Di nuovo noi.

di Lost Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Insieme, ancora una volta. ***
Capitolo 2: *** Corallo. ***
Capitolo 3: *** Perdita. ***
Capitolo 4: *** Impossibile ***
Capitolo 5: *** Di nuovo bambini. ***
Capitolo 6: *** Mare. ***
Capitolo 7: *** Patto. ***
Capitolo 8: *** Un salvataggio imprevisto. ***
Capitolo 9: *** La Storia Di Daniele & Peter. ***
Capitolo 10: *** Sono Peter. Pan. ***
Capitolo 11: *** Addio, Leggenda. ***
Capitolo 12: *** L'Isola Che Non C'è. ***
Capitolo 13: *** I Piccaninny? ***
Capitolo 14: *** Fantasia. ***
Capitolo 15: *** E' una bella giornata. ***



Capitolo 1
*** Insieme, ancora una volta. ***


Capitolo 1= Insieme ancora una volta.

Erano passati precisamente cinque mesi all' ultima volta che l' avevo vista, dopo che mi aveva dato il suo ditale e avevamo sconfitto Capitan Uncino, facendolo finire - con l' aiuto suo e dei Bimbi Sperduti - nella bocca del coccodrillo.
Da quando anche la Banda dei Bimbi Sperduti si era fatta adottare dalla famiglia Darling mi sento maledettamente solo: senza Uncino da combattere, senza i miei "figli" con cui giocare, senza la mia Wendy con cui litigare o chiacchierare. Lei aveva deciso di crescere e se n'era andata, portandosi via tutta la mia famiglia. Ora posso solo parlare con Trilli, la mia fatina luminosa che una volta si era sacrificata per me bevendo la medicina di Wendy, avvelenata da Capitan Uncino. Ma io e tutto il mondo avevamo gridato cento volte di credere nelle fate: Io credo nelle fate! Lo giuro, lo giuro!
Ho deciso... ho deciso da un po' di tempo. Devo andare a rivedere la mia famiglia, per riguardarla tutta intera. Ma sopratutto, dovevo ritrovare lei, dovevo rivederla.
Vado lì, nella sua città, quella dove eravamo passati con lei e i fratelli. Poi, vedo la sua finestra, chiusa. In quel momento mi terrorizzo e cado a terra. E se quello che aveva detto il mio acerrimo nemico prima di morire era vero? Se Wendy si era scordata di me e ora fosse fidanzata con qualcun' altro? Provo a tornare a volare, ma la paura e il dubbio me lo impediscono. Cerco di rivedere il suo viso che si avvicina al mio orecchio, mormorando: "Questo è solo tuo!" E poi appoggia le sue morbidi labbra sulle mie, provo a rivivere quella sensazione, e torno a volare, sopra la città.
C'è lei, seduta su una sedia, davanti i suoi fratelli e gli sta parlando; vedo tutta la mia banda che dorme beatamente, distesi su tanti lettini diversi. John e Michael salutano la sorella e vanno a dormire anche loro, lei si dirige verso la finestra, ma io sono rapido e mi nascondo di lato: non puo' vedermi.
"Seconda stella a destra, e poi dritta fino al mattino..."  Sussurra lei, aprendo la finestra e guardando il cielo.
"Sorpresa!" Le dico, spuntando dal mio nascondiglio.
Lei mi sorride, entusiasta e mi abbraccia. Ci metto un po' a capire, ma poi ricambio anch' io l' abbraccio. Ha un anno in meno di me, ma lei vuole crescere e presto ne avrà sedici, venti, trenta, quaranta e così via, diventando troppo grande per me.
Ci separiamo e lei continua a sorridere.
"Ciao, Wendy Moira Angela Darling!" Le dico, facendo l' inchino, come la prima volta che l' avevo vista. Sorrido furbamente, scrutando il suo collo, alla ricerca del mio bacio. Se ne accorge e lo tira fuori, guardandolo come un vecchio amico... dopotutto l' aveva salvata dalla freccia di uno dei miei Bimbi Sperduti.
"Ciao a te, Peter Pan" Dice lei, ricambiando l' inchino, sorridente.
"Sei venuto qui per me?" Mi chiede, tenera.
E' da tanto che non la vedo e mi manca, ma non posso dirglielo!
"Veramente ho perso di nuovo l' ombra!" Mento io. Già, è così che cinque mesi fa l' avevo incrociata, con l' ombra che era scappata ed era entrata in quella casa, facendomi conoscere la stella più luminosa di tutte.
Lei mi guarda ed alza un sopracciglio, sorridendo maliziosa. La guardo stranito, non capisco il motivo del suo sguardo.
"Veramente è ancora lì!" Osserva lei, facendo un cenno con la testa ai miei piedi, mi accorgo solo in quel momento che l' ombra ce l' ho e si estende proprio sul pavimento della sua stanza.
"Mi sarò sbagliato!" Mi giustifico. Entro nella sua stanza e passo in rassegna i letti dei bambini.
"Vuoi.. coff..... tornare coff coff... conmeall'isolachenonc'è?" Chiedo io, cercando di far capire il meno posibile le mie parole.
"Scusa?" Domanda lei, scrutandomi. Lei ha capito. Ma so che lei vuole farmi mettere da parte l' orgoglio e chiederglielo con il cuore di un bambino che solo poco tempo fa ha conosciutol' amore.
"Io? Non ho detto niente..."  Bugia. Chissà quante ne ho dette nei miei anni di vita. Wendy continua a guardarmi, attendendo pazientemente.
"Ti ricordi come si vola?" Le chiedo, senza lasciare intendere le mie intenzioni.
"Ovvio!" Dice lei con aria da saputella, come se tutta la sua vita fosse ovvia.
Le spruzzo un po' di polvere di fata, ci solleviamo in aria e la trascino con me fuori dalla finestra.
"Seconda stella a destra..."      "... e poi dritti fino al mattino!" Gridiamo. In un attimo ci troviamo a sorvolare il mare azzurrino di Neverland, l' isola che è popolata da fate, pirati ed indiani. Solo con questi tre argomenti riuscii a convincere i Darling a seguirmi, cinque mesi fa. Quando nominai le fate, Wendy stava per ucciderne una, se non le avessi chiuso la bocca. Ma ora sapeva tutto. Aveva visto tutto. Aveva visto l' indiana Giglio Tigrato e la fatina Trilli. Poi era entrata in amicizia con Capitan Uncino, chiamandosi Jacky Manorossa, la racconta-favole.
Ah, le favole. Per tanti anni mi sono chiesto come finisse quella di Cenerentola e  fu lei a raccontarmela.

FINE PRIMO CAPITOLO.

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Capitolo 2
*** Corallo. ***


Capitolo 2: Corallo.

Scendiamo davanti al rifugio, le apro la "porta" ed entriamo scivolando felici. Le prendo la mano e mi siedo sul mio "trono", come la prima volta che era entrata in quel posto offrendo ai miei Bimbi Sperduti la medicina, al posto dell' uccisione.
Giro la testa e li vedo tutti quanti: Macchia, Pennino, Ricciolo, Pochino e i gemellini Sudilà e Giùdilì. Sorrido felicissimo.
Rido di gioia e li abbraccio tutti. Vedo con la coda nell' occhio Trilli che mi fa cenno che è stata lei a portarli qui. Allora si ricordano tutti come si vola.
"Papà!Papà!" Gridano tutti quanti. Io so che è un FacciamoFinta, perchè mi farebbe sentire davvero vecchio essere un vero padre.
Wendy sorride davanti a quella scena e si vede che è realmente felice che io e i bimbi ci siamo riuniti. Le si avvicina Trilli e poi sorridono entrambe come due vecchie amiche. Mi perdo il resto della scena perchè sono troppo felice di aver ritrovato la mia famiglia. Ci sono ance John e Michael!Abbraccio anche loro.
Mi trascinano fuori e Wendy mi segue sorridendo.
Voliamo sopra le nuvole e vediamo cosa succede a bordo del Jolly Roger, prendo un binocolo ed inizio a sbirciare, è tutto un subbuglio. Spugna non si sa che fine ha fatto dopo che si è buttato in acqua e i pirati cercano di fare come quando c'era Uncino, ma senza una buona riuscita. Passo il binocolo agli altri e sussuro a Wendy. "Osserva.... passaparola"
Lei si volta verso John e glielo dice, lui si volta verso Michael e così via. Ora che tutti hanno ricevuto il messaggio mi tuffo dalla nuvola.
"Ehiii!!" Grido. Ma nessun pirata fa caso a me. Corrugo la fronte e vado sul ponte della nave. I pirati non ci fanno nemmeno più caso a me. Poi ne vedo uno nuovo... uno che non avevo mai visto. Incredibilmente simile a Capitan Uncino: occhi blu penetranti, capelli ricci e neri. Ma lui ce l'ha corti ed è molto giovane.
Mi avvicino, ma quando lo sto per sfiorare sento il tic-tac-tic-tac e volo via. Sulla nuvola e mi godo la scena dall' alto.
I bambini ridono ed io con loro. Ma il mio orecchio non sente la voce di Wendy. Lei cerca di scrutare meglio il ragazzo nuovo.
"Ehi. Tranquilla" Le mormoro. Lei si gira e mi guarda. "E se fosse pericoloso?"
"Ci sono io."
Dico facendole l' occhiolino. Lei sorride e ritorna a guardare la nave.
"Mi sto annoiando!" Dice Pennino con quella sua vocetta.
"Allora andiamo a divertirci!"  Dico io. Saliamo in aria e io rido. Andiamo sul luogo in cui avevano costruito la casa per Wendy, dopo che Flautino l' aveva fatta svenire.
Corriamo un po' e giochiamo a nascondino.
Sentiamo gracchiare un pappagallo, quello che era di Uncino e ci scambiamo un' occhiata di intesa. Trilli segna il bersaglio e tutti ci armiamo di arco e frecce. Sbagliamo tutti di mira, mentre Wendy colpisce e affonda il bersaglio che cade a terra stecchito.
Lo guardiamo e ridiamo.
"Viva mamma!!" Gridano i Bimbi Sperduti.
Festeggiamo per un po' e poi a Wendy torna la paura dopo aver visto il pirata.
"Avviso ai Bimbi Sperduti! Si va dalle Sirene!"  Alcuni sono spaventati perchè li avevo messi in guardia, altri non fanno una piega.
Silenziosi arriviamo al Lago Nero e suono un po', dopo pochi istanti le Sirene arrivano. I bambini stanno in guardia e anche Wendy.
Inizio a chiedere del nuovo pirata e mi informano abbastanza esaurientemente.
Pennino si avvicina troppo e una Sirena lo afferra per il polso e lo trascina dolcemente. Lui si lascia sedurre. Non riesco a fare nulla che Wendy trae a sè Pennino e ringhia, facendo indietreggiare le Sirene.
"Tutto merito mio! Non ce n'è brillanti come me!" Esordisco strizzandole un occhio. La scena l' avevo vista già una volta, mentre lei stava per venire risucchiata.
Dentro il rifugio do a tutti la notizia.
"A bordo del Jolly Roger c'è un nuovo pirata. E' il figlio di Uncino e si chiama Corallo! Che nome assurdo!" Affermo ridendo. Tutti i Bimbi mi stanno dietro, ma Wendy resta turbata.
"E se invece fosse abile quanto il padre?" Chiede lei.
"In qualsiasi caso dovrà assaggiare la mia rabbia!" E rido di nuovo. Ho sconfitto il padre, perchè non dovrei essere capace di configgere anche il figlio?

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 3
*** Perdita. ***


Capitolo 3: Perdita.

Mi sono svegliato e vedo tutti i Bimbi Sperduti che dormono ancora.  Li smuovo un po', fanno dei versi ma rinunciano ad alzarsi.
"Ehi... stavolta le fate ci cucinano la colazione!" Mento io. Loro scattano in piedi e Trilli si sveglia infastidita, quando la vedono i bimbi la iniziano ad assillare: "Io voglio questo... No è meglio quest' altro!... Sarà, ma preferisco quella cosa là!" Ridacchio e prima che Trilli si renda completamente conto di quello che è successo entra Wendy che, evidentemente, ha origliato. Sorrido furbamente.
"Su, bambini! La colazione è pronta!" Dice lei. Tutti si leccano i baffi e si ritrovano in mezzo ad un bosco con gli almeri di melo e di pesco. A terra ci sono dei ricci e delle noci e poco lontano scorre un fiume d' acqua limpida. Si sollevano in aria e cercano di afferrare i frutti più alti, ma Wendy li blocca. "No, no. Dato che vi siete svegliati tardi dovrete arrivarci senza volare, ai rami più alti." E ridacchia. Rido furbamente.
Dopo un po' li trovo uno sulle spalle dell' altro: sotto Flautino, poi Piumino, Macchia, Flautino, John, Michael, Sudilà e Giudilì. Che carini. Raccolgono più frutti possibili, poi smontano l' uno dall' altro e se li mangiano, affamati. Io e Wendy ci accontentiamo delle noci e poi voliamo verso le nuvole, per vedere cosa succede a Corallo.
Ci affacciamo e lui scruta il mare.
"Eccolo lì, guarda!" Le indicò un punto preciso. Lei si sporge troppo e cade dalla nuvola, ma per fortuna riesce a volare e tornare da me. Ma ormai Corallo ci ha visti e prendo il mio pugnale, Wendy la sua spada. Scendiamo.
"Pan!" Esclama lui con la stessa voce rauca del padre.
"Allora è vero che sono famoso!" Rido io, facendolo innervosire.
"Lo sai perchè sono qui?" Parlava con la stessa calma di Uncino, nonostante la sua voce tremasse di rabbia.
Faccio di no con la testa.
"Per vendicare mio padre!!!" Urla lui, tirando fuori la spada. La blocco con un pugnale.
"Ti concedo solo di andarlo a trovare!" Gli mormoro. Lancia un urlo e continua a duellare. Quando mi ritrovo sul bordo della nave, volo alle spalle del pirata. Lui ridacchia malignamente. Si alza in aria anche lui. Lancio un' occhiata a Wendy, mi sorride incoraggiante. Intanto Corallo sale sempre più in alto.
Lo seguo e ricomincia il duello.
"Attento!!!" Sento urlare, un cannone spara e Corallo approfitta del mio momento di distrazione per lanciarmici contro. *Ce la posso fare! Ce la posso fare!* Penso. Ritorno a volare.
"Non mi hai preso! Non mi hai preso! Lalalalalala" Lo prendo in giro. Lui sorride perfido. Solo in quel momento mi rendo conto che la traiettoria della palla mira a Wendy. Mi precipito verso di lei e la tiro via per un braccio, la palla la sfiora, facendole un taglietto sulla spalla. Guardo furioso verso Corallo. Mi si avvicina e mormora: "Sei soltanto un bambino!" Quella maledetta frase.... me la disse Wendy quando decise di andarsene. Resto immobilizzato e non faccio caso ai suoi movimenti, ho la vista annebiata. Quando riesco di nuovo a ragionare con la mia testa vedo lui e Wendy che combattono. Poi la disarma e in quel momento intervengo io. Ma lui tiene Wendy con un braccio e con la spada mi tiene lontano. Cerco di ribattere con tutte le mie forze mentre la vedo lì, tremante di paura io sono triste e ho gli occhi lucidi. Ma continuo comunque a combattere.
"Va via." Mi dice dopo avermi disarmato e avermi messo la punta della spada contro il mento.
"C-che cosa vuoi da lei?" Chiedo.
"Bah! Non lo so. Potrei ucciderla e farti soffrire ma non ci sarebbe gusto. Voglio farti soffrire lentamente. Ora và! Prima che cambi idea e la uccida subito." Aumenta la stretta della vita di Wendy e lei geme. "No!" Inizio a volare, prendo il pugnale e cerco di liberare Wendy dalla sua stretta. Ma lui la trattiene e continua a combattere. Finchè Wendy gli scivola e cade giù, nel mare. Ma non sento il tonfo e vedo un pirata che la tiene in braccio. Corallo continua a conmbattere e mi disarma di nuovo. "và!" Urla. Rimango immobile, mentre Corallo e la Jolly Roger si portano via la mia Wendy.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 4
*** Impossibile ***


Capitolo 4: Impossibile.

Rimango a guardare quella scena. Wendy piange di paura e grida di terrore. Il mio pugnale è caduto e non posso andare a combattere di nuovo contro Corallo. E poi se mi avvicino Wendy morirà... e non voglio muoia a causa mia. Mi mordo il labbro. Sento gli occhi umidi e qualcosa di fresco e bagnato mi accarezza la guancia. Una lacrima. La prima versata da quando sono in questo posto. Cosa faccio? Mi tuffo nel mare. Come faccio a volare? Nuoto verso la riva e spero che l' acqua sia stata capace di nascondere la mia lacrima.

POV Wendy
E' andato via a nuoto. Non puo' fare nulla. Ma io continuo a gridare per far sì che Corallo mi faccia fuori subito, non sotto gli occhi di Peter. E piango. Piango perchè lui sta soffrendo e io non posso fare nulla per impedirlo. Se ne va. Io smetto di agitarmi, Peter è triste e solo, solo! Per colpa mia e della mia stupida incoscienza di aver sottovalutato il figlio di Uncino. Ho ancora gli occhi gonfi di pianto, lo so, lo sento. Corallo mi trascina a forza dentro una piccola stanzetta illuminata solo da un lampadario appeso sul soffitto. I mobili sono solo due: un armadio vecchio e polveroso e un letto lungo singolo. In fondo a destra c'è una piccolissima scrivania sporca e uno sgabello con solo tre gambe. La stanza è polverosa e mal ridotta.
Sullo sgabello, nascosto nell' ombra, c'è qualcuno. Un ragazzo dai capelli neri e scombinati. Corallo mi spinge dentro la stanzetta e sbatte la porta. Sono seduta sul pavimento polveroso e la mia vestaglia bianca diventa grigia. Lo sconosciuto si alza e viene nella mia direzione. Il cuore mi batte per la paura e mi irrigidisco. Il ragazzo è muscoloso, ha gli occhi verdi e dei pantaloni. Il petto è nudo. Lo guardo all' alto verso il basso. Lui mi fissa negli occhi, agghiacciante.
"Tu saresti la famosa Weny?" Chiede lui.
"s... si, signore!" Balbetto io, abbassando lo sguardo.
"Tsk!" Dice lui allontanandosi.
Quel ragazzo ha più o meno quattordici anni, realizzo. Mi alzo e mi pulisco meglio che posso la vestaglia.
Il ragazzo si risiede sullo sgabello.
Mi siedo sul letto.
"Chi sei?" Chiedo.

POV Peter
Torno dai Bimbi Sperduti che stanno in gruppo, giocando a non so cosa. Non m' interessa. Tiro dritto e Trilli mi si para davanti.
"Non ho voglia di giocare." Dico.
Ritorno ad andare avnti e sento lei che emette un mugolio. Poi se ne va. Entro dentro casa e mi stendo sul letto. Mi addormento quasi subito.
Quando mi risveglio c'è Wendy che mi chiama. Mi s' illuminano gli occhi e le corro incontro, mi abbraccia e ricambio.
"Sei viva!" Le mormoro. "Sei viva!!!" Grido un po' più forte. Lei ride con il suo solito sorriso dolce. Io rido con lei di gioia.
Scatto a sedere sul letto e batto la testa contro il soffitto. "Ahi! Non stavo dormendo!" Esclamo, guardandomi attorno.
"Wendy!" La chiamo. Non sento nessuna risposta. "Sei lì?" Ancora niente. Esco fuori e inizio a volare verso il Jolly Roger, mentre l cielo ruggiva di rabbia e il mare è in tempesta. Cerco. E trovo quella maledetta barca.
Perlustro ogni finestra. L' ultima è la meno illuminata, mi sporgo cautamente. Wendy dorme su un letto sgangherato e un quattordicenne moro la guarda, stregato. Le accarezza una guancia e io divento rosso di rabbia, mi scappa uno sbuffo e mi nascond di lato. Mi risporgo  lentamente, il ragazzo non c'è più. Anzi, no. E'in ginocchio accanto a lei, continua a guardarla.
Sta per accarezzarla  nuovo, ma non riesco a trattenermi.
Prendo il pugnale e rompo la finestra. "No! Sta lontano da lei!!!" Lo metto allo stretto e ripeto l frase, scandendo bene le parole. Lui non reagisce. Sento i passi affrettati della ciurma. Mi volto verso di Wendy, ormai sveglia. Ha gli occhi lucidi.
La prendo per mano e le sorrido. Lei mi guarda rapita e lancia uno sguardo veloce al ragazzo.
"Vieni con me, Wendy." Le mormoro.  I passi si fanno sempre più affrettati e Wendy mi sorride a sua volta.
Voliamo via dalla finetra rotta e lei ancia ancora occhiate al ragazzo. Guardo sotto di me, triste. Il mare scorre veloce sotto di me ed è solo il ritrovamento di Wendy a tenermi sollevato.
Ritorniamo a casa e a cena siamo tutti sorridenti, ma lei ha il sorris forzato. Non mi lascio contagiare e continuo a giocare con i Bimbi.
Prima di andare a letto Wendy mi racconta una storia. Resto immobilizzato sul finale. Taciamo entrambi.
"Impossibile!" Penso.

TO BE CONTINUED....

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Capitolo 5
*** Di nuovo bambini. ***


Capitolo 5: Di nuovo bambini.

POV Peter
Impossibile. Non ci posso credere. Lui non puo'... Respiro profondamente, penso: "Meglio così!" E le sorrido. Lei ricambia, ma il suo sorriso è decisamente forzato.
E' meglio così, no? Le chiedo.
Meglio così? Mi dice, a mò di rimprovero.
Cioè, è meglio se è come dici tu, piuttosto che come pensavo io. Le spiego.
Annuisce. La vedo così grande. Vedo che si preoccupa di più per tutto, vedo che mi fa da mamma. Non trovo più la Wendy che ho visto cinque mesi fa, quella spensierata con una passione innata per i pirati.
Si gira e se ne va, con un' espressione preoccupata in faccia.
"No! Non è cresciuta. E' Wendy. La tua Wendy, Peter! Quella che hai conosciuto cinque mesi fa!!!" Penso. La mia Wendy. Così l' ho chiamata, ma lei non è mia. Lei era mia, quella volta, solo nell' istante in cui mi ha baciato era mia, ora è tutta sua.
NO!!! Mi sfuggì. Ma lei non mi sente e riga dritta. Volo via.

POV Wendy
E così quel ragazzo misterioso ha tolto la sua maschera buttandola via, come uno sgradevole ricordo. Mi sono dimostrata molto, troppo fredda con Peter. L' ho visto spaesato dal mio comportamento.
-Stai crescendo!- Diceva orgogliosa la zia, prima che Peter mi portasse per una seconda volta sull' Isola Che Non C'è. Io non voglio crescere! Io voglio rimanere con Peter. Ma non posso, solo lui puo' restare bambino. Io devo crescere e diventare adulta per forza, devo lavorare, svere dei sentimenti. Ma non voglio. Perchè devo crescere? Per soffrire ancora di più? Per fare in modo che Peter si scordi di me? No, non posso crescere, non voglio!
Alzai lo sguardo, davanti a me c'era l' albero delle fate, quello dove Peter ballò con me e provai la più gande gioia di tutta la mia vita.
Mi affaccio al buco, l' unica fonte di luce in quella sera. Ballano di nuovo e mi lascio trasportare dalle emozioni che mi scatenò quel giorno. Alzo leggermente la testa e ritrovo il volto sorridente di Peter che mi guarda complice, sorrido anch' io, pronta.
Ci allontaniamo mano nella mano e mi fa un inchino, ricambio. Mi prende per la vita e mi lancia lontano, allargo le braccia e volo. Corre a riprendermi e danziamo lentamente. Mi perdo negli occhi verdi suoi dove riconosco immense praterie di confusione di quel giorno, anche enormi radure di dolcezza che iniziano a sopraffarre le praterie. Sorrido davanti a quell' incantevole spettacolo.
Peter, cosa senti oggi? Gli chiedo ora che ha provato l' amore avrebbe potuto rispondere,più o meno.
Solo una grandissima gioia! Dice lui, continuando a sorridere e facendomi fare una piroette. Raggiante sorrido e continuo a ballare.
Grazie. Gli mormoro. Saliamo e la luna ciguarda sorridendo, convinta che stavolta non succeda nulla, la guardo e poi guardo Peter. Getta uno sguardo alla luna anche lui e poi continua a guardare me. Scendiamo lentamente a terra.

POV Peter
Balliamo di nuovo. Mi sebra passata un' eternità dall' ultima volta.
A terra ci guardiamo a lungo, le faccio un cenno della mano, imbarazzato, e me ne vado via, lasciandola sola. Poi ripenso all' ultima volta che è rimasta da sola in quel luogo e mi viene un sussulto al rumore di una foglia secca acciaccata. Mi gir di scatto,in guardia, con il pugnale in mano. Mi guardo attorno guardingo. Sento dei passi affrettati alle mie spalle e mi girò: Corallo.
Incrociamo subito le spade. Duelliamo e lui mi uarda, rabbioso. Io invece sono serio, ma dentro di me si scatenano tantissime emozioni e dubbi. Sono preoccupato: se Wendy fosse stata sola contro gli scagnozzi di Corallo? Ma sono anche arrabbiato con lui, devo fargli assaggiare tutta la mia rabbia. Sento uno scontro di spade in lontananza. "Wendy!" Penso subito. Faccio due mosse e disarmo Corallo, lo metto contro un albero. Una lucina mi viene incontro.
Mi si avvicina all' oreccho e dice che manda i Bimbi Sperduti a aiutare Wendy che sta combattendo. Annuisco.
Trilli ritrona da dove è venuta poco lontano sento altre spade he si scontrano.

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Capitolo 6
*** Mare. ***


Capitolo 6: Mare.

POV Wendy.
Se ne va, dopo un saluto imbarazzato. Lui non cresce mai, e per questo lo invidio. Lui è unico... l'unico Peter che ha accesso alla mia vita.
Davanti mi ritrovo di colpo un pirata, che mi mette subido una sciabola sotto il mento, cercando di non far rumore prendo la spada e sposto la sua.
Iniziamo a combattere e quando mi mette con le spalle ad un albero mi ordina: Vieni con me, ragazzina.
Gli acciacco un piede e ricominciamo ad incrociare le spade. Chi sei tu per sparare ordini e chiamarmi ragazzina!?! Risposi decisa, come quella volta nel Castello Nero, per salvare i miei fratelli e l'indiana Giglio Tigrato.
Sento dei passi e penso subito ad altri pirati, invece mi ritrovo dei bambini con spade e sciabole che combattono contro altri pirati appostati dietro i cespugli. Sono i Bimbi Sperduti. I miei Bimbi Sperduti.

POV Peter
Disarmo Corallo e gli punto la spada contro e le spalle al mare, mi lancia uno sguardo rabbioso e vola via. Sorrido soddisfatto e corro da Wendy e dai Bimbi Sperduti. Se la cavano benissimo, ma intervengo lo stesso e cerco di disarmare tutti quanti i pirati. Inizio da quello di Macchia, un uomo di più o meno 40 anni, troppo vecchio per combattere contro di me. Io & Macchia passiamo a quello dei gemellini Sudilà e Giudilì: due uomini di 30 anni che nemmeno si reggono in piedi per la paura e li disarmiamo senza problemi. Io, Macchia e i Gemellini passiamo da Flautino, due ragazzi di 20 anni che per il momento sono i più difficili da battere, ma con i gemellini che gli saltano sulle spalle, Macchia che gli blocca le gambe, Flautino che gli fa il solletico e io che gli levo l' arma non era troppo complicato.
Poi passo a Wendy, che ha davanti un ragazzino, di circa 18 anni che nemmeno con i Bimbi Sperduti riesco a battere, è tutto merito di Wendy che gli graffia le spalle, facendolo gemere e io gli tolgo l' arma. Scappano tutti. Solo in quel momento mi accorgo che manca Piumino.
PIUMINO!!! Gridiamo tutti.
Ci tuffiamo nel mare e lo vediamo in balia delle sirene che cercano di trattenerlo sul fondale marino, con gli occhi lucidi nuoto velocemente verso il luogo maledetto. Cerco di liberare il Bimbo Sperduto da solo perchè gli altri non ce la fanno a trattenere così a lungo il respiro.
"Resisti, Piumino. Ti prego, resisiti!" Penso, mentre provo a slegare i suoi polsi dalla stretta ferrea delle Sirene. Intanto ci trascinano sempre più a fondo e le mie scorte di ossigeno iniziano a scarseggiare. Con  una forte botta e un NO! Urlato, le Sirene fuggono e Piumino resta svenuto. Lo porto in superficie e ci ritroviamo in un mare sconosciuto, la terra a miglia e miglia. Cerco di risvegliare Piumino, che sputando un po' d' acqua riprende i sensi.
Dove siamo? Mi chiede.
Non lo so. Ma troveremo una soluzione. Gli rispondo, sincero.  Mi guardo intorno, n cerca di qualcosa, uno scoglio un.. un appiglio. Nulla. Solo distese di oceani, simili a quelli che vivono nei grandi occhi di Wendy.
Vieni Incito Piumino. Prendiamo un grande respiro e scendiamo di nuovo negli abissi.

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Capitolo 7
*** Patto. ***


Capitolo 7: Patto

POV Peter

Una volta riscesi negli abissi cerchiamo le sirene che avevo mandato via poco prima, so che Piumino non potrà resistere a lungo, quindi l'afferro per un polso e nuoto più velocemente possibile, strusciando con il petto sulla sabbia. Mi da una scossa, si libera dalla mia stretta e torna su; lo seguo.
Resta qui. Ma quando vedi il segnale scendi subito, ok? Gli dico. Ancora prima della sua risposta, prendo un grande respiro e torn giù.
Nella mia nuotata incontro un cavalluccio marino, tre delfini e qualche cetaceo. Poi trovo una sirena che si pettina i capelli con il pettine di Venere. Ha i capelli dorati ed ha una lunga coda verde-palude. Mi vede e mi guarda seducente, ma non mi lascio ammaliare, mi prende e mi trascina con sè in un castello fatto di corallo arancione, la porta è a guardia di due sirene maschi.
Quando sto per finire le mie riserve d'aria, riesco a comunicare con la sirena.
Voglio proporti un patto. Le dico. Si blocca un attimo, poi mi porta dentro una grotta dove, stranamente, c'è ossigeno e aria. Ritorno un attimo sott'acqua e mando il segnale a Piumino che scende immediatamente e mi segue nella grotta.
Solo in quel momento mi accorgo che sulle pareti ci sono i riflessi blu che danzano davanti ai nostri increduli occhi. La mia attenzione ritorna sulla sirena che si tocca i capelli con fare malizioso. Guarda con i suoi occhi a mandorla, blu come l'oceano, prima me e poi il bambino.
Di cosssa ssi tratta? Chiede, con la esse sibilante. Mi schiarisco la voce.
Ho bisogno che ci indichi la via per tornare all'Isola Che Non C'è! La informo. Lei sorride malignamente. E poi guarda Piumino.
Ma in cambio lui deve restare con me! Disse lei. Sta per prendere Piumino per un braccio, quando mi paro davanti a lui. Mi mordo un labbro e dopo un po'...
Prendi me. Mi sacrifico. Lei guarda prima me e poi il bambino. Piumino piange in silenzio, ma non dice nulla. Lui è piccolo e non puo' scarificarsi.

POV Piumino

Papà si è sacrificato per me. Resterà lui qui con questa strega. Mi vengono i lacrimoni e non riesco a proferire parola per la tristezza: non voglio che papà mi lasci... ci lasci solo. Gli afferro e gli stringo una mano, mentre lui tiene fissi i suoi occhi verdi in quelli blu della sirena che celano solo oscure malignità. Papà non puo'... non puo' lasciarci così, per colpa mia! Perchè è colpa mia! Sono stato ammaliato dalle sirene, nonostante già era quasi accaduto qualche giorno fa, se non fosse stato per mamma. Gli occhi di papà e della sirena si continuavano a fare una discussione molto intima.
Va bene. Disse allora la strega. Afferra papà per un braccio, e lui si fa trascinare lasciando la presa alla mia mano e mi rivogle un'occhiata di dispiacere, tristezza e innocenza che si puo' trovare solo negli occhi dei bambini.
A ssinisstra e poi ssempre dritto. Mi congeda la sirena. Non mi muovo e vedo papà che guarda il pavimento, accanto a lei.

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 8
*** Un salvataggio imprevisto. ***


Capitolo 8: Un salvataggio imprevisto.

POV Piumino

Mi si stanno inumidendo gli occhi e lancio un ultimo sguardo a papà, poi mi giro e me ne vado via, mentre cerco di eseguire le istruzioni della sirena maledetta "A Sinistra E Poi Sempre Dritto" aveva detto... ma a sinistra non c'è nulla... anche dopo chilometri e chilometri. Inizio a nuotare a rimango sempre in mezzo al amre, alla fine mi blocco, sfinito.. Non c'è nulla. Come faccio a trovare l'IsolaCheNonC'è senza l'aiuto di papà? Alle mie spalle mi sento sollevare verso l'alto e sto per lanciare un grido, ma una voce dolce e melodiosa da ragazzo mi tranquillizza: 
Tranquillo, Piumino. Ti porto in salvo. Senza conoscere quella voce, smetto di agitarmi e chiudo gli occhi, scivolando nelle braccia di Morfeo.

POV Peter
Piumino se ne va via con gli occhi umidi e spero solo che stia tornando a casa a raccontare ai Bimbi Sperduti che il loro intrepido papà è tra le grinfie di una sirena. Questa inizia a girarmi intorno, scrutandomi attentamente.
Sssei carino... Sibila lei. Mi guarda maliziosa e mi passa una mano tra i capelli, accarezzandomeli.  Mi scosto con una rapida mossa. La donna sorride crudelmente mi si avvicina di nuovo, alle mie spalle ho la roccia della "caverna"e non posso più indietreggiare.
I tuoi capelli sssono color oro e i tuoi occhi verdi... Mi dice, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Non capisco bene le sue intenzioni, ma non doveva toccarmi per nessuno motivo al mondo. Scatto automaticamente e arrivo di corsa all'altro lato della caverna sottomarina, volta la sua testa verso di me.
E ssscappi... come ossssi... Non puoi sssfuggire a me! Ssssono Ssssiria e non ho intenzione di lassciarti andare... Dice lei, rientrando in acqua e prendendomi un piede da sotto, portandomi giù con lei. Mi prende per una mano e mi conduce dentro uno strano castello, interamente costruito di corallo. Non riesco a respirare lì dentro e sono sicuro che mi avrebbe ucciso.
* La Morte Puo' Essere Una Grandiosa Avventura * Penso. Poi mi sento agganciare qualcosa sulla schiena e di colpo l'ossigeno torna. Faccio un grosso respiro profondo.
Mio marito deve poter vivere qui sssotto...  Sibila la strega, mostrandomi un'enorme stanza completamente piena di bombole d'ossigeno, probabilmente rubate a qualcun'altro...
Sgrano gli occhi... suo marito?? MAI!!! Io ho Wendy, lei è... è... è... è la mamma dei miei figli, non posso abbandonarla, nè tantomeno posso abbandonare loro.
Poi scorgo qualcosa di verde sotto chili e chili di bombole e mi avvicino... 
Ora prendete un orologio e cronometrate in quanto tempo successe quello che successe:
Mi infilo le pinne e scatto fuori dal castello, lontano, mentre schiere e schiere di sirene mi nuotano dietro, a capo delle quali c'è Siria. Rido, sfottendole.
Ahahaha, tanto non mi prendi, tanto non mi prendi, lalalalala!! Cantileno, mentre corro via.Si innervosisce ed inizia ad accellerare sempre di più, ma ormai sono salvo. Inizio a ridere e a piroettare per l'aria.  Faccio una pernacchia alla sirena e volo via. 
Butto sotto l'acqua la bombola e torno a respirare il mio ossigeno. Poi mi chiedo... ma come faccio a tornare all' Isol... 
Non faccio in tempo a terminare la frase che Corallo mi viene incontro volando rapidamente e mi colpisce alla testa, tramortendomi. Tutto buio... solo... solo un fragore di spade, duranto un millesimo di secondo... poi un qualcosa di freddo contro la mia fronte ed una voce dolce che canta una ninna nanna.
Sbatto un po' le palpebre e vedo Wendy. Sorrido e richiudo le palpebre.
Sono di nuovo qui... a casa. Con Wendy, Piumino e tutti gli altri. 

TO BE CONTINUED...

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Capitolo 9
*** La Storia Di Daniele & Peter. ***


Capitolo 9: La Storia Di Daniele & Peter.

Scusate tanto per l'attesa, ma ero a ispirazione zero. Spero che non abbiate smesso di seguire la mia storia, specialmente LadyVampira93 che segue questa storia sin dal primo capitolo. Spero che possiate perdonarmi. Baci, da Arianna, Peter, Wendy e i Bimbi Sperduti... e anche qualcun'altro ;D

POV Peter

Riecco Wendy tutta indaffarata, a cercare di stanare Giudilà e Sudilì, che si sono nascosti per giocare a nascondino. Poi c'è Flautino che sta finendo di legare insieme i vari tubi del suo flauto. Poi c'è Trilly, nella sua casetta, dietro il paravento, che si sta cambiando la foglia di platano (il suo vestito) e si dimostra infastidita dal mio sguardo. Poi c'è Macchia che si allena al tiro con l'arco contro un albero ed un segno fatto di brillantini d'oro, gli stessi che usò Trilly per cercare di uccidere Wendy.
Infine c'è Piumino, il piccolo Piumino. Quello che mi aveva fatto passare un guaio enorme, ma era anche riuscito a scappare senza fare l'eroe e rimanere a combattere contro quella Siria, perché sapeva che non ce n'è brillanti come me.
Ah, ho sbagliato. Piumino non è l'ultimo. Su uno sgabello mal ridotto c'è un ragazzo sulla quattordicina di anni, credo, si dondola in avanti e indietro senza riuscire a distogliere gli occhi dal viso di Wendy. Penso che sto per esplodere, se solo...
Daniele?!? Esclamo. Non puo' essere... no! Quello è il tipo di cui aveva parlato Wendy, quello che aveva trovato nel Jolly Roger!! Non ci credo. Il figlio in persona di James Matthew Barrie... è qui. James era mio papà. Ora è solo colui che mi ha dato al mondo. Lui e la mamma mi avevano abbandonato. Ero uscito per volare con le fate a Kensington Garden, e appena sono tornato mamma aveva messo le grate e nella culla c'era un altro bambino. Quindi decisi di rimanere con le fate a Kensington Garden. Così arrivai all'isola che non c'è. Era Daniele l'altro bambino. Era lui che solo dopo pochi giorni aveva preso il mio posto nel cuore di mamma e papà. Daniele Peter Barrie, aveva detto a Wendy di chiamarsi. Oltre al posto, mi aveva rubato anche il nome.
Il mio cognome non è Barrie. Il mio cognome è Pan. Me lo hanno dato le fate quando avevo annunciato loro che non volevo avere più niente a che fare con quei due uomini. Volevo (e voglio) rimanere bambino, non dovermi mai preoccupare di crescere degli altri piccoli o di avere responsabilità.
Daniele mi aveva salvato dalle grinfie di Siria, mi aveva riportato da Wendy.
Lui mi guarda intensamente, poi mi sorride. Mi avvicino a lui, guardandolo con aria imbronciata, dopotutto se sono in quel luogo è colpa ( o merito?) sua.
Ciao. Ti sei svegliato, eh? Mi chiede lui, guardandomi dal basso verso l'altro. Si vede che è più piccolo di me, è più basso, comunque, anche se abbiamo qualche giorno di differenza.
Da quant'è che stai con mamma e papà? Gli chiedo, abbassando la voce. Non avevo la minima intenzione di tornare da loro, ma dopotutto, sono quelli che mi hanno dato alla luce.
Lui pare imbarazzarsi un attimo, mi guarda triste negli occhi e poi si guarda la punta delle scarpe, sempre molto tristemente. Non capisco che vuol dire quel comportamento, quindi continuo a guardarlo imbronciato.
Sono... morti. Avevo sei anni. Mormora lui, con voce stranamente spezzata. Le lacrime gli escono dagli occhi. Odio quando qualcuno piange, l' IsolaCheNonC'è è nata apposta per rendere felici i bambini, e lui piange? Wendy anche aveva pianto. Ma lei aveva pianto per me, perchè mi amava. Non aveva pianto per una cosa già successa, dalla quale distanziavano moltissimi anni.
E da allora dove sei stato? Chiedo freddo. Non me ne importa che i miei sono morti, si sono comportati male ed ora sono in punizione. Magari sono diventate stelle. Come ho sempre pensato le stelle sono persone cattive punite a stare zitte e immobili per l'eternità*. Magari loro sono in quella punizione.
Sul Jolly Roger. Uncino mi ha ospitato, mi ha tenuto segreto, nella sua stanza, con tutti i comfort. Poi è morto. Da allora Corallo mi obbliga a stare in una stanza ristretta e poverosa, solo con qualche pasto ogni tanto. Mi spiega. Sul Jolly Roger?!? Come avevo fatto a non vederlo. Faccio spallucce e mi butto con molta poca grazia sul letto. 
Brutta cosa, i pirati. Sospiro ad alta voce. Poi mi giro su un fianco e guardò Wendy mentre s'infuria coi Gemellini, che hanno buttato a terra la casa di Trilly - Fatta con foglie di Pioppo - che era attaccata al soffito. Ridacchio.

TO BE CONTINUED....

Mi riscuso per il ritardo nel postare. 
Comunque so che Barrie non è veramente suo padre, è solamente il suo inventore, però mi sembrava bello fare una metafora su loro due. Peter non capisce che Daniele Peter Barrie è stato chiamato così per rendergli omaggio, pensa che gli è stato rubato il nome, come penserebbe qualsiasi bimbo piccolo (*-*).

*Questo lo dice nel libro, nel film questo particolare non è nemmeno citato.
Ringrazio chiunque abbia custodito la pazienza nell'aspettare i miei capitoli.
Bacioni a tutti e W Peter!!! :DD (Buone Vacanze BD)
Ari <3

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Capitolo 10
*** Sono Peter. Pan. ***


Capitolo 10: Io Sono Peter. Pan.

Lo So, Lo So, Lo So. Ho ritardato di un sacco di tempo per postare questo decimo capitolo... ma non prendetevela con me. Prendetevela con l'ispirazione e con la scuola, capito? Io sono solo la vittima u.u
Buona lettura!!


Daniele Peter Barrie. Orfano. Accudito dai pirati. Esiste persona più losca? Decisamente no.
Voglio solo capire CHI è veramente. E' un ragazzo legato ai suoi genitori? E' un ragazzo che vuole crescere a tutti i costi? E' un pirata?
Non ci capisco più niente... capisco solo che Wendy gli sta dando troppe attenzioni e la cosa non mi piace affatto.
Ehi, senti lo chiamo. Se provi anche solo a portarmela via, giuro che tu e quella dannata ciurma non vivreste più per i successivi tre secondi, capito? Gli mormoro in un orecchio, mozzicandomi il labbro per non urlare. Wendy Moira Angela Darling. Si era presentata così il venerdì che l'ero andata a prendere per portarla qui a farmi da mamma. Sarebbe rimasta la Mia mamma? O sarebbe diventata quella di Daniele? Quante domande... no, basta. Tutta questa storia deve finire.
Esco dal rifugio sotterraneo e volo fino al galeone di Corallo. 
Corallo!! Lo chiamo. Deve uscire subito. Gli devo parlare, devo riportargli quel mostro che vuole portarsi via la mia mamma, la mia Wendy. 
Esce poco dopo, pronto a far sparare i cannoni e a farmi fuori ora che ne aveva l'occasione. Ma io non mi muovo, e forse è questo mio strano comportamento a indurlo a guardarmi sospettoso e a fermare l'attacco.
Che vuoi, Pan? Mi chiede, con la voce roca che rassomigliava il padre. Lo guardo con rabbia, restando sospeso a debita distanza dai cannoni, ma abbastanza vicino a Corallo per parlargli normalmente.
Che ti riprendi quel mostro. Rispondo sprezzante. Forse è proprio questo mio disprezzo per Daniele a fargli capire che per me è importante che se lo riprenda.
E io cosa ci guadagnerei? Assolutamente no. Uno scambio. Io mi riprendo lui e tu? Chi mi darai?  Oh, No! Vuole qualcuno in cambio e io devo scegliere: farmi portare via Wendy o qualcun'altro?
Anzi, no. Senza scambi. Un leale duello tra noi due. Senza morti, solo la ferita più grave. Chi la infliggerà vincerà. Se la infliggi tu, mi riprenderò il ragazzo, se te la infliggo io.... mi prendo Wendy. 
Rischiare? Sì, per forza. Se rinuncio la porta via Daniele, se perdo Corallo. Devo rischiare, devo vincere. Devo tenermi Wendy.
Combattiamo. Siamo più o meno alla pari, come con il padre. Io col mio gioco di polso, lui col suo lungo braccio da adulto. Io con il mio braccio da bambino, lui senza gioco di polso. Io attacco e lui schiva, lui attacca e io paro. Finché... la mia stoccata va a segno anche troppo facilmente. Gli infliggo un lungo taglio lungo metà busto, dalla pancia fino a poco sotto al petto.

Il giorno dopo, Daniele esce dalla casa senza salutare nessuno, con la testa alta e una spada attaccata alla cintura. Se ne sta andando con tutta la dignità possibile, sebbene le mie risa gliela rovinano parecchio.
Peter, h
o paura. Ieri Daniele ha detto qualcosa di strano a proposito di difesa personale e di memoria. Mi dice Wendy, spaventata. 
Le dico di stare tranquilla, che se ci sono io al suo fianco non la tocca nessuno, io non lo avrei permesso, perlomeno.
Eppure, il giorno dopo... non so cosa stava succedendo. So solo che le ripeto il mio nome e le spiego cosa ci fa quì.
Sono Peter. Pan.

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Capitolo 11
*** Addio, Leggenda. ***


Capitolo 11: Addio, Leggenda.

POV Daniele
Possibile che due fratelli di sangue si odino così tanto? O meglio, possibile che nel suo mondo sia così?
Voglio dire, com'è possibile che Peter voglia che ci odiamo? Io non provo nulla per lui, sebbene siamo fratelli, niente di niente. Come se fosse un completo sconosciuto. Quando mi minaccia non provo tristezza, quando mi guarda non provo imbarazzo. Completa indifferenza. Possibile?
E pensare che la mamma mi ha parlato così tanto di lui... il mitico Peter, il bambino dal cuore d'oro... gliene ha dati tanti di soprannomi. Come ha fatto a conoscerlo così bene in una settimana? Una mamma ha questi poteri? Perché con me non si è mai comportata come si sarebbe comportata con lui? Forse questo non mi è lecito pensarlo... una mamma a cui viene portato via il bambino deve provare un gran dolore. Ma... a me è stato portato via un fratello, eppure, nonostante lo abbia ritrovato, non provo nulla per lui.
Spesso mamma piange di notte, la sento. Piange e sussurra qualcosa di incomprensibile. Però questo pianto dura poco. Perché? Perché la mamma piange per poco? Piange per lui, sicuramente. Ma lei come riesce a trovare sollievo? Possibile che quando piange pensa a lui e poi le vengo in mente io? Tante domande e nessuna risposta. Queste domande mi sorgono in mente quando volo in direzione del Jolly Roger, dove Capitan Corallo mi ha chiamato di nuovo. Alla ragazza, Wendy, non ho raccontato tutto. Non ho raccontato che io e Corallo siamo complici e quella volta non mi ha messo nella sua cabina per coincidenza.
So dove vuole arrivare. Corallo vuole far sentire solo Peter Pan. Vuole che soffra, vuole che man mano si allontanino da lui tutti. A cominciare da Wendy. Mentre lei dormiva nella sua stanzetta, io entravo e le somministravo del veleno. Corallo me lo aveva presentato come "Veleno Per Cuore". Era preparato con la ruggine degli uncini del padre e con un capello del figlio. Un miscuglio perfetto. Bastava una goccia e Wendy perdeva un pezzo di felicità a stare con Peter e ne guadagnava uno nel pensiero della sua mamma.
L'ultima notte ne avevo aggiunto uno per la completa eliminazione della memoria. Si è scordata Peter Pan. Però io la stavo avvertendo. Le stavo dicendo di stare in guardia, di tenersi stretta la memoria. Lei non capiva e io non potevo spiegarle. Non potevo. Ero sotto giuramento.
Eccolo. Il Jolly Roger. La famosa nave pirata. No, non posso entrare. Non so perché, ma il pensiero di aver distrutto un'àncora di salvezza a mio fratello e di aver eliminato una gran parte della felicità di Wendy mi fa stare male. Butto la mia roba a terra e volo velocissimo, come solo una fata sa fare verso il rifugio di Peter.
Troppo tardi. Il cielo è scuro, il mare in tempesta. L'erba diventa secca, i laghi si ghiacciano e le foreste diventano paludi. Wendy se n'è andata. Peter è davanti al suo buco nell'albero e piange. E' seduto a terra, con le braccia appoggiate sulle ginocchia a circondare la testa. So che sta piangendo. Che gli dico?
Ma non c'è bisogno di dire niente. Alza lo sguardo e i suoi occhi verdi, tondi e lucidi mi guardano rabbiosi. Si alza in piedi e con uno scatto tira fuori il suo pugnale. Mi si avvicina minaccioso.
Ricordi cosa ti avevo detto? Spero vivamente di si. Peccato che i tre secondi siano già passati da un pezzo! Mi dice. Eppure ha un sorriso sulla bocca. Come se lo stesse facendo per gioco, piuttosto che per Wendy. Attacca. Ha gli occhi vitrei, strani. La mente annebbiata. Non sto al gioco. Rimango immobile, attendo che colpisce. Me lo merito.
Il mio pensiero vola via, vola a Wendy. Sta a casa sua e abbraccia la mamma, chiedendosi cosa ha fatto in tutto questo tempo. Ha scordato Peter, i Bimbi Sperduti, Trilly... Me. La cosa mi fa star male, anche se non so perché.
Torno alla realtà. Peter non ha colpito. E' qui davanti a me. Aspettava che aprissi gli occhi! Colpisce. Non so se per fortuna o perché lui non volesse, ma colpisce di striscio solo la spalla. Lo guardo. E' più piccolo di me. E' rimasto ad una giovane età. Io sono cresciuto.
Ride e gli vedo una strana luce negli occhi. Più simile ad una saetta, bastata ad incendiargli lo sguardo, come se si fosse accorto chi sono. Del riso rimane solo l'eco. 
I capillari si infiammano, le sopracciglia si incurvano e le mani fremono alla sola idea di poter uccidere l'essere che si è portato via la sua mamma.
Non è stata colpa sua. Lei non voleva lasciarti. Mormoro. Lui rabbrividisce di rabbia, e i suoi occhi si incendiano e si inumidiscono di nuovo.
Lo so. E' colpa tua. E tu finisci qui. Ribatte. La sua voce non sapeva di odio. Nessuna voce di bambino saprà mai di odio. Rabbia? Si. Ma odio mai.
Mi dispiace. Senti, una parte del suo cuore ti ha ancora. Non ti abbandonerà. Lei non voleva andarsene perché quella parte del suo cuore è ancora tua. Finché quella parta sarà viva, potrà sempre tornare. Purtroppo al veleno non c'è antidoto, se non quello che provate l'uno per l'altra. Stanotte, valla a prendere. Ricomincia da capo. Appena tornerà, sarà come prima che arrivassi io. Provo a dire. Peter non so se ha capito qualcosa. Ma una seconda luce gli inonda gli occhi, ma questa non è una saetta. E' come il riflesso della luna in un lago. L'acqua gli inumidisce gli occhi e il rossore svampa di colpo.
E tu? Chiese. So che non è per preoccupazione che me lo chiede. Sorrido.
Tornerò a Londra. Lì c'è qualcuno che conosco che mi aiuterà. E' stato un piacere incontrarti... fratello. Dico. Non so se ho fatto bene a chiamarlo così. Ma lui, invece di stringermi la mano, mi corre incontro e mi abbraccia. Come ho già detto, i bambini non potranno mai. Mai provare odio per qualcuno. Nemmeno per qualcuno che ha portato loro via la ragione di vita. Mai.
Sulle mie guance scendono lacrime calde, scivolano verso il collo e si infilano nella maglia. Ora devo andare. Mi stacco dall'abbraccio che è stato il più bello della mia vita. Sorrido e volo via.
Mi fermo a guardare l'Isola dall'alto, per dirle addio. Sono stato fortunato. Ho sbarcato due volte in queste magiche spiagge. Una da piccolo (tutti ci vanno a quell'età) e una un bel po' di tempo fa. Ma devo crescere. E' naturale. 
Addio Isola Che Non C'è. Addio Sirene. Addio Pirati. Addio Corallo. Addio Wendy. Addio Trilly. Addio Bimbi. Addio Peter Pan. Addio fratello mio. Addio, Leggenda.

Angolo dell'autrice
Salveeeee <3
Ebbene si, questo capitoletto è stato dedicato interamente a Daniele e, se volete, vi spiego anche i vari perché u.u
1) Perché questo capitolo è POV Daniele?
Per il semplice fatto che volevo far notare la notevole differenza di maturità tra un ragazzo qualunque e uno come Peter Pan.
2) Che bisogno c'era di far andare via Daniele?
Il bisogno c'era. C'era il bisogno di far capire che tutti i bambini, tranne uno, crescono.
3) E allora perché Wendy ancora non se n'è andata?
Perché Barrie vuole che Wendy e i suoi fratelli siano i bambini, gli unici, che approdano più di una volta sull'Isola Che Non C'è. E che anche noi, se vogliamo, possiamo andarci di nuovo.
4) E Corallo?
Corallo... niente, si è perso Daniele e ha paura di cosa possa aver combinato.
5) La faccenda è ancora troppo sospetta...
E che vuoi che ci faccia io? u.u :* Aspetta i prossimi capitoli e vedrai che ti sarà tutto chiaro *_*
*Ariss*

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Capitolo 12
*** L'Isola Che Non C'è. ***


Capitolo 12: L'Isola Che Non C'è.

POV Wendy
L'Isola Che Non C'è. Di notte ne ho sempre fatto parte mentre di giorno tornavo alla realtà... eppure stavolta è diverso. Sento un peso che mi circonda il cuore e sono incredibilmente triste e dispiaciuta per... per qualcosa. Non so neanche io cosa.
E' da quando sono sveglia che giro in camicia da notte come un fantasma, appaio solo per mangiare... la stanza è vuota, troppo vuota. Ogni tanto mi vengono in mente delle strane immagini con volti sconosciuti... la più frequente è quella in cui volo sopra un oceano con due ragazzini estranei e Peter Pan; non so come faccio a sapere che è lui, so solo che lo so. Credo sia la mia fantasia, un mio sogno... arrivare veramente all'Isola Che Non C'è in compagnia di un Peter Pan sarebbe bellissimo...
Eppure nemmeno questo pensiero mi risolleva il morale, mi fa sorridere eppure c'è ancora la lacrima che scende. Ormai sono due giorni che mi sento così.
Mi sono rassegnata. Vado a dormire sapendo che niente riuscirà a farmi uscire da questa situazione struggente in cui una bambina non  dovrebbe mai stare.
Cadetti tra le braccia di Morfeo.
Wendy, ti prego, fa che questo veleno su di te non abbia effetto. Fa che il tuo amore per lui vinca questo liquido maledetto. Mi dispiace aver giurato, mi dispiace aver complottato contro la sua e la tua felicità. Lui ti ama almeno quanto tu ami lui. Dimmi che non te ne andrai come vuole Corallo, dimmi che la tua memoria non si cancellerà. Oh, Wendy, non t'immagini neanche come ora stia soffrendo... questa sarà l'ultima volta che ricorderai di aver conosciuto Peter Pan. Tra poco lo scorderai. Ti prego, Wendy, vinci questo veleno, usa il tuo cuore. Lui sa. Se lui sa anche la mente deve sapere. Mi spiace, bambina mia. Ti ho amato anch'io dalla prima volta in cui ti ho conosciuta e tutt'ora ti amo. Ma tu sei per lui e non voglio che soffra più di quanto soffrirà se non sarai abbastanza forte. Addio, Wendy. Perdonami.
Un raggio di luce filtra dalla finestra e mi fa svegliare di soprassalto, con la fronte imperlata di sudore. Questo sogno è l'ennesimo. Questa voce maschile chi si dichiara e mi chiede perdono, mi parla di un amore di cui io non so niente.. non riesco a finire il pensiero che il cuore fa un battito in meno, per protesta. Possibile che il cuore sa qualcosa che la mente non conosce? Questa voce che mi dice di un lui... ma lui chi? Un altro battito in meno. Mi gira la testa e mi siedo sul letto. Sospiro senza capirci assolutamente nulla. Le lacrime scorrono lente e mi perdo in singhiozzi senza che nessuno venga  a consolarmi.
"Bambina, perché piangi?" Una voce allegra mi tocca una spalla. Mi volto e vedo un viso incredibilmente familiare.
"Come ti chiami?" Chiedo, alzandomi in  piedi.
"E tu come ti chiami?" Ribatte, sorridendo. Noto i suoi dentini da latte.. è dolcissimo. Mentre sto per ribattere, i flash avuti in questi due giorni si susseguono con violenza, spingendomi ad allungarmi sul letto e a chiudere gli occhi.
Peter... John... Michael... Daniele... Corallo... mi torna tutto in mente. Mi scuoto. Appena apro gli occhi vedo Peter. Sorrido.
"Signore, lo sa che non sta bene mettersi sul letto di una signorina?" Scherzo. Sorrido. Lui non capisce... ma quando vede il mio sorriso si emoziona. Si tira su dal letto seguito a ruota da me. 
"Oh, Wendy!" Esclama, abbracciandomi. Ricambio l'abbraccio quando una lacrima diversa da quelle scese in questi due giorni d'angoscia mi solca il viso.
Mi asciuga le lacrime, sorride furbo e fa un cenno verso la finestra. M'incupisco.
"Mi sono dimenticata come si vola" Mormoro, a mò di scuse. Lui ride e mi prende per mano, io seguo i suoi movimenti. Prende la sua fatina Trilly e mi soffia la sua polverina sul viso. La scena è incredibilmente familiare e rido felice.
Daniele mi aveva avvertito. Stavo dormendo ma avevo sentito e se non fosse stato per il sogno non sarei riuscita a riavere Peter. Quanto vorrei dargli un bacio. E' da più di cinque mesi che non gliene do uno... ma mi trattengo: sarebbe spaventosamente inopportuno.
Mi trascina fuori, tra le luci dell'alba, per portarmi all'Isola Che Non C'è... finalmente!

POV Peter.
Ha funzionato. Daniele aveva ragione... ricominciando da capo sono riuscito a riavere mamma... e ora sono accanto a lei, nella casetta sotterranea, con i Bimbi Sperduti che fanno la festa per il ritorno della loro madre.
Intanto la mia mente corre a Corallo: chissà come l'ha presa la partenza di Daniele... Ridacchio, mentre penso ad Uncino che si rigira nella tomba. Io sono felice, suo figlio arrabbiato e lui invendicato.
Wendy mi sorride maliziosa, io alzo le sopracciglia e faccio "sparire" le labbra, alzando le spalle. Lei ride. Adoro quando ride. Il sorriso delle mamme è sempre bello... eppure il suo è speciale, molto più di qualsiasi mammina con la bocca traboccante di ditali. La sua ne aveva solo uno nascosto: il mio. Gliel'avevo dato molto tempo fa, quando andavo ad ascoltare le sue favole su di me. Me lo aveva restituito e quello fu il momento più bello.
Sospiro. Il mio pensiero torna di nuovo a Corallo...

POV Corallo.
Ma dov'è finito quello sciagurato? L'ho mandato a dare il mio veleno a Wendy e gli avevo promesso una ricompensa e sparisce così?
Il veleno ha funzionato. Per due lune ci sono stati temporali e nevicate, mare mosso e terremoti: Peter era caduto in disperazione.
Ma stamattina c'è il sole, i fiori si sono riaperti e il mare si è calmato. Possibile che si è già trovato una seconda mamma? Rimpiazzare Wendy è stato davvero così facile? Dopo due giorni di angoscia si è rassegnato??
E Trilly? E' di nuovo gelosa ora che c'è n'è un'altra di mamma? 
Perché non mandare Spugna in esplorazione? Ormai il suo nascondiglio non è più un segreto dopo che mio padre l'ha scoperto.

POV Daniele
Dopo essere andato via dall'Isola Che Non C'è sono cresciuto di botto: da 15 anni, mi ritrovo ad averne 26 con un lavoro assicurato. Undici anni in due giorni? Fa veramente quest'effetto essere mandato per forza sull'Isola e tornare volontariamente?
Da quando sono tornato a Londra, faccio spesso visite al numero 14, sono diventato amico dei signori Darling che da quando è tornata Wendy loro sono un po' più lieti. Questo mi rincuora. Eppure è più grande il rimorso di aver fatto soffrire mio fratello che la gioia di aver fatto felici due miei cari amici. Negli ultimi due giorni mi hanno raccontato che Wendy è assente, triste, angosciosa e sono terribilmente preoccupati. Sta tutto il giorno davanti alla finestra, sviene ad intervalli di poche ore e mangia poco. Io sospiro e dico loro che mi spiace.
Stamattina è diverso. Appena entro in casa loro vedo la signora Darling in lacrime, eppure c'è una traccia di sorriso: Wendy è scomparsa di nuovo. Tra me e me compare un sorriso: Peter mi ha dato retta. La signora Darling sorride, dice che ora la sua bambina sarà di nuovo felice con il bambino che non cresce mai. 
Poveri genitori.
Anch'io mi sono innamorato, si chiama Lills ed è una ragazza incantevole: i capelli biondi e ricci le ricadono morbidi sulla schiena, ha gli occhi celesti e le ciglia che li contornano la fanno somigliare ad un'elegante cerbiatta.
Chissà, forse anche lei è stata sull'Isola Che Non C'è. Ma io sono stato fortunato, lei non se lo ricorda... io sì.

ANGOLO DELL'AUTRICE!!!
Salve, ragazzi!
Stavolta ho fatto un capitolo un po' più profondo rispetto agli altri e con parecchie rivelazioni, non trovate?
Ebbene sì: Daniele amava Wendy... ma a Londra vive quest'altra affascinante fanciulla: Lills.
Ora, vi chiedo di recensire questo capitolo con una risposta o non potrò continuare:
Volete seguire anche la storia tra i giovani londinesi o inquadriamo solamente l'Isola Che Non C'è senza tenere d'occhio i grandi? Vi prego di rispondere se no questa storia si blocca così...
Arrivederciiii <3
*Ariss*

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Capitolo 13
*** I Piccaninny? ***


Capitolo 13: I Piccaninny?

POV Peter
Ora che Wendy è tornata è ora di vivere un'altra avventura... e so che non si farà attendere. Eppure, ho la sensazione che arrivi ancor prima di quanto pensi. La sento che si aggira tra di noi, che annusa l'aria per capire che cosa stiamo aspettando e per quando. Al momento, sembra abbia capito. L'avventura si agita in superficie, mentre la nostra casa sotterranea sembra così rassicurante. 
Alle sette, come al solito, Wendy rimbocca le coperte ai Bimbi e sistema Michael nella cesta in alto, e poi inizia a rammendare i calzini e i pantaloni, sgarati sulle ginocchia. Mi siedo accanto a lei e sospiro, come farebbe un vecchio papà. -I bambini sono estenuanti, non è vero?- Chiedo, per conferma.... che ne so se i padri chiedono questo alle madri?
-Eh già... però regalano gioie immense, no?- Risponde lei. Annuisco. Penso all'avventura che è annidata qui da qualche parte. Annuso l'aria. Ghigno. Un ghigno divertito, uno di quelli che quando li vede Wendy capisce che sta per succedere qualcosa. Infatti, poco dopo... BAM!! Uno sparo di cannone. Io mi alzo pigramente mentre Wendy e i Bambini, che non stavano realmente dormendo, scattano. Aspettano un ordine, coi muscoli tesi protni a qualsiasi movimento.
-In superficie!!!- 
Sono tutti eccitati quanto me all'idea di una nuova avventura, anche Wendy  non vedeva l'ora di viverne un'altra.
Una palla di cannone cade con un boato in mare aperto. Una trappola, eh? Eh, eh, ma non me la fanno un'altra volta. Mi premo un dito sulle labbra e avanzo col passo felpato verso gli alberi. Gli indiani lanciano il loro grido di battaglia, tradendo i pirati, nascosti dietro i cespugli.
Il primo ad attaccare fu proprio Corallo. Rosso di rabbia esce fuori dal suo nascondiglio e mi si scaglia addosso dando un ordine chiarissimo ai suoi amici. -UCCIDETELI!!!- Il richiamo suona così tenebroso che un brivido percorre tutti i Bimbi prima di difendersi.

POV Esterno
Probabilmente a voi, lettori, sembrerà ovvio come ha fatto Corallo ad arrivare lì, no? Eppure i pirati non sono così ovvi come pensate. Per prima cosa, ha dovuto lasciare almeno due pirati sulla nave e mettersi d'accordo su un segnale per far sparare il Tommasone. In secondo luogo, ha dovuto camminare sulla terra dell'Isola Che Non C'è senza toccare né una foglia, né un ramo... senza quasi toccare terra. Volando? No, sarebbe stato sciocco. L'ombra si sarebbe riflettuta sugli alberi e gli Uccelli Che Non Ci Sono avrebbero mandato il loro segnale di battaglia, svegliando I Bimbi e i Piccaninny, la tribù degli indiani.
Probabilmente vi sembrerà strano, amici miei, però Corallo era riuscito ad arrivare lì con l'aiuto di alcuni animali. Ebbene sì, non tutti gli animali erano dalla parte di Peter perché lui li trattava molto male, dando loro nomignoli strani e facendo scherzi di cattivo gusto. Ma nessuno, e dico nessuno, si era mai sognato di tradire la sua fiducia. Peter, come tutti i bambini, faceva quegli scherzi per far capire che si fidava, che sapeva che mai gli animali lo avrebbero tradito... eppure, quella notte, un branco di volpi, era andato da Corallo a dirgli che potevano essergli utili...

POV Peter
Rido fragorosamente. Probabilmente questo è il più bel duello che si ricordi. Corallo, ancora arrabbiato per la fuga di Daniele non riesce ad alzarsi in volo. Così lo prendo per i capelli e lo porto su, lanciandolo. Rido di nuovo e lui riemerge pieno di roghi più rosso che mai. Nei suoi occhi c'è follia, e questo è il particolare che più mi diverte. Alla fine, lo guardo serio (mordendomi la lingua per non scoppiare a ridere) e con un inchino solenne... me ne vado. So che non finisce così, ma so anche che l'avventura non è venuta fin qui solo per Corallo... c'è qualcos'altro dietro a lui... animali.
ANIMALI??? No... non è possibile. Io... Ma non riesco a formulare il pensiero che il maschio dominante del branco mi salta addosso e mi ringhia minaccioso a pochi centimetri dal viso. Lo guardo spaventato, ma evidentemente non lo capisce. Alza una zampa minaccioso, io chiudo forte gli occhi e giro il viso. Poi ricordo di avere le braccia libere. Apro un occhio e guardo la volpe, sorridendo. Lo prendo, lo alzo, e lo poso a terra, accanto a me. In un secondo sono di nuovo in piedi, circondato da volpi e pirati. Dietro di loro, i bambini. Ovviamente, sono ben armati e aspettano un mio segnale. I pirati non sono ovvi, no. Ma sottovalutano i bambini.
-ORA- urlo. Il fischio delle lame di metallo lacerano l'aria. Ovviamente, non colpiscono nessuno. Sarebbe totalmente sleale. Ma questo passatempo mi fa guadagnare un centesimo di secondo utilissimo per sfilare la spada a Corallo e puntargliela contro e attirare la sua attenzione. Gliela rilancio e continua la sfida, mentre le volpi se ne vanno con la coda tra le gambe, decise a non aiutare mai più i pirati per mettersi contro di me.
Riesco a fare un taglio molto profondo nel braccio destro del capitano. Indico la sua nave con un cenno della testa e lui, arrabbiato il doppio di quando era arrivato, richiama la ciurma per correre indietro. Ancora una volta i pirati hanno sottovalutato qualcuno, ma stavolta non i Bimbi: gli Indiani. Chissà chi sta vincendo...
Volo a vedere, mentre Wendy cerca di convincere gli altri a tornare a letto. Mi sbagliavo. I pirati corrono indisturbati verso la loro nave.
Ma allora... dove sono finiti i Piccaninny?

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Capitolo 14
*** Fantasia. ***


Capitolo 14: Fantasia.

POV Peter
Scendo verso terra e mi guardo intorno, l'accampamento degli indiani è abbandonato, e a terra è pieno di orme. Orme... le guardo da vicino: sono orme rapide, leggere... di fuga. Sorrido, furbetto. E' ovvio, sono scappati da qualcosa che non riescono a vincere, gli indiani. Non so minimamente cosa sia, a dirla tutta, ma un genio come me non ci potrà mettere più di tanto a scoprirlo.
Solo una cosa mi resta del tutto sconosciuta: dove sono andati a finire? L'Isola Che Non C'è è sempre in espansione, ma io ne conosco ogni angolo, dal più antico a quello che, magari, si sta formando in questo preciso momento.
-Giglio Tigrato...?- Chiamo a bassa voce. (Come potrebbe chiamare il bambino che conta a un bambino nascosto, nda).
Perlustro l'intera isola senza carpirne nulla, torno alle orme. Solo in quel momento mi accorgo che ogni paio di orme gira in cerchio. Come se fossero fuggiti girando in tondo. Ridacchio. 
La soluzione, l'ho trovata... basta chiedere alle stelle. Sono mute spettatrici di quello che accade, come nel mondo degli adulti, anche qui, sull'Isola.
-Spariti, spariti, spariti, spariti...- Mormora tutto il firmamento. Dissolti nel nulla, dice la più giovane. Spariti come la sabbia nel vento, mi sussurra la più vecchia. 
Non era mai successa una cosa del genere... possibile che fosse successo a causa dei pirati? Scendo in picchiata verso la nave: in coperta non c'è nessuno. Ovviamente Corallo, come il padre, è convinto che basti l'eco del suo nome a tener lontani i visitatori.
-Capitan Corallo?- Lo chiamo, guardandomi intorno incuriosito. Ogni asse di quella nave è lurida, ogni singolo centimetro quadrato è comperto da laniccia e polvere. E il pavimento è appiccicoso, evidentemente per via delle varie bevande che buttavano a terra quando erano ubriachi. 
*Ah, come sono fortunato ad avere una mamma!* Penso sorridendo, mentre sento una melodia melanconica provenire dalla cabina di Jas. Hook, ora appartenente a Capitan Corallo.
Inizio a ridere senza sosta... e così il pirata si da al clavicembalo quando non combatte?

-Ragazzino insolente, cosa vuoi qui? Cerchi grana?- Chiede con voce rauca e profonda, tremolante di rabbia come sempre.
-Su, ammettilo... che hai fatto ai Piccaninny? Sei riuscito a dargli il tuo veleno, eh? Confessa!- Dico tra una risatina e l'altra.
-I Piccaninny? Sai che non ne sono capace. Pan, vai via, o rischi di stuzzicare la mia rabbia.- Dice. E' molto più vigliacco di Uncino, lui. Il padre mi avrebbe ucciso sul momento, mentre lui, se non è circondato dai suoi cani rognosi, non ha nemmeno il coraggio di tirare fuori la spada.
Tuttavia, so che lui non ne è capace.
-Perhé mi fai questa domanda, ragazzino? Perché non sono accorsi in tuo aiuto, poco fa?- Mi stuzzica.
-Non ho bisogno di aiuto!- Dico, sicuro. -Sono spariti nel nulla, l'unica cosa che...- ma Corallo si è acceso, ha sgranato gli occhi e ha fatto una specie di sorriso.
-Non sai proprio cosa possa essere successo, eh, Pan? Ebbene, te lo dico io. I bambini avanzano e smettono di credere a tutto questo. Smettono di credere alle fate, agli elfi, ai pirati... a te!- Ride -I primi a sparire sono stati gli indiani, le prossime, probabilmente, saranno le fate. E allora toccherà a te!- Ride ancora più forte. -Vivrò gli ultimi minuti della mia vita sapendo che sarai morto! Bella notizia, Pan.- E inizia a fare uno strano balletto. Io volo via. Non voglio pensare, non voglio credere. Non è vero. Ha detto una bugia. I bambini sanno che io esisto e... *e non sono stati proprio i bambini ad abbandonarti 5 mesi fa?* dice una voce dentro la mia testa. Il mio cuore batte all'impazzata. Se sparisce l'Isola... spariranno anche i Bimbi e... Wendy. La perderò di nuovo. Ma, alla fine... non potrò mai stare davvero con lei, mia mamma. Evidentemente non è destino. Il mio cuore si piega in due, e fa male. Fa tanto male. Oh, mamma, dove sei, ora? Perché hai deciso che io sarei dovuto diventare adulto? Oh, mamma, se mi avessi permesso di rimanere bambino restando con te ora non sarei qui a sparire, perché i Bambini non credono più in me. Oh, mamma, è tutta colpa tua se io svanirò... mamma, mamma, dove sei?
Ma prima che qualche altro pensiero possa farmi male, penso: Devo mandarli via. A casa, via. Lontani da me e da quest'Isola. Lontani da tutto ciò che potrebbe ucciderli. 
Tanto... di sciocchi compagnucci non me ne faccio nulla. Se ne tornino a casa. Provo a pensare con disprezzo. Ma gli occhi di Wendy mi tormentano la testa.
Torno a casa.
-Wendy, andate via.- Dico, cercando di sembrare il più cattivo possibile. -Non voglio che stiate qui. Non voglio che restate con me. Dovete andare via.- La voce mi trema. Il labbro anche. Me lo mordo.
-Oh, Peter, cos'è successo?- Mi dice, con fare premuroso. 
-Sparirà tutto. Nessuno crede più in quest'isola. In me. E se sparisce tutto, sparirete anche voi. E io non voglio. Andate via.-  Dico, cercando di restare il più impassibile possibile.
-Ma Peter...- Prova Pochino. -Andate Via!!!- Urlo. Prendo il mio flauto e volo via. Vado dalle fate, che stanno prendendo il tè. Suono e loro mi ballano attorno. Mi sembra una scena lievemente familiare. Ballo anche io e mi diverto. Nessun pensiero riesce più a farmi male, in mente ho solo la mia musica e le fate che mi danno i pizzicotti affettuosi sulle guance.
Restiamo così fino a sera, e solo allora torno a casa. E' vuota, i Bambini se ne sono andati tutti, evidentemente. Un tocco alla porta del mio albero. -Peter, sono io. Aprimi, per favore- Una voce delicata, appartenente ad una bambina che conosco bene. 
Apro la porta e la richiudo alle sue spalle. Lei mi abbraccia e inizia a piangere, mentre io cerco di stringerla per farle capire che, in qualunque modo e momento, io ci sono. La proteggo. Nemmeno i bambini là fuori potranno portarmela via. 
-Non... non voglio che tu sparisca... non voglio.- Mormora. Io sorrido. La allontano da me e la prendo per mano. Trotterello un po' per la casa e, infine, la porto fuori, a fare il giro completo dell'Isola che, a pensarci bene, non aveva mai fatto. 

POV Wendy
E così, è destinato a morire. A sparire. Il bambino che non cresce... il mio bambino. Sparirà. Ma non voglio pensarci adesso. Mi sta portando nei posti più nascosti dell'Isola. Ho visto gli angoli che la notte mi facevano paura, quelli che di giorno credevo di conoscere perfettamente e quelli dove gli indiani avevano stabilito i loro Luoghi Nascosti. Già, gli indiani. Ma sono spariti.
Come vorrei che Peter mi portasse in una radura. Ad un certo punto, sento il suo fiato nel mio orecchio.
-Sogna, Wendy. Immagina dove vorresti andare, allarga l'Isola.- Mi mormora. E io sorrido, guardandolo negli occhi. Immagino come sarebbe bello avere una prateria tutta per noi, un laghetto dove giocano i pesci, uno stagno dove ci sono gli elfi che si divertono a tirare con l'arco le frecce all'albero più lontano, un'enorme albero dove vivono i folletti più diversi che fanno dispetti a chiunque si metta seduto sull'altalena sotto di loro. Immagino una cascata dove sopra volino delle aquile, immagino un fiume dove vivino gli unicorni. Ma l'ultima immagine che si forma nella mia mente è il ricordo del ditale che gli avevo dato cinque mesi fa.
-Wendy?- Mi chiama Peter. -Sì- rispondo. -Posso darti un ditale?- Annuisco. Me lo da su una guancia e un po' mi dispiace. Ma lui sorride, negli occhi ha la pura gioia che riesce a provare solo lui. -Ora, immagino che debba dartelo uno io.- Cito. Sì, cito. Quello che lui mi aveva detto al nostro primo incontro. Lui ride. Lo bacio nel bel mezzo della sua risata. Su una guancia. Non è ancora il momento dei baci. So che lui nei 5 mesi passati divisi me ne ha dato un altro. Sempre sull'angolo destro della mia bocca.

*Angolo Dell'Autrice*
Ebbene sì, con i Bambini che avanzano, la fantasia diminuisce sempre di più. Che, alla fine, è la realtà. Se chiedete, ora, a un bambino di otto anni se crede nelle fate, pochi vi risponderanno di sì. E smettono sempre prima di credere a Babbo Natale. Io, tutto sommato, ci credo ancora. So che esiste l'Isola Che Non C'è, che esiste Babbo Natale, che esiste la Befana e che da qualche parte ci sono elfi, folletti, giganti, nani, gnomi, rondini parlanti eccetera.
Ma torniamo al nostro capitolo.
Qui, Corallo racconta a Peter che l'Isola sparirà insieme alla Fantasia dei bambini. E Peter, per la prima volta in tutta la sua vita, si sente impotente. Cosa potrebbe fare?
Poi c'è un punto in cui chiama sua madre, quella vera. Lascia tutta la responsabilità a lei, dicendo che è colpa sua se lui ora è condannato a sparire. Perché i bambini sono così. 
Alla fine, si spera nel bacio tanto atteso, ma non è ancora il momento. Il bacio dev'essere dato in un momento difficile per dire "ci sono, tutto si puo' risolvere", ma in questo caso Peter decide di regalarle un ditale su una guancia perché gli sembrerebbe di essere spaventosamente grande. Il bacio glielo darà, statene certi, ma sentivo che Peter Pan non glielo avrebbe dato di sua spontanea volontà. Probabilmente, aspettano un'altra occasione.
Ma cosa succederà? Possibile che le storie sull'Isola finiscano così, per colpa dei Bambini stessi?
ALLA PROSSIMA!!! :3

_Un grande bacio a Vivienne che ha salvato la storia_


*Lost Girl*


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Capitolo 15
*** E' una bella giornata. ***


Capitolo 15: E' una bella giornata.

 

POV Peter

Io so che non finirà così, i bambini credono i me. E, se non ci credono, manca poco tempo prima che ci credano. Io lo so perché non posso essere un frutto della fantasia di un paio di adulti. Io sono la realtà di tanti bambini e tutti sognano di venire qua con me. Ma nessuno è abbastanza piccolo o distratto da cadere dalla carrozzina. E le tate non si distraggono più molto facilmente. Ma io appaio in tutti i loro sogni e ascolto le storie che raccontano le mamme.

Quindi, non sparirò.

 

Guardavo la mia Isola che si estendeva a vista d'occhio perché Wendy immaginava, sognava e credeva.. Aveva gli occhi blu luccicanti e il cuore di chi sogna. Per questo lei è l'unica femmina che è riuscita ad arrivare fino a qui; è l'unica che sogna. E solo chi sogna puo' volare. Certo, chi sogna e ha un po' di polvere di fata.

 

“Quello cos'è?” Dico indicando uno strano oggetto con un manico ricurvo e una copertina sopra. Lei ridee “sei spaventosamente ignorante” dice. Si china e lo prende. Con uno scatto, l'oggetto misterioso si allarga: il manico si allunga e la copertina si apre.

“E' un ombrello per la pioggia” dice con semplicità. Ombrello..? “Ma tanto qui non piove mai” Rispondo. O almeno non per quanto ricordo.

Mi girò e vedo un'immensa prateria d'erba. Inizio a correre, è stato il primo impulso. Corro veloce come il vento e sento Wendy che mi segue ridendo. Sento che è felice e io sono felice. E' una bella giornata. Vedo una balla di fieno e mi ci butto contro, è morbida e un po' ispida, ma è divertente. Distruggo tutte le balle che sogna Wendy e rido, mentre lei fa le giravolte e guarda in su. Il sole è alto e bello, rotondo. Non fa caldo, però. E' una bella giornata.

 

POV Wendy

Ridiamo e giochiamo per ore, ed è stupendo. Né io né lui facciamo caso alle farfalle che ci girano intorno come a voler giocare con noi. Il paesaggio è sconfinato, voglio una prateria, voglio delle farfalle. Voglio che Peter si diverta tanto. Voglio un lago dove andremo tra un po' e un bellissimo arcobaleno su una cascata. Voglio l'infinito.

Faccio tante giravolte e vedo le nuvole bianche che ridono guardando Peter correre. Loro non sanno cosa sta succedendo o cosa sta per succedere. E va bene così. In lontananza sparisce un monte, o forse me lo sono immaginato. Ma comunque, non voglio dirgli niente. Non ora. E' una bella giornata.

 

POV Bimbi

“Un momento, perché non siamo sull'Isola?” “Quale Isola?” “Quella che Non C'è!” “E che roba è?” “Ma... è... che cos'è?” “Il nome non mi è nuovo...” “Si, infatti... mi ricordo anche una cosa tipo Peter...” “Ah, si... non era il nome di papà?” “Macché, papà l'ho visto stamattina prima di andare a scuola, si chiama Luke” “E Wendy?” “Mamma?” “No, si chiama Judith” “Allora proprio non so” “Bah, sarà stato un sogno collettivo o un qualcosa di genere” “Ma secondo voi esistono le fate?” “Macchééééé!” “Ah, ok.. che ne so, nel sogno c'erano anche loro” “Nel sogno è accaduto di tutto”

 

POV Peter

Ad un tratto si ferma il tempo. Sento silenzio, vuoto e il mio cuore che pulsa. Qualcosa non va, c'è qualcosa che sta andando storto. Sento voci che non mi sono nuove... sento che parlando dell'Isola, di me, di Wendy e delle fate. Ma non sembrano abbiano voglia di sognare. Mi inginocchio a terra e sfioro l'erba verde brillante.

“E voi? Ci credete in Peter Pan?” mormoro. Ha funzionato con Trilly, perché con me non dovrebbe? Mi alzo in piedi “Ci credete in me? In Peter Pan? Battete le mani!!” Wendy le batte, accanto a me. Sento gli alberi frusciare. Il fiume scorre e la nave oscilla. Sento rumori anche da quella. Forse sanno che si annoierebbero senza di me. Mi giro e chiudo gli occhi. Altri “clap” e tanti stupidi fischi. Li scacciai con uno scatto infastidito della testa e contai i battiti. Sono tantissimi. Mi butto a terra e rido.

“Ahahah, non sparirò! Hai sentito, Corallo? I Bambini credono ancora in me! E ci crederanno per sempre, checché tu ne dica!! Ci vediamo presto, Corallo!!” Urlo tra le risate. Sento lo sguardo di Wendy su di me e mi alzo in piedi. La guardo raggiante.

“Fa tornare i Bambini a casa, mamma. È troppo tempo che stanno fuori” le dico. Lei ha le lacrime ha gli occhi e mi sorride.

 

POV Bimbi

“Peter Pan... io ci credo, e tu?” “Anche io ci credo” “Perché non dovrei?” “Io credo in Peter Pan” “Io so che esiste Peter” “Voglio tornare a casa da mamma e papà!” “Peter? Wendy? Arriviamo!”

 

POV Wendy

Davanti a noi si materializzano i Bimbi con qualche amichetto conosciuto a Londra, sono tutti rimasti come ieri, stupendi.

“Oh, che bello!”Grido per la gioia. Vado incontro a Peter che è più felice di me e si mette a ballare per la gioia.

Si gira e mi ritrovo davanti a lui. Lui ride, mi da un ditale. Si, un vero ditale. Dura poco, poi mi guarda e sorride. Infine, torna a ballare coi Bimbi. Siamo tornati in famiglia, ed è stupendo.

È una bella giornata.

 

Angolo dell'autrice

Dopo la tempesta c'è sempre la calma, ha detto qualcuno. Dopo dei capitoli tristi e avventurosi, è arrivata la gioia. “Finalmente!” Direte voi. Ho notato che abbiamo molti lettori silenziosi e la cosa è gratificante, veramente.

Un bacio in diretta dall'Isola ;)

<3

Lost Girl

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