Il suo piccolo Miracolo o la sua più grande Tragedia?

di Antiva
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sogni o realtà?: ***
Capitolo 2: *** Posta: ***
Capitolo 3: *** Può essere così terribile il Destino?: ***
Capitolo 4: *** Natale a Casa Malfoy: ***
Capitolo 5: *** L'arrivo: ***
Capitolo 6: *** Piccole crepe nelle Maschere: ***
Capitolo 7: *** Compiti per casa: ***
Capitolo 8: *** Rimorsi: ***
Capitolo 9: *** Sforzi: ***
Capitolo 10: *** Fragilità: ***
Capitolo 11: *** Spaccature: ***
Capitolo 12: *** Pioggia salata: ***
Capitolo 13: *** False Verità: ***
Capitolo 14: *** Preoccupazioni negate: ***



Capitolo 1
*** Sogni o realtà?: ***


Il suo piccolo Miracolo o la sua più grande Tragedia?

 

Cap.01

Sogni o realtà?:

 

[Draco POV]

-Draco?- Qualcuno mi chiama. Non so chi sia. Ma la sua voce mi attrae così calda e dolce -, mi giro.

Lei.

Sorride. Sorride a me? Gli occhi I suoi occhi sono come la sua voce. Calda, dolce. Sembrano sciogliersi. Mi viene vicino, non può essere, lei non viene vicino alla Serpe. Mi guardo in giro, ci siamo solo noi, non so nemmeno dove siamo, tutto a parte lei è così sfocato, così insignificante Ma, alla fine, che importanza ha? Che importanza ha se c’è lei con me?

Voglio venirle vicino anch’io, ma sono fermo a guardarla, incredulo, incantato... Incantato dai suoi occhi, dai suoi capelli, dal suo sorriso Pochi mi sorridono, lei, poi, non l’ha mai fatto.

Si sta avvicinando, ma il sorriso non svanisce Tendo leggermente le braccia, non troppo, anzi, le alzo appena... E’ solo che ancora non ci credo, insomma Così di improvviso Non mi odiava, anzi sembrava volesse corrermi incontro Abbracciarmi. Poi

 

 

Poi, di colpo, tutto si oscura, si blocca. Stavo solo sognando. Di nuovo Di nuovo lei. Lei: La donna che infestava le mie notti da anni.

Non apro gli occhi. Non li apro perché ogni mattina la delusione era la stessa: Lei non c’era, lei non c’era mai quando mi svegliavo. Sono semplicemente solo, come nella vita del resto.

“Draco, lei non c’è, tu lo sai.Me lo dicevo ogni mattina, sperando di riuscire a evitare la delusione. Apro gli occhi. Nessuno Rimasi deluso, in fondo quella stupida frase non aveva mai funzionato.

Rimango a letto ancora qualche minuto, il tempo per prepararmi mentalmente a rivivere la solita giornata. Pronto a fare lo stesso degli altri anni. Insultarla, disprezzarla. È giusto così, questo mi è stato insegnato.

“Questo è quello che deve fare un Malfoy.”  Le parole di mio padre riecheggiano amaramente nella mia testa.

Infondo è la verità, è questo quello che devono fare i Malfoy. Così è sempre stato. Così sarà sempre. Purosangue e mezzosangue, grifondoro e serpeverde. Due mondi troppo diversi per coesistere. E’ come essere il buono e il cattivo di una favola

Ciò che lega questi due mondi possono essere solo odio e disprezzo. Nient’altro.

Non c’è spazio per il resto.

 

Mi vesto, mi preparo per le lezioni. Un’altra lunga giornata mi aspetta. Noiosa, ripetitiva, uguale a tutte le altre.

Ma Draco Malfoy si sbagliava... Non sapeva che quel giorno avrebbe dato il via a cose che lui non avrebbe mai potuto immaginare. O forse su cui non osava fantasticare per paura della delusione. Il punto è che lui ancora non capiva Quel giorno avrebbe dato inizio al Suo piccolo Miracolo o alla Sua più grande Tragedia?

Stava solo a lui deciderlo.

Le ore passano lente. Passano lente perché avevamo fatto lezione solo con le altre case non con i Grifondoro, non con lei. Ho chiesto il perché ai miei compagni, il mio amico (l’unico che credo di poter chiamare così, almeno) Blaise sembra sapermi rispondere. Quel ragazzo sa sempre tutto O quasi.

-Perché oggi niente Grifondoro? Non era programmata un’ora con loro?- Dico a Blaise mentre ci incamminiamo verso il nostro dormitorio, con aria tipo “Te lo-chiedo-tanto-per-fare-conversazione”.

Blaise mi guarda, sa perché lo domando, credo sia l’unico a conoscenza della mia ossessione per la mezzosangue. Ma, per fortuna, non me lo fa notare, non davanti agli altri  A parte qualche sorrisetto bastardo qualche volta. E sembrava essere una di quelle volte.

-Non sei felice? Così non li abbiamo trai piedi.-

-I Grifondoro non mi fanno né caldo né freddo. Sono insignificanti.- Bugia. Mi irrita vederli anche a metri di distanza.

-Ah Allora perché me lo domandi?- Mi domanda con aria innocente. Il sorrisetto bastardo si allarga.

-Era solo per fare conversazione.-

-Ah Quindi non è che tu abbia un “certo particolare motivo di interesse”?- Mi dice facendo le virgolette con le dita.

-Cosa? No! E smettila di fare l’idiota.-

-Ah-

-La smetti di dire “ah”?!- Dico aprendo la porta della nostra stanza, poi quando siamo entrati me la chiudo alle spalle.

-Sei preoccupato per la Granger?-

-La Mezzosangue? Certo che no. Non vedo che c’entri quella adesso! Se non volevi rispondere potevi dirlo subito.-

-Come sei isterico- Dice buttandosi a peso morto sul MIO letto. Si mette le mani dietro la testa e sprofonda per bene sul MIO cuscino. Perché usare il MIO letto quando il suo è a un solo metro di distanza?!

Sto per protestare ma lui ricomincia a parlare Dicevamo? Oh, sì Dell’ora di assenza dei Grifondoro.- Sta prendendo tempo apposta quel bastardo. Lo fa sempre quando voglio sapere qualcosa Vuole mettermi ansia! Dopo sproloqui vari finalmente sembra volermi spiegare.

-Allora Dicono che ci sia qualcosa per cui convocano le case: Un progetto di babbanologia, credo. Prima i Grifondoro, dopo i Serpeverde, e poi alla fine Corvonero e Tassorosso.-

-E che cosa dicono?-

-Ah, non so dirtelo! Non sono mica l’oracolo. Comunque non mi sono nemmeno preoccupato di scoprirlo, tanto ci convocano oggi pomeriggio. Per qualche sola ora di differenza non  c’è poi tanto bisogno di preoccuparsi.-

Mi lascio cadere su una sedia. Non sei preoccupato neanche un po’? Babbanologia-  Faccio una smorfia Come minimo sarà una gita trai babbani!-

 

Quattro ore dopo i Serpeverde sono stati convocati in sala grande, piena di bisbigli e lamenti degli studenti. Cosa volevano i professori per disturbarli durante il loro pomeriggio di svago? Era davvero per Babbanologia?  Per Draco Malfoy, babbanologia, era la materia più stupida che potesse esistere. Cosa ci poteva essere da imparare da tutti quei babbani? E perché ci sarebbe stato bisogno di convocarli per una così insignificante materia? Era strano. Delle gite o delle ricerche normalmente si parla in classe.

 

Sbuffo. Che vogliono? Cos’avevano da chiamarci per una stupida materia come quella?

Blaise prende posto vicino a me. Qui siamo tutti scocciati. Potevano chiamarci durante la lezione, come con i Grifondoro Almeno ci saremmo risparmiati un’altra stupida ora di scuola!

Poi Silente parla e la maggior parte di noi si zittisce, perfino io mi metto ad ascoltarlo: Ero curioso, ma ascoltavo soprattutto perché prima facevamo, prima uscivo a fumarmi una sigaretta.

-Buongiorno a tutti ragazzi! Vi abbiamo riuniti qui oggi per informarvi che la Scuola di Hogwarts ha aderito a un progetto in collaborazione con il Ministero. Come voi sapete è in vigore l’accordo magico-babbano secondo il quale è vietato usare magia davanti a un non-magico, proprio per questo bisogna imparare a stare tra loro senza venire riconosciuti o insospettirli, il punto è che non tutti i nostri alunni saprebbero come comportarsi con i babbani senza venire scoperti: per risolvere questo problema la Professoressa Charity Burbage ha proposto una soluzione.

Grugniti di disapprovazione aleggiano nella sala, la Burbage non è particolarmente amata, almeno non da me e non dai miei compagni di casa.

Poi  la Prof. si mette a spiegare la sua “soluzione”:

-Per abituarvi a poter stare accanto ai babbani senza creare problemi a voi e al ministero e anche ai babbani stessi, sarete assegnati agli alunni della scuola più a stretto a contatto con il mondo dei non-magici. Il numero degli ospiti sarà scelto a seconda della disponibilità dell’abitazione, alloggerete nelle loro case per due settimane, cioè dal 26 Dicembre al 10 Gennaio, così da limitare le perdite delle ore scolastiche a un solo giorno potendo sempre passare il giorno di Natale con le vostre famiglie.- Tutti nella sala cominciano a lamentarsi apertamente e a tartassare di insulti la Burbage  con il vicino.

 -Saranno i vostri genitori, sia per chi ospita, sia per chi verrà ospitato, a decidere se aderire o meno. Ma vi ricordiamo che darà molti crediti per la mia materia.- Dice cercando di sopraffare le voci degli studenti.

Mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo. Due settimane trai babbani evitate: mio padre non accetterebbe mai di farmi fare una cosa del genere.

-Il progetto è stato organizzato all’ultimo momento ma bisogna rispettare certi tempi, perciò ai vostri genitori è già stato inviato il modulo. Ci devono dare risposta entro due giorni. Gli abbinamenti dei vostri alloggi e i vostri ospiti saranno dati a sorteggio e resi pubblici appena pronti.-

Ormai nessuno la ascolta più, tanto ben pochi dei genitori dei serpeverde accetteranno di aderire a questa stupida roba. Dopo qualche altra stupida informazione ci lasciano andare. Anche fuori dalla porta non si fermano i bisbigli di disapprovazione, credo che nessun alunno dei nostri sia d’accordo con questa cosa.

Mentre il Malfoy girava con il suo gruppetto per la scuola, sollevato dal potersi sottrarre a quello stupido progetto, nel dormitorio Grifondoro tre ragazzi discutevano sull’idea della loro Professoressa.

 

 

[Hermione POV]

-Ron! Basta lamentarti! Lo sgrido io, satura da tutte quelle sue lamentele.

-Oh, Herm! Non crederai davvero sia una cosa sensata? Metti che ci capita un serpeverde, Malfoy per esempio!-

-Ci ho già pensato, ma non crederai davvero che il padre di Malfoy accetti. Suvvia! E poi quante probabilità ci sono che capiti proprio a uno di noi tre? E, a dirla tutta, io sono contenta se mia madre e mio padre accettano, la Professoressa ha detto che da credito.-

-Ma chi se ne frega del credito! E poi tanto tu hai già tutti i voti massimi!-

-Ma mi aiuterà ai M.A.G.O.!-

-Ma come fai a preoccuparti già dei M.A.G.O.?- Mi dice lasciandosi sprofondare sul divanetto rosso della sala.

Harry è rimasto a guardare la nostra piccola lite senza dire una parola, ormai cercava di non mettersi più in mezzo dato che ogni volta si ritrovava in una pessima situazione tra me e Ron quando litigavamo.

-Harry?!-  Gli urliamo noi due in coro per incitarlo a darci un parere, lui non risponde.

Io allora aggiungo sbraitando Ma non hai niente da dire?!-

-Ehm-

-Cosa?- Lo incalzo io.

-Be’ Sono sicuro che abbiate ragione entrambi-

-Ma che risposta è?- Gli fa Ron. Pensi che sia giusto o non sia giusto questo progetto della Burbage?-

-Aaaah  Io Be’ Tanto i Dursley non accetteranno.- Io sbuffo, finisce sempre a risponderci così o a cercare di restare nel mezzo con altre risposte stupide.

-Beato te! Ma non ci hai ancora detto se per te l’idea della Bur-- Gli dice Ron ma non fa in tempo a finire di parlare che Harry mette su una scusa idiota per evitare di dover rispondere.

-Scusatemi, ma ehm Ginny non fa altro che chiedermi aiuto con i suoi compiti Lo sapete, no? Dato che sono più o meno gli stessi dei nostri anni scorsi spera che io la possa aiutare Insomma mi aspetta in sala grande. A dopo, eh!-

Ron, quando vede Harry uscire, si alza e se ne va lanciandomi qualche occhiata malevola, anche se non gli è venuta molto bene.

Io sono terribilmente irritata, non per quelle sue stupide occhiate, ma perché senza dubbio se ne va da Lavanda che, da quando ha visto che tra noi la situazione si sta raffreddando, ha ricominciato a fargli la corte.

Mi lascio sopraffare dai pensieri. Io sono innamorata di Ron, ma lui non fa altro che farmi soffrire. Quant’è ingiusto tutto questo! Io avvolte perfino piango per lui! Ma, invece, Ron è sempre così indifferente a tutto quello che ci succede. Tra noi sta andando tutto peggiorando, dai piccoli litigi che possono essere risolti con una risata, adesso può capitare che non ci parliamo per giorni.

Non saprei dire da dove fosse cominciato tutto questo No, ok lo ammetto: Lo so. Ma non l’ho fatto apposta, è tutta colpa di Lavanda che quando io e lui ci stavamo finalmente riavvicinando ha cominciato a fissarlo tutta maliziosa -sembrava lo mangiasse con gli occhi!-, e poi mi bastava girarmi che loro erano lì:

Lei che rideva a tutte le sue battute idiote, e lui che si vantava di Quidditch.

Io allora ho cominciato a diventare un “pochino” possessiva  Chi non lo avrebbe fatto?! Ma lei continuava a fissarlo, voleva portarmelo via, e io così ho cominciato a fare un sacco di domande a Ron Dove andasse, con chi andasse Tra noi, insomma, la situazione ha finito per irrigidirsi. Ora litighiamo un po’ per tutto, e io sono sempre così tesa Ma giuro che lo amo! Lui mi piace da anni.

Sbuffo.

Perché i rapporti sono sempre così complicati?

 

 

 

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

Spero di avervi incuriosito un pochino!^^… Questa è la mia terza FF (senza contare una piccola one-shot collegata a una di quelle FF)… So di non essere molto brava a scrivere! Ma spero che vi piaccia… E che poi, sempre se vi va, recensiate… Ma sono contenta anche solo che abbiate letto! Mi fa davvero piacere!

Non mi faccio problemi con le critiche (se sono costruttive, ovvio)… Anzi, credo di aver bisogno di consigli e di aiuto! Quindi se deciderete di volermi dare qualche consiglio o parere credo proprio che mi aiuterà e non potrei far altro che ringraziarvi! :D Insomma, vorrei sapere se vale la pena postare altri capitoli o meno! Se non fosse stato per Slab probabilmente non avrei postato nemmeno questo capitolo!! Ti ringrazio!!!! xD… Ciao! Al prossimo!

 

PS: Il carattere della FF l’ho cambiato un sacco di volte…. Va bene? Si legge?

PPS: Potrei fare in ritardo con gli aggiornamenti TT___TT.. ma farò del mio meglio per evitarlo! E’ solo che l’avevo cominciata con il presupposto di scriverla quasi tutta e solo poi di postarla,(così da farlo giorno per giorno)… per la paura di postare in ritardo!

 

Ciao e grazie!

 

Giada

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Capitolo 2
*** Posta: ***


Cap.2

Posta:

 

[Draco POV]

 

Tengo tra le mani la lettera di mio padre. Impossibile. Non può accadere a me. La rileggo, devo essermi sbagliato: Mio padre non mi farebbe mai fare una cosa simile.

 

Caro Figlio,

Prima che tu mi chieda spiegazioni ti scrivo questa lettera: eviteremo della corrispondenza inutile. Sarai già venuto a sapere del progetto di Charity Burbage e del Ministero.  Il Ministero mi tiene il fiato sul collo, sembra che non si fidino abbastanza, abbiamo bisogno di metterci sotto un’altra luce, Draco. Come se non bastasse si aspettano sempre più denaro. Tutto questo non va affatto bene e di conseguenza ho bisogno che tu ci faccia buona pubblicità. È necessario che partecipi al progetto: passerai  due settimane nel mondo babbano. Dobbiamo assecondare il più possibile il Ministero. Non voglio ulteriori discussioni, è già tutto deciso.

 

PS: Anche la famiglia Zabini probabilmente parteciperà, il Ministero ormai lascia in pace ben pochi dei nostri conoscenti, soprattutto quelli a noi più intimi.

 

 

L.M.

 

 

La stringo forte nel pugno. Come può farmi una cosa simile?

“E’ necessario”, “E’ già tutto deciso”: E’ questo tutto quello che mi sa dire? Chi se ne frega della Burbage, del Ministero,.. E di questo maledetto progetto!

-Cazzo!- Tiro un pugno alla scrivania. Blaise intanto mi era stato a guardare dal mio letto. Che succede amico?-

Io in tutta risposta gli tiro il cartoccio che tenevo tra le mani. Lui mi guarda con aria interrogativa, poi lo apre. A ogni frase gli occhi gli si spalancano sempre di più, e si è capito subito quando era arrivato al piccolo “PS” perché credo stesse per svenire.

Lui, che mi sembrava nel panico, si calma di colpo, sospira e tira la lettera nel cestino. -Dovevo immaginarmelo-

-Tutto qui?-

-Be’ i miei mi avevano detto che il Ministero si faceva sospettoso. Che altro possono fare?-

-Ma perché farci partecipare a questa roba? Tra i.. babbani- Mi lascio sfuggire una smorfia.

-Ora come ora non possono rifiutare nulla di ciò che propone il ministero.-

-Vuoi dirmi che non sei arrabbiato?-

-Te l’ho appena spiegato, che scelta hanno? Hanno bisogno di mettersi in buona luce.-

Io sbuffo. Poi, mi riprendo, forse ha ragione. Ok,ok Ora levati dal mio letto.-

-Ma perché? E’ così comodo il tuo!-

-Ma se sono completamente uguali!-

-Non è vero.-

Tanto da lì non si smuove. Ci rinuncio. Mi stendo sul suo letto, mi sa che anche stanotte dovrò dormire nel qui. Lo guardo in cagnesco, possibile che io, Draco Malfoy, non possa nemmeno scegliere in quale letto dormire?

-Cos’è quello sguardo crudele? Se non vuoi dormire nel mio letto, vai da Pansy o qualcun’altra, poi dormi da loro. Non credo ci penseranno due volte a offrirti un letto caldo per la nottata -  Dice ridacchiando.

Stavo prendendo in considerazione il consiglio del mio amico, ma mentre cercavo di scegliere la fortunata Mi è saltato alla mente un grave, grave, problema riguardo quello stupido progetto.

E se mi capita la Granger?

 

 

 

[Hermione POV]

Crediti in più Sarebbe fantastico!

Cercavo di addormentarmi ma ero troppo eccitata. È veramente una bella idea, tanti non sanno nulla dei babbani La Professoressa ha avuto proprio un’idea fantastica. E poi è anche il momento giusto, con le vacanze di Natale tanti sarebbero andati in giro, magari anche davanti a dei babbani, e avrebbero rischiato di dare troppo nell’occhio Invece, in questo modo, si potranno abituare le nuove generazioni a convivere con i non-magici.

Però, non è detto che possa partecipare, dipende dai miei genitori, e pensadoci bene in casa non abbiamo abbastanza spazio

Cavolo! Così non se ne farà niente, sospiro. Spero di poter partecipare comunque, magari prendiamo il materasso che usava mia cugina e e niente! Dipende dalla disponibilità della casa, quindi niente stanze libere uguale niente progetto. Se ci sono anche i miei genitori non ci sarà certo spazio, la mia non è una casa grande!

Uffi

 

Il giorno seguente A pranzo:

 

[Hermione POV]

 

Ron è distaccato, non mi parla. Perché mi detesta così tanto? Scommetto che è Lavanda a imbottirgli la testa con tutto quell’odio! Almeno non si siedono vicini a pranzo, non lo sopporterei: Quell’oca vicino a me? Mi vengono i brividi al solo pensiero.

Vorrei poter dire che è colpa di Lavanda Ma è solo colpa tua Ron! Sembri amarmi e poi ti tiri indietro. Mi sembra quasi che tu lo faccia di proposito E’ così divertente giocare a tira e molla con i miei sentimenti? Hermione , Lavanda, Hermione, Lavanda, Perché devo venire io subito dopo che con un’altra non ha funzionato?

E dopo tutto quello che mi fai, hai anche il coraggio di arrabbiarti? Ne hai di fegato Ronald

 

Un gufo porta la posta lasciandola cadere sul tavolo, giusto davanti a Ron.

Lui se la passa un poco tra le mani, ne prende una tutta rosa per sé, tempestata di cuoricini, più uno pulsante a sigillarla Cuoricini: La firma di Lavanda.

-Questa deve essere di Lavanda.- Dice ad alta voce per farmi sentire. Com’è carina! Non trovi che sia carina, Harry?-

-Si Molto carina, Ron... E’ piena di cuori-

-Già, Harry! E’ proprio piena di cuori!- Dice scandendo le parole e senza abbassare il tono della voce. Lavanda è sempre molto dolce con me-

-Va bene, Ron!- Gli dico io E’ piena di cuori! Fantastico! Ora posso vedere se c’è posta per me? Grazie.-

Lui mi grugnisce e mi passa il mucchio di lettere Non lo sopporto quando fa così, perché deve essere così bambino?

 

 

Smisto un po’ le lettere dandole a quelli più vicini a me, finché non trovo la mia, è da parte di mia madre, riconosco la grafia. Sorrido, quanto sento la loro mancanza!

 

 

Hermione, tesoro, ci manchi tanto! Là va tutto bene? Tutto apposto?

Non siamo abituati a inviare lettere così, ma abbiamo voluto provare, la Scuola ci ha dato uno dei suoi gufi… Ma mi mette paura! Sembra sempre mi voglia mordere!

L’hai trovato il fidanzatino? E’ Ronald, vero? Perché non ce lo porti ogni tanto?

La Scuola mi ha inviato un modulo per un progetto, c’è scritto che da dei crediti… Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere partecipare, così ho accettato. Però mi hanno fatto sapere che tutto dipende dallo spazio disponibile in casa: E la nostra non è molto grande, però il tuo Preside ha detto che era ingiusto che, per un motivo così futile, una ragazza diligente e studiosa come te debba rinunciare alla partecipazione al progetto, quindi ha detto che va bene lo stesso… Poi con le stanze ci organizziamo noi. Visto? Mamma e papà una soluzione la trovano sempre.

Siamo sempre orgogliosi di te! Ti vogliamo bene!

 

Con tanto affetto,

Mamma e Papà

 

 

 

-Harry, guarda!- Gli dico mettendogli sotto il naso la lettera -Mia mamma e mio papà hanno detto che parteciperò al progetto!-

-Sono felice per te, Herm! Anche se sinceramente non so che cosa te ne farai dei crediti!- Mi dice ridendo. Speriamo solo non ti capiti un Serpeverde!-

-Oh, no! Nessuno dei seguaci del furetto accetterà partecipare ad una cosa simile!-

-Già, e poi i loro genitori non vorr--

A questo punto, ovviamente, Ron ci interrompe, fermandosi dal sbandierare la sua letterina a tutti i compagni Harry! Guarda cosa mi ha scritto Lavanda!-

Harry legge, poi comincia a ripetere con la voce spezzata dalle risate.

“Ronnino, il mio cuore batte per te come le ali di un colombo in primavera”-

-Non te l’ho data per leggerla ad alta voce!- Gli dice strappandogliela di mano, ma la tiene per poco perché arriva subito tra le mani dei fratelli.

-… “Sei così bello quando i tuoi capelli, rossi come la nostra passione, si agitano al vento”- Recita Fred, mentre George fa degli “Aaah” come sottofondo portandosi le mani alla fronte in segno di svenimento...

Ron approfitta delle risate di Fred e George per riprendersi la lettera.

-E’ mia!-

Anch’io rido e Ron mi guarda malissimo. Poi arriva Lavanda che se lo porta via a braccetto, ma posso ancora sentire le parole di lei anche se in parte coperte dalle risate del tavolo.

-Ronnino-amorino, ti è piaciuta?- Continuava a chiedergli speranzosa. Che oca

 

Sospiro. Cos’avrà mai quella più di me?

 

 

Il Professor Silente comincia a parlare e io mi distraggo dai miei pensieri.

-Buongiorno ragazzi! Riguardo al progetto che vi abbiamo illustrato ieri, la Professoressa Charity Burbage ha aggiornamenti per voi: - La Prof. comincia a parlare.

-Abbiamo ricevuto buona parte delle adesioni già da oggi, ma gli abbinamenti saranno scelti solo quando saranno arrivate tutte. In ogni caso, i nomi di chi ha aderito sono stati esposti nelle salette di ognuna delle vostre case. Si aggiornano autonomamente, e quando avremo ricevuto tutte le adesioni si avranno gli abbinamenti, che, ricordo, sono casuali: quindi non serve scrivere le preferenze sull’adesione, che in questo modo non può nemmeno venire accettata Signorina Brown. - Scommetti che voleva Ron con lei?! Che poi, essendo entrambi più o meno ambientati trai babbani è impossibile li mettano insieme.

 

Per soffocare le risatine, la professoressa si schiarisce la voce. Hem,hem.. Entro domani al massimo dovrebbero essere disponibili. Il Ministero ed io ringraziamo tutte le famiglie che hanno aderito.-

 

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

Ecco qui il perché dell’adesione della famiglia Malfoy… Ma tra qualche capitolo potrete capire com’è … ehm… Complicata! La situazione della famiglia… Che è messa molto peggio di quanto vuole dire Lucius al figlio…

Insomma il motivo per esserci c’è!!u.u… xD

 

Comunque vi ringrazio per le recensioni!!!! *___*… Sinceramente me ne aspettavo meno!!xD

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Spero di sapere che ne pensate in una recensione e… ribadisco che accetto critiche(costruttive xD) e consigli a braccia aperte!!:)

Ringrazio in particolare Slab… Che mi ha consigliato anche nuovi modi per sviluppare la storia!!!:D

(Se c’è qualche errore o cose così ditemi e provvedo con una modifica!!:D)

 

Giada

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Capitolo 3
*** Può essere così terribile il Destino?: ***


Cap.3

 

Può essere così terribile il Destino?:

 

 

[Draco POV]

Non ho dormito, no: Non ci riesco, è semplicemente impossibile con un pensiero simile in testa.

Quel maledetto pensiero, per quanto improbabile, continua a rimbombare:

 

Non voglio sia Lei

Però temo questa eventualità. Che sia possibile? Possibile che mi capiti Lei?

Per un solo secondo forse meno- mi era sembrata una cosa una cosa buona. Errore. Non lo è affatto, come stare solo con lei per due settimane?

Due settimane. Nella stessa casa. Da soli Solo noi, niente Potter, Weasley, Lucius,

Ho fatto in modo di tenermela lontana per anni, due settimane sarebbero capaci di rovinare tutto?

Ma che dico? Perché mi faccio questi problemi? Non so nemmeno se ha accettato, e poi, anche se lo avesse fatto, non è detto che mi capiti proprio lei.

 

Non credo riuscirò a dormire stanotte, però non ha senso rimanere a fissare il soffitto come uno stupido. Me ne vado nel salottino, così almeno controllo il foglio e mi tolgo questo pensiero.

Il foglio degli iscritti c’è già, come ci era stato detto, ma non ci sono scritti gli abbinamenti, sono solo i nomi di chi ha aderito in fila uno sotto l’altro, ogni tanto ne appaiono di nuovi in fondo.

Non hanno aderito in molti, immagino sia perché le loro famiglie non vogliono che i loro figli saltino il capodanno in famiglia Sospiro. Mio padre ha colto l’occasione al volo invece, non che mi dispiaccia perdermi il “Il freddo Capodanno a casa Malfoy”, ma avrei voluto passare più tempo con mia madre anziché un solo giorno.

È tutta colpa del ministero, che vuole da noi? Mio padre non li paga più abbastanza? Be’, almeno speriamo che queste due settimane bastino, perché io con i babbani non farò altro per un bel po’, sia chiaro.

 

I nomi cominciano a muoversi, strappo il foglio dal muro per vederne gli sviluppi.

 

 

 

[Hermione POV]

 

Fisso il soffitto come una scema: Ennesima notte in bianco, e anche le ennesime lacrime

Mi manca Ron. Mi manca davvero tanto. Mi piaceva quando faceva lo stupido, quando ridevamo insieme, quando arrossiva,  Mi faceva sentire bene, mi faceva ridere. Con lui mi sentivo così leggera, senza nessuna preoccupazione, Mi dava l’impressione che anch’io potessi riuscire a dimenticarmi dei problemi ogni tanto.

Ma perché non sei con me, ora? A me mancano i nostri momenti Ma mi sembra che per te non sia lo stesso.

Sono io l’unica che soffre allora? Non t’importa di perdermi, vero?

Pensavo di valere più di così. Non soffri nemmeno un po’? Non ti manco? Non vorrei, ma a me sembra che le cose stiano proprio così A me però tu manchi. Io so di aver bisogno di te vicino, l’ho sempre saputo, Tu no? Non ti senti vuoto quando non ci sono?

Io sì: Forse, perfino troppo vuota.

È orribile pensare che quando io soffro, tu sia semplicemente indifferente.

 

Mi asciugo le lacrime, devo essere forte.

Vado nel salottino, voglio rilassarmi, dovrei aver lasciato un libro sul tavolo, leggere mi farà sentire meglio. Normalmente funziona

-Lumus- Sussurro. Sul tavolo non c’è, mi guardo in giro, l’avrò appoggiato da qualche parte, poi mi accorgo di una cosa.

Il foglio degli abbinamenti, lo avevo completante scordato. Mi avvicino e seguo i nomi col dito.

Tra quelli che ospitano, della nostra casa, siamo: Io, Ginny (non c’è Ron però), più qualche altro,  Sono pochi quelli che conosco, in verità non è che hanno esattamente accettato in molti.

Vediamo i miei possibili ospiti per le vacanze

Scorro i nomi velocemente, ma due mi saltano subito all’occhio:

Blaise Zabini,.. Draco Malfoy,

No No, no, no. C’è un errore. Senza dubbio: è un errore. Deve esserlo!

Non esiste al mondo una cosa simile! Non sta né in celo né in terra!

 

No, non devo disperarmi Non è detto che mi capiti lui!

Ho gli occhi fissi sul foglio Appare qualche altro nome in fondo, poi cominciano a muoversi Le combinazioni!

 

 

 

[Draco POV]

 

I nomi si muovono, si incastrano.

Prima uno poi un altro, si avvicinano e si posizionano sulla stessa riga. Uno dopo l’altro I nomi liberi cominciano a scarseggiare.

Manchiamo io, Blaise, e qualche altro nome Si spostano Blaise Blaise e?

Ginny Weasley?!

Non ho il tempo per dare attenzione al suo risultato, perché è il mio nome a muoversi adesso.

Passa vicino a un primo nome libero, poi un secondo, e avanti così Cominciavo a pensare che non si sarebbe fermato più, ma poi lo fa, si blocca. Si incastra anche il mio.

 

No, non poteva andare davvero così: Non Lei

 

Ho faticato ad odiarla, a insultarla, Può essere così terribile il Destino?

 

 

 

 

[Hermione POV]

 

Il nome di Blaise Zabini si sposta, speriamo non venga da me, Passa oltre il mio nome e non posso fare a meno di tirare un sospiro di sollievo. Vediamo chi sarà la sua compagna? Ginny Weasley! No! Poverina Be’ dai non può andarmi peggio di lei!

Poi il nome di Draco comincia a spostarsi, sento un brivido: Mi ero dimenticata che avanzava ancora lui, Il suo nome si sposta, ne supera diversi altri, e io sono sempre più agitata per ogni riga che supera.

Non me, ti prego non me

Ma invece quel nome, si è fermato: si è incastrato, e l’ha fatto con il mio.

Non posso crederci! Tutti ma lui no! Anche Zabini mi andava benissimo! Beata Ginny!

Non può andarmi peggio di lei, eh? Non potevo nemmeno immaginare quanto sbagliassi poco fa! E qui su questo foglio ce n’è la prova:

Due settimane con Draco Malfoy Può essere così terribile il Destino?

Ho proprio idea che leggere non mi basterà a calmarmi stasera. Come farò? Come mi comporterò? Quanto resisterò prima di soffocarlo con un cuscino?

Oddio! Perché a me?! Possibile che mi vada tutto male? Speravo di avere due belle settimane piene per non pensare a Ron e invece ne avrò due orribili con Malfoy, Quel maledetto furetto: E’ sempre colpa sua! Ma ci trova così tanto gusto?! Scommetto che si è iscritto apposta per infastidirmi! Quanto lo odio! Sempre lì, pronto a offendermi, a insultarmi, oppure a rovinarmi i momenti con Ron! Ricordo chiaramente molte volte, in cui io e lui, eravamo vicini o abbracciati, una volta ci stavamo perfino per baciare E lui che fa? Comincia a insultarlo! Dev’essere fastidioso vedere un bel rapporto fiorire quando i propri sono tutti fatti falsità su falsità: E’ chiaramente tutta invidia la sua, invidia del fatto che io ho una famiglia che mi ama, degli amici, e anche un ragazzo che sono sicura finirà per amarmi... Tutta gente che sentirebbe la mia mancanza.

Basta: Malfoy nemmeno merita di essere nei miei pensieri. Sì, però devo dirlo a Ginny Vado in camera cercando di non far scricchiolare troppo il pavimento.

-Ginny?- Sussurro.

-Ginny?!-

Comincio a scuoterle le spalle. Ma mi senti?- In tutta risposta mi arriva un grugnito tirato

-Ginny è importante-

-Non preoccuparti - Mormora sbadigliando e scuotendo la mano all’aria Ron ti ama, ora  ora torna a dormire- Poi si rigira sprofondando sul cuscino e ne esce un ovattato “Stavo facendo un bel sogno

Io avrò Draco Malfoy nella mia stessa casa per due settimane e tu ti preoccupi del tuo stupido sogno?

-Alzati. Non c’entra niente Ron - Lei non risponde. C’entra con gli abbinamenti, li hanno resi pubblici-

-hmm Li vedrò domattina-

-E se ti dicessi che sei con un Serpeverde?-

Lei sussulta e si alza di scatto. Tu scherzi!-

-No affatto, ma io sono messa anche peggio di te quindi- Ma non mi lascia finire: Lei già è indirizzata al salottino a passo svelto.

Lo capisco subito quando è arrivata, non che fosse stato difficile perché urla:

Blaise Zabini?!-

Io la raggiungo Guarda il mio.-

Lei si porta le mani alla bocca. No,no,no! è uno scherzo.-

-Lo vorrei tanto-

 

 

Angoletto dell’autrice:

Scusate se il capitolo è un tantino corto ^^””… Comunque spero vi sia piaciuto lo stesso xD

Mi hanno fatto piacere tutte le vostre recensioni! Ribadisco: Io alle critiche costruttive.. NO PROBLEM!!!xD

PS: Mi sto prendendo l’influenza (infatti ora scrivo un po’ imapacciata perché ho il termometro sottobraccio xD) quindi se ritarderò con l’aggiornamento mi scuso in anticipo…^^”… (Come se non bastasse ho troppe assenze quindi non posso nemmeno stare a casa -.-“… In più vengo interrogata un sacco in questi giorni!! Lunedì sarò interrogata anche in geografia… T___T)

PPS: Se può essere così crudele il destino, Draco?... Il destino non lo so Ma l’autrice di sicuro!!u.u

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Capitolo 4
*** Natale a Casa Malfoy: ***


Cap.4

Natale a Casa Malfoy:

 

 

[Draco POV]

 

No fisso ancora quel maledetto foglio e me lo infilo in tasca per non doverlo più vedere Tutto ma non questo! Non posso fare a meno di sperare che il mio nome ricominci a muoversi e il mio compagno cambi.

Quanto poteva essere crudele il destino per farmi una cosa simile?!

No, non posso fare questa “gita” o qualsiasi cosa sia Io non ci partecipo a questo progetto, devo convincere mio padre a non mandarmi. Guardo l’orologio: è mezzanotte e venti, e questo significa che oggi è l’ultimo giorno di Scuola; domani è Natale, torno a casa e ne discuto con mio padre Ma che dico? Non cambierà mai idea; magari se ne parlo a mia mamma... No, nemmeno lei riuscirebbe a convincere Lucius

Che il Ministero ci stia mettendo davvero così alle strette? Eppure, almeno da quel che so, mio padre li ha sempre pagati bene

 

Era l’ora di pranzo, e Draco Malfoy sedeva accanto a Blaise Zabini senza proferire parola con nessuno; era pensieroso, preoccupato, e la sua testa stava per scoppiare.

 

-Draco?- Mi chiama Blaise.

-Oh! Draco?!- Mi urla muovendomi la spalla.

-Che vuoi?!- Gli dico acido, scuotendomi per liberarmi dalla sua presa.

-Ma si può sapere cos’hai oggi?-

-Niente Che vuoi che abbia? Infatti non ho niente A parte il fatto che le due settimane del progetto le passerò proprio con Hermione Granger!

-Niente?! Ma se sei pallido quanto un cadavere, non parli con nessuno e- Mi tira per il mantello per avvicinarsi al mio orecchio. Non hai guardato la Granger nemmeno una volta oggi Tenevi gli occhi sul Libro!- Lo dice come se guardare il libro fosse assolutamente una cosa inconcepibile e in effetti per me lo era.

Io mi allontano strattonando il mantello E allora?-

-E allora?!- Mi dice sconvolto Ma Ti senti? Avrei giurato fosse per gli abbinamenti del progetto ma quando sono andato di là il foglio non c’era. Quindi, cos’hai?-

Ho un mal di testa terribile, mi metto una mano sulla fronte e con l’altra tiro fuori il foglio che avevo in tasca.

-Cos’è?-

-Il foglio-

-Il foglio degli abbinamenti?- Annuisco e mi giro verso di lui a gardarlo, curioso di vedere la sua faccia E, come immaginavo, fa una smorfia di disgusto, balbettando G-ginny Weasley?-

Dopo mi guarda e mi dice:

-Ah-ah-ah Sì! Molto divertente DracoStavo quasi per cascarci-

-Ti sembra stia scherzando?-

Lui mi osserva cercando di capire se scherzavo o meno.

-Guarda con chi sono io, invece.- Gli dico io, quasi con aria di sfida.

Lui lo guarda e trasale -E adesso?-

-Era giusto quello che volevo chiederti.-

 

Anche per Hermione Granger l’ora di pranzo era arrivata: sedeva tra Harry e la sua amica Ginny, Ron invece aveva preso posto al fianco di Harry in modo da poter stare lontano da Hermione.

 

[Hermione POV]

Io, Hermione Granger, per la prima (e si spera ultima) volta nella mia vita non sono riuscita a prestare abbastanza attenzione alle lezioni.

Troppi pensieri mi pulsavano in testa:

Come farò adesso? Perché a me? C’è un modo per uscirne?

Come faccio a passare due settimane con Malfoy? Anzi, già un solo giorno mi porterebbe alla pazzia: Non voglio immaginare cosa due settimane sarebbero capaci di farmi!

-Herm’?- Mi chiama Harry preoccupato.

-Harry Scusa se non sono molto di compagnia oggi- Lui abbassa la voce per non farsi sentire da Ron e mi parla.

-E’ colpa di Ron, vero? Che ti ha fatto? Lo sai che è solo uno stupido: non devi ascoltarlo!-

-Nono Harry, tranquillo! È che Sono arrivati gli abbinamenti.-

-Oh, no Hermione Mi dispiace! Chi ti è capitato?-

-M-Malfoy- Anche Ron, che origliava la nostra conversazione, mi sente.

- Te l’avevo detto! Ma tu non mi hai voluto ascoltare!- Mi dice trionfante.

-Be’ Non avevo comunque modo di prevedere una cosa simile, Ronald!-

-Forse, ma io ti avevo detto che-

-Smettila Ron!- Gli urla Harry Così non aiuti nessuno!-

Tra il nostro gruppetto, dopo la rivelazione di Malfoy, per qualche secondo rimane il silenzio; poi però Fred e George si rivolgono alla sorella (la quale era praticamente in stato “comatoso”), sia per capire se fosse ancora viva, e sia, probabilmente, per interrompere il silenzio.

-Ehi, Ginny! La mamma ha detto che ti ha iscritta!-

-Iscritta? E perché nessuno mi ha detto niente?- Chiede sconcertato Ron, ma viene completamente ignorato da tutti.

Ginny, invece, annuisce tremante ai fratelli.

-E chi viene?-

-Z-Zabini-

 

Draco era davanti alla porta di casa, stranamente nessun elfo domestico era venuto a prendergli le valigie. Pensò fossero occupati in cucina per preparare il pranzo, ma normalmente,  ce nera sempre uno ad accoglierlo Non se ne curò particolarmente e passò oltre la soglia, aveva pensieri peggiori di questo ad assillarlo.

 

 

[Draco POV]

 

Busso con gli anelli dorati a forma di serpente della grande porta nera, circondata dal solito marmo bianco e freddo... Per anni era stata la mia casa, ma mai mi era mancata.

All’inizio non arriva nessuno ad aprirmi, poi, quando stavo per bussare di nuovo, la porta cigola e, in basso, uno dei miei elfi, non so come si chiami, non mi ero mai curato di sapere il loro nome, tremolante e con la testa bassa, borbotta flebili scuse per non aver aperto subito e per non avermi preso i bagagli.

Gli butto addosso le valigie con noncuranza e lui quasi perde l’equilibrio.

-Portale nella mia camera, disfale e domani mattina torna per rifarle.-

-S-sì, signorino- Mi risponde annuendo e senza mai guardarmi in volto, poi comincia a trascinare le valigie per le scale.

 

Mi guardo in giro. La casa era rimasta la stessa Tutto così spazioso, il pavimento in marmo nero, scale e colonne in marmo di un bianco purissimo Ma mancava qualcosa: alla mia destra, vicino all’entrata, c’era sempre stato un vaso molto antico che ci era stato dato in ereditata da alcuni nostri vecchi rami della famiglia, ma non lo vedo da nessuna parte. Ma nemmeno questo è un problema su cui soffermarsi a pensare: Domani partirò per passare due settimane trai babbani Con Lei

Hermione Granger

Mi sento colpevole a pronunciare anche solo il suo nome: anche il solo pensare a lei è un tradimento verso la mia stessa famiglia A volte, penso di non essere un “Malfoy” fino in fondo; mio padre non penserebbe mai ciò che penso io per una Mezzosangue: E io dovrei imparare a fare come lui.

Queste cose me le dico sempre, soprattutto quando torno a casa o parlo con mio padre, ma ogni volta che la rivedo la situazione rimane la stessa. Per quanto tempo andrò avanti così?

-Draco!- Mi chiama mia madre.

-Ciao, Mamma- Quanto tempo che non la rivedo. Porta un vestito giallo oro lungo e i suoi capelli sono raccolti in uno chignon Ma la mia attenzione ricade sul suo collo stranamente spoglio:

Ogni anno mia madre, a Natale, indossa una collana magica che cambia sempre colore senza mai ripeterne uno e lei a seconda del colore che ha quel giorno sceglie il vestito, era un regalo di mio padre per il loro anniversario; a quanto ne so collane di quel tipo costano un capitale, non che per mio padre i soldi siano un problema,

Oggi però non la portava. Stavo per chiedergli perché ma lei mi abbraccia prima che io potessi parlare, è sempre stata affettuosa con me, sentivo che mi voleva bene. Mio padre al contrario era sempre freddo nei miei confronti e anche in quelli di mia madre: o almeno non si era mostrato premuroso e affettuoso con lei davanti a me, ma ho sempre preferito pensare che, quando io non c’ero, anche lui mostrasse un po’ di cuore, e questo perché mi dispiaceva pensare che mia madre non si fosse mai sentita amata, quando, invece, una donna come lei merita tutto il contrario

-Vieni, Draco Tuo padre è in sala da pranzo.-

Io seguo mia madre che percorre la stanza a grandi passi tirando appena su il vestito per non inciampare, poi mi ferma.

-No, prima vai a cambiarti e mettiti un vestito più formale. Lo sai che a Lucius non piace vederti troppo Sì, insomma in disordine.- Io annuisco e vado, mia madre sa bene quanto ci tengo all’opinione di mio padre, e cerca sempre di mettermi in guardia sul suo umore, e su cosa preferisce che io facciaAnche se, spesso, nemmeno questo basta a compiacere mio padre: Mi sembra sempre deluso da me per ogni cosa che dico e faccio.

In camera mi cambio e mi vesto con una camicia bianca con dei pantaloni neri: La mamma dice che Lucius apprezza gli abiti sobri. Poi mi metto a posto i capelli, tirandoli indietro e fissandoli. Prima di lasciare la mia stanza, tutta abbinata nei colori serpeverde, mi guardo per l’ultima volta allo specchio: Ero nervoso, pensavo a ciò che avrebbe pensato mio padre vedendomi Non che mi aspettassi qualcosa di più della solita fredda reazione, ma mi sarebbe bastato un qualsiasi cenno di assenso qualcosa che mi dicesse “Bravo, Draco” oppure “Sono orgoglioso di te”: Vorrei solo sapere di aver soddisfatto le sue aspettative.

Tolgo alcune pieghe dalla camicia e, attraverso il corridoio in fretta e scendo di corsa le scale, non va bene fare aspettare troppo mio padre.

Faccio un respiro per calmarmi e per non far vedere a mio padre che avevo corso.

Quando entro in cucina mia madre si alza dalla tavola per guardarmi meglio e con gli occhi mi fa un cenno per farmi capire che mi ero vestito in modo appropriato e che potevo stare tranquillo, poi si risiede.

-Ciao, Papà- Gli dico, chiaramente nervoso, -S-scusami il ritardo.-

-Siediti, Draco.- Ormai sapevo qual’era il mio posto: La tavola era grande e lunga, io ero in fondo di fronte a mia madre, e mio padre era al posto di capotavola. Ho detto agli elfi di non disfarti le valigie. Parti domani, non ce n’è motivo.-

-S-sì- Arriva un elfo a servirci le portate, mi accorgo che era lo stesso che mi aveva aperto la porta, deve fare più giri, normalmente ne arrivano sempre due o tre in modo da evitare proprio questo, così il pranzo non si fredda.

Stiamo in silenzio per un po’, quando mio padre prende in mano la forchetta e l’ha fatto anche mia madre, comincio a mangiare anch’io.

Mia madre però rompe quel silenzio che si stava facendo opprimente.

-Draco, ti avranno detto ormai chi sarà il tuo compagno per il progetto di babbanologia...-

Faccio di tutto per non sentirmi irritato a sentire parlare del progetto e annuisco Sarà.. Hermione Granger.-

-La Sanguesporco pietrificata dal basilisco?- Mi chiede mio padre.

-Sì, lei.- Non so se ricordasse che era anche l’amica di Sfregiato, ma ho preferito tacere Mia madre mi avvertiva sempre di non nominare mai Potter se non è mio padre il primo a farlo.

Poi cade di nuovo il silenzio. Mia madre dopo un po’ mi guarda per farmi capire che era ora di cominciare un discorso.

-Ehm Papà?-

-Sì, Draco?-

-Hai detto che il Ministero ci sta causando problemi-

Mia madre sgrana gli occhi a quella domanda: Dovevo stare zitto.

Dopo un po’ mi risponde Sì, ci causa problemi.- Tace un altro poco e poi aggiunge Vuole sempre più denaro.-

Lo guardo e capisco che c’era qualcosa che veramente non andava. Perfino lui, sempre così impassibile, aveva appena lasciato trasparire per un attimo un sentimento di flebile preoccupazione. Le cose andavano molto male. Mi giro verso mia madre che teneva gli occhi puntati sul suo collo spoglio e io a quel punto capisco Ma non volevo crederci.

-Mamma, dove sono tutti gli elfi domestici?-

Mio padre irritato, sbatte i pugni sul tavolo facendo tintinnare l’argenteria, e risponde per lei Ne abbiamo cacciati alcuni, lavoravano male! Va bene?! E smettila di fare domande stupide.-

Per tutta la cena siamo rimasti in silenzio, non ho mangiato molto, e appena mio padre si è alzato, io e mia madre, la quale aveva capito che era il momento di darmi spiegazioni, siamo andati in salotto per parlare.

-Mi vuoi spiegare che sta succedendo? Dov’è la collana? Gli elfi domestici? Il vaso?- Gli dico cercando di moderare la voce, sia perché non volevo mancarle di rispetto e sia perché non volevo che mio padre ci sentisse.

-Draco, Le cose non sono più così semplici Speravo non te ne accorgessi-

-Come posso non accorgermene?-

-Draco, siediti.- Mi dice. Io prendo posto su un divanetto lì accanto e lei si siede in quello di fronte a me.

Fa un respiro e poi parla Abbiamo dovuto fare dei sacrifici.-

Deglutisco, spaventato dalla sua frase. A casa Malfoy nessuno aveva mai dovuto fare “sacrifici” -Quante cose avete venduto?-

- Alcuni soprammobili di valore, qualche oggetto di mobilia, Alcune proprietà,, E abbiamo dovuto mandare via alcuni elfi domestici: Ne abbiamo tenuto uno qui, e altri due li abbiamo mandati a sbrigare alcune faccende per l’Oscuro Signore-

-Avete sempre pagato bene il Ministero! Perché mai ora vuole più soldi?-

-L’Oscuro Signore si sta “muovendo”, e bisogna coprirlo In più c’è già chi sospetta di una nostra combutta con Lui al Ministero, e dobbiamo quindi mantenere un buon nome, dobbiamo ritornare nelle grazie del Ministero per evitare problemi futuri.-

-Problemi futuri? Papà rischia Azkaban, vero?-

-Non lo sappiamo ancora, però alcuni nostri informatori hanno riferito che le voci di corridoio su noi e L’Oscuro Signore aumentano, se non facciamo donazioni al ministero, potrebbero decidere di fare controlli più approfonditi e noi non possiamo permetterci di rischiare -

Io sono esterrefatto, la mia famiglia non ha mai dovuto affrontare problemi di questo tipo!

-Draco, non fare quella faccia. Non sarà per molto, è una cosa momentanea! Vedrai che quando tornerai, quest’estate, sarà già tutto risolto. Ma in questo periodo non possiamo permetterci troppi lussi Tutto qui-

Tutto qui?!

-Mamma Ti spiace se vado in camera?- Voglio stare un po’ da solo.

-Va bene, ma promettimi di non arrovellarti su questa faccenda. Risolveremo tutto.- Io annuisco appena e mi giro per andare verso le scale.

-Intanto io cercherò di parlare con tuo padre, così lo calmo Andrà tutto bene.- Poteva anche dirlo, ma so che non ci credeva nemmeno lei.

 

 

Angoletto dell’autrice:

Spero di non essere andata OOC (anche se io la madre me la immagino così… Quindi per me era più o meno IC), poi però ditemi voi!!!!xD

Comunque, questo capitolo è più lungo (anche per compensare lo scorso che era particolarmente cortino  xD)

Spero tanto che recensiate! Ma grazie anche se avete solo letto!!!:)

 

PS: Sono ancora ammalata, quindi se mi capitasse di ritardare i tempi con il prossimo è per quello ^^”

 

 

Ciao e al prossimo spero!!!!!!:D

 

Giada

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Capitolo 5
*** L'arrivo: ***


Cap.5

L’arrivo:

                                                        I° Giorno:               

 

[Hermione POV]

Mi rigiro nel letto. Sono distrutta, ieri sera abbiamo fatto un cenone con tutta la famiglia Mi sono divertita, ma è stato estenuante In più tutti i miei zii mi hanno fatto la fatidica domanda:

“E il fidanzatino?”

Io, ogni volta che me lo domandavano, mi sentivo in imbarazzo e cambiavo discorso Ma la risposta giusta sarebbe stata: “Il mio “fidanzatino”? Oh, sì be’ Lui se ne frega di me e sta con un’oca di nome Lavanda, mi ignora, e se non lo sta facendo significa che stiamo litigando

Ma ho preferito stare zitta. Non ho parlato nemmeno di Malfoy, mia mamma e mio papà si sono impegnati per farmi partecipare al progetto, non volevo sapessero che il mio peggior nemico sarebbe stato il mio compagno.

-Hermione!- Mi urla mia madre dal piano di sotto. Dobbiamo andare a prendere il tuo amico del progetto. Vestiti o facciamo tardi.-

Io dovrei scomodarmi per andare a prendere Draco Malfoy?!

-Mamma ehm Gli hanno dato l’indirizzo sono sicura che può venire da solo.- L’indirizzo ce l’ha infatti, anche se non so se riuscirà a orientarsi molto bene trai babbani, infatti i Prof ci hanno invitati a passarli a prendere Ma Peggio per lui!

-Ah Be’ è meglio se scendi e ti vesti lo stesso, è quasi pronto il pranzo.-

-Arrivo!- Gli urlo alzandomi da letto di malavoglia. Il pranzo? Ma che ore sono? Mi giro verso la mia sveglia.

Mezzogiorno e quarantatre. Ma quanto ho dormito?
Apro l’armadio in cerca di qualche vestito da mettere, e pesco praticamente a casaccio, una magliettina, poi prendo un maglioncino nero con lo scollo a V per stare un po’ più al caldo.

Fra qualche ora Malfoy sarà nella mia stessa casa(precisamente dovrebbe arrivare per le sei). Be’ forse anche giorni, chissà come la troverà casa mia Avrà anche l’indirizzo, ma mi sa che non è molto pratico delle vie babbane e scommetto che non vorrà mai abbassarsi a chiedere indicazioni.

 

Hermione Granger era seduta a leggere vicino alla finestra. Le sei erano passate da un pezzo e del suo ospite nemmeno l’ombra Non che a Hermione dispiacesse...

 

 

[Hermione POV]

Il Furetto non si vede. Che abbia convinto suo padre a ritirare l’iscrizione? Probabile

Spero mi diano comunque i crediti, anche se in un certo senso avrei preferito guadagnarmeli Ma non con Draco Malfoy!

Piove perfino. E anche di brutto. Sono già le otto passate, mio papà è in cucina a leggere il giornale come al solito e mia mamma è ai fornelli, è scalpitante all’idea di un ospite: Fa sempre così quando viene qualcuno da noi. Ma chissà se poi Malfoy verrà davvero

Sento bussare, ma forse mi sono sbagliata. Poi però bussano di nuovo.

-Dai!Va’ ad aprire! Questo dev’essere il nostro ospite!- Dice mia mamma eccitata sporgendosi dalla porta della cucina.

Per favore fa che non sia lui Per favore!

Apro la porta pregando non fosse il Furetto.

-Tu Lurida Mezzosangue E’ tutta colpa tua - Borbotta un Malfoy zuppo, spettinato e malandato oltre la porta.

Io cerco di chiuderlo fuori ma lui mette un piede a bloccare la porta.

-Ho aspettato alla stazione per quasi un’ora, e ho dovuto cercare la tua stupida casa fino adesso.-

-Non è un problema mio Furetto! - Lui mi guarda pieno d’odio e avrebbe ribattuto se non fossero arrivati mia madre e mio padre.

Mio padre si stava per presentare , ma quando lo vede prende uno spavento Stai bene, ragazzo?-

-Ma sei tutto zuppo!- Gli dice mia madre preoccupata Senti, vai a cambiarti. Il bagno è al piano di sopra in fondo al corridoio-

-Grazie, Signora Granger- “Grazie, Signora Granger”?! E da quando Malfoy è così educato?!.. Ma certo! Lo fa apposta: Vuole fare il ruffiano con i miei.

-Che bravo ragazzo- Dice mia mamma sospirando. E’ lui il tuo fidanzatino, vero?-

-Cosa?!-

Ma mia madre mi ignora e si gira verso mio padre Tesoro, guarda come sta crescendo nostra figliaHa già il suo primo amichetto-

-La mia bambina- Dice sconsolato mio padre.

-Amore, sistema le valigie del ragazzo in camera di Hermione.-

-In camera mia?!-

-Dove pensavi dormisse? Per terra in salotto?-

-Ma-

-Nessun ma E poi ti vai a scusare con lui! Scommetto che si è perso poverino, te lo dicevo io che saremmo dovuti andare a prenderlo.-

Malfoy è qui da cinque minuti e mi causa già dei problemi

-Hermione, metti anche un po’ a posto camera tua e sistema le robe del tuo amico Com’è che si chiama?-

-Draco Draco Malfoy.-

-Draco? BahI nomi delle nuove generazioni- Dice mio padre scettico.

-Non essere stupido Will!- Risponde mia mamma Dev’essere uno di quei nomi esotici-

 

 

 

[Draco POV]

 

A volte mi chiedo come, dopo tutto quello che mi fa e che ci facciamo: offese, insulti vari, Io ancora, in tutti questi anni, non me la sia tolta dalla testa Deprimente. Il mio è masochismo puro.

 

Io, Draco Malfoy, ho girato per colpa di quella maledetta Granger per sporche strade con babbani ovunque: Ho perfino dovuto chiedere indicazioni (E questo significa che ero davvero al culmine della disperazione), e l’unica che ho trovato in quella via semideserta era una vecchia pazza malridotta, che mi ha pure indicato la strada sbagliata!

La casa di Hermione l’ho trovata per puro caso perché l’ho vista leggere alla finestra!

Comunque i suoi genitori già hanno avuto una buona impressione nei miei riguardi, e la Granger non può nemmeno immaginare come le farò passare queste due settimane... Saranno il suo piccolo inferno!

Mi asciugo i capelli e me li pettino cercando di mettermi un po’ posto con le cose che trovo nel bagno. Poi mi metto in ascolto per cercare di capire che dicessero i genitori di Hermione.

Sembra pensino che io sia il suo fidanzato, si vede che loro vogliono il meglio per la figlia! Comunque, potrò usare la cosa a mio vantaggio. Ma cos’è questa storia del “nome esotico”?! Al massimo il mio sarà un nome aristocratico Stupidi babbani.

 

Quando esco passo davanti alla camera di Hermione. Rimango incantato a guardarla, era facile immaginarsi lei che, da piccolina giocava e rideva nella sua cameretta, oppure intenta a leggere un libro

-Che cosa c’è Furetto?- Mi dice lei vedendomi così preso dal fissare la sua stanza.

-Nulla, cerco solo i miei vestiti, Granger. Sai com’è per colpa tua i miei sono un tantino umidi- Le dico guardandola con odio.

-Fa’ in fretta. Mia madre ti aspetta giù.- Mi dice acida e chiaramente infastidita dalla mia presenza, per poi voltarsi di scatto e scendere le scale, ma posso ancora sentirla borbottare qualcosa tipo “Stupido irritante furetto”.

Dopo essermi cambiato scendo giù per le scale e entro nella cucina(dopo aver aperto, prima di capire dov’era, un po’ tutte le stanze).

-Eccoti!- Mi dice la madre di Hermione

-Mi scusi il ritardo, Signora!- Poi aggiungo E’ solo che Herm’ non ha voluto indicarmi la stanza- Herm’, giusto? E’ così che la chiamano Sfregiato e Lenticchia, no?

-Hermione!- Dice la madre fulminandola E’ nostro ospite!-

-Comunque Draco, chiamami Jane, lui invece è mio marito William. Dammi pure del tu.- Dice indicandolo muovendo verso di lui il braccio. L’uomo teneva il giornale davanti al viso e mi fa cenno con la mano da sopra le pagine.

-Grazie, Jane Sai era strano chiamarti “Signora” E’ davvero giovane!- Colpita nel segno: I miei complimenti penso le abbiano fatto luccicare gli occhi!

-Oh! Sei così gentile- poi aggiunge Vado a prendere la cena-

Appena la madre si gira lancio uno sguardo di sfida ad Hermione, che ricambia con un altro altrettanto malevolo.

 

 

[Hermione POV]

 

Durante la cena me ne sono rimasta in silenzio, costretta ad ascoltare le conquiste del Quidditch dei Serpeverde, mio padre era presissimo perché voleva da sempre sapere le regole di tutti gli sport esistenti al mondo E a quanto pare quelli del mondo babbano non gli bastavano.

Malfoy è terribilmente irritante Fa il buon viso davanti ai miei e poi appena si girano mi lancia quegli sguardi

Fastidioso, Malfoy Sei fastidioso.

 

Appena mia madre ha fatto cenno di stanchezza ne ho approfittato per rintanarmi in camera sedendomi sul letto Ma tempo dieci secondi che Malfoy era lì, appoggiato allo stipite della porta a fissarmi.

-Che fai,Granger? Scappi?-

-Certo che no. Ma sei irritante... E io, al contrario di te che sei stupido, sto lontana da ciò che m’infastidisce.

-Quindi sarei irritante, eh?-

-Puoi giurarci.-

-Tu non sei da meno Granger -

-Allora non dovresti essere qui.-

-Infatti non sono certo qui per mia scelta, Mezzosangue.- Mi dice stendendosi sul letto che aveva montato mio padre per lui.

-Sappi che io non ti trattengo.- Dico borbottando e infilandomi sotto le coperte calde dando le spalle a Malfoy, cercando di ignorarlo. Se non fossi così distrutta avrei continuato con la discussione, ma sono diverse notti che, per colpa di Ron, non dormo e devo recuperare se non voglio finire con lo svenire!

 

 

 

[Draco POV]

 

Hermione si alza da tavola e io la seguo. Non sono sicuro di averlo fatto appostaE’ solo che Desideravo seguirla e l’ho fatto! È l’unica che mi abbia mai fatto questo effetto; non che con lei fosse la prima volta che lo facevo: Mi è capitato spesso di averla seguita fino in biblioteca, oppure fin sopra la torre di astrologia, Tutto senza quasi rendermene conto. Non penso che questo sia proprio un bene per uno come me, anzi

 

Mi appoggio allo stipite della porta a guardarla, ma non ho molto tempo per farlo perché appena alza lo sguardo lei mi guarda con astio E io non posso che ricambiare Perché è così che funziona tra noi.

Due mondi troppo diversi per coesistere

Le cose come queste non cambiano Sono queste le mie regole, ciò a cui io non sono in grado di rinunciare, per quanto lo desideri.

 

La guardo con disgusto e la stuzzico un po’. Stranamente non esagero, ero stanco e preoccupato per la mia famiglia, volevo solo dormire e dimenticarmi di questa storia opprimente per un po’.

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

Alla fine ho aggiornato.. Anche se la febbre non accenna ad andarsene! T____T

Fatemi sapere se vi è piaciuto un po’ il capitolo!!! E se avete consigli  o critiche costruttive io sono sempre pronta a riceverle!!!:)

Insomma, spero vi sia piaciuto… E ringrazio anche, oltre quelli che hanno recensito, tutti quelli che hanno messo questa FF tra seguite, preferite, o da ricordare *___*... J

Spero che mi possiate dare un parere sulla storia con una recensione… Sempre se vi va!!!!

Grazie di aver letto e ciao!!!!:D

 

Giada

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Capitolo 6
*** Piccole crepe nelle Maschere: ***


Cap.6

Piccole crepe nelle Maschere:

                                                        II° Giorno:              

 

 

 

[Hermione POV]

 

È la prima notte da tanto in cui non ho pensato a Ron; credo di essere stata troppo impegnata al cercare di ignorare il fatto che a dormire nella mia stessa stanza c’era Malfoy.

Mi giro lentamente per vedere se era ancora lì o se se n’era andato. Non c’è. Questo significa che probabilmente è giù o in cucina o da qualche altra parte, non voglio incontrarlo: Forse farei meglio a passare la giornata qui.

-Ma guarda, la Mezzosangue ha aperto gli occhi.- Sento la sua voce disgustata, mi metto a sedere sul letto per vedere meglio. Lui era seduto alla scrivania di fronte a me chino su qualcosa qualcosa. Forse una lettera o dei compiti? Non lo so e, francamente, non sono interessata a saperlo.

-Vattene Malfoy.-

-Se solo potessi l’avrei già fatto. Mi sembrava di avertelo già spiegato ieri sera, ma forse quel tuo sangue sporco non circola bene fino al cervello-

-Sei irritante. Perché non scendi? Almeno così mi libero di te.-

-Fallo tu, Granger. Io non mi scomodo per i Sanguesporco.-

-Perché dovrei farlo io per dei figli di Mangiamorte, allora?- Alle mie parole ha un sussulto. È strano, non è da “Malfoy” Ma forse mi sono solo sbagliata io.

-Zitta, stupida SangueSporco-

-Io sono tutto tranne che stupida, al contrario di un’altra persona in questa stanza.-

-Non ne sarei tanto sicuro: Non sei nemmeno capace di tenerti quell’idiota di Weasley.- Rimango colpita da quelle parole, perché Malfoy deve rovinarmi tutto? Finalmente era un po’ che non pensavo a lui

 

Sento mia madre urlare. -Ragazzi c’è la colazione!-

-Su, Granger. Jane ci aspetta!- Mi dice Malfoy con aria bastarda.

Io lo guardo male, poi mi rivolgo a mia mamma -No, grazie, mamma. Non ho fame!- Rispondo io.

-Come vuoi, Granger. Allora vado da solo.- Dice ghignando e uscendo dalla stanza.

 

Che aveva da ghignare? Pensavo gli piacesse infastidirmiChissà perché era contento Malfoy è uno stupido senza cervello. Chissà se c’è qualcuno in grado di capire cosa pensa Ne dubito, sono gli amici o chi ti sta vicino a capire queste cose, e non credo che lui ne abbia Lui ha solo leccapiedi.

Dopo qualche minuto a fissare il soffitto in stanza capisco perché era contento, se andava giù da solo poteva fare il ruffiano con i miei a piede libero. Scendo le scale di corsa.

 

 

[Draco POV]

 

-Perché dovrei farlo io per dei figli di Mangiamorte, allora?- Perché non tace, invece? Lei non ha la minima idea di ciò che io e la mia famiglia passiamo! E si permette di metterci bocca?

Sì è vero, la nostra famiglia è legata a Voldemort. Ma cosa crede? Che lo desideravamo, forse?

La mia famiglia per coprirLo sta facendo di tutto! Dobbiamo spendere tantissimo ogni giorno per pagare infiltrati, servitù, Ministero, mantenere i sottoposti dell’Oscuro Signore , Il tutto sommato alle nostre spese normali per la nostra famiglia. Ma dato che questo non basta, rischiamo la vita dato tutti i nemici che ci facciamo e rischiamo anche di venire incriminati per essere in combutta con Lui.

E lei crede che questa situazione ci piaccia?

 

Normalmente non ho di questi problemi, ma stavolta ho fatto fatica per non mettermi a urlarle tutto contro. Sono troppo stressato

Cerco di mettere la faccenda da parte per un attimo e ricomincio a discutere con lei.

Quando sua madre ci chiama per la colazione lei non è voluta scendere. Peggio per lei, avrò occasione di parlare con i genitori senza il suo controllo.

 

 

[Hermione POV]

 

Spalanco la porta della cucina e nella stanza tutti sussultano, tranne Malfoy che mi sorride soddisfatto. Si prende gioco di me?

-Sai, Hermione. Io e i tuoi genitori discutevamo sul fatto del tuo andamento in divinazione- Sospira Non pensiamo che sia la materia più adatta a te. Dovresti provarne un’altra più semplice.-

Ora lo ammazzo. Giuro che lo ammazzo.

-Perché fai quella faccia Hermione? Se non sei portata per quella materia significa che non lo sei. Concentrati su altre materie più adatte!- Mi dice Malfoy rigirando il coltello nella piaga.

-Non sono io a non essere portata! È quella vecchia matta che pensa che io sia come un “guscio vuoto”!-

-Hermione!- Mi richiama mia madre E’ una tua insegnante, porta più rispetto!-

-Il suo è un parere professionale, Hermione. Dovresti dare ascolto ai tuoi insegnanti, e poi Draco ha ragione.- Mi dice mio padre.

-Io, per esempio, anche lì ho i voti massimi. Ma non vale per tutti Se non riesci non ci puoi far niente.-

Perché non me ne sono rimasta di sopra?

-In un certo senso Draco ha ragione.- Dice mia madre annuendo.

 

- Tu Furetto!- Dico io a bassa voce borbottando.

-“Furetto”?- Chiede incuriosita mia madre rivolta a Draco.

-Oh, sì è un soprannome Non lo trova dolce? Io, invece, la chiamo Castorina.- Dice a mia madre girandosi verso di me e accennando un sorriso falsissimo.

-Che carini! Non pensi siano carini, Will?-

-Sì, amore- Dice mio papà che probabilmente non stava nemmeno ascoltando.

-Smettila, Malfoy!- Gli urlo io esasperata, poi, pentitami della scelta di essere scesa in cucina, me ne torno in camera promettendomi di leggere un libro.

 

Dopo poco Malfoy torna su. Perché non mi lascia in pace?

-Ancora qui?- Gli dico io acida.

-Sei offesa per la storia di divinazione?- Mi dice lui prendendomi in giro e andandosi a sedere vicino alla scrivania. Se non sei portata, non sei portata. Fattene una ragione!-

-Sei fastidioso e-

-Zitta, Mezzosangue.- M’interrompe lui -Sto leggendo una lettera e tu mi stai disturbando.-

-Anche tu mi disturbi. Stavo leggendo un libro, sai?-

-Leggi tutto quello che ti pare. Basta che lo fai in silenzio.-

Quanto è irritante! Stupido, stupido, stupido, irritante Malfoy. No, Hermione, devi essere superiore. Non devi ribattere, o rimarrete a fare una discussione per tutto il giorno E in questo modo finirai col perderci tu! Quindi trattieni la rabbia, Hermione Trattieni la rabbia.

Ma chi può mai avere interesse nel scrivere a Malfoy?

 

 

 

[Draco POV]

 

Ricomincio a leggere la lettera di Blaise, che, dato che mi hanno chiamato per la colazione, non avevo finito di leggere.

 

 

Ehi Draco!

Come te la passi a casa della Granger? Ti diverti? Ahah…

A dire la verità mi godrei di più il fatto che dovrai stare da lei, se fossero solo le tue due settimane a preannunciarsi orribili. Qui funziona così:

Mammina e paparino Weasley non sopportano il dover condividere casa e cibo con un Serpeverde; i gemelli sono chiaramente irritati da me ma hanno intrapreso la politica del “cerchiamo di ignorarlo e facciamoci i cazzi nostri” e devo dire che lo apprezzo; Lenticchia mi guarda male e penso sempre voglia avvelenarmi il piatto, in più nei momenti in cui contemplo con lo sguardo il lato B di sua sorella mi guarda male… Ma che dovrei fare? Da questi pezzenti non c’è nulla d’interessante! Ginny Weasley, oltre a essere l’unico essere giovane e femminile qui intorno ha un bel culo! Che dovrei fare ignorarlo? Anch’io ho le mie esigenze!

E tu, con la Granger? Vorrei chiederti se ci sono passi avanti, ma non sono sicuro che possa essere una buona cosa.

 

PS: Ginny sembra una tipa volubile: Era chiaro che era innamorata di Potter, ma mi sembra si stia già leggermente infatuando di me… Vedrò di aggiornarti in caso di sviluppi interessanti.

 

Blaise

 

 

Prendo carta e penna dalla scrivania della Granger. Troppo impegnata a leggere per accorgersene, e comincio a scrivere.

 

 

Ciao Blaise

Noto con piacere che anche le tue due settimane in pratica fanno abbastanza schifo. Le mie in verità, senza contare i piccoli litigi con la Granger, non sono nemmeno poi così malvagie… E’ solo che stare trai babbani è stupido, però è anche vero che mi diverto perché usando i genitori della Granger riesco a farla irritare in un modo assurdo. Se uscirò vivo da queste due settimane ti racconterò meglio.

Qui però, a parte stuzzicare un poco la Granger, non c’è nulla di interessante. In più sono preoccupato per la mia famiglia… Sembra che siamo in problemi seri, sai?

 

PS: In più genitori della Granger non sono molto svegli… Credono a tutto quello che gli dici! Ma questo rende più divertente la cosa.

 

 

Angoletto dell’autrice:

 

In ritardo ma Eccoloooooo!!!!xD Non succede molto qui in verità!xD

Ma be’ sarei comunque felice di sentire le vostre recensioni se ne avrete!!! (Critiche sempre ben accette) Mi ha fatto anche molto piacere poter leggere quelle del capitolo scorso che a quanto ho capito vi ha fatto ridere xD Sono felice, insomma! Vi ringrazio tanto, non solo per le recensioni, ma anche per avermi seguita finora!

Vi saluto!

 

Giada

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Capitolo 7
*** Compiti per casa: ***


Cap.7

Compiti per casa:

                                                             III° Giorno:              

 

[Hermione POV]

Per colpa di Malfoy le mie giornate stanno facendo schifo. Ho forse detto schifo? Volevo dire che stanno diventando terrificanti. Terrificanti? Sarebbe meglio dire terribili, atroci, spaventose, insopportabili,

Però, dato che sono molto più furba di quello stupido furetto, stamattina ho trovato una soluzione per evitarlo:

Mi sono presa una scorta per tutta la giornata di merendine, così le nascondo, dico che non ho fame e me ne sto su in camera a mangiare, mentre quello stupido è giù, certo questo significa che non potrò controllare ciò che dice ai miei Ma ho già amaramente notato che non serve a nulla stare a guardarlo mentre gli parla, tanto fa esattamente come se non ci fossi.

Così con tutte le merendine che continuavano a cadermi dalle braccia cerco di raggiungere la camera.

Una volta entrata io e il mio cervello abbiamo convenuto che se fossimo rimasti in cucina saremmo stati entrambi più contenti.

-Sono per il tuo pre-letargo?- Mi dice sprezzante Malfoy attraverso un mio libro.

Lascio cadere tutte le merendine e strappo il mio libro dalle grinfie di Malfoy Chi ti ha dato il permesso?-

-Sono sicuro che Jane sarebbe d’accordo-

Sbuffo -Perché sei già sveglio?-

-Che c’è? Non posso? O lo dici perché volevi tutte le merendine per te?- Io arrossisco un poco Ho fatto una figura orribile, poi mi riprendo e ricomincio a guardarlo male.

-Ma tu non dormi mai?- Comincio a pensare che faccia finta di dormire e appena sente che sono sveglia si sveglia anche lui per potermi dare fastidio Se ti svegli solo per darmi fastidio sappi che non  ce n’è bisogno. Quindi continua pure a dormire, tanto riusciresti a irritarmi anche se fossi in stato comatoso, non hai bisogno di sforzarti di tenere gli occhi aperti.-

-Aaah- Mi dice con aria sconsolata, poi scuotendo il dito aggiunge Granger, Granger! Non ci si comporta così con gli ospiti. Tua madre non ti ha insegnato niente?-

-Sta’ zitto Malfoy.-

-Visto? L’hai fatto di nuovo. Questo non è un comportamento da avere con degli ospiti, vergognati. Mi toccherà dirlo alla mia amica Jane.-

-Bastardo- Gli dico trai denti.

-Ancora? Certo che non sai proprio trattenerti. Ti facevo più educata. Comunque ti volevo dire una cosa- Si guarda in giro, poi apre il cassetto della mia scrivania.

-Allora, la Scuola ci ha scritto questa, la stavo per leggere, ma poi sei arrivati tu con un centinaio di merendine in mano e così la mia attenzione si è rivolta altrove.- Mi dice ridendo appena al ricordo della scena.

-Dammi qua.- Gli dico io acida, lui fa finta di darmi la lettera e poi all’ultimo la tira indietro.

-Hermione Con gentilezza!-

-Dammi per favore, quella maledetta lettera. -

-Con più sentimento.-

- Dammela. Adesso.- Gli dico io con sguardo omicida.

-Voglio che ci metti l’animo, la sua parte gentile però- Mi prende in giro lui divertito.

-Continua a parlare, e ciò che ci metterò sarà un pugno, Malfoy.-

-Va bene, va bene. Così però non mi fai divertire nemmeno un pochino, sai?-

-Se vuoi divertirti vai al circo o, nel tuo caso, a farti strusciare da Pansy. Ad ogni modo questo non è il posto giusto-

-Come? E io che pensavo che per farmi svagare mi avresti portato a qualche evento di vita mondana! Oh! Aspetta! Dimenticavo che gli unici amici che hai sono Lenticchia e Sfregiato Facciamo solo Sfregiato, a giudicare dalla fredda situazione con quell’altro.-

-Non vorrei deluderti ma io ho smesso di ascoltarti da un po’.-

-Allora non preoccuparti, cercherò di tenermi a mente tutti i motivi per cui ti odio, per poi elencarteli quando meno te lo aspetti-

-Perché non te li scrivi? Credo che questo sia l’unico modo che hai per ricordarti qualcosa Potresti farci un libro! Oh, già vedo il titolo “101 Motivi per odiare la Sanguesporco”-

Sospiro e continuo ciò che volevo dire prima che potesse ribattere -Senti, vorrei leggere cosa ci ha scritto la Scuola. Che è più interessante delle tue stupide battute che non fanno ridere nessuno, a parte Pansy o i tuoi leccapiedi, ma loro riderebbero alle tue battute anche se le avessi copiate da Topo Gigio. -

-E chi è?-

-Niente, lascia stare- Lo liquido io agitando la mano, poi comincio a leggere ad alta voce la lettera.

-“La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts invita gli studenti che hanno aderito al progetto Scolastico in collaborazione con il Ministero”- Ma non faccio in tempo a finire che mi strappa la lettera di mano

-Oh, Granger Se leggi tutti i preamboli ora di Pasqua e noi stiamo ancora qua!- Sospira e poi continua

-“La Scuola, bla, bla, bla,... Invita.. Studenti bla, bla, bla, Progetto”-

-Ma vuoi leggerla o no?-

-E’ quello che sto facendo Granger! Ma sono tutte cretinate che non ho intenzione di fare. Certo puoi farle da sola, ma non credo funzioni così... Ma poi è decisione tua!- Mi dice tirandomi il cartoccio della lettera e abbandonandosi a caduta libera sul mio letto.

La leggo mentalmente per evitare interruzioni da parte del tizio con il cranio che, a mio parere, è andato spappolato in un non so quale incidente da piccolo.

In pratica sono una serie di “indicazioni” su come far conoscere i Babbani al compagno di progetto.

Squadro Malfoy, combattuta sul da farsi. In fondo è giusto che mi guadagni i crediti e poi, a quanto dicono, bisognerà scrivere una specie di “rapporto” sulle giornate per avere un buon voto. Migliore è il resoconto, tanto più credito si avrà Quindi, forse dovremmo farle queste cose

-No, Granger. Non pensarci nemmeno.- Mi dice lui allarmato dopo aver visto la mia espressione.

-Ma cosa vuoi saperne tu di quello che stavo pensando io?!-

-Lo si capisce subito! Vuoi quel maledetto credito! Ma non ho intenzione di collaborare: Sia chiaro. Puoi inventarlo quel resoconto sulle giornate se vuoi, non m’interessa Basta che non mi coinvolgi!-

-No, invece. A parte il fatto che non farò il lavoro scomodo per poi darti anche il merito; quello che vuoi fare tu è stupido ed eticamente sbagliato! Noi due stasera facciamo una di queste cose- Cerco una traccia di qualcosa da fare per poi dirgliela.

-No, non lo farò Non farò proprio niente!- Lo ignoro.

-Cucinare senza magia!-

-Non sono un elfo domestico, Granger.-

-No infatti, sei un furetto. E non m’interessa se non vuoi-

-Ma poi si può sapere che diavolo di motivo può esserci per farmi fare una cosa del genere?-

-Intanto, non è farti fare, ma farci fare: Non è nemmeno un mio desiderio, sappilo, e tienilo ben presente in quella mente bacata. Comunque, qui dice che è per avvicinarti di più alla semplicità dei babbani.-

-Cazzate.- Mi duole ammetterlo Ma sì ha un po’ ragione

-Questo è quello che ci chiedono di fare, e noi lo faremo! Sono loro i Prof non noi!-

-Quei Prof sono solo quattro pazzi, che non hanno niente di meglio da fare che torturarci con i compiti! E dato che ora hanno deciso che non gli basta più Be’ eccoci qui! Ed è tutta colpa loro e del Ministero, e trai due non so scegliere chi odiare di più!-

-Be’ la prossima volta dì a tuo padre di dare più denaro al suo caro Ministero, ed eviterai il problema! In più renderai felice anche me-

-I soldi di mio padre non sono affari tuoi, Granger!- Mi dice lui arrabbiato Perché così di colpo? Ma cos’ha? Questo ragazzo è malato di mente Un attimo prima in un modo e poi si rigira completamente un secondo dopo?

Questo ragazzo è un pazzo. Che lo sforzo di leggere un carattere troppo piccolo nella lettera gli abbia fatto venire qualche nuovo problema al cervello?

Non è da escludere

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

Mi scuso tanto per il ritardo… Ma non ho più il tempo di scrivere e di aggiornare… Scusate!! Spero non vi siate dimenticati di me e della mia FF… TT____TT

Scusate, davvero… Ma la Scuola si fa pesante e poi devo riprendere date le assenze che ho fatto… Quindi scusatemi se mi capita di non trovare il tempo!ç___ç

Comunque questo capitolo è più un pre-capitolo 8… In cui probabilmente farò cominciare le vere scene Dramione J

Spero che il (corto ^^”) capitolo vi sia piaciuto… Spero ancora tanto in vostre recensioni J

Al più presto possibile xD… Ciao!!!

 

Giada

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Capitolo 8
*** Rimorsi: ***


Cap.8

Rimorsi:

                                                             IV° Giorno:              

 

 

[Draco POV]

È pazza Pazza, dico! Non vorrà davvero fare ciò che dicono in quella lettera! Per fortuna ieri sera l’ho convinta a rimandare Ma oggi mi tocca

Non aprire gli occhi Se si accorge che sei sveglio è la fine. Quella ragazza è capace di farti fare quella stupida roba sulla cucina babbana di prima mattina, anche solo per infastidirti!

-Lo so che sei sveglio, Malfoy-

È un trabocchetto Non fidarti! Continua a far finta di dormire

-Malfoy, alzati.-

Tieni gli occhi chiusi

-Adesso.-

Ancora

-Malfoy non sono stupida.- Sento i suoi passi anche se attutiti dal tappeto, si avvicina al letto. Draco, stai pronto

Lei cerca di strapparmi le coperte, ma io, prontamente, le fermo.

-Molla- Mi dice lei a denti stretti per lo sforzo.

Apro gli occhi e mi metto seduto per vedermi la fantastica scena, che starò ben attento a non dimenticare. Quant’è divertente la sua faccia tutta sforzata!

-Avresti dovuto fare Quidditch O uno sport qualunque e non saresti in questa spiacevole situazione.- Gli dico io, ho una presa salda, ma che non mi fa spendere certo particolari fatiche. Lei continua a tirare, sembra convinta di farcela prima o poi, adesso mette pure un piede sul letto per spingere di più.

-Hermione, non ce la- Le parole mi si fermano in bocca. Come l’ho chiamata? Per la sorpresa mollo di colpo la presa e mi lascio scivolare le coperte, mentre lei cade all’indietro facendo arrotolare tutto il tappeto. La guardo nella speranza che a lei le mia parole siano sfuggite Ma mi aveva sentito, e mi guardava scompigliata per la caduta ma anche basita per ciò che avevo detto.

Non so cosa dire, alla fine me ne esco con una semplice frasetta veloce per sviare il discorso Scendiamo, ora Granger- Le dico calcando il suo cognome senza nemmeno rendermene conto; poi, senza guardarla nemmeno, esco dalla stanza e vado verso la cucina per fare colazione.

Avevo sempre cercato di chiamarla Hermione solo nella mia testa Anzi, se potevo cercavo di evitare anche quello e la chiamavo semplicemente “Lei”. Anche con Blaise mi era spesso capitato di appellarla a un semplice “Lei” E’ sempre stata dura ammettere che mi piacesse una Mezzosangue, e chiamarla per nome rendeva la cosa troppo vera: Era un po’ come ammetterlo, quindi spesso evitavo di chiamarla per nome, anche se ogni tanto mi è inevitabilmente capitato.

 

Scendo in cucina. Non c’è nessuno, strano. Che non si siano ancora svegliati? Ma a quest’ora dovrebbero essere svegli per la colazione prima di andare al loro lavoro. Mi guardo in giro cercando l’orologio da parete di cui non riesco mai a ricordarmi la posizione.

All’inizio non noto nulla, ma mentre mi giravo noto un pezzo di foglio bianco, che a occhio direi piegato in due parti, con scritto “per Draco” più un altro foglietto, piegato in quattro stavolta con scritto per Hermione.

 

Li prendo in mano entrambi... Leggo quello col mio nome.

 

Ciao Draco!

Io e William abbiamo deciso di partire per fare una settimana bianca… Hermione non sa sciare e non abbiamo voluto farglielo pesare, quindi andremo solo noi due. Avremmo rifiutato anche noi, ma quei nostri amici, da quando Hermione non passa più il Natale qui a casa ma dal suo amico Ronald continuano a invitarci… E non ci fanno pagare un soldo! Ed essendo loro anche alcuni dei più intimi amici del nostro capo non rifiutiamo mai.

Insomma, staremo via fino a Capodanno… Ve l’avrei detto prima ma… Vedi, ho visto come guardi Hermione! E come lei guarda te! A volte sembra che siate arrabbiati, ma io so che siete fatti l’uno per l’altra! Sono certa che una settimana soli soletti vi farà bene… Diciamo che è il nostro regalo di Natale per te!

Le coppie giovani sono così dolci!! Mi mancherete…

Hermione non me lo vorrà certo raccontare, quindi spero sarai tu a dirmi tutte le cose romantiche che avete fatto: Mi sono permessa di tirare una lista  delle possibili cose romantiche che potrete fare(Magari la madre di Will ne avesse fatta una anche per noi quando eravamo giovani ed innamorati… Avrei tanto voluto farle queste cose)…

1-      Passeggiata sul parco.

2-     Dare da mangiare alle anatre nel laghetto nel parco.

3-     Portarla in un ristorante Francese(o Italiano, va bene anche quello)

4-     Comprarle dei fiori

5-     Fare un album pieno di foto possibilmente per ognuno dei punti che vi ho scritto… (Così alla festa del vostro fidanzamento ufficiale mia cugina le monta e ci fa un video romantico così potrete ricordare i vecchi tempi)

6-     Comprarle dei gioielli (Be’ magari per questo aspetta… Perché vi ho lasciato dei soldi nell’altro biglietto, ma immagino non siano abbastanza…)

7-      Fare un collage di tutte le vostre foto e farne un cartellone

8-     Andare sulla ruota panoramica

Vorrei scriverne altri ma siamo in ritardo, così perderemo il treno! Ma non preoccuparti… Ti dico già che non c’è bisogno che mi ringrazi per questa fantastica lista… L’ho fatto per voi e il vostro giovane amore!

 

Jane

 

Ma non ho la minima intenzione di ringraziare quella pazza!! Per colpa sua adesso sarò da solo con Herm-cioè la Granger Ed è proprio ciò che dall’inizio volevo evitare, non che ci sia riuscito tanto bene Ogni volta finivo col seguirla in camera.

E cos’è questa stupida lista?!

Butto il biglietto.

Ma poi dov’è Hermione? cioè la Granger! Dov’è la Granger?!

-Granger?!- Gli urlo dalla cucina. Nessuna risposta Ora mi tocca anche venirla a prendere in camera?!

Prendo il suo foglietto. Salgo irritato le scale calpestando con forza tutti gli scalini in legno.

-Granger?!- La vedo, nella sua stanza con un foglio in mano. Si gira verso di me e sussulta Aveva gli occhi leggermente arrossati e pieni di lacrime

Quando si rende conto di chi aveva davanti, si asciuga le lacrime e mi sbatte la porta in faccia. Io basito, non accenno a muovermi, anche con una porta chiusa davanti.

Quando mi decido ad aprirla sento lo schiocco della serratura. Mi aveva chiuso fuori Anzi, si era chiusa dentro così che io non la veda mentre piange... Mentre è debole. In un certo senso la capsco

Forse non eravamo tanto diversi io e lei.

Non che questo cambi le cose.

 

Sento un fruscio. Si stava accasciando alla porta, cerco di aprire muovendo la maniglia. Ovviamente non succede nulla.

Perché deve soffrire? Proprio lei deve stare male? Vorrei che almeno non fosse successo davanti a me Per me è una tortura vederle le lacrime

Già, non è la prima volta questa. Nemmeno la seconda, a dire la verità Ma una delle volte in cui l’ho vista in lacrime mi ha lasciato un ricordo più vivido degli altri:

Due anni fa, dopo una sua lite con Weasley,l’avevo vista piangere Era seduta in modo rigido su una panca di marmo bianco, era notte, e lei teneva lo sguardo basso come mai lo era stato Non mi sono accorto subito che piangeva Ma, come sempre quando la vedo, non ho resistito ad avvicinarmi di più, sono stato attento a non fare rumore; e quando mi sono accorto delle sue lacrime non sapevo che cosa pensare

Ero arrabbiato perché sapevo che non potevo fare nulla per consolarla; geloso perché sapevo che erano per Weasley; e triste, anche più di quanto lo fosse lei, perché quel viso bagnato dalle lacrime riusciva a graffiarmi l’anima che, quando lei non c’era, ero convinto di non avere

Poi lei dai tremolii silenziosi, era scoppiata in un pianto vero Singhiozzava, respirava in modo affannato, e scesero molte lacrime tutte di colpo, Lacrime di dolore, di rabbia, di oppressione Erano lacrime per Weasley.

Spaventato mi allontanai; ma non me ne andai, anche se una parte di me penso che lo volesse, mi fermai dietro una colonna e mi ci appoggiai con la schiena Aspettai tutta la notte, ascoltai i suoi singhiozzi finché non cessarono. E solo quando ci fu solo silenzio e lei ebbe trovato il coraggio di alzarsi me ne andai anch’io lasciando vuoto il giardino

 

Quante volte ho pensato “e se fossi rimasto vicino a lei?”

Le cose sarebbero cambiate?  Mi sarebbe bastato anche poco Quel poco in cui poter sperare, e forse persino credere.

O i nostri mondi sarebbero rimasti sempre lontani?

Quel pensiero assillò le mie notti La sua immagine in lacrime, invece, viveva i miei sogni

Da quel momento la sognai sempre, anche prima di quella volta la sognavo, ma mai così spesso e così intensamente Non potevo più negare di amarla a quel punto, all’inizio forse potevo ancora giustificarmi, dirmi che era un cosa passeggera, Ma, ad un certo punto, non puoi negare più, anche se desideri con tutto te stesso continuare a farlo. Poi impari a convivere, bene o male, con quella consapevolezza.

 

Ma non volevo avere ancora quel rimorso No, non stavolta. Mi lascio scivolare sul legno della porta.

Lo so, lo sento: Anche la sua schiena è dall’altra parte della porta, anche lei si è dovuta accasciare a terra perché il peso dei pensieri è del dolore è troppo forte Anch’io facevo così quando la realtà era più pesante di quanto potessi sopportare.

Posso sentire i suoi singhiozzi.

-Granger- Mi scivola dalle labbra come un sospiro.

Nessuna risposta, riprovo.

-Hermione- Lo dico come fosse un soffio leggero

Per un solo attimo i singhiozzi cessano, un attimo veloce. Mi aveva sentito, aveva sentito che pronunciavo il suo nome, non il suo cognome, non avevo detto nemmeno “Mezzosangue” Solo il suo nome, un nome che mi piaceva in verità... Forse solo perché era il suo.

-Esci- Non suonava come un ordine, ma come un invito.

All’inizio non c’è stata risposta, ma aspetto.

-N-no- Mi risponde lei con una voce flebile, tremante.

-Smettila di piangere- Non sono abituato a parlare in questo modo a lei, in verità non sono abituato a parlare in questo modo con nessuno.

All’inizio ancora non risponde ma poi, come prima, parla Perché perdi tempo qui con me?-

-Non sto perdendo tempo, e poi io sto dove mi pare.- Non le rispondo con cattiveria, era solo un tono stanco, più precisamente un tono stanco di combattere. Non avevo nemmeno la voglia di litigare sapendola a piangere, ancora meno quando era solo una porta sottile a dividerci.

 

 

Angoletto dell’autrice:

 

Chiedo ancora il vostro perdono ç___ç… Ma la scuola mi uccide!!T___T…

Mi spiace di aver fatto ancora in ritardo… Ma non lo faccio apposta! *piange*

Insomma, spero che il troppo tempo tra un capitolo e l’altro non basti per farvi smettere di leggerla ç___ç

 

Comunque, tornando al capitolo, in questo niente cucina!xD… Nel prossimo, se tutto procede come per ora vado prevedendo, Draco si cimenterà nell’arte culinaria U___U…

Insomma, da questo capitolo partono le scene Dramione! :D(e, se Hermione sopravvive ai “manicaretti” di lui, ce ne saranno un bel po’ di scene Dramioniche!xD)

 

Vi saluto, e vi ringrazio per tutte le recensioni dello scorso capitolo *-*! Siete fantastici!!! Mi ha fatto tanto piacere… Spero di vedere recensioni anche per questo capitolo!!!!

 

PS: Ancora scusa per il ritardo ^^”

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Capitolo 9
*** Sforzi: ***


Cap.9

Sforzi:

                                                             IV° Giorno:              

 

[Draco POV]

Lei è in lacrime e c’è ancora solo una porta a dividerci.

-Uscirai mai?- Le dico dopo una decina di minuti silenziosi interrotti solo dal suo flebile pianto. Aggiungo alle mie parole un piccolo ghigno sardonico.

-N-no-

-E perché?-

-Non sono affari tuoi, Malfoy.-

-Quindi non me lo dirai, eh?-

-No-

-E quando avrai fame?-

-Ti stai preoccupando per me, Malfoy?- Mi dice lei, inspirando fortemente col naso. Si sta sforzando di tenere una voce normale, ma è ancora scossa dai singhiozzi.

Sì, io sono sempre preoccupato per te.

-Certo che no, Granger- Gli dico io sospirando. “Il Purosangue Malfoy non deve preoccuparsi degli inferiori” me lo disse mio padre quando avevo sette anni, e me lo continuò a ripetere ogni volta che pensava ce ne fosse bisogno.

È con queste frasi che sono cresciuto. Ma lei Lei va contro tutto ciò in cui credo.

Ora però mi sento inutile. Non sono nemmeno in grado di convincerla a uscire dalla sua stanza e osavo fantasticare su un “qualcosa” con lei? Che stupido. Mi alzo da terra e mi avvicino lentamente alla scala, quando si cominciano a sentire i miei piedi battere sugli scalini sento la sua voce.

-Te ne vai?- Mi dice tutto d’un fiato.

Sorrido appena Forse neanche tu mi odi così tanto, eh, Granger?

-Già ti manco?-

-Ovviamente no!- Mi dice borbottando. Scendo il resto delle scale Riuscirò a farti uscire.

 

Devo fare qualcosa per farla uscire o di lì lei non si sposta E non voglio rimanga sola a piangere. Non la lascerò sola, non stavolta.

Per un attimo fisso il cestino, con all’interno la lettera accartocciata di Jane, e penso alla sua lista, ma al pensiero del collage di foto rinsavisco e decido di optare per qualcos’altro

Voleva cucinassi? E allora lo farò

Ma più li guardo, più fornelli si fanno meno invitanti Ma in fondo, sapevo che quello l’avrebbe convinta a uscire, a parlarmi, e forse a vedermi in modo diverso

A vedermi in modo diverso? Ho cercato per anni di costruire un muro per allontanarla, e ora voglio distruggerlo?

Eppure sento di desiderarlo. Io sono stanco di questa vita, stufo di guardarla ma sapere di avere un muro davanti, Vorrei solo Di più. Però per uno come me è chiedere troppo.

Due mondi diversi, staccati, lontani, destinati a rimanere ai due poli opposti dell’universo.

Ma ho detto che non l’avrei lasciata sola, stavolta no Non vivrò con un rimorso così grande, non riuscirò a convivere con la frase “E se avessi avuto il coraggio?”

 

Mi  avvicino ai fornelli. Cosa è capace di spingermi a fare quella ragazza?

Cerco di ricordarmi come faceva la madre di Hermione.

Devo premere qui e poi girare Dopo aver riprovato circa cinque volte il fuoco si accende e per la vampata prendo uno spavento.

Ok, molto bene. E ora? Un’ottima domanda

Mi guardo in giro e mi salta all’occhio uno scaffale in legno chiaro con sopra diversi libri di cucina. Non ci posso credere che sto davvero per farlo Comunque non dev’essere tanto difficile se ci riescono anche degli stupidi babbani Dev’essere un po’ come fare delle pozioni.

Prendo uno dei libri a caso.

“Benvenuti nella mia cucina” di Marietta Tarodi. Un nome italiano, dicono che gli italiani si intendano di cucina Poi, chissà se è vero. Apro una pagina a caso.

“Unità 3: Cucina per coppie” Chiudo automaticamente il libro senza pensarci e lo rimetto sopra lo scaffale. Ne prendo un altro, “Cucina per principanti”.

Giro un po’ di pagine, poi mi fermo sul Brownie. Una stellina di difficoltà: Posso farcela.

“120gr di cioccolato, 
230gr di
 burro,
480gr di zucchero,
 
4
 uova, 
140gr di farina,
 
1 cucchiaino da
 caffè di sale, 
1/2 cucchiaino di lievito”

 

Apro gli scaffali:

Bicchieri, tazze, piatti, pentole, Finalmente trovo una teglia. Poi vado avanti ad aprire scaffali:

Ne apro uno abbastanza in alto in cerca degli ingredienti. Erano tutti in una pila pericolante. Li fisso di sbieco ma non mi sposto Non credo  possano cascare. Allungo la mano per prendere lo zucchero, ma era sotto gli altri e la pila traballa Traballa decisamente troppo: La farina mi sta arrivando addosso ma la afferro a qualche centimetro dal mio naso. Ma era troppo presto per tirare un sospiro di sollievo:

Infatti la farina era aperta, e mi si versa tutto il contenuto sul viso.

Lo sapevo che sarebbe successo! Vado verso il lavabo imprecante e mi lavo il viso... Le cose non partono bene.

 

 

[Autrice]

 

A casa Weasley le cose procedevano in modo strano, Ginny era confusa, l’unica cosa che sapeva era che c’era un serpeverde a condividere le sue medesime stanze, i pasti e quant’altro possa succedere quando si aderisce ad un progetto simile.

Perché aveva aderito, poi? Per i crediti? No, solo per curiosità. Voleva solo sapere “come sarebbe stato aderire e avere una persona nuova in casa”: nulla di più, nulla di meno.

Ma le cose si stavano facendo strane, troppo se poteva dirla tutta.

Le era capitato un serpeverde: Blaise Zabini. Non sapeva come comportarsi con quel ragazzo anzi, con quel serpeverde-

Insomma, la situazione della rossa Ginny Weasley era stata strana, ma ora era diventata anche “complicata” come aveva deciso di definirla lei, o “intrigante” come aveva deciso di definirla lui.

-Perché ridi adesso?- Gli dice Ginny con le gambe strette al petto mentre lo guardava di sbieco.

-Nulla, nulla- Gli dice lui ridacchiando appena e buttandosi sul letto di lei, Blaise aveva la brutta mania di preferire dormire nel letto altrui, lo faceva sempre. Solo che baci bene-

-Smettila!- Dice lei arrossendo e tirandogli un cuscino Tanto non succederà più!-

-Una frase familiare Non è che l’hai detta anche la volta scorsa?-

Lei sbuffa, era vero: L’aveva detto anche la volta scorsa, prima di baciarlo di nuovo. Ma non era innamorata di Harry? Be’ in fondo era chiaro a tutti che era un po’ volubile come ragazza Harry era l’unica cosa per cui aveva provato interesse a essere rimasta sempre una fissa per lei. Ora, però, sembrava non esserci più neanche quella.

Lei si gira a guardarlo, lui era sorridente con le mani dietro al collo, con chissà quali pensieri per la testa.

-E adesso? Ora perché sorridi?-

-Chissà come reagirà Draco-

-Non avrai mica intenzione di dirglielo?!-

-Sì, certo.-

-No!-

-Perché? Tu non lo dirai alla tua amica Hermione?-

Ginny, in effetti, non ci aveva ancora pensato, ma annuisce Sì, penso che glielo dirò.- poi aggiunge Prega che non lo vengano a sapere i miei!-

-Perché no? Non le vuoi vedere le loro facce?-

-Non osare pensarci, Blaise!-

-Ora mi chiami anche per nome? Direi che la tua infatuazione per questo gran bel ragazzo che hai davanti si fa davvero forte.-

-Ti chiamo per nome già da ieri!-

-Oh, sì, già Me l’ero dimenticato. Dovresti chiamarmi per nome più spesso.- Lei sorrise appena e lui fu felice di vederla ridere un po’, quel ragazzo la faceva star bene: Con lui si sentiva leggere Forse quel serpeverde un po’ le piaceva.

-Blaise-

-Sì?-

-Dici che dovrei scrivere a Hermione quello che è successo ieri?-

-Intendi il nostro o i loro baci?-

-Tutt’e due

-Sì dovresti, è tua amica, quindi è tuo dovere farlo.-

-Ma non so come spiegarglielo- Lui si alza e va ad aprire il cassetto della scrivania di lei e prende carta e penna.

-Tieni, devi farlo.- Le dice con aria ferma e apparentemente svogliata.

Lei è incerta sul da farsi ma finisce col prendere ciò che lui le porge e comincia a scrivere O-Ok,

“Cara Hermione”-

 

 

Cara Hermione,

Mi dispiace tanto ma, come amica, ci sono cose che è mio dovere dirti.

Prima di tutto io e Blaise Zabini, non dico che stiamo insieme, ma c’è “qualcosa”, ecco. Ma non è questo che mi dispiace doverti dire, la brutta notizia riguarda Ron e Lavanda:

Lavanda ieri è piombata in casa, senza alcun preavviso, e si è presentata ai nostri genitori come sua fidanzata, Ron continuava a correggerla imbarazzato. Fin qui è stato tutto apposto.

Prima di cena, però, io e Blaise siamo andati a chiamarlo per venire a mangiare, perché dalla cucina non rispondeva,

Però quando sono andata verso la sua camera per chiamarlo mi sono fermata perché sono rimasta incuriosita da ciò che dicevano:

Lei gli ha detto “Ti amo tantissimissimo Ronnino!”

Lavanda poi gli ha chiesto se pensava ancora a te e lui ha detti no… Quando siamo entrati l’abbiamo trovato a baciarsi con Lavanda. Ron all’inizio negava, ma davanti all’evidenza anche lui è stato messo alle strette, così ha cominciato a supplicarmi di non dirtelo… Ma io non lo trovo per niente giusto, sei la mia migliore amica e meriti di sapere la verità… E poi Ron è uno stupido!

Mi dispiace… Non avrei immaginato che dietro alle facce dolci e i piccoli flirt ci fosse davvero qualcosa, pensavo che le cose si fermassero lì e che Ron volesse stare davvero con te. Pensavo davvero che voi due vi sareste messi insieme… Sono tanto dispiaciuta, tu lo amavi tanto…

Può sembrare una frase banale, ma sappi che per me lui non ti merita e non ti ha mai meritato.

 

PS: Se avessi bisogno di parlare… O ti sentissi anche solo sola, scrivimi!

 

 

Con  affetto,

Ginny

 

 

Poi Ginny diede la lettera per l’amica al suo goffo Gufo con fare incerto, e la inviò.

 

 

 

[Hermione POV]

Come poteva essere? Tra Ron e Lavanda, allora, c’è stato davvero qualcosa. Quella stupida ragazza è riuscita ad avere più di quanto io non fossi riuscita a raggiungere dopo anni che amavo Ron. Perché poi? Cos’ha in più?

Io amo Ron Ma come può lui farmi questo?

Le lacrime mi scendono calde sulle guance, non riesco a staccare gli occhi dal foglio.

-Granger?!-

Malfoy Mi ero completamente dimenticata di lui Mi ero dimenticata di tutto ciò che non riguardasse me e Ronald a dire il vero.

Mi asciugo le lacrime e gli chiudo la porta in faccia, non mi vedrà così: Non sarò debole davanti a lui. Poi giro la chiave nella serratura e mi lascio scivolare sulla porta in pianto. Lo sento muovere la maniglia, e prima di ricordarmi di averla chiusa mi spavento.

Anche lui si lascia scivolare sulla porta Perché è qui? Perchè vuole sprofondare con me?

-Granger- Mi chiama, ma non rispondo.

-Hermione- Il mio nome? L’ha fatto di proposito questa volta. La sua voce mi aveva colpito, era una voce così bassa e morbida Non pensavo che Draco Malfoy fosse capace di una cosa simile.

 

 

Angoletto dell’autrice:

Ciao! Lo so che lo faccio sempre, ma, seriamente, non lo faccio apposta! Vorrei non metterci così tanto a postare i capitoli!! Ma vi giuro che la scuola mi rende impossibile fare tutto, in più comincerò anche il corso di preparazione per Latino (dato che farò il Liceo Classico) e quindi sarò ancora più impegnata ç___ç

Poi ora ho anche cambiato l’argomento della tesina (che era il Giappone) con un altro incentrato su Gabriele D’Annunzio Quindi anche quel piccolo pezzettino che avevo scritto della vecchia tesina andrà cancellato -.-“

 

Ancora scusa Al prossimo!!!^^

Mi fanno sempre piacere le vostre recensioni Spero di sentirvi di nuovo! E grazie anche a chi la segue “solamente”

 

 

Al prossimo!!!!:)

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Capitolo 10
*** Fragilità: ***


Cap.10

Fragilità:

                                                             IV° Giorno:              

 

 

[Hermione POV]

Se ne è andato E’ rimasto con me per poco, ma lo sentivo vicino? Ora ho una sensazione strana leggera- ma c’è ed è sotto la mia pelle. Penso che la sua presenza, anche se a tratti silenziosa mi avesse fatto piacere, tutto qui. Penso fosse solo perché mi sentivo spaesata per la storia di Ron E lo sono ancora, non c’è dubbio. Ma devo prenderla in modo razionale, in fondo sapevo che tra lui e Lavanda sarebbe finito per accadere qualcosa, lo sentivo solo preferivo non crederci; ed è stato stupido, davvero molto stupido, da parte mia. Io odio le illusioni, sono solo prese in giro, sono cose irrazionali e contro-producenti. Una perdita di tempo. Penso anche che, a volte, il sentimento dell’amore sia sopravvalutato, Potrà anche essere tutto rose e fiori all’inizio, ma con un poco di tempo di ritrovi con la lettera della tua amica stretta in mano che ti racconta i modi simpatici del tuo Lui con la sua nuova Lei

Ma perché devo pensare cose simili? Io non sono quel tipo di persona

Mi nascosi il viso tra le mani tenendo ancora la lettera e lasciai scivolare qualche altra lacrima che fece inumidire la carta. Io penso che l’amore sia bello Ma allora perché sono qui, con le mani a coprirmi gli occhi come se non volessi vedere più niente? È tutto così deludente. E poi perché ha voluto illudermi se aspettava solo qualcun’altra per sostituirmi? Non poteva pensare a come sarei stata dopo? Non ha pensato neanche per un momento che sarei potuta stare male?

Io odio le illusioni.

 

Mi asciugo le lacrime strusciando gli occhi sulla mia manica con forza. Io non piango, non voglio piangere più. Mi sono illusa ed ecco il risultato, è ora che incassi il colpo e che mi rialzi come è giusto che faccia.

 

Mi alzo da terra ancora un po’ tremante reggendomi alla porta con i pugni stretti e le braccia rigide a scendermi sui fianchi.

-Io non piango per lui.- Dico sottovoce ma con fermezza.

No, non piangerò, non sono una stupida. Mi guardo allo specchio e vedo i miei occhi ancora umidi pronti per piangere; ma io prontamente mi passo le mani sugli occhi e tolgo quelle ultime sì perché non mi permetterò di versarne ancora- gocce salate dagli occhi.

Ero tutta arruffata e spettinata. Non volendo certo che Malfoy abbia un’occasione per prendermi in giro mi metto apposto i capelli il minimo indispensabile e aspetto qualche minuto perché gli occhi potessero perdere il loro leggero arrossamento. Poi con sguardo deciso m’incammino verso la porta.

Ma tempo un secondo che la mia sicurezza se ne va: senza rendermene conto mi ero messa in punta di piedi per non far rumore, ed ero intenta a far girare la chiave pregando che lo schiocco non fosse troppo forte. Non volevo dare la soddisfazione a Malfoy Sicuramente finirebbe col pensare che sono uscita per merito suo.

Uscita dalla stanza ho avuto la tentazione di mettermi a gattoni per attutire i passi Ma ho una dignità. Non ho intenzione di dimenticarlo. Mi limito, allora, a camminare in punta di piedi lentamente prendendo spaventi per ogni scricchiolio delle scale.

Ma dov’è il Furetto? Poi sento piccole imprecazioni biascicate trai denti e poi il rumore del fuoco dei fornelli che si accende.

No Non Malfoy Sta provando a cucinare?! Ma che dico?! Malfoy?!

Non può essere. A volte mi dimentico di chi si sta parlando.

 

Sguscio verso la porta della cucina socchiusa, e la apro un po’ di più senza far rumore, poi mi metto a guardarlo. Ciò che vedo mi spaventa.

Malfoy? Malfoy ai fornelli?!

Prende un libro di cucina di quell’autrice che piace tanto a mia mamma, apre una pagina, la guarda e sgrana gli occhi Chiude il libro con un piccolo suono sordo. Ha fatto uno sguardo sconcertato, ma che ci ha scritto dentro mia mamma? E poi è solo una mia impressione o quella carnagione pallida si è colorita un po’ nel vederlo?

A proposito di mia mamma, dov’è? Non mi sorprenderei se se ne è partita per una vacanza, sarebbe la terza volta che capita Ma normalmente mi lascia un biglietto o qualcosa per farmi almeno capire che non li hanno rapiti gli alieni durante la nottata.

Mi sporgo un po’ di più dalla porta per vederlo meglio, e dopo aver riposto il libro con un gesto che definirei decisamente meccanico, se ne era preso un altro. Ha preso proprio quello che avevo preso io quando avevo dodici anni e mia madre se ne partì per la sua prima “vacanza a sorpresa”, come avevo deciso di definirle al tempo, la prima settimana feci tutto da sola senza alcun problema poi però mia nonna paterna venne a trovarci (o meglio a trovarmi dato che c’ero solo io) e ha chiamato mia madre arrabbiatissima perché non poteva lasciare una bambina da sola Poi la nonna mi portò a casa sua per il resto della settimana. Comunque, a mia madre non è mai fregato niente dei rimproveri della suocera e due anni dopo è partita di nuovo. Non posso certo dire che mia madre mi sta col fiato sul collo, anzi, mi ha sempre voluto vedere come se fossi più grande, tutta la famiglia lo faceva con me, e non mi dispiaceva affatto, so occuparmi da sola delle mie cose e sono sempre stata responsabile e matura Non penso di aver bisogno, come invece hanno tante mie coetanee, del fiato dei genitori sul collo.

Torno in me quando vedo la farina scendere sul pallido viso di Malfoy, mi sono dovuta mordere un labbro per non ridere. La polvere bianca gli scendeva sul viso veloce e si riversava sul pavimento, lui era rimasto pietrificato per qualche secondo ma poi si toglie la farina dagli occhi e si lava il viso tra imprecazioni borbottate.

Mi sono dovuta morsicare il labbro più forte di prima per non ridere. Ma ora voglio vedere che cucina Non ci posso credere che Draco Malfoy lo stia facendo davvero.

-Stupidi babbani- Lo sento biascicare. Attraversa a grandi passi la cucina e prende gli altri ingredienti. Li tira giù tutti, uno alla volta, e poi si mette a fissarli con aria interrogativa; dopo qualche secondo prende il libro di ricette e legge mentre ogni tanto alza gli occhi per guardare di sbieco ciò che aveva riposto sul piano della cucina. Tutta colpa sua Stupida Mezzosangue- Per una volta le sue parole non mi offendono, perché, anche se era terribilmente irritato, sentirgliele dire in quella situazione mi faceva solo ridere un po’. Ma la vera domanda è: che c’entro io adesso? Perché sarei stata io a farlo cucinare? Poteva prendersi della roba pronta Che l’abbia fatto per convincermi ad uscire?

Ma che dico?! Continuo a dimenticarmi chi ho davanti Ho davanti Draco Malfoy, un ragazzo viziato, superficiale, che odia i Mezzosangue, Me in particolare. Non si cura di chi gli sta intorno o di come si sentano gli altri alle sue offese, spesso più taglienti di quanto probabilmente immagina. È egoista, pensa solo a se stesso e pensa di essere un dio in terra E non sa quanto si sbaglia. Le sue buone qualità, insomma, rasentano lo zero.

Rimasi a guardarlo sporgendomi sempre di più dalla porta, ritirandomi più in fondo quando si avvicinava per non farmi vedere, soffocando risate. “Come cuoco fai schifo” ho pensato una trentina di volte. Prende le misure degli ingeredienti a caso e si brucia ogni cinque secondi con qualsiasi cosa. Ma la cosa strana è che a pozioni è pure bravo!... Mhà Secondo me a lezione bara in qualche modo. L’ho sempre pensato.

Ma una delle cose che mi fece quasi sanguinare il labbro a forza di morsi, è stata che dopo un po’ era diventato fermamente convinto di essere un bravissimo cuoco, infatti fissava il cioccolato soddisfatto e versava roba a caso dentro la pentola, probabilmente sicuro di mettere il grande ingrediente segreto.

“Tanto i Malfoy non sbagliano mai” potrei scommettere che l’abbia pensato almeno venti volte mentre versava ingredienti a caso. Ad ogni modo, io quella roba non la mangio. Non sono così autolesionista.

È un po’ che sto qui a fissarlo, ed ora voglio divertirmi un po’.

Sgattaiolo velocemente verso il tavolo e mi metto capotavola a fissarlo. Lui era di spalle e dopo aver messo il “dolce” (o qualsiasi cosa sia) in forno (oltretutto non l’ha nemmeno acceso, ma non lo capisce che le cose babbane non sono quelle magiche?), senza fare caso a me si butta su una sedia e si mette a dondolare, buttando i piedi sul tavolo.

-Ehi! Furetto!- Dico io quasi urlando. Lui quasi casca dalla sedia e si deve aggrappare con le mani al tavolo per non cadere. Che fai di bello?-

-Stavo..Ehm.. Io…- Dopo qualche abbozzo di frase balbettante ne compone una sensata, ma comunque non inerente alla domanda

-T-tornatene in camera a piagnucolare!-

Lo ignoro e faccio finta di odorare l’aria Torta?-

-L’ha fatta tua madre. Io avevo fame, ho pensato di mangiarla prima che arrivassi tu o la finivi tutta Dopo l’episodio delle merendine sto più attento ai viveri della casa, sai?- Mi dice lui con la speranza di sviare il discorso facendomi arrabbiare. Ma io non ci casco Malfoy.

-Quindi non l’hai cucinato tu?-

-No!- Scatta subito. -Non sono mica un babbano Ma con chi credi di parlare?- Mi dice lui fin troppo incerto sulle risposte da trovare.

-E io che pensavo l’avessi fatto per me.- Dico con finta aria sconsolata.

-M-ma per chi mi hai preso? Io? Per te? Una Mezzosanue, scherzi?- Dice lui coronando il tutto con una risatina nervosa che cercava di camuffare con una di scherno.

-Già, è quello che ho pensato anch’io.- Guardo il libro di cucina Cos’hai cucinato?-

-Un- e guarda la pagina del libro rovescio sul tavolo piegando la testa Br- Brownie. Brownie, sì.- Non si è nemmeno sforzato di girare il libro e si è limitato a decifrare i caratteri rovesci. Ma soprattutto non è nemmeno in grado di ricordarsi il nome di quello che ha appena cucinato.

-Ma non mi avevi detto che l’aveva cucinato mia madre?-

-I-infatti.- Risponde lui nervoso.

-Ah. No, perché io poco fa ti ho domandato cos’avevi cucinato, e tu hai detto Brownie Quindi l’hai cucinato tu.- Gli chiedo io con una finta aria innocente Quanto godevo.

Dopo un po’ di pausa per cercare la risposta adatta parla.

E tutto quello che è in grado di tirare fuori dalla gola è un “Non è vero” seguito da un Malfoy nervoso che deglutiva.

-Ma come non è vero?! Non mi piace venire presa in giro. Non osare negare, ti ho pure visto! Ora non puoi ritirarti tutto.- Odio quando tendo amabilmente astute trappole e le vittime negano, tanto è chiaro che io ormai so!

-Non so di che parli-

-Ma sei scemo?! Oh, ammettilo che anche tu puoi farla una cosa gentile! L’hai fatto per consolarmi, vero?-

-Ma non dire stupidaggini, Mezzosangue.-

-Potrai dire quello che vuoi ma io lo so!-

-Ma cosa vuoi sapere tu?-

-So eccome!- Quando, invece, non ci credevo per niente che l’avesse fatto per me Anche se più glielo dicevo meno mi sembrava un’idea impossibile. Stupido furetto!- Dopo un po’ di pausa trova un’altra risposta. Presa palesemente a caso dai polverosi archivi della sua mente.

-E-eE tu non sai sciare!-

-Ma che c’entra, adesso?!- Gli urlo io strillando, poi metabolizzo meglio ciò che ha detto. E e poi non è vero!- M’imbarazzo.

-E invece sì, e io lo so!- Dice lui con sguardo trionfante. Si tocca le tasche, passando dallo sguardo trionfante a quello deluso. Be’ Anche se quel foglio l’ho buttato, tua madre me lo ha scritto e io ora lo so!-

Ma perché mia madre si mette sempre in mezzo?

-Non è vero-

-Come no-

-Ma guarda che io so sciare benissimo!-

-Sì certo, Mezzosangue. Questo ed altro-

-Be’ tu sei stupido!- Gli dico io stizzita.

 

Dopo qualche minuto di silenzio mi parla ma non finisce la frase. Be’ cos’era succ--

-Cosa?-

-Niente... Che non succeda più.- Mi dice lui alzandosi.

-Dove vai?- Gli dico io seguendolo. Lui non si gira né si ferma.

Ma non lo lascerò andare senza una spiegazione.

-Che c’è?-

-Perché sei rimasto lì con me prima?- Gli dico io tirandogli la manica.

-Io non devo spiegazioni a nessuno.- Mi dice cercando di scrollarmi di dosso, ma tenendo lo sguardo in avanti.

-E il dolce? Perché l’hai cucinato?-

-Io non ti ho cucinato proprio niente.- Ancora non mi guarda.

-Sì, che lo hai fatto. Basta con questa farsa, adesso. Lo so che l’hai cucinato tu. L’hai fatto per me, vero?-

-Io non faccio niente per nessuno. Imparalo, Granger.-

-Mi hai anche chiamata per nome stamattina!-

-Mi sono sbagliato, va bene?- E finalmente dopo un mio strattone più forte si gira e mi guarda. Non so definire bene ciò che vedo. I suoi occhi sembravano ghiaccio, ma non per la loro freddezza ma per quanto sembrassero fragili, avevo l’impressione che si sarebbero potuti riempire di crepe e cadere a terra fra schegge taglienti come uno specchio rotto. Allibita allento la presa e lo lascio andare.

 

Il giorno dopo non ci siamo più parlati.

 

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

E il Brownie? Guardate il lato positivo: Non mangiandolo vivranno 70 anni di più! xD

Comunque, spero di avervi lasciato almeno un po’ di voglia per il prossimo capitolo!!xD…  Spero anche di non essere andata troppo veloce con i fatti. ^^”

Mi fanno sempre tanto piacere le vostre recensioni… Spero anche che la scelta Blaise/Ginny non sia stata un errore ^^”… Ma penso che sarebbe stato inevitabile a giudicare dal carattere di Blaise e di Ginny(o almeno da come io me li immagino xD)… In verità non sono nemmeno una grandissima fan della coppia, ma non mi dispiacciono per niente, ecco!… u.u

 

Spero vi sia piaciuto!

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Capitolo 11
*** Spaccature: ***


*Attenzione*:  Ormai è davvero tanto che non aggiorno, mi scuso molto. Ma non è stata solo una questione di impegni (che sì, ci sono comunque stati xD) e di scuola, ma ci si è messo anche il fatto che i risultati della FF mi avevano fatta rimanere un po’ male non solo per una questione di recensioni (che in verità mi ha pesato di più solo perché pensavo sempre, vedendo la mia prima FF, che quella (Scritta malissimo, poco originale,) aveva avuto 48 recensioni; e  poi vedevo questa che in 10 capitoli ne aveva avute 46(non c’è tanta differenza però se mettete anche i motivi seguenti mi ha pesato parecchio)... In più vedevo persone a cui, a giudicare dalle recensioni, la FF sembrava piacere però poi non li ho più rivisti xD) ma soprattutto per i seguenti motivi:

1) Ho letto i vecchi capitoli e penso di averli scritti piuttosto male (ma sempre meglio della mia prima Fan Fiction però xD). Non sto scherzando, non mi è piaciuto per niente Avevo anche preso in considerazione di riscrivere tutto da capo (cercate di capire la disperazione xD)Per carità ho visto gente della mia età e gente anche più grande che aveva scritto in modo peggiore di me (e ovviamente erano le eccezioni perché la maggior parte delle volte provo grande ammirazione per gli autori della Fan Fiction che leggo qui J) però non è comunque così che voglio scrivere(In questo capitolo, comunque, mi sono impegnata di più, soprattutto dalla parte di casa Weasley in poi perché l’ho aggiunta dopo).

2) Ho notato molto OOC nello scorso capitolo(e in quello ancora precedente), cosa di cui sarei riuscita ad accorgermi davvero solo a mente fresca ed infatti li ho dovuti rileggere più di una settimana dopo per accorgermene

3) Ho cambiato varie volte idea sul seguito(infatti ho due versioni salvate, ma l’ho in verità cambiato un trilione di volte ç.ç)

Insomma è andata un po’ così

 

 

 

Cap.11

Spaccature:

                                                             VI° Giorno:              

 

 [Autrice POV]

A casa Weasley la stranezza si era già fatta routine. Ma, se si doveva dirla tutta, con un serpeverde in casa poteva forse essere il contrario?

 

A Blaise quasi cadde la tazza di the dalle mani.

«L’hai sentito anche tu?» Disse Blaise, terribilmente spaventato da un suono perforante e stridulo proveniente da un’altra stanza. Ginny però era troppo impegnata a riscaldarsi le mani nell’avvolgere la sua tazza di the fumante per ascoltarlo.

«Ginny! Ma tenete delle tagliole in giardino?! Sono più che sicuro che era un piccolo Bambi rimasto incastrato! No, seriamente, hai sentito che urlo? Andiamo a controllare, Ginny, per favore Non mi piace ci sia un animale che rantola nel giardino. Mi fa senso.»

«Non urlare» Gli dice lei soffiando sulla tazza con gli occhi ridotti a tremanti fessure. Tempo dieci minuti e si sarebbe addormentata sul tavolo. «Comunque quella è Lavanda. E quelli sono i versi di una poesia su i gabbiani… Perché mi hai svegliata così presto oggi?» Tagliò corto lei.

«Volevo farti assaggiare il the della mia famiglia. Te ne avevo parlato ieri sera, ricordi?»

«Oh. Ed è più buono di mattina alle quattro? O lo hai fatto per sentire in sottofondo Lavanda che canta?» Gli rispose ancora mortalmente assonnata e inacidita dal sonno. Lei, al mattino presto, di una “romantica” – se così vogliamo chiamarla - discussione davanti a una tazza di the ne avrebbe fatto anche a meno. In più, oltre all’orario che Blaise-il-gallo le aveva dittatorialmente imposto, ci si metteva il fatto che la sera prima erano rimasti svegli decisamente troppo.

«Non sono le quattro ma le cinque. E poi è l’unico momento in cui tua madre ancora dorme; lo sai che non vuole che vada in cucina.»

Lei grugnisce, in risposta. Lui cerca di nascondere un sorriso fingendo di non essere troppo ansioso di sapere il suo parere sul the. « Ma lo bevi? Ti si fredda dopo…» Lei lo guarda come per dire “se ci hai messo qualcosa dentro me la paghi” e poi ci ripensò, e convenne con la sua testa che gliel’avrebbe pagata comunque data l’ora a cui l’aveva svegliata.

Si portò la tazza calda e bianca alla bocca senza staccare gli occhi da lui. Poi quando lo assaggiò abbassò finalmente lo sguardo verso il liquido per poi riportarlo al ragazzo incredula «E’ buono»

«E perché quest’atteggiamento sorpreso, scusa? E’ buono, sì! L’ho fatto io con le mie manine d’oro» Le risponde lui ridacchiando.

«Ci portiamo il the su?» Lo guardò lei supplicante. «Ce lo beviamo a letto con calma, qui ho l’ansia che venga la mamma.»

«Ok, prendo la brocca.» Rispose lui senza velare però un pizzico d’orgoglio per l’apprezzamento verso il suo the.

Poi un rumore di passi sul legno degli scalini li preoccupò entrambi. Doveva essere Molly. «Bevi, bevi, bevi!» Sussurrò velocemente lui alla ragazza che si stava sbrodolando con il the pur di finirlo e farlo sparire. Quando la ragazza ebbe finito lui l’afferrò per il pallido e magro polso e se la trascinò via su per le scale. «Le tazze!» Si ricordò lei preoccupata.

«Mai che vada tutto bene una volta tanto…» Disse spazientito borbottando, poi si calmò e aggiunse «Ok, aspetta qui.»

Il ragazzo scese le scale ritornando alla cucina mentre Molly Prewett fissava con circospezione il suo servizio da the. Prese una tazzina tra le mani.

«E’ ancora calda» La sentì sussurrare Blaise. Quella donna era ormai abituata ad analizzare le “prove” che normalmente erano lasciate dai gemelli (anche se ormai sapeva puntare il dito verso di loro senza troppe analisi). La madre si girò di scatto e accorgendosi di Blaise prese uno spavento.

«Che fai qui? E dov’è Ginny?» Riguardò di nuovo le tazze da the e poi si avvicinò a lui minacciosa neanche gli avesse rapito la figlia. «Le hai tirate fuori tu, queste?»

«Ginny è nella sua stanza.» Proprio lui, il re delle fandonie, sotto quello sguardo indagatore si sentiva in pesante suggestione.

«Non hai risposto alla mia domanda. Le hai usate tu le tazze?»

Lo sguardo indagatore della donna intanto lo scrutava in cerca di prove. Blaise si sentì scannerizzato.

«Mamma!» La chiamò Ginny più affettuosa del solito e la madre si addolcì «Ti ho fatto del the!»

Blaise tirò un sospiro di sollievo… Quanto gli piaceva quella ragazza. Gli piaceva? Una grifondoro? Il ragazzo passò lo sguardo partendo dalla testa di Ginny fino a raggiungerle la punta delle scarpe, poi tornò al suo viso e lei si girò lasciandogli uno sguardo complice e un sorriso felice.

Le labbra di Blaise si tirarono appena nel vederle quel sorriso sulle labbra. Sulle labbra di una Grifondoro…

 

 

                                                            VI° Giorno:                                   

 

[Autrice POV]

Draco si alzò dal suo letto e guardò la sua valigia. Pochi avrebbero detto che era qui da sei giorni, il suo bagaglio quasi non era disfatto e non c’era quasi nulla di suo appoggiato sul comodino o sulla scrivania. Era tutto di Hermione: le penne babbane e le piume per l’inchiostro, i suoi libri di narrativa e i vecchi tomi scolastici in pila sul comodino, il cestino pieno di cartacce bianche e di pergamene strappate,…

Una Mezzosangue. Hermione era una Mezzosangue. Una di quelle sudice Mezzosangue a livello dei babbani. No, - suo padre diceva che rubavano perfino la magia! - forse cadevano più in basso.

Draco continuò a fissare quella miscela fatta di due mondi. Si sentì sporco. Si sentì unto dal disonore. Come aveva potuto provare qualcosa per una Mezzosangue? Come aveva potuto fare qualcosa per lei, una ragazzina dal Sanguesporco, due giorni prima?

“Hermione è una sudicia Mezzosangue” pensò come fosse una frase imparata a memoria; come una formula magica di Hogwarts, o come una filastrocca delle Scuole babbane.

Se l’era ripetuto così tante volte. Nella scuola, quando tutti portavano le stesse divise, gli stessi mantelli neri, e il mondo babbano che lei nascondeva fuori dalle porte di Hogwarts rimaneva all’esterno, veniva più semplice a Draco sforzarsi obliare, almeno per poco, in silenzio e senza che nessuno lo sapesse, gli insegnamenti inculcatigli dal padre. Ma lì, in quella stanza, era tutto così evidente, lampante, innegabile. Il mondo che lei nascondeva fuori dalle mura della loro Scuola lui, ora, lo stava vivendo. E, ora, diveniva impossibile negare quella profonda spaccatura tra lui e lei che era diventata così terribilmente ovvia; quella spaccatura era quasi tangibile: la sentiva così vicina e opprimente da pensare di poterla quasi toccare per sentirne lo spessore. Non aveva mai sentito quei due mondi così lontani come ora.

Guardò ancora quella stanza senza sapere cosa cercare. Forse una conferma all’ingiuriosa e ora innegabile doppia vita di lei? O forse qualcosa che alleggerisca la condanna che lui, come Malfoy, era obbligato a darle? Non trovò nulla, qualsiasi cosa stesse cercando. E allora passò dal guardare la stanza a fissare lei ancora dormiente. Osservava il suo respiro lungo e regolare. Poi tornò di malavoglia a guardare quella stanza. Quanto avrebbe voluto veder sparire tutte quelle vecchie foto dalle immagini statiche, le fini matite e le spesse penne nere, i quaderni e i fogli bianchi, i libri di racconti e i vecchi e semplici souvenir,… Si sforzò di togliersi dalla mente uno a uno tutti quegli oggetti da babbana, e ne ricavò una stanza spoglia, vuota sia in senso materiale che in senso spirituale. Sarebbe stato quasi impossibile dire fosse sua.

Poi guardò ancora lei che, con un piccolo movimento incosciente, si fece scivolare una ciocca sul viso. Draco si spaventò per il piccolo scatto della ragazza, e si svegliò da quella specie di trance fatta di pensieri e, forse, desideri.

Voleva guardare Hermione ancora ma s’impose di non farlo, così scese le scale di fretta convincendosi di non guardare di nuovo la stanza di Hermione, l’esempio più vivo e lampante sull’impurità del suo sangue.

 

 

 

[Hermione POV]

Dov’è?

Dov’è?

Dove è andato? Scappato, forse? E dove andare con le valigie ancora qui?

Malfoy…

Mi massaggio le tempie fissando l’asfalto della strada attraverso l’ampia finestra del salotto, controllando la strada.

È Capodanno. O lo sarà tra un’ora o poco più. Ha una vaga idea della gente che gira a quest’ora in questa città?

Malfoy… Mi stai facendo preoccupare. Tu sei sotto la mia responsabilità. La Scuola conta su di me.

 

 

Mezz’ora dopo…

Questo tuo stupido scherzo mi ha stufata. Cos’hai in testa? Oltre alla segatura, s’intende.

 

Mezz’ora dopo…

Chissà che gli è successo... Con tutta la gente che c’è in giro...

Uno squillo di trombe, clacson, urla fa tremare i vetri della finestra e mi spavento muovendo con uno scatto rigido la testa. Guardo l’orologio a pendolo che ci aveva regalato mia nonna.

Mezzanotte. È Capodanno. Ed è tardi. È tardi e nessuno ha ancora aperto quella maledetta porta.

Quanto vuoi ancora portare avanti questo giochetto? Ti diverti, Malfoy?

E io, povera ingenua, avevo pensato che, in fondo, forse avessi anche lui un lato buono. Pensavo valesse per tutti. Ma, a quanto pare, i Malfoy preferiscono fare a meno di una simile scocciatura.

 

 

 

 

Angoletto dell’autrice[PER FAVORE, LEGGETE]:

 

Ho detto un po’ tutto prima, in alto, ma vorrei aggiungere alcune cose. Sono delle domande che vorrei farvi.

Vorrei, quindi, sentire il vostro parere su varie cose ^^

Mi sono impegnata di più in questo capitolo (non che le altre volte non l’abbia fatto, eh! Ma essendoci scene un po’ “introspettive” ci ho lavorato un po’ di più), anche se mi è venuto un po’ più corto. Che ne pensate? Trovate sia un po’ meglio? (Non mi offendo se mi dite di no. Magari, però, se avete qualcosa da farmi notare, fatelo con garbo senza pugnalare il mio cuore sensibile... *faccia da depressa mista a lacrimuccia* :D)

Ho usato il POV dell’autrice più spesso. Che ne pensate? Dovrei continuare a usarlo? A me, personalmente, non sembra male, anche perché il POV di un personaggio “limita” molte cose nello scrivere, però mi dispiacerebbe abbandonare il POV dei personaggi: voi che dite?

Tipo di carattere cambiato. Si legge? Vi piace? A me non sembra male.

 

Fatemi sapere! Ci tengo davvero molto! Io m’impegno nello scrivere, ma so bene che mi manca ancora tanto (forse troppo) per arrivare a scrivere “bene”.

 

Grazie per avermi ascoltata. Un grazie ancora più particolare per coloro che avevano seguito la Fan Fiction e che, dopo tutto questo tempo prima del nuovo aggiornamento, la stanno ancora seguendo. Un altro grazie ancora per chi recensirà, ha recensito, ha letto, ha messo tra le seguite, da ricordare e preferite J

GRAZIE!

 

 

Giada

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Capitolo 12
*** Pioggia salata: ***


Cap.12

Pioggia Salata:

                                                             VII° Giorno:              

 

 [Hermione POV]

 

Mezzanotte e tredici…

No, basta. Se non torna adesso devo andare a cercarlo. Hai tre secondi, Malfoy.

Tre…

Due…

U-…

Cos’era quel rumore? Suonava come un colpo sul legno. È tornato. È lui. Mi alzo subito con uno scatto e mi avvicino alla porta.

Il pomello mi traballa fra le mani tremanti di rabbia; con fatica e sforzo nel contenere le piccole scossa delle mie dita apro la porta e subito comincio a urlare ancor prima di guardarmi avanti.

«Dov’eri stato?!…» Quando la porta si spalanca completamente, così che io possa guardare oltre l’uscio, mi fermo basita accorgendomi di star urlando solo al gelido vento notturno.

Rimango ferma a fissare davanti a me per qualche secondo, come se da un momento all’altro Malfoy mi potesse davvero apparire davanti.

Meow…

Sposto lo sguardo a terra e vedo Grattastinchi, si doveva essere spaventato per i rumori della gente in festa e così era tornato a casa.

Il gatto infreddolito mi supera e entra in casa scuotendosi.

Guardo l’orologio per l’ultima volta.

Mezzanotte e quindici… È Mezzanotte e un quarto e non sei ancora tornato, Malfoy. Basta. Cosa credi di fare?

Prendo una felpa, la prima che mi capita, poi le chiavi, e mi precipito fuori chiudendomi la porta alle spalle.

 

Ci era voluto poco perché il clima volubile di Londra mutasse.

La pioggia mi scroscia sulla felpa, che io, stupida, ho preso senza curarmi del se fosse pesante o meno. Avevo percorso quasi tutta la Waldron Road partendo da poco prima dell’incrocio con la Bridgford, dove abito. Ed è tutta colpa di Malfoy.

È colpa di Malfoy se sono fradicia; è colpa sua se sono sfinita; è per colpa sua se io, col freddo che c’è, sono dovuta uscire, e sarà quindi colpa sua quando mi prenderò l’influenza – e sono sulla buona strada, già starnutisco ogni venti secondi -. Quando lo riporto a casa è finito. Ma finito davvero.

Malfoy, ma proprio non immagini che gente ci sia per le strade a quest’ora? Non hai nemmeno la bacchetta. È un gioco? Ti diverti così tanto a farmi struggere in questo modo?

Nella strada residenziale dove stavo camminando i rumori, gli esulti, i clacson, erano lontani e coperti dal potente scroscio della pioggia.

Quanto si poteva essere allontanato? Vieni qui, stupido.

«Malfoy!» Comincio a chiamarlo.

 

 

[Draco POV]

 

M’infilo in un vicoletto tra due gruppi di case a schiera e appoggio la schiena contro il muro umido. Tiro un calcio all’aria.

Scommetto che si è cucinata qualcosa e che si sta godendo la mia assenza. Ne sono sicuro.

«Stupida Mezzosangue…» Sibilo coperto dallo scroscio del piovasco.

Già, una Mezzosangue.

Stizzito tiro un altro calcio all’aria.

È questo quello che sei. Una figlia di luridi babbani. Io non posso passare il mio tempo con gente come te, Sanguesporco.

Già, non posso. Ma tu continua pure a divertirti nella tua stupida casa, e goditi il Capodanno nella tua casupola. Lo sai dove dovrei essere io? A quest’ora sarei andato a dormire nella mia stanza calda dopo una lunga cena con i più importanti enti del ministero.

E poi non sei solo una Mezzosangue: sei anche secchiona, sei una Grifondoro, sei amica di Potter e di quell’altro suo stupido amichetto Weasley,… Ti sei pure innamorata di Weasley. Questo conferma il livello di gentaglia al quale appartieni. Sì, vi ci vedo sposati voi due: tutt’e due con abiti smessi e di gentile concessione dei nonni Weasley, figli lentigginosi e stupidi almeno quanto il marito, una baracca cadente per casa con un giardino fangoso,… Sì, la coppia dell’anno. Bravi.

Tiro un altro calcio all’aria.

Ma perché non te ne vai da Weasley, invece di fare questo stupido progetto con me? Te ne vai da lui e poi ti metti d’accordo coi nonni, ma anche i bis-nonni, se longevi, e cominciate a mettere già da parte i loro vestiti dell’ante-guerra…

Sei una Mezzosangue. Ecco cosa sei.

Ma perché mi sono comportato in modo così stupido? Perché mi sono messo a fare qualcosa per te? Per te, te che sei una Mezzosangue? Ancora non ci credo che mi sono messo a cucinare. Non voglio pensare allo sguardo che mi riserverebbe mio padre.

E poi, tanto, anche se non ti mettessi con Weasley, cosa dovrei fare io, eh? Mio padre non mi permetterebbe mai di macchiare la nostra famiglia con del sangue impuro, piuttosto mi ucciderebbe prima di poter vivere un’umiliazione simile e di tale calibro, sai? O, perlomeno, mi rovinerebbe in tutti i modi a lui possibili, e i suoi sono davvero tanti.

Ed è quello che dovrei fare anch’io con i miei figli se mai dovesse accadere. È giusto così. È un errore mischiare questi due mondi. Chi lo fa merita il ripudio della sua famiglia.

 

Cosa pensi mi farebbe mio padre, Granger?

Mi lascio scivolare sul muro sempre più inumidito e scivoloso.

Lo sai? Ci hai mai pensato? Io un futuro ce l’ho. È già scritto, preparato, e l’ha fatto tutto mio padre. Lavorerò per Lui. Lo farò per tutta la vita, solo quando morirò potrò liberarmene. E cosa pensi faranno i miei figli? Prenderanno il mio posto e verranno mandati a fare chissà cosa e chissà dove da Lui, come avrò fatto io, e faranno la fine della carne da macello.

La maledizione dei Malfoy per me non finirà mai.

Io il mio futuro ce l’ho già, e devo seguire delle regole. Io non posso pensar bene di te, o penare quando ti vedo con Weasley, sai? È sbagliato. I Malfoy non lo fanno. Non devo osarle certe cose, infatti non lo vorrei affatto fare. Non è per niente ciò che voglio. Però continuo. Di chi pensi sia la colpa? Non mia, io non cerco di farlo. È tua. Tu hai qualcosa di strano. Qualcosa che mi fa quasi vibrare dentro, non so nemmeno dove, e poi mi passa quella vibrazione attraverso tutto il corpo, da capo a piedi, e la trasforma in un brivido che mi cammina per tutta la schiena. Ed è colpa tua, non mia. Io non ho mai chiesto di sentire niente. Io non voglio sentire niente. Tu, tu fai tutto da sola e io subisco quel maledetto effetto che mi fai. L’hai fatto sempre, dall’inizio, quando ti ho vista la prima volta, ad adesso, perfino mentre ti penso. Sei tu che ti ostini nel continuare a passarmi quel brivido. Te l’ho mai chiesto io di farlo? Mi sembra di no. Hai fatto tutto da sola, e continui a farlo imperterrita.

È colpa tua. Non mia, io sono la vittima di questa faccenda. Io sono un Malfoy, non cerco sensazioni. Non le voglio. Non ho bisogno di “sentimenti”. Si può vivere senza comunque. Si vive meglio senza.

Ma tu continui a passarmeli, a farmeli provare… Per quale motivo?

Mezzosangue... Sei una Mezzosangue.

Sei tu quella che mi perseguita le notti, sei tu che tieni quel qualcosa che mi fa vibrare, sei tu che, con quel tuo farmi vibrare, mi costringi ad offenderti,… È tutta colpa tua. Non mia, tua.

Sei una stupida. Se sei tanto innamorata di Weasley non dovresti costringermi a sentire quel brivido, non credi? A che ti servo io? Ci tieni tanto a farmi penare ogni volta che ti vedo con lui, o davvero non te ne accorgi? Come fai a non farlo? Quando ti vedo con lui provo lo stesse sensazioni che potrebbe farmi avere uno schiaffo in faccia, e tu non te ne sei mai accorta?

Sei crudele per essere una Grifondoro.

Quello schiaffo è così forte da farmi crollare quando ti vedo con lui, lo sai almeno questo, Granger? Te ne sei mai accorta?

Le pioggia scrosciante, asfissiante e interminabile che mi bagnava il viso comincia a mischiarsi con le gocce salate dei miei occhi.

No, scommetto che non lo sai. Pensi di sapere tutto, ma non sai nulla. Nulla di niente e di nessuno.

«Stupida… Sei stupida.» Biascico.

Stupida fino al midollo, sei.  

Non riesco a trattenere un singhiozzo.

Non ti accorgi mai di niente tu, no? Troppo occupata a guardare Weasley.

Sei stupida. Non sai niente di nessuno, niente di me. Sì, continua a fissarlo fino a consumartelo, quel Weasley, io ci farò l’abitudine prima o dopo.

Tanto lo so già come andrà a finire, è sempre andata così, ora ci potrà anche essere Lavanda, ma dagli qualche settimana: se ne stuferà; e tu, alla fine, riaprirai le braccia e ti lascerai prendere di nuovo dal lui. È sempre andata così. E io, come uno stupido, continuerò a guardare tra le teste dei miei compagni cosa voi due stiate facendo, e ti vedrò alzare gli occhi dal tuo grosso libro per guardarlo e mi sentirò distruggere. Tu non te ne accorgerai. I miei compagni non se ne accorgeranno. Non se ne accorgerà nessuno, a parte me che cercherò in tutti i modi di coprirmi con tutte le maschere di questo mondo, sentendo il rimbombo nello stomaco di tutti quei penosi pensieri devastandomi da solo. E il giorno dopo io ti guarderò di nuovo, e succederà tutto da capo, ancora.

È sempre stato così. Ed è sempre così che andrà, anche quando io seguirò il futuro che mi ha preparato mio padre sarà ancora così. È stato così per anni, dovrebbe davvero cambiare tutto ora? No. I nostri due mondi, lontani ogni momento di più, continueranno a girare così... E anche se si allontaneranno di miglia, mi farai vibrare ancora, lo so. Ci riuscirai sempre, ogni volta, e io non potrò farci nulla.

«St-Stupida… Stupida Mezzosangue» Mormoro io cercando di ingoiare i singhiozzi schiacciandomeli in gola. «Sei stupida.»

Sì, lo sei. E voglio che la smetti. Smettila. Non voglio sentire nulla quando ti vedo. Non voglio brividi, sussulti, non voglio niente. Non voglio niente dai Mezzosangue.

I Malfoy non prendono niente da quelli come te. È sbagliato. Lo è e basta.

I Malfoy non lo fanno.

I Malfoy non devono.

«Ch-chi è che li vuole i Mezzosangue?» Chiedo io al nulla con un piccolo riso sulle labbra.

Nessuno. Non li vuole nessuno.

I Malfoy non li vogliono. I Purosangue non li vogliono. Allora vuol dire che non li voglio nemmeno io.

 

I singhiozzi schiacciati e chiusi nella gola escono, ma la pioggia li copre con il suo scrosciare, quasi come a promettermi la segretezza di cui ho sempre avuto bisogno offrendomi una maschera di rumore.

Mi passo la mano sul viso e poi mi ci abbandono, incapace di tenere il mio capo così pesante alzato.

La schiena mi s’incurva sempre di più verso terra e continua a tremare ad ogni mio singhiozzo.

«Stupida…»

È tutta colpa tua.

 

 

 

 

 

 

Angoletto dell’Autrice:

Intanto grazie alle vostre risposte e recensioni del capitolo scorso!

In questo capitolo non c’è stato il POV dell’autrice perché non ne ho trovato il bisogno. Alla fine ho pensato di usarlo di più, sì, ma di non abbandonare affatto i POV dei personaggi che mi  piacciono molto… Dipenderà tutto dalle situazioni! Potrà esserci un capitolo con entrambi i POV o con uno solo u.u

GRAZIE A TUTTI!

Ora posto il capitolo… Spero di vedervi recensire ancora!

PS: Scusate in questo capitolo c’è davvero poca “azione”… E’ solo un capitolo dedicato ai “pensieri nascosti di Draco”, se così vogliamo dire… In verità Hermione e lui dovevano incontrarsi in questo capitolo qui xD Ma mi sono fatta prendere dal POV di Draco… ahem… xD

Spero vi sia piaciuto!

 

 

Giada

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Capitolo 13
*** False Verità: ***


Cap.13

False verità:

                                                             VII° Giorno:              

 

 [Autrice POV]

 

Ginny fissava il soffitto cercando il sonno che Blaise aveva trovato da un pezzo.

Era stanca, ma la sua mente sembrava imporre al suo corpo di rimanere attivo. Doveva rimanere attivo per forza, altrimenti come avrebbe fatto il punto della situazione?

Ed era necessario un punto della situazione: non è possibile che in così pochi giorni succedano così tante cose.

Era appena finita la cena e la festa in stile babbano a cui Arthur Weasley teneva tanto; Blaise se n’era tornato in camera di Ginny, saltando il cenone.

Ginny non aveva parlato per tutta la cena; aveva solo meditato su ciò che le era successo in quei sette giorni fissando un punto indistinto oltre la testa di Fred.

E, tornata nella sua stanza, trovando un Blaise già colto dal sonno, aveva continuato a rimuginare.

Un Serpeverde.

Perché?

Cos’aveva quel ragazzo?

Un Serpeverde.

Che poteva avere un Serpeverde?

Già, un Serpeverde. Niente più, niente meno.

Che cosa si aspetta da lui a Scuola?

Ma lei non si era potuta aspettare niente perché il punto era che lei quasi se ne era dimenticata di tutto ciò che era venuto prima del progetto: il suo cervello aveva accatastato in un angolo polveroso tutti i ricordi legati ai Serpeverde –o forse solo a Zabini?- degli anni scorsi, e, forse, persino Harry aveva perso postazioni nella classifica delle “cose a cui penso più spesso e più intensamente” che il suo cervello teneva costantemente aggiornata.

A Ginny piaceva vivere il momento: non si era quindi posta quei problemi sul “dopo”. Ma questa volta doveva stare attenta.

Lui era un Serpeverde.

In una situazione simile non poteva certo buttarsi.

 

Ma com’era potuto mai cominciare tutto questo?

Si spiaccicò il cuscino sulla testa e cominciò a rimembrare i primi giorni di Progetto.

 

 

I° Giorno:  

 

Toc Toc

Qualcuno era penna arrivato a casa Weasley. Tutti, a tavola, sapevano di chi si trattava. Tutti si guardavano circospetti tra loro scrutando oltre le teste rosse del familiare di fronte, quasi pietrificati.

«Vai ad aprire, Ronald» Fece la madre.

«Io… Io non ci vado» Disse, ingurgitato l’ennesimo grosso boccone, Ron stizzito per camuffare l’angoscia.

«Un po’ di fifa, eh, Ron?» Lo prese in giro Fred seguito dalle istantanee risate leggere di George. I due gemelli erano quelli interessati di meno alla visita del Serpeverde.

«Certo che no! No! No, che non ho fifa. Sto solo… solo mangiando.» E infilzò un altro pezzo di grossa grossa carne, che s’infilò in bocca prima ancora che qualcun altro potesse dire qualcosa.

 «Ginny, va’ ad aprire la porta» Disse la madre che non voleva perdere altro tempo.

La ragazza, senza lamenti, si alzò con un leggero sbuffo e camminò fino all’ingresso. Spalancò la porta di scatto, dischiudendo davanti a sé l’immagine di un giardino fangoso e di un cielo scuro e ritrovandosi davanti la stretta e scura figura di Blaise Zabini. L’ospite meno desiderato della storia. Il Serpeverde indossava un lungo giaccone nero impermeabile, molto semplice che gli cadeva dritto fino alle ginocchia.

«Buonasera famiglia!» Urlò quasi Zabini con un sorriso ironico e orribilmente finto sulle labbra arricchito da un tono troppo fastidioso perché Ginny potesse sopportarlo, il tutto fingendo di ignorare quanto lo odiassero in quella casa. Per calcare la falsità di quel sorriso tirato lo fece scomparire appena finito di parlare.

Ginny non rispose al saluto, non si sarebbe fatta mette i piedi in testa da quella serpe pronta a rovinare le sue vacanze Natalizie: «Dormirai nella stanza vicino alla mia.» Ma se avesse avuto una scelta più vasta l’avrebbe fatto dormire in giardino (soprattutto quella sera che pioveva) «Puoi disfare le tue valigie, ma non fare disordine. La camera è di sopra. Sali le scale - da quella parte -, la porta è quella più scura. Noi facciamo colazione alle sette e mezza ma, essendo in vacanza, potremmo fare più tardi; pranziamo all’una e mezza circa – quando papà torna dal lavoro - e ceniamo alle otto e mezza circa –quando papà torna dal secondo turno di lavoro al ministero -» Ginny calcò volutamente la parola “ministero” in modo, forse, un tantino minaccioso e austero.

Blaise la fissò inespressivo come se non l’avesse sentita. Ginny, fissata da quegli occhi scuri e quasi inconsistenti, ebbe il dubbio di aver parlato troppo veloce. «H- ho detto che dormirai nella stanza vicino alla mia. È di sopra.» indicò le scale «La stanza con la porta più scura.»

«No, ho capito… Ok, dittatrice, vado a mettere giù la mia roba.» Disse lui mentre la superava, ignorando, anzi quasi prendendo in giro, la freddezza che Ginny si era preoccupata di tenere.

«Sono seria.» Ribatté stizzita lei girandosi verso di lui che l’aveva superata. Blaise si limitò a ridacchiare.

«Già…» ridacchiò ancora «è questo il punto.» 

Ginny, scandalizzata, rimase con le parole annodate in gola e con il desiderio di tirargli dietro qualcosa. Che c’è non credeva che una Grifondoro si potesse far rispettare?

Salì le scale d’impeto e raggiunse la camera «Che cosa volevi dire?» Disse rivolgendosi alla schiena di lui girato a disfare la sua valigia con calma.

«Io? Oh, niente. Sono così carine le Grifoncelle che si vogliono far rispettare…»

Ginny non sapeva che rispondere e, dopo alcuni secondi di sbalordito e imbarazzante silenzio «Non… Non è mica casa tua questa! Facci… Facci l’abitudine.» E abbandonò la stanza sbalordita da tanta insolenza. Che aspettarsi, in fondo, da una serpe?

Mentre si allontanava sentì odiose risatine provenienti dalla sua stanza. Ginny si morse la lingua per frenarsi dal tornare indietro e mettersi a urlare contro il nuovo arrivato e se ne tornò a cena.

«Gli hai detto che deve portare rispetto, vero, Ginny?» Le disse Ron agitando la forchetta unta «Non è mica casa sua! Bisogna farsi rispettare subito»

« Proprio tu parli… Perché non fai un salto in camera mia e provi tu ad importi!» Borbottò la sorella fulminandolo: lei ce l’aveva avuto il coraggio di provare imporsi, se lui, invece, ci avesse provato avrebbe passato il suo tempo a balbettare davanti a quel Serpeverde.

E comunque lei si era fatta rispettare davvero. Sì.  L’aveva fatto… Ne era sicura.

“Sì… Io mi sono fatta rispettare! Sono sicura che ha capito che con me non si scherza!” Si auto convinse.

Ma è anche vero che il Serpeverde non si era limitato ad ignorarla, ma l’aveva praticamente presa in giro!

Ah, ma lei si sarebbe imposta. Oh, sì che l’avrebbe fatto, sì. L’avrebbe fatto sicuramente. Insomma, è una Grifondoro o no? I Grifondoro si fanno rispettare e lei, lei è una Grifondoro, insomma!

“Già, sono forte, io! Non mi faccio mica mettere i piedi in testa da quei montati” Si auto convinse di nuovo.

Pensò ad Hermione. Lei di sicuro - per quanto difficile potesse essere stato - aveva già messo in riga il suo altrettanto indesiderato serpeverde. Invece, il suo di serpeverde, le aveva quasi riso in faccia. Eppure aveva fatto tutto quello che si era prefissata: era stata dura, quasi dittatoriale, aveva fatto la padrona di casa cercando di fargli capire che era lui l’ospite, gli aveva spiegato le regole e le abitudini della sua famiglia in modo molto più rigido di quanto non fossero realmente(diciamo pure che, realmente, questi orari così rigidi neppure  c’erano)…

Ah, ma quando sarebbe tornata in camera prima di andare a dormire si sarebbe fatta rispettare (di nuovo)!  Senza dubbio! Certo che l’avrebbe fatto!

 

[Autrice POV - Camera di Blaise]

«Fa la dittatrice lei…» Ridacchiò svuotando una delle due valige Blaise.

Blaise trovava quella Grifondoro così… così ingenuotta. Era divertente ammirare la sua aria stentata “dittatrice”.

Certo, era sempre meglio casa sua, ma quel Serpeverde era sempre stato un tipo adattabile e avrebbe trovato il modo di divertirsi anche lì, in quella vecchia casupola… Anzi, un modo per passare il tempo l’aveva già trovato, e aveva capelli lunghi e rossi. Si sarebbe divertito, sì, già lo sapeva.

 

 

VII° Giorno:              

[Autrice POV – Londra, vicolo della Waldron Road]

Draco era fradicio, le sue maniche bianche si appiccicavano alla pelle biancastra.

E la pioggia crollava, ancora.

Non si fermava.

Sembrava non volersene andare.

Ma era meglio così: cosa, meglio dello scroscio incessante della pioggia, poteva coprire i suoi singhiozzi?

Si sentì stupido, fragile. Quella ragazza aveva realmente un tale potere su di lui? Poteva davvero distruggerlo così facilmente?

E lui sapeva la risposta, quella vera.

Alzò lo sguardo fissando davanti a lui. C’era un muro grigio, consumato, bagnato, proprio come quello che aveva alle spalle.

Lo assalirono i dubbi: che fare adesso? Non poteva tornare a casa, il padre lo avrebbe cacciato. Non poteva nemmeno tornare a casa di Hermione, che figura avrebbe fatto?

Si alzò in piedi, le membra indolenzite opposero resistenza, per issarsi appoggiò una mano al muro bagnato, ma scivolò sul pavimento annacquato e tornò a terra.

Questa volta appoggiò le mani sul pavimento e si alzò in piedi.

E ora?

Alzò il viso e guardò il cielo plumbeo che sembrava volergli cadere addosso, il suo viso si bagnò e, facendo fatica a tenere gli occhi aperti, li chiuse e si lasciò bagnare dalla pioggia fredda e interminabile.

Rimase così per un po’, come fosse la sua doccia fredda, finché una voce non lo destò da quello strano torpore che le gocce gelide gli avevano provocato.

«Malfoy!» Aprì gli occhi di scatto e si guardò in giro, febbrile. Lo chiamavano. Era la sua voce, e lo sapeva.

Le scarpe di lei pestavano le pozzanghere, era sempre più vicina.

Lui non aveva il coraggio di parlare e tacque.

«Malfoy, sono stanca di cercarti… Smettila di fare il bambino…» La sua ricerca, che ormai era diventata una sorta di supplica, si arrestò quando girando la testa lo vide, Draco.

Il ragazzo sbarrò gli occhi.

Entrambi si fermarono in quella posizione per quelli che parevano essere diversi secondi. Tutto ciò che era in moto era la pioggia, ininterrotta; tutto il resto era immobile.

Poi lei si mosse verso di lui, ancora pietrificato: «Lo sai… Lo sai da quanto tempo ti cerco?! Lo immagini? E qui piove, Malfoy, piove! Lo vedi il cielo? La pioggia scroscia sulla mia testa anche adesso e da quando sono uscita ancora non si è fermata!» Gesticolava freneticamente mentre parlava senza prendere fiato. Poi fece una piccolissima pausa portandosi le mani alla testa tirandosi indietro i capelli bagnati che le ricaddero sul viso e ricominciò a urlare, ma stavolta con voce tremante in modo simile a quando si trattiene un pianto:

«Ero preoccupata! Maledizione, Malfoy! Preoccupata!» Lo diceva come se non ci credesse nemmeno lei a ciò che diceva.

Fissò intensamente Draco negli occhi in modo indecifrabile e poi sussurrò, in un modo che risultò quasi sordo sotto la pioggia: «Torniamo a casa, adesso…»

Si girò e Draco, dopo qualche secondo, la seguì rimanendole dietro, lontano qualche metro, per tutto il tragitto.

Quasi non proferirono parola tranne che per due volte: la prima all’incrocio della Bridgford Street, fu Hermione a parlare girandosi di scatto, interrompendo la sua marcia fermandosi dall’altro lato della strada:

«Si può sapere che ti è saltato in testa? Perché l’hai fatto?» Urlò affrontando il rumore della pioggia.

Draco, dall’altra parte della strada, boccheggiò sbigottito cercando una risposta «Io...»

«Vuoi dirmi forse che non lo sai?!» Urlò, di nuovo, più acuta di prima.

Un autobus a due piani passò loro davanti sgommando sulla strada.

Quando la figura di Hermione, coperta dall’automezzo, riapparve parlò «No…» fece una breve pausa «Non lo so». La sua voce, a confronto dello scroscio, parve poco più di un sussurro; mentre lo disse non la guardò, ma si limitò a fissare davanti a lui senza metterla a fuoco.

Hermione percepì le sue parole e, come inorridita, si rigirò tornando sui suoi passi con Draco, sempre a una certa distanza, a suo seguito, che continuava a pensare a quanto la sua risposta fosse stata stupida: non era da lui…

La seconda volta fu Draco a parlare, lo fece quasi per ripicca, davanti alla porta della casa di Hermione, fissandola dritta negli occhi:

«E tu, allora? Perché mi avresti cercato?»

Lei rispose allo sguardo quasi con aria di sfida, mentre faceva girare la chiave nella serratura «Non lo so.» ha risposto.

Entrata a casa si tolse le scarpe «Prenditi un cambio e fatti una doccia nel bagno che vuoi… Io userò l’altro.»

 

 

 

 

 

Angoletto dell’Autrice:

Ciao a tutti!

Scusate (N.d.Voi: Ancora?!), ma io ho tredici anni (il 28 di questo mese quattordici u__u) e, frequentando la terza media, ho avuto gli esami… Appena ho potuto mi sono però rimessa a scrivere:

Il 20 c’è stata l’INVALSI e ho dovuto studiare per l’interrogazione che, per me, era il primo giorno (avevano pescato la R) cioè il 21 di Giugno. Però, qualche giorno prima, ho reinstallato Windows 7 perdendo TUTTI I MIEI PROGRAMMI E I MIEI GIOCHI (immaginate l’amara disperazione), quindi il giorno dopo l’orale ho riscaricato Office e altri programmi… E solo ieri sera l’ho reinstallato. Oggi invece ho finito il capitolo!

Quindi, veramente, appena ho potuto mi sono ridedicata alla FF…

Spero davvero che la seguiate ancora! ç__ç… Perché, veramente, appena ho potuto sono tornata a scrivere!

 

PS: Mi sono accorta, reinstallando Word, che il tipo di carattere che usavo prima per voi non era leggibile perché l’avevo scaricato (infatti ora avendo perso tutti i programmi non la ho più) o___o… Quindi voi non la vedevate come la vedevo e io ed è per questo che lo ririricambiata :D

PPS: Ora con questa nuova grafia… Mi sento realizzata! (non è vero, non mi sento realizzata: quella di prima era meglio ò.ò)

PPPS: Fatemi sapere se si vede come prima… Perché non ci capisco più molto, quando uso internet explorer mi fa vedere una grafia orribile O___O… Quando uso Chrome viene la mia(a giudicare dagli altri capitoli… perché questo devo ancora postarlo!xD…)… Insomma, ditemi un po’ voi!

 

PPPPS: Ringrazio tutti quelli che hanno letto il capitolo, ma in particolare che la continua a leggere anche dopo i miei imperdonabili ritardi…

 

GiadyRoronoa

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Capitolo 14
*** Preoccupazioni negate: ***


Cap.14

Preoccupazioni negate:

                                                             VIII° Giorno:              

 

 [Hermione POV]

Afferro una brioche per fare colazione, in silenzio, e lo guardo. Lui non mangia.

È pallido.

Più pallido del solito, s’intende.

Ma in fondo a me che interessa?

A me non deve interessare...

E infatti... Infatti non m’importa.

E poi scommetto che è sempre stato pallido come adesso, solo non ci ho fatto caso. Sì, dev’essere così.

 

Lo guardo ancora, lui mi sta ignorando – lo fa apposta per infastidirmi: solo io ho il diritto di ignorarlo, sono io che dovrei essere arrabbiata! -.

Eppure è davvero pallido. Più pallido.

Continua ad aggrottare le sopracciglia, deve avere mal di testa.

Ma è colpa sua: È forse normale uscire, con quel piovasco, con una camicia?! Una camicia! Ok, mentre si è fatto la doccia l’ho toccata e la stoffa era più pesante di quello che appariva, ma è sempre una camicia! Una camicia! Con l’acqua gli si sarà appiccicata su tutto il petto: chissà quanto freddo ha preso!

E anche adesso porta una magliettina nera leggera! Ma è pazzo? Avrà già preso freddo ieri sera, così starà male davvero!

Questa è pura incoscienza!

Non che m’interessi. Le mie sono semplici constatazioni.

È solo un dato di fatto, non significa che io sia interessata al suo stato di salute.

 

Lo guardo ancora: c’è freddo... eppure pare accaldato.

 

[Hermione POV - Pranzo]

«Malfoy scendi, è pronto!» Queste sono le parole, che, finora, ci siamo scambiati più frequentemente. O meglio che io ho scambiato più frequentemente con lui senza un ritorno, e questo perché, quando se ne andarono i miei genitori, gli ho anche proposto dei turni per la cucina e lui ha risposto con aria da cerbiatto “Io? Io sono ospite... Tua madre non sarebbe affatto contenta della tua maleducazione...”e mi ha pure guardata con un sorriso orribilmente derisore. E giuro – giuro! - glielo avrei cavato di faccia volentieri.

Ma lui non scende. Che si sia fatto sordo?!

«Ho detto che è pronto!» Urlo di nuovo stizzita. E io che per lui cucino pure, almeno la decenza di raggiungere la cucina ce l’ha? Ma dove siamo qui? In hotel?

Sento una voce, ma non è abbastanza forte e non capisco «che cos’è che hai detto?»

«Non ho fame, ho detto!» La voce sembrava stanca, era come se la tirasse sforzandosi di urlare.

«Scusami?!» Risalgo le scale e quasi perforo il pavimento da quanta forza ci metto in ogni passo «Puoi ripetere, di grazia?!»

«Non ho fame...»

«e io che ho cucinato...» ma non finisco la frase rimanendo pietrificata dalla sua immagine: Malfoy era seduto sul letto, la schiena incurvata, si reggeva la fronte sudata con la mano, il suo respiro era pesante e affaticato.

«Oddio,...»

Mi siedo sul letto accanto a lui, sposto la sua mano e poso la mia sulla sua fronte. Lui non sembra opporsi. La fronte è bollente, ha la febbre, ed è davvero alta. Il suo viso è arrossato e sulle sue guance scende qualche piccola goccia di sudore. «vieni, vieni in cucina... Ti do qualche medicina, poi starai meglio»

All’inizio, quando deve alzarsi dal letto, oppone una debole resistenza «Non sto male, solo... solo non ho fame...» Lo prendo per il polso, al mio tocco ha una specie di sussulto e quasi ritrae la sua mano; gli fa così schifo farsi aiutare da una Mezzosangue? Non voglio pensarci, ha bisogno del mio aiuto, per ora cercherò di convincermi sia stato solo un effetto della febbre. Lo tiro per farlo alzare.

Lo trascino per le scale, stavolta non oppone più alcuna resistenza. Devo sostenerlo io: è debole e barcolla, per camminare appoggia le mani al muro.

Arrivati in cucina lo faccio sedere su una sedia. Mi avvicino ai cassetti di un bancone della cucina, apro quello più in basso e ne tiro fuori delle medicine. «Questa no... Questa neanche...»

Cerco per un po’, quasi pensavo di non avere più la tachipirina, ma per fortuna riesco a trovarla.

Gliela porgo «Prendila» Lui guarda la pastiglia e poi, riluttante e incerto sul da farsi, la mette in bocca.

«Farà effetto presto.»

«Cos’è?» La sua voce era debole e stanca.

«Una compressa. È tachipirina...»

«Come hai fatto a farla?»

«Non l’ho fatta, l’ho comprata»

«E dove?» Non capisce.

«In farmacia, è una medicina babbana»

Dalla sua espressione capisco che, se l’avesse avuta ancora in bocca, l’avrebbe sputata.

«Funzionano e, più tardi, se tu fossi educato, mi ringrazieresti... Dopo dovrò comprarne ancora, sono quasi finite»

Lui non risponde. Penso fosse troppo spossato per riuscirvi.

Preda di una tale debolezza mi sembrava così debole, fragile.

Lo guardo, lo osservo.

Poi senza staccare lo sguardo da lui «Stai davvero male... Rimani a letto Draco, almeno finché non ti passa, per favore.»

Draco,

ho detto Draco.

Lui se ne accorge, sussulta, e alza lo sguardo, per un attimo, i nostri occhi si sono incontrati.

Due occhi così freddi, i suoi, di un azzurro tanto chiaro e pallido che, da lontano, mi era sempre sembrato grigio. I suoi occhi erano la nebbia che copriva un cielo. Occhi penetranti, che sembravano potersi incidere nei miei. E lo fanno, si erano davvero incisi, incastrati, nei miei...

«Io... Io vado a prendere le medicine, tu va’ a letto. Torno fra poco.» Ho preso una giacca e sono uscita.

 

 

[Draco POV]

Sono nel mio letto. Nella sua stanza.

Fisso il soffitto.

E penso.

Per quanto io non voglia, Le penso.

Mi ha chiamato per nome. Era preoccupata.

Preoccupata per me.

E i suoi occhi...

I suoi occhi mi avevano fatto vibrare l’animo. Di nuovo. Era la prima volta che potevo vederli così da vicino.

I suoi occhi castani possedevano un colore così uniforme che mi avevano dato l’idea di potervi affondare. Io volevo sprofondarci, e l’ho fatto, per un attimo l’ho fatto. Quel colore sembrava liquefatto, era come se si sciogliesse.

Così profondo. Potevo immergermici.

Mi addormento con quell’immagine, quella dei suoi occhi.

So che è sbagliato,

così tremendamente sbagliato...

ma, per quanto cercassi di pensare a tutto meno che lei, era la sua immagine a tornare fissa, come incastrata, nella mia mente, sempre...

 

 

[Hermione POV]

Quando sono tornata a casa non era più in cucina, ma era andato in camera mia. Dormiva.

Mi sono sentita quasi infastidita da quelle palpebre chiuse; avevo lo strano desiderio di rivedere quei suoi occhi pallidi...

Guardarli era stato così strano... Mi avevano come incuriosita, mi ero sentita incastrata da quegli occhi. Quando il contatto visivo è cessato ero rimasta stranita, quasi contrariata, come se si fosse fermato tutto troppo presto.

Mi sforzo di scacciare i suoi occhi dalla mia mente.

Non ci riesco.

Per quanto pallidi mi erano sembrati stranamente pungenti... e mi sono rimasti impressi, irrimediabilmente impressi.

 

Lo guardo.

Sembra stare meglio. È meno arrossato.

Il respiro però è un po’ affaticato, ma il sonno gli restituisce parte della sua regolarità.

Gli poggio una mano sulla fronte, ora meno calda, la tachipirina aveva fatto effetto, ma sicuramente aveva ancora, come minimo, quasi trentanove gradi.

«Hermione...» Sussurra con una voce affaticata, dal tono quasi addolorato e colpevole, ed io ritraggo la mano con uno scatto, di riflesso e la porto vicino al petto, chiudendola nell’altra. Invece lui porta la sua alla fronte, cercando la mia.

Rimango sbigottita, con i battiti del cuore stranamente più forti, ma cerco di rinsavire:

La febbre può fare certi effetti, in fondo, non ho di che sorprendermi.

Non devo... non devo sorprendermi.

Cerco di ammansire la mia mente con queste parole, ma, per quanto io non lo volessi, il mio cuore ci ha messo di più per quietarsi.

 

 

II° Giorno:              

[Autrice POV – Casa Weasley]

Blaise, che lo stesso giorno aveva inviato una lettera al suo amico Draco (in verità Ginny non era ancora esattamente infatuata di lui; ma Blaise, che l’aveva puntata, la riteneva pronta a cadere ai suoi piedi... “bisogna solo lavoraci un po’ sopra”, pensava; adesso aveva una nuova sfida), ora era a letto e non riusciva a dormire: il materasso era pessimo e le sue molle continuavano a cigolare al minimo movimento.

Fece un sospiro. Un cigolio.

«Basta! Non si può nemmeno più respirare qui. Maledizione!» si rigirò con un potente cigolio di molle. «Ma quale maledetta trisavola glieli ha dati questi materassi?!»

La sua attenzione venne attirata da qualche rumore, dalla cucina, o dalla sala, forse.

Scese, tanto era più facile che si addormentasse scendendo le scale più che su quel materasso.

In salotto non c’era nessuno. Andò in cucina.

«Che cosa fai qua?!» Ginny quasi urlò per poi tapparsi la bocca e continuare più a bassa voce «Tornatene in camera...»

«Che c’è hai paura che ti freghi il crème caramel?»

«No...» e dicendolo tirò il dolcetto verso di sé. «e poi è un dolce babbano... Non ti piacerebbe.»

«Mia madre cucina e fa un sacco di roba babbana. Quella buona.» Soprattutto piatti afrodisiaci... Anche lei aveva i suoi trucchetti: sette uomini non si sposano con uno schiocco di dita, “c’è da lavorarci su”, diceva sempre sua madre orgogliosa. «Ma sta tranquilla non te lo prendo, piuttosto, dimmi un po’... Ginny...»

La ragazza sussultò e indietreggiò sentendo il suo nome pronunciato da lui.

«... dove li hai messi tutti quegli orari da prigione?» Le fece lui con una voce suadente che la paralizzò per un attimo.

Poi, fingendosi particolarmente stizzita, rispose «Sai com’è in casa mia godo di una certa libertà...» e calcò bene quel “mia”.

Lui tirò le labbra a quella risposta, si accasciò su una sedia. «allora, Ginny» sembrava assaporare stranamente il suono di quel nome «non hai niente da mangiare per gli ospiti?»

 

 

 

 

Angoletto dell’autrice:

Aloha a tutti! Con mio sommo piacere posso salutarvi a distanza di poco tempo... Alé!

Ho scelto un’altra grafia :D

Spero che il capitolo vi sia piaciuto... È però un po’ più corto di alcuni altri!xD

Dovrei metterci un po’ di più con il nuovo capitolo perché, come accennato nelle scorse Note d’Autriche, il 28 Giugno (dopodopodomani xD) sarà il mio compleanno (secondo Alé! ... In verità non sono affatto euforica =_=... sono già due anni che ho perso gusto nei compleanni! ç___ç); quindi potrei avere vari impegni! Ma non si sa bene ancora o___O

 

Dopo queste noticine dell’Autrice cuore a cuore, arteria a arteria, dovrebbe essersi venuta voglia di recensire: cioè, fra qualche giorno (DUE GIORNI... ok erano tre giorni, ma speravo di mettervi ansia...) è il mio compleanno e penso di meritarmela qualche recensioncina... Non è vero? *o*

[N.d.Voi: No. (se siete particolarmente crudeli aggiungerete anche questa faccina--à -.-“)]

Come?!?! *piange lacrime amare (e piuttosto finte)*

 

Per evitare fraintendimenti, chiaramente non vi obbligo a recensire ...Ma vi maledirò se non lo farete... ancora non lo so fare! Ma posso imparare!

Qualcuno ha sentito qualcosa?... Io niente Muahahah

 

Maledizioni a parte: Ringrazio tutti coloro che hanno recensito l’altra volta (sì, di nuovo u.u), chi ha messo la mia FF tra preferite, da ricordare e/o seguite e anche chi l’ha solo letta.

IMPORTANTE: Salvo certe recensioni (magari che pongono domande, sono critiche, o hanno consigli ecc...), risponderò a tutte quando posterò il prossimo capitolo... In questo modo sarete avvisati sull’aggiornamento! :D

 

 

 

GiadyRoronoa

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