ancora una volta veniva catturato dalla polvere oppressiva dei ricordi.

 

***

 

Ehi... siete ancora con me?!

Sì?!

Che bello!

 

Allora innanzitutto volevo dirvi che l’altra parte di questo chap è già pronta!  Ho voluto dividerlo in due parti perché... è venuto lungo quasi 50 pagine... e non mi sembrava il caso di propinarvi una mattone del genere....

 

Cmq... in questa prima parte non vi ringrazio personalmente perché i ringraziamenti saranno tutti nel prox chap... che posterò domani! Non vi preoccupate... bene adesso vi lascio e lasciatemi un commentino se vi è piaciuto!

 

Con immenso affetto vostra

 

AngéleJ

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Capitolo 19
*** Il ballo d Halloween ...( 2-II parte) ***


DA AUROR A BABBANI XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween

DA AUROR A BABBANI  XVIII CHAP: “Il ballo di Halloween...(2-II parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

Anne rientrò a casa. Era andata a fare la spesa. Una serie di sacchi e bustine le ingombravano le braccia. La piccola Lily cercava di aiutarla come poteva.

 

-Siamo tornate!- gridò la bambina mentre appoggiava su un tavolo la zucca arancione pronta per essere decorata.

 

Mary Anne osservò la cucina. Non c’era traccia di cibo sui fornelli. Nessuno si era preparato da mangiare. Eppure erano quasi le 16, 00 del pomeriggio.

 

- Maggie!- urlò togliendosi il cappotto nero.

 

Nessuno le rispose dalle camere al piano di sopra.

 

-Doveva andare da qualche parte?!- domandò a Lily che aveva iniziato a disegnare il suo progetto per l’intaglio della zucca. Voleva che Jack o’ Lantern fosse davvero bello quest’anno.

 

-Non lo so...- affermò senza staccare gli occhi dal foglio.

 

-Margareth!- gridò ancora la sorella maggiore.

 

Per tutta risposta una musica assordante e senza senso riempì la grande casa.

 

-Ha litigato con TJ!- affermò la bambina paffuta mentre afferrava una riga da un cassetto.

 

-TJ?! E come fai a saperlo?!- le domandò l’altra mentre riponeva il latte in frigo.

 

-Mette sempre questo CD ogni qual volta litiga con TJ... quel suo amico la odia questa musica...- spiegò con pazienza Lily.

 

Anne si portò una ciocca nera dietro le orecchie.

 

-Sai per quale motivo?!- domandò all’oracolo di delphi.

 

-Ma ti devo spiegare sempre tutto oppure prima o poi ci arrivi anche da sola?!- Lily girò il foglio dove stava disegnando. La parte bianca si presentò ai suoi occhi.

 

-Allora...- disse la bimba assumendo un’aria professionale e consumata, da chi non ha fatto altro che spiegare le situazioni più strane. –Maggie e TJ sono amici...- iniziò scrivendo una M e  un T leggermente stortellate. –ma in realtà...- spiegò, tracciando una freccia con un cuore alla fine –loro due si piacciono.-

 

Anne seguiva il ragionamento della bambina estremamente chiaro.

 

-Poi c’è questo Elijah, il ragazzo più carino della scuola, rivale di TJ- unì le due iniziali con una linea zigzagata. – naturalmente c’è anche la rivale di Maggie, una certa Charlotte, ragazza riccioluta e carina nonché capo cheerleader,- 

 

Anne fece una smorfia a quella rivelazione.

-Inoltre, questa Charlotte va dietro a TJ, mentre questo Elijah pare sia ancora innamorato di lei...- i vari nomi furono uniti dalle varie freccette dell’odio o dell’amore. -Per concludere, aggiungiamo che la nostra cara Maggie ha una piccola cotta per questo Elijah... questa combinazione, già di per sé esplosiva, viene condita dall’imminente ballo di Halloween che si terrà domani sera alle 21, 00 nella palestra della scuola...-

 

-Ah, già quello a cui sono stata invitata!- interruppe Anne.

 

Lily la fulminò con lo sguardo. Senza curarsi di questa affermazione continuò la sua chiarissima spiegazione.

 

-Ora tirando le somme, dovresti arrivare tu alla soluzione più plausibile...- disse la brunetta guardando negli occhi la sorella maggiore.

 

Mary Anne si grattò la nuca.

 

- Maggie va al ballo con TJ?!- domandò insicura.

 

Lily la fulminò con lo sguardo.

 

- Come ti sembra possibile che Maggie sia scontenta o abbia litigato con TJ per una cosa che lei aspetta inconsciamente da tanti anni?!- domandò la bambina sistemandosi la codina.

 

-Non lo so...- esclamò Anne entrando nel panico.

 

- Oh, mia cara sorellona, hai ancora tanto da imparare sull’universo adolescenziale... Maggie è triste perché è stata invitata da un altro ragazzo, mentre TJ ci va con quella stupida boccolosa di Charlotte!- le spiegò con una calma così tale che fece sentire la più grande una perfetta idiota.

 

Anne rimase un attimo a pensarci.

 

-Ne sei sicura?!- le domandò avviandosi di sopra con una confezione di gelato al cioccolato bianco e due grandi cucchiai.

 

Lily la guardò seria.

 

-Fidati, leggo sempre il suo diario segreto!- le disse semplicemente prima di addentare soddisfatta la mela rossa.  

 

Anne scosse il capo prima di correre su per le scale. La musica assordante continuava a riempire il corridoio e gran parte della casa. Man mano che ci si avvicinava alla stanza di Maggie il rumore aumentava.

 

Titubante bussò alla porta.

 

Nessuna risposta.

 

Prese un lungo respiro prima di entrare in quella stanza.

 

***

 

Hermione si ravvivò ancora una volta i bei capelli ricci. Si guardò di nuovo allo specchio. Si sistemò meglio la gonna a pieghe.

 

Il suo costume era alquanto strano ma molto semplice.

 

Camicia bianca, cravattino rosso ed oro, gonna nera a pieghe, calzettoni grigi e scarpe nere a bambolina.

 

Era facile intuire da cosa era mascherata.

 

-Perfetta allieva di Hogwarts...- si disse allargando leggermente il nodo della cravatta.

 

Si sedette pesantemente sul funghetto davanti alla sua toilette. Iniziò a frugare nella borsa dei trucchi. Tirò fuori una matita nera, il rimmel e un semplice lucidalabbra. Si applicò tutto, come aveva sempre fatto. Con semplicità ed eleganza. Odiava esagerare con il make up anche se era la festa di Halloween.

 

Si girò sul comodo sgabello. Cercò nella stanza quell’unguento brillantinato che aveva comprato con Ron  il giorno precedente.

 

-Festa di Halloween?!- aveva domandato dolcemente la commessa della profumeria dove erano entrati.

 

Hermione aveva asserito col capo mentre Ron iniziava a ridere per una seria di profumi colorati che assomigliavano tanto a degli scherzi made  Fred&George.

 

-Ecco... io non uso molto trucco e non mi va di esagerare nemmeno per la festa in maschera... cosa mi consiglia?!- aveva chiesto Hermione scoccando un’occhiataccia al rosso che continuava a curiosare.

 

La giovane donna bionda, la commessa del negozio, ci aveva pensato su un attimo.

 

-Venga con me...- le aveva detto avviandosi verso un’ altra zona del grande locale profumato.

 

Hermione l’aveva seguita trascinando Ron per un braccio.

 

-Piantala!- gli aveva sibilato portandosi una cocca di ricci dietro l’orecchio.

 -Ecco,- aveva iniziato la commessa, interrompendo la ramanzina della bruna. –Questo è un unguento brillantinato molto usato in queste occasioni... E’ profumato al cocco, si applica come una crema idratante, è discreto e lascia una scia di brillantini che luccicano davvero!- aveva strattonato il braccio della bruna, facendole alzare la manica del maglioncino. Aveva spalmato un po’ di prodotto.

 

-Guardi ed odori!- aveva esclamato rivolta al rosso che continuava ridacchiare sotto i baffi.

 

Ron osservò la pelle candida del polso di Hermione. Una leggera spolverata di brillantini luccicava e giocava con la luce dei faretti del negozio.

 

-A brillare... brilla!- aveva detto l’auror sorridendo.

 

-Adesso, odori!- l’aveva esortato seria la donna bionda.

 

Ron aveva avvicinato il naso al polso dell’amica. Immediatamente una dolcissima fragranza di cocco aveva inondato le sue narici.

 

-La prendiamo!- aveva affermato senza ascoltare l’opinione di Hermione.

 

 “Quanto è sciocco!”  pensò la bruna spalmandosi l’unguento intono agli occhi e sulle braccia.

 

Si guardò ancora allo specchio. I brillantini c’erano e facevano il loro dovere con la luce. Si passò un sottile strato di lipgloss alla frutta, sulle labbra rosse e carnose.

 

Una spruzzata di profumo e si sentì pronta.

 

Si stropicciò maggiormente la camicia bianca fuori dalla gonna.

 

“Perfetta!” si disse mentre l’immagine di Ron ed Harry conciati a quel modo le ritornava alla memoria.

 

E pensare che, ad Hogwarts, mai aveva osato tirarsi su le maniche della camicia mentre girava per i corridoi o usciva nei giardini. Eppure, alcune volte, il caldo di Giugno era davvero infernale.

 

***

 

Maggie si addrizzò meglio le ali argentee sulle spalle. La coroncina di cristalli di neve non voleva proprio stare sulla sua testa.

 

-Anne!- urlò mentre si guardava ancora allo specchio. I capelli lisci erano stati arricciati dalle esperte mani della sorella maggiore. Il leggero trucco argenteo faceva risaltare i suoi occhi intensamente verde chiaro. Il vestito di fata dei ghiacci, fasciava bene il suo corpicino, ancora leggermente acerbo, ma snello e ben proporzionato.

 

-Cosa c’è?!- disse la bruna precipitandosi nella sua camera.

 

–Questa dannata coroncina non ha nessuna intenzione di stare su!- le spiegò indicandosi la cima della testa con un dito.

 

Anne sorrise prima di avvicinarsi.

 

-Tesoro, se tu non ci metti qualche ferrettino non starà mai su!- le aveva confidato armeggiando con la  catenina argentea.

 

-Anne, ne ho messi così tanti di ferma capelli!- affermò innervosita la piccola biondina.

 

La sorella maggiore combatté un po’ con quel dannato ornamento ma alla fine...

 

- Scuoti la testa...- le chiese ancora con una decina di ferettini in bocca.

 

Maggie agitò la chioma fluente. La coroncina non is mosse.

 

-Anne lasciatelo dire: “SEI ECCEZZIOALE!”- le urlò entusiasta la sorella minore.

 

La brunetta sorrise.

 

-Lo so...- le disse prima di uscire dalla camera per correre a prepararsi.

 

Aveva sistemato Lily e Maggie eppure lei doveva ancora farsi la doccia. Erano già le 20,00.

 

 

-Margareth!- gridò mentre iniziava a cercare la sua biancheria intima nell’armadio. –Se arriva, il papà di Alyssa, l’amichetta di Lily, fallo entrare e digli di riportate la bambina alle 12,00. Non più tardi, altrimenti papà si  preoccupa...-

 

-Va bene...- le rispose la biondina dalla stanza accanto.

 

-Ah, digli anche di non farle mangiare il cioccolato, altrimenti si agita e non dorme.-

 

-Sì...-

 

- E anche di non farle bere la coca-cola...-

 

-Sì...-

 

-Di evitare la casa degli Anderson perché sono spilorci e regalano le caramelle scadute...-

-Anne...- la sorella minore era sulla porta della sua stanza con le braccia incrociate sul petto e l’espressione seria.

 

-Sì?!- chiese la bruna iniziando a cercare il suo accappatoio. –Ma dove sarà finito...- mugugnò.

 

-Calmati, andrà tutto bene...- terminò Maggie porgendole l’accappatoio che era appeso dietro la porta.

 

-Ma sì, lo so che vi divertirete...- affermò sbruffando, mentre si dirigeva verso il bagno.

 

-Anne, noi ci divertiremo e tu...- iniziò seguendola fuori dalla camera. –Ti divertirai più di noi!- le augurò avviandosi giù per le scale.

 

-Ne sei sicura?!- le domandò fermandosi sulla porta della toilette.

 

Maggie si bloccò. Si voltò sorridendole dolcemente.

 

-Sicurissima...-

 

***

 

Harry si sistemò meglio la cravatta rossa. Si guardò allo specchio sorridendo.

 

I capelli ribelli erano stati ingelatinati così tanto, da luccicare sotto la luce.

 

La preziosa cravatta rossa faceva un netto contrasto con il resto del suo abbigliamento rigorosamente nero notte.

 

Gli occhi verde smeraldo brillavano di una luce loro, mentre con la mente ritornava al suo ultimo ballo ad Hogwarts.

 

- Ron, che ore sono?!- aveva chiesto all’amico sedendosi pesantemente sulla poltrona porpora.

 

Il rosso aveva guardato verso l’orologio a pendolo della grande sala comune dei Grifondoro.

 

-Le 20, 56...- gli aveva detto mentre cercava di tirarsi giù le maniche del suo vestito da cerimonia di seconda mano.

 

-A che ora inizia il ballo?!- gli aveva chiesto spazientito mentre si torturava una mano.

 

Ron aveva sbruffato mentre per la centesima volta rispondeva a quella domanda.

 

-Alle 21,00 Harry, non  un minuto in più ne un minuto in meno dell’ultima volta che me lo hai chiesto, cioè tre secondi fa!- gli aveva risposto portandosi una mano tra i capelli.

   -Scusami... e che odio da morire aspettare!- aveva confessato il bruno scompigliandosi maggiormente la chioma nera.

 

Ron aveva sgranato occhi e bocca, quando qualcuno era finalmente apparso sulla scala del dormitorio femminile.

 

Harry si era voltato speranzoso di scorgere, Lavanda e Calì, le ultime due ragazze rimaste libere ad Hogwarts, che avevano accettato di accompagnarli.

 

Invece a scendere elegantemente era stata una ragazza sconosciuta, ma terribilmente carina, vestita da fatina. I capelli boccolosi ondeggiavano ad ogni suo passo, mentre la stoffa leggera e tremendamente raffinata dell’abito lasciava intravedere le belle gambe, lunghe ed affusolate.

 

-Ha-Harry...- aveva balbettato Ron quando quella ragazza carina aveva iniziato a dirigersi verso di loro.

 

-Sì, Ron è carina...- aveva detto distrattamente il bruno rigirandosi verso il fuoco.

 

-Harry quella è Hermione!- aveva esclamato finalmente, prima che la ragazza si avvicinasse.

 

-Ciao ragazzi!- aveva detto salutandoli con una mano candida e delicata.

 

Harry aveva strabuzzato gli occhi, mentre Ron si era del tutto ammutolito.

 

-Sei bellissima,Mione!- era riuscito a dire infliggendo uno dolorosa gomitata nel fianco del rosso, che sembrava avesse perso la parola.

 

Hermione aveva sorriso mentre rivolgeva la sua attenzione a Ron.

 

Aveva atteso in vano per  qualche minuto.

 

Ron non aveva avuto la forza di dirle niente.

 

Gli occhi tremendamente azzurri di Weasley saettavano sulla sua figura esile e ben proporzionata.

 

-Sei carina sta sera...- era riuscito a pronunciare.

 

Harry si era morso la lingua al suo posto.

 

“Sei carina sta sera ?!” aveva pensato fulminandolo con lo sguardo.

 

-Grazie...- aveva risposto debolmente la bruna. –Ora devo andare, Victor sarà già ad aspettarmi...- aveva aggiunto voltandosi per andare via.

 

- Victor !? - aveva esclamato troppo forte il rosso. Harry gli aveva pestato un piede.

 

Hermione si era bloccata all’istante. Il respiro affannoso, di chi cerca di trattenere l’ira.

 

-Hai qualche problema, Ron?!- gli aveva chiesto voltandosi molto lentamente.

 

Il rosso aveva scosso il capo.

 

-Divertiti pure col nemico...- le aveva detto fulminandola con lo sguardo.

 

Hermione aveva boccheggiato qualche minuto, prima di riuscire a rispondere a quell’assurda e vecchia provocazione.

 

- E’quello che ho intenzione di fare!- gli aveva replicato prima di correre verso il ritratto della signora grassa e svanire dietro di esso.

 

Harry l’aveva guardato furente, mentre lo trascinava verso la loro poltrona.

 

-Bravo!- gli aveva detto mentre si risedeva sul salotto.

 

Ron l’aveva scrutato prima di serrare i pugni e non rispondere.

 

Harry sorrise   a quel ricordo di tanti anni prima.

 

“Quei due sciocchi... chissà se avranno finalmente capito di tacersi!” pensò prima di indossare la giacca nera.

 

Controllò ancora la sua capigliatura spropositatamente scompigliata ed infine uscì dalla porta del suo dormitorio.

 

***

 

Ron entrò nella cucina con il suo costume da... non sapeva nemmeno lui da cosa era mascherato. Aveva una camicia ed un pantalone nero. Si era disegnato un paio di baffi e un bel pizzetto sul mento. A completare tutto, c’erano una mascherina, un cappello ed un mantello.

 

Era un personaggio babbano di cui aveva visto un paio di telefilm alla TV.

 

-Ehi, Zorro!- la voce di Hermione lo fece voltare.

 

 Era appoggiata allo stipite della porta. Indossava la semplice divisa di Hogwarts eppure era davvero carina.

 

-Come mi hai chiamato?!- le chiese versandosi un po’ di acqua.

 

-Zorro!- disse Hermione ridendo.

 

-E chi è?!- domandò il rosso dopo aver ingurgitato un lungo sorso di acqua.

 

- E’ l’eroe da cui hai rubato il costume...- gli spiegò sorridendo.

 

Ron la guardò serio.

 

-Sono Zorro...- disse  notando una Z sulla camicia. –Oh, ecco per cosa stava questa!- esclamò indicandosi il petto.

 

Hermione asserì col capo.

 

-Divertente...- disse l’uomo alzandosi e portandosi di fronte l’amica. –...E... questo, Zorro, salva anche le studentesse di Hogwarts tremendamente carine?!- le chiese circondandole i fianchi con le braccia.

 

Hermione gli lanciò un’occhiata.

 

-Oggi non attacca Ron...- gli disse sorridendo compiaciuta per quel complimento che aspettava da così tanto tempo.

 

Il rosso le baciò la fronte.

 

-Allora proverò domani... o... più tardi, a mezzanotte, quando il fascino dei maghi è potenziato...- le sussurrò facendola rabbrividire.

 

Hermione gli mise le mani sulle spalle distanziandolo leggermente.

 

-Sai, Weasley...- gli bisbigliò con voce sensuale mentre si avvicinava al suo orecchio. –Sta attento, perché a mezzanotte le streghe sono molto... come posso dire... elettriche. Potresti rimanere fulminato.-

 

Ron inghiottì il vuoto mentre osservava le labbra eccessivamente rosse della bruna.

 

Hermione gli sfiorò la guancia, facendolo rabbrividire.

 

Il rosso socchiuse gli occhi mentre una scia di profumo della ragazza rimaneva sospesa in aria. Respirò profondamente facendo appello a tutta la sua forza di spirito per non saltare addosso alla sua amica.

 

-Vuoi arrivare alla fine di questa serata... intatta,Mione?!- le domandò riaprendo gli occhi blue.

 

Hermione rise.

 

-Sì...- gli disse incrociando le braccia sul petto.

 

-Bene...- iniziò Ron allontanandola un po’. –Allora, rimani a questa distanza di sicurezza e non fare più quello che hai fatto prima...-  terminò seriamente preoccupato per il uso auto controllo.

 

Hermione rise ancora.

 

-OK...- affermò andandosi a sedere sulla sedia e assicurandosi che il suo fondo schiena facesse un largo movimento ondulatorio durante il tragitto.

 

Notò lo sguardo di Ron cadere proprio lì, e non poté fare a meno di sorridere arrossendo soddisfatta. Aveva messo in difficoltà il signore Weasley. Era un giorno da ricordare.

 

Mr. Fascino, amico delle donne, aveva una serie di problemi col suo self control, quando stava accanto a lei, e questo non poteva evitare di farla sentire orgogliosa.

 

 

***

    

Draco si avviò lentamente verso il vialetto ordinato della  villa di Anne. L’odore delle zucche intagliate, disposte ordinatamente sul prato, era abbastanza intenso. Notò una serie di lucine rosse che componevano la frase:

 

“UN ORRIDO HALLOWEEN A  TUTTI”

 

Sorrise, pensando che non era proprio un bell’augurio.

 

Si fermò davanti alla porta di legno chiaro. Un teschio fosforescente troneggiava sulla piccola vetrata colorata.

 

Allungò il dito verso il campanello, ma prima di riuscire a  suonare, la porta si spalancò.

 

-Certo non ti preoccupare, niente coca-cola...—stava dicendo un uomo alto e bruno. Gli occhiali tondi sul naso e Lily in braccio.

 

Draco sorrise alla bambina.

 

-Ciao Draco!- esultò la bimba saltandogli al collo.

 

-Ciao streghetta!- le disse notando il suo costumino.

 

Il cappello a punta, il vestito, nero e brillantinato, tagliuzzato e le calze lunghe a fasce rosse e viola.

 

-Ti piace?!- gli chiese facendo un giro su se stessa.

 

Draco la scrutò. Era davvero tenerissima vestita così.

 

-Stai davvero bene...- le disse pizzicandole dolcemente una guanciotta paffuta. – Però...- aggiunse notando l’assenza di una cosa fondamentale per una strega. –Ti manca ancora questa...- le diede la becchetta che faceva parte del suo vestito da mago.

 

Lily sorrise dubbiosa. Afferrò il sottile tubo di plastica nera.

 

-No...- disse restituendogliela. –Io sono una strega molto potente non ho bisogno della bacchetta....-

 

Draco serrò la mascella.

 

-Io riesco a fare gli incantesimi anche senza...- aggiunse la bambina notando la sua espressione.

 

-Andiamo, Lily?!- il signore di prima le aveva dato una mano.

 

La bambina aveva annuito.

 

Abbracciò forte Draco.

 

-Buon divertimento!- gli sussurrò prima che il papà di Alyssa la sollevasse di peso e la portasse verso l’auto nera, parcheggiata accanto alla villa.

 

Malfoy osservò la vettura mettersi in moto e sparire dietro l’angolo.

 

-Buona sera...- una voce giovane e femminile gli arrivò alle orecchie.

 

Il biondino si voltò trovandosi di fronte una bella ragazzina bionda vestita da fata.

 

- Maggie ?!- chiese girandosi verso di lei.

 

-Indovinato! E tu devi essere Draco...- rispose la biondina scostandosi dall’entrata per farlo passare.

 

Malfoy asserì col capo.

 

-Sei venuto a prendere, Anne?!-  domandò Maggie sedendosi sul divano e facendogli cenno di accomodarsi.

 

-Sì, è pronta?!- disse prendendo posto su un divano blue e bianco a fasce.

 

-Tra un po’...- affermò la ragazza alzandosi e dirigendosi verso la cucina.

 

-Vuoi qualcosa da bere?!- gli chiese.

 

Draco scosse il capo.

 

-No, grazie...-

 

Maggie si sistemò le ali argentee sulla schiena.

 

-Da cosa sei vestito?!- gli domandò avviandosi verso le scale.

 

-Stregone...- disse sorridendo.

 

Maggie sorrise obliqua.

 

-Ah...- rispose prima di svanire su per le scale.

 

Draco rimase a rigirarsi i pollici.

 

 

-Valla a prendere a casa!- gli aveva detto Hermione quel pomeriggio.

 

-Ma lei sa benissimo dove abitiamo...- aveva protestato diventando rosso.

 

-Draco non discutere... Tu sei il cavaliere e tu la vai a prendere...- gli aveva ribadito sorridendo.

 

-Ma io mi vergogno!- aveva cercato di farle capire.

 

-Niente MA, Draco Thomas Malfoy!- gli aveva detto seria.

 

 

Din, don.

 

-Per favore puoi andare ad aprire!- gli urlò dal bagno Maggie.

 

Draco si era alzato  grattandosi il capo.

 

Adesso, era anche diventato un maggiordomo.

 

-Ciao!- un ragazzo rossiccio e dall’aria simpatica si presentò sorridendo.

 

- Sì ?!- chiese guardandolo. Era vestito molto elegantemente. Giacca e cravatta nera.

 

-Dovrei parlare con Maggie, c’è?!- rispose guardandolo negli occhi.

 

-Sì...- affermò Malfoy avviandosi verso le scale.

 

- Maggie...- disse ad alta voce. –E’ per te!- concluse ritornando a sedersi sul divano.

 

-Entra...- aggiunse notando il ragazzo che era rimasto sulla porta.

 

TJ scosse il capo.

 

- Mi creda, è meglio se resto qui.- rispose restando fermo sulla soglia.

 

-Elijah... avevo detto che...- le parole morirono nelle labbra della biondina.

 

Draco sentì immediatamente di essere di troppo.

 

“Sbrigati, Anne...” pensò notando lo sguardo di gelo con cui la biondina guardava il ragazzo rossiccio.

 

-Cosa ci fai qui?!- gli chiese freddamente scendendo gli ultimi gradini.

 

TJ inghiottì il vuoto.

 

- De -devo parlarti...- affermò guardandola negli occhi.

 

-Io non ho niente da dirti...- continuò afferrando il cappotto e infilandolo.

 

-Io invece ho parecchie cose da chiarire con te!-  le disse più sicuro di sé.

 

Maggie lanciò un’occhiata a Draco che stava controllando le sue unghie.

 

-Per parlare bisogna essere in due e la numero due, cioè io, non ne ha alcuna voglia.-  oltrepassò la soglia sfiorando il corpo di TJ.

 

Con passo sicuro percorse il vialetto ciottoloso.

 

TJ rimase lì, senza riuscire a muoversi. Guardò la ragazzina bionda sparire dietro l’angolo.

 

Draco sbruffò.

 

Perché gli uomini dovevano essere così stupidi ?!

 

-Hm, hm...- si schiarì la gola prima di prendere parola. –Perché non la segui?!- gli chiese avvicinandosi.

 

TJ scosse la testa.

 

-Sarebbe inutile, la conosco troppo bene...- sospirò prima di lasciare l’abitazione.

 

-Arrivederla...- disse sconsolato.

 

Draco lo salutò con la mano.

 

-Buona fortuna...- gli augurò.

 

TJ si voltò, gli sorrise tristemente.

 

-Grazie...- sussurrò prima di andare via e chiudersi la porta alle spalle.

 

Draco si sedette pesantemente sulla poltrona nel salotto. Il fuoco scoppiettava contento nel caminetto.

 

Controllò l’orologio da polso. 20, 45.

 

Si portò una mano tra i capelli.

 

Ma quanto ci mettevano le ragazze a prepararsi.

 

- Ciao Draco...- la voce dolce e gentile di Anne gli arrivò alle spalle.

 

Si voltò di scattò. Improvvisamente il suo cuore perse un battito, mentre sentiva la sua mascella serrarsi.

 

Una ragazza bruna dagli occhi blue intenso era in piedi davanti a lui.

 

Di solito, definiva Anne come una ragazza carina, ma quella sera era davvero bella.

 

I capelli neri erano stati legati in un elegantissimo chignon infilzato da varie stelline. Il corpetto, ricoperto di gemme, brillava alla luce dei faretti, la gonna blue a balzi era riccamente lavorata con un ricamo che disegnava una luna e delle stelle.

 

-Sei bellissima...- disse notando il rossore delizioso che le guance morbide avevano assunto.

- Gr- grazie...- balbettò abbassando lo sguardo.

 

Draco si alzò e la raggiunse ai piedi della scalinata.

 

-Vogliamo andare, Signora delle stelle...- le disse sorridendole dolcemente.

 

Anne ingoiò il vuoto mentre accettava di buon grado il braccio che il biondino le offriva.

 

Uscirono dalla villa e percorsero il vialetto.

 

Draco si bloccò prima di aprire il piccolo cancello di fero battuto.

 

-Dimmi che almeno tu hai capito da cosa sono mascherato... – Malfoy la guardò speranzoso.

 

Anne rise portandosi una ciocca nera e riccioluta dietro l’orecchio.

 

-Mago Merlino?!- azzardò guardandolo negli occhi.

 

***

TJ seguiva da lontano Maggie. Non la stava pedinando. Si assicurava, solamente, che nessuno la importunasse. Guardava la stoffa del suo vestito rosa e bianca, ondeggiare ad ogni suo passo. I capelli artificialmente arricciati accompagnavano ogni suo movimento.

 

-Odio essere seguita...- disse ad alta voce in modo che il ragazzo rossiccio la sentisse.

 

TJ le guardò la schiena.

 

-Lo  so...- le rispose continuando a seguirla.

 

Maggie si voltò all’improvviso facendo ondeggiare le ali argentee.

 

-Allora perché lo fai?!- gli domandò sfidandolo con lo sguardo.

 

Il ragazzo non rispose. Si Bloccò a una decina di metri da lei.

 

-Voglio solo che tu arrivi sana e salva alla festa... Come farebbe Elijah senza la sua dama?!- le chiese sarcastico.

 

Maggie lo guardò furente prima di voltarsi e allungare il passo.

 

TJ riprese la marcia senza scomporsi.

 

-Scusami, ma Charlotte potrebbe arrabbiarsi se ci vedesse arrivare insieme...- lo punzecchiò ad alta voce.

 

-Correrò il rischio...- commentò con una semplice alzata di spalle.

 

Maggie strinse i pugni. Perché TJ aveva quel potere di farla sentire sempre la strega cattiva della situazione.

 

-Da cosa sei mascherato?!- gli chiese all’improvviso voltandosi.

 

TJ si bloccò e fece un giro su se stesso.

 

-Non mi riconosci?!- chiese con l’aria un po’ delusa.

 

La biondina scosse la testa.

 

-Margareth, mia cara, sei un po’ lenta!- le disse scherzosamente –Sono Will Smith, Man in black!- asserì indossando i caratteristici occhialini neri.

 

Maggie lo guardò seria. Non poteva lasciarsi sfuggire la risatina che le stava nascendo dentro. Avrebbe significato la fine delle ostilità... e lei era ancora arrabbiata con lui!

 

-Mi dispiace ma è mal riuscito!- gli disse rigirandosi e riprendendo a camminare.

 

-E tu?! Da angelo forse?!- le domandò mantenendo sempre la distanza tra di loro.

 

Maggie gli lanciò un’occhiataccia.

 

-Sono la fata dei ghiacci, scemo!- gli rivelò senza riuscire a trattenere un piccolo sorriso.

 

TJ sentì un tuffo al cuore quando vide le sue labbra incresparsi.

 

Diminuì leggermente lo spazio che li separava.

 

Maggie lo guardò ancora negli occhi chiari. Non poté evitare di arrossire.

 

-Bene...- incominciò voltandosi. –Siamo in ritardo, è meglio allungare il passo!-

 

TJ rise prima di seguirla e diminuire ancora la distanza.

 

***

 

-Se ti rompessi una gamba, Virginia, la smetteresti di ballare sulla sedia?!- domandò Mellifluo mentre si serviva dell’altro punch.

 

La sala grande era illuminata da centinaia di candele. Il soffitto rifletteva un stupendo cielo notturno. Migliaia di stelle risplendevano. Le grandi tavole delle case erano scomparse lasciando posto al centro ad una pista da ballo. In quel momento, una canzone abbastanza ritmata riempiva la sala.

 

Ginny sorrise mentre si lisciava la gonna del suo vestito da damina dell’800.

 

-Non riuscirai a farmi smettere nemmeno se mi leghi!- gli disse  sorseggiano la sua bibita.

 

Mellifluo ci pensò su.

 

-Non sarebbe una cattiva idea...- le rispose sedendosi accanto alla finestra socchiusa.

 

Il biondo guardò verso l’entrata. Aveva notato una seria di ragazzine con gli occhi luccicanti.

 

Scrutò il grande portone di quercia scura.

 

“Eccolo...” pensò guardando Ginny e sorridendole.

 

-Indovina chi è appena entrato in sala?!- le disse giocherellando con il suo bicchiere.

 

Virginia si voltò. Immediatamente l’immagine di Harry avvolto da una miriade di ragazzine le si presentò davanti. Sorrise.

 

Anche lei fino a qualche anno fa avrebbe fatto la stessa identica cosa.

 

-Va da lui...- gli sussurrò Mellifluo appoggiandosi al davanzale della finestra.

 

Ginny inghiottì il vuoto.

 

Si alzò elegantemente dalla sedia e si diresse da lui.

 

-Grazie...- disse Harry alla centesima ragazzina che gli diceva di aver in camera una sua foto.

 

Le ragazzine scemarono non appena una canzone melodica e dolce invase la sala grande.

 

Harry alzò il viso.

 

Ginny avanzava lentamente verso di lui.

 

Dio, se era bella.

 

I capelli rossi erano stati raccolti in una crocchia molto stretta dietro al capo. Il corpetto bianco era tempestato di piccole gemme blue. La grande gonna a palloncino la rendeva alquanto buffa, ma tremendamente elegante.

 

Si portò una ciocca fulva lontano dagli occhi chiari. Immediatamente i loro sguardi si incontrarono.

 

Harry inghiottì il vuoto quando Ginny si fermò a pochi passi da lui sorridendogli.

 

- Passano gli anni eppure la scena si ripete sempre...- gli disse dolcemente.

 

Harry si grattò la nuca.

 

-Già...- rispose cercando di non arrossire.

 

-L’ultima volta eri assalito dalle fans del Quidditch... questa volta da chi?!- gli domandò avvicinandosi maggiormente.

 

Harry si allentò il nodo alla cravatta.

 

-Ti va di...-

 

Ma prima di riuscire a terminare la frase una ragazza bruna vestita da odalisca lo trascinò sulla pista.

 

-Ehi!- protestò Harry mentre cercava di liberarsi.

 

-Ciao, capitano Potter!-  esclamò contenta Evelyn appoggiandogli le mani sulle spalle e iniziando a ballare.

 

Il brunetto trattenne a stento una smorfia.

 

-Ciao...- le disse cercando tra la folla Virginia.

 

-Se per favore mi lasci andare... vorrei invitare un’altra dama a ballare!- aggiunse Potter, tornando a guardare la gente seduta ai tavolini.

 

Ginny parlava tristemente con il biondino.

 

-Non è molto educato, ballare con me e cercare tra la massa un’altra!- lo sgridò Evelyn facendosi più vicina.

 

Harry la guardò storto.

 

-Sei tu che mi hai invitato a ballare quindi non ti devo niente!- asserì serio il Bruno senza staccare gli occhi dalla coppia in fondo alla sala.

 

-Certo che mi devi qualcosa!- esclamò lei mentre le ultime note della canzone vibravano nell’aria.

 

-Ah, sì?!- chiese Harry lasciandola velocemente.

 

-Vuoi che dica a Virginia quello che è successo tra noi due?!- domandò melliflua la donna.

 

L’auror bruno la guardò negli occhi.

 

 -Lei sa già tutto di quel bacio!- le ricordò incrociando le braccia sul petto possente.

 

Evelyn sorrise.

 

-Ma io non intendevo quell’avvenimento...- gli disse appoggiando le mani sui fianchi snelli.

 

Harry inarcò un sopracciglio mentre la sua espressione diventava severa.

 

-Mi stai minacciando?!- le chiese scrutandola dall’alto al basso.

 

Evelyn si avvicinò al suo orecchio.

 

-Può darsi...- gli bisbigliò prima di allontanarsi da lui.

 

***

 

-Se spacco il muso a quel tipo... poi tu, come mi ricompensi, Hermione?!- chiese Ron guardando male un suo collega che da mezz’ora guardava insistentemente le belle gambe dalla bruna.

 

Hermione prese il collo della camicia del rosso.

 

-Lascia perdere...- gli sibilò guardandolo negli occhi.

 

Anne e Draco ritornarono al tavolo dopo una piccola ricognizione.

 

-Avete trovato tua sorella?!- chiese Hermione cercando di ignorare le occhiate troppo insistenti dell’uomo bruno seduto di fronte a lei.

 

-Ron, non gli hai ancora spaccato la faccia?!- chiese Draco accomodandosi accanto al rosso e fulminando il tipo con lo sguardo.

 

Weasley fece una smorfia con il viso.

 

-La signorina me lo ha impedito!-

 

Hermione gli scoccò un sorriso. Guardò Anne negli occhi.

 

-Allora?!- le chiese ritornando alla sua domanda.

 

La piccola bruna asserì col capo mentre indicava con una mano un gruppo di ragazzi seduti ad un tavolo più lontano.

 

Una canzone ritmata riempì la grande palestra.

 

Hermione sorrise furba all’indirizzo del suo amico rosso. Lo prese per un braccio.

 

-Balliamo!- gli disse trascinandolo in pista.

 

Draco guardò la sua accompagnatrice.

 

-Andiamo?!- le chiese sorridendo.

 

Anne si portò una ciocca nera dietro l’orecchio prima di accettare l’invito.

 

Draco la trascinò lentamente verso una zona poco affollata. Era davvero imbarazzante ballare in una sala gremita di gente.

 

Il biondino voltò lo sguardo, notando Hermione che trascinava letteralmente Ron.

 

Rise di gusto.

 

-Cosa c’è?!- chiese Anne iniziando a muoversi.

 

Draco scosse il capo mentre le faceva fare una piccola piroette.

 

-Nulla, mi diverto!- le disse facendo uno strano intreccio con le mani.

 

Anne rise di gusto quando rimasero bloccati.

 

-Adesso Houdini come ci liberiamo?!- gli chiese mentre si perdeva nei suoi occhi grigi.

 

Draco sorrise mentre teneramente arrossiva.

 

 Magistralmente riuscì a trovare una strada per liberarsi da quella situazione forzata ma terribilmente piacevole.

 

Le ultime note della canzone risuonarono nella sala.

 

Le guance della bruna si imporporarono quando il DJ attaccò con un pezzo lento.

 

- Grazie...- disse al biondino prima di allontanarsi.

 

Draco le afferrò un braccio.

 

-Dove vai?!- le chiese fissandole gli occhi blue.

 

Anne divenne tutt’uno con il suo collo.

 

-Io...io...- balbettò prima che Malfoy le posasse le mani sui fianchi snelli.

 

-Se appoggiassi le braccia attorno al  mio collo andrebbe decisamente meglio...- scherzò il biondino notando l’imbambolamento di Anne.

 

La ragazza scossa la chioma bruna.

 

Delicatamente portò le sue mani maledettamente umidicce sulle spalle larghe e possenti dell’uomo.

 

-Così va meglio...- le confidò stringendole maggiormente.

 

Anne si irrigidì come un pezzo di legno.

 

Perché doveva essere così sciocca?!

 

Sentiva il profumo di Draco sulla pelle, il suo petto contro il suo seno, le sue mani intorno la sua vita.

 

Dio, se si sentiva al settimo cielo.

 

Inconsciamente poggiò il capo sul suo cuore. 

 

Dolcemente si lasciò trasportare da quel dolce ritmo. Tra le sue braccia si sentiva al sicuro,  come se nessuno avrebbe potuto farle del male.

 

Draco appoggiò la sua guancia candida sui capelli morbidi di Anne.

 

All’improvviso una stupenda sensazione si impossessò del suo corpo. La brunetta gli dava tranquillità. Non riusciva a descrivere la sensazione che provava.

 

Sembrava che con quella ragazza tra le braccia avrebbe potuto essere felice per sempre.

 

Un brivido gli percorse la schiena quando casualmente incontrò i suoi occhi tremendamente blue.

 

Le sorrise dolcemente, mentre, lui ritornava ad appoggiare la guancia su i suoi capelli e lei ad ascoltare il battito del suo cuore.

 

***

 

 

  TJ osservava seriamente innervosito, Maggie ballare con Elijah. La ragazzina bionda sorrideva, mentre le sue mani si annodavano saldamente attorno al collo del ragazzo bruno.

 

-TJ ?!- una voce squillante richiamò la sua attenzione.

 

Voltò lo sguardo verso la ragazza bruna vestita da strega.

 

-Charlotte....- le disse bevendo un lungo sorso di coca.

 

La brunetta gli prese una mano.

 

-Perché non vieni a ballare con me ?!-  Charlotte scoccò un’occhiataccia all’indirizzo di Elijah che stava stringendo più del dovuto l’esile vita della biondina.

 

Notò TJ serrare i pugni finché le noche non divennero bianche.

 

-Allora?!- continuò la bruna strattonandogli un braccio.

 

Il rossiccio inghiottì l’ultimo sorso della sua bibita.

 

Vedere quei due così stretti gli fece salire il sangue al cervello.

 

Si alzò di scatto trascinandosi dietro Charlotte.

 

-Andiamo...- sibilò a denti stretti mentre velocemente raggiungevano la pista da ballo.

 

Poggiò saldamene le sue mani attorno ad i fianchi esile della sua dama, mentre la ragazza portava le proprie braccia attorno al suo collo.

 

TJ non perdeva di vista il binomio, Maggie-Elijah.

 

Lentamente si avvicinò alla coppia.

 

Il bruno aveva iniziato a far scendere pericolosamente le mani sulla vita della ragazzina bionda.

 

TJ doveva fermarlo.

 

  -Bella festa!- disse all’improvviso.

 

Elijah e Maggie si voltarono di scatto.

 

Il rossiccio notò con immenso piacere, la sua amica sgranare gli occhi, quando lo vide stringere possessivamente la vita di Charlotte.

 

-Stupenda...- affermò Elijah distrattamente rivolgendo la sua attenzione alla piccola brunetta.

 

-Sei caduta in basso Charlotte...- le disse acido.

 

La giovane riccioluta lo guardò obliquamente.

 

-Tu più di me!- lo rimbeccò cercando di trascinare lontano TJ, che si era irrigidito tre le sue braccia.

 

Notò Maggie lanciarle un’occhiataccia.

 

-Il tuo amico vuole finire male questa sera?!- domandò il rosso mentre si allontanavano dalla coppia.

 

Charlotte sospirò.

 

-Lascialo stare... è solo uno stupido che cerca di riconquistarmi...- affermò appoggiando la sua testa sul petto del ragazzo.

 

TJ guardò nuovamente verso i due.

 

Sentì il suo cuore fermarsi quando non li trovò.

 

***

 

-Cosa ci fa qui fuori sola, soletta, una damina dell’800 così bella ed elegante?!- la voce profonda e tremendamente bella di Harry arrivò alle spalle della rossa.

 

Virginia si voltò all’improvviso.

 

Sorrise stancamente.

 

-Si chiede, come mai, pure essendo una damina dell’800 così bella ed elegante, nessuno la inviti a ballare...- disse tristemente.

 

Harry la raggiunse al parapetto di pietra del balcone che dava sui bellissimi giardini di Hogwarts.

 

-Veramente, io ti stavo invitando, poi è arrivata Evelyn...- non finì la frase perché Ginny gli mise un dito sulle labbra.

 

-Non voglio sapere nulla...- gli confessò tornando a guardare il cielo stellato.

 

Due ragazzi del settimo anno aprirono la porta a vetri.

 

Immediatamente le note di una bellissima canzone inondarono il silenzio della sera.

 

I due giovani sorrisero ad Harry prima di dileguarsi nell’oscurità dei giardini.

 

Harry li osservò andare via.

 

Si voltò verso Ginny che continuava ad osservare la volta stellata.

 

-Hm, hm...- il bruno si schiarì la voce prima di inginocchiarsi davanti alla rossa.

 

-Vuole concedermi l’onore di questo ballo, Mademoiselle?!- le prese la mano e gliela baciò dolcemente.

 

Virginia arrossì impercettibilmente.

 

Non riuscì a pronunciare parola.

 

Asserì col capo.

 

Harry si rialzò velocemente le mise le braccia attorno alla vita e l’attirò possessivamente a sé.

 

Ginny sorrise quando incontrò i suoi occhi smeraldo.

 

-Ti diverti nel farmi sentire un perfetto idiota?!- le sussurrò.

 

Virginia lo guardò negli occhi.

 

-Come?!- chiese mentre giocherellava con i suoi capelli.

 

Harry sorrise.

 

L’attirò maggiormente a sé.

 

-Ogni volta che mi guardi negli occhi e mi sorridi, mi sento un perfetto idiota, che non riesce a fare nient’altro se non pensare alle tue labbra...- le confessò arrossendo sulle gote.

 

Ginny rise.

 

-Ti faccio quest’effetto?!- gli sussurrò avvicinandosi al suo orecchio.

 

Harry la distaccò da sé.

 

Osservò l’esile ma formosa figura della ragazza.

 

La riabbracciò.

 

-Ed anche di più...- le disse mentre continuava a guardarle gli occhi chiari.

 

Virginia rise ancora.

 

-Beh... te lo meriti!- gli confessò appoggiando l’orecchio sul suo petto.

 

- Grazie...- le rispose sempre continuando ad ondeggiare su delle note immaginarie.

 

-Harry?!- lo richiamò Ginny dopo una decina di minuti di silenzio totale, in cui ognuno aveva cercato di ascoltare il battito del cuore dell’altro.

 

-Hm...- il bruno continuava a tenere il capo poggiato sulla fulva chioma della giovane.

 

Virginia si distaccò un po’ da lui.

 

-Ma da cosa sei mascherato ?!-

 

***

 

-Bella questa canzone babbana...- affermò Ron mentre tamburellava il tempo della melodia con le dita sul tavolino.

 

Hermione appoggiò la testa sulla sua spalla. Sbadigliò discretamente.

 

-Stanca?!- le chiese prendendole una mano che aveva appoggiato blandamente sul tavolo.

 

Hermione gli baciò la guancia.

 

-Un po’...- disse mentre il rosso le circondava le spalle con il braccio.

 

L’attirò possessivamente a sé, mentre quel dannato tipo dell’inizio della festa continuava a fissare la camicia leggermente scollata.

 

Ron lo fulminò con lo sguardo.

 

Sentì Hermione intrecciare le proprie dita con le sue.

 

-Lascia perdere...- gli disse con estrema dolcezza.

 

Ron sentì l’irrefrenabile istinto di baciarla.

 

Chiuse gli occhi mentre con tutto il suo self-control respingeva quella voglia.

 

-Cosa ti ho detto all’inizio della serata ?!- le chiese ritornando a guardare quel tipo.

 

Hermione lo guardò interrogativamente.

 

Sorrise quando si accorse di non essere esattamente alla distanza di sicurezza che il rosso le aveva raccomandato di mantenere.

 

-Troppo vicina per il tuo auto controllo ?!- gli sussurrò avvicinandosi maggiormente.

 

Ron rabbrividì nel sentire le labbra della bruna sfiorare il lobo del suo orecchio.

 

Si alzò di scatto.

 

-Basta vieni con me!- le disse afferrandole il polso esile.

 

Hermione rise.

 

-Dove mi porti ?!- gli chiese seguendolo.

 

-Adiamo a ballare!- esclamò raggiungendo la pista da ballo.

 

Hermione sghignazzò quando le note veloci e divertenti lasciarono spazio a quelle lente e melodiche.

 

-Perfetto, qualcuno lassù mi odia!- esclamò provocando ancora l’iralità della bruna.

 

Hermione gli passò le braccia attorno al collo.

 

Si avvicinò maggiormente a lui.

 

-Prometto di fare la brava...- gli assicurò iniziando a muoversi a tempo di musica.

 

Ron arrossì mentre le circondava la vita con le braccia.

 

- D’accordo...- le disse quando iniziò a trattenere il respiro.

 

Hermione sorrise ancora trionfa, quando appoggiando l’orecchio contro il suo petto, s’accorse che il cuore del rosso batteva come il suo.

 

All’impazzata.

 

***

 

 -Allora Elijah, carina la ragazza che hai trovato come rimpiazzo...- disse Marcus Bed mentre si lavava le mani in bagno.

 

Il bruno scrollò le spalle.

 

-Ha delle belle gambe...- rispose passandosi una mano bagnata tra i capelli.

 

-Sì... ho notato. Ma, mi sbaglio o è Margareth, quella che sta sempre con TJ il giocatore di basket ?!- chiese il biondino afferrando una salvietta.

 

-Già...- affermò Elijah guardandosi allo specchio.

 

Marcus Bed rise.

 

-Sei proprio uno stronzo!- gli disse incrociando le braccia sul petto. –Vuoi sfruttare Maggie per far ingelosire Charlotte!-

 

Elijah lo guardò con i suoi occhi azzurri.

 

-Esatto...- asserì afferrando un fazzoletto e asciugandosi le mani.

 

- E poi?!- domandò incerto il ragazzone biondo.

 

-Poi quando?!- ribatté asciutto l’altro.

 

-Quando otterrai quello che vuoi. Quando Charlotte tornerà da te !-

 

Elijah parve pensarci su.

 

-Semplice...- iniziò gettando la carta nel cestino. –Dirò ciao, ciao alla bella biondina e mi riprenderò la mia brunetta!-

 

Marcus aprì la bocca.

 

-Lo sai che sei proprio viscido!- gli confessò appoggiandosi alle mattonelle azzurre.

 

Il bruno osservò ancora il suo riflesso allo specchio.

 

-In fondo, è solo un’altra stupida ragazzina carina che mi muore dietro! Si riprenderà subito... e poi vedere la faccia di Tontoleus mentre ballavo con Maggie ne è valsa la pena solo per quella!-

 

-Si chiama Tolomeus, è un nome latino...- gli disse freddo Marcus –Sai, amico mio... devo ammettere he mi fai proprio schifo!-

 

Il biondo fece una smorfia.

 

-Ti do un consiglio: non rompere le palle a TJ... Non sai quello di cui è capace!- continuò prima di lasciare il bagno.

 

Elijah rimase fermo ancora un minuto davanti allo specchio. Si assicurò che il suo sorriso fosse perfetto ed infine lasciò a sua volta la toilette.

 

Una porta di  un bagno si aprì con un tonfo secco.

 

TJ inseguì velocemente il brunetto in sala.

 

***

 

-Allora ti stai divertendo con Elijah?!- Charlotte si passò un abbondante strato di rossetto rosso sulle labbra.

 

Maggie si voltò all’improvviso facendo ondeggiare le sue ali argentee.

 

Sfidò con lo sguardo la bruna.

 

--Sì...- le disse lavandosi le mani.

 

-Beh, posso dirti che TJ è davvero dolcissimo con me e ci stiamo divertendo...- le assicurò ravvivandosi i capelli.

 

Maggie le sorrise tirata.

 

-Oh, ma davvero... io invece posso dirti tutto quello che vuoi su TJ. Ci conosciamo da così tanto di quel tempo.- ribatté  asciugandosi le mani.

 

Charlotte sorrise melliflua.

 

-Beh, il nuovo è sempre più bello...- disse rimettendo il rossetto nella piccola borsa.

 

-Ma il vecchio è sempre il più amato...-

 

Charlotte rimase in silenzio incassando il colpo.

 

-RAGAZZE!!- Alyssa l’amica bionda di Charlotte entrò violentemente nella toilette.

 

Il fiato corto e il viso pallido.

 

-Cosa c’è?!- chiese con un’infinita calma la bruna.

 

Alyssa cercò di recuperare velocemente tutto il fiato che aveva perso.

 

-TJ e Elijah!- esclamò mentre si appoggiava sulle ginocchia sfinita.

 

Maggie le si avvicinò.

 

-Cosa sta succedendo?!- le domandò appoggiandole una mano su una spalla.

 

-TJ e Elijah si stanno picchiando! Nel salone, davanti a tutta la scuola!!!- riuscì finalmente a dire.

 

Charlotte rimase immobile nel bagno davanti allo specchio, mentre Maggie correva verso la grande palestra.

 

***

 

 

Ron afferrò per un braccio il ragazzo bruno. Il labbro spaccato ed un occhio gonfio.

 

-State calmi tutti e due!- esclamò mentre Draco afferrava TJ per le spalle.

 

-Avvicinati di nuovo a lei è giuro che tua madre non ti riconoscerà!- ringhiò il rossiccio mentre un abbondante rivolo di sangue scendeva dal suo sopracciglio gonfio e leggermente violaceo.

 

Elijah storse le labbra in una smorfia.

 

-Tienitela!- gli abbaiò contro mentre si scrollava di dosso le braccia possenti del Rosso.

 

Draco allentò leggermente la presa su TJ.

 

-Posso lasciarti andare?!- gli domandò avvicinandosi al suo orecchio.

 

Il rossiccio ispirò profondamente.

 

-Sì...- gli assicurò prima che il biondino mollasse la sua salda presa.

 

Quasi tutti gli studenti erano intorno a lui. Scrutò i loro volti.

 

Perché aveva dovuto proprio sfuggirgli quel pugno?!

 

Dannati sentimenti!

 

Se solo non avesse sentito dire quelle cose su Maggie da quel damerino... nulla sarebbe successo.

 

Scrutò i volti dei suoi compagni scandalizzati.

 

-TJ...-

 

Quella voce.

 

Quel sussurro dispiaciuto.

 

Deluso.

 

Si voltò lentamente verso la fonte di quel suono.   

 

Maggie aveva leggermente gli occhi spalancati mentre lo fissava scandalizzata.

 

Il rossiccio la guardò un solo istante in quegli occhi troppo e stramaledettamente verde chiaro. Si sentì morire. Percepì perfettamente il dispiacere che Maggie stava provando in quel momento.

 

TJ si mordicchiò il labbro dolorante.

 

Le si avvicinò lentamente.

 

-Mi dispiace...- le disse prima di abbandonare la sala.

 

***

 

Draco e Ron ritornarono velocemente al tavolo grigio.

 

Anne ed Hermione gli attendevano trepidanti.

 

-Cosa diavolo è successo?!- chiese la bruna riccioluta.

 

Draco scrollò le spalle.

 

-Nulla di preoccupante... una scazzottata tra due ragazzi!- affermò sedendosi accanto ad Anne.

 

-TJ e quel damerino che non mi è mai piaciuto...- aggiunse il rosso notando l’occhiata interrogativa di Hermione.

 

-Elijah...- lo corresse la bruna.

 

-Quello che è!- esclamò il rosso leggermente agitato.

 

L’orologio della palestra segnò le 12,00.

 

-Beh...- esordì Anne alzandosi. –Io devo tornare a casa...-

 

Draco si alzò a sua volta.

 

-Ti riaccompagno...- le disse afferrando le chiavi della monovolume.

 

-Veniamo anche noi...- aggiunsero in coro Hermione e Ron.

 

Draco li guardò. Stranamente trovò quei due di troppo.

 

***

 

 

TJ era seduto stancamente sul piccolo prato fuori la scuola. L’albero del cortile era stato ricoperto da una serie di lucine rose e gialle.

 

Sospirò.

 

Gli tornava in mente ancora il tono con il quale la sua migliore amica aveva pronunciato il suo nome.

 

Appoggiò la testa alla corteccia del grande albero. Chiuse gli occhi.

 

 Si passò stancamente una mano tra i capelli ingelatinati.

 

Un leggero venticello freddo gli stuzzicò il sopracciglio tumefatto.

 

“Che male!” pensò prima che qualcosa di freddo si poggiasse su di esso.

 

Aprì gli occhi.

 

Inginocchiata, a cavalcioni, sulle sue gambe a pochi centimetri dal suo viso, c’era Maggie, la sua amica d’infanzia e motivo del dolore che gli attanagliava sia il cuore che il corpo.

 

La ragazza si appoggiò comodamente sulle gambe di TJ.

 

-Ahia...- si lamentò lui quando la biondina fece una leggera pressione con la borsa del ghiaccio. O meglio con il piccolo fazzoletto in cui era riuscita a mettere qualche pezzato di ghiaccio.

 

-Non lamentarti!- gli ordinò mentre osservava il suo viso.

 

TJ non poté evitare di arrossire.

 

-Mi vuoi spiegare cosa diavolo ti è saltato in mente ?!- gli domandò abbassando lo sguardo.

 

Il rossiccio se la sistemò meglio in braccio.

 

Maggie arrossì quando si ritrovò completamente seduta sul suo amico d’infanzia.

 

 -Nessuno può fare quello che ho osato combinare il tuo amico Elijah...- le rivelò chiudendo gli occhi chiari.

 

La biondina rise.

 

-Io lo sapevo già...- gli disse portandosi una ciocca chiara dietro l’orecchio.

 

TJ la guardò interrogativamente.

 

-Sì... sapevo per quale motivo, Elijah mi aveva invitato al ballo!- gli spiegò aprendo di nuovo le pozze di verde prato.

 

Il rossiccio sentì l’imminente desiderio di catturare quelle labbra corrucciate.

 

-Nessuno  può permettersi di sfruttarti o di farti soffrire fin...- cercò di dirle prima che le gli sfiorasse dolcemente le labbra.

 

Il ragazzo arrossì senza pudore a quel contatto tanto sognato.

 

-Grazie...- gli sussurrò distaccandosi da lui.

 

- Pe-per cosa?!- balbettò scioccamente.

 

-Per essere il mio migliore amico...-

 

TJ sorrise mentre soddisfatto chiudeva gli occhi.

 

- E’ un vero piacere...- disse prima di riaprirli.

 

Maggie si alzò dal suo comodo posto sulle gambe del ragazzo.

 

Immediatamente il rossiccio sentì la mancanza di quel contatto.

 

-Ora devo tornare a casa...- si pulì la gonna argentea.

 

TJ si alzò si scatto.

 

-Ti accompagno...- le disse prima di incamminarsi verso il quartiere della bionda.

 

Delicatamente le loro mani si sfiorarono.

 

Inconsciamente le loro dita si intrecciarono.

 

 

Continua...

 

Bene, bene, bene...

 Se siete arrivati fino a questo punto senza annoiarvi allora vuol dire che avete una resistenza eccezionale.

 

Questo era l’ultimo chap tutto zucchero e miele.

 

Dal prossimo si cambierà musica. Infatti, ci sarà sempre e continuamente la presenza di quel rompipalle di Voldemort!

 

In effetti, era anche l’ora! Voi non trovate?!

 

Allora bado alle ciance passo direttamente ai ringraziamenti!

 

Lilli Se per prossima storia intendi quella ex novo, la coppia sarà (come ho promesso), Draco ed Hermione. Il paring sarà chiaro fin dall’inizio. Non temete. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto adesso ti lascio un bacio AngéleJ

 

Dajann Grazie tesoro! Sei troppo gentile. L’altro chap era solo l’introduzione a questo. Spero vivamente che io non mi sia smentita. Fammi sapere se ti piace anche questo! Un bacione grande AngéleJ

 

Vale e Mely Ragazze!  Ecco vi,  accontentate. Cosa è successo ai quei dannati balli è davvero stressante ma romanticissimo! Ho messo i capelli bianchi per descriverlo come lo volevo io! Beh, adesso vi lascio un bacio grande AngéleJ

 

Phi Phi Bene, bene, finisci in fretta il chap non vedo l’oRa di leggerlo, nel frattempo rilassati lasciandomi un’altra bella recensione in cui mi dici cosa ne pensi di questo chapter! Beh, adesso ti saluto grazie mille del tuo salutino, un bacio AngéleJ

 

Phoebe 80 Grazie mille tesoro! Spero che anche questo chap non ti abbia deluso! Un bacio AngéleJ

 

Phoenix Grazie! Sei gentilissima un bacio AngéleJ

 

Artemide Sono contenta che tu abbia letto la mia ffc e l’abbia trovata bella anche se non è il tuo genere! Ti ringrazio vivamente! Un bacio AngéleJ

 

Nene I congiuntivi sono sempre stati il mio punto debole... Perché metti il dito nella piaga?!!?!?!?! Sei cattiva... ^-^ Ma no... stavo scherzando! grazie mille dell'appunto! con affetto AngéleJ

 

P.s.

In effetti, io Krum me lo immagino come l’ho descritto io... ed è divertente sapere come lo vede un’altra!

 

MARTY Grazie per aver iniziato a commentare! Non importa che non non mi abbia lasciato recensioni fin dal primo chap. Sono contenta ugualmente perché tu l’hai letta tutta! Un bacio AngéleJ

 

p.s.

Grazie per i complimenti

 

Ary Grazie mille della tua recensione! E’ vero tu e Chris mi siete mancati! Un bacio forte e commentate! Grazie davvero AngéleJ VvTtTtb

 

Elwen Grazie, non importa cosa mi scrivi l’importante che la mia storia ti piaccia sono super contenta lo stesso! Grazie del tempo che dedichi alla mia storia e a lasciare un commentino! Un baciotto AngéleJ

 

Danty Dew Non so se hai notato che in questo chap tutte le coppie si sono riavvicinate! Che bello! Ora però dobbiamo dare un bello scossone al ritmo di questa storia quindi preparatevi ai fuochi d’artificio! Beh, grazie mille della recensione( anzi delle due) ora ti lascio un bacio AngéleJ

 

Clo87 Grazie tesoro, sei sempre così gentile che mi fai arrossire ogni volta! Un bacio grande anche a te e dimmi sempre cosa pensi della mia ffc! Un bacio AngéleJ

 

P.S.

 

Sì HO VISTO IL TERZO FILM. Harry sta crescendo davvero benissimo!

 

LuLu Ciao tesoro! Io la posta l’ho guardata... ma non ho trovato niente! Grazie mille dei tuoi complimenti ho scritto 5 pag del nuovo chap di Evelyn e La stanza di Oxford non appena lo termino te lo invio! Un bacio AngèleJ

 

Kiria Grazie dolcezza sei troppo buona! Sono davvero contenta che la storia ti prenda... beh, fammi sbrigare altrimenti non riesco aggiornare entro oggi! Un bacio AngéleJ

 

Cloudy Ciao! Grazie per i complimenti! Siete davvero troppo gentili! Io vi adoro dal profondo del mio cuore1 VvUmDb! Mi raccomando dimmi sempre quello che pensi sui chaps! Adesso vado un bacio AngéleJ

 

Charlotte Dove ho i 10... Eh, questo è davvero divertente! Allora, Francese, Chimica, Inglese... Le materie che maggiormente prediligo! Oh, grazie piccola Carlotta delle belle recensioni che mi lasci! Però se ogni tanto mi mandassi anche qualche e-mail non faresti male! E poi se aggiornassi la tua storia sarebbe proprio perfetto! Mi raccomando aspetto tue notizie! Un bacio AngèleJ

 

Maga Magò Don’t worry! Capisco tutto! Sono contenta che la mia ffc ti mandi giù di un botto! Sì, sì, sì... è proprio quello che voglio! Mi raccomando! Continua a seguirmi e se mai qualcosa non dovesse piacerti, fammi sapere! Un bacio grande AngéleJ

 

Edvige Ehi, bella civetta bianca (Lo so che battutaccia orrenda) Lo so che Edvige è un nome! Se non sbaglio vuol dire guerra santa... non mi ricordo esattamente. Si può dire anche Edwig! Giusto?! Mi piace il tuo nome, fatti viva presto un bacio AngèleJ

 

Kathy Non preoccuparti! Mi fa cmq piacere che tu li abbia trovati tutti belli! Sono davvero contenta! Aggiorna presto la tua ffc! Un bacio AngéleJ

 

Sarry Malfoy Grazie tesoro! Sono contenta che la mia ffc ti piaccia tanto! Spero che continuerà a farlo! Fammi sapere sempre cosa ne pensi! Adoro leggere i commenti lunghi come i tuoi! Forse è meglio finirla nello stroppiare il nome di Draco prima che ci muoia davvero! Beh, A presto e salutatemi DRACHETTOZULO! Un bacio AngèlyJ

 

P.S.

Draco è ancora vivo?!

 

Lilyciuffety Ciao Grazie dei tuoi complimenti e dei tuoi commenti sempre puntuali! Non vedo l’ora di sapere se questo chap! Ti è piaciuto! Un bacio AngèleJ

 

Daisy Davvero Ti piace il nome TJ?!?!?!? Sono lusingata... finalmente qualcuno che apprezza  miei nomi! I miei fratelli hanno demolito tutti i nomi che ho scelto da Artemisy(il medi mago) a TJ! Cha cattiveria! Mi fa proprio piacere! Continua sempre a recensirmi un bacio fortissimo AngèleJ

 

Sunny  Sunny... è vero che ti piace la mia ffc?!?!?!? Mi tremano le mani! Sono così emozionata! Ogni volta che mi lasci un commento faccio sempre un giro sulla sedia! Complimenti davvero per le tue one shot, sempre bellissime. Ne ho fatte leggere alcune ad una mia cugina. Non legge Harry Potter. Beh, Cara Sunny è completamente andata su di giri! Mi tempesta di telefonate ogni giorno per saper qual è il sito dove sono pubblicate le tue storia! Io sadicamente non gliel’ho ancora detto! Sono cattiva?!?!?! NOOOOOOO! Tanto oggi ci vediamo e glielo dico! Beh, grazie ancora per avermi recensito! Un bacio AngéleJ

 

P.S.

Vedrò cosa posso fare per Ron! MA credimi nessuno eguaglia il TUO Ronald Bilius Weasley!

 

Silvix Sì sono utente anche su Freeforum! Lì mi chiamo Angele1987! Grazierei tuoi complimenti! Un bacio AngéleJ

 

Milady Grazie mille gentil donna! I TUOI COMMENTI SONO SMEPRE GRADITISSIMI! Ma passando a faccende più interessanti! Quando aggiorni!!!!!?!?!?! Sto andando in crisi di astinenza! Quindi sbrigati! Beh, adesso vado! Un bacio AngéleJ

 

p.s.

Tanti saluti da mio brother!

 

Valentina Grazie Valentina! Se la mi storia riesce a farti sognare ad occhi aperti mi rendi davvero felicissima! Grazie per avermelo detto! Adesso ti lascio... un bacio forte! AngéleJ

 

Hermione91 Grazie tesoro sei davvero gentilissima! Un bacio forte AngèleJ

 

Bene! Anche questa volta ho terminato di ringraziarvi! Saluto anche gli altri che leggono ma non commentano!

 

Un bacio

 

AngéleJ

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|Lasciatemi un commento se vi è piaciuto davvero! Mi spinge ad aggiornare prima!

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Capitolo 20
*** A Natale nessuno è più buono...( I parte) ***


DA AUROR A BABBANI XIX CHAP: “A Natale nessuno è più buono

DA AUROR A BABBANI  XIX CHAP: “A Natale nessuno è più buono...( I parte) ”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi….

 

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Dedico questo chap a due lettrici speciali: Ary e Riley. Per Ary; Tesoro rimettiti presto!

Per Riley; Grazie mille.  Ho finito prima il mio chap dopo aver letto il tuo commento incoraggiante e troppo gentile.

 

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-Mamma!- aveva gridato Hermione mentre sorridente rientrava in casa. Era appena tornata da una festa al Ministero. Ron le aveva chiesto di accompagnarlo.

 

Nessuna risposta era giunta alle orecchie sempre attente dell’auror.

 

Aveva salito, silenziosamente, la rampa delle scale che conduceva al piano di sopra.

 

Uno strano odore acre e metallico riempiva il corridoio della villa Granger.

 

-Mamma, papà!- aveva continuato aprendo la porta dello studio di suo padre.

 

La grande stanza, con le pareti rivestite in legno, era vuota e silenziosa.

 

Il computer dell’uomo era ancora acceso. Il documento Word  sul quale stava lavorando era ancora incompleto.

 

Hermione si era avvicinata velocemente all’aggeggio babbano.

 

Il cursore nero lampeggiava solitario sullo schermo a cristalli liquidi.

 

Il sigaro fumava ancora, tranquillo, sul bordo del posacenere di cristallo.

 

Era uscita da quella stanza con uno stranissimo presentimento.

 

Il cuore le batteva forte mentre, con un passo quasi del tutto in udibile, si avventurava verso la fine del corridoio.

 

Si era  fermata davanti la porta della stanza dei genitori, stranamente chiusa.

 

Il forte odore acre e metallico sembrava provenire proprio da lì.

 

Aveva sospinto leggermente l’ apertura legnosa.

 

Uno spettacolo macabro si era presentato ai suoi occhi ambrati.

 

Era arretrata in malo modo. Aveva strisciato il dorso della mano sulla  lama del coltello con il quale avevano compiuto quello scempio. Copiose gocce di sangue si erano mescolate alla macchia enorme che si allargava veloce sul pavimento in moquette.

 

Si era portata quella  mano sfregiata alla bocca, prima di sgranare gli occhi e correre in bagno a vomitare...

 

Hermione si risvegliò nel suo letto madida di sudore. La cicatrice sulla mano sinistra le batteva incessantemente.

 

Cercò di riprendere il suo respiro regolare.

 

Si toccò febbrilmente la ferita bruciante.

 

Alcune gocce di sangue scesero copiose dal taglio riaperto.

 

***

 

Mary Anne si passò nervosamente una mano tra i capelli, mentre silenziosamente incontrava lo sguardo del bell’auror biondo.

 

Erano seduti ad un tavolino di un bar babbano. Una cioccolata calda e fumante era posta davanti a loro.

 

Malfoy sorseggiò delicatamente la bevanda un po’ troppo bollente per la sua povera lingua.

 

-Hai comprato tutti i regali ad i tuoi amici?!- chiese la bruna cercando di non arrossire maggiorente.

 

Draco sorrise mentre delicatamente carezzava la testolina riccioluta della piccola Lily, che felicemente affondava la forchettina nella torta di fragole.

 

-Sì, ho comprato un regalo ad Hermione, un libro di cucina, un paio di scarpe da ginnastica a Ron...- pensò il biondo ritornando a guardare negli occhi la bruna.

 

Anne sorrise mentre con sguardo assente mescolava la sua cioccolata da quasi mezz’ora.

 

-Se non la bevi subito si raffredderà e non sarà più buona!- esclamò l’uomo notando il suo movimento meccanico.

 

Anne sprofondò il viso nella calda sciarpa fuxia.

 

- S- sì- balbettò prima di portarsi alle labbra la tazza.

 

-E tu?! Hai preso tutto quello che ti serviva?!- le domandò riappoggiando il boccale bianco candido sul piattino di porcellana che tintinnò leggermente.

 

Anne divenne rossa.

 

-Veramente mi manca ancora un regalo...- spiegò riportandosi una ciocca nera lontano dagli occhi.

 

-Oh, beh allora andiamo...- aggiunse il biondino afferrando la sciarpa nera.

 

Anne divenne ancora più rossa.

 

-No, no... per questo regalo andrò con Hermione...-

 

Draco si sentì strano.

 

- E’ per... per qualcuno di speciale?!- le chiese con l’umore nelle scarpe.

 

La bruna si continuava a torturare le mani.

 

Lily aveva interrotto la sua opera di demolizione della torta e adesso guardava incuriosita entrambi i volti dei ragazzi.

 

Draco aveva assunto un’espressione strana.

 

Anne aveva abbassato lo sguardo. La stoffa del suo jeans era diventata alquanto interessante.

 

-No!- aveva esclamato all’improvviso, quando finalmente le parole di Draco le risuonarono nelle orecchie.

 

Lily aveva appoggiato comodamente i gomiti sulla tavola. Il piccolo viso paffuto era sostenuto dalle sue manine morbide.

 

Draco guardò sorridendo il viso rossissimo della bruna. Non sapeva il motivo, ma quella rivelazione, gli aveva risollevato il morale.

 

-Bene...- gli sfuggì. –C’è, volevo dire... mi fa piacere che tu... ecco, sì, mi hai capito. Non vorrei che tu stessi soffrendo a causa di un stupido bell’imbusto!- aggiunse il biondino cercando di glissare abilmente l’attenzione sulla sua affermazione alquanto compromettente.

 

Anne alzò il viso. Gli occhi blue brillavano di una luce viva.

 

-Sì...- riuscì a dire prima che Lily interrompesse prontamente la loro conversazione imbarazzante.

 

- C’è babbo Natale!- esclamò indicando fuori dalla vetrata del bar del centro commerciale.

 

Draco guardò oltre la figura di Anne che gli sedeva di fronte.

 

-Hai scritto la lettera?!- chiese Draco afferrando il portafoglio e pagando il conto.

 

Anne arrossì tremendamente quando le impedì di contribuire.

 

-Siete mie ospiti...- affermò l’uomo indossando l’elegante cappotto di panno sul maglione a collo alto.

 

-Grazie...- sussurrò Anne mentre metteva il cappottino rosso alla bambina.

 

-Draco, posso fare una foto con babbo Natale ?!- chiese la bambina prendendogli una mano e trascinandolo fuori.

 

Anne afferrò velocemente i suoi indumenti e li seguì a ruota.

 

Il biondino prese in braccio Lily mentre lentamente si avvicinavano alla piccola calca di gente che si era formata intorno all’anziano signore.

 

Draco scrutò oltre le teste.

 

Un uomo barbuto, seduto su un trono dorato e foderato di velluto porpora, si intravedeva oltre la massa di gente.

 

-Draco... io voglio dire direttamente a Babbo Natale il mio regalo. Sai... è un po’ difficile da ottenere...- asserì la bambina all’orecchio del giovane auror.

 

Malfoy sorrise.

 

-Di cosa si tratta?!- chiese mentre si voltava verso Anne che era appena sopraggiunta al suo fianco.

 

Non l’aveva vista arrivare, ma aveva sempre un sesto senso, quando si trattava di quella bruna.

 

-Non posso dirtelo!- gli rispose Lily mentre con Draco e la sorella maggiore si metteva ordinatamente in fila.

 

Malfoy sorrise mentre una strana sensazione di felicità lo riempiva.

 

***

 

-Qualcuno di voi mi sa dire esattamente il motivo per cui Shakespeare scrisse il sonetto n. 18?!- domandò Hermione appoggiandosi  elegantemente alla cattedra.

 

La mano di TJ si levò ben in alto.

 

Hermione sorrise ripensando a quando anche lei era l’unica a sapere sempre tutte le risposte.

Doveva ammetterlo. Non era proprio una bellissima sensazione per l’insegnante.

 

-TJ?!- disse invitandolo a parlare.

Il rossiccio si schiarì la gola prima di partire a raffica.

 

-Shakespeare scrisse il sonetto n. 18 in memoria del suo amico, questo fantomatico Mr. W . H . In questo sonetto, infatti, lui afferma, e vuole ricordare a tutti, l’importanza e l’immortalità della poesia. Secondo Shakespeare, l’unico modo, in cui la bellezza del suo amico possa sopravvivere è appunto, quello di essere decantata in una poesia...- la spiegazione di TJ fu perfettamente esauriente.

 

Hermione sorrise al suo alunno più brillante.

 

-Bene...- disse prima di notare un’occhiata alquanto vispa da parte di Maggie verso il suo migliore amico.

 

La campanella della fine della lezione la interruppe bruscamente.

 

-Voglio due perg... cioè due pagine belle lunghe sui possibili motivi che spingono Shakespeare a scrivere gli ultimi versi del sonetto n.72- disse la bruna.

 

L’abitudine dei maghi di scrivere su pergamena l’aveva spesso fatta trovare in situazioni imbarazzanti.

 

Molti mormorii annoiati si levarono dalla scolaresca.

 

-Ma professoressa!- esclamò Marcus Bed – Tra meno di una settimana è Natale e lei ci carica in questo modo?!- domandò indignato il ragazzone biondo.

 

Hermione alzò lo sguardo dalla sua fedelissima agenda rossa.

 

Sorrise.

 

-Forse hai ragione Marcus... visto che voi amate tanto scrivere su Shakespeare sono stata davvero cattiva a darvi solo due pagine, ma se volete rettifico subito il numero!- spiegò con una sottile ironia.

 

L’intere classe scosse la testa.

 

-Beh, ripensandoci...- aggiunse Marcus alzandosi dal suo banco. –Due pagine è un numero perfettamente giusto!-

 

Hermione rise.

 

-Fate i bravi...- si raccomandò prima di uscire dall’aula.

 

Percorse tristemente i corridoi della scuola. Guardò fuori dalle tante finestre che si affacciavano sulle pareti.

 

Il cielo ricoperto di nuvole bianche e grigiastre era il classico segno che ben presto avrebbe nevicato.

 

Si portò  una mano fasciata al collo dove tintinnava la catenina con il ciondolo di farfalla, regalo, dell’ultimo compleanno, da parte di Harry e Ron.

 

-Mi piaci quando rimani silenziosa a guardare il cielo...-

 

La voce, profonda e bella di Ron, risuonò nel silenzioso corridoio dell’edificio.

 

Hermione si voltò docilmente.

 

Sorrise nel vedere il suo amico d’infanzia con il classico ghigno simpatico disegnato sulle belle labbra rosse.

 

-Ciao Weasley...- gli disse ritornando a guardare fuori dalla finestra.

 

Ron fece qualche passo verso di lei.

 

Le poggiò delicatamente una mano sui capelli.

 

- Cosa c’è, piccola mia?!- le chiese abbracciandola da dietro e appoggiando il mento nell’incavo della sua spalla.

 

Hermione appoggiò il capo sulla testa rossa di Weasley.

 

-Nostalgia...- affermò la ragazza accarezzando le mani del rosso che le cingevano la vita.

 

Ron ebbe  una piccola fitta al cuore.

 

-Natale...- sussurrò nel suo orecchio mentre velocemente ritornava a molti anni prima.

 

Ripercorse con la sua mente il funerale più triste a cui lui avesse mai potuto partecipare.

 

Hermione vestita in nero. Tremendamente pallida e stanca. I lunghi capelli bruni scendevano tristemente sulle sue gracili spalle.

 

Non riusciva a vederla così. 

 

Non sapeva che presto, anche lui, avrebbe provato quel terribile dolore.

 

La strinse con maggiore forza inspirando profondamente il suo buon profumo di primavera.

 

Entrambi chiusero gli occhi a quel contatto.

 

-Mi mancano, Ron...- sussurrò all’improvviso stringendosi maggiormente al rosso.

 

L’auror le baciò il collo candido.

 

-Parlamene...- le consigliò riaprendo gli occhi e guardando fuori dalla finestra

 

Hermione si strinse nelle spalle.

 

-Ho paura di poter sentire ancora di più la loro mancanza se te ne parlassi...- bisbigliò con la voce carica di pianto.

 

Ron scosse la testa contro il suo collo

 

-Tacere su di loro, sulla loro esistenza... non ti fa bene. Parlane, Hermione. Ricorda i bei momenti passati con loro... Ricordali, ‘Mione... e loro vivranno di nuovo...- le sfiorò il petto all’altezza dello sterno –nel tuo cuore...- aggiunse baciandole una guancia.

 

La bruna si girò verso il suo amico d’infanzia.

 

Lo guardò negli occhi color tempesta.

 

Aprì la bocca con l’intenzione di parlare.

 

Nessun suono fuoriuscì dalle sue labbra.

 

Un pianto ruppe il silenzio del corridoio.

 

Si abbracciò forte al Rosso.

 

-Non... non... non ce la faccio, Ron!- esclamò con la voce rotta dalle lacrime.

 

Weasley la strinse forte a sé. Mai, come in quel momento, la vide come una creatura bisognosa di affetto.

 

-Va bene... ‘Mione. Non lo devi fare se non te la senti. Non preoccuparti, piccola...- le iniziò a dire mentre dolcemente le accarezzava la schiena.

 

-Ron... non riesco a ricordarmeli. Mi sfuggono... mi sembra... mi sembra di cercare di afferrare il fumo! Non riesco, Ron!- esplose Hermione contro il suo collo.

 

Ancora qualche singulto scosse il corpo della bruna prima che si afflosciasse, svenuta.

 

 

Il rosso l’abbracciò forte. La sollevò di peso e la portò fuori. Lontano, da quel posto chiuso e claustrofobico che accentuava maggiormente la tristezza della sua ‘Mione.

 

Non si accorse delle piccole gocce di sangue che macchiavano la candida fasciatura attorno alla sottile mano della ragazza.

***

 

Ginny si arrampicò velocemente sulla grande asse di equilibrio. Elegantemente si issò sulla punta dei piedi.

 

Le gambe sottili erano in tensione.

 

I lunghi capelli rossi erano raccolti in uno chignon molto poco ortodosso. I pantaloncini blue e la maglia bianca, della divisa da auror, aderivano perfettamente alle piccole e graziose forme della rossa.

 

Harry l’osservava dall’altro lato della palestra.

 

Gli occhi incollati sul suo esercizio.

 

Era da parecchio che non vedeva Ginny divertirsi così.

 

Era migliorata davvero tantissimo. Nel corpo a corpo continuava a peccare nella difesa, ma l’attacco e l’agilità erano davvero eccezionali.

 

Notò con un certo fastidio, gli occhi scuri del sottoufficiale Andrew indugiare più volte sul fondoschiena di Virginia.

 

“Vuole che gli spacchi la faccia?!” pensò mentre velocemente si avvicinava alla rossa che nel frattempo aveva completato il suo esercizio con un elegante salto all’indietro.

 

Era atterrata perfettamente sul morbido tappetino ai piedi dell’attrezzo.

 

-Brava...- le disse appoggiandosi comodamente alla trave.

 

Ginny sorrise compiaciuta.

 

-Ti va di venire a prendere una cioccolata, oggi pomeriggio...-

 

La rossa si voltò.

 

-Veramente, oggi ho un appuntamento con James...- gli confessò arrossendo, come Ron, in zona orecchie.

 

Harry sgranò gli occhi.

 

-Chi è James?!- le chiese scandendo bene le parole.

 

Ginny si schiarì la voce.

 

-Il sottoufficiale Andrew...- disse indicando il bel moro dietro Harry.

 

Il Capitano Potter si voltò.

 

James stava facendo roteare una spada di legno sulla testa.

 

-Ah...- riuscì a rispondere prima che la rossa gli sorridesse.

 

-Scusami, Harry. Ma ora devo andare. Facciamo una prossima volta?!- gli chiese falsamente dispiaciuta. Era da tanto che voleva prendersi la rivincita sul bel capitano Potter. Non era cattiveria solo... vendetta.

 

Prese la borsa nera ai piedi dell’asse di equilibrio.

 

Scoccò uno sguardo ad Harry prima di lasciare la palestra.

 

Il bruno si voltò verso il sottufficiale.

 

Sorrise malignamente.

 

James, in fondo, era sotto le sue dipendenze...

 

***

 

-Mio signore...- un piccolo ometto grassoccio e ricurvo si torturava le mani ai piedi del trono del signore Oscuro.

 

Voldemort sorseggiava del verdastro liquido da un sottile e pregiato bicchiere.

 

-Mio fedele servitore...- disse accarezzando la testa stempiata dell’uomo.

 

Il piccolo omino grassoccio squittì eccitato.

 

-Mio signore...- disse di nuovo avvicinandosi maggiormente alle gambe scheletriche di Voldemort.

 

-Domani sera... attaccheremo il centro cittadino....- affermò sorseggiando il liquido verde.

 

L’omino si sfregò le mani.

 

-Sì...- disse su di giri, mentre colui-che-non-deve-essere-nominato si alzava dal suo posto regale.

 

-Come procede quel lavoro?!- gli chiese poggiando sul tavolo di legno scuro il prezioso boccale.

 

L’uomo grassoccio alzò timido la fronte.

 

- E’ forte, mio signore...- rispose accarezzandosi il dito mozzo.

 

-Ma tu ce la farai, non è vero?!- gli ricordò guardandolo con i suoi duri occhi dardeggianti.

 

-Sì, mio Signore. Presto la mezzosangue cederà...- affermò convinto Codaliscia.

 

Voldemort aprì il suo ghigno malvagio.

 

-Eccellente...-

 

***

 

Draco sbruffò mentre una bambina bionda e dal visetto alquanto vispo continuava imperterrita con la sua lista.

 

Il babbo Natale, vestito in rosso e tremendamente e falsamente barbuto, cercò di nascondere il suo sbadiglio con un repentino colpo di tosse.

 

L’elfa con le orecchie a punta e le scarpe rosse e rumorose, che rimaneva a guardia della fila, imitò il suo superiore anziano.

 

Draco carezzò la testolina ricciuta della piccola Lily.

 

-Quella è Sophia...- disse la bambina voltandosi verso i due adulti che la accompagnavano.

 

Anne guardò meglio la bimba bionda sulle gambe dell’uomo anziano.

 

-Ah, la tua amichetta d’asilo?!- le chiese mentre gentilmente le rimetteva a posto una trecciolina.

 

Draco osservò la testolina di Lily scuotersi.

 

-Io non la definirei amica...- affermò seria la bimba paffuta.

 

Il biondo inclinò il capo.

 

-Ah, no?!- le chiese guardandola interrogativamente.

 

-No...- ribadì Lily mentre alzava il visino tondo verso Malfoy.

 

-Perché ?!- continuò Anne iniziando a giocherellare con i boccoli della piccina.

 

Lily sbruffò.

 

-Mi prende sempre in giro!- esclamò risentita mentre Draco lanciava uno sguardo furente a Sophia.

 

-Beh, non te la devi prendere solo perché qualcuno ti “prende in giro”, tesoro...- affermò tranquillamente la sorella maggiore.

 

Draco scoccò un’occhiata comprensiva alla bimba bruna e ricciuta che giocherellava distrattamente con il cordone di velluto rosso che le sbarrava la strada.

 

-Mi chiama “Bombolona, mozzarella, ricciolonaccia...”- spiegò Lily guardando di sbieco la sua “amichetta”.

 

Draco non capì l’ultimo epiteto chiaramente. Perse in braccio la bambina.

 

Le pizzicò dolcemente una guanciotta.

 

-La prossima volta che ti chiama così, dille che io... potrei farla sparire e i genitori non se ne accorgerebbero nemmeno!- le disse dolcemente.

 

Lily sorrise.

 

Finalmente Sophia terminò la sua lunga lista dei regali di Natale.

 

Passò davanti alla bambina, che era tra le braccia forti del biondino.

 

L’amichetta bionda non trovò la forza per dirle nulla. La guardò di sottecchi prima di raggiungere suo padre che l’attendeva fuori dalla fila, parlando al cellulare.

 

L’elfa rossiccia richiamò l’attenzione di Draco che continuava a guardare quella ragazzina antipatica.

-Signore?! Babbo Natale è libero...-  gli disse togliendo il cordone di velluto rosso.

 

Draco lasciò andare Lily.

 

-Fa presto...- le disse Anne mentre usciva dalla fila seguita da Malfoy.

 

Lily si sedette comodamente sulle gambe corpulente dell’uomo con la barba bianca.

 

-Dimmi, tesoro...- la incoraggiò Babbo Natale.

 

-Io sono venuta qui per fare una rettifica alla lettera che ti ho inviato la settimana scorsa.- iniziò tranquillamente la piccina.

 

L’uomo le sorrise dolcemente dietro gli occhialini a mezza luna.

 

-Dimmi...- le disse ancora, portandole dietro un orecchio un piccolo boccolo castano.

 

-Non voglio niente di quello che ti ho chiesto... vorrei soltanto che...- così dicendo si guardò intorno dubbiosa.

 

Scorse Draco e Anne parlare placidamente seduti alla piccola panchina vicina.

 

Erano davvero carini insieme.

 

Lily aveva deciso.

 

Si avvicinò sorridendo all’orecchio di Babbo Natale e spifferò velocemente il suo grande desiderio.

 

***

 

Mellifluo entrò esitante nella grande stanza in penombra. Il grande letto a baldacchino era circondato dalle pesanti tende nere. Nessun spiraglio di luce filtrava dalle persiane.

 

Si avvicinò cautamente.

 

Scostò delicatamente la stoffa scura del tendaggio.

 

La leggera luce soffusa delle candele sfiorò appena il profilò dolce e regolare della donna addormentata.

 

Mellifluo provò un immenso desiderio di abbracciarla e di stringerla a sé. Era quasi un mese e mezzo che Angelia gli impediva di vederla.

 

Dolcemente le sfiorò una guancia morbida e vellutata.

 

Angelia sorrise.

 

-Sono ancora arrabbiata con te...- disse mantenendo ancora chiusi i bei occhi blue cobalto.

 

Mellifluo si avvicinò al suo viso.

 

-Lo so...- sussurrò sfiorandole la bocca con le proprie labbra.

 

Angelia sentì le sue difese crollare.

 

Perché quell’uomo doveva avere la capacità di farla sentire sempre così... così bene!

 

Circondò il collo possente del giovane mangiamorte e rispose appassionatamente a quel contatto.

 

Mellifluo le carezzò languidamente la schiena nuda sotto il sottile abito nero.

 

-Mi sei mancata...- le disse quando per ragioni umane interruppero quel bacio.

 

Angelia rise contro le sue labbra.

 

-Anche tu...-

 

Gli circondò il bacino con le gambe lunghe e lo trascinò giù, tra le lenzuola scure.

 

***

 

-TJ!- Maggie gridò con tutte le sue forze mentre il ragazzo la alzava di peso e la faceva ricadere nella neve morbida.

 

Erano quasi le 17,00, quando TJ, dopo l’abbondante ed improvvisa nevicata, si era recato sorridente alla villa di Maggie.

 

-Scemo!- esordì la biondina mentre velocemente si rialzava e si ripuliva dalla neve.

 

Il rossiccio si sistemò meglio il cappello sulla testa.

 

-Sei carina con le guance rosse...- le disse mentre dolcemente le portava via dal volto una ciocca chiara leggermente umidiccia.

 

Maggesi trattenne un sorriso.

 

Dal ballo di Halloween il comportamento di TJ ne suoi confronti era completamente cambiato.

Ogni scusa era buona per passare a trovarla, ogni momento era quello adatto per scostarle una ciocca di capelli dal viso.

 

Non che queste attenzioni le dessero fastidio, però sentiva l’esigenza di chiarire velocemente quegli strani sentimenti che provava nei confronti del bel ragazzo rossiccio.

 

Si mordicchiò involontariamente le labbra.

 

-Cosa fai questo Natale?!- gli chiese cercando di scacciare quegli strani pensieri dalla Testa. Voleva risolvere tutta la questione il prima possibile, ma le sembrava alquanto sciocco volerla risolvere proprio quel giorno e soprattutto in quel momento.

 

TJ sollevò le spalle seguendola verso il piccolo caffè vicino al parco completamente innevato.

 

-Il solito...- le rispose aprendo la pesante porta a vetri del locale e facendola passare.

 

Maggie arrossì violentemente.

 

Guardò all’interno della piccola e profumata stanza. C’erano un paio di ragazzi della loro età seduti più in fondo.

 

-Andiamo...- sussurrò il rosso portandosi più avanti di lei di qualche passo.

 

Si sedettero in un tavolino poco distante da quel gruppo abbastanza folto di ragazzi.

 

Qualcuno di loro alzò il capo, riconoscendoli.

 

Da quella festa di Halloween entrambi erano diventati più famosi di Elijah e Charlotte messi assieme.

 

Maggie li sentì ridacchiare mentre uno di loro ricordava l’avvenimento della scazzottata.

 

Immediatamente il suo sguardo si posò sul giovane rossiccio che le sedeva di fronte.

 

Gli occhi, chiari e tremendamente dolci, scorrevano sul menù azzurro.

 

Le mani lunghe ed eleganti erano posate a pochi centimetri dalle sue.

 

Un leggero ematoma verdastro spiccava sulla pelle candida delle sue noche.

 

Maggie lo sfiorò con la punta delle dita fredde.

 

-Cosa ha detto il signor. Paul di quel livido?!- gli domandò prendendogli la mano.

 

TJ arrossì mentre la ragazza gli sfiorava il dorso.

 

Inghiottì il vuoto.

 

-Ha detto che non potrò suonare il piano fino a quando non scomparirà del tutto...- le rispose con noncuranza.

 

Maggie sapeva che quell’indifferenza era falsa. Sapeva quanto TJ amasse suonare.

 

-Sei bugiardo...- gli disse lasciandogli andare bruscamente la mano.

 

-Come?!-

 

-Non fare finta che non ti interessi! So che adori il piano!- gli confessò girando lo sguardo verso il muro.

 

TJ sorrise.

 

-In effetti, hai ragione...- concordò mentre delicatamente le sfiorava le dita sottili.

 

Maggie sussultò a quel contatto.

 

-Ma rispaccherei la faccia a quel damerino un sacco di volte! Solo per vedere la sua espressione incredula e sanguinolenta...-

 

“Ed anche per risfiorare le tue labbra...” pensò senza però aggiungerlo alla sua affermazione.

 

Maggie lo guardò storto prima di sorridergli compiaciuta.

 

-Già...- concordò mentre una ragazza bionda arrivava velocemente al tavolo.

 

-Ditemi ragazzi...-

 

TJ guardò la biondina negli occhi verdi.

 

Maggie annuì col capo.

 

-Due cioccolate: una con un’ abbondante spruzzata di panna montata e una manciata di croccantini, mentre l’altra con un semplice schizzo di zucchero a velo...-

 

La cameriera sorrise.

 

-Perfetto...- affermò mentre prendeva i menù e si dileguava verso il bancone.

 

-Sai perché adoro uscire con te?!- chiese Maggie puntellandosi sui gomiti.

 

TJ sorrise mentre si toglieva la sciarpa.

 

-Perché sono bello, simpatico e pianista?!- rispose  piegando in malo modo la calda striscia di lana.

 

La biondina scosse la testa.

 

-No... semplicemente perché sai come adoro prendere la cioccolata!-

 

***

 

Ginny uscì con un pesante asciugamano legato sui lunghi capelli rossi.

 

L’accappatoio bianco messo ben stretto in vita.

 

Guardò l’orologio appeso sulla parete di fronte al grande letto a due piazze.

 

18,OO.

 

Alle 19,00 aveva un appuntamento con James, il sottoufficiale.

 

Aprì distrattamente l’armadio.

 

-Ti va di venire a prendere una cioccolata?!- le parole di Harry riecheggiarono nella sua mente.

 

-Scemo...-disse mentre un sorriso carico di giubilo affiorava sulle sue labbra.

 

Schiuse violentemente un cassetto.

 

Tirò fuori la sua biancheria intima.

 

Un paio di mutandine, abbastanza succinte seguì il resto.

 

 Ginny arrossì violentemente.

 

Se solo fosse uscita con Harry forse le avrebbe indossate...

 

Scosse la testa.

 

Ma che stava dicendo?! Lei ed Harry non stavano più insieme!

 

Sì... ma allora perché avrebbe tanto voluto accettare il suo invito. Perché avrebbe tanto voluto uscire con lui e non con James?!

 

Si mordicchiò il labbro inferiore mentre afferrava una longuette nera ed una camicia bianca.

 

-Forse è meglio evitare la gonna...- si disse rimettendo a posto l’indumento e afferrando un paio di pantaloni scuri.

 

-Con la gonna sei davvero carina...-

 

Le parole di Harry riecheggiarono ancora nella sua mente. Quello era stato il primo complimento che le aveva fatto.

 

-Ehi, Harry... giù le mani da mia sorella!-

 

Si era subito raccomandato suo fratello Ron, facendoli arrossire.

 

Virginia riafferrò la gonna.

 

-Ma sì, è da molto che non ne metto una!- si disse chiudendo velocemente l’armadio.

 

Quella piccola riflessione su cosa mettere le aveva portato via 30 minuti.

 

Si infilò l’abbigliamento.

 

Si sedette pesantemente sul piccolo sgabello nero, davanti lo specchio.

 

Si truccò leggermente gli occhi con una sottile linea di matita nera.

 

Si mordicchiò ancora le labbra mentre cercava l’elastico nero tra i suoi ferma capelli.

 

Si tirò su i lunghi fili di rame, lasciando ricadere qualche ciuffo fulvo qua e la intorno al viso dai lineamenti delicati.

 

Si rimirò ancora allo specchio.

 

Si passò un leggero strato di  lipgloss sulle labbra.

 

Sorrise.

 

In fondo non era proprio malvagio, James....

 

Ma Harry era il suo Harry!

 

***

 

Mellifluo si inchinò profondamente al cospetto del signore oscuro.

 

-Questa sera attaccheremo il centro cittadino...- disse Voldemort mentre Angelia si accomodava ai piedi del suo trono intarsiato.

 

Mellifluo alzò lievemente la testa giusto il tempo per cogliere un piccolissimo sorriso affiorare sulle labbra dalla bruna.

 

 -Sarai dei nostri, Mellifluo...- chiese con un ghigno terrificante colui-che-non-deve-essere-nominato.

Mellifluo sentì ghiacciarsi il sangue nelle vene.

 

Quella sera Ginny aveva quell’appuntamento con James.

 

Non poteva non parteciparvi.

 

Se l’avesse trovata per primo, lui l’avrebbe tramortita e nascosta. Era incredibile quanto il sentimento di amicizia che lo legava a quella ragazzina fosse forte.

 

-Certo...- affermò l’uomo alzando il capo.

 

Voldemort sorrise ancora.

 

-Raduna i mangiamorte!-

 

***

 

-Bene, Capitano Potter...io ho terminato!- affermò il sottoufficiale Andrew mentre afferrava il capotto.

 

Harry sorrise mentre, senza alzare il capo dal fascicolo di documenti che stava analizzando, gli rispose :

 

-Dove pensi di andare?!-

 

James si arrestò sulla porta dell’ufficio.

 

-Ho un appuntamento. Avevo chiesto la serata libera. Le ho già fatto un favore se sono rimasto qui, fino adesso- spiegò il ragazzo bruno mentre lanciava un’occhiata veloce all’orologio da polso.

 

Harry sghignazzò, mentre con un colpo di bacchetta faceva apparire sulla sua scrivania una pila d fascicoli alta quanto un bambino.

 

James inghiottì il vuoto.

 

-Tra un paio di giorni abbiamo un controllo da parte del Ministero! Dobbiamo metterci in regola...- gli disse mentre mellifluamente afferrava il capotto.

 

Il sottoufficiale serrò la mascella.

 

-Ma... ma io avevo chiesto la serata libera!- esclamò con gli occhi lucidi dalla frustrazione.

 

Harry gli posò una mano sulla spalla.

 

-Chiama la ragazza e dille che sei impegnato! Se è davvero il grande amore dalla tua vita, capirà!-   la voce del bruno risuonò alquanto cattiva.

 

James strabuzzò gli occhi. Mai, come quel giorno, si pentì di non aver voluto continuare gli studi per diventare Auror.

 

-Buona lavoro, James...- continuò il capitano Potter.

 

Prima di uscire dalla stanza agitò la bacchetta.

 

Un bricco di caffè nero comparve sulla scrivania scura.

 

-Questo ti sarà utile!-

 

E con un sorriso alquanto soddisfatto uscì dal suo ufficio.

 

 

***

 

Draco fermò l’auto a pochi passi dal negozio del padre di Anne.

 

La ragazza bruna sorrise mentre velocemente si liberava dalla cintura di sicurezza.

 

Il biondino si voltò. Sui sedili posteriori giaceva, addormentata, Lily.

 

Le guanciotte rosse, le labbra ciliegia corrucciate, le manine paffute lasciate morbidamente sotto la sua testolina ricciuta.

 

Delicatamente il biondino le scostò un boccolo dal viso tondo.

 

Anne aveva iniziato a scuoterla delicatamente.

 

- Lily...- le sussurrava piano.

 

La bimba mugugnò qualcosa tra le labbra mentre delicatamente si voltava dall’altro lato.

 

-Lascia...- le disse Draco, dopo che silenziosamente era sceso dall’auto e l’aveva raggiunta.

 

Malfoy prese tra le braccia il piccolo batuffolo di sciarpa e cappotto.

 

Con passo deciso raggiunse il negozio del padre della bimba.

 

Lily mugugnò ancora nel sonno.

 

Si fece più vicina al petto dell’auror biondo.

 

-Draco... Anne insieme....- sussurrò la bambina mentre silenziosamente strofinava il suo visino contro il maglione dell’uomo.

 

Il biondo arrossì mentre lanciava uno sguardo ad Anne che era poco più avanti di lui.

 

Rifletté su quella frase.

 

In effetti, non gli sarebbe dispiaciuto stare con Anne.

 

***

Hermione riaprì gli occhi.

 

La fronte e le guance erano un po’ accaldate.

 

La cicatrice sulla mano le batteva ancora.

 

Si guardò un attimo intorno. Da quanto ricordava non avrebbe dovuto trovarsi nella sua stanza.

 

Cercò di muover e le mani.

 

Qualcosa di caldo le teneva bloccata quella sinistra.

 

Girò lentamente il capo.

 

Un chioma rossa era comodamente adagiata  sul dorso della sua mano.

 

Ron...

 

Weasley era inginocchiato ai piedi del suo letto. Il capo appoggiato sul materasso e le  braccia conserte intorno alle dita della bruna.

 

La sua schiena si rialzava ed abbassava a ritmi regolari. Stava chiaramente dormendo.

 

Hermione gli carezzò i capelli. Com’erano morbidi.

 

-Ron...- gli sussurrò mentre dolcemente si avvicinava al suo orecchio.

 

Il rosso si mosse nel sonno.

 

Mugugnò qualche frase del tipo: “Altri 10 minuti...”

 

Hermione sorrise pensando a quanto lo trovava dolce in quel preciso momento.

 

Imperterrita continuò a stuzzicare il risveglio del bell’auror.

 

-Dai, Ronnie...- lo prese in giro sfiorandogli il lobo dell’orecchio con le labbra carnose.

 

Lo sentì rabbrividire. 

 

Prima di riuscire ad accorgersene Ron si era svegliato. Aveva alzato la testa sdraiandosi completamente accanto a lei. Le circondò la vita con le braccia e possessivamente l’attirò a sé.

 

-Mi hai fatto spaventare...- le disse mantenendo gli occhi chiusi e continuando ad appoggiare il mento sulla sua testa.

 

Hermione arrossì mentre si faceva più vicina al suo petto. Quel contatto era così dolce e rassicurante che la bruna avrebbe voluto rimanere per sempre così.

 

-Scusami...-sussurrò alzando leggermente il capo per guardarlo un po’ negli occhi.

 

Ron sorrise mentre sentiva il respiro caldo della bruna contro il suo collo.

 

Ancora di più la strinse a sé.

 

-Va bene...- le disse abbassando lo sguardo per incontrare i suoi occhi ambrati. –Però non riprovarci...-

 

Hermione non poté evitare di fare quello che fece.

 

Si issò un po’ su a sedere. Gli carezzò dolcemente i capelli fulvi e senza dargli il tempo di ribattere gli sfiorò le labbra.

 

Ron rimase interdetto.

 

L’attirò ancora a sé e dolcemente rese quel contatto un po’ più profondo.

 

Hermione si distaccò velocemente lasciando Ron, nuovamente, sconvolto.

 

Ritornò al suo posto e appoggiò delicatamente la testa sul suo petto all’altezza dello sterno, dove batteva il cuore.

 

-Staremo sempre insieme...- sussurrò mentre abbracciava forte il suo migliore amico.

 

Ron annuì contro la sua chioma riccia.

 

-Per sempre...- confermò il rosso chiudendo gli occhi.

 

Hermione rimase un attimo a riflettere prima che il battito rilassante e regolare di Ron la conducesse negli abissi del regno di Morfeo.                  

 

***

 

Va bene... va bene... Avevo detto che ci sarebbe stato un po’ di movimento in questo chap! Beh, ci sarà. Il prox sarà dedicato tutto all’attacco dei mangiamorte. Se non sbaglio questa è ancora la prima parte ! In fondo, già qualcosa di strano è successo.

 

Cos’ha la nostra piccola, povera Hermione alla mano sinistra. Cosa sono quegli incubi orrendi che la tempestano tutte le notti?!!

 

Draco ed Anne sono carini insieme, sì certo. Ma in fondo Draco ha una bella e potente cotta per la nostra bruna! Non può togliersela dalla mete così in fretta! Lily è davvero caruccia... morbidosa e simpatica!

 

TJ e Maggie, in realtà, non dovevano esserci in questo chap... ma visto che, ho notato, hanno riscosso un discreto successo, gli ho concesso un piccolo angolino, tutto per loro!

 

Harry è stato un po’ troppo cattivo! Però, in fondo, quel damerino di James Andrew (che in realtà damerino non lo è per niente, anzi, è un tipo in gamba e salverà Harry dalle grinfie di Evelyn...Oh, ma cosa sto dicendo! Sto dando della anticipazioni!) voleva uscire con Ginny! La sua Ginny! Voi cosa avreste fatto?!

 

Per chi mi ha chiesto quanto durerà ancora questa storia... in realtà non lo so neanche io! In fondo, una storia deve usufruire di tutti i capitoli che vuole! Non mi va di correre o di accorciare bruscamente quello che ho in mente! Quindi abbiate pazienza e sorbitevi, se volete naturalmente, i miei vari aggiornamenti!

 

Presto arriverà anche una nuova intervista doppia. Come mi aveva chiesto una simpatica commentatrice, ho deciso di continuare con una tra Maggie VS TJ...

Spero che leggerete e commenterete anche quella...

 

Ah, un ultima cosa prima di cominciare con i ringraziamenti.

 

Volevo mandare un grosso GRAZIE  a tutti coloro che hanno letto e commentato la mia prima one-shot: ”Da quando in qua sei così bella?! 

Credetemi mi avete commosso! Siete stati troppo gentili!

 

Ho deciso che presto sfornerò il sequel... però per il momento mi godo un meritato relax dopo aver sfornato questo chap!

 

Beh, credo di aver finito. Ora passiamo alle recensioni delle recensioni!

 

 

*JULY*@ Ciao piccola! Grazie del tuo commento sei stata davvero gentile! Mi raccomando continua a recensire! Un bacio AngéleJ

 

*Bibi* Hm, hm... come mi sono venuti in mente, i miei nomi?! Beh, semplicemente ripensando a quale nome mi sarebbe piaciuto ritrovare in un libro! TJ è semplice, carino e facile da ricordare( e poi perché per esteso è molto strano TOLOMEUS JUNIOR...); Margareth, perché è un tipico nome inglese però che diventa davvero carino abbreviato (Maggie era anche la protagonista di un cartone che adoravo “E’ un po’ magia per Terry e Maggie”); Elijah perché un attore carinissimo(quello che interpreta l’hobbit Frodo ne “Il Signore degli anelli”) si chiama proprio Elijah Wood; Charlotte beh... in realtà questo nome è di una mia recensitrice... però mi piaceva è così l’ho utilizzato. Questa Charlotte (non so se mai si verrà a sapere nella mia ffc) è una ragazza francese. I genitori lavorano all’ambasciata di Francia a Londra e lei vive sola in quel paesino, insieme al suo maggiordomo George. Da piccole, Maggie e Charlotte, erano amiche. Poi, con l’arrivo di TJ, si sono divise. Ecco perché non si sopportano affatto! Mary Anne è un nome dolce. Ed è proprio  per questo che l’ho dato a quel personaggio. Volevo che già il nome facesse capire come in realtà fosse!

Mi sembra che ho detto tutto! Beh, adesso vado. Un bacio grande e grazie del commento anche sulle interviste. AngéleJ

 

Riley Tesoro così mi fai commuovere! Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie! Non so davvero cosa farei senza di voi! Vi voglio troppo bene! Mi raccomando affronta con tanta grinta i tuoi esami! Non aver mai paura! Mi raccomando! Grazie ancora, un bacione enorme a te piccola Riley, AngéleJ

 

Ary Ciao tesoro mio! Come va la tua costola! Spero che il dolce far niente non ti scocci troppo! Hai visto?! Ho aggiornato prima così hai qualcosa da fare! Mi raccomando... non fare più cose del genere! Mi hai fatto davvero preoccupare! Ti abbraccio e ti mando un augurio sincero per una guarigione super veloce.

 

P.S.

Giochi davvero ad Hockey?!?!?!?!

 

Cloudy Ciao! Grazie per il tuo commento... effettivamente Evelyn si scrive senza la –e finale. Non è un nome francese! Questa ragazza si mette in mezzo perché p innamorata pesa di Harry! Non per altro! Cosa vuoi in guerra e in amore tutto è lecito! Davvero ti è piaciuta la parte di ‘Mione che tratta Ronnie come un cane?!?!?! Beh, devo dirtelo... anche a me! Grazie mille del tuo commento ora ti lascio un bacio grande AngéleJ

 

Phi phi Anche tu hai visitato il sito della Rowling?! Anch’io! Quando ho letto il vero nome di Ginny mi è venuto un colpo al cuore! Mi ero affezionato a Virginia! Va beh, anche Ginevra non mi dispiace poi così tanto!(in fatti se avete notato l’ho utilizzato nella FFC...) Cmq... ho letto il tuo aggiornamento, mi è piaciuto  voglio leggere presto il seguito! Mi raccomando AngéleJ

LuLu Ciao Lulu! Scusami se ancora non ti ho inviato il nuovo chap della mia storia. Ma non l’ho ancora terminato, a causa dell’aggiornamento di quest’altra ffc! Cmq, presto lo farò promesso! Grazie dei tuoi graditissimi complimenti! Mi fanno sempre arrossire. Mi raccomando continua a seguire la mia storia! Un bacio AngéleJ

 

P.S.

In questo chap Voldemort si vede ancora poco! Nel prox sarà più presente...

 

Vale e Mely Siete state deluse da qualche evento in particolare!? Su ragazze! Anche io so benissimo, che quello che scrivo non succede mai! Però è bello sognare, dai! Non vi abbattete ... chi l’ha dura la vince1 ricordatelo sempre. Beh, mi raccomando recensite sempre .

Un bacione AngéleJ

 

Chris Ciao! Separato da tua sorella continui però a recensirmi! Sono davvero contenta! Eh, già, anche secondo my brother, che spesso beta legge, Hermione ha tutti i diritti di una bella sbavatura! Però a mio fratello piace maggiormente Ginny... In fondo l’ho sempre saputo che ama le rosse... Cmq, grazie per aver recensito anche la one-shot! Ti ringrazio per i complimenti! Un bacio AngéleJ

 

Clo87 Non preoccuparti per la lunghezza della recensione va bene lo stesso! Ti ringrazio per i tuoi complimenti! Grazie davvero mi raccomando recensisci anche il prox chap! Un bacio AngéleJ

 

Silvix Grazie mille. Allora ci troviamo nel forum Silvix Granger! Un bacio AngéleJ

 

Tipsy Grazie tesoro! Sei troppo gentile! Non credo di essere la maestra di nessuno! Però se il mio modo di scrivere ti piace e ti ha aiutato a migliorare il tuo sono davvero contenta! Grazie mille del tuo commento! Beh, adesso vado un bacio AngéleJ

 

P.S.

Ho capito che nessuno riesce a sopportare Evelyn!

 

Maga Magò Ciao carissima MAGA! Grazie dei tuoi complimenti sempre dolce e sinceri! Don’t worry! Avevo capito comunque! Grazie delle tue tre recensioni di scusa, ma non ti dovevi affatto preoccupare! Mi fa cmq piacere che tu mi abbia pensato. Beh, adesso devo andare. Grazie ancora. Un bacio AngéleJ

 

Phoebe80 Sono contenta che non ti abbia deluso! Credimi il più grande timore è quello di deludervi! Sono contenta che il rapporto tra TJ e Maggie ti piaccia. Quello tra Ron e Hermione è dolce! Mentre quello tra Draco ed Anne deve ancora perfezionarsi! Però man mano sarà sempre più intimo... ma non dormiamo sugli allori! Ok! Adesso vado! Un bacio grande AngéleJ

 

Phoenix Grazie per i complimenti! Mi recensiscono un po’ di persone. Eppure ti posso assicurare che ho totalizzato un culmine di 900 Letture...

 Beh, grazie. Un bacio AngéleJ

 

Marcycas-Lady of Darkness Ciao Grazie della tua recensione bella lunga! Merci beaucoup! Cmq sono proprio contenta che i miei personaggi , TJ, Maggie, Angelia, Mellifluo, e tutti gli altri riscuotano successo! Grazie tante! Beh, adesso devo andare! Un bacio AngéleJ

 

Hermione91 Grazie tesoro del tuo commento. In effetti, italiano è stata sempre una delle materie in cui eccello. Però, non quella in cui vado meglio(basti pensare alla chimica e al francese!) Beh, spero che questo chap ti piaccia! Adesso vado! Un bacio AngéleJ

 

Charlotte In questo chap di azione non c’è ne molto! Però nel prox sarà tutto dedicato al combattimento. Promesso! In realtà, ho un  po’ paura di descrivere scene d’azione! E’ la prima volta, ecco perché devo impegnarmi! Beh, tesoro, scusami se non ho risposta alla e-mail ma ho avuto un po’ da fare! Guarda sulla posta tra qualche giorno! Beh, fammi andare, piccola! Un bacio AngéleJ

 

Sweetie Dolcezza! Ben tornata! Sono contenta di risentirti! Spero che in questi ultimi chap la storia ti sia piaciuta! Mi raccomando non sparire di nuovo! Adesso vado, un bacio AngéleJ

 

Nene GRAZIEEEEEEEE! Sei troppo gentile! Mi fai arrossire! Non preoccuparti per i congiuntivi stavo scherzando! So che sono i miei punti deboli! Però spero che questo errore sia così limitato che non ti disturbi affatto! Mi raccomando continua a dirmi cosa ne pensi e fammi sapere se sbaglio i congiuntivi! Un bacio AngéleJ

 

Elwen  Ciao Sì, in effetti, sei stata la prima a recensire! Anche a te piacciono Maggie e TJ?!?!?!?!?!? CHE BELLO! Non potete immaginare la gioia quando mi parlate dei “miei personaggi”! e’ una soddisfazione che è indescrivibile! Grazie ancora adesso vado altrimenti non riesco ad aggiornare! Baci, baci AngéleJ

 

 

Bene... credo di aver ringraziato tutti, anche questa volta! Ora vado perché altrimenti non riesco ad aggiornare!

Un bacio anche a chi non commenta!

 

Con immenso affetto

AngéleJ

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Capitolo 21
*** A Natale nessuno è più buono... (II parte) ***


DA AUROR A BABBANI XX CHAP: “A Natale nessuno è più buono

DA AUROR A BABBANI  XX CHAP: “A Natale nessuno è più buono...( II parte) ”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

Questo chap lo dedico a mio fratello, Antonio.

 

“Non importa, a tutti capita di sbagliare.

  Tu lo hai fatto solo un po’ più spesso degli altri.

 Rialzati e continua come ha sempre fatto.

 Non chinare mai la testa e procedi per la tua strada, alla fine tutto si risolverà”.

Un immenso abbraccio

                                                       Angela

 

 

Ginny rise mentre silenziosamente seguiva Harry per il lungo viale alberato che costeggiava il fiume Tamigi.

 

-Allora, bella signorina... Mi dica il posto ed io la porterò senza esitare!- le disse il bruno mangiandola con lo sguardo.

 

La gonna nera e la leggera camicia bianca erano stata coperte  dal lungo cappotto di panno elegante.

 

Harry non riusciva ad evitare al suo sguardo di appoggiarsi sempre e continuamente sulle caviglie sottili della rossa.

 

Virginia se ne accorse e stranamente non le dispiacque affatto.

 

Si era anche divertita, quando l’aveva visto spuntare all’improvviso, vestito con abiti babbani.

 

Il sottoufficiale Andrew aveva rimandato il loro appuntamento, causa lavoro improvviso. Chissà perché non appena aveva messo giù l’M.C.P. Harry aveva bussato sorridendo alla sua porta.

 

Ginny scosse il capo mentre si ritrovava a pensare che l’imprevisto di James era stato molto apprezzato.

 

Arrossì tremendamente quando, all’improvviso, si ritrovò a fissare il fondoschiena dell’auror che le camminava davanti, atteggiandosi a grande guida turistica.

 

Il jeans blue scuro era leggermente attillato sul sedere. Le spalle erano ammantate di nero dal bel giubbotto di pelle.

 

Harry si voltò velocemente scoprendola a fissarlo.

 

-Cosa guardava la piccola Virginia Weasley?!- le chiese sorridendole in un modo così sexy che Ginny rischiò di esplodere dal desiderio di cancellarglielo con un bel bacio appassionato.

 

-Nulla...- rispose con fare falsamente indifferente.

 

Harry si bloccò lasciandosi superare di qualche passo. Immediatamente anche lui fu catturato dall’ondeggiare elegante e sinuoso dei fianchi della rossa.

 

Ginny si voltò, imitandolo.

 

-E tu cosa guardavi ?!- gli chiese avvicinandosi a lui con il dito indice levato a puntarlo.

 

Harry lasciò che si accostasse quel tanto che bastasse per poter sentire il suo odore. Era da tanto che ne aveva voglia.

 

Sospirò profondamente mentre, puntualmente, il profumo di ciliegia matura gli catturò le narici.

 

Socchiuse gli occhi mentre le sue labbra pronunciavano:

 

-Te...-

 

Ginny si sentì arrossire. Le gambe erano diventate gelatina.

 

Perché Harry doveva essere così stramaledettamente affascinante?!

 

Virginia si voltò velocemente facendo ondeggiare i lunghi capelli rossi.

 

Ancora una volta il profumo di ciliegia gli invase i polmoni trascinandolo nei più dolci meandri della mente umana.

 

-Voglio andare in cima al Big Bang...- disse Ginny facendogli riaprire gli occhi.

 

Harry scosse un attimo le spalle prima di afferrare il concetto.

 

-Dove vuoi andare ?!- le chiese arrivando al suo fianco.

 

Ginny sbruffò falsamente arrabbiata.

 

-Uffa! Ma che guida sei?! Ogni volta devo sempre ripetere due volte tutto quello che dico!-

 

Harry rise, mentre velocemente ritornava a  trovarsi a qualche passo più avanti di lei e iniziando a camminare all’indietro per poterla guardare ugualmente in viso, intanto che le parlava.

 

-La colpa è tua...- le confessò sorridendo sornione.

 

-Cosa?!- domandò Ginny incredula.

 

-Sei troppo bella... e ogni vola mi distrai!-

 

Virginia, nuovamente, assunse il medesimo colore dei suoi capelli.

 

-Vuol dire che non sei un’ottima guida se ti fai distrarre da me...-gli disse torturandosi le mani ma ostentando sempre una falsa sicurezza.

 

Harry la scrutò con i suoi occhi letteralmente forgiati nello smeraldo.

 

-Credimi due secondi in più ad osservarti e non resisterei oltre...- affermò con una dolcissima semplicità.

 

Ginny si portò una ciocca amaranto dietro l’orecchio.

 

Ricambiò quello sguardo di fuoco.

 

- Anche. Io. Provo. La. Stessa. Identica. Cosa...- fu ben attenta a misurare tutte le parole in modo che le durassero fino a superare di qualche passo il bruno.

 

Harry si voltò con un sorriso, così strano, sul viso che Ginny non riuscì a trattenere una risata.

 

Era inutile resistere, quella ragazza minuta riusciva ogni volta a farlo sentire un perfetto imbecille.

 

In effetti, il sorriso che gli affiorava sulle labbra non era proprio dei più intelligenti.

 

***

 

 Hermione si era accoccolata dolcemente tra le braccia del rosso. Come tante volte, anche in quell’occasione, le era rimasto vicino.

 

-Grazie, Ron...- gli aveva detto appoggiando il suo orecchio sul petto possente del ragazzo.

 

Il rosso aveva annuito prima di stringerla possessivamente tra le braccia forti.

 

-Non devi preoccuparti... io ci sarò. Sempre - le aveva bisbigliato sfiorandole dolcemente con le labbra i lunghi boccoli setosi.

 

Aveva iniziato a cullarla dolcemente facendola sentire al sicuro e protetta dopo tanto tempo. Dopo quasi un anno dalla morte dei suoi genitori.

 

Poteva sentire il respiro caldo e rilassante del rosso infrangersi sulla sua testa. Una sensazione di pace e benessere albergava in quel sogno, che in realtà era, più che altro, un bel ricordo.

 

Un suo ricordo felice.

 

All’improvviso, qualcosa era cambiata in quell’atmosfera familiare e rassicurante.

 

Il caldo respiro di Ron era stato sostituito da qualcosa di freddo e irritante.

 

Le braccia erano rimaste attorno all sua vita, ma lentamente iniziarono a modificare la quantità di forza nella stretta. Quella del rosso era dolce e possessiva, mentre adesso qualcosa la stringeva in una maniera violenta e lei non si era sentita più al sicuro.

 

Aveva alzato tremante lo sguardo. Immediatamente due occhi freddi e inquietanti si erano impossessati dei suoi.

 

-Hermione...- una voce metallica aveva riempito la stanza lugubre e sporca in cui all’improvviso si era ritrovata.

 

-Chi sei?!- aveva urlato disperata cercando di divincolarsi.

 

Nessuna risposta.

 

-Guarda cosa sta per succedere a i tuoi amici!- ignorando la sua domanda la voce metallica aveva passato una mano avvizzita sulla fronte della bruna.

 

Repentinamente, Hermione aveva visto morire schiantato prima Ron immediatamente dopo Draco e alla fine Ginny, Harry e tute le persone che formavano, in quel momento, la sua famiglia. 

 

La mano avvizzita era ripassata velocemente sulla fronte della bruna.

 

-Non vuoi che succeda ?!- la voce, all’improvviso, era diventata comprensiva quasi dolce.

 

Hermione aveva annuito col capo.

 

-Bene... allora lasciami frugare nella tua mente.- la voce aveva mantenuto il tono calmo e rassicurante.

 

Hermione aveva tremato prima che qualcuno la riscuotesse con violenza.

 

-Hermione!-

 

-Hermione!-

 

La bruna aprì faticosamente gli occhi. Sembrava che il torpore del sonno non volesse abbandonarla.

 

Gli occhi color cioccolato saettarono lungo la faccia preoccupata di Ron che la strattonava violentemente.

 

Il volto dell’auror era rosso, chiaramente agitato.

 

Hermione aprì e richiuse più volte gli occhi prima di mettere a fuoco l’ambiente circostante.

 

-Hermione...- sussurrò ancora Ron accarezzandole dolcemente i capelli.

 

La bruna gli sorrise rassicurante.

 

-Sto bene...- gli disse tirandosi a sedere.

 

Ron scrutò il suo volto pallido e delicato.

 

-Sicura ?!- le chiese sedendosi con le gambe incrociate sul morbido materasso.

 

Hermione annuì, mentre una piccola fitta tornava a torturarle la cicatrice della mano.

 

-Mi hai fatto prendere un colpo, di nuovo!- esclamò l’auror  prendendole la mano sana tra le sue.

 

- E’ stato solo un brutto sogno...- lo rassicurò portandosi una ciocca dietro l’orecchio.

 

-Un incubo ?!- chiese Ron preoccupato. Non gli erano mai piaciuti gli incubi. Harry ne aveva avuti così tanti al quinto anno quando...

 

No, non era possibile. Hermione non si era mai scontrata con Voldemort.

 

-Ragazzi !- la voce di Draco arrivò distante dal piano di sotto.

 

Ron ed Hermione si lanciarono un’occhiata.

 

-Siamo qui!- esclamò la bruna prima che il rosso potesse aggiungere qualsiasi cosa.

 

Sentirono i passi del biondino percorrere velocemente le scale e parte del corridoio prima che la porta della camera della ragazza si spalancasse.

 

-Ehi...- esordì Draco notando il leggero pallore della bruna.

 

Ron si voltò ad osservarlo.

 

-Hermione non è stata bene questo pomeriggio...- spiegò alzandosi dal letto dell’auror Granger.

 

Draco si avvicinò cautamente. Le posò delicatamente una mano fresca sul capo.

 

-Non credo abbia la febbre...- disse dopo averle baciato la fronte con le labbra.

 

Ron guardò di traverso quella scena. Assunse uno strano cipiglio innervosito quando notò le gote della bruna diventare rosa.

 

-No, non ha la febbre. Ma comunque non è stata bene...- ribatté seccamente il rosso.

 

Draco si voltò, all’improvviso, sorpreso dello strano tono dell’amico.

 

Ron si era appoggiato stancamente allo stipite della porta. Le braccia incrociate sul petto largo e l’espressione alquanto truce rivolta al biondino.

 

-Dove sei stato ?!- chiese dolcemente Hermione riportando l’attenzione di Malfoy su di lei.

 

Draco le sorrise, prima di accomodarsi di fronte a lei, sul letto.

 

-Sono stato al centro commerciale...-  affermò iniziando a sfiorare delicatamente la caviglia nuda della bruna.

 

Atto che non sfuggì a Ron che sbruffò contrariato.

 

-Con chi?!- domandò Hermione ignorando completamente lo strano, quanto insopportabile, comportamento del suo amico d’infanzia.

 

-Anne...- confessò il biondo diventando leggermente rosa sulle guance.

 

Ron sorrise, all’improvviso, e si avvicinò velocemente al letto per prendere parte alla conversazione.

 

- Aha...- disse incrociando le gambe alla sinistra di Hermione.

 

-Aha, cosa?!- chiese Malfoy guardandolo divertito.

 

Ron sorrise ancora iniziando a giocare con i boccoli di Hermione.

 

-Continua questo racconto...-

 

Draco scosse il capo guardando l’orologio da polso.

 

-Dobbiamo vestirci...- disse continuando ad accarezzare la caviglia sottile della bruna.

 

-Perché ?!- chiese Ron allarmato, il pallore di Hermione non lo convinceva affatto.

 

-Perché Hermione ha bisogno di prendere una boccata d’aria e di distrarsi...- disse alzando lo sguardo di ghiaccio sugli occhi azzurri del rosso.

 

Granger sentì chiaramente la rivalità di due uomini nascere in quel momento.

 

Ron scosse il capo.

 

- No. E’ meglio restare qui sta sera.-

 

Draco serrò la mascella.

 

-Invece, io dico che è meglio uscire. Non fa bene restare chiusi in casa.-

 

Ron lo fulminò con gli occhi tremendamente blue.

  

-Ho detto che è meglio non uscire. Hermione non sta bene...-

 

La bruna continuava a guardare entrambi, voltando lo sguardo ogni volta che qualcuno dei due controbatteva all’altro.

 

Sentì la tensione aumentare ogni minuto di più in quella stanza.

 

Entrambi avevano smesso di coccolarla.

 

-Io voglio uscire...- disse all’improvviso lasciando di stucco Ron.

 

Draco sorrise compiaciuto lanciando uno sguardo di soddisfazione al rosso che in quel momento guardava la sua migliore amica come se fosse stata la prima volta.

 

-Ron...- continuò la bruna notando l’espressine dell’auror Weasley. –Penso che una boccata d’aria mi possa far bene...-

 

Gli occhi cioccolato lo fissarono speranzosi.

 

Lei  non aveva nessuna voglia di litigare.

 

Ron la osservò.

 

Sospirò forte prima di scuotere il capo.

 

-Ma se ti vedessi troppo pallida torneremo immediatamente. D’accordo?!-

 

Hermione sorrise prima di saltare al collo di entrambi.

 

-Va bene...- disse scoccando un bacio sulla guancia ai due.

 

Si alzò velocemente portandosi davanti all’armadio. Avrebbe fatto una lunga doccia ristoratrice.

 

Iniziò a cercare nei cassetti quando si accorse che Draco e Ron erano ancora lì a fissarla.

 

Si voltò di scatto, facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli mossi.

 

-Volete uscire?! O avete bisogno di una richiesta in carta bollata!-

 

Entrambi i ragazzi risero prima di lasciare velocemente la camera.

 

Hermione osservò la porta chiudersi delicatamente.

 

Si portò la mano sana su quella ferita.

 

Uno strano bagliore scarlatto si liberò dalla fasciatura. Piccole gocce di sangue si unirono per formare una lettera.

 

Hermione premeva così forte sulla cicatrice che non si accorse affatto della “N” tremolante che comparve  e sparì sulla ferita.

 

All’improvviso, il dolore cessò portandosi via anche la leggera emorragia.

 

 

***

 

Mellifluo si legò i lunghi capelli d’oro  in modo che non sfuggissero dall’interno del  cappuccio nero da mangiamorte.

 

Il viso severo fu coperto dalla maschera bianca e lucida.

 

All’improvviso, il marchio nero iniziò  bruciargli lungo il braccio.

 

Era l’ora di attaccare.

 

***

 Ginny si portò velocemente un ciuffo rosso dietro l’orecchio. Il vento freddo le scompigliava dolcemente i capelli. Era seduta su una panchina di marmo che si affacciava sulle sponde del fiume. Sorseggiava tranquilla il suo bicchiere di caffè fumante.

 

Harry le sedeva accanto. I capelli disordinati ed arruffati erano mossi di tanto in tanto dalla fredda brezza. Gli occhi verdi erano puntati verso un punto impreciso dell’altra sponda.

 

Tra di loro regnava un equilibrio così elegante e perfetto che nessuno aveva il coraggio di spezzarlo, parlando.

 

Harry, all’improvviso, portò il suo sguardo verso la figura che era accomodata accanto a lui.

 

-Se ti prendessi la mano mi rifiuteresti ?! - quella domanda gli sfuggì dalle labbra rosse.

 

Virginia si voltò. Era arrossita sulle gote morbide. Harry la trovò semplicemente magnifica.

 

-Provaci...- sussurrò appoggiando delicatamente una mano sul marmo bianco, tra di loro.

 

 

Harry guardò le sue dita affusolate.

 

Guardingo portò la sua mano a sfiorarle.

 

Erano fredde ma morbide.

 

Le toccò delicatamente ancora una volta.

 

Finalmente trovò il coraggio di afferrarla e di intrecciare le sue dita con quelle di lei. A quel contattò il suo cuore gli batté forte e deliziosamente arrossì sulle gote.

 

-Devo chiederti scusa, Virginia...- la voce calda e sensuale del bruno risvegliò Ginny dai suoi pensieri. Era partita per un bellissimo viaggio quando aveva sentito la mano di Harry cercare ed afferrare la sua.

 

La rossa si voltò sorridendogli dolcemente.

 

- Anch’io devo parlarti...-

 

Ginny cercò lo sguardo del bruno ma non lo trovò.

 

Harry stava guardando accigliato dietro la sua figura.

 

Uno fischio strano ed intenso gli perforò i timpani.

 

Harry si guardò ancora attorno, prima di prendere in malo modo Virginia e scansarsi dal dardo infuocato che si conficcò pericolosamente nel suolo.

 

Era ancora a terra. Il suo corpo pressato su quello di Ginny per proteggerla.

 

In pochi minuti, il silenzioso vociare del centro di Londra si tramutò in una vera e propria confusione.

 

-Mangiamorte...- disse rialzandosi e afferrando prontamente la bacchetta.

 

Immediatamente, davanti ai suoi occhi si presentarono una cinquantina di uomini incappucciati. Davanti a quelle file compatte un uomo possente dalla maschera bianca sembrava essere il capo.

 

-ATTACCATE!- urlò all’improvviso. 

 

Harry afferrò l’ M.C.P.

 

- A tutti gli auror in servizio, un gruppo di mangiamorte sta attaccando il centro di Londra, chiedo immediatamente rinforzi!-

 

Si chinò verso Ginny che era rimasta a terra. Aveva preso la bacchetta ma le mani le tremavano.

 

-Devi rimanere qui nascosta, non voglio che ti succeda nulla!- le ordinò.

 

Ginny scosse il capo.

 

Gli occhi impauriti si accesero di una nuova luce.

 

-Vengo con te!- esclamò smettendo di tremare e afferrando con più sicurezza la sua bacchetta.

 

-Non se ne parla nemmeno!- ribatté Harry.

 

Ginny si morse il labbro.

 

-Sei solo, hai bisogno del mio aiuto. Non puoi tenere testa a tutti!-

 

-No!- ribatté secco l’auror .

 

Ginny avvertì un fischio. Immediatamente, afferrò Harry per il giubbino di pelle e lo trascinò al suolo.

 

Virginia lo scrutò con gli occhi di sfida.

 

- Va, bene! Ma cerca di non farti male. Devo finire di parlarti!-

 

Ginny sorrise.

 

-lo stesso vale per te!-

 

Harry scosse il capo.

 

-Sei pronta?!-

 

In quel momento, una decina di mangiamorte stava attaccando la vetrina di un pub.

 

L’elegante vetro dell’entrata fu rotto da uno schiantesimo. I babbani all’interno del locale gridarono terrorizzati.

 

-Ora...- sibilò Harry a denti stretti.

 

Corsero a perdi fiato fino a raggiungere il gruppo folto di incappucciati.

 

Harry prese saldamente la bacchetta tra le mani.

 

-Rictusempra!- urlò e una campata dei mangiamorte fu schiantato al suolo.

 

Harry sentì Ginny allontanarsi verso la sua sinistra. Con la coda dell’occhio scorse qualche mangiamorte intento a schiantare un gruppo di persone.

 

- Levita sangue!- gridò una voce alle sue spalle.

 

Harry si gettò al suolo appena in tempo. Il terribile incantesimo si cozzò contro il muro. Migliaia di scintille cascarono sull’asfalto.

 

Harry sorrise mentre uno dei mangiamorte lo riconosceva.

 

- Ma guardate, quello lì non è il Grande, magnifico Harry Potter?!- la frase dell’uomo in nero fu accompagnata da una fragorosa risata.

 

Il capitano Potter si alzò con un colpo di reni. La bacchetta stretta in pugno e gli occhi verdi che brillavano vivaci.

 

-Hai fatto una perfetta descrizione...- disse osservando i volti incappucciati e nascosti.

 

-Devi essere simpatico... peccato però che dovrò schiantarti...- continuò sorridendo beffardo.

 

L’intero gruppo di mangiamorte rise sguaiatamente.

 

-Harry Potter, mi dispiace, ma questa volta oltre ad essere in netta minoranza, sei anche più sfortunato. Quando ti toglieremo di torno quel bel fiorellino sarà tutto per noi...-

 

L’uomo incappucciato indicò col capo Virginia che stava schiantando con successo il terzo mangiamorte.

 

-Oh, ma la vuoi finire?!- rispose Harry muovendo la bacchetta e scuoiandolo vivo.

 

L’urlo di puro dolore riempì l’ara.

 

Si girò verso gli altri mangiamorte.

 

-Avanti, adesso chi vuole farmi giocare?!- chiese sfoderando un altro sorriso beffardo.

 

I mangiamorte   scansarono con versi disgustati il corpo senza più aspetto umano e si avvicinarono ad Harry.

 

-Volete attaccarmi tutti insieme?!-

 

Il bruno sospirò rassegnato.

 

-Va bene!-

 

Gli incappucciati iniziarono a lanciare i loro incantesimi.

 

Si scontrarono tutti al centro del cerchio che avevano creato per circondare l’auror.

 

Ne un urlo di dolore, ne un lamento riempì l’aria.

 

Sentirono un leggero tonfo nel vicolo a sinistra.

 

Harry era atterrato elegantemente sull’asfalto.

 

-Ragazzi, ragazzi...- disse voltandosi verso di loro.

 

I mangiamorte inghiottirono il vuoto. Solo un diavolo avrebbe potuto resistere e scampare a quell’attacco di massa.

 

-Sono o non sono il bambino sopravvissuto?!-

 

Sorrise beffardamente prima di farli fuori con un sol colpo di bacchetta.

 

-Imbecilli...- sibilò corredo ad aiutare Ginny.

 

***

 

--Volete muovervi?!- la voce di Draco riecheggiò dal piano di sotto.

 

Era pronto già da un pezzo. Il pantalone nero e la camicia bianca, con due draghi ricamati sul petto, erano perfettamente coordinati con un paio di scarpe scure ed eleganti.

 

Ron si trascinò lungo le scale. Non aveva alcuna voglia di uscire. Gli sarebbe piaciuto restare a coccolare Hermione in camera sua. Ormai aveva preso l’abitudine di restare a casa da solo con lei.

 

Si guardò un’ultima volta allo specchio lungo, appeso alla fine del corridoio.

 

I capelli rosso fuoco ricadevano disordinatamente sulla fronte e sugli occhi, il maglione blue a collo alto aderiva leggermente alle spalle larghe e possenti, il jeans blue notte, che aveva comprato con Hermione al centro commerciale, rendeva, finalmente, giustizia al suo fondoschiena.

 

Scese velocemente le scale.

 

Trovò alla fine delle gradinate, Draco impegnato ad allacciarsi l’orologio da polso.

 

Dovette ammettere, con una certa riluttanza, che Draco Malfoy aveva sempre una gran classe.

 

-Tutto Ok?!- gli domandò il biondino notando il suo sguardo indugiare sulla sua blusa.

 

-Mio fratello Charlie ti pagherebbe tutto l’oro del mondo per fregarti questa camicia...- gli rispose in un tono alquanto lugubre.

 

Draco lo guardò stranito.

 

-Ah!- disse all’improvviso quando si ricordò il lavoro del fratello maggiore di Ron.

 

-Se vuoi ti faccio vedere dove l’ho presa così tu potrai regalarla a Charlie per Natale...-

 

Ron sbruffò.

 

-Oggi è arrivata una lettera da Hidden... non possiamo inviare regali o bigliettini d’auguri...- lo informò il rosso accomodandosi pesantemente sul divano.

 

Draco ci pensò un po’ su.

 

-Sarà per il prossimo Natale...- lo incoraggiò sedendosi sulla poltrona singola accanto al divano.

 

 L’umore di Ron non migliorò con quella affermazione, anzi, divenne ancora più lugubre e scontroso.

 

-Hermione!!!- gridò all’improvviso Draco facendo sobbalzare l’auror dai capelli rossi.

 

La voce della bruna risuonò debole dal piano di sopra.

 

-Arrivo!-

 

Si udì un leggero rumore di tacchi percorrere il corridoio in parquet.

 

-Eccomi...- disse all’improvviso comparendo dalla scalinata di legno.

 

I due si voltarono. Entrambi persero la mascella sul divano.

 

Hermione, fino a poco prima, era pallida e stanca. I lunghi capelli ondulati avevano perso il classico colore marrone splendente. Gli occhi cioccolato erano segnati da leggere occhiaie.

 

 In quel momento, invece, la bruna era davvero bella ed elegante come era sempre stata.

Il maglioncino, rosa pervinca, era aderente e metteva in risalto l’abbondante rotondità del seno, la gonna nera molto corta lasciava vedere perfettamente le gambe sinuose ed atletiche, i lunghi capelli boccolosi erano lucenti e ricadevano morbidamente sulle spalle.

 

Gli occhi scuri ed intelligenti spiccavano, sul viso regolare e delicato, grazie ad un piccolo accento di ombretto rosa e di matita nera.  Le labbra rosse e carnose brillavano sotto la luce del faretto.

 

I tacchi alti slanciavano maggiormente la sua figura di già longilinea.

 

Scese gli ultimi gradini abbassando lo sguardo. Vari braccialetti d’argento tintinnavano sul suo polso sottile.

 

Sorrise raggiante mentre con estrema naturalezza si portava un boccolo lontano dagli occhi.

 

-Andiamo?!- li esortò infilando il giubbetto di pelle nera.

 

Ron e Draco si ripresero, recuperando le loro mascelle.

 

Si alzarono velocemente raggiungendo un’ Hermione stranamente raggiante.

 

Lasciarono uscire per prima Hermione e, mentre Ron osservava rapito il movimento sensuale che le anche della bruna eseguivano, entrambi  i ragazzi pensarono la stessa identica cosa.

 

“E’ meglio tenersi ad una certa distanza questa sera...

 

***

 

 

 

Harry sbatté le spalle contro il muro di un negozio. Il mangiamorte incappucciato sogghignava mentre divertito gli puntava la bacchetta alla gola.

 

L’auror si guardava attentamente intorno cercando di analizzare la situazione e trovare così una via di fuga.

 

Non era facile pensare con un uomo grosso più di lui che brandiva minaccioso una bacchetta contro la sua giugulare.

 

Inghiottì il vuoto mentre guardava nelle fessure del cappuccio nero che il mangiamorte aveva sul viso, da dove si intravedevano gli occhi chiari.

 

Notò lo sguardo dell’uomo indugiare sulla sua cicatrice sulla fronte.

 

-Il bambino sopravvissuto...- sibilò serrando la stretta intorno alla sua bacchetta.

 

Harry cercò intorno sperando di scorgere la sua non molto lontano da lì.

 

Scioccamente l’aveva persa nel combattimento corpo a corpo.

 

Non era la prima volta che si trovava in quella situazione. Doveva solo mantenere la calma.

 

-Qui presente...- rispose inarcando leggermente la schiena contro il muro.

 

Doveva riuscire a far allontanare leggermente il mangiamorte. Così, avrebbe potuto stordirlo con un paio di calci ben assestati.

 

Fece scorrere nuovamente il suo sguardo sull’asfalto.

 

Finalmente riuscì a scorgere la sua bacchetta non molto lontano da lui, sulla destra.

 

Il mangiamorte serrò ancora di più la sua presa sulle sue braccia.

 

-Ultimo desiderio Harry Potter?!- chiese l’uomo in nero.

 

L’auror lo guardò divertito.

 

-Lasciarmi respirare...- sussurrò sperando che l’incappucciato scoppiasse in una di quelle risate idiote tipiche dei mangiamorte di Voldemort.

 

La reazione sperata non si fece attendere molto.

 

Immediatamente Harry sentì la prese diminuire. Ne approfittò per scrollarsi di dosso le braccia e colpire nei bassi fondi il mangiamorte che ululò di dolore iniziando a bestemmiare sulla madre del bruno.

 

Harry fece una mezza capriola agguantando immediatamente la bacchetta.

 

Affrontò con i suoi occhi smeraldo il viso dell’incappucciato.

 

L’uomo aveva alzato lo sguardo puntandolo su Harry.

 

Harry sorrise beffardamente prima di scagliare la sua maledizione.

 

-STUPEFICIUM!- urlò

 

L’uomo fu colpito in pieno dal fascio di luce rossa che scaturì dalla sua bacchetta. Volò per quasi tre metri fino a scontrarsi con il muro dell’altro palazzo.

 

Harry lo raggiunse di corsa. L’uomo era ancora stordito ma cosciente.

 

Il capitano Potter lo colpì di nuovo nelle zone basse.

 

-Non offendere mai più mia madre!- sibilò prima di legarlo e attaccarlo al muro con un altro incantesimo.

 

Si guardò attorno; corse giù per la strada.

 

Ginny era sparita. Osservò rapito il grande viale alberato dove  infuriava la battaglia. I rinforzi degli Auror erano arrivati finalmente.

 

Vide il collega Angelus schiantare con facilità un mangiamorte.

 

Gli sorrise sentendosi orgoglioso. Gli aveva suggerito lui quell’angolazione del braccio qualche settimana prima.

 

Sentì una voce squillante gridare alle sue spalle.

 

-Levita sangue!-

 

La maledizione colpì l’uomo in nero dietro di lui freddandolo all’improvviso.

 

Harry si voltò incontrando lo sguardo blue dell’auror Evelyn che gli sorrise brevemente prima rituffarsi con un grido nella battaglia.

 

Harry si passò una mano tra i capelli; adesso le avrebbe dovuto qualcosa.

 

Corse ancora a perdi fiato.

 

Il suo unico interesse era trovare Ginny.

 

Non si sarebbe mai perdonato se le fosse accaduto qualcosa.

 

Atterrò con rapidi combattimenti corpo a corpo un paio di mangiamorte lungo la sua corsa. Non aveva tempo di giocare con loro.

 

Arrivò in una piccola zona appartata un po’ più lontana dalla battaglia.

 

All’improvviso, un urlo riempì l’aria.

 

Harry si voltò di scatto.

 

-Virginia...- sussurrò prima di avviarsi sempre correndo verso la zona da dove era arrivato l’urlo.

 

***

 

 Hermione si fermò velocemente di fronte la villa di Anne.

 

Aveva convinto Ron e Draco a lasciarla guidare.

 

Draco scese, sorridendo, dal sedile posteriore.

 

-Arrivo subito...- disse allontanandosi nel vialetto.

 

Hermione e Ron rimasero soli nell’auto.

 

La bruna appoggiò delicatamente una mano sul sedile alla sua sinistra, più vicino al Rosso.

 

L’auror guardò giù verso la porzione di gamba che si intravedeva dalla gonna. Risalì lentamente fino ad arrivare alle sue dita sottili poggiate accanto a lui.

 

Inghiottì il vuoto.

 

L’odore di primavera riempiva tutta l’auto.

 

Perché, all’improvviso, si sentiva così imbarazzato dalla sua presenza. Aveva dormito con lei un paio di volte e l’aveva anche baciata.

 

Certo.

 

Baciata.

 

Forse il punto era proprio questo.

 

Quando stava accanto a lei aveva finalmente realizzato che non riusciva a pensare a nient’ altro che alle sue labbra morbide e carnose.

 

Si riscosse un attimo quando avvertì la testolina di Hermione poggiarsi teneramente sulla sua spalla.

 

Il suo profumo gli penetrò nelle ossa.

 

Serrò gli occhi.

 

Perché ogni santa volta doveva ricordarsi di quanto fosse stato bello ed appagante sfiorarle le labbra rosse ?!

 

Hermione gli prese la mano ed intrecciò le sue dita con quelle di lui.

 

-Hai delle belle mani...- disse la bruna liberandosi della cintura.

 

Ron inghiottì ancora una volta il vuoto.

 

-Sono identiche a quelle di Ginny... forse un po’ più grosse- continuò l’auror Granger portandosi una ciocca lontana dal lipgloss che aveva sulle labbra.

 

Ron fece uno strano rumore col naso. Sembrava quasi una risata.

 

-Le abbiamo prese da mio padre...- sussurrò sentendo la zona delle orecchie andare al fuoco mentre la bruna appoggiava accidentalmente il braccio sulla coscia del rosso, molto vicino alla zona off limits.

 

-Ah, sì?!- gli chiese liberandosi dallo sterzo e accavallando le gambe lunghe.

 

Ron distolse lo sguardo. Doveva concentrarsi e far circolare il sangue verso la parte alta del corpo, non il contrario.

 

Hermione abbracciò completamente Ron abbandonando la sua testa sul suo petto.

 

Anche la bruna aveva quell’irrefrenabile istinto di essergli sempre più vicina ogni qual volta era nei paraggi.

 

-Ti manca ?!- sussurrò Hermione sospirando ed immergendo il suo naso nell’odore pungente e buono di Ron.

 

Il rosso era impegnato a concentrarsi su altre zone che non fossero le gambe, le labbra, le mani o semplicemente la figura longilinea della ragazza.

 

-Cosa ?!-

 

Hermione rise contro il suo petto.

 

-Ti ho chiesto se ti manca ?!-

 

Ron si accigliò.

 

-Chi ?!-

 

La risata argentea e contagiosa della bruna riempì l’abitacolo.

 

-Come, chi ?! Ginny ed Harry...-

 

Il rosso si riprese  ridendo a sua volta.

 

“Chissà a cosa vado a  pensare...” si disse rilassandosi.

 

- Sì, mi manca la mia rompipalle rossa!- le assicurò sorridendo.

 

-Già...- concordò Hermione  –Anche a me mancano Harry e Ginny... chissà cosa staranno facendo in questo momento-

 

Ron si strinse nelle spalle.

 

-Non ne ho idea...-

 

Hermione si strinse ancora di più a lui.

 

-Sono contenta che ci sia anche tu, qui...- gli sussurrò diventando leggermente rossa sulle gote.

 

Ron inarcò un sopraciglio.

 

- Beh, voglio dire... ad Harry voglio bene... ma tu, Ron, ecco...- Hermione iniziò a balbettare diventando tenera.

 

Il rosso la strinse più forte a sé. Si liberò dello strano imbarazzo che l’aveva bloccato e le baciò dolcemente la guancia.

 

-Anche io sono contento che ci sia tu, qui, con me. Mi sarebbe piaciuto se fossi rimasta tranquilla a casa tua, al sicuro, ma sono egoista, e mi fa piacere che tu sia qui...-

 

Hermione alzò leggermente il capo per guardarlo meglio in viso.

 

Gli sorrise dolcemente.

 

Ron fissò il suo sguardo blue sulle labbra vermiglie di Hermione.

Entrambi si inumidirono la bocca.

 

Hermione si issò meglio sedere mentre Ron le accarezzava dolcemente una guancia.

 

Lentamente si avvicinarono l’uno all’altro.

 

La bruna sentiva chiaramente il suo respiro sulla pelle del naso. Ron le scansò sorridendo una ciocca riccia dagli occhi cioccolato.

 

Chiusero entrambi le palpebre e...

 

-Ragazzi ?!- la voce di Draco interruppe nell’abitacolo.

 

Hermione lanciò lontano Ron, facendolo sbattere contro il finestrino; lei si ricompose rassettandosi i capelli.

 

Il rosso si schiarì la gola.

 

-Sì, Draco?!- chiese mentre il biondo saliva nell’auto accompagnato da Anne.

 

-Ciao Ron, ciao Hermione...- li salutò la bruna con un bel sorriso.

 

I capelli neri erano morbidi e lucenti.

 

-Ci fai da navigatore?!- chiese Malfoy sorridendo educatamente ad Anne che arrossì di colpo.

 

-Perché no ?!- si passò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

Hermione si rilassò. Intercettò l’occhiata di Ron e sorrise.

 

Mise in moto l’auto.

 

-Inizia, Anne...-

 

 

***

 

Harry corse come non mai lungo il corridoio scuro che si apriva tra un palazzo ed un altro. Le pozzanghere lasciate dalla neve gli schizzavano il jeans scuro.

 

-Ehi, fiorellino...- una voce cavernicola e gutturale raggiunse le sue orecchie.

 

Rallentò il passo quando arrivò all’angolo da dove provenivano i suoni.

 

Si sporse leggermente solo per vedere Ginny che arrancava con la bacchetta ben stretta in pugno.

 

-Oh, piccola stai tremando...- sussurrò l’uomo avvicinandosi ancora di più e facendo arrivare la rossa con le spalle la muro.

 

Ginny tremò un attimo prima di tornare sicura. Harry non l’aveva mai vista così. Ron aveva lo stesso contegno. In lui, però, non faceva tutto quello strano effetto.

 

-Non sono un fiorellino...- sibilò Virginia a denti stretti. I suoi occhi tremendamente chiari erano puntati in quelli che si intravedevano dal cappuccio del mangiamorte.

 

-Ah, no ?!- chiese l’uomo avvicinandosi ancora. Ginny trattenne il respiro.

 

Harry strinse convulsamente la bacchetta tra le dita. Non poteva intervenire all’improvviso. Quell’uomo avrebbe potuto fare del male alla ragazza.

 

--Invece, secondo me sei un bel fiorellino delicato...- così dicendo le toccò una guancia morbida. Harry digrignò i denti. Gli avrebbe spezzato quelle luride dita.

 

Ginny serrò forte gli occhi. Non voleva essere toccata da quel mostro disgustoso.

 

-Lasciala, Argo...-

 

La voce che intervenne a difenderla sembrava famigliare.

 

Harry si sporse di nuovo e vide avanzare lentamente un uomo alta con una scintillante maschera bianca.

 

L’aveva già incontrato. Era, forse, l’unico mangiamorte di Voldemort in grado di batterlo.

 

L’incappucciato, chiamato Argo, si girò velocemente.

 

-Ma...- avevano avuto il preciso ordine da Voldemort di non chiamare mai col suo nome, Mellifluo.

 

- E’ l’amica di Potter...- affermò, non togliendo la bacchetta dalla gola pulsante della rossa.

 

Mellifluo inclinò la testa.

 

-Vuoi che Potter si occupi personalmente di te ?!- gli chiese lanciando un cenno del capo dietro il muro dove Harry era nascosto.

 

Il mangiamorte si girò.

 

L’auror però era già dietro di lui.

 

-Buh!- gli fece.

 

Argo indietreggiò.

 

-Da dove diavolo spunti fuori?!- gli chiese inghiottendo il vuoto.

 

-Devi stare più attento, Argo.- iniziò avanzando verso di lui.

 

L’uomo incappucciato si guardò attorno, mentre Mellifluo non muoveva un muscolo per aiutarlo.

 

In preda al panico, cercò di colpire Harry ad un fianco. Questo, però, alzò il braccio affondando col gomito sulla base della nuca.

 

L’incappucciato ruzzolò a terra gridando di dolore per il cacio ben assestato nello stomaco.

Velocemente si voltò verso Mellifluo.

 

- Tu, traditore... rimani lì a guardare mentre un tuo fratello è in difficoltà...-

 

Mellifluo lo fulminò con lo sguardo.

 

Sollevò la bacchetta verso Harry e...

 

Invece di lanciare la maledizione contro di lui deviò il colpo verso Argo. L’uomo a terra urlò di dolore prima di scomparire nel nulla.

 

Ginny si lasciò scivolare lungo il muro. Le gambe le tremavano ma per nulla ragione al mondo avrebbe dato la soddisfazione a quel mangiamorte di vederla impaurita.

 

Mellifluo si voltò.

 

-Dove pensi di andare ?!- chiese Harry puntandogli la bacchetta alle spalle.

 

Il biondo sorrise dietro la maschera.

 

-Sto tornando dal mio Signore oscuro, Potter. Gli auror hanno avuto la meglio, per questa volta. E noi ci stiamo ritirando...-

 

Harry ghignò.

 

- Pensi davvero che io ti lasci andare ?!- continuò avanzando.

 

Mellifluo si voltò.

 

-Vuoi combattere contro di me con la tua amichetta sotto tiro. Cosa ti assicura che io non me la prenda con lei. Lo sai che sono un mangiamorte ?!-

 

Harry continuò a tenere il sorriso stampato in faccia.

 

-So che sei un mangiamorte; ma so anche che non sei come tutti gli altri...-

 

Il biondo inghiottì il vuoto mentre portava lo sguardo sulla rossa ancora seduta sull’asfalto.

 

-Portala a casa. Ha avuto una giornata terribile. Il nostro combattimento non tarderà ad arrivare. Voglio che coinvolga solo me e te. Nessun altro.- così dicendo Mellifluo si voltò e lentamente si allontanò.

 

Harry rimase ad osservarlo, incapace di fermare quell’uomo terribile, a cui in fondo doveva la vita della persona più importante della sua vita.

 

Si voltò verso la piccola Virginia. Lo sguardo vacuo e il viso pallido.

 

Harry si chinò su di lei.

 

-Va tutto bene, piccola, ci sono io qui con te...-

 

La prese in braccio e velocemente ritornò verso la zona in cui prima c’era stata una battaglia e dove adesso regnava la pace.

 

***

 

- Ci dispiace che tu debba andare via domani mattina... Avremmo potuto passare il Natale assieme...- iniziò Ron sbocconcellando il pezzo di pizza che aveva rubato da Hermione.

 

Anne era arrossita incrociando lo sguardo di Draco un po’ triste e taciturno.

 

Hermione lo osservava silenziosa. Poteva darla a bere a tutti ma a lei no . Draco Malfoy era davvero triste per la partenza di Mary Anne Cooper.

 

Sorrise verso la sua direzione quando intercettò i suoi occhi di ghiaccio.

 

-Su Malfoy...- iniziò Ron prendendolo in giro. –Da domandi ti ritroverai di nuovo solo con me ed Hermione, divertente vero?!-

 

All’improvviso il tacco della scarpa della bruna si conficcò pesantemente sul piede del rosso.

 

-Ahi....- disse prima di ricevere l’occhiata rivelatrice di Hermione.

 

Non aveva affatto notato di quanto quel tavolo fosse già abbastanza silenzioso senza le sue battutacce.

 

Ron arrossì leggermente mentre gettava il naso nel suo boccale di birra chiara.

 

Draco giocherellava tristemente con il tappo della coca di Hermione. Anne continuava imperterrita a girare e rigirare la forchetta sulla sua pizza, mentre Ron ed Hermione non facevano altro che sentirsi di troppo.

 

-Potremmo andare a fare un giro al parco... è qui vicino ed alcuni ragazzi a scuola dicono che c’è un posto in cui fanno le cioccolate calde davvero buone...- propose all’improvviso Hermione.

 

-Ma se a te il cioccolato non...- ma un’altra proverbiale stoccata sul suo piede convinse Ron a tacere.

 

Anne sollevò finalmente il suo capo.

 

-Ah, sì. Intendi Martin Chocolat * (si legge alla francese). Le cioccolate sono il suo forte. E’un bar aperto solo d’inverno, però...- aggiunse bevendo un po’ d’acqua dal suo bicchiere.

 

Draco si schiarì la gola.

 

- Ti piacerebbe andarci ?!- chiese rivolto alla bruna dagli occhi chiari.

 

Anne arrossì prima di asserire.

 

-Sì, mi ricorda l’infanzia...-

 

Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata.

 

-Bene, allora, vogliamo andare?!-

 

***

 

Ginny si mosse debolmente nel letto della sua camera. Le doleva un po’ tutto il corpo. Ma la mano destra era la parte che più la torturava.

 

Aprì lentamente gli occhi chiari.

 

Non riuscì a mettere immediatamente a fuoco gli oggetti presenti nella stanza. Vide la piccola luce sul suo comodino accesa, il lampadario sul soffitto ed un volto dai lineamenti ancora non precisi al suo fianco.

 

- Ehi, bimba...- le disse dolcemente l’immagine sfuocata accanto a lei.

 

Ginny sbatté più volte le palpebre prima che il volto di Harry diventasse chiaro.

 

Virginia sorrise quando si accorse che le mani di lui erano intrecciate con le sue.

 

-Ciao, Harry...- sussurrò debolmente con la voce impastata dal sonno.

 

Il bruno le accarezzò i capelli rossi.

 

-Sei stata bravissima, sai ?! Hai eliminato una decina di mangiamorte...- le disse sfiorandole il naso con le dita.

 

Ginny sorrise prima di rispondergli.

 

-In realtà ho avuto una paura folle...- ammise iniziando a giocherella con i ciuffi ebano di Harry.

 

L’auror le baciò la fronte.

 

-Sono orgoglioso di te comunque...- le disse iniziando ad accarezzarle le guance col dorso della mano.

 

- Ma io non ho avuto paura per me...- iniziò attirandolo di più a sé.

 

Harry le sorrise circondandole la vita con le braccia.

 

-In realtà, un po’ ne avevo anche per me, ma soprattutto ho avuto paura per te, per noi! Ho temuto di non poter più fare questo...- disse prima di issarsi sulla schiena e baciargli le labbra.

 

Harry sentì improvvisamente la pressione della bocca della rossa sulla sua. Immediatamente, quel contatto lo portò in paradiso facendolo sentire il re del mondo.

 

Mosse magistralmente le sue labbra su quelle di lei facendogliele dischiudere e rendendolo immediatamente più profondo.

 

Rimasero attaccati fino a quando la stupida necessità umana di respirare li fece dividere.

 

-Mi sei mancato...- gli disse strofinando il suo naso contro il suo.

 

Harry socchiuse gli occhi in preda ancora alle sensazioni che gli aveva trasmesso riaverla finalmente tra le braccia.

 

- Ho avuto paura anch’io...- le confessò attirandola più a sé.

 

Ginny si spostò leggermente, facendogli posto sul letto. Harry vi si accomodò abbracciandola dalla vita.

 

Virginia si accoccolò sotto la sua spalla affondando il viso nella maglia del ragazzo. Rimasero così per un po’, felici di essere nuovamente uno tra le braccia dell’altra.

 

Ginny sbadigliò.

 

-Stanca ?!- le chiese Harry massaggiandole il braccio.

 

Ginny asserì contro il suo petto.

 

-Beh, allora vado via e ti lascio riposare...- il bruno fece per alzarsi ma Virginia lo ritirò giù.

 

-Non andare via, rimani qui....- Ginny aveva il visino così dolce e desideroso d’affetto che Harry si sentì male. Già, non aveva alcuna voglia di lasciare quella camera. – Dormi con me...- quella voce sottile e dolce, quegli occhioni tristi furono una bomba nucleare per le difese di Harry che non riuscì più a trattenersi. Si rituffò su di lei baciandola avidamente.

 

Si rotolarono tra le lenzuola senza staccare le loro labbra.

 

Harry finì su di lei, entrambi sorridenti ed ansanti.

 

-Hm, hm...- disse guardandole il viso.

 

-Devo alzarmi ?!- le chiese.

 

Ginny lo guardò negli occhi verdi, gli sorrise maliziosamente e lo attirò maggiormente a sé.

 

-Non ci provare nemmeno...-

 

***

 

 

Draco si passò una mano tra i capelli mentre afferrava il bicchiere di cartone che Martin gli offriva.

 

Si voltò porgendolo ad Anne l’unica rimasta nel locale.

 

Ron ed Hermione erano già usciti all’aperto a passeggiare.

 

-Allora, a che ora partirai domani?!- le chiese aprendo la porta del bar e lasciandola passare.

 

Draco aveva sempre quei modi di fare che la facevano sentire così dannatamente speciale.

 

-Alle 8,00...il capitano Potter mi vuole nel suo ufficio molto presto...- rispose dopo aver inghiottito un sorso troppo abbondante di cioccolato caldo.

 

Draco sorrise amaramente pensando al suo amico che era ancora Auror.

 

-Già...- le disse mescolando con un movimento circolare del polso il liquido caldo e denso.

 

Anne osservò Hermione e Ron camminare più avanti. La bruna ricciuta aveva preso sotto braccio il rosso che  sorseggiava tranquillo la sua cioccolata.

 

- Sono carini insieme...- si lasciò sfuggire mentre delicatamente si portava una ciocca nera dietro l’orecchio.

 

Draco parve non ascoltarla. Le porse il braccio e lentamente iniziarono a passeggiare.

 

Il biondo era taciturno. Anne poteva udire i battiti del suo cuore ronzarle nelle orecchie.

 

- Mi sono divertito nell’ultimo periodo con te e con Lily...- Draco arrossì leggermente sulle guance. Un leggero colore rosa le imporporava.

 

- A-anch’io...- balbettò la bruna diventando letteralmente rossa.

 

Draco si fermò di scatto quando riuscirono a trovare una panchina sgombra di neve.

 

-Vuoi sederti ?!-

 

La ragazza asserì col capo. Sentiva che le gambe non le avrebbero retto ancora  per molto se Malfoy avesse continuato a stringerle il braccio.

 

Si accomodarono sulla fredda panchina di legno. Molto vicini, a causa della temperatura rigida.

 

- Quando torni?!-

 

Draco sparò quella domanda senza guardarla in viso e continuando a sorseggiare il suo caffè.

 

Anne lo guardò con la coda dell’occhio.

 

-Penso di ritornare a Febbraio... Adesso che ho un altro buon motivo per venire via da Londra...- Anne si morse la lingua per la frase alquanto compromettente.

 

Draco la scrutò con i suoi occhi di ghiaccio.

 

Il suo cuore fece un balzo quando le iridi blue di Anne si rispecchiarono nelle sue.

 

- Voglio dire...- aggiunse la mora cercando di salvare il salvabile. –Adesso che devo portarvi notizie sul mondo dei maghi...-

 

Draco sorrise.

 

Chissà perché quella ragione non lo convinceva per niente, chissà, poi, perché immaginare di essere “l’altro buon motivo” di Anne gli riempiva il cuore di un dolcissimo e confortante calore.

 

-Beh, sicuro...- cercò di rassicurarla. Adorava quando quelle guance morbide si coloravano di rosso vermiglio.

 

Anne sospirò allungando le gambe lunghe davanti a lei.

 

Questa volta a Draco non sfuggì di notare di quanto fossero sottili e sode.

 

Anne si strinse nel cappotto e rabbrividì al pensiero di essere così vicina all’uomo che popolava i suoi sogni.

 

Si portò le mani in tasca ed immediatamente si ricordò del piccolo regalo che gli aveva preso, purtroppo, senza l’aiuto di Hermione. Era un po’ indecisa se darglielo o meno.

 

-Ecco...- iniziò aumentando la gradazione di rosso sulle gote. –Ieri pomeriggio quando sono scomparsa per mezz’ora con Lily... beh, in realtà non siamo andate in bagno...-

 

Draco inarcò un sopraciglio.

 

- Ah, no?!- le domandò guardandola negli occhi.

 

Ecco, il cuore un altro salto.

 

-No, ecco.... io- infilò di nuovo la mano nella tasca del pesante cappotto e afferrò il pacchetto. –Ecco, ti ho fatto un regalo!- esplose tutto d’un fiato allungando la mano davanti a sé e porgendogli il dono.

 

Non riusciva a guardarlo negli occhi.

 

Draco inghiottì il vuoto. Lui non le aveva comprato niente. Che idiota!

 

Afferrò delicatamente il pacchetto.

 

Lo scartò trattenendo il fiato mentre osservava Anne contorcersi le dita della mano.

 

-Non so se ti piacerà...- continuava a farfugliare.

 

Draco osservò rapito il piccolo contenitore di velluto rosso. Sollevò di scatto il coperchio.

 

Una piccola collana da uomo, delicata e sottile, era ordinatamente riposta al suo interno.

 

Il ciondolo rappresentava una “M” attraversata da un piccolo serpente.

 

-La M sta per Malfoy... regalarti un D mi pareva troppo banale... e allora...- continuava a ripetere mentre Draco armeggiava con la chiusura dietro al suo collo.

 

Lasciò andare la catenina e la “M” si appese delicata sulla sua sciarpe Grigio-verde.

 

Draco la sfiorò e sorrise ad Anne.

 

-Questa sta per Mary Anne...- le disse portandole una ciocca ebano lontano dai suoi occhi.

 

-Io non ho niente per te... ma...- si guardò. Voleva darle qualcosa di speciale e significativa.

 

La sciarpa dei Serpeverde. La cosa più preziosa ed importante che avesse mai conservato.

 

Sciolse il nodo elegante in cui l’aveva fermata sul collo.

 

Profumava terribilmente della sua essenza.

 

Le poggiò la morbida striscia di lana sulle spalle.  L’annodò nell’identica posa in cui la indossava  e le disse:

 

- Lo so che è stupido che io ti regali la mia sciarpa dei tempi della scuola... ma ti posso assicurare che per me vale davvero tanto...-

 

Anne sbatté le palpebre mentre cercava di realizzare cosa le fosse accaduto. L’odore di Draco la circondava e lei non riusciva a ricordare  quanto tempo prima, si fosse sentita così bene...

 

Il biondo continuava a parlare ed a spiegare il motivo del perché, secondo lui, quel dono fosse squallido, ma Anne gli posò delicatamente le dita sulle labbra.

 

Un brivido percorse la schiena di entrambi a quel contatto.

 

- E’ il più bel regalo che io abbia mai avuto. Grazie, Draco-

 

Malfoy chiuse gli occhi quando sentì le labbra carnose di Anne poggiarsi amorevolmente sulla sua guancia.

 

Quel contatto lo stravolse.

 

Mai nessuna l’aveva fatto sentire così elettrizzato solo con un semplicissimo bacio sulla guancia.

 

Nemmeno Hermione.

 

Draco aveva ancora la guancia leggermente rosa, quando Ron ed Hermione ritornarono dal loro lungo giro obbligato.

 

-Tutto a posto?!- chiese il rosso sorridendo malizioso verso il biondino.

 

Draco si riscosse. Infilò la catenina sotto il maglione e si alzò. Fece qualche passo in direzione di Ron fino a raggiungere il suo orecchio.

 

-Mai stato meglio, Weasley...-

 

Continua...

 

 

 

Va bene, va bene! Ho impiegato una vita a scrivere questo chap; ma spero veramente che sia piaciuto! Ora ditemi che Draco non è l’uomo che tutte vorremmo trovare un giorno! Vi rendete conto di quanto è stato dolce con Anne! E non è ancora cosciente di esserne innamorato. In realtà, non lo è ancora. E’  solo molto affascinato dalla bellissima brunetta dagli occhi blue!

 

Ron ed Hermione sono troppo pucciosi, assieme. Però avete notato che la nostra “boccoli d’oro” ha qualche problema con questa dannata cicatrice che pare essere sparita all’improvviso dal suo posto dopo un lampo vermiglio e la comparsa della lettera N... ma cosa starà ad indicare quella lettera?!?!?!?!?!? Mah, chi lo sa. L’unica cosa certa è che io ho una mente contorta, sadica e malata!

 

Harry e Ginny... ma come faccio a tenerli separati quei due! Non sono stramaledettamente(avrete capito che adoro questa parola... tutta colpa di un mio amico che mi ha definito “stramaledettamente sveglia!”) dolci insieme! Non chiedetemi di Mellifluo. E’ uscito da solo dalla storia. Ho lasciato che facesse quello che voleva. In quel momento, gli andava di difendere la sua parte Auror ( e come vedremo lo farà sempre più spesso fino a... e no! non mi lascio scappare informazioni che sono in realtà anticipazioni! )...

 

In questo chap, Maggie e TJ non si sono visti. Colpa di un commentatore che mi ha chiesto che ruolo avessero nella storia. In realtà, nessuno! Servono solo per alleggerire la tensione. Poi, adoravo l’idea di dare ad Anne delle sorelle e mi attirava l’idea di intrecciare relazioni magiche con quelle babbane, con i semplici problemi di tutti i giorni.  Beh, se vi sono mancati , allora continuerò a scrivere anche di loro... altrimenti lascerò perdere.

 

Quindi, cari amici miei, un nuovo importantissimo sondaggio.

 

Volete che TJ e Maggie continuino a vivere nelle mie storie?

 

Dovete solo rispondere a questa domanda. In realtà, io scrivo quello che mi sento di scrivere ed anche se questo sondaggio risulterà negativo, se qualche volta mi verrà in mente di scrivere dell’altro su di loro... beh, state pur certi che lo farò!

 

Beh... io ho terminato.

 

Ah, un’ultima cosa. Nel prox chap introdurrò altri nuovi personaggi cattivi. Saranno gli antagonisti degli antagonisti!

 

Questa era la mia ultima considerazione... Ora passiamo ai ringraziamenti.

 

 

 

Lily Ciao carissima! Grazie della tua recensione e spero che anche questo chap ti sia piaciuto! Fammi sapere e rispondi alla domanda! Un bacio, AngéleJ

 

Nene89 Ciao! Che brutto momento hai scelto per la tua recensione! Proprio la sconfitta degli azzurri! Che tristezza povero Cassano! Barese d.o.c.! quindi mio parente, visto che sono per metà di Bari!Sei stata troppo gentile nel tuo commento! Poveri azzurri! Mi è dispiaciuto! Mi raccomando continua a sfornare one-shot perché man mano vengono sempre più belle! Ora vado, un bacio,

AngéleJ

 

*Bibi* Ciao tesoro! Hai visto?! Hanno contestato TJ e Maggie... vuoi che continui a scrivere su di loro?! Ti prego appoggiami almeno tu! Grazie della tua recensione... un bacio grandissimo e fammi sapere! Bacioni,

AngéleJ

 

*JULY@* Ciaooooo! Anche tu fan di Maggie e TJ?!? Se li vuoi ancora vedere in questa ffc fammi sapere! Un bacio,

AngéleJ

 

Marcycas- Lady of Darkness tesoro! Mamma mia che recensione dettagliata! Le adoro quelle così! Allora innanzitutto bravissima! Come hai notato tu stessa leggendo il chap hai azzeccato tutto quello che avevo in mente!  Lo so, lo so... Anch’io penso che ben presto Draco si renderà conto che i suoi sogni sono popolati da un’altra ragazza... ma nel frattempo lasciamolo rosolare per bene! Mellifluo negli attacchi porta sempre una maschera bianca... quindi non potrebbe mai essere riconosciuto! Ecco il semplice motivo per cui nessuno lo riconosce. Inoltre i suoi capelli vengono raccolti in una coda, che viene nascosta nel cappuccio nero da Mangiamorte... quindi sarebbe un po’ difficile riconoscerlo! Anche se la sua voce... beh, non sto qui a darvi anticipazioni! Mi raccomando recensite e aggiornate in fretta la vostra storia! Un bacio enorme,

AngéleJ

 

Verhobbit Grazie della tua recensione e dei tuoi complimenti! Ma le coppie sono già formate! Sarà per la prossima ffc! Un bacio forte,

AngéleJ

 

°°MARTY°° Grazie Marty! Sono contenta che la frase ti sia piaciuta... eh, sai com’è io sono una romanticona! Le studio la notte queste frasi prima di scriverle! Fammi sapere se questo chap ti è piaciuto! Un bacio,

AngéleJ

 

Vale Il movimento l’ho messo ma c’è lo stesso un po’ di spazio dedicato a Ron ed Hermione. Per quanto riguarda Maggie e TJ...Beh, hai letto il mio problema! Fammi sapere cosa ne pensi! Un bacio,

Angéle J

 

Ary Ciao bella! Come va la costola?! Spero meglio! Sono contenta che lo scorso chap ti sia piaciuto... Davvero ti meravigli di “cotanta Bravura” ?!?!?! Dai, in fondo sappiamo tutti che vi piace solo la storia e non il modo in cui è scritta! Lo so... sono un mattone... ma io non mi credo capace di fare niente! Ecco perché mi impegno sempre esageratamente... anche a scuola è così... e non è affatto bello! Davvero assomigliavi un po’ a Lily quando eri piccina?! Ma allora eri tutta da mordere! Io li adoro i bimbi così! Che bello! Anche a te piace “la Maledizione della prima Luna”?! Io adoro quel film... come del resto gli attori! Ho sentito che ne faranno un sequel... beh, speriamo! Adesso devo andare, rimettiti in fretta! Un bacio grandissimo AngéleJ

 

P.S.

Grazie per aver letto tutte le mie one-shots!

 

Phoenix Beh, non so se ho mantenuto un livello abbastanza alto! Ma ti assicuro che mi sono impegnata tantissimo! Spero davvero che ti piaccia fammi sapere! Un bacio,

AngéleJ

 

Silvix Bene, tesoro allora preparati all’0arrivo di tanti e tanti altri chaps... questa storia sta assumendo dimensioni bibliche, mi fa un po’ paura! Spero che il chap ti piaccia fammi sapere! Un bacio,

AngéleJ

 

Vale e Mely Bravissime... non dimenticate mai la piccola Lily... perché forse sarà lei la chiave di tutto questo! Mi raccomando! Non mi abbandonate! Un bacio Grande

AngéleJ

 

Sunny Ecco che la the Best, torna a far danni! CHE BELLO! Mi hai commentato di nuovo! Me molto contenta e soprattutto onorata di cotanto onore! Non ci posso credere! No, no, no! la THE Best sei tu, e tu soltanto! Non riuscirei mai ad usurpare il tuo posto, anche se volessi, sei troppo brava! A proposito... ti ricordi che il 19 luglio è il mio compleanno... se dovessi avere un po’ di tempo da sprecare... e visto che non sforni una one-shot da molto... ti dispiacerebbe... beh, sì... farne una per me... Va bene, ho capito! Non fa niente! Grazie lo stesso! Beh, comunque vedi di scrivere presto dell’altro.. sei troppo brava per sparire nel nulla mia carissima Sunny THE BEST! Beh... ora vado grazie ancora dei tuoi complimenti! Un bacio grande

AngéleJ

 

Chris Ciaooo! Beh, che dire... Tu e mio fratello avete gli stessi identici gusti... ora che gli ho fatto notare la tua recensione su Hermione... beh, sta diventando indeciso. L’ago della bilancia pende sempre per Ginny ma adesso Hermione.... “ha un fascino tutto particolare!” Mah! Cosa ci troverete... in quelle due! Io preferisco di gran lunga Ron, Draco ed Harry... anche se devo ammettere che... se mi immedesimo nella mente contorta di un ragazzo... beh, potrei pensare che Hermione e Ginny siano “passabili...” Va, beh... lasciamo perdere i miei deliri! Grazie delle recensioni anche a tutte le mie one-shots! Sei davvero gentilissimo! Un bacio infinito,

AngéleJ

 

p.s.

 

Siete un po’ come la famiglia Weasley! Ma come vi viene in mente di giocare ad Hockey in casa?!?!?!?!?! Potevate farvi male sul serio... mi fate preoccupare! Avvisatemi quando dovete fare queste partite... Aspetta un momento! Se Ary è quella che uscita con meno lividi a allora tu ed i tuoi fratelli come siete messi?!?!?!?!

Arghhh!

 

Va beh.. almeno avete segnato!

 

 

Tipsy Tesoro... non cercare di fare dei trip mentali su cosa potrebbe fare  James per togliere di torno Evelyn... in fondo ci sei già arrivata! Lo so, lo so!  Il chap non è bello come te lo aspettavi! Però, credimi ho messo tutta la pazienza e la voglia! Meglio di così le scene di combattimento non riesco a descriverle! Quelle romantiche sono il mio debole! Spero cmq che il tutto sia passabile! Fammi sapere e grazie della tua recensione! Un bacio AngéleJ

 

P.s.

Ti piacciono TJ e Maggie? Allora, rispondi alla mia domanda!

 

Kiria Grazie, tesoro, dei tuoi bellissimi commenti! Non preoccuparti non sei obbligata a commentare tutti i chaps! Grazie dei tuoi complimenti davvero sei troppo buona! Ah, complimenti per la ffc che stai scrivendo; l’ho letta e la trovo interessante e scritta bene! Mi raccomando non saltare troppi chap ed aggiorna presto... un bacio grande AngéleJ

 

Riley Allora piccola, hai affrontato l’esame!? Sono sicura che sarà andato benissimo! Se parli come scrivi... beh, non avrai avuto nessun problema, anzi! Beh, non so se sono una persona fantastica, però, ti ringrazio della tua gentilezza! Mi fa un enorme piacere aiutare la gente! Credimi, so benissimo cosa vuol dire aver paura di qualcosa... Beh, ora devo andare! Ti mando un bacione enorme e tanta fortuna per la tua nuova scuola, AngéleJ

 

Milady Caio Tesoro mio! Anche tu sei fantastica... i tuoi chap sono scritti sempre con tanta eleganza che... beh, io e mio fratello adoriamo! Sei così gentile e simpatica! Grazie davvero per scrivere quelle belle storie! Mi piacciono così tanto! Non vedo l’ora di leggere l’aggiornamento e nel frattempo leggo e rileggo gli altri chap! Grazie del tuo commento... ci sentiamo presto con una recensione di Angéle VS Lord Kelsen80 che ti piacciono tanto! AngéleJ

 

Phoebe80 Ciao tesoro... beh, non vorrei offenderti, ma la notizia della morte dei genitori si sapeva fin dalle prime righe del primo chap... forse non te lo ricordi... magari hai letto troppo velocemente il primo Capitolo! Capita! Non preoccuparti... Lo so! Ronnino è sempre il nostro Ronnino nazionale! E’ un uomo da sposare come del resto il bellissimo Draco ed Harry! Io questi uomini li adoro tutti! Sarà che li ho descritti come i miei uomini ideali! Mah, non ne ho idea... cmq... grazie dei tuoi complimenti! Sei troppo gentile! Harry è stato divino, anche in questo chap... nell’altro ha fatto un po’ il bastardo, ma in fondo resta sempre l’eroe della situazione! Ah! (sospiro) beh, lasciami a andare... un bacio grande

AngéleJ

 

Sarry Malfoy Ciao tesoro! Grazie per la tua recensione... Come hai notato Ginny si è ripresa il suo Harry ma c’è sempre quella rompiballe di Evelyn e, almeno che un ragazzo non l’aiuti, avrà sempre la fissa per il povero Harry! Cmq... lo so! Draco, Anne e Lily sono dolcissimi... ma in fondo la bimba ha qualcosa di strano che in realtà per i maghi non lo è poi così tanto. Scopriremo presto che questa piccina, oltre ad essere bellissima, paccioccosa e tenerissima, beh, sarà anche utilissima al trio (purtroppo ancora babbano)! Ma non per molto!  La pozione di Artemisy (il medimago) e di Luna procede bene, quindi ?! Don’t worry... Beh, ora ti lascio un bacione enorme!

AngéleJ

 

Phi phi Ciao carissima! Mamma mia che bella recensione lunga che mi hai lasciato! Quanto mi fa piacere quando mi dite dettagliatamente quello che ne pensate! Allora prima di tutto ti ringrazio per il tempo che spendi dietro la mia ffc, ma se la storia ti piace e ti appassiona davvero mi fa molto piacere che tu lo faccia! Cmq, passiamo a questo chap... Non so se hai notato di quanto Draco sia dolce... in effetti, un po’ troppo per quello che era una volta... ma io la penso in questo modo. Draco Malfoy è, è stato e sarà per sempre un bastardo incallito nei libri della Rowling, ma io non lo vedo esattamente  così. Innanzitutto, ho pensato che anche una persona come lui, quando vede morire l’unico parente che abbia mai amato e da cui abbia ricevuto amore a sua volta, (non credo che dopo aver provato cosa significhi davvero soffrire) non cambi  rimanendo il “bastardo” della situazione!  Il dolore, quello lancinante e terribile che ti fa credere di non poter continuare a vivere, fa maturare e rende le persone migliori! Quindi, ho ritenuto opportuno dare al “mio” personaggio di Draco Malfoy una dolcezza ed una capacità di capire gli altri di gran lunga superiore a quella di Hermione, Ron, Harry o la dolcissima Ginny.  In realtà, però, questo non cambia che il “mio” Draco Malfoy abbia bisogno di una persona altrettanto dolce ma determinata (come si rivelerà essere Mary Anne)... Spero di essere stata abbastanza chiara sul “Malfoy”. Vediamo di cos’altro avevi parlato ?! Ah, sì... Hermione! Povera, piccola mia, “boccoli d’oro”... Chissà cosa le succederà! Ma non temete tanto per lei... Ronnino caro è sempre lì per difenderla e proteggerla anche a costo della sua vita!  Harry, piccolo tesoro della mamma, è la vera rivelazione di questa storia! Credetemi nella mia mente è lui che prende il comando per le sua scene! E’ così in gamba, simpatico, dolce ma ha avuto un po’ troppi contatti con questa dannata Evelyn! Non vi preoccupate tra un po’ Evelyn verrà aiutata e supportata da James! Beh, credo di aver risposta a tutte le tue perplessità... continua ancora a chiedermi ed io risponderò molto volentieri! Ora vado, un bacione,

 AngéleJ

 

Cloudy Ciaoooooo! Spero di aver aggiornato prima della tua partenza... non sono riuscita a scrivere più velocemente! Scusami. Cmq, anche tu innamorata di Draco in versione “sweet Daddy”?! Non sei l’unica anch’io lo trovo bellissimo! Amore della tua scrittrice! Va, beh lasciamo perdere questi deliri! Dimmi un po’, ti piacciono Maggie e TJ insieme?! Sì?! Bene allora fammelo sapere e rispondi alla domanda , la sopravvivenza di quei due dipenda tutto da voi e dal mio cervello! Leggi la risposta di Phi phi se vuoi sapere qualcosa in più sulla dolcezza infinita di Draco... un bacio grande

AngéleJ

 

Maga Magò In realtà, Harry e Ginny sono tornati da un pezzo alla base degli Auror... anche tu salti le parti che non ti interessano, eh?! Anch’io! Cmq... quei due stanno benissimo e come hai potuto vedere hanno avuto finalmente un po’ di pace! Maggie e TJ?! Vuoi vederli ancora insieme ?! Allora, fammelo sapere! Se un bel po’ di gente mi risponderà positivamente quando questa storia sarà finita potrei decidere di scrivere una mini ffc su loro due nella sezione originale... chissà! Fatemi sapere! Un bacio grandissimo,

AngéleJ

 

Charlotte Ciao tesoro! Anche tu problemi con il computer?! Uffa ma questi dannati aggeggi rompono sempre le “così dette”?! che paranoie! Cmq, grazie della tua recensione il chap in effetti era un po’ triste, sei l’unica che se ne è accorta, non era uno dei miei soliti chap latte e miele; era cupo e terribilmente giù di tono! Questo ha tirato su le sorti! Spero che la tua tristezza sia passata, non preoccuparti tesoro, capita a tutti un momento NO! mi raccomando, un bacio grandissimo

AngéleJ

 

Kathy Ciao! Certo che mi sei mancata! Mi mancano tutti i miei amici-recensitori! Anche tu hai affrontato gli esami ?! Mamma mia! Grazie dei tuoi complimenti! Certo diventerò la J.K. Rowling italiana! Sono contenta che le miei storie ti coinvolgano sempre! Ora vado! Un bacio grande

AngéleJ

 

p.s.

Aggiorna presto.

 

 

Bene io ho terminato ma prima di abbandonarvi voglio darvi una notizia importantissima! Sul sito ufficiale di J.K. Rowling (solo nella versione inglese) potrete trovare un indovinello sul titolo del sesto libro! Io l’ho saputo dal gruppo in cui sono iscritta. Mi hanno dato le dritte per il piccolo indovinello e, beh, alla fine esce proprio un titolo!

 

Non ve lo dico.

 

Però non ha niente a che vedere con quelli che giravano fino a qualche tempo fa in net...

 

Beh, orava vado.

 

Un bacio grande

 

AngéleJ

 

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|Lasciami una piccola recensione *_*

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V

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 22
*** Capodanno: un pò di pace, ma non esageriamo! ***


DA AUROR A BABBANI XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace

DA AUROR A BABBANI  XXI CHAP: “Capodanno: un po’ di pace... ma non esageriamo! ”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

Dedico questo chap a me stessa (lo so forse è un pò pietoso) perché lunedì compio 17 anni e voglio farmi un regalo... e se volete farmene uno anche voi, lasciatemi un commentino alla fine.

 

AngéleJ

 

 

 

 

TJ si  guardò nel grande specchio, appeso nel suo elegantissimo bagno. Aveva uno sguardo stanco e sbattuto. Il viso leggermente pallido. Le poche lentiggini sul suo naso risaltavano perfettamente.

 

Aprì velocemente il rubinetto dell’acqua fredda.

 

Si rinfrescò abbondantemente il viso. Era davvero stanco. Un paio di giorni più tardi si sarebbe tenuto l’ultimo incontro del campionato invernale di basket.

 

Doveva ancora decidere chi avrebbe sostituito quel cretino di Marcus Bed! Doveva proprio  fare l’idiota per farsi notare dall’amica di Charlotte ?!

 

Sbuffò, pensando a quanto lavoro richiedevano le selezioni del rimpiazzo. Adesso, che il capitano della squadra, il bel biondine, Marcus Bed, era fuori uso, doveva pensarci lui a dirigere quelle maledette audizioni.

 

Si portò stancamente una mano tra i capelli. Tanto valeva chiedere a Maggie di accompagnarlo, almeno lo strazio sarebbe stato più gradevole con lei accanto. In effetti, anche un compito di matematica era più piacevole con lei!

 

Si tolse velocemente la maglia del pigiama e rimase a fissarsi allo specchio.

 

“A me piacciono i ragazzi possenti... ma non voglio i culturisti!”

 

Le parole di Maggie gli rimbombarono nelle orecchie. In effetti, lui non era questo gran cultore del corpo... però, poteva dire che grazie agli allenamenti di basket e alla palestra di casa... beh, stava migliorando.

Sospirò pensando alle evoluzione dei suoi pensieri. Non era possibile che in ogni momento della giornata, appena chiudeva gli occhi, solo una figura, esile e dolce, ingombrava la sua immaginazione.

 

Dannati ormoni della crescita!

 

Perché da un anno a quella parte non riusciva più a pensare a Maggie senza poi dover arrossire per l’immagine audace in cui si era presentata ai suoi occhi.

 

Stava impazzendo!

 

Ogni notte era un supplizio. Sognava sempre e continuamente le sua labbra rosa,  i suoi capelli biondi e morbidi, la sua pelle profumata e... le sue gambe!

 

Perché la sua migliore amica doveva avere una paio di gambe così snelle e sode. Ma, soprattutto, perché doveva essere così dannatamente bella e simpatica ?!

 

Avrebbe dato di tutto per togliersi dalla testa quella ragazzina minuta. Aveva provato anche iniziando a frequentare Charlotte. In somma, Charlotte! Quella ragazza alta, bruna, bellissima, e... nient’altro!

 

Con lei neanche un brivido gli correva su per la schiena. Nemmeno una piccolissima scossa elettrica. Eppure la bella bruna con gli occhi chiari e profondi, l’aveva massaggiato, sfiorato, e anche baciato!

 

Invece, con Maggie... beh, diciamo che gli bastava pensarla perché il suo sangue iniziasse a fluire velocemente verso parti in cui non avrebbe  mai dovuto circolare!

 

Quella notte di Halloween gli aveva solo sfiorato le labbra e... lui non aveva dormito per due notti di seguito. Il cuore continuava a battergli così stramaledettamente forte!

 

Ecco, anche in quel momento, il solo ricordo di quella esperienza gli faceva arrossare le guance e automaticamente si sentiva in paradiso.

 

Si sciacquò ancora una volta il viso. Le gote gli bruciavano.

 

-TJ!- la voce di suo nonno lo fece sussultare.

 

Il rossiccio si voltò sempre continuando ad essere sudaticcio e scarlatto.

 

-Sì ?!- perché la sua voce gli sembrò così inappropriata.

 

-Margareth Cooper al telefono...- suo nonno era appoggiato allo stipite della porta del bagno aperta.

 

-Non capisco perché quella ragazzina continua ancora a dirmi il suo nome e cognome al telefono! La conosco da quando aveva 4 anni, saprò anche riconoscere la sua voce!-

 

I baffi bianchi dell’uomo anziano si curvarono leggermente in un sorriso.

 

-Qualcosa non va ?!- gli chiese dopo aver notato il colorito troppo rosso che imporporava le guance del nipote dopo che aveva afferrato il nome di Maggie.

 

TJ scosse il capo.

 

-Niente, nonno! Va  tutto benissimo...- gli sorrise superandolo e scendendo giù per le scale.

 

Il signor Natchos rimase silenzioso appoggiato alla porta del bagno.

 

Sorrise. Sapeva benissimo la cosa che affliggeva il suo giovane nipote preferito. 

 

***

 

Harry indietreggiò sospinto con forza da Ginny. Ancora una volta si stavano allenando in un combattimento corpo a corpo.

 

Harry parò con energia i colpi agili ed eleganti della rossa.

 

Doveva ammetterlo; si sentiva davvero orgoglioso di quella ragazza. Era una sua creatura.

 

Non riusciva a capacitarsi dei miglioramenti visibili di Virginia.  Da  quel lontano Ottobre aveva fatto passi da gigante.

 

Con un calcio in pieno stomaco lo fece scontrare conto il muro alle sua spalle. Ginny afferrò la spada, che le era caduta, con una velocità tale che Harry non se ne accorse. Inghiottì il vuoto quando si ritrovò con la punta dalla lama che incombeva sulla sua gola.

 

Ginny gli sorrise maliziosa.

 

  -Sei in mio potere, Potter...- gli disse iniziando a riprendere fiato.

 

Harry sorrise mentre scostava velocemente la spada.

 

-Non hai bisogno di una sciabola per questo...- le rispose afferrandola per la vita e tirandola a sé.

 

Ginny rise mentre Harry iniziava a baciarle il collo.

 

La cosa più sexy era vedere Virginia sudata, con le gote rosse, ed il suo viso appagato per la magnifica prestazione che gli  mostrava ogni volta.

Ginny mugugnò contenta mentre rovesciava la testa per dargli più spazio dove far correre le sue labbra.

 

-Non dovresti sedurre le tue allieve, capitano Potter...- gli rivelò portando le sue braccia intorno al suo collo.

 

Harry rise mentre risaliva a cercarle febbrilmente la bocca che baciò con una passione indescrivibile.

 

Ginny trattenne il respiro quando avvertì le dita fresche di Harry scorrere sulla sua pelle sotto la maglia bianca da Auror.

 

All’improvviso quel contatto paradisiaco si interrupe.

 

-Che c’è ?!- chiese Virginia mantenendo ancora gli occhi socchiusi.

 

-Non posso adesso, devo andare. Ho lezione tra 20 minuti. Volo...- le spiegò  iniziando a massaggiarle la schiena.

 

Ginny si morse le labbra.

 

-Va, bene... tanto anch’io non potevo restare!-

 

Harry si accigliò distaccandosi leggermente per guardarla in faccia.

 

-Cosa devi fare? tu hai lezione solo con me!- le domandò guardandola negli occhi che avevano assunto un’espressione furba e sveglia.

 

-Devo fare una cosa...- guardò l’orologio e squittì elettrizzata. –Devo andare!-

 

Lo baciò di nuovo, lasciandolo senza fiato.

 

-A più tardi...- gli sussurrò recuperando la sua sacca.

 

-Ciao, bimba...-

 

Harry rimase nella grande palestra ancora per un po’. Era bellissimo riaverla di nuovo tutta per lui.

 

***

 

Hermione si immerse maggiormente nelle piccole bolle del suo bagno. L’acqua calda e profumata le coccolava tutta  la schiena. Era davvero una sensazione rilassante, propio quello di cui aveva bisogno.

 

Aveva liquidato i due ragazzi. Draco e Ron erano andati in banca.

 

Il rosso aveva insistito così tanto! Voleva vedere dove lavorava Malfoy.

 

Hermione sospirò mentre, solo con il pensiero del sorriso di Ron, il suo cuore faceva un salto e le sue guance diventavano rosse. Guardò silenziosa la candela accesa sul bordo del lavello. Adorava fare il bagno con la luce soffusa. Era qualcosa di estremamente bello e rilassante.

 

Sollevò dall’acqua una gamba lunga e affusolata. La rimirò un attimo. Assomigliava davvero tanto a quella di sua madre. A quel pensiero, non poté evitare di rattristarsi ed iniziare a sentire nuovamente la loro nostalgia. Soprattutto, in quel momento, nel periodo delle feste, era facile pensare a... loro. Suo padre adorava il Natale. La Signora Granger un po’ di meno, visto che era costretta a cucinare ed apparecchiare per l’intera famiglia di suo marito, che contava 5 fratelli con altrettante mogli e figli.

 

Sospirò ancora, ripensando a quando, da bambina, si stendeva comodamente sul parquet elegante, sotto l’albero di Natale, dove si aveva una prospettiva dell’abete davvero diversa, e pensava al suo futuro, a quello che avrebbe voluto fare una volta diventata adulta e... puntualmente si perdeva nei sogni di bambina.

 

Sorrise, mentre appoggiando la testa sul bordo della vasca, dove aveva affagottato un asciugamano, chiudeva gli occhi desiderosa che quei sogni bambineschi e felici ritornassero a popolare la sua mente ormai adulta e priva di quell’innocenza che le aveva dato la possibilità di fantasticare ad occhi aperti fino a qualche anno prima.

 

Un rumore forte di serratura o meglio di porta che veniva spalancata all’improvviso, la riscosse da quel bagno rilassante. Sgranò gli occhi quando scorse la figura di Ron immobile a fissarla nella vasca. Sentì perfettamente le sue gote prendere fuoco ed una rabbia indicibile montarle dentro. Rimasero a fissarsi pochi istanti, giusto il tempo di far capacitare entrambi di quello che stava succedendo.

 

“Ehi, ma Hermione è nuda... là sotto!” pensò Ron prima di inghiottire il vuoto e serrare forte gli occhi all’improvviso.

 

-Scusami...- riuscì a farfugliare prima che le urla della bruna riecheggiassero nella casa.

 

-ESCI FUORI, RON!- abbaiò la bruna portandosi istintivamente le braccia al petto cercando di nascondere al meglio, quello che veniva già abbondantemente celato dalla schiuma eccessiva.  

 

 Ron indietreggiò incapace di ribattere. Chiuse violentemente la porta e rimase in silenzio a riprender fiato. Il cuore gli  batteva a mille e il sangue che aveva arrestato la sua corsa tranquilla verso il cervello, riprese velocemente a circolare. Si appoggiò stancamente alla parete opposta all’entrata dell’elegante toilette e si lasciò scivolare fin per terra. Nascose il viso rosso tra le mani  e...

Scoppiò a ridere seguito, immediatamente, dalla bruna ancora immersa nella schiuma e ancora eccessivamente rossa sulle guance.

 

Ron sentì chiaramente le risate provenire dal bagno e non poté evitare di ridere ancora più forte.

 

***

 

Maggie sbadigliò mentre annoiata fissava i vari aspiranti per il posto di rimpiazzo all’ultima partita del campionato di basket invernale.  Era seduta accanto a Marcus Bed, che di tanto in tanto lanciava languide occhiate alla ragazza pon-pon, Alicia, amica intima di Charlotte. Peccato che lei fosse abbastanza infastidita dalle sue esagerate attenzioni.

 

Maggie trattenne a stento una risata quando, all’improvviso, per darsi sempre più arie, sbatté violentemente la caviglia fratturata contro la gradinata di legno duro. Lo sentì imprecare per poi non muoversi più.

 

Maggie portò il suo sguardo verde ed intelligente sul ragazzo rossiccio che stava esaminando senza troppo entusiasmo una ragazzo basso e tarchiato che già solo per la sua statura sarebbe stato scartato a priori.

 

Sospirò prima di allungarsi sulla panca.

 

-Annoiata?!-  chiese Marcus che aveva ripreso a lanciare languide occhiate alla ragazzina minuta che stava facendo una capriola senza mani.

 

Maggie si portò dietro l’orecchio una ciocca bionda sfuggita dalle due codine basse in cui aveva legato i suoi capelli.  Sorrise tranquilla al bel ragazzo biondo e prese volentieri il lecca-lecca che le offriva.

 

-Non possiamo dire che sia il massimo del divertimento guardare annoiarsi anche chi fa parte della squadra...- disse indicando col capo il viso di TJ che aveva assunto un cipiglio abbastanza innervosito.

 

Marcus rise troppo forte per una battuta senza nessuno scopo di ilarità. Maggie capì che continuava a cercare di fare colpo su Alicia che, invece, continuava diligentemente gli esercizi sull’asse di equilibrio. La bionda rimase a guardarla. Era davvero brava. Certo, non eseguiva   nulla che lei non avesse potuto fare. 11 anni di ginnastica artistica dovevano pur essere serviti a qualcosa... peccato che avesse smesso di frequentare la palestra  un anno prima, senza nessun motivo.

 

TJ annunciò un attimo di pausa.

 

Maggie si alzò per sgranchirsi le gambe. Si mise le mani sui fianchi sperando di poter finalmente portare a termine il “lavoro” per cui aveva accettato di fare compagnia a  TJ. Oltre naturalmente al semplice motivo di restare un po’ con il ragazzo.

 

Sentì una mano poggiarsi sulla testa.

 

-Ciao Maggie...- la voce di TJ le arrivò alle orecchie facendole sobbalzare il cuore nel petto. Si girò velocemente  ondeggiando le lunghe code.

 

-T- TJ...- balbettò diventando rossa. La notte precedente l’aveva sognato di nuovo.

 

Marcus sbruffò notando gli sguardi di entrambi saettare sulla bocca dell’altro. Vide Maggie inumidirsi le labbra e, in quel preciso, momento decise di  sgombrare velocemente dalla zona hot. Si recò nel posto più vicino alle ragazze pon-pon.

 

TJ si riprese, cercando di non guardarle gli occhi troppo verde chiaro.

 

-A... allora,- balbettò aprendo la bottiglia di acqua che si trovava ai piedi della bionda. La vide sussultare quando si avvicinò un po’ troppo, in effetti, per prendere il giubbino sulla panca dietro di lei. –Di cosa mi volevi parlare?!- le chiese sorseggiando un po’ di acqua.

 

Notò le guance di Maggie tingersi un attimo di rosso prima di tornare del classico colorito.

 

-Ecco, io... volevo chiederti... se sì, beh, ti andrebbe di passare il capodanno insieme...-

 

TJ sentì il cuore contorcersi.

 

Avrebbe dato un occhio della testa  per poter passare un po’ di tempo solo con lei... ma a capodanno i suoi genitori avevano organizzato quella noiosissima festa con tutti i rampolli delle famiglie dei Generali e dei pezzi grossi del governo e lui non poteva non andarci... e per giunta non gli era consentito nemmeno invitarla.

 

La guardò con i suoi occhi azzurri ed espressivi. Maggie continuava a farfugliare e a contorcersi le mani. Mai come in quel momento avrebbe voluto abbracciarla per toglierla dall’imbarazzo. Sapeva quanto odiava sentirsi così. Immaginava anche quanto avesse agognato e riflettuto prima di decidersi e parlargli.

 

TJ prese il coraggio a quattro mani. Doveva dirglielo, inutile farla stare male per niente. Sospirò tristemente prima di sparare letteralmente la sua risposta.

 

-Non posso, Mag... mio nonno, o meglio, mio padre e mia madre hanno organizzato una festa con tutti i loro colleghi dell’esercito e approfittano dell’occasione per presentarmi come il loro rampollo ufficiale... – TJ avvertì nitidamente l’aria congelarsi attorno a loro. Maggie sollevò il capo. Il suo viso era tranquillo, roseo e sorridente. Non c’era d’aspettarsi nulla di buono quando reagiva così, o meglio, quando si limitava a non fare nulla.

 

Inclinò la testa da un lato facendo spostare tutti i suoi capelli. Sorrise.

 

-Va bene non importa...- disse senza far trapelare nessuna emozione.  Si voltò velocemente per afferrare il suo cappotto. –Ora vado... devo aiutare mio padre in negozio...- continuò sempre con il tono della voce fin troppo calmo e falsamente contento. –Ciao TJ- lo salutò.

 

- Maggie aspetta, io... ecco...-

 

Si infilò il cappotto e senza dargli il tempo di fermarla uscì velocemente dal grande ambiente della palestra. 

 

***

 

I lunghi capelli, biondi e boccolosi, scendevano dolcemente sulle spalle di Kathy, la segreteria personale di Draco. Le labbra carnose e tremendamente rosse erano imbronciate.

La minigonna blue aveva sorbito il suo effetto su Ron quando quella mattina l’aveva vista.

 

-Beato, te, Malfoy...- gli aveva detto prima di tornare a casa per... non ricordava il motivo.

 

-Signor Malfoy... pare che dal suo arrivo l’entrate della banca siano aumentate...- gli disse appoggiandosi sensualmente sul tavolo nero.

 

Draco alzò lo sguardo.

 

Kathy offriva un abbondante visuale del suo deolletè. I denti dritti e bianchi venivano mostrati in un ampio sorriso.

 

Malfoy non si fece incantare da quegli occhioni da cerbiatta in calore.

 

-Tesoro... ti andrebbe di farmi un favore?!-

 

Kathy si avvicinò maggiormente al viso del suo capo.

 

-Dica pure...- lo esortò mordendosi le labbra.

 

Draco sorrise abbassando lo sguardo.

 

-Ti andrebbe, beh, sì, di togliere il tuo abbondante petto dalle mie cartelle?!-

 

La bionda sbatté più volte le palpebre non riusciva bene a capire cosa le avesse detto. Inghiottì il vuoto prima di tirarsi su e arrossire furiosamente. Non era mai stata rifiutata così esplicitamente. Si rimise i piccoli occhialini trasparenti e ritornò a lavorare sugli appunti. Era una segreteria un po’ svampita  ma almeno era competente.

 

Draco si alzò.  Osservò l’orologio da polso. Era l’ora di andare a casa.

Si infilò il cappotto e richiuse velocemente la sua ventiquattrore.

 

-Io vado, Kathy. Se vuoi, puoi andare...- le disse passandole accanto. Non poté evitare di sorriderle.

 

-Dai, piccola non tenermi il broncio...- continuò dandole un buffetto sulla guancia. –Fammi un sorriso?!-

 

Kathy alzò lo sguardo dagli appunti e senza volerlo gli fece un piccolo sorriso a fior di labbra.

 

-Buon Capodanno...- le augurò uscendo dalla camera.

 

-Felice capodanno anche a lei!- gli rispose alzando una mano.

 

***

 

-Ti dispiacerebbe rompere di meno e restituirmi il mio diario, Lily?!- Maggie continuava a sbraitare ininterrottamente contro la sorella più piccola.

 

-Ti ho detto che non ce l’ho! L’ultima volta l’ho visto sulla tua scrivania. Forse, con tutto quel disordine non riesci a vederlo!- esclamò la bambina incrociando le braccia sul petto.

 

Quella posa sicura e strafottente di Lily fece innervosire maggiormente la biondina.

 

-Non assumere quell’aria da grande sapiente!- esclamò puntandole un dito contro.

 

La bambina ricciuta sbuffò. Prese il suo zaino e si avviò alla porta.

 

-Dove stai andando?!- le gridò dietro Maggie.

 

Lily si fermò solo per prendere il cappotto.

 

-Vado da Hermione, Draco e Ron... almeno loro non mi urlano sempre addosso come fai tu!- abbaiò la più piccola spalancando la porta.

 

-Come?! Non osare attraversare quella porta!- urlò più forte Maggie. Corse velocemente fino all’ingresso ma Lily si era già chiusa la porta alle spalle con un forte tonfo.

 

-ARGHHHH!- Maggie saltellò per tutta la casa cercando di non dare calci a nessun oggetto frangibile. Era così nervosa che avrebbe rotto tutto. Si passò una mano nei capelli cercando di non strapparseli.

 

Perché doveva essere così dannatamente stupida?! Cosa diavolo le era preso di chiedere a TJ...

Non riusciva nemmeno più a pronunciarlo. Le faceva troppo male!

 

Perché lei non poteva essere mai la più importante per qualcuno?! Perché doveva essere sempre la seconda o addirittura non esistere affatto?! Perché doveva sentirsi così male... ma soprattutto perché doveva fare tanto male?!

 

Soffocò un singulto che cercava di uscire dalle sue labbra. Gli occhi le pungevano. Le pungevano incredibilmente. Ma, lei non avrebbe pianto. Non avrebbe dato a nessuno la possibilità di vederla tanto fragile. Nessuno doveva sapere che si sentiva tanto sola e non amata.

 

-Mi dispiace ma non posso...-

 

Le parole di TJ continuavano a ronzarle in testa. In fondo, non poteva solo perché i suoi genitori avevano organizzato una festa.

 

“E perché non mi ha invitata?!  Forse si vergognava di me?!”

 

Si pressò le dita sugli occhi cercando di respingere indietro le lacrime che premevano per uscire.

 

-Almeno loro non mi gridano sempre addosso-

 

Il visino di Lily triste e scontento le si presentò davanti.

 

- Lily...- sussurrò prima di sentirsi un mostro.  Se l’era presa con lei solo per colpa di quel demente di TJ! Quanto lo odiava in quel momento.

 

Si passò ancora una volta una mano tra i capelli prima di raggiungere la porta ed uscire.

 

***

 

Erano le 19,30 del 30 dicembre, nella grande casa gialla e blue, due ex auror erano comodamente adagiati sulla poltrona. Entrambi indossavano degli abiti giustamente comodi.

 

Ron portava la felpa nera del corpo degli auror e un paio di pantaloni larghi. Hermione indossava una maglia troppo grande par lei ed un paio di calzettoni.

 

Erano sdraiati sulla grande poltrona del salotto.

 

Hermione aveva poggiato la testa sulle gambe del rosso. Ron le accarezzava amorevolmente i boccoli mentre lei... si godeva ampliamente quelle dolci coccole ricambiando, di tanto in tanto, con una carezza sul braccio con il quale la stringeva per la vita sottile.

 

Era un pomeriggio tranquillo. Entrambi avevano fatto una bagno rilassante ed in quel momento si godevano il giusto riposo dopo una lunga settimana di lavoro per ripulire al meglio la casa.

 

Hermione si mosse docilmente sulle gambe di Ron alla ricerca del telecomando della TV. La televisione babbana continuava a parlare ininterrottamente da quasi un’ora senza che nessuno le prestasse attenzione.

 

-Hai visto dove lavora Draco?!- chiese la bruna rimanendo sdraiata comodamente.

 

Ron rise ripensando a quello che aveva visto quella mattina.

 

- Altroché ! – esclamò il rosso rallentando per un momento il ritmo delle sue coccole. Hermione trovò finalmente la forza di alzarsi. Se non si fosse interrotto avrebbe avuto il coraggio di rimanere in quella posizione per altre due ore.

 

Si inginocchiò accanto a lui prendendo un cuscino e abbracciandolo.

 

- E’ carino?!- continuò Hermione portandosi un boccolo castano lontano dagli occhi. Ron la guardò prima di rispondere. Gli mancava già la sua testolina da accarezzare sulle gambe. Allungò un braccio sul bordo della poltrona che guarda caso si fermò giusto all’altezza della spala di Hermione. Iniziò a sfiorarla dolcemente.

 

-Sì... ci sono un sacco di cose babbane. E’ davvero divertente. Per entrare devi passare attraverso una porta di vetro. Una voce femminile ti da tutte le indicazioni.... sembra quasi il ministero!- esclamò sorridendo l’auror.

 

Hermione rise notando l’espressione di Ron brillare, mentre le raccontava la sua mattinata. Sembrava un bambino. Un bambino bellissimo che racconta alla mamma la sua prima partita di Quidditch.

 

-Sono contenta che tu ti sia divertito...- gli disse accarezzandogli la guancia morbida.

 

Ron sorrise.

 

Era bello vederla rilassata e tranquilla. Era una bellissima sensazione sapere che quella tranquillità era data dalla sua presenza rassicurante. Almeno, per Hermione.

 

Le passò un braccio attorno a i fianchi e l’attirò a sé possessivamente. La bruna sussultò quando si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Ron.

 

-Lo sai che ti voglio bene?!- le chiese chinandosi su di lei.

 

Hermione trattenne il respiro quando il rosso la fece accomodare sulle sue gambe. Lei gli passò le braccia intorno al collo poggiandosi tranquillamente. Gli sorrise maliziosa mentre iniziava ad accarezzargli i capelli dietro la nuca.

 

-Lo so...- gli rispose avvicinandosi ancora di più alla bocca di Ron. –ma è bello sentirselo dire...-

 

Una scossa elettrica attraversò la nuca del roso quando la pelle nuda delle game di Hermione sfiorò accidentalmente il suo braccio poggiato placidamente sulla poltrona. Non poteva abbracciarla. Se solo lo avesse fatto avrebbe detto addio auto-controllo già precario.

 

Si inumidì le labbra quando le mani della bruna andarono a cercare le sue. 

 

-Sto bene  con te...- gli sussurrò avvicinandosi di più. L’odore di primavera riempì i polmoni di Ron.

 

- Anch’io...- assicurò il rosso sorridendole sornione.

 

-Ma alcune volte... vorrei che tu fossi più...- si bloccò un attimo per spostargli un ciuffetto rosso lontano dagli occhi –intraprendente...-

 

Ron rise mentre Hermione continuava a fissarlo.

 

-Io non sono intraprendente?!- le domandò appoggiando finalmente le mani sui suoi fianchi.

 

Hermione si morse il labbro.

 

-Assolutamente...-

 

Ron rise ancora, prima di  dare uno scatto sui reni.  Hermione non seppe mai come all’improvviso si ritrovò sdraiata sulla poltrona con Ron pressato su di lei.

 

- Sono abbastanza intraprendete, adesso ?!- le domandò continuando a guardarla negli occhi. Hermione non si lasciò intimorire dal cuore che continuava a batterle forte e ai piccoli urli che la sua coscienza le lanciava.

 

“E’ il tuo migliore amico! Vuoi rovinare tutto?!”

 

Ron era sceso ancora di più parandosi a qualche centimetro dal viso della bruna.

 

-Allora ?!- la esortò con la sua voce calda. Hermione non riuscì a trattenere un piccolo  sorriso.

 

-Diciamo che vai meglio...-

 

Ron fece uno dei suoi sorrisi per i quali la bruna si scioglieva ogni volta.

 

- Se ti baciassi... raggiungerei un livello apprezzabile di intraprendenza ?!-

 

Hermione arrossì furiosamente a causa del cuore che continuava a pompare sangue all’impazzata.

 

Si inumidì le labbra.

 

-Sarebbe divertente...- gli disse prima che Ron le passasse una  mano attorno ai fianchi e la sollevasse di qualche centimetro dal divano.

 

Rimasero a fissarsi per un po’ fino a quando Ron annullò con un movimento della testa la distanza minima che rimaneva tra loro due. Fu un semplice sfiorarsi di labbra quando all’improvviso il campanello della porta risuonò nella villa.

 

Hermione allontanò nuovamente Ron alzandosi di scatto. Il rosso rimase seduto sulla poltrona. Le gote rosse ed il viso imbronciato. Era la seconda volta che aveva la possibilità di baciare Hermione e qualcuno veniva a rompere a casa loro proprio in quel momento.

 

La bruna aprì la porta.

 

-Ciao Hermione!- la voce sottile di Lily invase l’ambiente. Ron sussultò quando dopo aver dato un bacio alla ragazza corse da lui e gli si sedette in braccio scoccandogli un sonoro smak sulla sua gota rossa.

 

-Ciao Ron!- lo salutò scendendo immediatamente dalle sue ginocchia e correndo in cucina alla ricerca del suo “preferito”. SI sentì un rapido rumore di passetti controllare il grande ambiente della sala da pranzo.

 

Il piccolo uragano rientrò portandosi dietro un’espressione dispiaciuta sul suo piccolo volto.

 

- Dov’è Draco ?!- chiese ai ragazzi sedendosi sulla poltrona singola ed affondandoci dentro. Hermione si sedette dolcemente accanto a lei sfiorandole la testolina boccolosa.

 

-Arriverà a momenti...- la rassicurò scambiandosi un’occhiata con Ron che aveva preso a sgranocchiare le patatine dal piccolo pacchetto rosso.

 

-Hm...- mugugnò notando il frastuono che faceva sbocconcellandole. –Ne vuoi un po’?!-

 

Hermione guardò disgustata le patatine che le offriva.

 

Lily non poté trattenere una risata vedendo come Hermione assomigliasse a sua sorella maggiore quando riprendeva lei per come mangiava gli snack. Ma vedere una ragazza sgridare un suo coetaneo, per giunta grande e grosso, era davvero divertente.

 

Ron guardò serio la bambina.

 

-E tu cos’hai da ridere ?!- le chiese trattenendo a stento le labbra che iniziavano a curvarsi. Per tutta risposta, Lily rise ancora  più forte.

 

Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata prima di scoppiare a ridere.

 

-Ne vuoi un po’ anche tu?!- continuò il rosso alzandosi in piedi e tirandosi sulle spalle la bambina come se fosse un sacco di patate.

 

Lily urlò leggermente quando Ron la mise a testa in giù.

-Ah, haa!-

 

Ron la riportò dritta prendendole tra le braccia e scoccandole sulla guancia un bacio infinito e iniziando a farle il solletico.

 

-Basta, basta, basta...- continuava a ripetere cercando di liberarsi dalla morsa del rosso. Hermione rideva alle strane facce di Ron.

 

Erano ancora intenti a tormentare Lily quando la porta d’entrata si spalancò.

 

Draco aveva i capelli ricoperti di neve ed un piccolo rametto imbiancato in mano.

 

-Salve...- disse spazzolandosi i fili d’oro.

 

Ron si era fermato un attimo continuando a tenere in braccio la bambina che nel frattempo si era illuminata solo alla presenza di Malfoy.

 

-Draco!- esclamò contenta cercando di scendere dalle braccia del rosso che glielo impedì.

 

Il biondo sorrise.

 

-Non puoi scendere se prima non mi dai un bacio...- disse il rosso offrendo la guancia alla bambina.

 

Lily sbruffò.

 

-Va bene...- scoccò un secondo sonoro smak e Ron la lasciò andare.

 

Lily corse dal biondino che la prese la volo. Si lasciò baciare appassionatamente sulle guance e, mentre Lily era ancora in braccio a lui, si rivolse al rosso.

 

-Mettiamo le cose in chiaro...Weasley... questa è la mia principessa... cercatene un’altra!-

 

Ron assunse una falsa espressione arrabbiata.

 

Hermione dall’altro lato della stanza si teneva la mascella dolorante per il troppo ridere.

 

- Malfoy bada a come parli! Non te la sei comprata!- esclamò portando le mani sui fianchi.

 

Lily li guardò preoccupata. Tappò con la manina la bocca di Draco prima che potesse parlare.

 

-Io posso essere la principessa di tutti e due!-

 

Hermione, Draco e Ron si guardarono prima di scoppiare a ridere seguiti da un’espressione perplessa della bambina.

 

 

***

 

TJ sbruffò mentre silenziosamente apriva la porta di casa. L’auto dei suoi genitori era sul vialetto.

Erano tornati.

 

Da quanto non li vedeva?! 1 anno, 6 mesi?! Orami ci aveva fatto l’abitudine ad essere sempre solo a casa o, di tanto in tanto, in compagnia di suo nonno, quando l’uomo decideva di trascorrere un po’ di tempo con il nipote.

 

Aprì di scatto la porta facendo entrare nella grande casa un fiotto di neve.

 

-TJ!- sua madre si affacciò dalla cucina; il grembiule sulla vita ed un sorriso solare stampato in faccia. Il rossiccio sapeva che le mancava, glielo scriveva sempre nelle lettera che gli spediva.

 

Le sorrise dolcemente prima di andare ad abbracciarla. Lei era l’unica oltre suo nonno che riusciva a capirlo.

 

-Mamma!- esclamò stringendola forte. Il profumo di pulito, tipico di quella signora, gli riempì i polmoni.

 

-Ma quanto sei cresciuto!- esclamò la donna distaccandolo da sé per guardarlo meglio. In effetti, dall’ultima volta che l’aveva visto era aumentato almeno un paio di chili ed una decina di centimetri.

 

-Già...- affermò il ragazzo curiosando nella cucina. –Che stai facendo?!- le domandò.

 

La madre sorrise soddisfatta. Si portò lontano dagli occhi scuri una ciocca ramata.

 

-Sta sera ceniamo tutti assieme! Sto preparando il pasticcio di carne!- esclamò accarezzando il viso di suo figlio.

 

TJ le sorrise. Sapeva di quanto sua madre amasse cucinare per lui.

-Non sai da quando non mangio qualcosa di decente!- le confessò iniziando a togliersi la sciarpa.

 

La signora sorrise ancora.

 

-Xandra!- la voce del Signor. Natchos arrivò dal corridoio.

 

TJ sussultò. Non amava in modo sfrenato suo padre. Ogni volta che ritornava da quei ritiri militari, lo trovava sempre: troppo magro, troppo alto e troppo pallido. Secondo lui TJ non era adatto per la vita militare. Ma volere o nolere avrebbe continuato la tradizione Natchos. Sarebbe entrato nell’esercito.

 

L’uomo arrivò di corsa nella stanza.

 

-Xandra... oh, ciao Tolomeus!- lo salutò dandogli una pacca sulla spalla. TJ fece un sorriso striminzito salutandolo.

 

-Generale Natchos...-

 

Il padre si accigliò notando il figlio leggermente irrobustito.

 

-Almeno non sei più troppo magro!- esclamò dopo averlo squadrato un attimo.

 

Xandra alzò la testa dal pasticcio.

 

-Max, non iniziare!- lo rimproverò la moglie grattandosi il naso con il dorso della mano.

 

TJ fece un gesto rassegnato prima di togliersi il cappotto. –Beh, io vado di sopra...-

 

-Aspetta un attimo! Prima di scomparire per i prossimi tre giorni che io e tua madre saremo qui, vorrei avvisarti che alla festa che abbiamo deciso di organizzare qui, ci saranno gran parte dei miei colleghi e l’ambasciatore francese. So che conosci sua figlia...- disse il Signor Natchos bloccando TJ sulla porta della cucina.

 

Il rossiccio si accigliò cercando in vano di capire chi fosse la figlia dell’ambasciatore francese.

 

-Non ho la più pallida idea di chi possa essere...- affermò sincerante appoggiando un braccio sullo stipite della porta.

 

-Fammi indovinare?! Sei così preso da quella ragazzina bionda, figlia di Tom, il commerciante, che non hai mai notato la figlia dell’ambasciatore?!-

 

TJ divenne rosso in zona orecchie aprì gli occhi azzurri cercando di capire se quell’orrido uomo fosse davvero la persona che fino ai suoi 10 anni, era stato il suo eroe.

 

-Forse sì, papà...- confessò sfidandolo con lo sguardo.

 

In quel momento, due paia di occhi identici si fissarono in cagnesco.

 

-Vedi figliolo... io non ho niente contro Tom... come ben sai siamo amici, ma credo che per te ci voglia una ragazza con...-

 

-Un conto in banca più cospicuo?!- concluse sarcasticamente il rosso.

 

L’uomo lo guardò accigliato.

 

-No, per mio figlio, il mio unico erede, vorrei una ragazza dotata di più... classe.-

 

TJ serrò forte i pugni.

 

-Max, tesoro, non mi sembra questo il momento per...- la donna fu bruscamente interrotta da suo marito.       

 

-Tesoro, se non glielo dicessi adesso, tuo figlio scomparirebbe per i prossimi tre giorni senza darmi la possibilità di dichiararglielo. Io nn approvo che frequenti quella ragazzina. Come amica va benissimo, ma non voglio che...- questa volta fu il generale ad essere interrotto con poca grazia da uso figlio.

 

-Con quale diritto vieni qui a dirmi queste cose?!- sibilò TJ. I pugni lungo il copro avevano iniziato a tremare dalla rabbia.

 

Il signor Natchos scoppiò a ridere.

 

-Con che diritto?!- gli rispose sarcasticamente –Vediamo un po’ di ricordarti. Io ti ho sfamato, lavato, istruito e curato fino alla tenera età di...- l’uomo si fermò un attimo per un rapido conteggio –per quasi 17 anni. Ti compro i vestiti, i libri, e tutte quelle altre cose che ti servono. Ti faccio vivere in una bella casa pulita, non ti mancano mai i soldi nelle tasche e ah, come ultima cosa... forse per te la meno importante... ma, figliolo, io sono tuo padre!-

 

TJ continuò a vibrare come una corda di violino mentre cercava di calmarsi.

 

-Un padre che non c’è mai...- si lasciò sfuggire.

 

Max si pietrificò: il respiro mozzo e gli occhi ridotte a due fessure.

 

- Dov’eri, papà, quando avevo bisogno di te?! Dov’eri quando ho vinto il premio per lo studente più brillante dell’anno... Dov’eri quando ho partecipato al mio primo saggio di musica, dov’eri quando ho pianto per la nonna?! Papà... dov’eri mentre io crescevo?!-

 

Le parole di TJ furono come una doccia gelata su suo padre. Max aprì e richiuse più volte la bocca prima di riprendere a respirare. Lo sguardo chiaro di TJ era ancora fisso su di lui.

 

-Io... io...- cercò di dire suo padre.

 

TJ abbassò lo sguardo afferrando saldamente il suo zaino.

 

-Semplice, papà, non c’eri...- guardò sua madre che tremava leggermente per cercare di trattenere le lacrime e corse verso i piani superiori.

 

 

***

 

-Scacco matto...- sillabò il rosso con un sorriso furbo.

 

Draco guardò la scacchiera orripilato.

 

-Ma sei disgustoso...- disse il biondino sistemandosi meglio sulle gambe Lily.

 

-Perché è disgustoso?!- chiese la bambina appoggiando la testolina sul petto di Malfoy.

 

Ron rise mentre il biondo accostava il mento sulla spalla di Lily.

 

-Perché Ron vince sempre a scacchi. Abbiamo giocato 10 partite e ha vinto 11 volte...-

 

La bambina rimase interdetta prima di sorridere.

 

-Ma se avete giocato 10 volte come ha fatto ha vincerne 11 ?!- domandò grattandosi il nasino.

 

Draco rise.

 

- E’ un campione di scacchi lo zio Ron!- la bambina sgranò gli occhi prima di chiedere:

 

-Mi insegni a giocare?!-

 

Ron asserì col capo, prese la scacchiera e la portò sul tavolo della sala.

 

-Scusaci Draco, ma ho bisogno di un diretto contatto con le mie allieve...-

 

Il biondo si grattò la nuca prima di alzarsi e dirigersi nella cucina dove Hermione trafficava con le pentole. Aveva insistito per preparare la cena.

 

-Dannazione...- la sentì imprecare contro un ravanello.

 

-Che ti ha fatto?!- domandò Malfoy facendola sussultare.

 

Hermione si voltò di scatto facendo ondeggiare lo chignon in cui aveva raccolto i capelli. Aveva le guance sporche di farina e le mani impiastricciate. Era davvero dolce.

 

-Chi?!- chiese scrutandolo con i suoi occhi scuri.

 

-Il signor ravanello!-

 

Hermione rimase interdetta prima di capire.

 

-Oh... no, niente... mi sono solo affettata un dito nel tentativo di tagliarlo alla tua velocità... una strage!-

 

Draco rise afferrando il grande coltello.

 

- E’ un movimento del polso... dolce e sicuro senza strattoni, non stai usando un incantesimo stai affettando un ravanello... Avanti riprova-

 

Hermione arrossì sulle gote. Afferrò la lunga lama e iniziò a sminuzzare il ravanello. Il movimento indicatogli da Draco funzionava. Aveva aumentato la velocità senza commettere disastri.

 

- E’ divertente!-

 

Draco le sorrise prima che il campanello suonasse.

 

-Chi può essere?!- chiese tornando nella sala da pranzo.

 

Attraversò la sala dove Ron e Lily continuavano a giocare a scacchi. Sembrava non avessero sentito il suono assordante. Afferrò la maniglia di ottone e tirò con forza, spalancando l’entrata. Una folata di neve entrò nella grande abitazione. Draco guardò fuori. Una ragazzina bionda e minuta era stretta in un cappotto blue con una grande sciarpa a strisce colorate. Il jeans scuro era macchiato da qualche sporadico fiocco di neve che si era posato. I lunghi capelli chiari erano umidi mentre il naso e le labbra erano arrossati.

 

- Maggie?!- chiese il biondo cercando di guardarla meglio.

 

Margareth sollevò leggermente il berretto di lana colorata.

 

-Sì, sono io...- disse iniziando a spiare dentro casa. –C’è mia sorella Lily?!-

 

Draco asserì col capo. Era incredibile la somiglianza tra lei ed Anne.

 

-Entra...-

 

 La biondina non se lo fece ripetere due volte.

 

-Lily!- esclamò con un tono duro ma non arrabbiato.

 

-Maggie!-

 

-Ti avevo detto di non uscire, oh, buona sera professor Weasley, ora vieni, torniamo a casa-

La biondina cercava di mantenere il controllo della situazione. In fondo, era la sorella maggiore.

 

-No! non ci torno con te a casa- controbatté la bambina incrociando le braccia sul petto.

 

Ron e Draco osservavano la scena. Era alquanto divertente.

 

- Lily, ho detto che devi tornare a casa, fa la brava... Ho ordinato al pizza ed affittato il film che ti piace tanto...- tentò la più grande avvicinandosi e sorridendole dolcemente.

 

-No, no e no!-

 

-Lily!- esclamò forte Maggie.

 

-Che sta succedendo?!- la voce di Hermione giunse dalla cucina. Era in piedi davanti alla porta con le mani sui fianchi snelli. Maggie divenne rossa. La sua insegnante d’inglese l’aveva appena sentita urlare come un marinaio.

 

-Buo-buona sera, professoressa Granger...-

 

Hermione le sorrise nonostante fosse davvero imbarazzata. Una sua allieva la stava guardando sporca di farina e con un grembiule legato in vita.

 

-Ciao Margareth... qualcosa non va?!- le domandò pulendosi le mani sul canovaccio.

 

Maggie asserì col capo.

 

-Sono venuta a riprendere mia sorella Lily. Vi ha dato già troppo fastidio.- scoccò un’occhiataccia alla bambina prima di sentirsi all’improvviso imbarazzata. La stavano osservando tutti.

 

-Non è vero, tua sorella è la benvenuta qui- le assicurò Malfoy avvicinandosi al tavolo.

 

-Sì, non ci da alcun disturbo...- Ron le sorrise incoraggiante.

 

-OK... ma io devo portarla a casa lo stesso. Non voglio approfittare della vostra gentilezza. Avanti, Lily... andiamo.-

 

La bambina scosse la testolina.

 

-No, non voglio tornare a casa tu mi sgridi sempre... sei arrabbiata con TJ e sconti tutto con me!-

 

Maggie divenne rossa scarlatta. Il cuore le iniziò a battere mentre sperava che nessuno in quella stanza conoscesse sotto quel nome Tolomeus. Ma com’era possibile? Il professor Weasley lo chiamava praticamente sempre così mentre La professoressa Granger era così intelligente che l’avrebbe capito al volo. Forse Draco. Ma in fondo lui non era un suo insegnante.

 

-Ok! Mi dispiace Lily... davvero tesoro, non volevo urlare oggi pomeriggio. Sono solo un po’ nervosa per...-

 

“Perché quel deficiente di TJ non mi considera affatto...”

 

-Perché mi hanno lasciata sola a badare a te e al negozio...- Maggie inventò in fretta una scusa. Non era mai stato un problema stare al locale e tanto meno occuparsi di quello scricciolo morbidoso.

 

-Mi perdoni?!- le chiese con gli occhi verdi speranzosi. Lily la guardò un attimo.

 

Ron, Draco ed Hermione erano rimasti silenziosi ad osservare quella scena. Adesso attendevano con il fiato sospeso la reazione di Lily. La bambina scese dalla sedia e si avviò verso la sorella.

 

-Mi pometi di non sgridarmi più come oggi pomeriggio?!-

 

Maggie sorrise ed annuì.

 

-Benissimo!- Lily le saltò al collo abbracciandola stretta. –Ti voglio bene...-

 

-Ti voglio bene, anch’io ricciolona!- le tirò dolcemente i lunghi boccoli facendola ridere.

 

Si alzarono. Maggie teneva in braccio Lily.

 

-Beh, noi torniamo a casa grazie di...-

 

-Rimanete a cena...- disse Hermione cercando con lo sguardo Ron e Draco che annuirono sorridendo.

 

-Sì, sarà divertente... ti racconterò tutte le magagne di Hermione ai tempi della scuola. E tu avrai il permesso di prenderla in giro di nascosto...-

 

Hermione scoccò un’occhiataccia al rosso.

 

-Guarda che anch’io conosco un paio di cosucce su di te che farebbero cadere la tua popolarità!- gli rimbeccò falsamente offesa.

 

-Beh, allora inizio io perché ne so delle belle su tutti e due!-

 

-DRACO!- Ron ed Hermione scattarono all’unisono.

 

Maggie e Lily risero.

 

-Allora rimanete?!- chiese Hermione tornando seria.

 

Maggie si strinse nella spalle –Come potrei rifiutare  certe proposte di gossips...-

 

Una sonora risata riempì l’aria.

 

***

 

Ginny si accoccolò meglio contro il petto possente di Harry. Erano sdraiati sul grande letto morbido. La rossa indossava il pigiama azzurro mentre Harry portava gli abiti più comodi che potesse avere.

 

-Cosa hai fatto quando mi hai lasciato solo?- le chiese Harry strofinando dolcemente la sua guancia sui suoi capelli.

 

Ginny intrecciò le sue dita con quelle del bruno respirando a pieno il profumo di pulito di Harry che si mescolava con il suo. Era una sensazione appagante rimanere lì sdraiati contro i grandi guanciali a parlare. A coccolarsi. A volersi bene.

 

-Nulla di particolare...- gli rispose evasiva. Girò la sua testa sfiorandogli le labbra. –Non ti preoccupare...-

 

Harry gustò il sapore che la rossa gli aveva lasciato sulla bocca. Era davvero buono. Fragola e vaniglia.

 

-Oh, io non mi preoccupo. Mi fido di te, Virginia...- le sussurrò baciandole il collo.

 

Ginny rabbrividì. Come era dolce Harry quando decideva di farla impazzire. Si fidava di lei eppure gli stava nascondendo qualcosa. Non le piaceva, ma doveva farlo. Lui glielo avrebbe impedito.

 

 Arrossì tremendamente prima di glissare la conversazione su un altro argomento.

 

-Dove mi porti a Capodanno, cioè domani sera?!-

 

Harry rise abbracciandola forte. Lui avrebbe voluto rimanere in camera con lei fino alla fine del mondo. Era così bello tenerla tra le braccia e sentirla tranquilla e protetta.

La baciò con passione. Era felice da un paio di giorni. Felice di averla di nuovo per sé, felice di poterla baciare di nuovo, felice di poter parlare con lei, felice di poter essere geloso di lei... felice di esserne innamorato.

 

-Dove vuoi andare mia principessa?!-

 

Ginny si crogiolò nel miele sentendo l’appellativo che tra tutti preferiva.

 

-Dovunque... basta che si balli, ci siano i fuochi alla fine, si beva champagne, ci sia il bacio sotto il vischio e dove ci sia... tu...-accarezzò dolcemente il braccio che le teneva attorno alla vita.

 

-Beh, allora tu vuoi la tana dello scorso anno!- le rispose appoggiando il mento nell’incavo della sua spalla.

 

Ginny annuì.

 

-Non proprio... alla tana non c’era lo champagne l’anno scorso!-

 

Harry rise massaggiandole un fianco.

Ginny era così dolce, simpatica, esplosiva e soprattutto forte. Non si abbatteva mai. Eppure aveva passato un periodo tremendo. La morte dei suoi genitori, quella di Fred, George, Percy , la scomparsa di Draco, Ron ed Hermione... e nonostante tutto lei riusciva a sorridere e farlo ridere. Tirandolo su di morale e aiutandolo più di qualsiasi altra cosa.

 

L’abbracciò ancora possessivamente.

 

-Allora, conosco un posto dove si balla, si beve champagne, ci sono i fuochi d’artificio alla fine e c’è il bacio sotto il vischio...- Iniziò Harry sfiorandole le guance con le labbra.

 

-Hmmm, mi piace questa idea...-

 

Harry sorrise.

 

-Ma...-

 

Ginny si voltò per riuscire meglio a guardarlo in viso. Gli sorrise maliziosa.

 

-Ma?!- inarcò un sopracciglio accarezzandogli con il dorso della mano il mento.

 

-Ma c’è il corpo degli Auror al completo e si tiene nella mensa...-

 

Ginny rise  gettando la testa sulla spalla di Harry.

 

-Che c’è da ridere?!- le domandò sorridendo.

 

Virginia si portò una ciocca amaranta dietro l’orecchio. Si divincolò dal suo abbraccio sedendosi a gambe incrociate davanti a lui. Gli prese il viso tra le mani morbide e lo guardò negli occhi chiari.

 

-Ci vuoi andare?!- gli domandò.

 

Harry guardò verso il soffitto  poggiando le sue braccia sui fianchi snelli di Ginny. L’attirò un po’ di più a sé facendola sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

 

-Io devo andarci, Virginia... sono un capitano. L’anno scorso era una leva e potevo anche evitarlo ma domani...-

 

Ginny sorrise dolcemente accarezzandogli i capelli. Era così dolce quando assumeva quell’aria da bambino scocciato.

 

-Bene... allora ci andremo!- disse risoluta baciandogli le labbra. –Non dovremmo andare da coppia semplicemente come amici. Sono pur sempre la sorella di Ron e non c’è alcun bisogno che tu mi porti come ragazza...-

 

Harry le tappò la bocca con un bacio. Le passò una mano attorno ai fianchi. 

Come succedeva ogni volta che si baciavano non riuscivano mai a capire cosa succedesse tra di loro. Si ritrovarono sdraiati, uno sull’altra.

 

-Io voglio portarti come mia ragazza... non come mia amica, perché è quello che sei per me...-

 

Harry la guardò negli occhi facendola diventare un piccolo ghiacciolo sciolto al sole. Era così bello e dolce e premuroso, che senza accorgersene Ginny versò alcune lacrime, sentendosi immediatamente sciocca e sdolcinata.

 

-Scusami sono una sciocca...-

 

Ginny si portò le mani agli occhi cercando di nascondere la sua commozione. Harry gliele trattenne.

 

-Non sei una sciocca... sei semplicemente una persona meravigliosa.-

 

Ginny arrossì  prima di issarsi sulla schiena e baciarlo dolcemente senza passione o impeto.

 

-Grazie...-

 

Harry sorrise tranquillo.

 

-Ma ti pare...-

 

***

 

  Il grande salone della villa di TJ era addobbato a festa.  Al centro della sala il gigantesco lampadario di cristallo brillava ed illuminava. I grandi festoni argentei e dorati rallegravano l’ambiente profumato e pulito. Una tavolata rossa e bianca era stracolma di pietanze e bevande. Molta gente in frac o in alta uniforme danzava, chiacchierava o mangiava allegramente nel salone.  

 

La festa procedeva alla grande. E i signori Natchos erano dei padroni di casa deliziosi.

 

TJ sbruffò quando il padre per la decima volta lo chiamò per fargli conoscere la ventesima ragazza, figlia di qualche suo collega importante. Certo, molte di loro erano carine, alcune  persino simpatiche, ma si limitavano a quello. Nessuna riusciva a fargli correre sulla schiena quel brivido che Maggie gli trasmetteva anche solo guardandolo.

 

-Vieni figliolo, voglio presentarti Charlotte la figlia dell’ambasciatore...-

 

TJ lanciò gli occhi al cielo. Conosceva già Charlotte, per alcune settimane aveva anche creduto che gli piacesse, ma poi tutto era scomparso non appena Maggie gli aveva sfiorato le labbra. Si pulì la giacca scura ed elegante del vestito, facendosi avanti. In fondo, non serviva a nulla essere scortese con lei. Non gli aveva fatto niente.

 

-Ciao TJ!- lo salutò allegramente la ragazza scoccandogli un bacio sulla guancia. Era davvero carina quella sera. I lunghi capelli ricci cadevano ordinatamente sulle spalle nude. Il vestito nero da sera satinato aderiva perfettamente al suo fisico snello ma pieno nei punti giusti. Il leggero trucco metteva in risalto le fattezze dolci ed eleganti del suo viso. –Sei davvero affascinante in frac...- lo prese in giro aggiustandogli il fazzoletto bianco che usciva dal taschino.

 

Max Natchos, il padre di TJ, sorrise compiaciuto.

 

-Andate pure a divertirvi ragazzi...- disse educatamente concentrandosi sui genitori di Charlotte che sorridevano alla figlia.

 

-Stai bene vestita così...- si complimentò il rossiccio conducendola in un posto più silenzioso della sala. Le note dolci ed eleganti di un lento lasciarono posto a quelle più veloci ma sempre belle ed eleganti di un valzer inglese.

 

-Grazie-

 

TJ sorrise tirato. Non gli andava di essere sempre educato con tutti. In quel momento, avrebbe solo voluto chiamare Maggie e spiegarle tutto. Era dal pomeriggio precedente che tentava di telefonarle ma ogni volta la segreteria telefonica entrava in azione. Aveva lasciato una decina di messaggi ma nessuno aveva avuto successo. Maggie non l’aveva richiamato.

 

- Dov’è Margareth?- Charlotte sorrise afferrano un flute  di champagne. TJ non amava gli alcolici quindi si era limitato a prendere un bel bicchiere si sana acqua minerale.

 

Sorseggiarono entrambi prima che TJ rispondesse alla domanda.

 

-Non ne ho idea...-

 

Charlotte aggrottò le sopraciglia spalancando la bocca.

 

-Ma voi non state sempre insieme?!-

 

TJ alzò le spalle fissando un punto nel vuoto. Non gli andava di spiegare proprio a lei perché non avessero passato l’ultimo dell’anno assieme.

 

-TJ, tesoro...-  la voce dolce ed educata di sua madre lo tolse da quell’impiccio. Aveva sentito involontariamente la loro discussione.

 

Il rossiccio le sorrise deliziato.

 

- Mi faresti l’onore di danzare con me... tuo padre è troppo impegnato con gli altri ospiti. Te lo posso rubare un attimo, Charlotte?!- L a brunetta sorrise asserendo col capo.

 

-Ma certo... è tutto suo, signora Natchos...- li guardò ancora un attimo prima di avviarsi verso i suoi genitori.

 

TJ e Xandra, iniziarono a danzare sulle lente note del valzer inglese. Il rossiccio superava di un bel po’ di centimetri sua madre che era discretamente alta. Gli sorrise posando dolcemente una mano sulla sua spalla.

 

-Sei identico a tuo padre, tesoro... l’unica differenza sono i capelli. Fortunatamente hai preso il mio colore...- disse la donna ridendo e trascinando suo figlio in una dolce e amara ilarità.

 

-Siamo uguali solo nell’aspetto. Fortunatamente non ho preso il suo carattere...- le parole risuonarono dure alle orecchie di entrambi.

 

-Tesoro, lo sai che ti vuole bene...-

 

TJ alzò le spalle mentre continuava a danzare il ballo preferito di sua madre.

 

-Sai alcune volte non credo che sia esattamente così...- ancora una volta la fermezza con cui furono pronunciate quelle parole colpì i due.

 

-Non devi mai dubitare del contrario... un genitore non può non amare i propri figli. Nemmeno se questi non sono dei figli esemplari. Tu tesoro sei una persona di cui andare fieri. Tuo padre lo sa questo...- gli sorrise incoraggiante spostando la sua mano sulla guancia morbida e lentigginosa del figlio.

 

-Cosa è successo mentre io ero via?!- gli chiese all’improvviso sorridendo maliziosa.

 

TJ sorrise a sua volta sospingendo elegantemente la sua dama verso una zona meno affollata della sala. Sua madre era un’ottima ballerina.  Era stata lei la sua insegnante di danza.

 

-Nulla di particolare...- disse abbassando gli occhi intensamente chiari.

 

-Margareth è cresciuta. L’ho vista ieri sera al negozio. E’ diventata molto carina...-

 

TJ arrossì furiosamente sulla punta delle orecchie.

 

-Assomiglia molto a sua madre, più di Anne.-

 

Il rossiccio asserì col capo tornando a guardarla negli occhi scuri ed intelligenti. Sua madre era davvero una bella donna, suo padre era stato fortunato.

 

- E’ sempre la mia migliore amica,- iniziò insicuro arrossendo anche sulle guance.

 

-Ma?!- gli chiese sua madre sorridendo complice.

 

-Beh, ecco... è successo così in fretta. Una sera la vedevo sempre uguale cioè come la mia migliore amica stramaledettamente carina e simpatica, poi il giorno dopo è cambiato tutto. Ho sentito il suo profumo, i suoi capelli lunghi, il suo viso delicato e...-

 

-Non hai più capito nulla di cosa eravate...- concluse per lui la donna. Gli sorrise dolcemente.

 

-Esattamente...- concordò sospirando.

 

-Io le voglio bene ma...-

 

-Non è più il bene che le volevi prima...- finì ancora una volta per lui la signora Natchos.

 

TJ si accigliò prima di sorridere divertito. Era così stressante parlare con sua madre. Capiva sempre tutto al volo. Suo padre aveva ragione: non c’era gusto a parlare con lei. Sapeva sempre tutto!

 

-Mi vuoi far terminare almeno una frase, mamma?!- le domandò sarcastico scansando ancora una volta una coppia troppo indisciplinata che tentava di ballare il valzer.

 

Xandra rise portandosi una ciocca amaranto dietro l’orecchio. Gli occhi scuri brillavano commossi all’idea della prima cotta del suo bambino.

   

-Ho sempre saputo che prima o poi sarebbe successo...- gli confidò avvicinandosi al suo orecchio.

 

TJ le lanciò un’occhiataccia.

 

-Se l’hai sempre saputo allora perché non mi hai avvisato?!- le domandò scocciato.

 

Xandra rise ancora.

 

-Per rovinarti la più bella e dolce scoperta che avresti mai potuto fare?! Avrei preferito perdere la voce piuttosto...- gli assicurò tornando seria ed assumendo quella posa dolce e tranquilla che l’aveva sempre contraddistinta.

 

TJ alzò le spalle.

 

-Alcune volte però fa male...- si confidò abbassando lo sguardo.

 

- E’ normale che faccia male... ma è un male piacevole ed insopportabile allo stesso tempo, un male che ti fa venire la voglia di strapparti il cuore, un male che ti riempie l’anima, un male che ti fa sentire triste e felice, un male che ti fa sentire vivo...- gli spiegò con gli occhi che si illuminavano.

 

TJ sorrise amaramente.

 

-Adesso fa solo male...- le assicurò guardandolo negli occhi.

 

-Avresti voluto passare un po’ di tempo con lei questa sera?!-

 

TJ alzò le spalle prima di asserire col capo.

 

-Mi aveva chiesto se volevo passare il capodanno con lei e la sua famiglia, come ho sempre fatto, ma questa volta credo sarebbe stato diverso... più emozionante. Però, abbiamo litigato un po’ per questa festa dove io non avevo il permesso d’invitarla e lei...-

 

-Non ti parla da quel giorno?!- la signora lo interruppe.

 

TJ sospirò.

 

-Sì...-

 

-Scusami tesoro ma cosa ci fai ancora qui?!- gli domandò all’improvviso facendolo ridere.

 

-Sto ballando con te... ed evito soprattutto che a papà venga un collasso!- disse sarcastico incrociando la figura di suo padre parlare con un uomo alto e baffuto.

 

-Oh, non preoccuparti, tesoro, gli invitati sono già tutti arrivati e lui ti ha presentato a tutti, non si accorgerà che sei andato via... e poi ci sono io qui. Non preoccuparti, vai. La porta della cucina è aperta. Lizzie non dirà niente.-

 

TJ si illuminò.

 

-Posso davvero, mamma?!- chiese fermandosi all’improvviso di danzare.

 

La signora asserì sorridendo. 

 

-Certo ma farlo con circospezione... poi, tesoro, in fondo, chi sono io per impedirti di vivere la tua vita?!-

 

TJ si trattenne dall’urlare quanto volesse bene a sua madre. Le scoccò un sonoro bacio sulla guancia abbracciandola forte. Il suo profumo di loto s’impossessò di lui.

 

-Buon anno, mamma...-

 

-Buon anno, TJ...-

 

Terminò di ballare con sua madre. Le baciò la mano e silenziosamente svanì dalla stanza illuminata a festa.

 

Il cuore della signora Xandra era leggero e pesante allo stesso tempo. Il suo bambino era cresciuto e per la maggior parte delle sue scoperte lei non c’era stata. Ma il sapere che quell’uomo meraviglioso che stava diventando suo figlio, era cresciuto da solo, la faceva sentire orgogliosa ed appagata come madre.

 

Il suo bambino era pronto a spiccare il volo. E presto anche suo marito l’avrebbe capito.

 

 

***

 

 

Ginny ed Harry continuavano a ridere. Era da quasi un’ora che proseguivano a prendere in giro il Generale Dave ed il suo parrucchino disgustoso. Era alquanto divertante immaginare l’uomo perderlo in una burrascosa giornata e rimanere davanti a tutti completamente calvo. Ginny si teneva lo stomaco mentre cercava di non piangere dalle risate. Harry era troppo divertente.

 

Erano arrivati alla festa con un margine di ritardo record. Non era certo colpa di Harry se Ginny quella sera era davvero stupenda. I lunghi capelli rossi profumavano particolarmente e le  labbra vermiglie erano così piene ed invitanti che non aveva saputo resistere.

 

Erano entrati nella grande sala mensa sotto braccio. Non diedero nessuna spiegazione sulla loro coppia. A loro non interessava. Se la stavano spassando troppo.

 

-Allora hai ritrovato tutto quello che mi avevi chiesto a questa festa?!- le domandò portandole un ciuffo cremisi lontano dagli occhi.

 

Ginny ci rifletté assaporando un flute di champagne.

 

-Vediamo... si balla, però noi non lo stiamo facendo, c’è lo champagne, i fuochi mi hanno assicurato che ci saranno e... il bacio sotto il vischio... vedremo...- lo guardò maliziosa sfiorandogli le labbra con un dito.

 

Harry chiuse gli occhi cercando di godersi appieno quel semplicissimo contatto che lo stava mandando in estasi.

 

-Non abbiamo bisogno del vischio per...- si chinò verso di lei alla ricerca delle sue labbra carnose ma Ginny lo bloccò a metà strada.

 

-Niente da fare, Potter. E’ la tradizione ed io voglio rispettarla!- lo ammonì facendolo tornare verso l’alto.

 

Harry la guardò torvamente prima di sorridergli beffardo.

 

-Sei perfida!-

 

Ginny spalancò la bocca falsamente offesa.

 

-Ma come ti permetti! Qui l’unico perfido sei tu. Non è gentile indossare un vestito che ti rende stramaledettamente sexy...-  gli disse sensuale afferrandogli il bavero della giacca.

 

-Se fai così io non mi controllo, Virginia...-

 

Ginny rise lasciandolo andare.

 

-Hai poco autocontrollo, caro mio...-

 

Harry le sorrise mostrandole i suoi denti bianchi e dritti.

 

-Lo so e ne vado fiero!-

 

-Ah...-

 

Harry le baciò il collo a tradimento facendole correre un lungo brivido sulla schiena lasciata nuda dall’elegantissimo vestito di satin nero.

 

-Tu ne hai ancora meno di me...-

 

Ginny incrociò le braccia scandalizzata. Era divertente giocare con Harry a quel modo. Ne sapeva sempre una in più di lei. Ed era ancora più bello stupirlo facendo una battuta che di certo non si sarebbe mai aspettato da Ginny Weasley, la piccola e dolce sorellina che non aveva mai avuto.

 

-Andiamo...- le disse guardandola con la coda dell’occhio. Le prese un polso sottile e la trascinò al centro della sala. –Dobbiamo ballare...-

 

Ginny rise prima di seguirlo.

 

***

 

-Vi ringrazio di averci invitato alla vostra festa...- disse l’uomo baffuto dall’aspetto simpatico.  Aveva i capelli impolverati di bianco e gli occhi chiari segnati da qualche ruga. Non era così avanti nell’età ma nemmeno giovanissimo. Aveva sulle gambe Lily, sua figlia più piccola.

 

-Ma si figuri signor Cooper... è stato un piacere!- rispose il biondo accarezzando la testolina di Lily prima di alzarsi ed iniziare a sparecchiare accompagnato da Maggie ed Hermione.

 

-Siediti Draco, ci pensiamo io e Margareth...- la bruna gli sorrise con dolcezza togliendogli dalle mani il paniere.

 

Il biondo inclinò il capo.

 

-Sei sicura?!-

 

-Ehi, siamo o  non siamo le donne di casa?! Lily forza dacci una mano...- aggiunse Maggie allungando una mano verso la sorella minore. La bambina scoccò un bacio sulla guancia del padre prima di saltare giù e dirigersi in cucina con un bicchiere in mano.

 

-Come sta Anne?!- domandò Ron dopo che Draco si fu seduto sulla sedia accanto a lui.

 

Thomas Cooper si strinse nelle spalle.

 

-Mi ha chiamato questa mattina... aveva detto che forse sarebbe potuta venire qui domani...-

 

Quella notizia fece inconsapevolmente sorridere Draco. Smise di piegare i tovaglioli per concedere tutta l’attenzione che l’argomento della conversazione meritava da parte sua. Ron notò il comportamento di Malfoy e non poté fare a meno di sorridere contento. Anne era una brava ragazza e Draco... prima si accasava e meglio era per lui...

 

-Quindi arriverà domani mattina?!- chiese ancora Ron.

 

Il signor Cooper si strinse nelle spalle. Gli occhi chiari brillarono dietro gli occhiali.

 

-Spero di sì. Non ce la faccio a casa da solo. Maggie mi aiuta come può ma un bambina non può aiutarmi a crescere un’altra bambina...- l’uomo sospirò rassegnato. - Da quando mia moglie non c’è più, Anne ha preso il suo posto nella vita di Lily e Maggie ed io non riesco a fare a meno del suo aiuto...- 

 

Draco lo guardò negli occhi. Assomigliavano molto a quelli della bruna.

 

- Speriamo torni...- si lasciò sfuggire. Ron si voltò a guardarlo sorridendogli sornione. Draco lo ignorò concentrandosi sul viso dell’uomo.

 

-Già...-

 

Le tre ragazze tornarono in sala da pranzo con lo champagne ed alcuni stiletti che risultarono poi essere dei semplici fuochi d’artificio. Ron osservò Hermione preparare lo champagne per essere stappato e mai gli sembrò più bella. Indossava un semplice completo rosso con gonna e maglioncino. I lunghi capelli boccolosi erano morbidi e profumati del suo stupendo odore di primavera. Avrebbe tanto voluto abbracciarla e augurarle buone feste in un modo unico e speciale, ma non era possibile. Anche se si erano scambiati un bacio, loro non stavano insieme.

 

Però, quanto avrebbe voluto.

 

Si riscosse per cacciare quei pensieri lontano. Era finalmente riuscito per una notte a non pensare ad Hermione in situazioni compromettenti. Beh, in realtà meno di una notte diciamo un 12 ore.

 

-Ron  mi aiuti a prendere i flute in cucina sono troppo alti ed io non ci arrivo...- la voce di Hermione lo riscosse. Non aveva sentito una parola.

 

-Cosa?!- le chiese guardandola finalmente negli occhi.

 

-In cucina, adesso.- gli disse secca e afferrandolo per un braccio.

 

-Sono quelli nell’ultimo scaffale. Fa attenzione sono delicati...-

 

Ron asserì col capo prima di allungarsi e arrivare facilmente al ripiano troppo alto per Hermione ma non certo per il suo metro e novantacinque. Afferrò ad uno ad uno i bicchieri di vetro sottile e li passò alla ragazza che li puliva e metteva sul vassoio.

 

-Sono belli, non è vero?!- gli domandò quando n’ ebbero presi a sufficienza. Ron si era incantato ad osservare le sue mani così sottili ed eleganti.

 

Ron si riscosse ancora una volta.

 

-Sì, sì certo molto raffinati...-

Hermione sorrise prima di fermarsi ed osservare Ron che cercava in tutti i modi di non arrossire. La bruna inclinò la testa carezzandogli una guancia. La manica morbida del suo maglione scivolò in su lasciando intravedere il braccialetto d’argento regalo dell’ultimo anno passato ad Hogwarts. Ancora una H mancava all’appello.

 

-Ce l’hai ancora?!- le domandò Ron notandolo.

 

Hermione sorrise ed allontanò la sua mano dal viso morbido del suo migliore amico.

 

-Lo metto nelle occasioni importanti... non mi potrei mai perdonare se si perdesse un’altra lettera...-le sue dita sottili accarezzarono amorevolmente la R che rimaneva ancora tintinnante sul bell’ornamento.

 

Ron inghiottì il vuoto quando il ricordo gli invase la testa. L’avevano comprato lui ed Harry a Diagon Alley. Volevano qualcosa che rappresentasse la loro amicizia e avevano deciso che a portarlo doveva essere Hermione. L’unica ragazza. La loro amica.

 

-Quanto tempo è passato?!- domandò afferrandole il polso e osservandolo da vicino. La pelle di Hermione profumava irresistibilmente di primavera. La bruna sorrise.

 

-Esattamente 5 anni e 12 mesi... quasi 6 tra meno di 20 minuti...- Ron le baciò la mano morbida.

 

-Da quanto ti conosco streghetta rompiscatole?!-

 

Hermione rise posandogli le braccia sul collo. Ron l’attirò a sé dalla vita.

 

-Hmmm, vediamo... 7 anni di scuola, più altri 6 anni di amicizia in generale... Ronald Weasley ti sopporto da quasi 13 anni!- scherzò sorridendo beffarda. Ron la prese in braccio.

 

-I 13 anni più belli della tua vita!- si chinò verso di lei.

 

Hermione lo guardò negli occhi. Sapeva che se avesse parlato avrebbe rovinato quel momento ma non riuscì a fermare la sua lingua.

 

-Anche della tua vita...-

 

Ron si fermò baciandole la fronte.

 

-La parola non ti manca mai...-

 

-Mai, e tu dovresti saperlo! Come fai a definirti il mio migliore amico se non sai queste cose basilari della mia personalità!- lo prese in giro mentre lui la rimetteva a terra.

 

-Lo so e ti voglio bene per questo ed anche...- non finì la frase perché Hermione si issò sulla punta dei piedi e gli baciò dolcemente le labbra. Fu un contatto veloce e labile.

 

-Hai visto?! Sono una persona di parola. Ho dato quel che ho promesso.- si morse le labbra prima di afferrare il vassoio ed affrettarsi verso la porta. Non gli diede neanche il tempo per replicare.

 

Si fermò un attimo sulla soglia.

 

-Ron?!- Il rosso si stava ancora concentrando sul sapore che Hermione gli aveva lasciato sulla bocca.

 

-Sì?!-

 

-Ti voglio bene, anch’io...-

 

Gli sorrise dolcemente prima di aprire la porta col gomito e svanirci dietro.

 

Ron si morse le labbra portandosi una mano tra i capelli.

 

-Sì, ma prima o poi mi farai impazzire, mia piccola ‘Mione...-

 

***

 

-Sei molto bella questa sera Ginny...- la voce calda e un po’ arrabbiata del sottoufficiale Andrew le raggiunse le orecchie. Era voltata verso il tavolo e stava assaporando quelle tartine che avevano un aspetto strano. Harry stava parlando con il povero Generale Dave e James ne aveva approfittato.

 

Ginny si voltò lentamente cercando di sorridergli tirata. Non si erano più sentiti da quando il sottoufficiale le aveva dato accidentalmente buca a causa di un lavoro improvviso procuratogli da Harry. Si morse impercettibilmente il labbro inferiore.

 

-Grazie, James... anche tu stai molto bene in papillon...- gli disse cercando con lo sguardo Harry che continuava tranquillamente a chiacchierare.

 

-Le cose tra te ed il capitano vanno meglio?!- le domandò chinandosi verso di lei ed afferrando un flute di champagne. Ginny trattenne il respiro non voleva che succedesse qualcosa tra James ed Harry. Soprattutto quando sapeva che ad avere ragione era proprio l’affascinante sottoufficiale.

 

Ginny asserì col capo cercando a tutti i costi di mantenersi calma. Non era un’impresa facile.

 

-Sì, ci siamo chiariti ed adesso è tutto a posto...- gli rivelò iniziando a sventolarsi con una mano. Improvvisamente la temperatura di quel luogo si era alzata. Non riusciva quasi più a respirare.

 

-Beh, sono molto contento... specialmente se il nostro appuntamento saltato è riuscito a farvi riappacificare.- la voce di James continuava a restare calma –Non è giusto-

 

Ginny sussultò a quell’esclamazione pacata ma carica di significato. Era chiaro come la luce del sole che Harry aveva approfittato della sua posizione da superiore. Ma in quel caso vigeva la legge del cuore: in amore tutto è lecito.

 

“Però Harry ha esagerato...” pensò Ginny sorridendo stupidamente verso il ragazzo che le stava di fronte. 

 

-Mi dispiace, ma io...-

 

James la zittì con un gesto. Le sorrise.

 

-La partita non è ancora finita...-

 

Ginny trattenne il fiato cercando di rimettere ordine nel suo cervello. Cosa diavolo significava “la partita non è finita”. Lei era forse come una partita di Quidditch da vincere e  Harry aveva segnato i primi punti. Cos’era l’ambito boccino che per tanti anni Harry aveva preso per primo?! Non sapeva esattamente, ma quella frase la fece innervosire e le sue gote si colorarono di un rosso ancora più acceso.

 

Tentò ancora una volta di parlare ma James la zittì di nuovo con lo stesso identico gesto.

 

-Io non mollo mai.- le sorrise tirato prima di scoccarle un’occhiata  significativa con le sue iridi profondamente scure. Le fece un cenno col capo e senza aggiungere altro si allontanò verso un gruppo di capitani Auror che richiedeva la sua presenza.

 

Ginny rimase immobile, scandalizzata, da quelle frasi che di certo non si sarebbe mai aspettata che uscissero dalle labbra dolci ed educate del sottoufficiale Andrew. Scosse la testa respirando affondo. Non poteva certo immaginare che i suoi guari erano appena incominciati.

 

***

 

 

Anne si imbacuccò meglio nella sciarpa grigio-argento. Le gote rosee e le labbra scarlatte venivano sferzate dal vento freddo che aveva preso a spirare su New Freedom. Il piccolo basco verdone che aveva tirato fin sugli occhi blue la teneva abbastanza calda. Il suo respiro si condensava in allegre nuvole di vapore. Si trascinò dietro la leggera  sacca colma del suo ricambio. Non doveva rimanere molto in quel luogo. Era andata lì giusto per accontentare suo padre che l’aveva letteralmente pregata di tornare per capodanno. Non che le dispiacesse rivedere la sua famiglia.

 

“Ma così rivedrai anche Draco...” una vocina dispettosa le richiamò alla mente il bel capitano biondo che le aveva regalato la sua sciarpa. Anne arrossì immediatamente a quel dolce ricordo.

Si incamminò tranquillamente verso casa. Non vedeva l’ora di infilarsi sotto un getto di acqua bollente per togliere dal corpo tutto quel freddo che aveva accumulato durante il viaggio in treno e la passeggiata di 30 minuti che aveva dovuto fare a piedi a causa delle meritate vacanze dei tassisti per il fine anno.

 

Sbruffò rassettandosi la chioma nera e lucida.

 

Non mancava molto a casa sua. Già, iniziava a sentire il profumo dell’arrosto di suo padre.

“Chissà se ne é rimasto un po’!” pensò mentre lo stomaco vuoto si faceva sentire. In fondo, se non avesse trovato nulla di buono ad aspettarla sarebbe stata solo colpa sua. Non aveva avvisato suo padre del suo arrivo di quella sera. Sospirò facendo congelare i suoi polmoni. L’aria era davvero gelida.

 

Finalmente, imboccò il piccolo vialetto di casa sua. Le aiuole imbiancate ed ordinate erano senza dubbio opera di Maggie. Sua sorella minore aveva un certo pollice verde. Con lei sarebbe cresciuto rigoglioso anche il tronco della pace. Lei invece avrebbe fatto seccare anche una pianta grassa...

 

La grande abitazione bianca e blue era spenta.

 

Com’era possibile?!

 

Mancava un quarto d’ora a mezzanotte ed all’inizio del nuovo anno. Di solito i suoi famigliari rimanevano tutti insieme fino a quell’ora. Dopo Maggie si recava al parco con TJ a vedere i fuochi... ma solo dopo aver fatto l’inaugurale brindisi e i propositi per l’anno nuovo. Non era possibile che la loro casa fosse spenta e tranquilla in quel momento. C’era qualcosa che non andava. Eppure lei non avvertiva nulla di negativo. Se ne sarebbe accorta; era pur sempre una maga!

 

Si avvicinò di soppiatto alla porta elegante dell’ingresso. Il piccolo portico era stato decorato a festa. Sua sorella Maggie doveva aver passato molo tempo a casa se aveva avuto tutto quel tempo da dedicare agli addobbi. Portò il suo dito verso il campanello ma prima che poté suonarlo, un biglietto appeso alla maniglia d’ottone attirò la sua attenzione.

 

La grafia tonda e paffuta di Maggie troneggiava sul biglietto.

 

Salve visitatore,

ci dispiace ma per le feste quest’anno siamo stati invitati da alcuni nostri amici residenti su questa stessa via, al numero 12.

Se non è nulla di urgente ti preghiamo di ripassare domani. Altrimenti vienici a trovare lì.

Ci scusiamo con te per questo inconveniente.

Ti auguriamo un Buon Anno Nuovo.

 

La fam. Cooper

 

p.s.

puoi lasciare un messaggio su questo biglietto.

 

 

Anne sorrise staccando accidentalmente il biglietto e portandoselo in tasca. Sua sorella minore era davvero un tipo pieno di risorse. Lei non ci avrebbe mai pensato.

 

N. 12

 

Perché non le suonava nuovo?!

 

Improvvisamente si sentì strozzare, il cuore accelerò i suoi battiti, la gola divenne secca e le mani iniziarono a sudarle.

 

Draco.

 

Draco Malfoy viveva al numero 12. i suoi parenti erano andati a cena lì... e adesso lei doveva raggiungerli. Non aveva nemmeno le chiavi di casa. Doveva per forza andare da loro... poteva restare lì?

 

“Vuoi congelarti?!” la stessa identica vocina antipatica le parlò di nuovo.

 

Va bene. In effetti aveva  freddo ed una fame tremenda. Ma con quale faccia si presentava a casa loro... a casa sua!sembrava quasi che fosse tornata a casa per lui...

 

“Non è così?!”

 

Anne si morse il labbro. Sarebbe rimasta ad aspettarli sulle scale. Sì, sì... è quello che avrebbe fatto. Si sedette pesantemente sui gradini. Immediatamente un soffio di vento gelido ed un crampo terribile allo stomaco la fecero alzare.

 

-Uffa!- sibilò tra i denti avviandosi a malincuore verso la casa di Malfoy.

 

 

***

 

  TJ si raggomitolò meglio nella sua sciarpa scura. Lizzie, la cuoca di casa Natchos, non lo aveva fatto uscire di casa senza il giaccone e qualcosa per coprirsi la gola.

 

-Tesoro mio, si gela fuori!- gli aveva detto mandando un suo aiutante a prendergli il cappotto.  

 

Attraversò frettolosamente la strada ghiacciata e fangosa. Fortunatamente pattinava abbastanza bene, così riuscì ad superarla senza fare brutte cadute.

 

Il naso lentigginoso era leggermente rossastro sulla punta, le guance giovani e morbide avevano assunto una colorazione più scura. Il fiato si condensava in tranquille nuvolette bianche. Guardò l’orologio da polso, ultimo regalo di sua madre, mancavano 10 minuti a mezzanotte. Se allungava il passo forse ce l’avrebbe fatta a raggiungere la villa Cooper e a brindare con loro per il nuovo anno.

 

Sfregò le mani intirizzite e inguantate. Doveva sbrigarsi.

 

Percorse velocemente l’ultima decina di metri che lo separavano dal vialetto della casa di Maggie. Anche lui, come Anne, notò le eleganti aiuole ordinate e innevate. Il portico elegante addobbato a festa. Non poté evitare di pensare che in tutto quello c’era il tocco sapiente e gentile della sua Margareth.

 

Suonò il campanello ma con una strana sensazione di gelo al cuore si accorse che l’intera casa era spenta e senza vita. Non era possibile. Aspettavano sempre lo scoccare della mezzanotte prima di andare a dormire o di recarsi al parco per i fuochi!

 

Si grattò la nuca.

 

Dove potevano essere andati?!

 

Suonò ancora, e ancora, con sempre più insistenza. Ma nessuno andò ad aprire. Cercò sulla porta qualche foglio, qualche avviso in cui gli si spiegava dove diavolo erano andati a finire, ma non trovò nulla. Con un certo panico si portò le mani tra i capelli prima di sedersi sugli scalini ed aspettare.

 

Avrebbe atteso anche tutta la notte.

 

Lo avrebbe fatto per Maggie.

 

***

La piccola combriccola era radunata sulle poltrone attorno al fuoco. Gli occhi puntai sugli orologi in attesa dello scoccare del nuovo anno.

 

Ron era comodamente seduto sul divano accanto ad Hermione. Thomas teneva in braccio Lily, che era crollata non appena si era accomodata sulla morbida pancia di suo padre.

Draco e Maggie erano impegnati in una furiosa battaglia a scacchi.

 

Ron aveva insegnato a giocare a Maggie e lei si era rivelata una delle migliori. Riusciva a battere tranquillamente il biondo e a mettere in serie difficoltà il suo maestro.

 

C’era un’atmosfera tranquilla e festosa. Il terzetto accomodato sul divano chiacchierava amabilmente del più e del meno.

 

-Ah, ho vinto ancora, Draco!- esclamò all’improvviso la biondina alzandosi in piedi e iniziando a saltellare entusiasta del risultato.

 

-No, aspetta com’è possibile...- iniziò Malfoy scrutando di sottecchi la scacchiera.

 

- E’ inutile, è stata una vittoria leale e meritata!- continuò  allungando la mano per mostrargli le ultime mosse che l’avevano portata al trionfo.

 

Ron si girò sorridendo.

 

-Caro Malfoy, ha imparato dal migliore!-

 

Hermione rise prima di dargli un pizzicotto sul braccio.

 

-Manca 1 minuto...- intervenne il signor Cooper abbandonando dolcemente sul divano la bambina che non si mosse e continuò a dormire.

 

Ron iniziò a versare lo champagne nei flute.

 

-Perché a me così poco?!- domandò Maggie scrutando accigliata il suo bicchiere praticamente vuoto.

 

Hermione e Ron risero.

 

-Accontentati!- la riprese dolcemente il rosso cominciando il conto alla rovescia.

 

-10...9...8...7-

 

 

In quell’agitazione generale, nessuno si accorse che la porta si era aperta e che sulla soglia era rimasta Anne a fissarli.

 

-3...2...-

 

Draco si voltò rimanendo pietrificato. Smise di partecipare al conto alla rovescia e sgranò gli occhi. La sottilissima figura di Anne era appoggiata allo stipite della sua porta con un sorriso stupendo e gli occhi blue che brillavano di luce propria.

 

“Hai bevuto troppo, Malfoy!” si disse scuotendosi. “Non puoi vederla dovunque ti giri!”

 

Era così preso dai suoi pensieri che non si accorse nemmeno della pacca sulla spalla di Ron, della stretta di mano del signor Cooper e dei baci di Maggie ed Hermione sulle guance.

 

Non riusciva a staccare gli occhi da quella bellissima figura che rimaneva in disparte e non osava disturbare quella stupenda allegria.

 

Solo quando Ron si voltò e trovò Anne, appoggiata allo stipite della porta e dopo il suo urlo di benvenuto, Draco ritornò finalmente in se stesso.

 

-Anne!- la salutò il rosso correndo verso di lei ed abbracciandola forte. Le scoccò un bacio sulla fronte augurandole un Felice anno nuovo. La bruna ricambiò sorridendo quella caldissima accoglienza.

 

-Grazie, Ron...- rispose prima di essere rimessa a terra dal rosso e di essere nuovamente rapita da un abbraccio caloroso di Hermione a cui seguirono a ruota uno di Maggie e infine uno troppo commosso del Signor Cooper.

 

-Tesoro sei completamente intirizzita!- le disse iniziando a strofinarle le spalle minute.

 

Anne sorrise ancora cercando di divincolarsi con gentilezza da quelle carezze e quelle attenzioni a cui non era più abituata da tempo.

 

Draco continuava fissarla incapace di salutarla ed abbracciarla come tutti gli altri avevano fatto.

 

Anne incrociò il suo sguardo blue con quello argenteo del biondino ed immediatamente le guance si imporporarono. Era bella quella sensazione di calore che le saliva dal cuore. Era così calda ed avvolgente che in quel momento, in cui era letteralmente congelata, era un toccasana.

 

Si lasciò condurre da Hermione vicino al divino dove un bel fuoco acceso scoppiettava.

 

-Ma quando sei arrivata?!- le chiese dolcemente aizzando le fiamme.

 

Anne la sentì per puro miracolo. Era così presa, dalle bellissime sensazioni che la consapevolezza, di avere i suoi occhi puntati addosso, le stava dando.

 

-1 ora fa, più o meno...- si affrettò a dire accettando di buon grado il bicchiere di caffè fumante che Ron le stava porgendo.

 

-Come mai sei venuta solo adesso, non hai trovato il mio biglietto?!- chiese Maggie che si era accomodata sul bracciolo accanto a lei. Anne trattenne il fiato quando si accorse che Draco si era avvicinato ai divani.

 

-Oh, eccoti qui, Malfoy, finalmente...- lo schernì Hermione sorridendogli –Hai visto che bella sorpresa?-

 

Draco annuì col capo.

 

La guardò ancora negli occhi prima di dirle con la sua voce profonda.

 

-Ben tornata, Anne...-

 

Un silenzio insolito cadde nella stanza calda ed accogliente.

 

Anne arrossì prima di rispondergli.

 

-Grazie...-

 

Un altro silenzio imbarazzante calò tra il gruppo. Il signor Cooper sorrise prima di prendere sua figlia in braccio. Nessuno si era accorto che aveva indossato il capotto ed aveva coperto Lily.

 

-Beh, io vado...-

 

Sorrise a tutti.

 

-No, aspetti non vuole rimanere un altro po’ con  noi... giocheremo a carte!- disse Ron raggiungendolo sulla porta. Thomas scosse la testa.

 

-Ti ringrazio... ma Lily sta dormendo profondamente ed io non vorrei farle prendere un malanno se uscisse di casa troppo accaldata...- l’uomo accarezzò dolcemente la guanciotta paffuta che si intravedeva da quel morbido fagotto di sciarpe e cappelli.

 

-Vengo anch’io... devo andare a vedere i  fuochi al parco!-

 

Thomas guardò sua figlia Maggie.

 

-Ma non devi aspettare TJ?!-

 

La biondina divenne rossa prima di rispondere.

 

-Mi aspetta, lì...- mentì spudoratamente. Si infilò l’elegante cappotto di panno e raggiunse il padre alla porta.

 

Anne si alzò per raggiungerli.

 

-Vai via anche tu, Anne?!- chiese ancora Hermione guardandola.

 

-Beh, io...-

 

-No, tesoro rimani... non hai avuto una festa di capodanno... almeno goditi il dopo cena!- la incoraggiò suo padre.

 

-Ma saranno stanchi... ed io vorrei riposarmi...-

 

-Dai Anne, rimani... una sola partita a carte e dopo vai via! Non lasciarmi da sola con questi due!- la supplicò scherzosamente la brunetta sorridendole. Ron e Draco le lanciarono un’occhiataccia.

 

Anne incontrò accidentalmente gli occhi argentei di Malfoy e non capì più niente. Sapeva solo che mai avrebbe lasciato quella casa. Doveva prima dare un augurio come si doveva a Draco.

 

-OK...-

 

Un ululato di consensi si levò da Ron ed Hermione che iniziarono a prendere le carte.

 

-Beh, allora noi andiamo grazie mille dell’ospitalità...- disse dolcemente il signor Cooper.

 

Draco li accompagnò alla porta sorridendo.

 

- E’ stato un piacere, mi creda...-

 

***

 

Ginny rabbrividì quando un soffio di vento gelido le sferzò le spalle ed il viso.

 

Era uscita fuori all’aperto per riflettere. Le parole di James non le erano piaciute affatto e, per di più, non aveva avuto la possibilità di parlare un momento con Harry, visto che era molto impegnato a discutere con i suoi colleghi capitani.

 

Si strinse nelle spalle quando un’altra ventata di aria fredda entrò prepotentemente nella stoffa leggera del suo bellissimo abito.

 

-Ti prenderai un malanno!- le disse  Harry appoggiandole la sua giacca nera sulle spalle scoperte.

Ginny si girò sorridendogli. Era così bello quella sera che non riusciva ad essere arrabbiata con lui.

 

-Grazie- gli sussurrò senza intonazione.

 

- Cos’hai principessa?!- le domandò accomodandosi accanto a lei sul parapetto del terrazzo.

 

-Nulla, stavo solo riflettendo-

 

-Su, cosa?-

 

Ginny si strinse nelle spalle incapace di mentirgli.

 

-Su cosa sono io per te...-

 

Harry serrò la mascella prima di afferrarle la mano.

 

-Pensavo che avessimo già affrontato questo argomento...-

 

Virginia gli sorrise.

 

-Lo so, ma un brutto scambio di opinioni mi ha fatto risorgere il problema...-

 

Harry si accigliò.

 

-Con chi?!-

 

Ginny portò il suo sguardo chiaro sul panorama che si godeva da quel terrazzo. La città si estendeva tranquilla ed illuminata sotto di loro. Il caratteristico odore di neve le riempiva le narici. Era una bella sensazione.

 

-James-

 

Harry la guardò interrogativamente.

 

-Il sottoufficiale Andrew- spiegò meglio la rossa guardandolo.

 

-Oh-

 

-Non l’ha presa molto bene del nostro riavvicinamento, avvenuto, te lo ricordo, a causa, di un nostro appuntamento saltato per colpo di un lavoro extra che per purissimo caso gli avevi assegnato, proprio tu...- evidenziò le parole nostro e tu con un certo intercalare della voce.

 

Harry sorrise furbo al ricordo della sua rivincita.

 

-OK, Ok... non è stato carino da parte mia...- si affrettò ad aggiungere notando lo sguardo indagatore di Ginny. –Ma ne è valsa la pena, siamo di nuovo insieme, no?!-

 

-Sì, ma tu hai approfittato della tua posizione e questo non è giusto e poi...-

 

Harry non le fece finire la frase perché la prese tra le braccia e la baciò con trasporto. Per Ginny era già abbastanza difficile parlare con lui a così pochi centimetri di distanza, figuriamoci, poi, con lui attaccato alle labbra.

 

La lasciò andare di malavoglia.

 

Ginny continuava a tenere gli occhi chiusi.

 

-Vuoi sapere cosa sei per me? Beh, sei questo, insomma... tu per me sei passione, desiderio, simpatia, dolcezza, allegria, divertimento, amore... sei un insieme di sentimenti che io beh, non riesco ad esprimere in nessun’ altra maniera se non che con il tuo nome. Virginia, tu per me sei troppe cose, non voglio limitarmi e definirti con un solo, semplicissimo e riduttivissimo appellativo. Sei Virginia. Basta. Sei la mia Virginia....-

 

Per quanto quel discorso fosse stato ingarbugliato e a tratti poco chiaro, Ginny non poté fare a meno di gettargli le braccia al collo e baciarlo. Baciarlo come aveva sempre fatto. Con la stessa passione e lo stesso trasporto.

 

-Ti voglio bene, Harry-

 

Il bruno le passò, le braccia attorno ai fianchi.

 

-Ti voglio bene anch’io...-

 

Sopra le loro teste un bellissimo rametto di vischio rimaneva tranquillo sospinto dal vento freddo.

 

In lontananza dei bagliori argentei riempivano il cielo. I fuochi era incominciati.

 

Harry e Ginny rimasero sul terrazzo abbracciati a godersi quel bellissimo spettacolo.

 

***

 

Maggie afferrò sorridendo la tazza fumante che il barista le stava offrendo. Pagò velocemente ed uscì dal locale caldo e chiassoso. I fuochi di inizio anno stavano per incominciare.

 

Erano le 12:15 e lei per la prima volta nella sua vita avrebbe visto quello spettacolo senza di lui. Senza il suo migliore amico. Senza TJ.

 

Si trascinò silenziosa verso la piccola altalena dove fin da piccoli lei ed il rossiccio avevano assistito alla festa pirotecnica.

 

-Ottimi posti, complimenti...-

 

Maggie si rizzò a sedere. Un brivido spaventoso le percorse la schiena. Non era possibile che la voce dolce ed educata di TJ fosse lì, in quel momento. Sicuramente, lui, si stava divertendo a ballare valzer e a mangiare caviale alla festa che i suoi genitori avevano organizzato per trovargli una fidanzata. Va bene, lui non aveva menzionato questo particolare... ma lei lo aveva capito da sola.

 

-Propio quelli che preferisco-

 

Avvertì una leggera pressione contro la sua spalla. Qualcuno della stessa corporatura di TJ si era appena seduto sull’altalena accanto alla sua. Aveva anche il suo stesso identico odore di pulito.

Inghiottì il vuoto iniziando a girarsi lentamente. Aveva paura di quello che avrebbe visto.

 

TJ era seduto accanto a lei con un adorabile sorriso stampato sulle labbra e più bello del solito, nel suo cappotto elegante e con il colletto della camicia raffinata che usciva dallo scollo.

 

-Cosa vuoi?!- gli disse girando immediatamente la testa e puntando i suoi grandi occhi verdi sul cielo stellato.

 

-Solo veder e i fuochi con te, l’abbiamo sempre fatto!- affermò con semplicità sorseggiando la sua cioccolata.

 

- Quest’anno è diverso... poi scusa non potevi andare a vederli con quell’oca che i tuoi genitori ti hanno appioppato come fidanzata?!- gli domandò tagliente rivolgendogli uno sguardo arrabbiato.

TJ le sorrise. Gli sembrava così bella con quei lunghi capelli biondi e quell’espressione da bambina corrucciata.

Aveva un odore così buono di fragola e vaniglia che avrebbe volentieri annullato subito la distanza tra loro due.

 

-Come hai fatto a sapere che ero qui?!-

 

TJ sorrise ancora.

 

-Lo sai che ti conosco meglio di chiunque altro...-

 

Maggie lo guardò con il sopraciglio inarcato.

 

- D’accordo; ero rimasto ad aspettarti a casa tua e quando è arrivato  tuo padre non ho fatto altro che chiederglielo.... ho anche dovuto inventarmi una scusa! Perché hai detto ce avevi un appuntamento con me, quando non era vero?!-

 

Maggie si morse il labbro inferiore. Già, perché lo aveva fatto. Non poteva certo dirgli che suo padre non l’avrebbe lasciata andare se non fosse stato sicuro della sua presenza... della compagnia di un ragazzo in gamba come Tolomeus Natchos!

 

-Così-

 

TJ le rivolse ancora una volta il suo sguardo cristallino e lei non poté fare a meno di arrossire. Aveva la bocca secca e le mani congelate se le mise in tasca guardandolo con la coda dell’occhio.

 

-Ti sei divertito alla festa?!-

 

TJ smise per un momento di sorseggiare il suo caffè bollente.

 

-Affatto- le assicurò ridendo.

 

Gli occhioni verde smeraldo della biondina si illuminarono. Sorseggiò ancora quel liquido caldo e profumato.

 

-Mi sei mancata...- TJ arrossì ostinandosi a guardare nel vuoto davanti a sé.

 

Maggie sorrise inconsciamente voltandosi a scrutarlo. Era così dolce quando arrossiva!

 

-Anche tu-

 

TJ si voltò all’improvviso. Un sorriso di 32 denti li allargava le labbra. Allungò una mano per togliere una lunga ciocca bionda che le copriva il viso. Gliela portò dietro l’orecchio. Un paio di guance rosate si presentarono ai suoi occhi. Si chinò su di lei e con infinita dolcezza gliele baciò. Le sue labbra erano fredde e a contatto con le guance bollenti di Maggie si scaldarono immediatamente.

 

-Buon anno Nuovo, piccola Margareth...- sussurrò al suo orecchio.

 

Maggie si voltò appoggiando all’improvviso le sue braccia attorno al collo del rossiccio e lo attirò a sé. Quel profumo di pulito era così inebriante. Si issò sulla schiena e con infinita facilità raggiunse le sue labbra. Fu ancora una volta un contatto troppo labile e semplice per significare davvero qualcosa di importante. Maggie si ritirava sempre quando TJ aveva voglia di rendere più profondo quel contatto. Sembrava avesse paura. Ritornò a sedersi sulla sua altalena e prima che uno dei due potesse dire qualcosa i fuochi d’artificio riempirono il cielo scuro.

 

-Buon anno nuovo anche a te, Tolomeus-

 

Il cuore di Maggie ebbe un sussultò quando le dita inguantate del rosso cercarono le sue. Non si era mai accorto di quanto le loro mani stessero bene intrecciate. Con quel pensiero in testa, Maggie sorrise, e finalmente si godette quello splendido spettacolo.

 

Il cuore le batteva forte e la sensazione di pace e benessere che provava nel suo cuore era legata alla sola presenza del ragazzo.  

 

***

 

I passi leggeri di Draco ed Anne rimbombavano sull’asfalto bagnato. Entrambi intirizziti e infagottati nei loro grandi cappotti di panno. Il biondino non si capacitava della bellezza della bruna vestita di un semplice paio di jeans e di scarpe da ginnastica.

 

Senza le immancabili calzature col tacco, Anne era un bel po’ più bassa di lui. Non esageratamente ma abbastanza perché lui potesse guardarle la cima della testa. I capelli nero ebano venivano sospinti dal vento freddo. Era davvero carina con la chioma scompigliata.

 

-Non c’era bisogno che tu mi accompagnassi...- disse all’improvviso la ragazza rompendo quell’imbarazzante silenzio.

 

Draco scosse la testa.

 

-Volevo accompagnarti. Sono un gentiluomo, io!- rispose il biondino sorridendo bonariamente.

 

Anne si strinse nelle spalle.

 

-Ma non dovevi sentirti obbligato a farlo...-

 

-Non mi sono sentito obbligato a farlo. Mi piace camminare la sera e poi...- Draco si interruppe. Cosa stava per dire? Che gli piaceva trascorrere il tempo con lei?! Che gli piaceva il suo profumo? Il modo in cui arrossiva quando le parlava?  No, non poteva.

 

-Uffa, Cooper, mi andava e basta!- liquidò l’argomento con un’alzata di spalle.

 

Anne rimase zitta.

 

-Ti ha dato fastidio vedermi piombare a casa tua, no, perché, sai, sei stato l’unico che non ha avuto nessuna reazione e...-

 

-Mi ha fatto molto piacere che tu sia tornata.-

 

Un nuovo silenzio cadde tra di loro. Draco era stranamente monofraseologico quella notte.

 

-Ti sta bene la mia sciarpa!-

 

Disse all’improvviso facendo sussultare la bruna. Anne affondò maggiormente nel basco e nel collo del cappotto quando sentì di nuovo  i suoi occhi addosso.

 

-Quei colori risaltano i tuoi occhi-

 

Draco Malfoy aveva notato che quella sciarpa faceva risaltare il colore dei suoi occhi?! quello era un giorno da ricordare.

 

-Oh, beh, c’è... no... anche a te stava bene, la rivuoi indietro?!- disse all’improvviso mordendosi immediatamente la lingua.

 

Draco le scrutò il volto attendendo il rossore che tanto adorava. La reazione sperata non tardò ad arrivare.

 

Malfoy scoppiò a ridere.

 

-No, assolutamente... non la rivoglio indietro. E’ un regalo! E poi, mi fa uno strano piacere sapere che ce l’abbia tu...-

 

Ma cosa aveva detto?! Era impazzito?! Come gli saltava in mente di essere così sincero!

 

Non sentì più un alito di respiro provenire dalle labbra di Anne. Quelle bellissime labbra rosse che una notte avevano occupato i suoi sogni di solito dedicati ad un’altra ragazza.

 

Il silenzio calò e non si diradò fino a quando non raggiunsero la villetta bianca e blue. Draco l’accompagnò alla porta.

 

 -Grazie, per tutto quello che avete fatto per la mia famiglia. Non sapete quanto ci ha fatto piacere passare il capodanno con voi...-

 

-Tu non c’eri; come fai a sapere che a loro è piaciuto?- le chiese Draco iniziando a guardarsi in giro. Soffermò il suo sguardo sullo stipite della porta in alto alle loro teste prima di riportare l’attenzione sul viso di Anne.

 

-Beh, lo so!- aveva esclamato.

 

Draco l’aveva guardato ancora negli occhi poi all’improvviso era scoppiato a ridere.

 

-Stavo scherzando e comunque è stato un vero piacere-

 

Anne aveva trattenuto il fiato quando Draco le aveva sorriso così dolcemente. Era così bello ed intelligente.

 

-Beh, allora... buona notte- si era voltata velocemente cercando di entrare in casa. Una mano fredda le aveva bloccato il polso costringendola a voltarsi.

 

-Non mi dai il bacio tradizionale sotto il vischio?!- le aveva domandato abbassandosi fino alla sua altezza.

 

Anne trattenne il fiato quando avvertì le labbra fredde di Malfoy poggiarsi sulle sue. Erano così morbide ed esperte. Si muovevano sulla sua bocca così dolcemente. Sentì l’ossigeno mancarle quando Draco si distaccò.

 

Le accarezzò una guancia morbida.

 

-Buon Anno Nuovo, Mary Anne Cooper...- le scompigliò i capelli e con un dolce sorriso si voltò.

 

Anne si mise una mano sul cuore che sembrava volesse rompere la cassa toracica. Si appoggiò allo stipite della porta ed alzò gli occhi al cielo.

 

Non c’era nessun vischio appeso sulle loro teste.

 

Le guance le si imporporarono di rosso e senza che lei riuscì a fermarsi, un sorriso le riempì il volto.

 

-Buon ANNO Nuovo anche a te, Draco Thomas Malfoy...-

 

Non avrebbe mai immaginato che un ragazzo biondo che rispondeva proprio a quel  nome stesse provando uno stranissimo batticuore e un certo surriscaldamento sulle guance.

 

 

Continua...

 

 

Ehi, siete ancora con me?! Me, molto contenta! Spero che questo chap vi sia piaciuto. Ho messo così tanto tempo nello scriverlo non perché mi mancassero idee (in realtà ne avevo così tante che ho faticato a metterle in ordine ^^), ma solo perché ero impegnata (e lo sono tutt’ora) nella traduzione di una ffc per una mia amica... quindi mi dovevo dedicare all’una e all’altra!

 

I’m sorry, people!

 

Per quanto riguarda, la situazione tra Anne e Draco lui l’ha baciata quando in  realtà non c’era nessun vischio! Perché?! Ma chi lo sa!

 

TJ e Maggie... non sono carinissimi?! Ho ascoltato il vostro consiglio e ho scritto di nuovo su di loro. Spero che siano di vostro gradimento...

 

Ginny ed Harry sono dolcissimi e non riesco a tenerli separati!

 

Ron ed Hermione... beh, semplicemente sono loro!

 

Ma basta annoiarvi con queste sciocchezze e passiamo immediatamente ai saluti che questa volta sono stati tantissimi!

 

SILVIX Ciao tesoro, grazie mille sei sempre troppo buona! Un bacio,

AngéleJ

 

Vale Grazie, bellissima sei troppo dolce e gentile! Un bacione anche a te,

 AngéleJ

 

Daisy Ciao Meravigliosa! Purtroppo seguendo la mia ispirazione non ho trovato questo, un chap molto propenso all’introduzione di nuovi personaggi... nel prox tutto verrà spiegato e risarà di nuovo un po’ d’azione... la pozione sta procedendo bene, e Mellifluo scoprirà finalmente dell’altro sulla città in cui si sono nascosti quei tre... beh, ora devo andare grazie mille dei complimenti! Sei troppo gentile. Un bacio,

AngéleJ

 

Sweetie Grazie, dolcezza. Sono davvero iper felice che il mio scorso chap ti sia piaciuto così tanto... sai anche a me è piaciuto un mondo scriverlo (^^) Voi siete così STRAMALEDETTAMENTE gentile nei miei confronti che mi fate commuovere. Continua a seguire la mia ffc e fammi sapere se anche questo chap è stato di tuo gradimento. Un baio,

AngéleJ

 

Tipsy Eccoti accontenta tesoro mio, non ho smesso di scrivere su Maggie e TJ. Davvero le scene di battaglia non sono state così orrende?! Bene, bene. Me molto  contenta! Grazie, grazie, davvero. Leggendo il tuo commento mi sono sentita molto lusingata. E’ davvero bello sentirsi dire che i personaggi del tua storia sono caratterizzati bene ed è davvero emozionante sapere che prendono forma nella tua mente! Angéle molto contenta. Beh, adesso ti lascio. Un bacione forte.

AngéleJ

 

Phoebe80 Ciao Bellissima! Grazie del tuo commento sempre intelligente e pieno di osservazioni esatte e no . Innanzitutto è vero, la pozione è a buon punto o no?! Svelerò tutto nel prox  chap. Per quanto riguarda Voldy... beh, lui non sa affatto dove si trovano i ragazzi e sta cercando di capirlo attraverso... Ehi, ehi, ma che mi stai facendo dire?! Sono anticipazioni! Me impazzita totalmente! Cmq abbi pazienza e presto tutto sarà spiegato. Don’t worry. Un bacione,

AngéleJ

 

Avana Kedavra Carissima Avana, sono molto lusingata, che la mia compagna di one-shots condivise (quella di Sunny) abbia commentato la mia ffc. Sono davvero contenta che ti piaccia! Davvero, mi fai commuovere! Cmq, grazie dei tuoi complimenti che mi hanno fatto arrossire, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie! Beh, adesso vado perché vorrei aggiornare entro lunedì! Un bacio,

AngéleJ

 

Sunny Sunnina Mia! Che bello un altro tuo commentino sulla mia storia, non vorrei ripetermi... ma ogni volta che recensisci e mi dici sinceramente quello che pensi mi rendi immensamente felice! Io una dote nel descrivere Ron?! Assolutamente, no! Quella è tua e nessuno te lo può togliere, il tuo è il miglior Ron sulla faccia delle FFC credimi. Sei la regina dei Ron! Ed io ti adoro perché come lo fai bello e sexy tu, non ci riesce nessuno... te l’ho detto anche nella  mia recensione... (Angéle che sbava ancora al ricordo del dio rosso che si comporta da cavernicolo!) Beh, tesoro... ora devo andare fammi sapere se ti è piaciuto e grazie mille per la dedica, mi hai fatto davvero super contenta! Un bacio,

AngéleJ

 

Vega Ma tu mi vuoi fare proprio piangere?! Io una delle migliori 4 aurici?! No, troppo, troppo, buona ^\\\? Angéle arrossisce furiosamente mentre ripensa al gentilissimo commento di Vega. Sono davvero contenta che il mio chap ti sia piaciuto e che sia riuscito a capirlo anche alle tre di notte (ecco svelato il mistero del bellissimo delirio di Vega)... ti ringrazio davvero e ti mando una valanga di ringraziamenti che coprono un sacco di baci affettuosi.

AngéleJ

 

Marcycas-Lady of Darkness Perché proprio una N? Beh, perché c’è un motivo non sono mica scema!(Pazza esaurita da ricovero, sì... scema ancora no...) lo scoprirete non vi preoccupate... eppure potreste arrivarci tranquillamente se solo  rileggeste i chap e osservaste tutto con molta attenzione... in fondo, cosa potrebbe mai volare quell’uomo dalla mente di Hermione?!?!?! Semplice no? (Veramente non ho capito niente persino io ND di Hermione ) Va, beh... cmq lasciamo perdere! Grazie del tuo commento Lady (Credo cha sarà anche l’ultimo di questa estate visto che ti sei messa in vacanza...Cattiva!), quindi, ti saluto e ti auguro una felice estate un bacione,

AngéleJ

 

Charlotte Bene, tesoro sono contenta che tu abbia risolto i problemi con il tuo pc... mi fa anche molto piacere che il chap precedente sia stato di tuo gradimento... spero vivamente che anche questo non ti deluda! Mi raccomando... fatti sentire. Ti mando una valanga di baci, che coprono un coro da stadio :”QUANDO AGGIORNI?”

AngéleJ

 

Nene89 Tesoro, mio! Che bel commento che mi hai lasciato; grazie alle tue belle parole ho deciso di continuare a scrivere sui miei bambini(in effetti, quei due sono nati interamente dalla mia fantasia e sono davvero molto orgogliosa di loro...). Hai visto ho dedicato ancora dello spazio a quei due bellissimi giovincelli. Non sono tenerissimi?!?!?! TJ esiste davvero, ahimè, e io, beh, sono stramaledettamente innamorata di lui...(è stato lui a definirmi stramaledettamente sveglia e a rubarmi il cuore... peccato che è un cieco rimbambito che non si accorge mai di niente...ah!sospiro...)cmq, lasciamo stare i miei problemi di cuore e ti mando una bacione e ti ringrazio ancora tanto. Per quanto riguarda le tue one-shots... beh, se ricevi poche recensioni non vuol dire che nessuno le legge!

AngéleJ

 

Clo87 D’accordissimo! Non vorrei mai che quella Rowling ci giocasse un brutto scherzo separandoli! Sono fatti per stare insieme... cmq, grazie per il tuo commento e speriamo che tu non abbia più problemi col tuo pc... grazie della dolcezza che usi per scrivere i commenti, sei troppo gentile, ti voglio un mondo di bene,

AngéleJ

 

**auror** Ciao carissimo\a ! (Non mi hai detto maschio o femmina quindi adesso ti becchi la slash con le opzioni...) sei stato/a gentilissimo/a a lasciarmi finalmente un commento. In questo modo, riesco, finalmente, a conoscere altri lettori, sei stata/o troppo buono/a! Però se la mia ffc ti diverte ed appassiona sono davvero contenta e mi raccomando ogni tanto commenta e non tornare negli anonimi! Un bacio anche a te,

AngéleJ

 

Maga Magò Don’t worry tesoro, capita a tutti ^_°! Sono davvero contenta che le mie coppie e la storia in generale ti piaccia e ti incuriosisca... sì, davvero non potete rendermi più contenta quando mi dite queste cose! Grazie tante... cmq, non so, mi state mettendo in teste questa idea della one-shot su Maggie e TJ... che mi stuzzica parecchio, vedremo! Beh, adesso vado. Un bacio,

AngéleJ

 

Phi Phi mia dolcissima lettrice. I commenti che mi lasci tu non me li lascia mai nessuno. Visto che sono sempre lunghi ed esaurienti anche la tua risposta sarà uguale. Allora, innanzitutto è vero. Draco è l’uomo dei miei sogni però ho già spiegato perché è così dolce nell’altra tua risposta(la più lunga della storia delle risposte ai commenti). Perché ho scelto ciliegia e fragole?! Molto semplice. Ho un fratello e parecchi amici del sesso forte. Ho fatto un sondaggio ed è risultato che. I ragazzi adorano i profumi delle ragazze; li preferiscono alla frutta e i preferiti in assoluto sono la ciliegia, la fragola e la pesca! Per quanto riguarda l’odore di primavera me l’ha suggerito il mio big brother dicendomi che la primavera viene inteso come il profumo della giovinezza, della bellezza e quindi della ragazza in generale...So, ho pensato di darlo ad Hermione perché è LA ragazza delle storie più belle che io abbia mai letto... Tutto chiaro. In questo chap avrai notato che ho dato un altro profumo a Maggie e a TJ (Vaniglia e fragola e profumo di pulito)... questi sinceramente non ne ho idea... so solo che il ragazzo di 16-17 anni non usa litri di profumo, quindi sia naturale che (se si lava e cambia i vestiti e la biancheria) odori soprattutto di pulito, no?! Maggie e dolce quindi quale profumo più dolce della fragola e vaniglia?!?!?!?! Cmq, ora devo andare ti mando un bacionissimo e ti dico che nel prox chap si saprà anche l’odore di Anne. Di cosa profumerà?! Mah!

AngéleJ

 

Vale e Mely Ciao ragazze! Grazie, grazie, grazie di cuore  per gradire tutte le coppie della ffc! Lo so anche voi avete la vostra preferita, ed infatti, anche in questo chap ho dedico molto spazio a H/G! spero abbiate gradito... chissà cosa nasconde Ginny ad Harry!? Mah, speriamo bene, un bacio

AngéleJ 

 

Ary Carissima è vero ad ogni recensione ci conosciamo meglio... cosa ti racconto, a parte il soffrire di cuore per quel ragazzo del “stramaledettamente sveglia”, mi annoio da morire! Vado a mare, faccio passeggiate, scrivo, leggo e vedo i miei amici e ahimè questo ragazzo che continua a ronzarmi intorno, ma... niente è un cieco rimbambito! E Tu?  Cmq, grazie mille delle tue recensioni e dei tuoi complimenti! Grazie davvero! Ti voglio bene! Un bacio,

AngéleJ

 

LuLu Ciao Lulu! Non so se leggerai l’aggiornamento, probabilmente no, però io ti volevo salutare e ringraziare lo stesso! Ci risentiamo a settembre e prometto che per quella data avrai un bel chap di “Evelyn e l stanza di Oxford” ok?! Don’t worry! Tvttttttb! Divertiti e buone vacanze. TCHUSS!

AngéleJ

 

Chris Ciao Bellissimo! Tutto bene da quelle parti? Davvero ti sei lasciato con la tua ragazza?! Mi dispiace... uffi, tutti problemi di cuore in questo periodo?! Anch’io sono un po’ triste... L però dai! Tiriamoci su il morale con questo capitolozzo, zuccheroso! Povera Ary, non si dice così! La mia bravissima e dolcissima recensitrice, giocherà anche ad Hockey sarà pure un maschiaccio ma è una mia cara amica quindi non la prendere in giro! Poi, lo sanno tutti che le ragazze maschiaccio sono quelle più richieste... non è vero?! Va beh, lasciamo perdere... ti ringrazio tantissimo dei tuoi commenti sempre dolci e simpatici, mi tirano su il morale, davvero tanto! Continua a recensirmi e un bacione ricoperto da una valanga di abbracci dolci, dolci per tirarti su il morale, vedrai presto, troverai una ragazza bella, intelligente, dolce e maschiaccio che ti farà perdere la testa! Ciao, ciao, Chris,

AngéleJ

 

Angela Ciao, una mia omonima! Me super contenta. Ti ringrazio dei tuoi complimenti! Un kiss grande quanto una casa!

AngéleJ

 

Miroku Gentilissimo e dolcissimo commentatore. Ti ringrazio tantissimo del commento perché mi ha fatto davvero piacere. Anche tu hai scoperto la mia ffc solo adesso?! Ma non fa niente... sono ugualmente contenta che ti abbia incuriosito e che tu abbia deciso di leggerla! Grazie per aver utilizzato la mia parola preferita anche nel commento! Sei stato davvero dolce, dolce... mi raccomando commenta anche questo chap... non voglio che tu ritorni tra gli anonimi... è così bello esprimere la propria opinione su una storia ed avere un confronto direttamente con l’autore! Davvero! Mi raccomando quindi, esprimi sempre i tuoi pensieri e non avere mai paura di farlo! Un kiss grande, grande, per una persona e dolce e gentile come te.

AngéleJ

 

p.s.

Grazie per avermi ringraziato (Scusami il bisticcio tra le parole) da parte di tutti coloro che leggono e non commentano perché credetemi sono davvero in tantissimi! Beh, ora ti lascio, ancora ciao...

 

 

Riley Ehi, bellezza! Nono so se hai letto che TJ esiste davvero... non è rossiccio con gli occhi azzurri... Ma è solo bruno! (Ma bellissimo ND Angéle con la bava alla bocca mentre immagina quel ragazzo meraviglioso...)Grazie dei tuoi commenti e scusami se non ho letto e commentato i tuoi aggiornamenti ma  ho avuto un mucchio di roba da sbrigare provvederò al più presto, promesso! Ti mando una valanga di baci e ringraziamenti!

AngéleJ

 

Vale Ciao bellissima, credo allora che si sia verificata un’anonimia perché ci sono stati due commenti firmati Vale. Vi prego una delle due di specificare il proprio nome con qual cosa che mi faccia capire con chi sto parlando... Cmq, passiamo al commento! Sei sempre gentile e dolcissima! Grazie, mi commuovete sempre quando mi dite che mi miglioro nel mio modo di scrivere... Me super contenta! Davvero! Non preoccuparti non ho smesso di scrivere su di loro! Un bacione grande

AngéleJ

 

Elwen A divertirti al mare?! Beh, beata te, io ce l’ho a due passi quindi mio padre non mi manda da nessuna parte... Uffi, mi toccherà restare in questo paesino marittimo fino alla fine di agosto... che palle! Va, beh, non importa mi distrarrò scrivendo altri chap e one-shots... Cmq, grazie del tuo commento troppo gentile! Un bacio,

AngéleJ

 

Kathy Ah, tutti a chiedermi della N?!?!? Vi ho messo proprio una certa curiosità addosso...bene, bene era proprio quello che volevo, ho voluto non scrivere niente sulla cicatrice in questo chap proprio per questo! Sono sadica, vero?! (Ora ti diamo un colpo in testa e te lo facciamo vedere noi il sadica e la risata da idiota ND Tutti con delle spranghe in mano -Fermi, fermi Se mi uccidete come farete a sapere cos’è quella N?Nd Angéle - Non ce ne frega niente almeno ci togliamo questa soddisfazione Nd Tutti con gli occhi rossi come il fuoco -Aahahahah Nd Angéle -Prendiamola!!!Nd Tutti) Va beh, dopo questa breve parentesi, non mi resta che ringraziarti come al solito della tua gentilezza e di dirti solo una cosa: Aspetta!un bacio,

AngéleJ

 

Lord Samurai Ciao carissimo, in effetti, è vero. Muori e risorgi, muori e risorgi, continuamente... Hai dimenticato la password? Hmmm... brutta storia quando la dimentichi! Hai provato a ciccare su quel pulsante in basso dove c’è scritto“Password persa”? Può darsi ce si risolva tutto... va, beh cmq ho visto che hai cambiato nome e stai ripubblicando le tue ffc... Angéle molto contenta... mi raccomando non sparire di nuovo, fatti sentire, un bacio grande,

AngéleJ

 

ClyClu Grazie carissima sei molto gentile! Sono davvero felice che la mia storia ti prenda tanto! Un bacio e grazie,

AngéleJ

 

Lilyciuffetty Grazie invece io semplicemente ti adoro e sei solamente troppo G-E-N-T-I-L-E! Un bacio grande, grande

AngéleJ

 

Marilia Tesoro! Potrai mai perdonarmi per quella recensione stupida e senza cervello che ti ho lasciato quando ero sotto il fumo di narcotici?! Mi perdoni?! Mi sei mancata piccola! Sai ho letto l’ultima tua ffc (Street for the dark) e mi è piaciuta moltissimo! Davvero interessante. (Carina l’idea di far passare Hermione a Serpeverde!). Per quanto riguarda il commento, grazie sei come sempre troppo gentile! Un bacio grandissimo e scusami ancora, perdonami, please!

AngéleJ

 

Giada Hai perfettamente ragiona! Come mi è venuto in mente di togliere i miei bambini dalla mia storia?! Dovevo aver bevuto troppa acqua minerale... Cmq, grazie del tuo commento sei stata davvero gentilissima...Non preoccuparti per Mellifluo, presto capirà! Fammi sapere come ti è sembrato questo chap, un bacio,

AngéleJ

 

Sabrina Ho cercato di aggiornare il più in fretta  possibile! Spero che riuscirai a leggere... un bacio e scusami,

AngéleJ

 

 

Bene, finalmente ho terminato, come sempre grazie a tutti coloro che hanno letto ma che non hanno recensito!

Un baci ed alla prossima

 

AngéleJ

 

 

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Capitolo 23
*** ...Incubi e Verità... (I parte) ***


DA AUROR A BABBANI XXII CHAP: “

DA AUROR A BABBANI  XXII CHAP: “...Incubi e verità...(I parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

________________________________________________________________________________

 

Dedicato a tutti coloro che hanno commentato l’ultimo chap della mia ffc lampo “Feels like home”. Grazie, grazie di cuore...

 

AngéleJ

 

 

Il vento freddo dell’inverno aveva trascinato l’allegro dicembre, a gennaio, per poi arrivare agli inizi del mese di febbraio. Le nevicate di stagione erano ancora insistenti e il freddo pungente non aveva risparmiato nessuna zona dell’Inghilterra. Ma sembrava che il gelo avesse un amore particolare per la piccola cittadina di NewFreedom.

 

Hermione era rannicchiata nel suo letto, sotto le pesanti coltri di piumoni. Aveva un sonno agitato e nuovamente quella dannata cicatrice le aveva ripreso a bruciare.

Aveva tirato le gambe snelle e affusolate al petto nel tentativo, del tutto vano, di sentirsi più protetta.

Ancora una volta quella mano terribile le aveva fatto visita. Ancora una volta la voce metallica le aveva detto cose orribili. Ma questa volta  lei aveva resistito. Non aveva permesso a quell’essenza di entrare nella sua mente e rubarle chissà quale informazione importante.

 

-Fammi entrare!- le aveva gridato appoggiandole quella mano gelida sulla fronte madida di sudore. Hermione aveva scosso la testa, riuscendo in qualche modo del tutto fortuito a ritrovare la via luminosa del risveglio.

Si era rizzata su a sedere. Il respiro affannoso e il viso pallido. Gli occhi dolci e caldi sgranati dalla paura.  Le mani affusolate strette attorno la stoffa della coperta, i lunghi boccoli sconvolti lungo le spalle, erano scesi fino a coprirle il volto.

Una strana sensazione di inquietudine le attanagliava il cuore. Una morsa gelida le stingeva la gola. Aveva bisogno di calore. Calore umano.

 

Scese dal suo letto senza nemmeno curarsi di indossare la vestaglia. Il leggero pantalone di cotone e la maglia rosa a maniche corte, erano più che sufficienti a tenerla calda sotto le coltri di coperte.

I suoi piedi nudi a contatto con il pavimento divennero ancora più gelati. La mano le batteva, come mai prima di allora.

Uscì dalla sua camera dirigendosi verso la fine del corridoio dove dormiva l’unica persona che le avrebbe potuto trasmettere il calore di cui aveva bisogno. Arrivò velocemente alla porta blue e con veemenza l’aprì. Era ancora spaventata e molto su di giri. Non si rendeva pienamente conto di quello che stava facendo. Si avvicinò di soppiatto al letto da dove proveniva un leggero respiro  regolare  e si accovacciò. Afferrò tremante la mano del rosso che immediatamente aprì gli occhi.

Si guardò un attimo intorno prima di realizzare dove si trovasse. Sbadigliò rumorosamente un paio di volte fino a quando, voltandosi, non trovò il volto spaventato di Hermione a pochi centimetri di distanza. Si rizzò su a sedere  girandosi completamente verso di lei.

 

-Ehi, piccola che ci fai qui?- le chiese subito dopo un piccolo momento di smarrimento. Le accarezzò i boccoli scuri, con fare dolce e rassicurante. Hermione si strinse nelle spalle assumendo un atteggiamento da bambina spaventata che fece maggiormente intenerire Ron.

-Brutto sogno?- le chiese imprigionando quel volto delicato tra le sue mani grandi. Hermione annuì stropicciandosi gli occhi. In quel momento, Ron si dovette trattenere dall’abbracciarla e riempirla di coccole fino a farle venire il diabete. Era troppo tenera con quegli occhioni dolci e spaventati.

 

-Lo stesso di Dicembre... Ho tanta paura, Ron!- disse la bruna con una voce piccola, piccola. Gli buttò le braccia al collo e lo strinse dolcemente.

Il profumo di lei invase i polmoni di Ron; quella fragranza così dolce e profumata lo faceva stare così bene.  Le circondò con gentilezza la vita sottile e l’attirò maggiormente a sé. Poté sentire le generose forme di Hermione schiacciate contro il suo petto, il suo seno alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo regolare, i suoi boccoli solleticargli il collo. La prese meglio tra le braccia forzute, in modo che Hermione potesse attirare le gambe sul letto e stare più comoda.

 

-Non devi aver paura, ‘Mione. Ci sono io qui con te...- le accarezzò dolcemente la schiena seguendo amorevolmente la linea perfetta della spina dorsale.  Hermione rabbrividì a quel contatto ed ingenuamente Ron afferrò il suo piumone scuro e coprì entrambi.

 

Ron sbirciò la sua sveglia elettronica sul comodino.

 

5:00

 

- E’ ancora presto perché non cerchi di riaddormentarti?- le chiese alzandole il capo con due pollici.

 

-No!- gemette Hermione stringendosi ancora di più a lui. Ormai era diventata così piccola  che Ron poteva tranquillamente tenerla tra le gambe incrociate sul letto.

 

-Non voglio dormire da sola...ho... ho paura, Ron!- Anche allora, il rosso dovette trattenersi dal catturare quelle labbra carminio. Assumevano una posa così sexy ogni qual volta pronunciavano il suo nome.

Ron la strinse a sé accarezzandole la chioma morbida e profumata. Divenne rosso prima di proporle la sua idea.

 

-Se dormissi qui con me? Riusciresti a riprendere sonno e a non avere paura?-

 

Hermione ci pensò un po’ su. Aveva bisogno del calore e della sicurezza che solo lui sapeva trasmetterle. Stava così bene tra le sue braccia che avrebbe voluto restare lì per sempre.

 

Annuì docilmente contro il suo petto scolpito.

 

Ron sorrise imbarazzato.

 

La fece distendere comodamente. I riccioli scuri disegnavano una piccola raggiera sulla federa bianca. Le mani aggraziate blandamente lasciate sul materasso.

Il ragazzo le rimboccò le coperte prima di distendersi accanto a lei. Le afferrò una mano sussurrandole.

 

-Qualsiasi cosa tu veda nel mondo dei tuoi sogni, che non ti piaccia, ricordati che io ci sono! Stringi la mia mano e vedrai che ritroverai velocemente la via luminosa del risveglio... non devi aver paura, lo sai no? io sono il tuo cavaliere dalla sfavillante armatura!- le coccolò i boccoli castani, mentre le labbra di Hermione si distendevano in un sorriso dolce e rilassato.

 

-Ora chiudi gli occhi, e non pensare ad altro che a cose belle, ok?-

 

Hermione annuì mentre lentamente lasciva scivolare in giù le sue palpebre chiare.

Senza fretta, Morfeo la richiamò a sé.

Immediatamente, gli incubi tornarono a farle visita. La mano, la voce, la paura... tutto come qualche minuto prima.

Ma qualcosa di diverso c’era.

Un piccolo spiraglio di luce era accanto a lei. Una piccola fatina lumino volava accanto a lei. Con difficoltà afferrò quella piccola lucciola svolazzante e si aggrappò ad essa con tutta la sua forza. Come un vortice di calore e benessere, quella la trasportò in un altro mondo: dolce, felice, luminoso.

Fu così rilassante che, finalmente, dopo quasi una settimana, riuscì a scivolare in un sonno senza cadere negli incubi.

 

Ron continuava ad osservarla. Impercettibilmente si fece più vicina a lui. Gli stringeva ancora saldamente la mano. La vide sorridere per poi sussurrare.

 

-Grazie, Ron...-

 

Si chinò su di lei e con dolcezza le rubò un piccolo bacio.

 

***

-Oh, merda!- urlò una piccola donna formosa. I lunghi capelli rossi e ricci ricadevano madidi di sudore lungo la fronte.

 

-Cosa è successo, Tamiara?- un uomo alto e muscoloso si alzò all’improvviso dal cerchio in cui altri tre mangiamorte erano seduti.

 

-Quella ragazzina mi sfugge!- imprecò spegnendo il fuoco con la bacchetta. -Sono quasi tre mesi che cerco di ricavare il nome di quella dannata città, dalla sua menta. Ma è insopportabilmente forte. Sta sera ha trovato la luce per sconfiggere l’incantesimo...-

 

L’uomo bruno e alto di poco prima si avvicinò alla donna. –Non preoccuparti... abbiamo già scoperto tre lettere della città!-

 

-Sai che fortuna, Cassio!- sbraitò la donna congedando gli altri mangiamorte con un cenno del capo. –Sai quante città della Gran Bretagna o del mondo intero iniziano con le lettere N-E-W!-

 

La donna formosa si appoggiò stancamente al tavolo di legno scuro.

 

-IL signore oscuro mi ha dato una data da rispettare... mancano solo tre lune piene! E se nel frattempo quel decelebrato di medimago riuscisse a terminare la sua pozione e a ridare i poteri a quei tre!?-  

 

Cassio le appoggiò la mano sulla piccola testa rotonda e morbida.

 

-Non succederà, cugina! Vedrai questa volta il Signore oscuro avrà la meglio ed io e te potremmo riprenderci la bambina...-

 

Gli occhi viola e grandi della donna si illuminarono. –La mia piccola sorellina... dannato Silente e quella maledetta Cooman!- sbraitò Tamiara, facendo esplodere una boccetta di pozione verde proprio accanto a lei.

 

-Tesoro, sta calma...- le disse l’uomo accarezzandole i boccoli.

 

Tamiara osservò i vetri frantumati della boccetta e sorrise intenerita.- Chissà, se Lilialux , riesce già a farlo!- si portò una mano alle labbra trattenendo a stento un singhiozzo.

 

-Ce la riprenderemo... e con lei avremo tutto il potere di cui avremmo bisogno...-

L’uomo sorrise agitando la bacchetta. –Presto, molto presto la famiglia Blanche tornerà al potere!-

 

***

-Quindi il quesito numero 16, ha come risposta la a.- Ginny sorrise trionfa notando l’aria dell’insegnante Auror a quanto sorpresa.

 

-Precisamente, leva Weasley...-

 

Tutti i suoi compagni di corso si voltarono a guardarla.

Virginia Weasley era arrivata, in quel corso del primo anno dell’accademia di Auror con due mesi di ritardo. Era stata subito etichettata come  la cocca dei superiori e per questo nonostante frequentasse il corso da quasi un mese e mezzo nessuno le aveva dato molta confidenza. In quei ragazzi, tutti della sua età, ritrovò molti compagni di Hogwarts. Ma nessuno parve ricordarsi di lei. Le erano tutti ostili, perché nonostante fosse l’ultima arrivata, aveva già un grado di preparazione e dedizione al lavoro superiore a tutti quanti gli altri.

Era grandiosa nel combattimento corpo a corpo, esageratamente brava in strategia, riusciva perfettamente a tener testa a tutti nel volo acrobatico ed era meravigliosa nello studio delle armi babbane.

 

-Tutti sapevano la risposta, Lewis...- una ragazza biondina e carina smontò senza poche smancerie la povera Ginny.

 

L’insegnate bruno sorrise.

 

-Se  tu conoscevi la risposta, Emma, avresti anche potuto rispondere...-

 

Emma scosse i lunghi fili d’oro raccolti in una coda alta, come richiedeva la divisa. Incrociò le braccia sul petto e si morse il labbro inferiore.

 

-Lei non da nemmeno il tempo di rispondere che già parte!- esclamò  accavallando le lunghe gambe fasciate dal pesante pantalone nero della divisa da leva.

 

Lewis sorrise.

 

-Invece di criticarla dovreste cercare di imitarla!-

 

Ginny divenne rossa iniziando a torturarsi una lunga ciocca che fuoriusciva dalla coda. Incominciò a scarabocchiare sul blocco per appunti che aveva davanti e per la prima volta capì come doveva essersi sentita Hermione durante tutti i 7 anni di Hogwarts. Ripose i suoi libri nella borsa ed ancora prima che la campanella suonasse si fiondò fuori dall’aula.

 

Percorse un paio di corridoi. Silenziosa e triste come non mai.

Perché tutto doveva andarle storto? Era strano come quei ragazzi l’avessero presa in antipatia eppure di solito non aveva mai avuto grandi problemi nel socializzare. Si mordicchiò istericamente un’unghia cercando di capire un probabile motivo, ma niente le venne in mente.

Era sola, stanca, frustrata ed anche bugiarda.

Quante frottole aveva detto ad Harry per evitare il momento in cui gli avrebbe dovuto dire quello che stava facendo.

Il corso di francese alla base, le ore di volo per divertirsi, un po’ di palestra per mantenersi in forma.

Più il tempo passava e più quei strani quanto improbabili motivi diminuivano e in quel momento non gli veniva più qualcosa da inventare come scusa.

Arrivò svogliatamente alla sua camera. Infilò la chiave nella toppa ma prima di riuscire ad aprirla, due braccia forti e muscolose la fecero voltare. Un paio di labbra morbide si impadronirono dolcemente delle sue.

Si lasciò baciare mansueta senza protestare. Sapeva a chi apparteneva quella bocca.

Conosceva troppo bene il proprietario terribilmente sexy di quelle labbra.

Gli passò le braccia intorno al collo attirandolo maggiormente a sé.

Harry le passò le mani intorno alla vita sollevandola dal pavimento. Ginny gli circondò il bacino con le gambe ed Harry sorrise contro la sua bocca.

 

-Sai che non devi assecondarmi quando faccio queste intrusioni...- la rimproverò mordicchiandole con dolcezza le labbra.

 

Ginny rise. Aveva così tanto bisogno d’affetto in quei giorni. Lo attirò maggiormente a sé mentre con una mano cercava il pomo della porta. La spalancò senza troppe gentilezze e velocemente s’intrufolarono. Erano ancora incollati l’una all’altra quando caddero pesantemente sul letto.

Ginny salì a cavalcioni su Harry iniziando a bacargli il collo. Le loro mani giovani e febbricitanti come non mai.

 

Harry iniziò a litigare freneticamente con la maglia nera da Auror. Quella dannata cosa era praticamente una trappola. Era così elastica che avresti anche potuto appenderti e fare bungy-jumping senza che si rompesse!

Finalmente Harry riuscì a toglierle quell’indumento alquanto inutile e ben presto tutto il loro abbigliamento, compreso l’intimo, andò a fare compagnia a quella maglia.

 

***

 

-Ahhhh!- la piccola Lily urlò disperata mentre si svegliava dal suo pisolino di mezza mattina al suo asilo.

 

-Tesoro, che c’è?- la giovane insegnante sorridente le accarezzò la fronte madida di sudore.

 

-Mi vogliono!- gridò la bambina mettendosi su a sedere.

 

La maestra bruna le sorrise.

 

-Sta calma, nessuno ti vuole,- la prese in braccio portandola verso il bagno.

 

-Sì, invece mi rivogliono! Loro vogliono che torni con loro... ma io non voglio!-

 

La bambina scoppiò a piangere tra le braccia della donna. –Tesoro, calmati piccola!-

 

-No! voglio andare a casa!- esclamò iniziando a scalpitare per scendere dal suo abbraccio.

-Lily, sai che non posso chiamare nessuno. Tua sorella è a scuola e tuo padre è in negozio!-

 

Lily si irrigidì nell’abbraccio della maestra. Gli occhi vacui e i capelli disordinati. Il dolore alla testa le era tornato a far visita.

 

-Chiami Draco, allora!- gridò con tutta se stessa. Insieme a quell’urlo un paio di vetri delle finestre andarono in frantumi. Sembrò che una forza incredibile si fosse scatenata.

 

La donna la lasciò andare. Lily corse velocemente verso un angolo e si appallottolò. Iniziò a tremare e sussurrò debolmente.

 

-Chiami, Draco Malfoy, lavora alla banca... non voglio che mi riprendano! Chiami Draco Malfoy... –

 

Come una irritante cantilena, Lily continuò a sussurrare queste poche parole. Dondolandosi avanti ed indietro cercando, in un vano tentativo, di cullarsi e rilassarsi da sola.

 

***

   

-Allora, Anne, ci vuoi venire con me al Luna Park domani sera?- la voce di Lewis  interruppe il corso di pensieri di Anne.  Si sentiva strana in quel periodo; le mancava, la sua famiglia, la sua città... Draco.

 

Scrisse l’ultimo appunto sul suo calendario.

 

-Domani torno a casa Lewis, non posso!- Anne si strinse nelle spalle prima di alzarsi e archiviare l’ultimo caso risolto da Harry. Lewis appoggiò sulla scrivania della bruna un serie di fogli gialli.

 

-Ma perché non vuoi mai uscire con me! Eppure ci conosciamo da tantissimo!-   

 

Lewis si mise le mani sui fianchi parandosi di fronte Anne. La ragazza gli sorrise accarezzandogli una guancia. Gli occhi blue divennero lontani e malinconici, le labbra rosse si mossero dolcemente.

 

- E’ proprio perché ti conosco da tantissimo tempo e soprattutto perché ti reputo il mio migliore amico che non voglio uscire con te...-

 

Anne si spostò velocemente riuscendo a trovare uno spiraglio per uscire dall’incastro in cui l’aveva imprigionata il bruno.

La donna non riuscì a fare nemmeno qualche passo che Lewis la prese per il polso. La trascinò indietro bloccandola contro il muro. Si avvicinò a lei velocemente.

 

Anne lo guardò negli occhi scuri e buoni che in quel momento dardeggiavano di rabbia.

 

-Ti voglio bene, Anne. Questo devi capirlo.-

 

Anne cercò di liberarsi dalla presa.

 

-Lasciami! mi stai facendo male...-

 

Lewis la guardò ancora negli occhi prima di lasciarla andare. Immediatamente il suo sguardo si rabbonì tornando ad essere dolce come Anne lo ricordava. La ragazza si massaggiò i polsi leggermente rossi.

 

-Scusami, non so cosa mi sia preso, piccola...-

 

Anne sospirò rumorosamente avvicinandosi a lui. Gli accarezzò la nuca con estrema gentilezza.

 

-Lo so... non importa. Non è successo nulla.- Si issò sulla punta dei piedi e  lo baciò sulla guancia.

 

Lewis le sorrise abbracciandola forte.

 

- Anch’io ti voglio bene, Lew! Non dimenticarlo mai...- Il bruno affondò il suo naso nei capelli morbidi di Anne. La sollevò di qualche centimetro da terra facendole fare un giro di 360°.

 

Un piccolo urlo fuggì dalle labbra della bruna.

 

-Ehi!- la voce di Harry gli fece sobbalzare. –Niente smancerie nel mio ufficio, per favore!-

 

Anne e Lewis risero di gusto nel vedere un Harry leggermente sconvolto.

 

-Sembra che tu ne abbia fatte molte di smancerie, Harry...-

 

L’ultimo arrivato arrossì fino alla punta dei capelli.

 

-Ehi, non venire ad accusarmi nel mio ufficio!-

 

Lewis rise ancora prima di scoccare un bacio sulla guancia di Anne.

 

-Ora vado, ci vediamo...- prese il suo giaccone e con un ultimo saluto ad Harry uscì dalla stanza.

 

-Qualche lavoretto per me, Anne?-

 

La bruna sorrise indicandogli un plico di fogli gialli sul tavolo. –Devi solo firmare quelli... sono i distintivi delle nuove leve...-

 

Harry asserì col capo, prendendoli.

 

-Capitano, se non hai più bisogno di me, vado. Tra 20 minuti devo prendere il treno ed ho un bel po’ di cose da fare...-

 

-Torni a casa?- le domandò avvicinandosi alla porta del suo ufficio privato.

 

Anne arrossì.

 

-Sai credo che quando tutto sarà risolo dovremo portare i ragazzi a fare un giro nella tua cittadina... mi hanno detto che è molto bella!-

 

Anne annuì mentre continuava ad arrossire. Non poter dire ad Harry che i ragazzi la conoscevano già a memoria le faceva male. Voleva bene a quel capitano e non le piaceva mentire. Afferrò frettolosamente il suo giaccone lungo e si mise a tracolla la borsa.

 

-Beh, capitano, ora vado! Buon week-end...-

 

Gli sorrise velocemente prima di dileguarsi senza aspettare neanche la risposta di Harry.

 

***

 

La snella figura di Angelia percorreva silenziosa gli oscuri corridoi del castello, base di Voldemort. L’aderente vestito color  notte, svolazzava sicuro nell’aria fredda dei sotterranei.

 

Gli occhi blue scuro tendenti al viola si fermarono velocemente sulla statua di marmo alla sua destra. Afferrò la bacchetta e con sicurezza la puntò contro la fonte dello strano rumore che l’aveva disturbata.

 

-Sta calma dolcezza...- una voce profonda e strascicata la fece sobbalzare.

 

Una figura alta e muscolosa uscì allo scoperto. I capelli bruni corti, leggermente sconvolti, il mantello nero da mangiamorte tirato sulle spalle possenti. Angelia indietreggiò impercettibilmente di qualche passo. Si portò una ciocca morbida dietro l’orecchio con fare timoroso.

 

 -Cassio, se-sei tornato?- gli domandò  abbassando la bacchetta.

 

Il bruno sorrise allungando una mano per sfiorarle la guancia morbida.  Angelia si ritrasse appiattendosi contro il muro freddo.

 

-Sì, è tornata anche Tamiara...- rispose  guardando le sue dita senza vederle davvero. Si passò una mano tra i capelli storcendo le labbra sottili. –Non sembri molto contenta di vedermi...-

 

Angelia si strinse nelle spalle rabbrividendo. Non era affatto contenta di rivederlo. Sapeva che lui avrebbe fatto di tutto per rovinare la sua, seppur effimera, felicità con Mellifluo. 

 

-Ma cosa dici...- continuò guardandolo negli occhi, così simili ai suoi. Gli sorrise cercando di mantenere il controllo della situazione. Si mordicchiò le labbra.

 

Cassio si avvicinò a lei, afferrandole i polsi e bloccandola contro il muro.

 

-So a cosa pensi... Ricordati, io e te, siamo legati indissolubilmente, sorellina...- alzò il capo baciandole la fronte chiara e delicata.

 

Angelia rabbrividì alle sue labbra fredde.

 

-Lasciami...- sibilò strattonandogli le mani che aveva serrato attorno ai polsi. La sua presa era salda e quei movimenti, isterici e forti, non servirono a nulla.

 

Cassio rise, stringendo maggiormente.

 

-Vi tengo d’occhio...-

 

La fissò ancora prima di mollarla ed allontanarsi. Il suo mantello scuro continuava a svolazzare sicuro nell’aria fresca dei sotterranei e per la seconda volta nella sua vita Angelia ebbe paura per il suo Mellifluo.

 

***

 

Draco attraversò di corsa i marciapiedi bagnati ed ancora ingombri di uno strato sottile di neve. Attraversò gli incroci senza degnarsi di guardare a destra e sinistra. Il cuore gli batteva e il suo cervello era completamente annebbiato dalla preoccupazione.

 

-Signor. Malfoy, Sono Jen, la maestra di Lily, la bambina non sta bene,  e chiede solo di lei...-

 

Non aveva neanche terminato di ascoltarla che già era schizzato fuori dal suo ufficio, gridando a tutti che era un’emergenza. Non si era curato nemmeno d’indossare il cappotto. Ecco forse il motivo per il quale tremava.

Si fiondò verso la porta a vetri dell’elegante asilo e trovò un gruppo di persone riunite intorno ad un angolo sotto la finestra.

Si avvicinò silenzioso cercando tra la folla qualche volto conosciuto. Una ragazza bruna molto magra e dall’aria preoccupata si fece avanti.

 

-Mi dica?- gli disse gentilmente.

 

Draco cercò di guardare oltre la piccola calca.

 

-Io, io sono Draco Malfoy, una maestra mi ha chiamato. Pare che Lily non stia bene...- 

 

La ragazza s’illuminò.

 

- E’ arrivato finalmente, venga...-

 

Si fece largo tra i vari insegnati di quella scuola e riuscì finalmente a vedere la bambina.

 

Lily era raggomitolata come un paffuto gattino, nell’angolo sotto il davanzale della finestra. Le gambe tirate al petto e le braccia strette intorno ad esse. Si cullava da sola ripetendo senza alcun motivo la stessa identica frase. Gli occhi scuri tendenti al verde erano colmi di lacrime e privi di quell’espressione vispa e contenta che di solito li caratterizzava.

Si voltò leggermente, quando Draco si accovacciò incerto, accanto a lei.

Allungò una manina paffuta e gli tastò le guance, come a sincerarsi che fosse davvero lui.

 

-Lily...- mormorò il biondino carezzandole i boccoli morbidi. La bambina ritrasse la mano con la quale l’aveva toccato e tornò a fissare un punto impreciso del muro.

Draco sospirò facendosi maggiormente vicino a lei.

 

-Perché non dici al tuo principe cosa è successo?-

 

Draco le asciugò con un dito freddo le lacrime bollenti che erano scese da quegli occhi intelligenti. Odiava vedere piangere la gente ed ancora di più odiava quando a farlo erano i bambini. Le portò un boccolo lontano dalle guance bagnate.

Lily lo guardò negli occhi. Incontrando quello sguardo severo e freddo che aveva imparato a rabbonirsi solo da poco. La bambina sospirò e fece scendere le ultime lacrime lungo gli zigomi morbidi, prima di iniziare a parlare.

 

-Loro mi vogliono...- spiegò con una voce piccola, piccola.

 

Draco si accigliò ma preferì non interromperla e lasciarla continuare. La vedeva tremare e soffocare i singulti e sicuramente farle domande non sarebbe stato saggio.

 

-Loro voglio che io ritorni da loro. Perché hanno bisogno di me... ma io non voglio!- gridò disperata tuffando la testa sulle ginocchia. I lunghi boccoli castani le coprirono maggiormente il viso.

 

Draco allungò una mano esitante. Gliela poggiò dolcemente sul capo e le massaggiò i capelli.

 

-Non ti prenderanno, loro non potranno farlo... Ci sono io con te e ti difenderò...-

 

La bambina singultò ancora un paio di volte prima di acquietarsi. Alzò timidamente il capo e puntò i suoi particolarissimi occhi in quelli di Malfoy. Tirò su col naso e imbronciò la boccuccia rossa.

 

-Me lo prometti?-

 

Draco sorrise incapace di fare altro. Asserì col capo allungandole una mano.

 

-Promesso-

 

Lily  guardò le dita eleganti e pallide di Draco. Allungò tremante la sua e gliela strinse debolmente.

 

-Non aver più paura...- mormorò intrappolandole il visetto tra le sue mani grandi. La bambina annuì prima di gettargli le braccia al collo e riscoppiare in un pianto liberatorio.

 

Draco la strinse a sé, alzandosi in piedi. La tenne tra le braccia rivolgendosi alla maestra.

 

-La riporto io a casa, può avvisare per favore suo padre o sua sorella?-

 

La donna annuì ancora scioccata dalla vicenda.  Draco le sorrise avviandosi verso l’uscita. Quando riuscì a ritrovare finalmente il soprabito e la borsa della bambina, Lily era già placidamente addormentata tra le sue braccia.

 

***

 

Hermione si svegliò di soprassalto. Stava finendo di correggere i compiti dei suoi allievi quando un mal di testa improvviso le aveva fatto chiudere gli occhi.

 

Si ritrovò seduta nella sua classe. Alla sua cattedra. Il timido sole di inizio febbraio stava tramontando dietro gli alti alberi del parco. I suoi capelli scuri catturavano in uno strano modo la luce rossa, facendoli sembrare ramati. Si  portò una mano sotto gli occhi grandi ed ambrati solcati da leggere ombre violacee.

Non riusciva a dormire più bene. Quei dannati incubi la perseguitavano ed anche durante quel breve pisolino erano tornati a farle visita.

Sempre quella mano scarna e fredda. Sempre le stesse identiche minacce.

Scansò la sedia dal tavolo e si alzò in piedi. Era meglio non pensarci. Raccolse i suoi fogli e li mise con cura nella borsa nera. Indossò il cappotto e si preparò ad uscire dalla stanza.

Raggiunse la porta di legno quando all’improvviso un’altra fitta dolorosa le attanagliò la cicatrice sulla mano. Quella scarica di doloro si propagò velocemente lungo tutto il corpo fino ad arrivare alla testa. Lasciò cadere la borsa scura in terra e si appoggiò in malo modo alla porta.

In quei momenti rivide tutti i suoi momenti più terribili e i suoi ricordi si soffermarono in particolare su quello durante il quale si era procurata quella ferita di poco conto alla mano.

Gridò dal dolore, quando, alla fine, con un ultimo strattone, quella terribile sensazione andò via così com’era arrivata.

 

-Hermione...- la voce di Ron arrivò da fuori la porta. La bruna strinse i denti e si tirò su,  riprendendo la borse nera caduta in terra.

Aprì la porta sforzandosi di sorridere ad un Ron dalla faccia pallida e preoccupata. Le lentiggini spiccavano decise sulle gote.

 

-Stai bene?- le chiese in un soffio guardandola attentamente.

 

Hermione si portò un boccolo dietro le orecchie. L’aria stanca ma tranquilla.

 

-Sì, sì, non preoccuparti...- gi assicurò superandolo ed uscendo dalla classe. Percorse velocemente i corridoi illuminati dalla luce rossa del tramonto.  Gli studenti erano spariti. Tutti tornati a casa.

 

-Ti ho sentita gridare...- le disse affiancandola con un paio di falcate. Le prese un braccio cercando di fermarla.  Hermione cercò di divincolarsi ma Ron era molto più forte.

 

-Io non ho gridato. Lasciami adesso, per favore. Mi stai facendo male, Ron.- il rosso le scrutò gli occhi grandi ed ambrati. Le leggere ombre violacee erano scomparse sostituite da un rossore diffuso sul tutto il viso.

 

-Sono preoccupato per te, ‘Mione.- Ron la lasciò andare abbassando lo sguardo limpido. Immediatamente Hermione si sentì in colpa. Era il suo migliore amico, e sapeva che era solo in pensiero. Non la stava mettendo sotto accusa.

 

-Scusami, ti prego.- gli disse cercando i suoi occhi.

 

Ron si strinse nelle spalle tornando a guardala. Era così bella con quella particolare luce rossa. I suoi capelli scuri catturavano in modo particolare gli ultimi raggi del sole, assumendo un’altrettanta incerta colorazione sul ramato.

Alzò una mano, sfiorando con gentilezza alcuni ciuffi morbidi che le ricadevano sul volto roseo. Scivolò con il suo dorso sulla guancia fino ad arrivare a toccare le morbide labbra rosse.

 

-Non fa niente...- le sussurro senza distogliere lo sguardo dai suoi lineamenti delicati.

 

-Sono stanca e preoccupata, per tutti quegli strani incubi che si susseguono da un paio di notti...- gli confessò sentendosi avvampare.  Ron era cos dolce in quel periodo.

Il volto maschile e regolare del ragazzo era a pochi centimetri dal suo.

 

-Non preoccuparti, ti ho detto che ci sarò per sempre io a difenderti...-

 

Hermione sentì il respiro caldo di Ron infrangersi sulle sue labbra e non poté fare a meno di avvicinarsi maggiormente.

 

-Lo so, ma io non posso farci niente...- sussurrò con gli occhi socchiusi per il desiderio. Ron le accarezzò con il pollice le labbra e lei non riuscì ad aspettare oltre si alzò sulla punta dei piedi e...

 

una fitta dolorosa e pungente le trapassò la cicatrice. Molto più acuta e angosciosa della precedente. Non riuscì a trattenere un urlo di dolore e si afflosciò contro il petto di Ron che rimase fermo e congelato. Le pupille dilatate ed il battito del cuore accelerato.

Hermione si appoggiò stremata a lui, gli occhi colmi di lacrime e la fasciatura attorno alla mano completamente insanguinata.

Ron gliela strappò immediatamente, scoprendo un lampo viola ed una lettera F  che si disegnava sulla pelle bianca e delicata di Hermione.

 

-Che cazzo significa?- urlò scuotendola per le braccia.

Hermione cercò invano di sollevare la testa. Le girava così tanto che la voce di Ron le sembra un sussurro lontano. Alcune lacrime scivolarono silenziose sulle sue guance. Sentì un forte fischio nelle sue orecchie e presto la vista le si offuscò e quello che vide non fu altro che nero.

 

-Scusatemi...-

 

***

 

Con passo veloce ed elegante, Evelyn percorreva i corridoi della base, diretta al suo corso per le leve del primo anno. “Sopravvivenza”.

 

Era davvero strano che le avessero affidato proprio quel compito d’insegnare a quei ragazzi a cavarsela nei posti più sperduti della terra, e nelle situazioni più impensabili. Lei che era cresciuta in una famiglia tanto ricca da non farle mancare mai niente. Lei che non era capace nemmeno di cucinare un uovo a tegamino.

Si strinse maggiormente la coda in cui aveva raccolto i suoi capelli.

 

Era stato difficile adattarsi a quel ritmo di vita incessante, al pericolo, alla fatica, alla paura... non pensava che diventare auror le avrebbe cambiato completamente la vita. Quando aveva deciso di fare domanda era stato per lo più un gioco. Era stata solo una ribellione verso suo padre che, invece, l’avrebbe voluta giustamente sposata ad un uomo ricco ed imbecille. Un figlio di papà. Una persona vuota. Una persona inutile senza i soldi dei suoi genitori. Una come lei.

Eppure diventare Auror era stata la migliore scelta che avesse mai preso.

 

Girò l’angolo sulla destra.

 

Tutto le era sempre andata dannatamente bene. Aveva una bella casa. Dei genitori che le volevano bene, qualche amico interessante, un lavoro che le piaceva... ma quello che le mancava era l’amore. Quello vero.

Anche in questo era stata fortunata. Secondo lei, l’aveva trovato da un pezzo nella persona di Harry Potter. Il bambino sopravvissuto. Era solo una questione di tempo...

 

-Finiscila, James, non posso uscire con te...-

 

...O di strategia.

 

-Ma Ginny, in fondo ti chiedo solo un caffè! E’ troppo?-

 

Calò un silenzio nel corridoio e lei si bloccò. Non voleva farsi vedere da i due litiganti. Quella voce dolce e squillante le era fin troppo famigliare.

 

-Mi dispiace James, ma adesso io sto con Harry, mettitelo in testa!-

 

Sentì un rumore di tacchi ed una porta che  si apriva e chiudeva velocemente.

 

Allungò il passo raggiungendo velocemente la zona in cui la discussione era avvenuta. Trovò un sottoufficiale appoggiato al muro. Lo sguardo arrabbiato e perso nel vuoto, le braccia forti incrociate sul petto.

Doveva avere ad occhio e croce la sua età. L’aveva visto in giro, e se non ricordava male era il sottoufficiale di Harry, Ron e Draco.

 

I capelli scuri leggermente corti, la pelle bronzea, e gli occhi nocciola chiaro, rendevano quel ragazzo alquanto affascinante. Gli si avvicinò bussandogli su una spalla.

 

Il piano che le era venuto in mente era praticamente geniale. Aveva solo bisogno di un aiuto. E quel ragazzo era proprio l’aiuto di cui aveva bisogno.

 

James si voltò iniziando a scrutarla. I suoi occhi scuri saettarono veloci sull’uniforme e precisamente sul petto dove scintillavano i gradi. Immediatamente si mise sull’attenti. Un capitano era un capitano ed andava rispettato anche se si aveva una voglia matta di spaccare tutto.

 

-Mi dica, signore- scandì facendo un saluto militare.

 

Evelyn si morse le labbra maliziosa.

 

 -Riposo, James.... Ho bisogno di parlarti e proporti una cosa...-

 

***

 

Mary Anne guardò fuori dal finestrino. I grandi fiocchi di neve avevano ripreso a scendere sull’elegante campagna inglese. Le lunghe distese di verde erano ormai un ricordo lontano. Solo bianco a perdita d’occhio si presentava alla sguardo.

 

“La sua pelle ha lo stesso candore...” si ritrovò a pensare arrossendo subito dopo. Possibile che fosse davvero partita per la tangenziale? Non faceva altro che pensarci e ripensarci. Da quando l’aveva baciata, perché era stato lui, Anne non aveva capito più niente della sua vita. Pensava solo alle labbra di Draco sulle sue. Alle sensazioni che lo stare tra le sue braccia le aveva trasmesso.

Scosse la testa muovendo i ciuffi neri e morbidi. Doveva finirla di pensarlo, altrimenti quando l’avrebbe rivisto, di lì a poche ore, non sarebbe riuscita a far altro che a guardarlo e sorridere... “Uffa!” pensò infilandosi l’auricolare del lettore CD.

 

-Posso sedermi?- una voce famigliare la fece sobbalzare. Alzò lo sguardo chiaro ed incontrò gli occhi scuri del suo migliore amico, Lewis.

 

-Lew!- gridò scattando in piedi. Le scarpe da ginnastica fecero un rumore stridulo sul pavimento del treno. L’uomo le sorrise appoggiandole una mano sul capo.

 

-Sta calma... vengo con te, a NewFreedom.- le disse accomodandosi sul sedile di fronte al suo.

 

Anne rimase in piedi per un momento. La bocca rosea socchiusa.

 

-No!- esclamò, all’improvviso, facendolo sobbalzare. –No, non puoi venire con me!-

 

Lewis sorrise, incrociando le braccia sul petto.

 

- Perché, di grazia?-

 

Anne si morse il labbro inferiore alla ricerca di una scusa plausibile. Se fosse rimasto con lei per tutto il soggiorno a NewFreedom avrebbe dovuto deliberatamente evitare di incontrare quei tre.  Avrebbe dovuto evitare d’incontrare, Draco.

No, non poteva permetterlo.

 

-Varicella!- disse all’improvviso, gesticolando follemente. –Grandi pustole, prurito incessante, febbre alta...-

 

-Anne, conosco benissimo la malattia, ti ringrazio...-  le ricordò iniziando stranamente a grattarsi il naso. –Chi l’ha presa? Lily?-

 

Anne rimase in silenzio alla ricerca di una scusa da propinare.

 

-No.- si morse il labbro notando lo sguardo alquanto indagatore del suo migliore amico. –C’è un’epidemia...- aggiunse in fretta.

 

- Un’epidemia di morbillo a NewFreedom?-

 

-Varicella.- lo corresse diventando rossa.

 

-Quello che è! Comunque correrò il rischio!-

 

Anne si strinse nelle spalle. Lo conosceva troppo bene. Non poteva continuare ad insistere nel cercare di persuaderlo. Ormai la decisione era stata presa e lei avrebbe dovuto stare lontana da Draco anche quando gli era così vicina.

 

Si sedette pesantemente sul sedile incrociando le gambe.

 

-Vedi di non darmi fastidio.  Evita di raccontare qualsiasi cosa a i miei familiari. Evita di pronunciare parole come: magia, bacchette, stregoneria, calderoni, incantesimo, e qualsiasi altro termine della nostra lingua che riconduca alle nostre vite a Londra e nel mondo magico.-

 

Lewis si strinse nelle spalle.

 

-Benissimo!-

 

-Ah, un’ultima cosa!- continuò la bruna. –Evita di raccontare alle mie sorelle storie assurde, come l’ultima sul mostro della Cornovaglia!-

 

-Non era una storia assurda!- protestò agitando un dito. –Sai benissimo che è stato il primo caso che ho risolto dopo mesi!-

 

-Certo, ma per loro è stata solo una purissima, semplicissima, ed inutile storia dell’orrore senza alcuna pretesa!-

 

Lewis inarcò un sopracciglio guardando la sua amica. Sospirò prima di rilassarsi sul sedile, sconfitto.

 

-Va bene, non dirò nulla, mi limiterò a sorridere e ad asserire, così le tue sorelle avranno un bel Ken a dimensione naturale!-

 

***

Continua...

 

 

Bene, bene, bene....

Ci siete ancora? Se siete arrivati fin qui vuol dire che il chap vi ha preso e non vi ha fatto addormentare.

Beh, potete dire che in questa prima parte del capitolo vi ho dato una moltitudini di informazioni. Ho introdotto personaggi importanti e non.

 

Vi ho lasciato sulle spine, vero?

 

Spero vivamente di sì perché quando poi tornerò a settembre con la II parte vi rivoglio tutti pimpanti e pronti a recensire. Questa storia sta va, via assumendo dimensioni bibliche, ma la fine sta arrivando! Ah, che tristezza.

Cmq, non temete. Se questa saga vi è piaciuta presto inizierò a scrivere un secondo episodio. Però è tutto da vedere visto, che ho un paio di idee per un’altra storia...

 

Va beh...

 

Passiamo ai ringraziamenti personali.

 

Ah, un’ultima cosa. Non so se funzionerà perché in realtà non ci capisco nulla di linguaggio html ma vi scrivo alcuni indirizzi. Conoscete i miei personaggi originali, Maggie e TJ?

 

Beh, se cliccate su questi indirizzi, dovreste vederli come me l’immagino io.

 

 http://www.imdb.com/gallery/ss/0363282/Ss/0363282/D5_039.jpg?path=pgallery&path_key=Olsen,%20Ashley

 

Maggie

[img]http://i.imdb.com/mptv1.gif[/img]

 

http://www.imdb.com/gallery/granitz/1277/Events/1277/HaydenChristensen_Granitz_259325_400.jpg?path=pgallery&path_key=Christensen,%20Hayden

 

TJ

[img]http://i.imdb.com/mptv1.gif[/img]

 

Ora passiamo ai ringraziamenti... fatemi sapere cosa ne pensate! E se vedete in giro qualcuno che corrispondente alle caratteristiche di Mary Anne, fatemelo sapere!

 

Silvix Grazie, Silvix e come al solito tu sei troppo gentile,

AngéleJ

 

Nene89 Grazie, Nene, sapere che i miei personaggi originali (Perché TJ e Maggie sono tutti miei) piacciono mi fa davvero molto piacere. Sai, credo che scriverò una storia dedicata a loro. Mi spirano davvero tanto. Grazie ancora Nene, e continua a seguirmi anche a Settembre un bacione

AngéleJ

 

Tipsy Ciao! Innanzitutto grazie per gli auguri, sei stata molto gentile. Per quanto riguarda i complimenti ringrazio sia te che tua cugina (Davvero viene a casa tua anche per leggere la mia ffc, sono lusingata!). Non puoi immaginare quante idee ho in serbo per Evelyn, Harry, Ginny e James... ah, ha,h,ah! Sono sadica e malata di mente, cosa ci volete fare?! Per quanto riguarda le delucidazioni sulla famiglia di TJ, beh, tesori miei, ci avete preso in pieno. La famiglia Natchos ha origini greche. Il nome per esteso di suo padre (che nel chap  precedente chiamavo  Max) è Maximus, sua madre Alexandra e suo nonno Tolomeus. Come molte famiglie dell’Europa meridionale, anche in Grecia è rimasta la tradizione di tramandare i nomi dei propri genitori.

Ottima osservazione ragazze, complimenti!

AngéleJ

 

Phi Phi Grazie tesoro, le tue recensioni sono sempre così belle e perfette, che passo ore a leggerle, nel tentativo, vano, di cercare di imparare a commentare senza divagare! Lo scorso chap descritto da te mi è sembrato favoloso... Mi è venuta voglia di leggerlo, però poi mi sono fermata perché lo so a memoria (in fondo l’ho scritto io). Per quanto riguarda i profumi, beh, hai ragione bisogna avere una buona memoria per ricordare tutti gli aromi che ci metto! ^//^(Angéle molto imbarazzata). Ma, non posso farci niente, adoro i profumi, perché secondo me, sono le uniche cose che vengono ricordate per sempre. (metti per esempio la voce, facilmente si dimentica!). In effetti, ho voluto dare un’atmosfera romantica... e se ci sono riuscita sono davvero contenta. Grazie per i complimenti e gli auguri. Un bacio

AngéleJ

 

AvaNa Kedavra Ciao carissima, grazie del tuo commento e dei tuoi complimenti, In effetti il mio Draco è molto OOC ma a me è sempre parso così, nella mia storia. Non posso cambiarlo, mi ricorda molto Remus Lupin e per questo mi piace. Sono contenta che anche a te non dispiacia, un bacio grande

AngéleJ

 

P.s.

Uguale quantità d’onore ricambiata...

 

Sweetie Grazie dolcezza, sei stata troppo gentile. Un bacio

AngéleJ

 

Phoebe80 Ciao 80enne (Adesso Phoebe si alza e mi stacca le dita che hanno composto questa parola). Grazie per gli auguri. Tante altre persone mi hanno detto che i 17 anni portano sfiga, però, non importa. Sono cmq sopravvissuta e questo è gia tanto! Non parlarmi dei 18 anni ti prego. Io soffro della sindrome di Peter Pan (cioè non voglio crescere) e pensare che l’anno prossimo sarò legalmente adulta mi fa sentire male! Che paura! Grazie per i complimenti al chap (in effetti anch’io quando scrivo mi vedo un film  nella testa... altrimenti come farei a descrivere le scene?^^). Non so se hai notato che ho postato gli indirizzi dei ragazzi che mi hanno folgorato (fisicamente) per Maggie e TJ(Quando li ho visti, soprattutto lei, ho gridato: Oh, mio Dio, i miei bambini!).

In effetti, anch’io non è che mando proprio segnali di fumo a quel cretino, sono un po’ timida, quando si tratta di queste cose... (il carattere di Mary Anne in realtà è il mio...) E quando incontro qualcuno che mi piace o divento muta oppure divento aggressiva, e non so quale sia la cosa migliore...^///^.

Potremmo mettere su un fan club delle sfigate in amore?! Che idea macabra... Cmq, ora ti lascio, un bacio grandissimo,

AngéleJ

 Sunny Grazie tesoro! Ogni volta che leggo un tuo commento positivo mi sento sempre bene ed appagata! Ti ho detto che R/H(per colpa di qualcuno) sono la mia coppia preferita e quindi quando si metteranno finalmente assieme saranno fuochi d’artificio, nel frattempo per ingannare l’attesa godetevi quelle dimostrazioni di affetto che ci saranno spesso e con sempre più insistenza fino ad arrivare a...e no! non lo dico. Spero che questo chap (che leggerai a settembre) ti piacerà. Un bacio enorme Sunny, carissima, TVTTTTTTTTTB, un bacione,

AngéleJ

 

Vale Ciao! Beh, in effetti non ho mai pensato alla patente di scrittrice (perché credo che nessuno me la darebbe mai...). però, già scrivere su questo sito e sapere che le miei idee piacciono mi riempie il cuore di gioia carissima Vale. Ti sei innamorata di TJ? Beh, allora mettiti in coda perché ci sono prima io, ed un’altra decina di ragazze della mia città. Vuoi vedere come me lo immagino? Allora clicca su quei links all’inizio del commiato e poi fammi sapere. In questi giorni ti invierò altri chaps... se mi ricordi dove sono arrivata mi fai un piacere, tesoro.  Grazie per gli auguri e per i bellissimi complimenti sempre graditi se a farli sono delle bravissime autrici come te! Un bacio grande e complimenti per la tua fic.

AngéleJ

 

p.s.

Scusa la mia curiosità... ma quanti anni hai?

 

Elwen Beh, sì TJ e Maggie hanno 16 anni, quasi 17, però non avendo mai avuto esperienze di fidanzatini (come li chiama mia madre), perché troppo impegnati ad ignorare i sentimenti che già li legavano da un bel po’, aggiunti alla paura di rovinare un rapporto perfetto, e a quella di essersi sbagliati, credo che tutti ci comporteremmo come loro. Grazie dei tuoi complimenti. Molto gentile. Un bacio grande

AngéleJ

 

Clo87 Grazie Clo, essere eletta a regina delle ffc al pari con delle vere e bravissime scrittrici come Elettra, SUNNY, VALE... e tante altre bravissime, mi lusinga moltissimo. Non posso negare che spesso mi ispiro a loro, quando scrivo e cerco di carpire il segreto della loro bravura... Grazie dei tuoi complimenti Clo e secondo me hai perfettamente ragione, leggere i sogni di un altro e condividerli è davvero una cosa bellissima!un bacio fortissimo,

AngéleJ

 

Chris Ciao Bello! A me va tutto benissimo, a parte lo studio per le vacanze (quel mezzo deficiente del prof d’inglese ci ha caricati come non mai : -Il 4 è un anno difficile quindi è necessario prepararsi dall’estate!- sì, sì. Come no, brutto zitello antipatico!) Cmq, tralasciando questi problemi, ti ringrazio per avermi commentato. Povera piccola Ary, anche lei alle prese con il fratello maggiore geloso! Uffa, lasciateci respirare i bei giovani non ci mangiano mica!

Tutti uguali questi fratelli. Cmq ho sentito che siete andati in America quindi leggerete il chap al ritorno (se lo leggerete) nel frattempo, ti mando un sacco di baci. Con affetto.

AngéleJ 

 

Angela Ciao carissima, omonima. Purtroppo dovrò mettere un altro po’ il bastone tra le ruote ai poveri Harry e Ginny,per poi lasciarli definitivamente in pace. Non preoccuparti, tutto si risolverà per il meglio. Un bacio,

AngéleJ

 

Valentina Grazie, per gli auguri, grazie dei meravigliosi complimenti. Sei troppo gentile! Un bacio enorme.

AngéleJ

 

Vale e Mely Ed eccovi accontentate, la piccola Lily custodisce un torbido segreto sotto quello strato di boccoli e dolcezza. Mi raccomando notate sempre i particolari, perché io sono una maniaca che mette le anticipazioni proprio nelle situazioni e nei momenti meno (all’apparenza) importanti. Grazie dei vostri complimenti ragazze. Un bacio grandissimo.

AngéleJ

 

Vega Grazie Vega, sei troppo gentile. Se sei così convinta allora forse ci credo (un pochettino). Lo so forse, sono una noia, ma sono una persona molto insicura e per questo non credo mai quando una persona gradisce quello che scrivo. Sono davvero molto lusingata. Grazie mille. Tvttttb.

AngéleJ

 

Selphie Grazie cara, ben arrivata a bordo. Spero ce continuerai a leggere e a recensire, non tornare nell’anonimato è così bello esprimere le proprie idee! Continua, carissima, grazie.

AngéleJ

 

Dainty dew Carissima, Certo che so rispondere a questo quesito. Il vero nome di Ginny è in realtà Ginevra e non Virginia. E’ stata la Rowling Stessa a chiarire questo dubbio sul suo sito ufficiale. Grazie dei tuoi complimenti. Un bacio

AngéleJ

 

Romy86 Grazie cara, sono davvero contenta che ci sia riuscita. Continua a recensire e farmi sapere. Un bacio.

AngéleJ

 

Ary Ciao carissima, in effetti nella settimana in cui mi hai lasciato la recensione c’era un bel po’ di caldo. In questo periodo, invece, dalle mie parti c’è sempre bruttissimo tempo, in fatti sto perdendo tutta l’abbronzatura... Uffi. Beata te che non ingrassi...

Va beh, lasciamo perdere i miei problemi di linea e passiamo a ringraziarti dei tuoi complimenti. Sono molto contenta che anche lo scorso chap ti sia piaciuto! Non vedo l’ora di risentirti, tesoro torna presto e divertiti anche per me lì negli Usa! Un bacio grande.

AngéleJ

 

p.s.

Grazie degli auguri!

 

*JULY@*In realtà si sono baciati, ma questo non l’ho citato... in fondo sto raccontando solo un pezzetto delle loro vite! Grazie dei tuoi complimenti e se vuoi un consiglio (solo per capire meglio la storia) leggi i chaps iniziali, sono fondamentali, tesoro. Un bacio

AngéleJ

 

MiciaMao^^ Ciao carissima, FLH l’ho finita, quindi credo che sarai contenta... ti ringrazio per aver letto anche questa storia. Un bacio.

AngéleJ

 

Maga Magò Sono contentissima che tutto quello che ho scritto nell’ultimo periodo ti sia piaciuto. Spero che anche questo chap ti piaccia e tornerai a seguirmi a Settembre. Ti ringrazio per tutto l’affetto e il supporto che mi hai dimostrato. Un bacio grande.

AngéleJ

 

Marilia Grazie tesoro. Un bacio e buone vacanze.

AngéleJ

 

Sabrina Grazie cara, certo che continuerò a scrivere su Harry-Ginny nella mia storia. Goditi il loro momento di felicità. Un bacione

AngéleJ

 

Bene ragazzi. Ho terminato anche per questa volta. Questo è l’ultimo  aggiornamento dell’estate. Ci vediamo o meglio leggiamo verso metà settembre. Grazie della vostra simpatia, della vostra gentilezza e del vostro sostegno. Siete stati dei compagni di viaggio straordinari.

Non mi resta che augurarvi una bellissima estate a tutti ed un ritorno a questo impegno sempre meraviglioso.

 

Grazie.

 

Buone Vacanze a tutti.

 

AngéleJ

 

p.s.

Prima di andare via lasciatemi un commento.

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** ...Incubi e Verità... (I Iparte) ***


DA AUROR A BABBANI XXIII CHAP: “

DA AUROR A BABBANI  XXIII CHAP: “...Incubi e verità...(II parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

...Un augurio speciale di BUON ANNO SCOLASTICO, a tutti quelli che come me, hanno ricominciato quel divertente ma estenuante calvario, chiamato SCUOLA...

 

AngéleJ

 

 

 

 

Ginny si sedette al tavolo che di solito durante il pranzo delle reclute occupava tutta sola.

Ormai ci aveva fatto l’abitudine a quella solitudine immeritata.

 

Harry aveva sempre da fare in quell’ultimo periodo, così mai nessuno si sedeva a quel tavolo.

 

Era da molto che non vedeva Mellifluo. Da quando aveva iniziato l’addestramento riusciva ad incontrarlo solo la mattina durante i corsi di Harry che seguivano assieme.

Un po’ le mancava.

 

Trascinò senza troppa felicità la borsa e il vassoio, sedendosi senza troppo grazia su quella comoda sedia della mensa.

Rigirò i maccheroni al sugo che aveva nel piatto, assaggiandone appena qualcuno. In quel periodo, non aveva molta fame. Si limitava a spiluccare qualcosa durante il pranzo ed un po’ la sera. Mentire e sostenere quella situazione non era salutare per lei.

Afferrò dalla sacca i suoi appunti e la penna, iniziando a studiare quello su cui, sicuramente l’Auror Jefferson, avrebbe fatto domande nell’ora successiva.

 

-Ciao!- una voce dolce e squillante interruppe il corso di quelle informazioni nella sua mente.

Sollevò il capo incontrando due occhi dal taglio quasi orientale. I lunghi capelli castani erano raccolti nella coda alta della divisa.

 

Ginny sorrise rispondendo al saluto.

 

-Dimmi, questi due posti sono liberi?- continuò la giovane addestrante distendo le belle labbra piene in un sorriso educato.

 

Virginia annuì.

 

-Accomodati.-

La ragazza bruna poggiò il vassoio prima di voltarsi a chiamare un ragazzo.

 

-Ehi, Joseph!- esclamò facendo sobbalzare la rossa. –Vieni qui!-

 

Un ragazzo alto e dalla corporatura robusta tipica di coloro ai primi mesi di addestramento, avanzò nella loro direzione.

Anche lui era un addestrante della base.

 

-A che anno sei?- chiese la ragazza bruna accomodandosi di fronte a Ginny.

 

-Io?- Virginia arrossì togliendosi una ciocca dagli occhi. –Sono al primo anno.-

 

La bruna sorrise salutando il giovane castano appena arrivato. Joseph fece un cenno a Ginny sedendosi.

 

-Anche io e lui siamo al primo anno. Non ti ho mai vista, però.- continuò lei, incominciando a mangiare.

 

-Non puoi pretendere di conoscere tutti gli addestranti del primo anno, Lu.-  

 

“Lu” mise un piccolo, finto broncio. –Sì, che posso.-

 

-No.-

 

-Sì.-

 

-No.-

 

-Sì.-

 

Virginia guardò quel breve scambio di battute sorridendo. Le ricordavano tanto Hermione e Ron durante i loro primi anni di scuola.

 La sua risatina interruppe il loro battibecco.

 

-Comunque io sono Lucrezia*(si legge in inglese: “Lacrizia”) Sweeter, questo qui, invece, è Joseph Harder...-

 

Joseph fece un piccolo gesto militare verso Virginia.

 

- Oh, molo lieta. Io sono Virginia Weasley, però tutti mi chiamano Ginny.-

 

I due ragazzi si scambiarono una piccola occhiata.

 

-Quella Virginia Weasley che ho ottenuto il massimo dei voti nel test di metà corso...- iniziò Lucrezia sgranando gli occhi.

-Quella Virginia Weasley che ha battuto in 4:38 min., il capitano Jonan? Quella Virginia Weasley?- terminò Joseph.

 

Ginny non aveva sentito mai tante volte il suo nome in una frase. Possibile che era così famosa?

Arrossì, annuendo.

 

-Sì, sono proprio io!- esclamò alzando il dito come per rispondere ad un appello.

 

Joseph scoppiò a ridere mentre a Lucrezia iniziarono a brillare gli occhi.

 

-Allora è un doppio piacere conoscerti!- esclamarono entrambi allegri.

 

-Gr-grazie- balbettò.

 

-Che lezione hai, dopo?- chiese Lucrezia, che sembrava un piccolo vulcano attivo.

 

-Ho... ho Jefferson, armi babbane.-

 

-Anche noi!- disse Lucrezia guardando di sottecchi Joseph che non la smetteva di ridere. –La vuoi smettere?!- lo riprese dandogli un piccolo pugno sul braccio.

 

-Scusami Ginny, non rido per te... è solo che pensare che Jonan, insomma il capitano Jonan, sia stato battuto da te (senza offesa), mi fa ridere da morire!- confessò il ragazzo inforchettando un paio di maccheroni.

 

Ginny gli sorrise. Anche lei aveva avuto la stessa reazione.

 

-Non preoccuparti... sto ancora ridendo anch’io!-

 

Tutti e tre scoppiarono a ridere iniziando a mangiare con gusto. Anche Ginny assaggiò con maggior piacere il suo pranzo, dimenticando per qualche minuto i suoi problemi.

 

Quei due ragazzi erano davvero molto simpatici e parlare, finalmente, dopo tanto tempo con due persone amiche, era rilassante.

Quando la campana che indicava la fine del pranzo risuonò nella base, Ginny si alzò a malincuore, per recarsi a lezione dove sicuramente non avrebbe potuto scambiare ancora molte chiacchiere con quei due tipi strani, ma alquanto simpatici.

 

 

***

 

 

-Tutti i passeggeri della fermata alla stazione di NewFreedom, si preparino a scendere.-

 

La voce dell’altoparlante interruppe le chiacchiere di Anne e Lewis. Entrambi si alzarono dal sedile ed indossarono i capotti e le sciarpe. Il clima di quella piccola cittadina non era certo dei più caldi.

 

Con un ultimo fischio assordante il treno si fermò nella piccola stazione ottocentesca. Anne afferrò la sua valigia e la borsa a tracolla iniziando con Lewis a guadagnare l’uscita.

 

-Non pensavo che ci fosse tutta questa gente a NewFreedom...- irruppe il ragazzo che era compresso tra due file di persone che cercavano l’uscita.

 

Anne sorrise sarcastica.

 

-Arriviamo a 22.000 abitanti se torniamo tutti durante le vacanze di Natale....-

 

Lewis rise sotto i baffi. Un londinese poteva solo sorridere ad un numero così esiguo di abitanti.

 

-In poche parole, la tua NewFreedom è il più piccolo quartiere di Londra?!-

 

Anne fece una smorfia di disapprovazione.

 

-Ah,ah... molto divertente.-

 

Il bruno le mise una mano intorno alle spalle avvicinandola il più possibile.

 

-Dai, sto scherzando, piccola!-

 

Anne lo guardò incredula, prima di varcare la soglia del treno ed immergersi nell’aria gelida di quel paese. Tirò su la lampo e mise le mani in tasca. In quel preciso momento assomigliava in una maniera indecente a sua sorella Maggie.  

Attese in silenzio l’arrivo di Lewis ma prima che qualsiasi cosa potesse accadere la voce agitata di Maggie le arrivò alle orecchie.

 

-ANNE!- urlò la ragazzina correndo senza fiato verso la sorella.

 

La bruna si voltò facendo ondeggiare i lunghi capelli scuri. Scorse tra la folla le figure di TJ e Maggie ancora con la zaino sulle spalle.

 

- Maggie!- esclamò Anne alzando una mano per farsi vedere.

 

La biondina seguita a ruota dal rossiccio arrivò sparata verso la sorella.

 

-Anne, Lily sta male! E’ a casa di Draco... dobbiamo andare, mi ha appena chiamato papà!-

 

Una doccia di acqua gelida avrebbe avuto un effetto meno devastante. Anne rimase pietrificata a guardare sua sorella. Le parole che aveva appena sentito le rimbombavano da un angola all’altro del cervello. Sgranò gli occhi rimanendo quasi senza fiato.

 

TJ e Maggie continuavano a fissarla preoccupati.

 

-Anne, dobbiamo andare.- la spronò la sorella minore.

 

La bruna sbatté un paio di volte le palpebre riprendendo contatto con la realtà.

 

-No...- sussurrò prima che iniziasse a correre verso l’uscita della stazione.

 

Prese così alla sprovvista i due ragazzi che dovettero aspettare un paio di secondi prima di seguirla a ruota.

 

-EHI!- esclamò Lewis appena arrivato. –Dove correte?-

 

 

***

 

Ron misurava a grandi passi la stanza da letto di Hermione. La bruna continuava a dormire apparentemente tranquilla.

 

Era solo molto accaldata e la ferita strana che aveva sulla mano continuava a perdere sangue copiosamente. Ron aveva già provveduto a richiamare il Tenente Hidden, ma quest’ultimo non era ancora arrivato.

Il nervosismo del rosso cresceva di minuto in minuto. Odiava quella orribile sensazione d’impotenza. Lo faceva star male guardare la sua dolce Hermione, rimanere lì, sul letto, placidamente addormentata.

 

-PORCO CANE!- urlò, lanciando un pugno a vuoto, nell’aria immobile della camera. –Dio,Mione! Svegliati. Te lo chiedo per favore, amore mio, apri gli occhi!-

 

Si era avvicinato velocemente verso di lei strattonandola appena  dalle spalle. Hermione rimase marmorea, continuando tranquillamente a dormire.

Ron aveva rifugiato il suo viso rosso e contratto dal nervosismo nell’incavo della spalla di lei.

 

-Perché mi vuoi fare questo?- le chiese sussurrando appena. Le accarezzò la fronte completamente fresca ed asciutta. Se solo non l’avesse vista svenire, in quel momento l’avrebbe creduta addormentata.

 

-Io ho bisogno di te.- bisbigliò prendendole una mano tra le sue. –Sei troppo importante. Hermione, tu non puoi andartene, ora. Devo ancora dirti tante e tante cose, amore mio.- continuò con la voce roca.

 

Si chinò su di lei sfiorandole le labbra morbide con le proprie.

 

-Devo ancora avere tantissimi altri baci da te. Intendo, baci veri. Non queste coccole da bimbi dell’asilo. Hermione, amore, svegliati.- le parlava con estrema dolcezza, a pochi centimetri dall’orecchio.

 

Un piccolo rumore distolse Ron dal suo soliloquio.

Si voltò di scatto verso la porta che si era appena aperta. Draco Malfoy, il suo amico più impensabile, era lì, in piedi, pronto a portargli aiuto.

 

-Come sta?- gli chiese con quel suo modo di fare sempre calmo e tranquillo.

 

Ron si strinse nelle spalle.

 

-Come stava due ore fa. Sembra che dormi ma in realtà è come se fosse in coma. Lily, invece?-

 

Draco si accorse in quel preciso momento del grande ed infinito cuore di Ronald Weasley. Non importava quanto fosse preoccupato per una persona in particolare. Aveva sempre un pensiero per tutti.

 

Draco gli sorrise gentile entrando nella stanza.

 

-Sta bene, dorme ancora ma non è come Hermione.-

 

Ron rimase in silenzio ad osservare la figura immobile della bruna.

 

-Non è bellissima?- disse, all’improvviso, stupendo per sino Draco.

 

Il biondo sorrise.

 

-Certo. Hermione è molto bella.- rimase in silenzio in certo se continuare o meno. –E’ stata la prima a capire che avevo bisogno di una mano, sai? Le devo molto. Anzi, credo che le devo tutto ciò che sono diventato.- concluse  sedendosi sul bordo del letto.

 

Ron fece un piccolo sorriso.

 

- E’ speciale, la mia Hermione. E’ particolare. Interessante.-  Ron sospirò prima di continuare. –E’ la persona più importate della mia vita. Se sono riuscito a sopravvivere dopo la morte dei miei genitori, è stato solo grazie alla sua presenza, tranquilla e costante. Al suo modo di fare dolce e comprensivo. Sai la conosco da tanto, tanto tempo. Dal primo anno ad Hogwarts. Eppure alcune volte, lo so che sembra stupido, ma mi sembra di conoscerla da molto di più. E’ la mia migliore amica, ma in realtà lei è molto più di questo. Lei è Hermione. E’ la mia dolce Hermione. Ed io non posso immaginare un giorno senza la sua presenza. Io non posso immaginare un giorno senza il suo sorriso. Io non posso immaginare un girono senza amarla e quello che più è strano e che io non riesco a ricordare un giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più di me stesso.-

 

Le ultime parole di Ron colpirono profondamente Draco. Com’era possibile amare una persona a tal punto. Certo, a lui Hermione piaceva eccome, ma non riusciva a raggiungere quello che provava Ron.  Quell’amore puro e sincero da durare così a lungo nel tempo.

In quel preciso istante, capì che era arrivato il momento di uscire dalla vita sentimentale di Hermione.

Quei due si appartenevano. E lui non poteva farci niente.

 

Appoggiò una mano sulla spalla del rosso sorridendogli.

 

-Vedrai, ritornerà da te...-

 

E senza aggiungere altro, uscì da quella camera con il cuore molto più leggero.

 

***

 

Draco accarezzò la fronte morbida di Lily. Aveva il volto rilassato e sorridente. Sembrava davvero un piccolo angioletto. Le rimboccò per bene le coperte e si sedette sul piccolo pouf blue della sua stanza.

 

Era ancora leggermente scosso dalle rivelazioni di Ron.

 

-Non riesco a ricordare un giorno della mia vita in cui non l’abbia amata più di me stesso...-

 

Quelle parole appena sussurrate erano così sincere e cariche di significato da stordire completamente il povero Draco.

Si diede mentalmente dello stupido per aver pensato di poter dividere Ron ed Hermione.

 

-IDIOTA!- si disse ad alta voce.

 

Capì che quella ragazza non avrebbe mai potuto innamorarsi di lui. E se anche lo avesse fatto non sarebbe mai arrivato all’amore che lei provava per Ron.

Quei due cuori erano nati per battere alla stessa velocità, le loro vite erano un intreccio perfetto e lui non era nessuno per andare contro il destino.

 

Sospirò cercando di reprimere quel senso di vergogna che lo attanagliava. Come aveva potuto permettersi di innamorarsi di Hermione?

Lei era di Ron.  Nulla avrebbe cambiato questo.

 

-Draco...- una vocina piccola e sottile lo risvegliò dai suoi pensieri.

 

Lily aveva parti i suoi occhi iniziando a cercarlo febbrilmente nella stanza. Si era tirata su a sedere nello stesso istante in cui Draco le si era avvicinato.

-Principessa...- le sussurrò accarezzandole i boccoli scuri.

 

La bambina l’aveva abbracciato così velocemente che il biondo era rimasto per un po’ senza sapere cosa fare. Alla fine, le passò con tenerezza le braccia intorno a quel piccolo corpicino fanciullesco.

 

-Sei rimasto.- gli disse.

 

Draco le accarezzò la schiena.

 

 -Io mantengo le promesse, principessa.-

 

Lily aveva annuito contro la sua spalla. Si era allontanata un po’ da lui posandogli le manine morbide sulle guance pallide.

 

-Ti ringrazio.- gli disse tutta seria.

 

Draco le sorrise prima di scoccarle un bacio sulla fronte.

 

- E’ stato un vero piacere.-

 

Lily increspò le labbra in un piccolo sorriso, si guardò intorno chiedendo:

 

-Dove sono Hermione e Ron?-

 

-Hermione non sta molto bene e Ron è con lei. Meglio non disturbarli.-

 

Lily lo guardò pensierosa, si stiracchiò appena prima che il suo stomaco iniziasse a brontolare.

 

-Hai fame?- le chiese Draco prendendola in braccio.

 

La bimba annuì  appoggiando un braccio intorno al suo collo e mettendosi più comoda. Semplicemente adorava stare tra le braccia di Draco, il suo principe azzurro.

 

-Ti va di cenare con me?-

 

Lily sorrise rispondendo tutta emozionata.

 

-Sì.-

 

E sorridendo, entrambi uscirono dalla camera.

 

***

 

Harry  si sedette con pesantezza sulla sua sedia nel suo ufficio. Aveva l’ria un po’ stanca, ma nonostante tutto aveva ancora un po’ di lavoro da sbrigare. Aveva controllato e corretto il rapporto sull’ultima battaglia contro i mangiamorte, aveva sistemato i cassetti della sua scrivani personale in cui Anne non aveva il permesso di agire, ed in quel momento, si stava accingendo a firmare le cartelle gialle degli addestranti.

 

Quell’anno c’era stata una crescita dell’affluenza femminile ed Harry notò con piacere che si trattava di tante belle ragazze.

 

-Chiudi gli occhi, Potter. Sei felicemente  fidanzato in questo periodo.- si disse iniziando a sorridere come uno sciocco. Lo faceva sempre ogni qual volta pensava alla sua Virginia.

 

Un rumore alla porta lo fece sobbalzare.

 

-Chi è?- chiese ad alta voce afferrando la sua bacchetta.

 

-Harry? Sono io Evelyn McNarth.-

 

Il bruno sollevò gli occhi al cielo. Quella ragazza era una vera scocciatura.

 

-Disturbo?- continuò la bruna mantenendosi dietro la porta.

  

Harry sospirò.

 

- No. Entra, pure.-

 

La figura alta e longilinea varcò la porta con il suo solito e flemmatico passo elegante. Si avvicinò alla sedia di fronte ad Harry e si sedette, accavallando seducentemente le gambe lunghe.

 

-Indaffarato fino alla fine?- chiese la donna giocherellando con una ciocca dei suoi capelli marroni.

 

Harry alzò di poco lo sguardo dai fogli.

 

-Sì. Tu no?-

 

Evelyn si strinse nelle spalle  mordendosi le labbra carnose.

 

-Ho appena terminato la mia lezione di sopravvivenza. Ho una classe molto preparata quest’anno. Più il tempo passa e più gli auror diventano in gamba.-

 

Harry le sorrise gentile annuendo.

 

-Sì, non possiamo lamentarci dei nostri addestranti. Quest’anno abbiamo molte più reclute donna.-

 

Evelyn sorrise maliziosa.

 

-Già. Pare che anche la migliore sia una ragazza.-

 

Harry sollevò il capo.

 

-Ah, sì?-

 

Evelyn annuì.

 

- E’ entrata con un paio di mesi di ritardo nel corso, ma è davvero la migliore. Sai chi è?-

 

Harry parve rifletterci su. Non ascoltava molto le voci di corridoio. Aveva così tanto da fare e da pensare.

 

-Veramente no . Perché, tu lo sai?-

 

Evelyn rise appoggiando la testa sul pugno chiuso.

 

-Naturalmente. Tu, però, la conosci molto meglio di me.-

 

Harry riprese a scrivere senza degnarla di uno sguardo.

 

-Perché non mi dici subito il nome di questa ragazza e la facciamo finita. Ho molo da fare.-

 

-Con Virginia?- gli chiese sprezzante facendo saettare i suoi occhi sul volto del bruno.

 

-Anche con lei.- abbaiò Harry, guardandola in faccia.

 

-Beh, se vuoi sapere chi è la migliore perché non vai alla lettera W, di quell’elenco.-

 

Harry sbruffò. Velocemente scostò le pagine fino a raggiungere la lettera W . Cercò un paio di nomi fino a quando il sangue non gli si gelò nelle vene. Estrasse con estrema cura la cartella gialla, che aveva attirato la sua attenzione.

 

Weasley, Virginia.

 

Harry alzò lo sguardo puntandolo negli occhi scuri di Evelyn.

 

-Non mi credi?- chiese la bruna con una vocina ovattata. –Se vuoi puoi controllare con i tuoi occhi. In questo momento, sta seguendo l’ultima lezione di armi babbane con Jefferson, nell’aula 23.-

Harry rimase a fissarla senza più parole. Ma cosa diavolo voleva quella donna da lui? Perché escogitava di tutto pur di traviare la figura di Virginia?

Si alzò di scatto uscendo dalla stanza.

 

-Ti avverto, se solo è una bugia perderai il tuo distintivo per diffamazione. Sono stato chiaro?-

 

Evelyn gli sorrise mantenendo il suo sguardo tranquillo.

 

-Cristallino.-

 

***

 

 

-COSA DIAVOLO STA FACENDO?- la voce di Ron riempì l’intera villa.

 

Lily, che stava apparecchiando la tavola insieme a Draco si fermò di colpo, lanciando occhiate spaventate al biondo ex serpeverde.

 

-Non preoccuparti.- le disse continuando a sminuzzare le verdure.

 

Lily iniziava a sentire un piccolo mal di testa. Non le piaceva sentire gridare le persone a cui voleva bene. E a Ron, Draco ed Hermione voleva molto bene. Cercò di calmarsi.

Se non ci fosse riuscita sapeva benissimo a cosa andava incontro.

Una bella scarica di energia sprigionata in casa di Draco, avrebbe significato perderli. Tutti avevano paura del suo potere e lei non voleva che anche loro ne avessero.

 

-Draco, quando verrà mia sorella a prendermi?-

 

Il biondo si voltò ad osservare la bambina mentre riusciva ad appoggiarsi a stento al bordo del tavolo in legno. Le guanciotte rosse e gli occhi dolci.

 

-Non lo so, principessa. Quando finisci di solito l’asilo?- le chiese  lavandosi le mani sotto l’acqua ed avvicinandosi di nuovo a lei. Si sedette sulla sedia poggiandole una mano sui boccoli scuri.

 

-Io di solito esco alle 16, 30. Mia sorella, però, passa a prendermi più tardi. Così, torniamo a casa verso le 18, 30.- spiegò la bimba grattandosi il nasino.

 

Draco lanciò un’occhiata veloce all’orologio a pendolo. Erano quasi le 19,00. Sicuramente, Maggie, la sorella minore di Anne, sarebbe passata da un momento all’altro.

 

-Sono quasi le 19, 00.- disse Draco appoggiando i gomiti sul tavolo. –Maggie starà per arrivare.-

 

Lily annuì prima che un altro grido di Ron riempisse la casa.

 

- E’ INCREDIBILE! COME FA A DIRMI CHE NON SA CHE COS’è?!-

 

La bambina si tappò le orecchie stringendo forte gli occhi. il mal di testa continuava a diventare sempre più forte.

 

-SENTA HO PROVATO TUTTE LE SOLUZIONI CHE HO STUDIATO DURANTE IL MIO CORSO DI STUDI!- gridò in risposta il medimago che era stato inviato da Hidden.

 

Draco sospirò poggiando le sue mani su quelle più piccole della bambina.

 

-Non preoccuparti.- le disse prendendola in braccio. L’abbracciò forte quando iniziò a tremare come una piccola foglia. Calde lacrime incominciarono a scendere dai suoi occhioni. –Non piangere.- continuò Draco cancellandole con le dita le lunghe strie delle lacrime.

 

Lily trattenne a stento un singhiozzo. Si sentiva responsabile. Sapeva che tutto il male che succedeva intorno a lei, era a causa sua. Ed anche in quel momento, non poteva fare a meno di darsi la colpa per la malattia che aveva colpito la dolce Hermione. 

Quei bambini dell’asilo avevano ragione.

 

Lei era cattiva.

 

Si strinse più forte a Draco prima di scoppiare disperata.

 

-Scusami! E’ tutta colpa mia!-

 

***

 

Harry camminava come una furia per i corridoi della base. Voleva proprio vedere se quello che gli aveva detto Evelyn fosse vero.

Raggiunse con estrema facilità la classe di Jefferson per due anni e mezzo lui stesso era stato un allievo. Evelyn lo tallonava. Aveva quel terribile sorrisetto soddisfatto sulle labbra.

 

Harry si fermò sulla porta. La mano sulla maniglia ed il cuore in gola. Perché lo stava facendo? In fondo, lui si fidava di Virginia. Se Ginny avesse deciso di frequentare un qualsiasi corso sicuramente gliene avrebbe parlato. Eppure perché nell’ultimo periodo gli era sembrata alquanto stramba ed impacciata nei suoi confronti. Pareva quasi che, beh sì, gli stesse proprio nascondendo qualcosa.

 

-Paura?- gli chiese Evelyn risvegliandolo dai quei ragionamenti.

 

Harry si voltò fissandola negli occhi.

 

-Io non ha mai avuto paura nella mia vita.- sillabò parola, per parola con un inquietante fuoco negli occhi verdi.

Evelyn si strinse nelle spalle continuando a sorridergli.

 

-Perfetto. Allora, apri.-

 

Harry ingoiò il rospo rigirandosi verso la porta di legno chiaro. Bussò con educazione aspettando trepidante il consenso per poter entrare.

 

Non attese molto. La voce allegra e fin troppo baritonale dell’Auror Jefferson gli rispose.

Alzò gli occhi al cielo, fece un breve conto alla rovescia, poi aprì la porta di scatto.

 

 

***

 

-Cosa significa che la mezzosangue è caduta vittima del congelo!- esclamò Voldemort con un tono così gutturale da far spaventare persino Angelia seduta ai piedi del suo trono.

 

-La mezzosangue, mio Signore.- Incominciò Tamiara prostrata ai suoi piedi. –Ha scoperto cosa stavamo cercando di fare. Si è auto-congelata.-

 

Voldemort guardò prima Mellifluo e poi Cassio, rispettivamente alla destra ed alla sinistra di Tamiara.  Erano così diversi tra loro. L’uno biondo, l’altro bruno. Il giorno e la notte. Il freddo ed il caldo.

Vederli assieme creava un contrasto così forte allo sguardo, da rimanere accecato.

 

-Mi stai forse dicendo che abbiamo perso l’unica fonte di ragguaglio, Tamiara?- la donna rotonda e dai vaporosi capelli rossi annuì.

 

-Sai che sarai punita per questo?-

 

La donna annuì ancora.

 

-Se posso permettermi di aggiungere un altro particolare...- s’intromise Cassio guardando il viso di sua sorella Angelia.

 

Voldemort lo invitò a continuare con un cenno della mano.

 

-L’incantesimo “congelo” è molto forte. Può essere spezzato solo da un potentissimo mago a distanza ravvicinata dall’incantato.- spiegò l’uomo rimanendo col capo basso. –Io credo che unendo forze simili, legate tra loro da vincoli di parentela, quindi, in grado di fondersi e di diventare una sola, forse riusciremo a spezzare il sortilegio e ad entrare finalmente nella mente della mezzosangue.-

 

Voldemort rimase in silenzio.

 

-Quali sarebbero le forze simili legate da vincoli di parentela, Cassio?- domandò  accarezzando i capelli ebano di Angelia.

 

- Io, Tamiara ed Angelia siamo gli ultimi componenti della famiglia Blanche. Credo che potrebbe bastare.-

 

Voldemort sorrise.

 

-Il caro, vecchio, nobile casato dei Blanche. Gli acerrimi rivali dei Black, schierati sulla linea di confine tra il bene ed il male. La vostra famiglia ha partorito tanti streghe e maghi oscuri quanti buoni. Fino a quando, pochi anni fa non avete accolto l’ultima arrivata. La piccola LiliaLux, la mia degna discendente.-

 

Cassio, Tamiara ed Angelia tennero il capo basso mentre Voldemort parlava della loro famiglia.

 

-Questa è l’ultima possibilità di entrare nella mente di Hermione. Se non dovesse funzionare, dovremmo passare al lavoro sporco. Attaccare la base degli Auror. Cosa hai scoperto di utile Mellifluo?-

 

Il biondo s’inchinò leggermente come per rispondere ad un appello.

 

-Tante cose, mio Signore.-

 

Voldemort sorrise e con un cenno della mano li congedò tutti.

 

***

 

Malfoy accarezzò la testa boccolosa di Lily mentre con un ultimo singulto si addormentava di nuova fra le sua braccia. Non era riuscito a capire il motivo di tutto il discorso della bambina.

 

Per quale motivo gli aveva chiesto scusa? Perché quella mattina l’aveva trovata piangente e terrorizzata? Erano tutte domande a cui più tentava di dare una risposta e più non ci riusciva.

Tutto sarebbe stato più facile se anche lei fosse stata una piccola strega come sua sorella Anne, ma purtroppo per quello che sapeva, Lily era una babbana.

 

Il corso di quei pensieri fu interrotto bruscamente dal campanello.

 

Draco si avvicinò al divano adagiandovi sopra la piccola addormentata. La coprì per bene col morbido palid e si avviò alla porta.

 

Quando la spalancò, il cuore gli si fermò per un attimo, prima di iniziare nuovamente a battere.

Mary Anne era sulla porta, bella e dolce come non mai. I capelli neri scombussolati, gli occhi chiari leggermente lucidi. La sciarpa dei Serpeverde legata attorno al collo aggraziato e quel classico quanto bellissimo rossore sulle guance morbide.

 

-Anne!- esclamò Draco facendo un passo indietro.

 

La mora sorrise cercando di non diventare ancora più rossa.

 

-Ciao Draco.- gli disse con un’insolita sicurezza nella voce. –So che mia sorella Lily è qui.-

 

Il biondo si spostò dalla porta invitandola ad entrare. Solo in quel momento si accorse della presenza di Maggie e Lewis.

 

-Draco?- fece il bruno avvicinandosi. –Ma... ma che ci fai qui? Io, io...-

 

Una proverbiale occhiata di Anne e Draco lo fece desistere dal continuare a porre altre domande. Maggie e TJ continuavano a guardarli bramosi di sapere.

 

-Non te l’avevo detto che adesso Draco lavora come bancario?- chiese Anne con una strana sottolineatura sulle ultime parole.

 

Lewis rimase in silenzio. Lo sguardo interrogativo e la bocca semi aperta.

 

-Ah.- disse solo entrando nella villa seguito a ruota da Maggie e TJ che continuavano a lanciarsi occhiate significative.

 

-Lily!- esclamò Anne correndo accanto al divano. La bambina si svegliò di soprassalto spaventandosi. Solo quando si accorse di  chi l’aveva chiamata riuscì a far sparire dal suo viso quell’espressione di smarrimento. –Anne!-

 

Le due sorelle si abbracciarono. La più grande continuava a riempire di baci e carezze le guanciotte della più piccola.

 

-Oggi non sei stata bene?- chiese Anne distanziandola da lei e continuando a rassettarle i capelli con le dita.

 

Lily scosse la testa mentre i suoi particolare occhi scuri si riempivano di lacrime.

 

-Ho avuto quei sogni, Anne.-

 

Draco si avvicinò silenziosamente a quel tenero binomio. Si sedette sul bracciolo della poltrona intrufolandosi nel discorso. Sapeva che non avrebbe dovuto ma l’istinto di protezione nei confronti di Lily lo pervase.

 

-Ha già avuto incubi simili?- chiese ad Anne.

 

Gli altri si erano seduti sui salotti intorno al camino. Continuavano a guardare senza sosta quella scena decisamente interessante.

Maggie si sentiva un po’ esclusa. In quanto sorella delle due, non le piaceva molto, essere all’oscuro di tutto.

 

Anne alzò lentamente lo sguardo su Malfoy. Non voleva rivelargli quello che nemmeno a Maggie aveva potuto rivelare. Era un segreto. Un piccolo patto che aveva stretto con sua madre, prima di quel tragico giorno.

 

-Io credo che questi non siano affari tuoi.- disse con una serietà negli occhi che fece quasi tremare Draco.

 

Il biondo non si arrese.

 

-Io credo di sì, invece. Sono stato coinvolto in prima persona, quindi adesso sono anche affari miei.-

 

Anne oltrepassò la soglia del rosso. Le sue guance erano infuocate.

 

-Mi dispiace ma io...-

 

-Non puoi, giusto?- disse Malfoy con un certo timbro canzonatorio.

 

Anne abbassò lo sguardo.

 

-Io credo che Lily abbia il diritto di sapere. Come tutte le persone che le vivono attorno.-

 

La bruna guardò Lily che aveva rivolto lo sguardo ripetutamente prima all’una e poi all’altro. Anche la bimba voleva sapere. Voleva sapere se era davvero cattiva. Voleva sapere chi erano quelle persone che la cercavano, la volevano, la bramavano con tanto desiderio.

 

-Sono cattiva?- quella domanda uscì dalla bocca di Lily, senza riuscire a controllarsi.

 

Anne le accarezzò il viso scotendo con fierezza il capo.

 

-Certo che no! Come ti viene in mente di...-

 

-Se non sa chi è, è naturale che pensi di tutto su se stessa.- la interruppe Draco innervosito. Odiava quando la gente voleva nascondere qualcosa. L’aveva fatto lui per molto, troppo tempo e questo non gli aveva fatto bene. Non voleva che Lily patisse la sua stessa sofferenza.

 

Anne alzò il viso gli occhi ridotti a due fessure.

 

-Questo argomento non ti riguarda.-

Draco sbruffò.

 

-Avanti, perché non le racconti altre menzogne.-

 

La bruna si alzò dal divano prendendo in braccio Lily.

 

-Io non ho mai mentito a mia sorella.-

 

-Oh, scusami. Hai solo omesso la verità! Questo è molto diverso dal mentire, vero Anne?—

 

La ragazza rimase immobile. Lily continuava a fissarli gli occhi spalancati. Sentiva il mal di testa crescere dentro di lei e quella terribile sensazione di caldo potere farsi largo nella sua mente.

 

-Tu non sai di cosa stai parlando, Malfoy.-

 

Draco sentì una pugnalata al cuore quando Anne lo chiamò con il suo cognome. Vecchi ricordi si svegliarono in lui. E allora non vide più nulla.

 

-PERCHE’, ALLORA, NON MI DICI QUALCOSA PER FARMI CAPIRE DI COSA STO PARLANDO!- era la prima volta dopo tanto tempo che Draco alzava la voce.

 

Lily sentiva quel potere crescere sempre di più in lei. Era arrivato all’apice; un’altra sola, piccola goccia e si sarebbe manifestato in tutta la sua forza.

 

Anne  aveva fissato per qualche secondo gli occhi del biondino. Il respiro irregolare e le labbra strette in un sottile filo rosso.

 

-LILY E’ TROPPO PICCOLA PER CONOSCERE LA VERITA’! SAI COSA SIGNIFICA CRESCERE CON UN FARDELLO COME IL SUO SULLE SPALLE?-

 

Malfoy serrò i pugni in cerca di ossigeno. Ripercorse i suoi duri anni dell’adolescenza, in cui era solo il figlio di un mangiamorte destinato a diventarlo lui stesso. Quei duri sguardi di disapprovazione da parte di tutti, quella terribile sensazione di inadeguatezza... Certo, che lui sapeva cosa significava.

 

-CERTO CHE LO SO!- gridò con tutta la sua disperazione.

 

Quel piccolo urlo fu seguito da un secondo molto più acuto e straziante. Immediatamente la televisione, sul tavolino nel salotto, scoppiò, alcune lampadine si frantumarono e la tensione elettrica venne a mancare per un paio di secondi.

 

Tutti i presenti sobbalzarono prima di voltarsi a guardare l’unica bambina presente in sala.

Lily aveva le mani sulla testa e l’espressione stanca dipinta sul volto. Si girò verso la sorella maggiore e con un filo di voce le chiese:

 

-Ti prego Anne, raccontami tutto. Io voglio sapere.-

 

Continua...

 

***

 

 

E scommetto che anche voi volete sapere, giusto? Lo so sono stata cattiva ad interrompere il chap sul più bello, ma ho dovuto. Credetemi scrivere un capitolo non è mai stato intenso come questa volta. Sensazioni si contrastavano nel mio debole cuoricino e voi volete avere Angele87 ancora viva alla fine di questa storia? (Ma chi se ne frega Nd Tutti 0.ò Nd Angéle)

 

Vi ho lasciato un po’ con l’amaro in bocca? No, dai!

Sono tornata alla carica e questo è l’importante. Avevo paura di non riuscire più a trovare ispirazione per questo chap ma, fortunatamente, non è stato così!

Lo so, è molto più breve degli altri ma visto che, in realtà, questo fa sempre parte del capitolo unico “...Incubi e verità...”, non è affatto così.

 

Va beh. Ora vi lascio e vi do appuntamento con il prox chap. “ ...Incubi e verità(III parte)”

 

Ora i saluti personali.

 

Miroku  Ciao! Grazie per gli auguri ritardatari ma sempre ben accetti (Io sono nata il 19 luglio... non il 17 ^^’) . La mia estate è andata bene, mi sono rilassata, ho scritto abbastanza e ho realizzato un mio piccolo grande sogno, visitare la Stazione di King’s Cross, e grazie al mio grande daddy quest’anno ce l’ho fatta. Davvero la mia ffc è la tua preferita? Me Super-mega-iper- contenta caro, Luka. Grazie per i tuoi complimenti graditissimi, continua a seguirmi.

Un bacione,

Angéle stramaledettamente contenta J

 

Daphne Carissima! Grazie, grazie, grazie infinitamente. Tutte le tue supposizioni sono esatte, questo vuol dire o che sei una piccola Sherlokholmes, oppure leggi con grande attenzione la mia storia. (In entrambi i casi sono contenta. Lewis non darà molto fastidio. Non devi preoccuparti, ma comunque non vi aspettate la coppia Draco/Anne, alla fine della ffc. Il loro rapporto non è ancora pronto per l’amore. Prometto che si tramuterà in questo nel secondo chap di questa saga... se ci sarà. Grazie ancora ora vado,

un bacio

 

AngéleJ

 

Marcycas-Lady of Darkness  Oh, mio dio! Quante domande. Non sarà facile rispondere a tutto quello che hai detto nella tua recensione ma cercherò di far ruotare le rotelline del mio piccolo cervello (Uno strano rumore metallico si leva nel piccolo studio di Angéle). Lewis, come ho già detto, non darà questo enorme fastidio alla coppia Draco-Anne.  Quindi, non preoccupatevi. Hermione,  come avrete notato da questo chap, aveva capito che qualcosa non andava in quei sogni ed ha deciso di auto- condannarsi, invece che far rischiare a Ron e Draco di essere scoperti (Che grande donna!*_*). Nel prossimo capitolo Lily dimostrerà di avere un grandissimo potere e soprattutto la storia di questa famiglia Blanche o meglio della piccola LiliaLux sarà molto più chiara.  Mellifluo sta lavorando come Auror, fa ricerche per tentare di scoprire il nascondiglio di quei tre, ma in realtà “batte molto la fiacca”. Gli piace la vita d’Auror e l’affetto che prova per Ginny spesso lo frenano dal riferire a Voldemort quello che scopre. Grazie per i tantissimi complimenti che hai fatto a i personaggi, sono molto contenta.

 

Un bacio Grande

 

AngéleJ

 

Lulu  Ciao! Che bello un’altra fedelissima che torna dalle vacanze ed è ligia al dovere di recensirmi. Grazie. Non abbiate angoscia per i personaggi. In questa ffc, andranno a finire male solo i veri cattivi. Non preoccupatevi. Lo so. Anch’io mi chiedo come mai non esistono certi “angeli” , anch’io ne avrei bisogno. Purtroppo nella vita reale dobbiamo accontentarci delle persone normali. Non fa niente! Beh, ora vado,

 

un bacio

 

AngéleJ

 

Sunny E di chi è la colpa se rimango sempre più tempo al computer per rileggere le sue fantastiche opere con la colonna sonora di sottofondo? Ma della mitica, incredibile, dolcissima Sunnina nazionale! Tesoro, lo sai che io sono sempre mui, mui contenta ogni volta che vedo una tua recensione. Grazie dei complimenti... sono commossa! Scrivi presto qualcos’altro.

Un bacio

 

AngéleJ

 

***Ginny*** Grazie. Sono molto contenta, che la mia storia non sia noiosa.

Un bacione

 

AngéleJ

 

Cloudy Innanzitutto grazie per gli auguri ritardatari ma sempre e continuamente accettati. Sono davvero felici che la mia ffc sia uno dei tanti pensieri che avete per quella fantastica testolina di lettori.  Grazie, grazie davvero per quei complimenti genuini e spontanei. I miei personaggi sono un po’ strani e contorti, all’inizio non avrei mai pensato che avrebbero potuto essere apprezzati. Bene, sono contenta.

 Un bacio ed un ringraziamento ancora una volta,

 

AngéleJ

 

Lily89 Grazie, troppo gentile.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Vale e Mely Ragazzuole, ecco un’altra volta ci leggiamo. Che bello! Sapete sono contenta che voi due abbiate continuato a leggere la mia ffc. Siete le mie lettrici più vecchie o longeve. Grandi. Vi conosco dagli albori e questo è davvero significativo. Grazie per aver esaminato tutto i personaggi, avete fatto uno schema perfetto. Brave. Beh, adesso vado.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

 

Angela Ciao. Grazie per aver tenuto duro e per i bei complimenti che mi fai sempre. Davvero, io non me li merito. Cosa vogliono quei tipi da Lily lo scoprirete molto preto entro il prox chap, per quanto riguarda le lettere sulla mano di Hermione l’ho spiegato nel chap scorso. Il nome della città in cui si trovano è NewFreedom, è comparsa una N, poi una F, fai 2+2 è arriverai al risultato.

Grazie ancora per aver commentato.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Danty Dew ^//^’’ Graaazzie! Che bella recensione piena di complimenti (Angéle è tuta presa dalle belle parole del commento di D.d.). Lo so, che sono un po’ sadica, però in fondo, dai, mi perdonate. Nessuno si aspettava che Lily nascondesse tanti segreti... (Angéle si sfrega le mani con un fare diabolico). Ah, ahahhah! Era proprio questo il mio obbiettivo.

Beh, tesoro grazie ancora per il tempo che mi dedichi.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Elwen Grazie cara, non preoccuparti per il ritardo.

 

Un bacio,

AngéleJ

 

Lily Tesoro! Grazie per i complimenti e scusa in questo chap non ho inserito la scena che mi avevi chiesto, ma non ho trovato il momento giusto. Come situazione mi stuzzica e penso che la sfrutterò. Grazie per la dritta.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Clo87 Angéle chiede venia per le dimensioni del chap. Scusami, ma ho scritto, progettato ed inviato questo chap in troppo poco tempo per farlo davvero luuuungo, come mio solito. Prometto che il prossimo sarà chilometrico. Spero che almeno il contenuto rimarrà sempre di tuo gradimento nonostante la lunghezza. Grazie dei tuoi complimenti,

 

un bacione,

 

AngéleJ

 

Selphie Ma quanto sono bravi e soprattutto intelligenti i miei lettori? (Angéle gonfia il petto per l’orgoglio). Lo schema in cui hai riassunto il chap era perfetto ed anche le supposizioni non sono malacce. Complimentoni e grazie.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

TAIRA Grazie, troppo gentile.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Marilia Ciao tesoro, Grazie per i tuoi complimenti. Non preoccuparti tutti si risolverà. Grazie per Filippo, dispiace molto anche a me. Ora, però, c’è un nuovo delfino, Andrea, protettore dei pescatori. Scusa la domanda... ma come hai saputo di Filippo?

 

Un bacio, tvttb,

 

AngéleJ

 

Kathy Grazie tesoro. I tuoi complimenti sono sempre graditissimi. Se provi le emozioni dei miei personaggi allora mi rendi davvero contenta.  Vuol dire che qualcosina riesco a trasmettervela. Grazie ancora.

 

Un bacio grandissimo,

 

AngéleJ

 

Maga Magò In realtà non prendo né rimedi erboristici né stupefacenti. Mi viene naturale scrivere così. La mia tecnica deve essere ancora molto affinità, però grazie ai vostri consigli e ai vostri sproni inizio a migliorare anch’io. Grazie.

 

Un bacione,

 

AngéleJ

 

Marion Sono contenta che tu abbia resistito dopo 2 giorni di full immersion nel mio mondo... Non ha riportato nessun danno mentale, vero? Anch’io alcune volte trovo irritanti Hermione e Ron, ma non preoccuparti la fine è vicina...

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Silvix Grazie, piccola.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

EMMA Ciao, anche tu mi chiedi di scrivere maggiormente su R/H... ecco io credo di scrivere già molto su loro due. Vedi nella mia ffc ci sono mooolti personaggi come avrai notato (molti sono originali, quindi il lavoro è doppio^^’’), e ognuno di voi ha un proprio preferito. Io cerco di accontentare sempre tutti, e se qualche volta dedico più spazio a Ron (per esempio) rispetto che a Draco è solo ed esclusivamente perché in quel preciso momento ho più ispirazione per lui. E’ difficile gestire tanti personaggi e dare a tutti lo stesso spazio (Prendi Mellifluo non si vedeva da un decennio...), quindi scusatemi se alcune volte non posso proprio accontentare le vostre richieste. Grazie tante dei tuoi complimenti, ed ecco a te servito un nuovo chap.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

p.s.

Hai notato che c’è un personaggio con il tuo nome?^^

 

Phi phi E’ inutile i tuoi commenti sono sempre meravigliosi. Così perfetti, lunghi e piacevoli. Grazie per dedicare tanto tempo alla mia ffc. Sapere che una brava autrice come te legge quello che scrivo mi fa sentire realizzata, davvero. Sono iper felice quando mi dici che il mio stile migliora. Veramente! Grazie, grazie davvero a tutti voi che non mi abbandonate mai.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

AvaNa Kedavra Non preoccuparti... io non me la prendo mai! Puoi prendermi in giro quanto vuoi, io continuerò sempre a ridere su me stessa! Grazie per i tuoi complimenti. In effetti, è vero. Scappo sul più bello... ed anche questa volta non mi sono smentita... Mi perdoni?

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Vega Graazzie! Lo so, che posso sembrare pallosa con questa storia della sottovalutazione, ma non posso farci niente. Sono fatta così! Non mi sentirai mai dire che so fare qualcosa, mai. Lo so, sbaglio ma è più forte di me! Cosa ci vogliamo fare? Grazie per i tuoi complimenti e per i consigli  sempre dolci e molto graditi.

 

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Phoebe80 Meno male!! Hai capito quello che volevano dire le lettere! Mamma mia quante domande, qualcuna ha già trovato risposta mentre le altre tra molto presto. Don’t worry. Perché proprio Hermione? Semplice è l’unica che aveva avuto un contatto seppure implicito col sangue di... E no! non te lo dico se no ti rovino la suspence! Mi raccomando recensisci anche questo capitolo, un bacione anche a te

 

AngéleJ

 

Charlotte Figurati tesoro, non preoccuparti. Grazie di cuore del commento.

 

Un bacio AngéleJ

 

 

Anche per questa volta ho finito di salutarvi.

 

ATTENZIONE! Voglio segnalarvi alcune miei storie nuove.

 

Per tutti gli amanti del paring Ginny-Draco:un Malfoy non può... una Weasley nemmeno!” 

 

Per gli amanti della classica e bellissima coppia Hermione-Ron: “Whisper”

 

Se vi va fateci un salto.

 

Beh, adesso vado,

 

un bacio a tutti quanti

 

AngéleJ

 

p.s.

...lasciatemi un commento...

 

P.P.S.

 

Sono arrivata a 500 recensioni! GRAZIE!

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Capitolo 25
*** ...Incubi e Verità...(III parte) ***


DA AUROR A BABBANI XXIV CHAP: “

DA AUROR A BABBANI  XXIV CHAP: “...Incubi e verità...(III parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

Scusate il ritardo ma, formattando il computer,  l’adsl è saltata. Così, ho dovuto chiamare un tecnico ecc, ecc…  per farvela breve, vi ringrazio di avermi aspettato. Vi voglio un mondo di bene  e questo chap è dedicato a tutti quelli che mi seguono dalla prima puntata. GRAZIE.

 

AngéleJ

 

P.S.

le canzoni che mi hanno aiutato a scrivere, questa volta le voglio citare. Un grazie immenso, quindi, ai bravissimi Savane Garden(Two beds and a coffee machine) che con la loro musica mi fanno sempre sognare, Chantal Kreviazuk che è una meravigliosa poetessa, e naturalmente all’ultima e bellissima canzone “The reason” degli Hoobastank. Davvero, grazie a tutti.

 

 

 

Anne guardò gli occhioni particolarmente lucidi di sua sorella minore. La teneva stretta in braccio, eppure era convinta che Lily non le fosse così vicina. Quella preghiera così esplicita e straziante, che la piccola le aveva rivolto, non poteva restare inascoltata. Sospirò facendo sedere la bambina sul divano.

 Anne sentiva gli occhi di tutti i presenti puntati addosso.

 

Lo sguardo di Draco la stava scrutando come mai aveva fatto.

 

-Vuoi sapere?- chiese tentennando.

 

Lily annuì con decisione portandosi un boccolo scuro dietro il piccolo orecchio.

 

-Sì, Anne. Io voglio sapere se sono cattiva...-

 

Anne sentì il cuore stringersi a quella domanda. Come poteva essere cattiva? La sua bambina non avrebbe mai potuto esserlo.

 

-No, che non lo sei.- ripeté con decisione, sedendosi accanto a Lily, sul comodo divano.

 

Draco si appoggiò al bracciolo guardando negli occhi Anne. –Perché non inizi a spiegare. Forse le cose ci saranno più chiare, dopo-.

 

La bruna annuì sospirando.

 

-Non avrei mai pensato che questo giorno sarebbe arrivato così presto... Comunque, d’accordo. Se volete sapere io vi narrerò quello che conosco.-

 

Si tolse la sciarpa ed il cappotto appoggiandoli sul divano dietro di lei.

 

Guardò tutti quanti con i suoi espressivi occhi azzurri e prima che qualcuno potesse farle altre domande iniziò a parlare.

 

-Mia madre era una strega. Una grande strega. Apparteneva alla facoltosa famiglia Blanche, famosa per le vite dei suoi componenti, che hanno la fortuna o sfortuna di essere situate al confine tra bene e.... male....- si inumidì le labbra prima di proseguire. –Ogni appartenente può scegliere di seguire la via che gli è più congeniale. La mamma, Marissa Blanche, non fece una scelta.-

 

Maggie si morse un labbro nel sentire il nome di sua madre. Poche volte l’aveva udito, perché quel suono le faceva uno strano effetto. Non riusciva ancora a capire esattamente quello che stava dicendo sua sorella. Cosa significava che sua madre era una strega? Le streghe non esistevano! Erano solo personaggi inventati... non potevano essere vere.

La voce di sua sorella Anne, la ricondusse al discorso che con tanta difficoltà, la ragazza stava portando avanti. Tutti pendevano dalle sue labbra.

 

-La sua vita rimase sospesa nel vero senso della parola tra il bene ed il male. Non sapeva quale via era più giusta per lei, così tergiversò per molto, troppo tempo sulla sua decisione. Provava una forte attrazione per le forze del male ma subiva fortemente il fascino del bene. Le occorreva un solo motivo per pendere dalla parte dell’ uno o dell’altro. Un solo stupidissimo, motivo per ché la sua vita iniziasse a prendere una piega diversa.

Mentre lei attendeva questo segno, molti maghi oscuri avevano messo gli occhi su Marissa Blanche, la più giovane erede di quel nobilissimo e particolarissimo casato. In particolare modo, Cornelius Blanche, suo cugino.- Anne si bloccò ancora guardando negli occhi sua sorella Maggie. Poteva leggere tranquillamente lo sgomento in quelle iridi verdi e particolari, ereditati da sua madre.

Lily seguiva con la massima attenzione tutto quello che usciva dalle labbra rosse di Anne.

 

Draco manteneva gli occhi grigi sulla piccola figura della bambina rannicchiata con morbidezza sulla poltrona.

 

-Va avanti!- la esortò, all’improvviso, Lily. Voleva sapere quando entrava in scena lei.

 

Anne fece un piccolo sorriso amaro, riprendendo il racconto.

 

-Non ho mai saputo come. Mia madre non me l’ha mai raccontato, fatto sta che comunque, Cornelius riuscì a sposarla e  lei fu costretta a scegliere la parte oscura.-

 

Lily e Maggie trattennero il respiro. Cosa significava? Loro non erano cattive.

 

-I primi anni di questo matrimonio forzato, furono tranquilli, i coniugi Blanche  ebbero addirittura una figlia, un paio di anni più grande di me, Tamiara, se non sbaglio. Non l’ho mai conosciuta. Lei è l’unica  che abbia scelto il male. Mamma rimase sposata con Cornelius per parecchi anni, ed in quel periodo, una strana voce, se così vogliamo chiamarla, girava per il mondo magico. Immediatamente dopo, la profezia di Harry Potter, la Cooman ne ebbe un’altra ancora. “Sul tramontare del decimo mese, colei la cui vita è per natura appesa tra il bene ed il male, partorirà una bimba che per potere eguaglierà e supererà il Signore Oscuro. Le forze del bene e del male la contenderanno. -  Anne recitò con meticolosa precisione le parole della profezia. Chissà quante volte sua madre l’aveva intrattenuta con quei racconti che per lei, da bimba ingenua, erano solo bellissime favole.

 

-Cornelius capì che quella Cooman parlava di sua moglie. Poco più tardi, nostra madre rimase nuovamente incinta. Questa volta toccava a me, venire al mondo.- un piccolo sorriso dolce ma amaro incurvò quelle belle labbra. –Cornelius attese con impazienza il giorno della mia nascita, che avvenne il 29 Ottobre. Era convinto che fossi io la bambina di cui parlava la profezia. Si sbagliava. Io era una normalissima strega.-

 

Maggie sussultò sgranando gli occhi. Anne una strega? Questo era davvero troppo... improbabile. Sua sorella era una noiosissima secchiona che aveva ottenuto varie borse di studio per college, ecco, perché non era mai a casa. Non certo per le sue doti magiche. Insomma, era alquanto RIDICOLO.

 

-Se la prima figlia aveva scelto la parte oscura, mamma fece di tutto perché io non facessi lo stesso errore. Mi portò nel mondo dei babbani, qui a NewFreedom, da Thomas Cooper, un brav’ uomo, conosciuto in giovinezza, durante i suoi lunghi viaggi tra i babbani.- Anne guardò ancora le sue sorelle. Non  sapeva come avrebbero reagito, tutta la verità su di loro in un colpo solo.

 

-Ed io?- chiese Maggie arrossendo.

 

Anne annuì riprendendo quel racconto infinito.

 

-Quattro anni più tardi, la mamma rimase nuovamente in cinta, per la terza volta. Anche in quel caso, Cornelius sperò nell’avverarsi della profezia, ma per fortuna o sfortuna la bambina che nacque, il 13 Maggio, era tutt’altro che magica. Era una maga-no. Priva di ogni briciola di potere e praticamente babbana.... Maggie, eri tu quella bambina.-

 

La biondina storse il naso a quella rivelazione. Lei era l’unica tra le sue sorelle a non avere poteri magici. Non sapeva se prenderla con gioia o no .       

 

-Fu Cornelius stesso a pregare sua moglie di portare la bambina nel mondo dei babbani. Così, presto, ebbi una sorellina e Tom, una nuova figlia.-

 

***

 

 

Harry aprì di scatto la porta dell’aula. Il suo ex insegnante, ora collega, era seduto sulla cattedra stracolma di armi babbane smontate. Un sorriso di benvenuto albergava su quel volto ormai non più giovane.

 

-Harry.- lo salutò alzandosi per andargli incontro. Si strinsero la mano cordialmente.

 

Il moro guardò fisso gli occhi di Jefferson; non riusciva a voltarsi. Aveva paura di quello che avrebbe scoperto.

 

-Oh, Evelyn...- continuò l’uomo notando la giovane che era rimasta poco più indietro.

 

-Jefferson!- esclamò lei in risposta allungando una mano.

 

-A cosa devo l’onore di questa visita?- chiese l’auror più anziano riappoggiandosi alla scrivania. Un leggero mormorio si alzò tra i banchi.

 

Evelyn sorrise melliflua.

 

-Niente. Siamo solo venuti a curiosare sulle leve di quest’anno. Volevamo sapere chi era il migliore del corso....-

 

Jefferson sorrise.

 

- Quest’anno il migliore è una ragazza davvero in gamba.-

 

Harry respirò male quando Jefferson iniziò a cercare con lo sguardo la recluta. Una piccola figura rossa cercava di nascondersi alle spalle di un ragazzo bruno.

 

-Ehi, Virginia. Non essere timida. –

 

Ad Harry si gelò il sangue nelle vene. Con infinita calma si voltò. Il cuore si fermò per qualche secondo.

 

Seduta al penultimo banco, vestita e pettinata come tutte le reclute, stava Ginny. La sua Ginny. Aveva gli occhi lucidi ed il viso rosso più del fuoco.

 

Harry inghiottì il vuoto. In quel preciso momento, tutto nella testa gli fu chiaro. Da un po’ di tempo a quella parte gli era sembrata strana. Era certo che lo stesse tenendo all’oscuro di qualcosa di importante. Ma non poteva crederci, comunque.

La sua dolce e sincera Virginia gli aveva spudoratamente mentito.

 

La guardò così intensamente che Ginny poteva sentire i suoi occhi sul capo. Con molta titubanza, alzò la testa e i loro sguardi si intrecciarono.

 

Harry fece una ristata cattiva, sarcastica, innaturale.

 

-Complimenti, Weasley. Ottimo spettacolo...- disse tagliente e con un veloce saluto a Jefferson, lasciò come un tornado la classe di armi babbane. 

 

***

 

Un freddo innaturale albergava nei sotterranei bui e cupi del castello base di Voldemort. I respiri si condensavano in vapore. C’era un discreto movimento tra un corridoio e l’altro. Tutti i mangiamorte a disposizione erano stati adoperati per organizzare la sala in cui Voldemort avrebbe assistito al rituale della famiglia Blanche.

 

-Sei sicuro che funzioni?- Angelia si era avvicinata silenziosa a suo fratello Cassio.

 

Il bruno si voltò guardandola negli occhi.

Quel colore così particolarmente blue, quel taglio tanto dolce e regolare. Chiunque li avesse visti, mai avrebbe pensato che appartenessero alla schiera dei mangiamorte.

 

-Sicurissimo.- affermò tornando a sistemare il pugnale con il quale Hermione si era ferita qualche anno prima a casa dei suoi genitori. Ancora albergavano gocce del suo sangue sulla lama lucida e tagliente. Era quello il contatto che utilizzavano per raggiungerla.

 

-Angelia, Cassio. Iniziate a prendere posto. Sistematevi in modo da formare un triangolo.-

 

Tamiara era in piedi accanto al trono di Voldemort, sistemato lì per l’occasione. Il signore oscuro era adagiato con grazia e tranquillità. Ai suoi piedi, il piccolo Codaliscia.

Parecchi Mangiamorte erano schierati  ai lati dei muri.  Mellifluo era in prima fila con le braccia incrociate e lo sguardo indecifrabile.

 

Tamiara andò a sedersi tra i due fratelli occupando il vertice più alto del triangolo. Quella magia richiedeva una grandissima meditazione. E per raggiungere uno stato di concentrazione elevato occorreva del tempo.

 

-Iniziamo...- sibilò Tamiara afferrando le dita di Cassio ed Angelia.

 

***

 

-Fammi capire bene.- esordì Maggie toccandosi il naso imbarazzata. –Sono l’unica tra voi a non avere poteri ?-

 

Anne abbassò lo sguardo stringendosi nelle spalle. Il tono di Maggie non era inquisitorio ma per lo più accusatorio.

 

-Beh, sì.- disse con un filo di voce la più grande.

 

Maggie si mise le mani tra i capelli.

 

-Perfetto! Anche tra i maghi sono inutile. – disse alzandosi in piedi. –Per giunta mio padre, il mio vero padre non... non ha voluto che restassi con loro... io... io...- cercò di dire prima che le lacrime sgorgassero dai suoi occhi verdi. Si mise una mano sul viso correndo fuori.

 

Anne si alzò per seguirla ma TJ fu più veloce.

 

-Vado io. Tu continua a spiegare tutto a Lily.-

 

Prese le giacche e senza aggiungere altro scomparve dietro la porta.

Anne tornò a sedersi sul divano aveva ancora gli occhi di tutti i presenti puntati addosso. Non se la sentiva di continuare. Era stato doloroso, anche per lei, riportare alla memoria tutte quelle storie narratele da sua madre. Ci aveva messo così tanto per cercare di chiudere quella porta ed adesso si ritrovava sommersa da tutti quei ricordi.

 

-Anne.- la piccola mano di Lily si strinse attorno alla sua, più grande. –Continua, per favore.-

 

La bruna guardò negli occhi la bambina. Quelle pozze di metallo, che continuamente cambiavano colore, erano così tristi e desiderose di sapere che pur di non deluderla continuò il racconto.

 

-Dopo aver lasciato Maggie da Tom, la mamma cadde in un brutto periodo di depressione. Aver abbandonato due figlie nel mondo babbano e vederne una completamente rapita dal fascino delle arti oscure non doveva essere stato piacevole per lei. Cornelius, pur di far sì che  sua moglie tornasse quella di una volta, acconsentì al suo trasferimento temporaneo nel mondo dei babbani, a casa di Tom. Finalmente, io e Maggie avemmo una vera, seppur strana, famiglia.- Anne sorrise con dolcezza a quella reminiscenza. Forse era uno dei pochi ricordi davvero felici che la sua infanzia aveva avuto la compassione di donarle. –Dodici anni più tardi, qualcosa nella nostra vita s’incrinò. Un giorno, Cornelius ordinò a Marissa di tornare a casa. Seppur con riluttanza nostra madre dovette accettare, e con una grande pena nel cuore, ritornò al Blanche Manor.  Non la vidi né sentii per circa 9 mesi. In quel periodo, ero in cerca di un lavoro, quindi, passavo molto tempo nel mondo magico. Strane quanto inquietanti notizie giravano sul conto della famiglia Blanche, tutte parlavano di una nuova e presunta gravidanza della signora Marissa, della possibilità che quella volta sarebbe stata quella giusta.

Cercai spesso di mettermi in contatto con mia madre, ma non ci riuscii mai. Fino a quando, un 31 ottobre, Marissa si presentò nuovamente alla porta di Tom con un piccolo fagotto tra  le mani. Scoppiò a piangere tra le braccia dell’ uomo che per tutta la vita mi ha fatto da padre. I suoi singhiozzi sono ancora vividissimi nelle mie orecchie. : “Lei Tom! E’ lei capisci! La mia piccola, è l’erede di Voldemort. E’ la sola che può prendere il suo posto... Ed io non voglio che accada. Ti prego occupati anche di lei, non farla arrivare nelle mani di Cornelius...”-

 

Anne rimase per un po’ in silenzio. Gli occhi lucidi e prossimi al pianto. Avrebbe smesso all’istante il racconto, se una mano forte e gentile non si fosse posata sulle sue.

Alzò il suo sguardo blue andando ad incontrare quello grigio e magnetico di Malfoy. Immediatamente, si sentì arrossire ma pronta a continuare.

 

-La mattina successiva Marissa era sparita. Aveva lasciato un solo biglietto in cui c’era scritto che ci avrebbe amato per sempre. Nient’altro. Da allora, non abbiamo più avuto notizie di mamma. So, che hanno provato a cercarci, ma chissà per quale caso fortuito non ci sono mai riusciti.-

 

Anne finì il racconto con un piccolo sospiro. Non credeva che sarebbe arrivata alla fine senza scoppiare mai a piangere. Si voltò a guardare Lily che aveva lo sguardo perso nel vuoto. La piccola bocca rossa semi aperta, le sopracciglia corrugate nella smorfia di riflettere.

 

-Tutto a posto?- chiese la bruna slacciando una mano da quella di Draco e appoggiandola con infinita dolcezza sulla piccola testolina della sorella minore.

 

Lily si voltò a guardarla mordendosi le labbra.

 

-Io... io sono l’erede di Voldemort?-

 

Anne annuì col capo.

 

-Ma come faccio ad essere l’erede di qualcuno che non ho mi visto in vita mia?-

 

Anne trattenne un piccolo sorriso chinandosi a baciarle la fronte. –Non lo so.- le rispose con sincerità.

 

-Ma Voldemort è cattivo?-

 

La bruna annuì ancora.

 

-Allora, io sono cattiva.- concluse con un filo di voce.

 

Anne e Draco scossero il capo con la stessa violenza e nello stesso istante.

 

-Assolutamente, No. – disse Draco inginocchiandosi davanti alla piccola e prendendole il viso tra le mani. –Sei solo una piccola strega che ha gli stessi poteri di Voldemort. E’ ben diverso. Tu non sei uguale a lui e per questo che loro ti volevano, così ti avrebbero costretto ad essere cattiva. Ma tu non lo sei, principessa. Non lo sei affatto.-

 

Lily guardò negli occhi Draco.

 

-Di...dici davvero?- gli chiese ricacciando indietro le lacrime.

 

Malfoy sorrise annuendo con determinazione.

 

-Potrei mai mentirti?-

 

Lily rincuorata dal commento dell’uomo aprì il suo visino in un bel sorriso tranquillo. Gettò le braccia al collo dell’ex-auror biondo e come ogni volta trovò quel contato così pacifico, che sentì la voglia di piangere scivolarle via, e, finalmente, nessun più strano pensiero le girò per la giovanissima mente.

 

Quell’adorabile quadretto famigliare fu distrutto da un urlo devastante proveniente dal piano di sopra.

Hermione stava strillando.

 

***

 

Maggie si circondò le gambe con le braccia. Affondò il viso arrossato e rigato da qualche lacrima sporadica, che lenta scendeva a scalfirle le belle guance, nella pesante stoffa dei jeans scuri che indossava.

La maglia a righe multicolori era bagnata in quei punti, dove qualche goccia salata era andata a posarsi. I lunghi capelli biondi scendevano lungo le spalle e sul viso, celandoglielo.

 

Non era certo in forma smagliante.

Scoprire che la tua famiglia è formata da maghi e streghe è già abbastanza scombussolante, senza l’aggiunta di quel piccolo, quanto fastidiosissimo particolare, di essere l’unica diversa, tanto disonorante da essere ripudiata dal tuo stesso padre.

 

Maggie si sentiva sola, indesiderata e, perché no, esclusa da quella situazione che per quanto terrificante potesse essere, riguardava, comunque, gran parte della sua famiglia. Sospirò profondamente prima di stringersi maggiormente nelle spalle.

 

Una piccola pressione alle sue spalle la fece sussultare, ma quando due braccia ben conosciute, si serrarono attorno ai suoi fianchi, ed una fronte si appoggiò con dolcezza contro la sua schiena, capì di non avere nulla da temere e come le succedeva sempre, ogni volta che TJ cercava di consolarla, si sciolse in un pianto liberatorio, così sentito e straziante da far commuovere anche il rossiccio.

 

-Io sono… mi sento…- Maggie singhiozzò con forza voltando appena il capo per incontrare gli occhi di TJ, che aveva appoggiato la sue testa sulla spalla della biondina. Quelle iridi terribilmente chiare commosse fino a diventare lucide.

 

-Shhh…- le disse baciandole la guancia bagnata. –Non cercare di spigarmi quello senti. Io non riuscirei a capire molto… ma non preoccuparti io sono qui, come lo sono sempre stato.-

 

Maggie si voltò di scatto gettandogli le braccia al collo. Sprofondò la sua testa nel petto del giovane respirando a pieno quel profumo di pulito che tanto la rilassava. TJ la strinse forte a sé baciandole con delicatezza i capelli. Era così fragile ed indifesa.

 

-Io mi sento terribilmente… io non ho… non faccio parte di nessuna famiglia!- concluse calmandosi appena. Le lacrime continuavano a scendere copiose da i suoi occhi verdi.

 

-No! Non è vero…. Tu ce l’hai una famiglia, Maggie. Hai una padre stupendo, delle sorelle che ti vogliono bene e poi… beh, poi, hai me. Tu per me sei tutta la mia famiglia, le tue sorelle sono le mie e Tom, beh, lui è il padre che non ho mai avuto… quindi non credo che tu non abbia una famiglia.-

 

Maggie annuì contro il suo petto arrossendo appena. Non pensava che TJ la considerasse la sua “famiglia”.

 

-Io… io sono diversa.- aggiunse Maggie guardandolo negli occhi. –Anche nell’anormalità sono l’eccezione. Signori e signore sono orgogliosa di presentare la persona più STRAMBA del mondo, Margareth Kathlynne Cooper o Blanche!-

 

Nonostante la situazione, entrambi non poterono evitare di ridacchiare.

 

-Ridi?- fece Maggie scandalizzata. –Qui c’è da piangere…-

 

TJ la strinse nuovamente forte a sé. –Mi sembra che quello l’abbiamo già fatto.-

 

Maggie si accoccolò tranquilla tra le sue braccia respirando a pieno quella bellissima sensazione di completezza che provavano entrambi quando erano stretti l’una all’altro.

 

-Sono davvero la tua famiglia?- chiese titubante la biondina voltandosi appena per guardarlo. TJ si chinò su di lei rubandole un piccolo bacio a fior di labbra.

 

-La più bella che io abbia mai avuto.- le disse appoggiando la sua fronte contro quella di lei.

 

Maggie arrossì quando ebbe l’irrefrenabile impulso di avvicinarsi e cancellare nuovamente la distanza tra le loro bocche. Questa volta per un vero contatto.

Così, all’improvviso, senza rifletterci, tutti e due, si mossero nello stesso istante. Le loro labbra si incastrarono alla perfezione. Sembrava che entrambi conoscessero già tutto della bocca dell’altro, perché apparivano così esperti e disinvolti. Ben presto, entrambi si spinsero oltre il casto e semplice bacio che spesso si erano scambiati. Il contatto divenne profondo ed intimo. E mai nessuno dei due provò una tale sensazione di dipendenza l’uno dall’altra.

 

Erano così presi dal momento, che non si accorsero del primo urlo che proveniva dalla casa.

 

***

 

Harry colpì a vuoto l’aria. Uno, due, tre volte. Era nervoso. Mai lo era stato così tanto. Andava su e giù nella palestra della base continuando a guardare nel vuoto. Si sentiva male fisicamente e moralmente. Aveva il cuore in pezzi, e quella strana sensazione, gli provocava una discreta nausea.

 

Si sentiva un grifondoro in gabbia. Misurava a grandi passi l’ambiente in cui era imprigionato da più di tre ore.

 

Tante domande gli vorticavano nella testa. Come, dove, quando ma soprattutto PERCHE’ ? Perché gli aveva mentito? Le aveva mai impedito di fare qualcosa o di decidere liberamente della sua vita ?

 

“Andiamo! Se l’avessi saputo, avresti fatto di tutto per farle cambiare idea…” gli disse una vocina insopportabile nella testa.

 

-E allora?- gridò contro l’aria immobile della grande stanza. L’eco si diffuse rapidamente. –Almeno sarebbe stata sincera…- aggiunse tra i denti.

 

“Non è una cosa così grave. Non puoi farle una colpa se ha voluto, che tu, il suo ragazzo, non sapessi niente.

 

Harry strinse forte i pugni lungo le braccia. Tremava leggermente.

 Mentre cercava di rilassarsi l’immagine di Ginny vestita da addestrante gli apparve nella testa. Caricò il pugno e lo sferzò nell’aria con tutta la sua forza.

 

-Nervosetto?- la voce di Evelyn lo interruppe.

 

Harry alzò gli occhi al cielo. Quella ragazza era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.

La guardò con astio sbruffando leggermente.

 

-Cosa vuoi, adesso?-

 

Evelyn si strinse nelle spalle andandosi a sedere sull’asse d’equilibrio. Accavallò le gambe lunghe e sode fasciate dalla pesante stoffa dei pantaloni neri della divisa.

 

-Voglio solo darti una mano.- gli rispose con un sorriso.

 

Harry avrebbe tanto voluto cancellarglielo con un ceffone ma la sua legge morale, secondo cui le ragazze non andavano mai sfiorate, nemmeno con un fiore, lo trattenne. Aggrottò la fronte,  mettendosi le mani in tasca.

 

 -Mi avresti dato una mano se per una volta nella tua esistenza non ti fossi impicciata della mia vita personale.-

 

Evelyn si grattò il naso con noncuranza, sembrava quasi che quel discorso non riguardasse minimamente lei.

 

-Io sono solo stata sincera nei tuoi confronti. Se lo fosse stata anche Virginia, adesso, non saresti qui con me a roderti il fegato dalla rabbia, Harry.-

 

Il moro strinse gli occhi. In effetti, quella piccola viperetta aveva ragione. Non era solo colpa sua. Se, semplicemente, Ginny gli avesse detto la verità! In quel momento, di sicuro, la starebbe coccolando.  Avrebbe avuto le sue dita affondate in quei bellissimi ciuffi ramati, e i suoi occhi impegnati a scrutare ogni centimetro di quella esile figura, placidamente addormentata tra le sue braccia.

 

-Perché non te ne vai e mi lasci in pace?- le disse velenoso sedendosi con pesantezza sull’asse d’equilibrio.

 

Evelyn sorrise melliflua accomodandosi meglio accanto a lui. Si portò a cavalccioni a qualche centimetro dalla schiena dell’auror.

 

-Sei troppo teso.- disse con tranquillità indicandogli la schiena. – Dovresti fare un bel massaggio…-

 

Harry inarcò un sopraciglio.

 

-Tu sei l’ultima persona al mondo da cui vorrei essere toccato, in questo momento…-

 

Evelyn rise.

 

-Dai! Non sono mica velenosa. Sono davvero brava nel massaggio shazu… in fondo non ti costa niente.- disse persuasiva posandogli le sue piccole mani calde sulla schiena.

 

Harry s’irrigidì immediatamente. Cercò di opporsi ma le abili dita della ragazza avevano iniziato il loro lavoro dolce e duro nello stesso tempo. In pochi minuti, sentì i muscoli della schiena e del tutto il corpo rilassarsi come non mai.

 

-Ti va di parlarmi un po’ di te?- chiese con voce dolce e tranquilla la donna.

 

Harry non seppe mai il motivo ma, prima di accorgersene, si ritrovò a parlare dei suoi problemi con quella ragazza che, più di tutto al mondo, doveva tenere alla larga.

 

***

 

-Ma che faccia tosta!- esclamò arrabbiata Lucrezia mentre percorreva con Ginny i corridoi della base di Auror. L’ultima lezione era terminata qualche minuto prima e quello strano trio si aggirava con passo veloce per gli ambienti luminosi e asettici dell’edificio. –Farti fare quella figura davanti a tutti…- continuò stringendo ancora maggiormente i volumi tra le mani. 

 

-Lu… perché non la finisci con questa cantilena?- la riprese Joseph, il ragazzo più alto. Era l’unico che riusciva a far zittire quel piccolo vulcano.

 

-No.- gli rispose apertamente Lucrezia. –Non aveva nessun diritto di farle quella scenata.-

 

Ginny sospirò cercando di ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire da quando aveva visto Harry entrare nella sua classe di armi. Le era letteralmente preso un colpo. Il cuore le si era fermato per alcuni secondi, mentre la strana sensazione di un nodo alla gola la costringeva a boccheggiare in cerca di ossigeno.

 

-Lo so, che il capitano Potter non si è comportato bene, ma non è il caso di ricordarglielo ogni 5 minuti. Lasciala respirare.- concluse il ragazzo cercando di difendere il suo mito.

 

-Ma io…- Lucrezia cercò di ribattere prima che Joseph le facesse segno di guardare il visino pallido e dispiaciuto di Ginny, che al contrario, non aveva parlato più, da quel brutto momento.

 

-Ehi…- disse ancora la brunetta posandole una mano sulla spalla. –Non essere giù.- 

 

Ginny si voltò sorridendole con dolcezza. –No, non preoccuparti. Sto bene.-

 

Lucrezia le tolse una ciocca rossa dal volto. –Sì, certo. Stai bene come può stare bene una tigre in una gabbia.-

 

Ginny rise a quel paragone. Spesso era stata paragonata ad un’aggraziata tigre in gabbia.

 

-No . Davvero Lucrezia. Grazie del tuo interessamento ma sto bene, nonostante tutto.-

 

La brunetta cercò con gli occhi l’aiuto di Joseph che continuava a camminare in silenzio a loro fianco.

 

-Ti va di venire insieme a noi?- le propose, all’improvviso, mentre gli occhi dal taglio orientaleggiante si illuminavano.

 

Ginny scosse il capo. Non le andava molto di uscire. Ma non voleva nemmeno tornare in camera sua. Sapeva che avrebbe pianto tutta la notte.

 

-Non mi va di uscire.-

 

-Se vuoi puoi venire da noi. Abbiamo un piccolo appartamentino giusto fuori la base. Lo condividiamo con un mio amico. Ti cedo il mio letto, così potrai dormire con Lucrezia.- intervenne Joseph, con un sorriso.

 

Lucrezia saltò sul posto tutta contenta. –Ottima idea, Jo. Dai vieni, ci divertiremo.-

 

L’entusiasmo esplosivo di Lucrezia coinvolse anche lei.

 

-Io… non so che dire.-

 

Lucrezia le prese le mani -Dicci solo che accetti. Ti prego. Non ho mai avuto un’amica donna.-

 

Joseph cercò di sopprimere una risata mentre scoccava un bacio sulla guancia della ragazza. –Forse perché sei un maschiaccio?-

 

La brunetta fece finta di sentirsi offesa allentando un piccolo ceffone sul braccio dell’amico. –Allora?- continuò rivolta a Ginny.

 

La rossa sorrise incapace di rifiutare un simile invito e, con gli occhi un po’ lucidi, annuì col capo.

 

***

 

Il sottoufficiale James, camminava tranquillo per le placide vie di Londra. Non riusciva ancora a capire cosa l’avesse spinto ad accettare la proposta indecente di Evelyn.

 

-Dovrai solo tenermela lontano…- gli aveva detto con un bel sorriso. –Al resto penserò tutto io.-  

 

Si sentiva un po’ male. Non era mai stato bravo a soffiare le ragazze degli altri. Di solito, era sempre il contrario. Certo, gli avrebbe fatto piacere prendersi una bella rivincita sul capitano Potter, ma non così. Lui era un uomo d’onore. E soprattutto amava le sfide. Harry, però, aveva allentato la presa. Sentirsi tradito e preso in giro non doveva essere una bellissima sensazione.

 

-Andrew?- la voce di Evelyn lo riportò alla realtà. Dovevano incontrarsi in quel piccolo locale nei pressi della base. Il loro piano era a buon punto ma dovevano ancora sistemare alcuni luoghi ostici.

 

Il giovane auror bruno si voltò. Una strana sensazione d’imbarazzo lo investì quando posò i suoi occhi sulla giovane donna.

Doveva ammetterlo.

Ginny era bella, molto bella. Ma il capitano McNarth era qualcosa di incredibilmente sexy e conturbante. Avrebbe potuto avere tutti gli uomini della base ai suoi piedi. Per questo, James, non riusciva ancora a capire il motivo di tutto quell’accanimento nei confronti di Harry.

 

La luce del tramonto colpiva in maniera deliziosa i capelli scuri e lisci della donna. La gonna corta e nera lasciava vedere perfettamente quelle gambe sode e rotonde nei punti giusti. La camicia bianca ed il giubbetto di pelle aderenti rendevano ancora più aggraziate le curve sinuose del suo corpo. Il leggero ombretto e la matita facevano risaltare quegli occhi particolareggianti. Il cui colore variava dal nocciola al verde molto scuro.

 

James arrossì mentre con lo sguardo percorreva ogni millimetro della figura della donna, in piedi, davanti a lui. Con quel portamento così sicuro ed elegante. Quello sguardo curioso ed intelligente.

 

-McNarth.- rispose cercando di nascondere il suo rossore.

 

-Sei in ritardo- lo rimproverò la donna anticipandolo nel locale a pochi metri di distanza.

James sospirò prima di seguirla.

 

L’aria calda e il vociare assordante lo disorientarono. Faticò un po’ prima di individuare Evelyn che gli indicava la posizione del tavolo.

 

-Uno, un po’ più nascosto, potevi trovarlo, capitano?- la riprese bonariamente accomodandosi di fronte alla donna.

 

Evelyn sorrise, mostrando la sua dentatura bianca e regolare. James sentì una strana sensazione di felicità nel vederla abbozzare un sorriso ad una sua battuta.

 

-Cosa ordini?- gli chiese guardando con attenzione il menù.

 

James si grattò la testa. Quella donna lo stupiva ogni giorno di più.

 

-In realtà, nulla. Voglio solo sapere le ultime novità. Sono in ritardo, devo tornare a casa.-

 

Evelyn fece una piccola smorfia dispiaciuta. –Che peccato. Ed io che mi ero fatta tutta carina, per te.-

 

James sorrise. Si puntellò su un gomito guardandola leggere il menù.

 

- Tu  sei sempre carina, per me.-

 

Evelyn alzò e riabbassò, velocemente, lo sguardo, mordendosi le labbra. James non ne fu proprio sicuro, ma gli parve di vedere un’ombra rossa imporporare quelle belle guance morbide.

 

 - Oggi, ho parlato con Harry. Ha scoperto tutto, quindi, da domani, puoi iniziare il tuo lavoro.- quando parlò, Evelyn lo fece in un modo veloce ed asettico.

 

James stentò a riconoscerla.

 

-Tutto, Ok?- le chiese quando la vide rimettere a posto il menù e infilarsi il giubbino.

 

Evelyn alzò lo sguardo sorridendo.

 

-Certo,- si alzò dalla sedia circumnavigando il tavolo –Solo che questo vociare mi da fastidio. Quello che dovevo dire l’ho detto. Quando avremo bisogno di parlarci ci incontreremo, di nuovo. Ora vado, i miei genitori mi hanno invitata a cena. Vogliono farmi conoscere il 100° candidato. Sai, qualche altro giorno potrei affittarti come mio fidanzato da presentare ai miei… forse smetterebbero di rompere.-

 

James si alzò con lei accompagnandola alla porta. Una volta fuori aggiunse: -Tra un po’, avrai un vero fidanzato da mostrare. Per giunta, anche famoso.-

 

Evelyn si strinse nelle spalle. –Speriamo. Beh, buon lavoro Sottoufficiale Andrew.-

 

James sorrise, facendo un saluto militare. –Grazie, capitano.-

 

E senza aggiungere altro si separarono.

 

***

 

Draco ed Anne si precipitarono su per le scale. Salirono i gradini  così velocemente che rischiarono spesso di inciampare. Le urla di Hermione continuavano a farsi sempre più frequenti.

 

Avevano lasciato la piccola Lily al piano di sotto con Lewis raccomandandosi con entrambi di non lasciar passare nessuno.

 

Un quarto urlo di Hermione fu immediatamente seguito da uno di Ron che letteralmente sbraitava contro il povero medimago.

 

-MA COSA CAZZO STA FACENDO?- urlò.

 

Anne e Draco aprirono la porta, proprio nel momento in cui, Ron afferrò il piccolo uomo bruno per la collottola. Lo scosse con forza, alzandolo di qualche centimetro dal pavimento.

 

Draco intervenne, togliendo dalle mani di quella furia rossa il povero mal capitato. -Sono un medimago.- si difese accarezzandosi la gola. –Non me n’intendo di magia nera.-

 

Ron si girò. Aveva gli occhi lucidi e il volto rosso più dei suoi capelli. –Se non può fare niente, allora la prego di andare via.-

 

Il medimago non se lo fece ripetere due volte e, con un colpo di bacchetta, svanì nel nulla.

 

Tutti concentrarono la propria attenzione sulla bruna che, nel frattempo, non aveva smesso un attimo di dimenarsi e lamentarsi.

I capelli erano arruffati e sconvolti mentre il lenzuolo era arrivato dall’altra parte della stanza. La leggera camicia da notte azzurra era scivolata oltre il ginocchio.

 

-HERMIONE!- gridò il rosso precipitandosi su di lei. L’afferrò per le spalle scuotendola. –EHI, MI SENTI?!-

 

Mentre, Ron gridava per farsi sentire, Draco si era avvicinato al letto fissando incuriosito la mano di Hermione. Lo strano bagliore viola era ricomparso sotto la fasciatura macchiata di sangue.

 

Con veemenza slegò la benda intorno al palmo. Un nodo gli si formò in gola.

Come l’insegna di un locale notturno, la cicatrice di Hermione s’illuminava, assumendo strane forme. Draco non riusciva a vedere bene. Avvicinò la mano e notò che quelle strane forme altre non erano che lettere. Per la precisione, quattro caratteri che si ripetevano in successione. “N-E-W-F N-E-W-F-“

 

-Cosa diamine è ?- sussurrò, cercando con gli occhi gli altri, che erano ancora impegnati a tranquillizzare Hermione. Ron la teneva per le spalle mentre Anne le accarezzava la testa.

 

Guardò parecchie volte la mano di Hermione. Rimase per un po’ in silenzio a riflettere, fino a quando, tutto non gli fu chiaro.

 

-Certo.- sussurrò, prima che un quinto grido della donna squarciasse il silenzio della casa.

 

***

 

Hermione continuava a camminare in un tunnel così buio ed angusto da riuscire a stento a respirare. Quel poco fiato che riusciva ancora ad emettere si condensava in vaporose nuvolette.

 

Sentiva freddo molto freddo, ma aveva anche quell’insopportabile sensazione di surriscaldamento. Non sapeva cosa fare, se tremare oppure sventolarsi.

Aveva vagato per molto tempo in questo tunnel nero, buio, fino a quando una luce rossa ancora più soffocante di quell’oscurità l’aveva circondata.  

 

-Pensavi di sfuggirci, piccola strega mezzosangue?- la voce che di solito le parlava in sogno, era stata sostituita da una femminile piuttosto acuta.

 

Hermione si guardò intorno cercando di riuscire a scrutare qualcosa in quell’ombra.

 

- E’ inutile che cerchi la mia figura.- Hermione si concentrò meglio su quel suono. Non era una sola persona a parlare. Sembravano più che altro diversi tipi di voce ben amalgamati per farne rassomigliare a una sola.

 

-Cosa vuoi da me?- chiese girandosi intorno. Più quella voce parlava e più un assurdo quanto insopportabile mal di testa l’assaliva.

 

-Nulla, voglio solo finire quello che ho iniziato- ed una mano morbida era uscita da quella luce rossa per andarsi a serrare intorno alla sua gola. In quel momento, urlò con tutta se stessa.

 

***

-Certo, cosa?- chiese Anne guardandolo.

 

Draco si sforzò di ricordare quel saggio di magia nera che aveva letto su uno dei tanti libri a Malfoy Manor.

 

-Hermione si è congelata!- esclamò prima di correre in camera sua. Ricordava di aver portato qualche libro di magia nera.

 

Ron seguì con gli occhi i movimenti di quei due.

 

Draco attraversò il corridoio seguito a ruota da Anne.

 

-Cosa vuol dire congelata?- gli chiese mentre lo osservava cercare con attenzione nei suoi volume nella libreria meticolosamente ordinati in ordine alfabetico. Vide lo sguardo grigio illuminarsi quando si poggiò su un libro dalla copertina nera e dalla notevole consistenza.

 

-Auto-congelata, per la precisione.- la corresse mentre cercava con furia la pagina indicatagli dall’indice.

 

Anne inarcò un sopracciglio ugualmente confusa.

 

-Sicuramente, qualcuno ha cercato di entrare nella sua mente. Deve esserci riuscito per un certo periodo. Poi, però Hermione se n’è accorta, e si è autocongelata. Solo una persona intelligente come lei poteva sapere dell’esistenza di questo incantesimo pericolosissimo.- continuò a cercare mentre Anne iniziava a saltellare da un piede all’altro per l’agitazione.

 

-Vai, vai…- lo incitò ad un certo punto.

 

Draco alzò per un breve secondo lo sguardo dalle pagine. Anne aveva le guance rosse e l’espressione vivissima. Il biondino sorrise obliquo e prima di potersi trattenere le disse:

 

-Sai che sei molto carina, in questo momento.- e senza darle il tempo per rispondergli o per farla arrossire. Esclamò. –EUREKA!-

 

Lesse velocemente quel lungo saggio. Fino ad arrivare alla parte che maggiormente gli interessava.

 

- L’incantesimo autocongelante può essere spezzato o dal mago stesso o   da uno stregone molto potente.- disse ad alta voce

 

-Hermione deve essersi bloccata.- disse Anne togliendosi una ciocca dalle labbra.

 

Draco concordò con lei. –E’ quindi dobbiamo trovare un grande stregone.-

 

-Se penso agli stregoni più potenti del nostro secolo mi vengono in mente solo tre nomi,- aggiunse la ragazza guardandolo negli occhi.

 

-Silente,- iniziò l’uomo.

 

-Harry Potter.- continuò Anne.

 

-E Voldemort… due dei quali sono gia da escludere. Non credo che Silente potrebbe mai venire qui ad aiutarci.-

 

-Voldemort, men che meno.- disse la bruna sorridendo amaramente.

 

-Sì… ma noi abbiamo la sua erede.-

 

Anne sgranò gli occhi. –Scusa ?-

 

Draco s’illuminò chiudendo di scatto il libro. –Lily è la nostra unica salvezza.-

 

-Ma…- cercò di protestare Anne prima che il biondino le mettesse un dito sulle labbra.

 

- E’ l’unico modo.- e senza aggiungere altro si precipitò fuori dalla stanza.

 

***

 

 

James infilò la chiave nella toppa della porta. Provò ad aprire un paio di volte ma la serratura sembrava bloccata dall’interno.

Sbruffò, pensando, che forse quei due strambi coinquilini erano andati a dormire chiudendolo fuori.

 

Accostò l’orecchio alla pesante porta di legno scuro e prima che potesse arrabbiarsi sentì la risata di una ragazza avvicinarsi alla porta dare alcune mandate ed infine aprirla.

 

Si ritrovò davanti una giovane, bruna e minuta, ricoperta di una strana sostanza rossa sul viso. La scrutò meglio e la riconobbe.

 

- Lucrezia ?- chiese con un sopracciglio inarcato entrando nell’appartamento.

 

La brunetta aveva i capelli raccolti in un turbante fatto da un asciugamano celeste. Gli  sorrise chiudendogli la porta dietro.

 

-Ciao, James. Sei un po’ in ritardo. Io e Joseph, abbiamo invitato una nostra amica a dormire qui, non ti dispiace, vero?- e senza dargli il tempo di rispondere, si allontanò dalla camera da pranzo con in mano una vaschetta di gelato e due cucchiaini.

 

James rimase interdetto. Si grattò il capo avvicinandosi a sua volta al frigorifero. Prese una burro-birra e si avviò nel salotto. Con pesantezza si lasciò cadere sul divano.

 

-Ahia!- la voce del suo vecchio amico d’infanzia Joseph, lo fece sussultare.

 

-Joseph!- esclamò alzandosi immediatamente dalla sua schiena. –Che diavolo ci fai qui?-

 

-Secondo te ?ho dovuto cedere la nostra stanza a quelle due pazze. Così per giustizia ti ho lasciato il letto nella camera di Lucrezia. -

 

James guardò Joseph dall’alto verso il basso. –Dovrei sentirmi commosso?- gli chiese iniziando a ridere. I capelli scuri e ricciuti dell’addestrante erano incredibilmente disordinati senza il gel.

 

-No, riconoscente come minimo.- gli rispose con uno sbadiglio.

 

-E perché mai? Non sono stato io ad invitare quella ragazza che ci ha spodestato dal nostro letto…-

 

Joseph sospirò. –Già, sono stato io.-

 

Entrambi scoppiarono a ridere. La loro risata baritonale fu seguita da una molto più acuta che quasi gli stordì.

-Da quando vanno avanti così ?- domandò James indicando col pollice la porta della stanza dietro di loro.

 

-Non lo ricordo più. Credimi.-

 

Risero, di nuovo.

 

-E’ carina ?- gli chiese il sottoufficiale  grattandosi il mento.

 

Joseph sorrise.

 

-Direi di sì. Molto, Carina. Ha avuto un po’ di problemi con il suo fidanzato, oggi. Sai, credo che tu lo conosca. O meglio chi non lo conosce.-

 

James si incuriosì.

 

-E’ anche la migliore del corso. Gode di una certa fama anche lei….-

 

Il sottoufficiale sbruffò. –Perché non mi dici chi è, così la finiamo?-

 

Joseph si schiarì la gola.

 

-Ma quanto sei impaziente… comunque lei è Virginia Weasley mentre lui il capitano Harry, James Potter.-

 

Neanche più un rumore si udì in quella stanza. James rimase congelato senza dare più segni di vita.

 

Sconvolto era un eufemismo.

 

***

 

Hermione continuava ad urlare. Ron le teneva forte la mano mentre accanto alla porta Draco era inginocchiato di fronte a Lily.

 

-Hai capito, principessa?- le disse prendendole le manine.

 

La bambina lo guardò con un sopracciglio inarcato.

 

-Devo prendere le mani di Hermione e concentrarmi ?- gli chiese mordendosi le labbra.

 

-Sì, e poi recitare questa formula. Scongelo, ripeti dopo di me. SCONGELO.-

 

La piccola ripeté diligente. Draco sistemò la sua pronuncia con un paio di correzioni sull’intonazione. Il latino non era facile per un inglese.

 

-Scongelo.- disse finalmente Lily.

 

Draco sorrise.

 

-Perfetto.-

 

La presa in braccio ed insieme ad Anne si avvicinò al letto.

 

-Noi siamo pronti, Ron.- disse al rosso facendogli segno di spostarsi. Ron guardò ancora per qualche minuto il viso sudato di Hermione prima che, con riluttanza, la lasciasse andare.

 

Anne si sistemò sul letto prendendo una mano di Hermione e una di Lily. La bambina fece altrettanto. Sospirarono, prima di chiudere gli occhi  e mettersi in contatto con la parte più nascosta ed intima della mente di Hermione.

 

Draco, Ron e Lewis sussultarono quando le due caddero in uno stato comatoso.

 

La prima parte era andata.

 

***

 

Hermione sentì la presa intorno al suo collo diminuire ed una nuova luce farsi largo in quella rossa e soffocante. La mano ben presto la lasciò andare e le cadde a terra senza più fiato. Annaspò con le mani intorno alla gola. Le bruciava tutto.

 

Una voce dolce e conosciuta la fece voltare.

 

-Hermione.-

 

La bruna si guardò attorno. –Hermione vieni qui.- continuò la voce con dolcezza.

 

-Chi sei?- urlò con tutta le sue forze.

 

Il suono rispose con eleganza. –Hermione basta dormire.-

 

-Chi sei ho detto?-  ripeté con rabbia.

 

-Sono qui per aiutarti, chi sono non ha importanza.-

 

Hermione si alzò tremante in piedi.

 

-Dove sei ?-

 

-La luce, tesoro, segui la luce e mi troverai.-

 

Anche questa volta il suono non era altro che due timbri di voce mescolati.

 

-Chi mi dice che tu mi voglia davvero aiutare.-

 

-Nessuno. Devi solo fidarti.-

 

Hermione fu confortata da quella risposta sincera e con passo tremante iniziò ad avanzare verso la luce bianca. Mentre camminava la voce la incitava a proseguire.

 

Era quasi arrivata a sfiorare quella strana porta fatta di luce quando la mano di prima si serrò attorno alle sue gambe. Sorpresa, Hermione perse l’equilibrio e rovinò dolorosamente a terra.

 

-Dove pensi di andare ?-

 

Hermione scalciò un paio di volte nel tentativo di liberarsi.

 

-LASCIAMI ANDARE!- urlò.

 

La voce della luce bianca ritornò a farsi sentire. –Vi ordino di lasciare andare la mente di questa donna. Voi indegni non avete il diritto di usurparla.  Andate via, immediatamente. Scongelo!-

 

La parte rossa e soffocante rise sguaiatamente. –Pensi di intimorirmi! Noi siamo in tre voi solamente in due. Chi è più forte?-

 

-HERMIONE!- gridò in risposta. –Ripeti con me. Scongelo!-

 

Hermione rimase zitta, troppo spaventata per dire qualsiasi cosa.

 

-Hermione fallo!-

 

La mano continuava a serrarsi intorno alle sue caviglie.

 

-Ti prego, Hermione. SCONGELO!-

 

-‘MIONE!-

 

Il suo nomignolo, la fece sussultare. Con titubanza mormorò.

 

-Scongelo.-

 

Le mani intorno alle sue caviglie divennero bollenti. La bruna gridò dal dolore.

 

-Più forte, tesoro! SCONGELO!-

 

Hermione aveva la mente traviata dal dolore insopportabile che quegli artigli incandescenti  le procuravano alla pelle.

 

-SCO…- Iniziò con fatica.

 

-Avanti!- La incitò.

 

Due ferri roventi  le mortificavano le caviglie delicate. Il dolore era insopportabile. Non ce la faceva. Era finita.

 

-Mi dispiace…- mormorò per la seconda volta.

 

-‘MIONE!- gridò la voce.

 

Hermione fu scossa ancora una volta. Il viso di Ron le apparve davanti agli occhi. Tutti gli anni più belli passati ad Hogwarts, il dolore per la morte dei suoi genitori, Harry, Ginny, Draco.

 

Spalancò gli occhi che aveva serrato inconsciamente e con le ultime forze gridò:

 

-SCONGELO!-

 

Le mani intorno alle sue caviglie si sgretolarono come cenere, la luce rossa si frammentò lasciando spazio solo a quella bianca. La voce gentile rideva gioviale

Hermione cadde in un lungo tunnel. Scivolava come se fosse stata su uno scivolo. Era una bellissima sensazione di libertà.

Prima che potesse fare qualsiasi cosa, aprì i suoi occhi.

 

Si guardò attorno incapace di focalizzare l’ambiente, i visi, qualsiasi cosa la circondasse.

 

Si alzò con stanchezza e trovò le sue mani intrecciate con quelle di Anne e Lily che sorridevano. Anche loro avevano un’aria abbattuta ma tremendamente felice.

Anne le saltò al collo stringendola forte.

 

-Grazie a Dio!- disse con un singhiozzo.

 

Hermione non riusciva a capire tanta gioia. Ma solo quando la fitta alla mano le attanagliò il braccio si ricordò di quello che era successo. Scostò con gentilezza la mora, portandosi il palmo davanti agli occhi. La cicatrice era svanita.

 

Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Ron lucidi come mai gli aveva visti.

 

-‘Mione…- sussurrò prima di saltarle addosso e abbracciarla così stretta da farle mancare il respiro. Hermione non ci fece caso. Anche lei aveva avuto paura, in quei momenti. Solo l’immagine di Ron le aveva dato la forza di continuare.

 

Rimase stretta al suo amico d’infanzia per molto tempo.

 

Draco era rimasto in disparte. Non voleva rovinare la felicità di Ron. Sapeva quanto aveva sofferto. Con dolcezza sorrise a quel quadretto e prima di riuscire a lasciare la stanza una mano calda si strinse intorno alla sua. Si voltò di scatto, incontrando gli occhi stramaledettamente blue di Anne.

 

Draco sentì una piccola fitta al cuore. Quella ragazzina era davvero molto bella.

 

-Sei stato bravissimo.-

 

Draco si strinse nelle spalle. –Io non ho fatto nulla.-

 

Anne scosse il capo sorridendogli.

Rimasero in silenzio, senza aggiungere altro. Contenti che tutto si fosse risolto per il meglio.

 

Lily guardava con felicità Hermione e Ron abbracciati. Erano così belli.

Scese silenziosa dal letto raggiungendo Draco e saltandogli in braccio.

Lo abbracciò forte.

 

-Ti voglio bene, Draco.-

 

Il biondino sorrise, illuminandosi. Si voltò verso Anne e Lewis visibilmente commossi.

 

-Ti voglio bene, anch’io- rispose con uno sguardo felice ed appagato come non l’aveva da molto, troppo tempo.

 

***

 

Il pugnale lucente e sporco del sangue di Hermione si frantumò in tanti piccoli pezzi. Questo avvenimento fu immediatamente seguito dal risveglio dei tre maghi oscuri.

 

Tamiara, Cassio ed Angelia avevano la fronte madida di sudore ed il respiro irregolare. Si stringevano ancora le mani ma il loro sguardo era quasi perso, smarrito.

 

Il signore oscuro li guardava severo. Anche questa volta uno dei suoi tanti piani era fallito.

 

-Ancora una volta mi avete deluso.- disse con la sua voce fredda e strascicata.

 

Si alò dal suo trono avvicinandosi con passo felpato ai tre. –Non abbiamo più tempo di scherzare.- guardò con i suoi occhi rossi e cattivi i visi stanchi e segnati dei tre.

 

-Ci perdoni.- dissero in coro abbassando il capo.

 

Sul volto scavato e inumano di Voldemort si disegnò un  sorriso sarcastico. –No, basta perdonare.- alzò una mano verso i tre li osservò divertito prima di serrare le sue dita a pugno. Tamiara, Cassio ed Angelia si curvarono in preda dal dolore. Si contorcevano ed annaspavano in cerca di salvezza. Voldemort non li avrebbe risparmiati se una voce nell’ombra non lo avesse fermato.

 -Mio Signore,- Mellifluo si era fatto avanti dall’oscurità.

 

-Sì ?- gli rispose voltandosi appena.

 

-So chi è e dove si nasconde il medimago incaricato di preparare la pozione della fenice.-

 

Lord Voldemort si girò completamente. Un sorriso pieno si allargava sul suo volto. –Bene, molo bene, mio Mellifluo. Affina le tue conoscenze e dopo sferra l’attacco nel cuore del nemico.-

 

Mellifluo chinò il capo in segno di assenso.

 

La grande battaglia stava per incominciare.

 

***

 

TA DADADAN! Vi è piaciuto questo capitolozzo miei piccoli puledrini (PULEDRINI?! NDTutti ^^Nd Angéle)? Spero vivamente di sì. Come avrete notato la fine è quasi giunta… mancano, infatti, pochi capitoli (all’incirca 5) e poi, finalmente, non vi romperò più… Contenti? Credo di sì.

Ah, è emozionante terminare una storia durata quasi un anno… infatti, ricordo di aver immaginato il primo chap e la storia intorno a Dicembre… nel frattempo che arrivo all’ultimo chap ci arriviamo, credetemi…

 

Per scrivere questo chap, ho dovuto fare salti mortali (la scuola è incominciata ed, ahimè, anche lo studio è ripreso a pieno ritmo, quindi, ho trovato, nelle tante cose che dovevo fare, un po’ di ritagli di tempo per terminarla. Che brava,ne vero ^^) Ma l’ho fatto molto volentieri perché voi mi volete bene e avete fatto il vostro bellissimo dovere di esprimere un vostro parere riguardo questa mia storia. Me very Happy.

 

Non so se avete notato, inoltre, che c’è stato un brutto episodio di “ abuso di nome”, proprio nel mio spazio di recensione. Devo dire  che ne sono rimasta alquanto turbata e scocciata. 1. perché ha infangato il nome di una delle autrici più brave dell’EFP, e 2. ha offeso con le sue parole sciocche me, i miei personaggi, la mia fantasia e soprattutto i lettori. O meglio, chi ha avuto l’educazione di lasciare un commento, sì negativo, ma rispettoso e molto costruttivo. Non voglio fare una tragicommedia né roba simile, perché non è da me, ma pregerei tutti coloro, che si divertono ad insultare ed infangare la gente di non farlo più su questo sito. Anzi, di non farlo più in generale.

E’ una cosa sciocca quanto inutile. Tutti quelli che scrivono sulla net non lo fanno per soldi, quindi, che ad alcuni, il loro lavoro possa non piacere… beh, scusate l’espressione, ma si fanno un bidet! O meglio se ne fregano altamente. E’ bello essere apprezzati, ma se poi qualcuno mi critica in malo modo per un mio scritto da cui non ricaverò mai un centesimo…TANTO PIACERE!

 

Cmq, lasciamo perder questi argomenti, e passiamo ad altre cose molto ma molto più belle. Un esempio? I vostri ringraziamenti personali.

 

EMMA Grazie tesoro, sei sempre troppo gentile. Come vedi tutto si è risolto per il meglio. Un bacione.

AngéleJ

 

Vale Ma tesoro, ti ringrazio io per leggere sempre e diligentemente la mia storia. Sei troppo grande e gentile. Grazie tante per le belle parole, un bacio,

 

AngéleJ

 

Charlotte No, non sono la migliore della classe. Perché i miei compagni sono tutti secchioni. Io me la cavicchio. Italiano non è la materia in cui vado meglio, ma adoro scrivere, quindi m’impegno e lo faccio con passione. Se il risultato è buono non posso che esserne contenta. Un bacio forte e grazie tante.

 

AngéleJ

 

P.S.

Io vado ad un Liceo linguistico, quindi ho il triplo dei compiti scritti dei normali licei. Basti pensare a francese, tedesco, inglese, italiano, matematica, chimica… ecc…ecc… sono sommersa dallo studio.

 

Ryta Holmes Non preoccuparti, non ho mai dubitato che una persona così poco intelligente potessi essere tu. Don’t worry. Un bacio.

 

AngéleJ

 

Hermy15 Grazie tante, tesoro mio. UN BACIO.

AngéleJ

 

Elaine Grazie… credimi mi hai fatto arrossire. La tua recensione (Arrivato dopo 2 non proprio felicissime) mi ha rimesso il buonumore. Non credo d’essere tanto brava ma se tu lo pensi davvero allora, non posso fare altro che ringraziarti.

 

AngéleJ

 

Daffydebby Grazie, sei davvero molto gentile. Non credo d’essere fenomenale, ma ti ringrazio per il tuo complimento. Sono molto contenta che tutte le mie storie ti piacciono. Grazie, ancora. Un bacione,

 

AngéleJ

 

Cloudy In effetti, io lo dico. Ginny frequenta il corso per diventare Auror. E’ al primo anno. Lo ripete più volte, però non preoccuparti… Capita di essere un po’ distratte, non preoccuparti, piccola. Un bacione, grande anche a te e grazie per essere sempre fedele.

 

AngéleJ

 

Marilia Beh, sono contenta che tu abbia pensato a me (in realtà, non molto visto il tragico avvenimento) però mi fa piacere che tu te ne sia ricordata. Per quanto riguarda il num. Di cell. Perché  no! Lo  invierò al più presto al tuo indirizzo. Non appena, avrò tempo. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Lulu Va bene, ti invierò quelle 4 pagine che ho scritto, però se non ti dovessero piacere, non sgridarmi! Un bacio,

 

AngéleJ

 

Selphie Certo, non brava come l’altra volta però il tuo appellativo di “perspicace” non te lo toglie nessuno. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto. Mi raccomando, continua a seguirmi negli ultimi chap di quest’avventura. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Marion Dai, non ti ho fato aspettare molto, vero?(Marion guarda Angéle con uno sguardo omicida ed un coltellaccio in mano. Metti Giù quel coltello, fai la brava Nd Angéle TUTTA TREMANTE)Grazie per il tuo commento, un bacione,

 

AngéleJ

 

Sissichi Ma sei pazza? Leggere in un colpo solo tutta la mia ffc è da suicidio!!! Non ha riportato nessun trauma mentale, vero?(Angéle preoccupatissima della sorte di Sissichi). Credo di aver risposto a tutte le tue domande nel chap. Mi raccomando continua a seguirmi. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Angela Grazie sei troppo buona. Se io sono una Scrittrice con la S, tu sei una lettrice con la L. Grazie del tuo sostegno e dei tuoi complimenti. Un bacione,

 

AngéleJ

 

WilloW Grazie, troppo gentile. Un bacione,

 

AngéleJ

 

Chris Ciao Dolcissimo recensitore, io sto benissimo, anche se sommersa da compiti e interrogazioni, anche in questo momento, (le 18:21 di un triste pomeriggio autunnale), ho lasciato in sospeso una “full immertion”(sperando di averlo scritto bene, visto che, in quest’ultimo periodo, ho litigato un po’ con l’inglese…) nella rivoluzione industriale e nella politica assolutistica di Luigi XIV, per rispondere ai vostri commenti. Non preoccuparti per il ritardo. Spero che questo chap ti sia piaciuto, fammi sapere con una recensione, un grande bacio, immenso,

 

AngéleJ

 

Daphne Dai, piccolo Genietto, della tua Angéle, non puoi abbandonarmi, proprio adesso. Fai muovere le ruote del tuo cervellino e pensa agli indizi che vi forniscono in tutti i chaps. Sinceramente non so se “ mariuana” si scriva così, (sai com’è, io certe cose le fumo solo… scherzo:P), cmq, se la memoria non m’inganna c’è un “J” da qualche parte… marijuana… ecco, più o meno, così. Cmq, grazie per il tuo commento. Ti mando una valanga di baci,

 

AngéleJ

 

Vale&Mely Mie fedelissime! Ben tornate e ben ritrovate. Mi siete mancate, credetemi. Non pensavo, ci si potesse affezionare così tanto a delle persone, senza averle nemmeno mai viste.  So poco, quanto niente, di tutti i miei lettori, ma sapere che apprezzano i miei scritti (che sono la parte più intima della vita di una persona) è davvero molto bello. Mi ha fatto davvero piacere conoscere tanta bella gente e, quando smetterò, serberò un ricordo stupendo di questa bella esperienza. Grazie per avermi accompagnato fin dall’inizio. Un bacio enorme a tute e due,

 

 la vostra

 

AngéleJ

 

Milady FINALMENTE! Alleluia, alleluia, alleluia! Milady! TESORO, oh, ci risentiamo, dopo quasi due mesi di silenzio. Che hai fatto, sei andata in vacanza alle Barbados? Neanche un internet point, da dove poter inviare nuovi chppini della tua meravigliosa ffc? (Sai che è la mia preferita?) Voglio, anzi, esigo, un aggiornamento il più veloce possibile, d’ora in poi… INTESI?! Naturalmente sto scherzando, la tua storia mi manca, ma non posso obbligarti a fare tutto di fretta. Prenditi il tuo tempo, ma poi dovrai subirne le conseguenze.  Un chap di 70 pagine? Magari… però davvero, aggiorna presto, un bacio

 

AngéleJ

 

P.S.

Mio fratello sta bene e ti saluta tanto.

 

AvaNa Kedavra Ciao! Grazie per i tuoi compliments. Sei troppo buona e gentile. Non è vero che sono SFUGGEVOLE… mi piace l’effetto suspence e, quindi, lo utilizzo molto. So che alcune volte può dar fastidio, ma è interessante sapere come la pensano gli altri su un tuo lavoro. Tanto poi a decidere sarai sempre tu. E’ BELLO… Cmq, ora ti lascio perché ho davvero tantissime recensioni a cui rispondere (Non ti montare la testa Angéle, quelle sono solo perché ci hai messo troppo tempo per aggiornare, cara Nd Tutti ^//^ Nd AngéleJ)

Beh, un bacio,

 

AngéleJ

 

Riley Anch’io sono convinta che 25 pagine sia la lunghezza giusta di un chap… ma alcune volte la vena ti prende e partorisci parole e pensieri che occupano un numero davvero cospicuo di pagine, anche se tu non avresti mai voluto arrivare a 55 pagine. Grazie per aver letto gli ultimi chaps ed avermi recensito. Non merito tanta gentilezza. Ti mando una valanga di baci e tanti abbracci.

Tua

 

AngéleJ

 

Naike Grazie, sei molto gentile. Un bacio e benvenuta.

 

AngéleJ

 

Ary Ciao piccola. Come va, spero benissimo. Sono contenta che la vacanza negli USA ti abbia divertito e ti abbia fatto incontrare i vecchi amici. Non vedere delle persone per quasi un anno deve essere triste. Però non pensiamo a i lati negativi. Davvero sei andata a NY e Miami? WOW! Che bello, tanti complimenti. Posso farti una domanda. Ma che scuola frequenti?Spero tu abbia scelto il liceo Linguistico, sei praticamente bilingue… Va beh, cmq, grazie della recensione  bacissimi.

 

AngéleJ

 

Miroku Grazie, non appena avrò un minuto libero leggerò i tuoi aggiornamenti. Un baciotto anche a te,

 

AngéleJ

 

Silvix Grazie, sei troppo gentile, un bacione

 

AngéleJ

 

Vega Non aggiornato prestissimo, però ho aggiornato. Grazie di essere sempre presente. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Un saluto particolare a PHI PHI .

 

Grazie a tutti coloro che leggono ma non commentano.

 

Un bacione,

 

AngéleJ

 

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Capitolo 26
*** La calma(si fa per dire) prima de... ***


DA AUROR A BABBANI XXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”

DA AUROR A BABBANI  XXV CHAP: “La calma(si fa per dire) prima…”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

 

*In questo chap, sono presenti alcune scene poco consone ad un pubblico non maggiorenne.

Ho cercato di trasmettere poesia e dolcezza, amore e passione. Se non ci sono riuscita, allora perdonatemi.

 

 

*Dedicato a tutti coloro che mi seguono dal principio di questa bella, stupenda

avventura. In particolare, a Marilia.

 

 

Draco Malfoy fissava l’oscurità fitta e misteriosa che si stagliava fuori dalla sua finestra. Il freddo pungente dei mesi invernali si era notevolmente diradato. Il vento della brutta stagione aveva ceduto il posto a quello, molto più allegro e rigenerante, della primavera.

 

Nonostante nell’ultimo periodo tutto si fosse risolto per il meglio, il giovane ed unico rampollo della famiglia Malfoy, si sentiva triste, inquieto. Tutte le strane voci  che, di tanto in tanto, gli arrivavano dal mondo dei maghi, per via Anne, non facevano altro che accrescere la sua ingiustificata preoccupazione.

 

Sospirò, passandosi una mano candida ed elegante tra qui bellissimi ciuffi biondi che, dispettosi, scendevano a giocare con la sua fronte. Sulla maglia bianca, in bella vista, un ciondolo scintillava nell’oscurità. Una “M” elegante e raffinata. Un ornamento prezioso e significativo, come del resto, lo era la ragazza che glielo aveva donato.

 

Anne.

 

Immediatamente, al solo pensiero del viso dolce di quella ragazza che molto l’aveva aiutato in quei mesi difficili,  il cuore del giovane auror prese a galoppare con uno strano ritmo veloce ed irregolare.  Se poi, la sua immaginazione, veniva occupata da quel sorriso sincero e da quelle guance rosa, un leggero porpora saliva a colorargli le sue.

 

Sorrise inconsciamente quando portò le sue dita a stringere quel ciondolo. Gli mancava. Non credeva che sarebbe arrivato a tanto. Ma quando, due settimane prima, aveva accompagnato la bruna alla stazione, aveva sentito l’irrefrenabile impulso di chiederle di restare, di non lasciarlo solo ancora una volta. Aveva taciuto, però, troppo timido ed introverso per dire un qualcosa di così compromettente.

 

Per giunta, in realtà, solo non lo era.

Hermione e Ron erano lì con lui, ma da quando il bel Weasley aveva capito di non poter vivere senza quella donna, l’aveva requisita nel vero senso della parola. Non permetteva più a nessuno di abbracciare Hermione in sua presenza. O di comportarsi in maniera affettuosa con lei. Così, Draco per lealtà ed amicizia nei confronti di Ron aveva preferito rispettare questo suo “capriccio”.

In quel modo, spesso e volentieri, il sensibile Draco, li lasciava soli. Liberi di intraprendere qualsiasi tipo di comportamento che, più per pudore di Hermione, avevano sempre evitato in sua presenza.  

Naturalmente, continuavano a giocare intorno alla vera e propria dichiarazione, mettendo spesso Draco in serio imbarazzo.

 

-Ehi!- la voce di Hermione lo riportò alla realtà. Si voltò senza alcuna vivacità, sorridendole appena.

 

La bruna era sulla porta.

I lunghi capelli mossi, illuminati dalla luce artificiale del corridoio, le scendevano dispettosi sulle spalle. Le labbra carnose contratte in un piccolo sorriso dispiaciuto.

Le lunghe gambe erano nude. Indossava una felpa degli auror, rubata sicuramente dall’armadio di Ron, ed un paio di shorts blue che evidenziavano magnificamente la curva aggraziata della sua coscia.  I piccoli occhiali trasparenti le conferivano un’aria strana. Professionale.

 

-Tutto a posto?- gli chiese con educazione entrando nella camera.

 

Draco le sorrise alzandosi dalla sedia che aveva trascinato fin sotto il davanzale. Si inumidì le labbra, infilandosi il leggero giubbotto di jeans.  Si preparava ad uscire.

 

-Sì, Hermione. Sto bene.- le rispose avvicinandosi quel tanto che bastava per darle un piccolo buffetto sulla guancia. Afferrò le chiavi dell’auto appese ad un piccolo gancio appena più sopra dell’interruttore della luce.

 

- Dov’è, Ron?- le domandò abbassando lo sguardo. Da quando aveva scoperto la verità sui loro sentimenti aveva sempre avuto un timore irrazionale nel guardare negli occhi Hermione. Gli sembrava quasi di tradire la fiducia di Ron.

 

-In palestra.- gli disse indicando con il pollice il lato sinistro del corridoio.

 

-Perché non sei con lui?- quella domanda non voleva essere pronunciata con quello strano tono di sarcasmo.

Hermione inarcò un sopraciglio incrociando le braccia sul petto.

 

-Non sono obbligata ad essere l’ombra di Ron!- ribatté sbarrandogli la via.

 

-Certo, lo so.- le rispose scostandola con dolcezza dalla porta. La superò con decisone voltandosi appena per continuare. –Tu lo fai molto volentieri.-

E senza aggiungere altro prese a percorrere a grandi passi il corridoio. Non sapeva il motivo di quel suo modo di fare. Non avrebbe voluto comportarsi così. Ron era il suo migliore amico e sapeva che non c’era alcun motivo di essere geloso di lui… ma la sua parte irrazionale aveva preso il sopravvento e non si era riuscito a controllare.

 

-Aspetta!- gridò Hermione correndogli dietro. –Io non ho finito di parlare con te!-

 

Draco fece finta di non averla sentita girando l’angolo del corridoio e precipitandosi giù dalle scale. Hermione gli fu subito dietro.

 

-Fermati!- gli gridò. –Dannazione, Malfoy!-

 

Quella parola lo fece bloccare. Sapeva che quando Hermione pronunciava il suo cognome con quel tono di voce incrinato, aveva qualche problema. Aveva qualche problema con lui. Si voltò lentamente andando a puntare i suoi occhi di ghiaccio, dopo tanto tempo, in quelli cioccolato della donna.

 

-Finalmente…- sussurrò la bruna togliendosi un ricciolo dagli occhi. –Noi due dobbiamo parlare.-

 

Draco alzò le spalle. –Io non ho niente da dirti.-

 

La donna si morse inconsciamente un labbro. Era nervosa. Lo si intuiva. Il piede tamburellava con frequenza sul pavimento.

 

-Io. Sì . Invece.- Hermione scandì con precisione ogni parola. –Puzzo?-

 

Draco rimase interdetto a quella domanda. La guardò stranito avvicinandosi a lei di qualche passo. Allungò il collo cercando di captare ogni minimo movimento del suono uscito dalle sue labbra.

 

-Puzzo?- ripeté più lentamente incrociando le braccia sul petto.

 

Il biondino rifletté un attimo. Non sapeva se ridere o rispondere con serietà a quella domanda stupida.

 

-Certo che no!- esclamò lui, grattandosi la nuca un po’ imbarazzato dalla situazione.

 

-Allora, perché mi eviti come se avessi la peste?- gli domandò seria.

 

Draco distolse lo sguardo da quegli occhi dolci e caldi che sapevano leggergli l’anima. –Io… io non ti sto evitando!- cercò di fingere guardandosi le unghie.

 

Hermione fece uno strano rumore col naso.  –Non sei bravo a mentire.-

 

Draco si strinse nelle spalle cercando una via di fuga. Era vero, non sapeva dire le bugie.

 

-Dimmi, cos’è successo.-  incalzò Hermione avvicinandosi di qualche passo. Non le piaceva il comportamento freddo e distaccato che lui aveva assunto nei suoi confronti.

 

-Niente, Hermione, davvero.- disse ancora una volta il biondo alzando per un breve momento la testa. Hermione era in piedi davanti a lui. Lo sguardo indagatore e la classica aria da chi non gli avrebbe dato pace.

 

-Ehi…- la voce di Ron li fece sobbalzare.  Si voltarono a guardarlo. Draco approfittò di quel momento di distrazione.

 

-Prenditi cura di lei, Ron.- esclamò avviandosi a grandi passi verso la porta.

 

Hermione si voltò appena in tempo, per vederlo afferrare la maniglia. Non riuscì a terminare la frase che lui era già andato via.

 

-Io non avevo finito…-

 

Ron le si avvicinò appoggiandole una mano sulla spalla. –Andiamo. C’è una festa a sorpresa da organizzare…-

 

Hermione gli sorrise. –Magari con l’arrivo di Anne ritornerà ad essere contento…-

 

***

 

Harry era seduto nel caffè della base. Era la prima volta dopo quasi due settimane che si lasciava convincere da Evelyn a lasciare la sua camera. Quella ragazza era diventata una costante nella vita degli ultimi giorni.

Lo andava a trovare spesso e volentieri. Gli teneva compagnia parlando di sé e dalla sua famiglia. Lo faceva ridere. E diciamolo, in quei momenti bui, in cui tutto sembrava sbagliato, lo aveva aiutato molto, tirandogli su il morale.

 

-Allora, Harry…- la voce di Evelyn lo riportò alla realtà. La bruna gli stava sorridendo gioviale. I lunghi capelli acconciati in piccole onde le conferivano un’aria molto più allegra e sbarazzina.

 

Potter si ritrovò a pensare che, in fondo, quella ragazza era davvero molto, ma molto bella.

 

Ma Ginny è più incantevole…” quell’antipatica vocina gli ricordò ancora una volta il nome del suo dolore.

 

-Cosa prendi?- Evelyn continuò a leggere il menù mordendosi appena le labbra lucide.

 

-Io… io- balbettò il moro afferrando, in quel momento, la carta dei dolci. Lesse febbrilmente i vari dessert cercando quello che più avrebbe gradito.

 

-Una mousse al cioccolato con mou e panna…- disse grattandosi la testa.

 

Evelyn rise. Anche James, aveva preso la stessa cosa, l’ultima volta. Si sorprese a pensare con un certo affetto al sottoufficiale e, prima che potesse rendersene conto, si ritrovò ad arrossire.

 

-E tu?- chiese con educazione Harry guardandosi in torno per trovare la cameriera. Una ragazza carina, dai tratti orientaleggianti.

 

Evelyn lesse ancora. Era indecisa.

 

-Prenderò…- tergiversò ancora per qualche momento sulla scelta fino a quando, un proverbiale occhiata di Harry, non la costrinse a sbrigarsi. –Crema al limone con praline tutti i gusti migliori.-

 

Il moro alzò un braccio richiamando, con un gesto, la giovane cameriera.

 

-Mi dica…- disse la donna afferrando taccuino e penna dalle tasche dei jeans.  Una piccola targhetta suggerì ad Harry il nome della giovane.

 

-Xandra?-

 

La donna sorrise annuendo.

 

-Una mousse al cioccolato con mou e panna, per me. Ed una crema al limone con praline tutti i gusti  migliori.-

 

Xandra sorrise di nuovo, prima di voltarsi ed avviarsi al bancone.

 

Evelyn alzò finalmente il capo andando a puntare i suoi occhi marroni in quelle profonde pozze di smeraldo di Harry. Sentì le guance infervorarsi e il cervello disconnettersi. Accavallò le gambe lunghe sotto il tavolo, strisciando leggermente contro la stoffa dura dei jeans scuri del moro. Sentì un brivido percorrerle la schiena. Come avrebbe voluto che anche Harry sentisse quella scossa.

 

-Attenta…- le disse solamente prima d’iniziare a giocare con la forchetta ed il tovagliolo.

 

-Ti sto antipatica?- la domanda di Evelyn arrivò dritta e senza indugio al centro dello stomaco di Harry. In effetti, lei non era una delle persone che maggiormente prediligeva, ma non gli stava antipatica, almeno in quel momento.

 

-No…- rispose il moro guardando oltre la sua spalla e sperando di scorgere velocemente la cameriera.

 

-Allora, perché continui ad essere imbarazzato?-

 

Harry riuscì finalmente a capire la sensazione che provava Ron ogni qual volta, in imbarazzo, le sue orecchie si coloravano di rosso acceso.

-Non sono imbarazzato…-

 

Evelyn sorrise appoggiando il capo sul palmo. I lunghi capelli scivolarono sulla spalla.

 

-Ah, no?- gli chiese mordendosi un labbro.

 

Harry annuì cercando di far raffreddare le orecchie più velocemente possibile.

 

-Beh… forse mi sbaglio…-

 

Prima che Harry potesse aggiungere qualche altra cosa, la porta del locale si aprì. Il vispo campanello risuonò nel medio locale. Quattro figure entrarono nel bar.

 

Il moro aguzzò la vista, mettendo a fuoco il più possibile i volti dei nuovi arrivati. Uno pareva di conoscerlo.

Era alto, bruno, imponente. Stava aiutando una ragazzina a togliersi il giubbino ed il cappello.

 

Harry sentì il fiato congelarsi in gola quando dei lunghi fili di rame si liberarono sulle spalle della giovane. La vide voltarsi e sorridere al ragazzo e finalmente la riconobbe.

 

-Ginny…- sussurrò rimanendo con la bocca socchiusa.

 

Evelyn si accigliò voltando la testa per scorgere cosa o chi avesse attirato l’attenzione del suo accompagnatore. Rimase senza respiro riconoscendo James. Non poté evitare alle sue guance d’imporporarsi e al suo cuore di perdere un battito.

 

Il gruppetto che sostava ancora sulla porta fu accompagnato ad un tavolo poco distante da quello di Harry ed Evelyn. Fu proprio quando James si accomodò che scorse i due seduti più in là.

 

Vide il capitano Potter sorridere sarcasticamente ed alzare una mano per salutarlo.

 

-Ma guarda che bella coincidenza…- sibilò prima di afferrare Evelyn per un polso e trascinarla verso gli altri.

 

***

Maggie era ancora seduta al tavolo del soggiorno. Un mare di libri sparpagliati intorno. Erano le 20,00 della sera eppure, nonostante stesse studiando da un paio di ore, non era riuscita a combinare niente. La sua concentrazione veniva sempre annullata dal continuo ricordare la bella sensazione che aveva provato nel baciare le labbra carnose di TJ.

 

Arrossiva continuamente, non riuscendo più a capire quello che stava leggendo. Si mordicchiava le labbra nel tentativo vano d’impedirsi di ridacchiare.

Persino, Lily l’aveva ripresa.

 

-Maggie?- anche in quel momento, la sorella minore la richiamava. –Maggie?!?- la ragazza però era partita per un altro, meraviglioso pianeta.

 

-MAGGIE!!- gridò con tutta la sua forza Lily, riuscendo, finalmente, a riavere l’attenzione della biondina.

 

-Dimmi…- disse sobbalzando e risvegliandosi dal torpore del fantasticare.

 

-Hanno suonato il campanello…- le suggerì appoggiando la testolina sul palmo della mano.

 

Maggie ridacchiò convulsamente, alzandosi con velocità dalla sedia. Attraversò la sala da pranzo e poi il salotto, arrivando finalmente alla porta di legno intagliato. L’aprì con tranquillità appoggiandovisi contro.

 

-Sì?-

 

Draco Malfoy, il bel ragazzo di cui sua sorella era innamorata, era in piedi davanti a lei. Le mani grandi e delicate nelle tasche dei jeans scuri. I capelli biondi, di solito, perfettamente pettinati, erano stati lasciati alla rinfusa. Vestito in quel modo, avrebbe potuto essere tranquillamente scambiato per un ragazzo dell’ età di Maggie, se solo il fisico e la voce calda non lo avessero tradito.

 

-Ciao, Mag.- la salutò con gentilezza.

 

Draco aveva avuto una strana sensazione nel ritrovarsi, all’improvviso, la copia spiccicata di Anne. Il suo cuore aveva fatto un brusco salto. Sorrise affondando ancora di più le mani nelle tasche. Perché era andato lì? Cosa pensava di trovare in quella casa?

 

-Ciao, Draco.- ricambiò Maggie scostandosi immediatamente dall’ingresso. –Vuoi entrare?-

 

Il biondo rimase in silenzio, si fissò le scarpe per un po’. Non voleva apparire un disperato agli occhi di una bambina, ma non voleva nemmeno tornare, di già, a casa sua. Alzò il capo incontrando gli occhi verdi di Maggie. Quel taglio così dolce e particolare, che l’aveva sempre affascinato in Anne, lo ritrovò con facilità nella sorella.

Non seppe rispondere e si limitò, quindi, ad un’alzata di spalle, prima di entrare  in casa.

 

-Cosa stai facendo?-le chiese seguendola in soggiorno.

 

Maggie si voltò sorridendogli. –Tentavo di studiare…-   

 

-Distratta da qualcosa?- le domandò con gentilezza arrivando in cucina e scoccando un bacio sulla testolina della piccola Lily intenta a disegnare.

 

-Ciao, Draco.- lo salutò.

 

-Sì. Un po’ distratta lo sono nell’ultimo periodo.- riprese Maggie accomodandosi al suo posto.

 

-Motivi?-

 

Prima che la biondina potesse rispondere la più piccola esordì. –TJ!-

 

Draco vide Maggie colorarsi delle varie tonalità del rosso. Da quello più accesso a quello più spento. In quel momento, la trovò adorabile  e con semplicità appoggiò il suo capo su una mano.

 

Aspettò che lei avesse il coraggio di alzare la testa e quando finalmente i loro occhi tornarono ad incrociarsi le sorrise incoraggiante.

 

-Ti va di raccontarmi qualcosa?-

 

***

 

Cassio osservò per la decima volta, il viso rotondo e perfetto di sua cugina, Tamiara. Le guance morbide e vellutate coperte da una leggera patina di sudore.

Erano più o meno cinque ore che erano rinchiusi nei sotterranei del castello. Ormai, Lord Voldemort, li aveva sollevati dal compito di ritrovare i tre fuggiaschi, lasciandoli liberi di dedicarsi alla loro ricerca, quella che stavano conducendo da quasi  5 anni.

 

Ricercavano le ultime traccia di magia che la piccola Lilialux poteva aver lasciato sospese nell’aria, dopo la sua ultima potentissima perdita di autocontrollo. Avevano cercato così tante volte di scovarla in questo modo che, ormai, erano degli esperti.

 

Tamiara strillò un breve momento, prima di ricadere senza più forze sui cuscini posti dietro di lei. Cassio le fu accanto. Le fece bere una pozione scura e maleodorante ed immediatamente la donna si riprese.

 

-Faticoso?- le chiese il bruno accarezzandole il viso con il dorso della mano. Tamiara sorrise mostrandogli così i suoi denti dritti e bianchi.

 

-Non puoi immaginare quanto…-si rimise seduta sul pavimento incrociando le gambe. –Ero molto vicino questa volta. Ho sentito il suo potere. Era ancora sospeso nell’iperuranio.

Sono sicura che la prossima volta…-

 

Cassio le baciò le labbra interrompendola. Tamiara sorrise prima di ricambiare.

 

-Bentornato…- gli disse quando si furono distaccati.

 

Cassio sorrise prendendole il viso tra le mani. –Sai che non possiamo…- le sussurrò respirando contro la sua pelle.  Tamiara fece scivolare le sue mani piccole sul petto dell’amato. –Lo so.-

Si allontanò tornando a concentrarsi. –Io non posso mai niente.- e prima che Cassio potesse ribattere era già caduta in trance.

 

***

 

-Hermione…- Ron era in bilico su una sedia. Il che voleva dire che un uomo di un’altezza intorno ai 189 centimetri era sospeso a mezz’aria, arrivando così a toccare una quota che si aggirava intorno ai tre metri. –Posso scendere?- le domandò allungandosi per poter tenere il festone con su scritto “Sorpresa”. Draco Malfoy, il loro amico, festeggiava il compleanno il giorno seguente. Ma per fargli una sorpresa come si doveva avevano deciso di anticiparlo. Avevano organizzato tutto nei minimi dettagli. Dal loro comportamento fino a chiamare Anne, per convincerla a raggiungerli.

 

-Un po’ più basso…- disse la ragazza osservando lo striscione con occhio critico. –Adesso spostalo più a destra…-

Ron eseguì gli ordini con una certa riluttanza era da quasi un’ora che quella storia andava avanti.

Draco era fuggito permettendoli così di ultimare l’opera. Ma la sua scomparsa aveva rattristato Hermione. Ron se n’era accorto e questo gli aveva dato fastidio.

 

-Uffa, Ron!- esclamò, all’improvviso, la bruna abbandonandolo per sedersi con uno sbruffo sul divano. – Ti ho detto di spostarlo a destra e non a sinistra.-

Ron appoggiò con un tonfo la sua testa contro il muro.

Lasciò perdere il festone e saltò giù dalla sedia. –Che hai?- le chiese mettendosi le mani sui fianchi.

 

Hermione si voltò appena. –Nulla.-

 

L’uomo sbruffò. Non la sopportava quando si comportava così. Sapeva bene che qualcosa che non andava c’era.  –Non mentirmi…- le disse mantenendo la sua posizione.

 

-Non ti sto mentendo!- esclamò Hermione con un tono che a Ron non piacque affatto.  Rimasero zitti, in silenzio.

 

-Vuoi litigare?- le domandò gettando sulla poltrona il festone di carta.

 

Hermione si alzò in piedi. –No. Certo che non voglio litigare….-

 

Ron inarcò un sopracciglio. –Allora, cos’hai?-

 

La giovane abbassò la testa cercando  qualsiasi scusa pur di non confessargli la semplice e pura verità.

Era arrabbiata con lui per colpa di Draco. O meglio ce l’aveva con se stessa per il modo sciocco ed infantile con il quale aveva affrontato l’ avvicinamento  a Ron. Aveva isolato Draco. Ferendolo. Facendolo sentire indesiderato.

 

-Sono arrabbiata…- sussurrò ritornando a guardarlo in faccia.

 

Ron si schiarì la gola. –E perché di grazia?-

 

Hermione sorrise. –Perché ho deluso una persona che mai e poi mai avrei voluto deludere.-

 

Il ragazzo si accigliò avvicinandosi a lei.  Le poggiò le mani sulle spalle e rimase un paio di minuti in silenzio. Hermione aveva la testa chinata e Ron le osservava la cima del capo.

 

-E’ un altro dei tuoi trip mentali?-

 

Quella frase rimase sospesa nell’aria. Hermione dovette riconnettere il cervello prima di capirla. Il senso di quelle parole, giocose, la ferirono più di quanto avesse potuto immaginare. Odiava sentirsi dire di essere complessata. Perché lo sapeva già di suo.

 

-Come scusa?- disse irrigidendosi. Si divincolò dalle mani di Ron e lo fissò negli occhi.

 

Il rosso sentì la tensione salire nella stanza. Sembrava che qualcuna avesse girato una manopola.

Rimase con la bocca socchiusa maledicendosi più volte dell’immane cavolata che aveva detto.

 

-Magari è solo un altro tuo problema inesistente…-

 

…Dalla padella alla brace…

 

Hermione  perse fiato. Fu come se qualcuno l’avesse schiaffeggiata. Le sue guance si colorarono così velocemente che Ron si preoccupò. La vide irrigidirsi ed elevarsi in tutta la sua esile figura.

In quel momento, un’ aura negativa aleggiava intorno ad Hermione.

 

-COME TI PERMETTI!- sbraitò colpendogli le braccia per toglierle dalle sue spalle. –NON SONO PAZZA!-

 

Gridava così tanto che la vena sul collo aveva preso a pulsarle. Odiava con tutta se stessa quando qualcuno le faceva capire di essere complessata e soprattutto quando si sminuivano le sue preoccupazioni. Ron aveva fatto entrambe le cose.

 

-IO NON MI FACCIO “TRIP MENTALI”!-

 

Ron indietreggiò di qualche passo. Non voleva risponderle ma, in quel momento, il ragazzino adolescente di qualche anno prima che non faceva altro che litigare con la sua migliore amica per attirare la sua attenzione, si fece risentire.

 

-INVECE, Sì!- ribatté Ron serrando forte i pugni. –NON FAI ALTRO! LA TUA VITA E’ COSTELLATA DA PROBLEMI INESISTENTI… -  si fermò a guardarla per qualche secondo. –PRIMA DI FARE UNA COSA, UNA SOLA FOTTUTISSIMA COSA, TI FAI DIECIMILA SEGHE MENTALI!-

 

Hermione s’inumidì le labbra in cerca di ossigeno. –MEGLIO ESSERE COME ME E NON UN IMPULSIVO CRONICO COME TE!-

 

Ron rise amaramente diventando ancora più rosso sul viso. Non riusciva a crederci di quanto la trovasse sexy in quel momento. Il viso rosso e leggermente sudato. Gli occhi grandi e caldi sprizzavano vitalità. I jeans a vita bassa e la maglia aderente le fasciavano il corpo snello e sinuoso.

 

-IO NON SONO IMPULSIVO!-

 

Hermione rise. –Sì, certo…-

 

Ron s’irrigidì. –SE DAVVERO FOSSI IMPULSIVO, IO…-

 

La ragazza rimase a  guardarlo mentre Ron abbassava la testa e faceva morire le sue ultime parole sulle labbra.

 

–TU COSA?- chiese con stizza. –COSA AVRESTI FATTO? MI…-

 

Ma le parole di Hermione si persero sulle labbra di Ron, che prepotentemente le aveva premute contro le sue. Sentì quella bocca calda ed esperta danzare sulla sua. Quella deliziosa sensazione di completezza e felicità la invase cancellando quel sentimento di tristezza che l’aveva imprigionata tutto il pomeriggio.

 

-Ecco…- sussurrò Ron  a pochi centimetri dalle sue labbra. Il fiato corto e gli occhi socchiusi, mentre la sua testa era ancora persa nel vuoto. –Ti avrei già baciato e tappato la bocca…-

 

Hermione aprì le sue iridi cioccolato e fissò il suo sguardo sul viso del ragazzo che le accarezzava le guance. Incerta sul da farsi, per la prima volta, diede retta al suo istinto e con una travolgente passione gli saltò letteralmente addosso.

 

Gli passò le braccia attorno al collo, circondandogli il bacino con le gambe mentre la sua bocca scendeva alla ricerca disperata di quella di lui.

 

Ron la strinse a sé iniziando a massaggiarle con dolcezza la schiena. Rimasero incollati per un bel po’ e solo quando Ron sentì il suo auto controllo andare a farsi una passeggiata, la rimise a terra allontanandola di botto.

 

Hermione rimase sorpresa. Le labbra ancora socchiuse e l’espressione stranita sul volto.

 

-Cosa c’è?- gli chiese senza fiato.

 

-Basta…- le rispose Ron passandosi una mano tra i capelli. –Se continuiamo, io non riuscirò a fermarmi… non voglio che tu faccia una cosa per cui non ti senti ancora pronta…-

 

Hermione gli sorrise. Si avvicinò a lui prendendogli una mano. Con dolcezza la condusse all’altezza del suo cuore che ormai batteva a mille. –Lo senti?-

 

Ron annuì incapace di fare altro.

 

-Io voglio fare l’amore con te, Ron. L’ho sempre sognato. Il mio cuore non mente e, adesso, ti prego non infrangere un mio desiderio…-

 

Ron fantasticava d’amare Hermione, fin da quando aveva scoperto che non sarebbe mai riuscito a controllare i battiti del suo cuore  ogni qual volta lei era nei paraggi. Molti, troppi anni addietro, questo era successo. In quel momento, vederla lì, davanti a lui, desiderosa di essere sua a tutti gli effetti, non faceva che aumentare i battiti già veloci del suo cuore.

 

Le prese il viso tra le mani baciandole le labbra con trasporto. –Non potrei mai infrangere un tuo desiderio…-

 

Hermione rise contro la sua bocca, gli saltò nuovamente in collo e presto divennero l’una parte integrante dell’altro.

 

(lo so che aspettavate questa scena dall’inizio della ffc… spero sia stata di vostro gradimento. N.D. Angéle)

***

 

Maggie guardò l’orologio della sala da pranzo. Segnava le 21, 00 della sera. Draco era seduto poco distante da lei. Stava colorando con Lily alcuni disegni fatti all’asilo.

 

-Questo maglioncino?- chiese Draco alla bimba. –Lo facciamo rosso?-

 

Lily sorrise annuendo.

 

Il tempo era volato parlando con Draco di TJ. Era stato così comprensivo. Nemmeno Anne l’aveva mai capita così.

 

-Non so che fare…- gli aveva detto allungandosi sul tavolo.

Draco le aveva sorriso accarezzandole la testa. –Non c’è nulla di diverso. Lui è sempre TJ, tu sei sempre Maggie. Continuate a comportarvi come avete fatto… Adesso, però sarà più divertente.- le aveva fatto un occhiolino facendola arrossire…

  

Anne…

 

Era rimasta 10 minuti impietrita. A pensare perché il nome di sua sorella doveva farla riflettere.

 

All’improvviso era sobbalzata, facendo spaventare Draco e Lily.

 

-oh, mio dio!-

 

-Mi raccomando, Margareth. Alle 21, 30 puntuale. A casa nostra…- La sua insegnate, Hermione, glielo aveva detto con uno sguardo che non avrebbe permesso ritardi…

 

-No!- gridò alzandosi come un fulmine e precipitandosi di corsa di sopra.

 

-Cosa c’è?- chiese il biondino seguendola. –Mi sono ricordata che la professoressa Granger aveva organizzato un gruppo di studio dalle 21, 30….-

 

Draco si era accigliato -Non è un po’ tardino?-

 

Maggie era diventata rossa. Le bugie non le sapeva dire. –No, prima non poteva nessuno.-

 

Draco le sorrise.

 

-Beh, sbrigati allora.- e senza aggiungere altro la lasciò sparire dietro la porta della sua camera.

 

***

Harry continuava a fissare con rabbia lo strano comportamento affettuoso che intercorreva tra Ginny e James.

 

Evelyn aveva un viso scuro ed arrabbiato. Forse non si stava comportando molto bene nei suoi confronti. L’aveva trascinata, senza chiederle niente, prima a prendere un caffè con loro e, successivamente, a mangiare qualcosa.

 

-Perché ha scelto di diventare un Auror capitano Potter?- la voce di Joseph il ragazzo seduto accanto alla brunetta dai tratti orientali lo fece voltare.

 

Harry sorrise in imbarazzo. Nessuno gli aveva mai chiesto il motivo della sua decisone.

-Beh, Joseph.  Conosci la mia storia. Ho combattuto Voldemort fin da quando avevo 11 anni… non mi ci è voluto molto per capire quel era la mia strada.-

 

Ginny si voltò a guardarlo e dopo tanto tempo sentì l’imminente desiderio di abbracciarlo. Adorava quando assumeva quell’atteggiamento da falso divo. Era divertente.

Lo scrutò ancora prima di distogliere lo sguardo. I loro occhi si erano incontrati.

 

-Posso farle una domanda privata?-

 

Lucrezia diede un piccolo schiaffo sul braccio dell’amico. –Jo, non essere sgarbato.-

 

Il ragazzo si massaggiò prima di rispondere. –Ma scusa, Lu. Sai da quando voglio conoscerlo! Mi fai togliere lo sfizio di fargli qualche domandina che non ho mai visto sui giornali?-

 

Harry rise annuendo.

 

-Non preoccuparti, Lucrezia. Non c’è alcun problema.-

 

Ginny s’incantò a guardarlo. Ora, capiva perché, nonostante gli anni fossero passati, Harry rimaneva il ragazzo più amato dal popolo magico. Era gentile, dolce, sempre disponibile e con un passato alle spalle che avrebbe fatto rabbrividire chiunque. Vederlo parlare con Joseph le fece uno strano effetto. Finalmente, le tornò in mente il motivo che l’aveva spinta ad innamorarsi follemente di lui. Harry era sempre stato così. Anche con lei, fin da bambini.

 

-Ma con la tua fama… avrai avuto una vita felicissima con le donne?-

 

Tutto il tavolo scoppiò a ridere. Ginny in testa. Conosceva Harry e dire che avesse avuto una vita felicissima con le donne non era affatto vero. Prima di lei c’erano state un paio di ragazze ma nessuna d’importante. L’unica degna di nota era Cho, quella a cui Harry aveva dato il suo primo bacio. Ricordarlo le diede un immenso fastidio.

 

-Harry non ha mai avuto vita facile in nessun in campo…- le sfuggì. Immediatamente, le sue gote si colorarono di rosso, ed Harry non poté fare a meno di trovarla stupenda.

 

Annuì.

 

-Mai avuta pappa pronta, io!- continuò rincarando la dose.

 

Evelyn osservò quei due scambiarsi un rapido sguardo. Vide il trasporto ed il desiderio. La passione e l’amore ma anche rancore e diffidenza. Intuì, in quel momento, che forse né lei né James avrebbero potuto dividerli. Erano legati da un filo invisibili che inevitabilmente li riconduceva l’uno nella braccia dell’altra. Fu un attimo di lucidità di Evelyn che la fece rattristare.

Alzò lo sguardo e incontrò gli occhi espressivi di James. Sembrava le volessero dire la stessa cosa. Uno strano calore le salì dal cuore e, per la prima volta, si ritrovò piacevolmente imbarazzata sotto gli occhi di un uomo.

 

-Sembri stanca…- le disse in un soffio, James. Le chiacchiere di Joseph ed Harry coprirono la sua voce.

 

Evelyn sorrise appoggiando la sua testa su un palmo.  Non era abituata a quel tipo di trattamento da parte di un uomo. Non era il massimo essere completamente ignorata.

 

James allungò una mano sotto il tavolo, lontano da occhi indiscreti. Con incertezza l’appoggiò su quella di Evelyn e le sorrise.

 

-E’ solo uno sciocco.-

 

Evelyn sussultò a quel contatto arrossendo con discrezione sulle guance. Guardò Harry che continuava  a parlare con Joseph e, finalmente, capì. Harry non era destinato a lei. Non avrebbe mai avuto il suo completo amore. Ci sarebbe stata, per sempre, Ginny ad occupare un posto nel suo cuore e mai nessuno avrebbe potuto cancellarla.

Sarebbe stata condannata ad una vita da seconda e lei, abituata a primeggiare in tutto, non poteva permetterlo.

Con un sospiro di rassegnazione afferrò che il suo piano, anche se fosse andato in porto, non l’avrebbe mai resa felice. Ritornò a guardare negli occhi James e provò una bella sensazione di calore invaderla.

 

-Io vado a casa…-e con quella frase suggellò la fine del suo inutile tentativo di conquistare Harry Potter, il bellissimo capitano.

 

***

Hermione e Ron erano abbracciati l’una all’altro, precipitati in un sonno profondo. Il plaid blue copriva i corpi dei due amanti. S’intravedevano, solamente, le lunghe gambe di Hermione, intrecciate a quelle di Ron.

I loro petti si abbassavano ed alzavano ad un ritmo regolare, non un solo rumore si udiva.

 Fu la camicia del rosso, finita per qualche motivo sulla lampada, a risvegliarli. Infatti, scivolò con grazia sul volto dell’uomo facendolo sobbalzare.

 

-Merlino…- bofonchiò ancora intontito e con i capelli arruffati.

Si stropicciò gli occhi dopo essersi tolto la camicia dalla faccia. Fu un breve secondo di smarrimento, poi, quando si accorse del peso che gli incombeva sul petto, non fu in grado di non sorridere.

 

Le accarezzò con dolcezza i boccoli bruni, che gli solleticavano la pelle del collo. Non riusciva a crederci a quello che era successo. Era così dannatamente felice che, senza volerlo, scoppiò a ridere.

Il suono della sua voce fece svegliare Hermione.

-Hm…- mugugnò rimanendo appoggiata sul suo petto.

 

Ron le accarezzò la schiena, disegnandole una scia di baci sulla pelle candida. Anche ad Hermione scappò un sorriso che andava da un orecchio all’altro.

 

-Hm…- ripeté, avvicinandosi maggiormente.

 

Ron sorrise contro la sua spalla. –Quelhm’ è una cosa positiva?-

 

-Hm…-

 

-Bene…- sussurrò prima di voltarla di scatto in modo d’aver il viso di lei a poca distanza dal suo. –Continuerai a mugugnare?- le chiese baciandole ogni centimetro della faccia senza mai sfiorarle le labbra.

 

-Può darsi…-

 

Ma proprio quando entrambi erano più che decisi a ricadere nel turbine della passione il campanello li fece sobbalzare.

 

 

-Oh, mio dio!- esclamò Hermione districandosi dall’abbraccio di Ron. Guardò l’orologio è si precipitò giù dal letto. –Anne!- esclamò portandosi dietro il lenzuolo. Ron rise. Era uno spettacolo guardarla cercare i suoi vestiti ed indossarli nel minor tempo possibile.

 

-Che ridi ?-  gli chiese abbottonandosi il jeans.

 

Ron la guardò ancora, prima di risponderle. –Ti ho mai detto che sei bellissima con i capelli stravolti?-

 

Hermione arrossì. Avrebbe voluto rimanere lì, con lui, ancora per tanto, tanto tempo, ma il campanello la riscosse anche allora.

 

Aprì la porta e, prima di chiudersela alle spalle, si fermò dicendo. –Mi piace quando mi fai i complimenti…-

 

Sorrise e poi svanì dietro la porta.

 

***

 

Maggie sorrise a Lily che si era arrampicata sulle spalle  di Draco. Mentre sorridevano rendevano molto l’idea di una famiglia felice.

 

-Ti piace la cioccolata, Lily?- chiese il biondo alzando gli occhi nella sua direzione. La bambina annuì stringendo le mani sulla maglia di Draco per aggrapparsi.

 

Il ragazzo sorrise. –Pensa che vicino Hogwarts c’è una paesino bellissimo, dove c’è un negozio strapieno di cioccolate e caramelle magiche. Le più buone sono le cioccorane. Devi stare attenta a mangiarle prima che scappino via…-

 

Lily rimase a bocca aperta. –Davvero?-

 

Draco guardò Maggie che lo contemplava stranita. –Cioccorane?- gli chiese.

 

Il biondo annuì. –Mai assaggiate?-

 

-No.- rispose Maggie infilandosi le mani in tasca.

 

A Draco ricordò incredibilmente Anne e una strana sensazione di nostalgia lo attanagliò di nuovo.

 

-Quando tornerò mago te ne manderò un pacco intero.- le disse attraversando la strada e infilandosi nel vialetto.

 

La casa gialla e blue appariva vuota e soprattutto silenziosissima. Draco si voltò verso Maggie. –Dove saranno quei due?- le chiese prima di far scendere Lily dalle sue spalle e tirare fuori dalla tasca le chiavi.

 

-Forse sono a scuola…- ipotizzò con non chalance la biondina. Draco si strinse nelle spalle.

 

 –Non credo.-

 

Infilò la chiave nella serratura e silenziosamente la girò. Aprì con lentezza la porta  e un buio totale lo accolse.

Cercò a tentoni l’interruttore della luce e quando finalmente riuscì a vedere, un boato lo stordì.

 

-AUGURI!-

 

***

 

 

 Harry si infilò il giubbino di pelle. La serata stava volgendo al termine e ben presto non avrebbe avuto più la possibilità di guardare Ginny.

 

Infilò le mani nelle tasche.

 

Evelyn era rimasta un po’ più indietro lo sguardo assorto e le labbra imbronciate. Non sembrava proprio l’immagine della felicità.

L’attese per affiancarla e farsi perdonare l’orrenda serata che le aveva fatto passare.

 

-Tutto bene, Evelyn?-

 

La bruna alzò di scatto lo sguardo. Era la prima volta che Harry si preoccupava per lei. Sorrise.

 

-Non posso lamentarmi.- Guardò davanti a sé dove Ginny sorrideva con gentilezza a James. Un moto di gelosia la invase. “Vuoi rubarmi tutti gli uomini?!” si chiese incrociando le braccia scocciata.

 

-Ti accompagno a casa?- la voce di Harry la richiamò con educazione.

 

Evelyn scosse il capo. –No, preferisco tornare a casa da sola.- Allungò il passo superandolo. –ti ringrazio per la tua gentilezza. Ma non ho bisogno di un uomo che non riesce a dimenticare una ragazzina…-

 

Harry inarcò un sopracciglio. –Come, scusa?-

 

Evelyn rise attirando l’attenzione di un paio di passanti. –Nulla Harry. Corri dalla tua Amata Ginevra e per una sola volta sii cattivo e bastardo. Fai capire a James che quella lì è tua e solo tua.-

 

Harry non sapeva se ringraziarla per i consigli oppure dirle di farsi un bel pacco di affari  suoi.

 

Evelyn si voltò trovandolo ancora lì. –Perché mi guardi?- sorrise. –Io non sono la donna che fa per te, quindi sbrigati a raggiungere James e Ginny… Non vorrei avere sulla coscienza il tuo grande amore…-

 

Harry la raggiunse. –Sei gentile.- iniziò accarezzandole una guancia. –Ma Ginny ed io abbiamo avuto troppi problemi. Forse non è destino…-

 

Evelyn non seppe il motivo ma dopo tanto tempo nella sua evita si commosse per la sincerità e la disperazione con cui, Harry aveva pronunciato quelle parole. Senza che poté fermarle un paio di lacrime scivolarono giù da quegli occhi svegli ed intelligenti.

 

 -Il tuo destino è stare con lei, Harry. Ti sei visto come la guardavi? I tuoi occhi s’illuminano ogni volta che la vedi sorridere…-

 

Il bruno abbassò lo sguardo sentendosi imbarazzato. Pensava che non fosse così evidente.

 

-Io…-

 

Evelyn gli mise un dito sulle labbra.

 

-Muovi il culo, Potter e vatti a riprendere Ginny.-

 

Harry sorrise e senza sapere il motivo abbracciò con tutto se stesso Evelyn. –Grazie.- e senza aggiungere altro corse nella direzione in cui James e Ginny erano svaniti.

 

-Addio, Harry…-

 

***

Draco fu investito da un’esplosione di applausi e sorrisi. Aprì lentamente gli occhi che involontariamente aveva chiuso. Guardò i suoi amici e non poté fare a meno di sentirsi contento, per la prima volta, dopo tanto tempo.

 

Sentì un corpo snello e sinuoso schiacciarsi contro il suo. Il classico profumo di primavera e la morbidezza di quei boccoli. –Auguri Draco!- gli disse in un orecchio.

 

Quando si discostò Ron gli diede una pacca sulla spalla. –Buon Compleanno, anticipato vecchio mio…-

 

Draco sorrise voltandosi quando qualcuno gli tirò i pantaloni. –Auguri Draco.- Lily si sporgeva verso di lui per baciargli una guancia. Il biondo sorrise ancora prima di alzarla e farsi baciare. 

 

-Grazie Principessa…-

 

Per i seguenti 10 minuti sentì la stessa identica tiritera  e lo stesso identico trattamento.

Ad un certo punto, però, qualcosa o meglio qualcuno attirò la sua attenzione. In un angolo con lo sguardo basso e le guance rosse stava una bruna.

Una maglia aderente ed una gonna nera a più balzi le fasciava il fisico leggero e magrolino.

 

Il cuore di Draco perse un battito. Con lentezza, ignorando tutti, si avvicinò. Quando la ragazza alzò lo sguardo rivelandosi, il biondo non poté fare a meno di sorridere.

 

-Anne…- sussurrò scrutando quelle guance rosse e morbide.

 

-Auguri, Draco…- Il suo nome pronunciato da un filo di voce appena gli fece correre dei lunghi brividi su per la schiena.

 

Non seppe esattamente per quale motivo, ma, all’improvviso, annullò la distanza tra i loro corpi e con forza la prese tra le braccia.

Il profumo di pesca e mandorle gli invase i polmoni. Immediatamente sentì la necessità di continuare a sentire per sempre quell’ aroma. Era il suo preferito. Dolce ed intenso.

 

-Mi sei mancata…-

 

Anne trattenne il fiato. Draco Malfoy la stava abbracciando. Il ragazzo di cui era segretamente innamorata dai tempi di Hogwarts la stava abbracciando!

 

-Anche tu…- sussurrò con una voce stridula ed inusuale.

 

Quando si staccarono un braccio passò intorno alle esili spalle di Anne. –Ciao, Malfoy…-

 

***

 

-Stavo pensando che, se ti va, potremmo andare al cinema babbano….- James fissava il vuoto mentre con una voce tremante proponeva a Ginny un appuntamento.

 

La ragazza fissava le sue scarpe, assorta in qualche complicato pensiero. Camminava silenziosa lanciando di tanto in tanto occhiate alle sue spalle. L’espressione seria e quasi triste.

 

-Allora?- la spronò James quando dopo un paio di minuti non arrivò nessuna risposta alla sua domanda.

 

Ginny si riscosse guardandolo, all’improvviso, negli occhi. –Scusa… dicevi?-

 

James divenne rosso. Non gli andava decisamente di ripetere il suo invito… -Io…- ma le parole non vollero uscire dalle sue labbra.

 

-Sai, la tua amica, Evelyn, mi è parsa un po’ strana…-

 

James sorrise. Quella donna era sempre strana. Forse l’aveva trovata triste. Ma non di certo più “strana” del solito.

 

-Triste…- la corresse  facendo mente locale sui fatti avvenuti. Una piccola morsa gli si strinse intorno al cuore.

 

Rimasero in silenzio proseguendo sulla loro strada. Ginny concentrata su Harry e James su Evelyn.

 

-GINNY!- una voce interruppe i loro pensieri. Si guardarono un attimo prima di voltarsi.

 

-Harry!- esclamò la rossa bloccandosi.

 

Il bruno capitano correva a perdifiato nella loro direzione. –Ho bisogno di parlarti…- sussurrò senza più fiato una volata raggiuntoli.

 

Ginny si morse le labbra. –Io non ho nulla da dirti…-gli rispose fissandolo negli occhi.

 

-Io sì! Quindi mi ascolterai…- l’afferrò per un braccio trascinandola.

 

-LASCIAMI!-  gridò lei impuntando i piedi. –Non voglio ascoltarti… Tu non mi hai dato quest’opportunità! Sei scomparso…-

 

Harry continuava a trascinarla ma ad un certo punto una mano gelida lo spintonò.

 

-Ti ha detto di lasciarla stare…- James fissò il suo capitano come mai aveva fatto. I suoi occhi, di soliti gentili, avevano assunto una luce diversa.

 

Harry lo guardò. Gli occhi smeraldo ridotti a due fessure. –Ho per caso chiesto il tuo parere?-

 

SI fissarono con astio. I respiri rallentati e le pupille dilatate. –No, ma ho voluto dire la mia. Qualcosa in contrario?-

 

-Fatti gli affari tuoi, pivello…- lo schernì Harry gonfiando il petto.

 

-No.- fu la risposta secca di James. –Lei non vuole parlarti…non insistere.-

 

-Ehi!- Ginny si mise in mezzo. –Piantatela di spargere testosterone.-

 

-Virginia…- iniziò Harry. –Questa è una cosa vecchia tra me e lui- continuò James. –Non t’immischiare…-

 

Ginny divenne rossa. –Va bene!- esclamò irritata. –Ammazzatevi pure…-

 

Harry si tolse la giacca appendendola su una balaustra, lì vicino. James tirò su le maniche. Si scrutarono con astio.

 

-Non sai da quanto desidero farlo…- sibilò James.

 

Harry sorrise. –Fatti sotto pivello…-

 

In meno di due falcate, il sottufficiale si avventò con rabbia sul capitano, stordendolo con un pugno dritto sul naso.  Harry urlò prima di reagire colpendolo allo stomaco con una ginocchiata.

 

Un rivolo di sangue colò giù dal naso del capitano Potter.

 

Ginny serrò gli occhi congiungendo involontariamente le mani. –Harry…- sussurrò  quando ricominciarono a darsele.

 

Dopo una decina di minuti entrambi si ritrovavano con labbri spaccati e parecchi lividi su tutto il corpo. Ginny continuava a tenere gli occhi chiusi e solo quando Harry imprecò cadendo a terra, riuscì a riaprirli.

Sentì il sangue congelarsi nelle sue vene.

 

-ADESSO BASTA!- sbraitò preoccupata, frapponendosi tra i due. –Non assisterò inerme a questa stupida scazzottata…-

 

-Ginny levati di mezzo!- esclamò Harry rimettendosi in piedi.

 

-No.-

 

-Ginny, per favore…- la pregò James.

 

-No.- fu di nuovo la sua risposta. Guardò negli occhi James e si sentì bugiarda, stupida ed insensibile. –Non posso lasciartelo fare. Io non sono…-

 

Rimase in silenzio. Si voltò verso Harry ed incontrò quegli occhi verdi e sinceri.

 

-Io non sono innamorata di te…- guardò ancora il capitano prima di voltarsi verso il sottoufficiale. –James.- 

 

Fu come ricevere uno schiaffo in piena faccia. L’uomo vacillò inerme, arretrando di qualche passo.

 

-Io amo Harry…- addolcì il suo sguardo rivolgendolo al bruno. –Mi dispiace di averti illuso ma…-

 

James alzò una mano bloccandola. –Non aggiungere altro. E’ già abbastanza imbarazzante senza i tuoi tentativi di scuse…-

 

S’infilò le mani nelle tasche arretrando ancora. –Sapevo sarebbe finita, così…-

 

Guardò gli occhi, tristi e dispiaciuti della rossa, e, immediatamente, fu folgorato. – Se tu sei qui, Potter, Evelyn è da sola?-

 

Harry annuì rimanendo indietro.

 

-Non posso dirmi felice per voi… però, vi auguro di vivere una vita bella assieme.-

 

Ginny rimase ancora a guardarlo. Poi, all’improvviso, abbracciò James. –Grazie di aver capito…-

 

Il sottoufficiale sorrise accarezzandole la schiena. –Ehi,- richiamò Harry. –Inizia a preoccuparti anche di me. Ron non è più solo…-

 

Harry si schiarì la voce. –Ehm, certo.-

 

James si allontanò da Ginny sorridendole. –Sei bellissima…-

Le portò una ciocca rossa lontana dagli occhi prima di voltarsi e correre nella direzione da dove Harry era venuto.

 

Ginny rimase a guardarlo. Dava le spalle al moro. Si sentiva osservata.

 

-Adesso posso parlarti?-

 

Lei si voltò. –Sì, ora puoi.-

 

Harry allungò la mano. –Andiamo…-

 

Ginny l’afferrò e con un sorriso sereno si avviarono verso la base di Auror che, da quel lontano ottobre, chiamavano casa.

 

***

 

Draco chiuse di scatto la porta del frigo. Era arrabbiato, nervoso.

“Quel deficiente!”pensò togliendo i cubetti di ghiaccio dalla vaschetta. “Ma chi è stato quell’intelligentone che l’ha invitato…”

 

-Draco?- la voce di Anne lo fece sobbalzare. Alcuni pezzi di ghiaccio caddero sul pavimento. Entrambi si chinarono per raccoglierli. Cozzarono le fronti.

 

-Ohi.- disse Anne massaggiandosi la testa e sorridendo. Per la seconda volta in quella serata Draco sentì quel profumo così particolare che l’aveva conquistato.

 

-Stai bene?- le chiese sfiorandole la fronte con le sue dita fredde.

 

Anne rimase catturata da quello sguardo grigio e gentile. –Sì…- Arrossì, scatenando la tenerezza del biondo che non poté evitare di toglierle i capelli dagli occhi.

 

-Mi sei mancata davvero tanto…-

 

Anne appoggiò le mani sulle ginocchia, aumentando la gradazione di rosso sulle sue guance.

-Non puoi dirmi queste cose…-

 

Draco rise spostando il suo sguardo sulla figura intera della giovane. –E sei anche molto carina…-

 

Il biondo si stupì delle sue parole. Che diavolo gli stava prendendo.

 

-Grazie…- fu meno di un sussurro la risposta della ragazza.

 

-E’ la verità…- le disse riconoscendosi in imbarazzo. Non si era mai sentito così strano.    

  Anne si rialzò gettando nel lavandino i pezzi di giaccio sporchi. –Volevo ringraziarti…- continuò, improvvisamente, la ragazza quando Draco tornò alla sua altezza. –So che sei stato molto vicino alle mie sorelle.-

 

-Per me è un piacere… mi diverto con loro. Riesco a tirare fuori persino il mio lato umoristico…-

 

Anne rimase in silenzio. –Perché ne hai uno?-

 

Il biondo la guardò trattenendo a stento un sorriso. –Ehi…-

La ragazza rise prima di alzarsi sulla punta dei piedi e baciargli una guancia. –Grazie, davvero, per tutto.-

 

Fu il turno di Draco per arrossire.

 

-Ehi, Anne!- la voce di Lewis li fece voltare. –Vieni, tua sorella Lily sta per fare l’imitazione della scimmia…-

 

Anne sorrise. –Sì, arriviamo.-  si voltò verso il ragazzo biondo sorridendogli. –E’ bravissima a fare la scimmia… la dovresti vedere.-

 

Draco annuì. Non aveva particolarmente gradito l’intervento di Lewis però pur di vedere la sua piccola Lily all’opera avrebbe sopportato anche lui. Prese il contenitore del ghiaccio e con tranquillità si voltò.

 

-Andiamo.-

 

***

 

Mellifluo ed Angelia percorrevano silenziosi i corridoi della base di Auror. I loro passi riecheggiavano sinistri nel silenzio tombale. Avevano stordito i pochi auror di guardia e con tranquillità si avviavano nello studio del generale McDury.

 

-La conosci bene, questa base…- sussurrò Angelia seguendo con diligenza il biondo.

 

Mellifluo si voltò appena sorridendole. –Sì, l’ho studiato sulle mappe e sul posto.-

 

Angelia gli rubò un bacio continuando  camminare. -Pensi che portarmi con te in questa missione, mi abbia fatot dimenticare in parte le tue mancanze?-

 

Il biondo la guardò con degli occhi tristi. –Beh, in parte sì.- cedette baciandolo ancora.

 

-Avanti, lì dentro ci sono i fascicoli dei casi. Finalmente sapremo dove, come e tutto quello che vorremmo sapere sul file “19087”.-

 

Angelia annuì col capo prima di seguirlo all’interno dell’ufficio. Presto il caso di Ron, Hermione e Draco non avrebbe più avuto segreti per loro due. O così speravano…

 

***

 

Draco sorrise mentre Lily si lasciava cadere sfinita sul divano. L’imitazione della scimmiotta a quanto pareva la sfiniva. Le porse un bel bicchiere di acqua che la bimba bevve velocemente.

 

-Piano,- la riprese con dolcezza accarezzandole i boccoli bruni.

 

Lily annuì mentre rallentava la sua bevuta. Svuotò ben presto il bicchiere, restituendolo a Draco che lo poggiò sul tavolo.

 

-Ti è piaciuta l’imitazione?- gli domandò la piccina sedendogli sulle gambe. Il biondo l’abbracciò sorridendole.

 

-La migliore che io abbia mai visto…- 

 

Lily si gongolò appoggiando la testolina sul petto dell’uomo.

 

-Lewis smettila…--

 

Draco udì la voce di Anne provenire dalla cucina. Hermione e Ron erano svaniti eclissati chissà dove. Mentre Maggie e TJ erano emigrati in zone più silenziose ed appartate. Fece scendere la bimba dalle sue gambe intimandole il silenzio.

 

-Ti ho visto come lo guardi, sai?- Lewis sibilava con rabbia.

 

-Anche se fosse? Non sono affari che ti riguardano. Sei il mio migliore amico non il mio fidanzato…- Anne rispose .

 

Lewis le si avvicinò con uno sguardo strano. Lo stesso che aveva quella volta nell’ufficio di Harry. Bloccò Anne contro il muro.

 

-Sai cosa provo per te?-

 

Si avvicinò così tanto che la bruna serrò forte gli occhi. Aspettò quel contatto non gradito ma invece non arrivò nulla. Sentì un rumore alla sua destra e la voce di Draco sbraitare qualcosa.

 

-Che diavolo pensavi di fare?-

 

Draco si fermò di fronte all’uomo ancora semi sdraiato al suolo. Gli occhi dardeggiavano di rabbia.

Lewis si tirò su fronteggiandolo con astio.

 

-Nulla che ti riguarda…-lanciò un’occhiata ad Anne. –Tentavo di aprire gli occhi a quella stupida che sbava ancora per te…-

 

Draco s’irrigidì. Strinse i pugni lungo i fianchi. Come si permetteva quel deficiente di chiamare stupida Anne. La sua Anne.

Si voltò un momento a guardare la donna ancora appoggiata al muro. Le guance rosse e rigate dalle lacrime.

 

Il desiderio di proteggerla e farla sentire al sicuro lo accecò; si rigirò verso Lewis e, prima di riuscire a capire qualcosa, gli era saltato al collo.

 

-SCUSATI!- sbraitò dandogli un pugno in faccia.

 

Lewis accettò il colpo senza un lamento. Un rivolo di sangue gli scese giù dal naso.

 

-Chiedere scusa?- gli rispose. –A chi? E perché?-

 

Draco ripartì alla carica ma questa volta il bruno fu più veloce e si scansò restituendogli il pugno. Le labbra sottili di Draco furono spaccate.

 

Anne era ancora spaventata. Si era accovacciata vicino al muro.

 

Nel frattempo i due uomini avevano iniziato a darsele di santa ragione. Solo quando una vocina gridò e le finestre della sala da pranzo andarono in frantumi, Draco e Lewis si fermarono.

 

La piccola Lily era sulla porta. Gli occhi intelligenti sgranati dal terrore. Il viso rosso e sudato a causa dello sforzo.

 

***

 

A molti chilometri di distanza, Tamiara si risvegliò bruscamente dallo stato di Trance in cui era caduta.

Si voltò verso Cassio e sorrise.

 

-L’ho trovata….-

 

***

 

Continua….

 

Ehi! Bimbi belli… scusate per questo immane ritardo ma ho avuto davvero taaanto da fare…

 

Cmq, sono qui. Allora, la storia si sta davvero concludendo, ecco perché non volevo aggiornare. DAAB è stato il mio primo grande amore… E sapere che sta per concludersi mi mette una strana tristezza addosso.

 

Grazie a questo sito ho conosciuto persone meravigliose e fatto esperienze sensazionali. Non pensavo che mai avrei potuto fare leggere qualcosa a qualcuno… ed invece, eccomi qui, dopo quasi un anno, a portare a termine il mio lavoro. ^^

 

Ormai il più è stato fatto. Dopo quasi XXV chap i miei due tesori si sono messi assieme… CONTENTI!?!?!

 

Io sì!

 

Cmq, passo direttamente ai saluti che sono stati tantissimi. Grazie vi voglio bene.

 

Marty  Grazie!!! Sei troppo gentile. Benvenuta tra noi. La mia storia è nata come un piccola ffc da quattro soldi ma se vi ho fatto appassionare, allora,  non posso fare che esserne orgogliosa! Grazie per i tuoi complimenti,

un bacio,

AngéleJ

 

*JULY@* Lo so, anche a me dispiace che Maggie non abbia poteri, ma è così. Avrà un ruolo importante. In fondo, se vi ha appassionato, una bella parte l’ha già avuta, no? Grazie un bacio.

AngéleJ

 

Vale e Mely Ciao! Mamma mia, che bella recensione lunga e ricca di complimenti. Io vi ringrazio perché se sono migliorata, nel mio modo di scrivere, lo devo a voi. Siete stati dei compagni di viaggio stupendi e non vi potrò mai dimenticare. Naturalmente, ci sarà un seguito. (Devo ancora ben immaginarlo, ma nella mia mente è già presente…)Come ho già detto questo sito mi ha fatto conoscere gente meravigliosa e voi siete tra queste…

Un bacio,

 

AngéleJ

 

Marilia Tesoro!!!Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie ed ancora grazie. Sei troppo gentile ed io non so come ringraziarti. Questo chap l’ho dedicato tutto a te. Grazie per quel piccolo gioiellino della one-shot che mi hai dedicato, l’ho trovata deliziosa. Complimenti. Mi raccomando continua  a seguirmi. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Elaine Grazie! Davvero quanti complimenti… se ti sono piaciute così tanto le mie storie non posso fare a meno che sorridere. Ti ringrazio per i complimenti e per l’analisi grammaticale e ideologica di DAAB. Essere chiara, scorrevole e divertente è sempre stato il mio obbiettivo. Ti ringrazio ancora. Un bacio,

 

AngéleJ

 

Liz Grazie, cara,

Un bacio,

AngéleJ

 

Riley Amore! Ciao, tesoro… è stato una delle più belle recensioni che tu mi abbia lasciato. Sono arrossita quando ho finito di leggerla. Io non ho tanta fantasia, mi piace solo stupirvi. E se ci riesco mi fa un enorme piacere. Anche a me dispiace che DAAB stai per finire… ma purtroppo anche questa storia ha diritto a un ending… spero Happy… Beh, ora vado e non preoccuparti aggiornerò più lentamente…^^

Un bacio,

Angéle

 

Selphie Sì, vi avevo promesso una scossa verso la fine… e adesso come la mettiamo?^^Hermione e Ron, si sono spinti oltre il bacio… Harry e Ginny si sono riappacificati, James e Evelyn non rompono…e Draco e Anne? Chissà. Spero che ti sia piaciuto anche questo. Un bacio,

AngéleJ

 

Sarry Malfoy Hola cara… Grazie dei tuoi complimenti, sei stata davvero troppo gentile. Per me è stato un onore farti affezionare ai miei personaggi. Figurati per le recensioni. Se dovessi scrivere solo per quello. Grazie, grazie davvero.

 

Un bacio

 

AngéleJ

 

Cloudy Grazie tesoro, della tua dolcezza e dei tuoi complimenti. Sono molto onorata di riceverli da una scrittrice brava come te. Devo farti i complimenti perché secondo me sei una delle “giovani promesse”. Ti ringrazio ancora.

 

Un bacio enorme,

 

AngéleJ

 

AvaNa Kedavra  Ehi, neo-fanwriter! Come stai? Che bello poter leggere qualcosa scritto da una persona simpatica come te. Sai, me lo aspettavo che tu scrivessi così bene.  ^_^. Spero che anche questo chap ti sia piaciuto. Continua a farmi sapere cosa ne pensi.

 Un bacio e tanti complimenti,

 

AngéleJ

Daisy Anch’io sono contenta che tutto si sia sistemato. Grazie della tua recensione. Un bacione,

 

AngéleJ 

 

Silvix Grazie, cara. Anche a me dispiacerà non poter più leggere i vostri pareri. Ma non vi preoccupate tornerò prestissimo.

Un bacio,

AngéleJ

  

Lulu Grazie Lulu. Sei davvero troppo gentile. Non puoi immaginare che piacere mi abbia fatto essere rassicurata da te. Grazie^^. Ti sei divertita in disco? Spero di sì… Mi raccomando continua a seguirmi,

 un bacio.

AngéleJ

 

Vale Tesoro! Grazie mille. La tua recensione mi ha riempito il cuore di gioia. Sei stata troppo gentile nei miei confronti. Lo sai che una tua recensione è per me sempre e molto importante? Grazie! Convalido tutte le tue tesi sulla storia. Non ti preoccupare. Purtroppo è vero che sta per finire…^^ Ma non preoccupatevi tornerò presto.

 

Un bacio,

AngéleJ

 

Pink Grazie, troppo gentile.

Un bacio,

AngéleJ

 

Edvige Grazie per avermi lasciato le recensioni ai vari capitoli. L’ho apprezzato molto. Beh, spero che ti piacerà anche questo. Mi raccomando fammi sapere.

Un bacio,

AngéleJ

 

Maga Magò  Figurati, non ti devi assolutamente preoccupare. Mi piace tanto che tu abbia fatto leggere un mio lavoro ad una tua amica, che addirittura l’ha apprezzato. Noooo, io non sono cattiva come la Rowling…(ma la Rowling è un genio e non c’è paragone)…^^ Cmq, grazie tante dei tuoi complimenti. Un bacio

AngéleJ

 

Giada Grazie, sei infinitamente gentile. Non credo di essere brava ma se la storia ti ha appassionato non posso che esserne mooolto contenta. Ti ringrazio davvero con tutto il mio cuore. Continua a seguirmi. Un bacio,

AngéleJ

 

Bellatrix Tante grazie, ciao.

AngéleJ

 

Lucy No, però, mi piacerebbe. Grazie. Un bacione,

AngéleJ

 

Ale 89 Grazie, sei troppo gentile. ^^

Un bacio,

AngéleJ

 

Chris Grazie, Chris. Spero ti sia piaciuto, il chap.

Un bacione grande, grande.

AngéleJ

 

Isa Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie^^ e infine GRAZIE!

 

AngéleJ

 

Angela Grazie, troppo gentile. Mi fa un enorme piacere che ti sia piaciuto così tanto. Un bacio, immenso, tesoro.

AngéleJ

 

Phoebe80 Non preoccuparti, capita a tutti, di saltare qualche chap con le recensioni. Mi è mancato il tuo parere ma fortunatamente ti sei fatta perdonare. Sì, Lily ha appena iniziato ad avere un ruolo nella storia, ma per il momento credo che l’accantonerò, non voglio che si scopra tutto sulla sua storia. Mi servirà per il sequel di questa…(Che paroloni…). Cmq, grazie, per le tue recensioni così belle ed accurate. Continua a seguirmi.

Un bacio,

AngéleJ

 

Miroku Grazie, tesoro. Un bacio,

AngéleJ

 

Sunny AHHHHHHHHHH! Che bello Sunnina recensisce ancora e mi fa tanto contenta. Sei troppo forte anche quando recensisci.  Io adoro leggere i tuoi commenti hanno sempre qualcosa di diverso. ^^. Ho messo la mia cartellina sul gruppo devo finire di mettere i chaps… non ho avuto molto tempo. Non vedo l’ora di leggere altre tue storie, mi raccomando non ci abbandonare. Un bacio enorme, tvttttb.

AngéleJ

 

Hermy15 Non dovete preoccuparvi, Lily non corre pericoli c’è il suo principe a proteggerla. Grazie della recensione, Hermy, sei stata troppo gentile. Un bacio,

AngéleJ

 

Ary Grazie, amore! Sei troppo gentile. Sono contenta che nella tua famiglia stia cambiando qualcosa in meglio… così non mi fate preoccupare^^. Lo so che ci ho messo un mondo d tempo ad aggiornare, ma spero cmq, che vi piacerà. Un bacio,

AngéleJ

 

Sissichi ^^ Mi dispiace per i tuoi occhi… come ti è venuto in mente di leggere 24 chap delle dimensioni medie di 23 pagine l’uno… io, devo ancora capirlo^^. Grazie del tuo commento. Un bacio, grandissimo,

AngéleJ

 

Daffydebby Grazie! Sono contenta che il chap ti abbia appassionato. Sei stata troppo gentile. Non preoccuparti sto già immaginando il sequel. Grazie della vostra gentilezza. Un bacio,

AngéleJ

 

Vega Sai che io ti adoro? Mi fa un enorme piacere sentirti, sei stata una delle prime a darmi fiducia e sostegno e questo non potrò mai dimenticarlo.

Grazie, grazie, davvero.

Un bacio,

AngéleJ

 

Karry Hola nuova donzella! Grazie per le recensioni che mi hai lascito nelle mie varie ffc, sei stata troppo gentile. Mi fa piacere che il mio modo di scrivere ti faccia. Continua ad esprimere la tua opinione. Un bacio,

AngéleJ

 

Lizze Una promessa è debito? Beh, grazie. Sono contenta che ti sia piaciuta torno qualche volta in Chat mi farebbe piacere parlare ancora con te!^^ Ancora grazie,

Un bacio,

AngéleJ

 

Phi phi GRAZIE! Grazie davvero, non vedo l’ora di leggere un tuo prox chap! Un bacio, grandissimo,

AngéleJ

 

HO FINITO! Non ci posso credere… siete stati davvero tanti questa volta ed io non posso fare almeno di esserne contenta…Spero che il chap vi sia piaciuto. Ah, un’ultima cosa se amate i gdr (Giochi di Ruolo) dovete per forza venire a partecipare a quello di Elettra, io ci partecipo e sarebbe una splendida occasione per conoscersi meglio. Per info consultate il mio blog http://www.ilovereadingandwriting.splinder.com oppure mandatemi una e-mail al mio indirizzo di posta elettronica angleclochard@yahoo.it . Sarà un piacere rendermi utile.

 

Beh, per adesso… No, no. Un’ ultimissima cosa. Ho pubblicato una storia originale intitolata: “TeenAgers”.  Magari se avete tempo fateci un salto. Ci conto.

 

Ora è proprio tutto,

 

Un bacio enorme.

 

AngéleJ

 

p.s.

…Lasciatemi un commento…

 

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Capitolo 27
*** ...La tempesta (I parte) ***


DA AUROR A BABBANI XXVI CHAP: “…La tempesta

DA AUROR A BABBANI  XXVI CHAP: “…La tempesta.(I parte)”

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter…

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

Questo chap è dedicato a tutte le persone che mi vogliono bene.

Grazie^_^

 

 

Anne sorrise alla macchinetta fotografica che Draco aveva acquistato al centro commerciale qualche ora prima. Erano seduti sull’erba del parco. Il freddo invernale era completamente svanito lasciando spazio ad un dolcissimo clima primaverile.

 

Anne indossava un semplice abitino bianco a bretelle con una giacca rossa di cotone a coprirle le spalle. I lunghi capelli corvini erano stati lasciati sciolti. Il sole mite risplendeva in quelle iridi blue dando loro un aspetto diverso.

 

-Vuoi continuare a fotografarmi per tutta la giornata?- chiese, all’improvviso, arrossendo subito dopo.

 

Draco rise avvicinandole  l’obbiettivo agli occhi blue.

 

-Il tuo sguardo è delizioso…- affermò includendosi nella foto.

 

Anne sentì il calore salirle di nuovo sulle guance, quando avvertì il leggero quanto inebriante profumo di Malfoy avvolgerla.

 

-Scemo…- sussurrò mordendosi il labbro inferiore.

 

Alzò lo sguardo andando ad incontrare i freddi occhi di Draco che avevano il potere di farle bollire il sangue. La stavano scrutando con attenzione, saettavano sul suo viso.

 

Lo vide inumidirsi le labbra sottili e accarezzarle piano una guancia.

 

-Grazie, Anne…per tutto.-

Quelle parole sussurrate con tanto sentimento le fecero tremare le ginocchia. Ringraziò mentalmente Dio di essere  seduta.

 

-Io… tu…- balbettò inghiottendo il vuoto. –Tu non devi ringraziarmi. Io non ho fatto nulla.-

 

Draco fece uno strano rumore col naso che ricordava tanto una risata mal trattenuta.

 

-Tu hai fatto molto di più di quel che pensi.- Le sorrise  afferrandole una mano morbida.

 

Anne sentì il cuore saltare un battito. Trattenne il respiro senza accorgersene.

 

-ANNE!- la voce disperata di sua sorella più piccola la riportò alla realtà.

 

Sorrise timidamente a Draco prima di issarsi sulle gambe e correre incontro a Lily.

La ritrovò in lacrime con il vestitino nuovo sporco di terra e le ginocchia sbucciate.

 

-Cosa ti è successo?- le domandò chinandosi alla sua altezza.

 

La bimba l’abbracciò forte continuando a singhiozzare contro la sua spalla.

-Un bimbo mi ha spinto giù dall’altalena!-

 

Anne la strinse forte. –Su calmati…- cercò di consolarla accarezzandole i boccoli.

 

-COME?!- la voce di Draco le fece sobbalzare. –Chi è stato, principessa?- continuò accovacciandosi accanto alle sorelle.

 

Lily si scostò un po’ dalla spalla di Anne. -Sa-Samuel Davidson…- disse stropicciandosi gli occhioni verdi-marroni.

 

Draco le offrì una mano. –Vieni.- le ordinò tornando alla sua altezza.

-Andiamo a scambiare quattro chiacchiere con questo tipo.-

 

Anne si passò una mano sulla faccia. –Draco lascia perdere, sono scaramucce tra bambini. E’ capitato anche a me!- cercò di convincerlo seguendoli.

 

-A te è successo perché non c’ero io a difenderti… Lily ne può approfittare. Lasciami fare, Anne.-

 

Anne si ammutolì. Arrossì come una mela ripensando alle parole di Draco. Li osservò avanzare e non poté fare a meno di sorridere contenta.

 

Immaginò Draco papà e mai nessuna visione la fece più intenerire.

 

***

 

L’esame di metà anno di teoria sulle armi babbane si stava svolgendo nell’aula n. 20.

Ginny era a metà questionario.

 

-Ginny…- un sibilo la fece voltare verso destra.

 

Guardò il ragazzo bruno intento a completare il suo compito. Non aveva alzato nemmeno la testa. Non era stato lui a chiamarla.

 

-Weasley…- la voce imperiosa del suo insegnante la fece tremare.

–Qualcosa non va?-

 

Ginny rimase a fissarlo per un po’. Arrossì sulle gote inumidendosi le labbra. -No, mi scusi.-

 

Si rituffò sul foglio continuando a completare le caselle senza sosta. Il compito era abbastanza semplice.

 

-Ginny…- ancora una volta un sibilo la fece voltare. Si girò a sinistra andando ad incontrare gli occhi di Lucrezia. La brunetta inarcò un sopracciglio lanciando delle occhiate interrogative alla rossa.

 

-Che c’è?- sussurrò Lucrezia preoccupata.

 

Ginny la fissò.

 

Non era stata lei a chiamarla…

 

-Sweeter, Weasley… suppongo abbiate terminato.- la solita voce dura ed espressiva fece sobbalzare entrambe.

 

-Ci scusi…- intervenne la bruna riprendendo a scribacchiare sul foglio.

 

Ginny fissò il vuoto per un paio di secondi. Mordicchiò il tappo della sua biro e con un’alzata di spalle tornò a lavoro.

 

“56. In quanti tipi possono essere suddivise le armi babbane…”

 

Sorrise.

Sapeva anche questa.

 

***

 

Il medimago Artemisy distillò con estrema precisione l’ultimo ingrediente della pozione.

Lanciò un’occhiata a Luna che con naturalezza smistava le piante.

 

La pozione era ormai quasi pronta. Doveva bollire per altre tre giornate, poi finalmente, il mondo magico avrebbe riavuto i suoi auror.

 

-Luna?- chiamò la sua assistente. –Mi hai fissato l’appuntamento con McDury per il nostro colloquio?-

 

Luna sorrise mostrando la sua bella dentatura. –Certo dottore, questa sera alle 20,00. Ci sarà l’intero corpo degli auror speciali.-

Artemisy le sorrise facendola arrossire. In quei lunghi mesi avevano passato così tanto tempo assieme che alla fine la giovane assistente si era innamorata dell’affascinante medimago.

 

-Mi sei stata di grande aiuto in questi mesi. Ti ringrazio.-

 

La donna arrossì ancora. –Sono io che devo ringraziarla, ho imparato tante cose nuove qui con lei…-

 

Artemisy girò tre volte in senso antiorario la pozione. Si allontanò dal calderone dirigendosi alle spalle della biondina.

 

-Quando tutto sarà finito…ti andrebbe di venire a cena fuori con me?-

 

Luna lasciò cadere il pesante coltello con il quale stava lavorando. Arrossì furiosamente prima di proferire un timidissimo.

 

-Sì-

      

Artemisy sorrise diventando, all’improvviso, impacciato. –Perfetto…- disse indietreggiando.

 

***

 

Ron rubò il centesimo bacio dalle labbra di Hermione. L’aveva intercettata nei corridoi della scuola e con una mossa degna di un orso l’aveva trascinata dietro gli armadietti. Chiunque li avesse visti, avrebbe pensato ad una coppia di adolescenti e non di certo a degli insegnanti.

 

-Ron mi lasci andare…- protestò debolmente Hermione mentre si lasciva baciare sul collo.

 

-Ripetimelo un po’ più convinta, amore…-

 

Hermione sospirò arrossendo sulle guance. Adorava quando Ron la chiamava così. Si gongolò per un po’ sulle gambe poi la parte matura e razionale di lei prese il sopravvento.

Mise le sue mani sul petto di lui e con una mossa dolce ma decisa lo spostò.

 

-Devo andare a lezione…-

 

Lo sguardo deciso della bruna disarmò Ron che, con riluttanza, la lasciò andare.

 

-Va bene, ‘Mione... Non è colpa mia, però, se sei così bella nei corridoi della scuola…-

 

Hermione inarcò un sopraciglio, incrociando le braccia sul petto. –Vuoi dire che è colpa mia se tu non riesci a tenere le tue manine da pervertito nelle tasche dei pantaloni?-

 

Ron fece un sorrisetto beffardo. –Io le mani nei pantaloni le terrei anche…- si avvicinò alla ragazza ancora pressata contro il muro. –Ma vorrei che fossero le tue tasche.-

 

Hermione trattenne una risatina quando Ron la prese per i fianchi avvicinandola a sé.

-Pervertito…- sussurrò prima che le labbra del rosso le tappassero la bocca.

 

Avrebbero continuato ancora per molto se una voce che si schiariva non li avesse fatti sobbalzare.

 

Hermione divenne bordeaux mentre Ron rideva nervosamente, girandosi con lentezza.

 

-Professoressa Granger…- Maggie aveva le braccia incrociate sul petto e cercava in tutti i modi di trattenere una risata.

 

Hermione spinse Ron lontano da lei con una forza tale da far barcollare il ragazzo. Si riassettò i capelli e la camicia di cotone bianca un po’ aggrinzita.

 

-Sì, Margareth, cara?- chiese con la voce che tremava.

 

Maggie lasciò che un sorriso allargasse le sue labbra rosee. –Forse aveva dimenticato che alla seconda ora aveva una lezione con il terzo anno?-

 

Hermione ridacchiò recuperando la sua borsa. –No, non l’avevo dimenticato… R… cioè, il professor Weasley mi stava spiegando una cosa…-

 

Maggie stentò a rimenare seria. –Ah…- Scrutò i due che avevano iniziato a colorarsi di rosso. –Comunque, professoressa, se lei non ci firma il permesso non possiamo iniziare le prove nel teatro…-

 

Hermione rimase in silenzio per un paio di secondi. “Prove nel teatro?” pensò prima che tutta la vicenda le tornasse alla mente.

 

-Professoressa cosa ne direbbe di uno spettacolo teatrale su un’opera di Shakespeare per concludere degnamente il nostro studio?- TJ glielo aveva chiesto con tanta gentilezza qualche mese prima.

 

Hermione aveva sorriso. –Beh, non lo so…A voi piacerebbe farlo?-aveva risposto sedendosi sulla cattedra.

 

Maggie aveva alzato una mano. –A me piacerebbe molto… Posso fare la costumista, sono brava con ago e filo.-

 

Hermione aveva sorriso, di nuovo. –E gli altri?-

 

Un mormorio eccitato aveva accolto la sua domanda. Marcus Bed, il ragazzone dell’ultimo banco, si era alzato.

 

-io ci sto…però voglio essere Romeo…-

 

Hermione aveva riso, accompagnata dai suoi ragazzi. –Perfetto, Marcus. Ricordati che lo hai voluto tu. Sono proprio curiosa di vedere quanto sarai spaccone vestito con una calzamaglia…-

 

Marcus aveva storto le labbra…-Calzamaglia?-

 

 

-Sì, Maggie arrivo…- disse riscuotendosi. Si voltò velocemente verso Ron sorridendogli…-Ci vediamo a casa, Ron…-

 

Il rosso sospirò osservandola camminare fino a che non scomparve dietro l’angolo. Una miriade di pensieri poco puritani gli invase il  cervello.

Sorrise arrossendo sulle orecchie.

 

-Eh, sì, Ronald. Sei diventato un depravato…-

 

***

 

Mellifluo consegnò le ultime scartoffie che aveva rubato dall’ufficio misteri a Voldemort.

 

-Ho controllato tutto, Mio signore…-si chinò fino al pavimento. –Ma non rivela nulla di utile al nostro scopo.-

 

Il Signore oscuro strinse il pugno.

 

Nella stanza un fascio di luce, proveniente dai corridoi illuminò la figura di Angelia ai piedi di Voldemort.

Cassio si fece avanti dall’oscurità. Arrivò alla stessa altezza di Mellifluo e si chinò al cospetto di colui-che-non-deve-essere-nominato.

 

-Mio Signore, vi porto buone notizie. La nostra ricerca è finita. Tamiara ha trovato Lilialux.-

 

Gli occhi del signore oscuro brillarono di malvagità. –Perfetto.- si voltò verso Mellifluo e con disgusto gli parlò. –Tu che non sei in grado di assolvere al tuo compito, raduna le truppe e cerca in qualche modo di riscattarti. Aiuta i tuoi fratelli Mangiamorte a recuperare la mia erede.-

 

Mellifluo chinò il capo in assenso. –Come vuole, Mio Signore.-

 

 

***

 

TJ sbruffò per la centesima volta. Si passò, con rabbia, una mano tra i capelli vinaccio e riprovò la scena per la centesima volta.

 

-Chi è quella donna che arricchisce la mano di quel cavaliere?- Pronunciò ben attento a non sbagliare.

 

Maggie seduta accanto ad Hermione, in uno dei primi posti del teatro scolastico, si appoggiò ad una mano. Era alquanto scocciata da quella situazione. Come volevasi dimostrare la fortuna non era dalla sua parte.

Marcus Bed che aveva tanto insistito per fare il protagonista, alla fine,  ci aveva rinunciato.

 

-Trovo che mi sia più congeniale Mercuzio…- aveva detto sorridendo.

 

Naturalmente a chi poteva capitare la parte di Romeo, se non al William Shakespeare dipendente, meglio conosciuto come Tolomeus Junior Natchos?

 

-Oh, ella insegna alle torce a bruciare con più luce…-

 

-NO!- esclamò Hermione catapultandosi sul palco. –Tolomeus… deve essere qualcosa che parte dal cuore…  è come se tu vedessi la donna della tua vita. Il faro delle tue giornate…-

 

TJ guardò prima Hermione e poi la sua partner. Charlotte. Era naturale che non riuscisse ad esprimere appieno quello che richiedeva l’insegnante. Per quella ragazza non provava nulla al di fuori dell’antipatia. Non sopportava come trattava Maggie.

 

-Ho capito professoressa…- disse con un filo di voce schiarendosela per riprovare.

 

Hermione si grattò la testa poi, con un battito di mani richiamò tutti all’ordine. –Forza riproviamo da qui…- S’infilò il copione nella tasca posteriore dei jeans e s’allontanò.

 

Si sedette accanto a Maggie e sospirò. –Sperando che sia quella buona…-

 

Erano tutti pronti per iniziare quando da dietro le quinte, uscì  Alyssa. –Professoressa!- gridò interrompendo tutto. –C’è un problema con le stoffe. Non riusciamo a decidere quali siano migliori per l’abito funereo di Giulietta…-  

 

Hermione si passò una mano sulla fronte. Si voltò disperata verso Maggie. –Ti andrebbe di darmi una mano?-

 

Maggie annuì. Come aiutoregista aveva provveduto alle scenografie, a disegnare i modelli per gli abiti, alla stesura del copione, alla decisione dei protagonisti, tenendosi ben lontana, però, dal palco e dalla recitazione. In quelle cose era una frana.

 

 

Si diresse con decisione sul palco. Passò accanto a Marcus che ripeteva come un forsennato la sua parte. Sorrise quando incontrò lo sguardo chiaro di TJ.

 

-Sta tranquillo…- gli sillabò svanendo dietro le quinte.

 

 

***

 

 

Ginny si stiracchiò soddisfatta. Si stese sul prato del parco della base e respirò l’aria pulita che dava di libertà. Gli esami di metà corso erano conclusi. Avrebbe potuto rilassarsi un po’…finalmente.

 

Lucrezia si distese a pancia in giù accanto a Joseph che, tranquillo, mangiucchiava un lecca- lecca.

 

-Ci pensate?- esclamò Ginny guardando i raggi del sole che filtravano dai rami della quercia. –Tra meno di sei mesi saremo Sottoufficiali…-

 

Joseph sorrise, distendendo le gambe davanti a lui.

 

-E tra un anno finalmente Auror…-

 

Virginia socchiuse gli occhi, sospirando ancora.

 

-Ginny…-

 

Riaprì le sue pozze chiare guardandosi attorno. –Mi hai chiamato Joseph?-

Il bruno distolse lo sguardo da Lucrezia e lo posò sull’amica rossa. –No, Ginny. Perché?-

 

Virginia  si morse la labbra rosse. –Mi è parso di sentire il mio nome…-

 

-Amore?-

 

La voce di Harry la fece voltare. Il bel capitano bruno aveva le braccia incrociate sul petto e lo sguardo sorridente.  Era in piedi accanto alla quercia.

 

-Sapevo di trovarvi qui…- spiegò sedendosi e baciando Ginny a fior di labbra. –Come sono andati gli esami?-

 

Lucrezia sorrise intervenendo finalmente nel discorso. Era taciturna da quella mattina.

 

-Speriamo bene…-

 

-Non vi preoccupate…- disse Harry facendo l’occhiolino ai tre. –L’unica nella storia della base che non fece errori a quel test fu Hermione… tutti ne commettono, anche il Generale McDury ne fece parecchi…- ridacchiò facendo sorridere anche gli altri.

 

-Hermione…- sussurrò Ginny, rattristandosi subito dopo.

 

-Già, e devo parlarti proprio di loro, Virginia.- disse Harry passandosi una mano tra i capelli. –Posso rubarvela per un paio di minuti?-

 

Joseph e Lucrezia asserirono mentre Ginny si alzava per seguire Harry.

Si allontanarono dalla coppia che tranquillamente riprese a chiacchierare. Attraversarono il piccolo prato verde arrivando, finalmente, ad una panchina di marmo. Rimasero  per un po’ in silenzio.

 

-Ho notizie su Ron, Hermione e Draco.  Sia buone sia cattive. –

 

Ginny inghiottì il vuoto inarcando la schiena. –Bene…-

 

-Quale vuoi per prima?- cercò di sdrammatizzare Harry sorridendole.

 

Ginny si grattò la testa. –Hmmm… preferirei partire dalle belle sta mattina.-

 

Harry asserì appoggiando un braccio sullo schienale della panca. –A quanto pare la pozione della Fenice è pronta.-

 

Gli occhi chiari di Ginny brillarono di luce propria. Sorrise, gettandosi al collo del bruno. –Ma è una notizia fantastica!-

 

Harry la strinse accarezzandole la schiena. –Non gioire troppo, però.- le disse accarezzandole le guance. –C’è ancora la notizia brutta, ricordi?-

 

Virginia asserì, distaccandosi da lui, tornando seria. –Spara.-

 

Il capitano si passò una mano tra i ciuffi scuri e ribelli. –Il dipartimento segreti è stato scassinato. Hanno trafugato molte informazioni. Tra cui quelle su i ragazzi.-

 

Ginny sussultò, stringendo convulsamente i pugni sulle gambe. –E’ successo loro qualcosa?-

Harry negò accavallando le gambe. –Per il momento, nulla. Pare che i documenti fossero protetti da un incantesimo.-

 

Il bruno rimase in silenzio ma Virginia si accorse che aveva dell’altro da dirle. –E?- domandò voltandosi a guardarlo.

 

Harry sospirò. –Inoltre, l’auror di guardia quella notte ha confessato di aver visto di sfuggita l’aggressore, prima di essere tramortito da un cruciatus.-

 Ginny inarcò un sopraciglio. –Avete già iniziato le ricerche?-

 

Il capitano Potter, fece un mezzo sorriso amaro. -Il problema è che- riprese con fatica. –La guardia ha detto che quell’uomo assomigliava in un maniera incredibile a…-

 

Ginny rimase in silenzio, attendendo che Harry riprendesse.

 

Un sospiro si levò dalle labbra del bruno prima di continuare. –Mellifluo McStrict.- terminò in un soffio.

Ginny divenne paonazza. –Non essere ridicolo.- affermò indignata. –Mellifluo non farebbe mai una cosa del genere.-

 

Harry non rispose.

 

-Poi, la guardia era mezza tramortita, avrà sicuramente visto male…-

 

Il capitano la bloccò. –A me Mellifluo non è mai piaciuto.-

 

Ginny tremò. –Certo, come potrebbe mai piacerti?- gli domandò adirata, cercando di controllarsi.

 

-Cosa?-

 

Virginia strinse i pugni. -È un mio amico e mi è stato vicino nel momento del bisogno questo, però, non conta nulla, vero?-

 

Harry abbassò lo sguardo. –Non essere sciocca.-

 

Ginny schizzò in piedi. –Mellifluo è innocente ne sono sicura!- esclamò.

 

Quell’affermazione l’aveva fatta con una tale violenza che il cuore aveva preso a tamburellarle nel petto, sempre più velocemente, mentre un fischio le rimbombò nelle orecchie. Una fitta allo stomaco e la necessità di rimettere  quello che aveva ingurgitato.

Tutto d’un tratto, tante palline nere si affollarono intorno alle sue iridi. Il respiro le si mozzò in gola e, bene presto, tutto divenne buio.

 

***

 

Draco portò con dolcezza la bambina al piano di sopra. Si era appena addormentata. La pose sul suo letto, rimboccandole con affetto le coperte.

Aveva gli occhi socchiusi ed un tenerissimo sorriso ad incurvarle le piccole labbra rosse.

 

-Chissà cosa sta sognando?- chiese Anne appena sopraggiunta, appoggiandosi allo stipite della porta.

 

Draco si voltò. Per un paio di secondi, s’incantò ad osservare la ragazza.

I lunghi capelli neri raccolti in una coda sfilacciata. Le guance rosee e gli occhi blue, vividi ed intelligenti. Le sorrise, grattandosi con imbarazzo il capo quando si accorse degli strani pensieri che gli frullavano in  testa.

 

-Il mondo dei sogni è qualcosa di personale e invalicabile. Ognuno è padrone lì. E’ una bellissima sensazione, non trovi?-

 

Si voltò subito dopo, accarezzando i boccoli bruni di Lily con delicatezza. Sapeva che se fosse rimasto a guardare Anne ancora per molto le sarebbe saltato addosso.

Quei pensieri erano nati silenziosi, con circospezione. Come Anne era entrata nella sua vita. In punta di piedi, senza disturbarlo o invadere il suo spazio. Era stato così che la semplice collaborazione lavorativa si era tramuta in conoscenza. La conoscenza in amicizia e l’amicizia…

 

-Stai bene?- gli chiese scrutandolo, prima di accomodarsi accanto a Lily.  

 

Draco si risvegliò dai suoi pensieri che lo avevano imprigionato.

 

“Tentavo di aprire gli occhi a quella stupida che sbava ancora per te”

 

Quelle parole gli rimbombarono nella testa mentre il profumo di mandorle e pesche  gli s’infilava nei polmoni. Si voltò a guardare Anne che si era seduta sul letto della piccola. Con dolcezza le stava mettendo il pigiama.  Le accarezzava la fronte e le guance morbide, con le sue mani magre e delicate.

Lily mugugnava nel sonno ma non aprì gli occhi neanche una volta.

 

Draco le osservò rapito.

 

Non sapeva chi delle due fosse più tenera in quel momento.

 

-Notte, amore mio…- sussurrò Anne sfiorando la fronte della bambina con le labbra.

 

Lily non rispose. Mormorò qualcosa d’incomprensibile, girandosi su un fianco subito dopo.

Draco ridacchiò, seguendo la bruna fuori dalla stanza.  Scesero le scale in silenzio. L’uomo era imbarazzato. Ripensava ancora  alle parole di Lewis.

 

-Vuoi un bicchiere di latte?- chiese Anne quando arrivarono in cucina.

 

Draco asserì sedendosi su una sedia. Voleva farle tante domande. Chiederle spiegazioni. L’idea che lei fosse innamorata di lui gli metteva addosso una strana scarica di adrenalina.

 

-Hai più sentito Lewis?- chiese, all’improvviso, dopo un lungo sorso di latte.

 

Anne per poco non si affogò. Sputacchiò un po’ di liquido dolce diventando immediatamente rossa. Draco le sorrise bevendo un’ altra sorsata.

 

-No…- gli rispose rassettandosi i capelli sconvolti dalle convulsioni della tosse. –Non ci sentiamo da quel giorno.-

 

Draco si morse le labbra asserendo. Un altro silenzio imbarazzante calò tra di loro. Tutti e due sapevano dove volevano arrivare. Avevano rimandato il discorso per troppo tempo.

 

-Beh, ha fatto un paio di cose deplorevoli quella sera. Da metterti le mani addosso a…-

 

Si fermò prima di far accadere l’irreparabile.  La guardò negli occhi blue e vide accendersi l’imbarazzo. Le gote si colorarono maggiormente di porpora  mentre spazientita si portava una ciocca d’ebano dietro l’orecchio destro.

 

-Fino a parlare a sproposito…- concluse per lui con una nota di rabbia nella voce.

 

Draco rimase in silenzio contemplando, per un breve momento, l’idea di baciarla. Era così bella in quell’atteggiamento risentito.

 

-Tu…- incominciò il biondino arrossendo.

 

Anne strinse i pugni saltando sulla sedia. –NO!- esclamò.

 

Draco la guardò per un breve momento in viso. –Oh…- fu il suo unico commento.

 

La ragazza ridacchiò sommessamente, cercando di allentare la tensione. –Perché tu avevi pensato che io…-

Fu il turno di Draco di saltare sulla sedia. –NO!-

 

-Oh…-

 

Se fossero stati i personaggi di una famosa fiaba i loro nasi sarebbero arrivati fino a Londra.

 

***

 

 

  Ron cercò di trattenere una risatina mentre Hermione faceva riprovare per la decima volta la battuta al povero TJ.

Erano ancora seduti nel teatro scolastico. Le prove erano durate una giornata intera con due sole pause per il pranzo e il controllo dei costumi. Maggie, seduta accanto a Ron, continuava a rammendare l’abito quasi finito di Giulietta.

 

-professor Weasley…- iniziò la biondina senza staccare i suoi occhioni verdi dalla stoffa. –Se non la smette di ridere sarò costretta ad invitarla ad uscire….-

 

Ron si mise una mano in bocca nel vano tentativo di soffocare la sua ilarità. Era appena entrato in scena Marcus Bed vestito da  Mercuzio. Le calzamaglie attillate aderivano eccessivamente alle sue gambe muscolose da sportivo.

 

-Secondo me adesso ti uccide…- sussurrò Ron riuscendo finalmente a trattenersi.

 

Maggie sbruffò. –Non può stare così…- le ultime parole le morirono in gola. –No, decisamente  ridicolo. Se gli facessi indossare dei calzoncini, la signorina Granger mi sbranerebbe?-

 

-Secondo me ti sbrana prima Marcus non appena saprà chi è lo stilista…-

 

Maggie si alzò. –Grazie per l’incoraggiamento.- gli disse avviandosi verso il palco.

 

Ron rise. –Quando vuoi  Maggie!-

 

La ragazza sbruffò raggiungendo Marcus che continuava a tirare la stoffa elasticizzata dei suoi pantaloni nell’inutile tentativo di renderli più larghi e meno ridicoli.

 

-Buono, Mark!- lo riprese cercando di mantenere basso il tono della sua voce.

 

-Ti prego, Mag. AIUTAMI!- il ragazzone stava in piedi con una faccia distrutta.  Maggie gli sorrise incoraggiante,  trascinandolo dietro alle quinte. Lo portò al paravento più vicino, adibito a camerino maschile, e lo spinse dietro.

 

-Togliti le calzamaglie e rimettiti i pantaloni… vedrò di apportare alcune modifiche per renderle meno attillate.-

 

Marcus annuì arrossendo in maniera strana sulle orecchie. Rinfilò i suoi jeans larghi e firmati passando con un lancio quelle sottospecie di collant alla biondina.

 

Maggie osservò rapita l’abito della festa di Giulietta. Aveva preso il modello dal film più recente di quella tragedia. Nonostante cercasse di rimanere con i piedi per terra non riusciva a non essere orgogliosa di quel piccolo capolavoro di sartoria. Ripiegò con cura le calzamaglie di Marcus mentre si avvicinava alla veste.

 

Sfiorò il morbidissimo tessuto bianco del minuto corpetto. Il bellissimo tulle della gonna a balzi e quelle piccole ali piumate.

 

-Saresti stata perfetta per Giulietta.-

 

Maggie sobbalzò, voltandosi. Marcus le era arrivato alle spalle senza che se ne accorgesse. Senza quegli abiti ridicoli, Bed tornava ad essere un ragazzo molto bello ed affascinante.

Margareth sorrise allontanandosi istintivamente dal vestito.

 

-No, non credo. Non ho un buon rapporto con il palcoscenico.- confessò sbirciando sulla scena. TJ stava ripetendo per la 5° volta la scena del bacio con Charlotte.

Strinse gli occhi cercando di calmarsi.

 

Marcus sospirò circondandole le spalle minute con un braccio. –Beh, almeno TJ non avrebbe dovuto recitare…-

 

Maggie ci mise un pio di secondi per recepire il messaggio. Lentamente, ma inesorabilmente, le guance divennero porpora.

 

-Scemo…-

 

Marcus ridacchiò scoccandole un bacio sulla guancia. –Cooper… sei fantastica. Adoro punzecchiarti.-

 

Maggie fece un sorriso tirato. Riprese le calzamaglie e gliele rilanciò. –Vediamo quanto adori l’ago ed il filo!-

 

***

 

 

    L’anziana infermiera della base di Auror sorrise a Ginny quando finalmente riaprì gli occhi.  Era svenuta parecchie ore prima. Si era sentita male con il sole alto nel cielo ed era rinvenuta che già era sera inoltrata.

 

-Bentornata…- le disse l’anziana donna indaffarata a far sparire la flebo con un colpo di bacchetta. –Finalmente ci siamo svegliate.-

 

Ginny cercò di sorriderle ma si sentiva così debole.

 

-Tesoro.- continuò la donna notando la sua smorfia. –Ti sei stancata troppo nell’ultimo periodo. Poi nelle tue condizioni…-

 

Ginny strinse gli occhi cercando di afferrare il concetto. Non sapeva perché ma le trame della sua coperta le sembravano così strane.

 

-Non ti ho drogato- si affrettò a dire l’infermiera. –Sono gli esami che ti ho dovuto fare che ti hanno portato via molte forze…-

 

Ginny cercò di rizzarsi su a sedere. –Quali esami?!- chiese con la voce più preoccupata che la stanchezza le permettesse di fare.

 

-Beh, i classici esami di routine. Non si sviene mai per nulla, piccola mia.- Mimì le accarezzò una guancia pallida. –Complimenti…- aggiunse sorridendo.

 

Ginny scosse la testa. –Complimenti per cosa?- domandò infervorandosi appena. Riprese un leggero colorito.

 

Mimì rise, sfiorandole il naso con un dito. –Non mi dire che non lo sai?-

 

Virginia scosse energicamente il capo. –Sapere cosa?- Il cuore aveva preso a batterle all’impazzata, sentì una goccia di sudore colarle giù dalla fronte.   

 

L’infermiera si sedette sul suo letto le prese le sue mani tra le proprie e sospirò. –Eri tanto impegnata da non accorgerti di essere parecchio in ritardo?-

 

La rossa sgranò gli occhi cercando di fare mente locale. Una leggera nausea le salì dalla bocca dello stomaco quando si accorse di quello che le stava succedendo. Si spinse una mano sulle labbra, socchiudendo gli occhi.

 

-Non è possibile…- sussurrò sentendosi male, di nuovo.

 

-Possibilissimo. Tre mesi e 10 giorni, tesoro. Quegli esami non sbagliano mai.-

 

Ginny saltò in piedi. –No!- esclamò iniziando a vagabondare per la stanza. –Io non posso essere…- non riusciva nemmeno a dirlo. –Insomma, non proprio in…incint…-

 

-Incinta.- concluse per lei la donna. –Almeno che tu non mi possa garantire che con il capitano Potter c’è stato solo un timido bacio…-

 

Ginny abbassò il capo diventando rossa. All’improvviso, le forze le erano tornate. –Non gli ha detto nulla, vero?-

 

Mimì scosse il capo. –Sta tranquilla.- rimase a fissarla per un po’. Virginia sembrava una bambina. Si ciondolava sui piedi nudi mordicchiandosi l’unghia dell’indice. –Qualcosa non va?-

 

Ginny tremò appena sollevando lo sguardo. –Io …Io non sono pronta.-

 

Mimì rise alzandosi dal letto e raggiungendola. –Nessuno lo è mai.-

La rossa si morse le labbra incapace di ribattere. Socchiuse gli occhi. –Non credo lo terrò.- sussurrò con tristezza portandosi una ciocca dietro l’orecchio.

 

L’infermiera la scosse dalle spalle. –Bambina mia, non prendere decisioni affrettate, parlane con il tuo ragazzo e dopo…-

 

-NO!- esclamò Ginny. –Harry non deve saperlo.-

 

-Cosa non dovrei sapere?-  

 

Le due donne si impietrirono. Ginny divenne rossa e l’infermiera sorrise distogliendo lo sguardo dagli occhi chiari ed espressivi di Virginia.

 

-Nulla, Capitano. Questa cocciuta non vuole che le dica che il suo malessere è dovuto…-

Mimì si scambiò un’occhiata eloquente con la rossa. –Allo stress accumulato. Ha fatto troppo. Cerchi di farla  lavorare di meno, Potter.-

 

Harry fissò prima Ginny e poi l’infermiera. Sorrise alla sua amata rossa quando lo guardò in viso.

 

-Mi creda Mimì. Sarà fatto.-

 

***

 

Maggie rammendò l’ultimo bottone al vestito di Mercuzio prima di ripiegarlo e riporlo nella scatola con su scritto “MARCUS BED.”

 

-MAGGIE!- la voce insopportabilmente falsettata di Charlotte la fece sobbalzare. Si trascinò con lentezza fino al camerino della “Giulietta.”

 

-Cosa c’è?- le chiese entrando.

 

Charlotte sbruffò. –Il vestito che mi hai cucito, mi va stretto. Come mi hai preso le misure?- le rispose con una certa acidità nel tono di voce.

 

Maggie sospirò. Era stato il sarto personale della signorina a fornirle le dimensioni. –Io non ti ho preso le misure…- si giustificò riprendendo il vestito bianco abbandonato con mala grazia sul divanetto azzurro. –Me le ha fornite il tuo sarto. Magari hai messo su qualche chilo.-

 

Quelle parole fecero inorridire la riccia che con un gesto poco carino si parò dinnanzi alla biondina. Charlotte era molto più alta di Maggie, almeno di una decina di centimetri. –Io seguo una dieta bilanciata fornita da un dietologo specializzato. Come osi solo pensare che io possa essere ingrassata?-

 

Maggie arrossì. –Allora, non capisco perché il vestito ti stia stretto…-

 

-Beh, è molto semplice. Tu sei una sarta incompetente che non sa prendere le misure esatte sulla stoffa. Non ci vuole molto…- la schernì con un sorriso.  Prese l’abito dalle mani di Maggie e lo strattonò. –Ti conviene aggiustare questo straccio per domani.- lo appallottolò e con un gesto molto poco educato lo gettò ai piedi della biondina.

 

Maggie sentì mille lame infilzarsi sul suo cuore. Ci aveva lavorato così tanto sul quel vestito.

Charlotte la guardò per un po’ prima di afferrare la sua borsa rigorosamente firmata ed uscire dalla stanza. Nel corridoio intercettò TJ. –Ciao, Romeo- lo salutò prima di aprire la porta dell’uscita e svanire nell’oscurità della sera.

 

Maggie si chinò a raccogliere il vestito e prima che poté fare qualcosa sentì calde lacrime pizzicarle gli occhi. Cercò di tirare su col naso ma fu inutile. Ben presto si ritrovò con le guance bagnate.

 

-Non merita le tue lacrime, quell’oca.- le disse una voce prima che una paio di braccia si stringessero intorno alla sua vita e la sollevassero di peso facendola appoggiare contro un petto caldo e profumato.

 

Maggie strinse forte gli occhi cercando di trattenere i singhiozzi. –La odio…- sussurrò.

 

TJ le sorrise. –Anch’io. Secondo me è gelosa. Perché non riesce a capire come una persona bella come te possa anche saper fare qualcosa. Lei è solo bella il cervello l’ha lasciato a casa.-

 

Maggie rise un po’ stropicciandosi gli occhi verdi. –Già…-  si distaccò dal rossiccio cercando di rimediare alle grinze dell’abito bianco. Lo appese con delicatezza alla cruccia restando a rimirarlo.

 

TJ la raggiunse cingendole la vitae appoggiando il viso nell’incavo della spalla. –E’ molto bello.- le  sussurrò all’orecchio.

 

-La Giulietta non è dello stesso parere.-

 

TJ la strinse forte. –Quella è la falsa Giulietta e non ha voce in capitolo.- strofinò le sue labbra sul collo candido e profumato di lei. –Adesso bisogna vedere se alla vera piace.-

 

Maggie rise. –E chi sarebbe la vera?-

 

TJ la voltò per poi baciarla dolcemente sulle labbra. –Sei tu  la mia Giulietta.-

 

La biondina arrossì distogliendo lo sguardo dagli occhi limpidi del suo ragazzo. –Io non sono in grado di recitare. Charlotte invece è brava.-

 

Il rossiccio le tappò la bocca con un altro bacio. –Chi parla della recita? Io parlo della vita reale. Tu sei la mia Giulietta.-

 

Maggie rialzò lo sguardo prima di gettarsi al suo collo. –Grazie…- gli sussurrò stringendolo forte.

 

TJ la tenne legata a sé per un po’. –Dai…- le disse, poi, accarezzandole i morbidi ciuffi dorati. –Perché non indossi quel meraviglioso abito e mi aiuti a recitare la mia parte?-

 

-Io non so una battuta…-

 

TJ la baciò. –Devi solo leggere, farò tutto io.-

 

Maggie arrossì. –No…-

 

Il ragazzo s’inginocchio ai suoi piedi facendo la parte del disperato. –Ti prego!- iniziò a piagnucolare.

 

-Io…-

 

-TI PREGOOOO!-

 

-Oh…-

 

-Ti prego!-

 

-E va bene! Basta che la pianti.-

 

 

***

 

L’orologio del grande teatro scolastico scoccò le 22, 30. Hermione era stravaccata su una poltroncina accanto a Ron che, di tanto in tanto, le accarezzava i capelli.

 

-Non credo sarei arrivata mai a dirlo.- iniziò la bruna girandosi su un fianco per abbracciare meglio Ron e godersi le sue meritate coccole. –Ma sto iniziando ad odiare Shakespeare.-

 

Il rosso le passò le braccia intorno alla vita attirandola meglio a sé. Le baciò la tempia con una tale sensualità da far venire i brividi ad Hermione.

 

-Sei troppo sexy quando riprendi i tuoi alunni…- scherzò il ragazzo continuando a sbaciucchiarle i capelli. Le passò un dito per tutta la colonna vertebrale facendola sobbalzare.

 

Hermione ridacchiò pizzicandogli con poca forza il braccio muscoloso.

 

-Scemo…- gli disse sollevando un po’ la testa per guardarlo meglio in viso. Ron le rispose con uno dei suoi famosi sorrisi da malandrino e lei non poté fare altro che arrossire in risposta.

 

Ron la trovò irresistibile e prima che se ne potesse accorgere le aveva già catturato le labbra rosse e morbide in un lungo bacio travolgente.

 

-Hm, hm…- una voce che si schiariva, li fece sobbalzare.

 

Hermione pregò con tutta se stessa che non fosse un suo ragazzo, tornato nel teatro per qualche stranissimo motivo.

 

-Siete disgustosi ragazzi, lasciatevelo dire…- li apostrofò una voce fin troppo famigliare.

 

Ron si staccò mal volentieri dalle labbra della sua ragazza e puntò i suoi occhi chiarissimi sui due nuovi arrivati.

 

-Malfoy…- disse cercando di mostrarsi arrabbiato. –Mi hai disturbato nel momento meno opportuno. Avevo finalmente convinto Hermione a provare nuove esperienze nel teatro…-

 

La diretta interessata si tirò con uno scatto su a sedere e fissò scandalizzata il ragazzo dai capelli rossi. –Pervertito!- sbraitò diventando rossa sulle guance. –Tu non mi hai convinto proprio a fare nulla.-

 

Draco ed Anne risero mentre Hermione inveiva contro Ron.

 

-Su ‘Mione.- iniziò la ragazza mora sorridendole. –Sappiamo chi è stato davvero…- lanciò un’occhiata divertita al capitano Weasley e non poté fare a meno di scoppiare a ridere, di nuovo.

 

-Ehi!- rispose falsamente offeso il rosso. –Le cosacce si fanno in due!-

 

Hermione arrossì prima di unirsi al coro di risate che si era levato dai suoi amici.

Calò un momento di silenzio interrotto ben presto da altre risate lontane. Hermione e Ron si voltarono verso il palco, la fonte delle voci, e rimasero ad osservare i due ragazzi che erano entrati in scena, tra uno sghignazzo e l’altro.

 

-Dai, TJ…- supplicò Maggie mentre veniva trascinata dal rossiccio sul palcoscenico. –Sai che odio stare qua sopra!-

 

TJ le lanciò una breve occhiata. –Nah…- la incoraggiò avvicinandolesi e posandole un breve bacio a fior di labbra. –Sei molto bella vestita così.-

 

Maggie arrossì abbassando lo sguardo per incontrare l’abito di tulle bianco che fino a qualche minuto prima era appeso su una cruccia dietro le quinte.

La stoffa pregiata e raffinata aderiva perfettamente alle forme minute ed acerbe del corpo snello di Margareth. Quel bianco intenso faceva risaltare il rossore delle sue guance e il verde intenso dei suoi occhi da cerbiatta.

 

-Grazie…- sibilò mentre TJ le faceva fare un mezzo giro come da copione.

 

-Sempre felice di  farle dei complimenti, mia bellissima Giulietta.- le rispose il rossiccio attirandola a sé per baciarle la mano.

Maggie scoppiò a ridere. –Oh, ma che gentiluomo.-

 

TJ rimase abbracciato a lungo alla ragazza godendosi il suo profumo fresco e fruttato. Appoggiò con stanchezza la guancia sul suo capo e rimasero così, immobili, per un po’.

 

-Vogliamo provare?- chiese alla fine distanziandosi un po’ da lei. Maggie annuì.

 

-Bene.- continuò TJ, aprendo il copione. –Iniziamo dall’uscita di scena di Tebaldo.

 

-Avessi profanato con la mia mano indegna questo sacro santuario, rimedio al mio peccato: queste mie labbra, pellegrini rossi di vergogna, con un bacio correggono quel tocco indelicato.-

 

Maggie rimase incantata nell’osservare la bravura innata che TJ possedeva nel recitare. Inghiottì il vuoto dando una rapida occhiata alla sua battuta prima di continuare.

 

-Buon pellegrino, la vostra  mano giudicate  con più calma, che solo umile devozione in fondo ha mostrato: anche i santi hanno mani che i pellegrini han toccato, e chi torna dal Santo Sepolcro usa unire palma e palma.-

 

TJ sorrise avvicinandosi. –Non hanno labbra i santi? E i devoti palmieri?-

 

-Sì, pellegrino, ma le devono usare in devozione.- gli rispose indietreggiando di un solo passo.

 

Hermione rimase ad ascoltarli rapita. Maggie era una attrice nata e, ora, non riusciva a capire per quale dannato motivo non le avesse riferito nulla su questa sua in giudicabile dote.

 

-Oh, cara Santa.- continuò TJ. –Lascia, allora, che le labbra imitino la preghiera delle mani, se non vuoi che la fede si muti in disperazione.-

 

Si avvicinò ancora afferrandole con dolcezza le mani. La fissò negli occhi causando un rossore più accentuato sulle guance già porpora della biondina.

 

-Non si muovono i santi.- sussurrò Maggie. –Anche quando ascoltano le altrui preghiere.-

 

-E allora resta immobile.- riprese il rossiccio inchinandosi sul viso della ragazza. –Mentre colgo i frutto delle mie preghiere.- suggellò le sue parole con un lungo bacio appassionato. –Così le tue labbra cancellano il peccato dalle mie.- le sussurrò a pochissima distanza dalla bocca.

 

Maggie rimase imbambolata a guardarlo. Le labbra socchiuse e gli occhi lucidi. Sorrise prima di rispondergli. –Allora le mie labbra hanno il peccato che han tolto?-

 

-Il peccato dalle mie labbra?- riprese il ragazzo distanziandosi un poco. –Oh, colpa dolcemente denunziata. Ridammi il mio peccato.-

 

Si sporse su di lei bacandola di nuovo.

 

Maggie si morse le labbra dando un occhiata al suo copione. Ridacchiò prima di dire la sua ultima battuta. –Tu baci a regola d’arte.-

 

TJ la guardò e non ebbe il tempo di esprimere un suo pensiero che 4 persone in fondo alla sala scoppiarono in un applauso. Maggie si voltò di scatto diventando immediatamente rossa fin sui capelli. TJ socchiuse la bocca in un’espressione che ricordava tanto un pesce in un acquario.

 

-Da…da quanto siete lì?- chiese il ragazzo grattandosi la testa.

 

Hermione sorrise guadagnando in ampie falcate il palcoscenico. –Direi dall’inizio della vostra performance.-

 

Maggie si nascose dietro TJ.

 

-E sono molto in collera con te signorina!- la prese per un polso trascinandola via dal suo nascondiglio. –Mi avevi detto che eri una frana a recitare…-

 

Maggie arrossì. –E’ vero.-

 

-NO!- esclamò Hermione puntandosi le mani sui fianchi -Siete bravissimi. Dei Romeo e Giulietta nati… come ho fatto ad essere così ceca?!-

 

TJ ridacchiò mentre la biondina diventava piccola, piccola. –Ho deciso! Sarai tu la nuova Giulietta!-

 

Maggie smise di respirare entrando in apnea. Guardò la sua insegnante con inespressione.

 

Anne conosceva quello sguardo come TJ. Solo loro due riuscirono a mettere in salvo le orecchie.

Maggie divenne pian piano sempre più rossa fino a quando un boato non riempì l’aria. –IO NON FARO’ MAI GIULIETTA!-

 

***

 

Cassio condusse Tamiara sulla torre del castello, dove il cospicuo numero di mangiamorte stava aspettando istruzioni per la loro missione a NewFreedom.

 

Il vento freddo delle serate primaverili dell’aperta campagna inglese fecero rabbrividire la giovane strega che, istintivamente, si strinse nel mantello.

Una chioma dorata spiccava nell’oscurità. Mellifluo era appoggiato con naturalezza alle rocce del parapetto attendendo l’arrivo di Cassio.

 

-Ce la prendiamo comoda?-  disse con un sibilo quando la porta della torre si richiuse diligentemente dietro i due nuovi arrivati.

 

Cassio si voltò a guardarlo. –Ricordati chi comanda adesso, McStrict.-

 

Mellifluo fece un sorrisetto sarcastico staccandosi dal parapetto e avvicinandosi. –Me lo ricordo troppo bene, Blanche.-

 

Tamiara appoggiò una mano sul petto del biondo facendolo indietreggiare. –Avvisa le truppe che domani attaccheremo.- la rossa guardò il cielo. –La Luna non è ancora pronta.-

 

-Ma cosa dici?- chiese Cassio appoggiandole una mano sulla spalla.

 

Tamiara lo scrutò con i suoi penetranti occhi verde-nocciola. –Ricordati chi comanda, Blanche.- La donna si ravvivò i boccoli cremisi prima di voltarsi ed abbandonare la torre.

 

Mellifluo incrociò le braccia sul petto e non poté fare a meno di sorridere. –Sì, Cassio. D’ora in poi mi ricorderò chi comanda davvero.- fece un cenno ai mangiamorte di lasciare la torre prima di svanire anch’egli con un sonoro pop.

 

Continua…

 

 

 

  

***

 

Va bene. Ho esagerato. Vi ho fatto aspettare troppo. Erano quasi 3 mesi che non aggiornavo. Ma cosa volete? Ho avuto molto, troppo da fare. E come si sa la vita di tutti i giorni spesso ci tiene lontani dalla cose che amiamo fare, costringendoci a seguire le sue regole.

 

Mi perdonate?

 

Dai*_*! Non fatemi star male. Mi dispiace. Sono anch’io una lettrice e so quanto sia difficile e snervante aspettare un aggiornamento. In fondo, è arrivato, però^^.

Ed è anche sostanzioso, visto che raggiungiamo una bel gruzzoletto di pagine, che adesso non sto a contare…

 

Cmq, ebbene sì. Il prossimo chap sarà il penultimo. *Angéle scoppia a piangere*. Non so se riuscirò a sopravvivere senza questa mia storia(che una ragazza francese sta traducendo nella sua lingua per migliorare il suo italiano…*_* buona fortuna…)In fondo, mi ha tenuto compagnia per un anno e mezzo, e mi sembra normale informarvi che io sentirò troppo la mancanza dei miei piccoli pg…TJ, Maggie, Anne, Lily, Angelia, Mellifluo, Tamiara, Lucrezia, Joseph, Cassio, Draco, Ron, Hermione, Ginny, Artemisy, Luna, Evelyn, James, Harry. I miei personaggi mi hanno reso orgogliosa. Non solo perché mi hanno conquistato ma soprattutto perché vi hanno fatto provare tante emozioni ed è la cosa più importante.

 

Credo che li congederò molto volentieri per darli una lunga vacanza e poi mi dedicherò al sequel(nella mia mente già dall’anno scorso).

 

Ah, già! Prima che me ne dimentichi voglio farvi gli AUGURI(anche se in ritardo) di un felicissimo 2005!

 

Bene. Ora però, passo ai ringraziamenti.

 

Bebba Grazie. Sono molto contenta di sapere che le mie parole ti trascinano. E’ davvero un bellissimo complimento. Grazie tante. Un bacio.

AngéleJ

 

Edvige Grazie per i tuoi complimenti. E’ sempre bello sapere di essere apprezzata. Non dovevi disturbarti e lasciarmi una recensione per ogni chaps, troppo onore per una come me^\\^. Grazie, davvero Edvige. Un kiss,

AngéleJ

 

Phoebe80 a me sembra logico invece iniziare la tua risposta con un GRAZIEEEEEEEEEEE! Sei davvero troppo gentile. Sei una persona troppo buona io i tuoi complimenti non me li merito. Arrossisco sempre ogni volta che leggo un tuo commento. *\\* Grazie. Sono super mega iper contenta che tutto sia stato di tuo gradimento. Ne sono felice. Veramente. Non preoccuparti ho detto che presto la storia avrà un sequel e così sarà. Ti mando un grosso bacio e tanti ringraziamenti.

AngéleJ

 

Daffydebby Sensuale? Davvero ti è parso così?^^*Angéle è tutta contenta* Grazie, Debby. Troppo buona. Sì, l’avvicinamento tra Draco ed Anne avverrà solo in un sequel, perché adesso il loro rapporto è ancora troppo immaturo per un salto di qualità. Grazie ancora dei complimenti. Un bacione,

AngéleJ

 

Angela  Beh, cara omonima, sono io che devo dire che sei Mitica^^. Sempre ligia al dovere di recensirmi ed esprimermi la propria opinione. Ti ringrazio, non solo per i complimenti, ma anche per la tua dolcezza e per rendermi partecipe di un tuo pensiero. Non smettere mai di esprimerti. Un bacio,

AngéleJ

 

Sunny GRAZIE D’ESISTERE! Sunnina love, love*_*. Ti dedico la canzone di Ramazzotti, quella in cui c’è il pezzo “ grazie d’esistere”. Grazie di aver inventato BAWM. Grazie per essere così brava. Grazie per farmi emozionare ed appassionare con ogni cosa che descrivi. Grazie per avermi dato l’ispirazione per questa ffc. Grazie per i tuoi personaggi originali. (Jack-Amelia*_* ). Grazie per essere sempre così gentile e disponibile. Grazie per aver sfornato un nuovo piccolo capolavoro. Grazie per leggere la mia ffc. Grazie per avermi commentato e grazie per il tuo modo di essere così speciale che mi fa sentire tanto felice di averti conosciuto.

Un kiss,

AngéleJ

 

 

Lizzie Grazie! Che fortunata che sei stata. Hai commentato e subito qualche giorno dopo ho aggiornato. Brava^^. Grazie ancora per aver letto la mia ffc. Un bacio,

AngéleJ

 

 

 

AvaNa Kedavra Già, hai ragione. Forse avrei dovuto spezzettare maggiormente gli avvenimenti. Ma io scrivo di getto e i chaps li corregge solo grammaticalmente(quando gli va) mio fratello, quindi non sempre riesco a cogliere che magari sono troppi avvenimenti assieme. ^^’’ scusami. Come si suole dire. “Sbagliando s’impara?” Ebbene sì, devo rinnovarti i miei complimenti perché anche se non ho commentato non mi sono persa una tua storia. Perdonami, sono stata una maleducata a non recensire. Cercherò di rimediare al più presto. Un bacio grande,

AngéleJ

 

Marty Perdonami piccola, anche questa volta vi ho fatto aspettare troppo. Spero ti sia piaciuto comunque. Un bacio grande, grande.

AngéleJ

 

EMMA Beh, alla fine mancano due soli chaps e se mi va un epilogo. ^^Grazie dei tuoi complimenti. Un bacio,

AngéleJ

 

Nene89 Ed io non so che altro dirti se non: GRAZIE MILLE^^. Un bacio grande,

AngéleJ

 

Vale DG(Dangerous Game) Tesoro^^. CIAOOOOOOOOO! Leggere una tua recensione è per me sempre e continuamente motivo di tanto orgoglio. *_* Sai che ti adoro?Sai che io, invece, adoro tutti i tuoi personaggi? Sai che adoro tutte le tue storie? Scrivi troppo bene ed io non vedo l’ora di leggere un prossimo aggiornamento. Sì, lo so. Ci ho messo troppo per aggiornare e mi dispiace che tu ti sia riletta una dozzina di volte i miei chaps. Stai ancora bene, vero? Ti prego non mi abbandonare e continua ad essere una persona meravigliosa. Un bacio grande e tante grazie per i tuoi complimenti.

AngéleJ  

 

*JULY@* Nulla di grave mi auguro. Ti prego non farmi preoccupare. Sì, lo so che anche sta volta ho messo secoli ad aggiornare ma ti prego perdonami. Se ti ho regalato un mondo meraviglioso che ti è stato di aiuto per qualcosa di brutto, allora, sono triplamente felice. Ti mando un kiss ed un abbraccio. Non arrenderti mai!

AngéleJ

 

Lulu Sei di Foggia e non mi hai detto nulla?Insomma siamo coinquiline della stessa regione e tu non me ne hai parlato. Ma guarda tu i casi della vita*_*. Beh, se vuoi venire a trovarmi fallo pure. Mi farebbe molto piacere. Sì, ci sarà un seguito di DAAB non vi preoccupate. Non vi abbandono.  Non arrabbiarti, però^^’’. Beh, adesso vado. Un kiss gigante, carissima.

AngéleJ

 

Marilia Se ti ringrazio ancora ne scrivi un’altra. Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie, grazie…GRAZIE! Bene adesso scriverai un’altra one-shot? Ti prego, mi piace tanto il tuo modo di descrivere Ron ed Hermione *_*… No, non preoccuparti. Io frequentavo la stessa scuola della ragazza ma non ho le amicizie che aveva lei. Io sono una brava ragazza ^^’’. Ti ringrazio per i tuoi complimenti, sei troppo buona. Anch’io ti voglio tanto bene. Un kiss,

AngéleJ

 

Selphie No, ancora una chap relativamente tranquillo. Il prossimo sarà scoppiettante. Non perdetevelo. *_* mi raccomando. Grazie della tua gentilezza. Un kiss

AngéleJ

 

Cloudy Anch’io mi sono affezionata tanto a voi e una ffc senza i miei recensitori non è una ffc. Ho conosciuto tanta bella gente ed è per questo che adoro con tutta me stessa il sito di Erika^^. Sono contenta che tu ti sia affezionata alla mia storia ti ringrazio per avermi considerato una tra le più brave scrittrici del sito. *\\* mi fate arrossire. Vi voglio troppo bene. Un bacione,

AngéleJ

 

Vega Già le tue recensioni sono delle tradizioni per me. Spesso devo ammettere che per aggiornare aspetto che tu abbia espresso la tua opinione. Sei stata tra le prime a darmi fiducia e per questo avrai sempre un posto speciale nel mio cuore. Grazie, Vega. Per tutto.

Ti voglio tanto bene.

AngéleJ

 

Ammy Fin troppo umana. Grazie e perdonami se ho osato affibbiare il tuo Harry a Ginny^_^. Un kiss,

AngéleJ

 

Clo87 Eh, già. *Angéle fa un sospirone melanconico.* DAAB sta per finire. Mi mancherà tantissimo questa storia. Ma come tutte le cose belle e brutte anche questa deve avere un suo termine. Sono troppo felice che abbia appassionato tanta bella gente. E non ho abbandonato nessuna idea di pre-quel o sequel. Don’t worry, honey ^_^. Non vi preoccupate non vi mollo. Ti mando un bacione,

AngéleJ

 

GIADA  Sto aspettando di terminare DAAB e poi continuerò Clair de lune. Non vi preoccupate non sono un tipo che lascia le cose a metà. Grazie della tua recensione. Un bacio,

AngéleJ   

 

Miroku E chi è il lettore più dolce e simpatico di DAAB? Ma naturalmente il mio amico Miroku. *_* Tesoro, grazie. Non immaginavo che la mia fic fosse la tua preferita. Mi fai commuovere *Angéle si asciuga le lacrime*. Ti ringrazio tanto. Il tuo blog è davvero caruccio e come avrai notato ci ho fatto un salto e ti ho lasciato anche un mex. Sì, questa storia si è quasi conclusa ma non preoccuparti credo ci sarà un sequel. Ti mando un bacio ed un grande abbraccio,

AngéleJ

 

Karry Che esagerata^^. Grazie. Sì, anche a me è successo con i personaggi di alcune bellissime ffc. Li ho presi talmente a cuore da arrivare a pensare che loro fossero i veri Pg… direi, purtroppo, che non è così. *_*. Ma cosa importa. Sognare è bello. Ti ringrazio ancora per i tuoi fantastici complimenti. Un kiss.

AngéleJ

 

Marion Anche tu ti commuovi? Io pure. *_* . Non sai quanto ho pianto alla fine di BAWM. E quanto ancora piangerò alla fine di tutto. Grazie per i tuoi complimenti mi fai sentire orgogliosa. Un bacio grandissimo anche a te,

AngéleJ

 

Mina88 Spero ti piacerà. Continua a seguirmi e ben venuta. Un bacio,

AngéleJ

 

Vale e Mely Grazie ragazze. *_* Siete troppo buone nei miei confronti. Io tutto il vostro sostegno e la vostra gentilezza credo di non meritarli. Sono solo una persona a cui piace tanto scrivere. Stare a contatto con i libri interessanti, conoscere bella gente come voi, migliorarmi e raggiungere i mie obbiettivi. E se ho fatto tutto quello che amo fare è solo grazie a voi e a questo sito meraviglioso. Grazie tante, per tutto. Rivoglio tanto bene, Un kiss,

AngéleJ

 

Ary Ti sei trovata un fidanzato con il nome di tuo fratello^^? E ci credo che quel povero ragazzo di Chris ci sia rimasto male… Scommetto che è gelosissimo della sua sorellina, Ary*_* Normale, tutti i fratelli lo sono. ^_^ Grazie per i complimenti piccola, scusa se ti ho fatto aspettare. Un kiss gigante,

AngéleJ

 

Pyros Ikari^-^ Ciao^^. Come va? Spero bene. Ti ho appena visto in chat e penso che verrò a farti un salutino. Prima, però, devo finire di scrivere i saluti. Grazie per aver letto la mia ffc. Ha significato davvero tanto per me. Sono contenta che ti sia piaciuta ora vado, un kiss,

AngéleJ

 

Daphne Beh, paragonarmi alla mitica Sunny, è un po’ azzardato. Non mi permetterei mai di fare le cose che fa lei. Perché lei è MITICA io no. Però posso prendere in considerazione l’idea di fare qualche one- shot sui miei carachters. L’idea non è male. *_* Non preoccuparti per l’assenza. Questi computer ci danno sempre fastidio. Ebbene, sì. La storia è quasi terminata. Ma non preoccuparti vi terrò compagnia ancora per un po’. Ti mando un bacione.

AngéleJ

 

Bellatrix Grazie cara. Sei troppo buona. Mi piacerebbe avere abbastanza fantasia per tre DAAB. Mah, chi lo sa vedremo. Grazie ancora un kiss,

AngéleJ

 

Ly Innanzitutto, GRAZIE. Quando ho visto il tuo commento il mio cuore si è fermato. 1. Perché ti reputo un’autrice con i fiocchi e contro fiocchi. 2.Perché non ho mai avuto una recensione così lunga. Ho passato 10 minuti buoni a leggerla. *_* Troppo bella. Allora come hai detto tu la mia fic parte molto a rilento. Se rileggo per sbaglio qualche chap, dal 1 al 10, mi viene da vomitare. Non c’era trama né azione. I dialoghi erano miseri e privi di contenuti. La forma grammaticale nemmeno a parlarne. Bleah -_-||! Sembro una bimba delle elementari tanto scrivo male. Tutto va migliorando verso l’11 chap che un po’ mi inizia a piacere. Ma non sono ancora completamente soddisfatta.

Già i miei personaggi originali e quelli no. *_*  In effetti, queste sono le uniche cosa di cui vado fiera. I miei bimbi sono davvero interessanti e sfaccettati. Si comportano così perché li penso sempre come reali. Con i loro difetti e le loro paure. Con i loro pregi e le loro sicurezze. Anche a Vale the best piacciono TJ e Maggie. ^^. Non puoi sapere quanto mi rende felice sapere che sono graditi molto. *_* Grazie. Quelli sono i miei alter ego. Cmq, sì non ti preoccupare non ti lascerò per troppo tempo senza di loro. Don’t worry. Ti  mando un bacio immenso. GRAZIE ancora.

AngéleJ

 

Maga Magò  Beh, puoi dire alla tua amica che presto ci sarà una seconda parte di DAAB. Magari più bella della prima, chi lo sa *_*. Cmq, ti ringrazio per i tuoi complimenti e non preoccuparti, mi diletterò con tante belle shottine^^. Così, non vi farò sentire la mia mancanza. (Non la sentiremo cmq, NDTutti ^_^’’Nd Angéle). Va beh, ora vado. Un kiss,

AngéleJ

 

Bibi Lettrice attenta…*_*’’ Ecco, Charlotte lo ha fatto perché voleva screditare Maggie facendo finta che la sua amicizia era stata così di poco conto da farle dimenticare immediatamente il suo nome. Bella osservazione, complimenti. Grazie per aver commentato. Un bacio,

AngéleJ

 

Liz Hai ragione. Ecco, un chap pronto per te^^. Scusami, Un bacione,

AngéleJ

 

Chris Grazie, dolcissimo^^. Troppo buono. Come puoi vedere ho aggiornato. Spero sia stata tutto di tuo gradimento. Mi raccomando stammi bene,

Un bacio,

AngéleJ

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V

(…lasciatemi un commento…*_*)

 

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Capitolo 28
*** ...La tempesta (II parte) ***


DA AUROR A BABBANi XXVII CHAP: “…La tempesta

DA AUROR A BABBANi  XXVII CHAP: “…La tempesta.(II parte)

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

* le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi…

 

 

Dedicato alla piccola *JULY@*.

Un bacio Grandissimo

 

 

 

-TJ… forse non l’hai capito. Io, Giulietta, non la faccio.- Maggie  prese il piatto che la donna della mensa le offriva con stizza.

 

Il rossiccio sbruffò prendendo una bibita dal banco frigo dov’erano arrivati. –Ma Mag perché?- le chiese. –Insomma la prof.ssa Granger è d’accordo. Ti sta praticamente supplicando di farlo da ieri. –

 

Maggie si tolse velocemente una ciocca bionda dagli occhioni verdi. Si morse il labbro inferiore mentre recuperava dalla borsa il tesserino della mensa pre-pagato. Lo mostrò alla cassiera che con un rapido gesto della mano lo passò agli infrarossi.

 

-Ho capito TJ.- riprese dopo aver atteso il suo compagno. –Ma non mi va proprio. Sai che mi blocco se mi guardano in tanti.-

 

Attraversarono la mensa transitando davanti al tavolo delle così dette vip. Charlotte sorrise a TJ mentre inarcava un sopracciglio, disgustata, al passaggio di Maggie. –Ci vediamo alle prove…- gridò al loro indirizzo sollevando una mano per farsi notare.

 

Maggie strinse forte il vassoio azzurro tra le mani. Sentì le orecchie andare a fuoco dalla rabbia. “Brutta oca” pensò raggiungendo il tavolo vicino alla finestra. Si accomodò pesantemente accavallando le gambe l’una sull’altra.

 

TJ le si sedette accanto scrutandola per un breve istante prima d’infilzare con poca gioia le sue pennette al pomodoro.  Ne infilò una forchettata in bocca.

 

-Io lo accetterei anche solo per vedere la faccia di Charlotte alla notizia.-

 

Maggie morse il suo pezzo di pane con molta foga masticando rumorosamente.  Si vedeva che era nervosa. TJ sorrise. Era il momento più giusto per farle pressione.

 

-Sai che ridere…- disse fra sé mangiando ancora. –Gli occhi sbarrati e le labbra da pesce socchiuse.- e fece una perfetta imitazione della ricciuta che fece sollevare leggermente le labbra dell’amica.

 

-Ah, ma tanto tu non vuoi fare Giulietta.- giocherellò con la forchetta nel piatto mentre Maggie strappava con violenza l’involucro della cannuccia del suo succo. –E poi tutto sommato Charlotte non bacia nemmeno male…-

 

Maggie strinse tra le mani il contenitore di aranciata e parecchia bevanda esplose sulla sua maglia celeste. TJ trattenne a stento una risatina. –Che hai?- le chiese con semplicità.

 

La biondina incrociò le braccia. –I giochetti psicologici non attaccano.-

 

Il ragazzo le sorrise sorseggiando un po’ di acqua. Borbottò qualcosa tra sé e sé poi continuò a mangiare.

 

-Ho detto che non lo voglio fare.-

 

TJ continuò a tenere gli occhi bassi; il suo volto non aveva alcuna espressione. Infilò un pezzo di pane in bocca e lo masticò senza troppo entusiasmo.

 

-Ti prego non fare l’offeso…-  

 

Si strinse nelle spalle andando a puntare i suoi occhi coloro cielo in quelli verde prato della ragazza. –Non sono offeso. Mi sarebbe piaciuto fare le scene più romantiche con la mia fidanzata.-

 

Maggie non seppe il motivo ma sentire TJ definirla a quel  modo le fece tremare il cuore e velocemente uno strato di rossore le colorò il viso. Borbottò qualcosa infilando la testa nella sciarpa che teneva attorno al collo.

 

-Però se tu non vuoi… non voglio forzarti. Cercherò di ritrovare una sintonia con Charlotte.-

 

TJ non riuscì nemmeno a terminare il nome della ragazza che la biondina aveva stritolato tra le mani un biscotto del suo gelato.

Il giovane non riuscì a trattenere una risatina che celò con grande maestria dietro un colpo di tosse.

 

-Ehi, TJ?- con un tono stucchevole ed antipatico Charlotte piombò nel loro discorso. Si avvicinò con eleganza appoggiandosi alla superficie liscia del tavolo giallo.

 

Si sentì il rumore di un secondo biscotto frantumato.

 

-Allora, ci vediamo tra un’ora alle prove?- gli chiese mordendosi il labbro inferiore.

TJ le sorrise stranamente zuccheroso. –Certo, a tra poco.-

 

-Maggie ricordati di rammendare la bretella del vestito. L’ultima volta questo cavernicolo me l’ha staccata.- toccò il braccio del rosso lanciandogli un’occhiata ammiccante.

 

-Certo.- sillabò l’altra continuando a tenere gli occhi furenti sul suo piatto ancora pieno.

 

Il gruppetto di amiche raggiunse Charlotte in quel momento. –Hai finito?- le chiesero con stizza. La riccia guardò ancora TJ e poi Maggie . –Sì. A dopo, Natchos…- sorrise prima di voltarsi. –Ah, Maggie?-

 

La biondina alzò gli occhi dal piatto.

 

-Rammenda bene, mi raccomando… non vorrei dare un altro ottimo spettacolo.-

 

Terzo rumore di biscotto sbriciolato.

 

TJ si grattò il capo mentre con gli occhi seguiva quella processione di oche starnazzanti lasciare il grande spazio della mensa. Tornò a fissare Maggie che nel frattempo aveva riposto in fretta le sue cose nello zaino.

 

-Dove stai andando?-

 

Maggie sorrise alzandosi dalla sedia. –A fare qualcosa che finalmente tapperà la bocca di quell’oca giuliva!-

 

TJ ridacchiò mentre la biondina lasciava in fretta e furia la mensa.

 

 

***

 

Artemisy spense il fuoco che avevo tenuto acceso per più di  6 mesi . Sospirò quando la pozione diede un ultimo scoppietto e finalmente divenne trasparente come le lacrime di una fenice.

 

-E’ pronta?- chiese Luna con la voce che le tremava. Artemisy si voltò a guardarla. Gli occhi scuri e svampiti lo fecero sorridere.

 

-Sì, ma deve riposare ancora una notte. Domani mattina la metteremo nelle boccette.-

 

Luna tremò dall’eccitazione. –E’ la prima pozione importante che mi riesce.-

 

Artemisy tossicchio per attirare la sua attenzione. –Sei stata brava. Ora però rimetteresti il laboratorio in ordine mentre io vado alla riunione con McDury e Potter?-

 

La giovane asserì prima di guardarsi intorno. L’ambiente era completamente sottosopra. Una leggera nausea l’assalì al pensiero di quale immane lavoro l’aspettasse.

 

-Vada e torni vincitore…- sussurrò mentre andava a prendere nello stanzino scopa e paletta.

 

Artemisy si tolse il camice e lo appoggiò sull’appendiabiti all’entrata. –Perfetto. A dopo.- e con un sorriso che gli occupava gran parte del volto lasciò il sotterraneo.

 

 

***

 

-Ehi, Angelia…- la voce vellutata e sensuale di Cassio Blanche arrivò prepotentemente alle orecchie della sorella la quale avrebbe volentieri fatto a meno di udirla.

 

Angelia si voltò facendo ondeggiare i suoi lunghi capelli scuri. Piantò i suoi occhi chiarissimi in quelli del fratello e lo attese con pazienza accanto alla statua del cavaliere mascherato.

 

-Che vuoi?- gli chiese quando la raggiunse.

 

Cassio scosse la testa. –Dove sono finite le buone maniere insegnateti a Beauxbaton, sorellina?-

Angelia socchiuse gli occhi, mordendosi le labbra. –Le ho perse da quando tu non fai che infastidirmi.-

 

-Ah, sì?- l’uomo ridacchiò malignamente afferrandole di scatto il polso sottilissimo. Glielo portò dietro la schiena attirandola a sé. Angelia sentì un dolore profondo all’altezza del gomito ma strinse i denti per non cedere all’impulso di lamentarsi. –Devo forse ricordarti il passato?-

 

Cassio strinse la presa intorno al braccio della bruna. –Non serve ricordarmelo a parole. Ho il ricordo ben impresso nella mia mente…-

Angelia gli fissò gli occhi limpidi. –Se non fosse stato per me, tu saresti ancora a Parigi a vagare per l’elemosina. Cerca di ricordartelo.-

 

-MAMMA, MAMMA!- Angelia aveva gridato mentre il grande palazzo alle porte di Parigi iniziava a bruciare. Il corpo della giovane donna bruna giaceva esangue ai piedi del letto. Una grande macchia scura imbrattava il collo lungo e delicato.

 

Angelia l’aveva scossa un paio di volte, ma la donna non si era mossa. Calde lacrime aveva iniziato a rigarle il volto di bambina appena settenne. –Mamma, presto.- continuava a dire. –Qui non riesco a respirare c’è tanto fumo.-

 

Fuori dalla stanza da letto si sentivano urla e passi veloci dirigersi verso il piano di sotto.

-DOV’E’ LA SIGNORINA?-  Aveva urlato un domestico prima che la porta si spalancasse. Aveva gridato dalla paura rannicchiandosi maggiormente accanto a sua madre.

Un uomo che aveva visto un paio di volte servire il tè a sua madre era in piedi dinnanzi alla porta. Un’ondata di fumo nero invase la bella stanza.

 

-VIENI!- le aveva urlato  avventandosi su di lei. Angelia si era attaccata al collo livido della madre. Aveva sentito l’uomo tirarla con violenza per i fianchi. –LASCIAMI!- era esplosa quando la forza del maggiordomo l’aveva quasi staccata dalla donna. Si era aggrappata al sottile ciondolo a forma di luna estremamente levigato che sua madre portava.

 

All’improvviso, il laccio d’oro bianco si  era spezzato e, sia lei che l’uomo, erano capitolati all’indietro. Aveva sentito un dolore lancinante alla base del collo poi più niente.     

 

Angelia chiuse forte gli occhi per evitare che altre lacrime le scendessero. –Alcune volte.- incominciò con la voce che le tremava. –Avrei preferito che tu non mi avessi mai ritrovato…-

 

Con ancora le sue grida nelle orecchie, Angelia strattonò il braccio del fratello e si liberò dalla presa. Allungò il passo e scomparve nella sua camera da letto.

 

***

 

-Anne!- esclamò Lily correndo giù per le scale. Il pigiamino ancora addosso e le calzine bianche ai piedi. I capelli ricci vaporosi e gli occhi ancora appiccicati dal sonno. Trotterellò in cucina arrampicandosi con difficoltà sullo sgabello del bar.

 

Anne era voltata. I capelli neri raccolti in due codine alte che la facevano sembrare una bambina. Si voltò appena mentre rigirava le uova nel tegame. Intorno alla vita teneva legato un grembiule fiorato che poco si addiceva al suo abbigliamento sportivo e giovanile.

 

-‘Giorno, patatina- la salutò voltandosi di nuovo. Saltò ancora un po’ le uova prima di afferrare un piatto e versarne un po’ al suo interno. Prese dal frigo il cartone del latte preparando un bel bicchiere che subito porse alla bambina. –Fame?-

 

Lily si strinse nelle spalle. Aveva un colorito pallido e con poco entusiasmo afferrò la forchetta che la sorella le porgeva. Due linee violacee le solcavano gli occhioni marroni dai riflessi verdi.

Un sogno orribile l’aveva perseguitata per l’intera nottata.

 

-Cos’hai, tesoro?- le chiese ancora Anne togliendosi il grembiule e sedendole di fronte.

 

Lily si strinse nelle spalle mentre una leggera nausea le saliva dallo stomaco. Nascose il viso tra le manine  cercando di cacciare vie quella sensazione di paura che la possedeva dalla notte precedente.  Spostò con un braccio il piatto della sua colazione e appoggiò la fronte sulla ceramiche fresca del ripiano.

 

-Non ho fame, Annie…- sussurrò togliendosi un paio di ciocche dal viso.

La bruna s’incupì sfiorandole la fronte preoccupata. La sentì fresca e si tranquillizzò un pochino. –Che hai, patatina?- le domandò con dolcezza prendendola sulle gambe.

 

Lily abbracciò forte sua sorella sprofondano il suo nasino tra quei vestiti che profumavano di pesca e che le trasmettevano tranquillità. Anne la cullò per un po’ accarezzandole la schiena.

 

-Vuoi dirmi perché stai così?- la incoraggiò con un tono così calmo da fare acquietare anche il troll più agitato.

 

Lily sollevò il volto guardando gli occhi chiari della donna. –Ho fatto un brutto sogno questa notte.- la bambina abbassò lo sguardo tormentandosi le labbra con i denti. –L’ultimo che assomigliava a questo l’ho fatto prima che Hermione si sentisse male…- Lily non riuscì a continuare. La sua voce fu interrotta da alcuni singhiozzi disperati e da tante lacrime che le scesero giù dagli occhi seguendo la curva paffuta della sua  guancia.

 

Anne le accarezzò il volto  scostandole i ricci che le impedivano di guardarla. Le fece sollevare la tesa  baciandole la testa con fare protettivo. –Non accadrà nulla.- le sussurrò portandole i capelli dietro le orecchie. –Ci saremo in tanti a difenderti. Io per prima. Poi ci sarà Draco, il tuo principe azzurro, Hermione, Ron, Maggie, TJ, papà… tutti quanti lì per te. Nessuno ti farà mai del male.-

 

Lily tirò su col naso. –E se qualcuno si sentisse di nuovo male come Hermione?-

 

Anne le rise a fior di labbra. –Lo salveremo come abbiamo fatto con lei. Noi siamo forti, sai?- così dicendo le pizzicò il nasino strappandole un piccolo sorriso sollevato. Lily l’abbracciò forte .

 

-Nessuno ti farà del male. Tu sei la mia patatina porta fortuna.- le sussurrò baciandole rumorosamente le guance.

 

Lily rise stringendola più forte. –Ti voglio tanto bene, Annie.-

 

La donna le accarezzò i capelli. –Te ne voglio anch’io, patatina.-

 

***

L’odore dolciastro di shampoo aleggiava prepotente in tutto il piccolo bagno pulito. Ginny aveva i capelli bagnati attaccati sulla fronte mentre, con le braccia tenute ai lati del water, cercava con tutta se stessa di non rimettere anche gli occhi. Era la prima volta che la coglieva una… nausea. E non era certo una nausea qualunque…

 

Ginny sospirò quando finalmente l’ultimo conato abbandonò il suo corpo umido di acqua e sudore della doccia appena fatta. Si alzò sulle sue gambe con una posa instabile. Si portò con calma al lavandino togliendo con una mano il panno di condensa creatosi sullo specchio.

Storse le labbra livide rimirandosi.

Aveva un colorito così pallido che le poche lentiggini rimaste erano quasi invisibili, gli occhi azzurro cielo erano segnati da profonde linee violacee.

 

Aprì con forza i rubinetti dell’acqua fredda inumidendosi i polsi per riprendersi. Si lavò il viso passando immediatamente alla bocca dove il sapore di quello che aveva rimesso le stava facendo risalire la nausea.

 

“Incinta…” pensò sfiorandosi appena il ventre a stento rotondo. “Com’è stato possibile che non me ne sia accorta…”

Si asciugò i lunghi capelli ramati ed, indossando i primi vestiti trovati, uscì dal bagno. Aprì con uno scatto le persiane facendo inondare di luce tutta la stanza. Vide un paio di abiti di Harry sparsi in giro e sorrise. Li recuperò soffermandosi ad annusare che buono odore di pulito emanavano. Ripiegò con cura le maglie appoggiandole con dolcezza sulla sedia della scrivania. Rifece il letto sistemando con meticolosa precisione i cuscini.

 

“Insomma sono incinta” rifletteva mentre passava uno straccio sui vetri già puliti.

 

-Incinta, incinta?- chiese ad alta voce mentre le guance si coloravano di scarlatto. Scoppiò a ridere. –No, non è possibile. Se fossi davvero incinta…- ma non terminò la frase che sentì dentro di lei qualcosa muoversi appena. Fece la cosa più logica che tutte le donne avrebbero fatto. Urlò con tutta se stessa.

 

Un paio di elfi domestici si dileguarono.

 

Ginny sbiancò di nuovo lasciandosi scivolare senza forze sul letto. Si raggomitolò tra le lenzuola sentendo la nausea salirle ancora. Mantenne il suo sguardo cristallino sulla parete opposta. Bianca e pulita. Sentì la consapevolezza farsi strada dentro di lei.

 

Era incinta.

 

Era in dolce attesa e nessuno, nemmeno il mago più potente, avrebbe potuto cambiare quella situazione. Avvertì lo smarrimento e la paura addentrarsi nel suo animo, la consapevolezza di essere sola, di non avere nessuno la imprigionò. Ben presto, grosse lacrime scivolarono giù dai suoi occhi innocenti ma non più da bambina.

 

***

 

Hermione tamburellò sul tavolo della sala degli insegnanti mentre Ron leggeva con calma il giornale.

Il rosso alzò un attimo lo sguardo dal giornale le fece un sorriso birichino prima di distogliere lo sguardo da lei. Hermione arrossì di colpo mentre ripensava agli avvenimenti della notte precedente.

 

Non si accorse che Ron aveva ripreso ad osservarla sogghignando malignamente.

 

-Pensieri impuri, Miss Granger?- domandò facendola sobbalzare. Mise giù il giornale sistemandosi meglio intorno al tavolo.  Hermione sentì le orecchie andarle a fuoco mentre lo guardava allibita.

 

-N…no.- balbettò insicura tornando a lavorare al computer. Stava preparando le locandine dello spettacolo.  Ron continuò a fissarla domandandosi con quale incredibile fortuna quella donna avesse scelto lui. Non solo come fidanzato ma anche come amico. Sorrise stiracchiandosi sulla sedia.

 

-Sì, invece…- l’apostrofò incrociando le braccia dietro la schiena. –Perché non riesci ad ammettere che dietro quelle sembianza meravigliose di brava ragazza si nasconde una piccola sessomane…-

 

Hermione sentì le orecchie fischiare come una locomotiva a vapore. –Non dire sciocchezze!- lo rimproverò alterandosi leggermente.

 

Ron scoppiò a ridere infilandosi come un bambino sotto il tavolo.

 

Hermione saltò. –Che diavolo fai?!- avvertì il tavolo sobbalzare prima di udire un’imprecazione poco elegante del suo ragazzo.

 

-Niente, ‘Mione.- Le rispose uscendo dalla sua immersione. – Mi sono spostato da questo lato della scrivania.-

 

La bruna inarcò il sopracciglio. –Aggirarla, no?-

 

Ron ridacchiò baciandole prepotentemente le labbra. –Per perdermi questa tua espressione sconcertata?-

 

Senza volerlo Hermione si lasciò sfuggire una risatina. –Ma quanto sei pazzo?- gli domandò alzandosi e risedendosi sulle sue gambe.

 

-Hmm, in generale non molto. Di te da morire…- le fece un altro sorriso che la fece sciogliere. Ben presto non riuscì più a lavorare. Si ritrovava le mani e le labbra del rosso dovunque…

 

-Per favore…- protestò poco convinta mentre Ron raggiungeva la sua bocca. La baciò come solo lui sapeva fare portandola in un altro luogo meraviglioso. Fato unicamente d’amore e sensazioni forti.

 

-Professore…- Maggie si lasciò morire le ultime parole in bocca. Per la seconda volta ritrovò i suoi due insegnanti aggrovigliati l’una all’altro nel disperato tentativo di diventare uno solo.

 

-Maggie!- esclamò scansando bruscamente Ron che parve riprendersi solo dopo alcuni minuti. Scosse il capo inghiottendo il vuoto. –Ciao Mag.- la salutò rassettandosi i capelli corti.

 

La biondina tentò di non arrossire. Ma in una situazione del genere non era possibile. Sentì dei passi veloci muoversi fuori dalla porta prima che questa si aprisse lasciando entrare TJ, leggermente affannato.

 

-Vai veloce…- le sussurrò dando l’attenzione ai suoi insegnanti. -Signorina Granger, Signor Weasley…- notò l’aria imbarazzata dei tre grattandosi la  testa. –Hm, hm…- continuò spingendo un po’ più in avanti la sua compagna. –Maggie vi ha già detto tutto?-

 

Hermione si diede coraggio uscendo da quella situazione con incredibile disinvoltura. –No. Cosa c’è, cara?-

 

Maggie farfugliò una frase mantenendo gli occhi bassi.–HodecisodiaccettareilruolodiGiulietta-

 

Ron guardò Hermione speranzoso che, come al solito, avesse potuto spiegargli quello che non aveva assolutamente capito. Sembrava che Maggie avesse parlato un’altra lingua.

Hermione si chinò verso la ragazzina. –Cosa, Maggie?- chiese lanciando un’occhiata a TJ.

 

-Ho…- tentò di nuovo Maggie diventando rossa. –Ho deciso di accettare il ruolo di Giulietta.-

 

Hermione fece un sorriso trionfo portandosi i capelli lontano dagli occhi. –Oh, sì. Lo sapevo. Infatti avevo già inserito il tuo nome nella locandina.- si risedette davanti al computer inviando il suo lavoro in stampa.

 

-Come?- saltò su Maggie. –E se io non avessi accettato?-

 

Hermione fece un largo sorriso. –Non era contemplato, quindi, l’avresti fatto obbligatoriamente.-

 

Ron cercò di trattenere una risatina mentre Maggie lasciava scivolare la sua mascella al pavimento. –Questa è bella…-

 

TJ le mise un braccio sulle spalle. –Vieni mia Giulietta il tempo di andare è ormai giunto….-

 

Hermione scosse la testa mentre il rossiccio si trascinava Maggie fuori dalla stanza.

 

***

 

Il sole tramontò dietro le piccole valli verdeggianti che si vedevano dal castello base segreta di Voldemort. Quel prato così lussureggiate assumeva delle tinte così particolari da mettere i brividi.

 

Angelia si strinse nelle spalle mentre un leggero vento ancora freddo le accarezzava le guance leggermente arrossate. I suoi occhi blue cobalto erano velati da una tristezza palpabile.  Si passò le dita sottili per tutta la lunghezza dei capelli corvini sospirando al cielo arancio.

 

-Cosa affligge la mia principessa dorata?-

 

Angelia si voltò incontrando immediatamente lo sguardo grigio di Mellifluo. Sentì il cuore tremare.

 

-Tante cose mi affliggono, mio re dorato.- gli rispose ribattendo al semplice bacio a stampo sulle labbra. Si appoggiò al suo petto cullandosi al ritmo del suo respiro regolare.

 

-Dimmene una sola…- la incoraggiò iniziando ad ondeggiare con lei.

 

Angelia si voltò per guardarlo meglio in faccia. Mise le proprie mani su quelle di Mellifluo appoggiate intorno alla sua vita. –Ho paura…- disse, quando sentì il peso del mento del compagno gravarle sulla cima della testa.

 

-Di cosa?- Mellifluo la strinse maggiormente a sé respirando il profumo dei suoi capelli.

 

-Questa impresa non ci porterà bene.- disse in un soffio senza riprendere fiato.

 

Il biondo socchiuse gli occhi. Angelia aveva dato voce ad un pensiero che egli stesso stava facendo da un po’.  Si riflesse nello specchio sorridendole.

 

-Non mi succederà niente.- bisbigliò voltandola per guardarla.

 

Gli occhi di Angelia si riempirono di lacrime amare. Si morse le labbra stringendo tra i pugni la stoffa della maglia scura di Mellifluo. L’uomo si chinò su di lei rubandole un lungo bacio carico di passione. La sollevò tra le braccia.

 

-Ti amo, Angelia. Ti giuro sul mio cuore che tornerò da te. Costi quel che costi.-

 

La bruna sentì le lacrime scivolarle lungo le guance. –Ti amo anch’io.-

 

Si strinsero l’uno all’altra in un ultimo disperato tentativo di imprimersi il calore del corpo del proprio amato. Rimasero avvinghiati fino a quando il sole non scomparve del tutto dietro le colline verdeggianti di primavera.  Poi, il richiamo di Voldemort serpeggiò tra loro.

 

La loro ultima messa in scena era iniziata.

 

***

 

-Anne, sbrigati!- sbraitò Maggie che trascinava un grande borsone nero con i suoi vestiti di scena. Sua sorella maggiore tirava per una mano Lily che non riusciva a stare loro dietro.

 

-Annie…- si lamentava tenendosi le codine con la mano libera. –Rallenta!-

 

La bruna al contrario allungò il passo facendola quasi volare lungo i corridoi. Lily trattenne un piccolo urlo quando per poco non inciampò nei suoi piedi.

 

Maggie aprì con uno scatto le porte dell’auditorium scivolando leggera e veloce sul palco e fin dietro le quinte. Quando anche Anne fu entrata si ritrovò in un formicaio che pullulava di ragazzi. Un gruppetto piuttosto folto si stavano truccando e vestendo mentre degli altri erano già pronti e ripassavano con meticolosa attenzione la propria parte.

 

Lily ed Anne si incantarono ad osservare una donna che sistemava i capelli di una ragazza bionda. Aveva delle mani velocissime, un paio di ferretti in bocca e una bomboletta di lacca nell’altra.

 

Si voltò verso di loro sorridendo.

 

-Anne, Lily.- le salutò sistemando l’ultima ciocca con una mossa da maestra.

 

-Hermione?!- esclamò la bruna in risposta. La ragazza annuì dando una piccola pacca sulla spalla della biondina. –Tutto a posto ora metti il vestito e ripeti un po’ la parte.-

 

-Non sapevo fossi così brava come parrucchiera…-

 

Hermione rise infilandosi la lacca in una cinta stranissima che aveva legata intorno alla vita. –Sì, nemmeno io. Ho imparato oggi pomeriggio da Draco. Quell’uomo è meraviglioso.-

 

Anne arrossì inconsapevolmente osservando la testa della bambina che aveva preso a guardarsi attorno curiosa.

 

-Ehi, patatina.- la salutò Hermione dandole un bacio sulla guancia morbidissima. –Sei bellissima oggi.- si complimentò notando le sue codine alte.

 

-Sei stata bravissima…- aggiunse all’improvviso Anne scrutando i ragazzi impegnati ed indaffarati. –Sembrano una compagnia di attori a tutti gli effetti.-

 

-Grazie ma il merito è tutto loro.- sorrise ancora prima che un ragazzo biondo la richiamasse dal fondo della stanza. –Arrivo.- gridò in risposta. –Ci vediamo dopo Anne. Ah, tu e Draco siete seduti vicini sua esplicita richiesta.-

 

Si allontanò lasciando la ragazza con la bocca socchiusa e le guance rosse.

 

Sua esplicita richiesta…

 

-ANNE!- la richiamò Maggie uscendo dal camerino con l’accappatoio. –Che diavolo fai ancora qui. Sbrigati, ho bisogno di te!-

 

Con un sorriso adorabile sulle labbra, Anne si diresse verso la sorella fluttuando a pochi centimetri dal pavimento.

 

***

 

 Voldemort camminava lungo il piccolo esercito di Mangiamorte schierati sul terrazzo del castello. Aveva un passo lento e calibrato scandito dalla sua parlata metodica e strascicata.

 

-Con questa missione potremmo rinvigorire il nostro esercito ed il mio potere. Riusciremo a schiacciare gli auror come fossero formiche. Uno per uno. Finalmente i purosangue riusciranno ad estirpare il morbo degli impuri tornando al potere….-

 

Angelia si strinse nel mantello, mentre Tamiara sorrise con cattiveria. Mellifluo inchinò il capo appoggiando la mano sull’elsa della spada. C’era un’aria immobile. Irreale ed impalpabile.

 

Tamiara guardò la luna ormai altissima nel cielo perfettamente tonda e chiara. La sua luce fredda le lambiva il viso schiarendole maggiormente la carnagione già pallida. Si morse le labbra rosse e carnose leggermente truccate.

 

-Mio signore…- richiamò l’attenzione di Lord Voldemort inchinandosi ossequiosamente. –La luna è pronta, mio Signore.  La strada ci verrà indicata.-

 

Il Signore Oscuro sorrise malignamente asserendo col capo. –Molto bene, mia ancella del male. Mostra ai tuoi compagni la via.-

 

Tamiara scostò il lungo mantello nero e con uno scatto veloce afferrò la bacchetta appesa alla cintura. Mormorò un incantesimo in una strana lingua che assomigliava vagamente al latino antico. Un leggero filo d’argento legò la punta della sua bacchetta ai pallidi raggi della luna ed immediatamente  un leggero tendaggio fatto di luce apparve sulla torre del castello.

 

Tamiara sorrise riponendo la sua bacchetta. –La strada è aperta….- sussurrò scostando con una mano i drappeggi fatti di scintille per oltrepassarli. Ad uno ad uno, tutti i mangiamorte varcarono quella soglia fino a quando anche Mellifluo, l’ultimo uomo ad essere rimasto sulla torre, non fu inghiottito nel nulla.  

 

***

 

 

-Trovo sia una cosa molto stupida non specializzarsi e rimanere sottoufficiale.- Lucrezia  parlottava con Ginny e Joseph seduti nel piccolo café della base.  –Insomma studiamo da morire per tre anni perché non continuare per altri due. In fondo, a 22 anni si è già fuori…-

 

Ginny rigirava senza alcuna felicità il suo frappé al cioccolato. In effetti, aveva una leggerissima nausea. Avrebbe voluto rimanere in camera a crogiolarsi nel suo letto ed invece… quell’adorabile vulcano di Lucrezia l’aveva buttata giù dal letto prima con una lunga telefonata e poi facendo apparire dietro la porta il povero Joseph più imbarazzato che mai.

 

-…Dobbiamo bere un frappè insieme! Non ci vediamo da tantissimo tempo…- le aveva detto con quella sua voce allegra e frizzante. A nulla erano servite le scuse.

 Aveva fatto accomodare Joseph in camera e con lentezza si era cambiata accorgendosi finalmente che i suoi jeans non le stavano più. Era diventata rossa come i suoi capelli ed era uscita di nuovo dal bagno con i pantaloni slacciati. Aveva rovistato nei cassetti e fortunatamente Harry aveva lasciato una maglia tra le sue cose.  –Cavolo…- si era detta infilandola. –Sono proprio incinta, allora…-

 

-Ginny!- la richiamò, strattonandola per un braccio, Lucrezia. –Sei con noi? Sei connessa?- Virginia sbatté le palpebre sorridendo appena all’indirizzo della ragazza.

 

-Sì, scusami…- si guardò attorno accorgendosi che  Joseph si era alzato per andare a pagare. Sapere che era arrivato il momento di tornarsene a casa, la fece sentire più felice e, senza aspettare oltre, infilò il giubbino.

 

-Ginny, tesoro?- la richiamò ancora Lucrezia. –Sei molto pallida, sicura di star bene?-

 

La rossa le sorrise, questa volta con più convinzione. –Sì, Lu. Non ti preoccupare.- L’amica l’osservò dritta negli occhi lasciandosi fuggire un sospiro. –Sai che se hai un problema devi sentirti in dovere morale di parlarne con me.-

 

Ginny cercò di sostenere quello sguardo chiaro ed intelligente. Sentì il cuore stringersi all’altezza dello stomaco. –Sì, certo…- mise la leggera sciarpa di cotone attorno al collo. –Lo so, lo so…- Mise la borsa a tracolla continuando a rimuginare tra sé e sé. “Brava! Adesso menti anche a lei!”

Si voltò un attimo, osservando la sua amica sistemarsi per uscire e si sentì in colpa. Stava mentendo troppo per i suoi gusti e se ad Harry riusciva a trovare una giustificazione seppur effimera, a Lucrezia nemmeno una.

Ginny sostò un po’ lo sguardo, notando che Joseph stava tornando. Respirò forte intrappolata tra la voglia di dirlo alla ragazza ed il timore di rovinare qualcosa.  Respirò ancora forte, prima di chiudere gli occhi e dire senza più pensare a nulla.

 

- Lucrezia… io… io… sono incinta…-

 

***

 

Harry era seduto nell’ufficio di McDury da circa un’ora. La riunione era stata indetta dal vecchio generale per comunicare alcune importanti novità al corpo degli auror e come succede in quel tipo di incontri la discussione si era accesa e alcuni capitani avevano alzato la voce e stavano iniziando a litigare.

 

Harry trattenne a stento uno sbadiglio; lui era lì per una sola, semplice ragione. I suoi amici. Dopo quasi 7 mesi di totale assenza di notizie finalmente McDury si era deciso a sciogliere quel velo di riservatezza. A quanto pareva la pozione era pronta ma come in tutte i buoni eserciti la burocrazia era qualcosa di insopportabile. Se fosse dipeso da Harry sarebbe corso a portare la pozione ai suoi migliori amici nel giro di qualche secondo, ma secondo le regole non poteva farlo.

 

La notizia doveva essere comunicata all’assemblea riunita dei capitani e successivamente, dopo una lunga votazione, si sarebbe deciso quali uomini avrebbero potuto affrontare questa missione e riportare finalmente quei poveri ragazzi a casa.

 

Harry spostò il suo sguardo cristallino sul giovane medimago. Artemisy,  doveva chiamarsi se la memoria non lo ingannava. L’aveva visto una mezza volta durante la notte in cui loro avevano perso i poteri.

Il bruno si rilassò maggiormente contro lo schienale della sedia assumendo una posizione, affatto salutare, che metteva in risalto il suo umore in quel momento: dire che Harry Potter era annoiato a morte era dire poco. Aveva sempre evitato quelle lunghissime riunioni perché sapeva che i punti che gli interessavano sarebbero sempre arrivati alla fine quando lui era troppo insonnolito per prendere parte attivamente al dibattito.

 

-Ok, basta ragazzi, calmiamoci. I punti da discutere sono ancora molti…- McDury finalmente mise fine a quella dannatissima discussione sulle pistole magiche. –Dunque…-

 

Harry si mise, di nuovo, dritto speranzoso che il suo momento fosse finalmente giunto…

 

-Parliamo dell’ultimo rapporto consegnatomi…-

 

Harry si afflosciò ancora sulla sedia, sbruffando vistosamente. A suo parere la sorte dei suoi amici era molto più importante dell’ultimo rapporto e delle pistole magiche. Tamburellò le dita sul tavolo e, all’improvviso, la cicatrice gli prudette per un attimo. Non ci fece caso, impegnato com’era a fulminare con lo sguardo il Generale McDury.    

 

***

 

-Forza, sbrigatevi ragazzi!- Hermione sussurrò dietro le quinte mentre la tragedia più famosa di Shakespeare veniva messa in scena.  La bruna osservava Maggie e ringraziava il cielo che lei avesse accettato di sua spontanea volontà la  parte. Era incredibilmente brava. Poi con TJ facevano una coppia meravigliosa.

 

Sorrise, aggiustando velocemente i capelli di un’altra ragazza e spingendola in scena con un colpetto sul sedere che aveva un che di protettivo.

Incontrò gli occhi di Ron ed arrossì come ogni volta. Quello era uno dei momenti più belli della sua vita. Per la prima volta, capì che se anche non avesse mai ricevuto i suoi poteri, forse sarebbe stata ugualmente felice. Guardò, di nuovo, il suo ragazzo e scosse la testa. No, lei non sarebbe mai stata felice se non avesse conosciuto Ron.

 

-Professoressa, ho un vuoto di memoria: non ricordo la battuta!-

Hermione sospirò voltandosi a guardare una ragazzina minuta e bruna. Le indicò il gobbo, affidato a Charlotte e spiegò. –Tesoro, vedi Charlotte?- chiese alla ragazza, indicandola.

 

L’altra annuì, iniziando a respirare irregolarmente. –Se non ti ricordi qualche battuta devi solo guardarla e lei te la suggerirà…-

 

La ragazza sbarrò gli occhi, rilassandosi all’improvviso. –Davvero?-

Hermione le sorrise ancora. –Certo, tesoro. Ora rilassati e fai un bel sospiro.-

La giovane ubbidì socchiudendo gli occhi. Senza accorgersene la bruna la spinse con dolcezza in scena e come per magia “la smemorata”esordì con sicurezza nella sua parte.

 

Hermione si strinse nelle spalle. Guardò i suoi ragazzi e sentì un moto di orgoglio pervaderla. Adorava insegnare e quando sarebbe tutto finito, l’unica cosa a mancarle davvero sarebbe stato il suo lavoro da insegnante.

 

***

 

Tamiara riaprì i suoi occhi ritrovandosi ai piedi di un albero. Dietro di lei una quindicina di mangiamorte si snodavano per il piccolo parco di una scuola. Toccò la superficie rugosa dell’albero e sentì la presenza di un membro della sua famiglia.

 

-Sono qui…- sussurrò a Cassio che si era avvicinato a lei.

 

Guardarono l’edificio scolastico e si presero per mano. –Ce la faremo, mia Signora…- le disse l’uomo avvertendo nell’aria una strana atmosfera. Tamiara asserì prima di avviarsi verso l’entrata del grande edificio.

 

***

 

 

-Bene…- disse il generale McDury, firmando un documento che gli avevano porto un paio di capitani. Guardò Harry e  dopo il medimago, sorridendo. –Ora tocca a lei, Artemisy.-

 

Il capitano Potter s’illuminò. Si rizzò sulla sedia assumendo finalmente uno sguardo presente ed attento. Artemisy si schiarì la gola incominciando a parlare.

 

-Dopo quasi  7 mesi la pozione della fenice è pronta.- il medimago lanciò un’occhiata ad Harry che sprizzava gioia da tutti i pori. –Ora non dobbiamo far altro che farla bere ai ragazzi ed il gioco è fatto.-

 

Il generale McDury diede alcune pacche sulle spalle del giovane guaritore quando un applauso spontaneo si diffuse in quella stanza. –Bene, bene. Ora decidiamo la squadra di spedizione.-

 

Harry saltò a sedere. –Io mi offro come capitano coordinatore.-

 

-Ehi, ehi, ehi…- disse una voce lugubre alle spalle dell’auror. –Qui di solito non ci si è mai offerti volontari. E’ il consiglio che decide a chi affidare la missione.-

 

Harry si voltò a guardare Nott. Un capitano che di valori tipici di un auror non ne aveva neanche uno. –Tu hai qualcosa da obbiettare?- chiese Harry fulminandolo cono lo sguardo.

 

Nott asserì, scroccando le sue lunghe dita olivastre. –Sì. Sono io che non esco in missione da molto tempo quindi il ruolo di capitano coordinatore spetterebbe a me.-

 

McDury fece un sorriso amaro. Anche lui, come molti capitani, non sopportava quell’uomo né come militare né come qualsiasi altra cosa. –Ma se non sbaglio sono ancora io il presidente di questo consiglio…- intervenne scoccando un’occhiataccia a Nott.

 

Il capitano non si scompose. –Lei sa benissimo che se questa decisione non verrà messa ai voti lei verrebbe accusato di nonnismo?-

 

McDury incassò il colpo serrando la mascella quadrata. –Certo che ricordo quella legge; l’ho stilata io stesso quando tu frequentavi ancora Hogwarts.-

 

Nott sorrise mellifluo, muovendo la bacchetta e facendo comparire  i foglietti magici per il voto.

 

-Mamma mia, Nott. Sei un palloso.- intervenne Evelyn che si era astenuta dal commentare quel comportamento odioso. –Sai benissimo perché il capitano Potter vuole assumersi l’incarico di coordinatore in questa missione…-

 

Nott l’osservò con i suoi occhietti neri ed acquosi. –Non ho chiesto il suo parere capitano McNarth. Si limiti a votare.-

 

-Sei un viscido, Nott…- sillabò Evelyn sbattendo un pugno sul tavolo.

 

-Generale…- disse Harry cercando di mantenere la calma già abbastanza compromessa. -Questa mi sembra una grande perdita di tempo… i miei amici sono lì che aspettano di riavere i loro poteri e qui noi ci formalizziamo per una votazione?! –

 

Il Generale sbruffò, mentre Nott aggiungeva. –Il mio reclamo al dipartimento della difesa magica non sarà una perdita di tempo…-

 

-Votate ragazzi…-

 

Un mormorio di dissenso serpeggiò nella sala mentre Harry cercava di protestare. –Ma…-

 

-Niente ma Potter, se continuiamo ad opporci  perderemo solo più tempo.-

 

Harry si morse il labbro inferiore con violenza. Afferrò la sua penna d’oca e a grandi caratteri scrisse il suo cognome. “Brutto, viscido, bastardo di un Nott. Questa te la faccio pagare.” Pensò lanciando un’occhiataccia all’uomo che nel frattempo sorrideva trionfo.

 

***

 

-…Una triste pace porta con sé questa mattina: il sole, addolorato, non mostrerà il suo volto. Andiamo a parlare ancora di questi tristi eventi. Alcuni avranno il perdono, altri un castigo. Ché mai vi fu una storia così piena di dolore come questa di Giulietta e del suo Romeo…- Elijah nei panni del principe disse la sua ultima battuta e, nell’arco di pochi minuti, quando il sipario calò, l’intera platea si alzò in piedi ad applaudire quei ragazzi il cui lavoro era risultato ineccepibile.

 

Marcus Bed e TJ trascinarono sul palco la loro insegnante, Hermione che, mezza commossa, abbracciò tutti. Il sipario si riaprì e l’applauso del pubblico scrosciò ancora più forte. Hermione afferrò le mani di TJ e Maggie, i protagonisti, che a loro volta si legarono agli altri. Per un lungo momento, le 23 persone sul palco s’inchinarono al cospetto di quella platea troppo magnanima.

 

-Hermione sei bellissima!- riecheggiò una voce che ricordava in maniera impressionante quella di Ron. La bruna scoppiò a ridere inchinandosi ancora, prima di far segno ai collaboratori, dietro le quinte, di fare cadere definitivamente il sipario.

 

Marcus Bed porse un grande mazzo di rose bianche ad Hermione che non riuscì a trattenere le lacrime.

 

-Grazie… io… io…- cercò di dire strangolando Bed.

 

-Diciamo che è sempre stato un mio sogno abbracciarla, professoressa. Ma adesso mi soffoca…- scherzò il ragazzo biondo dando dei piccoli colpetti sulla schiena della donna. Hermione si staccò, sorridendo tra le lacrime, accompagnata da varie risatine dei ragazzi.

 

-Maggie!- esclamò Anne apparendo da dietro le tende. –Sei stata meravigliosa.- le disse abbracciandola forte. La biondina arrossì mentre sul palco si iniziavano ad affollare vari genitori ed altri insegnanti.

 

Draco sorrise ad Hermione abbracciandola prima che Ron la catturasse. –Prima io se no qui non ci sbrighiamo più…- scherzò facendo l’occhiolino alla bruna che ricambiò. Il rosso s’imbronciò, fino a quando non poté congratularsi con Hermione con tutto se stesso.

 

-Stramaledettamente brava, amore mio.- le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.

 

Draco rivolse gli occhi al cielo, esasperato. –Ma quanto sei sdolcinato, Weasley…-

 

Ron lo fulminò; stava per ribattere, quando Anne s’intromise nella conversazione. –Hermione!- esclamò correndo ad abbracciarla. –Sei stata eccezionale.-

 

-Grazie…- ringraziò, di nuovo, la ragazza proprio mentre Lily correva sul palco. Draco la prese al volo in braccio, portandola all’altezza dell’insegnante. –Bravissima, mi è piaciuta tanto questa recita…- rivelò con tutta la semplicità caratteristica delle bambine.

 

Gli adulti scoppiarono a ridere e, proprio in quel momento, un boato terribile riempì la sala. Si udirono delle urla provenire dalla sala ancora gremita di gente. Istintivamente, Draco si portò le mani alla cintura dove solitamente aveva la bacchetta. “Dannazione…” pensò lanciando un’occhiata a Ron ed Hermione che annuirono.

 

-Anne, porta le bambine lontano da qui.- ordinò Draco mentre un altro urlo squarciava l’aria.

 

-CRUCIATUS!- udirono chiaramente i tre auror.

 

Il sangue si gelò nelle loro vene ed il cuore iniziò a battere. Quella che prima era una supposizione era ormai una certezza. Un gruppo di mangiamorte stava attaccando la scuola. Si fecero largo tra la folla che cercava la salvezza tra le uscite di emergenza dietro le quinte dove, per fortuna, i mangiamorte non erano ancora arrivati.

 

Hermione afferrò la mano di Ron stringendola forte. Il rosso si voltò a guardarla negli occhi ed ebbe paura. Paura che quel meraviglioso sogno in cui stavano vivendo da un po’ potesse finire in quel momento. Draco si fermò vicino le attrezzature antincendio. Con un calcio ben assestato riuscì a liberare le due asce rosse e l’estintore.

 

-Nell’addestramento non mi hanno insegnato a combattere con un estintore…- si lamentò Hermione guardando la sua arma.  

 

Draco si affacciò dietro le tende e vide il teatro immerso nel caos più totale: persone che urlavano, altri che cercavano di difendersi. –Ragazzi… la situazione è difficile abbiamo una media di 5 ad 1…- informò i suoi amici, scorrendo velocemente lo sguardo sugli incappucciati.

 

Ron fischiò il suo dissenso. –Beh, ci siamo ritrovati in situazioni peggiori.- Guardò ancora fuori. Un mangiamorte alzava la bacchetta contro un uomo che assomigliava molto al preside della scuola. –Andiamo…- disse uscendo velocemente dal loro nascondiglio.

 

-Ehi, tu!- disse al mangiamorte lanciando l’ascia  contro la bacchetta che teneva puntata verso l’uomo a terra. La lama dell’arma spezzò in due il cilindro magico, prima di conficcarsi nel muro dietro il mangiamorte che si voltò.

 

-Compagni…- disse l’uomo facendo fermare gli altri. -Guardate un po’ chi abbiamo qui. Tre babbani coraggiosi…-

 

I mangiamorte scoppiarono a ridere lasciando perdere le altre persone che pensarono bene di dileguarsi.

 

-Babbani?- disse Draco facendo volteggiare la sua arma tra le mani con un’eleganza che persino il mangiamorte s’incantò a guardare. –Noi siamo più maghi di voi, brutto sacco di pulci.-

 

Hermione adocchiò l’asta di ferro che aveva utilizzato per sistemare i tendaggi delle scenografie. Con un movimento rapidissimo l’afferrò con una mano, porgendo l’estintore a Ron. –Visto che hai perso l’ascia…-

 

Ron le sorrise, prendendolo. –Io non l’ho persa, amore…- Squadrò i mangiamorte che si stavano avvicinando sempre di più. Rimasero ad osservarsi per un paio di minuti. –Diciamo che l’ho solo lanciata…- Così dicendo tolse con tutta la forza la chiavetta dall’estintore ed inondò di bianco i mangiamorte. Godendo del momento di distrazione, Ron rotolò tra le gambe degli incappucciati fino all’altra parte del muro. Strattonò la sua ascia, ancora ferma nel punto in cui si era incagliata, fino a quando non la recuperò. Si voltò a guardare i due amici che, nonostante tutto, se la stavano cavando abbastanza bene: Hermione ne aveva stesi due con un calcio e, in quel momento, aveva disarmato un altro mangiamorte dalla bacchetta.

 

-Non lasciare scoperto il fianco destro!- le urlò iniziando a combattere anche lui contro due incappucciati.

 

Hermione stese anche il terzo  con una botta di bastone sulla nuca. –COSA?- gli urlò aiutando Draco con altri assalitori.

 

Ron schivò un pugno in faccia e velocemente spezzò la bacchetta di un altro che gli era finita sotto i piedi. –NULLA, AMORE!- le rispose  ferendo un mangiamorte  che urlò di dolore.

 

Sorrise, notando che nonostante tutto se la stessero cavando.

 

Al contrario di Ron, il cui punto di forza era la potenza fisica, Draco ed Hermione erano astuti, veloci ed eleganti. Quando combattevano davano l’impressione di danzare.

 

Draco diede un pugno bello forte sul naso di un mangiamorte che subito iniziò a grondare di sangue. Schivò un calcio in pieno petto ma non poté evitare il pugno che lo colpì alla mascella. Il mangiamorte che era riuscito a ferirlo sogghignò trionfo. –Ho rovinato il tuo bel faccino, signorina?-

Draco si accarezzò la parte lesa. Afferrò più saldamente l’ascia ed iniziò a farla volteggiare sulla testa. –Diciamo che io non riuscirò a sfigurarti…- disse all’incappucciato che continuava a guardare come ipnotizzato l’ascia. Fu proprio in quel momento che Draco gli sferrò un bel calcio potente nelle parti basse. L’uomo divenne livido ed istintivamente si portò le mani davanti. –Eh, eh… troppo tardi…- lo prese in giro Draco, dandogli il colpo di grazia, con il manico dell’ascia, sulla testa.

Il povero mangiamorte cadde a terra privo di sensi.  

 

Hermione ricevette un calcio dietro le ginocchia e, prima di rendersene conto, si ritrovò sul pavimento. Il bastone di ferro lontano dalle sue mani ed un mangiamorte su di lei che le diede uno schiaffo che le aprì la guancia sinistra con un sottile taglio da cui piccole gocce di sangue iniziarono a scendere.

 

Il mangiamorte cercò la bacchetta tra le lunghe vesti. L’afferrò e sorrise malignamente alla bruna. Hermione tentava di sollevarsi dal pavimento, ma il peso dell’incappucciato unito allo stordimento, conseguenza dello schiaffo, non l’aiutavano. Annaspava in cerca di ossigeno, prima che il mangiamorte le desse un altro pugno nello stomaco per farla stare buona.

Cercò di urlare ma le parole, le morirono in gola, Ron era circondato da quattro mangiamorte e Draco non era da meno. Da dove erano saltati fuori tutti quegli altri? Ricordava di averne steso almeno cinque…

Riportò la sua attenzione sul mangiamorte che incombeva su di lei. Il sorriso cattivo e maniaco gli deturpava il viso mentre le puntava la bacchetta alla tempia.

 

Hermione vide passare davanti a sé l’intera vita. Hogwarts, Harry, Ginny, Draco, i suoi genitori, McDury, tutti i suoi amici scomparsi… Ron! Fu allora che le lacrime le annebbiarono la vista e non poté fare a meno di urlare aiuto.

 

-AIUTO, RON!-

 

Il rosso diede una spallata bella potente ad un mangiamorte spronato dal grido disperato della ragazza. Anche Draco sembrò riprendersi perché con un calcio sulla macella stese un altro incappucciato.

 

-Morirai bella micina…- sussurrò il mangiamorte ad Hermione  iniziando a muovere il polso. La bruna strinse forte gli occhi mentre sentiva un urlo provenire dalla sua destra ed un imprecazione dalla sua sinistra. Poi, una voce baritonale si levò su tutte le altre.

 

-LEVITA SANGUE!-

 

Il mangiamorte che incombeva su Hermione sbatté le palpebre per un paio di secondi poi con lentezza scivolò di lato finendo sul pavimento, morto. Un rivolo di sangue gli usciva dalla bocca e dalle orecchie.

 

Hermione si voltò a guardare l’uscita da dove, le era parso, provenisse l’incantesimo. Vi trovò un altro mangiamorte dalla maschera argentea e dalla possente corporatura.

-Sciocchi…- disse ai tre ragazzi sollevandosi la maschera dal volto. –Avete lasciato sole le uniche tre persone che eravamo venuti a cercare…-

 

-COSA?- Draco diede un ennesimo pugno in faccia ad un mangiamorte che cadde al suolo privo di sensi. –Non siete venuti per noi?-

 

In quel momento, due iridi vicinissime al colore del metallo si squadrarono. Draco sentì una scossa lungo i polsi. I mangiamorte che erano ancora in piedi si allontanarono dai due giovani e fissarono inebetiti il loro compagno, Mellifluo.

 

-Cosa diavolo stai facendo, McStrict?- chiese uno, digrignando i denti.

 

Ron, nel frattempo, si era avvicinato ad Hermione e l’aveva tirata in piedi. –Amore…- le disse accarezzandole il viso segnato da qualche livido ed un paio di tagli. La donna gli sorrise stringendogli forte le mani.

 

-Cosa ci fate ancora qui?- riprese Mellifluo riferendosi ai tre auror ed ignorando completamente la domanda del mangiamorte. –Correte… le vostre amiche sono in pericolo.- così dicendo, afferrò la bacchetta e la spada facendole volteggiare tra le lunghe dita affusolate.

 

Hermione squadrò quell’incappucciato. La sua fisionomia era sicura di averla già vista da qualche parte.  Un vago ricordo le attanagliava la mente.

Era fuori dall’infermeria, Ron, Draco, il fumo… quel mangiamorte.

 

 Era lui!

 

-E’ lui!- gridò a Ron e Draco. –E’ lui che ci ha attaccato fuori dall’infermeria.-

I due uomini aguzzarono la vista e finalmente lo riconobbero. Hermione aveva ragione.

 

–Noi dovremmo fidarci di un mangiamorte?- chiese Ron con stizza riprendendo tra le mani la sua ascia e porgendo il bastone alla bruna.

 

-Di un mangiamorte che vi ha salvato la vita.- rispose Mellifluo incominciando a combattere contro due incappucciati. Con un colpo di bacchetta ne uccise uno con un fendete di spada l’altro.

 

Draco aggrottò le sopraciglia. Certo, non c’era da fidarsi di un mangiamorte ma non poteva permettersi il lusso di non andare nemmeno a controllare.

 

-Ron, Hermione…- richiamò i suoi amici dando un calcio ad un mangiamorte. –E se stesse dicendo la verità?-

 

 Mellifluo sbruffò schivando un pugno di un incappucciato. –Io STO dicendo la verità!-

 

Hermione guardò Ron negli occhi, non sapeva davvero cosa fare.

 

-Come facciamo a fidarci di te?- disse ancora Ron dando un’asciata in testa ad un mangiamorte che si era avvicinato troppo ad Hermione.

 

-Dovete fidarvi!- rispose Mellifluo uccidendo altri due mangiamorte con la bacchetta.

 

Draco sospirò stendendo l’ultimo mangiamorte che si era avvicinato. –Hermione!-esclamò correndo verso i due e afferrando la donna per un polso. –Dobbiamo andare a controllare.-

 

La bruna si morse le labbra . –Ma se fosse una trappola?-

Draco si strinse nelle spalle. –Non mi perdonerei mai se succedesse qualcosa a quelle sorelle…-

 

Ron lo guardò negli occhi e gli sorrise. –Va bene.- disse  guardandosi intorno. –Qui la situazione è sostenibile per uno solo. Quindi voi due andate a controllare.-

Hermione gli prese la mano, sgranando gli occhi. –Io non ti lascio.-

Il rosso le sorrise chinandosi a baciarla. –Non ho nessuna intenzione di morire, amore…- le accarezzò il viso dandole un bacio, di nuovo.

 

-Appunto…- gli rispose allontanandosi da lui e dirigendosi con Draco verso il palco. –Non ci provare.-

 

Ron rise rivolgendosi a Draco. –Tienimela d’occhio.- così dicendo, tornò a concentrarsi sulla battaglia che infervorava intorno a lui.  Mellifluo era bravissimo, ne aveva fatti fuori una decina.

 

-Ehi!- disse per attirare la loro attenzione. –Chi vuole ballare un po’ con me?-

 

 

***

 

-Lewis!-  gridò Anne parlando nel M.C.P. Stringeva la mano di Lily mentre TJ e Maggie facevano da retro guardia. Qualche attimo dopo il viso del giovane amico apparve sullo schermo.

–ANNE!-  la richiamò meravigliato. –Ci…ciao.-

 

La bruna arrivò subito al sodo sorvolando sull’evidente imbarazzo provato da Lewis. –Stanno attaccando NewFreedom, la scuola superiore. Chiama i rinforzi.-

 

-Cosa?-

 

-Lewis, sbrigati non c’è tempo da perdere!- e riattaccò la comunicazione.

 

-Anne- disse TJ guardando fuori dalle finestra -Ci sono quei tipi col saio dovunque. Siamo circondati.-

La donna prese in braccio Lily riflettendo sul da farsi. Doveva trovare una via di fuga. Ne era convinta, quei mangiamorte erano lì per Lilialux.

 

-Il camerino!- esclamò improvvisamente Maggie. –Ha una finestra che da sul cortile interno. Non credo quei tipi possano essere arrivati lì.-

 

Anne sorrise. –Bene, allora sbrighiamoci.- fecero dietrofront e cominciarono a correre verso il camerino di Giulietta. Non incontrarono nessuno lungo il corridoio. Maggie e TJ speravano che tutti i loro amici fossero riusciti a fuggire.

 

-Alohomora!- gridò Anne aprendo la porta bianca del camerino.

 

Entrarono di corsa nella stanza iniziando ad armeggiare con la finestra. Un sinistro cigolio li fece rabbrividire: la porta si era chiusa alle loro spalle. Nella stanza un insopportabile silenzio interrotto solo dalle imprecazioni di TJ nel tentativo di aprire la finestra.

 

-Vi aspettavo…-

 

Anne, Lily e Maggie ebbero lo stesso identico brivido sulla schiena. Si voltarono con lentezza.

 

Tamiara e Cassio erano dietro di loro. La giovane donna sai capelli mossi e ricci era seduta compostamente sulla sedia dietro il paravento appositamente scostato. Cassio era appoggiato al muro con le braccia conserte ed un’espressione indecifrabile sul volto. I lunghi mantelli scuri da mangiamorte conferivano loro un aspetto inquietante.

 

-Tamiara…- sussurrò Anne stringendo possessivamente Lily tra le braccia. Maggie aggrottò le sopraciglia scrutandola. –Questa è…- chiese portandosi una mano alla bocca. Dio, come assomigliava a Lily.

 

-Oh,- disse la rossa alzandosi. –Tu devi essere Anne.- indicò la bruna che la sfidò con lo sguardo. –Margareth…- continuò squadrando Maggie con aria disgustata. –Lilialux-. I suoi occhi dardeggiarono quando si posarono sulla bambina. Si portò una mano alla bocca fingendo commozione. –Cassio…- chiamò l’uomo che le fu subito accanto. –Hai visto come mia assomiglia?-

 

Anne digrignò i denti. –Lei non è affatto uguale a te, sporca fattucchiera.-

 

Tamiara scoppiò a ridere afferrando la sua bacchetta. –Vuoi farmi credere che è più simile a te? La quinta essenza della dolcezza? No!-

 

Anne indurì il suo sguardo. –Cosa diavolo vuoi da noi?-

 

Tamiara sorrise cattiva. –Da quella mocciosetta bionda, niente. Da te, invece, voglio Lilialux.-

 

Maggie si sentì chiamata in causa. Batté un piede a terra stringendo i pugni lungo i fianchi. -Scordatelo, grassona! Dovrai prima passare sul nostro cadavere.-

 

-Beh, non mi ci vorrebbe molto.-

 

Cassio rise facendo un passo in avanti. –Basta parlare, Tamiara. Passiamo ai fatti.-

 

Lily si accostò maggiormente alla sorella, stringendo forte gli occhi. Dov’era Draco? Perché il suo principe azzurro non era lì a proteggerla?

 

-Per prendere lei dovrai prima prendere me.- disse TJ frapponendosi tra i due gruppi.

-E me…- aggiunse Maggie dandogli una mano.

 

-Naturalmente anche noi due.-

 

Lily aprì gli occhi e si voltò a guardare la porta. Sulla soglia c’erano Draco ed Hermione ridotti un po’ male ma vivi e vegeti.

 

-DRACO!- gridò sorridendogli.

Il biondo le fece l’occhiolino -Ti avevo detto che ti avrei protetto.-

Hermione raggiunse Anne  e le si mise davanti -Vediamo un po’ quante persone dovete combattere…-

 

Tamiara sbruffò afferrando la bacchetta. –Ma quanto sono noiosi i buoni…- afferrò la bacchetta e scaraventò TJ e Maggie sulla parete. –Meno due…-

 

-Codarda!- esclamò Anne tirando fuori la bacchetta. –Prenditela con qualcuno della tua taglia!-

 

Draco si scagliò contro Cassio ma quest’ultimo si smaterializzò ricomparendo in un altro punto della stanza.

 

–Perché non combatti, Bastardo?-

 

Tamiara sentì il tatuaggio bruciarle. Lord Voldemort li stava richiamando. –Cassio…- disse la rossa. –Sai quel che devi fare.-  si voltò verso Draco e gli sorrise. Puntò la bacchetta e gridò. –Cruciatus!-

 

Il biondo tentò di schivarlo abbassandosi e rotolando sul pavimento. Fu proprio allora che Cassio si smaterializzò nuovamente, riapparendo alle spalle di Hermione, Anne e Lily.

 

-BU!- fece prima di coprirle con il suo mantello e scomparire, di nuovo.  

 

Draco sentì il sangue congelarsi nelle vene.

 

Hermione… Anne… Lily…

 

Guardò ancora Tamiara che con sfacciataggine lo salutò con una mano prima di scomparire.

Rimase solo in quella stanza e non poté fare a meno di sentirsi impotente. Cosa diavolo era lui senza i suoi poteri? Osservò a lungo il posto dove prima c’erano le ragioni della sua vita e solo allora riuscì a capire cos’era successo. Non poté fare a meno di correre contro quel muro e scagliarci un pugno contro.

 

Una calda lacrima gli solcò il volto aggraziato e promise come mai aveva fatto prima. Giurò che le avrebbe ritrovate e portate in salvo a costo della propria vita.

 

Continua…

 

***

 

Bimbi belli miei^^ Sapete che io vi adoro da morire? Che siete la mia seconda famiglia e che non posso fare a meno di piangere se penso che prestissimo non ci sentiremo più? Ebbene, sì. Anche questo penultimo chap è finito. Come l’avete trovato? Devo dirlo che ho impiegato tantissimo tempo a scriverlo ma davvero ho avuto un mese pienissimo e mi dispiace avervi lasciato in sospeso per un altro mese intero…^^. Però, suvvia, ho aggiornato, no? Il prossimo chap si chiamerà “Si chiuda il sipario”.  Nel prossimo tutte le cose che ho lasciato in sospeso verranno chiarite, chi più chi meno, le domande avranno risposte.

 

Avete visto che alla fine la mia Maggie ha accettato il ruolo. Basta solo un po’ di psicologia. Oh, mamma! ‘Mione è stata rapita con Lily ed Anne… Cosa succederà nel prossimo chap? Harry sconfiggerà Voldy e Mellifluo ed Angelia? Tamiara e Cassio? Hermione e Ron? TJ e Maggie? In poche parole tutti i miei pg cosa faranno?Volete saperlo… allora, non dovete far altro che aspettare buoni , buoni che la vostra zia Angéle aggiorni e dopo tutto sarà chiaro.

Adesso passiamo ai saluti personali.

 

Silvix Beh, sono felice tu l’abbia ritrovata bella. Mi raccomando non svanire più nel nulla e grazie per i complimenti…^^

Un kiss,

Angéle^^

 

Ly Amicissima!! Come stai? Finalmente dopo tanto tempo sono riuscita ad aggiornare con il penultimo chap(ç_ç) spero che anche questo sia stato di tuo gradimento. Cercherò in tutti i modi di trovare un po’ di spazio nel sequel anche per TJ  e Maggie. Promesso. Grazie per i tuoi complimenti, trovi sempre il modo per farmi arrossire. Sono IO  che ti stimo moltissimo. *_*. Sei una delle mie autrici preferite, sai? Trovo che tu sappia esprimere tutto benissimo e poi scrivi su una delle mie coppie preferite. Beh, ora devo andare altrimenti non aggiorno più.

Tanti kissettoni affettuosi,

Angéle^^

 

Selphie Sì, sta per finire. Diciamo che è finita manca solo un chiappino ed un epiloghino… e poi DAAB è finito ç________________ç. Ti mando un bacio

Alla prossima,

Angéle^^

 

*JULY@* Questo chiappino è tutto per te, tesoro. Un bacio grande, grande.

Angéle^^

 

Vale e Mely EHI^^ BIMBE BELLE! Come state? Mamma mia, era da un po’ che non ci sentivamo. Purtroppo non sono riuscita a scrivere più velocemente, perché sapete anch’io devo andare a scuola… purtroppo…-_______-||. Domani ho una super interro di mate e lunedì una d’ita. Uffa che noia. Non vedo l’ora di avere un po’ di vacanze di pasqua. Grazie dei complimentoni tesoroni miei. Vi mando una valanga di baci affettuosissimi.

Angéle^^

 

Miroku Ehi, GNOCCO! Come stai? Ormai io e te ci conosciamo abbastanza^^. Allora, tesoro, come ti è sembrato questo chiappino? Dimmi la verità, mi raccomando, mi fido della tua genuinità e dolcezza. Sei troppo buono con me^^, io i tuoi complimenti non me li merito. °\\\\\\\\\\\\°. Grazie, grazie, grazie^_^. Ti mando un bacio grossissimo e ci sentiamo con msn.

Kisses,

Angéle^^

 

Marti Grazie cara. In effetti è vero. Ginny fa spesso di testa dura e spesso si comporta da egoista ma noi le vogliamo bene anche per questo, no?Sono felice che la mia storia piaccia anche a te^^. TI mando bacioni e a prestissimo,

Angéle^^

 

Karien Grazie, tesoro. Sono molto contenta. Fatti sentire prestissimo. Bacioni.

Angéle^^

 

Sunny Love, love*__* Come stai mia dea delle ffc? Non ti preoccupare a te perdono sempre tutto^___-(Non te ne approfittare, però). Allora, ti piacciono TJ e Maggie, devo dire che alla loro prima apparizione non furono notati affatto,invece, piano, piano, si sono fatti piacere, eh? Bene, ne sono felicissima. Io sono brava a descrivere Hermione e Ron?!?!… Amicissima non prendermi in giro. Qui l’unica che descrive quelle due teste calde benissimo sei solo tu e pochissime altre, sai? Non vedo l’ora di leggere un altro chiappino di FMI. *________________* Sai che  per quella tua storia vado mattissima. ^^. Ho saputo che ti sei fatta male alle dita.. Ohi, ohi Sunnina sta più attenta! Non vorrei mandarti lì delle guardie del corpo. ^___-. Mi raccomando trattati bene, perché noi qui ti vogliamo tutta intera. Spero che anche questo chiappino ti sia piaciuto. TI mando tanti bacini affettuosi e curativi.

Angéle^^

 

Cloudy Ehi, piccola! Che bella recensionona che mi hai lasciato *_____* (Angéle adora le recensioni lunghe) Sinceramente non so se nella realtà esiste un TJ ma io credo che in fondo ce ne sia pronto uno come lui per ognuna di noi. *ç*(SBAV, SBAV). Non vedo l’ora di trovarlo. Anche tu? Eheheheh^^. Ebbene sì, la fine è alle porte ed è anche vero che ho già in mente un sequel. Ma come siete informati^^. Mi raccomando continua a seguirmi e spero che l’azione del chap ti sia piaciuta. Tanti baci,

Angéle^^

 

Maga Magò & Amica Grazie, carissima. E’ vero la storia è quasi conclusa, ma non ti preoccupare non ti abbandono. Ringrazia tanto anche la tua amica che ha la pazienza di leggere la mia storia. Ti mando un grosso bacione.

Angéle^^

 

Ale 69 Ed ecco qui un nuovo aggiornamento. In effetti anche sta volta ci ho messo tanto ma spero ti sia piaciuto. Tanti kisses e grazie infinite dei tuoi complimenti. *\\\\\\\\\\\\\\\\*.

Angéle^^

 

Pink Tesoro, in effetti alla carriera di scrittrice non ci ho mai pensato… vuoi sapere perché?Non mi reputo così in gamba. Grazie dei tuoi complimenti sentirsi apprezzata è sempre una sensazione meravigliosa. Bacissimi anche a te,

Angéle^^

 

Fanny Annoiarmi a leggere una recensione?Sai, tesoro, è una cosa che non potrà mai accadere. Finalmente sei uscita dall’anonimato,  un po’ verso la fine ma eccoti qui. Sono iper mega felice che la mia storia ti piaccia e (anche TeenAgers?) non posso fare altro che ringraziarti di cuore carissima. Continua a farti sentire! Ci sentiamo alla prossima.

Kisses,

Angéle^^

 

EMMA Allora ne sono doppiamente felice. Bacissimi,

Angéle^^

 

EDVIGE Eggià, meno male che Hermione ha un udito fantastico e vedremo cosa accadrà a Ginny nel frattempo ha preso coscienza del suo stato. Chissà cosa accadrà?

Bacioni,

Angéle^^

 

Lilyciuffetty Beh, non aggiornato prestissimo, ma anche sta volta il chap è qui pronto per essere letto e commentato. Grazie della tua trepidazione. Ne sono lusingata.

Baci,

Angéle^^  

 

Karry Chissà, magari le tue domande avranno risposte, magari no^^. Grazie dei complimenti Karry, sei troppo magnanima. Kisses anche a te,

Angéle^^

 

Vale AMICISSIMAAAAAAAAAAAA!Come stai? Ehi, signorina è da un po’ che non leggo aggiornamenti sulla storia, sai?! Mi hai lasciato col fiato sospeso... ^^ Su, su, cerca di aggiornare così potrò leggere un nuovo fantastico capitoletto. *____________* Sai che adoro la tua storia?Cmq, sono troppo felice che i miei pg ti piacciano, io non credevo potessi mai arrivare a conclusione di questa storia. Nel mio pensiero autolesionista doveva chiudersi già dal secondo capitolo… eheheheheh^^’’. Meno male che voi siete stati così buoni dal sostenermi. Non ti preoccupare, Vale, per fortuna o sfortuna, continuerò a scrivere costi quel che costi. è_é! Spero che questo chiappino ti sia piaciuto. Grazie ancora dei complimenti che mi fanno sempre arrossire. °\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\°. Ti voglio un mondo di bene.

Baci,

Angéle^^

 

Lulu (Ovvero mia coinquilina di regione e cantone) Ehi^^. Innanzitutto, devo dirti io GRAZIE per leggere assiduamente le mie ffc. Per me scriverle è stato un divertimento e se per voi leggerle è stato piacevole non posso fare altro che esserne FELICISSIMA. Ebbene, sì. Ginny diventerà mammina ed Harry papino. Gemelli?( O.O Nd Ginny spaventata… *_* Nd Angéle d’accordissimo con Lulu) James ed Althea?Mah, non lo so James ce ne sono già troppi nella mia ffc ed io avevo pensato di utilizzarlo come secondo nome… ma che sto facendo ti sto dando delle anticipazioni sul sequel?? °______°… Dev’essere la stanchezza. (Angéle viene da una lunga giornata di studio…)Beh, ora vado e se ti trovi a passare da Manfre fammelo sapere

Kisses,

Angéle^^

p.s.

Lo scorso lunedì sono stata a Foggia, al museo interattivo delle scienze.

  

Daphne Ehi. Che bella recensione luuunga. Sai che le adoro quindi no, non mi sono addormentata leggendola. In effetti Voldemort è uno scarto della società ma pensa che se non ci fosse stato lui la storia di Harry Potter non avrebbe avuto senso. Te lo vedi un eroe senza nemico. O.O. Io no. Lo penso anch’io che Anne e Draco, anche se non sono ancora una coppia a tutti gli effetti, stiano molto bene assieme. *___________* I miei bimbi adorati. La scena del teatro tra TJ e Maggie è piaciuta anche a me. La trovo stranamente bella. ^^ Ti ringrazio per i tuoi complimenti e ti do appuntamento al prox chap, ossia l’ultimo.

Kisses,

Angéle^^

 

Phoebe80 Ed ecco a voi la miticissima GO, Sara GO, GO, ormai passato alla storia. Che bella recensione lunga che mi hai lasciato, cara .^^ . Insomma avete deciso di farmi proprio contenta. Cmq, andiamo per gradi. Quante domandine. Allora Ginny e Mellifluo non hanno avuto nessuna tresca amorosa , quindi, il bimbo è assolutamente di HARRY. Non ti sei persa assolutamente niente dei capitoli precedenti e quando questo bambino(se) verrà al mondo, scopriremo per quale motivo Ginny sente le voci. Anche io voglio il mio RONNIE NAZIONALE. Ma purtroppo nulla. Che noia…

Allora, c’è stata abbastanza azione in questo chiappino?Spero di sì. Ti mando un grosso bacione e ci sentiamo in msn^^

Angéle^^

 

Marti Lo so, lo penso anch’io che troverai un Malfoy bello, simpatico e dolce come lui sarebbe una manna dal cielo^^. Tu che dici? Lo so, lo scorso chap era un intro a questo. Spero che ti sia piaciuto. Ti ringrazio dei complimenti e ti mando una bacio grosso, grosso.

Angéle^^

 

AvaNa Kedavra Carissima Tesoraaaa^^. Come stai? E da, un po’ che non ci sentiamo ma cosa vuoi ho sempre tanto da fare e devo dire che ringrazio il cielo che sia così. Beh, tutte le domande che mi hai fatto hanno avuto risposta più o meno in questo chap. Spero ti sia piaciuto, tra l’altro.

Non trovo mai il tempo di lasciarti due righe…ç______________ç Perdonami. Non so nemmeno come io sia riuscita a scrivere sto chiappino. -___-. Beh, fammi andare che devo fa ancora un po’ di cosine prima di aggiornare. Ti mando una valanga di abbracci e baci, TVTTTB

Angéle^^

 

Vega Ebbene è vero. Per me la tua opinione è una piacevole tradizione a cui faccio fatica a rinunciare. Mi piace sapere come la pensi perché fai sempre delle analisi perfette ed accurate; mi fai notare cose che, talvolta, non avevo notato nemmeno io. Sai, se magari m’impegno, forse un posticino carino come NewFreedom te lo trovo. ^____-. Non ti preoccupare. In effetti, sta volta, è passato meno tempo, un mese preciso. Non è tanto…Dai, non mi guardare così. Eheheh^^. Va, beh, ora vado. Ti mando un kissettone,

Angéle^^

 

Liz Ti mancava? Beh, mi fa piacere che tutto sia di tuo gradimento, ti mando un grosso bacio ed un grazie speciale.

Angéle^^

 

Bene, bene… anche questa volta ho finito, non mi sembra vero che tra un solo chiappino non potrò più salutarvi personalmente. Ragazzi, ho tanta voglia di farla continuare ancora per tanti chaps solo per stare in vostra compagnia, ma non posso. Anche nei film più belli ce la parola “FINE”.

Quindi, aspetterò con ansia il momento che la scriverò su questa ffc. Per me sarà un traguardo.

Ora non posso fare altro che salutare come al solito, tutti gli altri birichini che leggono ma non commentano.

 

GRAZIE LO STESSO!

 

Appuntamento al prossimo ed ultimo chap, “SI CHIUDA IL SIPARIO”. ç_______________ç

 

Baci,

 

Angéle^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 29
*** Si chiuda il sipario ***


DA AUROR A BABBANi XXVIII CHAP: “Si chiuda il sipario”

 

DA AUROR A BABBANi  XXVIII CHAP: Si  chiuda il sipario

 

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi

 

 

Dedicato a chi mi segue dall’inizio. Siete fantastici, vi voglio bene^_____^

 

 

 

 

Lewis si guardò intorno. Il suo cervello non riusciva ancora a collegare quello che Anne gli aveva detto.

Cosa significava che stavano attaccando NewFreedom?  Si alzò di corsa dalla sedia del bar in cui era seduto ed uscì dal locale senza pagare il conto.

Corse veloce lungo i vicoli, i parchi fino a che non vide la base degli auror a pochi metri da lui.

 

Aumentò l’andatura entrando come una furia nel giardino della caserma. Corse su per le scale di marmo bianche, lungo i corridoi. Oltrepassò in malo modo vari auror, saltando come un matto una borsa scura lasciata lì da un ragazzo che parlava con l’infermiera. Svoltò l’angolo sulla destra e finalmente si ritrovò di fronte la porta di McDury. Entrò come un razzo senza degnarsi assolutamente di bussare.  

 

-GNERALE!- urlò  con il fiato corto.

 

Tutti gli auror seduti intorno al tavolo, intenti allo spoglio dei voti, si voltarono a guardarlo.

Lo sguardo di Harry guizzò di preoccupazione, ancora prima che Lewis potesse informarli di qualsiasi cosa.

 

-Li stanno attaccando!- l’amico di Anne ingoiò il vuoto, cercando di riprendere fiato.

 

-Calmati, ragazzo e dicci cosa succede.- lo invitò McDury con calma. Il bruno scosse la testa.

 

-I mangiamorte stanno attaccando NewFreedom!-

 

Harry sentì il sangue gelarsi nelle vene. Si voltò verso Nott e gli si scagliò contro. Lo prese per la collottola, sollevandolo di peso e strattonandolo vicino al muro. –Spera che i miei amici siano tanto in gamba quanto penso, perché altrimenti la tua testa farà bella mostra sulla mia scrivania…- sillabò prima di lasciarlo andare. Si voltò verso McDury. –Generale chiedo il permesso di andare a NewFreedom con un gruppo di auror.-

 

L’uomo gli sorrise. –Permesso accordato.-

 

-Evelyn, Angelus, Lewis, Matt organizzate la spedizione, partiamo tra 10 minuti.- I quattro auror chiamati annuirono.

 

-Artemisy,- Harry si rivolse al medimago. –Mi prepari le fiale della pozione.- L’uomo asserì, uscendo velocemente dall’ufficio del Generale.

 

Questa volta il bambino sopravvissuto non sarebbe rimasto fermo a guardare.

 

***

 

-Cosa c’è?- disse Ron con rabbia mentre il mangiamorte che l’aveva bloccato, faceva un passo indietro tenendosi il braccio, dove spiccava il marchio nero. –Il tuo sporco signore del cazzo ti sta chiamando?-

 

L’uomo alzò lo sguardo, inarcando i sopracigli. –Taci, ibrido!- Ron afferrò più saldamente la sciabola che gli aveva lanciato Mellifluo nel corso della battaglia e si scaraventò sull’incappucciato. Quest’ultimo, però, si smaterializzò improvvisamente, facendo cadere in avanti l’auror.

 

Ron osservò la scena seduto sul pavimento sporco di sangue. La grande sala si stava velocemente svuotando di tutti i mangiamorte rimasti. Presto, degli incappucciati non rimase che la scia di sangue sul pavimento e, ad occupare quella stanza, si ritrovarono solo Mellifluo ed il rosso.

 

-Bene…- disse Ron quando il biondo gli allungò una mano per aiutarlo a rimettersi in piedi. –Quindi tu saresti il bastardo che mi ha tolto i poteri?-

 

Mellifluo annuì e, con la sua remissione di colpa, arrivò un bel pugno assestatogli da Ron. L’uomo si portò una mano al volto colpito e si ritrovò a pensare che, in fondo, pioveva sul bagnato: aveva abbastanza contusioni da fare invidia ad un pugile dopo un incontro!

 

-Diretto come tua sorella…- sussurrò guardandolo negli occhi.

 

Ron sorrise, prima di allungare una mano in segno di pace. –Ma sei anche l’uomo a cui devo la vita.-

 

Mellifluo si sorprese emozionato. Mai nessuno, a parte Ginny, gli aveva offerto così sinceramente la sua amicizia. Allungò la mano verso quella grande e callosa di Ron, stringendola con trasporto. –Sei un bravo combattente.- disse all’auror che sorrise orgoglioso.

 

Anche tu non sei male.-

 

All’improvviso, si sentì un passo lento e calibrato rimbombare nel corridoio dove un paio di minuti  prima erano svaniti Draco ed Hermione.  Ron inforcò di nuovo la sua spada ma presto dovette rinfoderarla.

 

-Draco!- esclamò l’auror sollevato di vederlo vivo. Gli si avvicinò ma presto una terribile idea si fece largo dentro di lui. Malfoy era solo. Hermione non era con lui.

 

Ron lo bloccò dalle spalle. –Dove sono?- chiese guardandolo negli occhi stranamente spenti. Draco non ebbe alcuna reazione continuò a fissarlo, sentendo un grande vuoto nel suo cuore.

 

-Malfoy dove cazzo sono?- Mellifluo li superò, inoltrandosi nel corridoio. Draco trascinò il suo amico che senza entusiasmo lo seguì.

 

Ron aprì di scatto la porta del camerino di Maggie e trovò la ragazza  appoggiata al petto di TJ, entrambi svenuti.

 

-DRACO!- gridò Ron scuotendolo. –RISPONDIMI!-

 

Malfoy continuava a fissare il punto dove erano svanite le ragazze. Con una mano tremante lo indicò. –Le hanno rapite.- rivelò con una brutale semplicità, senza che la sua voce facesse trapelare qualsiasi sentimento.

 

Ron lo lasciò andare, trascinandosi con pesantezza verso quel punto indicatogli. Si lasciò scivolare in ginocchio sul pavimento e guardò fuori, il cielo terso di una giornata di Maggio. Le stelle trapuntavano quel colore scuro e dispettose brillavano felici. Sentì il cuore appesantirsi.

 

A lui avevano rubato la  sua stella.

 

***

-Harry!-

 

Ginny aveva visto il suo ragazzo correre per i corridoi. La divisa da Auror in missione. Era uscito dal sotterraneo della base, portando con sé una scatola di legno. Sembrava contenesse qualcosa di incredibilmente prezioso.

 

-Harry!- lo chiamò ancora allungando il passo e raggiungendolo in un paio di falcate. Il capitano si voltò per guardarla un momento. –Cos’è questa storia?- continuò imperterrita la rossa,  afferrando un braccio di Harry.

 

-Quale storia?- chiese il moro senza diminuire il suo passo.

 

-Quella che circola per i corridoi.- iniziò Ginny avvertendo il calore salirle sulle guance. Odiava quando Harry la trattava come una sciocca. –Quella secondo cui mio fratello ed i miei migliori amici sono stati attaccati a NewFreedom, mentre voi, Auror esperti, eravate qui a giocherellare con dei foglietti!-

 

Harry si fermò di scatto fissandola negli occhi. Verde con azzurro. Prato contro cielo. Le sopraciglia rosse di Ginny erano inarcate come non mai.

 

-Sono affari che non ti riguardano.- scandì con freddezza il bruno, superandola ancora.

 

Ginny si morse le labbra a sangue. Il cuore iniziò a batterle all’impazzata, mentre le orecchie le prendevano fuoco. Sentì una scossa all’altezza dell’addome. Si portò una mano sulla pancia accasciandosi contro il muro. Harry le fu accanto sorreggendola.

 

-Ginny!- la chiamò tenendola per la vita.

 

La rossa si divincolò non appena la testa smise di girarle.  Si mise dritta in piedi ostentando un colore pallidissimo ed una tenacia incredibile. Harry la guardò togliersi una ciocca di capelli dagli occhi chiari.

 

-Cosa ti succede nell’ultimo periodo?- le domandò continuando a sorreggere tra le mani il cofanetto di legno.

 

Ginny lo guardò fredda, voltandogli le spalle.

 

-Questi…- iniziò girando appena la testa per rispondergli. –Non sono affari che ti riguardano.-

Con passo sicuro e calibrato si allontanò da lui, senza voltarsi nemmeno quando Harry cercò di richiamarla.

 

-Ne riparliamo quando torno. Non provare a tagliarmi fuori dalla tua vita un’altra volta, non te lo permetto!-

 

Ginny girò l’angolo prima di accasciarsi contro il muro e permettere a qualche lacrima di scivolare giù dai suoi occhi. –Bastardo.-

 

Abbracciò le gambe e pianse la sua disperazione. Per la prima volta in vita sua, non si sentì sola. Sapeva che un esserino dolcissimo cresceva dentro di lei e con discrezione le teneva compagnia.

 

***

 

Hermione sentiva uno strano freddo, misto ad umidità, avvolgerla. Aveva un dolore sordo all’altezza della fronte. Le braccia erano indolenzite ed i polsi le bruciavano. Inoltre, un insopportabile odore di muffa aleggiava tutt’intorno.

 

-Si, sta svegliando…- sentì dire a qualcuno in lontananza.

 

Aprì gli occhi e vide solo buio. Sbatté le palpebre e la vista divenne più chiara. Ora distingueva le sagome e un po’ l’ambiente intorno. Chiuse gli occhi di nuovo e quando li riaprì tutto era nitido.

 

Sulla sua destra c’era Anne, seduta sul pavimento di pietra, con le mani  e le caviglie legate con una corda robusta. Aveva  un paio di lividi sul e le colava un po’ di sangue dal labbro tumefatto. I suoi occhioni azzurri erano spaventati ma come il suo solito non lesinò un sorriso all’amica appena sveglia.

 

-Stai bene?- le chiese quando comprese che Hermione aveva ripreso contatto con la realtà.

 

La bruna la osservò prima di asserire. –Sì, Anne. Tu?-

 

-Mi fanno male un po’ le ossa in generale ma tutto sommato sono viva.-

 

Hermione sorrise accorgendosi dell’assenza di Lily. Si guardò intorno con apprensione. –Dov’è Lily?- chiese reprimendo un mal di stomaco da nervosismo.

 

Anne socchiuse gli occhi. Indicò col capo un angolo dietro di lei. Un posto buoi dove giaceva, con gli occhi  vacui, la bambina. Il vestitino bianco, che aveva indossato qualche ora prima, era sporco  ma senza uno strappo. Le codine boccolose erano tutte rovinate. Anne l’aveva chiamata svariate volte ma Lily l’aveva ignorata, continuando a disegnare cerchi sul pavimento.

 

-Come sta?- chiese Hermione notando lo stato della bambina.

 

Anne si strinse nelle spalle. Hermione ebbe l’impressione che avesse pianto molto, prima del suo risveglio. Ora che la vista le era tornata a pieno, riusciva a distinguere il rossore di quegli occhi azzurri sempre sorridenti. Le guance erano ancora rigate.

 

-Non mi risponde. Sono ore che la chiamo.-

 

Sentì quella voce sottile vibrare commossa e non poté fare a meno di mordersi le labbra per non piangere. Perché era successo a loro?Perché così velocemente?

 

 -LILY!- chiamò cercando di non fare trapelare la sua disperazione. La bambina sembrò non sentirla. Non alzò nemmeno lo sguardo.

 

Anne ed Hermione si guardarono, fissandosi negli occhi. Blue contro marrone, cioccolato contro mare.

 

-Avevi detto che mi avresti protetto…- sussurrò Lily senza guardarle.

 

-Ma l’ho fatto…-

 

Lily alzò i suoi occhi marroni senza  trasporto. –A me non sembra…-

 

***

 

 

Draco era seduto sulla scalinata della scuola. Non c’era un’anima viva per strada. Le stelle brillavano silenziose nel cielo blue notte. L’aria fresca della sera gli stuzzicava i capelli biondissimi e l’odore d’erba gli inondava il naso.

 

-Posso?-

 

Per un solo istante, credette che quella ragazza così dolce potesse essere Anne. Erano così uguali, eppure no, quella non era lei. Maggie si sedette silenziosa.

Draco pensò di sentire quel profumo così particolare aleggiare nell’aria ma non era così.

 

-Cosa fai qui fuori?-  chiese ancora la biondina facendolo voltare.

 

Draco le scrutò gli occhi verdi così simili a quelli di Anne. Si convinse di nuovo che quella non era lei.  –Faccio quello che starà facendo Ron dentro.-

 

-Prendi a pugni un muro e  parli con l’ossigenato per trovare informazioni?-

 

Draco si accigliò guardandola. Maggie era tranquilla, sorrideva come sempre, regalandogli una sensazione di sicurezza. –No, contemplo le stelle nella speranza di trovare una soluzione. Aspetto l’arrivo di Hidden, speriamo si sbrighi.-

 

Maggie asserì con un semplice “oh”, iniziando a fissare a sua volta il cielo. Il vento le mosse i capelli.

 

-Non hai paura?- domandò Draco continuando a guardare l’immensità.

 

La ragazza si abbracciò le ginocchia, appoggiando il suo mento sulle gambe. –Perché dovrei?- rispose, prima di sorridergli. –Io so che tu riporterai a casa tutte e tre.-

 Il silenzio si fece largo. Draco non rispose subito. –Me le hanno portate via da sotto il naso…-

 

Maggie scosse la testa. –Eri senza bacchetta ed avevano paura di te. Vedrai tra meno di una settimana staremo ridendo di questa storia…-

 

-Io credo di no…-

 

-Io invece sì!- replicò convinta la biondina. –Come credo in te, Draco…-

 

L’uomo rimase senza fiato di fronte all’ottimismo e alla fiducia dimostratagli da quella ragazza. I suoi occhi verdi erano svegli ed intelligenti e, soprattutto, brillavano di quella convinzione che solo la certezza delle proprie azioni può dare. Maggie credeva in lui e questo gli riempì il cuore di gioia. Si sentì meglio e pronto a ricominciare.

 

-Va bene, Maggie.-

 

La giovane sorrise, ritornando a fissare il cielo. –Anne aveva ragione…- sussurrò senza guardarlo.

 

-Su cosa?-

 

-Sei un grande Malfoy.-

 

Draco non seppe bene il motivo ma si ritrovò ad arrossire mentre il cuore saltava tranquillo un battito. Ridacchiò, prima di passare un braccio sulle spalle di Maggie ed attrarla a sé in un abbraccio protettivo e molto fraterno. –Grazie.-

 

Maggie appoggiò la testa sul suo petto, abbracciandolo stretto. In Draco aveva trovato quel fratello maggiore che non aveva mai avuto. Rimasero sulle scale a prendere forza da quel contatto, che voleva dire una sola cosa: non sei solo.

 

Il vento, improvvisamente, si alzò, creando un mulinello accanto alla quercia del parco. Draco lo fissò accigliato. Sapeva a cosa apparteneva quell’effetto. Hidden doveva essere arrivato. La luce che si sprigionò dal nulla era, però, molto più potente di quanto si aspettasse.

Illuminò, per brevi secondi, l’intero prato a giorno, poi, scomparve com’era arrivata, lasciando in quel punto un gruppetto di persone.

 

Draco non riuscì a non sorridere. Quella sagoma l’avrebbe riconosciuta tra mille. Quel modo di avanzare sicuro e strafottente lo aveva visto troppe volte. Si sciolse dall’abbraccio di Maggie che aveva preso a guardare anche lei.

 

-Potter, non pensavo l’avrei mai detto ma sono troppo felice di vederti.-

 

Harry sorrise, afferrando con decisione la mano che Draco gli offriva. –Nemmeno io Malfoy, nemmeno io.- 

 

Maggie li osservò. Non solo Draco e quel bruno carino, ma tutto il gruppo. Erano 7 persone, più o meno, ed indossavano un’uniforme nera. C’era una sola donna tra loro.

 

-Sempre a civettare con le ragazze.-

Il biondo sorrise, offrendo una mano a Maggie. –Ti presento la sorella minore di Anne, Margareth.-

 

Harry le fece un sorriso, inchinandosi appena. –Sei identica a tua sorella: davvero molto bella. A proposito dov’è?-

 

Draco si fece di nuovo serio, -Come non lo sai?-

 

Ad Harry si fermò il cuore per un po’. –Sono fuggito via non appena ho saputo dell’attacco. Non so nulla.-

 

Draco scosse il capo. –Anne, Lily ed Hermione sono state rapite.-

 

Harry s’irrigidì. –Dov’è Ron?-

 

Il biondo gli fece cenno di seguirlo. –E’ nella palestra che cerca di buttare giù un muro…-

 

L’auror non poté fare a meno di sorridere nel costatare che certe cose erano rimaste identiche.

 

***

 

Tamiara e Cassio guidavano il corteo che flemmatico si recava nelle prigioni. Voldemort si teneva indietro, misurando in passi precisi i corridoi del suo castello. Arrivarono nella prigione delle ragazze e Cassio aprì la pesante porta di ferro arrugginito.

 

Trovarono Anne e Hermione sveglie. Lo sguardo carico di disprezzo.

 

-Benvenute, mie care.- iniziò con gentilezza Voldemort mentre si avvicinava ad Anne. Quando tentò di accarezzare il capo della giovane, questa s’irrigidì scansandosi bruscamente.

 

-Non toccarmi…- disse Anne tra i denti.

 

Voldemort rise, avvicinandosi ad Hermione. Le sollevò i boccoli castani che le coprivano il viso. La fissò negli occhi scuri prima che la ragazza gli sputasse in faccia. Il Signore oscuro continuò a sghignazzare mentre  con un gesto secco le intrappolò il collo chiaro tra le dita ossute.

 

-Tu sei la Mezzosangue, giusto?-

 

Hermione sentiva di non riuscire a respirare. Voldemort aveva una presa d’acciaio. Gli occhi le si riempirono istintivamente di lacrime mentre annaspava in cerca di ossigeno.

 

-Lasciala!- esclamò Anne cercando di liberarsi dalle catene e correre in soccorso dell’amica. Il Signore oscuro strinse maggiormente la presa in risposta.

 

Hermione era completamente violacea, ormai non tentava nemmeno di liberarsi. Gli occhi grondavano di lacrime e le palpebre stavano quasi per chiudersi. Anne continuava a gridare. Tamiara e Cassio rimanevano impassibili sulla porta.

 

Fu proprio quando Hermione stava per perdere conoscenza che un fulmine rossastro colpì in pieno il polso di Voldemort, facendogli lasciare la presa.

 

Hermione tossì quando sentì l’aria tornare ad inondarle i polmoni. La gola le bruciava e non riusciva a vedere tutto con chiarezza. Le parve che l’angolo, dove prima era sdraiata Lily, si fosse illuminato per un breve istante.

 

Voldemort si voltò verso la fonte di quella luce. Ignorò il sangue che gli scendeva dal polso e, misurando con passi lenti la stanza, raggiunse Lily che era in piedi con gli occhi sgranati.

 

-E’ lei, mio Signore…- disse Tamiara mentre l’uomo passava una mano sulla testa della bambina che aveva iniziato a tremare spaventata.

 

-Tu saresti la mia erede?-

 

Lily non rispose. Si limitò a chiudersi a riccio senza alzare lo sguardo. Voldemort la prese in braccio. –Non devi avere paura, figlia mia.-

 

Anne sentì la pelle accapponarsi. –LASCIALA!- gridò, cercando ancora una vola di liberarsi.

 

Fu inutile. Voldemort portò la bambina  con  sé, voltandosi appena per sillabare. –Lei è mia.-

 

***

 

Ginny, Lucrezia e Joseph atterrarono con poca grazia nel parco della scuola. Nonostante le raccomandazioni di Harry, e forse proprio per quelle, la rossa aveva deciso di seguirlo, proponendo ai suoi amici una gita fuori porta.

 

Si districò dalle gambe di Lucrezia mentre il povero Joseph annaspava in cerca di ossigeno sotto il peso delle due. Si rimisero in piedi, ripulendosi i pantaloni neri dai fili d’erba spezzati.

 

-Ok, capo. Dove siamo?- chiese Lucrezia, ravvivandosi anche i capelli nella coda alta.

 

Ginny si guardò attorno, cercando un punto di riferimento. Quello che colpì il suo sguardo fu un enorme edificio che si trovava a pochi metri da loro. Lo scrutò velocemente soffermandosi sulla scritta “HIGH SCHOOL”.

 

-Sai, non ci crederai ma Ron è diventato insegnante…-

 

Sorrise al ricordo delle parole di Harry, mordendosi il labbro inferiore. Se la passaporta che avevano utilizzato dopo della squadra speciale li aveva condotti lì, voleva dire che quello era il posto esatto.

 

-Forza entriamo…- sussurrò ai suoi compagni, prima di correre verso l’ingresso della scuola.

 

***

 

Draco spinse la porta della palestra facendo entrare Maggie ed Evelyn per prime. Ron era così concentrato a dare pugni contro l’aria che non si accorse di niente.

Mellifluo non si scompose, restando seduto sul materasso che avevano trovato in palestra.  Tranquillizzò TJ che si era rizzato a sedere con un occhiolino.

 

Vide entrare un paio di uomini, prima che Draco lasciasse la porta per raggiungere gli altri, dietro Ron.

 

Harry sorrise alla vista del suo migliore amico. Non era cambiato di una virgola. Faceva ancora paura quando si allenava. Lo vide ciondolarsi da un piede ad un altro, prima di sferrare un altro destro poderoso.

 

-Quanto ci metterai ad accorgerti di noi?-

 

Ron s’immobilizzò al suono di quella voce tanto conosciuta. Per la quale provava un rispetto reverenziale ed un’amicizia incondizionata. Quella voce, che aveva imparato ad intendere, rimase sospesa nell’aria mentre il rosso si voltava.

 

Si sfidarono con gli occhi. Così diversi nella forma e nel colore eppure così uguali. Accesi da quella scintilla particolare che poteva brillare solo nello sguardo di chi ama il coraggio e le sfide e, nonostante la sofferenza, ha continuato ad andare avanti. Restando in piedi, rialzandosi quando scivolava, sempre aiutato da quelle persone fantastiche che sono gli amici.

 

-Ragazzino sopravvissuto.-

 

Harry sorrise ricambiando con una semplice parola. –Amico…-

 

Ron si avvicinò, afferrando con determinazione la mano che il bruno gli offriva. Poi, spinti da un moto irrefrenabile d’affetto, si abbracciarono stretti, come due vecchi amici di infanzia avrebbero fatto se si fossero trovati nella loro situazione.

 

Scoppiarono a ridere quando si distaccarono, continuando a scrutarsi. Erano così impegnati a ridacchiare che non si accorsero della furia rossa che stava correndo verso Ron. Della ragazzina sinuosa che si aggrappò disperata al collo del ragazzo.

 

Ron riconobbe il profumo di vaniglia della sorella. Sentì il cuore perdere un battito mentre l’abbracciava stretta e la sollevava da terra. Le baciò i capelli godendo della sensazione di ritrovare sua sorella. Di sentirla morbida e calda, sana, sicura sotto le sue braccia iper protettive.

 

-Ginny…- non la lasciò andare nemmeno quando la riappoggiò a terra. Continuò a tenerla stretta.

 

Harry si dimenticò immediatamente della  tenerezza che aveva provato vedendola lì ad abbracciare suo fratello. Gli aveva disubbidito. Le aveva ordinato di restare alla base…

 

-TU CHE DIAVOLO CI FAI QUI?- sbraitò verso la rossa che rifugiò la faccia nella maglia di Ron, il quale per riflesso incondizionato la strinse di più.

 

-Vuoi dire che ci facciamo!- esclamò Ginny riemergendo dalla stoffa.

 

Harry si voltò verso l’entrata, ritrovando le due reclute più promettenti della  base: Lucrezia e Joseph. Rivolse gli occhi al cielo disperato.

 

–Benvenuti, eh!- disse rivolto ai due. Lucrezia e Joseph rimasero imbambolati, limitandosi ad alzare una mano in saluto.

 

-Sai cosa succede a chi ignora gli ordini di un suo superiore?- continuò Harry rivolto a Ginny questa volta.

 

Ron scoppiò a ridere. –Andiamo Harry non ti sembra di esagerare? Ti avevo detto di tenerla d’occhio ma definirti suo diretto superiore… non ti sembra troppo?-

 

Le orecchie di Ginny divennero rosse.

 

–Ecco…- iniziò liberandosi dal suo abbraccio. –Lui è effettivamente il mio diretto superiore, come del resto lo sei anche tu.-

 

Ron inarcò un sopraciglio, incapace di capire quel ragionamento. Diretto superiore? Anche tu?

Non riusciva a collegare i pezzi.

 

 -Ehi, addominali scolpiti!- intervenne Evelyn, facendosi largo tra i compagni. –La tua dolce sorellina, ribattezzata da me Nana rossa,- Ginny le lanciò un’apposita occhiataccia. –E’ tra le nuove reclute della base, come quei due tipi là dietro.- indicò ancora i ragazzi sulla porta.

 

Ron li guardò e vide la loro alzata di mano per salutarlo. All’improvviso, sentì il sangue congelarsi nelle vene. Si voltò di scatto verso la sorella, notando, finalmente, gli abiti che per due lunghi anni aveva indossato anche lui: quelli della recluta. Rigorosamente neri con ricami rossi sulle spalle ed il nome cucito sul petto.

 

Spostò la sua attenzione su Harry che aveva una faccia che a caratteri cubitali voleva fargli intendere che non era colpa sua.

 

-Che hai combinato, ragazzina?- disse Ron diventando serio. Ginny lo guardò tranquilla, prendendogli la mano. –Ho fatto quello che volevo, Ron. Ti prego non ti arrabbiare né con me né con Harry. Lui non centra assolutamente nulla.-

 

Ron sospirò portandosi le mani tra i capelli. –Per ora rimandiamo questo discorso. Devo andare a riprendermi Hermione ed il biondo Anne e Lily. Ma quando tutto sarà finito, perché finirà e finirà come dico io, affronteremo il discorso.-

 

Ginny abbassò lo sguardo, incapace di ribattere. Era vero: quello non era il momento di parlare dei fatti suoi. C’erano tre ragazze da salvare e, costi quel che costi, avrebbe dato una mano.

 

-Qual è il tuo piano?- s’intromise Harry,  facendo segno ad Evelyn di portare il cofanetto.

 

-Beh, c’intrufoliamo nel castello.-

 

-E come di grazia?- Harry aveva iniziato ad armeggiare con la chiusura. Dopo vari tentativi riuscì ad aprire il coperchio ed afferrare le due fiale.

 

-Beh, ho il mio gancio…-

 

-Una mangiamorte alla quale hai fatto gli occhi dolci?- Harry lesse l’etichette sui tappi delle boccette e le distribuì agli amici.

 

-No…- disse Ron, prima di guardare sospettoso la fiala. –E’ quel tipo ossigenato laggiù. Ma che cos’è questa roba?-

 

Harry non rispose alla domanda, impegnato com’era a tenere la bocca aperta per lo stupore.  Tutti gli auror, compresa Ginny, avevano quell’espressione.

Seduto sul materassino, con disinvolta noncuranza, stava Mellifluo McStrict. I capelli biondissimi raccolti in una coda bassa, gli abiti da mangiamorte lesi e sporchi di sangue.

 

-Mellifluo!- esclamò Ginny, ritrovando la voce.

 

L’uomo si alzò, raggiungendo in pochi passi il gruppetto al centro della stanza. Rimase immobile, scrutando i suoi compagni auror. Harry ebbe un gesto di stizza nei suoi confronti.

 

-Avevo visto giusto, allora. Eri tu la spia, bastardo!-

 

Mellifluo si limitò a chinare la testa nel vago atteggiamento di riverenza nei confronti delle acute osservazioni del moro. –Sì, ero la spia. Ora non lo sono più e se fossi in voi metterei giù quelle bacchette. Sono l’unico che può farvi arrivare al castello di Voldemort e salvare le prigioniere…-. Disse rivolto ai compagni di Harry che avevano alzato la bacchetta.

 

-Accuccia, ragazzi…- disse il capitano, squadrandolo. –Cos’hai in mente McStrict. Vuoi allearti con i buoni?-

 

Mellifluo ridacchiò. –Voi non siete i buoni e loro non sono i cattivi. Voi avete scelto una causa, loro un’altra. Anch’io all’inizio avevo una preferenza ma ho capito che era poco incline alle mie attitudini. Devo essere incolpato per questo?-

 

-Se la tua scelta ha distrutto decine di vite, allora sì, devi esser incolpato per la tua scelta.- Harry aveva uno sguardo duro e si vedeva lontano un miglio che non sopportava Mellifluo.

 

-Di questo parere lo siamo tutti, Harry. Però, ne riparleremo un’altra volta. Ora pensiamo al piano.- Ron intervenne nella discussione, ponendo una fine a quei battibecchi. –Mellifluo mi ha detto che conosce una via per arrivare nei sotterranei del castello, una specie di passaporta che utilizzano i mangiamorte in caso di emergenza. Ci porta alle segrete ma dobbiamo sbrigarci prima che scoprano il tradimento di Mellifluo e chiudano tutte le zone d’accesso.-

 

-Perché dovremmo fidarci. Chi ci dice che non sia una trappola?- Harry aveva la mascella serrata ed era poco convinto. Quell’uomo gli aveva mentito per 7 mesi come poteva pretendere che di punto in bianco gli credesse sulla parola. Ron lo guardò negli occhi, sospirando.

 

-Anch’io farei volentieri a meno dell’aiuto di un mangiamorte. Ma in questo momento è l’unico punto di unione con la base di Voldemort e di conseguenza con le ragazze.  Dobbiamo fidarci di lui, non abbiamo altra scelta.-

 

Harry sentì la determinazione nella voce del suo amico e anche se con riluttanza accettò. –Va bene, ci sto.-

 

Ron sorrise. –Perfetto. Mellifluo facci strada.-

 

Il biondo scosse la testa. –Se io fossi in te penserei a bere la pozione per recuperare i poteri e poi chiamerei i rinforzi. Troverete circa 100 mangiamorte addestrati nel castello e non potete sconfiggerli in 7…-

 

Harry sbruffò. –Non avevamo bisogno di te per pensarci. Avevo già dato ordini di tenersi pronti alla base.- il moro fissò gli occhi di Mellifluo. –Evelyn…-  chiamò la donna che si fece avanti. –Chiama McDury e digli di tenere pronti gli uomini. Li passeremo a prendere il prima possibile.-   

 

-Sì, capitano.-

 

-Angelus, Matt, assicuratevi che questi tre…- continuò Harry, lanciando un’occhiata a Ginny che non ammetteva repliche. –Facciano ritorno alla base e ci restino.-

 

-Certo, Capitano.-

 

-Voi due…- terminò, guardando Draco e Ron. –Non fate i bambini e buttate giù la pozione. Per quanto ne so potrebbe metterci parecchio a ridarvi i poteri.-

 

-30 minuti esatti. – Mellifluo apostrofò l’auror prima di recarsi al materassino.

 

-E tu…- riprese Harry con aria da dittatore, -rimani sempre in un posto dove posso tenerti d’occhio!-     

 

***

 

-Su bambolina…- disse Voldemort, continuando a tenere Lily in braccio. –Perché non vuoi farmi rivedere quello che hai fatto nelle segrete?-

 

Tamiara e Cassio erano inginocchiati dinnanzi al trono. I volti rivolti al pavimento.

 

-Sai, Tamiara…- continuò Voldemort. –Credo che la piccola abbia timore di me.-

 

Voldemort scrutò Lily con i suoi folli occhi ramati e la bocca sdentata. La bambina serrò forte le palpebre, stringendosi nel vestito. –La prego… voglio tornare a casa mia.-

 

-No, no, no… tesoro. Questa è casa tua, ora.-

 

Lily tremò visibilmente, affogando un singhiozzo nelle mani. –Voglio tornare da mia sorella!-

 

Voldemort sorrise. –Facciamo così. Tornerai dalla tua sorellina solo se mi farai rivedere quello che hai fatto nelle segrete.-

 

La bambina  si morse le labbra. –Me lo promette?-

 

Il lord oscuro annuì. –Certo, bambolina.-

 

Lily si lasciò mettere giù. Si guardò un attimo attorno, studiando la situazione. Nella stanza c’erano solo lei più quei tre tipi strani. Sospirò, concentrandosi sull’effetto che voleva far vedere. Pensò al fuoco, ai bracieri, alle fiamme, ai vulcani e finalmente una sfera luminosa si sprigionò tra le sue manine paffute. Non le faceva male, era una piacevole sensazione sulla pelle dei polpastrelli.

 

Voldemort si chinò alla sua altezza, guardando quell’effetto, desideroso di poterlo utilizzare. Posizionò le sue mani sulla sfera che la bambina controllava e cercò di prenderla. La trattenne tra le dita per pochi secondi, sentendo una potenza lambirgli i palmi, ma presto il piacevole calore scomparve, tramutandosi in un dolore sordo e straziante. Riaprì gli occhi, che aveva chiuso per godersi la sensazione, e ritrovò le sue mani bruciate in più punti. La sfera di fuoco era svanita, lasciandogli come ricordo un paio di ustioni. Controllò la bambina e vide l’integrità dei palmi.

 

-Non puoi controllare una cosa non tua…- sussurrò Lily visibilmente provata dallo sforzo.

 

Voldemort sorrise. –Io non voglio controllarla. Voglio averla a mio servizio.- le toccò il naso con fare paterno. –Ecco, perché  mi servi tu, bambolina.-

 

Lily si ritrasse a quel gesto. –Voglio tornare da Anne!-

 

Voldemort le passò una mano sugli occhi. –Non adesso…- e la bambina cadde a terra, priva di sensi.

 

***

-Maggie devi restare qui, non puoi venire. tu né tanto meno TJ. Non siete maghi e quindi completamente vulnerabili.- Draco si allacciò l’anfibio mentre la ragazzina con TJ l’aspettavano fuori dagli spogliatoi.  Le braccia incrociate ed un’aria scura in volto.

 

-Draco vogliamo essere utili! Non desideriamo essere tagliati fuori. Voglio esserci quando le liberete.- Maggie bloccò Draco appena uscito dallo spogliatoio. –Per favore…-

 

L’uomo le accarezzò la testa affettuosamente, accarezzandole  i capelli. –Tu saresti molto d’aiuto, insieme a TJ, se rimaneste fuori da guai. Ci fareste stare tranquilli. Capito, bionda?-

 

Maggie sospirò. –Ma non ci cacceremo nei guai, ti prego.- mise le mani giunte facendo gli occhi grandi e languidi. Draco ridacchiò dandole un bacio sulla fronte.

 

-Mi spiace, Giulietta. Ma tu e Romeo resterete qui e farete i bravi.- lanciò un’occhiata a TJ, alquanto accigliato. Gli colpì scherzosamente una spalla. –Mi raccomando. Mi fido di voi.- così dicendo, prese il giubbino nero ed il cinturone uscendo dalla stanza.

 

***

 

Un’ombra scura scivolò veloce lungo i corridoi del castello. Il mantello nero che ricopriva il corpo snello e formoso, lambiva le pareti umide ad ogni suo passo. Si guardò intorno prima di attraversare il corridoio ed arrivare alla porta delle segrete.

 

La notte era calata, portando con sé un freddo insopportabile in quel castello. Il fiato accelerato della giovane donna ammantata si condensava in piccole nuvole di vapore. Aprì con un colpo di bacchetta la pesante porta di ferro. Addormentate e cullate dall’oscura più assoluta c’erano Hermione ed Anne.

 

-Svegliatevi!- disse illuminando la segreta con un lievissimo lumos. Anne ed Hermione alzarono appena la testa. –Forza, dobbiamo sbrigarci.-

 

Angelia abbassò il cappuccio rivelando la sua identità. Si avvicinò alle catene che tenevano imprigionati i polsi  di Hermione, armeggiando contro di loro con vari incantesimi.

 

-Ma bene, bene, bene…- una voce maschile rauca e profonda la fece sobbalzare e perdere la bacchetta sul pavimento. La lieve luce sprigionata da essa si spense, facendo ripiombare l’oscurità nella prigione.

 

Le tre donne sentirono uno schiocco di dita e le torce intorno a loro si accesero, illuminando a giorno il posto. Angelia sbarrò gli occhi, riconoscendo il fratello appoggiato allo stipite della porta.

 

-Piccola, sciocca sorella mia…- disse Cassio, staccandosi dalla parete ed incamminandosi nella segreta. –Dovevo aspettarmelo da te un tradimento. Come del resto me lo aspettavo dal fedele McStrict- fece una smorfia nel pronunciare il cognome di Mellifluo.

 

Angelia indietreggiò inconsapevolmente, fissandolo negli occhi. –Non sono sciocca…- ribadì la giovane donna, adocchiando la sua bacchetta finita ai piedi di Anne.

 

Cassio rise. –Cero che sei sciocca. Ti sei messa contro di me e Tamiara: la tua famiglia. Per seguire chi? Un traditore della nostra causa?- le parole dell’uomo erano taglienti e pronunciate con astio.

 

Angelia vibrò. –Della vostra causa!- strinse i pugni,  arrivando a pochi centimetri dalla sua bacchetta. –Io non ho mai voluto far parte del vostro piano insensato!-

Gli occhi blue cobalto le si erano riempiti di lacrime. I capelli neri e lunghi si muovevano incessantemente.

 

-E’ sempre stata anche la tua ragione di vita: sei nata Blanche. Ogni Blanche fa quello che io e Tamiara abbiamo fatto.-

 

-NO!- disse Angelia chinandosi all’improvviso, afferrando la bacchetta.

 

Cassio rimase interdetto mentre la sorella liberava dalle catene le due prigioniere. L’agguantò dal polso sottile, strattonandola fino a quando la bacchetta non le cadde nuovamente di mano.

 

-Ho sempre detto che sei una sciocca…- le sussurrò a pochi centimetri dall’orecchio.

-Sinceramente, non riesco ancora a capire per quale motivo ti lascio ancora vivere.- un sorriso crudele  gli distorse le labbra. Guardò  Anne ed Hermione che si sostenevano l’una con l’altra.

 

-Volete assistere alla sua morte?- gli occhi di Cassio brillarono di pazzia.  

 

-Lasciala stare!- gridò Anne, mettendosi dritta sulle gambe. –Sei un pazzo! Non vedi che è tua sorella. Con che coraggio la uccideresti?-

 

Anne si fece avanti, gli occhi pieni di lacrime mentre osservava un altro membro sano della sua famiglia patire tanta sofferenza.

 

-Con questo coraggio…- disse senza fare una piega l’allontanò da sé puntandole la bacchetta al cuore. Fu tutto un secondo. Anne corse verso Angelia frapponendosi tra lei e Cassio proprio nel momento in cui lui scagliava la sua maledizione. Le due donne si gettarono su un fianco e la maledizione colpì di striscio il braccio di Anne che gridò per il dolore .

 

Una macchia scarlatta si allargò velocemente sul braccio della donna che represse un conato di vomito per il dolore.

Hermione si era accovacciata al suolo per evitare l’incantesimo.

 

-Cos diavolo ti è saltato in mente?- chiese Cassio, guardando Anne.

 

-Volevo salvarla…-

 

Angelia le prese le mani. Varie lacrime le solcavano il volto elegante ed Anne non poté fare a meno di specchiarsi in quel paio di occhi così simili ai suoi.

 

-Perché?- domandò ancora l’uomo scandalizzato. –Non la conosci nemmeno!-

 

Anne sorrise, stringendosi forte il braccio ferito. –Lei è mia cugina. Chiamalo pure richiamo del sangue…-

 

-Stupido sentimentalismo…- sbraitò Cassio afferrandole per i polsi ed imprigionandole di nuovo.  Confiscò la bacchetta ad Angelia, incatenando nuovamente anche Hermione.

 

Lasciò la stanza senza degnare di uno sguardo nessuno. Richiuse la porta di ferro. Quando i suoi passi furono lontani, nel silenzio della cella si sentì una voce sussurrare un timidissimo:

-Grazie…-

 

Ed una più dolce rispondere:

-Ma ti pare…-

 

***

 

Ron si ritrovò all’interno della sua base in un battito di ciglia. Dopo quasi sette mesi, aveva riavuto i suoi adorati poteri magici e, finalmente, poteva stringere la sua bacchetta tra le dita, di nuovo. Era una sensazione di completezza sentire il ruvido del legno sotto i polpastrelli, il potere palpabile sprigionato dalla  anima  di crine di grifone della bacchetta.

 

Alzò lo sguardo, incontrando quello serio ma rilassato del suo Generale McDury.

 

-Ben tornati, ragazzi…- disse guardando sia lui che Draco. –Mi spiace riutilizzarvi immediatamente ma la squadra ha bisogno di voi.-

 

Ron annuì determinato. –Non si preoccupi, siamo più che impazienti di tornare in azione!-

 

McDury scosse la testa, rassegnato all’irruenza del capitano Weasley e, senza farli attendere oltre, diede loro il suo via libera alle operazioni. –Buona fortuna.-

 

Draco annuì seguendo Mellifluo ed Harry fuori dalla stanza, dov’erano ricomparsi dopo la materializzazione.

 

-Dove andiamo?- domandò il capitano Malfoy, seguendo con passo deciso il corteo capeggiato da Mellifluo.

 

-Nella palestra: ci occorre un posto spazioso.- McStrict gli rispose senza nemmeno voltarsi.

 

Aprirono con uno scatto le porte della grande sala e ritrovarono una trentina di auror armati fino ai denti Mellifluo sorrise, raggiungendo in poche falcate il centro della stanza.

 

-Ora silenzio!- esclamò, cercando di mettere finire a quel brusio terribile. La palestra si ammutolì quasi immediatamente. Harry, Ron e Draco erano rimasti nell’ombra e osservarono in silenzio le mosse di Mellifluo.  L’uomo recuperò dalla sua veste la bacchetta e mormorò una formula che Harry non riuscì ad afferrare. Dopo di che disegnò con la sua punta, illuminata di porpora, un cerchio abbastanza grande da farci passare diverse persone. Mellifluo mormorò ancora qualcosa, prima che il grande cerchio non divenne uno specchio impalpabile al tocco. Si voltò verso i ragazzi, facendo un mezzo inchino.

 

-Se volete seguirmi.-

 

Ron scosse la testa, andandogli dietro subito. Poi toccò a Draco e solo dopo ad Harry che mormorò qualcosa sullo spirito di patata di Mellifluo. A poco a poco tutti gli auror presenti nella palestra si calarono in quel buco, lasciando la stanza completamente vuota. Nessuno notò la ragazza dai lunghi capelli rossi infilarsi nel passaggio, una manciata di secondi prima che questo si richiudesse.

 

***

 

 

Tamiara accarezzò il viso di Lily che placidamente dormiva in un grande letto. Le aveva fatto il bagno e adesso tutti i lividi che si era procurata quel giorno era ben visibili sulla pelle morbida e giovane. Aveva un taglio sul sopraciglio e diversi ematomi sulle braccia.

 

Tamiara si sedette sul letto pensando che mai nessuno si era soffermato a vederla dormire. Neanche lei avrebbe voluto farlo, ma quella bambina l’attirava. Forse era vero il detto  sulla forza del richiamo del sangue. Tamiara, però, sapeva che non era solo questo. C’era dell’altro in Lily che l’attraeva come una calamita.

 

-Devo pensare che ti stai affezionando?- la voce di Cassio la raggiunse. Non si scompose a mostrare qualsiasi sentimento. Rimboccò ancora le coperte alla piccola, prima di alzarsi. Fissò l’uomo negli occhi.

 

-Pensa quello che vuoi, cugino.- Tamiara gli rispose con freddezza, tirando le tende del baldacchino. –Tua sorella è scomparsa, lo sai?-

 

Cassio sospirò. –L’ho intercettata mentre cercava di liberare la mezzosangue e tua sorella. Ora è diventata anche lei una prigioniera…-

 

La rossa chiuse gli occhi, sentendo un dolore all’altezza dello stomaco.

 

-Che hai?- Cassio la prese dai gomiti, scuotendola.

 

Tamiara sollevò di scatto le palpebre. –Lasciami, cugino!- esclamò, allontanandolo bruscamente.  Si passò una mano tra i boccoli cercando di riprendersi.  

 

-Si può sapere che ti succede?-

 

Tamiara si appoggiò sulla scrivania riprendendo fiato. –Sono solo stanca: sono due notti che non chiudo occhio.-

 

-Perché?-

 

La donna lo guardò male. Non sopportava quando s’immischiavano dei suoi affari. –Non sono cose che ti riguardano.- gli disse con durezza rimettendosi dritta.

 

-Sì, che mi riguardano!- Cassio la guardò negli occhi striati di verde e la vide vacillare per un solo attimo.

 

-Sto bene, va bene?- disse con più dolcezza, accarezzandogli il volto. –Stai tranquillo.-

 

Uno scoppio fece tremare il castello dalle fondamenta. Tamiara si aggrappò al mantello di Cassio per non perdere l’equilibrio.

 

-Ci stanno attaccando!- disse l’uomo sentendo l’allarme risuonare in tutto il castello.

 

Tamiara si distaccò da lui correndo a prendere la bambina. –Sai dove devi andare.- e scomparve in un svolazzare di mantelli.

 

***

 

 

-Perché avete fatto saltare in aria quella parete?- sbraitò Mellifluo, rivolgendosi ad un paio di Auror. –Adesso tutti i mangiamorte sanno che siamo qui!-

 

Harry scosse la testa. -Senti, biondo smunto- gli disse. –Calmati. Noi vogliamo far loro sapere che siamo arrivati…-

 

Mellifluo sbruffò –Saranno qui nel giro di pochi secondi. Io credo che abbiano sentito chiaramente il vostro arrivo. Non riuscirai nemmeno a dire bacchetta che ti troverai un incantesimo tra capo e collo!-

 

Ron scrutò il corridoio buio che si apriva alla sua destra e lo squarcio che quell’incantesimo aveva provocato nel muro di fronte. Quel ammasso di mattoni bene rappresentava il suo cuore martoriato. Una strana sensazione gli attanagliava lo stomaco: era agitato. Ma non per la battaglia, non per il rischio di poter morire ma… per Hermione. La sua ‘Mione: l’unica donna davvero speciale per lui. L’unica che fosse riuscita a manipolargli in quel modo l’anima e schiavizzare il suo corpo. Aveva bisogno di lei come dell’ossigeno, aveva un’incredibile necessità di vedere il suo sorriso almeno due volte al giorno, di sentirla felice, di vedere quegli occhi incredibilmente caldi e assaporare quelle labbra che l’avevano stregato. Doveva trovarla e riportarla a casa sana e salva. Cosa sarebbe stato lui senza di lei? Niente, meno dell’ombra di Ron Weasley. Un soggetto senza il suo predicato, una porta senza maniglia, un quadro senza cornice, un orologio senza lancette… incompleto in tutte le sue forme.

 

–Mellifluo!- urlò, allacciandosi meglio il cinturone. –Dove le hanno rinchiuse?- continuò, cercando di mantenere il controllo. Non era affatto semplice farlo, quando il viso di Hermione gli passava davanti agli occhi ogni secondo.

 

 

Mellifluo si voltò per osservarlo. –Devono essere nella prigione. Dobbiamo attraversare due corridoi pieni zeppi di Mangiamorte e non sarà affatto una passeggiata. –Nano!- gridò, rivolgendosi ad Harry. –Io ti consiglierei di dividerci in squadre. C’è un bel po’ di lavoro da fare.-

 

Il capitano Potter inarcò un sopraciglio. –Il capo sono io e decido io quello che i miei uomini devono fare…- guardò il folto gruppo di auror radunato intorno. –Ron, Draco voi andate alla ricerca di Hermione, Anne e la bambina. Io, con Evelyn ed Andrew, cercherò Voldemort. Oggi è la resa dei conti…- l’ultima frase la sussurrò appena. –Voi altri rimanete qui e copriteci le spalle.-

 

Harry non fece in tempo a voltarsi che un incantesimo lo colpì di striscio al braccio.

Un mangiamorte soffiò sulla sua bacchetta come se fosse una pistola. –Il mio padrone mi manda a darvi il benvenuto.-

 

-Sai dove può metterselo il suo benvenuto, il tuo padrone?- chiese Evelyn, sguainando la spada.

 

Gli auror seguirono tutti l’esempio della donna, imbracciando le armi.

Gli sguardi seri e concentrati. La tensione palpabile rimbalzava da una parete all’altra.

Harry fissò con determinazione l’uomo cha aveva scagliato l’incantesimo che lo aveva ferito. Si morse le labbra, scroccando le dita della mano libera dalla bacchetta.

Per un paio di secondi, un silenzio surreale regnò tra i due schieramenti. I mangiamorte da un lato, gli Auror dall’altro. Buoni contro cattivi, bianco contro nero, vita contro morte.

Si scrutarono per interminabili attimi, studiando il nemico, cercando il punto debole avversario.

Il tempo sembrò fermasi.

I respiri si fecero pesanti e gli sguardi carichi di odio. Erano tutti tigri pronte ad attaccare.

All’improvviso, un incantesimo partì dagli incappucciati, andando a colpire un auror ed allora tutto sembrò svegliarsi, tutto riprese a scorrere: i secondi, i minuti ripresero a passare e finalmente si scatenò la battaglia.

 

Harry partì alla carica, puntando contro il mangiamorte che gli aveva lasciato la ferita  sul braccio. Lo tramortì con un colpo di elsa sulla nuca. Questo brontolò qualcosa, prima di cercare di colpire il capitano con la sua sciabola. Harry schivò il suo fendente, alzando la bacchetta e gridando: Crucio.  Il mangiamorte  fu scosso da violente urla di dolore, poi Harry gli diede un altro calcio, facendolo stramazzare al suolo.

Non gli piaceva uccidere: preferiva di gran lunga farli dormire per un po’.

 

Il giovane mago si guardò intorno, controllando la situazione: il pavimento di pietra era macchiato di sangue, le torce ai muri mettevano in risalto  le scintille che venivano prodotte dallo sferragliare delle sciabole; c’era nell’aria un forte odore di muffa che misto a quello del sudore e della morte, la rendeva irrespirabile.

Harry si voltò appena in tempo per rimanere senza fiato. Vide Angelus Homeless armeggiare con la bacchetta e la spada. Riuscì a ferire di striscio il mangiamorte ma questo fu più rapido e preciso. Con un colpo di bacchetta, infatti, l’incappucciato lo lasciò morire, colpito dalla maledizione senza perdono.

Harry udì le sue ultime urla rimbombargli nelle orecchie.

Avrebbe voluto correre lì ed aiutarlo ma era paralizzato dall’incredulità. Angelus Homeless non c’era più. Quel simpatico ragazzone non lo avrebbe più fatto ridere o irritare. Sentì la rabbia salire fin in gola e tramutarsi in un grido di disperazione.

Il mangiamorte assassino si voltò e sorprese Harry ad osservarlo. Con un sorriso carico di odio e soddisfazione, sguainò la spada e, continuando a tenere gli occhi incollati in quelli dell’auror, conficcò la punta dell’arma nel petto del povero Angelus, ormai privo di vita.

 

In quel momento, qualcosa scattò in Harry. Finalmente, capì che nessun essere appartenente al genere umano avrebbe mai potuto inveire contro il corpo di un morto. Nessun uomo, che si merita tale appellativo, avrebbe mai giocato con la morte a quel modo. I mangiamorte, si rese conto Harry, non erano persone ma bestie disumane e come tali dovevano essere eliminate dalla faccia della terra.

 

Cricchiò il collo, prima di afferrare le sciabole che aveva sulla schiena e sfoderarle nello stesso momento. Si diresse con passo pesante e ritmico verso il mangiamorte che, vedendolo arrivare, fece un istintivo passo indietro.

 

Harry fece un rapido gioco di abilità con le spade, passandole da una mano all’altra con una velocità e una destrezza incredibile.

 

-Non dovevi farmi arrabbiare…- disse con una voce talmente bassa e rauca da mettere paura.

 

Il mangiamorte recuperò la spada dal petto di Angelus, parando per un pelo il colpo di Harry. Fu uno scontro così forte che le due lame crearono delle scintille. 

 

Il capitano stringeva i denti con tale violenza che rischiarono di spezzarsi, gli occhi smeraldo scintillavano di vendetta e per la prima volta nella sua vita sentì l’istinto di uccidere.

 

-Non opporre resistenza…- continuò, ritirando le sciabole. –Sei già morto…-

 

Ci furono un paio di colpi e poi Harry, lo trafisse con entrambe le spade.

Vide gli occhi del mangiamorte  diventare vitrei e il suo petto esalare l’ultimo respiro. Sentì la vita abbandonare quel corpo ed un sorriso di soddisfazione affiorò sulle labbra.

 

-Solo andata per l’inferno, bastardo.- tolse di scatto le lame dai fianchi del mangiamorte, che cadde in ginocchio, senza più vita.

 

 

 Nel frattempo, Evelyn ne aveva trafitti un paio con la spada.

Elegante, lucida, veloce. Aveva  un modo di combattere che vagamente ricordava Hermione.

Sfoderò la pistola che teneva nel cinturone e si guardò in torno in cerca della sua vittima. Riuscì a trovare un mangiamorte che inveiva contro un suo compagno dal braccio ferito.

 

-Matt!- Gridò prima di puntare la pistola e premere il grilletto.

Il proiettile viaggiò veloce nell’aria, evitando tutte le altre persone e puntando verso una sola.

Il mangiamorte sentì un fischio dietro la schiena e subito dopo un dolore lancinante alla spalla. Cadde in avanti sulle ginocchia, premendo come più poteva una delle mani sulla scapola da cui sgorgava abbondante il suo sangue. Vermiglio, il liquido vitale, scendeva lungo il braccio, ricoperto dalla veste scura, e gocciolava sul pavimento in un sinistro rumore sordo.

L’auror, a cui Evelyn era andata in aiuto, non perse tempo, uccidendolo con un colpo di bacchetta preciso. Sorrise in direzione della sua salvatrice.

 

-Mi devi una birra, Barbeus!-

 

Fece un paio di capriole all’indietro per schivare una maledizione di un mangiamorte. Aveva sentito il fischio caratteristico di quegli incantesimi e con la sua straordinaria agilità l’aveva schivata. L’incappucciato, a cui apparteneva la maledizione, la inseguì con la bacchetta puntata.  Le scarpe di Evelyn strisciarono sul pavimento, quando si fermò all’improvviso, prendendo di contropiede il mangiamorte e ferendolo con un pugnale in una coscia.

 

Ron aveva in mano la bacchetta. L’unica arma che gli era indispensabile. In questo scontro le sciabole, i pugnali e le pistole erano rimasti nei foderi: si era reso conto di quanto gli fosse mancata.  Usò un cruciatus su un mangiamorte che cadde svenuto. Immediatamente, un altro saltò sulle sue spalle, cercando di strangolarlo. In un primo momento, aveva tentato di toglierselo di dosso, afferrandolo per un polso ma l’uomo era saldamente avvinghiato. Scrollò le spalle, prendendolo dai capelli e cercando di tirarlo via. Decise, allora, di correre con la schiena rivolta in avanti, puntando contro un muro. Il mangiamorte non si rese conto abbastanza velocemente di quello che stava per succedere. Sentì un inquietante dolore all’altezza della schiena e lasciò andare la presa dal collo di Ron, gridando di dolore.  

 

-Bastardo di un Auror!- ululò  scosso dalla tosse per il dolore alle spalle.

 

Ron lo prese dal collo, sollevandolo di peso. Era un mangiamorte piuttosto basso e tarchiato. Infatti, riuscì a guardare il capitano negli occhi, solo quando questo lo alzò da terra.

 

-Chiudi il becco, piccoletto!- lo prese in giro Ron, gettandolo di nuovo contro il muro.

 

 La vittima gridò ancora, prima di ricadere in malo modo a terra. Rimase fermo riverso sul pavimento, mentre del sangue gli usciva dal naso che si era rotto sbattendo la faccia contro le pietre del pavimento.

 

-Siamo delicati, piccoletto?-

 

Ron scosse la testa. Afferrò la bacchetta e pronunciò un incantesimo. Immediatamente, il mangiamorte si ritrovò legato come un salame e depositato in un angolo della stanza.

 

-Mali estremi…- sussurrò, cercando d’individuare tra la folla Draco e Mellifluo.

 

Li riconobbe subito grazie alle loro chiome chiarissime. Erano impegnati in un combattimento a coppia e, sinceramente , Ron non riusciva a credere alla loro complicità. I loro movimenti erano simili e perfettamente coordinati. La battaglia intorno imperversava ma  erano talmente calmi o almeno così sembrava.

Ron notò un paio di mangiamorte azzuffarsi contro due suoi compagni.  Strinse forte gli occhi quando scorse un paio di uomini appesi alla torce come degli spiedini. Auror o mangiamorte a Ron non interessava. Aveva sentito ugualmente una forte stretta allo stomaco. A  che cosa serviva tutto quello? Non erano forse tutti maghi?

Schivò un incantesimo con una mossa che diversi anni prima gli aveva insegnato Hermione. La sua Hermione.

 

-Piegati in avanti, fai una mezza capriola e rialzati…- gli aveva detto con quel suo sorriso tanto dolce. Erano in palestra. Ancora dei novellini. Avevano iniziato il corso da 6 mesi eppure, lei era già la prima della classe.

Ron si era grattato la testa prima di eseguire quello che la ragazza gli aveva suggerito. La prima volta non ci era riuscito.

-Hermione, sono troppo grosso per fare quello che fai tu!-

Lei aveva scosso la testa. –No, riprovaci, dai!-

Aveva riprovato quella dannata mossa un centinaio di volte. Sotto quegli occhi tanti ambrati non ce l’aveva mai fatta. Non era riuscito a capire che Hermione lo metteva in imbarazzo… o meglio lo distraeva.  Era diventata così carina in quell’ultimo periodo…

 

-Ron alle spalle!- il sottoufficiale Andrew gridò il suo avvertimento.

 

Il capitano si voltò, ma non riuscì ad evitare lo schiantesimo che lo sollevò di peso, facendolo ricadere in malo modo. Colpì un muro con la testa, sentendo un dolore alla base del collo. Provò a sollevarsi ma la stanza gli girava attorno.

 

-Ron!- sentì gridare ad Harry.

 

La voce dell’amico gli arrivava ovattata e lontana e la vista gli faceva flip- flop. Gli era venuta un’improvvisa voglia di dormire, di rilassarsi. Cercò di chiudere più volte gli occhi, riaprendoli sempre.

 

-Ron!-

 

Sentì una voce femminile richiamarlo, ma lui non ci fece caso. Si era accorto che, chiudendo gli occhi, riusciva a vedere il viso di Hermione con una tale chiarezza. Qualcuno aveva iniziato a scuoterlo con una violenza tale che gli aveva fatto rialzare le palpebre.

 

-Svegliati, Weasley!- gridò Draco, tirandolo con fatica in piedi. –Hermione ha bisogno di te!-

 

Ron aveva ancora una gran voglia di dormire, ma quando  aveva sentito  il nome di Hermione, aveva provato una stretta insopportabile al cuore che lo aveva svegliato. Si era rizzato in piedi, togliendosi le mani di Draco dalla faccia.

 

-MALFOY!- sbraitò, scuotendo la testa per svegliarsi.

 

Draco non lo diede a vedere, ma fece un lungo sospiro di sollievo. Quell’omone rosso era il suo migliore amico e non aveva nessuna voglia di perderlo per una botta in testa.

 

-Hai una testaccia dura per fortuna, Ron!-

 

Il rosso si tastò, la testa, sulla base del collo e vi trovò del sangue. –Beh, non troppo.-

 

Mellifluo  stese l’ultimo mangiamorte con un pugno sulla faccia, prima di voltarsi verso di loro.

 

-Vogliamo, muoverci, signorine?-

 

Ron recuperò tutte le sue armi perse sul pavimento a causa del salto dello schiantesimo e raggiunse Mellifluo insieme a Draco.

 

-Sbrighiamoci, prima che le portino via!-

 

***

     

 

 

-Capitano!- gridò Evelyn, passando tra le gambe di un mangiamorte e dandogli un poderoso calcio nelle parti basse.

 

-Sì?-

 

-Credo sia meglio muoversi- Evelyn diede un pugno sul viso di un uomo, facendolo cadere al suolo.

 

Harry annuì, schivando un incantesimo in pieno petto. Rotolò sul pavimento, trovandosi a pochi centimetri dal corridoio da imboccare. Lo scrutò con i suoi profondi occhi verdi: la cicatrice gli bruciò, indicandogli la via. Si appoggiò al muro, riprendendo a respirare con regolarità. La battaglia intorno a lui aveva diminuito la sua intensità. Nel grande corridoio dei sotterranei, c’erano sul pavimento decine di uomini di schieramenti diversi.  Mangiamorte o Auror in quel momento avevano la stessa espressione sofferente. 

Alcune fiaccole erano spezzate ed il loro fuoco si era spento, lasciando diverse zone del luogo in ombra. Harry cercò di mettere a fuoco soprattutto i movimenti in quei lati della stanza, ma senza successo. Aveva riportato una discreta ferita alla coscia che gli doleva, ma il suo compito non era finito. Doveva stringere i denti perché la parte più dura della battaglia doveva ancora arrivare.

Improvvisamente, sentì uno scontro riaccendersi,alla sua sinistra: vide un mangiamorte impazzito armeggiare con la bacchetta e lanciare incantesimi a destra e a manca. Ne intravide uno  colpire un mangiamorte ed un altro un suo compagno, fortunatamente di striscio.

Cercò di rialzarsi ma la gamba non voleva sapere di eseguire i suoi ordini.

 

 Fu proprio in quel momento che un incantesimo prese un’altra traiettoria. Harry fece appena in tempo ad alzare lo sguardo per avvistarlo, dirigersi verso Evelyn. Cercò di rimettersi in piedi e di urlare ma la donna era troppo presa dal combattimento.

 

-EVELYN!- urlò, recuperando al volo la sua bacchetta.

 

Fu tutto in un attimo, Evelyn si voltò: i capelli marroni le svolazzarono intorno alla faccia, gli occhi verde scuro si dilatarono e la scena sembrò rallentarsi. Vide arrivare quell’incantesimo, passo dopo passo, secondo dopo secondo, ma non riuscì a muoversi.

 

Harry adocchiò correre un auror bruno verso di lei, un ragazzo così famigliare: il sottoufficiale Andrew. Il giovane mago si gettò sulla compagna, salvandola e riparandola col proprio corpo. Ricevette  la maledizione in piena schiena e il suo urlo di dolore riecheggiò nella stanza.

Si accasciò, sulla donna senza tante cerimonie. Gli occhi pieni di lacrime per il dolore.

 

Evelyn rimase immobile, sotto quel corpo caldo e gentile, sotto quella persona che più di tute era riuscita a capirla.

Si voltò a guardarlo negli occhi: Andrew perdeva sangue da tute le parti.

 

-Stai bene?- le chiese, quando lei gli accarezzò il viso pallidissimo.

Evelyn annuì incapace di fare altro: il groppo che le chiudeva la gola le impediva di respirare e parlare. Baciò la fonte di James, socchiudendo gli occhi al sapore ferroso del sangue dell’amico che gli imbrattava la pelle del viso.

 

-Sei uno scemo!- esclamò, lasciando che le lacrime le scivolassero sulle guance. –Perché vuoi fare l’eroe con me? Perché ti sei messo in mezzo?-

 

Nonostante tutto, James le sorrise con un’infinita dolcezza che le strappò un gemito. O meglio un singhiozzo.

 

-Perché non posso lasciarti morire senza essere riuscito a farti innamorare di me…-

 

Evelyn rise tra le lacrime e James si sentì felice. –Sei più bella quando sorridi, te l’hanno mai detto?-

 

-Ti sembra il momento?- disse l’altra, fingendosi scocciata.

 

-Sì-

 

Ed Evelyn lo abbracciò stretto, facendogli male. –Sei stupido.-

 

-Lo so.-

 

-Ma tanto stupido…-  continuò, asciugandosi  le lacrime.

 

Harry osservò la scena con  sollievo. Non avrebbe resistito se un altro dei suoi più cari amici fosse morto. Decise che non li avrebbe richiamati: sarebbe andato da solo a cercare Voldemort; perché così doveva essere. Quella battaglia non era di nessun altro. Solo sua. Per questo era giusto che, se qualcuno doveva perdere la vita, quel qualcuno doveva essere proprio lui, Harry Potter, il bambino che era sopravvissuto. 

 Fu proprio in quel momento di riflessione che, scioccamente, abbassò la guardia. Il mangiamorte che aveva già colpito James, si liberò dagli auror che lo stavano legando ed afferrò la bacchetta. Riconobbe Harry in fondo alla stanza, vicino l’apertura del corridoio che portava all’ala est del castello, dove Voldemort aveva le sue stanze e si preparò a lanciare un incantesimo. Evelyn lo scorse ma era troppo lontana per aiutare Harry o anche solo per lanciare una maledizione all’incappucciato.

 

-CAPITANO, ATTENTO!- gridò con tutto il fiato che aveva in corpo.

 

Harry si voltò nel secondo esatto in cui il mangiamorte lanciò l’incantesimo. Non ebbe il tempo di fare nulla, riuscì a chiudere gli occhi ed attese che qualcosa lo colpisse. Passarono i minuti ma nulla lo uccise. Sentì un forte odore di vaniglia e subito dopo una voce femminile si frappose tra lui e la maledizione, gridando:

 

-SCUDO!-

 

Il capitano sentì il forte vento conseguente a quell’incantesimo ed una grande luce gli ferì gli occhi chiusi. Un corpo sottile gli si premette contro il petto, mentre la sua salvatrice cercava di far fronte all’incantesimo. La sentì gemere e lamentarsi più volte fino a che l’afflusso di energia finì ed Harry riaprì gli occhi.

 

-Virginia!- esclamò quando la donna che l’aveva salvato si voltò per sorridergli. I lunghi capelli rossi erano appiccicati sulla fronte sudata a causa dello sforzo dell’incantesimo che aveva utilizzato. Harry le accarezzò il viso, sfiorando con apprensione i diversi tagli che aveva sulle guance. Doveva essere lo stesso sortilegio che aveva colpito il povero sottoufficiale. Il giovane mago guardò la figura della donna nell’insieme ed il suo cuore si fermò, quando scorse la grande macchia rossa che imbrattava la maglia della giovane. Alcune gocce di sangue scivolarono giù fin sul pavimento, andando a mescolarsi con altre chiazze.

 

-Tutto bene, capitano?- gli rispose con un visino pallidissimo e respirando a fatica.

 

Harry la sorresse, quando non riuscì più a reggersi in piedi. L’incantesimo l’aveva sfinita. Con titubanza le sollevò la maglia, trovando la sua pelle, bianca e profumata, deturpata da uno squarcio e diverse bruciature.

 

-Amore…- le sussurrò, abbracciandola forte. La sollevò di peso, portandola verso Matt. L’uomo prese tra le braccia la rossa come se fosse una piccola rosa delicata. –Portala alla base e chiama i rinforzi. Abbiamo bisogno di una squadra di medimaghi pronta a curare i feriti qui fuori.- accarezzò, i capelli di Ginny. –Assicurati che si riprenda e se non dovessi tornare…- Matt ebbe un sussulto a quella rivelazione. –Dille che l’ho amata dal primo momento che l’ho vista…-  si chinò a baciarle la fronte e si allontanò da lei, richiamando i suoi uomini. 

 

Si voltò un solo istante a guardare i suoi uomini: la maggior parte degli auror erano sopravvissuti. Avevano avuto la meglio sui mangiamorte che adesso stavano arrestando. Guardò Matt svanire con Ginny tra le braccia, Evelyn aiutare James ad alzarsi e sentì la sua forza crescere. Avrebbe combattuto non solo per lui, ma anche per loro, per quella gente meravigliosa che l’aveva accolto come un fratello.

Strinse i pugni lungo i fianchi e con passo deciso si addentrò nell’oscurità.

 

 

***

 

Ron, Draco e Mellifluo imboccarono il secondo corridoio che si apriva qualche stanza dopo i sotterranei dove la battagliava infervorava. Questo era diverso: aveva un forte odore di muffa e umidità.  Alla fine del passaggio scuro, c’era un lucernaio che lasciava filtrare la luce lunare. Sul lato destro del corridoio, si affacciavano delle massicce porte di ferro, con pesanti serrature che avevano tutta l’aria di essere antiche e arrugginite.

 

Il rumore degli scontri era finalmente cessato e, a parte il riecheggiare dei loro passi, nell’aria non c’erano rumori. Quel silenzio era inquietante.

 

-Deve essere l’ultima!- disse Mellifluo senza rallentare la sua andatura. Sfoderò la bacchetta e, quando fu arrivato di fronte alla porta, pronunciò. –Alohomora!—

 

La porta si spalancò e alcuni raggi della luna riuscirono a lambire l’entrata. All’interno della prigione, però, l’oscurità regnava sovrana.

Quando s’immersero in quel buio vellutato, le torce appese alle mura si accesero velocemente l’una dopo l’altra, con dei rumori strani e sinistri. C’era un crepitio tremendo.

 

I tre si guardarono attorno, impugnando saldamente le loro bacchette. Sulla parete opposta all’entrata, comparvero, incatenate e ferite le tre ragazze.

 

-Hermione!- gridò Ron, correndo verso di lei.

 

Attraversò a stento mezza stanza che uno schiantesimo lo colpì in pieno, facendolo volare, di nuovo. Questa volta, però, riuscì ad atterrare con più agilità, riparando la testa, ma bruciando dolorosamente il suo braccio contro il fuoco che ardeva in una torcia sulla parete in fondo alla sala. Cadde a terra, con la manica della divisa in fiamme. Si agitò un attimo, riuscendo, subito dopo a spegnerle.

 

-Stai bene, Ron?- chiese Draco raggiungendolo, in fondo alla stanza.

 

Il rosso fece una smorfia, quando l’altro cercò di tirarlo su dal braccio ferito.

Mellifluo si guardò attorno, scrutando con interesse la zona da dove era partito l’incantesimo.

 

-Siete in ritardo…- disse una voce baritonale, nel momento in cui la stanza iniziò ad allargarsi a dismisura.

 

I tre si guardarono attorno, sentendosi, man mano che la sala si allargava, sempre più piccoli.

Un rumore metallico li fece sobbalzare: una gabbia enorme era caduta sul pavimento a protezione delle tre giovani incatenate.

 

-Anne…-

 

-Angelia…-

 

-Hermione…-

 

Tre mangiamorte si materializzarono di fronte a loro. Cassio era al centro del trio e ai suoi lati due uomini anonimi stringevano la bacchetta. I mantelli neri davano loro un’aria tenebrosa.

 

-Mellifluo…- disse l’uomo bruno, mentre un guizzo attraversava i suoi occhi chiarissimi. La luce del fuoco lambiva i suoi capelli neri, dando loro delle sfumature violacee. –Sapevo eri un buon a nulla. Ma diventare un traditore… Hai deluso molto il nostro Signore.-

 

Mellifluo fece un sorriso obliquo, togliendosi dalle spalle il mantello. Quel gesto lo fece con sdegno e disprezzo come a voler dimostrare che quel soprabito, che lo rendeva un mangiamorte, fosse la cosa che più lo ripugnava.

   

-Lasciale andare e non vi faremo troppo male…- disse il biondo, scroccando le dita della mano.

Il rumore riecheggiò nell’aria che sembrò congelarsi. I se si fissarono, occhi scuri, occhi chiari non c’era differenza; esprimevano tutti lo stesso sentimento: odio allo stato puro. 

 

Impugnando le bacchette, Ron e Draco fecero un passo avanti. Mellifluo al contrario mantenne la sua posizione, facendo muovere Cassio. 

Le torce che illuminavano la stanza gettavano strane ombre intorno, l’aria era fredda ed umida.

 

Ancora degli attimi di assoluto silenzio. Ron fissava in cagnesco il suo avversario, stringendo i denti con una tale violenza da emettere suoni striduli.  Draco era impassibile, sembrava quasi calmo.

 

-Fatti sotto bastardo…- disse il rosso, mettendosi in posizione da combattimento.

 

In quel preciso istante, scattarono tutti in avanti,  scatenando finalmente uno scontro.

 

***

 

Tamiara entrò nell’ alloggio dove era sicura di trovare Voldemort. Tenendo la bambina tra le braccia, spinse il portone di legno ed entrò nella stanza delle riunioni. L’ambiente umido e spoglio era reso ancora più lugubre dalla luce di una candela appoggiata accanto al trono di Voldemort.

 

Il lord Oscuro aveva gli occhi socchiusi e le gambe accavallate. In una mano il calice pieno di vino rosso.

 

-Mio signore…- disse la donna, prostrandosi ai suoi piedi. –Il castello è stato invaso dagli auror. Dobbiamo andare prima che ne arrivino degli altri…-

 

Voldemort non si scompose, sorseggiando con tranquillità il nettare dell’uva. Aprì i suoi occhi rossi e la fissò.

 

-So quello che sta succedendo, Tamiara.- le sue parole vibrarono nell’aria, rimbalzando da una parte all’altra. –Siediti qui ed aspetta. La fine è arrivata, il bambino sopravvissuto è pronto per affrontarmi.-

 

Tamiara si sedette, appoggiando Lily sul marmo accanto a lei. Le sue doti da veggente le stavano urlando di fuggire il più lontano possibile da lì, ma la sua fedeltà all’oscuro signore la trattenne. Tirò sui suoi capelli rossi il cappuccio nero e vellutato del mantello ed attese, come Lord Voldemort le aveva ordinato.

 

***

 

 Harry arrivò a dei grandi battenti di una porta intarsiata; l’arcata di pietra toccava il soffitto e, ai lati dell’entrata, a far da custodi a ciò che era nascosto in quella stanza, c’erano due draghi di roccia finemente lavorati: uno con le fauci spalancate, l’altro in una posizione minacciosa e regale, gli trasmisero un leggero timore.

Spinse con forza la porta di legno scuro che stridulò leggermente prima di aprirsi.

Harry fu investito da un’aria fredda e carica di umidità. La sentiva nel naso e sulla faccia, quella sensazione di bagnato.

 

Fece un lungo respiro profondo, ritrovando la calma. Non era il momento di farsi prendere dall’agitazione. Aveva un compito ben preciso e, costi quel che costi, l’avrebbe portato a termine. Lo doveva fare. Non c’erano scappatoie o uscite di emergenza. Quella battaglia non era di nessun altro, solo sua. Fin dall’inizio avrebbe dovuto affrontarlo, senza l’aiuto di qualcuno. Chissà quanta sofferenza avrebbe risparmiato alle persone che più amava in assoluto… Invece no. La sua codardia gli aveva fatto perdere individui meravigliosi: suo padre, sua madre, la signora Weasley, Arthur, Fred, Gorge, Percy e quanti altri ancora?

 

La sala era completamente in ombra, fatta eccezione di alcune zone illuminate dalle torce.

Harry alzò lo sguardo, sforzando, nell’oscurità, i suoi occhi nel tentativo di scorgere qualcuno.

Improvvisamente, una schiera di torce si accese sui muri ai lati e la stanza s’illuminò completamente. Poco prima della fine della schiera delle torce, c’era un trono lavorato, posto più in alto rispetto al pavimento, grazie a cinque gradini di marmo. Seduto a gambe accavallate, Voldemort aprì gli occhi. Sugli scalini, con una bambina assopita tra le braccia, c’era un’altra donna, con il cappuccio tirato sulla testa. Alcuni boccoli rossi spuntavano da quel nero vellutato.

 

-Finalmente…- disse il Signore oscuro, appoggiando il suo calice sul pavimento. –Ti aspetto da molto tempo, sai?-

 

Harry si avvicinò di più, attraversando la fiaccolata e sentendo il calore del fuoco sulla pelle del viso.

-Dovevo diventare un uomo.- sussurrò in risposta, afferrando la sua bacchetta.

 

Voldemort annuì, alzandosi dal trono e scendendo i gradini. Arrivò a pochi metri da lui e con soddisfazione  fece chiudere il grande portone alle spalle di Harry. –Adesso possiamo finire la nostra battaglia?- chiese, sfidandolo con lo sguardo.

 

Harry sorrise, rigirandosi la bacchetta tra le dita.- Questa storia finirà finalmente e ben presto tu sarai solo un brutto ricordo.-

 

Voldemort non ribatté, limitandosi a muovere in gesti strani ed inconsulti le sue mani ossute. Harry lo osservò, rimanendo di stucco: Voldemort stava per lanciare un incantesimo senza bacchetta.

Non riuscì bene a focalizzare questo pensiero che una palla rossa si sprigionò tra i palmi del suo nemico e prima che potesse schivarlo lo raggiunse allo stomaco, facendolo volare parecchi metri lontano. Harry gemette quando sbatté la spalla sul pavimento.

 

-Sorpreso, ragazzino?- gli chiese, avanzando verso di lui.

 

Harry strinse i denti rialzandosi e, questa volta fu più rapido, fece una mezza capriola sulla schiena, riuscendo ad evitare il secondo colpo. Si nascose dietro ad una colonna per riprendere fiato: la situazione era critica. Quel bastardo aveva delle capacità incredibili e lui non sapeva come fare per contraccambiare con abbastanza potenza.

 

-E’ inutile che ti nascondi, Potter.- la voce di Voldemort vibrò nell’aria. –Ormai sei finito.-

 

Harry sentì il sangue ribollire nelle vene. Uscì allo scoperto, stringendo con forza la bacchetta tra le mani. –Ti sbagli di grosso! LAMAM!- gridò, scagliando il suo incantesimo.

Vide il signore oscuro vacillare e perdere un passo, ma nulla di così stravolgente.

 

-Tutto qui?- la risata gutturale di quel demone riecheggiò nell’aria. –Speravo tu sapessi fare di meglio bambino sopravvissuto…-

 

Mosse ancora le mani e lanciò un altro incantesimo che andò a colpire la colonna dove prima Harry si era nascosto. Il giovane mago schivò le macerie che caddero dal pilastro, rotolando di lato.

Arrivò dietro il Signore oscuro e senza perdere tempo lo colpì con l’incantesimo che aveva già utilizzato. Riuscì a ferirlo sulla schiena e lo capì dal sangue che gocciolò sul pavimento.

 

-Bravo…- gli disse, voltandosi. –Finalmente fai qualcosa di buono…-

 

Rimasero in silenzio per un po’, fissandosi ansanti. Poi, Voldemort mosse di nuovo le mani.

 

***

 

Ron cadde su un fianco per evitare una maledizione che il suo avversario aveva lanciato. Aveva diversi lividi, ed una ferita abbastanza profonda su una gamba. Quel bastardo era riuscito a trafiggerlo con la punta della spada.

Guardò il mangiamorte e tirò un sospiro di sollievo quando notò che anche lui non era messo molto bene. Aveva sicuramente il naso rotto e perdeva sangue da diversi parti del corpo.

Si issò in piedi con un colpo di reni, mantenendo in una mano la bacchetta e nell’altra la sciabola. Erano più di venti minuti che combattevano e nessuno delle tre coppie aveva ceduto le armi. Ron strinse i denti quando una fitta lo colpì alla gamba. Non poteva mollare: Hermione era lì, a pochi passi da lui e questo bastava a dargli forza per andare avanti.

 

-Scudo!- gridò quando il mangiamorte gli lanciò un altro incantesimo. Riuscì a parare il colpo e senza perdere tempo  partì alla carica. Cercò di prendere il mangiamorte al fianco destro ma quest’ultimo fu più veloce e lo evitò. Ron non si fece prendere dallo sconforto e, con un calcio ben assestato sulle ginocchia dell’uomo, riuscì a fargli perdere l’equilibrio e farlo cadere al suolo. Si voltò velocemente cogliendo l’occasione per usare la bacchetta.

 

-Crucio!-

 

La sua maledizione colpì l’uomo alle spalle, facendolo dimenare per il dolore. Il mangiamorte rimase fermo a terra, ansante. Ron lo osservò riprendere fiato e nel frattempo ne approfittò anche lui. La gamba gli pulsava e nella sua mente rimbalzava un solo pensiero, un solo viso ed una sola volontà.

 

Hermione. Libera.

 

Voltò lo sguardo un momento per controllare la situazione: Draco aveva un’evidente ferita sul braccio e diversi lividi sul viso, il suo mangiamorte non era ridotto malissimo; Mellifluo, invece, non aveva un graffio e lo stesso Cassio, il suo avversario.

 

Ron scosse la testa, incredulo: quei due avevano la stessa identica forza.

Nel frattempo, il suo avversario si era ripreso e, stringendo la bacchetta, gridò:

 

-Avada Kedavra!-

 

Ron evitò la maledizione senza perdono per un soffio, buttandosi di nuovo sul pavimento e sforzando la gamba che lo ripagò con una terribile fitta. Digrignò i denti, prima di rialzarsi.

 

-Non ti distrarre bamboccio!-

 

Ron era rosso in viso e, puntando la spada sul pavimento, si tirò in piedi. Scrutò in cagnesco il suo avversario ed abbaiò.

 

-Non chiamarmi bamboccio.-

 

***

 

Harry atterrò sulla schiena, spinto in aria da un incantesimo di Voldemort. Si pulì la bocca dal sangue che aveva sputato, mordendosi la lingua.

Era ridotto davvero male: aveva una gamba bruciacchiata e dolorante e le due bracci ricoperte di ustioni e lividi. Per non parlare di quella dannata cicatrice che gli pulsava terribilmente.

 

Per la prima volta, sentì lo stomaco contorcersi e la paura farsi strada dentro di lui. Se avesse perso? Cosa sarebbe successo? Quanti avrebbero sofferto ancora?

 

Tossì ripetutamente, cercando di rimettersi in piedi, facendo leva sui gomiti indolenziti.

 

Voldemort a qualche metro di distanza lo osservava tronfio. Stava avendo la meglio e questo lo riempiva di orgoglio. A parte qualche graffio e un paio di bruciature, il signore oscuro era ancora in forze.

 

-Se mi giuri fedeltà adesso, ti risparmierò!- esclamò in direzione di Harry che, incurante della gamba scricchiolante sotto il suo peso, si era rimesso in piedi.

 

-Piuttosto mi avadakedavro da solo!- rispose con disprezzo, osservando la donna dietro a Voldemort che non aveva fatto una piega, continuando a stringere la bambina tra le braccia che, nonostante i rumori della lotta, non si era svegliata.

 

Quella doveva essere Lily.

 

-Sei uno sciocco vanesio! Crei di potermi sconfiggere? Ma guardati, perdi sangue da qualsiasi centimetro di pelle….-

 

Harry strinse di nuovo la bacchetta. –Pensa a combattere, Voldemort!-

 

Il signore oscuro sghignazzò, iniziando a muovere le mani. Creò una palla di fuoco talmente grande da non poter essere contenuta  tra i suoi palmi e la scagliò con forza nelle direzione di Harry. Il giovane mago riuscì ad evitarla per pura fortuna e l’incantesimo si andò a schiantare contro il muro vicino alla porta. Si creò un profondo squarcio nella parete ed Harry vide il soffitto crollare in più punti. Schivò delle macerie, muovendosi verso il torno di Voldemort.

 

-E’ inutile che rimandi, Harry. Oggi è il giorno in cui morirai e la profezia si concluderà.-

 

Il mago si appoggiò ad una colonna ancora in piedi ed ansante cercò di riprendere il fiato che aveva perso, per la fatica di muoversi con una sola gamba.

Harry si sporse dal suo nascondiglio. Aveva notato sul fondo della sala uno specchio e un’idea gli era balenata nella mente.

 

-Devo riuscirci…- sussurrò uscendo allo scoperto.

 

-Sono stanco di giocare come il gatto ed il topo. Questa sarà l’ultima mossa così la finiamo!-

 

Voldemort iniziò a muovere le mani  ed Harry attese. Doveva riuscire a lanciare l’incantesimo nello stesso istante in cui lo faceva Voldemort. Aspettò fino a quando la palla di fuoco, non fu pronta. Poi, il signore oscuro lanciò la sfera e lui gridò.

 

-Avada kedavra!-

 

L’incantesimo di Harry viaggiò nell’aria andando a colpire lo specchio che lo riflesse. La luce rossa tornò indietro e come Harry aveva previsto colpì, Voldemort alle spalle.

Nel frattempo, lui si era gettato a terra per schivare la palla di fuoco.

 

Voldemort sgranò gli occhi e si accasciò al suolo.

 

Harry rimase fermo, immobile, osservando la scena.

La donna con il cappuccio aveva alzato lo sguardo e aveva avuto un tentennamento. Poi, però, Harry vide una mano di Voldemort muoversi, prima che si rimettesse completamente in piedi.

 

-Bella trovata…- disse. –Ma per uccidermi avrai bisogno di un’avada kedavra molto più potente.-

 

Harry sgranò gli occhi e senza più forze si trascinò indietro con le braccia, quando il signore oscuro mosse nuovamente le sue mani.

 

***

 

Draco respirava a fatica e il suo fiato gli faceva male ai polmoni. Aveva un sopraciglio spaccato da un pugno troppo forte del mangiamorte, e sulla pelle candida del viso c’erano diversi tagli.

Il mangiamorte era ormai agonizzante. Era steso sul pavimento con una gamba rotta ed un braccio maciullato da una maledizione.

 

-Uccidimi!- lo sentì gridare, mentre si trascinava di fronte al suo avversario.

 

Draco scosse la testa, guardandolo con disprezzo. –Non mi macchierò le mani delle tua morte.-  

 

-Fallo!-

 

Il mago lo ignorò, guardando Ron  dare un colpo di elsa sulla nuca del mangiamorte.

 

-Ti avevo detto non chiamarmi bamboccio.- lo sentì dire, prima di dargli il colpo di grazia ed affondare la lama nel petto dell’uomo. Il mangiamorte sgranò gli occhi, riversandosi sul pavimento, morto.

 

 Draco incrociò le braccia sul petto, aspettando Ron. Il rosso recuperò la sua sciabola dal corpo dell’uomo e raggiunse l’amico.

 

-Scusa, non voleva saperne di morire…-

 

Draco scosse la testa. –Oh, fai con comodo, abbiamo un sacco di tempo…- scherzò, sostenendolo con il braccio non ferito. La gamba di Ron era ridotta male, stava perdendo molto sangue e anche il rosso stesso non aveva una bella cera.

 

-Tutto bene?- gli domandò, guardandolo in faccia.

 

Ron trattenne una smorfia di dolore e sorrise. –Sì, non ti preoccupare.-

 

Mellifluo continuava a combattere. Finalmente, si iniziavano a vedere i segni della lotta. Aveva un taglio sul fianco ed un sopracciglio spaccato. Cassio, invece, si trascinava su e giù con una sola gamba visto che l’altra aveva una strana angolazione.

 

-Che fate  lì impalati!?- domandò, schivando una maledizione dell’avversario. –Salvatele!-

 

Draco guardò la gabbia che teneva prigioniere le tre e si morse le labbra. –E’ protetta da un incantesimo!-

Mellifluo attaccò Cassio con la spada che parò il colpo con un po’ di problemi. –E allora?-

 

Cassio scoppiò a ridere. –Quell’incantesimo è legato a Voldemort!- disse, stoccando contro Mellifluo. –Non potete spezzarlo, fino a quando il Signore Oscuro sarà in vita.-

 

Ron serrò la mascella. –No!- corse, incurante del dolore e del sangue che fuoriusciva più copiosamente ad ogni passo, ed arrivò vicino alla gabbia.

 

Hermione, Anne ed Angelia erano legate dai polsi con delle catene alla parete. La testa china e completante addormentate.

 

-HERMIONE!- gridò, facendo un altro passo verso la grata. Sentì la forza dell’incantesimo frustargli la faccia.

 

Draco cercò di tirarlo in dietro. –E’ pericoloso!-

 

Ron non lo sentì affatto. Camminò ancora, stringendo i denti per il dolore. Le lacrime gli riempivano gli occhi chiari e ogni tanto la vista si annebbiava. –Hermione!- urlò di nuovo, prima di tentare di appoggiare le mani sulle sbarre. Delle scosse di elettricità si svilupparono non appena provò a toccare quel ferro. –Hermione!- disse ancora e l’incantesimo protettivo di Voldemort lo respinse indietro in malo modo, facendolo cadere a terra.

 

 -Ron!- urlò Draco, raggiungendolo. Il biondo vide le mani dell’amico ricoperte di bruciature.

 

Cassio rise. –Voldemort è più forte che mai e le vostre amiche non potranno essere salvate.-

 

Ron si morse le labbra, cacciando indietro le lacrime. –NO!-

Si alzò e con passo instabile, si avvicinò di nuovo alla gabbia.

 

-Ron!- Draco cercò di fermarlo, ma il rosso non lo ascoltò. Sbruffò, cercando di agguantarlo per un braccio.

 

-Lasciami, non mi puoi fermare!-

 

Draco scosse la testa. –Non voglio fermarti…- fissò lo sguardo verso Anne ed il suo cuore ebbe un fremito. –Voglio darti una mano.-

 

Ron lo guardò con riconoscenza. Si aggrappò alla spalla che gli offriva l’amico ed insieme arrivarono vicino la gabbia.

 

-Proviamo con la bacchetta…- disse Draco, tirandola fuori.

 

Ron annuì. –Draco…-

 

Il biondo lo guardò negli occhi, sorridendo. –Le salveremo, Weasley.-

 

-Grazie.- ed insieme provarono il loro contro incantesimo.

 

***

Lily aprì i suoi occhioni ramati di verde. Si sentiva carica di energie e  pronta ad utilizzare i suoi poteri. Si guardò un attimo intorno e notò che Tamiara continuava a tenerla in braccio. Non si era accorta del suo risveglio,impegnata com’era a guardare dell’altro.

 

-Dovrai usare un’avada kedavra molto più potente per uccidermi…-

 

Quella voce metallica e strana la fece rabbrividire. Conosceva il suo proprietario e non le piaceva per niente.

Sentì, all’improvviso nelle sue orecchie, ronzare un battito di un cuore molto accelerato. Qualcuno era terrorizzato: c’era una persona impaurita in quella stanza.

 

-Mi dispiace doverti eliminare così presto, Harry Potter…-

 

Sentì quel nome e rabbrividì.

Era lui quello che aveva paura. Ben presto, riuscì a sentire le sensazioni  che quel povero mago stava provando:non era solo spaventato ma anche dispiaciuto. 

 

Socchiuse gli occhi, sentendo il classico calore dei suoi poteri invaderla

 

-Dispiaciuto per cosa?- Si chiese, non sperando in una risposta.

-Di non essere riuscito a salvare le persone a cui voglio bene.-

 

Una lacrima solcò il volto infantile di Lily e, mentre il dispiacere di quel ragazzo lasciva spazio ai suoi poteri, sentì la forza dell’incantesimo di Voldemort sprigionarsi. Fu allora che riaprì i suoi occhi e lasciò che la sua magia la guidasse.

 

***

 

Harry guardò negli occhi Voldemort fino all’ultimo istante, quando, con soddisfazione, lanciò la sua palla di fuoco. La vide partire dalle sue mani e non abbassò le palpebre fino a pochi secondi prima dell’impatto.

 

Ma come poche ore prima aveva atteso in vano la sua morte, così fece in questo caso. Rimase fermo, con gli occhi chiusi spaventato.

 

Sentì delle piccole mani toccargli il volto e solo allora li aprì. Vide un volto di bambina, tenero e dolce, che lo osservava. I capelli bruni e ricci scendevano con delicatezza ad incorniciarle il viso tondo. Tutta la sua figura era illuminata da una luce bianca e talmente rilassante da farlo sentire così bene.    

 

-Sei un angelo?- sussurrò, poggiando con titubanza le sue mani più grandi su quelle della piccola.

 

Lily rise, scuotendo la testa. –No. Sono Lilialux.-

 

Harry la guardò con i suoi occhi verdi ed espressivi. –Sei venuta a salvarmi?-

 

Lily annuì. –Sono qui per darti una mano, Harry.-

 

Il bruno alzò lo sguardo e vide che l’aurea bianca che circondava la bambina la proteggeva dalla palla di fuoco che, a contatto con essa, si stava disintegrando.

 

-Alzati e prendi la bacchetta.- gli ordinò, togliendo le sue dita dal viso. –Io e te possiamo sconfiggerlo. Facciamo parte della stessa profezia e senza di me non ci puoi riuscire…-

 

Harry afferrò la mano che la bambina gli tendeva.

 

–Sei pronto?-

 

Il giovane mago annuì e quando la luce della palla di fuco si dileguò, si ritrovarono di fronte Voldemort.  Il sorriso tronfio che albergava sul volto del demone si spense non appena vide la bambina ed Harry.

 

-Che diavolo succede?- si girò verso Tamiara ma sui gradini non c’era più nessuno.

 

-E’ finita Voldemort!- gridò Harry, stringendo la bacchetta tra le mani. Lily annuì.

 

-Il tuo periodo di terrore è terminato, vecchio pazzo!- la bambina serrò forte la sua presa intorno alle dita del bruno e, dopo uno sguardo d’intesa, gridarono all’unisono. –AVADA KEDAVRA!-

 

Una luce verde riempì tutto il castello.

 

***

 

Mellifluo sentì il castello tremare prima che una luce verde inondasse tutto. Si fermò un momento di combattere e guardò Cassio negli occhi. Sorrise come non mai.

 

-E’ morto!- gridò, rivolgendo lo sguardo a Draco e Ron che non avevano smesso un attimo di usare la bacchetta contro l’incantesimo della gabbia. –Un altro sforzo, ragazzi!- li incitò, riprendendo a lottare.

 

-Perché continui a combattere?-  digrignò a Cassio, mentre parava un colpo della sua spada.

 

Il bruno lo allontanò, sfregando la sua sciabola contro quella di Mellifluo.

Lo sfidò con gli occhi. –Voglio togliermi lo sfizio di ucciderti…-

 

Mellifluo fece un rumore col naso. -Quello me lo toglierò io!- ripartì alla carica, nello stesso momento in cui una parete del soffitto della stanza iniziava a crollare.

 

Draco rafforzò il suo incantesimo. –Non diminuirlo adesso…- disse a Ron, alzando leggermente la voce.

Il rosso annuì continuando a forzare la sua bacchetta. Sentiva il legno ormai incandescente e la stanchezza farsi sentire, ma non poteva mollare. Aggrottò le sopracciglia nello sforzo di reggere l’incantesimo.

 

-He…-aumentò ancora la potenza. –Mio…- un piccolo foro si creò nella barriera. –NE!-

 

L’incantesimo che proteggeva la gabbia s’infranse completamente, svanendo con un’ombra al sole. Le ragazze ripresero conoscenza all’istante.

 

-Hermione!- gridò Ron, aprendo con una spallata la porta della gabbia. Si trascinò dentro, correndo dalla sua ragazza.

 Le prese il viso tra le mani e la giovane strega, ancora tramortita, non riuscì ben a capire il motivo di tanta gioia.

 

-Ron…- sussurrò, fissandolo strano. Si guardò attorno e poi parve capire perché cominciò a strillare sempre più forte e a cercare di liberarsi dalle catene. –Ron, Ron, Ron!-

 

Il rosso la liberò e, senza aspettare oltre, la strinse forte a sé, assaporando quella sensazione stupenda che sentiva ogni volta che era vicino a lei. La spostò leggermente solo per cercare le sue labbra e trasportarla in un bacio, così carico di passione e trasporto, che fece piangere Hermione.

 

-Ti amo…- le sussurrò in un orecchio, continuando a stringerla forte.

 

La donna non rispose, al contrario, si aggrappò maggiormente alle sue spalle disperata e felice come non lo era mai stata.

–Non lasciarmi mai più, mai più…- continuava a sussurrare  Ron, accarezzandole la schiena.

 

Hermione piangeva ed annuiva, sentendosi senza fiato per come la stava stringendo. Si poteva passare da una disperazione immensa ad una felicità tanto grande? Non riusciva a crederci quanto potesse farla sentire bene essere di nuovo tra le sue braccia, assaporare quella bocca appassionata e rivedere quello sguardo innamorato e perso che riservava solo a lei.

 

Draco osservò la scena da lontano, entrando con tranquillità. Voleva dimostrare la calma che dentro il suo cuore non c’era assolutamente. Il battito era così accelerato e la bocca talmente secca che gli mozzava il fiato. Si avvicinò ad Anne che lo stava fissando con gratitudine.

 

-Stai, stai… bene?-

 

La bruna annuì e sorrise, quando si accorse della leggera ombra rossa che era comparsa sulle guance di Malfoy.

 

–Mi liberesti?- gli domandò dopo un paio di minuti che Draco era rimasto a fissarla.

 

Il biondo si riscosse, annuendo con imbarazzo. –Sì, sì scusami.- Fu talmente goffo che non vide il piedi di Anne e ci inciampò in pieno. Si ritrovò pressato su di lei a pochi centimetri da quel viso così regolare e dolce. Si specchiò in quegli occhi blue come l’oceano più profondo e non poté resistere dal toglierle una ciocca di capelli nerissimi dalla guancia.

 

-Hm, hm..- si schiarì la voce. –Scusami.-

 

Allungò una mano e con un colpo di bacchetta aprì i lucchetti delle sue catene.

Ritornò a fissarla immediatamente, incapace di fare altro. Le accarezzò la pelle dello zigomo segnata da qualche graffio e sentì l’irrefrenabile istinto di baciarla. S’inumidì le labbra e, quando finalmente aveva trovato il coraggio per chinarsi sulle sue labbra, una voce lo interruppe.

 

-Se non vi è di troppo disturbo mi potreste liberare?-

 

***

 

Cassio fece un mezzo giro su se stesso e, con un rapido calcio dietro gli stinchi, riuscì a mettere in ginocchio Cassio.

 

Il castello stava crollando, e l’unica cosa che restava ancora in piedi era la porta per uscire. Dovevano sbrigarsi, altrimenti sarebbero rimasti imprigionati.

 

Puntò la punta della sua spada alla gola del nemico e sussurrò, guardandolo negli occhi.

-Dammi un buon motivo…- sussurrò a denti stretti.

 

Cassio respirava con l’affanno e sentiva la sua vene giugulare pulsare contro la lama fredda.

-Sei un traditore senza spina dorsale.-

 

Mellifluo aumentò la pressione. –Non provocarmi…-

 

-Altrimenti?-

 

-Te la taglio di netto.- fu la sua risposta serafica.

 

Rimasero a fissarsi per un lungo momento e poi Mellifluo abbassò la sciabola. –Non sono più un assassino e non ne vale la pena- gli voltò le spalle nello stesso momento in cui Angelia lo richiamò.

 

-Mellifluo!-

 

L’uomo sorrise, abbassando la guardia e lasciando scivolare l’arma per terra. –Angelia.-

 

Fu tutto in un secondo. McStrict non si accorse di Cassio alle sue spalle e del fatto che aveva afferrato la sua sciabola.  Angelia lo vide alzarla, prima di conficcarla nelle spalle di Mellifluo all’altezza del cuore.

 

La scena sembrò rallentarsi ed il battito del cuore di Mellifluo riecheggiò nelle orecchie della sua amata. Lento sempre di più.

Angelia sbiancò incapace di crederci; boccheggiò in cerca di ossigeno e solo allora riuscì a gridare disperata.

-MELLIFLUO!-

 

L’uomo cadde sulle ginocchia. Ebbe il tempo di guardarla un’ultima volta negli occhi, poi Cassio tolse la spada dalle spalle di Mellifluo, dandogli il colpo di grazia.

 

-Ti avevo detto mi sarei tolto questo sfizio.- guardò sua sorella disperata e sorrise. –Tornerò per te.- si coprì con il suo mantello e scomparve tra la polvere.

 

-Mellifluo!- continuò a gridare Angelia, correndo verso di lui.

 

Il castello continuava a crollare e a nulla servirono gli avvertimenti degli altri. –Angelia è pericoloso!-

 

La donna raggiunse il corpo ormai senza vita del suo amato principe dorato e, con una dolcezza incredibile, lo prese tra le braccia.

 

-Amore mio…- sussurrò, accarezzandogli il volto. –Non puoi lasciarmi, io non sono niente senza di te. Torna da me, torna da me…- Angelia gli baciava le mani, gli occhi, le guance. –TI PREGO!- gridò disperata.

 

Lo abbracciò forte, macchiandosi l’ abito con il sangue del suo Mellifluo. –Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…- ripeteva, cullandolo inutilmente. –resta con me! Io non riesco, non so vivere se tu non ci sei…-

 

Le macerie continuavano a cadere e Ron non riusciva a correre.

Draco era rimasto a bocca aperta. Non riusciva a crederci a quello che era successo.

 

-Salvala, qualsiasi cosa accada, deve vivere. Hai capito, Malfoy?- Mellifluo glielo aveva raccomandato prima di partire.

 

Si gettò, tra gli sbruffi di polvere, evitando i sassi che precipitavano come pioggia. Si rotolò su un fianco per evitare un macigno grosso quanto una palla di cannone. Si rialzò in piedi, evitando un’altra scarica di calcinaccio.

 

–Angelia dobbiamo andare!- gridò quando finalmente fu abbastanza vicino.

 

La donna non rispondeva. Rimaneva stretta al suo Mellifluo incurante dei rumori e di quello che le accadeva intorno. –Forza! Non credo che Mellifluo sarebbe contento, sapendoti morta!-

 

Angelia scosse la testa. –Il mio posto è qui, non posso lasciarlo solo. La solitudine non gli è mai piaciuta.- gli accarezzava il volto marmoreo, togliendogli dal viso le macchie di sangue.

 

-Ti prego, Angelia!- Draco oltrepassò un punto dove le macerie scendevano come neve, per un pelo. Arrivò alle sue spalle, prendendola per la vita. –Mellifluo mi ha ordinato di salvarti ed io lo farò, costi quel che costi.- La sollevò di peso incurante del dolore al braccio.

 

-Lasciami!- gridò lei, scalciando. –Devo restare qui. Voglio essere qui quando si sveglierà.-

 

Draco non la ascoltò e corse verso Ron, Hermione ed Anne, evitando con grande agilità gli ostacoli.

 

-Tutti fuori di qui!- urlò senza fermarsi, continuando a correre come non mai.

 

Arrivarono alle porte di quercia che stavano crollando e quando le superarono non si fermarono, ma continuarono a correre verso la libertà, verso la salvezza e la fine di quella lunga storia.

 

FINE

(per il momento)

 

Prima di uccidermi, ci sarà l’epilogo…

 

 

Eggià. Avete letto bene. Questa storia è finita. DAAB non avrà più aggiornamenti, il cerchio si è chiuso ed io ho compiuto il mio dovere di autrice. Vi ho fatto aspettare troppo, vero, e per questo vi chiedo scusa. Ma cosa volete farci? La vita di tutti i giorni mi trascina nel suo vortice ed io devo accantonare le cose che più mi piacciono.

 Scrivere questo capitolo non è stato affatto semplice, ho dovuto studiare le scene e cercare di dare un taglio al mio lato estremamente romantico e  calarmi in quello dark. Non sono se ci sono riuscita. Io, però, ci ho provato.

 

Ringrazio tantissimo la carissima amica Phoebina^^: senza di lei avreste aspettato molto di più per questo chap.

 

Prima di passare ai saluti personali voglio ringraziare tutti, perché quest’avventura è stata così bella anche grazie a voi. Senza il vostro supporto io non avrei mai concluso nulla, non mi sarei mai migliorata. Non so come abbiate fatto a sopportare il mio modo di scrivere altalenante, ma vi ringrazio. Davvero. Dal profondo del mio cuore io voglio dirvi GRAZIE, nulla di più, solo questo.

 

Vero, vi ho promesso un sequel ma non è per adesso. Voglio riposare la mia mente e ripartire alla grande con fantasia e una trama ben strutturata. Ok?

Beh, ora vi lascio ai mie saluti personali. Un bacione a tutti e a risentirci presto.

 

Fanny   Sei venuta a Manfre e non mi hai detto nulla? Looove! Non si fa così, se me lo dicevi vi avrei fatto da guida senza pagare al castello e avrei trovato un bar aperto… Va beh, a parte questo, ti ringrazio tantissimo per il tuo commento, spero che questo chiappino sia stato di tuo gradimento. Grazie per teenAgers, un bacio grande, grande

Angéle^__-

 

EDVIGE Eheheh, devi sapere che Angelia è rimasta al castello, Lucrezia non ha avuto tempo di prender e un infarto e chi più ne ha più ne metta… Grazie dei tuoi complimenti, cara. Ti mando un grande bacione. A risentirci,

Angéle^_____-

 

Daffydebby Ehi! Ciao. Ti ringrazio, sapere che la mia storia vi è piaciuto è un motivo per me di orgoglio. Davvero, mi viene da piangere. Ti ringrazio infinitamente tesoro, spero che anche questo ti sia piaciuto, con affetto

Angéle ^____-

 

Sunny TESORO! Come stai? Sicuramente (dopo tutto quel tempo passato dalla tua recensione e dal mio aggiornamento…) la tua mano adesso starà benissimo. Eheheh, sono mooooolto contenta, così aggiorni prima. Oh, Love, love, questa storia è finita ed io ho anche finito di risp. ai tuoi commenti. BUAWAAAAAHHHH ç____________ç Spero di riaverti tra il mio pubblico per il prossimo capitolo di questa saga. (*_______* Angéle dagli occhi sbriluccicosi). Grazie tante per i tuoi complimenti TVTTTTTTB, un kiss,

Angéle^____-

 

AvaNa Kedavra Ehehehe, la tua curiosità è stata soddisfatta. Perché Ginny si fa tanti problemi… perché è umana e non si sente pronta ad avere un figlio…ma… va beh, ora vado grazie mille tesoro del tuo sostegno. Un bacio grandissimo,

Angéle^____-

 

Marti D’accordissimo con te che qualche volta Ginny mi fa arrabbiare. Nella mia storia poi mi fa saltare spesso la mosca al naso…. Ma deve essere così. Ron non si è arrabbiato con Draco perché in fondo capisce, ogni tanto, gli stati d’animo degli altri, per fortuna -____-. Ti ringrazio per i tuoi complimenti e ti mando un bacio, grande, grande. A presto,

Angéle^___-

 

Marti Eh! Giudica tu come tutto è finito. Spero non ti dispiaccia troppo. Un bacio e grazie di tutto,

Angéle^__-.

 

Cloudy Ehi, bimbaaa! Come stai? Ti ringrazio per il tuo sostegno che non mi è mai mancato. Mi commuovono le tue parole. Certo, continuerò a scrivere se questo vi fa sognare. Concordo in pieno su quello che dici. Ora devo andare. Un bacio mega-galattico,

Angéle^___-

 

Phoebe80 EHIIII! Eheheheh. Tu sai benissimo quanta difficoltà ho trovato nello scrivere questo chiappino e quanto ti devo ringraziare. Mi sei stata di grande aiuto e soprattutto conforto. Quando tutto mi sembrava da cancellare tu mi fermavi. Ti ringrazio. Davvero, Phoebina, per tutto. TVTTTTTTTTTTTTTB. Ci sentiamo presto, un kiss,

Angéle^__-

 

Pink *Angéle guarda il vocabolario d’italiano, scorre alla lettere T e trova l’aggettivo tronfio…Pink Ha ragione.* Ciao!  *Angéle rompe una matita*. Grazie dei tuoi complimenti, spero che questo chap ti sia piaciuto e non preoccuparti non sembri una maestrina…. *Rumore di matita spezzata* Ora vado. Un kiss

Angéle ^___- (che naturalmente scherza)

 

Vale Amicissima! Come stai? Il tuo aggiornamento è arrivato e sapere che DG è finito mi mette una tristezza. Insomma era così bello *________*(Johnnnnnnnnnn sbav, sbav). Ebbene sì: DAAB termina. Lo so che è strano ma è proprio così. Insomma, ti ringrazio per essermi stata vicina, love, sei stata così costante e presente che mi commuove ricordarlo. Spero di risentirci presto con magari una delle tue storie o forse con una mia nuova. Chi lo sa. Ti mando un grosso bacio,

Angéle^__-

 

Angela EHI! Perdonami per la scorsa volta. Ma il problema è che faccio un sacco di confusione tra i files delle mie storie. Cmq, per farmi perdonare ti ho scritto più grande…Contenta? Grazie, anche a te dei tuoi complimenti e fammi sapere cosa ne pensi di quest’ultimo chap. Ti mando una valanga di baci,

Angéle^__-

 

Miroku Loooove^_^Come stai? Non ci sentiamo da un secolo. E ora tuo padre e adesso gli impegni al computer non ci sei mai, eh? Va beh non importa ci rifaremo presto. Grazie a te di essermi stato vicino, io l’ho fatto perché lo sentivo. TI mando un grande bacio e a presto.

Angéle^__-

 

 

*JULY@* Grazie a te, cara e a prestissimo,

Angéle^___-

 

Ale69 E ora che lo sai non ti struggere dal dolore^____^. Grazie dei tuoi complimenti e non vedo l’ora di risentirci. Fammi sapere cosa ne pensi della conclusione.

Kiss,

Angéle^__-

 

Karry Ma tu sei un tesoro, looove^___^. Ti ringrazio per tutto il tuo supporto e la tua dolcezza. Le mie storie vi terranno compagnia non vi preoccupate. Un bacio mega galattico, tesoro,

Angéle^___-

 

Silvix Io spero di avervi regalato un capitolo stupendo. Grazie tante anche a te, love.

Kiss,

Angéle^___-

 

Lulu Ecco la mia coinquilina di regione! Come stai loooove? Io bene e nonostante questo caldo africano, tu che vivi dalle mie parti capisci, non ti fa connettere. Il museo mi è piaciuto molto, davvero carino. Per fortuna la scuola sta finendo così avrò più tempo per aggiornare e non vi torturerò più. Contenti? Spero. Ti ringrazio per la tua simpatia e la tua gentilezza, ti mando una valanga di baci,

Angéle^___-

 

Clo87 ç_________ç Grazie Clo, troppo buona. Non ti preoccupare non vado a vedere quante volte una persona mi ha recensito. Mi basta che abbia apprezzato e letto la mia fic. Ti ringrazio ancora e ti mando tanti bacissimi,

Angéle^__-

 

Karmensita Hola! Como estas? ^___ ^ Grazie dei tuoi complimenti, sei troppo buona ^\\\^. Mi fa piacere la mia storia ti sia piaciuta. Un grande bacio,

Angéle^__-

 

Vega Eheheh saprai tutto quello che vuoi nel sequel di questa saga. Non ho voluto svelare tutto in un momento, così ho del materiale su cui lavorare. Grazie love, la tua serietà e gentilezza nel commentare mi hanno sempre fatto riflettere. Sei una grande anche tu. Mi raccomando aggiorna presto, un mega kiss,

Angéle^__-

 

Anonimo Grazie e a presto,

un bacio

Angéle^___-

 

Selphie Grazie^___^. TI mando un grosso bacio,

Angéle^___-

 

Maga Magò Ed invece te le hanno rubate ma per fortuna, tutto si è risolto… non nel migliore dei modi ma si è risolto. Ti ringrazio come una matta per la tua simpatia e dolcezza, mi mancheranno molto le tue recensioni,

 un bacio grande, grande,

Angéle^__-

 

Bambolina Grazie cara. Sono contenta ti sia piaciuta. Un bacio enorme,

Angéle^___-

 

Daphne Looove! Grazie, grazie tante. Sei stata troppo buona. Anch’io amo il mio Draco in una maniera incredibile. Il mio uomo ideale*______*. Credo che le tue domande abbiano avuto più o meno risposta. Tu che dici, ti va di aspettare l’epilogo per qualcuna che non ha avuto risposta?Spero di sì, ti mando un kiss così rande da non starci nell’adsl!

Angéle^___-

 

NOOOOOOOOOOOOOOOOO! Dio, è finita! E’ proprio finita. *Angéle piange a dirotto *. Grazie ancora a tutti a quelli che hanno letto, recensito, riso, pianto e si sono emozionati con me.

GRAZIE 10000000000!

 

 

Angéle^___-

 

(ci vediamo all’epilogo!)

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


DA AUROR A BABBANi : “Epilogo”

DA AUROR A BABBANi : Epilogo

 

Tutti i personaggi della mia ffc sono di proprietà della Rowling (a parte qualcuno) quindi ringrazio questa grande donna per averci regalato con i suoi libri un mondo meraviglioso… quello di Harry Potter

io ho terminato, buona lettura…

Angéle

 

 

le parti in corsivo (come in tutte le ffc) sono ricordi

 

 

 

Il caldissimo sole di agosto rischiarava le persiane blue e pulite della grande casa gialla, in fondo alla strada. Il giardinetto, prima verdeggiante e curatissimo, era, in quel momento, piuttosto mal trattato e rinsecchito a causa della mancanza d’acqua.

Nell’aria c’era un incredibile odore di mare e vacanze. L’unico rumore presente in strada era il canto dei grilli che avevano scambiato il giorno per la notte.

 

Il porticato della grande villa era ordinato e pulito come sempre. Il tavolino ed il dondolo occupavano la zona più ad est dello spazio, in modo da essere riparati dal sole e dal caldo.

 

Sdraiata sul dondolo, con un abitino di cotone fresco e leggero, con gli occhi chiusi ed i capelli, resi ancora più ricci dall’acqua del mare, tirati su in una coda, c’era Hermione Granger. Aveva una mano sottile appoggiata con delicatezza sugli occhi per ripararsi dal bagliore del sole, una bibita fredda appoggiata sul tavolo ed un libro quasi terminato chiuso ed appoggiato sul pavimento le facevano compagnia in quella terribile mattinata di caldo.

 

Erano passati appena 4 mesi da quel terribile giorno di Maggio. Le ferite che aveva sul viso erano completamente guarite, ma quelle che le avevano segnato il cuore erano ancora vive e sanguinanti.

Se solo ripensava a quello che era successo le venivano i brividi lungo la schiena. Aveva visto un uomo morire e la disperazione di Angelia sgorgare come un fiume in piena. Tutto l’aveva così tanto colpita da farla restare sotto shock per un po’.

 

Al posto di quella donna e quell’uomo potevano esserci loro due: Ron ed Hermione.

 

Già, loro erano stati fortunati. Erano riusciti a tornare a casa mal ridotti ma pur sempre salvi.

Continuare a vivere non era stato affatto facile. C’erano gli amici a cui rendere l’ultimo saluto, le lacrime che non lasciavano mai gli occhi e la voglia disumana di poter cancellare tutto con un semplice colpo di bacchetta.

Questo, però, non era possibile.

 

 Hermione si sollevò a sedere, guardandosi attorno. Si voltò a controllare la parete dietro di sé, notando il calendario con diversi segni blue. Erano i giorni in cui Ginny avrebbe dovuto affrontare l’ecografie e lei voleva esserci. Quella grande notizia che presto un nuovo esserino avrebbe popolato le loro vite, aveva donato un po’ di pace a tutti, dando loro il coraggio di tirare avanti tra una lacrima ed un sorriso,  cercando di buttarsi tutto alle spalle. E pensare che quella testa calda non voleva portare avanti la gravidanza. Se non fosse stato per l’infermiera della base, nessuno avrebbe mai saputo nulla, nemmeno Harry. Grazie al cielo tutto si era risolto per il meglio, almeno in quel caso.

 

Hermione afferrò la sua bacchetta: doveva iniziare i suoi esercizi. Al contrario di Draco e Ron che avevano recuperato i loro poteri nel giro di pochi minuti, lei aveva dovuto aspettare due mesi prima di poter riavere almeno una piccola parte della sua scintilla magica. Hermione aveva natali babbani e quindi il suo avere poteri era stato uno scherzo del destino. Per ritrovarli occorreva più tempo e più sforzo.

 

-Dannazione…- disse, quando il semplice incantesimo di levitazione non era riuscito.

 

-Devi muovere il polso con più dolcezza, Hermione.-

 

La voce di Ron le arrivò alle spalle, facendola sobbalzare.

Le aveva detto che sarebbe stato tutto il giorno a Londra per sbrigare alcune scartoffie nel loro ufficio, al quartiere generale.

Si voltò per guardarlo negli occhi e, come ogni volta che posava il suo sguardo su di lui, trattenne il respiro.

 

Ron era appoggiato contro lo stipite della porta. La maglia bianca aderiva perfettamente ai muscoli delle sue braccia, il colore dorato della sua pelle abbronzata faceva contrasto con il rosso carminio dei suoi capelli corti, il pantalone di tela beige aderiva con dispetto a quel fondoschiena tonico e perfetto.

 

Hermione inarcò un sopraciglio quando arrivò sul viso e notò la presenza di quel pizzetto rossiccio che lo rendeva ancora più dannatamente sexy.

Gli occhi di Ron, di quell’azzurro cielo così intenso, guizzarono di malizia, quando la giovane si sistemò la scollatura dell’abito, scivolata più in giù del dovuto.

 

-Il mio autocontrollo ti ringrazia.- le disse con una voce più bassa e rauca del normale.

 

Hermione fece un sorrisetto, accavallando le gambe sotto la gonna bianca dell’abito. Sapeva che non doveva lasciarsi andare, altrimenti Ron l’avrebbe convinta a fare dell’altro, sicuramente molto più divertente, ma decisamente inutile per ritrovare i suoi poteri.

 

-Chissà perché ho l’impressione di aver già visto questa scena…- fece lei, sorseggiando un po’ la sua bibita.

 

Ron si sedette sul dondolo accanto a lei. La vide allontanarsi un po’ e questo lo fece ridere.

 

-Sta tranquilla. Rimango buono, buono qui per almeno dieci minuti. Il tempo necessario per farti finire gli esercizi.- la rassicurò, sfiorandole il collo con la mano fredda.

 

Hermione vibrò come una corda di violino a quel tocco così amato. Le era mancato mostruosamente in quelle poche ore di distacco.

Nell’ultimo periodo, voleva sempre stare con lui: lasciarsi coccolare e rassicurare, fare l’amore  e pensare solo per un momento che quello che le era capitato era stato solo un bruttissimo sogno.

 

Ron avvertì quel fremito e non poté fare a meno di sospirare.

L’amava così tanto che, pur di vederla sorridere e di passare un po’ di tempo con lei, aveva lasciato il povero Draco a vedersela da solo con le scartoffie ed era volato lì. Aveva fatto una piccola puntata a casa di Ginny ed Harry per constatare l’ottimo stato di salute di sua sorella e poi si era smaterializzato nel soggiorno della villa di NewFreedom.

 

-Quale scena? Questa?- disse, prima di non poter più resistere e di lasciarle una lunga scia di baci bollenti lungo la linea elegante del collo.

 

Hermione socchiuse gli occhi per godersi a pieno quel contatto tanto bramato nelle ultime ore. Rovesciò la testa di lato per permettere a Ron di arrivare sotto il mento, vicino il lobo dell’orecchio, dove amava come una matta essere baciata.

 

-Non questa…- replicò Hermione poco convinta. –Quella della bacchetta e del wingardium leviosa…-

 

Ron le morse dolcemente la pelle del collo, facendola sussultare.

La pelle di quella ragazza era così profumata di primavera che non riusciva a controllarsi quando era accanto a lei. Doveva per forza baciarla,  per sentire più affondo quell’odore tanto amato.

 

-Oh, sì.- le rispose mentre la voltava per poter raggiungere le labbra. Congiunse la sua bocca con quella di lei, gustando il sapore della granita alla mente che Hermione aveva appena bevuto.

Le mani del rosso cercarono un varco nell’abito: aveva la necessità di sentire la morbidezza della pelle della sua ragazza sotto le dita. Quando, finalmente, accontentò questo suo desiderio, continuò la sua frase. –Già da allora ero completamente pazzo di te. Solo che tu non mi guardavi…-

 

Hermione sussultò nel sentire le sue mani sulla pelle della pancia. Lo attirò maggiormente a sé, passandogli le braccia intorno al collo ed incastrando di nuovo le sue labbra con quelle di lui.

 

-Avevi detto saresti stato buono per almeno dieci minuti…- gli ricordò, quando ebbe la bocca di nuovo libera.

 

-Ho mentito…-

 

Ron scese a baciarle la pelle della scollatura, facendole desiderare che nessun abito ricoprisse il suo corpo, riparandola, così, da quella deliziosa tortura.

 

-Dimmi che starai sempre con me…- sussurrò lei, quando Ron la prese tra le braccia per portarla in casa, lontano da occhi  indiscreti.

 

Il rosso si fermò sulla porta. Il fiato corto e gli occhi scuriti dal desiderio di amarla.

 

-Hermione, io non ti lascerò mai…- le bisbigliò, dopo averle baciato il lobo dell’orecchio.

 

Lei annuì, rannicchiandosi contro il suo petto e cullandosi con quel profumo pungente e pulito.

Arrivarono nella loro camera e riuscirono a stento a togliersi i vestiti di dosso. Amarsi era l’unico modo che conoscevano per cancellare quella sensazione di responsabilità e di vergogna per essere ancora vivi. Un attimo su 24 ore per non sentirsi in colpa per la loro fortuna sfacciata.

 

Ron morse il labbro inferiore di Hermione, stringendola forte a sé. L’aveva sentita aggrapparsi a quel contatto così intimo, in una maniera tanto disperata, che non era riuscito a fare altro se non abbracciarla. Nascose il viso nell’incavo della sua spalla e respirò profondamente l’odore di Hermione.

 

-Ti amo…- sussurrò lui, tra un sospiro appagato ed un altro.

 

Lei lo strinse di più a sé, facendolo aderire completamente al suo corpo e desiderando di scomparire in quell’abbraccio così dolce che solo Ron era in grado di darle.

Si guardarono negli occhi per un solo momento.

Poi, il rosso tolse con delicatezza delle ciocche di capelli dalle pozze di cioccolato fondente che illuminavano il volto di Hermione, sorridendole.

Le guance accaldate e la bocca arrossata per i mille baci che si erano scambiati, la rendevano così bella.

Ron non riuscì ad evitare di sfiorarle con le labbra la fronte, in un lungo e dolcissimo bacio protettivo, che fece vibrare Hermione molto più di altri decisamente più passionali di quello. Lei, però, non se ne meravigliò.

Ron aveva questa capacità di farla emozionare semplicemente con uno sguardo dolce od un sorriso da malandrino.

 

Fecero l’amore e dimenticarono così per un solo intensissimo attimo quella sgradevole sensazione che attanagliava loro lo stomaco e che impediva di respirare.

 

Ron appoggiò la testa sul seno di Hermione, cullandosi con il respiro regolare della donna. Restare abbracciati in quel modo, mentre lei gli accarezzava i capelli, era una delle cose più belle della sua vita. Sentirla viva e protetta tra le sue braccia, gli faceva capire che tutto il resto poteva ancora avere un senso.

 

-Sei stato a trovare gli altri?- domandò Hermione, continuando ad accarezzarlo.

 

Ron annuì contro la sua pelle, baciandole piano il braccio che lei aveva attorno al suo collo.

-Ho delle belle notizie, sai?-

 

Hermione sorrise distesa. –Che aspetti a dirmi tutto?-

 

Lui rise a fior di bocca, sporgendosi in avanti per ricevere un bacio sulle labbra.

 

-Ma sei un ricattatore…- lo riprese e, con un falso sbruffo infastidito, glielo  concesse.

 

-Allora…- iniziò Ron, voltandosi per appoggiare la schiena contro il corpo di Hermione e crogiolarsi in quell’abbraccio. –Angelia torna a NewFreedom con Anne. Le accuse contro di lei sono cadute, quindi, non c’è alcun bisogno che rimanga a Londra.-

 

Hermione sorrise, stringendolo contenta. –Che bello, niente più solitudine.-

 

- Lily sta meglio. Si è ristabilita completamente. Il medimago ha detto che ha avuto una ripresa eccezionale, pensavano che i suoi poteri non sarebbero più tornati ad un livello così alto ed invece si sbagliavano. Si vede che è una bambina speciale.-

 

La donna fece un piccolo rumore col naso, continuando ad accarezzare i corti fili di rubino di Ron. Quei capelli avevano un profumo così inebriante, da farla sorridere senza motivo.

 

-Ridi?- domandò, sentendola muoversi dietro di lui. Hermione gli diede un bacio sul collo nudo.

 

-Sì.-

 

Ron si voltò di scatto, facendola sdraiare nuovamente sotto il suo corpo. Sentì quelle forme generose schiacciate contro il suo petto ed arrossì leggermente. Le accarezzò con una dolcezza estrema i capelli mossi e morbidi e le domandò:

 

-Posso sapere il motivo?-

 

Hermione si morse le labbra, in un atteggiamento da bambina dispettosa. –Mi dovrai costringere…- sussurrò, sollevandosi sulla schiena per raggiungere l’orecchio del giovane mago.

 

Ron fu scosso da un brivido che partì dal battito accelerato del suo cuore per diramarsi in tutto il corpo, dopo aver avvertito quel respiro caldo sulla pelle.

 

-Non mi provocare…-

 

Di nuovo, giocarono assieme: baciandosi, coccolandosi senza mai sfiorarsi le labbra.

 

-Mi stai punendo?- chiese Hermione tra un risolino e l’altro. Sapeva benissimo che Ron conosceva l’amore sviscerato che nutriva per i suoi baci sulla bocca.

 

Ron si fermò, continuando a tenerla ferma sotto il suo corpo. Le passò un dito sul labbro inferiore, accarezzandolo con gentilezza. In un tocco leggero che a stento Hermione riusciva a percepire.

La donna socchiuse gli occhi quando finalmente, Ron si chinò per accontentare la sua richiesta.

Le diede un bacio da mozzare il fiato: tanto passionale quanto amorevole. Un tocco costante e seducente, un profumo intenso e inebriante. Ecco, cos’era che le faceva perdere la testa: il modo di essere di Ron così contrastante. Poteva comportarsi da impetuoso ed immaturo o da riflessivo e gentile.

All’inizio, questo le aveva dato un po’ di fastidio, ma poi era stato proprio questo suo comportamento a farla innamorare. Sapere che dopo un’azione strana ne poteva compiere una incredibile.

 

-Ti amo…- sussurrò, finalmente, quando Ron scese a baciarle il collo.

 

L’uomo si bloccò, puntando i suoi occhi azzurri in quelli scuri di Hermione. Non era la prima volta che lei lo diceva ma, sentirselo dichiarare dopo tanto tempo, era stato emozionante. Vero, dopo quella brutta esperienza, Hermione non glielo aveva più espresso.  Certo, Ron sapeva che lo amava ma averne la certezza era tutta un’altra cosa.

La strinse con ossessività a sé, godendo della sua vicinanza.

 

-Ti amo come un matto, Hermione.-

 

Ron continuò a fissarla e fu come fulminato da un’idea che gli ronzava nella mente: muta e silenziosa ma che, in quel momento, aveva iniziato ad urlare tacitamente.

 

Quelle parole l’ avevano fatta arrossire fino alla cima dei capelli: il cuore iniziò a batterle nel petto forte, forte, quando lo vide alzarsi ed inginocchiarsi, nudo, di fronte al suo letto.

 

Ron le accarezzò di nuovo i capelli, passando le sue dita più fresche sulle guance arrossate e sorridendo divertito. Scese con la sua mano, sfiorandole le spalle e le braccia, fino ad afferrarle la mano sinistra, quella del cuore.

 

-Vuoi sposarmi?-

 

 

Stop! Non vi arrabbiate, non mi uccidete e non mi linciate. Non ho potuto rivelare tutto, altrimenti il sequel su che elementi lo faccio?

Mi è sembrato giusto dedicare questo epilogo alla mia coppia preferita. I momenti love, love di questi due mi fanno sempre sciogliere e spero che non abbia usato troppo zucchero. ^___^

Va beh, cmq DAAB adesso è proprio finita . Mando un bacio a tutti quelli che l’hanno seguita dall’inizio. Grazie.

 

Angéle^__^

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

 

 

 

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