Where the fuck are we?

di idiotofsuburbia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** That horrible hat! ***
Capitolo 2: *** Pink clouds at the saloon ***
Capitolo 3: *** A lullaby in the bathroom ***
Capitolo 4: *** What a shitty day! ***
Capitolo 5: *** A very long day... ***
Capitolo 6: *** Remote control and guilt ***



Capitolo 1
*** That horrible hat! ***


 

That horrible hat!

 

Finalmente le luci si erano spente.
Lo odiava, odiava quel palco,quel pubblico falso, quella presentatrice col sorriso stampato sulle labbra, ma doveva fare buon viso a cattivo gioco, un gioco che in fondo valeva la candela, ossia un premio come ‘Band of the year’, il che non era poco!
Tuttavia era di cattivo umore il frontman dei Green Day, fin da quando avevano annunciato i premi e i vincitori. Gli altri due non ci fecero troppo caso, in fondo non sarebbero tornati a casa a mani vuote, ma lui decise di comportarsi da bambino e mettere su un broncio che avrebbe fatto invidia a suo figlio Jakob.
In fondo non gli dispiaceva più di tanto di aver perso il premio come ‘Best Live Act’, più che altro a seccarlo così tanto erano i vincitori, cioè i Muse.
Insomma cosa avevano loro in meno dei Muse? Intanto erano più belli,più simpatici, non avevano un fisico scheletrico, ed erano più bravi. Oh almeno questo era quello che pensava Billie gonfiando il petto tronfio.
Si inchinò velocemente insieme agli altri due , risparmiando sui sorrisi, prima di andarsi a sedere su una delle poltroncine messe a disposizione dal minibar, con una birra in mano.
Mike gli si avvicinò guardingo,quand’era di quell’umore bisognava lasciarlo stare in effetti,ma lui non se ne curò più di tanto.
Billie lo guardò avvicinarsi, con sospetto, anche perché non aveva alcuna voglia di litigare col suo migliore amico per trovare uno sfogo a quella frustrazione, cosa che succedeva molto spesso certo, ma stavolta sarebbe stata di proporzioni epiche, quindi meglio non rischiare e tenere la bocca chiusa.
Non contento Mike gli si sedette di fianco e *cosa inaudita* gli mise una mano sulla spalla con fare consolatorio.
Billie era talmente incazzato che se fosse riuscito si sarebbe messo a ringhiare e Mike,che costituiva un punto di sfogo, così vicino non lo aiutava per niente.
Nel frattempo la presentatrice annunciò i Muse con il loro nuovo singolo,subito acclamati a gran voce, che cominciarono a suonare sul palco.
-Ma cazzo! Dai guardateli! Insomma come si fa a dare quel premio a quei tre!-sbottò Billie, osservando quella performance incazzato nero.
In quello stesso istante arrivò Trè che, senza prendere alcuna precauzione e rischiando seriamente la morte disse – Oh che bravi! Ehi BJ certo che il cantante ha una bella voce!-.
La situazione si congelò all’istante,  sembrava che tutto si fosse fermato tranne il barista che offriva da bere a un pinguino apparso dal nulla, dato che si sentiva a suo agio in un'atmosfera così fredda, e la testa di Billie che pian piano ruotava per fulminare il suo batterista con lo sguardo.
-NON.DIRE.CAZZATE.- sibilò tra i denti.
Ok faceva paura.
-Dio santo Billie non capisco perché te la prendi così tanto! In fondo anche noi gli abbiamo soffiato un premio da sotto il naso no?- lo accusò Trè, facendosi piccolo piccolo, per quanto potesse farsi piccolo uno come lui.
-Me la prendo perché loro non sono neanche lontanamente bravi come lo siamo noi, sono arroganti, con la puzza sotto il naso, il cantante se lo tira fino a strapparselo e poi… SONO INGLESI!- sbottò il piccoletto.
Gli altri due si erano scambiati un occhiata come per dire: lasciamolo parlare tanto non cambierà mai idea, ed erano passati alla seconda birra rassegnati, mentre il cantante continuava a borbottare insulti a mezza voce.
Ma non si erano ancora preparati al peggio!
Infatti non si accorsero che appena finito di suonare i tre componenti della band rivale, da grandi ubriaconi quali erano, cominciarono a dirigersi verso il minibar proprio dove c’erano Mike, Trè e Billie ancora imbronciato.
Billie fu il primo a vederli e il suo occhio cadde subito sul loro abbigliamento, anzi,su quello di due in particolare ossia il cantante, che indossava un cappellino dorato a stelline argento e una maglia coperta da pailettes, e il batterista, che sembrava un semaforo a causa degli sgargianti pantaloni gialli che indossava. Certo che quei due avevano il gusto dell'orrido...
Il bassista invece sembrava un tipo abbastanza curato, almeno in confronto a quei due.
Subito andarono dal barista e ordinarono una birra a testa, mentre Billie tirava un sospiro di sollievo: no, non  li avrebbe proprio retti adesso.
A un certo punto, il cantante dei Muse, si voltò verso Billie che si bloccò all’istante, mentre l’altro gli rivolgeva un grande sorriso e si avviava allegramente verso di lui.
Questi i pensieri che affollavano la mente del piccolo cantante dei Green Day:
‘O mio Dio, viene verso di me! E ora che faccio? Scappa! Scappa idiota più veloce che puoi,corri corri corriiiiiiiiiiiiiiiiiii! Cazzo che cappello orrendo! Perché sorride? Oddio sono fottuto, sono fottuto! Arriva…arriva…arriva!!!!!!!!!!!!!!!!’
Mike e Trè si guardarono incapaci di evitare la catastrofe imminente e chiusero solo gli occhi per non osservare la scena.
Ugualmente li chiuse Billie Joe.
-Piacere sono Matthew Bellamy dei Muse! Tu sei Billie Joe lo so, sono un tuo grandissimo fan sai? Adoro i Green day! Diventiamo amici? Eddai ti prego! Mi farebbe davvero piacere! Ah nessun rancore per il premio vero? Spero proprio di no!-
Tutto ciò Bellamy lo disse alla velocità della luce, corredato da due occhioni azzurri che avevano assunto vagamente la forma di due stelline imploranti, aveva una faccia da bambino.
‘Non puoi che volergli bene!’ pensò Billie Joe. ‘Questo porta guai…’ concluse.
E non aveva tutti i torti…


Sono ansiosissima di sapere cosa ne pensate, anche due righe, un commentino piccolo piccolo ^_^

Anzi: recensite sennò vi spacco il cu... emmm Commentate ^^

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Capitolo 2
*** Pink clouds at the saloon ***



Ed ecco a voi la seconda parte, non potevo aspettare a postarla in effetti ^_^

Parto subito ringraziando e rispondendo all'unica recensione (che cattivi solo una T_T ora piango)

 Kumiko_Chan_ : Non voglio rivelare troppo, ma forse i tuoi desideri saranno esauditi (per quando riguarda Billie e Mike) ma non nel modo che ti aspetti te XD E in effetti non sei l'unica a dire che Matt assomiglia a un topo, porello XD

Ora bando alle ciance, leggete e divertitevi, spero vi piaccia ^_^

 

 

 

Pink clouds at the saloon


-Uh... emm... va bene- rispose Billie Joe ancora rincoglionito.
-Evviva!!!!!! Vieni ti presento gli altri!- commentò felice come una Pasqua l'altro.
Si fece trascinare inerme da quel cantante mingherlino fino alla postazione dei suoi due compagni, mentre Mike e Trè li fissavano attoniti.
-Emm.. forse è meglio raggiungerli, non si sa mai..- commentò il bassista agguantando Trè per la maglia e portandoselo dietro, con grande disappunto di questo che stava flirtando con una biondina pià nuda che vestita, fermamente convinto che bisognasse limitare i danni.
Billie dal canto suo era immobile, vinto dal fiume in piena di parole che uscivano dalla bocca di quel Matt, si era perso a -Loro sono Dom e Chris...- e appena vide i suoi due amici venirgli incontro ringraziò tutti i santi che gli vennero in mente.
Corse verso Mike e Trè e li prese per un braccio, portandoseli dietro. Se pensavano di lasciarlo da solo con quei tre si sbagliavano di grosso!
-Questi sono Mike e Trè i miei migliori amici e loro sono Matt, Dom e Chris- li presentò, indicandoli uno a uno.
Trè squadrò il tipo che gli era stato presentato come Dom.
Era decisamente un semaforo, decise. E quei pantaloni erano una meraviglia! Lo guardò adorante, inutile dire che gli andò subito a genio e lo trascinò via neanche fosse un vecchio amico.
Mike invece guardò Chris. Un omaccione grande e grosso ma curato, erano alti più o meno uguali (cosa che gli piacque molto essendosi abituato a stature come quella di Billie o di Trè) e entrambi suonavano il basso. Meglio di così!
Si sedettero su un paio di poltrone a discutere tranquillamente del più e del meno, sembravano due affaristi.
Billie e Matt avevano assistito a tutta la scena e, con grande orrore di Billie, Matt ricominciò a parlare.
Scollegò momentaneamente il cervello, pensando a praterie e campi sterminati con dei cavalli che galoppavano liberi, gli uccelli nel cielo e le nuvole rosa.
Fortunatamente quasi 10 minuti dopo i due batteristi tornarono indietro.
-Ehi ragazzi! Abbiamo avuto un'idea fantastica!-
Tutti li guardarono spaventati. Era infatti risaputa la portata catastrofica delle 'idee geniali' di quei due.
-E se andassimo a bere qualcosa insieme? Qua c'è troppa gente, aspettiamo la fine del programma e ce la svigniamo!-.
Ora erano tutti stupidi.
'Oddio Trè che dice qualcosa di sensato!' pensarono Billie e Mike.
'Oddio Dom che dice qualcosa di sensato!' pensarono Matt e Chris.
-Certo! E' un'ottima idea ragazzi, che ne dite voi?- disse Crhis.
Mike accettò subito e così anche Matt, rimaneva solo Billie che nel frattempo parlava da solo.
"Bè non è una brutta idea...
Non diciamo cazzate, ti dovrai sorbire quel pazzo tutta la sera!
Eh, ma con un bel pò di birre in corpo può anche sembrarti simpatico
No resto qua a fantasticare sulle nuvole rosa.
Ma non fare l'idiota, poi saresti l'unico a non andare!
E' vero... ehi aspetta un attimo, sto parlando da solo?"
Billie si ricompose e acconsentì all'idea dei due batteristi, tanto peggio di così...
-Si!!!!!- gridò Matt tutto contento, assordando definitivamente il povero Billie che già si stava pentendo.

************************un'ora dopo*********************************


-Ma non scherzare, i Pedulla Bass sono i migliori!-
-Non dire eresie i Gibson sono i migliori!-
-....E dopo ci siamo trasferiti nel Devon, poi i miei hanno divorziato e io....-
-Sono d'accordisshimo con te *hic* hai ragione! Gli steroidi sono una cazzata-
A Billie scoppiava la testa. Tra Mike e Chris che continuavano a rinfacciarsi quali fossero i bassi migliori, Trè e Dom ubriachi che blateravano di steroidi e Matt che gli raccontava vita morte e miracoli della sua famiglia fin dal Medioevo, ora Billie si era ufficialmente rotto le palle e aveva bisogno di qualcosa per distrarsi, neanche le nuvole rosa funzionavano più.
Inaspettatamente l'occasione che aspettava si presentò cinque minuti dopo, appena quelle due spugne di batteristi cominciarono a prendere di mira degli omaccioni dall'aspetto poco raccomandabile seduti al tavolo di fianco, continuando a ripetere che fossero fatti di steroidi.
-Dai insomma diciamocelo onestamente, gli steroidi per gli uomini sono un pò come il tonno nel latte!- disse Dom convintissimo del senso logico di quanto aveva appena detto.
E Trè non era da meno, dandogli corda e prendendo per il culo quei quattro avanzi di galera che avevano cominciato a incazzarsi seriamente.
-Trè io direi che non è il cas....- provò a fermarlo Mike, ma era troppo tardi.
Trè si era sporto verso l'altro tavolo a sussurare qualcosa a uno dei quattro, il più grosso tra l'altro, che non ci vide più e mollò un pugno al povero batterista ubriaco che finì per terra.
Iniziò la fine del mondo.
Billie non aspettava altro e fu il primo a buttarsi nella rissa col sorriso sulle labbra, Mike lo seguì subito dopo per salvarlo dalla furia omicida dei quattro gorilla, seguito da Chris che cercava di aiutare Dom come poteva, mentre Trè pensò bene di fare un sonnellino sul pavimento invece di prendere parte a ciò che aveva deliberatamente causato e Matt non sapeva che cazzo fare.
Se qualcuno di voi ha presente Matthew Bellamy saprà per certo che un filo di vento sarebbe capace di buttarlo a terra tanto è minuto, figurarsi una rissa. Non ne sarebbe uscito vivo!
Pian piano i tavoli si svuotarono degli occupanti, decisi a prendere parte a quella rissa, giusto per scacciare un pò la noia e lasciarono libero il cantante di spaziare con lo sguardo per tutto il locale, finchè i suoi occhi si posarono con espressione estatica su un pianoforte.
Un'idea folle prende vita nella sua testa coperta dal cappello dorato e lui le da ascolto, si avvicina smanioso al pianoforte e inizia a suonare, ridendo come un pazzo, una musica frenetica, da saloon, violentando i tasti di quel povero pianoforte mezzo scassato, ormai era nel suo elemento.
Abbiamo ufficialmente perso Matt.
La situazione è delle più caotiche, sedie che volano, il barista che si nasconde sotto il bancone stringendo a se i liquori più pregiati e cullandoli come bambini, pregando che non si rompano, tutti i clienti sono coinvolti nella rissa, chi più chi meno.
E ovviamente i nostri eroi stanno avendo la peggio, dato che spaccheranno anche i culi su un palco, ma in una rissa sono a tutti gli effetti dei poveri sfigati che prendono botte da orbi. E si divertono pure a prenderle e a darle, a fracassarsi le sedie in testa, a fare casino, a urlare insulti all'indirizzo del primo malcapitato. Porca puttana quando gli sarebbe ricapitata un'occasione del genere?


Alla prossima gente!

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Capitolo 3
*** A lullaby in the bathroom ***


Chiedo venia per il ritardo ma ero senza computer, perchè il bastardo ha deciso di esplodere >.< e senza ispirazione e se devi fare una cosa o la fai bene o non la fai, giusto? ecco U.U Siamo arrivati al punto in cui le cose prendono una strana piega e in cui vediamo i nostri eroi alle prese con del disinfettantee  un bagno, a voi l'ardua sentenza XD


A lullaby in the bathroom

 

Era quasi ora di chiusura e, a parte il pianoforte che continuava a spandere nell'aria una melodia dolcissima, che sembrava quasi una ninna nanna, si sentivano pochi altri suoni. Quasi tutti quelli che erano stati coinvolti nella rissa se ne erano andati chi più dolorante chi meno, a parte sei di loro e il barista che sbucò in quel momento dal suo nascondiglio improvvisato ringraziando il cielo di essere riuscito a salvare quella bottiglia di vino del '75. Uno era a terra che continuava il suo pisolino, quattro erano seduti su altrettante sedie che si erano salvate dall'apocalisse di poco prima a ridere e leccarsi le ferite e l'ultimo suonava al pianoforte. All'improvvisò Trè si alzò di scatto interrompendo il suo sonno e spaventando a morte gli altri cinque e corse allegramente verso il bagno ignorando le loro facce sconvolte.

-Vado anche io- Trillò Dom, seguendo il batterista saltellando.

Mike li fissò preoccupato, tamponandosi un labbro gonfio. Lui era quello che da quel casino era uscito più intero di tutti, forse insieme a Chris. Decise di seguirli per tenerli d'occhio, quei due insieme e ubriachi erano una minaccia per l'umanità, basti pensare alla rissa scatenata poco prima. Spalancò la porta del bagno e non volle credere a ciò che vide: Dom e Trè stavano litigando furiosamente indicando uno dei cessi allineati lungo la parete bianca.

-Senti mi serve! Lo vedi questo?- urlò Dom indicando un taglio che spiccava sulla sua guancia destra -Per colpa tua mi sono rimediato questo orrore! Ho il viso rovinato cazzo! Quando finisco te lo do- piagnucolò poi.

Non poteva pensare al suo bel visino sfregiato in quel modo, cosa avrebbero detto le fan?

-Senti non rompere le palle, in bagno ci sono arrivato prima io e l'ho visto prima io quel fottuto disinfettante! Cosa credi? Serve anche a me sai?- rispose Trè battendo i piedi per terra.

Mike era senza parole: quei due stavano seriamente litigando per un disinfettante? Rimase per un po' impalato davanti alla porta, ma quando cominciarono a ringhiarsi contro decise di intervenire. -Piantatela di comportarvi da bambini! Il disinfettante lo prendo io- decretò avviandosi a passo deciso verso la boccetta in bilico sul cesso più vicino ai due.

“Ma dimmi te se devo fare la parte della mamma per colpa di sti due cretini!” pensava intanto.

I due batteristi si fiondarono sulla boccetta all'unisono, nello stesso istante in cui le mani di Mike si chiudevano attorno ad essa. In quel momento il bagno iniziò a tremare come fosse scosso da un terremoto e la luce si affievolì sempre di più fino a spegnersi del tutto.

-Oddio! Cosa succede? Stiamo per morire, lo so, me lo sento!- frignò Dom.

-Ma non che non stiamo per morire deficiente è solo andata via la luce.- suffò Mike spazientito, anche se l'altro non o degnava della più minima attenzione, preso com'era a mormorare addii al mondo e alle numerose ragazze e ai suoi due migliori amici.

Trè non era da meglio comunque, correva alla cieca da una parte all'altra del bagno e a nulla valeva ciò che tentava di dirgli il povero bassista, non si fermò finchè non prese in pieno uno dei gabinetti e finì per terra. Quella sera il batterista aveva un rapporto molto stretto con il pavimento di quella bettola.

Dopo cinque minuti di puro delirio la luce tornò, improvvisa come se ne era andata, illuminando nuovamente il bagno. I tre sgranarono gli occhi stupiti: il bagno era completamente, totalmente e drammaticamente rosa! Dom si spaventò ancora più di prima e si rimise a recitare il rosario mentre, stranamente, Trè aveva assunto un'espressione semplice e concentrata e analizzava le superfici della stanza.

-Mi sembra logico...- disse poi.

Gli altri due lo fissarono interrogativi.

-Hanno ridipinto il bagno di rosa!- spiegò convinto.

Mike alzò gli occhi al cielo. E pensare che per un attimo aveva creduto che Trè fosse giunto a una conclusione sensata.

Al prossimo capitolo miei prodi, aggiornerò prima questa volta ;)

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Capitolo 4
*** What a shitty day! ***


Ed ecco a voi la quarta parte, le cose si fanno sempre più interessanti U.U ringrazio infinitamente chi ha commentato e anche chi ha solo letto siete gentilissimi a seguirmi in questa malsana avventura partorita dal mio cervellino atrofizzato *-*

_DyingAtheist: carissima! oddio, stupenda, non esagerare, altrimenti mi commuovo ç_ç comunque in effetti non dovevi capire il motivo della tinteggiatura eccentrica del bagno ahahah XD eh si Trè è stato un pò stronzetto, lo riconosco u.u
 Kumiko_Chan_  : Mike è sempre tanta roba, su questo siamo d'accordo entrambe (e non solo noi ahaha). Comunque mi sa che ci hai preso con la storia della Passaporta xD accidenti mi rovinerai il finale ahahah XD

Ora bando ai dolci di carnevale, cioè bando alle chiacchere (si lo so, è tristissima...).


What a shitty day!




-Ma che diavolo stanno combinando quei tre in bagno? Se avevano voglia di fare un triangolo amoroso potevano tornare in albergo!- sbottò Chris.

Billie lo ignorò, si era un po' calmato grazie alla rissa e ora quella musica che si spandeva nell'aria lo rilassava. Doveva ammetterlo: Matt era anche un rompicoglioni, ma suonava bene, cazzo se suonava bene.

Si alzò e arrancò verso il bagno cercando di vedere qualcosa attraverso l'occhio tumefatto. Se gli altri stavano davvero facendo sesso a tre voleva partecipare!

Matt lo seguì con lo sguardo e terminò bruscamente di suonare, scendendo dalla postazione isolata dove si trovava il pianoforte e si diresse verso Chris.

-Te la sei scampata eh?- lo prese in giro il bassista.

Matt fece una faccia da uomo vissuto e rispose – Io mi sono occupato del sottofondo musicale!-, orgoglioso delle sue gesta eroiche.

All'improvviso un urlo da checca isterica proveniente dal bagno li fece sobbalzare e i due corsero verso la fonte di quel grido, alquanto preoccupati.

Chris recitando alla perfezione il ruolo di Capitan America (che tanto amava) aprì la porta con un calcio e si fiondò dentro, seguito da uno spaventatissimo Matt, e trovò quattro persone coinvolte in una lotta furibonda.

No, a ripensarci solo uno lottava, contro gli altri tre che cercavano di saltargli addosso.

-Ma che cazzo state facendo??? No no Mike aspe... aspetta! Ma che diav.. Ma vaffanculo!!-

Billie era entrato in bagno e si era trovato di fronte Mike, Trè e Dom, corredati di piume, brillantini, lustrini e espressioni fameliche che appena lo avevano visto gli erano saltati addosso.

Punto primo: come cazzo erano vestiti quei tre deficienti?

Punto secondo: dove avevano trovato qui vestiti?

Punto terzo: perchè diavolo di motivo gli erano saltati addosso in quel modo??

Era stato costretto a rifilare un pugno in pieno viso a Mike, che era il più allupato dei tre, nel disperato tentativo di scrollarselo di dosso, per fortuna la porta del bagno si era aperta e..

“Ah, fantastico, il topo spaventato e la brutta copia di Capitan America” aveva pensato deluso. Stava per rassegnarsi al triste destino di essere stuprato da tre pazzi maniaci quando improvvisamente sentì allentare la pressione attorno a sé e si costrinse a riaprire gli occhi.

Si ritrovò davanti un Matt profondamente incazzato e un Chris minaccioso e torreggiante su quei tre pazzi privi i sensi.

-Grazie, mi avete salvato la vita- buttò fuori Billie respirando a pieni polmoni.

-Figurati... solo, non è che potresti dirmi... che cazzo sta succedendo qui?- urlò quasi Chris.

-Ma che ne so! Sono entrato in bagno e loro mi sono saltati addosso! Ho dovuto dare un pugno al mio migliore amico per la miseria!- rispose Billie fuori di sé.

-Ah è Mike che ha urlato?- chiese Matt

Billie assunse un tenue colore rossastro.

-Si abbiamo sentito un urlo da checca venire da qui, così abbiamo deciso di venire a controllare..- aggiunse Chris.

A questo punto Billie era viola.

-Emm.. no in effetti, ho urlato io..- disse, ignorando gli sguardi divertiti degli altri due -Ma non è questo il punto! Il punto è... è che o capiamo che diavolo è successo a questi tre dementi o chiamiamo direttamente la neuro!- sbottò.

Calò un lungo silenzio in cui tutti e tre cercavano di capire cosa fosse preso agli altri stesi a terra svenuti. Billie era talmente assorto da non rendersi conto che le sue preghiere erano state esaudite: Matt era riuscito a stare zitto per più di venti secondi!

-Allora.. facciamo così- cominciò a dire Chris. -Li portiamo in albergo e li facciamo riprendere, domani mattina ci sentiamo per vedere se ci sono miglioramenti.-

-Guarda che non sono mica terminali! Sono solo pieni di alcool- mormorò Billie, ma decise di seguire l'idea di Chris, che tra l'altro era l'unica che avevano.

Uscirono dal bagno trascinandosi dietro a peso morto gli altri, sbuffando e imprecando verso quelle tre dannatissime spugne. Bè due, ora che ci pensavano, Mike non aveva quasi toccato un bicchiere quella sera.

Quando stavano per imboccare la porta, furono fermati da un'espressione poco gentile del barista, che pretendeva un risarcimento per i danni subiti.

-In effetti non ha tutti i torti...- bisbigliò Matt verso gli altri due.

Intanto il barista, un uomo basso e sulla sessantina, corredato di capelli e baffoni bianchi e sprovvisto di qualche dente, si era piazzato di fronte alla porta con espressione dura tendendo la mano, eloquente.

-Sentite, andate fuori e chiamate due taxi, qua ci penso io.- sospirò Billie.

“Che giornata di merda” pensò.



Eccoci giunti alla fine di un altro capitolo senza senso, spero vivamente che vi sia piaciuto altrimenti amen XD
Fate le prave pampine altrimenti stanotte arriveranno Mike, Trè e Dom versione Village People a cantarvi YMCA nelle orecchie per tutta la notte u.u
Oh che bella, mi è piaciuta questa minaccia XD
Ok sto delirando, tutta colpa di latino u.u Alla prosima mie care ;)

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Capitolo 5
*** A very long day... ***


Ho scritto tutto d'un fiato per riuscire a pubblicare stasera. E voi direte "a me che mi frega??". No, preciso che volevo pubblicare stasera per prendere al volo l'occasione di complimentarmi col nuovamente padre Chris Wolstenholme e con la moglie Kelly che oggi ha sfornato il quinto figlio XD *lancia coriandoli*
E quindi posso passare a rispondere alla recensione della mia fedele lettrice XD

_DyingAtheist
: punto primo: il latino fa impazzire! (e tra l'altro ho preso 5 ç_ç) punto secondo: mi sa che la battuta delle chiacchere piaceva solo a te e a me XD no ad essere sinceri anche a mia madre u.u punto terzo: visto che il 'nonsense' ti piace, hai trovato la storia giusta perchè qua si va di male in peggio in quanto a 'nonsense' XD XD


Detto ciò, vi lascio alla lettura u.u

 

A very long day...



Billie uscì dal pub più incazzato di come ci era arrivato, se possibile. Quel vecchio sdentato del proprietario aveva subito fiutato odore di soldi e non si era lasciato fuggire la possibilità di fare un po' di grana con la scusa del risarcimento e Billie aveva dovuto firmare un assegno con un po' troppi zeri per i suoi gusti.

Appena mise piede fuori dal locale vide tre taxi parcheggiati davanti alla porta, due dei quali già occupati.

Si mise d'accordo con gli altri due per trovarsi il giorno dopo, verso le due di pomeriggio, per vedere se gli altri tre avessero solo preso una sbronza più forte del previsto o se fosse il caso di affidarli al centro di sanità mentale più vicino, salì nell'ultimo taxi occupato quasi del tutto da Mike che ronfava beatamente tra le piume del boa viola che gli cingeva il collo, sbuffò sonoramente e diede all'autista l'indirizzo dell'albergo.

Doveva assolutamente riordinare i pensieri, quella sera ne aveva fin troppi per la testa, e neppure uno era ottimista. Tra il premio che i Muse gli avevano fregato da sotto il naso, il topo-inglese che non lo molava un minuto, il suo conto in banca alleggerito dal proprietario di un buco di locale che nessuno conosceva e il suo migliore amico che aveva tentato di stuprarlo.. no era davvero troppo!

In venti minuti era arrivato e ora gli si presentava un altro problema: trascinare da solo Mike fino in camera senza dare nell'occhio.

Spinse fuori dall'auto Mike, ancora nel mondo dei sogni, e pagò l'autista, che aveva continuato a guardarlo sospettoso attraverso lo specchietto per tutto il viaggio, chissà che diavolo si era messo in testa.

Arrivò davanti alla porte a scorrimento dell'albergo dopo 10 minuti buoni, sudato fradicio come dopo un concerto, tutto ciò per tirarsi dietro quella pertica di due metri che non facilitava affatto il lavoro. Le oltrepassò sotto lo sguardo allibito del portinaio che fece per chiedere qualcosa ma fu fulminato da uno sguardo inceneritore di Billie.

“Dai ancora dieci metri e ci sei, poi c'è l'ascensore.” pensava mentre trascinava Mike per la Hall immacolata dell'albergo, attirando l'attenzione dei pochi che facevano le ore piccole seduti sulle poltrone e scandalizzando una coppia di vecchietti che erano appena arrivati.

Quando le porte dorate dell'ascensore si chiusero davanti ai suoi occhi e si concesse un sospiro di sollievo, successe il peggio.

 

***Nel frattempo***

 

Dall'altra parte della città, ore 02.25 del mattino.

Due taxi si sono fermati davanti a un altro albergo e sono ripartiti quasi subito, dopo aver incassato la loro mancia.

Matt e Chris hanno a malapena fatto in tempo a scendere e pagare, facendo scendere anche gli altri due, tanta era la fretta dei due taxisti.

I due si guardano e guardano i due corpi in stato comatoso sdraiati a terra, si riguardano e li riguardano.

Matt si accaparra subito Dom, buttandocisi quasi sopra e Chris maledice la proverbiale velocità del cantante. A lui toccherà trascinarsi Trè che non è per niente una piuma.

Sospira e lanciando maledizioni a tutti gli dei che vengono in mente comincia ad arrancare lungo il marciapiedi, poi su per la piccola successione di gradini, oltre le porte, in ascensore e, finalmente, in stanza.

Ora che ci pensa, non ha la minima idea di dove sistemare il batterista. Tra sua moglie e i bambini che hanno voluto seguirlo ora si ritrova a dover fare pure da baby sytter a quel pazzo.

“Lo potrei mettere nella camera con Alfie! Magari giocano insieme!”

L'idea geniale è stata partorita e non può essere rimandata da dove è venuta, perciò riagguanta le braccia del biondo e lo trascina fuori nuovamente, dirigendosi nella camera del figlio e aprendo la porta.

Nella camera c'è un letto libero e Chris provvede subito a sistemarvi Trè, senza mancare di rimboccargli le coperte come un padre amorevole. Sarà la forza dell'abitudine!

Esce dalla camera in punta di piedi e si richiude la porta alle spalle. Chissà, magari riuscirà ad aggiungere il biondo al suo esercito di figli...

Ritorna in camera sua e si sdraia accanto a Kelly in silenzio, rimuginando sulla serata appena trascorsa.

“Chissà Matt come se la sta cavando?” pensa prima di addormentarsi.

 

Stanza di Matt:

 

Anche se si è scelto il più leggero dei due, Matt ha faticato non poco a tirarlo per tutto l'albergo, senza contare il fatto che a metà percorso Dom si è pure svegliato.

Ormai ha perso il conto delle volte in cui quel pazzo ha cercato di baciarlo, per fortuna senza riuscirci.

Ora sta assistendo alla scena più ridicola e assurda del mondo, senza sapere se ridere o piangere.

Dom appena entrato in camera ha lasciato perdere Matt e si è fiondato verso l'armadio spalancato, con gli occhi lucidi per l'emozione e saltellando di gioia.

Matt ancora non ha capito che accidenti ci sia di così esaltante.

-Emm Dom... perchè sei così felice?- si azzardò a chiedere.

L'altro si voltò guardandolo adornate.

-Pailettes... milioni di pailettes! E brillantini e COLORI!!!!!-

Ok c'era decisamente qualcosa che non andava. Da quando in qua a Dom piacevano i suoi vestiti? Lui li chiamava“cose orribili prive di gusto estetico” fino a un giorno prima e ora quasi scoppiava a piangere davanti a un paio di brillantini? Non era normale, anzi tutta quella serata non era stata normale! Un attimo prima era al settimo cielo per aver conosciuto uno dei suoi idoli e un secondo dopo era seduto in camera sua davanti a un Dom eccitato per delle pailettes!

Il filo stranamente logico dei suoi pensieri fu interrotto bruscamente da un urlo isterico di Dom. Si alzò immediatamente in piedi e lo fissò con orrore avvicinarsi alla sua valigia con aria famelica, il suo amato trolley rosa.

-No! Non toccare!!!!!!!!!!!!!!!- urlò disperato.

Dom si bloccò come fulminato e si voltò verso Matt, guardandolo tristemente.

-Ma... ma... è rosa!- mugolò

-Si lo so, è mio...- sospirò Matt dopo lo scampato pericolo.

-E... e.... ci sono i brillantini!!- sussurrò in risposta. -E' così bello...-

Matt stentava a credere alle proprie orecchie. Dom aveva sempre detestato quella valigia!

Passarono dieci minuti nel più completo silenzio e Matt decise che era ora di mettere il pazzo a nanna, almeno mentre dormiva non avrebbe fatto danni.

Lo prese per mano come un bambino e lo guidò attraverso la stanza fino al suo letto.

Dom era ancora disperato per non essere riuscito a toccare il trolley.

Matt si mise nel proprio ma non riuscì a prendere sonno a differenza dell'altro che ronfava già beatamente. Sarebbe stata una giornata davvero lunga e impegnativa, di questo Matt era certo.

 



Ok ho torturato un pò il povero Chris, lo ammetto, sembra un demente XD
Spero che vi sia piaciuta, ditemi che ne pensate =)
Alla prossima bellissime/i u.u

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Capitolo 6
*** Remote control and guilt ***



Emm... *scappa in Sudafrica* lo so, lo so, lo so, mi faccio schifo da sola per questo ritardo a dir poco vergognoso ç_ç chiedo umilmente perdono ma tra scuola e boiate varie è tanto se sono riuscita a respirare. E con questo capitolo in ritardissimo faccio gli auguri ai due batteristi di questa storia, sono in ritardo anche per questo che vergogna T_T
Con questo capitolo si comincia a capire un pò di più... o forse no XD leggere per sapere u.u


Remote controls and guilt

 

-Ok adesso tu la pianti di sparare cazzate e andiamo di là dagli altri- disse Mike esasperato, trascinando fuori da quel bagno schifosamente rosa gli altri due. Aprì la porta e si catapultò nel locale, rivolgendosi a quelli che erano rimasti al tavolo.

-Ragazzi voi sapete che diav....o merda!-

Il pub era pieno di gente, tutti uomini a dir la verità, che si strusciavano gli uni contro gli altri.

Mentre cercava di trovare un senso a quella situazione, il povero Mike fu travolto da un uragano di capelli neri e piume blu, che gli saltò addosso.

-Miiiiiiiiiiiiiiiike dove sei stato amore?- miagolò il suddetto uragano.

-Billie? Che diavolo stai facendo? E perchè mi chiami amore??- rispose scioccato il biondo.

-Tesoro mi sa che hai bevuto un po' troppo sai? Dai andiamo a casa che ti faccio riprendere io...- Gli sussurrò malizioso Billie.

Mike spalancò gli occhi per la sorpresa e si voltò a guardare gli altri due in cerca di aiuto, aiuto che non potevano dargli dato che erano nelle stesse condizioni. In realtà solo uno, ossia Dom che era stato afferrato da Matt, spuntato fuori da chissà dove, e stava cercando di divincolarsi da quella morsa letale, mentrè Trè si guardava in giro con occhi sognanti, come un bambino nel paese dei balocchi.

“Ma che cazzo... sono diventati tutti finocchi qua???” pensò Mike disperato.

In effetti si, lo erano 'diventati' tutti, solo che i tre malcapitati ancora non avevano capito quella situazione.

 

*****nel frattempo*****

 

Billie si svegliò di sporassalto, ancora appoggiato alla porta, nella stessa posizione in cui si era seduto poche ore prima. Da dietro quella si poteva sentire un russare basso e tranquillo, di quelli che indicano un sonno beato e senza pensieri.

Il moro si alzò stirandosi i muscoli indolenziti e stropicciandosi gli occhi come un bambino, si diresse barcollando verso il bagno e, lasciando cadere i vestiti alla rinfusa lungo il percosro, si buttò sotto il getto caldo della doccia.

Dopo dieci minuti chiuse l'acqua e si coprì con l'asciugamano muovendo un paio di passi incerti verso lo specchio, alzò gli occhi sulla sua immagine passandosi le dita tra i capelli bagnati e:

-Porca puttana!-

Alle 10 di mattina un urlo sorpreso e incazzato squarciò la quiete di uno degli alberghi più importanti di Londra.

Si avvicinò alla superficie dello specchio appando il vetro con il suo respiro affannato, scrutando ogni porzione di pelle del suo viso.

-Merda merda merda merda- sussurrò in preda al panico contro il vetro. Fu distolto dai suoi pensieri disperati quando avvertì un lieve bussare alla porta della camera e, terrorizzato, gridò di aspettare.

Vagò in giro per cinque minuti alla ricerca di qualcosa per coprirsi il viso, ma senza successo, quindi si rassegnò e andò ad aprire, socchiudendo solo la porta in modo che il volto restasse in penombra.

-Si?-

-Signore, scusi se la disturbo, ma ho sentito.. emm... urlare così volevo sapere... va tutto bene?-

A parlare era stata una ragazza, non più di vent'anni, pallida e minusa dal viso dolce puntellato da qualche sporadica efelide e circondato da una massa di riccioli castani.

Billie scrutò il viso della ragazza, quasi incantato.

-Si si.. io...- mentre rispondeva (o più che altro balbettava) aprì un po' troppo la porta, senza rendersene conto, lasciando intravedere quasi tutto il viso.

-Oh santo cielo! Cosa ti è successo?- chiese la ragazza, scioccata alla vista del volto tumefatto dell'altro.

Billie si tirò indietro maledicendo la propria stupidità e fece per rispondere, ma fu subito interrotto da un rumore proveniente dallo stanzino, dietro la porta che aveva tenuto bloccata tutta la notte.

-Amooooooooore?-

Billie impallidì e la ragazza si ritrasse arrossendo.

-Emm.. vedo che.. bè.. che è impegnato.. scusi ancora.- e scappò via.

“Ma vaffanculo Mike” pensò il piccoletto sbattendo furiosamente la porta.

-Amore, dove seiiii?-

-Senti, mettiamo in chiaro le cose, spilungone biondo, noi siamo amici! A-M-I-C-I! Non c'è nessun “amore” “tesoro” o “angelo mio” e poi sono sposato, chiaro? E' tutta la notte che te lo ripeto!- urlò Billie esasperato alla porta che lo divideva dallo stanzino.

-Fammi uscire- piagnucolò l'altro per tutta risposta.

Billie sospirò. - Ok io ti faccio uscire. Ma tu GIURAMI che farai il bravo e non tenterai di stuprarmi come ieri notte!-

-Te lo giuro!- rispose Mike, ormai preda di una crisi isterica.

Billie appoggiò una mano alla maniglia e, prendendo un enorme respiro, aprì la porta.

Mike si fiondò fuori dallo stanzino correndo come un matto e si diresse senza voltarsi al bagno, per poi chiudersi dentro.

Il moro era scioccato, ma non poteva restare così molto a lungo, perchè il suo telefono cominciò a squillare insistentemente strillando “Shena is a punk rocker”* e dovette correre al tavolino di fianco al divano.

'numero sconosciuto' * click *

-Pronto?-

-Billie? Sono Chris, il numero me lo ha dato Trè, volevo dirti che noi oggi ci incontriamo per le tre per discutere degli altri squilibrati, saresti disponibile?-

A Billie servirono 2 minuti buoni per ricollegare il tutto, ma alla fine si ricordò totalmente della sera prima, del locale, di Matt e dell'accordo di ritrovarsi il giorno dopo.

-Si si, ci sono ma...- gettò un'occhiata al bagno da cui provenivano strane urla stonate – Non credo di poter lasciare da solo questo pazzo..-

-Se vuoi portalo da me, Kelly è via con i bambini, e il tuo caro amico Trè a quanto pare soffre di solitudine...-

-Non vorrei che combinassero..emm guai, diciamo così...-. Dio gli sembrava di parlare di un bambino di 4 anni.

-Non ti preoccupare, nel caso chiamo la baby-sytter.- Tagliò corto il bassista.

Billie acconsentì a portare Mike fino da Chris per le due e mezza e chiuse la conversazione.

Guardò l'orologio. Le dieci e mezza.

Era ancora tropo rincoglionito per fare qualsiasi cosa, quindi decise di sdraiarsi due minuti sul divano. Minuti che diventarono ore, e mentre ronfava beatamente Mike uscì finalmente dal bagno, accompagnato da una nube di vapore e da un miscuglio nauseante di ogni profumo e sapone che aveva trovato in quel cubicolo.

Si avvicinò al divano in cui Billie stava beatamente sognando e lo squadrò.

Era triste Mike, non capva perchè Billie lo trattasse così male. E' vero, forse aveva un po' esagerato la sera prima ma aveva bevuto un po' troppo e d'altra parte lui faceva sempre la parte del serio, di solito era Billie il maniaco affamato di sesso. E di punto in bianco si comportava in quel modo acido e scontroso. Si avvicinò al volto del cantante e spostò una ciocca di capelli dalla fronte pallida.

“Chissà cosa sogni...” pensò.

In quel preciso istante, Billie aprì gli occhi e si trovò a due centimetri da quelli azzurri del suo bassista. Con una mossa degna dell'Eletto di Matrix sgusciò via dal divano, corse verso il tavolino al fondo della saletta e afferrò il telecomando, minacciando il biondo. Tutto ciò nel giro di 5 secondi netti.

-Che cosa cazzo ti avevo detto? Io, mettitelo bene in testa, non sono gay! E' chiaro genio? Cos'è ieri sera uno dei gorilla del tavolo accanto ti ha picchiato troppo forte e non riesci più a riattivare i pochi neuroni buoni che avevi?- ululò Billie esasperato, puntanto il telecomando verso l'altro, allibito.

-Ma..-

-Ma cosa?- sputò fuori il nanetto

Mike alzò le spalle, nel gesto più naturale possibile e rispose con semplicità -Io ti amo.-

Billie rimase spiazzato da tutta quella sincerità.

-E non capisco tutta questa freddezza che hai nei miei confronti, fino a due giorni fa tra noi andava tutto bene, eravamo felici, mi amavi.. e ora... ora sembra che tu ti sia dimenticato tutto!- buttò fuori il bassista.

Billie era senza parole. Quando mai aveva amato Mike? Ok, come amico si, ma non nel modo che intendeva lui.. Eppoi cos'era quella dtoria dei due giorni prima? Cosa aveva dimenticato? Gli scoppiava la testa.

-Senti Mike.. ne... ne parliamo stasera ti va? Ora ho un impegno e... ti porto da Chris.-

Uscirono di casa in silenzio e , sempre in silenzio, presero un taxi che li condusse alla casa di Chris.

Mike era incazzato e deluso e mentre guardava fuori dal finestrino ripensava ai vecchi momenti passati con Billie che in quel momento era divorato da sensi di colpa per qualcosa che non riusciva a comprendere.

Scesero dalla macchina e suonarono alla porta.







Oooook spero di avervi divertito almeno un pò con queste poche paroline insulse =) come al solito singrazio tutti quelli che leggono e in particolare la mia fedelissima:
_DyingAtheist    : carissima! Sono molto felice che ti piaccia questo nonsense patetico XD  e anche che ti piaccia questa menata prodotta dla mio cervellino malato u.u perdona il ritardo schifoso XD 

E ora, nel prossimo capitolo finalmente verrà svelato il mistero! Dove saranno finiti Mike Trè  e Dom?  per sapere vi basta solo restare sintonizzati, nella speranza di riuscire ad aggiornare prima questa volta u.u alla prossima miei prodi! Stay tuned                  

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