Ombre dal passato

di Lady Moonlight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo-Profanatori di tombe ***
Capitolo 2: *** Misteri da svelare ***
Capitolo 3: *** Solo sogni? ***
Capitolo 4: *** Dunque è vero? ***
Capitolo 5: *** Voglio le risposte! ***



Capitolo 1
*** Prologo-Profanatori di tombe ***


Prologo-Profanatori di tombe



Hokage!” urlò un ninja della squadra speciale Anbu. State attenta! È dietro di voi!” Tsunade si girò giusto in tempo per vedere un membro dell’organizzazione Alba che stava per sferrarle un pugno. Immediatamente si gettò di lato, riuscendo a schivarlo. Quando si rimise in piedi, tuttavia, dell'aggressore non c'era più alcuna traccia.
In seguito si meravigliò nel constatare che in realtà il ninja si trovava alle sue spalle. Deglutendo ed abbassando lo sguardo sulla sua gola vide un kunai premere su di essa e si domandò come fosse stato possibile, dato che non l'aveva nemmeno visto muoversi. Un rivolo di sangue scarlatto scivolò sul suo vestito, macchiandolo.
Fortunatamente uno dei suoi shinobi si gettò addosso all'aggressore, riuscendo ad allontanarlo da lei.
Malgrado questo, il nemico riuscì a liberarsi piuttosto velocemente. Con un balzò saltò sulla sua scrivania e fu allora che Tsunade poté osservarlo meglio.
Portava un lungo cappuccio nero calato sul volto che non le permetteva di riconoscerlo e la tunica dello stesso colore, con delle nuvole rosse, tipica dei membri dell'Akatsuki.
Tuttavia, benché non sapesse chi fosse il suo modo di combattere le era famigliare. Stranamente le ricordò Jiraya, ma non poteva essere perché era morto per mano di Pain. Certamente non poteva essere neanche Naruto. Allora chi era?
Non ebbe neanche il tempo di riflettere su quella cosa che il ninja le aveva sbarrato nuovamente il cammino.
Si preparò in posizione d'attacco ed attese che il nemico facesse la prima mossa.
Mentre continuava ad osservare i movimenti lenti e studiati del suo avversario comprese che quell'individuo fosse un nuovo membro dell'Akatsuki.

Dev'essere così.” mormorò a se stessa.
Lo shinobi si materializzò alle spalle di un altro Anbu e lo colpì facendogli perdere conoscenza.

Si può sapere chi diavolo sei?” gridò Tsunade colma di rabbia.
Non ottenne alcuna risposta ed infuriata si preparò ad attaccare.
L'Hokage si lanciò sull’avversario, mancandolo. In compenso riuscì a disintegrare le pareti del suo studio.

Dannazione!” gridò. “Ed ora chi li paga i danni!”
Si voltò, pronta per sferrare un nuovo attacco, accorgendosi che il nemico l'aveva circondata con una serie di copie.
Circospetto, l'uomo si mosse in avanti, stringendo nella mano destra un kunai.

Impossibile!” esclamò Tsunade incredula.
Il kunai che aveva davanti possedeva tre punte ed uno strano sigillo avvolgeva l’impugnatura.

Troppo concentrata sull’oggetto la donna non s’accorse che l'aggressore
le era proprio di fronte.
Un brivido di orrore misto a paura le corse lungo la schiena, quando incrociò da sotto il cappuccio due occhi azzurri, freddi come il ghiaccio.
Si portò una mano alla bocca. Quegli occhi erano decisamente troppo simili a quelli di... Scosse la testa. La sua era un'idea assurda che non poteva avere senso. Allontanò lo sguardo turbata da quella vista.
Poi accadde qualcosa di strano. Naruto entrò di corsa nel suo studio e s’avventò sull’aggressore. Mentre i due ninja s’affrontavano, Tsunade ne approfittò per allontanarsi, continuando a guardarli.
Era incredibile, ma le sembrò quasi che i due fossero l'uno la copia dell’altro. Quando uno si muoveva anche l’altro si spostava. Ad un certo punto, però, Naruto perse l’equilibrio e il nemico s’avventò su di lui dandogli un calcio allo stomaco e mandandolo a sbattere contro la parete. Il ninja si spostò sul ragazzo, afferrandolo alla gola.

Naruto!” urlò Tsunade “Alzati!” continuò preoccupata per le sue sorti.
Non appena ebbe finito di pronunciare il suo nome, l'uomo si bloccò di colpo, girandosi verso di lei.
Il membro dell'Akatsuki fissò prima il ragazzo e poi l'Hokage. Non sapeva il motivo ma quel nome, Naruto, gli aveva fatto riaffiorare degli strani ricordi. Una forza a lui sconosciuta gli impose d’andarsene. Per qualche ragione, lui non poteva fare del male a quel ragazzo.
Scomparve in una nuvola di fumo, mentre un forte dolore alla testa, che gli impediva di pensare, lo travolse improvvisamente.
Tsunade attraversò di corsa ciò che restava del suo studio e si chinò sul ragazzo, curandogli le ferite che aveva riportato. Lo abbracciò dolcemente, ringraziando il cielo di non averlo perso com'era accaduto per Jiraya.
Successivamente lasciò Naruto alle cure di Sakura e fece chiamare tre membri della squadra Anbu.
C'era una cosa importante che doveva sapere...

Perdonami Jiraya, per quello che sto per fare.” sussurrò.
Hokage!” dissero prontamente gli Anbu una volta che le furono di fronte.
Dovete svolgere un lavoro molto delicato che dovrà restare segreto.” spiegò. “Questa notte vi recherete al cimitero di Konoha. Dissotterrerete una tomba!”
I ninja si guardarono tra loro a metà tra lo sorpreso e l'incredulo. Uno di loro intervenne: “A chi appartiene la tomba?”

Minato Namikaze, Hokage del villaggio della Foglia!” la voce era ferma, ma dentro di lei Tsunade era profondamente turbata.
Un silenzio assoluto avvolse la stanza. Alcuni Anbu si chiesero se l’Hokage fosse per caso impazzita.

Hokage voi siete sconvolta… Non sapete cosa dite!” intervenne uno di essi. “Prendetevi una pausa, siete sotto stress. Prima la morte di Jiraya, ora questo attacco. Probabilmente avete bisogno di un periodo di riposo.” concluse.
Non dire stupidaggini! So bene cosa vi sto chiedendo di fare! Fatelo e basta. Mi prendo io ogni responsabilità per quello che accadrà!” pronunciò con un tono di voce duro e che non ammetteva repliche.
La sua determinazione non era mai stata più forte che in quel momento.

*

Il vento soffiava gelido, quella notte, e le stelle erano oscurate dalle nuvole. C’era solo una tenue falce di luna che risplendeva nel cielo. I tre Anbu camminarono tra le lapidi bianche del cimitero di Konoha. Sotto i loro piedi, le foglie secche sembravano produrre un rumore cento volte maggiore del dovuto.
In lontananza sentirono l’ululato di un lupo solitario.
Le tre figure, avvolte in ampi mantelli, si diressero verso l’obbiettivo della loro missione. Non parlavano, ognuno pensava al sacrilegio che avrebbero compiuto da lì a pochi minuti.
Profanare la tomba dell’eroe che aveva salvato il villaggio dal Kyubi, non piaceva a nessuno dei tre. Rallentarono il passo, cercando in tutti i modi d’evitare quell’ingrato compito.
Erano arrivati e la tomba del Quarto Hokage era proprio di fronte a loro. I ninja cominciarono a scavare, in silenzio, pregando affinché qualche dio potesse perdonarli dell’orribile atto che stavano compiendo.
Il badile andò a colpire la superficie della bara e gli Anbu non poterono fare a meno di trattenere il respiro. Senza fretta portarono la bara in superficie.

Sentite! Siamo ancora in tempo per tornare indietro.” disse uno di loro, ma gli altri due scrollarono la testa. Ormai era già troppo tardi, dovevano andare fino in fondo. Sollevarono il coperchio di legno molto delicatamente, quasi temendo di poterlo rovinare. Cadde per terra ed i ninja si chinarono per vedere l’interno della bara.
Grida di stupore proruppero dalle loro labbra, mentre gli occhi erano fissi sul vuoto.
Il silenzio si protrasse per alcuni interminabili minuti.

I-Impossibile!” bisbigliò quello che portava una maschera a forma di gatto sul volto.
Con un peso non indifferente che gravava sui loro cuori risistemarono la tomba al suo stato originale e si diressero al palazzo dell'Hokage.
Nessuno di loro voleva anche solo immaginare cosa sarebbe potuto accadere da quel momento in avanti.
Tuttavia, tutti capivano che qualcosa di terribile stava per accadere ed era qualcosa di totalmente imprevisto...



Dopo quasi un anno che non aggiornavo più questa storia ho deciso di riprenderla in mano, di modificarla e di ripubblicarla con alcune modifiche.(Naturalmente ho cancellato la precedente versione^^)
Dunque non vi preoccupate, non l'ho assolutamente dimenticata... ed ovviamente intendo portarla a termine.
Ringrazio chi l'aveva aggiunta alle seguite, preferite e ricordate ed anche chi l'aveva commentata.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A presto^.^

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Capitolo 2
*** Misteri da svelare ***


Misteri da svelare



Tsunade era rimasta sconvolta dalla notizia che gli aveva riferito la squadra Anbu. Tuttavia, malgrado avessero scoperto che la tomba di Minato era vuota continuava a pensare che esisteva una spiegazione plausibile per tutto ciò che era successo.
Ammetteva che lo shinobi aveva uno stile molto simile a quello del Quarto Hokage, ma questo non significava che fossero anche la stessa persona.
Strinse i pugni e prese a camminare avanti e indietro per la stanza.

Se solo Jiraya fosse ancora vivo...” bisbigliò, pentendosi subito d'aver fatto riaffiorare i ricordi riguardanti il suo vecchio amico.
Stanca e avvilita guardò il suo viso riflesso nello specchio, vedendo in quella superficie trasparente non il volto bello e giovane che tutti conoscevano, ma quello sfinito e distrutto di una vecchia.
Per la prima volta si chiese se fosse il caso per lei di lasciare la carica di Hokage a qualcun altro.
Si chinò in avanti, raccogliendo alcuni dei fogli che erano stati sparpagliati durante il precedente scontro.
La sua memoria ricordò lo sguardo gelido del ninja che combatteva per l'Akatsuki e si sentì gelare le ossa. Quegli occhi le erano parsi fin troppo famigliari, eppure tremendamente freddi e vuoti di qualunque scintilla di vita.
Rabbrividì nell'ipotizzare che l'Akatsuki avesse potuto utilizzare il cadavere di Minato per impossessarsi del Kyuubi. Pregò che così non fosse e che il caso della sparizione del cadavere si risolvesse con un semplice furto legato ai ladri di tombe.
Si sedette su quel che rimaneva della sua sedia e rifletté se fosse stato il caso di parlare di quella faccenda con Naruto. Dopotutto se le sue supposizioni si fossero rivelate vere Minato era pur sempre il padre di Naruto!
Decise di lasciare perdere la questione, almeno per quel momento.
Incapace di prendere una decisione, infine optò per lasciare le cose com'erano. Mandare a cercare il fuggitivo da una squadra Anbu non sarebbe servito a nulla ed ancora di meno se si trattava proprio di Minato. Sarebbero stati sconfitti immediatamente e Konoha non avrebbe ricavato altro che ulteriori ninja morti inutilmente.
Era talmente impegnata nelle sue riflessioni che non s'era accorta dell'arrivo di Kakashi.

Ehm... Tsunade?” la chiamò il ninja nascondendo una copia degli ultimi libri di Jiraya dietro la schiena.
Che altro c'è ancora?” domandò Tsunade alzando la voce. Solo in quel momento s'accorse di chi si trattava e sospirò amareggiata. “Ah! Kakashi! Se non sbaglio saresti dovuto venire da me circa un’ora fa!” commentò Tsunade lanciandogli uno sguardo poco rassicurante.
Il ninja ridacchiò imbarazzato. La puntualità non era proprio il suo forte.

Fa niente. Ora ci sono cose molto più importanti su cui dobbiamo discutere!”
Giusto!” annuì Kakashi. “Ho sentito che un membro dell'organizzazione Alba si è introdotto nel villaggio ed ha attaccato il palazzo!” fece una pausa notando il disordine che regnava intorno a lui. “Quel tipo, chiunque fosse, non c'è andato molto leggero.”
Tsunade sospirò. “ È proprio per parlare di lui che ti ho fatto chiamare. Ma prima rispondi ad una mia domanda.”
Kakashi annuì in silenzio.

Il Quarto Hokage è stato il tuo maestro. È possibile che covasse qualche rancore verso Konoha? Ti ha mai parlato di...” non poté concludere la frase che dalle labbra di Kakashi proruppero delle risate.
Tsunade lo osservò in silenzio, capendo quanto potesse suonare strana quella frase.
Minato era l'eroe più grande che Konoha avesse conosciuto, pensare che lui non amasse il villaggio era pura pazzia. Eppure...

Cosa state dicendo? Certo che non è possibile che odiasse Konoha! Sapete meglio di me che lui amava il villaggio! L'avete visto crescere! Sacrificò la sua vita e quella di sua moglie per salvarlo dall'attacco del Kyuubi!”
È proprio questo il punto” bisbigliò Tsunade, ma Kakashi la sentì ugualmente.
Vi rendete conto che state insinuando che Minato non abbia svolto al meglio i suoi doveri?”
Kakashi!” chiamò Tsunade per poi prendere un bel respiro. “Minato potrebbe essere vivo! Vivo come me e te!” rivelò stringendo i pugni.
Questo non è possibile!” s'infuriò il ninja. “Io ho visto il suo funerale, la sua bara, il suo corpo! Non permetterò a nessuno di dire che il mio maestro non si trovasse lì quel giorno!” urlò pieno di rabbia.
Lascia che ti spieghi Kakashi!” intervenne l'Hokage. “Abbiamo scoperchiato la sua tomba e...”
Cosa avete fatto? Voi, voi non dovevate!”
Era vuota!” urlò Tsunade sopra gli insulti che le stava rivolgendo il ninja. “Ha cercato di uccidermi! Se non avesse visto Naruto, probabilmente ci sarebbe anche riuscito!”
V-volete dire” balbettò Kakashi. “No, mi rifiuto di credere che lui… No, è impossibile. Non ha senso, lui non potrebbe mai, lui non…”era sconvolto. Come poteva credere ad una cosa del genere?

***


Lontano da Konoha, nel covo segreto dell’Organizzazione Alba, Uchiha Madara stava discutendo con Pain. Alle loro spalle Sasuke gli ascoltava annoiati mentre osservava con poco interesse la stanza circostante.
È stato un errore mandarlo in missione così presto.”stava dicendo Pain. “E comunque non avremmo dovuto mandarlo proprio a Konoha!”
Come sta ora?” chiese l'Uchiha sfiorandosi i capelli.
È nella sua stanza. Konan lo sta sorvegliando. Gli ho fatto prendere alcuni sonniferi. Dormirà per qualche ora.” spiegò
Forse dovremo modificarli nuovamente la memoria.” disse Madara pensieroso. “Sasuke!” chiamò, aspettando che il ninja arrivasse.
Allora?” domandò il ragazzo comparendo davanti ai due.
Devi modificare la memoria di Minato, lui non è mai andato a Konoha! Tutto chiaro?” chiese Pain, osservando il nuovo membro dell'organizzazione.
Non può farlo Madara? Io mi devo allenare!” rispose scocciato Sasuke. “Non posso perdere tempo con simili sciocchezze! Inoltre, non mi è ancora ben chiaro perché dobbiamo tenere quell'uomo con noi!”
Perché ci serve! Le sue tecniche e la sua abilità nel combattere sono formidabili. Forse nemmeno io sarei in grado di sconfiggerlo!” confessò il più vecchio degli Uchiha.
I due attesero che Sasuke se ne andasse e ripreso a parlare.

Credi che sia il caso di informare Sasuke di chi sia Minato in realtà?” chiese Pain con noncuranza.
No” Non è ancora giunto il momento!” rispose Madara voltandogli le spalle.



Ecco qui il secondo capitolo, da cui potete già notare alcuni differenze rispetto alla precedente versione. Purtroppo vado di fretta, ma ringrazio tutti quelli che hanno commentato e aggiunto la ff tra i preferiti-seguiti. Devo anche dirvi che probabilmente d'ora in avanti non sarò così veloce ad aggiornare!
Comunque ho passato l'esame teorico della patente, quindi dovrei avere maggior tempo a disposizione.
Ciao^.^

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Capitolo 3
*** Solo sogni? ***


Solo sogni?



Il dolore alla testa che lo assaliva all'improvviso era aumentato negli ultimi giorni. Minato si portò una mano alla fronte tentando di dimenticare i volti, di persone a lui sconosciute, che continuavano ad assillare i suoi sogni.
C'erano tre figure, in particolare, che lo tormentavano più d'ogni altra.
La prima era una giovane ragazza con fluenti capelli rossi che gli rivolgeva un sorriso. In seguito l'immagina lasciava il posto a lui che reggeva in braccio un neonato di pochi giorni.
Infine v'era la figura di un vecchio con lunghi capelli argentei e due segni rossi sotto gli occhi.
Con la mente ritornò all'incontro avuto pochi giorni prima con l'Hokage di Konoha. Anche la donna aveva popolato i suoi incubi, ma l'unico che veramente preoccupava Minato era il ragazzo che lo aveva sfidato...

Naruto.” pronunciò quel nome quasi con timore, come se il solo fatto di dirlo potesse in qualche modo ferirlo.
Perché provava quello strano dolore al petto se pensava a quel ragazzo? Doveva scoprirlo...
Steso sul letto lasciò che i suoi occhi vagassero lungo le pareti della sua piccola stanza. Poi si voltò di lato e lasciò che il suo corpo s'addormentasse.
Si svegliò solo quando l'irritante rumore di una persona che bussava alla porta lo riportò alla realtà.
Senza attendere una risposta di Minato, il visitatore entrò nella stanza chiudendo la porta alle sue spalle.

Sasuke.” disse Minato incerto. L'Uchiha era un membro recente dell'Akatsuki e per quanto lo riguardava aveva avuto a che fare con lui poche volte.
Guardandolo meglio ipotizzò che dovesse avere la stessa età del ragazzo chiamato Naruto.
Lo osservò avanzare verso di lui, la mano appoggiata all'elsa della sua katana ed una espressione indecifrabile sul volto. I corti capelli corvini, con sfumature blu notte, si mossero al ritmo del suo corpo.
Si chinò in avanti mostrando a Minato il potere dello sharingan. Gli occhi, ormai di un rosso rubino, sembravano appartenere a quelli di un demone.

Che cosa...?” cercò di dire Minato preso alla sprovvista dal comportamento di Sasuke.
Tsk.” commentò l'Uchiha, poi i suoi occhi catturarono quelli di Minato e cancellarono dalla sua mente ogni ricordò legato alla missione avvenuta a Konoha.
Tuttavia, non riuscì a rimuovere completamente i sentimenti scatenati da Naruto nel membro dell'Akatsuki.
Passò un giorno e a Minato fu affidata una nuova missione, lontana dal villaggio della foglia.


Tsunade era stata riluttante nel affidare una missione al team sette dopo quanto avvenuto un paio di giorni prima. Tuttavia la missione era molto semplice e consisteva nel scortare alcune casse di oggetti preziosi in un piccolo villaggio isolato. Inizialmente Naruto si lamentò della missione, per lui ritenuta fin troppo semplice e non adatta ad un ninja del suo livello, ma un'occhiata che gli rivolse Tsunade bastò a fargli cambiare idea.
Kakashi preferì rimanere in silenzio, troppo preso a rimuginare sulla notizia riguardante Minato.
Naruto passò il pomeriggio, precedente la missione, sulla montagna degli Hokage.
Fu lì, seduto sul volto del Quarto Hokage che Sakura lo trovò intento ad osservare Konoha.

Ciao Naruto!” lo salutò raggiungendolo al suo fianco. “Stai pensando alla missione?” domandò incuriosita. Si sedette e ammirò anche lei il panorama che offriva quel posto.
Il vento soffiò tra i loro capelli e Naruto si rivolse a Sakura con un magnifico sorriso.

No, in verità a nulla di particolare. Vengo spesso qui perché in qualche modo riesco a rilassarmi.” spiegò
Credevo che tu odiassi il Quarto Hokage.” bisbigliò la ragazza.
Naruto rimase in silenzio. In verità non sapeva dire nemmeno lui cosa provava nei suoi confronti. A volte sentiva di odiarlo per ciò che era accaduto, altre capiva che il suo gesto era stato dettato per l'amore nei confronti del villaggio.
Non poteva condannarlo, ma nemmeno perdonarlo.
Si portò una mano allo stomaco dov'era impresso il sigillo che legava il destino della Volpe al suo.


I ninja partirono la mattina dopo, poco prima del sorgere dell'alba.
Era una bella giornata primaverile. Il sole splendeva alto nel cielo e sembrava che nessun ninja nemico avrebbe attaccato il convoglio che dovevano proteggere. Sai passava il tempo a dipingere, Naruto discuteva con gli uomini della spedizione, Sakura se ne stava per i fatti suoi e Kakashi leggeva uno dei suoi adorati libri.

Maestro Kakashi?” domandò Naruto ad un certo punto, notando che il ninja copiatore si comportava in maniera particolarmente strana. “Sta tenendo il libro alla rovescia!” gli fece notare. “È sicuro di star bene?”
Impossibile…” sussurrò Kakashi senza nemmeno aver ascoltato ciò che aveva detto Naruto.
Ma è vero!” insistette Naruto, credendo che il maestro si riferisse a lui. Kakashi sobbalzò.
Insomma! Lo vede che il libro è tenuto dalla parte sbagliata?” dichiarò il ragazzo.
Ah! Certo, Certo!” rispose Kakashi portandosi una mano al volto.
Osservò, sospirando, l'espressione soddisfatta di Naruto e scosse la testa.
Poi all'improvviso il volto di Minato si sovrappose a quello del suo allievo e lo shinobi fu costretto a fare un bel respiro. Doveva scoprire al più presto la verità... Infine si chiese se era giusto nascondere la vicenda a Naruto, dopotutto, anche se il ragazzo non ne era a conoscenza Minato rimaneva suo padre.

Perché non vai a parlare con Sakura? Sono molto impegnato!”concluse Kakashi non volendo averlo tra i piedi. Detto ciò ricominciò a leggere il suo adorato libro.
Ehi! Sakura!” chiamò allora Naruto sfiorando la spalla della ragazza con una mano “Non ti sembra che il maestro Kakashi sia strano?”
Più del solito?” domandò lei.
Sì!” esclamò Naruto.
Sakura osservò il loro maestro, ma non le sembrò che ci fosse qualcosa di diverso in lui.

Non dire sciocchezze, baka!” gli diede un pugno in testa. Si chiese se a Naruto piaceva farla preoccupare inutilmente.
Ma Sakura…”piagnucolò Naruto “Cosa ho detto di sbagliato?”concluse massaggiandosi la testa dolorante.
Arrivò la sera e il gruppo decise di pernottare in una piccola locanda che trovarono lungo il cammino.
Kakashi andò a dormire molto presto. Fu un sonno agitato il suo, pieno di incubi e illusioni. Ricordò il terribile giorno in cui era morto Obito ed in seguito quello che lo aveva anche privato del suo maestro.
A quel tempo era un ragazzo di soli tredici anni. La volpe a nove code aveva appena attaccato il villaggio e lui aveva seguito il suo maestro verso il luogo della battaglia.
Poi, all'improvviso, il paesaggio cambiò. Kakashi si ritrovò a correre in una radura. Corse per quella che gli parve un'eternità con il corpo graffiato dai rami e i polmoni che sembravano scoppiare da un istante all'altro.
Fu di fronte ad una cascata che vide una figura scagliarsi sullo sfondo del suo sogno. Gli dava le spalle e portava un cappuccio calato sul volto. L’abito era interamente nero con qualche nuvola rosso-sangue. Kakashi si fermò ad osservarla ormai sfinito dalla sua corsa.

L'Akatsuki!” mormorò afferrando un kunai.
L’uomo incappucciato si voltò molto lentamente, sfilandosi con estrema lentezza il cappuccio.
La prima cosa che colpì Kakashi furono i capelli. Gialli… Poi gli occhi. Azzurri, ma d’un azzurro spento, quasi, senza vita. E infine il volto. Il volto che aveva imparato a conoscere durante le faticose ore di allenamento insieme a Rin e Obito.

Maestro.” pronunciò col timore che la figura potesse sparire. “Perché?” domandò.
Minato lo fissò per qualche istante, poi le sue labbra accennarono un breve movimento.

Aiutami!” sussurrò con un tono disperato. In quello stesso istante un serpente enorme lo avvolse e la sua figura svanì.
Kakashi si svegliò con la fronte imperlata di sudore. Senza accorgersene s'era alzato in piedi ed aveva attivato lo sharingan.
Poco dopo fu raggiunto da Sakura, Naruto e Sai.

Maestro Kakashi!” gridò Naruto.
Sto bene. Ho solo avuto un incubo.” tagliò corto lui. “Tornate nelle vostre stanze.”
I tre ninja annuirono poco convinti, ma fecero come gli venne chiesto.
Quella notte nessuno chiuse più occhio.


Scusate il ritardo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ Grazie alle persone che hanno aggiunto la ff ai preferiti e seguite! Sarei davvero felice di sentire anche una vostra opinione^.^
Grazie inoltre a Ekiyo, Neko, Ely_11, erol89 che hanno commentato!
Ci sentiamo al prossimo capitolo!
By Cleo


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Capitolo 4
*** Dunque è vero? ***


Dunque è vero?!

 

 

Il mattino seguente, quando tutti furono pronti, i ninja ripreso il cammino. Kakashi smise di comportarsi stranamente e la missione procedette senza complicazioni.
Il vento mosse le fronde degli alberi e Naruto cominciò a fissare, annoiato, il cielo.
Per i suoi gusti quella missione era fin troppo tranquilla. Poi osservò Sakura che per tutto il tragitto era rimasta in silenzio.

Sakura?” chiamò Naruto vedendo la ragazza persa nei suoi pensieri.
Hm?” rispose la kunoichi.
Stai pensando a Sasuke?” chiese Naruto. Di solito quando si comportava in quel modo pensava sempre a lui. Abbassò lo sguardo intristito, chiedendosi dove si trovasse in quel momento Sasuke.
No...” Sakura si voltò verso il ninja e sorrise. “Pensavo che oggi è proprio una bella giornata!”
Non devi mentire con me, Sakura. Sta tranquilla! Vedrai che lo riporterò a casa, hai la mia parola. Io mantengo sempre le mie promesse!”esclamò Naruto portandosi una mano al petto.
Baka!” urlò la ragazza scaraventandolo in aria. “È proprio vero! Gli uomini non capiscono mai nulla!” mormorò a bassa voce.
Sospirò, pensando che Naruto non riusciva mai a capirla. Sembrava che per il ninja, lei non facesse altro che riflettere su Sasuke. Era quasi un anno che, in effetti, l’Uchiha non era più un punto fisso tra i suoi pensieri. A volte s’era persino chiesta se valeva la pena cercare di salvarlo.
Sasuke era cambiato. Sarebbe stato inutile negare questo fatto fondamentale, lui non era più lo stesso. Aveva ucciso a sangue freddo moltissime persone e aveva tentato di fare la stessa cosa con Naruto. Se ci fosse riuscito, non aveva idea di come lei avrebbe potuto reagire.
Perdere Naruto sarebbe stato un dolore troppo forte da sopportare. Perché per quanto le costasse ammetterlo, gli voleva davvero molto bene. Di certo più che a Sasuke, che in quegli anni aveva fatto di tutto per distruggere la loro amicizia.
A mezzogiorno i ninja si fermarono, per una breve pausa, in una radura, all’ombra di un albero.
Arrostirono qualche pezzo di carne e mangiarono delle mele che Sai aveva trovato lungo la strada. Naruto si sdraiò sul terreno e chiuse gli occhi per alcuni istanti.
Improvvisamente sentì il rumore di alcune grida e dei suoni di una battaglia provenire poco lontano da dove si trovavano.

Avete sentito anche voi?” domandò Naruto per chiedere conferma.
Gli altri annuirono e Kakashi fece segno agli allievi di seguirlo. Gli shinobi percorsero in poco tempo lo spazio che gli separava dal luogo in cui si stava svolgendo l’incontro e infine si nascosero tra alcuni cespugli.
Contarono tre ninja in totale, se ve n'erano altri non li videro.
Due dovevano essere ninja medici, a giudicare dal loro modo di combattere. Poi c’era il terzo che agli shinobi di Konoha apparve nettamente superiore, per tecnica combattiva, agli altri due e che sembrava avere la meglio sugli avversari.
Naruto spalancò gli occhi e sorrise furbescamente.

Questo si che si chiama colpo di fortuna!” annunciò il ragazzo agli altri membri della squadra, che però non capirono.
Quello…” spiegò Naruto indicando il ninja dall’abito nero e rosso “…è lo stesso uomo che ha attaccato Konoha pochi giorni fa! Dobbiamo catturarlo!” si chinò in posizione d'attacco pronto per sferrare uno dei suoi colpi.
Che cosa! Fermo!” gli ordinò Kakashi. Il ninja copiatore osservò la figura del Quarto Hokage combattere contro i suoi due avversari. Il suo corpo si muoveva con estrema precisione e rapidità.
Questa si che è vera sfortuna!” bisbigliò senza farsi sentire dai suoi allievi.
Doveva immediatamente trovare il modo di dissuadere Naruto dai suoi propositi. Sfidare Minato, senza un piano, non avrebbe fatto altro che portare tutti loro ad una sconfitta certa.

Maestro! Naruto ha ragione.” intervenne Sakura. “ Se quell’uomo ha attaccato il villaggio e se è anche un membro dell'Akatsuki, dobbiamo assolutamente fermarlo!” disse convinta.
Kakashi sospirò. Cosa doveva fare? Non potevano combattere. Si chiese se in realtà fosse lui quello che non voleva farlo.
Osservò la figura di Minato, il suo viso, i suoi capelli, i suoi occhi... Non aveva dubbi di chi fosse quell'uomo in realtà. Ormai doveva farsene una ragione: Minato Namikaze era un traditore!
Fu Naruto, che stanco d’aspettare, prese l’iniziativa. Quel ninja era un nemico di Konoha e lui aveva il compito di catturarlo!
Si lanciò velocemente fuori dalla boscaglia, senza lasciare ai suoi compagni il tempo di rendersi conto di quanto avesse appena fatto.
Utilizzando la tecnica della moltiplicazione del corpo riuscì a sorprendere il nemico alle spalle. Le copie afferrarono i kunai e li lanciarono tutti contemporaneamente verso l'avversario, tuttavia l'uomo riuscì a schivarli.

Ci incontriamo nuovamente!” gli disse Naruto.
E tu? Chi saresti? Non ti ho mai visto in tutta la mia vita!”
Naruto rimase quasi paralizzato da quelle parole. L'uomo le aveva dette in modo tanto sincero che per un attimo rischiò di crederci davvero, ma era impossibile. Loro si erano scontrati pochi giorni prima!
Nel frattempo arrivarono sul luogo dello scontro anche Kakashi, Sakura e Sai. Sakura s’avvicinò ai due ninja medici portandoli soccorso, mentre Sai e Kakashi si misero al fianco di Naruto.

Vedo che hai chiamato i rinforzi! Bene” Vedremo chi sarà il vincitore!” detto questo utilizzò la tecnica dell’evocazione e davanti ai tre ninja comparve un cane alto sei metri e a tre teste che ringhiò minaccioso verso Kakashi. Quest'ultimo utilizzò la tecnica del drago acquatico per allontanare l’animale, ma non ebbe l’effetto desiderato.
Poco più in là Sai, utilizzando la sua abilità nel disegno, creò alcuni leoni affinché aiutassero Kakashi nello scontro. In seguito però dovette combattere contro alcuni cloni creati da Minato che lo attaccarono alle spalle.
Naruto girò intorno al nemico, pronto ad attaccare al minimo segnale di pericolo. Voleva riuscire ad avvicinarsi quel tanto da toglierli il cappuccio e vedere chi si celava dietro quel membro dell’Organizzazione Alba.
Iniziarono a combattere. Naruto provò a colpirlo sferrandogli dei pugni, ma l’uomo come la volta precedente, li schivò tutti.
Poi fu il turno dell'avversario. Un calcio tremendamente potente arrivò allo stomaco di Naruto, facendogli mancare il respiro. Il ragazzo si rialzò a fatica, rimanendo in ginocchio, mentre Minato avanzava sicuro verso di lui.
Alle spalle dei due, Kakashi schivò per un soffio gli artigli del cane e si girò per vedere come se la cavava Naruto. Osservò con sgomento il suo maestro mentre afferrava Naruto per il collo e lo sbatteva violentemente contro il tronco di un albero.
Poi il suo sguardo fu attirato da un'ombra che si muoveva dietro il suo allievo. Un clone di Naruto era arrivato alle spalle del Quarto.

Hai qualche desiderio da esprimere prima d’abbandonare questo mondo?”domandò Minato al figlio che teneva imprigionato.
Ciò che accadde dopo avvenne tutto molto in fretta. Il clone di Naruto strappò il cappuccio a Minato, Sai si liberò dei suoi avversari e Kakashi utilizzando lo Sharingan eliminò la creatura evocata dal nemico.
Guardando il viso del nemico, per un istante, a Naruto gli si bloccò il respiro in gola. Il suo cuore perse un battito. Osservò con attenzione il ninja di fronte a lui e non poté fare a meno di notare quanto s’assomigliassero. Stessi capelli, stessi occhi…

Chi sei?” sussurrò, mentre il vento si portava via le sue parole.
Poco lontano da loro il silenzio fu spezzato da uno strano rumore. Avvolto in una nuvola di fumo era apparso Sasuke Uchiha.

S-Sasuke?” balbettò Naruto. “Cosa? Cosa ci fai qui?”
Kakashi osservò la scena, impietrito. Riconobbe con facilità i lineamenti di Minato in quelli del nemico e strinse i pugni.
Nello stesso momento il Quarto premette maggiormente la presa sul collo di Naruto, lasciandogli dei segni rossi.

Ho bisogno d’aria!” pensò Naruto socchiudendo gli occhi.
Naruto!” gridò Sakura. “Resisti! Adesso veniamo a liberarti!” urlò con tutto il fiato che aveva in gola.
Devi resistere Naruto!” ripeté mentalmente. Il viso preoccupato guardò in direzione di quello di Kakashi. Le sembrò che il suo maestro avesse visto un fantasma, tanto era sbiancato.
Sakura non lo sapeva, ma era esattamente quello che Kakashi aveva visto. Il fantasma di un uomo che credeva morto da molti anni…

 

Eccoci alla conclusione di quest'altro capitolo! Cos'accadrà ora? Continuate a seguirmi per scoprirlo*_* Grazie a chi continua leggere ed aggiungere la ff tra preferit-seguite-ricordate.
Per le risposte alle recensioni ho utilizzato il nuovo metodo, quindi chi non avesse già letto corra a farlo! u.u 

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Capitolo 5
*** Voglio le risposte! ***


Voglio le risposte!

 

 

In quei lunghi istanti a Sakura sembrò di vivere all’interno di un sogno. Le sembrava tutto irreale.
Naruto stava per morire soffocato, Sasuke era comparso all’improvviso raggiungendo l’uomo dell'Akatsuki, Kakashi non accennava a reagire, Sai osservava la scena con curiosità e lei non aveva la più pallida idea di cosa potesse fare.
"Maestro Kakashi! Faccia qualcosa!" gridò, ormai sulla punto di una crisi di nervi.
Intanto Naruto stava lentamente perdendo i sensi. Strinse i denti, sapendo che doveva reagire. Non poteva morire in quel modo!
Il panico stava prendendo il sopravvento su ogni altro pensiero. La vista era sempre più offuscata e la presa sulla sua gola si faceva più salda ad ogni secondo che passava. Fu allora che avvertì, dentro di sè, la presenza di Kyuubi. Gli sembrò che fosse terribilmente agitata, irrequieta e non nè riusciva a comprendere la ragione.
Certo, poteva essere la paura che se lui fosse morto avrebbe trascinato anche lei nell’oltretomba, ma gli sembrò quasi che provasse rabbia.
Il ragazzo alzò gli occhi sul viso dell’uomo di fronte a lui. Quella persona gli ricordava qualcuno, ma non sapeva dire dove l’avesse già visto.
Un'ondata di rabbia lo pervase all'improvviso. Scosse energicamente la testa, non poteva lasciare che Kyuubi prendesse il controllo del suo corpo, sarebbe stato troppo pericoloso. Si voltò verso Sakura che ormai stava piangendo a dirotto. Si chiese se quelle lacrime erano per lui. Avrebbe voluto rivolgerle un sorriso fiducioso, ma ormai le forze lo stavano abbandonando.
Poco lontano da lui Sasuke, osservava con poco interesse la scena davanti a lui. Lentamente cercò di alzare un braccio in direzione del suo più caro amico, ma l'Uchiha sembrò totalmente ignorarlo.
Il nemico strinse ulteriormente la presa sul suo collo e una smorfia di dolore gli comparve sul volto. Non sarebbe riuscito a resistere ancora a lungo…
"Dannazione!" urlò Sakura con tutto il fiato che aveva. Era stufa di quella situazione, prese un bel respiro e diede un pugnò a Kakashi. Si chiese se dopo quello, il suo maestro, avrebbe finalmente tentato di fare qualcosa.
Allo stesso tempo, Sai compresa la situazione si lanciò su Sasuke che nel frattempo aveva estratto la spada puntandola al petto di Naruto. Il ragazzo si mosse rapidamente e riuscì a prendere Sasuke di sorpresa. Infine, lo costrinse a combattere mentre Kakashi si riprendeva dal colpo della sua allieva. Si massaggiò il volto e si preparò, finalmente, a combattere.
"Ci siamo già visti?" domandò Minato a Naruto.
Poi, inclinò la testa di lato."Mi sembri così familiare…" mormorò osservando il combattimento tra Sasuke e Sai.
Notò che Kakashi lo stava raggiungendo molto velocemente. Aveva fatto ricorso alla tecnica del taglio del fulmine e sulla sua mano si vedeva un leggero luccichio azzurro.
Con la mano libera, il Quarto Hokage, creò un rasengan pronto a lanciarlo contro l’avversario se si fosse avvicinato ulteriormente.
Naruto sgranò gli occhi. Com’era possibile?
Si domandò per quale assurdo motivo quell'uomo conosceva la tecnica del Quarto Hokage. Osservò con più attenzione il volto del nemico. Fu allora che notò la straordinaria somiglianza che c'era tra quel viso e l'immagine scolpita tra la pietra del Quarto Hokage a Konoha.
"N-Non è possibile." bisbigliò. Quello non poteva essere l'hokage, il Quarto era morto sedici anni prima. Il suo sacrificio aveva salvato il villaggio e sigillato la volpe dentro il suo corpo.
Naruto tossì. No, non poteva essere lui! Si chiese chi fosse e giunse all'unica altra spiegazione possibile. Quell'uomo dell'Akatsuki doveva essere un ninja copiatore, con una abilità simile a quella di Kakashi.
Le due tecniche si scontrarono e Minato dovette liberare Naruto dalla sua presa, scaraventandolo a lato opposto della radura. Cominciò quindi uno scontro ravvicinato tra Kakashi e Minato.
"Maestro!"esclamò Kakashi. "Vedo che non siete affatto morto!" gridò, frustato per la situazione e la rabbia.
"Che diavolo vuoi tu? Maestro?" replicò l'ex Hokage "Sei sicuro che la botta della tua allieva non ti abbia confuso un po’ le idee?" continuò il ninja con un espressione disgustata.
" Tsk! Maestro!" ripetè afferrando un kunai e lanciandolo a Kakashi, che venne sfiorato ad un braccio.
Naruto intanto chino sul terreno nè approffitò per poter nuovamente respirare liberamente. Si portò una mano alla gola constatando che in quel momento si sentiva decisamente meglio.
"Quel ninja è davvero straordinario!" commentò guardandolo. Poi osservò lo scontro in atto tra Sai e Sasuke. Si alzò, pronto per portare il suo aiuto al compagno di squadra.
Anche Sakura si lanciò contro Sasuke, che però evito prontamente il suo attacco. Naruto decise d’utilizzare la tecnica della moltiplicazione del corpo e creò alcuni rasengan. Era un ottima opportunità per portare Sasuke a casa. Non poteva lasciarsela fuggire!
Minato guardò il ragazzo e gli ricordò com'era stato lui alla sua età. Notando i rasengan si domandò allarmato come potesse conoscere la sua tecnica!
Evitò ogni attacco, ma si dimenticò di controllare le mosse di Kakashi
L'Hatake attaccò con la sua tecnica e ferì Minato al fianco sinistro. L'Hokage barcollò all’indietro, premendo sulla ferita con la mano ricoperta di sangue.
Immediatamente l'Uchiha gli venne incontro, lo afferrò e Minato utilizzò la tecnica della dislocazione istantanea per fuggire. Scomparvero senza lasciare alcuna traccia.
I ninja di Konoha si guardarono negli occhi. Avevano fallito.

 


Il team sette tornò a casa due giorni dopo.
I ninja si trovavano nella stanza dell’hokage per fare rapporto. Fu Sakura che descrisse i fatti in ogni particolare, soffermandosi sullo strano comportamento che Kakashi aveva tenuto. Quando poi, passò ad analizzare l’aspetto fisico di Minato, Tsunade sussultò, facendo innervosire Naruto.
"Adesso basta!" gridò il ragazzo sbattendo i pugni sul tavolo.
"Cosa significano tutti questi misteri? Sono certo che voi lo sapete! Non è così?" urlò. Kakashi e Tsunade si guardarono negli occhi, ma non dissero niente.
"Ora esigo delle risposte! Perché quell’uomo era così simile a me? Come faceva a conoscere ed utilizzare la tecnica del Quarto Hokage?" Nessuno gli rispose.
"E va bene! Vorrà dire che lo scoprirò da solo!" detto questo si voltò sbattendo la porta alle sue spalle.
Sakura guardò l’hokage amareggiata. Perché? Perché non voleva raccontare la verità?
Uscì anche lei non salutando nessuno.
"Sta succedendo qualcosa di molto interessante!" aggiunse Sai con il suo solito sorrisino. Tsunade gli lanciò un’occhiataccia, aspettando che se ne andasse.
Ora che sapevano che Minato gli aveva traditi dovevano prendere seri provvedimenti.
Sarebbero stati pronti se il Namikaze avrebbe attaccato nuovamente Konoha!

 


Spero vi sia piaciuto^^ 

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