Ordering Around

di Inessa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kiss Me ***
Capitolo 2: *** Stay ***
Capitolo 3: *** Bar The Door ***



Capitolo 1
*** Kiss Me ***


Disclaimer: Arthur e Merlin non appartengono a me ma a chi ne detiene i diritti.

Note: Una stupidaggine di cento parole esatte, solo perché mi piaceva il prompt e volevo scrivere sulla canon era e di established relationship. Il prompt è quello di ieri di "Un prompt al giorno" di Fanworld.it, "Baciami", che ho visto troppo tardi, quindi l'ho scritta con un giorno di ritardo e non partecipa all'iniziativa.
La segno come "raccolta" perché io e le singole drabble non andiamo d'accordissimo XD trovo uno spreco una storia sola per una drabble, quindi altre le inserirò eventualmente a seguire.
Già che ci sono, vorrei cogliere l'occasione per ringraziare chi ha messo le mie storie precedenti tra le preferite/seguite/ricordate, perché non c'è un sistema per ringraziare anche loro :)


Ordering Around


«Lucida la mia spada, Merlin.»
«Sì, sire.»
Uno sbuffo.
«Metti in ordine la mia stanza, Merlin
«Sì, sire
Occhi al cielo.
«Baciami, Merlin.»
«Sì, s… cosa? È un ordine anche questo?»
Un sopracciglio sollevato.
«Ovvio che no», risponde il principe sorridendo e si avvicina in attesa.
Merlin continua a guardarlo dubbioso, poi gli stringe la casacca con una mano, lo attira a sé goffamente, serra gli occhi e fa congiungere le loro labbra.
Quando si stacca Arthur sorride ancora.
«Sapevo che per fartelo fare avrei dovuto dire che non era un ordine».
Una spinta giocosa e poi di nuovo Arthur.

Fin.

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Capitolo 2
*** Stay ***


Titolo: Stay
Pairing: Arthur/Merlin
Rating: Giallo
Lunghezza: 443 parole, flashfic.

Disclaimer: Arthur e Merlin non mi appartengono, blablabla.

Salutino: Sto andando a prendermi il secondo capitolo della tesi corretto e a consegnare il terzo con un mal di testa atroce ç_ç se non dovessi tornare, vi lascio questa piccola eredità.
 

Stay

 

Il Principe quel giorno era maledettamente irritabile. Aveva preso parte ad un consiglio col re e, rientrando nelle sue stanze, aveva urlato contro una povera servetta che, per lo spavento, aveva rovesciato a terra il vassoio pieno di ampolle che aveva in mano.

Merlin, ovviamente, si era beccato una dose piuttosto consistente di insulti. Non aveva reagito, optando per servire in fretta la cena e rassettare in silenzio la camera.

Arthur aveva mangiato nervosamente, lasciando cadere ogni tanto con stizza le posate e toccandosi la testa.

Quando sembrò aver finito, Merlin gli si avvicinò cautamente, si scaldò le mani sfregandole tra loro e poggiò delicatamente i polpastrelli sulle tempie del Principe. Questi sussultò lievemente, dando segno di non averlo sentito avvicinarsi e, dopo qualche attimo, si abbandonò a quel contatto, rilassandosi sotto il massaggio esperto del servo.

Merlin sorrise e continuò a muovere le dita. Quando Arthur abbassò la testa all’indietro verso la spalliera della sedia, con gli occhi chiusi e il viso più disteso, non resistette alla tentazione. Si abbassò, nonostante la strana angolazione, e gli sfiorò le labbra. Prese come positivo il fatto che l’altro non lo avesse mandato immediatamente al diavolo e lo fece di nuovo, in maniera più decisa. Gli catturò la bocca in un bacio morbido, solo uno sfiorarsi di labbra, quasi volesse semplicemente sentirne la consistenza.

- Meglio? – chiese sorridendo, così vicino da sentire il fiato di Arthur sul mento.

- Sì, Merlin, sei un mago, - disse sarcastico e Merlin sorrise amaramente a quella battuta.

- Ditelo subito, la prossima volta, di avere mal di testa, - lo ammonì chinandosi un’ultima volta.

Il Principe si limitò ad un grugnito.

- Venite, Vi metto a letto, - sussurrò Merlin alzandosi e tirandolo per un braccio.

Lo spogliò lentamente, gli fece indossare i pantaloni che usava per dormire e poi gli diede un bacio alla base del collo, prima di farlo sdraiare sul letto a baldacchino e coprirlo.

- Buonanotte, - disse e si voltò per allontanarsi.

Una mano gli artigliò un polso, facendolo voltare. Arthur era sdraiato a pancia in giù, aveva il viso seppellito nel cuscino e la sua voce gli arrivò attutita ed appena decifrabile.

- Resta.

Merlin sorrise. Arthur non riusciva a non camuffare le sue richieste da ordini, anche quando sembrava così indifeso. Si liberò dalla sua stretta e si spogliò a sua volta, per infilarsi sotto le coperte già tiepide per il calore del corpo dell'altro.

Non appena fu sdraiato, Arthur lo attirò a sé e si accucciò contro di lui, strofinandosi sul suo petto come un gattone sazio e soddisfatto.

- Vuoi che ti canti una ninna nanna? - gli sussurrò tra i capelli.

- Taci, Merlin!

A dispetto, Merlin si sentì stringere più forte.  

Fin.

 

Nota: dal "Voi" al "tu" è voluto. Grazie per aver letto :)

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Capitolo 3
*** Bar The Door ***


Titolo: Bar The Door
Disclaimer: Sto studiando, quindi Arthur e Merlin non mi appartengono e non sono miei.
Lunghezza: 300 (tripla drabble)
Rating: Giallo
Prompt: sì, anche stavolta c’è il prompt, come nella prima. E stavolta sono anche in tempo, perché il prompt è quello di oggi di Un prompt al giorno di Fanworld.it, spranga volutamente rigirato a mio piacimento (Shadriene ha detto che potevo >_< e se lo dice lei, è così).


Bar The Door

 

Arthur non gli chiedeva mai di restare per la notte.

Tranne quando era malato o in punto di morte (ma avrebbe preferito dormire da solo, piuttosto che vederlo succedere ancora, grazie) o Camelot stava per essere attaccata dal forsennato con manie di grandezza di turno. I Pendragon avevano molti nemici. E in quei casi non era molto piacevole.

Quindi, quando il principe iniziò a baciargli il collo, lentamente, fino alla spalla, Merlin rimase in attesa del momento in cui lo avrebbe mandato via.

Forse approfittando di lui, prima. Perché sì, Arthur se ne approfittava. Lui non ci teneva, pensò, mentre l'altro gli infilava le mani sotto la casacca e un brivido gli scuoteva le membra. Poi iniziò a toccarlo dovunque e, sì, a volte sembrava davvero che ci tenesse quando faceva così.

Quando infine il principe gli infilò una mano in un posto in cui non avrebbe seriamente dovuto infilarla, Merlin si lasciò sfuggire un lungo gemito.

«Merlin, spranga la porta,» gli sussurrò in un orecchio e poi gli sfiorò il padiglione con la punta della lingua.

«Sì, sir… adesso

Proprio mentre Arthur si approfittava di lui? Non gli sembrava per niente leale.

«Se sprango la porta non potrò più uscire,» provò flebilmente a rifiutarsi, con la voce spezzata dal piacere.

«Appunto,» sussurrò Arthur con tono predatore, prima di gettarlo sul letto.

«Oh,» rispose articolatamente, e si sollevò per allontanarsi.

«Dove credi di andare?» gli chiese il principe divertito.

Ecco, aveva già cambiato idea.

«A… sprangare la porta?»

Arthur lo guardò come se fosse incredibilmente stupido.

«Ah, oh…»

Sempre meglio, Merlin. Poi sorrise furbescamente e gli si illuminarono gli occhi. Un rumore di legno e ferraglia indicò che suddetta porta era stata infine sprangata.

«Bene, ora ‘sta zitto e spogliati.» E chi era, lui, per disobbedire agli ordini del principe?

Fin.


 

Note dell’autrice: Una storia dall’alto contenuto intellettuale, come potete vedere. In questo periodo non dovrei perdere nemmeno dieci secondi per bere un caffé, e invece non riesco a stare lontana dal fandom *ride isterica* so che non dovrei andarne fiera. Spero che non sia eccessivamente idiota, ma quel prompt, quando l’ho letto, ha fatto girare tutte le mie rotelle più stupide implorandomi di essere frainteso.

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